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Questa fic l'avevo scritta tempo fa per un progetto, ma l'avevo sempre
accantonata senza riprenderla. La mia migliore amica mi ha convinta a
pubblicarla come è, dicendomi che secondo lei vale la pena
metterlo. Quindi eccolo. Sarà di molti capitoli
perchè il testo è unico lunghissimo e devo
dividerlo. Per cortesia essendo un lavoro vecchio che non ho
più ripreso per correzioni o altro, evitate critiche aspre e
senza argomentazioni, è solo un esperimento su pressione
della mia amica. I generi li ho indicati come appaiono per essere
generica e non specifica nel caso qualcuno non ritenga la storia
puntata verso quello specifico genere.
Chapter 1 - Conflitto
Vennero tutti spostati in maniera concitata in un enorme edificio posto
alla periferia più profonda della città. Non
erano stati ancora conteggiati, catalogati, registrati e
settorializzati.
In file di due per volta sono indirizzati verso l'enorme porta in
metallo che conduceva in uno spazio così ampio che non
riuscirono a capire la vastità.
Sembrava diviso in tre aree, a destra dell'entrata vi era una
suddivisione in due livelli, in basso come una sorta di cucinino con
qualche sedia e tavoli sottili dal piano tondo distanziati tra loro da
lasciare lo spazio centrale per un grosso quadrato metallico.
Un divanetto color pelle, forse davvero di pelle, e vari oggetti che
sembravano a un primo occhio elettrodomestici ma erano tutti color
argento, forme minimal e di difficile interpretazione. Due scale per
lato che partivano proprio davanti i tavolini portavano al livello
superiore, che sembrava una zona di relax con divanetti e una sorta di
scrivania nella parte centrale, e quasi addossati ai
muri laterali quelle che sembravano scalinate sportive. Il piano
superiore era recintato da una ringhiera argentata. Oltre la scrivania
si vedeva una grande finestra quadrata da cui entrava parte della luce
nell'edificio. Infatti vari quadrati per la zona più lunga
permettevano una buona illuminazione anche se strane lampade erano
poste sul soffitto e al livello di quello che era il piano superiore per
migliorare la visibilità nelle zone più basse.
la zona centrale invece era uno spazio vuoto dove però vari
uomini armati osservavano e smistavano i nuovi arrivati.
Li indirizzavano verso la zona a sinistra dell'entrata, che a prima
vista sembrava più vasta. Anch'essa di due livelli, era
divisa dalle altre zone da una sorta di parete di vetro lucido e
trasparente che arrivava quasi fino al soffitto. Anche in questa zona
vi erano due piani raggiungibili da delle scale dopo il muro
trasparente.
Il piano di sotto sembrava simile a quello dall'altro lato ma si capiva
che era più capiente, anche se più tavoli e sedie
riempivano di molto lo spazio.
Era presente anche una zona con dei tavoli da biliardo e biliardino,
altri oggetti non visibili subito avvicinandosi e gli stessi
parallelepipedi argentati.
Il vetro permetteva di vedere il piano superiore, pieno di letti a
castello a tre posti. Ed erano tanti.
"Qui da me cortesemente nome, cognome, data di nascita, collocazione
lavorativa e se di fa parte di un nucleo familiare"
I primi cento che furono condotti all'interno dovettero
fermarsi davanti uno degli uomini al centro dell'edificio, quello con
una sorta di tablet grigio scuro. Ai suoi lati due uomini con altri
tablet e quattro pesantemente armati.
"A cosa vi servono queste informazioni? Chi siete? Dovè la
polizia?"
L'uomo che aveva chiesto le informazioni guardò malamente
l'uomo che si lamentava. Osservò l'uomo alla sua sinistra e
quello scosse la testa in maniera negativa. Quando si levarono altre
lamentele accadde la stessa cosa, il primo uomo si voltò
verso l'altro e questa volta invece di muovere la testa disse
chiaramente all'altro di non dire niente.
"ha detto di non informare nessuno per adesso, verrà e
parlerà a queste persone spiegando la situazione. Non deve
accadere prima. L'accordo dice questo"
" Hai sentito" disse l'uomo con il tablet che voleva le informazioni
"il nostro capo ha detto non subito, saprete tutto quando
arriverà"
"E quando verrà questo individuo? Dovè il
sindaco? Qualcuno della nostra polizia? Perchè ci avete
fatto uscire a forza dai nostri quartieri dicendo che di nuovo sarebbe
accaduta un'incursione?"
"Vi verrà spiegato tutto, il nostro capo vuole parlarvi di
persona, pazientate! E per la vostra polizia, il vostro governo..."
"No, ha detto che lo faceva di persona. Stai dicendo troppo. Prendi
solo i dati, non voglio vedere i suoi occhi taglienti e il suo silenzio
punitivo perchè li abbiamo fatti impaurire di più"
L'uomo con il tablet al centro guardò di nuovo quello alla
sua sinistra, torvo, sbuffò e disse qualcosa che i presenti
capirono come "non ci tengo ad essere punito alla sua maniera e senza
sapere quali diavolerie si inventerà per farci capire
l'errore. Queste persone lottano contro quella gentaglia da anni, solo
un paio di mesi fa altre cellule hanno fatto ir...."
"Konrad basta, questi sono ospiti, non membri nuovi dei ranghi. Anche
se parli a Jason lo stai facendo davanti a loro. Vuoi che glielo dica?
Devi solo registrarli e catalogarli. Se ci sono membri di famiglie
divise devono essere riunite con l'altra sezione. Nient'altro"
L'uomo con il tablet, konrad, sobbalzò e
guardò verso il cucinino piccolo, seguito dagli altri
presenti. Un uomo dai capelli castano chiaro raccolti indietro e un
un'aria indecifrabile stava seduto a uno dei tavolini, quello
più verso il muro di fronte agli ospiti. Non lo avevano
visto quando erano entrati.
Sbiancò, quasi atterrito e balbettò un "N-no, Jd.
Inizio subito!" e iniziò a richiedere i dati alle persone di
fronte a lui.
"perchè devo darvi i miei dati? Non so neanche chi siete. Mi
rifiuto, state ottenendo con l'illecito elementi della mia privacy
che..."
"No, non è così"
Si voltarono di nuovo tutti e Jd, l'uomo che aveva rimproverato
bonariamente gli individui con i tablet si alzò con molta
calma dal tavolino dove stava facendo qualcosa, lasciando anche una
tazza di ceramica bianca.
"Risistemò la sedia, lasciando però la tazza dove
si trovava, e guardando negli occhi l'uomo che si lamentava
continuò a parlare.
"Non vorrei essere sfacciato ma vista la situazione, lamentarsi di
infrangere la privacy è esagerato. Si è rischiata
la guerra dei continenti per poco, tramite i vostri
apparecchi smartphone scaricate la qualsiasi senza badare a quali dati
e quali parti private del vostro telefono spiino. O rubino o
controllino. Persone che non avevano e hanno le basi per la vita in
rete regalavano ogni tipo di informazione, dalle generiche alle
più intime possibili e molte aziende private di vari
continenti, esterni quindi alla giurisdizione del vostro governo e le
sue leggi, hanno saputo tutto di voi. Letteralmente tutto. La guerra
attuale è la conseguenza di molti errori commessi dalle
persone per l'ebrezza della facilità, rispetto al passato
con i pc ad esempio, di usare un apparecchio come mai prima. Dati
medici, personali, privati o di vari settori che non dovevano essere
diffusi sono invece finiti in mano ad aziende, soggetti non individuati
e anche governi di altri continenti che hanno portato il vecchio tipo
di spionaggio a livelli allucinanti. Gli oggetti che voi tutti tenete
in mano, e che qui non funzionano perchè siamo schermati per
ovvie ragioni, vi hanno reso chiari come libri stampati a
persone che non dovevano conoscere certe informazioni. Documenti
personali e riservati di lavoro, certificati importanti o cartelle
mediche e ogni altro dato importante è passato per le reti e
in mano a molte persone. Persone che le hanno usate per gli attacchi
ormai ben noti, almeno nel vostro Paese. Le cellule che hanno attaccato
negli ultimi anni sapevano dove andare e cosa colpire per questo
motivo. Non mi dilungo ma ogni persona che ha messo qualcosa in rete
è vista negativamente. Vuoi per religione, per mire
politiche, sociali, per le temute guerre dei continenti cercano di
colpire persone o luoghi che possono destabilizzare un Paese o una
cultura. Domani potevate essere voi stessi, con le vostre foto di
sorrisi felici, di celebrazione di quella giornata particolare o altro
ancora, possono scegliervi perchè vi trovano i bersagli
idonei o perchè con altri che si taggano in un determinato
luogo, elementi di un numero di nuovi sacrifici in nome di cosa credono
o vogliono. Avete visto la vostra città? Come
molte altre porta i segni delle cellule per quello che vogliono dire e
portare. Sarà il nostro Comandante a spiegarvi la situazione
ma posso assicurarvi che lavoriamo al fianco del vostro Governo, avete
visto i membri delle forze armate del vostro paese per le strade. Vero?
Loro si assicuravano di controllare e vegliare sulle operazioni di
svuotamento della città. Da mesi siete diventati uno dei
porti franchi, come li chiamate, per le vostre forze armate sia di
questo paese che di quelli che hanno un accordo di libera circolazione
e addestramento dei vostri territori. Noi facciamo parte di qualcosa
del genere ma siamo qui per aiuto. Resterete qui in attesa di
registrarvi e tenervi insieme a famiglie e amici, mentre la vostra
Polizia e sezioni armate vi sostituiranno nelle città. Una
volta vi erano i bunker protettivi contro i nemici, ma eravate sempre
dentro la città. Adesso nel pieno silenzio vi proteggiamo
spostandovi in zone sicure. Questa è una di quelle, una
delle prime Tappe. Una volta che vi sarete registrati e saremo sicuri
che familiari e amici sono tutti insieme nello stesso posto, in quel
caso vi sposteremo dove sono loro in maggioranza, riceveremo la visita
del vostro Governo per terminare le operazioni di svuotamento. Non so
quanto durerà finchè non tornerete nelle vostre
case ma... come ogni conflitto o guerra la colpa è
sempre di regole non rispettate. Ma chiarirà meglio il
nostro comandante, prima dobbiamo inviare al vostro Primo ministro i
dati delle persone che sono al sicuro e confrontarli con le loro e
portarvi via. Qui avrete quello di cui avete bisogno e ci sono edifici
che contengono beni subito utilizzabili, quindi dopo che vi sarete
registrati e avrete preso il vostro letto e i vostri spazi, potrete
richiedere le cose di cui avete bisogno."
Rimasero tutti in attesa di ulteriori spiegazioni ma l'uomo
restò ad osservare gli ospiti. Poi spostò lo
sguardo verso Konrad e questi quasi scattò sull'attenti
rigidi e chiede i dati. Alla fine, persuasi da quelle parole i primi
cento acconsentirono e furono indirizzati verso le scale al piano
dormitorio. Davanti la paratia di vetro vi era una grande porta anche
questa trasparente con intelaiatura in metallo, sorvegliata
da due uomini, uno di quali aveva una strana macchinetta che erogava
bigliettini stampati. L'uomo che si era lamentato ricevette prima un
bigliettino appena stampato e subito dopo un braccialetto.
"Eccovi anche il braccialetto. Il chip al suo interno è
registrato a voi come riportano i codici sul bigliettino. Include anche
il numero branda e quali parti del mobilio vi appartengono per le
vostre cose. Capirete che è una cosa momentanea e avrete
l'indispensabile e necessario, ma è stato tutto calcolato in
modo che possiate avere tutti i vostri oggetti con voi ben riposti. Se
avete denaro o oggetti di valore in esubero abbiamo una zona di
sicurezza ove riporle, con il vostro codice indicato sul bigliettino.
Sarebbe meglio tenerlo sempre con sè e non perderlo, ma con
il braccialetto possiamo comunque stamparne un altro. Per qualunque
richiesta, dopo che tutti gli ospiti saranno registrati e nella zona
Living, il personale addetto alla vostra zona abitativa e a voi
dedicato verrà per aiutarvi e registrare le vostre
richieste. Come vedete cè una zona cucina e ristoro, dove
potete anche cucinare qualcosa voi, altrimenti riceverete le pietanze
in programma per tutti gli ospiti, avvisateci però prima, e
il necessario per passare i l tempo finchè il vostro Governo
non comunicherà la vostra nuova tappa. Buona permanenza".
Gli ospiti iniziarono a scorrere uno dietro l'altro dopo aver finito la
registrazione verso il dormitorio.
"Non cè privacy neanche per questo" disse un uomo guardando
le tantissime cuccette senza divisori ne altro.
"E' assurdo, ci sono donne e bambini. Non possono fare uno stanzone
pieno di gente senza dividere gli spazi".
"Lo faremo tranquilli. Come ho detto la nostra intenzione è
quella di riunire famiglie e gruppi che si conoscono e che preferiscono
restare vicini. Dopo che avremo registrato tutti faremo una sorta di
censimento e divideremo con appositi divisori ogni zona per la vostra
privacy. Abbiate solo pazienza".
Le persone ancora in piedi a guardare l'enorme fila di letti si
voltò verso la voce, vedendo di nuovo l'uomo chiamato Jd.
Uno degli uomini ringraziò con un cenno del capo e
portò alcune persone, forse la sua famiglia, verso una zona
del dormitorio. Quando si furono appartati una delle donne con cui gli
chiese se gli credeva.
"Non lo so, anche a guardarli non è cè da
fidarsi. Non hanno neanche detto chi sono e hanno parlato di un accordo
di qualche tipo"
"Per non parlare del fatto che diceva sempre il vostro governo, come se
non fosse uno dei nostri" disse un uomo che passava e sceglieva un
letto in basso vicino a loro.
"Quindi non lo è"
Rimasero a fissare accigliati Jd che tornava verso le scale, mentre
controllava le persone che entravano. Era di altezza media,
non molto alto rispetto a loro, paragonato a loro che erano sul metro e
settantacinque circa. Quindi doveva essere poco più basso visto
gli scarponi che portava. Si vedeva che era abituato ad allenarsi ma
non era minimamente come gli altri, molto pià muscolosi e
grossi. Portava indumenti leggeri a prima vista, pantaloni
larghi di gamba verde militare abbinati ad una maglietta con le maniche
e un pò di collo beige o un colore simile, non ne capivano
di colori e due cinture di pelle. Una ai pantaloni e una per
varie armi ai fianchi e dietro la schiena.
Quando tutti gli ospiti entrarono iniziò un ol di confusione
per l'entrata di varie persone. Tutti dello stesso gruppo videro, dagli
abiti e atteggiamenti.
L'uomo chiamato Jd vide entrare e andare nell'altra zona dell'edificio
alcuni uomini di diverse stazze finchè non salutò
e si appartò al centro, dopo aver fatto portare un tavolo e
delle sedie, con altre tre persone. Sembravano amici ed erano di
aspetto totalmente diverso dall'altro. Un uomo enorme, davvero grosso e
molto alto torreggiava su quel gruppetto e stava con le braccia
incrociate a guardare. Jd parlò con un pò con un
altro uomo, magro e più alto di lui, dal naso pronunciato e
adunco e lo sguardo arrabbiato. L'altro era a metà tra Jd e
quello più grosso, si vedeva che faceva molta palestra e
pareva parecchio allegro e faceva da spalla a quello secco e
accigliato.
"non sono vestiti tutti allo stesso modo. Se noti quel tizio sta con
altri e sono vestiti uguali. Quelli là sono tutti in nero. E
quelli che portano roba dentro hanno altri colori. Vuol dir qualcosa?"
chiese l'uomo dalla sua cuccetta in basso a quello con la famiglia.
"Non saprei ma sembrano tutti dello stesso gruppo. Ha un significato?
Quello che mi fa incazzare è che i cellulari non prendono
qui. Nessuno. ' assurdo, voglio contattare qualcuno ma non
posso"
"Hanno detto che hanno qualcosa per bloccare il segnale. Per ora non
sono tranquillo ma cerco di apparire tale e vedere che succede. La cosa
però che ho trovato strano è che sembrano
militari ma si comportano in modo diverso. Hai visto come si muovono e
interagiscono tra loro? E con noi? Di solito quando vedi militari
sembra sempre che lo siano fin nelle ossa anche a riposo. Ma non
questi."
"Non capisco cosa vuoi dire. Non vedo niente di strano"
"Osserva bene. A me non sembrano militari, vediamo tra un pò
se colgo le stesse cose"
"A me non sembrano diversi dai normali militari. Io voglio solo
andarmene da qui, non starli a vedere"
"Invece dovresti osservarli bene e capire chi sono e cosa vogliono da
cosa fanno e dicono"
"Perchè. Lo ripeto, non vedo niente di strano. E comunque tu
chi sei per dire di capire queste cose?" avvicinandosi all'uomo disteso
nel letto in basso mentre la sua famiglia restava in piedi ad ascoltare
la conversazione, come le altre persone che prendevano posto vicino ai
letti loro assegnati. Cèra chi sedeva solamente sul letto e
guardava fisso davanti, chi era seduto ma ascoltava, chi stipava le
cose che aveva portato dietro nel comodino vicino, nel cassetto a lui
assegnato o nei piccoli armadi a fianco dei comodini, che facevano
anche da distanziatori tra i letti.
"Io sono Joseph, ex militare. Ecco perchè lo so."
"Buon per te Joseph, io ho fatto il militare molti anni fa ma non
riesco a capire cosa vuoi dire"
"Te lo spiegherò. Fammi vedere come va a finire la cosa"
Non vi fu risposta però perchè, mentre molti
uomini erano affaccendati a portare casse e altre cose, sono arrivati
degli uomini in pantaloni neri e camicie bianche trafilati, annunciando
ai vari gruppi che lavoravano al centro qualcosa, agitandoli.
"Inoltre hai notato che attualmente non ci sono donne?"
L'uomo con la famiglia si voltò di nuovo verso Joseph
sorpreso per poi osservare lui stesso.
"Vero, niente donne"
"Per me è strano..."
Poi videro Jd alzarsi e parlare con gli uomini in bianco e nero, mentre
gli altri erano agitati e lavoravano di corsa per terminare presto cosa
stavano facendo.
nella zona cucinino dall'altro lato vedevano alcuni uomini prendere
qualcosa da quello che sembrava un frigo, cucinare in un microonde o
scaldare da una fiamma qualcosa su quella che sembrava una mini cucina.
Anche questi smisero di affaccendarsi vedendo l'agitazione intorno e si
fermarono.
"Il comandante è arrivato. Terminate in fretta o lasciate
tutto. Karl per favore tu continua a montare i pannelli e i computer,
ci serviranno. Preparatevi tutti."
Gli ospiti videro dalla zona rialzata del dormitorio Jd e il suo gruppo
avvicinarsi al centro e fermarsi, mentre gli altri brulicavano di
lavoro. Poi di aprirono le due porte di nuovo, entrarono un gruppo
compatto di persone che ridevano e parlavano e poco dopo un uomo
parecchio grosso e serio, vestito in rosso sopra e kaki sotto, pesanti
scarponi e con varie armi come gli uomini sopra. Era alto,
più degli altri, parecchio robusto e dal passo leggero e
continuò a camminare anche quando il gruppetto davanti a
lui, che era chiaro parlava con quell'uomo dietro di loro, si erano
fermati in due ali.
"Hai visto?" Chiede Joseph all'uomo "Da come cammina sembra incedere
con forza, pesantezza, ma se fai caso poco dopo che quegli uomini si
sono fermati non si sentono i suoi passi. E' silenzioso, eppure vedi
come è muscoloso. Interessante"
"..."
L'uomo con la famiglia continuò a fissare i nuovi arrivati,
finchè non fece una smorfia.
"QUindi quello è il comandante? E' giovane e sembra il
classico palestrato dalla pistola facile. Non mi piace"
"Non mi sembra dalla pistola facile" disse Joseph ridacchiando
"interessante anche questo"
L'uomo che stavano osservando arrivo da Jd, si diedero caldamente delle
pacche l'un l'altro e parlava e sorrideva con calore agli altri vicino
Jd, per poi voltarsi verso quelli che erano venuti con lui. Questi
esultarono, si abbracciarono e parlarono con il comandante facendo
anche ridere lui e Jd. L'atmosfera era molto tranquilla e amichevole di
quell o che sembrava prima.
"Non capisco, perchè ora ridono e scherzano?" chiese l'uomo
con la famiglia
"E' parlate tanto e non ascoltate, se fate silenzio lo capite"
"Margherite, chiedi scusa per quel tono accusatorio"
"Ma mamma... " la bambina si voltò indietro verso una delle
cuccette dove cèra una donna seria in viso che la guardava
con rimprovero.
"non si preoccupi signora, ha ragione. Invece di parlare dovevo
prestare attenzione, non la sgridi a causa mia"
"Visto mamma? Avevo ragione"
"Marghi!" proruppe la donna indignata, poi rivolta all'uomo con la
famiglia "la scusi, agisce sempre d'impulso"
"Nulla, nulla" disse l'uomo alzando una mano per calmare la situazione,
per poi riportare lo sguardo verso il centro dell'edificio.
"Sembra che ora parlino di cose serie. E guardano verso le porte. E di
nuovo, sono militari in missione?"
L'uomo si voltò verso Joseph serio in volto per poi tornare
attento verso glo uomini sotto di loro, che si erano voltati verso le
porte, questa volta seri in viso, imitati da tutti gli altri
là dentro, rigidi e composti.
Ricordo che è un vecchio progetto e mi hanno consigliato di
postarlo. Non è stato rivisto o modificato.
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Rimasero tutti a osservare l'entrata e delle ombre in avvicinamento,
finchè tre persone non apparirono, fianco a fianco, parlando
e
discutendo su un tablet. Al centro vi era una donna, gli altri due
uomini le stavano spiegando qualcosa, che arrivava a sprazzi
per il
leggero vociare degli ospiti.
"Fate silenzio per favore" urlò l'uomo con la famiglia.
Tutti fecero silenzio pian piano, accorgendosi che tutti gli uomini al
di sotto li stavano osservando attirati dallo scompiglio.
La ragazza si voltò verso di loro mentre gli altri due
ancora parlavano con il tablet in mano e le stavano al passo.
Quello chiamato Jd urlò di salutare il Comandante e per
primo
fece il saluto che non era quello che conosceva, seguito dagli altri.
Faccia a faccia, la
ragazza chiese lo stato della sistemazione mentre firmava sul tablet
con un pennino digitale, ridandolo ai due uomini dietro di lei.
Dopo qualche secondo di silenzio Jd le rispose qualcosa, non
comprensibile perchè sembrava un'altra lingua e lei
continuò brevemente la discussione in quel modo.
"Seriamente? Comandante quella ragazza? ma non dovrebbero essere
militari di una certa esperienza e anni di comando?"
Joseph spostò gli occhi verso l'uomo con la famiglia, che
non si
era mai degnato di presentarsi, e sorrise sfacciatamente.
"Cosa avevo detto fino a poco fa? Questi mi sembrano tutto
fuorchè militari. Il loro comportamento non ha due livelli"
"Che intendi dire?" voltandosi di scatto quasi urlando.
"fa silenzio, così come noi sentiamo loro se parlano
abbastanza
forte, anche loro possono farlo con noi. I militari di solito hanno uno
e un solo modo di porsi. Da militare. Anni di addestramento, regole
ferree, comportamenti che devono adattorare e il sapere sempre che ci
sono delle posizioni da considerare e rispettare... cerco di rendertela
chiara ovviamente... bhè, per farla breve solitamente ci
sono
quelli che restano militari fino al midollo e lo sono anche nel
privato, ci sono quelli che riescono a tornare loro stessi
fuori
dall'ambiente militare e quelli che proprio non riescono ad apparire
almeno dei militari. Ecco cosa intendevo. Sono stati ben coordinati nel
saluto, davvero bravi, ma se vedi attentamente anche la discussione tra
quella ragazzo e quel tipo chiamato Jd, è parecchio
informale.
Quindi le cose sono due, o quei due sono molto, molto amici e non
è
un mistero per come si atteggiano tra loro davanti agli uomini, oppure
non seguono o non sono capaci di seguire regole militari. Ecco spiegato
nel modo più semplice possibile cosa intendevo" sistemandosi
sul
letto con le mani intrecciate dietro la testa, come a suo agio.
Non vi fu risposta ma tornarono a guardare di sotto. La donna si
voltò verso di loro mentre tornarono tutti e occuparsi delle
loro faccende. Solo Jd e chi stava con lui restarono dove si trovavano.
La donna si avvicinò e scorreva lo sguardo sui due livelli,
sulle persone che occupavano sia la zona dormitorio che la living.
L'uomo con la famiglia la osservò bene, incerto.
Poteva
avere dai venti a trent'anni, anche se pareva comunque giovane si
comportava come fosse più matura. E vestiva in maniera
strana
per lui, impedendogli di capire oltre. Aveva pelle molto chiara, occhi
grandi ed espressivi verdi, capelli castano chiaro corti un tagli oad
angolo che
sfioravano la guancia destra, gli altri corti, lisci. La cosa che
colpiva subito di lei erano proprio gli occhi che sembravano osservare
tutto e tutti, soffermandosi varie volte su varie cose. Quando si
voltava colpiva il naso all'insù, la cui punta rialzava il
naso
ad arco dando un senso armonico e diverso al viso di fronte, ovale. Di
fronte colpivano gli occhi mettendo in secondo piano il naso
mediamente grande, non piccolino, e la bocca dalla forma che gli
sembrava a cuore. Come muovesse le labbra, e lo faceva molto mentre
osservava e sembrava riflettere, restava sempre in primo piano il
centro con il labbro inferiore più gande del superiore.
Sembrava
quasi un cuore, più visibile se imbriciata. E di nuovo si
trovò gli occhi di lei su di sè, indagatori e gli
mettevano
inquetudine. Erano grandi senza rovinare l'insieme e profondi, sembrava
che restassero a fissare un'eternità qualcosa e l'unica
opinione
che si fece era che non davano modi di capire cosa pensasse, ma
facevano
notare molto bene il suo umore, come le sopracciglia non
sottili e ben tenute, ch si muovevano molto con l'espressione che
assumeva. E poi qualcosa lo colpì.
Quando rifletteva invece si capiva, socchiudeva di poco gli occhi se
qualcosa la faceva riflettere e allora assumevano un aspetto
più
a mandorla enfatizzando il taglio superiore dell'occhio con le ciglia,
e
la testa la inclinava in due modi diversi. Di alcuni gradi di lato se
osservava
le cose, non sapendo se con curiosità o altro, ma quando
rifletteva voltava il volto, non tutta la testa mostrando
principalmetne un lato del viso, come quando anni addietro gli
spiegavano come mettersi per le fototessere. Poi ricordò,
era il
busto ad esser e leggermente girato ma lei lo faceva con il viso. Anzi,
ora che lo rivedeva notava che voltava il viso alnzando leggermente il
mento, così che l'effetto fosse di notare prima
l'occhio e
la
mascella. Poi si voltò indietro e vide che inclinava di
nuovo la
testa, questa volta, osservando la gente che lavorava.
Alla fine tornò con gli occhi verso gli ospiti e
iniziò a parlare. Senza accenti particolari e in maniera
chiara.
"Buongiorno, signori. Intanto mi presento, sono il Comandante Kianta e
sono io che gestisco il processo di prelevamento e messa in sicurezza
di questo settore. Ossia di questa città, ma molti nostri
gruppi
stanno svolgendo la medesima cosa nelle città vicine
più
piccole. Voi siete stati indirizzati qui, il nucleo principale
dell'operazione. E per essere chiari, siamo stati incaricati dal vostro
governo di procedere con lo svuotamento delle città in sua
vece,
avendo certe... specializzazioni che ci permettono di operare per loro.
Le sue truppe invece sono occupate a riempire le strade e controllare
zone ed edifici per scovare eventuali cellule nascoste e non giunte
qui. Oltre che controllare che evenuali sciacalli possano cogliere
l'occasione per entrare nelle vostre case. Il governo ha bisogno di
voi, vuole proteggere voi ma anche le vostre cose. Dico questo
perchè sia chiaro che la città non
sarà
incustodita. Vi verrà dato l'avviso ufficiale per voi dal
Primo
ministro che indica tra le varie cose anche questo elemento. Se vi
saranno intrusioni ed eventuali furti, è chiaramente
indicato
che se ne prenderanno la responsabiltà dopo analisi e
considerazioni della situazione. E avrete il loro aiuto in caso di
perdite. Questo perchè oltre che cercare di salvare voi,
hanno
intenzione di proteggere le vostre proprietà, che sia beni
materiali e di risparmio, per il vostro ritorno ma anche per le tasse.
Ma troverete tutte le informazioni nel bollettino."
Mentre parlava faceva un piccolo tratto in circolo, prima con le mani
tenute strette dietro la schiena, poi muovendloe per enfatizzare
il discorso. Dritta di schiena ma elastica, sembrava non fosse la prima
volta che faceva un discorso a qualcuno. E mentre faceva quella piccola
passeggiata tornando indietro e rifacendo il percorso, intervallato da
momenti in cui si fermava per guardare verso gli ospiti, passava
accanto a Jd, mostrando come fosse più bassa di lui. Una
spanna
buona sembrava, ma il tipo di calze che portava rendevano impossibile
capire l'altezza esatta.
Portava infatti degli stivali alti a metà coscia di pelle
scura,
dalle
suole si vedeva che erano usati e non nuovi ma la pelle che cirondava
le gambe non sembrava consunta o rovinata, ma tenuta bene.
Il piccolo
tacco quadrato, forse cinque centimentri, impediva di capire l'altezza
esatta. I
pantaloni erano verde oliva con tasche dietro e trattenevano una
camicia nera, un
piccolo colletto e maniche strette fino a quasi il gomito da laccetti e
poi un taglio ampio fino alla spalla. Sopra questa, un
corpetto
in pelle senza spalle che si fermava sopra il seno, decorato in vari
modi e stretto da lacci a un fianco. Una strana cintura a due strisce
teneva sia i pantaloni che alcune armi, diversamente dagli altri che
avevano una cintura per i pantaloni e un'altra per le armi. Teneva
nella mano sinistra, nell'anulare un anello color argento ma non si
vedeva altro e non portava altri gioielli all'infuori di una collana
argentata con una strana perla quanto mezzo dito, tutta bitorzoluta,
che splendeva con le lampade.
Che abiti strani, pensò.
"Restere qui con noi il tempo di ricevere dal Governo l'autorizzazione
a condurvi al sicuro nel luogo che vi hanno predisposto, quindi abbiate
pazienza perchè è solo temporaneo. Alcuni uomini
passeranno in determinati momenti della giornata per sapere se avete
bisogno di qualcosa, se volete che siano i nostri cuochi a prepararvi i
pasti o volete farlo voi. A tal proposito come avrete visto avete
elettrodomestici a vostra disposizione in qualunque momento, e cibi
disponibili e riforniti nei due controlli al giorno. Questo per venire
incontro alle vostre esigenze e voglie durante la giornata. I bagni
sono nella parte posteriore, per ogni piano e divisi già in
donne e uomini e sono sufficienti per un utilizzo igienico. Vi
è
una zona per giochi, sia vecchio stampo che videogiochi, alcuni
cabinati e computer saranno portati tra poco, ma non vi sarà
collegamento internet ne telefono. Se cercate qualcuno che conoscete,
chiedete all'uomo con un Compilatore e vi saprà dire se
è
registrato e dove si trova, e nel caso provvedere a spostare qualcuno
per farvi stare insieme. Prima che lo chiediate, internet e telefono
sono schermati, almeno per voi ospiti, questo
perchè
è proprio a causa di questo che la situazione è
peggiorata, e in alcuni casi, precipitata. Essendo una sistemazione
temporanea e l'attesa è esclusivamente per ricevere
l'autorizzazione del vostro Primo Ministro per condurvi in una zona
sicura, vi prego di comprendere e aspettare. Per qualunque cosa, come
già vi sarà stato detto, vi sono dei gruppi atti
a
occuparsi di voi ed essere a vostra disposizione.
Per ultimo, la zona che vedete di fronte a voi" voltandosi dall'altra
parte dell'edificio "è predisposta per i Sorveglianti e
Gestori,
ossia chi tramite i compilatori può rispondere alle vostre
domande, se in loro facoltà, e provvedere ai vostri bisogno
ove
possibile. I sorveglianti invece sono le squadre di controllo e
protezione, non vanno disturbate e passeranno il tempo nell'altra zona,
appunto. Se ve lo state chiedendo, vi sono altri edifici, solamente
destinati a noi e uno per la zona docce, raggungibile da quella porta"
indicando nel piano inferiore una porta opposta a quella di ingresso ma
sempre all'interno del perimetro dei vetri.
"Spero di aver chiarito le linee principali per questa temporanea
situazione. Se vi sono domande sono a disposizione, altrimenti i
Gestori resteranno fino al cambio disponibili qui. Ultima cosa, per
parlare con qualcuno, potrete farlo attivando l'interfono vicino la
porta, che sarà sempre chiusa per sicurezza ma aprta e
utlizzata
principalmente per i Gestori e le squadre di pulizia e ricambio beni.
Se volete parlare con qualcuno premete l'interfono che
avviserà
un gestore che sar a vostra disposizione. Come vedete la parete, che
è un vetro particolare anti proiettile e
ingrangibile, non
è montata tutta fino al soffitto e non abbiamo deciso di
isolare
acusticamente la vostra zona perchè no nsiete reclusi ne
carcerati. Ma vi prego di non urlare o avviare discussioni a voce
troppo alta perchè, come voi sentite noi anche con la porta
chiusa, noi da qui sentiremo voi. L'aria è gestita da
ventole e regolata da un apparato che gestisce un valore di
umidità e temperatura adeguati. Se volete uscire fuori per
una
boccata d'aria, oggi non sarà possibile ma provvederemo
domani
per una zona sicura per voi all'aperto. Sarà solo per poco
tempo
al giorno, dobbiamo proteggervi, ma sarà nostra cura cercare
di
allievare le vostre pene per la situazione al meglio. Secondo le nostre
possibilità. Ci sono domande particolari?"
Un silenzio profondo riempì l'edificio, il comandante Kianta
passò con gli occhi in rassegna i volti uno a uno
finchè non non fece un cenno di comprensione.
"Molte bene, se vi vengon o domande o richieste, vi ricordo di nuovo
dei
Gestori. Sono il gruppo con gli abiti blu scuro e bianco, non potete
sbagliare. Il gruppo di igiene e controllo dei beni sono in rosso e
bianco. Questi sono i gruppi che sono a vostra disposizione.
Tornerò più tardi per parlare ancora con voi, ma
per ora
volevo solamente darvi il benvenuto e spiegarvi che siete al sicuro e
sotto le direttive governative. A dopo".
Con un cenno del capo salutò e si voltò,
osservandosi intorno.
"Kianta" disse Jd "non sono ancora stati portati tutti i suppellettili
di base, ma entro un'ora sarà tutto pronto. Armiamo adesso
il
primo gruppo di sorveglianza?"
"Vuoi cambiare adesso le attrezzature?" osservando due degli uomini
armati fermi rigidi vicino la porta di vetro.
"preferirei di si, sono le nuove che Jessamine ha prodotto. Quelle che
abbiamo per ora secondo me vanno controllate e aggiornate"
"Conviene davvero armare con queste adesso, con un solo test di prova?"
"Sei stata tu a decidere che fosse la loro squadra a testarle"
sorridendo divertito.
"Lo ricordo bene, intendevo equipaggiarle adesso con i pattern
satellitari"
"Non abbiamo ancora montato del tutto la Consolle ma sono arrivati i
Crell. Se hai bisogno di attivarli puoi farlo dal tuo ufficio, la porta
sotto la prima scala" indicando verso la prima rampa di scale
della zona dei Sorveglianti, una porticina anonima."
"QUindi l'ufficio è pronto? Bene, li attiverò da
lì. Procedete con le consolle, là sopra "
indicando il
piano rialzato con le gradinate
"Vuoi davvero lì? Avevo dato indicazioni per qui dietro, di
fornte le porte lasciando quella zona per..."
"Ho capito, ma secondo me è meglio lì,
cè
già la scrivania e direi che gli schermi vadano meglio
lì
sopra, così che siano visibili sia da sopra che da qui. Ora
fatemi vedere le casse" andando verso una serie di casse dietro Jd,
facendolo sorridere per come aveva posto fine alla discussione.
La vide parlare con uno degli uomini accanto ad esse, farsi aprire una
di quelle in alto e controllare il contenuto. Lei prese l'arma, una
grande
6p62 di ultima generazione, totalmente automatico e collegabile in via
satellitare per funzioni aggiuntive, anche tramite cavi assiali. Scelti
perchè rietnuti antiquati e quindi ormai poco utilizzati,
ottimi
per sistemi non subito hackerabili. Una delle decisioni del loro Leader.
Kianta sistemò l'arma prima sulla spalla attivando il
pannello a
cristalli liquidi, poi sull'anca , controllando sempre le informazioni
sul display.
Jd chiuse gli occhi e fece un sospiro sonoro.
Un anno e quasi nove
mesi prima
, municipio.
Arrivarono con l'AirOl
vicino la spiaggia, con mare mutevole a causa
del vento. Non pioveva ma il cielo era plumbeo, nonostate fosse Aprile
inoltrato e in quella zona le temperature erano sempre più
alte
del normale. Uno dopo l'altro corsero
in fila aspettando il leader e le istruzioni.
Jd, con Lubo, il gigante del gruppo, il sempre critico Alaric e Brayden
controllavano, essendo tenenti, la squadra. Il leader scese
dall'ereomobile e si fermò a controllare il
tempo, sotto gli occhi di Jd. I suoi lineamenti slavi, o almeno le sue
origini come diceva
lui, trasparivano quando era meditabondo e accentuavano i tratti
sottili e acuti del viso. Anche se definirlo era difficile, nonostante
lo conoscesse da anni e sapesse il minimo che l'uomo aveva rivelato. Di
origine diceva, aveva preso i tratti della madre più che del
padre, anche se le labbra sottili sembravano non molto adatte per quei
tratti affilati di profilo che sembravano divergere dall'aspetto del
viso, che pareva più ampio. Era una cosa che Jd non aveva
mai
capito, quella della genetica. Come poteva un viso di una certa
grandezza di fronte, presentare tratti come ravvicinati al centro.
Detta così, si disse, dipingeva un mostro ma non era quello
il
caso. Se lui stesso aveva tutto proporzionato anche se non si vedeva
come un 'bell'uomo ma nella media, i tratti del Leader sembravano
differire se visto di lati diversi. Sembrava aduto e serissimo di
profilo per i tagli affilati di naso, occhi e bocca, ma di fronte
sembrava diverso. Le prime volte che lo aveva visto lo aveva confuso
per un russo o un americano classico, o almeno i vecchi corrispettivi
delle nazioni dei Continenti. I capelli biondo cenere naturali erano
tenuti tretti in una coda bassa, molto diverso da anni prima che li
teneva più corti, fino a metà orecchie. Adesso li
curava un pò ma a volte le ciocche frontali sgusciavano
dalla legatura e e gli ricadevano ai lati delle tempie, come in quel
momento, dando un altro aspetto al suo viso. Per molti stava meglio
così che tutti raccolti. La zona
delle
sopracciglia pareva più sporgente e rendevano gli
occhi
grigio
scuro come più profondi rispetto al resto del viso. Per Jd
però a rompere il tutto era la bocca, davvero troppo sottile
per
quel viso, perfino la smascella per niente affilata risaltava, dando a
tutto il viso come una prospettiva di linee dal centro che in
realtà
non
cèrano. Come diceva sempre, il leader era un
soggetto
difficilmente catalogabile. Era come un puzzle di fattezze diverse ma
armonioso allo stesso tempo, un pò come il naso di
Cleopatra.
Anche se da ragazzino lo aveva visto il profilo dalle foto
delle monete e non gli sembrava una donna così magnifica da
catturare l'attenzione della gente. Ma poi gli tornò in
mente
una cosa, anche se gli uomini la trovavano bella, Cleopatra splendeva
per il carattere e le sue qualità intellettive. Stesso cosa
per
il leader.
Il suo pensiero fu rotto
dall'arrivo del Leader davanti la fila di uomini pronti. Diede le
indicazioni riepilogative della situazione e mostrò il suo
phonvlet, collegato alle telecamere degli elmetti della primaguardia,
che dovevano aprire la
pista di avvicinamento. L'avanguardia ruppe le righe dopo il
saluto e iniziò ad avviarsi con cautela. La zona era sicura,
il municipio distava circa 250 metri e giungere dinnanzi con un mezzo
era più rischioso. la polizia li avrebbe fatti passare senza
problemi, il perimetri di un kilometro era stato reso zona
rossa. La cellula aveva già fatto
saltare un lato dell'edificio con il plastico, facendo cadere
già una porzione del prrmo piano, più le colonne
che ornavano la facciata e l'interno. Un'opera antica ancora in piedi.
"Jd e Alaric, portate i
vostri gruppi in posizione e procedete per le entrate che abbiamo
deciso. Ci hanno chiesto di prenderne qualcuno vivo dei soggetti
ricercati e nel caso andarcene con loro, senza fare altro."
"Phw, dovremmo fare
piazza pulita e ci dicono solo di prendere due capocce e scappare come
conigli. Spero almeno che ci paghino bene!" Esclamò snervato
Alaric, mostrando indignazione perfino con il naso, che si dilatava a
ogni parola peggiorando la vista adunca e un pò grossa,
mentre gli occhi piccoli lampeggiavano irati. Con l'umidità
i capelli grossi e crespi lo facevano sembrare Einstein. Quei capelli
non avevano forma come diceva, pensò Jd. Lo facevano
sembrare più vecchio ma lui non voleva tagliarli
più corti, "sembro un idiota" diceva. E il naso non aiutava,
visto anche il mento quasi inesistente.
"E' tutto ok" disse con
calma il leader "ci hanno chiesto questo, mi hanno assicurato che le
forze di polizia hanno l'ordine di lasciarci passare e agire solo
quando avranno il segnale, ossia quando saremo di ritorno AirOl.
Semplice."
"Se lo dici tu..." poco
convinto, Alaric si portò l'arma più vicina e
strinse i denti.
"Ne riparleremo allo
Chateau. Ora andate", portandosi una sigaretta alle labbra senza ancora
accenderla. Se Jd non avesse saputo
che non era una normale sigaretta ma qualcosa creata dal Dottor David,
avrebbe avuto da ridire. Per il loro lavoro erano un cancro ai polmoni
già dall'inizio, ma non era questo il caso. Sapeva solo che
non erano nocive come quelle comuni o quelle elettriche vaporizzanti.
Ritenute dannose da anni per le composizioni liquide troppo simili a
quelle classiche. Ma quelle erano diverse, doveva chiedere in seguito
informazioni, si disse. Sapeva che molti uomini ancora fumavano le
classiche o quelle vapo e a volte si notava dalla voce o respiro troppo
profondo dopo l'addestramento mensile, invece di eliminarle le usavano
per scaricare i nervi.
"Quali nervi, poi...?"
si chiese guardando di sfuggita le file vicino a lui. Una volta fumava,
poi aveva smesso dopo un ricovero in ospedale allo Chateau
perchè lo faceva stare peggio. E ne era contento adesso,
anche ancora adesso dopo tanto tempo, l'istinto di rigirarsi una
sigaretta immaginaria gli era rimasto e se ne accorgeva solo
perchè gli altri lo fissavano ridendo. E il pensiero di
quali nervi facessero, proprio loro, non lo capiva.
"Andate... "
All'ordine del Leader
scattarono tutti in formazione, ogni gruppo si preparò e si
avviò da direzioni diverse. Jd come il resto del gruppo
originario era a capo e condusse gli uomini per i metri mancanti fin
all'esterno del municipio che era situato vicino a un piccolo parco
verde di fronte e una piazza usata perlopiù per
arrivo e partenza dei
mezzi pubblici elettrici a lato. Una volta si chiamavano autobus, si
disse, ed
erano un arancione orribile. Adesso erano automatizzati e di due
categorie. Uno elettrico senza pilota che seguiva una linea a terra
elettrica a vernice e su quella si muoveva, era usato per le
prenotazioni dei
cittadini dalle loro case o altri posti, mentre quelli pubblici in
generale erano monitorati e gudati da varie telecamere da personale
umano, ma aveva funzioni ripetitive indipendentemente se
cèrano persone o meno. NOn vide la vernice da nessuna parte
che attivava il mezzo, quindi non passavano da lì quelli,
che
sono a volte confusi con i vecchi taxi.
Intravide la polizia
all'esterno disposta distante dal cerchio che avevano fatto sulla zona.
C'erano urla e sporadici spari, ma il tutto avveniva all'interno.
"J, qui A. Quella
breccia che hanno creato è pulita, stiamo entrando. Anche L
è entrato, dalle finestre a ovest, tanto
erano già devastate. Mancate voi, senza di voi non
possiamo fare
rastrellamento. Procedi e indica la posizione".
"Si, qui J. Ci stiamo
avvicinando all'entrata, nessuno."
Jd si voltò
verso i due uomini con lui. Pensava fossero troppo pochi ma a lui era
destinata la missione principale, recuperare i due soggetti mentre gli
altri erano di copertura e fare pulizia in caso di problemi".
"Andiamo, Dame con me.
Pip tu vai da retroguardia. Dieci passi. Gairdaci le spalle."
Pip restò
fermo dopo aver dato l'ok, Dame seguì Jd fino all'entrata
principale.
" J la polizia qui
non fa niente ma ci tengono d'occhio. Sicuro che non faranno niente
vedendoci entrare?"
"Confida nel leader, gli
dissi" e dal silenzio sapeva che era così. Tutti si fidavano
del Leader.
Jd e Dame entrarono
nell'atro, un quadrato ampio con delle colonne a dividere l'ambiente.
Alla sua sinistra una parte era crollata, la zona dove avevano aperto
una breccia e vide sulla scala di marmo più avanti, alla
balaustra del piano superiore uno dei gruppi che li guardava e
facevano segnalazione. Procedevano.
"Dame, proseguiamo di
sotto. Loro sono di sopra, se trovano anche uno dei due ci avvisano,
noi cerchiamo sotto." poi attivando il collegamento
chiamò
il Leader.
"Qui J, posso sapere se
ci sono informazioni sulla posizione dei soggetti?"
"Qui Alpha, negativo.
Sappiamo che hanno preso l'edificio e parte del personale per accedere
a delle informazioni, non sappiamo ancora quali ne dove si trovano. E'
certo però ci sono due uffici importanti per loro, anagrafe
e uno
sezione catastale. Un impiegato ha fatto una telefonata cercando di
nascondersi, dicendo che volevano informazioni da questi uffici ma poi
la comunicazione è stata troncata. Niente altro. So per
certo però mi è stato segnalata l'ubicazione
degli uffici. Uffici catastali al pianterreno, hanno una stanza adibita
alla catalogazione e conservazioni delle visure catastali e mappe per i
beni architettonici. Ufficio anagrafe e di stato civile, primo piano,
terza porta zona ovest. Indicami la posizione":
"Atrio, seconda colonna
verso destra, stavamo controllando dopo la prima squadra il
pianterreno. Richiedo ordini".
"procedi, A ha riferito
di controllare con l'altra squadra il primo piano, dove partono ancora
sparatorie. Riferisce di aver steso tre soggetti nel corridoio.
Raggiungi l'ufficio catasti"
"Ricevuto" Poi di
voltò verso Dame "Proseguiamo agli uffici qui sotto. Loro si
occupano di quello sopra. Pip cambio di programma. Tu resta qui, noi
controlliamopiù avanti. Sii la boa per noi" mentre quello
acconsetiva.
"Ok, ma quanto
è grande questo posto?" chiese Dame.
"So è che
è alto più di tre metri d'altezza a piano, anche
a causa
degli alti soffitti, come vedi" alzando gli occhi verso il soffitto a
vela suddiviso dalle colonne "e comunque non so la dimenzione esatta.
Ma l'hai vista da fuori, fattene un'idea"
"Va bene... qui
però è parecchio silenzioso a parte i ragazzi
sopra. Perchè?"
Jd si fermò
ad un angolo, guardò brevemente il compagno e poi
usò lo spiecchietto per osservare il corridorio. largo una
persona e mezza, contava tre porte da un lato, il sinistro, quattro a
destra e una alla fine di fronte. Un'ombra passò da una
delle porte,
fugace ma cèra.
"Prendi il termoscanner,
cè qualcuno".
"Prenderà con
queste mura così antiche e spesse?" estrando l'oggetto, un
quadrato poco meno grande di uno smartphone con una bacchetta
allungabile dietro.
"Certo, dovrebbe"
Ne era sicuro, allo
Chateau funzionava. NOn doveva essere diverso dal tipo di costruzione
dove si trovava, pensò.
Dame lo puntò
e iniziò a osservare la situazione.
"Ci sono delle figure,
vedo che un paio stanno quasi volando..." rise leggermente "deve
esserci una scala, corrono veloci.
"Sanno che siamo qui..."
poggiò un dito all'orecchio "Qui J, Alpha mi confermi che
cè una seconda scala nella zona posteriore dell'ediificio?"
"Alpha, confermo, meno
grande ed elaborata di quella dell'atrio, di servizio, porta ai piani
superiori. Avviso anche che le stanze posteriori presentano
collegamenti tra loro, oltre le porte verso il corridoio."
"Ricevuto" poi si
voltò verso il compagno "scala più piccola,
stanze comunicanti alla fine,n on cè solo il corridoio"
Un urla e delle
imprecazioni si levarono dal fondo.
"non veniva da su.
Cè qualcuno" disse Dame.
"Procediamo"
incitò Jd.
Avanzarono, le prime due
stanze avevano dei cecchini di vedetta, che fecero fuori una con un gas
stordente e una con un colpo secco in testa.
"bel colpo, sei sempre
il migliore cecchino, amico" rise Dame mentre avanzava cauto verso le
altre porte "Quello l'ho sistemato con il gas, non abbiamo neanche
bisogno di chiudere la porta"
Jd si voltò
di nuovo verso l'altro. Avevano una divisa che sembrava pelle ma era un
materiale che Brayden chiamava solo "strafigo" senza mai ricordare il
nome. Guanti speciali e caschi li proteggevano sia per gas e varie
sostante che per restare nascosti. Il casco sembrava un tipo di
maschera
a gas totale con vetri allungati e senza filtro esterno.
Erano interni come l'apparecchiatura di comunicazione. La zona
dell'orecchio presentava una attivazione a pressione
come aveva fatto,
dove sceglieva il canale. Sorrise anche lui al ricordo che Brayden la
prima volta che ebbero quel nuovo casco correva per il dormitorio con
quello indosso e la nuova divisa urlando che gli alieni erano tra loro.
E anche la punizione del Leader, prendere in consegna la sera gli
stivali di tutti e dargli una ripulita. Ancora ricordava le lamentele
dell'amico per la puzza e l'aver finito all'alba. Non erano affatto
pochi eppure era riuscito a pulirli tutti e pure deodorarli in una
notte intera. E dovette pure seguire l'addestramento senza dormire fino
a fine giornata.
"J, qui cè una porta che da verso le altre. Deve essere
comunicante"
Jd si portò verso l'altra e osservò "anche qui".
"Quanto cazzo è grande e collegato questo posto? Siamo in
due, cazzo."
"Lo so, li senti i ragazzi su? Stanno pulendo, nel caso chiederemo
rinforzi."
"Spiegami questa situazione, perchè Noi dovremmo prendere
questi tizi in queste condizioni"
Tuttavia Jd non potè rispondere perchè altre urla
giunsero dal fondo. proseguirono veloci per un'altra serie di porte ma
nessuno.
"Perchè non cè nessuno, cazzo" urlò al
microfno Dame e Jd ringraziò che i caschi isolavano anche
per l'esterno. Stavano giungendo alla scala a sinistra, adesso visibile
che precedeva la porta di fronte. Vedeva anche una libreria a vetri
dopo la scala e prima della porta.
Un colpo
schizzò verso il muro di fianco a Jd e si
accovacciò pronto a sparare.
"Chi siete, parola
d'ordine"
Jd e Dame si voltarono
verso l'altro, anche se di fatto vedevano solo una fisionomia sfocata.
Era
possibile con attenzione vedere vagamente la zona degli occhi ma finiva
lì, ma sapevano di fissarsi negli occhi. La voce proveniva
dalla penultima porta, quella a destra e prima della porta di fronte.
La porta era chiusa mentre quella da dove veniva la voce era aperta,
come le altre.
"PAROLA D'ORDINE!"
"..." i due restarono
fermi.
"So che siete
lì stronzi, e so che ci sono anche sopra. Abbiamo degli
ostaggi, se non volete che muoiano fatevi vedere allontanando le armi.
O spariamo"
"J, che
facciamo, chiamiamo i rinforzi?"
Ma prima di rispondere
all'amico un rumore di scarponi li sorprese alle spalle.
"Cazzo i collegamenti
del..." urlò Dame girandosi e sparando al tizio che stava
mirando.
Jd si spostò
di lato verso la stanza vicina e restò sulla soglia mirando
con l'arma.
"Era solo? Solo Questo?"
sbraitò nel panico Dame.
"D, calma. Respira a
fondo e torna concentrato."
"Cazzo, J. Ci stava alle
spalle. Era dietro! QUanti ce ne sono? In due come facciamo a
controllare tutte le stanze collegate?
Uno scricchiolio e Jd si
voltò, venendo preso in pieno al fianco sinitro e volando
per un metro all'indietro, finendo nel corridoio. Aveva scordato di
controllare la porta comunicante. Dame sparò
come copertura mentre ai suoi piedi l'amico era ancora disteso.
"Uno giù"
urlò ma un altro seguiva e sparò a Jd di nuovo,
questa volta al casco. "Crepa!" urlò Dame eliminando anche
questo.
"J, è tutto
ok? Cazzo, siamo in una trappola. Stai bene?" agitandosi e puntando
intorno a sè in cerca di bersagli.
"Si... credo..."
cercando di rialzarsi.
Tutto taceva, anche se
si sentiva un lieve vocio smepre dal fondo. E rumori.
"ero sicuro di aver
sentito degli spari cazzo, dai J... alzati"
Jd cercò con
difficoltà di rimettersi almeno a sedere, il casco
ticchettava a ogni movimento perchè rotto in un punto con
pezzi penzolanti. Jd sembrava in difficoltà nei movimenti e
Dame si voltò veloce verso di lui.
"Il casco...come hanno
fatto? Di solito resiste a più colpi. Stai bene?"
Jd aveva la parte
sinistra non a pezzi ma quasi, un buco frastagliato metteva a nudo la
mascella, dei fili tenevano come potevano dei pezzi non ancora caduti,
varie crepe colpivano i vetri e parte del casco, ma peggio nei vetri. E
peggio quella che loro chiamavano "divisa" ma che altri avrebbero
chiamato tuta, aveva squarci e brandelli svolazzanti.
"Come diavolo... non
è possibile, di solito non..."
"Sono le Oliver Twist..."
Dame perse
concentrazione e tornò con lo sguardo verso Jd, proiettili
ad Azoturo di piombo e lame, una versione peggiore dei Devastator. Ma
arrivare a fare questi danni al nostro equipaggiamento,
pensò? E se hano queste armi, miragliette e armi non
moderne, come potevano sparare quei distruttori?
Due soggetti giunsero
dalla penultima porta a destra e li puntarono, gridando loro di buttare
di lato le armi e alzare le mani.
"Avanti, stronzi. Anche
con voi come ostaggi riusciremo. Avanti, avanti!" incitò uno
coperto dall'altro.
I due amici restarono
zitti e fermi, anche se Jd ansimava parecchio e mugolava di dolore. Un colpo di arma da
fuoco. I membri della cellula si bloccarono rigidi, quello di copertura
si voltò ma tutto taceva. Poi alcuni rumori profondi
"Che succede? Noah! Cosa succede?" urlò quello che li
puntava all'altro.
Dame cercò di
approfittare dello sguardo dell'uomo puntato verso l'altro spaventato,
ma questi tornò a puntare e urlò di fermarsi e
che li voleva vivi per ottenere cosa volevano. Dame dovette allontanare
l'arma, sapeva che non si poteva fare ma pensava prima a Jd.
"Eh, Car..." ma l'uomo
di copertura che si era voltato verso l'altro fece un balzo come se
qualcosa lo spingesse dal centro delle spalle e
finì a terra ai piedi dell'altro. Questi si voltò
ma non vide nessuno. Uno sparo, potente gli risuonava nelle orecchie,
fucile a pallettoni, pensò. Era l'arma di Dominic?
Niente, si voltava con
l'arma puntata per ogni porta, poi un rumore lo riportò con
gli occhi e l'arma verso la porta da cui erano venuti e avevano sparato
all'amico. Fece un passo titubante verso quella direzione, poi un
gemito di Jd lo riportò agli uomini armati e li
osservò. E poi strabuzzò gli occhi, gli divennero
enormi e li rovesciò.
Dame restò
sconvolto dal momento in cui vide quella figura spuntare alle spalle
del tizio. Giungeva non da dove avevano sparato all'altro ma
dalla stanza di fronte. Jd al suo fianco ansimava parecchio e gli
posò un braccio sulla spalla, dame cercò
di richiamarlo e tenendolo stretto con le mani sulle spalle. "Tutto ok, J?, Ehi..."
Jd voltò come
poteva il corpo e poi la testa verso la figura che giaceva a terra con
occhi così fuori dalle orbite da far paura. Un coltello da
caccia spuntava dalla sua nuca, creando una fontanella che stava
inzuppando il collo. Alzò la testa e vide una persona che
allungava una mano e tirava con forza il coltello, che uscì
con un rumore da far vomitare. Un fucile a canne doppie era rivolto
verso di loro che puntellava il bacino, il piede ancora sulla schiena
del morto per tirare fuori il coltello.
E due occhi grandi e
profondi che li fissavano, una ragazza.
"Lui quando verrà? Cosa facciamo? Sei qui solo per dare
un'occhio? Cosa..."
Alaric con il broncio iniziò a fare domande a raffica.
Incollerito, con le braccia incrociate e fissando Kianta. La quale
inclinò il viso verso il basso come per riflettere ma
osservandolo alzando gli occhi verso di lui,
con uno sguardo serio. Poi sorrise sollevando solo un angolo della
bocca.
"Sono qui perchè Lui ha cambiato il mio ruolo, come
sempre..."
facendo una smorfia leggermente contrariata. "Comunque se non sbaglio
sono io che gestisco tutto, come allo Chateau, quindi perchè
questo malumore? Avevi già iniziato a farti idee per
rafforzare
il tuo gruppo come capo e già pensavi di avere qui il tuo
spazio?"
Lei continuò a sorridere poi si avviò sulla scala
in
fondo e salì al piano con le gradinate, seguita da Jd che
che
allargò le braccia prima di salire verso Alaric per chiedere
"ma
che fai?" e il resto del gruppetto.
"Quanto manca per terminare il montaggio dei plasma e il Tavolo
consolle? I Crell ci sono, le linee Li-Fi sono già
installate,
la connessione satellitare anche. Se mi confermate che anche questa
è terminata aggiorno il Leader"
"Tecnicamente abbiamo già terminato i plasma, che sono
installati a parte. La consolle è già semi
montata, ma
dovremo cablare i vari terminali per le connessioni." rispose uno degli
uomini che stavano sistemando i pannelli vicino la ringhiera. "Inoltre,
comandante, come mai avete deciso di installare il mainhub proprio qui?
NOn sarebbe meglio...."
"Questa volta il Leader ha pensato che, con i nostri ospiti, questo
edificio è il più sorvegliato del Polo,
è
l'edificio meglio controllato...quindi logico che sia così!
Anche l'idea di unire due complessi in uno. Non cè modo
migliore
che mettere zona pausa qui, mentre controllano gli ospiti e la loro
sicurezza. Terminate che lo aggiorno per le connessioni."
Kianta parlava con i due uomini che stavano sistemando come dei
computer, ferma facendo peso su una gamba rilassata, con il braccio
sinistro sotto il gomito destro agitando la mano destra per accentuare
cosa diceva. Poi voltò prima la testa a destra, sempre con
la gamba sinistra come perno e peso, ruotò il corpo per
vedere la zona degli ospiti. Qualcuno era davanti la porta battendo i
pugni.
"Vado a vedere" disse Jd ma Kianta lo fermò con la mano
destra con un gesto e avanzò lei decisa, mentre gli altri si
spostavano dalle scale.
"Che succede?" chiese quasi davanti la porta della zona ospiti.
"Vogliamo parlare con te! Devo chiederti una cosa." Disse un uomo
giovane accompagnato da un uomo e una donna più anziani e
altre persone accalcate dietro la porta".
Di nuovo inclinò la testa di lato con fare curioso,
osservando e l'uomo con la famiglia in alto associò quel
gesto ai movimenti dei cani con orecchie grandi e dritte in testa. Gli
era venuto di colpo, ricordando anche un cane che viveva vicino casa
sua da ragazzo che faceva così quando osservava le persone.
Poi la vide abbassare la testa un pò verso il
petto e studiare quelle persone guardando in alto con gli occhi. Si
concentrò ad ascoltare appena lei aprì bocca.
"A cosa devo questa richiesta, signori? Qualcosa manca? Qualche
problema? Qualcuno di voi ha bisogno di pasti o qualcosa specifico per
qualche malattia?"
"Dobbiamo parlare con te!"
Lei alzò il sopracciglio destro e chiese cosa volessero, era
a disposizione. Ma l'uomo giovane chiese di parlare in
privato. Era importante.
"Kianta, forse..."
Jd la vide voltarsi verso di lui per essersi intromesso ma restarono a
fissarsi qualche secondo. Poi l'uomo alto che tutti avevano confuso
come il comandanti si fece avanti, lamentandosi.
"Se dobbiamo metterci a sentire ogni persona che ha una lamentela
finiremo quando se ne dovranno andare e avremo perso tempo prezioso"
Lei fissò lo sguardo, socchiuso e nervoso verso questi,
facendo poi una smorfia. Spostò gli occhi di lato a guardare
le persone dietro la porta.
"E' chiaro che avremo solo grane con questa gente" sputò
fuori con rancore l'uomo alto "si sono già lamentati di
tante cose, ho sentito, e li stiamo salvando! Se non fosse per noi
sarebbero come quella gente di due mesi fa, nella bara.
Perchè..."
"Per favore, taci!" proruppe lei inchiodandogli occhi infuocati di
sopra "sono nostri ospiti, si sono visti allontanare dalle loro case e
le loro città e sono confusi. Vogliono certezze e qualcosa
che allevi le loro pene, credo sia.."
"Oh ma per favore. Sei sei sempre politically correct e bla bla bla,
pro tutto. Qua non siamo allo Chateau e se lui..."
"Ora basta!" esclamò rabbiosa voltandosi totalmente verso di
lui.
L'uomo con la famiglia osservò la scena dubbioso. Da quando
era arrivata era sempre stata pacata, sicura, che trattava tutto e
tutti con professionalità, come se per lei fosse routine
quotidiana, senza mutamenti alcuni di umore o azioni eccessivi. Se
sembrava aver preso con ilarità, pacata, i rimbrotti
dell'uomo con il naso acquilino e i capelli
pazzi, invece con l'altro sembrava snervata e pronta alla
rabbia. E, con le sopracciglia aggrottate, occhi arrabbiati e bocca
pronunciata con gli angoli all'ingiù, sembrava un'altra.
"Non mi importa se sei suo fratello o meno, basta! Vuoi far polemica
anche qui, adesso? Accomodati pure ma tu non ci sei mai quando
cè bisogno di un Capitano che svolga il suo lavoro. Dove eri
stamattina? A ridere sguaiatamente con i tuoi uomini e a scorazzare per
le strade con loro, in cerca di chissà chi invece di
prendere posizione dove ti avevo indicato. Un'ora fa dovevi essere qui
per controllare l'afflusso di ospiti e invece..."
"Oh ci risiamo, io sono il capo di testa della compagnia di testa.
Facevo il mio lavoro, ero di ronda..."
Kianta sussultò sorpresa, perdendo per qualche secondo
l'espressione irata, gli occhi grandi si fecero sorpresi e leggermente
sgranati, più di quanto fossero già grandi. Si
voltò verso Jd, lo fissò un istante mentre l'uomo
alto continuava a sbraitare, leggermente inclinato in avanti per
guardarla in faccia, essendo lei alta fino al suo mento, e poi disse
qualcosa forse in un'altra lingua a Jd.
L'uomo con la famiglia fu sicuro che suonava, anche se non sapeva cosa
avesse detto, come un "ma mi sta a piglià per culo?" come
diceva sempre suo padre. Il suo vecchio amava i dialetti del suo paese,
li studiava, aveva anche scritto dei libri sulla lingua nella lingua
delle persone comuni, come lo diceva, e purtrrppo imparava anche
certe frasi poco signorili.
Jd fece un sospiro sonoro e alzò le mani, i pami verso loro
due, mentre gli altri uomini intorno erano tesi, chi si metteva una
mano sulla fronte, chi scrollava la testa, chi li fissava corruciato o
con gli occhi al cielo.
"Sentite, come sono andate le cose, pensiamo agli ospiti che..."
"Ma qui faccio tutto io, sono io che controllo che vada tutto bene. Io
e il mio retroammiraglio... era controammiraglio, vero?" chiese di
colpo l'uomo alto verso l'altro di fianco a lui, che era atterrito e la
bocca disegnava una linea tesa e dura. Poi si vide lo sguardo addosso,
prima guardò l'uomo alto, poi la ragazza, poi di nuovo
l'altro.
"Ecco si, ma..."
"quello è un grado della marina, folle fuori di
testa!" sbraitò Kianta con le braccia conserte "E non
coincide proprio con i vostri. Lui era in marina prima
è un'altra cosa" disse esasperata,alzando poi le mani fino
alle spalle come a dire "ma serio?" e voltandosi verso la porta.
Scrollò il capo sconvolta.
"Ma certo che lo so, io parlavo con il mio secondo. Perchè
devo sempre farmi rimproverare da questa isterica" voltandosi a sua
volta dandole le spalle con le braccia conserte, mentre lei voltava il
capo di scatto con la bocca socchiusa dallo stupore.
"Ma lo senti questo lupastro incavoloso?"
"Kianta, non usare le parole di Beppo per..."
"Sono appropriate, direi..." rispose amara a Jd per poi continuare
guardando l'altro in cagnesco "fa sempre il lupo solitario col mal di
zanne quando gli conviene, poi convince tutti ed ecco che li
trovi in giro a fare casino. Non si può andare avanti
così" aggronttando le sopracciglia quandando sempre Jd. Il
quale si grattò la testa sbuffando.
"Glielo spieghi tu " continuò Kianta, guardandolo con la
mano sinistra su un fianco, il busto leggemente in avanti e la mano
destra a indicarlo "cosa significa essere rear admiral, visto che gli
piace tanto, e avanguardia? Fagli anche un disegnino nel caso, visto
che con le parole non riesce a capire. Digli perchè Lui gli
dà sempre questi compiti. A chi altri potrebbe darli se non
a un lupastro fuori di testa o coyote, come Beppo lo vede. Anche se a
me dispiace confondere quel soggetto con i nostri fratelli lupi"
"Tornano di nuovo a pungersi come scorpioni" bofonchiò
aspramente Alaric.
Jd sorride scuotendo la testa, vide che l'uomo alto si girava
incollerito e lo fermò bisbigliandogli qualcosa, mentre
Kianta osservava gli uomini dietro la porta.
"Va bene, parlerò con voi, ma solo tre persone. Ho
già abbastanza problemi per..."
"Ehi aspetta, ho fatto il mio lavoro oggi facendo la ronda per la
città a ovest..."
"Tu non dovevi fare nessuna ronda" disse amaramente all'uomo alto "non
è neanche nei tuoi compiti in questa sede. Abbiamo un
contratto con il governo, sono loro che controllano la
città, se continui senza ragionare ti vedranno come un
problema che sfora gli accordi. Tu sei a capo della prima
falange oplitica, non un branco di sbarbatelli che vogliono
buttare un occhio sui tipi loschi per le strade"
Si fronteggiarono un pò faccia a faccia poi lei si
voltò e chiese di aprire la porta. Le due guardie ai lati
azionarono il meccanismo e solo il giovane con i due anziani uscirono.
Erano visibilmente a disagio, sotto gli occhi di tutti ma la ragazza
fece un cenno con la testa e con la mano sinistra indicò da
una parte.
"Venite, prego. Parleremo nel mio ufficio..."
Ma prima che facesse da ospite ai tre, Jd la fermò, dicendo
di colpo "non puoi andare sola con loro".
Lei si fermò e si voltò verso di lui, rispose che
andava tutto bene e stava per proseguire ma Jd la fermò di
nuovo. Raggiungendola e parlandole in una lingua che non si
comprendeva. Poi lui tornò chiaro a tutti.
"Gask, accompagnala e fai tu da guardaspalle, io terminerò
di organizzare le ultime cose"
Lei si lamentò, dicendo che poteva fare da sola e lui era
l'ultimo adeguato. Ma Jd restò fermo nella convinzione, le
consigliò di non restare mai sola e che la scelta migliore
come suo somatophylakes fosse proprio lui. Spazientita fece un gesto
con la mano e avanzò verso il suo ufficio, quella porticina
sotto le gradinate vicino le porte principali. La seguirono i tre
ospiti e il ragazzo alto.
L'uomo con la famiglia restò a fissare la scena titubante.
Si voltò indietro quando qualcuno gli
parlò, ma era concretato sulle persone sotto.
"Come dici? Non ascoltavo" disse all'uomo che aspettava una sua
risposta. Si erano radunati tutti quelli che erano a quel piano dietro
di lui, sui volti chiaramente paura e incertezza.
"Volevo sapere se cè qualcosa che dovremmo fare. Ci dica
cosa fare, Sindaco, e noi lo faremo".
Calò il silenzio, con centinaia di occhi sopra di lui. Ma
non sapeva che fare. Lo avevano prelevato da casa come gli altri in
fretta, dopo l'ultimo anno di cellule che colpivano anche la loro
città. I morti non avevano il tempo di riposare e far
dimenticare il terrore qualche mese che riappariva qualcuno armato o
pieno di cariche esplosive. E si sentiva niente fra i nessuno, visto
che sapevano chi era ma era stato ammassato in quel posto senza
interesse da nessuno, nenache da quella ragazza strana.
"Sindaco, eh? Interessante, interessante... allora ci dica,
sindaco" accentuando l'ultima parola "cosa facciamo adesso?"
chiese Joseph con scherno.
Il Sindaco rimase però a fissare le persone sotto,
maggiormente quel Jd, la ragazza che tutti
chiamavao comandante e l'uomo alto chiamato Gask. Il ragazzo sembrava
un giocatore di basket per l'altezza ma sotto steroidi, facendogli
avere spalle e braccia massicci come le cosce che chiamavano attenzione
prima del resto. Sembrava una clessidra a causa della vita
stretta rispetto gli altri, che erano più proporzionati.
Capelli neri o comunque scuri e lisci erano sempre
portati indietro con una mano quasi inconsciamente, per poi cadele a
ciocche davanti piano piano, necessitando di nuovo la mano
per riportarli in ordine. Quelli che ricadevano davanti erano lunghi
massimo fino alle sopracciglia, e sembravano finissimi, in confronto a
quello chiamato Alaric e la ragazza. Le sopracciglia sembravano sempre
come inclinate verso il basso alla radice del naso, non curate ma dalla
forma precisa che finivano rade verso le tempie. Il naso di
fronte sembrava una freccia bombata nella punta e le narici, come a
patata, ma di profilo era dritto fino alla punta, un pelo alzata.
Diverso da quello della ragazza, una specie di arco dove si vedeva una
lieve gobbetta per l'osso nasale, ma se si faceva attenzione. Gli occhi
erano affilati e taglienti ogni volta che posava lo sguardo, con la
coda palbebrale che andava verso le tempie, una forma che non sapeva
definire meglio. Di solito avrebbe definito occhi così per
gli asiatici ma ovviamente erano diversi. Sapeva solo che vi erano
molte forme degli occhi, definiti anche dalla posizione e inclinazione,
ma lui li aveva che convergevano verso l'alto. E color nocciola che con
il sole sembravano ambra. Il mento leggermente pronunciato non metteva
in seconda luce la bocca, larga ma così definita
che sembrava fatta fatta con la squadra, linee nette. E indossava delle
specie di maniche nere fino a metà bicipite che sembrava in
contrasto con il resto.
Si voltò alla fine verso le persone in attesa per assumere
di nuovo la sua figura di Sindaco.
Dentro l'ufficio, davvero stretto e lungo, Kianta si
sistemò dietro la scrivania mentre l'uomo, Gask, chiudeva la
porta dietro gli ospiti e si sistemava a metà della stanza,
vicino uno schedario. Lei era su una poltrona forse in pelle nera con i
braccioli, accostata al muro in fondo, davanti la scrivania in metallo.
Al lato sinistro quando si entrava vi era uno schedario in metallo
leggero diviso in una colonna più stretta da cassetti e
quella più larga come da pannelli rettangolari. Sulla
scrivania vi erano carte e alcuni oggetti forse da ufficio, ma lei
stava posando una sorta di tablet davanti a lei e osservava
lo schermo.
GLi ospiti attesero e poi i due anziani si voltarono verso Gask,
poggiato con gomito sullo schedario reggendo il suo peso con il braccio.
Alla fine il giovane degli ospiti fece un passo avanti Kianta e le
chiese "sei tu vero?"
Kianta alzò gli occhi sorpresa e dubbiosa, fissò
gli occhi dell'ospite per poi posarli su Gask, che fissava interessato
l'altro uomo. Quando lui incrociò gli occhi di Kianta
sembrava quasi che stesse dicendosi qualcosa.
"La domanda è rivoltà a me?" chiese alla fine lei
al giovane, posando il braccio destro al lato del tablet e lasciando
disteso quello sinistro, sulla scrivania.
L'uomo anziano si fece avanti, baffi e capelli ricci bianchi e la
guardò negli occhi. Fece la stessa domanda alla ragazza ma
lei inclinò di lato la testa e li fissò con
sguardo accigliato. Restò un pò a riflettere poi
si sistemò sullo schienale, il busto obliquo, le gambe
accavallate.
"Lo ripeto, state chiedendo a me... cosa?"
"Vogliamo sapere se sei tu, come fai ad essere qui"
Lei profondamente esitante e chiaramente persa scosse la testa e
poggiò le dita della mano destra sulla guancia, mentre
continuava a fissarli meditabonda.
"Partiamo dall'inizio per favore, perchè non comprendo.
Potreste spiegarmi il perchè di queste vostre domande?
Perchè mi guardate come se vedeste un fantasma e questa
richiesta così... uffh... spiegatemi"
"Voglio sapere se tu sei mia figlia" disse l'uomo anziano.
Lei inclinò maggiormente la testa verso destra, poggiata
ancora sulla mano, dubbiosa e sbattendo le palpebre alcune volte,
fissandoli uno ad uno.
"Vostra figlia? perchè mai dovrei essere vostra figlia?"
"Lei le somiglia tantissimo, davvero molto. Anche se lei aveva una
cicratrice di tre centimentri all'epoca mal cucita perchè
piccola, una diagonale proprio in mezzo alla fronte. Anche la
voce sembra la sua e...."
"Una Attimo" esclamò Kianta al ragazzo che stava spiegando
"e dovè lei adesso?"
"E' morta..." bisbigliò la donna anziana.
Lei voltò la testa con le sopracciglia sollevate verso Gask,
che li fissava anche lui esterrefatto. Si scambiarono delle occhiate,
poi Kianta iniziò a balbettare confusa.
"Mi... scusate... è morta?!?"
"Si è morta due anni fa, ma lei è
identica, sembra davvero lei!"
Kianta sbattè due volte le paplebre, confusa, scosse la
testa e buttò un'occhio su Gask. Il quale alzò un
sopracciglio, mentre i tre ospiti li guardavano a turno silenziosi.
"Ok, ascoltate..." sospirando e stringendo entrambi i braccioli con le
mani "mi dispiace per la vostra perdita, ma forse le assomiglio. Tutto
qui. Capisco magari la vostra sorpresa ma... se è morta, non
siamo la stessa persona. Sono desolata."
I tre la fissarono in silenzio, poi la donna anziana si
avviò verso la porta. L'uomo anziano le disse che sembrava
davvero in tutto la figlia e uscì anche lui. Solo il giovane
restò, a fissare. Kianta dal canto suo tornò a
posare lo zigomo sulle dita a pugno, con il gomito sul bracciolo.
"Anche lei si metteva in posizioni come quella" disse il giovane "e
stava sempre con il broncio e seria. Non rideva mai e accusava sempre
noi per tutto quello che le era capitato. L'unica cosa che vi
differenzia è che lei aveva capelli ricci e lunghi, voi
siete liscia. Anche gli occhi sono di colore diverso ma anche come mi
guardate adesso è lo stesso."
Kianta lo stava fissando poggiata con lo zigomo e lo sfuardo tagliente
e duro, poi si scosse a quelle parole e si raddrizzò.
"Come ho detto mi spiace, ma se dite che è morta allora
l'avete seppellita"
"E' così, la sua bara è al cimitero. Anche se lei
voleva la cremazione ma i nonni hanno voluto le esequie religiose. E
lei non era religiosa nel modo che lo siamo noi"
Kianta spostò a sinistra lo sguardo serrando la mascella.
"L'avete seppelita in un modo che non voleva? Triste per lei, mi
spiace. Ma se è stata seppellita io sono... come si dice?
Una delle sette copie nel mondo? magari è solo la
somiglianza che vi fa confrontare me con lei..."
"Si. grazie" e uscì anche lui dietro i due anziani.
Si sporse dalla porta aperta una delle due guardie fuori e lei chiese
di riaccompagnarli dopo aver chiuso la porta. Dopo che fu serrata, lei
voltò gli occhi verso Gask, girando poi il busto con la
sedia girevole.
"Cosa cè" chiese lei al ragazzo che si grattava la testa
confuso.
"Davvero ti hanno chiesto se eri la figlia morta? E non hanno detto
neanche il nome..."
"E' morta, basta. Dovrebbero metterci una pietra sopra!"
sussurrò aspramente lei, fissando un punto della stanza come
persa in un pensiero.
Gask si poggiò con le mani sulla scrivania e la
fissò, facendole tornare lo sguardo su se stesso.
"Così come la storia di Eve che mi hai raccontato?"
"..."
"Yo! ci sei?"
lei ripotò l'attenzione su di lui, chiuse forte gli occhi un
attimo e abbassò la testa sul compilatore.
"Si e no..."
le sopracciglia di Gask si strinsero pensierose ma lei non
continuò, così si raddrizzò e le disse
"meglio tornare, vediamo se hanno terminato anche la consolle e
parliamo con Lui. Avrei preferito sinceramente essere in Persia ma..."
grattandosi la mascella.
"Anche tu hai iniziato a usare quei nomi? " esasperata e con un punta
di rabbia.
"NOn ti piace la questione, ma siamo sinceri. E' per colpa nostra se i
vecchi paesi sono andati, perduti, caduti. Come vuoi definire la cosa.
Il meglio delle vecchie nazioni deve risplendere, così dice.
A me poco interessa, io voglio sono essere dove devo essere, come dici
sempre tu" sorridendole mentre lei serrava la mascella "il resto... Lui
sa cosa fa, quindi non mi preoccuperei"
"Davvero?" chiese lei girandosi verso di lui con la poltrona "veramente
mi vuoi dire che ti va bene la caduta di tutto per... "
Si fermò, sospirò profondamente e
cercò di calmarsi.
"Per ora non ho voglia di parlare, sono qui per accontentare Lui e le
sue intenzioni, ma avrei preferito fare la Raccolta come avevo voluto
da mesi. Invece ora iniziano tutti a lamentarsi nonostante li stiamo
salvando e pure mi dicono che somiglio a una figlia morta!" parecchio
scocciata, sistemandosi con la schiena nella poltrona.
"Bhe, però..." ma Gask non continuò
perchè Jd entrò di colpo e richiuse la porta. Lo
fissarono in attesa, poi lui chiese "Allora, che volevano?" porgendole
un compilatore.
"Altra roba? Uffa, sono due ore che controllo protocolli e compitori, e
pure ci sono state lamentele degli uomini perchè i dormitori
sono in un settore e il Polo in un altro. Lui ha deciso così
per tenere a tenaglia la città, anche con l'accordo ma da
chi vanno adirati? Da me..."
Gask sorrise e lei lo fissò accigliata e con la bocca
imbronciata.
"Mi spiace, ma di solito sei tu che fai il controllo finale con
siglatura per l'archiviazione. I Crell non sono stati ancora collegati,
quindi non posso neanche chiedere a Helias di catalogarli per
passarteli nel Phonvlet. Ma fai con calma, fino a questa sera dobbiamo
ancora temrinare le sistemazioni strutturali e di controllo nel Polo,
preparare la cena e provvedere al cambio squadriglia. Si lamentano
sempre, ma poi ti seguono lo stesso, quindi non te la prendere. A tutti
manca lo Chateau, sia che è arrivato ieri che una settimana
fa. Per la Raccolta magari potresti andare tra qualche giorno e..."
"Spererei che tra qualche giorno il contratto fosse già
concluso. Ho paura che il governo ci dirà che che le zone di
contimento per i propri cittadini non sono pronte, cè
qualche problema o altro e noi dovremo star qui a tenere a bada gli
ospiti e la loro rabbia. Perchè esploderà se non
saranno una manciata di giorni. E sinceramente piuttosto che stare
dietro ai civili preferisco le mie giornatine piene allo Chateau o
nelle missioni, anche pericolose, ma in campo che con loro..."
"A proposito, cosa volevano quei tre?" cercando di cambiare discorso
perchè si era arrabbiata.
Lei lo fissò un secondo, chiuse con molta lentezza le
palpebre e poi rispose laconica con le labbra, imbronciata.
"Volevano sapere se io ero la figlia morta!"
Jd sussultò visibililmente, tanto che anche Kianta e Gask lo
guardarono sorpresi.
"La figlia morta? In che senso?"
"Non lo so, dicevano che ero identica alla figlia, morta, e mi
chiedevano se ero io. Strano, vero?" guardandolo profondamente con gli
occhi.
"Si, strano..." mormorò JD di rimando con sguardo vacuo
"Però l'hanno seppellita quindi erano presi solo dalla
sorpresa di vederti"
"In effetti si, hanno detto che l'avevano seppelita..."
malignò lei continuando a fissarl o stranita
"anche se voleva ben altro metodo e senti un
pò.... aveva una cicatrice sulla fronte e capelli diversi. "
restando a fissarlo con molta attenzione.
"Oh...sanno che è morta quindi..." con un sorriso affettato
"magari per evitar loro altro dolore perchè
gliela...ricordi... bhe, vieni poco qui allora ..."
"Jd...." iniziò lei ma l'altro invece le chiese cosa volesse
fare adesso. Il tempo passava e doveva ancora inviare vari
protocolli a Lui.
Lei fece un sospiro profondo, rassegnato e disse solamente "poi ne
parlerò con Helias, per il resto se prima non completeranno
la consolle non voglio contattarlo...."
"Ma dai, vuoi davvero parlare con Helias di una ragazza morta?"
bofonchiò Jd, alquanto impacciato e lei restò a
fissarlo accigliata.
"Vedrò... nel frattempo per favore vedi se quegli individui
là fuori hanno bisogno di qualcosa, già so che
sarà una lista immensa, e assicurati che abbiano il
necessario, così che durante la notte non venga in mente a
qualcuno di loro di chiedere qualcosa o voler uscire. Bagni e docce
sono terminate e funzionanti, vero?"
"Si, le loro docce hanno ora anche l'acqua calda e l'asciugatore e
divise per sesso, con divisori ulteriori per i timidi. Si sono
già lamentati dei pochi asciugamani ma non hanno come noi
gli asciugatori e dovremo spiegarglielo, o chiederanno continuamente
asciugamani a persona per deteergersi dopo la doccia. Con un enorme
spreco di tessuto, acqua e sapone per il lavaggio quando con gli
asciugatori consumiamo solo la corrente dai pannelli. Ma molti non
capiscono... "
"purtroppo molte cose che per noi ormai sono la norma per loro sono
diavolerie." disse lei acida " Come accadde per il bidet! E
sono paesi civilizzati da primo e secondo mondo. Comunque per favore
mandami un messaggio appena la consolle è attiva e
verrò per il collegamento come lo pronuncia Beppo..." sorridendo.
"Già, quel ragazzo se ne inventa di cose... ultima cosa.
Vuoi che faccia portare dal caveau tutti i Crell o ne vuoi qualcuno in
particolare?"
lei rimase a riflettere un pò poi disse "per ora direi solo
Helias e Alcione, gli altri successivamente".
"Ricevuto, vado a recuperarli e ti aggiorno appena la consolle
è operativa. Tu..." disse Jd a Gask "esci dopo di me, vero?
con uno sguardo particolare.
"Certo, arrivo..." disse voltandosi verso Kianta poi verso Jd. "Vengo a
controllare, oppure posso preparare un'oretta di addestramento con i
ragazzi..."
Kianta non disse niente, fece un gesto con la mano con sguardo perso da
qualche parte perchè aveva capito che volesse dire e Jd
uscì, per primo. Poi però tornò di
colpo dicendo "Senti cè un piccolo problema, lo stavo
dimenticando... i ragazzi delle cucine hanno scoperto che... insomma,
volevano preparare le omelette con riso e chili della ex Malesia, che
ai nostri piace ma si sono chiesti se anche per gli ospiti era una
buona idea. Per sicurezza hanno deciso di fare due tipi di petanze
diverse, solo che, ecco...le uova che sono arrivate non sono di
gallina".
Kianta lo fissò interdetta, sollevò un
sopracciglio e chiese di quale uccello fosse, se avevano preso quelle
troppo piccole rispetto che le comuni di gallina, era già
successo.
"Veramente no, nella cassa hanno trovato quelle di struzzo"
Kianta si schiaffò una mano sul viso nera di rabbia "non
erano quelle che dovevamo mandare..."
"no, no" la fermò Jd " hanno proprio sbagliato le
nostre. Quelle sono in viaggio come previsto. Sono arrivate di struzzo,
punto. L'altra volta di piccione e pure di falco. O erano aquila?
Comunque deve essere stato Nico, al solito non si mette gli occhiali e
spedisce roba. Continuiamo con quelle di struzzo o dico di preparare
altro per gli ospiti?"
"Non lo so, e avevi detto di leggere con calma..." facendolo sorridere
"guarda, ormai per oggi lascia stare. Digli che preparano le omelette e
dite che sono di gallina, molto speziate. Che io sappia qui non ne
mangiano affatto, tranne negli agriturismo... dagli quelle"
"FAtto!" ed uscì.
Gask restò finchè la porta non fu chiusa e si
voltò verso di lei
"Senti, che dici se dopo cena..."
"Qui?" chiese con sguardo rattristato.
"Gli uomini di turno saranno qui a controllare e passare il tempo.
Quelli liberi saranno sicuramente qui pure loro, visto che tu e Lui
avete deciso di unire le due cose...quindi non cè bisogno di
supervisione... ma davvero volete che i ragazzi parlino, giochino, si
divertano davanti a loro?"
"... secondo lui era meglio così. i classici due piccioni
con una fava invece di spezzettare in varie sezioni come facevamo
sempre. Dice che non siamo un campo da baseball.." ridacchiando
"comunque questa è una prova. TUtto dipende da quello che
accadrà da questa esperienza"
Lui fece un cenno con la testa e si affrettò verso la porta
"capito, fammi sapere per dopo, magari per leggere qualcosa..." mentre
lei acconsentiva con la testa.
Dopo aver aperto la porta iniziò ad urlare "sei
sempre puntigliosa e isterica, non si può
così" infilando di nuovo la testa dentro, e dopo aver urlato
le fece l'occhiolino e uscì definitivamente.
Lei sorrise e si quasi spalmò sulla poltrona per la
stanchezza.
Un anno e quasi nove
mesi prima
Jd e l'amico rimasero a
fissare la ragazza davanti a loro. Ricci castani danzavano pendenti
finchè questa non si rimise dritta e li fissò
dall'alto, seria.
"Che diavolo... proruppe
Dame esterrefatto.
"Voi chi sareste" chiese
lei inclinando la testa di lato.
Due ciocche sulle tempie
erano tirate dietro da qualcosa, lasciando ricadere gli altri boccoli
naturali su spalle davanti e dietro. Si allontanò con una
smorfia dal caduto, controllò l'altro e poi tornò
su di loro.
"Allora? Non siete dei
loro, quindi chi siete?"
"Siamo la cavalleria..."
rise amaremente Dame
"Solo voi due? E vi
avevano quasi steso?" avvicinandosi a Jd.
"Gli altri sono di
sopra, noi cercavamo qualcuno, un tipo con il pizzetto e la faccia
butterata..."
"Ah, si. E' di
là..." facedo un gesto con l'arma che stringeva con la
sinistra verso le stanze in fondo. "Lo avevano lasciato con noi, ma era
così snervante che l'ho colpito perchè stufa
delle sue urla continue. Si lamentava di tutto. Dopo che è
caduto come uno straccio vecchio a terra ho detto agli altri di uscire
dalla finestra e sono rimasta io"
"Vado a vedere e lo
portiamo dal leader" disse Dame a Jd rallegrato "mezza missione fatta!"
"Aspetta..." disse Jd
stringendo i denti e sando parecchio per il dolore "ha detto che lo ha
colpito"
Dame si fermò
dopo essersi alzato in ginocchio e dopo un attimo di riflessione si
voltò verso la ragazza.
"Aspetta... lo hai
colpito come?"
"Con il mio anello
tiralama, piccolo ma utile, e meno male che lo avevo dietro..." tirando
con il dito medio che teneva il coltello un laccetto dalla taschina
mini dei jeans . Uscì un oggetto argentato, un anello con
una piccola lama ad uncinofacendolo oscillare per aria. "meglio prevenire che
curare..." fini', come se fosse perfettamente normale. E lo era, dopo
gli ultimi anni.
"Lo ha fatto fuori? Jd,
lo ha fatto fuori?" sbraitò dame terrorizzato guardando
l'amico.
"Cosa chiedi a me, dillo
a lei... come ci sei riuscita?"
"In parte per voi... gli
altri piangevano come agnelli e alla fine quando questi sono venuti da
voi, dopo che l'altro gruppeto era salito su, ne ho approfittato. L'ho
colpito con la lama al collo ma, non essendo letale perchè
poco affilato, ho preso un oggetto dalla scrivania dell'impiegato e
l'ho preso sulla nuca. bam, steso a terra."
"Lui ci
ucciderà..." inizò Dame " lo avevo detto che
tutto andava in vacca" scollando la testa disperato
"Chi altri
cèra con te?" chiese Jd, ignorando l'amico ma cercando di
restare lucido. Gli chiese anche di fare silenzio.
"Alcuni impiegati di
quelle stanze in fondo e cittadini come me, che avevano bisogno di aver
rilasciati dei documenti. Mio padre mi aveva accompagnato in macchina
qui fuori e doveva parcheggiare, presumo sia là. Comunque,
avete bisogno di una mano?"
Jd gemette per il
dolore, allora la ragazza disse a Dame di darle una mano e lo
trascinarono fin dietro una scrivania che da una porta comunicante non
era visibile.
"E' pericoloso quel
fucile, dammelo" disse Dame dopo aver sistemato Jd seduto a terra
poggiato al legno della scrivania.
"Ti ringrazio, ma so
come usarlo. Sono carabina e pistola al poligono da anni, ho vinto
anche alcune medaglie, poche per via del lavoro e studio e poi... per
problemi miei... ma ho anche sparato con uno vero una volta..."
"Quindi sai sparare" chiese Jd stringendo i denti "ora capisco, anche
se non so come tu abbia questo sangue freddo nel freddare quei tizi"
"Diciamo che è stata la rabbia o... odio... ad alimentarmi.
Provo un odio viscerale per chi fa del male altri usando armi e/o la
forza, sentendosi migliori. Nessuno, o credo se ce ne sono
davvero pochi quelli che nascono puri e sinceri al mondo,
come dicono alcune religioni. Quante volte ho desiderato fal del male
per far provare almeno qualcosa di quello che infliggevano agli
altri... ecco come ci sono riuscita..." fissandolo negli occhi, mentre
controllava la ferita.
"Che fai, non restare
qui e scappa. Ti copro le spalle..." urlò Dame ancora
accalorato
"Ti ringrazio ma devo
restare... ho delle cose da fare. Ma prima voglio aiutare il tuo amico,
aspetta un attimo..." e si alzò andando in un'altra stanza
nonostante le lamentele di Dame, che restò con Jd. Quando
lei tornò, stringeva una grossa borsa di jeans, non nuova e
pesante. Rovistò dentro e tirò fuori un quadrato
di plastica blu, un tubetto di qualcosa, un barattolo di miele e una
piccola pochette.
Prese la pochette e
raccattò dall'interno una salvietta sigillata e una piccola
boccetta, dicendo a Jd che era acqua ossigenata e che voleva pulire la
ferita. Ma appena andò a pulire, dopo aver versato un
pò di disinfettante, tenne fra le dita un proiettile,
studiandolo.
"La tua tuta o quello
che è lo ha fermato fino a un certo punto, ecco la coda,
quello che ne resta. E' questo che ti ha fatto questo buco, ma non
profondo o non sarebbe uscito solo con qualche gesto. Ritieniti
fortunato che non avrai bisogno di chissà quale operazione,
solo che ti ha lasciato un bel buco. Stai fermo che finisco."
Dopo la seconda
salvietta prese dalla borsa anche una bottiglia di alcool, dicendo che
lo usava oltre che per la disinfezione anche per lisciare l'argilla
delle sculture. Aprì il quadratino blu e si
rivelò un mini kit da cucino completo con quasi tutto, pure
mini forbicine e pinzette. Sterilizzò con un accendino e
l'alcool un ago dopo aver messo il filo.
"Ragazza ma che stai
facendo?" urlò Dame isterico tra uno sguardo alle porte e a
lei.
"calmati, il sangue
continua ad uscire e non è una ferita da poco, come hai
indicato tu stesso. Saranno pochi punti ma ne ha bisogno. Tieni
d'occhio là fuori.
"Jd, non... chiama Lui e
digli che vogliamo sapere cosa fare..."
"Io non posso" disse il
ragazzo mostrando cosa restava del casco
"Il casco, senti "verso
Dame" toglilo così starà
meglio"
Dame incerto lo tolse e
poi tornò all'arma e alle porte.
lei iniziò a cucire mentre Jd malediceva le ferite. ansimava
e stringeva con forza la sua arma, con la sicura, a volte sbattendola a
terra.
"Sono solo quattro punti, e sta venendo bene, siamo all'ultimo. Toglimi
una curiosità, come mai non hai protestato per i punti?"
"perchè conosco le ferite e s edallo specchietto che mi hai
dato ho visto giusto, dovevi mettermeli. Ma essendo sul costato
potrò muovermi poco. Quindi ora sarò una
zavorra." poi si voltò verso dame "Dame, contatta A e digli
della situazione e che abbiamo bisogno di aiuto".
Dame eseguì, teso dal nervosismo, poi comunicò
che l'altro gruppo aveva trovato dei civili e li aveva scortato fuori.
Subito dopo alcune persone dal loro piano erano salite, o meglio
scappate verso l'alto, e altri tre uomini erano stati incaricati di
proteggerli fino all'uscita.
"Accidenti, resta solo il suo gruppo allora, oltre noi?"
"Te lo avevo detto che era un casino. mai, nessuna missione prima era
iniziata come questa... Lo dicevo io..." fissando le porte inqueto.
"Faresti meglio ad andar da loro, spiegare la situazione e raggungere
il tuo amico ferito. Non so se nelle stanze in fondo cè
qualche altro pistolero, io avevo lasciato la borsa nell'altra stanza
per sicurezza, quindi non so comè la situazione in quelle in
fondo. Questo posto è un dedalo di stanze e corridoi
secondari." disse la ragazza mentre continuava a cucire.
"Ha ragione, vai. Lei finisce e ti aspettiamo"
"Ti devo lasciare qui con lei? Ma..:"
"Vai, D. Non mi sento affatto bene" debolmente all'amico.
Dopo qualche minuto di incertezza imprecò e con l'arma
puntata fu fuori verso le scale e, sperava Jd, il gruppo di Alaric.
"Tu chi sei?" le chiese dopo un pò che la fissava.
Lei alzò gli occhi castani verso di lui seria,
tornò al punto che aveva iniziato e terminò
dietro improperi per gli idioti che lo avevano reso un formaggio bucato.
"Solamente una persona che si è trovata qui." respirando
affaticata dopo aver tagliato il filo. "Questo filo è
sintetico non di cotone. Meno male che porto sempre con me qualcosa e
avevo comprato queste cose prima. ora termino con una mistura e questa
serie di cerotti, non ho altro. Se non tengono provvederò
con altro."
Poi si fermò, cadde dalla posizione sulle ginocchia
a seduta a terra e respirò profondamente.
"Qualcosa non va? E' la vista del sangue?"
"no" disse lievemetne "diciamo che ho una malattia e ora dopo aver
preso qualcosa per alleviarla, è tornata prepotente.
"malata? hai bisogno di qualcosa?"
"no... ma dovrò prendere un altro antidolorifico o
starò peggio. Durano sempre meno ma fino ad ora mi sono
mossa parecchio... se prendo anche questa ne
resterò solo una..." guardando un blister ormai vuoto in
mano.
"Cosa ti affligge?"
Lei voltò la testa, sudando per il dolore come faceva lui,
prese una bottiglietta d'acqua dalla borsa e mandò
giù la piccola "che importanza ha un nome? La malattia
è malattia. Comunque ho problemi a nervi e muscoli, sindrome
da fatica cronica e dolori lancinanti ogni istante della giornata, ti
basta? Ma queste mi aiutano un pò..." rimettendosi sulle
ginocchia "finisco qui e aspettiamo il tuo amico."
Prese un bicchiere di carta che trovò in un cassetto della
scrivania e mischiò aloe vera dal tubetto e miele e, dopo
aver pulito con alcool le mani, applicò un pò di
sostanza sulla ferita, fermando con quanti cerotti poteva. Poi si
accassciò con le spalle al muro e ansimò forte,
con la fronte imperlata di sudore.
"Mi dispiace" bisbigliò Jd "per la tua malattia e questa
situazione. magari se usciamo posso chiedere al Leader se il nostro
dottore..."
"No" lo interruppe lei "sono rimasta per un motivo. Uno, e devo
raggiungerlo. basta che mi lasciate libera"
"Non capisco... comunque mi chiamo Jd" salutandola con la mano alzata.
"Jd... sei americano?"
"No, il mio nome vero è Leon, ma da quando faccio questo
mestiere ho avuto parecchi compagni di gruppo e alla fine
perchè il mio vero nome non piaceva, mi hanno affibbiato
questo. Ed è rimasto, non mi dispiace. Con il
leader, visto che molti cambiano nome perchè si sentono
meglio con uno diverso o vogliono cambiar vita, è rimasto...
semplice"
"Capisco... Io sono Lia."
"Mi hai detto che hai vinto medaglie al poligono con la carabina..."
"Si ho... avevo il porto d'armi ed ero brava. Ma con questa malattia
ogni movimento è un dolore lancinante e sono
finita a non poter più fare niente. Anche alzarmi dal letto
o mettermi una maglietta è difficile... ero qui proprio per
un nuovo documento visto chenoo posso lavorare."
"E usi la creta?"
"Ah.. si. lavorando manualmente, anche se le mani dolgono da morire,
riesco a rilassarmi mentalmente e afforntare meglio il dolore. Ma solo
poco tempo al giorno. Anche stare seduta o a letto è
doloroso. non cè mai un posizione che mi aiuta..."
"Mi dispiace...e sei finita proprio oggi qui..."
"No, anzi. Alla fine ne sono contenta, magari... tutto
finirà oggi..:" sorridendo e chiudendo gli occhi.
"Che vuoi dire?"
"... sono stanca, tanto stanca. FIn da piccola ho sempre fatto quello
che gli altri volevano perchè fossi accettata. I miei
volevano un certo tipo di figlia e decisero per me il tipo di scuole
con materie come la musica, imparare a suonare degli strumenti,
impiegare il mio tempo in cosa per loro era per il mio futuro... ma
queste cose non erano compatibili come ne, nel senso che non erano per
me e sono stati anni così difficoltosi da sentirmi nella
disperazione nera. I professori si adiravano perchè rispetto
agli altri non giungevo a certi risultati o non ero capace. i miei
genitori non hanno mai visto o sentito, anche se ho urlato e detto come
potevo i miei malesseri. Ma loro irremovibli, era per me, dicevano...
tutti i miei sacrifici si univano al fatto che non ero come le altre
bambine e ragazzine che dovevano essere perfette e brave in tutto. NOn
ero o sono un maschiaccio ma non sono portata molto per essere una
ragazza come vogliono tutti. E così piano piano nella mia
vita sono rimasta sola perchè diversa. Tutti i miei sforzi
per la musica e ogni attività che volevano per me,
non ha portato altro che stress e disperazione perchè io
sapevo, lo vedevo e sentivo, che non erano per me, non vi ero
portata... e poi dopo il diploma il mio corpo ha iniziato a cedere. So
che è per questo, almeno credo, ma la mia malattia mi ha
presa pian piano. Se sono in piedi è per antidolorifici e
medicine che mi danno e mi tengono su, per poche ore. Ma ho perso
tutto. Il poligono che amavo e avevo deciso io di prequentare
nonostnate i lo or dubbi anche se alla fine ho dovuto abbandonare. Ho
studiato e mi sono sacrificata in tutto quello che volevo per i miei,
per gli altri... e ora non ho scopo, non ho un motivo per niente. Ad
aggravare tutto io sono una neutra, non ho mai incontrato qualcuno che
mi portasse a considerarlo come un compagno, e per me il matrimonio e
figli sono fuori discussione. Quindi se normalmente per gli altri
questi fattori sono un nuovo scopo, per me sono la fine. Per fortuna
non cè più il matrimonio obbligatorio, anche se
dagli undici anni non fanno tutti altro che ripetermi che devo trovare
un uomo, sposarmi e fare figli. Perchè altrimenti stare soli
è brutto, ecco cosa mi dicono. E io rimango così
sconcertata che non comprendo come possano pensare che queste cose
siano per tutti e che sposarsi pur di non restare soli sia la scelta
migliore. NOn vedono o sentono me e cosa o chi sono. Cosa
desidero.. ovvero desideravo e cosa ho perso. Ho speso la mia vita per
far contenti gli altri e non farmi sentir dire sempre che non ero come
le altre, per finire così.." guardandosi una mano "un tempo
avrei voluto degli animali ma loro non li amano, cavalacare ma no, la
musica è meglio. Arti marziali anche con armi, ma no.. sono
una ragazza e il futuro è giusto con la musica. E ora non ho
più niente, muovermi è una sofferenza, non posso
fare nulla o inizio a provare nausea forte per quanto dolore provo, la
gente mi guarda in malo modo di nuovo perchè ora sono una
delusione totale... insomma tutto va in vacca come dice il tuo amico. E
poi ecco, io sono qui e loro vengono con le armi spiegate... e capisco.
Può essere un aiuto..."
"Aspetta... vuoi che ti sparino?" sorpreso per poi stringere i denti
dal dolore.
"Scusa, ti darei l'ultimo antidolorifico ma altrimenti non
potrò raggiungerli sul tetto..."
"Sono sul tetto?"
"Alcuni dicevano di si, alcuni cecchini, ma non so se sono ancora
lassù, ma vorrei provare..."
"ma sei sicura..."
"Si, con i miei è solo litigi anche adesso,
perchè non vedono o sentono, non ho soldi se non qualcosa
che chiedo dopo lamentele, ragionano in un modo particolare dove tutto
va risparmato e neanche qualcosa di buono per alleviare la sofferenza
vale... insomma non mangio gelato o pizza per fare due esempi da cos'
tanto tempo perchè costano, loro cucinano male e secondo i
loro gusti. Era così prima e non è cambiato. In
pratica non ho soldi miei dopo tanti sacrifici, urlano
perchè chiedo sempre qualcosa di buono ma ingrassa e fa
male, per loro tutto è nocivo... solo la famiglia, le altre
persone sono negative e tanto altro, forse non capiresti... resta il
fatto che con loro è ancora peggio. E non ho scopi nella
vita, non più. Con la malattia è come se tutto si
fosse fermato. Camminare è doloroso, vestirmi è
doloroso, stare a letto è doloroso, non ho soldi per niente
e pensa che una volta mi ero comprata le mie patatine al pomodoro
ondulate preferite, non le classiche, e mi hanno
vista mentre tornavano a casa. Litigi per una settimana
perchè tutto fa male e sono porcherie. Ed è come
vegetare in un gel senza uscita. Non cè niente che mi aiuti
veramente, ma qualcosa come modellare o guardare dei film fa
qualcosa, ma è solo per passare il tempo. Qui le
persone sono molto, molto all'antica e vedono le cose solo in bianco o
nero, se vedi in altri modi sei sbagliato. Sono dovuta restare qui dopo
il diploma perchè volevano i figli vicino a loro, no e mai
fuori. Vicini e basta, la famiglia è importante
perchè le altre persone sono pericolose. QUindi sono stanca,
non ho amici perchè tra i miei che non vogliono altri in
casa, la mia malattia che mi impedisce tutto e che sono diversa...
vorrei solo uscirne."
"... che dovrei dire? nella mia carriera ho visto tanta sofferenza,
tanti mali in vari luoghi del mondo. E ho visto compagni ritrovare
qualcosa sposandosi o nei figli. Anche chi per qualche incidente
è rimasto paraplegico ha trovato forza nella famiglia. Ma se
per te non sono importanti... e poi cè la tua malattia..."
"Si, mi ha tolto tutto. Se prima i miei con il loro che poi è ben altro, dopo è
venuta pure la malattia. E ho cercato con ogni mezzo di crearmi la mia
vta, niente. Ed è come essere bloccati. Quelle
rare volte che esco è perchè sono obbligata e
dopo quelle patatine comprate in un negozio vicino casa, dopo che avevo
chiesto di farmi scendere prima, ho evitato. Loro aggrediscono le
persone con urla e discussioni dure e non vedono la sofferenza. E io
sono arrivata al limite. Se non avessi nulla me ne sarei andata, ora
è un altro modo di andarnese che spero... l'antidolorifico
sta facendo effetto ma durerà poco di nuovo e l'ho assunto
prima delle sei ore indicate. Ma non ce la faccio più... e a
volte penso a tutte quelle persone che per qualunque motivo nella vita
finiscono come me a dipendere dalla famiglia, e sono bloccati in
un'esistenza che non dà loro niente di quello che
desideravano, mi viene da piangere. Ogni cosa per me è
dolorosa o impossibile, non cè modo di mangiare qualcosa che
non sia con pochissimo sale e senza spezie che cucinano, che odio e non
cè nulla che io possa ottenere perchè ogni cosa
deve essere fatta come dicono loro. DAl prezzo di un oggetto all'orario
per fare le cose. QUindi appena torna il tuo aimco lasciatemi
andare e nel caso consideratemi una colpa del nemico. Pulito e semplice
e non sembrerà che l'abbia fatto io stessa. Odiano anche
questo..." alzandosi in piedi con fatica.
"Mi dispiace, davvero... ho conosciuto molti amici che avevano avuto
una vita dure per il luogo dove erano nati, con pregiudizi, convinzioni
religiose, modi di pensare... ma proibirti i cibi perchè
dannosi è davvero troppo... o le persone che ti evitano
perchè diversa..."
"Avrei voluto un tempo trovare persone che mi accettassero,
diversamente da quell, che vivono qui, trovare un luogo che avrei
considerato casa, il luogo dove dovevo essere... ma sono anni che
soffro per la malattia e non cè stata cura che abbia
funzionato. Sono stanca. Se loro fossero stati diversi, se avessi
potuto godere almeno ogni tanto di quello che desideravo, con qualcuno
a cui volessi bene... anche questa è un'altra cosa,
però.... " con sguardo triste "per questo prepariamoci per i
tuoi amici e poi lasciatemi andare... quello che loro non sarebbero mai
capaci di fare..."
Jd non rispose, la vide mettersi in piedi con varie smorfie e con
fatica e poi scoppiò un boato da far tremare i muri, urla e
rumori si spari provenienti dal priano superiore.
Piccola nota: Ricordo che questi testi sono una storia scritta per un
progetto, o meglio concorso con premi e mi avevano spinta a
partecipare.
Sono arrivata fino ad un certo punto che metterò, ma mi sono
fermata quando, leggendo questa bozza perchè è
questo, anche se la mia amica dice che merita almeno la pubblicazione,
alcuni amici hanno deciso che non era adatta e mi hanno fatto scrivere
un'altra cosa. Inutile dire che ho partecipato ma niente, è
stato un paio di anni fa ma questa è rimasta e non l'ho più toccata.
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Quasi un anno e nove
mesi dopo
"i tuoi amici hanno problemi?"
"Mi auguro solo che siano abbastanza da non rischiare come me..." le
rispose dopo un gemito.
"Ancora non capisco come siete riusciti voi due a farvi impallinare da
quei pazzi scatenati. Dovreste essere più preparati di
quattro scemi che si sono allenati qualche settimana in qualche buco
per il reclutamento, perchè vogliosi di aiutare i poveri
paesi schiavizzati... "
"Ok, capisco il tuo sarcasmo ma diciamo non era giornata...!"
imbronciandosi.
"Aspetta..." disse lei ridacchiando mentre rimetteva tutto in borsa "mi
stai dicendo che ti hanno preso come un'anatra nel periodo della caccia
pechè non era una buona giornata? Di solito non prendete in
giro le donne per i momenti no?"
"Carino...!" con amarezza "però vedi, io sono adatto per il
lavoro secondario... da un angolo..." poi accorgendosi che lo guardava
malamente, come se credesse di essere presa in giro continuò
"Ho capito, ascolta. Ci sono persone che come hai detto tu, sono
portate per una cosa invece che un'altra. Io sono bravo con i fucili da
cecchino per esempio, con l'arco... sono bravo con occhio e
coordinazione. Ma la mia situazione attuale conferma che sono negato
nella squadra d'assalto..."
"Allora... perchè sei qui?
"Il nostro leader ha avuto un contratto e io sono dei Capitani, ha
messo noi tutti in questa missione per... già, per quale
motivo? Anche Alaric se lè chiesto. Di solito non siamo in
prima linea."
"E quei tizi che dovevate prendere?"
"Ero ironico poco fa, certo che riguarda loro e i dati in mano loro"
"I dati?"
"Analizzare e comprendere cosa volessero è importante. Anche
loro vogliono cambiare il mondo..."
"..."
Rimasero a fissarsi, lei cercava effettivamente di voler dire qualcosa
ma scosse la testa e chiuse la borsa.
"Ok, non ti chiederò altro, meglio non saperlo. Decidiamo
invece cosa dobbiamo fare perchè il tuo amico non torna"
"Aiutami ad alnzarmi, prima..."
"Sei rotto fino a questo punto?" sorridendo sorniona.
"Diciamo che ho un livello del dolore basso"
"la famosa soglia del dolore..."
Rimesso in piedi, si avvicinò con difficoltà al
corridoio, ma sembrava non ci fosse nessuno.
"Che giornata del cavolo, ora qui non cè nessuno. Mi stanno
prendendo in giro?"
"Tieni, e se ci avvicinassimo alla scala per controllare chi
arriva e nel caso fare qualche centro?" porgendogli il fucile e la
pistola.
"Non male, anche se senza un antidolorifico fa un male cane e il fucile
non sarà facile da maneggiare"
"Non lagnarti, dai. Devi uscire di qui. Cerchiamo di fare qualcosa e
non restare ad aspettare chi magari non arriva"
"Dame tornerà..."
"Forse... lo senti là sopra che casino?"
"Tu che dai forza e inciti me in questa situazione. Il colpo al casco
deve aver fatto parecchi danni, di solito le ferite non creano questo
effetto. E ancora adesso non capisco come tu abbia colpito senza
problemi quei tizi."
"Con una doppietta anche un ragazzino riuscirebbe a fare centro. E io
sono già bassa.... Di base fa tutto lei, basta premere il
grlletto e sapere del rinculo. Non è così
difficile. Mi chiedo tuttavia perchè armi così
vecchie siano ancora usate in queste situazioni"
"Perchè determinati paesi o commercianti d'armi riforniscono
queste brave persone... il problema maggiore però
è il prezzo, non trovare le armi. Comprano alcuni gioiellini
di ultima generazione ma conviene un gran numero di armi più
vecchie come quelle, o uzi o mitragliette semplice a poco. Quelle ci
sono sempre e sono ottime per tutti gli scemi che vogliono partecipare
con ardore a qualcosa che non capiscono veramente ma solo per il credo
o per scacciare paesi più forti.. E come dici tu
è vero, basta qualche settimana e sanno sparare, ma
è diverso dall'avere padronanza delle armi. I fucili per me
sono facili ma è con un buon fucile da cecchino che le cose
cambiano"
Lei non rispose ma si vedeva che stava riflettendo. Si
sistemò la borsa sulla spalla, per poi ripensarci, tenendola
in mano.
"Altra cosa..." le chiese guardandola "dopo che sarò tornato
dagli altri, tu davvero..."
"Cortesemente, non essere come i buonisti e benpensanti che non
è giusto, è sacra..." facendo imitzioni
in falsetto "la gente non è empatica, non è
capace di comprendere un'altra persona neanche per sbaglio.
Non sempre una persona che si ritrova in una certa situazione
può avere un lampo di positività. Le vite e le
storie sono tutte diverse dalle altre. Come ho detto prima, se una
persona si ritrova come me potrebbe anche fare un sorriso
come piace ai buonisti o psichiatri e pensare ... Non sempre è
così. Si, ci sono persone che affrontano momenti neri per
cui la loro testa ha un blackout e tutto sembra finito, ma sono davvero
quelli e loro che avrebbero bisogno di una mano tesa, per
ritrovare un pò di luce. Ma le menti e le vite di esempio
dieci persone sono differentifra loro, pensa miliardi di
persone... unica e differente come le stelle in cielo.
Io non voglio figli in nessun modo, non credo nel matrimonio
e non voglio un fidanzato come tutte le altre. Avevo una volta delle
cose nella vita da voler fare, ma con la mia malattia è
fuori discussione, è una sofferenza anche riuscire a
prendere sonno... quale sarebbe la mia vita se continuassi ancora?
Sarò sempre sola perchè la gente ha grossi
problemi, se sei diversa è un fastidio perchè la
gente vuole amici senza problemi, come i genitori con figli facili da
crescere. Affini, per divertirsi, che siano in linea con cosa sono.
Amici simili insomma. E chi credevo amiche mi sfruttavano e basta, per
poi finire a trattarmi malissimo quando ho iniziato a star male,
dicendo che cercavo solo attenzione. Ecco le belle persone!
Così come in famiglia, che non credevano fossi malata e sono
stata sola ad affrontare tutto, finchè un medico non ha
detto . Che cosa
sconvolgente nonostante gli anni prima a soffrire come una scema.
Quando ho potuto finalmente frequentare il poligono e fare delle gare,
ecco che iniziano i sintomi e pian piano mi ritrovo ad aessere brava e
con medaglie a non riuscire a tenere in mano neanche la pistola, o
stare in posizione per i dolori ovunque. E sono pure stata presa in
giro da questo ufficio l'ultima volta, perchè ho dolori alle
mani e mi è difficile usare i telefoni touch, non uso app di
comunicazione come tutti. Infatti non ho telefono... "
Mostrò le tasche dei jeans senza forma di cellulare e
continuò "l'ho lasciato a mio padre perchè tanto
sarebbe difficilee lo avrebbe fatto lui, ma è rimasto
fuori...ed è umiliante. E' vergognoso vedere ridere di
scherno qualcuno sapendo che tu sei in una situazione nera. E ancora
oggi la gente che mi incrocia, che siano parenti o conoscenti, mi
chiedono se ho qualcuno e quando mi sposo e figlio, come fosse doveroso
e l'unica soluzione per me per essere una donna nella
società. Come credendo che i figli, secondo loro, possano
portarmi via la malattia. Tutto quello che ho studiato con sacrificio e
sudore, che non era per me, non vale più
perchè ridotta così, se non prendo come poco fa
qualcosa, non servo più! Dove sarebbe per una come me la
positività e vedermi invecchiare, aggiungendo
tutto il marcio della vecchiaia su tutto questo? Sentendo ogni giorno
tutti dirmi che dovrei buttarmi sopra il primo che passa, mi hanno
anche detto così... purchè mi sposi e sia donna.
Io sono donna solo con queste cose per la società ... e
ovviamente se dico che sono di genere neutro chissà che
potrebbe accadere... cosa cè di bello nella mia vita e
vedermi un futuro unico e possibile dove... dovrei di nuovo chinare la
testa e fare cosa dicono gli altri, pur di non soffrire dentro
perchè non sono accettata come sono? Finirò la
mia vita in casa loro, con le loro regole e tutto perchè non
posso essere automona in molte cose! Prima non potevo essere
libera ma stare in famiglia, e adesso sono persa! La mia vita fino alla
mia morte sarebbe ingoiare medicinali, invecchiare peggiorando la mia
situazione, non avere considerazione da nessuno ma sentirmi dire che
cosa fare e come vivere la mia vita secondo loro. Avere
difficioltà a muovermi e non essere autonoma,
sapendo che ho speso gli anni importanti per accontentare gli altri. Ho
deciso per non vedere i loro volti delusi a fare cosa volevano e sono
io che sono finita nella melma, con il rimorso di non aver vissuto
nulla che mi rendesse felice, e ci fosse un buon ricordo dentro il mio
cuore. Se già adesso io sento rimpianto,diventando vecchia
su una sedia a rotelle sentirò nel cuore un enorme tormento
perchè nei momenti peggio a volte sono dovuta ricorrere a un
bastone!. Quell oche provo quando sento parlare o vedo di sfuggita le
persone che mi hanno fatto del male e vivono la loro vita, con il
sorriso, mi monta una rabbia cieca. Quando ero pronta ad
aiutare gli amici e pensavo mi volessero bene, non ho avuto
poi nulla quando ho avuto bisogno ed ero disperata, anzi sono stata
pure insultata e derisa con persone che non conosco amiche loro
perchè volevano determinate cose e non potevo, passando per
stronza. . Secondo te è giusta questa afflizione dell'animo
che sarà per sempre, mentre la gente intorno mi
rimprovera perchè non voglio andare con loro nelle loro
vacanzine al mare o altro? Soffro con qualunque sedia o poltrona ed
peggio ore messa allo stesso modo, ma non capiscono. Mi vogliono con
loro per forza e devo stare male tutto il giorno... ma sono ingrata!!
Anche questo mi è stato urlato, che non sorrido mai nelle
feste con la famiglia, nelle foto che devono farsi o quando siamo con
nonni e zii. Non ho pià la forza di... nulla, niente, vedo
solo un'esistenza alla giornata soffrendo ogni istante della malattia,
solitudine e..."
Scosse il capo amaramente, voltandosi verso un punto lontano "E'
deprimente che pure la famosa famiglia, così tanto
considerata, sia delusa per un sorriso che non riesco a fare, vedendoli
invece a loro agio in cosa credono. Il problema è che non
è così per me, ma non cè empatia per
me come invece pretendono loro o per altri. Devo essere io a sorridere
e fingere di essere felice secondo loro per far star bene gli altri,
nonostante la mia condizione" riportando lo sguardo su di lui "fin da
piccola mi sono sempre sentita come un pesce fuor d'acqua con loro e
volevo andarmente per una vita mia, tra persone che fossero felici
della mia presenza e dell' affetto per loro, nel luogo dove dovevo
essere. E invece guarda..." urlando rabbiosa "l'antidolorifico sta
già non facendo più l'effetto maggiore, sento di
nuovo tutto, l'ago curvo mi ha aiutata e la ferita era profonda ma
piccola, ci sono riuscita ma sento ora le mani che fanno
malissimo come se avessi centinaia di colpi di coltello profondi, per
non parlare del resto... a casa ho persone che si lamentano sempre che
io non ringrazio mai di quello che ho, quando sarei stata felice di
dare tutto a chi lo meritasse e ne avesse bisogno. Secondo loro sono
egosta quando la mia vita l'ho spesa per farli felici e non sentir dire
loro frasi come e
tanto, tanto altro... non ho fatto che ascoltare per tutta la vita le
persone che mi giudicavano e paragonavano come se dovessi essere tutti
copie conformi e non persone. Che sia giusto che se tu sei nell'inferno
per tutti i tuoi problemi, devi fare la persona felice a
forza per gli altri altrimenti o si offendono. Queste parole mi hanno
rotto il cuore sempre di più, sempre più in
profondità e così come la gente non è
in grado di lasciare liberi e lasciar andare, non capirà la
mia sofferenza per davvero... ma farà tutta l'erba
un fascio come i psichiatri. Ti catalogano ed etichettano secondo i
loro libri e dicono sempre le stesse cose. Vedi positivo che la vita da
tanto. Il problema è che non siamo tutti uguali e non
vogliamo tutti le stesse cose. I tipi di felicità sono
diversi come i tanti tipi di amore, ma sono così tante che
vedono solo bianco o nero, considerando come unico qualcosa ed
è giusto questo. Io non vorrò mai per come sono
un matrimonio e figli, ma una vita che mi appaghi e renda felice, tutti
hanno difficoltà ma è diverso da quello che ho io
o chi perde un arto o resta bloccato a letto, o a una poltrona
elettronica a vita. Quelle persone normalmente fanno fatica ad avere
una vita che non sia affrontare ogni giorno, sperando che ci sia
qualcosa che gli faccia piacere. Sempre accuditi, sempre con gente
intorno che devono fare tutto al posto loro, senza libertà o
qualcosa che li renda davvero felici. Sono privati di tante cose
perchè devono vivere tantissimo. E lo dico
perchè ho visto in tv parecchi programmi e documentari con
queste persone, devastate e che sono in vita solo per le macchine. Il
problema è quante persone tra queste stanno vivendo una vita
che al momento della morte possono considerare con un sorriso? Io non
ho un giorno o un periodo felice, nel momento in cui io me ne
andrò non avrò un sorriso caloroso per un momento
che mi scaldi il cuore. Per la gente vita, vivere significa continuare
a respirare e andarnsene in modo naturale, ma per molte persone come me
è solo una sofferenza. Un peggioramento con gli anni che
passano, visto che peggioro sempre di più. E non posso
prendere medicine come sto facendo ora per restare in piedi, ma allo
stesso tempo io rispetto ad altri non ho modo, motivo o scopo per
guardare avanti e pensare a un futuro che mi aspetta. perchè
non ce ne sono per me che potrò avere o fare. Qui non ho
nessuno che mi accetti per quello che sono in ogni sfaccettatura, e
finirei solo per non soffrire fino alle lacrime come ora accontentando
sempre tutti e rompendomi dentro fino alla fine, come un incubo
orrendo. E' questo che anche tu pensi con il concetto di vita? Restare
a respirare su una sedia o letto, con medicine e aiuti chimici come
possibile, fino a che la vecchiaia non mi prenda? Purchè
viva molto? Senza niente di felice?"
Jd respirò forte e chinò la testa, senza parlare.
"Guarda, anzi non voglio sapere niente. Ho sempre...
sono il tipo che considera pareri e modi di pensare degli
altri ma è diverso quando devi obbligare e premere per i
tuoi modi di vedere le cose, sulla vita degli altri. Non tutti
accettano e vogliono continuare una vita che non gli appartiene, che
non è almeno soddisfacente e... sono troppo stanca
per tutto, quindi pensa solo a tornare a casa" gli disse controllando
il corridoio e facendogli cenno di seguirla.
"Ho paura però di aprire la ferita..."
"Vieni, dammi un braccio, ti do una mano a camminare ma tieni almeno la
pistola. Sei bravo hai detto a far centro, no?"
"Direi di si" camminando vicini con lei, che teneva attorno al collo il
suo braccio destro "comunque vuoi sapere cosa penso di quello che hai
detto?"
"..."
"Ok, forse dopo..."
Giunsero alla scala, e sentivano chiaramente scontri a fuoco e urla.
Fecero un giro nelle stanze adiacenti finchè lei non fece
sedere il ragazzo in un angolo.
"Resta qui, li farò venire da te. Hai qualche parola o modo
di fargli capire che davvero eri con me e possono fidarsi?"
"Vuoi raggiungerli e portarli qui?"
"Tanto rischio qualcosa?" scherzosa
"NOn posso... anzi non voglio impedirti di fare come credi, ma fai
attenzione"
"Quello che mi turba parecchio è che non hai altri modi per
comunicare con loro, nel caso il casco diventi come i giocattorli dei
bambini il giorno dopo natale. Possibile che non avete neanche un
walkie tolkie?"
"Teoricamente dovevano resistere maggiormente, a quanto pare hanno
proiettili nuovi o comunque diversi da quelli che hanno testato.
Jameson non ne sarà felice! E per essere
più specifici, ho qualcosa per comunicare con il Leader ma
avvisa solamente che è necessaria un'evaquazione forzata.
Ossia mi vengono a prendere in modo rapido in un luogo all'aperto"
"Capito, un mega pulsante megagalattico che se premuto urla
"cacchio-venitemi-a-prendere-me-la-sto-facendo-sotto- muovete-le
chiappe! e vengono con l'elicottero nero tipo swat. Meglio che
niente...."
"Ahahahah" lamentandosi poi dei dolori "più o meno, ma
ricordati che bisogna raggiungere l'esterno"
"Ricevuto, vedremo di farlo. Allora, cè qualcosa che possa
convincerli che sei con me?"
"... digli questo... Contraia, l'uomo dei dragunov è ko,
seguitemi..."
Lei si fermò leggermnete turbata, con la bocca in una
smorfia. "Spero non sia uno scherzo..."
"E' lunga, te lo spiegherò quando torni se cè
tempo, ma capiranno..."
Con la doppietta si avviò malamente verso le scale ma Jd la
fermò, stringendo i denti. "Sei sicura di riuscire a reggere
finchè non li trovi? Non inizi a stare peggio?"
"L'effetto diminuisce e se sarà il caso userò
l'ultimo , me la caverò altrimenti... qualche scemo
là fuori sarà così gentile da
aiutarmi..."
"... perchè mi stai aiutando se per te era importante
spingere qualche scemo a fare quello che vuoi? Facevi prima a..."
"Vuoi la verità?" voltandosi di nuovo verso di lui,
mostrando segni di disagio e poggiandoi sbuffando poggiando la schiena
allo stipite " se accetti la cruda verità, vedendo voi due
agitarvi come procioni beccati a rovistare nel bidone fuori casa. Mi
avete fatto pena, sopratutto l'altro... sembravate gattini contro dei
pastori tedeschi..."
"..."
"Mi spiace, ma volevi sapere la verità..."
"Ok, vai... non so ancora perchè sto mandando una civile al
mio posto, ma sto troppo male..."
"te lo dirà il medico perchè, incrocia le dita
che anche i tuoi amici non siano gattini sperduti pronti a unghiare
chiunque..."
Alaric
digrignava i
denti per la
frustrazione. Il gruppo con il secondo agnello designato si era
rifugiato nella parte posteriore con degli ostaggi, resistendo. Avevano
eliminato un
blocco di sei
persone che cercava di accerchiarli tramite le comunicazioni tra le
varie stanze, riuscendo a non farsi ferire. Eppure non
riuscivano
ad avanzare.
"
A, che facciamo? I
civili
continuano a piangere, li senti?" mentre Alaric effettivamente
continuava a sentirli, senza avanzare.
"Sta
arrivando qualcuno
secondo il termoscanner" il gruppetto si agitò.
Due
figure
secondo lo schermo stavano muovendosi a destra, lo
scanner individuava anche avvighiati insienme
da quanlche parte in fondo una massa di corpi rossi e aranzio. Dovevano
essere gli ostaggi mentre le forme
longinee alzate semoventi erano i membri della cellula.
Il
loro problema era che
non si vedeva nessuno vicino le porte per
comprendere cosa avessero o altro, vedevano solo la forma tramite
calore dei loro corpi e dove erano posizionati in quel momento. Alaric
diede un vaffanculo alle tecnologie cieche come quella, poteva usare l
o scanner solo per individuare se cèra qualche forma di vita
ma non altro e si chiedeva a che serviva a questo punto quell'oggetto
costo se erano ciechi su altro. Controllò
lo
scanner che teneva in mano Frederick,
confrontando con cosa vedeva dal corridoio, per capire come agire. Il
corridoio apriva in varie stanze, diviso a metà da uno
spazio largo
con un paio di panche di legno di fronte le scale. Poi
continuava fino alle stanze in fondo, dove sicuramente erano barricati
i topi che voleva stanare.
"Le
due figure stanno
arrivando, destra, sembra seconda stanza...."
"Arrendetevi
stronzi...
o vi sparo in fronte!" urlò qualcuno con voce roca davanti a
loro.
"Venti
metri, stanno
vicino la porta e... oh, strano"
"Cosa,
cosa!"
urlò spazientito Alaric
"...
a volte il sensore
sembra captare tre soggetti ma questo... sembra
lontano..." poi un fragore e del fumo iniziò a giungere
davanti
a loro sempre più in alto.
"sono
stati loro?
Perchè usare fumogeni?"
"
a me sembrava uno dei
nostri, veramente"
"Come
può
essere uno dei nostri"
"J
e D?"
"D
poco fa ha comunicato
con noi, ma non ho capito cosa diceva"
"E'
strano che non
comunichino più, A..."
"Taci,
il fumogeno
è ancora in funzion..."
Poi
degli spari
nella loro direzione li fecero accovacciare
dietro la barrucata di fortuna con scrivanie e panche di legno. Alaric
avrebbe voluto avere almeno la metà della bravura di Jd
nell'ideare piani velocemente o aver la capacità del leader
di sfruttare stratagemmi, per cambiare le situazioni a proprio favore.
Sempre agli altri, pensò...
"Ci
avete lanciato dei
fumogeni ma siete stupidi perchè noi siamo qui, o vi
arrendete o veniamo con le maniere cattive!" sbraitò quello
che cercava di beccarlicoprendo gli altri con gli ostaggi.
"Negavito"
urlà Alaric, "liberate gli ostaggi o finirete come i vostri
amici riversi qua fuori"
Un
altro fumogeno
scoppiò più avanti, con altro fumo. Si
sentì imprecare e poi uno dei due si sporse con la
mitraglietta
e sparò dei colpi verso di loro. Risposero al fuoco ma
l'uomo
era già protetto dallo stipite della porta. Poi si vide
l'arco
di qualcosa in volo e una molotov artigianale si infranse contro la
barricata, prendendo fuoco. Alaric pensò subito che se la
traiettoria fosse stata diversa sarebbe finita addosso a loro, o dopo
vari lanci il fuoco avrebbe finito per mangiarsi il
legno o dargli un impedimento visivo in favore degli stronzi dall'altro
lato. Evitavano di agire per paura di cosa sarebbe successo agli
ostaggi, presi solo perchè volevano i dati ed erano entrati
in azione troppo presto del loro arrivo. Almeno, Alaric pensava
così.
Mentre
le fiamme erano
ancora vive, l'uomo fece una corsa con scivolata
verso la port a di fronte a lui e riuscì ad arrivare
dall'altro
lato.
"B,
coprici, evitate che
ci giunga alle spalle. Voialtri occhi aperti per l'altro".
Il
termoscanner mostrava
dove si trovavano ma ora erano in due
posizioni diverse, e Frederick doveva voltarsi a destra o a sinistra
per
seguire uno o l'altro. Poi quello rimasto a destra sparò e
si
nascose, sicuramente cercando di tenerli occupati mentre l'altro
provava a colpirli di sorpresa. Siete
davvero stupidi
voi, pensò
Alaric. Non temeva il fuoco addosso, perchè quello che
indossavano gli rideva in faccia, proteggendoli, ma diverso sarebbe
stato per il tempo dell'alcool che bruciava comunque sopra, che li
avrebbe resi cieci per le fiamme o fumo. Ma erano protetti, era
tranquillo su quello. L'uomo
a destra
puntò per un terzo lancio di molotov, prendendo
la cima la barricata mentre alcool e fiamme chizzavano ovunque
e
poi, prima che Alaric potesse dire di fare fuoco, sperando di beccarlo
in quella testa marcia, lo videro sussultare con la braccia
all'infuori come per alzarle per arrendersi,
poi un colpo forte e la testa dell'uomo schizzò
vià
sbattendo sul muro poco dopo la porta di fronte. Rotolando un paio di
volte con il collo dilaniato.
Si
fermarono sconvolti e
si sentì quasi urlato un "urca
vacca, manco Maria Antonietta..." e rimasero freddati dalla situazione.
Alaric
aveva sentito
chiaramente un fucile la seconda volta, ma non la prima.
Era accaduto mentre la bottiglia si rompeva? E lui non se ne era
accorto?Qualcosa sfrecciò ad arco verso la porta di fronte,
infrangendosi. Un lampo di luce e fumo comparve dalla porta a
sinistra, poi delle urla strazianti e l'uomo che tentava di colpirli
nel loro lato sinisto uscì urlando con un braccio e la zona
dell'orecchio coperto da
fiamme. Cercava scuotendosi di fermare le fiamme, cadde e a terra e si
rotolò come un disperato. Alaric
non capiva, diede
un colpo a Frederick per il termoscanner e a
quanto pareva un'altra sagoma rossa e arancio si notava a destra. Voleva
urlare
che uscisse fuori ma fu anticipato, qualcosa
compariva lentamente a metà dello stipite, come a farsi
vedere.
Era uno dei loro caschi e Alaric pensò che fosse Dame.
"D,
muoviti,
dobbiamo..." ma la frase gli morì pian piano quando,
mostrando metà del davanti, il casco non fece degli scossoni
come sballottato e capicollò sbattendo varie volte per terra
con
un rumore sordo, mentre una mano pallida si agitava come per prenderlo.
Si fermò vicino al corpo del tipo arrostito
che ancora si agitava, ma meno, mugolando. I membri del suo
gruppò iniziarono ad agitarsi.
"E'
il casco" "è
solo il
casco..." " dove...
" "A...
" "che..."
"Zitti"
Alaric
sbraitò nei caschi fissando quello ruzzolato male a terra.
"Contraia"
disse una
voce a destra del corridoio "il vostro cecchino ha qualche problema,
vorrebbe una manina..."
"A,
è la
stessa voce dopo che quel tizio ha perso la testa" disse Frederick "e
deve essere la figura nel monitor"
"Esci
fuori, subito"
"Un
altro fumogeno e
sono lì, mi manda Jd comunque, prima che abbiate la malsana
idea di sparare"
Sfrecciò
per il corridoio un altro fumogeno, dallo scanner videro la figura
avvicinarsi, anticipata da una mano oltre lo stipite e la frase
"abbassate le armi, ho solo bisogno di parlarvi, Dame vi
confermerà"
"Dame?"
chiese Alaric irrequeto "che diavolo è successo? CHi sei?"
Comparve
allora una ragazza, dal viso tirato e molto sudato, come se fosse
tornata da una maratona, col fiatone e dalla pelle chiarissima, vestita
con jeans e maglietta, capelli ricci lunghi legati in alto dalle tempie
dietro, e il resto sciolto. Teneva di fianco stretto ben saldo nelle
dita una doppietta e nell'altra, la sinistra, un fumogeno. Li
squadrò velocemente, aggrottando le sopracciglia in modo
diverso a ogni occhiata, poi chiese dove fosse Dame.
"è
da te che voglio saperlo, come lo conosci e di cosa parlavi..."
Lei
si fece ancora più seria chinando poco la testa in basso e
guardandoli alzando gli occhi, li osservò di nuovo e disse
un semplice "no... se fosse qui vedrei una lepre terrorizzata col
fucile davanti al naso come un cieco". Sporse la testa verso la
sinistra, dietro il gruppetto, come se cercasse qualcosa poi
tornò verso Alaric, l'unico in piedi e che sembrasse il capo
dai modi di fare. Sospirò abbandonandosi con un piccolo
tonfo allo stipite della porta con una spalla, trasalì
lievemente con un broncio e un "accidenti". Si massaggiò la
spalla ma si riappoggiò, mettendo da parte il fumogeno.
"Senti,
è chiaro che quell'incapace terrorizzato anche da se stesso
non è qui, e la cosa non mi piace. Ho uno dei vostri, Jd,
che è messo male e ha bisogno di qualcuno che lo prenda e lo
porti fuori..." accompagnando il senso con l'indice e il pollice come a
prendere qualcosa e posarlo in un punto immaginario " almeno, devo dire
che voi siete più seri e dall'apparenza militari di quei
due, però se posso... " prendendo di nuovo il fumogeno non
attivo e buttandolo verso uno degli uomini che lo prese al volo
"sarebbe meglio controllare la scala, togliere eventuali borse con
oggetti pericolosi per voi stessi e avanzare. Stando qui a tre metri da
dove si nascondono in stallo, per me è una perdita di tempo.
Capisco gli ostaggi ma, e questi non me ne vogliano, se questi tizi
sono pericolosi, meglio metterli a cuccia, anche con qualche rischio
civile piuttosto di rischiare di perderli e peggiorare le cose..."
"Quale
borsa?"
"Oh,
di tutto il discorso pensi alla borsa..W inclinando la testa verso
destra guardandolo fisso "... cè una borsa che richiama la
vostra tuta abbandonata e aperta. E' da lì che ho preso i
fumogeni, e ho trovato anche cose interessanti, come un teaser..."
uscendolo dalla tasca posteriore e facendolo scoppiettare "è
pericoloso, dico io, per questo inizio a pensare che neanche voi siete
così professionali.." con delusione.
"No,
ti ho chiesto della borsa perchè avevo lasciato un mio uomo
là di vedetta"
"Non
cèra nessuno, sono salita con attenzione e ho trovato la
borsa da sola, aperta... quindi sono due che mancano, andiamo bene..."
con una smorfia
"Tu
chi sei..."
"Sei
A, vero? Sono una degli ostaggi che si è rotta le scatole di
sentire urlare con armi puntate contro e ha fatto scappare gli altri.
Ho trovato Jd e Dame perchè loro avevano attirato
l'attenzione di quegli idioti e ne ho atterrato uno con un colpo sul
coppino. Purtroppo per voi, era uno di quelli che cercavate. Jd
però è rimasto ferito e Dame doveva cercarvi per
aiutarvi e tornare dall'amico, ma vedo che non cè e manca un
tizio..."
"Che
vuoi dire che lo hai atterrato?"
"...morto,
defunto, andato... è stato forse un incidente, io volevo
colpirlo con una cosa che cèra sulla scrivania direttamente
sul nido di capelli che aveva in cima, era un ottimo bersaglio, ma ha
abbassato la testa e per sbaglio è caduto dopo un secondo...
di naso. Anche se fosse vivo non so se è possibile
recuperarlo, comunque quelli con me di sotto sono scappati dalla
finestra. Jd aveva il casco andato, non poteva chiamarvi, anzi
è proprio quello..." indicando il casco che prima le era
scappato di mano finendo vicino al morto "e Dame aveva detto che
correva da voi per poi portarvi da Jd... insomma peggio di una soap
opera, ma a quanto pare si è perso... vorrei quindi, se per
te va bene, tornare da Jd e portartelo qui se riesco, tanto siete fermi
da no nso quanto tempo ad aspettare loro...
Si
spostò verso l'altro stipite, poggiandovisi con la schiena,
per osservare oltre le scale da dove era venuta e le stanze in fondo.
Osservava ogni angolo seria e senza dire niente.
"Stai
giù o ti prenderanno..." urlò uno di loro ma lei
sorrise con un angolo della bocca e si voltò verso di loro.
Li osservava come se vedesse qualcuno che la faceva ridere e la sua
faccia sembrava dire "ma dove dovete andare". Alla fine
guardò di nuovo quello che doveva essere Alaric, visto che
le visiere non permettevano di capire.
"Non
avete i comunicatori nei caschi? Non dovresti chiedere a chiunque nella
tua linea se hanno visto Dame e quel tizio sulle scale?"
Alaric
restò a fissarla, era contrariato dentro di se
perchè quella ragazza comune sembrava prenderli in giro. Non
era bellissima ne una che diresti "bella" con enfasi,
appariva banale... eppure in mezzo alle gente, che fossero
uomini o donne, si notava per quel qualcosa quando si muoveva e
guardava. Aveva due occhi grandi castani che ti guardavano come se
fossi uno qualunque senza importanza, a volte una delusione o
disgusto comparivano e mutavano in altro. Quando sembrava pensare o
valutare, posava i suoi occhi sul soggetto, fissavano dritto
negli occhi senza paura o altro sentimento da farle voltare lo
sguardo. Il taglio degli occhi rendevano lo sguardo profondo
e duro, pungente e arrabbiato, anche dal trucco che sembrava leggero.
Quella linea o codina corta di eyeliner aumentava l'effetto, poco
ombretto azzurro e blu scuro sfumato che risaltava forma e colore degli
occhi. Il naso sembrava un pò grosso ma era
addolcito da rotondità come a patata e la punta, che
svettava in alto formando un arco, spezzato lievemente dall'osso
nasale. Le labbra non erano grosse, il labbro inferiore più
corposo di quello superiore e poco più largo del naso faceva
capire che non erano sottili ma neanche carnose, formando come un
cuore. Davano un aspetto particolare allo sguardo duro, se
non sorrideva con un angolo all'insù, un sorriso divertito
ma non arrivava agli occhi ma sembrava di scherno. Per il resto
sembrava quasi che la linea della bocca scendesse ai due lati
all'ingiù, mostrando il centro della bocca a cuore
maggiormente, come le vecchie bambole di sua nonna. Sembrava
una bambola imbronciata, pesò Alaric, e il mento sembrava
all'insù anche quello, come se seguisse il naso se si
guardava di tre quarti, ma era poco pronunciato e dava un aspetto meno
ovale al volto. I riccioli castani lunghi oltre le spalle aumentavano
l'effetto che richiamava nella sua mente di bambino sulle bambole che
sua nonna teneva. Che lo inquetavano, un rivolo di ghiaccio sulla
schiena lo faceva rizzare di terrore nelle stanze dove fissavano come a
seguirlo, lui e chi vi entrava. Erano belle, di tipo ricercato e
pregiato, ma terrificanti e inquetanti allo stesso tempo e lui
riprovava quelle sensazioni. Eppure non era bella come tutte le ragazze
che vedeva in giro in licenza o sui social, dalle tremila foto che si
facevano, ma gli facevano venire in mente la frase "un volto
antico", come quei quadri ottocenteschi, anche per i capelli
con le ciocche alzate ai lati.
Poi ricordò dove aveva visto un viso simile oltre le bambole
di sua nonna. Armandello, l'italiano o ex italiano, che si era abituato
a quel nomignolo del suo nome amava vedere con i figli quei film per
bambini e portarseli per rivederli e ricordare i momenti con loro. E a
volte obbligava dietro pacchi di birre e drink a chi li vedeva con lui,
a sorbirsi ore di quell'intrattenimento che per lui era per bambini.
Punto. NOn capiva come l'amico di amasse, li rivedesse tante volte e a
volte sembrava piangere di commozione. Lui accettava solo
perchè non gli andava di faticare e per il beveraggio
gratis, e stava lì a scocciarsi anche a volte rideva per
certe scene. E vedendola ricordò. Quel film su tarzan,
quello spigoloso che definivano un classico disney che lui trovava
assurdo per come skeitbordava sui rami come se non avesse piedi umani.
E ricordò la scena, quando adulto Tarzan torna nella casa
dei genitori e vede il ritratto, con la cornice in legno. La donna, la
madre, sembrava simile alla ragazza, solo con abiti modermi. E
sudò freddo mentre lei lo squadrava muovendo le sopracciglia
in pensieri muti..
Ogni occhiata accigliata che dava a qualcunqe persona o cosa, sembrava
che avesse tante rotelle in funzione la situazione della somiglianza
con le bambole e quel disegno dei genitori di tarzan gli venne un senso
di odio. La odiava. La
vide di colpo accigliarsi maggiormente, quelle sopracciglia non spesse
ma presenti lievemente ad ala di gabbiano, come si chiamavano, come se
di base le avesse avute rotonde ma si era cercato di farle
più moderne senza essere artificiali. Anzi sapeva dalle
donne che frequentava, che le tagliavano in forme squadrate che lui
odiava, le vedeva se erano tagliate, ma non quelle della ragazza. Erano
solo modellate togliendo l'eccesso senza stravolgerle troppo. Si vedeva
dalla parte superiore che non erano ad ala naturale ma portate senza
eccessi e lunghe natuali. E poi la sentì e vide dal viso
arrabbiata e spazientata. E le chiese cosa avesse detto.
"Sentite,
non so chi siete ma è chiaro che dovete prendere a calci
quei tizi là e ho cose da fare. Me ne torno al piano
inferiore a vedere Jd e cercare quell'altro della borsa che..."
"Ferma,
dove vai" urlò Alaric di colpo "sei un'ostaggio e dobbiamo
portarti al sicuro..." ma lei si voltà mostrando tre quarti
di un viso offesso e scocciato, sembrava che pensasse "stai
scherzando". Fissandolo dalla testa ai piedicon gli occhi perplessi, le
labbra in fuori in un broncio color porpora chiaro, sembrava a lui,
dato dal rossetto. Inclinò la testa di lato studiandolo.
"Forse
non ti è chiara la questione. Sembrate dei bambini
dell'asilo dopo aver ideato un piano per rubare la torta alla mamma,
ergo sembrate degli incapaci anche se Jd continua a dire che
è solo la giornata ad esser storta. Per sbaglio ho mandato a
giocare a calcio con i suoi santi e peccatori uno dei tizi che volevate
vivo, mi scuso, e ho eliminato due sotto e uno qua poco fa.
Perchè pericolosi- Anzi, non so come ma forse ho avvicinato
troppo le canne al collo, anche loro sono incapaci a quanto pare che
non sentono o controllano alle spalle, ed è volata la testa.
Mi spiace di nuovo, anche se non a me, visto che
ferivano e uccidevano senza rimorso gente innocente. Ma visto che avete
comunicatori e ogni cosa tecnologica, e vi comportate invece da
scarafaggi terrorizzati davanti lo spray nebulizzato, è
chiaro che non finirà bene. E ho cose da fare che stare in
un angolo mentre voi giocate a guardia e ladri. QUindi se permetti..."
con la mano sinistra con il dorso parallelo al pavimento
verso l'altra porta della stanza "... io andrei sotto e vi porto Jd.
Nel mentre, chiama chiunque sia il capo della combriccola e digli che
state facendo schifo... buon lavoro.." andandosene dop un cenno del
capo con un angolo della bocca alzato.
"Ma...
la lasciamo andare? E s elo avesse ucciso lei, Gordon? E se..."
"Taci"
urlò Alaric via comunicatore all'uomo che chiese cosa fare
"non ho tempo da perdere con ragazzine isteriche. Dobbiamo prendere
quel tizio, se è vero che l'altro è
morto, procediamo e sistemiamo le cose. Mi sono stufato..."
sbraitò, ma in verità era corroso di rabbia
dentro. Non capiva se era l'espressione della ragazza, il suo modo di
fare, le sensazioni che gli dava, o il chiaro definire lui e
gli altri come incapaci, mentre lei aveva eliminato se con fortuna o
meno, quattro persone, salendo e scendendo tranquillamente scale come
se fosse a un party. Ed era una civile. Non gli quadrava.
Digrignò i denti e ordinò di avanzare con i
lacrimogeni in loro dotazione e armi pronte.
Jd
dopo un tempo che non sapeva comprendere per il dolore, la stanchezza e
la voglia di qualcosa che non gli facesse venir voglia di urlare dalla
frustrazione, la rivide tornare. Era incavolata, parecchio sia
dall'espressione e dalla bocca, ma anche dal modo di fare. Aveva notato
che quando era tesa e nervosa, i suoi comportamenti erano rapidi come
raffazzonati per la rabbia, ove poteva, e duri. Inoltre sudava
parecchio, aveva la fronte imperlata di sudore, faceva smorfie a ogni
gesto e ansimava aprecchio e aveva problemi a chianarsi e rimettersi
dritta.
"I
tuoi amici, perdona se lo dico, sono incapaci sempre, o solo oggi avete
un attacco collettivo di incapacità e supidaggine?"
"Cosa
è successo" chiese lui chiudendo gli occhi stanco, anche se
non voleva realmente saperlo.
"Lascia
stare... su alzati, ti porto da loro. E' chiaro che perfino i militari
di una cittadina come questa sono visivamente pronti e capaci di voi...
senza offesa"
"ti
sorprenderà, ma noi realmente abbiamo alle spalle anni di
addestramenti, missioni e professionalità..."
"a
come parli, sembra di sentire più un gruppo di venditori
porta a porta che militari..."
"Ridi"
vedendola con un sopracciglio alzato e un angolo della bocca in un
sorrisino "ma non hai idea di cosa ho visto e da cosa sono
sopravvissuto..."
"Ah,
siete come i falsi magri... quando dicono che non si ha idea di quanti
sacrifici e lotta dentro i camerini con i capi stretti..."
"Ehi,
sono serio...!" ridendo
"Anche
io, e parlo per esperienza..." con un gesto del viso, come un cenno del
capo per dire che capiva.
"Davvero...?"
squdrandola ma lei gli diede un leggero ceffone al capo e poi gli mise
tra le braccia la sua roba. Jd si impallò mentre cercava di
stringere l'arma, le cinture cosciali con le sacche per
l'equipaggiamento e quelle da torso che si era tolto per sedersi
più tranquillo. In più lei gli gettò
in grembo anche la sua borsa che non era leggera. Era di jeans grande e
larga.
"perdonami,
ma dentro ci sono gli ocggetti che possono ancora servirci e che ho
già usato su dite, più alcuni che ho comprato per
lavorare l'argilla... li ho pagati..." alzando le spalle " e poi
è anche leggera in senso lato, ho finito gli antidolorifici
e ne vorrei uno subito..." respirando faticosamente con la bocca,
incapace di rialzarsi dalle ginocchia.
"Le
tre che hai preso hanno giù finito l'effetto?"
"Già,
sono passate tre ore..? e ne ho prese tre... e se
riuscirò a portati su sarà già un
traguardo. Dai muoviti..."
"Aspetta..."
di colpo, come sconsapovole di qualcosa "hai detto che sei
andata al piano di sopra, hai parlato con loro e sei tornata? Senza
rischi? Senza qualcuno che ti sparava?
"Purtroppo no " con una smorfia delusa, mostrando labbra pià
piene "sono tutti nascosti delle stanze infondo, si sentono rumore e
voci ma non cercano un confronto. Per questo sono fermi e con alcuni
lacrimogeni ho nascosto i miei movimenti..." alnzando le spalle.
"E' assurdo, significa che stanno davvero cercando a ogni costo quelle
informazioni? E..." scostandole le mani che dovevano aiutarlo e
guardandola negli occhi" e hai hai davvero intenzione di..."
Lasciò
il senso a disperdersi senza terminare la frase e si fissarono per un
pò. Lei tremava per lo sforzo di stare in piedi, leggermente
chianata in avanti per aiutarlo, poi chiuse gli occhi con molta
lentezza, sospirando. Allungò di nuovo la mano per farlo
tirare su, incitandolo con un gesto del braccio, e quando lui si
rialzò con accortezza, ansimando anche lui, si
voltò a guardarlo serissima.
"Ne
tu ne gli altri siete me, avete la mia testa, il mio modo di vedere le
cose e accettarle... nessuno è me e nessuno può
capire infondo e veramente cosa provo, cosa avverto di perso e peggio,
il niente che vedo in quello che tutti invece chiamerebbero futuro. Non
si comprende mai qualcuno, la sua situazione e il perchè di
quello che dice e desidera se non ha avuto un'esperienza simile.
Simile, nel senso che capisce la mia situazione fino a un certo punto
perchè similare, ma non può comprendere tutto.
Non potrà mai accettare e vedere con chiarezza quello che ho
dentro, che mi rosicchia e devasta ..."toccandosi il petto con il palmo
della mano sinistra.
"molti usano la pietà e le solite frasi fatte di
compassione, ma non hanno davvero mai avuto tutta la mia esperienza e
la mia mente. Se alcuni riescono ad andare avanti pensando che tanto
avranno almeno moglie o marito e figli, e per loro è un
senso di vita, per altri lo è continuare cosa amavano in
altri modi come le persone paraplegiche o con varie patologie. Ma
riescono comunque grazie alla tecnologia. INun modo o nell'altro questi
riescono ad amare la vita amando cosa li rende vivi" la tecnologia
attuale può far camminare, danzare, praticare tantissimi
sport a chi ha perso l'uso di arti o non può muoverli, e
sono felice per loro. Ma poi ci osno quelli come me che, a causa del
tipo di malattia, è impossibile fare qualcosa
perchè non hanno perso una parte di corpo, ma è
come se questi gli si rivoltasse contro, oltre il dolore la sofferenza
che già si ha. Quello che ho fatto fino ad ora è
stato possibile con gli antidolorifici e più tempo perso per
muovermi. Anche quest'arma mi ha massacrato la spalla, eppure anche
solo impungnadola mi ha richiamato alla mente quanto ero felice al
poligono e cosa mi davano concentrazione e unione, con l'arma e il
risultato. Anche se preferisco le armi bianche, principalmente il Bo e
i Sai, ho optato per il poligono perchè da noi non
cèra nessuno che li insegnasse oltre il karate. Solo
karate... ed è già stato difficile isscrivermi al
poligono e andarci... non hai idea quanto ho pianto e ho sofferto nelle
discussioni con i miei, perchè per loro non era una buona
idea. Già, nessuno può capire, comprendere
veramente fino in fondo il... e poi il domani. Il domani o futuro per
me è solo buttar giù pillole che fanno poco
effetto e star malissimo dopo una piccola camminata, pensa nel vestirmi
o altro... e se ti stai domandando come faccio a sopportare il dolore
in questi momenti è perchè qualcosa mi porta a
una ferrea speranza, la speranza di veder finire tutto in un modo in
cui io non sia la principale... che non sia fatto con le mie mani.. per
avere tutti ancora a pensar male di me." fissandosi le mani. "vorrei
buttarmi da qualche parte e dormire, se non fosse che cerco di
autorilassarmi con la visualizzazone, e non avessi quel desiderio...
"Quindi..."
"Quindi
Jd, non mi importa cosa tu o i tuoi amici pensate, ma devo trovare un
pò di pace. Vivere con genitori, fratelli e nonni e vedere
sempre le loro facce deluse, che riflettono cosa sono ora ,lo star
malissimo dopo esser riuscita a scendere dal letto dopo i dolori di per
esser rimasta distesa, la giornata dove ogni cosa è un
dolore... tutto quello che ho sopportato per gli altri e a causa degli
altri, e ora dopo aver perso ogni speranza, ogni cosa che io potessi
avere dalla mia vita, voglio solo pace... sono stanca di sentirmi dire
che devo sposarmi e fare figli perchè è il
destino di una donna, me lo ripetono, suggeriscono, sussurrano tra loro
sapendo che ascolto come se fosse la verità della vita...
quando non è la mia. Ho seguito cosa loro volevano, dalla
musica ai corsi di parruccheria perchè per loro erano
sbocchi lavorativi facili e danarosi per l'inizio, fino
all'università perchè l'avvocato mangia tanto e
ha un posto in società... ma guardami, io non sono questo...
tutto quello che volevo fare lo lasciavo in un angolino di me per
quando sarei riuscita a scappare di casa, con la scusa
dell'università, ma hanno premuto per giursprudenza proprio
qui perchè i figli non devono lasciare i genitori. Volevano
che io restassi a ogni costo e sono incatenata così e non
cè verso di uscirne, grazie alla mia malattia... E
alla fine non ho potuto fare altro che chinare la testa, ho avuto la
malattia e sono trattata male ancora ora cmonme se fossi una persona
irriconescente e fastidiosa quando soffro per cosa non sono e non ho!
Dicono di fare ogni cosa per amore dei figli ma non vedono e sentono il
mi o dolore.. Musica e i corsi... ho fatto quello che volevano
perchè non dicessero più che gli altri erano
meglio di me, per essere accettata come lo erano a occhi chiusi gli
altri. Volevo quegli stessi sguardi che puntavano sugli altri
su di me, e ora cosa ho... cosa ho!?!"
Jd
restò a fissarla mentre lei sputava il suo dolore,
sopratutto nell'ultima frase. Era visibilmente stanca, tremava per lo
sforzo fatto e i suoi occhi mostravano tutto il suo dolore, nonstante
fosse accigliata per la rabbia. In certi momenti era come se il suo
sguardo, parlando di certe cose, fosse perso in qualche posto e spento,
per tornare come vivo in altri. Era come perduta per metà in
un post e ancora bruciante di vita per l'altra metà.
La vide prendere la doppietta e allungare un braccio mentre,
di nuovo sopra di loro, si sentivano colpi e urla.
"Te
lo chiederei, non ho problemi a farlo... una cosa veloce con l'arma di
uno di quegli scemi, come se fossero stati loro. Ma non riesco a
chiederlo a te... quindi l'unico mio modo di scappare da questa vita di
catene dalla malattia e famiglia, perchè con la scusa del
buonismo non mi lasceranno mai andare, come non lo hanno fatto quando
non ero malata, è andare fino al terrazzo sperando che
qualcuno là sopra mi scambi per voi. Tutto finito... io non
resterò a peggiorare in una sedia o in un letto, quando sto
peggio, con loro che vedono solo una delusione, che non mi hanno mai
ascoltata ne hanno visto davvero le cose... non sanno neanche cosa mi
piace e non chiedono mai "perchè pensi questo o credi in
quello"... se non sei religiosa sei sbagliata, se non ti sposi qualcosa
non va, se non vuoi figli ha qualche problema... io sono
considearata come parecchie delle altre che per loro la vita
è nascere, arrivare alla maggiore età, sposarsi
per sistemarsi.. oh, quanto odio questo termine che usano tutti, e fare
figli... non l'ho mai voluto e non li voglio in nessun caso, non sono
adatta a queste cose e l'unico che .. bhe, lui l'h mandato a quel paese
perchè voleva qualcosa che io non potevo e volevo darglie
dopo l'ennesimo "tu non sei come le altre" sono tornata ada essere
sola. La gente crede che sia io ad aver problemi, non arriva a capire
che ci sono persone diverse quanto diverse sono le specie di fiori
esistenti... la società vuole invece tutti simili e io no
nriesco... " scuotendo il capo con sguardo terrorizzato.
"E
che succede se ti colpiscono non subito e..."
"Tra
un'agonia di anni e quella di molto meno tempo, preferisco la seconda"
"Io
vado avanti per cosa la vita mi offre ogni giorno, a volte sono
giornate come questa, altre davvero belle. NOn ho i tuoi problemi, sono
contento di stare dove vivo con gli altri, il lavoro mi piace e posso
dirmi soddisfatto fin da ora. Certo, noi viviamo in un modo un
pò particolare ma non me ne lamento, anche se non dovessi
trovare la donna adatta a me ma una accettabile, non ne sarei triste
perchè tutto il resto mi ha dato qualcosa di bello. QUindi
posso cercare di capire il tuo... niente? Siamo troppo diversi e le
nostre vite altrettanto, e non riesco a immaginare cosa tu abbia
vissuto e sofferto per decidere questo, ma da quello che vedo non sei
una persona isterica in un momento no, che è solo caduta e
può rialzarsi con una mano tesa... se davvero non riesci a
stare in nessun modo allora sono felice di aiutarti, se questo rende
felice te. Se le cose erano diverse, se capivo che era solo un momento
nero ma risolvibile, sarei stato contrario, ma capisco..."
Si
girò a guardarla dopo aver sistemato il suo braccio intorno
al suo collo e la vide stringere i denti e incupire lo sguardo. Era di
nuovo come spento e distante, e si chiese se fosse per le sue parole,
solo la malattia o entrambi. Ma poi lei fece un cenno con la testa e
capì che anche se la malattia la divorava e lo
stava aiutando soffrendo maggiormente, era triste per la sua vita.
"Andiamo
ti porto da loro, o non ne usciamo più. Abbiamo perso
tantissimo tempo e sono sicura che non si sono mossi molto. Saranno
ancora là..." ma si fermò di colpo.
Stretti
fianco a fianco, una che teneva il braccio dell'altro intorno al collo
ad ascoltare. Sembrava che un branco di mucche stesse assaltando il
posto. Prima udirono al loro livello dei boati ritmati e poi una
valanga da sopra fiondare verso di loro. Lia cercò di
nascondere Jd dietro la scrivania di nuovo, ora il frastuono come vari
colpi di pallone pesante sul cemento si fecero chiari.
Rischiò di cadere per il dolore a un ginocchio e
finì bocconi a terra, aiutata da Jd che le diceva di
calmarsi e respirare profondamente, mentre lei andsimava con occhi
sbarrati. Un certo numero di persone che correva, questo avevano
avvertito. Jd le disse di nascondersi perchè nelle sue
condizioni era impossibile far qualcosa, dopo un attimo di incertezza
come se valutasse qualcosa, decise di mettersi in ginocchio
al suo fianco. Cadde però di sedere con un tonfo, facendo un
gemito lungo per il dolore e con molta sofferenza si tirò
contro la schiena di Jd. Uno scrutava da dietro la scrivania da un
lato, lei dall'altra. Armi pronte. Ma Jd che era teso e fermo si
agitò di colpo, attirando l'attenzione di lei che si
voltò solo con la testa con un gorgoglio,
chiedendo cosa accadesse.
"Ci
siamo..."
"Cosa...
Jd che succede"
"Ho
riconosciuto la sua voce..."
Ma
lei non riuscì a chidere di chi che un gruppo di persone
apparve dalla porta dalla quale guardavano. Alcuni uomini abbigliati
come Jd spostarono le armi da un lato all'altro del corridoio
avanzando, anche verso la stanza dove si trovavano. E qualcuno di loro
li vide. Jdriuscì a spostare la testa in fretta prima che un
paio di pallottole la colpisse, finendo invece per conficcarsi
spandendo polvere nel muro, davanti a loro.
"Incapaci
anche in questo.. perfino un corgie riuscirebbe a fare un salsicciotto
col didietro dentro un buco di un campo da golf, ma loro...."
sbottò lei fssando le pallottole che avevano scavato dei
buchi slabbrati nel color giallo paglierino della stanza, con la bocca
in una smorfia disgustata.
Jd
scoppiò a ridere a crepapelle, gli cadde anche l'arma di
mano incapace di riacchiapparla per le lacrime agli occhi. E lei lo
fissava offesa. Cosa cèra da ridere, si chiese, mentre i
suoi amici frementi di sforacchiare gente, li facevano fuori? Voleva
quello, ma non per sbaglio dal fuoco amico, pensò.
Seriamente non cèra uno che si salvava, si domandava
scuotendo il ragazzo che rideva e rideva, passandosi la mano sinistra
sulla fronte no nriuscendo a guardarla.
"Jd,
tutto ok?"
I
due si fermarono, un pò di più lui, quando
qualcuno fece il nome del ragazzo. Poi questi rispose ridendo, dicendo
che andava tutto bene ma voleva sapere chi erano i due che avevano
sparato, che poi li avrebbe puniti per bene per avergli quasi fatto un
taglio basso.
"Aiutami
ad alzarmi se riesci, ora mi brucia da morire..." le chiese e lei prima
si alzò in ginocchio goffamente, poi fece da sostegno
finchè questi non fu quasi in piedi.
"Ricordami
quali apprezzamenti hai fatto al tuo gruppo, perchè ancora
stento a capire in cosa siete bravi..."
"Ragazza
di poca fede..."
"no,
neutra con considerazioni oggettive..."
Rise
ancora, quando si rimisero davvero in piedi con fatica, si voltarono
verso la porta dove un uomo li fissava. Jd iniziò a
camminare lentamente tenendosi il fianco verso di lui, salutandolo. Lia
lo seguì, non riluttante ma guardinga, con la doppietta in
mano. Nel corridoio, lei si appoggiò sbuffando al muro con
la schiena, ossercanvo Jd e quell'uomo, con una tuta diversa ma simile
e l'aria composta e quasi regale. Non riusciva a capire ma
sentiva come a pelle qualcosa di brutto su quell'uomo. Mentre quei due
parlavano lei si intromise a disse a Jd che lei andava. Non voleva
perdere altro tempo.
"Vero,
dice che ci sono persone sul tetto..." disse immediamente Jd a
quell'uomo, che portò la sua attenzione su di lei. Sembrava
riflettere ma lei iniziava a stare peggio e disse che non poteva
più stare. A quel punto Jd comprese e le chiese di aspettare
con un gesto, poi allungò il collo verso uno degli altri e
disse qualcosa. Si voltò verso di lei dopo che aveva
ricevuto un oggetto e lo allungò a Lia.
"Usa
questo, dovrebbe aiutarti..."
Vedendola
incerta e ferma a fissare l'oggetto, le disse che era un antidolorico
che producevano loro e sicuro, pratico nell'uso anche con una mano
perchè simile alla penna dei diabetici. "Basta che lo premi
sulla coscia o su un braccio, bottone in cima ed è fatto"
disse sorridendo. Lei però fissava lui, l'uomo e l'oggetto.
Non sapeva se fidarsi o meno, poteva essere qualunque cosa ma
iniziò a sentire le gambe tremare da sole per il dolore e lo
sforzo, la schiena e le spalle urlare dolore da farle venire una nausea
pazzesca, come le capitava sempre, e alla fine lo prese, mostrando con
l'espressione il suo tentennamento. Lo poggiò sul braccio
sinistro e, premuto lo stantuffo, un ago la punse leggermente e le
iniettò il contenuto. Anche un ago le provocava
ramificazione di dolore, che a volte duravano anche un quarto d'ora, e
sentiva dentro la testa come una palla pulsante. Non era emicrania, era
tutto il dolore del corpo che correva al cervello e la faceva stare
peggio. Doveva andare, se peggiorava sapeva di finire con nausea
così forte da voler rimettere, le costole come prese a
pugnate e sentiva già come pietre dure sotto i piedi.
L'effetto dell'antidolorifo stava finendo, non sapeva quale dei tre ma
se stava peggio, erano finiti tutti.
"Ok,
grazie, ora vado" rispose con un gesto della testa e ciondolando un
pò per voltarsi e andare. I muscoli delle gambe
sembravano come pieni di tagli aperti lunghi e profondi, questo sentiva
sia a ogni passo che ferma, e doveva calmarsi e fare un pò
di autorilassalmento, come era necessario fare di solito per reggere il
dolore. Voleva farlo mentre saliva le scale fino al tetto, stringedo
l'arma ma senza portarsi la borsa. Alla fine non le serviva,
pensò. Jd le chiedeva di non farlo, ma lei lo
salutò di spalle con due dita e si
avviò. Le sembrava strano che nessun altro le dicesse niente
e mentre avanzava, si voltò un attimo mentre si appoggiava
al muro per predenre fiato, e vide Jd discutere con quell'uomo. Ma non
le importava e andò verso il tetto. Nessuno la seguiva e
sentiva voci man mano che affrontava ogni singolo gradino, reggendosi
al corrimano con molta forza delle braccia, ogni piede doleva come se
stesse su un acciottolato durissimo, questo sentiva sotto i piedi.
Restò ferma ai piedi della scala ansimando, guarò
verso l'alto e poi si voltò verso Jd, che discuteva con
quell'uomo. Iniziò a salire, doppietta lunga al suo fianco,
usandola a volte come puntello per non cadere a causa del ginocchio che
urlava peggio dell'altro.
E poi arrivata al piano superiore udiva in fondo voci e rumori vari, ma
nessun combattimento... alla fine erano risuciti? Quanto tempo ci hanno
messo pensò, e proseguì. Arrivò al
primo gradino per l'altra rampa, verso finalmente il tetto e
sussultò di colpo, occhi sgranati, sorpresi. Qualcosa non
quadrava, se ne accorse dopo aver fatto i pochi passi dalla prima rampa
alla seconda, guardando dove cèrano prima quegli uomini e
poi con gli occhi fino alle stanze infondo,
dove cèrano gli ostaggi con quella gente. Aveva
ragionato mentre saliva e ora li vide, due uomini in
ginocchio, compagni di Jd, armi in pugno verso di lei ma l'avevano
riconosciuta e per qualche ragione non avevano ne urlato ne sparato.
L'avevano seguita con lo sguardo e basta. E mentre lei rifletteva
questo, si accorse di quella cosa per davvero per come
muoveva il collo. Sembrava
essere... in paradiso. Si, in paradiso. Questo pensò mentre
era consapevole che i dolori svanivano come eco per poi non sentirsi.
Ancora ad ogni movimento provava qualcosa, ma guardandosi la mano
libera, muovendola, fu evidente che i dolori erano sempre
più tenui. Ogni volta che muoveva una mano o oslo le dita,
normalemtne sentiva fitte correrle dalle dita al polso, il dorso le
faceva sentire ogni movimenti dei muscoli e tendini con fitte e
e colpi lancinanti. Ora scemavano, la testa stava meglio,
ragionava meglio, la nausea e i dolori alle costole svanivano e le
gambe non tremavano come disperate. Rimase a bocca aperta, si
sentiva... come una persona normale.
Voltò
lo sguardo verso quegli uomini, che avevano calato le armi anche se
sempre pronte,a la fissavano. Lei sorrise, a ogni respiro il dolore che
svaniva come se cadesse in polvere fino ai piedi e guardò la
rampa di scale, doppietta al fianco. Anche quell'arma era sempre
più facile da tenere e stringere. Fece un grosso respiro e
andò avanti, fino al tetto. Ma rimase interdetta. La porta
in metallo era aperta a metà, si sentivano i rumori esterni
e decise di andare avanti. Ora poteva affontare gli ultimi minuti senza
soffrire, andarndose da essere umano invece che una cosa dolorante.
Sorrise, quasi le lacrime agli occhi per quanto stesse bene,
dopo tanti anni e avanzò. Si ritrovò fuori senza
l'arma, che aveva lasciato appoggiata alle scale, e osservò
intorno. Sapeva che cèrano poliziotti a osservare con
qualche fucile da cecchino nelle vicinanze e apalzzi con buona visuale,
ma lei era un ostaggio, si vedeva, non temeva da loro. Anche se un
errore da loro andava bene nel suo piano, sarebbe stato il
colmo esser presa in pieno perchè scambiata con uno di quei
soggetti fuori di testa. Nessuno da nessuna parte, il tetto aveva un
parapetto fino ai suoi fianchi, era molto grande ma era tutto visibile
e nessuno era presente. Il vento era uno dei rumori che sentiva, che
soffiava a intervalli portando odori. Era chiaro che lì non
aveva niente da fare e iniziò a sudare dal terrore. Se non
cèra nessuno, allora erano tutti stati uccisi o presi.
Cosa le restava adesso? Non poteva certo sfruttare l'altezza, avrebbero
visto tutto e indicato che era stata lei. E non voleva che la gente
dicesse che lo avesse fatto con le sue mani, le era bastata per tutta
la vita le accuse e recriminazioni per cosa era e voleva nella vita.
Per certe persone e per la religione era negativa, non voleva quella
macchia, anche quella, sulla sua fine. E
poi sentì qualcuno alle sue spalle, una voce frammentata dal
vento. Si voltò e si accigliò.
Quell'uomo,
quello che Jd aveva raggiunto, a cui aveva mostrato chiaramente
sicurezza e vicinanza. Era chiaro da come si era comportato che non era
un superiore, come si vedeva di solito, un uomo impettito che trasudava
potere e comando come apapriva con un suo subordinato, Jd. E parlava,
le parlava. Poi le fece cenno di seguirlo con una mano e
tornò dentro, ma sempre visibile.
Lei
osservò intorno, i palazzi e ogni cosa visibile
parapetto permettendo, e si voltò. Ormai sapeva che aveva
due strade, o trovare qualcuno di quella cellula nascosto e provocarlo
o provare a farsi colpire in qualche modo mostrando che erano stati
altri, non lei, a farla fuori. Tornò dentro, chiudendo gli
occhi per il cambio di luce improvviso e vide l'uomo con le mani dietro
la schiena ad aspettarla, parecchi uomini posti per la scala come se
fossero saliti tutti. Due uomini per ogni gradino. Trovava la cosa
inquetante perchè vedeva solo i caschi e le tute o divise,
come le intendevano, armi al petto e la scala che scendeva con tutta
quella gente. Non temette di mostrare disturbo in cosa vedeva e le
sembrava vedendo quella scena, scosse la testa e guardò
l'uomo. Che alla fine parlò, con sguardo tranquillo e
pacifico.
"Jd
mi ha detto molte cose, e spiegato molte cose. Sapevo che il tetto era
sgombro, ci avevamo già pensato noi giungendo da
fuori ei miei uomini sono scesi da quella porta verso l'altro gruppo
che hai incontrato. MI dispiace, sei salita prima che potessi
avvertirti. Vorrei dirti alcune cose, ma prima vorrei presentarmi. Jd
mi ha detto il tuo nome ed è giusto e corretto che io mi
presenti a te, visto che hai salvato due miei uomini. Abbiamo trovato
Dame, aveva scoperto che uno degli ostaggi con te era rimasto sotto la
finestra dalla quale erano scappati gli altri, e nessuno se ne era
accorto, era disteso a terra con le mani sulla testa dopo aver sentito
degli spari, ha riferito... immagino dalla storia di jd che fossero i
tuoi o l'altro gruppo al piano di sopra. Ma era con lui, quindi
è salvo..."
"E
bravo, te la sei scampata..." pensò Lia ridacchiando dentro
di se, immaginando Dame come una talpa nel giochino con nove
buchi , la talpa spunta con la testa e devi prenderla con un
martello giocattolo. E quella talpa per lei era Dame, non sapeva il suo
volto ma per lei era lui. Quatto quatto aveva sentito l'uomo
piagnulante e si era messo a riparo. Bel professionista,
sentenziò.
"QUindi,
Lia, prima di dirti una questione che ora mi preme, ti ringrazio per i
miei uomini. Io sono Milan, si pronuncia Màilan, molto
piacere, e vedo dal tuo viso e dagli occhi che l'antidolorifico ha
fatto effetto, Quindi ora ascoltami..." voltandosi verso la scala dove
vi erano assiepati i suoi uomini e uno di questi si avvicinò
e si fermò di fianco Milan, di fronte a lei.
"Jd dice che... hai una
sorta di desiderio. Abbiamo parlato in privato qualche minuto e ho
deciso di aiutarti..."
"Aiutarmi?" guardando
tutte le persone silenziose ma attente dietro di lui. Anche lui si
voltò verso di loro e tornò a parlare.
"Mi ha detto quello che
vuoi... Noi eravamo entrati anche da qui.
Se ne è ricordato quanto ho chiarito la cosa e ha
chiesto di
aiutarti. Ho capito e sono qui per dirti che non ci sono problemi, da
parte mia. Concordo con Jd, bisogna considerare la questione nel suo
totale, non come gli psicologi..." sorridendo serafico "e non siamo
buonisti. Accetta il nostro aiuto..." indicando con la mano l'uomo che
si era avvicinato.
Calò il
silenzio tra loro due
e Milan continuò, riportando le mani dietro la schiena,
mantenendo il suo sguardo acuto e aperto.
"L ti
accompagnerà e ti
aiuterà. Semplice. Lascia che ti dia un ulteriore dono per
ricambiare cosa hai fatto. E tra l'altro, complimenti.... è
raro che qualcuno conosca le basi mediche antiche. E hai cucito una
ferita senza battere ciglio. Hai fatto un buon
lavoro in generale, nonostante tu non sia un medico. Il nostro ha detto
che rimarrà una cicatrice a causa del tipo di proiettile ma
è ben chiusa e, per cosa hai applicato, non ci saranno
problemi
finchè non torneremo. Quindi, grazie."
"Antiche...?" incerta.
"Si, noi definiamo
così le
conoscenze antiche della medicina. Certo, noi abbiamo sviluppato, come
hai potuto provare con la penna medica, una medicina più
chimica, ma anche noi utilizziamo quella antica allo Chateu o comunque
non in missione. Definita da alcuni...
popolare. Scambiata per omeopatia. E di questi tempi, chi conosce le
basi mediche per una cura
rapida con quello che si ha è notevole..."
"Amo i prodotti
naturali, non ho
fatto nulla di così strano. Io stessa utilizzo quei prodotti
per
varie cose e altri per pelle e capelli. Ninete di così
difficile,
secondo me. Comunque grazie, spero che il tuo uomo sappia... coprire
come fosse loro..." indicando con il mento la tromba delle scale e
Milan
capì. Fece un cenno con la testa e restò in
attesa.
"Mi domando tuttavia perchè questo" concitata, sorpresa e
incredula "sembrate intenti a proteggere le persone, se è
davvero questo che fare, e poi mi dai l'unica mano che
speravo dalle
persone?"
"perchè ho visto tanto marcio, tanto male, tanta
disperazione
e persone perdute che non si era in grado di aiutare. Ho
visto
morire persone che credono come me nel risultato che vogliamo ottenere,
o rimaste in uno stato pietoso da aver bisogno dei migliori specialisti
mentali per continuare... inoltre lo ammetto, è
capitato
che qualche civile facesse del suo meglio per sopravvivere e avere una
buona forza interiore per farcela, ma tu sei l'opposto. Hai una mente
critica, fredda, hai preso la situazione come una
possibilità
per qualcosa che volevi e l'hai ribaltata. Per tuo interesse. Per certi
versi siamo simili. NOn hai fatto una piega ad
eliminare quegli individui..."
"Aspetta... come ho detto a quel tipo, A, il primo è stato
un
errore. Era fastidioso e quando hanno cercato di proteggere la stanza
dandoci la schierna, ho agito. Colpa sua che si è
abbassato... "alzando le spalle con
noncuranza "e quello della testa... non so come è accaduto,
ma
volevo solo ferirli. Tutto qua. Anche se è vero che non
piangerò certo per cosa ho fatto, mi spiace di essere
arrivata a
tanto, ma non erano brave persone e non nego quel che penso. NOn erano
tipi da rieducazione da carcere..."
"Hai usato i loro proiettili. Hanno una capsula esplosiva che
procura danni irreparabili. Come stava per capitare a Jd se non avesse
avuto la speciale tuta. Ma senza quella e accostandola al collo come
hai fatto, il risultato è stato terrificante"
"Era la spalla il bersaglio, ma la mia spalla destra mi ha
quasi ammazzata dal
dolore e non ho retto l'arma, che si spostata e il resto è
stile
rivoluzione francese. Così è stato principalmente
per il
proiettile, pensavo fosse normale"
"Dipende dall'arma, ma con cartucce normali non sarebbe saltata a quel
modo. Resta il fatto che ti ha aiutata essere una sportiva, al poligono
intendo. Di norma sarei impressionato e sorpreso di tutto quanto, ma
considerata la tua situazione e cosa desideri, non posso fare
altro che ricambiare e darti cosa cerchi..."
"Quindi seriamente...?"
"Io mantengo le promesse, una delle cose in cui credo è
l'onore
di una persona e la parola data. Chiunque mi conosca sa che ogni mia
parola è verità e correttezza. E vedendo come sei
adesso dopo il nostro
antidolorifico, capisco il perchè del tuo desiderio.
Puotroppo
non è disponibile per chi non è con noi, quindi
non
è vendibile ne cedibile all'infuori dell'organizzazione. Se
Jd
vedesse il tuo viso, il tuo modo di muoverti e i tuoi occhi adesso,
dopo che ha fatto effetto, sarebbe assolutamente concorde. Ma non lo
è, io però cerco di comprendere e L si
è offerto.
Non ho spiegato molto, ma credo in lui e ha accettato anche
perchè è grande amico di Jd. E ricambia
anche lui "
mentre l'uomo scuote la testa in accordo "QUindi grazie, sinceramente,
faremo in modo che la colpa sia data a loro... e buon viaggio
dall'altro lato. Ti daremo anche il saluto che riserviamo ai nostri,
perchè te lo meriti."
Fece il saluto militare e poi portò le tre dita centrali
della mano destra sulla spalla sinistra.
E per sempre o fratello saluto
solo, per dirti addio
e pace per sempre, io
che in te avevo il solo e vero
amico, fratello mio.
I Creatori benevoli ti incontrino,
che tu possa trovare la mano giusta del Padre
e l'abbraccio di luce della Madre
ti diano il benvenuto a casa, l'Oltre
Alla volta de la Soglia un giorno.
E Per Sempre O Fratello Addio
terra incognita, nisì
parádeisos
verso casa del nostro spirito.
Comèra e così sarà, addio.
Fraterno Addio.
lei si ritrova a fissarli parecchio turbata e incacapace di pensare,
mentre pronunciano quelle parole, in tono greve. QUando
terminarono
chinarono la testa come un saluto, tutti, da Milan a quelli appena
visibili dalla fomra della scala e poi silenzio.
"...okkeeeyyy..." biascicò lei sorpresa.
"Ti salutiamo alla nostra maniera, era la formula breve e non la
pronunciamo mai per estranei. Risale a un antico rito celtico
di
saluto del defunto, con parole... più moderne. Voi lo
chiamate funerale, per noi è un
saluto, perchè al termine del nostro percorso terreno, li
rivedremo passata la Soglia, per esistere come spirito al fianco del
Padre e la Madre."
"E'... la vostra religione?" spostando gli occhi da lui agli altri con
la bocca aperta.
"Qualcosa di simile si, ma per noi il termine religione è
diverso. Te lo spiegherei meglio, ma crediamo un qualcosa che
è
all'origine dell'esistenza umana. La creazione per noi è un
concetto più naturale. Mascolino e femminino, il potere
della
creazione dato da due poli, due polarità di
un’unica
entità che è nuovo. Per noi è sacra la
natura,
poichè essa è la nostra generatrice e vita, sia
come
nascita che sopravvivenza. Danneggiarla, distruggerla, inquinarla, per
noi è un peccato grave e vogliamo contrastare quello che
fanno
gli uomini nel mondo. "
"...ne avrete di cose da fare..." bofonchiò lei ragionando.
"Consideriamo gli altri animali fratelli, li
rispettiamo e con loro coabitiamo, cercando di non uccidere se non
necessario. E crediamo in qualità energetiche rinnovabili e
di
nuova generazione. Da un lato usiamo tecnologie nuove, in altre
naturali. Come il nostro
AirOl che si alimenta con due dispositivi, simili. Capaci di generare
energia dalla luce e dall'ombra, tramite elettroni eccitati che
sfruttano oro e silicio per voltaggi che diverranno quello che
attualmente è la benzina. E le prestazioni sono eccellenti.
Così come studi medici hanno permesso metodi di cura e
trattamento sicuri e veloci. Come le bende biodegradabili al Collagene
che sono state usate su Jd per le ustioni dal proiettile. Per
le
nostre cerimonie ai Creatori usiamo le Blood lamp, che si illuminano
con il sangue, strettamente legato alla nostra connessione con la
natura e non usiamo altro se non il fuoco in quei momenti. O
come
non citare il propulsore a plasma generato da aria ed
elettricità, che è la medesima se non superiore
potenza di un
propulsore jet comune. La nostra religione, se così la vuoi
chiamare, non verte solo di noi, umani, ma su ogni tipo di creatura
vivente, che sia mono o pluricellulare."
"e come la mettete con i
pidocchi, i vermi parassiti e tutte queste creature infestanti e
pericolose..."
Milan prima la
scrutò serio,
poi sorrise divertito. "ammetto che per queste soluzioni scegliamo il
male per
loro. Come ho detto rispettiamo e trattiamo come fossero nostre pari le
altre creature, sempre che non sia necessario agire diversamente. I
parasiti in genere se pericolosi li
, ma se fosse stato
un altro tipo di animale come lupo, coyote per esempio, avremmo scelto
metodi di convivenza trovando il modo di non darci fastidio a vicenda.
O tramite decisione di spostare l'animale in luoghi lontano da noi e
sicuri per lui. Agendo sempre in modo da non fare nulla di
più
di quello che serve. Come avviene invece fino ad ogni nel mondo" con
una smorfia di disapprovazione" Sei perspicace, complimenti. Mi hai
messo spalle al muro con quel discorso ma posso solo risponderti che
cerchiamo sempre di fare il meno che danneggi, ma a volte come per la
natura in sè, il necessario potrebbe essere l'ultima
soluzione.
Noi dovremmo andare, il nostro contratto è terminato e
dobbiamo
lasciare la zona per i militari governativi. L ti aiuterà e
poi
ci seguirà. Buon viaggio."
"Certo... ancora ho dei
dubbi e
perplessità su cosa hai detto ma... ok, grazie... buon...
qualunque cosa dobbiate fare..." gesticolando con una mano scuotendo la
testa, avviandosi con l'espressione perplessa
e accigliata.
Spronò
l'uomo che si nascondeva dietro la visiera e si apprestò a
scendere,
in quella striscia libera della scala che si apriva tra gli
uomini,
che si spostavano per farla passare. Lia si chiese quanto
sapevano,
avevano
sentito da Jd? Ma poco le importava. Alla fine, forse, non sarebbe
stata considerata negativamente, almeno questa volta. Sarà
diverso, pensò, salvando il suo nome dalle
malelingue
familiari e della
città. La gente volta lo sguardo quando stai male e hai
bisogno
di qualcosa, ma è pronta a puntare il dito e spettegolare se
alla fine scegli per te, pensò, scendendo. Perchè
alla
fine per lei e quelli come lei, in situazioni come la sua, è
una
scelta. Per se stessi. Ma la gente pensa che sei egoista, ingrato,
irrispettoso verso chi resta, gli stessi che non erano capaci di
ascoltare e aiutarti nelle piccole cose, che molte volte davvero
aiutavano. Invece tutti pronti con frasi fatte, simili e banali,
accusatorie e tu
finisci per strisciare nella melma da sola, ancora, verso un niente. A
volte per alcuni un aiuto è qualcosa che la gente
può e
ancora fare, ma è più facile per loro
pensare che
sei tu
che sei contro gli altri, senza vedere. E sei solo, altrimenti certe
cose non le faresti pensò. Nel suo caso, non cèra
proprio
niente.
Miilan, il Leader,
osservò la
ragazza ed L scendere in mezzo ai suoi uomini. Poi ridiscese anche
lui dopo un pò, dopo esser rimasto a fissare lo scenario
oltre
la porta verso l'esterno, pensando a quante cellule ancora stavano per
innescarsi. Raggiunse il pianoterreno dove lo attendevano Jd, Alaric e
gli
altri del gruppo dei capitani ai piedi delle scale posteriori. Ed erano
torvi in viso, si erano sfilati i caschi, inquieti.
"Milan, abbiamo un
problema. Un
gruppo della polizia è stato abbattuto da un altro gruppo
della
cellula ed è qui fuori. A quanto pare cercano lui..." disse
Alaric con rabbia, indicando l'uomo legato, bendato e seduto contro un
muro, che riuscirono a prendere vivo. "e con lui abbiamo i
dati,
almeno una parte. L'altro uomo è stato ammazzato da quella
ragazza folle, e ora abbiamo i suoi amici alle calcagna. Cercano di
entrare e al solito la polizia in generale non serve a niente."
Jd rise alla battuta,
zoppicando "invece lei pensa che siamo noi ad essere delle schiappe!"
"Ed io mi chiedo,
signori, come mai
le cose sono andate in questo modo. Sbaglio o vi siete comportati come
novellini? Cosa è capitato per far finire le cose in questa
maniera?" chiese Milan serio guardandoli in volto uno ad uno. Tranne
Jd, gli altri calarono la testa sconfitti, e questi decise di dire al
Leader
che era meglio discutere la cosa in altre sedi, indicando con un
pollice l'uomo a terra. Era bendato, ma non sordo.
"E' passato... quindici
minuti e 20
secondi da quando avete deciso di sistemare la questione di quella
stronzetta. Possiamo andare? O dobbiamo aspettare L ancora per molto?"
"NOn è una
stronzetta, Alaric.
Ha fatto più lei nelle sue condizioni che noi messi insieme.
Glielo dovevamo!" sputò Jd mentre stringeva i denti per il
dolore dello scatto fatto contro l'altro.
"Quali condizioni?" Lubo
chiese abbassandosi verso Alaric all'orecchio, essendo più
basso di lui.
"Te lo
spiegherò allo
Chateau, rimettetevi i caschi e andiamo" rispose Jd e si
incamminò verso l'ingresso con gli
altri, sorretto e aiutato. Ma un'esplosione improvvisa davanti a loro
portò fumo e una corrente, sia vibrante nella
struttura che
di vento, a colpirli.
"Sono qua, sono QUA..."
squittì
Alaric atterrito, mentre tutti cercavano di rimettersi i caschi. Un
gruppo dei loro scese le scale a proteggerli e Milan chiamò
subito l'AirOl perchè fosse pronto al loro arrivo.
Il
gruppo predisposto per avanguardia si preparò e iniziarono a
procedere verso
l'ingresso, tra calcinacci e fumo residuo, fino ad aprire il fuoco
contro i nemici.
L'uomo preso in ostaggio iniziò ad agitarsi per cercare di
scappare, ma Lubo lo colpì in un punto mirato del collo e
questi
svenne, lo prese di peso e iniziò ad avviarsi
verso un
punto riparato, in attesa degli ordini di MIlan.
I capitani rimasero con Milan, dirigendo i propri gruppi tramite la
comunicazione radio e le telecamere di alcuni di loro.
"Ci siamo, dentro sembra siano in sei, non sappiamo quanti sono
all'esterno..." urlò Ribert, concitato.
"nessun problema per l'esterno, ho ricevuto notizia che sono riusciti a
prendere quelli che erano rimasti come palo per la fuga, gli stessi che
avevano eliminato quei poliziotti. Una cosa personale, ha detto. Ma ha
ricevuto un avviso che un altro pezzo di quel gruppo era in un'altro
luogo ad aspettare e forse essere di supporto, in strada, e
hanno
iniziato a sparare a caso per avanzare. Vogliono davvero quei dati..."
spiegò
Milan mentre la squadra
avanti continuava lo scontro.
"Un'altra? Erano tre?" urlò Ribert.
"No, credo che fossero una unica cellula, divisa in tre per sicurezza e
ora vogliono i dati a ogni costo. perchè?"
"Per adesso cerchiamo di portare il topo in gabbia e studiare i dati.
Lui ci darà anche una mano. E' la nostra
priorità..." e
dopo l'ultima parola di Milan rimasero tutti in silenzio in attesa
dell'ok dell'avanguardia.
Qualcuno alle loro spalle stava giungendo e si voltarono. Rumori di
stivali e slittate sul marmo e si udì un paio di colpi di
arma da fuoco. . Un gruppo di uomini
armati proveniva dalla parte posteriore dell'edificio, dalle stanze in
fondo.
"Che diavolo..." proruppe Alaric sparando. Alcuni colpi nemici andarono
mezzi
a segno sulle loro tute, ma non pericolosi, mentre tre uomini
proteggevano Milan nelle scale.
"Tre... forse quattro... occhio, potrebbero essere di più!"
urlò Jd, seminascosto in una stanza perchè senza
casco,
poi si ricordò di una cosa e annaspò,
scivolò in
avanti con la testa verso il corridoio e iniziò a urlare,
Agitato "vengono dalla parte posteriore, è dove L e Lia sono
andati. Vengono da dietro..."
"Fateli fuori, chissenefrega della stronzetta..."
"Ma cèra L con lei!" urlò Jd e Alaric
imprecò.
"Ne ho abbattuto uno!" urlò Ribert e lo stesso
Lubo, che proteggeva con il suo corpo enorme il loro ostaggio.
"Uno forse due, ripeto uno forse due..." annunciò Alaric
quando
due tizi iniziarono a correre nel corridoio armi spianate. Ribert
colpì uno di questi che fece da scudo all'altro poco dietro,
che si
slanciò e scivolò dentro la stanza vicina, di
fronte da
dove venivano.
"Uno, uno... cazzo, ne è rimasto uno, pare"
ansimò Alaric e tutti rimesero in silenzio in attesa.
Poi una scarica di colpi, un urlo srmorzato, un'altra raffica e
il silenzio.
I tre davanti le scale, che proteggevano Milan, si fecero inqueti e
anzanvano di un passo, tornavano in posizione. Alaric
ansimò
come un mantice, con lo sguardo fisso a ogni cosa semovente, gli altri
chiesero nei caschi istruzioni. Ma poi una figura fece capolino dalla
porta come al rallentatore, prima con l'arma puntata, poi abbassandola.
L era tornato.
"L, andato tutto bene? Risolto il problema della ragazza?"
domandò Milan scendendo le scale. L'uomo rispose
con un
cenno del capo, anche Jd gli chiese informazioni ma Milan voleva
andare via. Anche dall'ingresso dell'edificio sembrava che avessero
finito di pulire.
"Mi riferiscono che provenivano da est e sono entrati da finestre
posteriori. Dall'altro lato da quelle da cui sono scappati gli ostaggi,
Dame è con loro e stanno bene ma non li ha visti entrare.
Non erano sulla sua visuale. E
sembra che sapessero già cosa fare. Non sono stati fermati
perchè hanno eliminato..."
"Cazzo, hanno fatto fuori anche gli altri che ci coprivano?"
"... un gruppo militare che doveva intercettarli... " con
disapprovazione nella voce e Alaric si fece piccolo piccolo "a quanto
pare a causa del tipo di munizioni in loro possesso, sono stati in
grado di cambiare la situazione e stanno cercando i loro compagni, o
forse i dati."
"Cosa hanno questi dati di così importante?"
domandò Jd scrutando l'ostaggio.
"Non ha importanza, proseguiamo e giungiamo all'AirOl, abbiamo
già fatto abbastanza per il contratto."
Milan avanzò con sei uomini, tre davanti e tre dietro e
tutti
iniziarono a convergere all'entrata. L guardò tramite la
visiera
Jd e fece un cenno con il pollice alzato per proseguire. Ma Jd era
incerto e si mosse solo perchè Lubo chiese cosa lo
rallentasse.
Il gruppo raggiunse il portone aperto, mentre vari corpi riversi
punteggiavano il pavimento e li scansavano con attenzione.
"NOn dovrebbe esserci un'uscita di emergenza? Di solito questi edifici
hanno..."
"Si" lo interruppe bruscamente Milan "l'abbiamo controllata ed era
ancora chiusa dall'interno. Stranamente non hanno mai usato
quell'uscita... preferisco evitare sorprese e proseguire dalla via
controllata. Il nostro compito è stato completato, non
cè
scritto nel contratto che si deve far pulizia anche all'esterno.... "
"Troppe clausule, troppe pretese..."
"E' il nostro lavoro..." rispose pacatamente MIlan "pagano o assolvono
a nostre richieste. Tanto ci basta e per noi dovrebbero essere semplici
come mangiare un piatto di frittelle "voltandosi verso Alaric
per
far comprendere cosa voleva dire. Quel giorno era stato disastroso su
molti punti. E colpi di pistola erano udibili vicino.
Jd restava indietro con sguardo rapito da qualcosa, tanto che anche
Milan se ne accorse, ma ricevette una chiamata e la sua attenzione
cadde
sull'interlocutore. Chiuse la telefonata, ordinò di avanzare
rapidi verso l'AirOl perchè stavano arrivando gli Scudi ed
entrarono un gruppo di loro uomini, con degli
scudi enormi.
Spari e grida dall'esterno giunsero a loro, Milan chiamò
qualcuno poi chiuse la comunicazione e avvisò che
cèrano ancora conflitti vicino, ma dovevano proteggere i
dati e il prigioniero. Il resto sarebbe venuto dopo.
Riprodussero la formazione di prima ma con gli scudi,
proteggendo il Leader da ogni lato tranne dall'alto, ma era
sufficiente. Al centro vi erano Milan e gli scudi, intorno come una
freccia tutti i gruppi, finendo con la retroguardia di quattro persone.
Avanzarono speditamente e in silenzio, intervallato e rotto solo
sporadici avvisi di "libero" e "procedere" finchè qualcuno
non
iniziò a sbraitare. Alaric rallendando il gruppo,
sbraitò
contro L per essere fuori asse, ma Milan urlò che dovevano
muoversi. Un'esplosione colì l'edificio e Jd si
lamentò del fatto che un antico edificio srtistico veniva
demolito senza motivo.
L'ultima parte del gruppo appartenzente alla cellula era alle
loro spalle, secondo la telefonata. Aevano
già ucciso due persone, civili, perchè
affacciate a un balcone nonostant el'avviso via megafono della polizia
e
tre poliziotti finirono morti per una granata.
Corsero verso l'aeromobile, ma dei colpi li raggiunsero, erano molto
dietro ma li avevano visti. E sentiti, il prigioniero aveva
perso in qualche modo il bavaglio e urlava come un forsennato qualcosa
che in pochi capivano, ma i suoi amici si.
Vedevano di sfuggita la polizia
nelle loro divise cercare di accerchiarli proteggendo loro.
Ma più che
altro erano appariscenti e goffi nello stare al riparo e sparare,
sperando
nella fortuna di fermarli. NOn era la stessa cosa, essere un poliziotto
in una
città e un militare esperto facente parte di un
gruppo
capace. Tranne quel giorno...
"L'airOl è aperto, muovetevi" urlò Milan e
proseguirono.
In formazione, la retroguardia che si fermava per sparare e lasciarli
proseguire e poi si ricompattavano, mentre colpi volavano intorno. La
polizia urlava le medesime frasi, inutilmente. Non erano
capaci neanche di fare da esca, pensò amaramente Alaric.
Poco all'aereomobile, i primi ad entare furono Milan e il suo
gruppo di scudi, che attesero che lui entrasse, poi si misero in
posizione a proteggere gli altri. A gruppi di due alla volta senza
intoppi iniziarono a scorrere all'interno, alcuni uomini si misero a
sparare agli inseguitori riparati dagli Scudi, che ricambiavano con
bombe e scariche di proiettili.
Corsero all'interno
finchè non si sentì di nuovo Alaric urlare, era
incavolato di nuovo con L. Stava fuori a
sparare invece di entrare, secondo l'ordine stabilito. Questi si
voltò e corse dentro, mentre gli Scudi procedevano
camminando all'indietro protetti dagli scudi. Erano danneggiati ma
ancora integri e fecero ultimo muro prima che il portellone si
rialzasse.
L'airOl già avviato, si alzò velocemente in
orizzontale fino ad una certa quota, poi i prolsori con fiammata bianca
a azzurra portarono lontano il mezzo.
Tuti si assicurarono un posto a sedere nella larga pancia del mezzo.
Chi si toglieva il casco, chi sbraitava da solo o verso altri
dell'accaduto, Lubo che chiudeva in una speciale stanza dopo la cabina
il prigioniero, Milan che era andato nella cabina di pilotaggio a
parlare con i piloti e Alaric che sbatteva a terra furente il casco e
malediva quella giornata. Jd era appoggiato come mezzo morto al freddo
della paratia, seduto malamente, che sudava e respirava a fatica,
tenendosi il fianco. Il medico si avvicinò a lui e
controllò il fianco, dicendo qualcosa.
"Che merda di giornata, ne abbiamo avute di schifose ma oggi
è stato veramente il colmo. Da dove cazzo hanno preso quei
proiettili? E in comuni armi basiche? Mi state dicendo davvero che
hanno modificato le armi per quei proiettili?"
"No, Alaric, non sono le armi ad essere modificate ma le cartucce..."
rispose uno con calma tenendo fra due dita un proiettile intero "era
uno di quelli che aveva la ragazza, per la doppietta, ed è
modificato nella parte esterna, cè un'aggiunta per copiare i
devastatori, senza dover mettere mano alla meccanica delle armi.
Chiunque sia è stato davvero bravo. Anche quella
ragazza, ha tenuto solo i due nell'arma, poi l'ha tenuta scarica e non
ha dovuto fare niente altro... due colpi, due centri, ecco
perchè cè riuscita. Il problema però
è chiedersi quanta disponibilità di armi hanno
e chi è che è riuscito a fabbricare
questi proiettili artigianali, perchè loro sono, basta
guardarli, funzionanti con armi più vecchie..." mostrando a
chi era vicino l'oggetto.
"maledetti stronzi, lasciatelo a me che l oscuoio per bene e gli faccio
mangiare cosa ne ricavo in un sandwich!" bofonchiò
pungente Alaric, ricevendo sguardi negativi dagli altri"
"non sei buono neanche in questo amico, lascia stare... " rise un uomo
in fondo, con un naso che di profilo sembrava a S, con una gobba
pronunciata più della punta del naso che riusciva dopo un
assottigliamento, formando quella strana forma a lettera. "perfino
quella ragazza saprebbe far atterrire quello stronzo, le palle le
ha..." ridendo con altri che lo seguivano.
"quella stronzetta..." sbraitò di rimando Alaric "l'unica
cosa buona è stata sparare a una sagoma al tiro al segno e
sapere come premere il grilletto. Il resto lo hanno fatto i proiettili,
cosa cè da elogiare in quella, che ci ha definiti cani nel
nostro lavoro? Ci ha deriso..."
"Ha giudicato cosa ha visto, e non aveva torto, lo ha detto anche Milan
"disse Jd guardandolo male "Dame e io siamo stati una vergogna, per me
so di non essere bravo all'infuori di compiti di cecchinaggio o mira...
e pochi hanno brillato oggi, quindi non aveva tutti i torti..."
"e nonostante la brutta ferita non si è sentita male, ma ha
addirittura ricucito. lavoro fatto di fretta e non esperto, ma fa
ancora il suo dovere e l'aloe e il miele attrettanto... perfino alcuni
di voi vomitano alla vista di una ferita orrenda o scappano in lacrime
per qualche punto..." fissando Alaric come per dire che parlava proprio
con lui.
"Così la pensate, bravi... ha avuto solo culo, CULO DA
NOOBIES... niente di più! E non vi siete accorti che
somigliava alla madre di Tarzan?" urlò indignato.
Tutti alzarono lo sguardo verso di lui, chi non aveva il casco rimasero
di sasso, zitti. Alaric si alzò e li fronteggiò
voltandosi verso tutti.
"Quella stronza pazza malata che ha guardato con schifo e
superiorità quelli che aveva maciullato, come fossero cacca
di cane, ci ha trattati come incompetenti e solo io l'ho guardata e mi
ha ricordato le bambole di mia nonna e la madre di tarzan?"
"La madre di chi? Cè uno tra noi che si chiama Tarzan?"
chiese uno senza capire guardando gli altri.
"ma no, cretino! tu sei uno di quelli che vedono quei film spaccamaroni
di Armandello,
che gli ricordano tanti i figli. Eravamo una stanza piena e nessuno
l'ha riconosciuta?"
"Hai preso un colpo in testa? Che cèntra Armandello?"
"No, Bron, lui parla... forse ho capito. Armandello
invita sempre tutti quelli che vogliono stare nella sala video a vedere
qualcosa, hai presente? Lui però mette sempre film che vede
con i figli, perchè gleli ricordano e li sente vicini. Forse
Alaric parla di tarzan, il film di animazione..."
"Quel tarzan? perchè si vede la madre? La madre non muore di
parto subito?"
"Quella è la storia originale, se parla del film della
disney che abbiamo visto tre volte, l'ha messo tre volte, la madre
muore con il padre per una pantera..."
"Non era tigre?"
"BASTA!" urlò di colpo Alaric fermando il gruppetto che
stava parlando "parlo di quello, uno di quei fastidiosi film che ci
deve proprinare e cèra la madre..."
"Alaric, amico, tu accetti solo perchè bevi e mangi
cosa offre. Io non ricordo, ma tu invece si? Quello che fa
fuori più pacchi di patatine degli headshot che fa e si
scola un pacco da sei di birre da solo?" facendo l'occhiolino
e una sgomitata all'amico vicino.
"Smettila di fare lo scemo, non si ricorda nessuno dei genitori, della
foto e lei che somigliava alla madre. Sarai tu che lo credi, erano
disegni..."
"sinceramente non ricordo, ma era bona almeno? Magari non me la ricordo
perchè guardavo il tavolo con il cibo" rise un altro.
"Dove vuoi arrivare, Alaric?" chiese stancamente Jd spalmato sul sedile
e paratia dietro di lui, mezzo morto. "Sento te sbraitare ma non hai
detto dove vuoi arrivare. Lia non ha fatto niente di strano se non
mandare al diavolo quella gente come poteva e aiutarci, senza aver
paura perchè aveva un motivo per non averne... avesse agito
davvero in modi strani, avrei pensato a qualche persona che si
spacciava per quel che non era, ma non era in grado neanche di fare le
scale velocemente o muoversi normalmente , non vedo quale problemi tu
trovi..."
"NOn vi sembra strano che una pazza scatenata sia membro di un
poligono, spari senza remore e rimorsi alla gente, prenda in giro
militari addestratissimi che potrebbero renderla irriconoscibile pure a
sua madre e somigli a inquentanti bambole antiche e a un disegno di un
film per bambini?" mentre tutti si guardavano straniti "nessuno? avete
accettato tutto senza problemi? anche come si rivolgeva a Milan?"
Alcuni sbuffarono, uno si appoggiò al metallo e chiuse gli
occhi come per dormire, Jd scosse la testa e chiese al dottore al suo
fianco qualcosa per la febbre, anche se questi gli disse che non ne
aveva, alcuni risero e presero a bisbigliare e confabulare. Altri
semplicemetne attesero seduti a osservare l'atterraggio cercando di non
farsi mettere in mezzo.
E poi L rise, rise apertamente e di gusto, richiando l'attenzione su di
se,l'arma tenuta dritta con una mano vicino al ginocchio
destro. La diede a quello che stava due sedili dopo alla sua destra, si
chinò in avanti con i gomiti sulle ginocchia, mani
penzoloni, finchè non si portò la mano
sinistra sul casco, senza smettere di ridere.
********************************
Ricordo ancora che questa storia fu scritta per un concorso anni fa,
mai più toccata o modificata perchè mi avevano
consigliato di scrivere altro, e determinate cose sono studiare e
spiegate a tempo debito, se all'inizio sembrano strane o lacunose. Sto
semplicemente dividendo tutto il testo in capitoli senza modificare
niente, preferisco che rimanga come era l'idea senza fare altro e
cè un motivo per ogni cosa.
********************************
Alaric
sbraitò di nuovo, mentre L rideva e si teneva il casco, come
se ballasse.
"Cosa cè,
anche tu sei pro
quella stronzetta malata? Sono sicuro che ora rompe le palle pure alle
divinità. E Milan che ha osato ricambiare a quel modo e
farle il
Saluto!
L non smise di ridere,
si voltò
verso di lui poi scosse il capo. Strinse la mani fra loro con
nervosismo, chinando la testa in avanti come oppresso da qualcosa.
Alaric scosse la testa infastidito, si risistemò sul sedile
con
sguardo offeso verso tutti e sbuffò sonoramente.
"Ah! Si è
pure offeso per una
completa sconosciuta, cha ha fatto fuori senza tante cerimonie... io
l'avrei lasciata viva ad odiarci in eterno e..."
"Che fastidio!"
sbottò L. Alaric, come gli altri si voltarono verso di lui.
L si portò le
mani sul casco,
la sinistra dietro e la destra davanti, aprendolo a conchiglia secondo
la congiunzione. Sfilò il casco con un gesto rapido e si
riportò col peso sulle ginocchia con i gomiti scuotendo la
testa, scrollando i capelli. Poi alzò il busto e
fissò Alaric. Questi
amsimò come senza aria, fece uno scatto verso la sua destra
e
cominciò a chiamare Milan per nome, urlando. L
prese il
casco e lo tirò con molta forza verso Alaric, che si era
alzato
come per andare verso la cabina di pilotaggio e fu preso in pieno,
cozzando contro la paratia vicina.
"Sei così
fastidioso che ti
legherei da qualche parte e ti sparerei 50 piombini con la pistola per
divertimento, venticinque per chiappa!" si lamentò
risistemandosi con le braccia sulle gambe. "idiota!"
"...Lia..."
sussurrò Jd rimettendosi a forza dritto sul sedile con gli
occhi sbarrati, sconvolto.
Lei però si
voltò verso
gli altri che si agitavano e prendevano le armi, cosa la fece sbuffare
ancora, indignata. Uno degli uomini, parecchio grosso, si
alzò e le
chiese dove fosse Luke, e lei comprese che si trattava di L. Lo
fissò con sguardo duro, senza però mostrare paura
o
altro. Passò gli occhi sugli altri, tesi e pronti a scattare
e
sorrise amaramente tra sè. Alaric continuava a chiamare
Milan...
inutile pensò lei. E poi lui comparve scorrendo la porta e
osservando la scena. Lei girò la testa,
inclinandola, e si
scambiarono uno sguardo.
"Alaric alzati per
favore, se hai il fiato per urlare allora non è
così grave"
Il silenzio divenne
più
disturbante del vociare di pochi minuti prima, mentre Milan giungeva
nella zona dei passeggeri, attraversando tutta la pancia
dell'aeromobile. Mantenne lo sguardo su di lei, che ricambiava,
finchè questa non si alzò in piedi, fluidamente e
senza
mostrare segni di sofferenza, e lo fronteggiò, testa alta.
Ma il
primo a dire qualcosa fu sempre quell'uomo, che ringhiò la
stessa domanda.
"Dovè Luke?
Perchè tu sei qui?"
Lia si voltò di poco, anche il corpo, verso di lui, che le
stava
dietro, seria e silenziosa. COn gli occhi guardò Milan,
altrettanto serio e imperturbabile. Poi abbassò la testa e
mise
la mano in una delle tasche della tuta, sulle cosce. Sia l'uomo dietro
di lei che gli altri misero mano alle armi, alzandole, tranne Jd, il
medico e Alaric.
Tirò fuori una sorta di involto bianco, spesso e lo
soppesò con lo sguardo, velandolo con tristezza. Si
voltò
verso Milan, sguardo addolorato e pietoso, porgendoglielo. Lo
osservò, allungò la mano e lei con la sinistra
prese
l'oggetto dalla destra dove era prima e lo poggiò, con
delicatezza e
quasi riverenza, in quella di Milan, aprendolo.
La faccia di Milan pian piano mutò, apparve incerta,
sorpresa e
infine consapevole. Passando gli occhi da lei a cosa teneva in una mano.
"Cosè... non vogliamo regali ma sapere dovè Luke"
"Si direbbe sia abbastanza chiaro, Robert." disse serio e con
accettazione Milan, allungando la mano verso l'uomo dietro Lia.
Si avvicinò,
guardando torvo
la ragazza, mutando in orripilato osservando cosa teneva il leader
nella mano. Divenne blu in viso, fece respiri profondi, poi cadde su un
ginocchio vomitando come un dannato, intevallato da singhiozzi. Il medico si
alzò di colpo
prima per assisterlo, poi cambiò idea e controllò
cosa
conteneva quell'involto bianco. Sbiancò in viso,
guardò
Lia, poi Milan, che gli fece un cenno con la testa, e infine si
abbassò verso l'uomo piangente sul pavimento.
Lia fece una smorfia
disgustata
all'ennesimo conato e voltò di metà il capo di
lato,
chiudendo gli occhi come una cosa che le facesse male
o fastidio, non lo capivano. Tutti iniziarono
a lamentarsi per sapere cosa cèra, perchè il loro
amico
si sentiva male e dove fosse Luke.
Jd si alzò lamentandosi per il fianco ma osservò
anche
lui, iniziò a corrugare la fronte sempre di più,
aprendo
la bocca ma non pronunciando nulla. Solo Lia infranse quei momenti.
"Mi dispiace... ha fatto una cosa sbagliata. Quando sono entrati
quelli... mi ha ordinato di stare nascosta, anche se gli dicevo di
andarsene. Mi ha detto che dovevaproteggermi
e fermarli... Mi ha detto di stare ferma in un bagnetto
delle ultime stanze. Era il posto ottimo, disse, così
sembrava
che stessi scappando. Ma mi lasciò là e si
avvicinò alla porta, uno di loro entrò e lo
sorprese,
mirandolo. L... Luke, ha sparato allo stesso momento, mentre udivo urla
fuori dalla stanza. Si sono accasciati entrambi, era partito uno
scontro
fuori e ho deciso di portarlo lontano da lì,troppo visibile,
sperando fosse vivo. E' stato alla gola..." mostrando uno squarcio
bruciacciato come quello di Jd, alla base della gola che si notava poco
essendo più piccola e su di lei faceva delle pighe e Jd
capì cosa lo disturbava quando la vide "ho provato ad
aiutarlo, gorgogliava qualcosa, gli ho promesso mentre ancora muoveva
gli occhi che avrei chiamato qualcuno di voi, e... .
Eravamo
dietro una grande scrivania e
vi sentivo urlare, almeno credo foste voi. E mi è venuto un
pensiero e alla fine l'ho messo in atto. " alzando le braccia con i
palmi in alto.
"perchè
questa stronza lo ha lasciato là e si è messa la
sua tuta? perchè!" urlò di colpo
Robert, con rivoli di vomito sul mento, occhi rossi, viso gonfio e
rosso.
"in quel momento non ho
pensato altro
che fare questa cosa, non so perchè, all'inizio dicevo che
dovevo fare come per Jd, lui si era salvato..." voltandosi verso Milan,
guardandolo negli occhi "posso dire che mi sia venuto spontaneo. Non so
spiegarlo altrimenti. L'ho spogliato e poi mi sono accorta che..era
morto. Gli occhi aperti e spenti, ho provato a sentire il battito al
polso e collo, ho provarato sul petto e con il mio spcchietto non
cèra neanche un fievole fiato. E poi vidi che aveva
quelli..." indicando l'involto ancora tenuto da Milan "Ho pensato che
fosse rinoscibile magari, ma ancora di più scambiato per
quei
tipi. Così ho preso il coltello che aveva
nel cosciale e..."
"e hai asportato i
tatuaggi..."
finì Milan, con un cenno del capo, riguardando cosa aveva
fra le
dita, con del sangue che macchiava la stoffa bianca. "Quanto abbiamo
impiegato dal momento in cui loro due sono scesi a quanto è
tornata con la la tuta da noi?" guardandosi in giro.
"Ho calcolato 23 minuti dal momento che ci hanno raggiunto alle spalle
a quando ci siamo avviati all'esterno.." rispose uno.
Milan rimase a fissare la mano, perplesso e perso in qualcosa. Il
medico li controllà toccandoli, cosa che fece stare male
molti.
"Si vede che è stato tagliato male e di corsa, ci sono le
scalanature di ogni passata di lama, per il resto però non
è male per il poco tempo... sempre che fosse morto"
"Lo era. Ho provato vari modi come ho già detto, per
valutare se
davvero lo fosse. Avevo già visto delle persone decedute e
quegli occhi erano spenti. Torni indietro e controlli se vuole..."
disse lei al medico con una mano verso il luogo da dove provenivano,
grave.
"E poi sei venuta da noi..." continuò Milan come se non
seguisse il discorso.
"Si... so che a volte
non si vuole
che i propri agenti finiscano in mano delle polizie locali col rischio
che siano riconosciuti o altro e... non volevo che venisse trattato in
malo modo, rispetto a un civile. Ha rischiato la sua vita per me, che
è un peso..." sputò con enfasi adirata. Poi
respirò e riprese il controllo "un'altra volta, è
stata
l'unica cosa che sentissi di fare, quando era chiaro che era morto per
niente, niente..."scuotendo
la testa " Li ho tolti scorrendo il coltello
alla svelta, li ho conservati in qualcosa che cèra su una
parte
della scrivania e L e la cosa mi sembrò un pò
ironica
"sorridendo solo con angolo della bocca per poi tornare seria e
rattristitata " e gli ho messo i miei abiti..."
"Lo hai vestito come te?" biascicò Jd per la prima volta
dopo tempo.
Lei fece un cenno di assendo col capo "si, così invece di
lasciarlo in boxer che avrebbe destato sospetti, lo avrebbero preso per
un civile, magari ambiguo,
ma meglio che niente. Anche se io indossavo alla fine dei jeans e una
maglietta unisex. Niente di speciale, tranne per le misure... e finito
di fare questo, mi sono rivestita sperando che nessuno
entrasse e
l'ho lasciato dietro la scrivania, come se si fosse riparato
là... per voi è facile comunque recuperarlo, no?"
voltandosi verso Milan speranzosa. "voglio dire, cosa sarà
mai
per voi scambiare i corpi e riportarlo con voi..." diventando incerta,
come se non fosse sicura che la questione fosse semplice.
"ma sentitela... dice a noi cosa fare quando è colpa sua..."
"Silenzio, Alaric" proruppe Milan serissimo, tagliente "ne tu ne gli
altri avreste fatto qualcosa di simile. E' corretto? " notando le loro
facce sbigottite, come colte alla sprovvista da quanto sentito "Si,
avreste
cercato di portarlo con voi ma se fosse accaduto qualcosa che ve lo
impediva, avreste fatto lo stesso? Con la stessa forza e privi di
sconvolgimenti pur di non rischiare che venisse separato e trattato
diversamente dagli altri?"
"Ma lo ha lasciato là, potevamo prenderlo e portarlo con
noi, mi
stai riproverando per qualcosa che ha fatto lei! Ce lo ha fatto
abbandonare! E ha trovato una scusa per seguirci e..."
"Veramente no!"
si intromise
lei menter Alaric irato esprimeva il suo disappunto sulla
questione "non volevo uscire vestita.... da voi, è
la cosa
che mi è venuta in mente per caso. Non so spiegarlo neanche
a me
stessa, volevo andarmene, avevo pensato di usare quella tuta per
scappare come non ero riuscita in anni... ma anche non lasciare
quell'uomo con simili
riconoscimenti, magari trattato come membro della cellula e
in chissà in che modo per accertamenti. Non credo che la
polizia di
qui vi ami molto, vero?"
"stai scherzando?!?"
"affatto, inoltre non puoi capire i miei gesti e le me decisioni
sbraitando e credendo che ogni cosa che gli altri facciano è
contro di voi.."
"hai abbandonato dopo averlo devastato mentre potevamo ancora portarlo
con noi..."
"Ho pensato che, vista la situazione, lui fosse ormai caduto
e che avreste potuto riprenderlo anche dopo, non era salvabile e vi
avrebbe rallentato, ma opportunamente camuffato, ove possibile era
sicuro che lo avreste trovato ad aspettarvi tra i civili morti, magari
con riverenza, riprendendolo con sicurezza e facendogli un funerale
meritevole. Invece, come tutti quelli della mia vita, di chiedere delle
domande importarti per arrivare a chiarire, come, per cosa e
perchè... perchè detto e fatto le cose?" con
qualche modifica nella voce alterata "E poi credo la decisione sia
venuta dopo la
penna medica, perchè volevo chiederti due oggetti" fissando
Milan, aspettando di vedere cosa rispondeva.
"Ecco, visto?!? Ora vuole regalato chissà cosa.
Vorrà una
macchina e dei soldi... un classico!" sbottò Alaric, sempre
dietro Milan, guardandola torvo.
"GLi idioti che chiedono auto o elicotteri sono poveri illusi.
Seriamente dopo gli anni '80 ancora pensano che possano, con mezzi dati
dalla polizia, scappare? Anche con ostaggi? Se non hai davvero assi
nella manica già preparati e sicuri, come scambi veloci e
nascosti di auto, è da folli. NOn so come facciano ancora a
chiedere queste cose...." fissandolo con quardo inespressivo facendo
capire chiaramente che pensava "sei un caso perso".
"allora cosè che vuoi" scimmiottandola per sfregio, mentre
gli altri si voltavano in direzioni diverse, desolati.
"posso dirtelo? Lo sai che se sei così adesso, un giorno
sarai
uno di quei vecchi cinici, lagnosi, sprezzati e fastidiosi che tutti
vorrebbero prendere a pedate nel chapet?" con franchezza e
tranquillità, inclinando la testa e fissandolo negli occhi,
diretta.
Prima che Alaric potesse rispondere, con ira negli occhi e voglia di
attaccarla verbalmente per l'atteggiamento, e le si avvicinava,
mentre nell'aeremobile si udivano risatine e bisbigli, Milan
gli
tese un braccio davanti, guardando Jd che sempre in piedi esprimeva il
suo parere, creando confusione.
"E' chiaro che qui, adesso, non è possibile affrontare
questa
questione, già particolare. Risolverò la cosa
discutendo
con calma con i miei capitani e te" guardando Lia "per il momento
silenzio e calma. Agitarsi non serve a nulla, crea solo confusione
inutile"
"Ma noi non siamo agitati, reagiamo solo a come Alaric è..."
"Taci idiota" urlò Alaric dando una spallata a Lia per
affrontare il compagno che stava chiaramente dicendo qualcosa di
fastidioso contro di lui "dopo aver vandalizzato un nostro compagno,
dobbiamo tenerci questa pazza scatenata..."
"Ti prego, dimmi che posso vedere dall'alto come cade un lamentoso
cinico senza paracadute... posso lanciarlo attraverso il portellone
posteriore?"
Lia lo chiese con apparente timidezza rivolta a Milan, , mostrando
invece un'attesa impaziente di qualcosa di straordinario che poteva
fare dietro concessione. Milan sorrise ma non rispose, qualche
movimento
dell'aereomezzo e alzò dopo poco lo sguardo verso il tetto
perchè il pilota stava dando una comunicazione.
Perturbazione
temporalesca che stavano attraversando, niente di problematico ma
qualche sobbalzo era inevitabile. Tutti si aggrapparono di lato alle
maniglie agganciate al tetto, sopra i sedili, o si sistemarono con la
cintura. Alaric dopo un sobbalzo, affrontò lo spazio che li
divideva, e si staccò dalla maniglia per discutere con Milan
ma
lievemente si inclinavano verso l'alto, e lo videro quasi scivolare
verso il fondo cercando di guardagnare quasi pattinando una maniglia
vicino Milan e Lia. Fallendo miseramente perchè cadde di
sedere
e scivolò verso la fine dell'aereo girando su se stesso sul
sedere un paio di volte, abbracciando una cassa legata che
riuscì ad avvinghiare. Il tutto imprecando contro la
giornata
storta, Lia e la gente stupida.
Lia, come gli altri che lo fissavano con vergogna e disonore,
alzò un sopracciglio sbigottita e incredula,
voltò la
testa lentamente e chiese a Milan "ma siete dei militari professionisti
per davvero? Serio?"
"Siamo militari professionisti, ma non nel senso che conoscono tutti"
venendo osservato con perplessità e disorientamento da lei.
"Stento a crederlo..."
" E se ti dicessi che la Carta degli stati Alleati, oriente islamico e
occidente europeo è stata da me creata e portata a termine?"
Lei sbarrò gli occhi tentennante, mostrando dopo due secondi
un'espressione seria, come stesse rimurginando su una questione
controversa accaduta pochi mesi prima.
La carta dei continenti, come
venivano chiamate in quel periodo le zone private della
sovranità che divideva gli ex Paesi. I singoli governi
sovrani
erano stati in qualche modo compromessi, uno stato militare/politico
cercava di riprendere in mano la situazione ma si stava arrivando a una
centralizzazione degli ex Paesi in continenti, appunto.
Europa e asia
(l'Eurasia ulteriomente divisa), Africa, America del nord e quella del
Sud, Oceania, Antartide. Erano tornati
ad essere società riunite, le sovranità
esistevano ma le
maglie
del potere vecchio andavano rompendosi a causa dei disordini e per
tenersi
insieme collaboravano divenendo un continente. E la Carta era stata
istituita da qualcuno in qualche modo per portare una tregua di
religioni, in uno sconquasso politico come quello. Si era in qualche
modo bloccato l'operato delle maggiori isituzioni religiose, obbligando
a cancellare odio, contrasti e distanziamenti causati da ideali dettati
da credi che frantumavano di fatto diritti e libertà voluti
dai
Padri delle ormai ex repubbliche.
Le antiche case reali erano state
smantellate e si erano perse le tracce sia dei membri di tali famiglie
nobili, anche al di fuori della linea di successione, che tutta
l'organizzazione della Corona di ogni paese. Qualcuno era riuscito a
far crollare i governi americani, russi, cinesi, europei e di tutta
l'africa quasi allo stesso momento, portando l'apparato militare ad
essere autonomo nella gestione del rispettivo paese e istituendo una
sorta di dittatura di emergenza. Di fatto di tutti i Paesi
esistenti, si era assistito a un ridimensionamento a soli sette governi
totalitari filo-militari con un accentramento straordinario e
affermavano, temporaneo, dei poteri in un solo organo, monocratico o in
alcuni casi collegiale.
Aveva assistito ad avvisi televisivi straordinari per annunci delle
messa a riposo delle cariche istituzionali maggiori e minori per un
organo speciale, dettato dal rischio di una guerra politico-religiosa
che veniva vantata per un decennio ma mai arrivata.
Se normalmente la religione non doveva tenere le dita nel campo
politico, vi era invece immersa dando fondi, mezzi e persone per
dirigerne i lavori, trovando invece impedimenti e alontanamenti nel
nuovo assetto. Una cosa fino ad allora mai vista, considerando che
anche gli stati denominati laici erano invece governati da elementi
reiligiosi e pronti a tenere le proprie idee su tutti, anche contro la
Repubblica stessa.
Alcune ex nazioni fino alla Frattura, erano alleate e
collaboravano per trafugare con ogni
mezzo dati e informazioni da utilizzare per manipolare altri governi e
raggiungerli dall'interno, avviando una conquista profonda e lenta, ma
inesorabile, difficile da contrastare portando alla frantumazione del
governo, per soppiantarlo con uno nuovo, gestito dalle loro mani.
Era accaduto così nel continente africano, dove il governo
asiatico era riuscito a imporsi, avanzare e portare propri credi e
leggi da essere alla fine accettati dalla popolazione a discapito di
quello vigente.
Prima della Carta, il governo asiatico aveva
asiatizzato come lo definivano, un terzo del continente. La cosa
allucinante era che la popolazione, vedendo una lenta e laboriosa
introduzione, in anni, del cambio lo trovò alla
fine normale e
accettato, non si erano opposti a nulla. Per loro in quel modo le vite
erano continuate senza cambiamenti di forte rilevanza, con adesioni e
accettazione di leggi, religione di stato e concetti nuovi,
soppiantando i vecchi anche se mescolati.
Tradizioni e credi erano accorpati con quelli dei nuovi vicini e nuovi
governanti fantasma, uniti finchè non diventavano
realtà odierne. Mescolando anche le etnie senza alcun
problema,
creando una coesistenza pacifica di facciata ma tollerata e finendo per
asiatizzare anche popolazioni prima differenti e lontane.
Anche il continente in maggioranza musulmana aveva cercato di
globalizzare la loro religione e la loro presenza negli altri Paesi.
Accettata e tollerata dagli atei o comunque gruppi non adesi ad altre
religioni e per nulla contrari, ma ostracizzati da quellei religioni
forti nel
paese, nonostante fosse di fatto laico.
Le cose peggiorarono quando
estremisti, di vari livelli, di gruppi oscuri di quella religione
sfruttarono le libertà e diritti dati a ogni
persona sul
suolo del Paese per contrastare coloro che erano osservanti ma anche
semplici laici, di tutte le altre religioni.
In poche parole si urlava alla distruzione della società a
causa di persone lontane o contro i loro credi, rei di aver portato
falle e pericoli a tutti loro, chiamati l'esercito di Dio. Figli del
Dio in cui credevano che non erano protetti, cercando cambiare lo stato
delle cose secondo la loro volontà. Su tutti,
indistintamente.
Ciò portò a dar spazio e voce
a movimenti,
gruppi di protesta e veri e propri scontri di vario genere
nelle
piazze nelle città maggiori. Assembramenti, distruzioni e
veri e
propri atti di vandalismo e pestaggio, arrivando anche a peggio,
divisero i paesi in vari frammenti contrastanti. Questo a causa della
velocissima connessione mondiale e locale di internet e smartphone, che
unirono tutti i credenti religiosi a unirsi e protestare nello stesso
momento in vari paesi del mondo. Senza capire che stavano solo aiutando
il peggio, sia per loro stessi ma per chi voleva solo liberta normali. I paesi caddero a causa
anche di movimenti
sociali o politici che approfittarono dei gruppi già nelle
strade, nati prima o durante la Frattura, mesi prima,
per rianimare e attuare le ideologie malsane contro l'uomo e le
libertà. Per un nuovo Domani secondo le loro idee.
L'incapacità dei governi di prevedere,
contrastare, fermare e gestire queste lotte intestine anche a causa di
molti che avevano cariche istituzionali e quindi agivano dentro, che
furono
invece alimentate dall'esterno, si disse portarono alla rottura e
perdita dei Poteri, la scomparsa delle figure istituzionali esistenti.
Una settimana dopo circolò
notizia ufficiale della presa in mano di tutto da parte di gruppi
militari che scalzarono religiosi e gruppi pericolosi. Almeno, queste erano le
notizie che comparivano nei telegiornali
quotidiani, su internet e giornali cartacei. E internet era
controllato, blocchi e restrizioni per smartphone e siti web e pene
salate per chi osava scrivere o trattare elementi vietati. In un certo senso
però, lei stessa aveva visto come le cose non erano cambiate
molto se non i divideti di trattare quegli argomenti in qualunque modo
tranne che non fosse approvato, e l'obbligo per i gruppi religiosi,
antisemiti, anarchici e altri di fare manifestazioni pubbliche o
private o di lamentela perchè, note ufficiali, di fatto
ledevano diritti e libertà di ogni cittadino. Su religione,
genere, credi e tutta una lista di temi che a loro detta, cercavano di
proteggere e fino a quel momento fortemente penalizzati e attaccati. E lei che era agnostica
e neutra era felice di questo, aveva studiato sia a scuola che per sue
ricerche tramite documentari e libri di governi e vari regimi politici
contro i diversi, arrivando a repressioni orribili. Già per la
sua famiglia ma anche la città dove viveva avevasubito
recriminazioni per cosa credeva o non credeva e in chi fosse realmente,
non chi doveva apparire o mostrarsi, secondo gli altri. Lo aveva fatto
per anni, sentendosi dire sempre le frasi "cosa diranno gli altri, cosa
devono dire gli altri, cosa deve dire x se fai quello, dici questo,
pensi quell'altro. perchè sei così? Cosa
cè stato di sbagliato..." e tanti altri discorsi orribili,
che l'avevano portata ad avere terrore puro per cosa dicesse o facesse
e il comportamento degli altri verso di lei. Aveva assistito troppe
volte a persone che la trattavano freddamente, negativamente o in modi
per lei negativi solo per come appariva o questi vedessero. Per quel
motivo dopo che si era aggravata per la malattia, aveva annullato
qualunque impegno che fosse di lavoro o sociale. Non usciva
più, non parlava più con nessuno e la cosa non le
pesava visto che per molti lei era solo utile per cosa sapeva e
riusciva a fare e basta, ignorandola altri momenti o facendole capire
che non era gradita. E l'unica sua colpa era essere diversa dagli
altri, niente di più. Così gli
ultimi due anni, tranne qualche acquisto quando aveva qualche soldi
dato dai nonni o visite mediche, usciva raramente e non
voleva più avere contatti con le persone, la infastidiva
anche chi incontrava per strada le poche volte o i dottori stessi. Provava rancore per i
rimprovoveri dei famigliari sul perchè non sorridesse, non
si mostrasse tranquilla o felice nelle riunioni festive obbligatorie
anche quando avrebbe voluto stare sotto le coperte a leggere e non
soffrire. Da sola, lontano da tutti e chi le procurava quel dolore,
anche se affermavano che era lei la colpevole e loro facevano tutto per
il famoso Amore. O dormire, quando riusciva, perchè parte
del suo dolore veniva lenito e sembrava di aver perso qualche peso che
la opprimeva, la appena tornava in mezzo a loro, tutto riaffiorava da
loro parole ed espressioni. E con quello sconquasso
politico mondiale temeva che qualcuno contro determinati generi di
persone potesse crearle problemi, come se già non ne avesse. E si era chiesta chi e
perchè avesse portato a tutto quello ma non si sarebbe mai
aspettata, povera ragazza ormai inutile e senza valore, di incontrare
qualche figura che avesse contribuito a tutto ciò.
"Cortesemente, potresti
ripetere quello che hai detto?" compassata visto l'argomento e chi
aveva di fronte ma sbigottita dentro e con un terrore nascente che
forse, quello che Jd aveva accettato di lei senza scomporsi, non fosse
tanto ben visto come i nuovi governanti, che nel profondo avrebbero
portato rivoluzioni terrificanti.
"Ho detto quello che hai
sentito, sono io che ho creato e lavorato affinchè la Carta
fosse attuata, oltre gli sconvolgimenti politici che hai vissuto. Ed
è solo l'inizio" dichiarò sicuro,
flemmatico con tono ed espressioni quasi orgogliosi di quanto detto.
Si fronteggiarono in silenzio assoluto, fissandosi rigidi e senza
muovere un muscolo.
Non era la prima volta che Milan vedeva sul suo viso un'espressione
circospetta e di valutazione, con una bocca atteggiata in una sorta di
U non detta, le labbra formavano semplicemente una lettera non
pronunciata che accompagnava il lavorio del suo cervello. A quanto pare
era una cosa che faceva sempre senza accorgersene e le dava un aspetto
imbronciato con la bocca a cuore in un muto pensiero.
Milan sorrise e, essendosi stabilizzato il volo, lasciò la
maniglia per prendere qualcosa dall'interno della giacca ma Lia
sganciò dalla fondina la pistola di L e la puntò
precisamente su un occhio di Milan, facendo scattare tutti in piedi o
accovacciati mirando lei.
Il Leader scosse la testa e gli altri si rilassarono, ma sempre pronti.
"E' a te quindi che si deve al casino dei governi, alla soppressione di
ogni forma di azione per
qualsiasi gruppo nemico delle libertà?"
"Confermo. Sono un Phýlakas, un Guardiano della Carta. Noi
difendiamo la verità, la giustizia e il diritto per tutti.
Tutto
ciò che è in nostro potere, in mano nostra
è per il servizio degli altri e il mondo che vorremmo. Noi
non potremo mai arrenderci anche quando la speranza sembra svanita. La
Madre è definita anche la Signora della Fede, intesa come
tutto
è un circolo e si rinnova, ritorna, così la
speranza.
Anche nel più fluido nero di terrore cè una
flebile luce
che indica la via. E quella Luce siamo noi. Un tempo, o meglio ci sono
ancora ma non hanno più potere come prima, vi erano certe
sette
massoniche e ordini mondiali per cui tutto doveva muoversi come era nei
loro desideri. Ora hanno capito che non tutto è
così..."
"Tutto scorre con la corrente..."
"...prego?"
"è una cosa che dico sempre, la vita a questo mondo
è
stare in mezzo al fiume e vedere come tutto gira secondo lo scorrimento
del fiume... tutto va come deve andare... anche se io preferisco
pensare che agire contro quella forza non è così
negativo
come ti insegnano da piccoli..."
"Interessante..." sussurrò Milan, riflessivo "diciamo
qualcosa
del genere. Per troppo tempo tutto è stato in mano a pochi,
una
manciata di individui... manciata rispetto ai dieci miliardi di umani
nel mondo, che detevano più di quanto avessero gli altri
quasi
novemila. Loro e chi avevano sostituito nel secolo precedente.
Attualmente gli stessi soggetti sono intenti a riprendersi cosa gli
è stato tolto, e non hanno neanche compreso chi... quando le
cose sfuggono loro di mano perdono la testa senza accorgersi di chi
hanno al fianco..."
"Non capisco, tu lavori per chi?" continuando a puntargli l'arma
"...per il mondo... ho agito in un certo modo fino ad oggi per cambiare
le cose. E tu sei un testimone di questo... io e altre persone che ci
definiamoPhýlakas,
i guardiani, siamo il nuovo ordine contro le vecchie..."
"Avete creato un ordine che controbilancia un altro ordine per
governare il mondo... non è assurdo? Non siete la stessa
cosa?"
"no..." rispose tranquillamente "noi cinque ci siamo uniti per togliere
dei poteri che detenevano dopo i predecessori da un centinaio di anni,
monopolizzando il mondo, l'economia, le altre persone. Tutto era
gestito da loro, su tutti i paesi in cui erano giunti da cento anni.
Tutti, quindi. NOn puoi immaginare quante decisioni prendevano bevendo
un liquore costoso in una stanza riccamente ammobiliata, con
maggiordomi e servitori, scegliendo linee di condotta per persone e
mercati. Lo sapevi che in certe crisi chi è già
ricco
triplica la sua ricchezza a discapito delle persone normali, che
finiscono tra i poveri? Che..."
"Quindi fammi capire, tu lavoravi per un ordine segreto... come i
Rosacroce o qualcosa del genere, e li hai fregati
cambiando le loro carte in tavola? "
"Conosci i Rosacroce. O meglio quelli che sono rimasti, che sono solo
una quarta parte dopo l'assimilazione dell'ordine... E' un discorso
troppo lungo, comunque si. Ne faccio parte, ho agito contro di loro con
altre quattro persone con gli stessi scopi, che dovevano essere quell
odi questi gruppi segreti andati in malora nella morale, e abbiamo
cambiato il mondo. Lo
stiamo cambiando... la Carta è solo il primo gradino.
Facciamo
il secondo... fortunatamnete ci sono tante persone come me, credono e
pensano come me, che non mettono i propri interessi come quegli
individui al primo posto, ma il bene della vita in generale. Cambiare i
mercati per i propri guadagni, pressare certe figure nel mondo per i
propri scopi, decidere
per proprie convinzioni che alcune persone sono immeritevoli rispetto
ad altre, vederli ebbri di potere per cosa hanno nelle loro mani
perchè..."
"E sei riuscito a fermare i governi nello stesso momento introducendo
una tua forma chiamata Carta? Chi sei Carlo Magno e Giovanni senza
Terra? E che ne è stato di..."
"Non sono stato solo, ma è quanto dici. Per nostra fortuna
le
nuove generazioni non sono come le vecchie, ancora al potere in vari
settori. Si, è stata una cosa congiunta e sono orgoglioso di
questo. Dal momento dell'ufficialità in ogni Paese, i poveri
sono stati aiutati, molti tagli a pensioni o stipendi così
elevati che neanche un impiegato normale avrebbe visto in cinque anni
sono stati invece riconvertiti per strutture sanitarie e beni di prima
necessità per chi si trovava sotto una certa soglia.
Senzatetto
tolti dalla strada con una sistemazione dignitosa senza i pericolosi ex
rifugi che terrorizzavano quei poveri derelitti più di
vivere in
una angolo di strada. Anziani e persone sole hanno ricevuto un aiuto,
sempre pronto in ogni necessità prevenendo morti
silenziose, ossia quelle che venivano scoperte dopo molto tempo, a
volte anni. Strutture per orfani o bambini con passato o famiglia
problematica sono trasferiti in strutture scelte e sistemate ah hoc
perchè siano seguiti e aiutati meglio di una casa famiglia
sovrannumerata ed oberata per assistere tutti.
Molti stipendi bassi o minimi sono stati innalzati per migliorare il
lavoratore e vederlo più efficiente, con premi in base a
certi
requisiti..."
"Tu lo sai che, la storia umana insegna, tante belle parole a volte non
sono accompagnate davvero da cambiamenti positivi nel tempo. Vedi certe
idiologie che hanno descritto il loro operato come te e invece hanno
peggiorato la situazione. In più ci sono persone che non
cambieranno mai il loro pensiero o non si adatteranno creando disagi e
problemi. Tutti piangeranno una vita che odiavano ma trovavano per
chissà quale ragione migliore della nuova. Come per certe
ideologie, ci saranno individui che inneggeranno a ciò
portando venti nefasti per le persone senza cervello, persone vuote
dentro li seguiranno senza capire davvero cosa credono. Salvare le
persone... permettere a tutti di avere una vita dignitosa... con una
Carta davvero pensi di riuscirci?"
"La stiamo già attuando... come hai detto tu, abbiamo
contrastato pacificamente ma con forza a proteste e manifestazioni con
idee contrarie alle libertà delle persone. Abbiamo dato a
chi
aveva bisogno, un tetto e beni di prima necessità, perfino
libri
e istruzione e assecondato quelle persone che avevano desideri che
magari erano utili, ma dandogli un pò do
felicità. Ci sono stati radioamatori, ingegneri, meccanici,
fisici e non solo, che per l'economia orribile degli ultimi anni si
sono ritrovati con lauree e specializzazioni ottenute con molti
sacrifici, ottenendo invece impieghi e possibilità
economiche
miseri. Senza possibilità di un futuro. E a me servivano
molti
soggetti nella mia organizzazione per gruppi corposi da inserire in
progetti e studi vari. E non ho guardato, solamente intendo, il
curriculum e cosa hanno fatto. Prendo solitamente con me persone che
reputo particolari e di certe capacità. Ci stiamo espandendo
ma
ovviamente non posso andare per il mondo e assumere tutti. Ecco
perchè approfitto anche io di certe missioni come quest'oggi
per
incontrare persone che potrebbero trasmettermi quel qualcosa,
affinchè diventi mia seguace..."
"Seguace... tu sei il leader... dimmi che non siete una qualche setta
relgioso-politica che..."
"Non siamo una setta. Non siamo fanatici, Non siamo pazzi. Siamo
un'organizzazione militare non governativa, ma anche più di
questo. Non abbiamo ideologie distruttive ma di protezione e
salvaguardia delle Persone, sopra religioni e credi passati..."
Lia rimase a fissarlo tramite la tacca di mira dell'arma, poi socchiuse
gli occhi sospirando sonoramente e abbassò l'arma verso il
pavimento, braccia parallele, verso la sua sinistra. Rimase a fissarlo
posata. Rilassando sia il corpo che l'espressione.
"Mi auguro sia così, odio i credi religiosi e ideologici
dove le
Persone non valgono ma vengono esaltate parole di libri e diari che
distruggono tutto ciò che è l'Uomo. O peggio
travisano parole e considerazioni attuando azioni contro ogni
sanità mentale perchè per loro le cose vanno in
un certo modo o niente. Pensieri di millenni
e epoche passate che tutto erano tranne umane. Se tu sei davvero la
persona che ha contribuito a proteggere e cambiare le situazioni ancora
vigenti, bene... ho anche notato che voi no n avete pregiudizi su certe
cose da farmi pensare il contrario..." guardando Jd "... per questo
motivo, capisco. Se realmente sei chi dici di essere e cosa credi, non
ho motivo di odiarti. Dal fatto che mi avresti dato una mano a quel
modo sembra proprio che tu finalmente sia
una persona capace di portare la razza umana a un'evoluzione migliore"
rimettendo la pistola nella fondita, inclinando la testa guardando
Milan.
"Io non mento, queste stesse persone mi seguono per quel che voglio
cambiare e portare nel mondo. Non certo per il compenso, almeno, non
solo per quello " sorridendo gioioso marcando con il sorriso i suoi
tratti slavi "e se a te sono sembrati tutto fuorchè
professionisti, è per un mio errore. Solo mio. Sono dieci
giorni
che cerchiamo di fermare e stringere a morsa le cellule che in varie
parti di questo Paese, o ex Paese, cercano qualcosa... e puotroppo
è da ieri che non dormiamo a sufficienza per ricaricarci da
ogni
incarico. E il governo provvisorio attuale non è
così
collaborativo..."
"Non dovrebbero lavorare per te?" chiese lei scuotendo il capo dubbiosa
"se hanno portato la Carta che tu hai redatto, se ho capito bene,
perchè i vostri accordi per questo compito?"
"bella domanda, brava... " con le braccia dietro la schiena, sorridendo
"come ho già detto molte persone che si sono unite a noi
hanno
contribuito alla disgregazione del vecchio governo, portando i patti di
stabilità dei continenti. Ebbene, in primo luogo e per farla
breve, molte di queste persone erano già membri del vecchio
governo, hanno semplicemente cambiato bandiera perchè chi
seguivano non rendeva le promesse fatte. Il problema maggiore in certi
casi, e situazioni come questa, è che alla fine chi
è al
potere tende sempre a credere che vi resterà per
sempre e,
anche se loro fanno capo a me, io di fatto in verità non
esisto... Il mio nome, la mia identità come quella degli
altri
è segretissima e chi per ora nel collegio attuale, non sa
minimamente che lavora per me. Ma non ho intenzione di farlo sapere,
come si dice meno il tuo lavoratore sa di te, meglio è...
questo
comporta i problemi che hai visto. Loro emanano un contratto di
prestazione per cui dobbiamo soddisfare le richieste in cambio di
qualcosa e pretende risultati. E io, che figuro come presidente e
generale di questa organizzazione, devo mantenere la faccia
affinchè io sia al sicuro e protetto, mandado loro
successivamente
ulteriori ordini e richieste per il loro operato futuro. Ma restando
sempre l'umile Leader di un gruppo privato di professionisti,
lamentandomi di incarichi tediosi e fastidiosi celando di sapere
più di tutti... Questo però significa fare triplo
lavoro,
perchè devo assolvere al mio compito di Guardiano, leader
per
tutta l'organizzazione e generale per gli incarichi. E loro sono il mio
gruppo di diamante, me ne dolgo ma ho avuto bisogno di loro per questo
importante compito in giorni senza fine. Recuperare sia alcuni soggetti
importanti che i
dati che vogliono, in poco tempo e in luoghi diversi... quindi capirai
che non siamo proprio in piena forma..."
"Tu sembri più scaltro del diavolo, se posso permettermi"
sorrise
lei diabolicamente "sei peggio di una volpe, quindi fai questo...
Agisci
come un fedele servitore ma invece sei il proprietario di tutta la
pagnotta, lavorando comunque sodo e in prima persona, e questo
è
lodevole, ma ridendo beffardo per come li raggiri..."
"Messa così è orribile, ma hai preso in pieno..."
"QUindi questi sono i tuoi migliori uomini..." guardando le persone
intorno a lei studiandoli.
"Volevi sapere perchè uno come Jd avesse un incarico non
adatto
alle sue capacità e come potevamo essere quel che dicevamo,
quando sembriamo ubriachi incapaci... siamo stanchi. QUesta formazione
è composta da gruppi che ho messo insieme con i miei
migliori
uomini ma anche chi ha iniziato tutto questo insieme a me. In pratica
siamo noi " aprendo le braccia a indicare tutti loro " ad aver creato
l'organizzazione e tutto il resto... noi abbiamo proseguito partendo da
questo numero e le nostre conoscenze e capacità. E mi fido
solo
di loro per certi incarichi, questo mi ha portato ad aver bisogno di
tutti loro sul campo, non potevo mettere Jd come Puntatore all'esterno
se già vi era la Polizia, ed essendo a capo di tutto sapevo
bene
quali erano i loro compiti, le loro posizioni... Jd mi serviva
all'interno ma siamo lontani dallo Chateau da una settimana, da un
sonno decente come il cibo. Siamo sempre vestiti al completo e sempre
pronti a scattare. Questo ci ha tagliato le gambe e ora ho un uomo
sulla coscienza, seppur era in pratica l'ultimo ad essere arrivato nel
cerchio dei ventinove... intendo il numero di persone che mi ha seguito
e creato tutto quello che ti ho detto. Ho valutato le cose in una
prospettiva errata e..."
"No, qui il fattore nefasto è lei" sputò
rabbiosamente
Alaric puntando il dito contro Lia "è per colpa sua se Luke
è morto e..."
"sarebbe capitato a chiunque, anche a me, o a te e ci saremmo sentiti
da schifo e peggio..." lo interruppe Jd "abbiamo deciso di
creare dei
gruppi che hanno limitato le nostre capacità pur di non
dividerci e restare noi con il bottino in mano. Io sono stato ferito
prima che lei ci incontrasse, lei ci ha aiutato e mi ha perfino cucito
una ferita che mi avrebbe dissanguato. Non avrei retto con quella
perdita di sangue e..." e poi sbiancò.
Tutti rimasero a fissarlo interdetti, passò gli occhi su
tutti,
per tutta la pancia dell'aereomobile, si fece grigio in volto e
scattò con la testa verso Milan quasi disperato.
"Milan... dovè Dame? Dove..."
"Calmati, si trova nella cabina magazzino. Per aver agito senza
rispettare gli ordini, fare comunicazione e aver creato tutti i
problemi che conosciamo, perchè lo so che invece di essere
la
tua spalla si è fatto prendere dalla paura, gli ho ordinato
per
punizione di redigere un rapporto completo di tutto quello che
è
accaduto, ha detto, fatto e non fatto. Valuterò anche i
vostri e
deciderò il da farsi, ma molte cose sono andate a rotoli
perchè non abbiamo prestato la massima cura in questo
compito.... ed è anche colpa mia, ma lui non ha agito come
avrebbe dovuto. Non lo abbiamo dimenticato, tranquillo..."
Un sollievo si levò tra i presenti, chi era felice di non
averne
abbandonato uno dopo aver perso l'altro, chi diceva che se lo meritava
perchè era scemo e basta, chi avrebbe voluto pestarlo per la
rabbia che non avesse cervello. Poi il pilota annunciò
l'imminente atterraggio e tutti si apprestarono a sedersi o tenersi per
le maniglie.
Lia guardò Milan perplessa ma lo vide sedersi e spingerla a
fare
attrettando, così si sistemò su un sedile che
dava alla
vista all'esterno. E notò che stavano avvicinandosi a
qualcosa
di pietra antica e poi del verde.
Man mano che scendeva e si sistemavano con le ruote, vedeva chiaramente
enormi blocchi di pietra o davvero grossi mattoni color sabbia.
Si alzarono tutti borbottando tra loro, si sistemarono in due file
ordinate e attesero l'ordine di Milan. Il quale però si
sistemò la giacca, si voltò verso Lia e le disse
con un
sorriso che dovevano discutere della questione con calma e le fece
cenno una mano di accomodarsi verso il portello che si era nel mentre,
aperto. Lia si fece coraggio, perchè non si
fidava, e si
avviò verso l'esterno. Quando mise piede sul portello
adagiato a
terra e avanzò, scrutò davanti a se.
Perplessa.
Erano ad una certa altezza, un ampio cerchio, così sembrava,
più che pista di atterraggio semplicente sembrava
il luogo di
fermo non avendo visto la discesa finale come negli aerei che
aveva
già preso, ma era sceso tranquillamente in verticale. Un
basso
muretto che le arrivava al ginocchio faceva da parapetto che si gettava
poi verso la zona sottostante.
Avvicinandosi al parapetto scorse una macchia di verde abbastanza
grande da essere un piccolo bosco, raggiunto da stradine chiare in
confronto al verde di vita che dividevano in settore quella vasta area.
Sembrava dall'alto i giardini di Versailles, solo con una confusione
allucinante. In fondo, molto in fondo, vi era qualcosa che sembrava
metallo a formare l'orizzonte, poi zone di verde come divise in settori
ospitavano persone in varie attività. Così tante
da
sembrare un formicaio in estate. Voltandosi a destra
notò
un enorme edificio che sembrava davvero per la dimensione
quello
francese. Era composto da una sezione centrale enorme in stile antico,
inglese forse, e poi altre strutture a forma di C che si intersecavano
tra loro formando un disegno che dall'altro sembrava geometrico ma
fatto da un bambino. Ogni C aveva al centro una zona verde ma con
altro, che non vedeva bene. Quella struttura era davvero imponente,
nonostante fosse più in alto della stessa e pareva
circondata da
kilometri di verde da non riuscire a calcolare la vastità.
Osservando bene le persone sotto si accorse che vi erano gruppi a
cavallo, gruppi che sembravano allenarsi, camioncini o vecchi carretti
trainati da cavalli giravano o si fermavano in piena
attività di
qualcosa.
Urla e vociare si mischiavano al nitrire dei cavalli, al cinguettio di
vari uccelli, a tanti rumori che non capiva. Ogni zona verde
già
ampia di suo e destinata forse a qualcosa, e
così le
era sembrata, adornata da una statua alta senza però una
collocazione
precisa. Alcune erano in un angolo, altre al centro, senza avere un
senso. Ma quando notò che si muovevano , capì che
erano uomini, armati e lei li stava vedendo di spalle,
perchè
altri erano posizionati in modo da avere una visuale aperta e chiara,
solo voltandosi. Perchè fare in questo modo, si chiese?
E poi uno stridio strano la colse come alle spalle, si voltò
ma
cèrano solo MIlan e gli uomini che si sistemavano
in una
zona del tetto di quello strano edificio. Un altro di quello strano
rumore le fece alzare lo
sguardo di colpo, notando che vi erano degli uccelli ernomi che
stridevano e emettevano suoni volteggiando sopra di loro. Scesero poi a
diversi livelli, finchè uno di questi, il più
grosso, non
giunse planando verso il basso, artigliando un braccio protetto di
pelle di un uomo a cavallo che li fissava, mentr e l'uccello
raccoglieva le ali distro e fissava intorno. Erano molto in alto ma
sembrava che quell'uomo col suo uccello e quelli che lo seguivano a
cavallo, fissassero lei.
"Siamo arrivati, vorrei terminare la nostra discussione con calma nel
mio studio, quindi proseguiamo..." facendole cenno con la mano verso
l'altro lato dell'aereomobile. Milan sorrise serafico e la attese
finchè non si avviò verso un'apertura nel
pavimento, una
scala che scendeva verso il basso. Vi era un pannello elettrico
rinforzato che si alzava e abbassava per chiudere l'apertura. Ma non vi
si fermò davanti, invece attese in una zona del
parapetto
mancante, un largo rettangolo privo del muretto. Comparve di colpo
quello che sembrava un grosso ascensore a vetri e metallo che stonava
con la struttura.
"Loro scenderanno con l'ascensore, noi andremo insieme, per di qui..."
disse Milan lasciando gli uomini in fila ordinata per entrare e
raggiungendo la scala che Lia aveva visto prima. "Ho delle cose da dire
che preferirei non far sapere ad altri..."
Nonostante la perplessità lei lo seguì, senza
proferire
parola, ma facendo attenzione a ogni cosa intorno a lei. E poi si
accorse che stavano utilizzando una scala di pietra, una grossa anima
circolare da cui partivano i gradini che scendevano. Alla sua
destra si notava chiaramente il lavoro dei muratori con i blocchi di
tufo e delle finestre semplici ma arrotondate per snellire la
rigidità della struttura.
Poi giunsero in una specie di livello che scendeva in basso
con l'altra rampa, ma era
grande quanto l'edificio dove si trovavano dimezzato però
dall'inizio e la fine delle rampe di scale che si stringevano per
lasciare posto a due semi cerchi. Due uomini occupavano due posti
diversi, ai lati opposti dello spazio ricavato dal restringimento delle
scale e avevano ciascuno un'ampia vetrata con sezioni apribili, che
utiizzavano per mirare e sparare. Degli schermi piatti parecchio grandi
erano collegati da cavi a dei pc a torre, simili a mainframe ma
più piccoli.
Questi si fermarono, fecero un saluto tra il militare e un inchino e li
osservarono proseguire. Percorsero un'altra rampa di scale che
terminava come la precedente, che conteneva però degli
enormi
box quadrati o rettangolari di metallo pesante, con un portellone come
per i camion frigo della carne, e quattro uomini a torso nudo
spostavano pacchi, sacchi di iuta e altri prodotti in quei box come se
avessero una suddivisione.
Anche questi si fermarono e fecero quel saluto, e come gli altri due
fissarono Lia sconcertati e frastornati. Milan salutò e
proseguì, Lia al seguito raggiungendo però
l'uscita,
finalmente.
All'esterno, Lia si voltò spalle verso MIlan per osservare
la
struttura che avevano percorso e si accorse che sembrava a
metà
tra un faro e una vecchia torre delle fiabe. Le grandi vetrate
portavano a un giro completo di balaustra e balcone, mentre la zona con
i box
aveva solo le vetrate. Anche se sembrava costrutita da molto tempo,
pareva ben curata. In alcuni casi si notavano i quadrati di legno
tipici dei tetti di legno, ma non ricordava di averne visto qualcuno.
Milan interruppe i suoi pensieri, guardando con lei la
struttura.
"Bel lavoro, vero? i miei uomini sono bravi anche in questo..." poi
vedendola sorpresa, continuò "Ho comprato questo luogo che
era
una sorta di rudere da anni e anni di incuria e inciviltà.
Siamo
fuori dai centri abitati, secoli fa era una dimora nobiliare, poi fu
abbandonata e lasciata così. i costi del restauro erano
proibitivi, e di questi tempi la gente vuole case nuove e moderne...
inoltre nel tempo, i continui sciacallaggi avevano spogliato
completamente lo Chateau..." indicando l'enorme edificio alla loro
sinistra.
Prima che Lia potesse studiare la facciata, Milan
continuò
a parlare "come ti ho detto prendo le persone che son sicuro diano il
meglio che possono, vogliono e che altri non vedrebbero. Diresti mai,
guardando questo posto, che saremmo riusciti in un anno a renderlo
così?" alzando le braccia verso lo Chateau. "è
chiaro che
cè ancora tanto da fare, ma ti sarai accorta degli edifici
minori collegati a quello maggiore dalla forma particolare. Sono tutti
nuovi, usando però le tecniche antiche , cercando di
amalgamare
le nuove ale al corpo originale. Qualcuno a volte si perde se ha la
testa tra le nuvole, ma in verità è molto lineare
nell'uso che facciamo di ogni parte. In un anno abbiamo ristrutturato e
riparato l'edificio originario, tanto che sembra tornato al suo
splendore, creando i cinque corpi secondari allacciandoli con il
vecchio, sistemato gli ettari di parco davanti e giardino
posteriore e..."
"Ma vedo che ci sono galline, pecore, mucche e altri animali in giro
là..." indicando il parco davanti lo Chateau, dove una sorta
di
zoo diviso da recinti di metallo a rete ospitavano persone che badavano
agli animali "mentre là ci sono gruppi di persone che si
allenano come fossero membri della swat... perchè questo
casino?"
Milan rise, incamminandosi verso l'edificio ma continuando a parlare
"Come ti ho detto il restauro e la messa in uso del'edificio originale
più i nuovi ci è costata un anno. Ci siamo
trasferiti totalmente una
manciata di mesi fa e ancora cè molto lavoro da fare. Quegli
animali sono qui perchè proprio da quando ci siamo
trasferiti
una gestione corretta e lineare non cè stata. Sono stato
molto
occupato e diciamo che qui si sono autoregolati. I paesini e villaggi
dei dintorni ci vedono negativamente e sono ancora intimoriti da queste
persone che appaiono per quel che sono, anche l'acquisto ci
è
stata difficile. Il problema maggiore è stato fare
rifornimento.
Attualmente abbiamo un solo AirOl che è invisibile ai radar
per ovvie
ragioni, quindi lo utilizziamo come nel caso odierno. per aerei
convenzionali ci vogliono autorizzazioni, piani di volo e un luogo dove
farli atterrare. Alcuni di questi uomini hanno vissuto per vari
conflitti in molte zone dei paesi balticio mediorentali, dove
popolazioni che noi
consideriamo primitive sopravvivevano a quelle moderne. E loro si erano
abituati a uno stile di vita rurale, alimentadosi con cosa
cèra a disposione o gestendolo e facendolo crescere. A te
adesso sembrerà strano, ma se
noi abbiamo avuto per varie questioni problemi con le approvvigioni,
immagina in pieno conflitto, con bombe sulla testa pronte a colpire
vicino a te, guerriglia e città distrutte e sventrate, con
quello che hai a disposizione. Io stesso l'ho visto, anche se non ero
un combattente sul campo, e portandoli con me ho notato come erano
così abituati da..." indicandoli con il mento, mentre
provvedevano agli animali "continuare in quel modo."
"E ora che sei qui perchè non sistemi le cose?"
"Lo farò, non hai idea di quanto spazio abbiamo, ma devo
ammettere che non avevo concatenato le cose per come sono avvenute, di
mia volontà. Prima avevo la sede nella Federazione Russa,
per
una questione di amicizia... molti di loro sono stati miei sostenitori
e ne hanno aggregati altri..."
"Amo la Russia in un certo senso fin da piccola. Abiti, edifici
straordinari, grandi tzar e tzarine... So leggere anche il cirillico,
anche se non ho studiato di fatto la lingua..."
"Seriamente?" la fissò sbalordito "io ho avuto problemi a
insegnare il russo ai miei uomini. Sembra strano ma se vuoi avere una
lingua poco compresa, utilizza il russo... io ne parlo una variante per
le mie origini, ma cerco sempre di invogliarli a parlarla, ma il peggio
è con il cirillico, non gli entra..:" scuotendo la testa
sconsolato.
"Ad ogni modo per un certo periodo ho tenuto una parte del mio gruppo
in europa, uno nelle americhe, e uno in Russia per le zone vicine. A
causa dei confini e dogane, sai... adesso non cè
più
bisogno, e sto spostando il grosso qui, lasciando solo le TOrri..."
"le torri?"
"E' così che chiamo un luogo in quel detemrinato posto su
cui
appoggiarmi in caso di bisogno. I miei uomini le chiamano ambasciate...
ma qui sono più tranquillo..." sussurrò, vedendo
un
gruppo di uomini a cavallo trottare rigidi, perfetti in riga che lo
salutavano voltando il capo verso di lui e un gesto di un braccio,
mentre
proseguivano...
"Ma perchè usate i cavalli?" chiese lei in un soffio,
osservandone uno con interesse e con un sorriso sulle labbra "poco fa
ho visto tanti gruppi a cavallo..."
"E' uno.. come posso spiegare..". accigliandosi "l'ho già
detto,
considero molto importanti determinate cose del passate da volerle
riprendere, sempre mantenendo uno stretto legame tra natura e uomo e il
rispetto e l'amore per la vita. Ma andiamo a parlarne meglio nel mio
ufficio..." sorrise "mentre proseguivano verso lo Chateau.
"Tutto quello che hai detto, lo sai che non ha spiegato tutto o molto?"
"Si, ne sono consapevole, ma tu devi andare..." guardandola in viso
mentre proseguivano "è chiaro che non ti
importerà molto,
del mondo o delle persone... di tutto. Non so cosa credi nel dopo la
Soglia, ma ti lascerai tutto alle spalle, indietro, senza che ti
importi più..."
"E la reincarnazione? Cosa dice la tua religione? Io non voglio
reincarnarmi, non voglio tornare, per questo una volta chiesi a una
parsona di polverizzare la mia anima... ecco perchè chiedo,
perchè a questo punto dopo che li lasciati indietro, temo di
tornare..."
"Ottimo quesito, se fosse per me non morirei mai, anche se in tanti
hanno questioni filosofiche su questo... per il discorso della
reincarnazione noi vi crediamo. E per la cronaca, non tutti del mio
gruppo seguono i Creatori, ho tolleranza e non ho problemi per altri
credi, io mi riferivo a me e chi con me crede in qualcosa di
più..."
"Si ho capito cosa intendi, è qualcosa simile alla Wicca,
anche
ciò che è oltre il materiale ha un collegamento
con cosa
noi abbiamo qui. Il dualismo creatore di ogni cosa, il legame con la
natura che deve essere considerato e rispettato... si, lo so.
Bè
io non voglio reincarnarmi..."
"Wicca, reincarnazione.. frantumazione dell'anima... come conosci
queste cose..." le chiese arrivando alla scalinata che conduceva al
grande portone in legno intagliato e decorato. Ai lati due uomini
armata fecero il saluto. Li superarono.
"Conoscevo delle persone che dicevano di capirne... e accadevano anche
cose strane quando parlavo con loro. Eall'inizio anche a
loro ho chiesto di aiutarmi, per non vedermi giudicare negativamente da
chi abitava vicino a me anche
e sopratutto dopo la morte... dicevano di avere libri,
capacità,
un potere nato da varie incarnazioni, una di loro era... qualcuno di
speciale... dicevano tante cose cui io credevo per un verso e non molto
dall'altro.. e
alla fine gli veniva il buonismo rifiutandosi. Mi hanno detto
più volte di no. In parte
potrei capire il loro punto di vista, ma mi hanno lasciata sola,
più di quanto lo fossi prima, a fare i conti con una
realtà con cui non riuscivo più a lottare.
Così
anche loro, via... come per Rò, mi sono fatta forza e ho
deciso
che la solitudine era la migliore strada per me. Se chi diceva di
volermi bene non era capace di lasciarmi andare e aiutarmi in una cosa
così... non serviva continuare nulla con loro se il bene per
me,
dicevano, era che continuassi. Peccato solo che alla fine come la mia
famiglia e tutti quanti, significava strisciare le unghie giorno dopo
giorno in qualunque appiglio per non impazzire. Non hanno voluto capire
che così mi uccidevano in modo più lento e
doloroso.
Quante persone nei secoli sono morte in questo modo... anche mio nonno.
Lui chiedeva di far cessare il dolore, il tormento, gli stavano tutti
intorno rimproverandolo di stare zitto dal chiedere quello... intanto
lo tenevano in un letto imbottito di medicile e flebo,
sofferente
come mai in vita sua... sai, diceva sempre che non si era mai ammalato
come facevano i giovani pari mia... si chiedeva come potessimo essere
così fragili. E poi lui è morto dopo un'agonia di
mesi
bloccato a tubi, sentendosi rimproverare di voler solo morire da uomo e
umano, non una cosa sofferente come sarei stata destinata io. E'
soffocato, non si sa se mentre dormiva o era vivo... quando sono andati
dopo una o due ore per lasciarlo riposare era andato e questa cosa mi
ha turbata molto. Sapere che la gente decide per la tua vita o come te
ne vai, nel modo peggiore intendo come un miserabile che per me sono la
feccia dell'umanità. E lui non lo meritava, avrebbe sofferto
di meno. Io non mi
sono mai sentita viva per essere femmina, donna di qualcuno, madre e
polvere. Ma la gente non lo ha capito. Preferisce vedermi deperire e
frantumarmi nell'anima, soffrire e distruggermi
mentalmente, inneggiando alla bontà delle decisioni di Dio e
del buonismo. in unaesistenza che mi porta via ogni pezzo di
che altro. Mi accompagnavano a una lenta e tormentata dipartita che a
qualcosa di meritevole. Come non sia stata meritevole la mia vita..."
Si fermarono davanti la maestosa scalinata a due bracci di marmo e
legno che portava al piano superiore, fermandosi a metà su
una
balaustra che si affacciava all'entrata, con una vetrata alta fino al
soffitto, per arrivare all'alatro livello. Sotto la balaustra vi era
una porta a due battenti in legno che conduceva da qualche
parte, a destra e a sinistra
proseguivano le ale dell'edificio. Si fermarono su una decorazione del
pavimento come a mosaico con vari pezzi di marmi di vari colori, e si
voltarono l'un l'altro.
"Anche tu sei così? Hai voluto aiutarmi...
perchè? E
perchè hai accettato stoicamente la mia presenza e
mi hai
fatto giungere fin qui, informandomi di cose che altri non dovevano
sapere..."
"Per di qui..." indicandole la scala verso il piano superiore
"parleremo meglio nel mio studio..."
" NO... io voglio andare, non so neanche quanto tempo durerà
quell'antidolorifo che mi avete dato. Mi sento... così bene,
così in pace, così... è come se stessi
sognando
temendo di svegliarmi. E' stato tutto così assurdo, ho
sempre
cercato ogni modo possibile di andarmene, e poi sono rimasta incatenata
con persone che..."
"Andiamo nel mio studio..."
"Non voglio andare nel tuo ufficio, io..."
"ho detto studio, non ufficio...due cose diverse" mettendole una mano
sulla spalla per farsi seguire ma lei si agitò.
"Non toccarmi... NO" urlò paonazza "non mi toccare..."
"scusa, come ho detto ho uno studio e un ufficio, sono due cose diverse
per usi diversi... andiamo" voltandole le spalle per proseguire.
"Io voglio solo due cose. Due oggetti..." ansimando come in preda alla
paura "e me ne vado..."
Lui si voltò accigliato, con la luce del sole della vetrata
che lo colpivano mostrando la schiena e una parte del volto in
oscurità, aumentando l'espressione come seccata.
Fece un cenno con la testa e
ripetè l'invito, dicendole che l'avrebbe accontenta. Alla
fine
tenendosi la spalla ansimando con la mano sinistra, lo
seguì, vedendo varie persone
nei corridoi, affiarsi dalle persone seguendoli con gli occhi.
Lia lo seguì
fino al piano superiore, attraversarono corridoi
ariosi,decorati a rilievo nelle pareti e tetti e dipinti dai colori
vividi ad affrescare
alcune sezioni, quelle dove si intersecavano i corridoi. Le
porte
erano di legno massiccio intagliate e i pavimenti lucidi marmi venati. Dipinti veri
di persone, nature morte, animali e paesaggi
riempivano a intervalli il colore chiaro degli ambienti,
risaltati dalle cornici in legno o colorate d'oro, non
capendo se i muri fossero color crema chiaro o burro naturale. Milan raggiunse una
doppia porta infondo al corridoio che stavano
percorrendo e la aprì, facendola entrare per prima.
L'ambiente dava un senso di accoglienza particolare, calda, come se la
persona che lo usasse lasciasse un qualcosa. Vi era un vero camino,
spento, dalla forma come lo disegnavano i bambini e
motivi o linee che abbellivano dentro e fuori la sagoma. Bianco con
decori neri, una grata metallica era posta davanti. Sopra il camino,
alto quanto lei circa, vi era una sorta di grosso stemma con vari
disegni che sorreggeva tramite dei fermi, una sorta di spada. Di fronte vi era un
divanetto con due poltrone e un tavolinetto, dopo
verso la parete cèra una ricca libreria a L che terminava
poco
prima della porta, piena zeppa di libri di vario tipo, in pelle
colorata in prevalenza, che creavano un caleidoscopio di colori
strabiliante. Il mobile era intagliato con fregi naturali, come la
scrivania poco dopo il caminetto, più verso il fondo della
stanza. Sembrava un ponte dalla sua prospettiva, un mix di
antico
per il legno chiaramente pieno e scuro, con quella forma e liscezza
lucida di qualche lavoro dei giorni moderni, semplice e lineare. Ma era
grande, l'arco era abbellito come da una merlettatura che copriva
maggiormente le gambe, anche se si sarebbero notate se qualcuno vi era
seduto. La fine dell'arco finiva come con delle linguette
all'insù. Il piano superiore era imgombro di vari oggetti,
molti
in pelle, legno e carte varie.
Due Finestre erano
coperte a metà da tende pesanti e molto
elaborate, come damascate, e un lampadario antico troneggiava sopra il
centro della stanza, attorniato da pitture e rilievi che quasi
ampliavano l'altezza. pannelli in legno fino alla sua vita riscaldavano
l'ambiente chiaro dei muri. Un grosso mappamondo in legno era alla sua
sinistra, vicino la porta.
Milan entrò e
andò verso la scrivania, sorridendo e
fermandosi davanti il caminetto, alnzando gli occhi verso lo stemma.
"A casa... vi eravamo
tornati solo per poche ore per cambi e ricariche
per le armi. E sembra che sia finita per ora... ma prego avvicinati e
siediti, io..."
"Te l'ho già
detto, voglio solo due oggetti, un favore e me ne vado..."
"Già"
esclamò sorridendo ma le fece cenno con una mano di
avvicinarsi "ma prima voglio che guardi qualcosa..."
Lei si
avvicinò con il broncio, gli si fermò accanto e
seguì il suo sguardo, sullo stemma con spada. Milan rimase
fermo
a guardare, e Lia notò il ticchettio ritmato di qualche
orologio, ma non si voltò a cercarlo con gli occhi.
"Sai, il mio nome, il
vero nome non è Milan. Ma
Mihajlo una versione serba di Mikha'el e mia nonna
diceva
sempre con orgoglio che aveva un nipote con il nome che diceva "Chi
è come Dio". Ero brillante per la mia età, maturo
e
responsabile. Adoravo la scienza, le storie antiche di cavalieri ed
eroi e cosa portavano di buono con la forza, la spada e il loro credo.
E divenni Milan per mio fratello, che non so per quale motivo, era
molto attaccato a certe città, come Milan, legate invece che
al medioevo al rinascimento. E così sono
diventato MIlan. Quasi nessuno lo sa, tutti credono che sia il mio vero
nome, quando invece era un nome deciso da mio fratello..."
"Tuo fratello?"
"Già, siamo
uno lo specchio dell'altro, due volti della stessa
medaglia. RIspetto a me, se io ero pacato, lui era focoso. Se io volevo
risolvere le cose in modo corretto e pacifico, per lui il modo di
contrastare i problemi era prenderli di petto e con le armi. E tutti e
due
però amavamo i libri del ciclo Arturiano, le storie del
rinascimento, dei cavalieri o i grandi geni che cercarono di portare il
mondo a uno stato migliore, superiore. Purtroppo non è
andata
proprio così, di base l'uomo è rimasto parecchio
selvatico in vesti di gentiluomo. Amore, empatia, fratellanza.... chi
voleva portarle non è riuscito a farlo veramente e l'essere
umano
è tornato sempre lo stesso. Io voglio cambiare le cose, e
come
me mio fratello..."
"Perdonami... prima hai
detto che tuo fratello era... è forse morto?"
Milan rise di gusto a
quella frase, sembrava un normale ragazzo in quei momenti e poi la
guardo con un sorriso sornione.
"No, non credo che uno
come lui possa morire, in nessuno modo. Le sue
idee chiare lo hanno sempre portato a vincere e proseguire nel
cammino... lo incontrerai un giorno, lavoriamo allo stesso progetto ma
sei posso considerarmi il Leader ossia la mente, lui preferisce essere
le stesse mani che agiscono. Lui è rispetto a me sempre da
qualche parte ad agire, mentre io seppur come oggi, sono più
un
burattinario. Mettiamola così. Inoltre, riguardo te, volevo
dire
una cosa..." guardandola.
Lei cambiò
espressione, stizzita e contrariata, e posò gli occhi sul
camino mentre questi parlava.
"Luke... lui
è morto per salvarti e ho capito che non provi per
lui esattamente alcun ringraziamento. Anzi." voltandosi a guardarla
anche se lei stava fissando più i decori che altro
"Comprendo il
tuo stato d'animo e lo vedo nei tuoi occhi quella sorta di... odio?...
per qualcuno che ha sprecato la sua vita per un'altra che non voleva
essere salvata. Lo comprendo. Come ti ho detto già
detto, ho
visto qualcosa di simile negli occhi di chi a causa di incidenti di
varia natura o per ferite da armi da fuoco è rimasto un
niente,
bisognoso di tutto e una vita che gli dava poco di cosa desiderava. A
volte anche solo potendo muovere gli occhi, altri
la testa, chiedendo di cancellare quella sofferenza perchè
raggiungessero la Soglia per un Ritorno degno. Qualcosa di simle a
quello che provi tu. Anche se sono sorpreso che quella particolare
medicina abbia avuto così effetto su di te... sembra quasi
che
tu sia nuova dalla testa ai piedi" ricevendo un'occhiata da lei, senza
muovere altro, fissa di fronte il camino.
"Quel particolare
medicinale non è un normale Farmaco antalgico o
oppiaceo, ma il risultato di veri e propri studi su particolari
persone. Vi erano individui che avevano mutazioni in un gene,che agiva
a sua volta su altr che
producrva un enzima che influisce su una sostanza chimica centrale per
la
sensazione di dolore, umore o memoria. Insomma questi geni
controllano gli altri indicativi del dolore.. Infatti
controllano
l’attività di geni, alcuni dei quali
sono
coinvolti nel rilevamento del dolore. Il risultato è quello
che
tu stai sperimentando, in pratica introduce una forma mutata di quel
gene che controlla quelli necessari ad avvertire il dolore.
Spegnendolo. Cè, ma non lo si avverte. Può essere
ovviamente pericoloso, esempio per Jd non è detto che
sarebbe
stato positivo. La pallottola ha distrutto il rivestimento della tuta
con la mini carica esplosiva e grazie alla sua forma è
entrata
tutta fra le costole di Jd, causando una notevole fuoriuscita di
sangue. Non so ancora cosa è stato colpito ma lo stanno
curando,
grazie alla nostra medicina. In quel caso questo particolare farmaco
gli avrebbe cancellato il dolore ma non la perdita di sangue, ecco
perchè la somministriamo considerando la situazione. Se si
hanno
ossa rotte o qualche problema che non ti procura morte in poco tempo,
è consigliato. Molti miei uomini si sono salvati assumendolo
insieme all'adrenalina. Hanno riportato qualche periodo di riposo per
la guarigione, ma niente di pericoloso. Al contrario se in casi di
massicci riversamenti di sangue si assume il farmaco, il dolore
sparisce ma si continua a camminare con l'emorragia e non è
consigliato. Nel tuo caso però agisce magnificamente..."
"Ho provato tantissime
medicine, alcune anche pericolose per il cuore ma per i medici sicure
per curare la mia patologia,
ma non hanno funzionato. Questa..." osservando la mano, muovendola.
"E' chiaro che questo
nostro farmaco agisce dove davvero serve, mentre
gli altri magari non erano compatibili con il nucleo del problema.
Resta il fatto che, anche se sono io, non posso dare questo farmaco.."
"Si lo so" lo
fermò lei, voltandosi "come ti ho detto voglio
solo due oggetti e un favore. Poi non mi rivedrai mai più..."
"Se mi è
possibile, nessun problema. Dimmi pure quale favore e quali oggetti
chiedi"
"Il favore... vorrei
che, dovendo andare a recuperare Luke, inscenassi
una sorta di... finta morte. I miei vestiti sono su Luke stesso, non
sarà così difficile per uno come te, oltre il
fatto che
sei il Leader, rilasciare un corpo e un documento falsi per chiudere
una questione...."
"Vuoi che io affermi
tramite il governo attuale la tua dipartita
consegnando un certificato di morte e un corpo falsi?" sorridendo
malignamente "è questo quello che chiedi? E' così
che
vuoi allontanarti dalla tua famiglia?"
"Ci ho pensato tante
volte negli anni, e la cosa che mi ha fermata sai
qualè stata? Oltre il fatto che temevo di non riuscire per
qualche problema e ritrovarmi giudicata senza capirmi, finendo peggio.
Come quel tizio caduto da un grattacielo e si è salvato per
miracolo, quelli che si sparano ma non sanno neanche dove e
sopravvivono sfregiati, o quelli che tentano di impiccarsi o
buttarsi da qualche parte e invece sono salvati e a volte finiscono in
inferno peggiore, fatto di cure mediche mentali e per
l'errore anche sedia a rotelle. E il giudizio associato a occhi
sdegnati che ti bruciano. Mneentre se fosse scappata, loro
avrebbero denunciato la mia
scomparsa, sarebbe nata una ricerca su vasta scala anche a causa dei
giornalisti nel Paese che cercano uno scoop interessante... ma la cosa
peggiore sarebbe stata portare all'attenzione della gentaglia, quella
feccia che mi ha fatto del male, della mia scomparsa e di dettagli che
non ho mai voluto fossero conosciuti. Come la mia malattia, ma peggio,
il far loro sapere che io per gli altri non sono diventata... niente.
Anni fa vidi i loro profili su facebook con foto dove facevano quella
cosa divertente, erano da quella persona a cena o a qualche
festa,
mangiavano determinate cose in quel locale o in quell'altro, foto di
gruppi felici tra fecce, foto in barca e tanto altro... cose che io non
ho mai fatto e non vedrò mai. Anche a causa dei
miei... Sorrisi e foto con gente che
magari non lo sa cosa hanno fatto ad altre persone, come le hanno fatte
sentire, scherzi e prese in giro vergognose... Quante volte mi sono
chiesta cosa ci fosse di divertente, da ridere, da vantarsi con altri
per certe azioni contro gli altri. E quanta rabbia mi è
venuta
sia vedendoli di persona per caso o in quelle foto e vedendo me...
così, e ho pensato che andarsene per qualche incidente o
altro
avrebbe portato i miei a non sbandierare la cosa. Non far sapere
niente. E sperare che come da me scritto in un testamento biologico nel
portafoglio finissi per ricerche schientifiche. A volte ho sperato in
qualche ladro, sai, punzecchiandolo
magari avrebbe fatto il lavoro per me per sbaglio... ma niente..."
"Capisco. Non
è difficile, basta che il corpo non sia riconoscibile
visivamente giusto?"
Lei lo
squadrò con le labbra serrate, sospirò e fece un
cenno assertivo, incrociando le braccia. "in effetti sarebbe meglio,
non so se vorrebbero vedere le condizioni o meno. Magari un prova del
dna con una comparazione per sistemare meglio la cosa..."
"nessun problema,
consideralo fatto. Per i due oggetti..."
"Vorrei due siringhe.
Una con un rilassante, un calmante, qualcosa che
porti un pò di torpore da non sentire nessun dolore ne
niente ma
non renda inerti, che permetta di fare certe azioni. E una siringa
vuota..."
"Ho la netta sensazione
di sapere a cosa ti servono. E' tutto qui? Non vuoi altro?"
"No" scuotedo la testa,
chiudendo gli occhi.
Milan rimase a
riflettere, poi si avviò verso la scrivania,
pigiò qualcosa e disse a voce chiara "Clarissa, potresti
andare
dal Dottor John Benneth Kraiton e portarmi una siringa con un sedativo
non troppo forte? E'necessario che si possa muovere chi lo
assume, e una siringa vuota? grazie mille" poi tornando da lei
continuò "posso chiederti dove andrai una volta fuori di
qui?"
"Sinceramente non so
neanche dove ci troviamo, me la caverò..."
"Siamo in Bretagne,
nord-ovest della Francia. nella tua lingua
Bretagna. Siamo tra montagne e pochi kilometri l'oceano atlantico...."
"Francia?!? Credevo
fossimo ancora..."
"Per il tempo del
viaggio? Si il nostro aeremobile è davvero
stupefacente. Dal mar mediterraneo all'oceano atlantico in soli 33
minuti in linea retta. E non stare a bocca aperta, noi non siamo
civili, abbiamo altri
mezzi..." mentre sentivano bussare alla porta.
Una donna con i capelli
ben raccolti con un fermaglio luccicante per la
lungheza della banana dietro entrò, porse a Milan un
sacchetto
trasparente rettangolare con due siringhe, Milan le disse di attendere
fuori per riaccompagnare l'ospite all'uscita e questa
scomparve
di nuovo nel corridoio, chiudendo la porta.
"Ecco qui, per il finto
Saluto me ne occuperò io. Basta che mi
lasci un pò di dna per per la comparazione fittizia..."
"nessun problema, ti
direi ma credo anche anche questi
vadano bene..." tirandosi una ciocca di capelli dalla radice con uno
strattone secco "essendoci il bulbo non dovresti avere problemi.
Lia prese la busta la
svuotò tenendo le siringhe in una mano e
sistemò i capelli al loro posto, riporgendola a Milan che la
guardava tra il basito e l'immusonito. La soppesò,
guardò
lei corruciato ma non disse nulla, Lia a quel punto si
congedò.
"Direi che questo
è tutto, spero davvero che tu sia corretto tra
quel che affermi e le tue azioni. Ferma le disuguaglianze, l'odio, le
differenze solo nelle menti e rendi l'umanità migliore. Se
davvero vuoi creare un mondo unito e non diviso come hai iniziato...
auguri... non so che altro dirti. Mi auguro davvero che tu riesca, e
dico così e non perchè
quando dico va tutto al contrario..Addio..."
Se ne andò
lasciandolo in piedi vicino il camino, richiuse la
porta dietro di sè e seguì la donna con il
tailleur
grigio perla fino al ginocchio e tacchi verso le scale e poi il
portone. Lia comparve fuori, passando vicino i due militari appostati
di fianco la porta e si fermò a guardare quello che
accadeva. Vedeva la strada asfaltata che portava dalla grande porta
dalla quale era uscita, in linea retta, verso forse l'esterno, ed era
bordata da una fila di uomini in varie uniformi dritti e seri, mentre
altri guardavano da varie parti del patio in vari gruppetti. Scorgeva
gruppi a cavallo, gruppi a piedi in varie attività, su
carretti o camioncini fermi che fissavano la situazione in quel
momento. Davanti a lei, un metro dopo gli scalini vi era quella che
sembrava una biga, a cui vi era attaccato un cavallo ernome, color
bianco e cioccolato, enomi zampe, criniera e coda
lunghisshime e ondulate. La biga color nero e bianco nelle rifiniture,
con decori e rilievi in argento, era sistemata in modo che
lei potesse salirvi subito, con il cavallo che guardava verso
la strada, legato al mezzo da lunghe cinghie e
redini nere con borchie e fibbie argentate. Lo stupore la
assalì restando a guardare quella cosacome bloccata, per
alcuni minuti, anche se scuoteva la testa e le labbra dicevano come un
sbalordito, quando le si avvicinò alla
sua destra qualcuno. Lei si voltò e mutò
l'espressione in offesa e adirata vedendo chi le si era avvicinato con
un sorriso marpione, come compiaciuto.
"Dimmi che non sono da
qualche parte a dormire chissà quale sonno artificiale e
questo è cosa sto partonendo nella testa..."
"Questo è un
onore! Il kilometro e mezzo verso il cancello, in questo caso,
è il Cammino del Rispetto. Il cammino è un
privilegio per alcuni, è un omaggio che si fa ai nostri
capi, o come nel tuo caso, ai meritevoli. E' una cosa diciamo
simbolica, un ossequio a qualcuno per tener fede al rispetto dovutogli,
per la sua posizione, meritata, o come nel tuo caso a cosa ha compito.
Molti di noi hanno avuto il Cammino dell'eroe, Milan stesso per molte
feste ha avuto riservata la Biga o il miglio o chilometro dell'Onore.
Tutti quelli che hanno già saputo di te e cosa è
accaduto si trova qui e ha preso posto in fila fino al kilometro e
mezzo per poi arrivare al cancello. Molti dell'antica Credenza, quella
che tu chiami religione, hanno questo onore, ospiti illustri che ci
hanno sovvenzionato, aiutato, sostenuto... sarebbe come per i tempi
moderni la folla che solleva il Grande del momento osannandolo. Qui il
rispetto è dato da inchini, riverenze, rituali o cerimoniali
che sostituiscono il o altre forme di
ringraziamento e celebrazione. Per carità, in feste non
ufficiali o poco formali anche noi qui facciamo chiasso e siamo meno
abbottonati, ma il Rispetto e il Ringraziamento sono importanti. E'
lunga da spiegare ma per riassumere questo è un
cerimoniale onorifico. Ci sono stati tanti civili che in un modo o
nell'altro hanno aiutato, facendo anche cose straordinarie che per
molti dei miei compagni è un qualche atto eroico
straordinario per.. delle persone comuni. Senza addestramenti... Ma tu
non solo hai riso in faccia al nemico, hai trattato come casinisti i
membri di questa organizzazione, per non dire cosa hai pensato davvero
"con una faccia addolorata "hai preso a caschi in faccia Alaric e sei
giunta fin qui, fronteggiando Milan ricevendo pure questo onore. E sei
riuscita a farti arrivare qui come un'ospite importante,
chiedendo che venissi omaggiata fino ai cancelli. Un commiato con gli
onori posso dire..."
"Cavolo..."
soffiò via lei con il repiro sconvolta "Mi spieghi
perchè tu sei qui e non in infermeria? guardando Jd senza
capire.
"Ci sono stato e mi
hanno già curato. Hanno tagliato i tuoi punti e corretto la
cucitura con una a stringhe, sai quelle con un tessuto di base
artificiale con delle viti di plastica che..."
"Si ho capito di quali
parli, ma sei già in piedi? Non hai un qualche versamento
interno di sangue o..."
"Te l'ho detto, mi hanno
curato e messo a riposo un paio di giorni, sono però
sgattaiolato via il tempo di salutarti e ritornare, dopo che ho
telefonato a Milan per avere informazioni e saputo da Clarissa che
stavi andando. Così eccomi qui..."
"Sei scappato
dall'infermeria per... e se era pericoloso?"
"Ma non lo è
e tu stai andando... non mi dirai dove andrai, vero? Andrai una volta
per tutte?"
Lei fece di assenso con
la testa, gli mise una mano sulla spalla e gli augurò
fortuna e felicità. Poi si voltò con la testa
verso la biga ma strinse le labbra in una linea sottile con
un'espressione generale che sembrava dire "ma guarda cosa sto vedendo"
e guardò di nuovo Jd.
"Grazie, davvero, magari
salendovi sopra potrei sapere cosa provava qualsiasi faraone o
imperatore romano e... insomma, ne sono lusingata ma preferisco andare
a piedi...." vedendo l'espressione grave di Jd comprarire "e non
iniziare, non è qualche pensiero negativo su di voi ma...
per la prima volta dopo tantissimi anni mi sento come non ricordavo
affatto. Non so quanto durerà cosa mi hai dato da
iniettarmi, ma vorrei godermi questo benessere facendo qualcosa che non
mi era possibile da tantissimo tempo. Camminare godendomi alcuni
momenti. Quindi non ti offendere, e neanche loro, ma ho le mie ragioni,
non perchè pensi che per me è assurdo. Sarebbe
divertente anche... " osservando la biga e il cavallo "ma voglio vivere
questo momento..."
"Capisco, che la Madre e
il Padre ti mostrino la Luce nel cammino, allora..."
"Tu... anche tu credi
quindi nella religione di Milan?"
"Non è la
religione di Milan. Mica è un santone, semplicemente qui in
molti credono in una religione più vicina a noi delle altre.
Vicina a noi nel senso materiale nella natura intorno e in cui viviamo.
Tutte le altre credono in un'entità o Dio che ci osserva e
decide per noi fino alla morte. Circondato da creature chiamate angeli
o demoni ed ex persone che per la loro Fede sono finiti per essere
degli angeli speciali chiamati Santi, capaci di cose grandiose come Dio
stesso. E io... ho visto troppe cose schifose e devastati per credere
in un'entità del genere che osserva e basta e... mi sono
sentito più vicino con il concetto primordiale dell'uomo del
Padre e della Madre, quella che una volta chiamavano celtica. Vivendo
qui e nel nostro modo, mi sento più vicino a loro come forza
generatrice della vita e della morte di quanto lo fossi da bambino
dentro una chiesa. Un'entità così grandiosa per i
preti ma così distante e incomprensibile che risiedeva
là dove non possiamo andare se non da morti, sperando che
decida benevolmente per noi. Qui invece ho scoperto che posso essere
figlio della Madre e anche del Padre in molti modi, fare qualcosa per
ringraziarli e... sentirmi vivo io, credo."
"Mh..." scrollando la
testa "non riesco neanche io a credere ad un Dio che vive
lassù da qualche parte che gioca come sembra dai libri sacri
a the Sims con noi, capriccioso e puntiglioso... le cose fatte in suo
nome, cosa decretava e cosa faceva in quei testi e poi noi gente
normale o peggio innocenti là fuori che soffrono come non
saprei neanche immaginare mentre lui guarda e basta. Fin da piccola
perchè dovevo essere una brava fedele a forza, gli chiesi
per anni e anni di scambiare la mia anima con quella di qualche altro
bambino allora o persona dopo che meritasse il mio corpo e la mia vita,
perchè magari aveva avuto una brutta esistenza prima di
morire e per lui era già Vita. Che in qualche modo ci fosse
qualcuno che godesse di quello che avevo e rendesse grazie mentre io
sarei svanita, volevo davvero donare quello che per molti è
poco della nostra società mentre per altri tantissimo e
renderlo felice e che meritasse una nuova vita... quel poco che avrei
voluto era solo persone che mi amassero veramente senza legami di
sangue e ainfluenzarli e la possibilità di godermi qualcosa
che mi rendesse felice. Non di certo come adesso che si disperano per
uno smartphone o roba costosa, ma qualcosa che avrei voluto mangiare,
vedere, fare e vivere con chi volessi bene fin da bambina.... Ho
lottato così tanto per quello che gli altri volevano che
fossi cercando di riuscire e anche per me stessa, ho affrontato di
tutto eppure la gente mi giudicherebbe solamente come perdente e
ingrata, che sputa sulla sacra vita, che è una vergogna per
chi lascia quando sono gli stessi che mi vedono soffrire lamentandosi
anche di tante cose. Dovrei io nella sofferenza massima pensare a chi
voglio lasciare indietro sperando in una mia pace..." Si mise a scuotere la
testa guardando qualcosa sul marmo chiaro.Alla fine alzò la
testa verso il cielo. "...puntandomi col dito
dicendo che sarei debole e... semplicemente un'inutile e stupida
perdente solo perchè sono stanca di lottare per nessuno
scopo o motivo. Ho letto online tante volte di etichette come perdente
e stupido a persone che non avevano neanche loro più forza e
sono riuscite a mandare a quel paese tutto e tutti. Purotrppo sono un
pò ipocrita anche io, ma solo verso la gente che piange e
frigna su problemi che invece sono superabili e non necessitano di
certi pensieri, di quelli che si buttano a terra in lacrime come se
avessero perso tutto come me e invece hanno subito uno sgarbo, perso
qualcosa e non qualcuno attenzione, o qualche periodo NO....
Cè gente davvero debole e incapace di lottare e poi ci siamo
noi che per colpa dei primi non siamo capiti. hanno bisogno di tutto
facile, sicuro, senza incidenti o sassolini sul percorso che si lagnano
per qualcunque cosa, mentre io ho dovuto inghiottire, sopportare e
accettare tanto e tanto... Per ogni anno in più di niente
è stato un supplizio peggiore e bruciante, mentre tutto
peggiorava e io urlavo, piangevo e mi disperavo con chi mi stava
intorno, ma mi rimproveravano solo per... lascia stare. Se
questa tua religione ti da pace e aiuta, ben venga. Non la conosco bene
ma se si avvicina al concetto della Madre preistorica e della wicca
forse la capisco e sono felice per te..."
Si fronteggiarono alcuni
istanti, poi lui sorrise e scosse le spalle, dicendo che capiva e
trovasse la sua pace. Ma prima che lei rispondesse lui chiese un'ultima
cosa.
"Non pensi di restare?"
con uno sguardo triste e malinconico.
"..." basita "neanche mi
conosci, magari a loro là non piaccio neanche come non sono
mai piaciuta a nessuno e guardami, sono un rottame che sta in piedi.
Appena terminerà quell'antidolorifico io tornerò
ad aver bisogno di una sedia, un bastone nei giorni peggiori al cambio
delle stagioni, senza dormire o trovare pace tutto il giorno con il
senso di nausea costante... hai visto come in un'ora e passa ho avuto
bisogno di tre antidolorifici comuni per reggere...e non mi sono
bastati. Sarei solamente peggio di un gatto, vivere a sbafo senza avere
utilita!"
"Li odi proprio i gatti
vero? Mentre aspettavamo e parlavamo ne avevo compreso un pò
la portata ma credevo che i gatti fossero positivi."
"dormono sempre, fanno
le cose come vogliono loro, alle loro regole, pretendono e se non
ottengono urlano ed escono le unghie, pochi cacciano i topi e alcuni
sono passati alla storia umana come sterminatori di uccelli che hanno
portato loro all'estinzione, cercalo è vero... e
si lasciano avvicinare, toccare o considerare se e quando vogliono
loro. TU però devi trattarli da dei, dar loro cosa vogliono
e stanno sempre a fissarti con quegli occhi da diaboloci disgraziati
come se pianificassero qualche vendetta. come televisioni o altro
distrutto con le loro zampate o la tua morte... sono terribili i gatti!"
"Ok, ok..." ridendo
forte da farsi del male al fianco "ahio... sei prorpio amante dei cani,
eh?"
"Sono alcune razze..."
offesa e sbuffando così forte da gonfiarsi le guance creando
un broncio divertente. Senza volerlo, guardando in modo tagliante Jd
che fece ridere ancora di più lui, portandolo ad appoggiarsi
al muro per stare in piedi "e come mai cè questa razza di
cavallo alla biga?"
"Lo ha detto Milan"
cercando di contenersi mentre lei si accigliava di più "lo
ha chiesto perchè quando siete arrivati ti ha vista fissare
due cavalli in particolare e ha scommesso che li preferivi" e vedendola
irritata e pensierosa continuò "E ha detto anche che sei
chiara in quel che pensi..."
"Buona fotuna, Jd... a
te e agli altri..." voltandosi di scatto, serissima e tagliente
"Buona Pace, Lia..."
facendo un inchino con la schiena.
Jd sapeva che quel momento sarebbe arrivato, che gli ospiti avrebbero
iniziato a dare di matto. Era sempre quella la fine della storia, non
importava se loro fossero i buoni e facessero di tutto per aiutarli.
Dovevano esserci sempre casini!
Erano già tre i ragazzi assegnati agli ospiti che cercavano
Kianta per sapere cosa fare, come comportarsi, come evitare di
strangolarli per la disperazione.
Cèrano le madri che urlavano che i loro figli avevano
bisogno di
aria fresca e giochi normali all'aperto, i vegani che pretendevano cibi
"normali" e non volevano
vedere o sentire nulla di carni e derivati dei vicini di tavolo o di
sistemazione. Molti avevano preso la maledetta abitudine di portarsi i
pasti nella zona superiore mangiando a letto o a gruppetti, per terra o
con sedie come a un pigiama party. Con conseguenti lamentele di
sporcizia o azioni maleducate verso gli altri e disturbo, per urla e
risate troppo alte a causa di alcool o mini festicciole davanti i letti.
Nonostante la zona living di sotto con tavoli e sedie egonomici! Con
una cucina con l'essenziale ma che ti permette di sederti con chi vuoi
e avere cosa ti piace a pochi passi, invece di improvvisare sfilate con
le braccia piene di roba per tutte le file di letti che dovevano
attraversare, al piano superiore.
Cosa cèra di così difficile nelle zone giorno e
notte?
COn la possibilità di chiedere ore d'aria e spazi
supplementari
indicando la motivazione?
Per non parlare poi delle coppiette anche clandestine che pretendevano
di girare per i bagni, divisi per sesso, per appartarsi o altri
escamotage fantasiosi che dovevano fermare.
Il Sindaco aveva iniziato anche a fare storie, richiedendo
continuamente ad ogni ora un incontro con il Comandante o il Leader,
cèrano persone che millantavano questa o l'altra carica
importante ma era
limitata solo alla città. Chi tentava atti vandalici per
ottenere tutto quello che voleva e scoppiavano piccole rivolte se
qualcuno di loro veniva portato via in una zona di isolamento per la
quiete di tutti, con l'accusa di trattarli come prigionieri.
E come aveva detto Kianta, "Jd, puoi essere felice nell'aiutare il
prossimo, ma non sempre otterrai indietro un ringraziamento. Anzi,
preparati al peggio, sopratutto per chi è cresciuto nelle
famiglie, le moderne. Ci metto due minuti a metterli tutti in mini
stanze con solo il bagnetto e farli stare là dentro
finchè non si calmano. Anche a costo di essere odiata, ma se
non
comprendono nel modo allora trattiamoli per come
si
mostrano. Bestie. Punto. Quando saranno tornati alla ragione umana, ci
sarà dialogo oltre quello che diamo sempre. Ma non iniziare
con
i buonismi come quelli che tu e Milan considerate sempre. Con certi
soggetti non cè storia, perfino gli animali selvatici alla
fine
ti ringraziano..."
"Quanto hai ragione..." bofonchiò irato, vedendo di nuovo un
Gestore chiamarlo per un'emergenza nella Tana, come gli uomini
chiamavano quella costruzione. Ancora non sapeva esattamente come la
definissero Milan e Kianta, ma era sicuro che era qualcosa di
particolare, come sempre. Bastava vedere come lo Chateau era cambiato
radicalmente dal momento in cui Milan diede le chiavi di tutto a lei e
le disse che poteva fare le modifiche e sistemazioni come meglio
credeva, sicuro che lasciava il tutto in buone mani. E così
era
stato. Quello che era prima lo Chateau, si poteva definire ormai una
cittadina autonoma, autosufficiente, a misura di tutti quelli
che
vivevano e lavoravano. Quella che Milan definiva ,
"Cosa succede" chiese a Bernard, visibilmente a disagio.
"Ecco..." mentre rientravano nell'edificio "alcune donne hanno avuto un
alterco perchè alcune preparano dei piatti a detta loro
e altre hanno iniziato a lamentarsi per la puzza
e il
tempo impiegato, impedendo loro di preparare altro. Un altro gruppo,
misto questa volta, ha fatto rovinare a terra una teglia di qualcosa
appena uscita dal forno, dicendo che erano cancro per tutti, un altro
gruppo pretende di sapere dove e come sono coltivate le verdure
perchè mangiano solo bio. Un gruppo di genitori poi ha
iniziato
ad assalire la porta blindata manifestando rabbia per una sola cucina,
a discapito loro che devono preparare pappe e merende ai figli e non
è possibile. Mentre alcune persone sono adirate per la loro
dieta che non possono continuare per mancanza di particolari cibi e
strumenti di cottura. Nei bagni le cose vanno peggio... due donne si
sono accapigliate per il marito di una, alcune donne hanno lamentato la
poca privacy per le docce e i cubicoli per i gabinetti troppo
, affermando che si sentiva
propri e degli altri. Peggio ancora, due donne hanno attaccato una
famiglia proprio nella loro zona letto, strappando perfino le tende
divisorie, urlando di pochissima igiene quando hanno visto
delle
ragazzine e altre donne delle stesse famiglia fare la doccia con...
ehm.... le loro cose..." bisbigliando l'ultima parte rosso in faccia
"dicendo che i germi restavano nei piatti della doccia per le altre,
che
avrebbero usato quelle docce in particolare subito dopo. Che
è
vergognoso non usare le... i... aspetta..." consultando qualcosa sul
suo dispositivo "ecco... le coppette... sono per pulizia, igiene,
rispetto
per l'ambiente e gli altri. Questo mi ha riferito una donna. Altre
donne invece hanno lamentato di zero pulizia del corpo di molti, hanno
detto proprio
così, perchè sempre per qu...quelle cose non si
lavavano
perchè temevano blocchi e per armonizzare la zona...non ho
capito..."
"io si, anche se qui cè bisogno del comandante! Ma
sistemeremo la situazione appena indicata. Cè altro?"
"oh, si..." rispose desolato il ragazzo "il Sindaco continua a
pretendere di colloquiare con il comandante, con lui il seguito che lo
appoggia, altrimenti pena uno sciopero..."
"Sciopero... grandioso. Che altro?" chiese Jd grattandosi la testa
vedendo qualche subbuglio nella zona degli ospiti. Era una parte
enorme, su due piani, eppure la gente all'interno pareva che vivesse in
qualche prigione delle zone arabe recenti, che aveva visto con i suoi
occhi. Quelli erano buchi infernali in tutti i sensi, non sapevano
davvero i privilegi ricevuti e quanto avevano, rispetto a cosa aveva
visto negli
anni passati. Anche le prigioni asiatiche non scherzavano ma quelle
erano più moderne, qualcosa di molto diverso. Fra le
peggiori
ricordava amaramente le asiatiche come buone, quelle nelle zone russe
più povere come comunque decenti... ma quelle arabe delle
zone in
conflitto o povere erano da incubo. In confronto una volta scherzando
con Kianta, disse che forse gli uomini preistorici avevano prigioni
più . E invece erano al secondo giorno
e i
tafferugli in soli due piani di edificio sembravano richiamare interi
quartieri poveri e abbandonati a se stessi. Non cèra
unità in quella gente neanche in situazioni come quelle,
dove un
conflitto poteva scatenarsi se Milan non faceva attenzione,
dove
avevano quasi tutto quello di cui avevano bisogno, gratis e con persone
che facevano tutto al loro posto.
Cucina, pulizie, perfino
scuola come
Kianta aveva deciso per certe fasce d'età, per tenerli
buoni.
Gli schiamazzi di bambini poco educati dai genitori disturbavano tutti,
non importava l'età che avessero, ma si sentivano liberi di
comportarsi come meglio credevano. E ricordava ancora la mattina,
quindi poche ore prima, dove Kianta aveva avuto un confronto non
proprio liscio con alcuni , adirati
perchè lei e
alcuni Gestori avevano rimproverato i loro pargoli, anche se alcuni
superavano i quindici anni ma per come si comportavano sembravano
averne molto meno. Con conseguente litigio aspro dove decise di
confinare in un'altra zona quelle famiglie, da sole e in isolamento,
dicendo a tutti mentre venivano spostati che in giorni come quelli
educazione, vicinanza, considerazione dell'altro ed empatia per capire
quando e come comportarsi in mezzo ad altri, erano la chiave per
dimostrare di essere e migliori della
gente che li aveva
privati della loro normalità e case.
Cè un confine,
disse, tra stupidità e genitorialità, tra guide
di vita e
amebe che figliano e insegnano ad essere incivili ed egoisti. Potevano
comportarsi come persone o alla stregua degli animali, ossia seguendo
istinti che però erano nocivi per quella situazione. Quando
li
fece portare via rimproverando genitori colpevoli e quelli che
assistevano, di generare figli senza dare loro delle linee
guida
per
capire anche da soli i comportamenti corretti, di base,
minacciò
di fare lo stesso con gli altri, giurando che sarebbero rimasti tutti
in pochi metri quadrati per giorni senza uscire, senza tv ne altro
mezzo se non il dialogo tra loro. Se volevano essere come gli
esseri che distruggevano per ideali odiosi erano liberi di andarsene ma
da soli, a piedi, verso la loro case e con l'avviso alle forze
governative che pattugliavano le strade che quelle persone
meritavano un isolamento pedagogico. Dopo le prime proteste
lei
fece vedere dei video della loro stessa città in quei due
giorni, indicando che gli esseri umani civili erano loro mentre quelli
che lei odiava e che portavano quanto stavano sperimentando da alcuni
anni, erano i distruttori di tutto ciò che è
umano.
Terminò dicendo che perfino gli animali sapevano creare dei
gruppi o colonie organizzate e funzionanti, ma essendo animali e
vivendo per istinti, prevaleva il più forte dove gli altri
morivano velocemente o di stenti. O per altri motivi, ma non certo
dignitosi. E che l'essere umano fosse qualcosa di diverso e si
dimostrava
nell'empatia, nell'insegnamento di linee base di comportamento e
civiltà, solidarietà e capacità
positive, non
distruttive e limitative. Potevano urlare di limitazioni quanto
volevano,
ma non avevano idea disse, di quello che ricevevano e godevano in pochi
giorni rispetto ad altri, che mostrava mentre parlava. E come
esseri umani il rispetto e l'aiuto recproco erano essenziali, la
comunione di spazi, cibo o altra necessità facevano tutti
degli
esseri umani. Le persone menefreghiste, egoiste e cattive erano il male
della società umana, peggio le moderne. Cosa
noi facevamo, indicò prima di andarsene, era un'unione di
queste
cose. Li proteggevamo, aiutavamo, trattavamo come ospiti e per alcuni
anche amici, come era capitato con alcune guardie che scherzavano e
ridevano con molti di loro e che facevano uscire per un gruppetto
con qualche bottiglia, carte o altri passatempi,
ragionò
Jd. Vi era
integrazione per superare insieme tutto e dimostrare cosa fosse
l'essere umano. E poi Kianta se ne andò avvisandoli
un'ultima
volta che avrebbe punito duramente e senza problemi.
"Ecco... Jd, abbiamo bisogno del comandante, noi..."
"Vuoi dirmi che non siete in grado di sistemare la situazione?"
"Jd...capitano..." disse lui avvicinandosi a pochi centimentri come
disperato "anche con l'introduzione di certe...
Djordje,
per me sono
esagerazioni. Vuole eseguire tutto come gli Antichi, ma per me
è
troppo. Anche la Rinascita, tutte le ragazze che sta scegliendo per la
simbol..."
"Io non voglio essere personinficazione della Signora dell'anno, che
sarebbe arboreo. Mi è bastato assistere alla Fine
dell'inverno e
al Tempo di cervi. Quelle non erano celebrazioni... " mostrandosi
disgustata, amareggiata "cosa ha accettato che i partecipanti facessero
per il rinnovamento... ho deciso di dire a
Dorde, mi
pare strano che tu lo chiami con il nome originale e non
l'abbreviazione che usiamo tutti, che io voglio restare solo una
Fanciulla di Dorde.
Basta. Non voglio essere una Dama, nè una
Figlia del Padre e..."
"Eh? Sei anche una Figlia del Padre? ma perchè?"
"Chiedilo a Milan e Dorde..."
"Mi sembra parecchio strano che tu sia sia Musa o Figlia, e
Fanciulla. Come funziona? Non dovrebbero essere..."
"Le Fanciulle di Dorde dovevano all'inizio
essere le Muse o Figlie. Ricordi quali sono, almeno?"
"...Mh! Se ricordo bene rispetto alle muse mitologiche, queste sono
legate più a premonizioni e misticismo. Sono le
entità
che la nostra organizzazione utilizza per certe cose..."
"Già" adirata, stringendo con forza le braccia con le mani
"Questa cosa non mi è mai piaiciuta e la trovo assurda. Le
religioni le ho sempre odiate per tante cose e il fatto che sia Milan
che Dorde utilizzino queste cose magiche mi fa
incavolare!
Una cosa è accettare l'idea che questo mondo va considerato
con
una scintilla data dal dualismo creatore, da nostro Padre e Madre e va
tutelato, rispettato, protetto. Ma pensare che esista un piano o filo
sovrannaturale da copiare le religioni che non sopporto... Ho accettato
solo per Milan, ma non mi va... io non credo di essere affatto una
Figlia o Fanciulla..."
"In verità il fatto che tu sia una Musa di Dorde non
è un
concetto sbagliato. E' il fatto che lui abbia scisso le due cose,
Fanciulla per essere le sue personali e le Figlie o Muse, non lo
capisco. Non siete la stessa cosa? E' per te, se esistono
molte
cose. No?" guardandola
con un sorriso leggero "Se ricordo bene le nove Figlie o Muse sono
coloro che conducono, che indicano, qualcosa di
Richiesto. Le muse
sono... colei che invita, colei che
invoca, colei che mente, colei
che punisce,colei che
predice,colei che
appassiona, colei che
cela, colei che insegna. colei
che crea. Entità ispiratrici per
tutti, vere e proprie streghe forti, capaci, neutre
e dedite a rituali mistici. Studiano, tessono e presiedono gli
avvenimenti consigliando i Guardiani. Usano le parole per arrivare alla
risposta che si chiede loro. Il cerchio è
l'incontro delle dame, ma anche il luogo di
celebrazioni di date speciali come i solstizi o gli equinozi. Al loro
posto giungono le Fanciulle di Dorde, rappresentazione della ruota
annuale, dei momenti stagionali che viviamo. Dotate anch'esse di
qualcosa di speciale, si abbigliano e compiono rituali di
ringraziamento o invocazione d el Padre e la Madre portando le
festività tra noi. E' come ho capito da Milan per Dorde le
Fanciulle sono molto di più di questo..."
"infatti, non è la stessa cosa dei preti? Alla stregua di
altre
religioni dove si pensa al magico? Perchè dovrebbero esserci
personificazioni di un periodo e che fa riti in stile messe religiose?
E'
vergognoso! Così come le nostre armi che sono fatte in Weben
o Benben
e in Uakitite, perchè secondo Milan
donano qualcosa di magico al proprietario. Serio?"
"Sai come la pensa Milan, che a questo mondo oltre il materiale
cè dell'altro. E lui vuole accaparrarsi tutto il positivo
che
può. Tu sei più materiale, pratica, rifiuti
queste cose e
posso capire che vuoi lasciare tutto, se non vuoi farvi parte diglielo.
E Basta. Cosa può accadere..."
"La Fanciulla della rinascita sai perchè si chiama
così? O Peggio e cosa temo, la Signora
del
nuovo anno?"
"No, lo sai che partecipo molto di rado a queste
nuove celebrazioni, tranne le feste al
falò. Quelle non me le perdo" mostrando un sorriso
smagliante.
"Conosci Serena no?"
"Si, la mora. Anche se ha il pancione e ormai dovrebbe
partorire, adora occuparsi dei giardini..."
"GIà. Era la Signora del
nuovo anno...! Guardala come è adesso..."
"..." restando un attimo turbato con la bocca aperta mentre lei lo
fissava nera in volto.
"Signora del
nuovo anno... aspetta! Non può essere quello che ho capito
io!"
"Secondo te qualè il compito delle Fanciulle
del Tempo delle invocazioni e Fine dell'inverno?
"Cavolo non lo ricordo. E' il periodo marzo fino maggio, con due
Fanciulle come rapprentazioni... è il mese dei semi e
impiantamento, rinnovo..."
"e accoppiamenti! presenziano nell'abito creato ogni anno per
rappresentare..."
"No, aspetta! Dici quella ragazza che ho visto con quell'abito color
verde foglia chiaro, con gonna a palloncino a strati come petali, dal
più scuro a trasparente perlescente sopra? il fiocco
lunghissimo fino a terra con le due stringhe come strascichi?
i
ciondoli come campanelle a forma di fiore che tintinnavano, il velo
stretto alla testa da un nastro con quei ciondoli? Coi capelli sciolti
lunghi e le scarpe con un tacchetto? Che assisteva durante le settimane
della monta degli animali? Per le nascite estive?"
"Si!" con il broncio "davvero non segui più molto la vostra
religione! Uno dei compiti di quelle Fanciulle è
rappresentare
lo spirito della rinascita e dell'arrivo del periodo di Luce. L'anno
scorso non cèra?"
"In effetti non a questi livelli. Cèra, ma questa
è la
prima volta che sento queste cose. Si è portato agli estremi
il
concetto dell'antica religione. Ricordo che ero d'accordo sulla
credenza di ringraziare il dualismo creatore e ricordo te, quel giorno,
in cui hai chiesto allora la scintilla della vita o particolla di Dio e
il big bang cosa fossero, visto che non erano proprio un dualismo. Ho
riso per ore. E quando hai continuato dicendo che una volta in un
acquario era nato un cucciolo di squalo, ma non vi erano maschi e hanno
scoperto che forse sono in grado di procreare per partenogenesi non
riuscivo a smettere. E anche
qui, hai messo in dubbio la questione. E Alaric che si scontrava con te
dicendo che sei pazza perchè non credi in certe cose e in
Milan.
Cosa accadrà se scoprono che non sarai più
Fanciulla?"
ridendo di gusto.
"..." guardandolo malamente come se volesse chiedere cosa ci fosse di
divertente "non cè niente da ridere. Sono rituali assurdi,
va
bene festeggiare ma non con gravidanze e feste baccanali. Andiamo....
Per augurare prosperità e buon anno non
cè bisogno di certe cose. E le urla di felicità e
isterismo di certi video della gente, appena sente che altri sono
incinta. A me viene la pelle d'oca, lo sgutter nel vederli urlare e
fare cose pazze solo perchè tizia è gravida.
Perchè tanta felicità su una cosa NATURALE!
Succede a
TUTTE, a meno che non ci siano problemi, ma ormai sono per la maggior
parte sistemabili, ogni femmina di questo mondo
... oh, ma
diciamo la cosa correttamente. Se tu sei sposata, con pieno accordo
delle famiglie e tutto, è accettato. O sei una donnaccia per
la società e mi spiace per loro, ma fanno o
possono farlo TUTTE! Che poi che schifo, cavolo! Se capita in qualche
modo che scopro di esserela Signora del nuovo anno, brucio tutto! Altro
che onore essere queste cavolate!"
"Lo sgutter... di nuovo quella parola per non dire ,
non la sentivo da un pò" scoprendo che l oguardava malissimo
"Dai, calmati" alzando le mani vedendola furente, nervosa "Milan non lo
permetterà, ha anche il Giuramento sull'onore di quel
giorno, se
mai dovesse accadere..."
"IO NON VOGLIO QUESTE CAVOLATE! Anche Alaric dice che non è
normale odiare quello è naturale, rigirandomi le mie stesse
parole. Ti ci metti anche tu?"
fronteggiandolo con rabbia.
"No, non ho detto questo. Sai che non lo farei mai, men che meno con
te, Kianta. So che odi quel discorso e non trovo giusto da parte di
Milan e
Dorde una cosa del genere. Nessuno ti chiede un sacrificio, e non
dovrebbe neanche Milan. Nessuno ti toccherà, ne dovrai
soffrire
per queste cose. QUindi calmati, non devi starci male" stringendole le
braccia e cercando di calmarla, cercando di guardarla negli occhi
nonostante lei non volesse il contatto visivo "Se vi saranno problemi
cercheremo di sistemare le cose. Ok? Ma Lui cosa dice contro le
decisioni di Milan?"
A quel punto lei sussultò sorpresa, alzò
finalmente gli
occhi su Jd e restò qualche istante, aggrottando la fronte,
nel
capire la domanda. Poi si allontanò con decisione dalla
stretta
gentile di lui, che rimase con le mani alzate dove tenevano le braccia.
Tornò a fissare la sabbia, perplessa e silenziosa,
finchè
non guardò il cielo.
"Perchè è importante sapere Lui che ne pensa?
Comunque non gliene ho parlato e preferisco evitare..."
"Perchè?"
"...perchè!" disse lei voltandosi di scatto verso di lui,
serissima "so già la risposta, la conosco e non mi
interessa.
Non deve accadere, in nessuna situazione, non esiste che finisca
così per me. Non... non.." scuotendo la testa disperata
"sarebbe
tremendo per me, una cosa..."
"da noi non esiste l'obbligo, e lo sai. Anzi, ne è
contemplato solo uno, l'Uno, e nessun altro di davvero... insomma,
anche per te questo è stato possibile e quell'Uno
è un vincolo scelto e voluto da chi accetta. Poi per il
resto tutti eseguono per gratitudine, rispetto e perchè vi
seguono per davvero. Ci credono. E lo avete costruito voi. E non posso
pensare che Milan possa accettare che tu..."
"Non riesco a capire come fa la gente ad essere felice nel farsi
avvicinare e peggio ancora a fare figli, e intendo dal lato della
donna. Dovrebbe essere, essendo umani, qualcosa ben diversa
dall'accoppiamento degli animali in generale e...
"Fa niente, non pensarci perchè non accadrà."
proruppe lui, per evitare di un discorso che aveva già fatto
con un'altra persona e non sapeva mai come rispondere, cosa dire, come
trovare un equilibrio in una conversazione così particolare
da non farle venire le paure "Hai anche il
dispositivo nel braccio che lo evita, quindi pensiamo a queste... cosa
voleva Milan? Eventi? Perchè ti ha mandato degli abiti con
accessori e gioielli da festa?"
"... ci saranno dei ricevimenti per i nostri fondi" iniziò
lei calmandosi piano piano" il Conte ha deciso
di organizzarne due lui e uno un alto governatore della ex america.
Ancora non so come Milan riuscirà a cambiare certe cose, ma
ha
detto che è importarte la nostra partecipazione, ecco
perchè dell'AerOl con tutti i vestiti. Di tutti i veterani,
quindi preparati. Mi ha mandato anche i
gioielli migliori..." toccandosi la collana. Un intreccio come dei rami
sottili di fili di platino che abbracciavano il collo formando come un
girocollo spesso quattro dita, che correva intorno al collo come due
braccia di rami che da dietro si aprivano in avanti e terminavano poco
sotto il solco del collo, con una
grossa gemma blu che sembrava uno scorcio di universo.
"Oh, è la collana con la tanzanite? bella, sta bene con
l'abito!"
"No, è Heelal..."
"COSA?!? Ma dici il diamante blu?"
"Si, il cugino dell'Hope, trovato nella stessa miniera qualche anno fa
e donato a MIlan per finanziare il Progetto. Solo che, vedendolo, ha
deciso di tenerlo perchè a causa delle sue
la gemma ha l'aspetto di una foto
di qualche
sonda mandata nell'universo profondo, e l'intagliatore olandese ha dato
ad essa un leggero taglio e il nome appunto di Heelal, universo. Dopo
che fece creare questo abito, l'aqua, ed altri sempre sui toni del blu
con le migliori stoffe per degli eventi dove dovevo essere presente, mi
ha dato anche questa collana da usare a mia scelta con ognuno di essi.
Era insieme ai rubini, opali australiani, cianiti e tanzaniti da
abbinare agli abiti"
"Cazzo, Kianta...! E' un cazzo di diamante che vale miliardi, e non
andare al mare!"
Le lo fisso freddamente, alzando il sopracciglio destro "non stavo
prendendo il sole, non facevo un bagno, questa zona è
controllata dai nostri e cè Helias attivo a controllare ogni
cosa. Calmati. L'ho indossato apposta, per fargli un dispetto, sapendo
che lo avrebbe saputo..." dicendo più lentamente l'ultima
parte,
guardandolo.
Jd capì a cosa si riferiva, qualcuno diceva a Milan quello
che
faceva e ammetteva che lui stesso aveva detto qualcosa
perchè il
Leader agisse pro Kianta per determinate questioni. E quando lei lo
fronteggiava. Era l'unica a farlo, la sola con gli attributi che tanti
di loro invece avevano di natura ma non usavano con lui, da guardare
quel'uomo negli occhi e dirgli cosa non piaceva, cosa non andava e
pretendere un cambiamento.
Tuttavia, Kianta era Kianta, come Milan era Milan ed entrambi sapevano
come trattare l'altro. E Milan sapeva che Kianta non lo affrontava per
qualcosa di preteso come fosse un'egoista pretenziosa o altro, agiva e
chiedeva sempre per l'organizzazione o qualcun altro, essendo
più di semplice di molti altri. E semplicemente sapeva cosa
voleva e come e chiedeva l'appoggio dell'amico, perchè
questo
erano ormai.
Anche Jd era suo amico ma sapeva bene che lei aveva come... dei livelli
di amicizia, un pò come i livelli di spazio della zona
privata
di una persona. Come quella lezione sulla comunicazione e interazioni
personali, tra le altre che rano obbligatori, che lei faceva fare a
tutti per istruirli e migliorarli. Lei adottava la stessa cosa e quindi
teneva diversi tipi di amici, come diverse erano quelle zone. La zona
intima, zona personale, zona sociale, zona pubblica. Sapeva che se
stesso e Milan come i veterani, facevano parte della zona personale. La
zona sociale con tutti i membri dell'arganizzazione, il gruppetto degli
Andere in tedesco o Diversi, come li chiamavano gli altri e tutti
quelli che si facevano avvicinare da lei senza timori. Perfino Madame
era in questa categoria. E poi cèrano quelli della zona
pubblica, tutti quelli che non voleva tra i piedi se non per
lavoro, ossia fuori dagl i altri spazi. E la zona intima, o
più vicina a lei... non era di nessuno. Almeno,
ricordò,
prima di otto mesi prima, forse di più. Cèra solo
una
persona in verità, che era riuscita a superare quella linea
netta tra lei e tutti gli altri, se stesso compreso, che sapeva aver
raggiunto una vicinanza di... niente. LA persona speciale, LA personale
più vicina come per altri erano uno dei nonni,
genitori,
migliori amici per sempre, qualunque persona che restava per sempre nel
cuore e spalla con spalla. E sospirò duramente, per questo.
"Quindi fammi capire. Sapendo che Milan lo scopriva hai indossato una
abito costoso, il diamante che è il gioiello più
costoso
di tutti beni dell'organizzazione, in tema di oro e pietre, e sei
venuta qui a guardare il mare per protesta?
"Ho pensato che fosse più appropriato e... di certo non
potevo
venire vestita di tuttopunto, con pelle e tessuti pesanti. Questo
periodo è perfetto , non ancora troppo caldo ma cancellando
il
freddo. Sapevo che venivamo qui e ho deciso di farlo, visto che Milan
mi ha chiesto anche di partecipare a determinati
incontri, mandandomi alcuni abiti da indossare. Lo sapevi? Vuole che
sia presente come sua accompagnatrice, anche se sa che odio quegli
eventi, e ho deciso di godermeli un pò. Mi sentivo di
mettere
questo e osservare per un pò..." facendolo ridere.
"Ok, lasciamo perdere... Cosa stai guardando da quando sono arrivato?"
le chiese, vedendola di
nuovo fissa in un punto, mentre i cani e il mulo giocavano contenti
intorno a loro.
"Il Castello di mare, quell'antico bastione che si può
vedere in
giorni come questo. Ormai è dirocatto, peccato..."
stringendosi
le braccia tra se.
"Vuoi andarci?"
"No, come ho detto è diroccato e in epoche passate era anche
una
prigione sull'acqua. Sarebbe pericoloso e poi... se è come
ho
letto, magari quel posto è anche oscuro. Meglio di no..."
"Allora torni con me?"
"Mi spieghi perchè ho trovato al canile Sin e Anu? Sono Xolo
quetzal, anche se rientrano nei cani da guardia non li ho messi..."
"Lo so io..." la fermò subito "Milan a quanto pare, quando
stavano caricando i cani nell'AerOl , mentre il resto dei gruppi
che dovevano venire nell'AirOl, ha chiesto che questi due signorini
fossero con te come
guardie extra. A quanto pare è per la tua sicurezza, sono
addestrati e buone Ombre, inoltre sono i cani destinati alla
sicurezza personale di pezzi grossi... quando uno dei ragazzi mi ha
detto che è stato Milan, ho capito che ormai sono i vostri
protettori. Seguono sempre te o lui dove serve, quindi ha senso..."
"Ma abbiamo altre razze per questo compito, loro valgono tantissimo ed
è certo che hanno meno problemi dentali dei cugini in
messico
ma... che senso ha portarli qui?"
"Non capisco perchè ti lamenti..." disse lui pensieroso,
intrecciando le mani dietro la testa, facendo piccoli passi intorno a
lei "li alleviamo a addestriamo per essere i cani personali di gente
ricca e snob, questi due sono rimasti sempre insieme a voi due quando
volevate un'Ombra, non sono stati mai venduti a nessuno e ora li manda
qui per te. Direi che ha preferito un'ulteriore incentivo di sicurezza
nei tuoi riguardi. Ha mandato anche altre razze
per le ronde e controllo, ma questi sono considerati i cani sacri e di
persone di alto rango aztechi, erano la guida delle anime dei
proprietari. Essendo Milan... Milan, ci credo che lo reputi l'unico
tipo
di cane meritevole di stare al suo calcagno."
"Già, essendo Milan quel che è..." rispose lei
lievemente
piccata, facendo il broncio dopo aver espirato con forza da gonfiarsi
le guance, assumendo un'espressione arrabbiata. Facendo
sorridere Jd.
"Non so il perchè di questo tuo malumore ma... ti ha
pensata, ha
voluto un' altra carta alla tua sicurezza, e a me va bene. Quei due ti
sono fedeli e ti stanno vicina con le orecchie tese. Io sono
tranquillo, quindi non preoccuparti per loro e il loro valore. Che poi,
parli tu che per lamentarti indossi un abito e un gioiello milionari"
ridendo guardandola "Alla
fine penso che Milan consideri il tuo valore sopra il loro " fissandola
di sottecchi "e credo che reputi davvero importante questa missione da
mandare anche te, anche se non era il caso. Ma ti guarda le spalle
tramite loro, quindi non pensarci. Ok? Però,
perchè sei
venuta fin qui su Negal?"
"Guarda che non ho cavalcato questo muletto!" voltandosi a guardarlo
con le sopracciglia alzate "mi hanno dato un passaggio, loro compresi,
i ragazzi del gruppo scout.
Negal aveva già smangiucchiato buona parte dell'erba di una
delle zone
che dobbiamo ripulire, così l'ho portato con me. Lui
è
uno dei pochi che non ha visto il mare a casa. Secondo te dove li
mettevo
scarpe e copriabito?"
"Quali scarpe?"
Kianta si voltò in cerca del mulo e lo trovò a
raspare la
sabbia giocando con le onde con i due Xolo, sul dorso il corpiabito
sghembo, col rischio di scivolare. Guardò ovunque intorno a
lei,
arrabbiata, dicendo "ma... ma..." preoccupata. QUindi aveva indossato
le Constantine di raso color azzurro con tacco e tonde in punta, il
completo insomma, e Jd rise immaginando la faccia di Milan
vedendole rovinate e pensando al loro costo.
Quegli abiti e accessori
erano per determinate situazioni ma Kianta aveva il vizio di metterli
quando pensava fosse lecito come una protesta, ma alla fine non li
rovinava mai, era attenta su certe cosa. Ma se accadeva
qualcosa anche se davvero raramente, andavano puliti e riparati e visto
il loro costo, Milan non
sempre ne era felice. Ma chiudeva un occhio perchè li
comprava
per lei e per avvenimenti in cui si richiedeva quel tipo di dresscode,
per poi riporli nel guardaroba dello Chateau. IN pratica
cèrano
abiti creati apposta per tutti i veterani, Kianta e Milan compresi, con
tessuti particolari o pagati cari a stilisti
meritevoli, e bravi, che venivano indossati solo qualche
volta,
anche una, e messi in un luogo speciale, e lei trovava la
cosa triste. Pensava troppo a chi non aveva niente rapportato al costo
di quelle creazioni e considerava importante non sprecare. Anche se li
indossava per protesta silenziosa, era sempre rispettosa di tutto,
così come cèra la regola in tutta la
compagnia,voluta da
lei, che tutto era riparabile e non si gettava nulla. Aveva
istruito, creato i cosidetti Angoli e Spazi e nominato artigiani, in
grado di creare e riparare di tutto, riutilizzando tutto evitando
sprechi o dando nuova vita a ogni cosa, fino a che non si poteva far
nulla. Ed erano così bravi che ti restituivano cosa gli
portavi
come fosse nuovo, a volte se non sapevi che erano riparati sembravano
in ottimo stato.
Così aveva dato occupazione, guadagno e dignità a
tante
persone, ma anche un valore agli oggetti che prima erano persi,
costruendo la Cittadella partendo dallo Chateau. Solo gli abiti
speciali erano disegnati e creati da artisti fuori dallo Chateau e
costavano cari, e in effetti pochi sapevano di questa cosa, appunto i
veterani e le guardie dei membri della Testa dell'organizzazione.
Kianta odiava mostrarsi in intimo per le misure e creava sempre
questioni per non essere toccata, ma finanziava e sosteneva la
creatività e le capacità sartoriali interne, come
per
tutte le altre attività, con ottimi risultati e non capiva
perchè Milan dovesse pagare esterni e anche migliaia di
dollari
per abiti che sarebbero serviti solo una manciata di volte.
Così
per protesta, sia per quel che si lamentava, sia per questo spreco
secondo lei comrpando lui spesso nuovi abiti e accessori, gli faceva
sapere che i famosi abiti erano usati anche... per vedere il mare! Per
farlo reagire ed essere convocata. Ma Jd non sapeva mai come andava a
finire realmente perchè in generale scopriva sempre la
decisione
di Milan dal comportamento di lei o l'attuazione di cosa lei chiedeva.
Quindi lei dava importanza al riutilizzo e ad abiti veramente adatti
alla persona e no nsolo belli, cosa che quelli non erano per e su di
lei ai suoi occhi. Ma per Milan doveva indossare quando richiesto cosa
lui voleva e, contro Milan, lei li usava per mostrare disappunto su
qualcosa. Amava solo alcuni abiti, che aveva creato, scelto e voluto
proprio lei stessa e li aveva pagati con soldi suoi, conservati da
vendite e altre cose, e considerava tantissimo quegli abiti come
, adatti a lei. Gli altri erano doni di Milan per
essere
utilizzati in certe occasioni e, anche se magnifici, non capiva
perchè tutti quei soldi spesi in capi conservati poi in
stanze
controllate in temperatura e sicurezza, senza altri utilizzi. Calcolava
che molti di quelli potevano non essere creati e pagati, potendo
indossare sempre gli stessi ma...
Milan era diverso, pensava sempre che un abito facesse il
monaco, sopratutto agli occhi degli altri e indossare sempre gli stessi
davanti alle stesse persone fosse... da poveri. Diceva che conosceva la
povertà da piccolo in un certo senso e quella di apparire
era
un'arte, erano anche un modo per dimostrare cosa era
diventato
dal niente. Per questo secondo lui una persona aveva bisogno di un
certo numero e tipo di abiti per ogni occasione e pagarli di
più, con un risultato stupefancente anche sulla
persona,
era un piccolo prezzo da pagare.
Ma odiava anche i danni e problemi agli abiti, e questo creava piccole
incompresioni se lei faceva protesta, anche se essendo pudica in una
certa misura lo faceva come quel giorno sulla spiagga, lontano dagli
occhi degli altri.Se lei faceva
come credeva, con il risultato di qualche piccolo danno, MIlan
diventava di malumore per molto tempo. Per lui gli abiti belli e curati
erano... un'ossessione? Poteva metterla così?
Secondo il
Leader, certi abiti esistono per essere ammirati o sul corpo di una
donna o su un manichino espositivo. Erano opere d'arte, diceva, e i
loro costo aveva un senso. Anche lui indossava certi tipi di abiti e di
un certo costo, e diceva che gli uomini di un certo livello normalmente
vestivano italiano e la qualità era qualcosa che rifletteva
loro
stessi. Per kianta non era proprio così, al massimo dovevano
esserci due abiti identici se proprio lui voleva applicare queste
convinzione, ma pensò che era un punzecchiarsi,
tra quei due, su argomenti che alla fine a lui non interessavano, si
preoccupava solo del rimprovero che lei avrebbe avuto per i danni.
Stava pensando troppo su argomenti che non gli competevano,
"le cerco io, tu riprendi quei tre e andiamo. Ho il van a pochi metri.
Cè bisogno di te in quel delirio!"
"No, ti prego. Ero venuta qui per un pò di pace, anche..."
"Non posso farci niente, questi qui sono pazzi già dopo un
giorno e i ragazzi stanno andando fuori testa. Devi proprio venire..."
pregandola con le mani unite e lo sguardo triste. "ti prometto che
questa sera avrai finito. E sarai libera! Ma vieni a sistemare la
questione. Inoltre il peggio lo danno le donne, e i ragazzi assegnati
come Gestori sono in lacrime. Giuro... torna!"
Jd andò a cercare le scarpe mentre Kianta sospirava
desolata,
odiava quelle persone per come si comportavano con tutti loro. E non
comprendeva come considerassero il loro aiuto e protezione come una
prigionia, quando le cellule distruggevano e portavano terrore sotto le
loro case. Scosse la testa scocciata e richiamò i due cani e
il
mulo, che ancora fronteggiavano le basse onde spumose.
Jd fece un sospiro di sollievo per cosa trovò, notando che
le
scarpe erano dentro le bisacce che Kianta aveva messo al mulo, una
fascia che teneva due sacche, tutto di pelle, che contenevano varie
cose. Ma in quelche modo questi li aveva fatti cadere, anche se non si
spiegava il mantello. Ringraziò che lei fosse una persona
avveduta e corretta, la osservò mentre passeggiava andando
al
van con i cani, mentre il mulo scorazzava intorno al mezzo, e disse che
in fondo Milan aveva torto. Gli abiti andavano ammirati sulla persona
per cui erano statio realizzati, come tutti gli altri. Sorrise pacifico
con le bisacce sulla spalla e avanzò verso il van e Kianta,
continuando a osservarla mentre il vento le carezzava il
corpo e
giocava con l'abito.
Sei ore dopo.
Gask sistemò i contenitori che aveva sgraffiniato dalla
cucina
del campo in una tascapane in pelle, un regalo fatto da alcuni suoi
uomini che sapevano trattare il pellame e utilizzarlo per vari oggetti.
In questo caso alcuni di loro sapevano cucire e pressare la pelle con
varie decorazioni ,per produrre vari capi d'abbigliamento, oggestistica
e vari tipi di zaini e borse. La volta precedente aveva ricevuto dei
bracciali in pelle scura che fungevano sia da paracolpi per la corda
dell'arco, anche se non lo usava mai, ma anche per pugnali, coltelli di
vario tipo o attrezzi di lavoro. Su pressione di Kianta aveva imparato
l'arte del chiavistello, un modo carino per dire scassinatore, secondo
lei. Con vari piccoli attrezzi fatti appositamente, sempre da alcuni di
loro, era in grado dopo un corso pressante, di aprire qualsiasi cosa.
E quei bracciali erano utilissimi! Aveva anche imparato ad utilizzare
alcuni aggeggi, non ricordava mai il
nome, per far scattare le serrature, allarmi e altri apparecchi
elettronici. Era penoso con i computer e i macchinosi passaggi per
hackerare le telecamere, ma aveva scoperto di non essere male con
serrature varie di base, chiavistelli e ogni cosa chiusa da una chiave.
E si divertiva a volte a metterlo in pratica, sopratuttto per gli
scherzi.
Rise mentre costeggiava il BeauSejour, come cavolo l'aveva nominato
Milan. Suo fratello era un uomo straordinario e lo pensava giorno dopo
giorno, dal primo momento che si era conosciuti, ma quando si trattava
di cose mistiche e nomi da dare, era allucinante. Aveva peggiorato le
sue fissazioni dall'arrivo di Kianta, così si era lasciato
sfuggire Jd, e la mania dei simbolismi e parallelismi e non
sapeva proprio da dove e cosa cosa provenisse quel nome. E preferiva
non chiederlo, neanche a lei, perchè perfino Kianta stessa
alla
lunga alzava gli occhi al cielo per questo colorito modo di chiamare
tutto di Milan. Era così difficile chiamarlo... edificio
principale? No,
non lo era pensò, anche se in verità mentre si
guardava
intorno, ricordò che la Consolle e i Crell era posizionati
lì e Kianta vi aveva il suo ufficio. Ma allora il Torrione?
Non
capiva, ma aveva evitato di chiedere a chiunque perchè
sapeva
che
le spiegazioni sarebbero state lunghe e vaghe, per lui.
Sapeva di non essere una cima su tante cose e sorrise al ricordo di una
risata di Kianta, vedendolo interdetto su una cosa che non
capiva.
Rideva sempre lei, quando lo vedeva perso, spaesato, su un argomento
che non gli entrava in testa e con una smorfia come per dire
e se prima si imbronciava
perchè preso in
giro, poi comprese che era per ben altro, e alla fine gli piaceva
vederla ridere. Visto che di solito non lo faceva.
"Ehi Victor, hai slacciato quello che ti ho detto?" disse al phonvlet
chiamando qualcuno.
"Ah ah ah, Capitano... si, ho staccato, staccato, le cam a infrarossi e
termiche e messe quelle manuali. Posso sapere perchè lo hai
chiesto e non il Comandante?"
"E' il comandante che ha voluto così. Stiamo facendo un
addestramento di emergenza per una cosa, e non vogliamo allarmare tutti
col rischio di esser visti e invalidare le cose... insomma, tiene
quelle esterne finchè non te lo dico"
"Ma... capitano mi permetta, è un'infomrazione vaga. Come
dovrei registrare questo cambio dei..."
"più tardi il comandante verrà lì a
dirtelo,
dobbiamo provare una cosa! Tu fà quella cosa, abbiamo
bisogno di
fare dei test per una cosa... stacca. Ok?"
"una cosa di una cosa... capitano, io lo faccio perchè
è
Lei ma spero che davvero il comandante verrà a confermarmi
la
modifica al registro. Altrimenti sono io che mi prendo la lavata di
capo e non voglio che il comandante..."
"Victor! Tranquillo, registra pure questa cosa e poi il comandante ti
dirà tutto, non ho tempo. Tu stacca, eh?"
"Si capitano, procedo. Riceverà sul suo dispositivo l'avviso
quando saranno disattivati o modificati come sempre. Buona serata"
"Si, si..." più a se stesso che all'uomo al telefono "spero
solo di convincerla..." alzando lo sguardo verso l'alto.
Si sistemò la tascapane intorno al collo, facendola cadere
sul
fianco destro, poi iniziò la scalata della parete dopo aver
ricevuto l'avviso sul phonevlet. Aveva studiato tutte le
pareti
per bene per sapere poi come muoversi per tutta la giornata, visto che
il giorno prima avevano dovuto terminare il campo e quell'edificio. Ora
sperava che fosse dove sapeva.
Arrivò in cima, si issò sulle
braccia pentallando i
piedi dove era possibile, cercando di non scivolare sulle zone
prefabbricate
del tetto. Lisce, di un materiale tipo plastica ma di tipo diverso, al
solito non ricordava, uno
sul grigio tondenggiante ma calpestabile a forma di quadrato, con
l'altro tipo trasparente in un bell'oblò da cui si vedeva
l'interno. Di quelle sezione ve ne erano sei in una fila di
due, al
fianco altre sei quindi, per un totale di dodici di questi quadrati
grigi con
l'occhio, come li chiamava lui, che formavano il rettangolo del tetto.
Niente, ricordare nomi e la matematica e cose attinenti, non gli
riusciva.
Inoltre l'edificio che avevano eretto in poche ore con il meglio della
loro tecnologia era così grande e con tanti oblò
da non
sapere se cèra cosa cercava.
Si alzò, notando come già dei piccioni aveva
insudiciato
alcune parti e iniziò a camminare guardandosi intorno. E poi
la
vide, attraverso una di quelle bolle, distesa con il naso
all'insù. L'aveva già sentito arrivare?
"Credevo non venissi" disse Kianta in un soffio, restando a guardare le
stelle, mentre lui avanzava. Era distesa vicino ad una bolla, con un
braccio destro dietro la testa e l'altro, il sinistro, che
teneva
il ginocchio destro poggiato sull'altro.
"ieri non ci siamo più visti, così ho pensato che
oggi eri libera e sapevo di trovarti qui..."
"Uffh, tutti sanno sempre dove trovarmi..." disse debolmente lei,
incrociando le mani sull'addome con il broncio.
"Hai visto che già i pennuti hanno..." ma si
bloccò
quando, a pochi passi da lei, la vide distesa su qualcosa e tacque.
"Certo che lo avevo visto, ecco..." si alzò sul gomito,
rovistò in una borsa al suo fianco e prese un qualcosa color
grigio ripiegato, che distese finchè non si
mostrò come un
telo dei loro, di un materiale come tessuto idrorepellente, antipolvere
o sabbia che usavano anche per alcuni tipi di indumenti. Sorrise e,
posata la tascapane, si sistemò sul telo al suo fianco,
distendendosi a guardare le stelle anche lui.
"oggi..." iniziò lui frantumando il silenzio a quell'altezza
"... a quanto ho saputo hai sedato dei gruppi inviperiti e pronti alla
rivoluzione con polso fermo e deciso, portando nuovamente la pace e..."
"Come parli forbito, quest'oggi" sorridendo e continuando a guardare in
su.
"Ho avuto un'ottima maestra, sono acculturato adesso!"
Lei rise piano ma poi scoppiò in una risata che
cercò di
nascondere fra le mani. Rise anche lui e poi incrociò gli
occhi
di lei scambiandosi un sorriso. Si sentiva nell'aria qualche
voce, latrati lievi di qualcuno dei cani, qualche risata
portata
dal
vento degli uomini in pausa e alcuni odori di cucina. Sicuramente dalle
cappe dalla parte opposta dell'edificio.
Lei si voltò di fianco, verso di lui che rimase di schiena
ma
allungò una mano, la sinistra, per portala sulla schiena di
lei,
posando il gomito sul suo fianco, accarezandole la parte bassa della
schiena.
"grazie..."
Lui rise, massaggiando con le dita la schiena di Kianta , sentendo i
suoi muscoli rilassarsi. Sentiva il suo respiro leggero e il calore a
contatto con la sua mano, rispetto alla brezza fresca di quel periodo
che gli giungeva sulla pelle.
"Sembra quasi alla Lacrima della Luna, a casa. Se non fosse per quella
gente là sotto, troverei questa missione anche piacevole..."
"eh eh, si ho sentito che li hai strapazzati per bene. Adesso credo ti
odino per come li hai puniti. Sembra che quando entri tu, cali il
silenzio, adesso."
"ben gli sta. Odio il casino di gente maleducata e volgare. E i danni
che hanno fatto... avrei capito per popolazioni più
arretrate
che sono abituate al loro stile di vita spartano, ma loro... ho provato
vergogna per loro. Peccato solo che ancora sono convinti di quello che
dicevano e facevano, per loro siamo tiranni. Spero che con la mia
lavata di capo stiano al loro posto. Sono ospiti ma non vuol dire che
devono danneggiare i beni comuni o creare disagi a quel modo.
Ho
saputo che due dei Gestori sono dovuti andare in infermeria per aver
sistemato il bagno delle donne. Me ne dispiace. Avrei dovuto far loro
visita ma dopo averli presi di petto e punito alcuni, mi sono dovuta
chiudere in ufficio per parlare con Milan, con i tenenti per
l'andamento delle attività allo Chateau e... mi girava la
testa.
Accidenti a loro! E ancora non so se i bagni sono stati riparati, come
alcune sedie e il piano cottura della zona ristoro. Sono..."
"Non ci pensare! Per i bagni so che adesso il water è libero
e
un phon che avevano staccato della doccia durante una lite è
stato sostituito. Jd mi ha detto che sei rimasta là a
controllare e guardare con occhi cattivi gli ospiti, finchè
non
ti hanno detto che mancava poco. E che sei stata tu a rifornire la
cucina davanti a loro, con una rabbia nei gesti e sguardo che hanno
osservato ammutoliti. Una ragazzina, Margherite, ha detto che quando
stavi posando dei broccoli enormi bianchi interi nel frigo, hai
guardato chi
era presente di loro in un modo che temevano glieli avresti tirati in
testa!" ridendo di gusto. Poi la guardò e la vide al solito
ombrosa, con le guance gonfie per espirare di rabbia, che le davano
sempre un aspetto buffo più che pericoloso.
"L'ho fatto perchè in questo modo volevo vedere se osavano
aprire bocca con me! Quel povero di..."
"Sta bene!" la calmò lui "Aveva solo paura delle donne
sataniche, così ha detto!"
"bah... trattati coi guanti, con camerieri, persone di servizio e ogni
genere di confonto e hanno quasi devastato un edificio! Ora voglio
sapere da Milan chi pagherà per i danni!"
"QUalche finanziatore, tranquilla. Metterà quelle
spese in
qualche voce per quella gente come servizi extra o simili, lo ha
già fatto"
"Questo non vuol dire che loro devono distruggere tutto! O
perchè non possono seguire le loro diete, iniziare dei
litigi
come quelli di oggi. E sono loro le persone civili, vero?" disse lei
con foga, alzandosi sui gomiti per guardarlo.
"Credo da oggi si limiteranno..." ridendo soddisfatto. "margherite
diceva che era contenta che i cattivi erano stati puniti. E secondo lei
cè anche altro che..."
"Da quando tu parli con quella ragazzina?"
"Da quando siamo amici e non mi fido più delle apparenze" le
rispose, alzando la mano sinistra per carezzarle una guancia con il
dorso delle dita. "e poi è simpatica, arguta, per
certi
versi mi ricorda te"
"oh, devo preoccuparmi?" chiese lei inclinando la testa di lato
guardandolo negli occhi "credevo che con Aline ci fossero fuochi
d'artificio!"
"Aline? Ma non parlo con lei da tanto... non sono andato più
al villaggio!" sulla difensiva.
"Oh, dai! E io che stavo preparando la festa di fidanzamento" disse di
getto, buttandosi di schiena per le risate.
"Non scherzare, alcune volte mi ricordava una persona al campo militare
di quando ero bambino..." con aria afflitta.
"mh, scusa. Non dovevo toccare certi argomenti, però sai che
sono seria. Vi vedevo bene insieme, puoi cercare di superare certe cose
e pensare alla tua felicità" lisciandogli i capelli con una
mano
all'indietro, con delicatezza. "E' una brava ragazza, sa impiegarsi in
mille cose, è una che si rimbocca le maniche e con te va
molto
d'accordo. Dovresti farti avanti di nuovo"
"Vedremo" rispose laconico, poco convinto "anche se so che non
è per me..."
"non ci credo" gli sussurò all'orecchio, vicina vicina.
"seria? Allora non ti do cosa avevo portato, peccato..."
la vide sollevarsi sui gomiti curiosa, come una molla,
perchè
era
sicuro che si immaginava cosa potesse essere. Allungò la
mano
destra e prese dalla tascapane dei contenitori di plastica da
cibo che riutilizzavano, per evitare sprechi di piatti in plastica.
Sembravano quelli dei bento ma fatti da loro riciclando in modo da
contenere cibo più europeo. Le
diede un contenutore viola, dandole poi coltello, cucchiaio e forchetta
in metallo chiusi in una busta trasparente. Ne prese altri due e glieli
mise vicini, prese quelli per se e si sistemò come lei a
sedere.
La vide scoperchiare ogni contenitore e squittire contenta per ogni
cosa
che scopriva. Le si vedeva in faccia la contentezza del regalo e del
suo contenuto.
"oh, boeuf bourguignon!E con patate e patale con crema! Ed è
pienissimo! ma chi... quando è stato fatto?"
"Il braccio destro del Re della cucina ha preparato questo per te e noi
capitani. Diciamo che l'ho chiesto io e gli altri veterani hanno
spazzolato la pentola! Inutile dirti che Alaric si è messo
la
pentola davanti con prepotenza dopo che hanno servito gli altri?"
"Cosa? E nessuno ha fatto niente?!?"
"Gli spettava, così ha detto. Per le fatiche della giornata"
"Dovrò dirgli qualcosa... mangiare dalla pentola! E che
fatiche poi? E' un capitano, mica un Gestore... Mah" scuotendo
la testa con gli angoli della bocca in giù.
E Gask rise, sapendo
che sarebbe finito con un cazziatone che ormai lui non doveva subire
più. Povero Alaric pensò subito, ma poi
cambiò
idea perchè per come si comportava per certi versi, Al non
meritava considerazione. COme lui non ne provava per altri. Sorrise con
gusto preparando le posate.
"Macedonia al liquore! CON PANNA!" squittì di nuovo di
felicità per poi restare a bocca aperta con l'ultimo
contenitore
"Oooh, biscotti al burro di Pasta frolla montata con ciliegie o
cioccolato! Ma siete pazzi? Solo per noi di grado superiore?"
"anche gli altri hanno mangiato bene, di questo puoi star sicura. Ma
vista la situazione di oggi ho chiesto qualcosa di speciale"
"urca vacca!" esclamò lei guardando i contenutori sul telo.
Era
raggiuante, contenta, con il cucchiaio in mano e gli occhi luccicanti.
Poi calò il buio e la luna a metà mostrava poche
forme,
aiutata dalle cupole che eruttavano luce da dentro l'edificio.
"E ora che succede" bofonchiò lei irata nel buio. Le luci
principali
esterne, alte e fredde si erano spente e si levarono lamentele umane e
canine.
"Cavolo!"
"Cosa! Gask, che succede?" la sentì dire mezza irata.
"Aspetta..." poi vene illuminato dal phonvlet che teneva in mano e fece
una chiamata. Parlò con qualcuno, poi le passò
l'apparecchio dicendole che era per lei. Kianta si portò il
phonvlet all'orecchio, chiudendo sempre più gli occhi in
fessure
irate che piroettavano da lui e i cortili sotto di loro.
"Confermo, riaccendete solo le luci principali, vi
richiamerò io!"
"Ecco..." balbettò lui quando ricevette indietro
l'apparcchio e
due occhi fissi e cattivi lo aggredirono. Peggio quando le luci
tornarono attive e potè notare come digrignava i denti
muovendo
la mascella, come faceva quando cercava di calmarsi. "Ok, colpa mia!
Volevo solo stare un pò in pace senza essere visti... lo
sai,
che..."
"basta! O ci sentiranno. Lasciami mangiare in pace... poi discuteremo
della tua abitudine di sfruttare le tue autorizzazioni per fare casini
" buttò
fuori con un sospiro affondando nel piatto di carne il cucchiaio.
"Senti, è vero che Milan ha intenzione di partecipare a
degli eventi portando anche te?"
"Si... e NOI. Ci siamo tutti i veterani... sono arrivati gli abiti che
indosseremo"
"Chi, io? Mi stai prendendo in giro al solito..." osservandola, ma vide
solo uno sguardo accigliato, non i sorrisi quando gli faceva qualche
scherzo.
"Sono serissima, vuole anche noi per presentare il meglio
dell'organizzazione. La cosa che mi lascia perplessa è che
non
saremo abbigliati con le divise da parata ma con abiti elegantissimi. I
tuoi sono blu..."
"Non vengo, non mi piace quella gente!"
"Tu verrai, primo perchè lo vuole Milan, e secondo
perchè
so che a tuo fratello non dirai in nessun modo.
Siete troppo pappa e
ciccia sempre
e per tante cose e... quando, dimmi, gli hai detto di no per
qualcosa?"
Gask rallentò nel masticare la sua cucchiaiata, ragionando.
In
effetti dal loro incontro non era accaduto che rinunciasse a qualcosa
chiesto da Milan.
Anche se effettivamente erano sempre missioni e incarichi. Solo una
manciata di
volte si era vestito chicchettoso, come lo definiva lui, per Milan. Per
accompagnarlo sia ad aventi speciali che in una sorta di club per
uomini. E si era già
rotto i marron glassè, per definirli in maniera chiccosa
alla Beppo visto
il luogo, a stare seduto a bere liquori, fumare ogni cosa presente su
un
tavolo riccamente preparato. La cosa che gli faceva storcere il naso
era la presenza di sostanze che un tempo era obbligato a prendere per
sopravvivere.
Ecco, ci stava ripensando, ma realmente non era adatto a nulla che al
suo lavoro di sempre, che aveva messo poi a servizio di MIlan e,
pensando ancora, si sentiva in colpa stando in quel momento con lei.
Quello che era successo quei giorni ancora gli bruciavano e sperava che
in qualche modo lei potesse perdonarlo. Ma non poteva cancellare quello
che era e cosa non poteva fare. O meglio, non erano per lui, adatti a
quello che era.
Molti suoi uomini, che facevano capo a lui da decisione di Milan, anche
se non si sentiva affatto bravo di gestire come lui e Kianta un gruppo
di persone, erano stati capaci di non solo migliorare le loro
competenze naturali e di base, ma apprenderne di nuovo e farle proprie.
ANche se non diventavano i migliori o specialisti nelle nuove
abilità, vi riuscivano. Lui invece, restava sempre quello,
al massimo era stato capace di leggere qualcosa e imparare come forzare
serrature.
E si rendeva sempre conto vedendo lei, considerando MIlan e tutte le
persone nello chateau, della loro capacità di plasmarsi e
modificarsi per molto di più, apprendere cose nuove per
definirsi meglio. E lui... si vedeva sempre lo stesso con le bugie, le
incapacità, la sua nullità in tutto tranne per
una cosa. L'Esecutore. E niente altro.
Nonostante vedesse i progressi fatti proprio per Kianta, grazie a lei,
solo per tutto quanto fatto, si rivedeva la mattina o la sera allo
specchio, lo stesso specchio da mesi, e vedeva eppure un individuo che
si sobbarcava le stronzate dei padri prima e del
capo dopo. E adesso, in questo presente, Milan. Eppure non
cambiava, non riusciva, restava sempre lo stesso. Eppure MIlan... Suo
fratello e amico. La sola persona prima DELLA persona, per cui decidere
e scegliere, invece di chinare la testa e sopravvivere per inerzia.
Ma credeva che quella fosse vita, gliel'avevano impiantata sempre
più in profondità con ogni sevizia e costrizione.
Eppure non gliene fregava nulla, all'epoca, credeva fosse il mondo
normale. Loro erano i prescelti e gli altri alla stregua di cani
parassiti.
E poi arrivò quella persona quel giorno a discutere con il
Capo, quell'uscita per andare a quest'incontro in un luogo che gli
sembrava... alieno!
E ora viveva e si godeva momenti che non conosceva prima e ogni giorno
in istanti, come quello, si chiedeva se fosse giusto
come non pensava prima, come quelle persone
normali che non contavano sino a quell'incontro con il Capo.
Ma chi era veramente lui? E Milan? E Kianta, che accadevano sempre cose
strane?
Ma valeva pensarci in quel momento?
Valeva rovinare quella frazione di tempo, di vita, con tutti questi
dubbi?
"E' proprio necessario vestirsi da pagliacci per fargli un favore di
immagine? Per far vedere che siamo persone diverse per accontentare
puzzoni fighetti..."
"Si dice gente con la puzza sotto il naso" rispose lei con una patata
puntata verso di lui, scherzando.
"ma si quella cosa lì, andiamo... è proprio
necessario? L'ultima volta per quel pasciotto non respiravo quasi!"
"panciotto, e stavi bene direi... con gli ultimi doppiopetto che ti ha
fatto mettere non eri male. Forse non ti farei più indossare
quelli chiari, stai meglio con quelli scuri. E poi è per
Milan e il Domani..."
"..." guardando il cielo "... ci sei anche tu, vero? metti quello color
borgogna?" guadagnandosi un'occhiataccia e un broncio, anche se sapeva
che lei forse arrossiva ma lo celava. Non le piaceva molto mostrarsi in
abiti da donna, non si sentiva a suo agio.
"Vediamo, non ho ancora deciso e non voglio sentire storie da te e
Milan, non siete voi che dovete andare con scollature davanti o sulla
schiena, visti da tutti"
Lui rise, scosse la testa e continuò a mangiare con lei,
parlando di ogni cosa, prima che qualcuno li cercass e per disperazione
causata dagli ospiti. Dal tetto si sentivano molte cose e
già temeva di sapere cosa.
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Ricordo che ogni capitolo non è stato modificato ne rivisto
da quando era stato messo da parte in una chiavetta. Scritto per un
concorso di scrittura ma non convinceva, è per come era
stato ideato e scritto e le vicenze sono sequenziali, frammentate da
flashback, e scritte man mano che mi venivano le idee.
Kianta sospirò avvilita e chiuse gli occhi qualche istante
dopo
aver visto correre come un pazzo uno dei Gestori fuori dall'edificio
dove era diretta. Aveva dormito male a
causa delle chiamate continue per le intemperanze degli ospiti. Altro
vandalismo, altri litigi, altri schiamazzi con ovvio intervento di
guardie e gestori per sedare i malumori.
Per cosa?
Per incapacità di condividere spazi non ristretti ne
angoscianti, provvisti di tutto, zona cucina e ristoro che ospitava
anche
più persone di quelle ospitate solo lì, proprio
per dare
modo a tutti di non sentirsi stile sardine in scatola.
Per loro tutto ciò era inconcepibile, ma loro
stessi
vivevano in questo modo anche allo Chateau, in base ai gradi e alla
permanenza, si poteva stare con altri nelle stanze con letto a
castello,
sala ristoro e quella da pranzo in comune, bagni in comune... tutto in
comune. Eppure doveva dire che i suoi uomini litigavano più
per
gli
scherzi che si facevano, cose da uomini, che malumori per come
vivevano. Ma contrasti su oggetti presi in
prestito senza chiedere, per aver sfruttato qualcosa per egoismo e
altro non ne esistevano.
Le regole dello Chateau erano chiare e accettate, si rispettavano le
Costrizioni, come le chiamava Milan. Scritte per il giusto
comportamento, corretto e approvato dal Leader stesso. Presentavano
esempi e spiegazioni relativi a psicologia, medicina, senso figurato
(significato metaforico) , politica, familiare
(elementi di
sociologia e antropologia) . Linee guida quindi di
convivenza,
rispetto e socializzazione, istruendoli con lezioni supplementari
perchè conoscano e comprendano l'empatia e tutte le
possibilità esistenti di situazioni,. Per riconoscere
l'approccio
corretto ed evitare scontri e malumori, da accorpare alle regole
minitari tradizionali ma gestite "alla Milan", come dicevano tutti. Il
Leader sapeva farsi ascoltare, obbedire, era capace di oratoria e
incitare e spingere le persone a dare il proprio meglio.
Ma era di vitale importanza che il migliaio di membri sapessero stare
al loro posto come militari e condividere varie cose, saper gestire le
situazioni e trovare compromessi adeguati.
I malumori, l'odio e altro erano gestiti e affrontati in modi diversi
ma il punto era che dopo uno o due mesi nell'organizzazione, tutti ma
proprio tutti erano in grado di pensare alla
o del comune (stanze, bagni, sale da pranzo, zone cucina libera, sale
di ristoro, di lavoro, angoli liberi ect), il dividere con altri.
Con il risultato che, non importava che soggetti fossero e da dove
venissero, ma anche una bottiglia di liquore diventava un bene da
offrire e far girare, anche se comprato da uno solo o dono di
premiazione per le squadre (in quel caso il Leader donava ovviamente
più di una bottiglia e sempre di ottima qualità,
mai
scadenti) col risultato di un cameratismo più sociale,
accettato
e ben voluto.
Ma il discorso era lungo, ampio e Kianta si accorgeva che stava
cercando di pensare ad altro che il nervoso per le emergenze notturne,
eppure le venne in mente, mentre quel ragazzo la raggiungeva, che tutto
il discorso con Milan sull'andamento dell Torre della sera prima non
aveva toccato mai
una delle cose che lo irritavano. Chi non lavorava come lui voleva, chi
rovinava le cose e chi non portava rispetto e trattamento adeguato a
chiunque.
L'aveva sfangata perchè preso da altre cose o non si
arrabbiava se lei lo contrastava? Se poi metteva le Costrizioni?
Una delle cose che lei aveva portato all'inizio era la lezione, un nome
generico per tutta una serie di incontri con specialisti per dare a
tutti, ma sopratutto a certi soggetti, conoscenze, informazioni e
spiegazioni su come comportarsi sia tra loro che con altre persone.
Anche perchè molti non avevano neanche seguito le scuole da
piccoli perchè cone di guerra o altre questioni. Se sapevano
scrivere il loro nome era un miracolo ma altro, nisba.
Inolre li aiutava a valutare le persone con elementi specifici tratti
dalla psicologia e
con psicologi e psichiatri, riunendoli nel Teatro, una zona
ampia
apposita utilizzata per vari scopi ricreativi ma anche di studio. Prima
come zona di
incontro per le lezioni, ma gli uomini stessi dopo piccole punzecchiate
per invogliarli, avevano usato le loro nuove Abilità per
renderlo un Teatro a tutti gli effetti. Alla fine crearono tendaggi e
decori in stoffa, affreschi con la tecnica 3d, ossia creando il
bassorilievo
con cartongesso con un effetto 3d straoredinario, divenendo sempre
più bravi. Uno dei mestieri che aveva giovato sia agli
uomini
che
alle entrate, era uno stile a rilievo dove le figure,
qualunque esse siano, “fuoriescono” dalle pareti
per un
aspetto tridimensionale attraverso l’impiego di diversi
strumenti
tra cui coltelli, taglierini, scalpelli e spatole, tutti di vari tipi,
modellando il materiale tra gesso, stucco e altri sulla parete. Creando
queste raffigurazioni di qualunque genere con una maestria che
migliorava ad ogni lavoro, che fosse muro o tele speciali da applicare
alle pareti.
QUindi fregi e rilievi di vario tipo, poltrone e zona
musicisti,
rendendo un rettangolo giantesco anonimo una sorta di
rivisitazione dell'800,
dopo che erano rimasto affascinati dalle lezioni sulla rivoluzione
francese, con la famosa galleria degli specchi voluta da Luigi XIV e i
teatri che visitava Maria Antonietta.
Poi dopo psicologia avevano anche studiato teatro, recitazione e
comportamento per sapersi meglio approcciare a ogni situazione ed era
scoppiata la mania di ricreare opere e libri, tra adattatori e
interpreti scelti da loro stessi. erano bravi dopo mesi di prove e
storie presentate la sera ma molte volte ci stavano anche troppo.
Le lezioni vennero spostate in aule apposite allo Chateau, in uno degli
edifici nuovi, creando anche qui con le loro mani tre stanze che
riprendevano quelle ottocentesche con pannelli in legno a cassetti
cesellati e intagliati da loro, che ricoprivano le pareti fino ad un
certo punto perchè dei fregi a rilievo staccavano i pannelli
in
legno dal tetto, in varie tipologie in legno o stucchi, affrescati da
applicazione delle tele, riprendendo quello che è lo Chateu
originale, quindi il corpo centrale.
Il tema era libri, bambini che studiavano e cose così.
Restava il fatto che le Lezioni, le Costrizioni e il leader stesso
avevano
creato una sorta di armonia generale, che si restringeva in tanti
gruppi
affiatati di amici o comunque di uomini che erano vicini a pelle, ma
non
inficiando il rispetto e convivenza, elementi chiave tra loro.
E quel ragazzo le ricordava che una società mal
gestita
e
mal compresa creava delle bestie, perchè lei non vedeva in
quella gente esseri umani, ma bestie. Punto. Perfino gli animali erano
tremila gradini sopra quegli esseri antisociali e distruttivi, anche
quelli definiti pericolosi per l'uomo. Tranne la zanzara, quella era
un'altra figlia di satana come i gatti. Ma perfino questi due esseri
animali che odiava a morte erano superiori a quelli là
dentro.
Per lei la questione era chiusa.
"Comandante, scusi se è stata chiamata nuovamente ma ci sono
di nuovo disordini"
"Bestie..." bofonchiò irata, superandolo ed entrando. E
già mettendo un piede oltre la soglia, appena aperto uno dei
battenti, fu investita da urla e schiamazzi, rumori di oggetti colpiti
e le intimazioni di calmarsi da parte dei suoi uomini.
Eppure appena sfrecciò a passo quasi spedito verso la zona
degli
ospiti, una marea di si levò
là dentro,
finendo per far zittire tutti.
Questo perchè, spazientitta dal terzo brusco risveglio
notturno,
aveva fatto portare tre gabbie per animali di grosse dimensioni,
mettendole in fondo, vicino il muro trasparente. In preda alla rabbia
per aver scoperto il frigo divelto, letteralmente privo delle porte, a
causa di scontri tra vegani e onnivori, perchè i primi non
volevano che il proprio cibo venisse infettato
da
carne e derivati di animali.
Nonostante fossero ben divisi per livelli in quello che era un frigo
imponente, con zona ghiaccio e abbastanza capiente, quello usato per la
ristorazione insomma, per soddisfare tutti per la quantità e
le
tipologie di cibi che poteva contenere.
Invece loro, i vegani, che lei rispettava ma che non fossero
nazivegani come in quella situazione, smembrarono il frigo
perchè le loro care verdure si contaminavano, sporcavano con
le
particelle cancerogene e mortali di carcasse di animali morti, come
dicevano.
Lei stessa e anche per le posizioni dello Chateau sul cibo dovendo
produrlo e prepararlo per il consumo, gestiva il concetto della carne
in un certo modo. Senza sofferenze, una morte indolore e un rispetto
enorme in vita, rispettati e trattati come se fossero dei loro. E
vedere delle persone che si reputano vegane per amore degli animali,
gettare beni di prima necessità come del cibo, peggio il
loro
che rispettavano dalla nascita alla morte, ringraziando a ogni pasto il
loro sacrificio, per terra, per rabbia le faceva venire la voglia di
fargli male.
Ed erano gli stessi esseri che dicevano che lei stessa
perchè
cavalcava e allevava cani e cavalli di vario genere, sfruttava e
maltratta gli
animali perchè questi erano, da loro parole, forzati e
spinti
con
dei premi a fare cosa voleva. Che facevano fare cose innaturali.
Queste persone non sapevano e non volevano comprendere che da loro
tutti gli animali erano importanti, tranne le zanzare. Quelle erano
cose
sataniche che andavano trattate in... un certo modo. Sorelle dei
malefici gatti, ma quelli doveva tollerarli. Ma non le zanzare. Tutti
gli uomini
accettavano, tramite le Costrizioni, di considerare come fratelli gli
animali, che provassero dolore psicologico e fisico e che vi era un
beneficio nell'interazione con loro. E andavano ringraziati per ogni
uovo, litro di latte o fetta di carne ma non oltre l'eccesso messo in
atto dalle aziende. SOlo quello che davano e senza togliere piccoli o
fare niente per aver loor le materie prime.
NOn avevano un mattatoio come si
usava dove centinaia di bestie venivano sgozzate e fatte dissanguare
vicini, sentendo il dolore degli altri e il proprio. Condivideva l'idea
della caccia corretta, perchè a volte la praticavano vivendo
in mezzo alle montagne e i boschi ma solo cibo. Anche se altri derivati
venivano usati per altri scopi, non uccidevano per divertimento, mai.
Ma anzi aiutavano e curavano quelli selvatici che trovavano con
problemi. Inoltre credevano che un animale non andava
procurandogli paura e dolore finchè
non lo
finivano, ma se selvativo con un colpo diretto in testa, senza che si
accorgesse di nulla. Quelli che allevavano con un saluto formare con
inchino, un beverone
per
addormentali e finirli con una pallottola. Unica, veloce, indolore.
Certi mattatoi usavano ancora le pistole pneumatiche ma se pensavano
che l'anime era bello che andato, si sbagliavano. Erano storditi ma
vivi.
Loro non badavano ai soldi, come altri nel mondo che macellavano
o scuoiavano per le pellicce, che ancora accadeva, che usavano
picchiarli a
morte perchè una pallottola costava troppo. Era
invicile, inumano, vergognoso. Eppure
accadeva ancora e poteva comprendere fino ad un certo punto quelle
persone, ma aveva spiegato chiaramente la questione.
Ergo, sentirsi dare della massacratrice anche per avere una simbiosi
con i cavalli che li trattava coi guanti, senza metodi o strumenti
antichi dannosi, premiandoli anche dopo l'addestramento, non doma che
odiava.
Ma
la gente confondeva sempre doma con addestramento, pensando che
fossereo
la stessa cosa. Lei come tutti gli uomini dell'organizzazione non
obbligavano, non spingevano, non si permettevano di far uscire un
cavallo completo di tutto se vedevano che non era una buona giornata.
Così come mucche, capre, pecore, solo per alcuni esempi, non
soffrivano di mastite, non macellavano mai cuccioli come si faceva con
agnelli, capretti e manzi ma solo a una certa età. NOn
davano
ormoni, avevano zone vastissime intorno per tenere tutti gli animali
che curavano. Niente mastite o problemi, niente puntoni elettrici ma
seguivano e
correvano da loro con affetto, avevano richiami finladesi che le
radunava solo cantando. Spazzolati, puliti e massaggiati ogni giorni.
Sentirsi dare della torturatrice pone fine alle
gentilezze, pensò.
Fu così che tre di quelli che crearono litigi e devastazione
finirono dentro le gabbie per ore, chiedendo loro di provare una vera
prigione come accade nel resto del mondo. Uno spazio
ristretto, con niente a disposizione rispetto all'hotel, in confronto,
dell'alloggio temporaneo che avevano fornito. Per pochi giorni erano
impazziti.
E ancora, fece una ramanzina aspra ai vegani dicendo che loro si
pavoneggiavano di amare gli animali ma il poco rispetto nel trattare
come spazzatura la carne e i derivati finiti sul pavimento, li rendeva
bestie. Quegli animali non avevano sofferto come tutti gli altri, erano
ben curati, controllati, liberi in una certa misura perchè
vivevano comunque in zone apposite ma più liberi di altri
posti. Era una mancanza di rispetto
assurda quella di rendere come spazzatura il loro sacrificio per far
vivere loro.
E peggio, la loro bella verdura, qualunque fosse, era in
commercio
dopo aver ucciso o fatto del male o allontanato vari tipi di insetti,
talpe, conigli e ogni animale nel raggio dei prodotti che usavano.
Venivano impiegati dei prodotti chimici perchè apparissero
belli
corposi e lucidi, nati da semi sterili venduti da
multinazionali
che modificavano quei semi, sia per essere un danno per il contadino
che
non poteva ricavare nuove piante dai semi ricomprando, sia
perchè la
varietà era sempre quella, identica geneticamente, ben
diverso
dalla natura. QUindi questi miracolosi prodotti bio e tutto non
esistevano, non sapevano quanti prodotti con dicitura bio erano una
fregatura, così come tutti gli animali come rane, topi o
altro
finivano nei prodotti marchiati vegan e non lo sapevano. Era successo
ma la gente malata continuava a dire che proteggeva e rispettava gli
animali, quando non era così. Nessuna considerazione reale.
Come per l'esser e umano in generale, e la sua fine per quella
mentalità. Quinoa o avocado
o
altri prodotti immessi nel mercato ogni anno targato vegan, che erano
divenuti una privazione per le popolazioni che li consumavano
normalmente nella loro dieta prima della moda. I prezzi schizzati alle
stelle per il
nuovo mercato più redditizio hanno portato alla fame milioni
di
persone, rese schiave e povere, sfruttati ogni singolo giorno
perchè li producano per i .
Coltivavano invece loro stessi tantissimo e svariate cose,
senza
uso di nulla che non fosse naturale per scacciare lo scacciabile, anche
con trucchetti come le coccinelle e altri insetti predatori o prodotti
naturali non amati da parassiti e roditori. E di nuovo
attaccata da folli che consideravano cosa gli veniva fornito come
pericoloso, gettandolo a terra.
Quindi da amichevole era tornata Kianta.
Dal momento dell'isolamento di alcuni e le gabbie, le questioni
parevano calmate. Eppure quel giorno doveva parlare con una persona in
particolare.
"Signor Sindaco... Caro,
Signor Sindaco. Come va oggi? Sempre irrequieto?"
L'uomo alzò lo sguardo dal tavolino nella saletta
ristoro dove si trovava, suo esclusivo scoprì Kianta. I suoi
tirapiedi avevano istituito delle regole per il Sindaco che
lei odiava. La guardò dall'alto in basso, notando che
lei Indossava abiti simili ai primi giorni ma visibilmente diversi.
Camicia
bianca gonfia nelle maniche, che restringe ai polsi, un colletto strano
ma elegante. Busto stretto in una sorta di bustino di pelle, altri non
sapeva dire, da sotto il seno ai fianchi, con decori pressati e lacci
davanti, intrecciati in un modo particolare, quasi artistico. Pantaloni
morbidi e non stretti sul corpo neri erano chiusi da stivali decorati
come il bustino fino quasi al ginocchio, molto belli. Non sapeva
esattamente come si chiamassero quegli abiti, non erano chiaramente
moderni, ma gli davano quel no nso che di che
lo disturbava.
"Mia cara ragazza, come ieri e il primo giorno. Ci state confinando in
questo luogo... che ci fa sentire non graditi e, peggio ancora, come
reclusi come fossimo clandestini. E sono preoccupato per i miei
concittadini"
Il suo tono sembrava rispettoso ma sapeva che lei come i giorni prima,
aveva avvertito la nota pungente. Anche l'atteggiamento annoiato e
ammonitore gli aveva sempre consentito di far sentire gli altri
nervosi, per ottenere una soluzione migliore in tutto. Ma comparve una
chiara espressione stupefatta su di lui quando notò che lei
sorrideva.
Si, sorrideva malignamente come era già capitato,
guardandolo direttamente negli occhi, con quel suo modo di chinare la
testa in avanti alzando gli occhi verso il soggetto che sembrava voler
colpire con una sola occhiata. E aveva notato, accadeva quando qualcosa
le sembrava strana o qualcuno per lei faceva il furbo. E stava
accadendo, col mento in direzione del petto, gli occhi grandi ancorati
su di lui, con il sorriso che arrivava fino agli occhi come se
conoscesse un segreto.
"i suoi concittadini... si, è nobile proteggere i diritti e
le necessità di chi l'ha eletto. Massimo rispetto" facendo
un cenno del capo verso di lui, ma poi sorrise di nuovo malignamente e
guardò le persone a lei visibili oltre il vetro, girando di
scorcio il viso verso la sua destra "Tuttavia pensavo che le
interessasse maggiormente riunirsi con i suoi amici... lasciare i
bifolchi per nuove avventure politiche per i suoi alleati..."
Il Sindaco si rabbuiò, si alzò e, seguito da chi
lo sosteneva che lei chiamava leccapiedi, si avvicinò al
vetro, guardandola alzando il mento, sfoggiando quasi
un'espressione schifata.
"Signorina, quel che afferma è una calunnia!"
"EHi, basta con quel sognorina. Lei è il Comandante, dai
rispetto ai gradi di chi ti si trova di fronte" proruppe,
quasi
urlando, una delle guardie vicino la porta al Sindaco, muovendo di poco
l'arma come a sollevarla pur restando in posizione di turno. Poi
l'altra guardia disse solo "No" piano e si voltò a guardare
Kianta. Fece di corsa il saluto militare, scusandosi per
l'intromissione.
"Perdoni, comandante, ma trovo irrispettoso rivolgersi a lei come a una
comune civile, anche se è da figura politica come la sua
nella
città. Volevo solo che gli ospiti non fossero insolenti
almeno con Lei."
Lei solamente lo fissò, fece un lieve
cenno verso destra e il soldato si mosse rigido verso l'amico che stava
ancora fermo dal suo lato della porta, mettendosi in fila,
perchè si mettesse al
suo posto di fronte al Sindaco per parlargli meglio.
"Mi dispiace, non volevo mancarle di rispetto" rispose lui freddo
"Oh, non si preoccupi, Signor Sinsaco. MA sono venuta per sapere se ha
già preparato tutti i bagagli per raggiungere i suoi amici.
Volevo salutarla..."
"NOn comprendo..." alzando il mento
"Davvero? Allora la partenza è stata rinviata?" rispose lei
assumendo un'aria triste e fintamente accondiscendente.
"Ehi, smettila di attacare il Sindaco. Lui è un Signore, ci
protegge, si batte per noi contro voi canaglie..."
"Come?" chiese lei falsamente innocente rivolta alla gente che si
avvicinava a loro due, sempre dal lato del Sindaco, per fargli da scudo
"Voi siete arrabbiati con me? Pensavo foste adirati con lui, non far
squadra
per onorarlo"
"Ma di cosa parla" urlò la donna con un ghigno rabbioso
contro di lei "ringrazia che non cè il parroco, o il
cardinale, loro si che ti metterebbero in riga, stronzetta"
Kianta sorrise come divertita nel vedere quella donna che si definiva
madre e poi agiva in quel modo con i figli stretti a lei, chiamando in
causa altri due bei soggetti. Si portò la mano chiusa
a pugno sotto il naso, col pollice sulla bocca, come a
bloccare una risata, guardandola.
"Oh, si che conosco queste... grandissime figure" enfatizzando l'ultima
parte con un cenno della testa ma sorridendo apertamente "abbiamo
discsusso parecchio, sono andata all'altro punto di raccolta e hanno
fatto un bel gruppetto isterico. Ma io sono io, signora, e se loro
di pensare alle vostre anime, lasci che le dica
che sto cercando invece di preservare i contenitori di queste anime...
oppure Lei preferisce il tanto agognato momento di incontro con il
Figlio di Dio? Secondo quanto credete, è il momento clou
della vita, quindi nel caso scelga posso tranquillamente
mandarla a casa perchè possa incontrarlo quando quella
gentaglia farà esplodere qualche altro ordigno. Ma voi
sarete protetti dal sangue e volere di Dio, raggiungendolo, no?"
"Come si permette di..."
"Ma il vostro dio è orgoglioso del giochino del vosto
sindaco? E' questo quello che vuole per voi, lasciandoglielo fare?"
"Di che cosa parli, è grazie a lui se qui cè un
paradiso dentro una prigione" si intromise un uomo tra la piccola folla
intorno al sindaco.
"AH Ah AH..." rise lei "e io che credevo che i piccoli focolai folli si
stessero spegnendo per le punizioni di persone incivili e nevrotiche..."
"VOI CI AVETE BUTTATO IN QUESTA PRIGIONE MENTENDOCI SUL GOVERNO"
urlò un altro battendo i pugni sul vetro.
Kianta sospirò alzando gli occhi al cielo, si
voltò solo con il viso verso la sua destra e disse
"Helias..."
Dietro di lei comparve come una figura che si sollevava dietro la sua
testa. Divenne alto tanto che lei gli arrivava al petto, sembrava
quanto quel ragazzo muscoloso, confrontando l'altezza di lei con tutti
quelli che avevano visto.
Comparve atterrendo le persone dietro il vetro.
Apparvero prima
delle corna che in verità erano similissimi a dei rami,
arcuati verso l'alto, con tre ramificazione, quella in alto
più corta delle altre, quella al centro più lunga
e quella in basso media da cui terminava come una V date dalle "dita"
dei rami, formando così tre V e sette "dita". Il viso era
qualcosa di strano, se si poteva definire come tale. Un teschio
perlaceo dalla forma tonda che si allunga in un muso affusolato e fino,
quasi a punta, con una sorta di mento appuntito, la canna nasale che
saliva in maniera
liscia senza alcun tipo di scalino, orbite dalla forma quasi un
parallelogramma con angoli arrotondati. La mascella toccava l'occhio
con uno dei tre spuntoni finali, uno che formava il lato corto
dell'occhio come appariva, gli altri due come tre spine dalla forma,
nascondevano la rotondità finale del cranio, mostrando qui
una mascella lievemente rotonda ed esterna di quella che nel totale del
cranio era una goccia.
Si, il cranio compreso di mandibola sembrava una goccia coricata.
La prima forma che appariva era questa goccia
perlacea, con una dentiatura composta come da piccoli denti perlacei,
lunga che finiva quasi alla fine dell'orbita, la cavità
nasale e una textura liscia generale. Risaltava l'occhio, o almeno, una
sorta di pupilla senza nient'altro color azzurro che si muoveva nel
nero dentro l'orbita. E sembrava sorridente, non faceva
paura, non era chiaramnete un lupo o un felino, eppure mostrava
qualcosa di particolare e terrorizzante allo stesso tempo.
Indossava un cappotto Frock grigio perla lungo fino alle caviglie, con
varii decori in argento lucente ma , quelle più ricche erano
le rifiniture a spirale sulla parte anteriore per tutta la lunghezza,
intorno ai bottini. Tutte le spirali sembravano
formate da tante V spesse, bottoni traforati arricchivano l'indumento,
maniche risvoltate ove il risvolto spesso aveva un taglio a
V che apriva la manica e ricadeva ampia,
come se
richiamasse i voilant francesi ma qui erano più
e davano un aspetto antico al cappotto.
L'ampiezza mostrava a volte dei pantaloni color panna come il
panciotto, ricamato con catenella lasciata cadere a
semicerchio, la croatta o cravatta come si chiamava odiernamente anche
se in verità una sciarpa da uomo chiusa alla Opulent Paisley
Ascot, e stivali alti lucidi grigio topo.
Poteva sembrare un uomo del diciannovesimo secolo, ma non era questa la
prima impressione, nonostante il tipo di abito.
La gente inizò ad urlare, le donne a stringere i bambini a
sè, dicendo loro di chiudere gli occhi. Alcuni iniziarono a
recitare il rosario o altre preghiere, tutti urlavano
.
Kianta restò a guardarli come se pensansse . Non era chiamaramente sorpresa o altro, stava
lì a
fissarli, scorrendo gli occhi su tutti, vedendo le loro reazioni. Se
molti restavano a guardare Helias come cervi abbagliati dai fari di
notte, la maggior parte divenne isterica invocando Dio.
"Helias..."
"Si, Madre?" rispose questi con una voce calda e gentile "cosa posso
fare per te?"
"Anche se per ora sono ancora fuori di testa, potresti per favore
mostrar loro il comunicato del primo ministro? Grazie..."
"Certamente, Madre..." rispose lui con un inchino con il braccio, il
palmo in alto e la flessione busto.
Poi tra Kianta e gli ospiti apaprve
un rettangolo nero, come dal nulla, per materializzarsi il primo
ministro che parlava ai cittadini. Tutti ascoltavano il comunicato,
dove chiedeva a tutti di essere forti, coraggiosi e ascoltare e farsi
aiutare dal gruppo militare approvato dal governo stesso, mentre le
forze armate fronteggiavano l'attacco, o meglio si corresse,
gli
attacchi contro la società, il paese civilizzato e forte.
Che
andavano contro, con i loro atti vili, al progresso umano contro
l'arretratezza mentale, religiosa primitiva, dello sviluppo umano.
Questi
individui vogliono portare, continuava, i paesi primi nel mondo per
libertà, diritti e dignità umana usando la forza,
tecnologia militare e soppressione dell'identità della
persona..."
"Il classico toro che da del cornuto all'asino, i paesi che giudicano
quelli arretrati come lo erano loro prima. E sono
andati avanti proprio grazie i non religiosi..." bofonchiò
Kianta facendo ridere di gusto Helias.
Il discorso terminò con il Primo ministro che giurava di
preservare il governo che lavorava per tutti, proteggere i cittadini
sia nella ventina di città colpite e assaltate, sia dove
ancora
non erano giunti ma avevano visto una fuga in cerca di un luogo sicuro.
Le persone che li accudivano, continuò, erano lì
per loro
al posto del governo, chiedeva quindi per finire collaborazione,
rispetto da cittadini quali erano e condivisione tra fratelli.
Alla fine della trasmissione lo schermo divenne nero per poi sparire.
La gente iniziò a bisbigliare a gruppetti finchè
Helias
non fece un passo verso Kianta per dire qualcosa e scoppiò
il
caso.
"E' il demonio! Vuole entrarci nella testa con questi filmati e rubare
la nostra anima"
"Cercano di dividerci dal governo"
"Non guardate, è un lavaggio del cervello come gli americani"
"lo sapevo che era strana, è posseduta"
"Oh, madre di tutti salvaci... prega per noi..."
"Satana, appari perchè Lei ci ha catturati e dati a te. Cosa
le darai? Quale premio le hai promesso?"
"Pregate, recitate le sacre invocazioni! Scacciamolo..."
Si levarono urla isteriche, pianti e cantilene disperate e Kianta
mostrava chiaramente angoli della bocca in giù per il
disgusto.
Ogni volta che incrociava gli sguardi di qualcuno le
mostravano
croci, rosari, santini o facevano loro stessi la croce con le dita. La
maledicevano dicendo che Gesà non avrebbe più
potuto
salvarla, che era perduta.
"Sai Helias...ora capisco perchè l'umanità non va
avanta
mentalmente. La tecnologia sale i gradini della civilizzazione ma viene
usata da schifo dalla marea di gente malata, inclusi questi. Piangono
solo perchè sei apparso... senza fare domande o capire come
mai
ti vedono..."
"Se posso dire madre..." aspettando che lei facesse un cenno del capo
in assenso, mentre la baraonda peggiorava "trovo questa situazione
interessante, curiosa, ne sono affascinato. per ora sto scorrendo tutti
i manuali di psicologia e psichiatria per definire questa situazione,
ma posso dirlo... Una notevole manifestazione di psicosi
collettiva scaturita da pregiudizi e indrottinamenti infantili, un
fenomeno da studiare."
"Calmati... se tu lo trovi affascinante, io vorrei schiaffeggiarli solo
per far scemare questo delirio. E poi la gente si chiede
perchè
le società fanno schifo. Invece di fermarsi un attimo e
porre le
giuste domande, tutti lì a pregare. E cè gente
che osanna
i santi, perchè martiri per qualcosa in cui credevano. E
guarda
dove siamo arrivati"
"Oh, madre. Il tuo cinismo non sarebbe accettato dal Leader. Lui
troverebbe affascinante questa cosa, perchè lo ritiene a un
legame viscerale con le paure ancestrali del primordio, del..."
"per favore, non voglio sapere niente di queste menate religiose.
Helias!... irrorali!
L'essere inclinò la testa tondeggiante ramificata da un
lato,
aprì leggeremente la bocca amplificando l'effetto sorriso,
l'occhio azzurro o pupilla o quel che era sembrò lampeggiare
e
poi gli irrigatori antincendio si attivarono alla massima potenza,
generando fiotti d'acqua sulle persone che venivano spinte a terra.
Altre urla e lamenti giungero, mentre Kianta sospirava e si controllava
un'unghia che sembrava scheggiata, benchè fossero
quasi corte e poi diede lo stop ad Helias. La pioggia quasi
cessò, terminando dopo che la gente era accasciata al
pavimento. Sorpresi, storditi,
impauriti, imbevuti fino alle ossa, ma ci erano calmati. Solo dei
singhiozzi e qualche imprecazione, ma ora lei poteva parlare.
"Allora... non vi è sembrato come di essere là,
nel Mar
Morto con Mosè e provare dal vero storie così
vecchie che
sono raccontante dai babilonesi e messi in certi libri, solo
perchè presi da racconti millenari? Di altre popolazioni
poi... E scritti poi circa
quattrocento anni dopo Cristo, aggiungo..." voltandosi verso Helias e
rise.
"Sei pazza! Ci facevi affogare, ci sono bambini..."
"Ma smettila! Non ho mai sentito in nessun paese che per il sistema
antincendio morisse qualcuno soffocato dall'acqua. Neanche avessimo
alluvionato la zona ospiti con litri di acqua. Almeno però
vi
siete calmati... siete impazziti voi
non
appena avete visto Helias, senza fare prima le domande
fondamentali.
Come... cosa è? Da dove viene? E' pericoloso?... e via
dicendo!"
accompagnando il discorso con movimenti della testa e le mani "bastava
un minuto di silenzio, le domande magiche ed ecco... che si risolveva
tutto! Se questo fosse accaduto tanto tempo fa non avremmo avuto il
periodo buio o medioevo che, per carità ha portato davvero
tante
innovezioni e bla bla, ma come per tutto quello che noi abbiamo oggi,
creati, studiati e dati a tutti perchè aiutassero la vita di
tutti, da persone che se ne fregavano della chiesa e la religione.
Così come cè la credenza che tutto debba andare
secondo
natura come i generi della persona o sessuali, quindi il fatto che io
vesta così... peccato solo che, seguendo questo ragionamento
nessuno di voi dovrebbe usare medicinali, occhiali, apparecchi uditivi,
abiti sintentici, tutti gli oggettini elettronici che vi piacciono
tanto e con cui fate vaccate. Tra l'altro..." inclinando la testa.
Iniziarono ad apparire volti arrabbiati, offesi ma lei
continuò lesta, perchè non la interrompessero.
"E' facile puntare il dito contro gli altri dicendo che sono o fanno
quella cosa contro le regole, la morale... eppure sono loro stessi a
vedere certe cose in determinate maniere, ad odiare, ad allontanare
senza il dialogo. Dialogo reale, onesto, neutrale, perchè
una
persona non è leggi bibliche e morale. Quanta gente che si
professa giusta e poi è marcia dentro, ma...! "alzando il
dito
indice verso l'alto, vicino la testa "il punto qui è uno. Vi
siete disperati, avete invocato esseri mistici per... un ologramma..."
scuotendo la testa sconsolata, mostrando che provava pena per loro.
"Quel demonio cosa sarebbe? Lo vedo, è reale, lo vediamo
tutti!"
"Si, come tutti vedono il sole lampeggiare nel cielo in luoghi mistici
o credono a cosa dice la chiesa e poi, se si studiano bene le parole
dei famosi di due luoghi di culto, le cose
erano un
tantino diverse. Ma il punto è che state stringendo a voi
simboli
sacri e pronunciate parole di aiuto per... un programma! Lui
è
definibile come un programma, un ologramma..." muovendo la mano verso
l'essere per affondarci la mano. Chiaramente era intangibile.
"Bugiarda, i demoni vivono nella loro dimensione ma si fanno vedere con
i loro poteri. Si sta nutrendo di noi e vuoi sviarci"
Lei alzò le braccia guardando l'essere come a dire
ma alle continue lamentele lei scosse
la testa,
si fermò con le mani lungo i fianchi e, con gli occhi chiusi
si
rilassò. INiziò dopo poco a muovere in maniera
poco visibile il busto a destra,
sinistra, poi destra e si sporse in avanti a sinistra come se danzasse.
Appena aprì gli occhi, alzate verso l'alto come se fosse
concentrata, tutto l'edificio apparve all'improvviso come un campo o
collinetta di verde. L'erba crebbe in ogni piano, verde e lucente,
sospinta da un vento invisibile e non avvertibile, alternata a fiori di
ogni specie e colori che si levavano chiusi e si aprivano a quello che
sembrava un sole in un angolo. Alberi da seme nella terra divennero
adulti frondosi e ricchi di gemme, ospitando vari animali che si
udivano e vedevano fra i rami. Volpi, conigli e alcune specie di
uccelli apparivano e scappavano. Il rumore di un ambiente reale si
scopriva man mano che aumentava e Kianta sembrava come immersa in
qualcosa, lo sguardo distante e poi da dietro un albero apparve... il
Sindaco.
Sorpresa si levò tra la gente, che guardava l'uomo
inzaccherato
sorpreso e quello ben vestito e asciutto al di là del vetro.
Kianta chiuse gli occhi, disse a Helias di continuare lui e li
riaprì, puntandoli sui presenti.
"Anche questo vi sembra l'apparizione di un demone? la
realtà
è che solo un ologramma come Helias, nulla di
più. E' un altro programma che mi permette di far apparire
quello che creo nella mia mente, è reale solo l'insieme di 1
e 0
che sta alla base di quello che permette questo..." indicando il luogo
verde che ancora era presente, con il sindaco che stava fermo ma
chiaramnete si muoveva impercettibilmenete, non era statico, sembrava
attendesse qualcosa. "Avete provato una paura e un terrore per la
vostra anima inutile e che ha solo creato scompiglio in altri. Ripeto,
è come un programma o le app che tanto amate, visto che
ormai di
computer non ne sa quasi nessuno, considerando anche i costi che
lievitano..."
si lamentò amareggiata verso Helias.
La gente non diceva nulla, guardava solo intorno quella vista pacifica
e lussureggiante, gli animali così reali che sembrava
davvero come vederli e
sentirli, e l'uomo che sembrava il sindaco come vivo. Alcuni cercavano
di toccare
qualcosa ma, ocme per Kianta prima, le loro dita attraversavano
l'illusione, senza però deformarsi o altro. Sembrava tutto
reale, vero,
anche quando cercavano di toccare, le mani venivano come
dalla figura che volevano percepire con il
tocco, si
capiva che era finzione ma era fatta così bene da confondere
chiunque.
"Uff... ora che siete tutti calmi, posso dirvi cosa..."
"Perchè quello sembra un demone, allora?"
"io non sono un demone, sono un Crell, una sorta di IA autoespandente
per ogni conoscenza che apprendo, sono senziente e logico, curioso e
autogestente. Io..."
"Quello che vedete come fisico" intervenne Kianta guardando gli ospiti
in faccia, perchè sapeva che Helias per come era avrebbe
continuate per un'ora "è solo il suo
olografico, che ho creato
come per gli altri. La testa è presa da un Domestic Pig o
piglet cucciolo. Sono rimasta affascinata dallo strano teschio dopo una
macellazione, sempre umana e senza sofferenza..."
rimproverando
con lo sguardo chi sapeva avrebbe frainteso "e l'ho usato come modello
per Helias. Lui è il Crell che all'inizio doveva occuparsi
dell'interazione con noi per aspetti oltre il fisico, come lo definisce
il nostro Leader, l'Extranormal ma, intergendo e interrogandolo varie
volte anche per
questioni comuni, è divenuto un Personae, un Crell generale
e
autonomo che interagisce con tutti, rimanendo comunque legato e
interessato alle questioni dell'. Il maiale
è l'animale ritenuto più vicino a noi dopo la
scimmia,
ecco perchè vedendo il suo teschio, ho deciso di usare quel
porcellino come ispirazione. Tutto qui. La sua testa è
ramificata proprio come un albero che dalla terra si protende verso il
cielo, a richiamare proprio il legame con il fisico e piano astrale o
l'oltre fisico. Adesso siete più tranquilli?"
La gente si guardò perplessa, quando Kianta chiese ad Helias
di
fermare la visualizazzione tenuta attiva, questi fece scomparire tutto.
"Sarebbe lungo spiegare cosa ho fatto, ma anche questo era un
programma, puro e semplice. Dei micropriettori ricreano come i pixel di
uno schermo, l'immagine in totale, risultando come... se vedeste un
film. Solo che non è piatto. NOn cè nulla di
demoniaco,
quindi ora ascoltatemi. Perchè sono già stanca!
Il vostro
Sindaco tra poco ci lascerà, quindi spero davvero che
possiate
salutarlo nel modo opportuno..."
"Dove lo portate?"
"Lo state punendo?"
"Calma signori, calma. Non ho detto che lo spostiamo e, mi rincresce
per le punizioni, ma se le persone non sono civili ed educate e sono un
fastidio o problema per gli altri, ho il diritto di prendere
provvedimenti. Qui il punto però è che il Sindaco
è in attesa di suoi... cari amici, per andare in un luogo da
cui
collegarsi con il governo. Mentre voi resterete qui"
Confusione si materializzò nelle loro facce. Il Sindaco si
alterò e, voltatosi verso gli altri, chiese loro di non
credere
alle parole sciocche di una ragazzina.
"Davvero? Le mie
parole sono
sciocche? Helias, cosè che dicevano ai loro amici? Fammi
ricordere, ho una memoria così labile..."
mostrando presa
in giro verso il Sindaco.
Helias aprì la bocca, gli occhi lamperaggiarono e, come per
il
messaggio del ministro, si materializzò un video che
mostrava la
zona relax esterna. Due dei leccapiedi del sindaco stavano parlando tra
loro ma, zoomando e ascoltando bene, si notava un cosa interessante.
Uno nascondeva un mini telefono da carcerati in mano, fingeva di
mangiare qualcosa mentre l'altro interagiva con l'orecchio vicino
cercando di far credere che parlasse con l'altro. Ma l'audio era
chiaro, come fosse vicino, e si comprendeva meglio la situazione.
Discutevano con qualcuno al mini telefono e dicevano chiaramente che il
Sindaco doveva uscire, a chiunque fosse, per portarlo in un
luogo decente. Gli altri non aveva importanza, loro e il Sindaco
però necessitavano del loro aiuto perchè vivevano
in
maniera incivile e si non poteva espletare le sue funzioni politiche e
associative.
Terminato il video, lo schermo fittizio scomparve e la gente guardava
senza capire l'uomo, che la fissava malamente.
"Se non avete compreso, i loro amici a cui chiedevano aiuto
per
andare chissl dove a fare chissà cosa, sono quei
simpatici u omini riuniti in una associazione
criminosa
segreta, a carattere iniziatico, retta dalla legge
dell’omertà e regolata da complessi riti che
richiamano le compagnie d’arme dei signori
feudali, strette da
legami
familiari e percorsi iniziatici peculiari che ciascun appartenente,
detto affiliato , è tenuto a rispettare. Spero abbiate
capito...
il nocciolo della questione è che sta preparando le valigie
e
leccapiedi per svignarsela e andare da qualche parte a fare la bella
vita e rompere le scatole allo stato, per gli scopi cari a
quell'organizzaizone, abbandondovi in qualunque cosa
siate finiti. Anche se, per vostra fortuna, è il vostro
stesso
governo che ci ha designati vostri protettori mentre, il carissimo
Sindaco, sfrutta la sua posizione e i suoi amici per svincolare il
sistema e fare quel che vuole. E andarvi contro, aggiungo. Se credevate
davvero che le telefonate
esterne fossero bloccate e pensavate, stupidamente, che non sapessimo
nulla.. "alzando le spalle con il sorriso tirato "QUindi, signori,
salutiamo il Sindaco. E' già pronta per lui la macchina che
lo
condurrà al luogo dell'appuntamento, abbiamo anche quello,
così chei suoi amici possano . E per
inciso...
caro, sindaco... " portandosi l'indice della mano destra sulle labbra
come se pensasse, guardando altrove "abbiamo già provveduto
a mandare tutte le
informazioni al governo, Lei sarà seguito di nascosto nel
viaggio con i suoi amici ma non posso dirle come. Così come
se
accade, per qualche malaugurata situazione, che lei possa... avvisare i
suoi amici che impauriti scappano lasciandola sul posto,
giungerà
una punizione. E non scherzo, sopratutto per i suoi concittadini presi
in giro e perchè odio tutti i tipi di organizzazione nel
mondo
che danneggiano e agiscono per ideali del cavolo. QUIndi si faccia
furbo, scenda dall'auto e vada via con loro. In quel caso a nome nostro
e del governo, ne uscirà pulito o... risulterà
che Lei
è stato costretto in qualche modo a farne parte. Ma se
così non fosse e dovessero scoprire in qualunque momento il
gioco, cambiando i piani,
o ce ne accorgiamo, i miei uomini appostati in luoghi specifici hanno
precise regole di comportamento. Non faccia stupidaggini..."
Il Sindaco strinse la mascella, serrò i pugni e
sgomitò i
suoi uomini, salendo al piano superiore. Gli scagnozzi la fissarono
come se volessero ucciderla, ma lei sorrise come un'innocente, per
vederli poi correre dal loro capo per preparare loro, e non lui che
stava solo seduto sul letto, le valigie. La gente mormorava piano ma si
comprendeva una rabbia crescente, e Kianta intervenne.
"Signori, tutti! Mentre il Sindaco provvede a preparare i bagagli,
voglio chiedervi di mostrarvi Voi dei Signori, porgendo un saluto per
il suo viaggio nei modi più civili possibili. Ha fatto molto
per
voi e lo... farà anche dopo. Forse... Signor Sindaco, avete
massimo mezz'ora, non di più..."
DOpo cinque minuti il Sindaco scese, furente e col mento alzato al
massimo, seguito dagli uomini a lui fedeli, quattro compreso l'autista
personale però pagato dalle casse del comune, e le valigie.
Sia
dal piano superiore che fino alla porta, dovette procedere come in una
passarella creata da due ali di persone, che in silenzio lo fissavano
con sguardo omicida. Si levarono alcune parole negative, augurio di
finire male, ma niente altro. Dinnanzi alla porta fissò
Kianta
così profondamente che i suoi uomini temettero potesse lui,
o
qualcuno dei suoi, fare qualcosa e serrarono i ranghi vicino,
più vicino, ma lei era calma, pacata, quasi giocosa con il
sorriso.
Lo videro sfilare ancora fino all'esterno, rigido e sguardo in avanti,
mentre gli uomini che tiravano le valigie si fermavano con la
scusa
di prendere meglio le maniglie per fissarla selvaggiamente d'odio, come
se le augurassero qualcosa in futuro.
"Signori... i vostri mini telefoni funzioneranno tra qualche metro, ma
se fossi in voi non li userei perchè siamo intorno a voi e
possiamo friggerli in un attimo. Ma in quel caso se dovessero
telefonarvi accorgendosi che sono inattivi, comrpenderebbero qualcosa.
Quindi lasciateli funzionanti, ma non chiamate nessuno e non avvisate
nessuno. Nessuna parola in codice ne altro o interveniamo e voi...
sparirete! E sapete che siano seri come i vostri amici su certe cose.
Buon viaggio..." vedendoli poi scomparire oltre la luce
esterna.
In quel momento però entrò un soldato che
raggiunse di corsa Kianta, arma abbassata e vestito tutto di nero.
"Comandante, è arriva una persona con tutte le
autorizzazioni
del Leader. Dice di voler parlare con voi, si è presentata
come
Sorella Rhona. Quali sono i suoi ordini? Per il momento è
ospitata alla Squadrella."
Kianta chiuse gli occhi di rabbia, strinse forte le labbra formando una
linea, si grattò il braccio destro poco sotto la spalla e
vagò un momento per l'ambiente. Sospirò forte e
disse
all'uomo di darle il Benvenuto e lasciarla là, che sarebbe
andata subito. Dopo il saluto, l'uomo uscì veloce per
eseguire,
lasciandola ferma nei suoi pensieri.
"Cari ospiti. Le cose tra noi sono iniziate con il piede sbaglio e non
per colpa nostra. Vorrei quindi, dopo avervi mostrato chi davvero era
contro di voi e non vi supportava realmente, sistema rele cose. Ma..."
camminando con in
cerchio davanti la zona ospiti, continuando "Vi chiedo solo la pazienza
e gentilezza di venire incontro a noi che, seppur militari, vi abbiamo
trattati come al Ceaser's Palace. Non potete dire di no! Inoltre come
avete appreso dalle parole del primo ministro, sono solo una manciata
di giorni. POchi. Sarete trasferiti in un luogo sicuro gestito dal
governo. Non siete prigionieri, non siete in mani nemiche, è
un'attesa in ore, non settimane. QUindi se avete richieste o qualche
bisogno in particolare fattibile, siamo a completa disposizione. Ma
comprendete anche che questa è un'istallazione temporanea,
eretta per ospitarvi e siamo sotto contratto con il primo ministro per
la vostra sicurezza. Dovevano impegnare tutte le loro risorse per
fermare o trovare ogni cellula, e per ora ne hanno contate cento, che
hanno colpito varie città gli stessi giorni. Avete avuto
coprifuoco e controlli militari per le strade ma continuano a colpire e
vogliono agire. Queste minacce sono peggiori di quelle che abbiamo
sentito negli anni in altri paesi, perchè non si tratta di
un
colpo solo di avvertimento, reclamato da questa organizzazione
religioso-militare che si reputa dello Stato, a noi ben conosciuto che
si è alleato con certi paesi per fermare l'America e la
Russia.
Il problema è che, sembra brutto da dire ma questo
è
anche peggio, si scontrano in altri paesi come il nostro. NOn
è
chiaro se questo atto è appositamente studiato per farvi
entrare
in guerra o meno, ma invece di un colpo solo ne organizzano
più
di uno alla volta. Voi ne avute avuto alcuni esempi, a colpire sono
stati anche occidentali che hanno cambiato bandiera per simpatizzare
con questa gente, senza capire che non è assolutamente una
cosa
positiva combattere al loro fianco contro il loro stesso paese, o altri
nostri alleati. Perchè i buoni rapporti ci portano ad essere
alleati. Contro voi, le vostre case, famiglie, amici.
Favorite tutto
quello che stanno facendo perchè vi dividete tra voi.
Quindi,
cari ospiti, uniamoci contro quegli individui, contro tutti coloro che
vi vedono come nemici da eliminare e non persone. Che vogliono
togliervi tutto perchè credono che la loro religione
è
giusta. Contro tutto ciò che lede la dignità e la
persona. Aiutateci. Grazie..."
Alcuni fecero cenni lievi di assenso, altri mormorarono qualcosa, altri
rimasero in silenzio ma nessuno per fortuna inveì o la
accuso di
qualcosa. Così ne approfittò per chiedere a un
Gestore di
parlare con tutti uno ad uno per aiutarli ove possibile e dargli le ore
di aria.
Poi si recò alla Consolle, dove un uomo la
attendeva con
una valigia argentata in mano. Kianta la aprì e
portò
alla luce una sorta di cilindro in metallo scuro a diversi livelli
circolari in rilievo scuri e più rientrati trasparenti, con
dei codici stampati sulla parte tondeggiante in alto,
con la scritta in chiaro Crell. Lo inserì finoad
un certo
punto in un apposito alloggiamento nella Consolle e dopo varie immagini
in un plasma, di caricamento, e quel che fuoriusciva del cilindro
brillava di azzurro, mostravano che era pronto. A quel punto Kianta
pronunciò "Sterling" e come per Helias, si
materializzò
qualcosa.
Un uomo. Pelle olivastra, aspetto mediterraneo da mascalzone,
sopracciglia che andavano ispessendosi verso le tempie e nerissime come
i capelli, uno
dei contributi per quel viso, mostrandosi pienamente sopra gli occhi
grigi. Mascella regolare con un mento lievemente sfuggente,
dando un viso allungato ma di
bell'aspetto. Capelli tagliati alla maschietta lunghi fino a
metà per orecchio, con il ciuffo più grande e
lungo
verso la sua destra che taglia la fronte perdendo qualche ciocca
sfuggente. Lisci e e leggermente scompigliati. Bocca spessa e piena e
naso sottile e piccolo.
Un vestito Blu Scuro. Indossava giacca con due
bottoni sulla pancia, taglio squadrato e non classico, taschino,
panciotto lavanda che si intravede sotto la giacca di qualche
centimetro seguendo la forma della giacca, pantaloni classici senza
pieghe, camicia bianco perla, doppio polsino con gemelli; colletto
diplomatico senza bottoni. Scarpe nere stile Oxford
No
Brogue con tomaia decorata e di alta qualità in pelle di
vitello.
"Sterling, attiva tutti i tuoi processi, ottieni da Helias tutti i
privilegi per l'amministrazione della Torre e resta in MOnitoraggio"
"Come desideri, Madre. Prenderò io in carica
l'amministrazione
della Torre" rispose gentilmente e servilmente, inchinandosi e
rialzandosi, sorridendo.
"Helias, torna in modalità Personae e resta disponibile.
Accreditati i privilegi di sorveglianza delle telecamere e registra
quel che faccio finchè non ti dico di terminare"
"Certo..." apparendo dietro di lei.
"Signori..." continuò lei, scendendo le scale e parlando con
gli
uomini di guardia nell'edificio "vado per un impegno importante. Il mio
secondo è Jd, ma per qualsiasi cosa per primo chiedete a
Sterling quel che vi serve o volete sapere. Sarà lui nel
caso ad
aiutarvi se possibile o comunicherà con Jd, che
sarà
subito qui. Tornerò presto...".
Tutti fecero il saluto, rimettendosi in posizione mentre lei lasciava
l'edificio.
"Madre, perdona un mio parere..." disse Helias attraverso il phonevolet
come faceva sempre quando era all'esterno, restando collegato e
sorvegliando con ogni apparecchio presente "Sei sicura di aver fatto
bene con il SIndaco? Non ci saranno ripercussioni? NOn temi che quella
gente, i suoi amici, possa crearci problemi, sapendo dove siamo?"
"Chi ha detto che sanno dove siamo. SOno venuti con un Cellar blindato
e oscurato dall'interno e adesso è stato..." continuando a
camminare per il Campo verso la Squadrella, la prima zona vicino
l'ingresso come un contenimento sigillato. Una costruzione ideata
apposta per chi
giungeva e deve essere controllato o chiedeva un incontro e non si
voleva
far vedere il Campo. L'aspetto era a L con l'ingresso nella parte
lunga, un ambiente con frigo e il necessario per qualcosa di veloce da
offrire e una porta, che conduceva alla parte piccola della L, senza
finestre e più blindata, che somigliava a una stanza
interrogatori classica con delle sedie diverse in base a chi vi
è
ospitato. Fece una pausa osservando gli uomini intorno nei
vari
compiti che stavano svolgendo "...diciamo scortato con un'auto apposita
oscurata all'interno. Bloccato, quindi non apribile dall'interno e con
un divisore corazzato per l'autista. Tutto ok, quindi. Rilassati. Se
hai visto abbiamo centinaia di uomini di guardia o in giro per questo o
quell'incarico, che comunque controllano sempre intorno. Le telecamere
di vario tipo permettono ai Controllori di osservare ogni cosa
nell'ufficio che occupano, e ci sei tu come Sterling. Inoltre noi
dobbiamo aver paura di un'organizzazione di un Paese che il massimo che
sa fare è far esplodere macchine, picchiare la gente
perchè li paghi e occupare altri paesi portando la loro
malsana
mentalità anche là? Io non ho paura, per
niente..."
Intravide Gask ridere con alcuni uomini vicino i furgoni blindati, i
Cellar. Se ricordava doveva trattarsi del gruppo che doveva ritirare
dall'AerOl gli approvigionamenti e cosa inviavano dallo Chateau, che
atterrava sul lungomare. Bottiglie in mano, sghignazzi, pacche sulle
spalle e adavano a parlare e fare casino anche per ore. Poi lui si
alzò da dove era poggiato, prese una sacca accasciata a
terra e se la mise in spalla,
salutando. Mentre proseguiva per uno degli edifici la notò e
e
fece dei gesti con le mani camminando, il linguaggio dei segni. Lo vide
voltarsi circospetto per quello che faceva, controllando se qualcuno se
ne fosse accorto, ma lei rispose con un cenno negativo della testa. La
vide irata, la guardò dubbioso ma lei scosse di nuovo la
testa,
gli fece un gesto con le mani e proseguiì verso la
Squadrella,
mentre lui camminava tranquillo all'apparenza ma perplesso
dentro, verso un'altra parte.
Raggiunse l'edificio ed
entrò, dirigendosi subito verso la zona di contenimento.
"madre, resterò in modalità passiva. Per
qualunque cosa sono in ascolto"
"Ok, ti dirò io quando ritirarti"
Attivò il pannello d'entrata e dopo essersi avvicinata con
la
testa, la partò scattò e il complicato meccanismo
a
ganasce iniziò a rilasciarle una ad una
finchè non
si aprì in due ante scorrevoli sparirono nell'intellaiatura,
o
meglio dentro gli spessi e robusti muri in ferro. All'interno di era
una donna, abbigliata in nero con un abito largo a due pezzi. Una gonna
lunga a campana e una sorta di giacca che giungeva massimo sopra i
fianchi. Alcuni decori leggeri in grigio chiaro sui bordi. La testa era
coperta da una sorta di turbante che formava come una decorazione sul
lato destro, ma le frange cadevano sulla spalla sinistra. Quella
decorazione sembrava una treccia larga con una sorta di S
più visibile grande che
partiva dal centro della testa nell'intreccio e cadeva sotto
l'orecchio. Inoltre il foulard rispetto l'abito aveva varie strisce
nere e grigie e, per come era indossato, sembravano dei capelli bianchi
con strisce nere e grigie. Almeno ad un'occhiata lontana.
Sul turbante portava come delle collane con vari ciondoli danzanti a
ogni movimento e sopra il collo alla asiatica dell'abito vi era una
collana larga e articolata con pietre, come un pettorale egizio ma
tutto fiori e viticci.
"Sorella... che piacere" proruppe la donna severamente. Era
già
in piedi, dritta come un fuso, osservando le pareti con dei quadri
senza vetro. La fissò rigida e composta, quasi aggraziata
anche
per il suo aspetto, filiforme e minuto, come il viso, dei
tratti
arrotondati e gentili.
Kianta guardò l'altra con disappunto, mostrando irritazione
apertamente. Fece qualche passo dentro la stanza così che la
porta si chiedesse e osservò che la sedia che le avevano
dato
per sedersi era quella normale, non come le altre che avevano lievi
difetti impercettibili, non visibili da chi non sapeva, che rendevano
ogni posizione fastidiosa, peggiorando con il tempo, aumentando il
disagio di chi vi si sedeva così che parlasse. Anche
l'ambiente
era studiato, con quadri che mostravano disegni di roshak camufatti da
arte astratta e moderna.
"Sorella Rhona...Colei che invita! Qual vento ti porta qui invece di
intortare qualcuno che interessa a Dorde o Milan?"
Kianta restò in piedi anche lei, visto che, anche
avvicinandosi
alla sedia la donna era rimasta ferma più indietro,
stringendosi
le mani davanti il ventre.
"Sorella Diandra, Colei che insegna. Purtroppo chi insegna qualsiasi
cosa nel mondo è anche una persona... piccata, redarguente,
ammonente... che vede un velo ostile su chiunque. E tu non fai
eccezione. Presumi che io sia qui per qualcosa di negativo..:"
"E cosa posso pensare di una Figlia o Musa che fa visita a qualcuno.
Essendo una di voi so bene che il vostro compito è sia di
consigliare e indirizzare, sia di agire perchè le cose
vadano...
secondo le vostre previsioni. Vi celate dietro le vostre
abilità
chiamate doni, ma in reatà non fare niente di diverso di un
Esecutore. Eppure siete amate, ammirate, considerate come altri fanno
per sacerdoti di altre religioni. E non sono d'accordo. Una cosa
è ringraziare la Terra credendo in due forze generatrici
e
che si lega con la scienza, ma siete andati tutti oltre. L'idea della
Figlie per me è troppo! Inoltre siete tutte riccamente
abbigliate con sete, stoffe pregiate e gioielli. Vantate
abilità
che usate con le carte o cristalli o altri giochini da prestigiatore e
siete immischiate in ogni cosa vi sembra del vostro incarico. E Milan e
Dorde vi lasciano fare. Ciò è sbagliatissimo
perchè finchè si tratta di persone che mantengono
conoscenza e prepararo le feste è un conto. Spacciarsi per
portatori di parola del Padre e la Madre, che per me non sono altro che
raffigurazione di una cosa naturale, come foste sacerdoti e simili
è da vergogna. Si sta tornando al medievo? Il Segno
dell'Uccello
è davvero necessario? "
"Cosa trovi di negativo in noi? Vuoi forse dire che siamo come le
fattucchiere che prendevano in giro le persone? Ci reputi tali? Anzi, ti reputi tale? Sei
una di noi..."
"E' stato Milan su suggerimento di Dorde a farlo, non per mia
volontà come per voi. Siete voi che vi siete presentate a
loro
dicendo che avevate dei Doni, che eravate sensitive, spitiche e altre
cavolate e, convinti delle vostre prove, vi hanno scelte come testimoni
dei doni del Padre. Ossia di abilità naturali. Posso capire
fino
ad un certo punto, Sorella Rhona, che qualcuno nasce con qualcosa,
ma portarlo in adorazione come facevano e faranno ancora in India con
le Dee bambine, è da problematici qui" battendosi un dito su
una
tempia.
"Tu stai offendendo proprio i Doni del Padre. Noi prediciamo, noi
vediamo nel futuro o leggiamo la verità che il Padre ci
invia,
anche chiamando i cari vicini e spiriti di Luce. Non siamo truffatrici.
Anche tu stessa sei testimone di qualcosa, ecco perchè sei
tra
noi. Hai o non hai visto dei morti?"
"NO! POsso anche aver visto dei piedi... erano dei cavolo di piedi,
accidenti. E non è detto che davvero veda cose" sbattendo le
mani sul tavolo prensente in mezzo alla stanza, urlando "vi basate
troppo su misticismo e soprannaturale. E' sbagliato o si ritorna al
medievo per davvero"
"Mh" mormorò la donna osservandola "posso capire che non
approvi
nulla di queste cose perchè richiamano un retaggio culturale
dal
quale provieni, ma..."
"Ah!" sclamò rabbiosamente Kianta, alzando gli occhi dal
tavolo,
furenti e una linea per bocca "vedo che Milan parla
troppo, veramente troppo su cose che non vi interessano e che non
dovrebbe dire a nessuno. Non me ne frega un cavolo delle tecniche
popolari primitive che usavano o che alcuni membri della mia famiglia
dicessero o sapessero cose che potevano apparire predizioni. Capirai,
sul tempo o una sensazione. Io e tutti quanti le abbiamo. Usare olio o
uova per cacciare le negatività? Avrei voluto tirare i
piatti
che usavano per queste medievalate in testa a tutti. o il fatto che non
potevo dormire con i piedi verso la finestra come desideravo,
perchè è così che si mettono i
morti... quante
cazzate, cazzate, CAZZATE! TUTTI DITE CAZZATE invece di studiare il
mondo intorno a noi con occhi non totalmente scientifici, ma magari
mezzo. Almeno quello. E invece no, predizioni! Ma andate..."
"Sorella, mi rincresce molto che tu sia adirata per certe
cose
che le persone fanno, perchè è così
che si fa,
l'altra volta hai detto così. Hai detto tu stessa che molte
cose
del passato sono efficaci e buone come quelle..."
"QUello che volevo dire è che molte cose anticamente
andavano
bene per quel livello culturale e scientifico e che, avendo la gente
fatto comunque esperimenti e osservazioni, era buone. Come sappiamo
quali funghi sono mangerecci? Perchè la gente li provava e
crepava. Ecco! Quali erbe ancora oggi usiamo come elisir e liquoiri
medicali? Perchè la gente li provava e sapeva, eppure era
arrivata la religione e le persone che ne sapevano più dei
medici, con le mani legate dalla chiesa che accettava salassi e pietre
sminuzzate che facevano male che bene, e sono diventati diavoli. E
quelle cose sono arrivate a
noi è per la gente che voelva conoscere e aiutare, ma vallo
a spiegare ai preti. Si è
arrivati al punto che molti uomini seguono più voi per
sapere di salute e
metodi per sistemare tante cose, che ai nostri medici che sono i MI,
GLIO, RI! La gente se gli diamo figure come le vostre, scappa da voi!
Perchè crede che alleviate anche l'animo quando date
semplicemente speranze contro la sicurezza di qualcosa è
che conprovato e addirittura usavano prima. ma no, ci siete voi che con
qualche foglia di te o fondo di caffè predicete il futuro,
avete
visioni, vedete nei cristalli qualcosa o li usate per curarli. FOLLI!"
"Non era nostra intenzione sostituirci a medici o scienziati, eppure
noi non prendiamo in giro. Abbiamo dei doni, come tu che sei riuscita a
vedere una persona deceduta notando un particolare. La parte finale
delle gambe. QUindi scarpe e pantaloni dal ginocchio in giù.
E
magari ne hai visti tanti ma non hai capito la differenza
perchè
dal racconto di MIlan ho capito che per te era vedere... me, adesso.
Nitido, hai scambiato quelle gambe per il tutor che controllava il
lavoro vicino a te. Ma non cèra nessuno vicino, erano tutti
dall'altra parte della stanza a discutere di qualcosa, e tu eri la sola
al pc vicino la porta, nell'angono opposto. Eppure per te era chiaro
come quel che vedi adesso. Quindi di cosa parliamo? Sei tu che non lo
accetti. Noi abbiamo ricevuto dalla Madre la vita e dal Padre dei doni.
Ci sono tuoi uomini che sanno lavorare il ferro, altri ingredienti di
cucina, altri ingredienti di chimica e via dicendo. Tu hai sostenuto il
loro lavoro e gli permetti di esprimere creatività e
capacità di migliorarsi. Hai pensato alla Raccolta e procedi
ogni settimana, dando loro modo di scoprire chi e
cosa sono. E cosa hanno ricevuto dal Padre, e tu stessi agisci come
noi.
No, Milan mi rimprovererebbe. Afferma che tu sia la Prima Figlia o Musa
da lui scelta e a parte il nome rispetto a noi, che lo hai voluto tu,
ti ha dato il Dono che ti riflette. Ma lascia a me il mio. Il sono
Colei che Invita, che sussurra quel è meglio, che porge la
mano
per condurre dove serve. Io traghetto, io accompagno, io incontro per
conoscere noi e quel che è giusto. E le nostre sorelle hanno
accettato questo nostro incontro, anche se sono adirate. Si sentono
tradite da una di noi, poichè MIlan ci ha detto al Cerchio
che
tu abbandoni la posizione. Colei che invoca, Luned voleva un incontro
da noi tutte. Colei che appassiona, India, sente che in te non
cè più cosa ti animava. Colei che
crea,
Asseda, cè tristezza perchè non hai
più aiutato a
dipingere il Mondo Nuovo. Colei che cela, Comagia, voleva far
qualcosa contro di te insieme a nostra sorella, Ressona, colei che
punisce. E infine colei che mente, Corentin, vuole risolvere noi la
cosa e nascondere il tuo abbandono totale agli occhi del Leader e
Dorde. Ma
per noi queste ultime due soluzioni sono categoricamente bocciate. Se
ci avvaliamo delle Sorelle del mentire e del punire è per
casi
estremi contro l'umanità. Mentre tu sei la favorita di
entrambi,
preziosa e importante per tutti. Meriti rispetto e..."
"Oh, fatemi capire. QUindi sarei stata zittita una volta per tutte da
voi? Si è arrivati a questo? Siete peggio degli
esecutori e
Milan e Dorde ve lo hanno permesso?"
"Non adirarti, non siamo assassine. Tu stessa non uccidi certe persone,
ma dai loro una fine peggiore dell'abbraccio della Madre per il ritorno
a casa, nel mondo spirituale. Le altre sorelle hanno paura di cosa
potresti fare ora che la tua parte di te dell'essere sta venendo fuori.
Stai riacquistando quello che hai perduto con le Scans e questo ci fa
paura. Perchè cè una porta che tu non devi
aprire, che
Milan teme e anche noi. Tu sei un fastidio per certi versi, Diandra,
perchè sei imprevedibile, agisci e pensi in modi diversi da
quelli che crediamo che faresti
tu,
come Kianta. Dorde è teso e Milan ti teme. E noi come Figlie
abbiamo dei compiti da svolgere, ma se apri quella porta trovando la
chiave, molte cose finiranno"
"Ma di che diavolo parli, siete voi che rovinate tutto il lavoro
svolto. Inoltre mia cara sorella, io non ho mai incontrato Dorde, come
voi stesse. Non so che faccia abbia, che voce ha, niente. Parlate con
lui per telefono, vero? Infatti è per Milan che ho accetto
questa.. pagliacciata. Perchè è tale. L'idea che
la gente
abbia bisogno di rassicurazioni e speranze che poi non sono realistiche
o vere, è profondamente triste e denigrante. La
società
da in mano alle famiglie la vita e la mente delle generazioni future ma
non sempre, anzi quasi possiamo dire solo una percentuale è
davvero definibile come la scelta giusta per crescere nuovi uomini. Ma
la maggiorparte vuoi per religione, vuoi per problemi loro, vuoi per
tante cose nascoste dietro le tradizioni, le cose si fanno
così,
la nostra vita va data a dio e i genitori, e dobbiamo fare tutto quello
che secondo loro è giusto... anche a discapito di noi
stessi. La
società è sbagliata e gestita da persone troppo
legate a
cose personali,e che vogliono facciano e credano tutti, che il giusto
per ogni persona
al mondo. Noi dobbiamo cambiare quella società, o meglio
quelle
società in una a misura per tutti,
perchè con
piccole accortezze è possibile. Non inbrigliare la gente con
la
scusa dell'amore famigliare, degli che devono avere, del fatto
che se sei nato in un posto devi essere quello che gli altri credono
sia giusto. Come il Re leone. Bel film ma un pessimo esempio per
questo. No, Simba, Tu non puoi vivere come vuoi perchè sei
nato
Re e devi essere Re. Non esiste altro, è il tuo destino.
Begli
insegnamenti..."
"Sei troppo rigida, sorella. E troppo piena di rabbia. Noi..."
"Non osare dirmi che sono rigida o altre stronzate. Stiamo diventando
come una setta religiosa o pseudo tale sporcando tutto il lavoro fatto
finora. Perchè dovete usare la ruota dell'anno per riportare
nella realtà un concetto che dovrebbe onorare la natura.
Celebrazioni e festeggiamenti che un tempo erano sentiti e fatti da
noi, adesso sono aperti a tutti quelli che Milan convince, e ora
pagliacci vestiti come preti fanno casino in qualcosa di serio.
Perchè? Perchè usare i cromlech rituali per cose
fuori
logica? Perchè Milan ha iniziato ad usare la religione
naturale
per attirare finanziatori e non solo, rovinando qualcosa di..."
"Le persone hanno bisogno di speranza. Se ben sai le vecchie religione
sono nate da persone che onoravano così
tanto coloro che
volevano cambire le cose o far conoscere la religione in cui credevano
in modo diverso, da generarne una nuova a loro ispirata. Per
portarla in altri paesi e soppiantare quelle esistenti, si
creò
il culto della Madre di Dio prendendo in prestito le effigi di Iside,
con il figlio secondo la storia di questa Dea egizia ed ecco che tutto
prese
maggior piede la madonna. Le altre religioni sono state e sono tutt'ora
sanguinarie e pericolose per i suoi estremisti e pazzi, che credono di
parlare e agire per Dio. Un Dio non naturale, ultraterreno a tal punto
da essere messo su un monte come l'Olimpo o un posto nei cieli
così in alto che si può raggiungere solo morendo.
Quasi
come fosse un individuo di un'altra galassia ed ecco che diventa
alieno. Le società plasmano dei e santi a loro piacimento
per i
propri scopi..."
"Si lo so bene. COme le tremila madonne diverse che fanno tremila cose
diverse, come se in realtà fossero tremila dee diverse.
Guarda
caso a santi e madonne hanno dato poteri e capacità al pari
di
Dio ma non lo capiscono. O come l'idea secondo molti che è
giusto e corretto accettare che un Dio invisibile per tutti e con
l'umore variabile come nel loro Libro, ci usi come il gioco The Sims
per
il proprio diletto, ci indichi cosa siamo e dove andare e noi ad
ubbidire a tutto. Anche se siamo infelici, soffriamo, sopportiamo
quello che fanno altri come fossiamo niente, perchè Lui
vuole
così. E' una cosa vergognosa e miliardi di persone prima di
noi
hanno sofferto da cani per i dettami delle religioni. O come
attualmente dagli anni '70 alcuni paesi arabi sono passati ad essere al
livello nostro a peggio del medioevo. E io non posso tollerarlo. E' per
questo che ho accettato l'idea che la Natura possa essere associata a
divinità, però sempre legate ad essa, mai
qualcosa di
lontano da noi. La religione celtica o antica la accetto ma non quello
che state facendo. State diventando come i preti e sacerdoti che aborro
e vorrei veder spariti. Persone vuote e incapaci neanche di capire chi
sono, che agiscono da pazzi seguendo un libro di millenni che parla di
regole e vite così vecchia da essere vergognose, eppure per
loro
è sacro. Quello che cè scritto lo hai mai letto?
Io si,
ecco perchè da piccola ho iniziato a non volerci avere
niente a
che fare. Miliardi di persone uccise da Dio solo perchè non
erano le pedine che voleva vedere, perchè come dice il libro
sono . Ma se Dio li ha creati che nemici
sarebbero? Solo perchè non accettano i dettami sacri?
Addirittura per fermare cose ritenute abominevoli si fanno cose
altrettanto abominevoli, che però sono considerate giuste. O
Come
una volta una conversazione con certe persone, dove consderavano i
santi
perchè si erano sacrificati per qualcosa in cui credevano,
come
fece l'uomo a cui si ispiravano e io non potevo credere alle mie
orecchie. Lodare e ricordare persone che sono morte perchè
credevano in un Dio invece che ad altro, creando casini
all'umanità. Lo capisci? Considerare santi soggetti che
muoiono per qualcosa X invece di qualcuno che ha fatto qualcosa per
altri perchè ama gli altri. Quante persone nella storia
dell'uomo meritavano un ricordo migliore e sono finiti come macchiette
e santi che molti erano solo inventati con ossa di pollo, o altri
animali, adorati e venerati con lacrime con poteri divini. Odiare e
uccidere in modi atroci altri
per una religone. COme Ipazia, che voleva proteggere la conoscenza che
invece i cristiani hanno estirpato e modificato, perchè si
adattasse a loro libro ottuso. Libro scritto quattrocento anni dopo
l'uomo che predicava... quanto cè di vero in quelle storie?
Oh
,ma lui è morto per noi, il suo sangue lava tutti i peccati
solo
che secondo loro chi nasce è già un peccatore. E
allora
la storia dell'abate Saunière, che si imbatté in
una serie di
reperti a Rennes, che dicono il contrario? Che il famoso figlio di dio
non morì ma... capisci che significa? Un prete che appena fa
una
scoperta cambia le sue convinzioni e crea edifici rivelatori in quel
modo, se non fosse vero? CHe gente vuota dentro si è fatta
ammazzare in modi altroci e ha portato a guerre e dolore per secoli,
per
ninete. Gente che ha sofferto tutta la vita per regole che gli altri
gli imponevano oppure era feccia. Se l'abate ha cercato davvero di
avvisare la gente insieme alla sua perpetua, fino alla loro morte, sai
cosa significa? Che io avevo ragione e non quelle persone, che mi
fecero rabbrividere nel vedere come si infervoravano per gente che si
è immolata per qualcosa di invisibile e non verificato,
rispetto
alla natura e al mondo che ci ospita e ci fa vivere. persone anche che
credono, seguono e latinano preghiere e rosari e poi non conoscono la
chiesa e il Libro, eppure si dicono fedeli a quella religione. Che
senso ha se credi in un Dio, che dice secondo certuni certe cose, e
poinon te ne frega di cosa cè scritto. Preghi solo
perchè temi il dopo. Non stai pregando un Dio che pensa una
cosa, ma tu
ti allontani dal libro? E che fedele sei? E' un controsenso
perchè a quel punto cosa o chi stai pregando? Come l'idea
che
una donna che allatta e schifoso da vedere e deve velarsi,
perchè
visione impura, ma tengono quadri con la Madonna con i seni di fuori
per
allattare. Lì va bene! E tante, tante cose
assurde...
QUante donne sopratuttto sono morte nella sofferenza e nelle catene
messe da altre..." svuotendo la testa amaramente.
"Sorella, comprendo..."
"No, tu non comprendi." voltandole le spalle "Tu sei venuta qui per
farmi cambiare idea o sbaglio? Non stai facendo la stessa cosa? E Milan
lo accetta? State sporcando quello che è in
verità un
sentimento di ringraziamento e rispetto per ciò che ci
circonda
e ci ha creato. Un pò romanzata ma comprensibile e
accettabile,
ma sta degenerando da quando è finita in mano vostra. Quando
eravamo solo io e Milan a gestire tutto, era qualcosa di bello per
tutti, adesso è peggio di un baccanale. E io me ne
vado
fuori, trovatevi un'altra . Non mi
cercate
più per idiozie. E non tentate di farmi fuori, voi siete
niente
perchè senza chi vi ascolta non sareste niente.
Non siete me e non lo sarete mai..."
La lasciò sola facendo scattare la serratura di nuovo alle
sue
spalle. Camminò lentamente per il corridoio respirando
profondamnete, cercando di calmarsi ma non riusciva. Le cose stavano
sfuggendo di mano, macchiandosi di nero a causa di altri. Milan
sbagliava a scegliere chiunque lo attirasse per dargli degli incarichi,
che meriterebbero invece persone che non mutassero troppo la base.
Stava diventando qualcosa di negativo alla pari delle
civiltà
primitive o azteche con cerimonie particolari. Questo le veniva in
mente, nel partecipare negli ultimi tempi o sapere come si sarebbero
svolte. E non capiva come Dorde e Milan li accettasser,o ma loro non si
agitavano come lei. Milan partecipava come sempre con gran sorrisi e
ebenvolenza per tutto quello che si svolgeva e non capita. Kianta non
comprendeva come potesse essere ben visto un culto che stava cambiando
così rapidamente e per lei in peggio. Stavano davvero
diventando
tutto arcaico...
Si fermò non appena fu fuori. Non le importò se
qualcuno
la vedeva, ma alzò il viso verso il cielo azzurro con nuvole
paffute che scivolavano su quel manto ceruleo, come fosse stato
incerato
e queste giocassero come su uno scivolo. Si, pensa in positivo si disse.
Ma appena chiuse gli occhi per fare un respiro profondo per rilasarsi
le apparvero scene che voleva cancellare. Un grosso gufo, un uomo
intonacato, una folla, dei rettangoli scavati per terra, cantilene e
urla.
No!
Aprì subito gli occhi nervosa, fece tre respiri profondi e
poi
scosse la testa scendendo con lo sguardo verso il basso. No, doveva
pensare a qualcosa di bello, di bello... chiuse gli occhi e
cercò il primo ricordo che fosse bello. QUasi...
Mesi prima
kianta si trovava
all'esterno di
una villa del XIX secolo situata vicino un paese,
in una
provincia che stavano usando come Torre in quel paese. Negli anni post
costruzione fu un edificio molto curato in Stile Eclettico, con annesso
un grandissmo ed esteso giardino. Aveva contaminazioni di altre
architetture come
quella bulgara, moresca o rumena. La villa si sviluppava su quattro
piani, esternamente decorati a rilievo in manira squisita, con cucine,
cantine e lavanderia nei sotterranei, sala da pranzo e sale per gli
ospiti al piano terra, le stanze padronali al primo piano e gli alloggi
per la servitù al secondo. Per riscaldare adeguatamente i
locali
erano presenti molti camini e soprattutto si studiò un
sistema
di tubature complesso per fare scorrere l’acqua calda
attraverso
le pareti.
Essendo un edificio dell'Ottocento, presentava
delle mura
molto spesse e l'usura causata dagli agenti atmosferici non riusciva
consumarla per intero, come altre abbandonate. Lasciata per un secolo
all'abbandono, si chiamava Casa o Dimora rossa per l'ex colore della
facciata. Lei amava quella villa, da quando l'aveva vista per il loro
progetto di salvaguardare i tesori lasciati al degrado mutandoli in
Torri.
Vecchie ville, case, edifici in generale che meritavano non l'incuria
ma il ritorno allo splendore ed un uso appropriato. E, in quel paese,
lei aveva scelto proprio quella come se la conoscesse già.
Invero aveva come ricordato l'interno, con un camino bellissimo appena
visto l'edificio da fuori, eppure era certa che fosse la prima volta.
Le scale senza corrimano le sembravano familiare come altre parti.
Forse
le aveva viste in foto? Era un dejavù per questo motivo,
anche
se aveva scorto l'interno da alcune foto mesi prima, senza badarvi
troppo e ora tornavano? Non ricordava, era stanca anche se primo
pomeriggio a causa degli allenamenti della mattina, ma le sembrava
comunque un qualcosa di già visto. Scosse la testa per
scacciare
quelle immagini e attese gli uomini. Era
bellissima dalle foto, che
attraeva come una calamita e lei si disse che era solo quello. Era la
prima scelta tra tutte e voleva farla rivivere. Le faceva male dentro
nello scoprire come perle del passato erano lasciate al disastro e i
vandali, senza considerazione, mentre si elogiavano quegli orridi e
squallidi nuovi efidici moderni in acciaio e vetro o stili severi che
erano un pugno in un'occhio e li odiava. NOn capiva come certa gente
amasse i grattacieli o nuove costruzioni che non erano fatte per essere
ammirare e per durare, come quello di fronte a lei. E si dispiacque per
l'architetto morto prestissimo e prima di veder utlimata questa sua
opera. Chissà quali altre opere avrebbe lasciato.
GLi uomini la raggiunsero dall'automezzo che li aveva portati in quel
luogo, portandosi tutti gli attrezzi necessari per iniziare i lavori.
Aver scovato dopo un pò di ricerche gli attuali proprietari
e
aver comprato per poco rispetto a quanto volevano l'edificio, la
rendeva felice.
"Comandante siamo pronti. Io, Grégoire,
Jean-Luc e Julien abbiamo tutto. Maximilien
ci aspetta nello scantinato dove abbiamo già impostato una
Consolle e il necessario per iniziare i lavori. Se per lei va bene
vorrei fare un incontro all'interno, stanza per stanza, e finire con la
facciata,... tenerla alla fine..."
"Certo, anche se ricordati bene che la prima cosa necessaria
è
la messa in sicurezza di ogni parete, pilasto e pavimento. E' la cosa
principale. I puntoni che abbiamo messo sostengono i tetti per il
momento ma è la primissima cosa che devi studiare. Devi
anche
analizzare ogni rimasuglio di decorazione in rilievo e ricrearlo..."
"nessun problema, stia tranquilla. Abbiamo già studiato la
struttura e le piantine, sappiamo i danni causate dai vecchi tubi
dell'acqua e dai vandali. Abbiamo delle vecchie foto su cui basarci,
quindi non perderemo molto. Non siamo riusciti ad ottenere i progetti
originali, sembrava che fossero conservati dai discendenti, ma fino ad
ora nulla. Vedremo in seguito. Per i muri e pavimenti ho un dubbio.
Abbiamo già studiato la miscela necessaria per rinforzare la
struttura, usata dalle altre due Torri già iniziate, ma ho
non so.... Dovremo studiare dopo analisi la calce usata per ogni
edificio
e adattarla per ogni singolo edificio?"
"No, quella che usiamo è una ricetta antica e che si
rinforza
decennio dopo decennio. Dovrebbe plasmarsi con la vecchia rendendo la
costruzione solida, indistruttibilie
e addirittura più duratura con il passare del tempo. QUindi attenetevi alle parti da
miscelare. Secondo me non dovremmo cambiarla..."
"Abbiamo già ammassato nello scantinato la cenere e sedimenti di roccia
vulcanica, calce viva da cottura di pietre calcaree,
e l'
acqua di mare. Le proporzioni precise rimangono ancora
inesatte,
il che rende tutto molto indefinito. Secondo Vitruvio, il rapporto
ideale per realizzare un’ottima miscela era tre parti di
cenere
vulcanica e una parte di calce. Noi abbiamo fato varie prove, ecco
perchè chiedevo quale utilizzare. Mescoleremo poi la miscela
con
pezzi di mattoni o tufo all'occorrenza o riempiremo crepe, fessure se
ve ne sono o ricopriremo muri e pavimenti già esistenti. Il
piano più alto però è caduto, quindi
dovremo
ricostruire la parte mancante con barre di ferro o legno come anime
interne e proseguire a tappare la parte che ha rovinato verso il basso.
Tutto è andato liscio con le altre due Torri, abbiamo
addirittura provato con armadi pesanti sopra quei punti, mettendo dei
materassi impilati nel piano sottostante, nessuan crepa, nessuna
cedevolezza. Nulla. per sicurezza ogni due anni provveremo a smattonare
senza rompere le piastrelle, sistemate apposta in quel modo, e
rirroreremo di acqua di mare per aumentare la composizione chimica per
indurire meglio la struttura. Durerà altri secoli se ben
tenuta..."
“Inespugnabile alle onde marine e ogni giorno più
resistente del giorno precedente”. .. grazie
Plinio! Io direi però di non usare anime di
legno o ferro. Il secondo si può arriggire per l'cqua di
mare,
le prove che abbiamo fatto lo dimostrano. Anche il legno lo sconsiglio,
ma usiamo invece proprio mattorni o tufo fatti da noi come barre lunghe
e tonde, che si legano meglio e non ingrossano e crepano nulla. Nel
caso manderò una squadra per questa produzione qui
direttamente
o lo faremo allo Chateau, e ve li manderemo con l'AerOl. Ma la cosa che
dovete fare innanzitutto è scoprire come sistemare l'anima
come
direzione, quale è la migiore stanza per stanza, seguite la
costruzione originaria. E non pensate come diceva Milan di mettere
pilastri in mezzo alle stanze per reggere i pesi al centro... non siamo
in un pantheon e non voglio colonne tra i piedi nelle stanze. Inserite
da punta a punta le anime e poi provvedete a realizzare i pavimenti.
Controllate i muri per riempire le fessure e..."
"Comandante, scusi..." disse Jean-Luc interrompendoli, mentre
studiavano una piantina cartacea tenuta dall'uomo "Maximilien
dice che deve parlarle assolutamente ed è necessario.
Subito.
Dice che una cosa da dirle assolutamente prima di iniziare qualunque
..."
"ok, capito... ascolta."rivolta all'uomo con cui discuteva sulla
cartina "Mentre io parlo con
Maximilien, tu controlla il piano più alto, così
appena
torno possiamo discutere quel che dobbiamo adottare. Julien,
signor
architetto, lo segua e schizzi le sue impressioni e metodo di lavoro
insieme a lui. Studi bene l'idea dell'anima in materiali da costruzione
che non siano legno e ferro. Per le scale posteriori fatte attenzione,
sono
rimasti solo gradini e temo che, se non faremo attenzione, un
volo
verso il basso ce lo becchiano... posso andare o avete bisogno di
discutere altro? però ripeto come durante il volo, io studio
con
voi le questioni ma siete voi architetto e ingegnere capo, voglio solo
essere sicura di fare un piano di recupero. Non voglio rubarvi il
lavoro..."
"Non si preoccupi capo, lavorare con lei è interessante e
stimolante. Sa tante cose e confrontarci con lei è di
ispirazione. Saremo al piano superiore dove è possibile
arrivare
e studieremo i locali. Sistemeremo i piani dall'alto verso il basso
come deciso. Stia tranquilla"
Kianta salutò con un cenno della testa e si avviò
all'interno dell'edificio per raggiungere il seminterrato e le zone e
gallerie scavate e armate, per reggere il peso superiore dell'edificio.
Oltre quindi alla ghiacciaia e scantinato originale avevano ampliato la
zona sotterranea oltre la dimenzione reale dell'edificio ma metri e
metri più in fondo, lasciando una zona di terreno naturale
intatto e poi una sorta di bunker, come altri lo avrebbero definito,
con pareti di base rinfonzate a cui avevano sopraposto dei muri in
legno decorato. All'interno era come... una casa. Chi lo avrebbe visto
ad una prima occhiata avrebbe creduto di essere di un appartamneto
molto grande.
Qualcosa la fermò appena varcata la soglia, quando alcuni
uomini
all'interno, che stavano pulendo le macerie e danni causati dai
vandali, corsero ad affacciarsi alle finestre. O meglio, al quadrato
rimasto per via della perdita della finestra in legno. Si
voltò sorpresa e vide che si era fermata un'auto, e si
innervosì per il
casino all'esterno. E chi poteva mai essere, si disse? Se non Alaric,
cèra solo lui.
Giungeva con alcuni suoi uomini da dentro una delle macchine convertite
in idrogeno a zero emissioni. Ormai non avevano più alcuna
auto
a benzina o a combustibili dannosi, così come non usavano
più gas per cucinare e riscaldarsi. Allo chateau avevano
installate sia le vecchie caldaie a legna o carbone, sempre ben
mantenute per emergenza, sia le installazioni eoliche, ad acqua e
solari per l'energia elettrica necessaria a far funzionare tutto. Ed
erano non sufficienti, di più, potevano contare su una sorta
di
magazzino che avevano creato con la corrente autoprodotta in eccedenza.
La Mirai blu notte metalizzata era ferma dietro l'automezzo che
usavano, un van per il trasporto di persone e oggetti grandi. Tutti
salutavano i nuovi arrivati con calore e Gask fermò il
nugolo di
persone in mezzo allo spiazzo per parlare, indicando con un pollice
verso la macchina qualcosa, mentre parlava. Lei osservò
qualche
attimo, finchè mentre parlavano lui non scambiò
uno
sguardo con lei, e allora capì. Chiamò a voce gli
uomini
all'interno radunandoli e diede loro un paio d'ore di liberta, essendo
stata informata che ormai avevano terminato le pulizie più
fastidiose. Avevano
sgombrato quasi tutto, dovevano solo fare controlli strutturali
perchè
gli architetti e ingegneri mettessero firma ai lavori.
Li pregò di non eccedere con l'alcool, sicura che sarebbero
andati a qualche bar o meglio pub locale, i loro preferiti,
perchè a volte vi era anche intrattenimneti canori.
Però
non erano a casa loro, doveva ricordargli di essere educati e non
attirare troppo l'attenzione. Gask e gli altri venuto con lui li
raggiunsero e lei
chiese che il gruppo andasse in pausa lunga prima del lavoro di studio
fino
a sera con gli altri. Fermò però Gask e gli
chiese di stare con un paio
di suoi uomini perchè doveva parlare con Maximilien e voleva
anche lui presente.
Gli uomini quindi presero il van, mentre la macchina l'avrebbe usata
Gask di nuovo per raggiungerli dopo poco. Lei poi entrò
dentro
per andare da Maximilien, seguita da Gask e tre uomini.
L'interno era ormai spoglio per l'azione di pulizia che stavano
attuando gli uomini, prima cosa dopo aver acquistato l'edificio.
Restavano, al loro primo arrivo, solo oggetti rotti a terra
ma
sporadici in mezzo a calcinazzi, parti franati di varie dimensioni e
sporcizia lasciata da vandali e visitatori vari. Adesso era tutto
così pulito che l'eco dei loro passi faceva paura.
"Come mai hai dato loro due ore?"
Lei voltò di poco la testa mentre camminava per
guardarlo ,
rallentò un pò e chiese ai tre uomini di agire in
due
modi. A due di precederli per controllare che gli uomini avessero
ripulito tutto fino al seminterrato e l'altro prendere la macchina e
andare ad acquistare alcuni oggetti scritti in un foglio che gli
passò. Lasciò i due avanzare nervosi verso i loro
compiti, controllando corridoi, stanze e zona scale fino a
ghiacciaia o scantinato e il terzo verso l'uscita. Lei
proseguì con calma e con una buona distanza, verso
il
basso, attraversando la villa fino alle zone della servitù.
Dovevano raggiungere due scale diverse e vicine per due locali
differenti. QUindi vi era una zona con due scale a chiocciola, larga
per
due persone e non troppo ripida, vicine che portavano a due ambienti
diversi, uno più piccolo che era la ghiacchiaia e, diviso da
un
muro che separava le scale, l'altra che conduceva alla zona inferiore e
interrata della villa.
"Ho dato loro due ore perchè cè una questione che
vorrei
sistemare e Maximilien ha urgenza di parlarmi, quindi è una
cosa
seria. Devi essere presente sia perchè sei terzo al comando,
sia
perchè sei il fratello-amico di Milan e voglio che senta
anche
tu in casi di problemi"
"problemi di cosa?"
"lo vedrai" gli disse davanti la scala. Proseguì, seguta da
Gask che le stava
vicino ma, arrivati al seminterrato tornò a stare ad una
certa
distanza.
L'ambiente era ampio e diviso per sezioni. Una molto in fondo e
protetto era la cantina, con botti su una rastrelliera apposita come le
bottiglie, sistemate per anno dall'alto verso il basso. Ovviamente non
erano presenti prima, ma portate da loro perchè Milan voleva
farci, di quel luogo, un ambiente raffinato per invitare alleati e
finanziatori. E riserva per le altre Torri in quel paese, nn
solo come base di appoggio per ogni sistuazione
futura. Anticamente veniva suddiviso in cantina, zona rimessa per vari
oggetti, lavanderia e magazzino viveri non deperibili. In
pratica
un rettangolo diviso in quattro zone. Loro avevano dimezzato
quell'ambiante lasciando la cantinetta e zona magazzino per varie cose,
dividendolo da quello in cui avevano attrezzato l'angolo di lavoro e di
computer.
Alcuni computer stavano su una scrivania a sinistra dell'altrata, verso
il muro, In fondo verso il divisorio vi era la Consolle, A destra della
fine delle scale entrando vi era il tavolo da lavoro da architettura
per studiare i progetti e decidere i metodi di ristrutturazione con
tutti
gli attrezzi necessari. Dopo questo tavolo e tra la scrivania e la
Consolle vi erano enormi armadi metallici con serratura, per riporre
attrezzi e materiali per non lasciarli nelle stanze per i giorni
successivi.
Al centro vi era Maxilien che lavorava su un computer portatile in
mezzo ad altra attrezzatura connessa da fili, mentre i due che li
avevano preceduti gli porgevano qualcosa. QUando li vide entrare,
scattò in piedi e richiamò l'attenzione dei due
sul
computer.
"Comandante, capitano, vi ho chiesto di venire subito perchè
cè un avviso. I sistemi hanno avvertito nelle vicinanze un
aggancio e non so che pensare. E...."
"Calmati, nessun problema. Racconta per bene..."
"Avevamo già visto segni recenti nell'edificio di
visitatori, per
questo ci ha chiesto di installare sensori invisibili e installare la
Consolle con un Crell. Wuodan o come lei lo chiama per sintetizzare
Woden, ha rilevato però in quelli esterni e
nell'apparecchiatura
di rilevanza Ellissi, dei segnali in avvicinamenti che prima non
cèrano..."
"non ho capito..." disse di colpo Gask interrompendolo e venendo
guardato male da Kianta. Scosse la testa esasperata e disse "Ellissi,
metodo utilizzato per la rete cellulare o mobile che permette la
telecomunicazione. Hai presente i telefonini e i phonvlet? Ecco. Noi
possiamo individuare entro una certa area la presenza di cellulari
agganciati alle celle vicine, triangoliamo la posizione in base a dove
ci troviamo per sapere se cè qualcuno nelle vicinanze"
"Come nei film?"
Lei lo fissò rigida e fredda, e Maximilian temette
iniziassero
una discussione come sempre. QUindi tagliò in principio sul
nascere un possibile litigio e si buttò sul portatile,
iniziando
un discorso.
"Si, il comandante ha detto bene e il capitano ha fatto una domanda
interessante..." vedendo però lei fissarlo con occhi a
fessura,
incrociando le braccia "Beh... ecco, ho riscontrato cinque segnali. Con
la nostra attrezzatura possiamo individuare e scoprire tutti i
pacchetti, o dati se preferite, trasmessi dalla cella al dispositivo.
Io non l'ho fatto, volevo prima istruzioni da voi, ma se vedete"
girando il portatile verso di loro con una grafica che individuava due
sezioni. Una come un radar con dei pallini che si muovevano piano piano
e un'altra con delle righe di testo che cambiavano "cinque dispositivi
viaggiano a bassissima velocità, forse a piedi, verso di
noi..:"
"come fanno a camminare a piedi i dispositivi? vuoi dire che qualcuno
cammina..."
"no, vuol dire che questi oggetti sono portati dai gufi di harry
potter.... ma certo che vuole intendere che cè qalcuno che
si
sta avvicinando con dei dispositivi, che si collegano alle celle
vicine..." si incavolò lei verso Gask, allargando le braccia
con
i palmi in su "ti prego maximilien, continua..." voltandosi. Si
arrabbiò maggioremnte quando alle sue spalle
sentì Gask chiedere cosa fossero i gufi di poter e
Maximilien e i due risero, fermandosi per ricomporsi.
"Si... ho scoperto tramite i tabulati a cui noi possiamo attingere...
ah, il potere del leader, comunque sembra che un'altra volta questi
dispositivi hanno agganciato quella cella. Gli stessi, riconosciuti dai
codici dei telefoni, alle medesime celle. Questo significa che o stanno
venendo qui, esattamente in questo luogo, oppure in una zona vicina.
Comunque un'area che di fatto fa parte di questo possedimento. La cella
a noi più vicina è stata montata per le
vicinanze, ma in
totale le celle in un raggio di due kilometri è di sei
celle, un
mix tra omnidirezionale, bicellulare e tricellulare. Ogni antenna
è al centro di un cerchio ipotetico di 1,35 km max. Tutte
queste
antenne con questi ipotetici cerchi si incrociano tra loro dandomi modo
di sovrapporrele a una mappa dell'area, e quindi sapere via, zona e
altri fattori. Questo mi mermette di sapere dove vanno e se
ci
superano, ma dalla direzione e velocità, sembra che stiano
giungendo qui. Non ci sono altre soluzioni. Perchè non lo
so..."
"Lo so io..." proruppe Kianta seria "dovresti averlo capito vedendo lo
stato della struttura..."
"Mi spiace comandante, ma io sono un risultato della Raccolta, non so
molto di altro al di fuori di quello che ho imparato grazie a lei. E il
prima era riferito al mio vecchio me.
Ma non ho capito perchè verrebbero qui..."
"Urbex,
contrazione di Urban
Explorer... ecco di cosa si tratta. Negli ultimi anni in vari paesi
cè stato il boom di esploraizoni di luoghi abbandonati,
meglio
ancora se antichi. Ci sono urbex che hanno trovato ville, case, edifici
con tutto lasciato come se le persone si fossero allontanate,
anche
se cinquanta anni prima. Chiese e fabbriche, miniere e ogni luogo
lasciato
a se stesso. E questo ne è un esempio. Cè qualche
traccia
per sapere chi sono?"
"esplorazioni... quello che fa lei, comandante?"
"Io lo faccio per
valutare gli edifici da acquistare... " facendo il broncio,
piccata, ma gask si intromise.
"però anche
tu vagabondi in vari posti a scoprire che cè dentro e
standoci un sacco. Jd dice..."
"Basta! smettila"
sussurò furente a Gask che si zittì. Allora lei
si rivolse a Maximilen.
"Continua a motorarli.
Verifica che
giungano davvero qui e fammi sapere nell'auricolare"
rovistando
tra le apparecchiature e trovando una capsula a scatto per tenere gli
auricolari. "stai attento e avvisami. Inoltra controlla e aggiornami
sui dati che si scambiano i cellulari con le celle per sapere chi sono"
mentre questo faceva il saluto
militare.
"Quanto a voi, invece di ciondolare senza far niente" disse lei verso i
due uomini rimasti" voglio che raggiungiate di corsa i piani superiori,
con le armi, anche se dovete tenerle con la sicura, e controllate i
movimenti dall'alto. Solo quando qualcuno entrerà e vi
parlerò, dovete scendere in silenzio, fin dove potete ma
siete
ben addestrati per questo, e accerchiarli nel corridorio principale.
Uno a destra e uno a sinistra. Chiaro?" i due accennarono con la testa
la risposta e andarono, prendendo da una sacca a terra due fucili neri.
"TU mi segui e stai al mio fianco. Anche se sei un pò tocco,
per
Milan sei una ottima Ombra quando serve, quindi datti da fare e resta
al mio fianco"
"E pensare che tu sei la sua
Ombra..." ridacchiò Gask facendola incavolare. GLi chiede un
colpo di gomito al fianco e si apprestò a salire le scale "e
prendi quella sedia in legno intagliato che avete portato qui per
MIlan, mi serve. Caricatela addosso, vedi tu, e seguimi. E ricorda..."
gli disse guardandolo negli occhi dall'altro dei primi gradini, come se
stesse comunicando anche
altro "lui
ti mandato qui come mia ombra ma devi fare come ti dico o ti faccio
tornare a modo mio a casa...
Lui restò, fermando anche il respiro, a fissarla mentre si
girava e saliva, con tristezza. Di nuovo arrabbiata con lui, di nuovo
quelle espressioni e quel . Poi corse
a prendere la
sedia, con uno schienale alto e intagliato, color legno scuro, con
seduta in pelle e ganbe a cavatappi bombato, non sapeva come
considerare quel ricciolo stretto alla fine. Grande di spalle come era
non
ebbe problemi a metterla sotto braccio e seguirla per le scale,
mettendola poi di fronte a lui per non rovinarla. Era sempre un'opera
dei
loro uomini, dono che avevano fatto a MIlan. E lui non voleva
danneggiarla.
Cinque ragazzi marciavano allegri tra sterpaglie e alberi selvatici,
per
giungere alla villa. Ridevano e scherzavano ma ammutolirono vedendo
materiali da costruzioni all'esterno, con tracce di ruote nello
spiazzio anteriore.
"Pensate che ci sia qualcuno?"
Aguzzarono le orecchie, si guardarono intorno ma non si udiva
ne
vedeva nulla. Si guardarono nervosi e incapaci di decidere,
finchè il capogruppo, Cesare, non li spinse a provare.
"Dai ragazzi, anche se primo pomeriggio non sembra esserci nessuno.
L'altra volta non cèra niente ma forse la devono
ristrutturare.
MOtivo per cui è necessario entrare e filmare tutto prima
dei
cambiamenti. No?" chiese lui voltandosi verso lo smartphone alzato dal
bastone per preparare un vlog.
"se ci scoprono che facciamo?" chiese una ragazza timidamente
"Tranquilla Ivana. La casa è grande e ci siamo
già stati,
anche se abbiamo esplorato solo il piano inferiore. Vediamo le bellezze
di questa casa come ho sentito... e poi ci sono i fantasmi..."
"Yeah" urlò uno che si bloccò. Gli era scappato e
ora tutti erano col fiato sospeso. Ma ninete, silenzio.
"Ok, ragazzi, entriamo dai. Prima che torni qualcuno"
Gli altri lo seguirono dubbiosi ma restarono sorpresi appena giunti
nell'androne. Tutto pulito, pareti spoglie e lavate e di nuovo chiare e
senza più scritte orribili, pavimenti
spazzati e liberati dai detriti. L'eco che ricordavano era
più
sonoro adesso.
"Cesare... non è normale"
"Calmatevi, devono aver comprato la casa, o stanno facendo qualcosa,
non so. Ma questo ci permette di vedere come è l'edificio
senza
macerie. Guardate" alzando le braccia e guardando lo schermo dello
smartphone per il video "si vedono ancora i decori, i colori sono
sgretolati in più punti ma si vede ancora come erano. I
camini...
riprendiamo tutto e documentiamo questa esplorazioni. Potremmo non
poterlo fare più..."
"non era così che lo ricordavo. la distruzione che avevamo
visto rovinava tutto..."
"GIà..."
"SI. E' vero.."
Passarono attraverso
porte senza stipiti ma con ovali con cornici in
rilievo al di sopra, cornici dei tetti con affreschi e stili liberti
dipinti.
"Quale scala prendiamo?
Quella col pozzo rettangolare o torniamo indietro nella principale?
"quella in fondo,
così riprendiamo anche quella parte. Prima
torniamo dai camini, perchè meritano. Ho paura che li
tolgano"
"QUale camino?"
"Ivana, ti ricordi la
sala del camino rosso con quel tetto con le foglie?"
"Quello della stanza
rettangolare con due grandi aperture e il decoro rosso nel tetto?"
"Si la stanza rossa,
quella che abbiamo ammirato per le cornici di foglie con il camino e
gli affreschi a sezioni rossi."
"Ah, si. é la
sala in fondo" indicò più avanti.
Raggiunsero in fretta
quella sala, per poi andare al piano superiore per
continuare il giro. Ma appena Ivana e Cesare passarono insieme per la
porta, o quello che ne restava, rimasero fermi di botto, tanto che i
ragazzi dietro non se lo aspettavano e li spinsero in dentro, finendo
nella stanza. Cesare e Ivana erano
gelati per la donna seduta quasi di fronte, nel
muro tra le due aperture che doevano essere finestre ampie. Due porte
per entrare nella
sala e loro erano in quella di fronte alla donna. Lei li
guardò
con un mezzo sorriso biricchino, con le gambe accavallate, di scorcio
con la schiena contro una sedia che ben stava in quella casa. Lo
schiernale alto la rendevano più bassa di quello che
sembrava,
con i capelli corti alla maschietta con una scriminatura da un lato che
faceva pendere una grande frangia liscia dall'altro lato, addolcendo
l'ovale. Tagliato
anche da due occhi grandi e taglienti, un naso un pò grosso
all'insù che sembrava un arco convesso, la punta del naso
che
scendeva in maniera netta cone una c formata da due linee per giungere
alle
labbra non sottili con il labbro sotto più grande e poco
più larghe del naso. nel suo complesso
sembrava una bambina monella e li scrutava con forza.
"Ci scusi..."
balbettò Cesare arretrando, spingendo anche gli
altri che erano basiti, scoprendo però che non poteva
scappare.
ne lui ne gli altri. Un uomo armato si stagliava dietro di loro, nel
corridoio e guardarono verso l'altra porta, inutilmente. Un uomo dalle spalle
larghissime e muscolose, vita molto più piccola,
gambe
molto robuste da come sembrava dai pantaloni, occhi con un taglio che
sembravano ancora più taglienti di quelli di lei. Se quelli
di
lei erano grandi e linea dritta detta neutral, i suoi erano
all'insù verso
l'esterno, i cosidetti positive.
POggiato con la schiena
e braccia conserte alla parete in fondo, di
fronte al camino che stava alla solo sinistra, controllava i presenti,
e
la seconda porta vicino a lui. Cesare vide dal taglio di prospettiva
che gli permetteva, un altro uomo armato ad aspettarli fuori , nel
corridoio oltre la seconda porta"
"ci spiace... ecco, non
sapevamo che cèra qualcuno. Togliamo il disturbo..."
"Cesare Enea
Bortolotti..." disse lei come se cercasse di sentire il
nome per intero, per qualche motivo "vlogger, youtuber, signore come
dicono alcuni delle esplorazioni di questa regione. Gli urbex..."
"ma che caz..."
"Calmati, voglio solo
parlarti" disse Kianta sorridendo, sistemandosi
bene sulla sedia, mentre le aperture irradiavano la luceche
la
incorniciavano come in una zona d'ombra tra due chiazze di luce.
"Senta, non sappiamo
niente di cosa fare. POtete spacciare, vendere roba al mercato nero
o..."
"Ehi, smettila di
fantasticare" disse lei amabilmente "non siamo
spacciatori o gente del genere. Lo pensi solo dalle armi? Sono le mie
guardie del corpo. Ho comprato questa villa... In
verità è un regalo dei miei genitori che mi hanno
donato il denaro necessario. Questa casa merita, l'hanno distrutta e
intendo sia le intemperie sia i vandali ma... affreschi, applicazioni
di marmo, bassorielievi, sono in parte ancora fruibili e da
lì
si può restaurare il tutto. Questo rende questo luogo una
proprietà privata. Anche se di fatto ci sono cencelletti e
cartelli di avviso, no?" chiese con dolcezza e quasi una punta di
simpatia.
"Signora, come fa a
conoscere il mio nome e..."
"Oh, ti prego. Chiamami
Lianna. A mia madre piaceva il nome Anna da mia
nonna, a mio padre Lia dalla zia preferita morta giovane... Lianna. E
come detto, sono la nuova proprietaria. Per la tua domanda... io amo
l'urbex e ne conosco alcuni che seguo, compreso te!" iniziò a snocciolare
nomi di urbex famosi di quel paese e lui
con la faccia preoccupata accennava con la testa un assenso, indicando
che li conosceva.
"lo segue davvero?"
chiese Ivana di colpo
Kianta sorrise e
cambiò gamba sulla sedia, in una posa
accattivamente ed enigmatica insieme, per via del suo aspetto. Camicia
color perla con maniche strette ai polsi con strani decori come il
collo, bustino di
pelle, pantaloni scuri che sono stretti da stivali oltre il ginocchio
di pelle con un tacchetto. Portò i gomiti sul
ginocchio
accavallato e le mani intrecciate a sostenere il mento, sorridendo
gioiosamente.
"Ragazzi, ragazzi...
sono sincera e sono contenta che troviate
importante questo luogo, da meritare un'esplorazione ma dovete anche
considerare che possono esserci dei rischi. Non potete andare
così" schioccando due dita "e fare i video. Li conoscete i
video
dove un urbex si è trovato nascosto in una stanza a caso, al
buio, mentre della gentaglia lo cercava per punirlo di aver ficcato il
naso? O quei due che hanno trovato un involto particolare a forma umana
con del
sangue, sbirciando dentro da una finestra? O altri che sono stati
picchiati da un senzatetto per proteggere il luogo dove dormiva? O
quello che per aiutare una sua iscritta è andato a casa di
questa, abbandonata ma con una vecchina in affitto ancora presente, e
sono accadute cose assurde con bambole e presenze? Quest'ultimo
è un caso limite, ma sono tante le persone che fanno come
voi e gli è finita male. Le mie guardie del corpo
sono pagate per
proteggermi , non sono le persone negative che
pensavate. Ma voglio che vi accertiate per il futuro che il luogo sia
sicuro. Sono stata chiara?"
"Eh, si... certo. Non
volevamo, ce ne andiamo..."
"Aspettate..." disse lei
puntando lo sguardo su Maximilien che entrava
dalla porta vicino Gask "potreste dare al mio uomo il cellulare per
cancellare il momento in cui varcate quella soglia? Tutti per favore..:"
"COsa?"
"E' matta?"
"NOn può
farlo"
"Ragazzi..."proruppe
lei con autorità, rizzandosi con
testa e schiena "siete su una proprietà privata, che lo
è
sia prima dell'acquisto ma ancora di più adesso che io,
muratori, architetti e uomini, siamo qui. E' come se voi andaste in
vacanza per mesi senza dire niente a nessuno e io entro nella vostra
priorità, perchè sappiamo che è vuota.
Informarsi,
capire... inoltre sia per la mia famiglia che per la mia
personalità, non amo vedere me ma anche i miei uomini, che
per
ovvie ragioni sarebbe meglio non appiano in giro e non voglio rischiare
che per qualche stupidaggine accada. O finisce come il revenge porn,
foto e video anche nascosti, fatti girare e impossibili ormai da
togliere da internet. Se permettete, non voglio rischiare..."
"Volete prendervi i
nostri telefoni?"
"No, verrà
cancellato solo il pezzo che ci riprende
perchè non pensiate che con i telefoni messi in quel modo"
indicando con il mento i ragazzi che tentavano di riprendere fingendo
però che li tenessero solo in mano "non stiano riprendendo
perchè non mi fido. il mio uomo terrà il telefono
davanti
a voi, taglierà il video e vi lascerà la parte
prima..."
"prova a prendere i
telefoni e chiamiamo la polizia..." urlò Ivana.
"perfetto! Allora visto
che siete d'accordo la chiamerò io e
farò denuncia, chiedendo che vengano requisiti i
cellulari..."
"Ehi, piano piano...
anche tu finirai male perchè hanno armi e..."
"Cesare! i miei uomini
hanno ogni autorizzazione per averle e
utilizzarle. Inoltre anche se avete i video dove dite che
volete
esplorare, è visibile che cè il proprietario e i
lavori in
atto. Quindi posso denunciare anche per furti, sai quante volte accade
che nei cantieri di cerchi di rubare qualcosa" disse Chianta con
concuranza.
"Vuoi davvero
denunciarci?"
"Come ti ho detto ho
visto così tanti video in varie lingue da
sapere come agite, anche con persone in giro. Quali erano le vostre
intenzioni? Lo deciderà la polizia, intanto però
sarete
fermati, magari la notizia può scappare e finire su qualche
blog
o giornale con i vostri nomi..."
"ehi, vuole farlo
davvero?"
"Chi, io? Sai al
commissariato quante persone ci sono che vi bazzicano
per essere il primo a rilevare una notizia interessante? E come ho
detto, cosa finisce su internet balza in così poco tempo
ovunque. E come li cancelli? Come per i video della vendetta, appunto.
Oppure possiamo fare un accordo..."
"quale" chiese Cesare
zittendo gli amici che, nervosi e spaventati, gli dicono di scappare
"cosa ci proponi"
"Semplice" gli sorride
"voi permettete a noi di cancellare solo la
parte in cui entrate in questa stanza, davanti a voi e no nfacendo
altro. Vi lasciamo la parte già fatta e..." alzando l'indice
sinistro, cambiando di nuovo gamba "e vi permettiamo vi fare un giro
completo, documentato, controllandovi ovviamente, perchè
venga
ripreso un'ultima volta questo luogo allo stato grezzo.
Perchè
considero l'urbex positivo per un motivo. Anche se sarebbe opportuno e
consigliabile visitare luoghi pubblici abbandonati, rispetto alle
proprietà private, è comunque utile che bellezze,
perle,
merav, di
ritorno alla grandezza. Dico lustri perchè ho visto tante
volte
edifici che sono stati riportati a splendore e poi considerati solo un
problema perchè ritenuti edifici storici. Questo in
città, se fosse stato possible anche per questa dimora si
sarebbe salvata, ma il punto è che almeno è una
sorta di
testimonianza, documentario di cose che attestano la grandezza
dell'uomo nelle sue capacità lasciate all'incuria,
perchè
i nuovi proprietari da eredità non vogliono perderci tempo e
non
vendono, o altri motivi. Quanti ne ho viste che meritavano di essere
apprezzate, ammirate e invece finite a pezzi in mano a balordi per le
loro stronzate. E intendo per i motivi che pensavate voi, non i poveri
senzatetto che per colpa della società perdono tutto e hanno
solo quei tetti malconci come casa. Per questo..." poggiandosi alla
spalliera unendo gli indici mentre gli fissava "voi ci fate tagliate i
video, solo la parte in cui parliamo, potete riprendere tutta al villa
per come è adesso ma avvisate tutti che adesso è
di
privati e non è più visitabile. Anche
perchè,
vista questa visita, è chiaro che metterò dei
custodi
e telecamere con server lontano da qui come deterrente"
"Vuoi lasciarci i video,
tagliati, farci fare comunque l'esplorazione
dicendo che questo luogo è ora taboo per tutti? E ci
controllerete anche se sembrereà come se non ci foste?"
"E' chiaro che i miei
uomini non finiranno nel video, controlleranno i
vostri movimenti a distanza e basta. L'accordo che voglio fare
è
proprio questo. Per ora vi lasciamo fare l'esplorazione, basta che non
diciate nulla di questo nostro incontro ma avvisiate che da domani
è off limits. Al termine salutate e ci permettete di
tagliare le
nostre presenze. Avverrà davanti a voi, qui, non ci
metteremo
molto e vi lasceremo tutto tranne alcuni minuti. Ripeto, sotto i vostri
occhi. Se questo non vi convince posso mettere sul piatto un'altra
cosa. Posso dirvi altri luoghi davvero interessanti da esplorare,
perchè voi accettiate i tagli e avvisiate su questo luogo.
Sono
luoghi che volevo acquistare, che conosco e, anche se ho detto che
è consigliabile luoghi pubblici, meritano di essere
visitati.
Questo vi fa gola?"
"seriamente? Ci dici
dove possiamo andare dopo?"
"Come ho detto amo le
creazioni dell'uomo prima dello scempio moderno.
Oltre architetti, ingegneri, muratori e tutta una serie di categorie
classiche, farò restaurare colori, decori, elementi...
questo
luogo era una perla amata dal proprietario. I migliori artisti
avevano dato del loro perchè prendesse forma, come per ogni
edificio antico e io amo le abilità dell'uomo nel creare da
zero
con le loro mani. Vetrai, scalpellini, modellatori di gesso e stucco,
pittori e decoratori e via dicendo... pagherò tutti loro
perchè il lascito di quell'uomo non muoia totalmente..."
"lascito?"
"Si Cesare, rispetto a
cosa la società inculca in testa fin
da piccoli, il lascito non deve essere per forza, per tutti, il
generare
figli. Il dovere per forza fare figli perchè altrimenti sei
monca, imperfetta, sbagliata, addirttura definita difettosa. Riferito
anche per uomini ovviamente, ma il punto è che le persone
sono
così tante quante sono i cuori nel mondo. Ci sono persone
che
non possono fare figli per problemi di salute ma gli va bene anche non
averne. Ne ho conosciuti che non gli sono arrivati,ma va bene, hanno
vissuto
la loro vita rendendosi felici con ciò che volevano vivere,
vedere, provare e via dicendo. Hanno impiegato cosa non davano a figli
ipotetici a se stessi. Ed erano sempre felici, sorridenti, con sorrisi
veri e non quelli finti che fai per l'occasione. Erano felici lo
stesso, si amavano lo stesso, non si sentivano incompleti
perchè
non vedevano necessario figliare per determinare quanto fosse il loro
amore. O che necessitassero di figli per saldare o migliorare il loro
legame. Il loro amore o legame erano loro e dicevano sempre che non si
pentivano di niente. Di no naver provato con medicine, con
inseminazioni, con adozioni e via dicendo. Erano impegnati in mille
cose e avevano permesso la creazione di quella cosa, la realizzazione
di quell'altra che di sicuro sarebbero rimasti nel tempo con i loro
nomi. I lavori o opere di tanti del passato che sono rimasti e giunti
fino a noi. Il lascito nel mondo. Per molte persone restare nel mondo
è sfornare una copia di se stessi, carne della loro carne...
peccato solo che poi sono persone nella testa e personalità
ben
diverse. Si nasconde nell'idea di dare ai figli quello che non si ha
avuto, non si è stato ect... gettando su di essi tutto i l
se dei
genitori. Sono copie di se stessi de futuro che potrebbero avere quella
vita che magari non hanno avuto, vissuto... ma questo è a
discapito dei figli e nipoti, perchè anche i nipoti non sono
salvi. i figli non sono una sorta di rinascita di se stessi.
Non
si continua a vivere nel mondo perchè hai lasciato figli. Ma
per
cosa rimane dopo di te che parla di te.
Artisti, statisti, politici, sovrani, inventori e gente geniale... e la
lista è lunga. ma il punto è che loro continuano
ad
esistere nel loro pronfondo in quello che ci ritroviamo noi oggi.
Dipinti, statue, edifici ma anche la corrente elettrica, i telefoni,
invenzioni che noi utilizziamo ancora oggi, libri, anche seguaci. Si
perchè anche organizzazioni e periodi storici portano il
nome di
chi ha portato il cambiamento. i figli portano una parte del nostro
dna, neanche tutto. Ancora oggi molte caratteristiche genetiche
derivano da variazioni del dna, come gli occhi blu adesempio, che sono
finiti ai figli, questi hanno lasciato fino ad oggi questa
caratteristica ma... cosa ci dicono del primo che ha avuto quella
mutazione genetica? Nulla. Cosa ci dicono le cose lasciate fino ad
oggi, qualunque essa sia? Le abilità della persona, le sue
capacità, cosa pensava, cosa vedeva... per le persone in
queste
società attuali è importante la generazione
successiva
solo per motivi sopra citati. Che il nostro dna continui anche dopo la
morte, che poi in realtà è il dna di miliardi di
gente prima, mica una cosa solo nostra. A meno che non cè un
motivo perchè si venga
ricordati, tutti quelli che finiscono nella storia dell'uomo lo sono
per motivi diversi dai figli. E i luoghi che voi esplorate sono...
lasciti di tutti quelli che gli hanno dato forma. Va bene una
maiolica, un dipinto, un fregio, una vetrata, qualunque cosa. Ogni
oggetto parla di chi l'ha voluto creato e chi lo ha creato. Ecco
perchè io vorrei preservare questi luoghi, ma il mio nome
non
interessa a nessuno, invece esempio l'architetto e tutti coloro che
hanno dato corpo a questa villa si, loro sono rimasti e nei documenti.
E amo questa villa per come è e l'ha vista prima su carta
l'architetto. E per me vale cosa hanno creato, unito a quello che
vedeva e voleva il
primo proprietario. Rispecchiava lui, sapete, oltre le
abilità dell'architetto? QUindi, vi va bene questo
accordo?"
I ragazzi non erano
d'accordo ma Cesare invece, ragionando, alla fine parlò per
tutti. Dietro lamentele degli altri.
"Se giuri che taglierete
solo dove ci siete voi davanti a noi, senza
toccare o prelevare altro, va bene. Non parleremo che siete qui adesso,
diremo che questo luogo è escluso da domani e visiteremo i
luoghi che ci dici tu se sono sicuri"
"Sono sicuri e sai
perchè? Conosco i proprietari e so che
neanche gliene frega nulla. Hanno fra le mani una ricchezza che non
sanno di buttare a tarli e topi. Voglio che resti testimonianza della
loro esistenza. Anche se nella situazione in cui le hanno ridotte.
Chiedo solo di tagliare noi e che nessuo venga più. E potete
restare tutto il tempo che vorrete ma nei video non ci devono essere
foto, sequenze o audio...."
"Affare fatto! Potete
anche controllarci, nessun problema ma che usciremo da qui senza
problemi"
Kianta rise divertita
vedendolo così spavaldo e forte, mentre gli
altri stavano alle sue spalle con gli occhi impauriti. Aveva notato che
osservavano sempre le armi e poteva anche capirli, ma lui capegiavva
davvero come capo tra loro. Decideva per tutti ma per uscirne bene. E
le piaceva questo.
"Bene, Cesare.
Innanzitutto piacere, come ho detto mi chiamo Lianna e
sono una benefattrice e sostenitrice di una delle cose che rende grande
l'uomo. Le capacità in varie forme. Ho un mio lavoro, un
finanziamneto di mio padre che anche lui sostiene molte cose e... odio
vedere
queste meraviglie in mano alla gente che credevate fossimo. Puoi star
tranquillo. Anzi, voglio sostenerti perchè ho visto che
descrivi,
analizzi, consideri ogni cosa che vedi, la storia del luogo, il periodo
e quello che contiene. Anche le vite di quelle persone dai loro
oggetti... Ti aiuterò con mezzi di ripresa migliori
e i luoghi dove recarti, perchè ho molti agganci con varie
persone e per qualunque cosa posso intervire, se mai dovrebbero
vederti.
TI va bene?"
"Perchè fai
questo?"
"Perchè ho
conosciuto una persona che spiccava tra gli altri,
mostrando bravura e capacità ma non aveva i mezzi per
migliorarsi. Tu apprezzi le stesse cose che noterei io in quei luoghi,
i tuoi amici sono un buon aiuto nelle tue analisi. Vi darò
modo
di renderli ancora più professionali e in stile
documentaristico,
con una fonte veloce per studiare ogni elemento presente di che epoca,
stile e via dicendo. Posso anche farti accompagnare da esperti che puoi
spacciare per amici e possono dare un senso diverso ai tuoi video,
fruibili anche da altre fette di pubblico. Perchè
è
questo che tu vuoi... no?"
"Faresti davvero questo
per un vloggher di urbex?"
"Ho i miei motivi, ma
inerenti a cosa ho detto. Affare fatto?" alzandosi e porgendogli la
mano.
"Va bene, non mi sembri
una persona negativa come sembrava, taglierete
i video e ci sosterrete per i futuri urbex. In pratica sei una
filantropa?"
"Si, su varie cose. Ma
ne parliamo un altro giorno. Adesso hai un'esplorazione da fare..."
indicando con la mano la porta"
Il gruppo
iniziò a discutere animatamente ma Cesare
riuscì a far capire le sue intenzioni e perchè
aveva deciso di fare l'accordo. Di malavoglia Ivana uscì
dalla stanza urlando che dovevano iniziare, mentre gli altri si
accodavano scoraggiati. Cesare fissò Kianta, non si
comprendeva se rifletteva, se voleva dire qualcosa o altro ma
restò lì a guardarla, mentre lei inclinava di
lato la testa. Gask notò
quel gesto come mille altre volte dal suo arrivo, il modo in cui
fissava nel mentre le persone come se volesse scoprire da qualche parte
cosa voleva sapere. Gli sembrava sempre che in un dato momento, mentre
fissava flettendo la testa, i suoi occhi si perdessero da qualche
parte, come andasse oltre con la mente e a volte, come accaduto quel
giorno, quando Jd le parlava, lei respirasse per un attimo
pronfondamente e in se. Come un sussulto
sorpreso sposando lo sguardo su chi le parla e i suoi occhi mostrano
quella scontilla tornata. E quegli sguardi che parlano più
delle parole. Si, pensò, cèrano attimi in un cui
si capiva quel che pensava e perchè fissava in determinati
modi, e altri invece non si capiva effettivamente cosa le passasse per
la testa. E quindi, si chiese, cosa volevo e pensava facendo
quella proposta e fissando quel ragazzo a quel modo? Milan
le aveva dato carta bianca anche su quello? E se si, perchè
dare attrezzatura e uno dei loro esperti a estranei? Era vero
come dicevano Milan e Jd tutto il discorso del visualizzare? E perchè quei
sorrisi divertiti ad estranei o solo a Milan e Jd, e non in altre
situazioni?
"Mi raccomando,
conctrolla anche a terra. Ho fatto pulire ma ho ordinato che chiari
pezzi di decorazione andassero conservati. Troverai dei teli nelle
stanze con fregi e parti ancora salvabili..."
"Ordinato... ok,
grazie." come pensasse qualcosa " Quando abbiamo finito
tornerò per sapere cosa ci farai avere e chi sono quelli che
ci manderai. Saranno professori d'arte?"
"Tranquillo, avrai
attrezzatura di qualità in comodato d’uso gratuito
purchè tu continui con il tuo lavoro. E magari
chissà, potresti anche lavorare con altri uerbex in giro per
il paese senza sbottonarti troppo... ovviamente" sistemandosi in
maniera elegante sulla sedia, fissandolo con un sorriso leggero e uno
sguardo che faceva capire il non detto "per spostamenti più
lontani ti verrò incontro con i miei mezzi, quindi viaggerai
gratis e raccoglierai informazioni su luoghi anche visitati da altri,
ma che tu esplorerai con... il tuo modo di apporcciarti nei video.
Esperti che lavorano per me che sono preparati sull'arte, parecchio
istruiti, ti illustreranno durante le visite tutto ciò che
vedrete. E chi lo sa, magari grazie a questi miei aiuti potresti avere
una possibilità per il lavoro che sogni. Potresti diventare
docente..."
"..." Cesare
aprì la bocca sconvolto, pronto a dire qualcosa ma si
fermò restando però nervoso "come sai che..."
"Lo dici spesso. Indiana
Jones e Sydney Fox insegnano, vero? Sono felice che tu abbia questo
sogno e se riesci con questi aiuti a diventarlo... magari potresti
essere il nuovo Howard Carter, con una nuova scoperta sconvolgente e
ricca. E sarei felice di questo... se a te va bene."
"si...è
quello che vorrei. hai davvero visto i miei video a quanto pare, non
mentivi. Di solito la gente non fa qualcosa per altri senza avere
qualcosa indietro, lo so perchè per chiedere collaborazioni
o luoghi da visitare, chiedendo ai proprietari, ricevo solo domande su
cosa do io in cambio. E per certa gente esser eindicata nei video non
basta, pretende sempre qualcosa..."
"Si, ho i miei motivi ma
non come quella gente. L'unica cosa che ti chiedo è non dire
mai a nessuno di me e chi vedrai. Presenterai chi ti
affiderò ma non altro. Mi restituirai un giorno, quanto
potrai comprare roba tua, tutto l'equipaggiamento ma finchè
nei hai bisogno io sono a disposizione. Niente di negativo, credimi."
"Mi fiderò...
" non finendo la frase perchè i ragazzi lo chiamavano da
qualche parte nella villa "tornerò quando finiremo"
Kianta scosse la testa
in senso affermativo e lo seguì con lo sguardo mentre
usciva. Guardò gli uomini armati che la fissavano per
istruzioni e lei con la testa indicò i ragazzi e
li seguirono, restando a distanza. Restò nella
stanza con Maximilian e Gask.
"Comandante, cosa devo
fare?"
"Controllali dalle cam e
prepara un dispositivo per collegarlo ai loro smartphone e tagliare
solo le parti dove ci siamo noi. E... blocca ogni collegamento verso
internet..."
Maximilien
capì e corse verso il seminterrato, lasciandola seduta,
spalle a quella parete mentre la luce del sole irradiava ai due lati la
stanza.
"Sei seria?"
Kianta si scosse quasi
impercettibilmente e si voltò verso Gask, fissandolo
malamente. Chiuse gli occhi una frazione di secondo voltando la testa
in altri punti, come per evitarlo ma lui continuò.
"A cosa serve a Milan o
ai nostri scopi questo ragazzo? Dargli anche mezzi e persone per vedere
vecchi edifici cadenti?"
kianta si
alzò lentamente e con sempre quel suo modo leggero e
delicato, quasi elegamente, di muoversi. Restò a guardarla
mentre gli si avvicinava con delicatezza senza fare rumore con i passi
e la vide incrociare i suoi occhi con i propri. E gelò
perchè dardeggiavano di rabbia. Gli arrivava massimo al
mento, se avesse abbassato la testa l'avrebbe sfiorata, eppure
nonostante fosse tra i più bassi di tutti i membri
dell'organizzazione, , Gask notava che corporature come la sua
erano niente in confronto a come appariva lei in una stanza.
E cosa si provava quando era adirata e si comportava in quel
modo. Anche senza che Jd lo avisasse, aveva scoperto e imparato sulla
sua pelle che, se lei era parecchio incavolata e non tollerava
più certe cose, cambiava atteggiamento e comportamento. Quando si muoveva con
leggerezza, pacatezza, sinuosità addirittura era meglio fare
attenzione. Era segnali come quando non parlava, che lei aveva superato
la soglia della tolleranza e pazienza e avrebbe agito. Tutti prima del
suo arrivo temevano quella ragazza, eppure anche se quel giorno che gli
tornava sempre in mente aveva visto un chiaro esempio, era passato un
mese per scoprire certe cose. Bastava osservarla sia come moviementi
del corpo che del viso. Se agiva in un certo
modo, meglio cercare di no nfinire nel suo radar. E in quell'istante si
chiese cosa dovesse fare mentre lei lo fissava, girando la testa per
guardarlo con il viso a 3/4, a volte da un lato solo o voltandolo dopo
un pò dall'altro lato e continuava così.
Movimenti lenti e rotondi, ed eleganti che nascondevano come una molla
quel che sarebbe successo dopo. Ma lo stupì.
"Cosa te ne viene nel
sapere questo. Cè un motivo per cui tu sia qui per fare
commenti?"
"Eh.. Milan mi ha
mandato qui per farti da Ombra e riportarti a casa... "
"Si, so di questa
cavolata ma io voglio sapere perchè ti interessa quel che
faccio e dico. Vuoi andare da Milan e apparire migliore di quello che
sei?"
"Non voglio niente del
genere, per niente...." biascicò lui cercando di
indietreggiare, finendo però per aderire al muro. Ma
perchè indietreggiava davanti a lei, si chiese?
"Stai a sentire, apri le
orecchie perchè è chiaro che le cose ti si devono
dire chiaramente o non arrivano nel tuo cervellino chiuso. NOn mi fido
di te, sei ambiguo e non credo a una parola di quello che hai detto.
Puoi fregare Milan e Jd perchè troppo buoni, troppo pronti a
vedere tutti come fratelli, ma non io. Le stesse voci che girano su di
te sono chiare e non permetterò che i tuoi giochetti o
quelli del tuo capo crepino l'organizzazione. Tu e io non andiamo
d'accordo, sei un orso rimbambito e pericoloso per tutti. Non pensare
minimamente di prendermi in giro..."
"Non prendo in giro nessuno. Quel giorno ho deciso e non capisco tutto
questo astio"
"solo astio? sei una piaga perchè non sai niente, non sai
fare ninete, vivi abituato ad avere tutto e che tutti facciano le cose
al tuo posto, ma non qui. Me ne frego se per Milan sei il fratello che
non ha avuto, smettila con giochetti. Se scopro che lui sa
quello che è accaduto oggi, me lo ricorderò!"
"..."
"Ti avviso di nuovo" puntagli l'indice contro, nonostnate fossero poco
fistnati, all'antezza del suo petto, , sfidandolo con lo
sguardo. E Gask aveva la testa abbassata verso quella ragazza che gli
arrivava al petto ma aveva l'irruenza e le palle di un armadio della
sua stazza. "Quel giorno non mi fidavo, anche quello che hai fatto mi
ha portata a volerti fare avere la sua stessa fine, perchè
sei una bestia sguaiata e ignorante. Devi solo ringraziare la freddezza
tra Milan e Dorde, altrimenti saresti a farti un volo di nuovo da
quella serpe del tuo capo a calci in culo. E questo per Milan e Jd,
perchè a quest'ora se fosse stato per me staresti
galleggiando a cubetti nel trogolo dei maiali. Ecco dove dovresti
essere, anche se fosse stato per me veramente ti avrei legato come un
salame e lasciato nel crogiolo con loro e stare lì, a vedere
cosa ne facevano di te. magari ti usavano come punchball... invece devo
stare zitta e farti stare con noi perchè hai le tue
qualità. Che stronzate..." scosse la testa disgustata e gli
diede le spalle per andarsene.
"perchè mi
tratti così? Da quel giorno ti ho chiesto scusa e Milan
ha..."
"Tu hai chiesto scusa a
me? Dovevi chiedere scusa a
lui. Sei... lascia stare " cercando di calmarsi respirando
profondamente "non è il luogo ne il momento, ma è
vergognoso che tu ancora mi rivolgi la parola come se nulla fosse"
"Sono passati mesi e
pensavo di aver ripagato quello che Jd e Milan..."
"mannaggia al chiurlo e
quando ti abbiamo fatto entrare. Solo questo e sempre così
con tutti quanti. Abbracciamo tutti, accogliamo tutti, anche certa
gente che non merita altro che un volo da un dirupo, ed è
pure poco. Sei uno sballato, un disadattato come quegli spocchiosi che
si sentono simil gangster con le pose, i gesti, le armi inclinate ma
poi non valgnono niente. E ti schifi a guardarli per strada, sulle loro
macchinine pacchiane che si sentono napoleone ma sanno solo sparare
frasi schifose. L'unica cosa che tu hai saputo dare
è casino allo Chateau. Da quando sei arrivato è
quasi tornato tutto come prima e non lo tollero. QUindi stai al tuo
posto. Se Milan ti dice che sei la mia Ombra e basta, tu sei ombra e basta. Rispetto
a me tu non dici ninete. Sono stata chiara?" dandogli sempre le spalle.
Gask restò a
guardare la sua schiena come fosse un cane bastonato. Come se volesse
dire qualcosa ma chinasse la testa docile. Docile. Sapeva che lei
odiava quella parola per qualche motivo, eppure si sentiva
così quando lo aggrediva a quel modo. Aveva fatto
quell'errore, causando quella dipartita ma come diceva smepre, non era
causa sua. Un incidente. Ma per lei era una risposta classica degli
stronzi, diceva sempre che gli incidenti sono tali riferito ad altri
tipi di persone, non per lui. E si sentiva sempre
attaccato, lo assaliva sempre quando lui non voleva. Desiderava dire
qualcosa ma non riusciva, gli moriva qualcosa dentro e non era in grado
di farlo uscire più e stava lì, fisso, impalato,
incapace. Era davvero una pazza
sociopatica o psicopatica, dipendeva dai giorni, come diceva Alaric?
Anche loro non andavano d'accordo, ma sembrava sempre che lei lo
odiasse in maniera diverda. Alaric in effetti non aveva commesso
quell'errore. Non aveva visto per qualche minuto il suo volto devastato
e i preda al pianto, mutato poi in odio puro e voglia di ucciderlo.
Lui, non Alaric. Alaric era pungente e
cinico, ma come diceva Jd quei due erano simili su certi aspetti e si
scornavano in maniera naturale, ma alla fine erano parte di un gruppo
compatto e si tolleravano, e rispettavano anche. In un certo senso. Cèra comunque
qualcosa che ammansava quel loro scontrarsi. lei riusciva a stare nella
stessa stanza, nello stesso tavolo per mangiare e discutere con lui
senza problemi di chissà quale tipo, ma ciò era
impossibile con Gask. Questo disse Jd quandìo ne parlarono
da soli una sera, bevendo. Per lei era intollerabile la sua presenza e
non riusciva a capire perchè. Vedeva i suoi sorrisi e
il viso, nelle sue espressioni di fiducia e contentezza, quando
cèra Milan. Aveva notato come, anche se con Jd e Milan lei
mostrava cose diverse per l'uno e per l'altro, anche se non aveva
capito in che senso, non accadeva verso altri. Peggio, mai per lui.
Neanche una volta rivolto a lui. Perfino verso Alaric o altri con cui
aveva qualche bega, aveva un mezzo sorriso divertito o monello da
mostrargli. Gli uomini stessi, ragionò, dicevano che lei non
sorrideva quasi mai, tranne per Milan e allora sembrava una fanciulla
innamorata, e per Jd, che molti dicevano fosse un legame particolare.
Poi litigavano tra loro su chi avesse ragione e chi fosse l'amante. Gli uomini in generale
parlavano spesso del comandante e si inventavano tante cose. Dicevano
che era quel che era per la sua relazione con Milan, per venire
attaccati da altri che dicevano che no, la sola persona che lei
abbraccia e tratta in un certo modo è Jd. Dicevano che MIlan era
come un politico, perchè vendeva se stesso come reputazione
e azioni, ma meglio e vero di quella categoria che eranosolo serpi. Jd
era una persona capace e ben voluto, ma più avvicinabile
come posizione di Jd. Quale dei due, si chiedevano? Gask invece vedeva
veramente i comportamenti rivolti a uno o all'altro ma non capiva, non
li considerava come chiacchiere da alcool, ma come qualcosa di
misterioso. Perchè solo solo due? Anche se a volte
ringraziava Lubo con una stretta al braccio o una pacca amichevole, o
quei suoi quattro strani amici che invece Milan odiava, era qualcosa di
diverso. Jd diceva che l'amicizia con quei quattro, non approvata da
Milan tanto che non li voleva allo Chateau, aveva dei retroscena
particolari, ben diversi da altre amicizie. E il legmae che
cèra tra lei e Milan era... difficile da spiegare. Non
riusciva. Poi dopo un pò diceva .
Con un tono e una faccia strani, per poi diventare allegro e sorridente
quando si parlava di altre cose e cèra sempre lei nel
discorso. E
perchè con lui solo astio?
"Dimmi cosa devo fare"
"Dovrei dirtelo io?"
sbottò lei voltandosi "hai tre nomi che parlano per te,
dicendo quanto sei grandioso e professionale e chiedi a me cosa fare?
Ti ha detto di essere ombra? Sii ombra e basta"
"Capito" abbassando la
testa, mani a pugno lungo i fianchi e sguardo in basso " a proposito..."
"Cosa cè ora?
Lui infiò la mano in una tasca dei pantaloni e la
allungò poi per mostrare cosa stringeva. Lei
restò parzialmente voltata a fissare la mano, aggrottando le
sopracciglia.
"So che l'altra volta la
pietra o mola diamantanta professionale per affilare i nostri strumenti
non l'hai voluta, quando si è danneggiato uno dei
tuoi coltelli e avevi dimenticato la penna affilatrice. Ma l'altra
settimana nelle gallerie della metropolitana, per quella missione, hai
perso il Karambit, quello blu. Con quello che è successo non
ho avuto modo di dirti..."
"Mi vuoi dare un
contentino per placarmi?"
"... no, con la mola
volevo ringraziarti per avermi guardato le spalle. Ma doveva avere
problemi e l'affilatura si è frastagliata, ma comunque mi
hai aiutato. ma nelle gallerie sei scesa anche se non dovevi per
aiutare gli uomini. E ci hai rimesso molto. Volevo solo porgerti..."
"non voglio nulla da te,
ne nessun ringrazimento. Se io sono scesa o ho fatto qualcosa,
è per una questione relativa alla missione" quasi gli
urlò contro restando mezza voltata "e trovo vergognoso che
tenti di pacificare per non vedermi andare da Milan per dirgliene
quattro. Io non ti volevo qui, non mi piace averti tra i piedi e per
giunta essere mia Ombra, ma che tenti di mitigarmi con...."
"Volevo solo darti un
dono di ringraziamento, non comprare la tua amicizia..."
"Amicizia... ma
smettila. Vuoi dirmi che magicamente vieni da noi e tutto
ciò che eri sparisce? Sei un cuccioletto fraterno con gli
altri e buono? Seriamente? Vuoi davvero trattarmi da scema come fai con
loro?"
"Io..."
"Va al diavolo, doni di
sto cavolo. Tutti agite alla stessa maniera per i vostri fini e lo so
che stai giocando per il bene per il tuo capo. Perchè..."
"Comandante..."
Kianta si
fermò a fissare Gask e si voltò con la testa
verso Maximilien, che era arrivato trafilato perchè erano
richiesti allo Chateau, l'AerOl sarebbe partito al suo
segnale perchè ed era necessaria la loro presenza
in loco.
"Digli che ci
metterò un pl, avviserò subito quando potranno
partire. Ma devo finire alcune cose qui."
"Certo, eh.... ehm"
rimase fermo, con un braccio su uno stipite, a fissarli. Erano ancora
vicini, e si vedeva il suo tentennamento in quella situazione spinosa,
la lite palpabile.
"maximilien..."
facendolo drizzare per la paura "... torna giù e prepara il
computer. Sto venendo" con un'espressione chiara sull'ordine. Lui
balbelttò la sua risposta e corse via.
Gask restò
con la faccia avvilita e triste a guardarla, mentre lei ancora era
voltata verso la porta. Strinse il coltello, il Benchmade SOCP Hook,
che aveva visto nella fucina e gli avevano regalato. A lui regalavano
sempre tutto, non accettavano mai soldi e gli dispiaceva visto quanto
erano bravi e ci vivevano anche con i soldi delle vendite, ma
lo aveva trovato davvero perfetto e aveva accettato.
Aveva sperato che almeno quello lo accettasse, visto che quei coltelli
li adorava, come quello perso.
E invece si sentiva come se gli avesse sputato sulle scarpe.
Non sapev a che dire o cosa fare, finchè lei non si
voltò, la vide arrabbiata e masticando, almeno il movimento
della mascella per i lnervoso che le vedeva a volte, e gli
disse di muoversi a fare il suo lavoro, ma non voleva sentire altre
idiozie.
Restò a
braccia penzoloni, mogio, stringendo i pugni e ricordato quel dannato
giorno in cui era avvenuto quell'errore. E maledì quello
sbaglio perchè credeva che...
"Seriamente sono giunte fin qui?" si sbalordì Jd, restando a
bocca aperta.
"Si, una di loro è arrivata fin qui per dirmi che sono un
fastidio
e volevano addittura far qualcosa per fermarmi. Ci crederesti?"
Kianta era in piedi nel piccolo ufficio, con le braccia conserte e nera
di rabbia. Jd era appoggiato con la schiena allo stipite della porta,
chiusa, ed era ancora inebetito dalla situazione.
"Ma possono farlo?"
"No, ovvio. Il loro dovere sarebbe solamente quello di
studiare il
tempo, i loro giochini magici, di vedere il futuro o scoprire le cose
con spiriti ... boh, io non ci credo, e tutta la questione della
religione, del tempo inteso come..."
"Si questo lo so, anche io ritenevo il dovere relativo al tempo, ma
portarsi a funzioni che..."
"Ascolta..." lo fermò lei seria "loro devono solo occuparsi
di
religione e cose magiche che piacciono tanto a Milan e Dorde. Punto.
Invece hanno iniziato ad agire di testa loro su tutto, con la loro
posizione troppo accettata dagli uomini. Infatti senza problemi
prendono un AirOl o ottengono
facilmente qualsiasi passaggio ovunque e fanno quel che vogliono. E non
deve più accadere. Inoltre con la scusa del loro tipo di
incarico, come Colei che invita che mi ha gentilmente raggiunto qui, si
prendno la briga di interferire con tutto ciò che facciamo,
senza neanche sapere nulla del nostro lavoro. Questa stessa
che
invita, dovrebbe solamente occuparsi di aiutare nelle scelte, invitare
verso la giusta strada, consigliare e tutte queste cose... invece lei
ha inteso che può andare dove vuole a
invitare
e consigliare la gente verso la nostra causa o anche verso la vostra
religione. Senza nessuna autorizzazione, così come una certa
Musa che punisce insieme alle altre, si porta alcuni uomini dove
vogliono andare e agiscono negativamente su persone che non sono state
diciamo corrette con noi. Il caso di Ravenswood lo conosci, no?"
"Aspetta, sono state loro? Ma quelli sono rimasti in ospedale..."
"Esatto!
"Ma Milan..."
"Quando ne abbiamo parlato non ne era affatto felice, considerando che
loro sono gestite da Dorde. Anche gli uomini che obbediscono loro,
senza
pensare che dovrebbero chiedere prima a noi. Ma il peggio
è
che si avventurano ovunque, recandosi da questa e quella persona per
decidere e agire, come se fosse lecito. E la cosa deve finire, loro si
occupano solo delle menate psicologico-religione. E se continuano non
mi faccio problemi anche contro Dorde e Milan, eliminandole."
"Avendole scelte loro, direi che dovresti prima parlarne per
sapere cosa fare e comportarti, ma effettivamente non sapevo che in
quel caso cèrano loro. In quei giorni ero nella
repubblica
cinese, ho saputo da Alaric e Lubo la questione, ma non nei
particolari. Anche io sapevo che non si occupavano di politca,
reclutamento vario... e far del male alle persone poi, senza
sapere se Milan volesse o meno. Le cose stanno andando troppo oltre, in
effetti..."
"Non permetto azioni di testa oltre alla necessità in nessun
nostro uomo, quelle stronze... non devono più
permettersi di
andare
da ragazzini e bambini e portarseli via, quando siamo stati incaricati
di recuperarli da genitori divisi, questioni familiari,
tenerli in
luoghi sicuro se di famiglie particolari e altri fattori. Queste
gentili ragazze hanno avuto la brillante idea, un tot di volte, di
andarsene dove volevano a rompere a noi le scatole, agendo
perchè
hanno avuto quella visione, hanno avvertito quello, hanno sentito
quello
spirito del cavolo che parla loro e quindi sanno che fare... BASTA! O
partono in gruppo lontano dallo Chateau e ordiniamo agli uomini di
finirla con questa pagliacciata e di fare quello che dicono, oppure
agirà da sola. Questa
storia della religione è sbagliata, come le altre. Ruota
del tempo legata a semina e riproduzioni e altre, va bene... diciamo
che ci sta! Ma
si
sta andando oltre e poi non mi si dica che esagero, perchè
quelle donne agiscono esattamente come quei cavolo di preti, rabbini,
imam e cavolate varie. E la storia dell'umanità se ne ha
avute
di
disgrazie e stermini insensati per la religione. Una cosa è
credere in ciò che è legato alla natura, un'altra
agire per spiriti,
visioni e stronzate varie. Te lo sto dicendo
perchè
vorrei che voi veterani foste d'accordo con me per parlarne a Milan e
farla finita"
"Ok, però non puoi togliere la religione e basta, alla gente
serve..."
"A chi chiedi perchè agisce in un certo modo anche se non
è corretto verso gli altri, quindi giudicando e agendo
negativamente per cosa dicono le parole di un libro, cosa rispondono?
. Questa
indifferenza è peggio di uno
schiaffo, di uno
sputo, di tutto ciò che ti ferisce. Mi dirai, ma
ci sono
stanti nella storia casi di governi assurdi e totalitari che hanno
fatto lo stesso e la gente li ha seguiti. Concordo, è vero
ma
pensaci. Una cosa è trovarti, se non accetti volontariamente
questo schifo, in un momento in cui prende il potere un pazzo o un
gruppo di folli e devasta tutto per odio e rabbia, un'altra vedere un
testo e sentire un gruppo di tizi che riportano parole di
un'entità straordinaria ma non si sente, vede,
percepisce
o altro, che dice di odiare, scacciare, opprimere e altro schifo altre
persone, perchè a lui non piace, non vuole, non tollera e
altro... quale è davvero peggiore? Quelli che non accettano
ideologie malsane per non dire altro e agiscono alla lucein un modo,
ma
si oppongono nell'ombra, oppure gente che accetta di buon grado gente
che dice di parlare per qualcosa
che
è collerico, vendicativo, che punisce quelli che
lui
stesso dice di creare e giudica per qualcosa che lui stesso ha dato.
Una cosa è insegnare ai bambini o ragazzi come agire
correttamente in determinate situazioni, un'altra
è tirare
pietre alla gente e sputargli addosso perchè ritenuti fuori
natura, ripeto fuori natura, sbagliati, peccatori, gentaglia e via
dicendo, per un testo scritto quattrocento anni dopo una
determinata
storia, mixando cose prese da altre religioni. E' corretto?
Quale
è davvero peggio? Un gruppo di stronzi si possono far cadere
e
picchiare a sangue, ma gente assatanata che crede che qualcosa debba
farci nascere ma trattare come pupazzetti come in the Sims, no. E sta
accadendo la stessa cosa da noi. No. E' impensabile vedete gente che
dice di essere credete, a volte raramente praticante, che pretende
che tutti rispettino
le
obbligazioni apprese da preticelli, che seguono testi
rielaborati da
concetti medievali, formulati da credenze dell'età del
ferro, mescolate a racconti orali primitivi di gente arcaica e misogena
che
credeva in cose adatte al loro tempo. Non da usare come catene per
tutti e in società moderne e che si definiscono civili. Mi
spiace dirlo ma molte culture e società passate per certe
cose, erano più civili e corrette di quelle che hanno
oppresso.
Ogni
persona è diversa, educare è una cosa, creare
gente
lobotomizzata e ignorante è devastante per quello che deve
esser
el'essere umano. QUindi basta religioni che governano la vita reale di
una persona. Decidi per conto tuo, ma è come la
gente che
cerchiamo di fermare, lo stesso, che senso ha allora?"
"Quel che hai detto è vero, hai ragione e lo dico io che
seguo
solo la Ruota e non altro. Ma sai benissimo che non tutti
siamo
uguali, vogliono credere che esista anche altro e cè
possibilità oltre il materiale. Lo sai che ci sono persone
che
in periodi brutti o che non vedono come buoni per vari motivi, si
avvicinano alla fede e stanno meglio?"
"Oh se lo so, ma vedi... loro non stanno bene perchè
cè
qualche cosa magica e spirituale che discende e li cura o salva o
altro. Semplicemente pensano come le cure palliative, per
vedere chi
finge di essere malato con un placebo, che le cose sono migliori. ma
Perchè? Perchè si convincono che cè
qualcuno che
al loro posto fa questo, quello, angeli, santi e tanti unicorni che li
osservano e proteggono. Ma le cose cambiano davvero? No, come vediamo
quando agiamo noi stessi. QUindi, di che parliamo? L'autoconvincimento
è una cosa, consapevolezza che bisogna usare la propria
forza, i
momenti giusti e buoni, che cè altro che la speranza che
scenda
una mano divina a risolvere tutti i problemi. Non cè, ma la
reatà si. Se tu fai una sorta di censimento dei fedeli, e
non
lo dico io, la maggior parte di questi sono gente non semplice, ma
vuota nel cervello. Per loro tutto è fare quello che la
società e religione dicono. Stop. Se qualcosa va contro
quello
che gli hanno inculcato è sbagliato. Tutto si risolve con
preghiere e fede. Se fosse stato così, tanto
dolore nel mondo
per
secoli non ci sarebbe stato. Ma la gente vuota va avanti e fa cose,
contro gli altri. Credere che cè un piano superiore dove
esistono varie cose che guardano e risolvono, tu devi stare a pregare
e basta no nva bene. Loro non lavorano al posto tuo, non provano
sentimenti che
dovresti provare ma nascondi, non ti portano il pane a casa
ne i
soldi per sentirti vivo. Ne altra cosa. E' una positività
che
loro generano dentro, non altro. Sarò stronza e mi
odieranno, ma
quando va detto, va detto" sbuffando.
Jd rise e si avvicinò alla scrivania, guardandola divertito.
Lei lo fissò accigliata e perplessa.
"Ho già sentito queste frasi, ecco perchè rido.
Ti
dò ragione, anche io credo che è tremendo far
soffrire
gli altri per fede rispetto alle altre opzioni. Diverso è
che
un altro essere umano malato di mente riesce a far diventare vero il
suo problema contro gli altri. O quando per una
divinità
si fanno cose terribili e inimmaginabili. Ricordo ancora quelle lezioni
che hai fatto fare dove Emlien mostrava... ci credi che a volte ho
ancora gli incubi? Quello che facevano contro la gente
perchè
ritenuti contro natura o contro dio è spaventoso. Come quel
rito
maia o azteco con il cuore ancora funzionante. Ma queste erano
civiltà che non sapevano neanche cosa fosse il sole, quindi
da
un certo punto lo capisco. Ma è stato... tragicomico
quell'episodio in romania a cavallo, là ancora
sono
mezzo
nella natura e mezzo nel progresso quindi usano i cavalli, in cui
cèrano gli uomini
che
ti scambiavano per ragazzo e tutte le donne che ti guardavano
così male da volerti svitare la testa per colpa degli abiti.
Le
donne che indossano abiti che là sono per uomini. E' stata
un'esperienza... non so neanche descriverla ma per la religione,
là così forte, tu eri contro natura per loro.
Certo,
eravamo in una zona distante dalle grandi città, ma ammetto
di
esser rimasto basito e sconvolto un simile atteggiamento. Per loro il
tuo modo di essere, vestire, pettinarti e trattare le persone era
esclusivo degli uomini. Le donne non ne hanno voluto sapere, tranne
qualcuna giovane, di parlarti o avvicinarsi. Ed è stato
triste,
solo per l'abbigliamento. Eppure, anche se di solito
è il
contrario, gli uomini alla fine ti hanno accettata e considerata.
Strano ma interessante..."
"Si, perchè mi avevano definitivamente considerata un
maschio.
La loro scusa era che capita in alcune zone, come anche in
luoghi slavi, romania e vicinanza, che un'antica legge permetta ad una
donna di diventare uomo sotto la legge e con l'accettazione di un certo
numero di uomini. Essendo zone ancora definitive antiche, si seguono
ancora certe leggi, per questo io ero come una
Vergine
Giurata. Hai presente? Bene. Ho chiesto più volte agli
uomini
come alle donne, qualche spiegazione maggiore del
perchè le
donne
non possono vestire come me..." indicandosi con le mani "e mi
hanno risposto che esiste una legge millenaria. UOmo e donna, due cose
diverse, due ruoli diversi, due comportamenti e vestiari diversi. Molte
ragazze però non erano dello stesso parare, e spero che in
luoghi più rurali come quelli non vi siano ancora tra alcuni
anni, ma esistono. Ecco perchè spero che Milan riesca a
cambiare
le cose ovunque. "
"Anche adesso in molte società avanzate accade. Conoscevo
una
persona che era sempre rimproverata perchè portava i
pantaloni e
magliette. Amava le camicie ma disdegnav ale gonne perchè le
piacevano ma non erano adatte a lei. Chiudeva un occhio a gonne di
jeans scure ma indossava sempre pantaloni. E veniva sempre rimproverata
da piccola come da adulta perchè poco femminile. Le dicevano
anche che nessuno la guardava e l'avrebbe voluta se non attirava i
maschi... e tanto altro. Storia lunga... " voltandosi per cambiare
discorso e non guardarla "ma il punto è che si possono
considerare come primitivi un gruppo sociale ma sappiamo tutti che in
verità anche nelle parti avanzate cè ancora tanto
pensiero simile. Anche le Muse o Figlie e le Fanciulle
vestono con abiti e non..."
"Lo so!" tagliò corto lei "ecco perchè non voglio
farne
parte. Una cosa è che far contento Milan e seguire
quello
che è il rito, la festa, un determinato dress code, un'altra
è che mi si giudichi solo per gli abiti che indosso. E le
stesse
donne, come tante altre cose, sono le prime a far ogni cosa negativa
perchè tu ti pieghi. Siamo esseri umani eppure ci
comportiamo
come bestie..."
"Già, lo diceva anche quella persona" diventando triste
"ecco
perchè noi tutti seguiamo Milan. Molti di noi per l'aspetto,
come ci mostriamo , siamo
visti negativamente come fossimo pericolosi..."
"le cose non cambiano da sole. Lo sa la storia umana. Ma è
degradante vedere volti disgustati e giudicanti perchè dei
libri
dicono che si è divisi il soli due gruppi, devono essere in
und
eterminato modo altrimenti sono sbagliati. E poi, la cosa che mi fa
ridere, è che questi concetti portano ad amanti che si
mostrano
ed appaiono così feminili secondo i canoni, da
essere cercate
da
uomini che no nsi fanno problemi a pestare sotto le scarpe promesse e
giuramenti solo perchè gli sale l'ingrifo perchè
quella
donna mostra cosa piace a loro, mentre magari la moglie no. Le amanti
guarda caso chi e cosa sono? Sono la versione desiderata dagli uomini,
che siano gente che si è sposata per obblighi sociali o
anche
chi ama un ideale di donna... la moglie per varie cose cambia
giustamnete
col tempo e vuole ancorarsi con il suo ideale di amore e sesso. Chi lo
presenta? Soggetti femminili che utilizzano tutto ciò che
è la mentalità passata solo buttandosi su cosa
ama l'uomo
in generale. Il Sesso. Tra madri all'antica, tra religione, tra
matrimoni
per essere visti socialmente e figliare, tra altro le donne non
accettano di dare se non come obbligo. Perchè di fatto non
è la persona per loro, non vogliono, non hanno interesse in
ciò, così tra l'occhio e la voglia, ecco
perchè
esistono le amanti. Si, anche il pizzico di senso di avventura di
qualcosa di proibito... ma hanno fatto unpromessa, hanno stipulato un
giuramento, ancora di più, a quel dio che dicono
grande e bla
bla. E quindi, di che cosa parliamo? Se ci pensi la donna ha basato
sempre il suo modo di porsi, vestirsi, essere in base ai desideri
dell'uomo, in quella società dove esistono non due
soggetti
con attributi sessuali diversisolo ma persone. No,
cè un individuo maschile che può tutto e un
soggetto
femminile che serve l'altro, è un soggetto inferiore, il suo
compito principale oltre essere servile è essere
un'incubatrice
con le gambe, essere e presentarsi come gli uomini vogliono
che
siano. E donne sottomettono altre donne in tutto questo.
Perchè?
Perchè babbuini rincoglionitisolo millenni
fa, hanno deciso che
cè un essere maschile che può tutto, che l'uomo
deriva da
esso mentre la donna dall'uomo. QUindi cè una catena di
sottomissione e deficienti figli o conoscenti di babbuini, hanno
partorito questa cagata come fossero animali, mantenendo tutto per
millenni fino ad oggi. E nessuno, tranne quelli che poi erano zittiti
dai cretini, hanno cercato di cambiare le cose. Per chi? per seguire
mentalità arcaiche di malati mentali. Per chi?
Perchè
girava voce, ma erano dette da altri uomini, che le cose stavano
così perchè dette da un dio che va contro anche
la natura
stessa. Come i passi dove gli animali sono stati creati per servire
l'uomo, che la donna deve essere quel che sappiamo e tanto altro che fa
venire i brividi. Ma la gente li segue e questo fa male dentro.
Veramente. E non deve accadere che da nostri lavori si riporti a queste
cose per una religione data in mano a oche mentecatte. Questo
è... punto"
"parlerò a Milan e con i ragazzi, ammetto che anche io non
sono
molto d'accordo con tutto questo. Loro dovrebbero occuparsi di altre
cose, non recarsi da certi soggetti, parlargli a nome di Milan o del
gruppo e agire come cani sciolti. Essere vicino alla Natura
è
una cosa, effettivamente, mischiare religione con la vita vera in
tutto, supera il limite massimo. Tranquilla, risolviamo"
"Lo spero... "
"Ci sono novità per spostare gli ospiti?"
"Ancora non lo sai? I primi gruppi che il governo stesso aveva evacuato
da un centro urbano parecchio colpito, nascondevano in seno tre
soggetti che hanno agito dall'interno. Inutile dirti di... PUMM"
mimando
un'esplosione con le mani "dolore, sangue, devastazione. NOn eccessivo,
solo due locali come i nostri danneggiati e alcuni feriti e morti.
Fortunatamente hanno agito in un momento particolare, senza saperlo, in
cui vi erano dei controlli sanitari in un'altra zona, quindi altra
struttura a pochi metri, e questi erano rientrati dallo spazio
all'aperto incui passavano alcune orelibere. Si erano portati
all'esterno sotto gli abiti l'oggetto, non avendo controllato i loro
bagagli, e appena rientrati come loro piani, hanno attivato.
Ma
non sapevano he erano in un gruppo successivo per un controllo
improvviso per strani casi di malessere, e si son ritrovati
ad andarsene
nei loro campi elisi facendo pochi danni, effettivamente. Ma hanno
dovuto ricostruire, andare a controllare ogni persona ospitata in quei
giorni, perquisire le loro persone e quel che è stato
possibile
trovare dei bagagli. Insomma, la questione è molto grave.
Per
come ne parliamo noi, sembrano cretini con qualche petardo e qualche
schiamazzo per le strade, ma non è così. Era
cominciata
allo stesso modo nei paesi arabi anni fa. E ora stanno migrando qui per
quello in cui credono. Anche questo, sempre legato a quanto detto,
è giusto? QUindi cerchiamo di fermare da prima quello che
finirà come ciò che già conosciamo..."
Comparve di colpo Helias come una macchia d'inchiostro strisciata
nell'aria, finchè non prese forma un paio di passi dopo,
come se si componesse camminando. Kianta restò a fissare il
completamento della forma, seppur di pochi istanti, poggiandosi con le
mani al'indietro sullo schienale di una sedia, di fronte la scrivania,
gambe incrociate. Helias, tramite le telecamere presenti nella
stanza, squadrò i due presenti, muovendo il muso
come se guardasse veramente loro, ed esordì con tono serio.
"Madre, Jd, perdonatemi ma ho un messaggio dallo Chateau"
"Dì..."
"Si, madre... Jakart ha avvisato che sono giunte delle persone allo
Chateu chiedendo un incontro con il Leader. Dopo varie pretese per
farsi ricevere senza aver proferito parola sulla motivazione, il Leader
ha accettato l'incontro, dopo conosciuto le generalità. Sono
rimasti nel salotto ricevimenti per mezz'ora, dopo il Leader ha
annunciato di assentarsi per un certo periodo e che sarebbe tornato
presto. Jakart ha però detto che, dopo aver ordinato di
lasciarlo solo con gli ospiti, è uscito e inteso che sarebbe
andato da solo. E, da sue parole, quegli individui sembravano loschi,
le loro azioni parevano come intimidatorie sul Leader. Ma questi ha
tranquillizzato ed è andato con loro, abbandonando lo
Chateau senza istruzioni. Jakart ha inteso avvertirti per precauzione,
non avendo avuto informazioni maggiori per il tracciamento di quelle
persone..."
"non hai detto che erano state identificate?"
"Hanno lasciato delle generalità che il Leader pare abbia
riconosciuto. Secondo Jakart, che si è scritto i loro nomi
come gli son sembrati detti, sono Gheburim, crede, e Anacim. Il terzo
pare Marbas. Sono giunti su una Maserati
Levante Nera con inserti cromati e sono usciti con il leader. Aveva i
finestrini oscurati, quindi sa di questo particolare perchè
era uno delle ombre di oggi e gli è stato accanto fino
all'auto. Poi ha sciolto l'incarico, indicando di restare in attesa per
il suo ritorno..."
"Cazzo..." sbotto Kianta buttando la test a indietro adirata, restando
sempre con le spalle verso la scrivania, con le braccia a poggiarsi
sulla sedia dietro.
"Cosa... se lo fa sempre. Non..."
"Jd, andiamo... non essere come Gask. Già dai nomi si
capisce che persone... uff..." sospirò chiudendo gli occhi
"maledetti esoterici. Ecco perchè li odio. Ha di nuovo
ascoltato quella gente ed è andato con loro per
chissà che rituale o altro. Sono stanca di questo.
Nell'ultimo periodo è peggiorato, perchè secondo
quale motodo di scrutamento di astri e
futuro, ci sono momenti specifici per fare le cose. Che tristezza... "
scuotendo la testa con una faccia quasi schifata "non capisco
perchè gli piaccia questo, che non si attegga più
ai metodi classici e normali..."
"Aspetta, intendi quella setta o come si chiama, che lui
frequenta? da cui ha preso con Dorde l'aspetto mistico delle fanciulle
e Figlie? Ma non aveva..:"
"NO! Non ha mai smesso. La questione di Wartburg secondo te, chi
gliel'ha messa nella zucca? Accidenti..." sbottò,
incrociando le braccia e camminando nello stretto corridoietto tra gli
armadietti e la scrivania "Non sono mai riuscita a fargli
levare questo vizio di legare tutto a queste stronzate. Già
mi fanno incavolare quelli che vanno da maghi e cartomanti per sapere
ogni pelo di quello che devono decidere, fare, pensare. E perdono tutto
per avere, secondo loro, uno scorcio veritiero sul futuro e ogni
aspetto della loro vita, per poi piangere se incantesimi e malie non
funzionano e hanno perso sacchi si grana... che gente! Ma Milan? Una
persona con il suo carisma,
saggezza,
intelligenza, e... una persona così completa come
lui non può cadere in queste cose, sopratutto se ha uno
scopo così grande. E io che mi preoccupavo per le gallinelle
che gli svolazzavano intorno e la contessina..."
"A me non sembra molto cambiato. Forse intendi fare qualcosa? La setta,
intendo"
"per prima cosa devo sistemare la Figlie, loro sono una spina nel
fianco..."
"No...! Per favore, evita... cosa hai intenzione di fare? Eliminarle?"
"In verità mi era passata per la testa l'idea di far giocare
su di loro un orso, o magari un leone di montagna incazzoso, o..."
ossevando in alto co gli occhi come se stesse pensando a un elenco
già fatto.
"Kianta..." sussurrò lui preoccupato.
"E che sarà mai... tutti desiderano abbracciare gli orsi,
no?" sorridendo birbamente "scherzavo, avevo pensato veramente a
furetti addestrati alla caccia, ma di Figlie..." sorridendo a 32 denti.
Poi tornò seria "sto già escogitando qualcosa, ma
non ti agitare, niente di troppo truculento. Ma devono imparare..."
fissandolo in un certo modo e Jd comprese. Si portò le mani
tra i capelli come tirarseli indietro e alla fine scosse la testa. Non
cèra altro modo.
Dopo alcuni istanti di silenzio, Jd continuò come se
trovasse opprimente l'assenza di dialogo.
"Ci sarai questa sera? I ragazzi vogliono fare un falò di
viaggio e sembra si stiano preparando."
"Si, mi avevano chiesto l'autorizzazione, e ho concesso visto che
ancora molti gestori sono turbati da quanto accaduto. Ma lo avevo
intuito quando hanno portato i ventagli nelle cucine. Da quando li
hanno fatti fare dal fabbro non mancano mai e... sono felici. Che
sarà mai un coso di ferro che sembra un rastrello, ma senza
denti ricurvi per cucinare cibi salati o dolci sul fuoco? Si
divertono a cucinare, fare festa... Quello che mi fa preoccupare
è che intendono farlo all'interno del corpo della Torre.
Sarà sicuro attrezzare un vero falò nella zona
centrale, visto che gli ospiti sono stati parecchio vivaci?"
"Vivaci? A me sembravano l'incarnazione di Attila... secondo loro farlo
all'interno farà in modo anche agli
ospiti passino il tempo e divertirsi. Ci saremo noi comunque,
ormai è una tradizione per i nostri, gli ospiti vedranno
solo un pò... di folclore dello Chateau. Non penso sia un
male"
"Se lo di ci tu..."
"Ascolta, prova a cercare Milan e capire la situazione. Così
decideremo con gli altri il da farsi. Io vado a controllare i ragazzi
per il falò che stanno preparando, per iniziare
tra qualche ora. Per il resto, ci veranno nuove idee e magari con un
buon vino frizzante a metodo Charmat, parleremo meglio. Il tuo
preferito" facendole l'occhiolino.
"Mh..."
"A cosa pensi adesso? La tua testa ruota così velocemente
che certe volte non so quale balzo hai fatto per impegnarti di nuovo in
qualcosa..."
"pensavo a Milan, alla questione di quella gente e a quest' epoca
dell'ostentazione del nulla. Ho scoperto che oltre gruppi di mamme
pazze, antivaccinisti, terrapiattisti, gente col cervello andato per le
diete vegane o fruttarianiane, che usano social e azioni
eclatanti per apparire e avere i 5 minuti canonici, e gente che agisce
in modo allucinante pur di essere conosciuto, mettendo a rischio anche
figli o se stessi. A volte è stato assurdo quel che ho visto
e letto e sono preoccupata. Ma cè un boom nuovamente di
credenti in pratiche magiche e affini. Quel gruppo che Milan
supporta... pare abbia nuovi adepti ogni giorno, che devono o
abbandonare le famiglie oppure portarle con loro sotto l'ala di...
perchè la gente non riesce a essere completa e ricca da
invece, aver bisogno di riempire i vuoti mentali e di vita con fandonie
di gruppi e sette, che promettono cose? Voglio dire... Milan stesso! E'
acculturato a un livello superiore alla media, è un ottimo
militare stratega e amministrativo, ha capacità sociali e
politiche e... " stringendo le labbra creando una linea, con
un'espressone incerta e confusa "a volte sembra quasi essere due
individui diversi..."
"Si, Gask mi ha detto la tua teoria." poi vedendosi fissare con occhi
stupefatti e le labbra come se pronunciassero una U continuò
"sai, siamo amici... parliamo molto come fate voi due, e mi
ha detto che iniziava ad avere dubbi. Nati dopo una discussione con te.
Ha detto che per te Milan sembrava avere come una dualità
contrapposta. Mi ha esternato concetti con frasi così ben
strutturate e ricche che non sembrava più lui. Non ti
chiederò cosa è accaduto, ma è
cambiato. E tanto..."
Lei restò a fissarlo un istante sorpresa, poi pian piano
iniziò a sorridere con calore, guardando un qualche punto
che vedeva lei, oltre il materiale. La sua espressione si
addolcì, i suoi occhi sembravano brillare come se volessero
piangere, dando un senso di affetto e calore per cosa stava pensando.
Jd si trattenne qualche momento vedendola, mentre il suo
volto si scaldava di qualcosa, una cosa insolita, restando fissa a
guardare ciò che vedeva solo lei. E continuò.
"Chiaramente anche lui è cambiato. Solo che Milan, al
contrario, è cambiato peggiorando. Anche io con gli anni
passati insieme, prima del tuo arrivo, lo sapevo interessato
a certe cose ma restava con i piedi per terra. Ora.. lo vedo ancora
più preso dalla cosa, in tutto e totalmente. Tutto quello
che hanno isituito racchiuso nella religione antica... a volte la cosa
mi puzzava. Un pò come la sua idea di creare le Fanciulle di
Dorde come rappresentazioni della ruota dell'anno, celando invece delle
guardie del corpo personali altamente qualificate. Ma quella incinta...
questa cosa sta peggiorando. E le fanciulle che sovrintendono i vari
periodi in quel modo... è raccapricciante e mistico allo
stesso tempo. Ma sono guardie del corpo che, con la scusa della ruota,
accompagnano Milan e Dorde ovunque. E quello che mi hai raccontanto...
cosa facciamo, Kianta?"
"Tu hai mai visto Dorde?"
Jd sussultò di sopresa, voltandosi totalmente verso di lei,
staccandosi dalla parete dove si era sistemato. Fece un passo tentando
di formulare una risposta, ma nulla.
"Jd, come hai detto e Gask ti ha riferito, Milan mi sembra sempre come
due persone diverse. Un giorno agisce e dice una cosa un altro o anche
il giorno dopo appare come sorpreso, come non riconoscendo cosa dico,
come se avesse un'altra personalità. Io non ho mai visto o
parlato con Dorde, mi si risponde sempre che verrà il
giorno... E se non esistesse?"
"ANdiamo... mi è capitato di far parte del gruppo
amministrativo prima del tuo arrivo e lui era presente..."
"Quindi lo ha visto? Gli hai parlato?"
"Visto no... lui..." incerto,grattandosi il mento "lui era dietro
qualcosa o in un'altra stanza e interveniva e dava ordini mentre
discutevamo. La voce era diversa, Milan mi ha detto che..."
"Non voglio sapere cosa ha detto MIlan. Da quando sono qui ho ricevuto
da lui messaggi e ordini, mai vocali, e non mi è permesso
incontralo. E parlando con Gask neanche a lui è mai
accaduto. E se sia Milan a..."
"Calmati. A far cosa, fingere che esista? Inventarsi le cose? Milan era
con me in quelle riunioni, vicino o di fronte e la voce di Dorde veniva
da altri punti..."
"Poteva essere lui a farla e non lo vedevi, esistono dei ventroloqui
bravissimi. Ci sono anche persone con doppia perosnalità che
sanno switchare da una all'altra.. o.. non lo. La cosa mi ha sempre
puzzato di strano..."
"Vuoi farmi credere che sei sicura sia come quegli artisti ocn le
marionette? No, non credo. Sono certo che esista, che davvero gli ho
parlato... non pensare a questo ora. Concentriamoci su così
più importanti e pericolose...
"Parliamone in seguito, avesso dobbiamo occuparci degli ospiti come
degli uomini. I nostri non devono mai scoprire nulla, ok? Se alcuni
hanno dei vuoti da seguire la religione e le Figlie così
tanto, da lasciarle fare cosa vogliono senza reali
autorizzazioni, che accadrebbe se Milan... Se..."
Jd strinse il suo braccio con dolcezza con una mano e le
sussurrò calmo "parliamone con calma ma troviamo una
soluzione. Dopo che mi hai fatto leggere i libri dell'ancella, mi
è venuta la pelle d'oca al sol pensiero di una
società del genere, oppressa dalla religione. Non in quel
modo, non a noi. So che odi i paesi con costituzioni laiche che invece
ostentano funzioni religiose per tutti, infastidendo tutte le persone
che non credono, seguono, considerano la religione principale a
discapito di funzioni di stato per tutti. Ma troviamo una soluzione..."
Kianta scosse la testa in segno di assenso e rimase silenziosa. Lo vide
salutarla e uscire, senza però chiudere la porta, che venne
aperta da Gask, perplesso in viso. Lei sorrise calorosamente al nuovo
arrivato, ricambiata, e si sentì chiedere cosa non andasse.
Ma silenzio.
Le disse di mettersi comodi e si sistemarono contro il muro
di fronte la porta, dietro la scrivania, schiena sul muro, sguardo di
fronte, a parlare. Come facevano sempre. Lui le pose di nuovo le
domande, vedendola tentennante, e aspettò. Ma Kianta
poggiò la testa sulla parte e iniziò a pensare,
occhi chiusu. Si sentì il pollice della mano sinistra
stretto dalla mano più grande di lui, sorrise e
voltò gli occhi nella sua direzione. Lo vide girarsi e
poggiare la nuca sul suo petto, come altre volte, rilassato. Lei gli
cinse il collo con le braccia, poggiando il mento sulla fronte,
silenziosi e calmi. Le sussurrò di non pensare al negativo,
e nel caso parlarne per stare melgio. Lei, dopo un momento incerto,
dove stava per dire qualcosa ma si fermò, si
liberò degli spettri che la opprimevano, anche quelli non
ancora raccontanti, e sperò che le desse buoni consigli, o
comunque idee.
Due ore dopo
Dorde si voltò verso la porta, restando ad osservare e poi
controllò il suo phonvlet. Era nascosto da una
sorta di
separè o Paravento in legno e seta creato e
dipinto dagli
uomini
dello Chalet, per dare una sorta di intimità se
vi era
più
di un presente. Ma quella funzione nel suo caso serviva per restare
celato.
Alzò lo sguardo di fronte a
sè, ispirando profondamente chiudendo gli occhi. Il luogo in
cui
si trovava era sempre di ispirazione per lui ed era felice di averne
voluto la sua costruzione, dopo che Lei pose idee per vari ambiti.
Grande all'incirca come un campo da calcio, presentava mura
create in pietra rettangolare chiara, intervallate in orizzontale da
cornici decorate e vari settori che ricordavano una chiesa.
Il nucleo principale era un locale rettangolare adibito a
Riflettorio e terminava i una una sorta abside
dal particolare coronamento a gola, ed intorno
vi erano cappelle in
successione
per tutta la lunghezza maggiore, creando delle nicchie piene rotonde,
piene di iscrizioni. Ogni
parte
alle cappelle si apriva per mezzo di un arco ribassato. Vi
erano sezioni rettangolari aggiunte verso l'esterno, sezionate in sei o
sette loculi o cappelle, divise da uno stretto corridoio a una persona
che collegava i settori nuovi con ivecchi.
Una vecchia sezione era sotto il livello del suolo, definita
“cripta” o nartece,
riservata alle
Fiamme e il Leader. Il nartece era raggiunbile da
una porta
in ferro squisitamente elaborata, tramite chiave che
conservavano solo
due persone. Per tutti gli altri dello Chateau che visitavano quel
luogo, era ignoto cosa contenesse. Sapevano solo che lo spazio era
profondo, decorato e alto metri.
Gli spigoli del muro esterno avevano un elemento decorativo staccabile
e
collocabile per nuovi ampliamenti. Sulla sinistra del muro perimetrale,
una grossa
pietra squadrata e una colonna incisa con dei motivi vegetali.
La Casa delle Lapidi, una costruzione interamente decorata da lapidi
realizzate dai loro artigiani, esperti nell’arte
della
scultura in pietra, era un luogo non definibile sacro ma di
meditazione. Le lapidi marmoree, non funerarie, portavano incise
delle epigrafi
scritte in varie lingue, recanti messaggi profondi
o
spirituali,morali, che esortavano a
riflettere sul vero senso della vita e sul valore del trascendente,
dalla nascita alla morte. Incitamenti o messaggi dall' inquietante al
liberatorio, che nulla avevano a che fare la
religione, anche
se
apparentemente poteva sembrare. Tutte le iscrizioni a parte
il
messaggio inciso, erano quadrati o rettangoli con frasi
racchiuse
da cornici riccamente intarsiate.
In tutte le pareti, interne ed esterne, erano inglobate lapidi o
epigrafi, decorate con simboli geometrici, strani e vegetali
che arricchievano questi marmi, le cornici dividevano in
parti orizzontali le pareti.
Era stato costruito solo con le mura e si era chiesto agli uomini che
man mano aumentavano, per chi imparava e mostrava abilità in
quel mestiere, di donare a chi visitava da fuori l'edificio, ma anche
chi lo usava per meditare e cercare una risposta per determinati giorni
o momenti, di lasciare qualcosa di profondo e particolare per tutti. E
ognuno creava a proprio gusto e abilità
ogni avviso, consiglio, avvertimento, esortazione, monito, rimprovero,
ammonizione, insegnamento, o qualunque frase e considerazione si
volesse dare. Quaunque uomo dello Chateau poteva andare dal Comandante
o Leader e chiedere di porre una iscrizione determinata, scrivendola o
declamandola e indicando decori o altro per il lavoro finale. Era
possibile anche chiedere direttamente agli scalpellini e marmisti, ma
di solito chiedevano un parere a loro due e la posizione migliore.
Quel luogo era rischiarato giorno e notte, vista la poca presenza di
finestre a feritoria in alto, da torce a fuoco e un sistema
di
illuminazione dato da un particolare piccolo corridoio incassato nei
muri, che fungeva anche da decoro, che prevedeva delle
scanalure scavate
nel muro rettangolare, che seguivano tutta la forma
dell'edificio anche
nelle nicchie o cappelle e, riempito da elementi infiammabili. Si
attivava con un meccanismo azionabile entrando, accendendo in
successione tutta questa fascia coperta da decoro, illuminando
maggiormente oltre le torce gli ambienti, con fiamme calde e danzanti.
il fuoco a parete durava quanta sostanza vi era, ricaricabile
dall'esterno o dall'interno con meccanismi appositi.
In quel momento tutto il corpo centrale interno come il primo livello
aggiunto esterno, che era diventato parte dell'edificio, erano
pieni di lapidi da cima a fondo. Le lapidi esterne erano, dopo la prima
aggiunta di un nuovo livello destro e sinistro, collegate a una sorta
di muro creato appositamente, che sistemavano contro la
parete esterna
del nuovo livello e facilmente staccabile per i successivi.
Anche le cappelle erano piene, quelle del primo livello, mentre molte
del secondo, recentissimo, presentavano qua e là qualche
lapide. E
ogni epigrafe era aggiunta non in successione ma in luoghi che
sipiravano in quel momento.
Lui si trovava nel fondo del corpo centrale, non era andato nel Nartece
e
continuava a guardarsi alle spalle. Poi la discussione che
aspettava giunse. Le figure avanzarono.
"Buongiorno, Dorde. E' un piacere parlarti"
"Rhoda, voglio delle spiegazioni per oggi. Qualè la tua
argomentazione?"
"Per cosa devo dare spiegazioni?"
"Seria, Rhoda? Quest'oggi ti sei recata in una Torre, usato anche come
Punto di raccolta d'emergenza, per parlare con vostra sorella Diandra.
Queale autorizzazione hai avuto per prendere un AirOl, che
doveva
recarsi da programma, per parlarle? E con quale potere tu e le altre
avete giudicato un'altra sorella come inadatta per liberarvene?
Indicami le motivazioni!"
"Caro Dorde, sorella Diandra non è solo una
Sorella, ma
anche la governante, di fatto, dello Chateau. E' anche una tua
Fanciulla e..."
"So bene che ruoli ha, ma siamo stati io e Milan e decidere chi e per
cosa fosse idonea. Io, la Fiamma cinerea, e il Leader. Nessuno dovrebbe
mettere in discussione questo e la sua presenza. E' chiaro il concetto?"
"Perdonami, o Fonte. Non volevo andare contro la Fiamma Cerulea. Ma la
Matrice, la Fiamma femminile appunto, va in conflitto con le altre
posizioni. Noi stesse non ne abbiamo altre..."
"Mi state forse dicendo che la vostra ira deriva da invidia o simili? O
che la Matrice non è in grado di assolvere ai vari doveri?"
Dorde era nascosto dal Paravento, il viso verso quello che pareva
l'abside di una chiesa, semicircolare che prendeva luce da tre monofore
a
metà altezza. Lo slancio era dato da due
portanti
sorrenti un arco a tutto sesto che incorniciavano l'abisde e la
svettavano
verso l'altro. Davano un aspetto più alto alla
costruzione.
Le donne, tre ma solo una parlava, erano ferme poco dopo l'entrata, a
guardare il paravento. Non accadeva mai che Dorde si
mostrasse, ma
alcune persone potevano comunque parlargli come in quel caso.
"No, o Fonte, non lo faremmo mai" rigida e seria, mentre le altre la
guardano in un modo strano "Tuttavia ella è Comandante e
Governante dello Chateau, Fiamma, Fanciulla e
FIglia. E..."
"Ripeto nuovamente, forse il flebile eco di questo luogo vi ha fatto
smarrire le mie parole. Quale importanza hanno per voi le sue Funzioni?
Scelte da me e dal Leader? Per mia decisione, scelta, volere. Se
continuerete con questo atteggiamento dovrò decidere come
sistemare la cosa. Avete fatto u n buon lavoro, ne ero
contento, eppure avete mal interpretato di proposito di vostri Doveri,
sforando i limiti. Dovete finire qui i vostri asti. Se lei vuole
abbandonare la Sorellanza, è una questione tra me, Milan e
lei. Devo ripetere tutto di nuovo? Perchè tanto accanimento
su
quali..."
"Perdonami o Fiamma..." si intromise di colpo e con affanno
colei
che invoca, Luned "sono qui per richiedere a te e al Leader
di
udire la nostra voce e comprendere le nostre parole. Ella non
può essere così tanti..."
"Luned!" sbottò lui, facendole sussultare "vuoi usare la tua
posizione contro di me? Quale parte delle mie parole non hai compreso?
Nessuno deve permettersi di giudicare, decidere e agire contro colei
che è sorella Diandra. Mai!"
"Ti prego, rispondi a questa domanda. Merita quelle
Funzioni?" chiese colei che punisce, Ressona.
"Ressona, Ressona... ancora osate sapere e intromettervi in cose che
non vi interessano. Non vi competono. E tu, colei che punisce, una di
coloro che hanno osato avventurarsi là
Fuori e
agire contro persone con cui stavo trattando. Ho lasciato in sospeso il
Giudizio e tutto il resto, ma ora state peggiorando la vostra
posizione. Le vostre Funzioni sono inerenti l'antica
religione e
i seguaci. Null'altro. E chi vi ha permesso di utilizzare i
mezzi
dell'organizzazione impunemente, senza autorizzazioni ne
altro? E come
vi siete permesse di andare alla TOrre, affermando che avevate le
autorizzazioni, per attaccare un'altra sorella che è anche a
voi
superiore? Chi tra me e il leader vi ha confermato lo spostamento,
utilizzo di mezzi non destinati a voi e attacco alla Fiamma?"
Le tre rimasero mute, un silenzio nervoso e rabbioso, rotto bruscamente
proprio da Dorde. Che da dietro il paravento e nascosto, ma
visibile
tramite l'ombra creata dalla luce che si gettava dalle monofore, si
muoveva e parlava. Potevano vedere questa forma scura ma non altro ed
era pericoloso, sapevano, tentare di vederlo.
"Non deve mai più accadere qualcosa di simile. Ogni vostra
azione deve essere accordata da me. Ogni decisione, ogni
volontà, ogni azione... tutto. Che non accada mai
più,
ragazze, perchè voi siete importanti ma non a tal punto da
essere intoccabili. Ci sarà sempre nel mondo qualcuno che
può sostituirvi,
ma ci sono persone che non possono avere
surrogazione.
Avete compreso?"
"Cosa cè di così speciale in quella ragazza?"
chiese tagliente Ressona, acida e rabbiosa
Milan rallentò i movimenti, non si capiva se era di spalle o
meno ma lo videro, tramite l'ombra, voltarsi e agirare una mano. Poi si
avvicinò al paravento e rispose deciso e iroso, alzando il
tono
"Tu non vali la metà della ragazza che lei è...
ne tu, ne
Rhoda, ne nessuna altra. Non esiste surrogazione per chi è
come
lei,
per nessuna nel mondo, rispetto a voi che potete essere scambiate con
un'altra, con le vostre abilità o doni. NOn avete
altro oltre
quel Dono del Padre, eppure vi permettete di contraddire la Fiamma
Cinerea e il Leader, contro la Fiamma Celurea, che riveste
anche altre
Funzioni. Se è così per mia..."
"NO, o Fonte. Abbiamo compreso. Non tenteremo più
atti al
di fuori delle nostre competenze. Stia certo. Possiamo
tornare ai
cromlech, per la riunione sul giro della Ruota dell'anno e altre
Funzioni?"
"Rhoda, ultimo avvertimento. Pensate davvero che apparire
così
servili celi quel che pensate? SOno in grado di notare le cose e le
vostre risposte rivelano la verità. Ancora uno sbaglio e
finirete altrove, sostituendovi con qualcuno con abilità
simili, che aderisce all'antica religione e si astiene da superare il
limite.
Chi crea problemi, va fuori come si
dice di norma. E non dirò più nulla. E, ultima
cosa,
accadrà lo stesso agli uomini, chiunque di essi
proverà a
rifare quel che è accaduto. Voi non prendere più
mezzi
militari per spostarvi, richiederete le mie vere autorizzazioni,
chiederete la possibilità di agire per qualsiasi cosa...
tutto
deve passare sotto le mie volontà. Ora andate..."
DOpo aver sentito le porte in legno attese ancora, ma una voce lo fece
uscire nal paravento.
"Che dire, possiamo sperare che non si mettano più in
mezzo..."
Milan apparve dalle scale che portavano al Nartece, chiavi in mano del
cancelletto e sguardo divertito.
"Milan... mi spiace averti mandato laggiù di corsa
nonostante fossi appena tornato dal Cinecolo per incontrarli. Comunque,
non cè niente da ridere, sono serio. Si sono
permesse di
andare da persone con cui trattiamo per affari e affiliazioneCinecolo
per
invitarle o pressarle. E' grave quel che hanno fatto, quel che
è
accaduto in quegli episodi e mi spiace per loro, concordo con Kianta.
E' impensabile che figure come le loroCinecolo solo legate a al gestire
la
Ruota e la religione, debbano interessarsi di elementi non inerenti.
Napoleone stesso si lamentava della figure di preti, vescovi e
cardinali che parlavano di un altro piano, spirituale, ma toccavano
come le loro mani come pazzi tutto ciò che era legato al
materiale, anche verso politica, istruzione e altre situazioni che non
dovevano rientrarvi..."
"Vedo che Kianta ti ha fatto cambiare idea"
"Non ho cambiato idea, fratellino. Diciamo solo che una mente matura
è capace di essere elastica e aperta. Dalle idee e appunti
che
mi hai passatoCinecolo che aveva preparatoCinecolo ho capito che deve
esserci un
divario su molte cose tra quel che tutti chiamiamo religione e tutto
ciò che non vi compete. Ecco perchè ho
ridimensionato
molte cose, ma ho anche erroneamente lasciato che quelle ragazze
sapessero le mie considerazioni su molti aspetti dei riti. Ma non
accadrà più. Dobbiamo credere solo in noi, Milan,
e
Kianta e i nostri amici del Cinecolo. Nessun altro..."
"E Gask"
"Gask è un ottimo soggetto ma non l'ho ancora inquadrato
bene. Ultimamente è parecchio strano"
"Dorde, anche tu sei dell'idea che meriti di stare con noi. Anche per
la sua compatibilità e capacità. Puoi pensarla
come vuoi,
ma per me è come un fratello. Ce la intendiamo e andiamo a
braccio in tutto. Può non piacerti, ma voglio anche lui nel
cerchio."
"Come vuoi, potremmo non essere fratelli affiatati e unitiCinecolo da
essere
una cosa sola come prima, ma ricordati chi è il fratello di
primo sangue e chi di secondo. Abbiamo lottato e costruito
tutto
questo insieme, cambieremo questo mondo insieme e termineremo tutto
insieme. Ma come ho detto, in questo periodo lui sembra... cambiato!"
"Cambiato in che modo, non mi sembra..."
"Tu sei parecchio impegnato e preso da tutti i membri delle antiche
case reali che stai portando al tuo fianco. Capisco che sei sempre
stato affascinato da re e principi, il potere nel sangue di
governare...
ma non è nel nostro caso, nel nostro mondoCinecolo e non
credo che
il
giorno che riusciremo, saranno ancora così felici di stare
dalla
nostra parte. Posto per governanti, sovrani, membri di sangue
blu
e simili sono aboliti"
"Si, lo so, come la rivoluzione francese. TUtti fratelli, tutti
cittadini, tutti..."
"Esatto. La differenza nelle società è data dalla
posizione che rende la gente intoccabile pr famiglia illustre, soldi,
malaffari. La società vuole dislivelli e strati tra la
gente.
Va avanti chi riesce a prendere una buona posizione, eliminando gli
altri. Questo mai più. Come dice Kianta è
impensabile
che un
lavoro importante come spazzino e Gestore stradale come
esempio, debba essere visto
come infamante e vergonoso. La gente che si pensa migliore di altri, ma
non
immagina cosa sarebbe la bella società e i loro comodi
civili, senza chi si occupa di determinati lavori. Sono vitali,
importanti, da
non surclassare, perchè permettono a molti servizi
e
comodità che tanto amano, di esistere. Mai un
ringraziamento,
un
comportamento gentile per queste persone che svolgono un lavoro
difficoltoso
per molte cose e vitale. Meglio considerare scopo di vita un cantante,
un attore, uno streamer e fa video in generale che siano
intrattenimento senza altro, un calciatore o sport che comunque sono un
passatempo da seguire. Non un qualcosa di vitale importanza nella
propria vita e salute. la gente dimentica facilmente certe cose, come
la qualità di vita con strade sporche, piene di spazzatura e
germi prima delle figure che invece dovremmo ringraziare e sono pagate
poco. Uno svago, un passatempo dagli impegni della vita sono
invece osannati. Come ho potuto vedere anche con Kianta, le cose sono
andate oltre il
concetto di divertimento nei tempi liberi. Professioni come insegnanti,
studiosi, scienziati e via dicendo sono derisi, non considerati,
contestanti anche. E la cosa terrificante
è che quasi ogni società divide le persone in
meritevoli
e altre in fastidio, basandosi su idiozie. E le seconde sono
considerate come le mosche.
Antipatiche, inferiori, che non valgono e non meritano nulla, quando
sono persone. Che siano senzatetto, extracomunitari, orfani o
persone
che scappano dalla vita che li faceva soffrire, per un luogo
giusto. Ma
non è così. E parlo delle persone normali, non i
furfanti
che meritano ben altro che considerazione. per questo dobbiamo essere
pronti alla rivoluzione ovunque..."
"Lo so, ci sono anche io nel progetto, ricordi? Anche io voglio tutto
ciò, anche io voglio che chiunque abbia una vita meritevole
non
importa l'origine, cosa e chi è, come è e
viva, come dice
sempre Kianta, là dove deve essere. Solo mi sembra... tutto
va a
rilento, o sbaglio?"
"Non esiste, fratellino, un tempo giusto e corretto per far avvenire
qualcosa del genere. Ogni cosa al suo tempo, come dice lei, tutto
scorre con la corrente. Andrà come deve andare, senza
fretta,
senza pressioni. Le cose graduali sono le migliori. Ricordatelo"
" E con loro, quindi, cosa facciamo? Se permettiamo alle Figlie di
agire come vogliono, anche altri..."
"Esatto! Solo quattro persone possono, non gli altri. Ma per una
questione di svolgimento delle situazioni. Esattamente come le persone
che contestano medici, vaccini, studi, professionisti con teorie
campate per aria o spiegate all'acqua di rose, che buttano nel fango
secoli di evoluzione di arti e medicina, e... Se tutti ci
immischiassimo senza motivo o con parole sbagliate in tutti i campi
sarebbe il caos. Chi sa fare il suo lavoro, lo faccia, lasciando a chi
sa fare un altro il suo. Come allo Chateau. Con il suo arrivo
tutti hanno iniziato a sentirsi adeguati, ascoltati, considerati.
Hanno trovato il loro posto, il loro lavoro, abilità,
capacità, gruppo di amici... come mai prima. Kianta
è stata una cosa positiva. Ammetto che non credevo possibile
migliorare il regime militare, non
è accaduto qualche fatto increscioso dagli
uomini come poteva accadere prima del suo arrivo e ne sono compiaciuto.
Tutto sono contenti e tranquilli.
Ecco perchè noi siamo diversi dalle altre compagnie militari
e
paramilitari. Perchè loro sono con noi, non e solo
per i
soldi,
ma qualcosa di più. E unisce di più. Ma con le
Muse ad
agire oltre il loro limite è possibile che gli altri pensino
che forse anche a loro è permesso far cosa
vogliono.
Ormai gli uomini si sono abituati a venire da te e Kianta per qualsiasi
cosa, segno di comunicazione, fiducia e desiderio di ascolto per una
risoluazione. E sono più felici, quindi accettano volentieri
ordini e lavori assegnati. Se scopriamo ulteriori errori, finiranno
altrove, non più allo Chateau. In qualche Torre per altre
mansioni, che sia da esempio. Mettere dei paletti è
importanti, come le leggi. Senza siamo peggio degli animali"
"Capito... Ma possiamo fidarci di tutte e otto? Io temo che possano
commettere..."
"Ho dato un ultimatum e sanno bene cosa accade a chi sbaglia. E sanno
qual è il destino di chi si mette contro Kianta. Non
commetteranno ulteriori infrazioni. Adesso vado di sotto, voglio star
solo. Ci vediamo, fratellino..."
"SI, Dorde. Io devo recarmi in ufficio. Il Conte vuole presentarmi
altre
persone interessate... a stasera..."
Si salutarono e Milan si voltò a guadare le lapidi,
chiedendosi dove stesse andando Milan, dopo aver raggiunto l'auto. Gli
venne un lampo di quacosa e controllò le ultime aggiunte
nelle cappelle nuove. Poi, si ritrovò
all'esterno anche lui, colto da un venticello parecchio freddo e
pungente, e
osservò le Figlie andarsene in lontananza seguendo il
cammino delle scale. Esattamente tre come all'epoca,
adirate come quella volta, insofferenti verso Kianta. Come quel giorno.
Alzò gli occhi al cielo batuffoloso, come diceva
Kianta, che
le
ricordavano sempre zucchero filato, nonostnate in quell'istante fosse
propenso a una bella nevicata. Almeno era quello che ci si aspettava.
Spostò lo sguardo verso il basso, verso la scalinata e la
pendenza, e tornò con la mente a un giorno simile
con quella
persona che saliva.
Un anno e due mesi prima
Gask affrontò
la
collina
lievemente ripida, nonostante gli scalini
in pietra, e notò avvicinarsi un gruppetto di tre donne
rigide
come serpenti incazzosi, che stavano come a dire "stai
lontano o
ti smozzico l'anima". Disagio, questo gli procuravano alla
sola
vista.
A pochi metri, le riconobbe. Erano le donne
che presenziavano alla religione seguita da Milan, con dei nomi strani.
Sia il nome del gruppo che loro stesse. Fortunatamente
l'Organizzazione accettava tutti, in termini di religione e non. Lui
non credeva in nulla, eppure andavano tutti
d'accordo.
Così come vi erano tanti credenti in varie religione e non
vi
erano litigi, questioni, odio o altro. Anzi parlavano, si
confrontavano, discutevano come amici. E jd diceva grazie a Kianta, ma
non sapeva come e perchè.
Lui non credeva in nessun dio ma nel presente da affrontare con unghie
e denti, con tutte le proprie forze. Non esistevano esseri da qualche
parte a cui chiedere aiuto. Il mondo reale era tremendo e
duro di
suo, non esisteva altro.
Le vide guardare in avanti con ira, abbigliate al solito modo, con dei
copricapi a fasce multidecorati con catenine, ciondoli, pietre o fiori.
Ognuna aveva una abito e copricapo diversi. Prima no sapev ache per
copricapo esistevano altre cose a parte cappelli e foulard. Quella al
centro indossava uno shayla scuro, addobbato sul capo, al di sopra, da
catenine varie con ciondoli. Le altre due ai lati avevano invece delle
fasce, uno stretto una e uno più largo l'altra, che
toccavano fronte e
capo,
ricamato e con fiori uno, pieno di perline strane che non
conosceva e applicazione dorate pendenti. Ne aveva viste anche con
delle veline a coprire il viso e aveva scoperto che lo usavano anche le
donne Fuori per i fumerali, ma lì era per altro.
Non ricordava mai come si
chiamassero e a cosa servissero, ma davano un aspetto.. da
zingare? Per
gli abiti, stessa diversità. Quella al centro un abito
castigato
lungo fino ai piedi, che dal collo tipo coreana abbottonato e
maniche a
tre quarti, rivelava una camiciola o tunichetta sotto. Le
altre avevano
una un bolerino con gonna ampissima, l'altra una camiciola con aperture
strategiche per una sorta di reggiseno colorato e gonna dritta fino
alle caviglie. Anche le scarpe erano strane e diverse l'una dall'altra,
ma preferì non fissarle a lungo, perchè erano
parecchio
suscettibili e fastidiose. E le odiava. Ecco perchè non
partecipava quasi mai ai riti della Ruota, questo lo ricordava, e aveva
inteso con loro chiaramente che dovevano lasciarlo in pace. Avevano
tentato anche con lui vari approcci, perchè
divenisse seguace
e
stesse al fianco di Milan, ma lui non ne voleva sapere. Che gli dei
stessero al loro posto, se esistevano, e gli lasciassero vivere le cose
come voleva. Poco tollerava già le regole ma alla fine,
divenntado amico di Kianta e parlandole, aveva capito perchè
esistevano. Prima credeva fossero obblighi del Capo di turno, suoi
regolamenti per evitare che la gente lo scavalacasse e basta. Tutto
dipeso dal Capo, il suo volere, legge. NOn credeva che regole
e
Comportamento avessero un senso.
GLi passarono accanto come senza degnarlo di un'occhiata, ma anzi
discutevano a mezza bocca tra loro acidamente. Di sicuro non lo
facevano per non farsi sentire, ma il livello basso delle loro voci era
come più riflessioni a tre.
"quell'algida stronza..."
"laida arpia lontana dal Padre"
"maledetta impicciona..."
"non so come riesca a intortare..."
Proseguirono così, bofonchiando rancorose contro qualcuno e
in
quel frangente non capì, scuotendo il capo chiedendosi chi
fosse
la povera anima che avesse ricevuto la loro ira. Si diceva che
imponessero regole ma anche punizioni e penitenze in stile epoca
vittoriana. Non sapeva di cosa si trattasse, ma aveva bene in
mente come
uscivano dalle Stanze delle Sorelle molti che credevano nell'antica
religione. Le arpie, come le chiamava Kianta, consideravano il corpo un
qualcosa di importante, contenendo l'anima. E se l'anima si
sporcava per
qualcosa fatta in maniera negativa, bisgnava chiedere perdono
con punizioni autoinflitte o somministrate... o era un altro
termine? NOn aveva mai chiesto a nessuno di loro cosa fossero queste
punizioni e penitenze, ma aveva chiaro in mente il momento
cui,
osservando Kianta e Jd discutere non sapendo fosse vicino, di uno di
loro che usciva dalla casa
della Terra o del Cielo, due costruzioni una legata alla Madre e una al
Padre. Ricordò il commento di lei, amareggiata, dicendo
"alcuni di
quelle
sono alla stregua di cosa si fa da Madame, ma in negativo e al sol
pensare cosa fossero le punizioni nel periodo di Vittoria, mi vengono i
brividi". Secon o la loro discussione si chiese in cosa consistessero
finchè lei non disse a Jd crucciata, che doveva guardare le
loro ginocchia o
come
camminavano o si muovevano. E fini', prima di andarsene
rabbiosa "Legno
di betulla, salice o nocciolo, acque e sostanze, legumi e radici e
questo
è solo una base. Là dove neanche io punisco,
pensa in
questo
modo senza motivo, giungono loro. E mi chiedo, la Madre e il Padre,
anche se sono simbolismi, approverebbero? Perchè si dovrebe
tornare al pensiero che il corpo sia un tempio e ci si deve comportare
in modi arcaici con esso? Le cose vanno così... peggio..." E
poi lasciò solo Jd e se ne andò.
Riportò lo
sguardo in alto, dopo esser rimasto a fissare le
loro
schiene più rigide di un pesce nella ghiacciaia sotterranea
dello Chateau e lo vide. Il grande portone a due battenti che
sembrava indiavolato. Alto
tre
teste oltre lui, inquetava per le figure scolpite che uscivano dal
fondo, in pose e atteggiamenti diversi. E lui aveva sempre
avuto paura
di queste sculture lignee nelle porte. Sembrava sempre come lo
aspettassero per bloccarlo e buttarlo dentro quell'edificio che non
amava particolarmente.
La Casca delle Lapidi. Il luogo dove molti andavano per
riflettere, leggere le massime incise su marmo o pietra e
capire la
propria situazione. Si diceva che aveva l'atmosfera di un
tempio
tibetano per la pace, l'aria calma quasi carezzevole che provavano
molti in riflessione là dentro, e gli odori di
fiori,
incensi,
e risultati odorosi del laboratorio chimico,
che uilizzavano stando
lì in meditazione.
A lui veniva il mal di testa per mezz'ora quel giorno con Milan che
glielo mostrava
e non era più entrato. Non sapeva cosa gli dava fastidio,
quale
essenza o odore gli procurasse un cerchio alla testa e voglia di
cercare aria affannosamente, e per questo se ne stava alla larga.
Aveva altri luoghi per se.
Tuttavia iniziò a sudare freddo ed innervosirsi
avvicinandosi alle porte intagliate e scolpite come fossero
un
quadro sulla primavera o baccanali, con applicazioni in ferro battuto
sia per rinforzo che decoro, e quella maniglia
rustica in
ferro
battuto rifinita in Nero Antico a ricciolo, cavo dentro e
attorcigliato. Milan aveva detto che tutto ciò che era a
twist,
attorcigliato, a ricciolo o simili era voluto da Kianta. Adorava quella
forma nei gioielli, nelle opere, decori architettonici e altro. Si
chiese perchè le piacesse quella cosa ma non gli parlava, lo
guardava con supponenza e accidia verso di lui. E non capiva, non
riusciva a parlarle da quella volta che dovette obbedire a Milan per
l'infermeria.
Sembrava soffiare sempre come un gatto, ma sapeva da Milan e Alaric che
li odiava. Non li tollerava molto e Alaric stesso una volta disse che
era come le suocere e le vipere. Tra loro non si mozzicano e al massimo
sarebbe morta la vipera. Lo stesso per igatti e Kianta. Non capiva il
nesso, ma quel tizio era di un fastidio tale che lo lasci
parlare e
pensi ad altro. Così faceva e gli era sembrato che facesse
anche
lei, anche se i battibecchi tra quei due erano leggenda, sopratutto
perchè lo affrontava con atteggiamenti e parole da metterlo
sempre Ko. E ammetteva tra sè, che a volte era
davvero comico
vederli fronteggiarsi anche gli sguardi.
Allungò la mano verso la maniglia mentre ancora pensava a
ciò, quando questa si abbassò per rivelare,
aperta la
porta, Milan che lo fissò stupito.
"Ciao, MIlan. Sono tornato adesso da quell'edificio rosso e volevo fare
rapporto"
Milan rimase interdetto, guardò verso le sue spalle incerto,
perchè non sapeva se Dorde era ancora all'interno, nascosto
ad origliare. ma poi pensò di aver sentito il cancello.
Avevano affrontato insieme le
Figlie per l'introduzione della sesta musa, quindi che avevano scelto,
e le lamentele di quelle già in carica su Kianta. Ma aveva
controllato la nuova aggiunta nella cappella di destra della nuova
sezione a ovest e non sapeva se era ancora lì o meno, e non
gli
paiceva parlare con Gask davanti il fratello maggiore.
Ed era felice che le Figlie fossero andate vie, erano brave e serie ma
facevano perdere la pazienza. E l'odio per Kianta...
Milan sapeva che, senza volerlo veramente, Kianta si imponeva parecchio
su tante cose perchè, alla fine era vero, aveva idee e
progetti
da voler mettere in atto o da inserire al posto di altro, meritevoli.
Questo aveva
portato a disaccordi con le Figlie in generale perchè, se
loro
seguivano Dorde e i suoi ragionamenti, lei voleva che agissero in altro
modo. Le cinque Figlie erano adirate e scontente, il problema per loro
era che alla fine Dorde ammetteva che Kianta aveva avuto buone
sensazioni, idee e pareri da cambiare. Ma le altre della Cerchia
aderivano alle ideologie della Fiamma cinerea, portando a
lamentele e
scontri. Infatti non era raro che Kianta saltasse gli incontri al
Cerchio e non apparisse in molti riti. NOnostante fosse la Fiamma
cerulea, la controparte femminile dei capi dell'antico credo. Lei non
voleva essere nulla, ma per Milan e Dorde accettò tutti gli
incarichi indicati e, quando si dovette scegliere Colei che insegna,
Dorde aveva solo un nome. Kianta. Diceva sempre che l'unica persona in
grado di insegnare qualcosa ed esserne rappresentate nell'antica
religione era solo lei. Nessun'altra sarebbe stata in grado di fare
altrettanto, se non avesse avuto un carattere, vita e
conoscenze
adeguate. Ma l'età sarebbe stata molto in là
rispetto le
altre, giovani. I malumori crescevano con l'arrivo delle altre che
mancavano al numero di nove. E da un pò Milan voleva
aggiungerne
altre, superando il mito delle Muse, per inserire altre
categorie di
portavoci del piano superiore.Kianta era ben felice di lasciare il
posto e così volevano anche le altre, che
trovavano
assurdo che qualcuno superiore dovesse scendere dei gradini
per una posizione
diversa.
Eppure alcune di loro si erano lasciate scappare qualcosa. La Fiamma
non mostrava caratteristiche di nota rispetto a loro.
Tutte loro erano capaci di perpecire almeno una caratteristica
dell'altro piano, trovando un posto dove nella società dalla
quale provenivano erano considerate barzellette. Spiritiste, medium,
veggenti, lettrici di segni in varie cose, comunicanti con spiriti o
capaci vederli e altre abilità oltre il materiale. Ma non
Kianta, dicevano. Milan stesso aveva commesso un errore spazientito,
aveva
rivelato che lei era in grado di vedere e percepire qualcosa, secondo i
suoi racconti. Ma aveva sbagliato. Primo, perchè era... di
un'altra persona quel racconto. E secondo, non aveva manifestato molto
o dato prova di qualcosa perchè le altre l'accettassero.
Anzi si
vedevano sempre scavalcate, perchè voleva cambiare
questo,
rivedere quello, non vedeva di buon occhio quell'altra cosa.
Era odiata, non voluta, e Milan temeva che la cosa peggiorasse. Ed era
passato poco dalla fondazione di tutto ciò.
"Cè qualcuno dentro? I ragazzi mi avevano detto che poco fa
sembrava che fossi sceso e ti dirigevi al parco macchine, ma
Frank di pattuglia alla Via del Cielo, diceva che invece eri
ancora qui. Non ti aveva visto scendere. Si confondono sempre..."
Milan sussultò, lo fissò ancora con la maniglia
in mano e la porta aperta a metà e riflettè.
"Mi hanno visto dirigermi poco fa verso le macchine? SI... si, ma avevo
dimenticato una cosa e quelle tre mi hanno assillato fin qui, le ho
dovuto mandar via..."
"Come fate a tenerle ancora con voi? Non mi piace quello che fanno."
"Tutti hanno bisogno di aiuto nell'anima..."
"Davvero? Sinceramente trovo più utile il
muro per appendere i desideri e un distributore automatico per
acquistare le carte, i cui soldi sono rimessi per i riti, che questa
storia di Muse e penitenze del corpo..."
"Il Muro del pensiero lo ha voluto Kianta e direi che
piace..." osservando la collinetta vicino, dove vi era un muro a
semicerchio pieno
zeppo di foglietti attaccati a file, colorati, piene di scritte che
notava da dove si trovava. "la gente in generale, anche se non
frequenta questo luogo, si reca al Muro per scrivere,
imprimere
su carta tutto
ciò che pensa e sente dentro. E lo mette là. E'
un muro
rustico composto da pietre prese vicino a laghi e ruscelli, quindi
carichi spiritualmente, e molti lo trovano un modo per parlare a
qualunque Dio esista. Chiunque può scrivere un desiderio, un
dolore che prova, un sogno, una promessa che ha fatto o vuole fare,
anche propositi o cose da eliminare per l'anno nuovo... di qualunque
religione sia. R tanti scrivono
cose diverse e come dice Kianta, tanti foglietti diversi come tanti
sono i cuori dell'uomo. E ha ragione quando dice che l'uomo esprime
meglio il suo cuore con le parole veergate a mano, con
elementi
naturali. E' come una connessione con qualcosa di più
grande..."
"Ma lei non ama queste cose. Almeno ho capito così..."
"Mpfh..." sorrise MIlan chiudendosi la porta alle spalle
definitivamente "lei è molto più profonda,
spirituale e
contorta di quel che sembra. Quella che vedi è l'armatur che
ha
creato per svolgere le sue funzioni di Comandante e Governante. Ma le
cose sono molto diverse..."
Lo vide confuso, incapace di dire qualcosa e allora Milan
sospirò, allungò una mano sulla schiena di Gask e
lo
tirò con sè, riaprendo la porta della Casa delle
lapidi
e facendolo entrare con lui. Gask si irrigidì e
camminò
incerto per la navata, come una chiesa, non enorme ma capace di tenere
delle panche in legno come le chiese, sedie con schienale sempre in
legno, paravento e anche cuscini per meditare seduti a terra.
Quelle lapidi incise gli facevano rizzare i peli delle braccia, mentre
sembrava che a Milan non facesse effetto. E poi spiegò
perchè.
"Amico, se tu vedi questo posto come una chiesa, avrai sempre la pelle
d'oca e finirai, per l'ansia, per vedere anche cose che non ci sono. E'
una questione mentale... inoltre queste non solo lapidi, ma parole di chi ha voluto
lasciare una testimonianza di trascendenza. Infondo, cosè una
lapide? Pensaci... Alta citazione di Dorde... ora
calmati e seguimi..."
Gask si fermò e si accorse che Milan non era vicino o poco
dopo
di lui, ma si era allontanato per recarsi verso le scale che portavano
alla parte inferiore. Sapeva che quel luogo era off limits per tutti,
tranne che poche persone, tra cui Milan stesso. Questi lo vide fermo,
rigido, a fissare le scale e lo ammonì di seguirlo e
calmarsi,
perchè era tutto ok e stava con lui. E così
lentamente e
in maniera innaturale per la tensione, arrivò davanti le
scale.
Non erano normali scale per un seminterrato, ma un'opera come
il resto, di bravura artigiale con corrimano in legno bombato e con
rilievi
tondeggianti, inferriate in legno martellato e lavorato a mano con
motivi che non conosceva, marmo scuro con chiazze chiare che no nsapeva
come nominare.
Milan rise e gli disse di seguirlo e così affrontarono la
scala fin davanti il cancello.
Era più largo di lui, con parte superiore ad arco. Il mezzo
cerchio superiore conteneva una lavorazione come se vi fosse un sole
raggiante, . Il disegno partiva dal basso nella linea che fomrava la
mezzasfera con una specie di mezza ruota da carro decorata. Un mini mezzo cerchio con
disegni greci era il livello successivo, sovrastata
da una mezza sfera più grande con tanti ghirigori di qualche
stile vecchio con gocce a raggiera con forme a foglie dentro. E poi dei
lavori che richimaavano i raggi che con le punte seguivano il mezzo
cerchio della parte superiore, incluendo tutto al suo interno.
Il resto della porta era formato da tre cose che non sapeva definire
che gli ricordavano le graffette per i fogli, con dei ghirigori nella
parte arrontondata e a metà di questa forma allungata un
qualcosa che gli ricordava gli stessi medievali a gigli o fiori. Questa
forma rettangolare arrotondata si fermava sopra un rettangolo pieno con
richiami alla religione che seguivano, mentre la parte superiore e
centrale era traforata e mostrava cosa cèra dietro. Il
colore di
questo cancello era il più strano che avesse mai visto. Era
come
se qualcuno avesse avuto un pennarello evidenziatore mezzo scarico e,
colorandolo tutto, avesse lasciato alcune parti più chiare
per
poco colore e altre parti scure per un momento di botta di inchiostro.
Così lo vide. Era una miscela di color rame, ottone e bronzo
sfumati tra loro e senza un senso. Dava quindi un aspetto color dorato
che virava a caso verso il bronzo scuro per schiarisi di poco in
ottone.
Chi e come lo avessero fatto non lo sapeva ma era inquetante.
Milan prese una chiave e aprì una serratura, con una seconda
sbloccò il cancello, rivelando che proteggeva un'altra
porta.
Questa era una porta di legno color caffè con un intricato
disegno in ferro scuro che non aveva mai visto. Sembrava che vi erano
delle colonne ripetute in successione in orizzontale sulla
porta,
a una certa distanza dal centro e vi partivano tantissimi viticci
attorcigliosi grandi. Al ventro vi era un cerchio decoratissimo con una
maniglia a cerchio come un battente delle vecchie porte e sempre in
orizzontale da due lati del cerchio partivano altre colonne, ma
più piccole e in successione con altri viticci piccoli che
rendevano quella porta bella ma un caos e un casino per la vista.Era
tutto un ghirigori tondeggianti.
Milan inserì una sorta di chiave ma fatta in modo strano sul
muro vicino lo stipite sinistro, prese l'anello tra le dita e fece dei
giri specifici come fosse una cassaforte, finchè non si
udì un lavorare di meccanismi e la porta si aprì
da sola, un poco. Fu MIlan e spostare con il peso sulla spalla sinistra
cosa
restava per entrare, e Gask restò a bocca aperta
per quello
che
vide.
La stanza sembrava uscita da qualche storia medievale.
Innanzitutto l'illuminazione. Sembrava che vi fossero fessure o pozzi
luce dall'esterno o da qualche parte molto al di sopra come feritorie
che mandavano lame di luce all'interno. Non capiva se fosse dalla
costruzione, l'
edificio giustapposto, dotato di quegli ambienti seminterrati o
dall'esterno. E si chiedeva in giornate soleggiate come fosse, nel
caso, perchè la luce artificale cèra ma era come
faretti tra gli
incroci
degli archi a cupola nel soffitto. Vi erano delle lampade elettriche e
quella a fuoco che rischiaravano di luce calda rispetto a quella
fredda, che veniva da qualche parte, raggiungendo punti non accessibili
a
quella dalle feritorie. La pianta sembrava un
fiore dai
grandi petali, ma se si guardava bene come fece lui entrando,
ogni
parte che sembrava un petalo grande, in realtà era
una
parte di un grosso 8 che partiva dal centro dove troneggiava una
statua, fino a quella nicchia tonda. Chiaramente vedeva un 8 come forma
e la parte centrale, dove si intersecavano i due cerchi per
la figura
svettava una sottile colonna dalla forma strana, che si ergeva fino ad
incontrare un tetto a palloncino, così lo chiamava lui, un
arco
bianco con decori.
Guardando bene l'insieme, vedeva questa statua al centro da
cui si
diramavano cinque 8, formando altrettante capelle o petali, non sapeva
cosa fossero. La vista era una serie di livelli di
pronfondità,
sia nelle pareti che nel pavimento. Il pavimento eraun susseguirsi,
seguendo le figure, di rintranze e zone di cammino, dando maggiore
profondità all'ambiente. Il pavimento aveva due tipi di
colori,
uno bianco perlaceo e 'laltro dello stesso materiale delle scale, nero
con chiazze chiare. E come si muoveva, notata che erano perlescenti,
sia il marmo chiaro che nero. E vi era una sorta di divisorio
tra
la zona centrale e quella dei petali come li chiamava lui.
"Quello che calpesti è marmo perlato da varie zone
del
mondo
e quello scuro è definito Blue Pearl, o granito
labradorite del madascar o altri paesi. E' il preferito di Kianta,
ovviamente esiste in molti colori ed è uno degli elementi
decorativi del suo ufficio e altri posti. Dovresti averlo visto..."
"E chi lo ha visto il suo ufficio? Mi odia..."
"E' sulla difensiva, tu non sai cosa significa essere odiati da lei..."
Gask si voltò verso l'amico, dalla sua espressione era
chiaro
che si aspettava di non dover spiegare una cosa così
semplice e
epr evitare di fare brutta figura, continuò ad
osservare.
Quel
marmo labrado-qualcosa era quello che formava gli otto e decorava altre
parti del pavimento, posizionato in
zone più basse, mentre il marmo perlato era
rialzato e costituiva il
camminamento.
Quel granito blu era così bello mentre camminava che
sembrava
fatato, sbrillucciava e mandava bagliori grigi, color perla e blu di
varie tonalità.
Seguì un otto e si trovo davanti questa strana inferriata
che
correva intorno a tutta la struttura in linea retta, e non
seguendo la
forma. Formava quasi un quadrato, toccava a malapena il pavimento con
il
bordo inferiore, era costituita da sezioni sottili, altissime quasi ad
arrivare alla fine delle colonne con vari ghirigori tondi e sottili che
sembravano allungarsi sinuosi verso l'alto, lasciando vari spazi per
vedere oltre. "Questa struttura color oro", disse Milan, "è
quasi
ascetica secondo Dorde, come un velo per quel che collezionava
oltre". Sulle pareti, dando quel senso di velata suddivisone tra
realtà e arte. O almeno così pensava Dorde, disse
ancora.
E Gask osservò meglio cosa celava quel divisorio in ferro
dorato. Quadri, dipinti e ilustrazioni. Vi erano rappresentati Milan,
qualcuno con il viso non dipinto o somigliante a Milan e Kianta. A
volte insieme, a volte come
ritratto a singolo. Stupefatto avanzò verso le altre parti
dell'ambiente e sempre dipinti, tantissimi, a più livelli su
tutta la superficie con diversi soggetti o insieme, in situazioni o
pose diverse. I muri avevano un aspetto a onde verticali da cima
a fondo, ondulatura come fatta a mano con un attrezzo scendendo o
salendo, creando un ambiente in movimento per l'effetto ottico che
contrastava con i quadri. E anche qui, come per il pavimenti di erano
parti rientrate.
Poi per non mettere un piede in fallo nelle parti rientrate sul
pavimento,
seguì le figure, finendo per dare un'occhio alla statua. Si
bloccò di colpo, rimanendo come gelato a fissarla. Si
riscosse
dalla visione quando Milan gli si avvicinò, per contemplarla
anche lui.
"Si, è Kianta. IN un certo senso..." si voltò
verso
l'amico scorgendo con la coda dell'occhio che si era voltato a
guardarlo "La pietra di Vicenza è questo marmo avorio
magnifico
terminato il lavoro, che vedi in questa opera. La usava
Canova... So che
ti sembrerà strano ma questo è l'angolo di
Dorde...
"allargando le braccia e facendo un giro per abbracciare tutto il luogo.
"angolo di Dorde? IN che senso?"
"Inizialmente esisteva questo posto. Pensavamo si trattasse
di un
primitivo Ground Fridge, frigorifero sotterraneo per la
servitù.
Questa zona era punteggiata di casette di chi lavorava come guardiano,
manovale, giardiniere e via dicendo. Poi furono abbandonate, caddero
per il tempo ed elementi e li abbiamo rimossi anni fa. QUando abbiamo
scoperto una scalinata che non è quella che abbiamo
usato, coperta di terra, abbiamo scoperto questo luogo. Doveva essere
la
cappella privata sotterranea, si usava così, ma doveva
esserciuna costruzione sopra, ma non vi era traccia.
Così Dorde
ha
decido di creare qualcosa e una persona gli ha proposto un luogo
meditativo. Per tutti, per tutti i credenti di
qualunque religione, capace di portare pace e calma. Cè
voluto un pò e molti professionisti per coprire il tempo con
più persone possibili, all'epoca i nostri uomini non sapeva
fare
molte cose, ma dopo poco tempo è stato modificato. Ricordo
com'era ed
è stato tolto tutto, chi vi riposava traslato in un cimitero
vicino con il prete e tutto e... è divenuto un luogo
appartato
per lui. Neanche Kianta sa cosa cè qui, aveva pensato solo
il sopra, e lui ha unito le due cose. Ha modificato solo lo stile dei
pavimenti, che erano
piastrelle che ora sono trovano nello Chateau, inserendo questo e dando
quella forma ondulata alle pareti e l ostile degli angoli. Ah, e le
feritorie per la luce
naturale, provengono dall'esterno del corpo principale..."
"ma perchè ci sono quadri di Kianta, te e questa statua..."
"Lunga anche questa..." lo interruppe sorridendo "quelli alle pareti
sono dipinti e ritratti, non foto, fatti sia da Dorde stesso che
è in grado di creare quadri iper-realistici, ma
anche su
commissione. La statua invece riprende un momento che vide Dorde per
caso, nella POlla celeste, uno dei laghi. Doveva fare rilassamento e
meditazione durante l'addestramento, ma lei è
negata. Totalmente, per davvero. Così come esegue la
Visualizzazione per gli ologrammi, muovendosi. Riesce in quel modo,
così come quando combatte è in grado di
sovrapporre quei momenti con altri nella sua testa. La sua mente si
perde, svanisce e avverte solo un qualcosa che non spiegare, ma il
dolore e sofferenza se ne vanno, come in quel mondo. Un tempo aveva
creato nella mente un mondo diverso, dove lei era diversa, un luogo
divenuto reale quanto il dolore e dove si rifugiava. Questo le ha
permesso di sviluppano la Visuliazzazione ad un livello più
alto della media, quando hciude gli occhi vede cose che non ha mai
neanche pensato ed è tutto come reale, come se vedesse da un
monitor. E' in grado di ricreare chiunque e qualsiasi cosa nella sua
mente quasi come fosse reale. Ma riesce a farlo muovendosi, ecco
perchè quei movimenti. Quel giorno non riusciva
a meditare, stare ferma, lasciarsi andare. Non è per lei.. e
dice che è rimasto colpito dalla posa che assunse, questa, e
dal fatto che tutti facevano yoga o meditazione ma lei no, eppure
riusciva a fare cose difficili per gli altri... Ma ne parliamo meglio
un'altra volta. Perchè oltre
me, cè anche lei?
Semplice..."
guardandolo in viso con calma e un sorriso "...perchè
è
grazie a lei se esiste quello che vedi e conosci. Anche per un'altra
persona, all'inizio, ma all'epoca eravamo militari abituati a tende,
campi nei luoghi dove dovevamo stazionare come lo chateau
comèra, e luoghi di fortuna dove
vivevamo ammassati. Io e Dorde avevamo messo in piedi un gruppo
militare professionale ma la vecchia sede era concessa dai quattro
collaboratori che avevo ricavato. Loro hanno dato i soldi, loro una
parte
dell'armata, loro quella sede. Poi per una serie di cose l'abbiamo
abbandonata per non avere problemi acquistando questo luogo. Abbiamo
fatto ampliare con le sezioni nuove e... eravamo comunque ancora allo
sbando, in un certo senso. Abituati in
un modo di vivere, avevamo gestito
le cose nella maniera sbagliata. NOn è il nostro forte
l'amministrazione e gestione, infatti questo luogo sembrava, come le
parole di quella persona, un campo profughi o campo militare temporaneo
che altro. Quello che tu hai visto dal primo giorno e
conosci, è
dato da quella persona e Kianta che, con idee e pareri, ci
hanno
convinto a fare dei cambiamenti. Noi pensiamo come militari sempre di
corsa e capaci di gestire degli uomini, ma..."
"Aspetta... quindi quello lo che Chateau è come lo conosco
è per Kianta e chi altro.. va bene. Ma perchè
Dorde tiene
queste cose su di lei?"
fermandosi di fronte la statua. Ad altezza reale, forse poco
più
grande, mostrava Kianta in una posizione strana. Era seduta, con la
gamba sinistra che si piegava sotto la coscia destra, con il
tallone che
la toccava e la gamba destra che la sovrastava. Piegata ad angolo
essendo seduta, penzolava. Le braccia allargate un
pò
di lato, con le mani voltate per mostrare i palmi, in una
posa rilassata
e leggera, ove i dorsi delle dita poggiavano sulla la base
della
statua. Il viso leggermente voltato verso destra, in una
espressione
calma, con labbra socchiuse come se avesse espirato per rilassarsi.
Somigliante in modo impressionante a lei, sembrava averla congelata in
un istante di bellezza, calma e viso che sembrava rievocare le poche
volte che l'aveva vista truccata e abbigliata come chiesto da Milan,
che la faceva sembrare a un elfo dal viso ovale. L'abbigliamento
sembrava un top con scollo a V, maniche a sbuffo che
arrivavano a metà bicipite con una serie di rouches,
vita elasticizzata con un livello di rouches o volants lungo che
copre
la pancia. E pareva avere dei pantaloncini.
"Te l'ho detto. Dorde ha questa cosa che... come posso dire, rende
omaggio a persone che meritavano. Vedi molte cose, stanze, mezzi o
altro nominate come i cognomi di importanti personaggi
storici, che
hanno fatto molto per l'umanità. Grandi donne e grandi
uomini
che hanno sfidato le società incatenanti e la
religione, per
dare
all'umanità, agli altri tutto ciò che
ha migliorato
la vita fino ad oggi. Vuoi un esempio? Lo sai che i lampioni all'epoca
al mercurio, che poi si è evoluto a gas, comunque
la prima forma,
furono attaccati sia per il creatore che per chi li applicava per le
strade, perchè per i Papa e religiosi la notte era stata
creata
così da Dio, ed era andare contro di lui con le
luci
notturne?
Eppure grazie alle luci le città sono diventate
quell'alveare
luminoso e affascinante di notte che conosciamo. Grazie alle luci le
persone possono andare a lavoro o muoversi senza problemi, quando prima
si dovevano portare fiaccole, lanterne e altro. Meno rischi per incendi
e incidenti... ma anche telefono, corrente elettrica, anche il povero
Tesla come gli è finita, quando voleva dare
energia
illimitata
per tutti. Aveva ideali come i nostri. Tante creazioni e tecnologie
contrastate, perchè andavano contro la morale,
religione,
pensiero delle società. Eppure, poi i loro
creatori vivono in
perpetuo proprio perchè hanno dato all'uminatà
qualcosa
che poi era fondamentale, di aiuto, miglioramento. E così
una
persona e Kianta. Adesso lo Chateau non è il quartier
generale
di tutta l'organizzazione, è il cuore si ma anche una
cittadella. Una città. La nostra. Creiamo produciamo,
studiamo,
addestriamo e alleniamo, lavoriamo in vari ambiti in un luogo che prima
era un antico edificio nobiliare. Una magione ristrutturata e
ammodernata, per servizi di prima necessità e per
più
persone ma che, prima di Kianta e dell'altra persona, era solo come...
una caserma. Con regole e gestione da militari ma ben diverso da tutto
ciò. E da quando Kianta è venuta da noi, le cose
son
cambiate così in meglio che ammetto di essere felice di dove
vivo, più di tutta la mia carriera. E ho rivestito
varie
figure... "
"...da quando è arrivata?"
"..." Milan sorrise divertito, sospirò e guardò
la
statua
"... la prima volta che ho incontrato Kianta è stato davanti
all'ospedale..."
"Il nostro ospedale?"
"Si, all'epoca non era al livello che conosci. La vidi ferma
su
uno dei tre scalini, che portano alle ampie porte
automatiche
per
l'osperdale.
Lì, ferma con lo sguardo perso a guardare fuori, un foglio
stretto, aperto, tra le dita mentre la gente si muoveva intorno a noi
per le proprie faccende. E lei osservava l'allora spiazzo cementato con
qualche albero ed erba, non vi erano lavori di paesaggistica, nicchie e
simili... eppure sembrava vederli per la prima volta. Quando
mi
avvicinai mi notò, sbattè gli occhi due o tre
volte, come
se non mi conoscesse, abbassò gli occhi sul foglio e quando
li
rialzò sembrò sapere chi ero. E... e
poi mi
sorrise. Un sorriso sincero, come non ne aveva mai fatti prima. Da quel
momento qui è come se fosse passato un ciclone. Una piccola
catastrofica rivoluzione che cambiò tutto e ci
portò ad
essere ben diversi, e ben più che semplici militari e
mercenari
al serivizio di chi paga le nostre capacità. E' divenuta un
membro
del gruppo amministrativo, dopo averlo creato ovviamente e
... è cresciuta, All'inizio sembrava come appena svegliata,
una
bambina che non sapeva ancora niente, e fu preparata e
addestrata dal
gruppo che chiaimamo veterani. Si sono scelti loro il nome, con a capo
Jd e Lubo, Alaric e gli altri. Gli è piaciuto
così, anche
perchè man mano che arrivavano forze nuove e noobies, loro
addestravano con le loro conoscenze ed è finita
che...
erano i veterani dello Chateu. Kianta.... " continuando a guardare la
statua con una strana espressione "aveva delle conoscenze, eppure
imparò come fosse un foglio bianco. Imparò tante
cose,
capì capacità e limiti, cosa era adatto a lei e
cosa era
meglio conoscere, ma da lasciare a chi ne era maggiormente
capace a
farle... ma era importante sapere. E da lì nascquero le
Lezioni,
istruzione e conoscenza aiutano e salvano la vita in ogni situazione,
dice
sempre. Cominciò a imparare, a capire tanto e... crebbe e
divenne sempre più graziosa. Ma attenzione..."
Posò una mano sul braccio di Gask, guardandolo ma
tornando a fissare la statua,
"Kianta è cresciuta e divenuta bella non per
l'aspetto
esteriore. Insomma, la sua bellezza è particolare. Ben
diversa
da quella che si conosce per canoni della società e neanche
delle ragazze che frequentano glo uomini. Anche senza trucco
è
molto graziosa, e preparata con parrucca, trucco e abiti appositi
è davvero meravigliosa, lei non si che vede che...
passabile. Mi pare lo definisca così e non ti azzardare a
parlare mai di questo argomento. Davanti a lei bellezza e simili, sono
tabù, promettilo..." stringendogli il braccio on forza
finchè questi non lo fece.
" Il
concetto della bellezza di Kianta...per
noi qui allo chateu, chi l'ha conosciuta dal primo giorno, lei
è
cresciuta ed è divenuta bella in altri termini. La bellezza
di
Kianta per noi è intesa come lo sboccio di qualcuno di
grande,
da ammirare e considerare. Anche noi siamo diventati più
belli e grandi, non l otrovi?" si pavoneggiò slacicandosi la
giacca e facendo un giro completo ridendo "NOn sono diventato bello?
Non siamo amici e fratelli per la bellezza che abbiamo? Anche tu, seicresciuto e
divenuto grazioso. Anzi fai un mezzo giro,perchè... Non
bello, cè ancora tempo, ma quando impareai tanto, cambierai
e diverrai la persona che dovevi essere qui con noi, magari anche lei
ti troverà bello come lo vedo io, e non sarà
arrabbiata..." ridendo con lui, divertiti mentre lui si
riabbottonava"...La bellezza di cosa è, cosa
è
in grado di fare, creare, dire, ragionare, agire e via dicendo...
Cresceva insieme a noi, con legami diversi in base a chi aveva
intorno, ed era semplicemente lei, senza maschere o segreti per paura
di
essere giudicati. Era lei, si... lei era lei, pura e chiara come doveva
essere... . Imparava molte cose e stava diventando sempre
più
bella, lo ridico, inteso come persona e quel che aveva dentro.Io,
David, Jd e gli
altri usammo tutta la nostra conoscenza militare e politica, medica e
altro, rispetto e considerazione e...
tutto il nostro affetto affinché Kianta potesse essere la
persona che doveva essere, e divenisse capace di essere.
Così,
mentre riceveva conoscenze, capacità e nuove menti o come si
dice ,che
importassero modi diversi di vedere le cose, così
che potesse
imparare a riflettere come ci aveva insegnato una persona, lei iniziava
a modellare una riproduzione in scala del nuovo mondo. Ed ecco lo
Chateau, oggi.. Ma come è possibile che per una
persona si
dice "imparava, cresceva e diventava sempre più
bella".
Kianta era felice, se stessa, senza limiti e restrizioni imposti su di
lei perchè donna... e regole e leggi erano spiegati e
discussi tutti insieme, perchè capisse lei e ne studiavamo
ogni sfumatura noi. Si
sentiva
accettata, voluta..."
"non era voluta prima?"
"... no. NOn ho mica detto questo! Era voluta e anche tanto da tutta la
famiglia in generale. NOn è questo il motivo... per voluta
intendo come sè, persona, essenza... Si, era voluta ma
passando gli anni e crescendo... diciamo che non la accettarono per
quella che era. In questo senso. Non accettavano che fosse diversa
rispetto
come la volevano e doveva essere nella società. Comunque,
tornando al discorso, fu accompagnata quasi per mano giorno dopo
giorno, incoraggiata a scoprire e imparare, e determinare e creare se
stessa da sola, cosa la circondava e le esperienze. La sua bellezza era
la sua personalità, le cacapcità naturali e
quelle che
svilupava con la sua caparbietà, dopo allenamenti
e duro
lavoro.
Le varie capacità che acquisiva o scopriva, il suo Io seppur
mezzo artifiale, creava un individuo pensante e capace di
considerare varie cose, anche se modellati e strutturati in pochissimo
tempo. kianta non era più una mente vuota progammata fin da
piccola e pensare in un modo, perchè per la
società legata
alla religione le cose andavano a un solo binario.. Ma qualcuno che
pensava e si determinatava, che dava, interagiva, prendeva
decisioni, provava setimenti e si comportava di conseguenza in
qualunque situazione. Non una copia di altre, tutte
uguali
come
escono la maggior parte dei bambini nelle società
normalmente,
che sono, vestono, ragionano e dicono cavolate identici,
perchè hanno
avuto quell'imprinting. L'individuo che dopo nato sperimenta, scopre e
comprende da determinare se stesso in tutti gli aspetti così
che, sia unica e formata da tante sfaccettature, è diverso.
Vera essenza umana,
piena, profonda. Che non ha bisogno di religione o libri modellati nel
testo in secoli, per essere mentalmente corretto, aperto,
consapevole,
che conosce la morale, l'empatia, l'autodeterminazione e
capacità di riflessione. Kianta divenne bella
perchè da quel momento era
parte del mondo e lo viveva, diveniva qualcuno che le persone
conoscevano e amavano per come era lei. Crebbe e divenne Kianta, una
perosna migliore, mi spiace dirlo ma è così, di
molti
uomini e donne nel mondo. Che hanno bisogno di tante cose, date dagli
altri per sentirsi un pò vivi, lei non ne ha bisogno..."
"Ehm... non ho ben compreso tutta questa cosa..."
MIlan scosse la testa ridendo, lo prese in giro sulla sua vita passata
a venerare qualcosa considerato quasi un dio indottrinato dagli altri.
Denaro, potere, il Capo. E doveva iniziare a rilassarsi, aprire la
mente e usarla, perchè gli serviva e glielo chiedeva come
amico.
Gli disse di prendere esempio se non da Kianta, Jd o altri, almeno da
lui, che lo considerava un caro amico."Divieni una Persona,
non un umano
standard medio della società". E poi continuò,
appoggiando una mano sulla statua e voltandosi con busto per averlo di
fronte.
"Appena uscita dall'ospedale,
veramente imparò tanto e anche disse molto. Appunto, tutto
quello che oggi vedi allo chateau, cambiamenti e cambi di rotta.
Rinsaldò molto questo posto, e parlò delle
persone. QUando
lei
arrivò eravamo un gruppo militare specializzato, diviso in
gruppi ma seguendo i modelli già esistenti. Poi
divenimmo in
settori di abilità o compattando un nucleo, con i
membri che
coprivano le mancanze o le non abilità degli altri. In
pratica
un gruppo di specialisti di diverse capacità, che
soppiantano
le
mancanze degli altri. Invece di accorpare gente capace che sembrava
idonea mobbizzando che bisogna essere coesi, si aggregarono membri
già affiatati ma non solo per esperienza passata insieme, ma
di amicizia e fiducia. Una cosa diversa, credimi. Nacque appunto un
comportamento non e solo prettamente
lavorativo,ma..."
"ho visto che l'aria è diversa, anche se
lavorando per
il Capo, posso paragonare il vostro modo di essere un gruppo
totale
unico come quasi... diverso dall'ex associazione per cui io lavoravo..:"
"Si, ma la tua per quanto grande e ben organizzata, ha un
tipo di vita
media dei membri come le bande di strada in quartieri terribili.
L'ultimo luogo dal quale vieni è quello, qui invece
è un
posto dove la gente cè non per paura o per lavoro in
generale.
O perchè ha bisogno di soldi e corre qui per la voglia di
farsi un conto in banca e poi sbuffa perchè non gli piace,
non si sente a suo agio, lavora male. Ma perchè sentono di
star bene qui. E, assurdo, molti che
hanno
la famiglia, eppure passato tantissimo tempo qui come fossero
ancora
scapoli. Amano i loro figli e li seguono, ma passano un sacco
di tempo
qui per come si trovano, cosa hanno, cosa ricevono, le persone che sono
diventati i loro amici. Alcuni hanno chiesto, o meglio, richiesto, di
potersi fidanzare o sposare qui, affermando che ci tengono
a
vivere parti delle loro vite civili, qui. Le costruzioni, i
giardini,
gli
angoli naturali, la paesaggistica, le fontane... e questo mi rallegra.
Vuol dire che abbiamo un buon lavoro se la gente ama dove vive. Il
punto è che questo è avvenuto grazie a quella
persona e
Kianta. ma la cosa è lunga, dovrei spiegartelo rifacendo un
giro turistico e spiegarti tutto. Dal suo arrivo, quindi, cè
stato molto miglioramento, ma
è
dovuto a lei. Ha un carattere che... si impunta, risalta, trova il suo
posto non con la forza, ma con le abilità e la
capacità di
legare la gente. Lei ha unito molti piccoli gruppi in uno grande. E ho
paura che se ne andasse, quel gruppo generale come quelli piccoli
legati per la sua influenza, cessino di esistere. Certo
rimane il solito giro di amici-colleghi di prima per i più
vecchi, ma da quel giorno questo posto divenne una famiglia. Dopo
qualche settimana che avevamo terminato grossi lavori di manutenzione,
costruzione delle parti attuali o edifici e definizione dei progetti,
la gente iniziò a vedere le cose come una cittadina, trovava
il suo posto, il lavoro adatto e amava, senza imposizioni, cambiaando
carattere e approcci con tutti. Tutto divenne più leggero.
Avevamo il nostro simbolo, il nome, la definizione di squadre e gruppi
divisi per specializzazioni e abilità, nuove categorie di
abilità, organizzare l'amministrazione dello chateau e delle
quadre, del settore cucina, bagno, magazzino... un lavorone insomma. E
molte idee e consigli vennero proprio da Kianta. E il giorno che
terminammo il grosso, quando tutta la parte anteriore non aveva
più recinti per animali, zona accampata con tende e cucinini
come facevano molti, zona garage che prendeva un sacco di terreno...
Kianta su Bluegrass corse dall'ala mafuttariera con una bandiera con il
logo definitivo, sventolandola e urlando che erano ufficialmente
un'organizzazione completa, ufficiale nel mondo e con il nome fittizio
di Retus Sniegė. E tutti quelli che ancora lavoravano, sbrigavano
faccende, erano nello chateau si fermarono, la videro e sentirono, e
urlarono alzando i pugni in aria, felici, mostrando che si sentivano
parte di qualcosa e andavano fieri. Credevano e ed erano felici,
legati. Ammetto che neanche io provai qualcosa del genere da piccolo,
negli anni o con mio fratello. Urlavano tutti il nome... Ovviamente non
è il nostro nome, ma come ci
conoscono ed è stata sempre idea di Kianta. I governi e
altri
gruppi militari ci riconoscono con quel nome, ma l'originale
renderà noi un'altra organizzione, lavorando meglio su
più fronti..:"
"Sinceramente non ho capito perchè due nomi..."
"Amico, hai potenziale ma il cervello occupato da altro, come
un cavallo
che pensa solo al paddock. Sii più ricettivo o Kianta ti..."
"Lo farebbe davvero... ?" incerto, toccandosi una spalla
"... preferirei non rispondere. Posso solo dirti che il suo animale
totem è il lupo. Anche se la questione è
particolare,secondo altri no....comunque un canide, come te. Comunque,
fai te... anche se fin da
piccola ha avuto..."
"Sai del suo passato? Ma.. e non ho capito il fatto che lei
era un foglio bianco."
Milan restò a fissarlo, poi sorrise "Kianta ha
avuto... una
amnesia. Si, amnesia. Era come una bambina piccola che doveva scoprire,
conoscere e capire tante cose. Ma lasciamo perdere questo.
Come è andato oggi?" voltandosi e ammirando i dipinti.
"oggi ha detto cose strane..."
"parli sempre di Kianta?"
"Si. Prima si è interessata a un gruppo di ragazzi che
faceva urbex, che si chiami così, non ho capito..:"
"Ah, gli esploratori. Anche lei ama farlo, ma a differenza loro
è molto più preparata in caso di casini. Non a
caso si porta uno o due esemplari di Cirneco dell'Etna da caccia,
cugino dello Xolo e chiamati entrambi i figli di Anubis.
Quindi mi spiace per
quelli che incontra, che pensano di vedere una ragazza stupidotta con
un
cagnetto innocente... Ha trovato gente interessante presumo, altrimenti
mi diresti che son finiti male..."
"Oh no, la questione è l'opposto. Gli ha parlato e ha fatto
un accordo con loro, promettendogli aiuti ed equipaggiamento
per andare
avanti con cosa facevano"
"Ah aha ah... tipico di Kianta. Riuscire a rivoltare una situazione per
lei in positivo... Se non fosse negata, sarebbe un'ottima mentalista,
ecco perchè ama cercarli e portarseli con sè. Io
non amo i mentalisti, è come essere a nudo con loro... Io
non ho nulla da dire. avere informazioni utili dai civili e averli
dalla nostra parte è positivo. Grazie a urbex abbiamo
scoperto molti eidfici antichi e abbandonati che sono diventati Torri,
no n ti credere. In verità li ha cercati lei spulciando ogni
video in base all'area che cercavamo, e ce l'ha fatta. NOn
è uno spreco
di tempo e soldi, non credere che anche adesso non ci serviamo di
civili. No... rettifico. Evitiamo fraintendimenti. Cbiediamo ai civili
un aiuto. Semplice. Conosci ancora poco della nostra politica interna
ed esterna, quindi fai bene ad avere dubbi, pensare e porti domande.
Kianta questo lo adora, dice sempre che in pochi fanno questo ma
giudicano, puntano il dito senza riflettere sulle cose. Così
può darsi che facciate pace..." con un sorrisone all'amico.
"e sul fatto che ha usato un nome diverso? Qualcosa come Lianna, che la
nonna era forse anna e la zia... non lo so!"
"Ha usato quel nome? seriamente? Strano... " parendo rigido e insicuro
"perchè ne ha usato un altro?"
"E' una delle sue personalità, come alcuni uomini che
lavorano fuori lo Chateau. Lei ne ha diversi in base a cosa deve fare.
Niente di nuovo... anche se è strano che abbia usato
quello..." riflettendo
"E per quanto riguarda una frase strana? Ha detto tipo
, credo...non so se
l'ho
pronunciato bene..."
"Si, ho capito a cosa alludi... a volte quando è arrabbiata,
tanto, tende a dire cose del genere. NOn ho mai capito se fosse
riferito a una volta all'addestramento quando dormiva all'aperto e gli
uccelli erano fastidiosi. Credo... a volte si inventa parole presa
dalla rabbia. NOn farci caso... come di solito ha il vizio di
definire i
personaggi di sesso femminile, peggiori, capaci di vario schifo... come
puttane. E lei rispetta le prositute, tanto, almeno quelle fanno quel
mestiere
per disperazione e obbligo. Non quelle di un certo livello che l ofanno
perchè amano i soldi e giocare con uomini e sesso. Fosse per
lei le aiuterebbe tutte. Le donne
che sono una vergogna per il genere e l'umanità sono...
puttane. Non so perchè usi quella parola in modo diverso
dalla società. Anche qui non so
da dove vengano come gli per gli
scarafaggi. Li
definisce così, stronzi correnti... quanto ho riso. Ma
questo
non lo
sapevo, me ne ricorderò per sapere che significa..."
"ma... in che lingua sono?"
"Ah è vero" disse, dopo aver fissato sorpreso Gask un
attimo, voltandosi di nuovo "noi, quelli che in molti
definiscono veterani dell'organizzazione, parliamo varie lingue, Kianta
compresa. Tu ne conosci un paio diverse, ma non hai avuto modo di
conoscere questa. E' italiano, comunque... segui le lezioni. E' una
lingua particolare, ricca, con parole dal suono molto bello e la
creazioni di frasi in questa lingua è... secondo me,
meritevole.
I testi che scrivevano poeti e scrittori prima, e poi con
la
moderna, sono meritevoli e musicali. Riesce a creare concetti
ricchi e forti con un uso delle parole non comuni. Tu sai che esistono
tre diversi tipi di lunguaggio per qualsiasi lingua? In questo caso
tre. Abbiamo le seguenti tipologie di lunguaggio... aulico, comune o
volgare. Il primo utilizzato da determinate categorie come avvocati,
giudici e comuqnue tutti quelli che lavorano in quel campo, medici,
scienziati, studiosi e via dicendo. Il comune è quello
parlato dalla maggior parte della popolazione che ha studiato, capace
di ottimi testi e discorsi, e poi il volgare, quello
utilizzato dalla gente
che non ha voluto studiare o non ha potuto, per varie
cose, e mischia il
comune che conosce con il dialetto. Il risultato è, come
dice Kianta, raccapricciante. Non a caso odia da morire i dialetti. Tu
conosci dell'inglese che stiamo parlando ... il comune ma non molto. So
che dove hai vissuto non hai
potuto studiare molto e parli lingue locali, perchè le
parlavano...e ci si abitua. No? Ma non sai scriverle e..."
"So scrivere, non nero così piccolo. So scrivere il mio
nome,
leggo un pò e..."
"Ma livello scuola elementare. No? E neanche finita. Ecco
perchè appoggio Kianta sul fatto che tutti voi nello Chateau
dovete partecipare alle Lezioni e studiare, capire, imparare. E' una
cosa che non darebbe nessun altro. Se non per certi scopi, molti
apparati militari danno alcune opportunità ad alcuni
perchè vogliono che vadano e siano cosa vogliono. Non noi,
lo facciamo perchè dovrebbe essere per tutti, poi devono
essere le capacità e abilità a parlare, non uno
che sembra promettente per qualcosa e si lasciano indietro gli altri.
Per politici e religiosi, la
conoscenza va tenuta per alcuni. Gli altri che non conoscono e
sanno, quindi cosa pensare e comportarsi, cè oslo una
strada.
Seguire chi sa. Una volta accadeva e sembrava fosse cambiato con le
repubbliche. Scolarizzazione di tutto il paese è una risorsa
di base. Scopri così chi ha abilità e
capacità naturali e vanno accompagnati nel percorso
giusto.prima invece vere perle finivano nelle carceri, in lavori umili
e degradanti per il corpo, schiavi e altro senza sapere cosa potevano
essere e dare al mondo. Perchè non cèra molta
strada. Invece dal nuovo millennio le cose sono peggiorate, quando
sembrava che
si giungesse all'evoluzione ultima... di nuovo la gente
non è scolarizzata e non sa nulla, eppure urla e strepita in
piazza giudicando cose che realmente non sa. Ma, seguendo chi dice di
sapere, si ripercorrono passi della storia umana che sembravano
superati. Che tristezza..." scuotendo la testa afflitto, osservando un
ricco dipinto pieno di verde magnificamente realistico con cornice a
ghirigori e fiori "ma non dirlo
a Kianta... non parlare mai
con lei di alfabetizzazione relativo a paesi e mondo,
povertà, religione e famiglia. NOn lo fare. La sua rabbia,
odio e frustrazione usciranno fuori e inizierà ad agitarsi
per discutere di queste cose, e volerle cambiare. Giò fa
molto con la Raccolta, non peggiorare le
cose. L'unica cosa
negativa è questa, ecco perchè Jd fa sempre da
mediatore. Se lei si arrabbia iniziano i casini, evitiamoli..."
"Non capisco. Io... perchè si agita con questi argomenti?
Cosa accade se si arrabbia..."
"Parlane con Jd, ma non con lei vicino o parlando di queste cose con
lei. promettilo... E' necessario che lei stia serena, che non agisca
prima del tempo, perchè se lei perde la pazienza e
l'odio e
vendetta la colgono così tanto... evitiamo" uscendo e
chiudendo la porta e poi il cancello.
"Ok...anche se non capisco" risalendo verso la Casa delle
lapidi
"Un giorno te ne parlerò... " fermandosi in mezzo alla
navata, sistemandosi il blaser da eventuali granelli di
polvere,
così come la sciarpa da collo in stile ottocento
che si stagliava su un colletto club tondo. Gask no capiva mai come
quegli abiti che avrebbe detto vecchi
fossero invece perfetti su uno come lui. Poi Milan si
portò le
mani dietro la schiena e si voltò verso le porte "...ho
saputo che non sei molto convinto del tuo Spanish Mustang. QUalcosa non
va? Kianta ti aveva affidato un esemplare di questa razza scegliendo
tra Zumo o Loda, ma ho saputo che invece ti ha obbligato a prendere
Loda. Ottima cavalla, ben addestrata ed equilibrata, ma la reputo...
troppo ottimo carattere e disciplinata per te. Ti avrei visto con uno
stallone nervoso..."
"Speravo che mi desse un'auto veloce o una modo tipo quei barbosi
motociclisti, invece... lei dice che non so cavalcare ma solo
strattonare i cavalli. Quindi
devo iniziare come un bambino con una cavalla che addestri me... io ero
nello stato nord islamico afgano, ho usato cavalli ma lei dice che sono
un torturatore..."
"per auto e moto abbi pazienza, sei nuovo e anche se mio amico, vorrei
che tu seguissi le nostre regole. Accadrà... per i cavalli,
per noi sono ottimi amici e compagni del muoversi. Sono la storia
dell'uomo, tutto è stato creato, conquistato, costruito e
combattuto a cavalli. Come i cani, sono vicino a noi da così
tanto tempo che vogliamo rendere gli spostamenti all'antica in auge.
Ovviamente per più lunghi mezzi ecologici come i nostri, ma
andare a cavallo è... come un contatto con la natura e il
tempo." con un'espressione che sembrava sognante " E... Cerca di
capirla. lei rispetta tutti gli animali.. forse tutti tranni
gatti e zanzare, mettiamola così, ma il punto è
che conosce e ha visto con i suoi occhi cattiveria e schifo degli umani
sui cavalli che non immagini. Ha studiato tante scuole equestri
insieme, trovando un equilibrio e le parti migliori di queste in una
sola, che rispetta e protegge il cavallo. Morsi, barbozzali, e nasali
punitivi e severi, tanto da ferire e danneggiare il cavallo. Oltre che
fargl male ogni secondo che lo indossa. E poi la gente si lamenta che i
loro cavalli perdono la testa. E quanti metodi coercitivi e punitivi,
perchè
secondo la
testa di molti il cavallo deve obbedire e
basta. Non esiste per loro, ed è contemplato nell'alta
scuola equestre, che deve esistere l'addestramnento non coercitivo ma
di coesione del cavallo con l'uomo...come un legame, un dare e
ricevere, una connessione tra due creature che creano qualcosa di
mangnifico... " poi vedendo che Gask non sembrava
capire, sospirò e continuò "in parole povere i
cavalli venivano picchiati, costretti a morsi e attrezzi sul naso con
punte, i nose band, perchè obbedissero, facendo
però male. O pratiche dell'uso del passo spagnolo
per cavalli che per loro morfologia non
sono adatti a questi movimenti,
idonei appunto a cavalli spagnoli e basta. Danneggiano le altre razze,
quando modi per ginnasticare le spalle ce ne sono e sono anche
divertenti per i cavalli... o usano dispositivi come
Taser e altri elettrici per dargli una scossa e obbligarli. O il
terribile Big Lick, una cosa tremenda. Inutile dirti che tutti quelli
che facevano questo schifo e lei ha raggiunto, non sono finiti bene,
vero?" con un tono che voleva dire come "tu mi capisci"
"Vuoi dire che li ha uccisi? Che li ha..."
"lei non uccide, tranne che per proteggersi se necessario. Ma non
capita mai, si può dire. Per la gente che
meritebbe la morte, lei riserva trattamenti che sno terribili fino alla
fine dei loro giorni. Un'agonia peggiore del carcere, e se lo
meritano... quante volte la gente non ottiene giustizia per chi ha
amato che è morto o ha subito cose brutte ed è
finita così. Con questi dovrebbe andarci pesante,
solo... Quasi... posso dire che li fa piangere.
Molto. A volte qualcuno potrebbe dire che esagera, e l'ho detto che non
deve farlo, ma
è capitato che..." passandosi una mano sui capelli tirati
indietro e legati "desse corpo ai suoi incubi e odio, riversandoli
sulla gente che fa del male ad altri e animali, solo
perchè sono
marci dentro o perchè gli piace. E non hai idea di quello
che
subiscono finchè le cose non cambiano. Perchè no,
non va
là una volta, constata la situazione e punisce e se ne va.
Controlla più volte tramite fidati. A volte le
persone sono così nere dentro che davvero lei riversa su di
loro
tutto così che la alimenta di rabbia. E non hanno idea ne di
quello che realmente fanno perchè pensano che sia corretto,
ne di quello
che fa lei se incavolata... infatti non ne escono bene. Ma non giudico,
non posso
immaginare quanto hanno sofferto quelle persone e quegli animali, ecco
perchè agisce con mano pesantissima. Perchè con
molti
individui non è possibile il dialogo o la minaccia semplice.
Come dice lei < che la nasa continui a cercare vita intelligente
su
altri pianeti, perchè su questo pianeta si sono rassegnati,
ormai>. E non ho nulla per fermarla o rallentarla,
perchè non
voglio. Ho visto tanto schifo già dalla mia
infanzia, che non
tollero e voglio cambiare il mondo proprio per questo motivo. Ti
ricordi che la rivoluzione francese nacque perchè il 90%
della
popolazione di quel singolo paese era costituito da povera gente, per
chi
aveva dei soldi per il lavoro ma si vedeva tassato da far paura, chi si
vedeva togliere casa, beni e altro perchè la casta, quella
piccola percentuale, li vedeva come oggetti... " poi lo vide di nuovo
in faccia, non sapeva di che stesse parlando. Chiaro dalla faccia
incerta accompagnata d a una smorfia che non lo seguiva "in pratica
prendi un paese con
cinque milioni di persone "accompagnato dalla mano aperta per fargliela
vedere "e sai che solo un milione è ricco, potente,
può
tutto. Noi dobbiamo riportare cinque milioni ad essere cinque senza
persone più ricche, famose, che si ergono su altri decidendo
su
di loro o danneggiandole. Dare davvero quel che serve per una vita
dignitosa senza soffire per la mancanza di beni essenziali e sentirsi
persone. Sembra impossibile, difficile ma non è
così...
ma te ne parlerò presto. Il succo è che ho
vissuto in un
luogo parecchio arretrato, la mia patria non è proprio un
paese
sviluppato, peggio in luoghi piccoli ancora con le catene delle
tradizioni e superstizioni. Ecco perchè ti chiedo di non
parlare
con Kianta di quei temi, perchè per lei sono maggiormente
negativi e finirebbe a litigio come già accaduto. Io no
nvoglio
che altri soffrano in questo nuovo millennio, ma intendo portare il
mondo a
sotterrare le classi sociali che ancora esistono. E non parlo solo dei
paesi che tu io e conosciamo. La gente pensa che in molte
repubbliche democratiche vi sia una sottile linea per la
classificazione delle classi, rispetto secoli prima. Non sanno quanto
si sbaglino, quindi si cambia il mondo. E davvero questa volta...."
"Ma..." ma furono interrotti da una chiamata e Milan prese il phonvlet
per rispondere, portando quella discussione a svolgersi più
avanti.
Paddock orientale. Gask aveva preso l'abitudine da qualche giorno di
stendersi da qualche parte, alle pendici del boschetto, a guardare i
cavalli liberi che scorrazzavano, giocavano, si meritavano il momento
di libertà in quel grosso pezzo di terra recintato a legna.
Era davvero rilassante, scacciapensieri, quello spettacolo di creature
che vivevano con l'uomo e sembrava seri e ligi quando serviva, per poi
scoprirli come cuccioli eterni e divertenti. Rapivano la tua
attenzione, senza che te ne accorgessi, pensò.
o forse si stava facendo influenzare?
Fin da piccolo aveva avuto cani e altri animali intorno. Li aveva
osservati, ma se alcuni facevano pena per come erano tenuti e trattati,
alcuni per sfide e per scommesse, altri erano pericolosi e
poco inclini a
gentilezze. Colpa dei proprietari, di come li facevano crescere, ma non
erano affatto animali che, guardandoli, ci si rilassava.
Odiava perfino il persiano peloso e dalla faccia
che
vagava nell'ufficio del Capo, e spadroneggiava come voleva. Se capitava
qualcosa, da oggetti rotti o bisogni fatti in ogni angolo,una volta
sulla scrivania o su un divano, ci andavano di mezzo gli uomini che
stazionavano a turni nella stanza, come guardie.
Urla, punizioni e sopportazione di essere picchiati era routine
quotidiana. A quel gatto niente, gli uomini che non pulivano o
sistemavano in tempo schiaffoni, bastonate sulla schiena fino al
peggio, e pensare al vero distruttore... quelle erano cose di
poco conto.
Lui non rientrava in quelle mansioni e non gli capitava mai di essere
anche solo sgridato per quelle faccende, ma quelle volte che doveva
restargli al fianco e fissava il gatto, tanto non cèra
niente
che dovesse fare, non era rapito da quel qualcosa che invece
assaliva il Capo direttamente. Passava il tempo a fissarlo
mentre si
toelettava, stiracchiava, assopiva, girava e dava fastidio graffiando
tendaggi e mobili, aggrappandosi addosso alle guardie con unghie
affilate e altre diavolerie che gli venivano in mente.
Viveva sempre là dentro, con tanto di cuccia regale, e gask
non capiva cosa rilassasse nel vedere quel muso sempre scontroso,
libero da ogni problema, stare in quel luogo facendo casino e rompendo
le scatole.
E poi rise per l'altro giorno, ripensando al momento in cui uno dei
gatti degli uomini,
che tenevano in giro e che uscivano nel parco, si presentò
miagolando mentre cèra un addestramento con Kianta presente,
e si
buttò di pancia davanti i piedi degli uomini in posizione.
Caso voleva che i giardinieri e paesaggisti stessero
rinnovando
alcune zone dello spiazzale laterale allo Chateau, dove facevano la
chiamata mattutina , e avessero tolto i cosi, non ricordava mai cosa
fossero, per scacciarle con gli ultrasuoni gli animali sotto terra.
Cosa erano, si chiese. Conigli? Quali altri animali stavano sottoterra?
Comunque non erano attivi e quindi un animale sgusciò da un
buco
vicino e sfrecciò fra gambe degli uomini. Il gatto rimase
là a miagolare, muovendo pigramente la coda e guardando
tutti,
compresa quella cosa che cercava di raggiungere dei bulbi messi da
parte in un angolo, estratti dalla terra per essere piantati altrove.
No, proprio non ne capiva di giardinaggio! Il fatto però era
che
ne aveva preso uno fra i denti e cercava di tornare. Kianta
fissò rabbiosamente quell'animale senza dire niente ne
muoversi,
mentre gli uomini avevano rotto le righe per acciuffarlo, e
capitò che inciampò vicino il gatto, perdendo
quella
radice. Vicino il Gatto. POco distante da Kianta.
Il micio guardò la radice, fissò l'animale che
prima si
finse morto, e poi miangolò chiudendo gli occhi qualche
volta
come se non fosse successo niente.
Gli uomini chiedevano cosa fare a Kianta, la quale fissava il gatto con
voglia omicida. Era chiaro.
L'animale che non sapeva definire si mise in piedi, o meglio sulle
zampette, si avvicinò al gatto, si annusarono e via a
prendersi
la radice e andarsene, sfrecciando tra la gente.
Kianta non aveva fatto niente e non aveva dato ordini, era rimasta solo
guardato il gatto dall'inizio alla fine, accigliata, angoli della bocca
in giù.
Poi quando gli uomini non sapevano che fare e improvvisavano nuove
file, Jd si avvicinò a lei e le disse qualcosa. A quel punto
lei lo guardò, si voltò dall'altro lato guardando
alle spalle Lubo e gli chiese il kit di lavanderia con il lavatoio o
lava panni in legno più ondulato che trovasse.
"Kianta... perchè ti serve?" preoccupatissimo, stringendole
un gomito.
"Mi serve uno spaventapasseri da regalare a zio Tommoliver per il
cambio stagione. Devo però pulirlo, farmi dare un meccanismo
con il ruggito di un leone e che faccia muovere la cosa come un
indiavolato con denti a sciabola e occhi luminosi..." contando sulle
dita cosa le serviva ma Jd la strattonò di nuovo. Ancora
più preoccupato.
"per favore, è solo un gatto. Quello che vuoi..."
"Poprio perchè è un gatto..." dicendo l'ultima
parola comeun insulto "... e perchè o impara o smamma. Non
mi interessa. Me ne frego se i gatti non si fanno addestrare
facilmente. O fa qualcosa o lo faccio volare io da qualche altra parte.
Il loro compito sarebbe spaventare le bestiole, tanto questi cosi con
la supponenza non ammazzerebbero manco un sorcio, così che
non devastino nulla. Spevantare. Eì cos difficile? GUarda,
GUARDA!!!" indicando il gatto che si rotolava per terra "perfino le
capre, le oche, le galline, qualunque animale abbiamo qui e alla
fattoria ricambia le cure, il cibo, ogni cosa facciamo per loro. Non li
sfuttiamo, prendiamo solo cosa danno senza ormoni, schifezze,
allontanare i piccoli e altro schifo che fanno altrove. E va tutto
bene. Pure le piante carnivore ci pappano gli insetti
molesti. Ma loro, questi botoli gonfi di senso di divinità
non fanno altro che essere in ogni angolo a rompere e rovinare e
pasciarsi al sole. E rompere perchè hanno fame. BASTA! Se
loro vogliono i gatti per loro amore per questi figli di satana, che se
li tengano nelle stanze o negli edifici appositi e non me li facciano
vedere. Ma s etrovo un altro che è inutile a tal punto, lo
uso come nuovo tipo di drone spia che spaventa con molti optional, ma
almeno ricambia un minimo. Condivisione e scambio, ricordi? Loro non lo
fanno. Avviso te, avviso loro..." rivolti agli uomini che cercavano di
non fissarla "e che l o diciate a tutti. Topi, bestie infestanti e
gatti non li voglio vedere. Se voglio un animale che non fa un cavolo
dalla mattina alla sera mi prendo un cigno, un pavone, pure un procione
che almeno è simpatico. E altri tipi di animali ma i gatti
no. Adesso voglio che mi sentiate bene, vi ho mandati il programma per
oggi. Alle sette e zero zero voglio che siate in mensa per la colazione
dopo il riscaldamento giornaliero, poi che seguiate le istruzioni. Se
avete problemi parlatene con Jd, il vostro capitano o con me. Oggi ho
cose da fare che andare per tutta la residenza a controllare che siate
diligenti nei vostir compiti. E abbiamo degli ospiti. Procedete e
andate...."
"Kianta, ma dire queste cose agli uomini e all'alba...."
"Sanno perfettamente che nella vita ci si impegna e si ottiene. Chiedo
forse troppo? Loro sono pagati per lavorare, addestrarsi, istruirsi..."
"Si, va bene..:" cercando di calmarla "ma la questione è che
non puoi minacciare un gatto di farlo diventare un... qualsiasi cosa
volessi fare solo perchè sta disteso a terra!"
"Si che posso, mica che ho detto che lo uccido. Gli faccio applicare le
cose dopo averlo lavato, visto quanto era sporco, e lo faccio legare a
un drone e lo mando in volo a controllare le zone e spaventare animali
che potrebbero danneggiare qualcosa. Non uccido nessuna delle due
parti, faccio in modo che quelle creature fastidiosefacciano almeno
qualcosa di davvero prezioso per tutti e..."
"Senti, lo so che hanno ucciso alcuni uccelli delle voliere che
lasciamo liberi alcune ore intorno e che te ne sei trovato uno in
camera tua perchè aveva scalato l'albero di fronte...
però non è un pò troppo? Non fai
questo per nessun animale. E dire che Warden è un disastro
cosmico a volte..!"
"Si, ma lui come tutti gli animali se ben addestrati, capiscono cosa
devono e non devono fare e si riesce a tenerli a bada. O li fai
giocare, spompare, stancare finchè non corrono loro come
dovrebbe essere nel loro spazio personale per dormire e star calmi.
Semplice. Quelle piccole disgrazie ambulanti invece vedono tutto come
loro, rubano cose o le rovinano. Bello quel che è accaduto a
decorazioni e suppellettili antiche, originali o che i nostri uomini
hanno prodotto con impegno e materiali pregiati sotto unchie, denti e
spruzzi di urina. Dimmi, è giusta una cosa del genere? O
visto io gatti che usano con le zampe sporche e i didietro e coda sulle
tavolette dei water per distendersi e piùvolte
sono finiti a sciacquettare dentro perchè caduti nel sonno,
sporcando tutto. E la gente li usa senza che siano puliti e
sterilizzati. Per non parlare come ho trovato una delle dispense della
cucina piene di schifo come fosse la loro sabbietta. Sacchi
vandalizzati con i prodotti da buttare, i cuochi si girano pensando non
ci siano bestie malevole e spuntano su impasti e tavoli d'acciaio zampe
come per magia. E' corretto? Se per te è corretto io ti
lascio volentieri la Albert con tutte le chiavi e codici di accesso per
lo Chateau e me ne vado..."
"Sai che MIlan non ti farebbe mai andare via, ma il punto è
che... Si, hai ragione. Non è igienico, non è
corretto vedere mobili, tene, muri rovinati a quella maniera. Ma sono
gatti!"
"E io sono io e ripeto, o io o loro. Non me ne frega. Se lascio loro
far quello che vogliono dovrei permetterlo a tutti gli animali e anche
agli uomini. Sarebbe anarchia e casino. Come era all'inizio!"
"Va bene, ma anche alla fattoria sono viziatissimi. Vedi le capre. Se
la mattina non escono e ricevono un abbaccio forte, se sono piccole
alzate e strette, fanno casino. I maiali grattate quando le vogliono.
Le mucche i massaggi con spazzole al posto di quelle elettriche..."
"Buon per loro, qua invece si trattano quei gomitoli isterici come dei
in terra facendo cosa vogliono. E graffiano, soffiano, fanno casino...
mi sono rotta. Basta. O cambiano o fuori..."
Jd sospirò e... che doveva fare? Aveva ragione anche se
perdeva facilmente la pazienza su certe cose.
E anche Gask aveva capito, anche con discorsi con Alaric, che poteva
essere la calma fatta persona per poi diventare più velenosa
di una serpe s ele giravano. E ammetteva che, come per quel
gatto, non trovava i felini poi così simpatici.
Ma anche con altri animali non andava meglio. Aveva da sempre avuto
poca interazione con la parte animale, solo visti da lontano e usati
per scopi umani. Con le persone sempre diffidente, vi stava lontano e
trattava poco chiunque.
Ma con le persone bastava stare alla larga o fare come volevano, e
tutto era apposto. Con gli animali che aveva scoperto ovunque in quel
posto...
Si era ritrovato dubbioso e incapace con quella femmina di cavallo che
quella testarda femmina gli aveva appioppato.
Strinse le labbra. Stava di nuovo inconsciamente quasi scimmiottando la
gente per cui lavorava, prima etichettando le persone con certe parole,
poi considerandole meno di niente.
Si grattò la testa rabbioso, mentre un cavallo
nitrì
così forte da portarlo a fissarlo.
Che cavallo era quello? Poteva essere... Luma? No, non pareva quello.
Poteva essere di Orson, l'uomo che lo spalleggiava da qualche giorno
con un'emozione negli occhi inquetante?
No, forse il cavallo che raspava con la zampa e nitriva doveva essere
di Silvain o Travis, due nuovi che erano del gruppo... si
sistemò con rabbia con il corpo contro il tronco, non
riuscendo
a ricordare i nomi assurdi che il Leader dava a ogni cosa. Erano della
divisione C, nome base che almeno ricordava, ed erano dell'Arme
dell'aereonatica.
"Che casino..." incrociando una sull'altra le gambe distese, cercando
di capire meglio il posto dove si trovava e come vi vivevano.
Quel dannato posto constava di migliaia e migliaia di persone, non
tutte presenti ma dislocate in vari luoghi sia della Francia che del
mondo, e suddivisi per prima cosa in quale formazione militare
servissero. Si mise a guardare il cielo per ricordarsi le cose che gli
aveva spiegato Orson. Fanteria,
Cavalleria, Divisione
corazzata, Marina, Aeronautica, Carabinier o Gendarmeria. Erano tutti?
Boh, non gli veniva in mente altro. E questi erano solo i miliari.
Cèrano così tante categorie di lavoro che gli
venne voglia di pensare ad altro. Si erano messi a
suddividerli in tantissimi
gruppi più piccoli detti Specializzazioni, ognuno con
caratteristiche diverse. E lui che abituato a un migliaio di persone
buone.
"E chi se li ricorda. Io ero abituato alla semplice..."
"Adesso parli da solo?"
Gask quasi si strozzò con la sua stessa saliva per il colpo.
Si
voltò verso Jd, che camminava piano e silenzioso come uno
come
lui sapeva fare. Di quale vecchio squadrone specializzato veniva? Forze
speciali tipo navy seals o altro? Erano francesci comunque,
ricordò.
"cercavo solo di rilassarmi..." borbottò col broncio.
Jd rise e si sistemò a terra vicino, con un ginocchio
piegato a
sostenere una mano e la testa. Nel mentre i cavalli si inseguivano, li
guardavano o facevano versi come per chiamarli.
"Come mai sei qui? E' successo qualcosa?"
Gask voltò gli occhi verso l'altro, tenendo le braccia alte
e
mani incrociate, per non poggiare la testa contro il tronco.
"Volevo solo staccare un pò dopo oggi. Tutto qui."
"Lo facevi anche prima?" armeggiando con le tasche dei pantaloni come
in cerca di qualcosa.
"Quando non dovevo lavorare me ne stavo nell'appartamento o girovagavo
per la casa. Cèra qualche posto che... insomma, me ne stavo
là da solo, per non vedere gli altri e quel che facevano"
"Mh..." uscendo un coso di legno che Gask aveva già visto.
Sembrav a una scatoletta di legno formata da varie parti e con dei
buchi.
"Mi spieghi cosè? L'hai suonata varie volte e sembra che a
Kianta piaccia"
"Davvero non la conosci? E' una CH Double Ocarina, uno strumento a
fiato generalmente in terracotta o legno. Ma questo non
è
una semplice ocarina, ma una doppia. E in legno di valore. Ossia ha due
camere e quindi due
imboccature che equilvagono a due strumenti. In base a cosa si suona,
è possibile suonare questa al posto di due strumenti..."
"... ok..." poco convinto. " E senti... che sarebbe Camova?"
Confuso, jd lo fissò incerto, non capendo cosa potesse
significare la domanda.
"Oggi Milan mi ha spedito in una nuova Torre dove Kianta stava
iniziando i lavori di restauro. Credo. Sono successe delle cose e alla
fine ne ho parlato con lui. Mi ha detto tante cose e mi ha fatto vedere
delle cose..."
"Tanto cose, eh?" ridendo di gusto, anche se Gask sembrava crederlo uno
sfottimento.
"... E ha parlato di un Certo Camova che aveva usato dei
marmi... qualcosa sulle statue..." restando sempre vago.
"Ah, Canova! Si tratta di un grandissimo artista. Uno scultore. So che
non sai nulla, o meglio, molte cose io stesso le conosco per
via di
Milan e Kianta. QUindi non preoccuparti...."
"Vuoi dire che era come Bronson?"
"bravo... anche se il nostro scultore è particolarmente
suscettibile. Iroso, collerico e crede che le sue doti pittoriche
meritino la medesima stima delle opere scultoree. Ma
è
chiarissimo che non lo è... è solo geloso"
"Geloso di cosa? Da quello che so in molti gli hanno chiesto vari
lavori, tanto è bravo..."
"Si, ma con la pittura non ci sa fare. Come me. Non so
perchè,
ma dammi una chitarra o un'ocarina e so arrangiarmi. Dammi qualunque
altro strumento, un computer o armi bianche e sono negato. Anche se
te, Kianta, Milan, Lubo e via dicendo vedete altrte
particolarità in me. Col corpo a corpo sono
vergognoso" sorridendo amaro "Mi è bastato l'altro giorno
con un
addestramento straordinario per te. Sei bravo in quasi tutto, con le
armi da fuoco, i fucili pesanti te la cavi meglio. Però
lasciami dire che se con armi come bastone e a lama non sei male, con
arco e corpo a corpo non ravvicinato degli lavorare... Per il resto sei
un'ottimo acqusito. Davvero molto, e sei
così bravo che tieni testa ai migliori con armi
più
leggere e più facili da impugnare. Ma col corpo a corpo,
anche
grazie al tuo Acinaces o Akinakes è tutta
un'altra
cosa. Quella spada persiana sembra da ridere, ma è per
quella
che sei stato Egeo. No?" ridendo beffatamente.
"Smettila di usare quel nome. Me lo avevano dato ai
rastrellamenti e non mi piace. Mi ricorda troppo quegli anni"
imbruttendosi nel viso per le smorfie come di dolore che faceva.
"Bhe, non è che Gask sia meglio. Sappiamo bene che
significa. Ma perchè ancora te lo tieni?"
"Non l oso, ormai lo sento più mio che Egeo. E poi
è
stato il Capo a darmelo quando rilevò tutti quanti. E' il
nome
che mi ha dato lui..." sussurrando con la testa chiaramente persa
altrove.
"Capisco. A me non dispiace, è solo che non capisco
perchè
darti un come così. Milan l'ha trovato interessante per come
alla fine suona bene su di te. E..."
"Se ho capito bene, tutti qui avete nomi che vi siete dati o che vi
hanno dato per il vostro lavoro..."
"Si e no... quando fai un mestiere come il nostro capita, spessissimo
come vedi qui, che alla fine per come ti senti o gli altri ti vedono,
di cambiare il nome di nascita con qualcosa di più adatto o
che
abbia un significato in qualche modo. Milan stesso ha un soprannome,
Lubo, Alaric, Bronson..."
"E Kianta? E riguardo al mio?"
"Uhm... riguardo al tuo, per come lo vede? Niente direi. Per lei un
nome, è quello e lo usa. magari le può venire la
domanda
nella testa del ma come hai visto non giudica in base ai nomi. Anzi
credo
che anche lei lo trovi adatto come suona a te. Tutto qui..." vedendolo
stupito "Credevi che ti odiasse per il significato del nome? Naaa...
solo per quello che hai combinato quel giorno! E' stata grossa, per uno
come Milan se fosse accaduto al suo avrebbe detto ..."
"Davvero direbbe questo? Lui...!?!"
"Non ti credere. Può sembrare affabile, gentile,
interessato e premuroso... ma per ogni sua azione cè sempre
un
motivo. Ah! Se Kianta fosse qui inizierebbe un suo monologo sulla
questione... rispetto a Kianta, Milan davvero aiuta e si dimostra
vicino a tutti solo per delle motivazioni. Ma la vera preoccupazione,
interessamento... lo ha dimostrato veramente solo con due persone.
Facciamo tre..." guardando Gask serio "... resta il fatto che, come ti
ho detto, ed essendo tu, avrebbe manifestato profondo fastidio ma
anche soppiantato cosa ha perso. Anche se ammetto che
dall'arrivo di
Kianta è cambiato un pò e credo che la sua
affezione per
te sia dovuta a questo. Non per dire qualcosa di male ma lui
ti
vede... per fare un paragone, come Kianta senza tette, versione
maschile in toto. Metà questo e metà suo fratello
maggiore. Dorde..." pronuncia quel nome con un tono e un modo di dirlo
quasi schifato, rabbioso o altro. Gask non capiva.
"Non ti seguo..."
".... non dovrei dire certe cose. Insomma, sono i miei capi, chi mi da
il cibo, soldi, un posto fastastico come questo. Anche se cè
da
dire grazie a Kianta per questo... il succo è che Dorde non
mi
piace. E questo l'ho capito per Kianta. Lei...non si fida facilmente.
Anzi, per niente. Studia e analizza tutti e tutto quel che fanno e, se
prima per me Dorde
foss euna figura extra, che stava sempre fuori dallo Chateau e
l'organizzazione... Dopo è diventato più centrale
che il
leader stesso. Milan, per Kianta, è come succube di Dorde.
Almeno così mi ha detto. E Milan esegue cosa Dorde
decide,
dice, ordina. La stessa questione della religone che abbiamo qui
è per Dorde. Milan è più neutrale.
Crede alle basi
ma non al resto. E' Dorde il marionettista. Almeno, Kianta crede
questo. Milan prova una sorta di ammirazione per il fratello maggiore,
da quando scapparono dal paese dove erano nati. Un posto medievale,
come direbbe Kianta, troppo attaccato a tradizioni e a tempi decantati
dai vecchi ai nuovi, per giungere anche solo a metà dei
centri
urbani meno moderni. Milan e Dorde fecero tutto quel che poterono per
scappare e sopravvivere, insieme. Se ci fu un momento in cui Milan
divenne grande e capace da essere pari del fratello, fu scoprendo e
migliorando le sue abilità di base. Eppure, nonostante Milan
sia
in grado di fare ed essere più del fratello in certe cose,
come
l'essere un ottimo militare e aver creato tutto questo... Dorde ha
sempre supremazia. Chi lo ha
aiutato alle spalle per avviare tutto? Dorde. Questo è
quello
che ho capito io in anni al suo servizio. Milan desiderava essere chi
sta al fianco del fratello maggiore, mentre non è
così. Non conosco Dorde affatto, mai visto, ma so che
è
straordinario su molti aspetti e che Milan nutre sempre un senso di
inferiorità, nonostante tutto. Eppure Kianta... eppure lei
pensa
che..." riflettendo, stringendo la mano sul ginocchio a pugno sotto il
naso, dopo aver alzato un pò il mento.
"Spiegami..."
"Meglio se ne parliamo un'altra volta. Inoltre ho paura che Kianta
scopra una discussione del genere..."
"Kianta... Milan mi ha detto una cosa oggi. Ma non l'ho capita..."
"Cosa..." chiaramente sofferente alla cosa.
"ha detto delle cose su quanto è arrivata. Che a causa di
un'amnesita era... aspetta... Era pura e innnocente come doveva
essere... una cosa del genere. Perchè?"
"...uff. Kianta è quella che è per...
quell'amnesia.
Amensia! " sorridendo come se non ci credesse "Comunque, per quel che
le era accaduto prima di arrivare
lei... provava rabbia e odio, insicurezze e senso di
inutilità.
Kianta, hai presente no? Per la società là fuori
lei era un problema,
un niente, qualcosa, bada bene non qualcuno, da cambiare a forza
perchè sbagliata. Invece dopo quell'amnesia lei divenne...
cosa
doveva essere. Senza quelle esperienze e accadimenti che le procurarono
tutte quelle cose. Per loro lei era niente, per noi qui
è una persona insostituibile. Qualcosa che sembra
impossibile.
Lei là non era che sbagliata e incapace di niente, eppure
l'hai
vista...."
"Si. Quindi voleva dire questo. Perchè la vedevano come
inutile?"
"perchè la società là fuori... molte
cose non sono
cambiate in secoli. Ecco perchè. E di nuovo, non aprire quei
discorsi con lei per favore. Evita..."
"Sei già il secondo che me lo dice"
"Si e saremo in tre con Alaric. Il punto è che sono temi...
negativi, non parlarne con lei o davanti a lei. Ok?"
"Si, ho capito..." guardando i cavalli "eppure non capisco come il capo
dopo Milan di questo posto, che sa tante cose, è stata
capace
di..."
"Quello che tu sai adesso non è quello che cè
là
fuori. Tu stesso la prima volta non l'hai trattata per come merita,
solo perchè donna...." vedendo la sua faccia mortificata e
colpevole "Anche tu, adesso, stando qui, la pensi così. Ma
come
all'inizio e come vivono là, una persona che nasce
è un
nuovo membro della comunità che dovrà essere in
un certo
modo. Se non lo è, diverrà sbagliato. Tutto
quello che
volevano su e per lei, non le era adatto. E così era
inutile. In
passato la gente inutile veniva sbattuta per strada o negli istituti
per malati mentali. Non che adesso vada meglio, ti mandano dallo
strizacervelli. La questione è però che per
Kianta
relazioni, matrimonio, sesso e figli sono cose così assurde
e
distanti da lei, come essere, che poco tollera chi le ricorda cosa il
suo corpo dovrebbe fare. Per lei pensare a queste cose
è
come... un orso che balla. Non so se ne hai mai visto uno, ancora
adesso in molte parti li sfruttano e maltrattano per la bile e
spettacolini per soldi, ed è una cosa contro natura. E per
lei
la stessa cosa. Fin da piccola doveva trovare un uomo che la sposasse e
con cui fare figli. Doveva procreare la nuova generazione della
famiglia. Ma per una come lei, che trovava una sofferenza l'esser vista
e considerata per aspetto e necessità, l'idea, solo l'idea,
di
ricevere attenzioni sessuali, proposte e inviti a fidanzamenti e
matrimonio era orribile. E peggio fare figli. Poco accetta tutto il
sistema biologico della procreazione..."
"E' per questo che non assiste mai ai periodi della riproduzione degli
animali? Ne ho sentito parlare gli stallieri l'altro giorno,
affermavano che di nuovo lei non avrebbe per nulla al mondo assistito,
che fossero cavalli o altri animali."
"Si, prova ripugnanza e orrida repulsione al pensarlo o assistervi. E
una cosa per lei, se fosse stato per i secoli passati ove si
cercava con
ogni mezzo di obbligare a queste cose... sarebbe finita in due soli
modi "voltandosi a guardarlo "farla finita o cadere in disperazione,
depressione pre e post parto e peggio. Non avrebbe retto. E ama poco i
bambini come i cuccioli. Raramente vuole avere a che fare con soggetti
troppo piccoli che siano uccelli, cani, cavalli e via dicendo. Odia il
concetto di essere piccoli e ignoranti..."
"Ignoranti?"
"lei si rifugia in una sorta di studio pazzo e disperato per conoscere
ogni cosa del mondo, vanno bene solo le basi, ma che sappia. L'idea che
si è piccoli, ignoranti, incapaci di sapere, la porta alla
rabbia. Ecco perchè poco tollera te e altri che dimostrano
di
non sapere molte cose. Ma bada bene, non chi è ignorante
perchè non ha potuto come te ad esempio, ma chi lo
è perchè... perch non voleva. Per lei
molti mali del mondo esistono proprio
per questo. Perchè la mente becera della società
pensa
che donne e bambini non debbano sapere certe cose per l'età
e il
sesso. E così vi sono rapimenti, violenze e morte. Per lei
non
spiegare già da piccoli, con le parole giuste, ma
insegnando è come considerare stupido, incapace di usare il
cervello e impossibilitato in molte cose il bambino, ragazzino o
adolescente. La negazione di tante cose ha portato alla fiducia o
debolezza e alla fine che... sappiamo cosa capita a molti bambini, no?
Kianta odia con tutta se stessa il periodi dell'infanzia e
l'ingnoranza. Se fosse per lei si dovrebbe nascere già
adolescenti. E con una certa conoscenza. Ma non è
così..."
"capisco..." ma sembrando incerto.
"Ti dico una cosa. Se vuoi migliorare le cose qui per sentirti a tuo
agio, cerca di non farti considerare maggiormente negativo da Kianta.
Gli uomini si fidano di lei e, anche se stravedono per te adesso,
molti di loro le sono legati. Lei non lo sa, o meglio non lo
ha voluto
vedere o capire mai, ma sono tantissimi quelli che le devono molto e le
vogliono bene. "
"Per la Raccolta, vero?"
"Anche, ma non solo per quello. Lo stesso Bronson deve la sua bravura e
abilità a Kianta. Prima usava la creta ma lei ha sempre
spinto
la gente a provare altre cose e... facendo una Lezione sulla scultura e
pittura, Bronson è partito in quarta. Ha scoperto di saper
scalpellare il marmo, il granito, lavorare e lisciare questa materia
rispetto alla creta e pennello. Cosa interessante è Kianta
che
ha abilità di modellazione con la creta sintetica. ha la
capacità di creare sculture con il metodo dell'aggiunta...
ma
non come Bronson!"
"kianta sa creare sculture?" sorpreso calando le braccia
"Si, è una cosa che faceva per dimenticare. Ed era brava. Da
quando è qui lo fa di rado e in posti tranquilli. Come nella
zona ristoro davanti le rose blu. Cè un tavolo e delle sedie
come molt angoli nel giardino, e ci passa qualche ora. Non è
affatto male, devo dire. Ma è solo un passatempo.
Adora
guardare gli altri creare, finanzia molti artisti e creatori nel mondo,
ovviamente per arte che ha senso. Non moderna e simili, ma pittori e
scultori capaci di veri capolavori degni dei migliori artisti passati.
Non hai idea di quanta gente ha avuto aiuto da lei. "
"Ma quanto spende? Ha davvero tutti quei soldi? Quanto la paga Milan?"
"Ah ah, no. Lei non riceve una sorta di stipendio come noi. NOn viene
pagata da Milan, non ha mensilmente una retribuzione per il lavoro
svolto...."
"In che senso? non ha un compenso?" mettendosi a sedere esterrefatto.
"No, è così. Giuro. Lei ha una sorta di patto con
Milan.
ottiene una sorta di dono quando va a Milan, che lei usa per sue spese
personali e per i suoi animali. Quelli personali intendo. O per donarli
a chi ha bisogno o ha necessit di un sostegno per continuare il lavoro,
come gli artisti di cui ti parlavo. Ma è raro... forse non
raro,
ma solitamente usa dei soldi messi in un conto da Milan per
l'amministrazione dello Chateau e spese necessarie. A volte civili,
specialisti in vari campi, docenti e ricercatori e via dicendo, sono
tutti sul libro paga di Kianta con i soldi conservati in quel
conto. Non hai idea quante perosne hanno avuto
aiuto, vero, da lei nel mondo e sono riusciti a rialzarsi mentre il
mondo a loro vicino li guardava e voltava il capo schifati. Se hai e
fai, sei considerato un Signore. Se hai problemi, potresti essere
chissà che figura che davvero da al mondo ma non puoi, o
accade qualcosa tutti spariscono. Ma il discorso è troppo
lungo. Lei agisce. Riceve soldi da chi vuole protezione, ricerche di
vario tipo, e tanto altro che offriamo e li mette a disposizione di chi
ha bisogno davvero. NOn hai idea di qwuante gang, spacciatori e gruppi
pericolosi nel mondo ha fatto fuori e salvato zone o quartieri... altro
che la polizia locale. Lei..."
"Li ha fatti fuori?"
"Ormai dovresti sapere che lei non uccide nessuno. Ha solo..."
"Si, questo ormai lo so ma trovo assurdo che abbia..."
"Senti, volevo dirtelo
da prima. Ma
tu non dovresti essere dagli Handler? Anche se Milan gongola che ti ha
nell'organizzazione, capiscimi... Dorde e Kianta non sono molto
felici..."
"Cazzo! A che ora
era?... perchè Kianta non è felice?" iniziando ad
alazarsi.
"lei odia quelli come
te...." rispose piano, candidamente, guardandolo alzando gli occhi
dall'ocarina.
"Perchè...?"
"Credevo che lo avessi
capito anche
dalle sue stesse parole. Oltre il casino di quel giorno, e anzi credevo
che finisse davvero male, lei odia quelli come te. Quello che sei. Poco
importa tutto il resto, il suo odio per ciò che rappresenti
la
porta a vederti solo una piaga, un chiodo nello stivale, un fastidio
pericoloso. Tu incarni quello che lei odia..."
"Ma perchè,
non lo capisco!"
"Davvero? Eppure lei mi
èsempre sembrata chiara dal primo momento. Presta attenzione
a
cosa, chi ti sta intorno e cosa viene detto. Tendi troppo a vedere solo
te stesso e odi le complicazioni. fai come ti dico e capirai. Ora
corri, o gli Handler faranno rapporto, se hanno troppa paura di Kianta"
"E tu che farai?"
"Io... sono qui
perchè il mio
Zool ha perso stranamente un ferro. Messo male, dicono. ANche se sembra
strano, visto che Batter è bravo nel suo mestiere. Ma lo ha
perso tornando e ora è stato messo qui nel paddock in attesa
che
i cavalli da mostra e competizione fossero pronti. Prima loro, ha detto
il nostro Battitore. Mangiamo anche per queste cose, il mio invece Zool
può giocare tranquillo qui! E quindi..."
"Ma anche tu usi solo i
cavalli?"
"No, ovviamente.
Rispetto ad altri io
ho un solo cavallo. Ottimo esemplare e bello da vedere, non
sarà
al livello di Rasmusen di Milan ma ci siamo affezionati a vicenda. Ho
anche una macchina mia ma ammetto che è da tanto che
è
nel parcheggio dello Chateau. Insomma, vado dove mi mandano o vado in
giro con i paesini e cittadine qui vicino. Giro poco da solo. E ci
conoscono, quindi non
è strano che andiamo con i cavalli e non inquiniamo. Anche
se
andiamo ad idrogeno... adoro però più che le
macchine , i
motocicli. infatti ho un Motociclo Bmw con Sidecar e un scooter
Manurhin . Vivendo qui da anni, li tengo qui, ovviamente. Li
uso alcune
volte al mese entro un certo tot di kilometri, ma sai... ho imparato
con Zool che se hai un buon rapporto con un cavallo, questi
è
un'ottima compagnia. Anche se la gente riderebbe, non sa cosa
significa. Una motocicletta la usi, la fermi, la lasci lì e
basta. E' solo un mezzo. Un cavallo è diverso..."
"Se lo dici tu. Io con
quella cavalla che chi sai tu mi ha imposto, non mi sono ambianto per
niente"
"perchè vedi
il cavallo come
faresti con una macchina o scooter o altro. Non sono
,
come ho detto. Ascolta bene, ricordi?" vedendo l'altro fare
un'espressione quasi offesa.
"Come mai il tuo si
chiama in quel modo? I nomi li inventate?"
"Ah aha ha... sai,
cè stato
qualcuno che ha detto qualcosa del genere. Tempo fa " mostrando un
sorriso come un pensiero felice "in questo caso è stata
proprio
quella persona a darglielo. Vedi? "indicando un cavallo maculato bianco
e nero "è un paint e si chiama così sia per il
suo
carattere che colori. E la smania di mangiare zucchero. Lei diceva che
le ricorda un gioco dell'infanzia, Zool appunto. E così ha
deciso di lasciarglielo. Tutto qui..."
"Odia ricevere regali?"
Jd lo guardò
incerto, restando
qualche secondo a riflettere sulla domanda. Guardò i
cavalli,
poi in direzione dello Chateau e sospirò.
"Perchè lo
chiedi..."
"Uno dei ragazzi mi ha
consigliato di
farmi perdonare, e da sempre so che i regali sono ben accetti dalla
gente. Così ho deciso di regalarle una cosa che le
può
servire. Così ho fatto fare questo pagandolo con il primo
stipendio, ma mi ha aggredito..." mostrando il coltello, per poi
guardandolo amareggiato, fra le sue dita.
"Aspetta.... ahhh!"
grattandosi il
naso "on dovresti mai,
con lei, agire senza sapere. odia le sorprese,
odia la gente che fa le cose per proprio tornaconto, odia... come ti
viene in mente di chiederle scusa regalandole cose? per
carità,
è un bel gesto, ma lei non è come gli altri. NOn
cambia
idea o cade nell'amicizia per cose regalate o gesti gentili. Devi
essere... cerca altri modi per farle perdere l'odio. Lavora sodo,
impegnati, fai cose giuste. E mettilo da parte, un giorno magari... ma
occupati di cambiare per far parte di questo posto." gestisolando,
mostrando apprensione.
"Hm...."
"Sbrigati, se
cè Kianta agli addestramenti lo sentirò da qui,
il suo incazzamento. Non peggiorare le cose"
Gask sospirò,
lo salutò
con la mano e lo lasciò là, seduto sotto un
albero
intento a suonare il suo strumento in legno, mentre i cavalli nitrivano
e camminavano seguendolo, finchè il recinto del paddock lo
permetteva. Jd restò a
suonare ma lo
faceva meccanicamente, guardandolo andar via, ripensando
amomenti
come Zool, i requisiti per l'introduzione di nuovi membri e... quel
giorno.
Un anno e quasi nove
mesi prima
Inquetanza. Ecco come la
chiamava lei. Quel mix di inquetante e
incapacità di adeguarsi subito a quanto accadeva, che
rendeva
irrequeti. Mentre se ne andava, una
mano nella tasca che stringeva le siringhe,
osservava le facce degli uomini che, fianco a fianco, formavano una
fila compatta come un plotone di saluto, per tutta la strada mezza
asfaltata fino all'uscita. Anche se ancora non la vedeva, tanto era
lontana dall'edificio.
"E io che mi lamentavo
delle stravaganze degli scemi che dicevano di
essere una gilda di magia. Andiamo, pare di essere di un horror fatto
da ragazzini con attore incapaci di tutto"
Lo diceva tra
sè sussurrando, o meglio borbottando amaramente
mentre vedeva le facce che le scorrevano da entrambi i lati. FAcce
bieche posavano gli occhi su di lei. Chi di traverso, chi
visibilmente male, chi altro minacciosamente, anche storto e
torvamente. Anche se sembravano espressioni simili, si notava quando
uno guardava malamente da uno in maniera minacciosa. E tutta quella
gente sembrava guardarla negativamenteper qualche motivo o spiegazione.
Eppure a loro non aveva fatto niente. E ancora ad aggravare la
cosa, il modo in cui parlavano era
cantilenante, annoiato, scocciato, sputato come per presa in giro e
alcuni pure sorridevano selvaggiamente. Ad un uomo che
sorrideva e
basta, guardandola direttamente, lei salutò mimando il
saluto
militare con il dito medio, facendogli cancellare il ghigno
all'istante. Come confuso.
Dopo aver superato quel
tizio di altri due colleghi, si avvertì
un fischiare e chiamare dallo Chateau, tanto che gli uomini in fila si
voltarono a guardare. Lia si voltò per capire,
chiaramente
il tranbusto non era normale da come si comportavano gli uomini
intorno. E poi si sentì come un passarola, qualcosa
biascicato tra le fila. "E' Milan." "Jd si sta sbracciando" "ma non aveva una spalla
rotta?" "Il leader chiama dalla
finestra?"
Tra lo sbigottimento
generale, perchè non si capiva chi
chiamassero e perchè, giunse Ribert di corsa col fiato
corto,
fermandosi con una slittata che lo fece chinare in avanti.
Respirò a pieni polmoni e alzò un braccio verso
lo
Chateau.
"Lia... anf... ti...
vuole..! Jd dice... anf... che devi andare...
il... Leader... vuole.... parlare... conte!" soffiò le
parole a
intervalli, cercando di farlo velocemente, mentre Lia restava
a
fissarlo accigliata.
"Perchè devo
ritornare?"
"per favore, mi sono
fatto dal suo ufficio fino ad ora al massimo della
velocità, e ho bevuto un pò perchè in
pausa.
Torna... per favore..."
"Quanti anni hai per
bere al punto che una corsa ti fa stare così? Non dovresti
essere allenato?"
"Carina, Ribert al
massimo sa fare le scale e per lui è
già troppo. AH ah ah! Se non fosse per la sua bravura con
l'elettricità sarebbe fuori. E' un peso morto!"
"primo, chiamami carina
di nuovo e ti faccio spuntare le due cose che
credi preziose dalle orecchie. Secondo, il fatto che uno non sia
portato per le attività fisiche non significa che sia
inutile o
stupido. Anzi, a volte valgono due volte di quelli che si pompano solo
per
apparire... " proruppe lei, confrontandosi faccia a faccia con il tizio
che aveva parlato "chi lo sa che chi si pavoneggia solo per i muscoli
un giorno non finisca a pedate nel culo fuori da qui, perchè
troppo vecchio e questo qui non diventi il vice del Leader. A ognuno la
sua caratteristica. Ragiona così e sei solo stronzo..."
La discussione si
interruppe, mentre l'uomo si incavolava come un
pazzo, per qualcosa che si conficcò vicino a loro. Quasi un
metro, forse poco più prima di dove stava discutendo e
l'uomo
arretrò, guardando l'oggetto. Lia fissò la cosa.
Una
freccia con un piumaggio particolare tremolava dove era riuscita a
conficcarsi, mostrando qualcosa di bianco, legato.
"Ma in questo posto fate
tutto fuori dall'ordinario? Un telefono? Un
messaggio? Qualcosa di istantaneo?" disse Lia rivolta al ragazzo e
guardandosi intorno, fissando chi la attorniava.
"Il tiro con l'arco
è..."
"Si, si. Sarei stata
più colpita se avessero preso qualche
tacchino pomposo anche su una coscia, non proprio su una chiappa..."
guardando l'uomo con lui stava discutendo sorridendo "ma mi aspettavo
cose più veloci di una strepitata alla finestra,
spolmonandosi da un kilometro. Sono sicura che tutti voi avete
un telefono. Per carità, di questi tempi è
più
sicura e privata una lettera sparata con una freccia, fa molto altri
tempi, ma in questo caso pure Giulietta e Romeo si sentirebbero
mortificati per voi..."
Si avviò,
dopo aver sbuffato, verso lo Chateau e rifece al
contrario il percorso, vedendo man mano avvicinarsi Milan alla finestra
e si chiese cosa gli passasse per la testa per far scoccare frecce e
urlare da decine di metri. E notò Jd alla porta.
Perchè
stava tornando indietro, si chiese? Poteva benissimo andarsene e tanti
saluti. Eppure fu una decisione
fatta d'impulso. Raggiunse il giovane
sulla soglia del portone principale e, alzando la
mano per farlo tacere, lo superò, avviandosi per le scale.
Perfino la donna che l'aveva accompagnata strampolava sui tacchi per
raggiungerla sulla scala, ricevendo un silenzioso proseguire non
degnandola e
indirizzarsi verso l'ufficio di quella persona. Assurdo lui, assurdo
questo posto, assurdo quanto le persone più
strambe siano quelle che erano capaci di grandi cose. Come far cadere
in ginocchio il mondo a quel modo. E a me, cosa importa? Fu
una domanda intima comprensibile, eppure era
perplessa. lei doveva andarsene, punto. Perchè le era
sembrato
strano quel comportamneto solo per attirare la sua attenzione? E
fermarla?
"ma chi ha scoccato la
freccia?" sbottò tra sè ma che fu udita dalla
donna,
"Oh, il nostro Leader.
E' un ottimo arciere, tanto che ha vinto molti
tornei, anche perchè lui utilizza archi e frecce vecchio
stampo,
non quegli arnesi moderni che lavorano per te..." poi vedendosi
guardata malamente dalla ragazza rispose più piano
"così
dice lui!"
"Ha un arco in ufficio?
Seria?"
"Ha una stanza attigua
dove mette in mostra le armi che ha
collezionato, personali, di un certo pregio. Credo che abbia
usato quello fatto a Mano di Legno mongolo, di pregio che usa
solo per dimostrazioni con amici e clienti. O magari era
quello..."
"Si, ok. grazie. ora
può andare, conosco ormai la strada..."
disse tagliente verso la donna che sembrava adesso quasi incerta su
cosa fare.
Non la sentì
per niente finchè non raggiunse l'ufficio,
bussò con le dita e si fiondò dentro, senza
aspettare
l'invito. Un'azione che fece infuriare la donna, lamentandosi di
maleducazione. E questo non piacque a Lia.
"Senta, conosco
benissimo, e perchè sono io, la giusta educazione
e come comportarsi ni molte situazioni. Ma direi che, dopo aver visto
un
tizio scapicollare come un indivolato per chiamarmi, mentre una freccia
gli sfrecciava sul capo per fare la stessa cosa, rendano la diligente
attesa della risposta del padrone dell'ufficio, irrilevante. Ora, se
vuole retrocedere e permetterci di conferire..." allungando una mano tesa
verso la porta, aperta dopo che era entrata,
fissando la donna con severità. La stava mandando
fuori
meglio che poteva, ma lei era ancora sulla soglia, sfregandosi le mani.
"FUORI!" facendola
sobbalzare e scappare, sbattendo la porta.
Una risata cristallina
proruppe nella stanza e Lia si voltò,
mezza infuriata. Quella donna prima la trattava con
superiorità
e poi, perchè era stata richiamata, come se dovesse
accompagnare
qualcosa di pericoloso che non sa gestire. E Lui rideva.
"Se continui
così finirai davvero per litigare malamente con
qualcuno. E rischi davvero che una delle tue paure prenda forma..."
"A cosa devo i tuoi
richiami... folcloristici"
"EH, lo so. Guarda,
guarda questa meraviglia..." mostrandole un grosso
arco sopra la scrivania, poggiato su panni che sembravano velluto. Tre
tipi di legno di colori diversi svettavano contro il tessuto "
Preciso, magnifico, di valore... Arco Tradizionale Mongolo in fibra e
legno, adatto anche ad allunghi superiori e fino a 32 pollici,
ambidestro. Non
è uno dei più preziosi per legni e materiali, ma
ha il
suo costo e comprato proprio da un vero artigiano. non quelli che si
trovano adesso che sono fatti in serie e non calibrati per il
portatore. Questo... è personalizzato! Ma... si, ok. Ti ho
chiamato perchè avrei bisogno di parlare con te. " accorosi
alla fine che sembrava offesa e scalpitante per l'attesa.
"Di cosa. Della tua
collezioni di armi? Mi hai fatto tornare per questo? Io dovrei.."
"Si, si. E' proprio di
lui e alcune cose che hai detto, che vorrei... chiarire?!? Discutere?
O..."
"Cosa vuoi..."
incrociando le braccia nervosa e stanca.
"Mi auguro che
già l'effetto non sia svanito. Vorrei parlarti
dei discorsi su questo posto che ti sei lasciata sfuggire...
Ho
riflettuto, mentre tu parlavi con Jd di sotto ho chiamato
velocemente mio fratello e... Ho deciso di trattare certe
cose con te per
capirle meglio. Come ha detto mio fratello, mi hai aperto un mondo..."
"Ah... addirittura..."
"Non fare la polemica.
Siediti qui" indicandole una delle poltrone
"perchè ho bisogno di un altro parere, mente, occhi... Su,
non
abbiamo tutto il giorno!" prendendo carta e penna dalla scrivania e
dirigendosi verso la zona con divani e poltrone.
Ricordo che è una storia scritta di seguito, anni fa, senza
rileggere ma postata perchè mi hanno detto che valeva. Ma
non è riletta o modificata o simili.
"Parlarne qui non ha
senso, devo mostrarti una cosa e là saremo
più comodi" prendendo dei libri dalla libreria di fronte e
qualcosa dalla scrivania.
"ossia?" parecchio
irritata
"..." fissandola per un
momento "non quello che credi. Non ho ancora
fatto fare delle modifiche più... moderne a questo ufficio!
Anche perchè ormai passo più tempo lì
che altrove, o in questo posto negli ultimi tempi. Quindi ho bisogno
della Sala delle Analisi e Pianificazione. Non puoi
immaginare le cose che ho fatto mettere lì.."
"Ma stai a dire che hai
una stanza dove pianifichi e analizzi?... lasciamelo dire! Non me lo
aspettavo..."
"Non mi sfottere, un
ufficio è un ufficio. Mica posso portare tutti i membri del
consiglio qua dentro. Fanno già casino abbastanza in
generale, non qui. Grazie"
"Quindi sarà
una stanza della guerra con computer e roba simile?" sfottendolo.
"Ma va, pensavi fosse la
sala controllo per il lancio della Nasa?... io non ci capisco niente di
tecnologia, faccio fare agli
altri. Magari potessi essere un genio che crea roba da se che
rimangono nella storia!... "facendola sorridere "Ma
posso vantare qualcosa di simile, con i sacchi di grana..." facendole
l'occhiolino sfiorandosi le dita ad indicare i soldi "...
aspetta però che non trovo la scheda..."
"Mi devo preoccupare per
caso? Questo ufficio maestoso, tutto in perfetto ordine e non trovi una
scheda?"
"La scheda di accesso!
Per entare! NOn siamo tutti perfetti, permettimi di dimenticare dove
metto le cose, dovendo correre sempre... ah! Eccola.
Perchè l'avevo messa qui? Boh, il punto
è... "chiudendo il cassetto e avvicinandosi a lei "che
qualcosa in testa mi dice di chiederti delle cose..."
"Mh... almeno non sono
pareri di trucco e moda, sono negata...." atteggiandosi a spavalda che
prende in giro.
"Simpatica... ma potrei
anche dirteli i miei segreti. So che alludi a quello! Ma prima..."
alzando il dito indice della sinistra per poi premere un pulsando
nascosto in un pannello di legno inciso, che rientrò "...
cè qualcosa che voglio tu sappia!"
Lia restò a
fissare una parte del pavimento che scorreva sotto la libreria,
rivelando delle scale. Si trovava nello spazio tra la libreria, la
finestra e l'angolo più vicino della scrivania, e lo aveva
visto camminarci sopra, senza notare niente. Si vedeva prima, questo
panello o quel che era, se si osservava per curiosità?
"Tu non puoi immaginare
i passaggi segreti, le stanze chiuse senza finestre o sbocchi, i mini
corridoi che danno verso le altre stanze sparsi per il maniero.
Credimi, sono ovunque e senza che te ne accorga, tanto che l'hotel di
H. Holmes in confronto è una casa di bambole.
Molti cèrano, altri li ho fatti fare io, neanche i
Capitani e tenenti della cerchia del consiglio dello Chateau ne sanno
niente. Diciamo che, a parte i miei tre amici e mio fratello, solo io
qui attualmente ne conosco ogni ubicazione e modo per attivarli o
entrarvi."
"Fammi indovinare,
è il modo che usi per tenerti, e mantenere, le tue amanti
all'oscuro degli uomini? Magari mentre strepitano che vogliono un paio
d'ore libere per... ricrearsi, mentre tu hai l'harem qui sotto?"
"Se fossi stata un altro
me la sarei presa, ma sei tu e... levati quel sorrisetto
dalla faccia. Non faccio queste cose e io... non ho bisogno..." con un
sorrisetto malizioso "ma te lo spiegherò, andiamo per ora.
Devi vedere... " iniziando a scendere. Lia guardò prima lui
mentre scendeva, poi la stanza intorno a se, chiedendosi se la parte
scorrevole si sarebbe richiusa. Eppure, nessuna paura.
Così affrontò le scale. Da quello che sembrava un
luogo in penombra, si attivarono in qualche modo delle lampade a luce
fredda da farle chiudere gli occhi un attimo per ambientarsi, e
scoprì che non erano in un ambiente nuovo, ma in una sorta
di corridoio stretto che prendeva varie vie. Quelli che sembravano
oggetti erano invece dei pannelli di legno o ferro scorrevoli.
"Te l'ho detto che
è un ambiente antico. Questo... quelli che vedi sono gli
antichi metodi per spiare e controllare la gente nelle stanze.
Ci sono dipinti o decorazioni con degli spiragli ove
guardare. Si spengono qui le luci, si fanno scorrere silenziosamente
questi pannelli e vedi e senti cosa accade dall'altra parte. IN alcuni
ci sono solo dei tubi per sentire solo la voce, come per i fari nei
primi del secolo scorso sai. Tubi che attraversano le stanze
collegate ad aperture mascherate nelle stanze che finiscono in questi
corridoi, con una sort adi piccolo cornetto dove appoggiare l'orecchio.
"
"E' per questo che non
lo sanno gli altri? Hai paura che ti controllino?"
"Ni... tranne chi decido
io, nel corpo principale, questo, ci vivo solo io e i capitani nelle
ale. Ho un appartamento enorme diviso per vani come Maria Antonietta,
infondo siamo in Francia e questo edificio è stato
modificato nei secoli, ma tutti gli altri vivono nelle nuove ale. Solo
i capitani vivono nelle due braccia dell'edificio originale, ma nei
piani più bassi. Io e chi decido io, nelle stanze in alto e
solo io attualmente conosco questi passaggi. E si, molti conducono
anche in molte camere tra i vari piani, ma non li uso quasi mai. Sai,
è difficile trovare qualcuno di cui ti fidi tanto da
rivelare certe cose..."
"E lo stai dicendo
a me..." rispose di colpo lei, scostandosi da una feritoria
dove si notava una stanza pregna di tessuti color porpora e divani
imbottiti. Almeno era quello che aveva intravisto per un attimo.
"Non hai forse detto che
te ne stai andando? Dovrai sigillarlo nella tua mente, portandotelo
dietro fino alla tomba perchè due persone possono mantenere
un segreto per sempre, solo se uno di loro è morto. E tu,
è quello... che vuoi, no?" sorridendo beffardo.
"e tutte le azioni
più sinistre che hai fatto? Mi stai dicendo che me le
racconti e ti liberi solo perchè io li conserverò
nella morte?"
"Oh, che parole
poetiche. Ni..." ridacchiando
Milan
proseguì per vari corridoi, sempre seguito da lei,
finchè non usarono altre scale varie volte. Era chiaro che
stavano attraversando i vari piani, nascosti da quelle pareti segrete.
"Milan, dove siamo
diretti?"
"Al Core dello Chateau.
Là dove nessun altro se non mio fratello ed io entriamo,
tranne rari casi. Solo in un ambiente ho portato Jd, ma avevo bisogno
che tenesse una cosa. Ma adesso vedrai..." Scale su scale,
sembravano interminabili, tanto che lei iniziò a sentire le
gambe stanche e si preoccupò che l'effetto del medicinale
fosse finito. E Milan continuava a parlare, parlare.Sembrava ad un
certo punto che lei si sentiva il fiatone, che Milan si fosse fermato e
non vi erano altre scale. L'ambiente che trovarono
alla fine dell'ultima scala era nettamente più moderno.
Telecamere e porte a pressione azionate da codici, con pavimenti di
metallo e muri bianchissimi. Milan digitò, si fece
scansionare le retine e oltrepassò con lei tre porte simili,
ma con metodi di apertura differenti, dagli occhi, alle impronte delle
dita a quelle delle orecchie. E ogni volta che lui si voltava, la
trovava con le sopracciglia aggrottate a fissare ogni cosa con la testa
reclinata di lato, a volte con l'orecchio parallelo alla spalla.
"Vadiamo, da cosa
possiamo cominciare il tour..:"
"Perchè
dobbiamo fare..:"
"Sh! perchè
voglio io... vieni, ti mostro la Sala della Tela"
"Tela..."
Dopo l'ultima porta si
erano trovati in una sorta di spazio circolare enorme, suddiviso da
porte, con un pilastro così grosso da far paura,
circondato da piante decorative, così come gli angoli
rientrati tra quelle che sembrano porte per qualcosa. Tutto era bianco
lucente, quasi innaturale contro il colore delle porte in ferro
massiccio e i pavimenti caldi di qualche marmo scuro ma non
nero.Quell'ambiente circolare era così enorme, che se non vi
fossero state le zone di luce direttamente a muro sul tetto come in
penombra, senza apliche o vere e proprie lampade esterne, non avrebbe
visto la fine.
"Ma quanto è
grande?"
"Quanto tutto lo Chateu,
nuovo e vecchio insieme. Se ricordo bene dovrebbero essere 29 acri e
più, adesso però non ricordo se compreso i
boschetti... mi hai fatto venire il dubbio adesso, non ricordo se sono
anche nostri! Controllerò, comunque qua sotto si estende
anche sotto i giardini... Ah e per la cronaca, non ho preso l'ascensore
che non hai visto, ma siamo parecchio, parecchio in
pronfondità che non riuscirai mai a capire quanti metri
sottoterra siamo da quelle scale. Ma diciamo che, anche senza i
rinforzi di questo posto, mai, nenahce per un terremoto, lo Chateau
crollerà qui."
"Aspetta, tutte quelle
scale..."
"Non te nei sei accorta
perchè parlavamo, ma siamo così in basso che lo
Chateau a confronto, se visto da qui ha le dimensioni di un campo da
calcio. E lui ne supera... accidenti, non ricordo se otto o dodici in
dimensioni totali. Si vede che non prendo le carte da un
pò... comunque..:"
"Non ci credo. E' come
se fossimo in una miniera? Ma quelle scale..."
"Secondo te
perchè ho parlato tanto? Quando la mente è
occupata tempo e spazio cambiano, vero? Che scendere e basta...
però come ho detto siamo davvero tanto in
profondità. Se avessimo preso l'ascensore avremmo fatto
molto prima, ma no nsarebbe stata la stessa cosa. Io stesso uso le
scale per un motivo. Mi permettono di pensare nel frattempo... puoi
ancora non crederci, ma siamo tantissimo sottoterra. E ora, andiamo
alla Sala della tela."
Si
appropinquò verso una porta in fondo all'ambiente e la
azionò, entrando. Lia scoprì che era un immenso
atelier. Decine e decine di abiti protetti da cellophane, divisi in
appendiabiti a barra come si vede nei cinema con le rotelle. Una barra
a ruote con decine di abiti affiancata ad un'altra, disposti
uno a fianco all'altro, quasi a riempire quella stanza gigantesca e
altri alle pareti su quei nastri trasportatori tondi da lavanderia che
si innalzano verso l'alto. Sembrava di essere in qualche set
cinematografico o magazzino di mostre su abiti.
"la Sala della Tela. Non
chiedermi il nome, mi è venuto così per renderlo
figo" prendendosi una strana occhiata da lei "qui teniamo
abiti di varie epoche e stili, ovviamente con le stoffe
migliori. Sono di qualità superiore degli stessi atealier,
sia storici che moderni. Questi abiti costano quanto il debito pubblico
di una nazione, e non tutti. Solo una parte..."
"ma perchè..."
"Perchè amo
gli abiti e indossarli. Te l'ho detto. Da piccolo ero povero, mettevo
addirittura gli abiti di mio fratello quando non potevamo prendere di
nuovi, sopratutto quelli della domenica per la messa. O per le feste
dove dovevi essere vestito meglio. Ho un debole per abiti
fatti su misura, anche per quel motivo, e delle stoffe migliori. E amo
lo stile settecento o ottocento. Come vedi da cosa indosso, prendo
spunto da quegli stili e li ritengo davvero grandiosi per un uomo.
Anche ora grandi industriali, presidenti, pezzi grossi si vestono con
giacca, cravata... NOn saprei dire... mi sento a mio agio quando li
indosso!" guardando le fila di abiti intorno.
"Ma tutti questi abiti
sono tuoi?"
"Ah ah ah, no. Ci sono
miei, ma anche di Dorde e da donna. Abbiamo avuto bisogno di
qualcuno che ci accompagnasse e facesse bella figura, così
prendiamo uno di questi abiti col patto di ridarcelo non rovinato,
subito dopo. Anche perchè, molti sono di stilisti famosi e
di stoffe che costano un rene, in base al metraggio utilizzato. Ma non
solo, abbiamo organizzato per certi soggetti danarosi e potenti anche
feste in maschera e di compleanno particolari. E ci vogliono gli abiti
adatti, sopratutto se sei l'Ospite, l'organizzatore. Ci sono
stili medievali, rinascimentali..."
"Vuoi dire che qui hai
una collezione di abiti storici?"
"Di ispirazione storica,
si. E non a caso sono amante ed esperto di scherma moderna e medievale,
o storica, come vuoi metterla. Molti uomini qui allo Chateau conoscono
queste antiche arti di combattimento, ma non solo, e le utilizzo per
spettacoli in queste feste. Non puoi lontanamente capire quanto piaccia
alla gente qualcosa del genere. Evadere dalla quotidinità
moderna per ore di immersione in feste di stampo antico. Anche i cibi
sono di rievocazione storica, così la musica... Ma gli
abiti, quelli sono importanti. Ci sono stati anche premi per gli ospiti
con abiti migliori. Certo, mi è costato un pò
organizzarle. Ma tra la musica, gli spettacoli di danza, combattimento
e tornei, le cibarie e altre minori, non sai quanto invece ho ricavato.
Perchè mascherato da prezzo di partecipazione ho messo su un
gruzzolo niente male, alla fine."
"Aspetta, se hai speso
un tot per organizzare tutto..."
"Camerieri, cuochi,
guerrieri, ballerini, altre figure di servizio sono tutti miei. Quindi
darò loro un extra ma ben diverso dal pagare totalmente
tutta una serie di figure esterne. Le cibarie, molte
già pronte, me le procuro a poco da persone che
conosco che mi fanno un buon prezzo, sopratutto che compro
all'ingrosso. Sempre però di qualità, ma
comprando grandi quantità mi costano meno. Poi i miei cuochi
preparano il resto. A volte le feste avvengono qui allo
Chateau o in un'altra dimora, ma dipende, appunto, dalle persone. POche
conscono e vengono qui. il punto è che come in passato anche
adesso, l'abito fa il monaco. Come si dice nella
tua lingua. Se qualcuno vedesse un uomo trasandato, automaticamente lo
etichetterebbe come povero, magari malvivente e simili. Ma uno come me,
osservato adesso, sarei magari considerato qualche manager o pezzo
grosso. Senza sapere nulla di me. E di chi si fiderebbero tra i due?
Quindi ecco... "Abbaracciando con le mani aperte verso gli abiti la
stanza "... perchè ho questo tesori. per me sono tesori,
molti creati proprio da modelli originali e illustrazioni di epoche
passate, maggiorando con le stoffe il valore. Quelli in vendita o in
affitto da sartorie storiche valgono un quarto o un terzo di questi.
Magari cè qualcosa per te che..:"
"NO! Non credo... io e
gli abiti femminili non andiamo d'accordo, semplicemente
perchè addosso a me non rendono. Mi sono bastati gli abiti
che mi obbligavano ad indossare, che sul mio fisico o in generale su di
me, non andavano. Li lascio volerntieri a donne in
tutti i sensi..:"
"...! Come vuoi. Allora
ti porto in un altro settore. La Sala dell'Arte"
Uscirono da quella ed
entrarono in un'altra opposta, completamente piena in ogni angolo di
dipinti, statue, anche trittici di legno o intere pareti sradicate e
posizionate lì dentro. L'unica differenza con l'altra era
che ogni tipologia era divisa in stanze con pareti trasparenti.
"Come per l'altra, anche
qui cè un ambiente controllato e adatto. Per i dipinti un
controllo mirato di temperatura e umidità, diverso dalle
altre categorie dell'arte. Qui ho tutta una selezione di creazioni
artistiche di vario tipo, dal più antico al moderno. Ci sono
anche dipinti e opere che ho recuperato dal bottino nazista da..:"
"nazista?"
"oh, si. Forse lo sai,
ma le opere venivano portate in treni specifici dritti in germania. COn
la caduta, molti gerarchi scapparono o vennero aiutati a cambiar vita,
tenendo per sè però certi segreti. Come stazioni
sotterranee abbandonate segrete e bunker mai svelati. Molti
hanno vissuto fino alla morte in pace in paesi caldi con altre
identità, portando la gente di quei luoghi a non immaginare
quali demoni avessero vicino. Altri sono stati scovati, anche da
persone che conosco e sono riuscito a farmi dire alcuni segretucci che
neanche il governo attuale tedesco ne è conoscenza...
così ho trovato una stazione segreta in germania con ancora
vagoni e treni interi, lasciati come erano anni prima, ricchi
di cose! Ed eccoli, conservati qui. Tesori rubati tornati alla luce e
protetti..:"
"Quindi stai dicendo che
tieni qui sotto opere considerate perdute e che nessuno sa esistano
ancora?"
"Esatto, esatto. Perfino
il governo russo continua la ricerca della leggendaria e preziosissima
camera d'ambra del palazzo della grande Caterina di Russia. Ma anche
ori e pezzi del valore incalcolabile presi e mai ritrovati. Quelli,
nonostante abbia tentato come un disperato perchè amo l'arte
come mio fratello... bhe, ho fallito. Ma questo non ha interrotto
l'amicizia, l'appannaggio e legame con quel paese. Sanno bene che se
avrò notizie, loro li riavranno. Ma questi non posso certo
ridarli ai proprietari, chiunque ora siano. Significherebbe dar conto a
tutte le autorità possibili di chi erano le fonti, cosa ho
trovato in quel luogo e perchè non ne ho dato notizia.
Ah, se lo avessi visto. Una stazione splendida, nascosta da
un muro, dopo aver sradicato traverse e binari. Finora solo
io e altre persone conosciamo quel posto, che cela quello splendore di
ingegneria dei primi del novecento e treni immacolati e straordinari,
non toccati dal tempo. Hanno un certo valore ma sai, li sto
conservando..."
"per rivenderli ad
appassionati del genere al doppio..."
"No... fin da piccolo ho
sempre sognato un treno e un binario mio. Come nei libri di Agatha
Christie o gli Zar o altri regnanti, con il loro treno e vagoni
personali per viaggiare veloci, indisturbati e comodi. Bene, voglio
istituire una linea personale per me o altri che decido, vogliono fare
un viaggio in treno in stile... originale. Ecco perchè li
conservo..."
"Oh... ora capisco.
Interessante... ma per te sarà facile, sei un pezzo grosso,
no?"
"Esatto, esatto...
diciamo che dopo aver faticato tanto, voglio un pò di
frutti. Ma non quelli di ogni riccone del mondo. Si può dire
che io desideri piccole cose che un tempo erano possibili solo a
ricchi, adesso fanno ridere. Ma per me sono il sogno di un bambino
povero che le desiderava e ora le rende reali. Ecco
perchè in un certo senso capisco cosa desideravi e hai
perso... "
"..."
"Ti mostrerei le opere
una ad una ma staremmo ore, cè moltissimo da dire su ognuna,
meriterebbero davvero giorni. ma tu hai un... appuntamento. No?. Vieni
proseguiamo per un'altra sezione. La chiamo Sala della Luce"
Varcarono la porta di
un'altra mostruosa stanza che pareva interminabile, piena
però di teche di vetro di vario tipo di gioielli e
tesori, di materiali preziosi. Milan passò
lentamente davanti a tutte le teche, mentre Lia in silenzio vedeva
monili di ogni tipo, foggia, stile, età. E quella enorme
stanza ne era satura, riempiendo ogni teca che si elevava ad altezza
uomo sia se quadrata che rettagolare.
"Qui conservo ogni...
diciamo pagamento che mi è stato fatto. Ci sono persone che
non conservano nei caveau denaro, ma beni materiali di questo tipo e li
usano per pagare. Ho anche venti piani di lingotti d'oro, piani nel
senso dell'altezza dei lingotti, ma come questi gioielli, avendo per
altri lavori risorse liquide e veloci, li porto qui. Nessuno
conosce questo luogo, sa come entrarvi, ha i più moderni e
pericolosi metodi di protezione, quindi posso tenerli così,
senza caveau. Non sono meravigliosi? Ho pezzi romani, vichinghi,
egiziani ma non solo, per passare a ogni epoca passata. Molti pezzi mi
sono stati dati proprio per il loro valore sia storico che dei
materiali. Ho anche i pendenti della memoria, quelli in argento che
all'epoca valeva, con ciocche di capelli e foto di chi si voleva
ricordare. Anelli maschili e femminili con zone cave segrete, un anello
romano in oro che è il mio preferito e vorrei farne fare una
copia. Ci sono pezzi come questo che da quando li ho visti ho deciso
che mai li venderò. Qualcosa mi attrae e lega a
loro, ma per evitare che mi venga voglia di indossarli, sia
mai che si rovinino dopo secoli senza danni, li tengo ben custoditi
qui. Ma una copia la voglio. Pensi che stia esagerando?"
"No. Anche io volevo
degli oggetti, in argento visto che indosso solo questo materiale, a
cui tengo. Come un ciondolo antico, composto al centro da una
labradorite fire blu, con una ghiera sottile a torchon, formano come
quattro lati quattro onde, una specie di foglia o qualcosa di
simile a forma di S si collega all'altra formando da una parte una
sorta di semicerchio apppuntom e dall'altra a formare una
punta. Quattro volte onda e quattro una punta. Il tutto circondato da
decori in stile filigrana che terminano con archi e punta. ma dovresti
vederlo per capire. Ma ci sono affezionata e avrei voluto indossarlo. E
poi orecchini a forma di ricciolo, braccialetti a cerchi concatenati e
l'anello dal quale non mi separerei mai...."
"Un regalo importante?"
"No, non è
antico, solo quel ciondolo lo è, ma dal momento in
cui l'ho visto ho avuto il bisogno di averlo. Mi piacciono molto i
giochielli chiamati Scripta, gioielli di varie tipologie e fogge con
delle parole incise a mano sopra. Quello che amo dei gioielli, quelli
fatti davvero bene, sono da orafi che creano un solo gioiello con le
loro abilità e le capacità di incidere, con
strumenti a mano, senza quelli meccanici, parole e incisioni vari.
Trovi un bravo orafo se è capace di usare i bulini. Se sa
incidere e creare lettere e disegni con quegli strumenti a mano, hai un
ottimo orafo... ama anche le filigrane antiche... "
"buono a sapersi. Quindi
hai fatto fare l'anello?"
"No, ammetto che
facendolo fare da me era impossibile. Non ci sono più orafi
che fanno cose come un singolo anello con una scritta sulla fascia,
peggio se bombata. usalno solo le macchine e per la bombatura non
riuscivano. Così hanno detto. Facevo una ricerca e ho
trovato per caso l'anello della St. Justin in argento, chiamato Welsh
love ring. Ne ho uno che lo ricorda che portai anche in Irlanda con
quella persona, e tra l'altro ancora non ho capito come fosse sparito
mescolato fra la roba che avevo in quel cassetto e poi magicamente
ricomparso. E lei che diceva che potevo essere io ad aver incasinato le
cose, quando lo mettevo sempre in un a ngolo a sinistra,
proprio per prenderlo facilmente. Comunque sul'originale...Ricordo che
l'ho guardato e ho detto, è mio. Poi ho letto la descrizione
e il significato delle parole e l'ho desiderato ancora di
più. Senza motivo, ma qualcosa mi diceva che era mio..."
"Cosa diceva quella
scritta?"
"Un fodrwy i ddangos ein
cariad; Un fodrwy i’n clymu. Un anello per mostrare il nostro
amore; Un anello per legarci. A quanto pare è ispirato al
vero anello di Llywelyn che discendeva da Lady Godiva, che si
innamorò di Joan, figlia del re Giovanni
d'Inghilterra, nel 1206. Uno dei più famosi e amati Signori
del Galles e l'anello d'amore gallese, incarna l'amore tra
queste due persone nella loro lotta per scongiurare le invasioni
dall'Inghilterra. Inoltre da cosa ho letto sembra che fosse da questo
che un certo scrittore prese e modifico, e
allungò, una famosa frase per descrivere una
storia famosissima del fantasy legata a degli anelli. Eppure senza
leggere quel testo, vedendo solo le foto, sai sul motore di
ricerca nella sezione immagini, l'avevo considerato per me. Mio. Fu
così che tentai di averlo ma era di un brand gallese.
Comunque un giorno volevo averlo, ma penso che non accadrà
mai. Comprarlo da là costava davvero tanto, arrivava al
prezzo di una fascia in oro, pensa. E non avendo soldi ho solo
desiderato averlo, come quel ciondolo e basta. QUindi quel
che dici non è assurdo. Non sono poi persona che giudica su
queste cose, sono ben altre le questioni su cui gettare un pensiero"
"Mi spiace che tu non
abbia potuto avere cosa desideravi, ammetto che io ho qui tutto questo,
eppure non mi interessano affatto tranne quell'anello, eccolo."
mostrandole un antico anello romano, ma prima che potesse
vederlo, lui si ricordò di una cosa e la chiamò
in un'altra vetrina.
"Il pezzo di maggior
pregio di questo posto, che da solo vale miliardi attuali, è
questo. L'intagliatore ha a quanto pare a comprato grezza
questa gemma dandole il nome Heelal, universo, per le inclusioni. Era
appassionato di stelle e universo, quindi eccolo... Più che
pagamento è stata una donazione di una persona che da povero
è divenuto abbastanza ricco da averlo. Parlo ovviamente del
solo diamante..."
"Un diamante... blu?
Come l'Hope?"
"oh, lo conosci! E' raro
che, parlando con qualcuno, questi capisca tutto
ciò che dico..."
"Credimi, siamo in due.
Una volta sono stata pure trattata malissimo al liceo per una cosa che
riguardava una stampante... ignoranti!"
"Stampante?"
"Si... eravamo
in una classe con un pc e al solito quelle che se la tiravano e
prendevano smepre più di tutti, facevano le
professorine , quando non se sapevano invero nulla. Accadde
così... Una, Maria, faceva la scema al solito dicendo che
quando arrivava a casa sua il tecnico per controllarle il pc,
gli avrebbe fatto tante di quelle domande che, parole sue, sarebbe
stata tecnico anche lei. Ebbene, io dagli undici anni avevo a che fare
con i pc dal famoso pentium e pentium due, che da noi arrivavano sempre
più tardi. Fatto sta che da sola, essendo sempre sola,
imparai e lessi così tanto da aprirli e ripararli
da sola. Dopo un pò comprai io stessa i pezzi dope aver
studiato le caratteristiche e assemblarli. Mai capitò una
volta che un mio pc avesse problemi, tranne di vecchiaia,
diciamo. Studiai anche il funzionamento dei modem, e altre cose
comprese le stampanti. Al tempo ai miei il pc serviva per lavoro, era
obbligatorio, quindi accettavano di pagare. Non compravo roba costosa
ma la fascia era buona e non scarsa e non avevano mai problemi. Tranne
appunto se usati troppi anni. Quel giorno l'altra, la famosa Elisabetta
del cento su cento, disse che doveva provare la stampante nuova che suo
padre aveva comprato, ma era così straordinaria da
far foto meglio di quelle del fotografo. Al che io,
sapendo le differenze tra bubblejet, piezoelettrica e laser, oltre a
quella ad aghi, le chiesi quale versione fosse e quanti ugelli avesse,
così dal numero potevo calcolare le prestazioni...
ebbene, mi guardarono tutti con schifo, risero di me e mi
trattarono negativamnete. NOn sapevano neanche di che parlassi, quelle
che prendevano più di tutti e si vantavano di sapere sempre
tutto e io, stando sempre sola, non avevo compreso che per loro ugello
significasse altro. Ma per loro la figura vergognosa l'ho fatta IO!
Come quella volta che quella Maria non sapeva far funzionare l'audio
del pc con le casse e , tornata a posto, disse che non cèra
niente da fare ed era rotto. io allora mi alzai, andai nella vaschetta
di windows in basso, aprì la scheda delle impostazioni e
controllai i driver, aggiornandoli nel caso. Ebbene, dopo aver chiuso e
averli sentiti che mi prendevano in giro perchè tu>... ebbene,
riaprì il brano che aveva spostato in documenti ed ecco che
funzionava senza problemi. Ricordo ancora il silenzio di tomba
perchè avevano fatto una figura tutti di cacca che volevo
ridere... quante cose ci sono così, eppure alla fine sono
stata sempre io quella strana e sbagliata. E sapevo sempre di
cosa altri parlavano, come il fatto dei biscotti. Il marito di
un'insegnante chiese a tutti se sapevamo perchè si
chiamassero così, e io alzai la mano e dissi che
era così per la doppia cottura. Ebbene tempo dopo si
parlò del fatto che io sapessi cosa significasse latente,
mentre loro no, e ripeto primi anni delle superiori, e mi dissero che
dovevo aver barato. Come per la questione dei biscotti, la
famosa Elisabetta disse che lei aveva risposto prima di me e io avevo
copiato la sua risposta, vantandomi. Non hai idea la voglia di morderla
al collo che avevo..." mostrando uno sguardo irato e omicida
"Capisco... e comprendo
anche il perchè di tanta tua rabbia! però posso
constatare che realmente sai sempre di cosa parlo e a cosa mi
riferisco, mentre loro... potrebbero dire lo stesso?"
"Non credo, il problema
è che questi nella società hanno famiglia e
carriere e sono visti meglio di me. Non per niente da piccola mi
rivedevo in Leopardi e e il suo passero. Quanto lo consideravo e al
tempo stesso odiavo Leopardi per le sue poesie. Sai, cè
stata anche una cosa con una sua poesia tra l'altro..."
"Ossia?"
"La poesia A Silvia...
alle medie. Le prof mi odiavano a morte perchè non ero come
le altre e ricordo bene che quella ci disse di aprire la pagine
dove vi era la poesia e leggerla noi, a mente, per vedere cosa ne
pensavamo. Ricordo che iniziai a leggerla e vidi che vi erano tante
domande a questa persona, ma sembrava come se non vi fossero
risposte, anzi, come un qualcosa di chiesto ma non detto, solo pensato.
E poi la continuai. QUando la prof ci chiese cosa ne
pensavamo iniziò a parlare una stronza che si chiamava
proprio Silvia che era uno schifo di persona disse solo, e non posso
dimenticarlo . Io
rimasi un pò così, perchè invece di
pensare come me che cèrano tante domande verso una
persona, ma non sembrava esserci mai una risposta, lei aveva
solo puntualizzato che cèrano... punti interrogativi! E sai
cosa disse la prof? Le fece i complimenti per l'acutezza di mente e che
lei era così sensibile da aver capito la poesia, mentre
puntandomi con gli occhi come un seguio su un fagiano, disse come
proprio a me ma doveva essere a tutti, che non tutti purtroppo avevano
un animo e una sensibilità del genere. Quanto mi venne da
piangere, ma mi trattenni. Ma d'altronde, è la
stessa prof che mi mise col banco a solo perchè
secondo lei ero una distrazione per gli altri, e un giorno chiesi di
andare in bagno e al solito modo sgarbato me lo concesse. Al mio
ritorno, che avevo dovuto aspettare una ragazza, mi
sbraitò con occhi furenti chiedendomi dove fossi stata. Non
credo di essere stata fuori che cinque minuti o un pò di
più, ma nenahce dieci. Eppure davanti a tutta la classe mi
inseguì quasi urlando come una pazza dicendo che mi ero
permessa di andare al piano superiore, per noi off limits, ed ero una
poco di buono. Che approfittavo della sua gentilezza per fare cose
proibite. Io, che rispetto davvero a certe puttane merdose dentro, non
facevo niente di male ne mi azzardavo, se non dopo aver chiesto. Se
alle elementari avevo compagni stronzi che riuscivano a circuire le
maestre, alle medie erano le isnegnanti vergognose e le stronze e
stronzi le seguivano. Prendevano esempio. Sempre, anche se io non
cètrano niente, finivo per essere incolpata di tutto e
isolata. Magari io alla fine stufa rispondevo e affrontavo le compagne
o i compagni più stronzi, ma ecco che le deficienti di
insegnanti comparivano magicamente in quel momento, non quando mi
facevano o dicevano le cose, no... e i miei incazzati perchè
dovevo comportarmi a modo! per questo mi dispiacevo per
Leopardi, perchè un pò ci rivedevo me e odiavo la
cosa. Per questo ho amato e odiato di Luigi Pirandello. Ridordo la prima volta che l'ho
letta in classe, e a quanto desiderai davvero e anzi, giurai a me
stessa che mai mi sarebbe accaduto ciò che era per il
protagonista e Leopardi, essendo già simile a
loro. Ma così non fu. E finì davvero con la
visualizzazione, per fare come Belluca, scappando in un mondo da me
creato, vero quanto il dolore, per non soffrire la realtà. E
sentirmi come Leopardi. Quanto ho lottato e quanto invece sono finita
come loro..:"
"Mi spiace, la
vità è amara e ingiusta con chi invece merita.
Però sei qui..:"
"Io sono qui
perchè hai voluto a tutti i costi parlarmi di
qualcosa, e invece di lasciarmi andare, mi fai vedere il
tesoro che custodisci nell'intestino di questo posto"
"Tu credi al destino?"
"Intendi agli
accadimenti che avvengono, nefasti, dopo che la gente ha gufato contro
di te? Non lo so, un tempo conoscendo una certa persona, avrei anche
detto forse. Magari certe cose alla fine accadono perchè
speri e ci credi... Ma ora non più. non credo in
divinità che tessono la tua vita e la decidono e non voglio
che ne esista anche solo una, che lo faccia. Non credo che
esista il Karma e simili. Da sempre ho voluto crearmi io
tutto, raggiungere le cose non importa con quanta fatica e quante
avversità... tempi ormai remoti!"
"Bè, avresti
mai immaginato però di visitare le viscere di un antico
castello come questo?"
"Effetivamente no.
Quella persona amava dire che viveva in un castello e avrebbe voluto
viverci davvero, ma solo suo. Io nella realtà non ho niente.
Solo in quel mondo avevo qualcosa..."
"Beh, io posso dirlo. E
che castello... sai, era di Jeanne d'Arc per passare poi in mano a
successori o nuovi proprietari, che lo modificavano ogni
volta..."
"Aspetta! Giovanna
d'Arco? Quella?"
"Si, pochi lo sanno ma
non è mai morta..:"
"Si, so che scovarono
diversi documenti dove figura la sua firma e molti ritratti ed
effigi, con le informazioni che furono eliminate durante la
prima guerra mondiale..:"
"...per cancellare il
fatto che invece non perì mai quel giorno, ma fu scambiata e
salvata. Vedi la diversità di firme nei documenti del
processo e quelli datati dopo. Si sposò con un guerriero
fedele a coloro che l'avevano spalleggiata in guerra e
comprò e vendette addirittura alcuni possedimenti. Ci sono
documenti antichi che recano la sua firma, così come altri
che parlano dei fratelli che chiedevano permessi, soldi e pedaggi per
raggiungerla. Altri affermano che loro la riconobbero come la vera
Jeanne d'Arc. nel periodo della prima guerra mondiale, per cercare
stimoli per i francesi, si scelse di riesumare la figura di quella
donna come pungolo e così avviarono una sorta di pulitura
dellle tracce che la raffiguravano o ne parlavano. O la chiesa non
avrebbe mai acconsentito se scoprivano che i loro predecessori si erano
lasciati fregare. Bruciarono un'altra e lei visse nobile. E la fecero
santa proprio per tutto ciò che cancellarono. le carte che
ho visto e letto io, che conosco, sono uscite fuori per caso
o da archivi vari. Altri sono scomparsi, sia una tavola raffigurante
lei e il marito, sia dipinti e incisioni che ne riportavano il nome. E
in Francia dopo quanto sappiamo, era impossibile, impensabile che una
donna anche di un certo ceto come era divenuta per matrimonio, potesse
e le fosse concesso l'uso di quel nome. Se non fosse lei, se non fosse
riconosciuta. La pucelle, come era riconosciuta lei e solo lei, poteva
firmare in quel modo solo se fosse la vera. E il marito chi era? Lo
aveva conosciuto proprio tra generali e fedeli del principe che
concessero titolo e matrimonio a loro due. Coincidenze? Non credo,
eppure ho atti antichi che dimostrano come fosse suo... e ripeto.
Avresti mai pensato di camminare tra mura antiche, perchè
quelle ci sono ancora immutate, di un luogo che lei..."
"Ma non siamo in
Borgogna?"
"Si... e sai
qualè la cosa bella? Prima apparteneva proprio a uno degli
uomini che volevano ucciderla. Col marito comprò il
possedimento e lo fece suo in questa regione, di fatto facendosi beffa
di lui e quelli con lui. NOn sai quante cose riuscì ad
acquistare e far suo, che appartenevano a coloro che la
vedevano come contro natura e da eliminare. Buffa la vita, vero?"
"Quindi questo posto..."
"Quel che vedi
è il risultato di secoli di proprietari e stili
cambiati, e aggiunti. Ma hai visto come è adesso.
Due ali intorno a un quadrilatero e successivamente fu installata una
torre centrale. Stile , o megli odetto
costruita con pietra calcarea locale in stile giacobino,
rivestita con bathstone. Copre un'ampia
facciata simmetrica sporgente al centro e alle ali esterne. L'ingresso
principale centrale è un grande portale ad arco in legno
Tudor, con
oculi congiunti, volute e capolini a spirale, che danno l'impressione
di una grande e bella dimora di campagna. I bovindi emergono dalle ali
anteriori, che poi si ripiegano dietro per creare una pianta generale a
forma di U con grandi cortili arieggiati. L'edificio nel suo
complesso e originario, forma un quadrato completo che racchiude
un
giardino ed è circondato da terreni ventilati da una parte,
un boschetto da un'altro, e alle spalle la montagna!... Sembro una
guida turistica, vero? Ma dovendolo spiegare ad ogni ospite, ormai lo
so a memoria. Ma il punto è che... non va bene. L'ho fatta
riportare diciamo al suo splendore, ma non basta. E jd mi ha
detto delle cose, dopo che avete parlato e stavi per andartene..:"
"Ma che avete una
connessione telefonica incorporata? Anche prima hai detto di aver
parlato con lui e tuo fratello, ma non mi è
sembrato..:"
"Siamo abituati a
comunicare velocemente e a parlare in maniera succinta ma completa.
Forse detta così non suona bene. E quanto pensi di aver
fatto, quanto tempo, dal momento in cui lo hai salutato fino a quanto
non ti ho fatto chiamare?"
"Oh, stavo per divenire
una porchetta arrosto, poco più a sinistra e finivo come San
Sebastiano..."
"Donna di poca fede! Mi
offendi! SOno uno dei migliori, sai? Con l'arco sono davvero bravo, non
ho colpito neanche..:"
"Si anche lui... hai
avuto fortuna che non abbia fatto movimenti inconsulti..."
"Eppure sei tornata,
nonostante stai mostrando dall'inizio insicurezza sulla fiducia e il
fatto della freccia..."
"COme dici tu, non
è da tutti dire di esser stati in questo posto, aver parlato
con il capo del casino che è successo in quella che si
può chiamare la terza guerra mondiale lampo, riveduta e
corretta e..."
"Mh.. sai che mi
sfagiola questo modo di presentarla? Ma... non è e non
è stata una guerra..."
"però sei
riuscito non so come a far cadere tutti i governi esistenti per uno
solo nelle tue mani..."
"Vero, vero... ma non
è così facile e da liquidare così in
poche parole. Ancora è in corso, ancora ho tanto da fare. E
ho bisogno di un tuo parere..."
"Perchè io...
non hai generali o..."
"QUi io sono il generale, e si, ho
parlato con tutti i miei..."
"E allora
perchè io!"
"perchè
è da quando ho parlato con te che voglio i tuoi pareri. NOn
è come con gli altri, e voglio sincerarmi di alcune cose..."
"basta che ti sbrighi
però, non voglio ritrovarmi con il buio..."
"Cè tempo,
cè tempo... intanto, visto che ami le pietre e gemme blu, ti
va di tenere il mano il diamante blu?"
"Ma sei serio? Un
diamante che non varrà mai neanche tutti gli organi che
avrei potuto vendere al mercato nero, tutti insieme varrebbero solo la
polvere di quella gemma..."
"Lo so, tu sei la prima
a vederla al di fuori di me, Dorde e... l'ex proprietario. Jd lo sa, a
volte con lui parlo di molte cose ma tu, come dice, ne capisci di gemme
e gli hai detto una cosa che mi interessa..." vedendola perplessa e
preoccupata insieme.
"Accontentami..."
sbloccando con una chiave e un codice la vetrina e dandogliela in mano
"ha gli stessi carati della Hope attuale. Ne ha persi così
tanti che pure i dietologi si sono commossi nel sapere quanto si
è snellita da unproprietario all'altro. Ed
è un peccato, secondo me. Quando valore e quanta
bellezza distrutta! Ma per ora voglio che la tenga in mano e mi
segua...alla Sala pianificazioni..."
Lia osservò
quella noce, era proprio grande come la noce più grossa che
avesse visto in tutti i giorni di natale passati, potendole mangaire
solo per quell'occasione. Blu con inclusioni che la facevano
assomigliare all'universo tempestato di stelle. La luce mofidicava la
tonalità di blu e non era molata e lucidata, ma
tagliata in un modo strano. Dalla forma sembrava sopra come
le patatine pringles, quella forma a paraboloide iperbolico
arcuato con le estremità verso il basso. Mentre la parte di
sotto era l'opposto. Si poteva definire come la parte superiore concava
come le patatine, mentre in mano la forma inferiore era
convessa, annidandosi bene nel palmo della mano. E le facce erano una
distesa di quadratini, non sapeva definirla meglio perchè
non le piacevano i tagli delle pietre, li preferiva solo molati e
lucidati, ma sembrava una patatina luccicosa blu con i tagli sulla
parte superiore a scacchi, quadratini per tutta la superficie. E quei
quadratini o faccette davano alla pietra, anche grazie alle inclusioni,
un'aspetto particolare.
"Mi spieghi
perchè è stata lavorata
così?"
"Chi me l'ha donata l'ha
comprata così, che l'aveva comprata dall'intagliatore di cui
ti ho parlato..."
"Che al mercato suo
padre comprò..." ridacchiando" ma non so che forma sia..."
"per ora sentila nella
mano e guardala... le belle cose questo meritano... e ora via, alla
Sala..."
"E gli altri posti? NOn
hai aperto le altre porte..:"
"Preferisco che si vada
a vedere certe cose poi... Sei qui per quello... mi era sembrato che il
giro turistico nelle viscere di casa mia dovesse essere veloce..."
Lia gli fece la
linguetta di schierno e uscì, mentre lui rideva e
teneva la grossa porta aperta ma era pronto a bloccarla con il pannello.
"Tu scherzi, ma
cè davvero poca gente che merita di vedere quanto ti ho
mostrato... "
"Eppure sembra che tutti
ti amino, hai gente che ti dona diamanti dal valore astronomico e
preziosi, dici che ci sono donne..."
"Ma non è la
stessa cosa, di persone, di fiducia e meritevoli...
andiamo..."
La porta si chiuse
dietro di loro e Milan si avviò verso la porta
più centrale di tutte e di fronte da dove erano arrivati.
Camminarono nell'enorme ambiente principale, passando per il pilastro
gigantesco.
"Un giorno, voglio
parlarti di questo pilastro..." guardandolo rallentando un
pò "...ti interesserà.... come gli altri"
"intendi che verrai a
parlarmi sulla tomba? Sei gentile, ma non credo che alla gente piaccia
un libro intitolato ,
visto che affermi che certe cose vanno dette solo a pochi e a chi
muore..."
"Sei impossibile... e mi
spiace che certa gente non abbia visto te. E per te intendo te... andiamo. Cè della
strada da fare, altrimenti potrei prendere la ferrovia.." pensando tra
sè a voce alta guardansosi intorno " si, potremmo..."
"Aspetta... ferrovia?"
Lui rise,
inserì un codice ed le fece cenno di proseguire mentre la
porta si apriva.
Gli uomini nell'anfiteatro si voltarono a guardare Jd che si avvicinava
spedito, verso di loro.
Composto da 15 "gradinate" per sedersi, era una sorta di anfitratro
moderno, dalla forma originale di un ferro di cavallo, tagliato
però successivamente nell'estremità chiusa. Per
permettere alle persone si accedervi anche da quella direzione, quindi
creando
un corridoio al centro, aperto da entrambi i lati. Situato al lato
dell'ala destra dello Chateu, prendeva una quadratura
del complesso che si affacciava sul lato libero, ma che si riversava su
boschetti più lontani che dall'altra lato. Ed era visibile
dalle finestre della mensa,
cucina e locali collegati, tutti verso la sezione verticale laterale
dell'edificio originario, l'opposto della zona dei Capitani,vicino ai
boschietti del complesso stesso. Già di buoni dimensioni in
totale,
prendendo un'area non utilizzata se non per precedenti addestamenti
all'aperto, presentava al centro uno spazio sufficiente per feste e
spettacoli di vario tipo, che divennero la norma nell'ultimo
anno. Poteva contenere un massimo di 15.000 spettatori
stipati
per bene e stretti come sardine. In aggiunta era possibile possizionare
panche e sedie per maggiorare il numero, principalmente fatto per
grosse feste o per accogliere ospiti da metter ein un punto di
privilegio. Le gradinate non erano in pietra ma somigliavano a quelle
americane sportive e guardavano sia gli spalti di fronte, sia quello
che vi era al centro. Vi erano infatti installati identici elementi,
composti da due colonne rimovibili che sostenevano due
Helios Fire
Vessel, contenitori ispirati a quelli greci ove si accendevano fiamme
per l'illuminzione. Creati però da loro, in
granito grigio-blu non
levigati con un bordo inclinato lucido e liscio per contrasto, che
creava giochi di luce per le fiamme danzanti sopra. la capienza massima
della bowl era di 14 kili o altrettanti litri massimo di
materiale
infiammabile, solido o liquido. Era aggiungibile anche una
lastra
piegata della esatta dimensione e forma della bowl in vetro temperato
per i liquidi, sfruttando quindi sia gas naturale o gas propano che
fuochi a legna o carbone o altri conbustibili solidi, ottenendo
così fiamme e tipo di fuoco diverso in base a cosa si voleva
ottenere e l'effetto della luce. Per aggiutna di composti
naturali o chimici per giochi particolari di luci e spettacoli
notturni. Posizionati a un terzo da un lato e un terzo
l'altro, della lunghezza del
corridoio, mentre al centro vi era installato un dispositivo di forma
quadrata creata dai tecnici dello Chateau, che creava una sorta di
monitor a quattro facce proiettato, sospeso fino a un certo punto.
Quindi un quadrato visibile ma vuoto al centro, tramite proiezione
dalla base verso l'alto con una qualità 4k al pari di
monitor di
ultima generazione. Visibile maggiormente di sera o notte, era fruibile
anche di giorno, ma veniva azionato un panello fisico che si innalzava,
simile a quelli dei cinema bianco come base, su cui si proiettavano
video e altro. La proiezione così era visibile da qualunque
altezza della gradinata perchèsi fermava a metà
dell'altezza delle gradinate, e sia alle due estremità, dove
vi
era il passaggio. Alle estremità libere a volte vi
si
sistemavano sedie o sedili in legno stile camping per i capitani o
ospiti, messi con onore al "capotavola". Difatti, utilizzato
quasi sempre per la cena con buon o ottimo tempo degli uomini, invece
di usare la sala dei pasti, ma anche epr le pause per stare insieme in
un luogo tranquillo e per loro, per desinare. Vi erano volte in cui
ospiti o i
capitani che non si mischiavano sulle gradinate, venivano accolti e
sistemati di lato delle estremità. Avevano sedie o
panche
con eventuali tavoli piccoli o lunghi da abbinare alle panche stesse,
per desinare o scrivere o altro. Metnre sulle gradinate era possibile
avere una sorta di tavolinetto con un meccanismo che somigliava alle
sedie da studio con scrittoio o vassoio da università o sala
conferenza, mettendolo a comparsa o facendolo scomparire da apposite
fessure che da occhio non esperto sembravano da divisorio tra una
seduta e l'altra. Quindi erano nascosti in basso vicino ogni seduta,
formando una sorta di base o appoggio con un lato nero per sedersi, nel
caso dovessero esserci più persone. Ogni seduta aveva questo
segnale nero dato dai bordi del tavolinetto per delimimitare i posti,
con più persone faceva da appoggio evitando fessure scomode
per
più persone, una vicino l'altra.
"Avete per caso visto Kianta?... "
esclamò avvicinandosi, vedendo Lubo, Gask, Brayden e Ribert,
l'esperto di comunicazioni dei veterani, a scherzare e vociare con
altri uomini posizionati in varie sedute delle sue ali, mentre vi era
forse un film attivo nello schermo.
"Si trova in sala mensa per le pulizie settimanali di frigo e
conservatori. Mezz'ora fa l'ho lasciata lì mentre puliva il
pavimento della cella frigo della carne. Abbiamo finito le scorte della
settimana e domani il rifornimento dalla fattoria arriva presto.
Così stasera preparavano le ultime scorte non congelate e
stava
dando una pulita..." affermò tranquillo Lubo.
"Il comandante puliva la cella frigo?" un uomo interruppe, sorpreso.
"Non è una novità, è sempre da qualche
parte a pulire e sistemare" rispose Brayden tranquillo.
"Seriamente? Lei? ma è un Comandante, la figura
più alta dopo il Leader, no?"
"Sempre che nel mentre non si spazzoli tutto ciò che
è rimasto nel frigo..."
Alaric pungente rise e borbottò qualcosa dopo quella sua
uscita,
facendo contrariare Jd, che sbuffò e scosse la
testa.
"E' inutile che fai così, ancora sono sorpreso che non sia
accaduta qualcosa come per le olive o o polipi..."
rimproverò
Alaric a Jd
"Quello..."
"Io ancora sono sorpreso che il comandante faccia le
pulizie..." disse un altro dalla parte opposta.
"Ti è già stato detto che lo fa sempre. L'altro
giorno
l'ho vista che puliva tutte le selle e la ammorbidiva per la settimana.
Carlos l'ha vista che sistemava i box di ogni cavallo mentre gli
stallieri si occupavano di portare i cavalli dal veterinario o
maniscalco o altra roba. A volte pulisce la sala dei pasti, e ancora la
si vede in armeria ad oliare e pulire le armi. E altri esempi... lo fa
spesso da quello che ho visto, pulisce perfino i pavimenti o le
finestre!" disse un altro
"io per la punizione ero alla fattoria e l'ho vista un giorno venire su
Warden e mettersi a disposizione del Vecchio, finendo per raccogliere
ortaggi o frutta, o anche alla semina. Franco ha detto che per la sua
volta l'ha vista lavorare per ore alla lavorazione dei pomodori."
"Io l'ho vista che impastava pane e impasti vari per il Signor della
Cucina..." sfottendolo imitandolo per ridere "mentre parlavano. da
quello che ha detto RIchardo, che quella volta lavava le stoviglie
nella
macchina, quei due parlano e passano tempo insieme cucinando o altro. "
"Davvero? Solo io non l'ho vista mai lavorare?"
"Tu non guardi neanche cosa hai nel piatto a momenti. Neanche io, ma se
per questo non l'ho mai vista combattere una..."
"Signori, se non sapete nulla non parlate. E per cortesia..."
urlò Jd
"Posso chiedere cosa è la storia delle olive e dei polpi?"
Jd si grattò la nuca e tentò di dire qualcosa ma
Alaric
al solito, cogliendo l'occasione, iniziò a narrare le cose
come
sapeva fare lui. Con presa in giro e cercando di denigrare gli altri.
"Allora... è successo che all'inizio, quando si
iniziò nuovamente a preparare i pasti come conosciamo
adesso..."
"Che significa? perchè, come si preparavano?"
"Prima non era così..." disse uno all'altro che aveva
interrotto il racconto.
"Si, prima ognuno o piccoli gruppi cucinavano per se stessi, oppure si
mangiavano le razioni pronte militari. Io sono entrato prima di voi e
ho visto il periodo appena dopo il ritorno delle cucine e la sala dei
pasti. Ormai è una cosa che si sta dimenticando, ma
effettivamente è così..." rispose un altro
"Posso?!?" brontolò Alaric contro quei tre " Allora.
Dicevo... avevamo all'epoca un altro cuoco, pace all'anima sua..."
"E' morto? Che gli è successo?"
"Il comandante lo ha buttato fuori dalla cucina a pedate nel culo, e ha
poi trovato..."
"Sentite, sto solo cercando..." disse Jd spazientito
"QUando dici preso a calci in culo, intendi..."
"letteramente, e quello fu solo l'inizio... infatti..:"
"Mi fate parlare o no?" pestò i piedi Alaric
guardandoli
tutti "Dicevo... avevamo lui che faceva il cuoco e iniziammo a rivedere
la sala mensa piena e con il servizio attivo tutto il giorno.
Cèra questo pranzo, con degli antipasti perchè
era
domenica e come sapete quel giorno cè un'impostazione
diversa,
ed erano già messi in apposite ciotole per ogni tavolo.
Kianta ha questa fissazione che ogni cosa ha la sua ciotola e
contenitore e la presentazione è importante. Vi
erano se ricordo bene peperoni in agrodolce, formaggi vari, e altra
roba. E le olive... Siccome quella certa persona ama le olive condite,
con il sedano e altre cose, ha avuto la geniale idea, e non si
è
più tolta quel vizio, di andare al tavolo dei capitani e
arraffare roba prima del tempo. Cèravamo noi in attesa del
cuoco
per sapere se potevamo già sederci e altri... quanti
erano...
comunque, alcuni uomini che aspettavano dietro di noi, vicino le
porte. Lei invece al solito entrava ed usciva dalla cucina e si
fermò al tavolo, il nostro dei capitani, e con forchetta
arraffò due olive in una volta e se le mangiò.
Che cosa
epica... "tutto spavaldo e ridendo "... mentre quel poveraccio usciva,
lei masticò e inghiottì, fece una faccia
strana,
sbianco, iniziò ad annaspare come una matta come in cerca
d'aria
e... ecco!!! Stecchita, morta, finita a terra come un topo rigido che
quasi a tutti venne un infarto. Accorsi, lei stava con gli
occhi
sbarrati, respirando malissimo, agitando le mani davanti la
faccia. Jd iniziò a non sapere se chiamare Milan, il dottore
o
farle il massaggio cardiaco. Sembrava avesse un infarto! Di colpo lei
afferrò la gamba del tavolo per tirarsi su e
iniziò a
imprecare... contro l'aglio! Non erano le olive che piacevano a lei e
avendo un odio e incapacità di mangiare aglio e cipolla,
l'effetto del primo era così forte che la mise Ko.
Restò
rintronata e incapace di fare qualcosa, se non ansimare per dieci
minuti
buoni meldicendo l'aglio, mentre io..."
"mentre tu urlavi a Jd ..." disse ridendo Lubo divertito,
facendo sobbalzare il suo corpo massiccio.
"Che colpa ne ho se mangia come un lupo in qualunque momento. E il
fatto dei polipi? Un altro mezzo infarto! Vede una cosa sul tavolo,
mette in bocca e poi inizia a sentirsi male perchè il gusto
e la
consistenza dei polipi la schifano... e Milan che temette ci fosse
qualcosa che non andava nel cibo. Avariato o avvelenato! E' lei che si
deve rinchiudere,
è un pericolo vero quella lì!!!"
"Alaric, basta..."
"No, jd, non iniziare. E' da quel giorno che dico e ripeto che
è un pericolo pubblico su tante cose. E poi..."
"Io so invece che tu fremi dalla gelosia e la rabbia per non essere chi
e cosa vorresti. E lo sai. Calmati un pò. Devo cercarla
perchè i ragazzi che sono in Afganistan, vicino il confine
col
pakistan, non rispondono da un pezzo. Milan non è in sede e
non
risponde, quindi devo parlarle."
"Aspetta! E' là che Konnor è andato con gli
altri. Che significa che non rispondono?"
"Ah, adesso ti sei calmato! Si, non abbiamo notizie da ore e invece di
scomodare l'altra squadra a duecento kilometri da lì, devo
sapere
cosa fare"
"Jaldak.... giusto?" chiese uno, interrompendo Alaric e Jd
"Esatto. Dovevano prendere sostituzione di una squadra statunitense
per..."
"perchè dobbiamo sostituire altri reparti e squadre militari
di
altri paesi? Perchè dobbiamo correre quando chiamano? E in
un
posto che con noi non cèntriamo niente. Noi..."
"Basta, non sono cose ti riguardano. Ma ho bisogno di contattare almeno
Kianta. E' necessaria l'autorizzazione per una squadra per
controllare..."
"Ma perchè abbiamo davvero bisogno dell'autorizzazione di
uno
dei due? Io e te siamo definiti Capitani, ma sappiamo bene che la
nostra posizione e grado sono maggiori..." sbraitò ALaric
"So benissimo quali sono i nostri gradi e ruoli. Alaric,
la situazione è questa. Per situazioni come questa
è
necessario che loro sappiano, non possiamo mandare gente a caso appena
pensiamo che sia giusto fare qualunque spostamento e..."
"Si, che palle. Abbiamo più esperienza di lei, qualifiche,
capacità... e devo sottostare a quella pazza scatenata
nonostante il mio grado ed esperienza. Che palle! In pratica se non la
si trova, i ragazzi sono fottuti! E pure non la trovi!"
"Scusate, ma anche se sono il membro delle comunicazioni,
se dovete contattare il Comandante, non è facile chiedere ad
Helias?" disse candidamente Ribert, l'esperto di comunicazioni dei
veterani.
Tutti si voltarono verso di lui, facendogli credere di aver detto una
fesseria, quando Alaric rise di gusto, spezzando il momento. Ancora
ridendo iniziò a sfottere Jd per aver chiamato e
poi
cercato di persona, senza usare la testa.
"Anche tu, però..." disse piccato e sospirando Jd
"Fastasma cornuto... Eliasss! O Come ti chiami, vieni...."
"E smettila di sbraitare come un koala in amore. Sei fastidioso e
maleducato..."
Tutti saltarono per aria quando comparve dall'altra parte Kianta,
seguita da un Helias ridente. E si capiva perchè la sua
testa
sussultava e... sentivano il sonoro. Apparve forse venuta
dall'edificio, altrimenti l'abbigliamento sarebbe stato diverso, con
solo una camicia e pantaloni. La camicia era realizzata in cotone
percalle, color bianco luminoso. Il colletto, basso e dritto quasi
simile alla coreana ma meno rigido, era ricamato anche ai
bordi, e sagomato in modo da lasciare delle piegature che
formavano delle decorazioni in chiaro-scuro a raggiera,
plissettato. Legato tramite bottoni in color argento pendenti, chiamati
, il tipo di chiusura non era classico
ma con dei
gancetti argentati, e i bottoni erano di forma deltoide tridimensionali
che pendevano come ciondoli ai due lati. Tuttavia chiudendosi restava
comunque una parte della pelle sotto vicibile in un rombo dato dalla
plisettatura. I polsini, con applliche in macramè
larghe
una mano, stringevano maniche molto ampie e gonfie, a campana. I
pantaloni erano scuri, aderenti e con gamba dritta, nascosti da stivali
alti quansi al ginocchio colore naturale.
"Eccola, come hai fatto a venire al momento giusto? E che bei
vestiti.... oggi hai messo roba che costa quanto il debito pubblico
della Namibia? Che chic!"
"non sono mica Milan..." disse lei con una faccia che mostrava disgusto
e rassegnazione a cosa era Alaric "E comunque questa è
stata preparata e cucita dai nostri uomini. E' una "su ghentone", bestia!" in
italiano, facendolo sbiancare.
Milan indossava abiti in stile antico che però gli si
addicevano, preferendo per incontri fuori dallo Chateau classico
completo e cravatta. Che costavano parecchio perchè i
migliori e di sartoria, su misura. Fuori dalla cittadella, in paesi
famosi per l'alta sartoria.
Kianta invece indossava abiti come li voleva lei, ma confezionati dai
sarti che erano militari stessi, ma avevano scelto quel mestiere
perchè portati o appassionati, o trovati nella Raccolta. Ed
erano di tessuti comuni ed economici, quasi mai usava materiali
pregiati come Milan, e per di più un lavoro fatto nella
cittadella era considerato positivamente ormai, sia per il lavoro che
si dava all'interno ma perchè i prezzi erano bassi e per
tutti. QUindi fruibili sia all'interno ma anche vendite al di fuori.
Di rado tutti i membri compravano roba di qualunque tipo fuori, tranne
che per le visite in famiglia, se non li producevano loro.
Inoltre già prima del cambio, Milan acquistava stoffe di
vario tipo in stock a pochissimo, direttamente dalle aziende, senza
intermediari e sostenendole, ma anche permettendo alle botteghe interne
di avere stoffe peri lavori primari, ma anche pagate dai lavoratori a
poco per creare roba loro e venderla all'esterno, creando
così un guadagno.
Molti sarti, ricamatori e cucitori, di entrambi i sessi, erano persone
che già avevano quelle conoscenze o avevano appreso
dopo, ma che si erano rimessi in piedi prorpio per le
opportunità date da Milan e Kianta. Alaric sapeva bene che
Kianta pagava tutto quello che indossava di tasca sua, anche se molte
volte gli uomini desideravano regalarglieli, ma lei era categorica.
sapeva bene il valore del lavoro, della dignità e del
corrispettivo meritato che non doveva mancare.
Se Milan spendeva tantissimo in abiti e accessori, sostenendo esperti
arigiani in varie parti del mondo, Kianta permetteva all'interno di
migliorarsi e prosperare.
Molti prodotti interni in esubero finivano nel mercato, con buone
vendite. Anche i paesini e cittadine vicine li conosceva e acquistavano
di buon grado i loro prodotti, perchè i qualità
ottima e ben fatti e ne erano contenti. Vendite e guadagni
erano totalmente dei lavoratori se avevano acquistato le materie prime,
o divise a metà tra lo Chateau e gli artigiani in caso
contrario.
Se Alaric voleva prendere in giro Kianta sull'abbigliamento, pensando
fosse di acquisti esteri a caro prezzo, si rese conto di aver deriso un
lavoro dei suoi stessi fratelli d'arme, e la loro riuscita personale.
NOnchè dei buoni propositi della stessa verso di loro. Una
volta tanto si zittì e mostrò una faccia
colpevole.
"Ti ha avvisato Helias prima, vero?" chiese Jd andandole incontro per
fermate la lite
"Si, ha detto che qualcuno si stava scaldando parecchio, ma mi cercavi
per una cosa estremamente importante e dovevi vedermi subito!"
"Abbiamo anche lo spione..." sputò acido Alaric sedendosi di
schianto sul primo gradino della gradinata.
"Mi rammarica tale pensiero da parte sua, Signor Alaric. Mi duole e
affende, aggiungo. Il mio compito è...."
"Oh, no ti prego. Non parlare così da riccone o
professorone..."
"Desolato che il mio linguaggio non si addica alla sua levatura,
Capitano. Scenderò con le abilità linguistiche di
cui
sono dotato, per il linguaggio comune... così va meglio? Ti
sei
incavolato perchè l'ho chiamata subito o ti rode per mio
controllo su..."
"Stronzo come lei... "
"La colpa non è di Helias se parli come un
pescivendolo
arabo...." sputò lei ad Alaric, incrociando le braccia.
Jd rise cercando di nasconderlo, Helias alzò la testa e,
aprendo
la mandibola, scoppiò a ridere fragorosamente agitando il
petto,
anche se era una proiezione comparsa dal dispositivo di proiezione al
centro.
"Non ho capito il fatto del linguaggio..."domandò uno degli
uomini dall'alto.
"A Kianta piace parlare forbito e con linguaggio aulico, per intenderci
come professori universitari o dottori, o politici.."
"Grazie, Brayden, ma tu non sei autorizzato a chiamarla per
nome. O Sbaglio..."
"Scusa Jd, ma pensavo stessimo parlando in maniera informale...
comunque dicevo che lei si intrattiene con persone che discutano in un
certo modo, di tante cose... non ama molto gli ignoranti
perchè,
come dice sempre, ai tempi della Rete è incomprensibile che
la
gente leggendo, vedendo film e serie tv, o altro, sia ignorante da far
paura. Dal conoscere la biologia di base al sapere cosè la
penicillina. Si lamenta sempre che la gente non conosce le basi. Le
basi, dice, e puoi tutto..."
"parli della gente che viene sempre per parlare con lei, e passano
tanto tempo al settore chiamato Grand Trianon?" chiese uno.
"E secondo te..." iniziò Alaric "perchè
è chiamato
così? per la Signora, come la chiamano ancora alcuni, si
diletta
in tal luogo con ospiti di varia risma, come maria Antonietta con i
suoi
amichetti..." con chiaro tono sfottente.
"Alaric, basta. Sai che non è così" lo rimproverl
Jd. "Ma
non mi interessa adesso, e voi smettete di parlare del Comandante. E'
meglio..."
"Scusate... io sarei qui!" disse lei alzando una mano all'altezza della
testa, con un sorriso stirato ma nel suo modo, come di rimprovero.
"Si, hai ragione. Ti cercavo perchè non abbiamo notizie del
gruppo..."
"Si, lo so bene. Helias me ne ha dato notizia. Karim Al Nadiar
è
il capo con cui siamo in contatto. Avete provato a contattare anche
lui?"
"Nessuna risposta da nessun Node, silenzio totale. E la cosa
è
strana perchè è uno del Grande dodecaedro. E per
quell'incontro, per cui noi dovevamo fare da Abbàsidi
durante
tutto il trattato..."
"Scusate cosa sono gli Abbàsidi?"
"Un tipo di guardie di protezione come vengono denominate
là, in onore di un..."
"Questo ve lo raccontate dopo. Cè altro?" troncò
lei, guardando Jd.
"Veramente si. A duecento chilometri il gruppo di supporto non scambia
da
ore nessuna notizia con, appunto, i Node concordati. Chiedono quindi
istruzioni su cosa fare."
Kianta rimase a osservare in basso per riflettere, ma Helias si
intromise di colpo, dopo che un suono di connessione informatica
bruciò il silenzio di quel momento. Helias alzò
la testa
verso l'alto, poi si voltò verso di lei.
"Madre, ho una comunicazione dal gruppo di supporto. Oltre la richiesta
di istruzioni, affermano di aver ricevuto via radio una comunicazione
Morse, probabilmente dei nostri, ma affermano che è la
frequenza
utilizzata dal Generale Al Nadiar. Pertando potrebbe anche arrivare da
qualcuno dei suoi. Vuole sapere se può ritrasmetterlo"
"procedi, utilizza i sistemi attuali al massimo"
Helias chinò il capo e dal sistema subwoofer e surround
già presenti, fece risuonare un lungo messaggio Morse.
Rimasero
tutti ad ascoltare in silenzio assoluto, convertendo mentalmente i
segni con le parole. Helias riprodusse varie volte il messaggio,
perchè senza istruzioni non si azzardava a intromettersi nei
discorsi importanti,
finchè Jd e Kianta non iniziarono a discutere.
"Ok" iniziò lei "gruppo, stop, lancio, Glanis,
distrutto,caduti,..."
"Glanis... si, sono due linee e un punto. G. Un punto, linea, due
punti. L. Un punto e linea. A. Linea e punto, N. Due punti, L. Tre
punti..."
"Si Glanis" confermò lei. "Si tratta di quel missile
chiamato
come il pesce che era stato venduto dai russi come nuova arma, in
dodici
unità e mai ritrovati, almeno, alcuni. Da quello che sapevo
non
dovevano essere qui..."
"Già. Si sapeva di cinque in nostro possesso, tre
in eurpoa e due in Cina per studiarli..."
"Milan dovrebbe saperlo. Perchè ancora questi tizi, diciamo al potere,
fanno questi affari e si tengono questo tipo di armi?Con
l'unificazione..."
"Calmati, ricordati che è anche un controllo che fa, per
erigere
una verifica reale di ogni armamento ed equipaggiamento presente...."
"lo so..." disse lei di colpo, guardando tutti intorno, e Jd comprese
"ad ogni modo come mai è stato utilizzato senza che ne
sapessimo
niente?"
"Bella domanda. Faccio rapporto a Milan?"
"Si... preparalo ma se è così, la situazione non
è
delle migliori. Se non è il solo..." abbassando la
testa a
guarda il basso con con l'indice piegato davanti le labbra, come faceva
sempre "il raggio di quel dispositivo è..."
rallentando mentre parlava. Poi di colpo alzò la testa,
fissò Jd con aria perplessa e incavolata "Gladis..?!?"
"Si, hanno indicato quel nome"
"Jd, sveglia. Gladis. Ricordo che ne avevamo parlato perchè
ti
dissi, per scherzare, che era un buon nome per qualche animale della
fattoria..."
"Cazzo, vero. Ne discutevamo per l'invio al seguito del nostro "plotone
di Seguito", di armamenti per ogni evenienza, visto ancora le aree da
bonificare contro..."
"Si, due unità carrellate con un blister di sei SSM e due
SRBM,
proprio perchè dopo che due generali avevano lasciato alcune
zone, quella gentaglia pseudo religiosa li aveva riconquistati,
vanificando tutto. E ancora io perdo tempo dietro menti così
brillanti che adorano le parate fra gente festante, che pensare al
dopo.
Come se il sacrificio in tutti i sensi dei loro uomini non fosse
servito
a niente. E il Generale doveva andare proprio..."
"Avviso Milan?"
"No... ho la vaga sensazione che quell'avviso fosse dei nostri e la
specificità di quel missile mi fa pensare che qualcosa
è
andato storto. Ma è una cosa nostra. Devo capire..."
"Dove vai" vedendola fare dietrofront e andare via di corsa. Lei si
fermò, si voltò esitante e poi tornò a
fronteggiarlo.
"Chiama a raccolta tutti i Capitani e secondi. Digli di raggiungermi
alla Sala delle Pianificazioni con la lista dei migliori per un
recupero, con armi anti carrellati, attrezzi per climbing che dovranno
usare, quindi i migliori anche in questo e..."
"Frena, frena... di cosa parli"
"ANdiamo a controllare ed effettuare il recupero, e magari a salvare le
chiappe del genereale..."
con tono aspro.
"Hei" urlò Alaric "Buona lì, Milan ha
categoricamente
vietato missioni con te come Comandante. Non sei tale sul campo,
perchè non vuole che tu ci sia... al massimo andiamo..."
"Oh, Alaric. La tua impaviditià mi inorgoglisce... se lo
fossi!" facendolo incazzare "E comunque, Capitano,
quando tutti quanti voi avete bisogno di qualcosa, eccome se venite da
me a rompere le scatole varie volte..." cambiando le frasi in un'altra
lingua che in molti dei presenti non compresero.
"Sto dicendo, scema, che Milan ci manda ad acchiappare coccodrilli a
mani nude se ti portiamo con noi. Tu non devi venire, sei il Capo,
diciamo così, ma non sul campo"
"Io ricordavo di si, vedi le altre volte..."
"Si, le volte che sei sgattaiolata via perchè nessuno
può dirti di no, per il tuo grado. Ma Milan dice NO!"
"Milan dovè?"
"Non lo so, non è qui. QUindi dicci cosa dobbiamo fare e..."
"Appunto, Milan non cè, la cosa è seria e siete
tutti
sotto la mia responsabilità. Anche quegli stupidi che sono
sicura hanno combinato qualcosa con quel missile.... Una volta che ho
ricevuto la
comunicazione, è mio compito provvedere alla risoluzione.
No?"
voltandosi solo con la testa, ma dando le spalle a Jd e Alaric "QUindi
Jd, richiama tutti e digli di preparare i propri squadroni. Tre
soggetti ognuno con tutta l'attrezzatura necessaria..."
"ma mi senti? Tu devi stare qui?" iniziò a sbraitare Alaric,
ma Jd lo zittì con la mano sulla faccia.
"Ok, Kianta. Ti ho sentita. Ma perchè attrezzatura da
Climbing?"
"Loro si trovavano in una cittadina, nuova e piccola ancora, ma nuovo
punto eretto proprio dai due Generali di quella zona come base,
rispetto alla vecchia. La detonazione si espande perla taratura
preimpostata, ma è una testata particolare dalle
altre, proprio per
questo adatta per l'essere umano... anzi, contro. La base con la quale
è progettata è per danneggiare fortemente tutto
ciò che si muove nel suo raggio d'azione, non far esplodere
e
disintegrare..."
"Si, ricordo vagamente il suo funzionamento ma..."
"QUesto significa che, per costruzioni nuove e ben progettate come le
nostre, in mattorni forti e tufo, ben diverse dalle moderne, in parte
hanno un maggior impatto contro le Esplosioni. O meglio, protezione per
dispositivi come appunto il Gladis, restando maggiormente in piedi ove
possibile. E quindi..."
"QUindi, dalle informazioni in mio possesso e i test effettuati, le
costruzioni erano in minima parte danneggiate, al massimo danneggiate
al cinquanta percento. IN un paio di casi questi missili concepiti per
non esplodere e devastare, giungevano cadendo nei piani più
bassi degli edifici coinvolti, sfondando per il peso i vari pieni fino
al più basso possibile, scatenandosi dopo il tempo
indicato per
attivarsi. La parte centrale dell'edificio cadde, ma rimasero
però le mura perimetrali e parti di stanze e pilastri, che
ressero. Altre invece distrussero rovinarono mezzo edificio, altre solo
la parte
esterna. Mentre cosa contenevano quei missili si scatenò per
ferire, uccidere o rendere inoffensivi ove possibili tutti i soggetti
viventi nel loro raggio" si intromise Helias, poi guardò i
presenti e abbasò la testa come intimorito "Tuttavia, Madre,
ho da
fare una precisazione. Il raggio di questi missili non è un
chilometro stardard dei corti, ma tra i cento e duecenti
metri massimo. Tuttavia la dozzina
di missili aveva tarature differenti, cento metri, tre ducento, tre
cinquecento.... Quelli da noi recuperati
prevedevano ..."
"Significa che non cè un chilometro di devastazione..."
ragionò Jd "ma questi missili diversamente dagli altri
agiscono..."
"Seguono la logica dei pallettoni. Munizioni da caccia per fucile di
certi calibri caricate con palle multiple di grande diametro, di varie
materiale. Studiate per creare una rosata ampia e con parecchi centri
proprio per le sfere presenti in ogni cartuccia. L'inventore di questo
tipo di missile voleva evitare danni troppo estesi per le deflagrazioni
di enorme portata dei precedenti, capaci di distruggere anche edifici e
costruzioni di vario tipo, sopratutto di pregio..." continuò
Healis.
"Ok, quindi in pratica sono come enormi pallettoni che dopo un tot che
sono caduti da qualche parte, sparano pezzi sferici per colpire
chiunque
sia nel suo raggio"
"Si, Alaric. E' proprio questo il sunto..." rispose sorridendo Helias
"il concetto base era creare qualcosa che danneggiasse poco il solido e
ferisse malamente i soggetti viventi nel raggio di azione. In
quei test avevano provato edifici in legno, mattoni, cemento e altri
materiali inserendo all'interno animali di vario tipo, studiando poi il
risultato. Ne è emerso che edificazioni forti in mattoni o
tufo
per esempio, erano in grado di assorbire i pellettoni creando solamente
dei fori nel minore dei casi, arrivando come ho detto a distruggere le
viscere di due edifici ma non le pareti esterne. Anche alcune camere
erano in tutto o in parte fruibili, ma in pratica era come se
l'esplosione del missile stesso avesse creato un pozzo luce della quasi
grandezza dell'edificio, diminuendo la sua forza in certi punti e
lasciando in piedi senza problemi l'esterno..."
"Ferma, quindi ci troviamo di fronte ad armamenti che potrebbero non
aver fatto i danni che all'inizio pensavamo, anzi qualcuno potrebbe
essere rimasto illeso per questo motivo..."
"Esatto Jd, ed è per questo che voglio che fai equipaggiare
tutti con attrezzature idonee a scalare dal basso verso l'alto o
viceversa edifici e ruderi, in base a cosa troveremo. Se abbiamo
ricevuto quel messaggio, qualcuno è rimasto..." disse Kianta.
"Ma se cè già la squadra di supporto ad alcuni
chilometri, mi spieghi perchè dobbiamo andarci noi?"
"Alaric, hai una mente brillante ma la tua ottusità la
costringe
peggio di una sardina nella scatoletta tra altre cinquanta. Loro sono
di supporto al gruppo nuovo che abbiamo inviato, ma il loro compito
principale è quello di Forza governativa a supporto dei
Generali.
E attualmente gli altri sono vicino a loro, li controllano e proteggono
finchè girano per la gestione delle loro zone e i Trattati.
NOn
ho intenzione, nel caso fosse il primo di tanti, di scoprire le loro
spalle richiando un collasso del Grande dodecaedro. Jd, manda un avviso
dettagliato dell'accaduto senza però menzionare esattamente
il
nostro operato. Istruiscili sui rischi che corrono e si preparino a un
Seguito più serrato"
"Capito, tu adesso dove vai?" vedendola andar via.
"Te l'ho datto, vado a prepararmi. Ci rivediamo tutti alla Sala delle
Pianificazioni. Nessuno escluso, anche se ha la licenza pronta e in
procinto di andar via. Se sono nella lista che stilerete, devono
venire. Sbrigatevi" andandosene, seguita da Helias.
"Seriamente? Deve venire con noi?" sbraitò Alaric a Jd.
"Così pare..." poi guardando gli altri intorno "Voi tutti,
tranne i capitani e membri delle comunicazioni, andate per adesso, devo
discutere con loro di alcune cose"
"Andiamo noi..." sospirò Alaric anzandosi, dopo essersi
seduto
"No, andate per favore" rivolto agli altri.
Pian piano tutti quelli che non erano inclusi nella discussione si
allontanarono, lasciando Alaric, Lubo, Gask, Brayden e Ribert, compreso
Jd, a parlare.
"Vorrei solo dirvi una cosa. Alaric ha già espresso la
situazione, ma non voglio obbligarla a restare. Le altre volte..."
"Vuoi davvero confrontare lei a noi? Lei non dovrebbe neanche stare tra
i veterani, pensa..."
"Alaric,sai di chi stiamo parlando, vero?"
"Certo che lo so, ne sono consapevole da quel famoso giorno. E Come da
quel giorno, io mi oppongo a considerala come noi e metterla alla
nostra testa come...."
"lei non è una sprovveduta, l'abbiamo addestrata noi stessi,
anche tu Alaric..." si intromise Lubo, indicandolo, sulla scalinata di
fronte a se dall'altra parte "e sappiamo le sue
abilità. Ha caratteristiche diverse dalle nostre,
perchè
il suo corpo è femminile, prima del suo arrivo addestravamo
e
preparavamo i novellini, ma tutti maschi. Adesso che ci sono anche le
donne, conosciamo possibilità e tecniche differenti e
fattibili,
diverse da corpi come i nostri.
E inoltre lei ha quelle
cose, che noi non abbiamo. Milan non la vuole sul campo
per quei motivi, ma se fa solo da Gestore non mi oppongo..."
"Non ha materialmente l'esperienza come la nostra per affrontare le
cose. Avr anche ragione che la conoscenza aiuta, lo so benissimo.
Alcuni miei stessi ragazzi si sono salvati la pellaccia per le sue
Lezioni, ma continuo a dire che non deve venire, perchè se
è capace di comandare, non deve farlo nel bel mezzo del
campo. inoltre volete che accada di nuovo quella cosa? Volete
che finisca in vacca come quella
volta? E se non riusciamo, cosa succede?"
"Dirigerà solo le operazioni da un luogo sicuro..."
"Jd, apri gli occhi. Chi la ferma? Tu? Vuoi davvero farmi ridere? Tu
saresti capace di fermarla con ogni mezzo se le viene una bella idea
come le solite?"
"Pensala come vuoi, ma non l'abbiamo addestrata a tal punto per niente.
Se davvero è accaduto qualcosa ai nostri armamenti, la cosa
non sarà pericolosa. E inoltre lei ha capacità di
gestione e può indirizzare le squadre..."
"Ma siamo già capaci. Perchè deve esserci anche
lei presente?"
"Alaric... Vuoi ricordarti la lezione sulle
strisce che ha tenuto tempo fa?" si intromise Lubo, serio.
"Per favore, quello è stato un teatrino ridicolo..."
"Non è vero, ogni volta il Comandante ci mostra cose
importanti e necessarie a dimostrazione che è capace di
essere unottima testa. E in missioni precedenti ha dato prova di esser
eun ottimo militare e che i nostri insegnamenti pagano. E al nostro
pari..."
"Sei serio?" urlò Alaric contro Bryden, che si trovava
dietro
Lubo, sul gradino superiore "Sarà anche brava a menare e far
piangere la gentaglia ma... Andiamo, non può essere a
capo... Cavolo! E ok, cosa dice serve, ma spiegami il nesso tra le sue
capacità in mezzo a noi e cosa cè di importante e
necessario,
nel vedere lei che pesca due tizi a caso tra noi mentre cèra
la
Giostra mensile, e si mette a fare siparietti stupidi?"
"Scusate di cosa parlate?" chiese Gask innocentemente.
Jd sospirò e alla fine cedette, spiegando.
"Forse tu quel giorno non cèri, ma Kianta mise a freno e
questo
è vero, una sorta di diatriba sui corpi maschili e i
muscoli. In
pratica durante appunto la Giostra mensile, nello scontro fisico di
quel momento iniziò un battibecco tra Orlando e kron, i
quali si
vantavano di avere forza e capacità superiore agli altri.
Che
potevano tutto, per stringere. E non accadeva tra loro due, ma contro
Joakim e Yamir, ma poi entrò anche Ravi, per cui il loro
tipo di fisico, più asciutto e snello fosse migliore,
perchè meno pesante e limitante. Quando i toni iniziarono ad
inasprirsi e volarono i primi pugni di dimostrazione, arrivò
Kianta che li obbligò ad ascoltarla al centro dell'Arena.
Prese
quattro strisce di nastro per muscoli lunga quanto il suo avambraccio e
li fece mettere tutti e quattro, i principali, uno fianco
all'altro. Poi alle loro spalle posizionò il nastro adesivo
al
centro, avendo cura di rivoltare la parte finale così che
avesse
una linguetta facile da tirare. Linguetta... la fece bella alta
così che fosse facile prenderla. E iniziò a
parlare a
tutti dicendo di osservare e valutare cosa stava per mostrare. Chiese
quindi ai quattro di portare un braccio o entrambi indietro per
prendere la striscia da sopra attaccata o dalla linguetta in
basso e mostrarla. Il risultato? I due più corpulenti, come
te... anche s eloro sono peggio, perchè tu hai un fisico
già di tuo così, mentre loro lo hanno pompato al
massimo
da sembrare dei bodybuilder, ma peggiori. Sono il doppio di te, e tu
hai
già una corporatura appunto ampia di spalle e strutturata
poi da lavoro e
allenamenti, ma addirittura ti battono. Ebbene, dicevo, loro non
riuscirono neanche a sfiorare la striscia, nonostante i mille
tentativi, i muscoli impedivano di fatto al braccio anche
solo di sollevarsi oltre una certa. Infatti chiese loro di stringere la
parte posteriore del collo nella mano, non riuscivano a far toccare col
palmo il collo. Mentre gli altri due, con fisici come il mio o loro"
indicando Bryden o Alaric "staccarono la striscia senza problemi,
anche se avevano dei muscoli ben presenti. Eppure la cosa fu davvero
sorprendente in questa dimostrazione. ma non finì qui, dopo
aver fatto portare dei ferri di cavallo da uno dei
presenti, Kianta li porse a Orlando e kron, chiedendo loro di
modificare
la forma come volevano, come agli altri due. Risultato, Orlando e kron
riuscirono a creare un cuore e l'altro a raddrizzare,
come potevano a due mani, i due ferri mentre Joakim e Yamir, provarono
e
riprovarono ma ninete. MOrale, Kianta disse che litigare sui tipi di
fisici era assurdo perchè per vari fattori alcuni di loro
erano
capaci di svolgere determinate cose e altri ulteriori, differenti. E
questo si proiettava nel lavoro. Le Giostre inoltre, non dovevano
essere luogo di odio e litigi ma di svago e divertimento mettendo alla
prova , appunto, le loro abilità, come amici. Essere
migliori perchè si ha un fisico pompato non prova di essere
migliori, ma i risultati di quello che si può realimente
fare si. I Punti delle
Giostre come i punti Theet e Bee erano extra personali, non da scontri.
Rivalità e confronti vanno bene ma non da portare ad
attaccarsi
l'un l'altro... ma se continuo a spiegarti, non la finiremo
più.
Te lo racconterò meglio in seguiro. Il succo è
che giudicare certe cose e sentirsi come migliori degli altri, e
sugli altri, è controproducente per tutti."
"Mh... e dovè la cosa stupida? per me è logico"
"Cazzo, una sclerata, un pazzo sadico... siamo messi male e io lo dico
sempre..." borbottò incavolato Alaric andandosene.
"Ehi, dove vai? Dobbiamo andare alla Sala con la lista" chiese Jd
guardando la sua schiena andarsene, allargando le braccia.
"Appunto, la stronzetta vuole farci sgobbare e devo pure sentire
idiozie da quell'altro... Me ne vado perchè non vi reggo!"
Jd sospirò, restò a fissarlo un pò per
mandare gli
altri a preparare tutto per la missione. Ma chiese a Gask di restare.
"Resta un attimo, mentre scrivo la lista e gli ordini... vorrei
discutere con te un attimo"
"Come vuoi, dimmi..." distendendosi fin oa toccare con la schiena il
gradino superiore, poggiandovisi per allargare le braccia, mentre Jd
scriveva sul suo dispositivo.
"Le ho chiesto il fatto del nome, ti ricordi? nella Dimora rossa?
Ebbene, mi ha detto sorpresa che non vi aveva fatto caso, le era uscito
così..."
"Alaric ha detto che cèra l'influenza di... Lia?"
Jd alzò la testa di scatto, fissandolo sbalordito, per poi
mutare l'espressione in irata. Stirò le labbra per formare
una
linea di disapprovazione e si distense anche lui, guardando il cielo.
"Se Kianta fosse qui, direbbe che parliamo tutti troppo, ma Alaric
davvero non riesce a comprendere la differenza tra dire le cose di
getto e ragionare, prima di dare certe informazioni. NOn avrebbe dovuto
parlartene"
"Ma chi è?"
"Oh, tu non l'hai conosciuta... e di solito i lsuo nome non viene mai
pronunciato."
"perchè, era una persona nemica o che altro?"
"No, è stata la prima ad aiutare noi e Milan per lo Chateau.
Ma
non parliamo mai di lei perchè... è una storia
ormai
morta e sepolta. IN un certo senso..."
OK, ma rifaccio la domanda. E' finita perchè era una persona
negativa o..."
"No, semplicemente ci salutò e se ne andò! Con il
tacito
accordo di Milan, diciamo. In realtà ne lui ne noi volevamo,
ma lei si
impuntò per andarsene e... s ene è andata. Kianta
ha...
come posso dire, rilevato le redini dell'inizio lasciate da Lia,
portando tutto a cosa conosci. Anche Bluegrass era di Lia..."
"Q...quel Bluegrass?"
"Si, esatto. Era il dono di Milan per Lia, ma chiese che fosse dato a
qualcuno di meritevole e finì per essere il primo di
Kianta..."
"Cazzo" mormorò, passando una mano sui capelli per tenerli
indietro
"Si puoi ben dirlo. L'amministrazione, Bluegrass, altre cose sono una
sorta di testamento di Lia. Kianta sa vagamente della precedente...
insomma di chi cèra prima di lei. E in un certo senso
riteneva e
ritiene tutt'ora un dovere morale mantenere certe cose ben salde e
controllate. MIgliorarle si, ma non deviare dalle tacite basi create da
Lia perchè le approva anche lei."
"Era per caso una delle donne di Milan?"
A quelle parole Jd lo fissò senza capire, poi rise
lievemente
per finire in una fragorosa risata, abbandonandosi totalmente contro il
gradino dietro. Quando si calmò, fissò l'amico.
"per niente. Lia... era una persona particolare. Non so dirti
in
negativo o per eccentricità o altro. Definirla? Difficile in
modo chiaro. Una cosa posso dirla. Condivideva con Kianta una cosa.
Oltre la testardaggine e la sicurezza di cosa voleva, sapeva ed era.
Ossia odiava la vicinanza con le persone e le relazioni con queste.
peggio se intime. Se Lia era categorica sul non volere nessuno vicino,
ma era lei a decidere cosa concedere come amicizia e informazioni...
Kianta non saprei dirlo con sicurezza. Rispetto a Lia è
più spontanea,
estroversa, sorride di più ed è più
espansiva...
diversa dal riccio chiuso di Lia. Penso che se si iniziasse a fidare,
parlerebbe senza problemi e potrebbe anche andare oltre
l'amicizia, cosa impossibile con Lia.
"Voi due non siete amici'? E con Milan?"
"Si, ma non quello che tu o altri potreste pensare. Kianta è
più amica, e con più persone che Lia. Hai
conosciuti i suoi amici,
no?"
"Quelli che Milan odia? Quelli fuori dallo Chateau?"
"Esatto. Lia era vicina solo con me e Milan, e basta. Kianta
è più naturale. Eppure, il suo passato continua a
tornare, ecco perchè non ha nessun compagno..."
"Credevo l'avesse, per gli anelli" Jd parve perplesso per una frazione
di secondo, poi comprese
"Ah, parli di quegli anelli. Quelli... hanno
una storia particolare. Diciamo che li voleva da sempre ma non poteva
comprarli mai. Uno è definito... aspetta, anello
dell'amore gallese, qualcosa del genere. Ha una frase in gallese
appunto scritto, ed è una riproduzione moderna di un antico
anello veramente esistito. Kianta afferma che lo porta per qualche
motivo, del tipo che ha fatto un giuramento per cui lo terrà
al
dito finchè non capirà che è possibile
provare
sentimenti e cè una persona speciale che merita fiducia.
Altrimenti si fiderà solo di se stessa. Il
giorno che non lo porterà più,
dimostrerà quanto inciso
sull'anello. Lo so, sembra contorto o il contrario di quello che dice
la frase, ma se ho capito la cosa è questa. L'altro al medio
della destra,
è un anello tipo fedina però con con ai bordi una
fascia
a torciglione per tutto il giro, quindi una sopra e una sotto, e tutta
la parte centrale una serie di linee in rilievo. Ma non so cosa
significa, so solo che è l'altro suo preferito. Mentre ne ha
un
terzo, che scambia con quello con il tirciglioni, che è una
forma a mandorla con al centro una pietra
all'interno di una stella, intorno un cerchio. Il tutto in entrami i
lati tipo specchio una forma che sembra una S tagliata a
metà
che tocca in alto del cerchio e finisce nella fascia inferiore
dell'anello. Il cerchio centrale inoltre ha in cima, in basso e poco
prima della S dei segni che non so cosa
significano. me li fece vedere quando gli orafi glieli diedero e ne era
felice. ma di
certo non so bene il significato e che non
cè qualcuno di importante per lei. A tal punto da definirlo
come tale. Se dovesse
accadere sarebbe... quello che molti chiamano miracolo. Io lo ritengo
solo la prova che invece qualcosa cè per tutti. Alla fine.
Anche se Lia non ci credeva per niente e Kianta non sa come prenderla.
Ma non fida molto degli altri oltre l'amicizia..."
"Non ti seguo"
"Kianta non crede nell'amore, quello che tutti intendiamo con un
partner, nel matrimonio, fidanzamento, e odia terribilmente il concetto
di maternità. Per alcuni sarebbe pazza e fuori
natura, per
altri... non so dirti. Non è l'unica qui come donna
biologica
che non vuole figli, ma se alcune poi alla fine potrebbero capitolare,
lei mai. Lo so perchè non è davvero quel tipo di
persona.
Prova ribrezzo, orrore puro nella nascita come concetto, per quanto
riguarda i mammiferi, e... come avviene. Lei è quel tipo di
persona che prova a superare le sue paure. Vedi gli allenamenti che fa
per le altezze, ad esempio. O avvicinarsi e toccare un polipo o seppia"
ridendo divertito "e ha provato a guardare e capire il concetto della
nascita come la conosciamo noi umani da donne partierienti che si
mostrano ai medici all'università. Almeno, così
ho capito. Mi è stato detto che un ginecologo che deve far
nascere non è che studia sui libri e poi di colpo lo mettono
a tira fuori i bambini. E lei odia vedere e pensare a questo, come
avviene per noi o altri
mammiferi. Ma niente, schifata e negante. Vuole solo scappare e non
pensarci. Infatti non
assiste mai a quello che Milan e altri della fattoria concepiscono come
. Odia i bambini e i cuccioli e il
fatto che sono ignoranti di tutto. Lei lo rifugge come l'altra cosa
terrificante che non deve accadere mai..."
"Sarebbe?"
"Quello... dovresti chiedere a lei. Questo è meglio che sia
lei a
parlarne, se mai riuscirai a farle cambiare idea su di te. Ha avuto una
discussione con Alaric su questo argomento, un altro motivo per cui lui
la vede come fuori di testa. E' comprensibile, lui è maschio
e
lei è femmina. Eppure nonostante possa essere la risposta,
Kianta ha un modo di pensare particolare, non da femmina. E
per
questo è ancora più difficile avvicinarla. E uno
di
quegli anelli è legato a questo."
"... non ho ben capito, ma ok... ma quella Lia, quindi non
verrò più qui?"
"No, non credo. Lei... l'ho detto, non era una persona come le altre"
"Era...quindi è morta?"
"... se ti dicessi forse, probabilmente sarebbe... troppo riduttivo per
spiegare la situazione. Lei diceva sempre che era una morta vivente e
Milan l'ha sempre definita una persona indefinibile dai canoni comuni.
Era una persona perennemente sola a causa della società,
sola ammantata di odio e rancore. Una essenza tormentata che
era abituata a usare unghie e denti per non soccombere alla
società e cosa il mondo voleva che fosse, divenendo negativa
senza in realtà esserlo mai, anzi. Inquieta, una forza
irrefrenabile che lentamente soccombeva a se stessa, perchè
incapace di reggere il suo stesso essere. Kianta è lo
specchio
opposto, possiamo dire qualcuno che poteva essere, se avesse davvero
infranto le catene che le avevano messo indosso, per essere come
volevano che fosse... Eppure nonostante questo, entrambe si portano nel
profondo un fardello che è stato impossibile cancellare,
nonostante tutto. Una forza impossibile da sradicare..."
"...." Gask osservò Jd parlare, mentre questi sovrapesiero
guardava il cielo "... quindi non tornerà per affiancare
Kianta
e Milan nel desiderio del mondo nuovo perchè morta. Kianta
usa il suo nome anche se non la conosce e no si parla mai di lei..."
"Eh?" come riscosso "Oh, no. NOn tornerà, a meno che non
accada
qualcosa... ma non preoccuparti. Lia... Lia non deve tornare,
perchè altrimenti sarebbe un disastro..." mostrandosi in un
modo
che Gask non capiva. Rattristato? Spaventato?
"OK, anche se non ho ben capito..."
"Se un giorno riuscirai a parlare a Kianta... chiedile di parlarti del
Dottore e di sua figlia. Quel giorno, capirai un pò di
più di Milan, il dottor David e Lia"
Jd si alzò, si spazzolò con le mani i pantaloni e
si stirò.
"Resta il fatto che Kianta non è come appare, almeno non
quella
incazzosa e rancorosa come sembra. Come nella sua vita passata, la si
definisce nei modi sbagliati per l'aspetto che trae in inganno e come
si pone. Ma non è così come sembra. E' la persona
che tenta di tenere le
persone unite, di appacificare e sistemare le cose. Che come Milan
desidera un mondo dove le persone siano loro stesse, crescano nel modo
giusto, che non vi siano traumi e dolore dato da altri, con guide di
vita e nel rispetto del mondo intorno. Il fatto
che odi a tal punto quelli che fanno del male ad altri, o commettono
orrori, da agire nelle maniere che hai scoperto... diciamo che
è
una cosa profonda. Non uccide, questo ormai lo sai, ma tollera poco la
gente che combattiamo e cerchiamo di fermare. Se fosse per lei
aiuterebbe tutti, vedi la Raccolta. E' nata per lei, anche se l'inizio
lo ha dato Lia. ma le voci che sentirai dagli uomini, qualunque voce,
non
credere a meno che non lo chiedi a me, Lubo o ne parli con Kianta
direttamente. Milan... Kianta ti direbbe di non chiedergli mai certe
cose. Perchè? prova a riappacificarti con lei, allora
sarà lei a dirti le cose, se sentirà che lo
vuole. E..."
girandosi mentre toccava con il tacco il gradino sotto, guardandolo in
faccia "Non parlare mai più di Lia, con nessuno.
non chiedere più di lei. perchè se Lia dovesse
tornare maturando di nuovo odio, sarebbe il peggio..." scendendo e
allontanandosi.
"E' davvero assurdo che tu sia ancora qua, non è..."
"Una cosa fattibile? Concordo, eppure guarda. Lui come loro,
è
riuscito a usare la carta della colpa, i cavolo di sensi di
colpa, per convincermi. E ha pure
pretese...."
Lia rispose ad Alaric, di fronte a lei, nel tavolo di quella che doveva
esser una sala mensa. Ma sembrava un posto squallido e mal curato.
La risposta di Jd, quando si sedette accanto a lei, fu che Milan non
girava mai per l'edificio, non mangiava con loro e controllava le
condizioni
di certe parti dello Chateau. Una cosa che lei non comprendeva. Aveva
scoperto che l'edificio era stato rinnovato, ma nessuno puliva e il
tempo, i fumi e lo sporco si attaccavano all'intonaco mutandolo in
beige e poi più scuro, col tempo. I pavimenti neanche a
dirlo.
Lubo rispose che da quando iniziarono a inseguire quei tipi per tutto
il paese, Il Leader non aveva più prestato attenzione a loro
e
dove vivevano. Le altre aree di nuova costruzione non lo vedevano da
tempo, la zona cucina e spazi come quella sala, non venivano da lui
controllate perchè di fatto abitava piani sopra, luoghi dove
invece vi era pulizia, ordine e gusto. E come mangiava? La cucina era
parzialmente utilizzata da quella donna che aveva conosciuto. Tra le
mansioni, era le a preparare i suoi pasti e quelli di Milan, ma sono
con attrezzi e stoviglie di suo utilizzo.
Perchè allora, chiese, se
siete militari e vivete con le regole di disciplina e organizzazione,
sembrava un ritrovo di tossici e malavitosi di quart'ordine? Semplice,
disse Jd. Ammise che la colpa era anche loro, dei Capitani,
perchè chiedevano rispetto degli orari e le
attività
quotidiane, ma avevano voglia rasente lo zero di interessarsi
al
resto, se non per i propri spazi.
Loro pulivano e tenevano in ordine i
loro alloggi, distanti da quelli degli altri, ma per il resto si era
accocolati sugli allori. L'importante era che vi fosse disciplina e
correttezza nel lavoro. Lubo pose fine al discorso di Jd in quel modo.
Bene, rispose lei, quindi vi va bene quelle scene e questo squallore,
oltre che inutilizzo e poca pulizia.
Ma fare il proprio
dovere di militari non è un obbligo? E non vi sentite uno
schifo
addosso, dopo l'esservi seduti su quei posti, quei tavoli, camminato in
quegi ambienti così sporchi da far paura? Con batuffoloni di
polvere aggrappati a qualunque superficie e che svolazzano sui
pavimenti, così grossi e sporchi da competere per dimensione
ai
gatti? La disciplina la mettete solo per queste cose? I militari non
era quelli così pignoli da far paura alla peggior massaia,
madre
tiranna del mondo per pulizia, ordine, attenzione a ogni minima cosa e
pulizia personale e degli ambienti?
POse quella domanda attenta a non
toccare molto, chiedendosi quali malattie esistenti potessero esserci
in quelle tazze, posate in metallo contro i piatti di plastica usa e
getta. Non era mai stata in vita sua in un posto così
deprimente
e triste, indicando menefreghismo.
"Cosa hai, sempre quella fobia dello sporco?" strafottente, mentre
beveva da una bottiglia di birra
"Sei simpatico come un'unghia incarnita. La mia non è fobia,
semplice prevenzione..."
"Non hai detto che in macchina con quel tipo hai avuto un litigio
proprio per i germi e sporcizia?"
Lia sospirò e scuotendo la testa, si guardò
intorno. Ma
poteva anche non farlo, quasi nessuno da quello che sapeva andava in
quegli ambienti, il concetto di mensa e cucina non era contemplato.
Raramente alcuni lo usavano per avere un posto tranquillo dove parlare
liberamente, e lei lo trovò ancora più squallido.
Ognuno
cucinava per se o in piccoli gruppetti, in piccoli cucini nelle stanze
come le celle di una prigione, o consumavano pasti
preconfezionati militari. NOn a veva voluto assaggiarli, odiava
già abbastanza la non cucina della sua famiglia che, a
parere
suo, non sapeva nenahce mangiare, vivendo in una regione famosa per il
cibo meraviglioso dall'antipasto ai dolci. Eppure lei non ne mangiava
mai. Sempre roba pronta, sugo in barattolo, roba surgelata e altre
schifezze che non amava. Tranne se aveva cioccolato, allora quello non
era male.
"Non so come facciate a bere e mangiare qui dentro, figuriamoci
cucinare. Non voglio sapere nemmeno come è ridotta la cucina
senza utilizzo. Cosa siete, carcerati che avete cucina e frigo nelle
camere? Guarda questa stanza... " indicando l'ampio ambiente suddiviso
da tavoli e panche "e state lì a scartabellare cibo precotto
che
già a guardarlo fa venire la nausea. Se non fosse stato per
quelle barrette al caramello, frutta secca o fresca, avrei
patito la fame...."
"Che vuoi, siamo in pochi a usare lavastoviglie e piatti e
posate. Siamo civili, vedi?" indicando il piatto con dentro le posate
alla rinfusa e intorno carte e involucri del cibo militare.
Stava pensando ad altro ma lasciò perdere, quando era
arrabbiata usava le parolacce per indicare meglio il suo scontento e a
quanto pare a JD non piaceva sentirle.
"Si, siete chef! Resta il fatto che qui è un porcilaio e mi
chiedo se vivete così anche quando tornate in famiglia..."
"Credi che altrove sia diverso? Ragazza, tu non sai là fuori
come è stato vivere in tende o posti come questo,
perchè
dovevo stare là, dividendo i pochi bagni con centinaia di
altri,
una cuccetta ta tante in una stanza con più persone, zero
intimità e mostrare uniforme e tutto l'equipaggiamento
sempre
pulito mentre a turno bisognava pulire e sistemare controvoglia,
sapendo che dopo pochi minuti il turno che andava in pausa risporcava
tutto."
"Quindi perchè eri abituati a vivere allo stesso modo, non
vuoi stare meglio e sentirti meglio cambiando le cose?"
"A me non piacciono le pulizie di casa in generale, al
massimo lo
faccio fare a qualche altro previo pagamento. Insomma, mi godo la mia
carica facendo fare agli altri, credono di guadagnarci, e godendomi il
tempo libero. Il resto... che s ela vedano loro. Io sto bene dove
sto..."
"Che bel modo di pensare. Come l'altra gente là fuori ed
ecco
che tutto va da schifo. Per la gente con un cervello... sono loro a
soffrirne poi. Ma seriamente " guardando Lubo e Jd "a voi due va bene
questo? POssibile che non ci sia nessuno che..."
"E di nuovo. Te l'ho già detto. Tutti noi veniamo da
addestramenti e lavoro per questo o quel gruppo, che sia governativo
o per nostra richiesta in privati. Ma vuoi sapere una
cosa? Milan resta nel suo orticello di belle cose, ben puliti, con
abiti di ottimo prezzo... mentre noi siamo un pò stanchi di
una
vita dove dobbiamo sempre dare e non riceviamo niente. Mi pagano per
cosa so fare, dò quanto devo perchè riceva i
soldi...
Basta. Se non lo avessi ancora capito, noi siamo un'accozzaglia di
gente da tutto il mondo, che è stata assunta qua per un
progetto che non
sappiamo neanche se riusciremo mai a mettere in cantiere. Si, il Leader
è un grande ed è riuscito dove altri hanno
fallito, ma
siamo sinceri. Nessuno sa di noi, nessuno lascerà un
monumento o
altro con i nostri nomi, nessuno ci ringrazierà uno ad uno
per
cosa abbiamo fatto. Eppure io come altri ho rischiato la pelle e l'osso
del collo in zone di guerra e finite nel cesso, dove vivevamo male,
non come qui, ma ci stiam momento un pò di pace.
Andavamo avanti con cosa avevamo, ci davano, sperando che non fosse
l'ultimo giorno di sole. NOn puoi immaginare cosa ho visto, quanta
gente morta in modi orribili e che nessuno sa nemmeno fosse
là,
per aiutare e scacciare quella merda che ancora..."
"Alaric, per favore..." si intromise Jd "quello che vuole dire
è che siamo un
pò sottotono, come hai giustamente detto nella Sala delle
pianificazioni e prima, quando ci siamo incontrati. Siamo demotivati,
ecco. Milan ci ha dato e
fornito tutto ciò di cui avevamo bisogno, ma stava a noi
gestirlo e provvedere al resto. Come ha detto Lubo, non controlla o
visiona nulla. Sa che non esiste la mensa, serivizi di pulizia e
manutenzione. Ma lo capisco anche, è più quotato
in
politica e relazioni sociali, per questo impegno gravoso che si
è
preso da trovare difficile la gestione di tutto questo. E non
ne è bravo. E così
lascia tutto in mano a noi. Siamo colpevoli lo so, ma come hai capito
anche noi andiamo in giro o siamo impegnati. Abbiamo un gruppo di
addestramento, un altro per..."
"Ok, basta. QUindi mi state dicendo che lui ha una sorta di segretaria,
i piani superiori solamente suoi e gestiti in una certa maniera, mentre
il piano inferiore dove siamo, del corpo principale, e gli altri sono
lasciati... agli occupanti. Nessun controllo, gestione, regole di
condotta oltre quelle normali trovabili ovunque ma...
"e non vi pesa vivere come rifugiati trasandati e alla
buona?"
"invece di parlare di queste cose, dicci!" INiziò ALaric
furibondo "parlaci di quando ti vedremo di nuovo percorrere il
sentiero fino al cancello per andartene. Era questo che
volevi fare,
no? Già ti vedevo allontanarti, eri un puntino...!"
"Si, anche io non sono contenta, ma per Milan devo ricambiare cosa
è stato fatto. E comunque tranquillo, se quell'uomo non
riesce,
non mi vedrai più per davvero. Potrai crogiolarti nel tuo
letame
dove ti senti a casa, e morire incrostato di schifo e stronzaggine. Mi
domando
però come facciano le donne che frequenti a non avere da
dire..." con un sorriso beffardo, sistemandosi sulla sedia con una
gamba accavallata sull'altra.
"Cosa! Tu che ne sai..."
"Ma se ne parlano tutti!" disse lei fissandolo malamente "Alaric, forse
non te ne frega, ma passando con Milan e Jd per i corriodio o i luoghi
che considerate casa, ma sono lerci peggio di una casa di senzatetto,
poveretti loro, ho sentito discorsi allucinanti. E, se sono abituati a
parlarne mentre io, un'estranea, guarda in giro, immagina normalmente.
Però davvero, non so come facciate ad avere una vita
sessuale e
sociale per come siete combinati. Davvero tutti voi frequentate certe
donne?"
"ha parlato quella che ha litigato con l'unico che se la poteva fare,
perchè i sedili della macchina erano sporchi, quindi non se
ne
parla..." ridendo di gusto mentre lei mutava il viso in rabbia e
sguardo duro come se vedesse qualcosa di schifoso
"Alaric, i discorsi che abbiamo fatto, dovrebbero essere personali.
Come
tu odi che si parli della tua sfera privata, per favore non urlare
certe cose, di altri, come fossimo al mercato"
"Seriamente? Mi fai la paternale, JD? Questa ha chiesto come mai ci
fossero signorine in giro, le ho risposto e ne è nato un
dibattito. Qualè il problema?"
"le uniche donne, tra l'altro" velenosa e assumendo un'espressione di
disprezzo
"Che tu hai il vizio di parlare a tutti per vantarti di cose che
dovresti tenere per te, e
lo sai. Più di un volta qualcosa
è uscita dalla tua bocca, mentre ti divertivi ad avere
consensi
degli uomini del tuo gruppo..." intervenne Jd, mentre Lia scuoteva la
testa con aria
schifata facendo dei tik tik con la lingua per disapprovazione
"Vi siete coalizzati contro di me, tutti e due!" si
incavolò Alaric, sbattendo la bottiglia sul tavolo mentre Jd
e Lia
si guardavano ridendo, come però se prendessero in giro un
bambino
"Oh, Alaric. Se il Dio in cui credi, qualunuque sia, ti ha fatto
mediocre
come militare quanto basta per guadagnare, si è risparmiato
su
altre cose. Sia prima, nella discussione con Milan che pochi istanti
fa,
hai detto che io non potevo capire cosa hai visto, sopportato, lasciato
alle spalle che non augureresti a nessuno. Benissimo! Primo, quelle
signorine come le chiami tu sono esseri umani. POssono essere come tu
le vuoi, ma come te odia e vorrebebreo di meglio. Secondo. Come dice il
detto degli Inuit, non puoi capire cosa prova e sente l'altro, come
è quello che ha affrontato per lui, se non hai
provato a metterti nei suoi
stivaletti. Significato simile a quello che ho detto io. Si
può
cercare di comprendere, ma non si può capire se non si
è
provato quello ha passato un altro e come lui lo vive. Esattamente come
me. Cè gente spocchiosa, ma ci sarebbe altro da dire, che
afferma che ciò che io desidero sia da deboli, inutili,
incapaci di vivere. Conigli. Schifosi. Che noi, mi riferisco a quelli
come me che tanto
hanno fatto e di più, eppure hanno deciso, ripeto deciso e non
una cosa all'ultimo secondo, che
lasciano volentieri la gente in quello che gli va bene. Per noi non
cè sconfitta, non siamo conigli che fuggono in quel modo
dalla
vita. Noi abbiamo affrontato la vita e la gente di merda,
perchè
questo è, a testa alta e come potevamo. Ma il dolore e la
sopportazione sono stati così tanti, e talmente distruttivi,
che
vogliamo solo andarcene come vogliamo noi, con dignità e
l'ultima cosa che noi
decidiamo. Essere noi a decidere. Semplicemente perchè a
causa della società e
di altri i nostri sforzi, più di quella gentaglia stessa,
non
sono serviti ad altro che farci finire sempre più nelle
sabbie
mobili nere. Come le defnisco io. Eppure, se chiediamo solo di
andarcene
come essere umani, con la consapevolezza che cè un
mondo
bellissimo e merita di esser visto e vissuto, ma per noi era
impossibile
causa terzi... e non iniziate con i buonismi sulla speranza, ch e
cè
qualcosa di buono per tutti perchè non è vero.
Sono
realista e so di cosa parlo. Ho conosciuto o sentito parlare di persone
anche vicine di casa che hanno avuto solo schifo, finendo peggio di
come
eravamo noi. Se ce la si faceva a fine mese stringendo sempre, anche se
una pizza oqualcosa di buono ogni tanto poteva starci visto i tagli su
tutto, so di gente che non riusciva a pagare le bollette e, roba vera,
non mi invento nulla, chiedevano al prete della chiesa candele
perchè non avevano corrente elettrica. Si arrangiavano per
cucinare con le bombole quando le avevano, ma stavano senza acqua calda
e luce sopratutto in inverno. E parlo di questi giorni giorni, non dopo
la guerra! Perchè o pagano una bolletta o
l'altra. E questo raccontato dalle mie zie che stavano sempre in chiesa
e sentivano e sapevano tutto. Donne lasciate sole dai mariti con figli,
dovevano andarsene fuori regione per un lavoro, lasciando alla madre
sola anch'essa, i pargoli e queste con le loro età e
problemi,
dovevano badare ai nipoti come potevano. Anche con i pochi soldi
mandati dalla figlia. Io non ho mai avuto problemi con sacrifici e
periodi un pò neri, anche perchè ne ho fatti
tanti e ne
ho avuti di più, ma ho sempre avuto la convinzione
che la
tenacia, volontà e il continuare, erano la cosa gisuta da
fare per giungere a cosa si voleva.
Eppure eccomi, guardami, e dimmi se una come me può
accettare lo
schifo che le hanno versato addosso. Perchè io non lo
accetto.
Ho desiderato tanto e chiesto a tutti gli dei conosciuti una sola cosa.
Dare il mio corpo a qualcuno morto o che stava morendo
perchè
avesse una vita migliore di quella patita. Avesse, quella eprsona,
l'opportunità che non poteva avere e io semplicemente
svanire.
Anzi no, desideravo andare da quello schifo di esseri che si definivano
umani e tormentarli uno ad uno fino alla pazzia. Ma qualcuno che era
morto o doveva morire, meritava di continuare con quello che avevo,per
lui sarebbe stata una vita che gli andava bene. Perchè ci
sono, ma non è vita per me, quella che ho lasciato. Un
pò come la gente che è sicura di esistere prr
figliare e vederli sposati e continuare il ciclo, vivendo come
portatori di geni. E quanti ne ho conosciuti, ci ho anche vissuto e
pretendevano che io dessi discendenti a loro. p Prima una vita a dirmi
che se avessi fatto qualcosa con qualcuno, prima del matrimonio, mi
avrebbero rotto le ossa, non mi invento niente, e hanno giudicato altre
mie coetanee o poco più grandi o piccole come buttane per
questo. Perchè l'ho sentito, ho visto le loro reazioni a
vedere
quelle ragazzine con la carrozzina. E io no n capivo perchè
giudicare una persona, solo perchè aveva preso la decisione
di
vivere. Così come prositute. Io provo pena per loro, ma
nello stesso tempo le rispetto e considero molto. Perchè
loro sonostate forti e capaci di fare ciè che io non farei
mai. Morire con le mie mani che dare la mia parte materiale a schifosi,
che considerano le persone come oggetti per i loro divertimenti. Quelle
donne, quelle la gente normale
giudica negativamente, non vede o non vuole capire il perchè,
lo ha dovuto fare. Ogni volta che sentivo in film, notiziari o la gente
intorno a me sputare sentenze o dire >ma è una
prosistuta> come se fosse la fogna che sono invece loro...
provavo odio per la società. Viene più
considerato chi ha soldi, si è fatto facendo cadere gli
altri, trattando gli altri come spazzatura e guadagnando e prendendo
posizione nascondendo lo schifo fatto. Mentre chi arriva a fare quel
mestiere per disperazione, soldi, necessità,
perchè la società non a tutto da le
opportunità, è solo feccia. Che bello questo
mondo... E ancora a dirmi che dovevo trovare un fidanzato
ricco , senza sapere che io sono diversa dalle altre
già di
mio. Quanto ne ho viste e subite perchè io non seguo la
lista
della spesa della vita, dove si deve nascere, crescere come dice Dio,
ci
si sposa e si figlia e la tua vita la passi per questo. Cè
gente
che esiste solo per questo, fare figli e morire pensando che fosse
questo lo scopo del loro nascere. Sacrificano cosa vogliono fare, cosa
sono, come vorrebbero vivere veramente e magari chi sono veramente, per
far felici gli altri, morendo con mille rimpianti. Io non voglio
arrivare ai quaranta anni, peggiorando sempre di più
già
di mio per la mia malattia, rimpiangendo il doppio di quello per cui
già mi dolgo. Quindi, vuoi sapere cosa voglio dirti?"
"Ok, spara, perchè ho da dirti una cosa io"
"Benissimo. Hai detto che non posso capire te e cosa ti porta a
fregartene di alcune cose, basta che hai il tuo piccolo... Senti me,
adesso. Io non son ouna vigliacca, non voglio andarmene
perchè
ho paura del mondo o non sono capace di stargli appresso.
Perchè
non scherzo, nella mia città io ero la più
giovane che
trattava l'informatica e tutto ciò che abbiamo oggi in
anticipo
sui tempi. Quando ho fatto il mio primo corso dopo il diploma, ero
l'unica da quel corso in poi, a sapere dagli undici anni a far
qualcosa non avevo bisogno di lezioni.Le seguovo, ma sapevo
già tutto. La gente ancora non sa dove mettere mano al pc,
adesso, pensa questi n
nuovi telefoni per loro alieni come gli smarthphone e come usarli.
Già no nsanno usare i tablet. Ebbene, io ragionavo e pensavo
diversamente dagli altri fin da piccolina, eppure ero vista come
sbagliata per questo. Adesso guarda, mi si diceva che usare un pc era
fonte di
malattie, problemi, faceva male, non portava a niente e invece adesso?
Perfino voi avete apparecchiature che non ho mai visto, ho qualifiche
che mi pongono al di sopra di altri non per il pezzo di carta,
perchè quelli mi sono serviti solo per attestare seriamente
cosa
potessi fare. Ma quello che so fare. Eppure cosa me ne è
venuto? Gente che mi guarda e
non crede che sia in grado di creare pagine web dal codice da zero
compresa la grafica, che possa contrllare e riparare un pc, benche meno
costrutirlo io da zero scegliendo i pezzi. Sapendo cosa facevo e come
comprendere i dati. Poi arrivava tizia o tizio X che avevano il mio
stesso attestato o lauera ma sapevano solo chattare e
smanettare il poco sul pc,
che mi fregavano posto e meriti perchè più capaci
a intortare
e farsi amare dalle persone. Ma erano serpi dentro. Ho subito
tanto dalla gente solo perchè superficiale di merda a
considerava l'aspetto o modo di porsi, e io alla fine non ho fatto
altro che
fingere di apparire come loro e... non ci riesco. Perchè non
sono
capace e adatta a mettermi una maschera come loro. Le prese in giro e
sberleffi anche con gente che non consocevo ma sapevano tutti di me,
perchè amavo i minerali e cristalli e li collezionavo come
potevo, perchè non erano roba da femmine e mi prendevano per
lesbica o matta. Per le mie collezioni. I pennini o dip pen, di vetro o
legno e metalli o altre cose che mi paicevano. Le risate,
perchè adoro scrivere a mano invece
che in programmi al pc, con inchiostri tanninici e pennini in vetro.
Loro che non sanno neanche scrivere due righe, io che sono
stata elogiata davanti a tutti
all'esame di maturità, prendendo il massimo e discorsi
positivi
al presidente di commissione. Ma gli altri? muti?Quando mai. Ho
dovuto far parte, per i miei, di un gruppo di volontariato e lascia
perdere lo schifo, non consiglio mai di farvi parte anche se non serve
a niente. Gente della peggior risma, l'unica seria e che considerava
comunque il volontariato qualcosa di importante... ero io. Ci andavano
per
la diaria della benzina che la facevano diventare un guadagno, roba
gratis perchè ne facevano parte, cose sottobanco e
vergognose
che io vedevo, ma ero corretta e trattata da schifo. Con le
mie qualiiche ero diventat segretaria e assitente del presidente
facendo di tutto, dal preparare documenti alla riparazione delle
apparecchiature informatiche. Mai una volta che mi avessero detto
grazie, almeno quello... ma mi hanno fatta sballare perchè
due
stronze, che i colleghi dicevano se la facevano con il presidente, si
sono prese il mio posto, mi hanno buttata a fare lavoro vergognoso
mentre loro, ogni volta che entravo in quell'ufficio, che facevano?
Chattavano. Si sentiva dalle casse il rumore dei messagi in
arrivo e sapevano tutti che non sapevano neanche quasi
mandare
una email. Finito lì, questo capitolo? No, perchè
mi hanno
messa a controllare la gentaglia della città come
sorveglianza,
facevo il mio lavoro come potevo per la malattia e molti colleghi
maschi mi consideravano e salutavano alla fine con piacere, parlavano
del servizio e dei loro problemi per fare quel lavoro, mi rispettavano,
almeno quello. ma proprio perchè io facevo! Tanto che
anche i guardiani dei parchi o luoghi dove svolgevamo il compito,
venivano a dirmi che erano lieti che ci fossi io di turno. Eppure
peggioravo, e quando andavo in ufficio, vedevo la stronza
più vecchia
parlottare con l'altra con le gambe sopra la scrivania, con la sedia
pendente, facendosi i fatti loro. Ed erano le stesse che mi
rimproverarono più volte e ho scoperto per altro da quei
colleghi,
sparlavano, del fatto che io quando avevo finito tutto prendevo il
libro dell'università e studiavo alla scrivania in attesa di
altro lavoro. Questo al presidente e a loro
non andò giù, non ero come quelle due e quindi
buttata
fuori. Io che studiavo! Mentre loro facevano le mammine faciline. Ed
è inutile dirti tutto quello che tentarono di fare per
avere la scusa di buttarmi fuori con disonore, ALla fine me nen sono
andata io a testa alta, anche se stavo malissimo. Ma perchè,
non mi amavano? Perchè, oltre la solita
superficialità, i miei mi obbligarono a dire solo
determinate ore, determinate giornate disponibili, questo non farlo,
quell'altro no, facendoli incazzare di più. E questo
è
solo un racconto. Ne ho centinaia. Ma non è questo il punto.
So bene che non è paragonabile a cosa hai visto per il tuo
lavoro ma sto parlando sia come altra voce, che come persone che voi
definite donna biologica"
Fece una pausa voltandosi verso la sala per vedere se cèra
qualcuno, poi tornò a guarda Alaric e continuare.
"Io non posso capire, comprendere come ti sentivi quando sono accadute
certe cose e che impatto hanno avuto per te per essere...
così.
Tuttavia anche tu non puoi comprendere ed essere capace di empatia per
come sono e sento, e affronto le cose. Io non accetto, non permetto,
non
abbozzo a niente. Se me ne voglio andare non è come altri.
per una minima cosa lo fanno, creando problemi a noi che veramente
loconsideriamo come un'ultima decisione, non una fuga. Mi sono stufata,
mi rotta cosa non ho, la considero l'unica decisione mia totale contro
la volontà altrui. Quelli fuggono,
io voglio andarmene alle mie condizioni, come voglio e quando voglio,
dicendo agli altri vaffanculo. Ma tornando al discorso di poco fa,
perchè io devo soffrire per le decisioni di altri? Si, ho
trovato strano che vi fossero solo, come donne, le vostre amichette, ma
non sono una persona come i frustrati di merda, che rimangono turbati
dalle scene di sesso perché hanno
mentalità malate o
tanto odio per l'altro sesso, che hanno vissuto venti, trent' anni
senza
rendersi conto che esistesse il sesso nella vita. Perchè
incapaci..."
"Sbaglio o tu rientri proprio in quella categoria?"
"Tu sei un idiota" rispose acidamente lei, fissandolo, " parlo degli
incel, religiosi e gli stressati dalla vita che sono dei babbioni
così
tanto da pensare che tutto gli sia dovuto, che loro debbano avere
qualcuno che li consideri e che devono fare sesso. O Che non si debba
fare se non procreare. Che l'essere umano, perchè
un t esto del cavolo di pastori ignoranti e bogotti che hanno pure
cambiando i testi originali, chiamati testi apocrifi, per
diffondere il loro,
di messaggio. Infatti si dice Cristiano o Cattolico. Ma il Punto
èche non è
il mio caso. Cè gente che dice che è una delle
cose
più belle del mondo. Chissà. Io non sono tipo da
frenare
le proprie reazioni o risentimento, quindi posso capire in parte il
tuo discorso. Ma appunto, non puoi comrpendere me e come sento certe
cose, perchè sei un uomo e perchè non ti
sarà mai
capitato. Sempre che tu non sia gay, allora forse potresti. Tu non hai
subito fin da piccolo il processo della società per cui ti
imprimono nella testa cosa devi essere, se non hai un carattere o
personalità
come il mio, per cui devi esser in questo modo e fare quest'altro.
Altrimenti sei sbagliato. L'avevo detto a Jd, ma te lo spiego,
così mettiamo fine a questa cosa. Dagli undici anni non ho
fatto
altro che subire bombardamenti continui da tutti, familiari prima e poi
scuola e società dopo, per cui io dovevo essere donna,
religiosa, moglie e madre. La donna lavora solo se cè
bisogno di
altri soldi a casa. Poi la mia famiglia non è molto bella,
nel
senso che pensa queste cose ma è chiusa come non puoi
capire, se
non vi vivi dentro. Per tutta la mia vita ci sono stati solo loro con i
miei nonni e massimo zii. Le persone al di fuori sono cattive,
negative, schifose, da tenere alla larga. Nessun amico tranne un paio
da sentire solo per telefono ma negli ultimi tempi, tutto solo
famiglia. Non mi mandavano
neanche al mare con i miei zii perchè quelli poi guardavano
tutto
ciò che fai, dici e hai e giudicano e sparlano con altri.
Sempre
e solo a casa, soli, con loro. la sera mai uscire tranne feste
religiose. Mi sono dovuta fare due giorni senza dormire appresso a
queste feste del cavolo finchè ho detto basta,
perchè per loro era importante. QUindi io ero sola, contro i
compagni a
scuola e contro gente con cui non avevo esperienza perchè
ero
già diversa di mio e di abitudini. E sola ancora
perchè,
pena botte e punizioni, dovevo essere come volevano. Una santa senza
parlare, rispondere, zitta anche se mi sfottevano o mi dicevano il
peggio davanti, educata e con la testa sempre china a terra. Sorridere
e
apparire una principessa insomma. Eppure non lo sono e la mia vita
è stata un inferno in casa come fuori. Tutti si aspettavano
una
copia conforme alle altre, peccato solo che le altre erano schifo, che
manifestavano mentre gli adulti erano distratti o lontani. Ho odiato la
scuola, l'essere piccola e non sapere niente, la mia paura e terrore di
urla, punizioni e di essere picchiata perchè finivo sempre
la
colpevole di tutto. Se facevo una cosa nella mia ignoranza di bambina
era tremendo e punita senza spiegazioni. Se le merde dicevano ai grandi
che ero io, senza sentire altro, ero una brutta persona. Sempre io,
anche se non vi rientravo o no avevo detto o fatto niente. Quante cose
spiacevoli ed è pure poco cosa sono stati per me, che ho
subito.
Ma il peggio era il sentir loro dirmi che tutti facevano schifo e
dovevo stare lontana dalla gente, poi dagli undici anni a ritepermi che
dovevo avere il fidanzatino e, passati gli anni, a ridere e schernirmi
tutti perchè non lo avessi. Eppure guardavo quelle che lo
avevano fatto per far contenti gli adulti, e per seguire lui,
perchè anche i maschi nonsono messi meglio, e hanno fatto
roba,
finendo per essere marchiate a vita. Si, dicevano così,
marchiate. Come cavalle. E vuoi sapere una
cosa? So bene di avere problemi legati alla paura viscerale e
terrore di essere giudicata, e marchiata come le altre. nato da loro.
NOn hai idea
quanti sacrifici e rinunce ho fatto per non essere etichettata, e ho
perso anni ed esperienze della mia vita. Non ho mai avuto un amico
perchè non risucivo a fingere, e come ero non piaceva alle
persone. Sono una persona di merda? Si, ma dopo anni e maturando
disprezzo, inimicizia, risentimento, astio, rifiuto,
intolleranza, e tutto ciò che vuoi appiopparmi anche tu. Ma
nessuno in uttta la mia vita mi ha ascoltata, si è fermata e
ha
fatto le domande fondamentali, per capire le situzioni o le
motivazioni.
Cosa provassi, cosa comportavano per me tutte quelle cose, alla lunga.
Ho sofferto come non saprei nenache descrivere, perchè le
sole
parole non basterebbero... eppure ho continuato a testa alta,
affrontando
tutto. E sono sempre caduta, sempre più giù, non
per causa mia. Tutte le
paure, i terrori mi hanno condizionata in ogni cosa, impedendomi di
essere tanto e in tante cose. Quella è la mia colpa. Aver
permesso alla paura di farmi diventare vuota. Se fin da piccola ero
aperta e sempre
felice, perchè scoprivo e vivevo ogni cosa come una
meraviglia,
dalle medie sono diventata cosa vedi. Ho odiato tutte le frasi contro
il sesso che ho dovuto sentire in famiglia, eppure orgogliosi e pronti
a dirmi che il ciclo fosse una cosa preziosa e importante. Per me
è stato solo un ulteriore legaccio che mi ha rovinata anni.
Costretta a dolori terrificanti per cui non vi erano antidolorifici,
perchè non ascoltandomi non capivano quanto soffrissi. E
niente medicinali. Cosi che
mi obbgligavano ad usare, per risparmiare , cose così grosse
e fastisiode che se avessi preso una
maglietta ripiegata al loro posto, stavo meglio. Tu non puoi capire,
per
ridire le tue parole, cosa significa per una come me il ciclo, e quale
limitazione sia. io che fin da piccola non comprendo perchè
dovrei essere un essere umano figliando, essere una donna se non mi
definisco tale e tante stronzate che sono l'opposto di me. Il
fatto stesso che io, essere umano, non posso
decidere per me e il mio corpo, ma sono gli ltri a farlo, mi fa
incazzare. perchè non cè modo di fermare il ciclo
se siamo esseri umani e sopra il livello istintivo degli
animali? Una come me deve essere obbligata a subirlo? Per la natura
devo subire questo schifo per una
cosa che non voglio, non desidero, non accetto. Eppure sono un'essere
umana, tutti dicono che siamo sopra e diversi dagli animali. Sono
peggiorata con gli
altri, anche per la paura delle loro reazioni. I miei persone in casa,
non ne volevano, mai, e la gente mi considerava matta per
colpa loro per le cose che pensavano. E poi
cèrano i maschi. Puoi tu capire cosa significhi essere
palpati
sul seno, ogni volta, perchè per essere
bulli di merda, se
la ridevano con la classe perchè io rispetto alle altre le
avevo
morbide? bello anche questo, eh Alaric? Considerata sbagliata
perchè non avevo il fidanzato, come se fosse obbligo ma
senza
farci niente, perchè altrimenti tu, non lui, sei una
vergogna. I maschi che non facevano altro che guardarti come una vagina
che cammina
e basta. E io non provando niente, per nessuno, vedendomi sbaglaita
anche in questo. Come se non avesse desiderio o sdilingurmi per
qualsiasi uomo che pssasse per la tv o in giro fosse da malati. Fin da
piccola mi chiedevo perchè
dovessi
chiamare mamma e papà, o nonni o zii persone per cui non
provavo
niente...."
"...."
"Sono uno schifo di persona? Sicuro, Perchè normalmente se
ti
muoiono i nonni dovresti sentirsi disperato, come se ti mancasse una
parte di te o altre cose del genere, come amano dire tutti. Ma io... li
ho visti morire, nell'attimo in cui non vi era niente in loro, come
pensano in molti, e l'unica cosa che pensavo per uno era
. Uno
è
morto in un modo che mi ha portata a capire come la famiglia fosse la
tua tomba, già da prima. Sempre forte come un toro, senza un
raffreddore, è peggiorato in poche settimane senza una
motivazione, diventando di fatto incapace di muoversi. Ricordo l'ultima
volta che lo vidi prima del giorno della morte, tutti a rompere le
palle a mettergli flebo, a fare di tutto per tenerlo in vita, in quel
modo miserevole. COn i muscoli di anziano andati del tutto per le
ultime settimane, con il pannolone, secco secco, la faccia lascia
perdere... e pieno di tubi e medicinali sul comodino, da far paura. E
che
urla, urlava cavolo, di lasciarlo andare e mettergli un
cuscino
sulla faccia perchè no nsoffrisse più. Questo
urlava. Uno come lui, che
non l'avevo mai visto malato o altro ma sempre anzi spavaldo e con
battute pronte, ridotto a chiedere un gesto de genere. E mi raggelai a
sentire le risposte. Gli dissero di finirla e stare zitto, che doveva
fare le flebo per stare bene. Ma ciò non accadde. Quando lo
vidi
morto da pochi minuti, come era ridotto e quanto avevano martoriato il
suo corpo per tenerselo in vita loro,
facendolo soffrire, facendolo
morire nel sonno per soffocametno come si scoprì, mi fece
male
per me, e per tutti quelli obbligati a cure e mantenimenti, in vita in
quel modo. Capìì anche dalla mia malattia che
sarebbe
finita così per me, che non erano capace di dire addio e
auguare
a chi dicevano di voler bene, un modo dignitoso e più umano
di
andarsene. L'ho visto urlare dal letto
e chiedere di trattarlo da umano, ma morì devastato
più
dall'agire di chi avev aintorno che dalla vecchiaia improvvisa. Io non
provavo cosa doveva provare una persona normale, come dicevan che
doveva essere. E l'ho visto, come gli altri, come coinquilinio con cui dovevo
vivere. Faccio schifo, sono merdosa,
lo so e lo comprendo. Non ho
provato cosa avevo visto da compagni, a cui erano morti i nonni anni
prima, e si disperavano in classe e piangevano. E io non sapevo se
fossi
sbagliata. E poi l'altro, morto di colpo per un'arteria scoppiata,
provai solo contentezza che non avesse subito quello che avvenne
sull'altro. Anzi, ricordo che tornai a casa e mi sedetti in cucina, ero
allegra e tranquilla perchè non aveva sofferto,
non avevo
davanti quelle scene deliranti e supplichevoli. E poi... Io,
già stando male per la malattia, iniziai a star male dentro.
Quale sorte mi sarebbe toccata? Se da sempre fino a poche ore fa, erano
loro a decidere tutto della mia vita, dal cibo agli abiti, a quanti
soldi avere in mano o tenerli loro conservati... cosa sarebbe accaduto
per gli anni a venire? Mi hanno sempre rimrpoverata nell'ultimo
tempo,perchè non accettavo più le cavolo di
medicine e terapie che
mi avevano peggiorata seriamente. Mi davano la colpa di stare
così e non fare niente, quando ho subtio anni non hai idea,
per fare
cosa volevano sul mio corpo, per guarirlo a loro dire. Senza sapere
cosa ne pensavo e cosa volessi. Rispetto chi
vuole guarire e prova di tutto, ma nessuno là fuori ha
rispettato e considerato cosa volessi io o intendessi fare o meno.
Dimmi,
quindi Alaric, sono io malata mentale come pensavano tutti?"
"...."
"Già certo, non hai niente da dire... allora
continuerò
con l'ultimo punto. Tu non puoi capire quando non provi ninete per
nessuno eppure desideri avere qualcuno vicino, perchè l'uomo
è un essere sociale. Ma alla gente io non sono piaciuta mai,
sia
come ero veramente prima di tutto questo, sia dopo. Non cè
stata
nessuna persona amica, perchè alla fine chi pensavo
meritevole e
che mi vedesse diversamente, era stronza o peggio. Vedi esempio
all'università cosa hanno fatto, mentre io stavo malissimo,
alle
mie spalle, anche. Ma il fatto è che non provavo niente per
nessun maschio e la gente, famiglia e altri, pensavano fossi qualcosa
che per la società è sbagliato. Contro natura.
Gisutamente, senza dialogo ne niente non ti interessa parlare con
quella persona e capire, ma giudichi subito senza problemi. E poi
conobbi Rò. Era stato sia l'unica persona con cui fu
naturale
avvicinarmi, sia l'unico maschio che non mi dava fastidio avere
vicino,
o da cui farmi toccare. Cosa puoi capire tu, dopo una vita ad essere
sola, me,
pensando di aver davanti una persona che forse poteva essere importante
per me come amico e fidandomi? E intendo nessuna paura, nessun timore
di essere me stessa, libertà di parlare e direla mia
veramnete,
non le solite frasi clichè che dicono tutti
perchè
è così, di avvicinarmi a qualcuno. Il problema
è che io desideravo avere al fianco qualcuno con cui
parlare, condividere le cose, avere vicino per
ogni momento della vita ed esperienze... lui alla fine si
rivelò
come gli altri. Se all'inizio mi sentìì
desiderosa di
essere me stessa, mi accorsi pian piano che qualcosa non andava.
Tranne che al corso, non voleva fare una cosa che desideravo
tanto. Uscire di casa, e fianalmente con qualcuno vicino a me. Andare
al cinema, vedere posti interessanti, musei o anche solo negozi. Mi
è sempre piaciuto guaradre in un negozio, anche
solo scoprire la
merce, così come un bambino al negozio di giocattoli che
vuole
vedere tutto dall'inizio alla fine, come vedesse cose nuove e
straordinarie. Hai mai visto Mamma ho perso l'aereo a New York? Quel
negozio di giocattoli? Da vedere tutto?
Ecco... Invece ero sempre
rimasta a casa, tranne dove dovevo
andare per la musica. Ah, la musica. Anche quello, qualcosa che mi ha
portato via pezzi di me. Il punto è che iniziò a
dire di
no, meglio di no. Ci sentivamo online per lo più, e poi
scoprì perchè. Era stato fidanzato e si era
lasciato dopo
casini perchè per la sua ragazza non era al livello che
voleva.
Insomma non era ambizioso e voglioso di soldi, come voleva lei. Anche
se
non stavano più insieme, erano in stallo e la
famiglia di
lei non accettava come lei, una persona con una lavoro banale,
così creava problemi. Lei si vergognava di uscire con lui e
passare del tempo con gli amici, perchè ogni vlta si
chiedeva tra tutto e lei non voleva dire che era meno. E mi venne a
dire che non usciva con altri
perchè aveva paura che la famiglia di lei lo vedesse, in
giro, con
altre persone e montasse un casino, dopo anni di fidanzamento e tutto.
Sai la cosa divertente? Mi disse però che nel caso, se
volevo
diventare più amici in quel senso, non cèrano
problemi ad
incontrarsi, da qualche parte, in segreto. Io ovviamente non la presi
bene per tante ragioni, ma era l'unica persona per cui non provavo
fastidio e nervosismo, andavamo d'accordo. Gli dissi solo amici, poi si
vedeva. Poi una volta ci incontrammo ad un corso, dove venne per
vedermi lontano dalla strada. Prima mi abbracciò dicendo che
era
felice di vedermi, e io anche se non sicura di cosa provassi, e del
fatto che non mi dava fastidio, accettai. Venne altre volte ma le cose
cambiarono quando scoprì che alcuni che frequantavano quel
posto lo conoscevano e iniziì a diventare nervoso e
irascibile, dicendomi che mi comportavo da bambina se scherzavo o ero
me stessa. E poi un giorno... Ricordo che cèra un
bagno per le ragazze, e vicino una stanzetta mai usata e mi chiese di
parlare lì. Io non sono tipo da nascondermi, così
che la
gente non mi veda. Se mi piace stare in un posto per
tranquillità e perchè va a me, ok, ma non mi
sentivo a
mio agio di nascosto. Perchè avevo un sentore... Ebbene, mi
chiese, indovina di fargli cosa?
INiziammo a discutere e lui mi disse che se davvero gli volevo bene,
dovevo
dimostrarglielo. Puoi immaginare la mia perplessità per
un concetto del genere. io, sola da schifo da sempre, arriva la prima
persona concui non mi sento in negatività come con gli
altri, ho il mio modo di essere e conosci... e chiedi con
instistenza questo! E mi rimproverò anche, una
delle tante volte, lamentandosi sempre del
fatto che mi diceva sempre , ma io no, solo ti voglio bene. Il problema è
che io
stessa glielo dicevo ma col dubbio, perchè non ho mai capito
cosa bisognasse provare e come capirlo. Anzi, si lamentava sempre anche
di questo. Le altre questo, le altre così, le altre fanno,
dicono, dimostrano. Diceva che era impossibile che io non capissi se e
cosa provassi, che se mi abbracciava questo, se tentava di baciarmi
quell'altro. ma io non sapevo cosa rispondere a me stessa, pensa a lui.
E c'erano loro, la mia famiglia e chi mi chiedeva sempre
perchè non
ero con il fidanzato, perchè non cèra nessuno,
che
intenzioni avessi. Non è che cè rischio che
diventi come
sua zia, chiedevano tutti a mia madre anche se ero lì e
potevano
rigirarla a me. Ho una zia mai sposata per fatti suoi, e tutta la
famiglia e chiunque, a dirsi preoccupati e increduli per questo. E che
anche io potessi <fare quella
fine>. Dopo il diploma i miei, che
rompevano perchè a quell'età erano molti quasi
sposati mentre
io non mi ero arrisicata a interessarmi a nessuno, meglio se ben messo
economicamente. Vedi tizia, caia e sempronia? Sono già
sposate e
con figli. Quando ci dai dei nipoti. Quando. E poi le colleghe
all'università, che stufa di sentirmi chiedere quando lo
avessi
fatto la prima volta e quante volte, dissi alla fine che non era mai
successo e
non mi interessava. Come finì? Che dopo aver detto
questa
cosa a tre, quelle con cui credevo fossi amica stretta, l'han saputo
tutto il gruppo in generale ,ed è inutile dire tutte le
frasi che
ne risultarono, no? Come si fa gente, che sfotte le religiose e
perbenine, prendere in giro una persona solo perchè
diversamente da loro non si son passate mezza città. E per
alcune era così. Invece di chiedere ma come mai... Cosa
è successo... con amicizia, non saprei! No, risate e presa
in giro. Mi presero per scema, per pazza per essere ancora
così, incredule perchè pensavano che scherzassi,
iniziarono a sfottermi sul fatto che era strano che non mi piacesse
nessuno, neanche un cantante o attore, e non mi venissero le voglie che
divevano di avere. Ma io realmente non provavo e sentivo niente
e
non mi interessava. Ero stata sempre sola e avevo terrore della mia
famiglia e del giudizio per qualunque cosa avessi decido di fare in
generale. Questo mi limitò parecchio, troppo, ma
per loro ero strana, per tutti gli altri o ero lesbica
o avevo qualche problema. Non cèra altro. Ricordo
che me
ne andai pensando solo una cosa, il giorno che dissi stufa la
verità a quelle tre. Che la mia famiglia aveva fatto di
tutto per inculcarmi che la gente faceva schifo, non cèra
niente
di buono nel mondo se non nella famiglia o nei fatti prorpi, che non
bisognasse dire o far sapere niente alla gente. E che dovevo esser come
la società e la gente voleva. Io credevo nel mondo, quello
che mi
faceva brillare gli occhi per ogni cosa che vedessi e che aveva sapito
creare prima di me, e volessi scoprire,
eppure questo mondo non fece niente per sbugiardare quegli stereotipi,
affermare che non era tutto così negativo come pensavano.
Farmi vedere che cèra una faccia, oltre quella dell'odio e
distanziamento. E
invece..."
"Che è accaduto poi" chiese Lubo, mentre lei si incupiva e i
lsuo sguardo era perso da qualche parte
"Semplicemente, dopo una di quelle giornate di festa in cui si deve
stare in famiglia, in cui mi bombardarono di paragoni tra me e altre,
cosa avevano fatto loro della lista della spesa e cosa io no,
manifestando timore che potessi diventare come quella zia e sofferente
di mio per la malattia e l'università. che non andava
più
come avevo cercato di mantenere, non riuscì a reggere anche
a
Rò. Pressava per vederci per fare roba, voleva fatto questo
e
quello, rabbia perchè non dimostravo l'affetto che
cèra
per lui, e mi comportavo in maniera strana. Il problema è io
ero persa in una vita non mia, una... e poi, non
ero io ad esser diventata strana, semplicemente soffrivo per
esser costretta da tutti a fare cosa volevano, a subire
pressioni per
qualcosa per cui non ero incline. E così... per disperazione
alla fine gli dissi si. Non ce la facevo più a sentire tutti
con le loro richieste, se contrario a cosa
tu vuoi,
le colleghe di università che invece di ascoltarmi e vedere
che
stavo male e aiutarmi, mi sfottevano sempre e si infuriavano se io
dicevo qualcosa sui loro fidanzati... virtuali. Si, perchè
queste
grandi signore, erano tutte fidanzate con gente che abitavano altrove,
conosciuti in chat mentre si divertivano con altri in
città. Questo l'ho scoperto quei giorni in cui, invece di
studiare come chiedevo, erano diventate così amiche da dirsi
tutto. Ora, una di queste aveva come me una malattia, la
sua le aveva portato a malformazioni delle gambe e camminava male e si
vedeva che qualcosa no andava. E lì io la capisco, se
la gente non la considerava per l'aspetto fisico passi il
fatto che cerchi altrove qualcuno che no vi badi. Anche se anche questa
ne ha combinate da far impallidire. E' arrivata a spedire a questo
tizio orologi da polso, cibo nostro tradizionale e altro in pacchi non
assicurati e, siccome li comprava con me quando facevamo due passi
vicino tra le lezioni o le ore nostro di studio, ero presente. E sudavo
se non arrivavano, perchè questa aveva anche come me
problemi di
denaro e i soldi glieli davano i genitori, malati come lei, sperando
che quel tipo la accettasse davvero e si sistemasse. E poi sfotteva me
per l'amicizia con Rò, dicendo che non è normale
che un
maschio sia il migliore amico... comunque mettete queste cose insieme,
aggiungeteci lui che invece di parlare e fare qualcosa per distrarci
dai casini personali, rompeva che voleva una foto intima, questo e
quello... Un giorno mi dice che i suoi genitori erano tornati a casa
accompagnati da un parente, perchè si erano sentiti poco
bene
nella casa in campagna e la macchina del padre era rimasta
là. E
doveva riprenderla. Con la sua semi ex si parlava ma non da chiederle
questa cosa e quinid... alla fine gli dico ok. All'epoca ancora guidavo
un poco e mi aveva detto che mi faceva vedere la famosa casa della sua
infanzia, che amava, e nel mentre lo aiutavo a riportare la macchina in
città. Mi venne a prendere e andammo là... il
tempo di
farmi vedere la sala da pranzo che cominciava a strofinarsi su di me.
L'unica cosa che provavo era voglia di uccidere qualcuno, ma dopo una
discussione dove di nuovo anche lui mi diceva che sono una donna, e
come tale ci sono cose che devo
fare... in quel momento lui disse che bisognava approfittare delle
occasioni, e ho
sbroccato. Gli ho detto che non sentivo niente e non provavo niente, ma
lui sordo. Mi disse di seguirlo e mi condusse nella cameretta dove
ormai andava solo per dormire, quando stava con i suoi in estate ma
stop,
era ancora come l'aveva sistemata da ragazzino. E simpaticamente disse
che era qui che portava le fidanzate prima dell'ultima. E
già
non ero in vena prima, mi spiace dirlo ma mi venne lo sgutter, ossia lo
schifo a pensare a ciò. E si, inutile che fai quella
faccia..."
disse ad Alaric
"Stavo solo pensando..."
"Si, al fatto della macchina. Quella volta che mi disse di salire in
macchina, alla fine del corso, che mi dava in passaggio. Mi
portò
invece in un post isolato e mi disse che finalmente eravamo soli ed ero
tutta sua. Mi disse anche che in quel posto onn ci abitava nessuno e se
volevo potevo, come disse lui tranquillamente, cavalcare senza paura di
esser visti. Simpatico, vero? Ennesima discussione, perchè
io
primo non volevo, non mi andava. Secondo, voleva che mi spogliassi per
fare almeno roba meno grossa e io ribattei che eravamo in una macchina,
senza qualcosa per proteggere la pelle dai sedili. Apriti cielo, cosa
accadde... inveì contro di me perchè riteneva
impensabile
questo mio pensiero. Era assurdo, urlava, che io pensassi a qualcosa di
così stupido, invece di fare roba e terminò con
. Fu in quel momento, quell'incessante, di tutti,
paragonarmi ad altre e lo mandai a quel paese. E quella volta, tempo
dopo, in
quella casa, non reggevo più a ninete e gli dissi va bene,
vediamo sta cosa. Ricordo ancora il lettino con il copriletto
chissl con quanta polvere e roba di sopra, e mi disse mentre
apriva la finestra .
Così, come un
ordine dato a un cane. Non capì neanche quando lo guardai
storto e dopo
il cantilenio di altre frasi uguali accettai controvoglia.
Non si
degnò neanche di togliere il copriletto... " si
fermò arrabbiata, mordendo con rabbia il labbro inferiore
"Non cè bisogno che spieghi tutto" disse Jd
"Ah, io non ho nulla da vergognarmi, se è questo che pensi.
Così come per la tua storia non ne hai tu. Non è
quello... è solo che pensarci fa male... NOn dirò
oltre il basico. Ma non fece niente di
particolare, ne io, non quello, ma quando vide che
non facevo altro che guardare i muri, dopo un pò, si
alzò
e disse prima di uscire di sistemarmi e raggiungerlo. Mi sistemai e
rimasi seduta sul letto, senza sapere cosa dovevo mostrare. Il suo tono
e il modo in cui se ne andò,con un
tono come deluso o non so che altro. Sapevo solo che volevo distrutgere
tutto e sfogare cosa provavo in una volta sola. Lui non aveva fatto
niente di particolare,
eppure oltre i dolori, guardando il muro opposto, non risucivo a
pensare che a una cosa, Anzi due. Che fossi rigidissima e nervosa, che
al confornto un baccalà sotto sale era elasticissimo e due,
che
mi sentivo con lui come con tutti gli altri, solo un qualcosa per cosa
gli interessava. I miei e famiglia in generale, non facevano altro che
dire che mi amavano, che cosa dicevano e facevano era amore, senza
però mai chiedermi o parlare con della cosa, quali fossero i
miei desideri e cosa odiassi.Non li sapevano. NOn capivano il dolore
che procuravano
alla mia psiche con i confronti, dicendo che altri padri, madri, nonni
si vantavano con loro di figli e nipoti e loro non potevano farlo. Come
se, nonotante i miei voti e successi sudatissimi, per la mia malattia
che mi limitava, non meritassi qualcosa. La società voleva
come
la famiglia che io rispettassi gli imperativi obbligatori di donna e
poi lui, la persona che credevo avessi vicina e con cui all'inizio mi
sentivo a mio agio, a parlare e che mi rendeva contenta
perchè
cèra, mi aveva fatta sentire in meno di mezz'ora un niente.
Insapore per cambiare parola. Mi aveva obbligata a fare cose che non
sentivo e volevo,
che non venivano da me, dicendo che non era normale, mi aveva spinta a
permettergli di toccarmi senza niente, senza altro. Finchè
non si incavolò e se ne
andò. LAsciandomi così, senza parlare, senza
chiarimenti,
senza vedere e capire che ero nervosa, non a mio agio, in preda ai
terrori di quella paura che mi ha sempre accompagnato. E mi chiesi se
non fossi davvero sbagliata nel credere che a qualcuno importasse di
cosa volessi e cosa provassi. La prova era lì,
perchè mi
ero bloccata, rigida come un bastone solo perchè mi toccava
e non
lo guardavo, automaticamente si era offeso o che altro e non gli andava
più bene. Chissenefrega se magari cè qualcosa che
non va.
Quella fu la cosa più devastante sul sesso che ha peggiorato
i
miei rapporti con quella paura. Paura e incapacità a reggere
tutto, il concetto del sesso ecosa dovevo essere per gli altri contro
me stessa. Sentito come obbligatorio da sposati,
imperativo per fare figli per gli altri, mentre vietato e mal giudicata
tu se pensi anche solo di fare qualcosa. Solo scoprire della mammine
pancine e cosa scrivevano mi facevano stare peggio. I doveri. Lo stare
con gli occhi chiuse, mute, oggetti inanimati fra le mani di altri...
DOpo la scuola media mi venne
il terrore del giudizio degli altri, perchè i miei
continuavano
a urlare che dovevo apparire così, vestita in quel modo, non
dire e non rispondere mai a nessuno a davanti ad altri, sorridere e
mostrarmi sempre affabile, educazione non onnormale ma ai massimi
livelli
e mai, mai atteggiament equivoci. Dopo le insegnanti e compagni delle
medie, iniziai a soffrire la vicinanza con gli altri, da rifugiarmi
smepre più in me stessa. Sempre sola, sempre così
dispiaciuta. Nessun amico o qualcuno con cui capire le vicinanze, le
affezioni e cosa significava e se cèra da provare qualcosa,
con
la vicinanza fisica. Se non provavo fastidio con lui, mi dissi che
forse significava qualcosa. Invece quel giorno è rimasto
come un
incubo, sempre sull'attenti quando un maschio si avvicinava o capire le
sue intenzioni. Sempre fredda e sempre distante, questo ero prima e
peggio dopo. L'ultima volta che lo vidi fu quando decisi di troncare
tutto.
Quel giorno mi ritrovai al piano di sotto con lui, che chiudeva
tutto e come se neinte fosse mi disse di montare in macchina e tornare
a casa sua. Lasciai l'auto sotto casa, mi ringraziò e saluto
dopo che mi riaccompagnò e
tornai a casa. I nostri discorsi per lui dovevano virare sempre su
quello, senza mai, mai, accennare a quanto accaduto e cosa
comportò per me. Io stessa non ho mai capito l'unica cosa
che
provai da quel giorno in poi. Un dolore nel petto da mancare il
respiro, un disagio e tremore assurdo, al sol pensare a lui e come mi
sonosentiva, come un niente, là... il vuoto e il respiro
tremante perchè non volevo, e poi l'aver visto lasciarmi
sola .
Di nuovo sola, di nuovo niente. Quell'ultima volta, qualche settimana
dopo, perchè avevo mandato a quel paese le colleghe di
università, fu la fine. Anche loro, invece di aiutarmi o che
altro, come
vedevo fare a tutti gli altri ma per me mai nessuno, mai verso di me,
mi denigravano e
dicevano di non credere che stessi male, nonstante camminassi male e mi
venisse una nausea paurosa per i dolori. Così, per
disperazone
perchè i miei volevano risultati, gli dissi di aiutarmi, e
accettò. Avevo una sorta di stanza da basso che era di mio
nonno,
facente parte della casa originale, la parte di
sotto rimasta a lui, Morendo è andata a noi, ma non la
usavamo
mai, quindi cèra stanzetta con tavolo, letto e bagno.
Cè da
dirvi forse come finì?"
"avete litigato" rispose Jd
"eh... " sorridendo amarmente" neanche il tempo di entrare e sederci
che, notato, il letto, cercò in tutti i modi di farmi
spogliare
per fare roba. Arrivò a spingermi, mentre io arretravo
provando
quella senzazione per quella volta, e togliermi i vestiti. Proprio
cercò di togliermeli. Quando colpì la parete con
la schiena, mi resi conto
di come annaspavo terrorizzata e l'ho spinto via, tremando. E' accaduto
così, a ricordarlo non so neanche io esattamente come si
sentissi in quei pochi momenti. Volevo urlare, andar via, anche
piagere. Mi sentivo disperata. Discutemmo, tanto che temetti di esser
udita dalla mia famiglia di sopra, che sapevano di lui e pensavano
chissà cosa da prima. E di nuovo senza parlarmi. Discutemmo
seriamente, lui dicendo di essere deluso
marcio e che ero cambiata, io sempre più sconvolta da cosa
diceva. E di nuovo, non ero io ad essere cambiata...
semplicemente agivo come
me, non come ero abituata con gli altri. Solo
che mi aveva conosciuta all'inziio con quella maschera che tento di
mettere sempre per apparire simile agli altri e pensava seriamente che
fossi una scemetta ingenua, caruccia e solo timida. Anche
dopo
tantissimo tempo, dopo che doveva avermi consociuta davvero in chat, e
nelle poche volte di persona, non ha mai capito che i miei
comportamenti erano genuini e spaventati. Non volevo niente, se una
cosa non viene da me in generale non vogli ofarla e lui invece pensava
fossi solo... non so neanche io cosa. Non parlammo mai davvero della
cosa, perchè quando tentavo di farmi ascoltare, come tutti
gli
altri glissava e si lamentava invece lui. Quella volta volevo
piangere per una cosa. Alla fine tutti, tutti quanti, non facevano
altro che dire che ero una delusione, un fallimento, sbagliata. Lo
mandai via e poi per messaggi nel cell per giorni, mi scrisse di
perdonarlo e di parlare di nuovo.Quelli di cui ti raprlai con cui andai
in Irlanda... Quel viaggio è l'unica cosa che ho sentito
viva e reale, io che cèro, si tutta la mia vita. le uniche
volte in cui ero contenta e mi ricordo con un pò di
rimpianto è quando compravo quacosa che desidaravo o
mangiavo quello che mi piacev dopo secoli. All'epoca parlavo con Zay e
Ric, conosciuti per un interesse comune online e che veramente,
anche rispetto a Rò, sono stati diversi nel considerarmi. Fu
parlando con Zay che capì che non ero io ad essere in
errore,
come mi facevano pensare tutti. Che tutto ciò che... "
scuotendo
la testa "mi parlò delle sue esperienze e degli
uomini in
generale, e del fatto che non era sbagliato il mio rifiuto di non fare
cosa non mi andava. Che io avevo ragione. E Rò considerava
quella mia comprensione come
cambiamento, quando dall'inizio io parlavo, dicevo e niente... come
tutti gli altri, che fossero famiglia o gente che avevo conosciuto.
Furono quel giorno in quella casa, e quell'ultimo incontro nella mia,
che
ne uscì peggio in tutti i sensi ed è da allora
che non ho
contatti con nessuno in generale. E odio la gente, non voglio contatti
o altro. Anche perchè io ero
peggiorata, e anche uscire per qualche ora di casa mi procurava dolori
assurdi, sopratutto camminando. E così, eccomi.
Una
persona che odia i contatti con la gente, il sesso per queste sue
esperienze e, lo dico una volta sola come dissi a Rò che non
voglio fatto niente, non a me, non lo tollero per me. La gente
può fare cosa vuole, basta che non danneggi gli altri, non
lo giudcio se non appunto come ricatto, uso per propri scopi o simili.
Non come quegli idioti là fuori. QUindi
come vedi, no nsono come quelle persone di cui ho parlato prima che
detestano
il sesso e l'altro sesso perchè la gente li ha rifiutati. Io
detesto gli obblighi, di più se legati al sesso. Ma su di
me. E
se Milan è davvero un Signore. serio e manterrà
la
parola, mi fiderò della sua promessa..."
"Ti viene ancora da piangere al pensiero?"?"
"No" rispose a Jd "l'ultima volta che ho pianto davvero, da non
riuscire
a fermarmi o fare altro, standoci male per un pò
ancora, fu quando scrissi una lettera a Zay e Ric.
Furono gli unici a cui raccontai molte cose e che considero amici,
anche perchè li incontrati di persona, e a cui devo rispetto
per
come si sono sempre comportati ocn me. Ma abbiamo litigato per come
ragionavano su cosa volevo e non accettavano, so non veramente,
e... Avevo chiesto aiuto.Non hanno mai compreso, ne sono
sicura, che ho troncato
anche con loro perchè non riuscivo a reggere più
niente.Strisciare a quel modo in questo mondo, non aver mai niente di
cosa desideravo per far contenti gli altri e sentirmi pure rimproverare
di essere una delusione. Ancora oggi i miei non hanno mai compreso le
mie parole e urla, se dovessi farcela, non capiranno mai
perchè
desideravo essere ascoltata e che vedessero la verità. E a
loro, sarò stronza anche se so che facevo tutto per la
prole, appunto i figli in generale e non me, non voglio dire
addio, Voglio adanre da questo mondo a modo mio."
"Ma sono i tuoi genitori..."
"Puoi considerarmi stronza, schifosa, merdosa, indegna e qualsiasi cosa
ti venga in mente. ma fin da piccola non provavo niente per loro. Gli
accadevano cose, non mi sentivo dispiaciuta come lo mostravano gli
altri quando facevano casino intorno a me. SOno arrivata al punto di
trovare disgustoso il loro toccarmi per sbaglio, anche passando...
dovevo pulirmi il braccio per esempio o parte di cosa indossavo.
Dividere il bagno con loro era disgustoso. Non volevo che mi toccassero
il letto per rifarlo o togliere le lenzuola. Se da piccola per me erano
persone con cui dover abitare, fino a ieri erano individui da cui avrei
voluto scappare, ma non riuscivo. Perchè usavano i sensi di
colpa come arma. Ma se glielo dicevi ti dicevano che eri stronza e
altre cose a pensare ciò. Eppure le cose le dicevano, per
poi ritrattare. Sembrava di vivere come le storie dei laureandi con i
coinquilini. Sono legata a loro per il sangue, ma non mente e cuore.
Fammene una colpa..." disse lentamente e con incisione ad Alaric, poi
continulò, sempre guardandolo negli occhi.
"...Sarei stata davvero forte e capace come dicono gli imbecilli contro
chi non vuole più reggere le stronzate, se li avessi
affrontati e fatto davvero come volevo io. Ancora ieri, continuavano a
dire che io avevo fatto sempre cosa volevo, contro il loro parere. Io!
Che non ho mai fatto cosa desideravo e ci ho rimesso. IO! Sarebbero, lo
so, come
altre persone che piangerebbero per il fatto che le hanno abbandonate,
che
sei andato via e li hai lasciati. Cosa ha portato la persona a
quella decisione, cosa è avvenuto perchè
accadesse,
perchè non si fidava di loro e ha preferito fare da
sè...
e tanto altro. Penserebbero solo che eri egoista fancedoli soffrire
come se fosse una ripicca. Tutti i miei tormenti e dolori... si pensa
solo a chi resta che cosa gli è stato tolto, cosa gli serve
per vivere e continuare ma non ha niente. I cretini che non ascoltavano
e vedevano si, loro meritano compresione, tu che eri sull'orlo della
disperazione no. La
gente è così bloccata nei ragionamenti... Ad ogni
modo
quei due lo so che non sono contenti che abbia troncato, ma non
capiranno che le mie paure dei contatti con le persone sono peggiorate,
non risucivo a reggere anche solo parlare con loro. Vedevo loro, come
altri e come
continuavano ad andare avanti e avevano le possibilità per
farlo, che fossero aiuti o i loro meritati sforzi ripagati. Ma io,
dal liceo a cercare di rendermi in qualche modo autonoma e capace, per
andare via di casa e liberarmi di loro... sono riusciti a tenermi a
casa, con loro, come volevano, incatenata senza vedere. Anzi, vedevano
sempre che il mio umore peggiorava, non gli parlavo, non ridevo
più e per le dannate feste con la famiglia mi obbligavano a
rimproveri e parolacce, a fingermi sorridente e felice, con nonni e
tutti
gli altri. E io stavo male. Ma non riuscivo, mi snetivo peggio, stavo
da schifo dentro e mi
rimproveravano tutti quanti perchè rovinavo la festa. E
quella di
batosta di Rò e cosa è nato in me da
quell'esperienza.
Ciechi fino alla fine. Parlando con Zay mi ero pure illusa un
pò che forse, qualcosa per
me cèra, che cèrano persone per me alla fine, che
ci
fosse qualcuno allla fine speciale veramente. Non ho mai avuto vicino
una
persona che mi portasse ad essere felice perche vi fosse, e che fosse felice
che io cèro,,, e che condividesse con me qualsiasi cosa,
stando solo
vicino. Come le amicizie eterne, uniche, indistruttibili. Loro due
erano miei amici e tali rimarranno, ma parlavamo dopo quell'unica volta
di persona, solo online. E io non ce la facevo. A casa sempre peggio,
sempre e sempre e mi sentivo sola sempre di più. Non hanno
compreso che non mi aiutava o bastava, più, solo online
quando potevano. E poi non ce l'ho fatta. Speravo che mi
aiutassero a non soffrire più di quanto non fossi
devastata e sola e invece... Non volevano. Lo capisco, ma quella
rottura alla fine era inevitabile. per una votla che desideravo che
qualcuno facesse qualcosa per me, per mio egoismo se volete metterlo
così..."
"E cosa cèntra con le signorine che ci fanno compagnia?"
Lia guardò Alaric come se vedesse qualcosa di ripugnante.
"Perchè lo sto dicendo a voi? Come detto le uniche persone a
cui
avevo detto queste cose, sono quei due. Nella mia vita nessuno ha mai
voluto ascoltarmi, fermarsi e usare i lproprio tempo per darmi ascolto,
attenzione. Quelle persone lo avevano fatto, ma come gli ho scritto, ho
impresso nella carta quello che riuscivo a mettere stando male
parlandone, perchè usaressero anche gli occhi e il
cervello, cèra poco per me, che potesse aiutarmi. Ormai. Io
non sono solo parole al vento, capirmi come per chiunque
altro è qualcosa al di là di quello che si pensa.
Come
per le poesie... che esprimono l'inconscio di una persona. Per
terapie o altro ti dicono ,
è
perchè nelle parole le persone riescono a imprimere se
stessi e
cosa provano. Specchio dell'incoscio, del cuore, interiore profondo
della persona. E ti vengono le domande per capire mentre leggi, cosa ha
portato
quella persona a scivere quello che il foglio custodisce. E chi sa
leggerle, comprende senza bisogno di incontri. Ed ecco
anche perchè la carta, la penna, l'inchiostro sono per me
elementi materiali della mente di chi li usa.
Ma adesso, qui, l'ho detto perchè mi ricollegavo a quel
discorso
nella Sala che hai fatto. Su quelle donne. Possono mostrarsi carine,
dolci, coccolose, caruccette... tutto ciò che ti piace. Loro
possono apparire, apparire
non essere, come tu le vuoi.... ma sono
persone. E così, come poco fa tu ne hai parlato, per te
estesso,
io ho detto il mio lato, il mio punto di vista, l'altra faccia
dell'essere umano, come tu lo intendersti, femminile. Io tra
non molto
no ci sarò più, è un dato di fatto,
perchè
non mi fermo. Non accadrà come per altri che,
perchè
qualcuno arriva e regala un tipo di vita che alla fine non fa schifo,
sono felici e dicono di essere rinati e comprendono il
perchè e
percome della vita. Di storie così ce ne sono molte. Ma io
non
sono quel tipo.Io so, ne sono consapevole, ho ben chiaro quali sono i
miei problemi, traumi, paure, dolori e profondo odio. Che non ho
sperato e non può accadere, ancora adesso parlando, mi
vengono i timori e paure dell'esser giudicata. Il mio passato non mi
lascerà mai. Mai. E adesso, temo il vostro giudizio ma non
posso lasciarti dire che quelle persone sono solo passatempi o
trastulli... QUi avete alcune
cose che mi hanno interessato nella mia vita e non ho potuto avere, ma
questo non significa che schiocco le dita e urlò
.... No! Da
ciò che sono e sono diventata, non può nascere
niente di
buono perchè non
cè nietne di buono. Anche adesso,
vedendo quelle cose, per come sono adesso, non cè nessun
desiderio di approfittarne e accettarle. Perchè non ho
niente da
desiderare ora, sperare, voler vivere. Altri ne avrebbero approfittato
e
sarebbero anche riusciti a trovarsi uno squarcio di
tranquillità
per ripartire, ma non per come sono rotta. Per questo Milan
può
pensare cosa vuole, Zay e Ric possono vedere cose pucciose e
cuoricinose per come sono, e pensavano che andassero come epr altri. Ci
sono cose e persone, per loro speranze che possono ripartire dal
ninete, come un seme nato in un buco della strada, e attecchisce. Ma
non da un qualcosa
fracassata come me. Di certo, potete cercare di
riparare un sado di
fiori con tutte le colle che volete. Ma perderà sempre
acqua,
diventando solo utilizzabile come ornamento alla meglio. E basta.Come
quel giorno a casa sua, è come essere vuoti, un contenitore,
come voi vedete le donne. Non ho nula in questo mondo, non
cè nulla per me in questo mondo, il mondo non mi vuole.
Perchè farmi tirare dai desideri degli altri,
ancora una volta,
perchè vogliono che io viva... mi colpevolizzo di
tutto , sono
la colpevole di cosa sono diventata, nonostante siano stati gli atlri,
gli artefici della mia disperazione, e io gliel'ho permesso. Eppure,
nonostante la maschera che mi viene maturale. per paura, usare con
altri, non
riesco ad essere omologata al gruppo sociale e... quindi,
perchè
dovrei rincorrere un mondo che non mi vuole? E ora, incacapce di far
qualcosa, dovrei fare cosa?
No, Milan può pensarla come vuole, ma deve
arrivare a dove sono
ora io, per comprendere che non cè nulla da salvare,
risanare,
riparare... quello che volete.
Le persone possono solo provare. SOlo. Provare. NOn riuscirci. Ma deve
esserci il tempo e la possibilità. Che per me sono finiti.
Si, è un senso di arrendevolezza e negatività.
Come tutto,
ne sono consapevole. E per questo che io sono insanabile. Io, inquanto,
Lia, non ho motivo di andare avanti perchè sarebbe solo
strisciare per il mondo mentre gl i altri camminano, danzano, saltano,
corrono... ma io sono sempre là, in fondo, nel basso a
guardare
l'altezza degli altri. Rispetto a me."
"ma perchè ti lamenti tanto!" iniziò a sbraitare
Alaric stringendo nella mano la bottiglia che sbatteva sul tavolo
nell'enfasi del discorso "Quelle donne fanno quel lavoro, noi le
paghiamo. A loro piacciono i soldi, a noi i loro lavoretti. Non credo
che le donne possano essere brave o migliori noi nel nostro lavoro, se
è così dimostratemelo. Altrimenti smettila di
lagnarti, il mondo è pieno così di storie come la
tua, e domani arriverà qualcuno che avrà vissuto
peggio, eppure vede positivo. NOn so perchè, anche dopo le
discussioni nella Sala, il motivo per il Leader ti ha voluta. Stavi
andandotene! Eppure sei qui, hai tutto ciò che avresti
voluto disposizione. Approfittane e zitta. Come a noi va bene, anche tu
puoi almeno fare cosa desideravi, e non ti hanno fatto fare. E magari
trovi almeno uno tra noi con cui dimenticcare quel tipo che ti voglia
fare. Approfittane, sarà facile..."
Lia restò in silenzio, profondo mutismo, a guardarlo. La sua
espressione era sempre più calamitata su di lui. GLi occhi
che si allargavano a ogni frase, le sopracciglia che scendevano come la
testa. Mentre gli occhi mutavano quell'aspetto, notò Jd
suadando, inziava ad arrabbiarsi seriamente. Affilati,
taglienti, grandi eppure feroci come un lupo. Le labbra strette,
immutate da prima, eppure si notava che era rigida. Quando
arrivò all'ultima frase non terminata, schiuse le labbra
guardando questa volta Lubo in modo strano, alzò il mento, e
voltandosi ancora sulla sedia col busto, alzandosi se ne
andò sbottando "Ma
Vaffanculo, Va..."
"Ma veramente?!?" disse Jd alzanndosi, allargando le braccia, guardando
l'amico pieno di birra e contrariato, aggrappato alla bottiglia
"l'ho
sempre detto,
misantropia...." borbottò Alaric chinandosi con i gomiti
sulla tavola
"perchè sei così scemo..." disse Lubo
Jd
corse dietro a lei, che se ne andava in un'andatura che sembrava
militare e rabbiosa, non sapendo come proseguì Lubo
all'altro, lasciandoli là.
Un anno e sei mesi prima
Kianta si ritrovò sulla soglia dell'ospedale, indecisa su
cosa
fare. dove andare. Voleva dare un'occhio al luogo, vederlo.
Il dottor Gorman le aveva chiesto di restare ancora un pò,
almeno fino a sera, per capire se stava bene e si era ripresa. Ma lei
sentiva qualcosa di fastidioso nel ritrovarsi là, nel letto,
immobile in attesa del controllo dell'infermiera o del dottore stesso.
Per quanto la stanza fosse una delle due speciali, destinata solo ed
escluivamente al Leader, comandante ed ospiti, senza
destinarla
mai agli uomini, non riusciva a restare senza far niente, nonostante le
possiiblità di passare il tempo previste nell'arredamento.
Dormire per
lei era negativo, e non voleva più avere medici intorno.
Jd, Alaric anche se controvoglia, Lubo, e Bryden erano andati a vedere
come stava e gli aveva parlato, ma dopo quella visita in tandem, aveva
ancora più voglia di uscire. E così, dopo essersi
vestita
e aver dovuto ordinare all'infermiera di calmarsi, che tutti i
controlli erano andati bene e se si sarebbe sentita poco bene avrebbe
chiamato o sarebbe tornata, salutò anche il dottore nel
corridoio e uscì. Fuori.
L'aria buona e odorosa la investì, ben diversa da quella che
entrava dalla finestra, più lieve. Lì, con un
viale a
più corsie contornanti da zone verdi, con alberi alti e
ricchi di
chioma verde, con alla base composizioni artistiche, panchine o
cespugli o agglomerati di fiori, si sentì
più
leggera, perdendo la pesantezza che le mura bianche e i corridoi lucidi
le davano.
Nonostante vi fossero molte persone che camminavano, parlavano, si
muovevano ovunque guardasse, svolgendo attività di vario
tipi o
solo restando in gruppo, non vi era confusione. Le voci le giungevano,
alcune lievi come sussurri, altre forti come urla, ma sempre gioiosi,
con risa e complicità, senza infastidire.
Si voltò ad osservare l'edificio che stava lasciando. La
facciata sembrava di un edificio antico, con decori in rilievo di
pietra o
legno. La porta stessa era un rettangolo ampio a due ante, resa in
legno chiaro e vetro, per non stonare con l'edificio, con un ernome
arco spesso che scendeva fino a terra a contornare la porta e
nascondere il meccanismo scorrevole. Le aveva spiegato tutto
l'infermiera che, anche in tensione, l'aveva accompagnata fino
all'esterno e le aveva spiegato la stranezza di quell'entrata. La porta
originaria era quella con i battenti aperti completamente verso
l'interno, in legno massiccio a cassettoni e parti in metallo a
decorazione che veniva chiuso e sigillato al bisogno. Mentre per
l'entrata facilitata era stato costriuto un meccanismo in ferro
mascherato. Le porte ad apertura automatica che rientravano
ai lati erano si, in le gno e vetro, ma la zona di apertura era una
sezione
aggiunta all'originale. Che dava all'esterno un aspetto di porta che
usciva fuori, data dall'arco largo e e decori esterni ad esso, che
mascheravano l'aggiunta. In pratica emulava le vecchie case antiche con
i portoni massicci e imponenti, ma all'esterno le porte a scomparsa si
attivavano con il laser con la presenza di qualcuno sulle scale,
contornate da decorazioni appplicate successivamente. Gli scalini
avevano dei rialzi centrali per permettere a lettini e lettighe
di esser portati con facilità dentro.
Tirò fuori dalla tasca la lettera che aveva letto e riletto
e la
dispiegò, osservò la calligrafia fina e corsiva,
con le sue
rotondità ma incisiva, non leggera o femminile. Si notava
sulla
carta il punto in cui finita la frase, l'inchiostro avev lasciato un
puntino in più alla lettera, segno che chi l'aveva vergata
non aveva usato
una penna normale. La carta non era quella sottile e trasparente delle
stampanti o fax, ma più corposa al tatto. Anche l'odore che
emanava solo leggendola era particolare, come l'odore dell'inchiostro.
Osservò le parole ancora per lei da capire in toto, per
decidere cosa fare veramente.
Non andartene docile in quella buona notte.
Infuria, infuria contro il morire della luce.
Sfarfalli e brillii, una lampada ilcui cono protegge zona calma
togliendo il freddo e buio, sei come lei
Caldo e tenue rilassato tempo, mentre attorno infuria il freddo scorrere
Osservi e guardi, parli ma non puoi niente
spettro e fantasma significa questo,
rassegnata, la sua parte va perduta nell'infinito del tempo e del niente
entità effimera sfuggevole
la luce si spegnerà come le lampadine, l'accadimento
è dovuto
condannata, spenta la luce, spenta l'essenza
Davvero l'uomo può solo provare?
Improvviso, un lampo
echi della compagna della disperazione
E, da vuoto e nulla, tremolio e vibrio,
pensieri e parole si fanno carne e ossa
Un urlo nel silenzio, dopo si spegne ma il suo eco rimane nella mente
fino a quando non si può fare a meno di ricordarlo
e così l'urlo diviene eterno.
Tangibile e vita
E la luce non danza più
P.S. Spero che tu stia bene. Ci incontreremo d'innanzi il cuore
pulsante dell'oceano, baciati e schiariti da luce e funghi,
che ci scaldano di dorato e pace. Immergiti
Kianta restò qualche attimo a riguardarla, solo quello,
sapeva
già il testo. Incurante degli uomini e donne che formicavano
intorno, che la guardavano e basta, scorrendo.
Jd lo aveva letto prima di posarlo sul comodino, dicendo dopo
averlo scorto che non capiva il significato alla fine, ma il testo lo
comprendeva. Eccome. E rispecchiava l'autore. Le descrisse anche il
significato, per quella lettera ricevuta quando si era sentita meglio,
proprio dall'amico Jd.
Gli era stato chiesto e aveva mantenuto l'onere, eppure per tutto il
tempo in cui era rimasto nella stanza con gli altri, aveva mantenuto un
comportamento rigido e preoccupato. Prima per il suo stato, dopo per
quella lettera.
No, si disse, Tutti i discorsi, anche con Alaric e Milan che era venuto
dopo ed era uscito con loro, non dovevano occuparle la mente.
Desiderava capire l'ultima parte e dove recarsi. Doveva andare
nell'oceano? O in un acquario? Cèra un acquario
là,
questo lo ricordava. Ma i funghi? E poi, con la coda dell'occhio,
percepì qualcuno.
Milan era fermo sorridente ad osservarla.
Appariva tranquillo. I capelli legati a coda di cavallo
media, e
chiusi in chignon, con qualche ciuffo caduto davanti. Di solito li
portava sciolti allo Chateau, con onda grande da un lato o riga
laterale o al centro, senza sminuirlo nell'aspetto. Ma quando andava in
giro li
teneva legati in modi diversi. Coda media, coda bassa, chignon, semi
raccolto con uno chignon con una aprte dei capelli e gli altri che
scivolavano sulle spalle.
Indossava un abito, mezzo Tight pareva, mentre per lavoro preferiva
più classico. A tre pezzi, composto da una giacca
in
tessuto broccato con disegni e foglie in varie tonalità di
porpora, che non davano fastidio all'occhio. Con inserti di raso
sui revers della giacca, li usava poco per lavoro, qui erano
presenti. Aveva sei
bottoni solo nella zona alta da entrambi i lati perchè si
portava aperta, con colletto e stile coreana,e . Dello stesso
tessuto, che arrivava a metà pancia,
rispetto agli altri più lunghi più
elaborato con i rivolti superiori angolari. Aveva tre bottoni e
chisura
laterali, rendendolo retto alla fine e non aperto come gl ialtri a V.
Usava
anche quelle a un solo bottone sul petto,
normalmente, mentre al lavoro le classiche, che lasciavano intravedere
la parte media e bassa del gilet sottostante s enon chiudeva i bottoni
superiori. Pantaloni
sempre senza risvolto, grigio perla, ma non lucidi. Come sempre gemelli
e cravatta, questa con stesso design della giacca e gilet ma chiusa a
foulard con un fermo in oro al centro, nascosta alla fine dalla giacca.
Portava come le volte in cui non lavorava tra estranei, anche un
bastone con pomello argento con decori e materiali diversi, in base
alla giornata o i completi.
"Buongiorno, socia..."
"Buon giorno a te..." sorrise caldamente lei
"Ti sei ripresa, vedo. Ero venuto per vederti e sapere i dati clinici.
Ma noto che sei informa, come sempre"
"Nulla è cambiato da quando sei venuto"
"Eh...?" sorpreso e rimasto un attimo incredulo "Mh, si
vero...
QUindi tutto nella norma. Ottimo. Sarei contento di riverti allenare e
lavorare al solito, per sapere come ti sei rimessa. Ma è
meglio
se almeno oggi ti riposi. Domani comincerai la giornata normale..."
"In verità volevo fare un giro di tutto e..."
"Sicura di star bene? Che non ti verranno vertigini o altro? Evita
eccessi, sei appena stata dimessa. Riposati, invece. Vai in camera
tua. Va bene anche rivedere i progetti e lavori che dovevi svolgere, ma
stando sempre attenta a non esagerare. Il dottore non aveva detto che
non ha riscontrato disturbi o problemi? Inoltre in questi giorni
verranno Madame e tuti gli altri per il Disegno. Dovrai essere in forma
per riprendere dove è stato lasciato tutto. E per farlo,
devi
prima controllare tutto il materiale..."
"Si, hai ragione. Meglio documentarmi prima. Se verranno,
sarà meglio che sappia tutto in anticipo. E' solo..."
"Sempre curiosa, sempre imprevedibile" disse ridacchiando "ma
ascolta... Non è stato un incidente, però sei
finita in
uno stato simile al coma per parecchie ore. Ti sei risvegliata senza
problemi, danni o altro e questo è straordinario. Nella tua
situazione, altri sono finiti male. Ma..." alzando il bastone verso di
lei dopo averlo mosso co la mano per i ldiscorso "se tu non ingrani
nella maniera corretta ed eviti scossoni alla testa improvvisi, che
siano fisici o mentali, rischi di tornare non qui dal dottor
Gorman, ma da David. Sono stato chiaro?"
"Capito. Se torno da David rischio di restarci per un pò...e
non lo voglio. Sei stato chiarissimo"
"brava ragazza. Sia io che i veterani ti abbiamo già
illustrato
tutto, dall'inizio al momento del risveglio. Corretto? E questo poche
ore fa... corretto di nuovo?" ponendo ensafi sull'ultima parte
"Esatto, sei ore fa. Era prorpio per questo che volevo guardare e
approfittare della luce rimanente..."
"Non sono un dottore, ma preferire che tu ti riposassi in un ambiente
familiare e tranquillo. Ti farò portare cosa ti piace in
camera, anche se
per fortuna nostra e per voi, il cibo qui non è come negli
ospedali normali. Quindi nessuno muore di fame o di rimpianti. Ma
dovrai mangiare e stare tranquilla, perchè domani possa
svegliarti bene al cento per cento. Non andrai in giro di tua
inziativa,
vanificando tutto?"
"No, ho capito. Credi che io sia così imprevedibile?"
"E' perchè sei tu che questo è avvenuto.
Positivamente,
certo, ma se esageri nel fare come vuoi tu anche per forza, finirai per
ritrovarti davvero da David o ad ottenere un risultato
sbagliato o non voluto. Io, mio fratello e Lia non abbiamo fatto tutto
il lavoro solo per capriccio. Tu sei qui, sai fare cosa è
necessario per migliorare, non peggiorare, ma sii accorta e costante
nei piani. Il tuo essere così non è negativo,
così
come il suo. E perchè sei tu, come per lei, non
metterò
mai qualcuno a controllarti o spiarti. Fiducia tr anoi, ricordi?
Però, se non sei in forma, se esageri tanto da dover
chiamare
David in anticipo dalle turnazioni, ci rendi difficile ogni cosa..."
"Capita la paternale, vado subito in camera, prometto ed eseguo"
"Di nuovo, brava! Adesso vado comunque dal Dottor
Gorman, ma seriamente... riposati. Tutto ciò che hai
è
per metà nostro, ma anche tuo. E sai a cosa intendo..."
"Si, Signore" facendo un saluto militare
Milan rise e la osservò andarsene, finchè non si
fermò e voltò verso di lui, lasciandolo
stupefatto.
"Senti... cè un acquario qui, vero?"
"Certamente, uno nella sala del tempo libero e l'altro..."
"ok, ma... ci sono dei funghi vicino?"
Milan la squadrò incerto, dubbioso. Restò qualche
istante in silenzio, forse riflettendo, poi chiese il motivo.
"Nulla, è solo che mi veniva in mente e volevo sapere dove
li avevo visti"
"Non che io ricordi... non ci sono funghi vicino gli acquari. Che siano
decorazione o altro"
Kianta percorse i corridoi dei piani superiori dello Chateau
principale, trovando la sua camera. La porta di attivò e
sganciò in automatico al suo avvicinamento, senza bisogno di
sbloccarla con il tastierino, metodo secondario alle chiavi. La porta
di legno in stile vittoriano si socchiuse e lei la aprì,
osservando l'interno.
La camera di Kianta presentava un salottino, con un divano
angolare alla sua sinistra che toccava un angolo sporgente del muro, un
tavolino al centro, rivolti verso
lo schermo posizionato sulla parete di fronte ad essi alla destra di
lei, ferma dopo aver chiuso la porta. Di fronte a lei, dopo il
televisore, vi era una grossa finestra con una tenda a pannello, in
voile trasparente e leggero, che cadeva morbido, arricciata
sui
passanti, donando leggerezza all'ambiente.
Il colore era tinta unita color menta. Si, quello er ail nome del
tessuto, lo ricordava. Che si accordava con la tinta alle pareti di un
celestino polvere delicato.La stanza era
tagliata dopo il divano, da una rientranza
senza accesso, stringendo lo spazio e impedendo di proseguire dietro il
divano verso l'altro lato della stanza.
A dividere quella stanza dalla camera da letto vi era un
divisorio particolare, voluto da lei. Pannelli divisori per interni in
un materiale simile al plexiglass, due lastre unite a formare una sorta
di parete scorrevole da ambo i lati opaca. Il meccanismo
però era
più particolare. Un'anima, tra le porte, azionava due
possibilità di utilizzo. A scomparsa da un lato , di solito
quello verso il divano o Rototraslanti
o basculanti. Oltre
la possibilità di renderle come panelli scorrevoli, formando
una parete opaca sull'azzurrino, bloccando una parte di solito
quella che mostrava il letto, bloccandola fissa, vi era una
seconda. Le due
lastre diventavano una, girando su se stesse con un gesto per aprirla
ruotando. Nascondevano o meno la camera
successiva. Il perno si ancorava alla base e in alto, in una
fessura apposita, e i panelli uniti insieme, formavano una porta che
ruotava di novanta gradi alla volta, scattando alla volta un
meccanismo di blocco per passare, per poi farla ruotare di nuovo in
senso orario o antiorario. Qundi come le
porte basculanti, posizionato al centro dell'apertura e si voltava in
linea con i muri o divideva l'ampiezza del passaggio a metà.
In quel momento il pannello era aperto basculante e, toltasi le scarpe
per metterle nell'armadio tra la porta e i pannelli, cambiandole con un
paio vicino la porta, si svestì,
posizionando gli abiti nella parte superiore. Si avviò in
intimo
nella camera da letto. Della stessa dimensione dell'altra, era
semplice.
Si notava a sinistra, di fronte, il letto poco
distante dal muro per scendere anche da quel lato. Una piazza e mezza
e ben curato, con una coperta con tema marino e un cuscino di
lattice con una fodera di seta. Per evitare ai capelli di elettrizzarsi
e la pelle perdere acqua durante la notte, come accadeva per tessuti
come il cotone. Ed eliminava i segni del cuscino.
La parete dove il letto era poco distante, conteneva dellle
illustrazioni in alto e a metà parete delle mensole con
degli
oggetti sopra. Ma Kianta non si soffermò a guardarli. Dopo
il
letto scorrendo verso destra, vi erano un comodino con cassetti sotto e
spazi
per poggiare vare cose. Sopra, pieno di oggetti come lampada, una
sveglia con orario mensile verticale, con info su umiditià,
temperatura e altre opzioni. Degli apparecchi che Kianta
riconobbe come il vassoio per il phonvlet e un multipresa verticale,
piedistallo verticale dotato di slot per le spine degli
apparecchi, prese usb per connettere altri dispositivi per carica o
sola alimentazione per l'utilizzo attivo. E altre cose, ma non vi
badò. Tra comodino e finestra vi era un armadio in legno in
stile antico, ante sorpa e cassetti sotto. Notò una zona
sporgente dopo la finstra , che toglieva spazio
dalla sezione di fronte l'armadio. Una poltroncina si trovava
nell'angolo tra armadio e finestra. Una finestra che
sembrava una window seating, ossia una finestra in stile inglese con un
muretto per sedersi, mettere dei cuscini, appoggiare cose, guardare
fuori o leggere sotto di essa. Molti invece proprio di un muretto
tenevano un mobiletto alto fino alla base della finestra con cassetti e
cuscini sopra, questo invece sembrava una finestra con una base
particolare.
Kianta si avvicinò, il bordo del muretto aveva una sorta di
decorazione che invece, appena l'ebbe presa, si confermò
come
una maniglia che, girata a novanta gradi e si spingeva verso fuori,
azionava un meccanismo che creava un nuovo ambiente verso l'esterno. In
pratica quella che pareva la finestra si alzava diventendo la parte
superiore, laparte della maniglia si modificava al contrario e
diventava la nuova finestra, mentre la parte profonda che sembrava
prima il muretto, faceva da spazio calpestabile. L'effetto era come un
rettangolo di finestre che si proiettava verso l'esterno, pavimento non
trasparente, mentre a vetri davanti, di lato e di sopra.
Restò a
fissare la struttura che sembrava delicata, ma era resistente e del
miglior materiale, mentre i vetri erano resine speciali come per i
ponti cinesi, trasparenti e sospesi nel vuoto ma sicurissimi, e in
grado
di reggere grossi pesi.
Riusciva a vedere come fosse a un balcone, tranne le intellaiature, ma
senza ventoe simili, e avvicinava chi vi restava seduto a terra o in
piedi, all'albero del viale sotto che arrivava fin lì,
rispetto alla posizione
normale. La finestra che compariva nella versone chiusa era aprible, ma
anche quella di fronte, cambiando aria anche con la struttura aperta.
Dopo un pò ad osservare il lavorio degli uomini dalla sua
posizione, indietreggiò e riprese la maniglia, girandola e
andando indietro, richiudendo tutto, riportando il tutto alla v ersione
finestra all'inglese con muretto. Alla sua sinistra vi era la
porta
bagno, piccolo all'apparenza ma, anche con lavabo, wc, bidet in
successione e doccia nel muro di fronte la porta, aveva abbastanza
spazio per contenere dei porta asciugamani pendenti, di fronte il
lavabo. Un mobiletto sotto di esso con due ante e un piccolo mobiletto
di fronte il water, a metà del muro,che si poteva spostare
all'occorrenza per chè fatto in legno. Composto da quattro
tavole di legno spezzo e lucidato, aveva la tavola superiore come
appoggio, due sotto parallele tra loro che si incastravano con il sopra
e l'ultimo al centro di queste due, per poggiare altre cose. la tavola
superiore era più larga dell'ampiezza della "gambe"
così
alzando da quei lati, si metteva dove non dava fastidio. la larghezza,
nonostante il mobiletto, della zona vuota era una persona e mezza.
Aperta la porta, si trovò un ambiente differente dalle altre
stanze. la zona lavabo era un rettangolo in marmo che
iniziava dal muro a sinistra con una zona libera per compiere
operazioni o poggiare sopra i prodotti. Sopra questa zona, proprio
ricavato da spazi scavati nel muro, degli comparti fino al soffitto
divisi tra
loro da divisori in legno, con dei prodotti in ognuno. Il rettangolo
era largo dieci centimentri o più e fino al soffito. Dopo,
il
lavabo, fatto in marmo come una ciotola incassata nel piano, con un
rubinetto vicino il muro dopo la ciotota, a L
semplice come
un tubo a gomito e due pomelli per l'acqua. Sopra il rubinetto sul muro
vi era uno specchio che prendeva metà del mobiletto in marmo
e
alto altrettanto, con una cornice in legno che pareva rustica, delle
piccole assi di legno tra loro a sovrapporre l'altra girando
a
orologio, ma ben lavorati e belli da guardare.
Il mobile era vuoto al centro, invece di altro marmo, di un colore
scuro e luminescente da ogni angolo, e presentava una zona
con
due sportelli sotto il lavabo, mentre l'altra metà, sotto la
zona libera, dei
ripiani per poggiare le cose.
Il wc e il bidet non avevano nulla di particolare, erano molto
arrontondati e carini, non quelli economici.
La doccia, dopo il bidet, in marmo aveva
un piccolo muretto altezza fianchi con un vetro opaco
fino
all'arco che chiudeva la cabina doccia. Uno scalino e prendeva tutta la
parte finale della stanzetta. Infatti le finestre erano spostate
rispetto la stanza originale, una verso il televisore e l'altra
all'tezza della testa del letto, così che dal cuscino si
vedesse fuori, lasciando lo spazio del bagno, non piccolissimo ma
completo. La zona aperta della doccia si chiudeva con una parete
trasparente in vetro che si apriva verso l'altra porta. Nella doccia vi
erano una maniglia di sicurezza, mattonelle in marmo scuro come il
mobiletto, che riluceva in molti colori alla luce in base a dove ci si
metteva, i rubinetti e il phone erano accanto al muretto. Una piccola
finestra a sporgere verso l'esterno si trovava dallo stesso
lato
delle altre più grandi dentro la doccia, mentre un'altra
sulla stessa parete, guardava di fronte wc e lavabo, n el mezzo. che
davano luce ed aria. Ma nella doccia
era comunque presente una aplique poco sporgente tonda.
Prese degli asciugamani da sotto il lavandino, nella zona senza antine,
si fece la doccia, prese i ricambi puliti posti in delle ceste di
vimini intrecciate sul tavolinetto in legno e li indossò.
Aprì l'armadio alto quasi la soffitto e largo, che prendeva
lo spazio tra il comodino e la finestra, senza oscurarla
perchè questa si trovava a metò tra lo spazio
esistente dall'armadio alla rientranza del bagno. Le ante nascondevano
abiti per lo più maschili, di vari tessuti, composti da
pantaloni di vario tipo, camicie di vaerie fogge e alla base magliette
e altro piegati. La zona sotto con i cassetti contenevano divisi in
zone apposite, indumenti intimi, neri per il
giorno e color carne per la notte o lo stare in camera. Come i
reggiseni, medesimi colori per gli stessi usi. Calzini di varie
lunghezze e tipologie stavano in un cassetto sottostante. Nell'ultimo,
il terzo, vi era tutto ciò che non rientrava nelle categorie
sopra, guanti, sciarpe, scaldamuscoli e altro invernale.
Scelse una maglietta semplice, con un corgie stampato, senza capire
perchè ve en fosse una così, e un paio di jeans
morbidi. Dopo essersi vestiva e spenta la luce della stanza per stare
nell'altra, l'occhio le cadde su cosa restava accesso
nell'oscurità alle sue spalle. All'entrata non se ne era
accorta perchè aveva acceso subito tutte le luci per
osservare l'ambiente, ma ferma sul divisorio, attrata da quella luce
strana, si voltò per guardare meglio. Un ventalgio di luce
partiva da qualcosa che era attivato dietro il multipresa
verticale, attaccato nelle prese non visibili perchè
posteriori. Illuminava dal basso quel che era una delle illustrazioni
appese alla parete. Infatti, oltre il muro parallelo al letto, ve ne
erano altre fine all'armadio, tutte con paesaggi marini o scene di
costruzioni umane sottomarine. Invece di guardarle tutte, si
fermò su quella in luce, osservò il multipresa
girandolo ed era una lampada da parete a led, quelle piccole notturne.
una composizione di tre funghi centrali con gambi sottili e
lunghi, con le cappelle in silicone trasparente opaco, e
fogliame e fiori intorno, che irradiavano luce in una zona
ristretta. Il fungo centale cambiava colore della luce ogni tot di
secondi. Senza luce nella stanza il cono creato, indicava un quadro
senza cornice, proprio sopra il comodino, di un ambiente sottomarino a
livello del fondale. Coralli e creazioni organiche dalle fome
particolare coabitavano a stretto contatto, in ampie conche
intervallate da corrugamenti e dorsali che sono molto simili
a piccole catene montuose emerse, ospitanti sopra creazioni
marine vegetali e non, attorniati da pesciolini. Forme coralline o
simili dai vari colori, rocce con colori sgarcianti, strane forme
vegetali che parevano piume ramificate, strani cactus marini dalle
varie forme tondeggianti o quello che pareva un cervello, o elementi
arancioni tubolari in successione... e altre cose che consoceva e la
tennero fissa a osservarli. Ogni elemento presente era qualcosa di
straordinario. Notò anche una stella marina e poi una cosa
strana. Sopra
di essi, nella parte superiore, vi era una sorta di ponte, corridoio
metallico o altro, che nasceva da due costruzioni appena visibili ai
lati dell'immagine. Era una foto? Reale? E una persona. Si,
cèra qualcuno con una sorta di muta da sub, ma camminava
sopra questo strano ponte, in due colori, ma la lampada a funghi non
permetteva di capire bene. E poi comprese. La
lettera. Ma cosa significava, se
intendeva quello, con il termine immergiti? Toccò con la
mano il vetro seguendo la forma del fondale e osservò
l'altro. Anche in quello, se era davvero una foto, vi era un ambiente
marino ricco di vita variegata e poi una torre o altro, non si capiva,
in fondo a uan sorta di sentiero a gola bassa, con tante luci. Si
spostò di poco per tornare ad osservare l'altro e si accorse
di una cosa. I quadri erano forse
formato A4, non avevano cornici ma erano semplice base in legno
appendibile dai gancetti con un vetro, nel mezzo le foto. Eppure il
secondo che guardava aveva un aspetto normale, quello sotto il cono di
luce, osservandolo di lato, presentava come uno spazietto tra il vetro
e la foto, e la base in legno. Kianta prese con
delicatezza il quadro dopo aver acceso la luce. Si, presentava quello
strano difetto. Tolse allora i gancetti
metallici, il vetro e la foto e, al centro della base in
legno con sopra un foglio bianco, vi era attaccato con dei pezzetti di
scotch sottile qualcosa. Era una micro sd,
però già inserita nel lettore e adattatore
più grande. Sganciò la scheda dall'adattatore ed
una memoria grande come un'unghia da soli otto gigabyte.
Perchè doveva esserci un lettore così piccolo di
giga, nascosto tra una foto e la base di un quadro, indicato in una
lettera?
E dove doveva metterlo?
Andava guardato?
Controllò il
multipresa a torretta, aveva otto facce, quattro ampie per ospitare le
prese, diverse in base alla nazione, e quattro più piccole
intervellate alle grandi, per inserire usb, in fila per l'altezza. Lo
alzò e trovò sotto la base un foglio incollato,
con la stessa grafia della lettera. Un promemoria?
Dei simboli con accanto
delle descrizioni indicavano voltaggio, potenza, frequenza, tipi di
uscite e le caratteristiche. protezione da sovratensione, da
sovraccarico, evitamento carico opposto, protezione dal corto circuito,
ripristino protezione, da interferenza del campo elettrico, evitamento
cavi incrociati. Dodici prese di corrente di vaerie nazioni, suddivise
per le quattro facciale e varie porte usb, normale, micro e
mini. niente di utile, non
andava bene per la scheda di memoria.
Mentre si voltava,
notò dall'apertura della porta la tv ampia e collegata al
muro. Sotto vi era un mobiletto con vari apparecchi, tra cui
lettori dvd e blue ray, consolle di videgiochi e altro
visibili dalle ante in vetro. Doveva accendere uno di
quelli, o andava bene la tv? Decise di controllare
prima la tv, se non andava bene avrebbe provato qualche apparecchiatura
da basso. Trovò subito
gli slot sul pannello laterale alla sua destra, mentre controllava
stando di fronte, i codici della tv. Oled altissima
definizione, cinquatacinque pollici se ricordava la lettura del codice
sulla cornice, sottile, con slot per vari dispositivi collegati. Anche
quello per le schede di memoria. Lo inserì e
il canale attivato si spense nel bianco. Kianta non
capì perchè no nvi fosse nulla, non si sentisse
nulla, per qualche momento. Così decise di allungare la mano
e sganciare la scheda, per provare con cosa conteneva il mobiletto
sotto lo schermo. E poi apparve qualcosa.
Una scheda che riconobbe
come identificativa utilizzata dall'organizzazione, con la sua foto e
le informazioni. Nome, nomi in codice,
abilità specifiche, conoscenze e poi il video
iniziò a frizzare. Rettangoli dell'immagine
iniziarono ad apparire, cme se la stessa fosse corrotta con un sonoro
fastidioso cme crack, ftz e poi silenzio. Kianta
osservò ancora la sua foto sulla scheda che si squadrava...
di quando? E le informazioin che erano comparse riga dopo riga e
riempivano le sezioni di quella scheda a colonne e righe, indicava
anche i dispositivi che indossava. E una voce
risuonò dal televisore, d'improvviso, mentre leggeva la
sezione tecniche e capacità. Femminile, ferma,
familiare.
Ti
stavo sperando da così tanto tempo.
E ho atteso questo momento.
Ho bisogno di te,
proprio come e quanto tu hai bisogno di me. Procediamo
nella strada
insieme. Costruiamoci
insieme, tu ed io. Io
sono te e tu sei
me, eppure due esistenze diverse. Cresci,
definisciti e vivi, io ti
accompagnerò e veglierò su di te, nella forma
adatta.
Fintanto
che cammineremo insieme, ti proteggerò. Nella
identica maniera della discendenza mentale umana, tu sarai
ciò che lascerò a questo mondo, la
personificazione delle
mie intenzioni e della vita che per me, meritava di essere ed esistere.
Divieni
cosa senti e desideri, ti concederò i mezzi e qualcuno
che ti seguirà e proteggerà, come fossi io. Ascolta,
ragiona sui suoi consigli e pensieri, poichè sono i miei,
come
una madre farebbe come guida di vita, una vera guida e madre, per la
nuova vita
che deve far camminare nel mondo. Io ti
seguirò e aiuterò nelle sue vesti. Trascorri,
conduci, prova, senti, sperimenta e tutto ciò che il
tuo corpo ti da, quello che questo mondo materiale ti permette.
Affronta
le paure e i timori, sei forte e hai tutte le armi che ti servono.
Combatti, le insicurezze tagliale via e prova. Esisti
e vivi, come io non ho fatto. Buona
fortuna, sii come essere umano e modella il mondo, perchè
anche gli altri, possano...
Lo schermo
continuò a mostrare la scherda con evidenti glitch e
problemi, mentre quella voce era chiara e gentile. Dopo che il
messaggio terminò, un'altra voce comparve, me dietro di lei.
Prima di girarsi, avvertì qualcosa di strano nel collo,
portandosi una mano sopra, trovando fastidio. Kianta si
voltò di scatto di scorcio e vide qualcuno che conosceva. Un
teschio dagli occhi azzurri, tondeggiante, rami come corna, un abito e
accessori che lo rendevano nel corpo come umano. La guardò
inclinando la testa, poi fece un inchino, aprendo la mandibola.
"Madre, al tuo servizio.
Sarò il tuo assistente e mezzo per svolgere i tuoi compiti.
Sono la prima forma IA di gestione dell'organizzazione, eppure sono al
livello dei miei fratelli, dividendoci le abilità e
qualità. Io sono e sarò, agirò e
dirò, osserverò o resterò in
disparente, come tu vorrai. Il Master principale latente sei tu,
secondi il Leader e i Capitani. Ma sarai tu l'amministratore come il
mio creatore e tu, tu soltanto varrai in cima agli ordini. QUindi,
Master. Disponi di me"
Kianta
ascoltò l'essere osservandolo da sopra la spalla
sinistra, obliqua, ma i suoi occhi erano puntati poco dietro di lui. La
sua espressione di sorpresa per Helias, questo il suo nome, ricordava,
mutò osservando oltre lui, divenendo confusa e sconvolta.
Deglitì e si voltò totalmente. Guardandola.
Jd correva trafilato
verso la torre di volo secondaria, gemella
dell'altra e sua opposta, perchè dall'altro lato,
più
vicino alla cosiddetta caserma, o zona alloggi. Cercava di telefonare
mentre percorreva in una leggera corsetta con un borsone, la
tuta
e l'equipaggiamento personali, verso il settore di carico per l'AirOl.
Nel
mentre con gli occhi scorreva gli altri, nei rispettivi gruppi
distanziati, che andavano in file di due,
ordinati e calmi, verso l'ingresso dell'ascensore esterno in vetro.
Sentendosi chiamare, si voltò e maledì
l'apparecchio.
"Jd aspetta..."
Gask corse, vestito
anche lui con l'equipaggiamento nero e blu più
recente, non con l'esoscheletro ipertecnologico che pensavano
di indossare.
"Mi spieghi
perchè non abbiamo l'esoscheletro? perchè
dobbiamo mettere le nostre copie del Gorka Suit?"
"...perchè
è il nostro modello. Il Nozh..." andandogli
incontro, vedendo il suo stuolo di uomini e fedeli che gli stavano
dietro. Li fissò e Gask capì e li
mandò avanti, restando
soli.
"le nostre tute Nozh
sono idonee a quel territorio, più delle
altre e Kianta lo sa. Ecco perchè ha ordinato di mettere
queste.Non ti senti sicuro? Scommetto che lei nel mezzo del volo,
dirà di
indossare più livelli sotto la tuta per maggiore protezione
e,
nonostante questo, per come è progettata, sarà
comunque
comoda nei movimenti. E' studiata apposta in stile cipolla
per
adattarla a ogni evenienza con i livelli supplementari. Ha comunque
piastre di rinforzo protettive
combinate in alcune zone e il materiale è silenzioso. Non
capisco..." proseguendo con Gask al fianco
"e se hanno rubato..."
"Se temi che possano
aver rubato il nostro armamento... no. Non credo."
stoppandollo con una mano e fermandosi uno di fronte l'altro "
Non capisco perchè non ci abbiano ancora contattato via
satellite ad esempio, se era impossibile in altri modi. Il fatto stesso
che abbiano usato radio e codici... non mi convince, ma Kianta ha
ragione. E' meglio controllare"
"Appunto, è
quello che dico, ma facciamolo per bene. Con il giusto equipaggiamento
e non questo..."
"Non ti fidi di lei?"
dubbioso e interessato
"Al contrario, ma
sapendo come è la situazione in quei luoghi e cosa
può capitare..."
"Ascolta. L'unica cosa
che non condivido della squadra di controllo che
si sta imbarcando è la sua presenza. Lei non deve esserci e
Milan
farà casino perchè si sta impuntando. Lui non
vuole, lei
non dovrebbe neanche pensarci ma puntualmente parte davanti a noi e non
possiamo fare o dire nulla. E' il capo. Se la vedrà con
Milan
dopo, ma dobbiamo comunque farle anche da protezione e..."
"Ma non ci sono
già Zidgi, Kovacs e Django? Non sono le sue Ombre?"
"Sono le Ombre, ma sono
anche quelli che le sono fedeli da più
tempo. E ora andiamo, devo ancora trovare Kianta, che neanche
risponde..:" tornando a litigare con il phonvlet
"Aspetta... ma i fedeli
a lei non erano dei Raccolti?"
Jd sospirò,
si voltò scoccioato e sbottò "I
Raccolti lo sono di Kianta, ma quei tre come altri, sono quelli che
hanno creduto in Lia da principio e coloro che hanno aiutato a
cambiare..."
jd si rese conto di
colpo di cosa aveva detto e la sua espressione si
bloccò, cambiando al comparire di Alaric, gasato e
frizzante. E quindi Gask
vide Jd guardare Alaric come increduto, oltre che ancora arrabiato per
aver parlato troppo.
"Ehi Jd. Lo hai portato?
hai portato l'aglio come ti avevo detto?
Glielo diamo? Glielo somministriamo in qualche modo e la mettiamo Ko. E
la scordiamo sull'aereo. Eh...? Allora?" parlando veloce e agitato
Jd chiuse gli occhi
arreso, passandosi la mano destra dalla fronte al
mento con disperazione. Allontanò Alaric con una mano,
facendo
cenno verso gli altri e dicendogli di parlarne dopo, che non aveva
ninete per
fare certi scherzi e sapeva che non li condivideva.
"Ti sei dimenticato la
trovata dell'altra volta, giusto una
settimanella fa... quando sotto una pioggerella passeggera si
è
messa a fare MOrticia morta trale frasche, con quella mantella lunga
con
cappuccio in pura seta bianca, giusto un regalo modesto di Milan, e ha
creato lo scompiglio tra gli uomini di guardia? Camminava nel giardino
e si sono terrorizzati... non ho dimenticato, io no cime altre cose,
per questo
vorrei inguattarmi dell'aglio..."
"Alaric, ti prego.
Quella volta era arrabitissima e ha fatto due passi
in giardino, per smaltire... e ha deciso di mettere quel mantello. Per
la
pioggia..."
"sappiamo tutti e due
che non è così" fronteggiandolo
"quella pazza scatenata per protesta ha sempre la tendenza a fare cose
che urtano la persona fautrice del suo malumore. Sempre. Ti rompe la
sveglia presto? Lei ha armato alcuni nottambuli tra gli
uomini,
pagando in drink e
altre cose gli andavano bene, e li ha nominati Knocker up, con lunghi
bastoni particolari in legno per bussare alle finestre da
fuori.
Rompendo le scatole all'alba. E questi erano i primi. La seconda ondata
è dagli altri cretini
che passano per i corridoi a suonare l'alzata con tutti gli strumenti a
fiato più fastidiosi. E ti suonano proprio davanti la porta,
se
non è già aperta! la terza ondata è
nei bagni,
mentre ti stai lavando per svegliarti, arrivano questi stronzi
maledetti che su suo ordine iniziano a sbraitare il programma della
giornata e incitare a sbrigarsi. Non è bello! E non posso
neanche mandarli a quel paese che hanno una sorta di
immunità
che neanche io, un Capitano, posso..."
"Declamare il programma
non è sbagliato. Svegliare in modi rudi
ed essere fastidiosi fa parte della vita militare. Le tue
argomentazioni sono inutili, sappilo!"
Alaric fissò
Gask con disprezzo, si voltò e se ne
andò inveendo contro di lui, Kianta, tutto il sistema
militare.
"Quando fa
così alimenta solo la ragione di Kianta e non lo
comprende" disse arreso Jd a Gask, ringraziandolo con il capo per
quell'intromissione che lo ha mandato via "e tuttavia, se ha
apertamente torto perchè lei agisce esattamente come in
altri
..."
"Anche io non ci trovo
ninete di strano, utilizza metodi particolari,
ma ci sono Maggiori, Tenenti e Generali da incubo. Lui si lamenta per
niente"
"i metodi possono
apparire antiquati, ma come dice sempre Milan e
lo disse anche a Lei, l'uomo ha voluto e quasi dimenticato molte cose
del
passato o le ha soppiantate totalmente, per il futuro e tecnologia. E
meno fatica. E per apparente sicurezza. Ed ecco che noi
possiamo
invece farne tesoro e utilizzarli, sicuri che no siano facilmente
compresi dagli altri"
"Ancora non mi sono
abituato a porte vecchio stampo con mazzi di
chiavi, messaggi via piccioni, corvi o altri pennuti, o via persona
direttamente. E a lavorazioni fatte da zero a mano come una volta...
qui cè parecchio lavoro di gomito e schiena, e mi sembra di
essere alla mia infanzia, come quando ci svegliavano a pedate. Immagino
che se lo dicessi ad alta voce, qualcuno lo prenderebbe come ottima
idea,
sopratutto per Alaric..." disse scherzando ma guardandosi in giro se
cèra Kianta.
"Da un
lato Milan e Kianta hanno ragione. Tutti i mezzi attuali, anche
decantati come moderni e pro tutto, non lo sono poi molto. I nostri
sono
una tecnologia pulita ancora non per il mercato e già son
costati parecchio. Kianta optava per i mezzi elettrici, non durano
molte ore ma meglio degli altri mentre Milan desidera il dualismo
cavallo e uomo. In paesi come india e medioriente, in
primis, ancora li usano ma alternati in base alle esigenze con mezzi a
motore. Ma ce ne son o altri dove un somarello è ancora
vitale.E
lui sfrutta questo per la sua idea di binomio umani e animali.
Ma...diciamo che è molto fissato su certe cose. Ma se puoi
pensare che è strano questo, fa molto di più. Ha
deicos
di aiutare chi ha problemi ad avere un minimo di modernità
dando
servizi extra. Ha introdotto anche i bagni pubblici e terme, a
pagamento ma a basso costo per tutti, come luoghi di pulizia e igiene
ulteriori. Ancora ci sono persone, perchè ovviamente non
è facile occuparsi di ogni singolo angolo di ogni paese,
che hanno ambienti e possibilità di pulizia
personale
inutilizzabili o danneggiati. O manca l'acqua corrente o l'elettrici
per vari motivi. Con poche monete in qualunque valuta, con sconti per
più persone, dai senzatetto, a chi non può
usufruirne in
casa o vuole un tipo di lavaggio giapponese o arabo, ha a
disposizione..."
"Si ma,
perchè ha intenzione di mettere dei limiti per l'utilizzo
della tecnologia"
"Non è che
mette limiti, ma chiede linee guida perchè la
tecnologia non si ritorca contro le persone stesse. Due esempi? Bambini
morti perchè dimenticati in auto, mezzi che con tutto
centralizzato non obbligano più le persone a controllare non
solo l'interno ma anche le portiere stesse. Così come se il
sistema elettrico sballa, sei appiedato, perchè è
tutto
collegato. E, con nuove attrezzature è possibile clonare e
attivare auto di qualunque fascia di prezzo e accessori, solo craccando
il segnale. Per esempio dalle chiavi o direttamente avvicinandolo alla
console della macchina. Una cosa più macchinosa
era aprire
e accendere un'auto vecchio tipo, senza chiave fisica. Milan ha detto
di aver fatto fare delle prove. Le vecchie auto, il cui utilizzo per
tutto era la chiave fisica, necessitavano di tempo e
capacità
per essere rubate. Si, alcuni ci mettevano poco, ma quando è
stato più facile? Con le auto più recenti. A
quanto pare
lui ha fatto provare diversi tipi di auto, per anni di uscita
diversi, e il risultato è stato che, più l'auto
era
diciamo recente, più era facile aprirla e prenderla. Parole
sue... così come, dice, per la sicurezza della casa. Ormai
tutti
hanno porte blindate ed elettriche, tutte con lo stesso sistema che sia
in un paese o in un altro. Anche lì ha fatto fare delle
prove,
ha fatto provare un sacco di cose, e le porte più nuove e
recenti, definite sicure, in verità erano più
facili da
attivare e forzare delle vecchie, a scatto e con chiave con dentatura
antica. Inoltre, da uno sguardo in vari paesi, è emerso che
tutti i ladri attuali conoscono e sono in grado di aprire e forzare
finestre e porte di recenti generazioni con facilità, ma le
abilità di scasso che conosciamo noi, con i vecchi
attrezzi...
non più. Ormai hanno porte, finestre, proprio montati in
luoghi
appositi dove si allenano ma tutti moderni, con strumenti per la
corrente elettrica, telecamere e sblocco del sistema di chiusura
automatica... ma se dai loro una porta come le nostre, non sanno dove
mettere le mani.Ma la tecnologia non è solo utile e figa,
anche
pericolosa. Baby monitor, telecamere private, violati e controllati con
facilità. Ma anche telecamere nascoste, altri congengni
usati
contro le persone. Cellulari e telefoni hackerati, che tra le altre
cose come i laptop diventano strumenti di controllo e spionaggio contro
i proprietari. E la lista è lunga. Lui non ha tutti i torti
a
voler mettere un controllo, almeno quello, su tutto ciò che
viene rilasciato nella società. I nostri sistemi sono,
quando ci
sono, diversi e più sofisticati di quelli trovabili altrove,
ma
là fuori ci sono apparecchiature, camere e dispositivi presi
e
controllati contro gli altri facilissimi ormai da hackerare. Una volta
si facevano i forellini nei muri per controllare l'interno, adesso non
cè più bisogno. Basta entrare nel sistema delle
cam
già presenti o spiare il telefono e sai tutto della vittima.
Ti
ricordi l'ultimo gruppo che abbiamo sgominato, che controllava profili
social e cellulari per trovare schiave del sesso di qualità
alta, per certi clienti ricchi e che volevano donne..."
"Si, ricordo anche cosa
è accauduto quando Kianta è arrivata a sorpresa.
Per loro, però..."
"Già... "
controllando le procedure di carico attrezzatura nelle
casse, nell'ascensore, per metterle nel mezzo " capita spesso che lei
faccia la comparsa all'improssivo, se è qualcosa che la
manda in
bestia e vuole regalare a quei tipi qualche ora di terrore, per
davvero. Milan non la vuole sul campo per alcuni motivi, Alaric ha
paura che accada di nuovo quello e io non so come comportarmi. Lei
è in pratica nostro superiore. E adesso non sono contento..."
"Mi sono ricordato di
quella volta in sud america dove cè stato
quel... non so neanche come chiamarlo, dove cè stato bisogno
di
David e lei..."
"No, per favore. Vorrei
che quell'episodio venisse dimenticato. E' meglio. E che nessuno sappia"
"Jd... quella era Lia,
vero? Mi sono ricordato di quel nome perchè l'ho sentito
quando lei hai parlato. Tu..."
"Gask, per favore! Ti
avevo chiesto di non parlare mai, mai più
di Lia. Da tempo è un argomento diciamo tabù e
non voglio
che a Milan arrivi notizie su di te o altri che chiedono di lei."
"Quello che non capisco
è proprio questo. Hai chiamato quello
che è accaduto Lia, non lo hai negato. Sento di una persona
prima di Kianta che cambia le cose ed è morta, finendo per
sparire..."
"Lei non è
sparita. Solo che parecchi di quelli che sono intorno
a noi non sanno nulla, non cèrano e non devono sapere nulla
di
una persona che non voleva esistere"
"Chi non desidera
esistere? Ho visto persone morire intorno a me, anche
amiche. Individui che non meritavano neanche una fossa dopo morti. Ma
tutti, tutti loro, volevano restare sulle labbra della gente per molto
tempo, che il loro nome continuasse e venissero ricordati. Loro, anche
se lo schifo in forma umana, volevano esistere più di quanto
meritavano"
Jd rimase ad osservarlo,
dopo aver controllato le fasi di carico e gli
uomini diligentemente messi in fila, in attesa, mentre Alaric sbraitava
ordini a destra e a manca e gli altri veterani stavano a fissarlo con
tristezza. Lo squadrò con cipiglio e poi sorrise.
"Mph... Kianta adora le
persone con sale in zucca, capacità
mnemoniche, di comprensione e analisi. NOn a caso resta affascinata
alle Lezioni quando ci sono i mentalisti ad addestrare membri nuovi.
Per ciò che eri visto prima, come eri conosciuto, e cosa hai
fatto quel giorno, lei prova odio per te. Ma non per te come Gask, ma
per cosa rappresenti. Ma se si calmasse e vedesse la testa che hai,
sarebbe diverso. A volte ha il vizio di provare rabbia e malcontento
verso le persone che sono come lei avrebbe voluto essere. Anche se
detta così, suona molto male! Voglio dire che il
più
delle volte si comporta con interesse, ammirazione, è
ammaliata
dalle capacità della gente. Ammirare e cogliere cogni cosa
che
vede. Si sente a volte orgogliosa del'aver visto, ci esserci stata,
nell'aver avuto la possibilità di vedere persone con
abilità, qualità, doni, capacità di
fare cose che
magari non immaginava, non aveva visto prima in altri...e lei non
sapeva fare. E' felice di averli intorno, è anche per questo
che
a volte viene sbeffeggiata con l'idea che . Non so chi abbia iniziato a far
girare
queste idiozie, ma una parte del senso cè. Quello che viene
definito Trianon non è altro che un edificio, ma non suo ma
è lunga la storia, dove lei, nei giardinetti intorno, si
intrattiene con artisti vari, osserva o ascolta le loro
abilità
e..."
"Allora
perchè si comporta in certi modi, con altri?"
"Ecco..." incerto su
come dirlo "lei non prova invidia. Non come la
consociamo noi. Come ho detto stravede per esisbizioni, mostre, fiere,
dove ci sono persone che condividono con gli altri le loro doti. E le
va bene così, non è tipo da desiderare essere
chissà cosa e chi, per mostrarsi. lascia che chi le ha e
merita
mostri cosa è capace. Per lei l'idea della scuola come mezzo
per
far scornare gli alunni su chi è bravo e ha i migoliori
voti...
è per questo che accadono le schifezze e la gente prevarica
come
può gli altri. Per lei chi è in grado,
è capace
anche dopo impegno e forza di volontà va premiato, ma non si
deve invidiare e desiderare di essere come gli altri. E' più
felice nell'ammirare, assitstere e spesso sostenere e a iutare
economicamente o indicandoli ad altri. Ma..." velandosi di tristezza
"ma se si va su persone che mostrano capacità di empatia,
affetto di vario tipo, sono particolarmente estroversi, capaci di
essere accettati e amati dagl ialtri..." guardando Gask come per voler
dire qualcosa con gli occhi "se quelle persone sono state capaci di
provare e mostrare esempio quelle cose, la situazione cambia. Il suo
non è odio, non è rancore, è altro
mascherato da
questo...."
"Perchè ho
l'impressione che tu stia parlando di me"
"..." sorridendo "una
delle cose che Kianta non vuole vedere è
che non sei affatto stupido o
come ripete
sempre. Non chiedere il significato, lei lo saprebbe indicare meglio.
Ma il punto è che ha unito l'astio che prova per chi
è
stato definito in un certo modo a quanto ho detto. Nel tuo caso le voci
che giravano, la tua nomea. Cosa hai fatto quel giorno. Mettici anche
latua capacità di inserirti ed essere accettato e amato come
è avvenuto con semplicità, senza fare niente di
speciale... e al fatto che per Milan sei diventato come un fratello di
primo sangue! Se prima Milan era distante, una persona sopra
gli
altri, capace e astuto ma troppo fuori dalla nostra portata... con te
ha iniziato cambiare alcune cose del suo comportamento, passatempi,
azioni. Credo sia dovuto al fatto che non aveva amici da piccolo se non
il fratello, che lo ha influenzato parecchio. E tu hai fatto qualcosa
che nessuno si aspettava. Non credo che Kianta sia gelosa di questo, ma
del fatto che non comprende perchè non li ha mai provati,
certi
aspetti dell'amicizia, fratellanza, fiducia ed empatia. E, se la si
può definire gelosia, lei tende a provare distacco e odio
verso
le persone che ne sono provviste o riescono dove non è
riiscita
lei in termini umani e di gruppo.Ma..." osservando gli uomini che
tornavano a riempire, dopo le casse, l'ascensore per salire "definire
questa cosa in poche parole è impossibile, perchè
lei ne
risulterebbe negativamente. La cosa invece è molto
più
intricata e, mi spiace dirlo, ma non so neanche se le cose possano
cambiare. Non importa se cerchi di essere caruccetto come
dice
Bryden. Lui lo dice per tutto quello che è gentilezza tra
persone, è buono e giovane e vede tutto rosa, possiamo dire.
Il
contrario di Kianta... ma è sicuro che finora hai sbagliato
molto e hai fatto pessimi passi avanti"
"Ok... cosa hai detto mi
ha fatto capire meglio certe cose. Ma... Lia?"
vedendo Jd sofferente, sospirando, calando le spalle come se si
accartocciasse "sbaglio, o volevi sviare dalla domanda di prima?"
"AH ah ah...se Kianta
non si impuntasse nella rabbia verso di te,
vedrebbe qualcuno che potrebbe rivaleggiare con Milan per
intellingenza. Come ho detto, Kianta ama le persone intellingenti. Come
disse Milan una volta, lei ha un tipo di cervello che va a una certa
velocità. E molte volte si dimentica che non accade agli
altri,
che il suo ragionamento chiaro e corretto dentro di lei, non
può
essere visto e compreso in un attimo da tutti. Milan e Kianta
vanno d'accordo perchè hanno due capocce così"
allargando
le braccia per indicare tra le mani aperte una grandezza "e con tutte
le cose che sanno, perchè amano leggere e conoscere, sanno
imbastire discorsi e dialoghi per ore su tantissime cose.
perchè
hanno quel pò che basta, in base all'argomento, per capire
tutto
il discorso. A saltare, prendendo qualcosa da un discorso e
collegandosi ad un altro... come la prima volta. Milan spiegava dello
stesso Chateau e altre cose, e lei sapeva bene di cosa parlava, non
tutto come MIlan, ma aveva chiaro a cosa si riferisse..." sorridendo
osservando lo Chateau.
"E' colpa mia lo so. Se
non avessi..."
"Si e no. E' solo che
lei che in certe situazioni allontana. E' solo
arrabbiata per varie cose e non vuole ascoltare e vedere. Abbi
pazienza..."
"ok... ma non ho ancora
capito perchè Lia è morta. Anche se non ho capito
anche questo, visto che le hai parlato!"
Jd si passò
una mano sul viso, controllò intorno che i
vari gruppi fossero saliti e poi lo guardò in faccia, serio.
"Ti ridirò le
parole di Milan su Lia, dette una volta. Lei non
riusciva più ad avere la felicità o trovarla, per
se
stessa, dopo cosa ha dato. E' finita... per diventare un'eco
nella
testa suotata, sfinita, di tutte le cose fatte, date, perse
senza
rilasciarne per sè per avere uno scopo. La sua profonda se
stessa urlava dentro, divenendo appunto un'eco, mentre le paure la
bloccavano e incatenavano. Pezzi di lei rotti, perduti, impossibili da
ricreare o trovare. Soffriva talmente tanto da lasciarla vuota.
L'abitudine e chi laveva portata a ciò, le avevano creato un
riflesso pavloviano tale, da farla comportare sempre alla stessa
maniera con altri che fosse un saluto della gente o... Dove viveva
tutto era come ci si aspettava, ecco perchè la sua maschera
era
sempre attiva. Perchè tutti pensavano e agivano come era
insegnato. Per lei ormai era abitudine già comportarsi in un
modo che osse incontrando una persona, la sua famiglia o in un
negozio... ma sarebbe lunga spiegarlo. I bambini non smettono
mai
di chiedere ciò di cui necessitano. Nemmeno da adulti. E lei
chiedeva solo di essere ascoltata e accompagnata dove voleva, doveva,
andare. Ma non è mai accaduto. Lei disse sempre che
. Diceva sempre... che doveva forzare un sorriso
ogni giorno della sua vita, finchè non è riuscita
più a farlo. MOlte volte non ho proprio un motivo per
alzarmi
dal letto, quale
motivo mi porta a fare qualsiasi cosa se sono consapevole di essere
inutile? in primis per me? E poi calano le delusioni su di te e tu ne
sei affogato. Classici discorsi inutili, hai tante cose da fare nella
vita, ma sono parole vuote per l'altro e finisci per scivolare verso
una strada già delineata per te. Ma che ti affossa prima
ancora
del tuo tempo. E nel modo peggiore. Dentro. Ogni cosa perde di senso,
niente speranze, le persone sono un peso per te, è un ciclo
grosso e corrosivo che è come le sabbie mobili. E
continuava...
provo cose contrastanti se noto che le persone sembrano amiche. Mi
trattano bene e non so cosa pensare, perchè?
perchè non
ci sono state persone amiche per la mia vera me. Quando, con entrambi
le mani, credendo di avere davanti qualcuno e non una bestia, abbassavo
la maschera che mi ero creata verso il basso, le cose cambiavano. E io
restavo di nuovo sola ad osservare quella maschera per me odiata e
orrenda. E' un paese malato di mente, in cui la fanno da padrone
l’individualismo, l’egocentrismo, il narcisismo e
la cieca
ignoranza. Bigotti."
Si interruppe
perchè Alaric inveiva contro un gruppo che si era
accalcato nell'ascensore per salire prima. Anche se aveva ragione, per
sicurezza e rispetto delle regole sul numero massimo, il suo modo era
fastidioso e odioso. Kianta aveva ragione ma lui stesso sapeva che
anche Alaric aveva le sue ragioni per essere così. Si
voltò di nuovo verso Gask, che aspettava.
"...
Milan le diceva sempre... Non rovinare il tuo presente per un passato
che non ha futuro. La vita è già
molto complessa e
molto più semplice allo stesso tempo, non permetterle di
frammentarti. E lei rispondeva... Quasi la metà di tutte le
nostre angosce e ansie derivano dalla preoccupazione dell'opninione
altrui, peggio se ti hanno fatto crescere assemblandoti con brandelli
della loro visione di te. Che ti facevano scivolare come sul sapone
invece di armarti. Il mio essere è invecchiato dalla
tristezza,
divorato dalla rabbia, devastato dalla
pazzia, sbriciolato dalla perdita, svuotato da, indurito da, devastato
da, rovinato da, violato da, corrotto fin nel cuore. Cè
stata
sempre qualcosa per farmi perdere per strada un pezzo e nonostante
tutta la forza che ci mettessi, mai... mai, ho recuperato qualcosa. Io
li conosco. Conosco quegli occhi allo specchio. Sono gli occhi di chi
è sola. Gli occhi di chi non crede più. Che non
cè
sempre un modo per sistemare le cose. Conosco i Domani che speravi, che
non arrivano mai. Io li conosco. Ho vissuto i giorni che
passano
uguali e uguali e scritti da altri. Scheletro retto solo... da cosa? Un
passo e una corsa in quel mondo che hai creato. Io li conosco i momenti
in cui ho dovuto, dovevo, andare in quel mondo. Giorni odiati, domani
non voluti. Fatti di speranza vana, sonno e dolore. E allora, per
dimenticare il dolore, costruire e costruendo sognando, ho creato quel
mondo. Io sono e vivo in questo mondo. Dove mi libero dalla
sofferenza. Mi libero dal dolore. E dal senso di colpa. Dove creo me
stessa come doveva essere. Quello che immagino e vedo
lì,
quel mondo, quel posto, è reale quanto il dolore.
Perché
rinascere vuole dire costruire. Non più debole,
inutile,
senza scopo, come se io non fossi mai stata. Quando il mondo
diventa troppo crudele, allora ci rifugiamo in un uno nuovo, dove siamo
veramente noi. Può essere un rifugio, o potrebbe essere un
inferno. Può essere manifesto, può essere una
condanna.
Ma sempre gli verrò conferito un significato."
"Mondo di cosa?"
"Spero di essermi
ricordato bene delle sue parole e cercherò di
farlo di nuovo. Un mondo nella mente. lei lo aveva costruito nella sua
mente, un livello oltre la realtà. Si dissociava in una
realtà alternativa e sfuggiva lì a tutto.
Combatteva ogni
cosa lì, come lo avrebbe fatto se non fosse stata corrotta.
Ha
combattuto per qualcosa, diceva che se non combatti per qualcosa, ti
ritroverai con niente. E lo diceva perchè era quello che era
avvenuto per lei. Ingabbiata da sempre, da stereotipi e aspirazioni
altrui, decise di ingabbiare a sua volta gli altri in un
altro
mondo. Divenne così un individuo cinico, impositivo e
terrificante. Era una persona molto pacata ed introversa, ma
già
dagli occhi si poteva notare una forza di volontà d'acciaio.
Ma
giudicava le azioni negative altrui su cosa le era stato fatto,
riversando tutto il suo dolore, rabbia e frustrazione su coloro, altri,
che si erano macchiati anche di peggio, desiderando che soffrissero. La
sua non era malvagità, ma voleva che la gente provasse cosa
infliggeva agli altri. Perchè così, diceva,
possano
capire. Non cambieranno, ma sapranno su di se cosa hanno fatto. Non era
negativa o cattiva o altro, lo ribadisco ma tutto ciò che
covava
dentro la rendeva chiusa e il suo pensiero era sempre per chi soffriva,
più di lei. Ma odiava la sofferenza e voleva che gli altri
provassero tanto e più, quello che era accaduto a lei. Ogni
volta che cèra un discorso sull'amore lei diceva sempre una
cosa. Tutti dicono che l’amore fa male, è vero.
L'amore
genitoriale fa malissimo perchè l'egoismo e
cecità sono
mascherati da amore. Ma cè anche altro. La solitudine fa
male.
Il rifiuto fa male. Perdere qualcosa fa male. E allora Alaric, ci
credersti?... Alaric rispondeva piccato che tutti confondono queste
cose dolorose con l’amore, perfino lei. Ma in
realtà
l’amore è l’unica cosa in questo mondo
che copre
tutto il dolore e fa sentire ancora vivi... Lui si riferiva a stare con
una donna, una sua visione dell'amore diciamo. Alaric sa essere stronzo
e metterci più cinismo possibile nelle cose, ma sa cosa dice
ed
è più intelligente di quello che vuole mostrare.
E andava
contro Lia perchè, secondo lui, non faceva altro che
mostrare,
troppo, la cappa di tutto il rancore che la ammantava, vedendo ogni
cosa, anche quelle belle, negative. Ma come per Alaric, anche lei aveva
i suoi motivi. Non aveva avuto mai buoni rapporti con gli
altri
perchè superficiali e stupidi, provava odio e repulsione per
il
concetto e la vicinanza con gli altri. Se Milan diceva che
esisteva il mistero del cuore umano, lei rispondeva solo che tutto era
programmato dal cervello. Le emozioni erano solo derivati dai
neurotramettitori. La dopamina ti faceva vedere tutto nero. La
serotonina felice. Adrenalina e noredralina ti pompavano in caso di
bisogno.Se ricordo bene..." incerto " lei si era rifugiata nell'ottica
della scienza per allontanarsi da tutto ciò che poteva
essere
dolore o qualcosa che non capiva. E diceva sempre che se non vi era la
mentalità di tenerla in casa, con la famiglia, pregando Dio
per
il suo cambianeto, sarebbe finita come molte altrenegli ultimi cento
anni, nelle cliniche degli orrori, o posti dove impazzisci per davvero.
Orima erano chiamati manicomi, ora cliniche. i manicomi si riempirono
di persone accusate di essere libertine, indocili, irose, smorfiose o,
snaturate. Dove si i considerati
problematici. E
spesso vi finivano le donne. Posti nati per
il
comportamento di chi appariva diverso. Per rieducarli o farli tornare
normali. Se lei avesse vissuto in un paese o posto dove era
considerato... ammetto che non so davvero come sarebbe fiinta. Adesso
vi portano a forza, anche adesso, chi ostinatamente
si
ppone a influenze su come sono e si sentono. Peggio per gay e altre
categorie di genere. Cè chi non vuole che gli
altri siano
diversi, non vuole cambiare le proprie idee e vuole che caratteristiche
biologiche di nascita e le
attività sociali del loro genere siano quelle e solo quelle,
per
tutti. Un pò come er Lia per cui giovare con i maschi e
amare le
armi e le arti marziali... Che se nasci di un sesso devi essere dalla A
alla Z come dicono gli altri. E Lia è finita per odiare e
portare rancore per questa cosa. Diceva con rabbia che una persona
dovrebbe avere piena libertà del suo corpo e farne
ciò che vuole, con chi vuole, senza che la
società o il
pensiero religioso la reprimano, la insultino o la giudichino. E
ancora, che la società e la famiglia dica nulla su dite,
dietro
la scusa che sanno come è meglio per te. Ed è
finita...
come è finita."
"Quindi..."
"tutti i significati,
tutti gli obiettivi, e ogni cosa che sia stata
mai desiderata, andati. perduti. E lei torna ad essere dispersa. NOn
è bastato essere qui, aver incontrato Milan e nulla... si
portava dietro troppo per voltare senza sentirti rotta. Le era stato
fatto credere che lo fosse, sbagliata, incapace di parecchie cose
quando non era vero. E l'hanno odiata per il suo non sapere, se li
provava, e riconoscere sentimenti e... in pratica una volta
era
andata in un viaggio in Irlanda con un'amica. Quel viaggio... ricordo
che si chiedeva ancora come potesse essere accaduto che la lasciassero
andare per pochi giorni, le fece capire che forse tanto inutile non
era. Diceva che non aveva avuto paura o altro, si sentiva come
finalmente esistente e reale. Lo vedeva ancora come fosse stato un
sogno e on la realtà. Quando tornò a casa vedeva
le
strade, il quartiere e casa sua come posti non conosciuti. E poi a
diventare qualcosa di non suo divesse quel viaggio, perchè
tutto
le ripiombò addosso e finì per definirlo solo un
sogno. E
quelle lei, solo un miraggio. Per alcuni ritardi per andare
dove
interessava ebbero problemi col treno, lei provava solo frustrazione e
carica, mentre la sua amica era arrivata a piangere. E diceva che non
sapeva come comportarsi. la vedeva accasciata sul sedile del treno
mentre lei era in piedi, a fissarla e chiedendosi che doveva fare.Non
capiva perchè lei fosse in quelle condizioni. Alla
fine
fece la cosa che sentiva. Le disse che piangere non portava a niente ma
non era nulla perso o sbagliato. Avevano perso una coincidenza,
avrebbero recuperato sul pulman e dormito, così che
sarebbero
arrivate senza problemi. lei non si sentiva scoraggiata, impaurita ne
altro. Avrebbe solo voluto prendere l'idiota che aveva permesso
ciò e pestarlo malamente. Andava avanti a volte senza
accorgersi
se l'amica la seguiva o no, si sentiva come mai prima. Sicurezza?
Forse, ma non ebbe tempo di cementarlo dentro di lei e capire altro che
tornò a casa. E fu peggio. Ma se quello l'aveva resa forte,
l'aveva anche rotta di più. Cosa sarebbe successo se lei
fosse
andata via davvero come voleva da tempo, invece che vedere la sua
famiglia sempre a tirarla perchè doveva stare con loro? Dopo
quel viaggio, voleva andare via di nuovo, affrontare ogni cosa,
camminare e sentirsi come era accaduto nel viaggio, poi aveva perso
tutto. Cosa aveva perso? Cosa aveva buttato via per la famiglia, per
cui no nprovava niente? Quando incontrò Milan e vide questo
posto" voltandosi a guardare lo Chateau "ebbe la possibilità
di
restare ed essergli utile. Non per migliorare le cose, quello
venne insieme, ma era diventata qualcuno che a Milan serviva. Qui
cèrano cose che le erano sempre piaciute, le aveva
desiderate e
magari poteva anche diventare molto di più. Ma lei non
sentiva
quel qualcosa che permette agli altri di reinventarsi e cambiare.
Semplicemente perchè gli anni di influenza della famiglia e
della società dove viveva arretrata su certi aspetti,
l'avevano
portata ad avere desideri e forza nascosti dentro di lei, ma incapace
di tirarli fuori per reiiniziare. E così il suo dolore e i
suoi
sentimenti pieni di sofferenza, il vedere qualcosa che voleva
così vicino ma... era incapace di metter via quella maschera
e
quella finzione che le avevano inculcato per vivere veramnete come
voleva. E così il suo corpo e il suo cuore non riuscirono a
reggere, e si fermò..."
"Ma quella volta..."
"E'... una cosa
difficile da spiegare così. Ma non perchè
sei stupido, anzi. Io sono perspicace nelle cose ma tu hai
dimostrato grande capacità di apprendimento, memoria e
adattamento cognitivo. La differenza tra me e te è che io
sono
più bravo nelle analisi ma per lo studio e simili sono
negato.
TU non hai potuto. Ecco perchè ogni volta che Kianta e Milan
parlano e si capiscono su tutto, perchè sanno cosa l'altro
dice,
io mi sento un pò meno di loro. Ma divento importante per
analizzare le cose, con Kianta lavoriamo molto cervello vicino
cervello, quindi come gruppo ci completiamo. Se tu studiassi e
partecipassi alle Lezioni, secondo me..."
".... Che cosa voleva dire. Quella che hai
chiamato
Lia..."
"Tu e la tua memoria...
il principio di Locard mi viene in mente per questo. AD
ogni azione si lascia una traccia sull'altro, anche se il contesto di
cui lui parla è differente, è la base ad essere
simile.
In questo caso intendeva che, sapendo della sua storia e la speranza
mai avverata, io potessi nel Cambiamento, vedere e aiutare chi lo aveva
desiderato. Che quel che pensava, era e voleva continuasse tramite
Milan, e i suoi progetti. Chiunque avrebbe voluto una Mano, avrebbe
trovato me o chiunque di noi, a tenderla ed essere quell'unico Dio,
l'unico dei tanti che lei invocò anche solo per una spinta,
perchè solo quello voleva, per avere cosa desiderava. Ma non
rispose mai. Ne invocò tanti ma senza risultato, visto che
tutti le dicevano che solo a Dio si chiedeva e solo in lui vi era
speranza. Ed è anche per questo che odia le
religioni. Lei voleva che
con cosa aveva fatto per lo Chateau e i progetti di Milan, ci fosse la
Mano per chi ne aveva bisogno. Così che, anche dopo la sua
morte, il suo lascito sarebbe stato questo. Una Mano sempre presente,
altro che Dio, e sarebbe rimasta immortale nelle idee.
Perchè le
idee... quelle non muoiono mai! lei non era riuscita a superare quello
che l'aveva traumatizzata o bloccata o... non aveva motivazioni come in
quel viaggio in Irlanda, per mandare tutto all'aria,
perchè lei poteva farlo
per come era, e ridefinirsi. Ma mancavano scopo o quel qualcosa che
spinge a spaccare teste se si deve. La vicinanza difficile con le
persone,
l'incapacità di volerle accanto dopo quanto sopportato e il
suo ragionamento su alcuni
temi. E' arrivata perfino a vedere la sporcizia e i germi ovunque,
lasciati dagli altri, anche dai suoi stessi famigliari e a non volersi
sporcare con essi. Trovava fastidiosa la presenza e vedeva tutto sporco
a causa degli altri e questo è nato tutto dal suo passato.
Per
questo lei non sarebbe riuscita..."
"Capitano! Capitanoooo!"
Jd e Gask si voltarono a
quelle urla. Jack Rum si sbracciava come un
disperato mentre alle sue spalle Alaric tuonava contro Kianta, che
stava camminando incurante di lui . Saltellava intorno a lei
fuorioso, ma Kianta stava solo osservando lo schermo del Phonvlet.
"Se mai volessi altre
risposte, chiedile a Lei. Io... non voglio
più parlarne. quindi davvero, per cortesia, non farmene
più. Non su Lia. Non su quel giorno, non importa cosa
ricordi.
Non a Milan. Se riuscirai a sfumare la sua rabbia verso di te,
è
lei l'unica che può darti delle risposte. perchè,
anche
se crede di no, io so che sa più di quanto lasci intendere a
Milan. E' solo che, per qualche motivo, lei tende a nasconderlo"
Detto questo,
lasciò Gask da solo, tirò su la sacca e
corse verso quei due. Kianta faceva orecchie da mercante alle proteste
di Alaric, mentre le girava intorno urlando a tutto spiano e
minacciando cose assurde. L'ultimo gruppo rimasto era fermo vicino
l'ascensore, incerto, forse in attesa che fossero loro a salire prima.
Lubo, Bryden e gli altri camminavano dietro Kianta, visibilmente
contrariati dall'acceso dibattito unidirezionale. Alzando gli occhi,
dal muretto della torre di volo, si vedevano le teste degli altri
già vicino l'aereo e che si godevano la scena. Quante scommesse stavano
facendo, si chiese Jd, mentre li raggiungeva e notava che Kianta aveva
alzato gli occhi vedendolo.
9 ore dopo
Kianta si
svegliò lentamente, con difficoltà. La coperta
lercia e puzzolente che aveva indosso con altra roba la teneva al caldo
dal freddo del condotto. Ricordava quelli che sembravano indumenti
maschili, se li era drappeggiati indosso come poteva, come fossero
mentelle, a più strati. Ma la coperta? Si sentiva sporca, da
far schifo. Decise che, dopo tanto tempo, e
il luogo, era giusto togliersi tutto di dosso come era possibile. Così
frugò nel sacchetto sotto la tenda improvvisata e
trovò maglietta a maniche lunghe, leggera e dei pantaloni
che sembravano di una tuta
più grande di lei, ma avevano alla cintola stringhe per
regolare
la larghezza. Decise di controllare anche la montagna che lui aveva
accumulato sopra degli scatoloni poco vicino lo sbocco alla cantina, e
individuò una camicia in stile scozzese maschile di
franella,
senza sporcizia o cattivo odore. Con gli indimneti inimi? E con i
calzini? Sbuffò, prese
tutto infilato in una borsa e uno dei lenzuoli
puliti che avevano messo da parte. Si avviò verso la
cantina,
cèra più fresco e si notava come tutto fosse
ancora
bagnato per la pioggia. Non si era sciugato nulla, nonostante alzando
lo sguardo, intravedeva luce dorata metri e metri sopra, che si
barcamenava tra scheletri di ferro e cemento in alcune parti, resti di
mobili pendenti e parti distrutte. Tremava un pò per il
freddo,
ma non voleva più stare in qeullo stato. Chissà
che
schifo e quali colture terrificanti si stavano motiplicando su di lei.
Non riusciva più a stare. Mentre si controllava in
torno con circospezione, notò delle
cunette strane, che poche ore prima non cèrano. Si
avviicnò nervosa e la sua prima impressione ebbe conferma.
Erano
corpi imballati con ciò che era stato rivenuto e con una
specie
di lapide di fortuna con i nomi scritti a pennarello o pennello largo
un centimentro o più. Lasciò lo sguardo vagare su
quelle
figure dritte come mummie, sei, finchè si voltò
sussultando.
"Ti sei svegliata. Visto
che non sei diventata un ghiacciolo, nelle ore
notturne? Ho trovato anche una coperta e altra roba, come hai visto..."
Vide Gask comparire dal
condotto dietro di lei, da dove era
arrivata, con roba in mano, finendo per poggiarla a terra. Indossava
roba in più, per riscaldarsi, sicuramente.
"NOn hai lamentele da
fare per batteri e schifo vario? Per lo sporco? Che è
successo...?"
"Mi sono svegliata
ispirata... non esagerate!" con tono freddo, osservando amaramente cosa
aveva davanti imballato e con lapide.
"E..." anzandosi e
guardando cosa lei osservava "li ho trovati
avventurandomi fin dove potevo senza perdermi, per scovare un altro
passaggio. Due avevano delle porte che non sono riuscito ad aprire. Non
avevo gli attrezzi e cèra buio, ci sono solo in alcuni punti
delle lampade da parete in alluminio con grata,
quelle tipo
aplique, ma fanno una luce fioca giusto per sapere come mettere i
piedi. E non avevo niente per illuminare in maniera precisa qualcosa"
"Come se non fosse
normale per te, lasciare che sia il tuo secondo il
mulo da soma con il necessario.Tu corri ovunque come un pazzo, in stile
brutta copia di di un DOn Chisciotte con le tasche vuote. E stupido il
tuo
vice che fa da facchino per te..."
"Lo so, è
stato un errore. Me lo ricorderò..." facendo
sbuffare lei, che si voltò a guardarlo con un sopracciglio
alzato "questa esperienza mi farà ricordare di fare come te.
Tutto dietro. Ma non sono abituato a tenere roba in tasca tranne le
armi. Prima non ne avevo bisogno.."
"prima era prima, adesso
è il presente e tutt'altra roba..."
acida "eppure... Grazie! Per aver portato almeno loro fuori da quello
schifo..."
Gask si
sollevò dai talloni, lasciando la cernita in corso sulla
roba trovata. La guardò allibito, poi vedendo che si era
accorta
dei suoi movimenti, tornò giù a rovistare. Niente
di
utile. Carta sporca, oggetti vari poco utili
tranne qualche coltello e forchetta, cocci rotti, pezzi di mobili. Un
telefono fisso. Se solo vi era una presa, pensò.
"Non sono riuscito a
proseguire perchè il canale è pieno
di acqua oltre le caviglie minimo, per arrivarti alla vita
nei punti
peggiori. E ancora ci sono parecchi passaggi, ma dovrei avventurarmi
meglio equipaggiato. E le lampade a muro grigliate aiutano quel che
basta. ma per prendere altro dovrei andare oltre il massimo in cui sono
arrivato, giungere dove eri prima tu e trascinarli come è
fattibile in questa situazione. Loro erano i più vicini, non
so
perchè trasportati dall'acqua o per altro motivo. Alcuni...
"
diventando triste ".. alcuni era sicuro che erano ancora vivi, ma morti
dopo. E i topi non hanno aiutato"
"quindi siamo vivi per loro."
"Come ho già
detto, hanno mantenuto stabili le funzioni vitali,
bloccato ferite o altro. Magari tu sei caduta su qualcuno dei nostri
morti o chiunque fosse nell'abitazione prima ed era finito di dosso"
vedendola di spalle ma notando come aveva abbassato la testa a
guardarsi i piedi, comprese le spalle, cone le mani che penzolavano
lasche.
"nesuna notizia?
Intendo... so che tu non hai mai niente e io ho
lasciato il mio dispositivo a Jd. Ma di solito dovreste avere sempre..."
"Non so dove sono. Te
l'ho detto! A volte li do a lui per andare io in avanscoperta"
"Si, al tuo vice! E sei
un professionista! Ah vero, tu con la tecnologia sei zero..."
"Il fatto che perfino
Milan sia in grado di essere più
capace di me, non significa nulla. Puoi credermi quando dico
che mi
sentirei idiota a picchiettare su lastre di vetro che fanno colore. "
"Non cercare di
formulare frasi complesse per parlare con me, perchè non ha
senso se non lo vuoi tu"
"...I vecchi telefoni
sono così da buttare?"
"Non sono da buttare. Io
stessa utilizzo poco il mio
apparecchio, se non per contattare gli altri. Ma, per visionare file,
archivi e amministrativi velocemente è necessario. Inoltre
non
capisco questo tuo fare casino. Ti compri un cellulare base e hai
risolto, basta che rispondi e sei reperibile" un pò stizzita
"I miei uomini mi hanno
regalato quel coso che sbologno sempre a lui.
Si attiva sempre in tasca, è grande quanto una tavoletta di
cioccolato e lo trovo fastiodioso da tenere in mano, come fanno sempre
loro..."
Kianta si
voltò a guardarlo, distogliendo l'attenzione dai piani
smembrati di fronte a dove era ferma. Sembrava come voler dire qualcosa
con sguardo indeciso, poi fece un respiro profondo chiundendo una
frazione di secondo gli occhi e tornò a guardare cosa le
interessava
prima.
"per quanto sia
fastidioso, ti ricordo una cosa. Anzi, guardati le
mani. Sono il doppio delle mie. Come fai a trovare fastidioso un
apparecchio identico a uno smartphone ma con caratteristiche diverse,
quando maneggi sempre pesi, armi..."
"per me è
fastidioso quel coso sempre in mano. Non posso
metterlo nelle tasche verticali dei pantaloni per esce e
rischia
di cadere a ogni movimento. Se mi siedo è una pala nella
coscia
o cade. Non ho tasche di solito nelle maglie, e le tasche che
utilizziamo nei pantaloni..."
"ho capito. Come ho
detto, non ti è stato mai negato un telefono base, basta che
tu sia reperibile"
Gask rimase accovacciato
a rovinastare tra la roba trovata, dividendola
in mucchietti in giro, imbronciato, scrutando la testa di tanto in
tanto
mentre Kianta osservava con attenzione la sezione di fronte. Una parte
dell'edificio presnetava ancora una parte di stane e delle porte per
forse altre zone ancora intere. Loro si trovavano al centro, nello
sbocco della fogna e forse cantina, di quello che era
quell'enorme edificio, il centro dilaniato e le mura esterne
e
parte di stanze ancora in piedi o mezze cadenti. Ma presenti. E quattro
piani smembrati sopra, penzolava un paracadute con una cassa,
che
loro mandavano al volo per supporto in quelle zone se non
avevano
in registro atterraggi. Arancione, mezzo al vento e mezzo attaccato a
una barra di ferro del pavimento. Essendo una stoffa resistente, stava
aggrappata a quel ferro ritorto e faceva oscillare un pò la
cassa.
"E' impossibile
prenderla. Anche se ho provato ad arrampicarmi per i
piani, le sporgenze che ho tentanto di raggiungere hanno ceduto
inclinandosi e impedendomi di proseguire. Peso troppo e, prima di
arrampicarmi e tentare altre cose ho deciso di aspettare che fossi
sveglia, così nel caso mifosse successo qualcosa, lo sapevi."
"Già,
perchè se ti succede qualcosa va tutto bene lo
stesso! E' assurdo che tutte le scale e possibilità di
salire
siano andate così e i piani superiori siano inaccessibili
normalmente. peggio ancora siamo almeno due piani sotto il livello
stradale e nessuno, nenache uno che passi di qui e possa sentire e
viceversa! Quell'imbecille di generale finirà male, questo
è sicuro. La prova di potenza gliela ficco su..."
"Agitarti non serve a
niente. Comprimi tutto ciò che provi per
quando lo incontri. Adesso è importante trovare il
necessario
per fare come quel tizio che dici sempre... e fai Lezioni apposite per
essere capaci con qualunque cosa a disposizione..."
"MacGyver e tu non ci
sei mai"
"Lo so, e ci
sarò d'ora in poi!"
"Lo dico solo per non
farmi incazzare con la tua inutilità o ti
senti sinceramente colpevole di mancanze create dalla tua
stupidità e sinceramente capisci quanto siano importanti?"
"...se dico entrambi che
succede?!?"
Lei si voltò
a guardarlo con una espressione che lui non capiva,
restò in attesa di qualcosa, qualunque ma niente. Sembrava
interessata più a studiare i piani.
"Come hai fatto a finire
allo Chateau?" chiede di colpo tentando il momento.
"..."
"Se non vuoi, qualunque
cosa..."
"Io non sono finita, allo Chateau. Io sono nata allo Chateau..."
"QUindi hai dei
genitori?"
"mh... sempre che tu non
sia nato per partenogenesi, chi non è nato da
genitori?"
"I... figli in
provetta?" tentennante
"EH?"
"niente!"
"bene..."
"Milan ha detto delle
cose e..." incominciò di nuovo
"Andiamo bene! Non solo
Jd, ma anche Milan non riesce a tenersi nulla in pancia..."
"Ha detto che tu gli hai
sorriso il primo giorno che lo hai visto e sei
cresciuta e formata come doveva essere. Che quando tu indossi gli abiti
da donna sei bellissima e..."
"Quante sciocchezze"
"A me è
sembrato che lo dicesse con affetto"
"AH! Milan? Con affetto?
A me? Serio?"
"..." incerto "Si,
sembrava sincero. Ha detto che sei cresciuta bella,
ha detto che sei diventata sempre più bella nel senso di
persona
e che sei vitale per..:"
"ma per favore... che
paraculo!"
"Che vuoi dire" attento,
ancora sui talloni, con quello che sembrava un quadro rotto tra le mani
"Non credo affatto che
Milan mi consideri importante per qualche
tipologia di affetto. Tutte queste cose sulla bellezza e quanto ho
imparato è solo per il suo interesse scientifico. Io sono
ancora
qui perchè lui aveva bisogno di me, per quelle cose. Un
test, una
cavia. Volontaria, ma questo è... come te. Tu sei finito con
loro e risultato compatibile perchè tu dovevi vivere perchè
tiene a te. Te. Io
senza Milan e David tornerei a come ero. E' vitale che io continui ad
essere monitorata da David, che è finanziato da Milan e
Dorde. E
ancora io sono importante per lui perchè sono l'unica come sua
seconda, deciso da lui per questo, a non avere mai
possibilità di pugnalarlo alle spalle o
tradirlo perchè non è da me e non ho interessi a
farlo.
Se io non fossi finita come test, sarei ancora con quelle dannate
medicine, come una drogata che ha bisogno della dose. SOlo che io ne
avevo bisogno per non soffrire e invece sono finita per essere
necessaria, per cose che interessavano a lui. Milan guarda sempre le
persone come opportunità semoventi da utilizzare come gli
serve.
E la bellezza... tu hai visto come va girando? Per carità,
anche io trovo che sia un piacere guardarlo con quegli abiti e che gli
uomini siano decenti anche in modo più sbrio che mezzi pazzi
straccioni come vanno in giro adesso. Più di una volta ho
assistito a scenate di civili perchè la gente vuole essere
libera di andare in giro come vuole, in qualunque situazione. Io come
Milan ritengo che per ogni cosa vi sia il modo idoneo di vestire, sia
per rispetto della situazione che norme sociali. O una
società non esisterebbe! So che ci sono geni e scienziati
che diventano scemi se li fai vestire bene, ma in certe occasioni
formali è tanto chiedere di apparire più, di
rozzi individui menefreghisti? SOlo io mi sento meglio se vesto bene e
mi sento bene dove mi trovo??!?" urlò guardando in alto,
come a prendersela con chiunque fosse in ascolto o no "E'
così orrendo guardarsi allo specchio e piacersi? Sistemarsi
e trovarsi bene? E non intendo diventare modelli o modelle, influencer
e strafighi .. intendo mettere qualcosa e sentirsi a proprio agio e
bene in mezzo agli altri. Vedersi come qualcuno che potrebbe essere e
fare, ogni... Milan si veste in quel modom formale per tuttim
perchè gli piace, lo fa sentire bene e se stesso. Inoltre
come si veste lui non fa ridere ma è elegante e
signorile. NOn condivido la spesa, ma quando lo guardi, vedi
una persona che è forte anche per quello che indossa. Passi
la comodità, passi lo stile libero ma la cosa orrenda nel
vedere un'ammucchiata di uomini pompati è che sono tutti
stazzonati o con indumenti mal messi, anche quando vorresti che nelle
feste o in altre occasioni vi sia un certo dress code, che vorresti
buttarli da un burrone in massa. Io stessa non mi vedo esempio truccata
e imbellettata come ama dire Milan, pechè non è
nel mio stile..."
"Sto iniziando a
perdermi..." vedendosi fulminato, raggelò
"Intendo che la famosa
bellezza di cui parla come estetica, nei miei confronti, è
solo per una cosa. Non appaio quando mi trucco, ed è raro,
come una bambola di porcellana strafinta, o un mostro terrificante per
i siliconi iniettati in faccia. Come le donne che corteggia per
i suoi interessi ma dice sempre che sono terrificanti solo a
vederle. Quelle che sono poco rifatte si fanno un mascherone
con tollennellate di prodotti sfruttando il contouring, che
però ti modifica tutta la faccia. Tutta. E' appunto un gioco
di luci e ombre ma artificiale, dove spingi gli occhi altrui a
osservare parti di te modfficate. Il risultato è o
artificiale come se fossi fatta di plastica e non vera o, se abbinato a
troppi ritocchi, e troppo pompati, per un mostro di palude, uscita da
un incontro ravviicnato tra una rana e..."
"Scusa, non sei truccata
in questo momento?" fissandola interdetto, guardandole la faccia
"Cosa guardi! Certo che
non sono truccata! E' per questo che Milan ha detto quella cosa sulla
bellezza, perchè io non uso bottiglie di prodotti da creare
per lo spessore maschere di siliconi. Che se lo tengono per due giorni,
per togliere tutto quello schifo, viene via uno trato come fosse un
guanto da cucina in silicone."
"Guarda che sei
truccata! Ha le linee nere agli occhi"
"..." sbattendo
gli occhi confusa, mostrando piano piano che stava
comprendendo a cosa alludesse "tu stai parlando dei tatuaggi, allora."
"E' un tatuaggio quello?
Credevo ti truccavi ogni mattina..." sbalordito
"Seriamente?"
guardandolo come a chiedergli con la faccia se scherzava "davvero pensi
che una come me, lavorando tra caproni, orsi e scimmie, perda tempo la
mattina a mettermi la matita o altro? E non parlavo della fattoria..."
muovendo il dito indice per dire no
"Quindi quello che hai
adesso.." fissandola
"E' un eyeliner
semipermanente, un tatuaggio che sembra mezzo naturale e mezzo un
trucco leggero. E' stata un'idea di Milan e, visto che non mi sarebbe
costato truccarmi sempre come consigliava, ho fatto. E' comodo si
più dire, e mi dimezza anche lo sclero quando Milan vuole
che mi trucchi per feste o altro, in cui devo comparire con abiti e
trucco e parrucco femminili e non voglio sembrare una battona. Senza
offesa per le signorine della notte, non lo farei mai. Ma io sto
malissimo troppo truccata. E non fissarmi così,
anche Milan è truccato, quindi cosa guardi!"
"Cosa?!?" saltando quasi
all'indietro dalla posizione accovacciata
"Ehi, e tu sei il suo
amicissimo fratellino acquisito? Non ti ei mai accorto che anche lui ha
qualcosa di simile? Io ho sia eyeliner che tightlining tutto in uno,
lui solo il secondo, migliorando il suo sguardo con il colore
leggermente più scuro delle ciglia sulla rima superiore.
Anche i politici lo fanno e lui non è molto diverso. Inoltre
si trucca, leggero, ma... cosa cè!" vedendo Gask non
confuso, sconvolto "Che faccia fai, serio che non lo sapevi? Ma l'altra
volta hai visto quando aveva bisogno di aiuto con i capelli!"
"Ah vero, lo hai
pettinato. Ed era truccato?"
"lui è sempre
truccato!" gelida "Sfrutta il trucco naturale usato nei film.
Si chiama trucco naturale o nude make up o no make up, insomma roba del
genere. Bisogna sapere cosa usare di vicinissimo alle
proprie tonalità e come, per non farlo vedere. Secondo
te, perchè sembra sempre così perfetto e tutti
gli altri intorno degli sciattoni?"
"Non è carino
cosa dici..."
"Non è da me
essere offensiva su persone con bisogni e problemi, ma lo divento se
vedo agglomerati di carne che non si curano capelli, barba, peli del
corpo" dicendolo con espressione disgustata come faceva sempre e
rallentando all'argomento peli "e accozzano roba senza senso che no nso
neanche da dove l'hanno presa. E diamo delle divise. Indumenti vari
eper ogni occasioni e li vedi con maglie malconce o troppo strette con
scritte e disegni improbabili e pantaloni a volte così
usurati che se usciressero in boxer sarebbe lo stesso! O con le
infradito! Allo Chateau! maglietta assurda, pantaloncini vari al
ginocchio e infradito! Dove lavori!..." incavolatissima" Non chiedo
molto, ma perfino per le raccolte gli uomini stessi hanno visto gli
abiti di alcuni zingari che chiedevano denaro e hanno commentato..."
"Questa la so, l'altra
volta l'ho sentito. Albino ha detto che era stupito di come apparissero
meglio loro, di alcuni di noi. E non dico che hai torto,
però loro amano stare comodi..."
"...ognuno di voi
ottiene tre cambi per ogni tipologia di completo estivo, invernale,
divisa formale, abiti fuori dal lavoro... allora mi spieghi da dove
escono le vagonate di roba uscita da un mercatino cinese che
è da rabbrividire e che a volte mi è costata una
brutta figura con alcuni ospiti?!? O quando si fregano,
perchè non chiedono, i cavalli a loro assegnati, o gli asini
e a cavalcioni su di essi se ne vanno nei paesi o in città
vicine... Senza chiedere, vestiti come turisti fuori dal mondo che pure
io mi vergogno e non sono una come Milan! Chiedo troppo o sono
rompiballe io..."
"..." accorgendosi che
parlava con lui "... ehm... io sono abituato a vestire semrpe alla
stessa maniera, quindi non ne so molto di mode o simili. Posso solo
dire che loro si divertono a vestirsi in certi modi. Fanno
scommesse e sfide su chi è più... non ricordo
come dicono ma è qualcosa di moda, comunque. ma non puoi
lamentarti, lo Chateau è diventato come una cittadella, ed
è merito tuo e di Milan. Abbiamo anche quel mercato nel
quadrato là, dove commercianti affiliati a noi portano merci
che noi non produciamo o possiamo fare... "
"Ah, quindi è
da lì che arrivano?"
Gask finse di osservare
con interesse la base di una scacchiera, come per vedere le condizioni,
per non dirle che molta roba effettivamente di scarsa
qualità e che non le piaceva vedere, era i lrisultato di
vendite al quadrato. Non vi andava mai e non ricordava mai quel nome, i
nomi erano l'unica cosa che non ricordava con facilità, ma
dirle cosa girava era fuori discussione. Se non sapeva, ultimamente non
aveva controllato. Meglio tacere su certe cose e lascare che fosse lei
a indagare. Aspetta, era forse Favo?
"Perchè non
rispondi?... Ho capito, dovrò andare a controllare e
strizzare un pò di didietro di persona..." gironzolando in
giro
Ecco pensò
Gask, i ragazzi non ne sarebbero stati felici, ma aveva evitato di
farla diventare un orso incazzoso.
"Era così
terribile prendere le medicine?" vedendola voltarsi verso di
lui
"...è una
salvezza ... e una condanna quello che Dadiv ha fatto... come le
medicine, ma quelle sono peggio. Ecco perchè, anche senza
controllo ravvivinato, trovo lo scambio un'ottima soluzione. Senza
David e Milan, non potrei fare cosa faccio, proprio nulla. Non sarei
cosa sono! Essere cavia per la Draper e quelle, seconda di Milan che
manda avant tutta la pagnotta fisica, ossia la base e le Torri... ci
vale! Perchè non li ha nessuno, tranne i governi
più grandi, che però o hai familiari vicini o
collegati e possono procurarteli oppure... "
"E ora sono in mano a
Milan..."
"Se saprà non
lasciar cadere le redini, si..."
"...Chi era Lia...?"
Gask si accorse che lei
aveva come risucchiato aria bloccando poi il respiro, creando un
silenzio tremendo. Alzando gli occhi, bluffando dal suo tentativo di
apparire tranquillo e poco interessato, la vide fissarlo ancora
più pungente e tagliente. O uno dei due e stava solo sudando
freddo, non capiva.
"Come sai quel nome!"
"..."
"Fammi indovinare... Jd!"
"E...Milan. Ne ho
parlato con lui..."
"Davvero? E ti ha
parlato di lei? Che doveva essere qualcosa di morto e sepolto?"
"Non capisco
perchè una donna morta non deve essere nei discorsi e
perchè è morta se Jd le ha parlato quella volta?"
"Sono cose che non ti
riguardano"
"Ma almeno sapere chi
era..."
"Era... una persona che
Milan aveva conosciuto. Condividevano qualcosa di simile al Disegno di
Milan e così lo aiutò. Ma nonostante le proposte
di Milan di sfruttare tutto ciò che lo Chateau e la sua
posizione di aiuto le consentissero, lei sapeva che il suo Sogno non
poteva mai giungere. Non poteva prendere qualcosa che non le spettava o
la aiutasse veramente. Così lo aiutò, e presa una
decisione solenne, al momento che reputò giusto,
fece ciò che desiderava da tempo. Trovare pace..."
Mentre parlava, Kianta
era ferma su alcuni cumuli più in alto di lui, con la posa
che utilizzava sempre qaundo doveva appare ferma e sicura, forte e di
alta carica. Dritta, di fronte, con le mani una che raccoglieva l'altra
di sotto, messe a formare un anglo con la base dai pollici. Era una
cosa che Milan faceva e non aveva ancora capito perchè.
Sapeva solo che l'altra che entrambi utilizzavano quando dovevano
mostrare la loro posizione o grado era il corpo di fronte agli
interlocutori, mento alzato con gli occhi dritti in quelli dell'altro e
le mani rilassate vicino ai fianchi con me mani in pugno leggero. Anche
quella aveva una motivazione, ma abituato a gente che si comportava
diversamente con le stesse cariche, ne sapeva poco.
"E quale era il suo
sogno?"
"..."
"Cosa cè?"
"Il Sogno di Lia era...
la cosa è molto ampia ma di base quello di poter avere le
possibilità mai avute prima. Vivere come voleva. Essere
quello che era. ma, anche allo Chateau poteva finalmente averle, era
troppo rotta per ... non si sentiva meritevole, capace di crearsi una
nuova vita perchè le paure e i tormenti non l'aveva lasciati
nel luogo che aveva abbandonato. E tutto ciò che le grava di
sopra, non l'avevano abbandonata. La gente non la amava, e non risuciva
a cancellare le negatività che vedeva negli altri. ogni
volta che vedeva qualcuno messo male in qualche modo più o
meno come lei ma bastonato ancora dalla vita e la società
che odiava, soffriva così tanto che non risuciva a togliersi
quelle immagini dalla mente. Quando vedeva cosa le piaceva e poteva
fare finalmente così vicino a lei... diciamo che non
risuciva a provare cosa doveva. Felciità, sollievo, gioia o
altro. le parole, gesti, azioni, concetti che tutti le avevano vomitato
addosso la frenava, incatenandola a un passato che voleva, cercava, di
lasciare indietro e rifarsi su tutto e tutti. Ma non riusciva.
Rinascere... era impossibile, non come intendiamo noi. E
così, dopo aver progettato tutto, se ne andò,
sperando che quella rinascita avvenisse in altri modi e tutto
ciò che aveva fatto aiutasse altri come e peggio di lei..."
"Per tutto il discorso
non lo guardò mai, ma vagava nervosa e contrita
con lo sguardo ovunque, finchè non vide i corpi
imballati e sospirò, tornando a guardare la parte
più vicina per altezza ai piani superiori, come studiandoli.
Gask pensò che fosse finita lì, invece lei
continuò.
" Sperava... di validare
il concetto di essere umano
in una società adeguata. Voleva vivere in un posto dove non
nascevi dall'egoismo delle persone, di continuare
ipoteticamente nei figli, portandoli a fare cosa loro volevano e
credevano, con la paura e sensi di colpa. Insomma, dei piccoli MIni Me
fatti e finiti. Desiderava ridare a se stessa
una seconda opportunità. Come per gli altri. Dare agli
esseri umani la possibilità di scelta e decisione,
opportunità e genuinità dell'essere se stessi. E
cancellando il concetto delle classi sociali in base ai soldi,
eliminare tutto ciò che rendeva la gente bigotta e
giudicante. Evitando i clochard e simili, in primis. Perchè
fossero ancora persone, che la società
fosse di esseri umani. Invece i sensatetto e persone cadute nei
peggiori dei modi in disgrazia e per strada, erano visti come rifiuti,
non esseri umani. Lei voleva che tutti, anche fossero panettieri,
pulitori ecologici sopra e sotto le strade, dirigenti e manovali...
qualunque persona si sentiss eimportante per la società per
il lavoro fatto, che non esistesse lavoro si serie A o D, che
definissero la persona. Voleva che tutti avessero dignità,
rispetto, integrità personale indipentenmente da denaro o
posizione. Tutte le
vite che hanno sofferto nel peggiore dei modi a causa degli altri,
tutti quelli che si sono visti spintonati e messi in pericolo senza
aver riconosciuti meriti e capacità in favore di altri meno
e/o
vuoti, ma più manipolatori, avessero cosa meritassero. Lia
non accettava il piegarsi,
inginocchiarsi ad altri solo perchè familiari o persone
più anziane o ricche ma stronze dentro, solo
perchè per la società se hai
soldi e una buona posizione, puoi tutto. Quante ne ha viste, di
scene, dove persone che per la società erano brava gente in
realtà... e facevano male ad altri in vari modi. Voleva
togliere
tutto questo. Anche il concetto del primo e secondo sangue che Milan
vuole mettere... l'essere
umano non deve essere inferiore ad altri solo per nascita,
denaro
o capacità di manipolare. Uguaglianza come individui non
diversi, non giudicati tranne rari casi. Omicidio, furto,
danneggiamento altrui e beni altri, raggiro per scopi loschi, violenze
fisiche sessuali a donne e bambini.. ma già li conosci. Le
regole sono vitali, importanti, necessarie in una comunità
viva
e sana. E secondo te tutti gli studi di psicologia e psichiatria, come
sono nati? Studiando persone in base alle loro azioni e da cosa sono
scaturite... guarda caso abusi dall'infanzia, vita infima e pericolosa,
carenza di elementi primari e povertà e delinquenza
dilagante.
Tutti i serial killer, assassini, politici e persone ricche che hanno
sol ofatto schifo sugli altri... hanno vuto qualcosa che ha innescato
ciò! Sofferenza, privazioni, dolore. Questi sono i fattori
chiave. O bullismo, genitori incapaci di esserlo, adulti o altre
persone che hanno agito per far del male e il soggetto è
andato
avanti con quel qualcosa che lo ha portato ad agire in quei modi. O
ancora, quanti geni e individui capaci di dare all'umanità
tanto,
sono stati silenziati, costretti ad essere e fare cose contro le loro
stesse abilità naturali, minacciando o portando
quella
persona a fare come gli si veniva indicato per sopravvivere, per non
perdere qualcosa... "
"..."
"...lei volev a metere
fine a tutto questo. E la colpa
di chi era? Religione, società sbaglaita, famiglia,
interessi...
dalla nascita della prima comunità di uomini a oggi sono
cambiate le società, ma è un modo di dire. Non
essere
quello o la gente parla, ci fai fare brutta figura, cosa diranno di te
e noi. Non v abene, non è naturale, è sbagliato.
Sappiamo
cosa è meglio per te, è fatto per te,
è questo che
devi fare e basta. O ancora quante persone nei secoli sono rimaste a
chinare la testa nonostante avessero vere qualità e doni,
solo
perchè la nascita, il sangue, la religione hanno deciso a
priori
da prima che respirassero cosa e chi dovevano essere. Che senso ha una
vita,
diceva, se l'unica cosa che può fare in questa esistenza
è seguire la strada già decisa dagli altri o
voluta da
gente vuota e arida, perchè invidiosa. O ti vede solo come
suo
mezzo per qualcosa di personale? Siamo esseri umani, ma
perchè viviamo come gli animali sottostando al
più forte,
temendolo, accontentandosi delle briciole che questi gli danno? Secondo
te, il brigantaggio, i malviventi, i senzatetto e chi no ha nulla,
perchè esistono? Perchè lo vuole la
società! Una
società che si considera mderna e aperta, come
può tenere
per le strade persone senza nulla di primario, venendo ignorate e
trattate male? E poi gente meschina che ha fatto finire in quel modo
tanti, che no nha dato paghe decenti, che ha trattato male altri, che
vede tutti gli altri inferiori e immeritevoli, piena di soldi e potere
solo perchè sono arrivati in cima a quelle classi sociali
che
ancora continuano ad esistere... quelli sono amati, ben
visti,
ammirati e accontentati in tutto. Anche nelle cose losche. In alcuni
paesi ancora cè la schiavitù ufficiale dove
comprano figli o giovani con la scusa di aver bsogno di
comestici ma sono schiavi! Mascherato da lavoro, le persone non possono
studiare perchè lo
studio costa, non possono realizzarsi se non hanno un colpo
di fortuna
mastodontico che arriva al momento giusto. La
società
intera è frastagliata dalle famiglie, che pensando a cavolo
loro
su certe cose crescendo idioti e incivili, decerebrati che vedono solo
la famiglia e se stessi, e non gli altri. E sono esseri umani, meno
male.
Eppure, perfino gli animali selvatici, e ci sono esempi,
sostengono il gruppo e i singoli della loro comunità, come
possono. Lei ha sempre visto l'essere umano come qualcosa di superiore
ma non come lo vedono gli altri, ma come individuo senziente,
intelletto superiore e capacità di controllare i propri
istinti,
capirli e superarli.Allungare una mano e dare parte di cosa si ha a chi
ne ha bisogno dovrebbe indicare qualcosa. Invece ho visto perfino gli
animali portare cibo a umani che meritavano solo di marcire loro sotto
i ponti... raccontava asempre a Jd o gli altri della storia della
vergine cuccia, di quando la studiò a scuola e
come le veniva da piangere a leggerla, per quel povero uomo. Vedeva
foto sui libri di storia di gente povera che viveva con niente e non
capiva come potesse esistere tutto ciò mentre altra gente
aveva anche troppo di cosa aveva bisogno. Eppure era vista
negativamente..."
"..."
" L'essere
umano dovrebbe avere empatia,
capacità comunicativa, cognitiva, raziocinio e aggregazione,
sostegno e vicinanza sociale più degli animali.
Perchè
dovrebbe andare oltre l'istinto degli animali. Ma non è
così... voleva cambiare quindi queste cose, voleva ridare a
se
stessa una seconda vita con le possibilità, scelte e prove
suoi.
Decisi da lei. Voluti da lei. Crescere e definirsi come se stessa, non
cercando di modellarsi a quello che gli altri volevano. E Milan per
caso, era una persona che voleva la stessa cosa. Se prima lei vedeva il
Sogno di uomini naturali come personalità ed esistenza, una
comunità umana per davvero, e la possiiblità di
trovare
il suo spazio alla fine, poi tutto divenne impossibile. Rassegnazione.
Provava solo questo. E poi venne Milan. Lui la vedeva come elemento di
prova per scienze di David, un test umano consenziente e senza diciamo
passato a cui dar ragione. Ma poi lei iniziò a dire che era
meglio cambiare certe cose, se voleva davvero che il suo ingranaggio
militare e politico non si inceppasse. Ed ecco lo Chateu come lo
conosci tu, o meglio la Cittadella, con annesso continengente militare,
sezione artigiana e commerciale, ippica e il Favo, per gli esterni.
Prima era solo tutto abbozzato e mal gestito, adesso siamo
l'organizzazione conosciutissima e quasi rivale dei gruppi militari
più famosi e pericolosi e con due nomi, quindi siamo
double-action. Ciò ci protegge a metà e rafforza
nell'altra da quella gente. Ma le idee e i progetti li ha messi Lia,
prima. Sperava davvero che Milan potesse realmente cambiare le cose,
visto il suo passato e il suo desiderio reale di non vedere fame,
povertà e diritti calpestati. Per Lia il concetto di
discendenza
non era di sangue ma di idee, civiltà, nuovi esseri umani.
Lei
temeva la reincarnazione, non la voleva er paura di dove fosse finita,
ma desiderava che, nel caso
avvenisse realmente, vi fosse ad accoglierla un giorno come anima
reincata, una società superiore alle bestie che siamo
attualmente. Voleva che gli esseri umani fossero... desiderava non
vedere più nessuno soffrire, perdere tante cose e morire con
rimpianti e dolore dentro. Odiava quando sentiva video delle telefonate
alla polizia nel mondo, dove
cèrano nelle voci e le situaizoni il peggio del mondo e chi
le subiva. Ancora di
più su bambini, che chiamavano come ultima speranza per non
vivere in quello schifo. O fermarlo. Schifo voluto dalla stessa
società,
perchè non si mette il naso nelle famiglie e quindi chi se
ne
frega, mi volto la faccia. Lei desiderava per i futuri nati
in
generale un mondo privo di inquinamento, spazzatura, morte e
disperazione dato dalle classi sociali, paesi vergognosi e individui
forti per soldi e potere, che ridono mentre vedono un povero
disgraziato per strada su stracci che cerca di dormire. E magari gli
viene la brillante idea di mettere installazioni dannose a panchine e
luoghi
pubblici perchè non vi dormino. Senza empatia, vicinanza,
compassione... cè tanto da dire di schifoso a questo mondo
che noi abbiamo visto, e odiava il concetto della giungla. Non capiva
perchè una
società umana dovesse credere ed accettare che per
vivere in
maniera dignitosa senza tremare per perdere casa, calore in
inverno, acqua, cibo e luce dovesse vedere tutto come una giugla in cui
sopravvivere facendo tutto e di più di vergognoso possibile,
per non
perderli. per non finire in quartieri o luoghi orribili in mano a gang
e gruppi criminali, vedere o vedersi futura prostituta per avere pochi
spicci al giorno per mangiare, fare da schiavo a gente ricca per poco,
crescere vedendo che sei solo un Mini Me di genitori e famiglia,
gravando sulle tue spalle tutte le aspettative e desideri loro.
Portandoti a fare scelte contro te e la tua volontà.
Altrimenti vomitano colpevolizzazione per cosa hanno fatto per te, come
se dovessi dire grazie quando sei nato da
loro egoismo, e cavoli tuoi ad essere sbagliato. Se non fai o sei come
dicono loro, ti voltano
le spalle o peggio e ti ritrovi solo, in un paese che si definisce
moderno e aperto, ma chiuso e religioso a sgomitare per una fetta di
gentilezza. E laico ma poi si chinano a novanta alla religione. E tanto
altro... ecco cosa sognava, desiderava, voleva.
per se stessa ma anche per eventuali domani e per gli altri. Sveglairsi
al mattimo con uno scopo, suo, sapendo che avrebbe vissuto e
affrontato qualsiasi cosa senza aver paura dei sacrifici e impegni, ma
perchè cèra un motivo. Suo. E togliere il male e
marcio
fin dove possibilie nel mondo. Voleva che, se nessuna sua speranza
fosse vera, sarebbe rinata in un mondo creato dalle ceneri del vecchio
e degno di un essere umano, in collegamento con la natura ma vivendo
con tecnologia e benessere a misura di tutti, del mondo stesso per non
danneggiarlo e..."
"Fammi capire. lei
voleva che l'essere umano si elevasse?"
Lei si voltò
di scatto, sorpresa. Lo studiò un attimo,
mentre questi tentava di ingobbirsi e fingere di lavorare col broncio,
poi voltò anche il corpo, verso di lui.
"lei trovava assurdo,
impossibile che un essere umano dovesse piegarsi
come gli animali col pià forte, a non avere decisione e
scelta per se stesso e il suo
corpo. Se gli animali dovevano subire madre natura, peggio per le
femmine che dovevano accoppiarsi a forza e sempre, l'essere umano deve
abbozzare a società e Dei che sanno per te. Tu sei un
contenitore da plasmare. E lo trovava vergogonoso. L'incontro stesso
con Milan fu qualcosa di fuori da ogni logica. Di fatto, quale
avvenimento simile può avvenire nel mondo, di questa
portata?
Lui che ha circuito gente per creare un congresso unico mondiale a cui
fanno capo i presidenti eletti dalla popolazione, ma che devono essere
i
portavoce del Paese ..."
"Si, lo so. ogni Paese
ha un presidente o sindaco, come lo si vuole
chiamare. Tutte le funzioni principali sono rimaste invariate, tranne
che non eisstono più paesi sovrani, ma zone geografiche ed
emisferiche di un unico grande popolo. Come voleva Milan. Il governo
unico controlla e protegge, e la Natura prende il posto delle vecchie
divintà umane. Controllando
tutto il mondo perchè i dirittu dell'uomo, del
cittadino,
dell'essere vivente e della Madre Terra siano garantiti.
Così
come libero mercato, libero passaggio, sempre dietro ovvii controlli, e
cancellazione delle aberrazioni sotto culturali ancora persistenti. Non
a caso da quello che ho capito è per te che Milan ha
abbracciato
anche l'avanzamento di gruppi semi militari e scientifici ovunque, con
specialisti socioculturali, per sradicare infibulazioni, circoincisioni
solo per maggiorenni e sani di mente, abolizioni di matrimoni al di
sotto della maggiore età e solo su libera scelta dei
contraenti.
E cambiamenti degli assetti socio culturali per la questione delle
famiglie. In India e.. dove, non ricordo, eliminazione di
schiavitù ancora esistneti, e vendita e tratta di
bambini
per lavori minorili, passando la tutela a Stato e Governo nel bisogno.
Libertà per le donne di
qualunque paese e cultura di decidere del proprio corpo e scegliere
cosa fare di organi riproduttivi o loro standbye, fino a
gravidanza
se voluta. Cancellazione quindi di pressioni e obblighi religiosi.
Assistenza e istruzione sessuale e psicologica, senza giudizi o
altro ma rendendo le persone realmente coscienti e capaci di
comprendere i loro gesti. Hai tentato di far venir meno, per questi
progetti, i poter di tutte le cariche religiose del mondo, dando quello
che la gente chiedeva nelle preghiere, ove possibile. Liberalizzazione
sempre con insegnamenti dell'argomenti a ogni orientamento di
genere e
sessuale ovunque, condanne per atti verbali o di altra natura contro
tutte le libertà alla persona. Tutte. Eppure sembra che la
gente
non abbia preso negativamente, almeno non come ci si aspettava, la
cosa. Controlli ad ogni angolo di strada di milizie e guardiani non
privati, controllati attentamente in ogni aspetto della vita e
mentalità prima dell'assunzione. Assistenze di vario tipo
perchè bambini e
anziani non siano mai soli, ne trattati malamente da personale
sottopagato e sbroccato. Paghe decenti. Almeno, così dice
Alaric. E, come dice
Jd, si va a una forma di società unica dove un bambino con
una
borsa di gioielli in mano, non deve aver paura, di alcun genere, ma
camminare tranquillo, come accade in Giappone, senza rischi di alcun
genere. Era così, vero? Che donne, persone di orientramenti
diversi si sentano bene sia
a casa loro, che per strada. Che ogni persona a questo mondo, possa
morire, per qualunque motivo, senza subire torti vergognosi da bestie.
perchè nenache gli animali..."
Kianta rimase a fissarlo
con un'espressione indecifrabile, poi sempre
guardandolo e seguendolo con gli occhi si accostò a un
muretto,
o quel che ne restava, dove poggiarsi e vi scivolò contro,
per
sedersi con la schiena contro l'intonaco screpolato e le braccia
raccolte tra le gambe, piegate verso il petto.
" Se posso dire la mia
è bello il progetto di Milan unito al
tuo. Ma siete sicuri che realmente la gente non inizierà
rivolte
o altro? Finora non ve ne sono state..."
"A parte che non ho
chiesto il tuo parere. Trovo già strano che
tu riesca a formulare concetti del genere in questo modo... perfetto.
Dove hai imparato termini e..."
"Capisco che tu sia ancora arrabbiata per quel giorno. Che
tu sia convinta che io sia lo stereotipo che credi solo per il mio
vecchio lavoro..."
"io non credo. Lo so che
la gente non può cambiare" arrabbiata e pungente
"E gli uomini? So da
tutti che sono cambiati, parecchio, da quando ci
sono stati i cambiamenti allo Chateau. Che sono meno selvaggi,
incivili, comèra l parola..." fermandosi dal tirare fuori
quello
che sembrava uno straccio con due dita, facendo rabbrividire lei dallo
schifo "cazzeggianti? Qualcosa del genere. Comunque Alaric stesso
afferma che sono tutti più..."
"Come gli animali. Se le
persone trovano un ambiente decente, capace di
sviluppare determinate sue aree cerebrali perchè si adegui e
migliori, si comporterà di conseguenza. Se noterà
che
otterrà giovamenti vari dai cambiamenti, questi li
accetterrà. Meglio ancora se elargiti... in determinati
modi. ma con gentilezza e... conducendolo ad
aprire o cchi e mente...."
"Significa?" dubbioso
stendendo lo straccetto sporchissimo davanti a lui per capire cosa fosse
"Ecco, dicevo io..."
fissando la scena con disgusto "significa che devi
trattare certa gente come i bambini o i cuccioli, insegnando loro le
cose in determinati modi perchè guardino nel modo corretto.
Controllare che dove divono non decada in squallore o la
mentalità della gente e i loro comportametni muteranno di
conseguenza. Allo
Chateau quando sono sopraggiunti i cambiamenti e rinnovamenti,
ovviamente non erano molto propensi a modificare quella che
è di
fatto una routine consolidata e su cui si erano adagiati, possiamo
notare ciò. Uomini e
cavalli, stessa cosa... rendi le cose una consuetudine sicura,
stimolante e con garanzie e otterrai la loro
fedeltà"
"Non si chiama lavaggio
del cervello?"
"Quanto vorrei tirarti
qualcosa su quella testa di broccolo... ma sono
tutti davanti a te" guardandolo torva torva, stringendo con forza le
gambe tra le braccia "Il lavaggio del cervello avviene quando cercano
di cambiare il tuo passato, il tuo essere, i tuoi pensieri con cosa
essi vogliono, per un loro fine. Non mi sembra che i miglioramenti
nello Chateau non abbia dato a loro
qualcosa. Cibo di ottima qualità coltivato, allevato e
lavorato
da loro. Ma Gratis, sempre che non acquistino loro degli extra. E i
menù non sno le sbobbe terribili militari che trovano
altrove,
al confronto è come se mangiassero da Chef Ramsey ogni
giorno.
Per davvero. Sempre disponibili sono saponi e prodotti personali,
indumenti,
accessori e perfino gioielli se collaborano alla lavorazione e
produzione della materia prima.Punti Bee e Theet gli consentono di
avere vantaggi di vario tipo. passano i momenti liberi o in licenza a
fare casino nelle zone a loro dedicate, bere e scommettere, sfidarsi e
fare quello che gli uomini di solito fanno. Ma non in un porcile. Anche
loro sono saliti di gradino come comportamenti. Un tempo sembravano
squadroni pezzenti del bronx, adesso..."
"secondo alcuni di loro,
adesso si sentono al pari degli sgherri di Al
capone. Di classe, sopratutto quando seguono Milan vestiti bene in
giacca e cravatta. Con le tue Lezioni conoscono bon ton, savoir
vivre che si chiamava così, galateo nei vari paesi in
qualunqnue situazione.. . Sanno anche La
mise en place o simile. E si sfidano sul fare un gioco per cui
scambiandosi con camerieri veri, sono in grado di prendere per il naso
i ricconi snob. Tanto che adesso pure mangiare una coscia di pollo
viene
fatta come essere a tavola con l'inossidabile Regina Elisabetta. Hanno
imparato ed apprezzato tanto l’art de la table che ammetto di
sentirmi come le sere delle cene del capo con gente importante. Li
guardavo e mi chiedevo come... ora so che anche gente come noi
riesce. e Alaric continua a prendenrti in giro dicendo che ti senti
tanto Caterina de’ Medici, duchessa di Urbino, nuova Signora
di
Francia..."
"..." fissandolo malamente "Da come dici certe cose, sembra che siano
diventati chissà che soggetti. Sono migliorati ma di certo
non farebbero mai parte del Ballo delle Debuttanti"
"Ma la cosa divertente è stato vedere i cambiamenti di tutti
da
quando sono arrivato ad ora, dopo le Lezioni che fai seguire. Adesso le
conversazioni sono su argomenti che neanche sapevano. E la gente scopre
di capirle, di esserne portato e vuole dare il suo
contributo. Riuscendo. .."
"Direi che
più che disagi, hano trovato solo ricchezza.
Per davvero. Non a caso adesso abbiamo ex militari che si sono
appassionati a scienza, medicina, chimica, botanica, economica, per
andare a lavori specifici nella fattoria, quando sapevano solo essere
militari. Questo perchè? Perchè fin da piccoli
non si
spinge i bambini a provare varie cose per comprende su quale binario, o
binari nel caso, sono portati. A scegliere e comprendere se stessi e le
opportunità che potrebbero avere e dare. Per se e altri.
Eppure in questo tuo discorso, non ti includi mai..."
"perchè non
credo che per me le cose valgano. L'ho detto bene
valere, giusto?" confuso in faccia e preoccupato, mormorrando
la
parola per capire se era corretta. Kianta lo
fissò da sopra le ginocchia, senza rispondere,
finchè la sua attenzione non fu catturata da qualcosa che
zampettava in giro. Alzò un poco la testa per restare con la
bocca aperta a quella vista. Tre topolini si rincorrevano e forse
giocavano in piccole pozzanghere d'acqua. NOn sembravano sorci di
fogna, ma erano con le zampette fini e si muovevano aggraziati. Gask si
accorse dell'atmosfera mutata, da fredda e con loro a due poli opposti,
distanti, a un silenzio strano. La vide con la faccia stupefatta e
seguendo lo sguardo, li notò. Ma lei, notò, non
urlava, non
scalciava, non appariva terrorizzata o altro come altre persone, come
avveniva normalmente. Li seguiva con gli occhi, spalancati,
la
bocca schiusa in stupore, calma.
"Non ti fanno paura,
vedo. Credevo di si, da come ne parlavi ore fa"
"Eh..." riscossasi,
guardandolo "non ho paura dei topi. Sono portatori di cose brutte,
quelli si. E
in gruppi, possono essere pericolosi. Se non sono topastri o
ratti delle fogne come quelli che avevo visto, quelli peggiori, non ci
sono problemi. Quelli
farebbero paura a chiunque per quanto sono grossi. ma questi...
sembrano più da cantina o solaio"
"Devono essere proprio
da casa, forse sono caduti o sono usciti, perchè tutti i
pavimenti sono andati...."
"perchè
continui a rovistare tra quella roba? Non vedi quanto
è lercia? non sappiamo neanche se era là da prima
o che
altro. Rischi qualche malattia..." catturando la sua attenzione dai
topi. Gask osservò il cumulo che si era rimpiccolito mentre
divideva la roba. "Già odio pensare di avere questo schifo
addosso. Poi guardo te, e mi viene voglia di prendere quei dementi a
calci dove dico io..."
"Fatti una doccia allora"
Lei lo
fulminò con lo sguardo, ma con calma
parlò
mentre controllava quella che sembrava essere una bottiglia di plastica
con qualcosa dentro "Ho trovato una vasca da bagno e l'ho spostata
dietro quell'angolo, perchè cè un grosso tubo
d'acqua
principale che perde chissà da quanto tempo, e la vasca
è
sempre piena. Puoi usare quella che scende come doccia e ti
pulisci. Io l'ho fatto e ora sto bene..."
Si bloccò,
perdendo di mano la bottiglia sporca, quando vide
isuoi occhi carichi di rabbia, che lo fissavano. Gask rimase
interdetto, poi sussultò quando la vide alzarsi, fissandolo
sempre, per andare da quella parte.
"T-troverai un vecchio
mobiletto mezzo intero dove ho messo qualche
lenzuolo o aciugamano pulito, trovato fin dove sono riuscito a
spingermi. Quelli che ho usato io sono già lavati e messi ad
asciugare..:"
"perchè,
pensi che resteremo qui per molto?"
"..." alzò
gli occhi verso l'alto, incerto "Dai movimenti della
luce è chiaro che siamo qui da parecchio. Abbiamo passato la
sera, la notte e ora siamo a mattina inoltrata. Nessuno di noi due ha
qualcosa che ci permetta di comunicare la nostra posizione. E, assurdo
che sia, neanche i nostri o quelli avevano sui corpi qualcosa di
funzionante. Tu hai
camminato nelle fogne per molto, magari ti cercano in un altro edficio
e per risalire al piano terra dobbiamo cercare di..."
"Si, si. lo so anche io.
Solo che ti vedo da un pezzo giocare con quella roba invece che fare
altro..."
"Aspettavo che ti
sentissi meglio, così da tentare qualcosa. Non
posso andare, o almeno tentare, di uscire da qui,avventurarmi per le
fogne a casaccio, lasciandoti da sola"
"Non sto così
male..."
"Allora
perchè vomiti e sembri sempre stanca"
"perchè
quello stronzo ha fatto qualcosa e ora sono tutta scombussolata. Te
l'avevo detto..."
"Si, ma non credo sia
solo quello"
"Che vuoi dire" restando
nell'angolo senza svoltare, a fissarlo con le mani sui fianchi
"Che ti ho vista rombare
come un treno in corsa anche ferita. Come
direbbe Alaric incazzatissima, se non è mortale te ne
freghi. ma
ora sembri frenata da qualcosa, a cui non puoi andar contro. Quindi non
è affatto, e solo, quello che ti ha fatto stare male"
"Da quando in qua tu
pensi"
"sai che non voglio
farti arrabbiare o litigare con te. Ma non sembri
affatto in forma il tanto che basta per tentare di uscire. Se no nso
cosa ti crea problemi, ho le mani legate"
"Adesso si atteggia a
conoscitore di grammatica e fatti, e fine osservatore. Incredibile"
falcando verso l'angolo
"potrei provare a
cercare qualcosa per aiutarti. Ancora continui a non fidarti..."
"Certo che non mi fido"
fermandosi e andando spedita verso di lui irosa
"dopo quel giorno, dopo il tuo strano comportamento per finire con noi,
dopo che ho visto Milan..:"
"non è colpa
mia e lo sai" arretrando "è anche per Milan
che non posso fare niente. Da quello che ho capito sei importante per
lui. Ci tiene a te..."
Kianta si
fermò, dopo aver rallentato. Lo fissò e poi
iniziò a ridere, sempre più forte e la bocca
spalancata,
alznando la testa verso l'alto.
"Tu non hai capito
niente e non hai sentito nulla di quello che hodetto. E mi sembra
strano che Alaric e Jd, coloro
che no ndovevano dire ma parlavano sempre, non ti abbiano chiarito
questa
cosa. Io non sono importante per Milan, anzi... se fosse per lui
sarebbe importante e vitale solo il suo desiderio di gestire tutto come
vuole lui, rendere orgoglioso il suo caro fratello maggiore , che non
si è mai visto e che lu iafferma essere come un gemello. Ma
gemelli non sono. Eppure, dopo tante persone e tante
possibilità
di conoscere altra gente, che lo porti fuori dal circolo
vizioso di
Dorde, ecco te. Così spontaneo,
così cazzaro...
perchè lo so che hai mentito tutto il tempo. Puoi raccontare
storie a chiunque, Milan può crederci ma non io" agitando le
braccia per la rabbia per enfatizzare il discorso, per poi puntargli
addosso un dito indice, chinandosi con il busto per guardarlo ad
un'altezza simile "Fa sempre a dire che era come te, che voleva un
fratello che ti somiglia di carattere e tutto, o un amico da
considerare un fratello che sognava
nell'infanzia. E fate i casini insieme. Fate saltare i nervi a me
perchè ti porta sulle sue belle aiuto a divertirvi
insieme, e io
resto come una scema a fare il suo lavoro. Sei tu ora il suo primo
consigliere per tutte le missioni e... vaffanculo! Pensi davvero che io
valga qualcosa per quel rintronato dal fratello? Sarebbe anche una
bella persona se l'unica cosa che gli corre nella testa non fosse
e voglio il .
Tutte le cose che ho
fatto, che ho proposto io, hanno dovuto passare l'assenso suo e di
Dorde, e si sono convinti solo perchè era necessario dare
alla
gente qualcosa su cui focalizzarsi per non fare casino per i
cambiamenti in atto. Imbecilli che erano pronti alle armi e fare
rivolte perchè gli levavano il patriottismo, togliendo il
sovranismo unico. Ma fermi e vogliosi negli occhi di soldi e cose. Si
sentivano meno qualcosa, senza pensare che forse
togliendo il marcio che gli faceva paura dell'altro, si sentivano al
sicuro. Fa ridere pensare che prima tutti si lamentano che sono
controllati dal governo e hanno violate privacy e altre menate, per poi
incazzarsi che il loro amato governo, prima odiato a morte, fosse
cancellato per un mondo unico e umano. Che ipocritini. Ma anche Milan
lo è. Pensi davvero che lui consideri di primaria importanza
i
nostri uomini? Davvero non hai capito che sia lui che il caro
Dorde, il fantasma rompiballe onniprensente dove non dovrebbe, siano
positivi? Apri gli occhi invece di bendarteli per divertimenti e
cazzeggio"
"ma avete fatto tanto.
Sei il suo secondo. Si fida di te tanto da darti montagne di soldi e
potere. Si preoccupa per te..."
"AH AHA AH... non hai
davvero compreso nulla. Soldi? Io li uso solo per l'amministrazione,
non sono mica roba mia. E non li prenderei mai così, come
farebbero altri. Ecco perchè mi permette di attingervi. Il
suo secondo perchè io faccia cosa non vuole fare. Si
preoccupa... Quello che gli interessa
è cosa ho addosso. Il Draper e le Stoddarde che abbiamo,
quello
gli interessa. Se eri convinto che qualcuno potesse accettarmi e
considerarmi tanto da rendermi così speciale... quanto sei
stupido. Io e te siamo i due compatibili. Ma tu sei stato solo un
tentativo per non perdere il suo amato fratello putativo. Sei qui, a
ronzare fastidioso, perchè ha voluto tentare il tentabile. E
sei
risultato compatibile"
"E tu?"
"Ah... solo
perchè ha scoperto per caso la mia
compatibilità ha deciso di tenermi allo Chateau. Poi,
proponendo
cose e perchè Jd glielo aveva chiesto, sono diventata suo
secondo, ma solo per fare lavori a lui scomodi. Lo hai mai visto
scomodarsi per amministare qualcosa allo Chateau? Eppure arriva bel
bello e si aspetta di trovare tutto come fosse Re Luigi quindicesimo in
persona. Questo pronto, quello lo avete preparato. Bene,
Kianta,
ottimo lavoro come sempre. Meno male che ci sei tu! Si, certo.
perchè altrimenti era tutto un porcilaio come prima. Col
cavolo
che sostenitori e quelle ragazzine, non sarebbe scappate schifate per
come
era prima quel posto..."
"Quindi lui ti considera
non perchè siete amici o altro..."
"perchè sono
una pedina. Come tutti. Tranne te. da quello che so
erano importanti i tre con cui si coalizzò per iniziare il
grande piano. Ma..."
"cosa"
"..ora ci sei tu. E
siccome sei tu, resterai al suo fianco... ora
dovè quella tubatura che voglio levarmi questo schifo di
dosso..."
"Aspetta , non sapendo
è meglio se ti do delle lenzuola per
fare..." ma il tempo di rimettersi in piedi e lei era già
via.
Kianta voltò
l'angolo, passando per quelle che dovevano essere
delle stanze, ma di cui restavano solo parti dei muri, a volte solo un
angolo o parte centrale. E poi la vide. Una vasca bianca con i piedi
rotti e sostituiti da mattoni. In quel posto si usavano molto le vasche
dalla forma a nocciolina o peanut con i piedini dorati di varie forme.
Gli piaceva molto, le consideravano un lusso. E quella era
chiamaramente scheggiata, avvicinandosi, con i piedi riparati
con
i mattoni e piena da straboccare dall'acqua che usciva da un tubo in
alto, rotto e inclinato, largo da cui fuoriusciva una piccola cascata
continua. Quella zona era nuova, quindi tubature e filtri facevano il
loro lavoro, versando acqua pulita e chiara. Doveva averlo spostato
in
qualche modo, pensò. Ma come? O era di uno o due piani
prima,
caduta e ha dovuto solo avvicinarla, senza perderci troppo tempo? Si guardò.
Aveva addosso roba messa giusto per pulirsi dallo
schifo di ore prima e fremeva dal disgusto. NOn faceva caldo,
anzi,
ma era abituata a usare acqua fredda per tonificare i muscoli.
Stringere i denti, solo quello. Si tolse tutto, dopo
aver trovato quel mobiletto sbilenco e fratturato
in legno, che conteneva la roba più pulita trovata nelle
macerie. Sembrava un mobile da cucina e conteneva un paio di lenzuoli
bianchi leggeri, tovagliette e strofinacci da cucina. Puliti,
già quacosa di miracoloso. Ma poi si ricordò che
quello
era una sorta di zona privilegiata dei generali e seguito, nuova e con
personale in attesa di incontri e tavolate di amministrazione. NOn
certo un agglomerato di poveri. Niente sapone o altro.
Si tolse, vicino la vasca, il grosso strofinando con
uno strofinaccio che pareva nuovo togliendo il grosso, sporcandolo.
Chissà cosa aveva addosso dopo quel vagabondare
là dentro. Dopo aver
cercato di togliere via con la stoffa quello che poteva
e vedeva, prese un lenzuolo bianco, di cotone robusto, e lo tenne
aperto dietro di sè, entrando nella vasca, immergendo fino a
sopra il ginocchio, il corpo nell'acqua chiara. NOn si distese o altro,
lasciò solo che l'acqua scendesse e la lavasse,
restando in
piedi e cercando di pensare che era nel suo bagno, che tutto lo schifo
con il pensiero e l'acqua chiara se ne andasse e non le venisse
qualcosa. E la rabbia le si sbollentasse. L'acqua le
cadde sulla testa per pulirsi i capelli, sul collo
inclinando la testa nelle varie direzioni, sul petto, muovendosi
perchè si lavasse tutto, tenendo sempre i lenzuolo aperto
dietro
di lei, con le braccia aprte, e pronta quando si sentiva, di uscire e
stringervisi dentro, come un accappatoio. Non lo era, stava gelando, ma
voleva davvero credere di essere a casa, con del cibo ad aspettarla
invece del ninete. E non mangiava da ore. Nonostante la pelle
d'oca e il freddo dell'acqua che le scivolava
addosso , cercava di farsi colpire dalla cascatella ovunque. Il
lenzuolo pendeva alle sue spalle senza toccare terra, coprendola prima
e asciungandola poi, quando si sarebbe apprestata ad uscire. Per non
sentire il freddo e convincersi che era pulitissima, cercò
di
usare la visualizzazione, fingere di eseguire movimenti di Ats che
conosceva e faceva quando cercava di non pensare. Quelle tecniche per
lei erano
naturali, avevano effetti benefici su corpo e mente, erano ottimi per
l'elasticità e migliroare la muscolatura e ci si perdeva. Le
piaceva, la rendeva felice e usava in casi dove era nervosa e sola.Come
in quel caso. Così iniziò a creare figure e
movimenti da ferma, sentendo l'acqua scivolare o colpirla là
dove muoveva un fianco o il petto. Tentò di dissociarsi e
pensare a un livello diverso della realtà, vedendo nella
mente luogo e situazione differenti dimenticandosi il freddo. Dove si
trovava realmente. Quando tornò
aprendo gli occhi e si osservò, decise che davanti poteva
essere pulita, e si apprestò a voltarsi. Spostò il
lenzuolo con le braccia verso destra, per voltarsi e
metterselo davanti, usando il getto sulla schiena, ruotando con l'acqua
alle ginocchia. Ma sussultò e si bloccò quando,
guardando appena voltata di poco da un lato, non si accorse
di qualcosa alle sue
spalle. Vide Gask , con delle lenzuola in braccio,
fermo
come un palo a bocca aperta, mentre lei era di schina appena di
scorcio,
con il lenzuolo stretto tra le dita ma morbido al centro. Per i lgesto
di voltarsi e guardare, faceva un arco che scedneva mostrando
la
schiena fino in basso. Si tirò addosso il lenzuolo, anche se
si
bagnò tutto, e si fissarono.
"Mi spieghi che cavolo
stavi facendo?" biascicò lui stupito
Dopo una faccia
sconcertata dall'uscita del ragazzo, lei mutò in
negativo, chiedendo a lui cosa stesse facendo fermo come
un
baccalà marinato.
"perchè il
baccalà marinato? Non ho mai capito i paragoni che fai..."
"Preferisci una coscia
di pollo? O la tua testa che galleggia nella
salamoia?così quando vorrò sfottere qualcuno
verrò
davanti il tuo barattolo e ti osserverò mentre volteggi nel
liquido, e ti ricorderò quanto sei scemo? Ti rendi conto che
ancora sei lì a parlarmi, mentre io sto togliendo tutto lo
schifo
di quel posto? prontoooo!"
"Calmina,
però! Ero venuto a portarti dei lenzuoli per rendere
questo posto... insomma, per farti avere privacy. E ti vedo che ti
dimeni dietro a un lenzuolo sotto l'acqua. Posso essere
turbato
dalla cosa?"
"Stai scherzando! Sei
ancora qui, continui a restare anche se ti ho
detto di andartene che mi sto lavando, e mi chiedi cosa stavo
facendo?
Sei turbato... da cosa? i tuoi amici imitano Freddy Mercury o Elvis in tutto nei bagni o sotto la doccia, e
fai la morale a me? Vattene!"
"... pensavo che stessi
male... me ne vado..."
"balle! E lo sai anche
tu. Seriamente stai uscendo come un gambero
all'indietro, continuando a guardare? Serio?!? Devo odiarti pure
perchè sei tendente alla scopofilia?"
"Non capisco se
è una malattia, qualosa da mangiare o mi stai offendendo"
rimasto imbambolato a fissarla confuso
"Imbecille! Se scopro
che sei pure affetto da voyeurismo del cavolo, te
la faccio pagare tre volte quello che desidero farti adesso. Adesso vai
o no?" passandosi le mani sopra i llenzuolo per il freddo
"Mi spieghi
perchè tu non hai problemi a sfottere la gente per
la nudità, mentre se riguarda te non si può fare?
"Cosa?!?"
Kianta uscì
dalla vasca insaccandosi di più nel lenzuolo, furiosa
perchè era finito il momento pulizia, coprendo il possibile,
come un'abito romano. Si nascose
dietr una parete rovinata e rimasta in piedi all'altezza del suo collo,
e vi si nascose dietro.
"E' assurdo che sei
ancora qui e mi lanci queste frecciatine!"
"Non sono frecciatine.
Tu sei quella che ha fatto spaventare a morte i
ragazzi perchè temono sempre un tuo arrivo, in qualsiasi
momento. Ti ricordi quando hai fatto irruzione nello spogliatorio e
docce per la terza volta perchè alcuni trattavano le reclute
come domestici?"
"Certo che lo ricordo,
è una cosa che non accetto e lo sapevano.
Il nonnismo è un comportamento che per me vale anche
l'espulsione. Non ho fatto niente di sbagliato, ho solo preso in mano
la situazione e posto un ultimatum...e lo fanno tutti i superiori"
"Io conosco la storia
diversamente. Hai fatto venire a tutti la strizza
e gli hai pure detto che sono ridicoli come i vermi nudi... "
grattandosi la testa "il loro ego è finito sotto le scarpe"
"Ci sarebbe stato ben
altro sotto le scarpe per alcuni di loro.
Obbligare i nuovi per le loro posizioni superiori a fare da schiavi e
inservienti, quando nonlo erano, è da stronzi. E poi non ho
detto niente di
sbagliato. Voi siete ridicoli
nudi, e non è per sfottimento o altro, ma un uomo nudo fa
ridere
per come è... basta. Così come alcuni di loro
hanno la
bella trovata di emulare gli atleti greci ungendosi come polli, e nudi,
con oli, cospargere con lo strìgile dandosi un tono e poi
fare a
gara, sempre nudi, su chi merita il premio di miglior olimpico tra
tutti. Per me non ha senso, se per te lo ha dimmelo e spiegamelo. Qua
siamo oltre l'assurdità psicoanalista del bodybuilder che
mostra
quello schifo bitorzoluto. Sono convinti che più emulano i
greci
nudi e virili, meno ridere fanno. E sono io da criticare? Una cosa
è lavarsi alla giapponese, per cui il corpo non ha nulla di
tabù e simili, come per i nudisti. Loro no nhanno problemi,
non
ci sono neanche stupri e simili perchè non hanno
preconcetti, e
non giudicano l'altro. Ma quando cè da dire che un corpo
nudo
è ridicolo, lo è. Da vestito fa più
figura..."
urlando mostrando solo la testa fino al collo e battendo la mano dal
nervoso contro il muretto davanti a lei
"Questa discussione
è totalmente assurda. E tu ti stai
nascondendo dopo quanto hai detto... perchè? Non hai niente
da
nascondere perchè hai rimrpovato due volte, mi sembra gli
uomini,
negli spogliatoi, in qualunque condizione fossero. Le altre non lo so ,
ma la terza perchè già cèro e me lo
hanno detto. Non hai avuto
problemi di sorta e li hai pure presi per vermi pallidi. E
perchè tu ti nascondi?"
"E' una discussione
assurda e ridicola. Se io non amo chi fissa come
un allocco, avrò il diritto di incavolarmi. Io non li
guardavo ma sai, erano tutti mezzi nudi o nudi, ma non mi sono
scomposta o altro perchè non sono il tipo. E li guardavo in
faccia, il mio discorso era per l'uomo in generale. E ora che neanche
cèri, fai la morale. Non ti sei fatto
annunciare, non hai detto nulla, non so neanche da quanto tempo sei
rimasto lì allampanato e mi hai pure presa per pazza... cosa
stavi facendo!" sciommiottandolo "quando stai in mezzo a gente che si
pavoneggia nuda dicendosi degni rappresnetanti nel fisico a
abilità ai vecchi greci, col gamberetto di fuori e pure unto
e parli di me. E
sarei io la fuori di melone per cercare di non sentire il freddo?"
"Ah... sembrava
all'inizio che stessi male o che ondeggiavi per un
malore, poi sembrava troppo strano e mi ricordava quelle tizie
mascherate e le gonne enormi. Ma mi sono detto che non era possibile,
figurarsi se tu...."
"Cosa...!"
"Niente... ti lascio le
cose qua. Tu... esci quando vuoi, non guardo
più! E comunque ti stavi solo lavando non cèra
niente di
sconcio o altro..." borbottando
"Che vuoi dire...
aspetta! Mi senti, ti sto ordinando di fermarti e dirmi le cose in
faccia invece di sbottare andandotene..."
"Non vuoi che ti parlo
mezza nuda, ti lascio ricomporti e parlare tra civili. Hai detto
così, no?"
"Grrr...."
Accovacciato a legare
vari stracci tra loro e ad un'asta di ferro della
costruzione, Gask non si accorse di Kianta, finchè non
sentì come ringhiare alle sue spalle. Non ebbe il tempo di
dire
nulla che lei con tutta la sua forza alzò in avanti il
piede,
dopo averlo portato all'indietro, e lo indirizzò sul sedere
del
ragazzo, facendolo slittare in avanti a faccia a terra.
"prova di nuovo a dirmi
quelle cose e uso la tua bocca come scavatore manuale per uscire di
qui...."
Gask squittì
di dolore sia per la pedata, sia per la botta alla faccia.
Grugnì alzandosi sui gomiti.
"ma che cazzo
fai!"
pulendosi
la faccia e toccandoli il naso "potevo finire con il collo nella corda
o infilzato dalla barra o..." ma si fermò dall'inveire
cnotro di
lei quando si votò a fronteggiarla, sulle ginocchia, e
iniziò a sputacchiare come se stesse cercando di fermarsi.
"Mph!...mph!...ph ph...
ah aha ha!"
"Cosa... Che hai adesso?"
Kianta aveva indossato
gli abiti che lui aveva messo insieme alle
lenzuola per fare un separè. Dei pantaloni viola melanzana,
la
tunica che usavano gli uomini lunga fino il ginocchio, e quel
gilet verde squallido con tante tasche fino ai fianchi. Mancava solo il
cappello e dall'espressione incavolata la potevano scambiare per uno di
loro
"Ah... mph... nie..te.."
cercando di non ridere
"perchè ridi!
i miei puzzano di... fogna. Non avevo altra
scelta! Solo tu hai trovato abiti mezzi decenti, vero? E' da quando mi
sono svegliata che lo noto, tu hai trovato qualcosa, io mi devo
accontentare di sembrare... bah" andandosene
"però mi hai
fatto male..."
"ma finiscila, non te
l'ho data così forte..."
"Si, lo so che non sei a
posto, altrimenti per dove mi hai colpito
sarei senza più niente, là sotto. NOn ti ho
sentita..."
pulendosi con una pezzuola "e comunque sarebbe ora che mi dicessi
qualè il problema o non posso andarmene di qui..."
"E perchè non
vai! Io posso aspettare qui senza problemi. magari
vado a farmi un giro e sbuco fra i piedi di qualcuno come un
coniglio... li beccherò prima o poi..."
"e le tue condizioni non
credo che riuscirai..."
"Cosa ne sai delle mie
condizioni. Non sei stato svibrato da quello stronzo..."
"No, ma i sintomi che
mostri non sono secondo me legati a quello..."
lei si voltò
a fissarlo, irata. Invece di rispondere gli diede
le spalle, mise le mani sui fianchi e inizìò a
osservare la zona
più scalabile per andare ai piani superiori.
"perchè no
nvuoi dirmelo..."
"Te l'ho già
detto ore fa. Ho avuto le vertigini, tremori, nausea e...."
"quello è il
prima, adesso non hai quei sintomi. Vomito anche se
on hai mangiato, come se stessi buttando fuori pure l'anima, dolori
addominali che ti fanno piegare in due, impossibilità a
camminare, stanchezza, peggioramento col freddo..."
"..."
"dovremo allora
aspettare..."
"Perchè...
solo perchè non hai le risposte che vuoi? Tu pretendi da un
tuo superiore cose?"
"Io non pretendo, chiedo
la motivazione dei tui sintomi per sapere come
gestire la cosa per uscire. Sei un mio superiore, ma stai meglio solo
adesso... devo ricordarti..."
"Non voglio ricordare
ninte. Ok, vuoi sapere? Oltre i sintomi di quella
cosa che mi ha fatto, ho quelli del ciclo. Ti va bene? Riesci a
compreder ecome ti sento o giustamente non puoi..."
"Aspetta... hai il
ciclo? Ma se facevi..."
"Ooohhhh quanto sei
tardo! Non ho quelle cose, per mia fortuna. Ma i
sintomi. Tutti! Ci manca pure che mi vengono... ma non dovrebbero, non
è possibile, eppure i sintomi ci sono..." iniziando a
discutere
e lamentarsi camminando in cerchio rabbiosa
"Ok, hai solo i sitnomi,
ora ho capito. Ma esattamente come puoi averli?
Voglio dire..." vendola voltarsi con occhi nervosi verso di lui "so che
tu odi la tua condizione e avevi... insomma... tolto tutto!"
"Chi ti ha detto questa
cosa? Secondo te se avevo tolto tutto potevo
andare nel panico perchè ho i sintomi e temo che vengano?
ovvio
che no! Ho un dispositivo nel braccio, digitale, che rilascia un
farmaco bloccante come le pillole normali anticoncezionali. Solo che
dovrebbe durare anni e sicuro, rispetto a quelle. Fatto su misura per
me, diciamo. Ma ora ho quei sintomi..."
"E se non fossero
quelli...?"
"Purotrppo si
riconoscono...." depressa
"magari è
solo cosa si trascina dai precedenti. Magari è solo la
pancia per..."
"se ti dico che sento che sono quelli, è
così!Tu non puoi acpire come si sente in tutti sensi, quando
è quello..."
"Lo senti...?!?"
"Basta!" fermandolo con
una mano "cè qualcosa di importante da
fare, invece che parlare di schifo e farmelo ricordare. Non mi
verrà, nonci saranno e io starò bene..." come se
lo
dicesse a se stessa per convincersi "adesso cè altro da
fare..."
Gask seguì il
suo sguardo quando la vide restare fissa su
qualcosa, e vide che la sua attenzione era legata al paracadute con
l'approvigionamento ancora attaccato. E lei lo stava studiandolo, per
poi incamminarsi verso una zona dei piani inclinata e più
vicina.
"Inutile che ci pensi.
io ho tentato di giungere ai piani sopra, ma
come puoi vedere a terra, non ha retto il mio peso e ho preferito
vedere
se, sveglia, potevi avere altre idee...."
"Il tuo corpo
è troppo massiccio e... il mio parkour è meglio
del tuo..."
Gask non ebbe tempo di
dire nulla che la vide fare una rincorsa e, con
il piede, fare leva sul muro per effettuare una corsa laterale e
raggiungere la pendenza del piano superiore, aggrappandocisi. Issata
su, dopo che lui è corso sotto, la
vide correre seguendo quello che per loro poteva essere un percorso e
affrontarlo, mentre calcinacci e rumori del pavimento chelei calpastava
protestavano. Ma reggevano.
"Cosa fai, scendi! Se tu
rischi..."
"taci, devo
concentrarmi...."
La seguì con
gli occhi mentre si aggrappava a una parete con una
rientranza per seguirla, con le mani, e giungere al punto che le
interessava.
Lia camminava lentamente e in pace con un abito leggero in stile
peplo, con i piedi sull'erba fresca, tenendo in mano le scarpe. Le
gladietor, come le chiamavano e le avevano dato, che correvano fino al
ginocchio tramite le tante stringhe, in cuoio morbido, con un
tacchetto. L'abito sventolava libero intorno a se, come i capelli ricci
e lunghi. In
stile greco, l'abito in chiffon azzurro polvere aveva lo scollo a V,
con le spalline con decorazioni a placca in argento filato e lavorato
lungo cinque centimetri o poco più. Da lì alla
vita il
tessuro era stato modellato a piegoline, che coprivano il seno come una
decorazione, terminando in una placca a fascia sottoseno in fiili
grossi d'argento. Un cordoncino d'argento era legato sopra e intorno
alla fascia fino al fianco destro, creando quattro livelli aggiuntivi
intorno al corpo che finivano sul fianco con una decorazione simile
alle placche d'argento, con due parti pendenti che seguivano il
movimento. Il resto dell'abito scendeva morbido sul sotto abito, bianco
perlato che si intravedeva sotto, coprendo da poco
sopra il seno a metà coscia. Lo schiffon sopra l'abito,
dalle
spalline alla gonna, era lavorato a pieghe fitte sul seno, presenti e
morbide dai fianchi in giù, creando movimento anche da
fermi. Un
chocker in tessuto e la stessa placca in filo d'argento lavorato
costituivano la collana, da cui pendevano delle gocce color azzurro.
Delle sorte di maniche partivano dalle spalle e si agganciavano a
metà avambraccio, creando una sorta di drappeggio
nella
parte interna tra braccio e busto, scoprendo la parte esterna
dell'arto. Da dietro il chocker, partiva un doppio strascico
allargandosi e raggiungendo la gonna, e un paio alla fine delle placche
decorative delle spalline che scendevano e s finivano legati alle dita
crando una sorta di mantella a due parti ampia al centro che si
restringeva dove si legava.
Si voltò, sentendo i l vento che le colpiva la schiena, e
vide
coloro che la seguivano felici e allegri con degli oggetti in mano e
cantando.
Continuò quindi verso il luogo, una zona recintata da un
muro e
un cancelletto, aperto, ove sostavano altre figure.
Lia sorrise e li raggiunse. Riconobbe le persone che facevano parte del
gruppo, tra cui Ric e Lei, Zela e parlò con loro.
"Pensavo non sareste venuti, visto la continua titubanza e il dissenso
più volte manifestato. Se siete qui significa che
cè più tra noi delle parole che possono dire dei
familiari di sangue. Sarò più felice se ci sarete
anche
voi."
"Sai quello che pensiamo" disse Ric
"Si, si" velocemente e sorridendo superandoli "ma come ha detto tua
moglie,
è giusto che io sia egoista, per me stessa e
più,qualche
volta. HO pensato troppo agli altri da
sempre, calpenstandomi. E le volte in cui mi sono sentita forte e
viva abbastanza da quell'insegnante di pianoforte, ho solo avuto casini
con la mia famiglia sentendomi uno schifo. Senza di loro non ci sono
più ripicche, colpevolizzazioni, sensi di colpa inesistenti,
urla, schiaffi o oggetti sbattuti o altro. Mi sento meglio, ma allo
stesso modo comprendo come non sono capace di esistere e vivere per
ciò che non riesco a cancellare. Come marchiata nel
profondo, la
gente non comprende che se loro non li hanno o li superano subito non
è lo stesso per gli altri. Credevo, da quel viaggio con lei
in irlanda, che allora vi fosse una possibilità,
allontanandomi
da loro, di rinascere come ME.
Ma in verità..." incaminandosi
con lentezza "me ne sono andata scomparendo, senza dir nulla, e questo
non ha aiutato ugualmente. Sono riusciti a mettermi delle catene che
non riesco a togliere, a spezzare, perchè per come sono io
andarmene davvero e rinascere significava dir loro le cose chiaramente
e salutandoli. Un addio per sempre. Il problema è che, e
l'ho accertato prima e adesso,
avendo sempre dubbi, non riesco a lasciare indietro persone che mi
odiano o
mi odieranno per cosa, secondo loro, ho fatto e al dolore che gli
procuro. Per loro era impensabile che me ne andassi via altrove
lasciandoli là, vivendo la mia vita senza più
contatti.
Dicevano che sapevano cosa significava per lavoro e studio andare in
altre città lontane e voler tornare a casa. Non hanno mai
capito
tuttavia, non hanno voluto accettare, il fatto che le persone ragionano
e provano cose diverse dalle loro. La gente diversa da loro faceva
schifo, tutta, non si fermavano solo alle teste di cavolo e peggio, che
davvero fanno schifo e meritano il peggio. Ho vissuto sola tra quattro
mura tranne che per scuola e impegni che loro mi obbligavano a fare,
volendomi vicino a loro,sotto l'ala, sempre. Senza essere guide di
vita,
senza insegnare davvero ma anzi fare esattamente le stesse cose che
facevano la gentaglia di fuori, come dicevano, quindi ipocriti, senza
dare nulla di importante prima e nel cammino della crescita, cosa
dovevo costruire e..."
Si fermò un attimo, voltandosi verso Ric, Zay e gli altri.
Fra le lapidi e monumenti funebri di squisita realizzazione e
ricordo della persona al di sotto o dentro.
"Dentro
di me
cè ancora la persona che doveva essere, forte come
non mai, ma per non soffrire, per non essere picchiata, per non sentimi
dire che ero sbaglaita, cattiva, una delusione quando non era
così, ho modellato un'armatura che odio. Il problema
è
che no n riesco a toglierla, non riesco a romperla e andare avanti.
Come
a casa tua, con tua madre e tutti gli altri. Ogni volta non sapevo se
ero essere me stessa o usare quell'armatura anche con persone
così distanti da dove vivevo, e sono sicura che risultavo
come
sempre. Mai libera, mai me stessa" guardando Zay "per tal motivo, anche
adesso che ho abbandonato quel posto e quelle persone, ho fatto cosa
desideravo tanto, mi sento comunque incatenata. Perchè una
delle
mie paure si fa strada ogni istante. Mi urla nelle orecchie che non
potrò mai essere leggera e felice, sapendo che odieranno
cosa
non
ho fatto per loro, come sono sparita anche se credono un incidente, che
saranno arrabbiati e sofferenti a modo loro, perchè io non
ci
sono e
penseranno sempre e comunque che io dovevo restare con loro. Che me ne
fossi andata io là con le mie mani, che con un incidente,
penseranno sempre che non ero attenta, che gli volevo male, che li ho
lasciati soli nella sofferenza. Come tutte le persone e famiglie fuori
da questo cimitero. Io che per loro non provavo cosa dovevo per il
concetto di tutti, non riesco a sopportare il giudizio e il pensiero
che ogni giorno e magari dopo la morte mi odieranno. Chi se ne va per
disperazione, per un momento o
per qualcosa come me, finirà sempre per esser ricordato come
debole, ingrato, da deridere per molti perchè credono sia da
fessi andarsene per propria volontà. E altri che era troppo
presto, piccolo angelo, e che cèra tanta vita davanti.
Poveri
idioti. A me fanno pena loro, non quelli come me. Ma non lo capiranno
mai. Perchè sono gli stessi pronti, se finiscono nella
melma, a
dare il prorpio corpo a pagamento per sopravvivere, a fare lo schifo
anche inconcepibile per seguire l'istinto della sopravvivenza. Lo
reputano lottare quello. Ma lasciamo stare, è un discorso
troppo
ampio e duro, non oggi. " sorridendo a lroo fermandosi un attimo prima
di proseguire.
"Ma sono lieta, felice per davvero, che siate
qui a salutarmi ed essere artefici della mia pace. Capisco quanto siate
combattuti, ma io ho lottato,
ho avuto momenti neri, solitudine e ogni volta sono andata avanti eper
dimostrare a me e a tutti che non ero come giudicata e considerata. Ma
niente... sono la stessa che mai,IO se fossi
finita per strada o sotto i ponti, mai mi sarei venduta per un pezzo di
pane. Da un lato ammiro le donne costrette a questo per i figli, o per
una speranza dentro di loro che spero davvero giunga per tutte loro, un
giorno o l'altro.
Veramente. Ma ho sempre ritenuto l'uso della bassezza di quel livello
per una persona, come per i poveri schiavi dei romani, come fine ultimo
per speranze animalesche. la forza interiore, il concetto di guerro non
è come pensano tutti respirare e fre ogni cosa per
sopravvivere.
Quello fino ad un certo punto. Ma di nuovo, è una cosa
troppo
ampia
da discutere. Venire a patti, per me, con qualcosa che mi garantiva
ciò che desideravo e più, perchè io
continuassi a
vivere con tutto ciò che mi porto... non lo accetto.
Significa
altro che lottare. Per questo sono qui, e voi
qui con me" sorridendo e alzando le braccia verso di loro come a un
invito.
Poi però vide le loro facce, oltre le sue spalle, e si
voltò. Quella persona, lui, era là. In fondo al
sentiero
a pavé piatto, in attesa vicino a dove dovevano andare.
Guardò gli altri che le fecero un cenno e si
avviò verso
di lui. Li video parlare, lui mostrare una cosa in una mano, che
però Lia richiuse subito dicendo qualcosa. Si
apprestò a
prendergli l'altra mano e con un movimento veloce e leggero si
portò dall'altro suo fianco, tirandogli la mano stretta
nella
sua,tirandolo per continuare, per poi alzare verso gli altri un braccio
in segno di seguirli.
Lia sorrise e corse con lui verso il luogo dove
andare, seguiti da tutti.
Lia e lui raggiunsero quel luogo. Attorno ad un albero maestoso, in una
zona più isolata dalle altre tombe, vi era un tipo di
sepoltura
a raggiera, con otto sezioni o loculi in un circolo che
seguiva
l'albero, ad una certa distanza da esso. Ogni loculo interrato era
particolar e diverso dagli altri. Era una sezione di due metri e
cinquanta per ottanta centrimenti, di profondità di un
metro.
Tuttavia era anomala rispetto alle altre classiche per tutto il
cimitero. Era lastricata di pietra, con
un fondodi un materiale sintetico come un'imbottitura scura. Dal lato
corto verso l'albero si notava a metà,
come una
discesa che partiva
a metà dell'altezza verso il fondo,con dei
solchi a metà .
Lui scese per prima, aiutando Lia a raggiungere il fondo, dopo che si
era rimessa le scarpe,e tenendola ancora per le mani, la
aiutò
a sistemarsi. Il fondo e una parte della parete inclinata
erano
imbottiti di materiale sintetico. I due solchi vennero riempiti con
quelli che sembravano dei piccoli cuscini a salsiccia che si
insinuavano nelle due fessure e restavano fermi. Lui risalì
con
un salto e facendo leva con un piede, poi come Ric, la moglie e gli
altri, si fermò sull'apertura. Lia si sistemò per
bene,
sedendosi in pratica sull'imbottitura con la schiena poggiata sulla
parte inclinata e la testa sui due cuscini infilati nei solchi. Alcuni
di quelli
che la seguirono scesero nello spazio dopo i suoi
piedi e iniziarono a inserire oggetti, gli stessi che tenevano in mano.
Erano lementi che parlavano di lei, che la caratterizzivano e amava.
Lia nel mentre si voltò, prima verso il gruppo di amici,
principalemtne
Ric e la moglie. Li ringraziò e chiese loro di vivere le
loro
vite senza il peso del suo ricordo, non voleva che anche loro come la
famiglia di cui perl non importava molto, pensassero a lei con rabbia o
tristezza.
"Mi
porto
già, come per gli ultimi anni, il peso di legami che
ti inchiodano e sensi di colpa che loro ti fanno sbocciare dentro, che
non
riesci a toglierti. Non riesco a vivere una vita nuova, proprio per
ciò che non provo e desidero o cerco, sapendo che
provano odio, rancore o altro per averli lasciati, per cosa ho fatto o
non ho fatto per loro e tutto il resto. Non sarebbe una vita per me,
l'ho già visto e sperimentato. Di giorno mi assalgono colpe
non
mie ma che sono nate dal mio passato, e la notte ho incubi su di loro e
mai cose felici. Mai. Se non posso superarle e vivere, vivere una nuova
vita, il mio vero e principale sogno, allora il mio desiderio di
andarmene è più
impellente che mai. Devo farlo, o come prima, striscerò
giorno
dopo giorno con dei fardelli che non ho la forza di rompere, non sono
forte come
vorrei, per troncare e non guardarmi più indietro. Ecco
perchè odio il concetto delle famiglie, anche per questo.
Perchè fino al giorno in cui tu muori loro saranno le tue
croci.
E io sono già stanca adesso, nonostante tutte le belle cose
che
dite e pensate per me. Se io non riesco, se la notte ho solo incubi con
loro, non ha senso. Se avessi avuto la fortuna di dimenticare,
azzerrare la mia mente, allora il discorso poteva essere diverso.
Sarebbe stata una scappatoia, meschina forse, ma la mia mente non
sarebbe stata aggravata da queste cose e dal peso della mia anima
sempre bloccata. Se l ocapite, se volete per me la pace e non vedermi
soffrire ancora giorni dopo giorni, che conosco come meschini e non
gentili, salutatemi e non pensate più. Avete cose per voi
importanti da considerare e il futuro che sognavate, avete costruito e
persone che amate. Io ho sempre visto e non provato diversamente e non
è vita per me."
Loro non risposero ma sorrisero, e Lia cercò di non vedere
l'amarezza di quel gesto. Voleva essere egoista, sii egoista per una
volta, per davvero, si disse. Poi si voltò verso di lui,
dall'altro lato.
"Tu
che sei la mia
persona speciale, quell'unica così preziosa,
fammi l'ultimo dono d'affetto se davvero... se pur senti qualcosa nei
miei confronti, allora salutami e vivi la vita che meriti. Io non sarei
mai stata quella che ti avrebbe dato cosa necessitavi, volevi. ogni
uomo desidera delle cose, e ogni persona desidera un'altra speciale che
gli dia delle cose. Io non sono quella persona e mai lo
sarò. E'
per questo che devi andare, vivere la strada che vuoi e ti sei scelto,
trovati una persona idonea e costruisci quello che tutti voi persone,
di qualunque sesso e genere, desiderate. Quelle cose non erano per me e
mai lo saranno. E no sarei mai stata la persona che avrebbe
accompagnato
la tua felicità, visto che non avevo nulla di
ciò, per
me e da darti. Sarei stata solo una zavorra.ma solo felice che tu sia
stato al mio fianco fino ad ora, perchè lo volevi
perchè
ti piaceva cosa ero e chi ero. E' stato già il dono
più
grande che potessi darmi e riempire quel vuoto che credevo restasse
così. QUindi grazie. Di essere stato con me, spalla a
spalla,
schiena contro schierna contro le cose o insieme per altre. Quindi ne
tu, e ne loro, dovete essere tristi, perchè io non lo sono.
In
questo momento mi sento felice e colma di qualcosa di tranquillizzante.
Sono con me, al io fianco le persone che mi hanno voluto bene
davvero, realmente, perchè ci univa ben altro che il sangue.
Qualcosa di più profondo e tutta la gente là
fuori pul
dire cosa vuole, ma per me il vero amore o affetto, o qualunque
sentimento che lega due o più persone, è profondo
e
sincero più che una traccia genetica. Come ho
detto a
loro, non ero felice
neanche andandomene e non lo sarei mai stata. SArei stata solo un
fastama che cammina, incapace di sapere cosa si prova su certe cose e
come scrollarsi di dosso... adesso però sono qui, e posso
essere
finalmente in pace. Grazie a voi" sorridendo. Poi parlò ai
due
che stavano sistemando gli oggetti e quelli che guardavano dall'alto.
Coloro che la sua amica sperava di avvicinare, e che fosse considerata.
"Grazie
anche a
voi, per gli oggetti che mi hanno rappresentata in vita
e parlano di me, qui con me. Anche se ammetto che per voi ero solo
l'amica di... non ho davvero concluso nulla accettando di fare questa
cosa per lei e il vostro buonismo, ma almeno ho potuto avere un aiuto e
un addio in pace. Come non lo avrei vuto dove stavo prima. E
lontana
da loro. QUindi, continuate con i vostri... quelle cose
lì
becere ed etichettando le persone. Grazie. Sono stata molto, molto
felice di essere solo stata e trattata come
tale. Ho
gustato
molto anche il vostro amichevole impegno, pregno di giudizio,
di benvenuto, nonostante vi indichiate aperti e migliori dei comuni.
Ottimo lavoro"
alzando il pollice sinistro vestro le persone intorno all'apertura e
che ancora finivano di sistemare gli oggetti.
Ric e Zay la apostrofarono un pò sul tono della
polemica,
ma lei se ne fregò e attese che finissero e uscissero. Dopo,
Lui
le porse qualcosa, in una boccetta, che lei prese e dopo un secondo ad
osservarla, e aver guardato lui e gli amici, stappò e bevve.
Si distese, semisdraiata per l'inclinazione, e ringraziò
ancora
gli amici, raccomandando quanto detto e Lui, a cui chiese dell'ultimo
dono.
"Non
lo
permettere..." in un soffio, per poi chiudere gli occhi e
finire lì tutto. Attesero qualche minuto, anche per l'arrivo
di
alcune persone che Ric, la moglie, Zela conoscevano e Lui prese
l'oggetto che le aveva mostrato prima argentato e lo
conficcò
con forza, dopo essere sceso di nuovo, nel cuore di Lia,
lasciandolo. Tolta la mano, si mostrò come una
spilla a
forma di libellula fedele alla
realtà e in argento 925, come decoro dell'abito, anche se
aveva
un altro scopo. QUando gli
altri chiesero spiegazione, lui disse che l'ultima cosa che
Lia
voleva era NON risvegliarsi, per qualunque motivo e ritrovarsi
lò
sotto. Ricordò loro quando odiasse, provasse quasi terrore,
all'idea anche data da notizie vere nel mondo, di persone che si erano
risvegliate nella bara e morte dopo ore di orrore, finendo per lasciare
segni sul coperchio che poi venivano ritrovati per spostare le ossa.
Lei non voleva quella fine, disse, sapeva di non esser emolto fortunata
su tante cose, e non voleva che ciò accadesse. Per questo,
continuò, un anno esatto da quel giorno, sarebbero tornati
per
cremare i suoi resti e spargerli nell'oceano dove il fondale era
magnifico. Quell'anno sarebbe servito solo ai Piangenti, anche se non l
ovoleva. Coloro che continuavano a pensare che avere una tomba su
cui piangere o visitare fosse imperativo. E quindi un anno per loro,
per non essere troppo stronza. Ma un solo anno, e poi il
fuoco a purificare il corpo che non aveva retto a ciò che
era. Lui
le
sistemò le mani una sul'altra , poggiando con la parte
esterna
sul ventre, non come si faceva normalmente, a formare anche
con i
pollici
sovrapposti un triangolo, e le sistemò tre fiori come un
ventaglio sul petto,ibisco, giglio e un altro, tutti di colore bianco e
azzurro.
"Uno per la tua pace, uno per ringraziarti di ogni cosa, un altro per
accompagnarti dove devi andare e non reincarnati, come volevi"
Eppure Lia era ancora lì, non capiva come ma sentiva tutto
ovattato e non vedeva nulla. Sentiva il suo tocco sulle mani e poi
rumori di una scalata, delle voci. E poi avvertì una
presenza.
In qualche modo aprì gli occhi e si ritrovò sola
senza il
coperchio, come invece doveva essere. Era notte, luna e stelle
brucianti nel
cielo e poi una figura su di lei. Milan che si fermava a guardarla
dall'alto con cappa, cappello e bastone, serio, a fissarla con gli
occhi chiari.
Lia sussultò e aprì gli occhi, avvertendo quel
fastidioso
batticuore di ogni volta che faceva male, come un'aritmia
dolosa al petto a ogni risveglio da un
incubo. O un sogno ,anche se per la prima volta non presentava persone
che la portavano a ritenerlo
un incubo.
Respirò a fondo varie volte, per calmarsi ma qualcosa non
quadrava. Avvertiva qualcosa di anomalo e si accorse che giungeva della
luce, dal salottino oltre la porta.NOn l'aveva lasciata accesa. Si
alzò a sedere nel netto e squadrò
la figura seduta comodamente vicino il letto. Milan, con abito completo
di blazer, gilet a V con quattro bottoni, pantaloni tutti grigi con
camicia bianca e cravatta. Cappello modello classico in feltro con
falda media grigio scuro e fascia in tessuto dello stesso
grigio
dell'abito, più chiaro, a contrasto con una piuma che usciva
dalla fascia. Terneva la gamba in orizzontale sull'altra, ben comodo,
nella poltroncina già presente nella stanza dall'inizio e
con la
destra teneva poggiato a terra e dritto, un bastone con pomo in osso
bicolor. La cosa che colpì Lia non non fu solo la sua
presenza,
ma anche che sembrava un Milan diverso. Dall'attegiamento
più
forte, rigido e dal viso. Oppure era solo il chiaroscuro della penombra?
Oh, sei sveglia. Scusa, ti ho svegliata?"
"Cosa fai tu qui"
"Sono tornato poco fa e pensavo di parlare con te di alcune cose, quei
progetti.." con noncuranza "ma volevo anche essere sicuro che tu fossi
sicura e capace nelle proposte che hai fatto"
"Io non ho fatto proposte. Ho solo detto cosa secondo me andava fatto,
cambiato o..."
"Io..."
"ma la cosa che mi preme sapere di più, in questo momento,
è sapere cosa
fai tu qui, perchè
sei con i vestiti e
scarpe sporche nella mia camera da letto, oltre che appartamento, e per
quale
assurdo motivo sei seduto lì con quegli abiti. Che con il
tutto ti fanno sembrare un molestatore molestissimo" aggredendolo con
forza e impeto
Milan fece una faccia scioccata, spingendosi verso lo schienale della
poltrona come se temesse che lei scinvolasse dalle coperte per
saltargli addosso irata. O non si aspettasse la sua sfuriata.
"Calma, ragazza. Volevo solo vederti nel tuo ambiente naturale..."
"Davvero? Non sapevo che, tra altre cose, cèra uno zoo qui"
"Mph..." sogghignando per poi ridere apertamente, cosa che fece
stranire Lia, che trovava la risata diversa "Ah ah, visto cosa e chi
siamo, si potrebbe dire che in parte siamo in uno zoo... raro. Qui io e
mio fratello abbiamo radunato tutte le persone capaci, intelligenti, e
altre caratteristiche che riuscivamo a trovare, spingere e...."
"Da quello che ho visto non ci sono solo militari... giusto?"
"Non so se alludi agli altri o gli scientiziati e..."
"i primi... ad ogni modo, perchè sei qui, veramente"
aspramente, tenendo vicino a se il cuscino
"non guardarmi
così, qualunque
cosa tu pensi, non lo è. Come dico sempre? Ah, si.
Ho i
miei gusti... non che tu non possa
raggiungerli ma per me sei troppo spinosa. Capisci cosa intendo?"
Lia lo fissò facendo una faccia per dire " la stessa cosa per me" e
alla fine gli chiese che volesse.
"Comunque mi auguro di stare tranquilla. Con quel giuramento che hai
fatto, mi aspetto che valga fino alla morte, sempre che non lo
cambiamo. Quindi mi fiderò..."
Lui la fissò stranito, come se stesse usando il cervello per
capire che cosa dicesse, qualcosa balenò nella mente di
Milan,
come se non capisse il contesto poi fece solo un cenno di assenso.
Lia si avvicinò il cuscino, doppio per il letto a una piazza
e mezzo che
non usava, stringendolo a se con il braccio destro mentre si fissavano.
Milan si alzò e sorrise, le
chiese come mai così nervosa, pungente. E si scusava se
aveva sporcato il suo concetto di camera personale e pulita.
"Quindi ti piace un ambiente stile giapponese? Scarpe fuori, abiti
diversi dall'esterno, per stare nel salottino, e pigiama solo in camera
da letto. Se ho capito bene... Hai così tanto senso della
pulizia? E come mai così agitata? Solo per me?"
"Perchè mi sono svegliata da un incubo o sogno o non so come
definirlo...
"Ti capita spesso di averli"
Lia resò a fissarlo un pò, con chiudnendo lgi
occhi un attimo continuò "sempre, sogno sempre la mia
famiglia in una continuazione di vita ada sveglia perenne, anche la
notte. Non ne esco mai. Così come la gente che mi ha fatto
del male..."
"Mi spiace..."
" E mi sveglio.. e mi ritrovo qui con te, senza permesso, nella stanza
a me
assegnata, che mi fissi come un... come dovrei definirti? Sembra la
stessa cosa accaduta in Irlanda . Inoltre sai cosa odio,
quindi
perchè sei qui..."
"Ho trovato interessante, oltre cosa è accaduto davanti
a
David, il fatto della cianite e tutto quanto, anche questo. Come hai
fatto senza
soldi ad andare in Irlanda? Avevi messo soldi da parte?"
"Si e il resto lo ha fatto lei, anzi ho cercato come potevo di renderle
di nuovo i soldi dopo. Ma il punto è che sei tu a trovare
tutto
meraviglioso, sei sempre stupito e con la faccia interessata di cosa
dico..."
"perchè come ti avevo detto, ogni persona testata
è diversa e non
sempre accadono cose come... quelle! E... cosa è accaduto in
Irlanda?"
"Alcune cose, che
ammetto non so come
spiegare tra le varie opzioni, ma non è questo il punto. Ho
cercato di aiutarla nel suo sogno, mentre io sono rimasta
dove...."
"Ma tu puoi realizzare il tuo sogno.
In cambio, ti diamo la possibilità di
realizzarlo"
"Tu non capisci, come tutta la gente là fuori che si
congratula
e dice cose positive sulla chi continua, nonostante i problemi, ad
andare avanti. Senza pensare che dipende dalla persona e cosa sogna,
desidera, ha dentro di se per
andare avanti. COme MIchael J. Fox, che con tutto il rispetto
è
stato un grande, grandissimo attore e interprete, ma si fa di tutta
l'erba un fascio. Lui ed altri che sono finiti sui giornali sono sempre
presi ad esempio per spingere la gente come me a fare cose che per loro
sono giuste. Tuttavia mi piacerebb tanto, tantissimo, ricordare e far
presente a questi buonisti che tutto dipende dalle tue condizioni
fisiche, psichiche e monetarie. Facile prendere soggetti con alcune
patologie come appunto quell'attore, quando alla fine lui può continuare per i suoi
nuovi sogni, fattibili, sui soldi per realizzarli,
seguito da
infermieri e dottori specializzati, farmaci e via dicendo. Non
può alcune cose ma soppianta con altre.Ha detto
pià volte che ha cambiato i suoi desideri del domani con
altri ma cè riuscito. perchè poteva.
Che vuole, desidera e
realizza. Ricordo che
per curiosità ho controllato tutte le info sulla sua vita e,
anche se speravo che vi fosse una cura unica e immediata
perchè
tornasse a recitare, alla fine non
credo che il suo vissuto dall'inizio della malattia, sia
così
triste e deprimente da meritare incoraggiamenti e confronti.
E' forte e tutto ma ha adattato cosa lo spingeva a vivere.
Cè l'ha ancora! Perchè se prendi me, che non
avevo nulla ad aiutarmi che
funzionasse per me, finendo
per sembrare uno zombie incazzatissimo e rigido, la cosa è
diversa. Abbandonare pistola e
carabina, non poter guidare ne poter finalmente seguire cosa volevo
fare perchè, lasciando ciò che ero costretta a
fare, e mi sentivo meglio dentro abbandonandoli, mi
era impossibile poi accontentare me. E prendo quell'attore come esempio
perchè sono sicura che tutti lo conoscono, anche tu, ma lui
ha
potuto comunque permettersi, per i suoi vecchi film, i
diritti a ogni
irpoduzione e via dicendo, di trovare una via di mezzo per non perdersi
molte cose della vita. Io non avevo amici, ne persone vicino tranne la
famiglia, soldi e motivi per alzarmi al mattivo... ma quella non conta
perchè pensano sol oal sangue
quando, se fossi stata all'esterno della famiglia , sarei stata una
merda come tutti. E
non lo capiscono."
"Lo so, la società tende sempre a non voler cambiare
perchè si sente sicura di quello che già conosce,
anche
se non è positivo"
"Io sarei stata come tutti gli altri ed etichettata
allo stesso modo.La gente non amava la mia me
originale, quella che ho costruito nemmeno, perchè non sono
riuscita come altra feccia a fingere, e quindi mi hanno sempre
considerata in molti modi. Sbagliando. Non voglio uomini ne altro, per
me potete andare tutti a fanculo e ho dovuto dire addio a computer,
scherma moderna e italiana, equitazione, visitare fiere e musei,
concerti di musica classica e teatri e via dicendo. Sia
perchè
dovevo fare cosa dicevano loro per il mio
futuro, non
cèrano soldi, quindi niente. Non sono mentalmente a posto
per
pensare a questa cavolata, nessuno di voi vuole comprendere che il
buonisomo non si può applicare a tutti. Come tante cose.
Cè chi ha un motivo, una volontà per qualcosa che
desidera, fare o vedere o altro, o semplicemente crede che respirare e
avere persone importanti intorno sia il tutto, benissimo. Io non ho
vissuto molte cose e non ho avuto vicino persone che mi facessero
cambiare idea della cosa. Come per Ric e Zay, dove loro
volevano
e spingevano, ma dopo quel viaggio ho capito che le cose erano
diverse e no nera possibile."
"ma eravate amici, no?"
"Si, esatto. Ma mi spingevano a vedere il bicchiere sempre pieno,
quando non è così. Volevano che pensassi
a un futuro quando io non ne avevo. Che rstando in contatto oslo online
tutto fosse bello, quando non era così. E ci siamo
lasciati con loro offesi per qualcosa che NON avevo detto. nel senso
che avevo sempre indicato come il TUTTO della società
attuale come una lista della spesa... nascere, crescere, sposarsi,
avere soldi, fare figli ed essere un fedele figlio e nipote fino alla
fine. Tutto per i figli e genitori. Loro sono tutto. E non mi invento
nulla, ho letto tante volte nel web questi discorsi e li ho sentiti io
stessa. Gente che cercava l'anima gemella adatta solo per mantenere
tutti e avere una vita non di odio, e prima i figli pure dei coniugi. I
figli sono un bene prezioso dicono, cè gente che ha fatto lo
schifo piiù assoluto su altri perchè non avessero
problemi e fossero il loro continuare dopo la morte. Ma l dolore degli
altri non gliene fregava ninete. Tutto per i figli, perchè
erano il loro sange. E io non l'ho mai accettato. E peggio,
tantissimi,e se seguono una religione, pensano veramnete che appena
sposati si è totalmente del partner e appena si hanno figli,
tutto passa ai figli.< Se stessi> non esiste
più, tutto per i figli. Questo l'ho sentito io stessa dai
miei, dire che non avevano comprato quella cosa che volevano per i
figli, non compravano abiti nuovi per i figli, mettiamo soldi da parte
per questo quando io nonostante tutte le loro belle parole con
non ho avuto molto lo stesso.
E non intendo ricchezza, cosa belle e costose ma cosine anche di pochi
euro che mi facevano contenta. Fare attività che davvero mi
piacevano e rendevano contenta. Vedere e frenquentare altra gente oltre
solo l'a faimglia. Abiti da schifo, da pochi euro come
volevano loro e ovviamente li tenevo per anni, e non mi stavano enache
se ti trincavi la peggior vodka del mondo. Scarpe lo stesso,
parrucchiere lo pagavo io con i quattro spicci che mi davano i nonni
per le feste, e me li dovevo far durare tutto l'anno. Se chiedevo soldi
per qualcosa che mi piaceva, urla e casino perchè non dovevo
spendere soldi per niente. O per cibo. Sempre sola, tutto, ogni cosa
era uno spreco e poi cmrpavano stronzate. Quando loro
compravano per loro stessi cose buone e le mangiavano di nascosto. Per
me dicevano. Non mi sono mai divertita nella mia vita, dicevano di non
comprare e fare cose che piacevano a loro per me, quando io
lo stesso! Avrei rispettato di più quelle persone
se le cose erano leggemente diverse. Sono andata alla scuola superiore
dettata dai professori delle medie perchè dicevano che er
ail mio solo posto, che non valevo nulla e quindi tanto valeva andare
una scuola che secondo loro non impegnasse la mia vuota mente. Questo i
miei non lo sanno, che ho deciso di andare dove, secondo i professori,
non li avrei fatti soffrire per la mia inutilità? Non hanno
voluto ascoltare e non sanno nulla Che tutte le cose di musica che mi
facevano fare erano solo dolore e disperazione per me,
perchè riceveo IO rimproveri, punizioni, pres ein giro da
tutti e loro non sapevano ninete per una cosa per cui non ero portata.
E passavo ore e ore, giorni di festa e momenti d'inferno per qualcosa
che odiavo. Ma dovevo fare. Mi sono diplomata con una media
alta nonostante tutti fino alle medie dicessero che ero vuota
stupida, quando no n era così."
Lo fissò con rabbia, continuando.
"Ti ho raccontato alcuni esmepi con momenti sulle poesie, ma facevo
anche le mie domande, di cose che volevo sapere e ricevevo solo
mortificazione perchè non erano attinenti con il programma.
Ed ero vuota, dicevano... ALla scuola si impara, domandi...
Non ho sentito da tutti nella mia famiglia mai un grazie, brava,
complimenti, hai fatto de tuo meglio e hai superato le aspettative.
Volevano il meglio quando io ero sola a lottare contro uttti e avevo
bisogno di imparare le cose a modo mio. NOn avevo bisogno di molto e
non chiedevo molto. NOn avevo mai nulla che mi piacesse da loro se non
schifezze, mettevo sempre roba vecchia e non per me, se mi vedevano una
cosa nuova che avevo comprato con difficoltà, sbattevano
porte e le urla si sentivano per ore. QUindi io, che fin da piccola non
volevo avere figli e non capivo, dalle elementari, perchè
tutti dicessero che un giorno sarebbe stata la nostra
felicitò, ho odiato la famiglia ancora di
più.Dicevo tra me che questi comportamenti li capivo da chi
non ti consoceva, un estraneo ma... Il loro rimproverare,
secondo loro, per giuste cose ma razzolare male. Quando avevo problemi
e volevo qualcuno vicino, non ci sono mai stati veramente. Solo
rimproveri senza spiegare ne altro. E così ho deciso che no
navrei mai avuto una famiglia, per tutti loro. Non hanno mai visto il
mio dolore, la mia infelicità, solitudine... e mi si
ripagava sempre con la carta della colpa, del senso di colpa di un
figlio ingrato. perchè anche loro pensavano che tutto va al
figlio, per il domani. E così, a quei due, a ric e Zay,
dissi che poteva andare anche bene che avessero una famiglia, fossero
sposati e con figli e ne parlassero sempre positivamnete. Ma ricordavo
loro che erano tappe della lista della spesa che ti inculcano fin da
piccoli, che temevo che perdessero se stessi per i marmocchi. Non
sentendoli da molto tempo non sapevo nulla della loro vita, e
così è finita che anche loro come per altre cose
da altri, mi hanno rimproverata, anche per quello. POssono
dire quello che vogliono, ma mi hanno rimproverata varie volte e come
si dice carta scritta canta, e ancora non hanno capito nulla di cosa
avevo detto. Non solo io mi preoccupavo che per i figli abbandonassero
loro stessi per il futuro, cosa voelvano e meritavano di
vivere, che tutti riversavano nella prole. Ma si sono offesi
credendo che io li mischiassi agli altri e facessi la paternale. E
così mi sono stufata definitivamente e non li sento
più. ogni volta con tutti è la stessa cosa, io
parlo, dico cose ma la gente ascolta solo cosa vuole sentire e capisce
quello che gli interessa. Ho detto più volte che loro non
erano nelle mie lamentele sulle persone che odiavo. La gnete che avevo
conosciuto nella mia vita come comenti che penavano realmente nel web
di tantissimi estranei, cosa pensavano e facevano, tutto il male fatto
negandolo nonostante le prove. E anche da loro due ho ottenuto sempre
rimproveri, contestazioni e concetti mal interpretati. E volevo solo un
aiuto per andarmene perchè non si capisse che fossi stata
io... una volta avevo chiesto a Fib, quell'idiota che diceva di essere
un conoscitore di cose arcane per famiglia, sai quelle cose che si
tramandano in generazioni di magia e superstizione, se potesse far
qualcosa lui con i suoi libri megafantastici. Diceva che
cèra un libro adatto ad ogni cosa. E io, nonostnate non
credessi molto a certe cose ma ragionassi col fatto che magari qualcosa
cèra e non andava tutto negato, chiesi di aiutarmi. Niente.
Quei due niente... e così tutti sono andati avanti con le
loro vite, hanno sempre frainteso me e io come una scema...
così!" allargandole braccia per mostrasi.
"Quindi non ami il concetto di famiglia, figli e partner anche per
questo, oltre che non senti il desiderio di queste cose. FIn qui posso
capire, ma perchè quegli amici non hanno capito cosa
intendevi?"
"Perchè... bella domanda. Dicevano come la mia famiglia che
mi conoscevano, sapevano tutto di me e altre stronzate. Ecco cosa
erano, stronzate. Perchè alla fine di me, cosa sapevano? I
miei imenticavano tutte cose, non sapevano cosa mi piaceva e cosa
pensavo realmente. In famiglia dovevo nascondere tutto per subire urla,
e star male dentro. Ogni volta per me era come una
coltellata e un pezzo che si frangeva, perduto. Andavo a peggiorare
ogni giorno. Con loro era un'amicizia nata per caso e continuata nel
web, ma alla fine compresi che non poteva durare. Dicevano che mi
conoscevano ma sono sicura che a oggi sanno qualcosa solo dalle
conversazioni scritte e neanche sanno il mio compleanno. Non me ne
importi, io non lo festeggio dal liceo, ma solo per dire che sicuro
conoscono solo la superficie. E basta. Ero lo stesso sola, appena tutti
andavano a farsi la loro vita e staccavano dal web, e non vivevamo
vicino. Vedevo che tutti ragigungevano parti della lista
della spesa che non volevo per me, e trovavo misere e... loro ne erano
felici. Ma come per Caterina, una che credevo amica
all'università ma mi ha fatto solo male, alla fine sono io
che ho ricevuto altre batoste. Invece di capire cosa dicevo e
comprendere che mi preoccupavo per cosa mettevano da parte o
abbandonavano per figli e famiglia, si sono offesi credendo che
parlassi di loro mettendoli al piano della gente cheera pessima e
odiavo. E lì, ho capito che era meglio finire del tutto. Ero
di nuovo sola. Eppure come fece Jd, se mi si chiedesse quale fu la cosa
più bella di tutta la mia vita dire... quel viaggio a casa
di Zay e poi in Irlanda. Non felice, definirlo così non lo
so. Non so nemmeno io come definire un ricordo bello, da tenere in
eterno nel cuore. Solo che fu l'unica cosa che mi fece sentire bene e
non spazzatura, come in tutta la mia vita. Di sicuro posso
dire che la prima e unica cosa che intendo per positiva prima del
poligono fu proprio quel viaggio. POi il poligono anche se fu per
pochissimo. Raggiunsi con difficoltà i livelli di altri che
cèrano da anni ma..."
"E in quel viaggio..."
"Quel viaggio mi ha fatto scoprire cose pro
e contro di me. Inoltre non siamo animali che abbiamo delle tappe
prefissate da portare a termine, come fanno migliaia di persone,
perchè la società dice così e tutto
deve essere
così.
Un conto è non far del male agli altri, non uccidere, non
rubare, non molestare e
via dicendo. Dovrebbe essere qualcosa giò nella mente della
gente. E' vitale per la società. Obbligare persone
e
decidere sul loro
corpo, o le persone e la loro vita quello no. Anche adesso, certe cose
e persone
premono nella mia testa per cosa mi hanno fatto e come sono
andate. Ho faticato anni e tutto ciò che
potevo per cambiarlo, ma non è servito. Se tu, come Fox e
altri
volete vivere ogni cosa potete e riuscite con soldi e persone vicino,
benissimo, sono felice per voi. Anche darvi qualche consiglio per
sistemare questa caserma che sembra un porcilaio, fatto. Ma
non
iniziate a dirmi che potete realizzare cose, perchè non sono
come gli altri. Non voglio case giganti, servitù, marito
ricco o
ricchezza, potere o altre cose come volete voi. E che tutti intorno a
me no navevano capito. In Irlanda lo stesso, io e lei avevamo visto
delle
case, belle per carità ma dopo che le abbiamo lasciate e
fino ad
oggi, mi sono chiesta a che pro avere una casa se poi i giorni
sarebbero
stati gli stessi. Giorni che già conoscevo solo in un
ambiente
diverso. E lei non lo ha capito. Una casa è una cosa, ma
trovare
il posto in un luogo è un'altra. E io non l'ho mai trovato.
Anche se andavo a vivere da sola in una bella casa per qualche motivo
miracoloso, che avrei fatto poi? Sempre impossibilitata a muovermi,
fare cosa volevo... nessuno ci pensa. Tutti vogliono solo buonismi e
sentire di gente che fa questo e quello nonostante i problemi,
definendoli positiviamente... quando
quelli hanno potuto, ci sono riusciti perchè avevano
possibilità, denaro, persone intorno che li sostenevano e motivi,
scopi, un perchè per sfidare ogni convenzione.
Ma io non ho
nulla di ciò, ho perso tutto ciò. QUindi
smettila, te
l'ho già detto oggi"
"Capisco. Eppure David dice che un aiuto, una spinta potrebbe esserci
per te. Questa volta non è buonismo. Questa volta potresti
essere come Fox che nonostante tutto, ha avuto in mano elementi per
alzarsi e andare avanti come poteva, essendo comunque felice. Ricordi
il discorso nella Sala delle Pianificazioni? Le tue remore le capisco
ma... come dici tu, provare non costa nulla. Puoi pensarci e se non lo
ritieni per te, farò un'eccezione e non ti
obbligherò
ma... comè che disse quella tua amica che hai accompagnato
in Irlanda? Andare contro quella gente, quella che ti ha fatto del
male, e mostrare che alla faccia loro la tua felicità? Con
le tue
forze, sia chiaro. Ma con una spinta. Quando era possibile, ma
finalmente averla. Ed essere più di loro e..."
"Lei intendeva che lo vedessero, che vedessero che fossi felice e
sorridente perchè questo li avrebbe sconfitti e non
avrebbero
più riso davanti a ciò che ero diventata.
Rispetto a
loro. Belle parole anche le tue, ma siamo sempre là. Sono
troppo
rotta e frammentata nel profondo per fare ciò. Anche quando
io
ero realmente, veramente, superiore a loro e l odimostravo finivo
sempre col sedere per terra, mentre questi se la ridevano e prendevano
i
miei meriti. Quindi di che stiamo parlando. Una volta che io sono morta
sulla carta, che senso ha mostrarmi? Il bello di essere qui con voi
è proprio questo, che non vi mostrate, tranne te per ovvie
ragioni di lavoro, e resto celata dall'organizzazione. Quindi..:"
"Mai sentito parlare di sosia nel mondo? Con alcune modifiche moderne
potresti anche risultare simile ma un'altra persona"
"Togliendo la mia
malattia, di nuovo,
non è il fisico ad essere
corrotto. Ma io stessa. E in questi tre giorni che sono qui, nonostante
tanto e tante cose che un tempo mi avrebbero resa felice solo a
vederle,
e magari poterle fare, adesso non più. Perfino Bluegrass
è... non mi rende felice. E questo mi corrode di
più.
Ogni cosa mi riporta in mente istanti della mia vita che mi hanno
procurato solo dolore. Momenti felici? Quali... davvero, a parte
qualcosa come l'inizio finalmente del tiro a segno che è
durato
qualche setitmana perchè stavo troppo male, la scherma da
bambina
per pochi mesi perchè era gratuita per la mia scuola e poi
si
doveva pagare.... poi solo musica. Musica e io che mi dannavo per
qualcosa che no nera per me. Qualche cosa comprata che mi rendeva
contenta ma... felice? Anche quando parlavo con loro nel web,
poi tutto
cadeva male perchè tornavo alla realtò sentendoli
urlare,
sentndo le persone che camminavano per strada in modi che non avevo mai
fatto e... Perfino alle feste mia madre si metteva vicino a
me, con i cavolo di parenti, e controllava ogni cosa che mangiavo o
mettevo nel piatto. E poi urla, recriminazioni ed epiteti
perchè
mangiavo troppo quando solo a natale e capodanno potevo.
Perchè
erano comprati e già pronti quando non volevano cucinare e
io ne
approfittavo. perchè non capitava mai. Anche la pizza, mai
comprata. E poi urla, urla e urla. Si, ho così
tanti
motivi
per continuare, come no. Mangiare cosa mi piace. Gran sogno, eh!. E
poi?
Imparare cosa volevo fare. Dovendo sempre somministrarmi il vostro
intruglio? Guarda, sono gasata! ... E poi che altro? Cosa
cè, altro?" guardandolo rabbiosa
"..."
"Sono una persona pesante, ma è ciò che
è nato dalla società e chi diceva di amarmi..."
"..." alzando le mani come per dire che non aveva detto nulla e non
aveva nulla da aggiungere
"Io non sono forte su certe cose e lo so bene, ma trovo fastidioso
l'essere considerata, vista, indicata come debole, stupida, coniglio e
altro. La forza di una persona non si misura in quanto tempo rimane in
vita. Cè gente che ammira e dice che son ostati guerrieri
quelli
che si adattano. Potete dire quello che volete, ma come certi uomini
che spacciano, fanno roba schifosa per sopravvivere e donne che per lo
stesso, si vendono e vivono nello schifo, non sono guerrieri o forti.
Sono adattati e sopravvivono, si accontentano della melma per andare
avanti. Ammiro i
loro sogni e cosa sperano con cosa mettono da parte, i sacrific, anche
per il fatto che le donne danno il loro corpo per soldi e sopravvivere
un altro giorno... ma dal mio punto di vista no nsono guerrieri oltre
un certo tempo. Si
accontentano e vanno a compromessi per andare avanti. Ed è
lo
stesso con i malati che affrontano malattie gravi e va bene, ma si
affidano alla scienza provando tutto.
E so di cosa sto parlando perchè per non sentirli urlare,
che non
faccio questo e quello, che sono ritrosa ormai sulle cure, che ho
patito sulla mia pelle e sul mio corpo gli effetti di farmaci che mi
hanno devastata peggio di come stavo, so. Si
può chiamare guerriero il tizio x che per sopravvivere
è
pronto a qualsiasi cosa? Da una parte direi di si ma ormai si
è
abusato di quel termine, perchè se è uno che
solamente
prova questo e quello, sperando di sfangarla contro un altro tizio che
nonostante la malattia fa cose che meritano davvero rispetto e
considerazione... perchè dichiarare forti e guerrieri quelli
che
seguono l'istinto di sopravvivere a ogni costo e in qualunque modo? e
io
che accetto, sono consapevole e capisco che non ho nulla per cui
continuare, che sono un più a cui dare risorse che
andrebbero
date a gente che ne habisogno, sono etichettata come coniglio e debole,
che non merito nulla? Questa è la situazione. Ho letto negli
anni commenti di persone, a chi ce l'ha fatta ad andarsene, ma invece
avevano bisogno
di aiuto da terzi, che quindi erano agli sgoccioli con la propria forza
e avevano solo bisogno davvero, solo di una spinta... altri meschini e
vergognosi sfottevano marchiandoli come scemi, vergognosi, deboli
dimenticando
empatia, considerazione di una situazione che ha portato a
ciò e
cosa davvero chi poteva e doveva, non ha fatto. Perchè come
per
me in parte, non cè dialogo e ascolto. la
società
riesce a buttarti in mezzo allo schifo per bigottismo e giudizio
facile, e poi
giudica se quelli non ce la fanno più. E poi cè
gente
come me che davvero non ha nulla che la spinga a continuare, messi
sulla stessa bilancia, quando siamo cose diverse. QUindi cosa..."
"Era sbagliato il discorso nella Sala?"
"...ma un punto rimane
comunque... io
non accetto, odio, non abbozzerò mai di fronte ai paletti
mentali delle persone per cui tutti sanno cosa è meglio per
me,
il mio corpo, la mia vita e decidano quando e come devo andarmene.
Peggio ancora se mi viene detto che tutto decide Dio, decide lui questo
e quello. NO. .."
"COn la scienza moderna
e tecnologica
magari, quel sogno potrebbe avversarsi. Ma solo da noi...e metti via
quell'arma, l'ho capito che oltre la coperta fino al collo, tieni quel
cuscino per averla pronta"
Presente
Kianta entrò nella zona ospiti trafelata, osservando prima
gli
uomini di guardia al centro e davanti la porta, e poi le pareti della
sezione Ospiti, contraccambiando gli sguardi. Mandò via le
guardie in eccesso, lasciando solo le due alla porta. Quando
si
voltò verso la zona del personale, notò
due sulle
gradinate vicino l'entrata, e corrugò la fronte. Si diresse
quindi verso le scale e andò al piano superiore, da quelle
figure.
"Sono io..." disse lei a uno dei due.
"Si, lo so. Me lo ha segnalato il Draper. Pensavo che restassi in Sala
comunicazioni per cercare Milan..."
Kianta fissà per un attimo Gask con sguardo tagliente, poi
lo
spostò verso l'altra figura vicino a lui, Marguerite.
"Tu cosa fai qui fuori..."
"Stavamo solo giocando... non facevo niente" si giustificò
lei.
Tra le mani teneva un pad speciale, come Gask, che proiettava davanti a
loro quello che sembrava uno dei giochi tanto amati dagli uomini.
Chiaramente Gask stava sfidando la ragazzina.
"I bambini e ragazzini sanno essere parecchio infingardi..." tendendo
la mano verso il pad della ragazzina
"Oh, andiamo. Lo stavo stracciando. Non è molto bravo a
giocare,
sai?" ridendo e tendendolo, borbottando che non lo rompeva
"Ah, se lo so..." rispose lei guardando Gask, con mezzo
sorriso cattivo "gli viene meglio con giochi sportivi di macchine e
moto, ma è una frana a giocare ad altro. Per questo i suoi
punteggi
sono bassissimi!" ridendo
"Sei tu che quasi sembri cheattando, involontariamente, ma a volte lo
penso. Sei capace in
queste cose, io non ci ho mai giocato prima. E lo sai. Sei tu che ami
giochi fps e strategici..." offeso e col broncio
"Dopo mesi e mesi di riscaldare il divano e uno dei pad, pensavo che
potessi competere con una ragazzina..." sfottendolo mentre si sedeva
sulla sedia alla scrivania
"Sfotti pure, vediamo ai giochi room escape se
riesci? Lì non sono male, ti batto anche. Ma non li
consideri
mai. Perchè ti rode! Ogni volta che ti blocchi sono io che
ti
dico che forse quella cosa va bene... come quei giochi della
serie Dark Fall che ami tanto, sui fantasmi, che non facevi da secoli e
non ricordavi
come andare avanti..."
"Erano passati anni e mi sono bloccata solo per trovare dei codici..."
mentre digitava alla consolle
" O i giochi stealth. Metal gear, splinter cell, giochi simili dove
nascondersi e fregare il cattivo di turno. O ti beccano sempre o corri
la maratona ogni mezzìora spettando un momento giusto per
te, ma noioso per la lunga attesa. Dai amettilo, sei meglio a
sparacchiare e basta!"
"..."
"Fa lo stesso, io li trovo sempre subito i rusultati e non cago addosso
perchè non so quando uscire per andare avanti. Ci riesci, ma
dopo aver
noiosamente guardato ogni singola cosa del gioco. Ore passate a
guardare e poi ti scordi cosa fare..."
"..." guardandolo come se gli volesse dire con l'espressione "devi fare
molto?"
"Io ti batto, basta"
"Disse quello che non sa fare andare il personaggio in uno sparatutto
avanti e indietro e gli fa sempre rompere le gambe perchè
cade
da qualunque altrezza. Te lo concevo, sei grande come Alaric con i
dettagli e l'uso della materia grigia all'istante, io mi faccio tremila
ragionamenti nel mentre e perdo più tempo, ma il tuo stesso
lavoro dove eccelli, lo perdi quando giochi..."
"E io non so come fai a comandare in quella maniera con i tasti
direzionali i pg, come se fosse facile e ti muovessi tu stessa...
sbaglio l'avanti con l'indietro..."
"E hai detto niente..." ridendo mentre digitava
"Ti batterò... ci riuscirò. Mi sto allenando
proprio per questo..."
Kianta allontanò lo sguardo dallo schermo per fissarlo, con
la
stessa espressione di domanda non espressa, ma chiara dal suo viso. Gli
angoli della sua bocca si sollevarono maggiormente e scuotendo la testa
tornò a fissare gli schermi.
"Non mi credi? Chiedi ad Healias che ci ha seguito per..."
"Ha seguito le vostre partite? E chi ha dato l'autorizzazione tra
te e lui per far uscire la bambina?"
"Sono ragazzina..."
"..." guardandola "sono felice che ti proietti in una persona
più adulta, ma questo significa aggravarsi di maggiori
doveri e
responsabilità. Ricordatelo. Crescere mentalmente
è una
buona cosa, purchè divieni un'adulta consapevole, capace di
sapere e fare cose da sola per camminare senza perderti e inciampare..:"
"Sta facendo la paternale da donna adulta?" chiedendolo a Gask
"perdonami... ti darò allora subito un bel mutuo e le
bollette, come si conviene ad un adulto!"
Kiantafinì la frase e li fissò con occhi a
fessura e fredda, chiudendo gli
occhi per un paio di secondi come se pensasse o si stesse dicendo di
calmarsi e tornò allo schermo. marguerite adottò
la tattica dell'offesa e si mise imperterrita a giocare con Gask, che
invecealzava sempre gl iocchi verso Kianta.
"Dai concentrati, non mi diverto così!" urlò a
Gask, vedendolo deconcentrato "non voglio sentire paternali, se la
guardi ricomincia!"
"Se vuoi conoscere la verità, devi avere il coraggio di
accettarla. Lo dico sempre... fanne tesoro..." rispose Kianta fredda
"ma insomma, non sono piccola, non sono tua figlia e noi stavamo
giocando..."
"Che tu non sia mia figlia mi rende felice, non per te, ma sapere di
non averne mi rincuora..."
"Che significa..." domando confusa a Gask la ragazzina
"Non dovresti ridarci il pad e andare a studiare? Non cè
qualche
classe attualmente operativa nella sala mensa?" ferma con gli occhi
sullo schermo ma parlando con lei
"perchè non posso tenerlo io? Gask mi ha detto che non ha
funzioni collegate al vostro..."
"Perchè è comunque un nostro dispositivo di
lavoro, anche
se alcuni lo utilizzano per sfidare gli altri ai giochi...Non
è
un pad normale e mi spiace dirlo anche a te, siete ospiti ma bisogna
sempre fare attenzione"
"ora torna da tua madre..." le disse Gask
"perchè? Posso restare?" ma Gask le prese il pad e le
indirizzò col braccio le scale
"Allora, hai trovato Milan?" le c hiese mentre la ragazzina se ne andava
Kianta sospirò, poi scosse la testa, pensierosa. Stirava le
labbra come faceva sempre se norvosa, se non tormentava il labbro
inferiore con gli incisivi, creando come delle fossette. E
sembrava tenere lo sguardo sulla tastiera, ma vedendo in
realtà
ben altro.
"Mai dimenticare chi è una persona, per davvero. Sempre si
trova
qualcosa che sfagiola la gente a tal punto da deviarla dalla strada.
Cè sempre..."
"Tranne te..." disse lui di colpo
Kianta alzò lo sguardo verso di lui, incerta. Ma lui stava
guardando il pad.
"Milan dice così, io non lo so."
"Lo dico anche io. COn tutto quello che hai in pugno, cosa potresti
vivere con le risorse che hai a disposizione, sei più
frugale e
monacale tu di chiunque altro che dica di amare e servire il suo Dio e
seguire lo stile di vita del figlio incarnato. Almeno, ho visto sia con
il Capo che con Milan parecchi preticelli come li chiami tu, mai
nessuno pio e buono da far schifo. Solo una volta ho visto quel monaco
con il saio scuro e i sandali, ma sono una cosa diversa, ho capito.
Tutti gli altri vivono meglio di te. Si vestono con tutti i completi
degli altri dal costo di seimila
euro tutto, hanno proprietà anche a nomi di altri e i soldi
gli volano dalle mani in tutti i modi. Mentre tu vivi come una
modesta. Ancora non riesco a credere che esista qualcuno che
cammini
con mila e mila euro o dollari indosso."
"Perchè siamo semplici, come hai detto. Cardinali e simili
indossano tantissimo tra abiti, stoffe, ricami in oro o argento e
gioielli. Dicono che è la loro posizione a richiederlo. Se
Gesù fosse qui adesso li metterebbe tutti in fila e
sputerebbe
la saliva divina in ogni occhio che gli si pari davanti. Se davvero
cè qualcosa di vero, e non quell'altro soggetto storico
realmente esistito che ha fatto lo stesso, allora no avrebbe mai amato
ori e ricchezze nei secoli della chiesa. Anzi..."
"Aspetta quali dei messia parli..." ridendo" Simon Mago, Apollonio,
Horus o Mhitra? Perchè hanno tutti la stessa storia, guarda
caso, e sembrano avere più validità
storica e vera
di quello che credono attualmente..:"
"Spiritoso... parlavo di Apollonio di Tiana, colui che in
verità
realmente visse. So che nelle zone egizie e africane si
cercò di
portare la stessa storia cambiando gli dei Horus e la sua vergine madre
in quella della religione più conosciuta, ma parlo di fatti.
Gente vissuta realmente."
"Rimane comunque la questione che vestono più riccamente di
me e
e te messi insieme. Forse Milan può avvicinarsi. Ma non ho
mai
indossato nulla di costoso. Il Capo vestiva italiano ma era per quello
che era, e mi aveva regalato oggetti in oro,
ma non mi interessavano..."
"Anche lui ha condizionato cosa sei e cosa fai. E' normale..:"
accigliata
"Me ne dimenticherò, l'ho detto. Ero stanco di essere
attorcigliato al suo
mignolo. È una perdita di tempo per se stessi essere in
pugno,
controllati come una marionetta,comandati, vivere dietro di
esso... perdi del tempo che non riavrai mai più. E' questo
che
ho imparato stando con voi...per questo è cambiato..."
sorridendo
"Già!" con un tono come se non volesse parlare di qualcosa
"E Milan, a proposito, ancora tutto tace"
"Che sia con un alleato?"
"Se fosse per me lancerei una ricerca massiccia sfruttando i Crell, ma
per Jd è troppo presto ed esagerato. Mi ha detto
. E' Milan, dice. Ma se andava per i fatti suoi
me lo
comunicava sempre in un modo o nell'altro. Anche dopo che era giunto da
qualche parte, ma lo faceva, così che io prendessi in mano
la
situazione delle Torri in sua assenza, oltre lo Chateau."
"da quanto manca, esattamente?"
"Settandue ore... un'ernomità per i suoi canoni. Non
è
mai sparito per così tanto tempo e... non mi piace. Questa
storia del cinecolo e di quello che ho sentito! Se dovesse essere cosa
penso..."
"Hai il piano B e C, no? Calmati" stando disteso con la schiena e le
braccia allargate contro il gradino dietro "E poi quella gente cosa
può fare? Non penso che siano in grado di rovinare il laovro
che
lui ha fatto in questi anni. Non cè da preoccuparsi..:"
"Il tuo eccessivo ottimismo non mi aiuta... non sai niente del Grove,
del Cirnecolo e il Compendium. Anche nelle sue Memorie, lei diceva che
era meglio attenzionarsi. A me queste cose fanno gelare il sangue
e le odio, lui lo sa eppure la sua brama di..." portandosi le mani al
viso, sospirando
"La tua apprenzione per me è ingiustificata. Tu hai sempre
assi
nella manica a go go, al massimo andiamo in quel circeco o come si
chiama e procediamo a una bonifica. Se tu non te la senti, me ne assumo
la resposabilità, ma Milan capirà e se ne
farà una
ragione... e la finiremo con Ole del Grande Ghiaccio e Bakari della
sabbia infinita. Che
nomi poi, Milan se li sceglie proprio bene gli Alfieri...Se quei due
stanno lavorando insieme, scambiando con te gli stessi dubbi per
l'Impegno, non c'è niente di cui preoccuparsi. Hai le spalle
coperte"
"Quanto mi piacerebbe avere la tua ingenuità, eppure non
è così e mi divora il pensiero di cosa portano
queste
cose. Quella gente è pericolosa, come lo sono state le altre
nella storia umana. Come per altre cose dovremmo fermare queste
meschinità, eppure..."
"Come dice Milan, sfrutta tutte le strade negative per cancellarle
dall'interno. Ribaltale contro di loro..." poi vedendo l'espressione di
Kianta negativa, cambiò discorso "Aspettiamo, magari
è
con qualche donna che lo appoggia o sta pianificando qualcosa. Si
riconnetterà. Tu invece, hai mangiato? Vuoi qualcosa? I
ragazzi
hanno portato dalle cucine porzioni di verdura in crosta, da
riscaldare."
"Non lo so" abbandonandosi allo schienale "vorrei solo che tutto il
progetto fosse arrivato alla fine e avessimo sistemato le cose. Invece
per menti torte,siamo ancora a..."
"una volta lo hai detto tu stessa. Il mondo va modificato con la
lentezza e gentilezza. mentalismo, no?" portandosi un dito su una tempia
"Forse, ma più andiamo avanti, più lui incontra
sostenitori come questi, e maggiormente si mette in in contatto con
gentaglia e
dovrebbe sopprimere nelle idee. Cavolo..."
"Io vado a prendere qualcosa da mangiare. Forse cè ancora
qualche dessert di frutta, se non vuoi le verdure. Vuoi vino, birra..."
alzandosi e dirigendosi verso le scale.
"no... non mi va nulla"
"Se ripeti questa cosa più tardi, il Signore della Cucina
farà una sfuriata. Saprà che non hai mangiato
"fermandosi
davanti le rampe, con le mani nelle tasche "vuoi avere un altro
battibecco con lui?"
"proprio no, ma non voglio nulla!" mettendosi in piedi irata e
sistemandosi sugli scalini al posto suo "Sono stanca dei pazzi, di
quella gente..." indicando dall'altra parte con un dito "degli uomini
che hanno bisogno di istruzioni per qualunque cosa, dei casini di
questo mondo..."
Gask si fermò dopo un paio di scalini, voltandosi a guardare
mentre la
vedeva intenta a fare qualcosa e si sistemava, poi andò
giù verso la zona ristoro e controllò frigo e
portavivande. Prese due contenutori in bambù che usavano al
posto delle ciotole di plastica e, con due birre, si avviò
sugli
spalti. ore prima avevano fatto, lui e la sua squadra, un pasto tutti
insieme fra interventi urlanti e risate su ogni cosa. In pratica per
altri era perdere tempo in attività futili come schiamazzare
e
creare confusone in una ventina. per loro era solo stare insieme,
eppure adesso quel posto gli sembrava vuoto e silenzioso. GLi accadeva
sempre così in luoghi del genere, come a casa.
Tornato al piano, la vide distesa di traverso sulla gradinate,
sistemata come sempre su una copertina e un cuscino tubolare che teneva
attaccato di nascosto in un punto dell'impalcatura, e usava per non
sporcarsi. Sul fianco sinistro, semirannicchiata, con la testa verso il
petto e la mano desta chiusa a pugno al solito, come dormiva sempre,
davanti le labbra con le falangi intermedie. Sembrava sempre come a
protezione o qualcosa del genere. E dormiva, doveva essere davvero
stanca. Ormai sapeva la differenza
rispetto il semplice rilassarsi, e quindi capito che dormiva, si
sistemò vicino come si distendeva sempre e, pad in mano di
nuovo, attivò un libro e si mi se a leggere.
"Si è addormentata così"
Gask alzò gli occhi di sorpresa da cosa stava leggendo e
vide la
ragazzina dall'altra parte, divertita. Sedeva sulle gradinate opposte,
ridendo, con del cibo e bottiglie d'acqua vicino. Aveva preso dalla
zona sottostante qualcosa ed era salita in silenzio dall'altra scala.
"Sei riuscita a sgattaiolare senza che me ne accorgessi. E' chiaro che
qui mi sento troppo tranquillo e dovrei fare attenzione..."
"Sono stata brava?" mangiando quella che Gask riconobbe come la
mattonella al cioccolato e vari strati che aveva visto nel frigo
"sembra di vedere Beppo. uguale..."
"Oh, parli del ragazzino? Quel Beppo?"
"Si, è impossibile e capace di inventarsene sempre una nuova
per gioco. Voi due vi somigliate molto su certe cose."
"E perchè cè un ragazzino con voi?"
Gask guardò Kianta che dormiva a fianco, stava sempre con la
mano chiusa con le dita piegate contro le labbra e sembrava on aver
sentito il discorso, anche se parlavano piano.
"Diciamo che è riuscito a convincere qualcuno
perchè lo
tenesse e trattasse come uno di noi. Ecco perchè vive con
noi
allo Chateau"
"Intendi con voi... "
"Noi militari. Ma non lo addestriamo, diciamo che è la
mascotte
di tutti. Chiama tutti zio e partecipa alle Lezioni. La storia
è
lunga ma lui sarà cosa vorrà essere, senza
pressioni o
influenze. Così dice Kianta." guardandola sorridendo
"Quindi..."
Ma Marguerite non finì la frase, perchè Helias
apparve e
chiese a Gask di poter parlare con Kianta, per una faccenda importante.
gask gli disse che era meglio lasciarla dormire, perchè
nelle
ultime notte si era riposata poco. Gli disse quindi di discutere con
lui, andare altrove,
ed Helias concluse che lo avrebbe atteso nel magazzino blindato,
sparendo. Chiese a
Marguerite di non fare rumore o qualcosa in generale, come toccare pad
o qualsiasi cosa senza autorizzazione. Ottenuta la promessa le sorrise,
guardò un'ultima volta Kianta dormir e si avviò
verso
l'uscita, indicando a due uomini di guardia la sua mancanza per poco
tempo, che sarebbe tornato, vedendoli drizzarsi e mettersi in posizione
di guardia.
Marquerite si mise a giocare di nuovo con il pad tranquilla,
finchè la porta non si riaprì.
Immaginò che fosse
Gask nuovamente, poggiando il pad ridendo. Ma così
presto,
pensò? E poi vide sei persone vestite in maniera comune che
osservavano il posto con curiosità. Appena la porta si fu
richiusa alle loro spalle e le due guardie chiesero la parola d'ordine,
i sei mostrarono le armi che avevano dietro in delle borse da palestra.
"Buoni ragazzi, due novellini come voi non vorranno finire male..."
rise uno di mezza età.
""Noi siamo...."
"lo so ragazzo, chi siete...." disse l'uomo a uno dei due, che tenevano
le armi verso i visitatori ma erano in minoranza "Le cose sono due.
POtete anche sparare a me, ma poi verrete presi. E prenderemo anche
questa gente..."
"Marquerite..."
L'uomo si voltò verso la donna che, dietro la porta protetta
dai
due uomini incerti sul da farsi, urlava verso la parte opposta
dell'edificio chiamando la figlia con terrore.
"Controllate...." ordinò l'uomo a quelli che stavano dietro
di
se, mentre osservava le persone che lo fissavano dall'altra parte del
vetro.
Marquerite si spaventò, guardò verso Kianta ma,
non si era
resa conto come e perchè, lei non fosse più dove
stava
dormendo. Si era alzata sulle gradinate e poi verso il parapetto, e
Kianta era sparita. Vide due uomini correre e salire i gradini verso di
lei e restò bloccata dalla paura.
"Adesso cari signori, poggiate le armi o la bambina si farà
male. Non vorrete rischiare agendo da eroi, di farle la bua" ridendo,
mentre le due guardie correvano con gli occhi verso la zona controllo e
guardia, dove doveva
esserci anche il Comandante. Ma dove era? Uno guardò l'altro
facendo un segno negativo, era chiaro al secondo che parlare di lei era
pericoloso. La conoscevano ormai troppo bene per sapere che sarebbe
successo il delirio, se avessero lasciato fare. Così
poggiarono
l'arma a terra e alzarono le mani, mentre Marquerite veniva portata al
centro con loro. Vicini, osservarono gli uomini.
"E così il posto sarebbe questo... interessante. Lo
immaginavo diverso"
L'uomo di mezza età, rotondetto di vita, con giacca e
pantaloni,
sembrava un professore di scuola bonario e col sorriso. Ma gli
occhietti vispi erano troppo intelligenti e cattivi.
Si voltò e guardò di nuovo la zona degli ospiti,
facendo
commenti sul fatto che fossero tanti topini in gabbia. Bastava aprire
la porta e sceglierne qualcuno per i loro scopi. Questo
agitò la
gente all'interno, urlando che avevano ragione. Erano in gabbia, erano
ostaggi e tutti i discorsi negativi dell'inizio. L'uomo
sogghignò verso Marguerite e disse di prenderla e tenerla
come
scudo, nel caso qualcuno volesse fare il furbo.
Tuttavia uno degli altri, sembrava più giovane,
iniziò a
lamentarsi e domandare perchè. Non sapeva che bisognava fare
qualcosa alle persone. Tutti gli altri lo fulminarono, portandolo a
zittirsi, mentre tenevano Marguerite con una lama al collo,
accompagnato da un altro armato da un fucile enorme.
"Perchè mai alla gente piace così tanto vedere
gli altri piangenti e tremanti, per le loro schifezze"
Tutti si fermarono di colpo, le persone che urlavano e scappavano nella
zona ospiti e i sei uomini più Marguerite. Dietro i due
uomini
di guardia con le mani alzate, verso la parete di fondo, Kianta era
seduta tranquilla a giocare a scacchi con nessuno. Aveva la scacchiera
con i pezzi messi come a partita avviata, osservandola riflettendo con
sguardo accigliato. per poi portare gli occhi verso gli ospiti. I nuovi.
"O forse so perchè.. perchè eccita
l'eletricità nelle vene di quel che accade e di avere
controllo quasi divino sugl ialtri. SApere di essere così in
alto che la gente ti prega come fossi in DIo..."
"Alzati e mostra le mani" urlò l'uomo rotondetto, mentre gli
altri armati si mettevano a cerchio intorno a lui.
"Ospiti inattesi. Affascinante..." disse lei allontanando il dito
indice dalla guacia mentre rifletteva per la mossa successiva e li
guardava "considerato che nessuno conosce questo
posto e non dovrebbe essere in grado di entrare senza esser notato.
Almeno,
così volevano.... per favore, spiegatemi cosa
volete. Il
come siete qui e come sapevate di noi, al dopo...." tornando alla
partita, .
"Tu chi cazzo sei e come sei arrivata lì, che avevo
controllato tutto!"
Kianta voltò lo sguardo verso uno di loro, grosso, con
capelli a
spazzola e aspetto da drogato disperato ma pericoloso. Occhi cerchiati
di rosso, barba di qualche giorno e le braccia di uno che sembrava
pestare la gente come le era capitato di vedere, trattando con certa
gentaglia. Chiaramente era lo scagnozzo spaccaossa. Invece
fissò
l'uomo di mezza età e sorrise. Si alzò e fece
qualche
passo, fissandolo sempre, mentre luomo dall'aspetto di un drogato ma
col fisico di lottatore le puntava la pistola.
I due uomini di guardia sussultarono quando la videro, poi chinarono la
testa guardando in basso, rimanendo così.
"Credo di sapere chi tu sia... se hanno utilizzato quella posizione con
te... tu sei la puttana di quel biondino. Quella che non amano in
molti, ma spacca culi..."
"Nonnino, posso chiamarti così" parecchio fredda ma
chiaramente stava cambiando atteggiamento dalle parole dell'uomo "il
fatto che tu mi conosca mi
induce a pensare che vieni per qualcosa. Specifico. Non sei dei nostri
nemici, quelli comuni. Quindi...."
"... detta La Signora di Zamok o Novymir! Colei che guida il castello o
il mondo nuovo, come viene accorciato. Sono sicuro sia tu..."
Kianta si zittì. Lo fissò, alzando il mento ,
inclindando
la testa verso sinistra un pò, guardandolo fisso
senza
muovere gli occhi. Cambiando anche
la sua espressione e modo di considerarlo. E mutando l'atteggiamento.
"Adesso mi preme sapere davvero tu chi sia. Sporcare così
questo
posto con la vostra presenza, utilizzando quel nomignolo davvero
imbecille che qualcuno dei ricconi che il leader tratta, ha coniato.
Così, perchè non aveva altro di intelligente da
far
masticare al suo cervello. Se tu lo conosci, se sei qui con queste
piattole, mi conosci e comprendi chi sono immediatamente, finisco qui
di giocare. E' chiaro che tu sia qui per qualcosa di preciso, corretto?"
"Quelli come noi non giocano mai. SOlo gli stolti giocano con gli altri"
"Sbagliato. Se tu ragioni così allora sei proprio la feccia
che
immagino, la tua intelligenzz è melma come la tua
capacità empatica. Tu sei uno di quelli che spara ed elimina
senza battere ciglio, corretto? Freddezza celata da educazione. Tu sei
della risma dei Puliti, organizzati. Ho già capito come sei,
quindi perchè no... torniamo a giocare. Benvenuti nella
Torre,
spero che possiate dimostrarmi davvero le vostre
abilità...." allargando le braccia come un invit o caloroso
con un sorriso.
E sorrise, sempre più malignamente mentre due degli
uomini,
tra cui il drogato, alzarono le armi verso di lei mirandola. Ma
qualcosa
cambiò, nebbia rossastra di levò di colpo intorno
a
tutti, ammorbidendo l'ambiente alla vista, rendendolo più
ovattato sia nel suono che in cosa l'occhi vedevano.
"State calmi" urlò l'uomo di mezza età
"è
illusione, lei crea illusioni" urlando per farsi sentire,
mentre
si voltava a gardare tutti gli altri impauriti dalla strana nebbia
improvvisa "guardate, è illusoria, guardate solo bene e non
fidatevi delle illusioni "muovendo la mano intorno, mostrando che
attraversava la nebbia, non la spostava ne sentiva.
Kianta calò gli angoli della bocca studiandolo,
voltò il
viso verso la spalla destra, sempre senza mai muovere gli occhi come
faceva quando ragionava,
lasciandoli fissi sull'uomo, come se qualcosa macchinasse nella sua
testa. Poi qualcosa si mosse intorno a lei. Una coppia di serpenti
squamosi e brillanti, con riflessi arcobaleno e testa tonda,
striscianrono verso le sue spalle attorcigliandosi a spirale sopraa
braccia e busto. lei non si mosse ne altro, guardò solo
l'uomo.
I due serpenti si portarono ognuno sopra una spalla e poi aprirono la
bocca, mostrando zanne e normi e occhi brillantissimi.
"Non vi fidate, continuate a tenere l'obiettivo...." urlò
l'uomo
Kianta rialzò gli angoli della bocca verso l'alto, in un
ghigno
demoniaco, e i due serpenti con una testa e il corpo grandi quansi
quanto quella di lei, non riaprirono la bocca, mostrando sputi dritti e
veloci verso gli uomini rumorosi. I due che la tenevano sotto mira
vennero
investiti da qualcosa che l ifece urlare , imprecare, lasciare le armi
che finirono a terra.
L'uomo di mezza età li guardò mentre si torcevano
con le
mani verso la faccia e collo, tornò poi verso di lei, ma era
sparita
nella nebbia rossiccia. Poi si guardò intorno. I due uomini
aveva conficcati nella faccia, negli occhi o vicino, sul collo, aghi
lunghi e spessi che svettavano contro la pelle. Erano paurosi, non
usciva sangue ma la pelle intorno diventava rossa. Cercarono di uscirli
tirandoli, uno dei due ne aveva uno in un
occhio, al centro, un altro nell'orbita e sparsi su viso e collo.
L'altro uomo si era voltato e chiamava il nome di qualcuno, forse un
altro di loro, ma invano. Gli altri si erano radunati intorno all'uomo
che sembrava il capo, con le armi spianate.
L'uomo che teneva Marguerite tramava visibilmente, teneva il coltello
un pò lontano ma era comunque un rischio, pensò
una delle
due guardie ancora ferme con le mani alzate.
"Non ti muovere, lei farà finire tutto in casino ma non
dovremo fare ninete..." disse l'altro che sembrò intuire i
pensieri dell'amico"
"Eì prorpio perchè potrebbe finire inv acca che
ho paura"
"Io mi fido di lei... come sempre. E' per questo che ha quella
carica..."
"Spero tu abbia ragione"
I due uomini, ancora con le mani alzati, non si mossero di comune
accordo e lasciarono fare al Comandante.
Quello con il coltello di colpò mugolò, quando
qualcosa
come una palla scura e grossa, arrivandogli aquasi al ginocchio,
rotolò vicino a lui, poi intorno.
"Lasciala a me, altrimenti non tornerai a casa, oggi" docelmente.
Si votò vedendo Kianta vicinissimo a lui, con una mano
aperta a
indicare la ragazzina, con un sorriso abbozzato ma cattivo. QUando
questi rimase come un cervo abbagliato dai fari, sconvolto per quella
cosa che rotolava vicino a loro, sudò freddo. E Kianta
rimase a
guardare, spostando gli occhi a terra. L'uomo tremante,
guardò
vicino a lui e quella cosa che rotolava sembrò una palla
bulbosa, per poi smembrarsi muovendosi. Si slegò dalla
posizione
con schiocchi terrificanti, alzandosi e mostrando un corpo umano solo
muscoli e ossa. Un essere scuoiato, però del color cenere,
si
mosse dalla posizione a palla quasi slogandosi gli arti, anche se non
era così, per divenire qualcosa di più alto,
longineoo e
pieno solo di fasce muscolari. Solo una frangia marroncina che pendava
dall'inguine a metà coscia, copriva le parti basse. La testa
era un teschio con occhi vitrei
come le bambole, con una bocca non umana ma formata da denti acuminati
nella parte laterale e sul davanti solo due aculei sopra e sotto, con
il teschio che sulla zona dove normalmente gli umani avevano la
raggiera di denti, l'osso del cranio che formava la base
degli aculei, con avvallamenti spigolosi. I due denti davanti superiori
combaciavano chidendo la mandibola con quelli di sotto, ma l'essere
aprì la bocca fissando fittamente l'uomo, muovendosi come se
le articolazioni andasse male. Allargando le braccia, come
l'uomo vitruviano,
urlò con un suono che somigliava al verso umano sotto colpi
di
teiser elettrici e brillò, come una supernova, illuminando a
giorno pieno tutto il posto, come fosse lui l'astro del cielo e la
terra. Tutti furono abbagliati ma urlarono in tanti una
preghiera di aiuto.
L'uomo che teneva la ragazzina cadde a terra sconvolto, ansimando,
dimenticandosi di lei e osservando l'essere che camminava accanto a lui
fissandolo, incurvato a terra, con gli arti ripiegati come un
gatto nell'atto di studiare
l'avversario prima di scattare.
"Suvvia, vuoi davvero restare lì terrorizzato e tremolante?
Dimmi perchè siete qui e chi siete, e lo manderò
via"
Kianta apparve accanto all'essere, che si sollevò sulle
lunghe
gambe fasciate di muscoli a fissarla, ma non per intimorirla, ma quasi
come un cane che attende istruzioni e guarda mani e viso
dell'addestratore per ordini.
Marguerite nel mentre, veniva tirata in silenzio indietro e poi sotto
le gradinate, in
cunicoli celati dove si insinuarono. Si fermarono e tirò un
sospiro duro per guardare poi la persona che l'aveva salvata. Era
Kianta, che le porgeva qualcosa dopo averlo preso da una qualche
scatola appesa, e le intimava con un dito sulle labbra di far silenzio.
La ragazza guardò lei, l'altra Kianta che si ergeva davanti
l'uomo che prima la teneva come ostaggio e restò con la
bocca
aperta. Kianta le diete un colpetto con le dita su un braccio e le
mostrò sotto l'orecchio sinistro un apparecchio, le fece
segno
di silenzio e si mise a osservar ela scena. La ragazzina la
imitò, stringendo nella mano una sorta di contenitore
cilindrico
sottile.
"Non è con lui che devi parlare. Sono io che ho le
risposte..."
Kianta tra gli uomini nella nebbia rossigna, si voltò verso
l'uomo che aveva parlato. Sempre l'uomo di mezza età e
sorrise.
"Semplice dire così, facendo credere che gli altri sono solo
pedine vuote. Nulla sanno e nulla dicono. Ma è davvero
così?" voltandosi verso l'uomo ancora terrorizzato che
fissava
la creatura, che spostava la testa verso chi parlava "ci sono cose che
sarebbe meglio accertare, sai?" disse lei a quello bocconi vicino ai
suoi piedi.
"Che...come mai che Joseph dice che sono illusioni, siamo finiti
così?"
"Sono solo illusioni, stupido. Alzati e riprenditi, non abbiamo tempo!"
gli urlò il capo, spronandolo.
Kianta rise guardandolo, dicendo
perchè
l'uomo a terra si riprendesse e seguisse l'ordine. Ma quando questi si
rimise sulle ginocchia, Kianta riguardò il capo, fece dei
passi
indietro e sorrise malignamente. E fu allora che la nebbia rossiccia si
fece bianca intorno all'uomo non ancora rialzatosi. E questi
urlò,
disperato, disumanamente, con urla strazianti e movimenti
incmprensibili. E una nebbia
e un suono di pressione che lo avvelgevano. L'essere si rifece palla e
rotolò intorno alla massa bianca e forte, finchè
non si
fermò!
In quella zona la nebbia rossigna venne meno e l'uomo che aveva tenuto
Marguerite in ostaggio era come vegetale, con le braccia nella
posizione del pugile, bruciato e crostoso sulle zone della pelle
esposte, mentre i vestiti fumavano. I usoi lamenti di dolori erano
gutturali e come spinti da rantoli di dolore. Tremolava, forse anche
per lo sforzo di respirare, ma era ancora vivo. I suoi movimenti
convulsi che si erano visti mentre infuriava quella strana nebbia
bianca a pressione, ora erano insesistenti, tranne la respirazione e il
tremolio.
"Che peccato. E' prorpio vero che le illusioni molte volte nascono solo
dalla mente...." sussurò Kianta con dolcezza, scuotendo la
testa con amarezza guardando l'uomo a terra,camminando alla sinistra
degli
altri uomini, che si spaventarono e si strinsero tra loro, aiutando
anche quelli con gli aghi che cercavano di estirparli tutti con sommo
dolore e difficoltà. Lei portò le mani dietro la
schiena,
guardandoli tronfia, con un ghigno, per poi osservarli uno a uno come
se scegliesse un cucciolo da portare via.
"Chi sarà la persona che Hævn non
colpirà, se
spiegherà questi piccoli dubbi che rosicchiano la mia
mente?" scherzosa, doldolandosi sui talloni
L'essere ancora a palla scivolò verso di lei e si
rislegò
alzandosi, guardandola in attesa, per poi fissare loro. Aprì
leggermente la bocca, mostrando una lingua che vibrava al sibilo che
emetteva, come un umano sofferente e in agonia, tra la vessura a V dei
denti, netta, peggiorata dai denti come quelli di una tigre.
"Vedete, è già strano che lui conosca perfino
quei nomignoli stupidi chela gente mi ha dato, per quelle volte in cui ho dovuto
partecipare alle stupidaggini del Leader. Era suo ordine, l'ho fatto.
Ma mi chiamavano in quel modo per il mio ruolo là dove erano
ospitati. Come fate voi a conoscerli se non è stato qualcuno
di
loro, a mandarvi?"
"Per favore zio diglielo, diglielo... non volevo venirci, non sono
adatto a queste cose!!!"
"Stai zitto!!" urlò iratissimo il capo verso il giovane, che
daquando era entrato, lagnava la sua non desiderata partecipazione e la
volontà di andarsene. Kianta spostò lo sguardo
verso il
giovane, fece un cenno con la testa verso di lui e l'essere
guardò il giovane e si riacquattò per avanzare.
"Non so come tu faccia a rendere reali quelle illusioni, ma farci del
male non aiuterà a..."
"Fare del male... io non voglio fare del male. Io voglio far sbocciare
in voi orrore e terrore, disperazione e tormento perchè
adesso
so chi siete. Ho tutte le vostre schiede e informazioni. Non ho bisogno
di farvi torturare per averle. Ma cè una cosa che mi
manca..." apparvero davanti a lei luminosi dei rettangoli
che
sembravano pagine con foto e informazioni che si componevano. Erano gli
uomini nella stanza, tutto ciò che era conosciuto era
presente
in quelle pagine a mezz'aria di colore azzurro, e loro stessi le
videro.
I loro volti, molte informazioni di lavori e abilità. COn
due
dita Kianta voltò a destra a sinistra le pagine che
tralucevano
illuminandola e scorrendo. A ogni gesto, le pagine scorrevano nella
direzione che
faceva con le dita e scrutava cosa vi era scritto.
"Voglio sapere come avete quelle informazioni e perchè siete
qui. Troppo facile conoscere me, che dovrei essere solo un vago dato,
questo posto e loro" voltandosi verso gli ospiti dietro i vetri "siete
andati a colpo sicuro, non siete stati visti dai miei uomini, e li
striglierò per davvero più avanti. Con le
spazzole per
cavalli tra l'altro, così avranno impresse per bene le
mancanze
dopo addestramneti e tutto il resto. A che servono uomini qualificati,
che poi scarafaggi come voi si intrufolano lo stesso? Però,
voglio solo i tre pezzi del puzzle. E li voglio. Chiaro? Se tu conosci
quei nominativi e altro, allora sai come im comporto con gente come
voi..."
"Ne ho un sentore..."
"NO" apostrofò lei fissandolo con occhi grandissimi e seri
"tu
non devi avere sentore. Tu devi sapere cosa accade alla gentaglia che
lavora ed esiste solo per il male degli altri. Le vostre fedine penali
sono da Pulizia. E mi assicurerò che accada. Ma ancora non
ho
deciso se meritate il ricondizonamento o solo la vista dei
vostri
amici è un deterrrente idoneo per farvi capire che io non
scherzo. QUando si è superato un limite. Avete ucciso della
gente anche ignara di voi, e perchè sono morti dopo aver
anche
sofferto. Interessante. Vorrà dire che proverete su di voi
la
stessa cosa, lo stesso modus operandi per ogni giorno di vita su questa
terra. Troppo buonisti i governi che tengono lo schifo come voi in
luoghi dove alla fine hanno comodità, televisione, internet,
passatempi... mangiano e bevono bene, sapete? Oh, alcuni di voi lo
sanno a quanto pare. Non è stato poi male andare dietro le
sbarre, visto che ne siete usciti bene e avete fatto anche peggio dopo.
Ho sempre pensato che, tranne per alcuni casi, la maggior parte di voi,
melma vivente, non meriti riabilitazione e seconda chance, che tenga.
Non con me, non da me!"
L'essere si portò davanti a lei, fissando il ragazzo. Poi
gli
uomini udirono qualcosa alle loro spalle. Ringhi vagavano fra la nebbia
rossiccia, divenendo corporee orecchie lunghe e diritte, scure. Due
cani si trovavano dietro di
loro, ringhiando. Il ragazzo urlò terrorizzato e si strinse
allo
zio, che tentava di calmarlo e dirgli che erano tutta finzione.
"Ambiorige, Vercingetorige! Seduti" ordinò lei chiundendo
con un
gesto secco il pugno dentro nella mano sinistra, con braccia parallele
al pavimento. I due cani obbedirono subito, leccandosi i baffi. Erano
cani di grossa taglia, ben sviluppati e con ottime muscolature. Occhi
intelligenti e vigili.
"Bravi ragazzi. Manca Viriato, ma due sono idonei ugualmente. Tutti i
nostri cani sono addestrati fin da cucciolotti. hanno mansioni diverse,
questi non sarebbero da combattimento e missioni, ma sanno cosa fare
con la melma..." sorridendo agli uonini con malignità "sono
Belgian Malinois, una razza che in pochi pensano di conoscere.
Più fini ed eleganti della versione tedesca, meno paiocconi
diciamo, ma sono molto
apprezzati dopo che li abbiamo proposti come cani addestrati e
preparati
per vari compiti. Come i cugini tedeschi, sanno fare il loro lavoro
nell'ambito militare e di protezione. Quindi fate attenzione..."
"Stupidaggini, sono finti, immagini virtuali" sbraitò uno
degli
uomini con ancora una pistola, uno di quelli scampati agli aghi e il
vapore bollente, che però sapeva solo lei. "ora ti sparo in
quella testa di cazzo e la finiamo qua!" urlò, puntandole
contro
l'arma, nonstante l'incitamento del capo alla calma e a non fare nulla
di stupido
"Verci... per favore, procedi. Anche tu Ambi...." disse lei come se un
bambino stesse facendo i capricci, alzando gli occhi al cielo facendo
dei gesti con le mani.
I due cani di tutta risposta scattarono, Verci si portò
sotto
l'uomo, che tentò di girarsi verso di lui con l'arma vicino
al
petto per prenderlo. Ma il cane afferrò con i denti l'arma
dalla mano, colpendo
con le zampe il petto dell'uomo, sbilanciandolo. Si portò a
terra
senza problemi, tenendo ancora la pistola in bocca, guardando Kianta.
L'uomo aveva avuto il tempo di cadere di sedere a terra che Ambi gli
mozzicò un ginocchio con forza, la rotula precisa tra le
zanne e lo
ferì. Poi mentre l'uomo cercava di allontanarlo e tenersi il
ginocchio tra le mani, Ambi corse intorno, spaventando gli altri, e
azzannò l'altra rotula con forza, finendo il lavoro
mettendosi
vicino all'uomo, seduto. Verci lo raggiunse con l'arma ancora in bocca.
I due cani si sdetterò e attesero altri ordini. Uno con il
manto
cannella e nera tutta la testa con orecchie, che scendeva, solo al
petto, come una macchia. L'altro, Verci, aveva un manto quasi
tutto nero con sprazzi di cannella, con una forma naturale
come di uccello bianco sul petto, con testa e ali spiegate. Muso lungo
e forte e orecchie grosse grosse e
dritte sulla testa. Verci attentissimo con orecchie così
dritte che sembravano disegnate a triangolo, Ambi come ali di farfalla
come diceva Jd,
per quei lembi alla base che allarvaga la forma.
"Bravi! In Attesa!" ordinò lei con altri gesti, e i cani
restarono a guardarla ma facendo attenzione agli uomini vicini, tanto
che Ambi vedendo i movimenti degli altri, ringhiò
contro
di loro, per poi fermarsi e osservare la padroa. Quello ferito alle
ginocchia piangeva disperato, ma Kianta lo
lasciò stare.
"Allora. Come vanno le mie illusioni!"
"Come diavolo sono entrati. Come fai a...:"
"SONO IO CHE FACCIO LE DOMANDE!" tuonò lei, cambiando
atteggiamento ed umore "adesso basta, sono stufa. Voglio sapere come
hai
quelle informazioni e cosa volevate fare. Adesso!"
Ma il silenzio pervase il luogo e Kianta iniziò a muovere la
mascella come se masticasse pianissimo. Alla fine sospirò
spazientita, li guardò irata e chiese nuovamente di avere
quelle
informazioni. Nulla, rimasero tutti, tranne i feriti, silenziosi a
fissarla.
"Helias, per favore fai tu qualcosa prima che perda la pazienza e li
picchi col pelapatate!"
"Come vuoi tu, madre..."
Gli uomini sussultarono a quella voce nuova e senza una direzione
precisa, finchè non ebbero un attacco come di tosse e
caddero a
terra come sacchi di patate.
Alcuni minuti passarono, finchè gli ospiti non compresero
che
era finita. La madre di Marguerite iniziò a battere i pugni
sulla porta perchè venisse aperta, per cercare la figlia.
Kianta
si voltò verso di lei, guardò i due uomini della
guardia
rimasti in disparte e ordinò di aprire. E questi accorsero
ad
eseguire l'ordine. QUando la donna uscì fuori, vide
Marguerite
che usciva dalla zona cucinotto con Kianta e si voltò verso
il
luogo dove aveva visto la ragazza l'ultima volta. NOn cèra
più vicino i cani, che erano sempre seduti, a fissare
attentamente la scena. Era con la figlia. Marguerite andò
verso
la madre e si abbracciarono. Anche un ragazzino scappò dalle
due
guardie e andò a guardare gli uomini a terra, agitando un
pò i cani. Kianta fece dei gesti verso di loro e restarono
fermi
e più calmi.
"Tu cosa fai qui fuori" chiese lei al ragazzino
"Come hai fatto. Sei magica? Sei magica sei come Harry potter o una
strega come dice sempre il prete? Che sono cattive?"
"Il prete..." sputò lei quasi schifata "Qualè il
tuo nome"
"Mi chiamo F..."
Una donna chiese di passare alle guardie e quando Kianta la vide, fece
cenno di assenso e la vide correre a rimproverare il figlio,
avvicinandosi. Kianta fissò la donna attentamente, poi
guardò il ragazzino che doveva avere poco meno di
Marguerite e disse con calma qualcosa.
"Sei forte e coraggioso ragazzo. Interessante come sia venuto fin qui a
guardare questo..." indicandolo con una mano
"Ma ora ce ne andiamo. TOrniamo all'alloggio" disse la madre,
contrastando le proteste del ragazzino
"Come mai volevi vedere loro" gli chiese
"perchè siete fighi, fate le cose diverse dai film e no
nfate
troppe sparatorie e tanto sangue. Credevo vi fosse una sparatoria,
invece quello che hai fattoè... cosè, magia?
Esiste
davvero? E' possibile farla senza le bacchette come..."
"Quest anon è magia ragazzino. E' capacità e
tecnologia.
E' così che molte cose sono state cambiate, come le sorti
umane.
Nel bene e nel male"
"Anche io voglio fare il militare" attirando le proteste della madre.
Kianta rise e dopo aver fissato la madre, che fissava lei in un modo
strano, sorrise a disse qualcosa al ragazzino che ascoltava attento.
"L'importante è che consideri chiave studiare. Si, magari
molte cose non le userai o ci saranno argomenti che saranno considerati
solo conoscenza generale, ma non è mai detto nella vita cosa
potrebbe accadere. Sappi che, sopratutto nella società
moderna,
nulla è sicuro. Molte persone si sono trovate da situazioni
sicure a doversi reinventare. E sai cosa? Quello che avevano studiato,
imparato, è servito. Un esempio? Chi aveva studiato chimica
al
liceo e università, ha trovato impiego come rappresentante o
comunque ha avuto un'opportunità in campo farmaceutico.
Può sembrare strano ma non è così. O
per la
propria passione ha aperto un negozio con tutti i permessi e
certificazioni per i propri prodotti, per detersivi ecologici, sapone
vegetale per la persona e non, sartoria e via dicendo, facendolo da
sè. Chi invece
conosceva libri, leggeva molto, ha trovato impiego in siti e blog del
settore, scoprendosi anche bravo. Mentre prima voleva essere
altro ma ha perso il laovro per vari motivi. Ma anche in cucina, sport,
e via dicendo. Quello che leggi, studi e apprendi non è
detto
che non serva. Come la matematica. TUtti che urlano che nella vita la
matematica non serve più. Intnato i conti mensili e annuali
devi
conoscerli. Come calcolare esempio gli sconti per vedere se i
negozianti hanno fatto i furbi. Questo per dirti che devi fare quello
che senti, vuoi essere, ma ricordati sempre che sapere ti porta
più in alto. Anche nei lavori normali se hai lauree, corsi
specialistici vari scali i livelli lavorativi. Sapere è la
chiave, ricordatelo. E non comprare diplomi e laurea con quei mezzucci
delle pubblicità che ti aiutano, pagando molto, ad avere i
titoli. Solo se sei bravo e capace allora puoi farlo se non hai tempo
per lavorare e studiare. Chi è un brocco si vede e fai
cattiva
figura..."
Kianta guardò la donna, sorridendole in modo strano.
"E non pensare che il modo per andartene da casa, se non ti senti a tuo
agio lì, è sposarti e credere di aver risolto.
Non
sfruttare i nonni per avere soldi dietro inganni vari e sii sempre una
eprsona gentile ed educata. NOn uno stupido, non un fesso, non un
sempliciotto. Educazione, ma senza farti mettere i piedi in testa!"
Fissò ancora la donna, poi la porta si aprì e
comparve
Gask trafelato, correndo in modo strano, finendo per fermarsi quasi
slittando per cosa
cèra a terra. La nebbia finta era sparita da un pezzo, si
sentiva mugulare l'uomo ustionato, mentre gli altri erano a terra.
Fermi.
"Cosa... helias mi ha teso uno scherzo e quando ho capito, sono corso
qui."
"Scherzo... dovevo solo seguire gli ordini!" disse lui offeso comparendo
"Ha solo eseguito gli ordini di base. QUando eri lontano abbastanza ti
avvisato di cosa accadeva e ti ha chiesto di non mostrare nulla per non
attivare la curiosità degli uomini. Ma come vedi
è tutto
risolto" ridacchiando. Poi guardò i due uomini davanti la
porta
e disse loro di andare fuori le porte e controllare che non arrivasse
nessuno e nel caso mandarlo via, che avrebbero risolto loro la
situazione. I due uomini fecero il saluto e si avviarono, chiudendo la
porta esterna dietro di loro.
Kianta guardò la donna tirarsi il ragazzino, mentre
Margurite
parlava con lui tornando nella zona ospiti e così decise di
chiedere a Gask di aiutarla e sistemare quei soggetti particolari.
Gask però volò verso di lei sorprendendo tutti, i
quattro si
fermarono scorgendolo correre verso il centro, come se la morte lo
stesse alle calcagna, e afferrò le braccia di Kianta,
all'altezza dei bicipiti, e scuotendola un pò le
urlò
addosso.
"Che è successo. Sei ferita? Hai qualche pallottola da
qualche
parte? Cè bisogno di qualcuno?" sfornando domande a raffica,
guardandola e girandola per controllare che non avesse
ferite.
"Smettila, non ho nulla. Cosa credevi, che facessi Bob Sparamincentro?
Non sono un figurino 3d da addestramento" ridendo e stringendogli le
mani per staccarle dalle braccia, che iniziavano a farle male. "Tu
piuttosto, cosa hai fatto a quella"
Kianta indicò la gamba sinistra che stava un pò
piegata
rispetto all'altra, e anche mentre la teneva e scuoteva leggermente,
tutto il peso era su un solo braccio, più dell'altro.
"Nulla" bofonchiando.
"Eravamo all'altezza del Bronco quando l'ho avvisato di come stavano
andando le cose. Gli ho chiesto di non far capire nulla ma si
è
fatto a passo spedito tutto i l tragitto come una locomitiva a carbone,
schivando la gente e dicendo che tutto andasse bene, che aveva
un'urgenza. Credo che gli uomini siano rimasti confusi sul tipo di
urgenza...ancora di
più perchè sembrava un maratoneta con un gluteo
intorpidito" sghignazzò Helias comparendo vicino a loro,
agitado
la testa in alto divertito. "Si è preso una storta o altro
per la fretta"
"Lo avete reso troppo umano"
Kianta rise, vedendo Gask offeso delle azioni di Healis e come lo
prendesse in giro. Helias era una IA autoapprendente che imitava alcuni
tatti umani che considerava divertenti o si divertiva lui stesso,
parecchio razionale, per le manifestazioni umane.E azioni che
reputava strane e incomprensibili, come quella di Gask.
Kianta
rise e pensò a una cosa, che questo momento era per "Who
will
save us now". Pensò a questo, questa idea, mentre vedeva
Helias
ancora ridere e Gask guardarlo offeso mentre zoppicava un pò.
Si portò quindi, facendo il giro alle sue spalle
perchè era alla sinistra, alla destra di Gask,
tirò il
braccio verso la sua spalla destra e gli disse di usare solo
quella buona, e
da stampella avrebbe provveduto lei. Che . Ridendo di gusto, mentre teneva il braccio
destro di lui intorno alle sue spalle e con l'altro braccio lo reggeva
sulla schiena.
"Pensavo agli ospiti" balbettò mentre si faceva trascinare
verso la zona ristoro, dall'altro lato.
"Bugiardo. Ormai ti conosco" rispose lei tranquilla, senza guardarlo ma
non riuscendo poi a tenere la serietà sul viso.Scopiando a
ridere, quasi sputacchiando.
"Mi ero dimenticato che non hai bisogno di aiuto. Ho visto che Verci e
Ambi sono qui. Sono entrati dalle zone di emergenza?"
"Esatto. Helias li ha chiamati per me imitandomi con
l'aspetto e sono corsi qui. Caruccetti. Avranno un premio,
dopo"
Gask fece un verso gutturale con una faccia poco felice e Kianta rise.
Si erano dimenticati degli ospiti, della porta aperta, de i quattri che
invece di rientrare stavano a vederli parlare, facendo qualche passo
verso la prima sedia che trovavano.
"Non dirmi che sei geloso e non potrai avere un premio."
"No. io... No"
"Se sei sempre così impetuoso e... sempre irruento come un
toro,
che per correre a giocare con i nostri combina un disastro. Non puoi
prendertela con i cani. Prendi esempio da loro, così davvero
ti
diremo bravo e avrai un bel premio"
Gask si fermò, portandola a fermarsi a sua volta
perchè
il braccio che teneva la tirava indietro. Si guardarono. Lei sorpresa,
sbattendo gli occhi grandi confusa, lui serio fisso a
guardarla.
Aveva detto qualcosa di strano? Credeva si capisse che scherzasse.
"Lo capisci che se qualcosa andava male, saresti stata sola con quella
gente? Con Marguerite usata contro di te, come sarebbe finita? E
l'impetuoso sarei io? Mi sono spaventato a morte quando Helias mi ha
detto che dodici soggetti si erano introdotti di nascosto ed erano
entrati nel cuore della Torre. Anche se quelle volte tu hai risolto
tutto a modo tuo, finendo per fare più figura di noi, ora
eri
sola con della gente da proteggere. Cosa sarebbe accaduto?"
"Eri preoccupato?"
"cazzo, si. Avevo intenzione di entrare da uno delle vie di emergenza
ma... poi ho pensato di fare da esca per sviare l'attenzione dalle
porte. E quando ho visto tutti a terra, e quegli ospiti accanto ai
corpi, ho pensato al peggio"
Kianta sorrise, con un viso diverso dal solito, quando erano soli.
Sembrava un bambino monello che stava ridendo per qualche marachella.
Gli strinse il polso e gli diede dello scemo per non aver pensato con
lucidità, ma essersi pure mezzo azzoppato.
"Comunque, grazie di esserti preoccupato" continuando a sorridergli "ma
sai bene che quel tipo di preoccupazioni non rendono lucidi. NOn siamo
le altre persone, abbiamo fiducia nell'altro e siamo spalla a spalla,
schiena contro schiena, contro le cose. Ma sappiamo di non dover
proteggere l'altro come si farebbe con un civile comune. Trovo sempre
il modo di sistemare le cose, dovresti saperlo. Quindi la prossima
volta, pensa solo a quanto male puoi fare agli stronzi che vogliono
andar contro di noi. Quello che subiranno sarà
così
profondo che resterà traccia nel codice genetico, e i loro
discendenti ricorderanno ancora, tra generazioni, come se lo avessero
subit loro e cosa significa essere melma e cosa comporta. Ricordi le
Lezioni, no?" contenta, guardando i corpi a terra. Sopratutto quello
del ragazzino
"Come lui.... poteva avere una strada diversa, era diverso. Si
può salvare? Forse, dipende da lui, però. Tutto
dipende
sempre da se stessi, no?" continuando a fissare il ragazzo ridacchiando
"quel che resta di noi dipende dalle scelte. le scelte e le prese di
coscienza. Nulla più" continuandolo a fissarlo, disteso a
terra.
"E noi, noi cosa lasceremo?"
Kianta si voltò stranita, lo guardò dritto negli
occhi
all'inizio confusa, poi sorrise di nuovo a quella maniera. Strinse di
nuoov forte il polso che teneva e la mano sulla schiena e guardandolo
disse solo una cosa.
"Noi lasceremo qualcosa di indelebile. Impresso così in
profondità da segnare le nostre anime e il tempo. E quelle
degli altri. Memorie
impossibili da veder sbiadite, istanti mai scalfiti, momenti felici che
sono solo tali e basta. Tutto sarà in noi, quel che
lasceremo,
così forti come fuoco che incide tutto,
inesorabile,
inevitabile. Ineluttabile contro tutto. E se davvero ci si reincarna,
se davvero vi è un circolo del genere, ciò
resterà
non importa le epoche, ere, l'età trascorsi. Saranno in noi,
più forti delle ossa millenarie, più profondi di
qualunque buco si possa fare nelle terra o quanto lo siano i buchi
neri. Ne ricordi cancellati e ne le reincarnazioni possono configgere.E
negli altri, a noi bastano i sorrisis e veder la gente felice, questo
cambia altre persone e via dicendo. Un circolo che continua, che parte
da noi e se tutto andrà bene, avvolgerà il
mondo.
Ecco cosa lasceremo"
"QUindi... le pieghe del tempo o lo schifo della gente non potranno
nulla?"
"Non in questa vita, perchè giungeremo al Cambiamento per
salvare tutti gli altri, e in quel caso noi compresi, perchè
ne
per il Ciclo sarà possibile, se riusciremo"
"Giungeremo al Raggiungimento come i nostri NOI desiderano?"
"Adesso e nell'Oltre. Ecco cosa lasceremo."
"Il posto, la famiglia che abbiamo scelto e nella quale siamo felici,
il domani che sarà diverso da quello che conoscevamo e
sarà nuovo? Un domani accettato, che conosciamo come il
sole?"
"E tanto altro, ma che abbiamo creato, costruito, ambito, voluto.
Reale..." disse lei sorridendo con affetto
"E la gente sarà felice, non consocerà la
cattiveria ma una mano giungerà verso un'altra? lasceremo un
mondo che avrebbe voluto noi e quelli come noi? E se ci reincarniamo,
troveremo a nostra volta, come nostro lascito ed eredità?
"Tutto ciò che ti rende felice e ti fa sentire vivo ed
esistente, in questo mondo. E io sarò con te, come la
famiglia che ci siamo scelti e amiamo... come una macchia, cambieremo
il mondo per avvicinarci alla Terra e all'anima..."
Gask sorrise con gioia "una vita dopo aver lasciato a Milan
quella che gli piace
e sentirsi finalmente in un mondo voluto e che ti vuole. Dove non sei
solo un puntino da mantenere o scrostare via con l'unghia..."
Kianta sorrise proseguendo, per arrivare ad una sedia in fondo,
perchè
lui vacillava mentre pensava, quando Helias avvisò
dell'arrivo
di qualcuno. Si vide il braccio che stringeva a sè e sulle
spalle
tirato via, lui che si spostava e camminava malamente verso un altro
posto. Restò dopo essersi voltata lentamente, sorpresa,
triste e
come con una delusione mista a mancanza. Ma sapeva e capiva, solo non
tornò composta e padrona di sè subito. Si
voltò
solo nuovamente per vedere chi entrava, sapendo di fingere che nulla
fosse stato detto e fatto, finchè non fosse venuto il giorno
buono.
Ma delle armi le furono puntate addosso, mentre qualcosa di pesante
finiva a terra , poco distante, portandola a guardare senza capire.
presente - giorno 5 - un giorno prima dell'intrusione alla Torre
Jd cercò Kianta per tutte le Zone della Torre.
Andò ai
Polmoni e Bronchi, Fegato e Reni, nell'Adipe nel caso stava combinando
qualcosa delle sue, e anche controllò le registrazioni
dell'appendicite. Nulla. ogni volta si sentiva stupido a dare quei nomi
in codice alle Zone per informazioni ai suoi, e ad altre squadre. Ma
cèra poco da fare. Se non erano battezzate da Milan in un
certo
modo, non avevano quel non so che... ci perdeva secoli per davvero a
decidere cosa mettere. E quanto, spazientita anche Kianta, si stancava,
decretava il primo nome che gli veniva in mente. QUindi un giorno a
colazione, gli era venuta la brullante idea di confondere le persone
estranee indicando le zne di qualsiasi loro campo, fisso o temporaneo,
con i nomi di zone del corpo umano. Adducendo a non sapeva
Jd stesso che significati. Non era Kianta che amava sapere tutto, non
era come Milan che stravedeva per l'antico e riportarlo ove possibile.
Non era Gask con la sua memoria assurda, capace di ricordare tutto
tranne i nomi. Quello non lo aveva mai capito, ma con i nomi era un
disastro. E si sentiva meno un pò di tutti loro,
perchè per lui cosa faceva Milan era eccentricità
al cubo.
Alla fine l'unico posto che non aveva controllato era il Cervello, dopo
il Cuore. In quest'ultimo le avevano detto che l'avevano vista dai
monitor di sorveglianza poco prima, che girovagava per dare istruzioni.
Altro non sapevano.
Così entrò nella zona ospiti e vide un gruppetto
di
uomini, nelle ore di pausa, tutti assembrati al centro davanti il
proiettore sistemato tra di loro, a fare casino vedendo qualcosa che
non riconobbe. Almeno non avevano fatto un barbeque come il giorno
prima, di sera, a cantare e bere facendo baldoria con alcuni degli
ospiti con cui avevano stretto amicizie. Kianta non ne era felice,
più per il casino dell'odore e fumo creato da tutto quello
che
avevano buttato sulle griglie, che la camerata brilla creatasi.
"Veramente avete questo coso...qui sotto?!?" chiese lei vedendo la mini
ferrovia, visibilmente sorpresa nell'ammirare anche lalocomotiva che
teneva, per trainarli, due vagoni, uno con i sedili e l'ultimo come
vano portaoggetti, aperto ma con un rialzo di ferro.
"Non è spettacolare? Acquistati apposta e messi qui, dopo
aver
fatto sistemare la linea che gira tutto intorno allo chateau e da cui
partono e arrivano in e da molti posti. E sai da dove mi è
venuta
l'idea? Dalle miniere. Che ho fatto, eh?" gasato come un
bambino che mostra i giocattoli migliori agli amichetti "Ho sempre
avuto una sorta di desiderio di vedere le miniere, anche abbandonate, e
molte volte facevano vedere miniere in tv, ancora attive con carrelli e
mini
trenini, per portare in giro il carico. Ed ecco... quello che
stai vedendo è un ex treno a trazione Diesel, ora ad
accumulatori o
elettrico. Ho preferito farlo preparare multi opzioni di alimentazione
perchè non si sa mai... Forse sono rimasto
ammaliato
dall'ieale russo per cui tutto va fatto bene, una volta, e con una
funzione o attivazione manuale di emergenza,ausiliario,
perchè
non si sa mai... adesso molti motori e meccanismi sono piccoli, quindi
che vuoi che sia far cambiare l'interno! E' per questo modo di pensare
che ancora oggi
molte cose funzionano nelle lande gelide, si migliora quello che
cè già. Perchè se no nparte
come dovrebbe normalmente, lo si avvia in un altro modo e si ripara, ma
comunque partirà... I vagoni originali erano tutti a due
assi
senza freni, ossia con binario classico e non si fermano da soli se non
cè quella magnifica mini locomotiva di testa!" indicando una
locomotiva con la parte anteriore rettangolare con griglie e sportelli
vari, con dopo una sezione più alta che era la zona di
guida,
senza ante ma aperto ambo i lati. Teneva legato a se un vagone con dei
sedili, due accoppiato formando due file, con l'entrata
laterale
da chiudere con
uno sportello e uno spazio tra i sedili per le gambe. Dieto quello per
eventuale carico.
"insieme a questo
gioiellino cèrano vagoni specifici, anche a carrelli, per i
vari
tipi di trasporto e di servizio. Cè, nella rotta dei binari,
una
zona deposito apposita con una pedana girante per far rientrare
all'indietro il trenino di testa, farlo entrare in retromarcia nel
deposito e agganciarci cosa ci serve. Ho ancora ma poco usati, a
tramoggia per lo scarico automatico, cisterne per liquidi, piatti per
materiali voluminosi o per trasporto persone come questo. Poi
lo
si sistema su quella pedana girevole a trecento sessanta gradi
e
si
riparte... Ci sono anche sezioni per lo scambio di direzione, ossia
zone vuote o corridoi dove, lasciato me se ci sono addetti specifici, e
li ho ma sanno solo cosa cè davanti la porta dove mi
lasciano,
fanno retromarcia, azionano lo scambio binario per immettersi in retro
nella sezione di scambio, si scambia di nuovo la direzione e si
ritorna, anche se si può girare tranquillamente con le porte
aperte per una direzione sola. Per tutta l'aera con la linea attiva. Di
base
ci vengo io, Dorde, Jd se ho bisogno di una mano per prendere qualcosa
di importante e ho bisogno di aiuto, se è necessario che mi
sposti velocemente. Per le sezioni sotterranee che non siano i Caveau,
ho degli addetti
con trenini come questo in ogni sezione. In pratica sotto lo Chateau ci
sono diverse sezioni, usando anche gallerie naturali rinfozate e
modificate, creando una sorta di figura. Non ti dirò quante
sono
ma mettiamo un pentagono, lo hai in mente? Bene, fai conto che ogni
punta è una sezione, che ospita un laboratorio o settore, e
da
ogni punto parte una linea, e la linea è la rotaia. E' a una
sola direzione e ad uso esclusivo
di pochi, quindi non ci sono affatto scontri" ridendo" Ora che ci penso
anche David la usa, lui può, comunque cè un
trenino di
testa per ogni sezione, usando la pedana si può andare sia a
destra
che a sinistra. Se ti chiedi come si sa chi e quanti usano un trenino,
nel caso, non lo hai visto cèra un pannello a
muro che
indicava le locomotive in funzione e dove si trovano, così
non
ci sono problemi. Uso carrelli diversi raramente, e a volte solo i
laboratori... nel
deposito ci sono anche quelli per grossi oggetti, ma per lo
più
mi servo di questa
carrozza che chiamo per fare
velocemente, che
a piedi, la
strada"
"Ok" confusa da tutta la spiegazione, quasi urlata "hai illustrato
chiaramente la tua meravigliosa ferrovia personale. Ma andare dove?
Quale strada?"
"Curiosa? La sezione che stiamo per lasciare "indicando la porta
metallica rettangolare che stava per chiudersi, piena di perni che si
azionavano uno dopo l'altro che si incastravano "è
quella del Caveau privatissimo e
supersorvegliato. Non so se hai visto, ma ci sono telecamere in alcune
zone, corridoio, davanti le porte e le sezioni di linea come queste.
QUindi ci stanno vedendo, e perchè sono con te non hanno
avvisato la squadra speciale, addetta alla sorveglianza di questa
sezione. Ci sono nelle sezioni di scambio delle guardie, che vedremo
sicuramente, e che girano per la linea da un luogo all'altro quando non
ci sono mezzi in movimento, controllano sempre dagli schermi. E si, se
passiamo hanno lo spazio per camminare senza spalmarsi sul muro,
tranquilla, ma meglio che non girino troppo quando sono in viaggio"
ridendo "... Oltre questa zona che abbiamo solo sbirciato ci sono i
laboratori, divisi a quadrifoglio come pianta con le uscite solo veso i
binari, i corridoi per entrare e uscire dallo Chateau direttamnete o in
punti speciali al di fuori, un magazzino speciale e una sorta di bunker
per le emergenze..."
"..." lei lo fissò a bocca semichiusa con un sopraciglio
alzato,
nel sentire cosa era presente sotto il terreno, e di fatto intorno a
loro, continuando la spiegazione di prima."Davvero cè tutta
questa roba qui sotto?"
"Siamo molto, molto in profondità, non cade niente quindi
tranquilla e se te lo chiedi prende tutta la proprietà che
comprende un boschetto, la sezione anteriore fino ad un certo punto, i
giardini.. la proprietà è vasta e
cèrano gallerie
sotteranee naturali. Già secoli fa le usavano e io ho
migliorato. ma ammetto che è stato... prima di lasciare
tutto in
mano ai ragazzi, perchè mi piace di più l'altro
lato di
questo lavoro" con rammarico "lo ammetto, mi piace che gli altri
facciano cose e per me mi occupi delle persone, basta!"
Milan si introdusse nella locomotiva di testa, entrando in sala
macchine, che non avev aporte d'entrata. Un pannello collegato alla
sezione
rettangolare davanti moderno, che faceva a pugni con l'esterno venne
attivato.
Pigiò e toccò alcune cose, mentre la locomotiva
iniziava
a fremere e tremolare sul binario, poi scese e si accomdò
con
lei vicino sulla carrozza passeggeri, compiaciuto.
"Spero che adorerai questa gita. Non la vede e conosce quasi nessuno, e
ogni volta è divertente starci sopra. Diciamo che mi godo
quello
che non ho potuto da bambino! Ho preferito mandar via
l'addetto alla guida, per parlare meglio. Pochi sanno e meglio
è... ho sempre pensato di far mettere per tutta la lunghezza
dei
tunnel e sezioni, della carta da parati speciale con dei
panorami
spettacolari. O dei monitor ginanti ma David dice che costano troppo.
COme per l'Orient express... quanto ne avevo sentito alla
tv, di quel viaggio in treno stile vittoriano! L'ho fatto, sai?"
guardandola al suo fianco "è advvero qualcosa di
mirabolante,
entusiasmante. Ho scoperto con quel treno come il concetto di tempo,
viaggio e mondo al di fuori del finestrino, siano dimenticati e
diversi. E' un'esperienza da fare, ti cambia le percezioni delle cose
che non sai usando i moderni. E per il panorama. Ecco
perchè ho fatto mettere questo piccolo fratellino
dell'originale. Qui. Invece di ascensori o mini car per i
lgolf, come ho
visto in case giganti di alcuni clienti e sostenitori. Non è
la
stessa cosa, credimi..." agitando una mano con una smorfia delle
labbra, come per dire che gli facecano senso.
"Devo ammettere che è... caratteristico. Ma come hai hai
deciso
di comprare questo posto, metterci i cavalli, zone sotteranee e una
ferrovia..."
"Perchè l'ho desiderato fin da bambino..." sorridendo beato
"Vedi, come già ti ho detto sono slavo di nascita, povero e
cresciuto in un posto un pò troppo legato a superstizioni,
tradizioni, che si usavano sempre perchè si doveva fare
così! La città per noi era grande e
fuori dal
mondo, dove
andavamo per le spese grandi e vedevamo dal la televisione. La nostra
era di tipo
vecchio, a tubo catodico gigantesche che prendeva tutto un mobile per
spessore e dimensioni. IN quella televisione vedevo di tutto,
perchè non cèra molto da fare, dove vivevo io,
se
non lavorare e passare il tempo in famiglia. Un mortorio, di gente che
lavorava dalla mattina alla sera, cercava di tirare avanti
e pregava. Le feste cèrano ma erano religiose, dove la
felicità di bambino e ragazzo per i balli, i divertimenti
giovanili e le belle ragazze... non potevano coesistere. Da noi si
usava ancora anche il pagamento in merci, col dottore o in
città. La
città non era una metropoli, ma per me all'epoca era un
mondo a
parte. Cinema, negozi diversi e specifici per tipi di cibi, che non
avevo mai assaggiato a volte, abbigliamento, generi vari... ricordo che
mia madre si facev aportare con l'unica macchina disponibile,
vecchissima anche per quegli anni e sgangherata, impolverata, per
comprare tutto ciò che quei due negozietti da noi, non
avevano sugli scaffali. E ogni mese, quel giorno, per me e mio fratello
era la scoperta del paese dei balocchi. Veramente! Guardavamo le
vetrine, dopo aver chiesto ai nostri genitori se potevamo passeggiare
per le strade, anche senza comprare nulla, ammiravamo cosa contenevano
e
la gente che all'interno acquistava. Per farti un paragone, ho visto
una cosa simile in film e telefilm americani dove le fattorie derano
distanti e andavnao come noi in città qualche volta, come un
altro pianeta. Mia madre andava sempre nei soliti
negozi che la conoscevano e che accettavano i doni della nostra terra,
e
di cosa acquistava e scambiava coi vicini, per cosa cèra
bisogno
in casa. Diceva sempre che in quel modo rispamiava denaro vero e faceva
contenta la gente della città, perchè i nostri
prodotti
erano più freschi di quelli del supermercato. Ed era vero, e
alla gente andava bene. In altre città, di altri paesi,
storcerebbero il naso per le questioni sull'igiene, ma da noi non era
così. Carne, derivati, verdure, come presi, raccolti,
macellati
e conservati e portati in città. Addirittura conosceva
persone
che, sempre scambiando beni
diversi, le procuravano abiti per tutti e lei ne era felice. Adorava
cambiare abito o averne qualcuno di bello e nuovo per le feste. E i
gioielli erano sempre, come abiti e scarpe, di seconda mano e di scarso
valore. Ma le piaceva metterli anche solo in casa e sentirsi una di
città. I soldi che metteva da parte erano proprio per un
appartamento in città e magari una vita sopra quella che
facevamo. Facevamo parte degli slavi meridionali, anche se il mio
aspetto è molto simile al russo, e non si viveva che di
lavori
della terra, fallegnameria, pesca... "
"Ma slavo non è indicazione geografica precisa..:"
"Quasi. Si intende una tipologia etno linguistico dei popoli
indoeuropei. Se mi chiedi il luogo vero e proprio... non è
che
mi vergogni, ma preferisco sempre idnicarmi come Slavo e basta.
Già il mio paese di origine ne ha viste... Posso dirti
però, in via confidenziale, che sono diciamo connazionale di
Nikola Tesla, perchè siamo della stessa categoria etnica, in
linea generale, anche se di stato diverso. Ma medesima popolazione
slava meridionale." Facendola sorprendere "resta il fatto che tra noi e
gl ialtri del luogo dove vivevamo, ci sostentavamo con i prodotti della
terra, bestiame e dei laghi quando ci spostavamo per piccoli lavori
stagionali. Cereali vari, patate e barbabietole. Viticoltura nelle aree
lungo i fiumi a chiamata. Alberi da frutto come prugno da cui si
ricavava un distillato tipico .Lamponi come se piovesse. Da
noi
paeselli e piccole cittadine diventano comunità,
così
ogniuno faeva la sua parte assegnata se si trattava di bestiame, lavori
stagionali... ma tutti avevano una zona di terra lontano dalla casa.
Mia madre era brava con lavori femminili, sai ricami e simili, e quando
mio padre era impegnato con gli altri della sezione coltivazione, lei
lavorava e lavorava per mettere da parte merce ricamata o sferruzzata
da scambiare, insieme a tutto ciò che era di più
nella
dispensa. Eravamo poveri di soldi, ma ammetto che il resto non mancava,
anzi. Mangiavamo e ci vestivamo quello che bastava, anche se non di
primo acquisto. Mentre
i soldi servivano per le tasse, oggetti non scambiabili, materiale
scolastico e il famoso appartamento in città. Mia madre
odiava i
lavori della terra in generale, voleva vedere se stessa e tutti noi in
una città dove si guadagnava con mestieri più
puliti.
Come li chiamava lei. Sai, su certi temi della pulizia per
cui ti
inalberi, rivedo lei... sta di fatto che vivevamo come
paesani
alla giornata. Anche il cibo dipendenva dalla quantità alla
raccolta e cosa potevamo mettere da parte, la percentuale nostra con
tutti gli altri compaesani, dal totale per la vendita. E poi venne la
televisione. Mio padre aveva comprato in città un decoder di
seconda mano, almeno così disse il negoziante, e la nostra
tv
prese anche cose che no avevo mai visto. E in lingua inglese. Grazie
alla scuola, anche su quello cè tutta una storia ma sarebbe
troppo lungo, ho iniziato a seguire telegiornali con mio fratello in
inglese, programmi che mi ipnotizzavano. Essendo non nocivi per
i bambini, mia madre non disse mai nient e ne sono felice. E poi... mi
innamorai di cosa vedevo dell'inghilterra. Gente vestita in modo
classico, elegante, con una grazia regale e sicurezza. Io, che ero
abituato a uomini piegati dalla fatica, dalla vita e il lavoro che
facevano che li ingobbivano un pò, con lo sguardo serio e
triste
quando pensavano di non esser guardati. Ma vedevo la tristezza nei loro
occhi per avere il minimo per non morire di fame, per non morire di
freddo d'invernoe farcela a malapena alla fine del mese. E mia madre
voleva sempre un appartamento in città. Sognava le pellicce
morbide chela rendessero una Signora. osservavo le notizie sulla
famiglia reale inglese, restavo ipnotizzato dalle divise militari degli
uomin intorno a loro, la polizia a cavallo, le carrozze, i cavalli
magnifici e e come chi li guidava fosse grandioso e fiero, che vestisse
la divisa, o fosse un nobile. Noi, che avevamo una macchina
scorreggiante, come la chiamavamo sempre io e mio fratello. Avevo visto
matrimoni, cerimonie, apparizioni pubbliche. Abiti e divise,
comportamenti e regole, dette anche etichetta. Io, piccolo, guardavo
come rapito quela televisione che mi mostrava qualcosa di
così
alieno, diverso, lontano. E così regale e nobile. E amavo le
divise sia dei nobili, le uniformi reali, che delle guardie
con
loro. E in bilbioteca, ricordo ancora, trovai dei libri sulla storia
militare e i corpi militari nel mondo. E vidi le divise del tuo paese,
sopratutto i carabinieri, quelli con le cappe e mantelli. Quelle divise
sono spettacolari, così
come quelle davanti il vostro parlamento credo, i reggimenti e non so,
non capivo molto e ma vedevo quelle immagini e ho amato sempre di
più
le divise militari. Ricordo che vidi anche immagini della versione
francese..." sembrando meditabondo, come se cercasse di ricordare"
comunque tranne le divise greche, le altre erano bellissime. E mi
chiedevo come fossi io con quelle indosso. Se apparivo uno stupido, se
non mi donavano, se sembravo uno scemo mentre quelli sembravano
magnifici e come i nobili nei dipinti. Quanto amavo sfogliare i libri
in
biblioteca e guardare foto di vecchi ritratti e, se di storia, i
dipinti delle persone. Come erano lì..."
"lo sai, vero, che molte volte ordinavano all'artista di farli molto
meglio di come erano nella realtà? Ricordo di aver
letto
libri dove esempio per i matrimoni si mandavano dipinti o piccoli
ritratti in
ciondoli dello sposa o sposo, che non si erano mai visto, e poi di
presenza erano così diversi da svenire... ahahah in effetti
non
dovrei ridere, visto che erano matrimoni obbligati e e la gente doveva
stare a forza vicino al consorte. Che vita grama che facevano. E trovo
penoso e orribile l'obbligo, secondo la natura,
sopratutto delle femmine
del regno animale, di abbassarsi a subire gli accoppiamenti.
Bah..:"
scuotendo il capo per disgusto.
"Certo che lo so, ma certi quadri erano magnifici. Lo sai che Dorde,
mio fratello, è un grande artista? Ama dipingere e il suo
stile
si chiama iper realismo o realista. Io amo guardarla
l'arte, non
farla..."
"quindi lui crea? Imprime su tela l'anima delle persone? una volta si
diceva così, che i grandi artisti sapevano prendere qualcosa
dal
soggetto e segnare indelebilmente la tela con ciò che faceva
parte di quella persona. E' anche per questo che si dice che molti
quadri ospitino, altri dicono possiedono, l'anima del soggetto
originale. Della serie che tu muori dici...Mh, perchè
andarmene.
Ho quel bel quadro che qull'artista mi ha fatto, che posso
possedere per
guardare la gente. Mi diverto per alcuni secoli..:"
"Ah aha ah, sicuro qualche personalità del passato l'avrebbe
pensato.Comunque, sai quando mio fratello, che era bravo nel disegno,
decise di cimentarsi nell'arte vera e propria? Con il nuovo decoder e
la tv. Guardava con me vari canali nel mondo e vedeva le notizie
inglesi e non, e ungiorno il telegiornale mostrò un nuovo
ritratto della Regina, preparato ed esposto per celebrare il
Giubileo d’Oro della sovrana d’Inghilterra. E con
quel
quadro si mostrava la galleria con i suoi dipinti, dal giorno
dell'incoronazione. Sembrava una sovrana dei tempi andati con la
cappa e la corona, giovanissima, fino a quello, l'ultimo, dove lei in
bianco e i gioielli del suo titolo, mostrava la potenza di una persona
e un regno. Dorde guardo quei quadri, amando il primo e altri, dove la
regina era una figura quasi divina, regia, un testamento di qualcosa di
forte e straordinario. Così diceva. Non aveva mai visto con
me i
libri e i ritratti e poi recuperò, iniziò ad
aiutare mio
padre, essendo più grande di me di pochi anni, per avere dei
soldi suoi. Per fortuna mio padre non ebbe di cui lamentarsi, anche se
era un bambinetto non ancora adolescente. E faticò molto, si
presentò a tutti concittadini per proporre il suo aiuto in
cambio di qualche moneta o banconota e, seppur pochissimi,
faticò per comprare prima fogli e colori economici quando
andavamo in città, poi arrivò anche ad aiutare
mia madre
con cucito e ricamo, diventando bravino, tanto da aumentare i lavori
che lei vendeva. Con quel qualcosa in più, comprò
la sua
prima tela e, seppur sovrappose varie versioni perchè
sperimentava e creava e non poteva comprare troppe tele, alal
finefece un
ritratto di nostra madre. Dopo prove e impegno su fogli, quello venne
davvero bene. Tanto che mia madre ne restò affascinata.
Grezzo e
non come gli iperalistici di adesso, eppure era davvero bello. E
continuò, lavoro in entrambe le mansioni, a volte andando a
dormire con le dita doloranti, ma comrpò colori e carta. Poi
mia
madre scambiò molto per prendere quando poteva tele, anche
per
qualche regalo dei nonni, e lui migliioaava,
ritraeva. le ragazze più carine da noi o quelle che
incrociava
per strada, gli uomini di qualuqnue età che gli davano delle
sensazioni. Comprava quaderni economici e li riempiva. Quel vecchio
rattrappito che mostrava nei solchi di viso e
mani la pesanteza della vita, la donna che si considerava chiccosa ed
era invece una fotografia della vanità. E molti altri
soggetti,s
empre quelli che per lui sulla tela dessero tantissimo.
Insomma,
da quando vide quel servizio con quei dipinti, e la sala dove erano
esposti quadri di varie persone, decise di dipingere anche lui..."
"Quindi... è un artista? O è solo un hobby"
"Anche. Lui è sempre stato più brillante di me ,
è
partito prima per fare il militare e ha avuto un'ottima carriera.
Ametto che so poco di cosa ha fatto prima che io venissi
chiamato, da
lui, per entrare a mia volta. I nostri genitori non erano
felici, ma non
volevamo vivere come voleva la mamma. Gente semplice, in un posto
troppo semplice per noi. E ammetto, io alla fine ho fatto poco per
tutto questo progetto. A iniziare il desiderio di cambiare le cose fu
all'inizio proprio Dorde perchè, nonostnate la sua
sfolgorante
carriera militare, in pochissimo tempo, assistette come superiore a
molti atti di nonnismo e..."
"Ma allora, chi ha deciso davvero di iniziare tutto questo progetto?"
"Lui odiava lo schifo che vedeva fuori dal nostro nido d'infanzia. Si
può dire che quel posto dove vivevamo, seppur senza soldi,
era
più sicuro e protetto del mondo fuori. E lo capì
andandoci. Quando io entrai pure, felice di afforntare un mondo che
avevo visto alla tv, scoprì sulla mia pelle le cose che mio
fratello aveva solo odiato. Perchè io iniziai dal basso, lui
aveva partecipato a una sorta di reclutamneto che si faceva tramite
richieste scritte e piacque a un colonnello che presenziava alla cosa.
Adesso non si fa più, ti parlo di alcuni anni fa e nel mio
paese. Ogni anno anninciavano l'apertura delle richieste per entrare
nell'esercito, come fossero un'agenzia di collocamento, affermando di
dare un posto sicuro, denaro, possibilità di carriera. Non
nelle
grandi città, furbamente, ma in luoghi più
provinciali.
Comunque lui decide di andare e, per quello che so, fu preso in
simpatia
da quell'uomo ed entrò, lavorando con lui, facendo
addestramento
riservato a gruppi speciali, saltando le basi. Che io mi sono fatto,
solo perchè all'epoca non ero come adesso..." sorridendo
sornione "vedi, il militare è come... come la prigione.
Forse
non lo sai, ma se non sei pappamolla o troppo innocente, puoi
imapare
pagando o scambiando con tutti gli altri che te lo permettono,
capacità e abilità. E così
è il militare.
Se ti fai il tuo gruppetto, puoi imparare come essere più
carismatico, puoi apprendere trucchetti e capacità degli
altri
per migliorare, ancor meglio da quelli più grandi... credi
che quello che so io l'ho imparato raccogliendo
frutti? La tv è stato solo un trampolino. Grazie a mio
fratello
comunque, dopo aver superato il periodo da recluta, sono finito in..
qualcosa più interessante che il campo di battaglia. Almeno,
dal lato dell'amministrazione. NOn per questo significa che
io
sia una schiappa con le armi, sono anche bravo, sonostato l'elemento di
testa di molte squadre... ma non nei grossi conflitti. Ho fatto la mia
gavetta sul campo, ammazato nemici, ammiinstrato squadre e gruppi e
frequentato specializzazioni particolari. Dorde non amava i conflitti
vissuti in prima persona, infatti non è mai stato
là, se
non al fianco dell'uomo a cui deve tutto anche adesso, per la sua
carriera lontana dai pericoli. E' un tipo più..."
"Fermo, aspetta. Fammi capire bene. Lui è diventato un
militare
ma come... più un colletto bianco. Anzi, solo come
tale e mai,
rispetto a te, è stato un colletto blu"
"Superlativo! Come è bello parlare con qualcuno sapendo che
comprende, e non vedere facce ebeti di gente che non sa neanche, molte
volte, in che posto si trova sul globo. Sono contento! Sul serio. A
parte Jd e mio fratello, a volte anche la gente ricca e
famosa
è una capra e basta, come ti piace dire. A proposito,
perchè capra?"
"Ah, è un detto comune perchè le capre sono
testarde,
ostinate, usano letteralmente la testa con le corna per affronatre
qualcosa che non gli piace. Insomma, capra per individuo ottuso e
stupido, che non impara perchè non vuole... e so a cosa ti
riferivi. La gente mi ha sempre vista malamente perchè io
non
amavo le discussioni frivole di gossip, cose da donne, uomini e altre
menate. Si parlava sempre di questo, se no ndi famiglia e figli.
Almeno, quei beoti di dove vivevo... mai parlato di cose interessanti e
si incazzavano se li guardavo con limitata sufficienza. Anche con
Rò, se all'inizio ero felice che vi fosse qualcuno che
finalmente voleva parlare con me, stare al mio fianco, non mi vedeva in
maniera... come tutti gli altri!" guardando la pietra che aveva in mano
"invece è stato solo uno schifo!"
"Perchè?" domandò, mentre il trenino scorreva
tranquillo
e a moderata velocità, vedendo dei soldati in
punti
strategici come avva anticipato Milan.
"Perchè io non sono come gli altri. io non credo di aver mai
provato qualcosa che sapessi definire come amore. Amore nel senso di
sentimenti, perchè amore si può dividere in molti
modi.
Amore filiale, amore genitoriale, amore fraterno, amore romantico, e
via dicendo. So che chiunque rabbrividirebbe sentendo che io non ho mai
provato nulla per la mia famiglia o altri. Ho visto alcuni nonni morire
ed ero solo felice per uno, che era morto senza soffrire
mentre
l'altro..., ho odiato condividere la tavola con i miei, il bagno con
tutti i maschi di casa mentre mia madre aveva l'altro oslo per lei, ma
anche se si usava la logica e io usavo quello, mi avrebbe fatto lo
stesso schifo. Non so perchè, ma da sempre ho
provato
schifo per averli vicino, pensare di essere nata in quel modo orribile,
da lei, il sapere che cosa indossa lei era lavato insieme ai miei...
odiavo perdino per esempio il modo di muovere le labbra e mangaire o
beere di mia nonna e madre. E
anche essere sfiorata mentre passavano per esempio, non mi piaceva.
Trovavo tutto sporco, che sporcava anche me. So che sarò
presa
per stronza, mi urlerebbero ingrata e meschina, ma non sono mai
riuscita a cambiare queste cose, così come so che
non ho
mai
provato affezione come gli altri. Anche Rò, è
stato
l'unico
maschio con cui mi trovavo a mio agio come vicinanza, che non mi dava
fastidio quando mi metteva la mano sula schiena o voleva abbracciarmi.
All'inizio, almeno.Ero contenta che finalmente qualcuno non si fermava,
quando sentiva i
miei gusti o hobby, cosa pensavo di cose che alle altre fregava poco
e...non si allontanasse parlando male di me alle mie spalle. Sono stata
trattata malissimo perchè adoro i minerali e cristalli e li
collezionavo, gli orologi meccanici manuali scheletrati, sai quelli
dove
si vede prorpio il meccanismo nel quadrante... la scrittura o
calligrafia
e il collezionare e usare pennini di vario tipo, come in vetro, e
usarli con l'inchiostro nella boccetta. Leggere. Molte leggevano solo
libri che tutti reclamizzavano come straordinari e poi erano cose sui
vampiri o ricconi pazzi malati, da lasciarti con il dubbio
che
qualcosa non andasse bene nelle
loro menti o libri sessuali scritti ispirando a quelli dei vampiri, che
di bello non avevano niente. Non leggevano altro, mentre io leggevo di
tutto. Con prsone che credevo amiche, alla fine
fidandomi
dicevo tante cose... Mi sarebbe piaciuto
parlare con qualcuno di queste cose e altre, ma mi guardavano male e si
allontanavano. Era impensabile che iodicessi certe cose sul lasciare le
radici e la famiglia, o hobby che erano... da maschi. Mi dicevano
così! Queste
non sono cose da ragazze. O mi piaceva seguire corsi professionali o
proprio laurearmi in ingegneria meccatronica. Insomma, non ho
mai avuto fin da piccola, anche per i miei che non amavano la gente e
ci hanno cresciuti con la raccomandazione di tenere la gente fuori
dalla nostre vite e da casa nostra, qualcuno con cui giocare prima e
parlare dopo e vivere come una persona , come volevo.
Perchè ero
diversa, perchè nella mia solitudine leggevo e poi con
internet,
mi avivicnavo a cose che la gente aveva solo indirizzi di genere.
orologi meccanici scheletrati? Ma non vanno bene quelli a batteria
classici da donna? Non metti mai le gonne? perchè non ti
vesti
più femminile? i maschi così, come ti
vedono? Non
parli di
trucchi, vestiti, famiglia, figli, fidanzati, mariti, matrimonio e bla
bla? Ma da dove vieni? Insomma non ho fatto altro che guardare gli
altri alla distanza, perchè etichettata come
sbagliata,
anche per
come ragionavo. Volevo capire, pensare, determinare me, il mio pensiero
e le cose, leggendo più fonti diciamo..."
continuando a
parlare
mentre metteva la pietra controluce, vedendoci attraverso.
"Ricordo al liceo come, per capire meglio la cavolata delle
religioni, mi
misi a leggere elementi della cabala ebraica, perchè
è da
lì che deriva il cristianesimo oltre il mito di Mithra e
Iside e
suo figlio. La gente
non lo capisce, ma una delle religioni peggiori e
più
presenti, perchè seguita a forza dai loro antenati,
è
nata come un
minestrone di altre. Ebbene, ricordo bene come vi fu un tema sulla
conoscenza e l'essere umano. Scrivere e spiegare il come e
perchè la conoscenza e l'intelletto dell'uomo fossero
determinanti e da cosa... alla fine scrissi un tema di pagine e pagine,
tante,
prendendo vari elementi della storia, psicologia e altro, compresa la
relgione, e vi misi anche la differenza dell'idea di
intelletto e
conoscenza per le varie religioni. L'insegnante mi mise un punto
interrogativo e davanti a tutti mi disse che era dispiaicuta,
ma
non
capiva proprio da dove avessi preso le informazioni sulle altre
religioni. Alla fine snervata dalle pressioni e risate coglione dei
miei compagni, le diedi il libro da dove avevo preso quelle
informazioni e
iniziò a fare un pippone madornale sul fatto che non dovevo
leggere quelle cose, ero al quarto liceo, e che
non poteva definire il mio tema per quegli elementi. Me lo fece rifare
e io feci come da piccola, quando le maestre, turbate da come fossi
diversa e di mente diversa, mi mandarono da una psicologa. Ricordo
benissimo, quella volta. La psicologa mi fece entrare, sedere
di fronte a lei, e mi fece domande. Poi mi chiese di
disegnare
qualcosa
e io, ricordo benissimo ancora, pensai e
così feci. Le disegnai un fondo marino, che mi piaceva, ma
ci
misi i personaggi disney, utilizzai la scusa del mio amore per le
bellezze sottomarine e la dottoressa divenne rggiante e dolce. E
finì che disse ai miei genitori che io non avevo proprio
niente,
anzi, e che le pazze erano le maestre. Quando loro glielo riportarono,
nuovo inferno per me. Ebbene, al liceo per questo caso del tema, feci
la stessa cosa, espediente usato quando volevo sbrogliarmi la gente
scema. Rifeci il tema e lo scrissi come voleva lei, levandoci cosa era
mio. E presi un ottimo voto. QUindi oltre varie situazioni di anni
prima, capìì che i voti e le situazioni volgono a
tuo
favore se fai come la gente vuole. Non cè nulla di genutino,
naturale, vero. Ma anche questo ricordo, quel tema, mi
aumentò quel vuoto dentro, nel petto, che
è
difficile da spiegare. Già come mi sentivo io, la musica del
cavolo che dovevo fare e mi
dava solo dolore e sofferenza, i compagni merdosi che
all'epoca,
bullismo non esisteva come concezione, eri tu quella sbagliata....
Credevo che tutto dovesse esser così, per continuare a
strsciare
a questo mondo senza troppi problemi...
"..."
"Ma dopo il diploma, dopo aver conosciuto quell'anno l'insegnante di
piano, che mi trattò diversamente, mi feci forza e
cercai
di
essere come volevo. Inutile dire che iniziarono i problemi grossi con i
miei e la gente. Il mio problema principale è che mi sento
sempre in colpa per tutto, dato da quei gentili dei miei, che dovevano
essere guide di vita. Perchè non me ne sono andata prima? Il
mio
malessere cè dalle medie, crescendo e crescendo, mentre la
mia
tristezza pegiorava dall'essere sola e trattata come diversa.
Perchè non credente. Perchè non ero una ragazza
canonica.
Perchè pensavo diversamente da come dovevo. E
perchè
tante cose che trovavano tutti negative. Il fatto che fossi sincera
sempre, che non mi facevo problemi a superare certe cose sociali,
lottando contro la maschera che mi ero creata. Quindi calpestando
quella aprte di educazione becera in cui
credono. Solo perchè sei una merda non vuol dire che non
devo
dire niente e lasciarti fare. Ma per questo... la gente mi ha trattata
sempre male come colpevole, quando ero la vittima, solo
perchè
mi ribellavo. Ero io trattata come diabolica e cattiva,
perchè
non abbozzavo alle merde e mi scoprivano gli altri, professori e adulti
in generale, perchè vedevano me arrabbiata o a rispondere in
vari
modi a quella feccia, ed ero io rimproverata. Non potevo fare
nulla che
mi piacesse perchè senza soldi, senza
possibilità, avevo
solo qualche libro che cèra in casa e la mia mente. Fu
così che mi creai un mondo, un mondo diverso e gestito da
me,
dove mi rifugiavo chiudendo gli occhi e, prima con la musica e poi
senza, vivevo come non facevo nella realtà. Un mondo reale
quanto la sofferenza che provavo. Per i imei andava tutto bene, ero
solo maleducata e in vena di fare casino. E sono peggiorata sempre di
più. Avevo bisogno di capire ogni cosa per comprenderla e
questo
mi aveva creato problemi a scuola, finchè non ho
mandato a
fanculo mia madre, che doveva seguirmi per forza e quando no
ncapivo, mi piacchiava in faccia o sulla schiena. Non ero
intelligente
diceva, ero una vergogna, come per mio padre non poteva vantarsi di
me,
e fin da piccola mi diceva che le altre donne avevano avuto il dono di
figli meravigliosi e io non lo ero. Sentendo maestre, professori, i
miei,
tutti quei confronti, mi ero creduta stupida e cretina.
Eppure io
non mi
sentivo così veramnete, ma secondo tutti io avevo problemi
alle
interrogazioni orali, non per colpa loro ma eprchè ero
inetta
io,mi distraevo facilmente quando invece soffrivo. E poi scappavo
là, in quel mondo, per non sopportare tutto
ciò che
mi
pioveva adosso dal mattino... strascicavo i piedi ogni giorno verso
luoghi dove non volevo andare. E ho sempre dovuto fare cosa gli altri
volevano, sempre. Ho dovuto sempre fare... Dopo, il primo anno
dell'università mi sentivo diversa. Ma tutto sarebbe finito
male, ovviamente. Caterina, quella stronza che credevo amica,
mi
trattò male quando iniziai a dirle che il suo fidanzato
online,
che non aveva mai conosciuto, forse andava trattato con i
piedi
di
piombo. Da quel momento sono finita lo zimbello delle colleghe, che
anche non conoscevo, perchè non erano nel gruppo e
con
cui lei aveva legato, e ho sofferto,
tanto. Questo dopo che anche la figlia dell'insegnante del famoso tema
sulla conoscenza, mi aveva dato due di picche per persone
più
affini a lei, trattandomi male. E tornai ad essere sola. Prima di
mandare al diavolo Caterina, lei conobbe Rò con me
perchè
facevamo un corso speciastico, e poi all'università si era
iscritta per
me, eprchè la credevo amica e volevo condividere con lei
anche
questa
cosa. Non essere sola... Quando seppe che lui era mio amico e parlavamo
tramite chat
online, ogni giorno, fece a me la paternale. Diceva
che
parlare con lui
che era fidanzato era vergognoso, che non esisteva amicizia tra uomo e
donna, che non dovevo permettermi di dire cose contro il suo fidanzato
fantasma, come lo chiamavo io, e che era assurdo
parlare di
tutto, tutto,
con un maschio. Solo perchè mi lamentavo con lui della mia
condizione di vita, del fatto che dovessi avere il ciclo anche se non
volevo figli. per lei era inaccettabile tutto ciò, con gli
uomini non si dicono queste cose. lei però lo faceva col
fidanzato online, che era ufficiale perchè i genitori
sapevano,
ma mai incontrati. Ok, dicevo, si sente solo un pò
così.
NO! Dopo l'ultima cosa che mi fece,
sbeffeggiandomi davanti a tante colleghe che non conoscevo,
ma a
quanto
pare conoscevano me, lei si lamentò che io non avevo
ricordato a lei, Caterina, un incontro con gli
assistenti di un
professore e io,
iniziando già ad avere i primi sintormi della
malattia, dimenticai. Nessuno di loro, che credevo amiche, quelle del
mio giro di studio, mi aiutò o trattò bene,
mentre vivevo
l'inizio di un altro incubo. Io che avevo aiutato tutet loro con i miei
appuntp, che prendevo di tutto e chiedevano, con l'aiuto che avevo dato
a Caterina
stessa per cose che doveva fare per quel fidanzato online o per lo
studio... ancora una
volta soffrivo, ma nessuno vedeva e non avevan empatia per
capire
e non esser stronzi.Di nuovo sola, cornuta e mazziata. Quante
cose ho sopportato prima e dopo, e sono stata trattata solo
da
schifo. NOn
so molto di quello che hai vissuto lasciato casa tua, ma non augurerei
a nessuno il mio dolore e tutto ciò che ho dentro. Poco
tempo
dopo, sola e disperata per come stavo per la malattia, decisi di
entarare in un gruppo su un'opera e l' conobbi alcune persone. Mandato
a quel paese Rò dopo cosa mi fece qeul giorno a casa sua,
che mi
portò a stare
peggio. Ero in una fase negazionista di
me e la mia vita, acconsentì ad aiutare Zay ad andare in
irlanda
per un suo sogno. Lo feci e... diciamo che dopo mi sentii peggio ancora
accumulato a Rò,
perchè... confrntai me e lei, la sua vita e el persone che
avevo
visto e conosciuto essendo sua amica. Non so spiegarlo
neanche a
me stessa, ma iniziai a
provare cose negative e positive, su una vita diversa per me,
su
come mi
ero comportata in quel viaggio che non credevo e..alla fine non
cè l'ho fatta. Non sono cambiata, non è andata in
meglio
ne altro. Nulla è cambiato nella mia famiglia, tra le
rpesone
che ho conosciuto, e quel posto resta becero e stronzo. Io
invece
mi
sono rotta e frammentata sempre e sempre... e ora vorrei solo
pace. Solo non svegliarmi più la mattina volendo
piangere, per
essere ancora viva, per saper eche quel giorno sarà uguale e
che
conosco, come gli altri. E non vorrei mai lo stesso per nessuno, che
nessun altro soffra. Se tu davvero riuscirai a cambiare le cose,
fallo per le persone come me. Cambialo anche a costo di fare casino. Ma
sveglia la gente!"
"E come...non è facile cambiare le cose velocemente. Vedi
appunto la strategia nella Cina in Africa..."
"Facendo quello che fece Dio..." guardandolo negli occhi come se questi
potesse intuire.
Un anno e due mesi prima
Jd si ritrovò in una situazione che non gli piaceva. Di
nuovo
era accaduto un fatto che Kianta aveva predetto e sarebbero iniziati i
casini.
Quei quattro uomini avevano l'aria di tipi pericolosi, si vedeva che
erano deliquenti della peggior lega, solo osservandoli mentre gli
parlavano. Lui già li aveva visti qualche settimana prima,
ma vederli ora, la sensazione era peggiore.
Sguardo bieco, grossi, uno addirittura sembrava obeso ma era la stazza,
non il grasso,tatuati e armati.
QUello più distante stava appollaiato al cofano della
macchina nera, metri più in là. Kianta
aveva autorizzato
l'entrata perchè gli aveva detto al telefono che era curiosa
di
sapere cosa avrebbero detto e fatto nel loro territorio. E quando
Kianta voleva osserva e giocare, cèra da sudare.
NOrmalmente andavano minacciati armi in mano e fatti andar via. Invece,
dopo che la squadra al villaggio ebbe avvertito, prepararano la zona
con una delle formazioni. Voleva davvero giocare, facendo credere che
fosse una casa come un'altra... o aveva altro in mente?
Ed erano arrivati al cancello quattro tizi in una macchina nera tipo
suv, urlando alle quattro guardie di passare.
Utilizzando le mura e costruzioni originali, vi erano varie postazioni
o posti di guardia in vani tondeggianti, senza porta, dove le guardie
di turno restavano ad osservare il perimetro. Quegli spazi
tondeggianti, vecchie guardiole da esterni senza porta in mattoni e
resi lisci, erano collocati nelle mura esterne, fatte in due sezioni,
un muro prima con uno spazio e poi l'altro muro dopo questa
intercapedine non usufruibile, anche se Kianta aveva vuto la mezza idea
da modificarle per fare qualcosa tipo un labirinto. Era molto da lei,
ma tutti avevano espresso chiaramnete disagio perchè erano
militare e non è detto che brillassero di
capacità di
orientamento. Sicuro, quella volta pnesò Jd, che qualcusi si
perdesse dentro quelle fessure larghe una persona e iniziassero i
deliri. Quindi quello spzio era controllabile solo dall'alto delle mura
e non erano percorribili. Ancora.
La profondità
della postazione quindi era data dai due muri e lal
oro distanza. Avevano
bordature decorative per richiamare quelle del muro e delle fessure che
davano verso l'interno, per parlare con le guardie dall'altro
lato, con un
divisorio in ferro che si apriva e chiudeva. erano tutti antichi e
originali, ossia presi o comprati da comuni e città e
portati
lì. Esistevano ancora in molte città nel mondo e
Kianta
se ne era appropriata dando un tot a quella città con un
contratto odve si era vincolati a spendere quei soldi per sistemare
veri problemi cittadini. E, mandando ispettori, ormai loro potevano, si
era controllata la cosa e che nessuno intascasse nulla.
Così erano state portate lì, posizionate in certi
luoghi,
e sistemate in luoghi strateici, per proteggere le
vedette dagli agenti atmosferici. Anche se erano sopra tondeggianti,
alcuni scherzosamente le chiavano supposte, per ridere del fatto che
fossero cilindrici, a volte dei ripiani all'interno per poggiare
qualcosa, con un tetto
tondeggiante, senza porta, e bianchi. A volte erano posizionati
vicino o poggiati a sculture e creazioni paesaggistiche per
mimetizzarsi un pò, ma chi le notava, poteva vederle quasi
come
capsule che si ergevano dal terreno o appunto supposte. E non le
chiamavano così davanti Milan o Kianta, ovviamente, ma si
sussurravano guardandosi in giro chiedendo e un altro ,
ottendo ocme risposta .
E poi cèrano delle costruzioni in muratura a
secco, che
sembravano antichi ruderi per alcuni o casette di pietra per altri.
Invece erano fortificazioni militari a forma circolare, con quattro
archi esterni, che coprivano le forme portanti interne che
salivano fin
sopra come una decorazione. Un muro di un metro terminava lasciando una
sorta di finestra rettangolare per ogni lato, meno di mezzo metro,
chiusa da un tetto di meno di un metro, sormontato dalla parte
terminale degli archi. Quattro feritoie quindi, da cui
osservare
a
trecentosessanta gradi, in una struttura grezza data dale pietre
lavorate a rettangolo grossolanamente. Nello stile e nelle zone di
paesaggistiche fatte creare, sembravano farne parte senza sembrare
pugni in un occhio, anzi, dando quel senso di antico che mascherava
cosa era in realtà quel luogo.
Dopo aver chiamato l'interno, Jd rispose subito
perchè già
impegnato con l'addestramento dall'altro lato, e chiese di far
aspettare
pochi minuti e parlò al telefono con Kianta. Mentre quelli
in
macchina scalpitavano, si accordavano e davano disposizioni a
tutti i
gruppi e reparti perchè seguissero le formazioni di
emergenza,
ripulendo dalle persone tutta la parte anteriore dello Chateau in un
paio di minuti.
Uno dei metodi usati, oltre a certi suoni stabiliti che imitavano certi
uccelli, vi era anche il corno, suonato proprio di fiato e a
cavallo, correndo, perchè fosse comprensibile agli
uomini,
ma non da
altri. E vi erano anche altri metodi, ma i quella situazione,
la
squadra ranger del controllo della proprietà,
della montagna e della riserva naturale vicino erano di ritorno dal
turno, che giravano a squadre e si occuparono dell'avviso. Fu quindi
ordinato di suonare i corni che
avevano sempre dietro e, a corsa di cavallo, in pochi minuti fu
svuotato il viale principale, che collega la villa al sentiero che dopo
un chilometro arrivava al cancello.
Dove aspettavano gli scagnozzi di uno dei trafficanti che volevano
raggirare.
Quella
pericolosa organizzazione di trafficanti aveva accettato,
come
tutte le
altre, una collaborazione secondo loro fruttuosa. Milan su idea di Lia
tempo addietro, aveva utilizzato il suo potere di controllo in ogni
paese per fingere di avere mano in polizia, servizi speciali e sezioni
anti droga, prostituzione, tratta di umani, medicine e articoli vari
medici, da mercato nero e altra merce. Comprese armi. Milan
aveva
fatto
capire loro, anche dopo aver dimostrato come la caccia e la ricerca nei
loro confronti erano finite su suo ordine, che potevano accordarsi. Una
sorta di Mafia della sicurezza. Loro lo pagavano e lui bloccava
qualsiasi azione nei loro confronti, permettendogli di continuare a
"lavorare". Ma era un tranello ed era andato liscio con molte altre.
Ossia finite, tolte. Logicamente eliminata una, un'altra minore cercava
di prendersi il uso spazio e il gioco ricominciava. A Milan divertiva,
a Kianta meno. Se fosse stato per lei, Jd pensava sempre, sarebbero
finiti come cavie per vedere veramente quanto tempo gli squali se li
fossero presi con test di vari tipi di gabbie e quanto la carne umana
davvero piaceva a quella specie. La volta che lo disse, a
prima,
scherzava, ma le altre, quando aveva visto cosa avevano fatto quella
gente, con isuoi occhi, lo aveva ripetuto più come una
minaccia
vera che come scherzo. NOn lo avrebbe mai fatto, a meno che non fosse
andato qualcosa storto. Si andava avanti solo con i piani originali. E
per fortuna, diceva tra sè Jd.
Significava permettere a questa gente di
fare i loro comodi, portando poveri disgraziati in giro come meri
oggetti perchè lavorassero per loro per niente. Dando
letteralmente tutto di se stessi, in tutti i sensi, maschi e
femmine,qualsiasi età. E, seppur Kianta sapeva
che la colpa della circolazione di sostanze illecite fosse per gli
imbecilli, che la compravano per fuggire dalla
realtà e
credere
di fare qualcosa per se stessi, non sopportava che quella roba fosse
commercializzata. Ma la colpa la dava a chi la comprava e usava, non
gli spacciatori. Diceva sempre che se un prodotto vende, gli sciacalli
ne approfittano, non è colpa di chi vende al cento per
cento, ma
di chi fa domanda. La odiava inoltre, perchè diceva chef
aceva
diventare
tutti come bimbi scemi, li rendeva come i vecchi. La questione era
lunga, pesò Jd, cosa diceva Kianta era vero... ma il senso
di
come
lo esponeva era chiaro più a se stessa che agli altri. Il
suo
cervello lavoava diversamente e pensava che tutti gli altri andassero
alla stessa velocità. E così finiva sempre per
sforzarsi
nel seguire i suoi discorsi, che però erano più
chiari di
quelli di Milan. Lui... era un caso a parte. Tranne certe volte, quando
pareva ispirato ed era più flemmatico, chiaro, pareva
muoversi e
esprimersi in maniera più controllata e lenta. Kianta
trovava la
cosa strana, più volteì avev aespresso dubbi sui
momenti
di
Milan, tanto che aveva paura che si drogasse o fumasse qualcosa che
odiava, per essere così... diverso. E di solito lei aveva
ragione su molte cose.
Come in quel caso.
La macchina era stata scortata da quattro uomini,
inizialmente,
fino a quando quando avevano sgommato fin quasi sotto il portone,
allarmando
le guardie. Una di queste avev aintimato loro di fermarsi e, invece di
prendere le armi, le aveva affrontate di petto. Morale? Quando quattro
imbecilli che lavorano per trafficanti stendono un militare addstrato
come loro, non
cè da chiedersi come mai qualcuno prima e Kianta poi,
prendesse
in giro proprio la categoria. Vedere, arrivato sul posto, dovendo pure
dire a tutti di abbassare le armi, uno dei tuoi steso a terra peggio di
un pugile dopo tutti i round, utilizzato come una zampogna da
gentaglia, non ti fa fare bella figura come organizzazione militare e
di protezione. Per niente. E Kianta avrebbe provato disgusto per gli
scemi che si ì fanno zampognare da imbecilli. Il risultato
del
suo
sfogo sarebbe stato quello, Jd lo capì vedendo lo scemo a
terra,
e gli imbecilli che minacciavano tutti con le armi, che si erano
portati dalla macchina.
E si, Kianta aveva ragione. Tutti stavano diventando troppo allegrotti
abbassando la guardia, vedendo Milan fare lo stesso.
"Senti stronzo, quel pupetto del tuo capo, sai quello biondino, dalla
faccia da stupido e vestito e incipriato peggio di una puttana, quello!
Aveva promesso di sistemar eil casino che alcune guardie hanno fatto
con dei nostri carichi. Nostri! Capito? Dove sono. Il mio li rivuole!"
"Il nostro capo non è come lo descrivi e il vostro carico
era
stato sequestrato da una retata non ufficiale, quindi ve lo
riconsegneranno, ma ci vuole tempo. Sapete bene che l'accordo non
è proprio pulito e fatto alla luce del sole. NOn
può
prendere roba registrata agl i atti e spostarla senza mettere una
scusa.
Poi, se vuoi riaverla tu, vai a farlo a modo tuo, ma non
mettere di
mezzo il nostro Leader. E' sempre stato di parola. O sbaglio?"
"Quel moccioso aveva detto che la rilasciava, ma è
passato tempo
e ancora nulla. Capisci che ci lavoriamo e ci serve? Quando siamo
venuti qui, cèra quella stronzetta che pareva scema quanto
il
vostro capo, che era indicata come la sua seconda. Il nostro capo vuole
assolutamnete la sua roba e, visto che il vostro damerino non riponde,
vuole che sia la stronzetta a risolvere. E siamo qui. Pretendo la
nostra roba o facciamo casino. E siamo pronti a farlo!"
eslamò
con una rabbia profonda, mirando a Jd con il suo Uzi, come fecero gli
altri, rivolgendo però le canne verso gli uomini intorno.
Jd sospirò. Ecco perchè Kianta andava ascoltata e
Milan
non doveva invitare la gente, per stordirla con cosa gli faceva vedere
e le parole,
per indicare bene la sa posizione, proprio al quartier generale.
Almeno, la gente non lo sapeva, ma pensav ache fosse proprio casa sua e
che quindi venendo qua, sfondava le porte del suo territorio
per mandare
un messaggio. Aveva già mandato via molte guardie che di
solito
stazionavano in luoghi specifici, aveva fatto in modo che da quel
punto, dall'entrata al cancello e la facciata, ci fossero
così poche persone da credere che fosse realmente solo una
casa
e non il putno cruciale di un'organizzazione intera. Erano stati, di
corsa, tutti mandavi dentro o nella zona dei giardini, fermando ogni
attività e lasciando un tot di uomini, spacciandoli per
normali
guardie. Come esercitazioni e piani di formazione in casi di emergenza.
Sempre su idea di Kianta. Se uno non era stupido, capiva comunque
qualcosa, se era invece scemo come un cavallo diceva,
crederà
allo specchietto per le allodole creato ad Hoc. E questi cretini
pensavano che il carico o comuqnue, qualcosa di pari valore, fosse
lì? E fossero a casa proprio di Milan? Davvero il mondo
è un chichè pazzesco?
Intorno a lui cèra, perchè arrivati i Capitani
come doveva essere, compreso Gask nuovo arrivato.
"Pensate davvero che il vosto carico sia qui? O che possiamo darvi
altro di ugal peso e tipo, in sostituzione, con le
nostre scuse?
Scherzate?"
"Senti, pezzo di merda, io credo che mi stia prendendo in giro. Conto
fino a dieci, o mi dici che avet un risarcimento per noi, per
scusarvi del fatto che il vostro capo no risponde, o
distruggiamo
questa casa e ci prendiamo tutto. TUTTO! Siamo potenti e pericolosi,
non costringetemi a chiamare la cavalleria in questo buco perduto di
merda, che ci arrivano i carretti di legno del cazzo. VOGLIO.
LA. ROBA!!"
"Invece di sbraitare e rovinarmi il thè delle cinque,
perchè non mi spiegate la questione e la risolviamo da
persone
civili. Sarebbe il minimo visto cosa state scatenando"
Jd si voltò e vide apparire dalla porta Kianta, abbiglita
con
maglia azzurra a sbuffi su ogni bordo, con pantaloni e stivaletti
decorati.
Rimase ferma sul primo scalino a guardare con aria tetra la scena.
L'uomo a terra che si contorceva e quei tre, più il quarto
qualche metro prima.
Lei discede gl iscalini con calma e compassata, fermandosi vicino
l'uomo stordito, con quell'espressione priva di mutamenti, che sembrava
guardare tutto con noia e fastidio, e si chinò
sulle ginocchia per guardarlo bene. Gli prese tra le mani il viso,
chiedendogli s eandasse tutto bene, questi le rispose
malamente, che
dovevano averlo colpito con qualcosa di duro per fargli così
male. lei mosse solo gli occhi e vide che tra le dita, l'uomo he
sbraitava, teneva un
tirapugni.
QUando Jd la vide chiudere gli occhi e restare ferma un pò
così, capì forse cosa stava facendo e si chiese
se Milan
non l'avesse influenzata troppo con le sue idee strane. La
sentì
poi chiedere all'uomo come stava.
Restò in quella posizione finchè l'uomo con l'uzi
non sputò minacce contro di lei.
"Senti un pò, troia! Sono qui perchè al capo
è
finita la pazienza e ame pure. Il tuo amichetto coglione credeva che
non ricordassi come si tornava qua, invece eccomi. E voglio che sia
reso cosa spetta al capo. Sono stato chiaro? O devo farti ricordare io,
come faccio con le puttane, cosa singinca obbedire al capo? Non farmi
metttere mano alla cintura e farti ricordare che non sei niente. Senza
il pavone biondo tu sei niente, e devi obbedire agli accordi
come fossi
lui. Sono stato chiaro o devo darti un ceffone per capire meglio?!"
Jd cominciò ad aver paura che lei si inalberasse, e che con
il
sistema visuale facesse un casino, forzando il loro cervello come
faceva sempre per impazzire. Si guardò intorno e vide gli
uomini
a semicerchio intorno di malumore, pronti a prendere le armi che
avevano a dispozione se necessario, ma sempre attenti a non agire
prima.
Sembravano tesi e guardavano Kianta. Sapevano che Kianta era casinista
quando si incazzava, e la cosa era
peggiore se la sua espressione assumeva l'aria di marmo, come in quel
momento. Se non mutava espressione, ma sembra come le
botolinate,
come
scherzava Milan, con gli occhi grandissimi aperti a fissare il soggetto
come se se voless eimprimersi ogni elemento, era meglio star fermi.
Gask invece, che si trovava dietro Jd, lo spostò per sfidare
l'individuo ma venne fermato. Jd strinse il braccio di Gask
così
forte da farlo voltare per la sorpresa, ma JD non guardava lui,
guardava
Kianta.
Si era voltata con una lentezza allucinante, solo la testa, fissandolo
in volto senza ancora mutare espressione. E Jd sudò, Lubo
sussurrò qualcosa ma lui negò.
Kianta si sollevò dalla posizione accovacciata,
sempre con
estrema lentezza, tenendo lo sguardo fisso sull'uomo e pronunciando
parole dure e così fredde che l'acqua dell'artico sarebbe
stata
tiepida, al confronto.
"Bravo manzoniano dei miei stivali e spazzino tre punto ZEROOOHH..!!!!
" in piedi con
occhi sgranati e viso immutabile, ancora "IO, non sarò mai
NIENTE!!! Non sarò mai un NIENTE,
H OOOOOOOOHHHH!" e la sua voce rimbombò, come un
altoparlante mal
settato, il suo verso finale di ira vibrò
nell'aria tutto
intorno, e Jd sudò ancora, stava usando il sistema visuale,
pensò. Kianta fece passi avanti, come un
carro merci verso l'uomo con la rabbia a mille, mettendo un piede sulla
pancia del disgraziato disteso a terra prlando con voce grossa "Fai
attenzione alle tue parole,
o straccione del cazzo, perchè sei tu
che non vali niente!! Bada al
tuo vomito schifoso mascherato da discorso, perchè stai
proprio
sotto alla scala piramidale del valere, pustola sul sedere! Sei tu che
senza il tuo capo e la organizazione schifosa non vali ninete e saresti
uno stronzo qualsiasi in carcere. Perfino i senzatetto
valgono più di te e significa tutto!!!".
Avanzando verso di lui
ancora, occhi negli occhi "Io sono un'antica, quello che io sono tu non
lo saresti mai in tutta la tua vita, neanche se lecchi il culo del capo
dello stato russo. OOOOOOOOOOOOHHHHHHHHH!!!!" e di nuovo il verso
vibrò nell'aria come uscito da altoparlanti "Io sono mille
volte
te e ancora ce ne stanno di qualità, in capo a te!!! Parla
ancora e una cintura me la faccio con la tua pelle, dalla
pancia in basso a
girare fino alla schiena a strappo, e ti ci strozzo. Schifo
di
essere! Sparisci tu o ne uscirai a modo mio. IO sono NIENTE???"
Si fronteggiarono, ornmai vicini e mostrando la differenza di altezza,
mentre tutti intorno trattennevano il fiato, gelati e
rigidi.
"Fanculo, non mi faccio urlare da una che spara cazzate, non so nenache
che hai detto. Il mio capo vale più del tuo!"
"Rispondimi spalatore di merda del tuo capo, hai osato davvero venire
qui, a casa MIA, a prendere a pugni un mio uomo e minacciare di..cosa!
Ripeti un pò cosa hai detto. Voglio solo sentire di nuovo la
scaletta di cazzate che hai intenzione di fare QUI!" così
rabbiosa che le sue urle si sentivano ovunque e per un attimo Jd si
calmò, sicuro che stava solo, solamnete, facendo una
ripassata a
parole. Poi notò alla sua
sinistra il branco che si avvicinava di soppiatto tra gli alberi, in
fondo, ma lo aveva notato. Gli uomini che pretendevano la loro roba
erano quasi di spalle epr vederli.
Jd si voltò alla sua destra, accortosi di versi strani e
vide Alaric
spalmato contro la schiena di Lubo, terrorizzato, che chiedeva
all'amico su cui era inchiodato se no nera quell'incubo di nuovo, non
stava accadendo.
Jd sent' freddo, Gask gli chiese cosa no nandasse, se doveva fare
qualcosa, ma Jd si mise davanti a lui avanzando, e
sperando
che non
lei finisse come l'altra volta. NOn sembrava, ma cercò di
anticipare le cose. Eppure non sembra come l'altra volta, disse Lubo,
non è a quel livello.
L'uomo la fissò contrariato, rispondendo a tono, urlando di
volere maggior rispetto, poi rise aspramente e le disse
che era divertito e avrebbe lasciato correr l'affronto, se
l'accordo
veniva saldato subito. In quell'istante.
"Non siamo noi i leccaculo del del tuo capo. E' il TUO che lecca il
culo al mio" disse lei e si voltò per andarsene, ma vedendo
Jd
agitarsi, si rivoltò verso l'uomo.
Le puntava una pistola su un occhio, anche se stavano a poco meno di un
metro di distanza, mentre gl ialtri avevano preso le loro.
"Senti stronza, non permetto questo tono e questa mancanza di rispetto
ancora,
mi hai rotto le spalle e ho perso la pazienza, e non capita neanche con
la donna chemi sbatto per ora che pretende sempre, e stiamo
insieme da più tempo delle altre. Adesso concludi l'accordo
e me
ne vado, senza rovinarti il faccino, o ti ficco una cazzo di
pallottola
nell'occhio e andrai al creatore da deturpata!"
Se prima lo gardava da sopra la spalla destra dandogli laschiena,
Kianta si voltò
di più, con la spalla in direzione dell'uomo, lentamente.
Sebrava rigida, fredda ma stava per azzannare, Jd lo capì.
Quando l'uomo sbraitò di nuovo, allungando l'arma
pronto a
sparare, lei
alzò velocissima la gamba destra con un saltello,
accompagnata
dalle mani che
tennero
la pistola, e colpì la piegatur del gomito violentemente col
ginocchio, per poi usare lo slancio del ritorno drizzando la gamba e
colpndolo in viso col tacco. Tenne l'arma e il braccio dell'uomo mentre
questi cadeva a terra per il colpo e, dopo aver rimesso piede a
terra, sparò all'uomo che stava alla sinistra di quello
caduto,
dietro. Sent' mugolare quello a terra e spinse col piede il braccio con
forza all'indietro. L'uomo piegato a
terra sentì il braccio scrocchiare di brutto per la posizome
violenta assunta dallo stesso. Kianta tirò un coltello
calibrato
alla spalla dell'altro che la stava puntando, sotto la
clavicola,
e opi tornò ad
occuparsi del braccio. Lo prese e lo ruotò con tanta forza
contro natura da romperlo ancora
una volta in un'altra posizione. Sembrava ringhiare di rabbia e disse a
quello a terra "Come dicevi? Puoi ripetere? non ti sento... Ti smucino
solo l'anima!!"
"Parla in italiano, lo sapevo!!" squittì Alaric
nascondensosi
ancora dietro l'amico, ma Lubo fece no con la testa a Jd, capendo cosa
voleva dire.
Kiantasent' qualcosa balbettare, e
portò lo sguardo all'uomo inchiodato a pochi metri,
l'autista,
che stava con la bocca aperta e la mani a caso non sapendo che fare,
urlando che avrebbe chiamato aiuto.
Kianta iniziò subito a incamminarsi verso di lui, con occhi
grandi apertissimi, guardandolo però col capo
abbassato in basso
col mento verso il petto, come sempre pensò Jd quando
incazzata,
e i denti come se masticasse. Lubo continuava a dire No.
Jd sembrav in crisi, portò le mani sulla testa no nsapendo
che
fare, respinrando velocemente e urlando agli uomini si stare indietro e
no nfare assolutamnete nulla. Mentre Gask stava come un fesso a
guardare i tre che si dimenicavano come fesci fuori dall'acqua, come
sorpreso da qualcosa che non si aspettava. Alaric
faceva il piagnone urlando di non volere la stessa cosa dell'altra
volta. Non la stava vedendo, non sarebbe successo, urlava
disperato a se stesso. Lubo invece, calmo e pacato come sempre, chiese
a
Jd di
nuovo la stessa cosa. Non cèra bisogno
di prepararla.
"No, non sembra, aspetta e vediamo che accade"disse Lubo
"Che cazzo succede...?!?" domandò Gask esterrefatto,
seguendo
con lo sguardo Kianta, che puntava l'uomo che aveva iniziato
a correre
come un disperato verso la macchina. E lei, alla fine, altrettanto. Si
lanciò come un lupo a caccia verso l'uomo, che cercava di
raggiungere la portiera, muovendosi in maniera così
scomposta
per lo shock, che riusc' ad aprila quando lei era quasi
arrivata. Riuscì
ed entrò, chiuse subito e
tentò di di accender ela macchina, ma le chiavi parevano
ubriache
per la tensione alle mani.
L'uomo urlò per un urto alla macchina, Kianta stava
acquattata
sul cofano, e dopo aver preso un Sai che teneva negli stivali,
usì il pomo a forma di quadrato smussato per colpire il
parabrezza, creando enormi crepe per l'angolatura della forma, a
cerchio. L'uomo fece un verso, cercò di mettere in
moto,
ma ulteriori colpi al
vetro che si crepava male gliele fece cadere. Tentò di
uscire
dall'abitacolo, ma Kianta con un forte calcio laterale, facendo perno
sulle gambe e le braccia sul parabrezza, lo riportò dentro
facendogli colpire la testa sul finestrino, grantumandogli addosso il
vetro. Usò la punta per ultimare i vari fori dove aveva
colpito
e
crepato, e dopo usò i lemmi dei Sai per inserirli e tirare,
facendo
saltare una forma di parabrezza. NOncurante dei vetri, lei
afferrò l'uomo con entrambe le braccia, facendo leva con
piedi e
gomiti, e iniziò a tirarlo per farlo uscire dal buco,
ferendolo
malamente ovunque. Lo sterzo faceva da blocco per le gambe e bacino,
mentre con le mani l'uomo cercava di prendere qualcosa per fare da
freno. Lei con la punta del Sai lo ferì affondando,
prendendo il
Sai con la curva tra pollice e l'indice un lemmo, tempestandolo di
ferite all'altezza del glena. Poi tirò e tirò,
qualcosa
fece un crack pazzesco mentre trascinava l'uomo con tutta la sua forza,
scivolando dal parabrezza, facendolo urlare come un dannato.
"Vieni, non ti faccio niente! Ti smaciullo fino all'anima!!" disse tra
i
denti, con rabbia in italiano, arrivando a tirarlo per i capelli .
Quando lo tirò
fuori e lo mise bocconi a terra, si accorse che quello con il coltello
si era alzato e voleva mirarla, chiamandola puttana. lei
inclinò
la testa di lato e sorrise malignamente, finchè l'uomo non
si
voltò di scatto. Dei grossi cani simili a lupi, un piccolo
branco, gli ringhiava contro arrivando da dietro.
"grazie, fratello lupo..." pensò Kianta, giungendo alle
spalle
dell'uomo
che si era girato per fronteggiava i lupi, e con un balzo gli
portò le mani sulle usandole come ancoraggi e
piantò un
morso sul collo dell'uomo da farlo urlare. Questi finì in
ginocchio, lasciato il morso, prese velocemente un Sai
assestandogli un colpo di pomo sulla
schiena, in un punto preciso, facendolo vacillare per il dolore. Lo
mise a terra di faccia con una ginocchiata e poi ialzandosi,
caricò con tutta la sua forza un calcio al cavallo
dei pantaloni che, nonostante fosse disteso a terra, centrò
dove
doveva.
Quello ferito con la pistola dell'altro si alzò malamente.
Si pulì la bocca con una pasata di polso e lo
fissì.
"Kianta..." chiese quasi lacrimoso Jd, mentre passava accanto verso
l'altro obiettivo "hanno capito, basta!"
"E' solo una messa in regola alla Army of me!" gli rispose per
proseguire
"Il capo te la farà pagare per quello che hai fatto..."
urlò l'uomo che si era tirato via il coltello mentre il
braccio dondolava, cercando di scappare, mirando anche
agl uomini alla sua sinistra.
Lei gli arrivò vicino, ascoltandolo e inclinando il capo di
lato
verso la spalla come sempre, per mollargli una calciata frontale
all'altezza del ventro, da
farlo sbattere all'albero dove aveva cercato di nascondersi.
Kianta si voltò verso gli uomini, flemminatica sia
nell'espressione che nel modo di camminare per tornare dentro.
Passò vicino l'uomo ancora a terra aiutato dagli altri,
lanciandogli un'occhiata dall'alto come distaccata e gli disse "mi
spiace per poco fa, ma dovevo far scena e mi hai aiutata. Grazie. Hanno creduto di aver a che
fare con la povera gente che li teme.
peggio per loro. Non hanno capito che con me si scherza poco..."
sistemandosi la maglia e tornando dentro, salendo gli scalini e
giungendo vicino l'ampio portone.
"prendete quella spazzatura" indicando l'ultima parola con disgusto,
girandosi quel che bastava per osservare Jd e gl ialtri dalla spalla, e
chiamate Justify e Giordi. Li voglio qui subito!"
"Se hai delle cose da fargli fare, ci sono già qui io. Non
sono
stato un ex seal, ma so fare altrettanto bene il mio lavoro!"
proruppe
Gask, mettendosi a disposizione, ma ricevendo solo una fulminante
occhiata di tacere da lei.
"Ho richiesto Justify e Giordi... cè da dire altro,
capitano Jd?"
"No, certo che no..." balbettò Jd di rimando, più
preoccupato che confuso. Sapeva bene cosa significava la richiesta di
quei due.
Appena Kianta scomparve oltre l'entrata visibile, Alaric si
buttò su Jd collerico, mentre Lubo cercava di tratterlo.
"Vuoi davvero accontentarla e servirla subito? Hai visto che ha
fatto?!?!" salendo di ottava ogni parola che diceva, buttandosi anche
lui le mani ai capelli, vedendo quei quattro feriti gravi, la
macchina
sfasciata in mezzo al viale e la prospettiva di un disastro
perchè la signorina aveva le ovaie girate.
"Posso sapere che cavolo è successo? Avevo visto qualcosa
ma..."
Gask restò a fissarli tutti e tre, come a pretendere una
spiegazione e Jd, per evitare di dire qualcosa in presenza di altri, se
li portò da un'altra parte affidando il compito di portare
quei
quattro in infermeria nella zona sicura. Pulire e tornare ai propri
impegni, che erano ormai troppi ad osservare, anche nelle zone
limitrofe, lasciando gli impegni in sospeso. Anzi, era sicuro che
avevano scommesso, come sempre e peggio di sempre. Era la prima volta,
per molti, che vedevano Kianta all'opera. Se prima molti si chiedevano
come mai una come lei, all'apparezza come la vedevano, fosse Comandante
e di grado sotto solo al Leader, senza avere qualifiche ed esperienze,
ora potevano farsi un'idea.
Adesso avevano di che parlare e temere.Il problema è che si
era
solo limitata, non aveva usato i guanti, nè l'apparato
visualizzatore.
"Muovetevi.... " esortò i quattro che gli correvano dietro
per
trovare un punto, nello Chateau al piano inferiore, tranquillo.
Entrò con una card in uan porta nella sezione prima degli
alloggi per i Capitani, e li trascinò dentro. E
iniziarono le
discussioni.
"Lo sapevo!! Lo dicevo che era una piaga biblica, una catastrofe
naturale, uno tsunami di devastazione, un..."
"E smettila!" lo aggredì Jd controllando le finestre, nel
caso
qualcuno era vicino nella zona interna dell'edificio, che giungeva ai
giardini "lo hai detto già quel giorno. Non è il
momento!"
"Non è il momento, non è mai il momento... ma
guarda che ha combinato. E come facciamo con Milan?"
"Cosa dovremmo fare? E' lei a gestire queste cose, no? Kianta
gli aveva
sempre detto che portare qui certa gente come ospiti era sbagliato, che
era meglio utilizzare solo le Torri secondarie, così che
vedessero solo quelle. Ed eccoli che ci hanno trovati, e quelli della
peggior risma..:"
"E questi non faranno niente, se andiamo a bussare armati e
con le tute, a casa loro?"
"Kianta non vuole andare a bussare. Vuole andare a pulire!" facendo
sussultare Alaric, che non lo aveva capito.
"Lo ripeto, fare entrare lei e quell'altra pazza è stata una
pessima
idea. Ha infangato il nostro amico, si è attaccata qui come
una
sanguisaga e si ciuccia la nostra sanità mentale facendo
boiate.
L'ho sempre detto! Quella volta..."
"Quella volta è stata colpa tua e degli altri imbecilli. Le
voglio dare ragione e lo fece anche Milan..."
"Parlate della notte del blackout?" chiese Lubo
"Si" malamente Jd confermò "proprio quella. Ma avevano torto
marcio!"
"Potete spiegare anche a me?" i tre guardarono Gask, che era
rimasto
incollato alla parete, piedi accavallati e braccia conserte a
osservarli.
"Oh, qui cè pure quello magico e alla fine ti ha
trovato. ma tu..."
"Anche con lui! Cè qualcuno per cui non hai rimostranze?" lo
rimproverò Jd stufo "Finiscila, abibamo cose più
serie
che le tue lagne"
"Perchè ha reagisto a quel modo?"
"Perchè a quella scema finta non le si può dire
che non
vale niente!!" rispose a gask uno stizzito Alaric, mentre Jd lo
rimproverava.
"basta, parlaimo di cose serie..."
"Ragazzi, spiegatemi prima della notte del black out,
così posso capire di cosa parlate...:"
"La notte del black out fu un accadimento che Lia mise in moto per ..."
"Lubo..." lo interruppe Jd, non volendo parlare di certe cose
all'ultimo arrivato, anche se per Milan era un amico ormai prezioso e
doveva sapere certe dinamiche.
"Scusami, volevo dire" scusandosi con Jd ma poi prlando con
Gask
"che una persona di cui non parliamo mai , punì tutti gli
uomini
che si erano rifiutati di obbedire ai suoi ordini, mettendo in scena
una punizione fuori dal comune. E lo fece da sola!"
"Una persona... vuoi dire quella Lia di cui parlavi?"
Jd si portò una mano al viso, per nascondersi forse, o
trovare
coraggio, Gask non capiva. Alaric si buttò su una sedia in
legno
con sedile in pelle bullonato senza braccioli e schienale basso, e
mormorò cose a
raffica incavolato nero. Lubo chiese scusa a Jd, mortificato e questi
gli disse che poteva succedere a tutti prima o poi, e che
poteva
continuare. Ormai il danno era fatto.
Così Lubo, alto quanto Gask, gli parlò vicino e
con calma della questione.
"mesi fa quella persona aveva ricevuto da Milan il compito di sistemare
questo posto, così che non sembrasse un campo Rom,
come lei
diceva sempre. Eravamo, possiamo dire, un pò lasciati a noi
stessi, che ci rilassavamo dietro a una quotidianità sempre
uguale e collaudata, alla militare, vivendo pensavamo comunque bene. Ma
poi venne quella persona, che trovò da derelitti quel modo
di
organizzarsi e, credo anche a causa della gente di prima che non la
sentiva mai e la rpendeva in giro per le manie di pulizia,
cambiò molte cose. L'organizzazione e la concatenazione dei
compiti sono opera sua. Noi eravamo rimasti alla tranquilla..."
"Ancora continuate ad elogiare quella folle squilibrata,
mentecatta,
psicopatica lunatica dopo cosa ha combinato. Quella pazza furiosa aveva
controllato pure la zona lavanderia e visto le mutande di tutti e
qualche macchiett, a le aveva sistemate distese sul collo interno del
water di
ogni proprietario, con sopra un adesivo che diceva
"ahahahahah" rise diverito Lubo "ogni volta rido ancora per come lei
diceva certe cose arrabbiata e schifata.
ahhhaaaahh"
ridendo di gusto, mentre i muscoli si muovevano come una montagna per
le risa
"Cosa ridi. Cosa ridi! Perchè come si lavano le cose...
spiegatemelo perchè non capisco. Si mette tutto in lavatrice
e
via..."
"Vista con gli occhi..."
"Con i suoi occhi, devi dire!" Alaric
interruppe Jd sputacchiando
offese "siete scemi a cambiare per una pazza, femmina, e psicopatica,
che fa quelle cos elà fuori perchè le
girano le
ovaie, urlando però che siamo sporchi per delle mutande. Che
facciamo, non le mettiamo?"
"ma scusate... non abbiamo una zona lavanderia professionale con..."
"Aspetta..." gli disse Jd stoppando Gask "prima spieghiamo la questione
di quella notte, così è più chiaro.
Come ha detto
Lubo, Milan voleva cambiare le cose qui, perchè
aveva capito che
il suo intento di rendere le società migliori non poteva
partire, se quella che aveva creato lui qui, sembrava una accozzaglia
di
gente di vari paesi che, con i propri angolini tenuti a caso, aveva un
aspetto da agglomerato zingaro che..."
"Questo lo diceva lei...e tutti adesso a dire che bello avere dei bagni
così, che bello la cucina che sforna sempre prelibatezze,
che
belle le attività e i luoghi che ha sistemato... come mi
sento
bene con abiti sempre puliti, saponette profumate e..."
"Hai finito? Anche tu ne usufruisci e ne affrofitti quando devi andare
dalle tue accompagnatrici. le usi e le sfrutti!" lo apostrlò
Jd,
per poi scuotere la testa e tornare a Gask "i cambiamenti sono stati
radicali. Se all'arenza tutto sembrava gestito alla militare, in
verità sembrava di essere a casa propria. Si mise insieme
architetti, paesaggisti, muratori,
elettricisti, falegnami, incisori e tagliatori e via dicendo. anche la
zona lavanderia che dici tu, non era così. Ma ora ci arrivo.
Così accontentò Milan in cosa voleva mettere e..."
"Quando, cosa, esattamente, Milan voleva mettere cose che non fossero
sue indicazioni"
"Tu dove eri nella Sala delle pianificazioni, con le piantine all'epoca
ancora solo cartacee, mentre Milan diceva che voleva come quel palazzo,
quella cosa, o quell'altra perchè l'aveva vista da
quell'ospite
a casa sua o...lo sai anche tu che lui infarciva tutto con cosa vedeva
in giro e cosa ha visto lei era il risultato..."
"Aveva idee, non le imponeva come la pazza...quella nana, quel tappo
incastrato nei colli delle bottiglie, quel puffo, quel
sorcio,quella..."
"Anche la missione di quel giorno era voluta da Milan con noi, i
Capitani, direttamente sul campo e non dietro le quinte a dirigere... "
"E' sempre lei. All'epoca non eravamo quanti siamo adesso...eravamo..."
"Tutti sul campo, si... ma p finita sempre da schifo lo stesso per le
sue decisionidi fare tutto allo stesso tempo... diamo a Cesare quel che
è di Cesare..." butto là Jd stufo.
"E' lei... smepre, sempre lei... E' lei che ordina, lo so che lo
ordina, di bloccare le
telecamere per cosa combina, sempre lei lgi scherzi con la neve o
quella volta che mi ha fatto trovare la camera piena di semi e
stronzate per uccelli, e tutti i volatili dentro. La MIA camera! O
quella volta che ho trovato un naialino nano che
dormiva dentro una barchetta nel mio cesso e una scritta . SO che è
lei. Sempre
lei..." bofochiò continuando "Siamo militari. MILITARI.
Dovremmo
vivere come tali, invece siamo in un cavolo di hotel super lusso cinque
stelle, dove gli addestramenti ed esercitazioni nei campi appositi,
seppur duri e faticosi da impazzire, non fanno ninete. Qua è
come essere al Neverland di Michael Jackson, basta. Siamo lo zimbello
dei militari!..."
"A me sembra siamo triplicati e migliori, ma magari vedo male io..."
disse Lubo ridendo a Jd, ma Alaric continuò.
"...Sono sicuro che non fanno niente
perchè dopo settimane, un mese, quasi due mesi là
in base a cosa devono fare, poi
tornano qui e ti stai beato tra mille comodità. Cosa siamo,
principidi di galles? Siamo duri militari!"
"Dillo a MIlan..." disse Lubo, mentre Jd continuava a parlare per non
essere sopraffatto da Alaric.
"...e
dai la colpa a lei. Ha provato a proteggerlo da vandalismo e azioni,
perchè era riconoscibile e la colpevolizzi di tutto ma non
lui,
che non volevamo seguire, stanchi morti per le ultime settimane, anche
quell'azione, di presenza poi... smepre lei, vero?"
"RAGAZZI!!" urlò Gask, facendoli zittire
"Sempre. Ora e sempre...lei" sputò ALaric con gesti strani
della testa
"Già, e bevi e mangi di gusto adesso, però. Altro
cosa
avevamo prima! utilizzi
l'Alveare per le tue cose e con le tue amichette, però! Hai
sempre roba pulita e
profumata addosso, quando prima alcuni sniffavano le ascelle o i
pantaloni sul cavallo e rimettevano tutto chissò per quale
giorno. Lavavano quando gli pareva perchè si faceva
personalmente senza regole, mentre ora hai obblighi e
capacità
di farlo con le tue mani quando è giusto. I bagni e le docce
adesso le userebbero pure i capi
di stato senza problemi, se no nsapessero dove sono ubicate,
così come sfrutti ogni cosa che è stata messa. Da
lei.
Lui ha solo preteso, non ne voglio a Milan, ma di fatto dopo che una
persona è giunta qui, e ha visto il casino dove vivevamo e
ha
consigliato di far bella figura dentro per poi sistemare il fuori, lui
ha avuto solo richieste per ogni cosa gli piacesse da mettere, e basta.
Siamo seri, Alaric. E
sii meno ipocritino"
"Ehi, quest' ultima frase la dice sempre lei, pure le battute! Ci
rinuncio..." si offese lui, incrociando le braccia e voltando la sedia
verso una finestra, dando loro le spalle
"ragazzi, per favore...potete continuare quel discorso?"
domandò
Gask stufo. Ogni volta che si apriva un discorso Alaric iniziava a
mitragliare tutto ciò che odiava di Kianta e cosa
cèra
allo Chateau, quando se la godeva per bene. Stava continuando a
pensare, ma Jd parlò.
"Comunque quei progetti non includevano solo la creazione del Teatro,
L'alverare, il Favo, le scuderie attuali, i Quartieri e tutto
ciò che hai visto. Ma anche migliroamento dei bagni, docce,
cucina, locali come gli alloggi..." ma Lubo si intromise.
"ha inserito cambiamenti dal punto di vista organizzativo e gestionale,
ha introdotto le Lezioni, la Fattoria, ma non solo quello. Nei
Quartieri
ha introdotto Stamperia, sartoria e filatura, Apicoltura, decorazioni e
collegati, lavorazione del legno, ricami, distillerie distillati e
birra, forni a legna di vari tipi,
Frantoi, oggettistica d'autore, manifattura di articoli in legno e
pelle, Carni e insaccati, raccolta e selezione di frutti e tartufi in
base alle stagioni, Laboratorio Orafo, laboratorio pipe e articoli
fumatori, molitura di cereali ed erbe, artigiani di vari tipi,
lavorazione marmi, pietre e graniti, pastai, pasticceri, panettieri e
altri prodotti da forno, Società Agricola chiamata in
generale
la Fattoria, sezione, vitivinicola nei terreni più in
là
oltre lo Chateau,
Vasai terraglie, amanuensi o scrivani, e non
solo..."
"ma... seri, che cè tutto questo qui?" chiese confuso Gask
"Credevo di averti fatto fare un giro esplorativo. Hai visto le
dimensioni di questo posto? Costeggia tutta una metà della
montagna, prende tutta la proprietà dello Chateu ma non
solo.
Abbiamo ex vilalggi e cittadine. Abbiamo fatto lo stesso anche in
Italia e altri paesi, ad esempio. Interi villaggi e paesotti sono stati
negli anni pasati abbandonati per le città,
perchè la
gente non amava più fare lavori... diciamo vecchi, come li
definsicono. Quelli che ha elencato Lubo e altri. Abbiamo riabitato
quei paesi e cittadine minuscole. Abbiamo preso le case o acquistate,
se ancora con un proprietario, e abbiamo indirizzato la notifica di
riattivazione di quel luogo perchè tutto fosse legale sulla
carta. Noi siamo quelli che le hanno fatto rivevere, come
quei
piccoli borghi diventati fantasmi. Case tutte in pietra, dal sapore
antico risitemate senza togliere quello che sono. Botteghe e negozietti
hanno riaperto, mettendo la nostra roba in vendita. E così
in
altri paesi. Se vedessi come erano quei posti prima, resteresti proprio
incredulo da quel che sono adesso. Ovviamente in realtà
anche
quelle sono delle Torri, ma molti sono uomini anche di quelli reclutati
dalla Raccolta e dalle liste di malati di PTSD, includendoli, se
consenszienti, ai test per la cura sviluppata da David. Quella gente
è finita là, e ora è
tranquilla, non ha
crisi ne altro. Anche quei posti, tranquilli, senza troppo casino di
luci e suoni moderni, pressioni e fretta, colpevolizzazioni e ritmi di
una metropoli, con un ambiente positivo e allegrotto, aiuta.
Sono
inoltre occupati con i mestieri per cui si sono rivelati bravi... la
lista che lui ha fatto non è tutta incentrata qua. Ti ho
mostrato la zona dei Quartieri, quella sezione aggiuta che è
tutta negozietti..."
"Ah, aspetta. Tutto quell'edificio dove ogni ex stanza o due insieme,
sono adibiti a laboratori e mestieri? "
"Esatto! Hai presente la zona manutenzione, quella balistica e via
dicendo? Quelli sono diciamo i maestri che hanno insegnato quelle cos e
a tutti lgi altri, che sono in giro per il mondo e svolgono
là
il mestiere. Poi abbiamo capannoni e zone apposite in quei paesi, dove
conservare tutti i prodotti così che, in quel paese invece
di
comprarli o ricettarli da altri, li abbiamo a nostra disposizone e di
nostra manifattura. Abbiamo macchinari di tutto rispetto per vari tipi
di fabbricazione, tranne rari casi, e in pratica non compriamo
più prodotti esterni. Tranne alcuni, ripeto. Per quelli
esiste
il contratto del commercio equo e solidale fatto da noi, non tramite
altri, ad acquisto diretto, dove diamo un buon prezzo per le materie
prime per portarle qui o dividerle prima, per le varie Torri,
garantendo una vita degna a coltivatori ed artigiani nel loro paese,
prodotti di prima qualità per noi senza intermediari, e un
guardagno extra da quella somma da investire per migliorare piantagioni
o laboratori e via dicendo. Inoltre in molte zone, lei ha portato
proprio nostri uomini che hanno voluto accettare quella missione, per
andare a fermare gruppi di guerriglia e ribelli che non facevano altro
che far del male alla popolazione innocente invece di fare qualcosa di
decente, come dice lei. Visto che Kianta odia tantissimo la gente che
dice di lottare contro certe cose, essendo quindi nel giusto, ma
finendo invece solo per spadroneggiare sui civili,si incazza e prende
provvedimento. Fanno cose ai civili.. lascia stare! Insomma una volta,
dopo aver fatto casino alle multinazionali che tenevano loro guardie in
quelle zone per raccattare tutti i prodotti a niente, maltrattando i
lavoratori, lei tramite leggi e restrizioni, facendoli emanare dai
governi che ora hanno la strizza, visto che lavorano in pratica per
quel Consiglio di cui fa parte Milan, ha messo fine alla cosa. Le
società straniere dovranno fare un regolare contratto co
lgoverno e con i lavoratori dando non spioccoli, ma qualcosa di decente
per vivere, tenendo lontani guardie privati e simili, con un controllo
diretto nostro. E per prevenire giochetti tra i nostri con mazzette e
simili, ha dotato tutti di cam e un controllo diretto del Crell della
guerra, ove se vi fossero modifiche ai video, blocco improvviso e senza
senso di collegamento diretto o altro, scatta un avviso. E Kianta ha
già dimostrato a fatti, cosa accade s chi
vuole giocare
sporco alle nostre spalle e sulle spalle della povera gente"
"Significa?"
"Significa che la scema dalle gambe corte ha minacciato tre volte, in
tre zone diverse, gli uomini dall'accettare ancora accordi, o anche
solo pensarci, alle nostre spalle..."
"Vuole dire" disse Lubo per calmare Alaric "che è accaduto
che
multinazionali e aziende con molto potere hanno cercato di riscavare la
loro fetta di risparmio, pagando un dono ai nostri per
chiudere
un occhio e agguantarsi maggior prodotti a niente per non spendere
troppo e avere solo ricavi alla fine sulle spalle dei consumatori. Se
prima pagavano ad esempio, così capisci, 1 dollaro
a
settimana un lavorante, adesso la somma è 10 dollari
più
un extra a scelta dell'azienda, per sostenere lo sviluppo e
miglioramento di quell'attività. Questo andrebbe nei pro dei
prodotti finali e qualità, ma le aziende estere non ci
stanno.
Già con 10 dollari alla settimana una faimglia in certe zone
vivrebbe meglio, i figli andrebbero a scuola, tasse e altre cose
sarebbe saldate e non esisterebbe la povertà assoluta unita
allo
sfruttamento. Ma per i profittatori è poco, così
cercano
di comprare, come facevano con le guerriglie, tramite
mazzette, i
nostri. E' capitato che alcuni dicessero di pensarci e, prima che
accadesse il nuovo incontro, Kianta stessa è andata
là
con il trio dell'Ave maria, per mettere le cose in chiaro"
"Il cosa?!"
Lubo rise divertito dal vedere come Gask non sapesse ancora come si
chiamassero, quindi spiegò.
"Zidgi, Kovacs, Django. Sono i tre che si sono presentati come
volontari per affiancarla come Ombre. Come hai visto sono quelli che le
stanno accanto di solito, altrimenti è sola
perchè non
ama avere gente intorno. Ma Milan le disse che doveva avere qualcuno
che le guardasse le spalle e quei tre si presentarono di loro
iniziativa.Ebbene, diciamo che è meglio se lei non agisce in
prima persona. .."
"Molto meglio... cazzo!" commentò Alaric disperato, facendo
volare le sopracciglia di gask l'una contro laltra se era possibile per
quanto non capiva la situazione
"QUando deve andare in giro, loro sono sempre con lei e sono loro che
agiscono al suo posto. E dopo alcune cose, sono chiamati il trio
dell'Ave maria... perchè dopo per miracolo tutti si calmano.
Bè... per quelle tre volte ha fatto capire in modo chiaro
agli
uomini come si poco accettato un comportamento come quello. Ad un l'ha
legato in alto facendogli assumere la posa dell'impicatto delle carte
dei tarocchi. Con sotto una piccola sorpresina così che la
cosa
entrasse bene nella testa. La seconda volta ha messo quelli che
sembravano voler accettare mazzette e far trattare male le persone
dentro un quadrato delimitato da una rete metallica a maglai fitta,
quindi con piccolissimi fori. Ne ha fatta metter un'altra creando un
altro quadrato esterno e tra le due reti ha fatto uscire una marea di
topi grossi come pantegane. Ha quindi detto loro che stava mostrando la
realtà di cosa volevano fare loro. Loro dovevano pensare di
essere quella povera gente sfruttata e poverissima, i topi erano
gli scagnozzi delle aziende e lei era... loro. Avrebbe
permesso a
quei topi di andare da loro, dietro una finta mazzetta,
perchè
i topi facessero facessero cosa volessero. Essendo loro
povera
gente che non valeva nulla per gli altri, lei stava solo ad asservare
gustando la mazzetta fittizia, vedendo intanto i topi ricavare cosa
volevano daidisgraziati. La terza è stata... particolare"
con
un'espressione strana, mentre Gask notava che Jd e Alaric erano tesi,
al ricordo "ha messo i tre che avevano accettato le mazzette in un
grosso contenutore metallico con dei fori tondi. Li ha fatti portare in
una zona che loro non sapevano e avvertivano solo rumori strani
all'esterno. POi videro dellaluce da quei fori perchè erano
stati aperti, e... in pratica lei per fare un altro confronto con cosa
avevano fatto, li aveva ricnhiusi in una scatola metallica con dei fori
e li aveva piazzati in un magazzino dove mettevamo lo stallatico per i
campi. Quei tre quindi si sono ritrovati letteramente in mezzo a cumuli
di sterco, mischiati a compostabile messo là a mecerare per
esser epi messo nei campi e fertilizzare, che li affumicavano per ore.
La scatola aveva un dispositivo per ascoltarli ed essere ascoltati.
Così lei disse a quei tre che dovevano pensare di essere
quei
poveri disgraziati che erano letteralmente nelle mani di quelli che li
vedevano solo come macchine del lavoro, che quell'odore e quegli
effluvi erano la foma gassosa di cosa pativano e che li danneggiava e
che lei era l'azienda che voleva solo cosa gli interessava. Una cosa un
pò cortorta ma dopo alcune ore, di sentirli improrare di
uscire
e che avevano capito, li mandò alla fattoria nelle mani di
quella persona. Inutile dire che tornarono raddrizzati e pronti a non
farlo più..."
"Li ha seriamente.." iniziò Gask con occhi enormi dalla
sorpresa, con le sopracciglia così in alto che
potevano
unirsi ai capelli.
" Ehm..." continuò Jd "Da un lato aveva tutto il diritto di
fargli capire cosa sbagliavano... Noi diamo un'ottima paga, anticipiamo
se giustificano per eventuali acquisti importanti per la
famiglia
o se stessi, ma che sia utto chiaro, e siamo flessibili ove possibile
per feste, giorni liberi e via dicendo. Kianta ha anche messo una zona,
quella che lei chiama Esodiaco, dove gli uomini hanno un ambiente..."
come incerto su cosa dire di quel posto.
"Ha messo un puttan tour! Ecco cosa. E' una sezione per quelli che
vogliono compagnia, sono controllate da quella grande Signora, e per
la tarantola isterica è meglio che vederli andare
in giro
a cercare signorine prendendosi varie malattie... poi dicono che
è santa!"
"Per questo lo frequenti! Ma smettila, che quando le tue amichette non
ti chiamano sei là! Se no nfosse che lei ha messo dei
paletti e
delle regole, tu e altri sareste prima sempre in città a
cercare
gonne e ora sempre e solo in quelle stanze con le ragazze..."
"Scusate, state parlando del bordello in cui vanno i ragazzi?"
"beh, chiamalo come vuoi. Ine ffetti quello è...!
sospirò
Jd "l'idea non è affatto male. Nel senso che lo ha messo una
persona, non Kianta,e diceva che era sempre meglio
dare alle persone cosa gli necessitava, che proibirlo e poi ritrovarsi
come certi soggetti..."
"Tutto è nato il terzo giorno che era qui, dopo aver visto
Jhonny e magnum con i loro problemini" rise Lubo
"Ridi poco" disse Jd serio, ridacchiando però
anche lui al ricordo "era epico,
vederla camminare per guardarsi in giro critica al suo solito,
bloccarsi di colpo e arretrare
come un'indiavolata, facendomi sbattere addosso a lei. Quando ho
chiesto,
si è girata, mi ha tirato via, e ha chiesto un
lanciafiamme..."
"grandioso, mi faceva sempre ridere come faceva" rise di gusto Lubo "me
lo ricordo. Era terrorizzata e
schifata allo stesso tempo, e chiedeva del fuoco per sterilizzare
quello
schifo. Quando le hai chiesto per cosa, lei urlò e tu , e lei . Tu ti girasti, guardasti lui nel
gruppetto, dove stava
parlottando, e dicesti candidamente e
senza farti di finire di parlare lei sbiancò e divenne
incavolata nera. Chiese sconvolta
se non fossero le piattole, e Alaric disse senza problemi che se li
prendeva sempre per alcune che frequentava in città, quando
era
libero. Amava troppo quelle due e nnostante tutto, andava sempre e
ancora. Poi quando parlò anche di Magnum che aveva la
sifilide
con le bolle in bocca. Curati, li riavevano di nuovo. Dopo un attimo
dove sembrava bollire di rabbia, lei chiese se era normale quella
situazione. Quando Alaric le disse che capitava sempre anche dopo
curati, che erano comunque un gruppetto solo loro, e loro
stessi non li
trattavano molto, ma erano comunque seguiti da un medico, chiese di
incontrare quel medico. Diciamo solo che dopo poche ore, lo
ha fatto
finire male"
"nel senso che
è morto?..Che ha fatto gli ha sparato? Lo ha gettato da
qualche parte..."
I tre si guardarono seri
per un attimo, poi scoppiarono a ridere. Tutti. Compreso Alaric.
"No, no. Ma quale
ammazzare! Se no
nfosse che sono pericolosi, non ucciderebbe neanche zanzare e alcuni
insetti. Ma quando mai... anche alcuni animali infestanti come talpe,
ragni e altri li fa prendere e portare lontano, basta che siano a
chilometri..." disse jd, con un gesto della mano per dire che era fuori
da quel posto "Non uccide mai, non è da lei... diciamo solo
che
per finire male si intende altro. Ma non importa ora... la questione
era che qui come molti altri accampamenti militari, cè anche
qualcosa di brutto..."
"Avevate sul serio questi problemi? QUi?" chiese Gask a Jd confuso
"Ti dirò la
stessa cosa che
dissi a lei. Tu sai anzi, di cosa
parlo. QUella persona, no! Siamo stati quasi tutti in conflitti
recenti, paesi e zone dove ancora... meglio evitare questo argomento,
Kianta certe volte a sentire alcuni rapporti vuole prendere una bomba e
fare piazza pulita. E' stufa di tutto questo. Lo dice solo per rabbia,
ma lei ha visto cosa cè in quei posti. Cè andata,
anzi ha
voluto presenziare per capire. L'altra persona non cèra mai
stata. E così no nsapeva che se vivi in campi in quelle
zone,
anche solo per le ronde tra la gente senza stare attento, ti prendi
qualche bestiolina...e poi te la porti a casa. Anche se in quei due
casi erano per donne di qui... ma all'epoca eravamo tutti sempre in
giro e tornavamo, quindi eravamo un pò a noi stessi. Noi
sappiamo che capita, anche per la sezione
cinofila che controlla sempre i cani se turnano per strada e
poi sezionano il mantello per controllare. IN certi posti,
dove non cè il tipo di igiene che abbiamo qui e come
è
trattata e insegnata, puoi rischiare di tutto. E' successo, quante cose
sono successe e ci saranno. Ci si abitua a una routine per cui..."
"Jd.. s eti sente fa
casino. Non
mettere questi discorsi perchè anche se sembra che
esagera, ha pure ragione. Se hai abitudini e hai le dovute
attenzioni, non ti capita. O lameno non come all'epoca. Era colpa di
tutti e cèra voluta lei per darci una scossa. Ricordo ancora
la
squadra inglese che ci aveva affiancati, ti ricordi? Parevano tutti
perfettini e snob tipici degli inglesi, e poi cosa erano sotto le
divise..:" interrupe Lubo.
"...Lei però
era incredula sul
fatto che qui, in
Francia, i militari fossero così... zozzi, come diceva
bonariamente..." fermandosi mentre Lubo gli parlava "comunque vero, uno
che viene in visita in qualunque caserma crede di trovare un certo
rigore, pulizia, disciplina. Ah, se sapesse cosa cè dietro.
Oltre quel tuo ricordo "disse guardando Lubo "cè anche
quella
volta che era attesa come collaboratrice in Italia per concordare..."
"Ah, ho capito. Quando
è
andata in quella caserma, ha chiesto di fare una visita ma da sola, per
constatare le tante sciorinate qualità di quel reggimento e
alla
fine ha fatto un casotto" rise sguaiatamente Alaric "Volevo esserci,
cazzo! Anche solo da come cè entrata. Ha visto una
camionetta
piena che rientrava per strada, perchè stà sempre
a farsi
i cavoli suoi..."
"Era in giro per la
Raccolta, smettila di dire cavolate" lo rimproverà Jd, ma
quello continutò.
"Fece un gesto e li fece
accostare,
quando quelli la stavano mandando al diavolo con le armi, lei ha
mostrato il distintivo speciale che abbiamo per muoverci con il nostro
grado, con una dispensa speciale che ci fa rientrare allo
stesso
grado alto in qualunque seizoni militare, non importa chi cè
a
capo. Quando lo videro, il trio dell'ave maria lo ha raccontanto,
sbiancarono perchè avevano iniziato a dirle cose contro.
Vedendo
quella nana col broncio accipigliato credevano chissà cosa.
Uno
che stava dietro, la riconobbe da una precedente visita e la
invitò dietro con loro. Cèrano tre seduti
davanti, mentre
gli altri erano nel..."
"Si, e invece di farle
posto come
doveva essere per i gradi, lei accettò di stare dietro con
gli
uomini e iniziò a parlare con lui per tutto il viaggio
restante,
mentre gli altri fissavano sia lei che pareva fuori posto, che le sue
tre ombre, che a vederli sembrano tutto fuorchè militari. Ti
piace proprio questa parte, vai al sodo..." sbottà Jd
alterato.
"Mi diverte vedere
quanto è
stronza sempre e con chiunque, almeno altri l'hanno sopportata mentre
qua stavamo meglio. Comunque..:" precisando, guardando
poi
Gask, girandosi un pò sulla sedia "lei è stata
ricevuta
con tutto i lriguardo per il suo grado e titolo e bla bla, insomma
cercavano di fare i leccaculo, perchè per le
collaborazioni con reparti, sezioni ect vi è una sorta di
premio
e gratificazione che aumentano nella relazione finale in base al
comportamento, risultati e via dicendo. Questo era stato fatto
perchè fossero tenuti sotto controllo, vi fosse
una
ricerca nascosta da esercitazioni speciali o missioni corporative di
elementi interessanti per noi, che vedere in cosa peccavano e dargli
una raddrizzata. Il Consiglio deve sapere, dice Milan, che ogni paese
ha uomini sempre pronti e che sappiano fare. Se prima dice, tu
completavi con dei risultati o punteggi ed avevi i gradi e posizioni e
tutti pensavano che per questo valesse, non è detto che tu
valga
davvero in casi speciali. E' capitato che, incorporati a certi reparti,
alcuni elementi non fossero in verità in grado di lavorare
in
certi ambienti, con pressioni e situazioni pericolose o dove hai solo
pochi secondi per reagire. L'addestramento è una cosa, la
realtà è un'altra. Il problema è che
poi,
veramente sul campo, molti non erano così bravi o
straordinari
come sembrava. Erano ciocchi di legni con le fattezze da coniglio.
Così lei ha avuto la geniale idea di prendere quei tre,
senza
dire nulla subito a nessuno, e partire per alcune basi e bla bla che
avevano o alti riscontri positivi, su carta, o
negativi e
chiarire. Dopo che ha visto certe cose, da sola con i suoi occhi dice,
ma non ha mai rivelato cosa, è andata dritta in sala
comunicazioni, ordinando o meglio sbraitando o latrando come
preferisci, al microfono per il sistema..."
"Mamma mia, quanto ti ci
vuole per
spiegare. In pratica ha dato comunicazione immediata di comparire nel
cortile dell'adunata, per tutti. Quando le hanno chiesto il
perchè, lei ha aspettato che fossero tutti e ha iniziato
a..."
"ragliare. Ragliare mi
piace di
più.." si reintromise Alaric mentre Jd cercava di tagliare i
ldiscorso "dicendo che facevano pena su varie cose, che alcuni erano
stronzi da fare nonnismo, spaccio di oggetti..."
"Regole. E' quello che
servono, ecco
stringato. Ha trovato non solo irregolarità, ma molte cose
che
accadevano anche apertamente, mentre i superiori come noi
erano a
fare altro invece che controllare. E cose poco igieniche, Non sappiamo
esattamente cosa, non lo ha detto nenache a Jd, ma quando è
tornata è re iniziato il casino con i controlli, quindi dopo
è accaduto il fatto degli spogliatoi. Quando ha capito che
succedeva qualcosa anche qui è entrata senza pensarci due
volte
in camere, spogliatoi, docce, lavanderia, ovunque senza annunciarsi es
enza interessarsi a chi vi fosse, per verificare che non accadessero
fattacci. Che sono avvenuti, e anche colpa loro che pensando fosse in
giro, riprendervano con le cavolate anche alimentati da
qualcuno
"guardando male Alaric, che fece orecchie da mercante. "Ora si son dati
una calmata ma appunto, dopo che alcuni sono finiti male..."
"Male nel senso...?"
domandò Gask a Lubo che aveva appena finito.
"QUando non le partivano le frasi da pazza psicopatica, che
gelavi e pensavi...."
"Alaric, basta!"
sbottò Jd,
chiedendosi perchè stava sempre in mezzo quando dovevano
parlare
di cose importanti "Comuqnue si per prima, alcuni uomini andvsano in
città per
passare del tempo... come piaceva loro. E accadeva che prendevano
qualcosa e poi qui dovevamo curarli. Ma ci volevano mesi a volte e si
finiva per fare comunella in gruppetti, col rischio di vanificare
tutto. Non era colpa del medico, ma degli scemi che invece di pensare
alla
salute loro e degli altri, se ne fregavano. Ammetto che anche
quel medico aveva le sue colpe. Adesso ne abbiamo uno che è
rigido e inflessibile per ogni cosa, scelto da Milan e Kianta
insieme, e se scopre qualche infezione o
altro, chiama subito loro due e il tizio viene messo in quarantena in
stanze apposite. Anche a forza, su questo non si transige...ovviamente
il tempo che ci vuole, perchè non sia
contagioso verso altri se cè rischio, ma Kianta pretende
questo
per evitare problemi. Siamo molti di più ora, e
dice
sempre che le bestioline non considerano come noi le regole dell'igiene
e sicurezza. Loro ragionano da... bestioline. Comunque dopo quei
due, vi
fu un altro caso, e cèra già Kianta.
Così lei
prese le idee e proposte di quella persona e mise insieme quel posto
con una costruzione nuova e apposita, con regole e controlli,
ma
dove
gli uomiin possono trovare il loro...sfogo. Come lo definisce lei.
Così hanno quei posti, le ragazze che gli aggrada per varie
cose, sono sicure e controllate, loro come gli
ambienti, e
il resto. E in
effetti con tutti i cambiamenti, i giorni liberi passati in
città sono stati diversi. Sono finiti quei problemi e Kianta
è contenta. Odia quella roba, vorrebbe strangolare chi si fa
contagiare per stupidità, e addirittura in quel
posto ci
sono
preservativi gratis insieme ad altra roba, l'importante è
che
non facciano cavolate.... ecco la questione..."
"E perchè quel nome?"
"Mi pare che lo aveva letto da qualche parte e richiamava il famoso
viaggio biblico... per lei andare là, significa
vedere frotte
di uomini in esodo verso la promessa....capisci,
no?"
"In effetti non mi è sembrato di averti mai visto
lì..."
se ne uscì Alaric voltandosi, guardando Gask con
un'espressione curiosa
da comare, facendogli fare però una smorfia.
"Se ti stai chiedendo
come mai le
faceva casino per l'organizzazione e gestione di gruppi addirittura in
altri paesi, ti abbiamo già risposto. Alcuni di noi hanno
distintivi, documenti, anche tatuaggi conosciuti sono da
alcuni
livelli militari che attestano che siamo diciamo ispettori e
controllori, oltre il resto, e la nostra posizione è
superiore,
da maggiore in su... Tornando al discorso iniziale..."
inziiò
Jd, guardando male
Alaric che stava per parlare oltre la domanda fatta, di cattivo gusto
pensò "Molte
persone qui non sono solo militari, o non lo sono più
perchè hanno trovato uno scopo in qualcosa che non pesavano
adatti a loro. Ecco che, come hai visto bottai, stagnini o
calderai , che provvedono a tutto ciò che serve direttamente
qui. Abbiamo penstole in vari materiali, perfino in rame per caramelle
e altre cose... calzolai che provvedono a tutte le scarpe
dell'organizzazione,
cestai, fabbri, maniscalchi che provvedono a ferri ai
cavalli,
falci, zappe ed altri attrezzi per la Fattoria. Come mai ti chiedi?
perchè si è scoperto che anche oggetti costosi di
marca
in verità no era la qualità che vantavano e he
facevano
pagare. Fu così che si decise di comprare la materia grezza
e
fare noi, quello che cèra dale analisi nei nostri
laboratori,
anche per pentole ad esempio come ci si cucinava... lascia stare. E
ferri per cavalli! .Anche se molti cavalli adesso utilizzano
ferri in plastica o silicone, in base all'attività
che
devono
fare, ancora per molti di loro vi sono i ferri classici. E per tenere
oggetti naturali vicino algi animali, si usano corde, vimini e bamboo
che vanno lavorati per ceste, sacchi per i pastoni da mettere in testa
e altro. Lavandai con mansioni diverse che sappiano davvero come
dividere i capi, cosa lavare e con cosa in base a temperature e
prodotti,come trattare certe macchie o tessuti preziosi, come stirare
sia a mano che con le macchine in base alle stoffe, quindi qui sappiamo
anche noi ora con le Lezioni come si piegano i capi pe gli armadi e
cassetti... prima diciamo si buttava tutto nelle lavatrici, condivise,
a gettoni..." disse un pò imbarazzato "si fa in molti posto,
tutto nella macchina senza distinzioni. Mentre qui abbiamo lavatrici
per capi intimi e solo per quello, anche se cè tutto un
regolamento.. troppo lungo. POi pastori per i vari
bestiami,ricamatori e sarti
che
producono tutto ciò che cè di tessuto qui e nelle
Torri.
Il sarto addirittura è diventato così bravo e
forte del
suo mestiere, che non rivela nulla su abiti e misure di nessuno, tanto
che Kianta stessa, che non ama mostrare nulla del suo corpo, va a farsi
misurare e preparare gl iabiti. Vanno così d'accordo che
dice
che non si vergogna molto adesso, ma solo con lui e non è
tipo d
aprir bocca. Abbiamo addetti alla stalla e sellai
che creano la sella ed il basto prsonalizzati sia per il
cavallo,
non esistono selle standard qui, che per il cavaliere. Così
briglie di cuoio, cavezza e pettorale solo per dirti cose che consoci
ma producono anche qualsiasi cosa in pelle come cinture, borse,
portafogli, accessori vari.... E realizzano anche gli
accessori e addobbi vari per i cavalli nelle cerimonie e feste. Abbiamo
anche i Carrettieri,i camionisti dei tempi passati se le distanze onn
sono lunghe e non si deve prendere strada o autostrada. Infatti abbiamo
per varie destinazioni, le ippovie, sai? Solo a cavallo o pattini o
biciclette e la gente nei posti vicini lo sa. Abbiamo pure
artisti, una piccola scuola o conservatorio di musica, dove
cè
pure lo zampognaro che le piace tanto. Così danza,
specialisti
di varie materie scientifiche e storiche e tanto altro. Insomma, qui
tocchiamo davvero ogni mestiere e tipologia di lavoro,
dall'intellettuale, al militare, all'artigiano, per finire in semplice
coltivatore o pastore. E tutti possono provare per un tot di tempo
qualsiasi mestiere e magari scoprirsi gioielliere o orologiaio, a
proposito, ci sono pure questi! ma provano senza pressioni o altro e
decidono. Alcuni lo fanno nei tempi liberi, altri solo questo lasciando
anche il ruolo di militari e via dicendo. Quii ognuno per davvero
può trovare il suo posto, il suo ruolo, il suo ambiente...
Ma
per
questa cosietà molte di queste figure non valgono per
niente,
per noi si. Abbiamo anche
i caramellai, cioccolatai e addetti a dolci e simili..." continul Jd
finchè Alaric non si intromise come canticchiando
"Dove trovi il comandante se non dove dovrebbe? Nel laboratorio
pasticceria o in cucina... lei va dove vuole i lsuo stomaco.
Dove
cè cibo, cè Kianta. Lei ordina e ammonisce,
alimentata e
spinta dalla sua indole vendicativa, arruffapopoli, e buonista per
forza. Protettrice dei deboli a modo suo, la spezzatrice di teste. Lei
sa annoiare in almeno tre lingue e la gente, come fu per Beppo,
non è che la prendono per strega e cercano di accopparla..."
"Alaric, non dovevi fare mutismo?" intervenne Jd a fermare gli
sproloqui dell'amico
"Mutismo! Io! Certo, mi
muto ma
ricordiamo di certe volte, invece di elogiarla tanto, come si
è
visto dai volantini con la mia
faccia e zoom sui miei capelli, che li portavo più lunghi,
con
la scritta . hai ragione,
non
è mai lei...Ed
è quella che trova goldern retriver e labrador stupidi e
pozzi
senza fondo e non idonei qui, perchè divorano tutto e
mangiano come aspirapolvere,
mentre gl ialtri cani mangiano in modo normale e senza ansia da
carestia da fame.E sono da considerare. Seocndo me
è solo che sono solo troppo simili
a lei e teme di avere concorrenti..."
"Ok, a parte le stronzate, qualè il nocciolo della cosa? Mi
sono perso..."
sbottò Gask, frenando il litigio tra i due, stando sempre
con le
braccia incrociate-
"... Doveri e impegni.
Correttezza e
buonsenso..." disse Lubo come tra sè " E con queste
possibilità, nascquero anche doveri e impegni, che la gente
iniziò a non amare e volere..."
"Si, tutti la odiamo e
vorremmo
vederla volare già da un aereo senza paracadute...Hai notato
come la mattina cè un tipo di... levata particolare, vero?"
cbiese Alaric, facendo diventare tutto il discorso un casino.
"Intendi i ragazzi che fanno il giro alle prime luci,
bussando alle
finestre?" chiese Gask "E poi la chiamata con la tromba? E per finire
quelli che ti
vengono a chiamare a calci dentro la stanza? Eccome, Milan ha insistito
perchè avessi una camera come Capitano, ma prima stavo con
altri
ragazzi. E ho avuto questi... dolci risvegli. Non mi svegliavo
così presto da... anni!"
"Quella è stata una delle conseguenze della notte del black
out." disse Jd facendo cenno col capo per confermare la cosa "Non so a
che ora ti alzassi prima, ma adesso la sveglia è alle
quattro di
mattina per i giorni di addestramento e allenamento
intensivo, e
normalmente alle cinque e mezza. I primi giorni quella persona vide
gente scomposta che si muoveva come zombie a momenti diversi.
Cèra la chiamata all'adunata, ma era un pò
dopo... alle
sette..."
"Aspetta! Siete passati dalle sette di mattina, ale quattro o cinque e
mezza? Davvero?" stupito, Gask osservò basito Lubo e Jd.
"davvero non avete avuto problemi ad alzarvi?"
"Il problema non era questo, chi già per il suo
passato lo aveva fatto e non aveva problemi, gli altri..."
"La verità è che i giovani di oggi non sanno
alzarsi la
mattina presto, perchè gridan che la notte
è giovane e
vogliono andare a letto alla stessa ora di quando devono alzarsi. Prima
si presentano per l'anno o due di leva volontaria, per poi pentirsi
delle regole e l'alzarsi presto!" sbuffò Alaric troncando
cosa
Jd stava dicendo.
pensò negativamente Jd, vedendo la faccia
di
bronzo dell'altro che vantava chissà cosa lagnandosi degli
altri, e poi faceva peggio. Per non parlare di di quando sta con le
donne, continuò nella testa disgustato.
"Lo sai che stai offendendo gente poco più più
piccola di
te, vero? Qualche anno non ti fanno un quarantenne o un sessantenne..."
scuotendo la testa disperato "molti di noi, tranne i nuovi, sono
abituati, anche per il tipo di addestramento. Il problema è
come!"
"E direi. Prima di sbattono quel coso sulle finestre che sembra stia
per cadere la casa, poi ti strombettano alla porta, e pure
hanno la
facoltà di prenderti di peso e buttarti fuori dalla porta o
bagno, non importa dove sei, se ritardi. E' da malati!"
"Alaric! Sai che in qualunque..."
"Si, si, che tutti i militari devono alzarsi al suono della trombetta.
Ma così ti viene l'ansia!"
"Scusate ma quale sarebbe il problema..." ripetò confuso
Gask
"Adesso mi sveglio prestissimo pure, senza bisogno di essere
chiamato..."
"Il problema..."
iniziò Jd,
parecchio a disagio nel dire costava
per rivelare "non è l'orario o il come. Come qualcuno
continua a
suggerire!" guardando male Alaric con un tono da rimprovero "ma il
fatto che Kianta su certe cose è intransigente. Il motivo
dell'accanimento nela chiamata è che da quando ha permesso
il
teatro, l'angolo delle gradinate che qui chiamano in mille modi, lascia
perder dirli tutti, e le varie attività ricreative... le
cose
sono un pò sfuggite di mano. Colpa degli uomini, ovviamente.
Kianta ha sempre la tendenza di
sparire la sera, anche senza la cena nella mensa, e quindi... i ragazzi
fanno sempre cosa vogliono, pensando che lei magicamente sparica e
possono tirare un sospiro dalle regole. Ma già lo sai, visto
che
ti sei
integrato tanto" sorridendogli divertito, guardandolo.
"... mi invitano a bere, guardare film e altro, parlare..." si
giustificò lui
"Tranquillo, lo fanno tutti ormai. Ma questo significa che passano
più ore a divertirsi e fare casino che andare a letto
all'orario
giusto. E poi sono zombie, la mattina..." a disagio "E quindi ha
minacciato più volte di abolirli la sera. Ma poi
cambia idea..."
"L'ho sempre detto, lunatica da far paura..:" sputacchiò
Alaric, infastidito
"perchè...!" continuò Jd, guardando male l'amico
"perchè quelli sono progetti vitali per la salute
psicofisica
degli uomini. Sono attività che anche Lia aveva previsto
come...
aiuto. Toglierli significa perdere molto"
"In che senso" chiese un turbato Gask, che non capiva a cosa si rifesse
"ma cosa deve capire lui. Un egoista, ottuso, testa di capra che ha gli
stessi problemi degli altri... ma di cosa parliamo" urlò
Alaric,
indicando con una mano aperta Gask, per poi girare di nuovo la sedia,
dandogli la schiena
"Esattamente, quale sarebbe il problema? Perchè oggi
è
successa quella cosa? Davvero lei fa quello? Voglio dire, quella volta
che è venuta dal Capo... Ha, insomma... ma non credevo...."
"Non so cosa è accaduto, testardamente è andata
da sola.
So solo che era stata obbligata da Milan. Ma posso dirti che non lo fa
sempre..."
"Solo quando ci sono persone che odia. Se le ha davanti, si limita a
volerle bruciare o far loro del male, senza ucciderle. Ma sono solo
pensieri, soprauttto se... deve contenersi per seguire i piani. ma se
perde la pazienza come oggi, allora si. Lo fa. Si sfoga e e agisce
anche per conto delle vittime di quella gente. E oggi si è
limitata..." continuò Lubo tranquillo, sovrapponendosi a Jd.
Gask si stupì di più, incapace di dire o fare
niente. Alaric rise di gusto, mentre Jd si grattò la testa.
"Tu l'hai vista, quel giorno che hai combinato quel casino. Sei qui da
più di una settimana, ma...."
"NON HAI ANCORA VISTO NIENTE!" urlò Alaric, sempre dando le
spalle, dando pugnetti al tavolo vicino
"E quindi..:" iniziò Gask, tentennando, finchè
Alaric non intervenne di nuovo
"Cè tanto che non sai. Hai solo sgrattato la punta
dell'iceberg.
Siamo messi bene se sono Lei e Milan a voler cambiare il mondo..."
scuotendo la nuca, perchè non si era ancora girato. Ogni
tanto
in base a come si muoveva, si vedva il naso gobbuto e lungo.
"Ma... tu non sei un seguace fedele di Milan?" domandò
stupito Gask
""Certo, sempre!!" disse stizzito l'uomo "Ma so anche io che ha
tendenze infantili, narcisistiche e pretenziose..."
"Ed è stato largo.." sussurrò Jd più
che a se
stesso che agli altri, che però sentirono e la sua
espressione
era... mezzo da disperato e mezzo da rassegnato
"Non capisco. Milan mi è sembrato un pò troppo
preso da certe cose, sopratutto su se stesso ma..."
"Forse per l'amicizia che vi lega, hai visto altro. Ma... diciamo che
ha tendenze come ha detto lui, parecchio... come posso dire..."
tornando a grattarsi la testa "...ama il classico, diciamo
così,
è incline a volere tutto ciò che gli piace. Anche
ammucchiare a guazzabuglio le cose perchè le vuole anche
lui. E'
capitato così prima di..." fermandosi per non dire altro.
Alaric fece un verso animalesco buttando le testa indietro comea
disagio e Lubo voltò il capo dall'altra parte. Sembrava che
stessero parlado di qualcosa o qualcuno che però li metteva
in
difficoltà nel continuare.
"Cosa" chiese Gask dopo un pò
"Diciamo solo che Mlan non è capace di gestire niente, a
meno
che non sia il suo lavoro. Come dirigente delle risorse umane ok... ma
come per se stesso, ha bisogno di qualcuno che gli sistemi le cose e le
gestisca. Si era affidato a noi, ma..."
"NOn ce ne fregava niente, diciamocelo. Ci siamo basati sulle routine
che conoscevamo prima e le avevamo applicate, abitudine. Basta e
avanza! Poi arriva quella... quella!!..." minando un appallottolare
qualcosa tra le mani con ira "e lui si gasa e decide che tutto va
cambiato. Che è giusto romperci le palle con regole,
obblighi,
doveri, aaahhhh!!" sbattendo un pugno sul tavolo vicino.
Non è molto contento della gestione attuale" riassunse Lubo,
con un ghigno cattivo
"ma piangeva poco fa.. lo faceva per il dispiacere?"
Jd si congelò
di colpo alla
domanda di Gask, Lubo rise come se fosse divertente e Alaric
girò la testa con un'espressione contrariata, fulminando
Gask per la domanda.
"No, piangevo per cosa è capace quella disgrazia con le
zampe.
Quella ruspa divoratrice. Quel labrador con la faccia da
stronza.
Quella..."
"Come mai questo astio?"
"Perchè quei due sono simili, stesse teste, e quindi vanno
in
conflitto. Solo che uno è egoista e menefreghista, l'altra
il
contrario. E quindi se una deicde una cosa per tutti, che
però
prevede divieti o permessi stabiliti, lui non lo accetta. Voleva la
vecchia vita..."
"Andava benissimo! Tutto
perfetto!
Arriva lei e non è possibile
usare i sottoposti per fargli fare cosa dovevi fare tu. A che serve
essere un superiore che devi sbatterti tu... ah....Ha fatto paura
a tutti e non posso più..."
"Non può più schiavizzare nessuno. L'ultima volta
con i
newbies, lei è intervenuta urlando nelle docce degli uomini
e si
è portata i novellini, che erano stati messi a
pulire e
sistemare. Questo ovviamente all'inizio diciamo, ma la cosa
è
girata e ora tutti, nuovi e vecchi che non avevano le palle di farsi
valere, ora lo fanno. Niente nonnismo, niente soprusi, nessuno che
agisce oltre una certa soglia..."
"Oh, sveglia! Sai
perchè non
lo fanno?!? Perchè hanno la
fifa di quale dannato metodo di punizione si inventa! Quella volta le
pietre, l'altra imparare a riconoscere le erbe, quell'altra
ha
messo un collare con la chiave a quel povero disgraziato di
Dougal e l'ha legato al Toro. TORO! E sai perchè?" guardando
Gask voltandosi sulla sedia, mettendosi a cavalcioni
"...perchè
quando era stato mandato per punizione a fare un pò di
fatica e
ragionare su cosa aveva fatto, ha picchiavo le mucche perchè
non
l oascoltavano per tornare nella stalla. E vivendoci vicino, secondo
quella pazza furiosa, e vedendosi addosso come toro lui stesso il
trattamento di un altro che doveva badargli, capiva cosa significava
fare del male alle
creature, e solo perchè tu urli e basta. Alla Fattoria hanno
canti
finlandesi, si... canti finlandesi per richiamare lle vacche e le
addestrano perchè capiscano cosa fare. Ma lui non sapeva
fare
nulla, capirai... altro che canti, quando ci ha provato sembrava
un pinguino, li hai sentiti i pinguini quando sbraitano?"
sghignazzando "e così aveva preso un rametto sottile e le
spingeva o le colpiva. E all'isterica non piaceva, affatto. , sbraitava!... come per i
cavalli
basta spingerli con un gomito o mano, diceva. E così ha
trovato
il modo di disagiare quel poveraccio. Per non parlare di quando ha
mandato Jeshaia con un lanciafiamme a togliere la neve dai
camminamenti..." scuotendo la testa, schifato, pensando alla scena
mentre quell'uomo, solo, cercava di togliere la neve con indosso un
lanciafiamme pesante, e doveva tirarsi pure un carrellino con
le
bombole, per pulire la sezioni acciottolate o lastricate dell'esterno.
"Come, scusa?!" domando Gask con gli occhi sbarrati.
Si voltò e vide che Jd teneva le labbra tirate cercando di
non
ridere, stava pensando alla situazione, mentre Lubo non era riuscito e
se la rise, divertito.
"Ce ne sono state di epiche, ma mai quella delle zanzare. Quella era...
era.." ridendo, non riuscendo a fermarsi, trascinando anche Jd che
esplose, dopo aver cercato di non farlo.
"Quali zanzare?"
"Lei ha finanziato alcune aziende americane per l'allevamento e la
vendita di zanzare sterilizzate, ossia che non possono procreare..."
cercando di calmarsi mentre parlava "Lei le odia, insieme ai gatti, e
così come punizione ha acqusitato un stock di certi
attrezzi..."
ma non riuscì a finire perchè scoppiò
di nuovo a
ridere
perfino Alaric non era riuscito e non poteva fermare le risate.
Dovevano avere a mente proprio, quelle scene.
"Una volta si è arrabbiata perchè gli uomini
continuavano
a fare casini, rovinando muri, aiuole, le zone di paesaggistica,
sporcando... oltre tutto il resto che combinavano" ma Alaric
sovrastò Jd.
"E basta fare le bibbie ame, eh?! Quella squilibrata si è
incazzata
perchè non vuole che si danneggi niente, non è
corretto
perchè dice che è una sorta di casa di tutti.
Ogni cosa ha
un valore e quindi non deve essere rovinata, danneggia e via dicendo.
Così o te le fa pagare per risistemarle, o riparare da te o
pure e
strofinare in base a cosa hai fatto o peggio ancora, si inventa
punizioni da fuori di testa. Da TSO! E quella volta ha comprato mille,
mille!... racchette elettriche anti zanzare e siccome le odia ed era
estate, ha avuto l'idea di armare tutti quelli coinvolti,
anche con due
a testa, e dovevano colpire più zanzare possibili
e riflettere
nel mentre, a cosa avevano fatto. Diceva che per capire il
danno,
eliminavano altre cose dannose e capivano le conseguenze. Logica..."
"Sai che aveva un senso!"
"Quello che credi. ma la scena... cazzo!" passandosi una manosulla
faccia "quella scena era surreale. Decine di uomini, militari, con due
racchette a testa alla volta che avevano assegnata una zona e dovevano
fare come forsennati con quei cosi per eliminarle. Sembravano degli
stupratori schizzoidi... urlava. Quando
la
disgrazia è lei... e sai lei che faceva?" chiese a Gask
sporgendosi in avanti sulla sedia, con rabbia "lei era sistemata su una
sdraio di legno a bere qualcosa, leggendo, mentre osservava come una
suocera acida quei disgraziati che parevano con problemi motiri e
urlava se notava, da
dove era, quelle sanguisughe con le ali che gli svolazzano intorno. E
volev apure contati icadaveri!
Apriti cielo se vedev vicino a sè una... poi
chissà
comè, le zanzare la attaccano come attirate dal miele.
Pensavo
fosse acida e velenosa pure nel sangue, ma quelle la cercano come
disperate...."
"Cioè, è quel tipo di persona che attirano le
zanzare?"
"Si, ecco perchè ha ideato quella cosa. Odia che venga
toccata
anche da loro e peggio se la pungono. Perchè è
così bianca e la pelle è così
sensibile che le
vengono ponfi grossi come... come... non lo so. Ma sono enormi. E il
suo umore peggiora!" disse Jd
"ok, ma quindi..." chiese di nuovo Gask "ha fatto cacciare a quegli
uomini le zanzare, con delle racchette elettriche per
punizione, per..."
cercando di capire il senso
"per far capire loro che
come le
zanzare erano un danno agli altri..." disse Lubo, non cancellando
quell'aria di stranimento da gask.
"a volte..." iniziò Jd, incapace sembrava di trovare le
parole
adatte "...diciamo che considera le punizioni un modo per portare la
gente a riflettere su cosa hanno fatto. Per lei le punizioni corporali
sono solo un peggioramento, non insegnano e non portano a comprendere.
Incrementano solo l'odio, danneggiano la persona e rovinano tutto
quanto... per questo decide di dare lavori fisici e mentali e... quello
era questo..!" alzando le spalle e la braccia come a dire che non
cèra altro da dire.
"E cosa hanno imparato?"
"Devo dirti..." gli
rispose Lubo
"anche io pensavo che non servissero a
niente, ma gli uomini metnre lavorano, se sono più d'uno che
hanno fatto cazzate, parlano, discutono e di confrontano nel mentre.
Più volte lei ha detto che il dialogo e i confronti tra le
persone sono importanti, nel Teatro, fa lavorare gli psicologi con gli
uomini perchè facciano uscire ciò che hanno
dentro
cposì che gli altri lo vedano e sentano e loro stessi
comprendono il dolore, problemi e disagio degli altri. Pare contorto ma
no nlo è... e le punizioni hanno una loro logica.... E da
quando
ha imposto a tutti di consegnare
un oggetto importante ad un altro scelto a caso dalla boccia,
prendendone uno a sua volta, perchè siano conservati e
trattati
bene come fossero propri capendone il vlaore, sembra che l'idea sia
andata in porto. Anche lei che sporcava la
notte le cose, in vari modi, perchè
trovassero al
mattino gli
ambienti mal ridotti, ha portato a risultati..."
"Aspetta..." chiese Gask stringendosi la radice del naso con le dita,
restando in quella posizione "mi stai dicendo che ha fatto scambiare
oggetti importanti tra gli uomini, a caso, imponendo di occuparsene
come se fosse loro, se ho capito bene, e già che
cèra ha
fatto cose lei perchè trovassero gli ambienti..."
"...come li trattavano
loro, magari
sapendo cosa odiavano e
facendogliela trovare, perchè comprendessero che vivendo in
comune, era necessario aver cura dello Chateau su molte cose. E gli
oggeti era un modo per capire in un altro senso l'empatia, m'importanza
delle cose, del valore...E,
ancora, portandoli a capire che pulire e rendendo gli ambienti
ospitali, stavano loro meglio..."
"JD! Ma davvero credi a queste cagate???" sbottò Alaric "io
so e
ribadisco che fanno i bravi solo per evitare le sparate di quella
pazzoide. Si stava bene anche prima, come trattavamo le cose e se
qualcosa non andava si cambiava... ora si aggiusta..." facendo il verso
con l'ultima parte di Kianta
Lubo guardò Jd, che mostrava chiaramente di non condividere
quel modo di pensare.
"lascia stare. La odia e fa di tutto per andarle contro, in qualunque
modo. Anche a lui piace come si vive ora, si sta molto meglio e a me
piace. Direi che invece è solo invidioso di..."
"Io non sono invidioso! Trovo tutto quello che fa da malati di pulito e
da pazzi con problemi seri. Prima andava così
bene!"
pensò Jd,
contrariato.
"E Milan? Gli va bene? Lo permette?" chiese Gask per fermare la lite
"Milan si diverte. Adora
da pazzi
vedere come si comporta Kianta in base alle situazioni. Dice che
vederla è come uno studio e una commedia insieme. E che non
ha
trovato altre persone come lei che gli fanno quell'effetto.
All'inizio anche lui non era convinto, abbiamo
vissuto sotto le armi conoscendo bene comè la vita
lì.
Qui è molto, molto diverso e quando si è reso
conto che
alla fine le cose andavano come non credevamo, lascia fare. Anche se
sembrano..."
"PAZZIA"
"...assurdi..." terminò Jd, stanco di Alaric "le cose
sono...
come le conosci adesso. Molto diverso, vero? E Milan ha
pensato che si
poteva fare anche con il Progetto. E così... eccoci!"
"E perchè sembravate sull'orlo del terrore quando lei ha
agito in quel modo?"
Di nuovo,s embrava che a quei tre si mozzasse il respiro, sembravano
sudare freddo.
"Diciamo che temiamo capiti qualcosa che non ci piace?" disse Jd, non
guardandolo.
"Cioè?"
"Senti, altro pazzo malato" disse Alaric puntandogli il dito contro, e
Gask aggrottò le sopracciglia "spero di no, ma un giorno
capirai.
Non fare altre domande, MAI. Dimentica. Non è successo
niente!A meno che non accada, lascia stare"
"Io invece..."
"Ascolta. Puoi piacere a Milan come un fratello, quanto ti
pare. Resti
sempre il tipo di cui tutti parlano e un pazzo scatenato anche tu. E
sai perchè lei non ti ha mai messo in punizione? non ti ha
mai
fatto fare cose fuori di testa? per MIlan. Se no nera per lui
lascia stare cosa si
inventava per te. Sicuro ti avrebbe fatto fare la fine dei monaci russi"
"Perchè, che fanno i monaci russi?" chiese Gask curioso,
vedendo però loro a disagio, ancora.
"Cosa fanno?" continuò Alaric, beffardo "Quei tizi fino a un
secolo fa, avevano la malsana pratica di passare la loro vita, dopo
aver preso i voti, sotterrati nella terra fino al collo nelle cripte in
loculi a
loro destinati, lasciando tutto ciò che erano a Dio.
Pregavano e
passavano la vita, anni, sotterrati fino al collo, con solo la testa
fuori, patendo freddo, caldo, qualsiasi cosa. Si facevano imboccare
della minestra schifosa e dell'acqua, quando qualche novizio
scendeva da
loro e il resto era... questo. L'odio che lei prova per quelli come te,
anche se non è vero ma è testa dura,
perchè l'ho
capito quello che sei, è così grande, anche dopo
cosa hai
combinato, che ti farebbe fare quella fine. Lo so, ti avrebbe
sotterrato fino al collo da qualche parte e ti avrebbe fare qualche
giorno o settimana in quel modo, guardandoti dall'altro,
proprio sopra
il tuo corpo coperto dalla terra, con quell'espressione di disprezzo
che le esce da tutti pori. E sarebbe rimasta là, a guardarti
in
piedi, anche seduta, su di te in pratica, a guardarti negli occhi
mostrando tutto il suo repertorio di denigrazione e sopprusi che
può farti. Per darti quello che lei pensa meriti, sfoderando
la
sua sufficienza per..."
"Si, si. IN pratica
Alaric vuole dire
che se fosse stato per Kianta,
avresti provato l'esperienza di quei monaci, senza la Chiamata. E ti
avrebbe guardato finchè non decideva che era abbastanza."
rise
Lubo. Gask non capiva se rideva per la cosa assurda o per i l fatto che
l'avrebbe messo in pratica realmente.
"ma... siete seri o cosa?" guardandoli uno per uno stupefatto.
"No, Gask" continuò Lubo "per una volta quello che Alaric ha
detto è vero!"
"Cioè avrebbe... ma dai! Divertente questa! E a quanti lo
avrebbe fatto?" ridacchiando.
Ma smise di farlo quando vide le loro facce, prima si osservavano
tra loro con gli occhi e poi guardando altrove. Dopo che Gask si
ammutolì, lo fece il gurppetto intero, mentre solo quache
raschiamento di gola volava per la stanza, e domande inespresse
che lui voleva fare, rimasero nella sua testa.
"Ehm.. mi spiegate cosa
cè da ridere su alcune cose che avete detto? Non
sembravano..."
jd guardò
gask attentamente,
lanciò un'occhiata che Lubo che scattò a ridere
di nuovo,
voltando il capo. Cercando di celare una risata anche lui disse una
cosa.
"Parliamo ovviamente
delle punizioni
e simili... Comunque, semplice. Li abbiamo vissuti. In terza persona ma
in quei momenti. E' molto, molto diverso. Ecco perchè..."
"Davvero è il suo cavallo?" domandò Gask
appoggiato con i
le braccia alla staccionata non grezza, che recintava la zona
libera per
i cavalli.
Seppur un ampio spazio, si erano avvicinati e brucavano, giocavano e
saltellavano vicino lui e Jd, che aveva raggiunto.
"Eh, si. Bello vero?"
"Non avevo mai visto un cavallo come quello. Dove vivevo da ragazzo si
usavano, per questo non ho avuto problemi, dovevo solo ricordarmi come
si faceva, ma i cavalli erano... diversi"
"No, ti prego. NOn dire più che dovevi ricordarti come si
faceva. Non se cè Kianta in giro" voltandosi anche di busto
in
tutte le direzioni, per controllare che non giungesse a tradimento su o
con Warden al fianco. Sembrava disperato o preoccupato.
"Parli della storia del trattare bene gli animali? A me avevano
insegnato così..."
"E sbagliavi! Non per colpa tua, ma il tuo assetto era totlmente
sbagliato e danneggiava il cavallo, e tiravi le redini come
un dannato,
colpendo le barre e non le convessure labiali. I danni che i cavalli
accumulano li danneggiano. Se quelle volte si è incazzata
con
te, per come è e la conosco, non era per te come tu
persona, ma come ti comportavi a cavallo. Non cè peggio di
un
cavaliere che fa del male a un animale, anche non sapendo di farlo.
Come per le leggi di un paese, l'ignoranza non ti mette al sicuro da un
rimprovero. Sempre meglio lei incazzata però di Milan o
Dorde...
E Kianta continua a sfidarli...mpfh"
"In che senso"
Jd prese dalle tasche un pacchetto rettangolare fatto a mano con del
cartone particolare, che fabbricavano, e prese una
sigaretta, portandola
sulle labbra. ne offrì una anche a Gask, ma questi non
accettò.
"Non è una sigaretta normale... non è nemmo
rollata con
erba... hai capito quale!"gli disse, guardandolo negli occhi
"Ma allora che sono? Droghe?"
"Mh..." mormorò lui come pensandoci, accendendola "un tempo
molte spezie erano identificate come droghe. Poi il nome venne
dato a certe sostanze capaci di dare.. certi effetti..." disse per
poi aspirare e trannere un minuto. Espirò "sono
così
abituato a usarle che ormai mentalmente, conto un minuto
preciso. Secondo le regole dell'utilizzo. Come
mi ha insegnato Lia, milleuno... milledue... e sei più
preciso!"
mormorò, quasi come stesse riflettendo mentre osserva il
fumo.
"Chi? Davvero funziona fare così?"
Jd si riscosse sentendo il nome, poi voltò il viso
guardando i cavalli "Una persona... è da lei se so che prima
<droga> era un termine ben diverso. Ammetto che
è stato
interessante la Lezione sui commerci, l'uso e la considerazione sulle
spezie e droghe, la via della seta... Comunque queste non sono
sigarette
normali o rollate alla furbetta. Sono diverse..."
"E cosa cè dentro? Se ho capito non cè droga"
"Oh, no! Lei..." corrugando la fronte, aveva capito di aver parlato di
nuovo troppo "una persona aveva chiesto di non utilizzare sigarette
normali, quelle furbette e droghe varie. Non le amava,
perchè
per suoi problemi voleva la mente lucida. Diceva sempre che voleva
provare e capire quando e se provava al cento per cento, e offuscando
il cervello non poteva accadere. Provava vero disgusto per chi usava
droghe ed erbe particolari per sballarsi. La gente lo faceva per
togliersi in genere i pensieri brutti e divertirsi, secondo loro, ma in
verità lei diceva che solamente spegnevano il cervello nel
modo
sbagliato. Cancellavano ciò che potevano provare senza
veramnete
divertirsi per poco temo, per ripiombare nella relatà come
caduti di
faccia a terra...e. perchè non ricordavano in quel tempo!
Per lei i
ricordi erano
importanti, definivano la persona e cosa si portava nella tomba. Diceva
smepre che avesse avuto...." sospirando forte "se avesse avuti bei
ricordi, sarebbe morta col sorriso sulle labbra, nonostante tutto. Ma
non ne aveva. E odiava chi cancellava dalla sua mente e vita ricordi e
memorie, usando le droghe o fotografando e basta. Diceva
sempre che non si vive di ricordi, ma coni
ricordi. E con le droghe, chi ricorda cosa ha fatto? Anche
ubriacandosi, ovvio. E secondo studi che lei ha fatto rifare a quelli
di David, chi fa solo foto senza godersi davvero i momenti,
non
ricorda
nulla. I risultati parlavano chiaro. Più foto si fanno senza
osservare, guardare, far lavorare il proprio lato critico, non si aveva
in
memoria niente di quello che cèra nelle stanze che avevano
preparato e usato per il test. E lei non la prese bene. Era diversa, la
sua mente stava sempre in fuorigiri, pensava, pensava, guardava le cose
per imprimersele nella mente e ragionare. Era fatta così!
Diceva
sempre che i soldi e le carriere si possono guadagnare, ma i ricordi e
i momenti, quelli no! E già odiav aquando beveva
quel suo
vino
preferito, quello rosso frizzante che le piaceva tanto. Le
piaceva, ma
si dava una regolata per come poi sentiva se stessa e la
testa,
poi. Oh lei poteva reggerlo l'alcool, ma... Non
le piaceva il senso di ebrezza che dava l'alcool e non le piaceva
ancora di più chi usava quello, come per droghe ed erbe, per
andare fuori di testa e non pensare, uscire con la metne dalla
realtà che non gli paiceva. Lei lo faceva in un modo...
particolare. E non capiva come la gente non potesse fare lo stesso. Io
cambio piano e loro non possono? Milan la chiamava... dissociazione.
Si, dissociazione... con la dissociazione Lia si rifugia altrove, un
mondo diverso e
completo,quanto lo sarebbe lei, e quello che accade lì a
volte
la
consola. memorie che avrebbe dovuto avere in questa realtà.
Un
luogo di un altro piano o realtà alternativa, dove almeno
lei..." parecchio corruciato e meditabondo.
"così la
dissociazione?" facendolo tornare alla discussione
"Una realtà
alternativa dove
si andava... con
la mente. Mondi così reali come il dolore, dove si
può
scappare solo volendolo. COn la musica o meno. Livelli, livelli di
realtà alternative da sovrapporre per scappare. Essere e
diventare. Avere qualcuno vicino almeno là...Ma quelli
comunque
erano
ricordi, sensazioni addirittura, che lei teneva e le restavano. Alcool
e
droghe non possono, diceva. E vedeva come lagente si riduceva,
assumendoli"
"E' per questo che ci sono ma con rigore? Ho notato che girano ma..."
"Perchè lei aveva dato a tutti quanti motivi, e aveva creato
le
Lezioni e faceva parlare in modo giusto chi incaricava. Uno degli
elementi del dialogo, diceva, è il tono. Il tono giusto dice
tutto, con quello sbagliato, sbagli tutto. E non riesci a
dire nulla. Il
tono è la differenza. E cosa dai in sostituzione. Ecco
perchè il teatro e tutto il resto. Aveva dannatamente
ragione!
Una persona comune che parlava, perchè sapeva
dalle sue
esperienze e aveva ragione, più degli psicologi e
specialisti
che avevamo. E queste cose che abbiamo adesso... come le possiamo
chiamare? Il risultato del senso o motivo di vivere? Un dono oltre
quello naturale? Trovare il dono, diceva sempre. E metterlo in pratica.
Lo scopo è quello di trovarlo, viverlo e se si vuole,
donarlo. E
nè la dissociazione e ne le droghe o alcool avranno
più
senso!"
"ma di chi parli?"
"Nulla...volevo solo dire che quello che sto fumando è il
metodo
nuovo di.. sfogarsi? Le sigarette alla fine, cosa sono? Una
sorta di
vizio che ci scaccia il nervoso, per l'atto in se di portare alla
bocca, tirare e sentire il fumo dentro di noi, per cacciarlo fuori.
Come se si cacciasse via la melma nera da dentro che ci rovina. Lo
dicev asempre. Ma si danneggia solo se stessi,
così... e quando
nei nostri laboratoires sono uscite queste, Lia le ha letteralmente
regalate come prova a tutti. Ed eccoci... hanno creato queste, che
sembrano in tutto sigarette vere, ma sono fatte di resine o
incensi come
vuoi chiamarle e vitamine, fatte a pasta. Non mi chiedere il
procedimento, ma sono sicuri. A quella persona piacevano
tantissimo gli
incensi, sia di resine che di erbe, perchè il fumo che
producevano era pure salutare. Ed ecco quindi una sigaretta salutare e
poi ci sono quelle chiamate ad eareosol. Una sorta di
sigaretta fredda che permette di inalare i prodotti liquidi,
vitamine ma anche altro, attraverso una sorta di areosol sicuro. Senza
sostanze nocive ma sicure e prodotto dalla nostra Fattoria. E'
quindi.... una sigaretta medica, che fornisce vitamine essenziali
per la cura, ce ne sono vari tipi, e poi ci sono quelle d'aiuto, dalle
energizzanti con caffeina alle rilassanti , anche per dormire.
Cè gente che non ama le gocce da prendere, sai... o quelli
che
non sono in grado perchè hanno il sneso di vomitare, le
pillole.
Ecco quindi come noi risolviamo, e rilassa. Ma è un
palliativo,
diciamo, quando tutto ciò che ha proposto non andavano o
avevano
bisogno di qualcosa..."
"E tu? Di cosa hai bisogno per fumare?"
"In verità non lo so. Tante cose e nulla in particolare. Una
volta fumavo, non tanto, qualche sigaretta al giorno, poi lei
arrivò pure a picchiarmi le mani quando mi vedeva con quelle
fra
le dita, o solo i pacchetti. Poi arrivarono quelle sigarette, io avevo
diciamo cercato di smettere, dopo che fece portare una serie di veri,
ripeto veri, polmoni umani affetti dal risultato del tabagismo. Vedere
realmente davanti a te una serie di polmoni di persone che erano vive,
e poi morte con quello dentro ha fatto il suo... effetto. Molti hanno
smesso e hanno avuto non incubi, ma temevano di sapere come
fossero i
loro, dentro. E' stato un brusco avviso, ma ha funzionato. Ma la mente
aveva bisogno, come zuccheri e piacere, di qualcosa che gli
assomigliasse, quindi l'idea delle sigarette salutari è
andata.
"e da dove li ha presi i polmoni veri?"
Jd per un attimo sembrava ancora lontano, con gli occhi come se
ricordasse anche dopo aver parlato, poi fece una smorfia per non ridere
e si voltò verso Gask, tenendo la sigaretta fumante in
basso,
appollaiandosi di piùsulla staccionata abbassandosi con
busto.
"Da cadaveri, da dove secondo te? E prima che inizi a pensare che abbia
fatto chissà cosa, no. Almeno, non in quel caso..." disse
con
convinzione ma cera qualcosa di velato, che sembrava voler
scacciare con
quel prolungamento di una frase come se non volesse lasciarla a
metà "comunque lei è in contatto con
università e
centri di ricerca, che ricevono i corpi di persone che hanno
lasciato
nel testamento il desiderio di donare il proprio corpo alla scienza. O
semplicemente viene chiesto alle famiglie se vogliono donare gli
organi,
e prelevano tutti quelli che possono per mandarli a noi, per le
Lezioni. Forse non vi hai mai assistito, ma quando sono dispobili,
lei da un contributo per le ricerche che fanno e li porta
qui, perchè siano mostrati mentre un relatore parla. Vedere
certe cose ti cambia, davvero. Per poco fa, si. Era sul punto di pagare
e promettere aiuto ad alcune ragazze drogate, incinte,
perchè si
prestassero a mostrare dal vivo un parto nelle Lezioni. Un parto.
VERO!" disse lui come rianimato, ridendo "promettendo aiuto a loro e i
bambini, purchè non usassero più quello schifo.
Diciamo
che noi Capitani ci siamo impuntati parecchio per evitarlo. Non credo
che tu abbia mai visto un parto, anche solo in video..." con un disagio
come se avesse visto qualcosa che non andava visto.
"Che vuoi dire... lo ha fatto o no?" chiese Gask ridendo per la scena
"Non era felice del divieto che pure Milan le diede. Diciamo che lui
non sarebbe stato uno di quei padri che trovavi in sala parto, pronto a
vedere subito il figlio appena... uscito. Così lei si
incavolò, fece fare riprese molto, molto ravvicinate
mascherandolo come dicumentario e l fece vedere al alcuni gruppi che
seguivano le Lezioni, per il tema sulla sessualità!..."
chiudendo gli occhi un attimo "vuoi davvero sapere cosa è
successo?"
"... dalla tua faccia ora non sono più sicuro!"
"Mh..." passandosi il pollice sulle labbra come lontano ocn la mente,
con il mento sull'altro braccio "diciamo che abbiamo dovuto trovare
secchi per tutti, e quando non arrivavamo, pulire per bene il
pavimento. Sai cosa ha detto alla fine, quando li ha riuniti tutti di
nuovo per parlare? Che colpire, picchiare, uccidere perfino sembrava
facile e senza danni. Che per i militari, dopo il primo, gli altri
erano facili come cambiarsi gli slip. E... da quando cèra
lei e
poi Kianta, ora tutti si cambiano gl islip, usano le Lezioni
anche
sull'igiene personale come fosse la bibbia. Adesso come dicevano le
regole, mutande per la notte, mutande per il giorno, da cambiare
assolutamnete anche tre volte al giorno dopo gli impegni o se
chiaramente sudate. Ma cambiarle. Sai perchè dico questo?
Perchè nonostnate l'igiene sia importante,
cè gente che
usa un paio tutta la settimana, notti comprese, o un solo paio al
giorno, e se le rimette dopo la doccia, già usate. Con lei
queste cose sono cambiate, dopo che ha mostrato con i raggi UV con una
lampada costosa, cosa si annidava nei loro indumenti, usati o lavati,
ma male. Ho imparato la cosa anche io, mi è bastato cosa
abbiamo
visto..."
"Cioè?"
"Cioè... ha chiesto a due volontari di prendere degli slip,
magliette e calzini che lei aveva portato puliti, cambiarsi dietro un
paravento che si tiene lì per le Lezioni, se serve, e darli
a
due scienziati lì per quella Lezione. Loro hanno consegnato
gli
indumenti usati, e ricordo..:" scoppiando a ridere quasi sputacchiando
e poggiando la fronte sulle braccia sussultante per le risa "ricordo la
sua faccia quando vide le mutande con quella che chiamava la
<fiammata color mattone>, per non esser volgare. Avrebbe
voluto
strozzarli, lo so perchè si vedeva. Si teneva a distanza e
usava
telecamere apposite che proiettavano su schermi.
Gli scienziati hanno quindi preso gli indumenti e prima, dopo aver
spento le luci, mostrato cosa si notava con gli UV e dei liquidi che
spruzzavano sopra, per rivelare materiale biologico meno
visibile. E poi
hanno tagliato, e tenevano i guanti eh, dei ritagli e messo sotto un
microscopio con incorporata una cam, non so ocme funzionano ma lo avev
agià integrato. Ebbene, da quel momento anche io ho seguito
le
regole dell'igiene. La regola delle tre spugne, slip da cambiare in
certe circostanze e anche la notte, ossia slip diversi per la notte e
per il giorno. E anche per il bagno, fare e titare o meno lo
sciacquone, ma sempre prima di tirare l'acqua chiudere il coperchio
perchè cosa esce durante il lavaggio finisce ovunque. Hanno
fatto dimostrazioni anche di quello. Fu così che per tutti
il
bagno assunse una visione diversa" ridendo "ah, dimenticavo. Se esci
fuori dallo Chateau per varie cose, qunidi là
fuori,
mettiti sempre intimo nuovo senza segni di danni, tempo o altro. Non
rammendati o con vistosi segni di sbiadimento o sporco. Se succede
qualsiasi cosa, diceva Lia, se finisci in ambulanza o all'obitorio, non
è bello andarci con roba messa male. Anche se per lei aveva
un senso... E io ridevo all'inizio alle
sue battute, poi capì.. che no nerano battute. E facciamo
molte
cose che diceva. Ma quella del parto, tornando al discorso è
stato... descriverlo, come? Disse chiaramente che è facile,
come
i superficiali, basarsi sull'esterno e quindi vedere qualcosa di
distante e familiare. Che per gli uomini era bello e desiderato
quell'angolo delle donne epr i loro divertimenti, ma che loro stessi
nascendo hanno fatto qualcosa. Aveva mostrato i risultati a video di
come si erano sentiti, quanti gli stessi sintomi e quali no o altri.
Diciamo che venti persone a gruppo hanno sporcato quella stanza come
non immaginavo, sembrava un cazzo di lazzaretto quando sono
entrato,
perchè mi avevano chiamato per il danno. E Lia... lei era
là, seduta in fondo, contro il muro sul quale
cèra il
monitor, e li guardava tra l'impassibile e il disgusto, per chi sapeva
coglierlo. Li osservava, con le gambe accavallate, le braccia conserte
sul ginocchio,
sguardo come se vedesse degli idioti, mentre il medico specialista in
sessualità cercava di aiutare uno, ma gli altri
diciannove
vomitavano, si sentivano male, alcuni piangevano. Quel video era fatto
così bene che mancavano solo gli odori, e aveva fatti stare
male parecchi di loro. Non tutti, cèrano quelli che
guardavano
gli altri sgomenti e semrbavano pensare <ma, soggetto,
che
stai a fare, era così disturbante?>. Reagivano in
modo diverso o per loro natura non si
scandalizzavano. Ma sono stati male, davvero. E quel giorno, dopo
averli riuniti tutti di nuovo, e tremavano per sapere cosa
avrebbe
combinato, lei invece parlò. Solamente. E disse una cosa che
ricordo ancora. <Con quale facilità nelle vostre
carriere
prima dell'essere presi da Milan e durante, avete picchiato, ucciso,
ferito in vari modi. Per gli ordini, ma lo avete fatto. E come vi siete
sentiti? Cosa vi ha dato dentro
quello che vedevate e facevate? Eppure, per una semplice nascita, vi
siete sentiti male. Come mai, per quale motivo, gente come
voi, avvezza
alla violenza e a fare danni, hanno reazioni del genere alla vista...
della vita. Come la chiama la gente buonista, il miracolo della vita.
Che poi, il miracolo della vita vero e proprio avviene prima, lo avete
studiato cosa accade quando vi divertite dentro una donna e nesusno dei
due ha fatto qualcosa per evitare che accadesse. E poi si sviluppa, per
il miracolo di madre natura, la vita su questo pianeta, quel coso che
sarà vostro figlio per fare un esempio, e dovrà
poi
uscire. E dovrà poi distruggere in tutti sensi quella cosa
che
vi piace tanto, che finirà per semrbare il traforo
del monte
Bianco... sembra il foro lasciato da una siringa...a proposito, ecco
come appare...> e mise una, due foto del segno o il
buco che
lascia una siringa nella pelle, zommato tantissimo. Poi lo ha
guardato,
si è corretta, ha chiesto scusa, ha cambiato foto e ha
mostrato...ma lo sapevo, come sempre lei, che era fatto apposta..."
L' non ce la fece più, rise tantissimo da non riuscire a
fermarsi, finchè non cercò di calmarsi,
riprendere
padronanza di sè e continuò, sempre con i muscoli
che volevnao andare in su
"Mostrò due foto, una di una vagina vera in un collage dopo
un
parto, quando avevano dovuto tagliare alcune parti per fare uscire il
bambino e l'altra cucita. Cazzo, se faceva schifo "disse, passandosi
una mano sulla faccia "e l'altra era... mh... un ano di donna dopo aver
praticato per molto tempo una pratica che lo allarga molto. Credo che
non ti interessa il nome come e il resto, ma faceva davvero
impressione, non
sembrava quella parte là come la si conosce normalmente.
Sembrava un buco osceno con della massa rossa e... lei li
guardò, per farlo si era girata dando loro le spalle, poi si
voltò e disse alzando le spalle <Uguale....
Uguale!>. E
guardò le espressioni degli uomini. E con un dito li
indicò tutti e disse <eppure vi vedo, state mostrando
schifo,
orrore, disgusto, raccapriccio... ma prima vi piacevano. prima li
volevate. Quando uccidete, quando ferite, quando fate male gli altri
non pensate a corpi per terra e cosa sono, persone la maggior parte dei
casi, e altri bestie che meritavano peggio... ma ora non
è importante,
ma erano persone
che sono prive di vita. Se li uccidete sono sacchi di carne, scemi
prima, ma questo. QUando togliete la vita, create di sacchi di carne
inutili. QUando ferite non pensate a cosa avviene dopo a quelle ferite
e come diventano. E ho visto cosa vi combinate, quando vi
affrontate
per
pugilato e altri vostri passatempo. Poi vi guardate con gli ematomi e
ridete. Come cretini, ma lo fate, vi prendete in giro su ocme vi
conciate. E allora perchè, spiegate, uomini grossi, forzuti,
pompati, addestrati e che hanno ucciso senza problemi seguendo gli
ordini, cadono stecchiti a terra o vomitano, o stanno male
per vedere
un
parto, la stessa cosa avvenuta per mettervi al mondo, o vedono quello
che succede dopo le vostre pratiche al corpo altrui, e
vorreste solo
toglierle e vedere fighe strepitose per rifarvi gli occhi.
Perchè danneggiare anche in modo irreversibile qualcuno non
vi
crea nulla, ma anzi ormai per voi è routine, e
vedere una testa
uscire dal buco che vi piace tanto, vi fa chiedere l'aiuto di un prete
per l'estrema unzione? Per me siete esagerati. Ho assistito io, di
persona, ad autpsie, ho visto vari tipi di cadaveri veri, ho visitato i
musei della decomposizione. Ho voluto capire cosa fosse prima e dopo un
corpo umano, mi sono chiesta se davvero quei ventun grammi perduti dopo
la morte di qualcuno avessero così rilevanza, visto che
molte
religioni vogliono che il corpo sia inviolato per le .. coff, cagate,
coff.. religiose. Scusate aveva qualcosa qui..> indicandosi il
petto. E io volevo ridere, lo ricordo, ridevo ma nello stesso tempo
avevo la pelle d'oca per quello che disse. E continuò.
<Mi fa
ridere come padri, che hanno cresciuto i loro figli amandoli,
anche
pronti a dare la vita o fare di tutto perchè non finissero
in
carcere o altro... e poi, se scoprivano che non erano figli loro,
biologici, li
cacciavano via e non li volevano più vedere, come
se i sentimenti
che provavano prima fossero polvere da togliere dalla giacca. Quello
che tu provi non dovrebbe affatto cambiare, li hai cresciuti, hai
insegnato cose...sono uomini e donne che tu hai creato con la tua
conoscenza e affezione. Diciamo, ci sono molti che non sono capaci di
farsi una doccia e vogliono crescere un bambino, ma avete capito il
senso... sono figli tuoi in tutti i sensi tranne che non dal
tuo seme. Ma sei stato una guida di vita. E questo si riallaccia alla
questione. Perchè per quei padri è
così facile
dare anche la vita o fare schifezze per salvare i figli da galera o che
fanno le porcate grosse, per poi disconoscerli e andar via lui o mandar
via loro, se scoprono che non sono nati da quello che han fatto nella
moglie? Perchè per voi è così facile
guardare un
corpo morto a terra per esempio, non fare una piega e pure sfotterlo,
ho visto le registrazioni delle cam che ho fatto mettere, non
fate i
vaghi, e poi avete quelle reazioni per vedere la vita nascere? Non
dovrebbe esser eil contrario? No? Dovreste guardare interessati un
parto, scherzarci anche se per caso il bambino esce prima un'orecchio e
lo ha a sveltola, guardare come sono orribili i bambini appena nati e
scherzare che sembrano l'Omino Michelin.... vedere cmunque quell'atto
come positivo, normale. Che quando fanno versi
sembrano una foca,confrontate le foche e vi smebrano neonati che
fanno versi. Dovreste guardarli nascere, venire al mondo, vedere cosa
avete fatto a vostra madre e trovarlo.. normale, naturale. E vomitare e
avere i sintomi che avete mostrato per corpi uccisi, cadaveri, gente
picchiata male... O come il corpo di un uomo o una donna, in base al
vostro partner, che volete fare tutti i giochi sessuali
possibili, con
roba sempre più grossa e sicuro sareste compiaciuti delle
prove,
e poi fate le facce che vi ho visto... per il corpo di qualcun
altro,
che è stato modificato dagl ialtri. Per il piacere degli
altri,
magari anche della persona ovvio, ma diventa in quel modo. E magari poi
trovate l'altra persona troppo slabrata, aperta, col culo baffuto dopo
aver visto certe parti o altro per voi e
passate ad un'altra persona perchè la cosa non vi piace e vi
disgusta.
Sapete
dare una spiegazione? Sapete perchè succedono cose che nella
realtà sono così, ma dovrebbero essere
al contrario?
Perchè siete così freddi e scostanti con isacchi
di carne
vuoti e fate così, con quello che è per
tutti voi, il
miracolo della vita?>.
Jd si fermò per un paio di minuti, guardando i cavalli, poi
guardò Gask, rimasto fisso a guardarlo, con il collo di uno
che ha lavorato al suo corpo, girato da un
sacco verso di lui.
"Sai perchè ammiro Kianta e quella persona? Sai
perchè
non vado contro Kianta o faccio nulla? Sai perchè ho
lasciato
fare oggi, a quello sfogo? te lo dico semplicemente,
perchè non
so se Milan te lo dirà mai. Ammiro Kianta perchè
lei fa
quello che molti nel mondo non fanno. Lia diceva sempre che era
necessario, necessario,
fare ciò che si sentiva gisuto dentro,
perchè qualsiasi cosa tu possa fare vi sarà
sempre
critica. Da parte della gente intorno a te e, se esisteva, da quel Dio
che guardava sempre e non si mostrava mai. E quindi, qualsiasi cosa tu
faccia, per le leggi divine, sarai dannato se lo fai, o dannato se non
lo fai. Nel dubbio fai e buttati. Almeno sei sincero con te e con il
dopo, accettare eventuali conseguenze non sarà
così
doloroso. Quel che davvero dovevi fare, lo hai fatto e ti va bene
così. Perchè peggio della condanna degli umani e
quella
divina, ci sono solo i rimorsi. E lei lo aveva il
coraggio, come
Kianta. E ancora diceva una cosa, legata a quello che era diventata e
cosa aveva sopportato. Affermava che il coraggio non manca, ma era la
paura, quella, a fregarti malamente. La paura aveva preso quasi
possesso di lei e l'aveva portata a non fare e a non essere,
distruggendosi pian piano, per far felici gli altri. La paura del
giudizio, la paura delle urla,
paura delle botte, la paura di essere quello che dicevano fosse ai loro
occhi ma... non era così! Ma lo ha creduto finchè
non ce
l'ha fatta. Lei non ha superato e il dolore che aveva, l'ha
perseguitata
fino alla fine. Diceva sempre che s ele cose fossero accadute prima,
cèra ancora speranza, ma a quel punto era inutile pure
pensarci.
Eppure osava. Era capace di infilare pure la testa da qualche parte per
vedere cosa cèra dentro e... quello che ammiro di Kianta
è che rispetto agli altri, non si fa indietro. lei
dice le cos ecome
le pensa e come stanno per lei, non tira via la mano se tira la pietra,
non finge e se si incazza ti affronta di faccia dandoti pure una
testata, Già che cèra, se sei proprio
stonzo.Ci osno persone
che si lagnano tanto delle cose, urlano sui social cose che necessitano
fatti, ma niente. Hanno paura. La paura frega. La paura,
diceva Lia,
è molto più potente dell'amore. La paura di
perdere cosa
si ha non ti fa più protestare, urlare, far sentire la tua
voce,
affrontare tutto pensando solo a quello per cui lo si fa. Ma non
Kianta. Affronta chiunque a testa alta, va di faccia, alimentata da
cosa prova dentro, affrnotnando anche la morte, a volte sbeffeggiandola
o invitandola. Come Lia non ne ha paura, anzi e la cosa mi fa sudare
freddo, tuttavia... è la sola persona, più di
Milan, che
se si mette in testa una cosa la sfida, agisce, mette se stessa anche
come vita, e non si lascia mettere i piedi in testa. Se Lia
era
frenata
dalla paura che gli altri le hanno messo in testa, Kianta di contro
deve superare se stessa e vede tutti come stronzi semoventi da
togliere. Ha le sue motivazioni ovviamente che condivido, le azioni
insomma, ma tutto le si può dire se non che fa
più degli
altri. C gente che dice peste e corna di altri, che si definiscono in
alcuni gruppi pro questo e quello ma di fatto no nfanno nulla se non
odiare il genere umano a prescindere. Lei incontra tutti e giudica
dalle azioni, non le parole. Come lei diceva smepre, sono
sempre e
solo le azioni che
fanno capire chi sei, non le parole. Le sole parole sono aria, dicono
chi credi di essere ma volano nel vento, le azioni sono brillanti come
il fuoco... Insomma, cosa ha fatto è dipeso da tante cose"
"Owswald diceva che lo ha fatto perchè arrabbiata con Milan,
non vuole che lui porti gente qui e questo era il risultato"
"Si, ci stavo arrivando... è anche colpa di Milan. Gli piace
ostentare e mostrare le cose. Lo ha sempre fatto, ma per questo si
è superato. OK le Torri, ci sono anche per quello, ma questo
posto... adesso sono sicuro che lo capirà. Dopo il tuo capo,
te
e quei tizi cambierà opinione. Spero solo che a Kianta non
venga
in mente di fare un altro dei suoi scioperi e segnali di negazionismo,
facendo qualcosa che non
piace a Milan o Dorde. Ho paura che inizi a dire che l'arte di Dorde fa
schifo..."
"l'arte di Dorde?"
"Eh...!" fece come verso Jd, con il viso strano "tempo fa alcuni uomini
iniziarono a provare la pittura e si è scoperto che qualcuno
era bravo,
migliorava molto e una volta Kianta era presente. Così
l'insegnante che lei aveva chiamato, un pittore esperto che era
conosciuto per copie perfette degli originali e che aveva venduto opere
sue come le vere, ovviamente quelle non in musei ma da privati,meno
conosciuti come locazione, le aveva
chiesto se, invece di usare un busto o un modello vero scelto a caso,
potesse farlo lei. Non ne fu felice ma... dopo insistenze,
accettò. Devi sapere una cosa. Kianta se fotografata o
filmata
non appare come è nella realtà. E' una di quelle
persone
definite non telegeniche o fotogeniche. Insomma fotografata o altro
viene da schifo. Sembra proprio un'altra persona, così tanto
che
all'inizio per le feste che si organizzano qui, furono sviluppate le
foto. E si, qui si usano ancora rullini da sviluppare nella camera
oscura e perfino dagherrotipi. Quel tipo di fotografia ancora
più antico... non ne capisco molto ma li fanno. Abbiamo un
vero
e proprio laboratorio per l'arte della fotografia, dalle
origini ad oggi,
e per Kianta la fotografia classica, quindi a rulluni o polarodi sono
le migliori. All'inizio quindi accettò di far foto con tutti
noi, ma dopo aver visto troppe volte come veniva male, malissimo,
decide che non ci sarebbero mai state altre sue foto. La storia
è un pò lunga ma... diciamo che non ne vedi in
giro per
questo motivo. Milan ha dipinti e foto sue ovunque, al solito... E
Dorde è un grande amante della pittura e dello
stile iperealista. Così si mise in testa di usarla come
modella
per vedere come lui riusciva. Kianta l osa perchè Milan un
giorno portò nella Sala delle pianificazioni un dipinto che
la
ritraeva. Era davver fatto bene, tanto che sembrava una foto, non un
dipinto
sai dove vedi le pennellate. Tutti noi che lo guardavano eravamo
sorpresi, non credevamo non fosse una fotografia. Ma lei lo
guardò fredda, mutò l'espressione in rabbia e non
lo
volle più vedere. Seppe così che Dorde stava
sfidando la
fotografia con la sua arte, che era rimasto colpito dal fatto che sulla
pellicola vi fosse un'altra persona, che semrbava diversa da lei, nel
senso che se dal vivo ti sembra in un modo, là no. E a lei
non
piaceva. Vi fu anche la questione di quell'altro quadro, dipinto non
so, un fotogsamma ricordato da Alaric che ho visto anche io... e poi
non so come, Milan riuscì a farsi vendere
un esemplare da uno dei Disneyland, non so dove per regalarglielo..."
"intendi quei posti per bambini?"
"Si esatto. Cavolo, era davvero identica. E per identica, dico proprio
come se l'avessero presa a modello. La donna e l'uomo di quel ritratto
sembra che siano stati presi da una foto vera, non scherzo, si vede che
sono troppo... reali. Troppo. Più che di tutti i film che
hanno
fatto. Il bambino invece è palesemente disegnano,
ma loro... E
lei è proprio identica. Se non fosse stato erp Alaric che ha
sempre gli occhi di falco, non ne avremmo saputo niente. E
quel dipinto
di Dorde non le piacque molto"
"non ho capito di cosa parli..."
"lascia stare. In realtà la questione toccava
un'altra
persona ma... insomma, quel giorno accettò malamente di
posare e
tutti cercarono di usarla come modello. Brew, questo i lsuo nome, ormai
lo conosci, dipinse qualcosa che era definito realista, non ne capisco
nulla se era dello stesso tipo di Dorde, ma quando finirono,
e Kianta
con quell'insegnante passò per osservarli, si
notò la sua
bravura. Kianta mi chiamò e io arrivai e la vidi un
pò
strana, mi indicò un dipinto e lo osservai. Le somigliava
molto,
si vedeva che era acerbo ma era davero bravo. E poi Kianta se ne
uscì con una frase infelice..." disse Jd in preda
all'angoscia.
"Lo ha rotto? Non le era piaciuto? Ha fatto, che ne so, quello che
voleva fare a quello di Dorde?"
"No. Non avrebbe mai distrutto un'opera, non è da
lei. E poi lei
ama i ritratti e la pittura, credo che le sarebbe piaciuto se non
posare, guardare all'opera un genio. NOn lo sai, ma lei gira
molto per i
laborator creativi e resta proprio a guardare lavorare le persone, le
piace molto. Quindi no, mai. Ma disse... affermò che quel
dipinto trasmetteva più di uno di suo conoscenza.
Disse...<la
tua arte è più calda di quella Dorde. Calda e
vibrante,
dà vita. Non è una copia e basta dell'originale>.
Fu
in quel momento che scattai senza pensarci, la presi per un braccio e
la tirai via, sperando che il danno non fosse grosso. Non ho mai
incontrato Dorde, ma so che diverso da Milan e decide lui
molte cose. E
non cè peggio, per un artista, quando qualcuno afferma certe
cose e dice che altri sono più bravi di te. Il dipinto di
Dorde... lei aveva ragione, quel quadro, il ritratto del fratello di
Milan, sembrava una fotografia. E la fotografia ferma il tempo di un
momento. ma il quadro di Brew colpì Kianta e in effetti
sembrava
avere più forza che in quello iperrealista e assurdo di
Dorde
ma... Kianta dice piatto. Sembrava quasi che lo avesse fatto una
stampante, ma non trasmetteva se non stupore e ammirazione.
Ma Kianta
dice sempre che il potere di un dipinto, più un ritratto,
è portare il soggetto sulla tela. E non parlava del concetto
di
bellezza..."
"Quindi?"
"Quindi Kianta è andata contro Milan e Dorde molte volte. Un
altro avrebbe tentato di tenersi il posto, la posizione, il potere,
tutto quando con le unghie e i denti, leccando il culo di quei due e se
donna come quelle che frequentano, facendo le gatte morte. Ma non lei.
A lei va bene pure che la mettono a sistemare la stalla, non le
importerebbe, basta che le lasciano solo quello che la fa sentire viva.
Lei non ha certi bisogni degli altri. Non le importa di case come
proprietà, considerazione, ricchezza, posizione, potere, e
bla bla.
Questo significa anche però che, togliendo quanto serva a
quei
due e a David, quello che fa sugli stronzi, per essere gentili,
è poca cosa. Poca. E rispetto anoi, non uccide. A meno
che..."
con amarezza.
"A meno che...?"
"Chiedilo a lei..."
"Senti e quella volta
che sono venuti
quei quattro che volevano la loro roba, è intervenuta Kianta
e
li ha letteralmente mandati in ospedale? Cavolo, non pensavo di vedere
una cosa del genere..." ridacchiando "Mi riferisco ne vedere davvero
quello che sa fare e come lo mette in atto. Però mi chiedo
cosa
significano le cose che aveva detto... quando diceva che non dovevano
affermare che fosse niente, che lei era antica e che non sarebbero mai
stati al suo livello"
"Mh... quello"
passandosi una mano
sul viso mentre la sigaretta si consumava tra le sue dita senza essere
più toccata,finendo cenere. Così la spense sul
legno
buttandola sull'erba "speravo di dimenticarlo. E lì si
è
trattenuta... ha colpa sia il suo passato che Milan.Per la sua vita
prima, ha odiato il termine <essere niente, non valere
ninete>. E
chiunque si permette di affermare che lei non può essere o
fare
qualcosa, perde la pazienza. Odia il classismo, la suddivisione per
genere e via dicendo, quindi se le dicono che, essendo i suoi dati
biometrici femminili, non dovrebbe essere o fare certe cose, lei...
come posso dirlo..."
"gli altri finiscono
come quelli?" disse Gask divertito
"cè poco da
essere divertiti.
Può essere una persona calma, paziente, anche di bella
compagnia. Ma se si mettono in discussione certe, perchè si
ragiona per bigottismo, o si guarda solo il suo aspetto,
credendo
di avere a che fare con una stupidella ingenua e troppo piccola e
debole, ha la tendenza, se si continua a dirlo, a far capire all'altro
quanto sia idiota con un pò di forza. Pochino..." dicendolo
anche se poco convinto " anzi, ne sono usciti bene, devo dire. Avevo
paura che i nostri chirurghi non potessero metterli in senso, ovvero
che non avessero l'ordine di sistemarli. Devono ringraziare i nostri
laboratori e la sezione ospedaliera, perchè se era per
Kianta
come aveva ordinato all'inizio, sarebbero usciti da un ospedale comune
con l'invalidità. NOn che la fine che hanno fatto ora sia
meglio. Anche Milan a volte si lascia trasportare un pò. Per
la
storia dell'antica, Milan crede nella reincarnazione e per alcune cose
che Kianta, diciamo, sa fare o almeno lui crede, la chiama antica.
Anche lì una storia lunga e difficile, ma già che
cè, Kianta per darsi un tono si mette a elencare
molti
titoli. Non che a lei interessino, anzi, ma hai visto cosa ha fatto per
far chiarire il concetto a quella gente. Alla gente piace sentire
titoli e credere d'innanzi persone di un certo livello. I titoli sono
importanti, anche a quelli che resta niente, se li elencano in
continuazione, qaulcosa trovano. Camminare con noncuranza su uno dei
suoi stessi uomini, sciorinando titoli, con la voglia di di farli
diventare omini dei crash test , fa il suo effetto. E quando dico omini
del crash test non lo dico tanto per... lo sono diventati per davvero.
Mi fanno pena..."
"E il resto? Quello che
loro non possono essere rispetto a lei?"
"Mh... Kianta
è qui per un
motivo in particolare. Per Dorde, Milan e David. Ecco perchè
altri per loro sono insignificanti e valgono meno. Per una volta che
qualcuno la considera, non è per lei stessa ma per per la
casualità e ci soffre. Lei è utile. E non
è
affatto come sembri all'inizio, di seconda in carica alla gestione di
tutto perchè una militare, con una lunga serie di esperienze
e
capacità come noi. Almeno, le capacità le ha, ma
le ha
apprese dopo che è nata. Non ha una carica di Comandante per
meriti militari, è capace da meritarla,
più di
Milan, e lui si fa invece i fatti suoi sapendo che altri lavorano per
lui. Ma ci osno cose nascoste alla superficie, che ti fanno percepire
il mondo in modo diverso. In questo caso, che il nostro non
è
così chiaro come sembra. Una persona diceva sempre che
è
meglio stare sul bordo di uno specchio, che in una sola delle sue
facce. Perchè vivendo sul bordo dello specchio, potevi
vedere
si, lo scintillante e bel mondo che rifletteva, ma poter esser
lì, notavi anche l'altra parte, il retro. L'altro lato dello
specchio. La realtà. Il lato sporco, pericoloso, vergognoso.
Quello che molti definiscono la polvere nascosta solo lo zerbino..."
Di colpo sussultarono perchè Alaric sbraitava correndogli
incontro, dalla stalla. Jd mutò espressione e si
voltò
verso l'altro, seguito da Gask. QUando Alaric fu vicino,
urlò
ancora.
"Eccolo!" bofonchiò quello con le labbra arricciate di
vergogna
"Lo sai Jd? E' appena nato! E sarò ricco! Me lo pagheranno
bene!"
"Chi? Quale delle donne che frequenti ha figliato?" chiese Gask
facendogli i complimenti, ingenuamente.
"Ma che cazzo dici! E' nato il figlio del mio cavallo! E' come lui,
piacerà e lo compreranno adesso, in attesa che abbia tre
anni..."
"Tre anni per cosa? Ti pagano quindi tra tre anni? Conviene?"
"Ma tu hai capito di cosa parlo?" lo aggredì Alaric,
inviperito
"Te lo spiego io" si intromise Jd, proprio anche fisicamente, facendo
da paciere con le mani aperte davanti a loro per fermarli "Vedi, i
cavalli qui servono per le gare, per le parate militari o ricevimenti,
per trainare, per supportare le guardie a cavallo che ci sono da tempo
anche in Francia e altro. Molti cavalli sono di Milan ma, pagando una
somma concordata, diventa della persona a cui sono assegnati. In questo
caso quel cavallo " indicando uno stallone particolar eche si notava
tra gli altri liberi, e che Jd osservava quando Gask
arrivò "E un
cavallo Knabstrup o Knabstrupper, non ricordo e non so
pronunciarlo
mai, è un cavallo danese famoso per il mantello
maculato.
E' un incrocio con appaloosa e altri non so e gira molto. Piace."
"Ah parli quindi di quello che sembra un dalmata"
"Che ha detto?"chiese Alaric offeso
"Calma! Si, anche a te Alaric, sembra un dalmata dai! Ha anche le
puntine delle orecchie nere... e comunque questo lo ha scelto lui
quando Milan iniziò a comprarli, e quindi
è con lui da
anni. Lo ha comprato ed è suo di diritto e i puledrini che
nascono sono metà di Milan e metà di Alaric. Nel
senso
che le puledre sono di Milan o se non suoi perchè li ha
ceduti,
di uno degli altri, e quindi ogni puledro, col prezzo della vendita
esterna o di chi di noi vuole averlo, è diviso a
metà.
Considera che un cavallo può costare anche quindicimila
dollari,
ma se è una razza partiacolare. hai presente quello di
Milan?"
"Intendi quello dorato che sembra il colore dello champagne?"
"bravo! Si chiama Absent, in onore di un altro cavallo della stessa
razza, Akhal Teké o qualcosa del genere. Il prezzo del suo
cavallo? Lo ha comprato già addestrato e preparato secondo
le
sue esigenze con i comandi da guerra, sai cosa voglio dire, e lo ha
pagato più di ventimila euro. Non so la cifra
esatta ma sopra i ventimila. Non so il valore di quello di
Alaric ma se lo vende, avrà la metà di quanto
pattuito.
OVviamente, come quello di Milan, il valore se il prorpietario lo
desidera, copre anche l'addestramento in base all'uso che si deve fare.
E addestramneto, non sbagliare. NOn facciamo doma, qui. Mai.
"Oh, e il mio cavallo?"
"lo stallone? Quello che alla fine Kianta ti ha dato? Sai che razza
è rispetto la puledra che hai ricevuto?"
"Ma non aveva detto che glielo voleva levare per ridargli la cavalla?"
chiese Alaric
"Veramente no... da piccolo come ho detto ho usato cavalli ma
erano tutti... normali. Non ho mai visto neanche uno simile a quello di
Milan." rispose gask, non ascoltando Alaric
"E' un murgese, un particolare cavallo italiano NOn ti ha dato un
cavallo a caso, nè per le sue qualità, ne per
cosa
è rispetto a un fisico come il tuo. Poteva darti un cavallo
più grosso, non come Warden, ma
uno Shire sicuro, come Lubo. INvece ti ha dato un Murgese"
"E cosa ha questo cavallo? Perchè lo ha dato a me?
Perchè potrebbe ridarmi la cavalla?"
"Il perchè... non voglio sbilanciarmi. Ti odia ma non ti
darebbe
mai un cavallo a caso, non lo farebbe con nessuno. Il tuo cavallo ha
arti forti con appiombi perfetti e zoccoli duri, capaci di sopportare
peso e superfici di vario tipo, per sua natura. Questo per dove
è nato. le sue caratteristiche vengono per il
territorio
in cui vivono di nascita, e da secoli non è cambiato nulla,
lasciandoli allo stato brado e libero nei terroritori difficili,
forgiando quindi arti e zoccoli forti, come facevano in
antichità, dove non usavano ferratura. Il tuo cavallo vale,
secondo il range che ricordo tra i tremilaesettecento e i
cinquemila euro, non addestrato. Siccome il tuo acavallo è
addestrato a vari tipi di attività, il suo valore aumenta di
molto, perchè con lui puoi fare spettacoli e parate,
dressage e
ha pure partecipato a un paio di pali di giostre di quelle che creiamo
noi o a cui partecipiamo. Insoma, è un cavallo
più
cazzuto di quello di Alaric" ridendo divertito, mentre l'altro non lo
faceva.
"Cosa sfotti, io ho l'altro. Questo è mio, mio! L'altro lo
uso
per queste cose. ANche Kianta non ne ha uno solo, e con questo?"
"Scherzavo. Dicevo solo che il tuo non lo metti in situazioni dove
può ferirsi per giochi e spettacoli vari. Però
è
interessante la faccia che sta facendo, vero?" sgomitando Alaric, per
guardare insieme la faccia di Gask alla notizia di quanto vale il
cavallo che gli è stato affidato.
"Quel cavallo vale tutti quei soldi? Serio?"
"Serissimo. Non so da bambino quanto valevano quelli che hai visto, ma
anche se li usiamo diciamo allo stesso modo per muoverci, i nostri non
hanno problemi di schiena, assetto, non sono malati e sono addestrati
perchè qualcosa che gli vola vicino le zampe o un rumore non
li
spaventi. NOn muovono un muscolo. Quindi trattalo bene,
perchè
Kianta non ti ha dato un brocco!"
"Alaric diceva sempre che era stronza e poco fa lo ha ricarmato. E lei
mi
ha sgritadto varie volte per come trattavo prima i cavalli. E mi
dà quel cavallo che vale quanti soldi che non ho mai avuto?"
"Visto che le cose non son mai come le apparenze? con una faccia da
complice
Un anno e nove mesi prima
Lia si trovava nel lavatoio, intenta a pulire Bluegrass
dall'addestramento che stava facendo. Lo stallone metà shire
e metà pembroke dal manto
scuro, era calmo e placido mentre lei lo strigliava dopo il bagno. Dopo
quattro giorni che stava in quel posto, aveva imparato cosa significava
occuparsi di un cavallo di quella stazza. NOn era stanca, non le dava
fastidio, le piaceva, ma l'essere troppo bassa era
fastidioso. COn la
testa non arrivava al suo garrese, in pratica arrivava all'altezza
della spalla o spatula dell'animale, er aun esemplare molto alto, e
pulirlo era disagiante per lei. Parecchio. Mentre era impegnata a
passare la
spazzola sul collo, stirandosi e
mettendosi sulle punte, perchè quando era lavato stava
sempre
con la testa tanto in altocome se non adorasse che si giungesse al
viso, sentì qualcuno ridacchiare alle sue spalle.
E si
voltò.
"Grandissima!" esclamò Alaric, chiaramente prendendola in
giro
lei lo fissò con gli occhi socchiusi, mostrando chiaramente
che
pensava quanto fosse scemo, e l'averlo vicino era fastidioso.
Sembrava
rassegnata, quando chiuse gli occhi un attimo e li riaprì.
"Ti ho vista dopo che portavo Walldo in scuderia e ho deciso di
chiederti una cosa. Che mi tengo dentro da molto..."
Lia si voltò
di nuovo a
guardalo parecchio prevenuta, squadrandolo come se vedesse un disagiato
che sparava cazzate. Bluegrass
sbuffò e calò la testa.
"Volevo chiederti da un pò..." sistemandosi con la braccia
conserte sulla palizzata di legno "So che questo cavallo te lo ha dato
quel giorno. Anche se è davvero... troppo per te..."
ghignando
"Cosa vuoi Alaric. E'
chiaro che hai
qualcosa che pizzica la lingua..."
prese una spazzola dallo sgabello accanto, toccando la spalla del
cavallo che alzò l'arto anteriore vicino a lei,
autonomamente. Era stato addestrato in modo che con un gesto
particolare, alzasse lo
zoccolo perchè fosse controllato o pulito. Passò
la
spazzola speciale che usava dopo il bagno, per dare un'ultima pulita
all'unghia e ferro e loro interstizi.
"Ok, sarò brusco! Davvero una come te vuole perderla con un
cavallo?"
Lia rimase incerta, lasciò l'arto, che il cavallo rimise in
terra, e si voltò verso di lui, con un'aria dubbiosa in
volto.
Fece una smorfia con le labbra, indicando che stava riflettendo, non
capendo cosa avesse detto.
"AAHHH! Che sei tonta. OK, ancora più brusco" le disse,
mentre lei lo guardava come fosse un'idiota.
"Alaric, ti
stavi annoiando?
non hai uomini stupidi che ti vanno dietro da trattare male,
o
donne con cui sollazzarti?" tornando a pulire il cavallo, chiedendo la
zampa dietro dello stesso lato.
"Carina, carina..." con un sorriso "so cosa pensi di me, ma me ne
frego! Ma tu, vuoi perdere la verginità cavalcando?
Seriamente?
Quando ho saputo che ore dopo, lui ti aveva regalato questo
cavallo e
avresti avuto lezioni, mi chiedevo se non foste tutti pazzi.
Davvero..." girandosi, poggiandosi sul legno della palizzata a tronchi,
con le spalle e gli
avambracci "e trovo assurdo che una come te, che non ha mai fatto
niente, si metta a cavalcare quella bestia enorme, rischiando
di perdere
quella cosa. Io non lo avrei fatto"
Lia si voltò totalmente verso di lui, con la faccia
sconvolta,
per poi mutarla in disgusto e considerazione di bassezza da
parte
dell'altro.
"Cosa cè.. " disse lui girando la testa a guardarla "non ti
aspettavi che mi interessassi? A Milan non sembra interessare, come a
nessun altro e non hanno toccato l'argomento. Ma non potevo stare
zitto. Perchè rovinarti solo per cavalcare quel coso? E'
fastidioso per me, pensa per te..."
"Tu davvero... realmente?" che sembrava balbettare, ma in
verità
si stava trattenendo dal picchiarlo male "...seriamente l'unica cosa
che ti è venuto in mente è questa... cagata?"
sbottò, usando l'ultima parte come se invece parlasse di lui
e
non dell'argomento.
"Ma sei seria?" voltandosi totalmente, sconvolto "Mi stai dicendo che a
te non interessa niente e se la perdi, te ne freghi?" veramentre
stupefatto,
tanto che lei in quell'istante capì che non la stava affatto
prendendo in giro, era serio.
Lia sbattè le palpebre alcune volte e sospirò
profondamente.
"Sinceramente no!
Nè anni fa e
ne ora mi importerebbe troppo di una membrana che esiste solo per
protezione, non per l'idiozia religiosa. E credevo che bigotti su
queste cose fossero quelli dovevo vivevo... Se mi stai parlando
così, hai capito che io non ho problemi a discutere di certe
cose, anche con voi..."
"Si, lo so bene. Nella Sala, mentre Milan era
fuori, i ragazzi hanno
parlato di se stessi in quel modo. Assurdo... Come han fatto Jd e gli
altri a dire quello al gruppo, per spiegare... Bah!
E come hai
fatto tu a parlare di certe cose. Siamo davvero alla frutta in questo
mondo..."
"Fammi capire, per te parlare di sesso e biologia è
terrificante? Davvero sei così, come quelle che pensavo
fossero
amiche , che vedevano i fidanzati online, come gli unici con
cui parlare
di certe cose? E non con persone vere , che consideri amici speciali?
Che una donna non dovrebbe discutere di queste cose e
gli uomini non dovrebbero farlo davanti le donne? Cosa siamo, puritani?
Vittoriani? Tu non parli di certe cose con le tue donne?"
"Con loro..."
"Senti, con quelli come te è come parlare con... Ah!"
portandosi
una mano al viso "Come hai detto, io non ho affatto
problemi..."
"Si, ma parlare di
andare in bagno a
fare la numero uno o la due, ti da
fastidio. Vero? Chi è che ha problemi a dire che fa
ppì o
la cacca, che non parla del funzionamento e tutto il resto? Tu, solo
tu. Che io conosca sei l'unica, non importa se uomo o donna, che si
vergogna di dire che deve fare una dei due. Cosa cè
da nascondere? Sei seria?"
"Non è un argomento che mi piace. E si, trovo normale
parlare di
sesso che quello, qualè il tuo di problema? E
perchè mi
chiedi questa stupidaggine? Davvero pensi che una donna perda la
verginità facendo attività sportiva o agonistica?
E sui cavallI?"
"Io so così!"
"QUindi secondo questo concetto, tutte le ginnaste, ballerine di danza
classica o altri tipi, cavallerizze e di altre discipline, dove
cè molto da muoversi, perdono la
verginità, tutte, automaticamente? Da dove ti è
uscita
questa cosa?"
"L'ho sentito da molte.
QUando dicevo
che avevo un cavallo, che era mio perchè l'ho pagato, mi
hanno
chiesto se conoscessi qualcuna che cavalcava. All'epoca no. Qui mai
nessuna donna. Quando chiesi il perchè della domanda, mi
dicevano che accadeva e volevano sapere a quante che conoscessi. E,
anche se le mie amiche le ho conosciute non vergini, dicevano
che
doveva essere brutto perderla per cavalcare"
"ma chi hai incontri,
con le figlie
illegittime di preti? Davvero siamo ai concetti per cui, se
quando hai il ciclo non ti ci si lava perchè si blocca,
quando
invece è un meccanismo fisiologico naturale, e non accade
niente
di grave? O che non si devono toccare le piente in quei giorni o queste
muiono? O ancora peggio e mi vengono bridivi tripli, che il ciclo non
è ovulazione, ma una sistema solo della donna si
perdere
sangue che puzza per disintossicare l'organismo da tossine, da
espellere. E l'uomo non cè l'ha perchè migliore?
Queste
cose ti fanno male proprio nell'anima..."
"Cosa dicono?!?"
"Nel primo caso
che, se esempio
ti fai una doccia o un bidet, automaticamente il ciclo si blocca!
QUindi non si lavano là per tutto i ltempo perchè
altrimenti la zona si stressa... io resto senza parole e con lo schifo!
La biologia questa sconosciuta! E sono convinte, sai perchè?
Perchè glielo dicono madri e nonne. Altre pazze ignoranti,
quando solamente cè la biologia che spiega queste cose e
lavarsi
e pulirsi ti fa stare pure bene. . Ma che scherzi? Basta che dicono che
le donne che studiano e non figliano subito e non sono sposate sono
donnacce. Poi cè la seconda. Se sei in quei giorni, sei
velenifera per le piante. Una idiozia bella e buona, ma la gente ci
crede come oro colato, e dice che la scienza è menzogna. E
poi
la ciliegina, l'ultima. Che riescono a non farsi venire più
il
ciclo per diete ferree o qualche stile di vita dannoso e sono contente,
perchè pensano che sia innaturale che esca sangue
perchè
è solo un modo per espellere tossine. E sai da dove vengono
queste cagate? perchè questo, sono... e lo posso dire
perchè ho letto molti libri più validi della
nonna del
cavolo, che affermavano che certe considerazioni sul ciclo della donna
erano divulgate demonizzate da religiosi. Perchè si, anche
la
famosa storia di gesù lo dice, che Maria dovette far passare
quei famosi giorni prima di andare nella chiesa dell'epoca,
perchè impura per la nascita del figlio. Per i religiosi
tutto
era impuro, si svegliavano con una cavolata e dicevano che era cosa
brutta. E tutti terrorizzati e facevano come ordinato. Quindi la donna
era impura con il ciclo, sia durante, che prima o dopo il
parto e
doveva essere tenuta lontana. E in alcuni paesi con società
primitive o da terzo mondo cè ancora questa cosa.
Allontanano le
donne con il ciclo, facendole vivere tutti quei giorni in
luoghi
fatiscenti, perchè ritenute sporche, peggiorando
le loro
condizioni. E quante ce ne sono, di cavolate che vengono credute e
obbligate. Un'altra delle cose che mi fanno odiare la famiglia. Se la
nonna, zia, madre pensa in questo modo da ritardati, le figlie seguono
e figliano a loro volta e istruiscono altre dementi. Perchè
si
deve essere dementi per credere a queste cose con la scuola , i
documentari, internet, dove puoi trovare tutte le
informazioni
vere e corrette, o i dottori stessi. Molte volte mi hanno fatto pena
con cosa sentivo o leggevo. Decine d'anni a studiare come matti per
trovarsi decerebrate con idiozie, che neanche li sentono. E i
riti magici religiosi di qua, credenze popolari da sporcizia di
là, e pure tu che credi alle deficienti che frequenti e
l'unica
cosa che ti importa è sapere come mai accetto una cosa del
genere..."
"Quindi non hai sentito
cosa ti ho consigliato di fare quel giorno in mensa?"
"Cioè di fare
come le tue amichette? Approfittare di baldi giovani e divertirmi?"
"Ora ci capiamo"
"No che non ci capiamo.
perchè
se tu avessi ascoltato almeno un attimo, dei miei dicorsi, non mi
offenderesti così! Mai uno che mi ascolta..:"
"Allora qualè
il tuo problema.
hai detto che della verginità non te ne frega niente, sei la
prima donna collega con cui ho a che fare e chiedo..."
"Non ci credo che sono
l'unica donna, se sei un militare che ha fatto parte di molti corpi
speciali nel mondo e in vari..."
"Ehi, che io ho
trattato. Quelle che
ho avuto modo d'incrociare erano frigide col manico di scopa su per
là sotto, non il didietro, che però la liberavano
e la
rendevano disponibile per i superiori. Loro si..." con una nota di odio
"Ah... allora dillo! Ti
rode che non
ti calcolavano. E magari non avevi i gradi che hai adesso per la
gentilezza di Milan..." ghignando, tornando ad occuparsi di Bluegrass
"Sono stato sergente
maggiore, luogotenente e prima che conoscessi Milan anche Tenente da
poco..."
"Mh, non so come ci sei
riuscito, e non te la davano lo stesso! Fattele due domande... "
"Fai poco la spiritosa
tu... sono
sicuro che Milan assegnerà presto il grado di Comandante a
qualcuno, e cerco di dimostrare il mio valore..."
"Ancora non ho ben
capito qui come sono strutturati i gradi.."
"Milan ricopre quattro
grandi in uno.
Lui è generale, che incorpora in sè generale di
corpo
d'armata, generale di divisione,generale di brigata. Sotto di lui ci
sarebbe il COmandante che ricopre le qualifiche di Colonnello, sotto
Generale di corpo d'armata, di divisione,di brigata. Mentre i Capitani
Tenente colonnello,Maggiore, Capitano. I vice nostri, tenenti
e
sottotenenti e via dicendo."
"Ma... ha accumulato
più gradi
in uno? E sto parlando di MIlan, perchè ormai ho capito che
è lui la mente geniale dietro certe trovate."
"Già, vuole
meno persone, fidate, ma sicure..."
"in pratica, al diavolo
la suddivisione dei poteri. A meno che non lavorino al suo posto... ho
capito!"
"A me non dispiace, meno
gente scema
e più noi, i migliori, al fianco di Milan. Ma dopo il casino
che
Jd e quell'altro hanno fatto, penso che potrei essere Comandante. Lubo
è troppo bonario e tranquillo, per un ruolo del genere"
"..." voltandosi solo a
scrutarlo da sopra la spalla
"Comunque sono sorpreso
di constatare
che tu sei un tipo che ti freghi delle convenzioni e pensi a te stessa.
Brava. Anche se... io qualche domanda per sapere cosa succede la farei
al medico" stando sempre con la schiena alla palizzata.
"Hai un chiodo fisso"
perdendo la pazienza, pettinando la criniera
"Non sono femmina, non
ho quella
cosa, e ho dubbi. Non ti credere, anche io sono cresciuto in famiglie
dove le donne dovevano essere pure e caste, arrivare come mamma le ha
fatte all'altare e solo il marito poteva toccarle..:"
"Come nei paesi arabi,
dove un
dottore maschio non più toccare le pazienti? O vederle? Che
belle mentalità retrograda"
"Non in quel senso...
però
sono sincero, e curioso. Hai già adocchiato qualcuno di noi
di
interessante? Hai detto che prima di peggiorare, avresti voluto sapere
come er auna cosa che quel tizio di ha fatto odiare. Oltre che la tua
lingua, parli con noi in inglese e vuoi imparare tedesco e russo. Ci
sarebbe un tuo connazionale che..:"
"Cosè che
vuoi veramente?"
domandò lei, sbattendo la spazzola nella cassetta degli
attrezzi
per la puizia del suo cavallo "ho avuto già a che fare con
stronzi che, perchè sono ancora quello, rompevano
le
balle. Anche Rò, parecchio, e ha iniziato ad agire facendomi
odiare quella cosa. Per come ho avuto modo di vedere, potete tenervelo
qeullo schifo, visto che rispetto a me non avete problemi a lasciarvi
andare. Mi va bene, non sono una stronza religiosa che punta il dito su
queste cose. A meno che no nsiano usati contro gli altri. Ma cosa vuoi
davvero, facendo queste domande?" ritrovandosi a osservare il profilo
di Alaric che si era girato per risponderle, con un dito nella narice
ampia, disgustandosi
"Jd dice che siamo
troppo ostili. Mi
ha consigliato di essere amichevole e di larghe vedute. Ora in parte
sei una di noi, anche se solo per quelle cose per David. E
così
eccomi... e per dimostrarti che non giudico ne altro, ti sto ponendo
delle domande a cui io non ho risposta..."
"Esiste internet per
quello. Inoltre
hai le tue amichette. Loro di sicuro sanno molte più cose di
me,
e intendo nell'atto pratico. Se non sei qui per giudicare o rompere
puoi restrare..."
"Gentile..." vedendola
palpare gli
arti del cavallo per vedere se aveva dolori "però lasciamelo
dire. A volte per come ti comporti ti definirei un maschiaccio, certe
femmine che ho conosciuto che di femminile non avevano niente. Eppure
queste facevano le difficili su chi darla o meno proprio come
le
femmine normali. Avevano comunque questa cosa della prima volta, l'uomo
speciale..." facendo il verso " E mi sono sempre chiesto,
comè
avete questa cosa della verginità visibile e capire
quando..."
"Andiamo, non hai altri
discorsi seri
per cui essere di compagnia? Se davvero era questo che volevi fare... o
hai solo approfittato di un consiglio di Jd per rompere" passando un
panno un muso del cavallo, con attenzione agli occhi
"Sai, gli uomini non ti
vedono di
buon occhio. Ti trovano sempre a curiosare in giro come una pettegola
col naso infilato ovunque. Si chiedono perchè dovresti stare
in
mezzo a noi e dire come si devono fare certe cose, che noi facciamo da
sempre in un modo. Milan ti da un cavallo che è alto
più
di te, e sembri ora ancora più bassa di prima al suo fianco,
e
affermi che se per la sella o altro perdi quella cosa, te ne freghi.
Alcuni hanno scommesso che sei frigida, altri che te la fai con Milan,
altri che per cosa dici e fai che sei un trasgender..."
"Non sono un
transgender, me ne frego
da sempre del concetto di verginità, così tanto
che da
anni ormai uso la coppetta al posto degli assorbenti esterni. Quelli
interni nenache a parlarne, che possono essere pericoli."
"pericoli?"
"Se la coppetta
è di lattice o
silicone medicale non vi è nessun rischio di infezione,
sindrome
di shock allergico o shock tossico. Quelli interni in cotone possono
essere un rischio. Ci sono state donne che hanno rischiato la vita o
hanno perso arti, per questo. Dillo alle tue amiche, giusto
perchè l'uso della coppetta sia capito per bene, invece di
quello schifo in cotone, esterno o interno. Se tutte usassimo quelle,
ci sarebbe meno impatto ambientale perchè gli assorbenti
inquinano, più pulizia e comodità,
perchè
è stata la cosa migliore che potessi fare. Assolutamnete..."
"Aspetta, hai appena
detto che non hai fatto niente, mai, e ti sei messa quella cosa nella
patata?"
"Che finezza... si,
qualè il
problema? Te l'ho detto che non mi interessava molto la
verginità... ho dovuto pensare a una scelta. Ancora non ero
malata, a causa delo schifo della società, mi
facevano
schifo tutti di conseguenza, e ho dovuto scegliere tra
comodità,
pulizia e sicurezza contro l'idea dell'immacolata situazione inferiore.
I miei non so neanche se lo sanno, me ne frego. Anche se pensassero a
stupide cose religiose, è il mio corpo, non il loro. Posso
affermare che la coppetta è stata la cosa migliore che abbia
mai
deciso, seriamente, e non ho pensato minimamente e ne mi sono pentita,
da quel giorno. QUindi, come puoi capire, se l'ho ancora,
perchè
ho letto che molte usandola non lo hanno rotto, mi interessa poco di
romperla per qualche cavalcata. Per i tuoi amici, dì pure
loro
che stiano con i soldi tranquilli, perchè non sono
nulla
di ciò che pensano, anche se sono neutra non
vincerebbe
nessuno. Che Milan per me è attraente come una zecca e
neanche
se non vi fossero più uomini decenti, e per il giuramente,
se
qualcuno osa anche pensare qualcosa... glielo faccio strappare via da
uno dei cani e lo vendo a quel museo dei corpi plasmati. E se qui sono
tutti dei buoni cani, faccio fare una retata dai gruppi che organizzano
combattimenti tra cani illegali, ne prendo uno e lo addestro e gli
ordino di mozzicare tutti i gamberetti che osano anche solo fare
battute. E sai bene che lo farei senza rimorsi o altro... hai compreso
bene, o devo ripeterlo in modo più chiaro?"
"Si, chiarissimo. E'
chiaro anche,
che sei più di legno di quelle stronze e forse non ti farai
mai
nessuno. Anzi, a questo punto è interessante sapere se ci
sarà mai qualcuno che ti farà cambiare idea..."
ridendo
per sfotterla
"Come si vede che non ti
è mai
capitato quello che ho dovuto subire... non lo capiresti. L'odio e lo
schifo che provo per gli uomini e quella cosa,
perchè
l'unico che avevo avvicinato, per cui credevo di provare qualcosa, ha
cercato in tutti i modi di spingermi a..." scuotendo la testa con
dolore "... credo proprio che i consigli di Jd, con te e quelli come
te, siano inutili. Anche se qualcuno si apre con te, per qualsiasi
motivo, tu trovi divertente anche il dolore e lo uso contro quella
persona. E poi chiami gli amici per distruggere ancora di
più
quel che resta della persona. E' chiaro che tu non meriti nessuna
posizione, da nessuna parte. Perchè se tu sei responsabile
di
altri deviati come te, capisco perchè i militari sono tutti
imbecilli. Ed è dir poco..."
"E piantala, stavo
solo..."
Si fermò,
portando Lia a voltarsi, addolorata in viso, scoprendo che stava
guardando qualcuno arrivare verso di loro.
Un
anno e nove mesi prima
"Mi hai messo curiosità, sai?" domandò
interessato Milan "ma siamo arrivati e dobbiamo sbrigare delle cose."
Lia non capì, perchè giunsero a un passaggio
chiuso da
una porta enorme in metallo, affiancati da una pensilina con qualche
gradino, un rialzo che conduceva ad una porta.
"mi spieghi come mai
siete pochi a
usare questa ferrovia sotteranea, se avete dei luoghi sottoterra? Dove
sbucano o come le persone entrano e passano da una zona all'altra?"
"Semplice, nessuno passa
da una zona
all'altra perchè non ha motivo di farlo se non me, david, Jd
e
altri selezionati. ogni sezione è a se stante tranne questa
ferrovia e le entrate e uscite sono verso l'esterno, controllate..:"
Milan scese e, pronto ad
aiutarla con la mano tesa, la vide scendere
con nonchalance da sola, guardandosi intorno. Sembrava di essere nelle
gallerie abbandonate di una metropolitana, l'atmosfera era quella,
pensò, dalle volte che vide documentari sia sulla stessa che
sui
fantasmi che si dicevano soggiornassero sotto quella inglese.
Milan rise, si avviò verso gli scalini continuando a
parlare, ma
lei lo ascoltava a metà, non capiva dove fossero rispetto
alla
zona superiore.Possibile non vi siano mappe o indicazioni come per le
catacombe francesi, si chiese?
"Devi conoscere una persona. Il caro David, diciamo che siamo in parte
soci, io gli fornisco i contributi necessari per cosa gli serve, lavora
e si occupa di cosa ho bisogno. E in cambio lui porta avanti i suoi
esperimenti, ammesso che no nsiano davvero contro l'etica. Ritengo che
un conto sia lavorare e studiare con il consenso di tutti, altro
prendere persone e usarle al posto dei conigli o altri animali. E
capita... non puoi sapere quanti gruppi affiliati alle case
farmaceutiche nel mondo, usano cavie prese per strada o comunque
persone disattate o senza nessuno, perchè tanto
nessuno vorrebbe
cercarli. Ora molti di quei dottori un pò svalvati lavorano
per
me, almeno mettono a frutto bene le loro qualità..." disse
Milan
portandola oltre la porta, aprendola con una carta magnetica, mostrando
uno stretto passaggio fatto di sezioni di pietra. Lia si
voltò
verso il passaggio appena abbandonato, constatando che sembravano due
sezioni diverse. Quella che lasciavano con il trenino ormai
fermo, come tunnel moderni ma che davano un'aria di metropolitana
inglese anni addietro, non recenti. Mentre quei muri oltre la porta,
sembravano lavori
antichi, quando ancora le costruzioni erano fatte con roba solida e non
cemento liquido e ferro, che reggevano meno dell'opera monumnetale
umana passata.
La condusse per un serpente largo due uomini e in piera, che
serpeggiava fino a delle scale. Nel mentre Milan
continuò
a sciorinare entusista di persone con evidenti problemi, ma ottimi
scienziati, che aveva stanato in retate contro la tratta di umani come
schiavi, da sessuali a di lavoro, a donatori per scopi medici. Da
esperimenti a donazioni vere e proprie, ascoltò da lui, che
stavano subendo un grosso problema perchè l'allevamento di
maiali per questo scopo, con impiantate cellule umane del
bisognoso, o
organi artificiali, stavano facendo cadere il sistema. Era
più
sicuro, anche a fini medici, un maiale o un organo artificiale che si
stavano sviluppando, che un organo comprato al mercato nero,
senza
davvero sicurezza per malattie e problemi. Ma quella gente era ancora
viva, ove possibile, e tenuta in condizioni misere. E
trovandole,
avevano beccato anche chi li teneva là e i medici.
"QUindi, fammi capire. Spero di aver compreso male. Tu hai preso con
mani proprio dento la gente quei medici , o comunque scienziati in base
a
cosa stavano facendo e invece di legnarli sul coppino, e sarebbe poco,
li hai semplicemente presi e messi... dove, nei tuoi laboratori? Che
siamo, gli americani con gli amici tedeschi della seconda guerra?
Comprendi che da un lato, se dici di fare cose gisute, dall'altro la
cosa non quadra molto..."
"No, ti sbagli" disse lui voltandosi, che camminava un passo avanti,
offeso "io in qualche modo li ho puniti. Facevano quelle cose per
guadagno o per studiare determinate cose, che per le leggi mondiali
sono inumane. E lo sono ancora adesso, per me, ma se li ho portati qui,
non li faccio uscire mai, e per mai intendo mai, non sentono e vedono
la loro famiglia da molto, e sono costretti a fare cosa chiedo io. Se
un loro esperimento lo considero idoneo per vari aspetti, trovo
volontari e persone che accettano qualunque rischio da quei test, ma
sempre su base volontaria, per sapere i risultati. E attualmente ne
abbiamo vari, anche il Monarch..."
"Il controllo Monarch? Stai sperimentando questa tecnica orribile?"
chiese lei fermandosi, guardandolo con rabbia.
"Tu sai cosè?" domando lui sorpreso, sistemandosi la giacca.
"So cosè, conoscere almeno le basi, come dico sempre. Se
è vero che ancora continua, capisci che stai facendo
qualcosa di
grave? Se quello che so..."
"Fermati, e lasciami
spiegare. Molti
ritengono che il controllo mentale
sia invenzione del secolo scorso. Sbagliano. Fin
dall'antichità
si è cercato di condizionare le menti. Vedi i
bambini,
perchè diventino cosa necessitava e fin da iccoli erano
più idonei, che spingere la gente adulta a fare
determinate cose. Addirittura il figlio prediletto di maria Antonietta
d'Austria, la famosa regina ghigliottinata, fu trattato e indottrinato
a tal modo dalle fonti, che dimenticò chi fosse e divenne un
acceso rivoluzionario che si dice maledicesse la donna della Torre,
esser poi sua madre. Cè chi dice che non è
attendibile,
nel senso che ricordava e faceva solo cosa gli dicessero... altri che
era possibilissimo, cos' come nella storia umana preti, gente
che si professava profeta o religioso erano riusciti a deviare le menti
deboli di alcune persone, perchè li seguissero e
credessero in
loro. Quanti ce ne sono stati, anche famosi come Menson. Ora, quello di
cui tu parli è il progetto Mk-ultra,nome in codice di un
programma illegale e clandestino di esperimenti sugli esseri umani, non
di privati ad esempio. Ma del governo stesso. SI iniziò con
bambini e malati di orfanotrofi e case di cura mentali, e di
varie
patologie, dove la morte era di casa per varie e normali ragioni
all'epoca, e quindi nessuno parlava. Si voleva creare sia soggetti
pronti agli ordini e mai mentalmente svegli, sia la gestione di
interrogatori e controllo mentale di persone interessanti, gestito
dall’ufficio della Scientific Intelligence. Il nome
deriverebbe
anche dal tedesco Mind Kontrolle,controllo della mente, nato e
consigliato proprio, per il governo americano, da quei carinissimi
come dici tu, tedeschi presi e salvati e portati in vari paesi amici
d'america,
perchè dicessero tutto sui piani e su cos stavano facendo.
In
pratica si appropriarono di menti brillanti, senza ucciderli, ma
portandoli dalla loro parte. Ecco che si scoprirono alcuni altarini
tedeschi. Si decide di provare, capire e.riprendere alcune delle
pratiche mediche naziste durante gli esperimenti effettuati nei campi
di concentramento. Infatti si voleva cambiare la mente di coloro che
non appoggiavano l'ideologia ma anche nemici, per metterli sul campo
ricondizionati. Erano ricerche per il controllo delle menti al fine di
creare un individuo in grado di fare le veci di una spia e anche
uccidere, a seguito di un ordine. Dopo la verità
che venne
portata alla luce più di venti anni dopo, nacque il Progetto
Monarch dalle sue ceneri, quindi dagli anni settanta in poi che, con
l’uso surrettizio di molti tipi di droghe, metodi
di
influenza, e atti anche fisici si cercò di manipolare i
singoli
stati
mentali e di alterare la funzione del cervello. Morale? Volevano
cancellare la personalità originale dell'individuo per
crearne
una o altre, che servisse ai loro scopi, perchè le
spie e
le
persone in genere, pensavano, erano troppo <umane> e
volubili su
certe cose. Amore, libertà, vita tranquilla, famiglia erano
tutti elementi che influenzavano il soggetto e rovinavano i piani di
una nazione. Così si decise di prendere tutti i dati
dell'altro
esperimento e ricrearlo in chiave nuova. Anzi, dagli anni quaranta
facevano anche esperimenti su animali, sempre scoprendo i piani
germanici, dove droganavano anche delfini e altri animali, addestravano
animali di vario tipo per essere sia spie e all'occorrenza
anche
come kamikaze, con esplosivi addosso e fare
danni. Tutto vero, non mi invento nulla. Grazie a Dorde non hai idea di
quanti documenti secretati..."
"Ok, ma anche tu stai facendo questa cosa?"
"Fammi finire! Grazie a Dorde ho avuto modo di leggere parecchie cose,
ma questa cosa è SHHH! Resti tra noi, visto che è
ancora
là. Comunque, scoprimmo varie cose. Questa tecnica di
controllo
mentale espone il soggetto ad un trauma così
violento, che la sua
mente crea una dissociazione... hai presente quando una eprsona subisce
uno shock o un dolore così elevato, e impossibile
da sopportare
che... impazzisce, perde la memoria, torna in stati infantili. Insomma
la sua mente cambia. Quello
avviene diciamo in maniera naturale, l'altro è invece
artificiale. Il cervello diventa debole e, in alcuni soggetti idonei,
non tutti, anche con più personalità, nel senso
che
all'occorrenza è possibile prepare esempio un
giardiniere, che
spia, o un corridore di formula uno, senza alcuna
paura. Sono esempi ma
è possibile... tramite il trauma quindi, viene modellato
tramite
informazioni e techiche, educato da manipolatori appositi,
gli
Handler, che fanno emergere la personalità che
più li
aggrada, riattivandola all'occorrenza. Come.. come le tecniche di
ipnosi, dove la tua psiche viene ingabbiata in uan sorta di
zona oscura,
e la tua mente sovrascritta per fare ed essere cosa serve, attivabile o
meno da parole chiave. COn l'ipnosi però non è
possibile far
fare atti contro natura del soggetto, ma in questo modo, si potrebbe
anche convincere qualcuno ad uccidere. E lo farebbe, perchè
sarebbe sovrascritto. Durante la loro rieducazione, i soggetti sono
esposti a numerosi simboli ed elementi chiave per l'attivazione,
disattivazione e programmazione. Si usano di solito alberi,
animali, labirinti, farfalle, ecc. Anche film sono elementi
chiave della programmazione e usati per la modellazione e/o attvazione,
che contengono simboli specifici o
<attivatori>. Alcuni
titoli sono il Mago di Oz e Alice del paese delle meraviglie, e molti
altri film Disney, che sono usati prima, facendoli vedere e poi alcuni
elementi in essi usati come attivatori."
"Si, alcune di queste cose già le sapevo, ma torno
a chiedere...
seriamemente mi stai dicendo che tu fa queste cose? Allora, tanto buono
non sei!" con voce fredda.
"Pensi che io l ofaccia per avere schiavi, gente come lobotomizzata?
Sbagli. DI grosso. Ti ho già detto che ho avuto la mia
esperienza sul campo e ne ho visto gli effetti su molti uomini, che
conoscevo e ne sono usciti male. Lo stesso degli scemi di guerra e i
veterani del vietnam, ad esempio..."
"Aspetta... parli del post traumatic stress disorder? Il PTSD?"
"Che bello non dover spiegare tutto, almeno che la persona sappia le
basi! Esatto, quello. Ho visto molti veterani, ho assistito alle
reazioni di quegli uomini a cui avevo dato ordini e che, non per causa
mia ma per decisioni dall'alto, anche io ero pedina alla fine, erano
finiti in malo modo. Quando ho preso in mano copie degli incartamenti
di quei progetti, ho pensato una cosa. E se usassimo queste tecniche
non per scemi da usare come burattini, ma persone a cui si
toglie tutto
il dolore, la sofferenza, lo shock così grave da...
rincretinirsi, perdere memoria, avere scambi di
personalità...Ecco, perchè lo stiamo facendo. E
non
usando traumi, abusi, situaziomi di stress elevato per avere quegli
effeti del cervello, nulla del genere. Ma usare la tecnologia per
proteggere le menti..."
"Cosa?"
"Poi te lo spiego, intanto vieni..." disse MIlan, che erano giunti ad
una porta. Sempre con una carta, diversa, e Lia si chiese quante tasche
avesse in quella giacca e panciotto per tenerne tante,
attivò la
porta che li condusse in una piccola stanza. Sembrava una spartana
stanza militare. Alle pareti piccole riproduzioni di varie bandiere del
mondo. Un tavolo di legno semplice, qualche sedia di legno, una lavagna
di gesso vicino la finestra e qualche mobile e cestini di
carta
classici. Nulla di rilevante. Ma la lavagna in gesso, si chiese lei?
"Allora...SHH! Seguimi e dammi corda. Nessuno deve sapere dei passaggi
segreti e se chiedono, noi eravamo qui prima che loro arrivassero"
disse Milan comportandosi come un ragazzino che ha paura che la madre
lo senta dall'altra stanza.
"Chi non dovrebbe sapere? Se hai detto che JD..."
"Jd!" disse concordando risoluto "GLi altri no. Almeno, non ancora...
poi si vedrà. Ma pochi sanno meglio è, per
davvero
è meglio..."
"parli di gente come Alaric. Di certo non Lubo, mi pare si chiami"
"Si, e Bryden, anche se è un novellino rispetto gli altri .
Ma
ci sono persone che come...si, Alaric in effetti, troverebbero la cosa
così straordinaria da fare giri perlustrativi ovunque nello
Chateau, se scoprissero che ci sono. E io voglio evitarli. Sono gli
stessi che si inoltrano sempre nella zona della foresta in cui vorrei
fare qualcosa per le feste, ma non ho mai tempo. E così,
loro
vanno in giro nei tempi liberi. Disobedendo, ma questo fa parte
dell'eccitamento dellla cosa. E sapessero che qui..."
"Si, si. Ho capito. Non alimetnare i cretini"
"AH Ah Ah....Ah! Hai proprio ragione. Quanto odio la gente che pensa di
essere migliore e intelligente e fa il contrario, credendo di
essere
rivoluzionario o controcorrente per non esser euna pecora. Senza
pensare che a volte un motivo cè. Ancora di più s
enon
cè ditttatura. Ma loro la vedono sempre"
"non lo dire a me... nel mio paese si crede alla terrapiatta, ai
vaccini che fanno male, agli amichetti invisibili dei medici che sono i
batteri e virus, ma per loro non vedendoli non
esistono, e usano la
scemenza dell'omeopatia e altre cose. Danneggiano altri, ma lorosi
sentono però migliori..."
"Che tempi orrendi. Se Giordano Bruno, Galileo e gli altri fossero
qui,
si chiederebbero se sono finiti in uno scherzo divino o qualche velo di
maya subdolo.E peggio, per cosa si sono immolati. Sicuro non ci
crederebbero"
"Lo so, nenahce io credo davvero di esistere nello stesso momento di
quella
gente. Solo al ricordare alle cos eche ho letto online di
gente, che
pensa che i doveri coniugali debbano esistere, al fatto che ancora oggi
una persona è solo cosa dice Dio, e che
cè la
stessa aria dell'inquisizione... mi viene da piangere"
"Bè, non
farlo adesso. Abbiamo
cose importanti da fare" finì lui, aprendo la
porta e
avanzando in un'alta stanza.
Entrarono in una stanza
molto
più grande che sembrava divisa in
due. Un ampio spazio era stato suddiviso da un divisorio a vetri,
chiudibile o apribile con ampie porte, dove dall'altro lato
cèra
una zona con lunghe file di sedie e una porta a doppio battente in
fondo. Era
vuota la zona e chiusa la porta. Loro si trovavano prima del divisorio,
vicino un tavolo quadrato molto grande al centro, con un monitor che
sembrava grande quanto un televisore a centicinque pollici, rialzato e
inclinato per essere visualizzato da una persona, in piedi, con
tastiera e mouse nella piccola zona prima del bordo del tavolo e lo
schermo. Un grande quadrato prendeva tutta al parte centrale del
tavolo, tranne quel monitor, e sembrava quasi la zona di una nave o
sottomarino dove si prendevano misure e si calcolavano rotte e
distanze. Delle sedie, posizionate ordinatamnete sotto il tavolo, mappe
e cartine geografiche alle pareti e il quartetto di Capitani, che prima
si voltarono spaventati e poi stupiti dal vedere quei due spuntare alle
loro spalle.
"ma da dove diavolo venite" chiese Alaric guardando verso la stanza da
dove erano usciti.
"Eravamo qui prima. Abbiamo discusso. Le ho mostrato delle cose e..."
Milan continuò a inventarsi roba e Lia si chiese quante
cavolate
stessero svolacchiando per la stanza, in pochi secondi che
erano entrati.
Se mentiva così facilmente, che altro cèra di
falso?
"Milan, ti ricordi cosa ti ho detto a telefono? Guarda. Guarda!!"
urlò Alaric correndo da Milan, come fregandosene di cosa
diceva,
interropendolo.
Milan lo guardò con sufficienza, sospirò
impettito e poi
guardò lo schermo el dispositivo di Alaric. Lo fece qualche
minuto, poi strabuzzò gli occhi, osservando meglio.
Alzò
la testa verso Lia, poi tornò al dispositivo.
Mormorò
qualcosa con Alaric, poi disse altro a questi che andò ad
avvicinare il dispositivo a una sorta di computer affiancato al
muro, dove era posizionata la porta dell'altra stanza, e
attese.
Lia non aveva notato quello schermo grandissimo attaccato alla parete,
un altro, in quella sala grande.
"Avevi ragione, ma voglio guardarlo meglio" disse Milan ad Alaric
avvicinandosi al tavolo, davanti lo schermo inclinato, seguito dagli
altri.Mentre lo schermo si accendeva e compariva qualcosa, Milan chiese
a Lia di avvicinarsi a lui, quindi di fronte, anche se cèra
il
grande tavolo di mezzo, a quel monitor enorme.
Lia, dopo essersi sistemata viicno Milan e Jd, guardando quest'ultimo
come a chiedere cosa cèra, vide nello schermo una sequenza.
Sembrava un video e diceva nel minutaggio, che era composto solo pochi
secondi, una decina. Si vide come una scimmia grossa che guardava
qualcosa a terra e poi un ritratto rotto, dove comparvero tre soggetti.
Lia notò, in quella breve sequenza qualcosa che la
stupì
parecchio. Portando a dire la prima cosa che le era venuta in mente.
"Aspetta, ma sono io?" chiede di sfuggita, con tale sorpresa e stupore
da volerlo rivedere.
"ho di meglio, ho trovato un fermo immagine montato" disse Alaric e con
bravura, cosa che Lia non credeva, collegò di nuovo
l'apparecchio accostato al computer e il monitor cambiò.
"Davvero vi basta avvicinarli?"
"si, si connette come un telefono normale, come simile il bluetooth ma
noi..:"
iniziò Jd, ma Alaric disse di fare silenzio e Milan le
chiese di
nuovo di guardare.
Dopo il video, o meglio il frammento rimandato, dove si
notava una
panoramica sui tre soggetti, comparve la singola imamgine e Lia vide un
ritratto in seppia di tre persone. Vi erano un uomo, una donna e un
bambino. L'uomo era in giacca e cravata, capelli impomatati con una
riga laterale, uno sguardo particolare e dei baffi in stile antico.
Conosceva la moda antica da riconoscerla come dell'ottocento, con barba
e baffi uniti in quella che sembrava una mutton chops mischiata allo
stile Franz-josef, il modo di portarli dell'imperatore marito di Sissi.
Il bambino sembrava un neonato ma Lia guardava la figura femminile.
L'abito sembrava dell'ultimo ventennio dell'ottocento, con il sellino
posteriore, mentre la donna aveva un aspetto che la lasciò a
bocca aperta. Superò il tavolo, andando quasi sotto il
monitor
per vederla meglio, e Alaric ancora continuava a fissarla con un
ghigno.
"Da dove l'avete presa..." chiese lei senza distogliere lo sguardo dal
monitor.
"A quanto pare Alaric ha ricordato una cosa vista con gli altri e l'ha
cercata..." disse Milan, rimasto dietro di lei.
"In verità ho scaricato proprio tutto il film e..."
"Tu sai che è illegale, vero?" domandò Lia con
cipiglio.
"Calma carina... era solo per uno scopo particolare, mica devo
rivederlo. Avevo bisogno di quella sezione e basta" bofonciò
Alaric offeso. Lia tornò all'immagine.
"ma non mi avete detto da dove l'avete presa"
girandosi verso gli altri, alle sue spalle
"da un film Disney. Incredibile ma vero, Alaric si è
ricordato
che lo aveva guardato da uno dei ragazzi, per ricordarsi dei
figli, e appena
ti ha vista ha ricollegato quel frammento"
"Non è vero" rispose Alaric subito, interponendosi
a Milan
"dopo un pò, ricordavo di averla vista e alla fine ho visto
nei
suoi movimenti quella scena. E l'ho cercata...però avevo
ragione!" disse tronfio.
"E' la prima volta che vedo qualasiasi cosa che... non era mai successo
in video o foto che vedessi me, per come mi vedo." restando a
fissare la
donna che le somigliava così tanto, che sembrava
fosse stata
disegnata da lei direttamente. Stessi capelli anche nell'acconciatura,
viso, espressione. Le sembrava di specchiarsi, quasi.
"Nel senso?" chiese Milan curioso.
"Che io nelle fotografie
e video
vengo... diversa. Non mi riconosco
mai, è strano ma quella che io vedo nelle foto e
video
è come un'altra persona. Ai miei diciotto anni, in quel
vergognoso compleanno della maggiore età da far piangere,
mio
padre fece dei video. Il giorno dopo li controllò sulla tv
e...." disse voltandosi dal guardare Milan allo schermo "... quella che
vidi era un'altra. Non posso dimenticare come, se era da tempo che non
guardavo foto o altro di me, perchè li odiavo, mi
apparve
una
persona che io non riconoscevo. Per niente. Sorrideva in maniera
forzata e a disagio, sempre fingere e fingere e quella non ero io.
Lettralmente all'inizio stavo per chiedere chi fosse quella, ma poi
vedendo qualche minuto ho lasciato morire quelle parole nella testa.
Non vedevo me, per niente. Non
so per quale motivo, ma nelle foto non vedevo mai cosa vedo
nello
specchio, affatto, ma vedendo
questo... perchè vedo me in questo ritratto?
Perchè
appena l'ho visto, la prima cosa che mi è venuta in mente
è come mai io fossi lì?"
"Nelle foto vieni diversa? Veramente? Interessante..."
"la cosa che mi turba è... avete detto che è in
un film del topo?"
"Si esatto" risposte Alaric prontamente "è uno degli ultimi
che
lui ha guardato mesi fa, per questo me lo ricordo. Il film è
molto ormai vecchio ma è di quella casa di
animazione"
"Allora è strano, molto strano" disse lei, con la fronte
aggrottata.
"Perchè..." chiese Jd avvicinandosi e commentando quanto
effettivamente sembrasse lei.
"Perchè se è di un film di animazione,
è strano
che ci sia questo! Ho visto questi film per i compleanni dei miei
cugini, alla tv con i parenti che si vedevano cose per tutti... ne ho
visto molti, non questo a quanto pare, ma non ricordo affatto ci fosse
un qualcosa del genere
così, così... reale. Ecco. A vederla sembra un
ritratto
artistico di qualcuno preso dal reale. Anche se disegnato da artisti,
questi film di animazione sono sempre coerenti anche nelle foto. In
linea con il character design del tutto. Allora perchè
questo,
se davvero è di un loro film, sembra più una
copia di una
foto reale che un disegno della casa del topo? Guardate! Il bambino si
vede subito che è finto, che è un disegno. Mentre
quei
due hanno uno stile diverso, ecome appunto copiato da
qualcosa di reale.
Anche nei trailer che si vedono in tv di quei film, non cè
mai
una foto che non raffiguri i persoanggi che ci sono effettivamente nel
film. Alaric, hai ancora quel film per intero?"
"ovvio che ce l'ho. Cosa cè, adesso che l'ho scaricato non
hai problemi?"
"Divertente" mostrando invece che non si divertiva affatto "intendo che
volevo vedere come mai questa foto cè e come sono i
persoanggi
nell'intero film.
"Non è come pensi. Quelli della foto, rivedendo velocemcente
il
film, compaiono solo nella parte iniziale. Forse dieci minuti.
Guarda..." con poca collaborazione.
Lia osservò l'inizio dal dispositivo di Alaric, sempre
più accigliata e stranita. Poi lo fermò e si
voltò
verso gli altri, chiaramnete contrariata.
"Avevo ragione. L'inizio mostra due soggetti che poi, agganciandosi con
la parte mostrata prima da Alaric, sono ripresi da questo frame.
Peccato solo che la donna in realtà non le somigli molto nel
film, mentre l'uomo sembra abbozzato da quello del frame. E' strano..."
disse lei, confrontando i due schermi, mentre Milan si avvicinava e
andò per sbaglio a toccarle la spalla.
"Ehi!" guardandolo male e irrigidendosi, lo vide alzare le mani dicendo
che voleva solo guardare e parve calmarsi, tornando al video. Poi lo
alzò un pò perchè Milan e Jd
guardassero,
riproducendolo mentre sull osfondo vi era quel frame "osservate bene
queste scene. Dall'inizio del film, se noi non sappiamo di quel
disegno, abbiamo questi due soggetti che finiscono lì. E ok.
Ma
quando quella gorilla guarda quel disegno, che sarebbe una
foto rotta a
terra, abbiamo due persone che ricordano vagamente quelli in foto. Se
non fosse per la barba e il mento, non sembrerebbe lo stesso uomo se
non sapessivo come finisce quell'intro. Mentre la donna che mi somiglia
non è affatto quella del film, per niente. E' totalmente
diversa
e non ricordo affatto di altri classici del topo che abbiamo quadri
così discostanti dai personaggi. E quel
bambino...è come
se fosse un pezzo aggiunto dopo o..."
"...O?" chiese Milan vedendola riflettere, come se avesse ingranaggi
all'opera.
"La sensazione che mi da quel frame è di un disegno dal vero
o
comunque da qualcuno di reale, con uno stile totalmente diverso da
tutto i lfilm, tranne per il bambino. Se guardate questo
bambino cosa vi
ricorda, se avete guardato qualche foto vittoriana?"
Milan riflettè. Jd fece una smorfia, come per
indicare che non
sapeva che pesci prendere. Così chiese ad Alaric, affermando
di
non voler danneggiare nulla, di farle una ricerca. Quello si
mostrò poco collaborativo am lo fece. nello schermo grande,
collegato al dispositivo, comprarve un sito che mostrava vecchi scatti
vittoriani e Lia gli fece ingrandire alcune. Chiese alla fine cosa
vedevano.
"Ok..:" rispose Milan, stando al gioco "vedo dei soggetti in bianco e
nero o seppia e..." fermandosi di colpo mentre scorrevano le foto "..
non può essere quello che pensi! Andiamo! Anche io trovo
strano
questo, non sembrano molto loro, se non quei baffi e il mento come hai
detto del film, ma questo..."
"Posso sapere anche io?" chiese Jd
"Quelle che vedi sono delle memento mori...Postmortem photography come
si dice normalmente. Erano foto fatte a cari morti, messi in posa con i
vivi
per ricordarli, visto il costo all'epoca delle fotografie. E hai appena
visto, tra le altre, almeno tre foto con dei neonati in culla o in
braccio alle madri. E bambini, ragazzini, uomini adulti. TUtti morti e
anche messi in piedi, perchè restino di loro
imamgini perpetue
con i loro cari"
"Quella è gente morta? Davvero?" Non sembra da qui."
"Sembrano addormentati o aggiungevano post foto degli occhi finti, se
guardi bene però si vede dal pallore e da certe
pose, che non
sono proprio fiorellini..." commentò Milan per spiegare a Jd
cosa stavano vedendo.
"E quindi.. cosa cèntra con cosa Alaric ha trovato?"
"NOn posso dirlo per certo, può essere di tutto ma..."
"Aspettate. Alaric fa un'altra ricerca" disse Lia e sbuffando lui
esegu', scrivendo cosa lei dettava e mostrando a video. Comparvero
schizzi e sequenze solo disegnate di quel film, dove i
personaggi erano
quelli che avevano visto in quello completo. Continuarono la ricerca
per un pò, finchè Lia non chiese di affiancare
tutto.
Milan allora andò a quello schermo inclinato e, usando mouse
e
tastiera, affiancò le foto prese dal dispotivo di Alaric,
osservandole.
"E' chiaro che gli schizzi iniziali di lavorazione e quelli del film
finale sono gli stessi, e cozzano come dicevi tu con quel disegno. Quel
disegno sembra l'unico, anche se non ho visto il film, realistico
rispetto le scene che abbiamo visto. Quindi, cosa possiamo supporre?"
"So che stiamo perdendo
tempo e direi
di chiudere qui la cosa,
perchè voglio sapere cosa avevi tanto da dire, ma posso
affermare da persona esterna che, se si tratta di un artista molto
estroverso che ha consegnato quel disegno e lo hanno approvato a caso,
dopo che gli hanno detto di fare un ritratto ipotetico della famiglia
per la storia che... " voltandosi non finendo la frase per riguardare
quel frame "sembrano troppo fuori dal film, sembrano ritratti
di persone vere, come prese da una foto vera, e che
quel
bambino, se
prima per ipotsi in quella foto non cèra, è stato
aggiunto dopo per allacciarsi al bambino del film. Ma se
cèra,
ipotizzando che non è una cosa inventata perchè
è
troppo strano, allora sembra riprendere un memento mori con occhi finti
messi ai morti, perchè venissero in foto meno...
morti.
Quindi
siamo i fronte o a un bravo artista per qualche motivo ha creato due
soggetti, uno che sembro io per davvero, così reali e vivi,
guardateli come sembrano come la Monna Lisa vibranti di vita... oppure
un
copiare una vecchia foto usata per ispirazione, visto il
periodo
della
storia, aggiungendo un bambino che somiglia al protagonista o...
modicando un vero memento mori, rendendo solo il bambino più
vicino al character design, perchè... nonsi spiega! So che
ci
sono stati cosplay di persone che hanno ricreato molto bene personaggi
di quei film, ma sono partiti da disegni e sequenze chiaramente
artistiche che sono troppo diverse da... questo! Ed erano truccati. E
quei disegni non raffiguravano come questi personaggi quasi palpabili,
vivi..."
"Sai, se per ipotesi l'artista è stato non davvero bravo ma
ha copiato, direi che
hanno ripreso una tua sosia antica o... magari una tua reincarnazione!"
scoppiò a ridere Milan "io credo nelle reincarnazioni. Anche
io
ho i miei dubbi, guardando tutto quello che avete cercato, ma senza
parlare con l'artista interessato, on possiamo saperlo. La somiglianza
è davvero assurda, sembra di vedere un disegno di Dorde che
fa
alle persone, e vengono così. QUindi posso anche
darti una certa
ragione su questa teoria, ma credendo anche alla reincazione,
chissà!"
"Un altro che ci crede" sbottò Lia "mi è bastata
una
eprsona che ci credeva, e avevo pensato che magari potesse
avere
ragione, ma basta!Alaric, metti da parte queste foto, per favore.
Voglio vederle dopo. Sarebbe la prima votla che tengo qualcosa che mi
ritrae e dove mi rivedo. Neanche in quei video..." scuotendo la testa a
disagio.
"Di cosa dovevamo parlare allora" chiese Jd, mentre Alaric riprendeva
l'apparecchio e Lubo e Bryden, rimasti indietro senza parlare,
ascoltavano.
"Lia dice che per cambiare le cose nel nostro progetto... dovremmo fare
come Dio" annunciò Milan tronfio sistemandosi la giacca,
mentre
sul viso di tutti compariva lo straniamaneto.
Meno
di un anno prima
"jd mi ha detto di chiederti della novella della figlia e del dottore.
Senza dirmi altro. MA cosa sono le novelle?"
"Ti ho dato un dizionario, prova a cercarlo"
Gask si trovava sul tappeto a terra,al centro della camera di Kianta.
Era nella posizione del loto, come aveva scoperto si chiamasse, e
teneva un libro in grambo e altri sparpagliati intorno a se
aperti, un tavolino da letto bianco e nero su cui erano
appoggiati inchiostro, pennini vari, carta e altri articoli di
cancelleria. Alle sue spalle vi era un comò dove Kianta
teneva
alcuni indumenti, tovaglie e altro, elaborato nella scultura e in color
legno naturale, fatto dal laboratio. Alla destra di Gask, per come era
seduto, vi era la
finestra e poco prima la porta del bagno. Nella zona di fronte uno
spazio lasciato libero perchè si muovesse libero, poco a
sinistra l'armadio, anche quello in legno pieno e naturale con rilievi
e sbalzi, e verso destra un comodino con tante cose. Poi alla destra
totale il letto.
Lei si trovava sul letto, intenta a scrivere sul tavolinetto da letto
con quattro piedi, un leggio inclinabile in varie posizioni, zona in
gomma antiscivolo e spazio per un bicchiere a sinistra.
"Mh...aspetta..." cercò tra tutti i libri aperti,
finchè
non lo trovò, cercando la lettera. Aveva capito come si
cercava in un vocabolario e cercava sempre ogni parola che gli venisse
in mente, oltre che conosceva. Dopo averla trovata e aver letto le
rispose "ah ecco, ho capito. Sarebbe un pò come le favole di
Esopo?"
"HAi capito la differenza tra novelle e favole?"
"AH, aspetta..." disse, andando a cercare anche quella parola "forse ho
capito, credo...La novella ha un impianto realistico ed è
priva
di componenti magici, mentre la favola è una sorta di antico
fantasy, tipo biancaneve, la bella addormentata. ... ed ha
forma breve. Giusto?"
"Hai trovato scritto anche il fatto del fantasy?" chiese lei ridendo
"No, l'ho capito io. Credo... comunque è giusto, no?"
"Si, esatto. Le novelle sono storie ispirate alla realtà,
senza
magia e cose fantastiche. Ecco perchè Milan le chiama
così..."
"Ho capito. E cosa dice quella che ha detto Jd? Ha detto che ce ne sono
tante, ma mi ha detto di chiederti del dottore e la figlia,
per capire
quella situazione..."
Kianta si fermò, pulì la punta del pennino in
vetro nel tampone e poggiò delicamente tutta la penna nel
contenutore tondo, elaborato in vetro, con una
finestra a oblò
inclinatocon dell'acqua. Lo fissò, poi si girò
con tutto
il corpo, con la gamba destra sotto di lei e l'altra penzoloni. A Gask
ricordava la statua e, mentre anche lui si girava a guardarla, restando
sempre con le gambe in quella posizione, ripensò a quella
discussione. Quel giorno le parlò della statua e lei lo
fissò sorpresa. La descrisse, le disse cosa aveva detto
Milan
sulla testa, e dopo che restò a riflettere con gli
occhi puntati
in un punto a caso ma con l'espressione di una che sembrasse osservare
oltre, assorta in qualcosa, tornò con gli occhi su di lui e
disse semplicemente una cosa. Con un tono e una calma strani.
"No. Quella non ero io"
"Non è possibile! L'ho vista, ti somigliava molto, anche
Milan
ha detto che eri tu e che Dorde aveva immortalato un momento in cui le
regole non avevano validità, secondo lui. Era..."
"No" ripetè lei, voltandosi così veloce che la
veste
frusciò sui pantaloni e i lembi del gilet sbatterono al
ritorno
peril movimento "Quella non ero io"
Gask rimase stranito dalla cosa, rissandola, ma lei si voltò
e
tornò a volgere lo sguardo verso i piani, studiando quella
sorta
di pozzo divelto che dovevano scalare.
"Allora..." iniziò lei, dopo aver preso una caramella a
testa
alla carruba dal comodino, dal cassetto nella zona suddivisa, e gliene
tirò una, mettendo in bocca la sua "la storia è
legata al
progetto di Milan. All'inizio lo voleva chiamare Mystocrite, poi so
Kobno Prius... secondo me così, a caso" ridendo e facendo
ridere
lui "... ma anche con il nome attuale, resta sempre un progetto sulla
mente. Ad ogni modo, vi era un dottore, un neurologo, neuroscienziato e
aveva come moglie un'ingegnere meccatronico. Avevano una figlia, unica.
Un giorno sua figlia ebbe un incidente all'uscita con un'amica, andando
in coma. Suo padre lavorava per una clinica, così
dall'ospedale
dove era stata ricoverata, la portò con sè per
controllarla meglio. Passarono mesi ed ella non si risvegliava, oltre
questo dagli esami scoprì che l'impatto aveva portato danni
al
suo cervello. Conosceva colleghi che avevano studiato il cervello e le
sue cure, tramite macchine speciali. Erano in fase
sperimentale, ma
dicevano che tramite onde elettromagnetiche, elettriche con dei sieri
che avevano creato, potevano aiutare il cervello a rigenerare alcune
parti. Ma questo significava che quelle parti erano nuove, vergini, e
se riguardavano le zone della memoria, del linguaggio, apprendimento...
allora tutto ciò che vi era dentro, era perduto. Uno di loro
era
anche un seguace del transumanesimo, e uno dei suoi test era proprio
quello di copiare il cervello umano, portarlo in digitale e immetterlo
in corpi sostitutivi. Il problema, disse, era che il cervello come
memoria era solo pochi megabyte, nulla di che... il grosso de problema
era il supporto che avrebbe dovuto processare e utilizzare quei dati.
Il cervello è una delle aree ancora così ignote
alla
scienza, che non era sicuro come effettivamente fosse
possibile
attivare... una persona. L'adattamento, diceva... ne parleremo meglio
di questa cosa, ora continuiamo con la novella.
Dopo aver discusso con icolleghi, prese una decisione, dopo che
passò un anno. Sua moglie temeva che quel coma, come
annunciato
all'ospedale, nascondesse una speranza vana. Voleva sua figlia, e disse
una cosa. Che colpì l'uomo. Rivoglio mia figlia come la
ricordo,
se dovesse perdere la memoria dopo il risveglio, se davvero come ha
detto quel dottore, per alcuni processi chimici, non dovess ricordare o
avere problemi, la perderei..."
"Che significa"
"Che quella donna amava
la figlia
come era come personalità . Che se la ragazza non ricordava
i
momenti passati,
cosa avevano fatto, lei avrebbe perso sua figlia. E così
l'uomo
iniziò a ragionare. Ancora di più a causa di
episodi dove
le consdizioni della ragazza sia ggravavano. Così
chiamò
i
suoi amici, chiese di fare uno dei loro esperimenti su di lei e provare
a scaricare quei pochi megabyte per salvare almeno quello. Con
un'apparecchiatura di loro creazione, eseguirono e ottennero un file di
circa e quasi quattrocento megabyte, che salvarono. Fu la
volta
del
tentativo di rigenerare le parti del cervello, ma il giorno che
dovevano iniziare, la ragazza peggiorò e morì.
Avevano
perso quindi la figlia. Sembrava tutto perduto, pensò
l'uomo,
finchè non giunse nella sua clinica una ragazza quasi della
stessa età della figlia, in coma irreversibile che doveva
controllare ed eventualmente curare come poteva. E una notte insonne
ebbe un'idea! parlò con la moglie, lei non era d'accordo ma
dopo
varie discussioni la convinse. Era un primario, aveva in mano molte
possibilità e così andò avanti
col piano con
l'aiuto dei suoi colleghi. Un giorno finse che la ragazza fosse morta,
le macchine registrarono quella presunta morte, la famiglia vide la
ragazza come morta senza le macchine, e con la certificazione
del
decesso. Non cèra bisogno di autopsia, così lui
disse
alla famiglia che avrebbe provveduto, come un servizio normale della
clinica, alla preparazione fino alla bara, e questa sarebbe stata
consegnata all'impresa funebre. Ma dentro la bara, sigillata per bene,
fu consegnato un ammasso di oggetti che arrivavano al peso della
ragazza, inseriti in un sacco da morto chiuso, che mimasse un corpo.
Sudando freddo, attese la sepoltura, che avvenne senza incidenti. La
ragazza invece, era in una stanza apposita con un altro nome.
Aveva stilato e preparato tutte le carte perchè passasse per
un'altra persona, assistitita da un'infermiera di cui si
fidava,
che non
aveva visto la ragazza prima. QUalche giorno dopo, constatato che la
ragazza era in condizioni migliori della figlia, fece venire i colleghi
con l'apparecchiatura e la moglie, che aiutava per le sue qualifiche.
Utlizzarono il siero e le apparecchiature per stimolare il cervello e
le cellule inserite a riparare quanto possibile, e dopo
lastre e
controlli, sembrava aver funzionato. Utilizzarono onde e cicli
elettrici per rimodellare tramite la cromatina, cellule engramma.
Insomma secondo loro avevano rotto le sequenze chimiche che formavano i
ricordi e li avevano fatti ricostruire vergini. Quando secondo i loro
calcoli, il cervello era pronto e più sano di come era
arrivata,
le agganciarono l'apparecchiatura per la rilevazione dei segnali
elettrici del cervello, e facendo un test mai fatto prima, inviarono a
impulsi i dati, presi dalla figlia del dottore,
andandoli a
indirizzare nelle aree deputate alla memoria. NOn sapevano se era
possibile, se avevano danneggiato qualcosa o meno, ma provarono. Dopo
qualche giorno il dottore fu chiamato e scoprì, correndo
nella
stanza, che la ragazza era sveglia. Non aveva detto nulla, avevano
visto solo lei sveglia che muoveva occhi e viso, osservando intorno.
Quando lui si avvicinò gli occhi della ragazza reagirono,
dopo
un
pò sembrò riconoscerlo e, stupefatto anche lui,
lo
chiamò
papà. Dopo qualche giorno e vari test, lei sembrava
rispondere a
ricordi ed elementi della figlia dell'uomo, sembrava ricordare e
comportarsi come lei. Non le diedero mai uno specchio, temevano che
vedere un aspetto diverso creasse qualche problema e... semplicemente
cercarono di farla tornare all'autosufficienza. Lei rispondeva, pareva
migliorare, tutto bene. I colleghi non erano molto felici,
perchè la loro prima scoperta e test, non poteva essere
assolutamente reso pubblico, visto che la ragazza doveva essere morta.
Passò del tempo, l'uomo e la donna erano felici
perchè la
ragazza sembrava star bene e l'avevano portata a casa. Sembrava
ricordare molte cose, riconoscere la sua stanza e varie cose, e non
mostrava nessun problema di sorta. Tuttavia, qualche mese dopo,
notarono come la ragazza sembrasse malinconica e come depressa. Aveva
iniziato ad avere atteggiamenti strani. Per evitare che qualcuno la
vedesse uscire da casa loro o capisse che vi era una ragazza,
insegnavano tutto ciò che sapevano in una specie di home
schooling, chiedendole di non uscire mai. E pensarono che fosse quello,
il motivo. Ma lei divenne sempre più inqueta. Suo padre nel
mentre, ossessionato dai file, quei pochi megabyte della figlia,
continuava a tenere nel suo studio, sia una copia della macchina del
collega che aveva chiesto nel caso la nuova figlia stesse male, sia
altri files. Avendo pagato una buona somma ai due per finanziare le
loro ricerche come riniscimento per l'aiuto, aveva ottenuto
l'apparecchio con un pò di rimostranze, ma vi
riuscì. E
oltre il file, che era la scansione della figlia, anche i report dei
test registrati quei giorni , che tenetavano nella stanza della clinica
in formato video, che una sorta di programma, creato sempre dai due
colleghi, che serviva per diciamo ripulire la mente del soggetto per il
nuovo impianto, che usava sempre le onde elettromagnetiche ed
elettriche sul cervello, tramite quei dispositivi. E ogni sera,
puntalmente rivedeva tutto, come un'ossessione. perchè
capiva
che qualcosa non andava."
"..."
"La ragazza aveva
iniziato a voler
vedere se stessa in uno specchio, affermava di sentirsi a disagio molte
volte quando dicevano qualcosa del passato o la trattavano in un certo
modo, e lei affermava che non sentiva, provava, credeva di essere come
la facevano apparire. Che la bugia dell'incidente e del coma, che le
avevano detto, la faceva sentire strana. QUesto peggiorò
sempre
di più, mostrando ai due genitori, una persona che iniziava
a
discostarsi dalla figlia che ricordavano. E quando i due non la
scoltavano, la rimproveravano, le intimavano di capire che era solo
confusa, lei si nascondeva in camera e piangeva. Non capiva, ma sapeva
che qualcosa non andava. Voleva bene a entrambi, per lei erano i usoi
genitori come ricordi e sentimenti, ma qualcosa la turbava, E
così, una sera, dopo che suo padre uscì
dall'ufficio per
andare a letto, attendendo nascosta che andasse nell'altra stanza al
piano superiore, vi si recò. Guardando in giro, vide
l'apparecchiatura, e il pc ancora acceso. Non lo spegneva mai, sapeva,
perchè per il suo lavoro doveva essere reperibile sia per il
telefono che dati per le cartelle cliniche, tac e altri esami da
visionare subito, se in casa. E guardò le ultime cose che
aveva
aperto. E guardò. Ascoltò. Capì. Si
rese conto che
in verità, lei non era chi credeva. Attivò la
webcam e
per la prima volta si vide. Non sapeva chi fosse, cosa fosse, chi
doveva essere. Nei suoi ricordi lei era molto diversa da quella che
vedeva. Così, riguardò i video, dove suo padre
registrava
i test e riportava tutto ciò che faceva. Vedendo quella
persona,
che vedeva dall'anteprima della webcam, nel letto mentre facevano i
test, sentì che stava piangendo. E si sentì
sbagliata.
Neanche vuota, perchè non lo era..."
"..."
"Quel dolore la rendeva
paralizzata e
tradita. Era troppo addolorata e aveva il terrore di cosa fosse in
realtà. Che ricordi erano suoi, e quali erano impiantati?
Cosa
era lei, in base ai ricordi? Così piena di dolore,
non
sentendosi completa, incapace di credere e capire, passò due
ore
in quella stanza a guardare ancora i video, camminare senza sosta per
riflettere, osservare la macchina. E poi si sentì male,
sbagliata. Collegò l'apparecchiatura alla corrente, la
sistemò sul divanetto, che era una specie di casco
con una
valigetta vicino collegati da cavi, e si sistemò,
mettendoselo.
Con un cavo, lo collegò al pc e avviò il
programma della
pulitura del cervello. L'attivazione finale era nel casco stesso e
così, premendolo, venne investita dalle onde. Era doloroso,
come
mille aghi nella testa. L'apparecchiatura procurò un
sovraccarico che pense la corrente pochi secondi, per
riattivarsi
di nuovo, ma il casco non si era fermato. Il sistema elettrico della
casa tramite il salvavita, aveva spento e poi riattivato
autonomamente il sistema. Ma l'uomo aveva ricevuto nel cellulare,
collegato, l'avviso e dove si trovava il problema. Il casco
continuò a lavorare, mentre lei piangeva per il
dolore e
come si sentiva la testa. Non gliene importava se era una cosa da fare
da addormentati o svegli. Voleva togliersi la morta dalla testa. Questo
pensava, lei aveva una morta nella testa. E poi li vide, che erano
accorsi, i genitori che amava davvero, anche se non era figlia loro.
Era nato in lei un sentimento vero, nei mesi, e non riusciva ad odiarli
o volergli male, ma non poteva restare come la metà di una
morta, e l'altra metà come ignota. E
così, quando
le chiesero cosa avesse fatto, non sapendo cosa fare perchè
l'apparecchiatura era ancora attiva, lei disse qualcosa. Si sentiva
come stanca, come se avesse bisogno di dormire, tanto, e
così
sorrise e li tranquillizò. <Non siate arrabbiati, non
vi
voglio male. Ho capito, ragionando in queste due ore, e non
provo
per voi che ringraziamento e riconoscenza. Sono viva e sto
bene,
per voi. Ma come figlia... non posso. Adesso non mi sento bene, voglio
rilassarmi, mi sento le palpebre scendere quasi da sole, ma non fermate
nulla. Lasciate che il programma cancelli una persona morta, che deve
invece vivere dentro di voi. Non chi ero, e non so chi sono ora. Ma so
che voglio diventare me, quando mi risveglierò.
Perchè
non morirò, lo sento. Se volete me come vostra figlia, ma in
maniera genuina, allora accoglietemi in casa come una figlia nuova.
Datemi un nuovo nome e crescetemi come se nascessi da quel momento. Per
essere unica. Altrimenti, se volete vostra figlia e basta, va bene
così. Prima che io mi risvegli, portatemi lontano, in altre
città o luoghi, lasciatemi di notte da qualche
parte,
perchè sia trovata e soccorsa. Non so come finirà
quando
cercheranno di sapere chi sono, ma se non posso essere chi ero, fate in
modo che non cerchino il mio passato. Io...voglio essere me, non
qualcun altro. Se mi volete bene, se tenete a me oltre la figlia che
volevate che fossi, portatemi da qualche parte perchè io
rinasca. Lasciatemi... essere... me...">. INiziò a
svenire e
così perse i sensi. Quando il casco si fermò,
l'uomo lo
tolse e vide la ragazza incosciente e capì che aveva perso
la
figlia di nuovo. E non sapeva se aveva tra le braccia un'estranea, a
quel punto, o una persona che aveva imparato ad amare. Che quello che
aveva fatto, poteva essere sia positivo che negativo, ma
tacendo
e nascondendo, aveva solo rovinato tutto. Si chiese, cosa sarebbe
successo se le avesse spiegato. Avrebbe accettato quel sentirsi strana?
Non avrebbe sofferto, da arrivare a tanto? Non si sarebbe sentita
tradita? E molti altri pensieri..."
"Come finisce?"
"Termina
così, queste novelle
sono state create per diffondere un messaggio e porsi delle domande,
diciamo esistenziali. Basati sul reale. Come le favole avevano una
morale, anche queste ce l'hanno. Ce ne sono altre, magari poi te le
racconto..."
"E quindi,
qualè la morale o altro di questa storia?"
"Mh..." pensò
lei, fissandolo
"Ti direi che a volte il troppo amore fa male, ma...Facciamo
così. Pensaci fino a domani, e poi mi racconti cosa hai
pensato,
cosa ti ha trasmesso, cosa hai capito!"
"Ed è
collegato a qui, vero?"
"Esatto"
"Ma... per caso riguarda
Lei?"
"... riparliamone
domani. Vorrei che ci riflettessi e creassi un'idea tua"
"Ok..." guardando i
libri
sparpagliati intorno a lui "me la daresti una mano con la copiatura? Mi
piace molto quella filastrocca dei contrari. Magari, mentre mela
leggi, io scrivo e poi mi racconti qualcosa del prima"
"E perchè?"
domandò lei
che stava per rimettersi al centro del letto, davanti il tavolino
"inoltre, non è tardi? Non dovresti andare in camera tua?"
"Si, ma volevo finire
questo. Ho
notato che alle Lezioni i ragazzi adesso si divertono a mostrare chi sa
cosa, quanto, gareggiare per le domande e portano cosa hanno saputo
fare. Vorrei arrivare al loro livello, ma sono arrivato molto tardi..."
"Vuoi quindi metterti in
pari. Ho capito. E vuoi mostrare la bella copia della filastrocca?"
"magari non la
conoscono" disse lui
con un sorriso a trentadue denti "e ho trovato cose interessanti da
scrivere. E ho scoperto che hanno aperto un corso di papiri..:"
"Ah si, ho approvato
perchè mi pareva una cosa carina. Ma a te interessa solo
dipingere o anche farli, i papiri..:"
"Intendi farli da zero?
Non lo
sapevo. Con queste cose manuali non so se sono capace, però
non
sarebbe male. Si tratta di intrecciare, no?"
"in verità
vengono dati
proprio i corpi dei papiri che v anno sfogliati, fatti asciugare,
intrecciati, battuti, fatti asciugare ancora... è un
procedimento lungo. Inoltre hai mani grandi, devi impegnarti molto per
essere agile, non sei molto bravo con la manualità" rise
lei,
guardando altrove come colpevole.
"Lo so. i ragazzi dicono
che con certi mestieri, si possono rovinare le mani. E' vero?"
"Si, se non si usano i
guanti. Ma
già per il tuo lavoro hai calli e... rispetto a quelle degli
altri, le tue sono più belle. Dovrai accettare che possano
danneggiarsi"
"Ho delle belle mani?"
chiese lui guardandosele "ma con le tue creme si curano e proteggono,
no? QUindi non ci sono problemi"
"In parte è
vero... prova!
Vedi se te la cavi bene anche nel fabbricare i papiri, altrimenti
diverrai uno di quelli che provano a dipingerli e basta. L'unica cosa
che non volevo dire è che a volte, per intrecciare e
lavorare
certe cose, ci vogliono dita sottili o almeno agili. Se ti
senti,
prova a farli, comunque. però adesso è davvero
tardi"
disse lei, guardando l'orologio da tasca preferito che teneva sempre
vicino, che con il meccanismo meccanico, scandiva il tempo rompendo i
silenzi "non dovresti andare a letto?"
"...posso restare
finchè non finisco?" mostrando un broncio strano
"per quale motivo, gli
uomini ti aspetteranno. Questa sera non ti sei presentato per il solito
casino serale"
"perchè..."
prendendo i libri
fissandoli con lentezza"tutti vanno a letto nelle loro stanze e... poi
la mia sembra vuota e silenziosa. Non mi va di starci troppo"
"..." fissandolo
attentamente senza dire nulla, mentre si sentiva solo il ticchettare
dell'orologio da tasca argentato.
"Come te, no? anche tu
ti senti sola, qui. E stavi sempre qui, pensando agli altri
là sotto..."
"Resta quanto vuoi, ma
devi dormire,
però" tagliò corto lei troncandolo,
tornando al suo
lavoro, impugnando il pennino di vetro, mostrandosi distaccata e seria.
"ok" disse lui
sorridendo di
ringraziamento "se ti va, mi leggi la filastrocca e la scrivo, e magari
altro che gho già segnato in questi libri..."
Lei sorrise, restando in
silenzio,
scrivendo, finchè non mise un punto e decise di
alzarsi,cambiarsi togliendo il piagiama e mettendo abiti puliti
dall'armadio e sedendosi vicino a lui, dettandogli la filastrocca e le
parti dei libri che gli piacevano.
"quindi che dovrei fare?
Cambiare i
progetti? Perchè la gente è scema?
Perchè non
capisce cosa gli si spiega?"
"NOn sto dicendo questo, ma inserire... no nsaprei, un cartello,
qualcosa... "
"Sei serio? Un cartello per i muri Ah-ah? E a che è servito
allora farli fare?"
Kianta era poggiata al muro del Lueurdesoie, uno dei nomi dell'edificio
dove Milan andava per incontri. Tutti i tipi di incontri. Era anche
definito le petite Trianon perchè qualcuno aveva avuto la
faccia
tosta di affermare che sembrasse, all'inizio, esclusivo di Kianta
e la voce era partita con la definizione di . Peccato che invece quel padiglione fosse di Milan
ma si
sapeva, quando girava una cosa era difficile estinguere l'incendio.
Intorno a lei a
ventaglio
cèrano Jd, e gli altri capitani,
compreso Gask che era l'ultimo arrivato, eppure con disappunto di lei,
finiva sempre per essere considerato in ogni discussione e quindi
presente. L'avevano intecettata mentre aspettava che la smorfiosetta
dell'ultimo periodo uscisse per definirle chiaramente il suo ruolo e il
suo posto là. Più volte l'aveva trovata a vagare
verso
zone che non doveva conoscere e solo perchè Milan la
lasciava
nelle stanze del Casotto andandosene, non ricordandosi di
mettere
delle guardie pe controllarla. Essendo un luogo sicuro e privato
pensava che anche la scema di turno capisse di tenere i piedi a freno
dal vagare.
La penultima era stata buttata fuori, letteralmente nonostante le
proteste di Jd, dal cancello principale su una macchina che la
scortò fino a Parigi per direttissima, dopo che la
scovò
perfino dentro lo Chateau, ove non doveva andare senza qualcuno con
lei, a infilare il naso nelle porte che trovava aperte. Mentre la
precedente di questa, aveva osato varcare il ponte o i corridoi verso
l'ala dove aveva la stanza, vagando dal salottino di Milan del lato
opposto, perchè aveva voglia di esplorare, quando là non ci doveva
stare.
E lei lo diceva e Milan orecchie da mercante! Di giorno lui stava
sempre nelle sue stanze e le ragazze che gli facevano da
accompagnatrici erano con lui nella sua ala, nonostnate le preghiere di
non far vedere troppo alle donne. Le donne sono come i gatti, che sono
come le serpi con le zampe, diceva sempre. E invece quella era
finita pure nel giardinetto dello Chateau, quello al centro della
struttura, che non dovrebbe essere aperto a nessuno tranne i membri,
mentre quello grande in fondo era per gli ospiti, più
lontano,
sicuro e difficile da là, notare l'attività del
corpo
principale. E invece queste ragazze erano vogliose di ficcare il naso e
con questa non ci sarebbe andata tanto per il sottile, o stava nel
Casotto o negli appartamenti di Milan, senza muoversi da là
o
fuori dalle balle. Erano accompagnatrici, non militari o elementi della
COmunità e si era stufata di fare il grande fratello con
queste
per controllarle.
Ancora di più se ogni volta che la vedevano si atteggiavano
in
faccette di sfottimento e derisione, mostrando più a lei che
a
Milan la mercanzia perchè, secondo il loro concetto
inespresso
pensava Kianta, le facevano capire quanto fosse meno di loro.
E lei odiava le donne che trattavano da schifo altre nate con
quell'apparato sessuale, mostrando come tra persone dello stesso sesso
non cèra da fare affidamento. Aveva odiato donne che avevano
fatto cose impensabili contro altre donne e non capiva come potesse
essere possibile. Lei odiava solo quelle donne che usavano gli altri
con il potere delle parti basse e trattassero gli altri da fare schifo.
Solo quelle detestava, e le amichette di Milan non erano da meno.
Una
di quelle, visto che lui cambiava le accompagnatrici in base a cosa
voleva mostrare in date circostanze, aveva avuto l'ardire di
presentarsi nell'armadio di Milan mentre questi si vestiva e discuteva
con Kianta di una questione, con il solo accappatoio messo senza
coprire molto. E con delle pretese, che mutarono in offese.
L'embolo di Kianta partì via quando questa decise che la
faccia che la mostrava, doveva essere di
invidia e non altro come er ain realtà, e
iniziò a fare riferimenti stronzi, che andarono fuori
controllo.
Le aveva dato della misera guardarobiera, servetta ansimante
per
Milan, brutta, nana e invidiosa che non aveva nulla di donne vere come
se stessa ed era
finita a fare la schiava del leader per questi motivi, e disturbava con
i suoi capricci. Per quanto Milan le aveva presentate solo in quel
momento e senza dirle che aveva interrotto una cosa importante, la figa
che se la sentiva aveva ordinato a Kianta di andare via
perchè
aveva già rovinato la sua doccia idilliaca con Milan, perche
l'aveva fatta di corsa per parlarle e quindi si stava vestendo, e che
andasse ad elemosinare attenzioni da qualche maschio disperato. A meno
che non fosse lesbica, disse alla fine, ridendole in faccia, con gesti
e pose da attricetta da quattro soldi.Visto e considerato che non erano
cose sentite per la prima volta, e la macnanza di rispetto che le stava
dando era la millecinquecentesima di sempre, Kianta se ne
fregò
di Milan, spinse la stronza verso un muro e la prese per i capelli.
Sembrava di vedere un lupo andato fuori dai gangheri che rimetteva a
posto un gatto selvatico, ad altezze invertite.
NOonstante questa fosse sopra il metro e ottanta, venne trascinata
dall'altra più bassa per tutto il corridoio fino alle scale,
facendogliela letteralmente fare come un rotolo di carta igienica che
scappa via per terra.
Quando vide il trio solito, che le stava accanto su ordine di
Milan che
accorreva per la scala per le urla, ordinò di attaccare il
cannello e prolungarlo davanti l'atrio, mentre faceva una versione
casalinga della corsa e rotolamento del formaggio famoso,
fino
all'ingresso, riprendendola per i capelli e spintonandola continuamente.
Quando fu giunta al portone, mentre gli uomini che lavoravano al piano
da basso si fermarono o uscirono dalle stanze per la caciara che la
ragazza faceva come se la scannassero, la spinse fuori, facendole fare
i pochi gradini sul sedere, mentre l'accappatoio ancora
indosso,
corpiva pochissimo per come si dibatteva.
"Tu non sei una di quelle stronze che adora essere guardata, ammirata,
desiderata, mostrando sempre anche le zone dove non batte il
sole? Ecco! Eccolo il tuo pubblico che ti ammira per quello che sei.
Spazzatura! ti permetti di lavarti, mangiare e dormire, qui, e
a offendermi in tal modo e
darmi della sottona, brutta e forse pure lesbica
perchè
non sono come te? permettimi di darti l rispetto che meriti, e per
quanto mi riguarda puoi tornare a piedi con le cose che hai indosso
fino al posto più vicino, perchè appena
avrò due
minuti, prenderò il tuo schifo da sopra e
verrò a
tirartelo dietro, uno per uno ficnhè no
nfiniranno! Prova
ancora a prenderti gioco di me e della mia persona, solo per
le
apparenze, e ti faccio conoscere gente peggio di me!"
"Stronza, come osi! guarad cosa mi hai fatto, sai io chi sono?"
rialzandosi e urlando contro Kianta, come fosse una pescivendola al
mercato, perdendo tutto ciò che la distinguevano come di
classe,
straordinaria, elegante.
"Oh, si! Una cagna in cerca di padroni danarosi che ti usino come
giocattolino di lusso per la vista degli altri. Non sei altro che
questo, e
rispetto altre che conosco e rispetto che sono SIgnore in petto a te,
non sei altro che una capra ignorante,
vanitosa e stronza, che si permette di deridere e dare della
cessa e forse lesbica a chi questo posto lo tiene in piedi. E hai
esagerato ad offenredere Milan, il suo lavoro e tutti noi che lo
seguiamo..." voltandosi verso di lui,che
guardava la scena non proprio felice dalle scale"Ci sarà
un'altra che
meriterà di stargli al fianco, visto che sfotti i suoi
collaratori e il suo lavoro! Girati e sorridi ai tuoi ammiratori!"
disse lei con un ghigno mentre la rgazza si voltava e vedeva tutto il
personale, che in varie zone dell'ampio atrio e poi zona
anteriore, assistevano alla scena e a lei con il solo
accappatoio, messo male.
"Mi hai tolto le mie cose, i miei momenti con Milan e non ho potuto
finire la doccia per colpa tua, stronza lesbica del cazzo!"
Kianta guardò Zidgy con una faccia peggio di prima e gli
urlò di dare la sua risposta alla .
"Pulite cortesemnte questa spazzatura in foma di gnocca, che non le ho
permesso di pulirsi...?" con sdegno.
QUello prese da terra un lungo prolungo blu e lo puntò verso
la
ragazza che venne inondata da un getto di acqua gelata , mentre Milan
scendeva dagli scalini della scala interna infondo, e la
raggiungeva sulla soglia della porta, chiamandola.
Kianta si voltò fissandolo arrabbiata,metnre la ragazza
urlava e
cercava di scappare, inciampando in modo stupido come fosse stato un
film demenziale.
"..." la fissò per un istante come arrabbiato,
confrontandosi,
poi fece qualche passo dopo di lei e fece fermare l'acqua. Quando la
ragazza riuscì a ricomporsi, gli urlò
arrabbiata
che non aveva preso le sue difese e permesso a quello
scimpanzè
anemico, indicando KIanta, di farle quello.
Al che Milan parlò
con tono serio e diretto che Kianta non aveva fatto nulla di sbagliato
vista la situazione. Anche s eun pò estremo da prte di
Kianta,
lei invece aveva interrotto un colloquio importante e privato, aveva
offeso lei e la sua posizione e aveva anche inteso qualcosa sul lavoro
di MIlan come se nulla fosse, mentre mostrava tutto,
affermano che
cèrano cose più importanti che fare i supereroi
mascherati. Il dialogo tra MIlan e Kianta dopo fu non un diverbio, ma
una chiarificazione delle cose.
"Lo capisci che mi hai messo in ridicolo davanti gli uomini?" le chiese
furioso, sistemandosi la cravatta che prima non era riuscito a mettere
per la foga di Kianta di buttar fuori la stronza gambelunghe, come la
apostrofò.
"oh, ti sbagli..." disse lei stravaccata sul divanetto della cabina
armadio/stanza "io ho salvato la tua reputazione e tutto i lresto..."
notando che si girava a fissarla non comprenendo le parole "Quella
donna è una delle tante che scegli per starti al fianco e
mostrarla,e fin qui ok... ma lei ha insultato il tuo lavoro, te, me e
tutti gli uomini là fuori e mostrando loro che non
accettiamo
prese in giro, offese e trattamenti del genere, ho chiarito come tu
metti in primo piano loro, il tuo impegno, e persone che davvero vuoi
vicino..."
"E te.." sorridendo.
"Mi ha dato della nana e di morta di gamberetti, oltre che
scimpanzè anemico... non sono anemica!"
"Tra tutte le cose, ti sei offesa per l'anemica?..." ridendo di gusto.
Era chiaro che aveva capito la cosa e non era più arrabbiato
ma
Kianta rincarò la dose.
"Se pensi che io abbia fatto male, và e gira come non fai
molto
tra gli uomini, ascoltali e commenta l'episodio per vedere se ho fatto
male o bene. Una delle cose che insegniamo qui è il
rispetto, la
comunità, le singole persone, l'impegno, e il Desiderio,
ossia
portare finalmente questo mondo ad un salto moderno ed equalitario... e
la prima cosa è far capire che no accettiamo ciò
che
pregna la società là fuori. Tu prova e poi mi
dici..."
"Tenterò! Intanto..." sorridendole beffando "vedo che ti sei
buttata sul divanetto per non leggere sul mio letto, eh? Questa volta
cèra una lei con me e non ti è venuto come al
solito di
spiaggiarti sul mio letto di piume!"
"NOn amo che usi materassi di piume, anche se le nostre sono
controllate e comprate apposta da poveri uccelli già morti e
non
vivi! Mi è bastato vedere con i miei occhi come prendono le
penne dalle bestioline e quanto soffriranno per aver preso quegli
animali, liberandoli, e aver fatto piangere quella gente! Ma io ho un
materasso di lattice, tu di piume e a che ci sono... è
comodo
per leggere! Ma da oggi non più..." mostrando un'espressione
schifata e rincagnandosi nella poltroncina con vero disgusto non
celato, facendolo ridere.
Quella fu una situazione estrema rispetto le altre e ogni volta Milan
sceglieva dalle scuderie delle signorine di classe, delle perfette
imbecilli, per non avere problemi con le scaltre faine, che
cercavano di guardagnare cose con l'astuzia, ma purtroppo le scelte
erano
più sceme di un pagliaccio ubriaco. E a Kianta iniziava a
pesare, il dover controllare quelle galline. Gli aveva più
volte
detto che era libero di fare cosa voleva e con chi, ma la cosa che la
preoccupava era principalmente che fossero pericolose per diffondere
elementi, segreti o altro che potessero ascoltare, oltre che
ricattarlo
con altri. Ma a lui paiceva il gioiello da mostrare e quindi
puntualmente tolta una scema, ne spuntava un'altra. Che fosse
platinata, ramata, corvina o altro. Erano corpi e nulla più,
degni del grande Crazy Horse, ma con meno cervello se non
giocare con le
qualità naturali o meno, per ottenere i favori di MIlan o
altri
clienti. Tutte di gran classe ma fastidiose perchè
impiccione, prepotenti, giudicanti come tutti là
fuori,
arrivando a offendere di fronte e dietro, e sempre
pretenziose. Anche i
diamanti hanno le inclusioni che li sporcano, diceva Kianta. Ed era il
minimo.
E così Jd quel giorno aveva saputo che lei era stazionata
fuori
dal Casotto, perchè non osava entrarci se cèrano
Milan
con, o solo le sue amiche, per aggunatare la nuova e metterla
in
riga. Non sarebbe finita male, ma voleva evitare altri accompagnamenti
forzati fuori dalla tenuta.
Con le altre no nera riuscito a fare nulla se non protestare, e
ora voleva fermarla da qualche mattanza per i troppi nervi, visto che
puntualmente le signorine se non offendevano le donne dello Chateau,
cercavano di fare le gatte morte con tutti, con somma ira di Kianta,
disturbando u nqeuilibrio tanto sudato.
Voleva evitare gli altri spiacevoli casini. QUando si superava la
soglia massima entro cui lei sopportava e somatizzava le cose, usciva
fuori il suo lato profondo e vendicativo che portava a usare la forza o
venir presa da istinti selvatici che neanche molti uomini loro o che
cercavano di eliminare, avevano in un colpo solo. SOlo
Gask e pochi altri, avevano mostrato di fare qualcosa di simile, ma
erano
situazioni in incarichi e pericoli nel lavoro che potevano avere un
senso, dove dovevi dar fondo al tuo te stesso più profondo
per
farcela. COn Kianta era diverso, era come se fosse uno spirito inquieto
che prendeva il sopravvento al massimo della rabbia. Ce ne voleva per
farle scattare, normalmente, ma erano bastati Alaric, Gask, il vecchio
cuoco per farle uscire il lato più nascosto, che Milan
chiamava
l'essenza del suo totem. E meno male erano pochi.
"Specificami" rivolta a Jd poco contenta, mentre Alaric sbuffava distro
lubo "chi sono questi cretini,
perchè sarebbe così, che non hanno
capito un tubo di quelle costruzioni e tentano di scavalcarle,
affermando che cè un errore strutturale! Per chi vuoi, chi
è la capra?!?"
"Adesso non importa chi... il problema è che molti non
conoscono questo tipo di..."
"Da quando sono qui?!? E quindi dovrei abbattere tutti quei muri, fatti
specificatamnete, per quattro idioti patentati che..."
"Kiantaaaaaaaa!"
Si voltarono, e Beppo correva verso di loro dalla sezione
delle gradinate,
al solito con tutto indossato a caso, capelli al vento e la solita aria
contenta.
"Kianta, devo parlarti, vieni!" arrivando come un forsennato e
tirandole un braccio.
"Beppo, stiamo discutendo di una cosa importante. Non puoi aspettare?
Dieci minuti, promesso..."
"Ma è importante! Io prenderò cinque minuti,
facciamo anche dieci! Solo..." tirandola.
"Vai, parleremo dopo dei
muretti
ah-ah!" disse Jd, dicendo agli altri
di andare anahce loro, che dovevano controllare la partita nuova che
stava arrivando. Quando invece avrebbero stazionato là
davanti
per evitare che Kianta tornasse e in qualche alterco, mozzicasse la
sventurata. Poveretta per modo di dire, pensava Jd, visto che era stato
inteso che no ndovevano mai andarsene in giro senza qualcuno ma ci
provavano ugualmente.
"Perchè
parlate dei muretti
ah-ah? Qualcuno cè di nuovo caduto di sotto ed è
rimasto
come le capre?" chiese Beppo fermandosi, mentre Kianta
guardava
Jd con uno sguardo eloquente.
"Spiegami comè che uno di dodici anni passati lo sa, e gente
dai
venti anni in su si appiccica come fossero l'uomo ragno per un sistema
di
difesa che dovrebbero conoscere!"
"Ormai tredici, non sono piccolo!"
"perchè o sono nuovi ,o hanno fatto turni e ronde in sezioni
distanti dai muri e nessuno gli ha spiegato dicono..."
"Qualcuno mi spiega cosa sono questi cosi che fanno ridere?"
domandò di colpo Gask fissando uno per uno tutti.
Il gruppo si voltò verso di lui mezzo stupito e mezzo
incredulo,
pensando che stesse scherzando, ma fissava in faccia tutti
come se
aspettasse una risposta.
"Come fai a sapere che è una risata?" domandò di
botto sospettosa lei.
"Credo sia per la nostra intonazione" disse Lubo improvvisamente,
parlando al solito suo per pareri personali senza aver detto nulla
prima "Ogni volta che lo dite,
sembra che diciate una battuta di presa in giro..."
"Credo che abbia ragione" sorrise Jd, ripetendo come lo dicevano.
"Veramente già ne avevo sentito parlare da Django,
che mi aveva
ammonito di non andare dopo quei muretti perchè sarei
tornato
solo in determinati posti specifici, ma dovevo consocerli..."
"E cosa altro ti ha detto" domandò Kianta come prevenuta e
con gli occhi stretti stretti.
"Che ci vuole a sapere che sono? E' facile..." disse Beppo "Muro ha-ha
a seconda dell’intonazione mima una risata sarcastica del ci
sei
cascato, ma anche il disappunto dello scherzo, tipo, non fa
ridere. Sarebbe un fossato e un muro di chiusura, senza che
sia
visibile in lontananza. Evita ad animali ed estranei di penetrare
nelle zone come prevenzione prima dei controlli e blocchi veri e
prorpi. In francese si chiama saut de loup, come sistema
protettivo non visibile prima o come scherzi prospettici di
continuità nel paesaggio. Lascia
l’illusione di
essere liberi di vagare e continuare, senza recinzioni o fortificazioni
finchè non è tardi.Il trucco si vede solo al
confine, la
barriera è invisibile perchè c'è una
pendenza
creata artificialmente della stessa altezza del muro. L'ho detto
bene?" domandò alla fine incerto.
"ottimo, vedi come mostri di avere cervello?" disse lei, come una
sviolinata a Gask, guardandolo come fosse uno scemo a non
aver cercato
informazioni prima.
"Li ho visti e ho capito
bene o male
in funzionamento ma vorrei capire meglio, sono andato quasi al bosco
delle lucciole e poi sono..."
"COSA?!" fossandolo male "Sei andato, dove? Lo sai che quella
è una zona vietata, vero?"
"perchè sarebbe vietata? non fa parte sempre della casa?
Milan mi ha detto..." chiese Gask non capendo la questione.
"i posti definiti
vietati, sono off
limits per dei motivi che non
è detto ti debbano essere spiegati. Se Milan non ti ha dato
specifica autorizzazione e a me firmata, là non puoi andare.
Già che sei andato in
giro, a casaccio, vedendo quelle sistemazioni paesaggistiche e di
protezione, e ti sei attenuto a una spiegazione sommaria di
Django
è sbagliato. Dovevi chiedere maggiori spiegazioni e..."
"Va bene, la prossima
volta
domanderò prima e non scavalcherò questi muri.
Lui me lo
aveva detto dopo. E non andrò alla foresta..:"
"Scavalcherò?!? Non ho capito bene!"
Jd, mentre Kianta era voltata a fissare Gask con rabbia, fece no e
mimò con la bocca a questi, portandolo
però
in confusione e facendolo restare zitto come uno scemo. Beppo
attirò l'attenzione di Kianta su cosa voleva dirle e se la
tirò via, lasciando il gruppetto solo.
"Posso sapere
perchè ci
troviamo qui, nascosti come ladri, a parlare di una
cosa
che dovremmo fare nella Sala?" chiese Gask sempre più
confuso.
"Perchè è pazza, ecco perchè..." si
intromise Alaric che era rimasto zitto fino a quel momento.
"Ecco..:" iniziò Jd, vedendo gask confuso "lei attende...
una persona. Per questo..."
Jd, un istante dopo Alaric e nulla Lubo, che invece rideva, fecero le
domande come urlante e con espressioni diverse. Il
di Jd
come se domandasse davvero chi fosse preso alla sprovvista. Alaric con
un
veraente sorpreso come se no nsi aspettasse fosse vero, e Lubo nulla,
rideva.
"Come chi. Tutti la sera parlano di questo trianello e che Kianta
è la nuova Maria antonietta, si dice cha la chiamano la
signora
del debito totale..." mostrando di non capirci davvero nulla, da cosa
sapeva alle risposte di tutti.
"Ma davvero!" disse aspramente Jd, voltandosi incazzato verso
Alaric,
che fingeva malamente di essere occupato a guardarsi altrove.
"Queste idizie da bevuta
serale
dimenticale.
Questo luogo è un Casotto di Milan. Non ti è
sembrato strano che dormisse poco nei
suoi appartamenti? Che stesse sempre altrove?"
"Casotto...
così lo chiama
lui, è praticamente un palazzo di due piani e una mansarda
nascosta, il trianon di Milan!"
"Basta!" urlò Jd ad Alaric che si era intromesso di nuovo
"E'
dall'inizio che metti ingiro cose false e Milan non ha gradito la
pubblicità al uso luogo privato. E continui... lo so che sei
stato
tu che lo hai detto ai tuoi, che Lia chiamava scagnozzi, e a tutti gli
altri di rimando. Sii adulto e ammetti la cavolata che hai fatto, che
ha solo danneggiato Milan. E' dovuta diventare una zona proibita!
Quindi taci!" facendo innervosire l'altro, per poi voltarsi verso Gask,
indeciso su cosa fare o dire dopo quello scambio di battute, ma Jd
continuò.
"Le fesserie che hai sentito sono totalmente sbagliate, inventate da
qualcuno che aveva troppa voglia..."
"Chi sarebbe Lia?" domandò improvvisamente e tutti si
accorsero dell'errore. Per
la prima votla parlavano di lei a qualcuno, per la prima volta
ritornava il suo nome dopo tempo e Gask per la prima volta lo
sentiva, dal poco tempo che era arrivato.
"Non capisco..." balbettò Jd mentre Alaric diceva che non
aveva
sentito nulla e Lubo voltava il capo, dopo aver fatto cenno di no con
la testa.
"Ma hai detto..."
"Ascoltami, non badare a qualcosa che ti sembra di sentir male" sviando
la cosa cosa con una mano, non
facendolo voltare verso gli altri con una mano sulla spalla nonostante
la differenza d'altezza "questo posto è il luogo privato di
MIlan che..."
"me ne aveva parlato e fatto visitare, ma non aveva mai
accennato a
nulla di ciò. Diceva solo che era la Porta dell'arte e della
vita. E..."
"Ah, l'ha chiamato così! Sempre a inventarsi nuovo assurdi
per posti che..."
"Alaric!..." urlando quel nome con un tono che non ammetteva altre
repliche "Gask, voglio che tu capisca, adesso! Questo
Casotto, non
importa come lui lo chiama veramente, è un luogo... privato
di
Milan. Non so se hai visto i suoi appartamenti, che prendono tutta una
zona dell'ultimo piano dello Chateau, nella zona sopra la
nostra, la
sezione sinistra dal davanti dello Chateau..:"
"Si mi ha fatto fare un tour dopo di te. Mi ha detto che tutta la zona
sopra è sua e che guarda verso il boschetto e Parigi...
almeno
così ho capito..."
"Bene, tutto il piano è suo! Almeno quello dell'ala...
Mentre ha adibito a stanze per gli ospiti tutte quelle
dall'altro lato, dove cè Kianta. Inizialmente lui voleva far
creare una nuova sezione, ossia unire le due ali nella zona finale per
un nuovo corridoio che collegasse una punta all'altra..."
"negli gli appartamenti di Kianta, capito"
"No, lei non ha
appartamenti! E non
è per questo, lei sarebbe capace di andarsene a vivere nei
casotti dei guardiano per quanto le riguarda! Immagina l'ala come un
rettangolo con
esempio dieci stanze in successione. Milan l'ha poi fatto fare ma a
metà, sospeso sopra igiardini e non fruibile per nessuno
tranne
lui, le sue Ombre e Kianta.E gli inservienti..."
"Si con quelle porte nello stile dell'edificio che bloccano il ponte da
entrambe le zone, ho capito"
"Esatto, ma Kianta non ha tutta l'ala. Non la volle all'epoca e non le
interessa adesso. All'inizio un'altra persona aveva preso quella che
dava di fronte alla porta del ponte sospeso, ma poi non so per qauale
motivo scelse quella in fondo, l'ultima. E' stata sistemata da due
stanze diverse, togliendo una parte di un muro, collegandole. QUindi ha
un ambiente più grande della sola camera da letto ma
è
solo per l'esempio, due stanze su dieci. Milan invece ne ha
nove, quella
più vicina all'angolo è diventata il suo
armadio..."
"Quindi quello che ho visto da Milan..:"
"Era tutto
ciò che è la
sua zona. Si parte dalla prima
stanza, ossia la seconda porta dopo la prima stanza svoltato l'angolo ,
la prima è divenuta l'armadio fruibile solo dalle altre
stanze,
chiusa dal corridoio. Ogni stanza di quelle è chiusa dal
corridoio dall'esterno tranne una, quindi apribili solo dall'interno.
Precauzione dice. QUindi si va dall' anticamera,
salottino, camera da letto, bagno e sala da bagno, due cose diverse,
che è l'ultima cosa alla fine dell'ala. La Camera da letto
è di fronte la porta del ponte. Il
fatto è che di giorno usa quegli appartamenti, ma in altre
occasioni se è qui, preferisce questo edificio...
"
guaradandolo.
Dalla forma tutta angoli, non ricordava la forma della pianta e che
prevedva un ampio spazio luce al centro con delle balconate che
giravano intorno che davano poi alle zone dell'edificio.
"L'ho visto da dentro e per le balconate sembra quello del Capo ma
è... diverso"
"Quello è un edificio moderno in stile americano arricchito.
Questo è progettato e studiato per richiamare lo stile
ottocentesco dall'esterno, che sembra più austero ma
moumentale,
nel sneso che sembra più grosso di quel che è
e,
all'interno richiama quello settecentesco. Se da fuori a Kianta piace,
l'interno molto, molto meno..."
"Perchè? Anche il capo aveva cose simili"
"Il pacchiano moderno è un pugno nello stomaco seguito da
quello
in un occhio, dice. Il settecentesco stile Luigi XV, è
famoso
anche con il nome rococò, quello in cui ha vissuto Maria
Antonietta e... se a Milan denota bellezza, arte,
grandiosità e,
boh, tutto quello che gli piace... A Kianta richiama solo
pacchianeria, ostentazione e... odia l'interno da non volerci mettere
piede! DAlle decorazioni così oro che dice che le fanno male
gli
occhi, i decori floreali, le boiserie, coordinate per forme e colori,
con gli arredi della stanza. E ogni stanza è diversa.Tutto
richiama gli stili da Luigi XIV a Luigi XIV, quindi puoi
immediatamente capire e riassumere..." ma vedendolo perplesso gli
chiese cosa ricordasse dell'edificio interno "Come ti è
sembrato l'interno?" gli domandò, portnadolo a riflettere.
"Cè qual grande spazio centrale bagnato dalla luce del tetto
a
vetro. Dopo che si entra dalla porta ci sono quegli strani scalini a
onda o ferro di cavallo con gli angoli, che scendono verso la
zona centrale, che si divide nella sezione
inferiore, e quella superiore per le scale. Al centro
in fondo delle scale epr andare al piano
superiore, dove cè questa balconata che gira tutta intorno a
questa parte centrale e...
" Ma io mi riferisco più al sopra... Ogni stanza ha una
funzione specifica, come i suoi appartamenti e in
successione. Cè la stanza da bagno, la sala da pranzo, il
salotto per ricevere, gli spazi per intrattenersi e giocare, e
così via. Tranne rari casi, dove Milan vuole sconvolgere
l'ospite con lo Chateau, ospita e riceve le prsone qui. E Kianta gli
sta lontano..."
"per non essere di troppo..."
"No, perchè
le fa schifo che
Milan sta con le sue amichette di
sopra, difatti non vi è mai entrata. Se non all'inizio per
sapere come fosse ma niente più. la zona circolare di sotto
di
cui tu parli è la zona concerti..." disse Lubo come se
parlasse
di quale macchinario usare per gli
esercizi. Ma jd riprese la parola.
"Acolta, tu sei arrivato
qui poco
prima di Beppo. Abbiamo incontrato
lui dopo quattro o cinque settimane dopo di te, ma da quel momento
è passato abbastanza tempo per te
per interessarti ad altro che allenamenti, serate e passatempi con
tutti gli altri, voler aiutare Milan in tutto. Capisco che questo ti
mancava prima e ti sei trovato bene, ma... magari tu sei quella
persona speciale per lui, ma concentrati sul fatto che hai tuoi doveri
e impegni. Non te lo dimenticare"
"Ma..." disse Gask guardando strano Jd, andando con gli occhi verso
Lubo per cosa aveva detto "credevo di aver già fatto molto.
Kianta quanto ha fatto da quando è qui, come
parità?"
"Cosa... lei è un'altra cosa" esclamò Jd prima
confuso e poi indispettito "Non è un membro che
possiamo dire regolare, non è una militare a tutti gli
effetti
anche se su quello..." mostrando quanto invece lei non ne fosse felice
"tu
e lei siete diversi. Tu sei un militare fatto e finito, lei no. La cosa
è diversa. Kianta ad oggi è con noi da circa otto
mesi, tu sei
entrato pochi mesi dopo, una manciata, che non dimostrano nulla. Tu hai
capacità ed esperienza alle spalle, sei venuto tu qui e hai
giurato di fare del tuo meglio per il Cambiamento e il nostro stile di
vita. NOn credo sia necessario ricordati tutte le regole, le promesse
fatte quando sei diventato effettivo e..."
"Ma se è qui, allora lei è una di noi. Come noi.
Perchè dite che non è così?"
"perchè rispetto a te, mi dispiace dirlo, non fa parte del
nostro noi. Se per Milan tu meriti un
posto tra noi, anche se sai essere pazzo
quanto lei, non è possibile indicarla dei nostri. E' come un
alieno..." cianciò Alaric ridendo di gusto
"Lascialo stare. Voleva dire che è... una figura diversa.
Avere
le nostre competenze e addestramenti passati, non la decreta membro
effettivo delle forze armate, diversamente da te. Anche se... tu non
hai come noi un curriculum regolare,ma la situazione è
diversa.
Non so cosa ti abbia detto Milan, ma uno dei motivi per cui Kianta
è così scontrosa, ritrosa con i contatti umani e
stare con e tra gli altri è dipeso da questo. Accettazione e
categorizzazioni. Milan da un certo punto di vista vuole vedere lontano
ma cade sempre nell'errore di voler posizionare la gente e tenerla in
una ubicaione, in un ruolo, e situazione a suo parere giusta.
Ma questo porta a
differenziazioni sostanziali anche nel come viene vista e trattata.
Oltre al suo passato..." con una smorfia non felice.
"E quindi non è una di noi? E' come la segretaria di Milan?"
"NO!" quasi urlò Jd con le mani in aria come per zittirlo,
e si guardò intorno, vedendo
Kianta che seguiva Beppo per chissà qualche discorso le
volesse
fare più avanti "La segretaria è segretaria, non
è come Kianta
perchè Kianta ha una posizione unica e difficile da
spiegare. Ma
non farlo, mai, mai più! Non devi mai paragonare qualcuno a
Kianta o ti odierà di più, vorrà
staccarti
qualcosa e peggiorerai le cose. Lei anche tramite le lezioni cerca di
insegnare che i paragoni nel lavoro, come in qualsiasi altra
cosa sono
deleteri, offensivi, morlmente distruttivi. Ogni persona è
unica, diversa e capace per sue qualità. Ma paragoni come si
fa
nella società là fuori dove tra due o
più
soggetti, i migliori sono quelli con i soli voti, mai. Qui trattiamo le
persone diversamente, come è accaduto con te. Solo che tu
nonostnate tutto il tuo background, hai un carattere opposto al suo,
difatti anche dopo la corsa sulla sabbia, la gente qui ti ha visto
meglio, gli sei piaicuto, sei amico di tutti e ti rispettano."
"Lo rispettano per quello che ha fatto secondo loro di figo, solo
questo"
"Alaric!... ascolta,
Gask non
badarci, qui da molto tempo abbiamo lavorato come
un
tot di persone fino a sfiancarci, per avere solo qualità! Ma
abbiamo solo fatto peggio... poi abbiamo cercato di ingrandire il
numero e sempre con persone che erano qualcosa per noi, non solo grossi
numeri
per apparire o scegliendo solo i primi dieci
dei test, come in altri. Ci sono persone che sanno dare in certe
situazioni più che in altre, che non brillano in qualche
cosa, ma
sono meno dei livelli che si vorrebbe normalmente altrove..."
"nel senso..."
"nel senso che la
società
là fuori cerca di aver tutti
allo stello livello, o scremare solo con persone che i dati
catergorizzano... seguendo delle tappe prestabilite con dei
risultati prestabili, mentre gli altri che non riescono ad omologarsi,
raggiungerli o essere per qualche motivo, ma che hanno altro che quelli
là fuori non sanno vedere, sno scartati o trattati come
inutili o peggio. E qui cerchiamo questi soggetti. I
migliori per noi non sono quelli delle statistiche e risultati al voto
più alto, ma quelli che danno frutti nei modi inattesi. Come
te!
Una delle cose che Kianta non ammetterà mai è che
tu sei
uno di quelli che potrebbe ammirare, che sono più capaci con
le
abilità melee,
di forza e ingegno, come lei e visto chi sei, e le viene rabbia
perchè come quel trio che ha sempre accanto, siete capaci
senza
armi..."
"Ah, il trio delle tre preghiere... se si muovono la gente prega
davanti a loro e cosa possono fare. Ma in effetti fanno poco..:"
"Come il detto, il trio del'ave maria si fa pregare..."
Alaric e poi Lubo con il suo intervento, parlando tra loro, risero alle
battute. Le battute facevano loro venire di continuare con le prese
in giro perchè di fatto erano le Ombre ma facevano
poco,
perchè Kianta non aveva bisogno se incazzata davvero, di far
fare ad altri . Lei faceva sempre da se, al massimo quando non le
andava di sporcarsi le mani e non cèrano alcool e salviette
disponibili, ma sempre chiedendo se potessero farlo, come una richiesta
e non un ordine. E gli altri ridevano, perchè dovrebbero
essere
impostati come ordini, ma lei con loro non lo faceva.
Agivano, ma solo
in determinati moemtni, restando a braccia conserte ad assistere, solo
in determinati momenti e
situazioni loro mostravano l'interesse ad intervenire di
fatto,
mettendosi a ventaglio davanti o dietro di lei. Ma per poca
roba,
insoma gli altri ridevano perchè menavano o facevano
didietro
larghi raramente. Se intervenivano davvero però erano cavoli
amari dei malcapitati, non a caso quei tre erano prima secondi di Lubo,
Jd e un loro amico. Se da un lato per le posizioni era un onore essere
un'Ombra, anche assegnata a qualche ospite, per quei tre era
un
pò una barzelletta, visto che come Milan, Kianta li aveva
sempre
dietro ma usavano poco le loro abilità perchè non
avevano
bisogno di mani vere e proprie per agire, ma occhi in più.
Ma jd fece finta di nulla, continuanto la questione.
".. Se molti
dei nostri sono abili con le armi che sembrano l'estesione di loro
stessi, armi moderne e automatiche, noi siamo vecchia scuola. Tutti
quelli di oggi sono preparati su armi moderne, le conosciute e facili
da reperire o da avere negli addestramenti. Io, tu, altri siamo invece
più in sintonia con armi vecchio stampo, metodi meno
moderni, il
mio fucile da
cecchino non è di quelli attuali, superfighi che fanno tutto
loro. Come dice Kianta, così è tutto
più facile!
Infatti noi cerchiamo persone che sappiano fare il loro lavoro
indipendentemente dall'arma o equipaggiamento, perchè se fa
tutto l'arma sei un militare a metà! Uno come te che usa
più le pistole e le armi bianche, che i
fucili e mitra come noi, è diverso. Soggetti diversi da
quelli
per cui si è addestrati oggi. Noi cerchiamo i migliori.."
"Va bene, ma la
sostanza? Ho capito
che cercate quelli che normalmente sarebbero scelti in secondo
step,
perchè il militare deve essere quello che segue senza
ripensamenti, tentenammenti, a occhi chiusi... lo so! Anche al Capo
piacevano quei tipi..."
"Ma ha scelto te..."
"Mh.. " fece lui con una
smorfia
"diciamo di si... ma gli altri dovevano essere in un certo
modo,
come so per qualunque gruppo speciale. Ho capito che non cè
molta differenza, alla fine, è meglio il soldato che non sa
pensare ma agisce su ordini, che uno capace di
calcolare
ogni situazione nelfrangente e decidere di suo come meglio agire...
prima si cercavano persone come la prima categoria, ora sembra che
facciano come
voi! E' un soldato, guardia, guerriero, un essere che non è
un'appendice del comando ma di più. Così diceva
il Capo
aggiornandosi tramite le sue reti sui vari reparti e gruppi militari
del mondo. Devono saper affrontare la minaccia, sia interna che
terroristica, anticipare ogni attacco, prevedere e adattare la propria
condotta di conseguenza anche se diversamente dagli ordini ricevuti,
purchè l'obiettivo sia raggiunto. Devono essere capaci oltre
ogni possibilità di un soldato comune classico e
moderno,
per intervenire e proteggere cittadini, territorio, soggetti specifici.
Hanno l'incarico di pattugliare e osservare le aree sensibili, calde,
con la differenza di un soldato normale è che non avendo un
cervello vuoto, possono vedere, cogliere, captare cose che
quelli di
base non noterebbero o scoprirebbero. Questo dice il capo e credo
anche sapeva di voi, quando voleva trovare uomini nuovi e capaci negli
ultimi due anni. Diceva che ormai si cercavano non fantocci ma persone
con cervello. I livelli e risultati che prima erano la chiave per avere
i migliori solo da alcuni lati, adesso erano tolti per lasciar spazio a
persone veramente valide su molti aspetti. Non più
fisicamente
dotati sopra al top, efficienti, valenti solo sul piano fisico e
comportamentale come prima. Dice sempre che ormai la gente vuole per
davvero tipi brillanti e preparati oltre il fisico, e a volte
non
è detto per forza su quello. Devono essere validi,
intelligenti,
ingegnosi, dotati e non soldatini come fatti in serie..."
"Ecco perchè
Milan e lui vanno
d'accordo! IN un certo senso se la intendono su certe cose. NOn a caso
il tuo Capo aveva bisogno di elementi validi per i suoi affari e no
nvoleva
imbecilli qualsiasi... Il fatto è però che tu
alla fine,
perdonami se lo dico, sei più vicino all'apparenza del
soldatino
fisicamente perfetto e non altro, di cui il tuo capo parlava. Appunto,
apparenza... Il tuo
problema è che non hai avuto a quanto pare i mezzi per altre
cose,
ma con le Lezioni recupererai, vedrai. Anche se non capisco
perchè
tu voglia fare l'ombra di Milan, qando puoi impegnarti per il tuo
obiettivo di essere migliore... "
"Voglio essere superiore
agli altri
per non trovarmi al di sotto... Che non vi siano persone più di
me. Che non vi sia alcun male nel mondo sopra di me. E per non dover
mai... voglio diventare qualcuno di speciale con i miei mezzi, i miei
sforzi, le..."
"L'uomo che supera se
stesso con la
fatica, con la voglia e il desiderio di farlo. Crederci, usare tutte le
proprie forze... il problema è che tendi ad agire
in un
certo modo e non è positivo..." accennò in senso
positivo Lubo.
"Cosa ho detto di male
poco fa? Ho capito che ti riferisci a quello ma io..."
"Cosa hai combinato con
quei muri?"
"Eh? Oh, ho solo deciso
di risalirli per non dover fare il giro, ammucchiando dei
sacchi e arrambicandomi..."
"Ma li hai tolti
spero... più
volte capita che la gente per curiosità, trekking, ragazzini
dei
villaggi e paesi vicini vengano qui per il brivido del pericolo e
tentino di fare Urbex... Se lasci quella roba per fare livello e
scavalcare, non servono a nulla..."
"QUindi..."
"Toglili...senza dirle
nulla!"
"Ma una delle regole non
è chiarezza, fiducia..."
"Per te è
meglio evitare, fai
meglio...lei è quel tipo di donna che non ha bisogno di
arrivare
alle mani per tenerti sue spanne in basso rispetto a lei, e che
all'occorrenza se le fai girare sufficientemente i coglioni
lei
ti fa pentire di esser nato. Ma questo avviene finchè non si
superi una certa soglia, dove tutto viene affrontato con molta calma,
dignitià e classe comunque. Ma appunto finisce quando le
cose
dette o fatte rasentano o superano quela linea da non farle varcare
mai, se si ripetono troppe volte le cose dimostrando di non aver capito
e migliorato e una così grossa da farla arrabiare male
e allora addio... Per questo vedi di capire come non farla..."
"Io faccio parte di voi,
giusto? Come
Capitano, adesso. Milan ha voluto che lo fossi, quindi ho
responsabilità e doveri. E sono dei vostri come militare e
membro di questa Comune! NOn ho intenzione di essere il super partes.
Voglio esserlo come persona e abilità nel mio lavoro e
percezione.Se siamo tutti uguali, lo sono anche io! Voglio superare me
stesso, ma non in questo modo. Glielo
dirò e chiederò a lei se è meglio
toglierli o fare
altro..."
"Aspetta, se lei
scopre..." ma Gask
era andato e seguiva Kianta e Beppo per parlare, mentre questi due
erano più avanti e il ragazzino gesticolava e camminava come
in
diagonale, guardandola e parlando eccitato o altro.
"Succederò il
casino, lo sento!" rise Alaric,mentre Lubo faceva solo una smorfia, ma
non smebrava di preoccupazione.
"Mi auguro che non
accada qualche
casino, ne ha già combinate e lei oggi non è di
buon
umore...." restando vicino il muro del Casotto, osservando i tre che si
allontanvano.
Un anno e quasi cinque mesi prima
Lia si vestì con cura. Un completo di pelle morbida, di
ottima
fattura sgraffign... no, pensò, presa in prestito. Si, era
solo
per poche ore, niente di che. La giacca nera con colletto ampio le cui
punte arrivavano al taglio delle maniche e tutte bordate di zip dorata
decorativa, le stava corta all'apparenza. Per lei, e come si vedeva.
Non era abituata a
mostrare molto prima, lo odiava, come aveva imparato ad odiare il suo
corpo per sua madre e le altre compagne, dei vari anni. La chiusura era
la metà della giacca, si fermava poco sotto il seno,
lasciando
uan zona scoperta a V, mostrando l'ombelico. Le tasche erano in
diagonale e così piccole e strette che si chiese
perchè
farle proprio e non solo decorative. Chiuse la zip, in diagonale anche
questa, che partiva come dal cuore e scendeva dal lato opposto a
metà del busto. Tutte le parti metalliche erano dorate, non
le
andava mai il dorato ma cèra questo facile da prendere e
doveva andar bene.
I pantaloni di pelle anch'essi avevano inserti di zip e decori
in
metallo dorato, come il bottone. Erano a vita bassa e si
domandò perchè bisognava vestirsi con tutta la
pancia di
fuori per moda, con pantaloni stretti come se fossero due taglie meno.
Volendo le stavano bene, ma odiava sentirsi
costretta che fossero fianchi, gambe, busto, braccia. La vestivano
bene, era stata fortunata con la taglia, ma fece una smorfia delle sue
gonfiando le guancie e le labbra chiuse notando come non si sentiva a
suo agio, per niente. Ma doveva star zitta. Non poteva fermarsi in quel
frangente.
Prese degli stivali alti
fino al ginocchio sempre di pelle nera come il
resto e si guardò. Mancavano i capelli e il cappello. Ah,
gli
orecchini, pensò. Prese enormi cerchi che per ampiezza
sembravano
cavigliere per elefanti, disse tra sè, ma poi si
fermò.
Prima la parrucca! Prese dalla testina il modello prescelto, che
arrivavano a poco sotto le spalle, accarezzando il colletto ad ali
aperto, e curò con massima attenzione la porzione anteriore,
i baby hair
sulla fronte e l'anima per la zona sopra l'orecchio. Aveva preso
lezioni da Madame per molte cose, anche il comportamento, e ora valeva
tutto in una notte, quella. I test comprendevano anche quelle lezioni,
ma a che
doveva stressarsi per sapere come muoversi come una donna gnocca, come
diceva lei, doveva buttare tutta la mano sul tavolo e tentare. Doveva
andare così!
I capelli erano identici, quindi non vi erano problemi. Così
come abiti e accessori. Andava bene, dovev andare! Controlò da
varie angolazioni
la parrucca, sembrava la sua testa
naturale visto che costava veraente un occhio! Mai aveva avuto mille e
seicento dollari nella sua vita in mano o forse in generale. Forse per
anni dai regali dei nonni pensò, ma visto quanto le davano
servivano 10 anni di risparmi dei regali dei nonni, per arrivare a
quasi
alla cifra. Quasi! E lei l'aveva in testa, invece. Però
l'effetto era meraviglioso. Doveva ammetterlo.I suoi capelli naturali
aveva deciso di
tagliarli per levare una delle cose che l'avevano tormentata nel
passato, sempre per chi aveva solo da lamentarsi e mai effettivamente
dare una mano. Aveva odiato i capelli lunghi da bambina e poi
ragazzina/adolescente. La madre le urlava
contro che faceva
schifo a vederla rispetto le altre
bambine. Diceva sempre così! Fai schifo a vederti. Non ti si
può guardare. Non cè una cosa che sta bene. Le
altre
hanno avuto figlie che ci vuole il cuore a guardarle, mentre tu fai
piangere i polli. Non calcolando che le figlie delle altre avevano
abiti che stavano bene A LORO, mentre ne suo caso che piacevano ai suoi
ma erano come accoppiare le cozze col bacon. Una volta,
perchè erano ricci
particolari e avevano bisogno di
cure che ne lei, che quella intelligente della madre conoscevano
perchè li aveva lisci, l'avevano portata da sua nonna che
riceveva un parrucchiere in casa che Lia stessa definì poi
lo
sterminatore di capocce. Le aveva tagliato, su indicazione dei geniotri
e nonni, così corti quei poveri capelli che le erano poi
cresciuti ancora peggio di prima. Sembrava un leone della savana con
dei boccoli grossi che lievtinavano... e la
situazione era peggiorata, perchè se prima non sapevano come
gestire quei capelli, un riccio diverso da tutti, avevano decretato che
era meglio tenerli corti. Ma tagliandoli in quella maniera come se
fosse
passato un decespugliatore con lame arrugginite, era risultata peggio,
molto peggio dopo il primo shampoo. Era stata sempre lei a dover poi
litigare con capelli che urlavano aiuto da tutte le parti. Avevano
bisogno di cure particolari, e lei non aveva ne i prodotti ne le
conoscenze per farlo. I genitori non ne volevano sapere di usare
qualche soldo in più, ma urlavano come dannati
perchè no
nera di bella presenza, unito ai vestiti che sceglievano loro e i
disastri
ocn parrucchieri del cavolo. Quel tizio era parrucchiere da uomo e
neanche in regola, andava in casa e le aveva devastato la chioma, ma a
nessuno importava. Le urlano, i ceffoni e le cose sbattute o prese a
pugni erano rivolti a lei che non sapeva apaprire bene. I capelli
divennero di base molto più gonfi,
difficili, i boccoli naturali grossi e pesanti avevano preso la brutta
caratteristica di gonfiarsi e incresparsi ancora di più. E
se
lei non riusciva a gestirli, tutti urlavano contro di lei, senza
davvero fare nulla, peggiorando il suo modo di vedere gli altri e se
stessa. Ogni cosa era sule sue spalle, pesi che non poteva
gestire senza denaro e conoscenze, per qualcosa per
sistemarli. E
così aveva
ormai una testa piena di boccoli ma come uscita dalla centrifuga di una
lavatrice e ovviamente le stavano male senza le ciocche strategiche
anteriori che tirava indietro. Come quel dannato ritratto trovato da
Alaric, pensò. E così da quel
parrucchiere, ogni anno aveva inizato a contare le volte che i genitori
la rimproveravano aspramente o la minacciavano di tagliarle i capelli
di notte, pur di non vedere quello schifo sulla sua testa. E tutto si
accamulava in lei, in negativo.
Ma non sarebbe un controsenso, pensava lei dai quattordici anni, quando
aveva iniziato ad esserle stretta la vita, la scuola, la famiglia e la
consapevolezza che era sola, sola con tutti intorno solo ad urlare e
pretendere, quel dicevano e facevano?. Vedeva le compagne di
scuola o
colleghe di quella cavolo di musica
pomeridiana, che la prendevano giustamente in giro per come
la
conciavano i suoi, ma non sapevano, credendo fosse lei
e
solo lei. Arrivavano tutti a dirle di star lontano da loro
perchè faceva ridere ed era una persona pessima, senza
neanche
averla mai conosciuta veramente, come persona. E urlavano e urlavano,
ripensò
lei guardandosi allo specchio,
provando dolore sordo nel petto alle loro voci che risentiva identiche
come fossero presenti. Che le ricordavano come fosse penosa rispetto le
altre, che non permetteva di dire nulla con orgoglio ai suoi
perchè per la disperzione non andava male a scuola, ma non
le
veniva di svenarsi sui libri oltre il necessario. IN musica non era
portata ma loro credevano dovesse diventare chissà che asso
famoso e no ncèra nulla in lei da vantare. E qundi come le
dicevano tutti, non valeva niente e non era nulla. Aveva male da vivere
dalle scuole medie ed era peggiorata.Lle lamentele delle sue compagne
che le dicevano quanto faceva sfigurare la classe, oltre che
loro, con la sua presenza,
vestita come una di mezza età perchè per i usoi
gli abiti
per la sua età non andavano bene. Con i capelli sempre gonfi
che
teneva legati con le mollettine ai lati, ma volevano cure
perchè
la mattina riusciva a sistemarli con vento, umidità e altro
erano ingestibili. Il suo
umore sempre disperato e triste che mascherava, fingendo come poteva,
facendola apparire solo scema e svampita. Ricordava ancora,
seguendo con le
dita la lunghezz adi quei capelli
mossi della parrucca, come voleva solo piangere e urlare di voler
morire, a tavola, sentendo i suoi sbraitare che faceva schifo e quei
capelli dovevano eliminarli un giorno o l'altro, quando dormiva.
Perchè erano stufi di non potersi vantare di lei in nessun
modo,
che nessuno dicesse belle cose su di lei, che la gente non parlasse di
lei su niente se non come la facevano apaprire i coetanei e professori
imbecilli. Lei li teneva lunghi sotto le scapole per cercare di imitare
le
altre, come tentava con tutto il resto, con risultati discutibili. Lei non era fatta per
mentire, fingere, nascondersi dietro una
maschera. Quanto dolore ancora provava, dopo solo pochi mesi che era
scappata, fingendo la sua morte. Eppure non le riusciva
di guardarsi allo specchio, quasi mai, eprchè rivedeva solo
la
perduta, inutile, stupida, delusione vivente.
Sarebbe riuscita nel piano? Voleva solo romprersi la
testa
là, quel momento contro lo specchio e... No, disse tra
sè, guardandosi e pensando che doveva solo aspettare poco,
il
primo lunedì del quinto mese.
Sistemò gli orecchini e mise un borsalino nero con ampia
fascia nera lucida, e una tesa scesa da un lato. Lo faceva anche per
sè, disse
a voce alta al suo riflesso. Aveva sognato tante volte che accadesse
qualcosa per dimostrare ciò che era ma nascondeva per paura.
Era
solo per se stessa e cosa pensava, disse amaramente. Se era diversa
anche per genere o altro, che sarebbe successo? Era una neutra, ma
avrebbe peggiorato le cose?
E di nuovo nello specchio vide qualcuno che non era lei e si
chiese quanto di lei vi fosse ancora vivo dentro, per
riuscire a
salvarsi. "Nulla. Nulla ti
dico..." amaramente.
Prese una borsetta di
pelle nera e decori dorati, sempre un prestito, e
mise dentro chiavetta, l'apparecchio che David le aveva dato, alcuni
oggetti e uscì di corsa. Cercò di apparire
tranquilla e non
mostrare qualche segno che potesse attirare l'attenzione. Gli uomini
erano tutti impegnati in varie cose o parlavano tra loro passeggiando.
Andò alla destra dello Chateau e si avviò verso
la
sezione sotterranea del garage e officina. L'officina più di
lato nel piano terra, mentre poco più in là la
sezione di
uscita ed entrata macchine che venivano portate per la rampa a scivolo
nelle tre sezioni di sosta sotterranee.
QUante grotte ci sono qui sotto, penso, da aver paura di finire
inghiottita in qualche modo? O come dicono gli ingegneri sono grotte
così in profondità che tutta la sezione sopra non
crellerà mai?
COn una grotta enorme avevano creato tre livelli, non altizzimi ma
abbastanza perchè i camion e mezzi più alti
avessero
passaggio.
Un livello per i mezzi pesanti, uno di mezzo per le
missioni per tutti e l'ultimo, difficile da visitare, quello riservato
ai mezzi speciali come macchine di un certo livello o di Milan. Era
recente, prima vi era un'altra costruzione cadente ma in superficie,
così si
decise di mettere i mezzi in un luogo più sicuro e
custodito,
invece di un grosso capannone o in mezzo ai piedi come prima. i lavori
erano andati veloci per via dei soldi. Sempre i soldi, pensò
amaremente Lia.
Al solito era stazionato da due guardie armate che la riconobbero e la
fecero passare senza domande. Ma fu uno dei custodi sotterrai, il
lift-boy addetto a uno dei due ascensori, armato anch'esso anche se ocn
una divisa diversa, a salutarla e chiederle dove volesse andare. Lia
aveva ripreso come proposta l'dea degli ascensori anni venti e trenta,
dove un addetto armato di chiave e codice da usare, era l'unico che
poteva manovrarlo. Ogni piano aveva un codice e non la pulsantiera con
i piani, e una direzione di chiave
specifica. Senza questi due fattori nessuno poteva usarlo. Inoltre vi
era una cam.
Lei chiese di usare una delle auto del piano riservato, dopo che questi
ebbe visto il tatuaggio che lei aveva sul polso, una delle chiavi per
l'organizzazione che la rendeva degna del livello alto. L'uomo
annuì, prese la
chiave, la inseriì nell'apposita serratura sotto il quadro
della
pulsantiera, la girò da una direzione e premette un
codice specifico. L'ascensore si mosse in silenzio e dolcezza e lei si
ritrovò al livello più basso, accolta da un altro
addetto
al piano, un custode diverso dagl ialtri due. Doveva controllare
insieme
ad altri, per turnazioni, quel settore, ed accertrsi che la persona che
chiedeva un veicolo fosse idonea. Mostrò prima
il tataggio, poi l'uomo scansionò viso e
iride con un pad e alla fine le diede l'apparecchio in mano. Lei lo
avvicinò al viso, vicino la tempia, e un suonò
scatto
mostrando su schermata all'uomo che l'autorizzazione era accettata.
Non veniva dal centro di controllo, ma dal sistema direttamnete
riconoscendola da que fattori. Poi il centro avrebbe controllato, nel
tempo che lei fosse andata alla macchina e fosse giunta al passaggio di
conferma, l'ultima tappa prima di uscire definitivamente dal garage,
per lasciarla andare o mandare un avviso di blocco. Ma non avvenne,
perchè sia la conoscevano e sia aveva i requisiti.
Così su indicazione del custode, che doveva capire le
macchine e
saper consiglaire come un bravo venditore di una concessionaria, le
presentò un paio di autovetture.
"Capisco che lei voglia qualcosa di piccolo, poco appriscente ma che
faccia effetto. E che abbia i migliori sistemi di controllo e
protezione. Visto che è lei, le consiglio una delle ultime
della
scuderia. La Chevrolet Corvette C7 Front Splitter con sistema di
bloccaggio di ultima genezione del sistema elettrico, delle portiere,
della frenata e..."
"Voglio solo sapere se
tiene bene in
strada anche se si guida con tutte
le qualificazioni di guida sicura, guida evoluta o di guida sportiva.
Ho frequentato tutti i corsi ma logiacamente ho usato auto diverse!
Inoltre, per qualunque situazione, qualè il prezzo di questa
auto?"
"Se chiede quali sarebbero i costi in caso di... incidenti o piccoli
danni... la quotazione attuale è di ottocentosessantamila
dollari
sul mercato del privato. Di più se nuova e con maggiori
accessori. Ovviamente poi vi sono stati installati dei sistemi
particolari di protezione. Nel lato sinistro dopo il cruscotto vi sono
seizoni nascoste che comprendono..."
"Si, questo lo so... è che..." mordicchiandosi le labbra,
incerta "Al diavolo, dammi questa. Spero che vada bene per me"
"Oh, stia tranquilla. E' adatta alle persone molto vivaci..." con un
sorrisino divertito. Che però perse quando lei lo
fissà
in un certo modo, mostrando più professionalità e
contegno.
"Dammi le chiavi e
richiedi il
permesso di uscita per il passaggio" gli ordinò con fermezza
dandogli dell'idiota mentalmente.
Lia prese le chiavi, entrò e si diresse verso le rampe di
uscita, passando lentamente verso il passaggio, l'ultimo baluardo di
blocco e fermata con sistemi a scomparsa di arresto forzato del sistema
dell'auto, sia fisici che elettronici. Quando constatò che
il
Centro non bloccava il passaggio, aumentò l'andatura e prese
la
strada riservata solo alle auto, laterale, per
immettersi nel sistema
autostradale su cui sboccava, in uan zona nascosta. Sfrecciò
seguendo la A6 per
giungere Parigi, attivò il
sistema Cirrine, la Ai integrativa di tute le loro auto che permetteva
di avere gps, guida, comandi automatici di guida con un sistema di
telecamere e il controllo in certi casi automatici del mezzo. Era anche
una Ai di protezione, nel caso... si chiedeva se era stata una buona
idea spingere all'inserimento di questa AI e quanto veramente capace,
noontante test e prove...ma Milan al solito non andava di fare una
fava, voleva solo il suo autista, un'auto con i contro marron
glassè per godersi solamente i usoi successi e la
comodità tra un impegno e un altro... ma andava tutto bene.
Si,
doveva. Non doveva pensare a null'altro.
Chiese a Cirrine di impostarle la strada per il quartiere Pigalle,
perchè era più facile per giugnere dove doveva.
Si fermò in un punto stabilito e vide tre ragazze ferme un
pò in disparte dalle altre, ad aspettare sotto un' insegna
al
neon in un rosso pulsante che le inondava da sopra.
Quel posto era pieno di negozi e aveva chiesto di mettersi in un angolo
che non desse nell'occhio per non far insospettire. E invece erano
sotto
due negozi in successione, chiusi, e per di
più sotto le insegne
che le mostravano come un gioiello sotto le luci di una teca
protettiva.
Stupide, si disse stringendo il volante. Irata suonò il
clacson,
poi con l'indice della destra segnò una per una le stupide
che
la stavano facendo innervosire e fece segno di avvicinarsi subito.
Ognuna parti decisa, perdendo però tutto quando notavano il
dito
che si muoveva altrove. Si guardarono stranite, poi Lia
suonò di
nuovo e loro corsero. Salirono tutte e tre nella macchina un
pò
infreddolite per l'aria fresca che iniziava ad arrivare per la sera e
rimasero zitte a guardarsi tra loro, intorno nella macchina,
e lei.
"Vi avevo chiesto di non
insospettire, di comportarvi come persone
normali ed evitare di essere riprese anche se siete camuffate dalla
testa ai piedi. invece eravate tutte e tre insieme in uno stesso angolo
urlando a chiare lettere dai vostri atteggiamenti . Siete serie?"
urlò lei irata in francese, sbattendo la mano sul volante,
facendole trasalire. Prima che potessero dir nulla, continuò.
"Sentitemi bene
perchè non lo
dirò più e se farete
qualche stronzata, vi abbandono al vostro destino e Adios! Ciaone. Non
ci conosciamo ne saprò niente di voi. Ho aiutato prostitute,
donne in seria difficoltà e altre persone come potevo per
pulire
un pò questo mondo marcio e voi fate queste stronzate. E'
per
voi che l o faccio.
Chiaro?" guardando le due dietro dallo specchietto e l'atlra accanto
"HO
DETTO CHIARO?!?"
"SI, si si" dissero in coro
"Ascoltatemi bene!.. o va bene stasera o ve la vedrete dopo voi,
sole, perchè io non vi aiuterò. E' già
molto
quello che sto facendo e so io cosa potrebbe acccadermi per questa
notte. Quindi ricapitoliamo bene e aprite le orecchie, se sbaglaite
anche una cosa e se ne accorge, farò finre voi male. Non
esiste
che abbiate rimorsi o altro se volete ciò che avete detto.
Chiaro?" poi vedendole acconsnetire, disse "ora inizerò io,
voi
nascondetevi vicino la casa, senza farvi vedere. Se vi scorge vi
picchio con qualunque cosa ho a portata di mano! Seguite il piano come
è stato stabilito, il resto toccherà a voi. Ok?
Avete
portato tutto?"
"Si, io ho quello che hai chiesto" disse una da dietro.
"Anche io" rispose timidamente un'altra
"Andate bene anche con solo i vostri. ottimo lavoro. Adesso
ricapitoliamo l'ultima volta e poi in scena..."
Un'ora dopo si trovava in un locale frequentato da molte persone che
mostravano soldi e spavalderia, anche solo come si muovevano.
Chiese al
barista un cocktail e dopo un'occhiata finto annoiata in giro, lo vide.
Prese il bicchiere e camminò svogliatamente guardandosi in
giro,
fingendo di bere ogni tanto, sorridendo qua e là ma
proseguendo
con snobbismo e facendo finta di sentirsela. Sperava solo che andasse
bene, che le lezioni non fossero state un buco nel'acqua e che fosse
una brava attrice nei movimenti e atteggiamenti. Indossava abiti di
qualità alta, orecchini d'oro finissimo, ottimo trucco che
migliorava e non appariva eccessivo e volgare, e movimenti
lenti e
calcolati. Studiati.
Madame le diceva che con la visualizzazione e la cacpità di
vedere nella testa moviemnti e tutto, l'aiutava. Ma era così?
Poi dopo aver superato un pò il tavolo, finse di spostarsi
un
pò, inclinandosi all'indietro per far passare altri clienti,
e
si appoggiò col sedere al bordo del tavolo, voltandosi e
chiedendo scusa a chi lo occupava. Sorrise e fece la carina, scusandosi
ancora per aver toccato e fatto traballare un pò il tavolo
dove
vi erano posati i loro rink e promettendo di offrirgliene qualcuno se
si fossero versati sulla superficie. Ma questi declinarono, mentre
sorrideva posò gli occhi sul target, alzando il bicchiere
per un
saluto.
Poi si voltò e tornò al bancone,
perchè con la
scusa aveva versato a terra il drink, e ne chiese un altro. Mentre lo a
spettava, si voltò con la schiena e la braccia poggiati
contro il bancone, guardando verso la
direzione dei tavoli. Sorrise ad alcuni uomini che passavano e
declinava gentilmente alcuni inviti, bisbligliado piano e
vicino,
così che nessun altro sentisse o leggesse il labiale,
restando
sola.
Mentre gli uomini
scorrevano intorno a lei o li mandava a quel paese,
pensava tra sè quanto schifo le facesse stare tra quelle
persone
e quello che volevano. Se fosse stata il tipo, avrebbe volentieri
bevuto per farsi forza, peggio quando cercavano di toccarla su un
braccio o la schiena, con quei modi melliflui da... bleah. Pensa a cose
belle, solo cose belle, cazzo. Non mostrare lo schifo, non pensare
più di volerli bruciare tutti piano piano, non ricordare
cosa
è stato fatto q eulle ragazze. Per odiare e
vendicarsi
cè ancora tempo.
Il barman le porse il nuovo bicchiere, e sorridendogli Lia gli porse il
prezzo dei due, dicendo che voleva darglii subito una mancia per la
velocità e ottimo servizio. Avrebbe preso qualche altra cosa
ma
l'uomo che aspettava acnora non si sentiva. Per aumentare la
copertura, mosse il
braccio in modo che la manica del
giubbetto mostrasse l'orologio automatico sketron qualità
svizzera che aveva sgraffigniato..no preso in prestito Lia! Prestito
cazzo, ti senti meno in colpa per quello che stai facendo. Era maschile
per chi se ne intendesse ma era di una misura media e poco vistoso. A
lei interessava solo che fosse scheletrato, vedendo quindi il
meccanismo in funzione, senza batterie. Si sentiva più in
sitnonia con questi orologi che quelli al quarzo. Era per lei come un
qualcosa di vivente, che batteva insieme a lei un Bum Bum, scandendo il
suo tempo, una frazione infinitesimale del tempo dell'universo, a cui
dava carica tramite corona per quelli da taschino o con il suo
movimento per quel tipo. Solo con il suo movimento, creava una carica
automatica o perpetua, che lo alimentava. Ossia un peso metallico
oscillante, o rotore, che tracciava il movimento e quando
si muoveva, azionava gli ingranaggi che a loro volta
avvolgevano
la molla principale.
Questo immagazzinava energia nella molla in modo che l'orologio
continuasse
a muoversi segnando il tempo. Se l'orologio non veniva mosso, nel
normale movimento quotidiano, l'energia della molla principale si
riduceva fermandosi. Trovava questo traordinario anche solo a
pensarci. lei stessa dava a un meccanismo che
segnava il
suo tempo
mortale e in una simbiosi straordinaria. QUalcosa di simile con gli
orologi a carica manuale tramite corona, che aveva
collezionato
in quei
pochi mesi, che la facevano sentire come parte di qualcosa di preciso e
scandito. Trovava gli orologi a batteria così freddi e da
dimenticare come che non capiva perchè
usarli.
Potevano essere precisi più di quelli meccanici, visto lo
scarto
dei secondi di max cinquanta secondi al mese se non regolato
continuamente, ma trovava la cura e l'interdipendenza,
un'interconnessione, inscidibile tra un orologio meccanico o automatico
e la persona, da farle sentire bene il movimento
più
accentuato
dei meccanismi contro la sua pelle... tenere in vita un meccanismo che
batteva, per certi versi come se stessi, come se avessero un cuore e un
sistema particolare che andavano insieme, che dava il tempo e
ricambiava quinid, per
ricominciare il ciclo.
No, è una cosa che la gente prenderebbe per stupida si
disse. La
gente mi ha sempre odiata, compatita come fossi pazza o altro per le
mie pasisoni e hobby, perchè ne ho parlato. Mi hanno
lasciata
sola e trattata da voler
essere sola alla fine per mia scelta, lasciandomi a
me stessa quando aveva bisogno. Non merita niente nessuno!
Finse di guardare con sempre più cipiglio l'orologio. Poi
con un
broncio studiato, poggiò il bicchiere come se no nvoless
epiù nulla per la frustrazione. salutò il
barman dicendo
che non aspettava più la gente sciocca e camminò
spavalda
verso l'uscita. Rimase un pò all'esterno, fissando
l'orologio e
controllando con la coda dell'occhio cosa accadeva. E poi era dietro di
lei.
Si voltò vedendo quell'uomo giovane che sorrideva come uno
stronzo per la finta, situazione e iniziarno a parlare. diceva tra
sè
fingendo il comportamento delle tre. Se fosse stata se stessa
quel tizio,
seppure lei fosse bassa rispetto
alle altre, sicuro non le avrebbe detto nulla.Ne avvicinato ne altro, a
meno che non fosse vestita e atteggiata ancora peggio per indicare
. Pernsò lei
amaramente. Così truccata, imparruccata, vestita e
atteggiata,
doveva dar conto a Madame secondo cui perfino gli spicopatici
seguivano...
Si avvicinò al uso orecchio e gli disse che, visto il
terribile
ritardo, l'altro poteva restare a bocca asciutta. ma lei voleva ancora
qualcosa di bere, così gli chiese dove pensasse fosse
interessante andare per cotinuare la serata in modo diverso. Ma da me, rispose. "Ho
un
bell'appartamentino in un edificio tranquillo
pochi isolati, di là. Ho i migliori liquori russi e so fare
un
ottimo frappé di assenzio, una ricettina che
prevede assenzio con sciroppo semplice, acqua e ghiaccio
tritato.
Ovviamente, assenzio migliore del Canada, non uso più quello
frncese... i miei ospiti sono pazzi
per questa mia coccola di ospite!"
pensò tra sè, fingendo prima di
pensarci con
tanto di ultima occhiata all'orologio e poi accettando con piacere. Gli
disse che con la sua macchina sarebbero arrivati in un lampo e lo vide
restare senza fiato per quel gioiellino che nel mentre aveva suonato e
intimato la gente troppo vicina di sloggiare.
Sapeva che qualcuno poteva anche aver
cercato di rubarla. Ma aveva la AI che gestiva le situazioni in base
alla cam presenti nell'abitacolo dentro e fuori. Aveva collegamenti
tramite il satellite e una serie di controlli automatici interni per
fermare eventuali ladri o malintenzionati, anche con pilota
all'interno.
Era dotata di nebbia stordente come i moderni antifurto, gas soporifero
e i sedili avevano degli inserti ad aghi nascosti che potevano sedare
in pochi istanti la persona, una volta messa la cintura e bloccata la
portiera. Ma con lui non voleva.
Doveva entare
in casa. Notò la sue
espressioni bramose per l'auto ed entrò, vedendolo
accomdarsi e
toccare con avidità come si si palpa la pelle delle donne
gli
interni, facendo versi stupiti. Le chiese ovviamente da dove venisse
quel gioiello e lei senza giri di parole, gli disse di essere la figlia
di un ministro e che era il regalo per tenere a freno la lingua dal
dire alla madre delle scappatelle del paparino, ovviamente anche con
altri. Sarebbe stato poco corretto far sapere di certe cose tutto il
paese. Al che le chiese di che paese, in pochi mesi non aveva ancora
digerito quella lingua che per lei pareva un'accozzaglia di parolacce e
non amava. Sapeva che si capiva, ovviamente, e così
cercò
di buttarla
sul ridere. La madre era italiana e il padre francese. per non aver
eproblemi con gossip, aveva vissuto con madre e parenti di lei
più vicini all'italia. Gli chiese così se
conosceva
l'inglese, perchè aveva studiato in inghilterra per avere
diploma e
lauera europei di maggior qualifiche. Inghilterra caput mundi, disse,
affermando che se dicevi di avere titoli inglesi, la gente i vede
diversamente.
Aveva migliorato quella lingua e
una delle personalità che aveva progettato con David era
proprio
inglese. Etienette Prya, figlia di un ministro e una ereditiera
italiana. Ma detta Prya e conocisuta con quel nome per scappare al nome
francese. Voleva svagarsi e un amico l'aveva invitata dicendo che
doveva vedere quel lato di Parigi, che meritava. Almeno una
volta, le
disse. Ma le aveva dato buca? Non rispondeva ne altro e così
alla fine... aveva trovato nuova compagnia, teminò
sorridendogli.
"Ti va di collegarci su instragram, facebook e twitter? Hai un'ottima
presenza e di sicuro farai un lavoro figo, più classico e
interessante dei soliti che ho intorno. Mio padre vuole che sposi uno
dei figli di quello o l'altro, che seguono le orme paterne o
sono
amministratori o altro... sempre la solita cose. Pezzi grossi che
però poi sono freddi e vuoti come un croissant sugerlato..:"
"hai mai mangiato un croissant rurgelato? Io mai...così so
se è davvero come il paragone"
"Sono andata di nascosto in un viaggetto con amici e abbiamo preso un
ostello, uno intero per noi. Siamo stati comodi e forse la nostra idea
ha attirato un pò l'attenzione dei proprietari
perchè
sembravano aver compreso che eravamo ricchi. Comunque è
stato
divertente ma per colazione ci avevano fatto trovare tra le poche cose
in cucina,
anche croissant surgelati... non so se era colpa nostra che non
sapevamo usare il microonde che cèra nelle camere,
ma... non so
come facciamo le persone normali a mangaire quella roba e dire che
è buona. In inghilterra non li fanno come qui, ecco
perchè torno, ma non erano assolutamente mangiabili quelli.
Rimpiango di
quel viaggio solo il cibo... " facendo una smorfietta di disappunto dpo
esser andata in strada "Oh, ma scusa. non ti ho dato modo di parlare
mentre io... scusa! Dimmi, indicami dove devo prendere...."
"nessun problema, anzi. Non sapevo che fuori dalla francia non fossero
come i nostri. Io ho lo stesso problema con i liquori. Li adoro e molti
sono obbligato a prenderli fuori dalla francia o... tramite amici,
perchè qui sono vietati o di gradazione troppo elevata per
le
leggi. Non cè niente di meglio d un liquore di
qualità,
qui sono troppo leggeri..."
"Io ho provato una volta la vodka russa..." disse amabilmente "Tutto un
altro mondo, quella
francese ad esempio, rispetto all'originale. Mio padre tra i vari beve
la francese, ma io ho amici che mi portano quella della grande
madreussia... quelli sono drink! Ho provato quella della Polonia,
inghilterra... ma la prima era migliore secondo me, tra le
due. Le
migliori sono appunto quelle artigianali che non prevedono fabbriche da
litri e litri l'anno per i guadagni, ma chi fa la vodka per
piacere e
passione. Come la birra. Quelle che bevono gli altri non meritano
neanche di essere nominate tali. Tovaritch, quella è la
migliore
secondo me, anche se altri dicono..."
"Te la faccio provare io una ottima, quella che preferisco. Vediamo se
ti piace"
"Oh non vedo l'ora.
Adoro liquori
particolari e confrontarli. non bevo molto, ma lo faccio per
provare cose nuove! E poi, se vuoi, io
sarà tra non molto all' oktoberfest! Se vuoi partecipare al
, prenotati
adesso
perchè stavo già discutendone con gli amici"
"Con piacere...eccol quella è la mia casa..."
Il palazzo era interessante già dall'esterno, accostarono e
lei
bloccò la macchina, Stava serena perchè la IA era
settata
in modo da attivarsi al suo nome e solo in quel caso, o per
incidente o problemi che rivelava dalle cam per proteggere il pilota.
Ma di solito era in modalità strealth. Lo seguì
dentro e
vide che vi era un citofono con telecamera più altre
telecamere
di sorveglianza. nessun problema. Aveva già
studiato la
zona e i vicini.
Salirono, lui era all'ultimo piano e la fece accomodare in un bel
salottino moderno, in costrasto con l'edificio di stile
antico tipici
della zona.
"Adesso ti faccio assaggiare la mia specialità, solo un
attimo e te lo porto..."
"Aspetto con impazienza. Lo sai" mentre le prendeva il cappottino "sono
stata anche in russia e lì ho provato un liquore artigianale
da
infiammare e bere di corsa. Sfidando gli altri a che faccia fanno e
quanto
mostravano l'effetto di quel liquore assurdo, per quanto tempo. E'
stato divertentissimo. I russi sanno divertirsi più dei
tedeschi, sai?"
"Interessante, allora la prossima votla deciderò per un bel
viaggio lì..."
"Ti darò tutte le informazioni e le tappe fatte. Vedrai,
è qualcosa di stupefacente. Il modo migliore per usar ei
soldi
di papino perchè io non dica nulla..." rise lei in maniera
cattiva, mettendosi con grazia sul divano, chiedendogli poi di scoprire
quella sua perla.
Lo vide andare in un'altra stanza e lei sorrise. Prese il telefono
normale che aveva scelto per la situazione e scrisse alle ragazze, una
chat unica per tutte. Tutto andava a segno e si apprestò s
sistemare tutto.
Lo sentì tornare e mise da parte il telefono, mostrandosi
rilassata.
Aveva portato due bicchieri, uno lo diede a lei e si sistemò
accanto.
"Posso farti una domanda?" chiese lei in fase civettuola.
"Certo, intanto dimmi come ti sembra, ogni volta gli amici me lo
chiedono sempre... magari posso darti una ricetta detagliata"
"Te lo dirò subito" disse lei ridacchiando, fingendo
più
di quanto abbia mai fatto con un uomo senza volerlo strangolare. Bevve
un sorso, lo pasteggiò e poi mostrò
un'espressione
sorpresa in positivo. le era piaciuto molto.
"Adesso dimmi dove hai imparato questo... non so come definirlo
perchè è qualcosa che non ho mai assaggiato"
sistemata con
le gambe accavallate con il busto verso la sua sinistra, con il bracio
sinistro poggiato con il gomito sullo schienale. Lui teneva il drink
con la sinistra ed era girato a guardarla.
"Mai provato l'assenzio?"
"non così..." sorrise lei, allungando la mano sullo
schienale,
sorridendo, fingendodi provarci "a vederlo lo avrei preso per una
granita..è molto
buono!" bevendone un pò, ancora, guardandolo negli occhi
sopra
l'orlo nel bicchiere, come se nascondesse un segreto celato
dal sorrisino.
"Ti prego dimmi una cosa. Per te non sono troppo bassa,vero? Mia madre
lo
è, è poco più bassa di me,pensa, ma
era un amore
di gioventù di mio padre. ora... non più, ma ho
sempre
avuto problemi. A volte gli uomini amano le donne alte con gambe
lunghissime..." alnzando una gamba con molta plasticità e
bravura
in alto, come una ballerina.
"Hai fatto la ballerina?"
"Quale figlia di un pezzo grosso on ha iniziato con la scuola di
danza... l'insegnante mi diceva che chi ha un corpo più
basso,
ha maggior controllo dello stesso, e infatti le ballerine
classiche
più prestigiose e straordinarie non era alte. E' uno dei
segreti, diceva..." disse lei con amarezza, guardando il bicchiere
"adesso mi sta salendo un pò di tristezza, vorrei finirlo ma
mi
è venuto un pò, non so..." con un broncio stanco.
"Assaggialo
finchè sei qui,
quando tornerai a casa nnon lo
troverai. I barman di solito non possono farlo, sai le leggi..." disse
lui guardandola attentamente, sorseggiando il suo per spingerla.
Parlando con una voce pastosa e vellutata, chiaramente finta,
accarezzandoal.
"Mh..hai ragione. Come in russia..." lentamente e con sorrisini.
Di colpo il citofono ruppe l'atmosfera e lui saltò sorpreso,
buttando il busto verso la porta. Sembrava incerto e rimase qualche
istante fermo impalato, fisso verso la porta, finchè non
suonò di nuovo. Lia allungò la mano tra la
spalliera del divanetto e il muro, staccò la siringa dal
nastro
adesivo veloce esilenziosa e si alzò appena lo fece lui,
direzionando l'ago verso il gomito, nascondendolo con la mano.
"Chi... non
cè bisogno che ti
alzi... saranno scocciatori, non ci sono per nessuno. Solo per te..."
tornaod calmo e dolce con la voce.
"Non sei curioso almeno di vedere la faccia?" chiese lei fingendo con
un pò di intontimento e sonnolenza, con il bicchiere vicino
la
bocca "Almeno ti accerti che non sia un fattorino..."
"Na... ci siamo solo noi" disse ancora più sicuro di prima,
finchè non suonò ancora il citofono.
Mentre lui era di nuovo
voltato, non
capendo, lei tenne dritto il
braccio, fermo e sicuro, e come nelle esercitazioni, diresse la punta
dove doveva andare, ficcandola nel collo. La siringa era ad
autoinizione, come le sue, una volta impizzata come le piaceva dire si
toccava la parte finale e il sistema faceva il resto. Era stata ideata
come una zanzara e l'idea era sua, poco più spesso come ago
del
normale ma aveva delle sorprese. Non era una siringa semplice come in
farmacia, ma solo loro. Micro sistema di inizione a scomparsa
azionato dal corpo della siringa, una votla
dentro e premuto il pulsante col pollice, l'ago che sembrava unico si
apriva in sei sezioni. Due esterne che tagliavano la carne per una
affondo migliore, insomma non era liscia come le normali, mentre le due
successive si posizionavano come blocchi, sempre divaricati seguendo le
altre, così che fosse difficile da sfilare facilmente e
l'ultimo
era l'ago vero e proprio che, tramite il micro sistema di propulsione
nel corpo, spingeva lo stanutffo e la sostanza, in
una
freazione di secondo nel corpo ospite. Cèra voluto del tempo
per
metterla in pratica, sopratutto l'ago, ma funzionava ed essendo parte
integrante ed azionato al corpo, l'ago non si buttava ma sterilizzato.
Il
tempo di appuntarla con forza e si toccava il pulsante, prima che la
persona potesse alzare la mano e toglierla, gli aghi si aprivano e la
propulsione li inondava prima che si strappasse via. E se veniva fatto
prima di ripremere il pulsante per reinserimento degli aghi, i danni
non erano pochi.
Lui non giunse in tempo con la mano. Lia lasciò e vide il
processo attivo prima che lui la afferrasse per tirarla via,
ma si
fermò appena toccata, perchè il prodotto,
così vicino al cervello, faceva il suo dovere e non era
rilevabile dai normali esami per droghe o altro.
Rimasero a guardarsi, uno stupito ma con un velo di rabbia e lei che
sorrideva serafica, lucida e attenta, mostrandogli il bicchiere che
toccava le labbra, beveva e inghiottiva. Lo vedeva, ancora capace di
muovere i muscoli d'espressione, mentre non capiva perchè
lei
non andass egiù, mentre lui si paralizzava.
Tenne il bicchiere vicino le labbra, poggiato sulla gota, sorridendo
sempre più malignamente, mentre lui non reggeva
più la
posizione e si afflosciava scomposto sul divano, fissandola, mentre le
membra gli si facevano sempre più molli.Lei aveva osservato
tutta
la situazione con una calma assurda, e con gli occhi sopra il
bordo del
bicchiere aveva seguito tutto, con gli occhi grandi che erano la sola
cosa che lo seguivano, aperti e le ciglia finte, come se vedesse un bel
film seduta con i popcorn.
"Ora sai come ci si sente drogati epronti per lo stupro. Come
sia
aver eil corpo lontano da te da sentire come... come se si fluttuasse.
Oh, starai lucido ancora per qualche attimo. I due composti non sono
miscelati, ma sono divisi, un pò come olio sull'acqua.
Così prima agisce il rilassante muscolare che stendenderebbe
veramente un elefante. Sarai... come un giocattolino nelle mie mani!
Come hai fatto con loro... e poi perderai conoscenza quando il secondo
si attiverà nelle aree giuste del tuo cervello. E vagherai
nel
mondo di Orfeo... che ormai chi saprà chi èdi
questi tempi?. La gente al tempo della
conoscenza accessibile a tutti e facile, è smepre
più
ignorante" si lagnò amareggiata. Continuò a
fissarlo e lo
vide sempre più sconvolto, e rise. Rise alzando la testa
verso
l'altro, poi all'indietro perchè le er venuta una risata di
divertimento e forza che non riuscì a fermare.
Poi tornò su
di lui e gli
tirò sui marron glassè il
bicchiere come se centrasse un cestino "ah, tanto non ti
farà
male, non senti nulla! Ma se ti
stai chiedendo perchè ancora sono in piedi, nonostante lo
schifo
che hai messo qui dentro... ti terrò a parte di un segreto.
Diveramente dalle povere disgraziate che tu hai ridotto come sacchi di
spazzatura, io ho Draper e Stoddarde che fanno il loro lavoro. Sputano
in faccia alla tua merda!..." inclinando la testa verso la
spalla "Ecco
perchè ho dovuto partecipare di prima mano" disse voltandosi
a
poggiare il bicchiere sul tavolino da salotto vicino "perchè
se
mandavo qualcuno come Etta, sai che questo nome si legge come itta?
Interessante... oppure avrei potuto incaricare Prisca,o Juria... ma poi
mi
son detta che loro diversamente da me soffrono gli effetti, come tutti.
Queste droghe dello stupro sono una merda che solo strappandovi i
testicoli a morsi di cane, si possono evitare. NOn sia mai che io
tocchi le noci pelose della merda sotto forma di essere umano. In
verità non so se ci sarà mai motivo per
abbassarmi
letteralmente... nel regalare qualcosa a qualcuno. DOpo lo schifo con
Rò, non ci sarà mai nessuno che dirà
che sono sua.
E ne riceverà da me nulla, sempre che non mi dimostri di
essere
la persna speciale che merita il mio affetto... quell'unica persona che
desidero nella mia vita. E
non parlo di fidanzati o mariti del cavolo, se volevo ciò
avrei
abbozzato alla famiglia, facendo la schiava di un uomo e la sua
famiglia, diventando un vegetale lobotomizzato che piace tante alla
società. Quella che deve darla solo al marito e solo dopo il
matrimonio, e dopo i figli a subire i doveri con la bocca
chiusa.
O
forse aperta, in base a quanto porco sarebbe stato... meglio la morte,
se nonsono io a volerlo. Come in India o brasile dove le ragazze sono
letteralmetne date dopo averle viste nude al primo scelto per
interesse in cambio di doni. E se ti lamenti giù di botte.
Se
fosse capitato a me,
una vita simile, meglio davvero la morte. NOn sono tipo, non accetto di
stare ferma come la MOnna Lisa su un letto a fargli fare cosa vuole,
con
gli occhi chiusi e zitta, subendo. Se fosse per me cambierebbero molte
cose, ma Milan non vuole! Essere senza palle!"
Sentì il
verso prestabilito e
si avviò in un'altra stanza, tornando
con le tre ma fino al corridoio. Nella stanza dove lui era afflosciato,
entrò sola dopo aver detto di far silenzio e lo
guardò.
Era sempre meno cosciente e notava che ancora era sveglio e capace di
capire perchè la seguiva con gli occhi. Aveva chiesto una
droga
lenta apposta e ne fu contenta, quella normale era istantanea... lei
assuns di nuovo la
stessa posa, poggiando il peso del corpo su un'anca, testa verso la
spalla e un sorrisino cattivo.
"L'hai sfangata finora. Ora, non più... Spero che
ti
divertirai in cella. Eh..." prima di andar via, restando di nuovo come
era, con il dito indice alzato verso l'alto, fissandolo negli occhi che
si chiudevano pian piano "PRima che tu vada. Hogià
provveduto a
dare una scorsa alle carceri dove potresti finire. E in qualunque ti
mandino, ho già pronto un regalino.... alcuni signori
saranno
molto arrabbiati per certe cose che gli farò sapere sulle
loro
figlie, sorelle e nipoti che potresti aver fatto... e che
è acclarato che siano poco
generosi col didietro degli stronzi che gli stanno sulle balle!
per davvero! Ricordati di me. Guardami bene perchè io
sarò l'ultima
cosa ti rimarrà impresso negli occhi e che odierai a morte.
E
sarò felice di questo, perchè saprò
che ti
avrò fatto a pezzi dentro! Ciao stronzo..." mentre lui
cercava
di lottare ma gli occhi gli si chiudevano. Dopo un pò che
non si
muoveva, Lia sorrise e guardò le ragazze, che erano rimaste
zitte e ferme sulla soglia.
"Forza, muovetevi. Non abbiamo tutto questo tempo. Spero che vi siate
sfilate abbastanza le calze e rovinato gli abiti..."
"A salire da quella scaletta rovinata? Puoi starne certa. Ho le mani
che
fanno malissimo..." disse una delle tre, lamentandosi. Ma Lia le fu
vicino e guardandola negli occhi con rabbia la apostrofò.
"Cosa preferisci, sapere che questo stupratore pazzo malato la passi
liscia e devasti altre come te, non pagando, o farti un pò
male
che guarisci in un paio massimo di settimane e vederlo soffrire fino
all'ultimo suo respiro? Davvero le ferite di una scaletta veccihia,
rovinata ti sei srtusciata
contro per salire dall'altro palazzo, sono peggio di cosa ti ha fatto?
Allora no nstai poi così male dopo uno stupro se piangi per
due
taglietti..."
"Quello che lui mi ha fatto..." scatto, ma Lia la fermò con
una mano, sempre più rabbiosa.
"Quell oche ti ha fatto
dovrebbe
alimentarti più di qualsiasi
cosa al mondo per raggiunger eil fine che vi ho proposto. Deve essere
il fuoco che ti arde dentro per volergli spaccare la faccia, rompere in
mille pezzi anche dentro e quel che resta, per affrontare la vita a
capocciate! Dovresti
ridere su quelle ferite. Ora te lo richiedo di nuovo, altrimenti ti
prendo a sberle e sarai fuori dal giro, fermando tutto anche per loro
"indicando le altre due che erano terrorizzate dalla discussione
"così che voi tre, come tutte le altre, lo sappiate libero e
felice a devastarne chissà quante, e non
saperlo
ogni
giorno a maledirci mentre conta quante volte gli fanno cosa ha osato su
di voi... RIpetimi la tua decisione, che esco e non mi vedrete
più!"
La ragazza stava per mettersi a piangere, poi vide le altre due che
erano come lei, stringendosi le braccia intorno nervose, e si
ricompose. Tiròsu col naso e rispose dura.
"Io sono qui, se non mi credi... farò più di
quello che
devo! Dimmi cosa devo fare... non lo lascio libero questro stronzo!"
"Allora seguiamo il piano e via... voi due andate a preparare la
stanza e ricordate, i guanti! E tu.." di nuovo sulla ragazza "passami
la borsa..."
La prese dalle mani della giovane e tirò fuori un portatile,
degli aggeggi elettronici che la ragazza non capiva, poi due sacche
sottovuoto con tessuti dentro.
"Indossa questi abiti, sono identici ai miei e grazie ai tuoi capelli
naturali, sembrerà che sia tu quella entrata.
Così che non debba preoccuparmi dei video di sorveglianza.
Il
cappello era sistemato in modo da non vedermisi il viso, il resto
dovrai
farlo tu, però! Tutto giocherà in primis dalla
tua
recitazione e da quella delle loro... indossali e metti ben piegati gli
abiti che hai tranne le calze. Dirai che prima volevi metterti una
gonna
ma hai desistito per la temperatura. La scaletta ha fatto il suo lavoro
rovinandoti dove hai toccato, anticipando le ferite."
Prese poi l'altro
sacchetto sottovuoto e ne uscì un bellissimo
cappottino sempre in pelle ma di fogglia diversa, con un pellicciotto
che seguiva il colletto scendendo a V fin sotto il seno, con tasche
inverticale sui lati, cerniera che scendeva dritta dalla fine del
colletto a bordo del cappottino, che arrivava a metà coscia.
La
cintura sotto seno decorata in argento decorava il tutto.
Cambiò
anche cappello, prendendo un basco francese e mettendoselo
sui
suoi naturali dopo aver tolto pa parrucca. Cambiò anche gl
istivali con le scarpe della ragazza, avendole chiesto un numero
preciso.
Strinse i denti perchè la cosa le faceva schifo, ma
per andare
leggera, invece di mettere scarpe nella sacca, aveva optato per farle
mettere alla ragazz, per scambiarle così che lei avesse
anche
gli stivali come il video.
Prese tutta la roba che no ndovevano indossare e la infilò
nella
sacca vuota, agganciando nell'attacco in plastica uno degli aggeggi,
che tirò fuori l'aria creando una sottile busta da mettere
nella
sacca. Ordinò alla ragazza di mettere i guanti in lattice
che
aveva dato a tutte e di iniziare il piano anche in quella stanza.
Tirò fuori dalla sacca, dalla taschetta estrena, le fascette
di plastica e scotch, da usare all'ultimo. La ragazza quindi
iniziò a sistemare una zona nella stanza con cuscini e
bottigliette a terra, una catena con una manetta in un angolo di fronte
la finestra, del lato dove
cèra il divano e Lia andò nella stanza
dell'ufficio dove
iniziò a smanettare con il pc.
Agganciò uno degli
apparecchi alle porte del pc e attivò così il
Forcepunch,
datole da David per forzare come bruteforce password e blocchi. Era del
laboratorio e dai test aveva sbloccato ogni porta elettronica, pc e
dispositivo protetto. Visionò alcune cartelle, poi per far
prima
collegò anche l'altro dispositivo, che conteneva due
programmi
lite, ossia senza installazione. Erano progettati per trovare
immediatamente int utto il pc, programmi nascosti e criptati, di
sorveglianza e con collegamento a deep e dark web conosciuti o tramite
parole chiave e funzioni. Dopo aver ricevuto
le risposte dal primo programma, lei forzò con il primo
dispostivo password e pin, ottenendo i cloud e gli ultimi video delle
telecamere in casa. Ma sapeva già che cèrano e
fece un
controllo dei filmati. Non erano in tutte le camere e per prima cosa,
lei prese vecchi filmati copiandoli e inserendoli con nuove date e ora
a quella sera. Il programma era in grado di modificare forzatamente i
settaggi per camuffare con un altro video la registrazione che andava
eliminata. Chiunque avesse cercato i video, e lei già aveva
in
mente di farli trovare facilemnte, avrebbe visto di quella notte lui,
che era
entrato con qualcuno ma guarda caso la cam aveva qualcosa che andava.
Il video era falso ma datato correttamente.
Lasciò tutto, tornò dalla ragazza e le disse di
vestirsi come lo era lei totalmente, e registrarono un finto video dove
lei
entrava dalla porta con lui. Controllarono che no vi fosse nessuno
nelle scale e mimarono l'entrata, Lia davanti come fosse lui e la
ragazza dietro, mostrandola chiaramente. Tornò poi
nell'ufficio,
prese il suo portatile e collegandolo a quello dell'uomo,
usò
tutta la potenza di quello preso dal laboratorio per qualcosa che non
aveva mai tentato in vita sua. Il notebook era un rugged per impieghi
pesanti , unico perchè solo sviluppato da loro con i soli
componenti acquistati da aziene di avanguardia. Mentre fissava l
oschermo, cercava di ricordare quanto fosse l'unico che potesse
rispetto a un portatile comune, nell'intento. A partire dall batteria
con durata
straordinaria e design privo di ventole. Porte I/O sigillate, robusta
struttura in lega di magnesio e alluminio, un hard disk anti-shock
protetto da urti e impatti violenti. Studiato per le più
estreme
e diverse condizioni di utilizzo dove operavano, che fosse nelle zone
del sud o nord del mondoe capace di eccellenti performance di
elaborazione. In grado di gestire i dati acquisiti da una serie
ampia di device per la raccolta delle informazioni.
Supportava efficacemente sia speciali software militari già
utilizzati da altri che i loro, ed effettuava rapide conversioni di
immagini 2D e
3D e un preciso posizionamento delle postazioni del nemico e delle
proprie forze in campo. Per dissipare il calore dalla sede della CPU
sulla scheda madre, vi erano dei tubi di rame pieni di liquido,
permettendo al processore di mantenersi alla giusta temperatura e
funzionare quasi a pieno regime anche a temperature esterne
alte.
L’unità di espansione opzionale e
all’interfaccia
PCI /e integrata, gli permetteva di essere configurato per
utilizzo a livello tattico o a livello di manutenzione di
equipaggiamenti e mezzi militari con le opportune schede
d’interfaccia, che fossero di qualuqnue unità del
mondo
che solo la loro. Tuttavia era protetto da un avanzato
sistema Module per la protezione dei dati, una
serie di codici e riconoscimenti, una connessione con qualuqnue tipo di
segnale per connessione dati e il satellite. Era compreso, ma a parte,
un cavo con dei convertitori per modulare i segnali dati di qulunque
tipo più usati, in modo da raggiungere il tipo
interessato, che
fosse via terra, via luce, gsm, via satellite, ect. Inoltre sfruttavano
ancora, come molte altre cose, i vecchi sistemi di banda del
canale telefonico sui 4 KHz; netta 300 - 3400 Hz. Tramite i segnali
telefonici vecchi avevano operato senza problemi. Er per questo che
avevano obbligato le compagnie a tenere ancora i vecchi cavi e tenerli
a disposizione in appositi slot nelle cerntraline urbane o in edifici
predisposti. Demodulando i segnali base era sicuro che la gente non
potesse rompere le scatole, perchè ormai troppo presi da
linee
moderne in digitale, mentre loro operavano principalmente sulle
modalità analogiche, se no nvi era necessità di
grossi
scambi di informazioni a livello di peso.
"non ho bisogno di
grosso scambio di
dati ora" disse tra sè Lia a voce bassa calmandosi. Stava
facendo qualcosa che sapeva da alcuni missioni ma in prima persona e
sola, era dvierso che da un video.
Infatti non doveva
collegarsi a nulla, ma operare come Master su quello
che aveva per rendere Slave quello del tizio, perchè facesse
solo da ricevente. Prese quindi tutti video, vecchi e nuovi e grazie a
quel pc e programmi fatti mettere apposta da David, creò dei
deep fake così realistici che era difficile capire che non
fossero
veri, per chiunque non avesse abilità particolari e non
usasse
programmi e studi di sorgente specifici.Aveva fatto generare dei video
falsi inserendo le ragazze precedentemente registrate e inserite adesso
nel video di quella sera e in qualche giorno prima.
Chiamò le ragazze appena finito e dietro di lei, osservarono
i
video creati. Si stupirono nel vedere come sembrassero veri, loro
registrate in quela stanza con sfondo verde, tranne l'ultimo, erano
entrate in casa con il tizio, mentr einvece nell'originale
lui era solo. Le aveva
fatte muovere con una porta che tenevano per le esercitazioni per gli
scassinamenti, in modo
che entrassero un pò di lato realisticamente, visto che dai
pedinamenti e
scaricamento vecchi video dall'esterno, tramite i programmi
di sorveglisanza, aveva notato
come l'uomo apriva molto la porta ed entrava e chiudeva lentamnete,
lasciando un margine per modificare il video. E così le tre
ragazze erano entrate in quella casa in giorni diversi. Se fosse stato
necessario, avrebbe studiato un modo per le camere dell'altrio, ma
poteva farlo con calma dopo, solo se necessario volendoci davvero poco.
Per quella sera era tutto pronto.
Cancellò i video più vecchi dal cloud,
così che
comparissero sul pc i video modificati.
Fece un unltimo controllo e approvò i file.
Utilizzò
l'altro programma per cancellare dai cluster di salvataggio modifiche
di sitema e attività, tutti quei passaggi
fatti e cambiare orari ad
alcuni, perchè risultassero f atti da lui. L'ultimo
controllo di
pulizia prevedeva la cancellazione di collegamenti al pc fatti dai usoi
dispositivi e il rugged e fece notare alle ragazze cosa celava
quell'uomo. Collegandosi tramite programmi specifici riconosciuti e
scovati dal primo programma, l'uomo entrava in gruppi di varie app e
siti nell'internet sommerso per postare foto e video schifosi e
commenti da far violtare lo stomaco. Alcuni sembravano video presi da
qualche camerino e bagno.
Fu chiaro alle ragazze che dovevano andare avanti.
"Adesso tocca al'lultima parte, avete fatto cosa vi avevo chiesto?"
Le ragazze, mentre lei
staccava tutti i dispositivi, assicurandosi che
i guanti non avessero lasciato nulla, fossero messi bene e non vi
fossero acpelli o latro, visto che li aveva nascosti sotto il basco, le
mostrarono alzando gli abiti rovinati lividi, ferite e segni di diversi
giorni. lei li osservò e non potè fare altro che
ringraziarle per quel sacrificio e guardò quella che aveva
scambiato gli abiti con lei.
"Sei pronta?" mentre questa faceva segno di si con la testsa.
"Si, assolutamente. Ho appena visto... ho visto che ha video di
telecamere nascoste in bagni e spogliatoi di negozi e forse palestre.
Se davvero quella roba è sua, allora è peggio di
quel che
credessi..e..:" come per piangere ma Lia la fermò.
"Mostrare segni di pianto e dolore va bene, devi farlo, alimentati con
cosa nasce in te dopo aver visto quello e fatti forza per l'ultima
parte. Se voi ragazze siete pronte, andiamo..."
Si recarono nel
salottino, Lia mise
via tutto nella sacca e rimase ad
assistere mentre le due ragazze già ferite, si accordavano
dandosi forza con la terza, che si era messa sopra quei cusciti e
coperte ammucchiate nell'angolo in attesa, legandosi la manetta che era
legata a una catena che finiva nella manetta collegata con la caviglia
dell'uomo.
"Ragazze... dopo che me
ne
sarà andata, sarò tutto nelle
vostre mani. Se avete tentennamenti, paura o altro, rivedete cosa vi ha
fatto che ricordate e riprendete dalla mente quello che vi ho mostrato,
su altre. Quei bagni con quelle ragazze ignare o spogliatoi dove le
donne si sentono sicure e invece sono violate. E lui che vendeva e
scambiava questo materiale. So che per te sarà difficile"
rivolgendosi solo alla ragazza in piedi sui cuscini "ma sappi che,
vista la società e il sistema giuridico attuale, l'unica
maniera
per fargliela pagare è farlo trovare con le mani non nel
sacco,
ma tutte le braccia dal gomito alle spalle dentro. Con la testa dentro,
anche.
E' brutto da pensare, è schifoso da credere,ma voi siete la
testimonianza che i mostri possono farla franca perchè la
gente
giudica le ragazze per come sono vestite o la libertà che
chiedono,unite a poche prove perchè siete scappate via e non
avete fatto test e denuncia subito, mentre questi stronzi si fanno
scudo dietro cavolate
giuridiche e prove che devono essere necessarie, altriementi
cè
un ragionevole dubbio. E sono fuori, mentre voi sarete etichettate come
poco di buono, vergognose, da trattare come spazzatura. Lui
torna a prima, oltre ad essere stato supportato da mentecatti come
lui... fate nascere la forza da dentro di voi, perchè
nessuna
figlia di altri finisca come voi, come i vostri figli e nipoti e che
sappiano che, con la forza interiore, si possono cambiare le cose e
fermare lo schifo... l'unica forza che vi serve è chiudere
gli
occhi, tenendo vivo
dietro di essi la sua faccia e quelle immagini, e incassare qualunque
cosa ti venga addosso. Che sia ora o dopo con l'attivo del piano
definitivo. pronte?"
Le due ragazze fecero
cenno con la testa e iniziarono a picchiare la
terza come potevano perchè avesse segni freschi e definiti
su di
sè. MentrePoi
chiese alla terza appena picchiata e dolorante, di avvicinarsi e
strofinare quelle mani e braccia su di se, ferite fresche e
qualche
goccia di sangue, perchè restasse la sua pelle su mani e
braccia di lui. Lo fece
graffiare e ferire nahce sul viso. La legarono indossando tutte guanti,
le
mani e cavilgie della terza, facendola accodare sui cuscini.
Le due seguirono Lia nella stanza che avevano vandalizzato e con agli
angoli opposti in fondo altri cuscini e coperte che avevano sporcato
come potevano, anche con i loro bisogni perchè vi fossero
elementi loro sopra. Le legò come la terza e dopo che si
misero
nei rispettivi angoli, parlò prima di terminare come da
piano.
"Siete state gentili a non lavarvi i capelli e il corpo in questi
igorni, come detto i vostri sacrifici porteranno alla vendetta. Se la
società vuole questo, anche a causa delle stronze che usano
questi drammi per le loro stronzate, non era possibile fare altro.
Ricordatevi di recitare come ragazze disperate tenute qui da ore e
giorni.
Ogni telecamera che avete affrontato camminando fino a poche ore fa ha
registrato altre persone, per modo di camminare, abiti e capelli.
Rcordatevi di atteggiarvi diversamente e di mantenere il piano come lo
abbiamo studiato. Siate pronte a qualunque domanda. Fate della vostra
mente l'arma contro di lui, urlate nella vostra testa che quanto
abbiamo definito è la verità, tutta la
verità e
fatela LA verità... è l'unico aiuto che posso
darvi.
Potevo mandare qualcuno a gonfiarlo male, ma era giusto che foste voi,
con le vostre mani e volontà, a vendicarvi e rendervi
giustizia.
Quando avete paura e vi sentite incerte, richiamate tutto
ciò
che avete sopportato e visto delle sue azioni e lasciatevi pervadere in
ogni vena e angolo dle vostro corpo dell'odio per le persone come lui.
E combattete! Siate le nuove Franca Viola che cambiano la
società! Almeno, non la parte che vede me! Ricordate che io
e
voi non ci conosciiamo, voi siete venute singolamente perchè
lui
vi ha minacciati e..." uscendo qualcosa dalla tasca del giubbino
"questa er ain mano sua mentre vi ordinava di seguirlo e venire qui.
Guardatela bene, imprimetevi nela testa quest'arma e siate la forza che
altre come voi non hanno. E l'aiuto che altre del futuro non avrebbero
avuto... "
Le due osservarono l'arma e fecero cenno di si con la testa. Lia prese
uno strano oggetto e andò via, tornando poco dopo
con una
specie di spazzolina a forma di goccia con dei lunghi denti in
silicone,
azzurro. Spiegò che era una spazzola che si usava per pulire
il
viso come uno scub per togliere pelle morta, e lo aveva strofinato per
bene sulla pelle dello
stronzo, eprchè parti di pelle e cellule restassero sopra.
Con
attenzione passò i denti sorpa le mani legate delle ragazze
e
accertandosi che visibilmente e con una lampada a UV che aveva dietro,
vi restassero più elementi rispetto alla prima ispezione,
prima
della spazzolina. Quando la lampada uv mostrò abbasnza
materiale
sopra le fascette di mani e piedi, fece cadere qualche capello di lui
sui cuscini e chiese alle ragaze si passarci sopra le gambe
perchè sembrasse reale. Poi le salutò alzandosi,
diede
loro le ultime istruzioni e uscì, chiudendo a chiave la
porta.
Con un vetro artificiale speciale che aveva dietro e aveva passato sui
polpastrelli di lui, poggiò la zona delle orme sulla
maniglia,
controllando che vi fossero e ripetendo più volte il
rpocedimento, finchè sul vetrino non si vedevano appena che
delle sagome. Dalle prove dei laboratori funzionava bene e si doveva
solo
accertarsi che le orme delle dita giuste fossero nel posto giusto della
maniglia. Fatto questo andò dalla terza. Le fece poggiare
indosso sull oscotch e sullle fascette le mani direttamente di lui,
così
di lasciare elementi e impronte e andò vis, dicendo
le stesse cose delle altre.
Si recò
tramite le scale sulla
sezione più alta, il
tetto, e con attenzione passò sul bordo.Prese la scaletta
che
faceva raggiungere lacasa dello stronzo per via delle diverse altezza
con quella affianco. Indossò i guanti
speciali e si proiettò verso quello a fianco cercando di
fare
meno rumore possibile, sfruttando antenne e oggetti in ferro. Le case
francesi di quei quartieri antichi avevano tetti particolari, detti
con camini parigini. I tetti di numerose
abitazioni di
Parigi
più vecchie, erano realizzati in lastre di zinco, sagomate
piatte
e spioventi, fino a coprire in basso e lateralmente, lo spazio delle
mansarde. Parigi era un mosaico di grigio cangiante composto di
ardesia e zinco in base al tipo di casa, e per fortuna pensò
lei. Meno fatica per lei e le ragazze.. Camminò
lentamente, finchè non giunse alla mansarda che aveva
affittato
e scivolò dentro con cura da una delle finestre. Aveva tutto
pronto nell'appartamento per il ritorno, doveva solo attivare la fase Z
e tutto sarebbe andato bene. La casa dell'idiota al fianco, il suo era
stato un ottimo modo per scavalcare le leggi studpide e sbagliate,
toccava quella in cui era e faceva molto per la scoperta. La ragazza, dopo il
tempo stabilito
mentre Lia beveva un tè con calma nel mentre, aveva
già
iniziato a urlare e picchiare sui muri come
il piano e lei scese trafelata nell'appartamemto sotto dove vi abitava
una vecchina tranquilla e poco incline a farsi i fatti degli altri.
Aveva scambiato con lei poche parole ogni tanto, quando
delineava
il
piano con ore di spionaggio e studio della stada, delle due case e dei
soggetti interessati. Così si
ritrovò la donna prepoccupatissima fuori dal suo
appartamneto,
turbata. Chiese alla donna se sentiva anche lei quei versi orribili e
intimò di chiamare subito la polizia, perchè era
orribile
cosa si udiva. Mentre la donna correva
dentro a telefonare, aveva ancora un fisso,
Lia fece un mezzo sorriso dei suoi , nascondendolo mentre altri del
palazzo uscivano per sapere cosa accadesse. Si rpecipitarono da basso
al piano dell'anziana, raggiungendo Lia, e
iniziarono a discutere e
cercare, con le orecchie sulle pareti, per capire da dove provenisse.
Lia
usò la personalità d Prya per mostrarsi una
ragazza
paurosa e preoccupata, agitandosi un pò e parlando come
balbettando. La polizia
arrivò venti minuti
dopo, con la noia che le derivava di stare in mezzo a quella gente, e
Lia provò pena per
la ragazza che urlava e batteva pugni e pedate sulla parte attaccata
all'edificio dove era lei, finchè non giungesse finalmente
qualcuno.
Stringi i denti, disse tra sè, ma rivolta alla ragazza
continuando a usare la
personalità della civile comune. I poliziotti
prima si
recarono nel palazzo dove si trovava Lia per parlare con gli inquilini,
dopo aver ascoltato loro stessi le urla e colpi dall'altra parte,
corsero nell'altro palazzo e finalmente dai rumori capì che
erano entrati con le pistole. Avrebeb guardato con calma le
registrazioni da remoto con le password del cloud.
ghignò dentro, anche se poi mutò lievmente
l'espressione
e si accigliò perchè così era
più facile, troppo,
avendo i permessi amministratrivi. Faceva parte del piano, ma si
sentì un pò inutile per certi versi. Avendo i
permessi, che non sarebbero comparsi nell'eventuale stampata
sicuramente
richiesta dalla polizia per orari e altro, non aveva problemi. Su
quello era pulita, ma comunque era stato troppo facile e si rese conto
che aveva dalla sua così tante opportunità e
aiuti, oltre
le persone comuni, che le sembrò di barare. E a
lei non piaceva
usare come gli altri là fuori scherzetti, scorciatoie e
stronzate per fare le cose. Fatte da sè senza barare era il
raggiungimento migliore, sudato e meritato. Ma poi con un sospiro,
pensò che non era per lei. NOn aveva nessun vantaggio lei,
ma
quelle tre ragazze , come altre avrebbero potuto vederlo finalmente
dentro una gabbia, invece che puntate di indice contro di loro
perchè non
avevano altre prove se non la loro parola, segni di abusi addosso ma
nessuna prova regina per inchiodare lo stronzo. Contro ignoti, fu la
dicitura messa sulla cartella di quel caso. L'uomo era rispettato e
considerato, in tanti avevano detto che era un'ottima persona e come
cittadino rispettato della società, senza prove di nessun
tipo
perchè era stato meticoloso, non era possibile incriminarlo
neanche alla lontana. Poteva, forse, ma dalle telecamere, le celle dei
cellulari... insomma gli avvocati trovavano sempre espedienti e mosse
per salvare quella feccia. E peggio, lo stronzo aveva una donna come
avvocato. Considerava giusto e corretto che le persone avessero un
avvocato perchè li aiutasse se non colpevoli, a dimostrare
l'opposto di quello che gli si imputava. Ma quel tizio era stato
denunciato da tre persone, ragazze abusate, e chiss quante
che invece avevano paura di
finire loro nella gogna. E quella donna sapeva, le era sembrato di
sicuro dai video che aveva ottenuto da giornalisti, gendarmeria e altre
fonti, aveva voluto studiare lui e l'avvocato per capire.
La sua proposta di istituire un gruppo speciale non cittadino per
sistemare questioni del genere era stato vagliato ma ancora senza
risposta, dal grande Milan e questo la preoccupava. Se non loro, allora
chi?, si domandava, mentre cercava di non mostrare noia dalla
situazione di attesa. Gestualità,
mimica e postura nel processo di comunicazione
permettono a persone preparate su questi alementi a capire dai
microgesti, micro espressioni e modi muovere occhi e mani, davvero gli
altri, anche se cercano di mentire. Aveva studiato le basi della
comunicaione interpresonale anni
prima, e le era piaciuto leggere dei vari livelli o cerchi della
persona, i metodi di comunicazione verbali e non verbali e altri
elementi di quel libro. Ma quando seguì uno specialista allo
Chateau per le Lezioni, scoprì che cèra un mondo
che
mancava a quel libro, ben più sottile e capace. E
aveva
voluto quei video proprio per studiare ogni singolo elemento. le
capacità che avev aimparato e che l'istruttore
specialista nel
controspionaggio e relazioni per varie agenzie sapev a non fossero al
top.
Anche per i test. Lia lamentava a David che da sempre ogni volta che
cercava di sforzarsi per capire e imparare cose per lei difficili,
finiva per snetire come... una barriera che premeva i lcervello,
impedendole di ragionare come voleva. Era l'unico modo che sapeva, per
spiegare come si sentiva quando svervellava e tutti i suoi sforzi non
davano frutti, come si sentiva dopo tanto impegno. E lui aveva voluto
capire anche per i test, ma non sapeva capire e spiegare nulla.
Erano utilizzate anche dagli avvocati stessi perchè,
mettendo una persona capace durante la scelta della giuria e dopo,
potevano sapere dallo studio delle persone cosa percepivano, sentivano,
se odiavano o meno qualcuno che testimoniava e via dicendo.
Quello studio molte volte era alla base di arringhe e prove
testimoniali, perchè colpissero determinate persone su
altre. E
questo era solo il minimo. Sapeva bene che specialisti del genere
lavoravano in vari settori per sapere cosa riferire e come far muovere
gli altri rispetto alle persone interessate.
E quindi, anche se aveva appreso molte cose, ma sapeva di non
essere
davvero meritevole di darsi delle risposte senza quell'istruttore,
voleva capire da sola, studiare quei due, superare quella sorte di
barriera come poteva.
E le veniva lo schifo nel
vedere quella donna che sapeva, Lia lo capiva da come guardava
l'assistito
o si comportava a domande e situazioni fuori dall'aula, e lo difendeva.
Era ignobile il fatto che tu avvocato, che dovresti lavorare per la
giustizia e sai che quella persona è feccia e deve pagare,
lo
copri e proteggi affinchè ne esca libero e pulito sapendo
che
poteva rifarlo. E se sei donna avvocato, ancora peggio. Se fosse
capitato a qualche sua figlia o parente, chissà se faresti
così o useresti tutte le armi che hai per i ltuo lavoro per
farlo piangere, pensava.
Bello quando capita agli altri...
Lia era schifata dentro, perchè aveva usato di nuovo la
visualizzazione là in mezzo alla gente, per sua
abitudine e le
dava fastidio, perchè in quel caso non era
cosciente delle
espressioni che faceva...lo aveva fatto per analizzare le cose e
rivedeva quella donna avvocato che o per ammissione, per prove o per
suo istitnto sapeva e lo aveva fatto uscire. Per colpire di nuovo. E
così si era travestita come le altre donne, sembrava che a
lui
piacessero abbiagliate e con certi atteggiamenti specifici ed era
caduto, letteramente. Lui non voleva una storia di una notte e via,
come
sarebbe anche normale, luivoleva una bambola vuota da seviziare e poi
lasciare andare, sapendo che non gli accadev nulla. Come può un
essere umano
portarsi da un bar una persona, eccitarsi e dire di
divertirsi
con
qualcuno privo di sensi e vuoto, facendo un'azione schifosa e orribile?
Non lo capiva mai, lei, e odiava le persone. Il problema è
che
alla setitmana di casi così ve ne erano molti e parecchi non
erano denunciati. Voleva che la cosa finisse ma Milan diceva "no, pensa
a cosa accade se cerchiamo di fermare di tutto qualcosa e dicontro
quelli trovare altre stategie per fare la stessa cosa in maniera
nascosta?"
"Quel vuol dire" chiedeva lei, "allora voi con le vostre menti e
abilità, che vi state a fare?"
"Un sistema totalmente vietato porta ad altro in un sottobosco che
potrebbe essere difficile per noi raggiungere. ma lasciar fare e agire
come chiedi nascondendo che siano leggi ferree come una dittatura..."
"Ammesso che tu abbia ragione, mi stai dicendo che lasceresti tutto
così?"
"Le leggi esistono, loro le aggirano. Se proprio vuoi che con la
Raccolta crei una seizone apposita in ogni paese, a disposizione ma
significa fare qualcosa che va anche contro le leggi. Creare situazioni
finte non mi sembra una bella cosa, comunque"
"Quindi lasciamo rompere le persone perchè agire come ho
consigliatova anche questo contro le leggi?"
Sempre di più, man
mano che vedeva stando allo Chateau con loro, ancora più
schifo
e il peggio dell'umanità, voleva spingere Milan a fare
davvero cose positive.. Vederlo più vicino che da
televisine e film faceva ancora più male. Letteralmente.
Il suo telefono
squillò.
Dannazione pensò, si era di nuovo persona nella
visualizzazione!
L'anziana le stava vicino e
rispondendo usando l'agitazione della personalità, disse
alla donna che doveva andare per lavoro. Salì a casa, prese
la
sacca e scappò, dopo aver espresso rammarico che fosse
assurdo
che quelle cose
capitassero dove abitava lei, e aveva nausea al pensiero di cosa fosse
tutto quello.
Si avviò
quindi verso il portone, ma alcuni agenti la fermarono,
chiedendo una sua dichiarazione. Venne anche l'ispettore incaricato e a
quel punto lei gli diede un biglietto, dicendo di chiamare quel numero
per avere
spiegazioni. L'uomo la guardò stranito e visto che da lei
non
otteneva risposta, sfruttando la personalità per mostrare
ansia,
panico, incapacità di guardare negli occhie profondendosi in
mille scuse ussurrate, telefonò. Lia guardava i usoi
piedi ma voleva
alzare la testa e ridere come una
pazza. L'uomo al telefono era un'alta carica della Guardia
repubblicana, settore della Gendarmerie nationale francese,indirizzato
a missioni cerimoniali, di guardia e di guardia d'onore alle
più
alte autorità dello stato e delle istituzioni della
Repubblica
francese. E ed era molto legato a Milan visto che era una sorta di Vip
insilenzio e si usavano a vicenda per molte cose. In pratica
gli
disse al telefono, dopo essersi dichiarato,
che la persona che voleva fermare era inserita là in
segreto,
che era un loro incarico e che se la fermavano, interrogavano e
inserivano
nei fascicoli il suo nome o altre ifnormazioni, avrebbero creato un
grave precedente per le indagini stesse. Non si doveva far parola della
sua presenza, anzi cancellarla, e non si erano mossi sperando che loro
non la
fermassero.
L'uomo si
presnetò di nuovo e
confermò che lo conosceva e riconosceva la voce, Lia
mostrò nel mentre in un angolo appartato il distintivo che
teneva con sè per precauzione e chiese scusa di nuovo al
telefono, disse frasi di circostanza a la termine, le disse
che
si
scusava ma er ail suo lavoro. Le disse chiaramnete che non sapeva chi
fosse e non capiva come mai fosse in quel luogo in silenzio, ma vista
la telefonata e cosa aveva mostrato, era importante che se ne andasse
subito così
che in pochi la notassero e ne parlassero. Lei ringraziò e
si
affrettò ad andare.
Anche quello, era un sotterfugio che usò più
per sfruttare quell'uomo che doveva più di un favore a Milan
e si
conoscevano, essendo giunto all'ammodernamento della Chateau come
ospite gradito per ammirare Milan e cosa aveva. Non le piacev ache la
gente andasse proprio allo Chateau e non in altri luoghi mascherati da
base, ma lui era così. Ostentare. E così lo aveva
chiamato, consocendo il lavoro di Milan per la sicurezza e altro, e gli
avev achiesto che, in caso di telefonata di qualcuno per una di nome
Prya, dovesse coprirla con una scusa, affinchè facesse il
suo
lavoro.
Sapeva che era rischioso, se quell'uomo scopriva cosa era
accaduto alla
casa accanto e facesse due conti, ma alla fine le era sembrato
più divernte fare così che andrsene per i tetti
come una
ladra di notte, per usarlo. Che ricambiasse cosa riceveva,
pensò. Aveva donato all'uomo un beò week end da
Madame
in anticipo, così che tramite quella donna avesse anche
qualcosina per rimetterlo in riga.
disse
amaramente e riprese la macchina e se ne andò via.
Trovò strano che la macchina fosse dove l'aveva lasciata,
anche
s emolti curiosi vi giravano intorno. All'interno, la AI le disse che
aveva dovuto attivare il sistema Shoskwave. Ossia alcuni elettroni
dagli atomi metallici che la compongono inizialmente sono
neutrali, ma artificialmente tramite la vernice della
carrozzeria, venivano privati di qualche elettrone caricandosi
negativamente ,assumendo quindi un certo potenziale elettrico. La
persona restava un potenziale costante o neutrale
di base. Attivando
quel sistema, tramite la vernice conduttrice usata anche per circuiti
veloci da dipingere a pennello e la pittura specifica, la corrente
tendeva a fluire scaricandosi sul
soggetto neutro. Si trattava di molte migliaia di Volts in effetti,
un amperaggio bassissimo, che però veniva
aumentato se si
tentava ancora di toccarla. Si sviava con dei guanti ma era solo uno
dei sistemi e se si aveva cervello. E aveva dovuto fare la scossa a
molte persone.
"Fortuna che ci sei tu, mi sono risparmiata di controllare. Beh...
altrimenti non ti avrei presa, stasera. Adesso controlla se hanno
cercato di agganciarsi a te per la localizzazione..."
"Confermo. Tentativi di localizzazione tramite gps, satellite, celle.
Numero di volte, diciotto. Confermato tramite risposta della chiamata
di aggancio, non avevo ricevuto ordini su come comportarmi."
"tranquilla, così doveva andare. Far loro sapere dove mi
trovo
era importante. Sanno che non me ne andrei a caso, ma se la ricerca
è stata così tanto ripetuta, saranno stati Jd o
Milan a
richiederlo con impazienza. Manda un segnale di ritorno, mantieni la
guida manuale..."
"Ricevuto. Ho rilevato segnali dei canali della polizia che parlano di
un accadimento all'indirizzo dove ci trovavamo. Sono stata segnalata
come macchina sospetta e ho mandato l'avviso allo Chateau, i quali
hanno già diramato la segnalazione di macchina protetta da
segreto di stato."
"Tutto secondo i piani. Torna in modalità beckground e
avvisami solo se ci sono novità di segnali e comunicazioni"
"Ricevuto, entro in modalità Stealth"
Sfrecciò
tornando al contrario
verso lo Chateau. Poi le venne un
dubbio, avrebbe potuto benissimo andare per la A6 verso Digione o fare
la strada verso Chagny. La distanza iniziale era uguale che fosse l'una
o l'altra località, per poi dirigersi verso lo Chateau. Sui
315
kilometri per tre ore e passa di tempo, anche se lei sfrecciava al
massimo e tramite i sistemi di bordo aveva un rilevatore radar di
qualsiasi cosa vi fosse per una portata di max quaranta metri. Aveva
due
sistemi radar, a onde radio inviando un segnale ad una specifica
frequenza e analizzando la frequenza di ritorno considerando anche il
possibile efetto Doppler, determinanando posizione, distanza e
velocità degli ostacoli.E poi cèra anche quella
a
impulsi luminosi ad infrarossi per misurare la distanza e la
velocità, ottenendo dati potenzialmente più
precisi ma in
base a determinati fattori era meglio il primo. Con questo dispositivo
attivato, aveva sullo schermo sempre davanti dietro il volante
eall'occorrenza in quello di bordo al centro, cosa cèra
più avanti potendo decidere come muoversi, evitando
collisioni o
incidenti in anticipo. All'occorrenza era la IA stessa a prender ein
mano la situaizone se il pilota non sembra mostrare segnali di
autoconservazione. Questo le permetteva di andare al massimo senza
rischi e in caso di autovelox, la machcina poteva rilevarle prima e
inviare un segnale che fermava la macchina dallo scattare foto per
eccesso di velocità. Erano in pochi a sapelo ma molte
macchine
blu e dello stato avevano questo sistema, così che si sapeva
poco della velocità e posizione da multe.
Giunse ben prima delle tre ore ed entrà dal cancello
principale,
dopo che ricevettero in anticipo l'avviso di avvicinamento dalla AI,
facendola procedere senza fermarsi. Parcheggiò l'auto
davanti la
Court yard, prima dell'ingresso principale dello Chateau. Dopo la porta
grande principale cèra il vestibolo, ma
stranamente vide davanti
solo le due guardie classiche che facevano guardia a turnazioni ocn
altri. nessun altro.
Di colpo sbucò proprio dall'ingresso principale Lubo, che
corse
da lei essendo stato avvisato dal suo telefono mentre guidava. Sempre
con comandi vocali, ma aveva deciso di chiedere a lui di accoglierla.
"bentornata. Aspettavo
al patio
dall'altro lato...dai le chiavi a me,
ci penso io" si offrì. Lia gli sorrise, la cosa strana era
che
nonostante la stazza, naturale, che da lontano poteva essere scambiato
per un lottatore di sumo senza panza o girovita come quei giapponesi,
era invece gentile e disponibile. Anche l'ambiente e le persone stesse
da Milan e Jd no erano stronzi come di solito si diceva dei militari o
film, e questo smebrava aumentare il senso di stranezza in lei,
perchè sembrava più un sogno o altro che la
realtà, facendole credere che non esistssero persone simili
ma
solo nelle finzioni. E invece comunque erano tutti cordiali, gentili,
amichevoli e pronti a fare gruppo Sempre nei limiti dei
militari,
ma la
cosa che lei constatò dall'inizio era che stranamente gli
uomini, almeno i Capitani e amolti, non erano feccia e gentaglia.
Potevano apparire rozzi e pesanti orsi, ma sapevano essere corretti se
li trattavi in un certo modo. Quanta fortuna ho avuto,
pensò?
"Grazie per aver atteso. Mi auguro che chi sai tu non sia adirato..."
facendo una smorfia, dandogli le chiavi.
"Vai in ufficio, ancora non sa da me che sei tornata, e non credo
glielo abbiano ancora detto. Ho chiesto di lasciar fare a me..."
"Ho capito, grazie" disse facendo qualche passo oltre lui, per poi
fermarsi davanti il fanale sinistro e guardarlo ferma a tre quarti.
"Lubo..." vedendolo
fermarsi dal
salire in macchina, anche se si
chiedeva quanto ci entrasse davvero e quanto comodo fosse"So
che tu come gli altri non sarai, se non già da ora, convinto
e
comprensivo su quello che ho fatto oggi e lealtre volte... ma io sto
per andarmene...!"
disse in italiano, sapendo che lui era uno dei pochi che masticava la
lingua dei pochi più vicini, meno di Jd e Milan, ma sapeva
parlarla e capirla "...Non sono
una di quelle persone che pensa a se stessa punto e basta. Credo
fermamente che pensare così equivalga alla morte dell'essere
umano. Una vita spesa per se stessi e basta, e intendo solo se e la
famiglias tretta, non porti da nessuna parte. Con quello che
ho
fatto io
oggi e le altre, mi auguro di aver fatto quel poco di buono per il
mondo. Una
piccola parte, ma se lecose vanno come spero, allora
avrò
fatto
qualcosa di giusto e che valeva. Per altri. Una vita spesa all'egoismo
non fa per me.
Se me ne andrò e le cose per quel che ho fatto, gireranno
correttamente, avrò speso del tempo nel modo giusto. A me
non
viene nulla, ma quelle ragazze e altre saranno vendicate e altre
salvate. E se il tuo capo è la persona che dice di essere,
se il
mondo cambia davvero e ci sarà meno dolore relativo a cose
imputabili ad altri e all'ignoranza, sarò ancora
più in
pace. Voglio che tu comprenda che, seppur non te ne freghi nulla o
magari hai trovato le mie azioni di oggi sbagliate o stupide, inutili
magari, sappi che ho preferito usare questi sforzi per salvare e
aiutare qualcuno, che starmene in panciolle aspettando quel
momento, e
di fatto rubare risorse senza far nulla. Non mi importa come gli altri
trattano le situazioni e il prendere soldi e cibo, facendo
poco
in tutta
la giornata, ma io mi sono guadagnata quello che ho mangiato e usato, e
come quelle mie preghiere a Dei sordi o meschini se esistono, ho voluto
dare ciò che potevo, perchè altri che
ne avevano
bisogno
potessero avere chance. Con la raccolta ho già fatto
qualcosa,
meno di quel che volevo, ma posso andarmene senza rimorsi. Rimpianti
parecchi, troppi. Che non potrei cancellare o colmare vuoti in
me,
neanche in tutti gli anni che mi rimarrebbero. Colpa mia, ok, ma se Dio
non mi ha ascoltata visto che dicevano che dovevo affidarmi a lui,
allora che faccia quel che posso perchè non
abbia rubato o altro, cose, senza meritarli.... Troverai nel cassettino
delle cose che ti lascio. Non so se ci rivedremo, ma volevo
ringraziarti
per essere stato un Signore anche tu, lasciarti qualcosa
perchè
tutto non vada sprecato... se qualunque Dio mi avesse ascoltato, questo
corpo e questa vita non sarebbero andati sprecati così!
QUalcuno
potrebbe averlo occupato ormai da tempo e avrebbe vissuto come
meritava,
invece di portare me a un dolore senza fine... mi auguro che non mi
reputi in nessun modo negativo e resti con Milan, ok?"
"OK" disse lui, ma prima che potesse continuare lei alzò una
mano e gli disse con la testa. La discussione
terminava in quel modo.
Camminò dentro lo Chateau non ascoltando nessuno, visto che
quando incrociava qualcuno già dalle due guardie al portone,
volevano dirle qualcosa, ma non le inportava. Invece si
diresse senza fermarsi mai, neanche per la segretaria di Milan,
nell'ufficio. Aprì con foga le due porte allo stesso
momento,urlando contenta.
"splendete meravigliose
stelle,
perchè la notte si avvicina e diverrà il vostro
palcoscenico, sbrillate..!" dicendo quel sbrillante a modo suo quando
univa più parole, in quel cavo voleva dire bruciate come
baluginii eterni ma le venne quella.
All'interno Milan er aseduto dietro la scrivania, mentre gli altri in
piedi in un angolo della stanza come sempre. Quando lei
entrò veloce, aprendo
le porte e alzando le mani al cielo, rimasero spaventati.
"Dove eri finita! Sono ore che cerco di contattarti..."
Lia rimase ferma a metà stanza sorridendo tranquilla, sempre
con la testa inclinata di lato verso la spalla, si tolse
il cappottino che era lo stesso dei giorni che si recava in quella casa
di giorno, per uscire dai tetti e scappare allo Chateau nascosta da
Lubo, e lo buttò sul divanetto alla sua destra.
"Sembra che stiate discutendo di qualcosa. Cose serie? Ora vado...
vorrei
cambiarmi tra l'altro!" con una smorfia scrollandosi i vestiti per
indicare che voleva cambiarsi.
"Da dove è
venuta l' idea di
prendere vestiti, oggetti, auto e andartene a parigi come s enulla
fosse a fare casini?" unendo le dita con i polpastretti inclinandosi in
avanti per parlarle.
Milan sembrava parecchio
seccato, ma
non così adirato come lei
pensava. Avrebbe pensato di vederlo sbraitare come un forsennato
sbattendo le mani sul tavolo, o pugni, come acadeva a casa sua. Invece
era rimasto misurato, incollerito, ma non come si aspettava. Ed era una
cosa che alcune volta odiava, quel comportamento calmo anche quando si
doveva
prendere gli uomini che facevano cazzate, grosse, e picchiarli
finchè ci si chiedeva quante volte il sole fosse calato e
risolto. E invece lo amavano perchè era comprensivo...mH!
Eppure
lei lo era stata tantissime volte, ma quando puniva si offendevano
tutti. Lui non puniva, ammoniva, e per molti sembrava una cosa
migliore, ma puntualmente le cose riaccadevano. Ergo, non comprendevano
e imparavano ma si beavano del cuore di mIlan troppo aperto. Come
diceva sempre lei, il troppo amore fa male!
"Conoscendoti, so che mi hai seguita con i dati della macchina, e...
presumo sappia cosa è accaduto e dove mi trovavo!"
"E da dove ti è saltato in mente di inscenare un rapimento
per
vendetta, da parte di quel soggetto per le tre che lo avevano
denunciato? la gente controllando si chiederà come mai non
si
notano telecamere che mostrano la situazione..."
"Oh, Milan. Uno dei tuoi difetti è anche quello di non
considerare
tutta la gente scema, tranne te..." disse indicandolo, pe rpoi sedersi
a metà della seduta del divano, restando eretta e in
posizione
con le gambe come aveva imparato da madame, per una Signora.
"Oh so bene che tu hai studiato tutte le cose, anche con Helias, anche
se ancora è un prototipo. Ma voglio essere sicuro che non vi
siano falle nella tua idea, perchè altrimenti..."
"Avere te è come... un altlante sul mondo, per davvero! Con
i
tuoi agganci e collegamenti, anche per Helias, non è stato
poi
così difficile mappare le telecamere cittadine, registrate
per
negozi e privati, e quelle non indicate con un controllo
fisico. Ho
mappato tutto in uno schema così da capire dove potessi
mandarle
per una settimana o più, come per dire che erano regolari.
ovviamente posti diversi..."
"QUindi non dovrebbero esserci telecamere! E la terza? Come ha fatto a
farla salire senza avere problemi? Se lo chiederanno..."
"La terza lo aveva
denunciato ma non
era apparsa come le altre due,
aveva cambiato capelli come taglio e colore, dopo l'abuso aveva
già programmata da settimana una rinoplastica correttiva e
medica. Lei
dirà che lo aveva riconosciuto ma lui non aveva riconosciuto
lei, anzi. Quel choker che portavo e messo su di lei, lo mostra in...
certi atteggiamenti! Alcuni reali di ieri sera, altri pre registrati
con un attore con un fisico identico e poi... deep fake!Ma usando la
nostra apparecchiatura sono più veri dei veri. Lo sai bene
anche
tu... quindi no problem!E certo, Il fallimento non è il
contrario del successo, ma parte di esso. Ma in questo caso puoi
dormire su tre guanciali!"
"Sempre meglio quello che gli hai fatto, di quelli che hai fatto
pestare a sangue in un modo che gli resterà per sempre
dentro...
il tuo aspetto li fa cadere in errore e per la prima volta finiscono
male. QUando ho avuto i resoconti delle tue Grandi Cacce con Etta e le
altre due, che li attiravate e poi li facevate diventare... no nso bene
cosa, le foto non sono proprio belle! Se lo meritavano, anche peggio,
Ma... e so che gli ordinavate di guardarle stando bene
attente a
fargli ricordare ogni vostro discorso, gli avete marchiato a fuoco cosa
pensavate... Ho avuto paura, giusto un pò, che facessero i
vostri identikit. Per fortuna tu sei tu, hai usato protesi per
modificare alcuni tratti del viso,lentine, parrucche, trucco contouring
per cambiare la percezione dei tratti... ma sai che quegli uomini hanno
sporto denuncia contro ignote, donne, affermando di essere vittime?"
"Non più... " in modo vellutato e orgoglioso.
"Non più?!? Mi sono perso qualcosa? L'ultima volta sapevo di
trenta stupratori, conosciuti o che sono saltati fuori per caso, che
erano diventati come gli omini Michelin ma come in un negativo
fotografico, che piangevano come agnelli di cosa gli era capitato per
delle scapestrate... Illuminami quindi, li hai fatti pestare di nuovo?"
"Non più... ... quello era solo l'anticipo" disse lei offesa
"grazie al deep fake che mi hai gentilmente prestato, i giornalisti
hanno ricevuto video interessanti di nuove vittime e durante i loro
abusi video..."
"finti, vero?"
"Alcuni, altri invece erano veri purtroppoNon
più...
ripuliti e migliorati, delle retate di video anche snuff e
dell'interpool. lavorati in modo che nessuno se ne accorgesse, che
mostravano tutti ciò che avevano fatto. I video erano
veri,alcuni verissimi, altri con le teste no..."
"Non voglio sapere quali attori hai ingaggiato per finti stupri, guarda
non voglio saperlo!"
"Nessun finto stupro, erano tutti sessioni fetish sui finti stupri.
Sembravano veri, almeno pe quelli a cui li testati, ho usato
registrazioni di varie angolazioni delle Velvet room, facendo indossare
cappucci verdi come un nuovo tipo di fetish..."
"i clienti..." sussurrandolo sbigottito "hai usato i video
dei clienti a loro insaputa? Non capiranno che..."
"Nnaaaa! Innanzitutto entrambi avevano i cappucci in stile bdsm in
lattice secondo il tipo di stanza, e poi è stato solo
necessaro
un tocco di lavori digitali per modificare qualche cosine, eliminare
nei o tatuaggi o altro riconoscibili, aggiungerne altri..."
"Ti prego basta, Meno so in questo caso, meglio è... e voi
basta
ridere!" disse ai ragazzi che ridevano dei resoconti su cosa era
accaduto. "Non avrei accettato questa cosa se ne ero a consocenza,
capisco i tuoi test, Lia, ma così sei andata oltre e quindi
basta! Al massimo studieremo qualcosa on lgi uomini, ma non
così! Ma Lia continuò.
"Le ragazze non volevano fnire sotto i giudizi dei bigotti...
hanno paura di mostrarsi per colpa della società, ma saputo
dei
che mostrano chiaramente esattamnete cosa loro facevano alle vittime,
con le loro facce hanno cambiato idea! per una volta gli avvocati non
portanno dire che non ci sono prove "sorridendo malignamente "Ho preso
tutti i resoconti delle vittime, ho usato i miei cari amici di test
e... Le ragazze poi si sono fatte avanti proprio grazie a quei video,
affermando fossero loro e facendo un didietro a tarallo a quelle
Bestie... I taralli grandi ovviamente. i piccoli sono così
buoni" come se riasumesse una fiction per finire come se sognasse di
mangiare i taralli al finocchio.
"Uff, e quindi che dovrei fare? Se fosse stato uno degli uomini dovrei
darti una punizione, come facciamo adesso, per davvero. Ma in
verità tu non sei uno di noi in quel
senso..." facendo capire la situazione. Lia si
mise un pò di traverso, con la testa sul bracciolo, con uno
svolazzo di braccio.
"Fà conto.. che sia l'ultimo desiderio di una moribonda,
come
un'ultima sigaretta o ultimo pasto. Semplice" con un sorrisone monello
recitando come fosse Rossella O'hara..
"Stai scherzando!" urlò Alaric sbattendo i pugni sul tavolo
di
fronte Milan, che da che rideva, lo guardò sorpreso e
contrariato "ha fatto una cazzata e deve pagare, come tutti. Sta qui
con noi nell'organizzazione e deve esser epunita, non esiste l'ultimo
desiderio... mica va al plotone di esecuzione. Magari!!!"
"In verità è così... David mi
darà
l'estrema unzione medica e io sparirò..."
contaccambiò
lei, prima gettandosi il braccio sinistro sugli occhi con
teatraltà mentre poggiava con la testa acnora sul bracciolo,
per poi fare
POOOUPPH mimando un'esplosione con le mani.
"CAzzate, l'accordo non prevede questo! David ha sempre fatto mezzo
flop, mi
spiace dirlo ma è per questo che piagnucola di cavie. E
restarai
qui come una piattola fastidiosa nel culo a rompere le scatole..."
mentre Milan lo rimproverata del linguaggio.
"bla bla bla "fece lei mimandolo "credi quindi che david non sia
capace? A chi devi la tua salute attuale? Se sei mediocre come militare
e ti fai sempre la bua, sempre, non farti ricoverare ma prega
tutti i santi che ti
vengono in mente per guarire e invece dici poi ma invece è Grazie
David, senza di te sarei un groviera. E io odio i formaggi foracchiosi
come emmenthal, lerdammer..." facendo una smorfia di disgusto.
"Io ringrazio il dottore che mi cura, ma per farti andare via ci
vogliono uno sciamano
indiano, un esorcista, un disinfestatore e un demologo tutti insieme...
e prego perchè bastino!"
Lia guardò
lui che era rosso
in viso, mentre Milan cercava di
non ridere da dietro la scrivania, con il mento poggiato su una
mano, Jd e Bryden invece osservavano Alaric con una
punta
di vergogna.
"Quindi non ti mancherò? Non ti dispiacerà la mia
morte?"
gli chiese fingendo tristezza e imitando una ragazina svampita.
"come dicono alcuni da dove vieni, ma và a morì
ammazzata...!" disse uscendo e scacciando con la mano qualcosa per
aria, mentre
si richiudeva la porta alle spalle con Lia che urlava un
Eppure se all'apparenza poteva sembrare un'uscita infelice di Alaric,
Lia e Milan
risero divertiti ma capendo, mentre Jd si portava una mano in faccia.
"Quindi non siete incazzati?" chiese lei nel momento in cui Lubo
rientrava.
Guardò tutti, si affacciò dalla porta e poi
girandosi
disse "Io no, Alaric sembra di si. E' per questo motivo, vero?"
Lia rise, si mise seduta e riguardò Milan, scontrandosi con
una sfida di occhiate finchè non sorrisero.
"Tu forse non hai ancora saputo o visto, ma il tuo amichetto lasciato
spanciato sul divano, almeno credo che sia caduto di pancia non saprei,
si è svegliato dalle urla della ragazza e dalla porta
devastata
dall'intrusione della polizia. Un pò intontito, immagino tu
abbia calcolato la dose sui quei poveri di Morty e Scorcy, e mi spiego
come mai parevano due ebeti per due giorni, si è risvegliato
prima di quello che credessi dall'ussunzione del farmaco ma ripeto, non
so quanto gliene hai dato. Il nostro
ovviamente, non quella roba che usano. E
affermava serio e convinto che cèra un'altra stronza in casa
sua, che le tre sono comparse senza speigazione e lui era
innocente! E si è visto la polizia
contro con le pistole pronte, sangue e ferite su braccia, mani, abiti e
faccia, la ragazza nell'angolo urlante e strepitante ferita malamente e
altre due che erano legate e tenute prigioniere in una stanza
accuramente sistemata come cella... Ora, capisco la vendetta, ma solo
tu, giuro veramente sulla Madre e il Padre potevi..."
"esagerato.." fece lei con una smorfietta
"esagerato? Chiuque altro lo avrebbe preso e spiaccicato di botte come
tutti gli altri, come
solo tu sai fare quando perdi la pazienza" butto lì,
facendole
alzare un sopracciglio.
"...io
non ho parole"disse
a voce più alta Milan per continuare e farsi sentire "ad
appostamenti, prove con quei
due poveracci e piani con le ragazze, per farlo trovare letteralmente
con le mani nel sacco. Sai che poteva andare male per un minimo errore?
Quel tizio non ha avuto bisogno di prove o interrogatorio, preso per
direttissima, tutte le prove video trovate e fisiche erano
inequivocabili. E se la casa fosse stata diversa? Se in quel momento vi
fossero persone che vi vedevano arrampicarvi? Se... non so nenache io
inventarmi una qualuqnue possibile causa di fallimento! NOn
è come
anni fa dove non c'erano telecamere come adesso o senza telefoni come
quelli attuali. O qualcuno passava e vi vedeva o altro. So benissimo
che lo hai fatto apposta di chiamare quella persona e dirle di coprirti
in tutti i modi possibili con una telefonata o due massimo. E non dirmi
come lo hai convinto, ho la minima, piccola, teoria che riguarda le sue
passioni segrete... Dovresti ricambiare molto Madame per quello che ti
ha dato, per tu arrivare a... questo! Ma mi domando, questi favori
riuscirai a ricambiarli prima di andare via? Manca davvero
poco..."
"E' già tutto sistemato, tranquillo. Lei l osa. Io lo so.
Tutti
siamo felici e contenti. Anche lui! Oh, se sarà felice...
anche
se mi fa schifo, chi sono io per togliere a un uomo un seno caldo come
fosse un neonato,... se la donna è consenziente!
Anche se essere un
adult babies... mah"
"Un che?" chiese Lubo guardando tutti, ma Jd gli chiese di non fare
altre domande. Meno sapeva, meglio era. Per quello.
"Quindi è tutto ok? Ha fatto una buona cosa, vero?" chiese
ancora, ricevendo l'occhiata di tutti. Stranita di Jd, ridente di
Bryden, esasperata di Milan per come Lubo fosse così zen, e
con il pollice alzato da Lia.
"Diciamo che chiudo qui la cosa o la discussione sarebbe troppo
lunga..:" pungente e indispettito, Milan fece finta di riprendere in
mano la situazione, ma Lia gli rise, dicendogli che sapeva che si era
divertito a seguire le sue mosse dopo la lettera lì, sulla
scrivania, lasciata prima di andare.
"..." non rispose, sbuffando, ma non mostrava rabbia. Si, pensarono i
ragazzi, non aveva avuto da dire visto il piano che era andato in quel
modo ed essendo Milan, era stato come vedere un film in attori veri.
Un bel passatempo per vedere di fatto una recluta come lei mettere in
pratica le Lezioni.
"Sing me to sleep, Sing me to sleep... I'm tired and I, I want to go
...Don't try to wake me in the morning ... 'Cause I will be gone...
Don't feel bad for me... I want you to know... Deep in the cell of my
heart... I will feel so glad to go... I don't want to wake up... On my
own anymore... Don't
feel bad for me... I want you to know…"
"quindi il tempo è finito. Sono le tue ultime parole?"
chiese
mentre Lia cantava un brano che le piaceva sempre intonare "Ehi,
smettila di intonare Asleep e ascoltami..."
"There is a better world... There must be...Well, there must be..."
più letnamente e con tristezza, finchè non si
fermò, si alzò e andò alla scrivania,
posizionandosi di fronte Milan. Poggio il peso sulle mani aperte a
contatto con il legno, e mentre parlava scivolava con le
stesse,
allargando le braccia e scendendo di altezza mentre gli parlava.
"Grazie!... per quello
che sei ed
è già un miracolo che
abbia trovato quel giorno i militari più anormali del mondo.
E'
qualcosa che capita una volta ogni duemila, ma grazie di quello che sei
tu e loro" inclinando la testa verso la spalla destra mentre scendenva
piano piano "E grazie!, per essere colui che esaudirà il mio
desiderio... anzi, devo dirti
perchè tu
sei
l'unico che mi ha donato l'unica cosa che desideravo e per cui avevo
pure pregato! A me ormai importa poco, se vi mancherò un
pochino
o meno, quello dipende da voi, ma sono sicura che una come me non
mancherà a nessuno!. non sono un militare come non lo sarei
stata nella vita reale per un centimentro e un punto..., per via del
fatto
che in una manciata di mesi nonostante quanto imparato, non potevo
definirmi ninete. Ero niente e tale sono rimasta... "
"Veramente, no. E' normale che non fossi chissà che
fenomeno,
sopratutto per i salti..." mettendosi a ridere senza risucire a
fermarsi "ma non sto ridendo per tutte le volte in cui all'inizio della
prima settimana, non riuscivi a saltare il muro e con la
corda dovevi
tirarsi su di più per allungare un braccio o una gamba per
issarti..." poi non ce la fece e sbattè una mano sul tavolo
per le risa,
ricordandole scene dove lei malediva la sua bassezza, essendo stato
costruito un percorso per altezza un pò più...
elevate.
"Ehi, tu non ridere" girandosi verso Jd che rideva sputacchiando "che
sei poco più alto di me e sei pessimo in azione corpo a
corpo. Un
nano che ride un una nana... bravo!" lo rimbrottò
applaudendogli
davanti.
"E' che non avevo mai visto una recluta muoversi come te, come una
tarantola perchè non ci arriva... Mphhh.. scusa, davvero ma
non posso dimenticare
quando Alaric ti disse per gli
anelli,
senza avvisarti che le prime volte per la tua altezza dovevi fare salti
e prese allungandoti molto... ahahaha" ridendo poi come un
matto,
ricordando i voli nel fango di sotto perchè erano
posizionati
troppo larghi, i muri affrontati come se li dovesse mozzicare per
scavalcarli e le isole, zone circolari sospese su cui si doveva saltare
per non cadere in acqua, che raggungeva per miracolo.
"Ho però
risolto da sola e in
poco tempo, senza il vostro aiuto!
Bello ridere di me se avevate preso prima uomin molto più
alti e
calibrato per loro i percorsi! Quelle cose non le fai nella
società normale, è ovvio che non sapessi la prima
volta
valutare le cose con voi che urlavate di
fare veloce..."
"E' così che si fa nell'esercito! Rapidità,
coordinazione..:"
"Si, si belle cose! Ma ci osno riuscita e meglio di molti uomini con la
gamba lunga...ora..." voltandosi verso milan, mentre Jd era confuso
sulla frase uscita un pò strana " Se non hai di che
rimproverarmi, andrei. Non manca molto al mio Addio, per questo motivo
vorrei riposarmi un pò, bisogna andare contro la morte di
faccia
e al massimo..."
"Vuoi sapere perchè non mi lamento e ti punisco, come
dovrebbe
essere in realtà?" mentre lei alzava gli occhi con un mezzo
sorriso "perchè volrvo vedere come andava a finire. Capire
se
riuscivi a usare tutte le carte a tua disposizione dopo questi pochi
mesi qui, aver imparato da noi e aver deciso da sola di vendicarti in
modo pittoresco di uno stupratore seriale..."
"Pittoresco... avevo
avuto altre
idee, ma come sempre la società
del piffero avrebbe comunque colpevolizzato le ragazze. Come sempre.
Abiti troppo corti, voglia di divertirsi e vivere, un sorriso o
un'occhiata, anche solo toccarsi i capelli con fare civettuolo come ho
letto, essere libera, indipendente e aperta da voler essere donna e
persona con diritti, anche sessuali... perchè una ragazza
che
desidera solo vivere ma viene trovata da uno strupratore, ha
colpe?
magari io stessa posso condannare in parte l'uso di droghe e troppo
alcool. Fa veramnete schifo vedere una persona che sia maschio o
femmina, non sapere chi è e dove si trova,
camminare in
maniera
vergognosa, vomitare e buttarsi a terra in qualunque angolo della
strada o peggio, per aver bevuto, fumato o sniffato così
tanto
da essere come un lobotomizzato. E peggio è che dicono sia
per
divertimento ma poi non ricordano nulla e hanno perso, di fatto, una
parte della loro vita. Quella è davvero esagerazione e
mi spiace dirlo, lo condanno, ma se una donna vuole vivere
una
bella
serata con giusto pò di alcool e senza droghe, non importa
come
è vestita, non devee ssere giudicata. Neanche se si fa
offrire
un drink e questo è drogato. la colpa ricade su chi commette
l'atto schifoso, non chi lo subisce e si ritorna negli anni ancora
sessanta e settanta, per cui una donna era veramente
marchiata e
bollata
a vita come vergognosa per colpa degli uomini. Ho letto di donne che
sono state ingravidate dai fidanzati, carabinieri, medici, di persone
che dovevano avere cervello e invece sfruttavano la ragazza di turno,
si divertivano con la promessa di sposarle e invece appena incinta,
bam!
ciaone e tante care cose. E in quei libri di vita vera, ho
letto
come
fino alla loro morte sono state additate e giudicate anche davanti, con
il figlio da crescere da sola e trattata come invece meritava l'uomo.
Lui invece bello tranquillo a farsi una nuova vita. Per me questo deve
finire! A cominciare dalle famiglie. Basta! Ammetto che mi spiace
andarmene prorpio quando ho pregustato qualcosa di divertente da fare
alla feccia, ma so che poi veramnete come disse Alaric, andrei
oltre,
perchè vorrei solo guardarli negli occhi e leggere in loro
dolore e disperazione, quella che secondo me non esiste dopo
la
morte. Non cè inferno, non cè paradiso. nessuno
pagherà davvero, dopo! Solo un piano diverso
per poi, se è davvero così, ci si reincarna.
TUtto
dimenticato e si rivive di nuovo. Prima di farlo, devono sputare anche
le budella! E i denti. E qualche costola..."
"Se non sapessi che non uccideresti, quasi ti crederei... al resto, non
alle budella e costole. Ed essendo un militare non mi sconvolge la
cosa, mi spiace solo per loro nel caso fosse successo.." disse Milan
meditabondo. Poi rise "Sarei stato curioso di vedere i nostri fare una
cosa del genere da soli! E' chiaro che non è stata una cosa
corretta quello che hai fatto, verso di noi. Hai preso
oggetti, non solo
costos, i ma che avevano chiara indicazione militare..."
"Qualcuno che è appena uscito da là poco fa la
chiamerebbe la super cazzola per coprire uan cosa che alla fine ti ha
divertito..:"
"Ehi, non abusare della mia pazienza bimba. Avrei portuto fermarti
prima di arrivare a Parigi e lo sai, anzi sono sicuro che te lo
aspettassi! ma volevo sapere. Se avessi ocntinuando con pazienza fino
all'ultimo punto, se quel punto Z lo avresti raggiunto sfangandola,
oppure se il tuo odio, rancore e schifo verso persone come
quello, ti
avrebbero portata davvero ad appenderlo come un trofeo di caccia sul
bancone con la posa da uomo Vitruviano, come avevi schizzato
negli
appunti, con sulla pancia legato uno schermo che riprendeva tutte le
sue malefatte... e sei tornata, possiamo dire,
vincitrice! però,
Lia, una macchina da ottocentomila dollari e un computer da settemila
più programmi e funzioni dal valore incalcolabile,
per un comune
là fuori!!"
Milan si alzò dalla sedia, si sistemò gli abiti e
si mise
a guardare fuori dall'ampia vetrata dopo la scrivania, dando le spalle
ai capitani.
"Come Alaric ha detto, avrei dovuto avere il pugno duro, visto che lo
hai preteso per gli uomini. Eppure... uno solo di loro al tuo posto
sarebbe stato capace, da civile per prima , e dopo
per quello che
hai fatto oggi, di cavarsela allo stesso modo? Anche con tutto
ciò che hai utilizzato..."
"Se pensi che io sia
intelligente o
altro, non fare brutte figure. Le
insegnanti invece di aiutarmi perchè avevo una mente diversa
da
quei tarati tutti uguali, mi portarono a credere di essere
problematica, con qualche disabilità, pazza
addirittura,
solo
perchè leggevo, sapevo e capivo in modo diverso. E ne ero
così sicura che prima di quell'insegnante di pianoforte,
pensavo
che sarei stata all'altezza delle persone che, lavorando esempio come
netturbini, al mercato e altri lavori bassi nella società,
sono
etichettati come falliti e inutili. Che non valgono nulla credono e
quindi fanno
quei lavori. Quando invece si scopre che nei fast food e prorio in quei
lavori, cè gente con la laurea ma non ha avuto il
treno,
ossia
quell'occsione che ti capita e sfreccia vicino, e devi
cogliere, se hai
la fortuna di avertela sulla strada. Le possibilità di un
passaggio del treno, dico sempre. E io per quella gente valevo meno di
quelli. Perchè dicevano che loro almeno il pane a casa lo
portavano, mentre io potevo andare bene solo come schiava e incubatrice
in un matrimonio... ho solo fatto ciò che credevo e usato
quello
che tu avevi messo a disposizione. Niente di più. Loro,
quegli
uomini per cui ti ho chiesto di cambiare atteggiamento, sono invece
qualcosa per questo mondo, se davvero sei intenzionato a
cambiarlo!
Ognuno di loro vale quanto cento di me e se io cadessi in qualunque
caso, visto che volevi darmi quella carica, sarei facilmente
e
senza
problemi sostituita. Sai quante persone ci sono che hann idee e te le
buttano sul piatto? Ma non molti come Jd, Lubo, anche Alaric, o tutti i
ragazzi là fuori. Perfino Django e gli altri due possono
rispetto a me. Io ho imparato in pochi mesi le basi dell'addestramento
standard, che gran cosa. Si ho preso alcuni oggetti, usato il prototipo
del Crell e fatto una cosa che non mi ha fatto venire strizza o
altro,
nel caso mi cioccavano. Anzi, non posso non negare che quando sono
riuscita fino alla F, e lo avevo davanti caduto come un gelato sciolto,
ero orgogliosa di quel poco che avevo fatto. Non sono all'altezza e non
so se mai sarei riscuita a essere mediocre come Alaric, almeno quello,
ma lo rifarei! Oh, se lo rifarei con ogni merda vivente sarei pronta a
rifarlo e rischiare con tanto altro. Ma non ho fallito, per
cosa
avevo.
la AI dell'auto, il rugged, tutte possibilità che mi hanno
permesso di scoprire telecamere, altrimenti avrei dovuto fare
solo di
perosna studiando ogni strada, ogni cosa. Non so se sarei stata capace
senza queste cose quindi non fare paragoni. Anche perchè
come
dico sempre, una persona non vale quanto il titolo di studi,
che
sia
prer grado militare o il pezzo di carta di una università,
no
vale di più come persona, non qualifica la persona solo la
carta
ma la consocenza è importante...e come ti dissi di fare con
i
nuovi membri, non guardare i voti che gli altri conteggiano molto,
osserva cosa quei dati dicono!... ma questo non significa che
uno
qualunque di loro, rispetto a me, non avrebbe saputo farlo allo stesso
modo, qualcosa in meno o di più! Io hostudiato per settimane
la
cosa e l'ho abbozzato a modo mio, voi siete specialisti e magari altri
avrebbero pure fatto qualcosa di straordinario davvero! Quindi Milan
non dire queste cose. Sono solo la tua cavia preferita, non mettermi
abilità e intelligenza che invece non ho..."
"Come vuoi, ma cercavo qualche epitaffio capace di descriverti per
quando saresti andata..."
"Non mi serve un pezzo di marmo con una scritta, per lasciare
qualcosa... non lo voglio neanche, perchè neppure
io so chi fossi
abbastanza per pensare di lasciare traccia di me..." inclinando la
testa verso la spalla.
"E quindi? Cosa devo fare?" le chiese voltandosi verso di lei, la quale
guardò jd e gl ialtri.
"Abbiamo tardato per il pranzo, andiamo a mangiare?" disse lei
tranquilla, faacendoli ridere di colpo per l'uscita.
"E' stata una notte dura, fai uno degli ultimi pasti con
noi?" chiese Lubo "Voglio tutti i dettagli..." uscendo,
seguito poco dopo che Jd e
Bryden ridenti, mentre Milan scuoteva la testa. Prima di uscire Lia si
ferm ò incollata alla porta, come se pensasse.
"Secondo te, Alaric ha ragione o no sul fatto che dovresti
mettere me
sul piano degli uomini per cosa ho fatto? Tuttavia ho pensato..."
guardandolo per bene, mentre lui faceva finta di spostare
cose sullas
crivania "se tu no nvolevi determinate cose, non mi avresti dato codici
e autorizzazioni... avresti potuto bloccare perfino la macchina tramite
l'autopilota integrato , dopo i codici di arresto e blocco
totale, o farla
muovere in remoto tramite satellite... e questi sono solo due modi con
la macchina dopo che sono uscita. Sia prima quando ancora sgattaiolavo
dentro lo Chateau o in qualunque momento, potevi revocarmi ogni
autorizzazione e lasciarmi ferma da qualche parte, anche coe punizione.
Avresti potuto mandare qualcuno dei ragazzi o quei tre a riprendermi,
facendomi vedere da tutti come la pecorella nera che torna
all'ovile cornuta e
mazziata... Ma non hai fatto nulla! Hai lasciato fare. Hai aspettato.
hai osservato..!"
"Come te... come hai fatto con tutti! DA quelli che ti hanno rovinata
agli uomini là fuori. Hai osservato e ascoltato, quando
altri
avrebbero punito o urlato di rabbia. Ti sei fermata invece di colpire.
Hai ragionato invece di lasciar uscire fuori il tuo totem. Almeno, per
tutti tranne che per quella gente. Il punto è che a quelle
persone là fuori hai dato altro, hai ascoltato, non hai
giudicato e tutto ciò ha pagato. Hai ripulito le mie idee e
messo di nuove, ma quelle persone adesso sanno di essere e che saranno
ascoltate, che cè un posto per loro. E quindi perchè no nfarlo per
te..."
E quindi mi chiedo, chi tra Alaric e me ha torto per
quanto accaduto? Io che ho sfruttato senza permesso qualcosa
per
cui credevo molto, oppure Alaric nel non aver calcolato
queste cose e
volermi rendere un militare e uno di voi, quando non lo sono?"
"Non lo sei? Non sei una di noi...?" chiese, fermandosi calmo e
distaccato, per drizzarsi e guardarla.
"bella domanda... chi tra me, te e lui ha la risposta? la verita? Sono
arrivata qui come ...cosa? Cosa sono essendo cavia? Cosa sono dopo
addestramenti e preparazioni in questi mesi? In quale classificazione
dovrei essere? Chi vorrebbe passare del tempo con me, volermi
vicino in qualunque situazione e non sentirsi a disagio?
Chissà se fino al momento in cui me ne sarò
andata,
qualcuno saprà dire e farmelo sapere..."
"Magari è stato prima di quel che pensi, o semplicemente la
gente capisce le cose solo quando sono perdute..."
Lei rimase con la
maniglia stretta nella mano, ferma a guardare un angolo vicino il
divanetto, poi tornò a guardarlo.
"Ci sarebbe mai stato un posto per me da qualche parte, dove fossi
davvero accettata e voluta? Come pari? Senza etichette? Cè
mai
stato per me, lontano dal posto nel quale sulla carta sono
morta? E ci
sarebbe stato per un'altra, nuova me stessa?"
"..."
"Non esisterà mai un posto per me, giusto? Perchè
anche
qui, come voi stessi avete detto, io non sono una di voi per varie
cose, mentre in altre sembrate rimproverarmi di consdierarmi come
un'esterna"
"..." fissandola.
"Siete davvero militari nei modi ma anche diversi dentro rispetto agli
altri? Ho conosciuto stando con voi molta feccia con la divisa.
Parecchia, ma fuori di qui e proprio qui... cosa sono o cosa vedono in
me? E' per questo che mi hai lasciato fare? Per darmi una...
sostituzione? o qualcosa di simile?"
"Ho nella mia cantinetta dell'ottimo Sorbara doc Secco, e ho
intenzione
di discutere con te di alcune cose, tra cui queste. ovviamente solo
considerzioni e... speculazioni. COnsiderato che è arrivato
il
momento del tuo viaggio finale, un ultimo bicchiere insieme? Posso
aspettarti
nel mio salottino, metri più in là?"
"...Mh!...può darsi, ma davvero mi daresti qualche risposta?
Non
cambierebbe nulla per quel momento, tanti istanti sono andati persi, ma
è per capire se davvero
sono una persona di merda, schifosa, egoista, stronza, ignorante,
mentecatta e con problemi autistici, come mi hanno sempre
detto tutti
nella mia vita... e se avessero ragione o fossi io, ad averla..."
"Quelli sono degli imbecilli, lo hanno detto anche i nostri psicologi,
più quella di quando eri bambina. Essere diversi non vuol
dire
essere malati o autistici, altrimenti io e altre perosne che hanno
dato a questo mondo cosa ha e cosa daranno in futuro, non avrebbero
portato la tecnologia e tutto ciò che abbiamo ora. Einstein,
Mozart, Darwin, Emily Dickinson,sono definiti tali per varie cose e
perfino Thomas Edison fu mandato via dal maestro perchè
riteneva
che la metne del giovane non andasse bene con gli studi... autistico!..
eppure
sappiamo entrambi come quegli idioti con problemi veri dentro "
toccandosi la testa" cosa non hanno dato, cosa e chi non
erano, e quanto
meritassero rispetto rispetto a perosne come me e te. Tu non lo sei,
hai modi di
ragionare e vedere le cose diversi. Tutto qua..."
"Mh... questo non cambia
una cosa
fondamentale..." facendolo di nuovo alzare lo sguardo su di lei, e
ormai soprgeva solo una mano e la testa fino a poco le spalle, il resto
nel corridoio "che parlate tanto, ma è da quando sono qui
che...
non è che abbia trovato un posto, anche temporaneo, per me.
Perchè alla gente non andava bene! E quindi , che
è cambiato?
Comunque a stasera in camera tua. Devi ancora parlarmi di David..."
E sparì,
chiudendo la porta,
mentrte Milan sospirava e tornava a guardare dalla finestra "forse il
tuo passato non ti ha permesso di essere libera e sei tornata a
isolarti..." bisbigliò osservando gli uomini al di sotto.
"State scherzando? Da quando ha incasinato le cose, qui cè
solo
un enorme cantiere. Ha cambiato le cose nei bagni, le docce..."
"Di cosa ti lamenti. Tu hai il bagno privato. Che cosa vai
cianciando..."
Kianta riprese Alaric dal suo solito lagnavarsi dei cambiamenti. Prima
vivevano come un campo iraniano sotto la guerra, nonostante i lgioiello
che avevano intorno. Si erano lamentati di qualunque cosa e si era
ovviato a certi inconvenienti con ottimi espedienti. Ma la gente no,
doveva per forza rompere le scatole anche nelle cose buone,
pensò
Kianta.
Era distesa su uno dei divanetti in vellutino dell'ufficio di Milan,
dopo che Alaric stesso aveva preteso quell'incontro tra le capocce
dell'organizzazione. Almeno, i soliti. E così tutti i
capitani,
Kianta e Milan si trovavano là.
"Cosa cèra di brutto nelle tovaglie, asciugamani, accappatoi
che
indossano per tornare alle camere? Cosa sono questi saponi attaccati ai
cordini che pendono come palle di cavallo dagli scaffaletti dentro le
docce? Le confezioni di shampoo e doccia fanno schifo? Questi tappetin
antiscivoli dei miei stivali privati, che ognuno deve averne uno
personale e deve toglierlo e portarselo in camera. E..."
"Insomma, si migliora lo
schifo e la
gente si lamenta. Non è
bello vedere i resoconti medici e scoprire che parecchi di voi hanno i
funghi o altro schifo ai piedi! E che cavolo, alcuni con i piedi
schifosi così giravano per i corridoi senzas scarpe, non
solo
sporcandoseli di nuovo come se la doccia non servisse a niente, ma
creando problemi a tutti gli altri, perchè scemo uno, tutti
che
seguono come pecore. Prima lei, ora io. Tutti a lamentarvi,
però
le scorte di creme e smalti antifungini sono più che
dimezzati,
e
stanno diventando inutili. Avrei anche io optato per una bella fiammata
sulle crape pidocchiose, e non è un termine a caso, per non
dire
altre zone pelose piene di sgorbietti schifosi, ma si è
usata la
mano forte e ora sono scomparsi. Ed è stato orribile
scoprire
che queste cose in certe zone arabe sono normali, ma peggio qui! E che
non usavate bidet, dai!!... Con il lavaggio decente, cambiando le
cose con le macchine a gettone per altre migliori e un controllo e
gestione migliorata, non ci sono germi, sporco, perdite di colori da
fare le cugine di Barbie per tutto quello che buttavate in una volta
dentro e, ancora meglio, nessun passaggio di batteri da intimo ad
imtimo perchè ancora devo capire come facevate a passarvi
cose
tra voi con i lavaggi. Ho chiesto informazioni a Corbat, visto che lui
è uno dei collegamenti con le varie forze militari
di
terra solo francesi, ed è assurdo che pure là ci
sono
problemi, in modo
minore e controllato, ma succede. E sempre a causa delle uscite o
persone che non capiscono la pulizia. QUindi basta! Niente asciugamani
se
non quelli intimi anche se siete maschi, apparecchiature
ad aria calda per asciugarvi subito e senza traumi finita la doccia.
Pochi attimi e siete pronti per vestirvi. Senza germi, tessuti di
troppo. Milan ha finanziato quell'azienda di servizi energetici
perchè uno dei loro siti geotermici divenisse di nostra
proprietà, perchè se ne costruissero un altro o
acquistassero cosa volessero. Quinid la corrente non è
più un problema, non appena ci sarà la
firma. Per
questo
potete spararvi l'aria calda davvero in tutti gli angoli, se vi piace,
usando qualche minuto i più, perchè l oso che
alcuni
giocano con le cazzate sfruttando le novità. Ma meno
lavaggi,
meno cesti della biancheria pieni da lavare e sterilizzare, meno
lavoro. Almeno per la questione bagno. Le tovaglie intime personali da
lavare con il vostro lotto di roba e non tutti insieme, come prima.
Dimmi rompiballe, e dove sarebbe il fastidio per te, che hai
il
bagno a
singolo e ti è stato già installato quello
più
piccolo... che vuoi!"
Lo fissò malignamente dal divano, facendo gesti le mani
mentre parlava. Alaric scuoteva la testa e borbottava, mentre
gli
altri erano zitti e fermi. Gli altri in piedi con Alaric e Milan seduto
dietro la scrivania che se la rideva.
"Milan, non hai nulla da dire? Te la ridi mentre questo mi
sputacchia contro"
"Ti sputerei davvero per cosa hai fatto! Cèra bisogno di
insegnare agli uomini il cucito?"
"Non devono mica fare i nuovi Valentino o Dolce e Gabbana. Gli
è
stato insegnato per ora a riparare qualche buco creato dagli artigli
per dita dei piedi che hanno, o rimediare ai tubi di scappamento che
devastano le loro mutande in poche settimane in caso di servizio fuori
da qui. Il tempo di vedere come
gestire il problema vestiario. Quello vecchio, se scuro, perdeva colore
e non è salutare per chi li mette e la natura. L'altra
sezione
delle Lezioni, riguarda il minimo impegno di fare un segno di
riconoscimento per i propri capi, visto che non li laveranno
più
loro di perosna mettendo la monetina, ma come dovrebbe essere, ci
saranno degli addetti al lavaggio, stiro e piego che faranno il lavoro
relativo solo a lenzuola, tende e altro reparto tessuti. ma melgio
andare in sicurezza marchiando la roba intima. Quelli
personali come l'intimo, li levaranno sempre loro, ma è
stato
creato un programma di apprendimento su come comportarsi con lavatrici
e asciugatrici. Devo ricordarvi le mutande rosa a stampa marmo o
nuvolette?"
"Ma chi li vede sotto la divisa?"
"Tu hai seri problemi. Decoro, disciplina..."
"Non cè bisogno che mi elenchi le caratteristiche di un
ottimo uomo dell'organizzaizone..:"
"io parlavo del militare base..." rispose lei acidamente, portando le
mani sotto la nuca. Milan ridacchiava e muoveva un pò la
poltrona di pelle con braccioli che ruotava. Aveva piedi di legno ma
nascondevano delle rotelline che gli permettevano di spostarla senza
strusciare sul pavimento prezioso. Ma come faceva quando era di buon
umore, ruotava la seduta a destra e sinistra.
"Certo, tutti impegnati con ago e filo e ricamare disegnini e
iniziali..."
"Devo ricordarti cosa
è
successo più volte, raccontato
dagli uomini, dove per sbaglio nel cestone che tenevate nel
bagno,
finivano mutande, calzini e altro e non si capiva di chi fossero? E non
voglio sapere che ve li scambiavate, ti prego, ho pregato di
risparmiarmi questo dolore!!!! Cose
che capitavano, nella stessa camerata
prendevano a caso a terra o altro posto e lavavano la roba degli altri,
insieme? Ciechi es tupidi. Lei aveva ragione, deve esserci criterio nel
lavaggio ed evitare mischiamenti e simili. E finora quel medico che
sappiamo, ha detto che i dati sono più che positivi..."
"stronzate, si stava bene anche prima"
"anche prima dei
barbieri indiani???
Mi risulta che ami, anzi letteralmente adori ogni giorno farti
sistemare
la faccia da schiaffi da loro... comè che dicevi per i
trattamenti che sono da donne..."
"Chi è l'uomo
che si fa massaggiare i muscoli, bagni gelati o bollenti, manicure e
pedicure..."
Kianta guardò
Milan che finse
di non seguire la cosa e contraccambiò "chi è
l'idiota
che si lamenta che la cura della pelle ai tempi del cancro e danni
permanenti, unghie con segni marroni sopra che chiedono solo di esser
considerate... se pensi che quei bagni che invece sono teraputici,
massaggi medicali, trattamenti e controlli di mani e piedi siano da
femmina come vai cianciando, non dovresti essere uno dei primi dal
barbiere indiano, che qualcuno che odi ha fatto
mettere, a farti
massaggiare e trattare la pelle che sembra appena uscito come il culo
di un bambino! Minimo un quarto d'ora per farti la barba quando invece
ti fa proprio un trattamento rilassante e curante per i prodotti usati.
Andiamo, sei ipocritissimo...!"
"Ehi, è un
barbiere che..."
"Cazzate!"
sbottò lei
sbattendo un pugno sul ginocchio "e non vuoi ammetterlo. Asciugamani
caldi, massaggi all'indiana, trattamenti vari ogni giorno che sono
anche necessari, e tu dici sono da femmina! Per questo tutti
ci vanno, se li fanno fare e s ela ridono per quanto gli piace. E se
pensi che, come il piangere, sia cose da deboli e
femmine,
allora puoi
benissimo non andare più a queste cose e fartele fare... da
nessuno. Sai bene che se continui a rompere le scatole con
l'asessualizzazione dell'uomo quando non è così,
è
solo vivere questa vita difficile, specialmente per voi,
senza
godersi
piccole cose che fanno stare bene e senza metterci in mezzo concetti di
genere. Ti faccio bannare e buttare fuori da ogni angolo. Ti giuro che
lo faccio, perchè porti solo rotture di balle per quelli che
hanno la metne labile da sentire a te, che sei Capitano, e andarti
dietro quando invece guardano disperati quelle cose, pensando che siano
contro natura! Se pensi che sia tutto contro natura solo
perchè
da piccolo ti hanno detto che il maschio deve essere e fare solo certe
cose, e basta, che avere fragilità e momenti dove
perdi un
pò la tua corazza, sei un imbecille, cretino e sfigato puoi
benissimo fare per te. Su queste cose non osare mettere becco. E metto
i cartelloni grossi così con scritto che tu non devi
entrare!!"
"Ma è
pazza!!" Alaric
andò davanti Milan e questi alzò le mani dalla
scrivania
quasi allontanandosi dalla foga dell'altro, come se avesse paura che
per la rabbia scavalcasse o altro "Milan perchè questa, che
non
è una militare, non è una di noi, è
come un
criceto in gabbia, debba dare lezioni a noi come l'altra fuori di
melone, e cambiare cose che erano buone e giuste prima? Si è
mai
sentito che un uomo facesse cose del genere per migliroare e curare la
pelle, per i muscoli e altre cavolate?"
Milan restò a
fissarlo,
voltò gli occhi verso Kianta che con un sorrisetto malizioso
poggiò il mento sulla mano semichiusa, presisamente su
indice e
medio piegati, reggendosi con il gomito sul ginocchio. Socchiuse
ridente gli occhi e attese, guardandolo come a dire .
Jd cercò di no nridere
perchè anche lui sapeva come si trattava bene il leader, non
cèra nulla per lui di negativo, sbagliato o altro. Anzi
nelle
vasche di trattamento che avevano nella zona bagni, ampia e con varie
vasche in stanze singole o i bagni alla giapponese e turche, Lia prima
e Kianta poi amavano fare degli esperimenti, mentre gli uomini ci si
rilassavano e si sentivano meglio. Al solito però lei appena
finivano tutti, andva a sperimentare..
Aveva chiesto
al laboratorio che si occupava di saponi, creme e prodotti per la
perosna di prepararla varie cose per testarle, come l'idea che si era
messa in testa di preparare delle bombe da bagno da associare ai getti
dell'idromassaggio per i bagni gelati per tonificare il corpo. Prodotti
anticellulite e massagianti ad effetto freddo,creme
particolari,
per citare quelli più strani, e voleva usare
tutte queste cose con la vasca apposita per migliroare le prestazioni
del bagno gelato. SOlo che aveva dimenticato alcune capsule di bombe in
una selle stanze da bagno. Aveva usato come cavie quei poveri
disgraziati di Morty e Scorcy, le sue due opzioni preferite
perchè erano sinceri, non avevano paura sapendo che non
faceva
niente contro di loro e potev chiedergli cosa provavano, sentivano,
come si ritrovavano in base a cosa gli chiedeva di fare.
Inoltre da
persona pratica quale era, pensò Jd mentre Milan faceva
ancora
facce di supponenza, e perchè era lei, test come quelli in
vasca
si facevano anche da nudi. E visto che lei non scandalizzava ne altro e
quei due non erano pudici, senza malizia o altro, era capitato che
avessero dimenticato i costumi e provassero i prodotti nudi, entrando o
uscendo senza che lei dicesse nulla. E visto che anche loro erano...
loro, ossia dei tipi tranquilli, in un certo senso come lei non avevano
pensieri o questioni dove bastava un nudo per fare e dire stronzate,
lei era tranquilla. Non trattava con gli altri per quei test proprio
per evitare problemi. per gli uomini, non per lei, come era accaduto.
Aveva anche lei la fobia della vicinanza e l'intimità e non
voleva nessuno vicino che potesse provare qualcosa.
Gli uomini sono uomini, diceva, cresciuti con certe
mentalità
malate e per rimetterli in riga cè bisogno in molti casi di
astuzia o la forza. Quando si ritrovano qualcosa conficcata nelle
carni, e li fissi come se vedessi uno insetto molesto schiacciato, gl
iviene la strizza e ci pensano due volte di rifarlo, diceva. E
cosìquei due erano gli unici con cui era tranquilla. Ed era capitato
purtroppo sia con Lia
che con Kianta , di gruppetti di nuovi sopratutto, che
volevano
vendicarsi
per varie cose, in gruppo. Come voi che si vendichino gli uomini
offesi? Con gli amichetti come branchi di bestie. peccato per loro che
una volta Kianta aveva i guanti, e quindi letteralmente e realmente
elettrificò, stringendoglieli con tutta la sua
rabbia , i
gioielli di famiglia finendo per cadere in ginocchio in preda alle
scosse e pure lei non
mollò, gli prese la faccia e gli disse, mentre gli altri
guardavano, che se questi o lui in futuro, avessero continuato,
l'elettricità a bassa frequenza non sarebbe stata l'unica
cosa
che avrebbe usato.
Mentre Lia aveva avuto la brillante idea di farsi
fare un oggetto pieno del peggior liquido urticante e quando gli uomini
cominciarono a protestare e fare gli stronzi, sia con lei che
facendo
nonnismo fregandose delle regole e delle Lezioni, entrò
incazzatissima nei bagni e affrontò gli
imbecilli. Che lo erano davvero, perchè credendo
che lei
scherzasse e fosse indifesa sempre l'apparenza,credevano che
comportandosi come animali avrebbe urlato o fatto come le
donne
normali, divertendosi come gradassi, denudandosi.
Il primo
che la
affrontò a pirillo di fuori per farla andare via,
si
ritrovò prima con il naso rotto e poi una spruzzata di
quell'urticante là sopra, per
finire poi schiacciato col piede nel collo contro il muro, mentre lei
urlava agli
altri. faccio pagare! E
visto che dalle orecchie la
questione non vi entra, vi stacco il naso a morsi e così
avrete
una apertura nuova diretta al cervello per compesare. Se qualcuno ha
ancora rimostranze, osi dirlo adesso o dopo pagherà per tre
volte l'insolenza!> Gonnor fu il secondo
imbecille che
cercò di protestare con i soliti commenti sessisti e del
fatot
che forse loro erano poco per lei, visto che Milan
aveva i soldi e
potere, lo aveva di fatto d'oro! Mentre magari loro erano banali
militari e ed frigida per questo.
Liacome Kianta aveva abbastanza pazienza, ma se la perdeva
quando
la si giudicava su quelle cose, scattava il lato feroce, cosa che
avvenne.
Gli chiese di spiegarle perchè, avvicinandosi e
sorridendo
cattiva. E visto che gli idioti tali sono e tali restano, sempre nudo
perchè anche lui uscito dalla doccia per il casino che aveva
fatto per come trattavano i nuovi e le donne, aveva iniziato a fare
solo quel che era. Aveva alzato la testa, aveva fatto un respiro
profondo e con tanta forza gli prese con gli stivali con tacchetto le
dita dei piedi, peggio il
mignolino, dandogli poi una ginocchiata nei gioielli metnre questi
urlava
di dolore, per finirlo al lato del collo col gomito. Quando fu
giù tossendo, guardando gli altri e dicendo loro che o si
stavano calmini o lei gliela faceva pagare, diede una pedata a un
gluteo dell'idiota facendolo sfacciare a terra, e
alzò il
braccio
destro, dando una bella spruzzata al didietro ovviamente messo a ponte
come diceva lei, così per lasciargli un ricordo dicendo
Quando nessuno rispose nonostante gli sguardi in cagnesco, dimetnichi
di dove si trovasero e come non fossero proprio vestiti lei disse, come
passeggiando sulla spiaggia per uscire dalla porta a slide "E ti
accorgi che l'unica cosa che avrai è quello che
crei…" lasciandoli sorpresi e a guardarsi su quell'uscita.
Jd rise, non seguendo
più la
discussione ma ricordando come gli uomini non fossero contenti, di
quanto fosse fastidiosa da calma e tranquilla il quasi totale delle
volte, quando sembrava che nulla la smuoveva e pure ti incazzavi per il
suo comportamento, composto e anche divertito, con frecciatine e prese
in giro già che cèra, ma che ti
inculava in tutti i sensi lo stesso,
in modi inaspettati e peggio. Ma stavano tutti guardinghi, quando ti
faceva sentire
come qualcosa che odiava solo a parole era ancora ok, ma se la pazienza
scemava proprio, era capace di picchiare sempre in modi
inattesi e che
si facevano ricordare. Sempre peggio, con certi oggetti, e
faceva più
male quando riprendeva la calma e ti dava la morale del suo gesto,
insegnando il perchè delle loro
azioni e come cambiare. Il tutto con la sua espressione tipica che
faceva più paura delle azioni. Sapeva guardare in malo
modo, facendo
capire quando è meglio smettere.
Lubo lo capiva subito quando le sue
espressioni verso gli altri, che fossero in una discussione o in altro,
comunicavano di finirla lì. E smetteva di stare rilassato.
Con lei non
si era mai sicuri di quando e se scattasse, e cercare di toglierle il
malcapitato era inutile, finiva quando voleva lei, o meglio quando
aveva fatto capire la questione a chi aveva tra le mani. Erano poche
volte contabili su una mano, ma era difficile capire se avrebbe fatto
rimpiangere l'altro o se diceva con le espressioni .
E pure dava fastidio a molti, come non si facesse problemi a vedere
nudi degli uomini, mostrare
espressioni di cattiveria e agire in certi modi per una così
bassa che
per molti di loro arrivava appena al petto, senza tacchetti
negli
stivali o scarponcini. E dopo altri piccoli episodi anche di gruppo,
dove pensavano che da sola potesse esser epresa e punita, lei non solo
iniziò a picchiarli male, ma accorsero i cani che trattava
da alcuni giorni nell'addestramneto e la conoscevano,
per
proteggerla. E pure Django e gli
altri due, quando se ne accorsero, non li
trattarono bene. Ma fecero
poco, perchè il grosso lo aveva già fatto lei e
di nuovo a sfotterli
che sembrano solo belle statuine. E poi furono dalla sua parte i membri
delle Raccolte, chi si trovava bene e chi accettava le nuove regole
senza problemi.
Si
odiava il fatto che se lei viveva in un posto, doveva avere standard di
un certo tipo, per la salute di tutti e il buon vivere, un
meccanismo
ben oliato e funzionante. Quelli come Alaric rovinano un pò
tutto.
Milan
se la rideva, diceva che era il suo spettacolo preferito, il vedere
cosa si inventava ogni volta e cosa combinava, lo faceva
divertire. E
affermava che contenerla poteva essere difficile, ma era
impulsiva
solo nei casi in cui la sua epressione diventava tutta occhi con una
velata voglia di ammazzare qualcuno, e non cèra niente di
negativo
perchè le sue azioni avevano sempre un motivo ed erano pure
poche. Al
massimo rimetteva in riga quelli che sbagliavano, ed era contento che
quasi sempre fosse invece una persona pragmatica, posata,
concreta, volitiva, di grande rigore, poco incline ad
accettare l'idea
del diverso nelle teste degli altri, di comportamento sbaglaiti o
pericolosi. Almeno, er a la sua lista, diceva.
Era riflessiva, non
era facile entrare nel suo mondo di emozioni, visto che se a prima
vista sembrava chiara come un libro aperto, non l oera. E lo faceva
ridere quando gli diceva lamentadosi che lui ormai
faceva poco. Ma a Jd affermava che lasciava quelle incombenze a lei
perchè seppur introversa e restia al contatto con gli altri,
le facesse
bene. Era una persona che ascoltava e valutava, guardava oltre le
apparenze e metodica in certe cose, cosa necessitava a quelle persone e
che lei aiutasse più di quanto credesse. Loro in primis,
visto che
avevano cominciato a vederla diversamente per come si fermata ad
ascoltarli e rtovare le soluzioni o altro, e lei per vedere la
sfaccettatura umana e superare paure e le apparenze. . La sua
velleità
migliorava e cambiava,diceva.
Diceva che era pacata e solitaria, ma
un vulcano pronto ad eruttare e questo suo lato riguardava il suo totem
e tutto ciò che oscurava il suo Io interiore, sfogandosi
sugli
imbecilli. Kianta affrontava le difficoltà con
serenità e con meno
timori di Lia, ma il carattere restava quello. Rispetto a LIa era
sempre cauta sia nella gioia che nella collera,
diceva ma quando una pedata ci vuole, ci vuole. Ponderata fin quasi
allo sclero quando non mostrava rabbia o altro come una faccia di
bronzo, ma ti faceva una lavata di capo con un sorrisino da
tremare o
diventava esigente e come una bomba a mano, se
cèra qualcosa che
davvero la rompeva dentro, come una valanga.
Ma diceva anche
quanto fosse malinconica, restia alla gente, sull'attenti e
negativa.
Sapeva essere alla mano con le persone di cui si fidava, ma affermava
che fosse sicuro che la sua parte mai venuta fuori prima con Lia e ora
con Kianta, sarebbe rimasta incatenata, tranne cambiamenti.
Ma si
poteva restrignere cosa era Kianta in queste poche definizioni di
Milan? Tutti questi ricordi dei suoi commenti sparsi, definivano una
persona in quel modo? Si capiva cosa e chi fosse in realtà?
E come la
gente che la odiava sbagliava?
Lubo, il poco che diceva , era
Aveva
capacità empatica, di accettazione e rispetto per
l’altro. Comunicava i
suoi pensieri e le sue emozioni con spontaneità e chiarezza,
ma che
aveva l'abitudine di parlare come se volesse mordere l'altro per tutto
ciò che stava legato al suo interno. Il poco che lui diceva
era questo.
Il problema, si chiese Jd, gli altri lo capivano? Vedevano oltre il
velo dell'apparenza?
Con la
Raccolta e tutti i cambiamentivelo di Maya per molti era stato un balzo
in avanti, da
una vita tra tende e suoli di guerra, dove proprio non si viveva con
comodità e potevi beccarti qualcosa se non stavi attento,
alla vita allo Chateau o nelle Torri se lì
assegnati. E poi cèrano quei paesini che avevano reso loro,
mini
torri spacciati per luoghi normali E poi dopo aver messo
barbiere
indiano, vietnamita e tailandese, divenuti nel loro paese esempi di
trattamento per uomo accettati e cercati, non solo più solo
taglio ma
molto di più, e la gente pareva più contenta.
Nessuno si vergognava più
di andarci.
QUando
Lia lo aveva detto pareva uno slogan per dei prodotti, ma cliese di
fare delle prove o test come piacevano a lei. All'inizio
andò
per la Raccolta in quei paesi e trovò delle persone che
sapevano
fare davvero quel mestiere e se li portò allo
Chateu, facendo
aprire nella sezione botteghe e laboratori, la C aggiuntiva di mezzo.
Eran barbieri con caratteristiche diverse in base al paese e come
lavoravano
là. E fece provare e studiare alcuni soggetti indicati per
un
mese , che andavano ogni giorno a farsi fare la barba e i trattametni.
Aveva ragione, erano a cominciare dallo stile indiano, lavori che
sembravano da terzo mondo e sporchi per l'ambiente
originario, ma
erano
prova di grande maestria e raffinatezza. Invece di pettini e forbici
speciali usavano le
dita per misurare e un rasoio tempi andati, sempre perfetto e
controllato ogni giorno. E anche Jd stesso vi andava, come molti,
perchè come ti tratta un barbiere indiano, dicevano alcuni,
non
ti tratta nessuno, e Kianta aveva ragione a rimproverare Alaric. Era
uno di quei tradizionalisti che letteralmente distruggevano il
progresso, lo odiavano. Non si trattava di spa o estetista, come faceva
apparire lui, ma taglio, barba e massaggio unito a trattamenti. Usando
l'antica tradizione
ayurvedica, dando importanza anche al massaggio alla testa, era in
grado di favorire l'equilibrio energetico su tutto il corpo grazie alla
stimolazione e manipolazione dei punti Marma presenti su testa, viso,
collo e spalle.Permettendo di iniziare la giornata più
carichi,
rilassati e tranquilli. E questo secondo Lia era importante per la
salute psicofisica di gente del genere. Lia aveva optato per
questa cosa
invece di barba e lamette da fare nei bagni in comune,
perchè
ogni giorno si stimolava sistema muscolare, circolatorio
linfatico,pressione sanguigna, rilassamento delle fibre muscolari solo
con i trattamenti viso all'indiana.
A Jd piaceva l'indian head massage
e Ajit era davvero un portento. Si era preso assistenti e avev
aisnegnato ad altri perchè lo aiutassero o andassero nelle
Torri, visto che piaceva a
tutti quel risveglio dopo il riscaldamento mattutino e prima della
colazione
E la realtà batteva Alaric. Non era detto che
essendo
uomini, si doveva considerare negativo e quindi privarsi di qualcosa
che faceva bene. Anche quelli tailandesi e cinesi non erano male, e
purotrppo per Alaric le idee di Lia prima e Kianta poi, erano
state solo
positive. L'umore migliroava, anche i cani solitari erano di umore
migliore e avevano trovato il loro posto, per gli addestramenti e
allenamenti cèrano meno reticenze e quei trattamenti li
facevano
stare meglio dalla mattina presto fino a sera, restituendo
dati di
tutti in positivo. Ed erano solo quell idella mattina, poi
cèrano le terapie
appunto in vasca, i massaggi a gambe, mani e piedi, usando la
riflessologia plantare con le conoscenze cinesi, per terapie
diverse
dai medicinali.
Funzionava.
E poi, pensò Jd ea forse Alaric non
l osapeva, Milan stava sempre quasi ogni giorno, in base al paese dove
stava, in qualche spa o centro benessere che conosceva ed
era quel che appariva poi come risultato, perchè si prendeva
cura di
corpo e mente. Non sapeva chi dei due aveva fatto la cosa prima, se Lia
l'idea o Milan per sua vanità, ma funzionava e costava meno
di goccine
e terapie psichiatriche e altro che danneggiavano solo, mentre gli
uomini erano sempre carichi e più sani di testa.
Nulla
di sbagliato quindi, e serviva a quegli
orsi con le emorroidi come diceva Lia, un pò di
quilibrio mentale e
fisico.
Ma se Milan a dorava quei trattamenti moderni e costosi, lei non li
approvava, ma aveva proposto quelli secondo lei corretti e
migliori,
classici ma che avessero un senso, non le cremine all'oro come aveva
scoperto di Milan e quanto costavano. Milan non era tipo e no ngli
paiceva
l'idea di andare anche nel miglior barbiere indiano o tailandese,
costoso che fosse, ma preferiva luoghi superiori come diceva e pagava
perchè pensava sempre che il costo valesse. Al solito, Lia
aveva
dimostrato che non era vero ma su di Milan era categorico, il meglio.
Poi vedendo i risultati era fiero dell'idea per gli uomini ma quelli un
pò più basici. E Lia
rosicava, perchè trovava uno spreco e un'idiozia
cosa faceva su
di se e come aveva accettato dopo i risultati dei primi mesi di idee
più... poracce, parola che Lia usava per tradurre i pensieri
dell'altro. Sugli altri. Su di lui le cremine che costavano due reni,
non uno.
Jd si riscosse e
sentì ancora
Alaric sbraitare sul fatto che erano militari, uomini duri, dovevano
tenere sempre e comunque un modo di pensare e vedere il
lavoro, e i
momenti liberi in un certo modo. Si ammollavano, diceva.
Kianta
aveva uno sguardo strano, guardando non si sapeva cosa con esattezza e
Jd sudò, che pareva dire ,
e ancora . Lo
diceva davvero, e quella faccia sembrava dire quello senza esprimersi a
parole.
"Alaric, basta. Devi
accettare che
l'uomo non è un aniamle pazzo e selvatico, che per
mantenere il
genere definito naturale, deve puzzare come un caprone, tenere i
capelli come un cane dopo aver giocato in un parco umido, avere le
unghie rotte, rovinate e senza controllo per i segni di problemi anche
di cancro, e
lunghe come un gatto incazzato. Che deve vestirsi come un rapper
drogato e
atteggiarsi da buzzurro mafioso. Noi qui vogliamo coltivare l'uomo del
futuro, non del passato! Capisci che un militare secondo i
canoni normali e corretti dovrebbe essere u ntipo marziale,
tirato
a lucido e pulito, che si muove e comporta in un certo modo e non come
ubriachi
rincoglioniti, con una classe particolare, nonostnate si
atteggi a
snob con la scopa su per il benenato. Anche i ranghi più
bassi
devono rappresentare l'organizzazione e un militare curato, che sa
comportarsi come una persona di u ncerto livello, quindi capace nel suo
lavoro ma anche di distirguersi dai buzzurri e militari alla buona che
compongono gli altri gruppi armati, vale... Se per te uomo
significa essere
stronzo, bigotto, sessista e patriarcale, egosita, lurdo come un...
lascia stare... che si cura di se
come un labrador lasciato a se stesso... e potrei continuare!... Se lo
stato psicofisico delle persone che dovresti seguire e amminstrare non
ti interessa, lascia perdere il lavoro, se te ne freghi di chi invece
dovresti gestire e a cui dare l'esempio,
puoi dimetterti da Capitano e lasciare il posto a qualcuno che
merita..."
"Cosa?!? Tu sei
Comandante solo
perchè Milan lascia a te i suoi doveri per occuparsi di
politica
e lavori in prima persona. Se tu non avessi la blue box e i
mostriciattoli, saresti in una cella imbottita , come dovrebbe essere.
E
non sono il solo a pensarla così! Io ho affrontato
addestramento, primi anni difficili, missioni e lavori in luoghi
schifosi dove potevano ammazzarsmi in pochi attimi. Io sono stato nello
schifo arabo e asiatico. E tu, dove sei stata per essermi superiore e
guida patetica?"
"Inibitelo..."
disse lei alzando gli occhi mostrando irritazione e Lubo gli
posò una
mano sulla spalla pregandolo di calmarsi ma Alaric continuò.
".. massaggiare con le cremine mani e piedi, come le
orecchie aiuterebbe... cosa? Rende solo froci e femminucce..."
Kianta si
alzò incazzata e gli
si piazzò con il viso a pochi centimentri, sempre di fronte
la
scrivania di Milan che faceva smorfie di esasperazione, dicendogli che
se sbraitava ancora parole offensive verso gay o altri esempi di
genere,
offendendo persone, non gusti sessuali a prescindere, lo avrebbe reso
come i poveri cavalli castroni. NON più maschi, non
più cavalli perchè
perdendo
i testicoli si rovinava l'animale fin dentro.
"Ti piacerebbe se io ti
levassi i
testicoli e andassi da tutti a riderti dietro, affermando che
ora sei
una femminuccia e non più un uomo? Questo è solo
un
esempio ma gli sfottimenti, le prese in giro, le colpevolizzazioni solo
perchè si è diversi da quei cazzo di
convincimenti
antiquati e religiosi, uccide dentro più di un
coltello o una
pistola. E' per colpa di molte cose come questa che lei è
andata, kaput! E tu dopo che ne hai conosciuta una che è
morta
per questo, altri uomini che hanno iniziato a sentirsi meglio dopo aver
compreso cosa erano, cosa volevano e che no nerano sbagliati... sai che
cè? Tu, non mi interessa cosa pensano gl ialtri, sei solo..."
"Io non la trovo una
cosa negativa,
anzi..." iniziò Lubo per frenare quella che aveva compreso
fosse
una minaccia e una constatazione, ma non bella da dire. SApeva cosa
stava per dire per la rabbia, e Alaric lo meritava, ma accusandolo di
certe cose, affermando quanto basso fosse, mentre altre
persone
avevnao taciuto in famiglia e per entrare nell'esercito, per
non eser
sbattuti fuori o allotnanati, lì avevano ritrovato
una pace e un
posto sicuro dove essere se stessi, senza paura ma venendo
accettati.
E
alcuni avevano conosciuto qualcuno da amare, senza che tutti gli altri
membri dell'organizzazione pensassero male o montassero lamentele.
Le
relazioni erano accettate, purchè almeno Kianta e o Milan lo
sapessero,anzi era categorico ma dopo si poteva essere più
liberi anche
di colpe, e dovevano indicarloper aver chiara la situazione per
eventuali problemi futuri. Per il bene dell'associazione e altri. Tutti
potevano essere e sentirsi chi e
cosa erano. Per chi come Alaric aveva fatto casino, Kianta aveva
scoperto alcune cosette e per chiarire bene la situazione del bullismo
e omofobia, aveva usato quelle cose per far capire come ogni persona
aveva quel qualcosa che nella società fuori, era
sbaglaita. Anche
solo vedere film proibiti, amare certe pratiche non dannose, sentirsi
di amare qualcuno senza paure, e per aiutare tutta quella
comunità ad essere più aperta e capace di
riflettere, prima di
sparare cavolate, avevano fatto le scalinate esterne perchè
parlassero,
si aprissero, dicessero tutto quanto insieme, crescessero e si
supportassero come fanno i bambini che non guardano
diversità o
stranezze morali, sempre che non siano influenzati dagli adulti.
Terapie però mutate da liberi passatempi.
Quelli
che offendevano anche da picolissimi, trattavano male, bullizzavano e
additavano cose su altri, lo facevano perchè avevano avuto
una base
alle spalle da famiglie o comunque da adulti. Mentre altri che non
avevano avuto instillati o non avevano imitato gli adulti su certi
pregiudizi,
erano aperti e pronti ad accettare e amare chiunque. E le Lezioni
vertevano anche su questo, inclusione e accettazione anche di cose che
là fuori erano da eboli, sbagliate di natura su concetti
arcaici.
Kianta
faceva sempre l'esempio dei bambini che dicono
che hanno dei gemelli per gli abiti anche se di etnie diverse,
ma sono felicissimi di qualcuno che ama le loro stesse cose e si
abbracciano, diventano amichetti perchè non le vedono come
gli adulti.
Che trovano il migliore amico in uno di
cultura diversa senza vederci nulla di strano. Altri che aiutano e
sostengono altri capendo e scoprendo problemi e situazioni, e
lo fanno
perchè non sono ottusi e idioti. Il diverso non doveva
esistere,
a meno che non fosse un danno per gli altri. Tutti loro, diventati una
comunità con fini uguali e che accettava tutti, non
potevano
accettare le diversità, segnali e atteggiamenti contro le
persone per
mere vecchie categorizzazioni e l'unità era la chiave sia
nel lavoro
che la vita e la persona.
Le
parole di Alaric quindi erano solo un'offesa a chi era andato in
carcere, torturato, aveva subto l'alimentazione forzata con imbuti e
tubi per gli scioperi della fame, di trattamenti e ogni azione, che
avevano leso chi aveva protestato anche con la vita per le
libertà e i
diritti almeno minimi delle persone. Chiunque fossero. i pregiudizi non
erano accettati ma spiegando, porgendo esempi, discutendo insieme e
usando certe cose delle persone ritrose perchè
comprendessero meglio. E
da tempo, anche dopo che le donne ginsero a ricoprire medesimi ruoli
nell'organizzione militare, le relazioni di qualunque tipo di legame
erano accettate e dovevano essere indicate. Pura trasparenza diceva
Kianta, così come facciamo con voi ma che nessuno osi
additare o
prendere in giro o peggio coloro che adorano massaggi, prednersi cura
di se stessi, colori indosso del vestiario o altro che discrimina
tutti. Se un uomo etero amava pantaloni rosa o farsi sistemare le mani
rovinare dal lavoro, non doveva essere visto in modi negativi,
così
come uomini o donne di altri generi. Perfino le persone che non avevano
acnora cambiato sesso o no nvoleva farlo ma si sentivano altro,
potevano ed erano liberi di usare il bagno del sesso in cui si
ritrovavano senza lamentele o altro da nessuno. Anzi, tutti erano amici
e si aiutavano, con somma pace di Milan per un'equilibrio che era la
chiave dell'organizzione stessa. E Lubo lo sapeva, rompere alcuni
meccanismi inficiava gli altri e tenere buono Alaric e quelli come lui,
facendoli deviare in modi corretti era necessario.
"Io invece parlerei di
altro..."
iniziò Milan e tutti si zittirrono, Kianta tornò
al
divanetto,e Lubo stava ragionando sulla qustione e no nsi era accorto
che la cosa stava degenerando.Kianta e Alric si guardavano in
cagnesco, stizziti, mentre Jd faceva da paciere nel mezzo. Se
cèra una cosa che Kianta non perdonava era il pensare,
trattare
e far del male agli altri con la voce e con i fatti. E avere la testa
in un certo modo da credere fosse giusto così,
perchè vi si ritrovava
anche lei tra le persone prese di mira.
"Solo un cretino come te
non vede
come gli accordi con madame, quei barbieri, le terapie, le occupazioni
e le possibilità che ci osno qui, hanno aiutato
molti e stanno
meglio e lavorano pure meglio. E tu..."
"Solo una pazza come
te, che no sa nenache
cosa sia, che non è una militare e non è una di
noi, ma
è solo una cavia, può pensare che la gente possa
accettare..."
"Tu stai sminuendo la salute e il benessere..."
"Le cremine da mettere la sera e la mattina per la pelle'!? Cosa siamo
fighettine con la pelle morbida?"
"Se vuoi il cancro alla pelle per le volte che state senza maglie e la
parte sopra, fai pure TU, ma non gli altri..."
Kianta era sul
divanetto, a
fare una faccia schifata e
infelice. Alaric continuava con il suo pippone moralista dicendo sempre
le stesse cose e mostrando come, riavere la vita che
conosceva, gli
andava bene e lo faceva sentire sicuro, in un mondo
più
semplice e con regole naturali,e voleva cancellare quanto conquistato. Milan continava ad
ascoltare e basta,
Jd sbuffava sonoramente per farsi sentire senza successo e bryden
preferiva stare lontano, essendo il più giovane sia
d'età
che di tempo. E Kianta dopo aver fatto il gesto del medio ad Alaric
chiamandolo capra, si buttò sul divanetto mostrandogli che
se ne
infischiava delle cose che diceva. In pratica per fortuna, fece Jd, la
linea non era stata superata e siatteggiava a una calma, una
placidità
n pò infastidita ma non rotta.
Peccato
solo che faceva pensare strano Lubo, lei sentiva tutti e dava a tutti
il modo di
esprimersi e dire la propria, discutendo poi in belle interazioni. Ma
con Alaric era diverso. Lui si sentiva minato su varie cose da lei , la
sua presenza e la carica che sperava di avere, sia come posizione che
per i suoi uomini del suo gruppo, di cui era incaricato. Sempre
più spesso rispetto agli altri capitani, i suoi uomini
chiedevano a lei, Jd o Milan, quando disponibile,
per varie cose che
a
lui. E la gente che lo seguiva con reverenza e Lia chiamava
scagnozzi,
era smepre meno. Lui aveva perso tanto quanto conquistato da mero
soldatino inutile a sopra Capitano e con una posizione che sentiva
meritata e cosa ne derivava Lo consideravano ma no nera
più la punta
per
loro a cui vedere.
"Cagate, stronzate,
bubbonate,
scemenze, corbellerie, baggianate, assurdità,
fesserie.." diceva Kianta mentre Alaric inveiva
contro tutti perchè non lo ascoltavano. E Lubo non sapeva
che
fare. Guardò Kianta. Milan finalmente prese
davvero la parola. Era rivolta con i piedi
verso la porta, che era di fronte la
scrivania di Milan, quindi lei non poteva vederlo per niente. Dopo il
divano su cui stava cèra una libreria, tutti gli altri
stavano
alla sua destra e in piedi. Ed erano interessati e
sull'attenti per Milan, come se attendessero ordini. pensò lei
rabbiosamente.
Milan non le piaceva per varie cose. Non capiva davvero come Lia
potesse averlo ritenuto amico da fidarsi di lui e non vedere cose
strane. Era una cosa che non
capiva e aveva intezione di scoprirlo.
Ma Lei era troppo pragmatica e
sfuggente, non pronunciava parola con facilità ma rerstava a
fissare come gelata da un tempo immemore, rivelava a spizzichi e
bocconi solo quel che le usciva per rabbia, sbottamento o parere
personale.
No, era difficile capire Lia se Legeia non si sbottonava. E su quello
che
aveva pensato e voluto mettere nelle proposte che Milan aveva e le
aveva fatto avere come copia. Ma capiva molte cose.
Altre no. Come apputno fidarsi di un tizio che diceva di voler fare
cose
buone, se poi ne faceva altre negative. Permetteva e sosteneva
ciò che diceva di voler eliminare. Che veniva fatto dopo,
troppo
tardi, pensava Kianta. E i suoi atteggiamenti da stronzo viziato e
spocchioso dandy...
"Ho accettato di portare una delle proposte di Kianta, per Madame, qui.
Al Vestris che ormai è quasi ultimato, in onore della..."
"Aspetta" disse di colpo Kianta,restando però distesa a
guardare
il soffitto "mi stai dicendo che è quella cosa che le ho
detto per lei,
perchè non accettasse servizi oltre una certa soglia,
proponesse
altre cose senza dover per forza farla dare!!! E tu vuoi portare quella
proposta qui? In quella che sarebbe una base militare? Come voleva Lei?"
"Abbiamo il Favo, il mercato dei nostri collaboratori che vendono roba
esterna qui, per gli uomini così sono controllati e non
debbano andare
nei paesi e città vicini, o più lontano
per cosa gli
serve. Oltre che avere un mercato più ampio che tocca varie
categorie che nel nostro interno..."
"Bla, bla bla. Dì invece che è stato fatto
perchè
rompevano un pò troppo quelli come lui, che volevano anche
roba da fuori, ma
dovevamo controllare. Il Favo è il nido delle vipere che
vogliono vendere la roba del mercato nero o un pò meno
pulito, e
con cui tu fai affari..."
"So che non sei molto felice di questo ma..."
"oh, sicuro... ma non è questo il punto di adesso. QUando
Madame
mi volle conoscere per sapere come ero venuta fuori, mi aveva spiegato
molte cose. E tra una battuta e l'altra per il suo business,
le dissi
del burlesque come intrattimento supplementare per richiamare altri
clienti, anche donne o altri generi, per intrattenersi in modo diverso,
divertente, sexy, visto che piacevano quei servizi e... Ah,
al
diavolo. Glielo dissi perchè come ama dire tanto Alaric di
me,
lei davvero sembra avere una scopa su per il beneamato. Altro che
sfottere la sottoscritta! Ma il punto è che lo dicevo
proponendole di essere la stella, visto che ama il teatro...
aveva
già la forza lavoro, magari era un ulteriore busness che io
accetto maggioremente e volentieri. Ma portarlo qui? Non basta quel
posto che Lei ha chiesto di aprire, per far sfogare i
pruriti degli
uomini che facevano solo casini in giro? Come malattie, piattole,
gravidanze con rabbia delle famiglie, tutti i casini per davvero che ho
letto nelle relazioni e resoconti. Gli avvisi, punizioni, segnalazioni,
rischiami e altre cavolate che fate qui. Non sono bastati per niente,
eppure alla fine devo darne atto che l'idea di Lia di fare quel posto
particolare qui, ha dato i suoi frutti. Non posso dire
niente. Aveva un ragionamento e cè maggior controllo. Ma
addirittura aprire un angolo burlesque? Qui?"
"E' ovvio che non è quello dell'origine da proprio da Madam
Vestris ad oggi. Secondo le vecchie proposte cèra il Teatro
ed elementi
per aiutare gli uomini, ma poi avevamo pensato anche a qualcosa del
genere che..."
"Eh?!?" urlò lei alzando i piedi per mettesi seduta sul
divanetto per fissarlo meglio, mentre Milan continuava con dei fogli in
mano
"Ho
qui i vecchi appunti di chi sai tu, che propone l'utilizzo di
quel luogo anche per spettacoli settimanali per sviare la testa bacata
degli uomini. Esattamente come dice il foglio scritto di suo pugno,
e questi sono gli originali che tengo qui perchè lei
è
l'unica oltre me ad usare una stilografica a immersione e fa piacere
vedere la bella grafia contro la fredda stampante... dice che
così si
promuoveva, tra gli altri
che avev ain mente, l'arte della danza con spettacoli che avrebbero
attirato molti senza scadere troppo nel volgare. Avvicinando alla danza
come disciplina e altro metodo per gli allenamenti, spettacoli di
burlesque per non farli andare in giro a cercare altra mercanzia e dare
anche del alvoro onesto e sincero alle persone, perchè
sempre meglio
del prostituirsi, dicevo. E non proprio volta, il burlesque
è l'arte
del..."
"Si, si, lo so!"
"...
volgare celava
invece il nudo, questa era permessiva, divertnete, per tutti e
non creava casino e sporcizia, se
capite cosa voglio dire. Questo perchè è nato?
perchè Madame aveva visto i nostri accordi come metodo per
usare
parecchia... manodopera diciamo, che aveva trascorsi nella danza.
Quindi sapeva cosa fare. L'idea alla fine era nata non per creare un
bordello, parole sue qui, ma qualcosa che fosse un angolo divertente,
irriverente ma non volgare e simili, che desse uno stipendio ad alcuni
e passatempi meno pericolosi per gli uomini. Qui dice.... prendere
l'uomo per il secondo cervello senza eccessi, permette di
calmarli,
divertirli senza rischiare di vederli uscire per andare
chissà dove a
fare casini con le signorine meno controllate. Così meno
droghe,
spinelli, cazzate
varie, e... mh... il resto meglio ometterlo!" disse posandolo con una
faccia un pò perplessa "il nucleo della cosa è
che anche
io posso usufruire di alcune di quelle persone per i miei piani,
usandoli com eincentivo per..."
"non è sempre una forma di prostituzione?" chiese lei di
colpo,
con i gomiti sull ginocchia, corpo in avanti e sguardo negativo verso
Milan "di cosa stiamo parlando. Anche lei aveva optato per questo mezzo
più... artistico, per sollazzare gli uomini senza
intasare quel
posto. E dover avere una scuderia di professioniste a rotazione visto
quanti siete, non significa che no nsia sempre prostituzione e
sfruttamento delle persone. Se il tuo commento riguardava i tuoi
amichetti che ti pagano, pensando di aver trovato la gallina
dalle
uova
d'oro, siamo messi male. Guarad caso tutti pensano che esaudirai i loro
desideri di
ricchezza, potere, altre schifezze perchè sei al centro di
molte
cose. E sai che odio queste persone..." disse lei guardandolo in un
modo particolare "Ma sappiamo entrambi cosa significa. Sta di fatto che
porti qui
quella gente, li confondi col delirio inebriante di donne, potere,
ricchezza, grandezza perchè siano invece i tui portafogli
umani sempre
gonfi. Qundo siamo noi a creare le situazioni,
perchè credano
davvero di aver fatto un'ottimo affare. Che idioti. Ma la cosa che mi
preoccupa è che in questo ci saranno ragazze, donne, uomini
perchè non voglio una cosa a una direzione ma per tutti, sia
chiaro, se davvero volete farlo, che se vengono da Madame offriranno
determinate cose ma da loro scelta."
"Sai che la scuderia di
Madame ha gente di livello che lo fa perchè ama il sesso,
farlo e
darlo. Non sono poveri disgraziati che sprano di sopravveirci, per
quelli ci pensiamo già!"
"Cosa cambia se hanno esperienze nella
danza, per questo
progetto di rendere questo posto un porto franco e isolato dal mondo
per cosa sappiamo, se portiamo gente esterna che non dovrebbe vedere
niente a sbavare per spettacoli di quel genere... cosa cè,
dopo
che finalmente ti sei deciso a render eper ogni paese legatilizzata,
e
con tasse e retribuzioni di anzianità e lavoro per le donne
regolari, la legge su quei mestieri che meritano considerazione e
protezone... e cambierai questo posto in un bordello a dieci stelle
come
mascheramento?"
"Kianta..."
"No, ascolta. Odio lo sfruttamento della gente, in qualunque modo e lo
sai. Madame già mi sta qui per questo" indicandosi la pancia
con il
tagli
o della mano "Anche se alla fine è un'ottima persona... ma
che devo
fare! Se non portiamo più quel posto e
queste cose, gli uomini torneranno a fare cazzate. Non pensavo
veramnete che nelle caserme o basi ci fossero, ma invece
accade anche
là le cavolate tra relazioni clandestine, cose che si
scambsiano e
altro e lo trovo penoso. Ma sarebbe lunga la questione, ma fare qui
spettacoli sexy misto teatrali, per evitare che gli uomini
escano per
scorazzare come hanno fatto prima? Quel pub di stampo inglese a pochi
chilometri da qui è pronto col fucile, lo so, per quando ci
vanno adesso. E sono tutti col guinzaglio dopo gli altri casini. Anche
se sono meno da quando avete cambiato le cose, sai che le cavolate
segrete e fatte di nascondono fanno ardere la gente. Che
accade che invece si foraggiano in alcuni certe fantasie, manie,
schifezze? Inoltre..."
"Scusate" disse la
segretaria di
Milan, dopo aver bussato. A Kianta non piaceva, era il tipo di
segretaria che tutti volevano, per vari aspetti, ma trovava assurdo che
lui avesse quella donna al suo servizio tenuta distante da tutti e
tutto per le regole e questioni. Jd notò che Kianta
la fissava male, e
si chiese
perchè tanto animo per una segretaria. Non aveva detto cosa
non
le andasse della donna, ma sembrava sempre come un gatto col pelo
arruffato in sua presenza per la rabbia.
"Mi perdoni, signore, ma
domani
verrà Eugênio Epitácio Azevedo.Gli
aveva promesso
un icontro con tutti gli onori per quegli accordi e ha contattato
indicando l'orario di arrivo..."
"Oh, si. Perfetto,
dobbiamo preparare il padiglione..."
"OOHH!" solo lei faceva
quel verso per lamentele o richiamare l'attenzione "Ma stai parlando di
quell'uovo
che è a capo del cartello..." chiese Kianta scattando con il
busto in alto e girandosi per guardanrlo, con un tono arrabbiato.
"Si, lo
riceverò al padiglione Helvétius,
facendogli anche fare un tour dello Chateau come gl ialtri..:"
"Ripeto, stiamo parlando
del che è a capo di quel fastidioso cartello che
opera in
operazioni illecite nelle borse a livello mondiale, appalti, spaccio di
droga, omicidi, usura, traffico internazionale di armi, prostituzione,
frodi bancarie e racket, traffico di esseri umani,
sfruttamento di gente
povera e di bambini..."
"Si, l'uomo che hai
trattato male quel giorno e, che se ho ragione ha con sè
quel Egeo che volevo trovare..:"
"Scherzi? Devi per forza
farlo venire
qui? Ma dai..." protestando animatamente metnre la segretaria la
fissava malamente. No, non si piacevano tra loro.
"Verrà qui,
noi faremo il lavoro
solito e poi quando sarà come un tacchino pronto sul piatto,
prendermo tutto ciò che era suo e sistemero la gente che
lavora
per lui, smantellando tutto. Semplice... a meno che tu non abbia
qaulche obiezione da fare..."
Kianta fece un verso e
girò la
testa, mostrando un'espressone che per Jd sembrò strana, poi
sentì Lubo parlare con Milan.
"QUindi quel tizio
è davvero con quel capo del cartello? Esiste davvero?"
"A quanto sembra...
Kianta quando è andata là, da sola..."
enfatizzando il suo disappunto su quello, ma Kianta dopo aver tirato su
col naso, aveva solo girato
lgi occhi verso destra restando distesa, con le mani dietro la nuca "ha
visto una persona e il capo l'ha chiamato Egeo. QUindi non so dire
altro, se è la stessa persona o uno che si chiama allo
stesso
modo. So solo che la situazione mi ha portato ad aumentare gli affari
con lui e invitarlo, e alla fine dopo aver
avuto contatti e false vendite e acquisti, l'ho spronato per conludere
nuovi affatti perchè si fidasse nel raggiungermi sul mio
terreno di caccia. Con la nostra doppia facciata, una organizaazione
militare e l'altra di azioni poco pulite, non è stato
difficile.
Non mi resta che valutare se quell'Egeo è chi sapevo e si
vedrà...!" disse, teminando la frase così, per
far capire
che il resto era ancora da scrivere..
Jd riguardò
Kianta, che fissava
il soffitto, aveva sempre una faccia strana, che non sapeva decifrare.
Si chiese su cosa o chi avesse da ridire.
Kianta di suo non aveva
voglia di
sapere niente perchè odiava i traffici con quella gente
anche se era
solo per acchiapparla e levarla dal giro. E ricordava il momento in
cui,
senza dare il minimo rispetto che si confaceva alla sua persona ed era
stata lasciata ad attendere in una sezione con balconata sopra, aveva
visto alzando gli occhi quella persona. Stava ammonendo i due idioti
che le facevano schifo solo a guardarli e pretendeva di
passare
immediatamente o avrebbe fatto casino, per avvertire qualcosa che non
andava e alzare lo sguardo. RIpensava a quell'uovo umano
seduto su quella sedia pacchiana dorata e poi lui, che prima l'aveva
controllata dall'alto seguendo i suoi movimenti spostandosi da destra a
sinistra, vedendolo un'ultima volta con la testa china verso
il basso
sporgendosi, mentre si avviava dall'uovo centenario con le zampe con i
pantaloni color pomodoro.
"Kianta"
Varie scene le passavano
per la testa
e senza un senso temporale ma erano così, dietro gli occhi,
come
sempre, come fosse un film.
Che fastidio era stato quel tizio che non le semrbava nuovo ma non
capiva,
stare al piano sopra, aggrappato alla balconata a seguirla e sentirla,
mentre strapazzava quei due e poi ritrovarselo al centro e poi a
sinistra della balconata, e scambiarsi un'occhiata perplessa mentre
finalmente era
ricevuta dal supplì pieno di colonia. Odiava quell'uovo con
il
parrucchino. E ancora lui dall'alto
che sembrava
un cane da caccia tra le siepi a spiare la situazione. Occhi nocciola,
detti pure hazel o honey in base alla tonanità. Ricordava
che a Lei piacevano e li voleva per sè, quanto aveva
desiderato quel
colore, più dei capelli lisci. E poi quel tizio che la
fissava
dalla balconata di quella casa sibaritica che le faceva schifo. E ancora quando apparve alla sua
sinistra...
"Kianta.." lei
sussultò e si
voltò a guardare Milan, mentre Jd la fissava dubbioso "ti ho
chiesto cosa farai per..."
"salep..." rispose
tranquillamente.
"eh..?. intendi... i
tuberi di
orchidea essiccati che vengono macinati per fare da agente addensante?"
domando Milan allargando le mani sopra la scrivania per capire che
significasse
"salep milk alla
cannella o il gelato turco con ka'keh. Mh... forse meglio
senza..."
Milan fece una faccia
stralunata, scuotendo la testa, mentre gli altri ridevano e Alaric
buttava là un .
Un anno e nove mesi prima
"Ti fermi un attimo?" chiese Jd a Lia che, dopo aver mandato a quel
paese Alaric che era più ineressato al liquorozzo che a
discorsi
coerenti, si faceva un giro, testardamente, per i fatti suoi.
"zndsfoj fpoajfr fdgdpogk"
"Cosa?!?"
"Mannaggia a me e quando ho deciso di ascoltarvi e darvi una chance!"
Jd le stava dietro e lei dignignava i denti e diceva cose che non
riusciva a
capire, finchè non gunsero in un angolo anteriore della
tenuta.
Da un lato aveva la zona con alcuni tizi con delle bestie da
pascolo e cortile in recinti fatti a cavolo, e altri che
addirittura
stavano su sdraio a bere, ciarlare e fare casino. Dopo quelli che aveva
visto dalla finestre e le parole di Alaric, si incazzò. Si
avvicinò a quelli che si godevano il sole e si
fermò
qualche metro prima, fissandoli male. Uno di questi la vide, poi
notò Jd che arrivava di corsa e si alzò per
salutarlo.
"heilà, Capitano... siamo tornati ore fa e stavamo
riposando. Alla fine non ci siamo stancati
troppo e..." ma Jd non lo ascoltava, s
enon per fargli un saluto con la testa e parlare a Lia in italiano.
L'uomo non conoscendo la lingua e ne la ragazza rimase in
piedi,
che nel mentre si era avvicinato, con la bottiglia di birra in mano.
"Veramente vivete così?" chiese lei a Jd osservando intorno.
Quel tizio con altri due stavano stravaccati su delle sdraio in legno
malandate, che chissà come, riuscivano a sostener la loro
stazza. Si trovavano accanto l'edificio della Sala delle
Pianificazioni, ove intorno vi era una zona ampia piena di roba da
addestramento, da sezione per esercitazioni di tiro, una parte che
sembrava l'allestimento delle olimpiadi, il carro armato che lei aveva
visto dalle finestre.
"Ma quel coso, non l'ho chiesto prima, funziona davvero oppure... lo
usate come fioriera o zona di fumo? Non mi pare ben messo da essere in
funzione"
"Ti assicuro che funziona e lo usiamo per esercitazioni. NOn sai quanti
ce ne sono nelle zone di guerra e in asia... credimi.
"E per quanto riguarda gli imbecilli che facevano
imbecillità, come fossero a casa loro? Quello è
normale?"
"Erano nel loro tempo libero..." cercò di giustificarli lui
"anche i militari fanno cazzate nel tempo libero. Ci sono quelli che si
mettono a filmare le zone al buio o in mometni di calma, per veder se
ci sono fantasmi! Alcuni dicono che in certi edifici che occupano nelle
zone arabe, hanno i fantasmi..."
"E quindi?"
"riprendono zone che non dovrebbero, girano quando non dovrebbero ed
è capitato che qualche anta di armadio o altro si
apriva non si sa come, e
loro postavano online. Chiaramente non potevano..."
"E Milan, che fa...eh?"
"Ha tolto loro la paga per due settimane perchè tutti
capissero..."
"E basta?"
"Per ora.. si..?!? Voglio dire, ha deciso lui...qui siamo
abituati ad essere liberi nei momenti liberi appunto, mentre ovviamente
la
serietà deve essere piena in servizio..." come cercando di
arrampicarsi sugli specchi.
"HO qualche dubbio..." poi guardò l'uomo che trincava la
birra,
fissandolo torva, finchè non l osquadrò per bene.
Sembrava il classico tipo da palestra pieno di steoridi, con quei
muscoli visibilmente finti che sembrano nuvole sghembe, a causa dei
prodotti usati. Chiaramente sembravano innaturali, eppure lei
guardò più come erano vestiti, l'ambiente e il
loro
atteggiamento.
Pantaloni e maglie con cappuccio da maniaco sbiadite, su sedie con
tessuto che reggevano a stento e legno scheggiato, in mezzo ad attrezzi
e
panche da palestra che tempi migliori li avevano visti secoli addietro,
in una zona che doveva essere asfaltata, ma il grigio era
così
smorto e il pavmento bucato e rovinato che si chiedeva quante scarpe
cambiassero ogni settimana per l'usura su quel disastro. Ok,
pensò, che
fossero molto dietro e lontano dal corpo centrale ma così
era
esagerato! E Jd le diceva che le sezioni addestramento militari erano
fatte di terra, fango, fatica!
Sembrava a
vederlo, un classico campetto disastrato delle zone più
povere e
brutte delle città che si vedevano in tv, e la zona sport
con
canestri erano presenti. Quindi erano prorpio ad hoc per il paragone.
Eppure, pensò lei, le tute o divise di poche ore prima, come
volevano chiamarle non
mostravano persone che vivevano un pò così.
Avevano un
costo, manutenzione, qualità. Ma a vedere quei tizi buttati
come
spiaggiati morenti in quel posto, con altri che ragliavano per davvero
ma in realtà ridevano e facevano i cretini tra loro, si
chiese
dove si trovasse veramente.
"Quindi questo è... cosa, la zona addestramento? Quella di
cui parlavate prima?"
"No, o meglio... la zona addestramento vero e proprio è
altrove.
Qui è dove ci si riscalda la mattina o è zona
relax..."
"O è zona relax o zona riscaldamento. Non è che
puoi
stare come loro a goderti l'aria fresca con altri tizi, come quelli,
che sudano come maiali e tu inali i loro effluvi. NOn è
chanel,
sai..." disse lei, dopo aver indicato gli altri uomini poco in
là che letterlmente cazzegiavano seduti a caso ovunque, pure
sulle panche, attrezzi o poggiati al carro armato.
ma Jd non riuscì a rispondere, perchè si
tornò a
parlare in inglese con l'uomo che chiese se qualcosa no andasse,
vedendo
la discussione tra i due. Lia lo guardò, come se vedesse
qualcosa zozzo e lercio, guardandolo dai capelli ai piedi e
disse una cosa. In inglese.
"A te, va bene vivere così? Stare così?"
L'uomo non capì. Fissava lei e poi Jd come chiedendo un
aiuto,
girandosi la bottiglia tra le mani, mentre la maglia col cappuccio, che
a senso suo doveva essere larga, lo era solo in vita, tirando da matti
sulle nuvole obese che si ritrovava per braccia e spalle. Lia fece una
smorfia di disgusto e scosse la testa. Fissò gli altri due
buttati sulle sdraio, e poi si voltò da quelli che facevano
gli
scemi. Erano tornati anche quelli che scorazzavano in quel modo idiota
quando lei li guardava dalle finestre, scambiando soldi tra loro,
finendo per seguire le dita o le teste che facevano un gesto, nella
loro direzione, votandosi tutti.
"Davvero quegli scemi trovano la sottoscritta strana qui, come una
scimmia capitata per caso tra loro?" in italiano.
"Te l'ho detto, qui niente donne. Quindi si, per loro sei..."
"Tutto bene Capitano? Chi è lei?" domandò di
nuovo l'uomo in inglese, ingollando di nuovo la birra rimasta.
"Non ti viene fastidio a stare qui, così e in questo modo, a
vedere passare paffute nuvolette che sfottono i tuoi muscoli?"
"Cosa?" chiese lui, guardando di nuovo Jd, ma lei si portò
le
mani aperte, non a pugno, sui fianchi, e tornò di fronte a
lui,
fisandolo negli occhi.
"Ti ho chiesto se davvero sei contento, ti piace, vivere
così,
in questo niente
disastrato e disagiante, pezzo di discarica... non ti
senti di perdere attimi della tua vita in questo modo? Immagino
però..." voltandosi verso Jd "che visto l'ambiente, i
neuroni
non si perderanno molto, sparuti, galleggiando sempre allo stesso
modo..."
"hei carina, che cazzo dici? parla come le persone normali..." disse
uno dei due seduti, come sfottendola.
"Django, per favore..." iniziò Jd, ma lei fermò
una mano davanti la sua faccia per zittirlo.
"Se non hai capito bene cosa ho detto, lo ripeto nel linguaggio dei
minorati... Vi sentite bene stando qui, vestiti come drogati gonfiati,
bevendo roba che sembra urina di gatto per la qualità, in un
accumulo di robaccia che sembra presa da una discarica? Sembra di stare
in un sottopassaggio da senzatetto che accumulano roba, per mascherare
lo schifo in cui vivono. Ma loro li capisco, la società fa
schifo e non si può aspettare che faccia niente,
ma voi
non siete militari? Non avete un pò di amor proprio da
pensare
che forse, vivere in un posto migliore, un ambiente meno
desolante e
squallido, faccia bene anche ai neuroni?"
"ma questa da dove è uscita? Capitano, non avete intenzione
di
prendere un'altra segretaria... quella mi sembra molto meglio. Se
è cuoca, spero almeno che cucini decentemente" disse l'altro
ancora seduto, che Jd apostrofò, chiamandolo Zidgi.
"Capito, chissà in famiglia che discorsi intelligenti
faranno!" girando di poco il capo verso Jd "E
non credo proprio che le madri li facciano vivedere così.
Faranno le sguattere per loro su tutto, mentre si godono l'hotel
gratuito..."
"hei, cosa stai dicendo su mia madre!" squittì quello in
piedi, che Kd chiamò Kovacs.
"Dicevo..." inclinando la testa di lato, verso la spalla sfidandolo
"che ho pena per lei. Che mi dispiace che si sacrifichi per qualcuno
che vive qui, in un posto del genere, nel pattume. per davvero. Questa
roba di sicuro la trovo nelle stesse condizioni nelle palestre e luoghi
di pugilato malfamati, dove ci stanno quelli della peggior specie, dove
basta che ti siedi e prendi dodici malattie
in una botta!"
"Perchè... che ha questo posto? Ci piace stare qui"
"dove...! Dimmi dove ti piace stare, perchè oltre l'usura
visibile, ed è la cosa piùblanda, noto solo
quanto sembrate quelle gang di strada sfigate, che
vivono nella spazzatura ma si atteggiano a boss alla Capone. Dove la
trovi la differenza? E' qui che perdete tempo?"
"Capitano, chi cazzo è? Perchè non ho molta
intenzione di
litigarci. Secondo il leader le donne non vanno toccate mai e..."
Ma mentre Kovacs si rivolgeva
furente verso Jd, Lia gonfiò il petto in un impeto di
rabbia, per
essere snobbata e trattata come inferiore, e
caricò con tutta la
sua forza la zona del tacco dritto sul ginocchio, facendogli perdere
l'aria nei polmoni per il dolore. Lei fece due passi superandolo e gli
mollò di nuovo un colpo con tutta la sua forza all'indietro,
con
la stessa gamba destra , diretto al distale dello stesso suo ginocchio
sinistro. Si voltò e gli sfilò il coltello che
teneva
legato alla gamba, che lei aveva notato prima sia come forma sotto i
pantaloni, che quando lo aveva colpito che si era alzato l'orlo,
perchè la stoffa aveva seguito la direzione. Appena
impugnato,
gli mollò una pedata sul didietro facendolo slittare verso
il
basso, mentre urlava dal dolore.
Jd aveva visto che gli altri, quelli che stavano in gruppo, si erano
alzati e fssavano la scena, mentre Zidgi
e Django si erano sistemati sempre seduti verso avanti, con le braccia
sulle
ginocchia, come pronti ad intervenire. Ma jd non fece e disse nulla,
quindi tutti quanti restarono fermi.
"E non fare così!" disse lei sentendolo lamentarsi tanti
maledetta
qualcosa per il dolore, perchè aveva preso dei punti
caldi "Con la
massa che ti ritrovi dovresti sentire
poco, anche se ti ho colpito in punti dolorosi. E sai cosa odio delle
donne?" dise lei, guardando il coltello in mano. Aveva la lama
segrettata in su, con il dorso nella parte bassa, quindi al contario,
la guardia nera che faceva verso il basso una V, mentre sutto il resto
del manico era color giallo canarino con tre solchi per una presa
migliore "primo che meritano cosa accade loro invece di alzarsi e fare
casino davvero come quelle prima di loro che hanno subito e tanto, non
piagnucolare e basta! E poi... il fatto che si fanno lobotomizzare fin
da piccole, che
vogliono a tutti i costi credere che sono realizzate con le cazzate. E'
forte come l'odio per la morte, l'idea che se non riescono a
sposarsi
e
figliare, non sono niente, non valgono niente e non avranno un posto in
società e non saranno considerate. Queste merde,
perchè
lasciamelo dire sono queste, affermano che le donne non sposate e, o
senza figli, non valgono niente e quelle con problemi di
fertilità sono difettose. Che neanche femmine sanno
figliare...
queste amebe cigliate osano giudicare gli altri quando poi sono loro
stesse delle stronze merde del cazzo. E ti dirò di
più..." disse lei, continuando a parlare fissando
la lama
fra le mani finchè non se la girò stretta nel
pugno con la lama
verso il gomito, portandosi dopo un giro completo intorno a lui, di
fronte "queste stronze, vuote, che hanno bisogno di queste
che tali non sono, sono le stesse inutili
creature che
si fanno riempire di botte e insulti, oltre le corna, affermando che
sono doveri e hanno sempre torto, piangendo poi però
perchè sono picchiate. Se la sono cercata, volevano l'uomo
maschio
alpha che le mantenesse e trattasse da regine, credendo alla
facciata
e accettando il primo che le sposasse e sembrasse ok... Ma non
è che
queste si fanno forza
e sfondano la faccia dello stronzo che si sono sposate loro,
spaccandogli qualche osso magari, facendo capire quanto
l'altro è
schifoso, no... nascondono, truccano, celano le cose dicendo che
così è la vita. Spinete dalle madri di merda e
famiglia in generale
perchè il matrimonio è sacro e la donna deve
abbozzare all'uomo per i
doveri! Che così è il matrimonio, o
scappano cercando aiuto finendo poi per morire male. COme mai dirai,
non ci sono istituzioni o altri che le aiutan? Oh, come le altre merde
di dottori pro vita obiettori di coscienza, anche le istituzioni sono
composte da persone di merda, che perdono la laicità del
loro ruolo per
una repucclica laica, per far posto al morale del cazzo!
Perchè
questo succede... e ci rimettono anche i figli. Invece di dire
basta,
di rischiare anche il carcere qualche anno, ormai le cose sono
così, provando a cambiare le cose, finendo le
infamie dello stronzo e
salvando se stessa e i
figli, continuano a piagnulare per una società che loro
stesso
hanno accettato e alimentato. Prima sono tutte felici di essere donne
come viene imposto ma poi piangono... povere disgraziate che hanno
rischiato tutto nel passato per quei diritti che questi religiosi e
bigoti del cazzo calpestano..."
fece una faccia schifata, chinandosi verso l'uomo fissandolo negi occhi.
"Perchè
purtroppo le situazoni stanno
così e circano come un ciclo, è facile dire come
le cose sono sbaglaite
e poi
abbozzare per sopravvivere e facendo i conigli paurosi. In questa
società le donne non sono istruite con le basi della
biologia,
pensa saper montare una ruota o provvedere a piccoli inconvienti senza
dover chiedere al primo che passa aiuto, rischiando. Non sono istruite
sul sesso, contraccezione, rischi di malattie, come agire in
determinati casi o spappolare gli zebedei agli stronzi! " con un toto
strano "No, e non è
possibile educare il maschio a rispettare e trattare le altre perosne,
donne o altri in generale anche con differenze, ragionando come un
essere umano. Un uomo deve essere una merda e basta a causa delle
famiglie! No, lasciamo che siano le famiglie a educare le nuove
generazioni, con poi le notizie tristi che si sentono ogni
giorno.
Lasciamo
che la feccia ordini fin da piccoli ai bambini che sposarsi e figliare
è imperativo o sono nulla, e ancora di più
accettare le
botte e le umiliazioni perchè tutto deve essere lavato in
famiglia, e se vai a chiedere aiuto non cè nessuno che le
aiuti... Insegniamo ai figli ad essere feccia e poi proteggerlo dando
della troia a quelle che hanno subito!... non insegniamo alle ragazze
tra un cambio di ruota e un
controllo veloce all'auto per capire da sole cosa non va, e
sapere
cosa
fare, oltre altre cosucce, anche legnare la feccia che le vede solo
come vagine ambulanti da abusare...Odio, delle
donne, che sono da
sempre
migliori degli uomini per ogni cosa, ma schifosamente si abbassano a
schiave, giudicano e scagliano la prima pietra ad altre donne ree di
essere diverse, quando dovrebbe esserci
coalizione tra donne. Che non accettino e le cose e non hanno
intenzione di subire, ma agire. O sei tu mordi
l'altro per salvarti, o sarai sbranata, questa è la politica
della
società. Quello che ti ho fatto, tutte
le idiote non lo sanno fare, o non pensano che è meglio
rompergli naso e denti, che aspettare l'aiuto di gente, anche forze
dell'ordine, che invece di proteggerti e fare qualcosa, ti giudicano e
ti lasciano sola... Ora, vogliamo discutere di cose serie, o dobbiamo
continuare con le cazzate?"
"Io sto bene qui..." disse quello mettendosi su un ginocchio a terra.
"per questo posto cosa è...? Casa? Discarica? La casa non
è un
edificio e basta ma il luogo che sentiamo caldo e importante per noi, e
può essere qualsiasi luogo... la casa esiste come concetto
ed è li per
ricordarci chi siamo davvero. È il luogo
attraverso cui ci definiamo. Da cui si parte ogni giorno e dove si
torna. La
casa ci assomiglia,
vive e si trasforma insieme a noi, seguendo i
nostri umori, le esigenze, le voci che l'abitano, gli affetti e le
emozioni. E quindi, per te questo posto ti rappresenta, ti da qualcosa
oltre non fare niente o percepisci in te il vago desiderio di avere
qualcosa da vivere e tenere dentro per quando sei vecchio e ricorderai
di qui, solo, la spazzatura che ci circonda ma per gli uomini
è sempre
roba buona?"
Lui
rimase zitto come a riflettere, si volto verso gli altri due che fecero
cenni che lei non sapevo, poi finì con Jd. lei allora
continuò,
sistemandosi accovacciata, come se stessero parlando di un segreto solo
loro.
"vuoi restare qui a perdere come sudore che evapora la tua vita in
niente, oppure accetti una mano e migliori le cose?"
Kovacs erano rimasto a fissare
lei e Jd, rosso in viso per la rabbia un mometno e l'altro come se
pensasse, acnora a massaggiarsi
per i dolori al ginocchio, davanti e dietro.
"Ti ho chiesto, e lo stesso ai tuoi amici qui intorno, ed è
l'ultima volta, che sono rimasti
come scemi a guardare, con solo la voglia di vendicare l'affronto,
invece di usare il cervello, se ti va bene tutto questo. Se davvero
vuoi passare momenti della tua vita in un posto del genere, a bere e
fare cazzate invece di qualcosa che ti resti dentro. Che non sia tempo
perso, che non siano istanti della tua breve vita,
perchè
oltre il tuo lavoro anche cento anni non sono così tanti per
certi versi, a perdere tante cose che potresti invece vivere e
ricordare di bello... Tu e i
tuoi amici, davvero mi volete dire che questo posto misero riempie le
vostre giornate e vi va bene? Non cè altro che potete fare
che
vi renda felici, vivi ovi faccia sentire di esistere, vi appassioni, vi
dia significato a pezzi di giornate
che alla fine... sono niente?"
Kovacs rimase perplesso,
guardò i suoi due amici ancora, seduti che
però si
alzarono in quel momento per raggiungerlo. Gli altri si guardavano tra
loro. Lia allora si voltò verso Jd.
"ho capito benissimo che loro sono stati fermi e muti solo
perchè cèri tu. E ok, quello che ho fatto
so e ho deciso
di farlo proprio perchè non volevano chiaramente agire
davanti a
te. Sembra che ti rispettino e ascoltino, ma anche tu, come Capitano,
davvero ti va bene rispetto a Milan, passare le tue giornate, se non in
missione, in un niente cosmico perdendo di fatto istanti preziosi e
ormai perduti? Noi siamo niente rispetto al
dell'universo, e non sappiamo se davvero, come la vostra o le altre
religioni, esiste una seconda vita nei prati celesti o la
reincarnazione. Ma davvero volete perdere tutto ciò che la
vita
può dare, che io per esempio no nho avuto, che potete avere,
vivere, e ricordare prima di morire
o nei periodi di vecchia, che non diventino solo amarezza e rimorso per
non aver fatto questo o quello? A tutti voi" urlò, girandosi
piano piano su stessa guardando tutti "siete davvero soddisfatti e
contenti di vegetare in questo modo mentre altri vivono in ambienti
migliori e hanno in mano i loro momenti liberi, alla faccia del lavoro?
Siete davvero così poracci da accettare il niente che scorre
intorno a voi, e perdervi tante cose? Siete militari, ma quello
è il vostro lavoro. Potete decidere di avere una vita da
militare ogni secondo, ma non in questo modo. Il tempo che perdete non
lo riavrete più, esso scorrerà e voi
incecchierete e non
è vero che le cose si possono fare a ogni momento della
vita. Se
non hai il culo di avere una buona salute, il momento giusto e altri
fattori, non potrete fare e vivere le cose, mai più!
Guardatevi,
sarà per il vostro lavoro e cosa avete vissuto, ma avete
facce
che meriterebbero una cera migliore. Volete essere poracci o militari
che vivono?"
"EHm, Lia..." disse Jd, qando tutti si voltavano tra loro cercando di
capire la parola poracci "credo che non abbiamo capito qualcosa.
"Come lo traduco poracci..." disse lei accigliata, poi disse
"Poor
guy,people poors..." fissandoli di nuovo meglio. Poi
allungò un braccio indicando "quel campo di basket o gli
attrezzi che sono ammassati là, vi sembrano adatti e in
buone
condizioni per usarli o lavorarci? Peggio per allenarsi? Passi
l'ambiente con terra e fango, ma quando vi prendete qualche malattia
per ruggine e altro, voglio vedere se siete felici! Questo luogo
è
pieno di
danni, roba che andrebbe riparata, sistemata o cambiata proprio. E voi
due " guardando quelli che dalla finestra facevano casino "davvero
quello per voi è divertimento, rischiando la vita degli
animali,
la vostra per... cosa, denaro? Scommesse? Giocare e divertirsi
è
una cosa, rischiare e danneggiare un'altra. Perchè no
nchiedete
a Milan di far sistemare questo posto? Perchè no fate
cambiare
cose rotte? PERCHE' quel tizio sta uscendo dal carro armato,
con
la faccia come se fosse uscito dall'ibernazione preistorica..."
urlò, facendo girare tutti verso il carro armato, da cui
usciva in quel
momento
dalla torretta aperta una faccia che sembrava mezza addormentata e
mezza drogata.
"Quello dormiva dentro il carro?"
Jd, si passò una mano sulla faccia, mormorando che non
stavano
affatto facendo bella figura, finchè Django non si intromise.
"Non so chi sei e non ho detto nulla per rispetto per il Capitano. Ma
non ho nulla da dire. Noi stiamo qua molte ore al giorno tra
allenamenti, pasti e altre mansioni giornaliere. Il Leader non viene da
tempo a visitare le varie zone, così ocme non ci sono
più
controlli e ne ispezioni. lavoriamo bene e nessuno si è
lamentato. Ci rilassiamo, cosa non va..."
Lia inspirò lentamente, guardando male quell'uomo forse
della
sua età, con la mascella così squadrata e scesa
da sembrare finto.
A parte l'altezza con i due amici, che erano alti tutti in maniera
diversa ma molto più di lei, , per il resto era simile, se
non identico. Stessi abiti
trasandati, odore non proprio da persone curate, capelli corti ma
chiaramente solo ascugati con un asciugamano velocemente o una mano,
occhi infossati e pesanti come uno stanco morto, muscoli e
atteggiamento.
"Non vi è mai venuto in mente che magari esistono molti
passatempi che potete richiedere, quindi attivandoli, corsi,
attività... nulla che vi intrighi e desiderate fare invece
che
stare così? Migliorare voi stessi, oltre il fisico, in altri
modi?"
"Facciamo palestra, riscaldamento, esercizi, allenamento, ronda,
guardia, turni vari... questo è..." disse lui alzando le
spalle.
"Non ne caverò un ragno dal buco, vero?" disse lei a Jd, che
fece un cenno pure lui con le spalle per dire che quello era.
"Fate almeno outdoor training?" ma gli altri si guardarono per poi dire
che non sapevano cosa fossero, finchè Jd non le
disse che alcuni
facevano parte degli allenamenti settimanali.
"Art-Door" chiese di nuovo a Jd, ma questi disse che non sapeva cosa
fosse.
"Cooking Training Management"
"Un che?" chiese Jd ancora più perplesso
"Dammi un pad o carta e penna... e voi" voltandosi verso i tre,
più vicini ma facendosi sentire dagli altri poco lontano "vi
va
di capire cosa intendevo nell'atto pratico, o volete restare a
spiaggiarvi come trichechi imbruttiti?
"...Mh...e cosa dovrei farci con questo?"
"Non lo so, usarlo come carta forno, forse..." come prendendolo in giro
ma in maniera bonaria.
"Ok, fammi capire esattamnete cosa devo farci con questo..."
osservandola mentre lei girava e guardava ovunque, e gli uomini la
guardavano in cagnesco per il suo atteggiamento.
"Tu quanto conosci quei soggetti?"
"So i loro punteggi, conosco..."
"No, no! Io parlo della persona, non la sua figura di esperto, militare
o come vuoi indicarlo..."
"So che alcuni di loro bevono molto, altri fumano peggio dei turchi,
qualcuno..."
"Te lo dico più chiaramente. A quanti e a chi di questi,
daresti
in mano la tua vita? Chi sai che è corretto. Fedele. Forte
d'animo o chi invece è capace di andare nel casino mentale
per
qualcosa... Perdonami se lo dico, mettiamo caso che io creda all'idea
che veramente voi eravate gli unici disponibili per Milan in quel
momento per quell'incarico. Poniamo questo fatto come assodato! Nessun
altro a parte voi Capitani e chi era con voi, e dovevate
prendere gli
idioti... ammetto che trovo strano che tutti, utti i vostri elementi
fossero da tutt'altra parte... ma Milan conosce bene i vostri punti di
forza e di caduta, in base alle situazioni? Tu sei penoso a quanto
dici, e visto, negli scontri ravvicinati ma sei un asso con il
cecchinaggio. Bene... tu sia prima che dopo la sorpresina che ti hanno
fatto in petto...e tra l'altro che cosa ti hanno dato per essere
così
in forma, già...non eri proprio al pieno delle tue
facoltà
mentali ore fa. Volgio dire, è chiaro che tu in mezzo ai
casini non sei
propriamente un rambo..."
"Il dottore ha detto che non era nulla, sbruciacchiato ma non abbiamo
la medicina classica degli ospedali cme pensi tu. Sento che fa male ma
non come
doveva essere senza i nostri.."
"Ok, ma rispondi al resto!" quasi scontrandosi con lui per guardarlo di
fronte "Veramente quella persona vi ha scelto a caso dicendo
... dimmi che non è andata
così e
lui sa, calcola, conosce le persone per mandarle allo sbaraglio!"
"Certo che lo sa, ma credimi che per i conflitti..:"
"Si, si. Non so nello specifico come voi, ma li sento e leggo i
giornali in tv e cartacei. Ma la questione è un'altra. Con
che
criterio ha scelto voi..."
"Cè stato un errore di informazioni. Ci avevano detto che un
dato obiettivo stesse cercando dei documenti in una città
che
suonava come la tua, e visto che fu detta in una comunicazione veloce
vocale e non altro modo, è stata intesa male!
Così un
gruppo andò a quasi cinquecento chilometri dalla tua,
restando
là perchè nel mentre avevano scovato degli
elementi..."
"Fammi capire! la tua risposta è che siete venuti a cavolo e
come gruppo senza senso, come fossivo i sette nani...
perchè la vera
squadra è stata dirottata altrove e siete stati gli scemi
presi
a caso, piluccati praticamente, da sua maestà il leader per
far
fornte al tempo?"
"EH:...!" fece un verso lui, sudando come un matto "possiamo metterla
così... voglio dire... Io e i Capitani eravamo allo Chateau
con
Milan, l'AirOl era tornato indietro con dei feriti per quella retata
di..."
"E allora perchè, se l'aereo è tornato , vi ha
caricati,
non poteva andare indietro a prenderli di nuovo nello stesso tmepo e
portarli altrove?"
"Perchè i ragazzi come ti ho detto erano giò
bloccati avendo scoperto da un informatore che..."
"belle scuse, ma non è ancora chiara la questione..:"
"Si che la questione è chiara. Non hai visto tutta la
polizia e i
militari presneti da prima? L'avviso a noi è arrivato e
Milan ha
subito ordinato tramite comunicato ufficiale del tuo paese,
che nessuno
di loro dovesse muoversi, che sarebbe giunta una quadra speciale.
Questo perchè la perosna che cercavamo era proprio nel
gruppo di
quell'edificio dove tu dovevi chiedere i documenti nuovi"
"Ferma! capisci anche tu che non quadra lo stesso? Lui presente, voi
che siete i superiori in rpatica presenti, mentre altri erano altrove,
ma non posso credere che non foste tutti occupati..."
"Altri avrebbero accettato e chiuso la cosa..." borbottò Jd
e
lei urlò un offeso che lo fece zittire
"voglio
solo dire che sei troppo puntigliosa, capisci che siamo militari, tu
no, e non posso rivelarti molti elementi ancora adesso, nonosntatene le
parole
di Milan? Quello che ha detto.."
"E tu capisci che quel che affermi non ha senso? Va bene che molte cose
siano segreto ma non così, perchè non ha senso!"
"Ti avevamo detto che siamo in pochi in un certo senso..:"
"Pochi quanto! Se mi dici che siete quattro gatti
letteralmente, per un'organizzazione come l'ha annunciata
quella persona..."
"Non pochissimi ma... tranne quelli che restano fissi alo Chateau...
quelli che hai visto eravamo... gli unici disponibili in quel momento!"
"..." guardandolo malissimo
"Senti, prenditela con Milan. Siamo militari, mica manager delle
risorse e..."
"Ma è questo il vostro compito di voi capitani o sbaglio?"
"Noi gestivamo le risorse dalla base, le reclute e..."
"WHAAA!" Basta così! Ora voglio solo un tè,
voglio farmi un tè..." mentre Jd guardava l'orologio.
"Non mi sembra che tu sia inglese e ormai direi proprio che possiamo
pure prepararci per la cena, cosa te ne fai di un tè un paio
di
ore prima della cena?"
"Qui a che ora si cena?"
"L'orario non ha un... insomma..:"
"Cosa..."
"Milan ha detto che essendo un'organizzione ma anche una comune..."
"Che vuol dire una comune?" sempre più incerta dalla
conversazione.
"Sai... una comune, un'organizzazione della vita e del lavoro
in
un collettivo, ove la proprietà e la gestione dei mezzi e
dei
servizi è in comune e la ripartizione dei ricavati, di
qualsiasi
genere, per il lavoro svolto si reiveste in miglioramenti e altro.."
"ma... non è un luogo autogestito dalla comunità,
indipendente,
e presenta uno status pseudo legale? All’interno
della
quale vi sono dei collettivi per l'amministrazione delle
differenti attività , come le commerciali, di produzione, le
attività culturali e ludiche, ecc?"
"Si, insomma, sono..." ma lei alzò una mano mentre
continauva, guardandolo male.
"Quei posti stile anni ottanta, non quelli moderni che non prevedono
affatto gerarchia interna? Dove l’equilibrio dei
rapporti
è basato sulla tacita accettazione delle fondamentali regole
della convivenza quotidiana e sul rispetto reciproco tra tutti i
membri? Quelle altre, tipo setta?"
"Mh... cosa, chi... perchè dici così?" come se
cercsse di sviare la cosa.
"non siete quei gruppi che capisco anche, che hanno tutte una
cosa in comune e si fondano sulla più antica delle esigenze
umane come la ricerca di un proprio posto nel mondo? Lui diceva
qualcosa del genere, senza dire la parola Comune... Se si parla di
ricreare nuovi patti sociali, nella distruzione e ricomposizione di
concetti tradizionali come famiglia e casa, in una percezione sociale
verso l’equilibrio in tutti i sensi, ok....Ma
perchè ho
lavaga impressione che non sia così?"
"perchè non è così, è
un'idea che..."
"E fammi capire, oggi avete detto che non esiste più la
mensa... una cosa che va contro ciò che hai appena detto!"
"La mensa è stata fermata perchè dopo aver preso
i migliori e quelli adatti dai vari..."
"piluccando gente dai gruppi degli altri, ho capito...."
"e richiamando uomini ancora giovani, ottime qualifiche e..:"
"richiamando i veterani, taglia corto..."
"...tutti si erano abituati al cibo dove avevnao prestato servizio
anche per anni, chi preferiva i fast food della città
vicina,
chi si è portato i usoi animali da quei luoghi, ed essendo
militari
Milan ci istribuisce i pasti militari e non vi era il motivo di una
mensa e..."
"i suoi animali?" indicandosi l'orecchio come se non avesse capito bene.
"Avevo cercato di dirtelo! Quegli animali che hai visto sono di alcuni
uomini che Milan ha scovato in Iran, Iraq, in..."
"QUindi aspetta! Vuoi dirmi che quelle bestie non sono di qui, del
posto, trovate e raggruppate ma con le tende messe vicino
appargono a
quei tizi torvi che..:"
"Corretto. A molti sembrerà strano ma quelli che superano i
sei
mesi di incarico e restano là anche per anni, come
è
capitato, diciamo che fanno i loro affari là e... da quello
che
so proprio di quegli uomini, è che avevano il loro
giro di gente
un pò losca, facevano lavori extra, gli incarichi
e sebbene si
pensi che le squadre militari in guerra siano organizzate, unite...
insomma non è proprio così per tutti. Questo
corrisponde
a gruppi speciali e non quelli..:"
"Quel che ho appena capito è che quella gente è
stata
raccattata da Milan perchè i milgiori in affari loschi,
sporchi,
sono in pratica gli sniffatori del marcio nonostante fossero militari
regolari di
un'altro paese, e si son fatti i fattacci loro, creandosi una
specie di
cosa, business?"
"Qualcosa del genere. A parte gli ordini, la levata e le
esercitazioni,
non cè molto collante tra tutti, ognuno sta per fatti suoi e
quando va meglio diciamo che ci sono gruppetti. SUl lavoro nulla da
dire, sono professionisti... E poi gli accordi con Milan
perchè lo seguissero e quindi dare le dimissioni, erano di
potersi portare tutto, ma proprio tutto ciò che
era loro.
Senza esclusioni. Anvendo noi gli AerOl per spostamenti di merci
e grossi gruppi... non sapeva prima della cosa, ma visto che
eravamo in questo posto..."
"Eh certo. Già che siamo in una palude, mettiamoci altra
spazzatura... cosa vuoi che sia..."
"Non dicevo questo ma..."
"E quindi quelle tende non sono di qualche cosa che dovete fare..."
"Sono la loro sistemazione"
"Fuori lo Chateau..."
"Esatto e quegli animali sono alcune delle loro proprietà.
IN
quei posti dopo la guerra avere animali e i loro prodotti è
già
un bene prezioso. la vita prima, dagl i anni ottanta a ora era diversa,
più moderna e si viveva come negli altri paes. POi si
è
trovato oltre a scppare a far di tutto per vivere e
rimettersi, ad avere
animali era un bene ricco. Da quello che so oltre denaro, oggetti
preziosi e non so cosa, ottennero come risarcimento per
andare via subito anche quegli animali
e visto che loro affermano che i cibi militari non li mangiavano
già da prima, perchè erano solo
schifezze e contengono...insomma, mangaino solo prodotti
naturali e dai loro animali,
così..."
"E' un delirio... quindi quelli mangiano cose fatte da loro?E altri lo
schifo dei cibi militari precotti?"
"Esatto, come noi nelle camere abbiamo una cucina dove cuciniamo e
riscaldiamo quei cibi che..."
"Anche questa cosa, chi è l'imbecille che ha pensato bene di
rendere quelle stanze che no nvoglio vedere, mi farebbe ribrezzo, delle
fottute celle tipo da carcere con delle cavolo di cucine..."
"EH.. mh..."
"No, lasciami indovinare. Lo stesso, lasciamo perdere
cosa, che ha ha
deciso che una comune militare fosse meglio di una vera organizzazione
militare..."
"Guarda che in molte caserme e basi si stanno pensando a cambiamenti
per i tempi moderni che..."
"Ma chi le inventa queste cazzate? Io ho visto nella mia
città
girare dei militari che hanno le ore libere giornaliere e si
comportavano da militari anche fuori!...e non penso che nella caserma
vi
fosse un'idea alla hippy del genere! NOn prendermi per gli zebedei che
non ho! E quindi voi qui oltre lo schifo che ho visto, come mangiate?"
"Con le razioni o le provvigioni che Milan acquista per cucinarle da
noi per..."
"Sempre?"
"Si, ormai è da tempo che..."
"E io voglio un tè, dove dovrei andare?"
"Nella camera degli ospiti che ti ha riservato vi sono dei
bollitori, così come
nelle stanze di tutti. Se vuoi un tè posso preparartelo io
che
ne ho uno nuovo e per la cena... cosa, dove vai..:" le disse sempre
più preoccupato, inseguendola mentre lei gli teneva davanti
l'indice ritto e uno sguardo da omicidio scappando via dicendo qualcosa
che non sentiva.
Kianta adocchiò i tre che prima aveva incontrato, Zidgi,
Kovacs, Django, chiedendogli solo se volessero davvero cambiare
qualcosa e fare qualcosa che valesse a partire da quel momento. Jd li
vide incerti e quando
l'aveva raggiunta lei stava andarsene di nuovo con quei tre
dietro, nella zona anteriore dello Chateau.
"Tu sei Kovacs esatto?" domandò a uno che fece segno
positivo con la testa "dimmi, hai per caso il contatto con Milan?"
"Ce l'ho io.." disse Jd e quando lei si girò con fare
arrabbiato, gli fece cenno di darle il telefono.
"Sembra uno smartphone... fammi il numero e metti il vivavoce..:"
"Perchè il vivavoce, puoi..."
"Perchè è tuo, ci hai appoggiato l'orecchio tante
volte e
chissò cosa cè sopra quel coso. Se no navete
dell'alcool
novanta gradi tu lo tieni, tu chiami e metti il vivavoce..."
"ma Lia, perchè..."
"Cosa ti ho chiesto?!??"
"Spiegami cosa vuoi fare e perchè il mio telefono deve
essere..."
"Silenzio! Dopo cosa mi hai detto questo posto mi sembra più
infernale da quello cui sono scappata. Facevano cose da farmi
schifo e qui è allo stesso modo! Me ne frego se con gli
occhi ti
sembra pulito, io pulisco sempre gli oggetti che tocco con
l'acool
medico, mi pulisco le mani con l'alcool medico quando ho tocato
qualcosa fuori la mia stanza, pulisco pure il water con l'alcool prima
di usarlo e il telefono è una delle cose più
sporche..."
"Ma se hai preso armi e..."
"Taci! So benissimo cosa stai per dire e so che è diventato
un
problema, ma quando sono nervosa e cè troppa gente
vicino, mi
viene questa cosa... ora, puoi per favore chiamare quel... Milan e
chiedergli di parlarmi?"
"Ok, ma..."
"Muto"
"Allora chiamo..."
"Muto! E chiama?"
"Ma che ti è preso..."
"Muto!"
jd sospirò e chiamò Milan, il quale rispose
subito e
disse che potevano aspettare, perchè stava per
tornare da una cosa importante. Ma Lia si
accostò al telefono e intervenne in un modo non proprio
piacevole.
"Sentimi bene, tu hai davvero intenzione di farmi stare qui?"
"Ci siamo detti alcune parti dell'Accordo e..."
"No, fammi parlare! Se vuoi che resto e non metta una bomba in questo
posto, voglio che mi dia carta bianca per certe cose adesso,
e dopo se
ne parla."
"Perchè vorresti..."
"Cosa ti ho chiesto?"
"Vuoi che ti dia carta bianca?" mostrando chiaramente turbamento
"Si, subito"
"Per fare cosa, scusa. Se abbiamo detto..."
"Se non mi dici che posso fare delle cose con la tua approvazione,
prendo a sberle alcuni imbecilli e poi me ne vado! E mando all'aria i
tuoi test del cavolo! Non mi interessa dove sei per ora, ma
sicuro
meglio di questo porcilaio! NOn dissi nulla in Irlanda su alcuen cose e
finsi di essere come tutti gli altri perchè Zay
non mi
prendesse per pazza, ma ora no! Sono peggiorata e ho meno pazienza. Non
ho alcuna intenzione di stare dieci
minuti di più nelle condizioni che mi ha detto Jd!!"
"Quali condizioni ti ha detto....?" con un tono non proprio felice, ma
prima che questi rispondesse Lia continuò gelida.
"Cosa ti ho chiesto?"
"Se non mi dici su cosa vuoi carta bianca non posso fare nulla. Appena
riesco torno come sai e..."
"Al diavolo, vogli oche tu mi dia carta bianca nel caso i tuoi uomini
abbiano da ridire. ORA!"
"Se prometti di non fare casini..."
"lo ha detto!" urlò lei alzando le mani a Jd e i tre "Lo ha
detto, testimoni
tutti che ha dichiarato che posso agire liberamente...." andandosene.
"Jd che cosa succede? Perchè ha urlato? Dovè?"
"Se ne è appena andata, non molto contenta di
alcune cose e..."
"Capo, noi che dobbiamo fare?" chiese Django visto che ancora era con
il vivavoce
"ma chi è? Chi cè con voi?" parecchio urtato.
"Sono..."
"Adesso non importa. Dove è andata?"
"Sta andando... Cazzo, il vecchio Noah!" jd sbottò vedendola
falciare metri su metri verso il vecchio orso.
"Noah? Il vecchio marine che è tornato ad essere come suo
nonno?"
"Quello! Cosa..."
"Capo, ci dica cosa fare"
"Jd, ma chi cè con te?"
"Lo stavo per dire prima, ha voluto che Zidgi, Kovacs, Django la
seguissero per qualcosa e..."
"E perchè loro?"
"Abbiamo avuto delle discussioni, capo. Non so chi sia ma vuole che la
seguiamo. Ci dica cosa fare e noi..."
"Voglio che le stiate incollati. Incollati!! Ed evitiate che si faccia
male, qualsiasi cosa accada. Mi avete sentito? Io torno tra poco..:"
"Ma..." Jd si fermò perchè Lia urlava a quei tre
di
raggiungerla con gesti incavolatissimi "E' meglio se torni subito, per
favore..."
"Lascio David appena riesco a arrivo. Tienila ferma da qualche parte
che devo parlarle e..:"
Ma Lia tornò e dicendo a Milan
prese il telefono , chiuse la chiamata e se lo
portò con
sè, ordinando ai tre di stare al passo.
"Non millimetri, almeno
un metro. Chiaro?" sbottò con loro fermandosi e
vedendoseli quasi spiaccati dietro, che si erano avvicinati troppo per
seguire gli ordini.
Jd si mise le mani ai capelli e si guardò intorno, vedendo
tutti
quelli che erano là fuori a girarsi e osservare le cose. la
vide fermarsi dal vecchio, che ormai faceva da specialista e
collaboratore al bisogno per i suoi trascorsi, e parlargli.
Lui negava
con la testa, lei continuava a discutere, finchè non la vide
voltarsi verso di loro, ordinare qualcosa e fermarsi ad aspettare,
finchè Zidgi non tornò con qualcosa. Uno sgabello
e dei tessuti
bianchi, così sembrava ma non vedeva bene da quella
distanza. La vide
dispiegarne uno, controllarlo con una somrfia e metterlo sullo sgabello
per poi sedercisi con una mossa veloce e decisa. I suoi capelli lunghi
si muovevano , dando come forza maggiore ai suoi gesti, come
se rendessero più incisivi e teatrali le azioni e imovimenti
anche
se non sembrava il tipo da farlo apposta.
Il vecchio Noah le disse qualcosa puntandole una lama contro ma non per
minaccia, stava facendo qualcosa prima, e ora discutevano con
lui che
agitava l'arma come lei con le mani e braccia, per
enfatizzare il
piccolo diverbio.
Discussero almeno per cinque, forse dieci minuti. Jd era
così teso che non aveva controllato l'ora e sudava freddo.
"E quindi è così" rispose il vecchio con molta
calma. In
inglese come Lia, anche se si capiva che lei dall'accento e dalla
pronuncia di certe parole non era di madrelingua. E usava l'inglese
parlandolo in modo ritmico come degli ordini, parola per parola.
"Tu che ne pensi?"
"E' davvero questo che dici? Sicura?"
"Se Milan mantiene le sue promesse, si..."
"oh, se le mantiene! O io e altri non avremmo questo, cosa vedi e tutto
i lresto "disse lui allargando le braccia per intendere la sua tenda,
tutto ciò che Lia vedeva di fuori e dentro, dal mezzo lato
aperto
dove l'uomo stazionava su una seggiola e il recinto con gli animali che
facevano casino. Si trovava lontano dall'ingresso dello Chateau ma era
comunque visibile e non era una bella vista, ma tornò a
fissare
lui.
"Cosa ne pensi, infine? E' vero quello che questi tre hanno detto?"
"Se è ciò che
hanno detto, è la verità. I giovani sono tutti
molli,
svogliati, non hanno scopi precisi e pensano a divertirsi che
sistemarsi
il futuro..." vedendola sorridere con un cenno affermativo del capo.
"Su questo sono d'accordo a metà, sull'ultima parte intendo
ma il punto è..."
"Scusami ma il capo che dice di questo?" chiese Zidgi
a Lia abbassando il busto per parlarle più vicino. Lia
aprì gli occhi sgranandoli per la rabbia, voltò
la testa
in un modo che ai tre parve come un gufo e li intimò di far
silenzio due minuti. Solo due e avrebbero potuto parlare. E lo fece
come se urlasse un ordine imperioso, con le braccia incrociate, con la
testa che pareva scattare e girarsi al massimo verso la schiena e la
spalla destra, per raggiungerli negli occhi, fissandoli uno a
uno come se volesse picchiarli male.
" ma il capo ha detto..."
"MUTI! Muti dovete stare o prendo questo sgabello, lo butto
via e
dovrete riportarmelo dieci volte e ancora lo farei, e voi
dovrete farlo
ancora, perchè è questo che vi ha detto. Il
vostro Capo!
Lo stesso che invece di avere capacità gestionali,
manageriali e
organizzative, e utilizzare la ripartizione dei poteri, ha
deciso che
non gliene fregava niente, NIENTE, della logica e sembra di essere in
un campo profughi. QUindi muti e silenzio o finchè no nviene
Milan, o vi faccio fare i cani da riporto!"
Si guardarono e il vecchio rise, di gusto. Si alzò,
andò
dietro la tenda, non dentro, e dopo vari rumori,
tornò con un contenitore che
mostrò a Lia.
"Era da tanto che non vedevo qualcuno comportarsi come te qui. bei
vecchi tempi quelli! E trovo divertente il fatto che una piccoletta
come te li controlli così"
"Ah! Se fosse per gli uomini e sopratutto i militari, ogni persona che
non fosse come loro sarebbe niente. Senza offesa, ma ho notato che
con
me cèra uno dei Capitani, eppure vi si rapportavano come tra
amiconi..."
"Questo è il nuovo ambiente militare. Credi che in certi
luoghi
sia diverso? le gerarchie ormai sono più sulla carta che
nell'atto pratico. Il leadre stesso preferisce farsi chiamare capo o
per nome che deterinare per davvero la sua posizione, che sarebbe di
generale. E come hai detto tu, cè meno ripartizione dei
poteri e
meno persone a gestire questo posto. Non siamo molti, qui presenti, ma
molti sono assegnati a vari compiti che..."
"Questo per ora non mi riguarda. Io voglio sapere il tuo parere!"
"Si! La mia risposta è Si. Sia per la prima questione, che
la
seconda. E mi premunirò di ampliare la questione agli altri.
Sarebbe interessante vedere come va a finire."
"per la prima, per ora prendo questi e dopo aspetto il resto. Mi auguro
che siano come hai detto! Per la seconda, se anche tu consideri l'onore
e la parola data come importanti, procedu pure. Domani aspetto
notizie..."
"Cercherò per gli altri. NOn posso prometterti sul numero ma
so che potrebbe andare..."
"Ottimo! A dopo allora, non far tardi e fai portare tutto, mi
raccomando!"
"Come fosse un ordine, tranquilla"
"E faccio finta che tu non mi abbia dato della nana..."
"Piccoletta, è diverso!"
Lia fece una smorfia alzando un sopracciglio, alznandosi e guardandolo
per qualche istante, poi allungando una mano e stringendola con il
vecchio, per formare un pugno unico. E poi disse agli uomini di
riemttere tutto a posto tranne un asciugamano, dell'acqua ossigenata
che avevano preso e lo sgabello. Alcool non ce ne era.
Si recò da Jd, vedendo arrivare dal portone Milan
trafilato e gli porse il contenutore ancora chiuso, dicendogli che
erano per dopo e
che dopo un paio di ore si dovevano rivedere nel corridoio davanti la
mensa. Jd guardò quel contenitore fresco, chiednedole da
dove
veniva per essere così freddo.
"Chi gli ha dato l'autorizzazione a farsi, melgio scavarsi,
un freezer permafrost nella
zona anteriore dello Chateau? Vorrei tanto sapere chi..."
domandò furiosa "Dietro la tenda, ci credi? IN quella zona
della
tenuta! Assurdo..." mentre vedeva Milan correre da loro, con passo
svelto e non facendosela di corsa, ma aveva un buon mentenimento e Lia
si chiese quanto si allenasse al giorno rispetto agli altri.
"Eccomi, cosa è accaduto?" passando in rassegna con gli
occhi i
presenti. Lia, Jd con in mano un contenutore con la faccia disperata e
i
tre.
"Nulla, allora... di cosa volevi parlarmi?" domandò lei come
se tutto andsse bene.
"Vieni, facciamo un giro..." disse, allargando il braccio sinistro per
mostrarle la direzione, mentre con la destra si chiudeva la cravatta
che Lia non capiva da dove venisse. Come e qaundo l'aveva cambiata?
"Adesso? E per dove? A che ora tramonta il sole, qui?"
"Andiamo!" disse perentorio lui e Lia si incamminò davanti,
senza guardare chi la seguisse ne altro.
"Poi voglio che mi spieghi che diavolo è successo!" disse
categorico a Jd che fece solo segno di assenzo con la testa.
"Voi tre dove andate,
è una cosa privata. Voglio sapere anche da voi la situazione
e..." ma Jd gli mise un braccio sulla spalla, anche se Milan er
apiù alto, e chiese sottovoce cosa cèra che era
cambiato.
"E' diversa da prima, dopo che ha saputo alcune cose qui, ha iniziato a
comportrsi diversamente. Più perentoria, impavida, testa
più alta e sguardi... diversi!" scuotendo la testa mentre
lei
camminava e sembrava rimproverare alcuni uomini nel suo cammino "Cosa
succede? Perchè sembra diversa da qualche ora fa?"
"Perchè non
ha più
l'influenza e l'ambiente di casa sua" terminò Milan,
sistemandosi la giacca e, dopo aver guardato Jd con un'espressione
particolare, "troncata la catena, il suo carattere, una parte viene
fuori" si avviò anche lui.
Jd sospirò e cercò di comprendere quelle parole,
finchè i tre non gli diedero delle cose. Erano l'acqua
ossigenata
e l'asciugamano di prima.
"Li ha usati per pulirsi le mani dopo aver stretto la mano al vecchio
Noah e averti portato le uova"
"Le cosa?" domandò Jd scuotendo lievemente il contenitore.
"E ti era caduto questo..." porgendo un bloccheto che aveva
perso, dove
Lia aveva appuntato delle cose, le lesse per la prima volta e
sospirò, guardansosi intorno incerto su cosa fare, mentre
sventolava la pagina che diceva non coeprto dalle sue dita:
l’area più esterna è quella relativa al
, il cerchio che contiene è
quello
relativo alla mentre il terzo più
piccolo
è il . [...]L'handler
nomina un soggetto o un’attività e il chiamato
deve porsi nei confronti del termine
nominato,scegliendo il cerchio per lui adatto. Alal fine ognuno deve
spiegare di fronte agli altri perché si sente in quel modo e
sta in quel cerchio.
[...] estrae un biglietto, lo
apre e legge la caratteristica a voce alta, dopodichè
sceglie
una persona che pensa si adatti meglio a quella
specifica caratteristica e spiega perché.
Toccherà poi a questa persona alzarsi ed estrarre un
altro biglietto, per fare la medesima cosa che aveva fatto
il collega.
Il processo continuerà fino al termine dei nomi e tutti
indicano cosa
pensano dei colleghi, del perchè della caratetristica e
conforntandosi..[...]
Fidarsi, elemento chiave!!
Finendo con la frase:
"Questo mondo non puà cambiare perchè nessuno
ascolta o capisce... tutto è solo un incubo eterno che dura
ogni istante senza molte cose..."
"Sei davvero sicuro di
voler mostrare questo a quella gente? Sai che non mi piace cosa sono..."
Milan la
fissò dall'alto del
suo portamento altezzoso mentre passava fra le ali di case e persone
curiose. Lia era su Blugrassi ed essendo un cavallo alto e massiccio
più dell'Akal teke di Milan, risuciva nonostante la sua...
altezza
ad arrivargli allo stesso piano, uno o due passi dietro il Leader,
mentre la carovana procedeva a passo di dressage su quella zona
lastricata.
"E' chiaro che tu e
queste
cose andate d'accordo. Anche se non mi piace, anche s eho
paura che
possano... Capisco cosa mi hai detto quel giorno sulla terra
sacra del DIo Gufo, ma speravo vivamente che non ti mettessi con gente
del genere..." si lamentò lei, guardando la gente intorno.
"La
spiritualità fa parte
dell'essere umano, che ti piaccia o meno. L'uomo ha bisogno sempre di
un legame col divino, con l'altro piano, ciò che sono e
fanno
queste persone..."
"Per me valgono come
cartomanti e
fattucchiere farlocchi. E lo sai! E' assurdo che tu trovi importante
legarti con queste figure e cosa fanno, perchè si
abbia una sorta
di prolungamneto con l'altro lato. Trovo..."
Lia e Milan parlavano in
italiano e
pochi a parte Jd, Lubo, qualcosa Alaric li capivano, e anche
perchè essendo in fila di tre, arrivava
male agli altri la loro discussione. QUando non volevano farsi sentire
parlavano sempre in italiano o in russo, le uniche due che lei
preferiva per farsi capire meno. Stranamente il russo, per i l alvoro
in
certi luoghi, era più compreso, ma lo preferiva al tedesco,
peggio le altre lingue. Milan le aveva spiegato che poteva anche
imparare la lingua serba o romeno,slovacco, croato,ceco,
bulgaro, quasi simili tra loro da apprenderle più facilmente
perchè le parlavano in molti. Ma
preferiva il russo, che le suonava anche divertente da pronunciare e
sentire. Ma cosa faceva sospirare
Milan era la
discussione, il tema, considerando che nonaccettava improperi sul
suo interessamento a quelle cose.
"Siamo quasi arrivati,
sono stati
così gentili da permetterci di accamparci per questa visita
su
un campo di loro proprietà e di raggiungerli a cavallo. La
gente
di oggi crede che tutto il moderno sia figo, ma ancora l'entrata in
scena a cavallo con i propri uomini è tutt'ora
qualcosa, che
emoziona..."
"Se sono come tu dici,
ci credo
tanto!" disse amaramente "mi sembrano troppo le parole di Zay su certe
cose, troppo come il passato e a me non piace. All'epoca mi sono fidata
delle sue parole e le sue credenze per capire quel... diciamo suo mondo
e
per i miei esperimenti. Comprendere qualcosa che ritenevo ormai solo
facente parte di leggende e superstizione. E poi volevo credere
perchè cercava qualcosa, desiderava qualcosa e sapendo cosa
significa non poter avere e raggiungere i propri, decisi di credere e
seguire il corso delle cose aiutandola. Volevo vedere, capire! Quindi
è diverso..."
"E le cose che pensi di
avre
sperimentato?" domandò lui come se stesse cercando di farle
capire che davvero forse qualcosa cèra
"Quale intendi?"
"La parte in cui era in
camera tua,
avevi discusso con lei su cosa volevate fare con quella gente
negativa,
e poi ti sei sentita come se qualcosa ti bloccasse al muro e strozzasse"
"Sai come la penso, se
quella cosa
fosse vera o meno, credo dipenda dalla mente. Un pò come
l''Hoodoo. Se credi davvero, questo lo percepisci come reale. Quella
volta fu molto strano, lo ammetto. Sembrava davvero, veramente reale,
che qualcosa mi
avesse spinta, sbattuta contro il muro e tenesse là con una
mano
sul mio collo. Se per strozzarmi o meno non saprei ma rimasi
così per molto, finchè non mi incazzai e iniziai
a immaginare di
prenderlo a legnate di brutto, contrastarlo con la mia energia
finchè non mi liberai. Come tutte le altre cose,
è stato alla fine
divertente e mi viene solo da ridere alla cosa, non avevo paura ma
rabbia per la situzione. La cosa brutta delle religioni e
supersizioni è la mente. Più restavo in contatto
con loro
e credevo alle loro cose, più mi sembrava che qualcosa fosse
vero. Che accadessero le cose. Comè che poi magicamente le
cose
sparirono quando mi arrabbiai per non aver aiuto, per
l'unica cosa
che volessi? E poi appena li ricontattai per le lettere di addio,
ricomincò qualcosa, poi niente, poi dinuovo per la seconda e
ultima... è la mente Milan. La mente è capace di
rendere
reali molte cose, se si finisce a crederci e la si aiuta ad
accettare
certe cose..."
"E spiegami anni prima
quella
presenza che hai visto, senza nessuna influenza, quei piedi in primis e
poi il resto in quella casa..:"
"Erano case vecchie
tramutate in
uffici e aule di corsi professionali. Anche se ero sicura e percepivo
che vi fosse qualcuno vicino a me, massimo lontano un metro, ne vedevo
chiaramente le scarpe, le gambe dei pantaloni e io... l'ho visto varie
volte finchè non mi sono voltata definitvamente e messo fine
alla cosa, urlando nella mia testa che no, non
cèra nulla e
nessuno. L'ho visto e non lo nego, ho percepito chiaramnete che
cèra qualcuno perchè pensai fosse il tutor che
guardava
vicino a me cosa facessi. Ero l'unica di quella fila di pc, ma non
significa nulla. Suggestione magari,
perchè odiavo che la
gente guardasse cosa stessi facendo, ossia i cavoli miei..."
"E pensi sia
suggestione?"
"Assolutamnete, come
quella volta ! Perchè significherebbe che otlltre
quest a vita da schifo
esistano altri piani dove la battaglia non ha fine. Dove si
è
sempre in un angolo a scontrarsi con qualcosa o qualcuno, che
sia piano
fisico o meno , e no ncè mai fine a ciò. Sempre
combattere
e affrontare, alla lunga stanca!"
"Eppure, qualcuno ti
direbbe che
proprio tu che hai voluto capire e approfondire ciò che ti
diceva la tua amica, hai cercato di credere per tua conoscenza e capire
lei e poi cosa hai vissuto, è reale. Quelo in cui io credo e
mio
fratello, sono veri. Siamo cresciuti in ambienti dove queste cose erano
vere, sentite, temute, ancora agendo di conseguenza... tu non hai
risentito dell'influenza dei tuoi in quel senso, per quello
che sei, io
l'ho sentito, visto e provato tutto. Che questi accordi possano..."
"Milan, questa gente
è quelli là. Voglio credere che essi non
esistevano, che ti stia solo accompagnando come con lei e..."
Ma quando giunsero
davanti l'ampio spiazzo dell'efdicio che dovevano raggiungere,
notò delle figure e rimase sorpresa.
"Cè qualcosa
che non va..:"
sussurrò per poi sentirsi come se le cose scivolassero
a una
velocità diversa. Sembrava come uno spettatore in una sorta
di
film che vedeva dall'interno. Non può essere,
pensò. Che sia di nuovo...
Seguì la
scesa dal cavallo,
quell'edificio che svettava verso l'alto scuro e lucente come
ossidiana decorata e allerita dai vetri, sembrava richiamare il duomo
di milano ma era diverso, solo
l'aspetto apparente richiamava l'altro ed era opprimente nella sua
forza e aspetto. Si voltò
verso Milan che
aveva lasciato il suo cavallo per andare versi gli scalini, lei
stranamente si trovava già davanti
le scale verso l'alta costruzione e lo seguì con gli occhi
mentre la superava e salutava delle figure che non le piacquero
molto.Si, aveva capito e sentito che non era normale...lei si sentiva
come sempre in quei frangenti.
Fecero dei
saluti strani, loro che sembravano buffi in quegli abiti ampi e si
avviarono dentro, Milan con le sue Ombre travestite da sacerdotesse e
alcuni degli uomini.
Lia rimase ferma ad
osservare la
scena, sembrava che intorno a lei vi fosse visivamente qualcosa come
una pioggia o una nebbia che saliva, in verticale,
ma non sapeva
spiegarsi. Poi sulla spalla sinistra le si posò un
avambraccio.
Lui si era avvicinato poggiando l'arto piegato verso il suo petto, con
l'avambraccio su di lei e la mano chiusa a pugno che toccava il suo
petto. Si era chinato un pò per la differenza d'altezza e le
disse qualcosa. Le sembrava davvero reale quel sussurro, come quando
ancora parlava con Zay e avvertiva qualcuno sussurrarle con tanto di
aria del respiro vicinissimo all'orecchio, e le venne la
pelle d'oca.
Troppe cose che mi mescolano pensò, ma si voltò
verso di
lui. Sorrideva al suo modo,
che altri
avrebbe preso per sbruffone, invece era solo il suo carattere ben
diverso dal suo. Il osrriso diceva Milan, corrisponde sempre alla
personalità, il tuo è sempre accennato o tirato.
Sapeva che cèrano
moemtni in cui sorrideva davvero, di cuore, ma sembrava tutto confuso e
irreale finchè no nsi voltò di nuovo verso di Lui
e lo vide ancora con
un sorriso a bocca aperta dove per l'appunto mostrava il suo carattere.
Si, sorrisi diversi, pensò lei.
"Stai ancora chiedendoti
cosa gli frulla in testa?"
"Innanzitutto dove eri
finito! Dovevi
essere al tuo posto nella fila dall'altro lato di Milan, ma
non cèri... e poi...Io non ne ho di risposte, mai avute e ne
avrò, perchè Milan
tiene sempre questo lato quasi più per sè che per
il
Cambiamento... "
"Secondo me è
perchè lo
abbracciano poco..." disse lui come uno sfottimento, che
però
fece strorcere il naso a lei "Sai intendo qualche tenerezza dimenticata
delle braccia della madre..:"
"e da cosa ti viene
questa strana poesia?" chiese lei con una nota quasi di disgusto
"A
tutti piacciono gli abbracci, ma ci sono quelli che li anelano da
impazzire" disse lui quasi sussurrando mentre lei gli lanciava
un'occhiata "e poi ci sono quelli che per la loro mancanza fanno
cose..."
"Oh, dai. NOn ti
metterai a parlare
di nuovo del suo passato, di quanto gli manchi e va compatito, dicendo
che rispetto a me cè..."
"Cosa pensi di aver
sempre detto? Io
ti ascolterò comunque, ma lo faccio anche con lui. In modo
diverso ma lo faccio. Siamo
amici, anche siamo con lui quasi per sbaglio, ma questo non vuol dire
che non
senta..."
"Sempre la tua tendenza
ad a
cquattarti da qualche parte a dormire, e sentire le cose,
eh?"
prendendolo in giro, ma non molto bonariamente.
"Le orecchie mi
funzionano, non
è che perchè la gente non mi veda io sparisca..:"
facendole stringere le labbra in una linea.
"E dimmi, cosa pensi che
capiresti
del mio parare con Legeia, se per caso tu fossi spalmato a
crogiolarti
al sole come le lucertole? Se tu dovessi sentire qualcosa che non ti
va, mi prenderseti e buttassi via, perchè non sono
quel che vuoi
che io sia?"
"comè che hai
detto una
volta?" sorridendo sempre a quel modo con gli angoli della bocca che
saettavano verso sopra, in una risata aperta, che altri
avrebbero preso
nel modo sbagliato "Come puoi imparare ciò che non
è
stato mostrato?"
"Quello riguardava
un'altra cosa..."
rispose amaramente, poggiando la testa sull'avrambraccio ancora
là "cosa capiresti da certi discorsi? Comprenderesti cosa mi
fa star male e del fatto che no ho voluto
rincorrere un mondo che non mi vuole..."
"E... quale mondo no nti
vuole? Magari cè nè uno che invece non
è così stronzo!"
"Davvero esiste un mondo
che mi
permettere di ottenere un sentimento che sia reale? O un momento che
sia reale? Rispetto a quel passato che ho lasciato? NO, non ottenere...
provare, sentire... perpecire cose per tutti dicono sia importanti
nella vita! ma reali!!... Raggiungere quelle cose che non sento .Mi
snetivo prima come una randagia che è costretta a stare in
un
ambiente a lei ostile e negativo, perchè ci sono
dei muri che gli
altri le emttono. E ora in un cambiamento che non so a dove porti vista
la situazione... Quanto vale un sogno?"
"Vale tutto ciò che puoi mettere e di più. E poi,
se non sei sola lo trovi quel posto..." facendola girare verso di lui.
"Voglio
fermarmi e sentire di appartenere a qualcosa! Pensi che troveraio mai
un luogo per te?" girandosi a guardare quella gente.
"Non un luogo per noi?" vedendo la sua smorfia "Molte volte le catene possono
essere
anche mentali..." rispose noncurante per poi correggersi vedendo che
lei aveva cambiato espressione, anche se vedeva solo il suo profilo
"voglio dire, come la storia della caverna di platone. O il concetto
della continuità di una persona. Mi riferivo a quei casi. O
come
per te, paure e sensi di colpa che ti mettevano addosso da pensare che
non esistesse qualcosa per te. Loro sono quelli che rimangono sempre
uguali, su vari sensi, mentre tu sei qualcosa che cresce
oltre le
loro aspettative o limiti, non so bene come intendere questa
cosa.. ma tu sei tu ed è ottimo così!. E Milan
che dice di questa tua situazione mentale'?"
"Tu dove lo vedi?"
"Insieme ai preticelli?"
"Appunto!"
"E cosa vuoi fare? Cosa facciamo?"
"Come
ho detto ho smesso di rincorrere un mondo che non mi voleva come ero,
qui cè cosa cercavo ma anche un sentiero che stiamo
costruendo pietra
dopo pietra per qualcosa... pensi che la troveremo? Sbagliamo noi a
desiderare un luogo che sia un posto...?"
"Direi di no, tutti vogliano un pò di felicità
e...
"Per Milan si deve
vedere prima la
strada che si decide di percorrere e poi tutto il resto. Secondo lui si
vive per seguire un sentireo per la felicità. Ma non sono
sicura
di accettare questa cosa. Afferma che da piccolo la
mentalità
chiusa, ristretta e all'antica del posto dove abitava, compresa la
città, faceva capire che non può esistere nulla
che non
sia tangibile, spiegabile, riscontrabile dello specifico anche
fisicamente. In parole povere gli dicevano che la sicurezza della vita
era la famiglia, le attività che continuavavano con le
generazioni, i pezzi di carta con valenza legale..."
"parli della lista della
spesa della società là fuori? Tutte quelle cazate
come anelli,
doni materiali invece di quelli più importanti e che possono
davvero perdersi, la sicurezza del lavoro del padre, del nonno, del
parente di chiss à che nome e..."
"Eh!" fece lei con
rabbia "tutto
ciò che è tangibile, verificabile, materiale,
vedibili da
tutti... mentre lui desidera un mondo che di fatto bsognerebbe
crearlo in altri modi. Togliere differenze che notava su di se e di
quelli che erano in città e poi quando è partito
per il
militare... e lui li chiama , ma per me aaridi e vuoti... Mentre io aggiungevo
alla mia disperazione quelli che mi dicevano chi essere, cosa
essere,
perchè non ero ciò che volevano vedere. Non
vedevano come sbagliati per me quei
traguardi della vita che chiamo liste della spesa, che per me
non
avevano valore. Volevo dei valori diversi ma invece di abbracci e
affetti, ho ottenuto solo ordini, richieste forzate, attese obbligate e
dimostrazioni perchè mi avevano fatto nascdere, cresciuta,
ero il
loro futuro. Io dovevo tutto a loro. E questo solo i parenti... Il
mondo andava avanti, secondo
loro, quando invece stavano molto indietro, e io
sognavo me in un
altro dove non ero quel niente che ero divenuta. NOn
facevano altro che parlare, sussurrare come segreti, mentire
perchè io mi spingessi dove volevano senza capire che sarei
morta ancora di più dentro, finchè non sarebbe
giunto un
crack così sonoro da uccidere solo me, con un gran botto, ma
senza colpire gli altri. Se prima ogni giorno sentivo eco delle loro
parole penose e colpevolizzanti, adesso acora di più
perchè pensano che io sia stata egoista e stronza da
lasciarli
soli, in un dolore grande , non pensando a loro. A me
però prima
non aveva pensato nessuno..." con molto dolore nella voce.
"So che non è
stato facile e
che ness'un altro a parte me e gli altri hanno creduto in te,
e so che
sei quel che vedo, la realtà. Questa è una
realtà. Un
mondo dove emerge solo... te! Il tuo mondo è come il mio,
quello di
Milan, quello dei ragazzi, e non come quello degli altri che
attraversiamo, diversamente da come farebbero. Posso dire
consapevoli e liberi?""
"di cosa parli?"
"Di quello che io sono e
sarò.
Di ciò che tu sei e sarai. Tu vedi le cose che loro non
vedono. Sei
come loro non sono. Siamo altro. Siamo l'anticipo delle persone che non
ci sono ancora. Che non
ti spezzerai fintanto che sai e sentirai chi sei, e questo
non te lo
possono togliere, come si è visto. Tutto ciò che
volevi
potresti esserlo, così come per me. Siamo amici eppure
vaghiamo
nel mondo come... mh... se dico esseri diversi dagli umani è
troppo pretenzioso?"
"Ti vedi non come un
essere umano?" sorrise lei
"Se i vegani pensano di
essere
più che uomini, noi siamo ancora sopra...E poi io ti
conosco, siamo amici, e
non hai paura. QUindi sono più che un uomo... ci siamo detti
chi
siamo, ci siamo aiutati ad essere noi perchè non
pensiamo a
cambiare le persone come fanno gli altri, curandoci ed essendoci. Con
Milan a bbiamo visto cose che gli altri, i comuni, non potevano... DAi,
siamo migliori degli altri.." ridendo a modo suo, dandole una
spintarella con l'avambraccio, facendola ridere.
"Se iniz a fare come
dici e come Milan, ti lascio qui e me ne vado..:"
"E per dove? Quale altro
luogo oltre con noi cè, per te? E mi lasci qui?"
"Magari... esiste un
mondo che vede solo ,te... e chi vuole vivere davver con te
senza pregiudizi e regole passate..."
"Tu
sai che qaundo giungerò il momento che cosidererò
massimo, io me ne
andrò? Milan ha promesso di aiutarmi e tu resterai solo solo
il tempo
di andare avanti e trovare la tua vera strada. Quando parlavamo di un
posto per noi era solo per immaginare... ma io non riesco a restare.
Anche con te, anche... non è pi un posto per me, questo
mondo" disse
sospirando doloramente.
"Quando sentirai di andare, si vedrà! Quel giorno... non so
come considerarlo"
"Tu
non sei come me, intendo come carattere e persona. Se siamo simili in
alcune cose, in altre proprio no e... rispetto a me tu non hai tanto
ricordi e dolori che con il tuo carattere fanno a pugni da fermarti. So
che perderei momenti, situazioni, istanti con te ma... io sono ormai
rotta. Insanabile. Se tutto questo significa andare avanti e costrutire
un mondo dove tu possa essere felice e vivere come meriti,
resterò il
necessario, ma sperando che tu provi per me un'affezione che ti porti
al mio fianco, quel giorno quel momento. Ma sai che un noi come amici
speciali in un psto nuovo come due persone così strette da
sognare un
paradiso per loro per viverci per sempre... non è mai stato
praticabile. Se il tuo affetto per me è forte e vero,
mi auguro
davvero che tu sia felice per me per andarmene serena e con chi volevo
al fianco, anche quel giorno."
Lui no nrispose per un pò, guardandosi intorno.
" E questo di oggi...
quel mondo..."
disse sussrrandolo " non è quello che Milan vuole fare? Quel
mondo che
sogniamo per chi verrà dopo?" riflettendo insieme assorti
"MA lui... lui..." come
se volesse dire qualcosa ma temesse.
"Ragazzo, andiamo, ti
pare il
momento?" chiese di colpo Jd apparendo da dietro, guardando Lui e il
braccio, come un rimprovero "Ricordate cosa siamo? Composti" sorridendo
però.
Lia sorrise e
allungò il suo
di avambraccio, ma destro rispetto a Lui che era il
sinistro, e gli
si
appoggò sulla spalla e Jd ridendo disse "DAi, che facciamo
il
trenino davanti a quella gente? Siamo qui per mostrare cosa siamo o
parlare di cose nostre in quel modo? Capisco che vi sentite... come
senza poteri davanti alla sua decisione, ma siamo quel che siamo no?
Più dritti!"
Lia sorrise ampiamente
poi... rimase con il sorriso gelato un
attimo, cèra qualcosa di strano e lo capiva.
Perchè quei
discorsi strani? Si guardò intorno e poi vide di nuovo
quelle figure e Lui le chiese cosa avesse, mentre Jd smebrava svanito.
"Qualcosa non va?" le
chiese così vicino, che la sua spalla sinistra
colpiva il suo addome essendo pià alto.
"Che i morti risorgono,
si levano
alte le trombe di battaglia e infuria la tempesta del cambiamento..."
rispose lei scambiando occhiate con quelle figure.
"Cosa
cè, che succede per dire così?" le chiese
allungando il braccio
sinistro verso la spalla destra di Lia perchè si voltasse
verso di lui.
"Qui non cè
qualcosa che non va" dissè lei e tutto scivolò
via come liquido in uno scarico.
Era poi in un
corridoio che dava in una
grande stanza rettangolare ammobiliata in legno. All'interno vi erano
delle persone mentre lei era al buio con Lui. Gli toccò
l'avambraccio per fargli cenno senza parlare di star fermo,
mentre
udivano la conversazione. Poi di colpo qualcuno pose una domanda.
"ma quelle luci erano
spente anche prima?"
QUando tutti si
voltarono verso il
corridoio che dava da un'altra stanza, opposta alla porta da cui erano
entrati loro ed era chiusa in quel momento, Lui accese lo zippo che
teneva sempre dietro, mostrandosi alla luce calda e più
debole
di una lampada della fiamma, facendo sorprendere tutti. Era poggiato
con la spalla destra al muro, rilassato. Lia invece
sbucò da dietro di lui e si avviò verso la tavola
rettangolare che prendeva buona parte della stanza.
"Come andiamo, si
cospira, qui, eh?!"
Si avvicinò
al lato meno pieno
di gente e osservò i mobili, si
sistemò sulla prima
poltroncina che era disponibile, modello Savonarola in legno massello,
finemente intagliata, pieghevole a struttura incrociata, modello
Rinascimentale.
"Davvero interessanti
queste sedie!
Non le fanno più, purotrppo in quel mondo imbecille. non che
prima fosse meglio, ma parlo a livello di intellingenza... come
abilità e maestria erano oro!" disse tra sè,
sentendo
sotto le mani i braccioli intagliati e scrutandosi intorno, mentre Lui
si metteva accanto a lei e si ppoggiò di nuovo come prima ma
nell'angolo del muro prima del corridoio, essendo seduta sul lavor
finale del tavolo.
"ma tu non dovresti
essere morta?" domandò di colpo Ric, bloccandola mentre
provava la sedie. POi fece una smorfia.
"Stà sedia
è una
piscina però, chi l'ha fatta e per chi? Qui ci si potrebbe
sedere
Lubo tranquillamente, al contrario, e con le spalle
entrerebbe bene!"
alzandosi mentre Lui ridacchiava.
Lia andò
verso la finestra,
una di quelle che erano dietro di lei da seduta, e guardò
fuori,
poi si rivoltò guardando i presenti. Conosceva solo alcuni
di
loro, gli altri immaginava chi fossero.
"Sei sempre
così, Ric. Ma
immagino che tua moglie, se è vero quello che dice, sapesse
già che la sottoscritta ancora swishava in questo mondo..."
"swi...cosa?"
"sfrecciare come un
serpente, va
bene? Lo preferisci?" disse sbottando Lia, sospirando e mormorando
"Sempre l'uomo delle capre..."
Poi restò in
piedi, abbigliata
diversamente da ore prima all'arrivo. Se prima indossava giacche
particolari in pelle come tutti gli altri, per poi togliersi la giacca
per andar via a piedi, ma questo le semrbava chiaro ma non ricordava
fosse accaduto, avendo un gilet di pelle nera perfettamente
smanicato e sagomato, con una zip al centro che chiudeva in liinea con
il taglio dritto dell'indumento, con pieghe dic cucitura e tasche
oblique, con lacci ai lati vicisbili. Mentre in quel momento aveva
pantaloni diversi e un gilet più corto, con un taglio dritto
nella parte dietro e laterale per poi aggancirsi tramite le cuciture
che scendevano sopra i seni con un motivo a treccia, alla parte
anteriore, che scendeva a punta chiudendo la zio. Il colletto questa
volta era presente che somigliava a quello di una giacca di pelle e
dietro e dalla fine del giubetto si notava che aveva qualcosa sotto,
anche dalle maniche. Vestiva sempre di nero e color pelle scura.
Cosa vedono i miei
occhietti!
L'allegra combriccola alla fine si è riunita, tranne Zela a
quanto vedo, ma il vostro sogno si è finalmente avverato!"
guardando Zay "mi auguro però che questi scarafaggi siano
meglio
di come li percepivo io. Sei sempre stata troppo buona, troppo
cuoricinosa da credere che esista gente buona sotto la feccia che li
maschera..." mentre qualcuno si alzava e lamentava.
"MUTO! SIlenzio! O ti
tappi quella
bocca o ti prendo per quel parrucchino che ti ritrovi e ti faccio
provare se l'uomo può volare davvero tramite la vostra magia
del
cavolo o meno! Ti faccio appendere a quella finestra del secondo piano
per un piede e vedrò se il tema "I believe I can fly" esiste
anche per voi preticelli! Ora ti siediswishava come quegli altri che
prendevano
in giro loro in chatswishava o devo incazzarmi davvero?"
"Lia, cosa è
stato detto"
iniziò il tizio ma lei stoppò con una mano e
aspettò che quello che comparve alla finestra si fermasse.
"Gilgamesh, vieni qui"
disse lei ma
prima che Lui le gettasse il bracciale per falconeria, che
prese da
qualche parte dalle tasche, l'uccello balzò sul tavolo,
pomposo
e col petto in fuori. Alla domanda dell'uomo che cercava di parlare,
lei rispose che era solo un assiolo facciabianca settentrionale, dal
corpo
sotto bianco, tutte le piume superiori di varie sfumature dal grigio al
nero con una sorta di sezione come guance nere in contrasto con il viso
bianco e gli occhi di una rancio fiammante.
"Andiamo Gilgamesh, sai
che non mi
piace che state sui tavoli di legno!..." proruppe lei preoccupata per
il tavolo "potevi appizzare le zampe sulle teste di quegli imbecilli
là, no sarebbe uscito di certo nulla e non sarebbe stato un
guaio, ma non su tavoli di legno se snon pure antichi..." ma l'uccello
non aveva ntenzione di saltare sul braccio, guardandosi invece intorno.
"Ecco perchè
non amo le cose
fatte come le decide Milan" disse con tono piccato a Lui,
allungando le
braccia con le mani a indicare l'uccello che se ne fregava di lei "si
è voluto portare l'unico uccello vanaglorioso come lui
perchè il
suo preferito!" sbattendo poi la mani sui fianchi con un ringhio di
gola.
"Giuro che lo faccio
sparare da
qualche cannone antico della sala dei Cimeli!" disse mentre l'uccello
la guardava male "Se avessi preso il caro Nibelungo, invece di te..."
disse tr ai denti.
"Gilgamesh!" disse Lui e
l'uccello lo
guardò e volò sul suo di bracciale messo apposta,
lasciando Lia a
muovere la mascella irata, voltandosi con le mani sui fianchi a brucare
con gli occhi altrove per non spennare la bestiolina.
"Alaric dice che quelli
che sono come te si comportano così, come te..."
"Chi ha parlato.."
sbraitò
lei, andandogli vicino e tastandogli le tasche finchè non
prese
qualcosa e si avviò alla finestra. Accese la fiamma e fece
dei
segni particolari, finchè non fece un gesto cattivo come di
buttare via qualcosa e con rabbia borbottò un
QUando si
voltò, appena dopo il
gesto e mentre ancora borbottava, vide Lui come spaventato,
lo
guardò come non capendo e gli rimise l'accendino in una
tasca.
Lui toccò e fece un sospiro di rilassamento, ma la cosa lei
la
vide e quando si sedette lofissò con occhi a fessura. quando
l'uccello fece il verso lei si girò piccata.
"EHHHK, cosa!!"
sistemandosi nella sedia savonarola, avvicinadola al tavolo "boriosi,
tutti. Tutti!"
Quando lo stesso
persoanggio si
lamentò di nuovo con lei, lo zittì di nuovo
dcendogli
che se continuava lo andava a rasare la notte.
"Poi voglio vedere
spelato come
becchi le stronze... ah, dimenticavo. Ti cercano oslo le
approfittatrici..." poi si voltò verso Ric e Zay "' chiaro
che
come si dice, la ruota del tempo gira e pare mutare, ma torna sempre
indietro. E quindi oggi ci siamo rivisti, ma mi auguro che non crediate
veramente che le cose possano cambiare nel senso che volete voi. Io
ormai seguo una persona..." facendo però una stana faccia
sull'ultima parola "Il mi oessere qui è solo connesso al mio
desiderio di un mondo veramente di esseri umani. Pertanto la mia vita
è collegata quella persona e al Cambiamento. Posso... Posso
affermare
sicura che la mia vita è collegata a Milan e al Cambiamento!
Là non
poteva accadere. E adesso Fintanto che le nostre intenzioni
collidono,
resterò al fianco di quell'uomo e lo sosterrò, ma
questo
vuol dire solo una cosa. Che le nostre strade non
si incroceranno di
nuovo, se andranno ancora parallelamente a fianco per le
idee. Adesso
sono io che
faccio le scelte, interamente mie, e io scelgo. Questo nostro incontro
di adesso non è affatto per i vecchi tempi, sapete come ci
siamo
lasciati, per quale motivo e come l'ho presa alle vostre risposte per
quelle lettere finali. Anche verso la fine, le persone non hanno saputo
far altro che farmi dispiacere. Le vostre parole, anche se per ipotesi
non volevano affatto dire quello, sono state taglietni come rasoi e mi
hanno provocato dolore. Che vi piaccia o meno, è stato
così e mi avete fatto capire che le nostre considerazioni
comuni
su un mondo diverso e più giusto arrivavano... solo fino a
un
certo punto...."
mentre parlava l'uccello
ebbe la
bella idea di svolacchiare fin sulla tavola e passarle davanti come in
una marcetta,
frapponendosi con la sua andatura particolare, tra lei e le
persone che
stavano di fronte, perchè aveva voltato la sedia verso la
sua
destra per essere di fronte. Lei lo seguì con gli occhi da
sinistra a destra finchè questi non si fermò, si
girò e con gli occhi la fissò intensamente. Lei
sembrava
sul punto di staccargli la testa a morsi per l'astio che provava,
alnzando le sopracciglia e guardandolo come una sfida di sguardi. Lui si staccò
dal muro, mosse
la mano sinistra dietro di lei senza capire per far cosa e lei
sospirò ampiamente, chiuse gli occhi pochi secondi per
girarsi e
seguirlo nell'avvicinarsi al tavolo, porgere il braccio e portarsi
l'uccello con se di nuovo, appoggiato al muro. Non fu detto
niente, ma
dai modi di fare e gli sguardi fu chiaro che Lui aveva posto fine alla
cosa. Infatti lei si calmò, nonostante il suo discorso non
mutò molto.
"...I vostri discorsi
secondo cui io
non dovevo guardare quella feccia che mi fece del male, che non dovevo
incavolarmi nel vedere loro che facevano cose mentre io ero nella
melma... voi come quelli che ho lasciato alle spalle non avete avuto ls
testa di capire che, dire a una persona come me che no ndoveva guardare
loro dal vivo, perchè visti in giro o in
foto, e odiare,
significava offenderla lo stesso. Non vi è passato in quel
cervello che forse sentirsi dire che vedere quella feccia in luoghi
vari, a cena con ltra gente, con grossi sorrisi in quel posto o a fare
quello, non doveva significarmi nulla ma fregarmene, faceva
male auguale
a tutto il resto? IO AVREI VOLUTO UN BRICIOLO DI QUELLO CH E QUELLA
MERDA FACEVA E MOSTRAVA, E INTENDO VIVERE QUEL POCO
CHE VOLEVO!!!"
urlò sbattendo un pugno sul tavolo, facendo innervosire
l'uccello che aprì le ali.
"Deisderavo la compagnia
di qualcuno,
volevo che qualcuno stesse al mio fianco, che vi fosse qualcuno che mi
accettava per quello che ero, che potevo
essere e non la perosna schifosa o altro che giudicavano, ero solo
diversa.
Mi sono sentita, per tutta la vita, presa i giro davanti e dietro
perchè amo gli orologi meccanici a carica manuale o
automatici,
che si vedono i meccanismi. I minerali e gemme da collezionare e
guardare. Opere che mi colpivano. La scrittura a mano, i pennini in
ferro o vetro e il loro uso con l'inchiostro nel calamaio. La scrittura
antica! E tutto quello che amavo e mi piaceva... e per queste
cose ero
giudicata come sbagliata!! Avevo sperato che quell'imbecille di
Rò fosse diverso, che il mio fstidio nell'avere vicino le
persone a causa dei miei l'avessi superato, visto che con lui non lo
provavo. E invece mi ha
portata solo a peggiorare, a odiare il contatto con gli altri anche
solo per caso, uscendo o con quelli con cui vivevo. Ogni
persona per me
era sporcizia che mi sporcava e giù di alcool e qualunque
cosa
pulita per togliere lo schifo che sentivo addosso. Quando dicevo che il
mondo non mi volesse nonostante credessi in lui, che da piccola volevo
abbracciare
tutti e volerli amici, e che non
mi avesse invece dato ragione, non aveva fatto nulla per
le parole di quelli
con cui vivevo... tutto è andato nella melma. Avete osato
dirmi
che non devo pensare che il mondo mi dovesse qualcosa ma fregarmene e
andare avanti! ma complimenti... Qunindi il mondo è quello
schifo non deve importare... ma vi rendete conto
dell'imbecillità di cosa avete detto? Io ho vissuto la mia
vita
in una casa in cui non si vedeva mai nessuno, MAI, tranne i
cazzo di nonni e
zii di primo grado massimo, perchè tutti gli altri, tutto il
mondo era merda e non cèra nessuno che meritasse. Sola,
semre, ogni giorno, isolata come loro... Nessuno!"
fissò i suoi ex amici negli occhi
"Sono
stata sola prima e sola dopo di voi, er questo, desiderando da piccola
avere amici e
abbracciare tutti mentre i miei dicevano che importava solo la
famiglia, soffrivo. Famiglia che mi è sempre andata contro
perchè
diversa! COn le vostre parole mi avete fatto male ancora una volta! Io
che ero diversa da loro, che non riuscivo a stare senza desiderare
qualcuno vicino a me, senza uella solitudine opprimente e quel vuoto di
quelle stanze. Ero sola e in un posto vuoto, nonostante
quelle persone
che vi abitavano! E poi dalla scuola in poi non ho ricevuto altro che
merda, schifo, sputi e comportamenti merdosi. Sia per colpa dei
miei,
per come mi obbligavano a comportarmi o mi picchiavano, sia per come mi
vestivano e sia perchè avevano regole e non si cambiava,
avevo solo
schifo di rimando. Nessuno
a casa nostra, io con nessuno anche se non cèra nessuno che
mi
volesse, dopo le sette di sera non si usciva a meno che non vi fosse
qualche stronzata religiosa. E io sola come una cacca stagionata mentre
sentivo in classe o i pettegolzzi, cosa facessero gli altri,
quelli
che mi distruggevano piano piano. Facevano questo,
quel'altro, tizio,
caio e sempronio erano là,
facevano questo, mangiavano pizza ogni settimana, il gelato quando
volevano, avevano la paghetta per togliersi sfizi che i grandi non
davano... I fratelli o i miei genitori che compravano cose e le
nascondevano per mangiarle loro quando dopo i pasti mi chudevano in
camera perchè i dottori dicevano che non dovevo ingrassare
perchè con i
medicinali che mi buttavano letteralmetne di sopra rischiavo di avre
problemi di salute. Sempre, tutta la mia cazzo di vita, ho desierato
cose che per altri erano normali. E voi mi dicevate quello?!?
Guard altrove e non loro perchè sembrasse che volesse far
male a qualcuno.
"Avrei
voluto magari un terzo di quelle cose, una cazzo di briciola di quello
che quella merda umana ha vissuto! Avrei voluto che il mondo
dimostrasse a quelle persone, la famiglia, che non ero io
sbagliata a
desiderare
qualcuno vicino e che il modo in cui volevo vivere non era stronzo. Che
nel mondo ci fossero persone meritevoli e con cui passare momenti della
vita. INVECE NIENTE! Invece mi hano solo pestata e presa a pugni, sia
in famiglia che fuori!. Avevo
quel poco in più dei poveri, veramente,
e ho cercato di meritare
quella piccola fortuna
di non essere finita in una casa popolare, in un quartiere orrendo con
la sola possibilità di vita di essere schiava a niente per
qualcuno o prostituta. Come sentivo sempre. Meglio la morte! Ma tutti i
miei sforzi e quello
che sapevo fare valeva niente per tutti, obblighi, sensi di colpa,
rimproveri e botte, vessazioni psicologiche... sempre confrontata con
gli altri, sempre a dirmi tutto l oschifo possibile pensando che
così diventassi come la persona che voelvano come
figlia/nipote/consocente... Come dovevo cambiare in quella maniera?
Un'altra al mio posto sarebbe diventata un'altra merda, in
quella
società schifosa... invece non solo tutto quello, mi sono
pure
ammalata così tanto da non poter fare nemmeno quel poco che
volevo, perchè era solo dolore e sofferenza anche
fisica! Sono
arrivata ad ammalarmi per quanto soffrivo e di nuovo nessuno capiva o
voleva vedere E POI VENITE VOI A FARMI LA MORALE SUL MIO ODIO PERCHE'
VEDO LA GENTE SCEMA CHE VIVE E NON DOVREI PARLARE!!! QUindi
vaffanculo con i vostri modi contenti di vedermi perchè non
è reciproco! Potete benissimo darmi della stronza, ingrata,
schifosa, tutto quello che vi viene in mente perchè ci sono
abituava,
come facevano tutti loro
ogni giorno, ma meglio così che essere solo uno zerbino!"
"ma ora sei in piedi..."
"Vaffanculo!"
urlò alzandosi
"lo devo solo a quell'uomo e al fatto che in quel giorno ha creduto in
me, da allungare una mano e dirmi di camminare come meglio
credevo
facendo un accordo con lui. Quel poco che volevo e nessuno mi aveva
dato, ma anzi rinfacciato, l'ho avuto dopo e solo perchè
avevo fatto
una promessa a lui, l'unico che voleva aiutarmi a trovare pace
finalmente, che voleva e poteva farlo... E'
questo che volevate sentire? Oh, è rinata e sta bene, ha uan
vita che le va bene..." per avvicinarsi al tavolo e posare le mani
aperte su di esso "se pensi veramente che sia come dicevate, vi
sbaglaite. Perchè quello che sto vivendo è un
riflesso di
quello che potevo avere, bastava solo che gl ialtri avessero fiducia in
me, mi lasciassero quel pò di libertà di cui
avevo
bisogno e sostegno senza urla e altro...me ne andassi, trovassi la mia
strada, con tutti i sacrifici del caso, ma non quello che ho sopportato
e pure sentito! Se io sono qui, così,
adesso non è per voi, non per il vostro bel buonismo e non
esiste affatto una rinascita come accade ad altri , che alla fine,
vaffanculo, non fanno altro che raggiungere quel sogno di lavorare,a
vere una casa, figli e le solite menate che vi siete fatti
pure voi, e quando ho espresso preoccupazione che potevate annullarvi
e cancellare tutto ciò, che volevate e itnendevate
fare per i
figli, mi avete trattata da schifo! Io sono quello che sono adesso
davanti a voi per questo "toccandosi la tempia" non per voi, non per
nessuno! COnsocendovi ho solo capito che la mia vita era più
schifosa
di quello di cui ero sicura, con voi e con quel viaggio ho solo capito
di essere più miserevole fuori e dentro di prima e che non
avrò mai
nessuno che mi vorrà davvero bene da aiutarmi ad andarmene
se fossi
ancora in quel posto. Se stavo ancora in quel posto, anche parlando
ancora con voi,
solo la tomba mi avrebbe aspettato, perchè questo
era! ma arrivando
con più sofferenza ancora, rispetto di un aiuto da qualcuno
che mi
volesse bene. Facile dire che per amore si può fare tutto,
ma io ho
visto con i miei occhi e so per esperienza che l'amore per tutti voi
stronzi è solo teneerti incatenata anche in condizioni
pietose per il
vostro buonismo per VOI. TUTTI FOTTUTI VOI! E voi lo
sapete quando ho pregato tutti, tutti li chiamati prima, implorati e
poi maledetti poi, quei dannati Dei, perchè non davano
questo corpo e
quella vita, meno
della media, ma sempre qualcosa di grande per altri, a qualcuno che lo
meritasse, che invece della
morte potevano vivere ciò che restava a quel corpo edessere
felici. Se avessi potuto con i mezzi di Milan, avrei volentieri
barattato in tutti isensi la mia vita con un'altra persona!
Veramnete... ma ho avuto solo pedate da tutti e frasi e commenti da voi
da farmi incazzare di più!
Si rimise seduta, guardandoli come se volesse mettere una bomba sotto
di loro e farli esplodere tutti.
"Davvero esiste un mondo
che mi
permettere di ottenere un sentimento
che sia relae? NO, non ottenere... provare, sentire... perpecire cose
per tutti dicono sia importanti nella vita! ma reali!!... Raggiungere
quelle cose che non sento .voglio fermarmi anche per un attimo ma
capire, sentire di appartenere a qualcosa e non come una randagia che
è
costretta a stare in un ambiente a lei ostile e negativo
perchè
ci sono
dei muri che gli altri le emttono. " ma si fermò di colpo,
qualcosa non andava e ne se rendeva conto. Ma
continuò
conunque la discussione, cercando di fare attenzione a piccole cose.
"E pure nella morte
sarei stata solo
la stronza egoista che non pensava mai agli altri, ma solo a
se stessa,
quando io per me stessa non ho fatto altro che decidere solo per la
coppetta, niente altro di veramnre rilevante per la mia vita:
solo per gli altri, per non sentirmi trattare di merda. Ancora
finoa ad oggi quegli imbecilli non sanno neanche che scelsi quel liceo
perchè alla scuola media le insegnanti mi dissero che
io, con i
miei problemi di dialogo, quando avevo solo paura degli altri e come mi
trattavano, e come secondo loro non capissi niente, meritavo solo una
scuola chev aleva come me. Zero. E mi convinsero solo per delle frasi.
Mi dissero che l'unica cosa che potevo fare per i miei genitori era,
visto che ero una pessima figlia oltre che essere umano, andare in un
posto dove il mio poco cervello non dovesse essere usato. Altrimenti
non lo avrei fatto mai, nessuno che sa che anche dopo tutti i miei urli
per farmi sentire nessuno mi abbia mai detto grazie, complimenti per i
tuoi
sforzi lo capiamo, o altro... NIENTE!!!! "
Sentì Lui parlare, ma fece finta di niente.
"La vita non è fatta per
gli spettatori, se resti solo a osservare ti accorgerarai tardi che hai
lasciato scivolare via la tua vita senza aver... vissuto nulla!! Per
quanto mi riguarda tutti quanti potete anche crepare, mi spiace dirlo
ma da quando mi si sono rotti i marron glassè, che
erano così
gonfi da non passare dalle porte, me ne frego se poi appaio una merda
atomica! ma sappiate che dalla scuola elementare ad oggi sono
fottutissimi anni e anni che subisco, sopporto, mi tengo
dentro,
perchè parlavo p facevo schifo o ero trattata peggio. Mi
sono pure
ammalata e ancora cè QUALCUNO che non ritenevo la
feccia là, che mi fa discorsi dell'asilo! Anzi i bambini
dell'asilo tranne quelli traviati dai grandi, sono più
inclusivi
e aperti degli alduti. Pertanto mi dispaice se anche per tutti voi io
no
nsono stata una persona come volevate, ma sapete
comè, dopo tutto
quanto, non farei una piega se avessi un'astronave fuori l'atmosfera
terrestre e vedessi la razz aumana estinta... E tra l'altro, dopo le
belle frasi che vi ho sentito dire direi poco tempo fa, le ultime volte
che vi sentitivo, grazie di quello che avevate fatto e come mi
avevate vista all'ultimo, e volevo dirvi avvio! e ve ne siete usciti
così... se fossi
andata via di casa molto prima, se avessi incontrato qualcuno come
Milan, Jd, Lui" indicandolo " io non sarei diventata QUESTO, che piace
meno ancora della me originale! La mia colpa, e lo
ammetto, è
proprio quella di aver deciso di mandare trutto affanculo, di non aver
tentato oltre dopo i fiaschi in marina e
carabinieri, per un fotutto centimentro o un punto per cui sarei
entrata. E quel cazzo di viaggio fatto con te che per paura di quello
che mi apsettava a casa, sono tornata come una invasata rifacendo un
biglietto e fui cazziata per quei soldi! perchè
hanno
scoperto quello che eri per colpa dei medicinali, per tutto
quanto, che
mi hanno rovinata di più! Non ho avuto nulla MAI, neanche
alla fine! Oltre Rò, lui è pure da
aggiungere...QUindi andate a quel
paese tutti e se foss eper me farei saltare questo
posto in un botto solo, così la finiamo pure con le cazzate
di
Milan di..."
Si fermò
perchè Lui
parlava in russo , qualcosa che gli altri non capirono ma sembrava
russo, e senza guardarla, diceva qualcosa. Lei mosse la mandibola, come
riflettendo, piena di rabbia e odio, si sollevò dopo esser
stata
china col busto, e incrociò le braccia.
"Vi dico solo una cosa,
vedete di
fare andare bene tutta questa manfrina con Milan così non vi
vedo più e lui è contento di questo cavolo di
accordo,
che..."
Lui continuò
a dire qualcosa
in russo, e ogni volta che lo faceva lei sembrava perdere la rabbia,
sbuffava e stava con le rbaccia conserte così duramente
strette,
da vedere i muscoli tesi. Ma mentre lui diceva qualcosa accarezzando
l'animale, lei si voltava di più con la schiena verso lui e
gli
altri, finendo per guardare la finestra, finchè non
sbottò, ma er apiù calma di prima.
"Eccovi qua alcune cose
perchè
quei pretacci decidano meglio. Non sono da parte di Milan ma miei, solo
dei piccoli incentivi ulteriori e che devono essere a lui segreti,
perchè la cosa vada meglio in porto. Queste persone indicate
qui
valgono, se io scopro che non saranno prese in considerazione come
personalità, quel che diranno e sono pronte a fare, torno e
manderò tutto alla'ria che da cinquecento chilometri lo
prenderanno per fuochi d'artificio..."
"poydem, my opozdayem
..."
"QUindi sbrigatevi,
così mettiamo fine a questa storia e tutto torna come
prima..."
"ya s toboy.Kogda ya s
toboy, ya khochu tam i ostat'sya. Poydem v eto mesto."
lei voltò
poco sopra la spassa
sinistra il viso, chiaramente indirizzando l'attenzione a Lui che
diceva qualcosa. Sembrava aver perso tutta la rabbia, era solo
parecchio infastidita.
"Yarost', kotoruyu ty
chuvstvuyesh',
pover'..." ma lei alzò una mano dritta con tutto il braccio,
perpendicolare al apvimento e concluse l'incontro fissandoli come con
suffiecienza.
"Mi auguro solo che degl
iscarafaggi
come voi abbiamo detto almeno un frammento di verità, per
questi
due essere qui... Perchè se sono qui solo per vostri comodi,
giuro che faccio venire qui i miei Artropodi di David e
Imogen, e vi
faccio gettare dentro il primo vulcano ancora attivo esistente e con un
drone guardo cosa accade... e non scherzo!"
Voltò il viso
verso Zay e Ric
mentre Lui diceva "Poyekhali. Nas zhdut lyudi" staccandosi dal muro e
aspettandola all'imbocco del corridoio. Lia si avviò
con passo deciso e lesto, senza correre però, verso l'altro
e
sparì nel corrodio. Quando raggiunsero
un'altra stanza, Lia si voltò e lo
guardò con una
strana faccia. Qualcosa le pareva strana ma non capiva cosa.
"Vale la pena prendere
certe
strade che magari sembreranno ahche più rapide e
interessanti,
ma il cui prezzo è disumano...? Che tipo di persona sono a
questo punto? Davvero è solo colpa mia e devo fare la scema
mostrando solo sorrisi e pace, ma non interiori?"
Lo
sentìì dire qualcosa, ma quando cercò
di vedere il suo viso era sparito, e poi tutto il resto.
Lia si
svegliò come se
mancasse qaulcosa, come se qualcosa la richiamasse indietro. Suonava la
sveglia, dalla finestra non vide che i primi barlumi di alba spostare
l'oscurità della notte. La stanza era illuminata dalla
piccola
luce da notte con i tre funghi. Tre bei funghi con i lcappellino in
silicone color panna, di cui una lucetta che cambiava colore,
circondati da fogliame. Era la sola luce che teneva la notte per vedere
il necessario, se doveva alzarsi. Respirò
profondamente per
svegliarsi e si rese conto che era solo un sogno. Solamente un parto
della sua mente, non un incubo in cui comparivano ttte le persone che
le avevano fatto male come sempre, ma comunque qualcosa... cosa voleva
dire? Erano passate poche
settimane da
qaundo era scappata da là, eppure ancora sognava cose
assurde.
Assurde perchè non le voleva rivivere o affrontare, seppur
in
quel modo.
"Le parole non servono,
la gente
ascolta solo quello che vuole e la gente ne paga le conseguenze... se
vi fossero davvero persone come le vorrei vicino..."
Kianta era seduta non
sull'erba,ma sul bordo artificiale che dava sul
lago della zona inacessabile. La Pozza delle lucciole. L'ultimo angolo
di speranza per quegli insetti bioluminescenti che gli scienziati
davano per spacciati. Svanivano sempre di più in molti
paesi. A
causa della costruzione folle umana, dei luoghi sempre più
visitati e abusati, con la scusa di piccoli angoli da picnic
o giornate
di famiglia, degli idioti che inquinavano con ogni tipo di rifiuto
ambienti possibili per loro. Ecosistemi finiti nella pattumiera. Tanti
motivi, ancora, che portavano un'altra specie all'Adios finale. Si
temeva per le api, lo si diceva dall'inizio di quel nuovo secolo, a
causa dei pesticidi introntrollati per aumentare la bellezza e la
quantità delle coltivazioni, per la vendita, a
discapito
della natura ma anche le lucciole stavano sparendo. Per fortuna a Milan
queste cose interessavano, ed era un fiducioso
sostenitore di organizzazioni e movimenti pro e per la salvaguardia non
solo mondiale, ma di singoli ecosistemi e luoghi naturali in ogni
paese. Oltre che le
specie. Inoltre dopo varie discussioni, si era deciso che in ogni paese
dovesse esservi, varata ed approvata, una legge che prometteva una
bella somma di denaro o premi a chi filmava, portava prove, o
consegnava chiamando particolari gruppi di controllo, la gente che
gettava rifiuti ovunque, maltrattava o uccideva animali di qualsiasi
tipo se non pericolosi, danneggiava irreparabilmente un luogo naturale
e chi lo abitava. Era già stato fatto per i senzatetto,
prima di
apportare delle contromosse per quelle società cieche
stupide
che li odiava, che permettevano che la gente finisse per strada nel
peggior modo possibile solo perchè ad esempio si era dovuto
curare e
senza
più soli, o perchè tasse o probemi vari avevano
ridotto ad
avere nulla nelle tasche, ect. Per situazioni di povertà da
perdere
tutto e chiunque accettava addirittura che si commettere reati contro
questi disgraziati senza battere ciglio. Kianta stava con un
piede penzoloni da quella riva o sponda creata
appositamente per sedersi e godersi l'acqua calma, evitando
sporgenze di roccia troppo levigata o altro. Era una
specie di mini conca, scavata a forma di cucchiaio sul bordo roccioso,
lisciatoe piacevole al tatto, presente in una rientranza a semicerchio
che si alzava dal pelo dell'acqua di dieci o quindici centimentri ocn
una bordatura di pietre chiare. Di solito lei stava seduta in quel
semicerchio, proprio al centro della conca, per poi vedere il resto del
lago tutto naturale, che continauva in una forma non proprio rotonda,
con i bordi frastagliati che scendevano fin dentro l'acqua o ne
venivano solo lambiti. Era una zona che era stata ripulita e sistemata
un anno prima, perchè gli animali selvatici intorno
all'enorme
montagna sul quale poggiava una bella fetta di Chateau e altre zone che
gli appatenevano vi trovassero ristoro e aiuto senza paura degli umani.
Era capitato che prima del cambiamento allo Chateau
fosse usato parecchio dagli uomini al loro modo, a casaccio, facendolo
diventare non proprio un gioiello naturale ma... un ritrovo per fare
casino, sporcare e rovinare un pò in giro. Lei non capiva
perchè l'essere umano fosse così stupido e sporco
da
danneggiare qualsiasi cosa gl icapitasse intorno, dicendo di volersi
godere qualcosa di bello, per andarsene che lo ha ridotto a latrina.
Lei non aveva visto come era prima, ma avev aletto i resoconti
registrati. Aveva capito che quel lavoro della conca e quanto
fatto dopo era necessario, che gli alberi e l'ambienete erano stati
curati. L'acuqa era
stata ripulita dall'utilizzo di prima e non voleva sapere come fosse.
L'unica cosa in più che fu messa, che fosse sia per umani
che
animali selvatici che vi passavano o lo usavano per trovare acqua, era
una specie di cascatella artificiale alla sua sinistra da dove era
seduta in quel momento, che mandava sempre acqua fresca,
scendendo, verso un fiumiciattolo artificiale che avevano fatto nascere
e che andava in un'altra direzione. Vi era un grosso ammasso roccioso
naturale che era stato scavato in cima in una direzione specifica dopo
che avevano scoperto dell'acqua naturale che usciva da una zona della
montagna in alto. Con dei lavoratori che avevano scalato alzune zone,
avevano creato una sorta di canaletto di scolo che giungeva fin su
quell'ammasso proprio, usando quel solco artificiale, che portava del
bel rivolo, che si lanciava verso una base a forma di conchiglia grezza
con delle pietre maltate. Confluiva in quel nuovo canaletto che
portava acqua in un'altra zona controllata dalle guardie
forestali loro, che controllavano tutta la zona della
montagna,
della
riserva naturale controllata che circandavano la montagna.
Muovendo pigramnete il
piede nell'acqua, pensò agli ultimi
casi
di homeless che le erano capitati un pò da tutto il mondo.
La
cosa brutta da avere Milan come uno di quelli che faceva parte del
Consiglio e poteva avere tutte le informazioni da qualunque governo che
loro finanziavano, era questo. Sapere quanto schifo cèra nel
mondo, che fosse primo o terzo, non importava.Era brutto, qualcuno le
avrebbe detto ma voelva
sapere. Chi
voltava occhi e orcchie per non vedere e sentire il mondo
intorno
era solo u negoista e peggio. La gente che
soffriva,
per colpa degli altri, era incalcolabile. Aveva scoperto che le varie
giurisdizioni di polizia anche di un solo paese, avevano nell'archivio
digitale, che poteva consultare, centinaia e centinaia di schedature di
senzatetto morti di fame che nessuno voleva, e voleva vedere. Se andava
a cercare nelle informazioni seguendo i dati fiscali e previdenza
sociale, si apriva un mondo fatto di disperazione e solitudine anche se
prima erano persone normali. Peggio se erano individiu nati
già
nello schifo e non erano riusciti ad uscirne. Le vite di quelle
persone, tutte quelle schede di segnalazione, furti, arresti, avviisi
di vagabondaggio, la facevano sar male. Era intollerabile per
lei
vedere
a volte foto del prima o del dopo, se reano caduti in disgrazia in
tutti i sensi, o se fin da piccoli, e il male che l iaveva svuotati e
distrutti, prima nell'animo, poi nell'aspetto. Il peggio era leggere,
come quei casi che erano arrivati, di uomiin dalle foto
sfatti e sporchi, con abiti luridi e sguardi impossibili da descrivere,
sapendo come erano finiti in quel modo. Uno era finito con
stracci, dati
da qualche associazione di volontariato e in qualche angolo con altri
sventurati, perchè per il divorzio l'ex moglie lo
aveva
lasciato
in mutande per davvero e lui, non potendo piu avere il minimo per i
soldi che doveva dare alla donna e ai figli, era caduto male, mentre
lei aveva trovato un altro tizio e non faceva nulla. Lui era finito
bevendo mentre altri erano presi da rabbia che usciva dopo
aver
sopportato molto. E questo individuo era finito per strada con una
valigia col poco che gli era rimasto, dal buco dove era in affitto,
per bere dalla disperazione e aveva perso pure il lavoro, e infine la
valigia,
rubata da altri senzatetto che si appropriavano edelle cos edegli altri
per sopravviere. Non era una
novità, perfino i centri per
dormire
la notte aperti a questi poveri disgraziati avevano una sorta di
mafietta e se dormivi con qualcosa indosso, pure ti ripulivano. O
peggio, alcuni riportavano bambini che di giorno andavano a scuola e il
pomeriggio e la sera stavano per strada a seguire la madre o il padre,
chi avevano ancora, per cercare qualche modo per dormire al sicuro,
lavarsi poi per il giorno dopo. A volte questi genitori avevano un
lavoretto, ma era così sotto pagato o in nero, che non
avevano
niente da dare per affitto e ttasse varie mensili. Poi cèra
chi
si era drogato ed era finito male, quello che si era ripulito per
un'amante e questa era passato al nuovo pollo lasciando l'altro con
ninete e una vita misera e chi, sempre l'ultimo che aveva letto quel
giorno, che era stato pure denunciato e cercato dall'ex moglie per
avere soldi per mantenerla, perchè no nera per i figi ma per
lei,
che non voleva lavorare, e pretendev che la polizia lo costringesse a
pagare. Con cosa, si chiese lei? Cosa poteva pagare l'uomo da quella
avvoltoia che aveva
visto in quelle foto, che sembrava più un derelitto
lui, dei
militari devastati da superiori idioti con le medaglie o incarichi che
li avevano
distrutti, con cui David lavorava? Quegli uomini erano
riusciti a riacquistare un viso sollevato dai pesi
e follia, a mostrare interesse e voglia di nuovo di vivere e si stavano
reinserendo con gli altri. La cosa era dura, ci voleva davvero molto
diceva David e per queli che erano così per danni
cerebrali,
da
creargli problemi di memoria e comportamento, si era riusciti a dargli
qualcosa per cui continuare, aiutandoli.
Allora perchè
le società tanto pubblicizzate come
moderne
e aperte, giuste e socialmente impegnate, permettevano l'accattonaggio
non come fenomeno da contrastare con architetture contro o poliziotti a
buttarli in gabbia, facendolo proliferare e non fermarlo? Aveva letto i resoconti
di Lia, dove si chiedeva come fosse possibile,
togliendo i profittatori, quelli che per qualunque buona propostadi
aiuto e sostegno alle persone povere o con problemi vedevano propri
tornaconto, che la gente non
solo accettava i senzatetto senza porsi delle domande sulla
comunità umana e cosa doveva significare, ma che non li
degnava
di un occhio se erano agli angoli delle strade, e per loro erano o
inesistenti o solo feccia da eliminare. Cmome le prostitute, come se
non fossero donne e figlie di qualcuno come i loro. I loro meritavano,
gli altri no. Aveva letto rapporti di
individui che si manifestavano brave persone e
Signori, che trattavano malissimo quei poveracci. Ragazzi
anche di buona
famiglia che fceva cose vergognose a quella gente, addirittura
derubandoli, come se non stessero già al'inferno. Altri che
li
usavano come profitto per orgranizzazioni di facciata di aiuto, che
invece erano altro. Ed erano solo esempi, cèra molto dietro. La gente odiava e
preferiva scacciare quella gente perchè
ritenuta sbaglaita e non della società, accettava quelle
idiote
costruzioni per homeless che proponevano tanto per farli stare al
caldo, ma nessuno che pensava di fare davvero qualcosa per loro, nel
vero senso della parola, e far finire questa piaga. IN molte
società dove paghi anche l'aria quasi, scriveva Lia, va
benissimo che si butti, proprio su ordne di banche e comuni, le persone
da casa loro perchè le avevano perse per problemi vari o non
potevano pagare l'affitto e invece gli squatter, coloro che entravano
di
forza in una casa anche rompendo serrature, appropriandosene e vivendo
lì portandovi bambini e donne incinte per legittimare la
cosa,
la facevano franca e no nsi muoveva nessuno. Di solito erano
individui della peggior specie che con l'inganno,
appunto usare bambini o donne gravide o malati in modo grave, entravano
in una casa comunale di
proprietà che fosse, e non volendosene andare affermando che
era
loro
diritto starci per quelli che vi hanno messo dentro. E i proprietari
legittimi, che si erano assentati per vari motivi per poco, si
ritrovavano senza un posto e la polizia per le leggi non poteva far
nulla. Aveva letto di casi dove chi aveva diritto di vivere in quelle
comunali o di proprietà, finiva male per pagare avvocati e
segnalazioni senza poter riavere l'immobile per viverci per mesi o
anni. Per i diritti umani si diceva che gli squatter dovevano stare
là perchè bambini, donne gravide o malati non
potevano
stare per strada, ra ingiusto buttarli fuori di casa, e molti
profittatori del genere lo facevano con gli affitti, mentre
gente
hce per soldi, malattie o altro aveva perso davvero
tutto, finiva male per le stesse leggi, per
strada,
ed era diventata spazzatura.
Aveva scoperto da tempo
che le cose erano davvero messe male.
Perchè queste perosne alla fine per sopravvivere cercavano
di
fare di tutto, anche cose che non avrebbero mai fatto prima,
rinfoltendo i ranghi della malavita. Loro non erano come la feccia che
lei odiava, ma erano urtarelli o altro che aggravavano città
e
quartieri. Era allucinante cosa aveva letto dai rapporti che poteva
consultare. Questa era la magia di
organizzazioni o società segrete che
hanno le dita ovunque, diceva sempre Milan. Affermava che ammirava
Alessandro Magno e Attila, o i Romani, per fare un esempio che ,
volevano
fare un impero uinco e compatto. Ma non perchè volesse fare
qualcosa del genere ma li usava da esempio perchè diritti,
doveri e correttezza fossero ovunque, contro religioni e usi e costumi
di molti paesi ancora arcaici. La cosa
positiva di questo progetto
era che tutti i posti del mondo che facevano parte dell'impero avevano
le stesse leggi di base, che fosse in Germania o l'Africa, non
importava. Le leggi, i diritti, i ragionamenti illuministi sarebbero
comparsi nei libri di legge di qualsiasi paese ed erano obbligatori e
ufficiali. Niente abusi su animali, scuole e insegnamenti veri su come
si trattano, usano o addestrano gl ianimali. Così come le
persone e l'interazione tra persone. Che non esistono persone di serie
A e B sopratutto per il denaro o ceto, da livellare anche quello. Altro che fattorie,
Stati,
allevamenti e via dicendo. No, diceva lui, i bambini fin da piccoli
dovevano essere istruiti da persone giuste e non dalla famiglia,
perchè avevano fermato molto schifo proprio per conduzioni
famigliari o private che vantavano i migliori metodi, e poi
cèra
solo maltrattamenti e sfruttamento fino a che potevano. Poi uccisi o
abbandonati. No, gli animali, tutti, che vivevano con gli umani e da
questi mantenuti, dovevano essere controllati e registrati fino alla
morte. Se la famiglia o il centro che si occupava di un settore che
prevedeva l'uso degli animali lamentava una fuga di questo o strani
comportamenti o altro, partiva un'indagine. Quanti animali venivano
spompati per pochi anni rispetto alla loro vita naturale e poi lasciati
morbiondi da qualche parte, abbandonati, fatti morire per eutanasia da
veterinari più cani di quella gente. E Milan ridendo un
pò diceva che cani era un modo di dire di Lia e non
offendeva
quei poveri animali, ma er aper dire che erano bestie, e basta. Bestie
è peggio degli animali. E quindi era necessario prendere
provvedimenti. Telecamere cittadine a ogni angolo, anche nascoste, per
inquadrare tutto, così come pattuglie di vari settori di
controllo e di polizia, muniti di cam che no ndoveva mai essere fermata
o modificata, che giravano dall'ultimo anno più
tempo
che in cinque anni passati. Vi erano gruppi di quartiere, specializzati
per dove eranoassegnati e più controlli ovunque. E questo
solo
per gli animali, per gli umani e l'ambiente cittadino cèra
di
più. Ma questo bastava? Nell'ultima ora non
sapeva più cosa pensare. Più
cercava,
anche in quel luogo, di cancellare dalla mente dei visi e quelle vite
disperate e peggio stava. Ripensava a molti uomini che avevano avuto
anche loro maretta nelle loro vite, a quelle che cercavano di aiutare
con i cambiamenti e poi pensò a Lia. A una frase che aveva
letto nei rapporti. Sul problema dei senzatetto.
Della solitudine, dell'avere niente! Aveva scritto che
. Il fatto che Milan
usasse questi tizi, facesse accordi e patti con
gentaglia per avvicinarsi, usarli e poi metterli fuori gioco
era divertente all'inizio. Il problema era che si alimentava e aiutava
quello che chiamavano mercato nero e cose collegate per molto tempo,
affinchè si potessero avvinghiare tutti, come un polpo che
stringe a se con i tentacoli tutto ciò che sono, per
distruggerli. Ma le cose negative continuavano e loro invece, dovevao
fermarle. Inoltre Kianta trovava
la questione religiosa, di collaborazione con politici
e gentaglia che odiava, le pazzie di Milan per tutto ciò che
lo
gasava... eccessivo, assurdo, inacettabile.
Voltò la
testa di scatto per alcuni rumori alla sua destra,
verso dietro e fissò con la fronte aggrottata Gask che
arrivava,
agitato dal fare attenzione a dove mettesse i piedi e le parti
superiori, nel colpire rami, vegetazione alta e altro.Essendo
più alto e largo di lei, i passaggi che lei usava di solito
avevano molti rami e arbusti troppo lunghi che andavano potati ma aveva
spettato e in quel momento lui pareva odiare la vegetazione. Vi era un
camminamento di pietre, lui invece aveva vagato a caso per la foresta
intorno al laghetto ripercorrendo i passi suoi, sempre che non si fosse
perso al suo solito. non amaa molto i giardini e le zone di verde dove
il suo fisico era un imgobro.
"possibile che in quanto
orientamento sei negato? Non azzecchi mai una
strada giusta..." disse lei come a caso, tornando a muovere il piede
nell'acqua
"E tu invece sparisci
sempre al solito. Per ora cè casino
perchè vogliono cambiato il percorso di addestramneto.
Sempre
uguale, sempre un giochetto, dicono. Per ora i Capitani li stanno
rimettendo in riga ma vorrebbero qualcosa di diverso. Ammiro
però che pretendano un percorso nuovo, nuove sfide e
impegno..."
"Interssante come dei
militari, che dovrebbero odiare il passare tempo
sempre in quei posti, vogliano invece variare i percorsi e farne di
nuovi. E protestano perchè ogni giorno si annoiano... la
gente normale riderebbe!Io invece ne son orgogliosa""
"Dicono che si
divertono, sopratutto per quelli settimanali o mensili.E
la mattina ormai per alcuni è uno spasso. Per loro
è
abitudine
stare al Muro del Riscaldamento. Imitare le pose di arti marziali o
yoga dipinte per tutta la sua lunghezza finchè non si arriva
alla fine e si va a mangiare. Ormai si scommette pure per quanto tempo
riescono a stare a fare quegli esercizi mattutini, e quanto
riescono a restare in quelle posizioni. Volevano mettere pure me nella
lista con la
mano tesa dicendo che si guadagnava bene certi giorni. E' divertente
fissarli mentre partono dall'inizio di quel lungo muro con la prima
posizione e avanzare per giungere alla fine, per far fluire
il
sangue e
sciogliere i muscoli prima di iniziare ad allenarsi. La cosa che mi ha
rotto un pò all'inizio è stato l'orario. Cazzo,
le
quattro e mezzo di mattina" sbuffando.
"A volte le cinque e
mezza! Prima ti alzavi a quell'ora, prima del tuo Capo. Quindi era solo
tornare a vecchie abitudini. Io non sono una militare, non mi alleno
con voi, ma mi alzo sempre prima ugualmente..." vedendolo
allungare verso di lei, prese dalle tasche che lui aveva nei pantaloni,
delle stecche di radice di liquirizia in carta leggera.
Iniziò a
mordicchiarne e
succhiarne una rilassandosi mentre lui si sistemava accanto.
"Si, lo so. I ragazzi in
scuderia se la ridono ogni mattina, mentre urli al tuo
cavallo, che è un vero diavolo con pelliccia. Ne condina di
cose... Comunque seriamente, che siano le quattro e mezza i giorni di
addestramento reclute o allenamento normale un'ora dopo, non
è
troppo presto? Mi sto abituando ma buttarsi giù dal letto
prima,
quando
la sera prima..."
"Colpa tua e degli
uomini che fate casino la sera. le regole esistono
per un motivo...E' necessario la mattina..."
" Si, si... essersi
riscaldati, prima movimenti molto leggeri
di
simulazione degli esercizi che si sta per fare, allo scopo
di
sciogliersi mentre si lavora anche sulla memoria muscolare.... mezz'ora
max al muro... Ancora col buio... le figure illuminate dai faretti alla
base mentre tutti si sbracciano e fanno esercizi per iniziare... mi
sono sempre allenato e addestrato, a mio ritmo. Tornare a una vita
militare non mi fa felice..."
"l'ora in cui ti alleni
cambia il tuo orologio biologico e ti permette
di prendere il meglio che i lcorpo ti dà... prima
dell'elettricità e orari prestabilit, l'essere umano, a meno
che
no nfosse un ricco di quelli... che faceva fino anche la mattina tanto
non
doveva alvorare, l'essere umano ha sempre utilizzato i nomali cicli
biologici, seguendo i ritmi del tempo. Ossia dormire appena fa buio,
alzarsi al ritorno del sole. E noi facciamo questo, oltre che seguire
delle tappe giornaliere per mantenere quanto creato. Anzi, sono
già contenta che tu sia uno di quelli che no nusa lo schifo
sintetico per pomparsi. Lo ammetto, ti ammiro per questo, è
roba
di costanza e
sacrifici, non sei muscoloso come una massa tumorale anormale come
molti che, nonostante ho vietato quello schifo spiegando quanto si
rovinavano, ancora sembrano bulbosi e... bleah. Quanto odio la gente
gonfiata senza senso, peggio se poi ha sintomi osceni per cosa si
iniettava o prendeva. I chetoni... insomma, li approvo ma senza
abusarne. Ancora là non ho vietato perchè dicono,
la
cerchia dei medici all'ospedale e centro di ricerca, che sono
più sicuri. Speriamo... E' passato tempo da quando sei
arrivato, vedi di abituarti meglio all'orario. Come nuovo membro dei
Capitani, visto che Milan ha insistito, essendo anche uno degli ultimi
della Pank-Gil dovresti dare l'esempio..."
Gask sbuffò,
emettendo un verso di esasperazione, mentre si
sistemava accanto a lei dopo essersi tolto gli stivali per non
bagnarsi, arrotolato le
gambe dei pantaloni e controllato la zona. Nel mentre fissandola che si
gustava una radice
di liquirizia. Ne uscì un'altra dal secondo sacchetto che
teneva in
tasca, altrimenti sicuro lei se non avesse visto la confezione non li
avrebbe accettati, e se ne mise una in bocca imitandola, chiedendosi
cosa
cèra di divertente e migliore di una rotella classica.
"Perchè sei
così inqueto qui?"
"...gli animali. Non
sono tranquillo sapendo che questo posto
è un loro ritrovo..."
"Hai ancora paura dei
lupotti, i conigli fulvi e lepri, volpi..."
"i ragazzi mi hanno
detto che ci possono essere torbiere, linci,
camosci, galli cedroni, bestie che non ricordo il nome e che gira la
voce che hai lasciato liberi dei furetti qui intorno, addestrati per
sbranare, gli intrusi..."
Kianta si
voltò esterrefatta mentre masticava nel lato
destro la
radice con i denti, con la faccia di una che aveva sentito
un'assurdità, che la sconvolgeva.
"Io no naddestrerei mai
furetti per lasciarli poi liberi, ma li terrei
da noi! E quello che hai elencato potrebbe esserci ma dipende dalla
zona, dalla
curiosità delle bestie o del cibo che cercano... inoltre
sono
presenti in tutta la borgogna, mica solo qui... i
lupi ormai ci conoscono e hanno imparato ad essere amichevoli anche
loro. A volte un pò reticenti con la gente che non consocono
bene, ma sono ormai di casa qui. Diamo loro da mangiare a volte con gli
addestramenti di caccia. Molti animalisti ci odieranno per questo, ma
ci sono livelli di addestramento per cui è necessario
provare
prima in certi ambienti e, in base a cosa cacciano gli uomini, il
ricavato lo regaliamo ai lupi, nulla va sprecato. Così in
inverno hanno cibo pure loro e non uccidiamo se non al primo colpo.
Togliamo pelle e cosa
ci serve e diamo loro tutta la carne, e muoiono in modo meno doloro che
sbranati. per gl ialtri animali mettiamo cibo qui nelle veste e ormai
si fidano e sono diventati
amichevoli. Con noi, almeno. So che in alcuni villaggi ne hanno paura,
ma abbiamo lavorato molto per tenerli qui e non farli scendere. Ecco
perchè uniamo l'addestramento ai doni per loro, sopratutto
in
inverno. E la gente nei villaggi è tranquilla e non ci sono
cacce al lupo. Come prima... per gli altri animali puoi stare
tranquillo, qui, ci sono più erbivorori e piccoli carnivolri
come
appunto volpi, gatti selvatici, qualche cinghialetto ma niente di
serio. non ti mozzicano se hai paura di questo... Ormai mi conoscono e
sanno che posson stare qui mentre ci sono
io senza problemi. Hanno smepre cibo nei periodi di magra e se vuoi
superare la paura puoi dar loro da mangiare. Condividere
anche con loro... quindi smettila di girarti e scattare come
terrorizzato a ogni suono. Fai un respiro e goditi questo lago..."
"E' vero che questo
posto Milan lo ha preservato per cose antiche..."
"non si tengono nulla
nella pancia, eh? Si... nel periodo di pulitura,
cura e sistemazione di questa zona sono stati torvati resti di cultura
gallica, o comunque del mondo celtico. Questo lago non
è
molto visitato, ma nell'altro che usa per la religione,
cèrano
molti oggetti trovati nei lavori, che parlavano dell'antica religione.
E quindi per lui è stato chiave, per creare la
porta della
zona
di Luna e Cielo. Alla fine si è deciso che questo posto era
importante per la fauna per l'acqua e cibo. E basta... calmati..."
vedendolo sussultare a ogni scricchiolio o rumorino.
Un coniglio gironzolava
in un angolo alla loro sinistra, vicino la
cascatella. Mentre qualche altro stava nascosto tra i cespugli o in una
zona verde. A Gask non piacevano ancora alcune zone perchè
si sentiva esposto a cose che no conosceva. NOn trattava molto
gli animali se non cani e cavalli, perchè li conosceva, e si
sentiva a disagio con quei cosi che gironzolavano liberi.
"Mi è stato
detto dal Signore della cucina che stasera cè
una cosa che avevi chiesto, il râpée morvandelle.
Ha detto
ai ragazzi e me di provarlo, se mai mangiato prima, perchè
èuna delle cose che fa di solito. Non so cosa sia ma dice
che
è un piatto che hai scelto per il periodo e che ti piace. Ha
riso dicendo che qualunque piatto con patate tu lo divori ed era meglio
se prendevamo una bella porzione altrimenti se comparivi, saresti stata
capace di prendere tutta la teglia dalsuo alloggiamento scavato e
portartelo. Non ho mai visto quelli che lavorano alla cucina mettere
quelle teglie in quella specie di muretto con dieci sezioni a forma
delle teglie scavate, ma ha detto in risposta alla mia osservazione che
se ti facevo incazzare, sicuro li avrei lavati e cambiati io. E..."
"Oh, vai piano! Sembra
quasi che tu non parli con qualcuno da mesi!"
"Veramnete.. con te si!
Stavo solo dicendo che quel tizio è strano e... non so, non
mi sembra affatto un cuoco"
"Invece è
molto bravo e si merita il posto dove sta ora e la posizione. MOlto
meglio del vecchio, quell'imbecille!"
"Mi è stato
detto che gli è finita male perchè ti sei
incazzata con lui"
"Un giorno saprai cosa
ha fatto e cosa gli ho fatto. Sappi solo che non
si gioca con la responsabilità ricevuta e cose come la
salute.
Poi dalla raccolta ho conosciuto lui e gli ho dato la carica di primo
cuoco e gestore della cucina. Quello che si dice sputare in un occhi
alla vecchia società! Non immagina nemmeno quanta gente di
valore si è lasciata sfuggire e cosa ha perso..."
"Abbiamo guadagnato noi,
buon per l'organizzazione, no?"
"..." fissandolo seria
"questo non cancella cosa ha passato, subito,
sopportato. Se non l'avessi fermato quel giorno con quei piedi sulle
sbarre forse... comunque adesso è qui..." sgranocchiando il
bastoncino.
"Anche lui i primi
giorni mi ha squadrato e chiesto se facevo uso di
steoidi o cose simili. Sentendo gli uomini tu e lui avete un buon
rapporto e anche lui odia il cibo spazzatura, quello pieno di
schifezze, e chi si bomba per apparire massiccio. Pensava all'inizio
che lo fossi anche io, ma quando gli ho detto che non facevo cose del
genere come te si è tranquillizzato e mi ha detto che mi
riempiva lui di proteine e roba buona. E ha detto che la gente che
rispetto a me si gonfia è solo fallata nel cervello"
sentendola
ridere "e mi domando cosa possono pensare gli altri là fuori
di
noi. Per loro saremmo... come?"
DOpo qualche minuto, lei
non aveva riposto e la vide come riflettere
con un'espressione non proprio felice, ma non seppe capire cosa la
tormentasse di quella domanda. Restarono ancora un pò in
silenzio e in quella piccola pace finchè non le chiese se
poteva
azzardare una domanda . Lei parve un pò infastidita e gli
chiese
per quale motivo fosse sempre e ancora intorno, per parlarle e le
ricordò che non lo odiava più, così
cedette. E le
sparò la domanda senza ulteriori preamboli.
"Dimmi la
verità, tu sei felice? Almeno, per quello che si
può dire felicità?"
"..." sembrò
pensarci su "Si, posso dire dire di esserlo.
Sono
felice. Si... e prima che magari ti viene in testa qualcosa del tipo
.
L'ho fatto. Sia per la Raccolta che per altre cose io sono stata
là fuori. Ho girato per vedere musei e palazzi antichi,
che
osservare le persone come vivevano. Ho visto il lato scintillante e
moderno, tanto elogiato, ma anche quello sporco, e degradante,
dell'altro lato dello specchio. Ho visto persone passeggiare a fare
shopping, o altre cose accanto ad animinali e persone in tristissime
condizioni accasciate in angoli per strada, senza vedere nulla come se
non esistessero. L?invisibilità della povertà e
del
niente. E ho notato di primi occhi come si mobilitavano
subito
per scappellarsi, ossia salutando cerimoniosamente anche come
togliendosi il cappello se lo avessero avuto, per gente che aveva solo
soldi, potere e sotto sotto andando a cercare informazioni su quelli,
solo schifo ben nascosto come la polvere sotto i tappeti. Ma il
rispetto e l'attenzione che avevano rispetto agli altri... Ho seguito
perchè mi ci sono trovata vicino, gente che salvava per
associaizoni di aiuto animali abbandonati da ex padroni che meritavano
le peggiori torture. Persone trattate malamente solo perchè
finite per strada, o povere, o perchè considerate diverse.
Ho
visto lo sperpero di chi dovrebbe amministrare soldi pubblici e per i
cittadini per se stessi, opere che non avevano veramente motivo di
esistere e cose fatte sotto banco. Ho visto lo spreco di cibo gettato
nella spazzatura a fine giornata perchè le regole non
permettono
di donarlo, fregandosene della fame e della disperazione di persone che
son odi fatto intorno a loro. E automaticamente si giudica un vestito
per ciò che è la persona, senza rimorsi
dopo. Non
ho
assistito, tranne pochissime volte, a una mano tesa di aiuto. A piccoli
aiuti. I cavolo di gatti sfamati da tutti si, però! E parlo
di
gatti che poi, seguendoli giusto per capire, avevano una casa o cibo da
più persone e se la cavavano meglio di cani o uomini per
strada... ovunque
mi
girassi cèra gente che lasciava cibo ai gatti, non ad
altri
animali che pure giravano, o persone, ma gatti! Io stessa per comprare
delle cose, perchè non vestivo secondo le mode ma
così,
come noi, sono stata trattata con freddezza, anche con prese in giro da
impiegate e titolari perchè ritenevano che io valessi poco.
OVviamente i negozianti di oggi non hanno più occhio per
notare
una stoffa di pregio, pelle di alta qualità anche vegetale
che
usiamo, madreperle e altro..." gettando le fibre della radice da cui
aveva succhiato tutte le proprietà in acqua di malavoglia.
"... Conoscendo solo
marchi e mode passeggere
del momento, ecco cosa sono le persone adesso. Un tempo osservando
sapevano distinguere le stoffe e le qualità delle cuciture e
particolari che noi invece facciamo, mentre se non hai un marchio in
bella vista originale o vesti preciso come gli altri sei un barbone"..
non hanno riconosciuta una griffe e così mi
hanno... trattata male. Così più volte me la sono
giocata. E' capitato che ricordassi che a qualcuno serviva un
particolare oggetto e da quella particolare città era un
buon
dono. Ho portato una pipa di un negozio a uno, i lacci all'americava
quelli per colletto ad un'altro, stivali o altri oggetti
perchè
per gli uomini avevano detto tr aloro che speravano di comprare queste
cose..."
"Aspetta... ho capito di
cosa parli, allora li hanno perchè glieli hai presi tu?"
"molti di loro sono
della Raccolta o persone che stanno diciamo vivendo
finalmente un pò di respiro finanziario proprio da noi. E
lavorando per me e con me non ho problemi a ricompensare chi
merita...comunque. Una volta ho dato un assegno a una delle ragazze,
l'unica che
mi aveva trattato con gentilezza e rispetto di quella o quelle che mi
stavano seguendo negli acquisti, affermando con tono alto che una
persona di un certo
livello, se si vedeva trattare a quel modo solo dall'apparenza, era
chiaro che solo una là tra i presenti meritasse un premio, e
gli
altri dovevano poco
lavorare ancora nel settore. Ho anche buttato là che avrei
potuto comprare negozio e tutto, sai che potevo farlo,
perchè controllato qualche minuto sul Phonvlet, ero a
conoscienza di tutti i
dati del negozio, pure i nominativi di chi pagava tasse e tutto. Noi
piammo quindi... E
così facendo i nomi giusti, non sai che risate ma anche
amare,
quando i titolari quasi facevano inchini, si perdevano profusamente in
scuse e me ne andavo solo dopo averli guardati con sdegno, schifo e
aver detto loro che l'indomani avrei consigliato amici, facendo nomi
potenti, di andare là vestiti davvero da pezzenti per vedere
cosa accadeva e sarebbe stata pubblicità negativa ovunque.
Diciamo che si saranno dovuti cambiare gli slippini tantissimo! Se
usano gli slip....Resta
il fatto che sono solo pochi esempi ma che mi hanno fatto odiare quel
mondo già solo dai negozi...Rispetto ed educazione zero"
"Quindi..."
"Non mi sono trovata
bene. Ho svolto con alcuni dei ragazzi delle
incombenze in giro per le città e quante cose ci sono
accadute
da quella società che tanto reclamizzano come... lasciamo
stare"
"E quindi qui
cosè per te? Sei felice della vita che conduci qui?"
"...Cè
quacosa qui che mi porta ad amare sia quell'edificio come
casa mia, che merita anche per la sua bellezza, che per cosa mi fa
sentire. Per molti casa ha un significato quasi preciso, per me il
luogo in cui voglio tornare seppur non è di famiglia o di
mia
proprietà. HO una vita che mi lascia libera anche se la
gente da
fuori
potrebbe pensare che non sia così. Milan mi lascia libera.
Così come fu per lei. Sai, la fece andare con Jd per un
viaggio
che lui aveva fatto. L'Orient express, sia tratta classica che la
Trans-sibérien Orient Express per raggiungere Mosca. Le
disse
che era come vivere gli anni venti e trenta del secolo
scorso. Vi era un lusso estremo e sfrenato, visto anche i
prezzi!
Ogni tot di
anni si mandano al restauro ogni vagone e ogni carrozza per
ripristinare lo splendore secolare e i migliori comfort moderni,
mascherati. Le carrozze sono diverse e si contraddistinguono per
la loro eleganza, raffinatezza.Gli arredamenti all’interno
del
vagone e
delle cabine richiamano lo stile coloniale degli anni d'oro. Il treno
dell‘Orient Express è attivo dal
milleottocentoottantatre,
sai? Per tratte che comprendono Parigi, Vienna e l’allora
Costantinopoli, l’attuale Istanbul. Londra,
Innsbruck
o Praga, Cracovia o Dresda, Venezia e
molt altre che
si possono giungere a metà o nel durante del viaggio. Dai
resoconti Milan glielo aveva consigliato e le disse dopo i primi
addestramneti, anzi le permise di fare quel viaggio di una settimana
perchè, come le raccontò dai suoi report, valeva
farlo
almeno
una volta e voleva vedere cosa accadeva in determinate situazioni..."
"I resoconti, quindi li
hai letti"
"I resoconti non sono
solo scritti" guardandolo negli occhi "ci sono
anche quelli, sempre legati a quel codice o giornata, che sono
più istintivi e a video"
"Quindi in pratica ti...
sei vista? Parlare?"
"Si, anche se in
verità come ti ho sempre detto, il fatto
che
abbia o meglio... io abbia il mi ostesso viso non vuol dire niente. Per
me come per gli altri, lei è lei e io sono io. Siamo due
persone
diverse. E infatti lei ha fatto quel viaggio..:"
"Con Jd..."
domandò lui aggrottando la fronte
"Si, Milan la lasciava
libera ma non vuol dire senza controllo.
Così prima di ogni cosa che tu sai, le permise di far quel
viaggio dandole soldi, abiti, possibilità. Scrisse che per
lui,
consigliarle questo era una delle cose che gli piaceva
fare a chi lo meritava, perchè
non lo faceva con molti. Lui... vede gli altri come meschini, falsi,
mezzi psicopatici e inferiori perchè oscuri e negativi,
insomma
la gnete che cerchiamo di fermare e trattando sempre con questi non
può consiglaire certe cose che adora.
Consigliava e consiglia le cose che gli sono piaciute,
valgono,
che vuole condividere con persone che meritano. E visto che lei non era
come le galline che conosceva, ma una delle poche persone con cui
parlare di tante cose e che lo capiva, visto che gli altri come diceva
lui erano polli
scemi, le raccontava molte cose. Ha i suoi difetti, ma Milan ha
parecchi pregi. Ha solo dato corda per vedere dove giungeva lei prima e
io poi. Io non ho ricordi, momenti, così negativi da
fermarmi..."
"Che vuoi dire. intendi
per lei?"
"Vi fu un momento di
tanti anni fa che lei cadde nella disperazione, ma
non da un
giorno all'altro. Viveva in un ambietne per lei oppprimente, non
positivo e capacitivo. Insomma per una come lei era opprimente,
negativo,triste... Le persone intorno a lei volevano cambiarla
perchè fosse come volevano, come doveva essere secondo loro,
non amavano il suo essere, la sua personalità e
così loro come la società. Per alcuni versi erano
ancora fermi a decenni prima, dove una eprsona doveva stare zitta e
calma e se si ribellava, se aveva un suo pensiero diverso, lontano dal
loro, qualcosa non andava. La punivano, le urla la portarono a
isolamento autodeterminato e pian piano la sua psiche si
crepò. Lei non voleva figli, lei non si sentiva donna come
lo intendevano gli altri, per lei determinarsi ed essere erano passi
della strada di una persona che dovevano essere sentiti, voluti,
affrontati e non forzati con mezzi poco umani. Obblighi, urla, botte,
minacce, e pure le buttavano acqua santa addosso o da piccola la
oblbigavano a strane cose con piatti e olio o respirare cose che
odiava, come l'aglio, perchè autavaa dicevano. E una delle
cose
che scrive era che se glieli rinfacciava si stupivano e a estranei
potevano sembrare sinceri nel negare le cose. Ma non è che
lei
se le inventava, per loro erano normali perchè avere figli
con
problemi non piace a nessuno, aveva capito..."
Sorpirò,
prese un'altra radice di liquirizia e tra una smozzicata e un'altra
continuò. "...Almeno sono
cose presenti nei report. Sapeva che cèrano persone che
subivano molto, molto di più e ancora peggio, ma l'atmosfea
in
famiglia era,
come riporta, da scartavetrare l'anima. Così lo intendeva.
Nulla di positivo, litigi, ricatti, toccavano sempre il senso del
confronto, umiliazione e colpa. usavano sempre la tattica della colpa
e di come fosse sbagliata per cosa no nfaceva per gli altri che...
crollò emotivamente. Tutto ciò ovviamente fu
altalenante, anni di sbalzi di momenti del genere unitoalle persone
fuori dalla famiglia, che invece di dimostrare l'opposto di
cosa
le
mettevano in testa, le facevano vedere lo schifo dell'esser eumano in
una società sbagliata. E così sia dentro casa che
fuori non fece altro che subire, e se si ribellava veniva
vessata
e
attaccata come... quella che non meritava nulla perchè il
contrario di cosa doveva essere. Non aveva fidanzati, quidi era
sbaglaita o quacosa no n andava. Forse era la terribile cosa dell'altra
sponda? Finirà male come quelle donne zitelle? Che cosa
orribile
dicevano,
e così tentavano di fare e dire cose perchè lei
mutasse. Non voleva figli, ha avuto qualche trauma da piccola? E tanto
altro. Più il suo Se interiore si crepava e più
provava disperazione e più il suo fisico cedeva per questa
oscillazione di sentimenti così forti. Questo è
uno dei
motivi che la portò ad accettare l'Accordo di Milan e
aiutarlo a
cambiare le cose, perchè le persone fossero umane e se
stesse,
lontano da religione e bigottismo... Voleva scappare ma
aveva vissuto stando in una ambiente dove la situazione di
altre,
che erano
andate via con qualcuno e si erano, per quegli adulti, macchiate di
cose orribili, erano troie dicevano, e questo donne stesse,
perchè avevano osato una cosa che solo queste fanno. E lei
stava
male nel sentire quelle cose perchè non credeva come un
umano,
donna perfino, dicesse e pensasse queste cose accettando le visioni
pazze di quella società. Perfino
la figlia di una vicina gli ultimi anni, aveva fatto in modo di
andarsene in inghilterra e la prima cosa che dissero... della
madre, nonna e zia su quella ragazza che, testuali
parole, . E queste, come altre cose, la rompevano
dentro.
Anche perchè anche lei voleva trovarsi la sua strada lontano
da
una famiglia e vita non per lei. Ma loro ciechi, sordi, menefreghisti.
Gente che se ne andava per la
disperazione, se veramente come lei era l'unico modo ovviamente, erano
marchiati a vita in molte maniere poco positive e lev eniva detto che
se capitava qualcosa del genre, con lei, le
avrebbero rotto
le ossa o
altre belle frasi poco gentili. E questo dagli undici anni, poi
dicevano che scherzavano ma era un modo pr educarla a non fare certe
cose. Era sempre sola, sempre disperata,
sempre incapace di migliroarsi e alzare al testa ma sovrastata da tutti
e tutto, perchè urlavano o peggio perchè doveva
sempre
stare zitta e calare la testa, quest aè educazione. E il suo
corpo ne pagava perchè si
ammalò così tanto che ogni movimento, cosa che
faceva era un dolore senza fine tutto i lgiorno. Ed era uno dei
sintomi. E invece di avere pace venendo lasciata stare, ancora di
più! Non potè pi studiare ed ecco ancora
confronti con le altre. La riempirono di medicinali anche dopo averla
obbligata pure a fare esami per il cuore perchè forti, ed
ebbero peggiori conseguenze. E così crollò
così tanto da desiderare la morte di tutti, si
sentiva una merda umana al pensarlo, ma odiò
così
tanto tutti quelli che le stavano intorno da desiderare che se ne
andassero visto che lei non riusciva a morire in nessun modo. Ma poi si
dava della schifosa perchè era lei che non riusciva a vivere
in
quella societò. Ogni
volta che era disperata, piena di sofferenza, incapace di fingere di
non odiare e stare nervosa, puntualmente veniva aggredita
verbalmente,
zittita con urla e segni di rabbia. E si rompeva sempre di
più..."
"E perchè non
era scappata..."
"Se fosse stata in
salute lo avrebbe fatto, anche a
rischio di vivere alla buona come poteva. Mai però in quella
città o vendendosi, questo mai. Preferiva farla finita prima
che fare una cosa del genere. Trovava penosi quelli che pur di
sopravvivere e strisciare ogni gorno dopo l'altro in quei modi,
accettavano ogni compromesso dando ogni cosa, perchè
significava far vincere quella gente. Loro avevano cosa volevano
trattandoli solo da schiavi o spazzatura. E non era vita, come la sua
prima. Meglio sputargli in un occhio e farla finita che essere cani di
certa gente. Se avesse potuto, come cercò di fare, lo
avrebbe fatto. Tentò con le forze militari ma per l'altezza
e un solo punto dovette restare a casa, sentendosi pure dire che loro
già lo sapevano e che ora poteva fare cosa secondo loro era
corretto. Musica, scuole, scuola di musica, università, non
fece altro che accontentare tutti sempre, anche per le piccolezze e
sempre si trovava in risposta schifo. Ma per quella gente non era
così, giuravano e spergiuravano che no era mai accaduto
che dicessero o facessero qualcosa, quando invece era avvenuto. E lei
covò voglia omicida, ma siccome non era una persona del
genere trasportò tutto verso di se. Se tutto doveva finire,
sarà come dico io e su me, pensava. Prima alle medie, poi le
superiori e la
musica, poi l'università. Stoccate di schifo ogni giorno,
più volte al giorno dove dovea inghiottire così
tanto che si ammalò. Cadde ammalata e anche la sua speranza
finì rotta come la sua psiche. Desiderava solo la fine di
tutto.
Aveva cercato di alzarsi e rifarsi, crearsi qualcosa per andar via
ma... in ogni modo,lei si rialzò, tante, tante volte. Eppure
era
sicura che l'avrebbero vista come un coniglio, una perdente, una
stupida, una che non sapeva combattere, come per
molti che
lo erano
davvero per le cazzate rispetto a lei, per ciò che ormai
desiderava. Solo quello. Le faceva male il cuore, quel dolore la
distruggeva nel corpo e nello spirito perchè sola,
disperata, bloccata come un animaletto nella gabbietta. Quella
sofferenza la paralizzava in paure senza fine e nuove.
INiziò a provare paura e schifo per i contatti umani coe la
vicinan za, gli oggetti intorno, toccati o meno. Anche con la famiglia.
Mettere un braccio sul bordo del tavolo significava sporcarsi la
maglia... i piatti o posate toccati. Gli abiti per lei
erano sempre sporchi. Il pigiama doveva essere usato solo nel letto e
non doveva toccare nulla, se esempio andava in cucina o
bagno.
Tutta la
sua angoscia, tormento, tutto era finito in quel terrore di sporcarsi a
causa degli altri. Le era venuto come un orrore profondo al pensiero
che alla fine potessero romperla, da farla diventare come
tutte
le
idiote del mondo felici di essere solo robottini per le famiglie e
società. Era così, troppo, addolorata e aveva il
terrore di dover sentire ancora quello stesso dolore che le risuonava
nel petto, che non voleva più sentire nulla.
Voleva
cambiare
vita dalle medie. Aveva cercato disperatamente persone che le volessero
bene per cosa e chi era, ma senza successo. A nessuno piaceva
la
sua
vera se stessa. Era così distante da loro da anche
bulluzzarla poi. Lia odiava le bugie, i voltafaccia, il trattare la
gente con falsità da costruirsi una maschera e quindi
perosnalità alternativa. Era circondata da quella gente da
voler vomitare per lo schifo. Voleva scappare. voleva un mondo
più vero, sincero, meno legato a stereotipi, generi e
mentalità retrograde. Ma si rese conto che non esisteva
affatto. Per niente. OVunque si girasse, in qualunque modo
provò e ritentò, ma perse ogni speranza e
sperò
solo di andarsene e lasciare a tutti loro il loro bel mondo... ma aveva
paura che qualcosa andasse storto,che se lo fecesse molti...
le
riderebbero dietro con l'idea che fosse un coniglio da voler morire
perchè incapace, lei... si vide tutto sciogliersi come neve.
Perse tutte le possibilità. L'unica cosa che le dicevano era
che poteva sempre sposarsi e fare figli, e comunque la sua
vita
era
piena lo stesso, ogni giorno, mese, anno non facevano altro che dirle
che se era così stronza da rompere le scatole per chiedere,
seppur
poche cose rispetto a quanto dava, poteva andarsene a casa sua. Casa
sua sponsandosi. Se
fosse riuscita da sola sarebbe stata una buttana ingrata e schifosa,
siccome
non era riuscita ma avevano vinto, perchè fino
all'università avevano detto a tutti che lei no nsarebbe
andata fuori, ma doveva restare con loro, ... a volte mi sento
così felice di non aver avuto genitori da no ncapire per
niente, affatto, tutti quelli che vogliono una famiglia così
tanto da esser pronti a fare carte false..."
"Io col tempo ho
dimenticato questo desiderio, volevo solo scappare..."
"Il suo conflitto
interiore, creato da loro, l'aveva portata ad aver
paura di ogni cosa. Ogni sua azione con la gente. Che se avesse fatto
qualcosa di sbagliato sarebbe stata una vergogna. Le avevano messo in
testa, non insegnato, ma proprio obbligata con le botte e pensanti
rimproveri che doveva tenere la bocca chiusa su tutto e comportarsi
come una mummia. Che doveva
calare la testa e fare la persona educata, che educazione significava
anche zittirsi e non fare o dire niente anche se ti mettevano sotto i
piedi e ti usavano come zerbino. Così erano loro. E che era
una stronza ingrata, sempre questo ingrata, schifosa, anche sempre
quest'altra parola, vergognosa egoista che aveva sempre fatto cosa
voleva, le urlavano, e sapeva solo pretendere. E lei moriva un poco
più ogni volta. E dalle medie scappava con la mente altrove,
si proiettava in un altro posto dove con la metne accadevano cose che
lei non aveva neppure immaginato per se. COn Milan scoprì
che lei semplicemente si dissociava in un'altro livello di
realtà e con una personalità differente. A volte
capitava che tornasse così di corsa se qualcuno parlava con
lei da agire come quella sua se stessa alternativa, e succedevano i
casini. E lei scappava, si nascondeva in un mondo dove il dolore era
tramutato in altro. E là non sentiva nulla del dolore che la
rovinava ogni giorno che passava. Aveva imparato anche a prendere dalla
mente i ricordi e figurativamente come bruciarli. Metteva quel ricordo
come fosse una cartolina o foto nella mente e avvicinava una mano con
un fiammifero e bruciava, cancellava come poteva quella sofferenza in
ricordo. Non so se veramente quella cosa funzionava o semplicemente
riusciva con quel metodo a nasconderli in fondo alla mente,
perchè dai report afferma che poi quei pezzi diventavano
sfocati come... una macchia di caffè sul tavolo alzando la
tazzina. Ogni giorno credeva di no nfarcela più, il suo
corpo dava segni di rompersi a sua volta e darle sintomi che la
costringevano a stare sempre male. Il suo corpo, che già
prima odiava anche per la madre e i suoi epiteti, sembrava non
più il suo... non riusciva ad aprire gli occhi e accettare
quella realtà. Era ormai una reclusa per l'odio che provava
per il mondo per cosa le aveva fatto, perchè la famiglia la
voleva sempre sotto la loro gonna come si diceva e ogni cosa per loro
era sbaglaito. A volte seduta che a letto, non riusciva a muoversi
o voltare la testa per il dolore fisico e profondo che provava da
chiedere solo al suo cuore di fermarsi. Fermati, gli diceva. Poi lo
pregava. Voleva piangere sperando che aiutasse a qualcosa, ma
non
le
riusciva e l'odio che le montava dentro anche per il
suo corpo la spronava a trovare pace, finalmente, e fanculo tutti ma
poi la paura di un errore e sarebbe andata peggio e scappava in quel
mondo.
Prima aveva pregato tutti gli dei perchè almeno
uno, se
esisteva, potesse aiutarla. Voleva, anzi chiedeva, che il suo
corpo
venisse dato a un'anima che meritava di continuare a vivere se morta o
in procinto di esserlo, e la sua finisse semplicemente via. Senza
tornare o altro. Svanire. Ma questo non accadde mai. Cèrano
notti così orribili dove la disperazione la portava a darsi
pugni sopra il cuore per causare una sorta di aritmia cardiaca
irregolare, che poteva avvenire per dei colpi sopra il muscolo da farlo
andare in tilt. Merito della lettura, afferma. Eppure tentò,
provò, ma era sicuro che fosse dovuto non alla sua
incapacità perchè non ci andava gentilmente, ma
doveva essere dato dal di fuori e con un'algolazione
particolare. E non sapeva che oggetto usare per causarlo. Anche
perchè se avessero capito che lo avesse fatto da sola e non
naturalmente, sarebbe stato suidicidio. E lei voleva evitare di farlo
capire, perchè temeva che come suo nonno la sua fine sarebbe
stata un calvario. E le avrebbero dato la colpa, come per tutti i
disgraziati che erano riusciti, accusando loro di essere stati ipocriti
e meschini per chi lasciavano. Ogni volta era così, si
lementò nel report, tutte le testimonianze che avev aletto
colpevolizzavano quei disgraziati di aver procurato dolore,
ma
nessuno
dei parenti del cavolo che diceva che si rammaricava di esser stato
ottuso, imbecille, che quello aveva sofferto così tanto da
andarsene e che andava capito. Mai una volta ma colpevolizzato del LORO
di dolore.... Non capiva mai nessuno, aveva scritto. E
così sarebbe stato per lei. Sarebbe stata come tutti gli
altri, colpevolizzata, etichettata come coniglio e richiamata alla
mente sempre e sempre e non lo voleva. Voleva sparire, come una
bolla..."
"E cosa ha fatto quindi?"
"era chiaro che
nonostante il suo sguardo fosse malinconico,
sofferente, perso in un incubo senza fine perchè non
l'avrebbero mai lasciata andare senza obbligarla a stare in contatto,
voleva farla finita. A volte dopo Milan si chiedeva se era veramente
convinta di
voler perdere la mamoria e tutti i ricordi e... ma si rendeva conto che
in realtà, in lei, veramnete, non cèra niente.
Giorni felici che poteva ricordare, non ne aveva. E non
scherzava. TUtto
ciò che qualcuno che la amasse davvero e aveva fatto per lei
no nesistevano. Tutto il tempo in cui era stata con qualcuno non
esisteva. Tutti i ricordi importanti, non esistevano. Altri avrebbero
detto famiglia, compleanni... ma per lei non cèrano. Non
sentiva i compleanni come cose da festeggiare. Non cèra
nulla da festeggiare, non cèra da festeggiare la
sua nascita pensava, dopo
aver visto cosa portava quelle feste orribili familiari. E quindi se no
nesisteva nulla ma solo ricordi dolori, se tutti si fermasse e tutto
sparirebbe.... cosa ci avrebbe perso?"
"Niente" disse lui
conciso.
"Esatto. Dice che altri,
quella feccia che òa bullizzava e trattava male, come li
chiama che ha
conosciuto, vantavano memorie e ricordi di estati felici agiocare con
altri bambini per esempio. Parla di anedotti di un'ora dove doveva fare
il bagno
per cinque minuti lotnano da tutti, con i suoi che rompevano
per farla uscire e poi tutto il
resto del tempo ad asciugare il costume, perchè in macchina
non dovevano affatto averlo bagnato. Questo era il mare per
lei ogni estate, loro soli in pochi minuti di acqua e poi ad arrostire
al sole... finchè dai quindici anni non vi
andò più, i suoi cugini, che erano orribili,
giocavano e stavano con amici e si divertivano. Racconta che sua zia
invitava lei e fratelli al suo casotto al mare, che pagava e non so
bene come funziona ma si invitavano tanta gente e passavano le giornate
insieme al mare. I suoi genitori però odiavano avere
contatti con la gente, non la fecero mai andare dicendo che avrebbero
tutti quanti, perchè pettegoli da impazzire, a dire peste e
corna di loro, cosa facevano, cosa avevano dietro, come erano vestiti.
E così fu oslo un'ora qualche volta a settimana a bagnarsi
solo e poi sotto il sole come unt acchino, come scrisse. E
odiò il mare ancora di più perchè
quando doveva andare e avev ail ciclo, non usava scnora la
coppetta, la madre la obbligava ad
andare con loro facendole mettere non solo degli assorbenti che
semrbavano materassi e senza ali, che se usciva qualcosa erano botte
per lei però, ma con il custume. Lei non voleva stare in
costume senza andare in acqua e non le
piaceva stare come una cretina su una tovaglia senza fare niente,
così stava vestita e i suoi le urlavano contro con toni
orribili perchè così si capisce, el dicevano,
così sei una vergogna. E poi li mandò a cagare e
no nandò mai, mai più al mare. Dai quindici anni
non ci andò più, non visse nulla dell'estate e
odiò tutto e tutti. Ricordava anche una delle ultime volte
in cui una stronza, compagna di classe, la vide al mare e si
comportò da far schifo con le sue amiche, e i suoi
genitori
se ne fregavano. La vide per quel tempo che erano rimasti divertirsi,
stare con altrte persone, essere qualcosa da ricordare invece di lei
con quel costume da quattro soldi che non le piaceva neanche, presa
in giro per tante cose mentre i suoi trattarono male lei
perchè provava odio. E annota che era una delle cose che
aveva detto a Zay che odiava della gente, il vivere cose semplici,
normali ma che non vi furono per lei e si sentì dire che no
ndoveva pensarci, non doveva guardare le apparenze. E quell'annotazione
era piena di odio anche per lei, perchè non solo le stava
dicendo di cancellare ogni rimpianto mentre quella gente aveva vissuto,
ma di non badare agl ialtri che vivevano mentre lei di fatto era
niente. Non gliela perdonò. E cè tanto, tanto nei
reports di dolore e disperazione che ricordo mi fecero male,
perchè descrivevano una persona i cu i genitori si
credevano migliori degli altri e volevano star lontano da tutti,
vivevano e facevano vivere un'esistenza di isolamento per davvero in
casa , tranne per uscire per le compere, sol oristretto in famiglia che
non era poi così meravigliosa, obbligandola a cose che no
nvoleva. E non avendo ricordi, memorie a cui aggrapparsi come dicono
tutti nei momenti bui, che affermano che quando sono giù
usano i ricordi d iquei giorni, istanti, situazioni felici con persone
che... lei non
aveva. Nei reports afferma semplicemente che lei era vuota come un
mobile, la sua vita si poteva riassumere in cosa le piacesse, in cosa
credesse ma per il resto era solo casa, solitudine, tutto
ciò che aveva sopportato, le avevano fatto e detto e...
niente altro. Ogni giorno sperava di morire per cause naturali e
fniirla là, o avrebbe usato le siringhe o usato a mali
estremi la tecnica dell'impiccagione a laccio basso, sempre da lettura.
Era arrivata al massimo e non cèra giorno che fosse felice,
non cèra notte che sperasse di rimanerci e non
cèra mattina in cui si svegliava che malediva il suo cuore,
gli dei e tutto ciò che non l'aveva uccisa. In pratica la
sua vita continuava imperterrita anche contro i suoi voleri. non
cèra nulla che che accadesse come voleva. La sua esistenzxa
era diventata un vegetale, rotta dentro e disperata fuori,
che
però nessuno vedeva ma trattavano male se no nsorrideva e
faceva le faccette felici verso di loro. Io non so come si possa vivere
così, a sentirsi dire che si pretende che si sorrida e ci si
atteggi come persona felice, per far contenti gli altri per
le feste e
non rovinargli l'atmosfera, come le dicevano. E' veramente da meschini!
NOn saprei neanche io come definire quella gente, e le cose che ha
scritto..:" scuotendo la testa lentamente come se non vi credessse.
"Ma se ne è
andata, alla fine"
"Si, solo
perchè per chissà quale botta di didietro
incontrò Milan e gli altri. E Milan è stato
l'unico alla
fine ad aiutarla ad andare
in pace e non soffrire ancora. Milan le aveva permesso di avere le cose
che aveva sempre desiderato, ma capì di non essere era
statoquella di anni prima e meno corrotta
dentro. Ormai era in un punto in cui non riusciva ad essere felice,
stava sempre male e ogni cosa che un tempo l'avrebbe resa contenta se
non felice, le mettevano solo tristezza. Quel malesser einteriore era
ormai così enorme da averla corrotta, infatti non provava
niente per nessuno, e per lei chiunque fosse morto... non le
importava.
E non lo diceva per dire. I suoi nonni erano morti, non tutti non ho
capito quanti, ma non versò una lacrima ne
sentìì nulla. Questo già prima,
ovviamente, e questo spiega per Jd quanto fosse rotta. Il suo carattere
o personalità come la intendiamo noi, erano capaci di
prendere a testate chiunque, ma nulla le dava felicità.
Bluegrass, il tipo di cavallo che le piaceva le procurava tristezza
perchè diceva che nonostante le lezioni e il cavalcarlo,
sentiva come qualcosa di brutto e come brividi di freddo
per il dolore. Jd dice che era disperazione e depressione, in una forma
avanzata da non poterla riportarla indietro. Io non l'ho
conosciuta, ma
davvero una perosna può essere portata a quei livelli e non
vederlo? Non capirlo? Ma andarle contro da distruggerla ancora di
più? Sta di fatto che rispetto lei, io non ho
ricordi
dolorosi
o che si avvicinano a distruggermi, da fermarmi. Io ho cose da
ricordare che sono
felici e sono da ancoraggio per la visualizazione se ne ho bisogno.
Quei report sono ciò che ricordano, lei e la sua memoria.
TUtto ciò che era e che è stato cancellato. Ed
essendo parte dei tentativi di Milan di usare le basi del pogetto
MOnarch per le persone che ne hanno bisogno, anche io ho tutto
memorizzato. Ma già sai della cosa, non di me, ma Milan te
ne ha parlato. "
"Si, mi ha detto che
sarebbe ottimo provare se con me cè
qualche speranza, non con tutti funziona. Quello che io mi chiedo
è... per questo lei è morta? Ha dimenticato
tutto?"
"No, lei non ha
dimenticato tutto. Lei ha cancellato tutto. Senza il
fardello della nostra vecchia identità possiamo
ricominciare,
con i ricordi abbiamo perso anche i nostri limiti e al contrario della
prima vita, possiamo raggiungere quello che vogliamo. Non vuol
dire
che no serve impegno ma ha deciso di rigirare il termine... morire! E'
stata lei
a volere il processo di formattazione e il riavvio. L'ha voluto lei..."
"Ma..."
"QUando
incontrò Milan, lei stessa non poteva credere che
una eventualità del genere,incontrare qualcuno che voleva
fare quello
che aveva sperato e riuscisse a farla scappare, fosse avvenuta
così. Per
caso. Non so se te ne hanno parlato ma comunque il suo incontro con
Milan portò alla considerazione della visualizzione e la
bluebox come la base di un Accordo, che avvenne. Uno dei punti
dell'accordo era, appunto, la formattazione e il riavvio, lasciando che
tutto venisse perso e dimenticato, e che ciò che di lei
vivesse non morisse mai, ma fosse... una vita per una vita. OCme un
seme per una rinascita. Così, quando lei avrebbe chiuso gli
occhi per la formattazione, l'avrebbe lasciata in una stanza per il
riavvio, in modo che non vi fossero elementi che... insomma nessuna
influenza passata. Che il reset fosse definitivo. Così che
al primo risveglio non dovesse vedere nessuno del prima e attivare
nulla. Avrebbe preso mano con l'attivazione della forma base da sola.
Nei report, quindi prima, lei afferma che no nsi sarebbe sentita sola
prechè la sua vita di prima era andata, cancellata anche da
un documento ufficiale. Non aveva persone preziose che le sarebbero
mancate, ma se erano come si erano mostrati, sarebbero stati le basi
per far muovere il nuovo Os. Avrebbe definito da sola ciò
chela cincordava, avrebbe cercato persone che erano felici di averla
accanto e con cui fosse stata felice di averle vicino. Come non fu per
lei. Come se fosse una nuova persona, perchè tale era, la
figlia di nessuno, e seppur non era in grado di fare nulla come i
precedenti test di David, sarebbe stata una persona. Una nuova persona,
perchè lei era lei. Definirsi da sola, avere ancora per la
determinazione, la crescita... "
"Cioè te..."
"..." voltandosi a
guardarlo "Tu sai che sei l'unico a parte pochissime
persone, a sapere questa cosa? Sappi però che un processo
del genere non ha gli stessi risultati con tutti, ecco
perchè io sono la cavia apice di David e Milan e
perchè non vogliono che io vada in giro e mi accada
qualcosa. Perchè è per me e con me tra gli
altri, che il nuovo
progetto per salvare le persone migliora. Se vuoi però
proteggere te stesso, accetta il dono di David, sarà come
fare una fotografia. Ti dirò la stessa cosa che David
pronuncia a tutti i test pronti per la prova. Prima che tu sparisca per
qualsiasi motivo là fuori, donami la tua mente e il tuo
cuore qui dentro. Io ti proteggerò. proteggerò la
tua mente, la tua personalità, il tuo cuore. Li
congelerò come fossero senza tempo e senza spazio. Esisterai
finchè il tuo involucro reggerà e ti
riaccetterà, oppure continuerai oltre e su tua
autorizzazione, sarai il passo successivo alla criogenetica,
più sicuro. Perciò, entra nell'involucro vicino a
me..."
"E... poi?"
"Chiedi a David... mi
piace quando lo espone lui. Ci mette tutta la sua
verve, tutto se stesso, tutto il so sapere e convolgimento e
manterrà la promessa. Io sono qui!"
"Vedremo...
però non credo che tu mi abbia risposto
veramente. Anche dopo questo, tu sei felice?"
"Perchè ti
interessa? Comunque... mettiamola in un altro
modo. Spesso parlando di felicità si pensa che le cose o le
persone ci rendano felici. La prima cosa che la gente risponde
è famiglia, figli, il buon grado di vita raggiunta e quindi
soldi e tranquillità mensile. Però alla fine
è come se dicessero che sono felici perchè hanno
quelle determinate cose e lo sono, senza no. Perché crediamo
che debba essere sempre qualcosa di materiale a renderci felici?
Per me
questo modo di vederla è un ostacolo, riguardo la
felicità. Perché continuiamo ad associare la
felicità a cose materiali come carriera, amore e denaro?
Sì, possiamo definire la nostra carriera, i nostri soldi, i
nostri
rapporti e i nostri obiettivi di salute, e rendiamo queste cose
misurabili. Mai fare affidamento su fattori esterni per la
nostra felicità, è quello che ho imparato. Quando
si ha questo dubbio, se si è felici, bisogna chiedersi
. Lia non faceva affidamento a qualcosa ma desiderava
vivere varie cose e definire poi quali fosse degni delle sue memorie.
Per lei la felicità era cosa provava, in che luogo e come si
volgeva il tutto. Non la casa fisica, il sangue, le rendite ect
ect...Felicità e vivere, due cose che la gente tende sempre
a
capire male. Amo il mio lavoro, dove vivo, cosa faccio, voglio bene ai
ragazzi del gruppo dei veterani, Milan... ma non mi fido di far
affidamento su ciò per essere felice come i soli
elementi,
perchè io provi qualcosa di positivo. Io da sola sono felice
allo stesso modo facendo ciò che mi fa sentire viva. Con
loro vicino di più, ma non sono loro ciò che
determina la mia felicità, sono una parte o la conseguenza.
La gente però non capisce mai molto questa cosa. Per loro
felicità è se cè, e solo se
cè, una cosa. Lia scrive che la vita è troppo
breve per passare attraverso la sofferenza personale, e solo quella. E
lei ne era la prova.
Non possiamo mettere la nostra felicità nelle mani degli
altri, anche se affermano che loro sanno perchè ci
amano,
quale sia la nostra felicità o perchè secondo la
lista della spesa, è importante avere qualcuno vicino per
non restare soli. Così non si va da nessuna parte! La
felicità è uno stato mentale in base a cosa hai
intorno. E' la mente che determina la felicità non quanto
abbiamo di soldi, se si è sposati, se si ha figli , la
macchina
grossa, il villone... Se era una mbiente come quello in cui viveva
è
normale non trovare lo stato mentale giusto per vederlo positivo,
sempre che no nsia diverso da me, scriveva. È sotto il tuo
controllo, come puoi decidere di fare qualcosa di utile con il
tuo tempo e quindi trovare un istante che magari ti resta come felice
nelle momorie, puoi decidere di essere felice con ciò che
hai o migliroare le cose senza scadere nella scemenza come gli altri..
"Dici? E' proprio
scritto così? Sei sicura che che... voglio
dire, come fai a capire che quello che dice è esattamnete
cosa cè scritto. Cè gente che dice che molte cose
sono come la bibbia, non è come è scritta e
basta, ma va tradotta come significato, va.."
"A parte il fatto che la
bibbia E' quello che cè scritto e chi
pretende di interpretarla è un imbecille! Vuoi dire che vuoi
sapere se era veramente così? Sei
sicuro? Anche se nel caso significherebbe che non si torna indietro?"
"Non si torna indietro?
Comunque si, se hai questi report voglio vedere
se vanno interpretati come la bibbia o meno, magari..."
"Uomo di poca fede. Hai
detto, eh? Ricordati però, non si
torna indietro. Promesso?"
"... ammetto di non
capire come mai siano così un segreto
ma... si, prometto che nel caso terrò la bocca chiusa, non
dirò nulla a nessuno e..:"
"bene, l'hai detto!
Verifica tu stesso se cè interpretazione
o meno. Se lei era ambigua o diceva le cose chiare. Legeia, per favore,
declama il report 357 passo F"
Vicino la cascatella
apparte una figura. Gask quasi si
spaventò ma poi la riconobbe, era la figura femminile che
era comparsa quelle volte. Sembrava sempre lei. Aveva un abito di stile
antico, con un colore che sembrava nero ma al movimento pareva invece
blu notte quasi stellato. La scollatura del corpetto era solo a coprire
il seno con due livelli di rouches che sembravano quasi petali di
fiori. Era proprio questi due livelli che coprivanouna parte del seno
fino al sottoseno, con una fascia sottile a chiudere, scendendo poi in
vita in stile impero, con costine o pieghettature. La fine
del
corpetto finiva a un livello asimmetrico. Davanti era più
lungo
dei laterali formando il primo livello della gonna. Questa in stile
vittoriano per l'ampiezza, era composta anche
qui da più livelli di rouches che erano tagliati a creare
delle forme che lui no nsapeva decifrare, per finire poi con la gonna
con quel bordo come frastagliato dei petali come tutti i livelli. Le
braccia avevano delle maniche particolari. Un bordo di rouches stretto
da una striscia come il sottoseno partiva come altezza al livello della
scollatura, quidi molto sotto la spalla, la manica poi stringeva e si
apriva in una manica con volant ampio a due livelli anche questo
sovrapposti che si fermavano sul gomito, toccando col movimento
metà avambraccio al massimo. Tuti i livelli di rouches o
volant
sembravano sempre
imitare come un fiore con in petali.Al collo sembrava portare un
collarino dello stesso colore da cui scendeva a cascata quello che a
lui pareva un jabot, come quelli di Milan, ma era l'unica cosa che
ornava collo e petto sopra l'abito, quindi a parte. Due decorazioni tra
i capelli erano come grossi fiori fatti esattamente come tutti i
livelli di rouches che ornavano sopra le orecchie, con dei nastrini
cascanti che incorniciavano il viso. O melgio, la maschera. La donna
portava come una maschera sui toni del grigio argentato, da cui si
notavano occhi scuri e null'altro. i capelli erano lunghissimi fino a
metà gonna, ricci con boccoli larghi e si notava che quelli
sulle tempie erano tirati indietro e fermati forse dai fiori, forse,
mentre tutto i lresto scendeva per il collo, alcune ciocche sulle
spalle e sul petto, fino alal vita, mentre il resto dietro e
di
lato. NOn sembrava portare gioelli di alcun tipo ma da alcuni movimenti
pareva che qualcosa comparisse Lo fissò, poi
guarò Kianta, e come da richiesta
parlò con voce strana.
"Come... come fa ad
essere apparsa anche qui?" domandò lui quasi impaurito.
"Semplicemente
perchè anche le cascate hanno segreti. Questo
boschetto e lago hanno apparecchiature nascoste e anche qui
è
presnete un dispositivo della visualizzazione e proiezione nascosto e
posso usare per controllo dela zona o per... anche richiamare i Crell o
altro. Semplice, per favore Legeia, declama il report"
"Come desideri, anche s
etrovo assurdo che lui, un uomo per giunta che conosce la mia
esistenza, ne abbia paura"
"Possibile che questa...
figura sembri odiare gli uomini?" chiese Gask a Kianta un pò
offeso.
"Io non odio gli uomini,
eppure vi ho aiutati quella volta. Per la mia
programmazione e struttura ho deciso che era importante preservare la
vostra esistenza per lei, perchè io sono la guida e la
guardiana
e il mio compito è, rispetto i Crell, più
autonomo e dai
report e programmazione stessi, ho una mia idea sulle persone che lei
deve avere vicino. Ho accettato quei quattro, mentre i veterani ancora
mi sono indifferenti visto che so bene che non le farebbero nulla ma tu
ti stai avvicinando troppo e quindi sei pericoloso. Sei un uomo, sei
uno specialista, sei troppo invadente e ti comporti quasi come uno
stalker ma rispetto i suoi giudizi e non interverrò!"
"Intervenire per far
ecosa..." domandò lui guardando sia Kianta che Legeia "che
cosa dovrebbe fare?"
"Nulla" rispose Legeia
incrociando le mani creando un triangolo "ma ho
preferito... dare un piccolo avvertimento. Ho l'autorizzazione di usare
ogni mezzo se necessario per spingere qualcuno a desistere
dall'avvicinarsi se è malevolo. Come da richiesta,
esporrò il report...." Fece come un paio di passi
muovendosi, come abiti e capelli, come fossero reali e parlò. "Dice che . Afferma che è
meglio non lasciare che niente e nessuno possa condizionarti, quando
sopratutto ti dicono cosa è meglio che tu faccia per te, se
hai provato e capisci che non ti va benee. Non tutto è
idoneo a tutti. Non hai bisogno di un motivo per essere felice, dirlo
è molto diverso dal farlo veramente. Non misurare
l’unica cosa che fa valere tutte queste cose, la nostra
felicità. Ogni volta pare che ciascuno abbia sempre
qualcosa che ancora gli
manca per essere davvero felice, come se la felicità dovesse
essere
declinata al futuro e mai al presente.Ma la felicità spesso
arriva senza annunciarsi. Per
essere felici, bisogna imparare a
"Ti ringrazio ma per ora
basta così, mi serviva per convincere questo miscredente del
tuo..."
"non è vero
è solo che non vorrei che magari ti sia lasciata
condizionare o..."
"posso assicurarti che i
report li ha letti dopo il tempo necessario
per formare un suo IO forte e duraturo. Le sue scelte, dipendono da
lei, non da persone morte solo per ciò che vi è
legato..." si intromise Legeia fissando Gask, mentre lui era un
pò arrabbiato.
"Legeia per favore,
basta così. Torna in standbye..." attendendo
che questa facesse una riverenza prendendo la gonna e sparisse come se
andasse verso la roccia. Dopo qualche attimo Kianta continuò.
"L'utilità"
disse Kianta, guardandolo, anche s elui stava
come
terrorizzato da Legeia "quando ti rendi utile, ti senti felice. Molti
non pensano mai alla
definizione della felicità intensa come fare qualcosa ma un
esempio sono proprio gli uomini prima che li mettesse a alvorare e
dopo.... Oppure, pensano semplicemente di
conoscerla. Ma in una sola giornata, possono essercene tanti, momenti
di felicità. E' solo che la gente non capisce. E la
felicità può essere anche quello... l'aver fatto
qualcosa
di utile che qualcosa di più grande, per qualcuno, anche per
la
cena per esempio perchè venga una favola. Ecco
perchè qui
ogni persona ha impegni, cose da fare, attività di vario
tipo.
Perchè facendo le cose, si creano molte situazioni che
possono
essere anche felicità. vedi cosa fanno gli uomini insieme, e
tu
l osai... "
"ok, per.. quello" disse
gask indicando col capo Legeia "Ma quindi tu
sei felice qui? Per me è così diverso d aprima
che,
che... non so ancora definirlo"
" Più volte
ho visto persone povere ma felici, nel senso che
non avevano bisogno della ricchezza come la intende la
società là fuori, tranne quello che avevano per
campare e cosa per loor andava bene. Non aveano bisogno
perchè
loro, poi tanto per sentirsi in pace col mondo e trovare
un motivo per amare
questo mondo. A loro bastavano piccole cose. A volte li ho ammirati
ma... a causa di Lia, anche se non per colpa sua, io ho... paura alla
vicinanza con la gente. ed è l'unica cosa che da un
pò
fastidio. COmuqnue... sono felice di quello che
ho,
di cosa faccio, delle persone con cui tratto e di quelli che considero
amici. A me questa vita va benissimo, anche dopo aver sperimentato
sulla mia pelle l'esistenza di altri in quel posto. QUi mi sento me,
sono me, ho cosa ho bisogno e mi fa felice, mi impegno e ho degli
scopi... Di ciò che è per ora la mia vita ne vado
fiera e
sono felice. E anche
se
alcune cose dovessero cambiare come è normale nel
flusso del tempo delle cose, mi adatterò perchè
trovi il mio angolino, basta saper virare come i girasoli le proprie
prospettive. Diveramente da Milan o altri io non cerco soldi, potere,
attenzione, cose costose ma le piccole cose che ho e coltivo. Quando
riesco a fare qualcosa per cui mi ero impegnata
tanto IO SONO FELICE, e di quello che sono. Di cosa faccio
qui,
che sia pulire qualcosa, aiutare alla fattoria, dare una mano alle
costruzioni o prendere a pedate qualcuno che fa lo stronzo sono solo
parte del compito che mi ha dato Milan ma oltre che un onore aiutare
anche per quello che consumo, è qualcosa che sento di voler
fare
io e l ofaccio con piacere. NOn è un'iposizione, rispetto
agli
uomini anche perchè io non ho stipendio come loro, quindi
possiamo dire che loro l'impegno ce lo devono mettere comunque..."
shignazzando "Inoltre
aiuto anche a fare qualcosa per il mondo, per cambiarlo e anche questo
mi sprona a fare del mio meglio. Piccole cose
ma a me vanno bene..."
"Piccole cose... i
malcapitati, dice Jd no nsono così
entusiasti"
rise Gask notando come Legeia era riapparsa e si era voltata verso di
lui, e
iniziò a sudare freddo. Kianta continuava a parlare come se
no
navesse sentito.
"Sono felice ..quando
vedo sorridere le persone che aiuto...quando
vedo cosa provoca cosa faccio negli altri, anche di ringraziamento per
cosa ho
fatto...quando io e le persone che mi stanno attorno siamo in pace,
pensando
solo al momento senza preoccuparci del resto...quando le persone mi
chiedono aiuto e riesco ad aiutarle e che meritano ovviamente...Quando
vedo una persona fidarsi
di me...quando penso agli attimi passati con i miei amici...quando
penso ai progressi che ho fatto, in un lasso di tempo comunque
così breve... quando capisco che ho fatto qualcosa nel mondo
di
positivo...o sento un sincero
"Grazie" o mi saluta perchè sente di farlo. Mi piace il
volto
felice che ripaga il mio sforzo fatto per
quella
persona. É per questo motivo che credo nel
prossimo e trovo che la felicità del prossimo, per mano mia,
sia il mio vero sostentamento del lavoro che facciamo. oltre che penso
che il mondo se deve cambiare, deve capire che cè altro
oltre lo
schifo che perdura ma come siamo noi viene cancellato dalle merde
umane. E voglio cambiare questo... Sono contena se
capiscono, si fanno forza e si ergono più forti contro gli
stronzi per loro forza interiore dopo che ho teso la mano e ho dato una
prima spinta. Fare da soli e... aiutare come salvatori, principi
azzurri non porta a niente secondo me..."
"che vuoi dire" chiese
lui ma Legeia rispose di getto.
"In questo mondo
è il male a prevalere sulle cose. Essere
salvati da altri non cambia molto nelle persone, perchè
tendono
a credere poi che cè sempre un attimo di salvezza per mano
di
altri, finendo sempre poi per ricadere sugli allori e pensare che
impegno, forza combattiva e e intenti non vanno migliorati,
perchè in una società dove cè un
grosso squilibrio
e l'idea che esiste un essere superiore che se evocato, manda qualcosa
per te e al tuo posto, crea solo idioti. Questo diceva la Madre e
questo è... La sua idea era che non bisognava frapporsi fra
problemi o nemici come meglio credi la parte che lede e chi subisce
l'offesa, fosse sbagliato e controproducente. COme un bambino piccolo
che sta imparando le cose e i genitori non fanno altro che superare
ciò che lui potrebbe fare risolvendo ogni problema,
cancellando
ogni ostacolo, brandendo loro le armi che invece gli servirebbero nella
vita e al suo posto, perchè non abbia traumi, problemi,
resti
intatta la sua "parte bambina e innocente". E questo era anche portato
da come fu cresciuta. Invece di insegnarle educazione e protezione
insieme, rispetto al renderla una persona indipendente in qualunque
ambito accompagnandola contro i problemi e spiegandole come ragionare e
come usare le carte a sua disposizione, l'unica cosa che sapevano fare
urlare e punirla duramente senza insegnare nulla, arrabbiandosi per
cosa ha detto o fatto senza che mai prima nulla le fosse stato
instillato sul bene e male delle cose che poteva fare e dirle,
obbligarla a chinare la testa e silenziarsi davanti a persone che le
facevano di tutto, ma l'educazione per loro significava apparire in un
certo modo, non agire o dire e non usare la finezza delle cellule
grigie contro persone schifose. E così la paura di come la
vedevano e come appariva e i suoi problemi si ampliarono ma di fatto si
è definita e data delle regole morali e di esistenza lei e
subendo da sola tutto. Per questo apparire e sostituirsi alla persona,
impedendo ad essa di trovare la forza di opporsi alle cose in base alle
situaizoni, facendole credere che ci saranno sempre salvatori, rovina
le cose. Diceva che ne lei e ne tutti quelli qui sono poliziotti buoni
che semplicmente salvano la gente come spirito di eroe. La polizia
normale, tranne pochissime teste, non agiva per puro atto eroico e
aitava le persone, anzi erano i primi a catalogare e scremare senza
vedere le persone. Loro avevano uno stipendio eppure in molti documenti
che avev aletto, non aveva fatto nulla per persone che avevano bisogno
di aiuto. E così l'organizzazione faceva cose giuste, ma
insegnando anche a chi aiutava a rialzarsi e affrontare le cose.
Salvare solamente affermando
è
quando di più sbaglaito possa esserci, se dopo non vi
è
un discorso e uan risoluzione che fa comprendere e sprona le persone a
none ssere deboli e schiave. Lei come fece mettere nei regolamenti,
crede è corretto lanciare un'arma alla vittima e permettere
ad
essa stessa di sconfiggere i suoi demoni, materiali e mentali. meglio
essere impuri per aver fatto qualcosa per fermare lo schifo, anche
macchiandosi le mani, che schiacciati e inutili, diceva. QUindi
è meglio lanciare l'arma e dare la possibilità di
scegliere il proprio destino, se aspettare e sperare o ergersi contro
lo schifo che schiaccia. Si ha solo due scelte subire e peggio morire o
agire anche a costo di sporcarsi le mani. In uno dei due si
è
sempre spacciati sia per se stessi e sia per la propria morale, ma a
volte meglio fare i conti con la seconda e guardare lo schifo
contorcersi come un verme. Senza offesa per i vermicelli, diceva. Il
momento della scelta, prendere l'arma e reagire o accettare la propria
sorte con rassegnazione sta tutto nel dopo, se la seconda inizia tutto
il nuovo per il soggetto. NOn siamo dei, non siamo esseri che fanno
miracoli, aiutiamo ma non risolviamo le cose dopo mani giunte e
pensieri di aiuto. Noi agiamo contro lo schifo e se riesce aiutiamo. Ma
devono essere i deboli poi a non vedere la possibilità che
diamo
con una spada discesa dal cielo come nelle storie bibliche
perchè una divinità ha ascoltato e fatto
qualcosa. Noi
non abbiamo bisogno di una religione per sapere bene e male e
moralità, e devono capirlo le persone. Se aiutiamo la gente
e
basta come novelli superman o batman si manda in vacca tutto,
perchè poi resteranno sempre deboli in balia della corrente.
E
di correnti orribili... ce ne sono anche troppe"
"Condivido. Io non sono
tipo da rassegnarmi e accettare e trovo
insensata l'idea che le persone debbano aspettare per quell'ultimo
secondo dove qualcosa appare folgorata di luce per mostrare un'eroe che
è lì solo per salvare i soggetti. Noi agiamo come
ha
detto Lei contro il male, cercando di togleire le erbe infestanti. Non
per i singoli, quelli pure ma se il nostro scopo fosse solo per i
singoli, spelacchieremo solo lo schifo come quando si passa il guanto
per il pelo dei cani. Esce solo una parte del problema, i lresto rimane
sul mantello!"
"Ok... e Milan che dice
di questo? so che tu le sei fedele per..."
"Attento a te, non osare
pronunciare quelle parole" apparve più
vcina ma sempre non oltre la zona della cascata Legeia con un fare
minaccioso "Ho udito le parole degli uomini a cui ti sei affezionato e
in cui ti sei ritrovato nel mezzo e ti dico già da ora che
se
anche tu ragioni con il fondoschiena come loro, fai meglio ad
andartene. E sai a cosa mi riferisco visto che hai affermato di
fedeltà"
"..." Gask rimase
stupito e poi domandò "Molti affermando che
Kianta nutre come Lei un affetto pari a quello delle donne affascinate
da Milan. E non solo per i soldi, loro..."
"Essi mentono. Ma vorrei
che fossi TU a schiarire la cosa, visto che ha
insinuato anche di Jd, ma hai sentito e non hai ribatutto" disse la
proiezione a Kianta, che sorrise.
"E' vero, ho sentito ma
ho preferito continuare con la discussione. Io
non amo, così come Lia, Milan. Sono poche le donne che, e
non
capisco perchè, restano affascinate da lui per come
sembra...
che il mondo sia in mano sua, che tutto per lui sia semplice e riesce a
farsi amare da tutti, perfino ammirare dagli uomini. Ma non so per il
nostro passato, io e Lia non abbiamo mai provato attrazione per lui in
nessun modo se non rispetto a considerazione per quello che vuole fare.
Cancellare le differenze che rovinano oltre il mondo, anche l'animo
umano. Ma conosci il nostri intenti. Il fatto è che rispetto
le
Muse, le Fanciulle e le altre... io non provo amore ne carnale ne come
fedele di un messia... prorpio per niente. Alaric altri
hanno...
come una vera e propria fede perchè vedono un uomo che
sarà cosa loro non sono stati, non saranno e che
può cose
al di là delle loro possibilità. E questo accade
per la
politica, religione, gruppi ristretti dove cè un leader
carismatico che riesce a toccare le persone dove serve per attirarle a
sè. Lui è metà questo, per fortuna non
del tutto o
me ne sarei andata proprio, non amo roba tipo le sette, ma la gente
comunque lo segue per quello che è e per quello che
dimostra.
Lui dimostra cose che altri non riescono o promettono e non fanno. Vedi
questo posto. Lia stessa non ha fatto nulla, le idee cèrano
ha
solo... dato un calcio nel sedere alla gente perchè si
svegliasse e adesso siamo come una città autonoma, tipo il
Vaticano, ma di più! Milan per molti è una sorta
di dio
paterno che è saggio, questo non posso non dirlo, che sa le
cose
e agisce dimostrando cose. Ascolta e parla come altri non fanno e la
gente lo segue ma io... lo vedo come un fratello quasi della stessa
età che è come il primo nato e gestisce la
famiglia
sostituendo il capostipite. Se per molti tutto ciò che
vogliamo
fare è come una missione quasi biblica per la mole di cose
da
cambiare e sistemare per loro e chi amano e ameranno, per un mondo dove
tutti noi, saremo come persone tra persone che numeri di etichette e
catalogazioni... io aiuto solamente perchè sento che
è
questo che voglio fare. Io non voglio figli, non credo nel matrimonio e
nelle relazioni in quel senso seppur creda nelle persone speciali da
volere al fianco. Ma non ambisco a eredità genetica, seppur
vi
sia, non mi sento come persona capace di avere progetti come fanno
tutti gli altri qui, per relazioni con altri fisici e duraturi per
vedere questi cambiamenti a lungo termine anche per il loro dopo
generazionale. Insomma, io sono e vivo diversamente, voglio
diversamente e quello che faccio al fianco di Milan è solo
sostiturilo perchè non gliene sbatte niente di ammiinstrare
le
cose e fare quel che posso per chi è stato oppresso e
schiacciato da una società che considera solo i soldi. Se
hai
soldi sei parte della società, altrimenti vieni depennato e
finsici nelle categorie problematiche. Se riesci per qualche motivo a
rifarti e avere i soldi la gente, solo allora ti accoglie a braccia
apertissime dimenticando quando aveva trattato da schifo la stessa
persona. Questo è quello che voglio fare, non per una o
più persone in particolare che sia di sangue o altro, ma
perchè io voglio un mondo in generale dove camminare e non
sapere, da quelle esperienze, che gli stronzi e bigotti e peggio ci
sono e ti mettono sopra etichette addosso senza senso e motivo. Le
apparenze, queste dannate..."
"CApisco..."
"Per Jd, come per lei,
è un caro amico. Lui non giudica ne
altro, è diciamo lo psicologo del gruppo dei veterani ma per
lo
più osserva e ragiona. Ma come per Lia, e ripeto non sapendo
se
è una cosa che Milan definitsce così profonda da
toccare
anche l'anima, io non provo nulla per nessuno in quel senso e non
voglio nulla in nessun senso, sempre che non sia io a volerlo e
sentirlo. Il tuo pensare che, perchè la
accompagnò,
indicasse qualcosa ti sbagli, così come per Milan. Si
può
dire che per la società io e Lia siamo... fuori natura.
Sbagliate. Alcuni affermano che io sia..." ma Legeia si intromise.
"Un mondo che definisce
non naturale una persona, a meno che non si
tratti di cose aberranti atte a far del male a discapito di altri,
è esso stesso anormale. La società là
fuori
afferma che le persone che non provano alcuna attrazione per le altre
persone sono cose strane e che urge una . La
medicina li ha
etichettati come persone , che soffrono di
qualche
disturbo fisico o psichico, mentre altri che è solo un modo
di
essere per problemi psichici. Si nasce uomo, con attrazione per le
donne. Si nasce donne per attrazione per gli uomini. Eppure esiste di
più, non si può limitare qualcosa come la natura
umana al
bianco e nero. Si nasce così anche uomo con attrazione per
altri
uomini come per donne per donne oaltri soggetti. E acnhe come per la
Madre e Kianta, si nasce e non si prova attrazione per nessuno.
Normalmente lo si scopre in adolescenza, quando dopo
l’età infantile si cominciano a sperimentare le
prime
pulsioni fisiche. Gli Asexuality invece non provano nulla, non
è privazione o isolamento, solamente non provano
come
tutti gli altri. E, se davvero la Madre e Kianta fanno parte di questa
categoria, essi rifiutano i rapporti intimi ma non
l’intimità, il loro affetto trascende a un livello
che
però non sarà mai come lo voglino gli altri,
seppur
è qualcosa di più duraturo, pur in assenza di un
atto
fisico"
"Ah, quindi..." non
riuscì a dire altro Gask
"Tu non sei contemplato
in questa categoria, a meno che lei non lo sia
pure, tu sei un demisessuale. Ma il punto è che Kianta mi
è stata affidata e non ho intenzione di restarmene ferma
come
faccio sempre ad osservare, con te che continui sempre ad
apparire
peggio di un eczema. Ella èun persona fragile, non
fisicamente
ovviamente perchè ti può fare il culo a tarallo,
che
è stata capace con l'impegno suo e volontà a
raggiungere
gradi e situazioni distanti ad altri, ma nell'animo
è una
donna non triste come la Madre, che desiderava qualcosa che nessuno
poteva ricambiare, ma comunque con le sue fragilità. E lo
sto dicendo solo per avertirti, omino michelin de noi
altri... La Madre aveva i suoi problemi, aveva iniziato a
cercare un'approvazione da terze
parte e temeva che il suo operato fosse sbagliato, e fu una
delle cose
che la fecero esplodere. E non so se molte cose sono davvero
così profonde da non potersi cancellare e riemergere, ma
anche
Kianta così forte esteriormente, così
debole dentro. Lei
ocme ha detto non ha motivo di fermarsi, perchè non ha
nessun
presupposto ocme la Madre per farlo e credo che lei non farebbe mai
come Lei desiderava, per se. Non era tipo da resistere a una
vita vuota
e ferma come quella che l'aspettava in quella società. Ma
resta
comunque una persona che può soffrire e in certi
casi, debole
dentro..." mentre Kianta faceva il broncio mezza offesa "per questo
motivo se tu ti permetterai di pensare ancora cose su quegli
argomenti,
e non apostrofi i tuoi uomini dal farlo tra loro, se persevererai a
considerare le cose vedendo le apparenze, come qui si cerca di non
fare, aspettati il peggio, perchè io verrò di
notte per
tormentarti con tutti gli apparecchi elettrici che riesco a
usare, e non
è che una parte delle cose che posso fare. Accetto che tu ti
avvicini, ormai, perchè lei non ti reputa pericoloso,
negativo,
un soggetto da evitare. Ha deciso di trattarti come gli altri Capitani
e mi devo farmi da parte. Ma stai in campana Orso balosso, ti curo!"
con asprezza, risoluta.
Gask rimase spiazzato
nel sentire la voce velata di minacce, che usciva da qualche parte
intorno, del Crell che ormai conosceva un pò e qualcosa gli
faceva sudare freddo. Poi si voltò verso Kianta che sembrava
come esasperata.
"ma... è da
lei che hai preso la frase della notte che fai visita alle persone per
fargli cose cattive?"
"No, lei lo ha preso da
Lia e io lo uso perchè lo reputo divertente..."
"E chi sarebbe
quell'orso col morso?"
"lo chiedi a me? Non lo
so..."
"E su lfatto che sei
debole..." ma Legeia stava per apostrofarlo di
nuovo finchè Kianta le chiese di fermarsi e tornare ad
operare
in background. Appena scomparve lei riprese a parlare.
"Lo dice solo per quelle
cose che chiama fissazioni o tic che mi sono
rimasti, lei crede, da Lei. Vuole solo proteggermi e non ha torto nel
farmi ricordare i dubbi che avevo su di te, ancora è rimasto
qualcosa... lei pensa a me, per il fatto che non mi piace avere gente
intorno che non conosca o che voglia vicino e per il... mio non provare
niente per nessuno che la porta a ritenere che io non sia... non lo so!
Ammetto che è strano che alla fine io ti abbia considerato
positivamente, che non abbia fastidi nell'averti così vicino
e
parli con te di molte cose ma... con gli altri non è
così. Sono parecchio fredda e distante e asociale,
così
pensano alcuni, e Legeia ha il compito di progettermi, quindi cambiamo
discorso"
"Ok, come vuoi, torniamo
al prima.Cosa stavi dicendo della felicità?"
"...Per come la vedo io
una persona non è
realmente
felice se
non ha un ambiente e persone positivi e non decadenti. Forse sono
più felice io rispetto
alle persone che per le mie azioni hanno avuto un aiuto, è
un
paradosso strano ma
forse deriva da Lia. Solo richieste, obblighi, e mai gentilezza. Ma
sono
fatta così e se anche non piaccio agli altri, mi piaccio lo
stsso e resto me. Da quando mi sno svegliata, mi sono resa conto di una
cosa. Quando vedo
una o più persone aiutarsi dopo che queste lo sono state in
singolo, ho la prova che è l'ambiente e come ti fanno
crescere.
Con Lia cèra solo individualismo e solo la famiglia e si
è visto a cosa ha portato alla società e a
lei. La
collaborazione mi fa
ricordare la reale bontà di cui è capace l'uomo e
lo spirito positivo che c'è in ogni persona. Ma al solito il
problema sta alla radice, la famiglia. So che non puoi dire su questo
argomento ma... chiedi a molti delgi uomini e comprendi di cosa
parlo...Ricordo ancora uno dei suoi report, <...in pieno
contrasto
con
la società moderna in cui, per salire in cima, devi pestare
piedi, teste, camminare sulla gente per essere il migliore. Per la
società cè sempre il migliore che deve svettare
sugli
altri, non esiste un senso antico di collaborazione e prevaricazione..e
il mondo che conosciamo, fatto di classi sociali dove resti se non hai
l'opportunità e non puoi essere nulla>. Questo mi ha
fatto
molto pensare, a come deve essere stare in una situazione con pochi
soldi, poche possibilità anche per la famiglia a livello
mentale
e per la società che se non sei tarata come gli altri, ti
butta
via. Io invece... io mi sono
fatta da sola, so bene che bisogna
rimboccarsi le maniche e cavarsela da soli in certe situazioni, ma
è una parte del crescere, non del vivere. ma leggendo i suoi
reporti io mi sono fatta da sola ma avevo alle spalle delle
opportunità che altri non hanno e non avranno e voglio
cambiarle. E attenzione, io
aiuto
la gente sia per quello in cui credo e sia per dare quella mano,
opportunità, speranza a persone che non ne hanno per colpa
degli
altri. Dare ad altri quelli che a Lia non è stato concesso,
dai
suoi amici, quei due da cui chiedeva solo una mano e da
altri..."
"Ma scusa una cosa, i
nostri uomini non hanno famiglia e amici fuori di qui?"
"Si, e li frequentano ma
ho notato come sempre più spesso dopo
che tornano comprendono molte cose dei regolamenti e le Lezioni. Non so
cosa accade ma sempre più gente cambiò idea e ora
appoggiano tutto..."
"Capisco,
però so che ancora hanno molto legame con le famiglie
là fuori...Io non ho ricordi invece. RIcordo solo tutto il
resto
che vorrei scordare" disse Gask sovrappensiero.
"HO sempre trovato
triste e strano il fatto che i momenti no si
ricordano subito, mentre quelli felici li devi richiamare tu...Un
momento triste lo si ricorda per tutta
la vita. La felicità invece è meno incidente
rispetto alla tristezza. Forse è perchè la mente
viene
quasi colpita più da un momento no, che da un tale episodio
felice, da rimanere impresso nella
nostra mente per sempre.Infondo credo che la vita dell'uomo
è
fatta di momenti, ed il non aver una
felicitàche sia duratura o momentanea a...pazzia? Questo
movimento verso ricerca della felicità muove il mondo. E poi
ci sono io che ci penso."
"Quindi...."
"QUindi..." sospirando,
non capendo perchè questo interesse
"Sono utile, faccio cose che mi piacciono, che sono a me idonee e
fattibile per le mie capacità, ci sono persone che
nonostante
tutto mi rispettano e mi vedono per quello che sono, tranne i nuovi, e
ho un mio equilibrio. Là fuori invece sei sempre sotto
giudizio,
esame, se non sei in un certo modo allora ti ghettizano e finisci solo
e disperato. QUin invece, questo è il luogo, posto,
l'ambiente
in cui mi trovo meglio. E' a metà tra una organizzazione
militare con giuste regole e comportamenti, ma anche una Comune dove
non cè astio, protagonismi, confronti tra persone e il
concetto
dei migliori. Sei valutato solo per gli errori fatti, ma è
logico. E inoltre come è stato per te, la considerazione
maggiore viene data nelle abilità e cosa si è
fatto. le
azioni. Ma viene insegnato che mai, mai, bisogna valutare i migliori o
peggiori come deigli esami, perchè ognuno qui ha le proprie
qualità
e
caratteristiche. Come per me quindi, questo luogo è IL
posto, la
casa, l'ambiente dove rinascere, evolversi, anche redenzione, si... per
molti è stato questo. Trovare la possibilità di
svolta e
redenzione. Riqualificazione di se stessi. Torvare il prorpio piano di
equilibrio. Se è felicità come viene definita e
ho detto
sopra non so, ma non lo cambierei mai con là fuori. Ho detto
una
volta a Milan che volevo provare a essere una ragazza come quelle
là fuori. Me lo ha permesso, sotto controllo ovvio, ma non
mi ha
negato nulla e mi ha permesso di scegliere, fare i miei sbagli sempre
però discutendone e vagliando tutti i pro e contro. Questo
è diverso da là fuori. Ti insegnano, per modo di
dire,
come vanon le cose e devono essere così, ma non spiegano,
discutono, chiariscono ogni aspetto della cosa. E' una cosa che ha
portato Lia. NOn si ferma mai
nessuno là, il tempo necessario perchè tu sia
preparato, per
davvero
a ogni cosa. SAi che ci sono persone, sia grandi che piccole, che non
sanno compilare un documento, qualsiasi cosa? io avevo solo paura di
mettere cose errate, ossia sbaglaire il rigo e dover ricominciare.
Invece la gente che ho visto, ascoltato, non sapevano nemmeno come
compilare un documento, dove poggiar ela penna.... una cosa facilissima
direbbe
chiunque ma quella gente, che vive già là, non
era
preparata come me a... nulla! Quante cose la gente non sapeva o non
sapeva fare. Ho lavorato in varie cose, per capire quel mondo e chi vi
viveva. Mi sono mantenuta qualche settimana da sola, senza che nessuno
facesse nulal per me o al mio posto, ho interagito con le persone e...
ho trovato solo giudizio, pregiudizio, opportunismo, poca
considerazione, divisione in classismi, sfruttamento e... non riuscivo
a capire come la gente potesse accettare quel mondo
così
freddo, opprimente, che sembrava quasi la società giapponese
per
test ed esami, che si doveva fare anche ogni secondo della giornata, ma
non per pezzi di carta, intendo il
giudizio di chiunque ti incontrava e già ti categorizzava a
prescindere da tante cose. Li scoprivo a usare maschere e comportarsi
da , solo per apparire come meglio credevano. Ho
visto
animali e gente maltrattata anche senza motivo, offese e azioni poco
umane, nel senso che tale aggressività e cattiveria non ce
l'hanno nenache gli animali. E se non protezione. . Mi aggredivano per
qualsiasi
cosa, che fossi cameriera, assistente, impiegata, addetta e via
dicendo. Ho voluto testare vari tipi di lavori e ambienti e ho visto
con i miei occhi come su di me e su altri, atteggiamenti ripugnanti.
Donne che si comportavano in maniera orribile e facevano fuoco amico su
altre donne, anche quando invece doveva esserci allenza femminile. E
quindi..."
Si voltò
perchè qualche animale camminava nel
verde forse per bere, ma senza paura solo guardingo. Gask invece stava
sempre sul chi vive, si era raserenato da quando era arrivato ma non in
quel posto. E Kianta continuò porgendogli l'ultima stecca di
liquirizia rimasta delle sue.
"...Non ho trovato
affatto le libertà e una
società tanto
vantati. La gente letteralmente regala la propria privacy e sicurezza a
qualsiasi cosa fosse di moda in quel momento. Spiattella tutto, proprio
tutto anche di minori online e urla che i poteri forti cercano di
usarli e trattarli come numeri e intendono monitorarli. Senza che te ne
accorgi qualcuno fa foto e video senza permesso o altro. Ho
notato nei camerini dei dispositivi video che registravano
chissà dove e in mano a chi, così come bagni e
luoghi
pubblici. E non parlo di telecamere di sicurezza. Hackerando i
dispositivi tramite i nostri siamo risaliti e che bella gente, che a
quest'ora è finita male loro, per un nostro
autoinvito da
loro,
capendo che significa giocare con certe cose. Ma abbiamo agito per il
bene di
donne e bambini. NOn era compito nostro, possiamo dire, ma non potevamo
come detto prima no nagire contro lo schifo. E in alcuni
test su affiti ho scoperto nella casa, così tante telecamere
nascoste che la testa sott'acqua non è bastata a quei tizi
per
capire la situazione..."
"hai usato la tecnica..."
"E mi pareva anche poco,
quello solo con uno. Uno avrà
sempre
addosso, a meno che non si faccia una plastica, il segno del mio
malumore per aver trovato dietro lo specchio del bagno un aggeggino
parecchio invasivo sulla privacy. I miei test sono durati solo un paio
di ore, poi sono andata a prendere quei tizi e glieli ho fatti
ingoiare, li
ho obbligati a dirmi tutto e che fine facessero quei video.
Inoltre i loro dati e le prove di cosa facevano sono finiti nei
notiziari con le foto e tutto come... l'interferenza di Max Headroom.
Forse non lo conosci ma si trattò di una di tante
interferenze
televisive di terzi durante la normale programmazione che nessuno
riuscì a risolvere. E così ho fatto altrettanto.
Ammetto
che è divertente giocare con... i giocattolini di Milan"
sorrise
"anche se a volte lo considero un pò come cheattare. Ma non
ho
fatto altro che bloccare la trasmissione televisiva più
vista,
mandare il nostro segnale con foto, nome, altre informazioni e tutto il
materiale girato con le loro malefatte. E questo è solo una
cosa. Ho anche fatto questo giochino con persone che in diciamo in
gruppi di app parecchio negativi, scambiavano materiale preso di
nascosto e... lascia stare cosa ne facevano. La cosa divertente
è che pensano di essere anonimi. Poracci!! Lo hanno capito
solo
quando hanno visto la loro faccia, lo schermo del loro telefono
hackerato ad arte da noi e cosa mostrava e conteneva, cosa diceva e il
suo conto segreto dove andavano i soldi di vendite e scambi. Diciamo
che ho vendicato abbastanza le vittime. E questo è solo una
delle tante cose che ho fatto. non pulisce il mondo, ma non esiste
privacy su cose fatte contro le persone e con immagini e video loro.
Questo per me è da considerarsi come essere utile, oltre
allo
Chateau e alle Torri. Se fosse per me gli farei patire il peggio
possibile, senza ucciderli ovviamente. no nsia mai...
così
come ho sistemato bulli e stronzi di scuola, o lavoro facendo
controllare ai Crell ogni post e discussione online con parole chiave,
che fossero anche private, quindi non pubbliche. NOn hai idea quanti
paia di slippini hanno cambiato e gli è venuta la strizza da
calmarsi. Quella gente là fuori... capisce solo la paura!"
esclamò con rabbia.
"Tutto questo quando
è stato?"
"Prima e dopo il tuo
arrivo, e la cosa continua. Tra la Raccolta e
queste cose, posso dire di aver fatto qualcosa davvero. Io non son
brava come voi come militari. I miei risultati sono davvero buoni ma
non sono portata, dice Milan, a un'aggregazione a gruppo come voi,
perchè afferma che ho il brutto vizio di distaccarmi dalla
formazione e fare l'incasinatore"
"Non è
possibile, ho visto un paio di volte che lo hai
fatto..."
"Mi sono infliltrata nel
gruppo per osservare la scena invece delle
cam, e so come ci si comporta e come si agisce in gruppi scelti del
genere. Ma odio particolamente vedere lo schifo che sa fare l'essere
umano e star ferma dal volerli maciullare. Inoltre a parte quei tre,
gli uomini non amano fare formazione con me perchè si sono
lamentati che sono troppo elemento di testa, da agire per i cavoli miei
mentre loro dovevano guardarmi le spalle e farmi copertura. Non sono
abituati al mio modo di fare, hanno affermato che non era sempre chiaro
come mi sarei mossa e cosa avrei combinato e... io so la
verità,
oltre cosa hanno detto! Il sottinteso era che sono un target troppo
pericoloso da dover proteggere, anche per il mio agire in solitaria
che... ho sempre trovato assurdo come, seppur complici e capaci di una
formazione compatta, rapida e capace, siano così cagasotto
da
aver paura di guardarmi le spalle, perchè se la fanno
addosso
se
mi capita qualcosa. E non esiste fino ad ora una compagine in cui possa
far parte seriamente, che accetti me nel gruppo, non come elemento di
testa ovvio, ma che possa dirigere le cose all'improvviso se decido
così, col rischio che mi capiti qualcosa. Hanno paura di
MIlan?
Hanno paura che accada qualcosa e basta? Temono che, per sentito dire
io sia importante per alcune cose, e non vogliono rovinar enulla... non
lo so, ma sono sempre poi impacciati, in preda all'agitazione e fanno
sempre a farmi da scudo come pazzi rincretiniti rovinando tutto!"
"Ma no nci sono Zidgy
e..."
"Si, ma loro sono le mie
Ombre. Fanno parte di una compagine
già
avviata e ben oliata, ma anche da loro richiesta sono... le mie guardie
del corpo. non è la stessa cosa di un compagno di spalla o
di
schiena, dove sai che non hai bisogno di voltarti, controllare e
accertarti che ci sia, che non vada fuori di testa o altro
perchè teme che ci saranno conseguenze per una possibile
negligenza. Non è che possono stare come nella formazione di
un
gruppo sia come Ombre che elementi. Non ha funzionato perchè
tendono solo a fare le guardie del corpo e stanno sempre a ventaglio
dietro di me, impedendo così all'operazione di svolgersi
liscia
come dovrebbe perchè sembriamo quattro idioti come fossimo
un Re
dei topi..."
"Un re... dei topi?"
"Si, sai quella
situazioe in cui alcuni topi per vari motivi si
intrecciano le code e non possono più liberarsi e riescono a
sopravvivere poco formando come quest apalla di ratti in cui uno cerca
di andare da qualche parte e gli altri devono andargli dietro, sedere
con sedere, per non farsi male... la cosa sembra quella! Ed
è...
imbarazzante oltre che rischiosa. Milan non vuole che io rischi facendo
parte di un gruppo, seppure sa pure lui che posso come tutti. Ma... me
lo vieta e se impongo io gli uomini s ela fanno addosso. Si
è
troppo esposti, si caattura troppo l'attenzione ed è
fastidioso
per me non
potermi
fidare di qualcuno a tal punto, da saperlo come compagno d'arme mio
pari
e compagno di spalla. Non si può lavorare così!
Se anche
Milan facesse come me, so che sarebbe anche peggio. Per loro Milan
è la persona che dal nulla si è costruita,
migliorata, ha
raggiunto vette alte ma agisce per cose giuste e corrette. Si, ama le
cose belle, agisce a volte in un modo un pò... ma
è
comunque un brava persona e lo sanno. Lo vedono come un Leader da
seguire per quell oche sentono e credono, ma è uno di quelli
che
scende in campo solo per determinate questioni e non è
più sul campo davvero da secoli. Ma s elo facesse, credo
si comporterebbero peggio che con me. Della serie io agisco per molte
cose e molti di loro devono a me ciò che sono e hanno, ma
Milan
ha i soldi ed è quello che ha permesso me che ha permesso
tuttoo. Siamo sempre
là, alla fine. Rispettano e considerano molto Milan ma
sarebbero
i primi a dirgli di non esporsi e farebbero davvero da protezione con
loro stessi se potessero. E questo è molto fastidioso alla
fine,
perchè no nsolo fa comprendere agli altri i ruoli, ma ttto
diventa un casino..."
"Eppure quella volta hai
fatto molto male all'autista..."
"A chi?..."
"Quei tizi che erano
venuti per la loro droga e alla fine hai pestato
male" ridendo "quello che però mi ha lasciato perplesso
è... perchè te la sei presa così tanto
con
quell'autista? Con gli altri hai fatto meno, ma con lui.."
"Davvero non ti sei
accorto che qeullo era il capo?" vedendolo
trasalire "cosa guardavi? I due dietro quello che sbraitava,
guardavano l'autista. Seppur appoggiato al cofano e solo spettatore e
autista, in
realtà era il capo. E non solo perchè lo avevo
notato
altre volte e avevo visto come si comportava, ma era chiaro che ogni
votla che fingevano di apparire schifati e guardarsi intorno per
precauzione, guardavano i suoi gesti e agivano. Così gli ho
fatto capire cosa pensavo di loro. E sono fortunati che sono stati
curati da noi, perchè fosse stato per me quei danni se li
sarebbero tenuti per sempre come monito..."
"Alcuni non erano
proprio..."
"Monito!" rispose lei e
lui rise divertito
"Quindi ti senti felice,
realizzata, viva qui... è questo
quello che hai detto!"
"...utile, accettata,
anche se..."
"Cosa"
"... non ho mai capito
se a tutti loro io fossi... Non so! Se sono solo
un capo mezzo scomodo, perchè no nsono una militare come
loro
eppure ordino. Se sono una persona che accettano per come sono, oppure
mi tollerano e basta. So cosa ho detto, qui è un luogo
veramente
diverso da là fuori e lo sanno, infatti vogliono tornare
sempre
qui dopo gli incarichi o le visite in famiglia ma... io sono quella
forse sbagliata. A causa di cosa distruggeva Lei, e che è
rimasto in me, ho paura delle persone se vogliono avvicinarsi e ho
sempre la sensazione che non accettano e vogliono. Non mi
piace la vicinanza eccessiva della gente e a volte mi sembra che mi
vedano solo come capo diciamo temporaneo, qualcuno a cui Milan ha dato
possibilità di manovra ma presto ne arriverà un
altro. E
molte volte non so se fidano di me, oppure vedono solo la mia carica.
Se quelli della Raccolta mi devono oltre la mano tesa che ho dato
oppure..."
"Pensi che non ti vedano
per quello che sei?"
"Oh, no! Loro sanno chi
e cosa sono ma... la questione è
l'accettazione e aggregazione nella Comune oltre la carica. Qui
è diverso, da là fuori, ma qui si parla di paura
per
qualcosa e non capisco. Loro mi
vedono solo come quella perosna a cui Milan ha lasciato tutto in mano
perchè non gli va di fare niente? A volte è molto
pigro
pure se è qui, perchè afferma si è
stancato di
ammiinstrare il casino che sono i militari e nell'ultimo periodo
è più portato per la politica e simili. Per
carità, tutti i contratti, incontri e avvvicinamento con la
gente che ci serve lo fa lui ma... qui diciamo lavora ormai sempre
meno,
come gestione e controllo di tutto. Lascia a me e ai veterani sempre
più spesso ogni cosa anche se presente. Afferma che fare il
Sovrano di questo piccolo angolo di vero paradiso umano non gli va
molto, non è quel tipo, se non in piccole cose. Controlla,
valuta, pone firma, lascia le
sue decisioni su molte questioni, gestisce lui stesso problemi,
controversie o altre questioni con gli uomini e ne sono felici,
presenzia a feste e serate che fanno, anche le giostre ma... resta
sempre il fatto che mi pare sempre e sempre, che per loro io sia solo
quella a cui lui affida le sue in sue assenza e che gestisce quei
broccoli con cosa fanno ma mi temono per altro. Ma... io sono
considerata come persona
perchè io sono io o cosa rappresento?"
"QUindi il tuo dubbio
è se ti vedono tra loro e una di loro
oppure no? Già Jd e gli altri avevano detto che tu non eri
una
di loro..."
"Già, in
effetti sono parte della Comune e per il mio ruolo
altri si sentirebbero super integrati ma... io non lo so. Sempre
più spesso mi trattano solo come amministratrice di questo
posto, non vogliono farsi sentire o vedere da me per evitare di essere
rimrpoverati e non sembrano molto felici della mia presenza..."
"Te l'ho detto quel
giorno. A loro piaci invece. Nel senso che ti
devono molto e ti vedono più di Milan come Capo.
Ammettiamolo,
Milan non si sporcherebbe le mani come te nel fare le cose insieme a
loro e come loro, lo dico pure io che con lui ho avuto un bel rapporto
dall'inizio! E non è il tipo che si livella con gli altri
ma
tende sempre a staccarsene e... mi è sembrato che da quando
si
è realizzato, non si abbassi a quelli come noi. Rispetto a
te
non prende in mano le cose come elemento di testa e dirige le cose sul
campo, ha lasciato l'amministrazione a te e ai veterani, limita la
suddivizione dei poteri e mantiene uno stile di vita sopra quello degli
altri. Beh, cavoli suoi con i suoi soldi, da come lo conosco adesso se
li è meritati, ma l'unica cosa che ci allontana un
pò il
suo modo da... posso dire snobbetto? Che ha ormai adottati e gli va
bene. Lui è l'ispirazione e la chiave per tutti per giungere
allo scopo per cui fanno parte di questo ma ho l'impressione, che lui
abbia una visione del mondo futuro leggermente diverso dal nostro. La
nostra quotidianità non è la sua, Cè
uno che
afferma di essere stato al servizio del principe del Galles mi
sembra... e che gli parevano uguali come atteggiamenti e modi di vivere
la gionata. AM lui è contento, si sente bene in quella
veste..."
"Finchè non
fa male a nessuno, nel senso nessuno che lo
meriti
davvero allora è diverso, non mi intrometto molto. Se si
sente
felice così va bene, come lui lo pensò con Lia
per il suo
desiderio, che realizzò. A meno che non si tocca l'argomento
... ma parliano di adesso. Il materiale.
Lui vuole
vivere quanto può tutto ciò che lo affascina e ci
sta, se
lo merita. Sa bene che per quello che è, per
l'organizzazione,
perchè sono militari, può capitare qualsiasi cosa
anche se
abbiamo preparato dei reticoli organizzativi con i piani dalla A alla Z
per qualsiasi pericolo, incidente o... cosa che può
accadere.
Ama i treni, da morire, ama gli abiti da uomo del secolo dei lumi come
dice lui. Per lui quelle mise dei secoli passati sono l'emblema
dell'uomo come dovrebbe essere. Un gentiluomo, un Signore e... ammetto
che non mi dispiacciono affatto. Certo meglio di come si vestono
adesso! Ho visto uomini, e parlo dei fisici attenzione non sono quel
tipo di perosna che generalizza per sesso ma, cavolo! Come si vestono
adesso è da piangere! Jeans così stretti da
vedere pure
la forma delle nocciole..."
"le nocciole..." rise lui
"Marron
glassè, nocciole, gioielli di famiglia, chiamali
come
vuoi! Questi idioti non capiscono che il corpo umano ha dei bisogni..
basilari. Come Una certa temperatura per là sotto che con
inquinamento, vite assurde e cosa prendono, poi hanno problemi a
figliare o hanno picchi strani di ormoni. E piagnucolano... Con quei
pantaloni con le gambe che si restringono così stretti alle
cavlgie che non posso fare a meno di dirlo, stanno malissimo. Con i
bomberini e questi pantaloni stretti di cavallo e di gamba, vanno
correndo con calzini assurdi e scarpe ancora peggio.
E cè
gente
che ride se scopre che Milan si prende cura della pelle e dei capelli,
usa l'effetto cinematrografico per apparire al meglio e... bah! Non
posso farci niente, ammetto che ho imparato a preferire l'abbigliamento
dell'uomo classico e come chiamano molti vintage, che quello schifo. Io
non sono adatta ad abiti da donna, ma gli uomini che appaiono in un
certo modo si, li preferisco. Qui siamo militari e quindi non
significano nulla le canotte e pantaloni larghi, gli servono! E stanno
meglio di quegli imbecilli che sembrano fenicotteri sulle zampette
secche col culo tirato su da pantaloni preformati!"
Gask rise, ma lei lo
guardò prese il cellulare e gli
mostrò alcune foto che aveva scattato quando andava fuori e
lo
vide fare una faccia strana.
"E questo è
poco! Una cosa è la moda, un'altra
sembrare
appena usciti dalla Caritas di abiti usati dove hai preso cosa potvi
come accozzaglia, e ti devi vestire con cosa hai recuperato. QUindi
stili misti, ma per la società là fuori
è questo!
Ma... il mio stomaco non è mai preparato quando vedo questa
gente. peggio se hanno quei corpi che... mi fanno schifo non posso
farci niente, ma hanno quei busti lunghi quanto le gambe, quindi con un
baricentro più basso e si vestono in questo modo osceno,
stanno
ancora peggio" guardando altre foto e facendogliele vedere "non mi
piace visivamente il corpo dell'uomo con un busto così
lungo.
Milan ci scherza e mi dice che se un uomo non ha un busto alto quanto
metà gambe, vomito. Quanto se la ride..." un p
òaspra ma
facendo capire se la ride ai loro scherzi "Ad ogni modo, si
è
andato amio parere da un e ccesso ad un altro. Se si era
partiti
con abiti così punitivi da modificare totalmente il corpo di
una
donna con danni gravi a... neinte addosso, perchè
più sei
sexy meglio sei come persona nella società. Quella
sbagliata,
intendo."
"nel senso...?"
"vedi, a parte i
puritani religiosi si è insinuata una
generazione che ha portato si libertà sessuale e della
persona
per la donna, ma spinto anche la gente a pensare che più i
tuoi
attributi naturali sono mostrati, esacerbati a volte, ostentati allora
sei al top. Che la bellezza viene confusa con sexy, ossia vestiti meno
così da essere figa. Se tu non ti vesti in questi modi se
vai in
certi posti dove ti aspetti classe e begli abiti, vedi tette, culi,
cosce e altro mostrati e messi su un piatto, perchè
così fan
tutte e con i social la cosa è peggiorata, non sei qualcuno.
Io non sono
puritana,
per me le donne devono vestirsi come gli piace ma un conto è
vedere un bell'abito e volerselo mettere corto perchè in una
società corretta puoi vestire corto e apapri comunque una
bellzza travolgente. NO. Tra reality, influenzer e persone che non
valgono niente, se non per foto fatte in modo strategico per apparire
meglio e doti naturali sfoggiate per avere ciò che si vuole,
la
gente va mezza nuda, ubriaca, drogata, aspettandosi di essere bella,
bella, bella da far paura, ma fa venire lo sgutter. Sono io, ma i corpi
nudi o mezzi non mi piacciono, anche con i costumi da bagno, poco ci
manca che le donne fanno nudismo! ma sono io, non mi piace l'aspetto
nudo dei corpi, preferisco qualcuno ben vestito che risalta il suo
fisico, allora si, che gente con tutto al naturale aspettandosi di
avere considerazione e apparire fighi e avere gente al seguito con la
lingua di fuori. Non sono all'antica ne altro, ma come non posso vedere
me nuda, non mi piace il corpo di chiunque nudo come apprezzamento, mi
è indiffernete. Guardo e mi chiedo perchè la
gente sbavi
così appresso a una donna che sfrutta e usa certi elementi
del
suo corpo per propri fini, e donne che cadono in ginocchio di uomini
basta che siano muscolosi e giovani. Mah!"
"Aspetta... quindi
quando in mezzo alle rovine e con i ragazzi urlavi
che erano ridicoli, e gli ridevi in faccia era per questo? A te non
fanno nesuna reazione ma sono ridicoli? Non era perinfilarti apposta
nei bagni?"
"COSA?!?" lo
fissò sbalordita
"Allora no... loro
pensavano che lo facessi apposta per farli
vergognare, fargli venire i complessi e guardare uomini nudi con quella
scusa... questa è bella!" esclamò guardandola
prima
sorpreso e poi ridendoci su, per poi smettere di ridere vedendola
parecchio infastidita.
"Dimmi chi è
che si inventa queste cos...No! Lasciami
indovinare! Un certo naso a becco di pappagallo con i suoi scagnozzi!
E' lui, sicura, mi ci gioco i miei orologi!"
"I tuoi orologi?"
"La mia collezione di
orologi meccanici scheletrati. Non valgono quanto
quelli di milan... per niente" disse tra sè con
un'espressione
strana "ma sono pronta a giocarmeli che è lui l'artefice di
ogni
pettegolezzo. Mi spiace dirlo, ma a meno che non abbiano idee
complottiste, molti uomini non possono esserla presa per quelle due
volte
che sono andata a strigliarli negli spogliati. Che vuoi che sia, come
se fossero gli unici ad avere il gamberetto con le noci! Solo
perchè per i miei dati biometrici sono nata del sesso
opposto si
pensa solo due cose, o sono porca perchè li guardo con
sufficienza se sono nudi o voglio che si sottostimino per... solo
gliimbecilli possono pensare così, dopo che io ho fatto
casino
per le loro stronzate. Ho solo pensato che in un momento diciamo del
genere, fosse il migliore perchè nei loro cervelli bacati si
insinuasse il concetto che volevo sbattergli sul muso! A volte sono
più i momenti chiave che fanno aprire le orecchie che il
resto.
Poi arriva
Alaric e diventano tutti complottisti..." scuotendo la testa con aria
schifata.
"E come mai tu invece
hai, come si dice... aspetta. Ah, i complessi nel
vederti nuda? Quella volta che Alaric fece casino nella laguna hai
cercato di coprirti. In mezzo alle macerie per toglierci lo
schifo
dellef ogne di dosso sei andata fuori di testa...:"
"Non sono andata fuori
di testa. Ho solo mostrato indignazione sul
fatto che mi sei piombato alle spalle senza fare rumore mentre mi
pulivo. Cazzo se faceva freddo! E tu appari come i fantasmi chiedendomi
pure cosa stavo facendo! NOn...."
"Ero sorpreso, non
capivo cosa facevi. Poi però l'altra sera
per
l'invito di quel tizio ho capito! Ho visto l'anello, ho riconosciuto
davvero quei movimenti e ho collegato. Non mi aspettavo che quella
persona fossi tu, a vederti non sembri affatto una che ama ballare
quella cosa tribal, AST o..."
"Ats! Mi piace. Per me
è natuale e... ma perchè
devo
parlare con te di queste cose? Bah!" si lamentò alzandosi e
sgranchendosi
"Siamo amici, non
è naturale?"
"Amici? Io e te?!?"
chiese lei con le braccia alzate, fermatasi dallo
stretching per guardarlo
"Non siamo amici?
Parliamo adesso e... beh, risolviamo. Io sono Gask,
piacere..." allunga una mano verso di lei per salutarla, ricevendo in
risposta uno sguardo come per dire
"Ok, tentavo..."
continuò lui alzando le mani come a
giustificarsi "... capisco che per quel che è successo quel
giorno..."
"per quel che
è successo! Capisci cosa hai fatto
perchè ti sembrava...?!?"
"Ho chiesto scusa, ho
cercato di fare capire a te e a tutti che non
volevo nulla di ciò che è successo e..."
"Si, si lo ripeti
sempre. Ma come faccio a sapere che davvero tu non
sei come tutti quelli a cui abbia fatto un culo quanto un secchio,
perchè erano solo feccia!" sputò lei fissandolo,
facendo
un gesto con pollice e indice per indicare un grosso cerchio.
"Avevo immaginato,
parlando da quel momento a ora, che avessi valutato
chi sono. E' questo che pensi e insegni agli uomini, no? Dici sempre
che . Non è
cosa dici?"
Kianta strinse la
mascella, fissò l'acqua placida e qualche
animale che andava a bere là senza paura ormai,
erano
abituati agli umani e d'inverno li sfamavano o mangiavano dalle loro
mani.
"..."
"Spiegami almeno
perchè ci siamo ritrovati a scornarci in
mezzo
alle rovine, di un casino creato da due generali che si odiavano, per
avere una conversazione come quella dell'ultima settimana, dal giorno
ad adesso. Non ho mai capito perchè mi odiassi. Jd diceva
che
era solo per il mio lavoro prima, e posso anche capire. Di cosa ho
combinato, capisco benissimo questo, però credevo di aver
dimostrato come con tutti chi e cosa sono in realtà. E
invece mi
evitavi e odiavi che..."
"Non volevo ammettere
certe cose. Tutto qui..."
"Ammettere cosa?"
"Perchè ti
interessa tanto parlare con me?"
"Perchè da
quel giorno che sei venuta e... come hai detto
poco
fa? Hai voluto fare il didietro del mio Capo come un secchio...."
"largo, come un
secchio..."
"Si, l'avevo capito. Eri
l'unica donna che era apparsa, sola, per
affrontarlo e che aveva la faccia tosta e le palle più di
tutti
i suoi oppositori di..."
"Mi stava sulle balle
che tentasse di fregare Milan, e visto cosa avevo
sentito, volevo vederlo con i miei occhi. Poveri i miei occhietti!"
fece, portandosi le braccia sugli occhi in gesto teatrale di orrore
"Quella arancina a punta con le zampe... un'arancia di cacca con un
uovo
al posto della parte sopra..."
"Non so cosa siano ma..."
"Quelle palle panate e
fritte con vari ripieni. Si che li hai mangiati!"
"Ah quelli, allora con
la punta parli di quelli... con la carne? O
erano spinaci?"
"Qualunque ripieno hai
mangiato, quell'uomo era un'arancina semovente
di sterco, con la punta che si fongiava a uovo che avrei voluto buttar
giù con tutta la sedia. Nenache Milan ha una sedia, o meglio
trono, così pacchiano da far male agli occhi!"
"E tu odi le cose dorate
e come quelle che ci sono in quel Trianon"
ridendo
"E basta con quel nome!
Ha il suo. Se trovo chi è stato..."
"non vuoi saperlo,
fidati"
"Ah! La mutazione da
uccello a imbecille, vero? ora capisco. Ancora lui!"
"Cazzo, Jd mi uccide"
accigliandosi ma la vide di profilo ridere e
quindi continuò a parlare "Comunque ricordo che fui chiamato
perchè dovevo essere presente per quell'ospite inatteso che
aveva abbattuto una porta a calci..."
"Bubbole! HO solo
sbattuto la porta un pò troppo forte sul
muro, mentre volevo scotennare lo stronzo che non mi faceva entrare,
pretendendo che aspettasi fuori! E chi sono, il postino? POrtavo
messaggi ma non a mano..."
"Mhpfff!" vedendosi
guardato male da lei, che avev asolo mosso gli occhi
verso di lui "Comunque, quel giorno stavo scednendo e poi ti vidi
làsotto, parlavi a quei due come se volessi staccargli la
faccia a morsi, e li guardavi come fossero fango per terra su dove
dovevi camminare. Era uno spasso. E poi..."
"Si, ma il punto
è che non sei stronzo come mi ero impuntata
prima, ma cosa mi dice che posso fidarmi di questa... amicizia?"
"Credevo anche quello
che mi hai detto di Lei facesse parte del cambio
di opinione su di me. Milan si fida di me, ce la intendiamo come
fossimo amici da sempre. Non ti basta?"
"per lui sei come un
fratello di primo sangue, ma non con me! Cosa mi
dice che tu non abbia secondi fini e non ci ucciderai tutti nel letto?
Non mi fido di quel rimasuglio di rosticceria avariata, e stranamente
tu sei qui per tua decisione, affermi. Ma quello stronzo è
lì
dovè pee la sua testa. L'intellingeza lo ha portato
lì
così come lo schifo che ha dentro. Non si diventa capi di
traffici del genere se non si fa l oschifo dello schifo. E sei venuto
da noi così, per tua decisione lasciandolo bellamente a
quella
gente, che sapeva solo mettere i fucili come fossero i loro attributi?
Che pessimo modo di usare quei cosi, tr al'altro... ma il punto
è che fin dal'linizio ho sempre creduto che ci fosse
qualcosa
sotto. Quel tipo è come la triade cinese. Devi perdere e
lasciare qualcosa come dimostrazione dopo anni e anni di
schiavitù, per potertene andar via. E se te lo concedono.
Cè gente che perde parti de corpo o elimina gente
particolare, e
tu vai via così?"
"NOn mi credi?"
"Anche noi non
permettiamo agli uomini di andarsene, all'inizio come
clausula per lavorare con noi ma abbiamo... degli incentivi,
perchè restino con piacere. Ma anche Milan non lascia andare
la
gente. Uno dei cartelli peggiori al mondo e per di
più il
capo, ti dice Ok, vai pure, ci sentiamo. Perdonami ma è da
quando sei apparso là che trovo strana questa cosa"
"... Vuoi una risposta?
Prima dimmi una cosa. Per quale motivo una
persona vuole morire al punto da desidarlo per anni, ed è
felice
che qualcuno come Milan l'abbia aiutata, decidendo però
di...
far nascere te, come dite. Per i veterani tu sei un'altra persona, sei
nata qui eppure come Lei non ti considerano come loro. Una miltiare tra
militari. Non capisco..."
"Tu stesso non vivi
giorno dopo giorno perchè senza scopo?"
"In verità...
in verità ho iniziato a cambiare
idea. Non
voglio essere l'unico in questo posto a lottare per restare in piedi,
senza davvero un motivo. Col Capo... a lui devo la mia salvezza, ma mi
sono reso conto che da quando siamo venuti la prima volta, e la seconda
da solo, cè qui qualcosa mi ha fatto capire quanto vuoto
fossi
e... Sono stato contento quando Milan la prima visita mi
trattò
in quel modo, era come se ci conoscessimo e... parlavamo senza
problemi.
Non mi era mai capitato e quando mi ha mostrato la sua collezione di
armi, era come dueamici in un museo. Il suo modo di fare con me, non
come uomo che lavora per lui o guardia del corpo di un tizio che
potrebbe essere suo nemico, non credevo fosse possibile. E ho visto
come quello che cè tra me e il capo è
più freddo
di quello che credessi. Lui non mi ha mai trattato come Milan ha fatto
due sole volte che ci conoscevamo. Da quando sono venuto con lui, ho
lavorato per lui ma solo dopo aver..."
"..." vedendolo
fermarsi, come perso in qualche pensiero
"... Il modo in cui
vivete, vi regolate, quello che ho visto in mezzo a
gente che sono più che compagni d'arme. Provavo qualcosa del
genere all'inizio, con i ragazzi con cui mi misero per quel primo
gruppo. Ma fu tanto tempo fa e mi sembrò all'inizio come
essere
uno spettatore di qualcosa di simile. E poi mi accettarono quando da
solo ho preso quel vice presidente e l'ho portato via eliminando quel
gruppo che voleva rapirlo per un riscatto. Tutti mi hanno fatto capire
che non credevano fossi in grado di farcela, solo, e che Milan mi
mettesse alla prova"
"ma Milan non ti ha mai
messo alla prova. Ha sempre contato su quelle
voci e cosa gli hai trasmesso da quando sei qui. Il fatto che tu abbia
concluso l'incarico in maniera brillante, con un pò di
casino
mediatico, ma salvando quell'uomo abbattendo come birilli quegli
idioti, ti ha fatto passare per quell'Egeo capace, di cui si parlava.
Ti
hanno preso per un tizio bonario, casinista, alla mano, come un ragazzo
non ancora cresciuto e ti hanno integrato. A vederti normalmente non si
direbbe che tu sia la stessa persona addestrato da quell'uomo, famoso
per il sangue freddo e la capacità spietata di far male e
fare
piazza pulita con ogni mezzo, per essere colui che ne esce. Vivo"
"Ho sempre creduto che
esistere significasse, come per la mia vita,
eliminare per vivere io. Eseguire gli ordini per continuare a stare in
piedi. Dimostrare che sono più capace e forte degli altri
per
meritare di vivere. Questo mi era stato inculcato, che il mondo
è una giungla feroce e spietata, come chi vi vive, e che per
sopravviere bisognava essere forti, furbi, spietati e bruciare ogni
cosa in noi per emergerne vincitori, e vivi. Poi con il Capo ho deciso
che avrei fatto quanto potevo per chi mi salvò.
Ma... con
Milan ho visto invece che esiste un altro mondo, oltre la giugla. Il
male di quel mondo in cui mi avevano gettato esisteva, esiste, ancora.
Ma cè possibilità di un tipo di vita diverso. Mi
avevano
detto che la mia vita valeva il tempo di un soffio, che poteva durare
pochi attimi o anni, ma dipendeva da me. Cèrano volte in cui
sarei stato felice di essere ucciso, perchè quella vita non
mi
piaceva ma... cèra sempre qualcosa ce mi faceva agire per
sopravvivere, per tornare al campo e capire di star ancora respirando.
Non capivo se era solo la selvaggia forza di sopravvivere di tutti o io
che volevo vivere e lottavo contro quella giungla. Ma ora... ora ho
visto persone che bruciano per un ideale, per una volta giusto, per dei
sogni, dei progetti, desideri... QUalcosa che io non avevo e non
pensavo. Vedevo la gente morire perchè volevano togleire di
mezzo il capo, per tradimenti, perchè facevano il doppio
gioco e
molto altro. Eda quando sono con lui ho sempre creduto che il desiderio
della gente fosse guadagnare, essere ricco, vivere nel meglio possibile
e vendere beni, desideri, piaceri senza che vi fossero problemi. Invece
cè qui molta gente che vorrebbe fare questo, quello,
guadagnare
si soldi ma per avere il permesso di Milan di attivare un progetto,
un'occupazione che voelvano sempre fare o essere mandati
làfuori
per un posto che volevano da sempre. Ho sentito Nasa, Cia, Fbi,
comitati scientifici, astronomi e altri che non so bene. Sono partiti
da militari per motivi anche fuori dalla loro portata o dalla Raccolta,
e
hanno scoperto di avere ancora quella possibità tanto
agognata.
Quella forza bruciante che li spronava a stringere i denti e aspettare.
Ho sentito le storie di molti e ho visto i loro occhi adesso. Ricorndo
ancora quelli dei miei compagni del primo gruppo e quelli degli uomini
con il Capo. Quello che cè qui, in occhi di questa gente,
non
è nulla di ciò che ho osservato prima. E mi son
detto,
anche vedendo Milan che vive come gli piace indifferente al resto del
mondo, che forse anche io potrei avere qualcosa che mi invade come una
forza per qualcosa a lungo termine. Ancora però non ho ben
chiaro cosa, credo..."
"..."
"Quello che non capisco
è cosa ha portato una persona che ha
aiutato Milan a migliorare questo posto a... morire, desiderarlo
così tanto da ringraziarlo. Jd dice che l'ha ringraziato
prima
di andarsene, dicendogli che per una volta qualcuno le voleva bene
così tanto da darle qualcosa che la rendesse felice. Mlan mi
ha
detto, anche se non era felice di parlare di lei, che neppure un
cavallo che le piaceva come razza, la collezione di orologi, di gemme e
minerali, le escursioni sott'acqua e tanto altro, le hanno permesso di
sentire come me e altri il desiderio di continuare nonostante tutto.
Anzi a volte ad avere quelle cose le veniva male al petto, come un
qualcosa di dolceamaro che la buttava giù e non capisco..."
"La sua
infelicità era una sorta di accumulo di tante
cose..."
iniziò lei accovacciandosi con le braccia sulle ginocchia a
osservare dei cervidi che erano giunti ad abbeverarsi, e cercando
qualcosa
nelle ceste agganciate agli alberi che d'inverno o appena iniziava il
freddo erano pieni di cibo per loro "...nonostante mostrasse e urlasse
chiaramente il suo mal di vivere uno stile di vita non adatto a lei,
che la ingabbiava tra stereotipi e menefreghismo, chi le stava intorno
fino a quando no nincontrò Milan, non fece nulla per lei.
Doveva
andare via da quell'ambiente prima, ma ogni cosa accadeva
affinchè non vi riuscisse e accumulò,
riempì come
una pozza tutto dentro di se, così tanto, e per troppo tempo
da
finire per frammentar ela sua personalità. Tutto
ciò che
cèra di positivo, felice, gentile, allegro sparì.
Tanto
che vedendo che no nsorrideva più, non rideva
più, non
era più serena, le veniva detto, obbligato con rimproveri e
punizione di sorridere e apparire felice davanti alla famiglia. Mentire
e mettere una maschera. Finchè non ce la fece
più.
Essendo diversa come modi di pensare e gusti, la gente la allontanava.
Lei aveva già una mentalità di ruoli, posizioni e
comportamenti che alla nuova società non piaceva. Nel senso
che
intorno a lei vedeva persone trattare come non avessero considerazioe
professori, persone in divisa, presidi e amminitratori sia a scuola che
in luoghi dove ha lavorato o studiato. E molte volte senza vero motivo.
lei stessa aveva studiato, aveva titoli di studio due volte superiori a
quelle e veniva trattata come
spazzatura. Non
veedva rispetto, educazione, considerazione dell'altro, empatia,
condivisione e aiuto. Tutto per se e per la famiglia, gli altri sono
feccia. Una votla ad alcuni colleghi si lamentò che verso
superiori, professori o altre persone non vi era rispetto e
trattamento come doveva esserci per il ruolo dell'altra persona. I
pratica..."
"NOn era rispettata e
trattata come meritava, quindi"
"Non era solo questo.
Per quella società là fuori
devi
essere come si aspettano da te. E se hai soldi fai parte della
società, altrimenti sei un reietto e un rifiuto pure umano.
NOn
importa cosa ti ha fatto cadere o quanto soffri o stai male, se non sei
come la gente si aspetta, sei niente. E tutti i ruoli, le posizioni
sociali e il rispetto di conseguenza che avevno le perosne una
volta,
dopo aver sudato sette camicie e avevano raggiunto qualcosa , ora sono
sempliceemnte trattati alla stregua di una sorella o un fratello senza
dare del Lei, aggredendo o rimproverando la persona senza badare a cosa
è e le sue competenze. Questo ovviamente inteso per figure
professionali e lavorative che negli ultimi decenni da una buona
posizione sociale è diventata quasi a livello dei
netturbini.
Tranne avvocati e imprenditori arrivisti che hanno soldi e potere,
tutti gli altri non valgono più nulla. Uno specialista, un
ingegnere, un docente di qualsiasi livello, dottore, e via dicendo si
vedono pure sputare in faccia, mostrando come anni di
sacrifici, studi,
impegno e forza interiore non servano a niente perchè sei
solo
ormai solo forza lavoro sfruttata dall'alto e trattata da schifo da
tutta l'altra gente. E parlo di gente per bene che viene trattata
così. E ormai non è più
ammirata,
persone di cultura e che sono la chiave del funzionamento della
società snobbati per gente che si denuda, ha
soldi, attori e
cantanti per cu ifanno di tutto. letteralmente. E così si
vedeva
passare avanti da gente arrivista, che non era al suo livello, che
divideva il lavoro con gli altri e si prendevano ognuno l ostesso
merito e
punteggio del suo, avendo lavorato da sola mentre gli altri la
metà o meno. A volte anche prendevano di
più. Aggiungi che non piaceva alla gente perchè
non
amava e no nvoleva mentire e apparire cosa non era, che volevano
cambiarla fin da piccola, che pretendevano anche con la scusa della
colpa, con i sensi di colpa per cosa gli altri dicevano di fare per lei
e... la sua famiglia viveva solo pe la famiglia. Non ricevevano e ne
incontravano nessun altro. Stavano sempre a casa, soli. Odiò
i
suoi compleanni e poi non li considerò più
prorpio a
causa dei casini che nascevano per le festicciole. Tra parenti
cèra sempre tempesta e sia prima, durante che dopo sempre
urla e
risentimenti per cose dette, fatte o regali sempre verso di loro,
orribili e di pessimo valore. Non amò mai un compleanno e
quello
dei diciotto anni fu un incubo, per cui decise che no nvi era nessuna
cosa da festeggiare..."
"..."
"non cè nulla
da festeggiare, diceva. E' solo spreco di tempo e si
energie per mascherarsi e sorridere, falsamente. Dandole i regali le
dicevano che farglielo, facendoglielo passare
come un
peso, per dirle poi in altre occasioni che per lei avrebbero dato
tutto.
Ma volevano cambiarla, dirigerla, farla andare come voelvano loro, che
si aspettavano, e che restasse sempre tra le loro gonne e sotto l'ala,
come si dice. ogni riunione di famiglia era una coltellata nell'anima,
ogni volta che compravano una torta di compleanno volevano che
sorridesse e facesse foto, e la trattavano malissimo se non
riusciva ma
avrebbe voluto solo piangere. Noonstante la malattia doveva lavarsi
come dicevano loro, facendole perdere non solo più tempo ma
facendola soffrire di più per la malattia per tutti i
movimenti
eccessivi che doveva fare, solo perchè con la
doccia si
faceva
troppa acqua a terra, perchè due soldi per una tenda che
stesse
ferma nulla. E così inventò la tecnica delle tre
spugne,
ma solo lavarsi fu un tempo assurdamente lungo, doloroso e inutile ma
non si poteva cambiare. Ogni cosa era al risparmio
così
tanto che le pentole erano inusabili, senza manici perchè
rotti
o ogni rubinetto da pochi soldi perdeva dopo solo qualche mese e lei
urlava che sprecavano acqua, a causa di quella che
fuoriusciva da ogni
parte, e quindi perduta. Ed era il minimo. Tutto non
funzionava, nessuna logica e organizzazione nel frigo, dispensa, tenere
le cose in ordine e se si azzardava a proporre qualcosa per migliorare
le disposizioni e le facilità d'uso, veniva trattata
malissimo.
Meglio usare secchio e mocio a spaccarsi la schiena che una
lavapavimenti a vapore più igienico dei prodotti chimici.
Avevano modi di fare discutibili e la obbligavano a fare come dicevano,
anche se come per la doccia, era solo una peggiorazione delle sue
condizioni... poi era sempre sola, distrutta, abbandonata alla sua
disperazione, ma tutti pronti a urlare e rimproverarla se nno
si
sposava, se non figliava, se non era nei modi che volevano. Sempre
ingrata, sempre vergogonosa, sempre immeritevole le dicevano. Finch
tutto in lei non si spense..."
"..."
"Voleva una nuova
rinascita ma sarebbe stata giusta tempo prima, molto
prima che si frammentasse. Nenache cosa le aveva garantito Milan per
l'Accordo la rendeva felice, ma la portava in uno stato
inqueto. Se si
fossero incontrati prima, lei non avrebbe continuato a stare
così male da volersene andare e io non ci sarei. Una
sua
amica, amica nel senso che fu una dei pochissimi dell'ultimo periodo
della sua vita le disse di . Ma sbagliò a dire
ciò
perchè lei non invidiava, provava solo odio per chi l'aveva
trattata come niente, bullizzata e sbeffeggiata, mentre li
vedeva per
strada. lei doveva andare dai dottori e loro seduti ai bar a ridere e
schrzare e mangiare con altri. O a comitive. O veniva a sapere di loro
che erano stati visti in quella cornetteria, pizzeria, ristorante. O li
vedeva dalle foto sui social e voleva solo bruciare quella feccia
nell'inferno che avevano creato per e in lei. Aveva sofferto tanto che
non voleva andare a scuola solo per quella gente o certi insegnanti, le
veniva paura di sbagliare, creata dalla sua famiglia a furia
di dirle
che era solo incapace e inutile, e gli altri erano migliori.
E se la
fissavano, rallentava e giù di giudizi. Lei che
era corretta
e
seria, veniva calpestata da quelle che definiva puttane, non
le
prostitute ma esseri con tette e vagina che si divertivano a sparare
fuoco amico su altre senza vergogna o considerazione. Scavalcata,
vedeva gente nullafacente e sfruttatrice dove prima cèra lei
e
l'odio aumentò. Quella amica, Zay, la frammentò
di
più con quella frase. lei non invidiava, urlava di rabbia
sul
fatto che avesse vissuto praticamente ninete.Questo cè
scritto nei resoconti e dalle parole di Legeia"
"..."
"Guarda chi ha meno,
sentiti fortunato" disse Kianta di colpo con
tristezza
"Capisco" disse gask
gentilmente
"SOlo obblighi,
sacrifici, male amaro inghiottito e mai digerito,
mentre
quella gente passava il tempo tra altre persone, accettate e ben
volute. Vi fu una stronza, Anna, che era alle medie una vergogonosa
maleducata e orribile, eppure
insegnanti e molti compagni la trattavano bene e consideravano, mentre
Lei veniva sempre vista come scema, stupida e da emarginare. Non
capì mai perchè la gente vergognosa e schifosa
vivesse
e lei dovesse rompersi dentro giorno dopo giorno. Non vi era
luogo dove cosa era, e chi era, e gente che poi
non meritavano neanche un briciolo che ciòche avevano
stavano tra
gli
altri. Mai quel giusto rimorso che nasce sbagliand avevano, diceva. Non
si erano mai pentiti ne altro. Ma anzi sparlavano opi di lei come fosse
chissà che persona. Quando invece quella più
normale si
sentiva lei. Tutta quella ipocrisia, mancanza di fiducia verso chi
consideravano diverso, le maschere, le recriminazioni, bullismo,
ineguaglianze... Ha passato la sua vita praticamente sola, nella sua
stanza a leggere, imparare, giocare e fare tutto, odiando le
persone per
la scuola e il lavoro. Lei, che trovav aingiusto cosa dicevano i suoi,
ossia che tutti sono stronzi e scemi e solo loro i giusti. Che
gl altri andavano tenuti lontano ma valeva solo la famiglia.
Lei
non
credeva che fosse così ma, crescendo,
imparò su di
se
quanto la società fosse solo marcia. E così
odiò.
Così si recluse. Divenne come quasi una Hikikomori, e a
volte si
paragonava a Giacomo Leopardi e al suo passero solitario. Che fosse
dalla finestra o quando usciva, lei vedeva la gente vivere, mangiare,
fare cose e stare tra gli altri mentre lei osservava. Tutto sulle sue
spalle però sacrifici e ogni cosa della vita ma senza nulla
di
bello. la
famiglia la voleva stretta a se, mai lontano diceva. E così
lei
si ruppe e morì dentro piano piano,
finchè non
divenne la
persona cinica, fredda, vogliosa solo di vedere il dolore nella gente
schifosa e che meritasse il peggio del mondo. Milan arrivò
troppo tardi. In lei vi era solo tutta la tristezza del mondo..."
"..."
..."Le
veniva da piangere nel vedere in tv la notizia di quell'anziano
pensionato che aveva così poco come pensione, che
dovette
sedersi
per strada con i suoi libri e venderli, per avere i soldi per mangiare.
Quell'uomo spendeva solo sei euro al giorno alla mensa, con quella
cifra lui mangiava per tutto il giorno, non poteva comprare altro
perchè era il calcolo al mese ed era dimagrito sedici chili.
E
peggiorava perchè non aveva soldi, se non per le
tasse o
finiva
pure per strada. O quell'uomo di un altro paese, così povero
che
doveva caricarsi cento chili di sacchi indosso, e consegnarli
ai negozi
per una manciata di soldi che bastavano per delle cipolle per sfamare
la famiglia. CIPOLLE! E quando Lia se ne lamentò con la sua
famiglia, perchè secondo loro erano i poverelli di tutto il
mondo, gli urlò che potevano almeno avere una casa e i soldi
per
mangiare, gli parlò del video e loro semplicemente le
dissero
che erano felici che lui potesse sfamare la sua familglia. Quella
risposta le fece così male che urlò un E come aveva
già capito, molte cose comunque non sarebbero cambiate nella
società, se ancora così nella sua fmaiglia che
altrove i
poveri erano tutti ladri e furfanti , e tutte le donne costrette a
prostituirsi solo poco di buono, pronunciando la parola
prostituta come
qualcosa di orrendo come lo sterco. E tutto ciò di orribile
che
dicevano nel loro amato modo di sparlare degli altri, di chi
lasciava
famiglia e tutto, li madnava a fanculo e se ne andava per trovare la
propria strada. Comunque sarebbe andata, pensava lei, avevano provato e
li rispettava. Ma per la sua famiglia erano una vergogna ed erano
feccia come i delinquenti e prostitute. Mentre invece lei pensava con
tristezza ai poveri che per campare in un modno di apparenza e soldi
, che sono più di una laurea e capcità per la
gente, finivano
per fare
certe cose e le donne, tutte, erano costrette in vari modi a
svendersi anche tramite cam, pur di guadagnare. Ovviamente quelle che
ne avevano bisogno, non le altre. lei vedeva cosa cèra
dietro e
le dispiaceva per tutti. E sentire quell'amica dire certe
cose, dopo
cosa le era stato fatto e lei era nello schifo mentre gli altri
vivevano
quel poco, quel solo poco che voleva... la portò ad
odiare anche loro. E
restò sola
del tutto. Sola in quella casa. Sola e basta creandosi un mondo suo,
nato dla dolore dove scappare. Mentre sapeva che quello reale non
sarebbe cambiato..."
"..."
"Vorrei regalarti un
mondo diverso, che ha fatto la pace con la sua
crudeltà. So la sua massima sul mondo che deve
rinascere dalle sue ceneri. E fu così
che non
vi fu mai nulla di così felice da tenerla forte abbastanza
per
voler continuare... E Rò, conosciuto prima di Zay e mandato
al
diavolo poco prima di restare sola del tutto, peggiorò le
cose,
tantissimo. E in lei cambiò anche quella parte..."
pronunciò amaramente Kianta guardandosi i piedi.
"Chi è
Rò?"
"la ragione per cui si
allontanò del tutto dalla gente e Zay
e
Ric, le uniche due persone con cui parlò prima
dell'isolamento, prima di
barricarsi in un isolamneto voluto, questa volta. Voleva spegnersi da
sola, soffrendo meno che in mezzo alle perosne che sapevano solo
recriminare, accusare, colpevolizzare e buttarle addosso tutto
ciòche potevano, rompendola. Rò fu la persona che
la
portò a
traumatizzarsi tanto da schifarsi del contatto con la gente e portarla
aquel'isolamento volontario, senza mai capire cosa fece. Non lo
comprese mai, come gli altri non la scoltò mai nonstnate
dicesse e spiegasse, per lui era lei che non dimostrava il suo affetto.
E non comprese mai... Anzi,
l'accussò di non trattarlo come voleva, di non volergli bene
perchè no nsi prodigava a fare cosa voleva, e
così
lei
odiò ancora di più e restarono solo due persone.
Ma anche Zay e Ric la fecero sentire peggio,
affermano senza volerlo, ma era così distrutta e stufa di
dover
sempre fare tutto per gli altri , per non farli indispettire e
offendere,
che rimase sola. E poi venne quel giorno con Milan"
"... ma per quanto
riguarda Lei, Rò è morto!" finì
Legeia, alzando
un velo
da dietro e tirandoselo sul viso, seppur portasse una maschera e si
voltò, dando le spalle al laghetto.
"Quel gesto non
è uno di quelli per i morti?"
"Si, per Lei le persone
così orribili meritavano solo
l'etichetta di morte e dimenticate, e così come i
morti, non
si
dovevano vedere. E Così si voltava, non si velava
la testa,
come facciamo qui, è da questo che è nato quel
rito, in
una discussione o di fronte quella persona, per intendere che essa non
andava guardata perchè come i morti, non esisteva
più. E
quindi non merita nulla, se non di sparire in tutti i sensi.
Dovresti
ormai sapere che qui è come un esilio o una dimostrazione di
grave offesa e onta pubblica che..."
"Si ho capito ma... cosa
ha fatto questo Rò per peggiorare
la situazione?"
"Ha preteso. Ha cercato
di obbligare, per davvero anche fisicamente e quei due episodi hanno
portato alla fine della sua fiducia anche verso gli uomini. L'ha
portata alla disperazione
in sole due ore quell'ultima volta, e non ha
capito, non ha visto e
lei
è caduta col didietro ancora di più nella melma.
Si
è rotta di più e per lei qualsiasi vicinanza di
un uomo,
era solo una cosa. Fu così che si isolò, ma i
lgiorno che
conobbe Jd e Milan pensò di avere fortuna. Che finalmente
potesse andarsene. Seppur con quella paura dopo Rò, strinse
i
denti e si comportò come se loro fossero come e lei, come se
non vedessero una donna... ma per come era fatta iniziò poi
a sputare negli occhi di
chi
faceva della propria esistenza un... niente. Pretese una cosa
dall'Accordo con Milan, visto ci teneva tanto e... se ne
andò
con la soddisfazone che nonostante tutto quanto, nonostante le parole
di Rò, lei no nfosse stata di nessuno,
perchè no
nera un
oggetto da possedere, o avere solo per quello.
Scaricò tutta
la
sua rabbia sui pedofili, stupratori, liceali e universitari o
collegiali che erano accusati di determinate cose e versò in
loro, tutto ciò che provava per chi le aveva
fattodel male.
perchè il suo dolore lo provassero anche altri, che
però meritavano per cosa avevano fatto. E per
Rò,
la sua rabbia e rifiuto di quello, divenne l'incubo di
gentaglia che
meritava..."
"E io che credevo alle
discussioni degli uomini, che stava con Jd"
domandò di colpo Gask
voltandosi a guardarla sorpreso
"COSA? Ma che dici!
ANcora!" rispose di rimando lei furiosa, con una faccia
come se volesse dire mai, mai ma.
"Nein, Nein, Nein"
apostrofò Legeia rivoltandosi e scuotendo
la testa con i ricci boccolosi.
"ma... io avevo avuto
l'impressione che... ma sono andati sul treno
isnieme..."
"Ma te l'ho spiegato!
Che cavolo dici, lei non ha mai provato nulla in quel senso per
nessuno e se non era una cosa che veniva da lei, non ha mai voluto
nulla. Peggio dopo Rò, proprio per questo,
rifiutò
qualsiasi cosa. Anche se si fidava di qualcuno qui, non volle mai anche
solo provare tnato per, trovava orribile il contatto fisico e peggio la
paura che... neanche con Jd, ne con Milan..."
"Visto come molti hanno
trovato i compagni con la nuova sezione femminile, affermano
che... OK, capisco. Ma è così anche per te?"
Kianta
sussultò, stringendosi con le braccia di
più,
incurvandosi ancora e ancora con un volto quasi rabbioso "NOn capisco
perchè ti interessa tanto! Anche se
fosse, non dire ne pensare mai, MAI, cose del genere su me e qualcuno
come per Lei. Lei aveva i suoi motivi, io i miei. Con Jd... ma per
carità!"
"Ma le cose che
dicono..." ma di fermò vedendola portare gli
occhi, sol oquelli su di lui "Ok, quindi anche questo è
falso,
capito! Io ho sentito solo voci, non puoi pensare negativamente di
me..."
"Allora, spiegami
perchè cerchi sempre di parlarmi e di
avvicinarti" urlò lei rabbiosa fissandolo come se volesse
alzarsi e menarlo.
"Bhe, adesso volevo solo
darti questo" porgendole una cosa, che lesse e
si accigliò "Milan ha detto che voleva dare le parole a una
canzone che stavano scrivendo i ragazzi per le cerimonie, ma non gli
piacevano le parole.
Dovrebbe essere una delle canzoni del Saluto. Quindi di Addio. Mi sono
ricordato di varie canzone che sentivo dagli uomini e il loro
significato e... ho pensato che andassero bene. Sono un'accozzaglia di
frasi che ricordo, ma magari quelli che stanno componendo possono
riusarle per un nostro Addio." alzando le spalle con noncuranza. Kianta
prese a leggere.
Quando la fine del
tempoi inizia a chiudersi, asciuga le tue lacrime
fredde. Sentirai i cori degli
angeli, la luce splenderà al tuo
fianco, il
tuo cuore sarà una danza nel vento, come una melodia
immortale,
estendendosi in perpetuo. E nel silenzio del
paradiso un giardino troverai, dove
finalmente
riposerai attraversando un mare di profumi di fiori e ascolterai questi
salmi. La luna riparata
dall'oscurità, sussurra ninne nanne
paralizzando chi arriva a sentirle e cade in un sonno eterno Arrivederci amore mio,
Non tornerai, ora sei al di là del
Terreno. La luce del mio cuore riempirà il
vuoto che
ti causa arrivandoti prima che voli. Nel silenzio del
paradiso, vi è ora casa tua, dove si trova
la luna. E alla fine sulla Via
Lattea una nuova vita ti aspetta. E la tua rinascita Il tuo cuore si sta
fermando portando via i ricordi, le dita tremano e
riesci a sentire questo cielo incolore. In lontananza puoi udire
dolci
voci e spero arrivino ai tuoi occhi chiusi i miei gesti d'amore. La pioggia batte sul tuo
corpo ma un calore ti aspetta. Verso
l’infinitamente distante luna, con l’eco di
questa melodia per l’eternità. Toccato dalla punta
delle dita, sentirai l'ultimo mio gesto d'affetto. Sono piccole gocce di
luce in un mare nero. Alla fine di un sogno,
desidero solo rivedervi. Per favore, lascia che
duri in eterno da una lontana ma avvicinabile
spirale di luce Quello che cerco
è semplicemente una risposta felice Alla fine di un sogno,
desidero solo quello
"Eh... ho dovuto
faticare a capire cosa cè scritto, cosa..."
"E' difficile capirla?"
"ma tu l'hai riletta?"
gli chiese, indicando come la scrittura era irregolare e mal fatta
"... lo so... non so
farlo diciamo. SAi quando mi hanno preso e..."
"Non riesco a... finora
cosa hai fatto alle Lezioni? A cosa hai
partecipato?"
"Ho ripreso cosa non
facevo da anni. Sono migliorato e ho scritto
quella. Se dici che scrivo male mi offendo" facendo un broncio comico
"... tra gli errori e
alcune parti che ho dovuto decifrare ricordi molte
frasi, posso portarla ai ragazzi e vedere..."
"Allora va bene? Sono
stato bravo?" con un sorriso da orecchio a
orecchio compiaicuto che la lasciò un pò turbata.
"Calmati con questa
euforia, bisogna vedere se riescono a farle
accomodare con i brani, non è un lavoro facile ma
chiederò... basta che ti calmi con quei sorrisi!"
"Sono contento, ho fatto
qualcosa di utile! Non hai detto che
è
una delle cose importanti nella vita di una persona?" alzandosi "adesso
però voglio che parli con me e mi dici perchè non
possiamo essere amici"
Kianta lo
fissò, lei ancora accovacciata e lui alzato.
Rimase
come a boccheggiare sorpresa, poi si alzò anche
lei e
domandò perchè. Nessuno lo chiedeva mai e tutti
non
volevano avvicinarsi a lei. Per quale motivo, quale
motivazione, lo
spingeva a tanto?
"Perchè qui
siete tutti diversi e ho deciso di cambiare
anche
io. Anzi, Milan dice che io non sono mai cambiato, sono rimasto sempre
all'ombra e basta. Ma mi sento come carico più di prima,
piùdi sempre, e poi ho visto che stai sempre sola,
in
disparte,
non interagisci con gli altri se non per amministrare le cose al posto
di MIlan, e voglio essere tuo amico. E poi ammiro Milan e poi
anche te.
Agisci diversamente dagli altri. Io mi facevo spostare dagli altri
mentre adesso ho scoperto di poter e saper decidere. Sei tu che
determini te stessa, ho guardato come affronti le cose , alcunecome me,
senza
accettare la sconfitta e non hai un solo desiderio ma molti. Vivi con
forza per tante cose. E io voglio essere così. Come te e
Milan.
Poi ho visto i ragazzi che vogliono fare tante cose, sudando e stando
qui ho capito che il lavoro fatto di persona fa comprendere quanto
valore abbia, qualunque esso sia, e cosa significa .Per questo voglio diventare tuo amico"
"Il tuo discorso
è un pò... aspetta! Hai detto
che sono sola?"
"E' quello che sei. A
parte i veterani e i pochi che ti aiutano nelle
cose di loro volontà, non ci sei mai nelle feste,
la sera, in
tante cose. E quando ti vedo sei appollaiata da qualche parte a
osservare e controllare. Il tuo atteggiamento è solo come
Cane
da guardia di Milan, e ho visto e ho sentito dagli altri che
hanno paura
di averti nei gruppi perchè temono di essere giudicati,
visto le tue rezioni a certe
cose..."
"Come s enon sapessi
cosa fanno e dicono" rise lei con offesa
"Dimostragli che non sei
così paurosa. Perchè
Milan deve
essere visto come il Leader ma anche uno di loro, che sta in mezzo a
loro quando gli va, ed è ben accetto e tu no?
perchè..."
"Ma possono esser fatti
miei?"
"Se è
così, perchè sei triste quando
sei sola?"
osservando il suo stupore "lo vedo, vedo che faccia fai quando sei da
qualche parte a osservare, lontana. Jd, Alaric, tutti gli altri stanno
in mezzo al resto dei membri come amici nei momenti liberi o la sera,
ricordandosi però
come
è giusto il grado, ma... vivono. Perchè tu fai
come
faceva lei, come se odiasse la vicinanza della gente? Eppure con quei
quattro che sono venuti tempo fa, eri così amica che i
ragazzi
si sono stupiti, ma per paura di cosa puoi dire e fare non ti
dicono
niente..."
"Basta, se hai finito
vai a fare... cosa devi fare" voltandogli le
spalle e infilando il foglio in tasca.
"Perchè sei
così arrabbiata? perchè ti
ho detto una cosa vera? Io..."
"Tu non sai nulla di me,
eppure analisi psicologiche solo da
come ti sembro da lontano. Come tu hai avuto la tua vita e i tuoi
problemi, io ho i miei"
"Io mi sono integrato,
mi sento... felice, si sono felice di essere con
loro e cosa ho scoperto di essere per qualcuno , che prima vedevo come
nemici. E ho scoperto che nemici generico come pensavo prima... ora ho
capito cosa è una persona dafermare, rispetto a prima..."
"bene, sono contenta per
te, ti sei integrato. Ottimo, parte dei tuoi
problemi sono sistemati ma rest ail fatto che la tua storia mi puzza
sempre e..."
"Cosa devo fare per
convincerti che non sono venuto qui per
chissà cosa..."
"perchè non
mi guardi mai, mai quando dici queste cose, di
questo argomento. Guardami negli occhi e dimmi, giurami, fammi
capire che sei andato via, non si sa come, da uno come quel tizio e sei
qui per cambiare vita e BASTA!"
"E io cosa ottengo se ti
convinco?"
"Fammi capire, tu hai
bisogno di un incentivo per... vuoi fare di tutto
per convincermi, senza una prova che noncè nulla
sotto, e vuoi
pure qualcosa in cambio?"
"Si, sono sincero. Se io
ti dimostro che sono qui perchè lo
voglio io, che posso dire di essere felice qui con voi, di aver
scoperto che posso anche io avere scopi che mi fanno vivere... se ti
guaderò negli occhi e ti convincerai che io ho detto la
verità, che sono qui per quello che ho e posso dare, posso
vivere... diventiamo amici?" indicandosi con un pollice con una faccia
così seria e determinata che lei alzò un
sopracciglio,
rimanendo zitta per un pò.
"A parte che mi sta
vendendo il male di collo perchè sei troppo alto rispetto a
me...Se riuscirai, se ci sarà un momento in cui mi guarderai
negli
occhi e capirò che sei stato sincero e tutto ciò
che
dici, tutto, corrisponde a verità, ti darò la
mano e
partiremo da zero"
Le fece segno di assenso
con la testa, la salutò e si
avviò di nuovo allo Chateau, lasciandola sola a pensare. Lo
vide sparire litigando di nuovo con il verde troppo cresciuto e non
curato, ridendoci ma tornando seria.
Sussultò per dei rumor, i ma erano solo degli animali, tra
cui
alcuni cervidi di specie diverse che cercavano nelle ceste appese
qualcosa da mangiare.
"Ancora un pò
ragazzi, l'autunno sta mangiandosi tutto ma
avete
ancora cibo prima di restare con poco, e vi daremo qualcosa
per
l'inverno. Ma non fate la carità, siete orgogliosi cervi e
daini, per carità. Non infilate sempre il naso nelle ceste
in
periodi come questo. Questo comportamento lasciatelo a certi umani..."
Si allontanò
e si diresse verso le stalle, entrando e
chiedendo
se fosse tutto a posto. Aiutò a sostituire il cocco da
alcuni
box e a strigliare altri cavalli e notò Lubo che tornava col
suo
cavallo da una ronda, per le ippovie. Anche se un
capitano, gli piaceva
controllare di persona con i suoi le strade ogni giorno,
dividendosene
alcune con altri gruppi, perchè nessuno si intrufolasse e
facesse scattare gli allarmi. Non era la prima volta e sempre gente
curiosa o ragazzi che cercavano posti dove fare roba finivano nelle
fotocellule facevano allarmare tutti. Era un luogo ormai segreto, per
modo di dire quanto possibile, ma dopo alcuni che erano apparsi
pretendendo qualsiasi roba, perchè collaboratori o
ospiti in
precedenza per accordi, si era preferito non invitare più
nessuno senza valido motivo. E restare quasi nascosti. Così
erano turisti che giravano
per
conto loro, ragazzini e ragazzi in vena d'avventura, qualche ladruncolo
e varia gente che affrontava tutti i lati per vedere cosa
cèra
ai piedi della montagna, tra due ali di boschi. O erano
ladruncoli in generale che sentivano parlare della vecchia casa ormai
abitata e quindi sicuro uno ricco o gente dei paesini che sperava di
avere fortuna. E le ippovie, essendo le
autostrade che usavano loro, zone all'apparenza isolate e
chiare
indicazioni per qualche luogo abitato nelle vicinanze, finivano
adocchiate e seguite. Dopo due ore di lavoro, Lubo le disse che aveva
avvistato qualcuno a ovest e che era scappato appena si erano mostrati.
Nulla di serio, ma a volte ci riprovavano con i telefoni e
telecamere. E avendo regole feree per gli uomini su dispostivi di
registrazione, era tassativo non far riprendere neanche uno scorcio da
estranei, altrimenti finivano in rete.
"Sembri soddisfatto, non
dirmi che li hai inseguiti a cavallo"
"Io? Assolutmanete no.
Xerxes aveva voglia di correre, ma non...." si
interruppe per della confusione fuori, voltandosi verso le porte aperte
"monta su, andiamo a vedere cosa succede" la spronò lui,
dandole
la mano perchè salisse dietro, in uno slancio
veloce per
controllare.
In sella anche lei,
essendo uno Shire non aveva problemi con il peso,
seguirono le urla, che venivano dalla zona delle gradinate e per il
vento erano arrivate là., richiamando la loro attenzione. In
pochi minuti furono vicino un
gruppetto che urlava e scalpitava, parlando come impazziti.
Per farli
calmare Kianta dovette urlare e quando si voltarono e si accorsero di
lei, chiese cosa accadesse. NOn era insolito che facessero comunelle,
casino, se liberi in quella zona solo loro, ma non come in
quel momento.
"Capo, non cè"
"E' sparito"
"Frank dice che ha
passato i cancelli"
"Si è preso
un sacco di roba lasciando la porta aperta"
"Ha..." dissero insieme
e con foga.
"OOOHHH!! Basta!
Silenzio! Uno alla volta, che cosa succede?" chiese
Kianta, ancora in alto dietro Lubo sul cavallo, urlando per far finire
quella caciara, lei odiava le urla normalmente.
"Capo" le disse Kovacs
spostandosi tra la folla "Abbiamo ricevuto
notizia che il Capitano Gask si è allontanato senza dire
molto
alle guardie dei cancelli. Aveva con se una sacca e ha solo detto che
usciva. Uno dei ragazzi ha chiesto allora al citofono per l'interno se
cèra qualche affare fuori, per sapere cosa dire alla ronda
successiva e si è scoperto che nessuno sapeva nulla. Che no
nvi
erano incarichi e che hanno trovato la porta della sua stanza aperta e
molte cose non cèrano, come la sua sacca preferita. E quindi
non
sappiamo dove sia, perchè e quando torna..."
Kianta fissò
la direzione dei cancelli, iniziò a
cambiare
espressione mostrando paura e allarmismo e scese come una indiavolata
dal cavallo, urlando che le portassero Warden, ma quello come
sempre era
libero per i fatti propri, che scorazzava in lontananza e lo
chiamò. Anche senza redini corse verso di lui, visto che era
addestrato anche senza e con il cerchio e vi salì in groppa,
dicendogli di andare spedito, e sfrecciò verso i
cancelli. Ma ormai temeva che fosse troppo tardi, era uno di quelli che
sapeva sparire e non farsi vedere e sacome fare certe cose.
Un
anno prima
Kianta puliva, in piedi
sul letto nella zona vicino al muro, attenta a non
finire nel piccolo passaggio che vi era, gli scafalli e bacheche a
riquadri che ospitavano la collezione di minerali e gemme. Ogni
settimana si impegnava a controllarli e pulirli, anche per evitare che
i ragni, che sembravano proliferare da nulla, decidessero che
, finendo per ritrovarseli a camminare
sul
muro vicino al letto, o peggio sul letto proprio. Era già
accaduto e lo odiava. Ma i ragni erano normali in un luogo
come quello così immerso nella natura.
Lei non li uccideva e
sapeva che eliminavano insetti e cosi fastidiosi,
pappandoseli, ma in mezzo alle sue cose, delicate come orologi o
pietre, proprio no. Ma non si poteva certo
intavolare una discussione con i ragni sui
limiti entro cui poggiare le zampe e peggio tessere. All'idea assurda dei
cartoni per bambini, dove gli animali parlavano con
le persone e si capivano, rise. Capiva il concetto dell'intrattenimento
per i bambini e far passare l'insegnamento che anche gl animali sono
esseri viventi, soffrono e meritano considerazione. Ma se fosse stato
così facile, non avrebbe dovuto
controllare
sempre se qualcuno di loro si infilasse da qualche parte. E strano ma
vero, non cèra prodotto che li scacciasse che funzionava.
Zero,
pensò. Tranne qualche repellente naturale che odiavano ma
durava poco, appunto
qualche giorno.
Prese ogni cristallo o
minerale con cura con una mano e
passò il
panno elettrostatico che facevano loro per bene, quindi non esterno,
rimettendo nel suo
angolino il pezzo. Per quelli più grossi sugli scaffali
chiusi
da una teca alzabile attaccata al muro, li prese con attenzione,
spostandoli unattimo sul letto, su una piccola tovaglia messa
apposta e
rimettendoli pulizia fatta. Di solito puliva la
sera, ascoltando la musica e rilassandosi. Con lei
le pulizie funzionavano come modo per stancarsi prima, oltre la
lettura, e dormire subito per bene. Non volendo nessuno nelle sue
stanze, faceva tutto da sola e quasi nessuno vi era mai entrato.
Spostava la cesta della roba da lavare da sola, facendola scendere con
il piccolo montacarichi antico nella stanza della servità a
fianco le scale, scendeva in lavanderia e lavava lei stessa tutto con
le macchine, quelle della saletta per le camere del corpo principale,
diverse da quelle del resto degli uomini nei palazzi nuovi. Quelle
lavatrici erano solo per i residenti del corpo centrale, Milan, lei e i
capitani e per Kianta era meglio così. Faceva lenzuola,
tendaggi, abiti e tutto ciò che era lavabile. Poi caricava in una
bacinella lavata e pulita dopo ogni uso, e li faceva
mandare col montacarichi nella zona dell'attico dove stendevano solo la
roba dei residenti. Quelle di Milan e di eventuali ospiti erano
trattati da personale apposito, tranne che per lei. Per pulire la camera
usava lavapavimenti e aspirapolvere, usando scarpe
apposite solo per il salottino, altre solo per la camera da letto e
riponendo
quelle di fuori nell'armadio a fianco la porta di entrata, sul ripiano
prima di un cassetto in basso, e sopra vi appendeva giacche e
altro. Cambiava i tappeti ogni
settimana appena lavava tutta la stanza, e
si occupava di mobili e finestre la sera, prima di lavarsi e mettersi a
letto. Faceva da sola e lo
preferiva, non le piaceva che altri entrassero in
un luogo così privato, se non erano suoi amici
stretti. Anche questa cosa rarissima. Odiava entrare anche
solo nel salottino con le scarpe di fuori,
così come si cambiava subito gl iabiti e ne usava
altri solo per
stare
nelle sue stanze e basta, lasciando nell'armadio quelli utilizzati
di fuori. Era detta una mania anche di Lia, ma tale non era
perchè
era
una forma di pulizia e tranquillità. Per Lia e poi
inspiegabilmente per Kianta, tutto ciò che cèra
fuori non
doveva entrare nel salotto, e ben che meno in camera da letto
e aveva
saputo all'inizio che Lia, aveva preteso che facessero così
anche gli uomini. Stivali e abiti sporchi
in una zona apposita vicino la porta, le tute che ricevevano
per stare nelle camerate o camere singole in base al grado per starci.
Scarpe da
camera e mai per fuori, e per la doccia scarpe personali per evitare i
soliti problemi che sapeva in bagni e docce di piscine e palestre della
societàlà fuori. Il
kit personale era ripiegabile e diventava piccolo con le maniglie e se
lo portavano in doccia e spogliatoi, e ormai erano abituati. Questi accorgimenti
avevano permesso un maggior controllo di germi,
pulizia, comportamento e...
Kianta si
voltò stranita per dei rumori da qualche parte,
quando
le sembrò di non sentirli più, tornò a
calare la
parte superiore di quella teca semplice, chiudendo
di nuovo i
minerali sotto il coperchio, e ammirò il lavoro. Per tutti i minerali
nuovi che comprava o scambiava o altro, sia per se
che per il mercato che aveva avviato con alcuni uomini, si metteva di
buona lena con bacinelle di acqua e vari prodotti naturali, spazzolino
da denti usato solo per quello, e puliva tutti i campioni che le erano
piaciuti così tanto da volerli, togliendo terriccio e
sporcizia,
facendo uscire i miracoli, quelli si che lo erano pensava, di Madre
Natura. Era rilassante, qualcosa
che le piaceva fare e aveva scoperto
addirittura nascosti dalla terra dei quarzi neri! ovviamente li
pagò agli uomini, molti cristalli li scavavano loro in zone
apposite, e se li accaparrò, ma non fu l'unico esemplare che
nascondeva più tipi di minerali o cristalli insieme. E
seppur
non fosse che una piccola collezione, puliva ogni settimana ogni pezzo
perchè desse il meglio di se a qualunque tipo di luce. Odiava le gemme
tagliate, tanto care alle persone che si definivano
normali. Lei preferiva le gemme così come erano, solo
levigate,
evitando di tagliare e rovinare un grosso pezzo come facevano con i
diamanti, che erauno una frazione del pezzo originale, solo
per fargli
le faccette del cavolo rovinando il resto. Una bella forma molata e i
gioielli erano magnifici uguali. E invece no! Lo stesso cugino del
diamante blu di Milan, il famoso Hope, erano stato tagliato
così tanto d aver
perso praticamente tutto i lsuo peso e la sua bellezza, solo per le
facette di..., diceva Legeia quando rispondeva piccata.
Si voltò di
scatto perchè sentì prima il segnale
e dopo
poco la finestra aprirsi, da oscchiusa, e vari rumori. Fece una sorta
di girotondo con le pezzuole in mano, pronta a incazzarsi con qualunque
cosa facesse rumore, per poi rimanere basita e confusa. Il segnale
cèra, ma non poteva crederci!
"E tu ci fai qui!"
esclamò a chi si affacciò, così colta
alla
sprovvista da
rimanere di sale, in piedi sul materasso di lattice, incerta se
prendere le armi che teneva smepre a portata di mano.
"Sono già
tornato, ho lasciato Milan in camera sua e sono
andato
dai ragazzi alle gradinate, li ho salutati dicendo che ero stanco
morto... e sono venuto!" esclamò Gask facendo un gesto
tecnico
incredibile per giungere dall'albero nel vialetto, sotto alla
struttura
della finestra espansa, che però in quel momento era nella
posizione ripiegata, con la sezione apribile accostata
perchè
quasi
estate.
"Ma... non sapevo
nenache che tornavate, che siete atterrati, nessuno
mi dice niente! E poi non ho messo..."
"Calma!
Pulirò tutto, adesso per favore fammi cambiare e
lavare
e ti racconterò tutto! Così come sono entrato con
gli
abiti da fuori senza la copertura che mi metti sempre che poi tolgo,
pulisco i l davanzale e la cornice. Promesso! Ma stavi pulendo adesso?"
le chiese, prima levandosi gli stivali poggiandoli in una sistemazione
apposita vicino la sedia che usava solo lui, che stava tra il muro
della finestra e l'altro armadio, bloccandosi nel togliersi gli abiti.
"Visto che sapevo
tornavate domani, ho prefeirto controllare che non vi
fossero ospiti inattesi in mezzo alla mia collezione, e devo ancora
controllare gli orologi. Meno male che metto sempre gl iasciugamani al
completo nel mobiletto sotto il lavabo. Il resto è dove lo
trovi
sempre, se ti serve qualcosa avvisami"
Gask si levò
tutti gli abiti superiori rimanendo in mutande
e
canotta, e calze, poggiando sulla sedia a lui riservata,
quasi incuneata
tra mobile e muro, che ormai tirava fuori di rado.
"Si, mi cambio e
torno..." disse lui avviandosi in bagno, si sent' il
rubinetto, silenzio e poi come correre, uscì veloce in
canotta,
mutante e calzette soltanto, e andò spedito
all'armadio di
fronte
il letto, vicino a lei, la quale si voltò sorpresa e lo
squadrò mentre apriva le ante e rovistava dentro.
"Che fai..." gli chiese,
sporgendosi col collo oltre l'anta aperta,
voltandosi alla sua sinistra.
"Prendo solo la roba per
cambiarmi e mi lavo, faccio in fretta"
"Non so se essere
contenta che tu abbia capito di levarti subito la
roba esterna, o perplessa da come sei
, o che rovisti nel mio armadio...
lavati
per bene,
non in fretta ma... mi spieghi da dove arrivano quei vestiti tuoi nel
mio armadio? nella zona dove di solito metto..."
"Sono di emergenza, come
adesso. Avevo detto che fingevo di andare in
camera, prendevo la roba e tornavo, e invece mi sono
distratto e mi sono
ritrovato ad arrampicarmi sull'albero senza niente. Per fortuna ho
imparato da te ad essere previdente..." rispose trnaquillo
finchè chiudendo l'anta non vide la sua espressione e
sembrò in un cane bastonato "Avrei dovuto dirtelo, lo so, ma
so
che lì in basso non ci metti quasi mai mano, ed
era un ottimo
angolo per la mia roba. E poi..."
"Sono alquanto turbata
dal fatto che hai pensato di mettere biancheria
tua qui, nella mia camera, come emergenza, senza che ne sapessi nulla e
ancora che per te sia normale... cè qualche trasloco anomalo
di
cui devo venire a conoscenza, o semplicemnte ti sei svegliato
e hai
trovato nella sacca qui quelli e li hai messi nel mio armadio?"
"Ehm..." vedendola
parecchio scontrosa "posso dire che per il tuo aiuto
a volte mi sono fermato qui e... per dormire meglio e non sporcare
ingiro come dicevi, mi sono portato della roba in più che ho
messo là e..."
"Quale parte del
includeva la tua
istallazione qui? Perchè diciamolo, ormai sembra che tu non
abbia una camera, ma sgattaioli sempre qui anche per dormire
e sai come la
penso..."
"Si, odi le persone
approfittatrici, che pensano che tutto,
perchè amici, sia condiviso senza chiedere. E non
esiste il
superare quella linea tra amici speciali e altro, lo so e lo comprendo.
E come vedi è solo roba per dormire di là se
faccio
tardi, e ti chiedo scusa per non aver chiesto, ma lo faccio
ora per il
futuro. Posso lasciare qui della mia roba in casi di emergenza, come
adesso, senza che occupi i tuoi spazi vitali? Non posso certo mettermi
la tua roba, a meno che non abbia qualcosa di molto, e dico
molto
elasticizzato che possa..."
"Basta! ho capito!" gli
rispose sospirando chiudendo gli occhi e
alzando una mano perchè si zittisse "Perchè sei
tu, anche
se avevo mutande da uomo in camera!..." un pò come
disgustata "comunque se la cosa si riduce
nell'aiuto che ti ho promesso e la disponibilità del
salottino
se fai tardi, puoi tenre roba per le emergenze qui. Quello spazio te lo
do, essendo l'armadio per la roba leggera. MA...! Se ci fosse qualcosa
di strano in quella testa, che ti frulla, che cè qualcosa
che mi
urta, ti poto l'anima... è chiaro?" cambiando tono
nell'ultima
parte, meno rigido, ma non cambiando il succo.
"Non so come riusciresti
a fare ciò, ma ho chiaro il fatto
che
lo faresti... quindi si, giuro e prometto che usufruirò
della
tua disponibilità per aiutarmi e dell'accoglienza qui o nel
salottino senza crearti altri disagi..."
"Non mi riferivo a
ma spero almeno che tu abbia
capito
il concetto! Non superare mai certi limiti, amici si ma attieniti ai
livelli interpersonali..."
"Me la ricordo la
Lezione, non giungerò mai al livello
relativo
alla zona privata o intima, giuro! Posso adesso andare a lavarmi?"
"Che ti devo dire, se
avevi così agitazione da venire subito
qui
invece di... lascia stare. E non lasciare nulla di sporco in bagno.
Ricordati le ceste per il bucato, chiudi totalmente il water e se
cè acqua a terra..."
"passo lo spazzolone, ho
imparato le regole dello Chateau! procedo alla
doccia e poi preparo il campo per la battaglia, Capo!" urlò
quasi con il saluto militare come poteva per la roba stretta a un
braccio e camminò come un militare rigido fino al bagno.
"Oh, mamma"
mormorò lei, girandosi per controllare se aveva
finito e poi scendendo a sedersi sul letto. Non doveva pulire se non
per un controllo quella zona, er ain pigiama e mise da parte il tessuto
e si pulì le mani con alcool, asciugandosi in una
delle mini
salviette quadrate che teneva nel cassetto del comodino. Prese da
quello sottostante l'ebook e si mise a leggere. Dopo venti minuti Gask
si presentò già lavato,
asciugato
anche nei capelli e vestito con una canotta e pantaloni semplici del
set fornito a tutti, e preparò la zona centrale
con
l'occorrente
messo da parte. Piazzò nello
spazio libero al centro della stanza un ernome
tappeto di velluto corallo antiscivolo, quadrato di un metro e mezzo
per lato. Design tatami giapponese, color caffè,
era uno
spesso
tappetto morbido in velluto corallo con imbottitura in spugna morbida
che doveva aver chiesto nell'edificio manufattiere o comprato al Favo.
Era lavato di fresco quando se lo caricò dall'albero ala sua
finestra, senza capire come cèra riuscito. Era tornata in camera e
lo aveva trovato là, dopo che gli
avev
apromesso di aiutarlo, ed era entrato due volte prima. Aveva
fatto tutto
da solo, dopo avergli promesso didargli una mano si era fatto trovare
già apparecchiato con quel coso in
mezzo alla
stanza, colore per fare pandant con il mobilio disse, e si mise a fare
le sue
cose, spostandosi nel salottino solo se lei si addormentava o altro. Kianta glielo aveva
permesso, ma non era riuscita a dirgli di no dpo tutto il resto e lo
fissò,
togliendo
gli occhi dal libro, indaffarato a sistemare quel coso a terra,
prendere il tavolino da letto in plastica rigida con le gambe
allungabili e un leggio ribaltabile, e il necessario per
mettersi a
lavorare. Tra l'armadio di fronte il letto e il muro vi era un altro
spazio e così lui aveva arrotolato e sistemato tuto in quel
punto, visto che lei non scendeva mai dal letto dal lato
contro il muro,
e avev ainsinuato la sua roba negli angoli , vicino al finestra e
l'altro vicino il letto.
Alle proteste di lei per
quel'incursione nella sua camera, con una da
Capitano che aveva, aveva risposto che per la decisione di non far
sapere che erano ormai amici, era meglio se era lui ad andare
da lei,
visto che nessuno si avvicinava all'ala, mentre gli
uomini che, familiarizzando così tanto con Gask, lo andavano
a
trovare in camera. E non voleva essere disturbato.
"Tu lo capisci che stai
facendo davvero tutto tu" gli chiese quel
giorno, dopo aver trafficato col tappeto "Come... hai deciso
che
dovevamo essere amici, dovevo aiutarti e che per prepararti era
necessario venire da me. nenache Jd è mai venuto e tu entri
da
quella finestra come vuoi!"
"La lasci aperta
perchè fa caldo, con la zanzariera messa, e
mi
hai detto che potevo venire. Perchè non posso?" rispose di
rimando, come titubante solo in quel momento delle sue azioni.
"... lascia stare" disse
lei amareggiata, perchè non
riusciva a
dirgli di no "almeno potresti avvisarmi prima di entrare? Almeno
questo..."
E da quel giorno, un
mese e passa prima, aveva iniziato dopo aver
passato la giornata e la serata con gli uomini per gli impegni, i pasti
e il cazzeggio, ad andare su quell'albero ed entrare in camera sua,
arrivando pure a usare il bagno, lavarsi e vestirsi con abiti che si
portava dietro. la cosa che faceva turbare lei era che s efosse stato
un altro lo avrebbe appeso per i piedi e pestato di botte. Con lui non
riusciva e non capiva perchè. Non voleva capire
perchè.
Kianta
sospirò, tornò al suo libro e
continuò a
leggere finchè con la coda dell'occhio lo vide alzarsi,
nonostante
avesse sistemato tutto, avvicinarsi e accovacciarsi vicino a lei.
Essendo lavato e con abiti puliti poteva farlo, così si
accostò al letto, poggiando i gomiti sul materasso e
fissandola,
porgendole una cosa.
"L'ho già
pulito tutto, da cima a fondo, con l'alcool in bagno poco fa."
sussurrò con un sorriso compiaicuto.
Kianta fece un sussulto
per l'oggetto che avev ain mano che per altro,
ormai era normale che lui si mettesse in quel modo quando parlavano,
era abituata a vederlo comportarsi in quel modo.
Teneva una scatola color schampagne così grossa che sembrava
uno
scrigno in una mano, visto che le sue erano molto grandi. Lo
fissò cercando cosa chiedergli finchè
lui non
continuò a dirle di prenderlo, con uno srguando ancora
tranquillo e in attesa. Kianta lo prese incerta,
non sapeva cosa aspettarsi e prese dal
comodino il tappetino in silicone che usava sempre, per
poggiare le cose
e non sporcare le lenzuola. Lo guardò, cèra una
scritta a
pressione dorata sopra e si apriva a conchiglia. Era un astuccio di un
orologio da polso meccanico. Cèra scritto da uomo
ma
poteva essere anche unisex.
"Acciaio inossidabile,
fibra di carbonio.Dalla cassa ai meccanismi
tutto color argento, non oro perchè lo detesti. Cristallo
Flame
Fusion. Quadrante nero Skeleton Center impreziosito da
lancette
luminose color argento. Fondello trasparente. Chiusura con linguetta.
E' quello che ho trovato adatto per i tuoi gusti..." disse poggiando
lebraccia sul materasso "Non è figo?"
"ma da dove lo hai
preso? Avete di nuovo ripulito uno Soppresso?"
"ovvio che no, quello
è andato bene. Milan aveva affari negli
emirati arabi, e per quel suo attivare un qualcosa per quel
tizio con la
tovaglia in testa ha ricevuto in regalo un orologio infarcito d'oro e
pietre, non solo di oro. E così visto che dovevo aspettarlo,
sono sceso nei negozi ai piani bassi dell'hotel e l'ho visto..."
"Frena!Emirati arabi?!?
Ma non dovevate..."
"Si, eravamo a Bruxelles
per quel Vertice importante in cui ha fatto
accordi scritti, promesse, ricambiato cose, ... ma poi ha ricevuto una
chiamata e così siamo saliti sull'aereo e siamo andati, anzi
proprio atterrati, su quell'edificio che credo fosse un hotel
che tu
definiresti tra pacchiano e quel brutto moderno. Prima ci hanno accolto
in una specie di salotto
dove le persone che doveva incontrare il tizio già
parlavano, poi uno di
questi ha dato a Milan l'orologio dicendo che lo ringraziava
di qualcosa,
per fare affari da qualche parte che gli ha sbrigato, e lo ha invitato
nel suo studio, ma
voleva solo poche persone. Hanno fatto entrare solo lui con le sue
Ombre e quindi mi sono fatto un giro. Non sono mai stato in un centro
commerciale ma credo fosse qualcosa del genere, ma per i
ricchi. Mi
hanno preso per un militare forse di qualche loro cliente e passando ho
visto quest'orologio, mentre pensavo a quello che gli hanno
regalato.
Non so davvero chi e perchè qualcuno dovrebbe indossarne uno
così, comunque mi sono ricordato vedendo questo,
che ne avevi
solo uno ma lo avevi portato a riparare varie volte senza capire che
avesse. A Jd avevi detto che se ne trovavi uno che ti colpiva davvero,
lo avresti preso. Non compri cose che non ti piacciono davvero, solo
per averli..."
"Tu cèri
quando ne parlavo a jd?"
"Non so se ne avete
parlato varie volte ma...una volta ti sei
arrabbiata perchè, guardando il tuo orologio al polso, ti
sei
accorta che stava ancora indietro o aveva problemi a
camminare, e hai
guardato uno degli orologi da parete stile Industriale
bifacciale, che
alcuni chiamano vintage o retrò da stazione ferroviaria. Era
quello col gallo con la zampa alzata e lui ti ha chiesto
perchè
non lo cambiassi con uno nuovo, e hai risposto che erano
smepre
d'oro, color oro con meccanismi dorati, ami solo ilcolor
argento,
come i gioielli e non volevi. Ha chiesto anche se fosse sempre
e proprio quello e
tu hai risposto di si, che finchè funzionava e non avendone
trovato uno che ti piacesse da volerlo, avevi preferito farlo
sistemare. Ma a quanto pare non serve perchè non lo metti da
tempo..."
"Ho capito, è
l'orologio da esterno che da sulle finestre della
mensa vicino le gradinate... aspetta, come ti ricordi tutte queste
cose? E ti sei accorto che non lo avevo più?"
"Si come il fatto che
cambi tipo di collana e ciondolo ma mai gli
anelli, quasi mai. Ne hai solo tre e li scambi a volte. Solo non ho
capito il fatto di e
proprio proprio acui si riferiva Jd."
"perchè
quell'orologio" disse lei guardando il muro quasi di fronte, verso la
sua sinistra, sopra il comò la bacheca con gli
orologi "è uno dei due che Milan diede a Lei quel primo
giorno
qui, per sostituire i suoi rimasti... nel suo vecchio mondo.
Li aveva
tolti e riposti nella borsa che però dovette lasciare
là, all'inizio perchè non poteva
metterla o
sarebbe apparso strano un militre con le vostre tute con una borsa
color jeans da donna su
una spalla. lei usava quella borsa solo per metterci quel poco di cose
che riusciva a comprare di nascosto, non per altro ma quella volta vi
aveva riposto i gioielli e tutto ciò che teneva sempre nelle
tasche dei jeans... " Kianta rimase a fissare
gli orologi della collezione. " e poi fu
utilizzato come altro elemento per la morte
apparente. Non avendo più nulla comunque a lei caro del
passato,
Milan prse dal suo tesoretto le uniche cose color argento che
trovò di fretta e glieli regalò, come benvenuto e
modo
per farle accettare meglio l'Accordo. Lei ne
comprò altri
due per sua collezione, ma da taschino, mentre rimase solo con uno da
polso. Quando sono nata io e mi trovai davanti queste stanze,
mi sono
appassionata anche io agli orologi meccanici e ho continuato con quelli
che vedi. E contribuendo i primi guadagni
degli uomini che lavoravano all'orologeria. Avevano acquistato tramite
Milan e i nostri agganci lotti di pezzi vintage a ninete, ormai gli
orologi te li regalano, sopratutto di seconda mano, e
così
avevano due casse vuote e molti meccanismi che misero insieme e vennero
fuori quei due orologi Filigree Half Hunter" indicando i due in alto
della bacheca all'pparenza identici "con questo disegno tipo
damascato di due parti riflesse che sembrano sia come farfalle
di
fumo o qualcosa di floreale, che si ripete quattro volte, a ogni
quarto. Dipende da chi li guarda, ma quando li ho visti ho detto solo
una cosa, questi sono i miei orologi. Infatti sono i miei preferiti!
Uno è color argento l'altro è quasi un gun
metal, ma
più chiaro con quel vetro per vedere i meccanismi. Poi ci
sono
due di lei e due che ho preso smepre io con quelle forme strane. Ma in
effetti non ho mai comprato orologi nuovi da polso perchè...
nessuno mi piaceva..."
"Quindi Milan le ha dato
all'inizio qualcosa che comunque le piaceva.
Cioè ha preso due orologi come piacevano a lei,
per sostituire
queli persi"
"Persi... si da un lato
si, possiamo dire che sono solo rimasti....
indietro! E si, anche Milan utilizza orologi vecchio stampo, non
moderni digitali ma solo qui o alle torri. Per far scena deve usare
quelli moderni digitali davanti gli altri. A lui la tecnologia piace ma
con Lia aveva tr ale varie cose in comune, quella dello scandire il
tempo all'antica. Per Lia un orologio meccanico o automatico usato da
una persona era... come uno scambio equivalmente. Mantieni attivo o in
vita un meccanismo che quasi batte come il proprio cuore,
mentre questi
ti mostra i momenti della giornata o vita, come vuoi metterli. Si era
partito dall'osservazione della posizione del sole, le meridiane o i
calcoli con le dita, per quanto mancasse all'alba o tramonto,
poi
vennero gli orologi. Questi sono come i pc, entrambi si equiparano al
funzonamento umano, ogni pezzo è un organo nostro,
ma sia Lia che
Milan si limitano ai meccanismi tipo orologi perchè vi si
sentivano più affini. A Lia piaceva avere
accanto, davanti o indosso un meccanico e sentirlo scattare man mano
che il tempo passava sulla pelle, prendersene cura ogni giorno
caricandoli a corda
e... per lei essi battevano esattamente come il suo cuore, e
come Lei
doveva esserci qualcosa, qualcuno, perchè continussero a
restare
, che battessero e se per Lei non
cèra molto
perchè il suo cuore continuasse, il suo legame con gli
orologi
era qualcosa di diverso, dovevano continuare a funzionare."
"..."
"Comunque" riportarlo
l'attenzione sull'orologio che avev ain mano
"quanto hai speso per questo? Se non eri abituato a usare soldi prima,
ad averne di tuoi, perchè da quando sei qui usi quelli che
hai
di stipendio per..."
"L'altro giorno hai
detto ? Avevo bisogno di una
cosa e me l'hai portata, mi aiuti e mi ospiti... diciamo che
è
un ringrziamento per queste quattro cose..."
"Quattro?"
"Siamo amici,
dall'inizio mi hai aiutato quando avevo bisogno, me ne
sono accorto e ora che siamo amici lo hai fatto ancora. Mi aiuti. Mi
ospiti... quattro! Almeno è una spesa che tiha dato qualcosa
che
ti piace?"
"..." lo
fissò, guardò l'orologio e sospirò
"non so che dire, voglio dire... intendo dire..."
"Devi pur dire"
buttò là lui ridendo
"Mh... questo sarebbe un
regalo o un ringraziamento? Intendo quei doni che si fanno appunto per
togliersi il debito, o..."
"Qualè la
differenza?" accigliandosi, tenedndo il mento sulle mani
"nell'altra
società un regalo è qualcosa che fai senza
motivi, o perchè cè un motivo
e davvero vuoi fare
quella cosa a qualcuno. Senza costrizioni o obblighi morali o ricambio
di
qualcosa, che è il dono detto di ringraziamento. Ma
nell'altra
società non viene quasi mai fatto davvero perchè
si vuole
ringraziare ma per obblighi di varia natura. Lei era sempre arrabbiata
perchè quando le davano i regali, erano per gli obblighi
familiari. Aveva visto i suoi genitori o parenti fare doni per unf
avore, qualcosa che altri avevano fatto e dovevano togliersi
l'obbligo,
ma i commenti in famiglia poi non erano di un regalo o dono sentito.
Insomma avevano pagato e dato per obbligo. La cosa brutta
della società familiare è cheun dono è
bivalente.
E' un obbligo per le feste e compleanni ed è fatto anche
perchè sei del sangue. Ma lei era più che sicura
che di
sentito, di davvero fatto perchè Lei era Lei, per fare o
donare
qualcosa davvero col cuore e non perchè era la
discendenza... insoma, non erano doni veri e propri ma cose fatte per
abitudine e perchè del sangue. E
non ha mai capito se in vita sua ha ricevuto davvero un regalo col
cuore o perchè nascondeva dietro qualcosa..."
"Ho capito. Allora ho
sbagliato!" parlandole serio, vedendola voltarsi
confusa "questo è un dono perchè voglio fartelo.
Un dono
fatto per sdebitarsi e simili dalle tue parole non appare affatto
bello, perchè in effetti mi sentivo.. come in debito,e cco.
E' come se io dovessi fare un regalo grosso come quell'orologio
del tizio con la tovaglia , per una cosa fatta e debba sdebitarmi per
questa vita nuova..."
"Ma tu hai consegnato
tutte quelle cose. Direi che hai fatto un regalo
sentito, non per sdebitarti, quindi no cèntra,
secondo
me. A Milan hai dimostrato chiaramente..."
"Si, ma di fatto io
invece dovrei sdebitarmi tantissimo, ancora, dalle
tue parole. Io nei confronti di Milan, tuoi e di tutti lgi uomini ho un
grosso debito ma dalla tua spiegazione sembra troppo... cosa ha fatto
quel
tizio nell'hotel o il Capo quando faceva..."
"Quindi...?"
"Quindi non mi piacciono
di doni fatti solo perchè qualcuno ha
fatto qualcosa che ci andava a genio, senza davvero volerli
fare. Sono
obblighi, questi? Allora ho sbagliato a dire che era per ricambiare
quelle quattro cose. Sarebbe la stessa cosa e io non sono
così.
Quindi no, ho comprato questo orologio perchè tu non ne
avevi
ancora uno, e volevo farti questo dono per davvero, non per
ricambiare
cose. Si, anche per ringraziarti dell'amicizia e delle cos
eche ho detto, ma non sono obligo... spero di aver spiegato" apparendo
un pò confuso "...per l'aiuto che mi dai posso ricambiare
arrivando ai miei
traguardi. Ala tua accoglienza qui posso ricambiare portandoti io la
cena, così non devi chiamare nessuno se non vuoi
andare in mensa
o aiutarti a sistemare qua. Per gli altri due vediamo... ma un dono o
un regalo è diverso dal ricambiare un favore. QUindi
è un
regalo, basta!" finì lui sbattendo i palmi sul amterasso e
alzandosi, mostrando la differenza di altezza ancora una
volta,
perchè lei lo seguì con lo sguardo e dovette
guardare
molto in alto col collo.
"Intendi dire..."
accigliandosi
"Che se l'orologio ti
piace tanto da indossarlo sono contento, tanto, ma
quello è un dono, non un ricambio di qualcosa. Posso
ricambiare
facendoti anche da Ombra o altre cose, ma un regalo è
diverso da
un ringraziamento e... da quello che ho capito e come vivete
qui,
non è una cosa positiva usare il materialismo per cose del
genere. GLi scambi per debiti e simili intendo. Quindi u ndono,
prezioso e materiale va
bene, und ebito o uno scambio è qualcosa di diverso. QUindi
ora
mi metto a lavoro e ricambierò il tuo aiuto raggiungendo il
livello degli altri e magari qualcosa di più. Poi sistemo
tutto
così non devi fare niente..."
"Ma..." vednendolo
tornare sul tappeto ".. io... "
Gask però si
mise al suo posto, prese i libri e la penna di
vetro e iniziò a imepgnarsi, lasciandola seduta al centro
del
letto così imbarazzata e sbigottita da non sapere cosa dire
o
fare. Osservò l'orologio e si rese di non sapere
dvvero
cosa dire o fare, domandandosi come prendere quel gesto, anche
rispetto a tutto
ciò che le davano Milan e Jd. Che differenza
cèra, si
chiese, tra le cose? Sorrise, prese
l'orologio e lo provò, lo guardò e la
testa iniziò a fare mille questioni, mille domande. Come
doveva
prenderla? Si sentiva con uan pressione assurda e aveva
nausea, ma non
capiva come comportarsi in un frangente del genere. QUando Milan o Jd
le avevano dato delle cose, erano abiti o altro che le servivano per
questo o quello, facevano cose gentili, ma aveva sempre
ringraziato, accettato e
preso senza avere tutti questi dubbi.
Gask sussultò
di colpò, portando lo sguardo verso di lei
per una domanda che lei fece a bruciapelo. Fissò e
cercò
di giudicare il suo sguardo che trovava come indeciso, diviso tra cose
da dire o forse fare, o appariva tremolante o congelato. Non
capiva.
"Perchè sei
qui? Perchè ti comporti in maniera gentile
con me? E altre cose? Perchè nonostante le cose che ho detto
e
fatto, continui a cercare di parlarmi, avvicinarmi, stazioni nelle mie
stanze per..."
"Perchè..."
fece lui meditabondo, guardando altrove come per
riflettere "...tu resti sulle tue e ti allontani, e io penso
che
non sia
giusto per te e tutti, e così ti spingo a
sopportarmi, a parlarmi
e a essere amici, perchè l'ho ritenuta una cosa
giusta. Da cosa
fai, dici e come ti comporti per cosa odi, ho pensato che
forse molte
cose erano dovute a paura e isolamento dagli altri. E poi dall'inizio
ho voluto esserti amico per tu sei tu, è per or al'unica
cosa
che so spiegare. In verità credo che non ci debba essere un
perchè con le parole, per descrivere tutte le
variabili delle mie
motivazioni, ma ritengo e sono persuaso che essere tuo amico e stare in
uno dei livelli più vicini a te, sia quello che
voglio...."
"Cosa?"
"Sono diventato bravo
con le parole, vero?" sfoggiando un sorriso a
bocca aperta che pareva schietto ma appariva anche mascalzone "se
continuo così sono sicuro di riuscire nel mio intento. A
meno
che tu non mi odi, agisca, come fai con gli stronzi contro di
me,
sbarrandomi l'ospitalità e mettendomi un'ordinanza di
restrizione indicando i metri, non vedo perchè non possiamo
essere amici e parlare. Non mi sembra che tu mi odi ancora per cosa
credevi e pensavi di me, e con la mia dimostrazione di buona fede
, sembra che tu mi accolga con positività. Pertanto,
ascoltami
bene. Cavolo quanto sembro figo con le frasi da snob..." ridendo, poi
tornando serio guardandola "io no nsarei qui, non avrei il tuo aiuto e
la tua amicizia se non mi vedessi positivamente lre cose,
così come
quelle volte quando ancora mi odiavi, non mi avresti aiutato
guardandomi
le spalle quando sei intervenuta di persona in certi incarichi. Se mi
odiavi davvero, se desideravi che io sparissi come la
gnete che odi, non avresti agito in quella maniera. Ritengo quindi che,
se tutti gli altri non sono persone capaci di meritare la tua fiducia,
io credo di esserlo. Volevo esser etuo amico dall'inizio ma mi hai
sempre rifiutato, eppure ora sono qui e perchè tu sei tu,
questo
non sarebbe successo facilmente con altri, se in verità non
mi
odiassi davvero ma avessi solo... quelli che nelle Lezioni chiamano
preconcetti. Li hai avuti anche se sei il tipo da non averne, e inizio
a credere per paura, ma ti
perdono e ti assolvo e il mio dono era vero e sincero..."
"Scusa?!?" disse lei
buttando le gambe oltre il letto per sedersi,
sfiorando le scarpe con le dita dei piedi "lasciando stare tutto quello
che hai detto che non capisco se stai mettendo a frutto il tuo lavoro
lì, se sei uno psichiatra mancato o altro. Mi
perdoni e
assolvi, davvero?"
"Eddai! Stavo imitando
te normalmente, sono stato bravo, vero?
Ammettilo, per questa parte ci hai creduto... aha ha ha... per il resto
invece ero serio. Ho sempre avuto l'impressione che tu fossi triste e
malinconica stando lontano, e da certe tue decisioni,
tenendoti a
distanza dalla gente. Per questo dopo i miei tentativi falliti... ho
deciso di prendere in mano io la situazione!"
"Per questo sei sempre
buttato da due settimane qui la sera? Combini le cose?"
"Lo faccio, ma se
dovessi spiegare bene le cose attualmente non lo so.
Quando sono venuto ho sentito storie di te che eri pazza, sclerata e
fuori di capoccia. invece ho notato che ogni cosa che fai ha sempre un
motivo e in olti casi i tuoi sfoghi dira avevano un senso.... Questo
posto per me è per la prima volta una casa, una
casa vera e che mi ha accettato, e dove mi sento davvero di
stare. Con
il capitolo chiuso del Capo, ho capito che prima... " aggrontando la
fronte e accigliandosi così tanto che le sopracciglia un
pò spesse si muovevano come serpenti "... adesso il mondo non
è così schifoso, che ci sono davvero persone per
cui
valgo e stavolta veramnete. E voglio che quel dono sia per te questo,
una dimostrzione di valere. Tu e Milan e Jd, e
Lubo, e gli altri siete
amici, e da tutto ciò che ho sentito dagli uomini sembrava
che
avessi come amanti prima Milan, poi Jd e poi quel tizio che
è
venuto con quei tre. Ma come per le relazioni con gli uomini o la gente
in generale, te ne sei stata lontana e non cè nulla se non
fiducia e amicizia. Lo capisco poco ma come me, ci sono persone che si
allontanano dalle altre..."
"Con te qui non mi
sembra..." bofonchiò lei
"Se è per
paura o davvero non cè
nessuno che ti interessa a quel punto mi porta a pensare che il tuo
voler vivere le cose veramente, siano più profonde
della media.
VOlgio dire, per la mia vita ho visto la gente che voleva
come diceva, tutto ciò che
poteva finchè
l'aveva, e i soldi, ma a volte o era troppo, troppo poco, e... non
cèra una
vera misura per me, per capire se la libertà di
provare e
sperimentare in toto le cose fosse giusto in un modo o nell'altro. Da
che ero partito con un posto ora sono qui in uno che sembra
qualcosa che non credevo esistesse. Poi cèra Milan che si
gode tutto
ciò che vuole e finchè, come dice lui,
è giovane e se all'apparenza può sembrare come i
lcapo, non lo è...
e poi tu, l'opposto, che non provi o sperimenti le cose se non
senti, e
non sai che lo vuoi. Insomma in che misura capire veramnete le cose?"
"Stai dicendo cose un
pò contorte..."
"Già, mai hai
capito che voglio dire, vero? Sono... non so
come definire quello che provo se contentezza, felicità o
altro
sull'essere essere vivo, tutto intero, e prossimo a qualcosa che prima
non credevo. Prima sopravvivevo all buona e credevo che il mondo che
gli altri mi prospettassero fosse l'unico. Sono vivo in un mondo di
merda, che per essere ripulito e migliorato cè bisogno di un
culo quanto l'oceano e olio di gomito di giganti ma... adesso sono qui,
con gente che vede me e non una risorsa e basta. Il mondo è
quel
che è,questo sì, ma sono vivo... e non ho
più
necessità di adagiarmi e accontentarmi su quello che dicono
e...
. Il mondo ora so
può essere un posto meraviglioso, basta trovare quel'angolo
che
altri chiamano paradiso. Se io sono qui ed esistete tutti voi, allora
vivo un paradiso rispetto a prima, e voglio fare del mio
meglio per
approfittare di cosa mi è ora permesso e dare anche io ad
altri,
come fai tu. Con la differenza però che rispetto a te non
vedo
perchè ossrevare e basta..."
"..."
"Che cè, mi
guardi con quell'espressione come se mi volessi tirare il collo?"
"... non riesco a capire
se vuoi imitare qualcuno, se sei così
proprio o... comunque non sono sola. Non io. E' solo che non mi piace
stare in mezzo alla gente o avvicinarmi troppo. Così come
odio
quando la gente dice . per me quella
parola,
conoscere, vuol dire altro, che so il nome e il suo aspetto e
capisco di
chi parlo. Ma si usa sempre questo vocabolo quando per me conoscere
qualcuno è diverso..."
"Mi parli della novella
La ragion perduta o il navigatore?"
"EH...perchè
chiedi di botto questo?"
"Perchè per
Milan esistono...sette mi sembra. Aspetta sono
a quella dell'altra volta, Eredità perduta, l aprima. POi
cè
questa,Progetti contro persona, Ricostruzione da frammenti,
personalities, Solitude. Si, dovrebbero essere questi. Lui dice che
sono anedotti sulle personalità, l'aiuto che vorrebbe dare
con
la mente e il transumanesimo.
"Ho capito. Dunque La
ragion perduta...basta che la finiamo di parlare di me"
buttò là piccata "narra di una fuga in
un altro
mondo e le scelte. Racconta di una persona, un giovane, era perduto
nell'animo a causa della sua vita reale, e che per sfuggire
momentaneamnete a cosa lo angustiava prese parte ad alcuni giochi
online , vi si buttava letteralmente dentro. Erano principalmente role
play o mmorpg, ossia giochi di ruolo dove ti crei una tua
identità virtuale e interagisci in un mondo sintetico. Il
nome
del suo personaggio era Avel che in greco significa ,
come quello che si tira quando ci si rilassa, quando va tutto bene.
Quel nome non era scelto a caso. Creò il suo personaggio
quindi
con tutte le pistole e fucili e armi che gli piacevano, e si
avventurava
in quegli ambienti come se fosse la sua fuga reale dal mondo marcio in
cui viveva. Per giocare utilizzava un Vr di ultima generazione, capace
di captare i messaggi elettrici del corpo dell'utilizzatore per
manovrare il personaggio, quindi per camminare bastava che lo pensasse
e il pg avanzava e via dicendo. ma alcuni hacker saboratorono alcuni
server
del gioco e quel caschetto Vr ebbe una sorta di
malfunzionamento, che lo
portò a rilevare gli impulsi elettrici del cervello
caricando
tutto ciò che rivelavano nel server di gioco. Il risultato
fu
del tutto inaspettato da chi aveva creato l'apparecchio, infatti aveva
copiato uan sorta di del ragazzo come cervello,
che finì completamnete caricata
nel server, rendendo il personaggio come lui stesso. La sua mente era
quindi come caricata nel gioco stesso, non aveva un mondo reale a cui
tornare e non conosceva cosa era accaduto al suo se stesso originale.
Sapeva solo e capiva che quello era una sorta di secondo Lui,
con corpo
e mondo virtuali. Pensava, parlava, provava dolore e sentiva ogni
cosa,
come se avesse un corpo reale perchè stranamente tutti i
dati
caricati dal VR copiarono quasi la mente, che leggeva le
informazioni di
gioco come reali e quindi si adattava di conseguenza..."
"Ma come faceva s entire
le cose come fossero reali?"
"Come ho detto quella
sua mente fatta di dati er a la copia della vera
, che era abituata a considerare i recettori del dolore, del tatto e
via
dicendo e cercava di mantenersi integra, adattandosi a quel
mondo. i
giochi virtuali se ci pensi sono fatti in modo che le persone le vedano
quasi come reali. Ogni paesaggio, edificio, gestione meterologica sono
scritti in codice così da apparire nella visuale grafica
più verosimili possibili al mondo offerto, e che
la gente vuole
trovare. Con i VR e quindi con questi nuovi dispositivi che vibrano e
interagisono fisicamente con l'utilizzatore, vi è
un'immersione
maggiore, inoltre con i guanti in dotazione al VR, era
possibile
percepire gli oggetti acqusitabili e usabili nel gioco come se fossero
stretti in mano. Alcuni usano delle bacchette o pistole di plastica, il
concetto è quello, e l'interazione sembra davvero reale.
Così il cervello di dati caricato nel server continuava
quella
finzione e Avel si trovò a voler decidere che fare.
Qualunque
fosse stata la sua situazione, non sapeva al suo IO originale stesse
bene o che altro, cosa fare in quel mondo. Non sapeva come uscire dal
gioco, come caricarsi come nuova partita o altro ma era là e
là restava come fosse sempre online. E quindi inidiazono i
pensieri... Doveva fregarsene di tutto e
giocare e godere di tutto ciò che poteva? Doveva
preoccuparsi
dell'altro Io? Doveva considerarsi un'altra persona adesso? QUel mondo
doveva essere il suo nuovo mondo e se si, viverlo come non aveva
vissuto nella realtà? Doveva sentirsi imprigionato e
falso, o in
parte reale e vivere là dentro? E molte altre domande...
questa
novella si ricollega anche ad altre, come Eredità perpetua.
Quello che stanno studiando MIlan e David è qualcosa che
dividerà il concetto di persona? Oppure darà
davvero come
vogliono, un aiuto riportando indietro quella persona? In
questo caso,
vale il detto di godere di quello che si ha come u ndono inaspettato e
viverlo?"
"... non so bene come
prendere questa novella. NOn ho capito bene tutto
il concetto della Continuità e del salvataggio di una
persona
riportandola indietro..."
"Te lo
spiegherò, anche per le altre novelle. Servono
appunto,
con queste storie, a chiarire concetti particolari. Ma
sono
importanti perchè in larga parte prendono anche elementi
cari alle
religione, altre al transumanesimo e la COntinuità. Dopo i
test
e le prove, se tutto va in porto, chi lo sa per cosa Milan
userà
il Vector-cortex uploaded mindset unit, detto anche Vum. Se si
utilizzerà il potere del Vum si aiuteranno molte
persone, ma come
per ogni ogni cosa a questo mondo, ha i suoi lati negativi. E questo
dipendono dalle mani che lo useranno. Ma a parte questo, la
qeustione di
questa novella è l'individuo, la sua esistenza e gli
ambietni
dove si trova. Scelte. Il mondo è fatto di scelte e lo sai
bene.
Il chi si è come mente. COme per l'altra pensaci bene e
immedesimati in Avel, cosa faresti,
penseresti, che cosa scegliersti al suo posto? Penseresti al te
originale o saresti beato di aver alsciato il mondo marcio alla gente
marica, che vi abita, per un nuovo ambiente?"
"... è
collegato per caso a Lei, vero? Cè un fondo di
verità in questo? E' questo che Milan voleva dire con queste
novelle?"
"Sai come è
fatto MIlan. Adora fare le cose in modo... maestoso,
a volte usa le allegorie e avolte altro per divulgare i suoi
concetti, e
le Novelle ne sono la prova. Nascondono in se, come le favole, le
originali non quelle dei cartoni, elementi ed aspetti che servono a
capire, ragionare e approcciarsi alle cose"
"Dovrò
pensarci bene allora, visto che Milan dice che il mondo sta cambiando e
a lui non piace"
"Una delle cose che Lia
e Milan condividevano era la visione della freddezza e
l'impersonalità del futuro che la gente stava portando.
Tutta la
bellezza, ciò che permeava le cose, l'umano che impregnava
ognisua creazione, finita via da un progresso che invece di
esaltare le
basi, le ha snaturate e cancellate. E sto parlando del concetto del
tempo, delle culture antiche, della bellezza e magnificienza delle mani
umani sostituite in toto dalle macchine e l'industrializzazione. Negli
ultimi cento anni opere straordinarie come chiese, ville, edifici
storici buttati giù o lasciati all'incuria perchè
non
moderni. Ammetto che anche io quando mi sono trovata in quelle scatole,
perchè questo sono, di appartamentini con quei mobili
stitici
moderni, e quei colori tristi... non so come vivano quei
posti definiti
moderni, ma che che ti fanno ammattire come esser ein una
stanza
d'ospedale. Non so quanto è rimasto in me di Lia, se
qualcosa
come dice Milan è così profonda da toccare
l'anima e anon
andarsene via da influenzare anche me... ma amo il calore e cosa donano
ambienti dai colori del legno, anche neri ebano, ma sanno
trasmettere
cose. Unito alle capacità manuali degli artigiani, trovo
piena
di parole e concetti una stanza come le nostre, che quelle
cose moderne
che di personale non hanno nulla. MObili e stili presi da riviste e
case altrui, e fatti in serie che mostrano solo la squadratura perfetta
delle macchine ma non l'animo umano o la persona che vi abita.
Perchè la gente può dire cosa vuole, ma gli
ambienti
moderni così come grattacierli ed edfici degli ultimi anni
non
parlano di progresso, ma regresso. Il futuro come era per Lia, mi
appare così simile all'inizio del secolo scorso con
l'industrializzazione, il lavoro meccanico e sempre uguale e
l'uguaglianza e sterilizzazione del concetto di lavoratori e perosne
in..."
"E la casa del Capo come
ti pareva?"
"Ah, quello era un
richiamo greco portato al pacchiano, eppure sai, per
quanto mi facesse sanguiare gli occhi tutto ciò che vi era
dentro, l'apoteosi del trash, del cattivo gusto e dell'amore per le
cose alla Luigi, era più caldo e personale di case e mobilio
nuovo. Non posso farci nulla, così come trovo brutti lgi
ambienti sotterranei di studi e analisi che abbiamo... qui sotto!. Sono
il meglio del tecnologico
ma per me sarebbero una gabbia in ferro e vetro. Tutti uguali, tutti
che urlano soldi e soldi, ma per me sono buoni solo per film
apocalittici. QUando vedo le nostre TOrri da fuori, come la Dimora
rossa, ritornati all osplendore e alla magnificienza in cui
l'architetto, chi l'aveva costrutira e i proprietario che avevano in
mente, rimango sbalordita e ammaliata. Amo le nostre stanze" alzando
gli occhi sul soffitto bend iverso
dalle case normali "e passerei ore ogni giorno ad ammirare cosa altre
mani, finite ormai in polvere, hanno saputo fare e
cosa dicono ancora. Lo
sai che nelle ristrutturazioni hanno trovato incisioni e messaggi
nascosti delle persone che secoli fa hanno contribuito a ciò
che
cè intorno a noi? Parlavano di cosa provavano, cosa
sognavano o
erano solo nome e anno, per indicare che cèra anche lui o
lei
nella storia di questo posto. Ecco, cosa manca agl iedifici moderni,
tutti ormai quasi uguali e generici per me, è la storia. E
non
da quanto tempo sono costruiti ma la storia di ogni elemento che
continua come a cantare nel Tempo, di menti e concetti, che
siano di
bellezza, di ristorazione delle arti e di chi ha voluto quella cosa in
quel posto. Anche i padiglioni o le sale con i nomi di
persone,
che è giusto ricordare, hanno il significato che
meritano. La
cosa triste è che i nuovi architetti pensano di creare
qualcosa
di grandioso che continua nel tempo, ma sono ammassi solo di ferro e
vetro, e pessimo cemento armato, o pareti squadrate da
imbrattare con qualche colore moderno che
poi, veramente, ti lascia con l'ansia se ci stai troppo tempo dentro.
Vorrei tanto che vi fossero più edifici come questo, come la
Dimora rossa, o l'ultimo acquisito, la villa a Piovene
Rocchette,
come nuova Torre inquel paese. E quelle scozzesi, inglesi, francesi, e
via dicendo, per finire con case più moderne ma ma
i come quegli
schifi attuali pure in africa e stati arabi. IN Asia non ne parliamo.
Il punto è che cosa facciamo con questi edifici è
quello
che no nfa più la gente, preservare l'umanità.
NOn la
società bigotta e ignorante, ma quella parte che ha donato a
questo pianeta gioielli senza tempo. L'arte perduta, volutamente
dimenticata in nome della industrializzazione seriale..."
"E pensi che la gente
vorrà riqualificare e rivedere tutto
ciò che salvate, al posto di quello che
cè per ora? La
definiscono spazzatura, roba vecchia, inutile..."
"Chi lo pensa, mi spiace
dirlo, è solo un imbecille. Una cosa
è considerare la tecnologia e il futuro la macchina al posto
del
carretto. Il treno e l'aereo al posto dei piedi. Il balzo tecnologico
deve migliorare la vita quotidiana e aiutare l'uomo, non soppiantare
tutto ciò che l'essere umano è stato e potrebbe
essere
ancora. L'uomo è ciò che crea, ma la distruzione
che si sta apportando alla magnificienza dell'uomo passato...
è l'unica cosa per me che va conservata, perchè
le menti non è che fossero così a posot... La
gente stravede per esempio per l'arte contemporanea e
poi vedi quadri che sembrano macchiati da qualche bambino iperattivo,
oggetti di uso quaotidiano indicati come opere d'arte
destrutturalizzati in chiave artistica, dipinti e sculture che, a meno
che no nsiano derivate da prodotti di scarto ed esser emeritevoli di
ammirazione, sono solo ammassi di roba con fome assurdo e stilizzate
che dovrebbero dire qualcosa, ma non lo fanno. Un Canova o uno
Stradivari non possono essere paragonati alla roba di adesso,
e non per
il valore monetario, è da stronzi pensare all'arte in quel
senso
ma là è così, ma a quello che un
essere umano riesce a
creare da tela e colori. O da qualsiasi materia prima in prodotto
finito. Ora è facile con tavolette artistiche
digitali, ma possono dire quello che vogliono, resta qualcosa
che non
può avvicinarsi neanche all'arte di Dorde. Sapessi fare cosa
fa
lui, seppur non sono contenta di lui di tante cose, mi sentirei come
baciata da qualunque Dio esista. Invece non ho qualità o
doni
del genere, in nessun campo, se non fare il grillo parlante per
Milan,
ma io amo l'arte e ogni espressione umana capace di creare e la
sostengo. Gli esseri umani di adesso sono così freddi!
Secoli fa
si capiva perchè, ma adesso..."
"E noi possiamo
cambiarlo, perchè ti crucci tanto?"
"..." guardandolo con
titubanza "perchè cambiare i cuori delle
persone non è facile. Perchè cambino davvero e
capiscano,
ci vuole tempo e tutta una società che cambia intorno a
loro,
perchè vedano le cose oltre la solaloro testa. Lia aveva dei
piani ma perfino Milan non volle più considerarli dopo tutti
i
pro e contro, perchè se fosse accaduto..."
"Cosa voleva fare"
"... è un
argomento che loro non vogliono riprendere e non
voglio che Lia torni, seppur fanno smepre a fare paragoni tra me e lei.
NOn mi piace solo perchè a volte sembra che io non abbia
ancora
mostrato quello che sono, mentre lei era riuscita a spingere
Milan a
sfidare molte cose. Se non ci si prova, non puoi sapere, diceva. E
quando Milan dicsuteva con il gruppo dei passi successivi da fare, lei
gli diceva che cosa vogliamo fare non era fattibile così,
conoscendo la società là fuori. Ed era per questo
che o
si seguivano le azioni di Dio, quelle tanto cosiderate come oro colato
per avere un fine milgiore, oppure la sua sola vita, quella di Milan,
non sarebbe bastata per cambiare i cuori e le menti di tutte le
generazioni attualmente viventi. Capirono che il suo cuore ed
eradiventato così duro e tormentato quando quel giorno a
quella retata, li
mandò fuori e dimostrò, anzi, come dice sempre
Milan
anche a me, dai corpo a tutti i tuoi incubi. E lei riversò
tutti i suoi incubi quel giorno..."
"Di che giorno parli?"
"Della baia dei
porci..." rannicchiandosi con le braccia a stringere le
gambe "quel giorno lei volle essere presente e dopo cosa
vide,
cambiò ancora..."
"Aspetta, io ho visto
cosa fai quando intervieni di persona contro la feccia là
fuori e..."
"Una delle cose che lei
diceva a Milan e agli altri era che seppur
militari e nonostante avessero visto e vissuto molte cose, non
riuscivano a digerire ciò che lei riservava alla feccia. NOn
era
negativa, non uccideva, e come dice Jd, come me, le sue azioni avevano
sempre un perchè e mai per distruggere la vita, ma la mente.
Accade quella volta e altra solo, con il programma di
visualizzazione ma
per dei militari, prima spara e poi fai domande, il suo modo era
perfino sconvolgente. Nei reports lei scrisse che tutto il male del
mondo l'aveva corrotta a tal punto da voler ridare, tramite
le sue
azioni, voce e forza alle vittime perchè vi fosse
u nminimo di
giustizia. Perfino il libro Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria
avrebbe trovato un angolino per tutto ciò che lei portava
fuori,
su quella gentalgia. Erano individui come il tuo capo che avevano
vendut, ucciso, torturato, stuprato, fatto cose atroci o riprovevoli e
seppur le sue azioni, Lei li rimandava indietro nella
società
con una biglietto, anzi una lettera. Nelle condizioni in cui credeva
avessero patito abbastanza. Faceva in modo che i giornali e la
gente sapesse chi erano, cosa avevano fatto, che erano perfino
ricercati da interpool e fbi, o cia, e tutte le vittime i cui nomi
erano conosciuti, se no come numeri aggiuntivi. Declamando come le
vittime seppur morte ancora urlavano il loro dolore. NOn voleva essere
una giustiziera, la portavoce di nessuno, ma chi spariva non
si ricorda più nessuno, perchè senza una
tomba con epigrafe. Anche se non condivideva l'idea
del cimitero come quello che la gente accetta, voleva che
quelle
persone non fossero dimenticate. Anche senza un cognome, ma con quello
che ridava alla società dell'essere che aveva fatto il
peggio,
voleva che almeno qualcosa restasse...
"..."
" Di individui
a cui nessuno in
verità,e per questo finiti in quel modo, importava niente.
Ma a
lei si e per questo nacque il Vuoto. La sua condanna meno profonda che
tutti qui accettarono, e che io condivido e attuo. Ma come
per gli
animali e cosa gli veniva fatto, lei non si dava pace per quello che
cèra nel mondo e non capiva come non vi fosse una
società
meritevole del suo riconoscimento e interesse per il male, solo
buttarlo in certe zone e stop. QUaluqnue paese ha una
società fallata, all'apparenza migliore e moderna, che vede
le
persone come le vediamo noi, ma in realtà non è
così. E poi vedeva come quella gente che si definiva giusta,
civile, sdegnasse le persone finite nel fango a causaproprio
di tutti e come accettavano e seguono mentalità ritardate.
Vedeva
donne distrutte nel fisico e mente da cosa accadeva su di
loro, e
nessuno faceva niente, non aiutavano loro come altre persone finite
nelle zone peggiori della città o agli angoli. la gente si
vantava del lato splrendente della loro becera società ma
sputavano su altre persone finite dall'altra parte di quel riflesso
opulento. Se no nhai soldi, non vali. E chi li aveva era
puntualmente,
dati statistici alla mano, parte della gente che eveva fatto cose
orribili schiacciando gli altri, ma considerata. Io stessa dopo cosa ho
voluto vedere,
come lei e lo seppi dopo, ho deciso di fare qualcosa e spendere parte
edl mio tempo per cambiare quella società dai bassifondi.
Quello
che ho fatto a certa gentaglia e ragazzini imbecilli, non mi
porta a
pentirmi ne reputarmi una persona orribile. Perchè se la
gente
non fa nulla, e parecchi arrivano pure a dire che le cose vanno
così perchè lo vuole Dio,
proclamandosi brava gente
religiosa e poi urlando puttana o miserabile a chiunque, merita solo il
peggio. Sono peggio di me.L'umanità fa schifo e va smepre
peggio
e non l odico per cattiveria, ma per quello che vedo. Ho occhi e
orecchie ovunque, e ogni giorno ricevo resoconti di tutto
quello che
accade nel mondo ed è dastar male veramnete. Jd mi disse che
dopo cose che Lia vide, con i suoi occhi, anche di presenza,
il suo
umore peggiorò e la sua idea di un cambiamento radicale
divenne... più forte. Lei però non accettava
molto l'idea
del transumanesimo e quello in cui Milan sta lavorando con David,
seppur diede una mano, sprando che davvero fosse usato per il giusto.
Io penso che se l'umanità invece di migliorare va smepre
più giù, cosa cè da salvare oltre il
piano
materiale? Quanto dei miei sforzi davvero ripaga? A volte mi sembra
come l'ossigeno che ci danno gli alberi e la loro ocntinua
deforestazione, un confronto che avrà un solo vincitore..."
"Capisco cosa stai
dicendo, ma cosa voleva fare Lia per preparare il mondo a un nuovo
passo umano?"
"Lascia stare, la cosa
ora che mi importa è che tu comprenda
anche questa novella e... come la vediamo io e Milan. E cosa
può
comportare questi studi sul cervello e l'umanità nel futuro"
"Hai paura di cosa?"
"Che dopo la brama e la
pazzia dell'essere umano per la tecnologia,
social, smartphone degli ultimi anni si... ho paura di questo mondo
moderno e sempre connesso, ma sempre più
distaccato
dall'umanità. E' come se fossero tutti robot, feroci nel
network
e crudeli nella realtà. Perfino le maschere del passato
stanno
peggiorando. E io mi sento sempre più sola in un mondo che
non
mi piace, e intendo se volessi andar là fuori e mi domando
come si sentisse Lia quando definiva le luci blu
e verdi così fredde e piatte, da no ntrovare
riparo nel cammino
futuro..."
"Ti senti sola
normalmente o solo quando vedi la società là
fuori?"
"..." guardandolo
sbattendo le palpebre "non so più cosa
pensare. Perchè ora, per colpa tua, se non cè
qualcuno
vicino, mi sento come sperduta in enorme ambiente deserto e
no nso
più cosa pensare. O quali siano più le mie paure"
"Ti senti sola se non
cè nessuno?" domandò cercando di capire il senso
"Da quando ti sei
imposto come mio amico, quella solitudine che
accettavo e mi faceva sentire bene è come stata spazzata
via, e
se non ho con me quei tre o Jd, o non sono qui come ora...
mi sento
vuota. Ed è colpa tua..."
"Vedrò di
capire se è una cosa positiva o negativa, e
vedremo insieme come sistemare la cosa... se vuoi davvero come hai
fatto con tutte le tue paure affrontarle" vedendola sorpresa "prendila
come la paura delle altezze e l'addestramneto che hai fatto per almeno
riuscire a..."
"Quello... è
diverso. Non so neanche io perchè mi agito
appena sono sola, ma la colpa è tua e mi dici di superarlo
insieme?"
"Si... come hai aiutato
me, ma questa volta lo faremo insieme. Siamo o
no migliori della gente là fuori?" vedendola basita "e ora
voglio copiare questo testo, metti per favore quella canzone che
ascolti sempre, così imparo meglio a pronunciare
quella lingua"
"Non sei arrabbiato o
offeso perchè ti ho detto che è colpa tua,
se mi sento così?"
"Secondo te,
perchè io vengo sempre qui appena posso?" alzandosi
e accendendo il dispositivo sul comodino, che dalla microsd
riproduceva
i brani salvati all'interno "perchè passo le sere qui invece
di
camera mia, o non faccio più tarda notte tanne pochi casi,
con i ragazzi alle gradinate , ma
torno un paio d'ore prima e sto qui?"
"Cosa?" ma lo vide
risersi sul tappeto con le gambe incrociate a
copiare qualcosa mettendoci impegno, rstando ad abbracciarsi le gambe e
incapace di acchiapapre qualcuna delle domande che la assillavano nella
testa, e trovarvi risposta.
"...Capirei la mia vita,
Scoprendo dentro di me....Allo stadio, in un
bar, in un gesto affettuoso....Che non ci capita mai...Vorrei regalarti
un mondo diverso Che ha fatto la pace con
la sua crudeltà...Per arrivare più su ,Di questa
piccola vita..." canticchiava lui cercando di usare bene la penna,
scrivendo.
Kianta
sospirò, rimase in quella posizione per un pò
sentendolo cantare, e cercare di trovare il modo di
pronunciare
correttamente l'italiano del brano. Invece di leggere, le era passata
la voglia, restò là a fissarlo impegnato in ogni
fibra a migliorare, domandandosi cosa avrebbe fatto Lia
o una qualuqnue persona normale in una situaizone del genere, dove
aveva davanti una persona che non odiava e sembrava agire
più
per istinto che altro. E si imponeva nella sua vita. E lei non riusciva
ad allontanare come aveva fatto con gli altri.
Tutti gli uomini non di guardia, liberi o che erano rientrati quel
giorno erano tutti riuniti alle gradinate, a vedere cose e fare casino.
Se di giorno non si riunivano in gruppetti nel tempo libero, lo faevano
la era ma in grande.
Se la spassavano con le loro cose, guardando, discutendo, ridendo,
bevendo e alcuni mangiando, finchè troppo impegnati nello
schermo centrale non notarono una figura che avanzava silenziosa da un
lato della gradinata, vicino il muro dello Chateau, apparendo a fianco
di quello di fronte dopo. Si era fatta dal muro alla parte della
gradinata dove stavano Jd, Alaric e gli altri ma nessuno vide nulla.
Troppo impegnati a osservare e discutere dei pareri propri con gli
altri.
Fu uno di loro dalla zona di Jd, che stavano su quella con le spalle
verso la zona di bosco e i locali stalle più di un
chilometro
più in là, che si voltò per dire la
sua, la vide,
sbiancò e iniziò a volteggiare le mani
per fermare
tutti come fosse un elicottero impazzito.
Alcuni sbraitarono contro di lui, gliene dissero parecchie, credendo
che
volesse fare solo lo scemo o avesse bevuto troppo, finchè
non
fermarono gli occhi su lei. Che era fissa all'inizio della gradinata
con roba in mano, a guardare gli schermi di proiezione laser a quattro
facce. Teneva la testa inclinata al suo solito verso la spalla e pareva
seria.
Alaric strattonò Jd che ancora non aveva visto, mentre Lubo
stava fermo che se la rideva. Jd si alzò e le
andò
incontro mettendosi di fronte per parlarle ma Kianta allungò
il
malloppo di fogli sbattendoglieli sul torace, fermandolo prima che si
frapponesse.
"Che programmino interessante questa sera. E io che pensavo foste
più tipi da film d'azione..." con un ghigno mentre vedeva
chiaramente una sorta di film troppo osè, con due
donne e forse
un uomo,era ogni tanto inquadrato ma in quei momenti non
principalmente.
"Hanno voluto..." iniziò Jd ma Kianta lo fermò
con un dito, guardando i fogli.
Mh..." fece lei con faccia non schifata ma poco ci mancava e allora
Alaric ne approfittò per sfidarla. Restando seduto comodo
con
braccia conserte.
"Vuoi dirmi che sei una persona forte ma non da vedere un porno?"
Fece il tronfio finchè non mutò espressione
perchè
lei aveva lanciato un sorriso folgorante, ma maligno, tanto che Gask si
sorprese di vederla sorridere così da che era là.
Alaric
parve confuso ma fu Jd a chiarire.
"Pensi davvero che una come lei, che sia la Marionettista di cosa
facciamo, da dietro, non abbia visto certe cose?"
mentre lei lo guardava
con aria sorniona "Tu sai dei nostri accordi con Madame... ma tu sai
cosa fa lei per davvero? Le Velvet room? Come fece chi sai tu a fare
quei video falsi per intrappolare quei tipi? Secondo te, da
dove li ha
presi? Dalle camere in cui puoi guardare! Agli ambienti dei... gusti!
Inoltre madame l'ha istruita sul mestiere così da
riconoscere le
persone e come sfruttarle... " poi vedendo
l'occhiata del
che lei gli lanciò si correse
"Così
come le Lezioni qui, lei ha seguito Madame tempo fa imparando molte
cose sul suo mestiere, quello delle sue pupille e come trattare con
certa gente senza ovviamente..."
"NOn ho capito!" si intromise Gask confusissimo "Come addestramento
l'ha seguita, facendo la battona?" vedendosi guardare male da parecchi,
Kianta in primis, che sembrava con l'espresisone che volesse
prenderlo a cinquine in faccia.
"Ti prego dimmi qualcosa, perchè non mi butti su
di lui per
strozzarlo male!" disse a denti stretti lei a Jd mentre questi le
ricordava di pensare a cose belle, cose positive, o di pensare a tutti
quelli che aveva terrorizzato a morte e avevano fatto schifo su donne,
bambini, gente in generale.
"No, CAPRA!CAPRA!" fece lei con voce greve e a Gask, e questi si
scansò in uno
slancio istintivo temendo che gli sputasse, per il modo in
cui lo
dissecon un colpo secco della testa in avanti, ma era solo
l'ira che aveva
in gola "Lei mi ha istruita sul suo lavoro per sapere come operare in
certi settori. IMBECILLE! Non permetto ne alle nostre donne e ne agli
uomini, che per gl iaccordi lei vuole per i suoi lavoretti, e
pensi che
io faccia 'sta roba? Sei fuori?"
"Ah" fece lui come buttando via l'aria con l'ansia "avevo paura che
come tipo di lavoro avevamo pure quelle cose sotto copertura, facendo
robe varie..."
"Ma chi ha fatto entrare 'sto lama? Vorrei sapere chi!"
sbottò lei sbattendo le mani sulle cosce
"L'amico tuo" rispose Jd facendo finta che fosse uscito a
caso, guardando altrove "resta il fatto Alaric, che è
stupido,
sopratutto da te, e solo per farti bello davanti agli altri,
mettere in
ridicolo chi ti ha slavato il culo più volte e sai, di cosa
parlo. E sai le cose che ha imparato e ha affrontato per essere non al
pari, ma sapere in cosa manda gli uomini..."
continuò Jd,
ma Kianta fece una faccia di superbia e arroganza indicandolo
con
la
mano aperta, continuò lei.
"Tu mi conosci bene, no?, per questo non ho affatto problemi. Anzi..."
si voltò perchè intanto il filmato era andato
avanti e i
tre attori stavano sodo, e si sentiva. Lei si
voltò, guardò e chiese "Allora, Alaric. Per
quanto tempo
devo fissare questi tre che si incaprettano? O ci sono scene per te
peggio, che secondo te io dovrei guardare? Dimmi, dimmi, avvisami tu
quando la smetto" ridendo alla scena sugli schermi, facendo fumare
l'altro.
"Anzi,..." fece lei prendendo dalla tasca il suo Phonvlet sempre
fissando, "non sia mai che usi scuse per evitare la sfida" fece
lei e smanettò portandosi l'apparecchio in alto
così da
vedere insieme film e questo. Lei si voltò appena in tempo
perchè apparissero delle scene e guardando Alaric disse
"Dimmi
Alaric, tu sei uno di quelli che schifa letteralmente certe cose. Tu
sei uno di quelli che non volevano donne qui, non sia mai che alterino
l'equilibrio ormonale e altre cavolate, dicevi. Divertente come le
donne
abbiano risultati interessanti, visto che tu già stroncavi
tutte
come fossero fesse casalinghe,q uelle che io odio. Che no nfanno
esercizio manco a letto col marito... E non hai fatto i salti mortali
quando è stato detto che erano ammesse relazioni ma che
almeno
Milan, io, e i capitani se volevano, sapessero. Per prenderli a pedate
nel culo se iniziavano le cavolate che si sentono di coppie
là
fuori! E quando è toccato alle coppie gay, miste gender e
via
dicendo, hai avuto l'ardire anche di sbraitare per i baci che
si
scambiavano per la tenuta..:"
Alaric sbiancò, divenne paonazzo e Kianta gl
irideva in
faccia, mordicchiando un angolo delle labbra con gli ncisivi prima di
continuare ma lui urlò di rimando come per pararsi il
didietro.
"Anche tu odi vedere la gente per mano, sbaciucchiarsi,
abbracciarsi se sono..."
"NON DIRE CAZZATE!!!" fece lei con lo stesso tono gutturale con GAsk,
fissandolo come se volesse infilargli degli spilli negli occhi "a me da
fastidio TUTTE queste cose fatti da TUTTI! E lo sai. Che siano etero,
gay, di qualunque tipo e categorie, per me sono cose private e vanno
fatte per i cavoli prorpi. Spettacoli niente! Tu ricordi le parole di
quella persona quando si lamentava dei matrimoni e fidanzamenti vari a
cui doveva assistere, al vergognoso BACI, BACI, BACI, che doveva
sentire come tanti cafoni, bisonti, buzzurri e... ma tu lo sai. Milan
ancora ne parla! Io le dò ragione. Ragionissima. Gente che
non
voleva farlo era costertta, con urla, colpi con coltelli sui bicchieri
e piatti, casino di seggiole sbattute a terra per mimare tamburi... noi
facciamo questo come indicazione di apprezzare un'orazione o nelle
feste, ma è una cosa diversa. Quello è essere
bestie.
Punto. Tutta questa poesiola sdolcinata della società
là
fuori, e poi appena si girano a parlare con altri ti tirano fuori certe
frasi che fanno paura. Veramente! Anche io le ho sentite, quando ho
fatto esprienza là fuori, ricordi? DA schifo! Davanti
facevano
le amiche o gli amici, baci e abbracci e poi a gruppetti appena stavano
soli, volavano i . Fanno sempre a leggere di roba
romnatica ma
loro di romantico non hanno niente dentro, pensa farlo per gli altri.
Amano però lo spettacolo beceo e quindi... facciamo snetire
da
schifo due persone che vorrebbero passare una giornata
speciale, felici
e in compagnia di gente che gli vuole bene. Seeeh, quanto gliene
vuole!" facendo un giro compreto su se stessa per guardare tutti mentre
parlava "ma tornando al video, così come i baci di chiunque,
qualuqnue coppia al mondo èpuò essere felice, non
ha importanza formata da chi, per me non
ne ha, basta che lo faccia per i fatti suoi. Poi... anche i video porno
devono esser considerati allo stesso modo. E
quindi se trovate sexy le donne che si baciano e fanno roba,
perchè non anche di altri?"
"Ah certo, io amo le donne e dovrei vedere due gay che si baciano e
fanno roba? Sei matta?"
"E vedere le donne che fanno roba con cani e cavalli quello, no,
normalissimo" disse lei freddissima e irata "capisci anche tu che
qualcosa nella vostra testa non quadra, che ritenete una cosa
schifosa
uno e che ivnece è naturalecon animali.... no, quello
è giusto.
Complimenti..." battendogli le mani davanti "e dimmi tutti voi ritenete
che sia figo un video con due donne che fanno cose, vero? Hai visto che
non ho avuto problemi a guardarlo. ma dimmi tu, e con tu, intendo anche
gl ialtri, vediamo con un video sul bdsm come e quanto riuscite a
guardare..."
A quelle parole la gente fece versi e segni di accettare, che andava
bene. QUale era il problema? In parecchi quindi dissero che accettavano
e sarebbe stato facile... ma Alaric sembrava fissarla strano. Gask si
accorse che Jd sembrava trattenere il respiro fissando Kianta, e ALaric
stesso due posti dopo di lui alla sua sinistra, sembrava sempre di
più aprire gli occhi e la bocca in una maschera di terrore.
Infatti Alaric all'inizio a veva detto che nulla, voleva fare la
sborona ma si accorse che lei rideva troppo, lei rideva ma sorrideva di
rado di solito, a meno che non fosse con qualcuno che le andava a
genio. O che stava per combinare. ma non in
mezzo agli uomini e in situazioni del genre a meno che... nel caso...
Se non vi fosse qualcosa sotto. E qualcosa gl
iscattò in
testa, facendogli fare una maschera di orrore facendogli
urlare un
. Ma era tardi,
lei con
un sorriso alla Jocker aveva attivato il video di nuovo, che aveva
stoppato, proiettando scene che sapeva sarebbe apparse.Alaric sapeva
che lei quando le partiva, sapeva essere subdola e uno degli
indicatori era la faccia a sorriso come se si divertisse in una sfida.
Parecchio.
E così il video proseguì mentre Kianta lo fissava
sorridendo, per nulla turbata dalla visione, ma ridendo. Jd si
voltò subito prima di star male, e sapeva che lei rideva non
per cosa appariva nel
video ma per la reazione generale della gente sulle gradinate. Vociare,
versi e gemiti di orrore, terrore, schifo e ribrezzo, repulsione...
"Perchè vi comportate tutti così. SEDUTI!"
urlò
lei intimando un ordine e pretese che ubbidissero. Ancora le sequenze
procedevano e lei fissava le gradinate voltandosi a sinistra a
destra, intimando di guardare. Avevano iniziato una scommessa e doveva
esser
eportata a compimento!
"Vi guardate di tutto. TUTTO! Donne infarcite di ogni cosa e in ogni
dove, lì va tutto bene. Non importa se animali, donne,
uomini,
vi piace. Anche il bdsm vi piace ma questo, questo video, adesso vi
mette in crisi? Militari che nella vita hanno visto di tutto? Per un
video alla Two girls one cup? Esagerati perchè io non mi
schifo
per ninete, non come voi. Mi volete far credere che sono io l'unica che
ha cercato di superare schifo e paure per questo lavoro? Alaric, si il
vostro capitano Alaric che ha iniziato la cosa, era quello che diceva
che tutto ciò che avete qui adesso, vi rendeva molli. Volete
quindi dirmi e dimostrarvi che come per il parto, questa facezia sia
peggio di omicidi, squartamenti, morti seppellitti riesumati, e altro
peggio e peggio , che avete fatto e visto, prendendo a pedate
la gentaglia
nel culo? Siete uomini, militari o cosa? Se siete uomini significa che
capite quello che siete come razza e superate la soglia quell oschifo,
e il primo che dice o pensa al
colore della pelle invece si specie animale vivente sul pianeta lo
faccio attaccare in una stanza e..."
"Ti prego non li minaccia..." chiese Jd tra sè ma ad alta
voce, facendola voltare
""perchè hai paura che si traumatizzino se dico che
gli strappo gli alluci a morsi? No, forse i mignoli dei piedi, quelli
fanno male" guardandolo male.
"Tornando al discorso quindi, se siete esseri umani sapete allora
discrnete tra bene e male e siete corretti, siete in grado di agire
diversamente in base al tipo di persone che avete davanti. Ed evitare
certo schifo che schiavizza una persona a subire...! Siete
pietosi e caritatevoli ma spietati e in prima linea contro
chi
fa solo schifo. Se siete militari allora siete addestrati anche di
stomaco a tantissime cose. Se siete altro, fatti vostri ma se mi venite
a dire che io reggo e voi no, vi prendo a bastonate! Ora, riflettete
perchè voglio le risposte ma non adesso, abbiamo altro!"
terminò, tornando calma e fissando Jd con i fogli, mentre il
video procedevea e la gente chiedeva di farlo finire, mentre i
risultati di un clistere si vedevano nei quattro lati.
"Tutto qui? Hai finito? Tienic ancora quella roba?"
"Perchè, volevi che li prendessi a pesci in faccia? Anche
letteralmente? Pensi che io sia stata troppo buona? Avrei
ancora
cose da dire, molti adorano perfino il figging e video di donne,
ovviamente, che vuoi mettere, di clisteri ma no, questi, fino a questo
punto, fanno schifo.
Gli brontola lo stomaco.... Jd, veramente?" gli disse come a chiedergli
se era serio o no.
"Anzi, si ho una cosa da dire" fece lei alzando il dito indice fissando
tutti "la cosa che mi diverte di voi uomini che guardate i porno!
Voelte saperla? Ebbenne, rido come un caimano dopo pranzo, quando vedo
tutti infervorati per queste... robe" indicando con la testa lo schermo
dove aveva riportato i lvideo di prima, erano così delicati
pensò "... e poi non vi accorgete, non vedere l'unica cosa
che gli
attori porno fanno che un uomo dovrebbe sapere, e fare, ma che
è
scemo e non gli arriva al cervello. E intendo quello nella testa..."
trovando qualcosa sul davanti della camincetta e pulendoselo con rabbia
"E' assurdo ma vero! Non imparate neanche dai porno... che tristezza!
Così come la convinzione che vogliono la prostituta porca e
disinibita che faccia tutto ciò che vedono nei porno,
fintissimo, e intendo anche i muccheggi e che vengano, senza sapere che
una vera professionista non lo farebbe mai. Veramente... la metne degli
uomini è assurda... ma cosè questa roba addosso.
Jd che
hai gl iabiti sporchi e hai sporcato me?" diventando leggermente
alterata, odiando la roba sporca, peggio sui vestiti.
"Forse... o semplicemente dove sei andata prima di venire qui?" offeso.
"non so, portandogli dei fogli... forse potrei essere andata dal
maniscalco? Che sforna fogli battendoli sull'incudine? Che dici?"
"Frena, basta con ste cazzate. Come se tu non ti sporchi girando come
fai per controllare tutti! Manco al grande fratello... cosa significa
quella cosa che hai detto prima?"
"..." Kinta fissò Alaric contraendo le sopracciglia, poi
controllando bene le maniche disse "... ho solo detto un mio parere. E'
interessante sai, sentire gli sfoghi delle donne sui loro
uomini e le
loro incapacità. SUll'imbecillità, ne
dicono già a
bizzeffe. Inoltre ho letto molte cose e ho scoperto una cosa
interessante. L'uomo, come ho detto, non osserva bene l'unica cosa che
può apprendere da un attore porno "sorridendo con
sfottò
all'amico "e fa sempre, sempre lo stesso errore. Poracci, vero?"
guardando Alaric come se volesse punzecchiarlo.
"Proprio tu dici queste cose? Sembra una barzelletta! Vuoi fare la
morale gli uomini su cosa... tu sai di cosa parlo, capisci che detto da
te è assurdo" recitando la parte del tizio figo e incurante
delle frecciatine
"E tu sai di cosa parlo quando avverto eco di... mancanze da alcune
persone. DAl sesso femminile, che loro sanno, per esperienza diretta,
questa cosa e si chiedono come fanno gli uomini che frequentano,dopo
aver visto mille porno a non saper apprendere e fare quel'unica cosa
che quei filmetti insegnano..."
"Con quale faccia tosta..."
"Meglio della tua, che osi fare il saccente su cosa io so, non so,
posso capire..."
"cazzo, vieni qui a dire che la gente dovrebbe prendere
esmepio da un attore porno! Su cosa non si vede..."
"E te lo devo dire io? NOn sei tu il grande esperto?"
"Ma io ti avevo chiesto del fatto della prostitura professionista..."
"E io stavo riprendendo il discorso da prima. perchè ha
tutto un
motivo. O credi che tutti gli altri tranne te siano scemi?!?"
"E tu che prendi per scemi gli altri su cose che sai di dover tacere, e
su uomini che no nvedono in un porno
e su prostitute professioniste che se sono tali non vengono...."
"Visto che per ora avevate attivato il secondo cervello, per attirare
la vostra attenzione..." alzando le spalle con la mani aprte per dire
che poteva fare quello"
"Ragazzi, basta..." disse Jd, ma più perchè gli
uomini stavano parlando tra loro e iniziavano a volare certe domande
"Comunque, sono sicuro che i ragazzi, SE ci vanno e sanno, sono
consapevoli dei rischi e che, lavorando con noi, quelle sono persone
abusate e tutto. LORO SANNO" urlò per farsi sentire bene e
far
capire dall'espressione che era serio, era un consigli o ma anche un
ordine velato "e non agiranno da stupidi. Anche perchè,
quello
che cè qui per loro è una sostituzione giusta e
corretta
di quelle cose. Magari erano dati vecchi, comunque...
"Cosa pensi, che io non sappia cosa fate con le nostre connessioni?
Tutte? Abbiamo più tipologie e almeno la metà
è
usata per vedere altro, oltre le ragazze di Madame, anche per il nuovo
padiglione. Oh, siete liberi di usarli..." vedendo che qualcuno si
passava la mano sulla faccia "e molti di voi sanno perchè lo
permetto!"
"Capo, perchè così non andiamo a signorine per
davvero?" rise uno alzando la mano come a scuola.
"no, Canh" disse lei, voltandosi verso l'altra gradinata "ma...
perchè voi sapete, conoscete siti, posti, luoghi,
anche oltre la
superficie del web normale e dove andate voi, noi ci insinuaiamo. Posso
capire che ... mettiamo che si accettano le voglie di alcuni, un
pò spinte, ma ricordavo che Madame proponesse un nutrito
Libretto d'Opera, anche per gusti particolari e per i singoli"
ghignando guardando Jd "ma voi siete anche pro causa. La nostra...
sapete bene che se volete, cercate qualcosa, basta chiedere e se non
è omicidi, pedo e snuff, vi accontentiamo, purchè
non facciate casini! E dovreste sapere che dove andate per noi
è
un modo giusto e lecito per acchiappare lo shcifo che gira nella
società che sfrutta, utilizza, strizza come un panno lercio
le
persone per i loro guardagni...! Voi siete qui perchè
credete in
quello che facciamo, o per cavoli vostri?"
Calò un silenzio fragoroso che si avvertiva solo
il
venticell oe qualche respiro troppo forte. Kianta guardò
tutte
le facce seria, per poi ghignare di nuovo.
""Suvvia! Non fate quelle facce, quello che avete qui non è
nenache paragonabile alle Maison Close di lusso dei periodi d'oro di
ogni paese. Qui cè tutto quello che personcine a modo come
voi
possono volere, senza aver eproblemi! Certo, se tradite le
fidanzate e
mogli in vari modi, sono cavoli vostri... avete fatto un giuramento, un
anello per mostrare la parola data ma chi sono io per fare la
paternale!" rise divertita "Ma voglio solo dirvi questo, prima di
spiegare perchè sono qui a... fermare i momenti tra voi!" si
fermò, mano sulle anche, a guardare quei tre che ci davano
dentro "Per me potete anche andare in quei siti. Siete adulti e
vaccinati, per fortuna aggiungo io perchè con i genitori che
passano da una decina d'anni cè rischio davvero di
qualche
peste imbecilloide e finiamo tutti stecchiti perchè hanno
l'autista in testa, non nel vaccino! Siete uomini, nel senso di forti,
coraggiosi, preparati, con menti e si spera intenti dignitosi che..."
"Si, ma falla corta per favore. E' da mezz'ora che parli..:"
sbraitò Alaric toccandosi con l'indice l'orologio al polso,
muovendo il mento verso gl ischermi
"Stavo dicendo, dopo averlo mandato
a cagare anzi, poi io e te ne parliamo, dopo nel mio ufficio...
Ri.dicevo! Siete persone adulte, con menti e cuori giusti. Avete anche
certi bisogni e non vi è mai stato negato qualche visitina
in
certi posti. Anche se, scusate s elo dico ma veramente..." aprendo le
braccia voltandosi verso tutti "abbiamo una collaborazione con Madame,
persone che... adorano, letteralmente, questo lavoro da farlo come
missione! Vi si portano cose che trovate solo in luoghi dove vogliono i
sacchi! Di lusso, di tutto. Potete anche avere un servizio
personalizzato che sia virtuale o ... reale. E mi cercate in siti dove
sfruttano le donne che possono essere, senza che voi ne sappiate nulla,
chi conoscete! A causa della crisi negli ultimi anni in pochi di voi
forse sanno che molte laureande, liceali, madri e mogli, per la perdita
del lavoro e lo schifo nella società là fuori,
sono state
costrette a mettersi una cam e lavorare, col viso nascosto o meno, ma
hanno pensatoc he fosse l'unico modo per portare il pane a casa. Molti
di voi so che avranno figli! Anche femmine. Se non li hanno
già!
Forse non sapranno affatto di qualche loro lavoretto in questo settore.
Molte riescono a nasconderlo. Ma ogni ragazza, donna che si vede in
quei siti è una donna che non fa questo lavoro
perchè le
piace, perchè è la sua scelta...
Continuò a fare il solito giro ovale che stancava ALaric,
odiava anche i suoi pipponi di mezz'ora o più come una
discussione di quelle fatte al liceo tra altre scuole su temi
importanti.
"Perchè i soldi non
sono l'unico modo per tirare avanti. Madame è una delle
poche
che sceglie e prende persone che non sono costrette a umiliarsi e
abbassarsi a fare ciò, per dare ai figli del cibo,
l'elettricità, il riscaldamento d'inverno! Ci sono donne
sole,
perchè gli uomini sono bestie, che devono crescere figli da
sole
con i pochi soldi di lavori umili e giusti, ma così pagati
poco
che devono scegliere d'inverno se comprare carne e cibi per i figli o
pagare il riscaldamento o crepano di freddo! E voi che lavorate con
noi, non per noi, ma con noi, sapete in che stato sono molte di quelle
persone. Perchè molti di voi vengono da quell'ambiente. E
quando
so che vi collegate a siti non da noi approvati, perchè
macchine
del sesso e basta, ci dispiace. Per voi! Perchè non potete
sapere s edietro quelle donne con le mascherine o quelle ragazze
sorridenti con i visi visibili non vi sia qualche parente,
qualche
figlia di qualcuno che conoscete, qualcuna per cui magari voi fareste
di tutto per non saperle lì! Ogni donna, ragazza, bambina
per
giunta perchè questo accade, è figlia di
qualcuno. E'
qualcuno che vale esattamente come voi. E magari quelle donne in
generale non possono più credere agli uomini e alla
speranza, per
gente che si collega per vedere i loro corpi dimenticandosi la faccia,
non parlo della bellezza, che le indica come persone. Molti di voi, e
intendo tutti quell iche sono anche là fuori per incarichi,
mantengono le proprie famiglie. Ma cosa accade se per ipotesi scoprite
che qualcuno che amate si trova là perchè i soldi
non
bastano e non volevano darvi dispiacere. O... tornate a casa e per
parlare con qualche vostra parente, scoprite che fa questo
lavoro per
non essere scroccona e dare la sua parte, perchè ormai
cercano
lavoratori capre, non persone istruite e intelligenti. Si
perchè
da qualche decina d'anni il pezzo di carta come si diceva che ti
elevava, ti portava al livello di dottori e gente che aveva studiato e
sapeva, non serve più perchè vi indicano come,
subito,
troppo specializzati, troppo preparati, troppo per quei posti di lavoro
pagati due soldi e che se vi prendono, sono costretti ad aumentarvi il
salario. E quindi non tu ma si a quel tizio che non ha potuto studiare,
è un pò ignorante e che gli va bene la paga
misera,
romperà poco per i suoi diritti e si sforzerà i
ltriplo
di te per tenersi il posto. QUindi..."
Camminò in circolo per guardare entrambe le gradinate,
vedendoli
faccia a faccia tutti quelli che le capitavano sotto gli occhi.
"Se conoscete siti e altro, nessuno vi vieta di entrarci. Ma se
lavorate per noi, credete in cosa crediamo noi, sapete bene che quei
siti finiranno non down, di più! Molti di voi, proprio, sono
stati mandati in retate mascherate da Swat per prendere a sberle la
gente che tratta quelle persone, quelle donne di ogni età,
come
mera merce. Come guadagno semovente. Gli stessi che, sempre per
ipotesi, vedono in difficoltà qualche donna della vostra
famiglia, non si perde in ragionamenti ma subito la mette a lavorare.
La sfrutterà finchè avrà uomini
interessati, poi
via perchè devo prendere un'altra che
Le donne che io e Milan abbiamo approvato tramite
Madame, sono
state controllate e fanno quel mestiere per... passione. Chiamiamolo
così!"
"Dì ninfomani, amanti del sesso, del..."
"Si è capito!" sbottò lei ad Alaric "Sapete che
quelle
persone fanno qualcosa che vogliono fare, non hanno pudori o problemi
su nulla. Sono loro e loro soltanto. E sapete che le donne che si
presentano a Madame che lo fanno per soldi, perchè non
vogliono
fare lavori dove si è trattate peggio da uomini, ed
è
capitato, dove erano preda di battute sessiste, proposte schifose e
peggio, hanno altre mansioni. NOn sono mandate via, ma non sono loro
che... vi accolgono dove sapete. Io stessa controllo quelle persone e
non approvo ragazze che necessitano di soldi e quindi si vendono.
Certo, sta a loro decidere che mansione occupare nell'impresa di
Madame, ma quelle donne e ragazze, maggiorenni, non fanno nulla di
costretto, non sono oppresse ne schiavizzate. Anche perchè
Madame sa bene che farei fare KABOOM a lei e alla sua impresa come ho
fatto con molte altre! Ci metto duer secondi, e lei, voi e tutti l
osapete! Mentre quelle di quei
siti non sono proprio felici, perchè Madame va su nostra
indicazione, una volta trovate, da quelle di
questi siti che dimostrano che... amano davvero quel che fanno e non
per necessità, e le arruola. Ma quei siti sono da noi
oscurati e
le donne aiutate come possibile..."
"E chi aveva i siti?" domandò uno, ricevendo uno sguardo
vacuo
da Kianta che rispose un laconico
"Insomma dobbiamo stare in quello che ci dai tu!" disse Alaric offeso.
"Davvero tu e loro vi lamentate di cosa avete? Di cosa vi viene
offerto? Siete seri?" ma per fortuna, di tutti, gli altri non
condividevano l'uscita del Capitano e quindi Kianta parve
tranquillizzarsi.
"Vi chiedo solo di riflettere su cosa fare online, delle visite e dei
soldi che date ad altra gente, perchè in qualunque
situazione la
società attuale mette persone davanti a scelte che
danneggiano solo loro. non potete sapere se qualcuno
vicino a voi non sia costretto a finire in queste reti. E non parlo
oslo online. Gente che fa il protettore di tutte le donne che gli
capitano, perchè con problemi e simili, ce ne sono anche in
quartieri normali. E voi per lavoro lo dovreste sapere, delle retate
per acchiappare i pedofili, i finanziatori di video pornografici e
snuff, e altro... lo sapete! Sono delusa solo per fatto che dopo quelle
esperienze ancora credete e finanziate quei posti! Chiusa questa
parentesi, andiamo a cosa ho portato..." indicando Jd con il malloppo
di fogli, ma una mano si alzò.
Gask, che era rimasto fermo e zitto, aveva alzato un braccio come per
chiedere qualcosa come era nelle regole. Kianta fece con le labbra una
linea come se no nsapesse che fare, poi gli diede parola.
"Ma poi, con tutta questa gente che acchiappiamo, che cosa ne facciamo?
Dove avevo iniziato io la lapidavano o li legavano..:"
"Niente di così cruento!" sbraitò lei, poi
però
alznado un dito "fisicamente!!!... Trova alla fine il suo vero posto
nel mondo!"
Gask la guardò tetro, passò lo sguardo sugli
altri, che
parevano voler essere pure vicino la bocca di un vulcano che
lì.
Poi fece di nuovo la domanda sperando di capirci qualcosa. Kianta
sbuffò, ma Jd le mise una mano sulla spalla e
spiegò.
"Noi non uccidiamo. Tranne rari casi dove ci costringono noi non siamo
come loro. Noi non infliggiamo niente di fisico. A meno che non
vogliamo informazioni cruciali, ma anche lì qualcuno "
guardando Kianta " trova più comodo anche per eventuali
denunce fare tutto non visibile fisicamente. Come disse una
persona, rompi la mente, non i fisici. E così visto che non
era
una persona sanginaria, decise di rigirare le cose a vantaggio del
mondo. NOn so se lo sai, ma nel mondo tutta la tecnologia si basa su
alcuni componenti importantissimi. Cobalto e iridio mi pare, per
esempio. Questi elementi sono importanti per contatti elettrici per il
cobalto, e la sostituzione del rame con l'iridio per i chip r
microprocessori, per migliorare i contati e la trasmissione con gli
altri componenti. Questo è quello che ho capito. Ma come si
estraggono? Con schiavi e miniere e processi sempre più
pericolosi , e con povere anime sfruttate fino al massimo. Un esempio?
Nelle miniere del Congo migliaia di bambini pagano un prezzo altissimo
per estrarre il cobalto e nessuno, neanche noi, sa quanti bambini siano
morti estraendolo. Questi due metalli come altri, sono in
quantità abnorme nelle terre africane e sempre
più gente
danarosa letteralmente rastrella bambini, adolescenti e uomini molto
magri per entrare nelle gallerie in maniera più
agevole, e
non puoi immaginare i danni di tali lavoro. Attualmente i metalli
più importanti, pregiati e che usano questi disgraziati per
l'estrazione sono se ricordo tutta la lista... rodio, rutenio,
palladio, osmio, iridio e
platino, tellurio, renio, oro, bismuto. Ogni
elemento ha varie utilizzazioni, dalla farmacia, alal scientifica,
gioielleria, tecnologia e via dicendo. Il valore all'oncia di tali
metalli in certi momenti è alle stelle e usarli per
finanziare
per esempio noi... ci permette di non basarci su accordi di natura
monetaria, preferendo invece quella sociale..."
"NOn capisco. Hai detto che ci sono metalli che valgono tanto, che sono
estratti da bambini africani e che qui li usiamo per non dover andare
avanti con i soldi della gente, ma li portiamo dalla nsotra
parte in
altri modi... ho capito bene?"
"Esatto!" disse Jd con un sorriso "vedi che hai capito?" guardando
Kianta per indicare quanto è stato bravo, ricevendo
un'espressione non positiva.
"E allora che cèntra la gnete che catturiamo? E
che non
uccidiamo?" portando Kianta a riguardare Jd per dire he aveva ragione
lei, Gask non aveva capito.
"Noi non ucidiamo. Noi proteggiamo le persone sia nel presente ove
riusciamo, che nel futuro. Molti dell'altra società ci
guardarebbe con disprezzo, ci indicherebbero come incivili. Facile
parlare quando quasi mai cè giustizia con i loro processi a
volte a farsa, le uscite così anticipate per buona condotta
e
altre cose, che di fatto pagano per pochissimo e ritornano liberi. Che
gente che stupra o fa cose allucinanti, viene pure protetto e salvato
dall'opinione pubblica, addossando la colpa alla donna, o
perchè
uan persona famosa, con soldi, che sapeva apparire in un certo modo e
per tutti ha più valore la loro parola che dati
clinici, e la
parola di una donna abusata. E parlo del fatto che è un vero
atto criminoso. Ma quella gente di solito continua a lavorare, stare in
mezzo alla gente come se nulla fosse successo, mentre la vittima
finisce in un inferno. O ci sono così tanti altri episodi
che
vedono gente pericolosa sempre libera e quelli normali che finsicono
male, che cè da fare una collana specialistica di libri sul
tema. Ed è sicuro che giudicherebbero noi come..." ma venne
scavalcato da Kianta.
"I buonisti del cavolo! sanno solo urlare che tutti sono cattivi senza
pensare che a volte chi lo fa ha i suoi motivi. E quelli che finiscono
nelle nostre mani se lo meritano, anzi, sarebbe il peggio del peggio e
noi siamo pure più che buoni. Ma saremmo noi gli inciviliper
quella gente. la stessa gente civile che tratta malissimo gli altri
solo perchè ha qualcosa di diverso dalla gente lobomitazzata
che
la società vuole. Se sei un pò diverso, se sai
fare qualcosa di diverso dal tuo sesso, se ti vedono non in linea con
cosa la società vuole, ecco che sei il capro
espiatorio per tutto. Dici di no? Ti dico un fatto che ancora oggi deve
esser epreso come esempio per il fanatismo e bigottismo della gente. I
tre di West Memphis. Tre ragazzi, che cercavano di controbattere una
dura realtà in cui vivevano, vennero accusati di un delitto
orribile solo perchè... diversi dai canoni mentali della
gente.
La lroo vita distrutta letteralmente per quei dementi. Ed è
solo
uno. Ci sono persone che hanno subito ogni cosa possibile per la
società bacata là fuori, e sarebbero pronti ad
armarsi di
cartelli contro di noi per qualche cosa pro fango. Quel fango che
insozzava la loro società e abbiamo tolto. La cosa che odio
di
più è sapere che parecchi si battono per i
diritti e
certi trattamenti, che sono meritati, neiriguardi di gente
che ha fatto l oschifo e
ci sono le prove. ma trovano sempre fan, gente che gli crede, avvocati
imbecilli e si salvano il culo, i proclamatori di diritti per quelle
fogne umane. E intendo gente che davvero è copevole, non a
casaccio. Non uccidere Caino. No questo. No
quello. Per carità, ogni forza di polizia non ha santi e
tratta
ogni giorno la peggior feccia, cose che queli che sbraitano con i
cartelli non vedrà mai. E purtroppo sbagliano. Ma hanno
ragione
nel trattare come meritano certe fecce. E poi giudicano noi..."
"Ok, fin qui ci sono. Ma cosa facciamo con la gente arrestata?"
domandò Gask alla fine, guardando entrambi. I quali si
voltarono
tra loro, tornarono su di lui e Kianta fu sibillina.
"Liberiamo tutta la gente sfruttata, diamo scuola, acqua pulta e
risorse per lavoare l'ambiente in cui vivono. Tutto ciò che
gli
altri non fanno. Diamo semi da painatare in molti campi
perchè quel paese in questione, che sia Africa, brasile,
venzuela e tantissimo altri, possano partire da cosa non hanno mai
avuto. E..." alzando il dito incide "portiamo quella
gentaglia a fare l'unica cosa che possono dare al mondo. Olio di gomito
e lavoro utile. IN pratica liberiamo schiavi e usiamo quella feccia
immonda per scavare, setacciare, lavorare il materiale che ci
interessa. E tu dirai !.
No!
Perchè
gli viene impiantanto un sistema di avviso se superano un certo limite,
SE per caso le guardie, i cani e i mezzi di controllo dovessero, sai,
esser presi per il naso. Ma vuoi sapere chi cè che guarda
quella
schifezza umana? Le famiglie e le persone che hanno perso, sofferto e
hanno subito proprio da quella gente. Li paghiamo e teniamo come
controllori affinchè non se li lascino sfuggire. Per me,
è giustizia! Tu ched ici..."chiese a JD accanto a lei, che
rise.
"Hai detto che li prendete, li portate in queste...cosa, miniere,... e
li fate lavorare al posto degli schiavi che avete liberato e
supportato?"
"Ok, ci senti allora..." disse lei un pò triste "Comunque
si, la
gente che sfruttavano che abbiamo salvato in tempo, ottengono aiuto e
supporto per migliorare lo sviluppo del loro territorio per cibo,
materie prime, industrie ovviamente green, economia. Questo non
significa che stiamo a guardare. Anche noi dobbiamo andare avanti e
avere per voi ridare. Ci siamo accordati con loro secondo
cui, tutto il ricavato dalla vendita di quei materiali che valgono e
sono necessari alla cara Silicon Valley, questo per dire comunque tutto
il panorama tecnologico e informatico, abbia necessità di
quella
roba. Insomma, ricaviamo il materiale facendoli lavorare, prendiamo i
soldi e ne diamo una bella parte, per davvero, a quella gente che dopo
decine d'anni hanno avuto acqua pulita, veri edifici, mateirali
scolastici e di studio, informazioni su pulizia e igiene..."
"E se non viene da qui la lista di regole e igiene...! Se non lo
insegnamo noi..." sbottò Alaric sbuffando
"ma stai zitto tu, che eri quello che usava pantaloni normali o del
pigiama in bagno che gli cascavano alle caviglia pulendo il pavimento e
poi rimettendoseli portando lo schifo da terra sul letto. Tutto il
cavallo, le gambe dei pantaloni, tutto insozzato a terra! Nelle regole
metto che dovete usare calziniper tenere ferme le gambe dei pantaloni e
non farli strusciare a terra ma tu NO! Di coccio! Lo capite che anche
con tutte le nostre pulizie cè sempre roba a terra? le
Lezioni con le luci UV non vi ha insegnato nulla? E allora taci!" lo
aggredì Kianta e Jd si mise tra lei e ALaric pregandola di
tornare al discorso. E lei dopo un pò si voltò
stizzita e riprese.
"... e tutto ciò che serve per avviarsi. Hanno potuto con il
ricavato del lavoro di questi aiuti aprire picocli laboratori, pagare
medicinali e sistemi per contrastare zanzare e mosche, malattie per noi
occidentali quasi dimenticate per loro ancora presenti. Essi ora vivono
sulla schiena di quella gente che ha solo ucciso, torturato, stuprato,
arrecato danno in modi assurdi... controllati dai familiari e
conoscenti delle loro vittime che hanno giurato sulla loro anima di
essere lì, a tenerli d'occhio anche se ci vuole tutta la
loro
vita, sostenendo noi e gli ex schiavi con i l guadagno delle
estrazioni, per vendicare anche un pò la gente africana
usata
prima e prima... se ti chiedi chi controlla i guardiani della feccia,
noi! Che vuoi che lascio quella gente, seppur con un giuramento del
genere, senza ulteriori controlli? Sarebbe un pò... brutto
alzarsi e scoprire che per qualche motivo hanno accoppato uno o due
tizi, o cè stato qualche accordo anche se non
penso, per una
fuga. Fidarsi è bene, avere piani B, c, e tutti
è meglio!"
"MA quella gente non uscira mai da lì?"
"Chi lo dice che non imbocchiamo un pò di
possibilità?"
rispose Kianta con un sosrriso maligno "Più si cade
dall'alto,
più la caduta è terribile. NOn cè
niente di meglio
di un pò di speranza, per provocare la più grande
disperazione. Sorella della disperazione è la speranza. Loro
davano solo disperazione, togliendola la speranza. Noi la concediamo.
Un pizzico di speranza dà il giusto gusto alla
disperazione.Ma
se si eccede, la cosa non è più buona. Noi non
eccediamo.
E' soddisfacente vederli arrabbattarsi per trovare questo o qull'altro
sistema per scappare, vedendoli industriarsi mentre alle loro vittime
non lasciavano neanche uno spiraglio di possibilità. Lei
aveva
ragione, non esiste un Dio che possa mettere correttezza nel mondo. Che
amministri per davvero le cose. A volte la giustizia va corteggiata..."
guardando Jd che fece facce strane.
"Tu non lo sapevi? Noi facciamo cose buone qui!" disse uno dietro Gask,
abbassandosi per chiedergli questo, facendogli capire che anche loro
sapevano e accettavano la cosa.
"No, ma quindi... noi sostituiamo i tribunali? La giustizia?"
"MAI!" tuonò Kianta, guardandolo duramente "Dove i trubunali
e
la giustizia tanto decantata non giungono, perchè anche le
mele
marce ci sono in quei posti, arriviamo noi. Uno dei servizi che diamo,
che siano paesi di secondo e terzo mondo, che in luoghi orribili del
primo, le tante glorificate città moderne e civili,
è
proprio quello di aiutare, proteggere e
letteralmente al posto di
chi dovrebbe.Facciamo al posto di altri. In
quanti ci vedrebbero negativamente? Il problema è, chi se
non
noi, agisce come dovrebbe? Che guarda la statua della gisutizia e sa
che davvero essa ha agito, anche contro soldi, potere, scambi, cose
illecite... e chi per il giusto?"
Gask non disse nulla, mentre notava come intorno a lui, dalle
gradinate che di fronte, tutti calavano la testa in segno di assenso.
"Torniamo a cose serie. Eccovi, diviso dal valente Capitano qui
presente, i programmi per la settimana in linea generale,
più
per ogni singolo soggetto. Chiamerà per nome e controllerete
i
dati. Vi chiedo di attenervi ad essi e, nel caso vi sia qualcosa da
discutere, potete chiedere di parlarne nel mio ufficio. E..."
Jd si voltò verso di lei metnre chiamava ogni persona
indicata
sui fogli per consegnarli, perchè si era fermata e guardava
un
punto particolare. Pareva attenta e all'erta, quando la
chiamò
lei parve sorpresa come se l'avesse distolta da qualcosa.
Kianta fece segno di non badarci e iniziò a spiegare alcuni
elementi dei fogli man mano che gli uomini li ricevevano. Erano fogli
fatti da loro, lavoravano anche la carta, ma per un motivo. La carta
comune che si trovava in ogni negozio, che fosse quaderno, album o
altro, era un tipo di scarso valore. Lo si vedeva da come si
deteriorava nel tempo, dalla scarsa capacità di trattenere
inchiostri più liquidi,dalla grana al tatto o
controluce, a come si rovinava facilmente e la
trasparenza alla luce.
La carta comune, pure da ufficio e quindi che prometteva
chissà
che qualità, era una fregatura. Negli ultimi dieci anni
anche
cartiere blasonate avevano cambiato, senza avvertire, metododi lavoro,
riducendo quindi tutto ciò che davano i loro prodotti. La
carta
quindi era molto collata e con cariche minerali per diminuire la
trasparenza, si ottenevano con pasta cellulosa di scarsa
qualità e niente altro, portando
a dei disagi per loro che scrivevano a mano e con inchiostri di tipo
antico.
Poco assorbente, trasparente mostrando una grammatura troppo
bassa o mateirali scarsi,abbastanza resistente allo strappo per una
gomma da cancellare ma si rovinava facilmente e non riceveva bene
l’inchiostro ferrogallico in primis. Che fosse di china,
quello
in barrette di puro nerofumo, ferrogallico, tempere di
qualità
etc la carta comune adatta epr scrivere era una fregatura. E
così avevano ovviato usando prodotti e manodopera loro.
Erano tutti prodotti da loro, con ricette e proporzioni date ad
Hoc per ogni utilizzo. NOn esisteva infatti un inchiostro unico per
tutti gli usi e per tutte le carte. ogni tipo di supporto, tipo di
documento e mano avevano bisogno dell'inchiostro giusto.
Una delle cose che Milan e Lia consideravano era che ormai, la gente
era così assuefatta dalla modernità, dalla
tecnologia da
aver dimenticato molte cose del passato, totalmente tolti come dati
labili, da no nsapere che cosa fossero certi oggetti antichi, anche
fino al millenovecentosessanta, utilizzo e cosa capirne. E peggio no
nsapevano scrivere, che fosse grammatica o fare una bella lettera a
mano. L'arte calligrafica diceva Lia, stava morendo come molte cose.
Avevano ripreso l'uso di molte pratiche antiche perchè la
gente ormai si aspettava determinate cose e solo quelle.
Così che fossero messaggeri umani o animali, erano il mezzo
usato per comunicare bypassando i normali contatti online.
Più sicuri e ormai dimenticati, rideva Lia, così
come le segnalazioni luminose notturne. Avevano volpette e furetti,
uccelli di vario tipo, cani, che erano addestrati e trattati come
fratelli e mandati a consegnare la posta.
Vi era la piccionaia e falconaia, avevano con moltissimi
esemplari addestrati e trattati come fratelli di vita, ospitavano
elementi che facevano da spola in posizioni apposite per mandarsi
messaggi. Scritti. Codificati. Corvi, piccioni, falchetti e altri
esemplari facevano chilometri per portare e riportare messaggi,
premiati con ottimo cibo, carezze e giochi. POchi lo sapevano ma come
per i cani ad esmepio, gli uccelli adoravano i giocattoli, anche i
peluche. E ogni uccello adocchiava un giocattolo nel mucchio che
mettevano in una zona aperta per farli volare liberi, ore al
giorno, e se li portavano nelle abnormi gabbie, davvero grandi, ed
erano i loro preferiti. Cèra Rikobert, un intellingentissimo
corvo che adorava il suo piccolo peluche di procione. I gufi poi erano,
oltre socievolissimi, amanti con i pappagalli dei giocattoli che
riproducevano miniature, come i carrelli della spesa formato mignon che
spingevano, ove vi mettevano dentro le cose, e li scarrozzavano
ovunque. Oltre che gironzolare, non volando, ma
sulle zampe ovunque adoravano girarsi la tenuta o seguire le persone
che gli piacevano, stare in braccio e giocare ogni minuto.
I
gufi erano quelli che restavano volentieri fuori, giravano per ogni
ambiente e venivano pure accolti con affetto e non se ne andavano,
così come le volpi o altri animali..
Quindi non erano controllati tantissimo come delle balie. Certo se
qualcuno voleva andare in natura erano preoccupati, erano animali
salvati da allevamenti, vendita illegale e accoppimenti da far paura
per soldi e quidni sempre in cattività, non preparati per la
vita libera, ma l'ampia zona della montagna li poteva ospitare e
potevano controllarli. Capitava molto di rado, ma con un richiamo
tornavano e a volte restavano. NOn obbligavano, e facevano ogni
adestramento come fosse un gioco. Insomma lavoravano giocando,
qualunque animale avessero.
E si dimostravano riconsocenti e facevano del loro meglio senza
obbligarli.
Portavano, addestrati, messaggi, accordi e altro tra le Torri e lo
Chateu o con persone e collaboratori, gli Alfieri, in ogni dove. Se la
tratta era troppo lunga, veniva indirizzata in una Torre specifica, e
se cèra un oceano o un tratto anche troppo lontano per gli
uccelli, si usava qualcosa di più antico, come il telegrafo.
Avevano ripreso l'uso del telegrafo, ricreando se non avevano comprato
abbastanza pezzi, dei riceventi/trasmettenti, per inviare codici e
messaggi in Morse. Tranne poche persone e sistemi, erano ormai
diventati sicuri e non di facile individuazione
perchè la gente non pensava più che fossero un
metodo e usato. E i sistemi di
codifica erano diversi. Alcuni erano cifrario di Cesare, spettrogrammi
sonori, codice esadecimale e binary o altri di programmazione, cifrario
Atbash, cifrario di Vigenère, ect.
I messaggi quindi erano tutti scritti, tranne sonori, in appositi
supporti cartacei e calligrafia speciale, con l'apposito inchiostro.
Alcuni tipi di carta erano di cellulosa e stracci, o cotone e misto,
vergata e filigranata con delle grammature che partivano da cento a
duecentoquaranta max.Il lavoro del cartiere richiedeva tempo, occhio e
disciplina e ormai sapevano tutti calcolare la qualità di
carta
dal controluce e tatto, imparando dalle Lezioni.
anche che la
grammatura, il peso della carta in grammi per unità di
superficie lavorata, aveva un suo codice di utilizzo e ormai quasi
tutti comprendno anche che tipo di testo vi andava
scritto sol otoccandola. Venivevano realizzate tutte a mano, in una
zona
apposita, con il metodo artigianale dei catini e setacci in
legno
e ferro, pressatura e strizzatura per togiere l'acqua in
eccesso
e dare spessore e segni voluti sulla superficie. Carta semiopaca,
spessa abbastanza e con elmeenti come gli stracci per trattenere
e non far strabordare la scrittura con gli inchiostri.
Riciclavano anche,
come quella che stavano distribuendo, così da non usare
troppo
scorte e materie vergini da alberi e cotone, con sbiancamento
meno
chimico possiible e facendo tutto in favore della natura.
Anche gli inchiostri come molti tipi di penne a immersione e
stilografiche a ricarica erano fatti da loro. Gli inchiostri partendo
da nerofumo di qualità fatto da loro e non importato, detto
di
china ma per indicare solo il tipo. Poi il ferrogallico, fatto a mano,
naturale, da testi e scritti antichi e migliorati. Avevano consultato e
scritto tutti i riferimenti di testi trovati nelle biblioteche private
e pubbliche, per annotarsi ogni elemento per capire come
procedere e
lavorarlo per i loro usi. Così avevano trovato delle ricette
loro, partendo da macerazionedi galle di quercia,cerro, rovere,
roverella, farnia raccolti da ogni angolo del mondo tramite le Torri e
distribuite per la lavorazione di ogni specifico inchiostro.
Producevano circa una decina di prodotti, di colorazone e
caratteristiche diverse, aggiunendo ai malli frutti di stagione,
tannini da estratti vegetali, addensanti naturale, solfato di ferro in
base alla miscela.
Avevano colore bruno o nero profondo, persistente, vivido. Tendente al
blu per colorazioni aggiunte. Rosso. Dorato, bronzo ect, miscelando ad
arte gli elementi. Gomme e lacche naturali, come resine, erano aggiunte
per dare un aspetto ceroso o più protetto all'inchsiotro
sulla
carta, se per conservazioni di maggior tempo, sopratutto se
documneti e
atti importanti, a cui aggiungevano piegature e sigillatura a ceralacca
con i marchi scelti.
Inoltre per documenti speciali e particolari si usavano supporti non di
carta ma di pelle di pecora, atti e accordi scritti con un inchiostro
particolare su questo supporto fatto smepre da loro, perchè
ogni parte non andasse sprecata, permetteva di avere documetni o copie
da dare agli alleati che non potessero essere contraffatte per la
caratteristica di quella pelle. Le pelli fatte da loro che contenevano
accordi e cotratti erano vincolanti per legge e a prova di presa in
giro, dovevano essere identiche in tutto a prova di falsificazione e
questo era dato dalle prove fatte prima di adottare questa soluzione.
verba volant, scripta manent, diceva Lia. Ma non vi erano solo due
copie. Uno speciale Caveau contenva copie, come terze e sempre
ufficiali, in sostituzionee tenute in una stanza sicura dello Chateau.
Quella era mostrata agli alleati e se capitava qualcosa, ecco la copia
sempre valutata originale e per concludere l'accordo andavano poste tre
firme e tre sigillature. Se a qualcuno veniva in testa di cercare di
prendere e distruggere quella nella stanza, la terza era al sicuro
altrove, sempre recuperabile e utilizzabile.
"E' facile pagare qualcuno bravo per modificare accordi digitali come
vanno adesso, usando anche la falsificazione cartacea, ma con triplice
copia con codice registrato e valido, si impiccano..:" diceva sempre
Lia, prevenendo le cose in anticipo, sapendo la malignità
dell'essere umano.
Anche i marchi e sigillature avevano valenza e senso. Dei segni
particolati, incisi sui sigilli, erano usati per comprendere a
occhio il contenuto o il tipo di documento. Ogni elemento o sezione
aveva un simbolo particolare. I Segni o sigilli avevano proprio un
disegno che riportava il simbolo scelto con dei caratteri in stile
romano o più antico, contornato dalla forma della cera
sigillata. L'idea era nata metnre Lia e Milan disegnavano i simboli
delle sezioni, anche s e lei in verità trovava la cosa un
pò troppo complicata seppur ottima, a lui piaceva.
Così testando i
sigilli fatti come prove, si erano accorti che visivamente la forma
della cera
schiacciata da sigillo, dava un aspetto particolare e provando e
riprovando, disegnarono così i vari stemmi. Avevano fatto
incidere alcuni sigilli, come il Favo, quel disegno che riportava le
celle delle api che richiamavano proprio ciò che era. Ossia
un
luogo con queste stanze a forma di cella d'alveare ove ogni
collaboratore o venditore esterno aveva un suo angolo, aperto in due
zone/porte della cella per passare in un'altra, ove vendere e fare
accordi
con gli uomini. Vi si trovava tutto ciò che non producevano
loro, da materie prime ad elementi di fuori, sempre che non fosse cosa
illegale. Droghe, armi di un certo tipo, erbe e funghi particolari,
prostituzione, materiale che non fosse certificato per
prevenire schiavitù, oggetti sporchi di sangue, erano
banditi.
Anche per quello che erano. Per le droghe ed erbe tutte le
attività che avevano creato servivano proprio per dare loro
sfogo, scopo, motivi di passare le giornate senza annoiarsi, avere
problemi e voglia di scappare usando quelle robe. Erano
attività
non obbligatorie ma di vari tipi, e che erano seguite e
desiderate a tal
punto che i vecchi usi ricreativi sballanti erano quasi a zero.
Cèra chi era così dipendente da aver bisogno di
aiuto e
sostegno per uscirne, molti avevano dipendenze da farmaci, polveri ed
erbe che per loro era una fuga dalla realtà
perchè non
accettava cosa vivevano. Ma era introdurne, renderli
impegnati, utili, vivi e capaci per cambiare le cose.
E il Favo permetteva di trovare roba di ogni tipo, dall'antico al
moderno, perfinomobili o ggetti d'anqtiquariato, che non fosse dannoso
come le richieste di Milan. Se lui
chiedeva qualcosa, tutti erano felici di farle. Lia sospirava sempre
quando vedeva queste cose ed era contenta, del fatto che non
fosse uno
tipo baffetto tedesco. Milan per quanto sfarfallone sia per cosa gli
piaceva che per tutti ori e svolazzi che vestiva, era serio e corretto,
faceva le cose perchè le riteneva giuste. Almeno quello,
pensava. Una cosa è quel che gli paice fare, seppur
straboccante di dorato e
bei vestiti, e belle donne, altre una testa malata.
Così il Favo era diventato un elemento dello Chateau, molti
che
tornavano dalle Torri fuori o da incarichi vi scambiavano, vedenvano,
compravano e facevano affari. Bastava che fosse tutto trasparente e
legale, nel senso che fosse chiaro cosa fosse, non vi fosse e ogni
informqazioni dietro gli oggetti, molti con
storie tragiche dove le pietre ad esempio, ech non vi fosse nulla di
pericoloso o illegale come dalle regole di Milan. Non vi erano tasse
sulle merci, bastava che fosse registrato tutto quanto in appositi
documenti, nero su bianco con ogni particolare, e seppur i venditori
che avevano una cella personale non pagavano nulla per essere
lì, erano comunque coloro che facevano affari con
Milan. Quindi per tenerli buoni, farli guadagnare e non fare le
carogne,
facendogli fare affari ottimi e con loro, lui stesso permetteva
ciò,
tenendo a sè cari tutti.
E il Favo aveva quindi questo singolo celebre delle celle di un alveare
all'interno di quello che era un sigillo con i bordi sciolti della
ceralacca dopo l'impressione.
Tutti i simboli erano così, non
importa cosa vi fosse all'interno, il disegno base era la ceralacca
sciolta in modi diversi per come apparvero nella prova finale con quei
bordi arrotondati e che uscivano dalla forma circolare, con dentro il
Simbolo che lo caratterizzava.
Cèrano animali, cèrano forme stilizzate che
richiamvano
le botteghe e le attività, perfino le unità
militari
avevano il loro simbolo e in molti casi per riconoscersi vi era un
tatuaggio proprio fatto a quel modo. La ceralacca sciolta con al centro
l'impressione el Sigillo del gruppo o mestiere di appartenenza, da
mostrare. Ve ne potevano essere altri se si faceva parte di
più
cose e bastava mostrarli agli altri per farsi capire.
Ci si riconosceva dai tatuaggi senza parlare.
Così come Milan aveva donato come premi sia nei
Cerchi o
delle giostre che come ulteriore bonus di lavoro, oggetti con il
sinbolo, se unico o il principale di
appartenenza se in tanti, a coloro che facevano qualcosa di grande. Che
fose un lavoro di bottega, un esperto militare di qualche sezione o
altro, non importava. Perfino chi lavorava alla fattoria aveva ricevuto
doni che potevano essere mostrati prima o con i tatuaggi , sia
per
riconoscimento e sia per feste o altro per avere maggiori rilievo o
cosa lui decideva.
Questa cosa non piaceva molto a Lia, perchè se si erano
aboliti
tutti gli elementi divisori, come le liste e punteggi dei migliori,e
altro perchè altrove vi fosse competizione, sfida e cercare
di
migliroarsi per apparire sopra tutti e non per altro, per Milan era
solo come le medaglie che i governi davano come premio per qualcosa che
si era fatto. Una sorta di ringraziamento da parte sua e colletivvo, di
tutti, in una delle feste, perchè si potesse lodare e
ringraziare la persona, così capace e tutto quanto. Era
diventato un onore riceverle, così come altri oggetti come
spade
o coltelli di pregio da parata, pistole in stile settecentesco sempre
da parata o dei mantelli o mantelle, più corte, che usavano
per
feste, giostre, tutte le volte che era concesso come segno distintivo.
Lia temeva che questo portasse a pavoneggiamenti e divisioni, eppure
non accadde finchè cèra.
Perfino gli edifici o i corridoi, iniziarono a portare targhe con il
Simbolo che Milan aveva deciso di fare, con l'animale o cosa aveva
attinenza e la scrittura intorno, che richiamavano quelle monete
giudaiche, pre anno mille, norvegesi, Northumbria che lui
aveva
osservato. Avevano la forma di una ceralacca con sigillo o una
piastra con una forma non perfetta, irregolare, che conteneva
il
simbolo e i caratteri in stile romano intorno. Molte volte tenuti da
dentini da un cerchio che non si chiude ma scende a torciglione in caso
di oggetti lunghi, ma usare. Davano quel non so che di antico e
serietà che lui voleva, quel senso di regalità e
perpetuità dei Mestieri, quelli antichi, umili e gloriosi,
che
glorificava. Se non fosse stato per essi diceva Milan, nulla avrebbero
avuto di
civile. E così oltre questi Stemmi e oggetti da
mostrare,oltre che sulle pareti degli
edifici, aveva fatto anche doni per i gruppi e non i singoli, come
premio per tutta la categoria, che fosse militare o artigiana. Da usare
nelle riunioni,
feste o altro. Perchè le feste non erano solo per seguire e
ringraziare il ciclo della Natura come gli antichi, ma
cèrano
giorni specifici per festeggiare i mestieri, i giorni speciali,
invitati illustri e via dicendo.
Seppur la loro religione non fosse obbligatoria, e quindi
cèrano
tantissime religioni seguite e praticate allo Chateau, per le Feste
erano tutti, tutti quanti accettati e benvolut, per ringraziare di cosa
avevanoi. Una cosa che Lia e
Milan condividevano come pensiero era che le religioni, essendo
credenze personali, non erano pericolose, se non in mani sbagliate.Come
si è visto dalla Storia. Allo Chateau anche per le Lezioni
si
era insegnato a tutti, qualunque divinità credessero, che
coesistere poteva essere facilissimo e permesso. Se volevano
ringraziare la naturacon tutti loro, tutti erano ben accetti e
partecipavano ai banchetti, cerimonie e danze.I ringraziamenti
partivano da piantare piante nuove ovnque nel mondo, salvare animali,
ripulire, aiutare animali e persone che non avevano nulla, festeggiare
le feste maggiori con danze, balli, spettacoli mostrando come vi fosse
coesione tra natura e umanità con cosa utilizzavano e
vestivano e molte altre cose.
Le danze erano a volte
importanti, perchè per certi pensieri di Milan considerati
magici e in
sintonia con la natura, creavano un'energia che poteva andare ovunque.
Diceva Milan, sempre con queste cose in tsta. E così si
danzava, di giorno o di notte, in base
all'occasione e la festa. Niente fuochi d'artificio, ninete paura e
morti da
infarto per nessun animale. Usavano invece da tempo i laser proiettori
che ricreavano lo stesso effetto giungendo con la luce edi fuochi e
laser, oltre il piano materiale.
Lia alcune cose si era trovava d'accordo, assecondava Milan
perchè era pur sempre una religione e un modo di vivere il
piano
paranormale come lo chiamava lei, piùsano e giusto.
Ma in ogni occasione e festa vi erano sempre i simboli e segni dei
gruppi, così come portati con orgoglio lo erano le cappe,
mantelle, mantelli e stendardi che Milan dava. Potevano lavorare sodo
per il mantenimento dello Chateau come era, per una produzione che non
danneggiasse ma foss eproduttiva, per non usare cibi e
materie prime che
altrove danneggiavano e basta. Non usando pesticidi e simili chimici,
ma coccinelle e insetti e animali che eliminavano quelli nocivi, non
volevano mantenere colture, produzioni di qualunque tipo, per
ocntinuare a danneggiare la natura. Le api morivano, gli animali
finivano male e non era per loro fattibile, quindi per ogni
Torre
usavano terreni e luoghi di loro proprietà per produzioni in
loco piùin sintonia con l'ambiente.
E così tanto il loro legame con gli animali e la natura che
ripuliscono e sistemano luoghi aperti, salvano animali, raggiungono
fattorie e simili privati in primis per sapere se vogliono aiuto e
sostegno per un impatto più giusto per le loro produzioni.
Invece di usare i semi monsanto o altre aziende sterili, che
indipendentemnete dalla crescita, si devono ricomprare
perchè le
piante se nascevano, non potevano dare frutti e altri semi vivi. Un
circolo
dannoso per le persone e l'ambiente. Ed era solo uno dei problemi.
Invece di pregare e fare tutte le cose che facevano gli altri
religiosi, tranne che no nvolesse il signolo nelle zone apposite come i
Muri o la Casa delle Lapidi o i Cerchi in luoghi appositi, loro
scrivevano e mandavano nell'oltre i loro pensieri e
parole. Scrivevano su carta fatta da loro solo per questo,e Milan
diceva che se la facevano loro avev apiù
potere, ogni cosa hanno dentro e lo
bruciano, anche la notte che per gli altri è
Halloween, parlando a chi
hanno conosciuto o a esseri positivi che invocavano. Per Lia
era quasi la
stessa cosa delle altre religioni, ma Milan diceva che era
più vero e certo un qualcosa di più giusto,
come spiriti ed entità che un Dio che sembra più
un
alieno che altro. Lui si sentiva più vero così,
pensando
che chi era morto e chi cèra che viveva sempre nell'altro
piano fossero più reali,
e aveva consigliato questa cosa, per varie feste, per dare a quelle
persone un altro modo di scaricare dolori e problemi.
Loro non chiedevano scambi che Lia odiava, ossia chiedere che Dio o
altri facciano qualcosa, facendo in cambio se avverato
un'altra cosa.
Lei odiava questa situazione, del ,
perchè lo aveva visto troppo bene
da vicino. Se tu fai questo per me, io faccio questo.
Loro non scambiavano, agivano scrivendo sempre in quei fogli i loro
pensieri ma non si aspettavano dalle loro azioni qualcosa in cambio,
mai. E Lia di questo era felice, avevano capito e imparato qualcosa dei
suoi discorsi.
AIutavano i dimenticati e scacciati dell'altra
società, chi aveva problemi con il peggio della parte nera
della
società, proteggendo o agendo perchè la gente non
si
aspetti solo aiuto da eroi, ma che combattessero le loro battaglie
senza paura, perchè la feccia si faceva forza su quella.
Ormai
il pensiero loro era che i tanti sono la gente comune eppure i pochi
finivano sempre per pestarli. Avevano paura, acconsetivano a tutto,
perdevano tutto comprse le mutande per non essere eliminati, facevano
cose per sopravvivere, ed erano sempre tenuti per i marron
glassè dalla paura e l'accettazione che tutto andasse
così. Il cambiamento diceva Lia doveva partire anche dalla
mente e dal cuore delle persone, una visione diversa e più
forza interiore.
Quindi aiutavano poveri, orfani,
famiglie con problemi vari, i cancellati dalla società,
ripulivano e curavano ambienti danneggiati dalla cretinaggine della
gente e oltre, ma insegnavano anche a non inginocchiarsi e fare squadra
per essere più forti dentro. E magari un giorno essere loro
stessi a fermare tutto
Piccoli passi, a meno che non si usasse la ua visione delle cose, e su
questo Lia era categorica. O il mondo cambia piano piano ma deve
cambiare, o si fa come Dio.
Ma non si fermavano solo a questo,s enza chiedere a questa o
quell'alltra divinità, qualsiasi favori o altro. Loro
agivano come in vede della Madre o del Padre.
Loro non avevano giorni o obblighi di digiuno, carni o
pesci o altro da non mangiare ne simili. Quelli ovviamente che
seguivano la religione dello Chateau. Ma di loro volontà
mettevano da parte il cibo dei loro pasti, proprio i pasti, per darli
agli animali quello stesso giorno abbandonati o nei canili. Nessuno da
loro usavano crocchette o cibo pronto per cani, quindi i cani che
sfamavano si godevano lo stesso tipo di cibo di quelli che avevano
loro e gl iumani, che allevavano e addestravano, ninete
disparità.
Se non sostenevano con i loro soldi gl iaiuti, non consumavano parte o
tutto un pasto eogni volta che volevano farlo, dar da mangiare o
consegnare a chi lo faceva per aiutare
chi non aveva. Ovviamente vicino, come alcuni canili, gattili, centri
di salvataggio fauna selvatica raggiungibili
velocemente per portarli. o per gli umani i rifugi e centri fatti
apposta da loro. Altre volte che fosse per la Raccolta o meno,
aiutavano gli abbandonati di loro iniziativa dando il necessario ai
gruppi che lo facevano perchè recandosi nelle
città in quei luoghi tristi e pieni di disperazione, chi non
accettava la Mano potesse avere sempre qualcosa.
Ma comeper ogni cosa cèra la seconda faccia della medaglia.
Ciò che no nsi poteva cancellare dal cuore umano affiorava e
Kianta ne ebbe una dimostrazione in quei momenti, quando andava
là fuori e vedeva cosa cèra.
La seconda volta che si fermò a guardare, mentre Jd
chiamava, questa
volta la zona opposta, Jd capì che cèra
qualcosa che non andava,
sopratutto perchè iniziarono ad avvertirti rumori come
richiami
di animali. Kianta sorridevamentre illustrava i piani settimanali,
finchè dopo dieci minuti domandò se tutto fosse
apposto,
se vi fosse domande o altro.
Risuonò però qualcosa nel buio del boschetto,
seppur
tutta la zona camminabile fosse illuminata, poco la zona verde ma
questo non significava che fosse senza controllo.
Kianta fece una smorfia di disappunto e urlò qualcosa che Jd
non
capì, voltandosi anche, come tutti, verso la zona che stava
osservando. Quando Jd riportò lo sguardo su di lei, assunse
un'espressione sconvolta e iniziò a metter mano alle armi,
che
avevano tutti in dotazione, ma lei, dopo essersi voltataa guardarlo e
aver capito, alzò la mano.
Nessuno si era accorto della figura che si era avvicinata quatta quatta
alle sue spalle ed erano pronti a sparare, ma lei tenne alzata la mano
all'altezza della sua testa e si voltò appena per
rimproverare
la figura di fare gli scherzoni. Sotto lo sguardo allibito in primis di
Jd e poi gli altri, con Gask che era arrivato alle spalle dell'amico
per agire, lei gli si rivolse gentile, chiednedo ocme stava e la figura
rispose.
"Oh, nostra amata. Era da tanto che non ci vedevamo..." disse in un
accento strano che stava all'aparenza dietro di lei
poco
più basso, per poi alzarsi in piedi una volta scoperto,
mostrando invece gambe secche e lunghe e un'altezza. Indossava
quelli che sembravano una tuta nera economica, capello di lana ben
calzato e una bandana sulla bocca. TUtto in nero, con dei guanti pure
neri. Le stava dietro la schiena e chinandosi molto la
strinse a sè, strfinando la guancia sulla fronte di lei
"Quanto
tempo, quel cattivo del tuo capo non ci permette più di
vederci.
Ci mancavi..."
"Ma... siete voi!" esclamò Jd, riconoscendo la figura
"sapevo che
non potevate più..." ricevendo un'occhiata dall'uomo. O
meglio
giovane. Si capiva dagli occhi e la mancanza di rughe che fosse sotto i
quaranta o cinquanta, in base a come si portasse l'età.
"Tu credi a quello che lui ti dice? non ci ha voluti più,
peccato per lui..." rispose a Jd.
"Parli di Milan? Cosè,una minaccia?" disse Gask parecchio
irrequeto da quel soggetto così secco e strano, da sembrare
uno
degli insetti che alle Lezioni mostravano come stecchi degli alberi,
per riconoscerli nei boschi
intorno.
"Slank, come sei arrivato qui. Avete davvero fatto cosa vi avevo
chiesto?" chiese lei al soggetto.
"Certo, nostra amata..." le risposte il tipo "come da tua richiesta...
quello che tu chiedi noi facciamo..."
"Confermo" disse una voce dalla parte che prima guardavano e comparve
un soggetto così grosso, massiccio, quadrato per davvero che
sembrava come schiaciato da qualche pressain tutti i lati. A confronto
Lubo sembrava un lottatore di Sumo seppur non lo fosse, quello era come
disegnato con le righe. pareva di
vedere quei soggetti nelle palestre di pugilato pesi massimi che fanno
paura solo per la forma.
"Oh, Habyhorn... quanto tempo" disse Kianta sorridendogli calorosamente
e andandogli incontro, abbracciandolo. Almeno, era quello che voleva
fare, ma a Jd e Gask parve un pò comica perchè,
seppur
non alto come lo stecco di prima, superava il metro e ottanta almeno,
se non di più, dalla faccia proprio quadrata come il corpo,
con quella mascella n pò scesa e proprio
dritta. Lei
era bassa, gli arrivava se per Gask al petto, con questo questo tizio
che era un poco
più alto di lui, quando la abbracciò
smebrò come
se lei fosse una bambina con un adulto.
"Sembri star bene anche tu, spero che vi troverete bene qui..." gli
disse allargando le braccia a indacare tutto.
"grazie..." avvicinandosi entrambi al centro più illuminato,
mentre il primo si toglieva la bandana e il cappello.
Gask osservò i due. Sembravano tipi a cui era capitato
qualcosa
di brutto, uno con la faccia come devastata da una specie di acne
bulbosa, lo stecco, che butterava tutto, unito alla magrezza assurda
che aveva e l'altezza strana. Mentre quel grosso quadrato umano aveva
il viso come una scottatura di qualche tipo gli avesse spellato e
chiazzato tutto di verde e giallo, con visibili part di pelle chiara
sollevata.
Kianta pareva contenta di vederli, li salutava abbracciandoli o
toccandoli e Gask trovò la cosa strana perchè
qualcosa
come di paura a quella vista lo faceva se non arretrare, stare attento.
Ma lei non pareva curarsene e fissò Jd che
ricambiò lo
sguardo e gli disse solo di aspettare.
"Possiamo cenare con te?" chiese lo stecco a Kianta agitato, si muoveva
come una cavalletta in preda all'ansia, molleggiando gli arti come se
volesse fare un balzo.
"Con piacere, ho già fatto preparare tutto, vorrei
prima però sapere..."
"Ma brava, nenache ti degni di chiedere di me. Sei sempre
così... bah" disse irato un osggetto che apparì
da dietro
la gradinata dove stavano i Capitani, allarmando Gask che si
voltò con la mano sulle armi, ma i lsoggetto
continuò "E'
assurdo che dobbiamo fare noi il lavoro dei tuoi uomini. A cosa ti
lieti, delle loro bravure, sli paghi a fare, se dobbiamo poi sbatterci
noi? E quel tuo
amato capo, che preferisce quei inetti a noi. Vergogna, vergnoso..."
Kianta sorrise "Le porgo le mie sentite scuse, illuminantissimo,
straordinario, inimitabile Tenger. Me ne dispiace e mi prostro dinnanzi
a voi, perchè possiate perdonate questa umile stupida,
dall'aver
scomodato le vostre graziose abilità per i miei capricci..."
facendo una riverenza profonda all'uomo.
Gask rimase perplesso, perchè aveva capito che lei non si
chinava mai davanti a nessuno ne si faceva mettere i piedi in testa se
Milan non le chiedesse di farlo, ma sembrava davvero che li stimasse
gli sorrideva sempre, cosa che feceva di rado e solo a Jd e Lubo. Gask
rimase interdetto, con le mani sulle armisenza sapere che
fare, vide che il nuovo si trattava di un uomo
così basso e dagli arti
strani, storti quasi come quei pony che scoprì che Kianta
odiava, perchè le facevano pena perchè non
potevano
camminare e
provavano dolore, da essere assurdo. Camminava, anzi proseguiva passo
dopo passo come se facesse de saltellida un lato all'altro, seppur con
testa alta, petto in fuori e comportamento regale.
"Vedi fare poco la spiritosa e fammi portare qualcosa da bere,
è
stato un delirio giungere fin qui per quella selva oscura che tenete
come bosco! E alzati, smettila con questi piegamneti che neanche la
mattina per riscaldamento, quelli piacciono a quel dandy del tuo
amico... portatemi qualcosa da bere e una sedia! Possibile che qui
siate tutti così preistorici da stare su cose di legno o
dure?"
"Dovè
Aegeon?" chiese lei pronunciandolo come Egheon, facendo voltare Gask. E
jd rise.
"No, amico, non chiamava te. Si chiama scritto in un modo ma si
pronuncia quasi come Egeo come te, ma non siete lo stesso... all'inizio
lo avevamo scambiato per te. E invece..." rise, dopo aver alzato le
spalle per dire
"Ok, ma questi chi sono?" domandò alla fine, facendo voltare
tutti verso di se-
"Cè qualcosa che non va? Hai da dire qualcosa? Se devi fare
un
appunto su cosa ti passa per il cervello per quello che vedi..."
"Tenger, OOOHHH!" fece Kianta all'uomo minuto con un segno con la
mano aperta di calmarsi "respira, prendi fiato, non ti riaffannare per
una capra... Ci penso io!"
L'uomo si zittì e la guardò mentre lei parlava a
tutti.
"Dunque, come avete visto abbiamo questi ospiti qui, che non sono solo
ospiti ma anche nostri collaboratori. Sono collaboratori di vecchia
data,
che ora sono di nuovo con noi. Mi auguro che non vi siano problemi di
alcun tipo, che li..."
"Cioè fammi capire, tu chiedi per favore di integrarci tra
loro e non come un ordine?"
"Si, Tenger. Gli ordini non insegnano e aiutano in alcun modo. Io
chiedo che, anche con le Lezioni, usino il cervello e la metne aperta
per ovviare alle cavolate che instillano da piccoli. Per questo io
chiedo, non ordino, di essere persone, non bestie, andare oltre le
stronzate dell'altra società e vedere... voi. Semplicemente.
Molti di loro che sia da piccoli, adolescenti, adulti, per l'idiozia
degli altri,sanno cosa significa ma gli altri... sanno che qui esiste
qualcosa che là fuori non cè e non si tollera
però, tutto ciò che riguarda comportamenti lesivi
e offensivi.
Perchè sanno cosa significa se accade..." disse alzando la
voce
guardando tutti "Fatto questo, voglio vedere domani i risultati di
questa mia speranza, ossia di vedere le persone capaci di pensare e
cmprendere gli altri da sè, ora andiamo a cena. Vi ho fatto
preparare qualcosa, di sicuro, di vostro gradimento..."
"Ti prego, dimmi non quella schifezza francese che no nsa di niente!
Che orrore, per questo odio venire qui in questo paese... altrimenti
torno in Germania che mangio bene! E non mi date quei formaggi francesi
che sembrano buonissimi e poi ti fanno scoreggiare peggio di un
elefante con le noccioline avariate!"
"NOn ti crucciare, ho già provveduto..." disse Kianta
ridendo mentre intorno a loro altri rispondevano.
"Ma sono buoni. E poi così facciamo a gara coi cavalli... si
vede che tu non c i stai vicino..."
"Per così poco! Vedesse la stanza con gl ialtri tre, con i
letti a castello che sembra una fumeria d'oppio a momenti..."
"Così possiamo fare la base coi tanburi per le feste!"
Kianta si guardò intorno poco felice, non delle battute ma
perchè confermavano che al solito, rispetto nulla.
Una delle
regole del buon vivere comune riguardava proprio quelle cose, uscendo o
considerando gli altri prima di fare i botti di capodanno.
Evidentemnete continuano a considerarla una cosa che fa ridere,
pensò.
"Rivedete per favore le regole di buona condivisione ed educazione.
Ragazzi, ricordate che molte volte, e anche per il tipo di intestini,
può sfociare in fastidio, per gli altri. Voi mettereste mai
il
naso vicino al didietro di una capra, cane, mucca appena gli esce per
ridere di cosa ha fatto? Mi metto al vostro livello di discorso e
linguaggio, è divertente secondo voi, e salutare per molte
cose,
fare queste cagate, perchè questo sono, in camera con gli
altri
se siete in camerata o in ambienti tra altri? Lo vedreste Milan fare
una cosa del genereper familiarizzare con gli altri? No. E
perchè no? Perchè seppur naturale, è
comunque
qualcosa che può dare fastidio. E se parlate dei cavalli e i
loro scoppi, allora sapete cosa significa quando gli parte e voi siete
a terra, vicino. Rispetto, signori. E' un pò come per le
donne e
il loro Per fortuna di tutte
e anche di quelle qui presenti tra
voi,
essendo la sezione femminile in questa parte del discorso, ci sono le
nostre regole e vietano tassativamente di usare le docce senza
protezione. Ora, molti di voi uomini che hanno relazioni sia qui che
all'esterno, con donne in famiglia, sanno la questione ma voglio
chiarirla per farvi comprendere come le buone regole e l bona
educaizone permettono a tutti di vivere gli stessi spazi, lasciando
comunque una certa libertà. Come sapete le donne hanno
questa
croce, questo incubo e per questo nei secoli e secoli si è
cercato un modo per ovviare all oschifo di tessuti e stracci
prima, e
assorbenti vari dopo, da lavare o gettare. Oltre inquinando anche
dovendolo nascondere. Nel millenovecentotrenta circa nacque la prima
coppetta mestruale. Una rivoluzone, le donne finalmente anche grazie ai
nuovi prodotti chirurgici potevano essere libere anche quei giorni...
eh no! Perchè con l'arrivo delle industrie pesanti, e per
pesanti intendo quelle grandi anche internazionali dove fanno di tutto
per vendere e guadagnare a discapito di ogni cosa, vedete le famose
bevande zuccherate che hanno distrutto posti e prosciugato d'acqua
altri, hanno
deciso che la coppetta fosse un ostacolo enorme ai loro introiti. Ed
ecco che on hanno più avuto notizia, informazioni ne altro
tutte
le donne che potevano avere quella scelta. Se non lo sapete fino agli
anni duemila nessuna conosceva questa cosetta che invece è
davvero una manna dal cielo. Vennero infatti le prime picole imprese
che tramite silicone o plastiche medicali, hanno iniziato a
promuovere
questi prodotti. Fu una persona, tempo fa, a decidere che era ora che
gli dessero gisutizia e a volerla introdurre a tutte le donne qui e
fuori. A fare in modo che in ogni scuola possibile e raggiungibile, vi
fosse oltre l'educazione civica anche sessuale, anche la copetta.
Non vi sto a dire le lamentele dei genitori e questa perosna che
andò dai se a questi incontri ovunque fossero, mostrando
dati
statistiche e foto di gente vera che senza quegli insegnamenti
importanti che a quanto pare loro, nonostante sapessero figliare, non
erano in grado ne da piccola e da adolescenti..." parlò
facendo
una specie di torndo guardando tutti.
"Riuscì a convincere questi che
invece
meritavano solo mazzate a mai finire, che senza l'educazione civica
alcuni loro pargoli erano ancora vessati e bullizzati, con prove alla
mano mentre loro ebeti non sapevano nulla, e che senza educazione
sessuale, grazie a questi genitori così perbenisti e
religiosi
del cavolo, l'aumento di malattie trasmissibili, gravidanze e altro
erano in aumento... e non importava se loro erano sicuri di avere in
casa
una MAdre teresa di Calcutta o un padre Pio e poi non era vero. loro
vedevano i figli come santi, ma gli si doveva togleir i lprosicutto
dagli occhi. A quanto io e Milan
vediamo dai resoconti mensili, così come i maschi sono
animali
inferociti, le donne non sono sante. Da un lato meno male, o
torneremmo
a quando cìra la pressione morale. Ma... informare, far
vedere
cosa accade, mostrare veramente le conseguenze delle azioni senza
conoscenza precedente evitava molte cose. E siccome ai genitori e
famiglie in general einteressa più cosa pensano gli altri e
le
apparenze, alla fine hanno ceduto. Anche perchè chiaramente
come
guide di vita non era proprio capaci di insegnare nulla! vedi regole di
igiene! Io vorrei sapere come fa una donna che figlia a non capire e
non aver voluto studiare il suo corpo e capire che un pò
d'acqua da una doccia o il bidet ti frena il ciclo e ti capitano cose
assurde, portando le figlie a crdere queste cose! E dovrebbero essere
guide di vita! Ma pulizia zero..:" si lamentò adirata.
"E così
mise in quelle lezioni anche l'utilizzo oltre la lista di opzioni, di
possibilità per quei giorni, la coppetta. Ora, se
cè una cosa che diceva quella persona è la
seguente.
.
E ancora diceva chechi non conosce se stesso e il proprio corpo, al di
fuori degli altri, non sa chi è. E discuteva con le donne
che
consideravano l'assorbente ed era meglio stare senza per
lavarsi,
affermando che era schifosa la coppetta, quando veramente è
peggio quella cosa che comprano e devono cambiare sempre. Durano meno
della coppetta, puzzano come fogne e se ti lavi, sopratutto in posto
come la zona
docce, devi stare senza ed ecco uno dei motivi per cui, ricollegandoci
a questa cosa che vi fa divertire dei botti, è qualcosa che
lede
gli altri. Per quanto ti lavi, nella doccia restano sul piatto germi e
batteri del sangue, anche se è obbligatorio qui le ciabatte
personali in silicone che si lavano sempre, ci si mette comuqnue di
sopra e poi restano sulla suola. Noi sterilizziamo ogni tot di orecon
il vapore e i prodotti giusti, ma questo non vuol dire niente. E' poco
igienico, devi stare là
a cambiare tutto ogni tot ore quando con la coppetta fai dalle sei alle
dodici... sporchi meno in giro, hai due scarichi dove gettare il
liquido senza fare casino come prima, nessuno vede niente,
paghi una
volta sola questa cosina, non inquini con la plastica, non butti roba
nei cestini,... e danneggi
meno gli altri nei luoghi dei bagni, senza odori ne altro. E le donne
hanno capito, non cè una che usa più assorbienti
ne
tamponi classici anche perchè non rischiosi, niente SST che
hanno
portato alcune donne a riachiare la vita o hanno perso arti...
perchè è divertente affumicare gli altri, diciamo
così, dando fastidio mettendola come una cosa divertente o
in questo caso non usare la coppetta per menti bacate sporcando in
giro... ma
come per mucche, cani, qualsiasi animale è... gas o germi.
E'
così divertente? Tenger si lametnava che fosse fastidioso
anche
per se stessi, ok le battute ma... forse una Lezione per rinfrescare le
regole non sarebbe male" facendo alzare gemiti di paura, fastidio,
altro.
"Choose a good heart, not a good face" fece Babyhorn e Tenger
acconsentì, dicendo la sua,
" Vai oltre l'apparenza per nutrirti di sostanza" disse agitando
le braccine "Siete tutti un casino qui. Sarebbe questa la Comune che
tanto vanta
quella persona? Il posto unico al mondo dove tutti conoscono rispetto,
amicizia, senso comune, unione e bla bla bla? Se questi qui sono ottime
persone come te, allora sono anche miei amici" disse l'ometto indicando
prima Kianta con l'indice e poi se stesso col pollice "ma sappi che se
mi si giudica solo per cosa vedono, non mi starò zitto!"
"Stai tranquillo. Qui siamo persone, non bestie come là
fuori..."
"Sono contento. E' per questo che io no nci vivo là..."
"possiamo andare a giocare nel tuo salottino? Ho portato un sacco di
giochi..." disse il secco agitandosi, sentendo Kianta calmarlo dicendo
forse, se faceva il bravo. Poi ci pensò e lei si
voltò verso
Babyhorn.
"Ma lui dove si trova? perchè non è con voi?"
"tranquilla" le disse l'omone "ha solo avuto dei piccoli problemi con
dei lupi, gli hanno sgraffignato lo zaino. Dovevi vederlo mentre li
inseguiva..." rise ma quando la vide sgranare gli occhi, si
zittì.
"Fammi capire, ha avuto a che fare... con i lupi? Dove? Quali lupi?"
"NOn farti problemi, hai raccontato tanto degli animali che lui
è rimasto indietro per barattare del cibo per i lsuo
zaino..."
"Ma..."
"non farebbe male agli animali, sa che lo linceresti se non peggio..."
le disse ma venne interrotto.
"Proprio così! Mi hanno fatto penare parecchio. Per fortuna
hanno sbavato un pò fuori ma sta bene..." disse un uomo che
apparve dagl ialberi in fondo, tenendo a distanza uno zaino da
escursione carico di roba e pesante "si sono fregati un sacco del mio
cibo migliore, temevo anche che mi addestassero il culo, l'ho temuto,
ma per fortuna per voi erano pacifici... si sono però
bituati troppo all'umano e agli oggetti, ho mtemuto di doverti chiedere
di andar tu a prenderlo... Uno di loro mi guardava come se fossi un
pollo..." ridendo
"Dubito che lo avrebbero fatto e saresti piaciuto. Loro vogliono
sapore, tu sei... duro!" ghignò Kianta all'uomo, che
arrivava
vicino a loro, alto una testa buona più di lei, scuro di
pelle,
dal viso affusolato e naso sottile e capelli alla militare, una sorta
di giacca di
tessuto rigido come preformato con la zip, senza maniche e pantaloni
molto larghi chiusi da degli stivali bassi, con guanti da motociclista
"fai così tanti pesi che se ti azzannano gli rompi i denti,
povere bestioline, non le spaventare..." vedendolo ridere dopo aver
fatto una faccia stupita.
"Dovrebbero metterlo nella Georgia Guidestones, quella quasi stella di
sopravvivenza che avete riportato qui. Siate coccolosi coi lupi, sono
cucciolotti..." scherzò
"Let these be guidestones to an Age of Reason... Lascia che queste
pietre guida conducano a un’Era della Ragione" disse Gask,
indicando che ne era a conoscenza dalle Lezioni e da una copia presente
in una sezione tra il verde.
"Esatto, a causa vostra qui di balla davvero coi lupi... va scritto!
Comè che riportano? Che Lei voleva considerare?" chiese
Aegeon
parlando con Kianta alludendo a una persona che quei quattro
avevano
conosciuto, ma prima che lei potesse dire qualcosa Gask si intromise di
nuovo.
"Uno. Mantenete l’umanità sotto i cinquecento
milioni, in
equilibrio perpetuo con la natura.. Due. Controllate e guidate la
riproduzione in modo saggio, migliorando
l’efficienza, garantendo salute e la diversità
della
specie.Tre. Unite l’umanità con una nuova lingua
vivanon
dimenticando le vecchie, mai,unendo però i popoli ocn una
basica.Quattro. Dominate passione, fede, tradizione, e tutte le cose
con ragione sobria e temperata.Cinque. Proteggete tutte le persone e le
nazioni con leggi eque e corti giuste, imparziali.Sei. Lasciate il
governo interno alle nazioni, internamente ma controllato da uno
generale per tutti gi uomini del mondo, e le dispute internazionali da
quella corte mondiale per un giudizio equo e giusto.Sette. Evitate
leggi futili,poco importanti e funzionari inutili.Indicate
ogni
cavillo e ogni virgola che possa invalidarle o aggirarle Otto.
Mantenete, bilanciati i diritti personali in equilibrio con
doveri sociali, istruite e insegnate, sempre ad essere Umani. Nove.
Apprezzate la verità, la bellezza, l’amore,
cercando
armonia con l’infinito senza prevaricarlo o
sottometetrlo.Dieci.
Non siate un cancro sulla Terra, lasciate spazio alla natura, siate in
simbiosi con la natura. Che essa sia il vostro Dio... questa
costruzione o posizionata in luogo geomagnetico e con linee che non
capito indicata come il centro spritituale o cose simili. Alto quasi
sei metri ha lastre equidistanti disposte
verticalmente a forma di X, ai cui vertici si appoggia una lastra
rettangolare di copertura, sorretta da un pilastro centrale. IN quello
centrale come in altri ci sono delle cose strane, ad
altezza uomo di quella centrale vi è collocato un foro in
direzione della Stella
Polare, mentre più in basso si apre una fessura allineata
con i
solstizi e gli equinozi solari. Sulla pietra sommitale uno spiraglio
consente il passaggio di un raggio di luce, nel corso di tutto
l’anno, a indicare il giorno dell’anno di non so
cosa..."
"Esatto. Sei bravo...Ma non sono questi a rendere il monumento speciae.
Oltre le dieci regole o consigli
incise a scalpellino e riempite di oro credo in vaie lingue, vi sono
uno strumento astronomico, ma non solo. La struttura serve da bussola,
calendario e orologio. L'originale deve resistere agli eventi
più catastrofici e diventare una guida per gli eventuali
sopravvissuti della razza umana...avrebbero dovuto indicare la via per
costruire un mondo
nuovo, una civiltà che non finisse per autodistruggersi ma
fosse
a misura del vero Essere umano. E sepolto alle basi delle regole su
come trattare animali e regole della sopravvivenza vere e proprie per
qualunque cosa. Quella persona la volle qui
perchè fosse consultata ogni volta che si pensasse che gli
sforzi fatti per il Cambiamento avessero dellec repe, per riavere forza
e fiducia ripetendo quei comandamenti come sicurezza di salvare il
pianeta, l'umanità vera e un mondo nuovo. Non è
l'unico,
ogni statua che eisste qui ha delle effigi con elementi simili. Figure
drappeggiate o con abiti particolari e con pose predefinite che
riportano concetti ed elementi molto importanti. Il Cammino della
consapevolezza, così fu ideato da Milan e quella persona,
per
leggere, riflettere, osservare le opere e seguire un percorso di
apertura mentale e spirituale. Molti scambierebbero i giardini o le
zone verdi divisi da questi monumetni come costruzione paesaggistica,
ma basta osservare, leggere e proseguire per capire che è
come
un corso multisensoriale. Le piante e i loro odori, i rumori, e via
dicendo. Una Comunità di stampo militare che è
molto di
più. Vi invidio per avere questo posto, visto che Milan se
lo
tiene caro..."
"Si adesso lo tiene caro, prima..." fece Kianta interrompendo l'ospite
"Come mai ti interessa quel monumento?"
"L'abbiamo portata noi a vederlo, ricordi? Molti cimiteri e siti
storici,anche abbandonati i ha visitati con noi tra un insegnamento
el'altro. Voleva fare come i cinesi. Ricreare parti
de mondo a casina
loro, sia come parchi a tema con miniature delle
città o luoghi
famosi, sia come zone a grandezza naturale vivibili. Foto e studio sul
campo su un'idea sua visto le suespecializzazioni in arte e beni
culturali. Tanto che si sfotteva da sola affermando che si er spaccata
la schiena finalmente per qualcosa che poteva sfruttare. Il muro di
riscadamento mattuatino è cosa sua, come tutto il resto.
Anzi mi
sorprese come Milan accettasse di mettere tutte quelle cose, che per
altri erano accozzagie di vecchiume e cose stupide da vecchi, ma come
sempre non faceva mai cose a caso e studiava con architetti, ingegneri,
psichiatri ogni cosa, cos come gli architettu paesaggisti. Capisco
perchè Milan volesse fare i lgradasso mostrando tutto
quanto, ma
farlo vedere a cani e porci significava solo svilire il significato,
mostrare solo la bellezza togliendo tutto il resto. E' come un museo
senza guide o informazioni per capire cosa si staguardando, lasciando
le persone a se stesse, da sole."
"Questo per dire?"
"Che osserviamo da un pò, e abbiamo notato come qui non ci
sono
attriti, musi lunghi, conflitti..." disse Tenger, fissandola negli
occhi.
"ma... perchè, da quanto siete qui?"
"EH, sapessi! Avevi chiesto di analizzare e dimostrarti eventuali falle
e buchi senza tecnologia. Eccoci... abbiamo visto gente amicissima,
unita, bravi ma poco efficienti nelle ronde e controlli
perchè
impegnati a parlare e scherzare insieme..." fece l'uomo minuto bevendo.
Kianta fece una maschera di rabbia e fissò tutti i presenti
cercandoli in viso uno a uno per poi dire "Per fortuna ho chiesto a
quattro persone capaci di verificare le nostre difese senza tecnologia.
Che devo fare adesso, visto che si sono presentati belli tranquilli
, fino alla scalinata dove vi piace vedere roba zozza? Vi devo
strappare
a morsi le dita dei piedi a monito? Vi devo buttare in qualche buco
lasicandovi lì dentro una settimana? Eh?" alzando la voce
"Quanto devo incavolarmi perchè voi la smettiate di vedere
questo posto una Comune di persone normali, e non militari come siete?
Che cè, state tornando a prima dei cambiamenti, dove
facevate
cosa volevate basta che per gli incarichi andava bene? Che pareva
l'anarchiae poi tutti amici con Milan. Vogliamo tornare a prima? Volete
pasciarvi nel fancazzismo, sbattendovene dei vostri doveri, tanto per
il
Leader è una Comune dove tutti si vogliono bene, coniglietti
e
prati verdi?Voi siete militari, specialisti, da parte mia non esiste
l'abbandonarsi senza stare in guardia comunque, facendo queste figure
orrende con ospiti che si sono intrufolati tranquillamente sotto i
vostri nasi!"
"Il vostro caro Milan non doveva fare qualcosa tipo civiltà
greca, spartana, non ricordo...? per mia mezza fortuna non sono
capitato
membro del vostro gruppo, il fatto che ci odi un pò mi
tranquillizza, anche se ammetto che qui l'atmosfera è
davvero
buona."
"Ehi, tu stai parlando male del nostro Leader, cosa ti fa pensare che
sei ben accetto?" lo affrontò Alaric, scontroso.
"Alaric, non ci provare. Non metterti a fare lo stronzo con persone che
rispetto a te sanno lavorare, hanno un motivo per dire certe e sono
ospiti... mi auguro che tu non farai la spia a Milan per un parere
personale. Ne faccio io stessa, ma sai che odio le spie. Dobbiamo
litigare per forza io e te? Vuoi offendere gli ospiti?" disse lei
all'amico
"loro non sono ospiti, Milan aveva un motivo per cui non li voleva
qui..."
"Già e se non sbaglio io in una certa percentuale la
condivido... eppure sono qui. Loro hanno avuto il permesso di Milan per
effettuare questo controllo e avete fatto pena! E la colpa non la do
solo a loro" indicando gli uomini "anche ai Capitani perchè
ogni
settimana io urlo che voglioche non si adagino sugli allori, le
festicciole serali, compleanno, e quell'altro, risate e beveroni...
dovete per forza farmi apparire come stronza nello spremervi per farvi
ricordare che avete anche doveri e impegni per il vostro mestiere? Lo
capite che siamo comunque un'organizzazione militare e non una Comune
di hippie? Devo per forza fare casino e levarvi tutto? Volete deluderci
così tanto da riportare una corte marziale totale come negli
altri posti?"
Si voltà sempre verso le due gradinate a turno
"Se è questo che volete, fregarvene di quello che
è giusto che dovete fare pretendendo di tutto, lasciandovi
passare la gente sotto il naso ma lemnetandovi pure, dopo esser stati
militari là fuori, che rompo le balle perchè
pretendo che
siate efficienti e vi meritiate tutto ciò che avete oltre lo
stipendio, io me ne vado ad accogliere i miei ospiti e vi lascio nel
vostro brodo!... ma se volete
continuare con questa roba, benissimo. Io me ne vado, lascio tutto in
malora, elimino tutte le attività e gli scopi che sono stati
istituiti compresi bagni, barbieri, i contratti con Madame e la
finiamo.Poi vi vedrò fumare come disperati le vostre
sigarettine o le strisciette bianche per scacciare la rogna che vi era
sparita! Non ho alcuna intenzione di esser epresa in giro da nessuno di
voi, tutti, perchè volete mantenere cosa qui avete e fuori
no, e ciondolare annoiati o svogliati, ritornando a
prima. Se volete il pugno duro che vi tiene a posto a pedate nelle
balle , potete tornare dai Special Air Service Sas, Navy Seal,
Shayetet 13,Alpha Group, Gign, Col Moschin, Joint Task Force 2, Delta
Force, Einsatz Commando Cobra, Special Services Group, Sayeret Matkal,
Grupo operaciones especiales Maderal Oleaga, settecentosettesimo
Commando
dell’esercito sudcoreano, tigri bianche, Indian Black cats
commandos... e questi solo alcuni. Se addestrarvi e allenarvi
settimanalmente per il grosso e giornalmente, per mantenervi
meglio de
gisuto è troppo per voi, allora tornatevene da
dove siete venuti
senza ciò che umanamente vi offre la Comune di Milan. E vi
avviso..." mentre stava per andarsene ma si voltò si scatto
verso le gradinate "se scopro ancora che no nfate il vostro dovere, il
più del giusto, non dimostrare di essere meglio che al
top, anche
visto che non usiamo le qualificazione a punteggi come gl ialtri e
continuate a fare i fancazzisti prima che vi mandi a quel paese come
gruppo generale, sbatto fuori senza chiedere a Milan quelli
che si
fanno fregare proprio davanti e vi butto per strada. Perchè
se
Milan ha permesso a ognuno di voi di far parte di varie elite riunite
in
una sola organizzazione con degli scopi, ideali di uguaglianza e
nobiltà dei membri, per qualcosa di più
grande di
ciò che cè fuori... allora significa che voi
siete come
la feccia che sta rovinando l'umanità tutta e dovete
sballare. E
pii mando a fanculo, lo dico direttamente, tutti quanti che vi
autoregolate da soli come prima. Voglio vedere poi voi e il Leader come
fate. non siete bravi neanche in un'organizzazione decente, se no
nquella base delle bestie che seguono il più forte.... se vi
va
bene così spedisco nello schifo là fuori chi ha
solo il
"me stesso" come valore e vi ritrovate con tutto smantellato e disdetto
e a girarvi i pollici. Poi vi farete le cannette per scacciare la merd
che vi rinasce dentro e riderò... perchè mi sono
rotta
gli zebedei a vedere imbecilli che si comportano da imbecilli
nonostnate ciò che hanno, le opportunità e tutto,
mentre
lo schifò là fuori dilaga... quindi state in
campana che vi osservo, perchè da domani le cose cambiano e
loro, queste persone che
il
vostro caro Capitano Alaric ha offeso, saranno i nuovi istruttori e
Guardiani. E riderò quando piangerete per esservi fregati di
tante cose pretedentendo...Ragazzi, andiamo. Mi hanno già
rovinato abbastanza la serata. Come si fa...hanno avuto rispetto, tante
cose e l osapete... non veedre entare quattro
soggetti visibili a chilometri di distanza..."
"grazie bimba, ora so che sono come un camion della coca cola ella
pubblicità, la notte!" disse Tenger mettendosi in
piedi e
camminandole vicino
"non era un'offesa, ma se non vedon ovoi che siete... particolari,
immagina con gente normale. O siete voi troppo per loro o non mi
spiego!"
" Non siamo tutti uguali, avranno bisogno di lavorare molto..."
Kianta sbuffò, andandosene e fregandosene dei discorsi che
si
levavano alle sue spalle, anche chiamandola, lasciandoli nel loro
brodo, mentre i quattro la seguivano per la cena tutti insieme.
"Ma quelli chi sono?" domandò Gask a Jd
"Vieni, devo controllare chi cè di ronda adesso in tutti i
perimetri e capire come sono entrati, perchè domani
accadrà il disastro...e ti parlerò di loro,
perchè
se è vero, saranno con noi da ora in poi. E poi domani ci
sarà la festa e verranno i ballerini di varie discipline,
tra cui l'Ats tribal fusion e
tribal style e... chi viene, quelle wildcards
Ats e quelle del ghotic? E il ballerino famoso Luy Romero del Campinho
2012, e ci saranno altri ospiti proprio per lui... Comunque ci
sarà ancora più casino perchè
verrà di nuovo anche quella in blu dell'altra volta ti
ricordi?"
"Ah quella che danzava in quel modo facendo da testa ai gruppi... e
cosa cè di terribile?"
"Che ci sono anche quei quattro e Milan non cè...ci sono
persone che lei conosce di quelle discipline per questi artisti e... e
ci ismao fatti fregare dai migliori che Milan odia... un casino!"
Un anno e nove mesi prima
"E' questo che combinate quando vi girate i pollici?" disse Lia col
broncio
"Sempre così! Ci rilassiamo, noi..."
"Non fate un ciufolo qui, bugiardo! A parte girare come topi
in
quel campetto per le esercitazioni, non fate nulla, vi ho visto oggi!"
"Sei arrivata ieri e già sai?"
"Vi ho visto! Se non vi guardate i muscoli, no dite cavolate e bevete
come spugne, non fate nulla di interessante. E a quanto ho visto,
quello che ho detto ieri è servito a poco!"
"Sei sicura..." rispose lui con un tono che sembrava dire
più .
ricordo che sono stati scritti tempo fa, in forma di bozza di una
storia intera, che divido e posto appena riesco ma non sono modificati,
rivisti, riletti o altro.
"Ti avevo detto di no n
fare cose
avventate, ora guardaci! Sono dovuto venire con i miei dal settore
sicuro, e ora ci siamo impantanati qui..."
"Scusa Jd, ma ti avevo detto di non venire. Che risolvevo io!"
"E come! Guardali!!!"
Jd parlava tra i denti
con le mani
alzate, davanti ai soggetti che
dovevano snidare ma erano finiti invece in una trappola. Ma siccome
Gask aveva la voglia di agire a modo suo perchè si annoiava,
finendo per entrare con la sua squadra al momento sbagliato, senza
chiedere prima supporto o autorizzazioni, Jd aveva dovuto mettere una
pezza sopra bruciando le tappe pe dare supporto alla sua squadra.
Forzando la fase tre del piano dalla seconda entrata,
facendo un casino. Il problema maggiore era che si erano divisi mentre
discutevano per seguire uno della lista che dovevano prendere, appena
si erano incontrati, ed erano rimasti lontano dalle
squadre, finendo in una stanza, quella in cui stavano litigando.
"Dimmi in che modo ci siamo messi in questo casino, perchè
non
mi sono accorto neanche del fatto che ci siamo divisi dagl ialtri e..."
"Silenzio. Fate silenzio! Voglio sapere chi siete, ora o faccio saltare
tutto!"
Jd e Gask guardarono il tizio, in mezzo ad altri quattro, che teneva in
mano un dispositivo e aveva indosso delle cinture con dell'esplosivo.
"M i spieghi perchè gli arabi hanno smepre questa mania di
far esplodere cose, se stessi, grandi scoppi?"
"E' diventata parte della loro cultura, da decenni! E una missione per
Dio..."
"parlate, o fermo tutti i vostri uomini attivando questo! Chi siete.
Come avete fatto a trovarci..."
Si trovavano in una zona isolata, in una costruzione antica e
precedente abbandonata, occupata e
convertita da quartier generale per una certa fazione di dominio
religioso, che cercava di invadere i confini. Invece di far partire
l'esercito turco, il Consiglio di tutti i paesi aveva chiesto a Milan
di intervenire,in quanto diventato il gruppo d'armi di prima linea.
Essendo un membro del Consiglio, nato di constrasto con quelli che la
gente chiamava "poteri forti", stavano cercando di scavalcarli per una
gestione corretta, per tutti gli esseri umani, la Terra e gli
animali/vegetazione. Se prima era tutto legato a fattori
privati/economici/religiosi dei singoli membri, uniti in un gruppo di
avvoltoi che beccavano il mondo. Almeno, era questo che credeva il
Consiglio, i cui membri non avevano retribuzione delle loro cariche
come l'oggi in altri paesi, anzi i costituenti non
percepivano neanche una sorta di minima
indennità di presenza. E così era per gli ideali,
anche
percepire un valore pari allo stipendio di un operaio in regola era
troppo,
senza auto di rappresentanza, senza nessun guadagno a meno che no
nfossero i rispettivi settori. Ma non era un guadagno per loro, ma un
onore, un grande onore servire il loro Paese. L'unico, Paese. Tutti
uniti.
Loro servivano qualcosa
di più grande, ed era già un orgoglio essere
parte di un Consiglio... lealtà, dedizione e onore! QUello
che
ripetevano sempre.
Era stato quindi un bisogno, quello di non creare conflitti tra i
confini e isterici religiosi, creando solo casino. Meglio una cosa
pulita e in silenzio.
"Se siamo qui perchè, secondo te?" disse Gask spavaldo,
ridendogi in faccia
"Siamo qui..." disse diplomatico Jd dando un'occhiataccia a Gask"...
sapete perchè siamo
qui! State tentando di giungere oltre confine, nascondendovi qui,
state..."
"Chi vi manda! L'america? Quale stato contro Dio state..."
"ma quale Dio, se lo
sentisse Kianta
gli sparerebbe in fronte e basta così..." rise Gask,
abbassando
le mani per fare una battuta
"Abbiamo un intento conciliatorio, diligente e salomonico..."
urlò Jd per fermare Gask "...evitare l'attivazione delle
misure
turche per..."
"Parla chiaro! Non capisco che dici... O ti sbrighi o faccio saltare!
Siamo tutti pronti a immolarci per fermare voi..."
"Ok, va bene..." dise
Jd, iniziando a
spiegare, fermandosi per rumori di spari in lontananza "Ci hanno
mandato per fermare la vostra cellula che ha..."
"Allora non ci vuole altra spiegazione! Siamo felici di dare la nostra
vita per..."
"Aspetta! E' chiaro che..."
Jd però non riuscì a proseguire perchè
l'attenzione di quei cinque fu catturata alle sue spalle, mirando
altrove. Si voltò, solo per vedere entrare unaa figura che
non
immaginava. Non in quel posto. Sembrava scivolare più che
camminare, una ragazza con una maschera bianca con dei marchi scuri,
capelli lunghissimi e boccoloni, un abito in stile antico vaporoso,
color nero/blu notte con grandi decori come fiori, come dalie scure tra
i capelli. Scorreva elegantemente mentre tessuto e capelli si muovevano
nel movimento, ma Jd si accorse, abituato, che era una proiezione a
levitazione magnetica. Era una sospensione magnetica, un metodo con il
quale una barra di mezzo metro proiettava tutto intorno un soggetto,
secondo programmazione al alta
qualità/risoluzione,
sospesa su un altro oggetto la parte sottostante che si muove su
rotelle. Questo proiettore di ultima generazione era utilizzato anche
per comunicazioni tramite connessione audio/video, guardando l'immagine
renderizzata del soggetto. Questo sistema era stato adottato dal
Consiglio nel caso no nera possibile una riunione fisica, ed essendo un
prodotto dei labboratori di Milan, li utilizzava per molte cose, anche
per l'apparizione dei Crell se necessario, se non vi era l'impianto
nella zona in cui servivano. Camminava autonomamente e questa barra
scompriva all'interno della proiezione, mostrando un'immagine digitale
molto realistico, esattamente come i video proiettori della zona delle
gradinate.
Quindi era un loro prodotto, pensò Jd?
"Chi diavolo sei, chi sei!" urlò quello con il detonatore in
mano mentre la figura si avvicinava.
La figura tuttavia, si avvicinò agli uomini armati,
fronteggiandoli, si
voltò di profilo e con la testa guardò Jd e Gask.
Si,
pensò Jd, era il modello con telecamere e microfoni per
interagire e per i Crell, non quelli per le chiamate.
"Ehi, chi diavolo sei. E come sei conciata? Chi ti ha fatto entrare?
İsmail chiama gli altri, fai..."
L'uomo con il detonatore
urlò
a uno degli altri, ma qualcosa di
tondo e azzurro polvere sfrecciò verso di loro dall'entrata
e
con alcuni balzi, come una pietra sull'acqua, saltò verso la
mano
dell'uomo, provocando innumerevoli schizzi scarlatti. La mano dell'uomo
era stata tagliata a zig zag, eliminandogli di fatto il detonatore. La
figura di Legeia si voltò col viso verso di loro, restando
di
profilo, emanando bagliori bianchi come un'aura, finchè
allargando le braccia, buttando la testa indietro con i capelli che
danzavano e l'abito come al vento, tutto l'impianto elettrico
saltò, lasciando al buio, tranne la luce dalle finestre,
tutto.
L'elettricità era stata postata in quel luogo storico traite
fili attaccati alla meglio ai soffitti con lampadine a bulbo pendenti
e, pensò Jd, se non era stato fatto saltare un impianto in
remoto, forse in fisico, ma aumentando la tensione così
tanto
che le lampadine esplosero, i fili fecero scintille azzurre, fumo che
si levava da ogni punto bruciato.
Jd si era voltato attimi prima, spingendo Gask a farlo, sapendo che
sarebbe accaduto, perchè non era la prima volta che gli
capitava
e sapeva a chi piacevano questi scherzetti. Li adorva proprio, far
venire un coccolone a tutti!.
Quindi era un modello collegato via satellite ed
avevano
settato i sistemi di quel posto in loco? O qualcuno aveva manomesso
l'impianto? Con la folgorazione del
sistema di
Legeia per creare un abbagliamneto, rese
cieci quegli uomini, e quei due ne approfittarono per eliminarli e
disattivare le bombe. Quello che deteneva il detonatore gli serviva ma
unattimo prima di prenderlo si era sparato, vanificando tutto.
"Grandioso! Cazzo...
quello era uno
della lista che aveva i codici, e si è ucciso.
Già so che
chi sappiamo ci spellerà vivi!" si
agitò Jd
disperato davanti il corpo del tizio, che prima voleva sfuggire da una
finestra e poi, vedendoli arrivare, aveva urlato i suoi moti da pazzo
sparandosi. Levò lo sguardo, fissando intorno
mentre la
figura di Legeia pareva sparire e apparire altrove e la palla rotolava
in giro "E che diavolo succede..."
"Io penso a qui, tu
controlla cosa hanno indosso come armi, che ce le portiamo. E prendi le
nostre che ci avevano requisito..."
"Si, per colpa di
qualcuno! Ho dovuto
appoggiare le armi a un muro per non farmi sparare, e solo
perchè volevano sapere chi eravamo. Speriamo non abbiano
comunicato con qualcuno per avvisare altre squadre. E quel tizioche ci
serviva... Quanto lavoro per niente. Milan ci vorrà buttare
in
una piscina con i pirana, Kianta ci sputerà in un occhio
dopo
averci stterrato fino al collo lasciando le nostre teste a
chissà che animale... E quei codici ora sono in mano a gente
più difficile da acchiappare! Questo qui, qui, adesso,
lontano
dagli altri che li sapevano, era perfetto!" si lamentò,
aspettando Gask che smontava le cinture.
Qualcosa rotolò viicno a lui, si girò e vide cosa
era in
realtà ed immaginava, che smettendo di rotolare si era mezzo
sulle zampette e lo fissava. "There
is
something awfully spooky about those big staring eyes..:"
sussurò Jd ricordando gli schizzi, quando gli aveva mostrato
un
pezzo della sua solitudine, i siti che visitava ai corsi nei tempi
morti perchè per lei una noia, gli unici siti che non
fossero
bloccati e poteva raggiungere dai pc dei corsi. Quell'animaletto
tondeggiante e molto cricetoso che le piaceva, e disegnava nei tempi
morti tra le altre cose.
Levò la vista da quegli occhi, ogni volta gli mettevano
paura e
spronò Gask a sbrigarsi, che già era accaduto un
casino.
"Sono contento che tu ne sappia qualcosa, perchè sono
già
stanco di questo caldo, di questi odori, dl fallimento, di tutto! E io
che dovevo fare
da supporto secondario..." si lamentò Jd irato, mentre Gask
staccava i pacchetti e i fili "più che altro.. dimmi
perchè..." ma si fermò, perchè la
figura con la
maschera camminò verso la porta, come uscendo. Jd la
guardò, Gask si
sollevò e mettendosi i cavi in tasca fece qualche passo come
per
parlarle ma si zittì.
Jd rimase fermo a guardare ma poi, quando
lei si voltò, spostò Gask con una spallata e si
arrabbiò.
"Tu sei qualcosa che manda Kianta, vero? Che succede, come sei qui?
Cosa..."
"Andiamo, non è il momento.." disse gask, prendendolo per un
braccio, rincorrendola.
"Gask...Ehi! Che significa..."
Lo seguì fuori, che seguiva Legeia. Il sistema di
visualizzazione scorreva per i corridoi e stanze comunicanti, con un
sistema di ruote a triangolo cingolate, nascoste dalla proiezioni, che
gli consentiva, seppur con un sistema a gravitazione rettangolare senza
angoli, di muoversi con agilità e di ocnseguenza Legeia
sembrava
correre agevolmente, con il programma che faceva muovere abiti e
vestiti in modo realistico.
Gask seguì la figura fra porte divelte, corpi a terra e
casini
per l'irruzione dei suoi uomini, vedendola voltarsi, ossiail volto
della figura,
indietro per guardare che fossero dietro. E Jd che continuava a
chiamare Gask, ma sembrava non sentirlo.
Fecero tutta la struttura a ritroso, e Gask in un momento in cui aveva
voltato un angolo l'aveva vista vicina e chiese "Dimmi dove sono gli
uomini, in che zona sono?"
Legeia si fermò, voltandosi facendo frusciare le gonne, e
con la
mano, vicino a un muro, fece come per pulire uno specchio appannato e
comparve una proiezione sull'intonacatura del gruppo, i due gruppi anzi
riuniti in uno, che sostavano vicino l'EirOl all'esterno. gli rispose lei.
"Mi spieghi che succede? Perchè ti sei fermato, io..."
urlò Jd sbattendogli contro, finchè non vide la
proiezione "Sono già fuori? Che
cosa..."
"Jd, non ora. Andiamo!" seguendo Legeia, che era ripartita, facendo
ondeggiare i capelli.
Giunsero nell'atrio aperto della struttura mezza diroccata, e
sistematqa
alla buona, non vendedo più Legeia. Doveva aver cingolato
veloce
da qualche parte all'ultimo angolo, e si pararono davanti a un gruppo
di ultimi soggetti, che intimarono loro di fermarsi con le armi
puntate, mentre prima guardavano in un'altra direzione..
"Grazie Legeia..." disse con rabbia Gask, come se fosse presente.
"Dove sono andati gli altri dei vostri. Come ci avete trovato..."
"per la vostra puzza!" disse una voce dall'alto, che sparò
ad
alcuni mentre una bomba abbagliante caduta tr aloro, li fermava
temporaneamnete.
Kianta saltà giù, colpendo in un orecchio uno
sotto, infilando la
lama a becco d'acquila del suo set di coltelli da combattimento,
atterrandolo e passandolo al successivo. Ancora abbagliati, li
infilzò uno dopo l'altro, disarmandoli e atterrandoli.
"NOn ha usato il Wing Chun, ma il Danzan Ryu Jujitsu?"
mormorò Jd sorpreso.
"oggi si" disse annoiato Gask
"Sbaglio o quella era una tua tecnica di combattimento?
ri-mormorò Jd esterrefatto ma anche dubbioso
"ANdiamo!" lo tirò via, cambiando discorso,
rivedendo Legeia verso l'uscita.
Gask seguito da Jd, correva verso l'esterno oltre le costruzioni,
mentre Kianta finiva gli ultimi.
"La lasciamo sola? Lei ono dovrebbe essere qui!"
"Lasciala divertire, sono gli unici che può sforacchiare.
Se... è meglio che usciamo subito!"
"Gask, che diavolo succede!"
"Dovrei chiederlo io!" urlò Kianta irata raggiungendoli "Che
diavolo avete combinato? Come vi è saltato in mente di far
saltare la sezione di testa del piano, per questo sfacelo!" urlando
come
un'isteria "Voi due! Come avete fatto a lasciare chissà dove
le
vostre quadre per fare gli idioti! ..."
"Lo so, colpa mia, ma era in cima alle priorità che quello
stronzo fosse preso e sgusciava ovunque... Jd mi ha seguito per
spalleggiarmi, e lo so che ci siamo persi gli altri, ma ero sicuro di
prenderlo ma... è finito in quella stanza e ha finito di
imbombarsi il torso... quelli ci tenevano sotto tiro..."
"Ma davvero!" ringhiò lei
"Non urlare, non sappiamo se ci sono altri..." le chiese Jd
"...perchè le squadre sono
tornate indietro, capeggiate dai vostri secondi?... e voi eravate
chissà dove, uscendo proprio alle spalle dell'ultimo gruppo
che
voleva inseguire i vostri uomini. Dove avete la testa! Siamo di nuovo a
questo punto, che chiamando la Sala dai Vecchi, che vi
seguivano in
digitale, scopro un altro casino!?! E siamo a cinque volte che arrivo
io a
snidare le cagate che fate!"
"La colpa non è mia! E' colpa sua che ha voluto anticipare i
tempi sfondando il lato..." indicando Gask, che si grattò la
testa
"E 'sti cazzi!"
urlò ai due
"Ho affiancato te a lui perchè sei
lo psicologo dei veterani, dei Capitani, sei insimee a Lubo e Bryden,
uno degli equilibrati. E invece siamo di nuovo a questo punto! Sono
tanti, tante le volte che mi sono dovuta scomodare per essere qui
perchè qualcosa va a quel paese e invece di sistemare, vi
inguaiate ancora di più! Ero da un posto e son osalita
subito
sull'AirOl di corsa,
portandomi del sostegno digitale per venirvi a salvare..."
"Si, l'abbiamo vista. E trovo strano che tu abbia chiesto a
lei
di intervenire..." disse Gask con un tono e un atteggiamento che
sembrava far interndere che parlava di u na cosa, che lei doveva capire
e
dare spiegazioni, senza dilungarsi eccessivamente
"Di che cosa parli io..." rispose lei adirata, in mezzo allo spiazzo.
Poi le squillò il celulare, lo prese con le labbra
contorte dalla rabbia e quando vide il messaggio alzò lo
sguardo, vide alla loro spalle Legeia, restando di sasso
"Ma che..." balbettò, facendo voltare Gask e Jd, e il primo
la
riguardò e tentò di dire qualcosa, ma un altro
messaggio
catturrò l'attenzione di Kianta che fece un verso di
disperazione. Si guardò alle spalle, fece un giro di nuovo
verso
di loro e li tirò verso fuori, urlando di corre, correre,
correre.
"Che succede"
"Ci sono altri? Dove sono?"
"Fuggite,
sciocchi!" sbraitò lei, correndo come una disperata
finchè non si fermò, facendo un verso di rabbia e
voltandosi verso est, ricordando dove fosse l'aereo.
"Ma sei venuta da quella distanza a piedi? Da sola? Ma che diavolo..."
Ma Jd si sentì la frase morire in gola a causa
dell'esplosione
che spostò una potente onda d'urto, che li spinse a terra,
coprendoli con una valanga di polvere, sabbia e detriti. Si ritrovarono
bocconi, tossendo, cercando di vederci e rialzarsi, tra i frantumi di
quella che era una vecchia costruzione turca storica. Quando Kianta
riuscì a mettersi in piedi e guardare cosa restava alle sue
spalle, cercando di pulirsi il viso con una mano, mugnando cose tra una
crisi di pianto.
"Perchè non abbiamo usato le tute con i caschi integrali?"
si
lamentò Jd, con il cappello della divisa, meno tecnologia
che
avevano scelto per l'incarico, volato chissò dove e lui
pieno di
polvere.
"Che cazzo è successo! CHE DIAVOLO ERA!
perchè
è saltato tutto in aria, avevo già previsto che
quel
gioiellino, parecchio malmesso ma recupebile, divenisse una TOrre. Era
un gioiello turco! Una meraviglia! Era già uno schifo che
quella
gentaglia l'avessero reso la loro latirina, ma non questo! PERCHE?!"
Kianta sbraitava,
seduta a
terra con le gambe di lato, a ottave sopra il normale, maledicendo
tutto quanto dopo aver visto cosa era esploso.
"Qualcuno di loro deve essersi fatto saltare in aria oppure
avevano un sistema di sicurezza per far saltare tutto così
che
nessuno toccasse niente..." disse Gask scuotendo la testa, rialzandosi
sulle mani "e io che pensavo li avesse solo quello stronzo"
"VOI! Vi dovrei spennare
come le
galline morte, con l'attack e tirare via! Esperimenti fai da te !. Vi
dovrò spellare, guardate. GUARDATE!" indicando lo
sfacelo rimasto dove cèra l'edificio antico "E' un
cataslisma,
un..:"
"Mi ero dimenticato quanto abbia... dispiacere per una eprdita
d'arte... credo che nanche un archeologo, storico o membro dei beni
culturali starebbe così male..." se ne uscì Gask,
a disagio ma ridendo per come lei era disperata dalla perdita.
"Zitto!" intimò l'amico ocn un colpo sul braccio "O
è peggio..."
"... Meno male che
i nostri uomini sono già là, dietro quei..."
continuò lui
"Allora raggiugiamoli perchè..."
"Cosa?!? Per fare cosa,
adesso? Quel
tizio è morto! Tutto quello che cèra
là dentro ci
serviva, andato!. Dovevamo prenderlo! O questi imbecilli religiosi
del..." fuori dai gangheri, gesticolando come una pazza
"Adesso calmati, sei troppo agitata o finisce male! perchè
sei
venuta se hai mandato lei...?" domandò Gask, vedendola
stordita rialzandosi, tenendola per i gomiti, fronteggiandola,
per calmarla
"Io ho mandato cosa? Ti prego dimmi..." partendo incazzata, guaradndo
poi la faccia di Gask, guardando dietro di lei
"Mi dite che cosa succede? Che state facendo?"
I due si voltarono dall'altro lato a guardare Jd incavolato, con ancora
Gask che teneva per i gomiti Kianta, uno di fronte all'altro.
"E spiegatemi cosa è quel programma che è apparso
sfarfallando e tutto quanto..."
"Mi dispiace..." apparve Legeia dietro le rocce "Ma essendo due persone
a cui tieni, ho deciso di utilizzare questo connettore e agire. L'ho
ritenuto necessario, ho agito secondo le mie implementazioni... ho
ritenuto di primaria importanza il mantenimneto vitale di queste...
capre!" disse, guardando i tre, per poi definire i due che aveva
salvato.
"Eh..." accorgendosi che Gask ancora la teneva e si staccò,
guardando Jd, poi Legeia "Che cosa ci fai qui, come ti è
venuto
in mente di apparire"
"Come ho già
detto, questi due
eraon in pericolo, dalla sala avevano già ordinato la
ritirata
perchè avevano attivato un blocco di c4 con un timer e il
tmepo
era poco, ma voi non rispondevate... ho visionato
le cam in tempo reale e nessuno sarebbe arrivato in tempo, visto che
gli uomini, dalla Sala, sono stati ripiegati all'aereo, erano rimasti
totalmente soli con dei deficienti con uno stoppino mezzo acceso. Ho
ritenuto di agire come chi sai tu mi ha progettata..:"
"A fare danni..." respirò Kianta puntando le dita sulla
radice del naso "chi ti ha vista?"
"Solo questi due babbuini. E... quelli che sono morti in
quella stanza. Volevano farsi saltare per aria e..."
"E quindi non è scoppiato quel giubbotto bombe?NOn era
quello?"
"No, il detonatore è lì" rispose Legeia, sempre
compita, allungando un braccio verso un punto.
Kianta si voltò, per notare il robottino blu che aveva
tirato
indietro la testa, come la capette di una decapottabile, di novanta
gradi,
mostrando una cavità con il detonatore e la mano, mentre una
fila
di dentoni appuntiti come uno squalo luccicava, ciò che
aveva tranciato di netto la mano e per quello che era studiato.
"meepit demolitore?" chiese Kianta sorpresa e arrabbiata "ma che
succede?"
"Non lo hai mandato tu? Che roba è?" domandò Gask
confuso
"no, non l'ho mandto io. Altrimenti non sarei così
incavolata!" mentre Legeia spiegava
"E' un robot che fu creato molto tempo fa su disegni di Lia, tra abiti
e idee abbozzate nei momenti di noia. Fu progettato un set di
robottini che aiutano oslo nei laboratori, con quella forma, o al
massimo come demolitore come spalla al posto dei cani. Questa
specie di... criceto grande quanto un procione, con le zampe paffute e
tonde e una testa che è particoare... come vedi" indicando
ancora
la bocca aperta che di profilo sembrava un pacman con i denti "There is
something awfully spooky about those big staring eyes... come diceva
lei! Questo... criceto ha occhi particolari, si arrotola per correre in
giro, ha dei versi caratteristici e... "
questa è la prima volta
che lo vedo in missione..." disse jd più a se stesso che agl
ialtri
"Questo robot non doveva uscire dalle casse presenti sull'aereo. E' una
risorsa da usare in determinati casi, perchè..."
"Kianta, l oso. Io no,
Jd, nemmeno... è stato
qualcun altro... qualcuno che ha deciso di intervenire..." guardando
Legeia, portando tutti a fissarla.
"COme ho già
spiegato, non
potevo permettere che voi moriste per un attimo di gasamento... Giusto
orso Yogi? H dovuto calcolare le probabilità, in funzione
del
timer, inoltre Kianta era già giunta e... ed era chiaro
che non sarebbe stato possibile lasciare le cos ein mano vostra o della
squadra che aveva ripiegato..."
"Cè una volta che sapete fare qualcosa di giusto?"
rimproverò Kianta i due amici guardandoli malissimo "Non
cominciate a dire che le situazioni come queste sono rare
perchè
è la quinta volta in un anno, con la mia presenza, senza
contare
il supporto in remoto..."
"Scusate il... mi
spiegate che
programma è quello? E voi due, che cosa succede?"Kianta e
Gask restarono qualche attimo interdetti, poi Kianta
si schiarì la voce.
"Eh... eh, eh,...si,
ninte di che... ma ora vediamo alla questione di..."
"Se non hai mandato tu
quel programma, come ha fatto ad essere qui ed agire in nostro favore?
E' stato un Crell?"
"Io non sono un
programma" disse
Legeia con un tono di offesa "Io sono un Crell. Io sono la custode del
passato e la guardiana di Kianta. NOn potevo permettere che tu morissi,
essendo amico di Kianta e di Lia, e ho dovuto prendere delle decisioni.
Inoltre è divertente vedere la gente scioccata e impietrita
senza fare niente, per poi..."
"...un...
crell?!?...Esistono altre AI?" rispose Jd smettendo di pulirsi
"Io sono una AI latente,
pochi conoscono la mia esistenza, inquanto creata come Ombra..."
"Ma... E... come mai lui
ti conosceva?" indicando Gask.
"Non... guardate, stanno
arrivando
alcuni dei nostri dalle montagne, ovunque sia l'aereo atterrato...
andiamo a casa per ora! Poi ne parliamo..." smorzò Gask con
una risata nervosa "SI... ne discutiamo alla
foresta delle lucciole! ora zitti e andiamo dagl altri...e non
dimenticate il Meepit!"
"La foresta...?!? Ma tu
come sai le
cose e sembri amico di Kianta e quel Crell?" mentre veniva spinto,
insieme a Kianta, che mostrava di non voler dire niente "mi spiegate
che succede?"
"eHm... ne parliamo, ok?"
"Kianta, ne parliamo ?
COmè che siete amici adesso, quando fino a ieri gliene
dicevi
tante. E spunta quel sistema manovrato da un Crell ignoto, che voi dice
conoscete, capace di disattivare a distanza dei sistemi e attivarne
altri, tra i quali un robot d'aiuto! Prima che quella squadra ci
raggiunge, mi potete dire..."
"Dopo..." rispose Kianta
tra i denti " per favore! Ascoltaci, poi ti diciamo..."
"Capisci che tutto
è strano?
E' impossibile? Quella..." non potendo continuare, perchè il
sistema pareva essersi fermato alla sua forma originale, il sistema
motorio più quello sospeso bianco e argento. Si
riattivò istanti dopo, mentre la squadra avanzava con
attenzione, mostrando l'avatar di Helias, che salutò e si
dimostrò disponibile per qualsiasi cosa. Se era necessario
ancora l'appoggio per la missione, lasciava il posto al Crell della
guerra.
"Ne parliamo poi... sta
arrivando il
tuo secondo... andiamo! Per l'esplosione stanno tornando per supporto"
disse Kianta con un'espressione eloquente, camminando verso la squadra
che era tornata a cercarli.
"Quindi... mi state
dicendo che ci sono cose segrete che non so?" continuò Jd,
facendo voltare Kianta e Gask, che le camminava un paio di passi dietro
"che non mi sono accorto di certe cose?"
"Il mondo stesso
è pieno di segreti, Jd. E sia Milan che Lia, credi che non
ne avessero? Sei davvero sicuro di voler sapere certe cose?" gli
domandò, mentre venivano raggiunti dagli altri.
Un anno e otto mesi prima
"Trovo quella proposta davvero interessante. Inoltre i russi sono dalla
mia parte, avremo gli accordi che ci servono anche per quel settore..."
"E tu come pensi di conciliare, anzi, unire sotto un Circolo unico
mondiale tutti i paesi, se molti hanno... fantasie di
supremazia e
potere, controllo...Tutta la questione della guerra fredda, spie,
sotterfugi tra paesi, non ti mette un campanello d'allarme
nella testa,
che sarà più difficile ruscirci se on fai come ti
ho
proposto, come Dio?"
Milan si fermò dal guardarsi nella specchiera dell'anta
dell'ampio armadio bianco panna e oro. In stile barocco, che faceva
venire le convulsioni a Lia ogni volta che entrava in quella o altre
camere, con quello stile. Bianco, bianco panna, color latte,
oro, ecru,
beige ect ect pieno di rilievi, decori con uno spessore sulla
testata,
color oro zecchino pieno, su fondo chiaro che le faceva chiedere come
non si rompesse
la testa ad alzarsi in malo modo. No, quella testiera del letto con
quei riilievi, troppo rilievi, dovevano essere fastidiosi per un
movimento di testa sbagliato, o era impossibile mettersi con la schiena
contro di essa. Che senso aveva, pensava, mentre lui sciorinva al
solite cose come fosse monologo?
Lui era in calze di alta qualità. COme se non vi fosse
qualcosa in qualità di gente normale, pensava ridendo lei.
Era in boxer e camicia, e stava
provando allo specchio dell'anta, affianco al completo che
voleva
mettere per confrontare stoffe e tonalità. L'amradio era un
coso
mastodontico di qualche tipo di bianco sporco o latte o
altro,
lunghissimo e alto, dalla froma arrotondata e tutta curve, slanciata e
puntuto agli
angoli. Pieno di intarsi e decori dorati che seguivano le forme, gli
angoli, con pomelli per aprire le ante di lucidi swarowski. Almeno Lia
credeva. Tutti i mobili in quella stanza erano orribili barocchi
traboccanti di sfarfallanti e sinuosi decori dorati, sempre, comprese
le pareti, che riprendevano i rettangoli in stile francese classici
delle case nobiliari, che per Lia erano solo... un pugno negli occhi.
Fosse stato solo quello, non era poi così grosso, il
problema.
Tappeti pelosissimi che sembravano gatti persiani spalmati a zampe
aperte sul pavimento. E le moquette erano il suo odio profondo
perchè lerr iteneva sporche. Vicino i lati del
letto, ogni lato, sotto
l'armadio, ovunque. Panna, bianco latte o cose del genere. Quel bianco
sporco
strano che odiava, che era metà latte avariato e
metà
beige. Aggiungendoci tutto quell'oro e fioriture varie era come un coma
glicemico, per lei.
Si aggiungevano anche i chilometri di stoffa per tende e copriletto,
non la coperta, ma una sorta bi baldacchino minimal, che presentava
molto sopra la testata una fascia in legno come tutto il resto bianco
sporco e oro, da cui partivano dei lati di stoffa per fare da cortina
per
tutto il letto, che stavano ben sistemato su sue sostegni il legno
anche
quello decoratissimo alla stessa larghezza del letto, aprendosi come un
sipario. Lei sperava fosse solo per le zanzare, ma non era tessuto da
zanzariera.
Le veniva sempre il mal di pancia in quel posto. E lui aveva tutta una
sezione con stanze comunicanti secondo i suoi gusti.
Da aggiungersi un tendaggio per le ampie finestre con balcone di
quattro strati. Quello più vicino la finestra di leggero
tessuto
come o pizzo, in base alla stagione, poi uno strato in stile tenda da
teatro che si teneva legato agli angoli come quello sul letto,
mostrando la tendina di sotto e oltre il vetro. I due più
esterni erano sistemati come tre semicerchi, uno più
scenografico e uno per coprire l'aggancio con il bastone e gli agganci.
Lia lo trovava eccessivo al massimo, sembrava un teatro maggiore con un
sipario riccaminete decorato, da strati e strati di stoffa decorativi,
ma a lui piacevano.
Mentre il letto era in legno bianco color qualcosa con profondi fregi e
rilievi in oro e bordature d'oro, con parti vuote nel disegno, con una
fastidiosa trapunta con una bordatura che partiva dall'alto fino a
terra di pieghe e una trama damascata. Cuscinimoolto fapputi
rettangolari e quadrati su susseguivano per seguire qualche disegno che
lei non comprendeva, pieni di balze anche loro che sembrava la casa di
una bambola vittoriana.
"per qualunque Dio esistente, proteggimi gli occhi. Tanta pacchianeria
in uan sola stanza... " si ripeteva quando entrava, facendo ridere
Milan.
Lui adorava le cose particolari, diceva. Amava la classe inglese ma la
ricchezza francese. Il problema era che unire le due cose significava
un gusto opinabile, chiassoso, sfarzoso che pure Maria Antonietta in
persona si sarebbe sentita a casa. E Milan la prendeva in giro
perchè aveva scelto un ambiente molto, molto più
piccolo. Se lui aveva preso tutta la lunghezza di un'ala, lei solo
quasi due
decimi. Amava più mobili in legno naturale, marrone o scuri
ma
non neri, ben lavorati, intagliati e con dei decori, ma non allucinanti
come quelli che invece l'amico amava.E niente oro. Massimo qualche
decoloro in argento. Era più da mobili
dall'ottocento in poi, ma non moderni, che in stile Luigi,
rococò, barocco che per un neofita sembrano simili ma non
era così. Come diceva Milan, ogni stile ha un periodo
predeterminato, non come esempio il vittoriano che si indica
dall'ascesa di Vittoria alla sua morte, senza indicare veramente i
diversi momenti di quella fascia di tempo. Come invece accadeva per gli
abiti intesi come momenti da tot anni a tot anni.
Così come un mobilio Luigi
quindicesimo era diverso di un quattordicesimo e via dicendo. POi
cèrano barocc, neoclassico, impero. Lia lo sapeva ma
sembravano
abbaglianti negli occhi per lei da essere simili.
NOn sembrava seccato, tornò con lo sguardo allo specchio e
si
guardò con ogni mezzo giro come gli stava, accostato al
completo
sulla gruccia messo per dritto e non inserito in mezzo agli altri, come
poggiato sopra gli altri, ma attaccato in un angolo fatto apposta. Ed
era la zona solo camicie. NOn era l'armadio che conteneva tutto quanto,
quello era in una stanza a parte, quegli abiti erano quelli , ossia quei completi, camicie, scarpe e altro
più
moderni per girare senza problemi e giudizi. E da visionare
velocemente, essendo di taglio semplice, come i colori, senza pretese
particolari.
Diceva sempre che sarebbe
stato stranino vederlo girare per le strade o negozi che non lo
conoscessero già, o vederlo scendere dall'aereo
nell'aereoporto
privato che usavano come scalo, con indosso abiti da dandy o completi
più da cerimonia con accessori in stile più
vintage, e con colori particolari.
E
continuava "Ok lo stile, ma da tempo il buon gusto è finito
dove
non posso dire per vestiti assurdi, non si considera più
l'abito
per le cerimonie, per il lavoro, per lo svago, per la scuola e via
dicendo. Ci si veste alla stessa maniera e in modi allucinanti. Io amo
lo stile e l'aspetto curato, ma mi ci vedi a recarmi da collaboratori e
altri nelle grandi città con i miei soliti abiti, come se
avessi
fatto un viaggio nel tempo? Per mia fortuna, ancora si usano giacca e
cravatta, se non più il panciotto e tutto i lresto. Non
sanno
portarli, sempre quei grigi orribili con cravatte improbabili e col
calzino bianco... un orrore! Un bell'abito fa il monaco, e non parlo di
apparenze, ma come si presenta una persona e come riesce e sa essre in
quei vestiti. Come te... tu non ti ci troveresti negli abiti da
donna,
solo perchè non ne hai indossati di belli e adatti a
te, e ti
rivedi sempre con quei... cosi che tua madre ti obbligava a mettere. E
capisco. La questione è lì, come ti senti
all'interno,
come li porti e cosa ti fanno apparire. Io sto molto bene con i miei
abiti, vero? Questi moderni semplici e impersonali mi fanno sembrano
più un becchino che un uomo in affari...Comunque tornando a
quel discorso..." Si fissò
sull'accostamento di due camicie vicino il completo, poi fece una
faccia come di impotenza e la guardò, chiese un parere e
ricevuto, mise via quella che non adava bene.
"So di cosa parli, i segreti di stato. La madre patria. La protezione
dei confini e dei propri cittadini. Sicurezza nazionale. Se
vogliamo che l'essre umano si regolarizzi, si unifichi, si allinei per
quanto riguarda diritti e considerazione umana, civiltà e
rispetto, che tutti i paesi del mondo abbiano regole e leggi che
insegnino come dici tu il valore di ogni persona e non vi sia il
classismo... cè da lavorare parecchio..."
"Si, ma aspetta, come pensi, anzi... mettiamola così! Come
farebbe una legge a risolvere un problema culturale? menti con idee e
concezioni così radicati da non vedere una persona ma un
qualcosa da estirpare, da aggredire, , da eliminare perchè
... quando quelli contro natura sono loro,
perchè allora tutti i leoni, pinguini e altri animali dove
due
dello stesso sesso sono molto legati e si vede... sono contro natura?
Così come i vegani. anzi, nazi-vegani, che affermano che
tutti i
carnivori sono contro natura, che uccidono erbivori per mangiarsi
l'erba dei loro stomaci e altre cose assurde, e che tutti i carnivori
si possono cambiare in vegani, iniziando dai gatti. Questo non
è
contro natura, voler cambiare qualcosa che è naturale? Ora,
a
causa della religione e menti bacate, le società hanno
sempre
sotterrato, letteralmente la gente. In tutti i sensi. Quello schifo
è radicato qui" occandosi la tempia "e, seppur esempio la
Cina
è riuscita in parte, da cambiare elementi
socio-culturali e di
linguistica, tanto che il francese non è più al
top come
prima, ci sono voluti decenni. E lo sai. Hanno fatto colonie in maniera
lenta e insinuandosi, agendo non come gli imperi passati come quelli
vittoriani. Lì hanno sterminato come niente, come
i conqistadores
e chi andava in America per arricchiarsi, che potevano fare il bagno
nel sangue di tutti quei disgraziati per decenni. Tutti quanti. Ma se
quelle colonie erano prese con la forza, con gli assedi con le armi in
pugno, quelli attuali sono in maniera dolce. Vuoi agire cosi?"
Lia stava seduta sul baule ai piedi del letto, in pandant col mobilio,
con la schiena poggiata alla pediera, una bottiglia di vino frizzante
italiano vicino, poggiato su un vassoio e un bicchiere in mano, a
discutere con lui mentre provava abiti e accostamenti, doppio petto e
cravatte. L'altro
bicchiere era per il Cognac Excellence Rémy Martin con la
sua
bottiglia raggiata, uno dei tanti che lui beveva a veva voluto in quel
frangente.
"Abbiamo la riunione tra due giorni per questo motivo, valutare i
lavori attuali e come organizzarci per cosa vogliamo fare..."
"Ma tu... non hai intenzione di accorparti a quei gruppi, di
cui sai che
la gente chiama o
e cose del
genere, perchè ti darebbero solo mazzate sulle gambe. Se non
sei
tu al vertice, non avrai fatto nulla! Ci sarà solo il loro
interesse e capitale..."
"Di cosa vuoi parlare, Lia. Ho capito che stai girando intorno a una
questione..."
"Bhe, vedi.."
"Aspetta, prima dimmi se questa camicia perlata sta meglio con questo!
E devo cambiare anche le calze perchè stando seduto
non fanno pandant con la cravatta..."
Lia rise, alzando le sopracciglia e un sorriso come per dire , bevve un sorso e restò seduta, gambe
incrociate, sul
baule a dargli consigli. Si stava davvero vestendo impiegando tempo e
attenzione per quel babbuino di ministro tedeschen, così
rigido e minimalista? Meglio qualcosa di classico, stile affilato e
slanciante, sei alto ma vuoi apparire all'altezza della situazione?
"Che simpatica, innanzitutto ha parlato la persona che in poche
settimane ha sostituito con ottimi risultati l'anello preferito al dito
anulare della sinisra con le scritte in welsh, quello con il torchone
al dito medio della destra, i bracciali con simboli piatti intervallati
da catenine o i cerchi materllati in successione. Oltre l'orologio che
ti ho dato. Anche adesso che mi parli e bevi, stai sempre a guardare
quei meccanismi in movimento. NOn so bene come mai sei così
affascinata dagli orologi meccanici, i meccanismi in movimento, cosa ti
piace da ogni macchina e il suo funzionamento, ma più un
orologio. Stai lì a guardare quegli anelli, di
più quello
in welsh, e qell'orologio. E' enorme per te, ma volevi un orologio
con un meccanismo argento bello grande e visibile. Cosa ti ammalia
tanto, in una dicusssione così seria,
nell'osservare con
tanto sentimento quel sistema meccanico che si muove? Sentirlo
scattare?E prendere in giro me?"
"Non lo so, è qualcosa per me... importante. Mi piacciono,
tantissimo, come quel ciondolo antico con la labradorite centrale.
QUanto mi manca... il fatto è che per me è
naturale come
respirare averli e guardarli, sentire l'orologio che vibra sulla pelle,
il suono del suo cuore che batte con il mio, l'aiutarci a vicenda. Ed
è così rilassante per me osservare e sentire un
meccanismo d'orologio segnare il tempo. Un pò come per te...
essere te stesso con tutto in ordine, ben vestito, e tutto che... ti
diciamo... faccia apparire al meglio, che ti migliori. Che ti
esalti..." ridacchiando.
"Sull'ultima parte si, confermo! NOn mi vesto a caso. Come adesso...
quel tizio non merita l'attenzione che ci sto mettendo, ma devo
comunque passare davanti a molti al palazzo di governo, mica posso..:"
"Si, lo so. Sembra che tu ti stia vestendo con sobrietà, ma
non è così!"
"Corretto... ma sai, io sono alto nella media, ho imparato a
svettare in latri modi ma non significa che debba mettermi qualsiasi
cosa. Vuoi davvero che sempri un palo allampanato?"
"So bene come hai iniziato e hai scalato certe cose. Ma ho comunque
paura che tu ti faccia... sedurre, sai... adescare, circuire, no...
ammaliare. Ecco, ammaliare è meglio... da quei gruppi
che
sai bene, che ti promettono cose magggiche!" facendo gesti con la mano
per emulare qualcosa di magico.
"Andiamo, io ne sono appassionato ma on significa nulla.
Così
come non ho mai preteso che gli uomini diventassero credenti
dell'antica religione in cui credo. Su questo ti do ragione,e
non
ci sarà mai qui motivo di obbligo su questo punto. Ma
lasciamelo
dire, secondo te, è davvero così negativo
rifiutare come
fai tu, del tutto, quelle cose che non hanno spiegazione scientifica?
Quella gente dice che sono quel che sono anche per quello..."
"Sei serio?!? Andiamo, MA-I-LAN! Mi riesci o stai ancora contemplandoti
con quei pantaloni dal taglio perfetto, distraednoti? Io no nsno
convinta che siano quei riti strani a farli ricchi, potenti, riusciti.
Tu ci sei riuscito, ma non per quei riti. E scommetto nenache loro.
Tidevo ricordare come sono chiamati alcuni? Mh, Lo squalo, la Tigre,
La Volpe, Il Falco ect ect... hanno pestato gente, in tutti i
modi possibili e tu non valuti questo ma litanie e cose rituali..."
"E se fosse tutto vero? Se davvero quello..."
"Andiamo, tu sei capace di appassionarti a cose come quelle nel film
The Haunting in Connecticut del 2009, col bravo Kyle Gallner. Adoro
quel
film, uno dei pochi secondo me ad aver preso una storia vera e aver
aggiunto qualcosa di paranormale, scene ed lementi, che alla
fine mi paiono convincenti e...
interessanti! Non tutte le altre stronzate dopo... Voglio dire lo
sfruttar eil potere dei morti in quel
modo, le paplebre, l'usare i corpi come raffornzante per... Oh,
perdonami. Tu lo sai già..."
"Ripeto, e se fosse vero?"
"Ma credi davvero al Dio Gufo e quella gente ricca e ha fatto scalata
sui corpi degli altri ... senti. Vidi anni fa un video del deep web.
Ok? Te l'ho raccontato..."
"E l'ho visto! Quel rito dove uccidono un uomo, in lingua spagnola.
Quei tre che osservano quell'uomo con la gola tagliata morirgli
davanti, tutto davanti la cinepresa. Poi lo imballano con le mani
legate in sudario, al centro di un cerchio con elementi rituali. E
aspettavano dopo aver pronunciato una formula. Aspettano. Mentr
escorrono le immagini in color seppia. Aspettano seduti, secondo il
video, mentre indicano le ore che passano tra il morto stecchito e il
ritorno..."
"Esatto. Quel videocon quei tizi in gilet o cravatta che stanno seduti
in una stanza con quel tizio SE morto, e dopo ventisette ore questi si
buttano addosso alla parete sconvonti, perchè il tizio si
è
rialzato fumando dalla bocca, muovendosi come un cieco con le
braccia
verso di loro. Per poi ricadere in terra. Meno di un minuto dalla
resurezione e dire qualcosa, che è a terra. Trenta
ore e il corpo
è di nuovo immobile, con quei tre mezzi felici e mezzi
sconvolti. Quaranta quattro ore e lo prendono da piedi e braccia e lo
avvolgono in un lungo lenzuolo, perchè non si è
svegliato
più! E se vanno dall'inquadratura lasciando tutto
là, a
terra. Pensi sia vero? E' più vero e lo sappiamo
AL grande
Bosco del Club. Purtroppo è più vero di quel che
si
pensi, basta ricordarmi di quel Boschetto e alle statute..."
"Sei con noi da settimane e sei sconvolta per quel posto?
Senti,
parliamo di altro. Sei la prima persona nata secondo dati biometrici
donna, che è nei miei alloggi e con cui parlo di cose che di
solito tratto con i Capitani senza problemi, senza curarmi di paure di
fughe, di problemi... sei l'unica persona fidata e sicura,
perchè tu sei tu, con cui discutere di queste cose e sapere
di
pareri oltre la mia testa. E non solo. Sei l'unica donna che
può
darmi consigli, parlare da gatti ad armi, vedendomi pure cambiarmi e
che non mi guarda in un certo modo, o che tenta di fare la
gatta morta
per avere qualcosa..."
"Sui gatti proprio no, ma posso dire appunto che sono una di quelle che
non va dietro gli uomin, i e ci può stare in mezzo senza
problemi... anche come in questo caso! Per tua fortuna non mi fa ne
caldo ne freddo. Bon per te..."
"Se chiunque altro non sapesse il tuo passato fin da piccola, dfarebbe
congetture a iosa. Invece sei solo tu! Ammetto che non è da
tutti i giorni trovare una come te, se non fosse per le donne ammetto
che non mi vedresti così!" facendo un giro su se stesso con
indosso la camicia, cravatta e i pantalon, i solo drappeggiati sopra le
gambe "Ma togliamo gli scherzi. Il fatto che tu non sia come... le
altre mi rincuora molto. E parlare adesso, anche se sono in
déshabillé, e mi sto vestendo, posso pensare alle
cose e non stare attento alle volpone e cosa fanno... Non so
nei tempi passati, ma aver ormai legame
con le donne significa solo una cosa. E non perchè sono
più audaci, ma perchè il significato di amicizia
non
esiste. Sono d'accordo con te sul fatto che amicizia non significa
quello che intendono gli altri. L'amicizia tra uomo e donna per tutti
non può esistere perché i due sessi percepiscono
il loro
rapporto in modi ben diversi. Per le donne cose serie e gli uomini cose
occasionali. Tu... Tu sei della categoria che smentisce queste cose
così come grazie la Drapper e tutto il resto, come la
meditazione... trascendi le regole. L'affetto profondo ha l'ampiezza
dell'oceano si dice. Io e te siamo amici. Certo, lo so, per
carità, per te sono una sorta di pavone non troppo
pomposodéshabillé per
cosa mi piace e cosa voglio fare, ma siamo qua. Mi fido di te
così tanto che sei una dei pochi che può venire
qui,
parlarmi bevendo quel tuo vino frizzante che ti piace tanto, di
qualità ovviamente non da una manciata di euro, e mi fai
compagnia, parlando di tutto e un pò mentre mi vesto e mi
svesto. Senza il bisogno di fingere d'interessarmi a ogni cosa passa
per le loro testoline. Un amico può dirti cose che tu non
vuoi
dire a te stesso, corretto?"
"hai ragione. Milan, comè che diceva quel libro in
biblioteca?
L’amicizia è la saggezza e la consapevolezza del
Saggio.
Vi è il coraggio, la resilienza e la forza di un guerriero e
il
suo pari... La gratitudine, l’unione,
l’identificazione e
l’amore più forti di quelli di un'amante. La
comprensione,
la comunione, la nutrizione e la ricchetta propri della Madre e..."
"Si, l'ho letto anche io. Ma questo è come tutti gli scritti
una
sorta di categorizzazione. Odi i cosidetti psicominchia, gli
strizzacervelli o psichiatri, perchè non fanno che
settorializzare l'essere umano. Per carità, da Fraud ne
è
passata acqua sotto i ponti che l'isteria, la dimensione dei crani,
l'aspetto fisico e del viso per determinare il soggetto. Per nostra
fortuna non è più così, ma u certe
cose la
società è tarata. E come hai detto,
finchè le
menti non cambiano, contineranno le cose. Ecco perchè siamo
qui..."
"Si, sempre che tu riesca. Non credere che non abbia fiducia in te,
ancora mi sembra così strana questa situazione... quando mai
capita alle persone, come qualcosa di buono nella vita? Si,
certo. Mi
vieni a dire che quel tizio è riuscito, quell'altro anche...
ma
non a tutti capitano, non sempre e io rispetto a quelli non ho affatto
i loro stessi motivi per continuare. E' assurdo che si comparino storie
e persone come fossero la stessa cosa. Come per me, la mia storia, cosa
sono, non è così, non si possono confrontare con
qualcun
altro. E qui si ritorna al concetto di amicizia. Tutti a urlare che non
può esserci amicizia, affezione tra sessi diversi, e
perchè questo? Perchè la gente mi spiace dirlo
non
è capace di capire sentimenti e tipi di affezione.Si
pensa
solo che ci siano amicizie tra lo stesso sesso o amore con sesso.
Basta. Ma cè di più e sno sicura che Fraud se
fosse vivo
gli sputerebbe negli occhi uno ad uno..." facendolo ridere mentre
cambiava idea per la cravatta e ne provava un'altra "Un legame o
affezione verso un'altra persona può toccare molti tipi di
amore,ci osno così tanti tipi di amicizia, legami,
sentimenti
che etichettarli solo come questo, quello e quell'altro è
triste. Per tutti cè una persona speciale che
può
essere unica, insostituibile, impossibile da vedere lontano da se e che
da molto anche se magari non lo sa. E per finire può essere
un
fratello, genitore, nonno o parente, amico speciale sopra
tutti ,magari no nsi vorrebbe ma accade, una fidanzata o
fidanzato
ect.. Non lo decidiamo noi e a volte lo capiamo quando quella persona
se ne va per la sua vita per varie cose del destino. Non si
può
ridurre tutto al sesso come sempre e come si fa. Ma nella
realtà
accade che siamo legati in modi strani a persone senza saper dire come
e perchè, che hanno qualcosa per noi importanti e avolte che
noi
non riusciamo a spiegare. Ma senza sesso, perchè tutto deve
contenere sesso....Insomma, io direi che etichettare facilmente dei
legami sia sbagliato, senza chiarire e specificare come e
perchè. Ci sono legami che vanno oltre tutto, anche il
sesso, e
non sono a questo legati o determini cosa sono insieme e/o vicino. Una
persona speciale può essere diversa da un amico speciale, o
possono riguardare la stessa persona con un sentimento ancor
apiù profondo, ma non significa sesso, a prescindere. Ma la
gente è di coccio...!"
"Mh..."
"E poi... chi lo dice che l'amore o il concetto di famiglia siano solo
quelli che la società dice? Amore non deve per forza essere
inteso come quello che cè tra uomo e donna a cui seguono
matrimonio e figli. Amore è anche ben diverso o
oltre il sesso. Non vuol dire che non si ama se non si vuole fare
niente, se non ci si vuole sposare, se non si voglio avere figli con
l'altra perosna. Così come trovo assurdo che una come me, se
prova affetto per chiunque indipendentemnete da sesso e genere, non sia
amore. O la famiglia. Chi dice che la fmaiglia è
solo uomo, donna, figli? E' questo che mi ha rovinato la vita, vivere
in un ambiente dove religione e concezioni vecchio stampo... bah"
"Si, lo so. Se la gente non vedesse solo sesso e soldi, sai quante
rogne mi sarei risparmiato. E sai quanto avre voluto trovare
donne come te con cui fosse semplice, appassionante,
interessante, di grande compagnia un dialogo, come i nostri
dove invece
cè solo civetterie, interessi monetari e mostrarsi
interessanti
sotto altri aspetti, ossia il sesso. Insomma, io scelgo persone che
possano accompagnarmi avendo certi criteri, io pago ma per il servizio
che mi rendono. Accompagnatrici di un certo livello. Il
problema
è che non tutte sono diciamo all'altezza, e non per la
bellezza.
Il portamento, la conoscenza del bon ton, etichetta a tavola e in mezzo
a soggetti di un certo livello... che conosca le persone, un minimo di
conoscenza per sapere come atteggiarsi e comportarsi. Molte che sono
considerate d'alto livello non sono adatte. E non posso certo perderne
una che sa come non sfigurare al mio fianco facendole capire che non mi
interessa per altro, senza regali... mi spiace dirlo ma una donna di
quella professione che ti odia è come avere uno spillo
rimasto
nei pantaloni sartoriali ed è lì che ti punge...
si fa
sentire per ricordarti qualcosa e poi devi controllare tutto
l'indumento per rintracciarla..."
"Che sforzo intrattenerti con loro in luoghi di pregio per tenerle
buone..." lo sbeffeggiò "ti mancherebbe giusto un luogo
adatto
anche qui... si tratta per caso di quel Casotto nel progetto di
ampliamento a sinistra del giardino dello Chateau? Quello con nucleo
centrale e livelli..."
"Si, esatto. ma sai, ho deciso di fare anche quello che avevi proposto.
Questo è per te! Il tuo. Edificio decagono a dieci lati o
dodici
lati. Un'entrata, finestre per ogni lato, classiche e più
ampie
con il frame in stile classico. Con la cornice superiore e il tetto a
cupola. COn quei fregi esterni ed interni. Bel progettino, anche la
posizione dall'altro lato rispetto a quello che voglio fare."
"E perchè questa gentilezza. Per... tenermi buona
perchè
sia la tua cavietta peruviana? Perchè hai in un mano
qualcuno
più giostrabile di altri? Infondo, io non ho più
legami
là fuori..."
"Non osare! Non sei come quelli, semplicemente perchè tu sei
tu,
loro sono loro. Quelli cercano, accettano, per una via di scampo da
cosa li tormenta, un pò come le preghiere dei tuoi a tutti i
santi possibili o la miriade di medicine che ti hanno obbligato a
prendere. Ma tu no, lo fai per altre cose, non per disperazione. E
quando sarà il momento io sarò al tuo fianco per
il
grande Saluto, ti aiuterò in cosa desideri... anche se,
perdonami, ma Alaric avrebbe anche ragione su una cosa. Tu sei una
persona di mente aperta, libera. Cè bisogno di non
approfittare
di persone che alla fine non affatto male, da evitare qualunque amicia
e... altro? Comè che quel tizio aveva detto?< Ti
arrabbi con
me, non mi dimostri il tuo affetto e poi un altro ti
avrà?>... per quale motivo non approfitti, non avendo
blocchi
sociali qui, e non ti godi le cose? NOn credo che non ci sia qualcuno
che non valga qui. A meno che non preferisca qualcosa..."
"Oh, ti prego! SAi bene perchè preferirei fare lo scalpo
agli
uomini piuttosto di farli avvicinare. A meno che non sia io a
desiderare ciò! E se stai parlando di accompagnatori... ti
racconto una cosetta. Mentre ancora parlavo con Rò avevo
conosciuto in un corso professionale che frequentavo una collega, molto
più grande di me, che dopo aver frequentato quei mesi aveva
deciso che la sua vita con il marito stronzo era troppo orribile e
così si era lasciata. Stava in una casa da sola e siccome
era
l'unica che non mi trattava da schifo tornando a casa passavano a casa
sua, essendo di strada e all'inizio la aiutavo con il pc che si era
comprata per iniziare una nuova vita. Ebbene... diciamo che lei ha
iniziato a fare cosa le era stato tolto. Ha iniziato a chattare con
tantissimi in varie chat, ha consociuto uomini e faceva... delle chat.
Ricordo ancora nella testa le foto di certe sue parti quando aveva
chiesto di sistemare un problema... lascia perdere, non è
che
fosse un bon bon e non così... insomma era in là
con gli
anta. Comunque, io non l'ho mai giudicata perchè per il suo
caso
aveva ragione. Io stessa se non avevo gli avvoltoi e un pò
di
soldi, extra nel senso che potevo spenderli, avrei tranquillamente
pagato un tizio per fare cose che avrei voluto fare. ossia quelle che
quell'imbecille di Rò non mi ha mai dato. Il suo tempo, che
voleva passare con me, cose da fare con qualcuno, e... io sono il tipo
che pensa che, visto che la gente si ricordava di me solo quando gli
interessava, cosa voleva, ro buona solo per quello che voleva... a
questo punto perchè non dare qualcosa come del denaro per
avere
qualcosa che nella prima categoria, non avevo? Perchè
accettare
che la gente sia falsamente gentile con me, sapendo che si ricordano
che esisto solo se avevano bisogno gratis del mio di tempo.
Perchè quindi ncon decidere io di dare qualcosa in cambio
del
tempo di qualcuno? Perchè faccia un briciolo per me?
Fingevano
gli altri ma non avevo nulla, quindi a questo punto preferisco questo.
Ma senza sesso, dopo Rò è solo schifo..."
"Sei quindi decisa a non volere nessuno? Tu che sei di mente aperta,
quella persona che è capace di accettare che ci sia qualcuno
che
di alla persona speciale quello che non puoi o non ti senti di dare,
perchè ritieni che è da bestie togliere all'altro
qualcosa, seppur non vuoi fare..."
"La questione è solo che per Rò ho capito che i
compromessi sono importanti se davvero voluti e accettati. All'inizio
mi chiedevo come dovessi comportarmi... era giusto nel caso accettare
di fare cosa voleva perchè sia lui che la società
dice
che l'affetto vuole i compromessi? Voleva, chiedeva, pretendeva,
premeva e io non riuscivo più. Si era lasciato diceva, che
era
mezzo libero però. A me non interssava. Non volevo
affato
una relazione tipo fidanzamento e il peggio, no. Io volevo solo
qualcuno che mi volesse bene perchè io ero io, che voleva
stare
al mio fianco perchè sentiva dentro che lo voleva, che fosse
contento di cosa sono, di chi sono, e tutto ciò che mi rende
questo... ho passato la vita da sola, anche dopo che ho mandato al
diavolo Rò e quei due, anche se non mi credono, ho
continuato a
restare sola fra quelle mura. Giorno, dopo giorno, anche un altro
giorno... Lui voleva da me qualcosa che non mi veniva, che... non
sentivo e volevo. E diceva, ripeteva, urlava pure, che io non gli
volevo bene. Non dimostravo il mio affetto. Non rendevo palese cosa
dovevo essere e fare secondo lui. Potevo passare del tmepo con lui,
uscendo solo mezz'ora e sai perchè?"
"Si, so perchè... perchè ti aspettava in macchina
pensando di avere certe cose. Invece di uscire finalmente con qualcuno
al tuo fianco, ti portava in zone isolate e buie, quando cercava di
fare il polipo e tu non volevi, si incazzava, dicsutevate e ti
riportava a casa. Ritrovandoti con i tuoi che ti guardavano chiedendo
perchè così presto, chi ti aveva accompagnato e
con una
serata di contentezza almeno, andata a quel paese. E quei baci che tu
descrivi come un lupo con le fauci aperte che tenta di leccarti la
faccia. Non riesco a pensare..."
"Per favore. Mi fa schifo e rabbia ripensare alle volte che mi
oblbigava e mi baciava con la forza. Non mi piaceva e come con i miei,
lui non sentiva. Non ascoltava. Sono più che sicura che
ancora
oggi, dopo quel giorno che l'ho mandato la diavolo, creda che io fossi
pazza, scema, stronza o qualsiasi cosa. NOn faceva altro che dirmi che
mi desiderava, che mi voleva, che voleva stare con me ma solo di
nascosto, solo ogni tanto quando era sicuro, diceva, che nessuno lo
vedesse, che io fossi discreta e in silenzio. Niente telefonate, niente
questo, ninete quello. E io sola e senza trattata di merda.
Bell'affetto! Che amore. Che affezione! Quando aveva bisogno io
cèro. Una volta gli ho dato pezzi non usati dei miei pc
perchè doveva fare delle cose, si è imbestialito
come una
iena affermando che non funzionavano, mi ha trattato di merda. Di merda
davvero! E io iniziavo a capire sempre di più. Una volta era
venuto ai miei corsi, e quando gli stringevo il braccio mi urlava
incazzato che non dovevo abbracciarlo o altro perchè la
gente
vedeva. Un'altra volta ha tentato in un corso di farmi fare cose, si
è pure sacicato i pantaloni in un bagno non usato e quando
una
di un altro corso è uscita e lo ha visto svignarsela, mi ha
beccata là dentro, incazzata morta con lui ma sono sicura
che mi
hanno giudicata come quella che non sono. Quella volta in casa sua
è stata la prima delle due che mi hanno distrutta. E poi
continuava a tenermi ferma per costringermi a baciarlo, a dimostrare...
dimostrare! Ecco perchè non ho mai giudicato chi preferiva
pagare qualcuno per il suo tempo, sapendo che non avrebbe preteso o
voluto cose senza considerare te. Io volevo qualcosa di diverso.
Diverso dalle altre. Diverso da cosa voleva lui. E trovo triste che tu
le cambi come niente ma se per te va bene..."
"Si, ne abbiamo già parlato. Cosa ha fatto è
stato uno
schifo e so bene che tu non sei bloccata o altro. Che tu sei uno di
quelli che se non provi non agisci. Per una cosa del genere, intendo.
E' che sei la prima persona che non vuole una relazione e che
non
ha problemi ad avere una persona al fianco se maschio che ne abbia una
e non accetti di staccarsi da te come compromesso..."
"Io non credo non esista l'amicizia tra uomo e donna. Io e te siamo la
prova. Io e Jd. Io e Lubo, io e quei tre che vuoi affibbiarmi... a
parte le volte che voglio tirargli il collo, siamo... amici. mettiamola
in questo modo. Ma sono sicura, non sento, non ho la
necessità
di avere qualcuno che sia come le tue amichette. Queste cose si
capiscono, no? Da quello che tutti dicono si, quindi io non lo sneto,
non mi interessa e tutti possono stare dove stanno. Oltre il fatto che
io un tempo, prima, se avessi trovato una persona speciale, sarei stata
ben felice anche se cèra sesso, anche se... mi sarebbe stato
bene che avesse avuto un'altra, se gli dava cosa a me non andava o non
volevo, purchè la conoscessi. Non avevo alcuna intenzione di
pretendere promesse o simili, come si fa da secoli. Perchè
all'inizio è facile fare promesse pensando cosa sta
all'incrocio
dei miei pali e le cagate da fidanzatini. ma io non sono
così,
se non lo sento io non ho alcuna intenzione di finire come le pancine
ferme a stella, chiudendo gli occhi forte forte aspettando che finisca
o accettandolo come u ndovere. DOVERE! Io non voglio doveri,
compromessi e simili. Ne io li voglio fare e ne li pretendo. E io no
nvoglio dare o fare volendo in cambio lo stesso. NOn sono il tipo che
vuole obblighi o costrizioni. per me portano solo a cosa sappiamo da
là fuori. Quindi non voglio nessuno, non voglio nessuno, non
credo che incontrerò una persona speciale per me e sono io a
capire e decidere se avere amichetti... "
"Capisco... sono però contento che tu non abbia rimorsi o
altro
e tutto ciò che ti è stato fatto, e hai
sopportato, non
sia considerato da te come un accumulo di pentimenti ed errori. Ma ti
hanno formata e ti hanno fatto capire..."
"Si. Così come non posso pretendere che l'altra persona sia
costretta a rinunce e perdite per me, visto che so bene come questo
mondo faccia schifo, ci manca anche che io crei limitazioni, come
facciano con me. Nessun errore, nessun pentimento, perchè mi
ha
fatto solo capire che in una certa misura i miei avevano ragione e
questo mi fa incazzare, ma mi fa schifo questo mondo che ha permesso
che cosa dicevano avessero fondamenta, ossia che non eistessero persone
giuste e come me... Se sei ciò che affermi, allora sei una
goccia nel mare e ne sono felice... certo che la gente che
cè
qui non è proprio un bijou ma... spero che si possano
migliorare
le cose! Da piccoli errori possono nascere grandi cose..."
Esatto!... è da errori e casualità di gesti
sbagliati che
sono nate le cose migliori! Concordo. Secondo te è stato
d'insegnamento cosa ti è capitato e lo comprendo, l'odio e
il
rancore che ti accompagnano li comprendo appieno, anche questi. Ma
sarebbe triste, ora che ti ho convinta a restare anche per il mio aiuto
per il Saluto oltre che l'Accordo, non approfittare di tante cose. Ecco
perchè io, non Alaric, lui è scemo, ti spingo ad
approfittarne e..."
"Oh, ma certo. Aspetta, tu mi stai dicendo che sto aiutandoti nel
casino che hai lasciato lievitare qui e, avendo a che fare con quei bei
soggetti potrei anche pensare, perchè non mi interessa, di
usarli come giocattoli? In quel senso? Quella gente? A parte gli orsi
che sono, sarei comunque una tua collaboratrice e ti sembra corretto
per me e loro?"
"E allora... chiedi a Madame di presentarti il suo feuille de choix
per... dare le gratificazioni che voglio darti per i tuoi contributi in
persone che ti diano... il tempo e la compagnia per giocare ai
videogames, fare le cose, avere qualcuno vicino a cui tu vuoi dare
qualcosa. nche s esoldi, ma va bene. Io faccio così! E
questo
perchè non cè donna che mi interessi, sopratutto
ora che
sto ancora lavorando per arrivare almeno ai primi punti.
però
resta sempre la mia domanda... se non è un grosso sforzo per
te,
che non ti causi dolore come lo è l'intimità con
qualcuno, fai qualcosa. Entro quanto ti senti, ma vai..."
"Per favore, basta!" agitando il bicchiere per poi bere un sorso "Mi
sembra di risentire Rò con le sue menate. E sei una donna. E
ce
l'hai, quindi usala. Sei femmina e non mi permetti di dimostrarti il
mio affetto... dalla. DAlla. DALLA!" urlò incazzata,
sbattendo
il bicchiere sul vassoio che per fortuna non si incrinò.
"Calmati, non era questo. Certo, ti ho detto che potresti pensarci e...
fare quello che lui ti diceva. on era la stessa persona che sbraitava
perchè non volevi fare nulla e fargli nulla, quando
pretendeva
che almeno facessi cose a lui, che era orribile, diceva, pensare che tu
potessi avere qualcuno. Farlo anche solo la prima volta con un uomo che
non fosse lui. Mettiamo il caso che trovi uno della feuille che ti
aggrada parecchio, che ti senti tranquilla e te stessa come fu per lui,
l'unico. perchè non..."
"per favore, non ne voglio sapere. Non credo proprio che sia
così! E mi riferisco al fatto di fare cosa fai alle tue
amichette! Mi è bastato cosa aveva cercato di fare, cosa la
disperazione di tutti che mi urlavano che non ero questo e quello mi ha
portata! Sono contenta solo del fatto che quella volta non è
successo nulla, come per le altre volte me ne sarei fatta una ragione e
avrei accettato anche quello tra le cose che mi hanno fatta comprendere
tutto. Mi viene l'ansia, tremo al solo ricordare quelle situazioni o
pensare a stare con un uomo in quel senso. QUello... mi è
bastato per tutta la mia esistenza, finchè e quanto
sarà!
Non..."
"Si, lo so dei tuoi attacchi nervosi e di ansia, quando ne abbiamo
parlato ho compreso ma sei anche la stessa persona che lavorando
all'addedstramneto di base ha cercato di superare certe paure e ansie
dovute alla tua vita e gli altri. Certo, i tuoi blocchi erano mentali
per cosa ti è capitato e ti sei solo sbloccata e ora stai
meglio, ma non sono tutte e capisco. Però pensaci a quello
che
ti ho detto, consigliato, perchè è un vero
peccato.
Sopratutto per una come te! Libera, mente aperta, senza pregiudizi e
considerazioni come gli altri. Ecco perchè voglio che tu sia
il
Comandante e Padrona della Casa..."
"Aspetta! Vuoi davvero continuare con questa idea? ok che ti aiuto, ma
non sono una di voi. Sto seguendo l'addestramneto ma... non sono una di
voi e non posso esserlo perchè per loro, quegli orsi, io non
sono dei loro. Anche s etu mi dessi quella carica, che ricordavo
andasse ad Alaric, cosa ti fa credere che loro mi..."
"Primo! Io sono il leader qui. Io decido. Io impartisc ordini. Io
nomino e amministro. Alaric... a lui no ndarei neanche il mio bucato!
Sai come mai si trova qui? Perchè seppur sembri pavido e
stupido, ha invece fegato. Ma non darei una carina del genere...
preferisco una come te. Hai dimostrato di saper gestire e sistemare
molte cose e..."
"ma ci sono Lubo, o Jd! O i vecchi come li chiamate?"
"I vecchi... si è vero, ma sai perchè sono le
teste del
gruppo di consiglio della Sala delle Pianificazioni, no? E non tra i
capitani? Hanno una mente troppo chiusa. Tra un bivio non guardano o
studiano l'altro lato, ma solo quello che credono sia quello e basta.
Sono... rigidi, tirati..." facendo dei gesti con ip ugni chiusi per
chiarire il concetto, con mezza giacca penzoloni pechè non
messa
"e Jd e gli altri dei Capitani... hanno quel ruolo perchè mi
fido di loro, ma ho bisogno di qualcuno come te. Che non considera il
denaro, il potere, l'arrivismo, tutte le cose che gli altri volgiono.
Un ruolo, qualunque sia, dai capitani in su non è solo
prestigio
e potere. Ci vuole responsabilità, comprensione e... come
doveva
essere per la repubblica del tuo paese, era un onore e un sacro compito
quello di servire e gestire quel che stava nascendo e il popolo del
paese. Essere un servitore di tutti seppur con una carica alta, tanto
che all'epoca non avevano nenahce retribuzione. Ecco perchè
non
amo la distrubuzione del poteree non divido certi ruoli. Ho messo nelle
mie sole mani tre posizioni perchè no nvoglio che mi si
facciano
le cose alle spalle, contro quello che ho costruito e voglio fare, e
non mi di pugnali alla schiena. Non posso seguire i gradi dell'esercito
lasciando parecchio potere nelle mani di troppe persone. NOn ho dato ai
Vecchi, ossia i soldati che erano in pensione ma non volevano vivere
come civili o stare o avere una famiglia, nulla perchè mi
spiace
dirlo... saranno anche competenti e cervelli chiave per i piani e le
procedure, ma non mi sento in fiducia! Alaric mi è
fedele,
crede in me e ci crede in tutto ciò che vedi e sai,
è
dalla mia parte ma non è affatto adatto per una posizione
del
genere. La sola fiducia e fedeltà non bastano. Ho
più
fiducia in Jd che a loro ma... ho bisogno di qualcuno come te, che
reputa una posizione come un incarico..."
"Si, lo avevi già detto! Non so, non mi piace molto. Non
voglio
che mi vedano un'arrivista, un'esterna che ha nelle sue mani le
giornate di tutti e... una cosa è incazzarsi per la scarsa
igiene, regole e tutto ma... Non credo che io sia adatti, capace anzi.
Ricordi cosa mi dicevano? Ero sempre..."
"lasciali perdere, quelli! Si è visto che mente brillante e
deduzioni superlative nell'averti giudicata. Ho controllato tutti
quelli che ti hanno fatto male, sai? No, no non fare quella faccia. Mi
sono divertito. E non è che fossero chissà che
geni o
bambini indaco da fare due pesi e due misure... loro sarebbero stati
capaci di fare cosa hai fatto?"
"Bah, non mi interessa. Voglio cancellare ogni cosa. bruciarli come i
miei ricordi, buttare..."
"...quando qualcuno decide di buttare i ricordi nell'immondizia
è
perchè si è spezzato qualcosa, perchè
ha rotto
definitivamente con quello che amava. QUali cose vuoi eliminare del
tutto? Non mi dirai che vuoi bruciare anche Rò o..."
"Tutto! Quel poco che amavo è andato via, rotto, spezzato,
buttato! Vuoi che ti aiuti? Dammi carta bianca e la
possibilità
di fare come voglio..."
"Concesso! Però ora mi dai una mano con i capelli? Non
voglio
sfruttare le tue qualifiche di parrucchiera, ma quella carta ha dato
isuoi frutti. Mi piace come sai prenderti cura della mia testa e mi
sembra che no ti schifi come accadeva con gli altri...E comunque sono
felice che quel letto ti piaccia, visto ti butti all'indietro su di
esso. Lo fai solo perchè sai che lì io non sono
con le mie accompagnatrici, giusto? Ma brava..."
"Si, lo faccio proprio per questo. Perdonami ma ammetto di essere
felice che qui, in questo letto, non ci hai portato nessuna" alzandosi
e prendendo un libro dalla parte inferiore del comodino, buttandosi
sulla trapunta "E' che... qui è solo un posto di sosta per
te.
Il giorno però che deciderai di... passare del tempo con
qualcuna qui, nel posto che tu consideri casa tua, anche s enon ci
vieni con nessuna... fammela conoscere! No, anzi, voglio fare colazione
con lei perchè se mai porterai qualcuna qua sarà
per due
situaizoni. Una, eri così di corsa o hai fatto qualche festa
o
altro qui, senza poter andare via, oppure due, starai qui con lei
perchè merita! E allora si, che voglio conoscerla!" ridendo,
poggiandosi coi gomiti per guardarlo "Sono curiosa davvero di vedere
questa donna! Posso dire che non immagino per ninete te con una donna
in una relazione, diciamo fissa... Che cosa abbia questa donna
dall'aspetto alla personalità, la bravura, tutto..."
"E tu? Che genere di uomo ti piace?"
"Lo hai visto... così come ricorderai quelle battutine
quando ho
ricomprato quelle cose in edicola. Quell'illustrazione anni fa
è
stato... non so descriverlo, ma la prima figura maschile che mi
piacesse come aspetto. Ed era al primo superiore, in quell'edicola dove
andavo come rifugio la mattina e quando uscivo presto. Ed era
là. Ma come descrivere cosa ho provato quando l'ho avuto fra
le
mani ed è rimasto fino ad oggi?..."
"Colpo di fulmine?... questo o questo?" chiednedole quale fazzoletto da
taschino abbinare
"Spiritoso... comunque quello lavanda!... resta il fatto che non so per
quale motivo, ma è stato quello che mi ha portata a
prenderlo e
guardarlo, sempre. E poi cèra Raiden, non so nenahce
perchè di questo ma..."
"Il biondino, giusto? Ripetimi perchè..:"
"perchè... l'ho visto la prima volta in una rivista per pc,
una
delle rare volte che riuscivo a comrparne una e cèra...
cèra metal gear solid 2 e poi girando pagina, bam!
Cèra
questa immagine di Raiden messo di fornte con la pisola in alto,
all'altezza della testa ma non è la faccia che mi fece dire
qualcosa del tipo ma la tuta. Non so
spiegarlo
ma era la tuta, il corpo,non so dirtelo ma quel'immagine, quell'unica
immagine mi ha portato a tenerla vicino a quell'illustrazione. Non so
perchè, non mi viene di spiegarlo meglio ma..."
"Questa è la prima volta che ti sento parlare di un tuo...
interesse per un soggetto maschile. Un buon passo avanti, nel senso che
con me finora hai incontrato parecchi uomini ma non ti ho mai vista
con... quel luccichio con quel soggetto. Ma chi lo sa, magari tra
Madame, il nostro lavoro, prima di andare potresti anche approfittarne!
Io a che pago... posso lasciar andare quel ben di dio che mi fa fare
bella figura senza prenderci anche io? Certo, migliorano il mio status
ma... come te, anche io sono di mente aperta e posso dire di no?"
"Ah ma certo, non potresti!"
"Andiamo, tu non sei come noi. Pure io non dico di no a belle donne.
Come da fanciullo, così adesso! Tu sei una di quelle che, a
meno
che ci sia qualcosa che ti colpisca o non provi qualcosa, non
cè
nessuno per te. Per la tua testa e il tuo cuore. Non so se tu sia
demisessuale o asessuale, ma io penso che... bhe, lo sai!
Perchè
lasciar eil meglio agli altri?"
"Meglio?! Mah, se lo dici tu... A me non è sembrato tanto
ma,
divertiti. Chi ti dice nulla? Ma ricordati che su certe cose, vale il
gusto personale?"
"Se quell'imbecille ha peggiorato le cose, non vuol dire che lui
può adesso, dopo che lo hai mandato a quel paese, vivere e
farlo
con altre e tu no! Certo, capisco che tu non sei capace di fare lo
stesso delle altre, ma ti direi... inizia a vedere se cè
qualche
accompagnatore interessante, poi si vedrà!"
"Milan, io non sono gli uomini che tu tratti ea cui rifili queste cose
per attirarli a se! Piuttosto, non ti sembra esagerato avere rapporti
di collaborazione con Madame e cosa... fa? Tu dovresti constrastare
queste cose!"
"Alt! Io constrato lo sfruttamento in ogni sua parte, ma Madame
è una delle ultime, o poche, che non accetta gente che fa
quel
mestiere per soldi, per tirare avanti. Se non è una loro
decisione, non è cosa piace a loro, non assume!"
"Che vuoi dire! Quali categorie lei assume?"
"Ehm... persone a cui piace parecchio farlo? Insomma..."
"Milan! Ti prego, non dirmi...." rigandosi sulla schierna sul
copriletto chiaro, depressa
"Ninfomani, soggetti in cura per sindromi sessuali... diciamo che lei
asume persone sia che hanno dei, come dire, no! Sono particolarmente
portati per dare servizi per loro gusto. Persone che sono mandate in
cliniche per curare patologie che le portano a... volerne sempre,
ancora. Capisci, no? Quelle persone che se vengono diciamo scoperte,
sono etichettate e allontanate solo per questo. Donne o uomiin, non
importa. Come per te, la prima cosa che la gente fa è
volerli
mandare in cura. Madame invece li assume perchè sfoghino e
diano
servizi..."
"F quello che io ti avevo proposto quindi per la Raccolta.."
"Corretto! Rendono di più e meglio. Lei non costringe, se
decidono di finire, finisce il contratto. Per questo collaboro con lei,
perchè è una donna seria ed è una
delle poche o
forse l'unica che non sfrutta. Perchè lei sa cosa significa
essere certe cose e sostiene gli altri, guadagnandoci. Non come la tua
proposta perchè a te non viene nulla, ma...Senti, fammi un
favore. Sistemami i capelli, non mi va di andare dal mio barbiere per
questa cosuccia. Voglio andare direttamente. Ho notato che quando mi
accontenti, fai un buon lavoro. Quel corso che ti hanno fatto fare non
è andato sprecato"
"Vero, ammetto che sei la prima testa che acconcio con piacere...
passare da esperto e tecnico informatico di vari livelli e settori a
parrucchiera per non sentirli... dai sistemati sulla poltrona..."
"Agli ordini. Non vedo l'ora di vedere questi due progetti ultimati,
gli uomini li vedo davvero motivati. Da quando abbiamo attivato tutti i
cambiamenti qui è diverso. Più vivo, accogliente,
la
gente non si droga, fuma roba particolare, si sbronza ma fa e partecipa
alle cose con interesse. E sono contento! Quanto torno, adesso, vedo
gente più felice, sempre sorridente, sempre che si chiama
per
andare a fare questo o quello e mi sorprende. Prima era come un
formicaio ma solo... Mh... comunque, ho già pensato a quale
mobilio mettere..."
"ti prego giurami almeno che no nfarai del casotto la tua porcilaia...
fammi questo favore" mettendosi con lui davanti lo specchio grande,
facendolo mettere sulla poltroncina e prendendo dal mobiletto
l'occorrente "sono contenta che tu abbia i tuoi... passatempi, ma non
vorrei che usassi quel posto solo per..."
"Nah, a parte che al centro di questo edificio ci sarà una
zona
tondengiante con i posti come un teatro greco, ma al chiuso... al
centro ci saranno esibizioni e tutto quanto, non come il Teatro ma per
ricevimenti, feste e simili, va più che bene! Possiamo anche
accogliere gli alleati delle altre religioni..."
"Le religioni..." rallentando dal fargli la piega "ti prego, dimmi che
non farai cose che..."
"Andiamo, io sono un membro onorario della Cconfraternita del Prosecco
e spumante dop e altri titoli. Ricordi? I Cavalieri investiti che
giurano con una solenne cerimonia in stile antico.Nel 1945 è
stata fondata quella del prosecco, molto prima quella dello spumante
del tuo paese per proteggere, mentere le uve originali e non moderne,
non cancellare quel che è il prodotto dalle sue
origini...una
confraternita per proteggerlo e valorizzarlo. E siccome io acquisto
prodotti di ottima qualità e ovunque tu vai i liquori e
spumanti
o champagne sono sempre presenti, perchè non far parte di
quel
circolo? Anche qui in francia io faccio parte di gruppi del genere,
come in russia per la vodka e altri..:"
"E dimmi, state con le tonachine nelle vostre riunioni a bollicine..."
"Non ridere, sai bene perchè mi hai visto vestito, che
abbiamo
abiti e mantelle apposite. Ho solo una sezione dell'armadio grande..:"
"la stanza... non un armadio, la stanza-armadio" rise lei mentre gli
faceva le sezioni per la coda
"La stanza... comunque, ho una sezione solo per gli abiti delle
confraternite! Hai visto quelli russi? Resta il fatto che mi ci sento
bene! E giusto per dirti, ho intenzione di farti un regalo per la tua
prima festa tra noi della nostra religione..."
"Oh, ti prego. Non mi sento negli abiti da donna, te l'ho detto! E
anche il fatto che avete abiti particolari..."
"no" rispose lui fermandola, mentre la vedeva nello specchio
mentre gli sistemava la coda bassa "io parlavo del tuo,
abito" osservandola mentre si efermava per guardarlo nel riflesso "Si,
proprio quello e non fare quella faccia. Ho preso i tuoi schizzi, i
tuoi disegni quando ti annoiavi o eri contrariata alle riunoni con
tutti. Hai presente quello in tile sirena con quelle
particolarità e il corpicapo..."
"Ma perchè! Io lì dentro sarò la
barzelletta. Non
ho mai messo un abito da anni e non so come muovermici dentro. Ma cosa
ti salta in mente, anche per il denaro... io..."
"Ascolta. COme ti ho detto io non ho nessuno qui, e mi spiace dirlo, a
ciui dare la carica che comprenda anche la parte finanziaria. E non ti
sto dando tutto per amminstrarlo, ho persone che possono farlo ma vglio
che quel denaro, tutto in tutti i conti, siano in mano a una firma e
una testa che sappia come gestirlo. Ora, tu seic l'unica qui di cui mi
fido e so per certo che... non è interessata ai sodli. NOn
sei
il tipo, così come la scalata ect... Se tu fossi stata come
gli
altri, per comprarti quello che volevi e non hai mai avuto, avresti
fatto ogni cosa, come quelle ragazze e ragazzine che si vendono. ma tu
sei tu, saresti capace di eliminarti se finita per strada, che finire
nel peggio e in mano allo schifo. Se fossero tutti come te avrei
più bracci destri...Perchè diciamocelo..."
mentre lei gli sistemava dei ciuffi davanti "mi fai i cuffi, davvero?"
"Ammettilo, ti donano. QUante non si terrano nei vestiti... farai
furore dove stai andando... così giochi meglio, no?"
""Smettila di scherzare. Ti piace punzecchiarmi sulle mie amiche, che
pago eh, ma restiamo amici..:"
"Amici di letto, mettiamoci i punti giusti..."
"Quello che sia, ma la mia amicizia è anche con altre donne.
E
non parlo di amanti, non voglio grane con le mogli e fidanzate di
altri, ma questo no nsignifica che non debba trattarle con il rispetto
dovuto. Sono un Signore, un gentiluomo, buona educazione e... Dai, lo
sai! Rendere omaggio alle Signore e farle sentire delle regine non
significa che sia un Casanova. Come ho detto non ho intenzione di avere
problemi di quel tipo, ma sai meglio di me asnche io credo
nell'amicizia tra uomo e donna. Loro sono mie amiche. NOn amichette,
ok, ma amiche. Scambio di favori, considerazioni, il solito. Invitarle
alle feste o festeggiare i loro compleanni o altro a mie spese. Questo
paga. E tramite loro arrivano i mariti, fidanzati, padri, fratelli e
tutti i legami, ci sono sicure possibilità di arrivare
ovunque
voglia giungere. Lo hai già visto, è
così che sono
arrivato.Dove vedi. Piccoli passi, persone giuste, corrette azioni. Si,
qui ho fatto un casino abbandonando le cose a lroo stesse e me ne sono
accorto solo in quella settimana che ti abbiamo conosciuta, ma ora lo
vedi. Tutto si sistemerà. E riporteremo le cose giuste. la
bellezza dell'essere umano..."
"La bellezza salverà il mondo, certo. Mi chiedo se questo
mondo, sia degno della bellezza."
"Il mondo è un contenitore infinito di cose per cui
incuriosirsi
e meravigliarsi. Il mondo è un posto bellissimo. Certo per
una
come te è difficile non avendo scopi o motivi, ma tu che ami
la
grandiosità umana negli orologi, la meccanica, la
capacità di comprendere la bellezza della natura... Non so
se
davvero la reincarnazione esiste o meno ma... io voglio vivere tutto.
Come dici tu, bruciare totalmente anche se significa attimi invece che
decenni, ma di non aver rimpianti di alcun genere, nel momento di
scomparire fisicamente da questa esistenza. Se esiste la reincazione...
allora spero di vivere intensamente ogni vita che mi è
possibile
avere rinascendo, ma tu, se hai sfizi, vai e brucia come una
supernova!"
"la sua la storia di quel tipo che sente di non appartenere a nessuna
delle
categorie sociali con cui si relaziona? Che sente la sua
estraneità
totale dal genere umano.... la sua stessa esistenza si riduce ad una
consapevole, tragica farsa. Un perdente che si dichiara da subito
portatore di una maschera, e crede di poter vivere ai
margini della normalità che non riesce ad accettare
né a
rifiutare. E in questo, dove la vedi la bellezza? O pensi anche tu nel
tuo bel discorso che sia come molti là fuori, che sfuggono
alla
normalità che distrugge e trafigge con sesso, droghe,
sballanti,
tutto i ltrovabile per scappare da quella realtà. O come
faccio
io, con la visualizzazione... "
"Bimba...Non posso salvarti io dal tuo mondo. Posso aiutarti, ma un po'
di volontà devi averla anche tu. E sai per cosa serve questa
volontà? A sistemare le cose, quei fantasmi, che ti logorano
e..."
"Si, lo so. A volte passerà che sei spinto in una battaglia
non
per tua
scelta. Una battaglia che non può essere vinta, non importa
quanto duramente combatti. Alcuni scelgono di ritirarsi o arrendersi
sapendo che la vittoria non
può essere raggiunta e sono i deboli.Io no nsono di quelo
stampo, io non mi arrendo, io ho deciso di fare qualcosa che mi fa
più felice che continuare a sbattere le corna su un muro per
non
uccidere qualcuno. Ho scelto un'altra strada, combattere.Ma non in un
modo normale. Combattere in due modi, e in entrambi è la mia
fine. Arrivarci... È giunto il momento di smettere
di farmi
seguire dai miei fantasmi, non posso togliere tutto, ma ora im hai
fatto capire che quasi quasi..."
′′ Le cose accadono per qualcosa. promettimi
però
che non sia cosa penso perchè... ok, lo so. Sei un
soggetto invecchiato dalla tristezza, divorato dalla rabbia,
devastato dalla
pazzia, sbriciolato dalla perdita, svuotato da certi soggetti, indurito
da... devastato
da... rovinato da... violato, corrotto fin nel cuore...
Sei debole, inutile, senza scopo e ti vedi così!
"Quindi?"
"Accetta chi sei. Accetta le cose che ti rendono diversa, i tuoi
difetti, i tuoi punti di forza, le tue preferenze, le tue esperienze, i
tuoi punti di vista, i tuoi sentimenti. Se tu attui un gioco per
vendicarti anche un briciolo su quella gente, cosa ti
porterà?"
"tranquillo, amico mio" gli disse, abbracciandolo da fdietro poggiando
una guancia contro quella di lui "sarà... solo due grammi di
vendetta perchè io no nabbia rimpianti il momento in cui mi
aiuterai e sarai al io fianco. E ti ringrazierò, ma con un
sorriso a cinquantaquattro denti!" facendolo ridere
"Cosa vuoi
fare...Ricordati che le persone deboli si vendicano. Le persone forti
perdonano. Le persone intelligenti ignorano..."
"milan..." dandogli un
bacio sulla
guancia "io no nvoglio vendicarmi facendogli del male. Io voglio solo
togiere loro qualcosa, come fecero a me. Fare in modo che non ottengano
più del necessario... ti fidi di me?"
"Certo, mi fido.
Altrimenti non saresti qui, non ti darei il secondo posto e..."
"QUindi...
perchè a te interessa che io resti qui?"
“Perchè
lo ritengo
necessario. per tutti e tutto. Come ti dissi nella Sala con gli altri,
quello che ha fatto quell'uomo per te, va ricambiato...”
“Ma no nsono
stata io a
dirglielo, ne a volerlo. Ha agito da stupido. Il suo tremare e
l'incertezza, invece di fare l'unica cosa che avevo chiesto non mi
porta ad aessergli debitore. Per questo mondo io devo essere debitrice
a tutti, tutti, eppure nessuno che lo è nei miei riguardi,
oltre
che non vedo perchè devo ricambiare cose che non ho chiesto
io.
Perchè sono figlia o nipote, e hanno fatto cose
perchè io
fossi la loro ocntinuazione, ma non mi porta ad essere riconoscente a
forza come credono debba essere. NOn lo trovo giusto. Inoltre da quello
che ho capito anche a te, come agli altri, interessa la mia
continuazione, per fatti tuoi. Per l'Accordo io sono accettata qui per
uno scambio, non vedo cosa ci sia di riconoscenza verso lui, te o
altri. E' come con Zay e Ric. Hanno affermato che la mia storia, quel
mondo in cui scappavo mutando i l dolore in altro, fosse una bella
storia. Bella, capisci? Solo bella, come fosse un racconto che
interessa tanto per, che non abbia un significato! Non che è
una
storia di una miserabile in tanti sensi, di disperazione e tormento,
che è sfociata in una fuga là, in un mondo che
esiste
solo nella mia testa, che inserisce varie cose che mi sarebbe piaciuto
riavere in questa vita. Invece nulla...”
“Avranno
capito male..:”
"Di tutto ciò
che scrivo,
capiscono male? Che definiscono la fuga di una pazzia, di tormento, in
una bella storia? A volte mi chiedo se non sono stata stupida a credere
alle loro parole. Alle vite precedenti, a una me che torna e ritorna, e
tutto un ciclo a Oroborous che mi si abbatte sempre addosso.Sempre
pressioni e nulla di bello. E a qualcuno che vorrei accanto, al mio
fianco, al di là di amore e sesso come lo vedono tutti, che
trascende queste cose... e questa sorta di mancanza che provo, che
nessuno e neanhce loro, hanno lenito. E tu, anche tu, che credi a
queste cose...Io non comprendo me, e dovrei comprendere voi, come testa
e interessi?
“Io mi sono
fatto dal niente. E
lo sai. E se ti spingo un pò, non è per
obbligarti,
tranne alcune cosucce... Ma è perchè non
fidandoti
più di nulal e nessuno a volte sei rigida. Cosa potevi fare
tu,
senza tutte le paure e disperazione? Mille vie e altrettante soluzioni,
che magari inglobano anche quello che loro hanno detto. Questo mondo
è così profondo ocme un pozzo, per tutto
ciò che
contiene che forse... possiamo cercare delle risposte. non tutte, ma
possiamo provarci. Ecco perchè credo nelle religioni come
libri
da consultare. Tu non credi nelle religioni ma al massimo alla natura
esistente, e capisco che non vuoi assolutamnete credere in un Dio e una
Dea, che personificano il potere della natura in questo pianeta. Ma
cosa succede se... esiste davvero la reincazione e ritorni in altra
forma?”
“Altra forma?
IO non mi vedo in
nessun'altra forma se non nella mia.E intendo viso, mani, dalle
ginocchia in giù, secondo me le mie parti migliori. Io sono
io,
così come quel ritratto della casa del topo. Non avrei mai
cambiato, seppur con le tecniche chirurgiche, alcun che. Mi vanno
benissimo come sono il viso, le mani dal ginocchio ai piedi. Io mi vedo
così sempr e comunque, ma non perchè è
cosa lo
specchio mi rimanda, ma perchè io mi identifico con queste
sembianze come se... fossero le mie fin nel profondo. L'unica cosa che
vorrei, veramente, è togliere cosa tutti i medicinali mi
hanno
messo addosso di schifo. Vorrei tornare a quello che ero veramente e
non mi sentivo... così! Così da schifo, vorrei
tornare a
essere leggera e serena. ALmeno in quello. E tu mi parli di
reincarnazione in altre forme! Io aborro quest acosa! Non voglio
sentire di ritornare, peggio in zone del mondo schifose dove mi posson
vendere al primo che mi sposa, come messico o India o simili, dove ti
guardano nuda e ti giudicano per darti al primo che è un
buon
partito o pagano per te. E a cui appartieni. O Ai piesi arabi o peggio
africani, dove cè l'infibulazione. E ancora non voglio
reincarnami, tornare ne altro. Voglio sparire perchè ogni
giorno
mi accordo che questo mondo non cambierà mai davvero e pe
quanti
secoli passeranno, la religione e lo schifo perdureranno.
Così
come glorificano i testi biblici o di baffetto tedesco, seppur la gente
e peggio le donne, stavano così male che preferivano
crepare che viverci, così torneranno sempre. Come
le zone
dell'iraq e iran. Che negli anni settanta erano come noi come livello,
alcuni dicono acnhe meglio,ma la religione spazzò via tutto.
Se
il mondo sarà così e una eprsona come me
passerà
l'inferno, e non cambierà nulla perchèl a gente
ti
giudica negativamente perchè ti chiama egoista, o segue
religioni di morte e non di luce, che se lo tengano questo mondo. Anzi
mi divertirei di più fare il fantasma e osservare e far
venire
il cagotto, io mi sento meglio ad osservare e vedere le cose come
vanno. IN questa vita mi hanno buttato addosso così tanta
merda
che le paura per tante cose mi schiacciano così tanto, che
non
me ne freg niente di lottare per le cose. Non più! E non ho
decido perchè debole o incapace, perchè le mie
lotte non
hanno portato a nulla cntrno religione, società e menti
bacate!
E per una come me, che non ha scopi ne altro, questo mondo non offre
neanche il minimo per continuare a respirare, come piace ai buonisti. E
vuoi ancora parlare di nuova vita in reincarnazione? Te la vedi tu, non
io...”
“Permettimi
almeno il tempo per
L'accordo, quando vorrai andare, ti aiuterò. Anche se...
magari
cè un altro modo per avere cosa vuoi tu, cambiando le cose
con
le tue forze...”
“Continui a
fare il buonista?”
“No, continuo
a fare colu che
ti allunga la mano, per davvero, e ti propone un altro modo per
raggiungere i tuoi scopi. Parla con David di quella tua idea, magari
questa volta davvero cè qualcuno che ti porterà
quei
cambiamenti che volevi. Per quella mancanza che provi... quella non
è possibile colmarla se non la senti tu scomparsa o altro. E
il
fatto che tu non abbiaincontrato mai una perosna speciale, che stesse
al tuo fianco... io non posso fare niente, amen. Se cè, buon
per
te, altrimenti porta la tua rabbia, dai corpo ai tuoi incubi accettando
il mio aiuto, sulle persone che meritano quella valanga! Diventa la mia
spada, pistola, elemento di cambiamento. Domani vedrai David e mi
dirai. Ovviamente prima dobbiamo fare richiami, controlli, vaccini,
anche per capire se oltre quello che ti abbiamo dato, cè
altro
in nostro possesso che possa aiutarti”
“vaccini... e
chissà,
magari saranno loro a fare il lavoro per me, se faccio quello un
pò rischioso... quelle cose poche cose che desideravo e
odiavo
quella gentaglia perchè le faceva e io no... avrei voluto
tanto
quelle poche cose e so che le rimpiangerò a vita. Il male
che mi
ha fatto vederli tra la gente, ridere e divertirsi, a cena o pranzo tra
gl ialtri con cui davvero si voleva desinare, sentirsi in qualcosa,
avere memorie e ricordi felici... e mometni da usare come conforto...
niente, e ho paura che pure la speranza sia scemata... Se fossi andata
via trovando voi prima, molto prima... invece di vivere solo in un
mondo creato da me, restando con il corpo in un inferno mentre nessuno
vedeva e capiva...”
"ora hai tutte le armi
che ti
servono... combatti!" le disse guardandola dal riflesso, mentre lei
finiva i capelli, senza guardarlo ma voltandosi solo a quell'ultima
frase "Sii la guardiana e l'angelo custode di te stessa. Il resto, cosa
lascerai, lo siritroverà qui per molto, molto tempo. E
forse,
anche nel mondo là fuori. Il tuo vero lascito, la tua reale
eredità, che è ben lungi dai figli...."
"A sentire te sembra
facile!"
"Adesso, lo
è" sorridendole, per poi alzarsi annuncinado che era pronto
ad andare in America.
"E da quando sei tu che decisi le regole, caro Alaric..."
"da quando sono qui da più tempo di te, non so, da quando
sono della classe dei Capitani e mi merito considerazione!"
"Alaric, tu sei lo stesso che è entrato qui
perchè Milan
quel giorno era andato ad ammaliare un altro tizio, Olarte tra l'altro,
con ottimi dati, e tu sei riuscito a seguirlo e spiare la
conversazione. E visto che quello aveva rinunciato, appena uscito hai
marcato Milan affermando che sapevi tutto, perchè avevi
sentito,
e volevi far parte della cosa. NOn so come tu sia riuscito a non farti
ammazzare, ma lui nonostante tutto ha elogiato la tua faccia tosta e
non essendo malaccio ti ha preso. Ma nonostnate tutto non vali quanto
quelli che hai sotto il tuo comando. Parla poco, perchè sei
l'ultimo che può dirmi cose..."
"Come ti permetti. Non mi faccio trattare così da una
frigida
acida come te che si è davvero imbucata con l'inganno in
mezzo a
noi. E Milan ti ha ascoltato per devastare questo posto. Stavamo
così bene, vivevamo così pacificamente ma no!
Doveva
arrivare questa sanguisuga e sballare ogni cosa. Regole, divieti,
obblighi, pulizia di 'sto cavolo! Io non voglio stare alle tue regole!"
"ALARIC!" urlarono gl
ialtri
"E' così orribile rispettare delle giuste norme di igiene e
pulizia? Era meglio che cèra lo schifo, veramente? Ti
sentizi a
tuo agio nell' immondizia?" disse Lia, calma.
"Fosse solo per passare lo sterilizzatore al vapore, pulizia ogni tot
di ore, Ausiliari per la toilette e bagno, o come si chiamano in
inglese ,quei tizi che stanno sempre
nel
bagno come imbecilli in attesa che a qualcuno serva qualcosa, cambare
rotoli, asciugamani, saponi vari... ma dove siamo? Hai suddiviso
cariche e compiti come fossimo..."
"in una caserma. Sotto le armi. NOn so fai tu..."
"Tu..." disse sbattendo le palme sul tavolo della Sala "fai la morale a
me, che ogni minuto hai tutti i tick e manie assurde, perchè
la gente ti
ha fatto lo schifo... e allora noi che dovremmo fare?"
"Non so, Alaric. Forse Jd per scappare da un amore stronzo è
finito sotto le armi, tu per la tua famiglia ossessionata con ogni
generazione sotto le armi, Lubo perchè avevano bisogno di
soldi
ed era la prima cosa che gli è parsa sicura dopo aver fatto
di
tutto. Bryden per la leva da volontario di due anni così,
per
non fare niente... ogni persona qui, e lo so, è finito a
fare il
militare in varie categorie per un motivo. per carità lo
capisco, ma io non sono come voi e al vostro livello, non è
vero? Per voi sono solo un porcellino d'india..." con un tono acido e
incazzatissimo.
"BASYA" urlò Jd stufo, finendo per capire l'errore e
correggersi
"Cavolo, non... volevo dire basta! Lo so ho detto la cosa che stavo
leggendo, ma..."
"Aspetta, la guerra o l'olio?" disse Lia ridendo, mentre lui
cercava si risistemarsi sulla sedia per continuare a leggere dal pad
cosa stava studiando "Andiamo, da quando ho presentato quei progetti
per i saponi artigianali con certi ingredienti e sia i posti strategigi
comprando luoghi di interesse d'arte abbandonati, siete in
fibrillazione perchè siete stati sugli allori da secoli.
Esagerati. Ma voi non dovreste essere addestrati per stare sotto
stress? Oh, capisco. Forse gli ultimi anni non è
così
perchè siete rimasti qui ad autogestirvi..."
"E smettila. Lo vedi
questo
preventivo?" sbraitò Alaric sbandierando dei fogli davanti
a lei, seppur stavano divisi dal tavolo "sono i costi di tutto
ciò che devi far comrpare a quel povero di Milan... una
macchina
a
taglio a getto d'acqua non industriale capace di talgiare ogni cosa.
Mobilio da ingresso per ogni stanza per mettere scarpe e abiti,
cambiandoli, e l'obbligo di non mischiare lo sporco di fuori con le
stanze... Siamo militari? ALlora spiegami perchè devono
avere
indumenti per stare nelle camerate o stanze e altri per fuori! Se
cè un'emergenza che fanno? Perdono tempo a vestirsi?"
"Innanzitutto essendo
professionisti,
dovrebbero essere capaci o di cambiarsi abito in pochi attimi o
valutare come agire... o no nsarebbero il livello che sappiamo... non
credi? Inoltre... ricordo bene la prima votla qui in mezzo a voi. Cosa
avevano alcuni appena tornati da missioni o incarichi, che avevano...
animaletti tra i peli, e sappiamo quali! Non avevo mai visto, nella mia
vita là fuori, qualcuno con quegli sgorbi schifosi tra i
capelli. E non voglio sapere in quali altri peli. Per non
parlare
dei problemi ai pieid per la piscina di allenamento o per le docce!
Quello che cèra che si, era curato, ma volevano il tempo di
sparire. E ora... guarda! Gente più pulita. Ninete
bestioline.
Niente sporcizia. Niente funghi o altro schifo. E da quando
cè
l'accordo con Madame, nessuno compeso te, va più da
signorine
ignote, che vi capitavano in giro o nei locali, che portavano solo
problemi. Te lo ricordi quel gruppetto che in licenza se ne
è
andatoa divertirsi nella capitale e sono tornati con la sifilide?
Curabile, ma l'avevano presa! E usando docce, luoghi con altri,
cèra il rischio che molte cose venissero... sparse. Adesso
facciamo noi i saponi, eco-compatibili. Sicuri senza chimica. Con
opportune modifiche adesso, gli scarichi delle docce finiscono, grazie
proprio a quei saponi, in delle cisterne che usiamo per l'irrigazione.
Con gli accordi di Milan abbiamo quasi accesso a una centrale
geotermica, dei pannelli solari e e meccanismi per acquisire corrente
elettrica dall'acqua senza danneggiare l'ambiente. Questo ci permette
di avere corrente elettrica privata, esclusiva, e se l'accordo va a
buon fine, la centrale sarà nostra, pagando le spese per un
nuovo progetto di quell'azienda. NOn solo, una zona sul mare
è
nostra, privata, questo ci ha permesso di avere una spiaggia piccola
nostra e un luogo dove posizionare un dissalatore nostro, che ci
permette di avere acqua a disposizione per tutto, che in parte viene
reindirizzata, usata, per la Fattoria. Ovviamente agli animali non
diamo quella, ma arriva dal dissalatore. E sopratutto water con stampe
per fare centro... cè bisogno di mtterli?" allargando le
braccia schifata e sdegnata "
Per impattare meno, i bagni
sono stati mofidicati ocn un water con un lavandino sopra lo stesso,
con due funzioni. Uno, lavarsi le mani dopo aver... fatto cosa
biosognava fare, con attivazione a cellula, così non si
tocca
nulla con le mani sporche. Si, ha il rubinetto, quindi doppio uso, ma
meglio usare le cellule per l'erogazione automatica. E cosa resta del
lavandino viene usato per lo scarico. Perfetto. i sistemi delle docce
hanno di nuovo doppio uso, principale con il sistema elettrico con card
e un tempo giusto di uso dell'acqua, saponi fatti da noi, di serie o
comprati da loro con le fragranze ed elementi che gli interessano.
Così cè un sistema di domanda e offerta con soldi
che
rientrano, costano pochissimo, ma si aiutano gli uomini retribuendoli.
E questo è solo l'inizio. Le stalle aiutano, come gli
animali
della fattoria, alla fertilizzazione. Tutti gli erbivori mangiano una
certa altezza dell'erba, permettendoci di lasciarli liberi in zone da
ripulire e fertillizare con diversi... bisogni in base all'animale.
Così ocme le galline. Ci aiutano a togliere insetti molesti
e
fertilizzano. Per i capi, ove non possiamo produrre, acquistiamo in
equo e solidale noi stessi. Per la lana, come formaggi e carne, abbiamo
la Fattoria. Animali liberi, senza gabbie o obbligo di
cstalla,
in zone libere a rotazione e con servizi di...massaggio,
cura.
Inutile dirti che molti si son oaffezionati agli animali da giocare con
loro con le palle, a rincorrersi... quegli animali sono felici. E
vengono abbattuti senza dolore, anche se mi dispiace, ma solo proteine
vegetali non bastano. E lo sappiamo. Addestriamo in modi corretti senza
picchiare o ridurre alla fame, far del male come fanno altri. Non lo
permetterei. E sto parlando di poca cosa, rispetto a cosa abbiamo
fatto! Perfino la nostra lana di lama, alpaca, pecora, capra, cane...
quello di cane ha pro rispetto la classica perchè ulito,
tiene
più caldo, i cani che abbiamo salvato a pelo lungo, anche
troppo, ci permettono di avere una base per gl iabiti e mi sembra che i
primi maglioni siano ottimi. Jd stesso li adora..." mentre questo
faceva si con la testa.
"QUindi Alaric, abbiamo
queste cose più tutte le altre. Pulizia e sistemaizone,
è così difficile? E
ancora, cambio di ruolo d'uso delle sezioni dello
Chateau per altre destinazioni, relegando camerate e camere personali
nelle due esterne, quella centrale per altre cose. E guarda qui le cose
che servono..."
"Per non parlare di come
hai gestito
alcune scaramucce interne... impossibile non ricordare le due che si
scornavano, o melgio una bullizzava con le amiche una nuova, e tu che
hau detto , uscendo
velocemente
il pugnale ad artiglio e indicavi l'altra con problemi di acne
"perchè non
ci siano più diversità e quidi voi teste bacate
la
smettiate? perchè non ci metto molto a renderti un PIcasso,
così non cè chi è più bella
e più
brutta. per me siete tutte professioniste e persone, ma se volete che
la bellezza abbia la meglio, risolvo subito...> mostrando i
pugnali.
Alaric, quello che sto dicendo con questo esempio è che qui
le
cose stanno cambiando, non solo nell'organizzazione, ma anche tra noi.
Adesso mi sembra... diverso, l'atmosfera e l'unione pare davvero
diversa e sono contento di come Milan ha accettato alcune modifiche.
Per non parlare della mensa, il cibo biologico non trattato e usiamo
solo isnetti positivi che mangiano i negativi insieme a oche e galline,
o i pesci nel riso... non vedo perchè sei così
negativo.
A me piace. A te Lubo? A te Bryden? E voi che siete i secondi? E voi i
Vecchi?"
"io sono un Vecchio,
come ci
chiamate. NOn sarei qui ora, in mezzo a voi, se non mi andasse bene.
Finalmente cè più marzialità e..."
"Certo. Voi siete per i
militari
freddi e rigidi, che si perdono tutto dalla vita per le regole... siamo
una comune o no? Milan voleva dei militari che vivessero in un
ambiente..."
"Una comune non
significa perdere le
cose che ci distinguono, la comunitò, l'amicizia, l'unione,
un
ambiente creato da noi... come una famiglia. MOlti sono felici di stare
qui. Ma come ho sempre detto nei consigli in questa Sala, si stava
perdendo quello che seecondo me ì l'anima dell'essere
militari.
Ed ecco perchè ho accettato di collaborare con quella
ragazza.
Ha dimostrato di credere più in certe cose di tutti voi che
ci
avete vissuto. Per lei le regole, il modo di ocmportarsi, essere, il
sapere come vivere e sapere che leggi e regole hanno un motivo di
esistere e migliora il gruppo... essere militari non è solo
stare zitti e obbedire. Milan stesso ammira il sistema militare
spartano, romano, greco... ma vuole partire a cambiare il mondo
cambiando fino a un certo punto noi e questo posto. Questo
è...
l'ombelico del Cambiamento. Se tra noi, che lavoravamo gomito a
gomito..."
"Se non si inizia da
noi, mostrando
che seppur con regole e comportamenti militari, è possibile
una
società umana e corretta, non cè storia. E'
questo che
dici?" chiese Lubo, guardando il Vecchio che era diventato amico di Lia
da quelle uova e aveva chiesto di essere a capo della Fattoria.
"Esatto. Noi come
militari dovremmo
avere valori... tutti noi siamo qui perchè abbiamo
virtù,
meriti, bravure, doti, talenti, abilità,
capacità,
esperienze, competenze, preparazioni, pregio, funzioni! Inoltre
ascoltando lei ho capito che cosa necessita questo posto, ma intenso
come unione di persone che vivono e lavorano insieme è...
onestà, moralità, integrità,
incorruttibilità, morigeratezza, qualità, pregio,
dote,
merito, purezza, facoltà, potenza, potere,
volontà... im
sembra che in tutti i nostri discorsi sia la lista di cosa lei
intendesse dire. E lo diceva anche Milan. Semplicemente lui ha tentato
di iniziarlo ma non è riuscito per il suo lavoro sociale
là fuori, e nessuno di voi ha voluto prender eil testimone.
Un'estranea, certo per il suo carattere, ha dovuto prendere in mano le
cose e prendervi tutti a pedate nel culo, letteralmente,
perchè
comprenderste che... voi cercava la pace, monenti di calma, di vita
come la intendevate voi ad aspettare bevendo, fumando, drogandovi,
andando a donne, cercando quel qualcosa che vi mancava,
perchè
qui le cose erano troppo..."
"Ma per favore. Sei
vecchio,
Vecchio!... le stai dando ragione, ma io trovo che qui ci siano solo
più regole, leggi, comportamenti. Perchè no nci
si alzava
più ad un orario ha avuto l'idea di mettere alcuni con dei
bastoni a farti venire un infarto la mattina, quando ha visto che la
trombetta del cazzo non funzionava... regole per mangiare. Regole al
mattino. Prima della colazione usare quel cazzodi muro per riscarldare
i muscoli e fare il primo movimento. preparare il corpo alla giornata.
E i bagni freddi e caldi. Le stronzate della pulizia. Tutto..."
"Quindi vorresti tornare
al vuoto di
prima?" Chiese il Vecchio, l'unico dei militari anziani che parlava,
che ascoltavano "Io stavo nel mio angolino, la mia tenda, con il mio
orticello, i miei animali... quelli sono cosa ho ottenuto come
pagamento e me li sono portati. Ma da quando lei e Milan hanno
acquistato quel posto per fare quella Fattoria... ho deciso che foss
eil mio posto. La vita che volevo fare, anche se sarei tornato come ora
per le riunioni per le mie conoscenze e capacità di tattica.
E
mi piace come vivo. E qui è come una città in
miniatura.
Vi siete accorti che tutti i progetti di impegno che hanno fatto, danno
quello che mancava agli uomini per non sfuggire dalla realtà
con
quella robaccia? Hanno motivi, una luce negli occhi diversa, sono vivi,
sono appassionati a qualcosa e hanno obiettivi. E prima? Quel prima che
ti piace tanto, Alaric, cosa ti dava, veramente?"
"Ascolta, è
chiaro che la
vostra... autogestione" si intromise Lia "non ha portato a
nulla e Milan se ne è accorto, anche a causa del basso
numero
del vostro... corpo militare! Adesso siete di più, Non
cercate
più per i migliori punteggi che altri corpi militari
stilano, ma
cercate qualcosa di più. Quel qualcosa che rende ogni
professionista quel che è... Qui non cè il
migliore, non
ci sono statistiche ne altro. I risultati li vogliamo, nelle missioni e
o in ogni cosa che vi verrà assegnato, ma l'ansia e cosa
danneggiava per essere al top come altrove, non cè. E le
differenze omogeneano i gruppi. Sia di lavoro che di
comunità.
NOn..."
"Ma stai zitta! Tu..."
"Ragazzi!..." disse
Milan entrando
"sempre a discutere. Oggi non dobbiamo parlare di queste cose, ma del
Cambiamento e le società là fuori! E' ora di
capire come
agire..." aprendo la riunione per i passi da fare.
Lia
si
trovava nella stanza con quella gentaglia, con Zay e Ric. Si erano
decisi ad accoglierli nel loro magnifico villaggio? Accettati un paio
de marron glassè, pensò, visto che erano sempre
trattati
con le pinze, e pure quella gente si era permessa di prendere Lia e
parlarle per sapere cosa voleva fare rispetto a quei due.
"Ritengo
che sia stato solo per quei due, e non certo per un vostro vivo
interesse, pertanto il mio essere qui non ha alcun senso, e penso che
lo capiate anche voi. A che pro? Io sono solo l'amica, l'arbitro per
trattare con lei quando avrei voluto mettervi una bolba sotto le sedie
e farvi volare come fanno gli idioti nei giardini contro gli scaraggi!
QUindi, con permesso, io me ne torno nella fogna da cui mi avete presa
perchè, tra i due mali, preferisco il vecchio" guardandoli
col
mento alzato e gli occhi abbassati su quelle facce, dietro quel lungo
tavolo. Quei
tacchini stavano vestiti da snob dietro quel tavolo, mentre lei era da
sola di fronte, e tanta gente enlla stanza a guardare, tutto intorno.
“Che
senso ha, vorrei sapere, il mio essere qui se poi continuate a fare i
migliori, quando siete schifo come là fuori. Se fosse stato
il
contrario, se lo schifo fosse stato là fuori e avreste
dimostrato davvero differenze sostanziali, allora sarei stata contente
per quei due. Ma se esistete davvero e siete questo..:" detto con molti
disgusto "allora per me potete crogiolarvi in questa latrina. Non
è molto diversa dall'altra...”
Avendo
un
mentello nero come quello che le piaceva, che nascondeva il suo volerli
strangolare uno per uno e mozzicarli sul collo, tenne a freno le
mani, raccolte a formare un triangolo.
Mentre
quelli ribattevano, erano entrate delle persone e Lia fece un gesto con
la testa stizzito e si voltò per avviarsi alla sua destra,
poichè la porta era là, finchè non si
fermò. La gente che era entrata pareva dover dire o fare
qualcosa, ma lei restò di sasso vedendo uno di essi. CHiuse
gli
occhi in uno strano modo e dopo aver fatto un respirò li
riaprì. vedendo che anche Lui lo aveva fatto. Lo
fissò
così gelidamente che il silenzio era più rumoroso
di
mille parole. Poi
gli
disse qualcosa, che solo lui capì, in una lingua e fece
dietrofront verso una porta-finestra che dava un giardino. Prima
che
potesse dire qualcosa, lei agì di testa sua e senza dar
conto a
nessuno, mentre Lui la seguiva per aver compreso il "vieni con me".
La seguì, metnre la gente restava incerta a guardare.
Alcuni passi otlre, verso quel giaridnetto, lei restò a
dargli la schiena mentre Lui no nsapeva che dire.
DOpo
che
lei restò ferma qualche minuto, si voltò verso di
Lui con
un atteggiamento di negatività. Due erano stati mandati a
riprenderla, ma lei era ferma a discutere in qualche lingua con lui,
che rispondeva. Parevano conoscersi, seppur lui non era con quelli che
l'avevano presa. Quando uno dei due le chiese in inglese di tornare
dentro, perchè aveva mancato di rispetto agli ospiti, lei
disse
tr ai denti qualche altra cosa a Lui e prese l'arma al fianco di uno
dei due, puntandogliela contro.
Era una spada corta, pareva come quelle militari più per
cerimonia che altro, che loro tenevano per le loro consuetudini.
Lia continuò a parlare tenendola alzata verso di lui,
finchè non cercò di colpirlo con la stessa, come
se
sapesse usarla. Fece varie mosse, mentre Lui schivava solo e cercava di
parlare. Anche Lui aveva le armi ma non le sfoderava, ma urlava
qualcosa in qualche lingua strana. Di
colpo
lei si fermò, come se avesse udito qualcosa che la fece
imbestialire di più e prese l'arma, e dopo averlo guardato
con
disgusto vero, la buttò a terra in un certo modo, come se
avesse
un significato il come, e tornò dentro a passo come
militare,
con il mento in alto, lasciandolo dove era.
Appena tornò dentro e fece qualche passo oltre la soglia,
Lui tentò ancora di parlarle. Dopo
aver
squadrato con altrettanto schifo la gente dietro il tavolo che parlava
offesa per averli lasciati come allocchi, fece un mezzo giro verso di
Lui, sputò a terra e dopo averlo guardato negli occhi, disse
qualcosa con un odio viscerale e si incamminò altezzosa, col
mento in alto, guardando davanti, avviandosi verso l'uscita. Alcuni
si
misero davanti come a fermarla, lei fece un bel respiro alzando il
petto e disse come una minaccia "intralciami ancora i lcammino e ti
apro la pancia, ti strappo le budella e ti ci strozzo. E poi lo faccio
al tuo amico qui" parlando del'altro al suo fianco, fissando in un
certo modo il tizio che aveva affrontato. Lia
si svegliò di colpo agitata. La sveglia suonava e si era
accorta
che era di nuovo un altro sogno, un sogno slegato dagli altri. Se negli
altri cèrano Milan e gli altri ma mischiati a persone del
suo
passato, qui cèrano solo i due che conoscevano, quelli che
loro
volevano incontrare e sempre qualcuno che lei sembrava conoscere.
"Ancora. Ancora faccio sogni come a casa dove tutto ha sempre quella
fine! Devo ancora sognare persone che voglio cancellare!"
urlò
stringendo i pugni, per poi alzarsi per prepararsi.
Milan raggiunse Lia,
poggiata con un gomito su una pila di casse, con
il mento sostenuto dalla mano, che seguiva le fasi si sgombero delle
zone dei Vecchi, per quella che sarebbe diventata la Fattoria. La zona
anteriore dello Chateau era diventato a macchia di leopardo, una sorta
di zona camping con tanto di tende, recinti per animali, fosse che
ospitavano le ghiacciaie naturali e tutto ciò che gli
appateneva, prendendo un sacco di spazio. Seppur un'aera enorme,
con la distanza tra cancello d'ingresso e portone di più di
un chilometro, era come veramente, un campo rom nelle periferie. I Vecchi
avevano accettato di buon grado la nuova sistemazione, invece della
tendopoli individuale qua e là, dove
cèra l'erba,erano felici di un posto dove vivere
come si erano
abituati nei decenni nei paesi odve erano finiti, ma in un edificio
grande come una fattoria americana. Il nuovo edificio era
così grande, con tutto lo spazio per coltivazioni e animali,
che non fecero questioni su stanze singole sotto lo stesso tetto. Molti erano diventati
parte dei villaggi o settori nei paesi dove avevano lavorato,
conoscendo varie
persone, integrandosi, parlando quelle lingue e facendo varie cose in
cambio di altro. Era così che
aveva ottenuto animali e piante che fruttavano
derivati, che si erano portati quando Milan li aveva abbordati per
averli tra i usoi. Dopo decenni, alcuni
erano quasi arrivati al congedo per
anzianità di servizio, richiamati a casa, lasciando quei
luoghi.
Il loro problema era che, una volta non più operativi ma
comuni
civili, si sarebbero dovuti sobbarcare i problemi di una vita a cui non
erano più abituati. Di un mondo moderno e frenetico,
totalmente
l'opposto di quello dei paesi dove avevano lavorato, seppur con
guerre, richiedendo un
prolungamento degli anni per loro competenze e capacità.
Questo
però comportava una situaizone a loro sfavorevole. NOn
rientravano più in un certo senso nella questione dei gradi,
avevano la loro posizione guadagnata negli anni, ma i superiori di
solito venivano decisi e cambiati rispetto a loro, e a cui dovevano
rispetto e tutto quanto. MOlto più giovani di solito, di
vedute
differenti, che vietavano loro interazioni, commerci, lavoretti per la
gente del posto di cui ottenevano la fiducia. Come ad esempio in
Vietnam, era capitato che molti ufficiali come
soldati semplici, erano riusciti a fare una sorta di comunella con gli
indigeni, scambiando favori, lavori, situazioni.
Integrandosi. Trovandosi poi in patria totalmente fuori posto. Molte persone dei paesi
di primo e secondo mondo, non sapevano come
andavano certe cose in quei posti dove guerra, conflitti, scontri
diplomatici creavano un dissesto sociale. E non riuscivano ad aiutarli
ad integrarsi, portandoli così a tornare o restare
là direttamente. Purchè no nsi ritrovassero tra
la malavita o simili. Molti veterani non erano finiti affatto bene. Inoltre si sentivano
più necessari là dove avevano vissuto anni, dove
la gente
comune di varie classi sociali, aveva bisogno di aiuto per recuperare
oggetti dalla casa in zone bombardate, distrutte, in pieno conflitto di
fazioni. Ricercare persone. Protezione o altri lavori. Molti avevano il
compito di pacificatori o
intermediari, situazioni dove erano esperti a pagamento per varie
questioni. Diventando i contatti di quei luoghi, vivendoci per molto
tempo, erano i punti chiave delle squadre che stazionavano in punti
specifici, e avevano bisogno di loro per conoscere ogni cosa non
fruiibile dalle loro informazioni. E molte volte operavano
come le questioni per la popolazione, di
nascosto, creandosi agganci che molte volte non erano conosciuti dai
reparti di cui facevano parte. Erano però
stati scelti da Milan
anche perchè non erano quelli che facevano della
loro
posizione un modo per arricchirsi, agendo negativamente. Ottevano un
compenso pulito, non come chi per arricchirsi come altri
trattavano droga o
pietre preziose prese sulle spalle di altri o commerci in nero, ma come
un giusto contributo per
il tempo messo a disposizione. Milan li aveva voluti, riuscendo a
ottenere il loro
consenso a dare le dimissioni e andarsene con lui, solo portandosi le
loro cose. Le tende se no vivevano in altre costruzioni, alcuni
oggetti, le loro apparecchiature, costruite o comprare/ottenute con
quei e gli animali. Si, perchè alcuni
di loro
ricevevano anche promesse come prodotti giornalieri di orti o animali
che avevano o gli davano proprio degli animali come pagamento.
Diversamente dai paesi di primo mondo, in molte zone asiatiche o
africane/arabe erano importanti gli animali, perchè avevano
un
valore, erano la sussistenza monetaria per i loro derivati o prorio di
cibo. E qeugli uomini dopo
anni e anni erano così abituati a prodotti
freschissimi e a certi cibi, che avevano preferito portarsi gli animali
e tutto ciò che avevano che accettare del cibo moderno che
perloro ormai non sapeva di nulla. Come il caffè. Tantissimo
uomini si facevano il caffè alla araba, alla turca, con
quelle caffetterie come lattiere con manico, ma poggiare con la bevanda
su braci attendendo la temperatura giusta, o con le caffetterie arabe
con i colli a cigno e disegni straordinari. E siccome Lia stessa
aveva iniziato ad odiare certi cibi precotti militari,
perchè
senza sapore e avendo mangiato sempre male in passato, aveva voluto
proporre a Milan
l'autoproduzione,di energia elettrica e poi di cibo, rimettendo in
funzone la cucina. Quegli uomini
erano abituati a vivere e trattare gli animali, molti avevano sia prima
che dopo l'arrivo allo Chateau, degli orticelli propri, perfino delle
celle frigorifere di permafrost. Avevano ottenuto abilità
dal
loro vivere tra quelle persone, per cui erano in grado di fare letti,
partendo da legno e rotoli di strisce di tessuto per serrande per fare
una rete.Crearsi da sole le cose, preparare tutto all'araba come
dicevano... Era così che loro facevano e dormivano.
Ed essendo i Vecchi, quindi non più operativi per
l'età, erano addestratori, strateghi, esperti che
supportavano Milan dalla sala.
"Sembra che siano
contenti del cambiamento..."
Alle sue spalle apparve
Milan, con un completo blu scuro con revers in
raso più chiaro. I capelli erano legati bassi, frangia
indietro pure, con una treccia sottile
sulla spalla. Lia lo degnò di uno sguardo appena, tornando a
guardare i lavori.
"Non capirò
ancora questo posto e come tu lo vorresti..."
"Voglio una Comune.
Persone con addestramento militare che non
dimentichino mai quanto hanno appreso, che restino sempre degli
specialisti ma che vivano in un ambiente meno... degradante moralmente.
Una comunità di militari, umani e non bestie come gli altri,
che
vede l'umanità come qualcosa da preservare, non distruggere
indiscriminatamnete..."
"Tu lo capisci che
ancora adesso mi sembra parecchio difficile,
ciò... vero? Non riesco a immaginarmi gente del genere,
ossia
militari che hanno vissuto in un certo modo, far parte di una
comunità... umana! Militari! In una Comune! Ma... contento
tu!"
"Detto da colei che
è diversa dalle altre..:" ricevendo
un'occhiataccia, non alzando il mento dalla mano, ancora col gomito
poggiato "Non mi guardare così, non ti amalgami, sei fuori
dal
coro, in modo positivo e intendo per fortuna nostra, sei una persona
che si interroga sempre e ragiona laddove gli altri vanno avanti come
pecore. Ed è quello che voglio. Io non ho mai voluto
elementi
scemi che seguissero lgi ordini ciecamente, ma pensassero e sapessero
fare il proprio lavoro agendo con la testa in base alle situazioni, e
non come automi. Che mi dicessero apertamnte cosa non andava e le loro
idee, proposte... Quello
che gli altri gruppi militari vogliono sono elementi che stanno fermi
ad attendere ordini e non fanno nulla, devono essere gelidi ed
efficienti..."
"Si, come gli ideali
militari dei romani, lo so già"
"Esatto... e dici a me
che è assurdo questo mio progetto? Che
voglio individui specializzati che contrastino i militari o pseudo tali
che devastano certi paesi, avversare con ?"
"Dico solo che per
esperienza non è facile cambiare le persone.
Che sia il loro cuore per i loro pregiudizi, cose insite in loro
messe dagli adulti mentre crescevano. Credi davvero che sia facile
cambiare quei militari che raccatti in giro in persone che contrastino
Bestie? Mi auguro per te che sia così!"
"Sei qui da alcune
settimane, giusto per restare in tema, e ho notato
che hai... iniziato a provvedere a far sentire su di loro quel che
facevano agli altri. Intendo assassini, stupratori, pedofili, gente che
non fa queste cose direttamente ma che prende, rapisce, commercia in
persone innocenti,
facendogli accadere cose dandole a quei soggetti di prima... per come
voglio il mondo nuovo, trovo una sorta di occhio per occhio un
pò negativo... ma capisco il tuo punto di vista. Dopo aver
visto
e sofferto a causa degli stronzi prima, e cosa hai viso qui con noi,
hai ritenuto che fosse ora di non aspettare la Legge ma agevolarla...
ma era necessario fare cosa hai fatto con quei soggettini?"
"Ti stai lamentando? Se
dici che non devo più farlo, non lo
farò! Ma quella merda umana resterà a rovinare le
persone
e la società..."
"E' che..:" fece lui,
abbottonandosi la giacca, stando lontano da
spigoli che potessero rovinarla "chiedere prima a Madame Lalique nomi e
e modi di trovare certi elementi che potessi, diciamo, unire in un
gruppo per la Caccia..."
"l'idea mi è
venuta da quella sera al Grove per le cerimonie del
Dio Gufo... cosa rende ciò che faccio diverso da cosa fanno
loro? E il tuo lavoro per loro?"
"Lo capisco, ma come per
tutto, loro sono solo un gradino per
continuare a raggiungere cosa desidero creare. Ma non è un
pò troppo... non riesco adesso a trovare la parola esatta,
per
descrivere il gruppo di personcine che ridanno a chi fa cose contro
innocenti, quel che hanno fatto?"
"..."
"Per quanto io sia un
militare, come gli altri che sono qui, posso
lamentarmi del tuo modo di fare, per spingerli a superare i limiti?
Potresti evitare di mostrare loro video e Lezioni parecchio...
disturbanti anche per lo stomaco, solo per spingerli a ragionare e
capire i loro errori o il fatto che..."
"Milan, di cosa ti stai
lamentando! Sono militari che sono stati
addestrati a tutto. Alcuni di loro hanno fatto addestramento in zone
specifiche uccidendo e bevendo sangue di serpenti, imparando come
nuotare senza sforzo trattanendo il respiro nel modo migliore per
sopravvivere... Hanno fatto e visto di tutto, secondo le loro schede
che ho spulciato e trovo assurdo che trovino schifoso e inguardabile un
parto o il mio voler far soffrire chi ha fatto soffrire, vedendo come
me come negativa! Molti video che ho loro proposto era per verificare
anche lo stomaco che avevano in certe situazioni oltre che rimetterli
al loro posto, visto che non fanno altro che vedermi come
più debole e vulnerabile di loro... Tu stesso anche per la
visualizzazione e
l'impianto virtuale, hai detto di dar corpo ai miei incubi..."
"Lo capisco! Ma non
è un tantino eccessivo che gli stupratori,
qualsiasi, siano presi e letteralmente violati da gay enormi,
facendogli passare l'inferno che hanno creato alle loro vittime,
osservandogli, in un ambiente creato apposta nella Maison Close di
Madame Lalique, con degli spettatori? O i pedofili, tramite
video
e l'impianto che abbiamo, che assistono a un finto abuso delle persone
a cui tengono, ed è solo l'inizio perchè poi
sarò
il peggio per loro? Era davvero necessario per i venditori e rapitori
di persone che poi rivendono, fregandosene di cosa capita loro,
preparare un finto rapimento dei loro familiari e anche lì,
imitare su questi quello che capita a chi vendono e usare per fare
quadagno? Peggio, il terrore psicologico che hai usato... O spacciatori
della peggior risma, e non i pesci piccoli ma
proprio di compra e distribuisce, far provare dei finti overdose,
facendogli credere che stanno morendo e fingendo ancora che sono stati
rianimati, e via così varie volte... per non parlare di
tante
altre cose che hai fatto con quella gente che hai assunto come boia
moderni. Anche quei quattro che ho sempre chiamato..."
"Boia... non muore
nessuno, io non uccido! E... Tegel e gli altri, nonostante i loro
difetti, non erano convinti di
agire in questa maniera ma quando ho mostrato loro cosa avevano fatto,
le prove nude e crude, si sono convinti. Anche cosa hanno subito per i
loro problemi genetici. Ho detto loro che nonostante li avessero
addititati come mostri e fossero migliori e giusti delle merde in
quella società schifosa, era arrivato il momento di gettare
nella fogna lo schifo della società e loor erano le mie mani
supplementari. Che lo facessero per loro, per quelli come loro e tutti
quelli che soffrivano.... Vendicare quei bambini,
donne, innocenti, tutti quelli che erano finiti nelle loro mani e non
avrebbero mai avuto possibilità di nulla. Senza tomba, senza
ricordo di loro... dove la Giustizia non arriva, ho detto loro che ci
siamo noi. Le nuove leggi sono tutti pro delinquenti, diritti e
considerazione per la feccia. Certo, questo era stato fatto per evitare
che un innocente subisse lo schifo, il problema è che ne
beneficiano quelle merdacce e la passano liscia sempre e sempre. Ora
basta! Ho subito sempre e sempre calando la testa e quando dicendo,
stufa, quanto facessero schifo, passavo per tutti come la peggiore, io,
giudicata e cazziata mentre quella feccia erano i vessati. Ora basta,
quello che sono adesso, è cosa è nato, creato, da
tutti
loro. Io, quella che sono, è il risultato dello schifo che
loro
hanno permesso, nato dalle azioni e parole negative. E' ora che
paghino!"
"Anche chi ti ha fatto
del male, facendoti diventare questo?"
"..." guardandolo di
nuovo "non infilare il dito nella piaga,
perchè se mi gira gliela farò pagare a mio
piacimento! E
per come sono adesso, lo faccio, come osservo cosa subiscono quella
gentaglia"
"Quello che mi domando
è... perchè resti a guardare..."
"... perchè
così come ho io giudico e faccio punire, come
una colpa, devo guardare perchè è giusto
così!
Sono già sporca, a questo punto che osservi cosa ho fatto e
sia
da conseguenza per me perchè mi ricordi il peso di certe
cose. E
anche perchè mi ricordi che quello che loro subiscono
è
un millesimo in realtà di cosa hanno patito i poveri
disgraziati
che hanno condannato, che fossero morti o il risultato, se vivi, di
cosa hanno vissuto e vivono ancora. Voglio vederli nella loro agonia e
sperare che fin nell'anima soffrano almeno un decimo di quanto
meritano. Se Tegel e gli altri tre, più Aeagaon e quelli che
ho
assunto, visto che me lo hai lasciato fare, sfogano le loro perversioni
su quella feccia... me ne prendo la responsabilità. Non
muore
nessuno, non come nel Grove, ma so cosa faccia e significa..."
"Come dici sempre, non
possono cambiare, vero?"
"Se tu riuscirai a
cambiare quegli orsi, ben venga..." indicando gli uomini che lavoravano
"Ma fin a prova
contraria la feccia che acchiappo tramite quelli che ho assunto, e cosa
gli succede come punizione, non li cambierà e sai
perchè? Perchè quelli non cambiano. Sai,
è
interessante vederli assistere a finte sevizie a finti loro parenti,
urlare che non è corretto, giusto, che sono innocenti, che
siamo
animali a fare queste cose per punire lui, mentre quelli che hanno
distrutto psicologicamente o con la vita... chi se ne frega. Sono
altri! Non parenti. Chi se ne frega se succede quacosa a estranei e ci
si guadagna pure. Non valgono ninete!"
"...Abbiamo imparato a
volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci,
a fare miracoli con la medicina, ma non abbiamo imparato la semplice
arte di vivere come fratelli, come fossimo di primo sangue..."
"Già" gli
rispose lei amaramente "comprendo il vostro concetto
di primo sangue, nel senso in linea familiare, o di secondo sangue,
come fratelli di umanità. Ma le persone ancora non sono
cambiate
abbastanza con le generazioni da accettare subito come me questa cosa.
Io non ho mai visto differenze, che fossero rom, africani, arabi,
asiatici e via dicendo. Per me tutti sono persone. Ho sempre provato
schifo per tutti quelli intorno a me che dicevano puttana o battona a
qualunque donna, che fosse libera sessualmente o che facesse quel
lavoro
davvero, fregandosene se erano costrette. Come fosse una loro colpa
quella di doversi dare per dei soldi, senza pensare al loro vissuto e
al perchè! Per me erano donne libere e povere
disgraziate sfruttate. Persone per me erano tutti senza distinzioni,
tranne chi commetteva cose orribili, quelli sono sempre state Bestie.
Ma
si sa, le società da un certo momento con la religioni che
ancora ci sono regrediscono... e cè un dislivello e
categorizzazione pazzeschi!"
"ne so qualcosa, a
partire dai capelli. Ancora ci sono alcune persone
che mi chiedono come mai così lunghi, perchè
è
concezione che il maschio li debba avere corti e basta. Massimo fin
sopra le orecchie. Ma come dico sempre, se anche nel maschio i capelli
allungano senza freni, perchè se stanno bene come a me, non
averli lunghi?"
"Si, so bene anche che
hai qualche concezione un pò particolare,
e intendo fuori dal fatto dei capelli. Anche io lo credo, infatti non
mi sono fatti questioni o problemi per i tuoi e per quelli degli uomini
anche più lunghi dei miei. Solo che... cavolo, li avete
più belli dei miei!" ridendo insieme, ricondando quando
all'inizio a quelli che li avevano lunghi, lei si lamnetava apertamente
davanti a tutti che non capiva come loro potessero averli
così
fantastici.
Di colpo si udirono dei
fischi, che provenivano da fonti diverse.
Lia ricordava quando vi
fu una riunione per cambiare le cose allo
Chateau, e a un punto voluto da Milan sul togliere gli allarmi
sonori. Disse che gli allarmi comuni lo irratavano. Fastidiosi,
snervanti, che mettevano più agitazione che altro. per
questo
voleva, come per altre cose, avvisi di stampo antico e che loro
capissero. Fischietti in osso
scolpito, di lunghezza diversa e quindi
in base ad essa, i fori e come usarli, si otteneva un avviso specifico
già definito. Di colore beige e marrone, erano ricavati
proprio
da ossa o corna degli animali, che già avevano i Vecchi
perchè dell'animale non si buttava via niente che dalle
regole
della fattoria di riusare tutto. Lunghi un
pollice più larghi e decorati o più di un dito di
uomo e
sottili, il suono era più pastoso, caldo e profondo, quelli
grossi fatti dalle corna, per avvisi a lunghe distanze. Fischietti
militari napoleonici o da caccia, trovati come altri oggetti antichi e
restaurati, sembravano quasi dei ditali. Lunghi e larghi un pollice,
erano formati dall'anello per legarli a cui seguiva una cupoletta come
cassa per il suono, un torchone e la parte del corpo del fischietto che
ospitava lo sfiatatoio e il bocchino. Avevano decorazioni in rilievo
che richiavano spirali e foglie e come delle foglie che sembrano anche
fiammelle al centro dietro e davanti, mentre gli altri disegni
arricchievano l'oggetto. Il suono era più acuto, penetrante,
anche gazie all'antico metallo più puro e di
qualità
dell'epoca dei moderni, capace di formare segnali a morse
più
fattibili e facili.
Avevano comprato ovunque
oggetti d'arredo, mobilio, antica oggetistica
varia da restaurare ed usare e quelli erano parte del bottino. Sempre
di più la gente non capiva il valore di certi oggetti e nei
mercatini, siti di vendita in seconda mano o rispondendo ad annunci di
sgombero case in inghilterra e Francia, avevano rinvenuto tesori di
valore non per il denaro, ma per la qualità e condizioni.
Legni come quelli antichi ve ne erano sempre meno, i mobili
moderni degli ultimi sessant'anni, se fatti a macchina, erano da
frammenti di legno e colla, che non resistevano molto. Leggeri e di
poca durabilità, legni masselli antichi, uniti alle
lavorazioni
a mano di veri artigiani erano trovabili a poco prezzo. Gli arredi
moderni avevano tolto tutta la grandiosità dell'uomo di
rendere
un pezzo di legno vero, un gioiello immortale. ormai tutti i
mobili in mano a ignoranti erano finiti nelle discariche o
come aveva
scoperto, rotti e venduti come legna da ardere o divenuti trucioli. Una
grandite perdita sia per Milan che per Lia e gl ialtri che li volevano.
Con il cambio delle stanze e camerate, erano stati tolti i supporti per
le mini cucine che le facevano sembrare delle celle che camerate, e
visto l'edificio e l'ambiente caldo e invitante che davano i mobili
veri e ben fatti, molti si erano creati delle stanzette niente male.
Che fossero a solo, che in camerate di quattro o sei persone. Era accaduto che in base
ai gusti, le camere singole avevano un aspetto
che rispecchiava chi le occupava, le camerate invece di sterili e
fredde come uno se le apsettava piene di mobili in ferro grigio,erano
accoglienti con mobiletti e comodini a gusto di
ogni singolo uomo di qualunque materiale e colore. Seppur diversi tra
loro, ognuno si era fatto il suo
stile personale nel suo angolinoaccanto al letto, eliminando i
moderni industriali. Questo era dovuto alle Lezioni che spiegavano
come riconoscere i materiali, quasi erano i migliori in termini di
denaro e tempo, valore monetario ma anche di pregio. Ed era anche
legato all'introduzione delle botteghe per riprendere i vecchi
mestieri, valorizzare la riparazione e restauro e non gettare materiali
veramente di qualità che ormai non si trovavano
più.Riuso, preservazione, considerazione della
qualità e dellalbiente. Come
il legno. I legni dell'ultimo
mezzo secolo erano impiegati nel campo
industriale del mobile erano tutti truciolati compositi in colle o
legni masselli, quindni pieni e veri, ma di alberi troppo giovani, da
coltivazione programmate e controllate a rapida crescita. Teneri e
facilmente lavorabili si prestano molto bene per arredi semplici ed
economici, ma proprio per la troppa tenerezza possono pregiudicare la
qualità nel tempo. Come detto nelle Lezioni, la
densità e la durezza erano la chiave per la
resistenza del
materiale, sia per cambi climatici, umidità e lo scorrere
degli
anni come l'utilizzo. E lo si riscontrava mettendo a confronto un
mobile in legno giovane degli ultimi sessant'anni contro uno di un
secolo prima, guardando la pasta e i cerchi. Nel legno
porosità, l'anellatura, ossia gli anelli
con il loro spessore, la quantità ed eventuale
caratteristica
della polpa risultante al tocco o strumenti erano indice di
qualità o meno per un lavoro, in base risultato e per quanto
tempo dovesse durare. Un legno massello insomma moderno non
è
per davvero quello che veniva decantato, per ninete. Ecco perchè
ricercarono veri mobili in vero legno e in stili e
qualità per sistemare la nuova come
la chiamavano, che volevano far tornare
allo splendore, in chiave più attuale. Per rendere vivibile
un
luogo, diceva Lia, non era necessario mettere quegli sterili mobili
semplicistici squadrati, che sembravano per ogni marca tutti uguali con
materiali scadenti. Toccare mobili antichi era qualcosa che no nsi
poteva più snetire con i nuovi, dicevano molti estimatori . Ma prendere il mobile
giusto, lavorato nel modo modo giusto ma mani
esperte, assmebrando con altri un ambiente non opprimente ma
accogliente. i vecchi mobili se usati bene, accostati bene in uno
spazio adatto a loro, potevano rendere attuale e non vecchio o
pacchiano una casa abitabile in quell'anno come cinque anno dopo e
ancora e ancora. Inoltre avevano
recuperato che avessero ancora una bottega che si
fossero ritirati, i migliori artigiani ancora esistenti, quindi non
solo viventi ma fossero davvero bravi nel loro mestiere manuale e
tramandatoda generazioni e ormai perduto, perchè istruissero
dietro pagamento gli uomini che non volevano essere ancora militari,
che volessero esserlo ancora ma anche fare cosa gli piaceva
che
gli uomini della Raccolta, persone che vivevano per strada
letteralmente che dietro ricerche sul campo e delle informazioni che
trovavano erano persone che avevano una vita con dei mestieri prima e a
cui volevano dare una Mano, perchè avessero la chance che la
società non dava loro, ridargli digniità e la
come la chiamaa Lia, ossia quando aiuti qualcuno
ad
alzarsi tirandolo dopo avergli dato la mano, che gli serviva per
rimettersi in piedi. Solo che accadeva nell'organizzazione, dove
restavano accettando i termini della proposta. Diventavano parte della
comunità, mettevano a frutto la loro vita precedente o ne
creavano una nuova, con una occupazione che li facesse risentire vivi,
con sogni, desideri e speranze che avevano perso là fuori. Rinascendo e facendo
rinascere cosa stava morendo.
I veri artigiani e
artisti davano al legno, metallo e ogni materiale il
pregio giusto per essere atuale sempre, ripeteva quando vedeva
però Milan adocchiare sempre la pacchianeria del barocco o
l'eccesso dello stile impero. Era per questo che quegli stili stavano
dove stavano, dove erano sue stanze preferite. E quando stava troppo
tempo in quelle stanze, si buttava disperata urlando facendo ridere Milan
perchè di contro trovava i mobili che piacevano a lei troppo
semplici seppur molto cesellati e incisi, e il color legno poco
interessante. Cèrano cose come la gente che si sbaciucchiava
o mostrava troppo affetto ogli stili con troppo oro, effetto barocco e
cose puffose come le definiva lei, ossia l'effetto tessuto ibottito
tipico di alcuni mobili, veramente esagerato e troppo da stufarla dopo poco. Solo il letto di Milan con le
piume aveva il suo interesse, e appena saputo che non cèra
stato con nessuna, aveva chiesto se poteva stare sul copriletto per
leggere, giocare o parlare e se non dava fastidio. Odiava
tantissimo i tappetti che a lui piacevano pelosissmi, puffosi e
camdidi. Peggio se con decori in oro. Avevano gusti agli
antipodi ma adavano d'accordo, seppur lei si fidasse poco delle manie
di Milan di lasciarsi tirare dalla gente che prometteva certe cose.
Le botteghe nella
sezione centrale delle nuove ale,avevano
iniziato a preparare e risistemare mobili rovinati proprio per riusarli
in maniera più ariosa e meno rigida, come erano stati
pensati.
Non svilendo il lavoro dell'artigiano demolendo il suo lavoro come
facevano i moderni che sverniciavano,
toglievano e
dipingevano con colori moderni orrendi di bianco e azzurro cipria,
piccoli capolavori devastati, ma smontando per controllare lo stato
di colle e viti o chiodi, staccando con attenzione rilievi e decori e
rimettendoli in modo da essere meno severi ma esteticamente belli a
qualunque tempo, senza distruggere ne rovinare. Mantenendo colori
naturali senza gli artificiali moderni. Ma con colori appositi per
legno se scurire o trattare se schiarli un pò e laccare ove
necessario. Invece avevano scoperto
che molti mobili antichi erano
finiti in mano di invasati che si erano improvvisati artisti del
recupero, che avevano letteralmente devastato mobili di pregio in
oscenità dai colori orribili, spacciandoli per restauri
moderni. Era capitato che Milan
si era fatto accompagnare da Lia in un luogo a
parigi, dove il precedente proprietario dei mobili che cercavano aveva
venduto, per
recuperarli anche pagandoli di più. Aveva dovuto con Jd
quasi
fermare Lia dal voler strangolare la tizia, perche aveva dipinto di
pittura
pesante rosa cipria dei mobili in stile impero, raschiando fasce a
rilievo e rivendendoli come arredo da riciclo creativo. Cèra
quasi il terrore che la tizia chiamasse la polizia per la
sfuriata
di Lia per aver visto, mostrati con orgoglio, la devastazione vera e
propria di qualcosa che nel mercato dell'antico aveva un valore di un
certo rilievo. Sopratutto per persone
come lei, Milan e altri che li
ricercavano per tutti i pregi che avevano era un peccato vedere lo
scempio nel quale erano ridotti in mano a certa gente. Vederli rosa
polvere, con i
segni delle pennellate, con le fasce prima in oro scartavetrate
togliendo il lavoro di scalpello, le ex colonne con decori a foglia in
oro lisciate anche quelle, le bordature finemente incise con specifici
disegni piccolissimi da minuzioso lavoro... tutto eliminato per fare
tutto rosa, spacciato per moderno, sotto strati e strati di
pittura moderna orribile con alcuni
disegnini fatti con stencil a spugna. Il crimine che
salì a Lia stava per ammazzare una idiota
precisa, ignorante e rozza, visto che per al'accumulo di ricerche che
facevano scoprivano che tutti i mobili che erano messi in vendita erano
stati rotti, spaccati, divelti, venduti per bruciare in forni
che
era pure illegale, ridotti truciolati o in mani di vandale come quella
tizia. Lia odiava chi buttava,
rompeva, distruggeva le cose senza vero
motivo, non capendone i valori, non uno ma molti, di oggetti antichi.
Perchè come diceva lei, essendo artista e creando con
l'argilla artificiale, ogni oggetto era stato creato da una persona con
abilità che avev atrasmesso all'oggetto, per persone che li
vedevano come oggetti di pregio e ci tenevano, perchè
restassero per centinaia di anni almeno cose si usava nelle famiglie,
lasciandoli in eredità.
E perchè gli oggetti ben fatti erano quelli fatti a mano, da
persone che sapevano il loro e ci voleva un tornado per romperle. Un pò come,
diceva Jd ridendo, delle lamentele di sua madre e
sua nonna che si lagnavano degli
elettrodomestici nuovi rimpiangendo i vecchi, fino a una decina di nani
prima, creati per durare e dare performance per davvero. Non i nuovi
con materiali scadenti, che si rompevano in maniera programmata, erano
delicatissimi come il frigo che si ammaccava o graffiava con ninete, o
con forni sempre con problemi, lavastoviglie da incubo e via dicendo.
Non era la stessa cosa, ma ogni volta che le sentiva lamentarsi di un
acquisto andavo a mare, tornando in famiglia
raramente, aveva iniziano a ridere tutto il tmepo che loro si
lamentavano.
Lia diceva che nella
spazzatura da vent'anni aveva scoperto, vi erano
veri tesori di pregio per materiali e lavorazione letteralmente nelle
discariche, irrecuperabili. Per far posto a mobili di
qualità scadente per davvero, fatti a macchina senza anima
che duravano se andava bene poche decine di anni, mentre mobili
addirittura di secoli e secoli erano ancora ottimi e utilizzabili,
perfino messi benino, se sistemati tornavano al meglio, mentre i nuovi
appena le colle e truciolati si gonfiavano, tutto da buttare. E peggio
elettrodomestici. E seppur lei si
calmò, metabolizzando come faceva sempre la
stupidità umana come irrecuparibile in intelligenza, aveva
trovato nella riunione in cui discuterono degli allarmi, assurda la
questione di staccare quelli moderni. Infatti Lia prima
guardò
Milan mentre spiegava cosa voleva fare, poi spostò lo
sguardo
verso Jd, poi gli altri, per finire sui Vecchi che ridevano vedendo la
sua espressione. Gli chiese infatti
staccandoli, come voleva sostituirli, visto che
tutti avevano avvisi sonori con quei suoni che lui odiava. E lui aveva
risposto,
gli
chiese.
facendola
storcere un pò il naso per il casino che significava, e
perchè ui aveva sempre queste sparate che pure lei un
pochino dubitava.
"Si, si lo so..."
rispose lei, a un dialogo con Milan senza sentirlo veramnete, persa nei
suoi pensieri.
"Cosa sai... ti ho
chiesto cosa ne pensi di Sabine, ramo cadetto della
Casa di Hohenzollern, ricordi, nipote di uno dei principi che si sono
sposati morganaticamente e hanno perciò perso il loro posto
nella linea di successione. Tuttavia ella è molto, molto
vicina
alla famiglia madre come grado ed è pure parente dell'ex
marito
della sorella del Principe di Monaco. E' parecchio al centro
della cremè nobiliare e alto-sociale, molti conoscenti e
parenti
sono... membri onorari di certi circoli..."
"Oh, ti prego! Non altri
gruppi loggio-massonici, rosacroce e simili,
che giurano di essere antichissimi e potenti, di fare cose maggggiche,
che promettono dietro riti e feste particolari, di dare certe cose...
tu non ne hai bisogno, il tuo stesso lavoro ne è la prova
lampante. Mi è bastato cosa mi hai detto al Grove, basta.
Non
voglio sapere che tu ancora circoli tra quella gentaglia che
è
vera come cartomanti e medium là fuori, che sono buoni solo
a
offrirti un caffè o un tè. O come
risorse per noi
come ottimi mentalisti e di sicuro sarebbero più positivi
con
noi per la società, che altro..."
"Sei sempre dura con me.
Tu stessa come con la tua amica prima, cercavi
qualche sorta di risposta alle tue domande. Quelle che tu dici non vi
saranno mai, mai nel famoso Libro, che sia ebraico, musulmano o
cristiano/cattolico... è cosa risaputa per le loro origini
che
prendono dalla stessa radice e condivido ma... tu stessa hai il terrore
del dopo la morte. NOn vuoi tornare, se davvero esiste la reincazione.
Anzi, hai detto più volte che ti sfagiola l'idea
di
restare uno spirito Osservatore, guardando e indagando incurante del
tempo e spazio..."
"Farei lo stesso di
ciò che ha caratterizzato quasi tutta la mia
vita. Ho guardato gli altri fare ed esistere mentre io no, ho guardato
e visto lgi altri ogni volta in cose che io non potevo, indipendemnete
dall'età e periodo. Non ci sarebbe differenza, ma almeno lo
farei per mio capriccio. Perchè andarsene sai, verso la
lucina
famosa che ti dicono tutti, quando vuoi vivere come fossi un vampiro
per
secoli vagando in giro, osservando le cose. Sempre meglio
così,
che avere un corpo di carne e sangue e non vivendo nulla!"
"... comunque, ci sono
tante domande dai nostri discorsi! Perchè
no nsfruttare la nostra scalata a certi scalini, e... vediamo se questi
soggetti legati allo spiritismo e soprannaturale sono veri nelle loro
parole o no. Ci sono video e loro membri che giurano e spergiurano
che..."
"Sia come sia, l'unica
cosa che accetto del nostro piano di mescolarci
con la feccia, per poi schiacciarla, è togliere anche
quelli! Ti
ricordi della setta, perchè questo è, tanto amata
dai vip
e attori di hollywood, che è riuscita ad essere cosa
è,
per ciò che è riuscita a fare cancellandone le
tracce ma agendo da far schifo.E '
arrivata dove la Chiesa stessa non è riuscita senza spargere
sangue. E io no nvoglio che ciò accada con le nuove che
nascono
ogni cinque anni o le future. La religione, mi spiace dirlo, nei secoli
non ha fatto altro che danni. Spiegazioni per gli accadimenti naturai e
fisici? Religione e Dei, impedendo il proseguire della Conoscenza.
Ricordo la biblioteca di Alessandria e Ipazia. Che orrore, cazzo!
Accadimenti nella vita di una persona? Scelte degli Dei. Se Dio vuole
che muori o soffri, devi accettarlo perchè lui ha diritto di
vita e morte su di te. O Sofferenza e disperazione perchè
sei andato contro le loro leggi. Se però
decidi per te, vai contro di lui. Quei caspita di libri sono stati
scritti secoli dopo questo fantomatico Jesus o se è davvero
lui,
Apollonio di Tiana, o derivano da Mithra o Krishna, perchè
sembrano tutte maledettamente simili e pare si differenzino di pochi
secoli. E' sicuro però che la storia che noi conosciamo
è
totalmente inventata rispetto i testi apocrifi. Gli stessi
cavalieri templari, di ritorno da quelle terre, scoprirono il
vero credo di questo Je-suis se è esistito, e segretamente
seguivano i precetti della più antica dottrina, rispetto a
quella dettata dalla madre chiesa. E' risaputo che stando nella terra
d'origine della storia che la Chiesa dà per vera, abbiano
scoperto la versione originale e vi credevano anche tornati. Questo ci
pone a una domanda chiave.
Tutti i tizi che tu conosci che seguono questo o quell'altro credo...
che vuoi sapere se è vero quello che dicono, che loro
davvero
riescono a fare cose lontane dalla scienza, quelle che nella bibbia
sono vietate perchè contro Dio, mentr eloro stessi affermano
di
dare benedizioni e protezioni usando prorprio il potere di Dio... "
"Si, lo so. Controsenso
per il fatto delle streghe e maghi. Loro che
usano i poteri di spiriti creati da DIo stesso sono negativi e da
uccidere o convertire... mentre loro affermano di fare cose in nome di
Dio usando il suo potere o quello dei santi. Satana, demoni, spiriti
vari nel loro
concetto no nsono creati da Dio stesso? E quindi, se Dio li tiene
diciamo esistenti, non avranno un motivo? Chiedere aiuto a santi, beati
e la Madonna, creazioni loro, che differenza ha con le streghe tipo
wicca che sono benevole? Mistero, ammetto che anche io stesso me lo
sono chiesto, ma sappiamo bene da molti fatti come, grandi messe e
simili, non danno mai frutti. Mentre secoli prima si dice che i santi
riuscivano a salvare città intere da epidemie e catastrofi
naturali e... dall'ottocento ad oggi nulla? Anche il fatto stesso della
madonna e i suoi abiti, riportati esempio dai pastorelli o Bernadette,
così impossibili per quell'epoca se non
dagli anni cinquanta del novecento. Ma pensi davvero che, se piena di
falsità una, un'altra non abbia qualcosa davvero legata
all'Oltre?"
"A me non interessa. Ho
imparato a causa di quella società che
non cè ninete di buono nelle cose imposte come
verità
assoluta senza prove. Credo più ormai alla scienza e alla
natura, vera e magica a suo modo, che alle stronzate che vogliono
credere solo per avere quella vita meritevole dopo la morte, che
pensano gli sia riservata. Rompono tanto e obbigano la gente a messe e
catechismo, giudizio e ammonimneti altrimenti il peggio su di te, ma
mai una volta che sia avvenuta la prova come accadeva, dicono, prima.
Animali affamati che invece di mangiare si inginocchiavano davanti le
croci, apparizioni di madonne e santi, cose volanti e altro. Perfino la
storia della sparatoria al Papa non mim ha mai convinta, per quanto
riguarda le parole mariane ai pastorelli. Unuomo vestito di bianco
subirà una sparatoria. Ok, peccato che doveva intendere il
Papa.
termine e figura conoscitissima in ogni epoca perchè a capo
della cavolo di religione obbligatoria. Seppur poveri e pastorelli, mi
sembra impossibile che non abbiano mai sentito chi fosse il Papa, la
parola... Per quanto pastorelli e
ignoranti, sulla religione ne sapevano, no? Allora possibile che quella
figura definita la madonna e vestita in modo impossibile per l'epoca,
abbia detto di un uomo vestito di bianco e non il Papa? Direttamente? O
dobbiamo fare come Nostradamus e Baba Yaga che ogni loro premonizione
si può adattare a tutto quello che accade? La
Madonna che
sa tutto, che ha detto a quanto dicono a Bernadette che era
l'immacolata concezione e lei non sapeva che significava, benissimo...
ma perchè non dire cche il Papa subiva un colpo di pistola
invece di dire che un uomo vestito di bianco subiva un attentato?
Perchè se era la stessa persona, diceva a una termini
difficili
e a quei tre non il titolo del capo della chiesa?"
"Lia... ho capito dove
vuoi andare a parare. Mettiamoci anche la
lettera del diavolo scritto da quella suora... la situazione noncambia.
Fin dall'antichità, vedi la Dea Madre scolpita nella roccia
con
gli attributi di fertilitàenfatizzati fino ad
arrivare ad oggi. Ora si
pensa che noi deriviamo da esperimenti di laboratorio degli alieni
dalla scimmia, per avere schiavi per l'estrazione di materiali che gli
servivano... dove sta la verità? Esiste un dopo che
può
essere definito piano spirituale? O cè solo quello che
è
materiale e vediamo, tornando polvere di stelle per l'universo
là fuori? Ecco perchè voglio scoprire, vedere,
assistere..."
"Fai come vuoi. Per le
tue amichette, idem. Mi spiace solo che molte, e
intendo quelle di natali nobili o mezzo nobili di uomini rcchi e
potenti, non siano propriamente adulte. Il fatto che siano a feste e
altre stronzate vestite come... lasciamo perdere, in mezzo a tante
cose, ma minorenni, non...."
"Cosa credi, che sia
quel genere? Andiamo, mi conosci. A me interessa
la loro amicizia per raggiungere scalini che altrimenti... per me
sarebbe distanti. Come ho fatto per giungere fin qui. Poi, se
qualcuna
è davvero speciale e unica da meritare considerazione dentro
il
mio cuoricino, da condividere con le questo posto e la mia camera da
letto..."
"bah, ma dai!"
"Tranquilla, se dovesse
accadere ti avviso subito, prima che ti annidi
sopra il mio letto per parlare, così non ti schifi"
"Ancora con questa
storia, il tuo letto con materasso di piume alla
francese con quei piumoni che usi hanno un effetto comodo...:"
"COme un gatto
spaparanzato..."
"...come no! Io..."
"Si, per la tua malattia
seppur la medicina che ti avevo dato, prima
delle Stoddarde, ti avevo procurato un materasso in lattice e poi hai
scoperto come era strano il mio materasso di piume quando abbiamo
giocato a scacchi quella voltaper non metterci a terra. Visto che ti
lamentavi dello sporco che poteva esserci... OK, OK" vedendosi guardare
male "ma è diventato, oltre la cassapanca, il tuo posto
preferito dove spiaggiarti. Mph! A me invece il tuo letto non mi piace,
mi è bastata quella volta che ti ho aiutata a sistemare i
mobili
che hai scelto, invece di quelli già presenti ma non volevi
altri
fra i piedi. Come fai a dormire su quei materassi di lattice non lo
so... io mi sono sdraiato sopra per riposarmi un poco e mi è
bastato. Sembrava di scivolare da qualche parte giù,
giù... per non parlare di quel copriletto ruvido..."
"Quello era
già presente negli armadi! Quello che cèra di
default era come i tuoi, con il gonnellino a pieghe che prendeva solo
polvere e sporcizia dagl iabiti se ci passavi per sbaglio. Adesso ne
uno uno semplice sui toni del blu e ne ho uno sui toni del viola, senza
fronzoli alla Milan..."
"Grazie, sarebbe
interessante avere uno stile con il proprio nome. Sai
vittoriano, elisabettiano, edoardiano, Luigi...e snon solo i
più
famosi. Chissà..." comunque, ci sarai, visto che non vuoi
parlare delle persone che voglio avvicinare...
"Donne e minorenni o se
maggiorenni solo per i loro natali..."
"...anche se, alcuni
mezzi valgono i fini, no? Ci sarai alla riunione per..."
"si, l'ultima, non ho
ancora letto i punti..."
"Piccola anticipazione,
allora....Voglio processare le idee e voglio
una legge per non imporre il pensiero limitante delle
libertà
nelle scuole.A iniziare, per te, dal concetto di famiglia come unico e
solo tipo, l'aborto, il senso dei termini e il fattore
umanità.
La famiglia è da sempre composta tra due soggetti uomo e
donna e
questo è indiscutibile? E allora non sono famiglia nonni o
zii o
adottivi che si fanno carico di minori? O di altre persone?
Poi
ci sono le coppie omosessuali. Ci sono persone che
dicono che<
io non condanno, non giudico in quanto hanno diritto di esprimere come
meglio credono la loro sessualità, però metto un
paletto
sull essere genitore perché ritengo che se fai una scelta e
vuoi
vivere la tua vita in modo congruo al tuo essere, non puoi e non devi
avere pretese di riconoscerti diritti genitoriali per ragioni che ben
conosciamo. Non è discriminazione è buon
senso.>
E non sono i gruppi pro vita e pro famiglia che sono
nazi-isterici!"
"Se toccano la famiglia
tradizionale si incavolano, urlano che si
vogliono
togliere crocefissi, famiglia, sesso, tradizioni ecc come se fossimo
sotto l'imperatore romano anti cristiano. L'ho sempre detto che le
religioni sono solo schifo..."
"So che tu odi tutta
questa gente che urla che i loro diritti sono
calpestati mentre si da corda e pubblicità a quelle di
genere e
sessuali e..."
"MA LORO HANNO LEGGI CHE
LI PROTEGGONO! LE HANNO! Sono gli altri a no naverne, i loro diritti
religiosi del cazzo ci sono... E' giusto urlare che non sono LORO ad
essere
rispettati? che NON SONO e POSSONO continuare ad
essere
MADRE e il
marito PADRE perchè i derelitti fino a quel momento,
pretendono
adesso rispetto e diritti, chiedendo solo che loro, che siano gay o
altro, ottengano la possibilità di essere riconosciuti come
famiglia, genitori, legalmente e giursdizionalmente partner dell'altro?
Cosa gli viene tolto se anche quell'altro tipo di legame è
chiamato famiglia? Il rispetto va dato a tutti, ideali legittimi e
sacrosanti che meritano parimerito con quelli definiti naturali, ma si
urla al ridicolo e
intolleranza al contrario.Che sono solo che facendo così
alimentano l 'intolleranza. "
"Lia..." disse lui
gentilmente, sapendo che si stava scaldando
"No. In questo caso sono
IO che mi sento non rispettata in nessun modo
perchè anche io pretendo, come fanno questi stronzi che
seguono
la religione di divisione, non di amore, il mio modo di vedere famiglia
e amore. QUindi la famiglia che io desiderano non di primo sangue non
va bene, perchè non è naturale. E' innaturale
anche la
tua Comune, perchè non ci sono famiglia classiche che
fottono
solo per figliare, permettini di essere volgare per esternare la mia,
di incazzatura. .
Ecco come definiscono il nostro modo di vedere l'umanità,
l'amore vero e l'unione tra Persone, non stronzi come quelli. Nella
bibbia forse cè scritto tali stronzate, non in natura
perchè essa stessa mostra figli di altri che sono cresciuti
da
altri soggetti. Ah no, perchè una femmina prende un figlio
è sempre madre con figlio. pardon, allora tutti i nuclei di
branchi che crescono tutti insieme i piccoli non sono naturali. I
maschi di certe specie che covano i figli e li crescono mentre la
femmina è via, non sono naturali. Le comunità di
sole
donne del passato che crescevano figli tutti insieme, accoppiandosi
solo per avere le generaizoni successive non erano una grande famiglia
per niente, perchè mancava il maschio capobranco... ma
vaffanculo, va! Ti ricordo che sono sempre, sempre sono stata trattata
da sbagliata perchè non volevo relazioni, non volevo figli,
non
credevo nei matrimoni e nel concetto di eredità prima come
figli
e poi come qualcosa da lasciare ad essi. Perchè
cè
differenza con il mio concetto di eredità, quel quacosa da
lasciare a quelli che verranno dopo di te, che sia davvero importante e
d'aiuto, qualuqnue sia il campo... per l'umanità, tutta.
perchè io non penso alla famiglia in quel modo imbecille, ma
per
me famiglia sarebbe ben altro. E dovrei impedire diritti e altro a
quelli come me, che non sono i canonici uomini e donne etero e stronzi,
perchè lala gente religiosa del cazzo sta sul culo che ci
sia
altro, oltre le figurine che i preticelli proiettano sulle mura della
caverna facendogliela passare come l'unica verità..."
"Il mito della caverna
così modernizzato mi mancava ma..."
" famiglia era
e resterà composta da madre padre e figli,
scimmiottano queste scimmie! Dicendo che alle loro unioni gli dessero
un altro nome ma non saranno mai una
famiglia come il Dio comanda. Che il Dio se ne vada affanculo, e se
esiste e gli rode, che scenda e si faccia sentire una buona volta.
Oppure non si scatena uccidendo e sterminando come dicono i libri
perchè non esiste? Lo schifo che cè scritto nella
Bibbia
di come la gente veniva uccisa o dat aper stupro è
riprovevole e
loro lo leggono come qualcosa di importante. I pochi messaggi che ci
sono buoni sono mischiati allo schifo e perdono tutta la
positività che avevano. E dovrei calmarmi quando mi danno
della
difettosa perchè non ho la cazzata della
maternità? Che
non sono come la scema classica, che poi si legge nelle storie della
pancine da qualche tempo? Leggere loro è come fare un tuffo
diretto nella concezione di secoli fa, ed è da paura. E
leggi
commenti come e ti viene la pelle d'oca. A me succede! Se tu vuoi un
mondo
giusto, dove non vi siano imbecilli che figliano bulli per le loro
stronzate basate sulle differenze, allora inizia a cambiare questa
cosa. Anche se sarebbe meglio fare quello che ti ho detto, fai come
Dio, visto che è buono solo a questo e vai sul sicuro..."
"Si, bè, Jd e
gli altri non sono affatto convinti, diciamo che
se la fanno sotto. Quindi mi hanno chiesto di soprassedere, ecco... per
ora mi limiterò a proseguire i piani come decisi. Per la
cara
Sabine... come ti ho detto, molti che conosce possono essere ulteriori
trampolini per..."
"Il culto interno di
quei posti prevede e vige cdi dover raggiunger uno
stato di virtù rispetto all'uomo. Chi ne fa parte deve
raggiungeere un alto grado di virtù, trovabile in
determinate
cose. peccato che quei soggettoni lì sono poi per lo
più
feccia! Hanno fatto cose per avere ed essere, pari a quello che fanno
quelli che considerano sotto di loro. E non capisco come vi possa
essere differenza, ma sai ce significa raggiungere quelle scalate? Il
culto interno, rispetto a chi entra nella loggia pretende standard di
un certo tipo nelle figure che ha al suo interno, ma dalla nostra lista
di soggettini particolarini, abbiamo tutta una pagina di reati e
schifo,
pendenti su quelle capocce da sgomitare letteralmente perfino con quel
Capo Jonboy, quel soggetto che tu dici abbia tr ai suoi quello che ti
interessa. Per favore, voltati prima a sistemare qui, poi si
vedrà..."
"Luiz Leon Escanuela
pare, ma non è sicuro, sia il vero nome di
quel tizio, che gli apice farsi chiamare Capo Jonboy. Dorde mi ha detto
che all'inizio credeva parlassi, non avendo specificato il contesto ma
solo detto che avevo trovato Luiz Escanuela, e visto che lui segue
artisti nuovi e vecchi,di uno che stava a osservare
giovanissimo davvero, che sta partendo a farsi conoscere grazie all a
tecnica dell'olio iperrealista combinata con esperimenti teorici sulla
rappresentazione anatomica. Settore che lui ama, quando gli ho
detto che parlavo di Capo Jonboy mi ha guardato strano..."
"Fammi indovinare,
credeva che parlassi di quel Gonboy, quell'isterico
talebano come lo chiamano molti così perchè
è mezzo svitato..."
"Sai anche tu che Dorde
quando lavora nel suo studio ed è
concentrato sente le cose a spizzichi e bocconi..." vedendola
irrigidirsi e mostrarsi arrabbiata "... e si, credeva che parlassi
dell'uomo a cui hai quasi rotto la trachea in quella discussione
animata sui ruoli..."
"Quell'imbecille
troglodita religioso del menga ha osato urlare che non
prendeva ordini da una donna, per giunta non coperta, con abiti da uomo
e..."
"Ehi, la sua
religione..."
"Sticazzi!" girandosi
verso di lui scontrandosi di petto "mi stai
dicendo che vuoi cambiare questo mondo e poi prendi le parti di una
scimmia evoluta male? Che la tua parola, le tue decisioni, la fiducia
in me non contano perchè per la sua religione e il suo
cervello
bacato io devo stare coperta, e lo sono già devo dire visto
che
non mostro ninete, che devo velarmi il capo, silenziarmi, non avere
neanche i tacchetti, e mi è impedito per la tua pretesa di
sostituirti, di dargli ordini perchè lui è uomo e
da una
donna non è possibile! Che ha riunito altri deminenti non
religiosi ma stronzi nel'anima, perchè il mio ruolo non
è
accettato, compreso e voluto!"
"Non è per te
o contro di te che parlavo, io ho paura per loro.
Da quando hai superato i test sulle Stoddarde, ti ricordo che su di te
hanno un lievissimo, lievemente, elemento di controindicazione per cui
vi è uno squilibrio del sistema nei circuiti neuroanatomici
o come ha
detto David... doveva esser così. A te quindi in determinate
situazioni diminuisce tutto compresa serotonina e aumentano
cortisolo,norepinefrina,epinefrina , noradrenalina, testosterone,
sbilanciando tutto verso questi facendo sballare l'amigdala... ecco,
diciamo come dice Jd che sbarelli un pizzico. per poco la tizia
modernista dei mobili ci rimetteva il filo della vita per la sua poco
brillante idea di sputare sul buon gusto e quello che vogliamo salvare,
ovvero le abilità umane di creare e dar testamento con
queste
qualità negli oggetti... il nostro Gonboy è quel
che
è, se perdi la pazienza facendo vincere le stoddarde siamo
nei
guai, perchè accadrà qualcosa di spiecevole. Il
Programma
si attiva quando i tuoi livelli di adrenalina...superano uan
certa soglia.Evitalo...Sai bene e
lo ripeti altrettanto che cambiare i lcuore della gente è
difficile e faticoso. Quell'uomo ha accettato la mia offerta
perchè aveva casini là ed è qui per..."
"Oh, andiamo. Povero
derelitto rifugiato di guerra perchè ha
sterminato mezzo suo paese... e quando l'ho preso per il collo
guardandolo negli occhi ero perfettamnete in me, o devo pensare che non
hai davvero paura per loro e cè dell'altro?"
"Stiamo davvero
discutendo per un arabo misogeno e mentalmente
ristretto? Volevo solo dirti che le due reazioni, quella con la donna
devastatrice e quella con Gonboy erano simili e dettate da rabbia e
odio. Non sarebbe salutare ne producente per te, fare qualche danno
agli
uomini, i nostri, ora che stiamo sistemando le cose, perchè
provi una repulsione viscerale per le menti come... la sua. Capisco che
tu rifiuti solo la gente del genere, ma se stringevi un tantino di
più, visto che gli avevi rotto la bottiglia sulla testa che
in
quel momento era convenientemnete scoperta dal suo copricapo solito...
non era una discussione ma lo sfogo di tante cose su uno solo. E questo
lo sai. Ma le Stoddarde non mi ascoltano, tu si. Per la donna, so che
eri arrabbiatissima per la legna da ardere, poi i truciolati, poi la
scoperta che molte opere e dipinti finiti in mani di gente inesperta e
ignorante, erano stati rovinati irripetibilmente come quel Cristo, e
sei
contro ciò e quei mobili osceni perfino per me erano il top
dell'assurdo... ma così non vinci."
"..." voltandosi
dandogli la schiena ma lui sapeva che si stava calmando
"possiamo tornare ai
punti sui cambimenti sociali che vogliamo fare?"
"...
quando capitava per miracolo che io restassi a mangiare da sola per
tutto il
giorno, non cèra un momento in cui mi mancano, in cui
provisso
qualcosa come avviene per tutti che sono portati a pensare che sentono
mancanza, che snetono di dire almenoc un
momento nella
vita... io no, sono una persona di merda, stare sola per molte ore o
dormire da sola quando capitava non mi portava mai a cambiare idea. le
ore passate da sola per me era come quando cèrano anche
loro,
anche quando sono stati riscontrati brutti casi di malattie a
si
sono dovuti operare, la prima cosa che ho pensato è che non
volevo restare io con tutto sul groppone, come era su mio padre. Quando
aveva dato notizia, la prima cosa che accadde su di me fu sospirare di
disperazione perchè se non morivo prima, tutto
ciò
che faceva solo lui, anche per l'inettitudune degli altri, finivano su
di me. Non provavo altro che questo, fastidio se moriva prima qualcuno
di loro, rispetto a me. Faccio schifo, lo so, questo è
quello
che sono e sarò per sempre. E sai cosa odio delle donne?"
"La loro
falsità su certe cose?" strappandole un mezzo sorriso
"Donne ma che non
meritano la D maiuscola, che erano niente prima e ora
possono parlare e fare, per quelle
che si sono immolate in tutti i sensi. Ci sono state donne che sono
state incarcerate, alimentate a forza con tubi e imbuti
perchè
facevano sciopero della fame ed erano morte per infezioni ai polmoni.
Picchiate e abusate nelle carceri perchè ritenute pazze,
feccia
per la loro speranza di diritti che a causa della società
mischiata alla religione, non avevano. Cè ancora gente con
la
vagina che urla che la BIbbia è l'unico testo da leggere per
poi
non capire che all'interno cè scritto tutto lo schifo che
altre
prima di loro hanno sofferto, il peggio del peggio. Donne date
letteralmente ad abusatori per non far del male a uomini, che magari s
elo meritavano pure. Donne lapidate per false accuse o credenze. QUanto
schifo e ancora ci sono donne che lo toccano e lo considerano,
dimenticandosi le parti dove dice che la donna deve velarsi, stare
zitta, muta, non merita lavori o possibilità di essere pari
agli
uomini, che essere picchiata e abusata dal maritoe suo oggetto ect
ect... e ora si permettono di trattare male e
dire certe cose a categorie ancora nello schifo, che chiedono solo di
poter essere, amare, avere una famiglia come tutti. Patetico! Altro che
sostegno femminile o le donne comprendono! Non capisco come facciano ad
avere la faccia di bronzo di vivere come donne anni cinquanta, nello
schifo orbe e sceme, e mettersi in attivo per impedire che altre
persone, di fasce deboli e ancora nello schifo, possano... essere
felici"
"La tua vita nella tua
famiglia è esattamente come quella scolastica. Da
cancellare, rifuggire..."
"Che asfissia che era la
mia vita, lì. Mi alzavo, riuscivo a scendere
dal letto e cambiarmi. Se dovevo mettermi un proteggi slip, per farti
capire una cosa intima e stavo in camera, il tempo di cambiarmi e
andare in camea per metterlo e niente, arrivava mio padre ad aprire la
porta ed aspettare alla port acon la scopa in mano per scopare a terra!
Capisci? Tutto il giorno sempre lì dentro, a guardare,
controllare, a
usare la finestra per guardare la strada, a rompere le palle, nno
potevo vestirmi che si apriva la porta perchè cè
cose devono fare negli armadi,
altro. Niente intimità. tutto il giorno così.
Urla e casino perchè per
lavoro non si poteva mangiare tutti a pranzo, io ne sarei stata felice,
non mi piaceva mangiare con loro ma invece si mangiava di corsa, a
ingozzarsi proprio perchè cèra pochissimo tempo
che poi uno doveva
andare. Urla e casino perchè a uno piaceva lavorare di
pomeriggio e ai
miei no non è lavoro decente, perchè doveva stare
a casa con lroo il
pomeriggio per fare un cazzo. Il lavoro era la mattina... io non ce la
facevo più! Sola, sola nella stanza, con loro smepre con le
mani sulla
maniglia della porta ad esntrare, stare là, toccare, ficcare
il naso,
rompere le palle, neanche cambiarti o stare d'estate in slip e
maglietta perchè dici ma poi
capici che invece casa tua è il colosseo, che entrano tutti
perchè cè
un armadio che entrava solo da te, dove tengono cose e quindi tuti
là
dentro o usare la cazzo di scopa che sollevava solo polvere ed eera
sempre
deteriorata al centro, e quindi che cazzo si portava dietro? Ancora
sento nelle orecchie il colpo della parte in plastica per terra o
ovunque perchè la passavano con forza a terra, come
sbattendola o sulle
barre in ferro del balcone per pulirla e bam, bam, bam... io che dovevo
vesrtirmi in fretta la mattina come una disperata e odiavo
quel cazzo
di bagno, che dovevo dividere con tutti i maschi di casa mentr equella
stava da sola in quello purepiù grande, che dovevo portarmi
tutti i
vestiti, tutti, in bagno o sarei stata costretta a uscire in mutande in
mezzo alla casa, perchè progettata col didietro. Ho ancora
gli incubi
sapendo che la porta si può aprire senza che nessuno bussi,
che abbia
paura di stare in intimo, in camera mia, perchè poteva
entrare
chiunque. Ho odiato il mio corpo, ho odiato il modo in cui mia madre ha
fatto tutta la questione del ciclo, come naturale e il suo ossessivo
controllo della cosa. Ho provato odio le volte che non volevo dirle che
l'avevo, perchè rompeva che tutto le si doveva dire, e
arrivava a
toccarmi là sotto ala sprovvista per snetire seavevo
l'assorbente.
ALl'epoca non avevo ancor a comprato la prima coppetta ed ero costretta
a mettere quei materassi, proprio materassi economici e giganti,
fastidiosi, impossibili da tenere e che rischiavi di macchiare tutto
perchè facevano proprio schifo. Risparmio. Quanto
l'ho odiata quando mi diceva che
era il tempo di pensare a trovarmi uno, magari ben messo
economicamente, perchè dovevo fare il mio. Si, dovevo fare
il mio... Ossia parlava
di matrimonio e figli e disse proprio queste parole . Mi si è gelato il sangue,
mi è venuto il
primo attacco di ansia forte da sentirmi il petto stringere, e unito a
tutto quelli che dicevano e facevano per spingermi a farlo, ho odiato
di più. Non voglio che altri provino lo stessso!
Milan prese il suo
Phonvlet consultandolo per parlare.
"I temi attuali che ci
sono sul tema famiglia sono . Sembra che parecchi la pensino come noi nella
domanda
del perchè si debba associare sempre il concetto di famiglia
a
uomo e donna con figli. Si può essere una famiglia anche
senza
figli e sposandosi con persone dello stesso sesso, il concetto di
famiglia comprende un nucleo di persone contornato dall’amore
nei
confronti dell’altro. Punto. Quante coppie etero
non fanno
figli per motivi personali o privati? Sono sempre famiglia, affermano.
Il vero significato di non è quello
dei
quadretti religiosi"
"Alla buon'ora. Peccato
siano pochi..."
"grazie all'introduzione
di conferenze per ora ma poi saranno proprio
lezioni civiche... ora alcuni giovani hanno detto la loro. Sanno che
Esiste una definizione giuridica di famiglia da cui partire, quella che
abbiamo detto, e va unito al buon senso, morale, etc non
di.religione,..:" fermandosi vedendola fissarlo come se non avesse
compreso il senso "Nelle conferenze si spiega come l'idea religiosa
debba restare tale, che si tratta di una cosa privata, non di una
comunità sociale dettata dal buon senso, moralità
umana
ect..."
"Loro che dicono tanto
<è la famiglia naturale>... la
natura è anche cannibale e matricida, la Mantide religiosa
uccide il maschio durante l'accoppiamento. Così altri
insetti o
in molti mammiferi il maschio è solo come una provetta per
quel
tempo di farlo e ottenere la gravidanza. QUindi di che parliamo? Se il
concetto di famiglia e matrimonio, essendo solo umana coi nostri canoni
è una cosa condivisa da tutti ok, ma non mettiamo in mezzo
una
sacra famiglia che è totalmente inventata. La madonna stessa
proviene sia da Iside dalle statue e raffigurzioni col figlio sulle
gambe che da quella indiana... ma no, quella er auna vera famiglia,
esistente in una società dove lapidavano le donne se l'uomo
non
er sicuro di essere il padre o finiva male comunque, e la storia di
come
erano trattate era lasciaperdere, e quindi è
naturale
così... Dobbiamo dedure che tutto
ciò che avviene in natura è lecito anche per gli
esseri
umani? Possiamo buttare nel water tutti i codici allora
perchè
un solo testo scritto quattrocento anni dopo questo fatidico
tizio/momento, sono più veri del cuore umano? Una famiglia
che
non è sicuro sia esistita per come era composta... in quei
secoli! Parlano di naturale quando la natura ci regala famiglie da flm
horror..." facendolo sorridere
"Sii felice. COntinuo
con altri pareri da queste conferenze...in una
coppia omosessuale ci deve per forza essere il
maschio e la femmina? Cambiare il pannolino al figlio è
prerogativa
da maschio o da femmina? Quando lo si accompagno a scuola,ovuqnue, gli
si prepara il pranzo, si da pure la lavatrice,
stendere, stirare, lavare i piatti ecc.. si fa l'uomo o la donna? o si
è come gli Amish o progenitori dove a sporcarsi le mani in
certe
cose era la donna e l'uomo il re della casa, se toccava esempio un
piatto era la vergogna? A fare queste cose nella
propria casa e con i propri figli, si deve essere uomo o donna? E
l'orientamento sessuale chi lo avrebbe creato, Topolino? La famiglia
non ha nulla a che vedere con la genitorialità biologica,
così come l'idea che igenitori sono solo quelli che li
procreano
e partoriscono. La famiglia per sua definizione
non è solo quella dove ci sono figli, può essere
anche
composta da solo due persone. Due persone e un animale. Più
persone di primo sangue o unite da affetto di secondo, valorizzando la
natura vera umana. Non è obbligatoria la prole per
essere definita famiglia, può essere un nucleo.... Alltri
affermando due soggetti che hanno procreato non
hanno creato nessuna famiglia, hanno solo procreato. la famiglia
è quella che vuole stare insieme senza soggetti che invece
ne
vorrebbero scappare via, dove ci sono legami veri... continuo a
leggere?"
Lia sorrise ed emise un
sospiro come di pace, continuando
aguardare i Vecchi che sbraitavano agl i uomini che stavano
disfacendo quella che era casa loro, per spostarsi in una che avevano
confermato come idea per una nuova vita, per sentirsi vivi e utili, in
un posto per loro e loro.
"Sembra di vedere i
vecchietti con i cantieri quando sbraitano credendo di saper fare
meglio..." disse lei con tranquillità
"Certe cose sono
internazionali,sai?" rise lui alla cosa, mentre
vedevano i più anziani sbracciarsi e rimproverare aspramente
i
più giovani nello sgomberare le loro cose, per la grande
costruzione che avevano accordato come casa nuova, pur di togliere
quella tendopoli che Lia trovava un pugno in un occhio per l'aspetto
del posto." Comunque ci sono state delle... questioni con i genitori
sul tema della famiglia, i ruoli e... una mamma ha detto
"Dimmi che posso
bruciarle i piedi" disse Lia con odio ma lui continuò.
"Parlano anche con
rabbia del tema sull'amore che è stato
spiegato nelle conferenze. Ossia che non è vero che non
esiste un tipo di amore,
unico, ma diversi quanti sono i cuori delle persone. Esistono l'amore
per i figli, l'samore per il coniuge, l'amore per la famiglia. Mnetre
noi abbiamo insegnato che mai un amore
verso una persona sarà identico ad un altro ma sono diversi
e
importanti comunque, in egual modo...l'amore è un concetto
estremamente vago e non misurabile. Le
leggi non possono considerare un elemento come l'amore. Le leggi si
occupano di comportamenti non di sentimenti ed una società
umana
è fatta prima di tutto da soggetti e non membri di una
religione, è corretto vedere le persone in altri termini che
credenze. A questo sono piovute altre critiche... del tipo
,
perchè chiedevaom di essere più aperti e
più
disposti verso persone non canoniche secondo quanto si era educato
prima..."
"Sono gli stessi dei
capelli lunghi e l'orecchino negli uomini, quando
nella storia umana sempre si sono portati lunghi, e molti
uomini in molte culture portavano orecchini. QUando si
è tarati in testa...trovo avvilente il ragionamento per cui
delle richieste in cui si dice "è offensivo dire noi siamo
una
famiglia e voi no. Siamo persone, amiamo, anche noi valiamo come
famiglia" creino diversità. Per me la
diversità è creata dal , cancellando di fatto ciò
che
è la natura umana, l'essere un essere umano e un retrocedere
come i gamberi a prima dell'evoluzione. perchè questo
è..."
"Bhe, io comprendo il
tuo modo di pensare perchè è come
il mio. Anche io vedo la fmaiglia come un gruppo di persone che
vogliono, sentono, scelgono di vivere insieme, creando una Comune
facendo anche del bene..."
"ma la tua comune
è assurda, è... Uff! Vuoi fare qualcosa che non
so come definire..."
"Per me, se si sceglie,
si è felici, si crea insieme quacosa
allora un gruppo in comunione può anche
essere una
famiglia. Mi spiace solo che tu un giorno non ci sarai per quando
saremo a buon punto..."
"Milan..." continuando a
guardare il trasloco, con il mento sulla mano e
il gomito sule casse che tenevano i prodotti fragili che dovevano
spostare
"Dimmi..."
"Grazie. per quello che
sei. Per quello che vuoi fare. Per cosa hai fatto per me... E cosa
farai!"
"Di nulla, è
quello che sentivo di fare..."
"Grazie per essere te.
Se nel mondo vi fossero migliaia di persone come
te, le cose sarebbero diverse. Ci sarebbe fratellanza
econdivisione e... Milan!"
"Si..."
"Dimenticati di me"
"E'questo quel che vuoi?"
"Non farmi preoccupare
per te e per il Cambiamento. Giurami che
continuerai, cambierai le cose, farai davvero ciò che
è
importante per i futuri soggetti e... i successivi noi..."
"I futuri Milan e
Lia...e Jd, e..."
"Vuoi davvero che
l'organizzaizone continui con i futuri soggetti che
sceglierai, che prenderanno i nostri nomi come una gestione perpetua e
immortale?"
"Si. Perchè
ci sia sempre un Milan, una Lia, un chiunque con
questo nome, che racchiude tutto ciò che siamo, che volevamo
per
gli altri e di riflesso per noi, e cosa si può fare..."
"Il nuovo MIlan..."
pensierosa
"E la nuova Lia, se ci
sarà! Otterranno questi nomi, come Jd,
Alaric e via dicendo, raccogliendo un testimone pesante e a volte
scomodo, ma s ei frutti saranno quell oche speriamo, saranno nomi
portati con orgoglio. Il successivo Milan sarà il
manutentore del
mondo e preservatore di cose create..."
"Mi sono sempre chiesta
se tu, acectti che la morte significhi salvezza in alcuni casi..."
"Se son o come per te o
chi non ha più voce o possibilità
totale di vivere qualcosa, bloccato totalmente allora si..."
Lia guardò il
suo orologio da polso, sorridendo. Milan le chiese
se stesse amando ancora quel sistema quasi vitale che scattava segnando
un tempo, il loro,oppure osservasse colui che avrebbe segnato la fine
del suo, di tempo.
"Ha le sue pulsazioni
esattamente come me. Questo modello che hai
scelto è semplice, nero e argento, da uomo, eppure alla fine
mi
rispecchia molto. Meccanismo a vista molto grande, lancette argento e
bianco, fascia dei numeri grande quanto la ghiera con un motivo
particolare alla luce, di neri e grigi con delle viti a intervalli che
le girano intorno... un cinturino largo e nero di gomma, semplice. Da
uomo eppure elegante e minimal allo stesso tempo. Ormai siamo
inseparabili. Ormai lui batte le mie, di pulsazioni. E con quella
decisione, questo resterà alla nuova persona che
nascerà
dal mio sacrificio. Sarà lì a mostrarle l'inizio
del suo
ciclo di vita e la sua durata. Sempre che lo voglia tenere. Ma spero
che almeno lo tenga conservato e funzionante per il suo simbolismo con
le ceneri dalle quali è nata..."
"però
così dimenticherai di noi, di te qui, di tutto..."
"I ricordi... A volte
è necessario dimenticarli, ma
nonscompaiono mai. Ecco perchè nonostante tutto mi assillano
notte e giorno, mi rendono ciò che sono ora. Voi siete voi.
Restere qui anche dopo che me ne sarò andata e ci
sarà
una nuova persona, che crescerà, imparerà, si
svilupperà in maniera diversa, con concetti più
ampi e
aperti di là fuori. Si determinerà da sola oltre
le
materie di base. Ancora non ho capito se come per gli altri, ci
sarà un azzeramento anche per me, ma... lei avrà
tutto il
tempo del mondo, grazie alle Stoddarde..."
"Come desideri. Mi
spiacerà solo non avere più la persona
appollaiata sul mio letto o sulla mia cassapanca, a parlare e con cui
condvidere le cose. Resteranno loro, tornando un pò al
passato..:"
"Magari con lei sarete
buoni amici. E poi ci sono i Crell... Vedi,
diversamnete da me, tu non sei solo. Non lo sarai mai, e la tua
amicizia con me è così, perchè siamo
così
simili da essere capaci di discutere come... avere un doppione di
fianco portando il parlare a se stessi ad un altro livello..."
"Cosa?"
domandò lui scuotendo la testa, facendola ridere
"Un giorno ci
sarà un'altra Lia, lo hai detto tu. Così
come non ci sono due persone che si può amare alla stessa
maniera, così ci saranno amici che faranno parte del tuo
cuore
con un livello simile, seppur mai uno potrà sostituire
l'altro.
E così sarà la nuova Lia che troverai, magari
sarà
più brava di me in molte cose e saprà starti al
fianco
senza farti il grillo sparlante..."
"non era grillo
parlante?"
"No, io sono
sparlante... quanto abbiamo parlato tu ed io? nella
favola, è lui che bla bla bla..." facendo ridere lui di
rimando "I nuovi Milan, Lia, le persone che sentirai di tenere al tuo
fianco...Loro come i Crell, devono comportarsi come forze regolatrici
della società, a differenza degli umani, l'ira e l'odio non
influenzeranno mai le loro decisioni. E' a questo che stiamo lavorando.
E' un mondo finalmente migliore, che dobbiamo creare e poi mantenere e
per questo ci sono necessarie figure particolari. Ricordati che come la
storia umana ha insegnato, una buoa figura di gestione e controllo
può essere sostituina da una cattina, vanificando tutto. Per
questo è necessario mantenere un circuito sempre oliato,
sano,
corretto, senza catene deboli che possano spezzare tutto e rimandare le
cose a come erano nel passato, e come ora. Esattamente cosa stiamo
facendo qui, una piccola macchina perfetta che tale deve restare, per
una più grande... O tutto finirebbe come con
baffetto tedesco e altri idioti.."
"Dovrebbero esserci i
futuri Milan, Lia, Jd e altri, là fuori. Per interagire e
seguire i Crell..."
"Sarà un
lascito inalienabile per tutto il mondo" disse lei con
un tono quasi materno "E so bene che nOn cè sicurezza senza
armi, ma è un pò per questo motivo che esiste il
tuo
gruppo. No? Una forza regolatrice piccola, ma piena di forza e cuore
che vuole contrastare quelle armi pericolose vaganti..." facendolo
sorridere.
"per chi hai lasciato
là, non vuoi fare altro?"
"per chi...? Loro che
sbraitavano che avevano speso soldi per me, avevano fatti sacrifici ho
già ripagato con una finta vincita in denaro che coprisse
parte delle spese, così l'attaccamento ai soldi è
sistemato. Non facevano altro che urlare quello, i soldi
spesi, cosa avevano speso che loro non si erano goduti.. che dovrei
fare. Prendere uan fetta del mio culo e incattarglielo insieme alla mia
dignità?"
"No, non intendevo
questo. Però..."
"...ho vissuto
desiderando la morte, come se sapessi dentro di me che non
cèra nulla per cui continuare. E mi sono chiesta e
richiesta, questa sicurezza di... una sensanzione, come di un tutto
perduto di cui non sapessi perchè...ma cèra, lo
sentivo, come assenza di qualcosa come quando sott'acqua si
cerca l'aria. Mancanza o... che parola potrei usare per spiegare?...
cosa cèra che mi mancava, o che era sparito, o che altro,
che mi faceva capire fin nel profondo di me, che nonostnate tutto
ciò che potevo fare, nulla avrebbe colmato quel dolore,quel
vuoto, quella sensazione di mancanza di qualcosa... La gente ha sempre
pensato che non ero grata, riconoscente ne ninete, ma anzi ingrata
perchè il mio essere e la vita che volevo, non erano normali
come quelli che si aspettavano tutti e peggio ancora, non volevo
sposarmi, e non volevo figli. Non hanno mai fermato un passo e
ascoltato quello che sono e doveva essee secondo tutti, e
così non hanno mai voluto capire perchè odiassi
la vicinanza della gente, e perchè mi veniva il terrore al
pensiero di rapporti imtimi con qualcuno. Con Rò ho iniziato
a capire che... le parole che mi diceva su quanto mi volesse bene, che
mi desiderava ect, erano per una cosa sola e quando, non capendo un
cavolo neanche lui, non ottenne nulla, cercò con ogni mezzo
di spingermi a fare qualcosa che non era nei miei interessi. Non
sentivo di voler fare, perchè io ricercavo altro, che non mi
ha mai dato... Se prima non volevo, ora è ancora peggio. Io
rifuggo molte cose perchè non mi sono piaicute quelle che ho
provato. E' così sbagliato?" volando il capo verso di lui,
fissandolo. Lui fece di no con la
testa e allora lei tornò a dire cosa pensava, sempre
guardandolo.
"E per questo, se prima
non volevo figli, per la mia famiglia, Rò e gli altri,
rifiuto ogni cosa di più. I buonisti del cavolo sanno solo
dire che non ci si deve uccidere, che è meglio cercare di
prevenire i suicidi, ma dopo che hanno obbligato qualcuno a continuare,
facendogli pure un tso, non hanno dai spiegato e dato ragioni valide
per cui sarebbe meglio non commetterlo, tranne le solite menate... vuoi
che ti elenchi le sempre, uguali, strausate frasi? "
"Mh,no, li conosco
bene..."
"... resta comunque se
per molti decidono di propria sponde di scegliere... si, decidere sulla
propria vita, come nel mio caso, una delle cose che ho deciso io per
me... ci chiamano miserabili. NOn persone con orgoglio umano di morire
con dignità. E di solito lo dicono quelli che, seppur
discutibili, hanno scopi, motivi, sentono qualcosa che vogliono
raggiungere, avere, hanno la scintilla del domani. E poi cominciano col
dire che la gente che ti stava intorno... soffrirebbero. Certo, alcune
delle persone che con le loro parole, gesti e modi di fare hanno
portato anche loro alla cosa...! Soffri come una bestia TU, costretto
dai sensi di colpa che ti danno, ma devi di pensare a tutti quelli che
ti hanno fatto soffrire, perchè loro poi stanno male. Chi
è ipocrita, me o loro?... o ti idcono non mancheresti alla
famiglia, agli amici? Mh, amici... quali amici? CHi...? E poi altra
menata, l'amore. Se trovi l'amore non vorrai più morire. I
figli salvano! Come se fosse un tappabuchi o loro sappiano che con
queste menate, che però poi devi darla e fare figli,questo
buco, questa mancanza che non mi spiego, si riempisse... tutti dicono
sempre che la massima vetta da raggiungere è fare figli, che
chi sposi e i figli curano tutto. A quanto pare queste persone non
erano come, per permettersi di dire queste cose come spiegazione
universale per ogni dolore. Come se ci fosse una medicina per tutto, e devi
starti zitto. Il mio modo, il mio decidere di usare le
capacità di David per morire si, ma in un modo... accettato
da tutti, varrà a qualcosa?"
Gli uomini si erano
fermati per una pausa e Lia li fisso, chiedendo a Milan cosa vedesse,
ora, in quel momento. Ma prima che lui potesse dire qualcosa, lo fece
lei.
"La feliciità
non è neanche questa definita. Può essere una
felicità normale che si avvicina a quella che vogliono tutti
con una vita normale, matrimonio e figli... o ci sono
felicità diverse che non hanno nulla del genere... la
felicitàper uno può essere una inezia per un
altro, ecco perchè dico che il concetto di
felicità è diverso quanti sono i cuori,
così come i tipi di amore. Sono soggettivi. Ma le leggi
sociali non contemplano i singoli, ma una unificiazione delle menti e
comportamenti. E dentro, la gente urla di dolore... adesso
che hanno occupazioni e stiamo insererndoli in vari progetti, che li
prendono molto, sembra che abbiano una luce delgi occhi diversa,
sorridono di più e sembra che abbiano più
energia, come se prima no... E là fuori non fanno altro che
urlare, imrpoversarti, darti medicine e fare i buonisti
perchè tu faccia le stesse cose loro, naturali e corrette, e
allora così sei felice...E poi non fanno altro che dire che
chi vuole andarsene deve essere autato, aiutare per loro significa
dargli una ragione per vivere, speranza, gioia. Il problema
è... anzi, i due problemi principali sono. A. Non puoi dare
tappe tutte uguali a tutti come fossero verità di
felicità assolute e standard. I loro metodi con me non
funzionano perchè con la mia malattia, senza il vostro
prodotto, io non potrei fare nulla per i dolori. Poi io non voglio
relazioni affettive, sono pro a quelle sessuali ma chi mi circondava
no. Poi abbiamo i lfattore famiglia. Con loro non volevo starci ma per
andarmene davvero, levarmeli dai coglioni senza che finisse come
è finita, che con la malattia hanno approfittato e
sono rimasta bloccata con loro, mi sarei dovuta sposare. O sola,
malata, non mi ci lasciavano. Sposandomi significava avere uno stronzo
che dettava legge su tante cose, perchè la gente di
là pensa così. E poi dovevo dargliela, e poi
l'aspettativa di tutti dei figli... e B. Ci sono diversi tipi
di perosne che vogliono andarnese veramente e per veri motivi, e... la
mia categoria non è come le altre. MOlti lo fanno solo per
un momento nero, per solitudine, per qualche cosa, ma
momentanea e che potrebbe essere colmata. Si può cambiare la
loro situazione perchè è solo per qualche
motivazione superabile, e lì lo capisco se si vedono come
è accaduto a me porte sbattute in faccia e menefreghismo
finchè non tocchi le cose degli altri..., ma fanno di tutta
l'erba un fascio... e queli come me sono accomunati agli altri,
portandoci a sofrrire di più, costringendoci a restare. "
"Si, ho visto molti dei
casi che tu controllavi e volevi aiutare..:"
"E resta il fatto che io
non accetto che le basi naturali decidano su di me. Il ciclo, i
cambienti nella testa della gente appena figlia piccoli stronzi,
ossianel cervello che sono naturali per la prole, i sentimenti che
dicono e ti cambiano con l'innamoramento, il senso di sopravvivenza...
Io voglio decidere da me cosa fare con la mia vita, con il mio corpo,
altro che Rò che mi diceva ... quanto ho sofferto veramente e cosa mi ha lasciato ma
non lo ha mai capito, nonostnate come con tutti, parlassi, urlassi...Io
voglio provare, sentire decidendo io! Se io avessi fatto tutte le cose
della lista della spesa che per gli altri sono tappe sacre, io sarei
finita pazza. ..Io no nvoglio cambiare il mondo per migliorare la mia
condizione e avere agevolazioni. Se ti aiuto è solo
perchè dopo mi aiuterai ad andarmene, e intendo che non
avrò la paura di prima. Che qualcuno mi possa fermar e in
qualche modo, che qualcosa vada storto per finire in mezzo a medici e
nuove cose, questa volta per la mia testa. La mia testa va
benissimo,è il cuore e la miavita che sono
rovinati, e sono gli altri che non capiscono che le cose non sono per
tutti. E poi qui ho visto gente che sembrava spenta quanto me, andava
avanti per inerzia, per vivere ancora quanto gli era possibile, ma
nello stesso tempo sapendo che gli mancava quella Mano tesa... rispetto
a me loro avevano speranza, davvero motivi e desideri per trovare una
felicità normale, ma il loro laovro o le vite personali li
avevano portati a... sopravvivere con il minimo sforzo. Così
però non vivevano. E vivere secondo gli ideali d
iun'altra persona è...terribile. Perchè come per
i figli di mostri, vivi la loro vita buttata su di te.E senza la
ragione per cui vivere, propria, non cè felicità.
Per questo io faccio provare loro, ai tuoi uomini che sembravano solo
fancazzisti, varie cose, così che possano scoprire, capire,
trovare cosa riempie i loro vuoti e avere possibilità che
prima non ne avevano..."
"..."
"E poi ci fu un
episodio. Ero adolescente e non facevano tutti altro che ripetermi che
tizia si era fidanzata, l'altra sposata... e sto parlando di persone
conosciute, familiari, più grandi o mie coetanee col
fidanzato, e quando non potei più, sbottai che non aveva
senso sposarsi. E quindi loro iniziarono il solito pippone per cui
sposarsi era imperativo perchè . Questa cosa mi faceva
incazzare non poco. Comunque si commentava anche il matrimonio di una
parentee mi lamentai del casino di gente che avevano invitato.
Perchè invitare la gente, chiesi, a una cosa che non ha poi
così tanto valore per me? Dovrebbero esserci solo chi
è importante. E mio padre chiese e io risposi sicura <Se, se ci siete> e mi
ricordo come fosse ieri che prese una cosa e me la tirò con
odio, urlandomi che ero schifosa, che favevo schifo, senza chiedere che
cosa intendessi, ossia che io non volevo sposarmi e non lo avrei mai
fatto e la mia era una battuta per questo. Ma finì solo con
tutto il giorno a inveire contro di me come fossi la più
schifosa delle persone. E già che sedermi a tavola con loro
era un fastidio, un sacrifio, non erano le persone che avrei voluto
alla mia tavola con cui ridere, visto che non facevo mai, parlare,
passare del bel tempo insieme... e così era per a
prospettiva di feste e altro. Era sempre là, in mezzo a
estranei per me, persone che non tolleravo vicino o a tavola, ma invece
di capire i miei disagi, i miei problemi, quella mancanza o non soche
altro termine usare, che non mi faceva tollerare loro per come erano e
altri, ottenni solo schifo... "
"..."
"Questa sera ti va di
mangiare in camera tua, e a che ci siamo proviamo quel gioco da tavolo
cinese con i dadi?" guarandolo, vedendolo sorridere
"Farò mettere
allora i lcorpiletto che ti piace tanto, stai più sopra il
mio letto che sulle sedie..."
"Quelle sedie imbottite
con le molle fanno schifo, saranno belle ma usarle.."
"Questione di didietro,
suppongo..." vedendola alzare le sopraccigilia, per poi ridacchiare
"Se ti avessi incontrato
prima, solo un pò di tempo prima, anche quando ancora
parlavo con loro e non ero rotta come adesso..:"
Rimasero a sentire altri
sbraitamenti di come organizzare le cose,
seguita da urla e lamenti degli uomini che non ne potevano
più e
iniziavano a ribellarsi, sporchi e stanchi. Milan si chiese se era il
caso di intervenire. La sua COmune aveva preso la brutta abitudine di
vedere meno il regolamento di rispetto e gerarchia per... una
interazione più umana e meno bacchettona. Questo portava
però molti a vedere alcune figure come padri cattivi e loro
come
figli vessati. E Lia era stata chiara, va bene una Comune, ma che non
scada nel ridicolo buttando via regole e ruoli, comportamenti ed
educazioni che erano chiare per la comunità di persone.
Prima
che potesse decidere se andare a fermare la caciara, Lia
continuò a parlare.
"...lasciami riposare in
pace"
"Allora farò
in modo di dimenticarti"
"Se davvero si diventa
spirito, non farmi voltare indietro per accertarmi delle promesse..."
"...così
portrai andartene senza rimpianti? In questo modo non avrai nulla di
cui rammaricarti?"
"Giurami che quanto ho
fatto e farò qui, fino all'ultimo
momento, non sia stato vano. E che le tue parole, da Signore e Uomo,
valgano ora e per sempre. Per l'affetto che nutri nei miei riguardi, se
esiste..."
"La nostra amicizia
è quella che la gente fa finta di non
credere. Noi siamo la prova che esiste. Che si può provare
affezione e legame d'amicizia senza v isia il sesso, come invece urlano
tutti. E inizio sempre di più a capire perchè tu
odi il
concetto del concepimento e i figli naturali, prediligendo
più
la crescita delle nuove generazioni, tra tutti i membri...I piccoli
sono il tesoro delle vecchie generazioni, ma si è finito col
creare mono gruppi chiamati famiglie, chiuse, strette, modellando la
definizione .
Capisco il tuo pensiero e come vedi le cose. Così come anche
io odio i bugiardi e i traditori. La paroda
data è sacra, le parole non sono vento, ma hanno un peso per
me.
Spezzarle significa essere come le persone là fuori...
Proseguirò per i piani che abbiamo progettato. Ma
farò in
modo di voltare le spalle al passato perchè di te,
restino le
prove tangibili, per gli altri. Mi impegnerò ogni giorno a
vivere pensando al mio futuro in un mondo nuovo, che mi hai aiutato a
cambiare. E come amico, ti sauterò quel giorno come se
stessi facendo un bel viaggio, non come un addio ma con il sorriso. Se
è questo il tuo desiderio, allora sarò con te
fino a quel momento..."
"Se davvero per ipotesi
la reincarnazione esiste, ed è
inevitabile... allora, se non cè latro modo, vorrei
ritornare nel mondo che ho desiderato,
dando acqua alle sue radici di adesso. SI, noi siamo amici, amici di
sesso
diverso, che si rispettano e si vogliono bene come persone,
senza la
cazzata del sesso che tutti dicono. E anche perchè non
siamo...
rappresentati del gusto personale dell'altro" gli disse ridendo,
vedendolo farlo, di rimando come per dire è vero
"QUindi siamo la
prova che le cose esistono. Le vere cose. NOn le stronzate di miracoli
e apparizioni. Noi esistiamo. L'amicizia con te, con Jd e gli altri
esiste. Noi siamo veri. Il mondo, per questo, può
cambiare..."
"Si. Se riusciremo, le
radici che hai creato saranno salde, profondi e generatrici abbastanza
per tanto tempo..."
"Sai... se avessi un
desiderio da rendere realtà, vorrei.... Se
dovessi rinascere ho un desiderio ed è,quello di poter
giocare
ancora insieme a te.."
"nella prossima vita, se
è davvero così,mi
procurerò tutti i giochi da tavolo che riuscirò,
i
migliori così che tu possa giocare con me tutto
ciò che
non hai fatto da piccola, mai, e quello che non potremo fare da quando
te ne andrai..."
NOve
mesi prima
Kianta si
svegliò lentamente, con il viso verso il muro, come in una
strana sensazione. Non capiva se qualcosa l'avesse svegliata o era
uscita da un osgno strano. Chiuse piano gli occhi di nuovo ma li
sbarrò perchè, adattandosi alla veglia, si era
resa conto di qualcosa che prima le arrivava come ovattato.
Irrigidita
perchè stranita, percepiva vicino come un'apnea, dei versi
di fatica, qualcuno che respirava a fatica. Si voltò
lentamnete, il viso verso la spalla sinistra, per guardare dall'altro
lato, alzò un sopracciglio, e si buttò sulla
schiena, arrabbiata.
"Ma daiiii!!! Ma
veramente?!? E' l'alba, tra poco vai ad allenarti prima di colazione e
mi fai i piegamneti qui!!!" si incavolò, guardando Gask
faticare negli esercizi, sudato e in mezzo alla stanza. Si
fermò, la fissò come se nn avesse fatto nulla e
fosse sorpreso della sfuriata, sedendosi a loto.
"Scusa... non riuscivo a
dormire e così ho pensato di..:"
"E perchè non
te ne vai nella tua, di camera?" sbraitò mettendosi seduta
anche lei, buttando un occhio sul muro vicino, dovesembrava ci fosse
un'altra ragnatela, l'aveva percepita come uno sbrilluccichio, ma
sperava fosse solo venuto dalle pietre. Odiava le ragnatele, e in quel
posto i ragni si annidavano ovunque, smebrava che aspettassero la sera
o la notte per fare le loro cose ragnose. Zampettare sul suo letto,
scorazzare sul muro o sulle mensoline. Gask vide la sua faccia e,
passandosi un asciugamano, le disse qualcosa che lei non colse subito,
così lui la ripetè.
"Perchè non
montiamo subito le mensole che ti ho portato? Come piacciono a
te, e cambi quelle così semplici ma anche che
contengono poche cose?"
Kianta fece il broncio,
fissandolo con gli occhi socchiusi, guardando sopra l'armadio di fronte
il letto, dove lui aveva posato la scatola che le aveva portato. Era
derivata dai suoi schizzi per decidere come sistemare le sue
collezioni. I quarzi del madagascar avevano punte troppo lunghe per
entrare nella piccola bacheca della mensola semplice, che
occupava orizzontalmente il muro, e aveva intenzione di trovare un
rimedio più attraente, anche. Così aveva
schizzato, mentre lui era impegnato a ricopiare testi, due tipi di
idee. Una serie tre o cinque quadrati messi vicini , formando una
composizione in base alle loro altezze rispetto gli altri, oppure il
tema che le piaceva molto. Mensole esagonali in successione ad altezze
diverse, a formare come un sistema a nido d'ape. Così da
mettere oggetti, creando anche una bella composizione sulla parete. Una
di queste composizioni prendeva tre in verticale,
seguite da una, collegata a due, poi una in alto, spazio vuoto, una in
basso, e altre due che saligano in diagonale. E alcune celle con una
sezione in mezzo a tagliare la cella, come doppio angolo di supporto
per gli oggetti. Era indecisa se in legno o in metallo. E ancora di
più, quando farle fare se aveva deciso, perchè
non voleva che gli uomini si affrettassero come sempre, a portare loro
le cose per non farla faticare e pretendessero di montarli, entrando in
camera. Non voleva nessuno nella sua stanza. Ma ecco l'ennesima
sorpresa. Dopo il tappeto e tutte le cose che si era caricato, non
aveva ancora capito da dove, se finestra o porta, Gask aveva portato
uno scatolone pieno di esagoni da montare a piacimento, per sostituire
gli scaffali lineari già presenti. Legeia le aveva detto
che doveva mettere dei paletti con lui, perchè era diventato
troppo audace, troppo pronto a fare le cose entando e uscendo dalla
stanza come voleva. Aveva imparato come aprire la finestra
dall'esterno, cosa che lei non aveva indovinato, visto che era un
lavoro fatto bene, moderno, sicuro. E quando lei teneva aperto per far
entrare aria, se lo ritrovava come un uccello che si insinua dentro
cuorioso, chiedendo di essere aiutato, ma restando poi pure per
dormire. Sul divano del salottino, più piccolo di seduta
delle sue spalle, ma non si schiodava. Aveva tentato di
mandarlo via, ma essendo una persona sincera, leale, che
agiva come gli diceva la testa non vedendo o comprendendo cosa
combinava come fastidio, essendo diventati amici e di cui si fidava
sicuro, lo sentiva, non riusciva a fare quel che sarebbe accaduto ad
altri. Prenderlo a legnate e lanciarlo fuori dalla finestra. Jd non sapeva che erano
amici, ma le ripeteva semrpre, credendo lo odiasse ancora, che era
semplicemcente genuino e le spiegava perchè non doveva
trattarlo male.
"No, intendevo...
capisco che non ti piace la vicinanza della gente, ma con lui ti stai
comportando come non faresti. per questo, lasciamo disrti le cose che
tu apprezzi ma non vuoi vedere di lui. Persona autentica, non
cerca di piacere agli altri per forza..."
"non mi sembra..."
"Si, in effetti con te
cerca di farsi perdonare... Sa chi è. Sa che
piacerà ad alcuni ma non ad altri, a lui sta bene
così.Ma con te nota attacchi d'indifferenza mischiati a
odio, e lo vedo che è triste.Non giudica. Ha una mente
aperta ma... ammetto che non si accorge delle cose che succedono, se
qualcuno non gliel odice. Questo dipende anche dal suo passato e suo
carattere, ovvio... Conosce il proprio percorso personale e no ngli
interessano gioie e soddisfazioni dall'opinione degli altri in
generale, ma ho notato come è spensierato e se stesso con
Milan quando sono insieme, quanto è felice di ocme
è stato trattato dal suo arrivo e non se lo apsettava,
mentre è triste del tuo... pensiero nei suoi confronti.E
anche io non capisco... è una persona generosa, si interessa
davvero di tutti, tratta con rispetto, è diventato seguendo
le nostre regole educato e rispettoso. Cosa importante... Non
è motivato dalla cose materiali. Si può dire che
è l'opposto di Milan...> ridacchiando, ma vedendo lei
con lo sguardo riottoso guardare fuori dalla finestra,
continuò Quando è
impegnato in un dialogo vi concentra tutta la sua energia, ne
è assorbito. Non usando molto il cell, pensa che vantaggio!
Non è guidato dall'ego. Ci sono due cosette, ammetto che
pensono la bilancia un pò verso l'altro lato.. Non sarebbe
ipocrita, lui mette in pratica quello che predica..."
"SAi, ho letto alcuni
libri sui vampiri, in questi giorni. Quello originale, poi quelli che
ti piacciono di...Anna Rice?!?... e altri. Lo sai, ho iniziato a
pensare e... la nostra amicizia è come quella dei vampiri.
Noi siamo come i vampiri"
Kianta lo
guardò socchiudendo gli occhi, come meditabonda, ma non in
senso positivo.
"prima di chiederti dei
libri, perchè noi saremmo come i vampiri?"
"perchè..."
stendendosi all'indietro cn la schiena, poggiandosi sui palmi delle
mani portate indietro "...da quello che ho capito i vampiri mantengono
sentimenti umani, ma invece di pensare come noi al tempo che scorre, ai
matrimoni, figli, interessi di denaro o altro, fanno più
attenzione al resto. Sono attenti con le persone, perchè si
avvicinano, perchè restano al loro fianco, i tipi di
affetti, il senso di affezione... Il senso dell'affetto, qualunque sia,
mi è sembrato che fosse pi profondo ed eterno, insomma senza
gelosie per tradimenti e senza i problemi dei figli e delle prestazioni
sessuali, sono meno stressati..."
"Cosa?"
"Si, voglio dire. Ho
notato che nei libri che ho letto le vicende riguardavano come questi
vampiri gestissero oltre cosa fossero, le persone intorno a loro. Come
i legami, di qualunque tipo fossero trattati diversamente e... mi
è sembrato di vedere noi..."
"OK, io non..."alquanto
a disagio
"non hai detto inoltre
che secondo Lia e te, la vita eterna per voi, significava la
possibilità di vedere, leggere, seguire, comprendere
maggiormente tutto ciò che in una vita normale non
è possibile? Che Lia deiderava essere come uno spirito, un
fantasma per andare ovunque, vedere le cose, osservare e imparare,
invece che vegetare come vivente?"
"Si, ma la questione
è diversa dal fatto dei vampiri..."
"io non ne vedo. Noi
siamo amici speciali. Non abbiamo problemi di nessun tipo su niente, a
parte quella volta tra le rovine, quando dovevamo toglierci lo schifo
addosso delle fogne ed era necessario lavarci..."
"Per favore,
smettila..." lo rimproverò, schifata " comunque come hai
fatto a leggere così tanti libri in poco tempo tra gli
impegni..."
"Ecco... veramnete erano
audiolibri, li sentivo tra un allenamento el'altro, e..."
"Ma non è la
stessa cosa! Tu devi leggere!"
"Lo so scusa,
però dopo quelo che hai detto alle rovine.."
"Ancora con queste
rovine e quella parte della doccia..:"
"Andiamo, erano fogne,
noi ci eravamo caduti, ci siamo dati una ripulita come potevamo, e so
per te che hai i problemi del contatto della gente, il pulirti
continuamente... quello che non capisco ancora adesso è
perchè sei neutrale con i nudi, qualsiasi, ma impazzisci se
perfino per il sarti per i vestiti, la gente ti vede anches solo in
intimo" vedendola con un broncio triste, girandosi, dandogli la schiena
"Come ti aiuterai
facendo così? Anche con gli altri, non stai mai in mezzo a
noi la sera, nelle feste, in nessuna cosa. Di giorno per le
attività normali, ma nulla oltre il solito e per le feste
dove puoi ballare quel ats e il tribal fusion bellydance, con la
maschera tra le altre. Ti ho riconosciuta all'niizio per il neo a forma
di fagiolo, grande, proprio al centro della schiena e gli anelli che
dimentichi smepre. Ah, la cavigliera... e poi per come leultime due
volte, hai quasi litigato con Alaric.... quando ti vesti da elemento di
testa del gruppo delle ats, con la maschera con altre due, non parli ne
cerchi di far capire chi sei. anche quando Jd suona la chitarra e ti fa
da base musicale, tu giochi con lui ma senza far sapere chi sei.
Perchè? Perchè non stai con tutti noi ma solo
quando puoi con una maschera?"
"..."
"So che Jd ha ripreso a
suonare la chitarra elettrica, scrivendo quel ritornello davvero
allegro e porprio da lui... ho notato come ami quando suona ma so anche
che aveva ripreso quando Lia aveva aperto nel Teatro delle sezioni per
migliorare il cervello degli uomini con la musica. Seppur è
indicata da bambini, ha deciso di tentare di spingerli a far qualcosa
con le abilità artistiche musicali. E per molti è
stato interessante, anche per quegli strumenti nuovi... e Jd ha ripreso
dopo anni a impugnare una chitarra elettrica con i risultati che ho
sentito. .:"
"NOn hai da andare a
fare colazione?"
"siamo come i vampiri,
la nostra amicizia dovrebbe superare i problemi personali. Tu
stessa mi hai detto quelle cose sul Capo..." vedendola osservare il
muro con i ripiani di fronte a lei "
"
la sua dichiarazione di guerra contro ciò è
sbagliato. Ricordi? Credo che anche stare lontano dalle persone per
varie paure, sia sbagliato..."
"Una volta Lia si
è chiesta... gli chiese, invece di avere una fortuna
sfacciata di incontrare Jd e Milan. La risposta potrei darla anche io.
Sarebbe appassita, avvizzita, si sarebbe perduta fibra dopo fibra in un
posto che non era usa, che la teneva ingabbiata per la scusa
dell'amore, che cercava di cambiarla per essere totalmente diversa....
il problema è che nonostante le abilità di David,
Milan dice che una come Lia non svanisce così, a caso.
Perchè se succede che perde la memoria volendolo lei stessa
con però così tanto dolore, sofferenza e
disperazione... l'anima stessa ne porterà quei segni per
sempre. Non importa le amnesie naturali o la riscrittura di David. Io
sono una di quelle persone per cui tutto ciò che fa parte
dell'anima, non può essere cancellata e quindi i tic, le
manie, i terrori e le paure no nse ne andranno mai... Lia parla di
un'amica, Zay, che le diceva se la reincarnazione esisteva e molte cose
che lei aveva di suo, senza influenza, fin da piccola è il
risultato di cosa l'anima si è portata dalle vite
precedenti. E Milan, interessatissimo a queste cose, concorda. Per lui
tutto ciò che è simile a lei, che richiama quello
che era e provava, è la spiegazione che cè
più di carne e sangue, perchè non si spiegherebbe
come mai tutti gli altri, che fossero amnesie naturali o da incidente o
dei test di David, non avessero nessuna mania, preferenza o altro
riemersa dell'altro Io, sviluppandosi come soggetto nuovo..."
"Questo l'ho capito,
però seppur io sia l'unico che possa toccarti, continui ad
avere..."
"E' tardi, devo
sbrigarmi o la Levata la faranno senza di me, e al solito saranno mezzi
rincoglioniti, vestiti a caso o facendogli gli scemi..:" rispose lei,
passandogli vicino, chiudendosi in bagno.
"Dimmi che va tutto bene..." domandò preoccupato Gask dal
basso, osservando i piani sopra, dove lei era sparita.
Rimase in attesa, camminando come un disperato, sentendo a
volte qualche
rumore ma nulla che potesse annunciargli che andasse tutto bene. Poi di
colpo alcuni rumori, come metallici, finchè voltandosi di
nuovo
per fare il suo giro nervoso, non sentì cascare qualcosa di
pensante, quasi sfiorandolo.
Come pioggia, vari oggetti iniziarono a planare a velocità
intorno a lui foschiando, finchè non la vide letteralmente
sbolognare al
vuoto cassetti interi, senza badare al contenuto e su chi finisse.
"Ehi, io sono qui sotto!"
"E spostati! Che sei, aspetti che il pero ti casca in bocca?"
"Cosa?" chiese lui sconfuso
"Senti" disse lei un pò urlando due piani sopra "sto
cercando di
trovare roba che possa servirci, ed è chiaro che abbiamo
poco
tempo. Tutta colpa di quell'imbecille del generale. Ti piace ravanare
ne cumuli di roba? Inizia a darti da fare, prima abbiamo qualcosa che
possa servirci, prima ce ne andiamo. non possiamo certo uscire
disarmati e senza nulla là fuori, con quella
gente..."
"Tu però vuoi ammazzarmi, è chiaro se svuoti la
roba così di sotto senza avvisare..:"
"Stai forse dicendo che sono stronza come le casalinghe che lavano o
scotolano, senza controllare di sotto? Sono una persona di
merda del
genere?"
"..."
"non ti ho sentito" fece lei, acquattandosi sul bordo franoso del piano
rimasto, contro il vuoto "vuoi davvero provare ad uscire
là fuori
senza un minimo che ci possa aiutare, senza sapere chi sta girando per
il casino che è venuto fuori da due teste di pisello?"
"... posso dire solo una cosa? Fà come vuoi..."
urlò lui
voltandosi, sedendosi su un pezzo di muro con i gomiti sulle gambe, ad
aspettare.
Rimase fermo come a riflettere, finchè non si accorse che
piovevano pentole e posate intorno a lui. Alzando lo sguardo la vide
con il broncio, intenta a prendere la mira verso di lui, che era
spostato dal cumulo fatto fino a quel momento.
"Che fai!"
"Che devo fare, ti mando roba utile. Altrimenti devi spulciarla dalla
cunetta e perdi tempo. Non sarà come avere armi vere che
sono
sparite, ma il metallo buono aiuta sempre. Non sono zombie, ma meglio
che ninete..."
"Mi stai tirando di nuovo forchette e coltelli!" mentre un coltello da
chef si impuntava vicino a lui, facendogli inghiottire aria "EHi, ma
che ti prende, scendi!"
Ma scomparve di nuovo, restò in attesa seduto, mentre
guardava
il semicerchio di roba poco davanti a se, chiedendosi se voleva
accopparlo veramente o che altro. IN lontananza, gungendo dal cielo
sopra di lui, si sentivano urla e spari, come esplosioni, e
si chiese
che cosa accadeva e chi gestiva la questione senza Kianta o lui, per il
suo gruppo. Poi di colpo si sentì chiamare con un "Ehi" e
alzò la testa.
"Acchiappalo, ci serve..." mostrando un valigetta, per lasciarla andare
appena lui si era alzato.
Gask
sussultò, fece per
andare a prenderla al volo ma si fermò
come se qualcosa gli avesse detto no, la vide cadere di angolo e
aprirsi con un rumore sordo, vedendo volare a raggiera coltelli, una
scacciacani o pistola vera e accette per carne. Qualcosa si
attivò e partì un colpo sonoro, che si
conficcò da
qualche parte. Gask istintivamente si buttò con busto di
lato
coprendosi torace e viso con le braccia, mentre Kianta si
acquattò a terra. Non era un vero proiettile ma qualche
fece,
perchè il rumore non era a salve.
Il cumulo di armi e valigetta restarono fermi e zitti, mentre Gask fece
qualche passo circospetto, per poi incavolarsi.
"Ma che fai, poteva beccarmi, o prendere te lì... ma che ti
prende!"
"Ti avevo detto di prenderla, invece ti sei inchiodato. Era ben chiusa,
evidentemente era difettosa o di scarsa qualità! Comunque
tutto
ok, prendo la cassa con il paracadute e scendo..."
"Che cosa fai?" iniziando a camminare nervosamente sotto i resti del
pavimento dove lei si muoveva, vedendo cassa e paracadute ciondolare, e
raggiunbili solo con un salto "fermati, ci accontentiamo con quello che
abbiamo...sei al secondo piano da qui, ossia al primo da fuori, ci
basterà per uscire in strada..."
"Eh, no! e sai perchè?! perchè cadendo non ha
preso solo
la parte centrale o pozzo luce, ma se noti già da
lì,
tutta la parte anteriore è andata, come un castello di
carte, e
per uscire da porte e finestre sulla strada, indovina...? Tempo e
casino. Dobbiamo raggiungere il secondo piano, dove pende quella cassa
e sperare che ci siano i nostri qui intorno..."
"Ma..." ma la vide tentare di salire ancora e la seguì con
lo sguardo, in ansia.
Kianta usò qualcosa che lui non comprese subito, sembrava
una
sorta di griglia metallica con denti in fuori, attaccata a una corda
larga, piatta e grigia. Pareva con intreccio fitto e fili robusti e
grossi. Usò questo collage di oggetti per fare una sorta di
rampino, agganciandolo da qualche parte che non vedeva bene, testarlo
per vedere se reggeva, pensando che lo volesse usare per issarsi
su.Invece lei si tirò abbastanza indietro tenendo la corda
per
fare poi una rincorsa, arrivare con la cordaa toccare con i piedi il
muro che non poteva giungere, perchè mancava parte
del pavimento
e con slancio, balzò ad afferrare la parte raggiungibile
sopra,
usando i piedi sul muro vicino per sistemarsi e rialzarsi.
La cassa pendeva sorretta dal paracdute, tenuto da una barra dei
pilastri in ferro divelta, dondolando poco oltre il pavimento
sopravvissuto.
"Di solito qui sono tutti in mattoni rossi, proprio la casa o quel che
è con cemento e barre di ferro dovevamo beccare..." disse
tra
sè gask con ansia
Poi lei entrò dalla porta raggiungibile per uscirne
pochi attimi dopo con una scopa, a cui era attaccato come un elastico
o una corda. Fece dei tentativi allungando la scopa e cercando di
infilare quel filo o altro a cerchio largo, legato alla parte in
plastica con
le setole. Appena riuscì a farla scivolare dal lato
più
stretto, seguendo quello lungo fino a metà, girò
la scopa
varie volte come un cappio ben stretto, tirando verso di lei. NOn fu
un'impresa facile e ci mise circa un quanto d'ora, ma era stata in
grado di prenderla verso di se, lasciando il paracadute come unico
problema. Dopo aver litigato con il tessuto che non voleva scivolare
via, questi cadde, e Kianta iniziò la ridiscesa.
Saltata al piano di sotto, una parte del pavimento ancora in piedi
cedette, inclinandosi mentre lei si caricava la cassa, che aveva
precedentemnete calato, rischiando di fare gli ultimi due piani di
schianto.
Per tenersi lei lasciò la cassa, ma non trovò
nessun
appiglio, si vide andar già seguendo sulla pancia la parte
di
pavimento obliqua, dopo aver ceduto, ritrovandosi ad
allungare le mani
in cerca di qualcosa invano, finendoil pavimento sotto di se.
sfiorò vicinissima il piano di sotto, ma non
ruscì ad
afferrare le parti sporgenti e voltandosi col busto, mentre cadeva,
vide sotto di se Gask con le braccia aperte, cercando di acchiapparla.
Seppur i tentativi e la ricerca mentale di soluzione, tutto accadde in
pochi minuti, lei non sapeva quanti. IN quegli attimi si chiese cosa
altro era possibile fare in secondi.
Cadde addosso a Gask, che si portò di lato per sbattere la
schiena, atterrando più verso la spalla destra. Si
portò
istantivamente il braccio e spalla opposti a coprire se e lei, sentendo
un grosso botto
intorno a loro e detriti. Poi qualcosa lo coprì gentilmente,
come una carezza di tessuto.
Si voltò, vedendo solo tessuto davanti ai suoi occhi, mentre
Kianta già si agitava per torglierselo di dosso.
Gask restò disteso sulla schiena a respirareprofondamente,
seppur vi foss epolvere intorno, chiedendo a voce alta, non a lei ma
come in generale,se fossero morti e fossero da qualche parte.
"Vedi lucine, tunnel di
luce, gente
ombra, puttini, angeli con ali giganti o cose strane?" gli chiese
agitandosi come un'anguilla per spostare il tessuro
"...Mh.. no!"
"E allora, siamo ancora qui! Ora so una cosa che nelle esercitazioni
non cè, se il pavimento sotto di te cade sbattendo su quello
sotto e hai pochi secondi, senza nulla a cui aggrapparti,
cè poco
da fare. Scivoli e basta. Volevo impuntarmi con le gambe e allontanarmi
ma sarei comunque caduta, sotto non ci erano parti, se saltavo dove
finivo se non qui sotto? Almeno dopo quella discesa cèra
solo un
piano fino a qui...Potresti aiutarmi con questo stupido tessuto?"
"Tu non hai momenti di spavento da scacciare? Io ho avuto paura di non
prenderti e vederti come un uovo rotto per terra..."
"Ehh!!! Esagerato! Fosse stato più in alto, potrei capire.
Io
che ci sono stata in mezzo, guarda... mi scoccia solo che sono tutta
sporca adesso..."
Gask si voltò a fissarla in queella zona che avevano creato
con le braccia, litigava con l'ampio paracadute della
cassa, cercando di uscirne, solo arrabbiata e urtata per la polvere e
sporco che aveva addosso.
"Non varrai lavarti di nuovo...:"
Kianta si voltò, sguardo arrabbiatissimo, abbassando le mani
per
girarsi meglio e guardarlo, ma il tessuto cadde mollemente
ri-adagiandosi
su di lei, facendola imprecare.
"Mi sono lavata perchè ero uscita da uno scarico
fognario. NOn
voglio pensare, NON VOGLIO, immaginare lo schifo che ho indosso e cosa
dovrò fare per evitare malattie e altro. Era una cavol odi
fogna! FOGNA! E tu cosa cosa cè nelle fogne?"
"Escrementi, ratti, liquami..."
"Appunto! Quello! Io non riesco a stare con lo sporco, seppur ho
cercato con la sola acqua di togliere il possibile, mi sento uno schifo
lo stesso, e ora sono sporca di polvere di vario tipo. E questo dannato
tessuto!!!" sbraitò, bracciando,
decidendo di andare carponi da un lato per
uscire definitivamente. Si acquatò sulle ginocchia
osservando
fuori dalla cupola molle del paracadute la situazione, mentre Gask si
era alzato i piedi, aveva afferrato la stoffa, iniziando ad
appallottolandosela fra le braccia. Kianta osservava fuori con il
tessuto sulla testa come fosse sotto le coperte e lo guardò
male
quando lui tirò anche quello che la copriva, lasciandola
senza.
"Siamo ancora in piedi senza grossi problemi, abbiamo la pellaccia
dura. Il problema sarà uscire abbastanz aarmati se quel
gruppo
è riuscito ad avanzare, visto che non sappiamo dove siamo..."
"QUello stronzo che correva... li ha lui le nostre cose. Devo
trovarlo..."
"Quel tizio, ha modo di attivare i nostri cellulari per avere
informazioni?"
"Di base no. Voglio dire, sono uno sviluppo alternativo solo dei
laboratori di Milan dei cellulari comuni, ecco il loro nome, ma no
nsono come quelli. In quanto a sicurezza i nostri sono ovviamente
livello militare. Corpo e componenti interni sono studiati
e testati per resistere a urti, cadute, danni anche da armi se
possibile. Ovviamente non di grosso calibro o particolarmente..."
"Io parlavo per attivarli e vedere cosa cè dentro..."
"... e io ti stavo per rispondere. L'OS è il Pandora. Basato
sulla storia mitologica, è una sorta di Crell muto, che
può contenere come il famoso vaso dati e informazioni con
crittografia e compressioni particolari, sperimentate solo da noi. Ergo
se non cè una mente brillante all'interno della gente che li
ha
fregati, capace come fu nella seconda guerra di tradurre i codici
crittografici e compressione, possiamo stare sicuri. Le chiavi non sono
conosciute ma di nostra ideazione, così come i sistemi di
sblocco secondari che vertono su iride, la blue box che abbiamo e
scansione, dove quelli comuni hanno quello delle impronte, di
particolari solo nostri che riconosce e sblocca. Ma appunto sono
sistemi..."
"Davvero? Cè questa possibilità?" chiese lui
stupito,
piegando il tessuto "cè un Crell dentro i nostri telefoni?
Fa
scansioni di cosa, nostri..?"
"Ma tu dove eri quando te lo spiegavano?"
"Veramnete lo hanno consegnato e basta. Nessuno mi ha detto nulla..:"
"Come sarebbe! Gli addetti alle consegne dai magazzini e..."
"Come ti ho detto. E comuqnue non sono stati loro. A me ha consegnato
alcune cose... Milan"
Lei fece come al solito quando cercava di controllarsi dall'esplodere,
gran respiro, movimento di mandibola come se stesse masticando,
osservazione di cose a caso. QUando lui pensava di ricevere una
sgridata, la vide invece alzarsi e andare alla cassa, che aveva
resistito all'urto.
"Mi auguro che tutto il casino per prenderla, non abbia dato invece...
roba inutile!" sbottò lui, anche se speranzoso
"Se hai un Dio, prega che ci siano armi! Perchè ho voglia di
impallinare come novelli gruviera due coglioni che si fanno
chiamare generali e poi sono ragazzini pronti all'offesa..."
"Su questo non posso darti torto... la cosa che mi preme è
uscire. Vedere da qui la luce e non decidere da che lato praticabile
uscire..:"
"Usciremo dall'ultimo
piano,
cercheremo di raggiungere edifici vicini
per ritornare fuori. Ho controllato la zona anteriore e non
è
messa nbene, perchè un edificio di fronte è
finito su
questo e rischiamo che cidava la facciata di questo o dell'altro
adagiato contro questo, addosso... E' chiaro che non possiamo
raggiungere la strada e
basta. Dall'alto avremo una migliore visuale per studiare la cosa...
quell'altro imbecille venuto da est potrebbe avere scagnozzi qua sotto
e rischieremmo di essere presi..."
"Le torture di quei gruppi militanti-religiosi non sono affatto un
passeggiata. Ma lo dico per te, perchè..."
"Cosa...! Anche io sono stata addestrata a sopravvivere alle torture
e..."
"Questo lo so. Jd ha anche detto per due volte,
anche se non
capisco, ma non intendevo a quelle normali. Io parlavo della loro idea
di prendere le donne, costringerle a convertirsi alla loro religione se
non lo sono già e di venderle, proprio venderle, ai propri
uomini o darle come premio ai migliori. E siccome Jd ha detto..."
"CHE COSA HA DETTO JD!" urlò lei, non guardandolo ma come
gelandosi mentre sbloccava i ganci della cassa, fermandosi del tutto,
come aspettando le risposte.
"...Ecco, volevo... dire..."
"CHE CAZZO HA DETTO JD!" sempre più adirata e piccata, con
quel
suo tono e modo di parlare tra i denti come s evolesse mordere.
"Ha... insomma, si parlava di Madame, dei vostri accordi con lei, di
cosa cè là e... chiedevo come mai questo. Di
solito
queste cose gli uomini dove io sono stato li cercavano... beh, Alaric
ha detto che era una trovata di Lia e Jd si era incazzato. Diceva che
Lei non doveva essere ricordata, mai, così come parlarne, e
quando ho chiesto del perchè...."
"..."
"Mi hanno detto che la conoscevi, avevi mantenuto
molte cose che aveva
messo. Che anche tu come lei credi che rendere l'animo delle persone
lieto e felice fosse un modo per gestirli meglio. Farli sfogare era
cosa buona..."
"Stai dicendo una cagata dietro l'altra! Io non la conoscevo. Quelle
cose sono rimaste perchè MIlan aveva visto chiaramente che
effettivamente tutti i programmi messi, comprensi le ragazze di Madame
Lalique, sortivano effetti positivi sulla psiche delle persone che
lavoravano per lui. Anche i gruppi o squadre erano più
coesi, e
sono rimasti. Che cosa cavolo significavo io nel discorso..."
"...Mh... " portandosi le mani dietro la testa, intrecciandole,
guadando
in alto "... Alaric ha detto che solo una matta come te e quella
persona potevate mettere certe cose in un gruppo militare, e siccome
cè anche la..., si, la controparte maschile per la sezione
femminile, ho chiesto se anche quel settore andava. Hanno detto di si,
che era idea sempre di quella persona perchè i diritti sono
per
tutti. E così ho... chiesto se ne usufruissi anche tu..e..."
La vide voltarsi con lentezza, come a scatti come quei personaggi dei
giochi e carillon che creavano in alcune botteghe, animati, dove
riuscivano a fare anche i busti riproducenti i richiedenti,
che si
alzavano dal basso scoperchiando, e con la musica giravano in
cerchio. Li facevano come doni prsonalizzati e anche per memento mori
per riprodurre le fattezze, fatte bene e con capacità di
riproduzione di volti e aspetti fisici, come ricordo delle persone
care. Ed era uno dei settori in cui si erano cimentati per guadagni
extra e andava molto, seppur la gente pensava che il futuro come
ricordo fossero pagine e siti in memroria delle persone. O i doni con
un sistema per riprodurre la voce della persona, come era per
orsacchiotti e simili, quelli erano doni speciali. Avevano progettato
anche statue di varie grandezze con il totale, busti o composizioni cn
cosa piaceva al defunto con o senza le loro riproduzioni, con effetti
visivi o sonori. E quel modo di muoversi di Kianta, lento ,
per
portare la testa e lo sguardo sulla persona che la faceva
incazzare, a
volte lo metteva a disagio. Mancava solo un sonoro di porta cigolante o
di meccanismo da film horror e lo spavento era completo.
Perchè
se faceva così, era così incazzata da volerti
menare.
"Non ho capito..."
"EH... voglio dire... Milan so che paga le ragazze di maggior pregio di
Madame, o che conosce ragazze specifiche con requisiti adatti
alle sue
apparizioni,e.... insomma, alcune sono anche sue compagne di piacere
per qualche periodo e... volevo solo sapere se anche tu usfruissi di...
insomma, le nostre colleghe di varie età parlano
tranquillamente
di... aspetta, Reth, Dante, Remy, Enver,Eitan... sono quelli
più
richiesti. Dicono alcune che sono meglio loro di tutti gli uomini che
hanno avuto... Ogni volta alle gradinate che gli uomini mettono un film
spinto le donne si offendono che ci sono solo troppe donne e un uomo o
due massimo, e..."
"Meno male che sono le
donne
pettegole! Gli uomini no! tu, Jd, Alaric, tutti gli altri con
cui
fai comunella non parlate, sparlate della
gente peggio delle donne peggiori che fanno versi che sembrano cigni
che vanno a morire..."
"Ma io volevo solo..."
"COSA, cosa volevi! Cosa te ne frega di me? E' dall'inizio, da quando
parevi l'uomo ragno sulla balconata di là sopra che rompi le
scatole!..."
"Veramnete ero curioso di vedere come andava a finrie tra te e quei due
che piantonavano la porta dell'ufficio del Capo. E poi..."
"GIà, poi quando sei venuto con lui e hai conosciuto MIlan e
lui
così... OOOHHH, questo tizio ha un feeling con me come
fossimo
fratelli, OOHHH" mimando quasi l'ulrlo di MUnch però stupito
"E
poi quando sei apparso a rovinarci la vita. Dove cè casino
ormai
ci sei sempre tu! Prima cèra Alaric, ora vi siete dati il
cambio. Cè festa alle gradinate fino a tardi? Ci sei tu. Gli
uomini fanno qualche cazzata? Pure che non sei presente, la prima cosa
che dicono è che avevano fatto qualche scommessa, gioco,
proposta con te e via... facciamo le boiate perchè tu hai
detto,
fatto..."
"NOn credo che facciano..."
"Cosa... hanno attaccato
un gatto
delle nevi con delle carriole in fila
per portare voi pazzi, dentro le carriole come sardine, fino alla
fattoria per la festa dei formaggi a fare il gioco "rotola il
formaggio", come quella festa... ti sembra normale? Con te
come
guidatore del gatto! A farvi ammazzare tutti! O siete andati in quel
laghetto lontano chilometri a ovest, quindi fuori dai nostri
possedimenti, a fare pattinaggio senza controllare e senza avvisare
nessuno, con te in testa, e avete fatto la fine dei baccalà
congelati. Siete tornati che parevate giunti a piedi dal polo nord, con
pure le mutande rigide che sono state tagliete via, tanto non piegavano
e scendenvano. Devo continuare? perchè cè anche
di peggio..."
"Ci divertivamo..." ceercando di frenare le risate
"Oh, certo!"
"Io non mi sono mai divertito tanto... non ricordo neanche quand'era
cheavevo fatto..."
"Questo non significa
che potete fare
casino, siete liberi di passare
il tempo come volete, fuori dagli incarichi e allenamento o
addestramento. Ma quell oche fate nei campi, nella palestra, nella
fattoria con gli animali e tante cazzate! Ci sono tanti programmi
per..." meno dura ma sempre
adirata
"Ma li facciamo... però a volte i ragazzi dicono che
facevano
questo o quello da bambino, e vorrei provare almeno una
volta io..:"
Kianta era chiaramente meno adirata, e Gask comprese che era stato per
il discorso del suo passato. Si era accorto che diventava malleabile su
argomenti del passato, cosa si è fatto e cosa no, cosa si
era
perso e il desiderio di fare qualcosa almeno una volta nella vita.
Aveva ancora il broncio e le sopracciglia contratte, ma pareva meno
incline a mozzicare qualcuno.
"Per i ldiscorso di te e
gli uomini,
prima si diceva tu e Milan, poi con Jd perchè a
volte lo
abbracci e..." e si accorse di aver sbagliato,
perchè di nuovo voltò il capo in quel modo verso
di lui
con occhi da omicida "... ecco, so che non sono affari miei, ma vedo
Milan che fa cose, e poi te che stai allo Chateau tranne alcune volte,
sei sempre da qualche parte a fare questo o quello ma nessun..."
"Cosa, nessun..." ribloccandosi, con lo sguardo su qualcosa e rigida di
nuovo
"Sei l'unica donna di tutta l'organizzazione che no nsta con noi
nelle gradinate, ne alle feste, in sala mensa, nelle
attività...
tranne le feste dove sei la ragazza in blu e con la maschera che balla
ma... nessuno sa di te. Se non fosse stato per gli anelli, il neo sulla
schiena, la cavigliera e me nesono accorto solo io... e la
tua complicità con Jd quando suona le
varie chitarre o quello strumento in legno con i fori, ballando a
ritmo, come se foste ormai abituati... bè Alaric mi ha fatto
capire una cosa dai suoi discorsi contro di te. Che tu e gli uomini
come l'argomento del..."
"Ma a te cosa importa? Vengo da te a chiederti con quale ragazza dell
Casa delle Sete sei stato?"
"Ah, uno di quei nomi. Avete uno strano modo di chiamare gli edifici,
qui. Sempre nomi particolari, definizioni da... Boh"
"Ringrazia Milan, per questo!"
"Lo so, anche quel cane lupo cecoslovacco che hai a volte con te... lo
chiami Bri, ma so che invece il suo nome completo è un
altro. E
io non saprei pronunciarlo..."
"Deriva dalla mitologia greca, se leggessi non saresti così
ottuso!"
"Io non ho mai letto perchè nessuno mi dava modo di farlo,
e..."
"Si, si. So la tua storia, la racconti sempre, ma credi che molti altri
non abbiamo storie quasi simili? QUi da noi, voglio dire... allo
Chateau, hai tutte le armi che ti servono per diventare una persona
nuova e migliore. Hai le Lezioni, la biblioteca con i bilbiotecari e
bramini a tua disposizione, cè Beppo che impara e molti
seguono
la scuola con lui..."
"Ci sono stato ma molte cose non le sapevo e capivo e..:"
"Mi stai prendendo in giro?"
"no... dico semplicemente che da quello che ho capito, Beppo
è
passi avanti a me su tante cose. Io dovrei iniziare da altri punti e
non ho voluto disturbare solo per me..."
"CAZZATE! Ci sono persone analfabete tranne le elementari, che sono
riusciti a ottenere diplomi, ovviamente validi in europa, ci
mancherebbe, e ora fanno i professori o bibliotecari. Quindi ituoi
problemi sono solo cazzate..."
"... mi vergono a dire che da un certo punto non ho più
studiato e..."
"Per favore, basta così! Le tue scuse, in questo anni,
secolo,
nel posto dove sei sono vergognose. Perchè pure MIlan esorta
la
gente a studiare e imparare. Vuoi restare un militare ottuso o quel che
pensi
di essere tutta la vita? Voglio dire, ci saranno settori che ti
richiamano per fare, studiare, sapere..." infilando la testa nella
cazza, tenendo alzato il coperchio un pò
"..."
"Mamma mia!" disse come se fosse disperata aprendo la cassa per poi
ridire "MammaMIALAMANNAGGIA!"
"Cosa cè... perchè parli in italiano?" Kianta era
visibilmente contrariata, fissando il dentro della cassa con rabbia
"Comunque per quel fatto dei gigolò..."
"Ancora! Per me non sono... AAHHH, sono persone che lavorano nel campo
dell'intrattenimento ravvicinato... basta!"
"E che vuol dire..." chiese lui avvicinandosi per guardare dentro la
cassa "... si prostituiscono, che intrattenimento sarebbe? Fanno gl
iaccompagnatori, se li chiedono non è mica come comici o..."
"..." fissandolo come fosse un idiota, dal basso "intrattenimento
ravvicinato! Non che fanno spettacoli comici o artistici. Nel senso..."
"Ma si prostituiscono! Ho capito, non sono scemo, cosa vuoi dire, ma
diamo a Cesare quel che è di sto tizio... che li chiami
accompagnatori o gigolò o artisti del sesso, sono sempre la
stessa cosa. E' come il senso di cortigiana che significa sempre
quello!"
"..." lo fissò come con una punta di interesse "per una
volta fai discorsi sensati, ma il nocciolo è che..."
"Che tu odi il sesso e non vuoi definire la gente come fanno quelli
della società là fuori, ho capito, ma la
verità
nuda e cruda è questa. E lo sa pure Milan, con le sue
amiche..."
"Quindi fammi capire.
Perchè
le ragazze con cui tu vai ti si
concedono, non meritano una definizione migliore, perchè
sempre
quel lavoro è... secondo me meritano rispetto,
mentre tu
usi quella base di stronzaggine che
danno tutti?"
"...eh... io non vado con nessuna ragazza. Ne all'inizio ne adesso...
perchè continui a dirlo?" come offeso, ma con sguardo quasi
triste
"Forse perchè sei uomo e ti ho visto al Teatro con gli
spettacoli e..."
"Si, ci vado con i ragazzi, ma sai anche tu che al Teatro non ci sono
le ragazze per prostituirsi, ma spettacoli di vario tipo, che sia
teatro, musical, burlesque... si chiama così? e vari tipi.
NOn
è mica la Casa delle Sete..."
"..." accigliata e imbronciata come prima
"... ammetto che per me non cè bisogno di chiamarle in modi
più decorosi, perchè loro stessi ammettono e
trattano il
loro lavoro come... quello che è. Sei tu che vuoi per forza
rendere giusti, corretti, puliti certi lavori... ma siamo militari,
facciamo a volte le stesse cose della feccia seppure lo so, per il bene
delle persone.... siamo più schietti della gente normale,
che
vuole vedere coniglietti, uccelletti canterini e l'eden che la
realtà. E capisco anche che odi vedere la gente giudicare
altra
gente, solo perchè più libera di fare
certe cose e..."
"..."
"Senti, se hai problemi con gli uomini e il sesso, non significa che
devi pretendere si che vedano le cose come le vedi tu..."
"COSA?"
"Volevo dire che..."
"Non ho capito la prima parte, innanzitutto..."
"Ho detto che se hai problemi con gli uomini e col sesso..."
"MA... ma si può sapere chi ti mette in testa queste cagate?"
"Ma i ragazzi hanno detto..."
"CHI, per qualunque DIo, CHIIIII!" alzandosi, dando una botta col piede
alla cassa, allontanandosi da lui.
"Non ti piace che si dicano queste cose, ma Jd ha detto..."
"ANcora, e ancora! Ma che cazzo dite tu e Jd?"
"Anche ALaric, e Lubo, come Milan..."
"Ah, sono tutti! Ma cosè, fate i pigiama party confidandovi
le cazzate sulla gente?"
"I cosa? No, alcune volte si è parlato di..."
"Alcune volte? Pure...!"
"..."
"Ascolta, te lo voglio dire adesso e mai più"
fermandosi
in un punto e fancendo un uno con un indice "io non odio il sesso, per
me la gente piò fare cosa vuole col suo corpo e le sue
esperienze. Odio solo una cosa, che si usino le carte della seduzione e
il sesso per i prorpi comodi, fare del male, ottenere delle cose!"
indicando con le dita gli altri punti"Seconda cosa, io non odio gli
uomini.
Smettetela di far girare le cazzate, perchè sono sicura che
ne
Milan e ne Jd dicevano questo. Seppur amici e tutto, e mi conoscono,
non credo che dicano queste cose. QUindi, a meno che non sia stato
Alaric o qualcuno della tua combriccola a spararle grosse senza sapere,
io rispetto tutti, a meno che non sia un bastardo su vari livelli.
Allora si odio tali uomini, oltre gli scemi e... AHH, ma anchele donne
con le stesse cose. Quindi il tuo discorso non ha senso..."
"Ma Lubo ha detto..."
"Lubo... io lui siamo amici ma come con JD e ancora di più
MILAN, non credo proprio che dica cose che no nsa! Capisce le cose
subito, è ottimo per parlare e mi fido, tanto da mettergli
in
mano la mia vita, ma non posso credere che possa arrivare a dire cose
l'opposto di cosa sa.... "
"Ma allora..."
"Allora cosa, io non odio il sesso. A te che cazzo te ne importa,
perchè mi parli e di cose personali?"
"Tutti dicono che tu odi l'amore, gli uomini, il sesso, le relazioni..."
"Io voglio conoscere la gente con cui parli... Penso che una relazione
debba
essere sincera e se vi sono giuramenti, vanno rispettati. Odio si gli
uomini, ma gli stornzi, che vogliono solo sesso e non lo dico
e
prendon in giro, che fanno giuramenti a Dio, davanti a tanti e poi
hanno amanti,
se ne vanno in questo o quel posto per fare roba, mentono, agiscono
alle spalle, prendono in giro le compagne o mogli. Forse era questo i
ldiscorso... per me un giuramento o promessa valgono, se li rompi senza
dire nulla, ma anzi ti ci diverti pure, se un pezzo di merda. Su certe
cose io non metto bocca però, perchè ci sono
tanti dei
nostri che hanno fidanzate, mogli ect e si divertono con le ragazze.
POsso andarmi ad immischiare in queste cose? Certo, se l'altro o
l'altra, nel caso di donna, sono dell'associazione allora è
diverso. Loro lo sanno che spezzo le gambe per stronzate del genere, ma
io parlo di chi ha famiglia fuori e fa porcate qui. Allora si, odio
questa gente. Ma non gli uomini in generale. Anzi, io sono quel tipo
che pensa che se io tizia x non posso dare qualcosa all'altro che
però vorrebbe, quindi per mia cosa io gli vieto o gli
impediscoqualcosa, ma per rispetto non spinge troppo, perchè
legarlo a cose solo per le mie cagate?... perchè
non accettare che abbia una sorta di svago con una persona che
però conosco e accetto, che non faccia stronzate, ma sia
chiaro,
diretto e non perchè si diverte a fare le corna?"
"In che senso..." dubbioso e incerto
"Compromessi! Ecco di
cosa parlo.
Tutti a dire che le unioni o
matrimoni sono pieni di compromessi. Bene. Esempio gusti, che so di
film, televisioni, cinema o hobby, ci sta benissimo la cosa. Anche se
per te non è interessante, si prendono i ltempo della
persona
che hai al fianco che magari vorresti vivere con qualcosa da fare
insieme... accetti perchè gli piace, non è
corretto
vietare nulla perchè come dicono molti, la vita è
una
sola, se si toglie cosa rende vivo l'altro, per tuo egoismo, sei
stronza o stornzo. Perchè togliergli
qualcosa perchè ormai convivendo, sposandosi e simili, non
deve
più esserci qualcosa negandogli delle cose? Come quelle che
appena mettono piede in casa buttano tutto ciò che lui ama o
gli
piace. Non cè una stanza fatta a gusto suo, devono buttare
roba
che contiene donne declamandola come segno d'amore... che persone
povere dentro..." scuotendo la testa "se non ti piacciono delle cose
dell'altra persona, non starci! E io parlo sia per parte
maschile
che femminile perchè è solo o sofferenza
finchè
non fai divorzio o scappi, o corna o bugie a vita...Cè gente
che
vieta
questo o altro anche se sanno che il partner ama i videogiochi, passare
il tempo con
gli amici, esempio a giocare al calcio, cose semplici, che
divertono, aiutano a stare bene.... Ma veramente
molti si vedono togliere queste cose perchè ormai sposati,
padri
o anche l'opposto, e deve essere normale? Se tu ti sposi e figli hai
finito di essere cosa sei e cosa ti piace..."
"..." cercando di seguire il discorso
"Una volta che ti sposi o peggi fai figli, tutto ti
è tolto. O promettono di dare tutto per amore dell'altro e
poi
urlano che hanno le corna o peggio, e la cosa di cui mi lamento
è che si prtende con le promesse cose che in
verità
l'altro non vuole fare. Ma le pronuncia per amore? No,
perchè la
società dice che deve essere in un modo e così
deve
essere, anche se poi fanno stronzate perchè si vedono tolte
tante cose... Io per esmepio non posso credere che se
all'altro
piace
fare determinate cose, non è possibile , sai
perchè? SOLO
perchè sono contro
Dio, contro la morale, contro tutte le loro cazzate e no nsi
è
persone per bene, farle. Che invece sarebbero alla fine innocenti,
però cè l'altra sponda di diagiate che poi dice
che
, e vedi due stronzi con
stronzate diverse che si sposano e poi PPPOOOOOMMMM, le cose che fanno
di nascosto! E non mi riferisco ad ammazzare qualcuno,
schiavizzare per esempio. Ma parlo di fare cose, da persone adulte,
consenzienti, in una relazione o rapporto sano.lasciare essere e fare a
quella persona cosa gli piace e tenere in casa ANCHE cose che a lui o
lei piacciono, chiedergli prima di sposarsi se accetta di non fare
certe cose e assicurarsi che l'altra persona non si
ritroverà con perdite e con rimorsi."
"Io..." scuotendo la testa confuso
"Dire no che schifo, a
meno che davvero non ti faccia schifo, vietare, dire che se lo tolga
dalla testa per motivi beceri, render equindi la persona con rimorsi,
desideri e voglie perchè con il cazzo di status di
fidanzato,
sposato, compagno o padre o anche la versione della donna, non esiste
più nulla. Io non voglio nessuno, ma no navrei permesso che
per
un concetto becero, l'altro si ritrovi con cose vietate, anche nel
sesso. Se ci sono cose che uno dei due non vuole, non gli piace, non
accetta fare, trovo vergognoso che si ci pari dietro le promesse fatte,
negandogli di vivere. IN quel caso niente relazione e ninete
matrimonio. Se non vuoi fare certe cose o fate in accordo e lui o lei
non fanno gli stronzi dopo di nascosto o si accetta che l'altro,
sapendo chi è l'altra persona e solo per cose che tu non
vuoi,li
abbia altrove, senza danneggiare il legame. Le promesse fatte
scritte su un libro, quindi non
veramente le proprie, ma come rito che dicono "questo è,
questo
devi dire". Se uno fa promesse, devono essere sincere, vere, volute e
di sua volontà, scelte da ll'altro, così come
trovo
vergognoso
che una volta che ottieni uno status sociale, tu sei privo di vivere
tante cose. Quella cosa no perchè è da ragazzini.
Quell'altro no, perchè la moglie o quel che è non
vuole.
Uscire con gli amici, scherzi? Altrimenti che ti sei sposato a fare, se
non passare ogni secondo con l'altro e basta? Regalare il proprio tempo
alla persona per cui si prova qualcosa è importante, ma
certe
cose che ho visto... orrore! Vuoi tenerti le cose che ti piacciono e
usarle edivertirti? NO, non puoi! Vuoi provare qualcosa di
diverso e intimo con l'altro? No perchè se ti sposi devi
fare
l'asessuato. Se hai figli, è una vergogna fare determinate
cose
da adulti e con una relazione... quante cagate! E io dovrei
vietare all'altro qualcosa fino alla fine dei suoi giorni, portandolo
magari a farlo alle spalle, quando posso accettare che ci sia del tempo
che possa usare per se stesso, o con qualcuno
che gli dia cosa non posso o voglio, ma che conosco e so chi
è e
solo questo, così da farlo o farla comunque felice? Fiducia
ovviamente, ma se le cose sono come nei matrimooni che ho visto, letto
e sentito... meglio la morte" girando smepre in tondo come faceva di
solito "Per me
questi legami co le parole già decise da altri, con obblighi
e
compromessi pur di aver l ostatus sociale, pur di non essere visto e
trattato da merdaccia, perdendo tante cose, non esiste! Ecco la
questione..."
"Credo di aver comprenso ma... avevo capito che odiavi il sesso eppure
eri positiva per la Casa della Seta, le ragazze, Madame..."
"Ma lo capisci
l'inglese? Ti parlo in
italiano? IN russo? Visto che li
parli... primo, sono fatti miei. E non ti riguarda, visto che no vado a
chiedere a te o ad altri certe cose, a meno che non facciano cazzate.
Questo è il caso in cui io vengo e ti chiedo che cosa stai
facendo, non credo che tu sia felice se ti faccio il terzo grado su
cavoli tuoi se no nfai male a nessuno... secondo, non odio il sesso, o
hai capito male tu o hai
parlato con un imbecille. Il fatto che io non abbia qualcuno,
perchè interessa tanto alla gente? Anzi, dici che non hai
nessuna, in nessun senso, sono fatti tuoi. Forse glialtri lo fanno, io
non mi intrometto nelle cose, ma ripeto si se noto che vanno in certi
siti, hanno relazioni con altri dell'organizzazione e fanno cazzate che
poi pregiudicano le situazioni... sono troppo focosi con le
ragazze... ma perchè sto parlando con te, pure
giustificandomi...."
"Prima si diceva che tu e Milan o con Jd..."
"Ma siete di coccio! Io non ho relazioni, e non ne ho avute, con
nessuno! E continuate... ma che cosa vi interessa..." voltandosi
offesa, a guardare i piani sopra
"Eppure ho visto i dipinti di Dorde che ti ritraevano e mi pareva che
sorridessero al pittore e..."
"Aspetta, cosa?" voltandosi di scatto scioccatissima "quali dipinti?"
"Quei quadri in quella stanza enorme in stile chiesa, con
tutte le
pareti piene di dipinti, che Milan ha detto essere di Dorde. Al centro
dipingeva e li appendeva, e..."
"Un attimo..." avvicinandosi "tu hai visto lo studio di Dorde?"
"Si... perchè, tu no?"
"Affatto, l'ho cercato tanto! Ho provato a vedere ovunque... dove si
trova!"
"EHm... non so se dovrei dirtelo..."
"Ma io di fatto, sulla carta, sono un tuo superiore!" stizzita
"I ragazzi dicono
appunto sulla
carta... per carità, sai quel
che fai e sai gestire le cose, ma dicono che tu non sei una di noi, e
MIlan mi ha portato là per amicizia e..." mentre la vedeva
sbattere il coperchio per chuderlo con rabbia, e passargli davanti con
su espressioni varie emozini. Offesa, rabbia, voglia di uccidere, poi
stupore man mano che sentiva. Era rimasto in piedi qualche metro da lei
e voleva in forza qualcosa da fare per sviare la sua rabbia e fingere
di non essere al centro della cosa
"Ripetilo. Dai, ti do cinque minuti massimo, per ripetermi cosa mi hai
detto, accettando le conseguenze!"
"... che... tu non sei... come noi?"
"Se potessi menare te e far risultare su di loro la stessa cosa!"
"Comunque se te lo dico, mi prometti di non dirlo a Milan? Mi sembra
strano che non te lo abbia mai mostrato..." vedendola inviperita contro
di lui "Ok, ma calma... quello che tu chiami studio, si trova sotto la
casa delle lapidi..."
"..." sbattendo le ciglia dallo stupore, facendo la solita U con le
labbra in certe occasioni "sotto la casa delle lapidi...? Ecco
perchè non lo trovavo..."
"E' come una antica chiesa decorata con rientranze varie, una forma
particolare e tanti dipinti, e poi cè la statua..."
"Cosa?"
"Si, cè una statua al centro, con una targa che parlava di
qualcosa al di fuori delle regole, e ti ritraeva seduta con le gambe in
un modo e Milan disse che erano, come altre statue ma fuori, una sorta
di promemoria, più che omaggio. Il ricordarsi che
cè
sempre qualcosa che sfugge dalle maglie delle regole. Che siano scritte
o non scritte. Ha detto anche qualcosa a proposito del fatto che eri
stata l'unica a prenderli a pedate nel culo per farli smuovere
dall'apatia, il fatto... delle foto? Che in fotografia sei
totalmente
diversa?"
"..."
"Quei dipinti erano tuoi, ho riconosciuto alcuni abiti che hai
indossato..."
"quali..."
"Quelli tutti ampi, come si chiamano, vaporosi non so, con i capelli
portati su una sola spalla... sembrava un'istantanea di un momento, con
altre persone..."
"Dalle forografie...?" domandò a se stessa, dubbiosa, ma
Gask comprese che non fosse rivolto lui.
"...forse, cèrano Milan e uno o altre persone e avevi abiti
diversi. Ma non c'eri solo tu, vi erano dipinti di persone che non
conscevo, Milan, non li ho contati ma credo che esempio su venti tu ne
avessi tra i cinque e i dieci. E poi cèra la statua...e..."
ma
la vide portarsi sotto i livelli da cui era scivolata verso il basso.
Kianta restò a riflettere con gli occhi puntati in un punto,
a
caso, ma con l'espressione di una che sembrasse osservare oltre,
assorta in qualcosa, e incazzata. Poi, tornò con gli occhi
su di
lui e disse semplicemente una cosa. Con un tono e una calma strani.
"No. Quella non ero io"
"Non è possibile! L'ho vista, ti somigliava molto, anche
Milan
ha detto che eri tu e che Dorde aveva immortalato un momento in cui le
regole non avevano validità, secondo lui. Era..."
"No" ripetè lei, voltandosi così veloce che la
veste
frusciò sui pantaloni e i lembi del gilet sbatterono al
ritorno
peril movimento "Quella non ero io"
Gask rimase stranito dalla cosa, fissandola, ma lei si voltò
e
tornò a volgere lo sguardo verso i piani, studiando quella
sorta
di pozzo divelto che dovevano scalare.
"Ma la cassa..." vedendola studiare di nuovo il modo di risalire
"Non hai visto cosa cèra?"
Gask tornò alla cassa, la aprì e vide che
conteneva cibo,
acqua, medicamenti. "Grandioso, possiamo prendere riso al
curry e
roastbeef in faccia i nemici... che dici?"
"Tu hai la tua tecnica fantastichissima, figosissima che Milan voleva e
tutte cose, con tutti gli oggetti che vuoi... io sono per il classico."
"Impallinargli il culo?
Strattonarli
fuori dalle macchine? Picchiarli con le sedie?" rise ma lei no ndava
risposta alcuna e tornò serio "ma anche tu sei addestrata
per
usare ogni tipo di oggetto comune come
arma. QUi abbiamo imbecilli incazzati per faide socio-religiose,e
territoriali, con armi automatiche e fucili. Se cèra un
bisturi
era già divertente ma.. ci sono solo forbici!"
"IN ogni caso se sono le grandi appuntite prendile pure, sono facili da
tirare. Avevo trovato vari coltelli affilati, meglio che niente..."
"Ma si sa chi erano quei cretini che hai visto rubare le armi nelle
fogne?"
"Questa cittadina era un quartier generale di questo settore, vi
lavoravano dei servi, perchè qui le cose funzionano
così, parecchie persone, giovani o meno. Sembravano due
agili,
alti forse quanto me, scattanti... potevano essere lavoratori come
guardie o..."
"Se fossero stati anche solo parte dell'armata del generale, avrebbero
controllato le tue condizioni vitali. Invece hanno dato un colpo ai
corpi per vedere le reazioni e si on fregate le cose. Sono propenso a
credere che fossero teppistelli non superiori ai venti o
trenta
anni, per come li hai descitti nel muoversi, e non avvezzi a certe
cose. Hanno solo preso roba che sapevano gli interessava, mettendoli in
sacchi o qualcosa del genere. Presumo pertanto non sapessero usarle, un
altro soggetto come noi li avrebbe messi su di se in punti particolari,
come ben sai, per averli a disposizione..."
"Che lingua ricca e mente arguta... " voltandosi a guardarlo "Oh,
perdonami. Dimentico sempre quanto tu abbia imparato con noi..."
"In effetti si, ho imparato molto. Queste parole ricercate sono un
esempio..." ridacchiando come sfottimento, almeno così parve
a
lei che lo fissò accigliata e gli angoli della bocca
all'ingiù. Così lui le domandò.
"Ora che siamo mezzi armati, abbiamo cibo e acqua, e medicamenti, che
dici di preparci per salire? Star meglio, non stai affatto..."
ricevendo un'altra occhiata "sei bianca di faccia da far paura. Per
poco non ti prendo per un cadavere ambulante. Stai sudando, e non per
il tempo visto che non siamo in questa regione, in una stagione calda.
Se questa notte eravamo sotto i dieci gradi, di giorno non supereremo i
sedici. Era così che avevi detto no?"
"Io sono sempre bianca e sudo dolore dallo schifo che mi tocca vedere e
vivere..."
"no, tu sudi dolore, e basta..." guardandola in un certo modo "puoi
anche cercare di fingere ma tu come dice ALaric, mangi come un lupo,
scoli quella roba che bevi con gusto e stai sempre a ruminare qualcosa.
Sempre e ovunque. E dice che hai sempre le mani in cucina nelle ore in
cui sarebbe vietato, con la testa nel frigo o nel microonde. Che un
certo capo cuoco tiene appunto per te per le volte che hai da
sgranocchiare... E cè del cibo facilmente cucinabile e di
sicuro
di tuo gusto e non mangi, non ti appropri della cassa che non mangi da
ieri praticamente, ma fremi per scappare..."
"Quella roba non è cibo. Lia stessa la rifiutò
all'inizio, perchè mangiavano quella o andavano nei villaggi
o
in città, Parigi, per qualcosa di decente che non fossero
carne
e derivati animali che avevano a disposizione. Se ti piace mangiala, ma
io voglio cibo vero, non roba liofilizzata e simili"
"bugiarda, da quello che dicono gli altri, tu mangeresti o proveresti a
mangiare qualasiasi cosa. Basta che non abbia seppie, polipi, o siano
jellosi. Stai male come prima e vorresti vomitare. Vuoi che faccio di
nuovo come ieri..." avvicinandosi e alzando una mano
"NO! NO, puoi starti lì, mangia pure, io sto bene qui" come
terrorizzata
"Ma stavi meglio con..."
"Toccami di nuovo e ti storco le dita! Ti faccio un hotdog di tue
espremità, ti avviso!"
"Ok, ma sei tu che stai male... altrimenti potresti provare a fare come
gli orsi, magari aiuta..."
Lia si voltò lentamente di nuovo a quel modo,
alzando un
sopracciglio e lui spiegò a gesti. Si portò verso
un
muretto, vi si strofinò la schiena cme un orso, aprendo le
braccia come a dire .
"non so come definirti in questo momento, veramente..." sconvolta con
la bocca aperta
"Lo facevo per te,
magari funzionava
allo stesso modo. Alla fine non
eri così incazzata e non ti allontanavi, ero contento
perchè credevo che la storia del non farti toccare..." come
offeso dal suo diverso
comportamento.
"Muoviti" urlò lei tagliando corto "prendi cosa ti
interessa che saliamo" piccata, voltandogli le spalle
"E come. Ho avuto timore di fare casino col mio peso e lasciarti sola
qui, già con la cassa haiinclinato un pezzo di piano e..."
"Sei uno dei migliori, eppure cosa ho fatto poco fa non ti fa squillare
un campanello nella testa, per farti salire?" gl irispose con sguardo
freddo, stando di profilo col corpo ma guardandolo con la testa nella
sua direzione "cosa credi, che ho preso la cassa solo per il concenuto?"
Gask mosse le sopracciglia per il lavorio dle cervello,
guardò
la cassa, poi lei, che buttava gli occhi in aria dalla frustrazione,
finchè non notò il paracadute e la
fissò con
espressione seria, sicura, pronta.
"Ma sei sicura di star bene abbastanza per andare? NOn..."
"Taci e muoviti, non cè tempo. Devo andare a spelare il culo
di
quello stronzo e dell'altro, che è venuto a
braitare diritti che
glieli faccio sentire io, addosso!"
"Spelare in che senso..." quasi timoroso di sapere la risposta
"Mi servirebbero dello scotch americano telato nero super adesivo,
poi..."
"No... ok, basta" la pregò, prendendo il paracadute e
allargandolo, per recuperare il cordame resistente tagliando a picchi
il telo con uno dei coltelli recuperati. Poi dopo un pò,
mentre
lei girovagava senza capire che combinava, non le chiese una cosa di
colpo "Tu pensi che siamo... nel giusto, non so, voglio dire... in che
linea siamo noi tra il bene e male?"
"Che vuoi dire..." rispose lei, ma alle sue spalle e lui si
girò
con la testa sorpreso. Giurava di averla vista alla sua sinistra, lo
fissava dall'alto, essendo lui accovacciato a lavorare, con
un'espressione sdegnata ma anche interessata. Portava ancora quegli
abiti della zona e pareva un monello di strada pericoloso.
"...voglio dire, io... non uccidiamo, facciamo cose in nome in una
giustizia... non siamo giudici, giurie e carnefici come la pensano gli
altri. Senza uccisione non è così, giusto?"..."
"Qualè il tuo cruccio esattamente? Cosa fa girare il tuo
cervellino mentre lavori al cordame che ti tirerà su,
perchè anche sei un ottimo atleta, grandi riflessi, e tutto
q uello che vuoi, il tuo peso è chiaro che ti
farebbe finire giù, fino al Kraken.. o magari scopri il
petrolio per me..." con un sorriso carogno che conosceva.
"Il... non voglio sapere
cosè"
si lamentò lui, sapeva
troppo bene di alcuni uomini amanti del mistero, crime e leggende
strane su esseri allucinanti, che raccontavano storie con , poi creature alla Lovecraft e altri
autori
che lo inquietavano non poco.. E sapeva che lei li conosceva pure
perchè, seppe, molte storie le aveva raccontate, non tutte
ma
alcune, ai veterani, e una certa bocca larga per darsi un tono e
cultura, le aveva spifferate ai suoi leccapiedi infiorettandole per
farle
più macabre. Altri che si interessavano a folklore e storie
di
paura e fantasmi, demoni e altri si unirono e cèrano le
serate
di queste storie, dove lui non voleva partecipare ma lo tenevano
inchiodato alla gradinata perchè ne conosceva poco, e gli
dicevano che sapere era meglio di essere colto alla sprovvista. Era una
sera o massimo due a serata, alla fine si divertiva ma
cèrano
mometni e parti di storie che lo facevano turbare. Come quelle storie
di Chernobyl, vere, di persone che erano andate di notte là
per
fare urbex e avevano registrato strani esseri che si muovevano, che
dalle finestre delle cose li cercavano, o balconi o muri con tracce di
qualcosa di rosso che non pareva vecchio di anni.
E mentre lavorava ripensava a certe cose.
<"Il
capo dice
sempre così, la conoscenza è uguale a un
passo avanti rispetto agli altri...e sapere di esseri spaventosi,
città o paesi con avvenimenti strani o chi puoi incontrare,
aiuta..." gli diceva uno di dietro
"La conoscenza un tempo significava essere sopra gli altri, ti
qualificava come un signore e meritevole di essere parte della
società. Anche qui, le Lezioni sono per migliorarci..."
diceva
un altro
"anche la musica che qui è insegnata e praticata serve per
migliorare cervello, coordinazione di dita e mani e ottimo
passatempo..."
"A me divertono quegli strumenti strani. Quel kalimba, Sheng,guqin,
violoncelli, varie ocarine, pan a mano o hang, vari drums,
domra,
gusli, arpe varie anche a mano, flauri ti vari tipi per forma a tipo di
suono, e anche per materiale, celloridoo, tef o def tambourine,
kemençe,kanun o qanun, Kaval o altri strumenti asiatici,
turchi,
arabi e via dicendo. Li ho provati tutti ma sono una capra come dice
sempre lei. Sono negato con la musica" ne disse un altro facendo ridere
tutti, per poi voltarsi verso Gask "come con te, capitano, l'altro
giorno che ti fecero provare un violino..."
"Io ricordo quando ho provato un flauo in corno, a suonare il titanic,
era da piangere. Avevo cercato davvero di imparare e migliorare ma come
respirazione non riuscivo a tenere le note decenti, che
stonava tutto.
Sembravo un depresso con l'asma per cosa ne è uscito fuori,
e
lei che si metteva la mani in faccia per la sofferenza di sentire il
lamento del mio corno..." sghignazzando malamante uno
"Detta così suona molto male" rise Gask
"Ma mai come te con il violino" rispose di nuovo quello "lei
entrò nel Teatro, guardò tutti quelli con
strumenti in
mano, poi si fissò su di te e urò , era incazzata perchè era in una
delle
stanze attigue a controllare gli strumenti che possediamo egiuro dic
non averla mai vista così sconvolta. Incompatibili con la
musica
ne abbiamo, disse, ma mi ha fatto ridere che tu eri il
peggiore...">
"Giuro che appena torno per strada lo cercherò, lo
acchiapperò e lo suonerò così tanto
che i tamburi
che usiamo per lefeste e altro sembreranno esser mai usati..." la sent'
di copo sbraitare, mentre preparava non sapeva cose con dei pezzi
grossi di muri "userò la tecnica degli aghi nelle gengive,
sarà un generale con due fori nel didietro e nessuna
protuberanza maschile davanti. Se ama così tanto
sparacchiare
granate e siluri anticarro, prenderò un bazooka, lo
farò
tenereo ben tiraro e glielo..."
Gask fece un respiro, cercò di fermare le risa ma era troppo
divertente vederla pensare a ogni tipo di punizione per la gente che si
inventava e poi in realtò non era capace. Erano poche le
volte,
aveva sentito, che faceva da lei quacosa contro quella gente e far del
male era solo nella sua testa, e se agiva allora la persona era
veramente schifosa.
E ripensò a una cosa che non comprendeva mai.
Perchè a
Milan piaceva mettere in scena streghe per indurre i creduloni su
queste cose a fare ciò che voleva...
Quella sera, scura e senza luna, il gruppo di teppisti che erano
affiliati con la mafia italo-americana che stavano puntando, erano
baldanzosi nel loro quartiere a fare casino, mentre i loro capi erano
in nell'edificio che quelli
piantonavano. Lui e
gli altri
dell'ave maria si appostarono in luoghi specifici,
visti ma senza far nulla. Furono visti all'inizio ma erano fermi alle
punte dei marciapiedi come ad aspettare un taxi e furono lasciati
stare. Ma il tempo passava. E alla fine quelli si innervosirono capendo
che qualcosa bolliva in pentola e urlarono. Chiesero. Minacciarono.
Gask vide loro agitarsi e poi buio. Luce. Buio. Sfarfallarono
le
luci della strada ed essendo notte gli parve una delle storie
horror che i ragazzi si raccontavano, e Gask voltò il capo
alla
sua
sinistra e comparve. Era curioso di sapere che cosa sarebbe accaduto.
Si voltarono anche loro vedendo i quattro che puntavano una parte che
non era la loro, Gask e gl ialtri si avvicinarono, ma il gruppetto
osservò la
figura. Una
sagoma nera
che si stagliava tra laluce e l'oscurità dello
sfarfallio, come se le lampade ammiccassero metnre avanzava. Un
impermeabile nero topo fino alle caviglie, col bavero largo e
mollemente
adagiato e non alzato, cravatta e camicia, giacca e
doppiopetto
visibili dall'apertura ampia dell'idumento superiore. Scarpe lucenti e
lucide come fossero nuove. Mani nelle tasche. Cappello Stetson
Vagabunden traveller da uomo con aggiunta una fascia in tessuto lucido.
la
nuova persona
si fermò, dopo aver camminato con pesantezza, quasi
dondolando
di lato in lato, portando tutto il peso su ogni piede oscillando molto
verso destra o sinistra, lentamente. Mise una mano
in qualche tasc a interna dell'impermabile e i tizi si agitarono,
mettendo
mano allearmi, ma Gask urlò loro di ascoltare. Guardate
disse, e
l'attenzione non
si spostò di molto, per controllarlo, ma poi andò
da lui
e gli altri tre alla figura che avev auscito qualcosa
dall'indumento.
Una lunga pipa fece capolino, pareva quasi piegata e con un gesto come
con un ventaglio, si allungò sollendosi una parte,
fissandosi a
quella più larga, diventando dai trenta ai quaranta
centimetri,
con una forma che sembrava il simbolo della Nike con la zona
più
larga senza la punta.
Il bocchino quindi seguiva la canna fino a questa
zona terminale che richiamav a quel simbolo senza punta, una pipa
strana, con un taglio
netto, non forma rotonda o bombata di quella classiche. Piccola e
sottile, lunga, la pipa Gask sapeva che era fatta non di radica, ma di
un legno ancora più pregiato e speciale, come faceva sempre
con
le sue cose, seppur era Milan a usare materiali pregiati e rari, ma per
quell'oggetto fece un'eccezione, mentre Milan le aveva particolari e
costose.
Le cose si pagano una sola volta, diceva. E metteva a
frutto questo pensiero in tutto. Perchè pagare poco una cosa
che
durerà niente e avrà basse performance, quando
paghi un oggetto
che vale e vivrà per molto tempo, dando soddisfazione?
Lo diceva sempre, per ogni cosa.
Guardò la figura con quella pipa tenuta tra due
dita,
tra metà del dito indice e pollice, mentre le altre tre
erano naturalmente
lasciate morbide.
Seppur il suo compito era fare da Ombra, controllo dei soggetti e palo,
non poteva che fissare e fissare solo la figura.
Quella pipa appariva scura per un motivo e pareva
esser stata aperta come un manganello di polizia moderno
perchè
era smontabile e a scatto. Aveva un perno, staccabile quindi
rendendola a due pezzi con la ciotola in legno nero la parte pi grossa
e lo stelo in legno di radica laccato che mandava bagliori color ambra
in contrasto l'altro. Si rischiudeva portando lo stelo a toccare la
parte bassa e si riapriva con uno scatto, come un ventaglio, prendendo
la ciotola tra le dita e facendo scattare il perno e
l ostelo, che si allungava e con un clic per il gesto secco, si fissava
all'altra parte. Era un loro lavoro e permetteva di portare quel tipo
di pipe senza smontarle e tenerele in un box. La ciotola per fumare era
detto , ricavato da un tipo di
legno fossile
divenuto pietra cristallizzando in silicato e quarzi vari,
dava
l'aspetto a volte della labradorite, mantenendo struttura del legno ma
con resistenza e durevolezza maggiori per la resistenza alla bruciatura. E
amava la labradorite.
Uno dei tre dell'ave maria fece un fischio particolare e Gask
tornò al suo lavoro, che gli aveva dato Milan per quella
volta,
ossia controllare quei soggetti, ma non poteva fare a meno di vedere la
figura con impermeabile scuro, cappello scuro, con un abito sotto di
ottima fattura e il tenere quella lunga e piccola pipa con gesto
nobile, delicato, tenendola di lato per poi portarla alle labbra come
se dovesse baciare.
La figura tolse qualcosa da sopra il cannello e da una
tasca con l'altra mano accese uno zippo speciale, di loro
fabbricazione, accendendo la pipa alla fine. I prodotti erano
già nel cannello e il particolare cappuccio preservava la
fuoriscita così da esser acceso subito. Rimesso il non
necessario in tasca, la figura si portò la pipa trale labbra
e
la brace ardente illuninò, alnzando la testa nel mentre, dei
lampi per il riflesso negli occhi. Che guardavano loro. Poi
portò la mano sinistra sotto il gomito destro, la cui mano
teneva la pipa e con aria snob e superiore, rise alzando solo un angolo
della bocca, ma non era un sorriso gentile.
Kovacs
parlò nel silenzio elettrico dell'ostilità, con
forza "Questa persona vuole parlare con Donnie Papito, il capo dei
vostri capi. Portatela da loro o fate venire lui stesso,
perchè
cè un accordo da fare" in italiano, non perfetto, con un
accento
sbagliato ma comprensibile
"Chi cazzo è questo finocchio? Non vogliamo gente
straniera qui, qui sei nella piccola italia..."
"Stai attento con chi parli, questa persona vale più del tuo
capo, non farmi incazzare" disse gravemente Kovacs
" ma
sentiti
stronzo, non sei neanche italiano e osi venire qui a
ordinare? Vuoi che te lo spieghi io come si parla italiano? O
si ,
italiano..." ridendo facendo l'idiota ma la figura parlò e
questi si zittirono, fermando anche il pavoneggiamento. vestivano da
gangister vecchio stampo e credevano di essere pure fighi, mentre i
quattro che seguivano la figura erano più sportivi.
"Ordino che il tuo capo venga qui, adesso, perchè altrimenti
se
ne pentirà, e te con lui..:" pronunciò
per la prima volta
la figura eZidgi, Kovacs, Django si fecero indietro con un mezzo
inchino e quel
gruppetto rimase a fissarla. Con la mano libera si tolse il cappello
portando verso la sua destra, le dita su quell'angolo di tesa
e
tirandoselo verso sinistra, facendo cadere una cascata di sottili e
serici capelli biondo scuro con riflessi blu alla luce dei
lampioni, e
delle esterne delle case.
I capelli le scendenvano liscissimi fino alla vita, gli occhi verdi
come mezza bocca ridevano di cattiveria, mentre la pipa bruciacchiava
mostrando meglio l'angolo destro del suo viso, con le labbra che
avvolgevano il bocchino per poi lascirlo andare per fumare"
"ma
cosè,
carneveale?" ride uno di quel gruppo come intento a smorzare la
situazione e riprendere potere, ma si vide puntare contro la pipa da
lei.
"Chiamalo,
ora. E
digli che se non compare entro dieci minuti, Veròna,
colei che conosce la Salamandra e la Fiamma Cerulea, andrà
direttamente a casa sua, e sarà per traghettarlo
là, oltre
il vecchio Ponte. Io Manifesto la vita e la morte, e
riverisco la
luce
ardente accompagnando la Musa della fiamma della Via, per
i
morti
che devono oltrepassare. Sono conosciuta come l'Incantatrice e
raccoglitrice della
anime antiche, ma per voi sarò solo forse la Madona
Horiente"
disse la donna in abiti da uomo e la pipa, che li guardava come avesse
un fuoco negli occhi e sentendo l'ultimo norme, si spaventarono.
Smebravao confusi sul resto, ma sentendo l'ultimo appellativo parevano
aver timore.
"Andate da lui riportando quanto detto, non attenderò oltre
o
per voi Credenti ci sarà la punizione di una Benedetta da
Dio.
ora!" disse con rabbia, restando in quella posizione finchè
non
vide che invece di scappare, indietreggiavano terrorizzati "Cosa
cè, ancora!"
"Mia nonna parlava distreghe che servivano una
divinità con quel nome" fece uno "e mi
diceva di stare alla larga perchè contro Dio. Non sapevo che
invece era proprio una persona, una strega che..."
"Fino al milleduecento in effetti, il titolo era dato a Diana, l'antica
divinità romana, la mia figura vi si collega ma
è come
un titolo sacerdotale." disse sprezzante "Poi i preticelli
decisero che vi fosse intesa
anche la donna peccatrice e colpevole, e via dicendo. La mia figura
è simile ma diversa. Io non sono collegata alla Dea, ma io
sono
una sorta di incantatrice detta Signora del Gioco e della
Fiamma,
perchè io avvicino persone che voglio, e propongo un gioco a
chi ha l'onore di incontrarmi,
come la Morte con la scacchiera, e segue la via della Luce, indicata
dalla FIamma. Ma voi poveri scemi con le croci in collo che ne
sapete... solo il vostro capo, insieme agli altri, sanno
meglio di me.
Perchè hanno incontrato una delle Fiamme, la cinerea, e per
egli
io giungo...."
"E cosa, ecco, cosa devo riferire esattamente oltre il vostro nome,
titolo, controtitolo, e non so che altro" ricevendo un'occhiata, uno
spostamento d'occhi duro e fulminante, illuminato dalla luce della pipa.
"Ascolta moscerino, io con te non ho nulla con cui giocare,
perchè vali meno di zero, ma sarò
magnanima e invece di
eliminarti e passare al prossimo più sveglio, ti ordino di
riferigli la formula che nel Seggio, apriamo il Convitto per le feccia!
Il giudizio finale sta per essere emesso, ,nessuno al mondo
può
emendarsi dal peccato che scorre nelle vene. Ti accorgi delle Voci
senza voce che avete seppellito e cancellato? Ti accorgi dei tuoi
peccati, che io posso leggere come impresse sulla tua aura? Tu sei
senza peccato? Se no, quanto sarà pesante il mio castigo?
Come
Anubi che pesava il cuore degli uomini per emanare il suo giudizio, io
toccherò il sangue che hanno versato,
perchè è
indelebile, come se una farfalla si fosse posata si di esso,
impregnandosi le ali con l'oscurità che hanno creato,
così da decidere quanto peccato hanno commesso. Io parlo e
io
ordino, che vengano a me i Testa della vosta mafia, perchè
non
vi sarà un prossimo giorno, per loro..." urlò con
rabbia,
disgusto, tenendo la pipa lunga davanti a se.
Gask udiva quelle parole per la seconda volta. Dopo la prima aveva
chiesto ai veterani, i quali risero, si trovavano al focolare nel
bosco, e Jd spiegò la situazione.
"Guarda che Milan ti ha mandato con gli altri a farle da Ombra
perchè gli serviva mettere paura a quella gente.Credono a
cose ancora sentite in Italia e lui le sfrutta... Quelli sono
della mafia e poi cè una'alta organizzazione simile di altre
regioni
italiane, che sono tutti religiosissimi e credono pure alcuni a carte,
cartomanti e gente falsa del genre..."
"Ma anche le tizie, le Muse, allora sono truffatrici?"
"Mh, no. Almeno, a quanto pare davvero hanno quel qualcosa che Milan
definisce come legame con l'Oltre. Vedono fantasmi, o li sentono, gli
parlano o tutti insieme... percepiscono cose. Hanno quel uqalcosa che
gli consente di leggere le vibrazioni delle persone, dell'ambiente e
delle pietre. O Carte o altre cose, non so, non vado mai da
loro, ma a
quanto pare sanno fare cose, non sono come i cartomanti e sensitivi che
sono più bravi a leggere le persone e quel che viene
detto, e lo
usano a loro vantaggio. Aquanto pare davvero hanno dei doni, o
non sarebbero lì. Milan sta molto attento a queste cose."
"Capisco, ma allora Kianta perchè..."
"Come ho detto, volere di MIlan. Come gli abiti o le gonne che lei
indossa solo perchè lui preme perchè lo faccia.
La
personalità che lei intrepreta, Veròna
principamente, ma anche Dianora o in certi casi
Diondra, è solo stata ideata da Milan per l'Italia e non
solo,
cambiando il nome del titolo in latino e a volte neanche quello,
è possibile agire su superstiziosi per i propri interessi.
Aggiungici che a volte le accorpa esperti
maghi/illusionisti/prestigiatori che possono accompagnarla mentre lei
usa le proiezioni virtuali, perchè sia più
credibile. La
parte doveva andare a una che ora è Musa, ma non
perchè
la preferiva là ma perchè non era capace di
assumere
quell'atteggiamento, quell'espressione... quello sguardo carogno
accompagnato da atteggiamenti e pose regali e sfacciate, che invece
Kianta sa assumere, anche se non le va. Come guarda amle la gente..."
ridendo" Cèra una persona prima
che impersonava questa figura, perchè la divertiva..."
"Ah, lei di carogno aveva tutto, certo che era
brava" biascicò Alaric
"...Voleva
vedere la paura, il terrore, voleva che provassero lo stesso che
procuravano agli altri ed è da lì che
è venuta
fuori la presentazione dove è la Signora del Gioco. Lei
intavolava
un gioco con quella gente dove decideva che fine devono fare in base
alle risposte..."
"Insomma se le stava sul cazzo, ZAC" fece Alaric mimando un taglio di
gola, prendendosi le occhiatacce di tutti
"Cèra una persona prima di Kianta che lo faceva?"
accorgendosi
che Lubo rideva a crepapelle da un pezzo, non capiva da quando ma
pareva divertito, Alaric era
nervoso, Jd si grattò la gola con colpetti di tosse varie
volte
"Si... cèra, ha ideato lei le frasi, dopo che
Milan decise di usarla e come sai, paura della strega!"
"Io non credo esistano, ma ho notato che la gente si... ma
perchè la salamandra?" domandò allora Gask curioso
"La salamandra è legata al fuoco, ho capito che è
un
elementale e se evocato lì, non so... quando Milan spiega
non ne
so molto di queste cose, permette al soggetto di usare il potere del
fuoco, boh qualcosa del genere, è un elemento anche
dell'alchimia... Siccome lui usa il motivo della Fiamma come suo
stemma, crede nei fuochi fatui e queste cose, la salamandra era
l'essere perfetto..."
"Dicevo
io, Kianta
non ha mai indossato quella lucertola ma altri soggetti" fece Gask,
dimostrando a Jd che come aveva capito lui osservava molto
"Si,
infatti. I tre principali che adora come ciondoli o gioielli
compositi sono altri,... osservi troppo però, non vorrei che
lei si
incavolasse,... occhio a non dire niente davanti a lei. Quei tre
animali
sono quelli che adora indossare, mentre Milan dice che il Totem
è il lupo... non so..."
"lupi no, ma ho visto che ha ciondoli di libellule, cavallucci marini e
api... e usa molto il simbolo dell'alveare, ha due ciondoli con sezioni
di celle in successione di api, uno con lo smalto in alcune celle e
alla fine, una sorta di miele che scende..."
"Si, sono i simboli che preferisce. Quello con lo smalto color miele
con quelle gocce che scendono è il suo preferito. Api e
parti di
favo sono quelli più messi, ha sia ciondoli che piccoli
orecchini"
"Si, li mette come extra sul tubercolo dell'elice, mi pare che alle
Lezioni lo avessero descritto così"
"Si,
anatomia per
imparare zone letali e quelle no, sopratutto per
eventuale fuoco amico di copertura per mascherare gli intenti,
capita... così si sa dove colpire, che tipo di colpo va a
segno
e l'entità della ferita. Però siccome siamo qui,
anatomia
completa del corpo, che come diceva quella persona fa sempre bene.."
Concordò Jd ."Si,
indossa tipo piercing o un'apetta dalle forme arrotondate e bombate con
le zampettine in avanti , o un trio di celle d'apipiene, con due
martellate sui bordi, oltre gli orecchini al lobo. Anche se
ricordo voleva farlo nel padigione interno, sotto questo arco esterno
ma le avevano consigliato di no, aveva insistito per farselo e credo
dopo aver visto quelle apine... e che molti degli uomini hanno piercing
in
varie zone dell'orecchio. Credo che si farà fare anche la
libellula piccolissima, mentre so che le avevano offerto in regalo,
quelli della Raccolta che hanno iniziando a lavorare nerlle botteghe,
mini piercing con le foglie, due incrociate mi
pare smaltate e ombreggiate, e un bruchino color avorio con tante
zampette, sono belli, devo dirlo.. e senza contare la serie Scripta con
frasi o parole incise che adora, bombati cerchi o anelli con queste
grasi a giro per tutto l'oggetto...."
"E uno a forma di grappolo d'uva con due foglie aprte, i riccioli
intorno al tralcio e sotto i chicchi fatti di pietre a micro
perline..." aggiunge Lubo
"Vero" fece Jd "li mette, ma di solito le api e le cellette,
di
più... a lei piacciono questi orecchini micro
dettagliatissimi,
ma li vuole pagare, non ricevere in regalo..."
"Perchè?"
"Innanzitutto
per
lei il lavoro, o meglio il tempo impiegato, conta e va pagato. La
raccolta non è stata fatta perchè lavorassero
gratis
anche per lei e Milan. E' giusto che il loro tempo riceva quanto
merita, qui a meno che nonsia regalo tra persone, si retribuisce il
tempo impiegato e speso, che non torna più. QUindi gli
oggetti
hanno un valore in base al tempo. E poi cè una cosa che
Kianta
pensa. Non ama i regali... ma la storia è lunga, lascia
stare,
comunque questi mini orecchini sono... quattro millimetri? di
più tipo l'uva... e sempre in argento novecentoventicinque,
non
usa oro o altri."
"Tranne il rame, braccialetti contro il dolore"
"Il dolore?" domandò Gask a Lubo che aveva spiegato questa
cosa
"SI" gli rispose "il rame è indicato per queste cose, se vai
nelle botteghe trovi molti bracciali e oggetti, anche orecchini e
piercing in rame, a quanto pare aiuta ... a molti piace come sta, anche
sen vanno puliti più regolarmente... comunque basta che
chiedi anche
ai dottori e ti sapranno dire. loro ormai sanno anche queste cos eper
indicarti ovviamente se per te, specifico, può andare questo
gioiello o meno..."
"Capisco, non lo sapevo. Ma lei ne è felice di questa
finzione?"
"Mah,
non le piace
andare là fuori per come è la società
là,
ma se si tratta della Grande Caccia allora è diverso.
Più
si puliscono le strade, dice, meglio è per
tutti.L'abbigliamento, accessori, li ha accettati perchè non
sono femminili. Seconco lei, vestirsi da donna, è un'offesa
stessa aquegli abiti, accessori, perchè meritano di essere
portati, valorizzati, e... lei non ci si vede. Si veste con abiti
femminili solo quando
Milan preme perchè appaia come la Padrona della casa.
L'unica
eccezione è per i ritratti, allora asseconda l'artista, ma
è rarissimo che indossi gonne, abitini se non è
lei a
volerlo. Come le vacanze, chiamiamole così, che passa nel
suo
Casotto là in fondo con solo la gente che vuole lei.Allora
un
paio di volte è capitato che la vedessi stare in
quell'ambiente
a sezione ottogonale con vesti lunghe. Di solito d'estate e sono sempre
con
aggancio al collo tipo a X che scendono sul petto e in stile impero,
decorato e fermato sottoseno e poi ampissima gonna oppure
stile
romano, tutti però con mantella che scende dietro da collo o
spalle... o ancora con corpetto a bustier con maniche che arrivano
al gomito e girano dietro, creando una sorta di mantella... comunque
sempre questo tipo utilizza, con gonne ampissime e leggere e zone sopra
anche tipo greco, che non mostrano... "
"Si,
come quelli che ho visto nelle feste di Milan, strano tipo di abiti..."
"Lei
indossa,
Kianta intendo, sempre questo tipo di abiti perchè non le
piace
essere vista con cose troppo aderenti e considerate sexy. Trova assurdo
per esempio, che delle spose fanno capricci e casino per abiti che in
pratica sono
un inno al . E lei lo dice per mancanza di
considerazione
per lo sposo, e mi fa ridere perchè sbotta ...
è troppo divertente quando si incavola" rise Jd, mentre Lubo
sghignazza ancora di più assertendo ocn la testa "Questo non
significa che è bacchettona,
l'esempio del matrimonio è perchè in una
cerimonia del
genere la sposa deve apparire come una battona di lusso con abiti da
seimila euro, e non è carino per lo sposo. La
nudità non
lef a schifo e intendo nudità proprio, ma trova i corpi in
generale meno attraenti così che vestiti..."
"Quella
è
sempre stata al contrario, persone nude no, fa schifo! vestite si..."
borbottò Alaric "la gente vuole vedere i nudi, non..."
"Lei
preferisce
che il corpo sia presentato vestito, qualè il problema? Ti
ricordi quel personaggio di quel videogioco che lei impazziva per la
tuta?"
"E
come no..."
fece Alaric come se stesse sparlando di chissò
cosa
"cèrano scene del personaggio nudo, mi ricordo
perchè poi
Beppo ci ha giocato e non ho mai capito cosa le piaceva di quel
personaggio con quella tuta, ma non nudo. Le scene nudo bleah, quando
aveva quella tuta grigia stava là a fissare...
però ha
sempre da criticare con le mie ragazze "fece con cattiveria "I biondi
no, i biondi fanno
schifo ma quel personaggio lo adorava. E cosa rispondeva, piccata?
"
scimmiottandola "Ma vai a stare in mezzo ai maschi e non rompere il
cazzo!" sbottò indicando con una mano aperta la zona dello
Chateau dove sicuro si trovava
Lubo se la rideva alla grande,
facendo cadere roba dal suo piatto" non ho mai capito se il suo
incazzamento sia perchè gli ha detto chiaramente che quel
personaggio finto è meglio di tutti quanti o
perchè lui
ha compreso che di corpo fa schifo" partendo con una risata che pareva
quasi una scatarrata tanto era profonda, facendo ridere tutti tranne
Alaric Cosìì
Jd ripresosi fece da paciere per evitare sbraitamenti di Alaric "Kianta
non
ama quel genere di fisico, alla bodybuilder. Ok ad incudine ma non in
quella maniera esasperata come fanno da noi e altri per sport, anche se
sport..." rispose come sovrapensiero Jd, buttando alcuni pezzi di
grasso sul fuoco, cosa che Gask gli vedeva fare spesso "ha i suoi gusti
come tutti noi. E così anche per se stessa, non ama esser
vista
che una delle sue paure è il contatto con uomini, amen. Gli
abiti stessi dimostrano questa cosa. Se Lia vestiva con abiti a sirena
strutturati in un certo modo che parevano presi di antichi arazzi,
illustrazioni perchè regali e di un certo tipo, Kianta
preferisce in stile impero così che non si veda nulla, e
coperta
in caso da collane e simili nelle zone scoperte. Così le
mantelle che usa sempre, celando come le gonne enormi..."
"Cazzate,
dovrebbe
essere il contrario e tu lo sai. Doveva essere la pazza pima, a vestire
con
abiti che non mostrassero molto, eppure quel suo abito preferito con
tanto di corpicapo con livelli di veli... sembrava non so ancora oggi
se un'imperatrice o una sposa, e non iniziare " vedendo che Jd stava
per
intromettersi "me ne frego se inizi a dire che quegli abiti avevano
comunque una sorta di vedo e non vedo che rendevano il tutto
più
ricco e maestoso ma mezzo coperto. Doveva essere i lcontrario, non
è possibile che sia Kianta quella a coprirsi che neanche
negli
stati arabi , perchè non la si veda. Quelle camicie sopra i
pantaloni, che porta
alla vita molle così non seguono le forme, le mentelle e
tutto
il resto. SPiegami questa cosa, perchè se tu dici che gli
abiti
hanno un significato, allora non ha senso. L'abito stesso della Fiamma
Cerulea, simile al suo preferito, Lia lo portava senza pudore, magari
con roba per celare un pò, ma non come fa Kianta. Allora
cosa
è accaduto da una pazza ad un'altra se la seconda non doveva
avere queste scemenze isteriche più della prima?"
"io...io
credo che
sia questione di forza interiore, che però superato un certo
punto cede, e quindi si ha l'effetto che conosciamo che continua, nulla
si è cancellato da quel punto, e cè anche il
fattore
gusti... Una ama un tipo di abiti, l'altra quelli che indossa sempre...
certo è difficile la cosa..."
iniziò Jd come in dubbio sulla risposta da dare ma Gask
chiese
come altre volte chi fosse Lia e loro si zittirono, di nuovo avevano
iniziato a discutere di una persona che Gask non conosceva e la
confrontavano con Kianta. E poi continuò JD.
"Una cosa che tu, visto che già ti odia, non devi mai fare,
sopratutto se rischi che ti veda, è di non usare mai, mai
colore
rosa, qualunque sfumatura sia, anche oggetti che pensi di volerle
dare..."
"Ti ricordo cosa fece quasi a quella donna che rovinò quei
mobili con colore chimico e indelebile, rosa, rosa, rosa... se nota che
qualcuno le da, usa per qualcosa di collettivo e altro il rosa,
qualunque sfumatura le donne conoscano di questo colore, scappa!
Ros da solo intendo, ono tra altri, ma se da solo si incazza. Scappa.
Fortissimo! Non ha importanza per quanti chilometri, me se
cè
una cosa rosa che non ha motivo di esserci, e se è suo, che
hai
rovinato con questo colore... sparisci"! rise Alaric facendo snervare
Jd, che tornò a parlare.
"...e ancora di più, se vedi qualcuno che picchia,
maltratta, fa
del male in qualunque modo che siano donne, bambini, animali, o li
fermi tu, o chiama noi. Perchè chiamando lei, finisce
malissimo!"
"Come ho visto con i cavalli e i bambini?" domandò Gask
curioso,
riferendosi alle volte che aveva seguito il gruppo sia
perla Raccolta per certi lavori fuori.
"Alla gente, solo per aver fatto cose orribili ai cavalli...
non oso
immaginare come sia la loro vita adesso... Anche io ero sconcertato di
come trovammo quei cavalli. Quelli legati per le zampe su un fianco a
terra, e picchiati
perchè non obbedivano. Trascinati legati alle macchine col
rischio di farsi male perchè non volevano collaborare.
Frustati
centinaia e centinaia di volte tnato da poterle contare sulla cute,
chiuse, oltre le fresche, perchè si ammansiscono
così...
e quante te ne posso raccontare, come quei cani legati a due zampe
davanti e due dietro e buttati in un fiumiciattolo in mezzo al
fango
per giorni... quando ha preso questi soggetti, o come i cani ha
scoperto chi erano, gli ha fatto passare un quarto d'ora, disolito
è così, in un modo che l'inferno è
solo come i
quadri di Bosh e desideri quello..."
"CIoè" domandò Gask, guardando tutti e tre e per
tre militari, l'espressione era davvero di paura
"...A quello che frustava come un innemoniato i cavalli..." disse Lubo
"... lo fece prendere dai tre dell'ave maria, raccolse tutta la
famiglia e chi lavorava con loro, e fece prima una piccola predica. Ah,
per esser emaggiormente precisi sull'altra volta, Li chiamiamo quelli
dell'Ave Maria per due motivi. Ti abbiamo detto uno, adesso ti
svelerò l'altro. Si hciamano così
perchè solo a
leoo che la gnte prega se è lei a fare le cose, prega tutti
e
tre come tre madonne della pietà perchè la
fermino...
questa seconda la usiamo solo noi, ma sappi che, se vedi la gente
improrarli pietà, aiuto o altro, allora stai sicuro che
è
con lei che avea a che fare. E' raro, ma sono la sua Ombra per salvare
la gente da lei, non proteggere lei dalla gente..:"
"Ah!" fece Gask ridendo ma quando comprese che la gravità
della
cosa era altra, e che non scherzava ripetè la cosa con una
gravità diversa
"POi
fece portare i cavalli. Io cèro, quei cavalli avevano
terrore
anche solo a veder avvicinare un umano, tentavano di scappare
terrorizzati, facevano davvero pena, e il mantello oltre che mal
combinato, era pieno di segni... una cosa orribile. POi usavano
imboccature davvero punitive, tante che avevano nelle convessure
labiali e
lingua alcuni tagliate... da far paura. E lei prese tutte le testine di
cazzo, come le chiama lei, tutti quelli che aveva osservato nei video
di controllo che picchiavano e facevano del male, uno addirittura
durante la ferratura aveva dato una martellata sulla coscia del cavallo
che la camera, ad una certa distanza, aveva registrato come fosse stata
pochi centimentri. Bam, una botta proprio, non so ocme quel cavallo non
avesse subito gravi danni. Comunque li prese e li mise a cerchio, uno
spazio al centro e poi questi che si guardavano, e lei la chiama la
tavola rotonda. E poi disse, mostrando i video, quanto schifo
facessero. CHe indicarli come esseri umani e meritevoli di qualcosa...
era impossibile. E... non importava che vi fossero
bambini, donne,
ragazzini, ad osservare anzi. Parlò proprio a loro.
Cèrano bambini e
ragazzini che avevano i loro poni e cani preferiti e disse loro
"..."
"Alla negazione di questi lei mise davanti tramite
tablet i video orribili che mostavan cosa facevano gli adulti con cui
vivevano, diceva . Poi tornò al centro e chiese
che
strappassero loro camicie e magliette e fece accomodare vicino a lei un
cavallo che a vederlo faceva pietà. Il pettorale era
così
messo stretto, con i bordi taglienti, così come le zampe e
il
sotto... lascia stare, spero di non vederne più
così, ma
lo mostrò, dicendo
"Un pò eccessivo, ma torto non ne aveva, no?"
domandò Gask curioso
"Da un lato si, da un lato per me è no. Attenzione, lei lo
fa su pesone che nonostnate le leggi a protezione degli animali, come
quella del Soring o Licking, l'andatura che è il risultato del dolore dello schifo che
fanno sugli zoccoli dei cavalli, tanto cche questi devono stare tutto
giorno buttati a terra perchè sulle zampe non possono
più stare. E se cerchi di salvarli togliendo i pesi che gli
mettono, ci vogliono anni perchè quelle povere bestie
riprendano un posizionamento corretto. TUtto i lcorpo è
distrutto da questa pratica e nonostante le leggi contro, la gente
continua a farlo. E così che con loro lei fa ancora peggio.
Li ha presi, ha raccattato le misture corrosive che guarda, non voglio
nenache sapere che cosa ci mettono dentro ma sono così
corrosive che quando lei ha detto e lo ha punito facendogli la stessa
cosa, quello è stato parecchio tempo in ospedale. Qualcuno
la chiamerebbe criminale..."
"a volte lo è..." si intromise Alaric
"... ma posso assicurarti che le condizioni di certi poveri animali
fanno vomitare davvero per cosa ti provocano nello stomaco. Quando ho
visto la radiografia di quegli zoccoli per il Big lick e tutti quei
chiodi che arrivavano all'osso, la pelle distrutta dalle sostanze...
Lei non agisce con un occhio per occhio, anzi, ma quando vede certe
cose perde la testa e gli stronzi devono sentire su di se cosa hanno
fatto! E ogni volta lei gli dice . Ha torto? Lei punisce
duramente con cosa hanno fatto solo la gente schifosa, e qualcuno dice
che lei agisce in stile robin hood, come modo di agire per il bene di
alcuni contro altri. Se lo facesse sempre, allora farei di tutto per
fermarla, ma è solo su alcuni che dimostrano non solo di non
capire, ma accampano stronzate per cosa hanno fatto o urlano che gli
animali sono di loro proprietà. DA noi gli animali sono
fratelli e li trattiamo, curiamo, li vediamo in modo diverso, tanto che
nessun nostro cavallo subisce nulla di quello che vediamo e
così nella fattoria. Sono tutti liberi tranne la notte e
l'inverno, che scorazzano, giocano, fanno casino. nessun piccolo
è tolto alle madri, usiamo più proteine vegetali
così da usare meno carne, molti adorano tutti gli animali
che ci sono là, sopratutto i lama e alpaca..."
"Si, ho notato" fece Gask ridendo
"Quindi lei non è vendicativa e stronza come sembra, solo
che... come posso dire, la voglia di fargli male è
così tanta che molti meritano la fine che fanno. Non muoiono
ne altro, ricevono dal governo un avviso di non toccare più
animali, gli vengono proprio tolti e sono controllati se ne hanno e in
che condizioin sono. Così come un ragazzo che è
diventato famoso perchè prendeva i cavalli, soprauttto di
pochi mesi, e li metteva in strada cavalcandoli e addirittura
mettendogli pesi e attrezzi per il big lick. Una crudeltà
assurda, sopratutto perchè i cavalli non vanno mai montati
prima dei tre anni, o si rovina la loro crescita sceltrica naturale.
Inutile dirti che quel tizio, recidivo con tanti animali, si
è trovato con la stessa roba addosso a
come si sente la povera bestia di turno. E
così lei se vede davvero troppo e quella gente ninete, per
loro è normale... io non la fermo. Perchè dovrei?
Li rovina un poco, ma se vedi stanno benissimo e tentano sempre di fare
stronzate. .. Lei dice che in un mondo dove la prepotenza, la forza
bruta, la
sottomissione, non cè possibilità di cambiare le
persone,
perchè rovinati fin da piccoli e per loro ciò che
vedono
è normale, l'unica cosa da fare con quelli con il male che
proprio gli scorre nelle vene è fare come fanno loro agli
altri e agli animali. Tu addestri gli animali con i collari elettrici?
Lei ti elettrizza fino ai gemelli di famiglia, e non scherzo. E, non le
importa come viene vista, come sull'uomo
che legò le zempe dei cani in quel modo, come tutti quelli
che
aveva catturato che avevano fatto orribili cose... punisce, dice.
Omertà e silenzio sono il danno della società e
lasciar
correre è il modo di permetteono la continuazione di queste
cose stando zitti.
RIpete che il cambiamento non può avvenire senza bruciare le
cose negative. Si può regalare un mondo
diverso che ha fatto la pace con la sua crudeltà, che deve
portare il giusto e
le Lezioni ai piccoli perchè per ogni cosa vi sia il giusto
rimorso e consapevolezza da non farlo,
che nasce sbagliando, accettando la punizione e comprendendo il bene e
male, che conferma la forza di ogni seme di
umanità dentro la
gente. Ma che le società hanno imbruttito..." dise Jd
"E quindi..." confuso dall'ultima parte, proteso in avanti con un
gomito su una coscia e una mano su un fianco
"QUindi.." continuò Lubo "lei ha fatto punire a malo modo,
dando
a chi aveva commesso cose, la stessa situazione... insomma, ha dato
cosa avevano dato. A chi taglia code e orecchie a cani, e code ai
cavalli? Tagliamo qualche cosa anche noi..."
"... le... orecchie?"
"Quello normalmente. Ai veterinari e gente che si improvvisava
macellai facendolo, orecchie, punte del naso... perchè
comprendessero cosa provassero quelle potevere bestie solo per le mode
di merda, così risponde. Un veterinario è stato
ricevuto dalla polizia senza la punta del naso e per contorno i
poliziotti si sono ritrovati questo con una lettera letteramente
graffettata sulla fronte con cosa aveva fatto, con in tasca le foto. Lo
so, ma come dice lei, o le cose le fai bene o niente. ma una volta... "
si fermò, come
quasi disperato al ricordo
"... cosa..." niziò Gask ma Alaric che era vicino a lui si
voltò e disse agitato
"quella pazza scatenata si è imbestialita così
tanto con
un gruppo di organizzatori di lotte tra cani, che li maltrattavano, li
amputavano per apparire minacciosi o capitava, scoprimmo che
ad alcuni
toglievano parti di zampe così, zac, per vedere come
lottavano... a loro fece fare la stessa fine di quei ragazzini che
erano feccia veramente... e... ha ragione, ma mai,mai mai lasciare che
sia lei a fare le cose. Ecco perchè chiede a quei tre di
fare al
suo posto, e loro lo fanno subito perchè sarebbe molto
peggio se
lei si incazza davvero..."
"perde già la testa così con uomini che picchiano
e fanno
stalking alle donne, che le uccidono, o per religione fanno cose
orribili a quelle che non lo accettano..." sussurrò Jd "Non
so
se occhio per occhio sia lacosa giusta ma per la prima volta, dopo aver
visto alcune cose, non ho potuto biasimarla Come militari nelle guerre,
ancora oggi, resto più sconvolto da cosa sanno fare i civili
a esseri che no nsanno difendersi, che molti che abbiamo combattuto e
cosa visto. Ci sono stati ragazzini
che hanno tentato suicidio per certa gente col bullismo, che come una
persona ne
erano usciti male, anche se lei non era arrivata al fisico, ma gliene
combinavano con gli oggetti... lei stessa non vuole far del male, per
questo nelle scuole insegna cose importanti che in questo secolo non ci
sono, chiede maggior controllo sulle famiglie, da dove inziiano le
cose... e ok, capisco la sua rabbia, la voglia di far sentire sulla
loro pelle il male fatto. TUtti quei cani sotterrati che avevano di
sopra segni orribili. Donne seviziate, abusate e tutto ciò
che
sai che trattiamo, per fermarli, ma molte volte quando la seguo per
controllarla, o rivedo le cam che usiamo, non posso fare a meno di
volerla fermare, a volte..." disse Jd quasi tra sè
"cosa stai cercando di dire?"
"Che ci sono state volte in cui lei stessa ha preso mano per rabbia
folle e... ad alcuni ha fatto incidere, e toglier la
pelle, delle lettere
di frasi che indicavano cosa avevano fatto. A volte prorprio come
lavoro
di fino di coltello così che curati le croste avrebbero
mostrato la scritta, altre volte marchiati a fuoco e poi lasciati di
notte legati alla bella mostra, con tanto di lettere a giornali anche
grandi, così che si parli della cosa. Ad addestratori di
cavalli
è venuta la strizza veramente, tanto che ora non osano
più far nulla perchè hanno scoperto da lettere e
micro
chip con video di cosa facevano da varie angolazioni, che erano
controllati. E hanno smesso, così speriamo. A quei tizi dei
combattimenti tra cani che amputavano orecchie, coda, zampe ect... ,
per ocme abbiamo trovato i cani ormai morti, era così
furibonda
che li presi e ha tagliato il pene per metà della lunghezza,
sonoserio, era incazzatissima, dopo essersi messa guanti da cucina di
silicone, cosa importasnte, e usando un
coltello non proprio affilato. Lei fa così, e usa questi,
pe4r non to0care la feccia.."
"lei e i suoi germi" buttò lì Alaric
"Ed era la prima volta che metteva mano
a organi maschili, tra l'altro..." sudando tantissimo con una risata
che fece scopiare di nuovo Lubo
"Nel senso... non capisco l'ultima parte..."
"niente..." fece Jd a Gask come se niente fosse "però,
quando tornò qui e si
calmò, Milan le parlò. E lei disse che non aveva
tolto
assolutmanete nulla a quella feccia. Rispose che all'ninzio era sua
idea tagliare tutte e tre le cose, e hai capito, poi però
l'avrebbero tacciata tutti di cose brutte, perchè tutto ma
non la possibilità di figliare. Per la gente quiello
è troppo e si è dovuta limitare, ma fu solo per
qujella gente, perchè la scena che scoprimmo era
veramente... non puoi capire, e quanto pagarono quelli c he
scommettevano e vedevano le cowse e pure si divertivano! Se lo
ricorderanno tanto... Voelva che si
sentissero come i cani e cavalli che eviravano molte volte senza
davvero
un intervento chirurgico decente e dovevano sentire cosa si provava...
un pò con le industrie della carne dove tagliano le pance
dei maialini e tolgono i testicoli così, secondo loro non
provoca nulla, io la prima volta... lascia stare..." arrossì
Jd ma Alaric fu pronto
"Si è toccato perchè diceva che sentiva pure lui
il dolore mentre qwuelle bestioline urlavano, e su questo nulla da dire
alla pazza, perfino per me è troppo toglierli..."
"sono vivi, ovviamente, e questo mi ha fatto stare male. Lei invece
è partita in quarta e immobilizzandoli gli ha conficcato a
onguno di loro che l oavevano fatto, grossi spilli su tutta la zona del
pube e pure perineo. Credo che ora sappiano almeno in parte cosa
provavano i maialini con alcuni organi estirpati... . Con un nostro
mezzo anonimo con targa falsa
fatta da noi, li abbiamo lasciati proprio davanti le porte
dell'ospedale con una borsa termica con i... loro mezzi membri in
ghiaccio o con gli kspilli grossi da carpentiere che uscivano. Con un
biglietto scritto da lei a mano, quindi perdendo tempo
mentre questi avevano i lacci emostatici o urlavsano... a quelli senza
mezzo coso, ha preteso di..., mh,
cauterizzare la ferita con crosta di sale..."
"Cosa?" rimase lui sconvolto
"Era così incazzata... non come quella volta, lo so la volta
che
hai assistito a quella cosa che temiamo, dovendo usare il Tomioriol...
ma non era quella! Comunque non era lunga, ma una pagina a penna e
inchiostro nostri, dove si spiegava cosa avvano fatto, con allegata
micro sd con foto e info per i ritrovamenti, e pregava che le pene
fossero servere, perchè cosa avevano subito non era una pena
corretta. Dovevano finire come i poveri animali in gabbia, sia per
pellicce che per l'orribiole pratica di accoppiamenti indiscrimati per
vendere cuccioli..."
"A quella persona veniva sempre il magone al pensiero degli animali da
pelliccia. Diceva che molte volte da piccola aveva visto imamgini in tv
di questi allevamenti dove prendevano le gabbie aperte e mettevano le
povere bestiole sotto la pioggia o in mezzo la neve senza
proteggerle, al gelo dell'inverno e li aveva visti
lì tremare come disperati, appallottolati soffrendo, oh se
soffrivano diceva, su quel musino che cercava di riscaldarsi
in una
palla, in quella pila di gabbie di ferro aperte, e quella visione le
era rimasta fino all'ultimo giorno. Tutte le ansie e i terrori venivano
dalla consapevolezza del mare che cèranel mondo, da quella e
altre immagini, e diceva che doveva vedere le cose, non
nascondersele per capire che il mondo fa veramente schifo..." dise come
tra sè Lubo, scuotendo il capo con una smorfia
"Di chi parli?"
"Di una persona di tanto tempo fa, che iniziò molte cose e
Kianta le continua per sua volontà, ma non importa quando
cazzi
può tagliare, quante volte faccia provare su quella feccia
cosa
avevano fatto a persone o animali, non hai idea delle cose che abbiamo
fatto come . NOn uccidiamo se non nei casi estremi, convertiamo la
feccia
in aiuto per l'umanità delle Fosse di scavo, portiamo a
galla
alla stampa cosa la gente fa di schifoso, come quelli che mettono cam
nascoste sotto o dietro le cose per riprendere donne e bambini nudi o
in altre situazioni. Una volta uno aveva messo online certe cose e
quella persona per l'incazzamento aveva preso questo stronzo, aveva
fatto circolare sue foto nudo sia per la piccolezza di... certe sue
parti, sia mentre faceva determinate cose, lui che viveva in un
ambiente molto religioso... inutile dire che erano false, non
cèrano vere, costruite ad arte mentre era mezzo drogato
mentre... faceva o gli facevano cose, e sembravano reali, come se le
facesse lui con il sorriso. E che sorriso ebete" ridendo di gusto "O
quando sempre quella persona, prima di
Kianta, aveva assunto determinate persone, affette da ipopituitarismo,
grave malattia dell'ipofisi, che impedisce loro la cresciuta
restando... bambini. Così visto che nella società
come
persone esempio affetti da nanismo non sempre hanno strada facile, li
ha reclutati e ha dato loro denaro per vivere e avere cosa gli
occorresse, per svolgere vite normali, che là
fuori non avevano. Quanto sono felici ora e si sentono utili, preziosi,
e sentono di fare del bene potendosi finalmente godersi le
cose.
Ma chiedeva loro sono due compiti da svolgere, niente di orribile.
Spacciarsi per bambini, adescare online in vari modi i
pedofili
oppure apparire in certe foto, tipo quelli che ti ho detto prima
drogati, che appaio felici ma sono foto e brevi video finti,
con...
questi di mezzo. Se non è Maometto
ad andare
alla montagna, che sia essa ad andare da lui, ripeteva. Ma mai
con
persone innocenti, sia chiaro. Anche Kianta non farebbe mai cose del
genere, non siamo come certi individui con distintivi che
perchè
qualcuno per l'istinto è colpevole , o ne hanno bisogno per
chiudere un caso scottante, falsificano cose. Noi inchiodiamo la
feccia, se non è possibile per quello specifico caso, eccone
altri, ma sempre se colpevoli e si sa , le prove n
un tribunale non lo
inchioderebbero, con le nostre si. Ormai le cose sono così,
scagionati nonostante le prove...
e così, oltre alla gogna mediatica, manette e toglierli
dalla
società!"
"Ok Lubo, ma non è smepre qualcosa di cattivo che facciamo?"
"... se non facciamo qualcosa, questi continuano. Cosa è
meglio,
ripagarli con la stessa moneta e portarli là dove non
possono
più far del male, senza mai uccidere, oppure tenerli
liberi e
vedere schifo ovunque.. io non lo, nessuno di noi sa, ma è
sicuro per molti esperti che così facendo molte persone son
ostatre salvate.... resta il fatto che mai devi fare qualcosa con
lei intorno con il rosa, e non permettere che faccia lei di
persona... può essere più terribile della morte
stessa ed è stat a proprio la società
là fuori, a crearla..."
"Che vuoi alla fine" la
sentì
intorno a lui, girare e osservarlo, e tornò a lavorare
invece di
pensare alle cos eche gli venivano in mente.
"Senti..." vedendola
fermarsi dal
girare con una tigre in gabbia, si era portata al solito l'indice
vicino un angolo della bocca, con sguardo altezzoso e interessato
"quelli... gli stornzi che prendiamo, o fermiamo in base a, sai... e
giudichiamo,sono degni di essere puniti? Sono o si meritano quello che
facciamo loro? Possiamo ritenerci nel giusto facendo questo?"
"mh... tu, per quell oche eri prima, che vieni a chiedere a me se siamo
nel giusto ad essere giudici, giuria e mezzi carnefici?"
"Già, io... stando con voi ho imparato molte cose e come ha
detto Jd, ho capito anche molto... però mi chiedo se facendo
soffrire loro come fossero in un quadro di Hieronymus Bosch, sia o...
vada bene anche alle vittime, visto che le vendichiamo e..."
"Una persona..." iniziò lei "amava un libro, il primo libro
che
avesse letto oltre i classici, un thriller... ebbene il protragonista
che aveva lo stesso nome del pittore, e quella persona trovava
interessanti quei quadri da prima, parlava con una ragazzina
prigioniera in un walkie tolkie e il
modo in cui la trattò fece colpo su una collega di lui, che
subito gli disse quanto fosse gentile e di stampo paterno, nei suoi
modi
di fare. Ma lui pronto rispose che no, non era istinto o tratto
paterno, ma perchè sapeva da sue esperienze interiori e del
passato, che cosa significava essere e sentire l'oscurità...
dentro e intorno... era
al pari della ragazzina e sapeva cosa si provava... Il buio oltre la
notte... quel libro, con il gufo e i
significati, fu il primo e quello che la colpì tantissimo.
La
notte può non fare paura, ma è
l'oscurità oltre
essa e dentro di noi, che si nasconde il peggio. Ecco perchè
le
Lezioni, il Teatro, le attività che fanno mostrare il vero
IO
della persona perchè nessuno può fingere,
recitare per
sempre e in ogni istante... ed è vero che le persone non
sempre
cambiano, se è possibile bene, ma ci sono quelle che noi
cacciamo che ci portano ad emette un giudizio finale, nessuno
può emendarsi dal peccato che scorre fin nelle nelle vene.
Non sempre aiuto, riabilitazione e supporto tolgono quel male. Nel
passsato si
pensava che il male potesse essere ereditario, scivolare nel dna come
il sangue giù e su per vene e arterie, quindi questa
oscurità non è solo nell'anima, ma
così prepotente
che macchia anche la carne... e più si fanno cose aberranti,
più il sangue si lorda... "
"Quindi..."
"Noi lavoriamo per evitare che vi siano altri come il protagonista che
si è ritrovano ad affrontare l'oscurità non solo
personale, ma
quella che la feccia creava per altri, come per quella ragazzina.
Perchè non vi siano altri che arrivano a dire che sanno cosa
significa stare e vivere nell'oscurità..."
"E noi... nel senso... so che cè stato un cambiamento
radicale
allo Chateau, dove tutti hanno... dovuto fare un cambiamento anche
interiore, diventando un pò come dei motociclisti che
però salvano gl ianimali maltrattati..."
"Ma chi li fa 'sti paragoni?" suotendo la testa e alprando le braccia,
fermandosi dalol'iperattività
"..." la fissò come colpevole "una persona... comunque,
alcuni
dicono che Milan voleva che diventassero quello che non erano..."
"Ohhhh, si! l'idea dell'uomo macho, con muscoli inguardabili, che fa
azioni da duro, capace di sterminare e sforacchiare sempre e ovunque
uscendone vincitore, che ama guardare video porno di donne con
donne, ma
che vomita per un parto o due gay maschi, per i lrisultato naturale di
alcuni loro
fetish o altra cosa naturale come l'amore tra sessi uguali... che
uomini! A mostrare i gommoni artificiali son buoni tutti, ma provare
empatia, vicinanza e desiderare proteggere invece didistruggere no,
quello no..."
"Ma perchè devi far vedere loro cose schifose..."
"Guardami! Io sono uscita da una cazzo si fogna con...no so cosa
cè dentro, ma sono qua, pronta a prendere quella piccola
testina
di cazzo del genereale, mettergli un robo per tenergli la bocca aperta
per un tot di gradi e usarlo come sgrana pannocchie" con rabbia,
facendo gesti che a lui parvero comici, tanto che rise, ma che sapeva
che erano invece atti di punizione di massa, il cinquanta per cento
all'idiota, il resto ai suoi e nostri uomini.
"Comunque, tutti e due ci siamo fatti una sorta di doccia, quindi
impropriamente stai..." trovandosela vicino che si zittì
"perhè i miei atti di sbattere sotto il naso agli scemi
l'altra
faccia di certe cose, e quanto cè di molto, molto
dure sopratutto
per le donne è troppo o sconvolge??... facile, l'ho
dimostrato anche io che che è facile farsi i muscoli con
allenamenti e addestramenti specifici e poi prendere a pugni un idiota
di turno, che ha le mani che prudono e vuole passarsi
mezz'ora di
prenderle... un'altra è avere lo stomaco di vedere e
sopportare
certe cose, di farsi carico di tutte le facce delle cose che ci sono a
questo mondo, e sapere che non dobbiamo mai abituarci e
reggerle, ma se
vediamo qualcosa di orribile, schifoso, vergognoso perchè
siamo
umani, alzarci e fare quanto possibile per fermare ciò..."
"Ok... e i video perchè sono educativi, esattamente?"
ricevendo
un'occhiataccia, osservandolo inclinando la testa verso la spalla
"A quanto pare non ti è chiara la cosa, e siccome sei uno
dei
nuovi, anche se non proprio di una settimana ma sorvolerò,
ti
dirò le cose in modo che un demente possa capirle... quante
volte gli uomini sono felici che hanno uno o due figli, pretendendo poi
cose dalle donne con cui stanno ma schifandosi perchè... la
natura slabbra le cose, a volte!" facendo gesti con le braccia
e
assottigliando le labbra come se pensasse qualcosa "e cercano poi altre
donne che non hanno sfornato nulla e quindi, oltre le feticiste di
certe cose che magari hanno provato molto diametri, possono riportarli
secondo la loro testa a cose più soddisfacenti..."
"EH?"
"Si lamentano che il figlio ha creato la caverna di Platone, testone!
Che non cè più un buco, cè
un afiteatro! Hai mai
visto a scuola organi riproduttivi anche in figura e poi hai... diciamo
guardato le donne con cui vai?"
"Io no nvado con nessuna..."
"Prima, molto prima, non ha importanza, qualunque donna con cui sei
stato, era in quel modo e poi immaginati.... ecco, immaginati
un
preservativo della tua dimensione, preciso, calza a pennello e poi
prendi quello che vogliono gli sboroni che fanno i fighi con gli xxl,
facendo credere chissà che, e poi sembra di vedere
quelle bimbe che camminano a cavolo con le scarpe della madre...
capisci che la cosa non è più accattivamente, no?
Però prima vogliono i figli, poi si pentono oltre
perchè
sono rompiballe e altre cose, non possono più divertirsi
perchè la moglie per tante e tante accade,
ha bisogno di andare da
un plastico di queste zone lì, che fa un restringimento..."
"un restringimento... di quella cosa? Non ho capito"
"Si, quella... ci sono chirurghi plastici che possono, taglia e cuci,
fare qualcosa per la piscina che queste donne si ritrovano, e molte lo
fanno appunto perchè l'uomo poi si lamenta che si trova nel
largo... a loro vedere l'effetto del loro divertimento si schifano, ci
passa un bestio che hanno fatto metà loro... e
veramente
alcuni vomitano a vedere queste cose, l'effetto che fa cosa fanno! E
poi sarei io che li traumatizzo? O quando fanno ricerche per
i
loro pensierini e cercano come parola chiave enema, vedendo solo certi
video. Alcuni commentano anche, sai? Robe del tipo insomma hai capito. Loro veramnete credono che io non
sappia
che combinano? Mah... però se io mostro loro gli effetti di
quelle cose durante la Lezione, parte C, sull'educazione sessuale
perchè molti sono proprio zero, se non che A entra
in B e si
diverte solo lui, allora sono cattiva io a far vedere cosa
può
capitare a fare certe cose dal vero. Seriamente cè gente che
ha tutti questi sogni sessuali e poi resta rotta dentro scoprendo le
conseguenze di cosa pià capitare!
Perchè, visto che fai le
domandine, te lo hanno mai detto alcuni di loro che hanno combinato con
alcune ragazze che prima dell'accordo di Madame..."
"intendi che hanno voluto mettere in pratica la cosa?"
"Si! Ora, sono stronza io, o sto facendo la cosa giusta
perchè
aprano gli occhi? Perchè gli dico, anche se gli
piace vedere due
donne che si baciano, per finzione in quei video porno o per altro,
devono accettare anche altra roba, non si discute. Il prossimo come
fossimo noi. Ecco il cambiamento che abbiamo cercato di portare
già dallo Chateau.."
"..cioè accettare il sesso tra i gay?" chiese
perdendo il filo
"NO! intendenvo accettare le diversità!.... però
arrivi tu, fanno i cucciolini
traumatizzati dalla strega cattiva che li frusta perchè
è
sadica... non per cose che hanno combinato. Come quella volta che hanno
buttato i preservativi negli scarichi dei bagni maschili, e non intendo
solo il water, e non so se immagini cosa ne è venuto
fuori...
Sono cattiva io?"
"Beh... messa così no, però tu butti proprio le
cose così, tipo cerotto strappato di botto e..."
"Ma sono uomini o bambini? Perchè questi piagnistei me li
apsetterei da ragazzini che ancora non hanno visto neanche il corpo
femminile nudo..." poi si fermò "o almeno una decina d'anni
fa,
almeno. Adesso a undici e dodici anni fanno roba che sono rimasta
schifata, per davvero! E no sapevano neanche cosa stavano facendo,
chiaro..."
"Cioè" chiese lui, ma lei si accorse che il suo
comportamento era cambiato
"Cioè ho visto video che... la sezione..." sembrava quasi
contrariata "la seizone di controllo e ricerca nel web di certi tipi di
materiali, avevano trovato video fatti da ragazzini di undici e massimo
quattordici anni che facevano roba tra loro, e intendo femmine con
maschi, che ti aspetteresti non so dagli ultimi due anni del
liceo,
almeno..."
"cioè parti le ricerche di prima che..."
"ma quali ricerche... i maschi facevano fare cose alle femmine sulla
loro parte genitale, imitavano dei video che i maschi facevano vedere
dai telefoni in mano, e la cosa triste era che per quanto potevano
provarci le ragazzine, non accadeva nulla... zero, dormivano..."
"Ma chi, i ragazzini?"
"Ma tu hai capito di cosa sto parlando?" guardandolo come se fosse scemo
"Se parli per enigmi..." intrecciando tutti i fili in uno solo
"...AAHHH... allora, questi bambini, perchè sotto i
quattordici anni sei bambino..."
"Fai meno di tredici, ormai già a undici anni li
chiamano ragazzini..."
"ragazzini..." con rabbia "facevano vedere delle cose dai loro
telefoni, questi telefoni dati a ragazzini, e loro dovevano fare la
stessa cosa al coso dei loro amichetti... hai capito?"
"Ah, ora si..."
"OOOHHH. Il problema è che quei... cosi, non
volevano saperne di... svegliarsi, ecco..."
"scusami, perchè stai parlando così come avessi
ragazzini
davanti, siamo tu e io e di certo qui non c nessuno che ti sente
parlare di sesso..."
"..."
"..."
rimasero un pò a fissarsi, lei verso lui in cagnesco, e lui
che continuava a intrecciare.
"Sia come sia..." tornando a camminare a cerchio o facendo con il
percorso il simbolo dll'infinito, cosa che lui aveva notato altre volte
"tutti quelli che erano nella sala di quella sezione e io eravamo...
mh... "
"schifati? arrabbiati?"
"...depressi per la scena, quanta tristezza. Compativamo non tanto lui,
non tanto lei, quando il coso che non voleva sapere e direi pure io, a
dodici anni per quanto hai ormoni a mille, cosa... AAHHH, la cosa
allucinante è che questi ragazzini senza controllo, postano
cose
che..."
"ma comè che siamo finiti a parlare di ragazzini che cercano
di
fare sesso, ma non gli alza neanche a piangere in tutte le
lingue del
mondo?"
"..." assumendo un'espressione in viso schifata "... se mi lasci
parlare, fors earrivo il punto invece di bloccarmi sempre..." vedendolo
chiedere scusa e calare il capo "allora, dicevo... aspetta il punto
principale era... ah si. Prima dicevo che mi aspettavo questi
comportamenti infantili da questi ragazzini che si, sanno
comè
ormai il corpo femminile granzie a tv e genitori idioti, ma che possono
ancora ridere nervosamente e scandalizzarsi se si tocca l'argomento. ma
noi abbiamo a che fare con uomini, e ripeto uomini sopra i diciotto
anni,
che fanno cose solo perchè il pornazzo di turno gli fa
vedere
che certe cose sono fighe, eccitanti e via dicendo senza mostrare
davvero il dopo o le conseguenze senza accortezze... per poi
trovarsi la
camera dell'alberghetto dove erano, invasa dai risultati di
quei
esperimenti... e vuoi sapere chi hanno chiamato in preda alla
disperazione? Non lo so, fai un tentativo..."
"... non lo so, sono addestrati che in caso di qualunque..."
"falla breve..." accoccolandosi su una pietra, fissandolo
"Ok, prima gli amici, poi i Capitani, infine te e Milan..."
"Eh... e se fanno esperimenti mentre noi veterani siamo nel nosto
angolino, nel boschetto a cenare, e ti squilla un gruppo disperato
perchè le tipe con cui erano hanno dipinto, letteralmente,
pitturato una parte e mezzo letto, secondo te, cosa devo fare io che
sono, per le mie cariche che il tuo caro amico mi ha dato... se no
correre a prenderli a sberle, almeno ulteriori Lezioni per
dir loro, NO! Prima di fare certe cose,
richiederle, si deve essere preparati a cosa... cosa vien fuori!"
"Aspetta" ridendo da piegarsi in due "mi stai dicendo che la sparata di
quella sera quando sono venuti quei quattro, con quel video delle tizie
che creavano... nutella da una certa zona, era perchè fanno
cazzate?"
"Non ne hai idea! Alaric dice che una volta lo avevano chiamato
perchè a uno era, mh, risultato un Twinkies al cioccolato e
il primo era stato lui che era il suo Capitano del gruppo e che diceva
essere disponibile per tutto...."
con la faccia come per dire "e fosse l'unico. Alcuni sono andati da delle mistress
che
alla terza volta hanno avuto certi trattamenti, al ritorno con il van
dello Chateau, abibamo dovuto smontare tutto, per snidare cosa avevano
fatto esplodere..."
"intendi..." restando con la bocca aperta
"si, a loro però! Ecco perchè dico che sono
cattiva io,
ma loro capiscono solo se li picchi forte, finchè
il concetto non
gli entra in testa! Jd dice perchè sono adulti, io ne
dubito.
Perchè se chiedi a una tizia o il tuo compagno di turno o
meno,
di fare certe cose, peggio in stanze che paghi, e poi chiami disperato
perchè non sai cosa fare, o sei scemo o sei ancora un
bambino! Direi cche con internet ormai pagine serie che ti speigano ci
sono, ma poi abbiamo psicologi, esperti di madame, chiunque... chiedi
prima! e quella povera anima di Jd una volta
ha dovuto dare un rimborso per sistemare... la camera... per no ndire
poi cosa lasciano in generale. E siccome vanno nei villaggi o cittadine
vicine e ci conoscono, devo sempre andare là, chiedere scusa
io
inchinandomi per il dispiacere di avere certistronzi che dovrebbero
dare l'esempio..."
"non voglio sapere cosa lasciavano, mi è bastato questo. No,
non
mi hanno mai raccontato queste cose. Dicevano invece qaunto i Capitani
fossero sempre disponibili e pronti ad aiutarli, e..."
"E ci credo! A molti ancora togliamo una parte di stipendio per i danni
che abbiamo dovuto pagare, e non solo per questi.. incidenti, ma per
pub, bar, discoteche... e questo perchè? Perchè
io devo
evitare che si spargano certe voci, e così mi presento dove
so
che sono andati, facendo una sorta di presentazione e chiedendo che, in
caso di casini, mi chiamino per sistemare insieme la cosa! Quindi ho un
numero sicuro solo per queste cose, che viene dirottato in caso a Jd o
gli altri, per andare là di persona, vedere i video e
zittire la
cosa. Ora capisci perchè si è dovuto fare Accordi
con
Madame? E questo oslo da quando sono con loro... immagina prima...
almeno però con le nuove regole e diviti, qualcosa si
è
sistemato...non tutti da dover mostrare quei video, ma almeno ora sanno
molto di più..."
"Quindi sono cambiati. A volte dici che lepersone non cambiano..."
"il cambiamento che
cè
stato...è avvenuto perchè loro lo hanno
accettato,
è come lo spirito della vita o il cambio di rotta o strada,
l'accettazione è la chiave, altriemnti si resta come
Alaric.Fermni piantati nella vita che si odia, non piace e via dicendo,
non volendo accettare i cambiamenti. Almeno, quelli che non li
accettano. E'
un pò come i governi tirannici o totalitari. Fai le cose per
paura e covi sempre qualcosa, mentre da noi la gente dopo le mie
dimostrazioni ha capito e ha accettato, ha scoperto che si vive meglio
ridendo e facendo sfide in amicizia, più che
prendersi a botte
incazzati o fare gli orsi..."
"Io non cèro, non so come...."
"Tu vedi più gente come quelli che avevi intorno, con il tuo
capo?"
"... in effetti no, io... è vero. E' come stare non so, in
quei
posti da film dove gli scontri e le incomprensioni sono risolti in modo
diverso, ci si saluta e si hanno ottimi rapporti..."
"Si, si, tutti cuoricini, gattini e prati verdi. Strano, vero che
esistea un modo per vivere in modo sano, umano, e appunto
incomprensioni, odi e altro siano affrontati in modo diverso,
e senza
cosa succede là fuori? Ripeto, questo perchè vi
è
accettazione e consapevolezza delle cose per come lo facciamo,
così che differenze e oncflitti non vi siano come avviene
là. Il problema è che poi diventano uttti
amiconi, e se
fanno cazzate si sono abituati a fare i cagnolini colpevoli che
hanno..."
"si sostengono, si considerano molte volte come fratelli di primo
sangue, salutare e aiutare, comunitò e condivisione e tante
cose" la fermò, sapeva che stava per dire altro "L'ho visto,
ecco perchè ancora adesso mi sembra
così strano questo posto, ma vero. Tutti dicono grazie a
Milan
che ha aprto loro gli occhi parlando e mostrando le cose..."
"Si...!" si lagnò lei con amarezza "su idea di chi,
però?"
"Sempre di Lia?"
"..." facendo il brocio, posando il peso su un braccio solo, mentr ele
gambe erano di lato
"
sarà pur un mio diritto sapere perchè la gente fa
strane facce quando si parla di lei"
"... tu sei troppo cuorioso, comunque... Esatto. Lui aveva lasciato
l'amministrazione in mano ai CApitani, sembrava di essere in qualche
campo di disperati alle porte di una città bombardata
araba...
così scriveva. Annotava che pure i boy scout quando stanno
immersi nella natura o gli escursionisti, con tutto sullo
zaino che
scoprono zone isolate, disabitate e in mano alla natura, sono
più sistemati... "
"ma perchè lei ha aiutato allora Milan e tutti
loro, se odiava la gente?"
"... all'inizio, fino alla scuola media lei non odiava la gente"
rispose apatica " anzi, sperava di avere amici, cercava di interagire
con gli altri ma sia per il modo in cui viveva in casa, isolata dalla
gente tranne scuola e musica, e sia perchè era diversa dagli
altri, finì per essere odiata. Lo sai no, si odia cosa non
si
capisce. Era sincera, diceva quel che pensava e faceva sempre domande
per capire. Le piacevano cose diverse dalle altre bambine. per esempio
adorava giocare con cose tipo lego, trenini di legnoe altro dei
fratelli, voleva un microscopio, quei set per bambini con cui fare
esperimenti scientifici... invece bambole, vestiti, mostrarsi edicata
come una principessa, anche quando la trattavano da schifo. E
così lei cambiò, il suo carattere la
portò poi a
odiare e allontanare. Si fece sempre più dura, vedeva
comportamenti allucinanti che non capiva perchè non erano da
lei.
La cosa che le fece più male era vedere gli adulti in primis
che
la etichettavano in modi negativi, che la credevano capace di
chissà cosa, che lei non faceva, che invece erano di norma
in
quelli che elogiavano. Le dicevano sempre . E appena
gli adulti non cèrano questi facevano proprio le cose che
buttavano
indosso a lei , perchè non come doveva esser,e ma che lei
non
faceva. le era rimasto come un dolore enorme quella volta che chiese
all'insegnante peggiore delle medie di andare in bagno.
Aspettò
il suo turno perchè cèrano due porte ed erano
occupate,
appena tornata fu aggredita da quell'insegnante che le gridò
contro, davanti alla classe, sbraitando che aveva passato tanto tempo
in bagno, quando erano sicuro dieci minuti, e che sicuro era
andata al
piano di sopra a farsi i fatti suoi. Cosa che nona veva mai fatto.
Siccome per come era lei le cose assurde la facevano ridere,
rispose con un sorriso amaro del tipo
affermando che no, aveva aspettato che se ne liberasse uno. Invece
quella donna inveì contro di lei, sbattè il libro
che
stava usando per la lezione e le disse che se non le diceva dove era
andata veramnete le avrebbe fatto la nota. Lei scrisse che rimase
così basita e sconvolta, vicino a quel banchetto a
solo, dove
stava sempre in fondo, isolata, che pensava fosse uno scherzo. ma
quella era inviperita e vedendo che lei confermava il no,
perchè
avrebbe dovuto farlo, la vide sedersi, urlarle di rimettersi a posto e
non farlo mai più. Quella, tante altre cose, le segnarono
parecchio e i compagni, che erano feccia ma sapevano rispetto a lei
mostrarsi come angeli, gliene facevano di ogne. Questo per dire che si
ritrovava sempre sola a casa perchè i suoi odiavano le
persone,
mai nessuno invitato tranne la cavolo di famiglia, e litigi e veleni
pure là, e fuori sempre trattata come inutile, ignorante
quando
non lo era, scema e capace di chissà cosa. SOlo
perchè si
entusiasmava per le cose, parlava e chiedeva tante cose, era sincera e
non si metteva la maschera che usavano tutti. Quanto schifo intorno a
lei ma sempre lei sola, trattata male in vari modi. Quanto ha
sopportato ma per lei la fine non arrivava mai. Deisderava, pregava
pure perchè le dicevano tutti che solo le preghiere facevano
qualcosa. Ma nulla mai accadde, e mai nessuno volle aiutarla a trovare
pace..."
"mi sembra che qui non sia molto diverso, ne lei e ne tu siete
considerate militari, loro pari, sei qualcosa solo per la carica e le
responsabilità che Milan ti ha dato..."
"NOn solo per quello, mA a me sinceramnete poco importa. Mi fa strano
solo il come esattamente
sono vista, sono gentili pare, mi riservano rispetto e considerazione,
se per davvero o meno, resto nelle cose che mi piacciono, le persone
che mi dimostrano che sono loro amica e basta. non ho voglia
come
fu per lei, di soffrire e star male da desiderare di fermarsi...."
"Intendi quei quattro?"
"Si. Forse perchè ce la intendiamo per i vari trascorsi...
poi
cèJd, Lubo, anche Milan , anche se avolte trovo fastidioso
il
loro continuo confronto con lei. E non è perchè
lei fosse
speciale o chissà che altro. Semplicemente fu la persona che
li
guardò, diede loro una pedata nel didietro e diversamente
dagli
idioti là fuori, aprirono gli occhi ed ecco cosa tu hai
trovato.
lei vide persone perse e vuote come lei, e cercò di salvare
almeno loro. Chi poteva davvero essere salvato fu spronato a fare un
passo avanti, invece della ferma
staticità di cosa facevano, non
vivevano... ed ora quel posto sembra una città,
cè
rspetto, considerazione, umiltà, convivialità,
fratellanza, ci sono valori che erano perduti. Educazione che non
significa fingere o mostrasi per cosa non si è, e
come gli altri
vogliono vedere, ma l'educazione di salutare, i vari saluti, la
consapevolezza che altre persone vicino sono qualcosa di bello, che i
malumori possono essere superati, può nascere amicizia dove
prima cèra odio... porgere una mano è buono, star
zitti
se accade qualcosa di brutto è sbagliato per tutti. Guardare
a
ciò che cè là fuori e migliorarlo...
ecco
perchè stanno sempre lì a parlare di lei,
perchè
rispetto a me lei stava sempre in mezzo, a controllare e dire la sua,
discutere finchè non si chiariva una questione, non si
trovava
una rispota, non si faceva qualcosa per qualunque problema... a lei non
stava bene la staticità, la cavolata che fanno tanti di fare
come le tartarughe con la testa e nascondere i problemi chiudendo gli
occhi. Il
torto scriveva, che si fa è anche verso tutti. E le ultime
cose
che scrive va, erano che sembrava bello vederli tutti camminare
insieme,
ridere e scherzare quando prima quasi si azzannavano e si piacchiavano,
pensare alle feste, vestirti e prepararsi e condividere vino e cibo
insieme, gli stessi che prima si sarebbero sparati. Le feste che si
fanno per la natura e quelle grandi, sono sempre attese con ansia e
felicità. Chi quasi arrivava a pugnalare gli altri per odio,
finiva per ballare o suonare con gli stessi e cancellare ogni cosa. Non
ho capito bene questa cosa, io quando sono... arrivata, ho trovato
già le cose fatte. Ho visto però i nuovi che
facevano
tipo i pavoni e fighi e tutti gli uomini insieme, come mai fratellli
veri di primo
sangue, a portare pure questi nella grande famiglia. Certo i
battibecchi ci sono, ma accade dice Milan, adesso come fu nei salotti
parigini prima della rivoluzione, dove si esponevano tante
idee e
linee filossofiche, si riunivano senza astio e discutevano,
bevevano
insieme, passavano il tempo e lasciavano che fossero le parole
a scontrarsi. Era un pò come i politici adesso, amicisissimi
privatamente ma battaglieri nel pubblico. E così sono
diventati
là, anche se piegarlo così è tanto
difficile, lo
capisco ma io stessa sono arrivata quasi cinque mesi prima di te...
però rispetto a là fuori, quando ho voluto
capire, ho
trovato città dove oguno per se, distanti, divisi, solo la
famiglia e a volte divisioni anche lì
dentro, ma la
facciata del smorzava le cose. Che
posto
freddo e deprimente. Trovavo solo calore, unione, aggregazione sai
dove?"
"Credo di aver capito, l'ho visto quando Milan mi ha spedito a seguirti
per la Raccolta..."
"Già... dove ci sono persone che la gente chiama , che magari hanno un tetto, ma molti neanche quello,
dove stare ma devono campare con
i soldi che guadagnano appunto per strada e via dicendo. Si aiutano,
coalizzano dividendosi i magri guardagni se ci sono, se vedono qualcuno
di nuovo fanno quel che possono... certo, ci sono gli stronzi di turno
pure là oltre quelli che se ne approfittano, ma ho
visto come
sono più di cuore e gentili, disponibili, caldi come si
comportano e sono grati per l'aiuto che si rtrovano e non si
aspettavano... che cosa strana. Una città intera o due terzi
che
vive nel , pure gli amici se
sei nei guai
ciaone... ecco perchè nonostante tutto i nostri sono signori
in
confronto. QUando Benny si ritrovò con quel parente con il
cancro, quanti dello Chateau hanno fatto il possibile sia per aiutarlo
con le cure, standogli vicino in molti modi perchè
no
nsoffrisse solo. E invece là fuori? Tutti che voltano lo
sguardo, se hai problemi cavoli tuoi e quanta freddezza, e finendo i
soldi finisci pure per strada. Scontri e
disasrti nelle strade per il calcio, uno sport che dovrebbe unire e
invece quello che cè..."
"quindi lei ha aiutato Milan facendo queste cose?"
"Lei non ha aiutato MIlan perchè voleva aiutare Milan..."
rispose lei guardando in alto, con tristezza "lei voleva aiutare chi
come lei sarebbe potuto finire in un limbo dal quale non sapeva uscire
se non fermandosi. Il dolore che provava era così grande che
ormai era rotta dentro, corrotta dalla solitudine, prima data
dagli
altri e poi autodeterminata, come la trattavano anche se aveva i pezzi
di carta, ossia si attestava che era più che qualificata
ma...
siccome non si sa per quale motivo, guardandola,
alla gente non piaceva,
proprio la giusdicavanosubito solo esteriormente, aveva finito per
perdere gli ultimi barlumi di interesse per la vita. E senza avere
motivi, sogni, speranze....non è vita, è solo
sopravvivere o , come accade alla
gente con
tante di quelle disabilità e malattie gravi da essere
vegetali,
mezzi vegetali e incapaci di essere autonomi... li lasciano esistere
così, senza
chiedere loro nulla, stare nel niente in cui vivono perchè
finchè respira si vive. Ma per lei non era così,
anzi.
Non voleva che ad altri accadesse l'odiare così tanto
vivere, che
spronò quelli che non facevano un cazzo a
smuoversi, a
interessarsi di cose. Lei stessa aveva tanti interessi mas e da un lato
la solitudine e fare le cose da soli è una benedizione, alla
lunga è sol odeleterio per il tuo Io. Ecco perchè
il
Favo, il Teatro, le attività che ci sono, le botteghe, le
Torri... ognuno da noi trova almeno un qualcosa da fare, che
può
fare, che riesce a fare, magari che vi è portato,
ci sono
tanti passatempi e impieghi seguendo le inclinazioni o provando qualche
mese che non ci si annoia, e si ritrova se stessi. Cosa che lei non
riuscì a fare. ALl'inizio quando era con loro, e intendo la
famiglia, non poteva mangiare cosa le piaceva. Cucinavano malissimo e
senza sapore. Niente gelati, niente dolci o cose che le piacevano come
il torrone classico, lo zucchero filato come esempi. O scriveva che
d'estate voleva tantissimo, ogni momento della giornata angurie, ma ne
prendevano così poche in quei pochissimi mesi che se ne
mangiava
tre in totale era u regalo.NOn aveva nulla e le si toglierva un piccolo
piacere. E per tre intenednva uno diviso per tutta la famiglia.
I polpettoni. Le patate fritte, la pizza. Cose che normalmente la gente
mangiava perchè classici, e invece lei guardava sempre le
pubblicità e doveva ingozzarsi delle cose che le
davano, che
aveva iniziato ad odiare perchè sempre le stesse ogni mese,
ogni
periodo dell'anno. Per le feste si mangiava la stessa cosa, tranne gli
spiedini messicani che la zia comprava perchè odiava cosa
cèra a tavola, perchè era sempre la madre e i
lpadre di
Lia a invitare. Si deve fare, ma la solita cucina insapore, sciapa,
sempre uguale. E meno costoso possibile. non si godevano nulla,
urlavano per le tasse che pagavano e poi se per esempio avevano bisogno
di andare dal dentista, piccolo esempio, per potersi godere almeno il
mangiare, già che compravano schifo, non se li facevano
curare o
sostituire e lei non capiva come si vivesse così. Spendere
meno,
poco, sempre meno. Uno direbbe ok, come da noi cè chi sa
cucinare così bene che non cè bisogno che esci e
vai a
comprare questo o quello, ma loro neanche quello. Se lei per miracolo
era sola a pranzo non poteva cucinarsi una carbonara, una torta o altro
perchè tutto era contato o proprio gli ingredienti non
cèrano. E molte volte a
leggere quelle cose mi viene tristezza, perchè alla fine io
rispetto a lei vivo una vita... bella. A me va bene, sono soddisfatta e
tranne il sapere come mi vedono realmente e capire che sono contenti
della mia presenza o meno, io... VIVO. Ho tanti interessi che mi
rendono viva. Vado a fare cose che mi rendono viva. mangio cose che mi
rendono viva..."
"Alaric dice sempre che sei con il cibo in bocca sempre, non
cè
momenti in cui ti si scopre che mozzichi roba. E in effetti anche io ti
ho visto..."
"Cosa vorresti dire!" freddisima
"Ninete, è solo che a volte mi sembra che tu mangi tanto
rispetto al normale..."
"Si me lo dicono i ragazzi, Jd dice sempre che magari è solo
perchè è una sorta si compensazione col prima.
Che me
loson portata dietro, chi lo sa. Ma io quando sono scoperta a mangiare
non è che mangio fuori pasto, quelli sono i miei pasti..."
"Vero, ogni tanto il capo della cucina si lamenta che non mangi mai ai
pasti regolari..."
"Non ho tempo, o meglio potrei anche lasciare le cose e andare a pranzo
o cena come tutti, ma mi piace mangiare quando ho voglia nei momenti
liberi. Che colpa ne ho se la gente mi becca sempre quando mi gusto
qualcosa... "
"Ma tu cosa pensi di lei, alla fine? Dici che non l'hai conosciuta, i
ragazzi tra loro ne parlano ma poi quando capiscono che lo fanno senza
accorgersene sembrano sempre di malumore. Da come parlano pensavo fosse
non so, tipa da meritare come Milan quel gigantesco quadro o ritratto
come si chiama, all'entrata dello Chateau.Sopra le scale. Insomma, se
ha contribuito così tanto..."
"Come ti ho detto lei ha contribuito per fare qualcosa che altri non
hanno fatto con lei. DAre la Mano, aiutare, così come si
riceve
per delle cose, darle per altri, ad altre persone che non ne
hanno, non
possono goderne ectettere. Ma poi le sue speranze e aspettative si sono
diradate man mano che veniva trattata sempre peggio. Lei non era una
persona negativa, assolutamente, diceva la verità, era
schietta
e sincera, credeva in cosa faceva, ragionava sulle cose e credeva nelle
regole. Una cosa buona va fatta, una che non va bene no. Non le piaceva
quando la gente infrangeva le regole, lo trovava poco rispettoso per
se, per altri, in generale. Ecco perchè tutte le
regole, qui
tanto presenti, spiegate sia alle Lezioni che in altri frangenti. Sono
un beneficio per tutti, e hanno un significato, non sono
certo create a
cavolo, senza dire nulla. Scriveva sempre che nella vita non aveva
avuto guide di vita, nel senso che avrebbe voluto degli adulti che
prima le spiegassero tante cose, cosa si fa, non si fa ect, anche se
non era accaduto nulla. nel senso che se accadeva che lei faceva o
diceva
qualcosa che secondo loro non andava bene e invece di dire
NO. La rimproveravano, la picchiavano, la
mettevano
in punizione urlando e sbraitando, che era stronza,
imbecille, la
loro dannazione, era nata per farli disperare e tanto altro e lei
restava come una scena, sempre nella solitudine, a chiedersi
perchè. Perchè, come, quando, chi, date a questa
scema i
connotati per creare la persona del domani, scriveva. Essere tristi era
un male, chi si consuma nel proprio dolore, muore prima di morire, e
lei si sentiva un vegetale che respiravano, punto. Non era cresciuta
con speranze e sogni, tutte le sue lotte erano finite in male... Invece
di ottenere qualcosa dal suo lottare, era
cresciuta nella totale paura di ricevere urla, diceva che l'incazzatura
in casa durava una settimana e tornava per ogni cosa, aggredeondola per
farla sentire ancora più uno schifo, senza ancora capire le
cose. Imparò da sola a riconoscere bene e male, e odiare chi
faceva cose negative trovandone benefici, mentre lei che era corretta
ma non tollerava di essere trattata male e magari si ribellava, era la
figlia quasi del demonio, lei che non faceva neanche un terzo di
cosafacevano gli altri. E sceriveva, Lei si sentiva gettata,
anche per
come viveva in casa, all'avventura tra stronzi, non
preparavano la
gente di merda che poi bullizzava a stare con persone normali, non
insegnavano come trattare con civiltà ed educazione la gente
perchè si è tutti fratelli. No, si insegna alle
differenze, alle distrinzioni ect... qui in compenso, siamo come
nell'Eden, posso dire..."
"Si ma, nessuno parla di lei o la conosce a parte i veterani , e ho
capito quei quattro che sono tuoi amici, e Madame..." vedendo osservato
male solo con gli occhi "non esiste foto del prima, tra quelle che
Milan mi ha mostrato, che la ritraggano, ne dipinti, come si
usa fare da
noi. Milan ha tanti ritratti di bravi pittori, poi cè quel
quadro gigante sopra le scale, che lo qualifica come Padrone di casa,
ma lei non si vede ne si sente mai. Non riesco a capire che persona
fosse, perchè da come la descrivete a volte sembra una cessa
con
problemi fisici tipo le donne che venivano dal Capo per le loro
organizzazioni di beneficienza, che sono vestite e combinate malissimo.
E non riesco a farmi un'idea di lei solo descritta così,
perchè ha messo parruchciere, estetisti, barbieri che sono
capaci di fare certe cose tipo da centro benessere, massaggiatori,
trattamenti con l'acqua... e mi chiedo che aspetto avesse..."
"non capisco cosa possa interessarti se fosse bella o brutta, magra o
grassa, libertina o monachella...se ti ho detto che la gente la
definiva in due secondi e basta, nonostnat epoi cosa sapeva fare, dire
o altro, buttandola da parte come se no nvalesse, che senso ha il mio
discorso se ora vuoi sapere come era fatta?...e poi tu l'hai
già
vista..." alzandosi, puldendosi gli abiti
"..EH?... in che senso l'ho già vista?"
"Allora, hai finito?" domandò fissando la corda che aveva
quasi ultimato mentre parlavano
"Un minuto ed è fatta. Ma mi spieghi perchè hai
detto che
l'ho già vista? NOn è morta? Era in qualche foto?
Aspetta...." finendo la fine della nuova corda unica, alznandosi e
guardandola "Ho capito. Era una di quelle donne che come fisico
massiccio e aspetto del viso sembrano uomini, senza nulla togliere a
quelle come lei, e nelle foto non l'ho riconosciuta! Qua portano
capelli anche lunghi fino al sedere, quindi se avesse avuto i capelli
lunghi e un apsetto all'apparenza da uomo forse ho capito..."
"TU non hai capito niente! Lei non appare nelle foto, non cè
mai
stata nelle foto, almeno quelle che Milan conserva. Se ci sono foto,
non le ha lui"
"L'avete cancellata fino a questo punto?"
"No, è lei che voleva essere cancellata! Lei si odiava
perchè era un niente. No volevas essere ricordata
perchè diceva che quella c he era non era la vera lei, era
solo il risultato di dolore e lo schifo della società,
ricordarla non avrebbe fatto emergere lei... Ogni giorno in
quella casa dove stava, da
sola, ad odiare urla e baccano che sapevano fare, tanto da desiderare
un mondo di sussurri, si sentiva vuota e con meno valore nella vita di
un insetto molesto. Che sembra che non serva a niente a questo mondo,
ma lei si sentiva ancora meno di questo esserino a caso che sembrava
esistere solo perchè l'uovo fu deposto, non einteressante
o di utilità come una coccinella, che usiamo contro quelli
fastidiosi per frutta e
verdura. lei si sentiva niente, desiderava finirla là, ma la
morte non veniva mai. Non voleva che scoprissero se si era tolta di
mezzo e aveva terrore che qualcosa andasse storto e restasse,
buttata in mano a strizzacervelli. NOn l'avevano aiutata
prima e
l'avrebbero distrutta ancora di più dopo. L'aiuto che
sperava
non lo ebbe mai, perchè non ebbe mai amici e che potessero
aiutarla se le volevano davvero bene. Rò sembrava volerle
bene,
una persona che smebrava esser contento della sua compagnia, ma quando
lei per le sue paure e terrori del sesso e di tutta quella merda, non
riusciva a dare cosa lui voleva, divenne così insistente e
pericoloso che dovette allontanarlo e non contattarlo più.
Lei odiava il fatto che lui non aveva capito per tutto il tempo che la
conosceva, non si era accorto delle sue paure, di come l'aveva trattata
e peggiorato tutto. Lei odiava che lui la odiasse o trovasse stronza
solo perchè lo aveva allontanato. Non
ha mai avuto niente, ma non era affatto come pensi tu, no sembrava un
uomo o altre stronzate che ti vengono. Non ci sono foto,
perchè
le uniche esistenti sono nel caveau come i suoi dipinti.
perchè
nelle foto veniva sempre uno schifo e odiava le foto. La mostravano per
come era, sguardo disperato, triste, non amalgamata agli altri,l mentre
altri sorridevano e lei non
riusciva. Lei veniva sempre una merda, come dice Alaric e le foto,
mai..."
Gask rimase un attimo interdetto dalla cosa, mentre ascoltava e
sembrava riflettere. La vide prendere l'estremità a terra
della
corda, legarsela alla vita e iniziare di nuovo la scalata, lasciandolo
là a pensare a qualche frase che aveva già
sentito e il
discorso.
Dieci mesi prima
la lezione dell'anno
scolastico stava finendo. Diverse dalle Lezioni classiche che
prevedevano materie specifiche per i lavori. Si svolgevano
anche per
Beppo ma non solo, il sistema di scolarizzazione di sei anni,
più, più tre. I primi sei anni si equiparvano
alle
elementari, tre di scuola media e tre di medie. Tuttavia loro non
dividevano in quel modo ma in base all'anno. Se si era all'ottavo di
studio, per la gente normale di studiava un programma che
corrispondeva al secondo anno delle medie. Beppo stava
intraprendendo lo studio in maniera avanzata perchè
molto intelligente giungendo al settimo anno, avendo bruciato senza
fatica gli
argomenti degli anni passati che non aveva finito nel suo paese. Essendo Lezioni aperte a
tutti, bastava presentarsi al Tutor facendosi
scrivere e mettendo la presenza con la firma, e chiunque poteva
partecipare e se lo richiedeva , poteva seguire la scolarizzazione
ottenendo un diploma valido in ogni paese, con cu ierano convenzionati
loro, per metterli al pari con altre persone fuori. Tutto il giorno,
ogni giorno, vi erano lezioni di varie materie e così invece
di
una settimana soltanto di mattina normali, una persona poteva seguire
le
materie necessarie tutto un giorno e superati gli esami poteva superare
gli anni come aveva fatto Beppo. Invece di scuole serali
oltre la mattina, le aule erano aperte sempre,
ogni lezione poteva durare da una a tre ore e se militare, poteva
chiedere una dispensa particolare purchè fosse presnete alle
Lezioni, così da bruciare le tappe e apprendere tutto al
pari di
ragazzi più piccola di auella fascia scolastica. I settori di studio
avanzati erano dopo, ed erano presieduti dai
Bibliotecari o Bramini, figure distinte tra loro con funzioni
diverse nelle biblioteche che avevano, che presenziavano al pari di
docenti universitari per chi voleva studiare in maniera approfondita o
prendere l'equivalente della laurea, ma sempre per svolgere funzioni
all'interno dello Chateau.
Tutti se ne erano andati
e il Tutor avvisò loro che avrebbe
cambiato aula per la nuova lezione, che richiedeva materili
presenti
nell'altra, avendo alcuni più settori di insegnamento. Di
solito
erano due i tutor a lavoro che facevano lezione insieme, o
unjo in una e l'altro in una aula
più grande, divisi se il livello I o II doveva
essere impartito
a due gruppi diversi.
Rimasto solo in aula per
attendere il nuovo tutor e la lezione
successiva, Gask era intendo a guardare il libro di chimica, che
proprio non digeriva.
"Litighi ancora con la
chimica?"
Gask
sussultò, voltandosi alla sua sinistra, essendo nel banco
stile antico che usavano, trovati da vecchi edifici, vicino
il muro. Il muro aveva parlato? No,
aveva riconosciuto la voce, così si voltò veso la
stanza
e la porta, ma erano ancora vuoti, sentiva voci fuori ma ancora
nessuno. Poi di colpo la porta si chiuse, grazie al
meccanismo in
alto che veniva impostato per richidere la porta se nessuno la teneva o
chiuderla in un determinato momento a piacimento. E di solito quei
comandi li aveva qualcuno...
"Dove sei..." le chiese
Si aprì un
passaggio nascosto nei pannelli di legno, una porticina
rientrò nel muro. Tutte le
stanze dello Chateau, in basso,nel corpo principale, erano arredate con
pannelli rettangolari e vari decori in legno, sete o altrei tessuti
alle pareti, o pittura murale parete in stile broccato e
simili
in rilievo, o varie carte da parati che davano a ogni stanza un ostile
diverso. E in molte vi erano
nascosti dei passaggi segreti.
"Un altro passaggio
segreto..." disse lui con un sospiro, vedendola
sbucare con il viso dall'apertura, ridendo come una bambina che stava
preparando qualche scherzo.
"Sei arrivato al settimo
anno. COmplimenti, in così poco tempo! Ma con la chimica
nulla, vero?"
"Già, sono
come te. Comprendo misture, soluzioni, tipi di reazioni ma il calcolo e
le formule, nulla..."
"CApisco. ANimo, adesso
ci sarà storia dell'arte. Magari comprenderai quanto l'arte
pittorica e scultoria sia amata tanto da me
e Milan, e perchè. Devo farti conoscere quel pittore che mi
piace tanto in russia. QUanto un'opera umana possa parlare
più delle parole, a volte..."
"Ma con le parole
è possibile intessere così tanto..."
"Mh.." sorrise in
maniera sbarazzina Kianta, fissandolo "Milan come
sempre ha occhio fino, diceva smepre che potevi fare molto e ci stai
riuscendo. Magari, cosa vorresti potresti ottenerlo, ma dovresti
giungere al dodicesimo anno e diplomarti..."
"Penso di riscirci... se
non cè troppa matematica in giro" sorrise lui
"Ah, ma tu di matematica
sei più bravo di me..." rispose lei
quasi offesa girando per la stanza "potresti anche colmare le mie, di
lacune..." se ne uscì, voltandosi a guardarlo con un mezzo
sorriso monello, fancedo la sua solita camminata quando si divertiva,
come se saltellasse un pò verso l'alto perchè
faceva sempre la rollata, cosa che molti con le scarpe moderne non
facevano mai.
"Senti io starei
aspettando..."
"Oh, sono un
attimo impegnati là fuori, ero solo venuta per
vedere come te la cavavi e... darti questo..." disse facendo una
corsetta di nuovo verso la porta del passaggio segreto e prendendo da
una nicchia vicina una cosa.
In una cassettina in
legno di quindici centimetri per lato, vi erano
tanti fiori rossi ammonticchiati di due tipi, che porse a Gask.
"Per sistemare i
giardini e le zone paesaggistiche si è deciso
di fare un pò di pulizia delle zone delle piante troppe
vecchie
o secche, essendo state solo travasate e non piantante da seme.
Così ho visto che cèrano questi Lycoris e secondo
me sono
il fiore adatto a te, così come ti piace fare
con i libri,che li metti dentro un libro che ti piace ed
è tuo, mi
raccomando non della biblioteca, e li fai essiccare lì
dentro.E
poi ci sono alcuni fiori di Grevillea Robusta. Hai detto che
l'odore e come vengono ti piace tanto e questi sono molto
scenografici...il rosso è il tuo colore, questo effetto che
danno questi fiori Lycoris è davvero bello, ma le sezioni
che
hanno tagliate non erano al meglio, così hanno preferito
toglierl. E invece di mandarle a Milan come ogni giorno per
la sua
tavola quando mangia..." minando qualcosa che Gask non capì
ma
era troppo comico, parlando come se stesse recitando una presa in giro
" e ho preferito che l'avessi tu. Secondo me è
il tuo fiore, adatto, e poi potresti regalarlo a quella
ragazza che ti
piace, la figlia dell'avvocato, come si chiama..." cercando di ricordare
Gask guardò
quei fiori con petali rossi arricciati e queli lunghi pistlli che
sembravano un fuoco d'artificio e sorrise.
"Come mai questa idea?"
"Te l'ho detto, quando
li ho visti ho pensato a te, che è il tuo
colore, sembra scoppiettante e appariscente e tutto il resto..."
"Appariscente... come
Milan?" doamndsò perplesso
"Oh no" rispose lei non
offesa ma quasi "intendevo che sei appariscente
in modo diverso, lui per l'eccesso..." come se volesse dire altro ma si
era fermata "l'ho visto, e intendo questa ciotola piena, e ho pensato
che ti rappresentasse. Jd disse qualcosa le prime volte che lavoravi
ocn noi che non so, mi ha fatto pensare a questa cosa, comunque non so
secchi come verranno, ma puoi sempre provare. Sono molti scenografici e
magari puoi usarli come dono per la tua amica,
perchè possiamo
mettere il fiore sotto vetro o sotto resina."
"ma verranno bene sotto
vetro?"
"mH... Si disidrata
lasciando la
sua ampiezza intatta, quando è pronto si ingloba in una
decorazione di vetro a cui è stata tolta l'aria, quindin hai
questa sezione vuota con il fiore a cui hanno tolto l'aria e diventa un
bell'oggetto e quasi per sempre. O sotto resina...
decidi
tu, seocndo me a lei piace..."
"Grazie, farò
una prova" sorridendo
"Perchè
sorridi?"
"Nulla, pensavo che se
qualcuno ti vedesse darmi dei fiori, chissà che
penserebbe..."
"Perchè che
dovrebbe pensare?" dubbiosa e inclinando la testa verso la
spalla
"Beh, di solito i fiori
si regalano alle donne..."
"Che concezione idiota.
I fiori sono belli per tutti. La bellezza dei
fioriè planetaria, mondiale, è per ogni persona
che
può vedere e gioire della loro bellezza. Se non fosse stato
per
sistemare la pianta, non le avremmo staccate, ma te lo ho donate
perchè ti piace pressare i fiori e veder come vengono dopo,
perchè ti piace il rosso e ti sta bene, e
perchè magari
facevi colpo su di lei. Inoltre è triste pensare che i fiori
si
regalino solo alle donne. E che gli uomini li ricevino solo in una
occasione ufficiale in tutta la loro vita, per il loro funerale.
Secondo la gente i fiori li danno solo agli uomini morti, massimo
all'ospedale se hanno problemi. Che tristezza di vita devono avere, se
un dono O un presente deve essere solo roba da DONNE e non cose belle
che già esistono per tutti. Che vita grigia devono
avere! Anche tu la pensi così?"
"Beh, io osno quello che
ti ha portato un orologio da uomo, delle
pietre, dei giochi da tavolo di vario tipo... anche quello da pesca per
i laghetto! Per te i fiori devono stare attaccati alle piante se non
servono per mangiare, come i frutti, o per sistemare la pianta per il
suo bene. Non sei tipo da fiori, e poi questi hanno un buon odore,
visto che mangi la loro radice come niente" ridendo ma lei lo
guardò come se la prendesse in giro
"Hai capito che questo
con i pistilli lunghi è un Lycoris
radiata, e non una pianta di Liquirizia, vero? non sono la
stessa
cosa..."
"Ah... dal nome pareva
quello. Comunque ti porto anche la radice di
liquirizia, quindi niente cose con etichetta . Prima
dal Capo usavamo i deodoranti a spray, ma tra te e Milan ho iniziato ad
apprezzare più fiori freschi in camera e profumatori che si
fanno qui naturali, che quelli chimici. QUindi anche se mi regali fiori
a me va bene. Sono belli da pressare, alcuni di quelli che faccio li
porto alle botteghe per alcuni loro lavori, fanno un bel profumo e
secondo gli Addetti alle Pulizie, in base a mansioni, compiti e
responsabilità, è meglio avere fiori e profumi
naturali
cambiando aria almeno due ore al giorno, come si addice a una casa per
bene. E mi riempiono la camera di queste cose..."
"Credo lo facciano
perchè in alcune camere e camera sembra di essere in una
riserva di formaggi" borbottò lei stizzita
"Alaaric dice che
servono meno dei chimici, troppo volubili, no... solubili è
un'altra cosa... insomma perdono subito l'odore per l'aria..."
"Se..."
"comunque, i ragazzi o
le ragazze della pulizia mi hanno detto di avvisare se li voglio
cambiati o fiori o profumatori particolari, così la stanza
sembrerà per bene..."
"Che vuol dire per bene,
cominciamo con queste cavolate religiose?
Rispetto a me Milan usa tanti fiori freschi al giorno nelle sue stanze
e sulla sua tavola,
quindi sicuro te li mettono apposta. E il fatto che tu ami la pulizia
è una cosa buona, nelle camerate è come entrare
in una
camera a gas, le casette delle capre e le stalle a confronto sono
più sicure, entrandoci..." mostrando parecchio disgusto a
casi
avvenuti dove scappare era l'unica opzione per gente che rispetto i
Capitani, pulivano e gestivano le stanze in comune da se.
"Sulla pulizia ne so
quanto loro. Io avevo una stanza piccola, piuù di quella di
adesso, che sistemavano gli altri..."
"Si" disse lei piccata "
me ne sono accorta da quando ti sei
parcheggiato nella mia, di stanza. E hai iniziato a prenderti il
pavimento, il bagno, zone tra i mobili e poi dentro i mobili, il mio
divano e vuoi pure farmi la compagnia quando leggo sul letto"
fissandolo come un rimprovero
"... da quando sono qui
mi sento oslo in quella stanza, mi piace stare con tante persone con
cui mi trovo bene. Per la prima volta mi
sento... felice credo.MA quella stanza nella sezione dei Capitani
è vuota, distante da tutti, così mi annoio. E
visto che
ora mi parli e mi aiuti, vorrei farti compagnia, considerando che
rifuggi la vicinanza degli altri. Non capisco perchè non ti
unisci a noi per..."
"Non mi va. Ora devo
andare, mi auguro vivamente che seriamente quei
fiori che ancora non avevi, ti aiutino nei tuoi esperimenti
di pressare
fiori con le presse, i libri, le cose... anche questa cosa che ti
è venuta nell'ammirare gli alambicchi e e i pressatoi per
oli
ederivati di piante e fiori, non dirmi che vuoi fare profumiere o
esperto in..."
"Non ci penso neanche.
Come te che adori guardare i meccanismi a nudo,
il funzionamento, gli orologi muoversi, io adoro vedere da fiori e
piante, cosa nasce per i prodotti che si fanno qui. Saponi, candele,
prodotti per corpo e igiene, profumi di qualità, altre robe
che
non so, o i cosmetici come quella linea che Milan vuole fare per le
donne..:"
"Ah, ti prego. Adesso
gli è venuto in mente di accalappiare le
donne in altri modi oltre la galanteria, la sua avvenenza, il suo
essere, il suo prima confonderle con la sua luccicanza di soldi e
presenza, e poi a letto... e ora sta facendo prodotti naturali
perchè lo seguino anche in altri modi con quelle boccette
che sembrano la sua stanza in miniatura...... mah! Diventa sempre
più eccentico con questo fatto dell'antico rinnovato e il
naturale. Fa bene, non dico questo, ma mi sembra che si diverta troppo
a vedersi desiderato e inv entarsene pur di non dover sedurre pure le
donnone.."
"Ah, le donnone inteso
come donne potenti, ricche o altro che non rientrano nella facia entro
i trenta...Vuole ancora ibridare fiori per creare una nuova specie che
porti il suo nome?"
"Se accade, come le rose
blu che mi ha gentilmente donate, e quelle che
sembrano il gelato spagnola, buono..." disse lei sospirando "che ha
dedicato a te per la vostra fratellanza, sarai il primo ad avere quei
fuori per i tuoi lavoretti botanici. Bramino Ernesto è
felice
delle piante che gli hai portato per studiarle e farne un Codex con
molte più piante e loro studio, con disegni, manoscritti e
tutto, per ampliare quelli antichi. Ti diverti noto, ora che magari hai
questo fiore che secondo me ti rappresenta, potresti non so..." andando
verso la porta, aprendola e piazzandosi sotto "fare con quella ragazza
e con le altre colpo, non so... doni loro quei fiori, anche pressati,
anche in gioielli con quelli dentro, le stranisci con presenti
particolari e poi fai come Milan, ti atteggi tipo divo anni trenta o
quaranta..." poggiando le mani in lato sui telai laterali imitando divi
da film, atteggiandosi credendosela molto "e poi
magari, fai come gl istronzi, ti atteggi, le dici cose che fanno
rincoglionire le donne e poi, fuuum, svanisci come eterea figura da
film
muto..." uscendo indietro, svanendo di lato i modo
aggraziato
"Il cosa?" fece lui
ridendo come un matto, rivedendola comparire solo
di testa e una parte del fianco, sicuro poggiata con la schiena
"Come Milan che se la
sente Rodolfo Valentino e fa il giochino di
sparire per farsi desiderare... anche se ti direi, quella ragazza
sembra troppo brava per stronzate del genere ma se... trovi un fiore
che le piace o che per te le somiglia, regalale i gioielli in stile
moderno che i ragazzi fanno, poi ti inventi un lavoro
importantiiiissssimo, ed esci via così, come un film antico
lasciando suspance... fa molto maschio, dicono. Non so ocme con Milan
va sempre bene, sarà che sono tutte sceme. Ora svanisco, ho
cose
da fare, non farmi prendere colpi stasera se ti passa la testa di fare
ocme un furetto. la tua stanza cè, usala no?" e ridendo si
portò il braccio all'altezza degli occhi con la mano aperta
come
in una posa di danza e scivolò via di lato, come portata via
in un
soffio.
Lui rise,
guardò l'orologio e si accorse, perdendo gl iangoli in
su della bocca, che stranamente erano ancora tutti fuori dall'aula. Si
affacciò, e li vide a una finestra in fondo accanto il
portone,
o proprio davanti il portone aguardae. Si avvicinò
auna di quelle che aveva
davanti a lui del corridoio, e notò che stavano caricando
delle camionette sui
mezzi di trasporto a pianale aperto. Perchè davanti lo
chateau?
Chiamò così Jd che rispose subito.
"AH, sei tu... dove sei,
io sto controllando le fasi di spostamento di
alcuni mezzi sui portacarro... come? Ah, sono qui davanti
perchè
Kianta ha preferito far uscire dal cancello principale,
perchè
è in direzione della zona più nascosta della
strada
statale. Se usavamo quello normale, percorrono la strada civile,
mentre lei vuole che raggiungano una zona meno trafficata per
imbarcarli tramite la spiaggia privata, la nostra, che abbiamo un mezzo
per portarli via mare in... Eh, si l'ho vista adesso, usciva dal
portone. Sembrava di buon umore, penso che sia perchè i
nostri
hanno trattato e tenuto questi mezzi in ottime condizioni nonostante
gli ncarichi movimentati , e quindi i costi sono risultati veramente
bassi. Basterà solo caricarli sui pianali, bloccarli e
portarli
sul mezzo, nella pancia. Senza costi ulteriori ulteriori ha
detto
che non cèra bisogno di ulteriori spese e comprarne altri, e
poteva mettere la
somma predisposta per altre cose, tu tutto ok? Ancora a lezione? Bene,
bene, si... oh, rieccola. Cosa... Si sto parlando con Gask che dice che
è a una finestra... Ehi, Kianta vuole sapere
perchè sei
così curioso di normale mobilitazione dei mezzi..:"
"Sarà che mi
odia sempre" disse Gask ridendo, per reggere il gioco
dell'amica "tutti sono davanti le finestre o al portone a guardare la
situazione. E' raro che siano smobilitati qui davanti..."
"Lo so, ma sono
camionette blindate mascherate da quattroperquattro,
non carriarmati. Carichiamo per la dimensione del pianale due
camionette per volta e quattro camion del trasporto avranno portato
quelli in più qui , dove serve... ah, lei ti ha adocchiato,
è infastidita per la tua troppa curiosità, se la
vedi
guardarti torvo, non farci caso" rise Jd al telefono mentre Kianta
girava intorno a controllare la gente che osservava se erano in pausa o
dovevano andare a lavorare, invece di restare imbambolati.. " Beppo mi
ha detto che ci sono le olimpiadi delle materie, tu parteciperai? Ti
senti prparato abbastanza per parteciparvi? Lui rientra per
età
per fare quelle nazionali mascherato da alunno normale di una scuola,
ma tu non credo. Ma per quelle che facciamo qui, che farai..."
"Veramnete non so, Beppo
è troppo in gamba, vale tre di me.
Alcuni dei ragazzi mi hanno detto che si sentirebbero al mio posto un
pò imbranati e un pò pieni di vergogna,
in caso di
fallimento..."
"Rasserenati, molti di
quelli che sono qui non è che andavano a
scuola, loro che potevano, e son bravi solo a sparlare. Alcuni
studisano pure ma con meno impegno. Seguono le Lezioni ma non
quelle che frequenti tu scolastiche. Per fortuna non sei Alaric, anzi
faresti un figurone e lui si mangerebbe il fegato. E poi io stesso
trovo divertenti queste sfide intellettuali e di abilità,
come
scacchi e altri sport di cervello, e non conto quelli di forza o le
giostre. Lì sei già troppo bravo, buttati su
qualcosa di
nuovo per te..."
"Ci proverò.
E poi... cosa?"
"Kianta è
arrabbiata perchè ha ordinato ad alcune guardie
che non facevano nulla, ma fissavano ebeti i
lavori, di fare un cordone e
controllo per allontanare quelli che dovrebbero fare qualcosa e invece
stazionano a osservare. Cosa...! AH, dice che non siamo ai cantieri coi
vecchietti, dovremmo... CAZZZO!" avvertendo un botto pauroso
Gask, che guardava la
zona dove lui e Kianta si trovavano, si
voltò per lo sgomento dell'amico verso la direzione che
guardava,
e notò una camionetta che dopo aver salito il pianale dei
veicoli portacarro, che usavano anche per trasportare altra roba, a
metà aveva mancato la direzione e si era cappottato di lato,
e
molti urlavano ,
indicando
come il mezzo era finito sul lato laterale , sbilanciatosi verso destra
come una capra rigida di paura. Vi fu confusione mentre le altre in
fila per salire smarmittavano e suonavano i clacson.
"Smettetela, andate a
prendere le cinghie, muovetevi..." urlava Jd, e Gask osservò
dove si trovava, con Kianta che sbraitava a tre guardie
in tuta da turno e armi, che per eseguire si voltarono di colpo,
rinciamparono e finirono faccia a terra tutti e tre con le armi o
sotto, o in alto sopra la testa ancora stretta o l'altro che volava
lontano. E Jd che urlava con ancora il cell collegato "Ferma,
sistemiamo tutto, non ammazzare nessuno. Cose che
capitano, dai..."
Ma mentre
alcuni con le cinghie cercavano di agganciare la
camionetta accappottata di lato, un'altra camionetta si apprestava a
salire la pedana e sembrava esserci riuscita con urletti di tutti di
trionfom, ma un colpo di gas verso
la fine della piccola pedana inclinata, per terminare la manovra, fu
troppo e questa slittò in avanti andando a sfacciarsi sulla
cabina del portacarro, sfrantumando tutta la parte davanti.
Gask si portò
una mano sulla faccia. NOn era la prima e l'ultima
volta che facevano cazzate, sia prima del suo arrivo, che durante.
Gente che era una capra con le armi, ma più idonei ad altri
settori, che in addestramento erano terrificanti. Inciampavano sempre,
sbattevano ovunque come fossero ciechi,
spari a caso che scappavano nelle esercitazioni di parata tutti in fila
e volavan cappelli, alla levata,
dimostrazioni di coordinazione con armi o senza. Lancio di bombe e
flash, stordenti e ogni volta facevano casini. Kianta urlava sempre e
si frenava dallo strozzarli perchè lei comne una iena,
prendeva una
bomba, la lanciava bene e sbraitava Chi dava taglie diverse
dalla propria, quindi
più piccole, e poi si aprivano i pantaloni sul chapet mentre
si
muovevano o arrampicavano, gente che aveva la giacca larga per sbaglio
loro di taglia,
e si metteva le armi là dentro come i canguri. O come Kross che dentro
vi teneva bottigilie o cibo e si esercitavano come se avesse un
pancione da birram, per poi urscirli per un goccetto o offrire. Quelli che no nsapevano
aprire
le porte con un calcio, chi faceva volare le porte con un salto a gambe
unite contro cadendo poi come u nsalame, una volta per ariete o
martello usarono uno di loro con il casco da motociclista. E ancora
scivolate continue in allenamento. Dimostrazioni di
abilità marziali finite in comicità o facevano
scherzi
tra loro durante gli allenamenti.Gente che montava mitragliatrici e
armi, che faceva cazzate e le cose cascavano mentre si usavano. E tanto
altro. Pure lui combinava le
cose e Kianta voleva sempre fare sterminio,
perchè perdeva facilmente la pazienza. Una volta era entrata
in
una camerata perchè la gente faceva casino e tutti stavano a
fare scommesse su chi riusciva in piedi dal letto più alto
di
uno dei letti a castello, a fare un flip all'indietro perfetto
atterrando
sui piedi. Tutti disastrati per le cadute, e Kianta che voleva far loro
male per
davvero. Erano bravissimi nel loro lavoro, ma erano tutti presi dal
ridere, scherzare, fare comunella ed essere poco seri che lecazzate
fioccavano. Erano così e
luji ci si era trovato bene perchè nei momenti seri poteva
invece fidarsi, ma Kianta invece voleva serietà,
perchè diceva che anche nelle sessioni varie poteva
scapparci il ferimento o peggio. E questo era vero, ma era troppo
divertente, pensò Gask. Quelli che mostravano
compiìaciuti le armi nuove ricevute, e si
pinzava parti di mani nei carrelli slitte di caricamento. Ancora per
guidare sembrava di essere a
Monza con la formula uno, facendo la con un
lato posteriore di un altro mezzo svoltando, e uno è pure
riuscito a fare doppio giro con la macchina blindata e ritornare sulle
ruote, senza farsi ninete, la macchina si, lui si buttò
fuori urlando e alzando le mani al cielo. O preparavano le scene
di addestramneto e gli
imbecilli con lo scenario facevano cazzate,, o come sagome avevano
preparato roba che prendeva in giro molti di loro. Non prestavano
attenzione
agli agganci delle funi e finivano per imitare TOm Cruise del uso
famoso film, perchè bloccati a certe altezze e
dovevano tirarli
guù, o pimbavano di testa, meno mano il casco
cèra, con le gambe in su, attaccati in verticale.
o ancora gli addestramenti di coordinamento delle squadre e
sembravano ubriachi, cadevano, partivano copi a caso o si mettevano a
urlare roba assurda cantando. Quelli che avevano preso
il trenino della fattoria che portava la roba
sui carrellini, trainati dalla mini locomitiva davanti e
avevano
simulato, rubandolo durando lo scarico, le montagne russe, rischiando
di danneggiarlo. Chi faceva scii sull'erba trainati dai cavalli o i
lama, chi per le feste addobbava gli animali con vestitini fatti
apposta e ghirlande del periodo, op se ubriachi se li portavano fin in
camera a dormire. O facevano troppo nelle
guide sicure e si chiantavano, cappottavano,
slittavano da qualche parte e saltavano fuori dal mezzo, mentre quello
procedeva peggio se in discesa, e alzavano le braccia ridendo,
perchè non era la
prima volta e lo trovavano divertente e mostravano la loro braavura di
salvarsi il didietro. Erano riusciti pure col carro armato. E in tutto
questo anche le donne si davano da fare. E dimenticavano
smepre il fattore denaro che qualcuno doveva sborsare. E il suo
incazzamento. IN palestra poi era
inutile, scherzi a mai finire.Salti sbagliati,
finti aiuti a reggere pesi che sembrano cose porno, per non parlare dei
più
giovani che dovevano fare flessioni e senza chiedere aiuto o
altro, sembravano stupratori che si
allenavano il bacino e tanto altro. Per lui era magnifico,
si divertiva un mondo. O alcune trovate di
arrampicata su alberi e sfide di altezze e poi sederate a terra, quando
andava bene, e Kianta odiava quando lo
facevano, rischiando di danneggiare gli alberi, oltre farsi del male. O alcune volte aveva
assistito a scherzi dove la gente si spaventava ma
invece di urlare e scappare, facevano tutti tipo Bruce Lee. Gask ci rideva da matti,
si divertiva e poi aiutava a sistemare op controllare i feriti finendo
a ridere e scherzare alle greadinate come se fosse stato un giorno
normale. NOn si facevano mai male, non troppo, e si sentiva davvero
bene là.Ed erano troppo divertenti come quella
scena, di
due scemi che avevano mezzo distrutto due mezzi e un trainacarro, e per
tutti cèra sol oda ridere, dire
e fare come se niente fosse lavorando a prendere le macerie. Ma non
tutti erano d'accordo. Ancora dal cell si snetiva Jd urlare, ma non
parlava con lui.
"Fate uscire quello
scemo, non mi interessa se è bloccato
dall'airbag, fatelo uscire e poi scendete di nuovo la camionetta. NO,
NOOO! Ferma, non spari a nessuno tu, sono scemi, stanno sempre a
giocare ma non trucidarli male..."
Gask rise ma
cercò di contenersi e corse fuori, perchè sarebbe
finita male per alcuni, con punizioni dove dovevano fare cose
allucinanti per capire la lezione.
"Madame... Madame Lalique. Quella di cui si parla molto per i
padiglioni del piacere"
"Ah!" fece Gask allontanando loi sguardo da Jd, mentre procedevano con
i Capitani al completo, compreso Bryden e l'altro, verso il Padiglione
ottogonale.
"E... quindi dove andiamo?"
"Ad avvisare Kianta. Non ho voluto usare il telefono perchè
avrebbe rotto con gli acuti di rabbia tutti gli apparecchi nel raggio
di un cento
metri..." disse Lubo ridendo
"Ah, di sicuro. Non ama le sorprese del genere. L'educazione, dice,
prevede almeno una telefonata prima..." canzonò Jd ridente "Ma lei ha chiamato, ho solo
preso io la linea e ho pregato Helias di
non dire nulla. Preferisco dirglielo di persona"
"Non credo proprio che sia felice della cosa, sei sicuro non fosse
meglio.."
"No, Lubo. Non iniziare di nuovo. Lei va presa di petto, non per
sotterfugi perchè si incazza tre volte tanto"
"Come vuoi" rispose allora l'omone all'amico "non so se sarà
felice però di vederci di nuovo, tutto il gruppo, dove si
prende
una pausa. Ricordi al Bagno?"
Jd ricordava benissimo. Alaric aveva
avuto un altro dei suoi momenti
isterici e per confrontarsi con lei, era andato nella sezione privata
dei bagni. Oltre i bagni turchi, le vasche di trattamento, vi erano due
stanze che contenevano una vasca l'uno. Una parecchio grande,
mentre l'altra stanza più piccola, conenteneva a una massimo
per
due
persone dalla forma quasi ovale. Quella grande per più
persone
era pensata all'orientale, con allestimenti che potevano essere
ispirati alle terme asiatiche o cambiando scenari a spa o altri luoghi.
Ed era riservata ai Capitani e chi invitavano. Kianta la chiamava la
stanza dei bagni turchi sciccosa, nel senso che potevano entrarci solo
Capitani, lei o Milan e ospiti che avessero l'invito. Non era riservata
ad altri. Ma Kianta di suo, e a volte Milan per starsene un
pò solo, usava sempre quella piccola, non
perchè era sua, esclusiva, ma perchè nell'altra
potevano
entrarci più persone insieme, e lei non amava esser vista.
Alle
spalle della vasca vi era una grande vetrata che dava sul giardino, non
quello interno dello Chateau, essendo situata in uno dei locali nuovi,
ma quello in estensione verso la montagna
e da dentro era possibile vedere tutto ciò che
cèra al di
là del vetro, mentre era schermato dal vedere l'interno.
Mentre
dalla parte opposta vi era la porta.
La vasca era posizionata non rialzata da gradini, ma proprio al livello
del pavimento, con una sezione nera per camminarci e idrorepellente,
contro il parque del resto della stanza. Un rettangolo che prendeva da
una parte fino all'altra, con al centro questa vasca, ovale con una
sorta di circolo esterno, come una cornice che vi girava intorno con
delle sezioni
quasi circolari che seguivano la forma, perchè
avevano un
motivo. Delle maniglie di una mini scaletta erano rivolte quasi verso
la porta, per aiuto per scendere o salire e delle manopole e sensori
per regolare ogni elementi della vasca e dell'acqua.
Accanto a lei vi aveva fatto mettere un mobiletto basso come un
tavolino
da soggiorno in legno con dei livelli per mettere oggetti, che usava
per poggiare sulla parte superiore cosa le serviva.
Quel giorno lei era in vasca e Alaric, imbufalito, la raggiunse fin
là, con tutti i capitani al seguito, sbraitando come un
ossesso.
Si ritrovò davanti la porta presidiata da due dei tre
dell'ave
maria, Kovacs e Zidgi, i quali fecero storie perchè non
sapevano
che fare, se rispettare la loro posizione e non far entrare nessuno o
acconsentire perchè erano i Capitani. Ma da dietro la porta
si
udì un e questi si spostarono.
Alaric, sempre fino nelle sue manifestazioni, diede una spallata a
Kovacs che era più riluttante dei due e spalancò
la porta,
aggredendola verbalmente.
Kiantra era in acqua, che era fino al livello massino di capienza, con
solo le braccia e i pomi delle spalle mudi e fuori, mentre con una mano
prendeva dal mobiletto qualcosa di sferico e con l'altra, dopo aver
guardato, la gettava nell'acqua. Dietro di lei vi era uno dei
poggiatesta creati proprio per la vasca, che si inseriva in quelle
fessure, ma in alcune specifiche, altre avevano altri scopi.
"Te, cercavo, cosa sono quelle nuove regole, i tizi che spiano in bagno
e..."
"Innanzitutto" iniziò lei con freddezza e tono da
insegnante
"Buongiorno. L'educazione prima di tutto. Secondo, ti sei reso conto
che io sono nel bagno, privato, e hai preso a spallate uno dei due che
... Voi due, che state pure voi come pesci lessi a fissare.
Girati!" urlò piccata ai due che dovevano stare alla porta,
ma
avevano seguito il gruppetto.
"ma lasciali stare, ti stanno incollati al culo solo perchè
la
cavietta di Milan e David deve stare al sicuro, e sai dove te lo puoi
infilare il tuo buongiorno?"
"Io no, tu si però! Ti prego, raccontami cosa si prova nel
bordello di Lady Chia la pratica del figging, o se non quello....
qualcosa di simile. Così posso comprendere anche io cosa si
prova con questo deltto del ..."
guardandolo
con un sorriso carogno, mentre giocava con un'altra sfera sul pelo
dell'acqua.
Le sfere, capì Jd, erano le bombe da bagno naturali e
diverse
per effetto in base agl ingredienti, che avevano colorato l'acqua
così che perdesse l'effetto trasparente. Ed era sorpreso del
fatto che lei fosse così tanto serena e tranquilla, mentre
tutti
i Capitani e due delle sue Ombre fossero in pratica davanti a lei.
"Brutta... come fai a sapere sempre certe cose. Tu ci spii, hai
telecamere, hai..."
"Dio non me ne voglia dal vedere i vostri sederi pelosi e brufolosi, se
non orrendamente deturpati dai muscoli creati dall oschifo iniettato e
ingollato... No, caro. Noi facciamo cose più basiche dello
spiarvi nei bagni. Anche se... sai,dopo l'amara scoperta di
preservativi buttati negli scarichi dei bagni, intasando
tutto...
spero che l'uso dei bagni antinchi come gli amish gli sia stata da
lezione... per poi scoprire da fonti e non videocamere, come se mi
importi qualcosa guardarvi i gamberetti, ma anche no!... che con i
nuovi sistemi di asciugatura invece di asciugamami, alcuni adesso
giocano con i distributori di aria peri il corpo per fare l'elicottero
o,
voltandosi, far asciugare anche pieghe posteriori... è un
quaqlcosa che sono ben felice di evitare..."
"E allora come fai a sapere queste cose?"
"Alaric, Milan e chi sai tu non hanno fatto installare dei sistemi, i
pannelli, rettangolari a parete per emettere aria al fine di asciugare
i corpi velocemente e senza sporcare troppi tessuti, per far giocare
gli odioti. Abbiamo una centrale geotermica, ma non significa che
allora tutta l'energia è gratis e possiamo sprecarla.Come
l'acqua.Il dissalatore non significa usare acqua a piacimento. E mi
auguro inoltre che con i pannelli appunto asciugatori non siano usati
come fate nei mezzi, sparacchiando neanche aveste mangiato fagioli
caricati a salve..."
"Cazzate, io sono qui perchè trovo assurdo le cose che hai
fatto mettere nelle camerate..."
"E ci risiamo. A te non va bene niente, eppure poi usufruisci peggio
degli altri. E sei venuto qui quasi rompendo la porta per queste
ameneità?"
"ma perchè quel giorno del cazzo non si è svolto
in un orario diverso?"
Gask che era dietro Alaric, guardava gli altri. Jd era al fianco di
Alaric, davanti a lui, e non pareva per niente contento, mentre Lubo,
che si girò a guardare perchè era als uo fianco,
se la
rideva. Bryden era rimasto dietro con l'altro e i due dell'ave Maria,
chiaramente a disagio.
"Ma quelli sono a disagio a vederla fare il bagno?" sussurrò
a Lubo, mentre Alaric sbraitava roba
"No, perchè hanno paura che se lei perde la pazienza, gli
fa
fare una brutta fine per aver guardato. Anzi mi pare calma, anche
troppo, e non è un buon segno farle cambiare quella pace
interiore come fa Alaric, ma si scornano semepre... cè poco
da
fare..:"
"E se perde... la pazienza, che succede?"
"Ah" fece Lubo con un sorriso, mostrando quasi tutti i denti contro
quel suo faccione quadrato "una volta ha detto che se scopriva qualcuno
a spiarla, guardarla in zone come questa o a toccare la sua roba,
peggio gli abiti, gli avrebbe infilato un topo nel pisello. E siccome
lei è riflessiva e sa mantenersi, ma non è detto
in molti
casi, preferisco evitare questa esperierienza e assistervi.
Si dice che
invece avesse detto una piccola biscia, e dicono che lei ne sarebbe
capace e... la gente ha paura che, come gli elefanti disse poi lei, gli
si infili là dentro qualcosa di secco, lungo, pericoloso..."
"Veramente può succedere?"
"Non mi interessa perchè so che a me non capiterebbe mai, ma
molti hanno iniziato ad avere paura dei serprenti per questo,
sopratutto se cè lei in giro. E' diventata una loro fobia. E
sai
perchè questa cosa li terrorizza?"
"E' una fesseria che si osno inventati, vero?"
"Questo
si, ma ci
fu uno di quelli che lei... come dire, lei fa la
parte dell'avvoltoio, nel senso che minaccia, obbliga accordi e
terrorizza certa gente perchè sia meno feccia e ti sta a
sorvolarti di sopra finchè non lo fai. E lei
controlla,
si fa vedere, dimostra di sapere smepre dove si trovano e uno di questi
dopo che ebbe subito un... piacevole incontro all'ora del
tè,
come lei lo chiama, ne uscì male perchè
faceva
strozzinaggio a percentuali allucinanti danneggiando parecchia gente.
Questi sparse la voce che lei per punirlo anche di usare ragazze, mogli
o
altri membri femminili di chi minacciava, avesse preso un cavo
particolare. Ossia un serpente sottilissimo a spirale Led,
una
lampada portatile che aveva i led per tutta allungezza, a cui aveva
aggiunto un potente magnete su una parte e... questo mi fa ridere come
la gente si inventi le cose per dire che è stata torturata
male, cosa ha passato... ha detto in giro che tramite la calamite
glielo ha fatto strisciare dentro il pene con una calamita esterna e
muovendola, la calamita sulla punta della lampada gliel'abbia fatta
entrare tutto fino alla parte finale che aveva un grosso coso rotondo
per le batterie...Ci credesti? Ho però la vaga imperssione
che
lo abbia solo minacciato perchè è esattamente
qualcosa
che lei direbbe e chi non la conosce non lo sa..."
"Ma davvero lo ha fatto e si può fare?"
"Ma
dai...
è ovvio che è una cavolata, solo detta ma penso
sia
impraticabile. Ma lei sfrutta la fobia dell'uomo di... perdere cosa lo
rende uomo... Quella
volta
discutendo con Milan lei disse, offesa, chiese come potesse averlo
fatto visto che la lampada che dice lui, lei l'ha usata ma per
sparargliela in faccia, proprio sugli occhi così da
stordirlo..."
"nel senso?"
"che è lunga,ma flessibile con le lucine su tutta la
lunghezza.
Quindi se lei te la lega intorno agli occhi accesa, non solo devi
tenere
gli occhi chiusi, a hai sempre questa luce come fosse un'apparizione
divina che ti infastidisce e sei disorientato, quello lo ha fatto... ma
è una lampada diciamo piatta, non tubolare, seppur sottile.
E
quella volta a Milan gli disse qualcosa del tipo che aveva scoperto
molti peccatucci della gente da Madame, che era possibile inserire
cannulle di diverse grandezze, ma solo in casi estremissimi avrebbe
fatto una cosa del genere. Seviziare i gamberetti, non le interessava"
ridendo di gusto.
Gask rimase interdetto a riflettere finchè non
percepì
parti della discussione con Kianta, sentendo l'ultima parte di una
frase
di Alaric "...se fastidiosa come le omorroidi, cazzo"
"Beh, facendo certi esperimenti posteriori, capsico perchè
ti
vengono" rispose lei ghignando, facendolo incazzare di più
"Pure l'appendicite è più simpatica di te"
"Ti stai lamentando di cose necessarie e giuste. COme si dice...? Non
arrabbiarti con il pozzo secco che non ti dà acqua.
Piuttosto
chiediti perchè cerchi l'acqua là dove sai che no
ce
nè e ti aspetti ci sia..."
"E' inamissibile, incocepibile, tutte le belle parole che amate usare!
Per Milan, è normale questo?!? ha
autorizzato questo? Ma cosa siamo in un carcere?" urlò
, Lubo come Gask era tornato alla dicsussione e attento
"Che succede?" domando l'omone vedendo l'aria tesa più di
prima.ì, fancedo voltare Alaric
" la pazza, ecco il problema, perchè ha tenuto chiusa la
sezione
doccia per alcuni giorni, si sono dovuti spostare nell'altra creando
disagi... E le
nuove regole? Nnoi Capitani che siamo messi a fare i controllori dopo
che ha meso quei tizi sempre dentro i bagni a spiare..."
"Loro non spiano, sono Ausiliari per la toilette e bagno" rispose
Kianta tranquilla "Loro compito
è controllare che si rispettino i turni, rendere disponibili
elementi che son ostati utilizzati, mancanti, necessari... quindi
shampoo, saponi, carta, controllare lo stato dei rubinetti attivabili
da pedale o cellule di rilevamenti delle mani, dei soffiatori per le
mani e i dispancer se ci sono, dei sistemi di asciugatura del corpo...
se avete bisogno di qualcosa provvedono, sono a disposizione e so che
molti li usano come psicologi momentanei sui tratti intestinali... sono
molto utili, ammettilo..." riferì lei tranquilla metre
fissava
una bomba che effervesciava, dicendo "effervescia molto bene, credo che
terrò questo vocabolo per quelli che effervesciano di rabbia
o
troppa felicità!"
"ma di che cazzo parli... senti, vuoi sapere del perchè sono
incazzato? Vuoi saperlo? Te lo leggo! Te lo leggo... " disse di corsa
Alaric riprendendo il volantino dalla tasca dove lo aveva cacciato
spiegazandolo "vademecum delle regole ighieniche da oggi a SEMPRE!
Punto uno! Le regole igieniche devono essere seguite
scrupolosamente, pena maniere forti. O sballate. Una delle due... Nuove
docce con sistemi di ultima generazione. Ad attivazione tramite card al
lettore fissato a parete , munito di sistemi di protezione certificati.
L’erogazione per un tempo massimo stabilito e per un numero
illimitato di utilizzi per persone. Il lettore è pronto per
una
doccia di tre minuti con acqua fredda più tre minuti Pausa
dell’erogazione avvicinandola CARD-FREE al lettore ma senz
amodificare il tempo totale di erogazioneprogrammato.
L’erogazione intermittente segnalache il tempo sta per
finireLed
verde lettore pronto all’uso.Quando l'apparecchio
è in
funzioneil led è rosso, se lampeggia indica la pausa
dell'erogazione..."
"Alaric, se ci sono quegli avvisi, so bene cosa vi
è
scritto. E li ho adottati per..."
"Adottati, metti e levi, obblighi e spinte, fai e disfi... tu sei solo
il cane da guardia di Milan. Il tuo vero compito dovrebbe essere quello
di controlllare, gestire e assicurarti che qui tutto va bene, non fare
la regina di noialtri.."
"... sbaglio o fin dall'inizio, capisci quale, i compiti che Milan
aveva dato alla figura di secondo era quello di avere tutte le carte
che servivano per far si che voi caproni fetenti e ignoranti, foste sin
grado di anticipare e dimostrare che il Cambiamento fosse possibile.
Senza queste piccolezze che per te sono un disastro come il Hindenburg,
così disastrosi che neanc he il dirigibile Zeppelin! E
dimmi,
quali sono queste cose così inconcepibili da urlare come
Giovanni nel deserto quanto la gente è stronza? Cosa ho
fatto,
ho ordinato che avessero un cricetino o cincillà l'uno? Di
provare a fare i papà con quelle bambole finte che si usano
in
campo pedagogico per gli adolescenti così sanno cosa sono
davvero i piccoli goblin di merda che devono figliare? No, magari
quello no, sarebbe interessante ma sarei io a uscirne pazza e poi a
qualcuno nel cervello viene il tic del paparino e... NO, qualunque dio
ce ne scansi..." disse disperata dall'ultima prospettiva
"goblin
di merda?" chiese piano Gask confuso a Lubo
"Si,"
rispose
questi "lei odia i bambini stronzi, isterici, che non hanno educazione
impartita bene e non a picchiarli e rimprioverarli senza spiegare
morale e motivazioni. Ne ha visto quando è stata fuori per
conoscere com'era e li odia tan tissimo. Così come odia la
vista
o il parlare di gravidanza, gestazione, parto e tutte le cose che ne
conseguono. Le fa schifo proprio, trova degradante per la persona e
penoso che ci si debba ridurre in quello schifo, dice, deformati e con
mille cose per figliare, quando per lei esser genitore non è
questo. Odia i bambini per due motivi. Uno perchè sono
ignoranti
e vuoti di conoscenza, si lamenta che non vi siano almeno le
basi
nelle teste dei bambini ma siano tabula rasa e che debbano essere
adulti idioti a crescerli e non una comunità , che siano
solo
due coglioni e i parenti di sangue a plasmare una mente labile. E poi
la seconda che sono piccoli mostri del cazzo, così li
chiama,
perchè se non istruiti, educati ma trattati nel modo
sbagliato
possono essere distruttivi quanto un branco di labrador lasciato a se
stesso. O erano altri animali?"si domandò dubbioso "comunque
lei
non soporta i bambini a meno che non abbiano un certo tipo di
capacità di comportamento e allora va tutto ok. Come con
Beppo.
Odia il pensiero che per obbligo la donna debba sopportare certe cose e
per figliare sia necessario tutta la trafila dal sesso al parto,
perchè per lei un essere umano deve avere la
possibilità
di scelta sul proprio corpo e cosa vuole. L'obbligo di fare figli, per
una come lei che odia lo schifo che è, dice, tutti gli atti
per
far anscere quei mostri urlanti e vuoti di testa, è
moralmente
inaccettabile. Perchè fertili tutto l'anno e soffrire
veramente
tanto solo per seguire regole che madre natura ha importo agli animali?
E così lei non intende fare figli, avere a che fare con
uomini
ed è per questo che ordina che se la gente ha picchi di
voglie,
che se ne vadano nelle Case adibite a ciò per gli Accordi
con
Madame. E' diventata una iena con una spina di cactus sul deretano
quando cè stato i l kblocco degli scarichi nei bagni per
quei
preservativi buttati là, quelli degli uomini, e li ha fatti
andare in bagno in buche sul terreno circondate da una casetta di legno
per due settimane, dicendo che così capita alla gente gente
scema, e faranno come prima
come gli Amish, che significa. Scoprire cosa
significa non usare il cervello, finendo col culo al gelo di
notte..."
"Odia
così tanto i bambini da definirli così?"
"Si,
i neonati o
fino a... due anni mi pare, sono sgorbi. Quando sono mezzi autonomi nel
parlare e scorazzare, piccoli goblin di merda perchè se non
ben
educati diventano mostri isterici che vorrebbe usarli come
spaventapasseri... questo per quelli là fuori che non hanno
avuto una buona base. Altrimenti lei è compiaciuta di averli
intorno e parlarci..."
"Ma
quindi non odia tutti i bambini..."
"Lei
odia il concetto dei
bambini in generale perchè vuoti di testa, che viene
plasmata
dagli adulti e molte conseguenze le conosciamo, o peggio come dice da
altri minori che nsono teste di cazzo e portano a male affare i
soggetti meno deviati... insomma, curiosità e coraggio vanno
bene, ma se rompi, sporchi, tocchi cose no tue, non conosci le parole
magiche dell'educazione per fare, dire, entrare ect in qualche posto,
sei al livello dei gatti. Piccoli fastiodiosi stronzi. E ammetto che
anche io ne ho visto. Tirano cose, non salutano, sono maleducati, piedi
su sedie e tavoli, o prioprio camminarci sopra, prendono senza permesso
e sporcano, mangiano, fanno casini, distruggono cose... non portare mai
bambini in sua presenza, a meno che non sappiano comportarsi, non siano
stati educati in maniera corretta senza creare loro traumi e terrore
dell osbaglio ect ect... e ha gusti difficili, come dice Alaric, sugli
uomini. E per lei è un'offesa quando un uomo pretende di
fare
sesso come prova d'amore e vuole figli, il primo per lei è
un
tarlo negli uomini e cè poco da fare, ma il secondo lo
ritiene
un'offesa alla sua persona perchè non crede che un amore si
ampli, si saldi con i figli o ancora che i frutti di un amore siano
sempre e solo i figli. perchè per lei fare figli significa
scendere a livello naturale degli animali per qualcosa in cui non
crede, rovinarsi i lcorpo per esseri che magari poi non provano per te
qualcosa e rispetto ma questo è un tema difficile, visto che
i
genitori fanno schifo ha avuto informazioni di figli coglioni, mentre
genitori decenti che hanno insegnato e meritavano rispetto si son
ritrovati con coglioni fino all'osso, è tutta una cosa
difficile
... lascia stare... dice che dopo il parto e poco prima hai cambiamenti
nel cervello
che ti inducono a fare tutto per i mostricini, altro suo termine, e
perdi parti di esistenza per cose che non vuoi. Ecco perchè
odia
le rgole della società là fuori.."
"Aspetta
fammi capire, non vuole scendere a livello degli animali..."
"NO,
non capire
male. Con quel suo modo di pensare lei divide gli animali nelle
creature che seguono le leggi della natura fino in fondo, e poi gli
umani che dovrebbero essere sopra istinti e processi chimici nel
cervello... insomma per lei è un''offesa da madre natura il
dover essere fertile anche non volendo, tutto l'anno, dover fare certe
cose con un uomo per provare i lsuo affetto, come se dice non esistono
millemila modi per esprimere cosa si sente... e poi ci si ritrova a
rovinarsi il corpo per figliare sti mostrini e l'altro poi si shcifa
come per ci si riduce in certe zone e non piace più...
insomma
per lei avere qualcuno vicino che pretende cose e poi pure si stufa
è una perdita di tempo, e sentirsi dire che deve fare figli
è un'offesa tremenda, per là fuori una donna
è
una persona e completa se è sposata e sforna come un
coniglio,
è ben vista dalla gente mentre lei no. Che deve
abbassarsi
a far contento l'altro dando sempre cose senza esser sicuri che
l'altro non prenda in giro..."
"Mh..."
fece lui di rimando come riflettendo, ma poi tornarono alla discussione
in corso.
"Tu
sei pazza,
malata, fuori di testa... non ti è bastato quello che
devono
fare gli uomini nel Teatro, anche..." sbraitò Alaric ma fu
fermato.
"Io sarei favorevole, in tanti dicono di volere figli. Sarebbe
divertente vederli stare dietro marmocchi artificiali che urlano come
aquile..." rise Lubo divertito facendo ridere Kianta con uno di quei
versi gutturali che faceva, quando qualcosa le era davvero divertente
ma
cercava solo di ghignare, per poi pregarlo di smetterla
perchè
la
cosa era allettante. Ma poi la sua testa con gli acuti sintetici
sarebbe
partita male.
"La volete finire? State prendendo in giro una cosa sacra! Un genitore
è sacro!" sbraitò Alaric offeso ricevendo da Jd
uno
scuotimento di testa disperato, una risata trattenuta da Lubo e
un'espressione che sembrava dire da
Kianta la quale rispose.
"Alaric, caro amico di mille scornate... se li ho messi cè
motivo. Sempre, cè un motivo sulle cose che faccio..." gli
disse, allargando le braccia sul bordo della vasca come se parlasse in
qualunque altro momento con lui, e non in una stanza da bagno, mentre
l'acqua colorata la copriva totalmente tranne le spalle.
Ma... e questo?" indicandone un altro con una lista di regole.
<-lavare smepre le mani ti evita mostriciattoli in bocca.
-spazzolare i denti come se fossero la cosa a te più cara.
-tirare l'acqua è la doccia del water, sempre
-se alzi la tavoletta sempre riabbassala
-lasciare in ordine come se fosse la tua camera
-chiudere il rubinetto aiuta le tasche di Milan
-se sporchi, pulisci così come fanno gli altri per te
-se puzza apri la finestra
-attaccare l'asciugamano nell'apposito portasalviette, se sporco
mettilo nel cesto come carineria per gli altri
-chiudere la porta, non siamo al colosseo
-usare il sapone, insapona, risciacqua, ripeti, l'acqua è la
tua prima medicina
-non sporcare il dispenser di dentifricio o gli altri
-tenere pulito e ordinario, gli addetti de bagno non sono tuoi servi
-non abbandonare spazzatura, asciugamani o altro in angoli o a caso,
usa i conteniutori appositi
-aspetta edutcatamente il tuo turno se il bagno è affollato,
rispetta le fine come gli addestramenti del bon comunitario
-informati presso gli Ausiliari per la toilette in caso di dubbi
-chi è in atteggiamento sospetto finisce all'asilo nido
"Partecipare alle sessioni di addestramneto. Come fare la cacca. Dove
fare la pipì. Come pulirsi le zampette. Come chiedere le
cose...
insomma, addestrarli ad essere adulti che sanno... se
sporcano
bagni o altri luoghi che sono di tutti... allora dei andare con i tuoi
fratello. I Cani piccoli che no nsanno...-Se fai cavolate, prenditi le
tue responsabilità da Uomo
-se svuoti, riempi
-se sporchi, puisci
-se apri, chiudi
-se bagni, asciuga
-se lo usi, rimetti a posto
-se sbagli, chiedi scusa
-se lo vuoi, chiedilo
-se chiedi, chiedi per favore
-se parti o torni, saluta
-se qualcuno ha bisogno, aiutalo prima dei controllori
-niente sprechi, rispettiamo il nostro mondo
-se ti pulisci bene, con le regole dell'uso dei saponi, crei un
ambiente migliore
-attenersi agli orari per non scontrarsi come le capre
-garantire l'accesso ordinato senza creare scompiglio
-garantire agli inservienti la pulizia e disinfezione non agendo a caso
-non girare per i corridoi in pigiama, tienilo solo per il letto e
massimo bagno
-non far cadere andando in bagno il cavallo o le gambe dei pantaloni,
pigiama o no, per terra perchè ti porterai tutto
ciò che
cè
>
Ci manca pure l'asino nido!" finì lui per portare gli occhi
dai
fogli a lei, la quale era calma e pure divertita dalla sfuriata
"Ma tu non sei qui solo per questo, nevvero?"
"SI! IO SONO QUI IN PRIMIS PERCHE' SEI UNA STRONZA! Da quale
poro
malato ti è uscita l'idea di fare una turnazione dei lavori
di
tutto lo Chateau? Che vuol dire che una settimana devono svolgere il
lavoro di altri, poi l'altra dopo di altri ancora..."
"Ti calmi per favore?" fece lei sospirando ma Jd fermò
entrambi
"Ragazzi, ora basta non mi sembra il momento per..."
"No,
JD..." fece
lei calma, alzando una mano "è chiaro che chi
ha la testa piena di stronzate, con una cosa sensata faccia
cortocircuito"
provocando in Alaric un moto di rabbia che venne placato da Jd "Te lo
spiego, Alaric. Sia all'esterno che qui è capitato sovente
che
la gente inizi a dire, come i vecchietti che rompono intorno ai
cantieri, che le cose andavano fatte meglio in un altro modo. Che quel
mestiere non vale nulla. Che un lavoro è più
facile di un
altro. Ho letto e sentito di persone che avevano figliato ma poi non
sono in grado di essere guide di vita, che dicevano ai figli , mentre indicavano mestieri umili
ma di
grande importanza, come netturbini, operai vari, impiegati di basso
livello, lavavetri, addetti a cucina e occupazioni per molti di scarso
valore e pure di cui vergognarsi...questi e tanti mestieri bistrattati
come contadini e raccoglitori di stagione. Basta. NOn l'ho sentito solo
là fuori per quelle settimane, e la cosa deve cambiare.
Così ogni settimana tutti gli uomini svolgeranno lavori
normalmente eseguiti da altri, proveranno con mano e su di loro il
peso, le difficoltà, ogni cosa che ogni tipo di lavoro
comporta,
così da comprendere cosa significano certe cose, quanto
è
davvero il lavoro, quanto costa, quanto tempo, quanto.... tutte cose.
NOn esistono lavori di serie A e serie B, compresa serie C per molti,
non siamo là fuori, non esistono uomini che valgono meno per
i
compiti che svolgono...quindi che si pieghino la schiena a conoscere
davvero, realmente, ogni sfumatura di cosa sfottono... se a loro non
piace allora si può considerare rescisso tranquillamente il
contratto, ma saprò io dove andranno, perchè non
torneranno in quella feccia là fuori a parlare di noi. Non
permetterò che idioti che ancora continuano ad essere
schifosi
contro altre persone e soggetti di vari tipi, si mescolino
con
altra feccia. Per loro il rispetto non cè. Dopo cosa
è
accaduto c on baffetto tedesco e altra feccia che sta riportando quello
schifo, la tolleranza su pgni tipo di pensiero, se
è un
pericolo per altri, no nva tollerata. Se a te non piace questa cosa
AMEN, Alaric. Siamo tutti ben lieti di non avere te come secondo di
Milan che fa e disfa cosa vuoole per i suoi capricci. Se ritieni i miei
capricci da donna stronza, fatti tuoi, ma io devo anche controllare e
salvaguardare le persone che certi stronzi considerano diversi e
sbagliati, perfino per il lavoro che fanno e quiindi immeritevoli di
cose... hai finito o devi rompere ancora?"
"Tutto
questo
è una grande cazzata. La danza, i barbieri e centri di
benessere, il Favo, e altre stronzate sono state accettate dagli uomini
ma tu vuoi mettere un bavaglio al libero pensiero, alla religione..:"
"Ancora"
urlò lei "me ne fotto della religione e libero pensiero se
questo è un probabile problema per gli altri. La religione
è cosa personale, non la si deve imporre sulla gente come
hanno
fatto, pensa alla morte di poveri disgraziati e peggio dopo
torture. Se il libero pensiero religioso si
restringe in offese e trattamenti inumani contro gli altri, solo
perchè nei libri del cazzo scritti da coglioni che
hanno
riportato il credo dei pastori patriarcali e ignoranti, non mi
riguarda. Ma non permetterò mai che la religione prenda
piene
nelle regole sociali che va a discapito di altri. Tra i due mali, io
preferisco mandar via la religione, punto. E'
già tanto
che al cazzo di prete dei miei stivali sia stata costruita uan chiesa
a immagine e somiglianza di una antica ad Ari, in Turchia, ed
è
davvero
pregevole e
stupenda per darla in mano a quei bigotti del cazzo. Peggio come quel
bietolone che ha avuto da ridire perchè non abbastanza
cristiana
troppo di altra religione, e perchè l'ho mandato a fanculo
ha
fatto proseliti contro di me... vedi appena mi capita davanti di
nuovo! Le moschee e tutte
le chiese di tutti i credi che la gente si è
portato
dietro, le ho fatto per rispetto alla religione ma deve essere
interiore!... devono prima vedersela con me se osano
trattare,
diffamare,
etichettare, schifare e altro soggetti che vivono con noi, se i loro
scritti e libri del cazzo portano a odio, discriminazione e peggio.
Beppo ne è la prova, tutti i caduti per mano delle
religioni...
giornate per commemorare quei disgraziati finiti in mano di malati
mentali, mai, in nessuna parte del mondo. QUindi Alaric, me ne sbatto
il beneamato cazzo che non ho delle religioni degli altri se sono merde
in cosa
credono, o se mi fanno incazzare prendo quei libri di merda e li metto
in tutti bagni come carta igienica, sono stata chiara? Devo fare
casino a modo mio per far capire che non cè diritto di
pensiero
di religione se calpesta gli altri? Che non cè libero
pensiero
se
toglie qualcosa ad altri? La gnete cè morta per avere quei
diritti, anche per altri e sono pronta a tutto pur di
proteggere
e
mantenere i diritti di tutti. TUTTI! " sbattendo le mani sull'acqua per
la foga e la rabbia
"Ha
ragione, ora
andiamo, non è il caso" quasi
piagnucolò Jd che
non sapeva chi fermare prima dal litigio, ma Kianta lo
stoppò
di
nuovo
"Non
cè
bisogno, farò subito io..." prendendo dal mobiletto vicino
un
ampio asciugamano piegato, pigiando un bottone e oserrvando mentre
apriva il telo sul bordo della vasca. Dalle fessure laterali, quella
interne, erano comparse, sollevandosi, due barre con lentezza,
abbastanza lente perchè lei stendesse il teso praticamente
per i
lati sopra. Le barre non erano dritte,ma orizzontale, a
semicerchio
e avevano dei ganci per attaccarvi i lati corti dell'asciugamano
così che si portasse quasi verticale. Dopo aver agganciato
il
telo aperto sulle due barre, queste lo portarono a coprire la visuale
mentre lei alzava e girandosi di schiena, prendeva i lembi e si
copriva. In pratica lo aveva fatto progettare lei così che
l'asciugamano bello teso sulle due barre, sollevandosi queste, venisse
sospeso in obliquo sulla vasca per evitare di bagnarlo o che la persona
si alzasse nuda. Dopo
che ebbe
sistemato l'asciugamano, prese le parti che con facilità si
staccavano dai gancetti e se lo sistemò dando loro le spalle
e
Gask notò che nonostante apparisse pudica e schiva, lo aveva
incrociato all'altezza del seno e non delle spalle, lasciandole quindi
nude, mostrando un grosso neo a forma di fagiolo al centro preciso
della schiena, e dove l'orlo non copriva, una cavigliera fatta da due
cerchi incrociati che tramite un anellino seguivano con una
catenella. Non ne aveva mai visto ocn due anelli
uniti in quella maniera e basta. La
vide andare
alla sua sinistra, verso il muro vicino la porta e prendere la cornetta
di un telefono vecchio stile anni cinquanta, inglese e americano. Era
un robo, non sapeva definirlo in altro amodo, nero, con una parte
centrale rettangolare, con una zona stretta in cima e sotto una parte
quadrata più larga che doveva contenere le monete per gli
sportellini, tre che aveva. La zona centrale, sotto quella striscia
argentata che non sapeva che fosse, era composta in alto dalla ruota
con i numeri, il qadrante bianco con i numero e poi la rotella con i
fori e al centro una targa che diceva . Sotto fino quasi alla fine di quel
rettangol o una zona con vetro bordato color argento a due quadrati,
che
riportava non come l'originale le informazioni di chiamate, quindi come
fare a telefonare e il prezzo, ma i codici di chiamate per tutto lo
Chateau. Sotto vi era quel quadrato più greande
con uno
sportello grande con una serratura, uno sportello alzabile e un altro
di cui non sapeva nulla. la cornetta stava a fianco della zona centrale
rettangolare, in verticale sostenuta da una forcella bella grande per
tenere tutto solo dalla parte superiore e sotto la zona dove si parlava
il filo che si collegava al rettangolo. Sapeva
che vi
erano molti di quel telefoni antichi n ello Chateau, ma no nsolo a
muro, ma anche mbianchi o color legno che aevano la base tonda o a
cupola decorata in vari modi, che sostenevano la forcella e
poi
la cornetta che aveva ricevutore e zona in cui si parflava di forma
diversa, dagli anni venti in su, ricordava e derano tenuti bene,
lucidati perchè in ottone e poi bianchi con decori floreali
o in
legno vero e si chiedeva come ci si sentisse a usarli, si eraq limitato
a vederli i mano a tanti perchè non voleva fare casini. Si
era
limitato a catalogare le forme diverse, quadrate, rettangolari, tonde,
e quanti vecchi fossero, e tutti originali, e come erano riusciuti ad
adattarli in base all'ambiante e a inserirli in caso di problemi, a
metodo di comunicazione ma avviso e attivazione di cose, con la linea
tradizionale, bypassando i metodi moderni, ma questo eventuali intrusi
non olo sapevano.
"Pronto,
sono io.
Mi potresti cortesemente collegare al sistema vocale... si, si devo
fare un annuncio.... ok, dammi il via... A tutti i membri dello
Chateau" e tutti sentirono dagli artoparlanti posizionati in vari
luoghi della dimora intorno "Avviso a tutti quanti. Mi sono stati
riportati casi di abuso del libero pensiero, religioso o
politico-cretino, per cui se si ha diritto di dire la prorpia per
religione e convinzioni, allora è lecito togliere diritti ad
altri, etichettarli, o creare fastidi e danni. Assolutamente
no.
Se io sento, vedo, scopro, mi accorgo che qualcuno di voi, per le
stronzate religiose di beoti di millenni fa o perchè credete
che
altri soggetti diversi da voi in generale non meritino cose, sia
corretto sbeffeggiarli e trattarli male, fare qualsiasi cosa contro di
loro o alle loro spalle, vi prenderò, vi farò
patire il
peggio che possiate immaginare e poi vi butterò in qualche
posto dove vedremo chi di noi ha ragione. Vieto tassativamente ma non
perchè son o tiranna o stronza, ma pretendo che vi sia
rispetto.
RI-SPET-TO. R.I.S.P.E.T.T.O. Capite la parola? per tutti.
Perchè
voi volete capire solo cosa vi aggrada e pretendete voi rispetto per le
vostre idee, a discapito di altri, e questa cosa deve
finire.Qui cè una società diversa. Siamo tutti
fratelli, se osate ancora prendere scritti merdosi del passato per
inveire e fare contro gli altri, prendo la vostra testolina di cazzo
bacata e la uso per pulire i cessi che..."
"NO,
ok basta. Hai
spiegato" fece Jd correndo da lei e prendendole la cornetta, per poi
parlare lui "Il messaggio che si vuole portare alla vostra attenzione
riguarda la comunità tutta. La religione che si professa non
deve dividere nessuno, che sia diverso per quanto scritto,
ritenuto e
altro. la religione è una cosa privata, non deve ledere i
diritti degli altri e qui da noi il pensiero libero non è
criticato, ma rispettato e permesso, ma che non tolga a nessuno la cosa
più sacra e inviolabile. L'essere umano e il suo
rispetto.
Quindi cortesemente chi aveva iniziato con negatività, la
finisca perchè pensiero libero si, obblighi castranti sugli
altri no...buona giornata" mettendo di nuovo la cornetta a posto,
voltandosi verso di lei "Scherzavi vero?" domandò come
impaurito
"Ti
sembra che scherzo? E' arrivata l'ora di fare qualcosa per davvero.
Sono stati quei preti, rabbini e..."
"Anche
se fosse, rischi di far iniziare una guerra che..."
"Me
ne fotto!" gli
disse a pochi centrimetri dalla faccia, guardandolo con gli occhi
grandi aperti "se è questo che vogliono per le loro credenze
misogene, xenofobe e..."
"In
questo modo chi crede in quelle religioni, non inizierà a
fare questioni?"
"E'
ora di fare
una visita in chiese e moschee che abbiamo edificato NOI qui per questi
imbecilli, a esporre il pensiero di gente più aperta e se
osano
dire qualcosa, gli dirò . NOn solo
educhiamo all'adattamento, educhiamo o doremmo educare, al cambiando e
alla trasformazione"
"Per
favore..."
chiese lui ma lei si incazzò, ordinò di uscire
che doveva
cambiarsi e se ne andò di fronte il telefono, dove
vi era un
separè di legno intagliato e dipinto atto proprio ai cambi,
lasciando Jd disperato.
Giunsero al Padiglione
ottogonale, una piccola struttura a base a otto
lati, con una grande porta e grandi finestre in sitle francese di
Luigi quattrordici e quindici. Vari decori, rientranze e fregi quadrati
sopra alcune finestre, mentre nella stessa zona
delle altre, a
intervalli, vi era una cornice invece con un fregio iscritto in una
sezione superiore triangolare. La zona del tetto era una cupola con una
sorta di muretto come una balconata traforata, percorribile.
L'edificio era iscritto in una bassissimo muretto a forma ottogonale,
decorativo con sopra la parte a muretto delle statue,
intervallato da quattro scalin ie delimitava la zona vietata. L'ampio
spazio verde intorno nella parte anteriore, cioè
della
porta, che poi giungeva al boschetto e i viottoli per altre sezioni,
era
solitario e pacifico, dietro era lambito da alberi di glicine
alberi di giuda con le loro cascate decorative che toccavano
lievi l'edificio.
Si trovava oltre la Casa delle Lapidi, molto in fondo, quasi sotto la
montagna mentre tutto il resto era sìa livello dello Chateu.
Mentre avanzavano intravidero l'edificio con l'ampia porta a due
battenti in vetro in stile francese aperte, e sotto gli
scalini per
giungervi, un trittico di figure.
Al centro vi era una figura distesa su una agrippina, anche detta
chaise longue, quasi su un fianco, il sinistro, mentre teneva con la
mano destra tra il medio e l'indice , con l'ausilio del pollice, una
pipa sottile e piccola in legno scuro fissilizzato,
e a vedersi
delicata. DOpo aver tenuto le labbra sul cannello, lasciò
andare, arricciando le labbra con grazia per mandar via il fumo. Gask
sapeva che non era tabacco ma la roba naturale fatta di vitamine,
estratti e a volte resine, che dicevano, faceva bene ai polmoni, e Jd
arricchì la cosa affermando che a lei i vari odori di tanti
tipi
di incensi, ossia resine, mischiate e erbe varie, piaceva molto. Che
respinrando le resine nel turibolo facevano una cosa secolare,
perchè alcune erano salutari.
COn l'altra mano, la sinistra, sembrava stesse accarezando l'erba
sotto, ma non era così. Si muoveva a tempo di musica con
delle
pose che a Gask pareva quelle c he la ragazza in blu metteva in atto
quando danzava alle feste, e che Jd suonava. Erano moviemnti sinuosi
e quasi studiati, a metà tra le mani polinesiane o
tailandesi e quelle giapponesi delle geishe, dove si insegnava che ogni
movimento della mano poteva essere arte.
Jd guardando la scena mentre si avvicinava, ricordò qualcosa
di simile prima.
Mesi prima aveva raggiunto quello stesso luogo. Appena terminato, aveva
la porta e tutte el grandi finestre aperte. L'esterno presentava oltre
gli alberi lacrimosi, come li chiamava Lia, anche nelle balaustre che
giravano intorno alla cupola, edlle reampicanti di rose blu che
salivano da due lati e sembravano incoronare il piccolo edificio, con
bellissimi fiori azzurro chiaro screziate di blu. Lia
era
all'interno, sola,
sulla chaise longue con i piedi rivolti verso l'entrata, occhi chiusi e
tranquilla, che ascoltava cosa portava il vento. Le prove per la cena
della sera stessa. Vicino a lei un tavolino basso che conteneva
svariate cose. Lei teneva una mano sul ventre, mentre l'altra si
muoveva a suon di musica mollemente penzolante, a fiorare a volte con
le dita il pavimento di marmo. Aveva fatto usare come marmi per vari
usi labradoriti e dei tipi detti perlati, perchè con la luce
che rifrangeva su di essi, si aveva un effetto di labradorescenza molto
particolare. Rosato, bianco macchiato, grigio, nero, con sfumature
ascobaleno, color avorio...ogni luogo con del marmo aveva questi tipi
QUando varcò la soglia, ma
anche prima riconobbe la fragranza, notò le
danzanti
nuvole di incenso, che frizzava nell'incensiera grande a fianco al
tavolinetto. Doveva essere quella fragranza drago qualcosa
pensò, non se ne intendeva di incensi ma lei si, da quando
era arrivata stava sempre con incensi sia resine naturali che mix di
erbe e piante particolari. Cosa che non poteva fare nella vit
aprecedente, perchè in casa tutti odiavano ogni cosa e lei
non
poteva neanche accendersi un incenso o altro. Ne capiva poco,
ma
alcuni piacevano anche a
lui e no gli dava fastidio.
Lia senza parire gli occhi chiese cosa volesse e Jd sorrise chiedendole
come faceva a sapere che fosse lui.
"Ogni persona ha un metodo di camminata diverso dagli altri. Lubo
pesante e ha stivali che fanno un rumore come di qualcosa bloccato
sulla suola, metallico credo. Alaric scorazza come un pazzo isterico e
quei suoi ta-tata-tap tipo corsetta incazzosa si riconosce. Bryden e
gli altri camminano con passo svelto e sicuro, solo tu da quello che ho
capito sui marmi hai un tipo di felpato scalpiccio... e poi
ammettiamolo. Da Quando abbiamo rimesso l'idea di stivali e scarponcini
con tacchi o sezioni metallici..."
"Si, molti si divertono a fare più casino possibile con
quelli..." rispose lui infastidito
"Si, un tempo si usavano per chi aveva gradi alti perchè il
loro passaggio avesse quell'aria marziale, più si sentissero
più il metallo rimbombava nelle stanze e
corridoi, più la persone era alta in grado. Ma qui
è per un altro discorso. Sentire chi cammina, chi si
avvicina è importante ed è anche per tenere le
orecchie aperte su cosa combinano. abbiamo detto loro che è
per rispolverare elementi militari del passato, invece è un
modo di controllo e studio di cosa fanno"
"Se lo dici tu..." sospirò "io comunque sono un
pò... non so. Fanno un chiasso su marmi e legni e ho paura
che questi si rovinino e poi se vogliono fare cose di nascosto,
immagino che si tolgano le scarpe..."
"Appunto. Non lo sanno, ma le telecamere visibili sono un
terzo di quello realmente presente e sia operatori fidati e che
non,
hanno con loro interazioni, controllano i monitor. Cè anche
Helias, seppur è ancora un prototipo ma è alla
fine dei controlli e ultimi..."
"Saranno sicuri questi Crell?"
"Per
i marmi e
legni nessun problema, loro stessi se ne dovranno
prendere cura lucidandoli, controllandoli e nel caso levigandoli e via
dicendo. Sono loro mansioni... per la seconda cosa...Sono IA, Jd. I
Crell sono studiati per essere forze regolatrici della
società, che controllano, studiano, agiscono in alcuni casi.
A differenza degli umani questi seguono le leggi e regole che noi non
religiosi mettiamo sia di protezione di ogni tipo di persona a questo
mondo, che elementi morali che sentiamo noi, non che devon oesserci
dette da libri... essi utilizzeranno la ragione o degli elemeti umani
motali, e l'ira e
l'odio o tutto ciò che è negativo che porta molti
soggetti a fare stronzate, non inluenzeranno mai le loro decisioni. A
loro Milan chiede consiglio, probabilità e via dicendo. Ci
sono dei protolli perchè non possano accadere cavolate come
in film e videogiochi, tranquillo. E poi non sono una
novità, già prima Milan voleva una Chapel con una
IA regolatrice. Ci sono già da tempo e le sezioni
militari così come i governi li vogliono usare per molti
scopi. i nostri sono ovviamente diversi e di nostra esclusiva
tipizzazione. Helias si è dimostrato all'altezza di
comprendere le situazioni e i comportamenti umani. Inolgre David lo
userà come riferimento diciamo... esterno alla razza umana,
per avere un paio di... lenti in più, per controllare cosa
quei pazzi scellerati combinano e comprendere il motivo, come, quando,
perchè... Se gli operatori o Helias vedranno gente che
scorazza o si acquatta senza scarpe, è chiaro no?"
"Li vuoi scovare con questi trucchi? Un pò maligna come
cosa..."
"Maligna...
anche
tu come gli altri? Mi si dipingeva sempre
così, da scartare, da allontanare, da tenere là,
statti in un banco in fondo o di lato sola come i cani, senza chiedere
perchè, come, quando, dimmi, parlami, racconta... Nonostante
io cercassi di interagire col mondo, non fossi una persona
negativa,
anzi odiavo le cose che erano sbgliate... anche io ne ho fatto, ma per
vendetta, rabbia ma ci sono andata sempre sotto io. ma la gente si
fermava ai miei gesti e comportamenti, il mio viso o modo di fare e
giudicavano. Non ho mai capito anche guardandomi all ospecchio, da dove
uscisse quest'idea che io fossi malvagia, bugiarda, pericolosa... la
gente spacciata per migliore di me, da cui avrei dovuto prendere
ispirazione, parole loro, facevano tre volte di me cose negative e non
venivano mai sgamate. E non capivo. Cercavo di farmi ascoltare, urlavo
pure, perchè si fermassero due secondi e vedessero
la
realtà, ma niente. Ero palesemtne vittima di bullismo. ma
nessuno sapeva, vedeva, sentiva. E non capivo come. Sempre sola, sempre
dispiaciuta. Non avevo niente di sbagliato, brutta,s tupida, avevo
problemi, ma non stavo bene con gli altri e la gente subito a puntare
il dito. E alla fine questo mio malessere e isolamento si vedeva. Non
sorridevo più, ero sempre in un certo modo e sempre a
rimproverarmi, urolarmi contro, additarmi perchè non facevo
un sorrisino dicevano, mancavo di rispetto alla famiglia non sorridendo
e smettendola di sembrare come ero, che rovinavo i giorni di festa agl
ialtri. E io dovrfei preoccuparmi di lasciare soli sti soggetti invece
di trovare la mia pace...? E volevo morire ancora e ancora di
più. E all
ospecchio vedevo occhi che parlavano, ma nessuno sapeva leggere. Io
cercavo palesemente di emulare gli altri, di compattarmi con loro, di
fare quell oche fanno gli altri ma no nero a mio agio, non era il mio
mondo. Cercavo di imitare ghi altri ma non ero come gi altri. I miei
volevano che io fossi come le altre. Quelle galline sgallettate
schifose... E così mi ero rifugiata in un mondo mio,
lì vivevo e cancellavo ogni dolore, non avendo altro che
potessi
fare e dovendo restare a casa, con loro, perchè questo
volevano.
Ma la realtà
dove dovevo tornare era sempre peggio."
"Lo so"
"Ho cercato di esser ecome le altre chiedendo ai miei di comprare le
stesse loro cose, solo un paio di volte ci sono riuscita, e i
miei
perchè costavano di più me ne hanno fatte... che
per
esempio un diario scolastico che non fosse preso e mostrato come
stupido, schifoso o latro o cosa mi facevano, mi rendesse uguale.
Cercavo come potevo di non apparire e subire sempre. Ma ogni giorno,
ogni fottuto giorno, e nessun adulto faceva nulla e se mi stufavo e
reagivo per come sono, prendevano smepre me come malvagia. Ricordo bene
che ci fu un momento in cui qualcosa mi parve chiara come...
che fosse scattato
qualcsa e mi avesse detto una verità. Io non avevo momenti
felici, e sto parlando di una persona molto giovane. Non avevo
situazioni che facessero star bene a cui aggrapparmi come normalmente
fanno chi ha traumi. Mi sentivo come se avessi perso, non so,
qualcosa.
Come se avessi perso qualcosa di impotante e non avessi scopi, motivi,
qael qualcosa che ti fa andare avanti anche solo sopravvivere. Io non
avevo ninete, non volevo niente dalla vita perchè nella mia
famiglia o fai cosa voglono o te la fanno pagare settimane, anche
anni. Come quel diario. Restando con loro io morivo dentro. Non
volevano perosne in casa, non avevano interazioni con nessuno, pareva
una famiglia dei secoli passati in quelle case isolate mentre vivevamo
in città, che evitavano tutti e odiavano tutti, tutti
lontani,
solo loro i migliori. E poi invece facevano ed erano come gli altri. E
io soffrivo. io volevo vivere, volevo qualcuno vicino, qualcuno che
restasse al mio fianco perchè era questo che desiderava,
perchè io ero io. Che
mi vedesse per come ero e non una finzione che tutti si creavano. Se io
alzavo la voce, reagivo per come sono subito era negativa, pericolosa,
allontaniamola. Gente schifosa che lo era apertamente, faceva roba
allucinante e vergognosa, amata, abbracciata, sempre cercata. E io
vivevo ogni giorno, giorni sempre uguali, sempre a scappare
dove non
potevano raggiungermi mentre dovevo eistere ancora."
"Mi dispiace per tutto quanto. E mi dispiace ancora di più
che qui tu non abbia trovato il tuo posto e la serenità per
continuare..."
"Non
è che
non li ho trovati. E' solo che per quanto sono
danneggiata dagli anni di dolore, sofferenza, quanto mi hanno gettato
addosso, solitudine, non sono in grado di rialzarmi più. Ci
ho provato dopo il liceo e in primis dalla famiglia, per essere
autonoma, capace, forte, mi ha gettato invece addosso tutto i lsuo odio
e rancore perchè non agivo come volevano. Ero sempre da sola
e ora non riesco ad avere vicinanza con nessuno. Voi siete diversi, ma
non voglio avere contatti con altri. perchè sono giunta al
limite e se mi fanno incazzare, mi sfogo su di loro, visto che per
Milan strozzare quella merda non va bene, essendo civili. Quella feccia
non sa cosa significano determinate cose. QUanto è prezioso
essere in qualche modo apprezzati. Vedere sulla faccia delle gente la
contentezza, quel... non ho fatto altro che sentirmi dire dalla mia
famiglia che non davo soddisfazioni, non potevano vantarsi come
facevano gli altri seppur ho spaccato più volte la mia
schiena per quei risultati... sono così stanca di rivedere
tutto e risentire. non riesco a scacciare via niente. Zay e Ric non
facevano altro che dire che stare al pc con loro qualche ora se andava
bene con loro era già tanto. Quanto si sbagliavano... e con
gruppo con Fib, Zela ect, quando parlavano di incontrarsi e passare
giornate insieme, cucinare insieme tutti i cibi preferiti di ognuno e
provarli o passare del tempo e a tavola con chi volevamo... un tempo lo
desideravo tanto. Poi ho capito che invece tutto è
finzione...
Come Fib, lo zio idiota, il padre miracolato... Tutto torna nella mia
mente e mi fa capire quanto ho sbagliato a continuare a esistere,
ricordi che lacerano. Tornano e mi
fanno del male. Quanto desideravo il sapere che chi avevo vicino fosse
fiero di me nonosntante tutto, perchè ero una eprsona
giusta, normale per davvero, e... Ho provato di tutto, veramnete,
perchè la gente la smettesse di sputarmi addosso, volevo
integrarmi e ho provato così tanto.
Cè sicuramente parecchia gente che è
pronta col ditino a dire che io sono debole, non sono capace di
lottare, di... ma dove erano quando mi sono rialzata tremila volte e ho
dovuto afferontare di faccia tutto? Cose che la mia famiglia non sa.
Merda addosso che no nho raccontato, trattata da schifo e sempre a
tirare avanti, sola... COn tutte le conseguenze solo su di
me? Gli schiaffi sia fisici che in altri modi che ho subito ed ero
sempre lì. E poi basta. Dopo che quell'insegnante di piano
mi aveva spinta inconsapevolmente a guardare di nuovo al positivo
arrivarono i miei, con le loro accuse, il mio menefreghismo urlavano,
l'ingratitudine ect e io sono ripiombata nello schifo. POi ho
conosciuto Rò, poi Zay ed è stata solo discesa,
fino a quel giorno. ma ero ormai da troppo tempo col sedere
per
terra
, incatenata allo schifo che mi riversavano addosso o non ho fatto che
loro volevano. Che mi stringono ancora adesso..."
"lo so, per questo sono preoccupato per dopodomani..."
"Ci ho provato tanto..." disse con amarezza "senza riuscire a fare come
altri, a non essere quella presa di mira. E più ci provavo e
più venivo bullizzata. nessuno ha mai capito il dolore e
quanto di oscuro in me come un blub, si è creato
per quanto
mi hanno fatto e tolto. per tutti, ancora oggi lo diranno, ero io
quella sbagliata. Più vuoi essere accettato, avere
compagnia, più cercavo di essere accettato anche per far
smettere le merde di professori che nulla vedevano e
sentivano, ma
credevano a quella marmaglia, più questa se ne accorgeva e
si divertiva a far peggio. Avevo una sfiducia totale e nessuno capiva.
Alla fine sono giunta ad ora, non sento più desiderio di
avere quealcuno vicino, compagnia, abbracci, bisogno di affetto,
solitudine... ormai sono così abituata a queste cose che non
avevo, e ad diare, che non li cerco ne li voglio. Desidero solo pace.
Voglio fargli molto male, ma desidero solo andarmene. Momenti come
questo dove vivo l'incenso come volevo, il cibo, la musica, il vedere
idoni naturali di fare cose che io mai e che son oBellezza... sono
già tanto"
"Mi dispiace di non essere, nessuno di noi, stati in grado di aiutarti"
"E perchè dovevate aiutarmi? Io non sento quasi
più nulla. Il dolore si, ma non ho più desideri
di nulla. Mi scivola tutto addosso, così come prima non
avevo quell oche gli altri dicevano naturale per cercare i maschi,
così tutto il resto. Guardo gli uomini ridere, scherzare,
stare in compagnia, non odiarsi ma legarsi sempre di più e
penso solo . perchè mi sono
accorta che alla fine, anche dopo cosa hanno visto, fatto e subito
nella vita e nella carriera militare, loro riescono ancora ad essere
empatici, umani... io vorrei solo veder soffrire la feccia e sapere che
ho tolto di mezzo, facendoli soffrire fino all'ultimo loro respiro
quando giungerà la loro ora, parecchio schifo da questo
mondo anche per quelli come me, vecchi e nuovi. Quello che ho fatto a
molti bulli e stronzi che s elo ricorderanno a vita... spero che
soffrano, così tanto, che se la rinascita esiste, tutto gli
piombi ancora addosso come una maledizione e subiscano ancora
finchè per il Karma non hanno pagato abbastanza. Per me
là fuori, e intendo in quella città e in mezzo a
quella gente non cèra niente. Se solo dopo l'Irlanda non
fossi andata via... ma i miei facevano casino che urlavano
Poi la madre di Zay. Lei
può dire quel che vuole ma da quando ci siamo incontrate
,
mi guardava in modo strano mentre teneva il cane al guinzaglio e
sorridevo tendendo la mano per essere amichevole, ho notato
che no
sembrava contenta. E' stato guardandola anche dopo. E mi sembrava di
essere sempre punto a capo. Anche quella cosa del volo che ho dovuto
rifare e i lcasotto dei miei per quello. Avevo paura delle
urla, il casino che potevano fare, mi hanno instillato dentro solo
terrore e paura di subire urla e rimproveri per settimane, le botte,
tutto il modo di ocmportarsi con me facendomi pesante addosso tutto. E
poi la madre di Zay che pareva, non so, incavolata. Come se
non le piacessi. Tante
volte. E di nuovo da quel momento in poi desideravo solo andarmene. Ma
non cè stato qualcuno che mi volesse bene, che mi fosse
amico o qualcosa di simile per aiutarmi o almeno solo verificare che io
me ne andassi senza il rischio di tornare. Ero sola, di nuovo,
con la
mia disperazione..."
"..."
"Ero una persona disperata, si vedeva, eppure ero sempre attaccata di
non far star bene gli altri con il mio dolore, il non sorridere
più, il non più ninete. Quindi smettila di
pensare a
dopodomani..." voltandosi e prendendo un barattolino a pressione di
vetro e aggiungendo grani di incenso nel turibolo color argento posata
a terra. Era in argento massicciolo, con una base tipo alzatina e il
coperchio era composto da due parti unite. Una mezza sfera che copriva
la base, quella che pareva una alzatina da tavola tipo calice largo,
coperto da questa mezzasfera trafotrata a triangoli e disegni
cesellati, che continuiava nella parte superiore a foma disfera
più piccoola, traforata completamente da rombi, cui giungeva
il
gancio a forma di qualcosa, che sembrava come le croci che stavano
sempre in quel posto nelle chiese. Tre grossi anelli stavano
equidistanti tra loro, a cui era agganciata una rispettiva catenella,
che terminava in unba specie di cupoletta che andava attaccata a un
lungo sostegno che la teneva a pochi centimetri di altezza. Ma in quel
caso non era tulizzato.
L'interno presentava, nella sezione inferiore quella che pareva
alzatina o calice largo, una ciotola con carboni ardenti, con una
gratina rotonda a maglie fitte su cui si adagiavano i grani o dentro
foglie, gli incensi composti da erbe macinate, chiudendo tutto
così che i fumi uscissero dai triangoli e rombi.
"Sono preoccupato perchè sappiamo entrambi che gli
esperimenti
di David non hanno portato a molti successi. Molti hanno rischiato o
rimesso la pelle. E' una roulette russa e lo sai. Se procedi con lui
con quell'operazione, potresti..."
"Jd,
sapevi
dall'inizio che sarebbe giunto questo giorno. Il primo
lunedì del quinto mese. Ricordi? inoltre so benissimo i
tassi di
successo e fallimento di quegli esperimenti, ma David afferma che sia
un'inezia se il mio corpo è uno di quelli che si
è
adeguato, è divenuto compatibile con stoddarde e blue box.
Quindi presume che qualcosa del genere non dovrebbe comportare nulla di
pericoloso. Sia come sia, a me va bene qualunque delle soluzioni che si
presentano, sia che riesce, che non riesce" voltando una mano col palmo
in su e poi l'altro indicando le riuscite " ponendo così
fine a
tutto e dando l'inculata ai buonisti che mi attaccavano come
debole, stupida e
quant'altro, solo perchè erano comunque spinti da qualcosa
nella lista della spesa e non possono capire. Già, facile
attaccare e fare ogni cagata che riescono come gli obiettori di
coscienza, seppur dottori, che fanno solo schifezze contro la donna che
vuol decidere del suo corpo o di quelli tenuti per decenni intubati.
Che bella vita..." disse amaramente.
"Quindi oggi e domani cosa farai? Sno gli ultimi tuoi due giorni.."
"Mh... questa sera Milan mi ha chiesto di esser presente, per forza,
vestita con un abito e acconciata e ingioiellata per esser la Padrona e
Maestra della Casa. Lui come Padrone di Casa desidera che io presieda
tutto ciò che serve perchè la serata con quei
sogegtti
riesca. A me non dispiace, voglio dire, seppur so che sono
negata per
vestire da donna d essere ospitare e persona ospite, Milan dice che ho
fatto buona impressione e rivuole che io svolga ancora quella figura.
E poi la cena mi aggrada... Mentre domani sono.... impegnata. ho cose
da fare. Cè un tizio
che voglio incontrare..."
"Incontrare? Dove? Deve venire qualcuno?" agitato
"no... sarò io ad andare da lui. Gli permetterò
di susufruire della mia presenza..." con un sorriso carogno
"no, aspetta... vuoi uscire? Milan lo sa?"
"Tu intendi dirglielo?"
"No, se non vuoi no. Mi auguro solo che tu non faccia nulla che... non
farmi rimpiangere di sapere e non aver detto..."
"Ti fidi di me? Se si, taci e aspetta. Sarà l'ultima cosa
che farò in vita. Non vuoi concedermelo?"
"Così mi metti in difficoltà, però..."
disse ansioso, avvicinandosi a una finestra
"Esagerato. Nulla sapevi e nulla potevi fare. Mi basta fino a a
mezzanotte. David per un lavoro aveva detto che poteva slittare a
martedì, poco male. ma domani devo andare.." gli disse,
guardandolo negli occhi come se fosse più un ordine che una
richiesta fatta per un favore
"Che devo dire? ma alla fine, quindi, dopo nche quello che farai
domani, cosa lascerai? Davvero vuoi ciò che hai detto a
MIlan?"
"Si, voglio che voi mi dimentichiate. Ho chiesto a Milan, nel
caso, di
nascondere o tenere in un certo luogo le foto e i ritratti che mi
vedono protagonista o dove appaio. Per le foto poco male. odio le foto,
odio farmi le foto, detesto come vengo in esse. NOn smebro neanche io.
Per i ritratti mi spiace un pò E' stato divertente indossare
il
mio abito o alcuni, e farmi immortalare ad olio su tela da
quell'artista russo così bravo. Mi piace alla fine e abbiamo
un
ottimo rapporto, e si è dimostrato sinceramente
triste per il
fatto che sarei sparita per un pò per... impegni. Anche a
lui
alla fine piace dipingere mentre io ascoltavo i miei brani preferiti,
soprautto Happy Birthday, quel brano di quel gruppo, che mi ha segnata
sopratutto nel
periodo coi Zay di quel gruppo famoso. Non so
perchè ma quel
brano mi aumenta la visualizzazione e anche il pittore diceva che mi
faceva stare più insintonia con il lavoro. Milan con questo
brano mi prende in giro, soprautto perchè per le parole si
parla
di un compleanno e io non ho mai avuto un compleanano felice, tra
persone che volessero davevro festeggiare me, ma l'idea di me.
All'inizio mi aveva chiesto il mio giorno di compleanno, seppur lo
sapeva dai miei fascicoli, solo per sapere se ero dell'idea di
festeggiarlo per la prima volta come volevo. Ma gli ho risposto che mai
da quel giorno in cui capì che era solo una perdita di
tempo, lo
avevo più fatto. Di norma un compleanno dovrebbe essere il
festeggiamento della nascita. Seppur per la Chiesa cattolica sia come
un rituale, ma quella è un'altra cosa, non lo accetta molto.
Ma
resta il fatto che per me non cè stato mai nulla da
festeggiare.
Finchè sono riuscita, ho finto, ho sorriso. Poi non ci
sono più riuscita. E dopo che mia madre si era
rotta di
beghe e fastidi per i compleanni dei suoi figli, non si
festeggiò più coi nonni presenti. Per me fu un
aiuto, non
riuscivo più a sopportare già le feste, pensa il
compleanno. Odiavo pranzare e cenare con loro, provavo proprio fastidio
anche fisico, odiavo come mangiavano, il consumare cibi senza sapore
per risparmio, rispamio. Mi sembrava di vivere una finzione, ma era la
realtà. E quindi ho odiato i compleanni, hanno continuato a
comprare torte ma sentivo solo urla e
casino e musi lunghi perchè non riuscivo a fingere. Era un
sollievo quando finiva il cavolo di pranzo e mi chiudevo in camera. Era
la liberazione da uno dei giorni all'anno che odiavo. E Milan ci ride
per il fatto che io ami il brano Happy Birthday, e io gli rispondo
sempre che all'inizio no nsapevo le parole ma non so, esattamente come
la sentii la prima volta, immediatamente mi faceva andare in
visualizzazione e dissociarmi. Non so perchè, ma
è quella
che più me lo fa fare appena la sento. E mentre stavo in
posa e
il pittore parlava, io lo fissavo sorridendo perchè nel
mentr
e io ero per metà altrove. Inoltre con lui,
mentre dipingeva, cèra un bellissimo dialogo dove si parlaa
di
tante cose, lui è intelligente e brillante, quindi lo
ritengo un
ottimo soggetto. Siamo in ottimi rapporti infatti elui dice
che
mi diverto a posare così tanto, che le espressioni che io
faccio
guardandolo, mentre mi diceva di star ferma per il viso, gli
sembra che io
quasi stessi ammaliando lui per risultare così nel
dipinto. Dice
sempre che oltre la sua bravuta, ii suoi quadri che mi raffigurano
riescono così bene da sembrare quasi vivi e che seguono la
persona per questo. Milan riesce a dare tutto ciò che
è,
dice, tanto da mostrarsi tutto, tutte le sfaccegtuature, di Milan. ma
io mostro qualcosa di diverso nei dipinti che fa per me e ridendo gli
dico sempre di non creare un secondo Dorian Grey. E lui mi risponde che
al massimo ciò che voelva dare quel libro era invece da
intendersi verso Milan... un perpetum di me era cosa trasmettevo
rispetto alla compostezza e fermezza che sembrava all'inizio..."
"... addirittura..." sorridendole
"Lui
è
fatto così. E' abituato a dipinti per i pezzi
grossi russi e quindi è abituato come con Milan, aquello che
trasmettono le persone come potenza, ricchezza, personalità
dominanti... io sono l'opposto e quindi come si diverte a parlare o
scherzare mentre dipinge, dice che un soggetto che sa guardare il
pittore in tono positivo, il risultato è molto diverso. Non
so
molto di pittura come artista, ma dice che un quadro vale anche per
queste cose. Ma lasciamo stare ciò, smettila di pensarci,
io voglio che mi dimentichiate per un motivo. Quella che sono
ora
non è... la mia vera me. la falsa me che si è
creata a
causa della mia famiglia non mi rappresenta, non sono io. Io avrei
agito, avrei fatto cose..." voltando la testa con dispiacere.
"Come con quei video di animali? Dove sei stata distrutta per una
giornata chiusa in te stessa?"
Lia non parlò, ma sapeva a cosa lui si riferisse. Madame per
l'accordo per lavorare insieme, aveva fornito informazioni e video di
lavori di usoi clienti, essendovi diventata confidente con le sue
qualità analitiche e di dialogo, presentando video e audio
sconvolgenti di cosa facevano. E alcuni di essi erano video di sevizie
ad animali vari per studi scientifici. Erano anni, dalò
duemilatre che giravano video di
quesi esperimenti su animali di vari tipi. Quello che più la
sconvolse fu rivolto a piccoli animali tipo mustelidi e uccelli di
medie e grandi dimensioni. Come per scimmie e cani, lo studio verteva
sulle risposte del cervello a vari stimoli uditivi, a malattie che
procuravano loro e incecchiamenti gentici... vibrazioni, scosse
elettriche direttamente infilati nel cervello degli animali, stimoli di
varia naturali servivano, dicevano questi esperti, a scoprire come il
cervello in varie fasi di malattie o età riusciva a
rispondere e
nel caso curarsi. Voelvano emulkare il fegato, che si autorigenera. .
Sentire
squittire animaletti e urlare quegli uccelli dai pappagalli a gufi ad
aquile, era
allucinante che perfino i ragazzi, i veterani, trovavano difficile
vederli legatissimi, che aprivano la bocca o il becco
per urlare dolore e disperazione. Si agitavano, scuotevano ma erano
lì ad urlare per ore e ore finchè a volte non
svenivano
per riprendere ancora e ancora. E questo per verificare le risposte
nervose e del dolore, dopo che avevano studiato quello dei pesci. Si,
anche i pesci subivano come le gabbie in fondo all'oceano per tenerli
in cattività e crescerli per venderla.
Lia
aveva raggiunto il limite sentnedo gli acuti strazianti degli uccelli
uscendo e sparendo chissà dove. L'avevano trovata in uno dei
settori liberi per i cavalli in compagnia di Bluegrass che brucava
vicino a lei, seduta a terra, tenendo tra le braccia le ginocchia.
Quando le si erano avvicinati aveva lo sguardo perso e sembrava in
preda ai momenti neri, quando i ricordi e il dolore del
passato la
assalivano. Ma non fino a scappare e andarsene in un posto,
fissa come
una bambola.
lei non piangeva mai, mostrava un ventaglio di emozioni, sfaccettature
di tristezza, rabbia, rancore, solitudine, abbandono,
incapacità
e molto altro con espressioni più vivide e differenti degli
altri. Ma non piangeva, era raro che piangesse. E quando mostrava
simili espressioni, significava che qualcosa si era rotto in lei. Se
invece di compostezza e freddezza sembrava come ghiacciata i un
istante senza reazioni, era stato troppo.
Dopo averla chiamata, con gli cchi spenti come sempre, lei
disse che sentiva benissimo e voleva essere lasciata sola. Milan le
chiese se avesse bisogno di qualcosa e lei domando, più che
rispose, che bisogno cèra di portare quegli animaletti,
piccoli
o grandi che fossero, a quel tormento per giorni se non morivano dallo
shock, solo per testare il cervello e le sue risposte. Tempo prima era
stato elefanti, poi orsi e mammiferi marini per cure cinesi, che lei
voleva bandire.
Non bastava,
chiese ancora, i test normali che si fanno con le api e topi nei
labirinti? Quelli li approvava più di quei piccoletti
strettissimi e disperati mentre subivano quelle cose. Aveva
già
sentito esperimenti su pappagalli e parrocchetti, uccelli amazzonici,
merli e altri che sapevano riprodurre parole e pensieri quasi umani e
volevano studiarne il cervello per capire come si erano evoluti.
Famoso era il pappagallo che capiva centinaia di parole e
più e
chiese di che colore fosse.
Lia sapeva e aveva visto come fossero tutti
bucati e sezionati, aveva visto e sentito come stavano parecchi tipi di
animali negli anni per le pubblicità di grandi
organizzazioni
animaliste. ma sentire urlare a quella maniera animali vari ma anche
aquile, gufetti, uccelli
vari l'aveva portata quasi alla follia. Di muovo Milan le chiese se
avesse bisogno di qualcosa e lei rispose che voleva fermare quelle
cose. So bene, continuò, che molti animali oggi sono
possibili a
cure e salvezza per studi su altri animali. Che lo studio dei prob lemi
al cervello potrebbero salvare umani e altri animali ma...Ma dopo come
vengono
portati al macello gli animali, come sono trattati, esperimenti troppo
invasivi e... come diavolo riuscivano qauegli scienziati a stare per
ore a sentire quegli strilli allucinanti, se a lei aveva
fatto
quell'effetto?
Continuò dopo qualche secondo affermando che
aveva già provato qualcosa del genere, non a quegli effetti
e
anche ancora dopo parecchie ore aveva come un fantasma a tormentarla,
quei rumori di scuotimento che facevano e gli acuti... ogni volta che
sentiva gabbiani o gatti che urlavano vicino a casa sua,
perchè erano
ovunque, sembravano urli di donne o comunque acuti urla di dolore. Si
azzuffavano, facevano cose e li emettevano e le veniva istintivo, come
se conoscesse qualcosa del genere, sentirsi male da voler solo stare
sola e superare a modo suo la cosa.
Non riusciva a trogliersi dalla
testa quelle urla uccellesche e quei rumori dei trespoli a cui erano
legati mentgre cercavano di divincolarsi ma non potevano. Aveva
bvisogno di tempo, voleva del
tempo per metabolizzare questo ennesimo schifo umano. Ripetè
che
sapeva che molte volte era per salvare altri animali, ma quel tipo di
esperimenti invasivi, dove portavano per le cure? Era necessario farli
stare così per ore o giorni senz aprovare rimorso o
dispiacere
in quanto urlavano? Elettrodi di vario tipo bucando ossa, organi...
Milan le rispose che loro stessi facevano esperimenti, ma non
lo fece
finire. , gridò lei,
Qualche tempo dopo vidi alla tv un cartone animato
dove cèrano due bambini uno un poco più grande
dell'altro, che erano soli a casa. Chiamavano, urlavano, chiedevano
dove fossero i grandi ma non cèra nessuno. E si vedeva loro
che
cercavano di trovare del cibo o qualcosa di cui avevano bisogno in
casa, e io
allo stesso modo di sentii male così tanto, ma senza
volerlo,
che finivo così, e mi misi sul letto. Mia madre
urlò come
sempre sa fare, perchè sporcavo il copriletto, ma
io mi
sentivo
male. La sera quando mio padre tornò micontrollò
la
febbre e avevo la febbre e invece delle domande giuste cfome quelle due
cretine al cimitero, risposi io a una che chiedeva solo come andava che
avevo in mente quel cartone. Che cèra qualcosa che mi aveva
distrutta dentro, ma no nsapevo cosa. Basta, loro non vedevano e
sentivano niente. Dissero solo che i genitori ci sono sempre, ma per me
erano persone con cui condeividevo la casa, ma quella mancanza che si
trasmetteva da quei bambini per mefu così grandi che era
come se
avessi terrore che qualcuno in particolare potesse non esserci con e
per me.
E poi quegli animali... mi
sentii come oggi come stordimento quando mostrarono fattorie di
pellicce e quelle bestioline così strette a ciambella che
sembrava innaturale, che tremavano come disperati sotto
l'acqua o
la neve, mugolavano di sofferenza e io ancora oggi mi domando
perchè tutto questo, e perchè la gente
non riesca a dire
no, basta. Questa cosa no, è possibile....
alzandosi....
"Lia" domandò alla fine dopo il ricordo "Posso capire il tuo
ragionamento ma..."
"Quante volte si sente dire che qualcuno non vuole vedere il corpo di
un parente per non ricordarlo come in quell'ultima volta, ma come si
conosceva? Bene, io no nvoglio esser ricordata per ciò che
non
sono. Io sono i lfrutto di ciò che la gente ha plasmato in
me.
La vera me è morta tanto tempo fa. Fa in modo che come
ricordo,
se proprio vuoi, sia la continuazione di cosa ho iniziato..."
"Intendi far paura agl iscienziati che sperimentavano su quegli animali
che teniamo chius, i possiamo dire per sempre , come punizione e che tu
tormenti, facendogli venire u n coccolone al giorno, comparendo dietro
i
vetri con sguardo cattivissimo e carognissimo? O le tue minacce
di comparirgli in qualunque momento e fare come la strega
degli
incubi, che provoca la paralissi del sonno e resta a fissarli
negli
occhi seduta sul letto? o in un angolo..." fece lui sorridendo per poi
spegnerlo vedendola sempre triste.
"Fai come vuoi ma non fermare mai nulla che possa salvare animali dai
maltrattamenti, esperimenti terrificanti come quelli, la tratta di
animali e umani per guardagno... ogni cosa che ho avviato. Non voglio
più snetire quelle urla terribili con queli occhioni
sconvolti
apertissimi e le convulsioni... no, per favore. Fallo finire. Quella
gente è finita nei sotterranei a sperimentare per noi come
salvezza dallo schifo che gli sarebbe piombato sopra, e l
osanno. A quei
due con cui abbiamo iniziato è finita che ovunque scappano,
la
gente li riconosce e li vuol menare... con quale freddezza si
può prendere un animale debole e indifeso nelle tue mani e
fargli quelle cose? O non vedere la gente finita per strada
come fosse
un niente o fargli del male, perchè ritenuti
spazzatura per la
società? O la gente come me non maschio o femmina,
che non vuole
sposarsi o avere figli o essere semplicemente gay... il non riconoscere
animali e persone. La scienza e il progresso io li condivido
finchè non si torni agli esperimenti inconcepibili che
sembrano
da inquisizione. Si dice che da quelle torture molti dottori abbiamo
imparato molte cose sul corpo umano, chissà come mai... ma
resta
il fatto che è da tempo che si dice che si possono
sviluppare
organi in vitro e... so che non è la stessa cosa di un
organismo
completo ma basta! Siamo qualche anno dopo il duemiladieci e abbiamo
creato molte cose che possono aiutarci a studiare virtualmente e
digitalmente le cose. Niente più sofferenza ne animale e ne
umana, ma anzi dignità e riconsocimento che ogni persona
anche
se appare diversa, è una persona. Basta bullismo,
trattamenti
inumani... "
"Quindi..."
"Quindi dimenticati di me. Conserva solo le mie azioni verso gl ialtri,
quella Mano che io non ho avuto tesa. la gente dirà che
nonostante tutto io sono indegna e ingrata per il poco che avevo... non
è così. Se avessi vissuto tra persone con cui me
la
intendevo, che sentivo vicine dentro di me in primis e non come
estranei fin dalle elementari, per cui no nprovavo nulla, che
mji trattassero in modo diverso, ti giuro che
non sarei stata quello che sono oggi. Mi si arrivava a dire che
ricevevo da loro cosa meritavo... meritavo! Cosa meritavo? Che persona
sono allora?"
"Smettila con questi discorsi, perchè..."
"perchè sarebbe lecito chiedermelo. Ma ormai basta, se
chiudo
gli occhi la mia mente parte con la dissociazione con tute le cose
negative che mi sono venute in mente parlando con te. Questa musica,
straordinaria, il potere di un gruppo di perosne con degli strumenti,
di far provare queste cose è... straordinario.
L'umanità
sarebbe stata davevro meravigliosa senza religione di odio e
morte, e la
brama del denaro e potere. Per colpa di bullismo e società
quanto
non ho vissuto e quanto mi pento dei rimorsi che mi venivano,
se volevo
comprarmi qualcosa da mangiare dopo tanto tempo per togliermi lo
sfizio,
ma poi avevo il terrore che mi facessero i cazziatorni soliti e... mi
sentivo uno schifo pensando che io desideravo qualcosa di buono come
una pizza, un gelato e poi cèra gente che non aveva soldi
per
mantenere in casa almeno la corrente elettrica. perchè ad
oggi
ci sono ancora... e mi domando io chi sono, per provare
queste cose e
cosa sono, una eprsona buona o catrìtiva. Egoista o
pretenziosa o... non
lo so. Ma so per certo che il mio non riuscire a trovare un
pò
di pace e felicità qui, con cosa posso avere... non merito
di
essere ricordata perchè sono stata si debole, ma per paura.
paura di non essere all'alteszza, di essere un peso, una vergogna e ora
guarda cosa sono. E poi si lamentano dei teppisti e coglioni..."
"Lia..." fece lui dolcemente ma lei lo fermò
"Se tanto vuoi ricordare, allora ricorda Jd, ricorda cosa serve. Il
cuore delle persone. Anche quando me ne sarò andata, tu
ricordarai di aver fatto tante cose con me, sia per cambiare
te e
gl
ialtri, sia il mondo. La Lia con la quale hai trascorso del tempo non
ha vissuto, alla fine invano. Ma solo perchè vi ho
incontrati.
Quel giorno, con quella tuta e quel tatuaggio in mano, io ho scelto la
chiave per cambiare, ho trovato i lcoraggio di fare cosa non riuscivo a
causa dell'abitudine di una vita per me ingrata.Per la paura di
scappare e sapere che guardando indietro mi odiavano. Ricorda
il
tempo, Jd.
Quello che scorre e si perde, e non si può più
riprendere. Si, anche le scornate con Alaric, o cosa hofatto a quella
gente. Il tempo è cosa distingue la nostra esistenza, su
questo
mondo, da tutto il resto. per l'universo noi siamo solo istanti, baleni
di un concetto di tempo per lui eterno e immutabile. Lampi che poi
scompaiono e niente, ne compariranno altri ma non saremo noi. COntinuo.
perpetuo. QUante migliaia di esseri sono apparsi su questa terra
definiti umani, eppure solo alcuni hanno lasciato traccia di
sè,
per davvero, per non finire in quel vortice di continuo ciclo che
è la vita, settorializzata da noi in mesi, anni, decenni,
secoli... La gnete pensa che continuerà a vivere per sempre
nei
discendenti, peccato che nel dna si è parecchio stretti
direi,
con tutti quelli che hanno fatto zump zump solo per assicurarsi una
discendenza. Quando il mondo più della discendenza, ricorda
la
persona in sè? Donne e uomini che hanno cambiato
il mondo
con i
loro sforzi e personalità, che hanno vissuto ed esistono
sulla
bocca di tutti più di quanti figli hanno fatto. E una
valanga
che sono spariti senza traccia perchè credevano all'idea di
immortalità nella discendenza ma poi puff, spariti dai
ricordi e
pure dai cimiteri, per far posto alla marmaglia che hanno
contribuito a
far nascere.Con le loro bare se non depredate prima, con le ossa
rimaste rotte e buttate in urne. Ecco cosa sono stati, polvere invece
di fare cose grandi per il mondo e l'umanità. E di
loro
nulla... ora sono io a voler sparire,
perchè non sono io completamente e per davvero. Ma se vuoi
ricordare, lascia nella tua memoria i gesti, le azioni, il tempo che ha
lasciato materialmente le mie tracce in cosa ho fatto e prosegue.
Questo è ricordare... e se vuoi tenere quei dipinti e foto,
fallo, magari metti in sottofondo Happy Birthday di quel gruppo synth
rock che mi fa andare, come Blue, là dove io sarei
stata
qualcosa. Tra qualche anno magari la gente che ho aiutato no mi
ricorderà come viso o nome, ma mi auguro che gli effetti
delle
mie azioni perdurino. Per me questo è più di
figli e
nipoti... mentre tu sei più per affetti e famiglia. Scelte,
ma
ricordati che il dna non è tuo al cento per cento, mentre
cosa
sei nell'anima, se ci credi, si... resta nelle cose e cambiamenti..."
"No, ROger, secondo me
per una statua
moderna il solo attrezzi elettrici è triste. Certo
è
facile, magari per rifinitura, ma Donatello,Michelangelo Buonarroti,
Benvenuto Cellini,Gian Lorenzo Bernini e Antonio Canova hanno lavorato
a mano le opere più grandiose e straordinarie ancora
esistneti.
Sono una bellezza e perfezione artistica senza pari, a mano con
strumenti
manuali e non facilmente con segherole... andiamo. Capisco che oggi
è normale lavorare più con elettrico che con
strumenti a mano, ma qui abbiamo orefici e
scalpellini che da quei bulini e altri strumenti, lavorano ancora a
mano
gioielli inarribili a macchina. Vuoi davvero seguire la
velocità
ma esser meno di loro, se hai tanto talento?..."
la parte a destra del trittico prevedeva un gruppo di musicisti con
vari strumenti, come violino e violoncello, flauti traversi di varie
dimensioni,a volte usati dagli stessi nei cambi di spartito, e uno
strano strumento che sembrava un pianoforte ma era più
piccolo e
decorato come un quadro di nature morte.
L'altro lato, a sinsitra, cèrano dei soggetti seduti come
gli
altri ma senza struimenti, avevano fogli in mano, uno un tavolino secco
e alto dove pareva scriveva e altre persone. E alcuni di questi
parevano cantare e recitare qualcosa, mentre altri scarabocchiare e o
disegnare e prendere appunti.l.
I membri laterali del trittico si erano accorti dei nuovi venuti,
compreso il violoncello che in quel momento era l'unico a suonare
qualcosa che a Gask pareva non lamentoso perchè era solo i
ltimbro dello strumneto, ma vivo e allegro. Con quel modo che aveva
quello strumento di dare ai brani un sapore quasi pesante. Per lui era
così, se il violino sembrava acuto e spumeggiante, su di lui
il
violoncello era malinconico e il tono basso anche in pezzi allgri e
giocosi sapeva di... come spiegarlo? Fu interrotto da Jd che parlava,
che fece voltare Kianta dal suo strano divanetto, con disappunto, che
era troppo intenta a godersi la musica. mentre lei fumava Gask si
chiedeva come avevano fatto i ragazzi e rendere quella pipa divisibile
facilmente unita con un colpo secco e Lubo rispose che era grazie a
sezioni a incastro e a una mollache ritornava in asse, avevano studiato
la cosa tanto e ci erano riusciti, non usciva nulla e bastava un
controllo ogni tanto che fosse sempre in funzione.
"Scusa se interrompo i pochi momenti di vacanza che ti prendi e solo
quando ospiti questi artisti ma... cè una persona per te"
"Ma io non aspetto nessuno, ho chiesto loro di accettare di esser qui a
proporre i loro brani inediti, o pere, quelli che preferisco o le le
loro
performance proprio perchè non ho impegni. Alcuni di loro
stanno
anche componendo e altro adesso, ispirati dalla cosa, chi
è
che
si prende la briga di piombare qui senza avvisare?"
"Veramente ha avvisato, ma ho preso io la chiamata e..."
"Gli appuntamenti si chiamano così perchè
prevedono un
accordo antecedente di almeno qualche giorno, o un giorno prima,
indicando luogo e orario. E adesso che devo fare, lasciare soli i miei
ospiti? Che Ospite sarei nei loro riguardi?"
"Lo so, scusa, ma la persona che deve arrivare non...non puoi
liquidarla così" attrando la sua attenzione, che strinse gli
occhi.
per parlarle Jd si era portato accanto al divanetto, ma un
pò
distante e Gask si chiese se avesse paura che lo picchiasse con la
pipa. per la lungheza di questa, poteva. Vedendo quanto fosse
urtata
dall'apparizione di tutti loro, compreso il tizio che odiava ossia
Gask, Jd cercò di prenderla per il verso giusto proponendosi
di
mostrare ad alcuni di loro le sue abilità, ma in primis far
vedere loro che anche allo Chateu potevano esserci soggetti meritevoli.
Fu così che prese dal mobiletto che veniva tirato fuori con
molti strumenti per gli ospiti, se no navevano il loro, una chitarra
classica e e prese a intonare gli accordi che aveva strimpellato
all'inizio quando si annoiava. Sentiti da Kianta, li aveva migliorati
fino a renderla una base dvevro bella. Almeno a lei piaceva. NOn vi era
un titolo, ma la considerava con il nome di GemBee, inquanto a lei
piacevano le api e si diceva che ai fiori piacesse la musica e li
stimolava. Così per ridere tra i capitani nel loro angoliuno
nel
bosco, fu sempre intesa come gl iaccordi di Jd, la GemBee, nome che
venne a caso mischiando più cose.
Veniva definita un pò pop rock e funk rock e lui lo faceva
sempre con chitarra o basso, e si stava spostando sul soul ,
smooth jazz
per curiosità visto che nsuionava di rado. Ma a Kianta quel
brano piaceva parecchio e come per altre cose nelle feste, la suonava
tanto.
"Mi auguro che la persona che ha osato interrompere un pò
del
mio svago e aiuto a perosne che davvero meritano considerazione" disse
lei mentre Jd stava finendo, e uno dei musicisti si
congratulava
..."valga e sia di prim'ordine, perchè altrimenti
sarò
molto irritata. Non accetto che mi si scomodi per un omuncolo come
quelli che si mostrano untuosi con il Leader..."
"Credimi, quella persona ha necessità di incontrarti ed
è
una di qauelle che merita un benvenuto formale. Viene
direttamente
dalla sua Casa della Seta di parigi e.." posando lo strumento
"AH! Quella persona..." fece lei comprendendo chiaramente che parlava
della Casa di Madame, ma usando il nome di quella che avevan
o da loro,
per non rivelare quella privata e sotto silenzio della donna. Lei
commerciava in piacere e desideri, aveva un suo nome particolare ma
stavano attenti davanti a vari ospiti, sempre che non la conoscessero,
a rivelare il nome reale perchè potevano cercarlo online per
curiosità, "Capisco allora che è doveroso che
io
le mostri il nostro miglior benvenuto. E che mi cambi... Comprendo,
granzie dell'avviso in questo caso" mostrando però come
titubanza e dubbio sulla presenza della donna così
all'improvviso.Kianta sbuffò con eleganza, si
alzò sempre
in un certo modo, ma dopo aver battuto in una ciottola apposita sotto,
in un angolo del divanetto e fronteggiò Jd quasi
alla
stessa
altezza, essendo questi poco più alto di lei
naturalmente, ma
lei
portava dei tacchetti di qualche centimentro. Guardò gli
ospiti presenti "in quanto a voi, sarei
lieta di ocntinuare dopo,ma comprendo che dovrete tornare a casa
vostra, sempre che non vogliate fermarvi di più, anche se
sapete
che potete usare internet e telefono solo da nostri apparecchi..."
"Per noi va bene fermarci, se va bene. E per
qualche
giorno non è un problema, se possiamo almeno chiamare a casa
per
dire che è tutto ok" fece uno, seguito dafgli altri c on
assensi
di testa e a voce
"Allora sarò lieta di avervi come ospiti, dimorerete in una
sezione della tenuta per gli ospiti, è appartata e
tranquilla.
Jd, dopo accompagna o dai l'incarico a qualcuno per condurli alla baia
dei cigni per cortesia. E Hyacinthe..." disse a un giovane uomo della
parte sinistra del trittico "mi piacerebbe vedere i tuoi bozzetti dopo
e condurti all'esposizione dove tieniamo le opere moderne e non. E per
moderne intendo come età o anno di realizzazione,
non
stile. Ho
apprezzato il tuo, di stile, molto vicino a Francisco de
Goya, e
mi piacerebbe finanziarti perchè tu continui e migliori
maggiormente. Inoltre abbiamo a nostra conoscenza molte persone che
sarebbero interessate a dei ritratti, magari potrei anche intercedere
perchè tu continui lavorando per altri. Intanto sono grata
per i
tuoi schizzi e il tuo interessamento per alcune opere...."
"La ringrazio, è molto gentile..."
"In verità i o non sono gentile. Io promuovo la bravura, le
capacità, quelli che molti chiamano Doni di nascita... senza
l'arte, la musica, i libri di vario tipo no nsaremmo qui... io dono
aiuto e sostegno a persone che possono dare molto con ciò
che
hanno. Voi cantanti, musicisti, compositori, scrittori, artisti, siete
solo alcuni, cè un altro artista che per capacità
sembra
seguire la scuola di Jacob Ferdinand Voet, poi scrittori di lettere,
poesia, e..."
"Mi perdoni, i nostri lavori... insomma, cosa ne sarà di
cosa produrremo?"
"Semplice" rispose lei alla donna con fogli in mano "Le vostre opere
avranno sempre il vostro nome e i vostri diritti, ma sarete conosciuti
tra persone che apprezzano cose che ormai sono definiti . Anche voi, Letizia, siete drammaturga e scrittrice e
scrivete per opere teatrali... create un capovolaro e noi vi
finanzieremo perchè sia messo in scena all'inizio
tra
persone
amanti dell'opera e spettacoli... per tuti gli altri, la medesima cosa.
Ora, se volete scusarmi, ma ho un altro ospite che necessita
della mia
presenza, voi continuate pure. Kovacs, Zidgi..." ma non la fecero
continuare, perchè tutti e tre uscirono dsal padiglione e
restarono con gli ospiti per poi condurli, se jd no poteva, quando lo
avrebbero
desiderato, alla baia dei cigni. QUindi si avviò con la pipa
tra
le dita, facendola roteare, lamentandosi con Jd.
"Io trovo disdicevole presentarsi con così poco preavviso in
casa d'altri, sapendo quanto lavoro cè da fare...e tutti
hanno
necessità di qualche ora libera. Era da tempo che non
ricevevo
più artisti in generale. Cè mai
possibilità di
pace?"
"Ma smettila, fai la bella vita e pure ti lamenti... quella donna
lavora più di te" sbraitò Alaric nel mezzo del
gruppo e
Kianta non si voltò, ma come faceva sempre teneva
solo la
testa
di profilo, con gli occhi verso la persona, con segno di disprezzo sul
viso, ma non disse nulla, finchè non furono dietro lo
Chateau. Ppartendo dal Padiglione si seguiva i lcamminamento lastricato
arrivando
al giardino interno chiuso da muro e cancello, e chiese loro di fare il
primo benvenuto, mentre lei si preparava.
Jd sospirò e
partì' per
il lato anteriore dell'edificio, un pò un'impresa vista
la grandezza dello stesso. Quando giunsero nella parte anteriore,
iniziarono a correre perchè si intravedeva già
per la
strada una macchina. Arrivarono verso il portone della facciata mentre
questa faceva una manovra per portarsi di lato, con le portiere verso
di loro. Si trattava di una Bmw M4 di fascia
alta
versione di punta della Serie 4, uscita qualche mese prima e
che
Madame aveva comprato con i proventi nuovi degli Accordi. Si trattava
non del lavoro base che già lei amminstrava, ma tutta la
parte
proposta da Lia per introdurre quel più , che permetteva
loro
di
presentare servizi particolari e solo per determinate categorie di
persone, così da entrare facilmente in certi
luoghi, tramite
il
millenario potere della .
L'idea le era venuta in
un video
dove si vedevano spettacoli molto ma molto osè, in
una
stanza
enorme con un palco, tre sedie enormi che parevano troni e una platea.
Una donna faceva spettacoli sul palco davanti ai tre sui troni e alla
platea e veniva presentato come un momento rubato a incontri massonici
e cosa vi avveniva. Cosa fare quindi per avvicinarsi a gruppi e
associazioni del genere? Proporre non solo quello ma altro che loro
cercano. Gli stessi bibliotecari e bramini, i migliori che avevano
inglobato nell'associazione, erano specilisti in libri antichi, rari,
perduti, lingue antiche e morte che per problemi finanziari non
lavoravano più o con minimo reddito, con degli obblighi e
clausule che per le informazioni che
avevano, era vitale che stessero tranquilli. Ma la vita allo Chateau a
loro piaceva, venivano a contatto con testi ed edizioni che anche solo
sognavano, amavano tradurre, leggere, scoprire e non avevano
intenzione di tornare indietro. Ed ecco che come disse Lia, bastava
dare alle persone cosa volevano, rendere la looro vita come la
sognavano, e oltre la gratitudine non vorranno andarsene. Certo, dare
sempre un occhio o megli o due era meglio, ma con loro e i testi
pregiati e le consocenze, era possibile incontrare soggetti che
volevano avvicinare ma per altri era impossibile. Di collezionisti ed
estimaqtori cèra pieno il mondo,basta trovare il in che cosa
lo
fossero...
E con Madame, altra
possibilità. Facendo prove con le due
Case
che avevano allestito, ci si era spinti più in
là,
presentando spettacoli di stampo antico della tradizione sessuale
francese come il francesissimo Mouline Rouge e il meglio degli anni
d'oro del novecento, e l'altra faccia della stessa medaglia
ma diverso,
il Burlesque, che giunto in francia dopo l'america, era
diventato
sinonimo di spettacolo erotico più decoroso. Se il primo
francese era inteso in maniera più volgare, più
propenso
a ringalluzzire ogni persona che trovasse divertente ed eccitante quel
tipo di intrattenimento, il secondo arrivato di terza mano in francia e
divenuto quel che si conosceva per questo, era più ritenuto
sensuale e profondo. Il Burlesque
più che l'altro,
aveva inizato ad apparire
in
feste private e particolari prorpio perchè dava,
senza
eccedere
nell'eccessivo, un vedo e non vedo meno buttato in faccia rispetto al
famoso mulino rosso che era sempre stato sinonimi di mecca del
peccaminoso, con danze iconiche di sessualità e
divertimento
spinto. Infatti gl ispettacoli erano diversi e di natura differente per
le due categorie e avevano permesso a Madame e Milan di aiutare donne e
uomini, perchè cèrano spettacoli per donne, gay e
altre
categorie, a trovare un lavoro senza vendersi come i servizi di Madame,
salvandoli dalla miseria, strada, e il peggio che accadeva. Vi cerano
ovviamente contratti appositi come gli altri, enon solo ballerini ma
tecnici e specialisti per le performance visive, con clausule
e
obblighi. Ma quei progetti avevano aiutato persone, avevano permesso
alla
Raccolta, oltre le varie persone salvate e indirizzate verso vari
settori dell'organizzazione, di creare professionisti che potessero
brillare nei salotti, feste e incontri particolari organizzati segreti,
da essere a consocenza di più persone e interessare.
Così
da essere inseriti dove serviva.
Per ridere Lia diceva sempre a Madame quando all'inizio c he
cèra ancora, alcune persone erano state prese all'amo, che
. Nel senso che i membri di quelle categorie avevano
sbaragliato
contro altri gruppi che venivano chiamati per quegli incontri, da aver
richiamato con la loro luce l'attenzione delle persone giuste. E per
non farsi mancare nulla erano specializzati anche in spettacoli e danze
ispirati a popoli antichi.
Milan stesso organizzava feste a tema, con abiti in
stile antico in base al periodo o tema, come un carnevale da sogno
fuori stagione, molto apprezzate e frequentate, dove inseriva quei
corpi di ballo, cantanti e artisti che impressionassero le persone
gisute da consigliarle ad altre.
"Una
donna che sa dare, può entrare oltre il possibile per
altri" soleva dire, per poi però specificare in tono amaro
"Seppur, ammettiamolo anche s eper loro non è
così,
è pur sempre forma di schiavismo in un certo senso. Anche se
pagati e trattati con rispetto che mai prima, le vostre ragazze come
questi nuovi artisti che lavorano per noi, non sono altri che mezzi per
giungere a un fine. Non è forse schiavimo? . Rabbrividisco
ancora ora per questo concetto ma è la verità, e
anche s
eio mai lo avrei fatto, meglio la morte, a volte mi fa male vederli
andare in mezzo a gente che sembra e si comporta in un certo modo da
meritare quasi rispetto e ammirazione, e poi cosa fanno e a cosa
presenziano di nascosto... odio questa gente e noi che gli mandiamo
persone migliori...mi fa
male, ma Milan dice che chi lavora per noi come tutti gli altri,
preparano
le basi per il cambiamento e che, anche se con contratto, vivono come
Signori in confronto alla società lò fuori. Ma
basta,
ciò?"
"Non ti angustiare, mia cara" rispondeva tranquilla Madame "Le mie
ragazze, e ora ragazzi, sono tutti professionisti che fanno quel
mestiere perchè amano cosa fanno. Non per
necessità, per
obblighi o bisogno di denaro. Anzi, dopo che hai loro parlato, si son
decise a prendere parte dei loro guadagni, davvero buoni, per aiutare
ragazze e donne in difficoltà. Tramite i vostri centri
informatici sono stati scoperti molti soggetti che in chat sexy, siti
porno o altro, lavoravano per bisogno. Di nascosto anche, per arrivare
a qualcosa a fine mese senza dare dispiacere.... Così
avendoli
contattati
e aprlando con loro privatamente, si è potuto catalogare chi
aveva encessità di denaro e avrebbe voluto smettere , ma non
poteva, e chi... adorava quel che faceva. Così le
ragazze
ogni
mese fanno una colletta per aiutare le altre che soffrivano nel fare
quel mestiere perchè possano studiare, mantenere un caro
malato, pagarsi cose necessarie e avviarsi a un lavoro più
decente e giusto. Sono rimasta impressionata dalla cosa, ma se quelle
ragazze aiutate riescono, puoi ritenerti soddisfatta e andartene senza
rimorsi, almeno alcuni di quelli che avevi..."
"Solo una minima parte, l'altra... verrà via con
me. Mi
auguro che questi aiuti per chi ne ha bisogno e soffre nel... fare quel
mestiere siano continuati dopo la mia morte. E che anche voi, Madame,
che facciate qualcosa per chi è stato meno fortunato"
facendo
ondeggiare il vino frizzante rosso e lucente nel suo bicchiere,
guardandola negli occhi
"Ovviamente. COme tu hai chiesto, ho devoluto parte dei nuovi guadagni
in borse studio di vari tipi per ragazzi che ne avessero
bisogno...
tramite le persone che si occupano di questo che avete mandato in giro,
ho scoperto molti ragazzi e ragazze che mai potevano studiare per
povertà, disagi familiari varie e... continuerò.
Permetterò a chi non può, per evitargli una vita
di
vendita del corpo, e dar loro dignità, come come la vedo in
me,
nonostante il mio mestiere e quello delle mie ragazze non è
molto ben visto. Almeno, i perbenisti. Molti altri invece, seppur
fingono di essere brave persone, rette, religiose poi... invece hanno
più fantasie, desideri, voglia di provare degli altri. Come
si
dice? Più costringi una persona in una gabbia per
l'apparenza e
la religione, più quella cercherà di scappare e
diverrà, come dicono molti clienti, un troione da
combattimento,
anche se lotta con se stessa per nasconderlo. Ma chi vive oppresso
senza modo di sfogare cosa è, finisce per
scapppare e fare
tutto
ciò che gli era proibito senza freni. Ecco perchè
capisco
il tuo malumore per le famiglie. E poi la superstizione... come
è andata con le prime maledizioni, Veròna..."
sorridendo.
"Ah quello... è divertente. Ieri ho dato a uno stronzo
strozzino un ultimatum, o cambiava metodo o avrei reso lui parte del
Gioco. E il gioco è non schioppà... a parte gli
scherzi, gli ho detto che se vuole continuare a vivere deve fare una
cosa dopo domani, da solo, senza i suoi uomini o era squalificato per
dimostrarmi che è una persona del fare anche con le sue
mani, non fare lo stronzo con i muscoli degli altri... devo dirle
quanto si son bagnati i pantaloni o sorvoliamo? Ah, e grazie per quella
casetta isolata un pò abbandonata. Ottima per essere la
dimora della strega, già sulla bocca di tutti, che abbiamo
modificato parecchio con varie trappole, camere, proiettori ect ect
dove io giocherà per gli stornzi che vogliono farmi paura,
un Gioco che prevederà o la loro vita o un numero
proporzionale di dita mancanti... devo decidere..." sorrise
carognamente, mentre Madame la scrutava.
Sedeva secondo galateo, le gambe perfettamente allineate,avvicinando
ginocchia e caviglie, inclinando leggermente da un lato, a prescindere
dall’abbigliamento che si portava.Come Madame
indossava
sempre
tailleur e completi di gran gusto, non poteva non sorridere nel vedere
lei vestita quasi allo stesso modo e cosa appariva. . Quando
era a ,
indossava sempre gonna un centimentro sopra il ginocchio, uno stile
classico ma di taglio moderno, con colori che la risaltravano
e si
adattavano a lei. E come Milan erano sempre abiti fatti su misura da
ottimi sarti sia francesi e italiani. Il motivo per cui
andavano d'accordo, riguardava il modo di porsi. Per i lsuo
lavoro
Madame era una psicanalista e psichiatra. Per davvero. Grazie ai
proventi del suo lavoro prima e poi come Madame, era stata in grado di
studiare e laurearsi, mettendo in pratica le sue doti naturali co lo
studio, così da osservare e cogliere elementi utili per
servire
al meglio i suoi clienti. Che non erano solo uomini, ma anche donne,
gay, lesbiche e chiunque volesse dei servizi di accompagnamento e
come la chiamava lei, che soddisfassero ogni
tipo di
persona con il personale giusto in un ventalgio di soluzioni
interessanti. Sapeva trattare le persone senza
giudizi o commenti piccati e offensivi, anzi portava la
verità
in modo elegante ben studiato, era verace all'inglese, come soleva
dire. Appariva professionale, educata, come la Regina Elisabetta come
rideva sempre Milan, sapeva come porsi alle persone per tenerle come
clienti e sorte di amici.
L'amicizia, se così di poteva chiamare, tra Lia e Madame era
il
risultato del carattere della prima che preferiva le persone come la
donna con cui conversare, studiare piani, scoprire cose. Non si
somigliavano come carattere, Lia come un lupo pronto a scattare, in una
calma prima della tempesta, con umore regolabile dal fastidio che altri
o le situazioni portavano, calma e riflessiva ma pronta a scoppiare con
uno sguardo come se vedesse una cacca che aveva insozzato il pavimento.
Madame eraq tutto l'opposto, non era donna d'azione o simili, e si
divertiva a spiegare, raccontare e mostrare a Lia molte
verità
sull'intimo delle persone, molte volte nascosto con profodonda
sofferenza a causa delle società, e tutto ciò che
lei non
conosceva per quanto riguardava la pratica.
Passavano molto tempo nel salottino con tè e pasticcini, o
uscite insieme portandosi il pranzo o lo spuntino in scatole di
cartone, per uscite nelle campagne inglesi o francesi a incontrare
persone chiave. Madame mostava a Lia come si svogleva il suo lavoro e
cosa e come lei si comportava in ogni evenienza. A volte
però il carattere prepotente di Lia usciva, nel senso che le
veinva spontaneo senza realmente volerlo ergersi ad elemento di testa
di una situazione, e seppur con Milan la cosa funzionava, con persone
che trattano Madame per sesso e piacere, il cercare di comprender
equelle persone con domande e discorsi per studiarli, non sortiva lo
stesso effetto. Si poteva dire che il cercare di Lia di comprendere
motivazioni, sfoghi, interessi e desideri della gente discutendone con
loro non piaceva a questi, visto che inizia una discussione in cui lei
metteva il suo punto di vista e gli altri il proprio.
Poi, Madame l'aveva indirizzata su osservazione e studio direttamente
nei luoghi di lavoro.
L'aveva condotta nelle Velvet room, le Silk room, le purgatory room,
stanze adibite a tipi di diverse, sopratutto
l'ultima serie ispirata al purgatorio, destinata al bdsm e
gusti
particolari. Tutte quelle stanze erano nel sotterrano della Casa di
Madame, già una costruzione bella grande e isolata intorno
da un
piccolo giardino che girava intorno, che garantiva privacy ma anche un
sotterrano bello ampio, più della casa, dove vi
era
l'ambiente vero e proprio del suo mestiere.
La casa aveva pian terreno e piano superiore. Era stata modificata in
modo che al pian terreno vi fossero di
Madame, ogni
stanza era destinata a ricevere persone nuove o clienti soliti, con
specifici interessi e prestazioni. Così IN base alle
categorie
delle stanze vfi era un piiccolo, elegante e comodo salottino, dove se
impqagnhata, si attenedva qualche minuto, in base alla stanza lei
sapeva il tipo di cliente che doveva incontrare e grazie a fidsate
cameriere, serviva liquori o altro e dolci fatti in casa qanche
all'inglesem, all'italiana e altri luoghi per farli snetire a casa. Al
piano superiore le stanze erano predisposte come spogliatoio dove i
clienti lasciavano i propri, così da tenerli puliti e lindi
ed
evitare sporcizia o ritrovarli con qualcosa indosso, la discrezione
prima di tutto, e potessero fare odccia o un riposino prima di
andarsene. Due ascensori, ricavati da due stanzini ai lati opposti
della casa permettevano lo spostamento tra il primo piano e la sezsione
nascosta al posto delle cantine. Un ascensore per scendere e l'altro
per rientrare, con delle persone al piano primo o sotterraneo che
gstissero e controllasero il flusso di persone e facessero da Virgilio
per quei luoghi. Maq non era tutta farina del sacco di Madame. QUella
casa era stata comprata e arredata con molta velocità da Lia
per
lei perchè potesse espandere il suo .
Madame aveva
già il suo edificio in un'ottima zona parigina, mentre
quella
casa era nella periferia metropolitana,mentre un tempo era considerata
casa di campagna per ricchi. La casa era metà di Milan e
metà di Madame e vi accompagnavano le persone che servivano
a
Milan perchè come diceva sempre Lia, qualsiasi mondo si vuol
creare, ci saranno sempre persone che vorrano guadagnarci per
sè, e a volte trattarle come con i cani con i bocconcini per
vederli felici e scondinzanti era tutto.
Madame si divideva la giornata quindi tra i due edifici, e per persone
imnportanti per Milan o le visite di Lia, le riceveva personalmente. E
visite direttamente in casa dei clienti per un ambiente più
a vantaggio di questi, dove proporre, studiare e comprendere altri modi
per far interessare i clienti, sia suoi che di Milan.
"Il mio tempo sta per terminare Madame, ma voi lo sapete
già. I
cinque mesi sono quasi agli sgoccioli, grazie ai veterani ho imparato
le cose che un tempo avrei tanto voluto studiare, ma per mio
padre era
importante la musica, seppur mi sentissi disperata, sola e in un
incubo, tra persone che vedevano che io ero inutile con essa e non
portata... ho ancora gli incubi per quei momenti, sensazioni, quel mio
sentirmi in un posto non a me adatto, alle persone che mi trattavano
malissimo davanti gli altri perchè per far felice la
famiglia ho
sputato sangue quasi... e quando mi sono ammalata, la cosa che poi ha
detto è stata . Poi la gente si domanda come mai vengono
attacchi
omicidi dentro le persone sfociando nel disastro... quando non potevo
ormai muovermi, se ne è uscito così, dicendo che
mai mi
aveva vietato prima... e ora che ho potuto studiare, imparare quello
che mi necessitava anche per i test per David, ma mi ritrovo
con un vuoto,
quel qualcosa di intangibile dentro e profondo e nero come
l'universo, e
capisco che sono davvero troppo rotta per essere salvata, curata
o altro. Quello che mi preme è sapere ed essere
sicura che
le vostre parole non siano aria, che non si perdano nel vento senza
restare
un atto. Un gesto o atto è più grande e capace
di
smuovere e cambiare delle sole e mere parole. So bene che i soldi
rendono stupidi quasi tutti, io per fortuna no, seppur usi i soldi che
Milan di mette a disposizione per fare delle cose. Come questo luogo,
la Raccolta, i cambiamenti. Ma è anche vero che senza il
gatto,
le cose tornano a prima che vi fosse lui, come i centri d'accoglienza
per senzatetto e persone bisognose, che da luoghi di aiuto e sostegno
dallo schifo che è la società cieca e stupida,
cambiarono
in luogo di business dove sono più in pericolo là
dentro
che fuori... ecco perchè molti hanno terrore ad andare in
quei
centri e preferiscono rischiare in strada. Molti si comportano come
fuori di testa quando sentono che sono mandati in quei posti,
come se avessero subito o visto cose orribili. Ma
dopo di me, chi continuerà la cosa?"
"Sono sorpresa anzi, di sapere che Milan non vuole tenerti ferma dopo
cosa hai fatto a quella gente. Voglio dire, scoprire dai resoconti di
polizia di un gruppo di disagiati che rapinano, facevano del male in
autobus o per strada. E così ti sei finta un povera ragazza
che
camminava sola, anche se quei tre ti tenevano d'occhio e quando hanno
tentato di fare qualcosa, li hai pestati così tanto e hai
postato
le loro foto e video online che secondo me se son scappati dalla
città è
tanto..:"
"meritavano di più ma MIlan mi aveva detto di fare le cos
econ
moderazione. Ho solo fatto sentire su di loro la paura e terrore che
provavano le loro vittime, anche mostrandomi intorno a casa loro, e ho
denunciato con tanto di foto segnaletica
e info quei tizi così la polizia si decide a intervenire e
la
gente sa a vista chi sono"
"Però ancora oggi si portano dietro il rimasuglio del tuo
intervento. Per non parlare di quei cattivoni di papponi, come sono
rimasti e la liberazione di tutte le loro ragazze. Ma sei sicura che
sia bene far sentire anche a loro il risultato del loro... come posso
definirlo?"
"Far prostituire qualcuno a forza, drogando o picchiando o peggio, non
ti evita il provare cosa significa essere di fatto violentati,
perchè quelle ragazze lo sono, costrette a darsi ai
clienti. E
visto che molti stronzi pretendevano il lato B, che questi imprenditori
sulla pelle degli altri provino lo stesso. E tutti i clienti sia nei
telefoni che quelli che si appostavano prima e dopo, chiedendo loro di
fingersi ancora signorine di strada per prendere la feccia... se lo
ricorderanno a vita, visto che le famiglie, tutta, ha ricevuto foto e
info con la scritta molto chiara del
"Sono lieta che che adesso il mio mestiere sia legale e riconosciuto,
anche per le ragazze. Tuttavia, seppur il mio lavoro, ritengo che sia
un pò eccessivo che quella gente subisca su di se cosa hanno
fatto... non è un pò eccessivo?"
"No! Un abuso fisico passa, come accade per le donne che hanno
sfruttato. E se provo io terrore e paura per una simile cosa, cosa
significa provarlo? Per questo voglio che loro comprendano sulla loro
pelle cosa significa quel che fanno..."
"Come quando ti sei finta cameriera in alcuni hotel e simili, per
verificare se le voci di abuso fossero vere, quindi vi fossero
vittime?E che si, anche tu sei stata approcciata, per non dire
peggio,
ma hai finto paura..." guardandola, mentre Lia aveva gli occhi calati
dentro la tazza " e quei soggetti si sono ritrovati in
ospedale in
base a quanto hanno reagito a te, i tuoi atti e al tuo sguardo...
spalle slogate, braccia o gambe o costole rotte, fino a pene con forti
traumi per quelli che erano così folli da cercare di farti
del
male. Per quanto grossi e pericolosi, nulla è possibile se
tu
sei addestrata in quel modo. Peggio se tu indossavi quelle divise da
maid da hotel e hai un reggiseno apposta con cui picchiarli o
strangolarli. Ancora non consoco il funzionamento ma toglierlo
velocemente in un secondo e usarlo contro di loro... ammetto che
è divertente! Ritengo che sia molto pericolo, per gli altri,
che tu
abbia questo accessorio ma... il mio dubbio, mia cara amica,
è
comprendere quanto ti è costato superare il tuo terrore di
essere toccata, oltre che avvicinata e dargli cinque minuti di
vantaggio facendogli credere che tu fossi un povera ragazza debole. Hai
avuto forza, ti ammiro"
"In verità" rispose lei, fissando sempre dentro la tazza
"non
è stato per n ulla facile, in alcuni momenti mi sentivo come
quelle volte con Rò e una scarica di terrore mi percorreva
le
vene. Ma guardando quella gente schifosa in faccia l'odio, lo schifo,
l'idea che per questi soggetti tu come donna non vali niente...
è giunto prepotente, prorompente e il guardarli negli occhi
mentre subivano, come le loro vittime, mi aveva fatto uscir fuori dal
terrore. Non è passato, ma il solo fatto che agivo
per
fargli
molto male, ha aiutato. Ma non significa che abbia superato la cosa.
Non accadrà mai più, il credere a qualcuno e poi
trovarmi
a dovermelo stacacre di dosso perchè pretende quello. Posson
star freschi per me, mi è bastato cosa ancora mi porto
dietro!"
"Tuttavia, se mi permetti di ricordarlo, quando tu sarai andata,
nascerà un'altra persona. Non hai timore che questa possa..."
"Io lascerò il posto, anzi il corpo, ad un'altra me che
deciderà e sperimentarà a sua discrezione. Io mi
fermo
perchè sono incapace di risalire la china, da troppo male e
quei
terrori mi hanno distrutta più di quanto le persone
comprendano.
Non sono me, non hanno sofferto quello che ho sofferto io nelle mie
condizioni. Mi sono sempre sentita rifiutare, trattare male per poi
ricordarsi di me quando gli altri avevano bisogno di quel che sapevo e
potevo fare. Allora riconoscevano qualcosa, ma successivamente di nuovo
schifo. Io sempre da sola, io che non trovavo interesse come le altre
nei fidanzati e queste stronzate da gente ritardata... mi spiace dirlo
ma
alla fine me ne frego e lo dico, solo la gente ritardata può
costruirsi una vita basata su uomo o donna da sposarsi, mqatrimonio
importantissimo, figli o non sei una persona completa o non hai come
fanno sempre a dire, un frutto d'amore... bla, bla blaaaaa! Tutto ruota
intorno a famiglia, famiglia, figli, invecchiare e desiderarre nipoti
obbligando gli altri a farli. E poi la persona che ti ordina, come
successe quasi a me, di fare sesso altrimenti era chiaro che non volevo
bene, che no davo dimostrazione di ninete e si sentiva abbandonato...
ci
sono stati momenti in cui ho desiderato tante cose ma poi mi son detta
che se la sbrigavano loro con le loro stronzate. Io per avere qaualcuno
vicino devo dismotrare cose, come se non glielo avessi mostrato molte
volte.E' vergognoso, come le dimostrzioni di affetto o amore fossero
tangibili come le scopate e basta. Io non so cosa provavo per
Rò, perchè era
l'unica
persona la cui vicinanza fisica non mi dava fastidio. Per la prima
volta sembrava bello avere come amico una perosna che volevo
abbracciare o avere vicino. E poi nacque l'odio. Dopo tutto
ciò
che avevo fatto per lui, ceramente per aiutarlo nei momenti neri invece
lui mi rimproverava per tutto e mmi faceva sentire come la mia
famiglia... dovevo ancora dimostrare fargli fare quello
schifo, come si dicenel mio paese 'sto cazzo!"
"Gli
uomini sono così, si aspettano come dimostrazione
quello. Non puoi giudicarlo male..."
"SI sbaglia" fece Lia anteponendosi all'intervento della donna "Dopo
tutta la mia vita scolastica orribile, motivo per i lquale odio quando
la gente piagnucola che vorrebbe tornare bambina e stronzate simili, io
provo solo repulsione nel tornare a quegl ianni. Il vuoto della mia
stanza, la notte seduta davanti la finestra o sul letto a immaginare
una vita diversa. Una me meno terrorizzata dalle reazioni sempre
violente dei suoi, a volte per stronzate che potevano benissimo essere
insegnate in altri modi che botte, urla per settimane, punizioni senza
un vero senso istruttivo. Tu porti solo sconvolgimento
perchè
non comprendi, odio,r ancore, voglia di vedere cose su di loro
perchè capiscano e poi ti senti pure stronza per pensare
certe
cose. Io non capisco come fa la gente a figliare se non è
capace
di comprenedre se stessa e la loro vita e insegnare a un essere vuoto.
Tornare bambini, ma anche mai! E Rò, l'unico di sesso
maschile
per cui ero contenta di averlo consociuto all'inizio, quando parlava
con me in chat o a voce al telefono mi sentivo come se la mia vita
fosse cambiata. E poi iniziarono le cose....
"..."
"Le lamentele, recriminazioni,
accuse di non volergli più benbe solo perchè non
mi
sentivo, non volevo proprio, avevo terrore di quella cosa e lui che mi
forzava anche di sua mano a togliermi i vestiti, a fare questo o
quello. E poi la rabbia e i rimproveri perchè non
gli davo
affetto e conferma di cosa provavo. E così compresi
perchè molte relazioni e matrimoni fallivano... Non l
osapevo neanche io cosa provavo e come mi faceva sentire male la
prospettiva dei doveri che tutte trattano come da fare e basta. E le
sole
dimostrazioni sono dargli te come un giocattolo anche se non ti senti,
avverti che non è cosa che vuoi e... quel regalo che gli
feci
col Mazinkaiser che gli piaceva ed erano soldi che avevo messo da parte
dei nonni, dopo che ero riuscita a tenermeli io, invece dei miei che
se li fregavano sempre. Quello non vale, vero? I pezzi di computer che
non usavo più perchè gli serviva aiuto,
dopo che
ebbe
problemi a lavoro quei soliti tagli al personale e mi trattò
così male perchè i ltizio a cui li aveva venduti
andava
dicendo che un pezzo non funzionava! Inveec di grazie per l'aiuto,
altro che la sua ragazza che parentesi ancora aveva e che non
faceva...! Insomma, a me non iteressava perchè non volevo
prenderlo, averlo, o fregarlo a nessuno. io volevo wqualcubno che
restasse al mio fianco senza che vi fossero obblighi per tenerlo con me
o dimostrazioni... le dimostrazioni! " con schifo e rabbia
"Già mi ero
incazzata non poco per la questione che lei cèra ancora,
preovavano ancora nonostnate lei fosse una stronza spocchiosa. Quella
lì era come le mie compagne melmose, che riescono sempre per
l'apparenza a trovare lavoro senza università, ottimo, ben
pagato e tutto, perchè sapeva apparire in un certo modo
mentre
alle spalle sapeva attaccare la gente senza lavoro dicendo che stando
in sua compagnia tra amici, che lavoravano, era vergognoso. E altre
cose. Dopo quel regalo, la tariffa che mi ero fatta coi miei soldi per
pagare poco telefonandogli, quei pezzi per avere il fondo per il suo
progetto alla faccia del lavoro subordinato... dopo l'incazzatura che
fece contro di me per quel pezzo , a dire dell'acquirente non
funzionante, fu un crescendo di cose che inizarono a starmi sui marron
glassè. E alla fine quelle due volte dove cercò
di
obbligarmi a basta,
vai al
diavolo. NOnostante per tutto il tempo gli avessi detto chiaramente
che,
anche ammesso avessi deciso di accontentarlo come volev aper una cosa a
lui, mi vevnia la pelle d'oca, avevo problemi a respirare, mi veniva
un'agitazione che spiegarla è difficile al epnsiero di fare
cose... non riuscivo e non riesco a provare niente di quello che la
gnete descrive, come se fosse una colpa ero attaccata anche per
questo... o quando cercava di farmelo fare, e io volendo solo
scappare, dicevo no e venivo trattata male. NOn
gliene importa a nessuno di me, di come mi sento, non ha fatto niente
nessuno come io invece facevo per aiutare e... io non sono empatica, ma
per tutti io dovevo consdierare e fare cose se avevano bisogno. I miei
bisogni, nessuno!"
Si alzò, posando con eleganza e certi movimenti con le
braccia
che avev aimparato, andando verso la finestra dando le spalle alla
donna, la quale rimase con la tazza del tè in mano a
guardarla.
"E' così difficile esser ascoltati? Credevo che lui fosse
l'unico che lo facesse in tutta la mia vita. Quando invece non era
così. La casa dove sono stata costertta a
vivere,
anche se
volevo andar via, era la prima cosche pensavo in quei momenti, e per
me non era Casa. Quindi che vuol dire?... QUindi dovrebbe essere facile
capire quanto disagio e
terrore provassi... volevo solo andarmene e tornamene dove stavo
sempre, chiudermi in camera e star lontano da tutti, in primis da lui e
dagli uomini... appena mi metteva
le mani addosso per farmi fare cose che mi facevano star male e io mi
allontanavo, anche lui a urlare e lasciarmi sola nella stanza. Stavo
male, proprio mi ritrovavo a tremare e l'unica cosa che lui faceva era
urlare contro di me, come cieco, come tutti. NOn sorrido alle cavolo di
feste in famiglia? Sono maleducata e vergognosa, non che cè
un
problema. Esterno anche urlando i miei malesseri, i miei problemi, cosa
hanno fatto e non per farmi star male? Nessuno sente niente, mi si
diceva che non avevano mai sentito nulla e no nsapevano. Ti dico
dall'inizio che l'idea del sesso non mi piace, parlarne ok se proprio
vuoi, ma ho seri problemi quando mi si avvicinano o mi toccano... no,
sbraitiamo contro icendo che no nsono come le altre, cosa
detta
da mia madre e altre eprsone , che
le altre facevano, dimostravano e io no. Ho smesso di sorridere
definitivamente per causa della famiglia, di Rò,
della
gente
che mi ha tolto tante cose, ma sempre tutti a rimrpoverare.
Sei
maleducata con la famiglia. Fai un sorrisino oggi che è
festa.
Le foto rovinate a causa tua che non sorridi. Ci rovini i giorni di
festa col tuo muso lungo. Sei deprimente. Sei...Sei... le persone che
sembravano meno stronze come quella ragazza appena iniziata
l'univesità, e io non sapevo come comportarmi
perchè
pareva davvero gentile. Invee sono sicura che creedva fossi strana o
altro, che non volessi stare in sua compagnia quando invece avevo
terrore di mio padre e mia madre che dopo le sette di sera non si esce
più, a meno che non sia le cavolo di feste o stronzate
religiose, seppur una o due volte l'anno. Poi urla e casino
perchè non avevano intenszione di accompagnarmi, uscire
ancora a
causa mia, e niente macchina. E' pericoloso di notte da sola. E
così rifiutavo di andare a quegli inviti e poi queste
sparivano.
Come con le insegnanti non si discute o si parla come invece faccio
con la persona, per capire. NO, sei secondo me una mela marcia anche se
non è così, statti nel banchetto singolo a solo
proprio,
in fondo alla classe. Isoliamo, nonostante fossi io quella trattata
male. Ascoltiamo quelli che mi facevano cose e non me,
disperata. Non
trattiamo più quella persona solo perchè sembra
strana...
che vita schifosa e per direche col cavolo io rimpiango il mio passato
e infanzia, i dottori mi guardavano come se fossi pazza, ma no nsia mai
che si chiede veramente e si comprende. E poi Rò, volevo
solo un
pò del suo tempo, se mi voleva bene e gli paiceva
stare in
mia
compagnia, e invece è solo stato schifo e terrore
ulteriore.
Mai
piu ho deciso e l'ho allontanato. E poi loro, Ric e Zay...."
"Eppure quel che vivi adesso, non ha aiutato?"
"Sembra strano dirlo ma devo moltissimo a Milan,
più chea a
tutte
le persone conosciute nella mia vita. Me ne frego se sono la sua
cavietta, mi ha lasciato libera di fare delle cose e mi ha sempre
trattata con rispetto, considerazione, dandomi valore anche quando non
ne ho veramente. Quanto ha fatto e fa lui... dopo di lui mi viene solo
quell'insegnante di pianoforte che ebbi per u n anno solo, e
poi tornai a
esser trattata come stupida e incompetente dagl iinsengnanti di musica.
Anche lì, non si chiede o si approfondisce la cosa per i
tuoi
dubbi, tratta da schifo una persona che si spacca la schiena per far
contenta la famiglia, anche se tu arrivi per questo ad
ammalarti... non
chiedere, rimprovera, tratta male, fai sentire inferiore come fosse una
zucca vuota invece di una persona che non è
portata, ma
è
lì per volere della famiglia... nonostante questo posto,
cosa fa
Milan, cosa mi ha dato che non avevo mai avuto possibilità
di
avere e il suo rispetto, da uno sconociuto per giunta... anche questo,
sto male dentro, mi sento di troppo, incoerente con questo mondo. E non
parlo per incomprensione e altro, come poteva accadere a grandi figure
del passato che hanno sfidato tutto... Come Amelia Earhart per citarne
una o altre grandi donne che hanno rischiato anche galera e la vita ,
per
dimostrare che le donne non sono solo incubatrici e zucche vuote... no,
o avrei lottato, affrontato come ho fatto. Ma cosa mi si faceva
nell'infanzia, come si comportavano e le loro parole, quelle
parole e
frasi che mi rompevano da portarmi a credere di valere niente... io non
riesco più ad andare avanti nonostnate tutto e quidi
significa
solo una cosa, io non sono riparabile. E quindi perchè
continuare? Quante persone muioiono in mille modi e nonostante abbia
seguito le credenze becere io abbia pregato, per dare questo corpo a
un'anima che la meritasse, così da non soffrire
più
così come anche adesso, nulla. E mi sono convinta che ne le
religioni, ne Zay avessero ragione, Non cè nulla oltre il
materiale. E sono così stanca... e poi vedo i vostri
clienti,
Madame, che cercano come disperati qualcosa che sono, vogliono, che gli
serve per sentire che sono ancora vivi, umani, per sosddisfare bisogni
che devono celare, e mi sento ancora più triste. E
poi
penso a RIc e Zay e quanto di becero hanno detto e quanto odio anche
per loro ho iniziato a provare..."
"hai detto tu stessa che fossero in buona fede, no?"
"Eh.. maa nche così, loro come gli altri, per dire certe
cose,
non mi hanno ascoltata davvero. Si sono pure offesi perchè
ho
criticato oltre che esposto il mio odio, per la lista della spesa come
la chiamo io, della vita che cercano di inculcarti. E loro si
sono
sposati, hanno fatto figli, hanno fatto cose della spesa con l'idea che
relazione, matrimonio, figli siano cose grandiose, non accettando la
mia repulsione per queste cose. Perchè una votla che ti
sposi,
sei vincolato da un pezzo di carta che per tutti gli altri è
legge. Ci sono donne che con la madre vanno dai mariti a chiedere scusa
per non averli considerati abbastanza, perchè
andavano a
infilare
il loro coso in altre donne. E la mancanza era della moglie! Cosa siamo
nel milleduecento dove la donna
doveva inginocchiarsi e chiedere perdono di non essere abbastanza
giocattol oda monta? Mentre lui rompe tranquillamente i voti e va
bene,
perchè la società dice che all'uomo è
concesso?
POi quando la gente si sposa cambia, diventa un'altra, peggio quando
figlia. E la lotta continua nel dimostrare che sei come la gente vuole
che tu sia. Cosa non puoi più fare, essere... vedono la
lista
della spesa come un raggiungimento obbligatorio e qualcosa
di fenomenale, mi dicevano da piccola che il giorno
più bello
della mia vita sarebbe stato il matrimonio, e io
lì a
chiedermi
cosa cèra di bello se prima e dopo cèra la
relazione ed
era solo un pezzo di carta che attestava proporio che uno era
dell'altro. Fare figli, tranne alcuni casi naturali, tutte figliavano
pure quando non volevano o dovevano. Che cosa miracolosa!
Così
come quando viene il ciclo e deve essere detto a tutti come una cosa
meravigliosa, quando è di ogni donna! Quante
stronzate. Siamo esseri umani e
siamo peggio degli animali su certe cose. E persone che dicevano di
conoscermi mi hanno scritto cose assurde, come quei fur, come tutti gli
altri poi
ritrattavano ma in quel caso testo scritto canta, che come si erano
rivolti offesi e tutto era per cosa pensavo...
"..."
"E invece di capire la mia
deluisione e apprensione che con i figli dovessero abbandonare molte
cose, cambiare, perdere altro, come mi hanno trattata! Ma no, sono
sempre io! Cosa ne sa una come me delle cose? Facciamola sentire una
merda nonostante abbia ragione e pure la gente che pensava migliore
come quei due, finisce per seguire le cose degli altri, pure
offendendosi. Sono stanca di esser sempre aggredita e tacciata di
ignorante, icnapace di comprendere, addirittura cuore di pietra mi
dissero, fredda o peggio. Seppur avevo scritto a quei due con amicizia,
con cosa hanno scritto dopo e poi non compreso anche se glielo facevo
notare, basta. Che vadano al diavolo anche loro. Perchè le
cose
sono queste. Tu puoi subire tutto perchè dici e vedi le cose
in
maniera diversa, se però li mandi a cagare e li lasci nella
loro
mediocrità e giudizio, sei una merda. E non mi importa dei
francesismi, ma è così. Con la mia famiglai ero
sempre
quella che rovinava loro le giornate, la loro dannazione, il
non
potersi vantare o pavoneggiare come facevano gli altri,
perchè i
figli li avevano capaci di mentire e fingere bene. Io non dav o mai
soddisfazioni. Con Rò accuse e trattamenti schifosi dopo
quanto
avevo fatto togliendo a me, e mandandolo via e non parlandogli
più, ma a scrivermi che era deluso e amareggiato.
LUI!"
voltandosi
verso di lei "Da quei due, prima li ho mandati al diavolo sparendo per
come si comportavano e dicevano. COme secondo loro dovevano spronarmi,
sbagliando... e meno male mi conoscevano, non capendo anche dalle mie
parole che mi facevano solo incazzare. Loro ocme tutti gli altri non
vedevano il mio dolore ed erano empatici con me. IO SEMPRE CON TUTTI,
NESSUNO CON ME! E poi la seconda volta che gli ho parlato per dirgli
adios, scrivo solo per mettere le cose in chiaro e leggo quelle cose ,
e
mi viene voglia di far del male malissimo. MA NO, LA STRONZA SOLO IO!
SOlo io! E poi ci si chiede come mai molte persone fanno stragi ocme
nelle scuole in america , al pieno della sopportazione o si fanno certi
gesti, su altri e su di se. E poi a piangere come merde accusnado, pure
da morti, di aver fatto loro del male, dando sofferenza ai
vivi
quando erano i vivi ad averli rotti dentri e fuori... quanto sto male
adesso, cosa sento, cosa provo per tutto e tutti ogni volta che mi
tornano in mente e l'impossiiblità di provare qualcosa di
diverso, anche adesso grazie a MIlan... se solo, se solamente lo avessi
incontrato prima. Se avessi incontrato una persona come lui che
nonstante sembri un dandy pavoneggiante e tutto, è stato
più comprensivo, capace di approcciarsi nel modo giusto,
dire le
cose giuste, mai urlare e rimproverare dcome hanno sempre fatto
tutti... quel che no nerano tutta quella gente, anche quei due, in una
persona sola. Ma era così tardi..."
"E gli uomini allo Chateau?"
"Quelli..." fece lei con amarezza "All'inizio mi odiavano e putnavano
a vista. Un'estranea che seppur considerata dal loro capo, era sempre
non dei loro e che metteva regole, cambiamenti e nuove cose che non
gli piacevano. Poi si son ricreduti vedendo a cosa portavano e cosa
fossero, ma non è cambiata molto. NOn so per quale motivo ,
ma
io
alla gente non piaccio, mi viene sempre detto che è dal mio
modo
di fare, come appaio... e allora che vadano al diavolo anche loro. Io
cerco di considerare gli altri, dove mi trovo, vengo incontro...
quanto ho fatto nella mia vita prima e dopo ma cè sempre
qualcosa che non piace di me. Lo vedevo nella faccia di tutti, compresa
la madre di Zay e il suo ex, le loro facce era come se dicessero
diverso, dalla gentilezza apparente. E credono che la gente
non se ne
accorge? E così che mi sento a disagio e sola, sempre
questa
cosa. E questo mi fa domandare se mai l'idea di rendere un luogo di
fratelli e non di paesi chiusi, distnati, con differenze che portano a
odio... potrà mai, Milan, riuscire in
qualcosa che in millenni
è ancora è utopia se io già sono
odiata nonostante
non sia una persona negativa? "
"E'
una questione che forse non potrà mai avere risposta.
Quel
che si sente a pelle, a volte spingono le persone a giudicare senza
valutare altre cose. QUel che mi rattrista è che tu non
abbia
trovato neanche lì un tuo luogo, un tuo paradiso da chiamare
Casa. Comprendo il tuo malessero e se andartene è la
decisione
giusta, è l'unica cosa che sai, per come se e ragioni molto,
non
posso far altro che dirti . Hai fatto il tuo
tempo, rispetto le
persone che per malattia, vecchiaia o altro sono costrette a esistere
più di quanto vorrebbero soffrendo, finchè morte
naturale
non giunge... se dopo anni di ragionamento, anche dopo aver avuto un
pò di comprensione e umanità che no
ncèra
là fuori, è l'unica cosa che allevia il tuo
dolore, allora vai. Trova la tua pace. Aiuterò
chi
nascerà dopo di te, perchè sia una persna
completa e
consapevole di tutto..."
"Voi siete molto considerata da MIlan. Si fida di voi e ascoolta i
vostri pareri, anche per via dell'amicizia che vi lega da quel lavoro
che svolgevate insieme. Siete di mente aperta, ferma in molte cose e...
vi ringrazio per aver compreso e cosa avete fatto mostrandomi spaccati
di vita che di solito si tengono celati per paura, o semplicemente
quiel lato di qualcosa che per la religione è tacciata come
tabù, ma che i preticelli del cavolo fanno lo stesso,
così da capire più cose. Fa ridere pensare che
gli stessi
che sbraitano dai pulpiti e altari certe cose che non si devono fare,
poi le metteono in azione loro, che giurano e promettono a quel loro
Dio..."
"...dimostrano come, se lo fanno loro stessi, allora non cè
molto di vero. Lo so. Tu sei l'unica che conosco che non ha
mai
avuto esperienze e non ne vuole, e che nello stesso tempo mi
hai aiutata
ad ampliare la mia attività. A gestire
situazioni riguardanti sesso e relazioni, seppur sei poco
propensa
all'amore e le manifestazioni pubbliche..." sorridendo
"Cosa è ilare, Madame? Mi da fastidio vedere la gnete fare i
gatti in calore spacciandolo per amore... le case private, i luoghi
privati, esistono per un motivo. CHe nervoso per strada le poche volte
che uscivo per andare dai cavolo di dottori e dovevo trovare i
marciapiedi bloccati per gente che doveva sbaciucchiarsi, abbracciarsi,
dimostrare cose fermando le persone e poi coi figli... le carrozzine, i
piccoli troll urlanti... sono un fastidio, creano disagi ma no, sono io
il Grinch, lo Shrek di turno perchè mi fanno incazzare e non
rispettano me, che le stronzate in pubblico non mi piacciono
e
così sparati davanti a tutti. Fatelo a casa vostra. Se io mi
lamento o
chiedo
per la terza volta il permesso di ocntinuare quei pochi passi vicino
casa che riesco, mi guardano male, rispondono male o vengo sicuro
tacciata di essere come le Bestie che urlano che i neonati non si
devono allattare in pubblico, ma va bene vedere i balconi,
pure le
mutande e i sederi ben mostrati dai vestiti delle donne. Questa cosa
che le donne
devono essere tutte sezy a tutti i costi, nude più che si
può senza considerare luogo, ambiente, situazione se scuola
o
lavoro o altro, e devi essere sexy e prorompente o superfiga,
bah. Gli
uomini poi non ne parliamo, con quel modo di vestire terrificante e poi
puntano il dito contro una cosa naturale, si questa posso dirla e non
mi da fastidio, ma tutti a sbavare o invidiare l'apparenza
delle altre
che sono perfettissime e tutto. Insomma ipocrisia ovunque e poi la
cattiva sono io! NOn vieto le cose basiche ma il termine privato esiste
per un motivo..."
"Ovviamente" disse Madame acconsentendo con la testa ma con lo stesso
sorriso, cosa che fece non felice Lia che la fissò malamente
"E oltre questo, le ricordo che il uso lavoro consiste comunque nel...
vendere i lcorpo di altre donne. Capisco i vecchi lavori, vostri e di
Milan, ma trovo... no anzi, non vedo alcuna differenza con cosa
cerchiamo di fermare e quel che facciamo. Ma si sa, finchè
sono
quelle persone a trovare nella loro malattia di... propensione
eccessiva al sesso, e abbiano trovato una loro dimensione..!. Prima,
là fuori, appena qualcuno lo scopriva,
sbandieriamolo senza
pensare che sia una malattia e si è in cura, distruggiamo
pure
la vita della gente e facciamole perdere il lavoro. Adesso non solo
hanno deciso di non curarsi ma di lasciar sfogare, e intnato
metter da
parte per il futuro, almeno hanno capito la cosa invece
di scialacquare, e poi saranno aiutati da noi e vivono
già
da ora una vita migliore. Sono accettati senza giudizi, se hanno
bisogno tutti sono a disposizione e ancora di più...
Eì' epico però cosa ho combinato a quegli stronzi
che pensavano di far del male alla gente ridendoci...
con
oggetti dipregio e firmati che sappiamo dove trovare a meno, con
una macchina prestata, sotto controllo ovviamente, li ho
fatti presentare a chi aveva fatto loro del male ed
è stato epico,
straordinario, da incorniciare come sono rimasti basiti nel vedersi
loro, poveri comuni che non valevano niente mentre loro, prima
snobbati, poi ricomparsi felici, raggianti, con il meglio indosso
pronti per i social e pure con fidanzati, finti, ricchi..."
"Eh, si" fece madame sorridendo "Nonostante non sia da te farlo per te,
sei bravissima a
preparare le persone perchè siano meglio di quello
che si
possa
immaginare, perscherzi o... prank, si chiamano così?...
con i
soggetti che avevano portato dolore e soffferenza negli altri. Far
sentire il loro niente, la loro inadeguatezza e mostrando che le
persone sono migliorate tre volte di quei bulli nel mod pulito, giusto,
per le loro qualità. Hai dato dei compiti alle mie ragazze,
e
ragazzi, per cui davvero si guadagnano da vivere onestamente e con
quelle capacità che prima erano derisi. Le ragazze di
più, hanno mostrato le reazioni sgomente di quelle persone e
devo amemttere seriamente, un pò, mi sono sentite
inorgoglita che il loro bigottismo venisse... schiacciato. Lo ammetto e
sono pronta a farlo nuovamente. I loro problemi sono diventati solo
parte della loro vita che curano, sono inseriti anche tra persone di
grosso calibro che Milan conosce , e nella
societèà
valgono
più di quei soggetti. Molto di più. E questo lo
devono a
te. Anzi, è stato divertente vedere festività e
feste
legate alla natura, rpeparate dove vivevano loro, quindi loro
città e cittadine dove erano ospiti d'onore con
tutti
veramente gli onori. Quelle feste hanno portato cibo gratis, sezione
per le adozioni per gli animali abbandonati, giochi per grandi e
piccoli, anche se ti è costato parecchio accordi con il
prete e
vescovo per presenziare, cercando di evitare di usarli come
acquiloni,
tue esatte parole, tanto la stoffa cèra, per quanto
fastidiosi fossero, seppur erano
così a botte che parevano più zavorre..." facendo
sorridere in maniera cattiva l'altra "...e sono rimasta davvero
colpita. Le persone si son divertite, alcuni animali hanno trovato casa
e sono controllati, le mie ragazze e ragazzi sono stati madrine e
padrini dell'evento portando anche i temi legati all'ambiente su
pesticidi e morte delle api, i pericoli di prodotti troppo identici e
con pochi valori nutrizionali che emergono dai semi venduti da alcune
aziende, sterili e modificati..."
"Attenzione, io non ho mai detto che tutte le modifiche fatte al dna
delle piante sia sbagliata. Ma veramente si è curato
più
il fattore bellezza, con prodotti tutti iguali quasi id peso, aspetto,
caratteristiche. Semi sterili, a discapito degl iagricoltori che
già ricevono centisimi a tonnellata, a discapito
delle somme
utilizzate per la cur delle piante o alberi. E dai nostri studi i
prodotti che si vendono adesso, tranne quell iche di norma la gnete
rifugge perchè non perfetti, non belli, non lucidi, con
evidenti
imperfezioni invece sono più sani, più
corretti come
codice genetico e differenze. Lei lo sa, Madame, che molti tipi di
frutta e verdura sono andati perduti, solo di mele pprima si contavano
entro i cinquecento tipi di mele diverse al mondo... per non parlare di
carote, patate, melanzane e la lista è molto lunga. Tutti
ormai
acquistano i semi di certe aziende perchè il risultato
visivo
permette la vendita, o iniettano fattori di crescita acquistati da
veterinari e farmacie , che danneggiano solo il consumatore. E tutto
per
rendere i prodotti identici, deisderabili, più facili da
gestire
e vendere. Noi stessi nella Fattoria e i quelle legate alle varie
torri, piantiamo semi di frutti e verdure che abbiamo cercato
appositamente da piccoli contivatori, contadini, le famiglie con
anziani che ricordano e tengono degli orti, con soggetti originali..."
"Si, e ho desinato molte volte da voi, so bene il gusto dei vostri
piatti diversamente da quelli dei ristoranti dove pranzo o cene.
Affermano di usare prodotti di prima qualità, ma anche se
chef
stellati o parecchio conosciuti, non si avvicinano affatto alle vostre
materie prime, il vostro latte che non è liquido quasi
acqua
ormai, e dal colore ben diverso del bianco candido
così come
tutti i derivati. Le caverne naturali dove stagionate fromaggi e
salumi. I vostri animali come vivono e come coltivate. Avete
anche iniziato a coltivare perle..."
" I molluschi della sottocageoria dei Conchiferi, che sono gli unici
tra tute le varietà di molluschi a produrre perle, ma voi
conoscete bene i fattori di Gastropodi e Cefalopodi. La questione
importante è il fattore alimentare per noi. NOn possiamo
certo
cibarsi solo di prodotti grenne e carni e derivati. Il problema
è che ormai la maggior parte di specie marine sono tutte
corrotte dall'inquinamento, seppur non se ne parla. i livelli di
metalli pesanti, mercurio e sostanze cancerogene e dannose pre l'uomo
se li consuma sono alti e abbiamo dovuto scegliere. O allevarli noi,
oppure testare ogni banco di prodotti che acquistiamo. Così,
oltre le alghe, che utilizziamo sia per cibo al natureale che per la
loro caratteristica jellificante sostuendo le cartilagini, che
utilizziamo invece come colle di varie tipologie, abbiamo dei settori
ittici di nostra produzione. Niente ammassi senza senso di animali da
far spavento, un numeor calcolato ogni metro cubo, mangime corretto e
non chimico o errato per farli ingrassare e curiamo le strutture marine
abbandonate..."
"Trasformare piattaforme petrolifere, fortezze delle guerre ed ex hotel
e strutture abusivi, abbandonati, in itticolture non intensive,
controllo della pesca e cambio di uso di molte vecchie navi da crociera
e petroliere ripuilite e controllate, in sistemi galleggianti e in
movimento, quindi segundo i percorsi normali, allevare in modo
più corretto. So bene tutti i progetti in cui Milan si
è
inserito. Non solo questo. Ma anche le vendite che effettuate di
prodotti sicuri e certificati. I diamanti creati artificialmente, le
perle che coltivate... soche ti piace osservare come le producono"
"in effetti è vero, mi domando spesso se siamo abbastanza
delicati, ma per utilizzare in quei molluschi mangerecci la
madreperla o nacre, il tessuto che riveste
la
conchiglia crei la perla intorno al nucleo ci permette
sovvenzioni speciali che ci servono proprio per controllare pesca
abusiva, caccia a balene e squali, anche la vendita illegale di delfini
e squali spacciati per pesce spada... e la vendita di pesci e animali
marini per collezionisti.. e molto altro. Non siamo cattivi, anzi. Ma
chiediamo all'animale un piccolo sforzo dopo le nostre cure
così
che oltre che darci sostentamento, ci permetta di proteggere la sua
casa. Noi alleviamo molto oltre le coste, in strutture nostre con
dovute certificazioni e regolarità. Anche se di fatto le
ostriche non sono allevate per le perle, noi lo facciamo. Le ostriche
commestibili possano produrre una perla, ma gli allevamenti
commerciali evitano che qualcosa possa entrare tra le valve che no sia
acqua per evitare formazioni estranee nelle carni e rischiare qualche
problema al consumatore. Insomma, rischiare di ingoiare una perla
è raro ma è capitato, noi facciamo in modo invece
che le
producano, anche se non ho mai voluto assaggiare un'ostrica e non so
davvero come facciano a mangiarle..."
"Si, Milan le adora, invece tu odi tutti i gusti mollicci e jellosi. Ma
per la qualità le vendete anche, divenendo fornitori di
fiducia
delle persone giuste, modo ulteriore per avvicinarli..."
"Esatto, Milan ha capito che insinuarsi in modi loschi e subdoli,
facendo subdorare qualche magagna non è il massimo, ma
divenire anched fornitore di quello che i ricchi e potenti vogliono...
anche se, ostriche mollicce e uova di pesce! Bah"
"Io non mangio mai pesce di allevamento perchè so bene come
sono
tenuti in quelle vasche piccole, senza ricambio d'acqua e poi gli
alimenti... ma almeno voi avete rispetto per loro.Anche i molluschi da
perle e da cibo, dai bivalvi, i vedi creatori delle perle e anche
ostriche. Anzi non so come ringraziarti della perla a forma di pera da
tre centimentri che mi hai donato, davvero un bellissimo gioiello
incrostato da decori in filo d'oro che rende il tutto davvero elegante.
Maq ho avuto l'impressione, anche sopratuto la tua richiesta
di
indossarlo per le feste organizzate da Milan, che questo dono non fosse
disinteressato o di ringraziamento ma più... come un
considerarmi una sorta di espostore mobile, o vivente, per i vostri
prodotti, considerando che tutte le donne o uomini che erano
interessati per regali, potevano conoscere questo ulteriore vostro
settore..." vedendola sorridere in maniera carogna, come per dire che
l'aveva cioccata ma era divertita dalla sua trovata"
"Effettivamente era questa la mia idea. Ho chiesto a Milan una perla
scelta da lui per Voi, ma amemtto di non aver capito se avesse colpito
l'intento che mi accingevo a fare oppure... comunque conosce anche lei
Milan, anzi ancor più bene di me, quindi sa bene che i
nostri
doni, intenso come organizzazione, tranne rari casi, hanno una punta di
lore particolare. E io volevo veramente ringraziarla di quel che
è, Madame, perchè se VOi foste stata un soggetto
diverso
avrei evitato la vostra presenza. MOlta, parecchie volte. E, tutte le
consocenze che mi hanno permesso di capire molto più delle
persone e l'intimo, oltre del lavoro così particolare. Se
non vi
fosse una persona corretta, giusta, molto più delle marce
che ho
conosciuto che si reputavano timorate e pure di dio, e nonostante
questo esperta in un settore definito vecchio come il mondo... fossero
più come Voi, come persona oltre il mestiere, questo mondo
sarebbe migliore. O come Milan. Ma non è così. E
quindi
eccoci qui, voi con un dono che vale davvero parecchio per la purezza,
peso e qualità visto che come nucleo utilizziamo
direttamente
granelli fatti da noi di conchiglie rotte o con problemi e quindi da
cui è impossibile prendere madreperla utilizzabile, per non
usare plastica e rendere di fatto mediocre il prodotto. Oltre quella un
giorno se ne uscirà una degna, vi donerò una
perla
Abalone, è una madreperla che adoro e sostengo,
blu-verde
e a volte anche viola, con iridescenza nei pezzi migliori
sull'
arcobaleno. A causa delle loro forme irregolari e iridescenza liquida,
le perle abalone hanno una nacre che dà una bellezza
singolare
ad ogni perla. Ad ogni modo i bivalve come abalone e altri sono
commestibili e poi ci sono le ostriche"
"che cosa affascinante l'allevamento fatto bene e come conoscere certe
cose..."
"Quando raggiungono il tempo
ottimo perchè per vecchiaia le carni non diventino brutte o
vecchie coe alcuni dicono, e hanno prodotto parecchie perle, sono
impiegate per il cibo. NOstro o a richiesta essendo di
qualità
con acqua controllata e testata, vendute. E sono disponibili anche per
il prezzo corretto per la qualità, per feste, banchetti,
matrimoni, ogni volta ne hanno bisogno ovviamente non in
quantità assurde, ma come portata di pregio, sapete bene
come
certi alimenti sono presentati e previsti come il cloue per gli ospiti.
E viene inteso che per la qualità i pezzi a persona sono due
al
massimo tre. Questo perchè abbiamo più settori di
lavoro
e ci permette di soddisfare certe persone che dobbiamo... abbordare,
con la gola" sorridendo "mentre da noi si fanno in zuppe all'asiatica
ad esempio ma voi lo sapete bene. Il mondo può cambiare da
essere sostenibile e corretto verso altri umani e animali. Seppur so
che la natura sa essere befarda, dura, orribile come i carnivori che
mangiano prede ancora vive o rapaci che spennano le prede fermandole
col proprio peso, mentre queste urlano per il dolore per raggiungere la
carne ancora viva... è la natura. Il peggio certo per me
sono
insetti e simili, dove cè di tutto. Altro che film horror,
la
sola parte delle formiche o lumache possedute da funghi o larve per...
lasciamo stare. Ma trovo osceno, inclassificabile mano umana che
strappa con una rabbia e forza le penne da oche e papere per i piumi
con queste vive e urlanti, che scappano piene di dolore che non so
nenache comprendere per come sono le loro penne in corpo e il terrore
di subire ancora. E glielo fanno due, tre, quattro volte in base a
quanto le tengono vive. io no nso immaginare queste persone come
possono far qualcosa del genere, come per le pellicce... Oh, qualsiasi
Dio! Quei video di quelle creaturine che stavano così
attorolate, tremanti come disperate, sotto acqua e neve, e... come si
può fermare tutto questo? Con appelli, interventi in ogni
paese
di organizzazioni animaliste non è possibile o facile.
Così la mia idea, dopo anni che sento di lotte, petizioni e
sabotraggi in quelle induetrie dell'orrore, con la morte non data
perchè per risparmiare si dà loro uhna botta sul
naso per
creare un'emorragia ma come per i piccoli di foca non accade, e tra le
mani in quei video mandati alla tv c'rano quelle creaturine scuoiate
vive, che sentivano tutto... ecco, mi sono rotta le balle, visto che
l'era delle pellicce è passata da tempo e ormai con quelle
sintetiche e molto simili alle vere non hanno più ragione di
esistere, cambio sistema..,"
"Mi auguro che non farai del male a padri e madri di famiglia che
facevano quello solo per vivere..."
"madame, sul serio voi siete una donna più empatica e
gentile
dei me? So bene che per mangiare e sorpavveire si fa questo e altro. Ma
una cosa è uccidere subito l'animale perchè no
nsofffra e
poi , un'altra è tenere tra le mani
una bestiola
viva e fare quello che ho visto. o passare davanti a gabbiette
impilate, fatto da loro, e non provare dolore e sofferenza nel vedere
quei visi terrorizzati e pieni di sofferenza per freddo intenso senza
una copertuna, il caldo, la paura, la follia che veniva in molti
finendo per girare in tondo. Per non parlare di circhi e zoo... il
cambiamento deve portare al non accettare questo su animali e altro che
gli viene fatto, e lo schifo su persone. Perchè molti
crescono e
non comprendono che gl ialtri sono persone, non scemi o sbagliati che
puoi giudicare o rovinare a tuo piacimento, o come in certi
paesi
come schiavi sia ancora accettati e Voi sapete di cosa parlo, che
legalizzati per il lavoro oslo perchè stranieri. Basta...
ridiamo speranza, dignità e sicurezza a quelle persone che
no
nsi credono più come tali, ma niente! Perchè non
vi siano
più me e altre categorie che alla morte malediranno la loro
vita..."
"Tu
ne sei fuori"
"Già,
ma solo perchè ho deciso di non provare più lo
stesso
dolore. Di non essere più perduta nelle prese i giro, nei
trucchetti, voltafaccia, negli obbglighi e doveri che io dovrei agli
altri solo perchè è il prezzo o compromesso per
avere
qualcuno accanto. Mai più. Ho capito con Rò, con
tutti
che se vogliono qualcosa, vadano da altri. Io non darò
più niente. Le cose le faccio, ormai, perchè
sento di
fare qualcosa di mio per chi ha subito un torto. Se non me, almeno
qualcun altro. ALmeno avrò fatto qualcosa di giusto e visto
orrore, terrore, disperazione negli occhi fin nell'anima della merda
che sono molti. Devono soffrire, pagare, domandare la morte piuttosto
che continuare... devono provare dieci volte cosa ho provato io per
colpa degli altri e cosa hanno fatto alle loro vittime. So di non
essere una brava persona. Per gli altri là fuori, io dovrei
provare sentimenti di amore, gratitudine e tutto per la famiglia ma...
io sono una persona orribile, fredda, ingrata, stronza, quante cose
sono e lo so! Ma a nessuno interessava della mia sofferenza o non sarei
finita in quel modo, non mi avrebbero trattata in quella condizione,
mentendo affermando che mkai avessero fatto... o detto! Quanto ne ho
subito perchè diversa, per altri sbagliata, con problemi,
perchè non avevo fidanzatino ma se come altre avessi fatto
roba,
sarei stata feccia, indicata col dito come ho visto ad altre. Diventano
magicamente ninete, come esseri da tenere lontano. Come fossero alla
stregua di assissini. E la cosa che ho odiato è stata
questa,
per me la persona non è come appare ma quello che fa, se
commette cose contro altri, se giudica, se è maligna...
quelle
ragazze hanno soltamento fatto cosa le veniva detto"
"l o so"
"Prima schernite
perchè non si ha fidanzatino, dieci anni o più,
poi se ce
l'hai ti fai spingere da questo a fare roba con mille espedienti. E se
ci riescono che accade? E' la ragazzina la stronza, vegognosa,
indecente, facile ebla bla... mentre il maschio no, non diciamo mai
niente al maschio che se non ottiene abusa, non insegniamogli a
prendersi le sue responsabilità riconoscendo e aiutando per
il
bambino, buttiamo tutto sulle spalle della femmina tacciandola di
essere solo di basso livello. Senza istruzione, senza lezioni sessuali,
senza spiegare che cosa accade se si fanno certe cose, cosa una donna
deve fare e cosa pretendere in certi casi. Insegnare che far contenti
gli altri per aspettarsi affetto e considerazione, quel cavolo di
miraggio di amore, principe azzurro, famiglia felice delle favole con
figli che per le storie dei ... Basta!
Questa storia deve finire. Donne che subiscono infibulazione, che sono
osservate nude e valutate come vacche al mercato se sono degne dei loro
merdosi figli, costrette a sposarsi a otto anni o poco più a
uomini più che adulti. In altri paesi letteralmente vendute
dietro compenso dalla famiglia del marito. Sembra un racconto del
passato, ma accade ancora oggi. Donne tradite, uccise, maltrattate fino
alla disperazione, considerate inferiori solo perchè
donne. Trattate, viste, etichettate nei modi peggiori e mi
sentivo
sempre
male per questo perchè tutto mi veniva detto, ma ancora non
quello, di esser una svergognata, perchè non ho mai fatto
nulla
con nessuno. E chi cèra che mi volesse bene, tanto da...Bah!
perfino Rò, l'unico che non i dava fastidio per le mie
paure,
alla fine lo dovetti allontanareoffesa dai suoi comportamenti , e
asfissiata da richieste che erano quasi obblighi. Sono io che ho deciso
di dire basta a queste cose, me ne frego se la gente giudica
strupido o altro il mio evitare gli uomini e il sesso, ma cè
da
cambiare molto, perchè le donne del futuro non
abbiamo paura,
timore, terrore come me dell'avvicinamento di un uomo, del loro
pressare, i ricatti del ti amo, starò con te, posso
esprimerti
il mio amore solo così se tu ti dai... l'amore non
è
questo e non solo questo per chi li vuole. E'assurdo che ancora in
questi anni dopo il
duemiladieci, ci sia l'idea che se una donna vuole le sue esperienze
è donnaccia per non dire gli epiteti, è una poco
di buono
e peggio, mentre gli uomini possono. CHe mettno incinte e poi
abbandonando madre e figlio senza acecttare responsabilità
come
fossero spazzatur, come fanno con gli animali. Che la colpa
eventuale è
sua, solo della ragazza e pure dai genitori dello stronzo sia
lei la
colpevole e il lor pargoletto un angelo asessuato sceso dal paradiso...
che me lo diano cinque minuti e ce lo ricaccio io nel paradiso a pedate
nel culo..."
"Suvvia, non ti adirare adesso..."
"Madame, io non ho vissuto nulla e quasi niente a causa della mia
famiglia e la gnete sempre a spiare e giudicare. Avevo paura
di urla, botte, rimproveri, accuse... ho avuto così
paura
che non ho mai fatto o provato nulla, finendo solo per essere quel che
sono. E no dovrei adirarmi? Fare le mie esperienze, essere, provare le
cose e invece non farlo e stare in casa a causa della gente?"
"lo so, ma... Sfoga la tua rabbia, odio, rancore
nelle azioni come dici sempre, ma sulla gente che lo merita
senza
tenere dentro tutto, facendoti del male. Rendi e dai corpo nella
realtà ai
tuoi incubi come dice Milan. Ti ringrazio anche per quello che hai
fatto all'uomo che anni fa mi... insomma, ti ringrazio in un certo modo
per avermi vendicata, visto che era considerato irreprensibile e...
ammetto che scoprendo online e sulle televisioni sue foto parecchio
discutibili alla Lia, come le chiamo io, accusandolo pubblicamente e
facendogl icadere tutti i valori di merdato..."
"Attenzione..." le disse, votlandosi adirata "io l'ho fatto
perchè per quella persona non era accaduto nulla di
sbagliato.
Ora sa, gli ho detto di ricordarsi di me e che lo avrei atteso se
desiderava vendetta, ma che doveva piangere ogni giorno da ogni
pertugio per aver trattato persone come oggetit, spacciandosi per una
persona per bene e potente, ricca... adesso molte sue azioni sono di
Milan, i suoi guadagni e il rispetto sono scemati, anche per... le
donne, vere quest aqvolta, non fittizie, che si son prestate anche
dietro nostro compenso nel caso, così da aver una rendita
per il
dopo qualsiasi cosa accada, a denunciarlo... i nostri avvocati non
saranno pagati da loro e quindi hanno anche accettato per questo
motivo, ma abbiamo degli sponsor che trasmettereanno ogni cosa detta,
scoperta a modo loro per caso o di nascdosto suilla faccenda. Loro
fanno share, audience, pagando gli avvocati parcelle ovviamente non
faraoniche, ma quanto una foto quotata come esclusiva...
insomma, in
molti ci guadagno e voi, Madame, sarete sollevata nel sapere che il
male deve pagare. E non solo, io sono per le
libertà di
fare cosa piace e si desidera purchè non danneggi nessuno,
senza
che questo sia utilizzato per andare contro le persone. Oggigiorno foto
e video del privato un pò piccante della gente viene usato
per
ricatti, forzare certe cose, oliarne altre, perchè la
persona
desidera evitare che la gente sappia che gli piace un fetish, un tipo
di attività sessuale, che per la famiglia si è
dovuto
sposare ma non è ciò che volevano e li hanno
obbligati ad
essere..."
"Capisco. Tu vuoi fare in modo che i fatti personali relativi ad
effetti e piaceri non siano più motivo cdi scandalo, di
raggiri,
di ricatti..."
"Dopo che questo non sarà più visto come modo di
settorializzare le persone solo perchè vivono, invece di
scandali sessuali passerò a maltrattenti su donne,
animaletti,
caccia ad animali protetti e molto altro. Cè smepre qualcosa
che
fa indighnare la gente, ma no faccio questo per meri sgarri di
qualcuno, ma per abusi, omicidi, ricatti, illeciti contro e sopra la
gente... si deve pagare, non che con soldi e giochetti con altra feccia
la legge non diventa uguale per tutti. Mai più!... Ma anche
per
aiutare quelli come me e peggio di me...
dopo le paure e i terrori di essere niente lontano da loro, di non
essere e valere da poter fare le cose mi piacevano e potevano essere
per me, visto che con i loro obblighi non adatti ame avevo fallito...
erano castranti, il becco ovunque, le mani nei miei cassetti e oggetti
anche nonostante la mia età, impossibilitata a scegliere e
decidere per me perchè cèrano loro che sapevano
per me.
Famiglia al primo posto, tutto diviso, tranne per i fratelli. Loro
potevano avere cose personali e cibo solo per loro, il resto che
piaceva a me ma loro no, si divideva, se lo compravano, e mangiarne
anche loro. Meno male che faceva schifo! La cosa più che
odiavo
è l'ambiente pieno, in ogni stanza, si santi e madonne, cose
religiose, l'obbligo per me nonostnate altri potevano fare cosa
volevano sentivo dire, di stare in famiglia seduta come un'idiota fissa
sulla sedia tutto il giorno sentendo parlare, sparlare, interessarsi di
fatti degli altri dopo che li avevano spiati e lamentarsi delle
persone, per essere come loro. Questo odio. La religione, cosa dicono
gli altri, le apparenze e tutte le cose che mi hanno opbbligato a fare
ed essere proprio perchè le persone parlavano, saresti una
poco
di buono, saresti maleducata, devi fare così e in quel modo
e...
poi loro facevano il contrario. Basta! Questa cosa della maschera
sociale per apparire in un dato modo e se n on sei così sei
sbagliato è assurdo in questo anni e secolo. E la
cosa
ancora peggiore è che per la società ottusa e
becera e la
religione quante persone hanno sofferto cose orribili, ma chi le
ricorda? Gli esili dalle città o villaggi, i giudizi che
portavano a torture e morte, inquisizione, voci sussurrate e tu
diventavi alla stregua delle prostitute mentre volevi essere meno
rigida di ocme erano gli altri mentre dieto facevano di tutto...
Madame, è ora che lavoriamo con le conoscenze di Milan e
Vostre,
affinchè si possa avvicinare le persone giuste, quelle che
tengono solo loro il potere e capitali, per portare le modifiche per
salvare l'umanità. Le regole, comportamento ed educazione
sono
pilastri delle società, msia animali che umane, ma
è ora
di dire basta con giudizi e categorizzazioni che disastrano gli
altri..."
"e smascherare i volti finti e celati... con piacere"
"Mio buon Jd"
cinguettò una
voce dolce e suadente di donna , appena uno degli uomini di piantone
all'ingresso ebbe aperto lo sportello "Che piacere, rivedere te, tu che
sei così caro. Anche se..." guardando lui e gli altri dalla
testa ai piedi "speravo in un abbigliamento più... meno...
militaresco, campagnolo...ma niente formalismi, questo luogo
è un
paradiso in terra e le libertà di etichetta e rigore vanno
abolite" fece lei osservando l'edificio.
"Veramente
Madame, sapete
bene che
questa è la divisa di giorno, che siamo militari di base e i
movimenti rapidi e sicuri sono oro per noi, che siamo pronti ad ogni
evenienza..."
"No, ti prego. Si, so
bene cosa stai
cercando di dire e ovviamente ti prendevo in giro... sei
così
carino quando arrossisci che non faccio altro che tentare tutti i modi
possibili per metterti a disagio, come fossi la Regina Elisabetta.
Quella gagliarda vecchiarda..."
"AH.." fece lui ridendo
a trendadue
denti "una frase che avete ripreso da una persona... e so bene che voi
siete parecchio propensa allo stuzzicare e tastare il polso
con chi vi
va a genio." fancedo un inchino perfetto e profondo "Tuttavia vi prego
di non introdurre negli eventuali discorsi, quelli più...
brucianti quanto uno jalapeño andato di traverso..."
"Eh eh... qui avete la tendenza a descrizione figurative, ma questo
livello, per quella persona? Oggi è scesa con il piede
sbagliato? Le è passato un gatto davanti o lo ha trovato
nelle
stanze che frequenta? le hanno rubato il cibo che nasconde ovunque...?"
con un largo sorriso
"In verità, mi creda, come la precedente, ella non
è
avvezza a sotterfugi del genere. Solo le signorine veraci poco amanti
del protocollo si comportano in modo da mostrare il loro..."
"Cosè che stanno dicendo?"
Jd rallentò per la frase , perchè
Madame
alzava
gli occhi sulla persona che aveva fatto quell'uscita infelice in un
momento di benvenuto che la loro ospite adorava. Disquisire in
linguaggio medio e aulico la divertiva, anche se il clou sarebbe giunto
con Milan e forse Kianta, e le novità la attiravano come il
didietro non ancora punto ad una zanzara. Gask, pensò Jd,
sei
troppo sincero e troppo curioso. Vide l'ospite ringalluzzirsi
osservando per bene gli uomini dietro di lui, e sospirò. la
fissò. Indossava un completo da
donna grigio scuro composto da parte superiore
e gonna. La parte superiore era una sorta di giacchetta in pizzo
trasparente, di cui sotto si vedeva una sorta di body nero,
così
parve a Gask, che chiudeva con scollatura tonda e con un
oblò a
rombo sul taglio del seno, maniche tre quarti, che finiva fino alla
vita. Il pizzo raffinato era terminato da una sorta di cintura e un
volants asimettrico che girava intorno alla vita, corto davanti e
loungo dietro fino a metà sedere. La gonna era semplice con
apertura dietro, lo spacco ricordò e fino al ginocchio con
scarpe col tacco assurdo e rifiniture di pizzo. Non conosceva le scarpe
e non sapeva definirle ma erano affusolate, eleganti. Aveva gioielli ma
erano discreti, semplici e fini, con delle pietre bianche che
luccicavano. Diamanti, si chiese? Comunque i gioielli erano indossati
nella zona di pelle non coperta, quiindi girocollo, bracciali,
orecchini a bottone tutti a filo dorati.
"Oh, un nuovo stallone
in scuderia.
Interessante che sia anche tra voi. Di solito i novellini, e peggio se
chi sappiamo si è già stancata dell'esuberanza e
veracità maschile giovanile,sono intenti a sgobbare,
cacciare le
fastidiose femmine di insetto molesto da sotto le sue finestre, il suo
Padiglione o lo Spicchio di comando... sembra al top di gamma. Quasi
una fuoriserie, direi..."
"Madame, la prego. So
che si diverte,
ma potremmo iniziare ad avviarci nel salotto degli ospiti? Inizia la
stagione calda e potreste provare troppo calore, visto anche il vostro
abito così scuro..."
"Il nero attira
tantissimo il calore,
suderà tutta. Non cè uno di quegli ombrelli
merlettati
che usano Milan e gli ospiti per il sole?"
"Gask..." fece alla fine Jd non resistendo più parlando con
i
denti stretti "ti ricordi le regole che ci sono qui? Ripassale. E
ricordati che gli ospiti sono sacri e vanno trattati come il Padrone
della Casa..."
"Intendi Milan o Kianta?" rispose di contro Gask non capendo che
accadeva e con gli occhi socchiusi, facendo ridere di gusto Madame e
Lubo, mentre Alaric faceva un facepalm, e Bryden e gli altri
più
giovani si guardavano e parlavano con le mani, con il linguaggio dei
segni che usavano spesso.
"Gask non ora..." iniziò Jd per fermare quel nuovo
arrivato
che era abituato in un certo modo e doveva ancora ambientarsi, ma
Madame con la mano, colpendolo con il dorso, spostò Jd e si
parò davanti il nuovo, Gask.
"Sei davvero molto alto, non come Lubo, ma davvero più di
molti che lavorano per me. La più bassa è la
Padrona di Casa, che
è
diverso dal Padrone della Casa, per ovvi motivi e ruoli. Anche se si
dice che di giorno ella è la Padrona della dimora, e di
notte lo
è Milan. Egli la luna quanto ella è il sole.
Anche se non
lo vorrebbe, ma la cosa divertente è che trova fastidiosi
quelli
troppo alti. Dimmi ti ha dimostrato fastidio?"
"Parla... di Kianta?" le chiese con timore
"Oh, la chiami per nome. Che succede" feec rivolta a Jd "Sono cambiate
delle cose? Oltre voi tre, Milan e quei quattro giovanotti, uno dei
quali interessante come questo, è successo qualche miracolo,
benchè ella non vi creda? Esiste qualcun altro che
può
essere così amico da chiamarla per nome? Diversamente dalla
precedente? Cosa è avvenuto, raccontami" voltandosi verso
Jd,
spalle a Gask, con paziente attesa ma sguardo di complicità
e
pettegolezzo.
"No, nulla... lui è nuovo, arrivato da poche settimane e le
abitudini vecchie ancora non sono entrate nel suo cervello" fece con un
pizzico di rabbia verso Gask, con cipiglio "e..."
"Si ostina a trattar tutti come pari, amici, nel modo sbaglaito" fece
Alaric ridendo malignamente "Madame, i miei ossequi vivissimi e mi
permetta di mostrarle tutta l'ammirazione che riservo per Voi, e solo
Voi. Siete magnifica, come sempre, una Signora come qui non se ne
vedono..."
"Oh, Alaric" fece questa sorridendo all'inchino untuoso dell'uomo "Sei
sempre così spumeggiante. E ti ringrazio. Mi auguro di
essere
degna per esser ricevuta da Milan"
"Oh, Milan il nostro leader, non è in sede in questo
frangente,
ma se desiderate attenderlo, saremo più che lieti di
servirla e
riverirla come vostra posizione e signoria necessita..."
"Non è comanda?" domandò Gask cercando di seguire
la cosa
"No, scemo. Ti metti in testa che esistono protocolli? Sei un militare
o no?" iniziò a sbraitare ALaric fermandosi dal baciamano
salivoso. Pensava Jd che quella persona lo chiamasse così,
che
faceva sempre quella serpe dell'amico. Quando cèrano donne,
belle, lui faceva di tutto per mostrarsi e apparire come Milan.
"Suvvia, Alaric. E'
sincero. Ma
fammelo guardare bene..." fece lei facenedo spostare Alaric, deluso,
con un gesto e poi aprendo le mani vicine dal petto in fuori, per
indicare implicitamente di far spazio intorno a GAsk, che era confuso.
"perchè, che
deve fare?" le domandò mentre la vedeva soppesarlo
"Sarebbe un ottimo
elemento per la
mia Carta, ha un fisico più naturale di molti dei vostri,
fin
troppo artificiali. Kanta stessa odia chi prende steoridi e sintetici
e dannosi, mostrando poi un corpo che lei definisce a nuvolette.
Simpatica analogia, vero? Lui invece no. Si nota che lavora sodo per
migliroarsi ma non si droga, non prende cose artificiali... molti non
capiscono, ma si nota quando un fisico è costruito
naturalmente
e quando invece in maniera veloce e con aiutini. Inoltre ha un fisico
ad incudine, e la zona della spalle e del collo non è
bulbosa al
limite del grottesco per quanto si pompano, ma spiovente con collo
forte e spalle lavorate, senza quel fastidioso effetti che hanno molti
uomini di rigonfiamenti eccessivi che rovinano la bellezza di un corpo
ben lavorato. Peggio se indossano come i miei ragazzi begli abiti,
apparenedo quasi dei pagliacci. Si, credo proprio che questa volta ci
siamo. E' un
ottimo soggetto. Ha un ottimo aspetto generale, anche le saopracciglia
al naturale senza ritocchi sono ottime, seppur larghe
rispetto a come
va a desso, ma alle donne piace più un naturale che troppo
artificioso. Questi occhi con il taglio a positive Canthal tilt verso
l'alto e lo sguardo ferino anche se dubbioso. Si, sarebbe
davvero il migliore della mia scuderia.
Quando posso averlo?"
Jd sorrise lievemente
mentre Lubo emetteva il
suo solito schiamazzo divertito, sembrava quasi che fosse con
uno con
snack in mano e cibo in bocca, messo lì a diveertirsi e
vedere
come andava a finire. Alaric pareva invece infuriato.
"Madame, mia magnifrica
Signora di
questo luogo, l'unica..." le fece come rosso d'ira "vi ho chiesto molte
volte di ritenermi idoneo per servirvi, per essere della vostra Carta
dei servizi, ma mi rifiutate sempre. Questo... soggetto, è
nuovo, non ha ancora inteso le regole di questo luogo e si atteggia a
padrone e menefreghista edi comportamenti. Sono sicuro che non sarebbe
degno si accompagnare le vostre clienti e risulterebbero offese o..."
"Alaric, sai bene quanto
io sia
lusingata della tua offerta, ma purtroppo sai bene i gusti delle
clienti. i tuoi connotati sono troppo semplici, comuni e non idonei a
presenziare al loro fianco come novelli Cicisbei, di
interesse mondano e
presentazione..."
"Ma mia Signora, l'unica
vera grande Signora di questo luogo, io..."
"Chi sarebbe l'unica,
vera, Signora
di questo luogo che merita il segno S grande all'inizio con
quell'inflessione?" proruppe una voce dura e tagliante dal portone
principale, che fece zittire Alaric e voltare tutti. Madame si
voltò e Jd la sentì sussurrare "Lia...", quasi un
mormorio di un'ispettata apparizione, per poi notare Gask che aveva
sentito e guardava tra lei e la nuova persona con la bocca aperta,
mentre Madame continuava
"Oh, Kianta. Che letizia rivederti e meritare
tale benvenuto. Sia per questi bei giovanotti qui tra i Capitani,
questo nuovo soggetto molto interessante e quegli uomini,
così
decorosi e rispettosi che sono qui intorno in posizione di
saluto"
fermi là da quando lei era sceda a quel momento. Era uomini
che
per impegni, lavori o solo di passagigo aveva l'obbligo di onorare i
superiori e gli eventuali ospiti in formazioni con il saluto militare.
"Madame..."
fece Kianta
mostrandosi ferma, eseguendo una perfetta rivederenza verso la donna
nel
loro stile, ossia scendendo con le gambe come una classica, con
però le braccia lunghe morbide lungo i fianchi con
i palmi
rivolti verso la persona, con il capo chino di trenta gradi, di
più per persone di più alto vlaore.
Kianta era al suo solito
ferma con il peso su un'anca, indossando anche
lei un completo da donna e Gask ne rimase stupito. Era la prima votla
oltre i vestiti da festa che la vedeva in abiti femminili. Era composto
da un sopra e una gonna. Il sopra era una sorta di giacchetta che
scendeva fino ai fianchi, sotto pareva avere una camicetta che si
intravedeva dalle maniche corte, dal taglio aperti all'interno del
gomito e finivano opco sotto il gomito, strette e dalla parte anteriore
chiusa da uhn solo bottone. Quella giacchetta pareva strana ma elegante
per lui, e vi vedeva sempre quele giro di volants questa volta corto ai
lati e lunfhi davanti e dietro fino a coprire quasi metà
fianco.
La camicetta pareva di un tessuto molto fino e traslucente ma non
bianco ma un grigio pallido, più corta della giacchetta e
tenuta
in vita da un nastro nera con un bel fiocco che pendeva sul lato
sinistro come un abbellimento.Le maniche erano a campana, gli pareva si
chiamassero, larghe dal gomito al polso, poi bloccato da un nastro e
una sorta di pizzo a putna ampioa campana. Per la zona del collo della
camicetta, non capiva se aveva una scollatura larga che una volta Jd
chiamò a barca oppure se era chiusa sul collo
perchè una
sorta di sciarpetta scendeva sul davanti fino al seno, che
nascondeva la camicia dalla giacchetta aperta, e gli sembrava che
quella sorta di sciarpa fosse come quelle che Milan metteva, che
giravano intorno al collo e stavano davanti bombate. Boh, non ne capiva
nulla.
E poi aveva la gonna, non semplice come l'ospite ma la fasciava come
l'altra ma con una sorta di rouches a sinistra, non ricordava
se
si chiamava davvero così, che scendeva dal fianco, da sotto
la
giacchetta, fino all'orlo della gonna al ginocchio, con una puntina
più lunga che si muoveva al muoversi dei fianchi. Dall'altra
parte di questa rouches, quindi a destra, aveva uno spacco
bello
lungo che non mostrava pelle ma la stessa stoffa della camicetta.
Sia gonna, camicetta che giacchetta erano color grigio agata, uno dei
tanti colori, no sfumature pensò, dei colori che lei usava.
Ed era la prima volta che vedeva, oltre la parte del bagno,
più
pelle di quella che lei mostrava di solito. Se nel bagno aveva visto
una parte di spalle e braccia e le gambe dove l'asciugamano non
copriva, qui aveva dal ginocchio in giù per finire con
scarpe,
grigio agata decollete a punta tonda, belle alte, con un cinturino
largo non cucito ma a continuazione della scarpa sotto, dietro la
caviglia con un decoro sul bordo pendente, che poi si
divideva in
tre laccetti da chiudere di lato.
I capelli erano acconciati non con le parrucche di solito ma i suoi
corti a pixie naturali. L'aveva vista con trecce varie che le
adornavano in diagonale o orizzontale loa testa, con dei cerchietti di
vario tipo tirandoli indietro. Per i cerchietti lui no nsapeva prima
che fossero ma lei in base a cosa indossava e non usando parrucche,
usavano proddotti fatti allo Chateau che potevaqno essere a forma di
rametti, proprio fili spessi di qualche materiale color argento che
ricreava dei rami da indossare come cerchietto con dei decori di perle
o pietre. Cerchietti larghi tre dita sue, con decori in uncinetto o no
nsapeva che erano che richiavano anche lì delle foglie o
rami
che facevano quesdti decori in stile uncinetto o pizzo non sapeva, con
tema rami e foglie, da unire a voolte a uhna treccia della freangia che
virava verso l'orecchio. O trecce che dalla frangia scendevano senza
altro fin dietro l'orecchio, coperte dasapienti ciocche fissate. O COme
accadeva spesso in stiloe anni venti e trenta con capelli dal alto
più lungo, essendo corti non poteva farli in mille modi, a
onde
oliate che facevano questo esffetto con l'altro lato con i
capelli più corti invece delle decorazioni di mollette,
fiori,
cose incrostate di pietre e perle. O sempre in stile anmni trenta con
una sorta di fascia che girava dalla fronte a girare intorno alla testa
con un decoro sulla tempia o dall'orecchio in su, verso l'alto.Usava
tantissimo se senza parrucca questi decori per capelli in qualche
metallo con pietre o addirittura piume dalle varie forme da fermare tra
i capelli sulle tempie o la zona fontale, all'attaccatura dei capelli,
uno in particolare gli era rimasto a forma di grossa S che corpiva
dalla fronte, non al centro, fino all'orecchio sinistro,
tenendo
i capelli liscissimi portati dietro le orecchie, con dei cristalli al
centro e poi a formare la S una sequiela di piumette del colore
dell'abito.
Ma i capelli lisciati licidi o a onde vecchi anni con decori erano i
gettonati.
Quella volta usava una acconciatura che imbastiva spesso per i momenti
di cambio veloce, i capelli al naturale erano sistemati ondulati e
bombati nella parte anteriore e fissati tutti indietro, fino alla nuca,
con forcine piumate, che scendevano con i capelli, facendo cconstrasto
essendo dei colore chiaro come gli abiti. Quindi si aveva l'effetto di
profilo di morbide onde disciplinate da forcine che tenevano tutto
indietro e più aderente del davanti, conpiumette sottili che
scendevano fino alla nuda in una sorta di simulazione di ... una
crocchia? No, forse chignon. Così si chiamava? Insomma non
erano
male.
"Siate la Benvenuta.
Nella mia casa
sarete come la Padrona, e alla mia tavola, troverete un desco degno di
voi. Prego, venga con me per il salottino..." attendendo che ella si
avvicinasse agli scalini per raggiungerla.
"Ehhhhhhhhh!?!....EHH?!?":..
fece
Lubo a Gask con una gomitata, vedendolo completamente sconvolto di
avere davanti una persona totalmente diversa da quella che conosceva
"L'hai vista agghindata da festa, ma come una donna normale no, non
è così? Come quando è tirata a lucido
per quelle
feste, non è niente male, vero? Ehhh?!?" gli fece, mentre il
nuovo amico stava a fissare Kianta co nla bocca aperta, l'espressione
di incredulità come se avesse visto un alieno, mentre questa
ridceveva sulla soglia Madame, ponendosi dischiena a un battente del
portone e lascindola passare all'interno "Eh, si. E' l'effetto che fa
alla gente quando la vede vestita da donna. Non si ritiene bellissima
ma passabile, e odia vestirsi da donna, essre guardata, ma per persone
come Madame o per aiutare Milan si mette in tiro, per non
essere una
ospite sgarbata. E alla fine seppur bassina non è male, no?
Alaric la prima volta non l'aveva riconosciuto e aveva tentato di
approcciarla per darle una ripassata" sghignazzando
"Smettila, non
è vero. Solo
perchè truccata e vestita sembra un'altra, quella non la
avvicinerei mai! nenache fosse l'unica patata qui intorno.
Cè di
meglio"... fece Alaric incazzato, per poi voltarsi e vedere Samantha
che gli faceva l'occhiolino e un ciao ciao con la manina,
prima di andar
via, salutandola come un ebete
"lascialo perdere, lo ha
fatto
perchè come hai visto all'inizio non sembra lei, e quando si
è trovato
rimproverato malamente che stava facendo il marpione, l'ho
visto correre
come se avesse un orso a un centrimentro dal culo... poverino, gli
è venuta una fifa e un orrore. Si odiano malamente e non
avrebbe
a che fare con lei per niente al mondo, ma quella volta andava
registrata..." disse in maniera cospiratoria a Gask, che
fissò
Lubo come se stesse raccontando una storia inventata.
"Ragazzi, muovetevi,
dobbiamo presenziare..." borbottà Jd, ormai con le due
sparite dalla soglia.
"Quella pazza
è come il famoso
Dannis la Minaccia, sembra carina e gentile ma ti tira fuori cose che,
mannaggia ai santi..." borbottò Alaric seguendo Jd con gli
altri
due capitani, mentre Gask stava vicino a Lubo senza capire.
"ho detto qualcosa di
sbagliato?" chiese il primo candidamentre all'omone più di
lui vicino, che come al solito rideva.
"No, è solo che tendi sempre a fare domande e voler sapere.
Cerca di evitare di farlo, anche se prima erai libero di comportanti in
un certo modo, non qui. Non perchè siamo stronzi ma
perchè se ascolti e segui le persone, comprendi
più di
quello che ti ivene detto per le tue domande. E peggio, se
cè
Kianta in giro. Lei approva le domande, la cuoristà
, purchè non diventi pettegolezzo e simili, o non porti
afare
cose
sbagliate. Il problema è che tu ... niente lascia stare
"ridendo
di gusto"
"Cosa... dimmelo"
"Seistato abituato troppo, per troppi anni, a certi comportamenti, qui
è diverso e devi seguirli. Sia perchè
è una comune
che una organizzazione militare. COn delle regole di condotta per
vivere nel modo migliore insieme. o si rishcia di fare la vita come da
te, o nella società là fuori, dove le
continue
famiglie
sbagliate e disfunzionali hanno insegnato maleducazione, egoismo,
menfreghismo..."
"Va bene, ma cosa sbaglio? Ho oslo chiesto..."
"E' il tuo tono. Il tuo modo... stai sereno, tranquillo, sembra che tu
sia sempre su lchi vive... lo vedi come siamo noi?" aprendo le braccia
verso la tenuta, tutta la zona anteriore piena di verde, settori divisi
dal verde a cui conducono stradine e tutte le zone più
estese
non visibili "sei troppo... ecco, chiedi sempre perchè stai
sulle balle a Kianta. E' per questo. Dal modo di muoverti e atteggiarti
rispecchi il mondo dove stavi prima, ma qui no, è sbagliato.
Ti
si prende nel modo errato, sei troppo legato ai comportamenti di membri
di organizzazioni e cartelli..."
"E come faccio a cambiare? Sono abituato così..."
"osservando noi, restando a guardare e ascoltare, e prendere
la calma e
le inflessioni che utilizziamo. Muovendoti..."
"ma io mi appoggio al muro e..."
"no, non mi riferisco a quello. Ma cammini spavaldissimo come se fossi
un cazzo di protagonista trash di un film di bassa lega. So che vivendo
con quella gente ti sei abituato che fosse normale, involontariamente
ma... anzi, sai cosa? Una persona aveva messo proprio delle Lezioni per
togliere modi di parlare strascicati o comunque accenti, parlando come
noi senza... regole di comportamento, postura e ci sono le sezioni nel
Teatro per sciogliere certe muscolature per arrivare ad essere un
pò come Milan..."
"Ma Milan non è figo in maniera naturale?"
"Si, ma non conosci la storia della gente arricchita, cosa buona eh, se
ha lavorato sodo e senza danneggiare altri, ma che con i soldi arriva
lo status e quindi fanno lezioni di etichetta, buone maniere, bon ton,
per sapersi muovere nel nuovo ambiente che gli intressa...Credi che
tutet le persone ricche ed eleganti, raffinate, quasi di una leggiadria
straordinaria sia... naturale? Affatto. Studio e alvoro. Milan ha avuto
fortuna ma ha lavorato allo specchio e con persone come
Madame, per
esser quel che è ora. Si potrebbe definrie un nobile di
nascita,
mentre oggi ci sono persone che pagano per imparare a fingere come
dovette fare Madame de Pompadour per entrare nella folle cerchia dei
pazzi ma nobili francesi..."
"Chi?"
"Queste cose le so appunto ascoltando Milan, Kianta, in generale... Era
una donna di centinaia di anni fa che ancora oggi è
ammirata e considerata per le sue qualità intellettive,
umane e
sociali, nonchè come dice Milan, per essere stata ricordata
come
la Dama di Francia che ebbe la chiave del cuore di un Re..." facendo i
versi e muovendosi come un damerino che aveva visto nei film o nelle
feste in costume dove la gente s ela snetiva tanto "Come dice Milan,
parole sue... Fu una donna che dalla borghesia e problemi
familiari, dovette industriarsi per restare e stare al fianco
di
un uomo primo nel paese, il Re, che seppe consigliare, considerare,
trattare, amare, ma anche essere la sua più profonda e
fidata
amica fino al giorno che ella morì. Ma per essere una
persona
così tanto ricordata e ammirata, per la bellezza
che esce
fuori
dai suoi dipinti, cè una donna che dovette imparare per anni
a
comportarsi e gestire, oltre che recitare, la nobiltà
francese,
quella più in alto in assoluto. Fu odiata ed ebbe parecchi
problemi per questo, ma tanto fece e tanto fu se stessa che rimane
ancora oggi una delle icone di donne forti, battagliere e indomabili
che la storia conosca. CCerto, molti parleranno di quelle
più
recenti degli ultimi cento anni, ma anche lei non fu da meno con la
capacrbietà che dimostrò nell'avere amici poco
amati
dai nobili,popolari o di ogni ceto, ogni tipo di pensiero che lei
afforntava con sagaci conversazioni, studiare e interessarsi
ad arti e scienza che erano contro
la morale e la società religiosa dell'epoca... queste cos
ele so
a furia di sentire Milan, spreo di aver preso bene il suo tono e i lsuo
modo di esporre... alla lunga ti impari a memoria tutto..."
"Ok, questo per..."
"Primo, per dirti che puoi cambiare questi comportamenti
così
scattanti, troppo frettolosi e nervosi che ti fanno apparire nel modo
sbagliato e ti fanno vivere male. Voglio dire, non si ha torto nel
seguire le regole , che ti senti meglio e tranquillo con una calma
interiore che ti evita stress ed altro..."
"mi sembra che abbia poco senso..."
"Lo dici ora. Credimi, fai come ti dico e vedrai i risultati. A Kianta
non piacciono le persone che si comportano e si muovono come facevate
voi o quella gente di strada o le gang che le fa solo nascere il
nazismo..:"
"il cosa?"
"la voglia di buttarli dentro un buco e fargli male. La gente
spocchiosa, rozza, saccente dall'essere fastidiosa, supponente... che
altro, insomma gli spacconi come erano da te o che trattiamo ogni
giorno che cercano di apparire come i gatti, grossi, che urlano,
appaiono minacciosi e fanno solo incazzare..."
"Insomma i tipi... non ho capito!"
"Senti, ti ci accompagno io dalle persone giuste che ti spiegano come
sistemarti. Sappi solo che molti che facevano come te percome erano
abituati sono finiti male, nel loro caso perchè erano
stronzi
dentro e quindi agivano come quei film di serie b , doveinvece di far
paura la gentaglia fa venir voglia di prenderli a carezze ma a 200
chilometri l'ora..."
"carezze..." totalmente turbato e nel pallone
"AH ah ah... si lo so, scusa. Ti sto buttando addosso roba
veloce, ma
devi sapere che qui la gente deve esser lesta di cervello. Capire
subito e agire. Quindi preparati ache a questo. Voglio dire che Kianta
ha l'abitudine di apparire gentile e carina con le persone oltre noi,
ma è capace di prendere volentieri a carezze ma
accelerate, quelli che
odia e che per lei sono stronzi. Altra cosa, finchè
è nel
carattere della persona, e intendo i modi muoversi e atteggiarsi, lei
non ci fa mlto caso. Ma se inizia ad essre un comportamento che si
è preso per apparire superiori, fighi, alla gang di pessima
categoria o gli spacconi con cui avevi a che fare tu, le cose cambiano.
E visto che tu non sei ne l'uno e nel'altro, ma anzi mi piaci un casino
come persona, ecco perchè ti sto dicendo di farti aiutare ad
eliminare questi comportamenti ferini, quanto gli sguardi imbruttiti
perchè offeso o arrabiato che fai... Già per
quello che
hai fatto quel giorno è importantissimo che ti fai
perdonare..."
"farmi perdonare..."
"Esatto, e meglio iniziare dal non farti ancora vedere nel modo che lei
odia..."
"Ok, ma..."
ma Jd tornò al portone a chiamarli, irato, e lo raggiunsero,
scoprendo che Madame e Kianta stavano osservando il nuovo megafotonico
dipinto, come diceva sempre Kianta alle cose mega che Milan faceva, del
Leader, che capeggiava sul muro di fronte il portone, sopra il
pianerottolo da cui proseguiva la scala. Il dipinto mega gigante era
posizione sospeso sulla zona ampia della scala, un bel quadrato, che
faceva anche da tetto per la zona sotto la scala, chiusa da una porta,
ed era posizionato in modo che la ringhiera dalla porta o sotto di
essa, non ostacolasse la visione dello stesso. Gask aveva calcolato
prima che vi fosse un bel metro forse di altezza ed era posizionato di
tre quarti, i migliori abiti in stile Milan come li chiamava, e i lsuo
ego, così ben realizzato come il resto dell'opera iper
realista, sembrava vedere tutto e tutti in qualuqnue posizione.
"Che Mirabile opera... spettacolare, sembra una gigante fotografia, e
invece quell'artista russo che adorate ha saputo rendere tutte le
sfaccettature di Milann secondo me. La pacatezza ma la lucida e vivida
intellingenza che sprizza dagli occhi, la posa seria ma molto signorile
e..."
"Eh si. Un Dorian Gray di noialtri..." disse Kianta
buttandoci
lì un colpetto di tosse strategico che Madame
però parve
non cogliere. Gask, con Jd e Lubo però avvicinati,
colse un bel sorriso complice "adoro questo artista. Ne abbiamo uno
straordinario che si chiama Hyacinthe ed è in grado di
pingere
in modo magistrale avvicinandosi così tanto da sembrare suo
allievo dell'epoca, alla sublime maestria di Vittorio Reggianini
nell'arte del panneggio e degli abiti. Sembrano veri, reali, palpabili,
come fossero lì sotto la luce naturale in un giorno
soleggiato.
Ma per i ritratti che desideriamo tenere, ci affidiamo a questo artista
russo che io ammiro e apprezzo molto e viene da noi proprio per queste
opere. E devo ammettere che i suoi capolavori sono migliori,
superlativi, così naturali e reali dell'arte di Dorde da
risultare meno
fredda e meno istantanea a caso senza anima delle foto..."
A quelle parole Gask notò che qualcuno aveva trattenuto il
respiro e si voltò in entrambi i lati, notando che
Lubo
rideva al
suo solito mentre quello che ansimava e sembrava quasi voler tendere le
mani ma le ritirava fosse Jd, come fosse arrabbiato e con le mani ad
artiglio poi le metteva ai lati e volesse fermarsi dallo strozzare
qualcuno.
"Dorde ci mette anima nei suoi dipinti, non ti piace la sua arte?"
"No" rispose candidamente Kianta alla donna "per me sono fredde e
impersonali come le foto che si fanno sempre. Non sono all'altezza di
quelle di guerra e di momenti chiave che sanno parlare da sole, mi
riferisco a quelle comuni... lui è straordinario, capace
quanto
questo artista ma perfino Hyacinthe per me è migliore, che
ha preso il nome da un antico pittore con
quel nome, ma non è grado di trasmettere niente oltre la
qualità iper realista meglio delle foto analogiche. le foto
digitali le possono considerare migliori e tutto, con tutti i bei
parametri di pixel e stronzipixel, ma non saranno mai come pellicola e
macchina di qualità ultra analogica. Che s ela prendano a
mano i
fotografi con le loro macchinette pixelizzanti lì..." mentre
ale
sue spalle Lubo faceva un fragorosa risata "ma Dorde, quanto iper tutto
può mettere, non è iun grado di infondere su una
tela con
colori ad olio quasi l'anima stessa in uno sguardo e una posa, un gesto
che il soggetto ha scelto di far mettere, perchè i suoi
lavori
sono freddi. Questo pittore russo potrebbe dipingere anche solo con il
sangue, e in base agl istrati di questo sovrapposti e quindi
la
tonalità più chiara e scura che ne deriva contro
la tela
bianca, riuscirà sempre a dare emozioni, colpire, ammaliare,
dare qualcosa della persona ritratta che mai una foto o Dorde stesso
possono, non importa il lavoro dietro. Un'arte calda per me,
è
quella che ti fa ammirare un viso e ti fa sembrare di avere la persona
dinnanzi con lasua anima, sia che sorrida o sia seria, sia che abbozzi
e ti chiedi
perchè quel sorriso se pare tirato, dolce, sereno, falso e
via
dicendo. Un dipinto che ti coglie e ti calamita su di lui è
più preszioso di qualunque album fotografico... ma ne
parliamo
dopo, adesso rechiamoci nel salottino, lì Milian, neanche a
dirlo, ne ha posizionati altri..:" mentre Jd faceva un debole verso di
sofferenza.
"Vede Madame, Milan è piuttosto... sicuro di se da non voler
perdere questi momenti di giovinezza e vita. Quando si invecchia se non
hai geni capaci di migliorarti rispetto all'età massima
classica,
definita della grandiosità, si finisce per sembrare
più
generici della gente che passa inosservata. Sapete, quelle persone che
per come sono fisicamente e di sensazioni, colpiscono e sanno splendere
da sembrare irreale? Invece accade, molte persone la
sfangano proprio perchè o i loro tratti non si imprimono
nella
mente delle persone, sembrano così banali che non
hanno
nulla da tenere a mente. Lui no, ma il dubbio cè. Lui
riuscirà tolti i suoisegreti di bellezza, ad essere alla
George
Clooney, più affascinante dalla mezza
età in
poi, che da giovane? E molti altri... Lui è definibile un
uomo
giovane e straordinanariamente bello..." fece lei dentro il salottino,
portandola sul muro dove capeggiavano alcuni ritrtatti di Milan, da
solo o con altre persone di alto livello. Quel salotto era per gli
sopiti, tutti, che giungevano a incontrarlo, il primo stadio per poi
spostarrsi in quello adibito allo scopo, due appositi, e teneva
lì certe foto e ritratti per uno scopo. Impressionare e
parlare
prima che a voce "Sapete, mi sono sempre più convinta che
che
oggigiorno la gente venga vista e considerata più per
l'apparenza che il vero che cè ed ha quella persona. Non si
valuta più inoltre la bellezza come un tempo. Botticelli, Da
Vinci, Canova e molti altri vedevano la bellezza e la tenevano sacra
per sempre , nei dipinti e schizzi. Una bellezza naturale e quasi
magica che solo la genetica e fortuna sanno dare, oggi sembrano tutti
identici grazie al bisuturi... La bellezza... quella di cui parlava
Oscar Wilde in Dorian Grey, capace di far voltare sguardi e teste, che
fosse così straordinaria e sublime per uno scherzo di
spruzzate
di geni chiave... non si valuta più un giovane, uomo, in
base
alla bellezza ma quanto è sexy, pazzamente attraente poer
ciò che la finzione sa dare, che
come
dicono molte vostre clienti, pure quelle che se la tirano
perchè
... fanno sangue. I giovani di Caravaggio,
altro esempio. Ad
oggi quelli dichiarati belli sono solo frutto di estetica e
ritocchi,
abbronzatura e muscoli, mentre un tempo erano i fattori che rendevano
interessante un viso di uomo ma non solo. Un uomo non è solo
bellezza o i famosi giovani nei dipinti non sarebbero stati
lì per come erano, i movimenti, cosa sapevano dare all'altro
e nell'altro.... Voi stessa proponete soggetti che sono
accattivamente e sexy ma belli... sono tutti tirati a lucido, con un
ottima presentazione ma... "
"Ragazza, detto da te, non so se prenderlo come una critica costruttiva
o una mente che è settoriale su un certo argomento , e ha
gusti
ancora più settoriali sugli uomini. Sappiamo entrambe che i
tuoi
gusti non valgono..." venendo guardata freddamente da Kianta
"Comunque... siamo serie. A quale degli uomini migliori, farebbe fare
un dipinto affinchè la sua bellezza resti immutata per
smepre?
Che meriti ciò oltre che per la bellezza, non sexytude, e la
sua
personalità che traspare anche dai segni di un pennello?"
"Milan sicuro..." iniziò la donna "per altri che meritino...
"
iniziò a rallentare per poi fermarsi a guardare Kianta.
Sedeva sulla poltrona che dava la schiena alle finestre. La stanza era
di forma rettangolare e le poltrone davano la schiena alle pareti
lunghe e in direzione delle altre, quindi fronteggiandosi. Kianta
sedeva in un modo che la freddò, Era portata verso il
bracciolo
destro, seduta di traverso con i l fianco destro a contatto con il
bracciolo destro, le gambe verso quello sinistro, con la gamba destrra
sopra l'altra, cfon il piede nella zona posteriore della caviglia, che
si incuneava fino al tallone dell'altra. Era un modo strano di portare
le gambe e lei lo aveva visto fare solo ad un'altra persona. Era un
modo suo di stare sennza posizione da Signora, questa gamba che qusi
bloccava l'altra con la zona della caviglia che teneva quella sotto
più vicina alla poltrona quasi abbracciando l'altra
cavilgia. Il
piede sinistro stava tutto a terra, mentre quello destro che girava
intorno all'altra gamba, toccava terra solo di punta. Col il busto
tutto verso il bracciolo di destra, aveva il gomito destro posato
comodamente su di questo e il braccio sinistro che passava sopra la sua
vita stringendo con la mano il polso sinistro. La testa, seguendo il
busto verso destra, era leggermente inclinata verso sinistra, con uno
sguardo sicuro, capacrbio, come se attendesse un segreto, come se nulla
la toccasse ma fosse cuoriosa.
"Capisco il tuo pensiero sulle apparenze e il vero giudizio di bellezza
su una persona. Se lo è, va detto. Oggigiorno più
stregiudicato e..."
"Gli stronzi, quelli che sono alla moda, che appaiono al passo coi
tempi e la stronzaggine... si, è vero. Piuù sono
così, più piacicono. MOlti li definiscono belli e
dannati, io solo coglioni. E se togli loro un ciuffo, un pantalone,
qualcosa, sembrano imbecilli qualsiasi.Perdono tutto per quel dettaglio
alla moda che magari gli stava bene ma che, senza quello sono
scialbi... La bellezza resta su di te
qualsiasi cosa cambi o togli, aoltrimenti non valgono più
nulla. Quelli
come
MIlan passano in secondo piano con la bellezza fittizia. All'inizio si
voleva dare bellezza a tutti perchè no nvi fossero
differenze.
Ma se esiste il temrine bellezza e bruttezza è
perchè
denotano due cose diverse. Non avrebbe senso altrimenti questa
differenza. E così si è passato dal voler aiutar
ele
persone a rendere ancora più nella
società.
Se sei brutto, con problemi, non ti omologhi e ct ect ect... non vali
nulla. Se non ti ritocchi per fare la copia carbone ormai di tanti
altri prima di te, sei sfigato e ti viene meno lavoro in cui
eccelli,
ma cè un/una persona x che perchè più
attraente,
che fa far figura, ti supera e resti indietro nonostante non sia
così brillante. E quanti, così tanti esempi di
vergogna
solo perchè non è da foto sui social, non si
è
regina o re della spiaggia, non ci si veste sexy... inevce di andare
avanti il mondo è andato molto indietro. Per questo bisogna
raddrizzarlo. E siccome ho visto che alla gente piace poco
l'equità, uguaglianza, il giusto in base alla persona e non
alla comunista, ecco che escno fuori i forconi. Mentre se metti paura e
regoole da tirannia tutti seguono e fanno c osì. Vedi
Germania e
paesi occupati con quel cavol o di baffetto tedesco e cosa è
accaduto dal millenovecentosettanove, quando la religione dei
marron
glassè ha soppiantato il regno dello Scià per
rivoluzione
iraniana. Quell'uomo, lo Scià di Persia era per una volta
un
ottimo monarca, quanto aveva fatto e stava facendo per la sua gente e
che traguardi moderni, insieme alla sua regina Soraya. Ma alla gente
non andava bene, libertà, uguaglianza, diritti di scuola e
medicina... chi se ne frega, meglio un totalitalismo
religioso-bigotto-patriarcale del... che orrore quelle foto del prima e
dopo. E si è lasciato fare... ecco perchè ho
deciso che
alla gente piace più esser bastonata che sostenuta con una
mano
e l'aiuto da fratello. E allora che bastonata sia. Quanti quadri,
dipinti,ritratti di persone e artisti sono finiti nella spazzatura,
perduti, abbandonati, perchè secondo loro senza valore, a
meno c he no nfosse monetario, che
invece parlavano della vita di una persona e di colui o colei
che vi
mise il suo dono. Ormai il valore di un oggetto è dato dal
denato di quanto ti fa risultare grandioso per averlo. Molte opere
d'arte si sono salvate solo per questo, ma siamo sinceri. Quanto
valgono le foto e selfie di oggi rispetto a un oggetto di ottima
fattura e ha richiesto ore e tempo del fabbricante, dei materiali e
bellezza? Come per la bellezza maschile, la bellezza ha smesso di
esistere per i gattini e cazzate postate per like..."
"Sono d'accordo... e ora Milan dove si trova?"
"In Asia. Comunque..." ma smise perchè all'esterno si
sentivano
urla e schiamazzi. Sbuffò, si alzo e andò alla
finestra
scontrosa. La finestra dava direttamente sulla parte anteriore della
tenuta, mentre il corridoio centrale sia a destra che a sinistra
dell'estranta, era al cento di sua ali di stanze, una guardava con le
finestre verso la parte anteriore, quella opposta verso quello che
sembrava un chiostro ampio a rettangolo con archi ogivali disposti su
ogni lato, sostenuti da elegantissime colonnine di marmo. Un giardino
diviso in sezioni, curatissimo, pieno di sole rose di tutti i colori e
screziature, con una fontana particolare al centro da cui partono le
divisioni artistiche tra roseti, statue e composizioni varie. Una porta
conduceva alle sezioni dopo la tenuta antica, che giungeva fin sotto la
montagna direttamente, con box dei mezzi, zona addestramneto, ect.
Il corridoio tra le due ali di stanze prendeva luce da lampede in stile
antico mutate in elettriche e altre lasciate a candele, ma anche dalle
porte. Potevano essere di tipo scorrevole o classico, antiche e in
massello , tutte con sopraluce ad arco o rettangolare, con vetri non
dipinti come i moderni, ma a vetrate artistiche con sezioni di vetro
colorato come nelle chiese, ma molto più fini e di ottima
qualità. Alcuni originali da precedetni proprietari, altri
fatti
per armonizzare i corridoi. In base al piano le porte erano di forma
rettangolare comnpreso il sopraluce o ad arco, ed alcune porte avevano
ve4ri e propri lunotti in base a stile e forma della porta in vetro
però opaco, come la zona superiore, così
che non si
potesse vedere all'intenro.
Kianta fece un gran respiro, come quando si incavolaca sollevando il
petto e montrando non una linea dura sulla labbra ma gli angoli
all'ingiù, aprì la fonestra, urlando a
pieni
polmoni.
"Warden!...Warden che cosa fai tu qui. Dovresti essere ai pascoli, non
ti lascio tant alibertà per scorazzare qui. Sei un fastidio
e un
pericolo. Warden!" mentre il cavallo la guardava ma pareva far finta di
non sentirla "Lo so che mi senti, alla stalla. Adesso!" ma questi
niente, correndo e scorazzando per la zona anteriore della tenuta
"Warden. Te lo dico ora e non te lo dico più. O torni ai
pascoli
o alla stalla, o ti picchio col giornale bagnato, sai...
vai!" vedendolo
scattare come correndo nella sezione corretta.
Si voltò furente, mentre Madame chiedeva "Non lo farai sul
serio, spero..."
"Io non picchio gli animali, ma se lo colpisco un pò sul
seder
col giornale bagnato, a lui non piace restare con parti sederose
all'aria umide e ci sente... è come questi uomini, bambini
che
devi educare con gli espedienti.." ma si fermò, mentre
tentava
di richiudere le imposte, facendo un verso ocme un ringhio e tornando
ad affacciarsi "WARDEEEN! Cosa ti avevo detto? Ora prendo il giornale
bagnato e ti faccio il mosaici bagnati e Voi, perchè
mangiate
mentre camminate! Warden..." mentre il cavallo si sedeva di sedere
sull'erba come un cane, cosa che facevano in molti "Warden, se continui
prendo la tua coda, la spelo tutta all'osso così vediamo se
puoi
pavoneggiarti ancora con quella e scacciare le mosche...non sei il brad
Pitt equino!... ah ora ci
senti, mi guardi. prenderò la tua coda e la vendo ai liutai.
Eh? E non
ti metto la coperta zebrata, così le zanzare ti si impizzano
sul
sederone e vediamo coi se ti piace... alle stalle. ORA!" battendo sul
marmo sul davanzale della finestra. Il cavallo alla fine ci
sentì, fece uno scatto, si voltò per fissarla
incerto,
poi quando lei fece il gesto con l'indice verso le stalle lui
partì in quarta, cavalcando con eleganza nonostnate fosse un
Dypsy Vanner e la gente pensava fossero lenti e pesanti.
"Noto con piacere che no nti sei arresa e scocciata di riprendere e
rimettere in riga i ragazzi cattivi..." mentre Kiianta chiudeva la
finestra con un muso lungo e il cipiglio, braccia conserte "e
noto che ancora non hai fatto
l'operazione di mastoplastica riduttiva , ne immagino quello all'altra
zona per togliere tutto. SOno sorpresa, sembravi sicura di te sul
volerlo fare, visto che anche un'altra persona voleva..."
"..." mandandole uno sguardo di fuoco "Ringrazi qualcuno in particolare
per impedirmi di fare cosa voglio..." con molta rabbia guardando
malissimo Jd, il quale sospirò e levò li sguardo,
colpevole "Tutti che dicono no, esattamente come là fuori
quando
a chi si riferisce, Le veniva detto che no, soldi e che
perdita togliere certe cose.
Togliere tutto è impensabile, un qualcosa contro natura, che
i
batuffolini di gioia sono doni di Dio. Madò le sberle!"
sbraità, dicendo lultima frease in italiano, andando a
sedersi,
non allo stesso modo di prima ma dritta e con la schiena contro lo
schienale, gambe laterali secondo etichetta, anche per la gonna che
odiava che qualcuno spiasse, e le braccia dritte a seguire i braccioli.
"Trovo vergognoso il fatto che anche qui, e anche a me, si debbano
utilizzare certi discorsi ed espedienti..."
"In effetti concordo, per quale motivo non volete? Non si dichiara
libertà qui? Eppure le dite no a cose che vuole, come foste
voi
i tutori legali..." domandò Madame, voltandosi verso i
veterani,
che pareva cercassero di sviare la cosa non guardando nessuna delle
due.
Jd dopo un colpo di tosse si avvicinò a lei e le
chiese se
desiderasse qualcosa, in modo molto servile e da perfetto maggiordomo
ma per sviare la questione
"Grazie, Jd. Un tè e dei pasticcini andranno benissimo.
Anche a
te mia cara? Blooming tea o bouquet tea?"
"Quel che Voi desiderate. Non ho preferenze"
"Molto bene. Jd facci avere un Blooming e quei deliziosi pasticcini che
mi avete offerto l'altra volta..."
"Abbiamo già provveduto, ma questa volta sarete
deliziata dal mix che abbiamo scelto per Voi..." fece lui con un
sorriso, ma prima che si sollevasse dall'inchino, Madame lo
afferrò per braccio.
"Prima che tu richieda il servizio, potrei avere la risposta alla mia
domanda?"
"Ecco...." fece questi, con sguardo da cagnolino bastonato "posso
assicurare..."
"Jd... " incalzò la donna e qusti si arrese.
"Non è per questioni religiose o di pensieri sui figli che
sono
doni
o altro. Semplicemente David con gli specialisti sulla... materia...
hanno stabilito che con le stoddarde era meglio lasciare tutto
com'era per una migliore resa dei risultati. Per me non
cè negazione, ma Milan e David hanno cercato di convincerla
che
era un peccato rovinare tutto il lavoro di studio e
controllo, se tutti
i valori fisiologici le si sballavano per quest aoperazione..."
"Mh..." fece Madame lasciandolo e riflettendolo "Se davvero la
questione è la seguente, posso comludere che la motivaizone
è lecita..."
Kianta palesamente li fissav acon un'aria omicida, dritta come un fuso
su quella poltrona in stile Luigi. Gask confuso domandò a
Lubo
la questione delle operazioni e parlando piano mentre i tre
discutevano, gli spiegò la cosa. Portando Gask a restare
perplesso.
"Kianta vorrebbe ridursi il seno, dalla sua sesta abbondante a meno,
perchè fastidioso, troppo ingombrante secondo lei e...
troppo
visibile. Odia L'idea di avere fastidio nel muoversi, tipo le amazzoni
con l'arco, e ancora di più detesta l'idea che deve
sottostare
alla natura con gli organi sessuali sempre attivi, che danno solo
noie. Per questo voleva togliere tutto e sentirsi come si sente lei,
senza un genere definito, solo lei stessa..."
"Intendi togliere i suoi organi sessuali? E si può fare?"
"Certo. Non avrebbe più fastidi di ciclo, ormoni e simili e
nientre figli. Si sentirebbe in pace con se stessa e senza obblighi da
tutti"
"Ma... voglio dire per il seno le donne che giravano intorno al Capo se
lo facevano ingrandire apposta per averlo come il suo, e lei se lo
toglie.."
"Non si è tutte uguali. Loro per sfruttare al meglio le doti
naturali, che pensano di avere per svoltare e trovare il loro
posto. Il
seno grande è considerato apprezzatissimo, ma chi si sente
donna
e vuole averlo... ma non Kianta. Comunque..."
"Serimante, Madame" proruppe Kianta arrabbiata "A cosa devo la vostra
visita?"
"Sia piacere che lavoro... ho portato dei dati che vi potrebbero
interessare. Farete come alsolito trovando altri modi per giustificare
l'aver avvicinato e individuato queste persone,
così che io
possa... restare la Madame sostenitrice di tutti. Io ho fatto ilo mio
lavoro, adesso tocca a voi. Per la questione del piacere, sarei felice
se... non fossi di fastidio fino al tè delle cinque. Sempre
che
tu non abbia impegni, sia chiaro"
"Ovviamente no, madame. Caso vuole che oggi fosse il mio giorno
libero,
ma sono lieta di presentarvi delle persone che penso...apprezzerete.
Artisti e piacere sono andati sempre a braccetto, non ne convenite?"
sorridendo beffarda
"Sei sempre tu... Con quegli abiti mi eri sembrata un'altra persona,
sembrava quasi di tornare a tempo addietro, ma non hai quegli occhi e
lei non avev a quel sorriso. Quindi, se per te non è
dispiacere
visto le vostre cantine, ho portato un gioiello di vino dio Champagne
che è oro, rispetto al solito"
"..." guardandola attentamente "Io sono io, Madame. Dovreste saperlo
bene. Per il vostro dono da assaggiare, sono curiosa. Siete in grado di
trovare perle che a volte Milan raggiunge pagando o facendo favori, e
chissà... Magari per quella scommessa che abbiamo fatto,
sarete
voi la vincitrice..." sorrise in modo carogno
"Sono sicura di vincere. Noto inoltre che qui il servizio è
carente..." ridendo mentre osservava i veterani che la guardavano
stupiti "Di solito, senza chiamare camierieri e addetti al servizio,
siete voi che mi fate sentire una regina. oggi sembrate mogi... Tu,
ragazzo nuovo. poco fa non ho potuto parlarne, ma ti va di lavorare per
me?" sorridendogli ammiccante, mentre Gask faceva scontrare la
sopracigli confuso
"ha bisogno di un professionista per caso?"
"Oh, ciò che cerco è... un collaboratore
particolarmente
capace su
cui contare. Ci sono donne, mie clienti, che desiderebbero
avere qualcuno di nuovo e diverso, come te, per le loro uscite..."
"Si sentono così poco al sicuro? Non so se rientro nella
categoria delle guardie del corpo..." ma lei fermò
"Oh, no. Forse non hai capito. Tu sai chi sono?" mentre Kianta poggiava
una guancia col malumore su due dita ella mano destra, tenendosi al
gomito di questa
"Si, siete quella che da dove vengo si definiva pappona o protettrice
e..." trovandosi attorniato da gemiti di disperazione e vergogna dagl
ialtri veterani, e una risatina sarcastica di Kianta come per dire
che lo tenne con
lo sguardo incollato a lei, confuso
"No ragazzo" fece Madame "Io sono un'imprenditrice. Io conosco le
persone giuste o soggetti che cercano... determinate cose. Io commercio
in piacere, desideri, sogni, sfizi... ho nella mia Carte dei servizi
svariati settori e prestazioni, svolti da soggetti che all'inizio erano
definite cortigiane per uomini potenti, escort... professioniste in
certi settori più latenti nella società. Ma le
persone
che lavorano per me sono principalmente colpite da quelle malattie
definite dipendenze sessuali. Persone ritenute vergognose e da
allontanare, che se scoperte perdono anche il lavoro per questa idea
che..."
"Ma quindi lavorano per voi o no? Non è la stessa cosa?"
domandò lui ai veterani come a trovare supporto
"Quasi" fece con asprezza Madame "Io sono come un sito su cio si
appoggiano i venditori normali e professionisti. Io metto a
disposizione spazi e modi per la vendita ad ampio raggio, per questo
servizio chiedo una percentuale sulle vendite. Anche se oggigiorno le
ragazze potrebbero trovare da sole clienti e
che possano essere
molto generosi, da sole sono sempre in pericolo. Ecco perchè
io
ho i mezzi perchè loro possano sfogare la loro malattia, se
no
nvogliono curarsi, ottenendo denaro che possa servir loro per vivere e
come futura pensione. Grazie al mio lavoro, in alcuni paesi che
è legale, lroo sono iscritte come prostitute di professione,
pagando il dovuto e ottenendo il diritto di maturare interessi
pensionistici più avanti, seppur non sono di quel preciso
paese.
Da sole non sarebbero riuscite. Questo mi è permesso da
Milan,
con il quale ho accordi. Molti spettacoli, servizi e altro sono stati
introdotti su consiglio di una persona, che sedeva lì allo
stesso modo con lo stesso sguardo, tra l'altro" disse con un sorriso
vedendo Kianta di nuovo nella posizione tutta a destra sul bracciolo
"che mi ha spinta ad.. ampliare gli orizzonti così da
giungere a
più tipi di persone e gusti. La mia Casa permette anche
dietro
piccole offerte, di visionare con i propri occhi aspetti umani, per
molti specialisti, psicologi, spichiatri e altri, che normalmente non
potrebbero. Molte.. pratiche, che usufruiscono da me, mi permettono di
avere clienti così entusiasti da fidarsi di me per altre
cose.
Ma anche per quella persona, io ho portato i miei settori su donne,
gay, altri soggetti. Ecco perchè ti chiedo se vuoi essere
uno di
quelli, di questa organizzazione, che lavora anche per me... Molti sono
così grossi o troppo artificiali come eccesso muscolare, da
essere grotteschi o poco adatti per essere degli accompagnatori. ma tu
no. Sei di costituzione già robusto e il tuono di muscolare
è grande ma non eccessivo, naturale, e da questo si vede la
tua tembra e la tenacia che ci metti. QUindi non cerchi strade veloci e
facili come altri. Potrei proporti..."
"No!" fece Kianta, uscendo dla taschino della giacca un orologio da
tasca rotondo, argento, con decori di tipo floreali a raggiera su uno
sportello half da cui si vedeva i lquadrante. Con un gancio a
clip che non si notava ma sembrava un decoro verticale del bordo del
taschino "Questa persona non può averla..." fece
serissima con quell'espressione che poteva sembrare di
superiorità e mascalzonata.Jd cercò di stemperare
la
strana situazione che poteva giungere, prenedndo dei flute e versando
un vino che tenevano per gli ospiti.
"Oh..." fece la donna guardando stupita Gask " scusami, non sapevo che
alla fine quel giorno sarebbe venuto. Mi spiace molto che non possa
approfittarne, e metterlo tra i miei ranghi. Ma sono contenta. Sono
davvero lieta..." prendendo un flute e ringraziando Jd, che
però
la guardò in un modo che sembrava mostrare punti
intrrogativi
da ogni dove.
"Di cosa parlate, non capisco" fece Kianta, mentre le porgeva il suo,
cosa che faceva sempre Jd
"Ma della cosa. Sono un pò ratttristata di questa piccola
perdita tra i miei stalloni, ma sono ancor più lieta di
questo
avvenimento..." sorridendo gaia, sorseggiando il vino, mentre Jd e
Kianta si guardavano come se non capissero "cosa cè. Tu non
vuoi
che io lo prenda, quindi signiifca che tieni a lui. E se tieni a
qualcuno allora sarà o tuo amico come questi ragazzoni che
mi
fanno sempre disperare, o quel qualcosa che dico sempre che
avverrà, prima o poi..."
Madame sorrideva, ma piano piano apparve turbata, osservando gli altri
nella stanza. Alla fine domandò perchè quel gelo
e quel
silenzio e Jd con disagio le disse che non era per quel motivo che
Kianta aveva sentenziato iìl suo no."E' che..."
"Cosa. Non cè bisogno di vergognarsi. Ti avevo detto che
è la natura che tu..."
"E ancora!" proruppe lei acidamente "non è per le vostre
fantasie romantiche del chiurlo, lui è il fratello di primo
sangue di Milan, quello nuovo. Ecco perchè le dicevo no.
Lui...
ma neanche per tutte le stronzate del mondo" fece lei aspramente
mostrando il suo disappunto guardado Gask malissimo "Si, non faccia
quella faccia, Madame. E' lui la persona di cui le abbiamo parlato,
ecco perchè è no! Cosa lui faccia non mi
interessa, ma
siccome Milan dice di trovarsi con lui come un fratello, come
quando si
è bambini e si trova l'amichetto del cuore, ecco il motivo
per
cuii è tassativamente no.
Se ne vuole uno nuovo da mostrare come
stalloni pronti per la monta, vada là fuori e faccia
selezione.
ma che lo vogliano anche loro..." facendo gesti c on la mano aperta
verso le finestre.
"Sempre acida quando si
parla di
amore o affezioni. E io che speravo di aver vinto" con una smorfietta
triste "un vero peccato che quando vi arriva carne fresca, siano
deludenti. l'unico decente è l'amico di Milan, non
cè
giustizia..."
"Madame" girando il vino
nel flute
guardando questo e non lei "basta con queste cazzate romantiche. Non
siamo adolescenti, donne frustrate che hanno bisogno dei sogni per
uscire dal mondo marcio in cui si trovano, che hanno bisogno di evadere
con cose piccanti... quello lo lascio alle vostre clienti e di sicuro
io non bisogno affatto di uomini. Come disse una certa persona a Milan
"alzando gli occhi verso di lei, penetranti "se avessi voluto
giocattoli, ormai ne avrei quanti ne bastavano a trecento di me. E voi
lo sapete..." mentre Madame si faceva seria "ma siamo onesti. Se prima
gli uomini erano stronzi, misogini e buoni solo per apparire
chissà cosa, adesso sono tutti ragazzi eterni dentro e finti
fuori. Andiamo, trovare qualcuno di serio come fattori mentali,
sincero, corretto, un essere umano come vorremmo tutti noi che attuiamo
il Cambiamento vorremmo! le cose assurde che vedo qui, Madame,
OHHHH!... davvero non le immagina. Alcuni sono così idioti e
non
parlo di persona divertente, sono solo coglioni, è
diverso...
ecco , questi io gli farei scavare una bella buca ma non da bara, un
cilindro verticale, quando sono belli sotto, con una terra franosa,
prendere più chili di ortica bella fastidiosa e cominciare a
tirargliela con rabbia finchè no nfinisce e testare quanto
tempo sopportano la cosa. perchè quando si è
idioti in
quella maniera, ti passa la voglia di averci a che fare..."
"Andiamo , ragazza!
Molti non sono male. Sono simpatici, giovani...o interessanti senza
essere falsi anche fisicamente come il nuo fratello di milan"
"Per Voi... mi creda,
per Voi e per
poco tempo. Viva con loro che scorazzano con roba che neanche agli
scherzi che si fanno ora su youtube con un nome in inglese,
si possono
pensare. per questo le dico come i fidanzamenti, che è
facile
che la relazione vada bene finchè i due stanno in posti
diversi e
si vedono solo per cazzeggiare. E poi ci si chiede comè che
i
matrimoni finiscano anche pochi mesi dopo... eh, certo. Non si conosce
davvero la persona, non si sa vivere in comunità..."
allargando
le braccia come per dire che era chiaro mentre Alaric la sbeffeggiata
dicendo
"Infatti, Alaric. Perchè io
non credo in cretinate e storie da sogno come le altre persone?
perchè sono realista, so che non ho intenzione di dividere i
miei spazi con qualcuno che non intende rispettarli, e non
sono portata
per le cose che per Madame è amore e legame. Senza offesa..."
"Niente offesa mia cara,
capisco.
Come ho detto è un peccato, sembrava quasi una risposta
perentoria del !. Sono io comunque che ho perso
un
probabile diamante, ma sarò fortunata
più avanti! CHe
posso dire..."
"no, Madame, si
è salvata , mi
creda. Quel soggetto lì per come è, le avrebbe
fatto
scappare tutte le clienti.No, ha salvato i suoi affari..."
"Lui?
Ma... Milan me ne ha sempre parlato in un certo modo. SO
bene..."
"No, come le ho
detto..." ma qualcuno
aveva bussato alla porta, e uno di quelli che in generale si poteva
definire un camiere entrò per metà oltre lo
spiraglio
della porta annunziando l'arrivo di Milan, cosa che fece sbuffare
Kianta
"Nooo. Ci mancava solo lui!! Madame, venga, corra, se Milan ci
interecetta restiamo qui fino a sera, ma anche no!" facendo ridere la
donna mentre la faceva alzare dopo averlla raggiunta di corsa e tirata
via.
Nove mesi prima
Kianta guardava il suo ebook reader ma sospirava di impazienza. Vicino
a lei, di fronte il comodino Gask stava litigando con la torre
multimediale per agganciarci un dispositivo e usare le cass eintegrate.
ma non riusciva a capire come funzionava.
"Perchè non funziona?"
"Controlla i jack e assicurati che le casse siano attivate"
"Quanto sono difficili...sembra il casino di quando si deve fare un
identikit..."
Kianta sorrise a mezza bocca, ricordando la Lezione di riconoscimento e
identificazione dei soggetti tramite elementi chiave. Si
teneva ogni volta che un
gruppo di rookies veniva inserito e introdotto, e quel giorno verteva
su una cosa che Kianta odiava. L'incapacità della gente di
specificazione, riconoscere o indicare elementi preziosi per descrivere
le persone. I famosi identikit dati per informazione orale,
scritta, disegnata se impossibile in fotografia o video. Capitava che
seguendo o studiando un soggetto ne spuntassero di nuiovi appetitosi da
punire, e seppur utilizzassero occhiali, penne, fermcravatte o altri
oggetti indossabili che potevano riprendere e sentire, parecchie volte
non era possibile veramente puntare la cam su qualcuno ed era
necessaria la descrizione tramite auricolari invisibili e via
microfono. Si
insegnava a fare un'analisi del
viso. Ossia indicare velocemente, quindi riuscire a fare un'analisi dei
caratteri somatici, per meglio descrivere le persone. Si
studiava come riconoscere e
descrivere lunghezza e larghezza viso così da capire se
fosse
ovale, allungato, rotondo, quadrato o squadrato, a cuore o diamante.Poi
si passava alla fronte, poi zigomi e poi mento, in base a distanza da
bocca e che forma ha frontale e laterale. Se è sfuggente,
corto
e stretto, sporgente, rotondo, allungato. Poi il naso, se nubian,
greco, aquilino, arcuato, a punta verso l'alto, concavo,e
altri,
con gobbetta e indicare pergino l'ala della narice che altezza,
distianza ect.Tipi di bocca. Se ha la barba e quale delle
quindici tipologie al mondo , dal pizzetto alla balrba incolta,
passando dalle mode passate e attuali. Anbche per i baffi vi era una
quindicina di stili o più per identificare qualcuno in base
a
come li portava. Infine si finiva con gli occhi. Ormai da tempo si
dividevano i tipi di occhi in tre tipologie principali, la direzione di
una linea immaginaria che passata sugli occhi da parte a parte, quindi
da punto A a punto B, orizzontale, così da indicare le
caratteristi partendo dalla forma, se hanno palpebre e doppie palpebre
o epicanto, e quindi non è bianco, se a mandorla,
tondeggianti,
grandi o piccoli. Elemento chiave era la posizione o algolazione degli
occhi, distinti in tre parti. Canthal Tilt, così molti lo
chiamavano e lo avevano adottato loro come metro di
identificazione, descriveva se gli occhi erano verso
giù,
allineati, o verso l'alto. Se la
linea andava dritta seguendo la
forma degli occhi da parte a parte,e si aveva Canthal Tilt neutro.Se si
divideva seguendo gli occhi, con il pu nto A e Bverso il basso al
centro della linea, si indicava Cantal Tilt positivo,con gli
occhi che andavano verso l'alto con l'angolo laterale, ossia la fine
dell'occhio, un Canthal Tilt negativo si aveva invece se da A e B la
lina si divideva a metà seguiendo gli occhi, andando verso
l'alto, quindi la zona dell'angolo laterale scendeva verso il basso.
Questi tre elementi permettevano un più accurato modo di
descrivere un viso e questo aveva attirato l'attenzione degli uomini,
sia nuovi che vecchi, che seguevano regolametne se v i erano
aggiornamenti, le Lezioni. Così
l'insengnante di quel
giorno aveva chiesto ai capitani di presenziare alla lezione per fare
da modelli per le prove di riconoscimento. Jd
era risultato con viso a cuore,
senza barba o baffi, mento rotondo, zigomi un pò
pronunciati,
naso dritto, occhi Canthal Tilt neutro a mandorla, fronte
piccola.
Alaric con viso a diamante, mento allungato, naso ad arco o per altro
con gobbetta e stretto, fronte larga, occhi Canthal Tilt negativo,
zigomi normali. Lubo
viso rotondo, guance piene, mento
rotondo, naso largo e schiacciato, fronte media, occhi neutro. Kianta,
che era sempre presente più per osservare gli uomini e farsi
un'idea, senza dirlo, che per fare presenza per indicare che era una
Lezione importante venne messe in mezzo dall'insegnante, che la spinse
a restare ferma e farla analizzare, mentre lei sbuffava. Viso ovale,
mento rotondo eper alcuni pievemnte allungato, naso a punta verso
l'alto, fronte larga, zigomi non molto pronunciati, occhi Canthal Tilt
neutro a mandorla. Quando
toccò a Gask, prima di Bryden e l'altro, che nessuno
calcolava mai, iniziarono i dibattiti.
"Scusate
ma perchè non si possono utilizzare più i
riferimenti con attori o gente famosa?"
"perchè siete incapaci di ossevare, fate casini e utilizzare
la faccia della gente per dire , non è affatto professionale" rispose acida
Kianta
"ma... mi viene meglio, come descrivere il leader o il capitano Jd...
Io dall'inizio ho visto nel capitano Gask
quell'attore del film che abbiamo visto, come si chiamava...Grave
Encounters due, vero? Così non è più
semplice?" fece quello del primo commento girando con il
busto verso gli
altri alla sua destra, evidenti ormai amici.
"ma
che dici, quello è diverso"
"ma
parti di Richard Harmon? Io no"
"ma
no ragazzi, da lontano ci somiglia dai..."
"ma
dove lo vedi?"
"Forse
intende gli occhi? Gli occhi si, come forma e Cantal Tilt positivo, si.
ma il resto no"
"Invece
da lontano si somigliano.Ti
dico di si, di lontano ma stessa aria... Ero mezzo sbronzo e
mi
sembrava di stare nel film, ho avuto pure paura.." disse il primo che
aveva parlato ridendo, per poi vedere Kianta che lo fissava
irata, con
la testa inclinata verso la spalla, come se volesse bruciarlo sul posto
"Sscuuuusii. Non ero ubriaco, ero libero e avevo pasato del tempo con
gli altri... ci scusi..." chiese perdono alzandosi e facendo un inchino
tipo asiatico, mentre Kianta guardava Jd come per dire
"Signori..."
fece l'insegnante, cercando di riportare l'attenzione all'identikit
"Continuiamo, chi prosegue con l'analisi?"
"Sempre
io!!" disse il primo e
l'insegnante lo fece parlare "Allora, da lontano somiglia a Richard
Harmon, parere mio, da vicino no ma da lontano..." facendo snervare
tutti "allora... ha occhi come ha detto Karlo Cantal Tilt positivo,
molto verso l'alto, color nocciola credo, allungati. Viso... allungato,
con la mascella netta.."
"mascella
netta?" chiese l'insegnante
"Si,
mascella delineata, ecco. Poi fronte media. naso dritto, non greco.
Zigomi... normali, in linea con la mascella. E..."
Di colpo sentì l'altoparlante che eruttò musica
elettronica, facendola
saltare per aria, mentre Gask cercava di regolare il volume.
Cercò di calmarsi, respirando a fondo, riconsocendo
Narcissistic, il brano che per lei, con la dissociazione e
visualizzazione, ripercorreva il primo giorno di Lia, quando
incontrò in quell'edificio il gruppo. Si voltò a
fissarlo, vedendolo con l'espressione di un bambino che era stato
scoperto a fare cazzate.
"Scusa... ma l osai, col capo cèra tutta roba antica, la
adorava, ecco perchè aveva buoni rapporti con Milan, mentre
sta
robva moderna no... io usavo il lettore portatile di cd audio, quello
rotondo..."
"Ok, ok... per favore però, passami quel lettore
mp3, così regolo il volume anche da
lì... non si sa mai."
QUando le fu consegnato, si accorse che cèrano file suoi, o
meglio di Lia che lei teneva ancora, e che invece lui li aveva
rinominati come Gask00, Gask01 e andando avanti, mentre invece
ascoltandole erano i suoi brani. Lo guardò come per dire
ma lui chiese scusa e le disse che gli
servivano per consocerla meglio.
"Me?" fece lei confusa "ma tu hai capito di chi sono questi brani?"
mentre lui rispondeva di no, sorpreso "questi appartengono a Lia, non a
me. Io li uso come ancoraggi per la dissociazione perchè
conosco
la chiave per decifrarli, o meglio a quale particolare sequenza della
sua esistenza appartengono..."
"ancoraggi? sequenza?"
"Si, ogni brano di questa lista è un ancoraggio a un fatto
specifico che il brano, che sia per le parole o per come si ascolta in
generale, dà... o meglio le dava. happy birthday
ne da
uno. Sis un altro, narcisistic e via dicendo. Ogni brano qui dentro
rappresenta un momento in cui lei ha messo un ancoraggio. per l'altro
mondo, l'altra se stessa o ad alcuni momenti della realtà.
Se tu
usi questi per conoscerme me, hai confuso tutto. Ogni brano non
è solo un interessamento, almeno non tutti. A volte capitava
che
udisse un brano per la prima volta e senza volerlo partisse
la
dissociazione, così lei lo salvava e lo riuilizzava come
ancoraggio per richiamare quel frammento dell'altrol mondo... io li uso
ancora, ma per altre cose... se vuoi conoscere me non cè
bisogno
che fai questi giochetti. Chiedi prima di fare. A volte Legeia ha
ragione, sei troppo curioso e agisci senza pensare a me. Sei sempre
nella mia stanza, fai roba qui dentro dall'esercitarti allo studiare,
vedere film..."
"Mi annoio in camera. Prima stavo lontano dagli altri perchè
stronzi o perchè avevano paura di me ed ero abituato a stare
per i fatti miei, lo preferivo. QUi, adesso con gli altri, mi sono
accorto che la mia stanza è vuota e silenziosa e non mi
piace. Poi ho visto che sei così anche tu ed ecco. Gli altri
stanno in camerate di tot persone e si divertono fino a tardi..."
"Già e poi la mattina sono incapaci pure di alzare un
piede..." fede lei arrabbiata
"Però... invece da quando sono qui e ho imparato a
stare in
mezzo agli altri, mi sento solo in quella stanza. Non la
sento mia. QUi
invece..." ma la vide alzare all'atezza delle spalle le mani aperte con
l'espressione come per dire
"Senti, te lo avevo già detto. Se ti senti solo in quella
stanza
da capitano, fatti spostare in una multipla,in una camerata con tutti
quelli che ti piacciono, così non ti senti solo.
Non è che
perchè l'altro giorno, svegliandomi per cose mie, vedendoti
mezzo sul divano e mezzo buttato in fuori, col braccio a terra
perchè non entri nel mio divanetto, e ti ho fatto per
bontà divina dormire in un angolo qui, puoi tornare sempre.
Siamo amici, ma poi basta. Capisci che non è normale?"
"Normale? Quante cose qui sono capitate che non sembrano normali? Milan
e il suo riuscire ad avere ottimi rpporti con certa gente. Questo
posto. Tu. Le stoddarde, la blue blox. Certe cose. Come nella
città turca e le fogne. O quella volta che sei tornata dalla
romania in
bara. Ricordi? Anche questo è strano..."
"Non immischiare le cose..." fece lei scuotendo la testa e voltandosi
sul fianco per leggere.
Gask rise, ricordando quel giorno, solo qualche giorno prima del fatto
in turchia e le esplorazioni nelle fogne. Prima
che lei partisse avevano litigato
nuovamente, perchè lui cercava di parlarle e lei
niente. L'aveva
seguita fin davanti la macchina che l'attendeva, già vestita
con gli abiti tradizionali rumeni, intenta a controllare che le poche
valigie fossero presenti. Jd, l'unico altro presente oltre gl iaddetti
ai viaggi, osservava quei due litigare come al solito.
"Dimmi
dove stai andando. Dopo te e
Milan non sono io quello che ha in carica la gestione di questo posto?
Non dici mai dove vai, che cosa fai, chi vedrai... Milan non vuole che
tu esca, eppure tu continui a vestirti in modi strani e
sparire per ore
o qualche giorno. Senza sapere nulla non va bene. Dovrei seguirti,
Milan vuole che almeno io o due dei veterani ti facciano da Ombre..."
"Ho
già le mie Ombre. Quei tre
ci stanno per un motivo..." disse lei con poca attenzione a
lui, ma
osservando per bene il lavoro dei tre addetti.
"ma
Kianta, almeno dammi delle informazioni o modi per contattarti"
Kianta,
che stava sempre di spalle
fino a quel momento, si voltò a fissarlo. Gask la vide bene,
visto che l'aveva prima seguita sempre qualche passo dietro. Indossava
quelli che all'inizio, mentre la seguivano, Jd aveva indicato come
abiti tradizionali. Erano, disse, un dono di una persona importante
rumena che aveva buoni rapporti cvon quella terra e che un'altra
persona vi si era recata per studiare quei luoghi per le Torri,
accompagnando Milan, e aveva intessuto buoni legami con alcune famiglie
che contavano. Avevano ricevuti molti abiti tipici che potevano
indossare quando vi si recavano, tra abiti bianchi riccamente decori
con mantelle nere e foulard rossi in testa, a semplici dei popolani, a
quelli come l'esemplare che lei portava in quel momento. Composto
da camiciola bianca leggera e
quasi trasparente con maniche e zona spalle pronunciate e gonna bianca.
Vi erano sia opache che lucide come satin, lei aveva ricevuti lo stile
satin. Sopra la camiciola e parte della gonna, sopra i fianchi, una
giacchetta chiusa in vita da una cnintura in metallo argento con due
forme circolari, con mezze maniche color blu con vistosi
decori
color argento e disegni sulle maniche sui fianchi. Al collo sopra il
colletto rigido unfilo di perle e più sotto verso il vordo a
V
dell'abito una collana tipica a triasngoloo che scendeva fatta di
monete mertellate e incise a pendere, dalle più grandi alle
più piccole. Orecchini in cerchio simili a quelle della
collana
erano uno degli ornamenti, oltre gli anelli che però erano i
soliti, quello a fede larga con le incisioni e nell'altra mano quello
con i torchon sui lati. Sulla testa aveva un copricapo che per Gask
pareva quasi richiamare in parte connotati turchi o russi, per lui
cèra smepre difficioltà a riconsocerli. Indossava
quello
strano copricapo, che in romania forse aveva un nome ma lui non lo
sapeva, che era una cappellino piatto e ovale che si indossava sotto un
velo. Er tutto ricamato come la giacchietta, in bliu e ricami in
argento e il velo dello stello colore partica da una zona a
metà
del cappellino e scendendo fino alla schiena, copendo così
la
parte posteriore mostrando però in parte come era acconciata
la
sua parrucca. Aveva la parte anteriore dei capelli divisi a meta in una
sorta di due due ciocche grandi che le scenedevano per lato fino alle
spalle in un torchon che pareva naturale, per poi legare sulla nuica
una coda bassa e finto morbida dove si vedeva l'arriciattura dei
capelli. Era truccata e con il rossetto, non in modo vistoso, cosa che
la faceva sembrare diversa. ogni volta che si truccava, pareva quasi
un'altra per le pochissime volte che lo faceva. Jd
gli aveva spiegato che aveva nelle
valigie abiti ricevuti smepre in dono in Romania tipici. Leggeri o
pesanti, con camiciole varie e gilet lunghi senza maniche a
giacche, e con gonne ampie di vari colori, ad abbigliamento
invernale come le tipiche giacche bordate di pelliccia, purtroppo vera,
non facevano sconti nenahce a una come lei che era contro le pellicce
vere a meno che l'animale non fosse morto naturalmente, con le tipiche
maniche alla russa con il talgio che partiva da sotto l'ascella a
scendere, creando quei triangoli che mostravano l'abito sotto. A
completare il famoso cappello tondo peloso con piume sul davanti, una
ritta e una più morbida ad arco, e il manicotto. Ogni volta
si
portava dietro quegli abiti per rispetto. "Certi
paesi, come sai, pretendono
molto rispetto per le tradizioni. Come in turchia che, seppur puoi
vestire con completo occidentale, apprezzano molto abiti del luogo"
Fissando
Gask malamente, Kianta prima
restò muta, poi guardò Jd, poi tornò
verso Gask. E
stranamente per Jd, lei sorrise e parve assumere un fare
civettuolo.
"Oh,
Gask.Sei molto capace,
coraggioso, per molti straordinario, il degno ultimo Figlio della
vecchia Sarılar di Mezitli... se ti facevano pure intelligente sembrava
troppo!"
"Kianta..."
fece Jd come a rimproverarla
"Come
vuoi..." gli rispose e si
portò con lo sguardo verso Gask "Tu sei pericoloso vero.
Tranne
che durante la formazione tra i Figli e poi lavorando per quel tizio
crasso e unto" facendo una smorfia di schifo "hai imparato solo a
essere egoista, menefreghista, incapace di vedere le cose intorno a te,
la gente fa e non senti. parti come un elefante che non guarda niente
sulla sua strada. Ti divertono le sfide e i giochi. Fai casino tutto il
giorno con gli uomini. Non rispetti orari e le regole della giornata
e..."
"Kianta
andiamo. Viene da un altro posto, ha il suo pasato, non è
abiutato..."
"Ma
che cazzo dici, Jd?!? fece lei di
colpo alzando la voce, tanto che gli addetti si spaventarono e si
portarono di lato quasi a nascondersi sussurrando tra lroo che si era
incazzata, meglio pensare di sparire e star e invisibili "Questo qui
è con noi da qualche mese, no ore, non giorni... MESI! E
ancora
si comporta come un bambino scemo, che sembra sceso dagl ialberi come
Mogli e sta imparando la civiltà... è questo che
mi stai
dicendo?"
"no,
calmati. E' solo che è
preso dall'euforia di un posto e un modo di trattarlo diverso...dagli
ancora un pò di tempo..." vide dive Kianta
riportare su di se l osguardo. Duro, freddo, come quello di una bambola
"Vuoi
che ti dia una chance? Visto che
a qualcuno preme... " riducendo a fessure gli occhi contro Jd "Se
è così, così farò. Milan
dice che tu
più di tutti sei più cristallino e genuino di
tanti
dell'organizzazione. Ecco perchè siete entrati in
sintonia...
oppure diciamo chiaramnete che hanno scoperto reciprocamente che sono
bambini edntro e nel cervello, che è più chiaro e
si son
trovati...." sussurrando a Jd con astio, vedendo rimproverata di nuovo
"Ma se Milan e JD dicono che tu meriti possibilità, ebbene,
così farò...."
Mise
mano a qualcosa che si nascondeva
sotto quella collana a monete e la fesce scorrere oltre la testa,
sistemandosi di nuovo capelli e velo "Questa chiave permette di
attivare
il sistema amministrativo dell'IA dei Crell. L'avevo già
predisposta perchè chi registra il suo vocale e altre chiavi
successivamente, sia in grado di operare come Master nello
Chateau..."
"Quindi
mi stai dando l'accesso non a
settori ma completo, del sistema digitale
dell'organizzazione?"
domandò Gask, lasciando Kianta stupefatta, aveva compreso
subito
la cosa e la situazione la inidispose parecchio, ma fece un
gesto
con la testa stizzito e tornò a prima.
"Corretto.
Finchè terrai con te
questa chiave, ti basterà chiamare il Crell in questione o
tutti
e otterrai l'accesso ai settori che gestiscono come fossimo io e Milan.
Helias..." chiamando il Crell che comparve subito componendosi in
micropixel che si univano. Gask si guardò intorno come tante
altre volte, eprchè non capiva dove fossero sistemati i
laser
visivi, finendo per perdersi una parte di cosa lei dicesse "...per
questo Helias, registra orme e voce di... qeusto soggetto. ovviamente
se dovesse ordinare e fare qualcosa, prima richiedi la presenza di Jd e
Lubo, dopo che questi hanno acconsentito, esegui..."
"Subito,
Madre. Signor Gask, per
favore,faccia scorrere il carrellino trasparente che è
presente
sul corpo della chiave e prema un dito, pollice o indice, sopra la
banda scura... così! Poi scelga una parola chiave per la
conferma di attivazione vocale..."
"una
parola?... vediamo..." ci pensò su Gask.
"Capo,
abbiamo sistemato la macchina, le vostre Ombre vi attenderanno a Parigi
nell'aereoporto privato..."
"bene
grazie" fece lei con un gesto
della testa, con un sorriso, che fece sospirare di pace i tre, per poi
riportarel'attenzione su Gask che ancora decideva. Poi la sua
espressione cambiò totalmente sentendolo.
"...ho
deciso. la parola chiave sarà Bluegrass...!" fece lui serio.
L'espressione
che lei mostrò
sembrava omicida e Jd si frappose tra di loro per evitare ulteriori
questioni "Abbiamo deciso la parola, ora è meglio che vai o
sarai in
ritardo... Fai attenzione, questo meeting non mi piace assolutamente
e..."
"tranquillo,
tornerò... passami
quell'oggetto" rabbiosamente come a volerlo mordere, fece a Gask per
riavere la chiave, uscire la micro
tastiera dalla parte centrale a scorrimento e inserire il codice di
conferma del passaggio di chiavi "tornerò di sicuro, solo
per
picchiare male qualcuno che osa prendersi gioco di me con queste parole
chiave..."
"Io
non volevo prenderti in giro, è per la mia buona
fede che ho scelto..:"
"Ok,
basta, è ora di andare" fece Jd tenendola per un braccio dal
prendere a morsi qualcuno.
"Ti
terrò aggiornato..." dise
dopo un pò lei, tranquillizzandosi "per qualsiasi cosa
sarò repebile con i soliti canali, anche via radio..."
prendendo la collana agganciata alla chiave e facendo il gesto di
metetrlo al collo di Gask.
"Certo...
ti contatterò..." fece lui, ma
mentre si abbassava per ricevere la chiave, Kianta con mossa veloce
infilò al collo di Jd la stessa, sorridendogli mentre lui la
guardava esasperato "Io sarò a Bucovina, per incontrare
quelle
persone che... conoscono l'altra me e mandarli così al
Meeting.
Se tutto va bene, li accompagnerò direttamente
all'aereoporto,
mentre Milan è già ni loco, sperando che quella
gentaglia
pazzoreliogioso se ne stia nei suoi territori arabi...Mi raccomando,
occhi aperti e non fate cavolate..."
"Stai
tranquilla" fece Gask, ancora un
pò deluso dalla fregatura che gli fece, per poi vederla
girare
un braccio in torno alle spalle di Jd e dirgli qualcosa
all'orecchio,
con fare amichevole e cospiratorio. Poi lei si avviò verso
la
macchina e scomparve verso il cancello.
Dagli
aggiornamenti si seppe che ella
incontrò la Matriarca della famiglia più potente,
insieme
alle altre delle rispettive famiglie, che creavano il Circolo di tutta
la Romania. Tutte le famiglie più potenti e influenti
trattavano
aspetti differenti dai mariti. Di giorno le donne incontravano le donne
ospiti, di notte i capofamiglia si riunivano per celebrare gli ospiti
di qualunque sesso. Quello che Jd non aveva detto a Gask era che tempo
addietro era stata Lia a fare quel primo incontro con quelle
persone, e
conoscevano lei.La differenza tra Lia e Kianta, la
più evidente, era che la prima non era con frasi e
parole pronta a pungere come una vipera, battagliera, incline ad
arrendersi finchè non si trovava un accordo o
tranquillità che andasse bene ad entrambe le
parti. Kianta impersonava Lia, e dietro incarico di Milan,
gestiva i rapporti con i capofamiglia maschi, anche per gli
onori che lei
faceva alle loro tradizioni, la conoscenza delle usanze e i doni che
portava assai graditi e ritenuti di antica amicizia. Jd
aveva detto a Gask solo il fatto
dei regali, e quando questi chiese che tipo di regali quei tizi
potessero amare tanto da accogliere Kianta/Lia in maniera calorosa, da
ospite di riguardo, Jd non fu specifico..
"Secondo
te perchè paesi di
stampo antico come questo, Russia, paesi arabi e anche asiatici
trattano bene noi? perchè sappiamo gestire persone
fortemente
legate al passato , che considerano usi e consuetudini come leggi non
scritte ma sacre. Noi stiamo con un piede nel passato per certe cose e
uno nel futuro per altre, studiamo tutte le culture per integrarci ma
anche sapere come muoverci e come rivoltare certe cose. Seconte
te, come
abbiamo fatto a far calare infibulazione, circoncisione in tenera
età se non dietro consenso all'età giusta,
regolamentare
leggi e nuovi comportamenti pro differenze e persone? E sono solo
alcuni. Impariamo il loro modo di pensare ed essere per trovare le
backdoor per rivoltare le cose sbagliate e cambiarle..."
"AH,
capito. Quinid lei si atteggia
come una di loro in molte cose, così da guadagnarsi la
fiducia e
la stima per poi agire..."
"Si,
ovviamente le cose e i modi
cambiano in base al paese, ma la sostanza è
questa. Detta così sembra però un pensiero fatto
e basico, ma è molto, molto più difficile... Al
pari di
paesi arabi e asiatici, anche quelli di russia e dintorni non sono poi
così distaccati da usi e costumi. Cè
una donna
là, molto apprezzata e seguita, Baba Kirakina, dove Baba
è indicata come strega o donna con capacità. E
indubbiamente ella pare esserlo, un pò come le nostre Muse.
Ella
disse a Milan e Lia di avere molta smekalka, la mente prodigiosa e
capace che si augura a ogni militare per tornare a casa,
indispensabile, ma usata da onguno di essi in modi diversi. Quando Baba
Kirakina incontrò per la prima volta Lia e la accolse nel
salotto del Circolo rumeno, ella pare abbia predetto qualcosa sul Dukh,
parlò a proposito di , ossia
materia e spirito, ma secondo alcuni rumeni da noi, il
termine
può indicare sia qualcosa di legato all'oltre, vedi quel
materia
e spirito, sia legato alla condizione interiore dell’essere
umano:, forza d’animo. NOnostante le differenze di culture e
tutto, Lia era riuscita raccontando e confrontarndosi, a
paicere a
questa Baba, molto apprezzata dalle matriarche, ricevendo maggior
feeling per i capofamiglia....e inoltre Milan le ha detto di
impersonare di nuovo la strega Veròna nel frattempo,
già
che cèra..."
"Perchè impersona questa strega? Che bisogno ha Milan...?"
"Innanzitutto perchè si divertono. Veròna
è nata come Master di gioco per chi deve essere
giudicato, se riesce e dimostra che per la paura può fare
altro che rovinare la gente, si salva. Controllato, ma si
salva,altrimenti finisce nelle varie minire... . In pratica conosci il
film il settimo sigillo? No...? Nel
film il protagonista si vede giungere la Morte che gli propone una
partita a scacchi per decidere se vincendo si salvi, o perdendo
morire... Noi non uccidiamo, ritrasformiamo quei soggetti in beni di
aiuto all'umanità. Ossia li usiamo per sostituuire gli
schiavi
del nuovo secolo, purtroppo. Anche MIlan è un Master di
gioco, adiciamo come Milan e basta.
Ma Veròna entra in gioco diciamo su strada per la gentaglia,
non i pezzi grossi, famosi, nobili o ricchi..., andando dalle
persone e proponendo una sfida. Tramite auricolari invisibililei
ottiene informazioni ed elmenti di gioco sulla persona. Sull'abito ha
delle cam camuffate che da varie angolazioni mostrano l'ambiente e in
base a cosa alcuni specialisti che la seguono notano, lei sfrutta le
info per il Gioco. In pratica è come se avesse ulteriori
occhi
oltre i suoi, se lei ha già notato delle cose le uisa
subito,
così che intanto quel tempo viene impiegato da osservatori,
mentalisti, psicoanalitici la sostengono..."
"E il gioco è...?!?"
"Il gioco è non schiattàr..." rise Jd "almeno,
è
quello detto a loro. Ovviamente il gioco parte quando la situazione
è sicura, senza elementi di sorpresa. Viene indetto un gioco
di
logica,mentale o altro in cui anche per ore lei e quella persona,
ovviamente con le Ombre o persone al fianco del soggetto interessato...
lei camuffa la visualizzazione e le proiezioni da magia, sai che
abbiamo dei sistemi di proiezioni virtuali portatili. Ebbene lei si
porta dietro una specie di sfera molto grande, grande quanto un pallone
da calcio, di cristallo di rocca o consociuto anche come quarzo ialino,
come fitna sfera magica. Sotto nel piedistallo non cè nulla
ovviamente, alcuni hanno pensato che vi fosse lì il trucco,
ma
il trucco è da un'altra parte che proietta sulla sfera cosa
è necessario. Oppure materializza un calice per bere e con
giochi di spostamento di viasuale e movimenti istantanei, l oscambio
viene effettuato c on uno vero, che Veròna usa per
confermare che cosa la gente vede, è fisico e reale, ma non
è sol oquello ma anche altri oggetti. Ma tu lo hai
già visto, quindi usando anche il fumo della pipa, lei
fumando
manda sulla sfera il fumo ed ecco che appaiono le cose..."
"Si, il fumo confonde i raggi..."
"Esatto, ossia da dove vengono, e lei tramite cosa viene proiettato
nella sfera inizia il gioco. In pratica è come una sorta di
videogame in stile antico " ridendo "e la gente alla fine ci si
appassiona con la promessa di vincere e sfangarla. Peccato che non sia
semprecosì, inoltre insieme a lei cè sempre un
prestigiatore o illusionista che rende reali le proriezioni che lei
fa... esempio deve bene e un altro proiettore tra il fulo fa apparire
tra le sue dita, come reaqlistico, un flute. Ebbene tra fumo e dialoghi
vari, l'illusionista passa tra le mani di Kianta un vero bicchiere,
fregando chi pensa sia finzione e tenta di dimostrare che non esiste,
finendo per trovandoselo in mano o facendolo cadere. Lo hai visto. Le
tre Ombtre di Kianta cambiano fomazione, due lavorano dal di fuori,
pronti a intervenire in qualunque caso, mentre due sono appunti
illusionisti o un illusionista e un mentalista, che si spaccia per
aarbitro di gioco e tramite l'illusionista rendono veri i poteri della
strega... ma detto così sembra fantascienza, invece
è
così semplice e reale da far sorridere ogni volta..."
"Quindi i poteri di Kianta, anzi Veròna, sono totalmente
finti"
"AH... poteri magici, intendi.. si. O Meglio Kianta... Milan dice
sempre che qualcosa sa fare, realmente, ma lei non lo accetta
e non le interessa. Milan dice sempre che lei potrebbe essere come e
quanto le Muse se lui ha
visto giusto, invece l'ha inserita tra le Muse e Fanciulle come
spia..."
"Spia?" domandò Gask sorpreso
"Si, in pratica ella deve controllare le riunioni, visto che non
possono allontanarla ne farne senza la presenza di una sorella, e come
Musa e Fanciulla può ascoltare, controllare e vedere cosa
combinano, loro credono anche da parole di Milan e Dorde, che lei abbia
capacità ma sia troppo dura per acecttarle, ma che meriti
comun
que quel ruolo... e visto che la parola di ogni sorella e Fanciulla va
ascoltata dalle altre, si infastidiscono se lei propone le sue idee,
pareri e considerazioni su cosa dicono e fanno, come un attacco alle
loro posizioni... non sanno che lei è solo una spia e per
tenerle ferme, perchè deve esserci il parere, la presenza e
il
voto di tutte..."
"In pratica Milan e Dorde le tengono a posto con la presenza di Kianta
come una di loro..."
"Esatto. Ma si son fregate da sole. Hanno deciso di intervenire senza
riunioni e senza render atto delle loro intenzioni, hanno agito
all'esterno per spingere, obbligare, consigliare persone esterne in
qualcosa che secondo loro era a vantaggio dell'organizzazione. E loro
non dovrebbero uscire e far cosa vogliono, così Milan e
Dorde
hanno tirato le redini ricordando cloro cosa e chi sono... hanno
nominato quindi in maniera temporanea Kianta come Depositaria dei
Titoli delle Sorelle, ha inoltre il compito di vigilare sulla
legittimità e regolarità dell'operato delle
Sorella
sempre, in gruppo o da sole, e se fanno qualche altra cosa rischiano
l'espulsione e una posizione base in qualunque luogo decidano Milane
Dorde. Insomma come punizione i loro Doni passano in secondo
piano e possono risultare inserite in qualuqnue lavoro disponibile in
quel momento, manuale o meno. Con l'obbligo, se vogliono essere
reingrate, e quindi far valere l'importanza dei DOni che hanno
ricevuto, delle prove e o test per riqualificarle. Questo per evitare
che diventino come i preti normali, ossia che vanno in giro e fanno
roba. Il loro ocmpito è assistere le persone come tramite
con
l'Oltre o altro piano, usando i loro poteri per aiutare, sostenere,
dare delle roste di risposte in base ai loro Doni. Nelle feste come
come Oracoli o sacerdotesse, mentre le Fanciulle sono le
rappresentazioni del periodo dell'anno in quel momento, ossia coloro
che incarnano la festività o giorno particolare..."
"Ma sono anche guardie del corpo..."
"Si" ride Jd, tanto "all'inizio dovevano essere questo, così
che
l'attenzione dalle Ombre fosse sviato e lui e suo fratello avessero
comunque qualcuno che li proteggesse, mischiato diciamo e senza
attirare atetnzione. Ma visto che alla gente l'idea di una
personificazione che spronasse, invitasse, prendesse parte di fatto ai
preparativi e fosse abbigliata per l'occasione... le lasciò.
Questa è stata alla fine un'idea di gradimento, ma piace. Fu
Lia
a spingere Milan a tenere tutte queste cose, controllando sempre i loro
movimenti e azioni, già con vari esperimenti degli anni
ottanni
e settanta si vide come un ruolo, un incarico, una posizionhe cambino
le persone...prende sempre a citazione l'esperimento di
Stanford, la notte del giudizio quel nuovo film uscito mesi fa,
baffetto tedesco, deindividuazione di Gustave Le Bon..."
"Di
nuovo questa Lia... come fa Kianta
a spacciarsi per lei? non si accorgono che sono diverse? Che sono
persone diverse? Se io vedessi te e uno che anche per ipotesi ti
assomiglia, capisco chi è chi..." fece Gask come pensando
tra
sè
"Vedi...
come ti ho detto, e
ricordati, nessuno ti ha parlato di Lia... loro due si assomigliano.
Inoltre la creazione delle Personalità che David studia,
permette di avere tutto ciò che è un soggetto, da
movenze
a modi di fare, a modo di pensare che è possibile dare a una
persona... finora David ha avuto pochi risultati seppur sembra che
attecchisca ma... Kianta... Mh, diciamo che Kianta è
l'uinica
che si avvicina a Lia.... acectta questo. E credo che quella donna. la
strega, ci veda lungo e abbia inteso il materia e spirito proprio per
questo. Un corpo ospita un'anima, no?" fece JD studiando Gask per
vedere la reazione
"Ma
come si può copiare l'anima
di una persona in un'altra persona? Voglio dire, se quello che tu dici
è vero, come fa quella vecchia a dire queste cose? Esiste
come
dice Milan, qualcosa al di là di ciò che vediamo
e si
possono vedere cose come le Muse?"
"Per
ora pensa a trovare molto Dukh, così Kianta non ti
rimprovererà più..."
"Mi
odia. So che quella volta ho
sbagliato, no volevo, ho capito che cè
anche altro ma non so
come fare per farle capire che si sbaglia a definirmi in un certo modo."
"Capirà
vedrai. magari tornerà di buon umore potrai
parlarle con calma davanti a del tè..."
"Come
fa a bere quella roba? L'altra
volta le ho portato il caffè per far pace e parlarle e
invece ho
scoperto che lo odia, non l osapevo ma pensavo che tutti amassero il
caffè!"
"Invece
lei no. Sai cosa puoi
portarle, magari riesci a rabbonirla? Del torrone, del gelato..."
sorridendo e dandogli una pacca sulla chiena.
Invece
lei tornò dentro una bara.
"Hanno detto niente?" Jd giunse da Milan, nel suo ufficio, per sapere
se avevano riportato aggiornamenti durante il viaggio. Nella stanza vi
erano Milan e Gask, che lo guardarono appena entrato. Milan si
sistemava ne grande specchio intagliato la camicia, i gemelli
e
lo stato, per rimettersi la giacca.
"Quei tre sono proprio stupidi" fece il leader irato "Avevo detto che
dovevano spedire aggiornamenti ogni mezz'ora, invece ancora nulla. ho
dovuto chiamare l'aereoporto privato che usiamo per voli di linea e ho
scoperto che sono atterrati da tempo, quindi staranno venendo qui..."
"ma quindi, si sa cosa è accaduto? lei sta bene?" chiese
Gask, mentre porgeva a Milan il fazzoletto da taschino
"So solo che cè una faida tra alcune famiglie minori e due
maggiori, e Kianta si trovava sulla strada per l'aereoporto quanto
è accaduto qualcosa, e le auto sono state trovate
in fiamme, e
alcune bare che galleggiavano in piccole barche sul fiume, largo,
chiamato Suceava, come i ldistretto in cui scorre. Le hanno avvistate
nella zona di Satu mare... le vedevano passare e hanno allertato le
autorità..."
"ma le Ombre?" chiese Jd senza capire
"Sembra che Kianta sia stata invitata a recarsi all'aereoporto nella
macchina con i figli dei capofamiglia, per fortuna non tutti, e uno dei
figli di Ioan si è salvato, Grigore, che era ben amico di
Kianta. Il convoglio prevedeva cinque macchine , al centro i
capofamiglia, alcuni figli che avevano scelto come accompagnatori,
Kianta e le Ombre, in tutto due macchine e mezza. Quelle esterne erano
guardie del corpo. Sembra che qualcosa si andato storto, le macchine
sono state attaccate, obbligate a fermarsi, alcune con bloccamachcine a
chiodo per terra e..."
"ma erano tutti armati, no?"
"Si, Gask, ovvio" fece Milan con impazienza "Sia Kianta che le Ombre
erano ottimamente addestrati per farcela, ma metti tutti i membri
rumeni delle famiglie, i comportamenti di Kianta sul non scappare se si
valuta che è possibile farcela, e metti insieme le cose.
Anche
tu fai così, solo che lei sa se e quando è meglio
lasciare i lcampo di battaglia... almeno, se non le viene il tic di far
bruciare male le persone... il fatto è che le Ombre sono
sopravvissute, ovviamente, con solo due di tutte le guardie ammassate
nelle auto di quei membri rumeni, intenti a salvare le due macchine
ma... dall'ultimo avviso sembra che alcuni dei capofamiglia tranne
due sono sopravvissuti, e un figlio tranne tre di tutti quelli che
erano di accompagnamento... quelli morti come monito, sembra, sono
stati ritrovati nelle bare con sopra scritte di vittoria contro le
famiglie oppressive... vi erano due capofamiglia, i tre figli di
altrettanti capofamiglia e kianta. Una barchetta teneva senza bara i
corpi di alcune guardie che hanno preso... non è usuale
questo
metodo ma sembra che abbia una connotazione allegorica..."
"QUindi... Kianta è morta?" domando esterrefatto Gask,
votandosi
anche verso Jd "non è possibile, è partita solo
tre
giorni fa..."
"Aspettiamo la delegazione rumena che dovrebbe arrivare tra poco. Se
però è morta..." disse Milan, quasi sudando di
terrore e
Gask notò la cosa, dicendogli che ancora non credeva fosse
così,
e che non si angustiasse "Gask non è solo la sua morte una
cosa
assurda. Lei come te era una dei pochi che era compatibile con
stoddarde e blue box, ma cè di peggio se non è
solo
ferita, ma se in quella bara, allora morta. Che siano
fregati..."
"Che significa.."
"Significa..." fece Milan guardando il cellulare che aveva fatto un
avviso "Che ogni cosa qui oltre i miei e di Dorde, ha registrati i
parametri biometrici, come chiave... ogni sistema che sia Crell, di
controllo, di protezione, i laboratori, custodiscono come attivatori di
emergenza e non, iride, impronte, tipologia di battito del cuore.."
"battito del cuore?"
"Si, nessuno lo sa ma ogni cuore ha un tipo di frequenza e di battito
diverso. Noi usiamo il controllo audio e a scansione dei cuori anche
come chiave. Voce, parole chiave, prova del sangue... tantissimi
parametri di attivazione o blocco sono registrati con i suoi dati
bioetrici, essendo lei sempre presente rispetto me o Dorde. In pratica
sopra me e Dorde vi era lei come MasterKey, come ulteriori
amministratori e detenetori delle chiavi, io e mio fratello.
Se è
così, se lei è morta, dovremo essere entrambi
presenti
perchè serve questo fattore per disattivare i protocolli che
prevedono i suoi dati biometrici come key principali, e settare oltre i
nostri anche quello
di qualcun altro... se lei è morta, non posso far altro che
far
inserire i tuoi. L'unico Crell che ha i protocolli per bypassare le key
di Kianta
è Helias, il Capo IA, ma è solo superando dei
parametri
di sicurezza e... ammetto che dopo tanto tempo, ho paura di fallire"
"Ma... aspetta" fece Jd "Tu e Dorde avete tutte le credenziali
Master..."
"Si, è vero. Ma adesso ho la paura che per disattivare e
rendere
nulli quelli di Kianta, ci sia una procedura che non ricordo
bene...
Cazzo, anc he per questo non volevo che se andasse in giro.
Tutto
è settato su di lei per una ragione! Se lei è
davvero
morta... quanto lavoro, quanti test... e significa che ho mancato la
parola data a quella persona..."
"Quella persona, Milan, se fosse qui ti direbbec he sei pessimo con gli
impegni..." fece Jd sorridendo amaramente, portando l'altro a
sospirare, dargli ragione e fare un sorriso, lasciando solo
Gask
nella confusione totale.
Helias apparve in quell'istante.
"Leader, la delegazione rumena sta arrivando. ora che siete tornato di
corsa dal meeting bloccato per l'accaduto, permettetemi di indirizzarvi
su un consiglio" inchinandosi come regole che tutti facevano in modo
formale.
"Accordato, cosa vuoi dire..."
"Vede, Leader... Tempo fa la Prima, aveva messo qui alcuni oggetti,
nel caso servissero..." fece Helias, indicando con un braccio una zona
dell'ampio mobile in una parete, che aveva scomparti segreti "tra
questi magari... cè quello che vi serve!"
"Mi ero dimenticato di quelle cose..." fece lui e attivando il vano con
un pulsante nascosto negli intagli, una ribaltina si
spalancò
mostrando su un cuscino di velluto alcuni oggetti, lettronici. Helias
gli indicò quello che sembrava un misuratore di EMF, quello
che
a volte Lia tempo addietro gli faceva vedere e gli chiedeva se credeva
a spiriti e fantasmi da queste cose, indicando cacciatori di fantasmi
con apparecchi oblunghi con delle lucine in cima.
Milan lo prese, dubbioso, e Helias gli spiegò che si
trattava di
un Ilmaisin dei laboratori, un rilevatore di onde corte, toni in
multifrequenza e dei segnali del Draper o blue box. Milan,
controllò di nuovoil telefono, chiuse la ribaltina e si
avviò alla porta, annunciando che erano giunti.
Si trovarono sulle cale del portone di ingresso in tempo per
vedere in avvicinamento le auto che avevano inviato, oscurate
così che non si potesse vedere il tragitto, con i membri
della
delegagazione delle famiglie rumene. Una delle auto era un
carro
funebre. Tre auto si fermarono a semicerchio nel grande piazzale
circolare, mentre grand parte degli uomini si fermava, raggiunvea quel
luogo, si univa alla folla che osservava da diverse distanze la scena.
"Jd chiama subito il dottore e digli di preparare la Lady Chapel..."
mentre Jd procedeva, setnendosi dire che doveva informarlo anche di
preparare una siringa con qualcosa di innocuo da iniettare. Dubbioso Jd
conluse la chiamata, mentre le tre Ombre scendevano, seguite dai membri
di alcune delle famiglie coinvolte e guardie del corpo.
le tre Ombre, serie e quasi spaventate, fecero il saluto e poi con un
inchino profondo chiesero perdono per il fallimento dell'incarico.
Celando il fastidio dal prenderli a ceffoni tutti e tre,
Milan li
congedò e cheise di restare con loro, affermando che ne
avrebbero
parlato dopo. Ricevette i delegati e chiese al gruppo che si occupava
della bara di seguirli in un luogo più consono. Si avviarono
quindi oltre l'ampia e straordinaria chiesa cristiana che stava un
pò lontano, ispirata in toto ad una chiesa ad una chiesa,
la principale di Marmashen in Armenia del
milleottocentosettantotto, che Lia aveva
visto in una fotografia, quando dovettero decidere che tipo di chiesa
oltre moschea, e vide quella foto di Ohannes Kurkdjian
, grande
sezione rettangolare abbandonata composta da archi, nei due
lati
maggiori, tetti spioventi e una torre alta con un tetto a sezioni molto
particolare, cirondata da colonne. Era stata presa identica e
ricostruita, comprese le colonne sottili e artistiche interne.
Cèra stato un litigio con il prete che era stato assegnato,
che
quasi fniva male perchè pretendeva di abbatterlo e
costruirlo
secondo i canoni cattolici e non armeni. Lia gli disse di o
accontentarsi e rendere Grazie a quell'opera straordinaria o di
indarsene a pedate nel culo. Con lei la religione era o accetti
quello che cè, visto i costi di costruzione, o
ciaone al
prossimo. NOn esisteva che un prete o qualunque figura religiosa le
mettesse piedi in testa. L'opera era grandiosa, maestosa, splendida
all'interno con una parte a mosaico, una dipinta, una con statue e via
dicendo, il tutto fatto da operai specializzati che gestivano i lavori
e uomini che avevano preso dalla Raccolta o che conoscevano il mestiere
già dei loro.
Mentre la Cappella della Signora, o Lady Chappel, era ispirata alla
chiesa di St. Gregory di Abughamir, con quella forma particolare a
torretta. La pianta dell'esterno era di dodici lati. Ogni lato
alternava nicchie profonde e piccole finestre Sono inseriti
in
strutture rettangolari a portale che sporgono dalla facciata. Le parti
inferiori contenevano iscrizioni.
Una unica grande porta presenta un interno suddiviso in sezioni e micro
stanze vdivisi da pannelli apribili intagliati.
Sulle parti superiori della chiesa, le finestre nel tamburo cilindrico
erano incorniciate da modanature che formavano doppie serie di arcate
cieche. Il tetto conico sopra il tamburo è anche per suonare
la
campana porta in quella sezione, attivabile andandoci ocn una scala
estensibile o corda fino a terra.
Dopo una decina di minuti erano all'interno della cappella, che
presentava al centro preciso una sorta di basso altare ruotabile, per
metterlo o in direzione della porta, in verticale, o in
orizzontale. Rispetto la costruzione questo era in marmo con una
struttura smontabile e metallica, girevole. Sopra vi fu adagiata la
bara e dopo che i ganci vennero sbloccati, il coperchio venne tolto.
Era una bara insolita, prettamente tondeggiante, aveva una base si
sostegno rettangolare di una certa misura, la zona del corpo era tonda,
con la zona ad arco più lunga della basetta, con un
coperchio
ancora più lungo del corpo, tondeggiante anche questo ma non
posizonato orizzontalmente ma inclinato, in modo che togliuendo i fermi
che erano posti sotto questa lunga lastra bombata, si facesse scorrere
verso il basso e non alzando.
Dopo che fu fatto scorrere verso il basso ed estratto, notarono
come vi erano dei binati nel corpo bombato perchè il
coperchio
vi scorresse, Kianta era vestita con un abito blu e bianco, un
tradizionale abito da sposa rumeno. Milan si trattenne dal non ridere.
Di tutti gli abiti che, a sentire il membro della famiglia che faceva
le veci dei capogamiglia, era di onore e perchè le stava
bene...
prorpio da sposa, quell oche lei chiamava i lsacramento delle catene.
Ma porc... fece lui, stringendo i denti per non ridere.
Era una sorta di tunica lunga proprio fino alla punta dei piedi, con
scollo quasi rotondo, a prima vista qualcunho lo avrebbe definito
medievole, tutto intero con chiusura dietro a lacci e bellissimi ricami
su lato esterno delle maniche, zona corpetto e come una fascia dritta
fino ai piedi dalla cita, con una bella cintura in tessuto ricamato a
decoro. Le maniche erano lunche e pò scampanate, con un
doppio
livello di tulle. Una sorta di nappa pendente fino a sotto la
cintura di norma pendeva ma lì era fissata sotto le mani,
strette tra di loro tra fiori in mani. I Capelli erano tutti boccoli a
cincorniciarle la testa e il viso, con qualche fiore come gioiello tra
le ciocche.
Neanche i gigli, fece Milan. Quanta panzienza, pensò,
sapendo
che Kianta come Lia aveva la maniacale ossessione delle cose perfette e
con un motivo. Avevano almeno azzeccato colori degli abiti,
pensò. Se le emttevano rosso o rosa, che affronto!
Almeno le hanno messo quello semplice, non quello assurdo con
così tanti strati di parti dell'abito tradizionale che
sembra di
vedere degli omini Michelin multicolore di carnevale... NO,
Milan, non pensare come
faceva Lia. pensa ad altro... faceva nella sua testa, perchè
gli
veniva da ridere e non voleva.
"Non temete. Abbiamo già svolto una parte della cerimonia
funebre perchè la sua anima andasse dove doveva andare,
adesso
tocca a voi onorare le sue spoglie.." fece il capo del gruppo.
Indossava gli abiti tipici della sua terra. Casacca decorata a mano da
ricami come geometrici rossi, pantaloni sempre chiari come la casacca
coperti sui fianchi da questa e inseriti negli stivali non al ginocchio
nri e lucidi. Alla vita una spessissima fascia tipica. Un mantello nero
e cordi rossi completava la mise sua e degli altri, che arrivava fino
al bordo degli stivali, con doppio bordo, primo in rosso, poi a
proseguire uina sezione che andava allargandosi nella partre bassa, che
presentava tutta una decorazione a richiamare la famiglia. Non
portavano i capelli tipici. Sembravano addolorati e mentre questo
parlava Milan pensava.
"Scusate..." fece infine "le avete fatto una cerimonia... in che
religione...!"
"La nostra, ovviamente. Grande onore, era molto amata. E' un grande
dispiacere, seriamente. Le matriarche hanno fatto lutto con digiuno,
volevano esser loro con le serve a vestirla ed acconciarla, ma tuoi
uomini hanno detto No, da noi la vestizione è qualcosa di
importante. Lasciate fare a noi questo..." fece il giovane aprendo le
braccia come per dire che era questo e si scusava.
"E' stata vestita da..."
"Tuoi uomini. Quelli" disse il ragazzo indicando le tre Ombre che
sudavano freddo e tenevano gli occhi puntati verso tetta "Hanno detto
che ci sono usanze, vostre, per la sistemazione nella bara. Loro hanno
vestito e preparato Donna Lia, e messa nella bara. Noi abbiamo dato
onore alla sua anima e pregato. Per Lei..."
"Si, vero... abbiamo delle cerimonie particolari, spero che capiate..."
rispose Milan fissando i tre
"Certo, certo. Per noi molto strano che uomini vestano e preparino
donne, ma loro hanno detto che sono preparati anche a questo..."
"ovviamente. Ora perdonateci qualche minuto vorrei...salutare la nostra
Sorella in solitudine..." ma entrò il dottore e Milan allora
lo pregò di controllare.
"Dottore non crede che sia morta?" fece il giovane mentre gli altri
dietro di lui parlottavano
"Vedi, grande Vladuț, noi siamo persona addestrate. In modo diverso. Ma
ti prego mentre il dottore svolge il suo lavoro, mi puoi rivelare cosa
è accaduto?" mentre ildottore controllava lostato di Kianta
con
stetoscopio e pulsazioni, per poi prendere la siringa e
fingere come
avevano ordinato. In quell'istante erano entrati gli altri membri dei
Capitani e alcuni dei Vecchi che rstarono sconvolti a vedere la bara e
osservarono la persona che sembrava addormentata all'interno.
"Mio padre e altri capofamiglia dovevano giungere al Meeting.
Così sono andati in cinque macchine con figli e l'ospite. Ma
in
una zona tranquilla siamo stati attaccati, alcune auto dirottate per
uscire di strada in altri posti, sono stati tutti divisi. Io con altri
primi figli siamo rimasti nelle residenze, come padroni di casa mentre
i nostri genitori erano in viaggio. I nostri fratelli, i secondi,
dovevano essere accompagnatori. Ma sono finiti in una imboscata, mio
cugino sopravvissuto ha detto che l'auto dove era con Donna Lia
è stata divisa da quelli dei nostri genitori. I nostri
genitori
sono stati raggiunti da tuoi uomini e li hanno protetti, cercando anche
Donna Lia. Ma Lei era con i miei cugini, quelli che non erano stati
colpiti. Ci sono state due zone diverse con scrontri a fuoco. Dobbiamo
molto a Donna Lia proprio perchè lei ha prottto i miei
cugini
oggi in vita. I nostri padri sono riusciti a scappare con tuoi uomini e
le guardie del corpo per cercarli, la macchina era rivoltata sul fianco
con due cugini a terra. Pallottole. Mentre gli altri vivi erano stati
mandati in un edificio vicino. Era in periferia, capannoni e
costruzioni commerciali. Le nostre macchine hanno nel bagagliaio armi e
fumogeni, lei li ha presi e utilizzati per proteggere i miei cugini. Ha
affrontato il gruppo, quando i nostri padri sono arrivati lei era poco
distante dai corpi degli assalitori, cinque morti e il suo corpo era
poco più avanti. Ferita, sembrava. Invece non respirava. La
Matriarche sono molto grate a Lei per aver salvato i loro figli, quelli
non colpiti subito appena scesi dalla macchina. Ci dispiace molto, a
loro lei piaceva. La Baba che seguono ha detto cose strane, ma lei
è morta..."
"Vi ringrazio molto. Vi prego di..."
"Leader. Posso terminare il controllo con l'ultimo test digitale?"
domandò il dottore, guardando Milan con un'espressione
particolare.
"Certamente... scusate un attimo" disse agli ospiti, avvicinandosi alla
bara mentre Gask stava là sopra a fissare il corpo,
finchè no nchiese sconvolto se fosse veramente morta.
Milan gli chiese di stare tranquillo, prese l'oggeto che Helias gli
aveva indicato e lo accese, poi ricordandosi le spiegazioni di David,
lo avvincinò sotto il collo di Kianta, mentre le
lucine in alto
lampeggiavano dal verde per passare qualche istante dopo al rosso per
tre volte, poi silenzio e tuto fermo. La testa di Kianta senza esser
toccata sembrò scivolare mrbidamente di poco verso sinistra,
allarmando tutti. ma niente.
"QUindi è morta? E' morta sul serio?" fece Gask
sconvolto, posando le mani
sul bordo e avvinandosi a guardare meglio "E' finita? E' morta?
Così?"
"La Padrona della Casa è morta!" buttò
lì
esterrefatto Alaric, per poi sorridere "La comandante è
caduta.
la Signora della Dimora è caduta! Servirà il
nuovo
Secondo al comando. Difficile, ma un compito che penso di
poter fare...
Anche la Casa Rossa o Dimora Rossa in Italia, quella che lei amava,
quella costruzione di colore rosso in Lombardia che lei
preferiva su tutti... avrà bisogno di un pò di
colore nelle
sue stanze, la frizzantezza di amore e piaceri, altro che sviolinate
patetiche... sarà il gioiello che..." ma nessuno lo sentiva.
Erano tutti fermi e addolorati a sentire gli ospiti, che ancora
spiegavano.
"Li ha uccisi tutti, senza il colpo che non ha schivato poteva
farcela..."
Kianta sussultò nella bara sbarrando gli occhi e facendo un
profondo respiro. Poi un altro, Un altro ancora, con gli occhi che
saettavano in ogni direzionementre , Gask urlava che era viva.
Portò le mani sul bordo della bara e si issò con
forza a
sedere, ansimando come confusa.
"E' viva!" esclarono i delegati rumeni, sconvolti, mentre il dottore le
si avvicinava. Lei si guardò intorno, gli ospiti volevano
parlarle, le si avvicinarono ma Milan chiese loro cortesemnte di
lasciare il dottore al suo lavoro e che più tardi, visto che
era
viva, lo avrebbero aggiornato. In pochi minuti furono messi alla porta
in modo gentile e cordiale, li fece scortare nel salotto dedicato agli
ospiti dello Chateau e si voltò verso la bara, mentre Kianta
era
ancora inebetitaq seduta al centro della stessa.
"Più tardi voglio sapere che cavolo avete combinato! Voglio
tutto!" urlò ai tre "Quell'apparecchio ha funzionato?"
domandò al dottore che controllava i segni vitali
"Si, leader. Battito regolare, polso in norma. E' disorientata ma anche
la respirazione è tornata ai ritmi normali. Può
darsi che
sia dato dalle stoddarde, ma quell'apparecchio... ha sbloccato la blue
box?" gli domandò confubulanto tra loro, mentre Gask era
fermo a
fuissarla ancora senza capire e Alaric continua il suo monologo.
"Porc... è viva. Le chiavi restano in mano sua... tutto
resta
come è... e io già mi vedevo con Luce, la
strafiga
italiana definita la nuova Moana, quanto ci saremmo divertiti nella
Dimora Rossa... e invece la fastidiosa aquila starnazzante è
ancora qui, è sopravvissuta!..." quasi con dispiacere "la
posizone è ancora sua..." piagnucolando, mentre gli altri lo
guardavano con disgusto.
Finchè Kianta non alzò las testa,
cambiò
espressione in una risentita e con un gesto veloce e fluido,
lo prese da
dietro con la mossa chokehold, la presa per il collo a mezzaluna,
utilizzata dalla polizia come mossa di immobilizzazione e
sottomissione e lei usava al completo, tirando la mano del braccio che
stringeva verso la sua spalla opposta.
"Tu stavi già ballando sulla mia tomba... vero?!!!?...
grandissimo....!" mentre questi si liberava con la contromossa
chiedendo
aiuto, ma veniva riacchiappato con le due mani sul collo "Ora ti
ballo io sopra la
tomba, ma con te vivo!!!" buttandosi fino al bacino oltre
il bordo edlla bara, per tenerlo fermo e picchiarlo
"Fermatela...! Lasciami, scherzavo.... giuro che scherzavo..."
"Non li fermiamo?" domandò Gask a Jd "Voglio dire,
è sicuro che è viva, no? E lui..."
"Se litigano significa che lei sta bene e lui è un idiota.
Chiamo David perchè le faccia un check completo...." disse
Milan
quasi arrabbiato di cosa stavano facendo quei due e il casino,
prendendo il telefono, mentre Jd sospirava e Lubo sghignazzava.
"Ma che è successo? Non era morta? Perchè..."
"Te
lo spiego io..." fece Jd mentre Milan si allontanava alterato per la
situazione surreale "Tu ricordi cosa è successo quella
volta...
quella in cui abbiamo dovuto usare quel farmaco..." gli disse pianissimo
"Si,quando..."
"Quello"... fece Jd chiudendo il discorso con un gesto mentre
osservavano Kianta, che discuteva con un dei Vecchi che
cercava di
evitare che Alaric venisse strozzato "Esattamente come la tua, la blue
box ha molteplici funzioni, ma non tutti riescono ad esserne
compatibili e sopportarla a lungo. Ti ricordi cosa disse David? la blue
box, chiamata così in onore a quella famosa degli anni
ottanta,
fa qualcosa di simile con i segnali elettrici del
cervello....
registra i dati biometrici che possono essere utilizzati per facilitare
i trattamenti in caso di malattia o infortunio, registra anche
l'attività delle onde cerebrali, ma è anche
programmata
per agire e inviare segnali particolari al cervello in casi estremi di
forte stress, adrenalina, dolori che superano una certa
soglia... E' in grado anche di mandare segnali al cervello per dire che
serve un ormone specifico per aumentare o diminiure uno stato d'animo,
ma anche attivare un sistema di sicurezza nel corpo!
in questo caso visto la situazione e il colpo che ha ricevuto, hanno
portato la black box ad attivarsi e innescare nel cervello lo stato di
blocco, ossia ha spinto il cervello ad andare in una sorta di finta
morte per sospendere le funzioni vitali ed evitare il peggio. Le
stoddarde invece hanno fatto il loro lavoro e anche se il proiettile
è ancora dentro o meno, hanno mantenuto il corpo in
funzione,
bloccando l'emorragia, avviando i processi di recupero, cura e cambio
delle cellule in tempo non triplo rispetto al solito, ma molto, molto
rallentato..."
"Confermo. Il proiettile non l'abbiamo estratto, abbiamo solo bloccato
come avevamo studiato nelle Lezioni la lesione e l'abbiamo..."
"perchè l'avete vestita voi?" sussurrò Jd per non
farsi
sentire "sapete che odia essere toccata e se lo scopre finite male..."
pasandosi un dito intorno al collo, dandole le spalle
"Cosa volevi, capo. Che la dessimo a quele pazze antiquate e la
spogliassero, le trovassero la parrucca e..."
"Ok, andate da Milan e diteglielo, spiegategli tutto. Di corsa..." fece
Jd, così che mentre lei fosse distratta dal voler ammazzare
male
Alaric, non lo scoprisse
"Quindi è stata la blue box a fare questo? E anche con me?"
"Il problema di questi dispositivi creati da David è che...
in
ogni soggetto hanno azioni diverse. Hai visto cosa è
accaduto
quella volta quando i suoi livelli di serotonina, dopamina e ossitocina
erano caduti in picchiata o non presenti, e l'adrenalina era
schizzata... con lei fa questo effetto mentre tu anche nella rabbia e
stati di odio e rancore, li domini e li usi a tuo vantaggio,
ma lei
no... E' rarissimo ma come vedi gli effetti sono diversi. Quest
aè la prima volta che va in una sorta di morte apparente,
l'alta
volta ricordi che sembrava in letargo e non si svegliava? ma dormiva...
Con te fa lo
stesso effeto? Finora non è accaduto nulla... ogni soggetto
è diverso. Siete gli unici che ancora oggi dal primo giorno
sono
compatibili, senza rischi ne altro... quella volta in cui sembrava non
sevgliarsi, per David diepndeva da un motivo, le blue box
sono
suscettibili alle interferenze
elettromagnetiche, possono causare un notevole disagio a chi
le
indossa ma sempre in base al soggetto. Tu hai provato un pò
di
fastidio come le connessioni ai satelliti, ma lei
è finita
giù... le emozioni e i livelli troppo alti che il cervello
registra sono presi dalla blue box e nel caso per la sua
programmazione, attiva o disattiva. ma è imprevedibile.
Credo
che David sarà comunque contento di questo sviluppo,
è la
prima volta che accade a Kianta e d è bastato
quell'apparecchio
che ferma, fa arrestare e riattivare la blue box per aver ridato
impulso al cervello di risvegliarsi..."
"Vuoi scomemttere che David se ne esce come altre volte con frasi del
tipo
"bah" fece Jd con una smorfia "bisogna prima pensare a questo pianeta
morente, prima dello spazio. Mi auguro solo che non vi sia stato nell
danno al cervello..."
"non pare..." rise Lubo
"Quindi è salva, non ha problemi... non è morta o
rischia..." domandò ancor Gask preoccupato
"Stai tranquillo, finchè vuole ammazzare Alaric, allora sta
benone... come dice Alaric lei ha più vite di un gatto e
se hai paura che non ti possa perdonare e far pace, ne avrai di
tempo..." gli disse Lubo, prima di spingerglo fuori verso Milan.
La fissava,
distesa su un lato sul letto, ridendo delle tante
cose accadute, eppure sembrava che nulla fosse cambiato.
Almeno non con lui. Jd, Lubo,
Alaric e gli altri. Erano passati mesi eppure tutto sembrava uguale a
prima.Gli pareva di essere là da anni e di colpo si
rabbuiò pensando al Capo.
"Posso
leggere io?"
Kianta si
voltò, osservandolo oltre la spalla col broncio. Stava
acnora in piedi vicino al suo letto. Aveva come semrpe lasciato le sue
cose nell'angolo vicino la finestra, si era lavato e cambiato nel suo
bagno , e aveva preso possesso col tappeto del centro della stanza.
Quando si era stancato e aveva preteso di farle compagnia.
"Non voglio approfittare di nulla. E' stato molto comodo stare su un
letto e non su tre quarti di divano..."
"non sono tre quarti di divano. Sono le tue spalle più
larghe di
questo, e non ti contiene. Non dare la colpa a quel
poveretto..."
fissandosi seri, poi scoppiarono a ridere.
"Adniamo... da più di una settimana non fai più
storie
perchè dormo qui, e mi hai permesso di dormire su
un lato del
letto. E ora mi cacci? Credevo di esser stato bravo nel rispettare i
tuoi spazi e..."
"mi hai giurato che non ti vengono idee strane e le mani stanno
apposto..."
"e ... hai detto che ti piace come leggo. Fammi leggere" sorridendo a
trentadue denti
"Uff..." fece lei mettendosi a sedere e guardandolo negli occhi "Solo
perchè non sei una persona negativa, e non mi da
fastidio la tua
presenza, non significa che ti puoi predere altre libertà.
Se
fai cose che mi fanno incazzare, ti butto fuori..."
"lo so che lo faresti" sorridendo
"E dimmi che non hai bevuto prima di venire..."
"Uhm... una birra. No, facciamo due. Ma è tutto. E comunque
la
birra rientra nelle cose che portano alle droghe della
felicità"
mentre lei fissava come per dire
"Davvero!
nelle lezioni cè la regola delle sei droghe della
felicità e come procurarsele. Fare qualcosa che ti piace con
le
persone che ti piacciono. Fatto. Sono contento. Sentirsi meno solo,
fatto sono qui. Fare qualcosa di tranquillizante, quasi fatto, leggo
per te e mi sei amica..."
"..." fissandolo malamente "non so se sei così intelligente
da farti questi pensieri mentali o cè altro dietro"
"Sono serio, mi adeguo a cosa dicono nelle Lezioni...."
"bugiardo!"
"preferisci la compagnia di Milan e Jd?" fece lui con un tono strano
"Perchè quei due? E' raro che vengano qui..."
"Intendi nel salottino o qui?" indicando la camera da letto.
Kianta lo fissò stranita, poi con sospetto e alla fine gli
chiese "ma tu... cosa te ne importa chi viene qui e in quale stanza?"
"Ok... lasciamo stare. Ricominciamo... mi auto defenestro come un
arakiri per punizione o posso leggere? " vedendoloa sbuffare
ma
poi ridere per poi passargli l'ebook.
Gask stava per sistemarsi sul lato più vicino al comodino,
quando suonò il suo telefono. Lo prese, si sedette per
leggere
dandole le spalle e sbuffò lui a quel giro. Lei si
allungò sulle sue spalle, con le braccia penzoloni davanti e
il
mento sulla spala sinistra, chiedendogli cosa non andasse.
"Che succede. Gli uomini hanno sempre qualcosa da inventarsi? Di nuovo
scii con parti dei cingoli dei carri armati sulla neve? La festa degli
uccelli dove vince chi fa ballare più pappagalli e uccelli
della
voliera , nel campo di volo, con qualche canzone assurda? Ti
hanno
invitato alla gara del panino migliore? Cosa si son inventati questa
volta?" ridacchiando, ma si accorse che le sue spalle erano rigide e si
voltò per guardarlo in viso, inclinando la testa verso il
davanti per farlo.
"No, Milan mi ha dato un incarico..."
"E a te non piace?"
"no, non è questo. E' solo che... anche se avrò
supporto
dai miei ragazzi, sarebbe principalmente in solitaria. E... ma mi stai
smozzicando di nuovo la spalla!!" si voltò a
fissarla
mentre guardando l'avviso sul telefono che teneva in mano, lei dava
morsetti sui muscoli della spalla "lo stai facendo di nuovo e non te ne
accordi... se mi lasci i segni dei denti e qualcuno lo vede,
pensa che
faccio parte di qualche orgia cannibale..." se la rise
dandole
sulla fronte due piccoli colpi con la mano quasi a pugno. lei fece una
faccia colpevole quando si rese conto che di nuovo aveva morsicchiato
una sua spalla e passò una mano per pulire,
facendo la vaga.
"Esagerato... mi viene di farlo, nenache ti facessi male..." scendendo
dalle sue spalle e buttandosi sulla schiena sul materasso
"Alcuni uomini dicono che con le ragazze di Madame fanno questa
cosaperchè..."
"NO! Non me ne frega niente di cosa fanno quei pazzoidi..."
"ok..." ridendo "comunque da quando mi hai passato quel burro la pelle
la sento... forse meglio. Quindi non mi resteranno segni. Funziona
così, no?" voltandosi col busto per guardarla, restando
seduto a
darle le spalle con il telefono in mano.
Lei parve pensare, si mise a sedere e osservò le spalle e le
braccia.
"Veramnete a me la pelle sembra come sempre. Questa mania di
stare a torso nudo sotto il sole nelle stagioni calde è
assurdo.
Vi rovinate, sopratutto se non usate solari o protezioni. A cosa serve
il lavoro di Milan nel promuovere nostri prodotti agli
americani, che
stanno sotto il sole e..."
"Lo so, lo so... ma dobbiamo allenarci e fare esercitazioni, no?"
"Non dico questo..." fece lei allungandosi verso il comodino per
prendere un barattolo, per poi iniziare e spalmargli sulle spalle e
braccia, dove la canotta non copriva "ti avevo chiesto di fare
qualcosa. I rischi per la pelle..."
"Lo so. però ormai sei tu che mi passi il burro di sopra,
quindi..."
"E' burro di karitè, non burro. Se per caso dovessi parlarne
con
qualcuno, ti prenderebbe per uno che sto imburrando per metterlo al
forno" facendolo ride tantissimo
"Ma io l'ho già detto. ho riferito che lo faccio io per cosa
ho
sentito alle Lezioni, e allo spaccio gliel'ho fatto vedere,
quale
confezione è. Quello che importiamo a prezzo
minore
delle azione sfruttatrici ma per un motivo. COmmercio equo e
solidale... lo so. Adesso
lo usano anche loro perchè si sono accorti che io appaio
meglio
di loro..."
"Il potere di questo prodotto. Puro, pieno di sostanze buone, definito
l'elisir della giovinezza dalla popolazione che lo produce e vende. La
notte ti aiuta a sistemare la pelle rovinata o con problemi dal sole,
lavaggi e via dicendo e la rende migliore"
"Già, mi sono accorto che è meno secca e non
tira..."
"Forse perchè stare sotto il sole a pelle nuda, e intendo
senza protezioni, non fa bene?"
"sai una cosa?... senza incazzarti..."
"Ecco, se è così mi incazzo a priori..." fece lei
massaggiandogli il burro di karità sulla schiena dopo il
braccio
sinisto "spara, so già che me ne pentirò a
sentire
roba..."
"i ragazzi mi hanno detto che, chi l'ha provato, si è
sentito la
pelle morbida e liscia come le cosce di una ragazza. E visto che a loro
piace, dicevano, passare le mani sulla pelle più morbida di
una
donna, useranno iol burro per proteggersi come ora faccio io e per..."
"NO! non voglio sapere... tienitelo per te. Me ne frego di cosa fanno
e pensano se è sempre legato a donne e sesso. Ancora sono
incazzata per le cose che combinano, e chi paga per riparare?"
"Dai, non fare così! Dicevano solo che dopo tempo che si
sono spalmati la sera, ripassando la mano pensano di..."
"Ehi, basta! O te lo fai da solo! Anzi, quella ragazza del villaggio
vicino che ti fa i lfilo, perchè non le fai un regalo con i
nostri prodotti, quelli naturali come il burro di karitè o
la
versione deluxe che Milan usa per vendite e avvicinare certe donne...e
magari te lo fai fare da lei?
la Heritage House, se lascia questo nome ha prodotti ottimi per un
regalo..."
"La linea on bocce di vetro opalino o plastica? "
"Si, cè la versione Etude e quella Princess. La Etude
è
in plastica, mentre l'altra in vetro opaco o opalino. Ti ricordi quelli
ha fatto vedere? In versione rosa principessa o bianco
perlescente.Ispirati alla stravaganza barocca di Maria
Antonietta,
sono la rivisitazione moderna di veri set da toilette, te lo sto
dicendo nel caso lo trovi un bel regalo, visto anche il prezzo. Anche
se non so per quella ragazza mi sembra troppo delicata per...
.L'opulenza e l'eleganza in bianco con dettagli in argento e un'altra,
in rosa con dettagli in oro rosa. Non lo so mi è sembrata
semplice rispetto a questi affatti che lui ha voluito fare per le donne
che non dicono mai ai sogni..." ripetà dall'opuscolo che lui
aveva preparato come prova"
"Mi ricordo vagamente, perchè non mi interessavano. Sicura
che siano un bel regalo?"
"perchè no... ci sono rossetti, ciprie, blush, terre,
profumo,
specchi...a me non sono dispiaciuti, Hanno forme moderne ma con
richiami come i rilievi e i piedini in barocco. I pomelli e l ostemma a
sigillo in ceralacca in argento o oro rosa. A me piace solo la
scatolina della cipria o blush, che sono simili, cambia solo la
dimensione. Solo che odio il rosa e quello in bianco e argento mi piace
in vetro ma ho paura che si rompa... anche la finitura vellutata
è bellissima al tocco e anche quella in plastica, riciclata
e
trattata ovviamente, è belllissima da toccare. Anche i
prodotti
all'interno sono fatti da noi e di primissima qualità, ecco
anche il prezzo. Ma ho chiesto a Milan di pensare a una linea magari
più economica..."
"E che cosa dovrei prenderle?"
"Rossetti no, i colori vanno per compatibilità con
pelle, come
tonalità e sottotono, a volte molte donne li usano di un
colore
per adattarsi alla mise... non conviene. Ti direi cipria o blush per il
contenutore carino, un mezzo ovale con piedini a tre..."
"Ma non ci sono colori anche lì? E il profumo? O specchio?"
"A te quanto piace..." gli fece avvicinandosi al suo orecchio mentre
era arrivata al braccio destro "dipende da quanto ti piace e che colpo
vuoi fare. Non intendo a livello di soldi, anche se... se prendi quello
in vetro, costicchia...Ma la confezione del profumo
è con la base fino a
metà in sfaccettato e un grosso pouf in tessuto da preme per
far
uscire nuvole di prodotto. Raffinato, frangranza a scelta... ricordati
che qui puoi chiedere di farti mettere all'interno quello che vuoi.
peonia, rosa, lavanda... qualsiasi cosa a te e Milan non ti
è
negata. Puoi vedere che fiori o tipo di odori le piacciono e fartene
fare uno personalizzato. Oppure puoi attendere la versione ispirata a
Roma o l'età romana. La sta preprando e sarà
tutta
avorio, oro, qualcosa di rosa... sto cavolo di rosa... e profili di
donne stile cameo come logo. Poi i rilievi con simboli o pallini come
in quelli originali antichi... Anche questi ispirati a oggetti in
quello stile reali però modernizzati in due tipi, vetro e
plastica...Quello in vetro di stampo romano mi piace molto. Invece di
mezzo ovale con un coperchio leggermente spiovente con una sfera come
alza coperchio, è una sfera precisa con una base tipo coppa
con
rilievi, il bordo che vidide la sfera è contornata di oro o
oro
rosa e un cameo scuro o bianco con bordino a pallini. E come apri
coperchio..."
"Non lo so, adesso sono confuso su cosa regalarle..."
"Te lo ripeto, dipende da quanto ti piace. Andate d'accordo quando vai
a consegnare prodotti o prendere quelli in scambio, è sempre
ben
vestita e profumata ad accoglierti a casa del padre, così
avvocato mi pare non so, per firmare le carte... a te sembra
piacere..." ridendo "quindi perchè non vedere che cosa
dimostra se ci provi... almeno non è una pazza... se invece
vuoi andarci
piano, ne prendi uno già pronto, altrimenti se ti piace
davvero
tanto, vai di personalizzato..."
"Ma io non ci capisco nulla di queste cose. i fiori magari si,
è
divertente lavorare fiori pressati e vedere come vengono rispetto i
freschi, o portarli alle botteghe per composizioni, prodotto in resine
o in vetro. o usarli nel prodotto fresco per decorare le pareti per i
rilievi... O anche la bottega profumiera. Con quei grossi decanter e
contenitori in vetro dove fermentano i fiori o estraggono oli...
vederli è una cosa, saperne abbastanza è
un'altra. Ormai
anche con i saponi mi sono abituato ai tuoi. E' divertente
usarli in base a come ti gira come fai tu. il tuo proferito
è verbena, non
quella chimica che sa più di limone di quelli industriali,
ma
proprio la pianta... oggi lavanda, domani cannella, di sera preferisci
verbena, quando fa troppo caldo arancia... ho notato che non cambi mai
queste profumazioni..."
"Mi piacciono questi. Li cambio quando mi va, ma preferisco verbena fra
tutti. Ho notato con disappunto se posso dire che hai cominciato a
sfruttarli tanto i miei saponi, tanto che ho trovato a qualte qualche
pelo...per fortuna nella saponetta delle gambe"
"Scusa... cerco di fare attenzione ma qualche pelo delle gambe ci
scappa. ma è solo di qauello, eh! Per mia fortuna rispetto
altri
ragazzi che sono coperti, io su braccia, petto e schiena non ne ho.
E veramente pochi in altre parti. Solo qualcuno sulle gambe,
ma così pochi che non mi va ti
toglierli sempre... scusa, farò più attenzione.
Però, non per essere come Alaric, ma hai saponetta per zona
dai
fianchi in su e saponetta per sole gambe... come le tovaglie. ogni
volta resto un pò confuso perchè tu usi una per
il corpo
e viso fino ai fianchi, per gambe e piedi un'altra e un'altra ancora
per l'intimo. Un tantino troppo...?!?"
"Ti ricordi che questa
è la
mia stanza? Mia stanza, mie regole.
E poi non è vero troppo, nelle regole di pulizia e igiene
cè scritto che sarebbe saggio non usare la stessa
tovaglietta
con cui ci si lavano e asciugano i piedi per usarla per altre cose,
anzi, altre zone del corpo, perchè batteri e altro che ci
sono
naturalmente nei piedi non vanno d'accordo con altre parti... O meglio,
sono dannosi per altre zone del corpo. Così ocme ci sono
donne
che non sanno lavarsi le parti intime e lo fanno nel modo sbagliato,
portando dal dietro al davanti e hanno tutti i problemi... Come so cosa
so? Perchè Lia aveva lasciato un resoconto su igiene e cura
di
se, parlando di come lavarsi nel modo giusto, la spugna, gli
asciugamani per cose diverse così da non portare
ciò che
sta su gambe e piedi in altre zone, i prodotti come il burro di karite
e tanto altro. E' quel testo che nessuno legge tra l'altro... e dirai,
ma come sa queste cose? le avrà insegnato la madre. No, lei
sa
quello che sa per esperienze personali, cosa le ha insegnato sua madre?
A odiare la gente, stare tipo isolati nella loro casetta di merda dove
tutti, tutti là fuori sono cattivi, a dire puttana e cosce
aperte a ogni donna e ragazza e altro e altro. Per questo odiava la
famiglia e le madri e padri che non sapendo nenache loro come vivere,
le basi, si mettono a fare guide di vita... "
"Io ho letto quel
libriccino ma
ammetto di aver imparato più con te, che mi
spiegavi e mi dicevi
cosa fare e non fare, che..."
"Ecco il problema. Il
pacifico mondo
cirocscritto che la gente si crea. Cè un testo che ti spiega
le
cose, cosa fare e cosa no nfare per mandare a quel paese germi e
batteri e quant'altro, ma no, meglio fare di testa propria.
Cè
pure scritto come rasarsi se no nsi vuole usare ceretta o filo arabo
certe zone, evitando rossori o peggio... invece si passano le
lamette
dove ci vuole delicatezza usando pure il sapone normale per mani e
corpo... quando la testa non funziona..." fece lei sbattendosi la punta
delle dita sulla fronte irata
"Si, motli finiscono per
sembrare
polli appena spennati o hanno crescite sottopelle dei peli, o
peggio
, ogni poro ha 'infezione..."
"E che non lo so...
là
cè scritto tutto. Ne fece mettere pure una copia idrofuga
così che è sempre leggibile, appena con una
catenella per
tutti... e poi si combinano come se per sadicità qualcuno
abbia
preso i loro cespugli ascellari o peggio, perchè sono pure
narcisi da spelarsi ovunque, trovandosi però a dover mettere
creme su creme per arginare le cazzate... cosa si vuole a fare cosa
cè scritto? Osemplicemetne accorciare, e il dottore consegna
resoconti di cure e trattamenti allucinanti. prima, mesi prima, erano
sessuali e di igiene, per fortuna sono drasticfamente calati grazie
alle Lezioni e alla crudezza con cui gli si mostrano immagini e video
così gli si imprime bene la conseguenza delle cose..."
"Io non ho molti peli,
ma non è dannoso toglierli ovunque?"
"Nah, basta una volta al
mese e
sapere come comportarsi prima e dopo la rasatura. Se non ci si vuol
rasare, si accorcia. Ci sono strumenti apposta per quelle zone, non ci
vuole niente, un centimetro maxe non lunghi un chilometro..."
"E' per questo che fai
così? Che ti depili tutto tranne lì che li
accorci solo?"
domandò lui, restando con busto girato a guardarla, mentre
lei
spostò gli occhi velocemente con sguardo arrabbiato
"Ecco perchè
odio quando tu ti comporti in modo tranquillo in pratica, in casa
mia..."
"Camera... e comunque
non è
stato in queste settimane proprio, ma la prima volta sul
confine con la
Turchia. Ricordi cosa stavi ocmbinando mentre ti levavi lo schifo delle
fogne?" ridendo
"Smettila, non
è divertente.
L'acqua era gelida, avevo sicuro di tutto indosso, mi viene il nervoso
se mi vedo sporca sui vestiti o addosso... non è carino
prenderti gioco di me!"
"non ti sto prendendo in
giro.
Però dai, non è da tutti giorni vedere una
persona che fa
quei segmenti di danza mentre fa la doccia..."
"Errore! Sotto la doccia
voi uomini vi vedete mai? Cosa fate, cantate e via dicendo..."
"mh" fece lui
aggrottando le sopracciglia "Alaric dice sempre che è sicuro
che tu spii..."
"Ma va..." fece lei
mostrando
disgusto "Anche tu? Non sono una guardona. Lui è un voyeur,
non
io. Non sai cosa combina nella Casa della seta, lo so cosa combina.
Vuole cercare di spiare la gente così ha carte al suo arco
per
tenersi legati i tizi che possono leccargli il culo e avere un
gruppetto più numeroso. Quanto volte l'ho beccato! Ci sono
telecamere, ma ho i miei informatori... cosa combinano in quei bagni,
altro che quell oche facevo io quella volta. Pe una volta,
una, che
facevo quello per dissociarmi e non sentire il freddo..."
"Insomma quello che si
insegna per resistere alle torture...?"
"Vedi che quando vuoi ci
arrivi?"
fece lei con un cenno del capo "o meglio, è qualcosa di
simile.
Quello che faceva Lia e faccio io, è un
pò diverso ma il
senso è quello. E rifaccio la stessa cosa quando sono sul
campo..."
"Che Milan non vuole...
ogni volta sembra perdere un pezzo di vita quando scopre che sei in
qualche parte o che ci sei stata"
"A me non piace stare
nelle retrovie
come fa lui o i Vecchi. Resta il fatto che la dissociazione
di
quel giorno sotto l'acqua mi serviva, ho un ceerto fastidio con le
temperature troppo basse o troppo alte. E trovo ancora oggi vergognoso
che tu stessi lì a fissarmi..."
"OK, scusa per la
millesima volta.
però lì ho ho avuto la conferma che quella donna
in
bianco o blu o insieme, eri tu. prima vedevo la cavigliera, gli anelli,
certi atteggiamenti e i movimenti della braccia, e poi mentre ti lavavi
ho notato il neo al centro della schiena e ho capito, visto anche che
accennavi quelle stesse movenze di danza. L'unico che sembra ancora non
capire è Alaric..."
"Come per tante cose..."
"Ti piace
così tanto ballare quella roba?"
"Si, non so
perchè... nel
senso mi viene naturale, mi piace... ma non cambiare discorso. La tua
mania di fare qui come vuoi non mi piace e te lo dico sempre..."
"Ma se fossi tu a venire
nella mia,
saresti come a casa tua... qualè il problema? Inooltre tu
stessa
sei pro nudismo perchè pensi che i tabù religiosi
hanno
portato al peggio e che secondo statistiche non vi sono abusi da
persone che lo sono..."
"Ok, per gl ialtri. NOn
per me. Se
è una cosa libera e che no ndanneggia altri, va bene. Non mi
scorcerto affatto per i lnudismo seppur trovo i maschi ridicoli nudi e
le donne attualmnete con il topless solo per farsi vedere e non
sentirsi al naturale col proprio corpo. Chi fa topless ma non va in
spiagge nudiste è idiota, punto. E mi fa ridere quando le
stesse
urlano sconvolte o al contrario trattano malissimo i maschi le
guardano... cazzo, sei in una spiaggia pubblica, ti esci tutto di fuori
perchè devi fare abbronzatura integrale in una
società
stronza e tacci di maniaco chiunque ti guardi... hai una bella faccia
di cazzo, posso dirlo? Odio ste donne così che prima si
vestono
perchè vogliono attirare ogni sguardo però poi
smerdano
l'uomo solo perchè guarda. Finchè guarda mi sta
bene,
sono uomini che ci dobbiamo fare, ma non lamentarti poi se tentato di
approcciarti. Cambia la società in un altro modo, fai
l'attivista, sensibilizza la gente sul fatto che i corpi umani no nsono
trofei, oggetti sessuali e non rendere quei piccoli goblin di merda che
sono i tuo ifigli maschi degli stronzi che non considerano il valore di
una persona in tante sfacettature ma crescilo come piccol ostronzo, e
tua figlia una merda che bullizza peggio dei maschi le altre... allora
in quel caso ti do ragione se vuoi vestirti come vuoi. Ma se segui la
moda del . Prima fanno le pudiche e bigotte contro le altre in
generale e poi urlano di stupro e stalking perun approccio, da un uomo
cresciuto da un padre coglione in generale che non ha isnegnato al
figlio il rispetto e il non seguire altri stronzi come gruppo in
mentalità di merda, e da una madre stronza in generale
perchè anche lei invece di insegnare che ogni donna, visto
che
lei lo è pure, va rispettata ma giudica e isnegna col suo
atteggiamento che tutte le donne tranne la mammina sono troie. Mi
spiace ma questo è quello che ho visto e noto sempre. In
casi di
stupro nei licei o università è acclarato che le
madre
degli stronzi maschi danno della troia alla figlia di altri e questo mi
fa schifo. Così come mi fa schifo che dicano che vogliono
divertirsi sfondandosi di alcool, maschi e femnine, parità
sempre, e poi però cono così fatti che no
nricordano
niente, cosa hanno fatto e che abusi gli hanno fatto e poi hanno
traumi... ma andate a fanculo! Un moemnto di divertimento e allegria va
ricordato, non che ti sfondi letteralmente di bottiglie di alcool come
fossero aranciata e poi folli sbronzi a fare stronzate o
subire
cose! E sarebbbe divertomento, bella festa, momento da ricordare... e
poi la gente si stupisce che le nuove generazioni sono peggio. Se prima
si educava da cani ora proprio non cè un adulto sano
mentalmente
che possa essere di esempio. E sai cosa? Senza una doverosa educazione
sessuale nelle scuole sono ritornati all'apica hiv, sifilide..."
"Si lo so. Me lo hanno
detto quando
mi hanno fatto visitare ogni angolo di qui e mi parlavano che esiste la
Casa della Seta, per evitare che i ragazzi giocassero alle esplorazioni
prendendosi intanto malattie. Mi hanno anche raccontato che una certa
persona che ti somigliava, aveva fatto un casino agli uomini che
andavano a escort a Parigi e che trovava uno schifo il non usare
protezioni, ma peggio fare certe cose a quelle ragazze con la
bocca
rischiando di tutto. Il casino che fece schiaffeggiandoli e inveendo
contro di loro per i risultati di cosa si erano presi, peggio alla
bocca..."
"Se lo meritano. Adesso
quei cretini
stanno bene grazie alle cure, non per tutto, ma il peggio è
passato.... ma sono un rischio per
altri perchè possono contagiare. Anche nei resoconti
è
riportato l'episodio, e non unico, in cui la sua rabbia per la
leggerezza di cosa combinavano fu così grande da
letteralmente
prednerli a ceffoni una volta, e picchiarli con le briglie del cavallo
tornando dalla stalla, per aver saputo che cèrano nuovi
infetti.
Incazzata nera chiamò subito Madame e Milan e
creò
l'accordo. Tutte le ragazze e ragazzi che lavorano per l'accordo,
quindi dando prestazioni, devono avere ogni settimana la carta verde
che attesta che non hanno nulla, neanche come positivi ma senza
sintomi, rischiando di contagiare. Le regole dicono che si dovrebbe
usare protezione ed evitare certe pratiche a meno che non si faccia
richiesta diciamo, quindi si sa cosa fanno, per controllar emeglio ed
arginare problemi. Cè anche scritto tutto il wsuo terrore di
pidocchi e piattole. Racconta all'inizio che alcuni uomini si facevano
i cavoli loro da avere perfino i pidocchi, usando i mezzi in comune con
altri rishciando di lasciarli sui sedili... la sua esperienza
con
quelle scene di quegli animaletti che se la spassava sulle teste degli
imbecilli , la urtò parecchio. A causa del suo passato aveva
paure
e fobie, che prima non aveva, e non avendo mai avuto a che fare con i
pidocchi, le venne il terrore che per qualsiasi motivo gliele
passessero. COsì mise tutti a patti con le nuove regole di
pulziia e controllo dell'igiene, ok a capelli lunghi di qualuqnue
lunghezza ma senza schifi in mezzo. Taglio e sterilizzazione di quelli
che li avevano, aveva urlato di prendere provvedimenti seri contro chi
li aveva e pure le piattole per le donne con cui andavano, tanto che
pure Jd a volte ricorda il momento in cui chiese a Lubo un
lanciafiamme o con quello in mano minacciò tutti di pulire
lei
il problema, fregandosene delle ustioni ma che o decidevano per il bene
di tutti e loro o avrebbe fatto a testa sua. E aveva anche ragione,
direi"
"Si, per quello si.
Anche quando ero
ragazzo cèra questa cose e ci rasavano per preveinre i
lporoblema" fece lui vedendola fissarlo in modo strano "è
stato
anni fa, poi con il Capo vivevo in un ambiente migliore..."
"Si, in quel posto che
sembrava la
versione tarocca della grecia... era migliore perfino la casa in stile
greco che Sissi volle..."
"Un pò
esagerato ma non era
male. Ma con lui la pulizia cèra, diciamo un pò
come per
te e Lei. Perfino la lucidatrice..."
"Una delle poche cose
buone! Quel
tizio ad arancina è uno stronzo totale. Chissà
che fine gli ha fatto fare quella persona... quella persona ignota, che
ha ucciso quello stronzo proprio nei giorni in cui tu sei scappato
via,
dopo quella conversazione e ti hanno visto andartene con una sacca... e
poi sei tornato, dando a Milan quelle cose, dicendo che sei
arrivato
proprio stranamente quando era stato accoppato..." disse in certi toni
fissandolko freddamente negli occhi
"perchè sei
ancora così
dura con questa storia? E' finita bene, abbiamo ottenuto ciò
che
ci interessava e posso ritenermi soddisfatto perchè... non
ho
più un passato negativo che può tenermi legato.
Ora sto
qui, con voi, cambieremo le cose..." le disse abbassandosi dopo essersi
voltato ancora strofinando la fronte con quella di lei
"Quel giorno che te ne
sei andato,
pensavo seriamente che avessi fatto qualche stronzata per la colpa...
perchè ti avevo fatto capire che sospettavo ed eri scappato
prima che lo confermassi..."
"Anhe se fosse vero,
è finita. SOno tornato e con me ho portato la cancellazione
di un problema. Non era cosa volevi?"
"Tu affermi che
è stato un
caso che fossi tornato, trovandolo morto... proprio quando ti avevo
esternato di nuovo le mie accuse, seppur amici ti avevo detto che
sospettavo ancora..."
"Perchè
ripensarci, sono qui, sono tornato, ho annunciato la cosa... fermarlo
era quello che volevi..."
"..." kianta lo fisso
come addolorata
della cosa, poi fece una domanda, guardandolo con occhi tristi e quasi
carucci "Lo hai fatto perchè io lo volevo? E' questo che
stai
dicendo? Che è accaduto per me e hai fatto ciò
per me?"
"Io non ho mai detto di
aver fatto
qualcosa" le disse gentilmente stando sempre abbassato vicino
a
lei "comunque se tu volessi qualcosa, la farei. Se ti rendesse
contenta, si, lo farei..."
Kianta rimase come a
riflettere,
osservando altrove, poi lo riguardò con lo stesso sguardo,
quasi
bisbigliando in modo dolce e con occhioni tristi "quindi mi stai
dicendo che se io desiderassi qualcosa, che se te la chiedessi o meno,
tu
lo faresti? Senza remore?"
"..." guardandola poi
sorridendo "siamo amici, no? Se cè qualcosa che ti rende
triste o felice, lo farei..."
"Se ti domandassi una
certa cosa,
adesso, tu la feresti, per me? Qualsiasi cosa?" domandò
dolcemente con un certo sguardo, e Gask la guardò
avvicinandosi
di più, spostando per un attimo gli occhi verso la sua bocca. Kianta fece una faccia
come di
delusione, sbuffò e si alzò allontandosi da lui,
che
rimase su un gomito e la guardava come sorpreso. lei si stirnse con le
braccia conserte e si avvicinò alla finestra , mostrando un
broncio deluso. Poi si voltò verso di lui, quasi arrabbiata
"E' così?
Indipendentemnete da
tante cose, tu faresti chissà cosa perchè
cè un
tizio o una situazione che non mi piacciono, e tu agiresti?
Se io
volessi rimettere in riga Alaric o qualche stronzo come il
Capo,
tu lo faresti? E' questo che stai dicendo?"
"Non capisco il
problema, che ti
succede? Quando accade qualocosa di brutto agli altri, quando vedi un
abuso o un delitto, ti fai taciturna e ti isoli. NOn ombrosa
e parecchio
riservata come Lia a quanto pare, ma ti vengono queste situazioni. Ti
chiudi in te e basta. O quando qualcosa ti rende contenta o felice sei
addirittura accondiscendente per stare con gli altri, cenare alle
gradinate, andare in giro.... se ci sono cose che ti rendono triste o
felice, perchè non dovrei sistemarle? Se tu mi chiedessi
qualcosa, certo lo farei..."
"Così non
va... non va per niente bene..."
"Cosa non va..."
anzandosi in piedi e fissandola
"per due
sbattimenti di ciglia
e
le azioni di bimba scema, ti fai fregare e affermi che fai tutto
ciò che
ti
si dice, magari beccato dagli ormoni? E' questo che dici? Ma non
è solo questo. Come puoi dire che faresti qualsiasi cosa per
me?
Tu non dovresti dirlo, non importa che tipo di affetti ti lega a me, ci
sono dei limiti sull'agire per qualcun altro. Uccidere, usare gli
altri, rubare, fare cose negative..." fece lei muovendosi al suo solito
in una sorta di cerchio, adirata "non trovo sia giusto pensare di fare
qualcosa per me, agendo in un certo modo. Io non voglio. Se
fosse come
fu per Lia, finalmente una persona da amarla così tanto da
fare
la cosa che più voleva, che la rendesse libera e felice,
consocendola e sapendo che non cèra altro da fare... avrei
detto
ok, fin qui ci sono. Una prova d'amore e d'affetto enorme è
lasciare andare l'altra persona, e nel caso aiutarla solo per
confermare
che tutto è andato come doveva, studiando la cosa
così da risultare pulito.... Ma non accetto che si facciano
cose per me solo perchè a te è venuta
l'esuberanza da
agire di testa tua. Te ne sei andato per i fatti tuoi e non va bene.
Senza dire ninete, senza avvisare, ti sei preso le tue cose,
e io avevo
paura che avessi capito di essere alle strette e stessi scappando.
Anche perchè sappiamo tutti e d ue che se ciò che
credevo
e pensavo fosse vero, Milan ne sarebbe stato addolorato..."
guardandolo
negli occhi "e poi senza farti sentire, sparire dai radar, tornare con
quelli in mano e dire che era tutto ok, povero Capo ma evviva sono
senza legami... e ora mi dici che lo hai fatto per me? Serio? Mi stai
dicendo che per cosa tu pensi di provare per me, sia lecito fare cose?
Anche che io no naccetto? E poi non guardarmi così,
perchè ti ho detto e ripetuto dall'inizio che in me puoi
trovare
una spalla e compagna che ti guarda la schiena, sempre... siamo amici
speciali ma ci sono cose che io non posso darti e che devi stare con
mani e pensieri a posto. Se davvero provi qualcosa per me, se
cè davveero del sentimento per me, se mi rispetti e... ti ho
visto che volevi fare qualche stronzata!... O fai pace e patta con
questo o... O sei fuori. non puoi comportarti come
hai fatto poco fa, solo perchè ti parlavo
vellutamente e usavo
la tecnica che le donne sfruttano per essere desiderabili e avere cosa
vogliono.... io speravo
che tu non ci cascassi, che quest'altra sensazione che ti stavi legando
troppo... No, non puoi dire che mi vuoi bene così tanto da
arrivare a certe cose. Non lo fece neanche Lia, che aveva tutte le
ragioni per portare avanti quella frase che diceva sempre, rendendo
dannati gli altri come fu per lei, ma dopo atroci sofferenze.
Lei non uccise nessuno, perchè no nera da lei e
perchè era una persona
corretta. Perfino con Rò non riuscì a reggere
l'obbligo
di darsi, perchè così lui fosse felice
ma lei ne soffriva, anzi ne
uscì così distrutta da quelle due esperienze che
odiò il sesso e la vicinanza degli uomini. E io non sento di
provare niente... non mi viene, non voglio, non ti azzardare a rifare
quell oche volevi fare perchè ti sbatto fuori!"
urlò
incavolata nera
"Aspetta. Io non..."
"No, non mentire. L'ho
visto. Sai
bene che io non riesco a tollerare certi atteggiamenti e mani lunghe.
Mi fa stare male, non voglio avere niente a fare con quello che tu hai
in mente, perchè inutile mentire. Se vuoi restarmi
amico,
non esagerare. Accetto la vicinanza e qualche segno d'affetto ma non
quello..."
"Ma capisci che
ciò che ti
stai trascinando della personalità originale non
è un
bene... ?... capisco che lei aveva traumi, è comprensibile
che alla
fine dopo pressioni da tutti e da lui, abbiamo deciso di vedere quant
fosse bello e cè rimasta bruciata. Ma tu sei una
perosnalità nuova e pure Alaric con Jd e gli altri, dice che
è assurdo che tic, manie e paure ci siano ancora..."
"E se anche fosse, se
non provo niente e ho voglia di ... anche solo di provare, è
una colpa?"
"No, non è
una colpa tua, solo che fai sentire in colpa me..."
"Ma andiamo! Da quando
ho accettato
di cancellare il prima, anche dopo cosa hai fatto quel primo giorno,
non dimentichiamolo, sei entrato qui quel giorno per quella ferita, non
ti sei più schiodato. perchè eri tu...
per ciò che
hai dimostrato, ho rafforzato l'amicizia, ti ho aiutato quando ne avevi
biosgno, ti ho ospitato perchè dicevi che ti sentivi solo
dopo
il cambio di vita... ma non puoi dirmi che non è normale
quello
che provo di paura e repulsione, non tu tra l'altro! Tu sei il primo
che dovrebbe capire!"
"E infatti capisco, però io..."
"Se tu provi qualcosa verso di me che a me non va, non
comportarti
così, perchè fai esattamente cosa fece
Rò. Lei lo
scacciò, non gli parlò più
perchè invece di
capire, di vedere quanto stesse male che invece di tutte le
belle
parole di sistenersi a vicenda e vivere momenti insieme, pretendeva,
rompeva le scatole, accusava lei di non mostrare affetto dopo tutto
ciò che proprio Lia aveva fatto! Con la scusa della sua ex,
se
lo era, e dei fratelli di lei che mettevano zizzania con chi conoscesse
quando fu la stronza della ex a lasciarlo perchè senza
lavoro e
faceva brutto per la sua fottuta reputazione, non era possibile mai
vedersi. Per strada no o li vedevano, fare qualcosa insieme ma mai o li
vedono, giocare insieme ai videogame finalmente che era sempre sola no
perchè lui no naveva soldi per i giochi o se con le console
che
lei non aveva, no a casa di lui perchè i genitori
stravedevano
per la ex e volevano che si riconciliasse dopo che lo smerdava sempre.
Però guarda caso era sempre disponibile e pronto la sera ad
appartarsi in posti loschi e bui dicendo che non ci faceva niente,
facevano roba ed era tutto ok. Glielo diceva ogni giorno, ogni volta ma
lei non voleva. Una volta che voleva che la accompagnasse in uhna
città vicina per una cosa della palestra e quindi passando
del
tempo con lei prima aveva promesso, poi però appena lei era
pronta e aver aspettato inutilmente, a telefono l'ha smerdata
perchè lui aveva cose da fare, la rimproverò al
telefono
facendola sentire una merda, finchè dopo quelle due volte in
cui
pure si offese perchè lei era terrorizzata dai suoi modi,
tra le
altre cose, non mise insieme tutto e lo mandò a quel paese.
Lei
non ha accettato che dovesse abbassarsi a darsi perchè
qualcuno
stesse con lei, che perchè non desse allora fosse giusto
trattarla da schifo, si è portata nell'ipotetica tomba l
oschifo
nel sentire sua madre ogni volta dire che il suo di sposarsi e fare
figli lo aveva fatto e toccava a lei. Insoma una vita a dirle che se
faceva qualcosa, che facesse roba e che la gente parlasse e peggio se
come altre restava incinta senza matrimonio, era una buttana, sempre a
dirle che cosa era se e così, ma erano tranquilli nel dirle
che
se non si sposava e la dava per far figli er auna cosa tremenda. E io
non sono interessata a sapere se me lo porto da lei, io non voglio
essere toccata in quei modi, non mi interessa avere un'amante, non
voglio gente intorno che pensa che se fa l'idiota ci può
scappare qualcosa. Io non mi abbasso come lei, pur di avere qualcuno
vicino, a fare cose che non voglio o mi fanno paura. Non voglio figli.
Dopo cosa ho visto con il nostro lavoro, e cosa hanno detto quelle
donne, io non voglio e basta!" urlò girandosi a guardare la
finestra, sbuffando, per poi finire quasi a piangere lamentandosi "Io
volevo solo qualcuno che mi stesse vicino perchè io ero io,
che
fosse felice di me e che ci fossi, non per cosa dessi o non dessi.
Invece sia là fuori che qui è sempre lo stesso.
Si riduce
tutto la sesso, sia come reputazione che affezione..."
"Non è
così e lo sai. Sai che anche io..."
"Eppure lo vedo quando
cerchi di avvicinarti troppo! Ora mi abbracci, strofini guance e fronte
su di me, e poi cosa?... Fin lì ok, passi, non è
affatto brutto, ma smettila di..."
"E' perchè ti
voglio bene..."
"Sempre con questa
storia che tutti
dite. Non ti prendo a pugni solo perchè sei tu e per i tuoi
di
problemi, ma al solito solo perchè secondo i dati biometrici
sono nata femmina, se voglio affetto, devo per forza... andate a
fanculo tutti! Io voglio affetto, senza stronzate se non mi va, e
sembra sempre un miraggio... nessuno che viva la vita con gioia e
felicità con altri vicino, perchè è
quella
persona, senza lo schifoso sesso in mezzo i piedi. Prima si fanno
promesse anche davanti al cavolo di Dio, e poi chi se enfrega lei non
mi piace più, non provo più niente, o peggio a
furia di
darla o fare figli non è come piace
più, quindi si cercano altre
, come se l'amore e affezione siano concatenate
solo a
quello. Solo io e Milan, un pò Jd, siamo diversi dagli
altri?"
"Ehi... andiamo. Si che
non è
così per me..." fece lui avvicinandosi e tirandola a
sè,
con una mano sulla nuca per stringerla a lui, appoggiata al suo
petto"Non è per quello
che..."
"stai zitto"
stringendosi a lui, con
le braccia intorno al busto "Sei quello che mi ha spinta ad avvicinarmi
di più agli uomini perchè dicevi che meritavano
una schance di fiducia, , a passare del tempo in mezzo a loro , ma io
non sono come te. la gnete, compresi i nostri, tendono sempre a
giudicare e vedere le persone come la loro testa dice. E se ti
avvicini, poi hanno pretese, giudicano.... loro non mi vedono che come
pensano
loro... io non piaccio a nessuno, esattamente come fu per lei
perchè
non so come, la gente decifra i nostri ocmportamenti sempre in modo
diverso..."
"Non mi sembra. Milan, i
veterani, Madame, quei quattro, gli artisti..."
"Si, ma tu lo hai visto
lgi altri?
Sono guardinghi, tirati, pensano che sia come uan biscia pronta a
mordere. Per loro sono una figura autoritaria me da tenere sotto
controllo neanche fossi la signorina Sottermaier di Heidi... un
generale stronzo... Se io faccio le cose, è per un motivo,
non perchè sono stronza... So che al mondo non si
può piacere a nessuno, ma non
voglio dove fingere e interpretare qualcun altro, solo
perchè mi
avvicini a quelli come te e Jd, che piacete sempre e... un
pò
come fu Zay per Lia. Zay diceva sempre che tutti la odiavano, aveva
nemici quando invece vedevo che alla fine tranne pochissimi, tutti le
volessero bene, sembravano felici che ci fosse, in irlanda attirava
subito le simpatie della gente. Tu e Jd siete Capitani, eppure vi
trattano con rispetto, ammirazione perfino ma questo in modo formale
quando serve o quando dite loro qualcosa. Per il resto sono vostri
amici, vi vogliono bene, vi vogliono in mezzo a loro... io non sono
niente di tutto ciò, ma anzi devo dimostrare sempre e
sempre...
e no nvoglio!"
"Non puoi ancorarti alle
paure che
hai dentro. Anche se Milan avesse ragione e tutto ciò che
hai
anche tu esiste perc hè sono radicati fin
nell'anima, e la
disattivazione della prima personalità è avvenuta
in modo
corretto... prova as dare agli altri delle chance. Le hai date a me..."
"Si li ho dati a te, ma anche tu stai virando nella direzione per cui
mostri cosa pensi. E ho paura che finirà come con
Rò, di nuovo solitudine, delusione, compromessi dove se no
do cosa gli altri vogliono, io non avrò nessuno vicino. Come
faccio ad esser certa che tu non sia come tutti gli altri?"
"per il mio passato so bene..."
Il telefono di Kianta
squillò
di colpo e lei si staccò subito e con forza, andando a
vedere.
Sospirò e chiamò, parlò in francese
con qualcuno
dando un apputnamento, poi dopo aver poggiato il telefono sul comodino,
voltò il viso verso di lui, con un broncio.
"Chi cera? Milan?" le
domandò, un pò preoccuoato
"No, Léandre.
Domani verrà come ogni mese a sistemarmi i capelli per il
taglio, colore e stiratura..."
"Taglio, colore e
stiratura?... perchè?"
"Come
perchè... perchè la ricresciuta avanza, le nuove
sezioni cresciute tornano alla forma originale..." alzando le spalle
come oer dire ovvio
"In che senso" fece lui
confuso, meritandosi un'occhiata perplessa di lei
"Che il colore originale
si fa strada dopo un mese e che se non mi stira i capelli divento una
pecora..."
"Ti colori i capelli?"
domandò fissandola "ti diventano a pecora?"
"ma tu dove vivi? Non ti
sei accorto dai ritratti e l'aspetto dello sprite di Legeia, che
cè qualcosa di diverso?"
"Legeia... si so
che tranne il
volto è una rappresentazione del lato latentedi Lia... e te,
come aspetto... ma... quindi quello non è il tuo colore e
non
hai i capelli lisci? Quindi non erano pettinati in quel modo apposta?"
"No, ovvio. il mio
colore naturale
è due toni più scuro e i miei capelli sono ricci
a
boccoli. Come hai visto nei ritratti di Lia, in Legeia"
"Mh, come quel ritratto
nascosto dietro Milan nell'ingresso? Ancora non ci dormo la notte!"
"Esagerato. La prima
versione del
ritratto di Milan mostrava il dualismo dei Padroni della Casa. Di
giorno Lia, di notte Milan. Era per questo che con colori particolari e
uv, di notte o con le lampade in quella modalità, il
ritratto di
Signora di Zamok o Novymir. Visibile solo in determinate circostanze,
alcuni dicono di aver visto un ritratto diverso da quello di Milan le
notti di forti temporali e per Milan è per la luce dei
fulmini.
Poi fece fare una modifica segreta al muro dove cè il
gigante
quadro di Milan, facendolo girare su due perni come la mia
porta,premendo un pulsante in una angolo preciso dei decori in rilievo,
rivelando non solo una safe house temporanea con nicchie di generi di
prima necessità ma, voltando di altri centoottanta gradi,
compare il quadro grande di Lia nel suo abito, quello che hai visto..."
"E quello con i colori
Uv dove lei compare sotto Milan?"
"Nei sotterranei" fece
lei "comunque
visto che hai sempre la tendenza ad entrare in bagno anche se io sono
lì che mi lavo o mi asciugo, pensavo che ti saresti accorto
del
colore..."
"io non
guardò certo
perchè lo voglio..." biascindando e guardando altrove " e
comunque li tieni cortissimi lì,
non rasati ma cortissimi, non è che in mezzo secondo possa
capire che sei tinta..." ricevendo un'occhiataccia offesa con un
commento bofonchiato
"E comunque a questo
punto non ti sei
accorto nemmeno dei miei occhi? QUanto Lia li voleva come i tuoi..."
fece lei scuotendo il capo come per dire che non cèra
giustizia
"I tuoi occhi.. che
hanno? Sono verdi, meglio dei miei no?"
"Ecco, lo sapevo...
i tuoi sono nocciola chiaro, ma sono naturali.. "
"E...Cosa..."
"i miei occhi non sono
naturali!" buttò li esasperata "Io
non ho occhi verdi! Nei tunnel della metropolitana dove abbiamo fatto
quella missione di ricognizione..."
"E ti sei beccata un
grosso morso.."
"Si... comuqnue, secondo
te come ci vedevo al buio?"
"Jd aveva detto visione
notturna, digitale infrarossi...."
"Si, ma non avevo gli
occhiali come voi"
"Quindi..."
"QUindi, ho delle lenti
di ultima generazione che correggono la vista e riescono ad avere due
funzioni. Una strizzando lgi occhi i vari livelli di lenti si muovono
permettondomi di avere una specie di zoom, mentre la seconda
è che hanno uno strato infrarosso che al buio mi fa vedere
perchè l'incidenza della poca luce colpisce..."
"Ah... quindi non hai gli occhi verdi, mentre gli occhi di Lia sono gli
originali? OK, Quindi...?"
"come vedi per i ldiscorso di
prima, non puoi nemmeno amarmi come pensi perchè non sono
neanche originale. Non come quelle mummie orribili che si fanno
gonfiare da far schifo, da paura da cambiare i connotati, che
più che ritocchi di bellezza sembra di mostrescenza!... ma
comunque tu
quelli che dici che ha la tua affezione.. non vera al cento per cento.
E da quando mi sono svegliata che ho notato che questa fantomatica
affezione viene per l'aspetto fisico, come si è, quanto,
come
dice Alaric, arrapa finchè non scema tutto perchè
gli
ormoni si freddano per quel corpo, e si cerca un nuovo
stimolo. Tutto
è un fattore di ormoni, ferormoni e aspetto del corpo.
Infatti
poi si diventa nemici, ci si odia perchè finito il sesso no
nresta altro per dividere i giorni e il tempo. la gente, ho capito, non
è più capace di comprendere, afforntrare, cucire
e
ricucire i rapporti, bam perchè si è presi
sessualmente e
si vuole l'altro, ma se finisce questo... sempre che tu no nsia una
scema o scemo che pensa che
l'altro sia il migliore tra le scelte per un matrimonio di apparenza e
i figli, ma finchè dura... poi non si è in grado
di
determinare un'affezione vera che superi il fattore sesso ed ecco gli
ex, odi, rancore diventando bambini scemi invece di adulti consapevoli,
che si possono mantenere relazioni amichevoli anc he se non
cè più nulla di sessuale..., nulla è
eterno come amore sessuale
e di amore come lo si vede, quando invece cè un altro tipo
di
amore. Più vero, duraturo, a volte eterno fino alla vecchia,
l'amicizia. Le coppie sono ormai di deficienti, non osno amici,
confidenti, complici, alleati... Amici. Quando cade cosa attirava, cade
anche l'umanità. E io che non provo nulla, mai, su quello,
non
ci credo, mi ritrovo a diffidare di chiunque..."
"Anche di me?"
Kianta si
ributtò con la
schiena sul letto, dubbiosa. Gask si mise pure lui, girando e cambiando
lato, di schiena a guardare il soffitto, in silenzio, finchè
lei
non si voltò e non mise il mento sul suo addome, con le
braccia
vicino e poggiata al materasso sul fianco sinistro, a guardarlo negli
occhi.
"Noi saremo amici? per
sempre? Nulla ci dividerà, sopratutto quello che non voglio?
Se pronto a volermi bene fino a questo punto?"
"Se non fosse
così, se fossi come gli altri, non sarei ancora qui...
quindi!" carezzandole i capelli
"QUindi tra noi nulla
è cambianto?"
"Siamo più
amici dei giorni
dopo le fogne in turchia... anzi, odiamo entrambi adesso le fogne "
ridendo entrambi "siamo più che
amici da quando ti hanno ferita e hai passato giorni a letto, passiamo
tanto tempo insieme... si, siamo sempre amici e più amici di
prima. Chissà che direbbero Milan e Jd, visto che loro sono
tra
i pochi che credono nell'amicizia tra uomo e donna ma sanno che ci
odiamo" ridendo "comunque se
fossimo come altri, non saremmo qui a parlarne o restando fianco a
fianco. Non siamo e saremo più soli. Non saremo
più come
prima... due cuore mai da soli"
"Davvero?"
"Si... e anzi" si
allungò a
prendere con il braccio l'ebook e trovò il segno che lei
aveva
fatto "voglio leggere insieme questo libro, anzi io leggo e tu segui.
Sono diventato bravo, quindi..."
"...quindi..."
"Together... Toghether
always...
comunque non capisco come ti piaccia questo Poirot. Ti lamentavi del
Capo che era una polpetta con le zampe, ma questo tizio sembra quella
storia dell'uovo con le gambe..."
"E le braccia... quella
storia
comunque mi rattrista sempre. Papà Poirot è un
tipo
divertente. E' una sorta di misto tra un mentalista e un poliziotto da
romanzo moderno. Mi fa sempre ridere. Inoltre Lia lo ammirava per
l'ultimo libro, Sipario. Che uomo, scrisse, che personaggio, che mente
capace di orchestrare tutto e fare un omicidio a fin di bene,
uscendosene da Signore... e pure andandosene come voleva lui, senza
soffrire troppo. Le sarebbe piaciuto conosce un uomo del genere e
averlo al suo fianco. Anche perchè era un Signore e non era
come
tutti i personaggi dei romanzi moderni, sempre ombrosi e con tpsd a
mille, anche sa storia così ha senso... lei ne parlava bene
e così mi sono incuriosita e ho voluto leggere e mi piace
questo Poirot. Arguto, intelligente, divertente anche in cosa
combina... e in parte è come me, non come ogni protagonista
femmina o maschio che scopavano ogni minuto..."
"Ma tu non adoravi quel
libro di Dorian Gray?"
"Si... ma è
un'altra cosa.
Anche se con Oscar Wild come persona e come vestiario, potevano andare
a
braccetto. Un pò come Milan, lo ammiro per come risulta
straordinario quando appare, con abiti che oggi mettono solo per
matrimoni, ma lui è così... così...
come un'apparizione del passato degno di un posto tra i nobili
moderni... mi piace l'uomo ben vestito ma che sappia portare cosa
indossa..."
"E se io mi vestissi
così?"
"Non lo so... non sono
molto interessata agli abiti su un uomo in quel senso perchè
mi fa colpo, ma perchè vestendosi bene secondo me, ci si
sente benissimo e si è sicuri, a proprio agio... E lo so,
io, come ci sente quando Milan mi fa mettere quei bellissimi e costosi
abiti da donna ma allo specchio non mi vedo come una Donna che possa
portarli, e come sto ocn quelli che mi fanno sentire bene... Poi certo,
come dice Milan, anche il vestito colpisce l'occhio..."
"insomma non mi hai
risposto!" risero
"Davvero ti piace
leggere, leggere a me e passare il tuo tempo così, con me?
perchè dici di essermi molto amico e stai qui con me?
perchè?" gli chiese dopo poco di silenzio, come se
aspettasse una risposta importantissima
"perchè...
deve esserci un perchè? Bisogna per forza avere un motivo
per fare le cose? Deve sempre esserci..." fece lui guardando verso il
soffitto come se ragionasse e non le rispondesse "Sono qui
perchè lo voglio e non mi annoio o altro, quindi con te...
Mi trovo bene con te intorno, mi ascolti sempre, mi dici la tua,
commenti, dai pareri, e giocando ai videogiochi e ai giochi da tavolo
ad esempio, non mi annoio mai, è stimolante, anche imparare
gli scacchi è divertente. L'atmosfera è
tranquilla, piacevole e alla fine ho notato che sorrisi adesso, e lo
fai quando arrivo dalla finestra, come se fossi aspettato o mi si dia
un benvenuto. Deve esserci spiegazione, motivo, un perchè
definitivo per il fatto che io sia qui, che prenda il mio tempo e lo
spenda qui?...Non sarei qui altrimenti, dpo la giornata o la serata con
i ragazzi, e tu?"
"Io..." quasi
pensandoci, poggiando
le braccia incrociate sul suo addome, con il mento
poggiato sulle mani "Non voglio dirti che potresti aver
ragione sulla soliutudine e... no, poi mi diresti sempre e quando lo fai ti prenderei a pizzicotti"
"o mi morderesti qualche spalla" rise "quindi...non mi hai risposto di
nuovo! Ok, questa sera sorvolerò... prima di
leggere di questo signore minuto parecchio ovoidale, e baffuto, cosa
pensi tu del perchè alla fine siamo amici e siamo contenti
di stare vicino?"
"Io...
Mh... difficile" vedendolo un pò turbato " Non volevo
ammettere che dall'inizio non eri come ti dicevo che sembravi e... Ok,
non guardarmi così, lo so che io ero arrabbiata per il tuo
passata, cosa hai fatto quel giorno che sei venuto e il tuo
comportametno, ma... non è facile per me accettare qualcosa
che non conosco e non so definire, ma so che mi veiva rabbia quando eri
intorno a me perchè non mi diapiceva... comunque, come hai
detto non cè un perchè..." vedendolo fare
"ti dico solo cosa penso in questo momento. Io...
io, sempre assiame a te" sorrise
lei, ad
ascoltarlo, sgambettando e commentando con lui
il proseguire della storia dopo che lo vide ridere e ributtare gli
occhi sull'ebook.
Kianta voltò il capo verso la porta della sala da colazione,
staccando gli occhi dallo spettacol o del bovindo che si gettava nel
giardino. Aveva attaccato una fetta del dolce al cetnro della
tavola, su
una alzatina in cristallo. Tre quarti di Schoko kasekuchen gugelhupf
troneggiavano tra tazzine di tè, burro di varie tipologie,
fette
di pane, biscottate biscotti, caraffe di succhi vari e preparazioni di
tè diversi. Non capiva come Milan mangiasse come un panda ma
non
mettesse su un chilo. Si allenava, ma tra viaggi e incontri non come
avrebbe fatto chiunque dell'organizzazione e sebbene fosse grandioso
come militare, si era chiesta ogni volta che lo vedeva se viaggiare
procurasse fame da lupi e magrezza.
Si era svegliata da più di una settimana, eppure
aveva
assaggiato
così tanti tipi di colazioni, pranzi e cene, come faceva
anche
Milan quando era lì, da non credere. Cambiavano sempre a
ritazione e le avevano detto che vi era un preciso schema dietetico,
toccando vari tipi di piatti nel mondo. Quel dolce, il gugelhupf di
quel tipo, era diverso da quello di qualche mattina prima, semplice con
uvetta. Quello che stava ssaggiando aveva l'impasto di cioccolato,
cuore di crema bianca che non capiva cosa fosse e copertura di
cioccolato. Troppo dolce, si disse. Se almeno la copertura fosse stata
di fondente sarebbe stato meglio. per questo le piaceva il
tiramisù, per il cacao amaro contro il dolce della crema, e
i
dolci con frutta o cioccolato o creme in contrasto con il resto. A lei
andava bene, era meraviglioso, stupendo, una scoperta infinita tutti i
tipi di cibi da provare e i lcuoco le diceva sempre che ogni piatto,
parlava del paese di provenienza. E che era entusiasta che ci
fosse
qualcuno così eccitato nel provare i piatti e dare il suo
parere.
COme lui, sembravano tutti gentili, ma quando lei esternava
troppo i lsuo sè, sembrava che la trovassero esagerata. In
rilegatoria erano nervosi nel vedere lei eccitata nell'osservare le
dorature dei dorsi, la lavorazione della pelle per le incisioni e
lettering con gl istrumenti, delle pagine o proprio
la rilegatura. E sebbene avesse mostrato di conoscere bene i
procedimenti, si erano un pò ritratti nel farla provare di
più, come se temessero che fosse una casinista. In
cioccolateria
lei voleva vedere tutto, tutte le forme, i colori, i lavori. E gli
odori. Ogni luogo aveva odori caratteristici oltre che colori e
l'atmosfera, e per lei era tutto elettrizzante, ma era
fastidioso quando
dovevano dirle di calmarsi e star ferma.
Dicevano che si infilava troppo vicino per osservare e non andava bene.
Così le avevano fatto una mini lezione sul crystal mining,
ossia
scavare e ricercare pietre e minerali, ma l'avevano rimproverata
perchè andava troppo di fretta e senza accortezze, gasata
per
vedere qualche pezzo già spuntare, sebbene vi
fosse da scavare rocce e terra con mini strumenti. Le avevano regalato
degli oggetti a
forma di lingotto o scrigno o altro, in sabbia pressata con
dentro
minerali e altre cose, prima di mostrarle in situ uno scavo e
le
era piaciuto un sacco. Aveva scopino, spazzolino, martellino con
scalpellino e tutti strumenti in ino piccoli piccoli, come usavano per
scavi su ossa . Le
semrbrava simile a quel giocattolo, invece dicevano fosse troppo
impetuosa. Troppo
eccitata. Troppo focosa. Troppo tutto. Ma lei era lei, pensava, davvero
agiva in modo sbagliato? I camerieri o addetti alla sala non le
parlavano e a lei non piaceva. Quei tre che le avevano affidato
sembravano trattarla da pari ma con un pò di paura, e in
quel
momento di riflessione per la giornata e cosa voleva fare tantissimo,
avrebbe preferito loro a quei manichini. Pareva la conoscessero in
molte cose e aveva trovato strano che si abbassassero sulle ginocchia
per parlarle, non era una bambina pensava, eppure dopo la terza volta
aveva capito che era per trattarla come un pari senza usare l'altezza
come divisorio. Questo finch non avevano preso confidenza, non
abbassandosi più a guardarla negli occhi a pari livello ma
come
ottimi conoscenti. Si comportavano con controllo, attenzione, le
dicevano no per questo, meglio questo, sarebbe meglio, faccia
così e via dicendo, ed era importante per lei capire come
comportarsi e cosa andasse bene o meno, eppure pensava di esser capace
di comprenderlo da sola. Finchè non vi su legeia che le
disse
sempliceemnte che agivano come se volessero farle seguire la
carreggiata della Prima. Erano abituati con Lei, quindi avevano gestito
la cosa perchè lei fosse omologata. E un giorno li aveva
ripresi, cambiando le cose. Erano diventati più tolleranti e
solo consiglieri, come guardie ma senza l'assillo e parlavano.
Parlavano sempre e di tutto. Come con Jd e Milan non cèrano
cose
di cui non parlassero, visto che lei aveva bisogno di capire tante
cose. Gli addetti alle varie mansioni...
Li rispettava ma non gli
cavava una parola neanche sotto tortura e preferiva parlare e
confrontarsi. Era come un bisogno. Ma se quei tre le avevano detto di
calmarsi ed essere
più ponderata e attenta a gesti, atteggiamenti, come
manifestare
gioia e contentezza, con tutti. E con quelli era... noia.
Si voltò di nuovo per il vociare.
Qualcuno camminava veloce verso di loro, riconobbe Milan ma non l'altra
voce. DI donna?
Vide gli addetti, tre come sempre, che spostavano, portavano,
servivano, pulivano e poimettersi sistemati contro il muro.
Trovava strana la cosa,
ma le fu detto che erano persone aiutate dalla Raccolta, che
un
tempo
erano camerirei e maggiordomi con tanto di corso
specializzato, finiti nel lastrico e per strada, e che
la precedente Padrona di casa aveva fatto tornare tra le persone
. All'inizio non capiva, aveva pensato agli
zombie,
così tanto da chiedere a un di loro di vedere una lastra ai
raggi x di come erano dentro, ma fu gentilmente ripresa dai tre che la
seguivano dicendo che per loro significava che
erano
tornati ad essere persone dopo che la società là
fuori li
aveva relagati a spazzatura e niente tra loro.
Altre frasi, di sicuso una era una donna. Sapeva che cèrano
donne nella sezione femminile, ma a parte la specie di segretaria di
Milan, e non pareva lei, sembrava sempre una mummia muta e con sguardo
sempre da rimprovero, mentre quella donna pareva in confindenza con
Milan, e poche potevano entrare perfino in quelle stanze,
così.
"Scusate, abbiamo ospiti oggi?"
"Si, signorina. Madame è giunta qui in isita per affari con
il
Leader" rispose uno dei tre disposti contro il muro. Kianta
sospirò, che aria tirata, che freddezza nella voce, che
atmosfera horror.
Madame, conosceva il nome e sapeva da Legeia che era amica della Prima,
di Lei. Se non fosse stato per Legeia, non avrebbe saputo molte cose,
sebbene non sembrava lieta di dire molto, ma Kianta voleva solo poche
info. Era una amnesia naturale o no? Era stata davvero Lei a volerlo?
Si trovava in un ambiente sicuro e senza rischi? E via dicendo.
Non sapeva chi fosse Lei, quella persona, quasi tutti parlavano di
lei, ma non ne sapeva molto. Anche Legeia, quando prese possesso della
sua stanza, le aveva detto che nessuno le avrebbe detto nulla,
perchè non fosse influenzata e doveva fare scelte per se
stessa,
non il passato. E che la persona che aveva lasciato quel messaggio e
creato Legeia voleva solo che fosse al sicuro, per delle cose che, da
parole di Legeia, solo lei, quella donna, e altre quattro persone
potevano fare. Ma nessuna informazione o contatto su quella
donna, che
tramite messaggio audio le aveva detto che in qualche modo l'avrebbe
accompagnata nel suo cammino, sarebbe trapelata se Kianta stessa non lo
volesse. E a lei andava bene così, voleva solo
l'essenziale, non le importava e nè
voleva sapere se non per rischi e problemi, e ricordava ancora il
momento in cui Milan soprattutto, aveva esternato unespressione strana,
domandando come mai rispetto agli
altri non volesse sapere nulla del prima del vuoto. Ma a Kianta non
serviva, sapeva solo che non sapeva nulla e che come il nome, che aveva
preso dal nome del progetto perchè uno valeva l'altro,
doveva
ancora scorpire, imparare e vivere tante cose per definirsi. Questo lo
sapeva. Sapere del passato, a che pro in quel momento di
ancora
vuoto?
Le due ante della porta bianca si aprirono con Milan e con le mani
alte, parlava alla donna dietro di lui per poi guardare
proprio
Kianta.
"Vieni Kianta, ho bisogno di te, alzati e preparati. Ho bisogno che tu
faccia delle cose..."
Milan corse al suo lato del tavolo, mentre Kianta lo fissava sempre con
quell'espressione come di cane attento e pronto ad osservare gli altri.
Così Milan diceva, che seguiva, osservava invece di parlare,
dire e fare cose cercando di capire e recepire prima. E sembrava che
anche
quella persona prima di lei lo facesse. Lo fissò con le
sopracciglia aggrottate con un misto di preoccupazione e attesa, mentre
lo vedeva bere il suo tè, che era stato appena versato nella
tazza da uno dei tre corso a provvedere, e sicuramente tiepido e non
caldo, visto che era in ritardo.
Kianta portò lo sguardo sulla donna rimasta sulla soglia.
Indossav aun completo giacca e gonna non moderno e semplice,con
tagli e dettagli in stile vintage ma davvero bello da vedere, non
pacchiano o altro. Pacchiano, si disse lei. Non sapeva come le era
uscita quella parola, ma come altre cose le venivano in
mente, parole e
concetti che no ndoveva consocere e invece cèrano, vagavano
nella sua mente e sapeva di conoscere il significato. Quella donna era
elegante e raffinata, dimostrava capacità e preparazione,
sia
per gli abiti, che non erano comuni come venduti in serie nei negozi e
come stile. Ma richiamavano
anche l'efficienza di vecchi film che aveva visto dove
cèrano
donne in carriera che trasudavano potere e competenze anche con
l'abbigliamento. Si, si disse.
Dava un pò quel qualcosa di segretaria con esperienza e
capace,
e donna in carriera di quache decina di anni, ma con glamour,
pensò. Inclinò il capo sorridendo, curiosa,
perchè la donna non dava l'aria di essere pericolosa.
Si vide fissata con intensità da quella donna, come in
attesa di
qualcosa. Quando Kianta alzò un sopracciglio, quella sorrise
e
con una lieve riverenza si presentò.
"Tu devi essere Kianta. Molto piacere. Sembra che non ci conosciamo. Io
sono Madame, sono una collaboratrice e amica di Milan da tempo, e sono
qui per assisterti nei tuoi studi e insegnamneti...Mi hanno detto che
sei una ragazza parecchio peperina e spumeggiante. Parecchio, sebbene
adesso capisco che sei titubante perchè non mi
conosci... spero di fare la tua conoscenza e imparare il tuo carattere,
diverso dalla perosna che prima conoscevo..."
"Oh, piacere..." sorrise, vedendola avvicinarsi al tavolo, quindi
alzandosi
"Lieta di conoscerla, è la prima volta che la vedo qui..."
fece
Kianta allungandole una mano come si faceva tra donne. La
mano col
dorso quasi parallelo al pavimento con la mano non totalmente aperta ma
morbida, mentre l'altroa posava la sua stringendola, con il dorso verso
l'altro. Tra pari e conoscenti poi si voltava dall'altro lato con il
proprio palmo verso l'alto
"in effetti da quando ti sei svegliata, è la prima volta."
"lei conosceva la Prima? Mi auguro di non essere una delusione per voi.
Per tutti sono troppo infantile nei miei modi di fare, ma io non
capisco. Io mi sento così!..."
"Esatto, ti sei svegliata da poco, quindi non aver timore. Crescerai
bella e meravigliosa imparando tante cose. Sarai una persona splendida,
più di chi afferma cose negative. Non abiterò
qui, se te
lo stai chiedendo. Risiedo
in varie parti della Francia, questo per seguire il mio business...
E..."
"Non è il tempo, e lo sai... " si intromise Milan dall'altra
parte del tavolo, finito il tè, guardando l'orologio "Non
cè tempo e non posso permettermi persone che copiano..."
" ma Milan, non credo affatto che sia una buona idea, avevi promesso!
Fare...." tentennò la donna
"E che dovrei fare? Dimmi chi è così fidato e
sicuro, e
poi non abbiamo nessuno che sia... come Lei" fece guardando Madame
negli occhi, con un gesto della mano tesa aperta a indicare Kianta,
tutta. La quale sembrava un cagnolone incerto guardando uno e poi
l'altra, poi nuovo lui e poi lei, per cogliere quanto poteva spiegarle
"Dimmi che succede" fece con impeto Kianta, fermandosi con un colpo
secco delle scarpe e cipigio, come per dire
"Lo Sapevo..." sorrise Milan divertito "Che tu non eri un cucciolo di
cane, ma di lupo. Tutti gli altri dell'esperimento primario, al
risveglio sembravano candidi e vulnerabili. Sembravano sempre cuccioli
smarriti e dolci, impauriti e cercando fiducia, e con ansia
nel sapere
chi fossero e cosa avessero perso. Ma non tu. Dal primo momento sei
sgattaiolata via con pigiama e lenzuolo, girovagando e guardandoti
intorno, come un cucciolo curioso di lupo o gatto senza paura, senza
porti problemi del non ricordare e neanche ti importava. Se non fosse
necessario non te lo chiederei, ecco perchè sono qui...
potevo
usare una di quelle della sezione controllo, impersonificazione e
spionaggio, ma non so davvero in poco tempo CHI possa emularla o essere
come lei. Non di viso, ma di comportamento e... Vieni, andiamo nello
spogliatoio e Madame ti aiuterà a vestirti e poi ti porto in
quella che sarà la galleria dei dipinti, per ora
era uno
scherzo..." benevolo, per poi vederla confusa "Io e lei ci facevamo
scherzi, e a volte piccoli scioperi o battibecchi. Avevamo un carattere
per cui se qualcosa non andava bene o vi erano incomprensioni,
prendevamo tempo e nel mentre mandavamo messaggi. A modo nostro. Questo
è uno
di quelli... Lei è morta, e voleva che tutto di lei
sparisse.
Lei voleva sparire, come tutti quelli perduti nelle pieghe del tempo,
ma
io le dissi che non doveva. Lei no n si arrendeva e lottava secondo le
sue regole, e aveva già pensato di fare uno
scherzone a chi le
aveva fatto del male... io dissi ok. Usalo per restare nel mondo e
camminarvi ,come volevi fare per scherzo e farli morire di paura, per
un tot
di tempo. Ma cambia le tue direttive di sparire... Rendilo eterno con
le
tue regole, vivi in tutti i modi che ti vengono in mente
più e sopra di loro, questa è una sorta
di
regolazione dei conti. Loro perderanno il loro essere, figliando come
diceva lei, sfumando nel ricordo fino massimo i nipoti, tu vivi per
sempre... Voleva comunque che... mh... si guardasse al futuro e non si
perdesse tempo con il passato, e con il suo ricordo di quanto
fosse un
fallimento e persa. Ed essendo andata via, per ora ho messo tutto ni
quella sala, anche per farle un piccolo scherzo, creando ciò
che odiava.
Non le piaceva l'idea di cimiteri e simili, perchè diceva
che il
corpo tenuto in un luogo e visitato sempre, teneva come
un'ancora l'anima. Doveva andar via libera come cenere al vento,
così
che
nulla tenesse bloccato l'indivduo anche morto. Si parla molto di video
ed esperienze di perosne con fantasmi e simili nei cimiteri, e non
voleva ne svegliarsi per qualche motivo nella bara e ne ritrovarsi, se
davvero così, a vagare nei cimiteri
perchè il suo corpo era bloccato là, mantenuta da
chi non
voleva che se ne andasse..."
"E quindi...?"
"Quindi mi sono divertito a fare una sorta di funzione religiosa a modo
mio, con non un altare ma tutte le sue cose in una sola zona, prima di
decidere dove metterle... a lei non piaceva molto l'idea che qualcuno
la lodasse e simili, perchè non si reputava
meritevole, e io le
ho fatto una sorta di stanza commemorativa... chissà quanto
avrebbe rosicato, parola che usava sempre, nel sapere che facevo
ciò" ghignando, mentre Kianta sembrava non capire "Comunque
segui Madame, vai..." mandandola via con un cenno della mano, mentre
Madame la prendeva per le spalle per uscire
"Ehi, non mi toccare" fece verso la donna "Milan, cosa devo fare
esattamente?"
"Tu vestiti, ora arrivo..."
Madame e Kianta andarono nella sezione che conteneva le gallerie e gli
abiti. Era in fondo alle due ali a ferro di cavallo, ed erano stanze
ampie divise da settori in legno scolpito, che contenevano quadri, o
abiti, o accessori e altro che usavnao sia per mostra vera e
propria per visitatorie non, che per indossarli. Per feste e
simili
Milan aveva utilizzato abiti, accessori di vario tipo, scarpe e altro
prelevati da lì, e nonostante fossero copie esatte degli
original iche teneva nelle casseforti, erano di pregio ma sempre copie
e facilissimi da indossare anche da soli rispetto gli originali. Magia
della modernità, diceva lui, così non ho bisogno
di un
assistente.
Così come monili, orologi, accessori di vario tipo. E una
stanzetta con porta era predisposta per i cambi e prove.
"Ecco qui, scegli quale abito ti piace e te lo preparo..." fece Madame
davanti a due manichini che indossavano due abiti. Tutta l'ampia stanza
aveva sia manichini che speciali armadi con grucce contenenti abiti,
meglio delle migliori sartorie per teatro e storiche. E i manichini di
solito tenevano a turno abiti in mostra per come andavano indossati,
cambiati ogni settimana perchè fossero ammirati dall'ampio
guardaroba. Ma in casi come quello, mostravano gli abiti tra cui
scegliere quello da indossare. Kianta osservò inclinado la
testa
i due. Rosa e rosso!
"Ma perchè rosa? Io odio il rosa..." fece con una smorfia
della bocca schifata
Madame alzò la testa mentre lavorava alle gonne, e
sembrò
come se qualcosa l'avesse colpita e la conoscesse. Come se no nsi
aspettasse qualcosa. Sorrise ma sembrava stirato, e guardò i
piani di abiti.
"bene, allora per quei modelli se ricordo ce ne sono altri due.
Vediamoli, ok?" azionando il meccanismo che li prendeva e scendeva.
Sembrava come bracci dei laboratori che prendevano al posto di mano
umana oggetti e materiali in maniera sicura e controllata, con tre
punghe dita, e un braccio con vari snodi. Uscito dalla sede doppo che
Madame ebbe impostato dei codici a un pannello, si mosse varie volte
per poi afferrare la speciale gruccia che reggeva tutto l'abito
completo, ma senza sottoveste, sottogonne, crinoline e varie. Quelle
erano standard in una zona a parte e quelli per lei erano
già
pronti.
Appesi penzoloni dove il braccio li aveva bloccati a mezz'aria, vennero
osservati dalle due.
Parevano simili come tipo, erano composti da due pezzi. Una
giacchetta e sotto una gonna fino a terra. La parte superiore sembrava
una camiciola abbottonata al collo, con maniche lunghe e finiva alle
gonocchia. QUello bianco panna aveva mini arricciature a collo e
maniche e rouches sulla parte finale, delle rouches che giravano.
L'abbottonatura finiva alla vita, coperta da una cintura dello stesso
colore e tessuto e partivano i bordi da sotto la cintura ai lati,
lasciando la zona della pancia e gambe scoperta con una V,
scendendo fino alle ginocchi poco prima dei fianchi e poi girando.
Aveva decori e ricami a foglie e altre cose e la gonna scendeva
semplice fino a grandi rouches che davano volume alla fine della
gonna. l'altro abito era color champagne, uguale parte
superiore
che scendeva fino alle ginocchia ma con un taglio diverso. Lo scollo
era a V rasente il collo e si chiudeva prima del seno con un fiocco di
raso champagne, si abbottonava fino alla pancia e poi le due parti di
dividevano, con una cintura alla vita. A differenza dell'altra, la
parte superiore finiva a punta come le camicie e girava verso i
lfianco, una sezione sui fianchi si arricciava verso sopra, creando un
drappeggio che scendeva di nuovo nella sezione posteriore a livello
della zona anteriore. Grosse sezioni di pizzo che semrbavano conciglie
in successione e altre cose ornavano tutti i bordi, con maniche lunghe
e alla francese, e non strette come l'altro abito, tonde e
dritte
nella parte anteriore sopra il polso e poi aperto nella parte esterna
quasi il gomito con un fiocco a chiusura.La gonna aveva dal ginocchio
in giù tre livelli del pizzo di sopra. Entrambi avevano una
sorta di sellino e drappeggi e gicchi sul fondoschiena prima della
rotondità ma si notavano perchè senza la
controparte sottostante parevano strani..
"ma... cosa sono?"
"Abiti che Milan vorrebbe che indossassi. Li indossava quella persona
dopo che Milan decise di sfruttare cosa Lei aveva imparato qui. Sono da
giorno, e li indossava per accogliere ospiti in questo luogo
onelle Torri, per essere
sia adatti allo Chateau che gli ospiti, che amano
travestimenti e feste
in stile antichi. Sebbene siano persone moderne fuori, non puoi
immaginare quanti di loro adorano indossare abiti di varie epoche e
partecipare a piccole feste, party o ore del tè con quelli.
Milan nei suoi pacchetti offre anche questo. Abbiamo sezioni
pure per bambini e ragazzi per giocare e passare il tempo in modi
diversi e divertenti, per capire il passato. FAcciamo uno historical
tour, di vari tipi e in molti paesi sia per adulti e bambini, e in base
alle età proponiamo anche abiti da indossare, per
immergersi nel
periodo e facciamo vivere la storia e le persone diciamo dal vivo. Gli
adulti invece amano le recite e simili, anche in incontri del
tè
e... Ti basti sapere che le Torri sono utilizzate anche per queste
cose, un modo ulteriore per trovare denaro e seguaci. Sono
molte
le attività che finanziamo ma anche prepariamo noi, in molte
salse come diceva quella persona, per chiamare tutti i tipi di persone
e sovvenzionare il Cambiamento. Ed era importante che si accogliessero
gli ospiti con gli abiti giusti. Questi sono alcuni..."
"E a lei piacevano?"
"Non questi... questi abiti sono del millenovecentosettanta massimo, lo
si vede dalle gonne un pò più larghe delle spalle
e lo
stile. A lei piacevnao quelli successivi, dell'ultimo trentennio di
quel secolo. Più era aderente con la lunghezza verso dietro
una gonna e
più erano il suo stile...."
"E non cè...Mh... altro che sia di interesse e adatto,
rispetto
a questi? Sembrano abiti premaman per la sezione coloniale americana e
campagnola..."
"Sai quanto valgono? Sono tutti fatti a mano! Tutti questi sono
fatti a mano per essere fedeli al cento per cento all'apparenza, anche
se con le tecniche moderne che se non li guardi da dentro non si nota,
si possono indossare da soli. Per questa occasione
è questo l'abito che devi indossare...posso solo farti
scegliere
il colore"
Kianta sbuffò, accordando la cosa e cambiandosi. Appena
finito,
Milan giunse trafilato parlando al suo telefono. Trovò
Kianta
seduta su un pouff-sgabello davanti l'enorme specchio pieno di fronzoli
floreali come Lia lo chiamava sempre. E Milan ci rideva sempre. I suoi
gusti non erano compatibili con quelli di Lia, e diceva sempre che le
veniva un coccolone un giorno a vedere quello stile francese e
pacchiano. Madame
stava sistemando le ciocche della parrucca con una spazzola con setole
morbide, che la ragazza indossava, mentre Kianta si osservava allo
specchio. E non sembrava
affato tranquilla e a suo agio. Le raggiunse e chiese come andasse la
cosa, sentendo una lamentela di Kianta.
"Insomma... non mi ci vedo con questo abito. Voglio dire... la parrucca
con i capelli ricci a boccoli larghi..."
"Sono i capelli originali di quella persona..." fece Milan, guardando
se stesso e lei allo specchio
"Cosa?"
"Si..." vedendola nel riflesso voltarsi a guardarlo "Aveva i
capelli
lunghi più di metà schiena e quando
cambiò
acconciatura, perchè voleva sentirsi bene in
questo luogo, si
fece tagliare i capelli come li hai tu, e lavorare in ciocche per
creare questa parrucca. Non erano tinti ed erano senza danni, per
questo
è venuta così bene ed è l'unica, e te
la faccio
indossare solo perchè secondo le leggi magiche, un oggetto
pieno
dell'essere oriiginale può... creare un ponte!"
"Non credo a queste cose..." scuotendo la testa
"Tu no. Ma secondo quanto ho letto e studiato, ogni elemento del nostro
corpo ha
in sè un frammento del potere e dell'essenza del soggetto,
non a
caso si usano per certi riti ciocche di capelli, unghie, pelle e altro.
Nenache lei ha indossato questa parrucca alla fine, preferiva quelle
biondo scuro dorato, mi sembra uno o due toni più chiari, ma
essendo lei bianchissima le stavano comunque bene, come ben sai. Questa
è la prima volta che è indossata da qualcuno, le
sue sono
conservate in quella sala. Lo ammetto, avevo sperato un pochino che il
test fallisse e restasse, scoprendo la sua roba nella sala e
arrabbiandosi come faceva sempre... era così comica e
buffa!"
ridendo tenendosi la pancia, mentre Kianta non sembrava affatto contenta
"Grazie, mi hai fatto capire che la tua burla e la sua reazione,
valevano più di me..."
"No, affatto. Tu sei il risultato positivo dell'esperimento. Ovvio che
sei cruciale e importante, però adoravo quando ci facevamo
scherzi!"
"Quindi, fammi capire. Io sarei... vestita da quella persona?
Perchè?"
"Perchè ci sono persone che la conoscevano e hanno espresso
il
desiderio di parlarle. Incontrava persone legate a organizzazioni e
centri di aiuto, attivisti, o membri di famiglie per me
importanti, per
avere una delle possibilità di raggiungere chi mi
interessava.
Era riuscita addirittura a far interessare qualcuno a lle sue passioni,
a collezionare nostri manufatti, dai libri scritti e rilegati compresa
la copertina da noi, a gioielli, articoli da toeletta e di vetro e
molto altro. Anche affermando ed era vera con tanto di prove, che
devolveva parte del ricavato per i bisognosi. Sebbene non amasse la
politica, perchè se fosse stato per lei, avrebbe ricreato il
giardino delle delizie cosè come i trittici e le opere
infermali
di Bosch a modo... suo! Con quella gente intendo! Diciamo
così. Per far provare loro le
pene e la soffeernza di quelli che buttavano giù o
trattavano
come schiavi e peggio. E una volta lo fece. Prese due grandi
industriali che si erano fatti sulla pelle di altri, con paghe misere e
orari assurdi, feste e incontri con ... passatempi
particolari, anche
con minorenni e sostanzine particolarine... e si salvavano sempre
chissà come mai, da ogni tipo di accuse e
tribunale. Come pensi
che riuscissero? Così lei li ha presi e portati
là dove
per quella gente... non erano nessuno. E disse a quei tipi
e secondo
te, come è andata?"
"Beh... immagino che fossero un pò come te, capaci dei
manipolare le persone e sfruttare le situazioni a loro vantaggio per..."
"Non per tutti. Vedi, tu ancora sai e conosci poco, ma una persona con
queste capacità deve riuscire a farla a chiunque. Anche chi
conosce la dura vita degli strati o livelli bassi della
società,
lottando ogni giorno contro ogni cosa e chiunque. E la vita ti tempra,
ti indurisce, fa diventare carogna per non essere schiacciato. La
differenza tra la gente ricca o arricchita con motodi negativi e quella
dei livelli peggiori è... contro chi devono giocare. Se sei
bravo riesci a intortarti anche le persone del livello basso della
società, hai così carisma e capacità
di
persuasione da farcela. Molti capi di gruppi e organizzazioni piccoli e
grandi che impestano le città, sono bravi a quel modo. Si
fanno
dare un titolo e sono il capo, sanno manipolare e avere collante su
tutti. Se invece sei abituato ad altri livelli
sociali, più alti dai medi in su, non è
detto che
sia facile e possibile. Ed ecco
perchè quei tizi hanno fallito tutti. Alcuni avevano preso
dalla
loro alcune persone ma, ops, è arrivata una persona
mischiata
tra loro che è riuscita a ribaltare la situazione elencando
chi
fossero quei tizi, cosa avessero fatto e... non sempre alla gente
povera e a stento a galla ogni giorno, piace sapere che ci sono i furbi
che gli ballano di sopra. E così lei e altri erano pure
riusciti
a spingere la folla ad acchiapparli e con rabbia, farli fuori..."
"Li hanno uccisi? Uccidere e fare del male è brutto..." fece
Kianta contrariata
"No, no... non lo avrebbe permesso. Nel mondo in cui li aveva
gettati, uno lo volevano
seccare di botte, un altro impiccato, altri come sentivano di fare per
vendetta, e lei intervenne. Era tutto studiato. Non era una
manipolatrice, una carismatica,
una mentalista di natura, ma aveva studiato questi elementi
per
giocare con le sue
regole. E così propose una cosa. Li calmò quel
tanto che
bastava perchè la ascoltassero, affermando che
cèra un
modo migliore per vendicarsi. con la loro morte, non avrebbero avuto
ninete, solo sfogati... e poi? Così disse che era di un
centro
di aiuto e alcuni di loro la conoscevano, e disse loro che aveva modo
di risarcirli. Fece mettere quei tipi in fila, spalla con spalla, il
suo classico, e
disse loro con quei metodi mentali, che potevano salvarsi se mostravano
di dire la verità con le loro scuse, e la conferma
che
avevano
agito negativamente, e se facevano una bella donazione
perchè
quelle persone avessero il necessario per pagare le tasse e i buchi che
consideravano casa, per non perdere un tetto sulla testa, tornavano a
casa. diceva, e
mostrava
alzando in alto un tablet mentre scorrevano le foto. E quindi
urlò verso tutti intorno .
E la
risposta fu, ovviamente, la seconda. Lia era riuscita anche grazie ai
mentalisti che aveva al suo fianco, a girare le cose a suo favore.
Esattamente come i preti, diceva. E così è stato
fatto,
nonostante le minacce che le fecero quei soggetti, si zittirono e
obbedirono quando lei parlò loro a pochi centrimentri dalla
faccia, mentre chi stava con lei urlava e parlava di sistemare le cose
in modo da aiutare tutti, coprendola. I leader carismatici sanno cosa
dire e su che leve agire, e lei invece di fregare la gente, li aiutava.
Disse loro che se sapevano chi erano e dove andavano i loro
cari, e se era
riuscita in quel modo, non cèra nulla che potessero fare.
Non
sapevano che siamo come organizzazione, splittati in più
aziende
e agenzie di varia natura, comprese bodyguard, guardiani, mercenari,
vari specilalisti in sicurezza, ricerca ect. Quindi non sarebbero mai
stati fuori dal nostro controllo, ma sapevano solo che eravamo
un'agenzia militare ... E capirono che la cosa era grossa
perchè con soli semplici loro dati, fu possibile spostare
tutti
ciò che cèra dai loro conti ai nostri,
impossibili
da
tracciare e seguire, perchè i fondi vennero spostati in soli
dieci minuti, più di trenta volte in server in vari parti
dle
mondo, nostri server, e risultò
impossibile riaverli. Adesso sono nostri semi seguaci,
perchè
hanno capito che nonostante le loro conoscenze era impossibile
fermarci, e hanno imparato la lezione. Ovviamente dopo che hanno
cercato di premere perchè Fbi, ogni..."
"Quindi erano americani?"
"Non tutti, ma facendo affari con molti settori in america, diciamo che
potevano richiedere controlli... è finita che
sono
stati tacciati di falso allarme per terrorismo, uno degli elementi che
avevano usato perchè facessero luce sulla questione... sai,
molta
gente pensa che basta essere famoso e ricco per poter fare tutto.
Funziona, ma con alcuni livelli sociali, non suoi pari e superiori o
con noi. Lei rideva sempre della cosa e li chiama PORACCI!" ridendo "e
alla fine lei è tornata da loro, con arroganza e
sfrontatezza, e
ha posto un accordo. Che vige ancora adesso. E ha fatto molto nei mesi
che è rimasta con noi. Il suo Gioco. Lei usava l'arroganza
di
chi sa ed è sicura di essere l'arbitro di gioco che detta le
leggi, sfrontata quando mostra le carte che ha in mano per tenerli
tranquilli..."
"... quindi io cosa dovrei fare? Non ho ancora capito"
"Devi devi essere lei..."
"Lo avevo già capito, ma voglio la conferma da te...intendi
quella persona? Proprio quella? La persona di cui parli e proprietaria
di quei capelli, è la stessa che viveva nel mio corpo
prima?"
sebbene lei lo sapesse ma volesse farglielo dire
"... esatto. non te ne ho parlato prima perchè le avevo
promesso
che tu non avresti dovuto avere influenze di alcun tipo..." disse lui
con un sospiro, non immanginado che lei avesse comunque una
infarinatura, per capire la situazione, di giorni prima da
Legeia,
solo perchè tenesse gl iocchi aperti.
"Quindi quello che vedo adesso dentro questo specchio... " alzandosi
per andare contro il suo riflesso, per poi dopo un'occhiata a ogni
dettaglio, poggiare i palmi sulla fredda superficie e guardare il suo
viso per bene "...è ciò che rifletteva Lei? COn i
capelli
così, questi abiti..."
"Ascolta, quello che rimanda lo specchio è la tua forma
materiale, adesso con quei capelli e l'abito identica a come era Lei.
Ma... Anche se ho paura di venir meno alla parola data dicendoti certe
cose, sei l'unica che può impersonare Lei e
Veròna.
nessuna è attrice abbastanza per emulare il modo di
sorridere
sornione, carogno, da matrona, da consapevole di cosa
è, e
che
cosa deve fare... nessuna persona può essere sostituita con
un'altra, anche se la seconda sputa sangue per cercare di riuscirci. E'
impossibile.Puoi fare caricature da comico o tentare di copiare video e
atteggiamenti, ma solo per brevi periodi e non per molto tempo.
L'atmosfera di una persona è diversa da un'altra e chi
conosce,
lo capisce. A meno che no sli si veda dopo anni, ma non è
questo
il caso. Ma stai tranquilla, non ho alcuna intenzione di importi il
chiamarmi come faceva lei o copiare il suo modo di essere. Non ti ho
costretta a riconoscere il nome di qualcun altro solo perchè
condividete lo stesso corpo. Tu sei tu, Kianta, ma nello stesso tempo
sei anche Lei per certi versi. L'ho visto quando ti sei svegliata, come
guardavi tutto e tutti, il tuo... Ah" avvicinandosi allo specchio,
mentre lei ancora si osservava "cosa potrei non aspettarmi dalla
persona che ho conosciuto dopo che aveva spostato un corpo morto di
peso in un bagno, spellato per essere irriconoscibile e aver indossato
i suoi abiti per mischiarsi a noi..:" ottenendo da Kianta l'attenzione,
stupefatta "E ancora oggi ricordo la sua faccia risoluta e senza paura
nell'affrontarmi, anche se non sapeva chi fossi e come aveva
strombolato la testa di Alaric... era così la parola che
aveva
usato? A volte
certe parole italiane non le capisco, ma posso dire che non
è da
tutti affrontare la morte di faccia e ancora di più farle
l'ombrello, come diceva lei con un certo gesto, solo perchè
lei
era lei, per deridere la morte... Si, ancora oggi non cè
modo di
spiegare perchè
fece ciò che fece con quella persona morta, camminando senza
paura in una tuta da combattimento fino al nostro aereo, e
pure
pretendere che io le dessi due oggetti per... AhhhA, è
sempre
stata un fattore imprevedibile e assurdo, era buffa e comica quando si
arrabbiava ma non da mordere qualcuno, per quello cè di
più, e non potevo aspettarmi di meglio dalla sua nuova
parte,
come scappare per capire dove si trovasse, guardare con sufficienza la
gente come se la infastidissero e..."
"Sentivo di farlo..."
"Esattamente la risposta che avrebbe dato lei per la questione di
quell'uomo e come usò sue... mh... parti per seguire
l'istinto.
Come per la chiave a Ballymena e tutte le cose, agire e guardare se le
si chiedesse perchè, come se fosse un'offesa. Era questo..."
"ma se io impersono lei..."
"Anche se dovessero tornarti dei ricordi, e per David non è
così, come direbbe lei adesso quando si
innervosiva...'sticazzi!
Dovrebbe essere detto correttamente "con una risata "Ma il succo
è che tu resti comunque tu, anche con qualche
ricordo. Non
puoi
cancellare cosa sei adesso solo perchè qualcosa riaffaccia
nella
tua mente.Dovrebbe tornarti tutto di botto e risentirti LEI,
perchè tu venga cancellata. Come due menti in un solo
cervello,
non è possibile, a parte i pazzi con certe patologie, ma
quela
è un'altra cosa... Quello che ti chiedo io, non è
ricordare e tornare ad
essere lei in toto, ma provare a sentire come avrebbe agito e...
convincere quella gente che lei è ancora qui. Purtroppo lei
era
anche un pò discola su certe cose, si divertiva a giocare e
fare
cose con la gente, anche penso per sopperire ilsuo passato, e
così finiva per imprimere nella gente l'idea che dovevano
continuare a incontrare lei e trattare con lei, per le
questioni.
Col risultato che i nostri emissari non sono accettati. Sapeva
dare un senso di conoscenza, capacità, e..." con un gesto
della
mano che Kianta non capì "... e instaurare una sorta di
legame
come tra venditore e cliente, sebben lei dicesse fosse per le
Lezioni, per cui la gente tendeva ad andare dalla
stessa persona per come si è trovata prima... il senso era
quello. E poi è andata via... Ma tranquilla, non voglio che
lei
torni, è un suo desiderio e lo accontenterò ma...
ho
bisogno di qualcuno che sappia fingere bene di essere lei per
incontrare le persone che pretendono di rivederla. Ti fidi di
me?"
"Se hai davvero bisogno... ma come posso emularla se non la conosco?
Come so come si atteggiava, parlava, rideva e... non mi
sentirò
divisa in due e persa?"
"Affatto, e comunque come dissi a lei varie volte, quando la esortavo a
divertirsi contro chi le avev afatto del male, non è detto
che
si debba sparire per forza. Intendo che lei poi prese le mie parole e
le rovesciò, affermando che cosa avrebbe fatto fino agl i
anni
a venire come un domino, non era vendetta, ma riequilibrare i
piatti della bilancia. Sarebbe stata cieca e velata, usando chiunque
vicino a quelle persone perchè provassero dolore e almeno
una
particella di ciò che là frantumò.
Bastava un
poco, ma un poco diluito nel tempo... non so se ancora continua,
l'ultima volta che la vidi mi disse che aveva preso e rigirato le mie
parole, per essere come una stella..."
"un... una stella?"
"Infondo, disse, se dobbiamo dirlo, le stelle per loro natura
sono qualcosa di speciale luminoso e magico, le stelle rispetto a noi
non
sono granelli di sabbia nella grande clessidra che è
l'universo
e i lsuo tempo, le stelle vivono molto, molto più di noi,
così tanto che per secoli possiamo ancora vedere
la loro
essenza e vita quarciare le tenebre oscure, eppure son morte...
Mostrano con tutta la loro forza fino alla fine che sono esistite e
ancora continueranno nel diverso tempo dell'universo a dare parte di
loro, a bruciare cuori ed esistendo sempre e comunque,
finchè
l'ultimo attimo di tempo che trattiene la loro luce non cede. Ma
ciò avviene in tempi più lunghi di un umano. E
così lei voleva fare. Ora su, alzati, seria e composta. Devi
provare a spacciarti per lei!"
"ma come, io... non so, non sono sicura che possa riuscire a fingere di
essere chi non conosco..." fece lei alzandosi e drizzandosi nell'abito
che non le piaceva molto.
"Devi apparire arrogante, supponente, superiore, come le maschere
veneziane... le conosci? lei diceva sempre così! Quando
doveva
atteggiarsi, prendeva sempre spunto dai video di maschere e figuranti
venezianti, che grazie non solo ai vestiti ma a come risultavano in
essi, quindi i
bravi, del carnevale di Venezia, sapevano apparire e provava
e riprovava. In realtà
non ve ne era bisogno per certe cose, ma come camminare e risultare
imperiosa e regale era necessario per mostrare da subito la propria
personalità. Ancor di più se doveva sostituirmi.
E si
divertiva. Diceva che le ricordava quando si spacciava per varie
personalità ai tempi di Zay, Ric, Phib e gli altri, muovendo
personaggi fittizi per studiarli e capire cosa volessero, come avev
a scritto, e preparato elementi perchè credessero
a ciò che
voleva lei. In fin dei conti, diceva con amarezza, nessuno voleva
sprecare due minuti per conoscere LEI, quindi giocava al gioco della
società, la finzione. Quindi come diceva sempre, devi
sentirtela
calla, come dicevano i romani. Erano romani?..." fece lui dubbioso,
scacciando il pensiero con la testa " devi credere, crederci, sentirti
come se tu fossi la Madonna in terra. Devi essere sprezzante
e
regale. Sii come una dama veneziana. Infondo lei poteva definirsi
benissimo come una vera fanciulla veneziana dei tempi d'oro del
periodo, come concetto" ridacchiando " Una vergine non toccata dal
peccato e si abbigliava con i nostri abiti, fingendosi regale
e
sinuosa nei modi, di una matrona antica..."
"Mh..." fece lei con un'espressione del tipo
"Richiama Lia " le fece afferrandole le spalle, serio e come in panico,
come se avesse cambiato personalità "Nelle tue vene scorre
il
suo sangue e il suo essere fin nel midollo. Raggiunti la sua
anima e falla tornare quel che basta. Come una reincarnazione,
perchè ti aiuti
nel continuare l'opera. Come una congiunzione astrale che affievolisce
la divisione tra i piani. Carne e sangue. Anima ed essere. Crea un filo
di legame con lei e riportala. Se avessi collaboratrici che valessero
la metà di lei, avrei una schiera di fedeli aiutanti, invece
di
gente che non è capace di prenderla con la filosofia giusta.
Per
loro è solo lavoro e agire per completare la missione. Per
me e
lei era diverso. Era divertimento, sfida, manipolazione e giocare alla
roulette russa con una pistola d'oro e proiettili di diamanti..."
"E io? Valgo se fingo di essere lei?"
"Je suis avec toi, Kianta. Stai tranquilla, non mi rimangerò
la
parola con lei e non tornerà, ne voglio che tu perda te
stessa
per questo, ma mi farebbe piacere se volessi giocare con me allo stesso
gioco, con le nostre pedine sulla scacchiera. Sarà anche per
te
un modo per imparare le persone e le menti, la filosofia e psichiatria.
COme diceva Lei, conoscere queste cose, porta a consocere
anche se
stessi. E non si rischia di perdersi, se si è capaci... e se
dovessi avere per qualunque
motivo dei ricordi che ti destabilizzano, io e gli altri saremo sempre
con te perchè ciò non avvenga e tu possa, come
diceva
sempre, digerire la cosa e andare avanti. Lei faceva così,
raccoglieva, metteva nel sacco, e continuava la strada, non stava
lì a guardare nel sacco piagnucolando. Decise che sentiva di
doversi fermare e dire basta.
E'
rimasta se stessa nonstante tutto e tutti, credimi, non è
cambiata e non lo farai neanche tu... se però vuoi avere
almeno
un'idea di ciò che era, vieni. Niente influenze, solo per
capire
cosa si aspettano gli altri. Ti mostro la sala che avevo
preparato per farle lo scherzone..." andando verso il corridoio senza
badare se lo seguisse, continuando a parlare.
Kianta voltò la testa verso Madame, che era
rimasta in
silenzio, come a chiedere qualcosa con sguardo indeciso e perplesso, ma
si sentì rispondere dalla donna che poteva andare, li
avrebbe
aspettati nel salottino da tè. Così
candò in
cerca della scia di Milan, ossia quel suo profumo costoso e che le
sembrava orrendo, ma pareva fosse di pregio. Boh, pensava lei, quello
che usavano gli uomini sia acqua di colonia, che
dopobarba
o altro al muschio e altri odori strani erano insopportabili per lei,
ma quello di Milan sembrava un odore che sentirlo troppo tempo dava
fastidio, tipo mangiare una cosa troppo zuccherata da sdegnarti, eppure
alle donne piaceva. Così seguendo l'odore
svoltò e gli si accodò, essendo partito in quarta
verso
la sezione finale del corridoio. Giunsero alla penultima porta, che si
distanziava parecchio dall'ultima. Milan la prì con una
chiave
ed entrarono
La stanza era grande da prendere due porte, ma l'interno era stato
sistemato in modo da fare una sorta di anticamera stretta appena
entrati con un registro aperto, una scaffalatura di legno piena di
oggetti e piccol iquadri vari di ritratti di varie persone. Una porta a
due ante apriva all'interno dell'altra stanza vera e propria, che
continuava fino alla finestra, la quale però era oscurata
Si vedeva chiaramente che mancavano i quadri, sia per tutta la miriade
di chiodi presenti, sia per le forme visibili.Chiaramente vi erano
stati quadri per molto tempo appesi là dentro. Vi erano
finestre, ma erano coperte da tendaggi pesanti e pannelli
davanti, per
mettere altri quadri.
Nella parte finale della sala vi era un insieme di oggetti vari. Abiti
su manichini, dipinti, oggetti diversi sotto varie teche.
"Queste sono le cose che ho riunito per farle lo scherzo... invece il
processo ha funzionato e ora sei qui. Non ho ancora tolto tutto
perchè... ancora ora rido nel pensare alle sue espressioni e
atteggiamenti nel sentirsi offesa nello scherzo. Non le piaceva che le
sue cose fossero toccate, o che le si desse un qualche riconoscimento
in particolare, o per cose che faceva. Al massimo il
rispetto,
quello
si. Ma solo vedere questo l'avrebbe fatta incavolare tanto. una volta
le ho fatto lo scherzo, anche per vedere come reagiva, di fare un
altarino sul camino, con una sua foto, dei gigli e rose blu e
dei
lumini, un commemoriale... lei ha guardato, mi ha fissato sospirando
gonfiando le guance e mi ha solo detto ... E insomma, è finita con lei piccata
perchè
credeva seriamanete che stessi provando a farle venir paura della
morte. Invece non era così, lei proprio ci andava di faccia
verso la morte, non aveva paura e non si ritraeva, quante cose ha
combinato per danzare con la Vecchia Signora, incappando
chissà
come, diceva lei, nelle missioni, a raccattare la gente che faceva
casini. Diceva sempre . Ah che ridordi,
di quanto combinava per testare
le
persone..."
"Quindi..."
"Quindi, cè prima una cosa che voglio tu comprenda. Anche
se...
non doveva accadere che sapessi di Lei, avendo bisogno di te, devo
metterti a parte di alcune cose..."
"Quindi ammetti chiaramente che stai andando contro i suoi voleri..."
sorridendogli con fare complice e monello
"Simpatica... ma sono serio, adesso. Ascolta bene, perchè
ciò determina anche te..." portandola a guardarlo uno di
fronte
l'altra davanti la zona con gli oggetti della Prima "Se esisti tu, Lia
non può. E direi anche ovviamente, condividendo lo stesso
corpo
e cervello... ma la questione è la seguente. Lei provava
così tanto dolore e perdita di sè e di una sorta
di non
legame col mondo, che invece abbiamo tutti... ognuno ha quel qualcosa
che lo
tiene legato alla vita, qualsiasi sia, e inevitabilmente se uno
svanisce, l'essere umano è capace di crearne un
altro.Questa è la nostra natura. Lei no.
Quelli come Lei... non so come definirli perchè non
cè
uno studio scientifico per questi fattori a questo mondo. Una come lei,
che aveva così tante passioni, hobby, interessi...perfino
quellìAts o Tribal Style bellydance o la fusion
che amava
e sentiva che era come aprte di lei... eppure ognuno
di essi e lo ha fatto, anche eseguiti, uno dietro l'altro in un
sol giorno, non le davano modo per il successivo di ocntinuare.
Cè chi vuole vivere per vedere il giardino che ha coltivato
con
amore e fatica nel pieno del suo splendore più estati
possibili.
E questo è solo un esempio. Cè chi vive per i
suoi fiori,
per la sua azienda o impresa, per assicurarsi che i figli diventino
grandi e figlino a loro volta, chi per rivedere una persona del suo
passato, come fu per molti a causa della seconda guerra, e tanto altro.
ogni persona ha desideri e àncore diverse per essere
vivi, nel mondo
materiale. Lei era una di quelle persone piena di passioni ma con nulla
che la tenesse legata, diceva sempre che era come se non avesse quel
filo che la teneva affrancata al mondo materiale. Quello ti teneva vivo
e con il senso della sopravvivenza... e ancora, ad un certo punto devi
spegnere tutto quello che ti spegne ogni giorno. E
così
ebbe la fortuna di incontrarci... e ha sfruttato molto
ciò...
è stato divertente osservare qualc uno che sfugge al
classico profilo umano. Chiunque altro avrebbe considerato me
come
il folletto irlandese con la mpentola d'oro, si sarebbe fatto i fatti
suoi, trovato modi di arricchirsi, svoltare, sempre lavorando in
qualche modo per ripagare la cosa, ma avrebbbe seguito i punti
classici. Soldi, potere, interessi vari personali, pure fare come
loggie e sette dove tutto e di più per trovare il
proprio
centro in quello che qui abbiamo... tutti lo avrebbero fatto. Lei
invece a parte toglirsi qualche sfizio, ha gito sempre per aiutare me
e gli altri. Io sono negato con l'amministrazione, lei mi sostituiva e
teneva tutti a bacchetta. Per davvero, andava fuori dai gangheri se si
usciva fuori dalle regole di condotta e condivisione... ma ormai le
conosci..."
"Si, nei bagni, pulizia personale, degl iambienti, oggetti, cucina,
tutte el regole su come fare ogni cosa..."
"Non pensare che fossero state messe perchè era non so,
onniscente o si sentisse meglio degli altri. Tra tutte quelle
possibili, ogni cosa che viene spiegato dai cartelloni nei punti
giusti, sia per i nuovi che per rinfrescare i ricordi, è
testata e
migliori di altre. Così come i metodi di pulizia antichi
contro
i nuovi. Può sembrare strano, ma qui operiamo
metà e
metà, nel senso che utilizziamo sia metodi dei primi del
novecento per certe cose, che moderni. Dipende da cosa, da come... e
nel dubbio, i capisquadre decidevano, prendendosi le
responsabilità, ma non si butta via niente, neanche vecchi
trucchi o metodi che molti definirebbero in
senso
dispregiativo. Prendiamo le cose buone delle vecchie generazioni e le
rapportiamo col nostro tempo, in base a cosa si deve fare, ci si
adegua... Anche se mi ha odiato, tanto, quando ho messo la regole che
per determinate occasioni facessi indossare, così come per
me,
stivali stile napoleonico con i tacchi in ferro. I pavimenti antichi,
seppur più cazzuti, come diceva lei, dei moderni,
risentivano
del batamp, batamp dei tacchi in ferro. Sono scenografici, anche nelle
feste sono acclamati con le divise e i rigidi protocolli di
presentazione e comportamento... ma stava sempre a preoccuparsi dei
pavimenti. Diceva sempre cosa
come
elemento vero e fisso. Si potevano a volte scavalcare le regole? Ni,
per lei. Era necessario tener conto del caso in questione e se
meritasse o necessitasse di un cambio di registro, se in via
eccezionale o meno, altrimenti senza regole e superandole facilmente,
tutti farebbero quel che..."
"Non dovevano riportarmi qui, ma dovevate venire voi e appena sveglia
sarei andata a prendere a calci in culo quegli stronzi, da
creare una
pattern a scacchi come quello che hanno in mente i cretini
dei complottisti e le loro scie chimiche... che se esistessero
veramente
queste scie chimiche che modificano il dna, loro sarebbero
più intelligenti, sicuro..."
Kianta faceva avanti e indietro in una sorta di ovale , girando in una
zona dell'ufficio di Milan, appena lavata e cambiata, con un
asciugamano che usava con foga per asciugarsi i capelli. Milan
era dritto come un palo sulla sua sedia, braccia sulla scrivania che
unite stringevano una penna stilografica, osserv andola come se un
narcolettico che segue una messa cristiana. Sembrava stanco e spossato.
"E invece sono qui... voglio sapere che cavolo è successo.
perchè la blue box si è attivata? Non l'aveva mai
fatto
prima. Dovè David?"
"David è alla Torre di Londra nord. Tornerà tra
poche
ore. Per la questione di attivazione, sei stata colpita al fianco
sinistro tra le costole, senza ledere organi e per proteggere il figlio
di..."
"Lo so, Milan. Sento ancora pizzicare dove hanno messo i cerotti da
sutura stringenti. E' salvo, benissimo. Mi fa incazzare che la blue box
per la prima volta si sia attivata, l'epilessia major..."
"Ti sbagli, non è questo i lcaso. David ha risposto che non
si
tratta di ciò, perchè seppur provochi
un'improvvisa
perdita di coscienza, di norma è seguita da lipotimia e
irrigidimento di tutti i muscoli; si ha una fase cronica,
caratterizzata da violentissime contrazioni degli arti e dei muscoli
masticatori, fase comatosa o del sonno profondo, in cui si ha completa
perdita di coscienza. Può somigliarci ma per lui non
è
così, ma deve farti degli esami. Potrebbe invece essere
più come il thanatos, la tanatosi, la capacità di
fingersi morti, anche se nel tuo caso non era per tua
volontà ma
per lo shock dello sparo e... non so cosa. COnoscendoti sei
perfettamnete ingrado di subiro uno sparo e andare a menare lo stronzo
che lo ha fatto..." ridacchiando "Per David non è che un
segnale al cervello di freezing come per un dolore eccessivo ed intenso
per cui in noi, tranne esempio i pesci, se il dolore fisico ed emotivo
è eccessivo si ha..."
"Si, perdita di coscienza per tot stabilito. Ma qui ho avuto fase
comatosa simile alla morte, perchè hanno reputato me morta
per
fare uno dei loro spettacoli per mandare un messaggio. Anche se vorrei
vederla la scena delle bare che scorrono nel fiume..." pensierosa
"Kianta..." rimproverò Milan severo "qui dobbiamo parlare di
una
questione importante. Le stoddarde ti hanno salvata sebbene non fosse
uan ferita mortale. E' già tanto che per miracolo non ti
abbiano fatto niente o sotterrata. Sarebbe stata una catastrofe!"
"Si Milan! Comè successo che per la prima volta io sia
finita a
terra stecchita, perchè la Draper ha deciso che dovevo
fermarmi"
"La blue box è entrata in azione valutando le tue risposte
chimiche. E' settata per questo. Rivela ogni reazione indotta dal
sistema
neurovegetativo in caso di caldo eccessivo, stress prolungati, emozioni
violente, squilibri ormonali dati da ferite gravi e shock..
Può indurre uno stato di freeezing o tipo coma profondo,
divenendo areattivi, senza funzionalità tronco encefalica e
sottoposti a ventilazione artificiale in alcuni casi. Quello che un
tempo si considerava morte
apparente per cause naturali. IN questo caso, provvede lei.E' come un
pc, è andato in protezione con gli impulsi della scatola.
Una grande
varietà
di stimoli, meccanici, chimici, elettrici, termici, purché
questi raggiungano una certa intensità, ossia la soglia per
ogni
utente che può portare la blue box ad attivarsi. Niente di
strano. Il
tuo stato emozionale scommetto c he era al livello del
e dopo che ti hanno sparato la
blue box ha
riscontato i
valori simili a quelli che ha registrato come pericolosi e ha agito.
Nulla di strano"
" Conosco i parametri del
o Ccemb-5, traducendo in inglese la sigla. grazie, ma
si visto che pensi non me lo ricorda... Il famoso un
dispositivo di studio di David, Imogen e Jameson, impiantato nel corpo
dei soggetti di sperimentazione. Gli impianti fungono da supporto al
personale medico, registra i dati biometrici che possono
essere
utilizzati per facilitare i trattamenti in caso di malattia o
infortunio oltre che registrare i dati biometrici e molecolari. Conosco
la storiella, Milan..."
"Si inseriscono con un sistema di autoiniezione e hanno
integrato
un chip gps e di rilevamento della posizione con un impulso a tempo
programmato con una precisione e un segnale settato a più
linee
d'onda, perchè ogni membro che abbia una radio, palmare
satellitare, ricevitore gps ect possa rintracciarlo. Registra anche
l'attività delle onde cerebrali, per estrarre dati dalle
scatola
in caso di necessitèà con sistema criptato a
dieci
livelli, rileva i collegamento satelllitari per mandare al bisogno di
dati e ospita un Os con doppio settaggio, a onde bineurali o
radio, per riabilitare un corpo con mente danneggiata a rialzarsi e
tornare a casa. Una personalità base o scelta per ogni
singolo
utent,
e così che si inviino al cervello con danni di memoria o
svenuto un impulso con i dati per rialzarlo. La versione economica di
quelli che stiamo sperimentando nelle fasi di soggetto vivente o meno.
Suscettibili alle interferenze elettromagnetiche, le scatole possono
causare notevoli disagi a chi le indossa e, in casi
estremi, sovraccaricando le scatola creando reazioni per noi
impossibili da conoscere, poichè non abbiamo mai portato i
soggetti a questo livello di test, sai per evitare danni più
o
meno gravi o peggio la morte. E siccome tu sei la quinta test o cavia
che ha supportato la scatola, il tuo chip è unico e con dati
e
programmazione differente dagl ialtri, ergo con te si adatta a te e
agisce in base ai tuoi parametri. Cosa ti turba della situazione?
Grazie a lei stai bene, perchè con la ferita e i livelli
ormonali che rilevava ha processato il cervello perchè si...
spegnesse per portare il corpo a uno stato di stasi ,
perchè si
riprendesse, mentre le stoddarde lavoravano... ah, le care e piccole
nanomacchine create dal caro e vecchio dottor Stoddard, che la Madre lo
abbia accolto tra le sue braccia. Se non fosse morto, avremmo
più dati e informazioni oltre o a testarle con i pochi
cambiamenti che loro là sotto possono fare, ma sembra che
abbiano entrambi svolto il loro compito. La bluebox ha modulato e
demodulato il segnale elettrico e chimico del cervello
perchè si
fermasse in una soglia minima vitale, per preservare il
soggetto mentre recuperava le forze e le nanomacchine nostre, almeno
quelle modificate che comunicano con la scatola cerebrale e poi
coordinano quelle di Stoddard, si occupassero della ferita. Fatto. Ti
hanno scambiata per morta, credendo di vincere, e sei rimasta come
Briar Rose in attesa dello sblocco della blue box..."
"E quindin che dovrei fare, dire ?.
Grazie nanomacchine?.
Per il vostro lavoretto che mi ha portata però qui in
Francia e
non a Bucovina a bruciar loro i piedi... voglio tornare là!"
fece portandosi verso la scrivania, affrontando occhi negli occhi Milan.
"Kianta..." fece lui buttando con le dita la penna sui fogli bianchi e
lasciandosi andare con la schiena alla poltrona esausto "non sono in
vena di fare spedizioni punitive, abbiamo i nostri collaboratori che
potrrebbero diventare i miei Alfieri in quel paese. Sono di nobile
stirpe, ricchi, hanno in mano gran parte del paese al pari degl
istgessi che hanno ideato l'agguato. NOn ritengo che, ora che sei qui,
sia corretto farti tornare là. Potevi avere qualche danno
cerebrale, potresti peggiorare con la ferita per quanto ti agiti, e..."
"Tornerò da David per usare il neurografo, così
che
almeno l'IO di adesso sarò conservata e poi voglio tornare
là..."
"Kianta..." fece stancamente Milan ma una voce li interruppe.
Il gruppo di veterani stava in una parte dell'ufficio in
silenzio
come sempre, mentre quei due discutevano. Alaric buttato su un
divanetto
quasi come Paolina Bonaparte nella scultura, annoiato. Gli altri in
piedi vicino a lui. Gask aprì la bocca per fare una domanda
di
getto, ottenendo paia di occhi sopra di lui.
"Bè... non capisco cosa sia un neuro-coso, e chiedo solo per
capire la situazione..." ottentendo da Jd la risposta.
"Un neurografo , chiamato informalmente scansione cerebrale, comporta
la scansione di un cervello e la copia della coscienza, della
personalità, dei ricordi di quel cervello in un formato di
dati.Di primi anni del duemila, per portare avanti l'idea del
transumanesimo, si fecero vari test grazie a esperti di neuroscienza,
praticamente creando un intero cervello in digitale. Venne replicato
digitalmente, consentendo simulazioni senza rischi di potenziali
trattamenti. E' come una tac ,
con immagini digitali di come è
strutturato il cervello ma non solo come aspett,
o come per lo studio di
presenze di anomalie e malattie. Si studiano separatamente creando vere
e prorpie mappe di ogni soggetto, mettendo in realtà le idee
all'epoca di Arthur C. Clarke e Isaac Asimov, per prendere
una
coscienza, ossia una Personalità compelta di un soggetto e
conservandola, per usarla su un corpo. Non l'originale ma altri. La
mappatura di un cervello prevede oltre la digitalizzazione totale,
anche uno studio, quest avolta un pò invasivo, di ogni
singola
sezione del cervello, la prima volta, per vedere dove sono le reti
neurali o collagemnti, quella specie di tubicini che contengono le
informazioni, e capire dove sono, quante e che struttura hanno per
copiarle, o nel caso romperle per crearne di nuove con nuove
informazioni. E' come per ora posso spiegartelo, non sono un esperto.
Ma le mappe complete del cervello umano non sono tutte
uguali,
ecco perchè la prima mappa è per comprendere quel
tipo di
cervello. ora le mappe cerebrali son oanche dette
"connettomi" e
sono modelli perfetti per studio e altro, di ogni connessione tra ogni
neurone in un cervello. Le nostre personalità, i nostri
ricordi
così come le funzioni sono differenze tra i
singoli
connettomi, e tra un cervello e l'altro.Ogni mappa in pratica presenta
un connettoma, come un'impronta digitale mentale unica, come le
impronte
delle nostre dita. Ogni connettoma o impronta è unica e
speciale
e ogni cervello agisce in modi differenti, sebbene in generale sembrino
identici. Un dispositivo di imaging chiamato Neurograph,
permette
di fare tre tipi di scanzioni, tre scansioni sono tre livelli
differenti del cervello, per avere un quadro perfetto e completo del
soggetto a livello cerebrale. Produce copie digitali della mente dopo
aver scattato una del cervello di una
persona, ogni
fotografia è l'equivalente di un connettoma che include
informazioni sulle proprietà metaboliche ed elettriche dei
singoli neuroni, le loro densità sinaptiche, i siti in cui i
neuroni rilasciano trasmettitori, e un'intera pletora di
altre
informazioni non necessariamente implicite in uno schema circuitale di
percorsi neurali. Almeno, mi sembra che il libro di David dicesse
esattamente questo.
"Ah..."
"...nell'imaging cerebrale ci sono due fattori,onde precise
elettrochimiche e l'altro..."
"nanorobotica neurale" si intromise Milan, mentre Kianta sbuffava "
neuronanorobotica facilitano diagnosi accurate, connettività
controllata tra l'attività neurale e archiviazione
ed
elaborazione di dati esterni, ove i nostri stessi ricordi possono
essere tagliati fuori da noi come si fa con un bisturi in alcuni
interventi al ceervello. Jd ha detto il giusto, il processo
è
una combinazione di determinate onde e stimoli eletrtonici uniti a
optogenetica,
un metodo che utilizza la luce per fare cose, come indurre il sonno,
recuperare ricordi apparentemente persi e mappare i circuiti neurali.
Il metodo si basa sulla consegna virale di modificatori genetici a
popolazioni di neuroni modificati. L'optogenetica e innumerevoli altre
tecniche di imaging ad alta
fedeltà,
hanno
tonnellate di potenziali impieghi, e stiamo ancora intenti a sviluppare
le tecnologie per visualizzare in
modo completo un intero cervello senza studio a settori, o usare
costosissime macchine che noi abbiamo"
"Ok ma... quindi si può copiare u ncervello?"
"Gask, ci hai sentito? Abbiamo spiegato che il cervello è
fatto
di varie cose, tra cui impulsi nervosi specifici e differenti che
vengono letti e codificati, come si fa con il linguaggio umano verso il
linguaggio macchina e viceversa, che porta la macchina a comunicare le
sue operazioni binarie treamite una visuale grafica. Così
sono
gli OS dagli albori esempio di Microsoft, ma ancor prima i Mac.
Interfaccia grafica per dare istruzioni ed avere i risultati in modi
comprensibli a noi, mentre la macchina opera con sistema binario,
quindi due via come On e Off, che combinati in sequenze specifiche sono
un'informazione. Questo per stringere. E la stessa cosa per i dati
ricavati da un cervello. Per fartela breve l'apparecchio capta e
riconosce gli impulsi, ripeto lo dico stringato, e li converte in dati
digitali che sono poi riversati in speciali memorie tipo flash
portatili, di pochi centimentri, contro una quantità di dati
variabile. Conta che la versione base di un cervello convertita in
dati,
equivale a circa tra i trecento megabyte e i seicento, in base al
cervello ovviamente e le informazioni contenute, oltre se sono presenti
o meno anche i livelli di analisi del cervello..."
"QUindi..."
Per ottenere
un'immagine accurata del cervello hai bisogno di dati,
gli elementi
di attivazione dei singoli neuroni, sui loro contenuti molecolari,
sulle loro connessioni, il più vicino possibile a tutto il
settore che si sta analizzando. Eventuali discrepanze potrebbero essere
abbastanza significative da
produrre effetti valanga, che ostacolano drasticamente la
fedeltà
di un modello mentale.Un pò come una foto scaricata male da
internet che ha quelle righe o
parti bianche con glitch, ad indicare che tutto il pacchetto non
è stato
scaricato. A peggiorare le cose, ottenere molte di queste
informazioni è molto invasivo, la prima volta. Prima si
inserivazno
elettrodi e micropipette in tutti gli 86 miliardi di neuroni del
cervello umano,per non parlare degli altri 85 miliardi di cellule
cerebrali non neuronali, che la maggior parte dei neuroscienziati
considera preziose per creare rappresentazioni fedeli della funzione
del cervello. Adesso, tramite una sorta di casco con onde di vario tipo
e uso di luci speciali, sempre stringato, è possibile
analizzare
il cervello come una tac ma in profondità, usando gli
elettrodi
solo la prima volta. E cosa fondamentale, non è possibile
per
esempio prendere te, metterti sul sedile, e scansionarti. Kianta
può farlo perchè possiede la blue box..."
"ma... anche io ce l'ho..."
"Gask, ascolta e capisci." fece Milan stanco "So che tu adesso ce
l'hai, ma sto parlando
per ipotesi. Tu non hai la scatola, ergo non hai un modulatore e
demodulatore di onde ed impulsi cerebreali, quindi sei un cervello
normale. La nostra tecnologia senza dei punzoni interni al cervello,
non può effettuare quello stesso procedimento profondo di
analisi, scansione e copiatura. Prendi me, sebbene sia il Leader, non
ho la scatola, ergo se faccio eseguire su di me la scansione senza
elettrodi e scatola, avrei una tac superiore alla normale ma non da
permettere a David, non come vorrebbe, di provedere ad
analisi
approfondita per disattivare e rimodellare quei bastoncini carichi di
informazioni che..."
"ma quindi io posso e tu no?"
"...eh... questa esigenza di iper-accuratezza è
potenzialmente permeata dalla black boxing del cervello. Il che ci
porta a...nient'altro che input e output. dati elettrici e
chimici che puff, vengono riconosciuti e convertiti in dati
informatici, sotto forma di codici che un conputer può
leggere. L'emulazione del cervello è l'endpoint logico
delle
neuroscienze computazionali. I tentativi di modellare con precisione
neuroni e sistemi cerebrali ne è una branca.Gli elementi
strutturali cellulari o subcellulari del cervello umano sono
considerati unità di elaborazione delle informazioni
funzionali di input/output in sistemi di memorizzazione e/o
elaborazione di dati cerebrali basati su metodi elettrochimici...Non si
tratta esempio di una lastra o una stampa c he ti danno se fai raggi o
tac. E' una versione digitale lavorabile, non mera immagine. La ricetta
per l'intero corpo umano è memorizzata in 3
miliardi di paia di basi di dna, che si adattano perfettamente a circa
due cd se rappresentati come combinazioni a due bit,
perchè un computer possa interpretare
quell'informazione. In informatica, la compressione è di due
tipi, lossless e lossy. Il tipo di scansione come dice David
è
paragonato esempio a un file audio, nulla
può
competere come qualità e perfezione con tipi di file audio
ingombranti e senza perdita di dati
come flac e ogg contro mp3, per farti capire come funziona. E' come se
una tac normale fosse un midi o ancora, un file che si apre normalmente
contro un raw, il prodotto originale e perfetto che pesa di
più
ma è perfetto. Per lo
stesso motivo, una volta compreso come funziona un cervello umano, si
è provato a copiarlo e ridurre il suo connettoma prima
che le differenze diventino evidenti, da non poter operarvi sopra.
Interfacce cervello-computer, ecco cosè. E lo studio parte
dal
controllo mentale Mkultra, poi divenuto monarch.
Tra gli anni cinquanta e sessanta il progetto mkultra nacque per
controllare i loro agenti ma anche soggetti catturati con strumenti un
tempo usati per la cura di malattia mentale... ma non solo, studi
precedenti tedeschi e poi russi. Se il primo si basava
molto su condizionamento impresso da traumi e
ancoraggi su traumi e rottura della psiche per varie pratiche
terribili, poi si è passato all'uso di onde sonore e radio,
a
impusi elettrici e audio visivi. I cosidetti messaggi subliminali
derivano da ciò. Usare immagini, suoni, onde al cervello e
stimoli elettrici in varie zone della testa per agire, con una funzione
maggiore del progetto originario. Perchè noi lo studiamo?
Perchè ci serve per ridare la mente alle persone che l'hanno
persa. Soggetti con disturbi mentali, amnesie, stati di shock, traumi
che regrediscono la persona o militari o ocmunque soggetti che sono
affetti da ptsd,ossia post-traumatic stress disorder, ma
anche
altre patologie più o meno gravi. Noi studiamo il ceervello
e la sua copia, e impressione nel
cervello per ridargli la mente. Correggere anche problemi fisici e
ormonali del cervello stesso. .."
"Ok, ma quindi la scatola..."
"L'ingrediente chiave è
un'interfaccia cervello-computer, o bci. Questi trasferiscono le
informazioni tra i media neurali e meccanici, consentendo il controllo
degli arti o del corpo, e la compensazione per i sensi
danneggiati, ad esempio.
impianti cocleari e occhi bionici. In pratica un cervello scansionato e
copiato in un corpo meccanico avrà scompensi,
così
comè, perchè settato da anni e
capacità imparate,
perchè non riconoscerà il cervello, che da
organico
è diventato meccanico, quindi il sistema non più
umano e non
riuscirà ad adattarsi. Questo accade se il soggetto non
è
consapevole di dove si trova, ossia corpo non originale, e non accett
ala cosa, mandando il cervello in stato di rifiuto. Se ti chiedi come l
oso, è perchè abbiamo provato. Solo un cervello
con mente aperta e
consapevole della cosa, e che conosce l'idea del
transumanesimo, può provare ad adattarsi" guardando Kianta
"ma per ora ci
buttiamo sulle menti reali, umane, organiche. Per ora facciamo a meno
di robot con menti scansionati, perchè abbiamo
già
dispositivi pilotati da specialisti tramite sedili di
pilotaggio, che
hanno lo stesso fattore della sedia di David, solo meno tecnologica e
senza i mezzi e Os adatto. ma prendono i dati della mente del pilota e
lo tasmettono al mezzo, consentendo un pilotaggio da remoto in tempo
reale..."
"Mentre
è in un posto di pilotaggio, un controllore umano
può
azionare a distanza macchinari usando solo i suoi pensieri. I sedili
pilota sono molto BCI. QUesto dice David..." fece Jd, mentre Milan
continuava.
"Abbiamo dei sedili di pilotaggio. Usando un
cappuccio, la versine leggera e portatile, sebbene voglio che
sia ben
sperimentata o i caschi speciali, elettrodi e un po' di
allenamento,e le persone possono controllare i morfocotteri comodamente
da una
poltrona. O
Kianta che usa il sistema di proiezioni con lo stesso funzionamento. I
piloti o controllori non hanno scatola, lei si, e quindi
tramite la scatola
il sistema tramite un collegamento implementato , tipo un wireless,
può
pensare a qualcosa e il sistema lo rende reale tramite laser
speciali, che sono visibili non comunemente come raggi che partono da
un punto
come i moderni parchi di divertimenti,
ma i nostri sono studiati per essere micropunti che sono visibili solo
nella figura finita. E si può ricreare di tutto, basta che
la
mente sia adatta, sia stata preaprata tramite dissociazione o..."
"Quindi quello che fa lei è qualcosa di simile?"
"Di bas eil procedimento è simile. Ricorda, interfaccia
cervello-computer, e viceversa. Pensano
semplicemente a spostare il robot volante, i segnali sono
raccolti dal
cappuccio tramite elettrodo e vengono trasmessi alla macchina,
modificando
di conseguenza i suoi schemi di volo. Certo, con il cappuccio i segnali
su uno scalpo
sono smorzati, quindi il sistema non è perfetto, ma
è
impressionante per una tecnica che richiede solo di indossarlo. E il
sistema non è dissimile dagli.impianti cocleari .. e una
scansione viene impressa nel cervello con quella tecnologia al
contrario, rappresentano informazioni che
viaggiano dal computer al cervello, modificando quei filamenti che se
ti sto a spiegare cosa sono, il nome e altro, tu perdi il
filo. Un
robot che usa questo metodo, è come un relè per
una
coppia di BCI. I neuroni vengono letti e
interfacciandosi così con i componenti di
motilità del
robot, lo si manovra solo pensando. Ricevono anche input da
sensori di
luce e li trasmettono a un
computer, che può trasmettere comandi di movimento in
risposta.per ora si è studiato, non qui, mille neuroni di
ratto
che
agiscono essenzialmente come microprocessori su un robot,posizionati su
un chip di silicio, e la
configurazione impartisce
comandi , più lo strumento come casco, è
migliore, i
recettori da entrambe le parti sono meccanicamente aumentati"
"Quindi basta sedersi su una sedia..."
"L' interfaccia neurale del sedile pilota Fdx-500, è un
apparato di
interfaccia neurale prodotto con specifi apparecchi di rivelazione e
lettura neuronale e impulsi elettro-cerebrali, che
consentono il controllo remoto degli apparecchi, e nei laboratori
abbiamo la versone evoluta per consentire la creazione
di neurografi . Il suo utilizzo si basa sulla neuroetica e
può
essere configurato per leggere e scansionare un chip corticale, o
cortical chip, che è su cui si basa poi tutto ciò
che
è la blue box.A sua volta ispirata a un apparecchio di
bypassaggio e demodulazione dei segnali telefonici creata negli anni
ottanta. Inoltre Kianta può, perchè la
personalità
primaria aveva già parecchia esperienza di visualizzazione e
dissociazione per motivi suoi, quindi il il cervello era allenato e a
Kianta è bastato poco per adattarsi a ciò... "
"ma quel coso sulla tsta non fa male, vero?"
"...il metodo è meno invasivo rispetto elettrodi nel
cervello, lo stesso tipo, grossi e assurdi, che dal duemilatre si usano
su cavie animali, da scimmie, a piccoli mammiferi fino uccelli
medio-grandi proprio per studiare il cervello, composizione nelle varie
specie, ricezione della vista... lo dico così
perchè
comprendi di cosa parlo e via dicendo. Le scatole...sono come le
scatole nere dei veivoli, hanno una funzione
ausiliaria di
consentire migliori capacità di mappare il cervello e
pilotare le
macchine perchè proprio sono inseriti, essendo grandi..."
"Scusa, noi abbiamo già delle black box sempre dietro, no?"
"Aspetta, ti confondi. Black Box Biometrics è un
ndisposivo esterno, e raccoglie dati e fornisce un feedback
istantaneo dopo un evento. Più che altro sono studiati per
monitorare a cosa i soldati sono stati in contatti e come agire,
per i medici. Il dispositivo è piccolo e può
essere
montato sul retro del casco così come sul petto e sulla
spalla, consentendo una raccolta più accurata delle onde di
sovrapressione e dei loro effetti su diverse aree del corpo. ma sono
esterni. Questo è più grande, mentre quella
interno che
avete
è un congegno poco più piccolo di una carta di
credito e
di un unico pezzo rettangolare, una blue box è
settorializzata
in tre parti, una nella zona poco sopra l'orecchio, una nella zona
della nuca e la terza con una percisa posizione della colonna
vertebrale. Prima come per Kianta si inseriva con intervento chirurgico
con anestesia locale, mentre ancora prima con anestesia totale su un
lettino da chirurgia. Kianta l'ha ricevuto sul sedile ergonomico, con
una sponda per poggiare braccia e il mento e subire le operazioni
seduti, con la schiena a disposizione del medico fornendo sembre
feedback verbali mentre si opera. Adesso è provvisto
più
piccolo, con una siringa speciale ma si deve fare sempre
l'incisione e
con i cerotti stringenti e colla chirurgica, non si vedono ne segni e
ne
cicatrici, perchè il processo di chiusura
tissutale
è
monitorata e seguita perchè non rimanga molta traccia..."
aprendo le braccia come per dire questo è quanto
"E io quindi cosa ho?"
"Tu hai la versione più piccola di quella di Kianta... i
chip
Cortex di base sono gli stessi, sebbene in formato minore, e utilizzano
un'architettura simile alle scatole nere, in grado di
eseguire una mappatura per la scansione, misura un'ampia gamma di
indicatori, dalla temperatura corporea all'attività
cerebrale e
informazioni vengono continuamente trasmesse al Core principale
dell'organizzazione, e solo alcuni Crell possono accedervi per
verificasre le condizioni del soggetto. Hanno un'ampia gamma di
rilevatori sia per la condizione fisica che per la trasmissione dei
dati, visto che si basano su diversi segnali per trovare quello
funzionante per agganciarsi. Rivela anche il momento in cui i satelliti
sono sopra il soggetto per esempio. E i phonevlet hanno delle funzioni
nascoste, attivabili solo da noi, per collegarsi al satellite nella
zona e comunicare...il phonvlet comunica con la scatola e manda al
satellite le info. Ma... è un'operazione che
evitiamo tantissimo..."
"Ok, forse, non so, credi aver capito ma... si può davvero
copiare quei dati in un cervello? Voglio dire, se..."
"Aspetta! scannerizzare è molto diverso dal copiare! Una
cosa
è usare un'apparecchiatura che riconosce impulsi
elettro-neurali
e un'altra inserire dati in un cervello. L'area da trattare
è
definita, non tutto il cervello. Non so se hai già seguito
le
Lezioni sul corpo umano, ma il cervello in base alla funzione ha
settori specifici dove sono immagazzinate le informazioni. Attualmente
non è possibile cancellare tutto un cervello come si fa un
hard disc come fosse niente, fare percentuale
zero di dati neurologici e poi copiare. Perfino le amnesie portano il
soggetto a saper parlare, camminare, agire e fare cose basiche... ma
sono informazioni in settori diverso dalla memoria principale. E'
come... come un computer. Cè la memoria di massa e quella
volatile. Immagina che i dati della memoria volatile si perdano ma ci
osno quelli base nella memoria di massa. Due parti diverse eppure
è sempre memoria. E la stessa cosa è il cervello.
Se si
danneggia per incindente, shock o altro il settore della memoria che
definisce quella persona per i ricordi e le esperienze, non
verrà intaccato, non del tutto, l'altro settore che riguarda
le
funzioni di comunicazione, apprendimento, movimento... Le ricerche e i
nostri test ci hanno dimostrato che ancora lo studio del cervello
è a una percentualepiù vicina al
cinquanta, che al per
esempio ottanta per cento. Le persone che hanno accettato
volontariamente di sottoporsi ai nostri test hanno... mh... avuto dei
problemi. E ripeto, cancellazione totale di tutte le aree del cervello.
E'stato difficile copiare una mente di un altro soggetto, quindi non lo
stesso, in toto perchè i dati si adattavano a quel corpo,
l'originale, e abbiamo visto che una copia vergine, ossia la prima non
manipolata, ha difficoltà ad adattarsi ad uno schema
celebrale
differente. Ripeto, come per ogni cosa, anche il cervello è
diverso come struttura da un altro. DImensioni, percorsi neuronali,
strutture adibite a memoria, collegamneti... "
"E come è finita a quelle persone?"
"La maggior parte non erano in grado di parlare, o balbettavano, o non
sapevano ritrovare equilibrio... il cervello naturale cercava di
compensare le differenze, le informazioni che noi avevamo
impresso e le
sue caratteristiche, i connotati... le abilità che aveva
l'altro
non venivano ben assimilate, o il cervello creava un rigetto e la
struttura si frammentava....inoltre non tutti hanno un cervello che
David chiama elastico che può adattarsi. Rifiuto di
accettare un
corpo diverso, l'inacapacità di mente aperta da analizzare
prima
la situazione e capacità di analisi... diciamo che non tutte
le
strutture, come chiamiamo le scans del cervello, possono adattarsi.
Ripeto, non manipolate. Il cervello umano non è come un
computer. Seppur in un computer ad esempio se prendi un disco rigido,
quindi estrarlo da un computer perfettamente funzionante con OS
perfetto completo di tutti i driver per ogn i componente, e lo
inserisci, avviandoil nuovo computer ospitante... è
innegabile
che
l'Os inizierà ad avere problemi, perchè sebbene
cerchi di
compensare la base fisica diversa funzionando ma non trovando cosa gli
serve per la stabilità.... Crash, blocchi, rallentamenti,
e questo perchè i pacchetti che collegano i registri dell'Os
con
i dati dei componenti originali non sono compatibili con il nuovo
pacchetto. Se le due macchine dovessero essere identiche in ogni pezzo,
per cui l'Os comunque si adatta bene, non creando problemi
perchè i codici identificativi di ogni peszzo sono diversi
ma
componenti identici, è diverso. Si adatta. Ma se la base
è diversa come lo sono due persone, l'impianto della scan
vergine potrebbe non attecchire. E il risultato è come...
hai
presente come una foto, divisa in pacchetti di dati per esser inviata
meglio, arriva con danni perchè tutte le informazioni non
sono
giunte, e compare con glitch, parti bianche, frammentate, che
capisci
uina parte della stessa ma non è completa? Identica cosa.
Solo
acuni pezzi saranno presi dal cervello, ma se è tutto
cancellato
e molte parti dei settori importanti non prendono, è una
personalità monca. COme è accaduto no nsa
parlare, non
conosce le parole, non sa come correre o camminare, non sa tenere in
mano una forchetta o penna, ha incapacità cognitive e mostra
elementi di qualche categorie della sezione delle sindromi dewl genere
autistico. Ma non lo erano, era solo il cervello che inciampava male
nel funzionare con ciò che aveva ricevuto. Ecco
perchè
attualmetne a meno che
non sia una scan originale nel corpo originale, non attuiamo per ora su
persone che ciservono, impressioni di struttura totale, ma parziale. In
pratica modifichiamo tramite impulsi di onde elettriche e onde di varie
freqauenze, interfacce luminose con luci speciali e frequenze tonali
specifiche. Questa unione di suoni, luci, impulsi elettrici e toni
specifii, come toni bineurali che la gente usa per varie cose, si
inviano i dati nei..."
"Quinid non tutto. Ma solo la parte dei ricordi? E' questo che dite?
Che modificate solo alcune aree del cervello?" chiese dubbioso Gask
"Come ti ho detto, facciamo test su volontari per studiare la cosa.
Attualmente modificato, si, un settore del cervello solo per
adesso che attuiamo. Usiamo persone con problemi o reduci militari e
altri, volontari, che ci chiedono di aiutarli. Sindrome da shock post
traumatico, vittime varie, militari, tanti soggetti che per blocchi
della mente, dolore, sofferenza, non possono superare certe cose. E noi
proviamo a farlo. Il nostro progetto primario è quello di
ridare
una mente sana alle persone che l'hanno persa e non possono ricomporla
normalmente, col tempo e terapie convenzionali. Ma per fare
ciò
dobbiamo fare test, che effetuiamo su perosne volontarie e che
verifichiamo possano essere compatibili come primi ..."
"Voi usate solo volontari, ma trovate gente idonea per questi test?
Voglio dire... questa tecnologia è possibile per tutti?"
"Lo stavo per dire. Come per le nanomacchine, non è
compatibile
per ora proprio con tutti. Ecco perchè i nostri test. Molti
soggetti sviluppano rigetto, sindromi autoimmuni, alterazioni
metaboliche... creare qualcosa che viva all'interno del corpo per molto
tempo, che lo controlli e gestisca al meglio non è affatto
semplice, anche per tecnologia innovativa salvavita e per tutti i tipi
di soggetti. NOrmnalmente ci sono quelli che non reggono queste
macchine, altri che le espellono con sintomi diversi, chi inizia ad
avere problemi psicosomatici dove addiittura crede che scivolino
sottopelle o comunque nei tessuti come parassiti, vedendolo proprio il
bozzo che è impossibile, ma credono di sentire formicolare,
camminare... chi sviluppa anche terrori da impazzire. La mente,
può fare molte cose, anche rovinare dei test importanti.
Accettiamo persone volontarie di tutti i tipi,chi con
disabilità di varia natura, malattie genetiche rare o
incurabili, danni e problemi psichici, persone perdute sia come
aspettastiva di vita che mentalmente, e la lista continua. NOn
è
così semplice trovare parecchi elementi di test che sono
compatibili con i nostri esperimenti. E se lo stai chiedendo, sono
consapevoli dei rischi ed eventuali problemi, firmando una liberatoria
inattaccabile sotto ogni punto di vista legale... i morti ci
sono
stati, ma perchè erano già messi male,
hanno tentato il
lancio della moneta ed è andata come doveva. Abbiamo pagato
noi
le funzioni, di qualsiasi tipo, per le sepolture o un tot di tempo in
nuovi istituti di cura se erano incompatibili... fortunatamente le
famiglie sono persone con la testa sulle spalle che comprendono rischi
e situazioni e ringraziano per i tentativi. Alcuni li abbiamo aiutati
entro quanto potevamo e grazie alle nanomacchine, le nostre, non quelle
di Stoddard, facendoli migliorare. Attualmente alcuni sono sotto
osservazione sperando che queste piccoline possano curare
invalidità di varia natura, e sperare di ridare
funzioni che
avevano perduto. Noi diamo speranza..." buttandosi di nuovo verso lo
schienale con un sorriso di fiducia e sicurezza.
"QUella speranza che nessuna preghiera e fede possono dare nei fatti"
disse Kianta "qualunque preghiera la gente faccia, non importa con che
profondità d'animo e speranza, la fede non dà
risultati e
certezze, quindi pregare non serve. Noi lo mettiamo chiaro e tondo. NOn
si deve rignraziare Dio o suo figlio in base alla religione, per
eventuali risoluzioni positive, piccole o gerandi, ma lo diciamo
sempre. Così come per Veròna, lei giunge e agisce
là dove i santi e dei non fanno... dati alla mano, non tanto
per
dire! Rendete grazie ai medici e scienziati che impegnano cosa hanno
e sanno, per qualcosa che sia più reale della mera
fede.
Si,
credere, e per credere intendo Credere, è una sorta di
balsamo
placebo ma che non da risultati veri. MOlti dicono che hanno avuto
qualche grazia miracolosa e che i medici sono icnreduli, peccato che
prima abbiano provato le medicine e cure. Odio chi crede ed
è
sicuro che il loro dio può tutto, e poi piange dai
medici
per
qualsiasi cura, prova di tutto in fatto di scienza, per poi dire grazie
al loro dio come se gli sforzi delle persone con un cervello dato dalla
natura non valga. Il loro dio secondo le scritture era un essere
cattivo, vendicativo, facile all'ira e all'offesa che ne ha sterminato
di gente... mentre l'essere che odiano tutti indicato come Satana, ma
non
Lucifero, sbagliano sempre perchp nelle scritture sono indicati come
differenti, che ne ha ucciso uno solo per scommessa, è
l'essere
negativo. Dio è amore, dio è questo, dio
è quello
ma comè che ha creato virus, animali feroci e pericolosi
anche
per malattie a iosa, il mondo degli insetti che è come un
horror
prima degli horror creati dagli umani... e comè che con la
fotografia e i video ci sia quasi niente di lui, mentre prima
vedevano
miracoli, madonnne e santi in ogni angolo e adesso niente? Strano, eh?!
Che è
per la scienza che gli umani sono più longevi, le conoscenze
su
germi e batteri che ora sono contestati da genitori idioti che non
vaccinano e non tengono pulite le cose , come si dovrebbero
perchè i
figli altrimenti non divcentano forti. Per poi prendersi roba schifosa
per negligenza. Eh, loro lo hanno battezzato, ho letto questo, e quindi
Dio è sempre lì a proteggerli, cos'ì
come la
madonna... noi diamo certezze, visibili e comprivabili, ci sono
fallimenti, ma dipende dalle risposte del corpo. Tranne quelli arrivati
già in
pessimo stato. Ma i risultati ci sono, e sto parlando solo di quelli
per i nostri farmaci e tecnologie nano. E poi cè la
categoria
neuroscienza, dove ridiamo alle persone perdute, per varie cose, i
pezzi ricomposti e niente più danni perchè
possano
vivere. Come dico sempre, noi possiamo..." fece lei, andando verso il
divanetto opposto ai ragazzi, per buttarcisi sopra, prendere la sua
pipa in legno speciale, ricomporla con un colpo di polso, un
tac, e
metterci dentro polveri speciali che prese dal mobiletto a fianco, in
un cassetto.
"Usi ancora quel cassetto per metterci le tue cose?" fece un
pò
spazientito Milan "E ti sei presa lo zippo con i gigli intagliati! Sai
che non sopporto quando scegli un cassetto ovunque e lo utilizzi come
supporto di emergenza..." sbattendo i palmi sulla scrivania con cipiglio
"Secondo me è utile avere piccoli angoli di emergenza. Non
devo
farmi tutte le scale, tutti i corridoi della magione per prendere solo
un pò di polverina..."
"NOn ho ancora capito cosè che fumate se non nicotina. Qui
quasi
nessuno fuma nicotina e i ragazzi dicono miscele speciali dei
laboratori..." domandò Gask al solito a voce alta dubbioso
"Vedi... " fece Milan, unendo le mani davanti al viso, con i gomiti
sulla scrivania "qualcuno potrebbe chiamarli...miscela di erbe
studiata, secondo sistemi Ayurvedici, coadiuvanti nel processo di
allontanamento dal tabacco. La nicotina, componente caratterizzante del
tabacco, è la causa dell'assuefazione al fumo e della
difficoltà a smettere... non a caso oltre a causa
gravi
danni a
polmoni e altri organi fino a cancro, è stato
accertato il
meccanismo e la capacità di dare assuefazione della
nicotina.
Secondo gli studi legati a recettori specifici nel cervello,
rapidamente si abituano alla stimolazione data dall'alcaloide, e che in
assenza della nicotina provocano i sintomi dell'astinenza. Mancando la
nicotina, viene a mancare l'elemento assuefazione, e per
molti calmanti, che darebbe secondo le loro teste ma non è
così.
Noi
utilizziamo una vasta
gamma di miscele naturali e in parte chimiche, che sono sia di
rilassamento che curative. Le prime furono sigarette indiane, si
cercava di sviluppare un prodotto utile a disintossicarsi dal tabacco e
dalla nicotina. Seguendo gli antichi testi ayurvedici riguardo il fumo
curativo Gulash, il nostro esperto insieme ad altri colleghi di
differenti branche, studia modi per creare sigarette e prodotti per
sigarette elettroniche, a riscaldamento o pipe, che siano prive di
danno, ma anzi curative.I componenti più importanti per il
sapore e l'odore sono aromatici degli oli
essenziali, erbe,
resine, elementi concentrati, vitamine o integratori, anche medicinali
in sigarette rollate, che si liberano per la distillazione in
corrente di vapore, generato nella combustione e trascina con
sé
le sostanze aromatiche e parzialmente per distillazione
secca. O
per effetto del calore della combustione,con tempertature molto alte,
senza che si danneggino i principi.. Si aiuta sistema immunitario, ha
effetti positivi su tutti gli apparati dell'organismo, anche
gastrointestinale e respiratorio. Sempre ovviamente in base alle
miscele... Contribuisce a risolvere problemi di digestione, gonfiori e
varie patologie e aiuta ad alleviare i sintomi quali sinusiti con o
solo mal di testa,raffreddori cronici, problemi di voce, bronchiti
asmatiche, vari disturbi respiratori. Bruciano il muco in eccesso
favorendo un'eliminazione di tossine causate dall'eccessiva assunzione
di tabacco e nicotina o per problemi normali in base al paziente. COme
qualcuno... " guardando male Kianta che fumava come se fosse a un
momento relax "che da sempre ha problemi di polmoni e deve
fare
sempre quel
verso fastidioso per liberare i bronchi e che la fa sgamare sempre
anche se vuole fare le cose in stile ninja..."
"Scemo..." fece Kianta offesa col broncio
"La miscela utilizzata come nel suo caso presenta foglie di eucalipto e
altre di
altri paesi con benefici simili, donando un respiro più
regolare, senza ostruzioni o stringimenti di turbinati o ..."
"Ha problemi di respirazione? Ma se urla e borbotta sempre..." fece
Gask accigliato guardandola, ricevendo uno sguardo incazzoso da lei,
come se volesse tiragli qualcosa
"Merito delle miscele... ha sempre problemi respiratori e polmonari,
non da impedirle di fare le cose, anzi, ma a causa del suo passato e le
medicine, tutto l'apparto respiratorio non è messo bene, in
base
a nche a umidità e tempratura... e così ecco che
fuma la sua
amata pipa, studiata apposta." osservandola tirare una boccata con
mezzo sorriso "la miscela in combustione rilascia oli
essenziali
che svolgono un'azione sfiammante del cavo orale, rilassante delle
mucose, espettoranti e anzi svolgono l'azione dell'eucalipto molto
bene. L'assenza di composti aldeidici e
polinucleati, benzopirene,composti chimici dannosi, essendo le nostre
sigarette, pr
chi le sceglie, rivestite da speciali lavorazioni in foglie specifiche,
impediscono quindi al corpo di accumulare tali sostanze oltre le
nicotine. Sono sicure per tutti e no ndanno assuefazione, sebbene la
gente fuma anche perchè l'azione di tenere la sigaretta,
aspirare, .rilasciare il fumo, donino un aiuto contro il nervosismo e
qui lo usano con prodotti migliori.Non la nicotina, ripeto, la i
gesti. Kianta stessa utilizza sia miscele
per la respirazione che rilassanti, coe quelle usati da molti prima di
andare a letto, che le mediche. Vitamine, minerali che non si
danneggiano con il calore, medicine di vario tipo... sono tutti
elementi dosati in miscele finali che fanno ilo loro lavoro e proteggno
chi fuma, chi gli è vicino, l'ambiente. Era questo che
volevi
sapere?"
"Si, però..." guardando Kianta che fumava e lo
fissava
come se aspettasse una cazzata "trovo solo strano che lei fumi la pipa
invece delle sigarette. Anche se lo ha fatto, questi elementri
brucianti non sono comuqnue dannosi?"
"La stronzetta è una cavia, la cavietta promettente dicono,
quindi non ti preoccupare. Se le succede un accidente, basta vedere il
perchè e almeno ha fatto la cosa buona di salvarci la
nostra, di
pelle.." rise Alaric, sbeffeggiando la ragazza mentre questa fumava.
Seduta con la schiena sul bracciolo, una gamba, distesa e
l'altra, la sinistra che sorreggeva il gomito della mano sinistra che
teneva la pipa. COn le destra, con gomito sul bracciolo, faceva un dito
medio. "inutile che ti offendi, tu e gli altri testate i prodotti dopo
che hanno superato i primi livelli di test, ma comunaue sei una
cavia..."
"Alaric, sai perchè non indosso camicie nere? Non
ho motivo di indossare qualcosa che sia nera come la mia anima...
lascio a chi ha questi elementi, vestirsi di nero..:" fece
lei con un sorriso carogno
"Certo, fai allusioni, ma la questione è che sei pazza, vuoi
andare a pestare sotto il calcagno quella gente che ti ha infilata in
una bara credendoti morta e invece sei viva perchè sei
peggio
dei gatti, che odi, e sei la cavia che ha bisogno di una copia
dell'identità primaria perchè almeno Milan non
perda
quella testolina stronza..."
"Identità primaria? E' da prima che lo sento"
domandò
Gask ad Alaric che era avanzato di qualche passo vicino a lui.
"L'identità primaria"... fece Jd dando una gomitata ad
Alaric "è come chiamiamo la
personalità originale. La tua per esempio è la
personalità primaria. Le personalità da
impressione di base invece
sono le scans delle persone in generale, che è possibile
imprimere nella testa. In pratica identità
primaria è la persona originale, che noi chiamiamo anche
l'Originale. La personalità secondaria quando testiamo la
mente
dei soggetti per cercare di imprimere tutta una scansione nel cervello
per ripristinarlo senza danni. L'Os di emergenza invece è
presente nella scatole, o blue box, o Draper, chiamala come vuoi, che
contiene in uno dei settori proprio una sorta di intelligenza
artificiale di base che, in caso di danni alla memoria o altro, che la
scatola rivela essendo connessa con un settore proprio nel cervello,
attiva delle funzioni che copiano i dati nel cervello come impulsi. Non
è testato a dire la verità, è di base
già
nel progetto iniziale, e sebbene per Kianta sia stato modificato per
essere specifico solo per lei, così' che le funzioni base
siano
inviate al cervello perchè possa tornare o trovare una Torre
più vicina, normalmente ne è presente uno nel
caso che...mh... Finora abbiamo lavorato più alle scans che
agli Os..:"
"Os... cosa sono..."
"Sei qui da più di una settimana, speravo di avertene
parlato o
che lo sapessi da David, visto che ne hai una... si tratta di una sorta
di... sistema operativo o mente digitale con dati specifici
perchè non vi sia amnesia... ma non cè biosgno
che te ne
preoccupi. Sei un soggetto forte di mente, non ci pensare. Se hai
domande chiedi a David, meglio lui che me. Io ne so quanto basta per
sapere di cosa parla. ne sa meglio Milan..."
"per favore non mi confondete, cè una
questione da risolvere!"
"Infatti! Devo tornare là e portarli alle cave"
fece lei per rispondere a Milan
"Vuoi prendere una famiglia ricca e molto conosciuta di quel paese e
farla sparire? Un conto è uno o due soggetti, ma tutta una
famiglia..." guardandola come se fosse arrabbiato
"Milan, cosa hanno fatto è vergognoso. E mi ha fatto
incazzare
la questione della blue box che si è attivata e ha..."
"ne abbiamo già parlato. Ha modulato e demodulato impulsi e
frequenze per salvarti la vita. Anche se hanno fatto un affronto a
quella famiglia e..."
"E te! Sai bene che sono incazzati perchè credevano di
essere i
primi e unici ad essere contattati per essere Alfieri del nuovo governo
mondiale perquel paese, contestando poi lo scoprire che stavamo
vagliando tutte le famiglie loro pari, quindi ricche, antiche e
potenti, per scegliere quella più affine a noi.
Volevano
togliere di mezzo tutti e invece sono riusciti a ucciderne qualcuno e
prenderli per quel siparietto spettacolare. E noi siamo qui anche per
schiacciare tali soggetti pericolosi. Non è
così?"
guardandolo con gli occhi puntati su di lui, fumando con eleganza la
pipa, senza cambiare posizione.
"So bene cosa vuoi fare. Non credo sia..."
"Milan, non ha tutti i torti." disse di colpo Jd "Non voglio dirti
nulla, non sno come Kianta ma... Quella famiglia è stata
negativa su molti aspetti, troppi. ALl'inizio ero contrario all'idea di
una certa persona" venendo guardato di scatto da Kianta con la sua
solita espressione che mostrava che comprendeva, tagliente "ma
effettivamente quello che facciamo è lo stesso della
giustizia
classica. Insomma, fermiamo la gente negativa e pericolosa e la
mettiamo in condizione di non fare più del male, divenendo
anche
utili alla società"
"Se per essere utili alla società intendi prenderli,
pestarli un
pò come fa qualcuna di nostra conoscenza "sbraitò
Alaric
fissando però Kianta, la quale con un sorrisetto
voltò il
capo altrove, fumando "per poi buttarli in cave e giacimenti
perchè lavorino al posto di schiavi e civili per niente,
cosa ci
fa migliori dei gulag e..."
"Alaric, non è questo il discorso. E lo sai" disse Milan
riunendo la mani sulla scrivania con forza "ne abbiamo discusso
parecchio da tempo, ed essere civili rispetto chi cerchiamo
di fermare
è proprio il non uccidere o recare danno. Loro diventano chi
distruggevano. Fanno lavori che prima eseguivano persone che invece per
tutti erano niente. Risolleviamo con il guadagno chi è stato
buttato giù dalla società stessa, assistiamo
veramnete e
decentemente orfani e bambini in strutture dove non sono numeri ma
bambini e ragazzi. Ok?
Numeri, sono questo fino al nostro arrivo. Ci sono bambini che si
sentono niente perchè i letti o
armadietti sono numerati invece che nominativi. Comprendono
comè
la relatà e la lezione, quando cercano di farsi
riconoscere come
persona con un nome ma non accade, sono numeri. Bilanci per i soldi che
si riceve per mantenerli e basta.Gente per strada, che per altri o la
società ha perso tutto, geni incompresi che invece possono
dare
e fare, persone deboli e con problemi, animali... quanto facciamo con i
proventi di quel lavoro, che sembri non accettare? Se lo meritano, anzi
di peggio, ma siamo umani e non animali come loro, quindi convertiamo
cosa sono in qualcosa di utile per tutti, per davvero. Per pulire
città, luoghi e altro, non usiamo detenuti ne colpevoli per
i
servizi sociali ma persone che ricevono in cambio uno stipendio decente
e aiuto, per ritrovare dignità. Per te è
sbagliato?"
"NO, non dico questo. Volevo solo dire che se seguiamo le idee della
prima pazza allucinata" mentre Kianta fumava e creava onde con fumo che
usciva dalla pipa, come se non lo sentisse "e facciamo i buoni, avremo
oslo problemi. Ne parlano chiaro le carceri, sono problematici,
pericolosi, rischiosi perfino. E li teniamo seppur legati con catene
non classiche ma speciali, quasi liberi nelle aree di scavo e ricerca.
OK che ci sono i familiari delle loro vittime a controllo e pronti a
frizzarli per bene, con una bella scarica elettrica ma... "
"Quei luoghi sono sicuri. Il Crell della guerra, ma non solo lui,
controlla ogni telecamera e camera nascosta. Ci sono i Meepit che
quella persona ha fatto creare, pronti a mozzar loro un arto
se
diventano pericolosi e loro lo sanno..."
"Quel messicano trafficante che riempiva come bambole le persone con
ovuli di
sostanze... ricordi..." fece Kianta con sorriso complice e
monello "adesso si ritrova, per essere stato focoso
e
pericoloso, con una chiappa tonda
e una piatta... il caro meepit viola gli ha fatto capire che
è
bene non scherzare. Si, ha tentato di mettere fuori gioco una delle
guardie che abbiamo preparato per odiarli meglio, ma sebbene non abbia
avuto possibilità di fargli una bella frittura di palle,
peccato, ci pensa la sorveglianza. Abbiamo uomini ben addestrati di
supporto nei settori esterni, abbiamo un sistema di sicurezza a livelli
circolari, tutto è sistemato.E' come un cono a gironi
dell'inferno per loro, un dono da aprte di quella persona. E' una cosa
negativa? Se hai paura di rappresaglie per
fuggire o coalizioni per..."
"Se permetti, sonotutti soggetti pericolosi che sono capaci di
sopraffare il primo circolo di controllo, i familiari. E non credo che
i tuoi robottini a forma di criceto del cazzo possano fermare tutti, e
che..." ma venne zittito da Kianta
"Andiamo calmati. Ho provveduto. Il nostro caro siero, io lo chiamo
così ma si chiama D9-45, è la sostanza
chimica che
contiene neurotossine per sopprimere le loro
personalità
e le emozioni irrazionali , per motivi di
stabilità.
Sono impegnati e indaffarati ma pacifici, perchè la
tossina è un concentrato zuccherino in bottiglie magicamente
chiuse come nuove, simile all'acqua che funziona come un
farmaco
per diminuire il piacere e farli sentire insensibili. Ecco
perchè non ci sono state nuove rivolte. Perchè li
avevo
avvertiti, avevo minacciato che avrei portato le loro menti a rompersi.
Mezza chiappa e segni di morsi indelebili non bastavano,
così ho
provveduto a dare loro un farmaco neuro-intensivo come le droghe , che
ti
fanno vedere unicorni e draghi e ho giocato con loro, portandoli a
credere di morire, di avere ferite gradi. Si, ho giocato con quella
feccia
perchè credessero, nella loro mente, di essere scarnificati,
di
aver inserito sanguisughe sottopelle e altro. POi li ho ributtati nelle
loro cellette come i preticelli e Milan non si è trovato in
accordo con il mio volerli rompere, fino a ridurli a docili
agnellini,
perchè portassero sulle loro spalle il peso del dolore del
mondo.E se ti sembro una merda, ricordati cosa sappiamo che hanno
fatto... Ricorda, Alaric... "
"NO, Kianta, non è umano. Siamo migliori di loro, anche se
lo meriterebbero. E così ecco la tossina magica che li fa
rendere carucci come labrador..."
"lo dice chi li odia, i cani..." fece lei sprezzante
"Ma ti senti? Leviamo a quella feccia il libero arbitrio e la
capacità di comprendere. Come capisono cosa hanno fatto?
L'unica
cosa mezza buona della prima pazza, era che le punizioni e i
lavori
affidati avessero un fine educativo e di riflessione..."
"Oh, mi stai dicendo che tu alla fine le volevi bene?" disse come presa
in giro Kianta, guardandolo inclinando la testa con l'orecchio vereso
la spalla
"Ma che cazzo dici" voltandosi verso Milan "solo che almeno quelle
fesserie un fine lo avevano. Adesso se hai dato quella roba come..."
"L'effetto dura tot ore, abbastanza perchè siano buoni,
produttivi, agnellini per risvegliarsi nella cella con la mente lucida.
Ma ecco che per la colazione portano cibo e bottigliette, e
l'acqua a
disposizione sui siti... et voillà! Sono
lucidi la notte ma di giorno puoi tenerli al guinzaglio
perchè
non ti faranno del male, e se te l ostai chiedendo, non sono zombie. Se
tu li guardi e ci parli, loro sembrano normali ma la tossina agisce su
aree del cervello specifiche perchè gli impulsi determinati
non
si attivino, o siano sotto controllo. Facile. Anche se avrei
preferito... Bah, lasciamo perdere. Loro devono essere trattati con i
guanti mentre la gente che subisce niente, un pò come le
vittime
di stupro che perchè hanno bevuto due drink, erano scosciate
o
tettute, allora il fatto non sussiste perchè hanno
richiamato l'attenzione su di se. Ho già provveduto a fare
una
capatina da giudici e giurie, oltre che avvocati e
procuratori, che
permettono certe cose, e credo che non importi con chi sono legati e
che posizione sociale, ma il loro bagno sarà stato
così
occupato che se lo ricorderanno! Purtroppo ho sempre più
consapevolezza che a questo mondo, è la paura che
mette in riga
la gente. E per questo ho cambiato strategia. Lei... era troppo
idealista e a volte gli idealisti non aiutano. Anche io voglio un mondo
migliore, come lo desidero, invece dello schifo che vedo quando sono
là, in quella società, ma con certi soggetti
tutta la
comprensione e tolleranza e aiuto, non fanno nulla. Si
è visto in
germania e paesi suoi alleati, che è accaduto
tollerando
l'intolleranza. Che l'intolleranza ha vinto, uccidendo o
rinhiudendo i
tolleranti e portato l'orrore..."
"Scusate di chi parlate che ha fatto cose prima?" chiese Gask che fece
voltare tutte le teste
"Ehi, ricordi cosa abbiamo detto?" sussurrò Jd al suo fianco
a
mezza bocca, facendogli capire che aveva promesso di non chiedere
maicose scomode
"Ah....eh, niente... niente..." fece con una risata nervosa ma Milan lo
sorprese
"Se ti riferisci al discorso di chi ha lavorato prima a certe cose, si
trattava di una persona che..."
Milan rimase sorpreso vedendo Kianta alzarsi dal divano in modo
elegante, con la pipa che mandava fumo setoso e profumato, e
dopo aver
seguito la direzione della porta, fece una boccata, una piroetta
salutando con la mano per poi andarsene. A Gask quel modo di muoversi
ricordò qualcuno alle festività, ma non disse
nulla.
"Che ha avuto adesso?" sbuffò Alaric, facendole un gestaccio
con il dito medio alle spalle dopo aver chiuso la porta
Jd restò a fissare la scena finchè non fu sparita
chiudendo la porta, e rimurginò sul
perchè. Lui
sapeva il
perchè e credeva che oltre Lubo anche Alaric lo
sapesse, ma non
volesse ammetterlo. Il fastidio di parlare di Lei. Il suo nervoso
quando si toccava quell'argomento e il suo sbottare quando superava il
limite dicendo con rabbia . Odiava
quando qualcuno parlava di quella persona, perchè
significava
confrontare la Prima con la Nuova. Una personalità che era
morta
e mezza defunta, contro la nuova che si era svegliata e aveva
camminato
e poi corso imparando, con le sue forze. Così come Lei
odiava
quando fin da bambina che la confrontassero, specchiavano lei con gli
altri come
se dovesse essere copia conforme alle bambine e bambini che i suoi
genitori ammiravano, per come sapeva fossero fingendo, e
Kianta
non
sopportava quandi si parlasse di quella persona anche contro le sue
azioni e decisioni. Milan liquidava la cosa come il complesso del
conflitto con la madre.
"Credo che Jd abbia ragione. Sarebbe meglio fare un pò di
pulizia anche in quel paese dopo quanto accaduto. E sopratutto
perchè attaccando i miei uomini e Kianta, hanno mandato un
chiaro messaggio. E uin affronto verso di me. Nessuno deve fare una
cosa del genere contro chi cerca di migliorare questo mondo. Ecco
perchè ho deciso. Veròna, la Strega del Gioco, li
incontrerà e a sua discrezione li tratterà nel
modo che
le sembra più congeniale, perchè con carte
ufficiali siano
portati dove devono stare. La lista delle loro azioni è
lunga,
quindi è ora di agire..."
Jd sorrise, perchè non aveva detto che Kianta avesse ragione
e
che avevano recato offesa a lui per prima con cosa avevano fatto. Ma
visto che Kianta e Milan, un pò come fu per Lei, hanno un
modo
di vedere le cose e come agire differente, si fanno piccoli
dispettucci finendo però alla fine col convenire con
l'altro. E
come per i soggetti che avevano messo a lavoro, Kianta sapeva benissimo
che Milan su ocme trattare quella gente era in ragione, ma poco
sopportava la spavalderia della feccia di voler a tutti i costi
vincere, anche quando meritatavano di peggio. E siccome la guardia era
rimasta
ferita, s enon i maniera grave, salvata dal tipo particolare di catene
che lo tenevano fermo in caso di necessità per una serie di
meccanismi di loro creazione, Kianta non era rimasta contenta di quanto
male meritassero per le loro azioni. Doevano pagare, soffrire, piangere
e disperarsi così come la Prima aveva fatto fin nell'anima,
così in profondità che nessuna cosa nel mondo
materiale
poteva darle pace. Un conflitto strano, pensò, tra Kianta e
la
Prima chela precedette. Oltre il cambiamento di Kianta
stessa,
passata da innocente come una bambina al trovarsi davanti sul campo o
meno a cose che l'avevano ferita profondamente da scegliere
di
indossare una corazza fatta di forza e determinazione, pugno di ferro e
intolleranza verso l'intolleraqnza. Chiunque non avrebbe creduto che
fossero la stessa persona, la Kianta delle prime due settimane e quella
più matura, ma così era. E di nuovo Milan vi
metteva lo
zampino, dicendo che la bambina era diventata donna come acacdeva nei
secoli passati finendo faccia a faccia col mondo degli adulti che era
più un pugno sui denti che una transizione fatta bene.
Si voltò perchè Milan stava parlando con lui e
rimase a
bocca aperta nel sentire il Leader che gli diceva di avvisare lui
Kianta di prepararsi per Bucovina di nuovo, così che il
piano
andasse in porto.
pensò Jd, ridendo e alzando le spalle come per dire che
avrebbe
fatto , ma sospinrando di accettazione. QUando capì che
tutto era
concluso diede a Gask un pizzicotto sul fianco, quanto poteva visto il
suo fisico, e gli disse piano all'orecchio facendolo abbassare "non
parlare mai più di Lei con MIlan, a meno che non sia lui a
uscire fuori la cosa, e davanti Kianta... Mai!"
"Gask... aspetta un attimo" fece Milan mentre Jd e Gask confabulavano
"Vorrei che tu fossi la quarta Ombra di Kianta per questo viaggio. Per
i pericoli che possono esserci, preferisco sempre andar sul
sicuro, ma
è imperativo che le faccia da guardaspalle ogni minuto. Sono
sicuro che andrà anche a fare Raccolta per le strade, quindi
tu
surclasserai gli altri tre per oggi, e sarai elemento di simbiosi per
ogni cosa che possa fare, devi starle attaccato come colla.
Perchè una volta che tornerà nel paese, la prima
cosa che
deve fare è tornare dai nostri Alfieri e farsi vedere viva,
vegeta, più caparbia di prima e loro
lo sapranno subito. Dopo credo che andrà a fare la Raccolta
e
ancora dopo,
entrerà di sera in scena Veròna. Tu apparirai al
suo
fianco come Supporter di gioco. Non deve più accadere una
cosa
genere. E sopratutto non voglio essere presente quando
scoprirà,
perchè temo che avverrà, che quei tre per non
lasciarla
in mano ad estranei l'hanno vestita e preparata. Sarà un
brutto
giorno per loro... Quando tornerete voglio che entrambi,
avendo
stoddarde e
draper, o come in generale chiamiamo le scatole blu e le
nenomacchine...
voglio vedere se passo a passo insieme vi influenzate o meno, e
in un
percorso identico nel bosco con differenti zone operative naturali,
fate scattare i dispositivi per danni, sforzi e altro..."
"Eh?" fece Gask, voltandosi solo di fianco per guardarlo mentre Jd
fissava il leader accigliato
"David vuole valutare come e quando i dispositivi si attivano, dopo
quanto accaduto a Kianta con la blue box e il feezing, che
hacausato
inaspettatamente. Anche se so che è già accaduto,
ma non in
quel modo. NOn ne parlate mai di quei due episodi con lei. Lei sa solo
questo, è svenuta... così ho pensato di usare il
bosco delle lucciole per
testarvi... è tutto. Vai a preparati, riceverai i v estiti
tipici del paese e l'abbigliamento come servitore di Veròna.
Andate..."
"ma mi spieghi perchè Veròna e i suoi
servi devono vestire in quel modo?"
"Mh..." fece Milan poggiando la testa sulla mano aperta con fare
meditabondo "... è venuto per caso. L'abbigliamento tipi di
Veròna agli esordi era un abito in stile vittoriano con
giacca,
camicia, pantaloni ma più gonna dalla vita a un centimetnro
da
terraripiegata e drappeggiatga un fianco sotto la giacchetta con
stivali quasi al ginocchio. Un esempio di cavallerizza ottocentesca,
questo per dare adito che fosse una strega antica. E l'insieme andava
anche bene, con quel cappelli da donna in stile qausi napoleonico con
una piuma sinuosa. Se no ndvoeva andare per strada, allora era un
completo da uomo come quelli usa Kianta, seppur più in suo
stile. Anche gli abiti di Veròna secondo il primo Vessel,
come
chiamavamo, era parecchio in stile ultimo trentennio
ottocentesco. L'abito avorio stesso che Veròna indossa in
cerimonie ed eventi speciali deriva da lì, quello
è
il suo ormaio di fabbrica, come l'abbigliamento unisex maschile di
ispirzione. Ancora di più con quel cappotto da maniaco,
prima ve
ne era uno più bello, ma Kianta preferisce uno che
non
vale niente pper quanto deve girare per le strade peggiori a caccia
delle prede. Lo stile di Veròna per abiti più
femmiili
rispetto la controparte precedente riguarda il primo decennio del
novecento. Un controsenso, lo so..." fece, sentendo i lamenti di Alaric
"Lo dico anche, va bene? La prima interprete amava gli abiti meno
pomposi e larghi, per quelli dell'ultimo trentennio dell'ottocento per
sè, mentre per Veròna abiti degli anni sessanta
dell'ottocento, più ampi di gonne come l'abito avorio.
Kianta
per se preferisce abiti larghi e che non mostrino veramente le sue
forme, in stile impero ad esempio... mentre per Veròna non
so
perchè, predilige forme più aderenti e non
sensuali, ma
da donna dei primi dnel venocento... non so, le cose stanno
così. Ma Veròna come per l'auto, i ventagli,
l'abbigliametno suo e di chi le sta intorno, devono richiamare l'idea
dell'antico. Di qualcosa che perdura in mondo che corre al futuro, ma
in modo orrendo. Freddo, sterile, sitaccato come le luci neon tipiche
delle atmosfere del futuro. E' un soggetto fuori dal tempo con regole
sue. Ci sono tantissime persone che amavano e vorrebbero che si
rivestisse in abiti antichi perchè è tutta
un'altra cosa,
un bell'abito come nell'antichità. Sono il primo elemento
proprio per riconoscere non solo che livello era il soggetto ma il
periodo. Danno fascino, classe, eleganza e via dicendo e so che da
qualche decennio varie persone vestono normalemnte con abiti priorio di
taglio e stile antico. Noi abbiamo preso questa cosa per farne un
elemento di Veròna. E anche perchè noi amiamo il
fattori
abiti, quindi... abbiamo unito uttto. Avete dei completi magnifici,
più dei nostri addetti ai vari servizi, quindi di cosa vi
lamentate?"
"Ok... io però non mi sento molto in quei vestiti e...."
"E' un incarico. Sei un professionista... quindi?" fece Milan come se
non volesse comprendere il punto e quindi Gask se la diede a gambe per
non sentire altri monologhi sull'abbilgliamento. Per Milan
l'abbilgiamento era sacro.
Gask e Jd lasciando la stanza osservarono dalla porta Milan che aveva
già iniziato a
contorllare delle carte sulla scrivania. Jd disse
di andare a prepararsi mentre avvisava Kianta.
Tre ore dopo erano all'aereoporto privato che utilizzavano per i
viaggi, in quel frangente per Bucovina.
Gask aveva atteso Kianta che si stava cambiando, ancora incazzata come
una vipera idrofobica perchè
Milan non solo aveva constatato che aveva ragione, ma aveva
sbolognato a
JD la notizia e la faceva infuriare. Così lei era
già
salita appena calato il portellone e la scaletta si
avvicinava. E
attendeva seduta e nera di rabbia.
Gask attendeva a terra e dopo un pò, lei uscì
furente per
l'attesa, con un abito tipico della zona come faceva sempre. A
volte sia lei che Milan indossavano abiti tipici o ispirati come
omaggio per gli Ospiti.
Un abito sotto leggero e
decorato nei bordi da fasce e bande con dei fiori e molto colorati, con
pizzi su maniche e colletto. La veste che indossava aveva taglio
rettangolare con fascia in pizzo chiusa in vita, in bianco immacolato e
ogni segno di cucitura era coperto da un decoro ricamato. Sopra portava
il gilet senza maniche e lungo oltre i fianco tipico tutto bordato di
fasce nere e decori neri con rose blu. Scarpette basse tipiche
nere e bianche e un copricapo per lui assurdo. Un ovale che stava sulla
testapieno di fiori e fronzoli strani che non capiva e fasce di tessuto
azzurro che pendevano dietro. NOn capiva come quel coso potesse stare
ferma sulla sua testa, visto che era rigido, ovale e sporgeva oltre la
fronte e il dietro della testa. I capelli erano ovviamente nascosti
dalla parrucca con boccoli naturali e del colore più scuro
del
suo, lunghi oltre le scapole e quasi al sedere, non capiva come
determinare le lunghezze dei capelli, e sistemati in modo che fossero
come li portava di solito. Le zone sopra le orecchie tirate indietro
che facevano da decoro sotto il cappellino e poi il resto dei capelli
che scendeva sulla spalla destra con cura. Orecchini che non capiva di
fiori, trucco leggero ma cèra e pochi gioielli se non la
collanina girocollo fino con una perla dalla forma strana e i due
anelli, all'anulare sinistro e al medio della destra con le scritte
incise a girare su ogni anello, come le piacevano.
"Andiamo, non abibamo tempo. Ho un incontro con della feccia da pulire
che mi prudono le mani. Vorrei smozzicarli a sangue!"
Jd e gli altri che li avevano accompagnati sospirarono. Jd, poco
distante da Gask, chiamò i tre che le facevano da Ombre al
telefono e chiese
loro di sbrigarsi e tenere
gli occhi aperti. Il loro compito era principalmente quello di evitare
che la sua ira, per non dire altro, facesse qualche vittima. Non lo
avrebbe fatto, ma se qualcuno pegiorava la situazione lei era
capace di
osservarlo proprio occhi negli occhi, a pochi centimentri per
vedere
quanto realmente fosse dispiacuto o mentiva per salvarsi. E qualcuno
diceva che aveva lo sguardo terrificante di un cazzo di gabbiano
incazzoso.
A Gask mentre lei si apprestava a varcare il
portellone per ri-accomodarsi, chiese di esserle spalla non e solo il
guardaschiena, come veniva inteso il partner di una coppia di
specialisti che operano in tandem. Non
importava cosa lei pensasse, in arabia e turchia la odiavano in egual
misura , ovviamente i soggetti che si erano visti rompere il potere e
impero per finire a scavare, così come requisire patrimoni,
merci preziose e persone
a loro care. Era guerra per loro, non sapevano nulla della loro
organizzazione ne i membri, ma odiavano Kianta perchè lei
ordinava la loro futura situazione e di sicuro desideravano accopparla
male.
Ma la cosa non era solo per Kianta, ma risaliva a Lia, si
facesse vedere e affermava in altre situazioni .
Se Lia lo faceva per avvisare la gente del tipo per vedere se meritavano una
seconda
possibilità,
con Kianta delusa e sconvolta da come il mondo fosse dalla gabbia
dorata e sicura in cui era cresciuta in una paio di settimane, era
prendere la Giustizia e invocarla contro i mali del mondo.
Così
come per Lia era una cosa, l'opposto per l'altra. Ma la situazione era
così difficile da comprendere che pensava sempre necessitava
un
libro di tremila pagine.
E così in molti la cercavano, avevano anche messo taglie tra
cacciatori di taglie e gruppi organizzati della marea nera
dell'umanità. NOn avevano foto o video ma identikit. E Lia
prima
rideva di gusto, perchè affermava che era altresì
felice
di venire ritratta al meglio, non da foto che non le rendevano
giustizia, perchè le foto la facevano sembrare una scappata
di
casa drogata. E non le piaceva. Per questo amava i ritratti, posare e
osservare il lavoro delle mani e delle esperessioni, la concentrazione
dell'artista e poi ammirare il risultato.I ritratti erano per lei
l'equivalmente delle foto, in meglio, perchè non sembrava
pallida come la morte, a causa della sua pelle chiara e che si bruciava
sempre al sole, con le occhiaie, una drepssione quando non
cèra
e non aspetto che non capiva mai perchè sembrasse da pazza
di
strada. E poi Kianta che trovava più calda e significativa
una tela di una merda foto che gelava il tempo e basta.
Anche Jd si era chiesto molte volte il perchè di quella
cosa, ma
anche tra gli uomini cèra chi veniva malissimo in foto e
sembrava un membro di qualche gang di motociclette, come diceva Lia
quelle che fanno
paura per l'aspetto truce, duro, chi con abiti in pelle e moto enorme,
chi con tatuaggi e barbone, o muscoli e altezza o stazza, in base se
altezza o larghezza. ma poi tranne gli irriducibili pazzi e avvezzi
all' HH, erano grossi teneroni che aiutavano la gente. E ne avevano
trovati tantissimi che lei aveva reso collaboratori. Sebbene Lia in
passato avesse guidato, dacivile, e poi anche per i test di guida
sicura , auto e moto, aveva un'insano terrore che Jd non comprendeva di
qwualcosa come uno schianto, un colpo come lo chiamava lei, finendo
addosso a qualcosa. Raccontava sempre che odiava quando gli altri
guidavano perchè li veedva sfrecciare non importava la
velocità a fianco di guardeail e spartitraffico con sezione
rialzata anche per camminare, e aveva sempre quell'insana paura da
trattenere il respiro che venisse colpito e ... non sapeva bene
neaanche lei perchè, ma le saliva l'ansia. Se guidava lei
no, o
meglio pensava abituata all'isterica famiglia che aveva, di danneggiare
il veicolo, ma nulla di più. Ma quando era un passeggero
temeva
quel qualcosa definito il colpo che la faceva agitare e così
i
tre che la seguivano, che chiamava le gggguardie per perdenrle in giro,
enfatizzando sulle G, la mettevano smepre dietro al centro, con loro al
lato dei finestrini. Faceva battute del tiupo che le auto che avevano
erano tutet benne grandi anche dentro per gli occupanti soliti, mentre
lei meno di un metro e sessanta era al centro in uno spazio centrale
dell'auto largo quanto lei, così se succedeva qualcosa
poteva,
ripeteva ridendo, provare l'ebrezza di imitare superman per una volta.
Kianta non aveva quel problema, era più temeraria pure per
salire con le ruote ovunque in caso di necessità, ma la
facevano
guidare pochissimo perchè altra cosa strana, come Lia amava
sentire il cambio del motore gestito da lei. Nessuna auto che
utilizzavano per lei e con lei usava cambio automatico, tranno quella
della IA incorporata in caso di problemi, ma lei voleva proprio gestire
e sentire quel motore che saliva e batteva, così diceva, e
cambiando marcia da sè dava vita a quello. Un'auto guidata
senza
marce, a meno che non avessero problemi di qualche tipo, era come non
gustarsi qualcosa di genuino. Si perdeva tutto il sapore.
E le foto. Sembrava sempre o messa male come persona che si fosse
sparata trenta siringhe in un giorno cno così tanti segni da
sembrare sciatta e abbandonata a se stessa oppure un sogggetto diverso.
Lia non vi si vedeva mai, era come se vedesse un'altra persona, anche
nei video, Kianta invece ne provava diverse facendosi truccare e dopo
la noia lasciava perdere. Le foto per le schede di riconoscimento del
database le aveva ritoccate, era sempre lei ma meno da scappata di
casa. E Alaric la sfotteva sempre per quello, eprchè lui
nelle
foto veniva sempre bene.
Lia all'inizio si era fatta delle domande ma niente di più,
aveva avuto tutti i suoi anni di vita per dire "ok, fanculo le foto".
Ma Kianta no e non capiva. QUihndi la macchina
fotografica catturava... cosa? Non doveva catturare la
realtà?
Ma se loro la vedev ano in un modo, perchè la macchina la
restituiva come fosse un'altra persona?
"Sei sicuro che posso farlo? Non mi appenderà per i piedi a
qualche balcone, invitando i piccioni a pestarmi con qualche
suo
trucchetto?"
Jd lo fisso stranito. Gask aveva parlato ma lui pensava ai fatti suoi.
Poi comprese, mentre Lubo rideva al suo solito, ALaric sbuffava e gli
altri due stavano al solito qualche passo dietro non partecipando
molto.
"Tu fallo, se si lamenta o le vedi la voglia di fare qualcosa dille
"TANA!" e urla che lavori per MIlan e io ho detto questo. Vedrai, non
ti toccherà più!"
"Ah, geniale!" fece Lubo con sorriso diabolico stamapto in faccia, che
portò Gask a guardarli e rispondere di conseguenza.
"E che significa?"
"E' quello che una certa persona faceva per dire che si trovava su
suolo di Milan, e nel fare le sue cose aveva il suo vero e
che
non poteva essere toccata... non so quando ma Kianta lo ha scoperto e
lo usa di nuovo. Solo perchè sei tu, usa la stessa carta
così la lasci in contropiede..."
"Quella stronza che l'avessi strangolata se non fosse schiattata" fece
ALaric intromettendosi, spostando Jd con un colpo
al petto con la mano "fa scherzi, le sue stronzate educative e poi
quando io o altri si oppongono e la affrontano, lei urla
TANA!, per dire
che è su suolo di Milan, esegue i suoi ordini e nessuno
può toccarla. Capisci? La stronzetta di ora fa lo
stesso, se la tira perchè
per Milan è corretto e far seguire regole e comprotamenti
e..."
"Alaric!..." fece Jd dandogli una spallata gentile ma con sguardo
incazzato "Si, lei fa questi giochetti per rincoglionire la persona,
confonderla col delirio e cose inaspettate. E' una delle carte! Come
Veròna! Che sarebbe invece che è
Veròna a copiare
da lei... " pensandoci su guardando in alto a destra "Ma la
strega è nata come unico mezzo inatteso per quelle persone.
Sentono dalle loro vittime, che chiamano clienti, della strega, che li
ha aiutati, che grazie a lei non possono toccarli facendo credere che
si tratti tipo di cartomanti e queste cose, è successo,
mentre
poi appare lei. E il resto lo conosci. Ma diciamo che..."
""possiamo dire che la stronza sfrutta quel gioco di Milan per trarre
in inganno la gente che cacciamo per farsi i cazzi suoi!"
sbraitò Alaric, di nuovo sgomitando per dire la sua in
faccia a
Gask.
"Che acacde qui? Perchè ancora nessuno è salito?"
urlò Kianta, seppur composta, con le mani una sull'altra
contro
il ventre, con atteggiamento quasi regale. Come se si
affacciasse da un
balcone, con quell'abito poi, con sguardo e freddezza gelidi.
"Guardala, la regina di stò cazzo!" bisbigliò con
acidità Alaric, per poi buttarsi nelle sue prese per il culo
teatrali "Oh, ambasciatrice delle cause perse, con nostro sommo
rammarico chiediamo venia, ma ci siamo affaccendati a farci i cazzi
nostri per pochi attimi. Imploro pietà in caso di vostra
cattiva
stronzaggine, e ci pieghiamo in pietosi 'sticazzi, per
chiedere altre
possibilità di mostrare le nostre abilità. Oh,
grandissimia pusillanime madre dei cretini, oh genitrice delle
ameneità cerebrali, oh..." e continuando con la solita lista
di
epiteti, mentre Kianta lo fissava con composta ira, finchè
non
alzò gli occhi al cielo e dall'alto dell'aereo sulla pedana
speciale per i loro veivoli per passeeggeri, non urlò una
cosa.
"Oh, amato Mepeet, regala un bel tatuaggio in 3d a questo idiota in
tutte le sue tre chiappe!" guardando poco dietro Alaric, a
terra, per poi
voltarsi stizzita come faceva col viso, un colpo verso destra per poi
voltarsi e rientrare.
Alaric urlò, si voltò, guardò in terra
come un
forsennato, perchè sapeva cosa era in grado di fare quel
robot
assurdo, ma non cèra niente. Tutti risero e Bryden lo
canzonò dicendogli che se lo meritava.
Jd fece le ultime raccomandazioni a Gask, finchè Kianta non
riapparve impettita e con la stessa posa delle mani, accigliata come un
orso svegliato dal letargo di soprassalto grugnendo .
"Dove sono le mie Ombre? Dovevano prepararmi il tè! Dove
sono spariti?"
Gask si fermò perchè gli squillò il
cell.Lo prese
e girandosi dando la schiena a Kianta rispose, sorridendo. All'altro
capo una voce amichevole.
"Capitano!!! Ho finito il mio turno di guardia e volevo salutarti prima
dei partire. Potevi però dire che il Capo non partiva...
oggi
sembra caruccia, ma il fatto che parti senza lei è brutto!
Sembravi contento di farle da guardaspalle e..."
"Aspetta, di che parli. Siamo in aereoporto..."
"Si, me lo hanno detto, sono il tuo secondo ma non significa che non mi
tenga aggiornato. Alcuni dei ragazzi hanno parlato con i tre dell'ave
maria e trovo assurdo, seriamente, che voi partiate prima, mentre il
Capo si fa i fatti propri qui. Non capisco le dinamiche di questo
incarico ma..."
"Ehi, ti sbagli, ok? Siamo tutti qui e siamo quasi pronti" mentre Jd si
voltava a guardarlo dubbioso
"Ma senza il pezzo forte! Sappiamo tutti che il Capo impersona la
strega che ci fa morire sempre, quando quei tre raccontano
alcuni
aneddoti e il fatto che sia ancora qui, mi fa pensare che stiate
volando a Bucovina per niente.... la butto lì..."
"Ti sto dicendo che ti sbagli. Siamo tutti qui, quasi tutti. Kovacs e
gli altri stanno arrivando e spero presto, ma siamo vicino l'aereo..."
"Ho capito e ripeto, mi spiace che te ne vai in questi giorni, visto
che cè il compleanno a cui avevi promessi di presenziare, e
abbiamo deciso di spostarlo, ma se tu parti per alcuni giorni mentre il
Capo si fa i fatti suoi qui... mi spiace che ti prendano in giro..."
"Ma di cosa parli! Io..."
"A Gordon è venuto un colpo quando stava lavorando ai
giardini e
si è ritrovato il Capo al fianco per ritirare alcuni fiori,
gigli e rose blu. Lo ricorda perchè per dare una forma alle
zone con fiori troppo in fuori da cosa vuole fare,
e non cespugli incolti, recide alzune sezioni e diventano fiori per
stanze e sale. E sa che quelli sono due dei fiori preferiti del Capo e
quando l'ha vista vicino, con un abito che non le vedeva quasi mai
molto indosso, è rimasto basito. Eravamo in pausa alle
gradinate e sembrava aver visto un fantasma, perchè diceva
che
l'aveva notata un'ora fa che stava per andarsene, e invece ha ritirato
un cestino ed è andata nella sezione del bosco,
tranquillamente..."
"OK, prima di partire ha preso dei fiori, calmatevi. NOn..."
"No, capitano. Il Capo ha ritirato i fiori quindici minuti fa... ecco
perchè sono incavolato che ti prendano in giro..."
"In che senso, noi siamo qui da..."
"E state partendo soli, perchè per giungere in auto e non in
aereo, dopo che hanno spostato la torre di atterraggio dall'altro lato
ricostruendola in toto, e volendola avere tu... e
l'aereoporto
privato che usiamo ora
è lontano, mentre decidono come e dove creare il
nuovo e
nostro eliporto.
Non è a due passi che in dieci minuti ci arrivi senza
correre
come un disperato. E di solito prima partono alcune guardie, poi chi
deve partire, seguiti
dai bagagli. E si deve essere presenti prima per sicurezza. QUindi il
Capo non è partita, semplicemente è qui che..."
"No..." sussurrò lui mentre si girava per vedere Kianta che
baccagliava per sbrigarsi e"non è possibile, te lo ripeto,
avete
visto male..."
Jd fissava Gask perchè aveva intuito che qualcosa non
andasse,
mentre vedeva Kianta lamentarsi dei ritardi. La pazienza, si disse.
L'altra era paziente e gestiva le cose, ritardi e casini, di solito a
meno che non si alterasse veramente, con calma e aspettando la reazione
dell'altro. Sguardi e comportamento, di solito faceva così.
Kianta che non aveva l'esperienza di anni e
tempo,
bruciava subito, come dicevas Milan. Aspettare e farle ricordare
l'importanza dell'aplomb e quello che il leader stesso definiva
regalità. Il gestire e controllare le cose per dirigerle
come si
voleva senza scaratterare male. Kianta era ancora giovane su quel punto
di vista e se era incazzosa come in quel caso, piena di voglie di dare
una manata sulla schiena con vigore e velocità agli stronzi,
bruciava le tappe della regolazione dell'Io. Tutte cose che Milan
considerava e trovava in quelle sue sette e robe esoteriche. Lia gli
aveva detto chiaramente che ammirava il rigore e queste caratteristiche
da quelle persone. Nulla pareva turbarle e smuoverle dalla loro placida
calma e li invidiava. Il lavoro era grosso ma sentiva che era qualcosa
per lei. Certo, come per Kianta se la rabbia era tanta, faceva piangere
e di brutto, ma di solito la Prima era più placida.
""nessuno per ora ha ricevuto ordini o l'ha vista nei controlli, ma non
è la prima volta che ti diciamo che la si vede in giro,
nonostante si sa che sia altrove. E..."
"No, può essere solo una proiezione delle IA, sei uno dei
pochi che conosce questo trucco per..."
"E un laser riesce e prendere il cesto di vimini che il nostro amico
usava per posarci i fiori, ... e portarselo? Il cesto è
andato via
con lei..."
"..." Gask la guardò, disse qualcosa biascicando al telefono
e
salutò. Jd e gl ialtri avevano capito che qualcosa non
andava e
lo fissarono mentre a passo velocelo vedevano che si avventava verso la
scaletta dell'aereo, diversa da quelli normali piccoli privati.
Fissò Kianta mentre se lo vedeva arrivare.
"Dimmi..." iniziò gli disse come se parlasse a un bambino
discolo, con lo sguardo e col tono
"Stiamo per partire, giusto?" fece lui gradino dopo gradino, fermandosi
uno sotto di lei sulla soglia del portellone, sebbene fossero cinque
per entrare dalla sezione più alta e stretta di quella
posteriore
"Che sia bene! Sono vestita in questo modo e voglio iniziare il piano
di stasera. Che..."
Gask di colpo, mentre lei alzava lo sguardo per rimproverare
gli altri
più in basso, le afferrò un braccio, poco sopra
il
gomito, che la sorprese da rilasciare l'aria che aveva preso per
parlare incavolata. Lui fece una faccia così stupita e
sorpresa
da parere comica, Kianta invece fissava sgomenta la mano che le
stringeva il braccio come qualcosa inaspettato e la incuriosiva,
sopracciglia aggrottate e labbra a formare una U silenziosa
"Ma... cosa... " fece stupefatto e rimasto come uno scemo, sentendo che
era vera sotto la sua mano stringendo le dita alcune volte
"Morto! Finito! Chiamate un'ambulanza!!! Raccattate la sua scatola!!!"
fece isterico e in falsetto
Alaric, sbracciandosi girandosi ovunque, con Jd che li
fissava curioso ma spaventato... e
Lubo rideva
Kianta fissò ancora un attimo quella mano, con le labbra
dischiuse, poi alzò gli occhi verso Gask, con sguardo
omicida e
occhi grandi grandi. E lesta gli scagliò una testata in
pieno
petto come fosse una capra incazzosa che fece sbilanciare l'ancora
confuso collega quasi giù le scale, riuscendo a tenersi al
corrimano per un pelo ma rovinando con gambe e un fianco verso il
basso, sebbene l'altezza delle poche scale fosse minima. Il cappellino
si era ammaccato e Kianta sbraitò per poi digringnare i
denti
che se trovava quei tre, li usava come tavola da stiro.
"Toccami di nuovo e ti smino!" disse tra i denti, voltandosi con con un
colpo secco di mento stizzita e rientrò, mentre il ragazzo
addetto all'aereo bambettava "... ah, il... il cappellino... i
capelli... cosa..."
"Fà silenzio e trovami quei tre. Voglio il mio
tè..."
fissandolo dritta come un palo, facendo capire che no naccettava brutte
risposte
"Capo, posso..mh... ." fece il ragazzo che equivaleva a un assistente
di volo, ma solo per controllare al posto dei piloti, che tutto fosse
ok
e verificare che carico e cinghie fossero ben sistemati e tutti ai loro
posti. Ed era spaventato "Posso... fare...io?!"
Kianta voltò la testa sempre faceva lei descrivendo una
sorta di
arco immaginario. Gask si era accorto di questo, sia normalmente che
quando si atteggiava, compieva forse involontariamente dei movimenti
con la testa di lato o verso la spalla, disegnando una sorta
archi o
semicerchi, redendno ogni movimento, anche con le braccia, elegante e
armonico. Si era chiesto spesso se dipendesse da lei o da addestramenti.
Si era rimesso in piedi, mentre Jd era andato ad aiutarlo, sorridendo
perchè non si era fatto niente.
La vide portare la testa di lato avvicinando il mento verso la spalla,
sempre composta e dritta come un fuso, con gli occhi verso l'assistente
e faceva un passo avanti e due indietro a ogni suo
movimento,
premurandosi di
provvedere lui.
"Sei per caso un servo? E' un tuo compito preparare qualcosa per i
viaggi, a parte per i piloti se lo necessitano? Ho forse schiavi
abbisognosi di compiacermi?"
"Eh, no.. io ... volevo..."
"Allora ti ringrazio ma non approfitto di nessuno" alzando la mano
all'altezza della testa, aperta e dritta, Gask
pensò un pò
come nei film e telefilm sui tribunali che Bobbit vedeva sempre nella
sala
comune. Ne era appassionato e cèrano questi testimoni o chi
altro che alzavano questa mano dritta e perpendicolare al pavimento,
affermando che giuravano su Dio o la giustizia. Non capiva
perchè in un tribunale si dovesse ancora giurare su Dio e
sapeva
che Kianta la pensava uguale, anzi lei maggiormente, visto
che non
seguiva nessuna religione, neanche quella dell'organizzazione e
reputava la giustizia dell'uomo lontana da quella di DIo, quinid
perchè giurare sul suo nome con giurati e giudice umani? Era
una
delle poche cose che vedeva simili a lei e all'inizio aveva visto quel
suo gesto tante volte, ma dopo che era rimasto a bere qualche birra in
sala comune, mentre Bobbit stava là davanti la tv grande
comune
a vedere quella gente che alzava il braccio e mentiva facile come
trovare uova la mattina dalle galline, si era chiesto se fosse la
stessa cosa. Jd disse di no, era sua abitudine e basta, alzare la mano
a quel modo, esattamente come un gesto di giuramento che facevano anche
loro nei riti militari, ma per zittire e fermare un discorso
o qualcuno.
E lei lo fece di nuovo per fermare il balbettante discorso del ragazzo,
restando a guardarlo con la testa un pò voltata e gli occhi
verso la sua direzione. QUando era di malumore o infastidita, non
si
voltava del tutto o ti guardava negli occhi, voleva mettere e disagio e
creare una s orta di tempo rallentato perchè la persona
ragionasse. A jd era scappato che era solito farlo chi lavorava prima
di lei. Almeno così aveva capito, ma era appunto
sempre
una
cosa sua.
"Basta così! Ti rignrazio, ma tu hai dei compiti specifici e
a
meno che non te lo chieda, ripeto chieda con le paroline magiche che da
noi devono essere preziosi e importanti, resta con i tuoi
compiti. Ho le mie ombre che di fatto
non fanno un ciufolo, se non seguirmi come caprette
controllando c he io
non sciupi troppo la gentaglia. Fai lavorare loro, considerato che non
svolgono più molto il loro incarico di capogruppo delle
squadre
speciali. Sebbene siano al di sotto solo dei capitani, ultimamente non
hanno più svolto tali compiti e devono pur guadagnarsi lo
stipendio e il cibo speciale che mangiano da noi. Provvedi invece a
controllare che i piloti stiano bene e non abbiano bisogno loro di
qualcosa...."
Il ragazzo non riuscì a replicare perchè
suonò una
sorta di clacson, cosa che fece voltare Kianta con un grugno incazzoso,
saettando con gli occhi come un gabbiano in cerca di cibo
dalle
mani degli umani.
Una delle speciali automobiline per le zone auto, carri, veivoli anche
nell'aereoporto privato che usavano, consisteva in una sorta
di
golf
cart ma dalla forma un pò diversa e più
veloce, e
di
metallo pesante militare. Kianta la trovava stupida per la forma e la
chiamava con disprezzo papamobile, perchè non capiva il
motivo
per cui colui che afferma di essere il portavoce di dio, per
tutti i
cretini che seguivano quel credo, e affermasse che si
attendeva
la morte
per andare nel loro bel paradiso celeste, dovesse proteggersi proiprio
dalla morte.
E quelle simil golf cart erano dei rettangoli con piccole
ruote ma motore potete , con vetro montato su telaio di ferro pieno con
un tetto per tutta la lunghezza del mezzo, tre file di sedili con due
persone per ogni fila e una sorta di bagagliaio provvisto di stringhe
militari, quindi non un porta mazze posteriore, ma proprio
come
un
bagagliaio senza sportello, con cui portare passeggeri e bagagli anche
grandi in poco tempo. Ma li trovava ridicoli e odiava quando quei tre
scorazzavano su quei cosi con divertimento. Sebbene le ruote fossero un
pò più grandi delle normali golf cart, si sentiva
là sopra senza vetri o sportelli di protezione come un gatto
su
una macchinina radiocomandata. Lei ovviamente, visto che il mezzo era a
dimensioni di un militare medio sopra il metro e settanta. A parte lei
e Jd, in pochi che usavano i mezzi dell'organizzazione erano tanto
bassi.
Si sentiva come i gatti che stanno dentro le automobiline giocattolo
radiocomandate che i padroni fanno scorazzare per divertisi, loro.
Kianta odiava quando lo facevano perchè non capiva come il
gatto
potesse veramente divertirsi come dicevano loro mentre loro usavano il
joystick per mandarla a tutta birra in giro, con la solita faccia del
cavolo del gatto che guardava intorno indifferente. E peggio quando lo
facevano nel corpo centrale dello Chauteu, l'originale e antico,
perchè sebbene le gomme non ganneggiassero molto i pavimenti
di
vario tipo e antichi e pregiati, quei sacchi di pulci che la
infastivano perchè disastri ambulanti, poi scendevano dalla
macchina scappando in giro, trovandoseli pure nei piani superiori dove
vi erano uffici e l'ultimo piano le camere.
E si sentiva come un gatto
o una bambola tipo barbie quando le mettevano in quelle macchine
assurde
o sul sedile centrale, scorazzando. Ancor peggio, essendo
bassa, piccola
di corporatura rispetto a quei tre orsi-armadio, sembravano delle
guardie del corpo che scortavano una bambina. E in quelle macchine era
peggio.
Li vide, tutti e tre con i bagagli dietro, due davanti, uno dietro e
gli altri tre posti liberi, che sfrecciavano seppur non a
velocità elevata, come se stessero facendo una
controllata al
perimetro e basta.
Kianta alzò un sopracciglio, mentre questi si fermavano
vicino ai veterani, scendevano e la guardavano.
"Capo, siamo arrivati di corsa. Abbiamo tutti bagagli sia nostri, suoi
che gli abiti da indossare per il piano. E..." fece Kovac con una mano
indicando Zidgi che prendeva dai due posti ultimi liberi dei pacchi,
che mostrò seppur fossero distanti.
"Siamo passati anche, con una deviazione ecco il ritardo, alla vostra e
di Madame Pâtisserie preferita, di Arnaud e Grolet per
prendere i
biscotti da pasticceria per tutto il tempo che saremo lì,
insomma
quantità industriali, con una parte da porgere in dono in
confezone regalo ultra chic!" con tinuò, mentre
l'amico si
avviava con quattro scatole in pila tra le braccia per salirli
sull'aereo "Sono frollini al burro di vario tipo. Quelli che trova
perfetti per una merenda con tè e cioccolata calda per le
cinque, o quando ha voglia di qualcosa di buono. I.biscotti sono tutti
rigorosamente di frolla montata e si mantengono a lungo ben
chiusi, ecco perchè ne abbiamo presi in quantità,
così non è senza in questo tempo. Anche la
cerimonia se
vuole sgranocchiare..." fece lui mandandole uno sguardo eloquente che
comprese.
"..." Kianta guardò Jd come un gufo che ti punta "Mi stanno
a
piglià per l'culo?" diceva in italiano senza che se ne
accorgesse.
" ma no..." fece Jd,m sdrammatizzando al solito mentre Kovacs si
giustificava
"ma capo... non faremmo mai una cosa genere... invece delle merighe che
pensava di farsi fare, ho preferito qualcosa di più gradito
e
che da donare. Tutto qua..."
"In questa organizzazione cè qualcuno che non tenta di
comprarmi
e tenermi buona con cose che mi piacciono o devo farmi il segno della
croce e dire "
Zidgi restò a metà scaletta, fermo a guardarla
o forse aspettare un qualcosa, che avvenne, perchè parve
rilasciare un sospiro come trattenuto e le spallel si abbassarono.
Quei tre ormai conoscevano bene i suoi segnali, determinati per capire
subito di cosa abbisognasse per le missioni e
alcuni li avevano appresi osservandola. Come in quel caso un cenno di
assenso lievissimo ma riconoscibile li elogiò, seppur disse
loro
di stare in campana, invece del solito, se arrabbiata, portare al petto
il mento per guardare gli
altri
con gli
occhi in un certo modo. Se lei faceva un assenso percettibile s
ela cosa era ok, avevano fatto bene o era positiva, in base
alla questione tutto a posto. Altriemnti si sarebbero beccati uno dei
usoi sguardo di disgusto con gli occhi, il peggiore
perchè
significava che
poteva esplodere rispetto a quando parlava o portava la testa verso una
spalla. Se non parlava ma sgranava gli occhi grandi grandi e l'aria di
faceva pesante, erano cavoli amari.
Lei dopo il cenno di complimento, che capirono sebbene sudassero freddo
perchè lei odiava essere comprata, si fece più
dritta, alzò il mento con un gesto veloce verso
l'alto, o
a volte
verso destra, e si avviò impettita dentro,
anticipando
tutti.
Quel gesto, quel colpo secco col mento voleva dire due cose, che era
offesa e non accettava di perdere o di darla vinta, o come in
quel caso
era indolente per qualcosa. Kovacs pensò al ritardo e al
fatto
che fosse entrata da sola nell'aereo in attesa di tutti, e
Gask
stava in
comunella con gli altri qualche metro lontano.
"Andiamo" fece a Gask, richiamando anche Django, mentre Zidgi stava
già giungendo al portellone con le scatole, mentre il
ragazzo di
assistenza lo avvertiva di fare attenzione a punti particolari. Il loro
punto di atterraggio non era interno agli hungar come gli altri, ma ne
avevano uno fatto da loro in accordo con l'aereoporto, che
aveva
tutti i
codici di volo ufficiali e quindi non dovevano dare i loro privati.
L'aereoporto privato era autorizzato e ufficiale dal governo, e
loro
utilizzavano i loro codici di volo e nominativo veivoli, ovviamente
inseriti apposta, per non far comprendere alle torri di volo di essere
voli speciali e militari.Esattamente come compagnie dette fantasma con
voli e biglietti di cui non si sapeva nulla e che natura fossero, ma
erano presenti in ogni aereoporto senza codici identificativi,
informazioni di alcun membro dello staff o passeggeri e la
destinazione. Erano i voli fantasma degli aereopoti e non si conosceva
neanche il modo di prenotare un biglietto da loro.
I loro veivoli non volavano a pale come gli
altri, e sebbene fossero anormali per altri vederli, erano denominati
come voli di rappresentanza o commercio, con un marchio di
facciata che
utilizzavano, una azienda fittizia che era una parte
dell'organizzazione vera e propria , per girare indisturbata nascosta
da
nomi e marchi registrati e conosciuti. Così, se qualcuno
chiedesse perchè i loro veivoli si sollevavano in verticale
e
non
in salita, prendendo quota come i classici, avrebbero
mostrato il
marchio di una nota azienda di progettazione e realizzaizone di veivoli
di nuova sperimentazione, sempre loro, produttori europei di
componenti aeronautici
e aerospaziali non di linea con sede, reale, in francia, ma fittizia
nella realtà, mostrando anche ad altre aziende concorrenti
che
fosse possibile creare aerei del genere ma vietando a chiunque di
avvicinarsi.
"Prima di andare... nessuno davvero capisce che questi aerei non sono
normali?" fece Gask a Jd, guardando l'apparecchio che era
già
avviato, e si vedeva dalla massa azzurra che spostava aria da sotto le
ali. La prpulsione avveniva da lì, ma non da motori
ocnvenzionali, si sentì rispondere.
"Ti posso dire solo quello che so... questo modello è un
lavoro
militare di fino. COme i guanti, sono studi e progetti di
alcuni
scienziati che sono... diciamo scappati, in verità qualcuno
di
nostra conoscenza li ha ammaliati così tanto che si sono
fatti
prendere e sparire, dalla base militare in nevada denominata
Nevada Test Site - 51, ma conosciuta come A51. Si, quella degli ufo.
Sinceramente non so veramente se gli alieni esistono e loro che
studiavano la tecnologia, ma sono sicuro perchè vi ho
parlato
varie volte... quei tizi sanno il fatto loro e si vede. Ovviamente
molti
apparecchi sia piccoli che grandi che usiamo non erano progettati per
quell'area e quindi a stertto riserbo militare, ma in
realtà...
dovevano essere presentati. Invece dopo qualche anno felice di lavorare
per qualcosa di grosso, e avere i fondi necessari dove
mostrare
le loro
grandi capacità, si sono accorti che cèra
così
tanto marcio nelle persone che li avevano assunti, per il male e non il
bene, un pò come fu per la bomba atomica, che tentarono di
scappare in vari modi. Kianta tramite avvisi radio aveva scoperto che
alcuni gruppi ufologi che stazionavano ogni giorno intorno all'area
libera e percorribile, che precedeva la base, discutevano su
persone che
chiedevano aiuto per andar via. Temevano per la loro vita o la
libertà dai messaggi che erano riusciti a mandare,
a
quanto
pare da una radio artigianale che avevano fatto, per richieste di
liberazione. All'inizio la persona che cèra prima di Kianta
non
vi credeva, sembrava troppo una trama da complittisti, invece era la
verità. Quelal gente fiera di lavorare in qualcosa di grosso
si
erano pentiti. NOn so bene la storia, non sapevo nenache che non venivi
intercettato con una normale radio,e forse pensavano fossero sempre gli
ufologi per stimolarti ad uscire, e mi pare strano, ma a
quanto
ho
capito gli ufologi hanno una sorta di vocabolario loro per non farsi
capire e siccome uno di questi scienziati e fisici era un appassionato
di ufo, era in grado di utilizzarlo. Insomma, non so bene la storia ma
lei e Milan riuscirono ad effettuare con collaborati e complici
un'estrazione e a portarli da noi. Nascosti da noi , possono passare
del
tempo scomparsi adi loro radar e presentarci i loro progetti, ecco
perchè li abbiamo noi. Anche se devo dire che per come fosse
quella persona li ha semplicemente accolti ocn un sorriso e poi buttati
nei laboratori... era così!... " parlando come se si
vergognasse
"Accoppiati ad altri specialisti, abbiamo
i nostri aerei speciali. So qualcosa ma non bene e tutto, ovviamente.
Hanno caratteristiche VTOL/STOL ossia riguardanti decollo, volo
atterraggio verticali. Mentre in francese l'acronimo è
ADAV.I lavori di questi scappati di casa, come li chiama Kianta
sono..." riflettendo "Analisi ed ottimizzazione del gruppo
propulsivo, resistenza di forma... Resistenza d'attrito... .un basso
valore del carico alare.Volano con un Cl molto basso, la resistenza
è solo leggermente più bassa... Al
gruppo
motore-compressore viene accoppiato un fanper... nella fase di decollo
verticale il motore è in grado di generare la spinta
necessaria
a Mach 2 con un l'uso della postcombustione. Massa al decollo e
Rapporto Spinta/Peso sono stati necessari visto il problema del..."
"Non ci ho capito niente..."
"L'ho detto. non so molto, mi ricordo queste cose dalle
riunioni, ho captato oslo queste cose, e so solo c he i
motori speciali con speciali fun sotto e dentro le ali hanno una
propulsione a due fattori, una classica e una no. Il corpo del veicoli
ha ai fianchi speciali rotori che, in caso di danneggiamento di una ala
o entrambi, escono ed entrano in azione per riassettare il volo o
caduta così che i piloti hanno una percentuale di sostegno
ancora per una fase di atterraggio d'emergenza con qualunque
situazione. Sotto ha una sorta di gommone con un anello enorme, sgonfio
e nascosto da settori chiusi, che si attiva e gonfia sia per una
discensa d'emergenza per attutire il colpo della cabina con le persone
e sia in caso ammaraggio in acqua... non so bene ma ha tante cvose che
un aereo normale non ha o ha ma internamente e vanno attivati da
hostess e stuart. Mentre qui sono integrati all'esterno... so solo che
atterra e decolla non in orizzonta con salita ma in vertical,
eliminando tutti i problemi di altitudine e aria rarefatta. Quindi
tranquillo, ci sono i dispositivi di protezione se hai paura..."
"no, non è questo. E' solo che ho sempre visto aerei ed
elicotteri e..."
"Lo so. Ma siamo un'organizzazione militare che progredisce. Se
restassimo fermi, che vantaggio avremmo? Anche Kianta stessa, non
è a mani vuote in qualunque situiazioen come esempio un
poliziotto normale di qualunque grado, che in base
all'incarico ha
possibilità di usare le armi solo in caso protezione e con
precise regole, finendoci però sempre male. Malmenati,
picchiati, pugnalati perchè sparano o agiscono per fermare
quei
sogegtti in modi ritenuti barbari, rischiano tantissimo. Se lo fanno
vivono, ma rischiano reputazione e carriera, ed è
già poco
così, se invece si attengono alle regole di condotta
rischiano
ferite gravi o anche la vita. E questo a causa di certi colleghi del
passato che facevano gli sboroni, parole di una certa
persona, perchè avevano un distintivo,
legando le mani dei colleghi successivi che rischiano il
triplo, sia
come salute e vita. E sia per cosa li attende dai superiori
perchè poverini i delinquenti si rompono un'unghia, mentre
meritebbero di peggio. E così è lei. Non
è mai
sola o sprovvista di piani a, b, c, d e fino alla cazzo di z e questo
mi rincuora. Ormai sei con noi da mesi e Milan ti ha detto delle cose,
quindi conosci la situazione di Kianta che no dovrebbe andare in
giro... a
meno che non sia Milan, come nei casi di Veròna o se
impersona
una... una persona di tempo fa per affari dell'organizzaizone.
Altrimenti non potrebbe uscire, lei è importante anche per
testare molte cose. Ma ora và o sarà incavolata
per tutto
i lviaggio..."
Un'ora dopo, Gask fu dietro di lei nello scendere le scalette speciali
per il loro veivolo, con i tre che erano già corsi a
sistemarsi
a triangolo come sempre, mentre un capannello di persone attendeva
qualche metro dopo. Con il suo solito modo di fare armonico, e con
qualunque movimento che seguiva come una traiettoria ad arco, giunse
alla fine della scaletta e con le mani una sopra l'altra sul suo
ventre, le braccia lunghe morbide e un sorriso senza mostrare denti,
con sguardo gentile e affabile, guardava chi stava attendendo.
Si avviò con quel suo passo
strano, che prendeva dalla Lezginka o caucasuan dance, ma molti diceva
Jd quando glielo spiegò, la conoscevano come floating dance.
In
pratica, si era sentito dire, denotava eleganza e grazie alla gonna
lung
a che nascondeva i piedi, sembrava che quasi la figura fluttuasse sul
pavimento come se avesse le rotelle o fosse spostata semplicemente
avanti e di lato, non si percepiva il movimetno delle anche per i passi
ma semplicemente questa scivolata leggera. Jd disse che era chiamata
anche la scivolata del cigno ed era qualcosa di simile che si dice
facessero le nobili dame a Versailles, per apparire leggere e
non
camminare come la plebaglia. Sfruttando i lunghi corridoi per palazzo
ma
anche la sala degli specchi, era una cosa che si diceva Maria
Leszczyńska sapesse fare, ecco perchè era sempre ammirata,
oltre
il suo comportamento da Regina classica, anche dopo la sua morte.
Perfino Milan, gli disse, usava questi trucchi di danza e comportamento
per muoversi e apparire in modo da attirare le attenzioni, quelle
giuste. Un uomo ammirato, osservato, che mostrava un'eleganza nobile,
elastica e padrona di sè, mostrava il tipo di
uomo. Lui ci
credeva e vi lavorava molto. Il portamento, tipo di movimenti,
camminata e saluti, così come i vari sorrisi e saluti in
base
all apersona. Inchini, movimenti di capo, tipologia di sorriso, di
strette di mano o senza e via dicendo.
Ogni volta che Milan o Jd gli
parlavano di queste cose gli girava la testa, chiedendosi
quanto ci
volesse per imparare tutte quelle cose. Assurdo, pensava sempre gask.
Anche
quando parlavano nella camera del suo amico e lo vedeva specchiarsi per
scegliere cosa indossare, quale accessorio scegliere o che pettinatura
farsi. Lisci e fini, i capelli da più di trenta
centimentri, li aveva lasciati
crescere perchè per lui stava meglio con i capelli lunghi
che
corti. E rideva che la barba, pochissima che riusciva a crescergli, lo
rendeva duro e meno attraente e si lamentava che la barba modificasse i
lineamenti del volto così tanto, da sembrare
soggetti diversi. E
non si vedeva in altor modo che quello che anche Gask stesso conosceva.
E stava del tempo a sistemarsi, a volte chiamando Kianta per un parere
e per farsi fare i capelli. La prima volta non capiva perchè
la
chiamasse con quei telefoni antichi, quest avolta su un tavolinetto da
salotti in un angolo, con cornetta ernome elaborata e rotella da girare
per comporre il numero che gli serviva, interno se sapeva che era in
camera sua o un numero specifico corto per raggiungerla subito. O d
aparete d'epoca. E poi
lei arrivava con passo suo solito elastico e nervoso, come se avesse
fretta anche senza averla veramente.
Poi si voltava, mentre ancora camminava verso Milan , verso
Gask, seduto
da qualche parte, a fissarlo con un'espressione che pareva
dire
e si
fermava a guardare l'amico comune. Che
ogni
volta era indeciso su due cose. Una delle cose che facevano ridere Gask
era quella, sicuro e dritto per la sua strada su cosa voleva, ma
indeciso su cosa indossare e abbinare per apparire al meglio. E si era
accorto che lei gli diceva sempre di utilizzare un colore di abito, tra
i tanti che aveva, abbinandogli sempre il viola. In sfumature diverse,
scuro o chiaro con nomi che ogni tanto non ricordava ma lei gli diceva
sempre viola, con il nome corrispondente. POche volte crema o
un
colroe
simile con nominativo strano. ma sempre il viola. Lui invece optava per
blu o rossi o mix che si abbonassero, lei era più per colori
meno squillanti e pacati.
Erano uno l'opposto dell'altra.
Gask sorrise ricordando la questione del . Una
volta
Milan aveva scelto un completo chiaro color... tortora, panna o che
altro, per lui erano uguali, e lei arrivò e gli disse di
abbinarci un bel lavandino, mentre Milan si guardava allo specchio e
pareva approvare con due cenni del capo. E Gask non si era trattenuto
chiedendo di colpo Era stupito, sapeva da riviste di moda che
il Capo o le sue donne sfogliavnao, e che Milan
seguiva e teneva sui tavolinetti, cose assurde che uomini e
donne sulle passerelle
mettevano addosso per denotare la del momento. E a
lui
sembravano identici a pacchi di abiti che i poveri disperati e
senzatetto mettevano di sopra per non perderli, vederseli rubare o
portare dietro con più facilità. Non importava il
clima,
stavano sempre con più livelli di abiti indosso, una delle
poche
cose che possedevano e per lui l'effetto era uguale. Si augurava sempre
che Milan non li copiasse, benchè si stupisse sempre
di vedere l'amico abbigliato come un tizio uscito un secolo
prima, e
ritrovatosi nella modernità.
Sapeva che la gente ancora usava il
completo classico da uomo in modi diversi e denotava stile e posizione
sociale, ma l ostile di Milan era più vecchio, non sapeva
dirlo,
ma seppur sarti esperti gli preparassero gli aibti su misura, avevano
stili, tessuto e forme antiche mischiate a dettagli moderni, gask
sentiva sempre quel ... quel qualcosa che non gli dava
modernità
e semplicità come gli altri. Giacche
alla coreana, con un solo bottone, con chiusura che lasciava scoperto
petto e pancia e altri tipi. Sembrava un nobile uscito da qualche foto,
eppure aveva visto più classe, nobiltà e
quell'aura
di uomo sopra gli altri tre volte degli altri. E Milan diceva che
quella era la
chiave. per lui quegli abiti erano... lui. Ai matrimoni, diceva
Milan storcendo il naso, vedi questi tizi che mettevano completi e
abiti
senza saperli portare, camminado e atteggiandosi esattamente come se
indossassero le loro magliette e jeans strappati o bomber, e
pantaloni
di tuta. Sembravano come... un tempo, contadini con
indosso abiti regali a disagio. Erano un pugno in un occhio e lo aveva
visto Gask
stesso dalle foto che lui metteva dove il primo colpo
d'occhio, era
Milan stesso per come appariva per l'abito e l'atteggiamento, a
richiamare l'attenzione, non importava la sua posizione. Mentre
gli altri sembravnao, come diceva Milan, bimbi con
abiti della domenica che seppur dopo anni, non sapevano come starci
dentro.
Kianta e Milan lo fissarono in modo diverso. Lei voltando il mento
verso la spalla, senza voltarsi del tutto, portando lgi occhi tutti su
di lui con accigliamento sorpreso e bocca dischiusa. Milan lo
fissava dallo specchio, vedendo il suo riflesso che rideva da orecchio
a orecchi finchè no ncosppiò a ridere.
"Ah, no. Kianta dice sempre lavandino per intendere il lavanda chiaro.
A volte usa parole solo sue... intendeva questo completo
chiaro ma
più scuro di quelli" indicando quelli ancora appesi,
visibili
dall'anta aperta "a cui abbianre accessori più chiari da
contrasto. Userò i gemelli in ametista chiara e il resto in
lavanda chiaro. Per favore, mi puoi aiutare con i capelli? Non so se
legarli alti o bassi..."
Gask fissò Kianta rstando accigliata a fissarlo, sentendo
che
chiedeva a lei aiuto per i capelli. Si era chiesto spesso
perchè
con i barbieri ed estetisti, parrucchieri, non andasse da loro. Lui
diceva no, avev apersone di fiducia e arrivava sempre prima dove doveva
andare, per trovare l'acconciatore di fiducia per essere
impeccabile. ma normalmente preferiva l'aiuto di qualcuno fidato.
"Facendo da me non sarei perfetto, questo lo so. Kianta sa cosa fare e
ha sempre un gusto critico e ha la mania della perfezione su certe
cose, quindi so che farà del suo meglio per rendere i
capelli a
prova di vento o... insomma, sa lavorare bene i capelli. Non ho il suo
tipo, per fortuna, ma se non cè lei o sono di fretta, mentre
mi
dirigo a destinazione, l'acconciatoer di riferimento di là
sa
già da tempo che deve aspettarmi in una saletta apposita
così arrivo, mi sistema e mi dirigo dove devo andare...
è
come, sai, per certi tipi di balli professionali. Le giurie
depenalizzano se hai anche un capello che esce dalle acconciature, ti
si scompigliano o altro, non importa se donna o uomo. Ma è
considerato, così si rovinano i capelli con prodotti ultra
fissanti che quando devono slegarseli sembrano fatti di pietra. E
così è la società là fuori,
ogni
accessorio, capello, atteggiamento è sotto analisi. Non
credere
che sia tutto facilecome lo è da noi. Le regole esistono per
un
motivo, e così lo è per la
società là
fuori. Ma se da noi ci sono le regoole e ele leggi, da loro esiste Dio
denaro e Signora apparenza... Più sei artificioso, studiato
in
ogni aspetto, più
reciti come un attore consumato guadangnando punti, più
vali. E'
quella società, cè poco fare. Io però
appaio molto
meglio perchè io sono così..." fece con un
sorriso.
Gask tre passi dietro Kianta, secondo le regole, si avvicinò
alle persone che l'attendevano. Sembravano contenti e alcuni di loro,
una donna e un uomo più grandi dei due giovani che li
seguivano,
lasciando gli altri fermi, corsero verso di lei. Lei si
fermò e
fece una riverenza, mentre questi la salutavano e sembravano
sinceramente contenti di vederla, cosa che colpì Gask.
"Lia... sei viva, quindi è vero. Come sono felice che
qualcuno
si è salvato!" fece la donna più grande del
gruppetto.
"non credevo alla notizia, quindi si sono sbagliati? Almeno qualcuno
è sopravvissuto..." fece l'uomo.
"Carissimi amici, mi rallegra tanlmente la vostra felciità
nel
vedermi che mi sento felice come non mai. SOno stata ferita ma avevo
perso i sensi, che ai loro occhi deve esser sembrato di avermi uccisa,
e lo hanno creduto anche dopo. O non sarei qui...." fece Kianta con una
voce e un sorriso che lui stentava a riconoscere. Accadeva sempre
così, con jd, Milan e gli altri si comportava in un modo
simile
a questo ma se là era meno dolcezza e garbatezza,
cèrano
ma non così enfatizzati, con gli ospiti o le perosne che
doveva
incontrare, sembrava di vedere una persona dolce e calorosa mai vista.
"ma certo che siamo felici di vederti! Cosa dici! Ogni volta che vieni
ci racconti e mostri cose straordinarie. Per mio padre, ogni tua visita
è come l'arrivo di un precettore di fiducia. Anche se siamo
ormai grandi, ma anche noi siamo sempre contenti quando torni! Mio
padre ti aspetta nella tenuta, ma non poteva non accoglierti... e poi
lui non lo ammetterà mai, ma i consigli per le modifiche
alla
nostra casa di famiglia lo hanno reso contento. E' orgolgioso di come
è venuto tutto e dice che è straordinario come
oggigiorno
ci sia qualcuno di giovane, che sa e capisce il valore delle
cose come
devono andare. E poi deve mostrarti il cimitero e mausoleo di famiglia,
visto che ami le architetture di qualuqnue epoca e documentarle. Non
solo, ha da parte dei libri per te acquistati da una collezione che
vuole mostrarti..." fece il ragazzo con foga, bloccato dall'altra
giovane figura, una ragazza.
"Io credo che voglia regalarteli, come facesti tu ocn quella bibbia
Gutemberghiana. E' il suo libro preferito della collezione anche solo
da ammirare sotto vetro per la copertina in pelle ultra rifinita, una
delle ultime stampate
proprio dal grande tipografo con copertina in pelle lavorata e pittura
a mano. L'ha messa sotto teca da solo, sai?" fece dando una gomitata al
giovane
"E la guardava e si lamentava che quel giorno erano morti dei soggetti
meritevoli, e sembrava non darsi pace. Ora che sei tornata, viva,
sarà meno in dispiacere. Gli avevi promesso di mostrargli la
tenuta che avete acquistato qui e sistemato. Vuole vedere come hai reso
quell'edificio, visto che lo conosceva da piccolo ma poi fu lasciato
vuoto. Vuole vedere come lo hai reso tu..."
"Ragazzi basta! Donna Lia... Oh, so che questo titolo di solito viene
dato alle donne sposate, ma qui è anche sinonimo di persona
speciale. Siamo ancora adesso orgogliosi della fiducia che tu e la
Fiamma Cinerea avete concesso alla nostra famiglia, come
vostri Alfieri
in questo paese. NOn siamo i più potenti nel totale, ma mi
auguro che abbiate scelto bene. E in quanto messaggera del tuo Signore,
Milan, ti spetta un titolo onorifico, ma hai accettatosolo Donna Lia,
seppur ancora tu non abbia un compagno. Mio fratello è in
attesa
di riceverti come ha detto mio nipote, nella casa di
famiglia. E ha
detto è pronto a discorrere con te in rumeno
perchè tu
migliori la nostra lingua, seppur conosci anche il tedesco. Quello che
è accaduto è... non ho parole per
descrivere il nostro
lutto, ma abbiamo festeggiato nello scorprire della tua salvezza e del
tuo ritorno. Grazie per essere tornata subito, seppur ferita, per le
esequie dei nostri cari e servitori deceduti, ma stai tranquilla.
Pagheranno per..."
Kianta alzò la mano, come faceva sempre per
zittire le persone e
seppur in quel paese, Gask notò che seppur inferiore di
posizione sociale rispetto all'uomo in quel paese, questi sorpreso non
finì il
discorso e la fissò, finchè lei non disse
qualcosa.
"Vi prego di lasciare a me la questione. Mi sarebbe gradito provvedere
secondo... i nostri metodi e consuetudini. Comprendo che la voglia di
vendicarvi sia forte, ma immagino che come nostri alfieri, la fiducia
sia al primo posto. Mi concederete l'avviso di... annunciarvi che la
questione sarà risolta in breve e che riceverete vendetta in
modi differenti dai vostri. Ma averrà. Da voi vige la regola
che
sangue chiama sangue... lasciate tuttavia che sia Io e il mio
Signore a vendicare tutti portandovi prova e l'anello degli Alflieri,
lasciandoci l'onore di provvedere alla questione. Nel momento stesso in
cui vi
inviterò nella nostra dimora per una visita ma anche una
festa,
saprete che è tutto sistemato e i morti riposeranno in
pace..."
dicendo tutto in modo dolce e gentile.
i presenti rimasero interdetti qualche attimo, guardandosi. Poi i
giovani annuirono ai due più grandi e questi sorrisero.
L'uomo
con un braccio le indicò la macchina poco distante, mentre i
tre
che erano le sue Ombre andarono subito verso la stessa per
controllarla. Kovacs affermò con rispetto che andavano solo
ad
assicurarsi, dopo l'altra volta, che non vi fosse
nulla di troppo o
qualche sorpresa e con una borsa, con apparecchi specifici, si
prepararono a scansionarla in pochi minuti. La macchina non era una
comune, era una sorta di mini limousine con due file di sedili
posteriori che si guardavano, così le persone dirante il
viaggio
conversavano di fronte l'altra, con tutte le comodità per
bere e
mangiare.
mentre andavano lo stesso Kovacs fece un cenno con la testa a Gask che
comprese e tenne gli occhi aperti, perchè era rimasto
l'unico a
guardarle le spalle, mentre lei ascoltava l'uomo che aveva iniziato a
dire qualcosa.
"Coloro che hai salvato con il tuo gesto sono in attesa con
mio
fratello, per i dovuti ringraziamenti. Per favore, intanto
andiamo, sono
tutti in attesa..."
"Ti ringrazio, intanto permettimi di offrirvi nella macchina che
utilizzate, avendo i sedili posteriori di fronte l'altro ocn un
tavolino che si alza, il meglio della pasticceria fine francese da
tè. Ho portato anche dell'ottimo Qi Men Hong Cha, uno dei
migliori tè neri cinesi che a mio avviso si sposano molto
bene
con la dolcezza dei pasticcini, ma se volete qualcosa di più
delicato ho sempre con me, per le mie visite, una
scorta con ogni
tipologia..."
"Con molto piacere. E' sempre interessante provare i doni culinari che
presenti" fece la donna "Anche la Baba è interessata,
aspetta
sempre con ansia il tuo arrivo per ascoltare i tuoi racconti e provare
cibi e bevande dal mondo, sia che conduci con te, che dai
cuochi che ti
seguono. Mio figlio ha amato molto i dolci turchi che hai portato,
preparati da voi stessi. Lui vuole viaggiare, ma essendo il
primogenito
ha un ruolo, quindi sono felice quando gli porti quei
luoghi..."
"Lieta di portare doni così apprezzati. Seguo il detto per
cui
se Maometto non va alla montagna, che sia la montagna a farlo..."
facendo un inchino come
alla giapponese ma con le mani sempre sopra l'altra sul ventre "Adesso
se permettete, vorrei tranquillizzare i vostri parenti e rendere
omaggio a chi ha temrinato troppo presto la vita, per quelle
persone. E
se anche il vostro capofamiglia mi concederà la benedizione
di
procedere, tutti saremo vendicati e l'onore ristabilito"
"Andiamo allora, mia cognata ha fatto preparare il Negresa che adori
con il tè e il dolce di mele per cena..."
"Inutile dire che Baba è da ore a casa e ne ha pulito uno
intero
da sola..." fece il ragazzo sottovoce ridendo poi di gusto, avviandosi
con gli altri alle macchine.
Poche ore dopo, notte
Gask entrò nella stanza adibita a spogliatoio, dove Kianta
si
fermava da sola per cambiarsi. La porta era socchiusa, segno che si
poteva bussare ed entrare senza il rischio che lei si cambiasse. Kovacs
gli diceva sempre che lei aveva chiari segnali e loro ormai
li conoscevano. Come agitava le dita della mano significava che voleva
qualcosa consegnata, gesti e movimenti di occhi e testa per altri
insignificanti, per loro messaggi, sorrisi e come li mostrava
per
intendere che voleva agire lei e non loro, porte aperte o chiuse in
determinati modi per chiarire cosa era possibile e cosa no e via
dicendo. La porta socchiusa rispetto ad altri angoli di apertura
intendeva che si poteva disturbare per motivi seri, che era in
meditazione o qualcosa del genere. E siccome alle Lezioni aveva
imparato che i gradi si potevano ricordare più o meno
precisi dalla mano aperta e che grandezza cèra tra pollice
e le
altre dita con mignolo verso l'alto, aveva inteso che si poteva entrare.
Ridendo Kovacs disse che lei non meditava neanche per il ciufolo
perchè non riusciva a rilassarsi e star ferma a comando.
Quindi
se la porta era aperta in un determinato grado, non stava meditando,
domanda che Gask stesso aveva fatto visto che lo faceva Milan, ma era
in dossiciazione o visualizzazione. Ossia in un mondo alterativo solo
suo dove scappava per rilassarsi o ssfogars senza picchiare nessuno. A
gask questa cosa sembrava strana, ma poi pian piano gliel'avevano
spiegata, ma trovava strano che qualcuno tramite musica fosse con la
mente... altrove, non solo per la noia e pensi ad altro. E in quel caso
non sentiva musica, non usando lei le cuffiette.
"Ecco perchè per definirli si dice che Kianta è
il sole
così come Milan è la luna..." faceva Kovacs
dicendolo come dato di
fatto ma non era chiaro per Gask il senso vero.
E così, bussò, sentendo un "MH...." di risposta e
si
affacciò. Kianta era davanti la consolle da trucco con
specchiera enorme, in piedi , che si controllava la camicia, stando di
tre quarti di schiena verso di lui e lo specchio rimandava la sua
immagine. Indossava pantaloi da Frac a cui sicuro avev auna giacca
abbinata, vestiva da uomo sempre con mezzo tight o frac, ovviamente
delle sue misure e con pieghe apposite per adattarsi al suo torso di
colori scuri, ma non sempre nero o blu. In quel caso era un blu notte
di una stoffa tipo sbrilluccicante che fasciavano bacino e
gambe.
Controllava la camicia. Colletto
alla button down corto senza bottoni nelle punte e rigido da stare
molto sollecato, pieghe tattie ai lati esterni del seno e poi davanti
notò che vi era una sorta di coda di topo, così
la
chiamavano quella riga nera o altri colori di cotone che creava un
rettangolo da dietro il collo fino a quasi il suo ombelico,
così
gli sembrava. E all'interno di questa forma pieghettature per tutta la
lunghezza e larchezza del quadrato abbellivano la camicia che sarebbe
stata banale, così come le maniche. Erano normali fino a
sopra
il gomito, una coda di topo nera faceva partire la zona più
ampia a sbuffo che sapeva ormai che sichiamano bishop, che finiva sul
polso con forma classica e il polsino era molto lungo. Era infilata
dentro i pantaloni e al collo portava una cravatta a fiocco western in
Raso Nero con rebbi molto lunghi, chiamata anche nribbon tie.
Si fissava cercando di trovare punti che andavano sistemati, poi senza
verifcare chi fosse entrato, aveva preso delle forcine e aveva
iniziato a tirare indietro i capelli più lunghi che erano
anteriori e lisciarli perchè restassero aderenti, un
pò
come le volte che li aveva bagnati e tendeva a passare una
mano
per
tenerli indietro. Quando ebbe finito prese la retina da parrucca e se
la sistemò,scura, e ultimò c on la
parrucca che era
sulla testina accanto all'angolo dello specchio.
Era una parrucca
diversa dalle altre, ne usava tre, dai colori diversi e tutti tendevano
ad essere perlescenti, così gli pareva, con riflessi azzurri
o
blu. Avevano quel modo camngiante alla luce. Quel modello non era
liscio ma ondulato, con base grigio topo, così gli parse
dalle
radici a metà lunghezza delle ciocche e partivano colori tra
il
glu, viola, grigio o non capiva. Erano di questo colore grigio di due
toni diversi con meches o non sapeva cosa fossero che a caso da poco
dopo le radici partivano concentrandosi più da
metà alle
punte, creando un effetto che dava il nome alla parrucca. Azzurro
ghiaccio. Di ghiaccio ci vedeva solo le parti chiare, le altre erano un
mix ben sfumato degli altri colori. Secondo lui non le
stava,m
per via della sua pelle troppo chiara, pensava.
Le parrucche erano tre. Una che chiamava da fata turchina che
acconciava sia lisci che mossi. Era una gradazione da blu ceruleo alle
radici che fino al fondoschiena cirava senza stacchi ma ben sfumato al
color turchino fino alle punte azzurro cipria. La seconda pareva quella
che indossava ma era castava alle radici, un castano chiaro
però
che Kovacs chiamava biondo scuro o qualcosa di simile e poi verso la
fine a metà schiena faceva cambio netto con verde smeraldo
per
poi sulle punte blu non elettrico ma qualcosa di simile. Era quella che
trovava peggiore e kovacs chiamava ridendo la parrucca pavone. E poi
quella che indossava, queste due ultime quasi sempre mosse per come
erano sull testine.
Kianta si accorse di lui quando, controllando lalo specchio i
lati della
parruca se erano ben messi, avendo base in silicone per aderire alla
pelle, non lo intecettò dal riflesso. Restò un
secondo a
guardare la porta, poi si voltò a fissarlo, chiaramente
chiedendosi perchè fosse venuto lui a bussare.
"Volevo avvisarti che siamo pronti, e..."
"E perchè sei venuto tu? Dove sono quei tre?"
"Sono andati in perlustrazione e iniziare il controllo dei punti
elettrici e telecamere con gli strumenti. E..."
"Sono andati dove?!?" fece e ogni volta che lei era irata da
qualcosa , tendeva a dire le ultime parole un pò acute,
quasi
squittendo, facendo ondulare le ciocche della parrucca
ghiaccio,
ma che di ghiaccio cèra solo un vago richiamo pensava Gask
"Quando
hanno deciso senza avvisare di fare qualcosa?"
"Ormai è fatto, e..."
"..." la vide fissarlo con occhi apertissimi e e l osguardo come per
dire
che Alaric diceva
somigliassero a quelli terrorizzanti di un gufo o peggio gabbiani.
Alaric e i gabbiani era peggio di lui contro Kianta, come s
evolesse
sbranarlo a dire la cosa sbagliata
"Hanno fatto un buon lavoro, ora sappiamo posizione, numero dei
presenti, luoghi e posizioni delle telecamere e staccare la corrente
lontano dall'abitazione. Zidgi è pronto a tranciare il cavo
a
mezzo chilometro che alimenta la casa. Non dovremo così
aspettare molto di presenza..."
Lei restò qualche secondo a guardarlo, col broncio
pronunciato
finchè con la testa fece quel gesto stizzito, ma
meno
pronunciato, verso destra con un secco colpo col mento e si
controllò ancora allo specchio. La vide girare il torso per
controllare che la camicia stesse bene con ogni movimento, terminare il
trucco leggerissimo ma visibile alla luce effetto ghiaccio sugli occhi
, e una passat a di qualcosa sulle labbra.
Andò all'armadio alla sua destra e prese la giacca del
completo,
che aveva supposto lui, e controllò che nella pipa
vi fosse
materiale a sufficienza per l'accensione, chiudendo col coperchio
speciale ermetico. Per ultimo agguantò il cappottone e si
avviò, passandogli accanto.
La seguì fino all'entrata del garage dell'avamposto che
usavano,
non una Torre, e videro sfrecciare verso di loro il van camuffato che
utilizzavano. Poco dietro di lei ocme sempre la osservò
controllare tutto, gambe dei pantaloni, scarpe lucide da uomo con
decori
pressati in pelle e vide luccicare nei movimenti gli anelli. I soliti
da cui non si staccava mai. Quando il
mezzo si fermò Kovacs coe sempre scese un attimo
prima di
fermarsi il van, atterrando di piedi ocn la portiera aperta e con un
lieve inchino.
"parleremo nel mentre del vostro lavoro, senza avvertire." incidendo
sull'ultima parte come se stesse picchiando ogni parola "Avete portato
l'occorrente?"
"Certo, capo" fece Kovacs con un sorriso "l'abito, parrucca, scarpe e
sottoveste sono nella borsa ben protetti. Anche gli accessori. E sul
posto in una zona nascosta cè anche lui, possiamo partire
anche
subito. Il tramonto sta arrivando... è tempo che la Strega
si risvegli..."
Antoniu Radulescu, aveva saputo che quella donna era ancora viva. Come
era possibile? La sua famiglia aveva avuto il disonore di non essere
scelta per poi dominare il paese come desiderato. Essere una delle
famiglie più potenti e ricche non era abbastanza, e aveva
saputo
che quelle perosne potevano dare incarichi e cariche anche potenti se
lo volevano, e cercavano quelli che chiamavano Alfieri, ossia alleati e
seguaci in ogni paese che governassero per loro... era questo che si
diceva. Aveva incontrato poco la donna ma l'uomo, colui che definiscono
il capo assoluto si. Ed era sicuro che fosse scelto per l'incarico
così prestigioso, abbattendo quindi le altre Case nemiche e
avversarie. Invece entrambi erano andati da quel dannato di Vali per
dire che erano loro i destinatari di tanto onore. Sapeva negli altri
paesi come democrazia e meritevolezza fossero più
considerati,
ma era sicuro che quiei tizi ocn pensieri così radicali e
antichi, fossero quelli giusti per la sua ascesa. E invece...
Si fermò dai suoi pensieri percependo qualcosa di strano. Il
silenzio. Quella casa brulicava sempre di rumori, passi, voci
sussurrate e non, di tutti gli occupanti, sia della sua
famiglia che i
domestici. Invece i lsilenzio era tombale. POi dei passi pesanti e
cadenzati e la porta si aprì. Entrarono due uomini che non
conosceva e per un momento rimase spiazzato. No, qualcosa gli
richiamava la memoria. Li riconobbe fugacemnete,
li aveva già visti e qualcosa, un morbido tonfo, lo colse
alla
sua sinistra, dal balcone.
Le tende iniziarono ad agitarsi al vento mentre si aprivano le due
sezioni a vetro. E dalla luce della luna si
stagliò, ingigantendosi, perchè si avvicinava una
figura
qualcosa incorniciato dalle due parti della tenda. Le tende che
danzavano, ora che tutto il balcone era aperto, mostravano a tratti una
persona che conosceva. E rimandava un sorriso carogno.
"Tu... allora sei veramente viva!"
L'uomo, seppur aveva ricevuto l'informazione, stentava a credere che
quella donna non fosse finita male. Aveva capelli diversi ma il suo non
era un viso che, dopo averlo visto una volta, poteva confondersi con
altri. non era una persona banale e mischiabile con tante altre, quel
viso non aveva segni di anonimato. Gli uomini che pagava non erano
pivelli e seppur il messaggio teatrale con le bare, aveva avuto un
numero di morti che lo aveva soddisfatto. non si aspettava che
arrivasseo perfino al piano superiore senza una sparatoria. Ancora di
più
perchè la donna che quella volta lo aveva guardato con
sufficienza e disgusto, con disprezzo, spingendo il suo capo a
scegliere l'altra famiglia, era finita male come meritava. E invece era
viva.
"Io non sono quell'altra persona. Ringrazia e porgimi i tuoi
ringraziamenti. Io porto la giustizia, ma se tu avessi fatto
ciò
con quella persona... Se io sono portavoce della giustizia, Lei
edll'inferno. Lei agiva per rabbia e ridare indietro tutto... io per
punire e pulire questo mondo..."
Avanzando si fece passo passo il balcone e poi l'interno, con il
cappottone che si muoveva.
"Guardati" fece Kianta avanzando, incorniciata mentre entrava dalle
tende agitate e i capelli al vento, nonostnat eil cappello "Sei un
patetico stronzo che aveva esultato per la morte di persone, e credeva
di aver ridato onore al suo nome. Con cosa hai dato onore? Pagando dei
tizi per fare un agguato e ammazzare qualcuno? E non farlo
con le
tue mani? Per te questo è aver ripreso onore? Oh, no!... sei
solo uno stronzo patetico e dalle mani pulite, ma l'anime
lorda di
sangue e melma nera"
"Non puoi dimostrare che sono io..."
"Ah no?" facendo un gesto con la testa che per altri era un'enfasi
della risposta, ma il gesto secco verso l'alto, poco
visibile, fu
recepito dai due che presero un tablet e mostrarono la diretta degli
uomini artefici dell'aguato, in situazioni raccapriccianti e
con pesanti
segni di tortura.
"Il caro Cinq sa quel che fa, non a caso il suo nome, cinque in
francese, indica i livelli fino al quale si spinge, e i tuoi sono
arrivati fino al terzo. Rispetto per loro, per questo per quelli
lì, ho dei piani. Ma non come per te su di te..."
con un sorriso
carogno degno di Joker.
L'uomo si buttò verso un mobile, sicuramente per cercare
qualcosa, che prese. Una pistola. Kianta lo fissò con un
sorrisino e la testa inclinata di lato, anche quando se la vide puntare
contro, ma non cambiò e nè mostrò
alcuna pausa o
altro. Il rumeno era chiaro che volesse sparare, per un attimo fu
sorpreso dal vedere un uomo più alto alle spalle di
Kianta, che
avanzava. Kianta con una risata alzò la mano sinistra aperta
verso di lui e con microgesti qualcosa diede fastidio al rumeno, che
fissò la pistola. Era come se questa venisse strattonata
dalla
sua mano, e dopo qualche scossone, prima che potesse metterci l'altra,
l'arma si staccò dalla mano, facendogli male all'indice che
stava sul grilletto e volò dritto nel palmo di lei, che
girava
la testa sempre come ad arco, con un sorriso monello in volto. L'uomo
si ritrovò disarmato, con quelle quattro persone che lo
fissavano, ferme.
Tentò un'ultima fuga ma con velocità Kianta gli
si
parò alla sua destra e con qualche mossa particolare lo
stese a
terra con un calcio in faccia, di fronte un mobile con uno specchio,
portandosi poi a cavalcioni sulla sua schiena. L'uomo non si era
accorto che i due stavano posizionando dei quadrati a terra che si
portavano sulla schiena, com e zainetto tramite dei lacci.
Kianta
gli prese i capelli e gli tirò indietro la testa.
"Raccomantami come ti senti. Si, voglio sapere come ti senti... di
solito le persone non chiedono mai questa cosa. Come ti senti? Cosa
senti? Cosa provi? Invece della banale "come va, o come stai" che
è solo di educazione fasulla, si dovrebbe chiedere come si
sente
la persona. Interessarsi veramente. Così diceva lei...E
siccome nel caso delle vittime di
quegli stronzi che stanno giocando con Cinq, non si possono
più
chiedere queste cose... Sono morte o peggio, una vita d'inferno. E
quindi
eccomi, Io, Veròna, la strega del Gioco...
giocherò con
te perchè tu mi dimostri cosa sei, chi sei e la tua
meritevolezza. Non è un gioco con gli scacchi. Non
è il
settimo sigillo. E' molto peggio..." gli sussurrò, facendolo
specchiare, mostrando lei che stava calvalsioni sopra di lui. E nello
specchio lui vide lei con il sguardo che lo fece sudare e qualcosa che
si muoveva intorno a loro. Qualcosa che non aveva mai avuto modo di
osservare. Degli strani esseri fumosi o gelatinosi che vorticavano
intorno a loro, fluttiavano e poi si buttavano in picchiata. Altri non
avevano gambe ma come una scia come di colore di un pennello e la testa
a
forma di bolla con tratti urlanti e braccia, che si agitavano dietro di
lui. E rumori da far venire la pelle d'oca
"la paura che la gente ha provato a causa tua, fino alla morte in certi
casi, si tradurrà per te in qualcosa che io
raccoglierò e
userò con così tanta gioia... disperazione!
Sarà
come una spezia su di te, la pietanza che cucinerò a fuoco
così basso che implererai ogni esser e che credi esista, per
salvarti. Ma, guarda un pò, come la realtà
insegna, non
cè' niente tranne me, che per magia o miracolo
può far
qualcosa..."
Kianta si alzò, nello specchio il rumeno la vide parlare e
interagire con quelle robe dal riflesso, finchè non
parlò
con gli uomini. "Portatelo giù, con gli altri"
"Gli altri chi!!" domandò in un soffio rauco l'uomo "GLI
ALTRI
CHIII!" agitandosi e tentando carponi di fuggire, beccando lo specchio
andandoci contro e rompendolo. I frantumi gli andarono contro e Kianta
alzò gli occhi al cielo mormorando "Mamma mia che soggetto
patetico, adesso" per poi dire ai due alla porta, mentre l'uomo urlava
di chi parlasse "INIBITELOOO!" con aria scocciata e strascindando la
frase
L'uomo fu portato n el grande salotto al piano inferiore, mentre uno
dei tre era rimasto con armi in mano a controllarli, legati saldamente
da manette a strozzo in plastica a seguire la forma della stanza, come
fossero seduti a terra in circolo per un rituale. Erano con le spalle
alla parete, distanziati tra loro.
Il rumeno trovò la sua famiglia in mezzo alle persone, con
gli
uomini che teneva come domestici e le guardie. Si chiese come avessero
fatto in silenzio a fare tutto il lavoro. Sul grande camino della
stanza vide, appena fu buttato a terra di peso, un gufo che non
ricordava di avere mai avuto, finchè non lo vide battere le
palpebre e ruotare la testa. Era vero, era posizionato al centro della
balaustra che usavano per poggiare le cose in alto, e guardava
dall'alto la stanza come un giudice.
"Hai notato il nostro Acheronte! Lui è qui, e
lì sopra, per
un motivo. I gufi che osservano determinate cose hanno un
significato, sai?Ma non è su di lui che devi concentrarti...
innanzitutto chi sono di questi i domestici? Ovviamente lo noto dai
vestiti ma vorrei una risposta..." disse Kianta fissando le persone
legate.
i domestici alzarono al testa come a richiamare attenzione, alcuni in
lacrime, altri ocn sguardo terrorizzato.
"Calma, calma. Voi non rientrate nella questione. Almeno, non vi ho
liberati per un motivo. Voglio scoprire se voi siete in qualche modo
invischiati con certi fatti, o sapevate e avete
taciuto, o concordavate
con certe cose. Io non accetto e tollero le persone che nonosntante
vedano e non approvano , lascino fare. Perchè vi
rende sporchi quanto loro..." indicando con un dito la famiglia " E
quindi, non parteciperete al rito di stasera, ma sarete condotti in un
luogo dove vi chiederò tutte le informazioni e, non essendo
in
un'aula di tribunale dove la gente mente e dice stronzate nonostnate il
giuramento, se non riceverò verità, la mia ira
calerà su di voi... chiaro?" ricevendo cenni di assenso con
la
testa, essendo inbavagliati.
"Portateli via e assicuratevi che stiano buoni..." Zidgi e Django si
affrettarono a farli alzare, liberando le gambe e portandoli
fuori. I
restanti no nsapevano che sarebbero stati tenuti tutti in una zona
sicura poco distante e che sarebbero stati sedati. Senza capirlo,
sarebbero entrati in un edificio prefabbricato piccolo e rettangolare,
vuoto, che avevano portato a sezioni e montato, con luce, telecamere e
una sezione di ventilazione, una per l'aria e l'altra per farli
addormentare senza che capissero, senza bisogno di punture o altro. Era
una sorta di scatola che non si apriva facilmente, perchè
con
apertura come i giochi di logica e se non conoscevi il modo, non vi era
possibilità. Ovviamente i membri della Torre ormai
risistemata in quel paese, conoscevano ubicazione e metodo di apertura,
quinid non vi erano
affatto problemi. Ogni tot di tempo ricevevano avvisi di conferma che
andava tutto bene, in caso contrario senza quegli avvisi sarebbero
corsi nei due punti armati e pronti all'estrazione o recupero, di
qualunque tipo, in primis Kianta.
"Dunque..." Kianta iniziò a guardare le persone intorno a
lei.
La famiglia che all'inizio volevano elevare ad Alfieri nel paese e poi
avevano capito troppo presto e scoperto , che tipo di gente fosse.
E non se ne salvava nessuno, adulti come ragazzini. Perfino i ragazzini
erano orribili e pericolosi. "... togli i bavagli, voglio proprio
vedere..." fece a Kovacs, che era rimasto con Gask.
Una donna liberata la bocca, iniziò ad inveire
contro di lei, con
rabbia, con sputi involontari mentre urlava, il trucco
rovinato da
lacrime e agitazione che lo avevano sbaffato "Stronza. Io ti avevo
accolta in casa mia. Ti avevo trattata con tutti gli onori. Maledetta,
ti maledico, Lia!"
"..." Kianta la fissò inclinando la testa "No, quella non
sono
io" spiazzando la donna "Io sono Veròna, stasera sono la
Strega
del Gioco, come ho detto a tuo marito, il capofamiglia..."
"Ma se sei Lia!" disse la donna come se fosse presa per stupida
"No" fece Kianta avvicinandosi e guardandola negli occhi "Lei
è
morta tanto tempo fa..." portando la testa verso la spalla destra "la
cosa bella di.. ME... è che la parte migliore di me
è che ci sono molte me, me , me, me, me, me! IH IH IH IH IH"
ridendo alla Veròna mentre la stanza di riempiva di copie di
lei stessa come era, che da un sorrise iniziavano a ridere come
l'originale e Gask rise perchè sapeva da dove veniva l'idea
delle risate terrorizzanti. Dalla'allevamento di tacchini e faceva un
casino allucinante quandeo gli uomini giocavano con loro, emettendo
gloglottii che parevano risate demoniache. E così una volta
lei aveva detto a Jd che non sapeva spiegarsi la cosa, che aveva
aggiunto il giochino del copia e incolla all'idea della marea di
tacchini identici che facevano questa sorta di stadio casinista.
Gask era nella stanza con Kovacs, che sistemava l'attrezzatura e mentre
ascoltava. Di nuovo quel nome, si chiese, e non aveva capito mai nulla
della questione. Sistemò i box quadrati in alcuni angoli, e
constatò che era rimasta solo la famiglia al completo, ora
sistemati in fila spalla con spalla. Si chiese come preferiva agire
questa volta. Non cèrano schemi di base, si agiva in base al
soggetto e quanto sporco fosse.
"Ehi, sbrigati, fra poco inizia lo show" gl idisse Kovacs mentre
finiva. Gask si voltò e si accigliò
"Tu cosa fai?"
I due sussurravano in russo, la lingua che usavnao più
spesso.
Lo vide sistemare non al centro della stanza ma all'opposto, dei
soggetti legati, una poltrona in legno riccamente scolpita con
schienale e seduta in morbido velluto, visibilmente con quelle sezioni
rivettate perchè si vedevano i cerchi. A fianco un tavolino
alto
e sinuoso, La parte superiore tonda con zona appoggio più
larga
con bordo, poi zona cassetti, tre gamve secche che erano un
pò
più bombate nella sezione che divideva i cassetti a giro con
decorazioniche erano in rilievo fino a max il bordo del disco superiore
che fungeva da appoggio. A circa dieci centimentri o più da
terra di era un altro disco di appoggio che veniva tenuto dalle tre
gambe, le quali poggiavano su zoccoletti in forse bronzo lavorato.
Tutti i disci e i cassetti erano lavorati con la tecnica del mosaico
per i legno, con la zona scavata e poi vi si inserivano forme di colore
di legno diiverso e poi si laccava tutto.
Un pouff poggiapiedi di stile diverso stava davanti la poltrona. Aveva
il corpo in legno e basso, molto, con un cerchio di legno e quattro
piedi dalle forme rttangolari che si restringevano al centro con decori
che si estendevano in fuori fino alla stella alrghezza del resto della
gamba. Di color bianco con tipo spatolature come stile povero e un alto
cuscino tondo ma di lato molto alto con bordi che formavano come la
cornice delle torte di carne o di mele che il cuoco faceva. GLi
sembrava una strana torta su un poggio come da esposizione. Kovacs
fissò Gask che rideva di quel coso strano, visto che allo
Chateau li avevano rettangolari o tondi ma di stile diverso.
A sinistra della poltrona vi era in contrapposizione del
tavolino, a
destra, uno di quei carrelli di servizio per servire vivande
o bevande
con corpo in metallo dorato, ruote, ripiani in vetro e la zona apposita
per spingerlo.
"A che cosa servono queste cose?"
"Oggi si cambia. Non sarà solo Veròna a fare il
gioco..."
ma una vibrazione lo portò a guardare il suo cellulare e poi
dire semplicemente "E' tutto pronto, stai attento, vai dietro
quell'angolo, che sta sul corridio e mettiti cosa trovi sul mobile al
muro. Appena sei pronto entra e mettiti impettito come un cameriere
accanto la poltrona, la posizione scegliela tu..."
"Ma..." fece Gask dubbioso, ma l'altro corse via mentre Kianta ancora
blaterava qualcosa, e si pensò al blaterare
perchè
sembrava che stesse cianciando di cose a raffica, tanto che osservando
la scena, si accorse che la gente legata sembrava come le parole di
Alaric. .
Così mentre la sentiva, si avviò in una zona di
quell'ampio salotto che aveva una sezione aperta, divisa da colonne,
con un corridoio da un lato, mentre loro erano entrati dalla porta
nella zona opposta, situata nella sezione più lunga a
metà. Si accorse che le persone erano di schiena alla parete
più corta con il camino, mentre la poltrona e il resto di
fronte, quandi vicina al muro minore opposto. Affanciandosi dietro una
delle colonne
vide il mobile che pogiava a questa e degli abiti piegati. Una giacca
tipo frac di nero velluto, con una fila di bottoni per chiudere la
giacca su di un lato, mentre l'altra fila di cinque bottoni in
verticale era decorativa. Il taglio davanti creava due triangoli per
fianco,e lui non aveva ancora capito il tipo di giacche e come
chiamarle. Aveva un bavero di velluto grigio velluto largo nella zona
del collo con doppio livello, con una catena da albert ma con palline
distanziate, ricordava si chiamasse così' che partiva da una
spulla sul cuore, pendeva come doppio arco fino alla stessa zona nella
parte sinistra d un fioro molto petaloso e una libellula con ali e
parti in vetro come le vetrate che consoceva allo Chateau, e il resto
penzolava dritto. Le maniche non erano normali, i polsini erano larghi
e di velluto marrone con bordini color argento come la catena e poi una
campana di rouches larghi, che gl icorpiva la mano fino alle nocche
richiamav ala camicia, con una piccola porizone di rouche che usciva
dalla gianna e faceva come da decorazione. Il colletto della camicia
era di tipo diplomatico e veniva chiuso da un papillon di rado nero da
fare a mano. INiziò a maledirsi, poi si accorse che aveva
una
clip e bastava solo metterlo intorno al collo e
fare e
spospirò. Meno male, si disse, chi aveva scelto il modello
aveva
ricordato il suo impedimento su certe cose, perchè non le
conosceva. I pantaloni erano semplici ma con bordi agli orli e strane
sezioni della gamba con quei bordini color argento che girava intorno
alla gamba. Le scarpe erano lucide e di ottima fattura.
Trovò uno specchio nella colonna successiva e si
specchiò. Sembrava uno di quelli che stavano sempre con
Milan
con quei vestiti vecchio stampo.Dei camerieri più in
ghingheri,
diceva sempre. Non sapeva come considerarli visto che
non ne aveva mai messo uno prima di arrivare allo chateau e nemmeno con
il Capo, tranne rari casi di matrimoni... e non ne indossava neanche in
quei casi, lo aveva lasciato libero di stare come sempre, seppur in
nero, e poco distante, ma sempre a tenere gli occhi aperti. Era davvero
raro vedere qualcuno vestito così elegantemente.
E quella prima volta in cui ne aveva indossato uno per far piacere a
Milan, Kianta era entrata con l'abito che ormai era
diiventato
l'icona di
Veròna durante i riti, color panna o avorio, non capiva mai
niente, in stile vittoriano con ricami e inserti argento,
con maniche a pagoda e un sopragonna a semicerchio che copriva
metà della gonna vera che arrivava alle scarpe. Lo aveva
fissato
da capo a piedi, con l'espressone che pareva dire e incedendo nell'abito come un
dipinto che prendeva vita,
così lui vedeva la gente vestita d'altri tempi, domandava
come
mai fosse così ben vestito. Lui rispose che aveva accettato
per
amicizia, anche se non ci si trovava in quegli abiti per poi sentirsi
rispondere con tono piccato.
"Eh... anche io non ti credere. Se fosse per me prenderei queste scarpe
col tacco e le userei su quegli ospiti a modo mio, ma l'abito fa anche
il monaco... " rispose camminando come per noia e un lieve broncio,
rispondendo a lui ma guardando fuori le finestre e a Gask quella volta
era semrbato un modo amichevole e confidenziale che quasi mai accedeva
e ne approfittò "... non è la regola ma almeno
adesso
posso dire di avere
al seguito una persona che fa figura. Non lo sai portare, ma
è
un inizio. Se il mondo fosse più come Milan, che viene il
piacere a
guardare un uomo senza che sembri mongoplasta o che se
lè fatta addosso, tentando di apparire figo e che
se la
sente..." scuotendo il capo
"sarebbe un mondo bello da vedere. Uomini sicuri ma per motivi giusti,
che vestono con bellezza, senza scadere nell'assurdo come fa a volte
MIlan, ma quello... lui è lui..." fece con sdegno,
sistemandosi
su un divanetto del salotto dell'ufficio di Milan che era davanti le
finestre rispetto agli altri e con le spalle a Gask "a volte
è
così pacchiano che sembra uscito da Lady oscar... ah, quello
strano cartone!... o la corte di dei
tre Luigi, gli ultimi..." ma Gask non sapeva di che cosa parlasse "...
e invece devo assistenre a uomini che mettono roba orripilante definita
, che orrore. Molti mi affogherebbero, ma
più
vedo uomini ora che si dicono etero e attenti alla moda, e
più mi sembra di vedere invece gay o drag queen
pronte
per uscire normalmente. l'effetto è esattamente quello ma
sono
ciechi e deficienti. Pantaloni strettissimi e stretti alla
caviglia,
risvolti, scarpe mocassini senza calse o da ginnastica che stanno
malissimo con quei jeasn, giacchetti e
bomber e piumini che sono di misure o tagli sbagliati per
lor, che
sembrano veramente pronti per mostrarsi. IN altri termini. E poi Milan
mi prende in giro perchè non cè nessuno che mi
paice...
orrore e raccapriccio. Non so come fanno le donne a sbavare per certi
tipi, quando ivnece fanno seccare le vagine dal disgusto. Camminano in
quei modi assurdi, spostando le spalle in avanti baldanzosi,
tirandosela come un rimorchiatore nuovo di pacca tra le barche al molo.
Ho incontrato e av
uto a che fare con tante drag queen e gay, mai nessuno mi ha fatto
venire l oschifo come quella gente che si pompa il petto dicendo che
è etero, e veste bene. Alla faccia..." portandosi
la mano
sinistra dietro la nuca per tirarsi i capelli meglio sulla spalla, come
li teneva sempre usando più il medio in un gesto fino e
delicato, come un lento gesto di danza pareva sempre a Gask. Ma oltre
quello, come teneva le
mani sembrava appunto un gesto da ballerina come facevano in certe
esibizioni, ma anche gli ricordavano il modo di fare degli arpisti
quando suonavano dal vivo. Se faceva qualcosa o si spostava i capelli,
sopratutto la parrucca, tenendo i capelli inferiori sempre cadenti su
una spalla, sembrava come le dita e movimento di arpisti, e
tendeva a usare principalmente il medio a riportarli dal lato
giusto, mentre le altre dita stavano
morbidamente mezzo piegate.
"Quindi a te piace la gente ben vestita?" le domandò
curioso,
sistemandosi la giacca perchè si sentiva a disagio dentro
"Mh...." vedendo solo la sua schiena e le braccia sul bordo dello
schienale, non il viso perchè verso le finestre "A chi non
piace
una persona che indossa abiti adatti a questa? Che li
sa portare, poi! DA venti anni e più ormai cè la
moda del
.
E poi
vedi
donne o
ragazze che letteralmente poggiano le cosce su qualsiasi
superficie, perchè i microvestiti sono così corti
che
è gia
tanto che là sotto è protetto dagli slip. Ho
visto alcune
mangiare cercando di essere fini e poi ritrovarsi nella scollatura di
tutto. NOn importa se estate o inverno, più nudo mostri
più sei figa e accettata. E peggio gli uomini, quel modo di
vestire osceno, con quelle magliette scelte solo per i disegni e non
per coem gli stanno come taglia e tipo... i pantaloni strettissimi con
quelle gambe strette alle caviglie, che semrba abbiano
pantacollant.
Bleah! " fece come le veniva sempre quando mostrava apertamente un
disgusto e, sebbene non lo facesse identico, a Gask quel verso
ricvordava il gioco degli uomini con i loro gatti quando gli mettevano
sotto il naso varie cose e questi parevano vomitare perchè
gli faceva schifo. Lei non faceva il gesto proprio con la lingua ma
quel verso glierlo ricordava perchè era una cosa buffa,
quella
dei gatti vomitosi, e quando la sentiva fare così gli veniva
da
ridere "... e poi... Senza calzsette con quelle scarpe dai colori e
forme improbabili in
base al tipo di corpo... bah!"
La fissò, stava seduta sul divano, dandogli le spalle e
sembrava
irata per qualcosa e si sfogava con cosa odiava. Dalle finestre aperte
entrò una libellula, un animale che a quanto pareva
abbondava da
loro perchè lei le aveva salvate da morte in altri posti ,
dove
abbattevano e bruciavano tutto ciò che non serviva se non
come
pascoli o nuove costruzioni di cemento. Ed era l'animale simbolo di
Veròna non a caso, perchè jd al suo solito aveva
parlato
tanto e aveva riv elato che la libellula come il cavalluccio marino era
il preferito di quella che Kianta aveva sostituto. Oltre al simbolismo
della libellula secondo le cose magiche e totem di Milan, quella donna
prima di Kianta amava le libellule per la loro bellezza particolare e
le ali che parevano emanare bagliori come le vetrate che si trovavano
allo Chateau ma anche nelle chiese e perchè le riveriva. A
quanto pareva a quella prima di Kianta nel compito di seconda, la
libellula era una definita come fece Jd con
un
cenno
della testa come a richiamare come faceva quella persona quando ne
parlava, perchè tra le tante cose fregava i maschi
fingendosi
morta per poi svolacchiare felice e contenta della burla e non doversi
accoppiare. E Jd disse quasi con un sorriso amaro che quella persona le
rispettava anche per quello, perchè rispetto altri animali
non
si abbassava ad accoppiarsi come madre natura voleva ma
quando andava a loro. Gask non ne sapeva molto ma
l'aveva
presa per buona, quindi aveva capito che la libellula era simbolo di
Veròna perchè bella, particolare, quasi
oltremondo per
l'aspetto e perchè non si piegeva... e a quanto pare come
lei.
Gask aveva evitato di chiedere troppo perchè sembrava sempre
che
alla gente di parlare di certe cose, non piacesse molto. Ancora di
più di quella persona che usciva sempre nei discorsi ma poi
faceva tagliare col coltello l'atmosfera per la tensione.
Kianta a quanto pareva le trovava strane e interessanti e essendo
pareva simbolo, se erano presenti, di buona salute del luogo, le
proteggeva come le lucciole.
Quanto si era lamentata di
questo. Morte e sterminio per ogni forma di vita per cubi e blocchi di
cemento orribili da vedere, urlava, mentre un ediifcio antico era
più compatibile con la natura e per giunta dava un qquel non
so
che di magico e misterioso. Le dispiaceva per l'edificio s enon si
poteva recuperare, ma affermava sempre che edifici moderni e obbrori in
cemento erano horrorifici come i film. Gli edifici antichi meno
distruttivi come materiali e più affascianti, perfino da
diroccati. Gli uomini avevano paura di qauelle strane bestie volanti,
tanto che dicevano che si chiamavano dragonfly per un motivo.
La vide allungarsi verso il tavolino di fronte e aprire un cassetto,
armeggiandovi, per poi ributtarsi sullo schienale.
Teneva un braccio sulla spalliera del divanetto, che le arrivava alle
spalle, e con l'altra aveva iniziato a fumare. Milan era incavolato
perchè trovava in ogni cassetto di ogni stanza, non
importava il
piano, cose che lei metteva per le emergenze. Tra queste una sua pipa.
la sua preferita era sempre a sua portata di mano o vicina in mano ai
tre, ma non in quei casi. Milan usciva dai gangheri se lei fumava senza
una precauzione come un tavolo per non rovinare il vestito che
indossava. Così ne teneva di più piccole ancora e
fini
che semrbavano o i bocchini da sigaretta anni trenta o le pipe cinesi
per donne, seppur non così decorate. Le piaceva fumare
quella pipa piccola e finissima, neanche la
metà di una pipa normale. E ogni volta che Milan doveva
prender
equalcosa, trovava una scatola con le cose di Kianta di emergenza per
non dover andare a prenderla o mandare qualcuno. In quel caso sedie e
tavolini, cosa che lui non pensava potesse accadere, erano provvisti di
cassetti nascosti, una tempo gli avevano detto contenevano roba da
cucito o da uomo in base al proprietario. Ed erano proprio nascosti,
seppur all'epoca si usavano molto per la gente moderna. Così
sedie da salotto o salottino, cucina, camera da letto avevano vani
nella seduta che si aprivano e contenevano nel corpo della sedia un
cassettino con la bora.. E quindi lei faceva scattarte il
cassetto e prendere cosa voleva se non cèrano tavolini o
consolle da muro. Con l'ira di Milan se lei indossava abiti da teatro,
come si chiamavano comunemente.
"Tu non odi i corpi nudi?" le domandò, deciso a sfruttare il
momento in cui gli parlava senza rabbia o se ne andava e spingere con
domande che di solito non faceva
"Io odio i corpi nudi? Non è che odio i corpi nudi..."
rispose
sprezzante, con un colpo secco della testa "... trovo più
interessanti quelli vestiti, come se avessero davvero qualcosa in
più. E trovo assurdo che la gente sbavi ancora oggi per un
corpo
nudo, seppur ogni secondo che ti guardi intorno tutte ledonne
sono mezze
nude o gli uomini vestiti in modo orrendo. Ammiro i nudisti
perchè per loro un corpo nudo non
è nulla di eccezzionale, ma una cosa
naturale, e
cè altro
che fa scattare quel qualcosa.L'amore è diverso dalla
sessualità, molto diverso. Amore e sessualità
sempre
più spesso sono associati in un'unica cosa, ma è
sbaglaito. Amore è ben diverso dall'ampre con sesso, Amore
è diverso dal sesso, così come Amore non vuol
dire amore
per il proprio sangue. Se cè la A maiuscola è
qualcosa di
diverso e più profondo, ma la gente mischia, capisce cosa
vuole... non comprende delle piccolezze invece chiave..." facendo una
tirata "Per questo non ci sono nudisti maniaci o
violentatori, ma di solito gli stronzi si mescolano per trovare prede e
sfruttano anche queste persone, più serie di
quelle che la
gente
definisce o .
I nudisti non
fanno merdate di quel tipo, le spiagge di nudisti sono più
sicure, dati alla mano. Mi fanno
schifo quelli che si vestono a cavolo di cane come si dice in
un certo
paese, perchè va di moda, apparendo poi in maniera
orripilante.Passando però da brava persona.
Peggio ancora che hanno i corpi come li odio. Sono proprio penosi..."
"Intendi muscolosi?"
"Quella è un'altra cosa!" fece con la mano con la pipa in un
gesto come " Io parlo di
quelli,maschi, che
hanno il
busto troppo lungo, gambe e torso hanno quasi la stessa
altezza o
lunghezza come vuoi metterla, e stanno malissimo con certi
vestiti
moderni. Come per le voci, i corpi con busti lunghi, non mi piacciono.
Non mi piacciono i loro corpi perchè vestono e muovono
in modo sgraziato. Mentre i tarchiati pensano di essere elegamenti e
signori, vestiti di tutto punto ma sbagliano colori e stili ,
e
smebrano
tendoni da circo ambulanti. Peggio se nella zona torso..."
"Quindi i corpi maschili con il torso troppo lungo e non
armonico non ti piacciono?"
"...se sapessero bilanciare abiti e atteggiamenti , potrei mezzo
farmeli
andar bene. Ma la cosa resta... ma sempre megli odelle donne che non
importa età o tipo di fisico, devono per forza
indossare abiti
che non gli vanno... e no parlo delle taglie, intendo che se di moda va
un tipo di colore o modello, e non è adatto a loro come
fisico,
si vestono lo stesso così per la loro autostima , ma poi
sono un
pugno in un occhio... la cosa marcia della società
è che
tutti dovrebbero vestire uguale ed essere di moda in quel momento, ma
in pochi entra in testa che i modelli sono fatti da stilisti imbecilli
che vedono solo la donna grissino e quindi si adattano a tagli,
modelli, colori, stili e forme con le modelle che hanno, e
non con le
persone vere. Con risultati imbarazzanti! E poi ci si chiede
eprchè i chirurghi estetici fanno faville per liposuzioni e
distruggimenti di corpi... basterebbe valorizzare la persona per la
differenza che è, e poi ridono e prendono in giro grembiuli,
abiti da lavoro e..."
"Sono contento che parliamo. Di solito mi tratti sempre male..."
iniziò lui gentilmente, ma la vide voltarsi con il mento
verso
la spalla e gli occhi quasi nella sua direzione, nel modo che faceva
come una bambola posseduta che osserva la preda. Era rimasta con la
mano a mezz'aria mentre il fumo della pipa danzava fino a scomparire e
in silenzio. la schiena era in parte visibile per la scollatura
posteriore. NOn era raro che i suoi abiti avessero un oblò o
parti scoperte , ma di solito preferiva abiti più coprenti e
con
mantelline fino a terra che partiva dalle spalle. IN quei casi lui si
era accorto di un neo proprio al centro della schiena grande come un
fagiolo e in base a quanto usava gioielli pendenti che
tanburellavano contro la schiena luccicando o riempiendo zone troppo
nude, ammiccava tra il gioiello in movimento.
"Non credere... NOn credo affatto che tu possa cambiare, o
almeno, quelli come te. Io sono sicura da mia esperienza che la gente
non cambi
e se ha fatto un lavoro come te, non cambierà...Ho imparato
fin
troppo bene da quando mi sono svegliata
che la gente non cambia, non si ravvede a meno che non avesse avuto un
motivo per essere quel che era. Tu sei definito un professionista
dall'infanzia, Affermi di esser andato via cambiando bandiera dopo che
con Milan sei diventato amico, lasciando la persona che affermavi
essere come un padre per te..." dopo aver fatto una boccata e aver
arricciato le labbra truccate. Sospirando.
A volte Jd parlava troppo e aveva saputo
che lei usava colori mai appariscenti, mai rossi o scuri. Anche
perchè bianca com'era naturalmente di pelle che ogni rossore
o
altro era evidentissimo, e si bruciava al sole, altro motivo per cui
Alaric la chiamava vampira con vaneggiamenti su aglio e sole, non
poteva caricare troppo colori scuri sulle labbra. Di solito
propendeva per il tipo di tonalità verso rosa malva o
mattone dorato perlato , rosa mattone o rosa intenso, rosa dark, sempre
e solo dal finish matte. Almeno così dice di aver letto nei
rossetti che teneva nella stanza dei cambi, che
condivideva
con Milan. Entrambi per gli abiti da cerimonia, festa, ospitaggio, il
modo in cui lei chiamava con disprezzo quando doveva preparare le feste
per Milan, utilizzavano una vasta stanza suddivisa da separè
per
non andare al loro piano e litigare con le scale, perchè
certi
abiti erano un pò un impiccio con scale e problemi nel
vedere
dove mettere i piedi.
"Io..." fece lei, ma una voce perentoria la fece sobbalzare
da
farle volare la pipa di mano, e tentando di prenderla, la
afferrò al contrario e il contenuto del fornello
precipitò a terra. Gask la vide afferrare strettamente
l'oggetto
con le mani come artigli, quasi sopra la testa mentre ansimava,
distanti, con un gemit. Riprendersi dal colpo e guardare a terra con la
bocca spalancata e sconvolta, come le capitava se combinava
casini o accadeva qualcosa non sotto il suo controllo. Era esilaranete
vedere quei moenti in cui non era padrona delle sue espressioni e
sembrava una bambina, diceva Milan.
"KIANTA!!!" fece Milan dalla porta da dove era giunta, e lei
fece
un verso e strinse i denti, con una smorfia della bocca per dire
, incassando
la testa
sulla spalle.
Prima che Gask dicesse qualcosa, la vide alzarsi in piedi con
attenzione nel non toccare i resti fumanti a terra con i bordi della
gonna e andare nel cassetto del mobiletto.
"Ma non lì!!!" sbraitò Milan, facendola
sobbalzare e
incassare la testa di nuovo, voltandosi con le mani dietro la schiena
nel tentativo di chiudere il cassetto "Kianta, quante volte ti devo
dire di non fumare con quegl i abiti indosso? E per di più
sopra
i divani senza accortezza? E ora parquet ci sono ancora quelli che
combustionano!... La pipa è ancora calda e la chiudi nel
cassetto? Andiamo, bimba, animo e riprenditi dalla tua
scontrosità per questa festa!"
Kianta, come una bimba colta sul fatto e rimproverata aspramente, tenne
la testa incassata tra le spalle e lo sguardo pentito, a terra, mentre
faceva bronci e smorfie di vario tipo.
"Mi hai sentito?"
"Si, Milan...!" fece lei come cantilenando sospirando ocn gli
occhi al cielo
"Non mi fare queste risposte, signorina! Non è normale che
ti
preoccupi dello stato delle cose quando usate e poi fai cose del
genere! Coerenza! Dovresti essere a svolgere i tuoi compiti..."
"Scusa..." fece lei con sguardo triste e colpevole e una vocetta mogia
"volevo solo dieci minuti di pausa dalle riverenze e saluti in stile
inglese e francese... sai che odio le scarpe con i tacchi..."
Gask la vide come una bambina che chiedeva scusa puntando sulla
dolcezza e carineria, agitandosi muovendo solo il busto. Ormai sapeva
che, seppur veramente con sensi di colpa, a Milan piaceva essere un
pò preso con la gentilezza e buone maniere, e lei lo sapeva.
Quindi sorrise, consapevole che lei stava giocando con i sentimenti
dell'amico con sguardo caruccetto e dolce, cosa rara.
"Senti, posso andare a... non so..." con contentezza e un'espressione
felice che mostrava poco cambiando di copo tutto
"NOn ora, ci sono cose più importanti da fare. Siamo
all'atto
terzo... hai preparato tutto per l'atto quarto?" le domandò
Milan più gentile e rilassato ma con un tocco di rimprovero.
L'espressione di Kianta mutò rapido come il tempo nelle
religioni tropicali. Orrore e raccapriccio, colpevolezza e sorpresa
passarono uno dopo l'altro sul suo viso, consapevole di aver fatto una
cavolata. o dimenticanza, O entrambe. Balbettò,
agitò la
testa da una porta all'altra oppostaparquet e affannata e in preda
all'agitazione, tra versi vari, bofonchiò che aveva
dimenticato
i personaggi dell'altro atto da qualche parte e i loro strumenti.
Alzò con le dita la gonna il tanto che bastava per non
inciampare e iniziò una corsa verso la porta più
vicina
opposta a Milan, mentre questi si lamentava.
Gask puntò lo sguardo sull'esasperato Milan per poi sentire
un
urlo, una voce rauca e un grosso tonfo seguito da rumori metallici e di
latte vuote.
"AHH! Maledetti tacchi!" lei strillò da fuori
Gask e Milan corsero verso la soglia, vedendo proprio a pochi passi
Kianta in piedi ma che si teneva sulle mani con difficoltà
abbassata col busto, sopra il petto di uno degli assistenti in vesti di
cameriere della festaparquet che era disteso bocconi a terra tra
oggetti sparsi dal vassoio che portava. Kianta si rimise in
piedi
con difficoltà mentre il sellino dell'abito la faceva
apparire
comica, e agitando le mani in segni circolari sopra il pover'uomo,
lamentando un .
"Non agitare quelle mani come se dovessi fare qualche magia, ci
pensiamo noi a Ronny, tu vai a controllare che il nuovo atto sia
pronto..." fece Milan con un rimprovero non aspro ma per
spronarla, osservando l'uomo che aveva gli occhi aperti ma
non
rispondeva.
A quelle parole Kianta si agito più confusa di
prima, le ciocche libere dell'acconciatura seguivano i movimenti,
zampettò sulle scarpe coi tacchi e partì a tutta
birra
per il corridoio strindendo in falsetto qualcosa, comprendendo solo
in qualche lingua
che a Gask pareva italiano, che stava imparando, ma
non era sicuro. Rise divertito, guardò l'amoco invece mogio
e
depresso e gli fece animo, dicendo di aiutarlo a sistemare le cose.
"benedetta ragazza..." fece Milan guardando lei un puntino nel
corridoio però ridendo "quando non è concentrata!
Guarda
il casino, e tutto perchè non voleva questa festa oggi...
ora ho
anche un povero collaboratore mezzo morto a terra che mi fa
preoccupare..."
"Ma..." fece Gask acquattandosi vicino all'uomo che pareva riprendersi
"... è normale che faccia così in quell'abito?"
"Secondo te? Lo suderà tutto come un ippopotamo appena
uscito
dallo stagno..." fece Milan posando una mano sulla fronte disperato.
Le feste a tema erano più rognose per Kianta del resto. Si
sentiva più a suo agio tra stronzi e criminali da prendere a
randellate sul culo che tra gente sofisticata, ricca, snob e altro che
non amava. Trovava variabili assurde più in quella gente per
la
società importante che i delinquenti. E organizzarle era una
cosa per lei, ma starvi in mezzo e controllare, intrattenere gli ospiti
e altro non era nelle sue corde. E Milan si lamentava sempre che la
beccava con un cambio di abiti a ballare tra gli ospiti quando isuoi
compiti terminavano, ossia la presentazione dei vari atti per come era
scandita la festa e gli eleemtni di intrattenimento vari, per cuio era
una sorta di presentatrice, questo dopo e prima i saluti iniziali e
finali per accomiatarsi fuori. A lei non piaceva qauel geneere di
mondo, che amava invece Milan. si lamentava e Milan chiedeva aiuto alla madre e
il
padre
per regere alle discussioni per ogni festa.
Lunico momento per Milan in cui Kianta era più una zavorra
che
un aiuto e sostegno come avrebbe voluto erano le feste, ma quelle che
organizzava per terzi. Erano ricche, stratosferiche, piene di momenti
prestabiliti e cose nuove e stupefacenti, a volte con l'uso delle
proiezioni per cui necessitava Kianta, e l'organizzazione a monte era
niente rispetto alla situazione in situ, come Milan ripeteva e
bisognava tenere gli occhi aperti. E diceva che come suo cane da
guardia, come molti la chiamavano, Kianta era ottima. Per lei invece
era un peso per via del tipo di persone e la finzione negli abiti che,
se normalmente avrebbe indossato comunque con piacere, relativamente,
in quel caso era un peso in più perchè doveva
sfrozarsi
il massimo per recitare bene.
I temi
andavano da antica roma, grecia, Venezia nel suo splendore, guerre e
periodi storici, eventi e mlto altro, che agli ospiti danarosi e
mondani andava tanto
frequentare, e che erano la perla del lavoro di Milan. le
feste
di Milan erano qualcosa che si ricordava e si attendava,
dicevano
molti.
Cèrano momenti teatrali per illustrare la storia, abiti,
acconciature, gioielli e altri elementi storici. E Kiantqa rideva
dicendo che quella gente studiava queste cose solo nelle feste in tutta
la loro vita. Ma a Milan serviva ciò per dei motivi.
Cèrano
quelle aperte alle coppie o famiglie, con angoli per bambini e ragazzi
in disparte con esperti per tenerli buoni e occupati, o per sole
persone con interessi particolari, entrando in gioco Madame. Maschere e
abiti secondo tema, dovevano servire a nascondere i
partecipanti e cosa
facevano, ma Kianta non presenziava in toto. Odiava aveva detto Jd
quelle due volte che aveva parlato con Madame, l'atmosfera troppo
spinta che vi si regnava. I partecipanti avevano l'obbligo di fare a
spese loro le analisi del caso, visto che sempre finivano per provare
sostanze o amplessi di una notte. A lei non piacevano queste cose, ma
Milan le diceva smepre chese non dava loro luogo e
possibilità di
sfogarsi in cosa piaceva, sarebbero finiti altrove, in situazioni che
andavano organizzate da chissà chi. i luoghi e
Torri che loro sfrtuttavano per l'ambietne in stile bordello di alta
classe francese e inglese ottocenteschi , piacevano sempre e li
facevano
sentire come negli anni d'oro della prostituzione di classe. Le diceva
sempre che non poteva capire, per ovvie ragioni, cosa provava un uomo
in certi ambienti , dove si lasciava andare e si faceva prender edal
luogo e le offerte. Bastava semplicemente che lei presentasse la festa,
si facesse vedere ogni tanto nelle ore e controllasse la situazione,
salutando le persone parecchio importanti, annunciasse nei tempi
stabiliti spettacoli ed elementi di intrattenimento epr animare le
cose, e poi fosse presente per i saluti di commiato. Una volta Gask
li
aveva sentiti discutere sulla cosa e considerando che erano amici e
parlavano di tutto senza alcun problema, Milan le faceva frecciatine,
con sorriso bonario e per giocare, ma lefaceva. E lui era rimasto fuori
la porta dell'ufficio di Milan, che era accostata, a
osservare
perchè raramente gli dicevano molte cose, se non
perchè
come Jd o ALaric non si fidassero di lui.
Milan passeggiava dalla finestra al centro della stanza, accostando
alla sua destra scrivania e a sinistra il divanetto dove
cèra
Kianta sempre, e poi il percorso inverso.
"Tu non apprezzi e non accetti certe cose per tue questioni, e mi sta
bene, Ogni persona per me è libera di decidere cosa le piace
e
come considerare il prorpio corpo o i corpi. Così come il
sesso
in generale... ma quelle persone se non le tengo legate a me per cosa
offro, andranno la altri soggetti , per loro giri loschi e io devo
eliminarli, non fargli gonfiare le fila... è importante che
siano considerati, risultando clienti affezionati
se hanno anonimato, silenzio e privacy, e tutto ciò che li
attira
e possono godere.E io glielo do. Sicuro, privato, con una vasta gamma
di scelte e sono sicuro che così è più
legale e
corretto da quello fatto da altri... Non ti piace la droga,
tranne l'erba non dannosa, e
mi sta bene... ma quella gente la consuma e se non siamo noi i
fornitori
primari, andranno da chi è pericoloso e diventa forte e
ricco da gestire un impero del male. Quelli che scacciamo. Quella
persona..." disse guardandola come se lei capisse senza spiegare troppe
cose "... chi sappiamo noi e non ne parliamo mai, diceva sempre che
rendere le cose legali e trovabili non era negativo al cento per cento.
Ovviamente quando la gente si stufa, perchè piace
il
brivido e il
proibito, si metterà a cercare cose ancora più
spinte,
più..."
"Si, si..."
"Inutile che fai così, bimba! Fermare quella gente
è imperativo,
ma se non mettiamo noi una sorta di commercio, quei tizi
saranno sempre
potenti e avanti a noi. Togliendo almeno la gente ricca e
famosa,
per ora questo settore della popolazione dalla nostra parte
fornendoglieli noi, dimezzeremo il circolo di quella roba. Poi vedremo
gli altri livelli, i più duri da stradicare
perchè la
malavita è più presente con..."
"Ok quella roba. Basta che i nostri uom ini non si friggano il cervello
usandola, mi sta anche bene. Passiamo al resto..."
"Oh, ok. per la faccenda che odi tanto delle... mh...
attività
sociali dei nostri ospiti tra loro nelle feste... Capisco il tuo
nervosismo, ma li controlliamo con i nostri sistemi, non hanno problemi
di quel tipo e..."
"Non è questo il problema. Quei tipi se la fanno con
chiunque
sulle sedie dei corridoi, avendo le donne gonne o abiti ampi e...
corrono e fanno roba in ogni angolo, come se fossero liceali.
Io non
sono stata tale, ma mi da fastidio quando prendono le nostre feste come
proseguo delle Casa di Madame. NOn mi piace..."
"Kianta... ascolta. So bene che da quando ti sei svegliata hai visto
cose che nessuno doveva...Ah! OK. Posso capire che sei rimasta turbata
dai risultati delle azioni umane. E lo capisco. Hai conosciuto la
faccia negativa delle interazioni e umane e non hai fiducia nelle
persone su quell'aspetto. E suppongo che sia rimasto qualcosa
così profondo come graffi nell'anima, da non poter
essere
cancellato dalla personalità primaria. Sono dalla tua parte
sul
suo raccapriccio per sesso e intimità , visto il lavoro che
facciamo e cosa hai visto. Ammiro sia in lei che in te
adesso, la
volontà di vedere e capire, di digerire le cose senza
nasconderle perchè ritenete che sia giusto così.
La
cecità non è mai piaciuta alla
personalità
primaria e restare all'oscuro, sapere che le si veniva nascosto
qualcosa era come un tradimento. E aveva i suoi motivi definiti
esperienze, per rifiutare e odiare la vicinanza di un uomo e
l'interazione con qualcuno che volesse qualcosa da lei, che accettasse
di essere suo amico SE e nel caso lei avesse . Unendo il fatto che non trovava
interesse in
nessuno, e che
fosse raro che qualsiasi uomo fosse interessante ai suoi occhi,
comprendo. Aveva scelto di non spingersi oltre quello che sentiva e
provava, cioè niente ed è comprensibile. Anche
epr quanto
riguarda te, sei finita a lavorare e vedere cose che nessuno dovrebbe
conoscere, ancora di più poche settimane appena sveglia, ma
questo è il nostro lavoro e dovrebbe esserti stato
d'aiuto il numero di persone salvate, tra donne e bambini. Eppure tu
rifiuti di..."
"Poco fa hai detto che comprendevi che alla personalità
primaria
non vi fossero tracce di interesse per quello o gli uomini.
Perchè con me è diverso?"
"perchè..." fece lui stando in piedi poggiando le mani sulla
scrivania "... ho promesso e io mantengo le promesse e i giuramenti..."
"BUGIARDO!" fece lei con un sorrisetto cattivo, ma lui
continuò
chiudendo gli occhi una frazione di secondo come tollerando per poi
proseguire
"...che ti avrei fatta sviluppare secondo i tuoi tempi e inclinazioni.
Che
avresti avuto spiegazioni e conoscenze come dovrebbe essere anche per i
bambini. Conoscere le cose e capire il mondo che non è
giochi e
privilegi come i bambini oggi credono. Tutto zucchero e arcobaleno,
così' diceva lei, non aiutano il bambino o bambina quando
è ora di stare là fuori con la gente
diversa, e
l'opposto
di ocme crede sia il mondo. Le persone sono di tutti i tipi, ma la cosa
peggiore diceva è che molti sono, se non
sociopatici di
loro natura interna, deviati e modellati da adulti imbecilli e incacapi
di essere guide di vita. perchè bambini e innocenti, non li
preparano a cosa cè fuori, anche se rimangono due secondi
senza
supervisione e sono prede facili, per qualsiasi tipo di persone. Non
vengono preparati a sviluppi psicologici in caso di bulli, peggio se
gli adulti hanno i paraocchi, e non hanno gli sturmenti mentali adatti
per capire le situazioni e non fidarsi di chiunque. La
personalità primaria era cresciuta con inculcate le nozioni
che
una eprsona educata e migliroe è quella che sorride sempre,
non
si altera e non risponde a nulla, inghiottisce e anche subisce, ma
sorride sempre e si può far
mettere i piedi in testa, perchè se reagiva non in linea con
l'educazione, era una persona di bassa lega. Baciare, salutare, farsi
abbracciare e toccare, anche se sembra un gesto
innocente
da ogni
parente o persona fidata dalla famiglia è segno di
educazione, ma non è detto che piaccia al bambino... lei
dcieva
sempre che così poi gli abusi erano in
fioritura. Una guida di vita deve avere gli strumenti per spiegare e
inseganre a ogni età , alla nuova vita, così da
esser
pronto. I bambini non sono scemi, innocenti, coniglietti che non vedono
e capiscono. Ecco perchè poi molti finiscono male, anche
troppi.
Per lei era imperativo dalla scuola elementare avviare ore vitali che
prevedessero educazione del corpo, trattando temi di pulizia e cura del
corpo e sessuale, insegnando che non cè differenza tra
maschi e
femmine come tipo di persone. Quindi non dividere a priori i bambini in
camere stagne mentali dove se si è lievemente
diverso, allora va
preso in giro e bullizzato perchè nella loro testa deviata
dagli
adulti, se giochi con un gioco definito da altri , o se ti vesti o ti piacciono cose
che sono
standardizzate per genere, allora sei sbagliato e meriti di esser
epunito e trattato male. Che le stronzate, così diceva,
popolari
sul ciclo e sesso, sia come organi che tutto il resto, dovessero essere
insegnati così come i rischi. Trovava rivoltante il
tabù
degli organi sessuali trattati come zone sbagliate a causa della
religione, come vergogna o da celere come accadeva secoli
prima,
quando una donna non conosceva nulla e si teneva in una sfera di vetro
per poi buttarla al primo partito buono, facendole scoprire
una
cosa che
odierà, nel peggiore dei casi. La cosa è lunga ma
la sai
già, ma voglio che tu capisca che se anche ti urta il fatto
che
la gente esterni le cose che gli piacciono in ambito
sessuale, palesemtne in mezzo alla gente e non in intimità
in luoghi
chiusi,devi vederla come fattore positivo se circostritto nelle nostre
mura... il nostro lavoro è vitale per tenere
quella gente
controllata e lontano da quelli che cacciamo. So che il tuo comportarti
un pò come avevano insegato a lei non ti piace e lo ritieni
anche tu sbagliato, ma stringi i denti e basta. Per il tuo odio, non so
cosa farci. Ripeto, capisco che tutto ciòl che hai
scoperto e visto ti ha scioccata e non hai... diciamo quel qualcosa che
spinge le altre persone a cercare amore e quello dagli altri, ma on
puoi portarlo all'estremo, odiando gli uomini e pensando che
siano
negativi e basta, solo per cosa fanno e..."
"Cosa cèntra questo?" allargando le braccia metnre stava
distesa sul divanetto
"Ne sto parlando perchè i ragazzi mi hanno detto dei tuoi
commenti lapidari sulla gente , considerandoli tutti come negativi e
sporchi, punto. Così come fai con Gask. Lo so che non ti
fidi di
lui perchè sei con noi e per il nostro lavoro, tendi a
conoscere
solo gentaglia e oscurità umana. Siamo militari, gli uomini
negli ultimi mesi si sono meno incapriti, come diceva sempre lei..."
sorridendo come se ricordasse qualcosa di divertente "diceva sempre che
erano caproni selvatici che avevano pure dimenticato disciplina e
rigore militare. E questo lo so, il tipo di militare di
questo
secolo
è cambiato da prima, ma ora sono diversi. Con
metodo,
esempi e
uno stile di vita dimostrato superiore e migliore, sono persone
diverse. So bene che da cosa hai visto dalle missioni e incarichi,
cè tanto marcio e cose orribili nel mondo, da
cancellare
da ogni
mente giusta e innocente la speranza, ma fidati delle mie parole. Gask
non è negativo come la gente che cacciamo, o non sarebbe con
noi. NOn sarebbe per me come un fratello, se non avessi
sentito
come
un'affinità... come spiegarlo? Come Lei non puoi capire... e
NO,
non iniziare..." fece lui mentre lei si voltava irata al pensiero. Sia
Lia che Kianta trovavano maleducato e offensivo dirle come un'accusa
che non potevano capire e quindi dire la loro "Qualcuno troverebbe
parole
migliori, per adesso sono troppo esasperato dal tuo pessimismo sociale
da farti capire cosa significa entrare in contatto con qualcuno e
sentire di avere un qualcosa che ti lega, che fa dire a pelle che
cè di più..."
"Come con quella ragazza, la prima e unica che hai portato nella tua
stanza di sopra?" fece lei giocando con le pelle del divano
"Ehi... come l'hai trattata non è stato affatto da Signora.
Potevi trovare metodi... da donne... per farla stare al suo posto e
rimetterla in riga. Ripeto, non puoi capire cosa mi lega a lei.
Non è come con la nipote del Conte, lei è gentile
e una
brava ragazza, ma non provo cosa sento per..."
"Quindi tu per i tuoi ormoni mentali, mi stai dicendo che ti senti
offeso per averla fatta rotolare come un formaggio dalle
scale, nonostante mi avesse derisa e offesa in tutti i modi, nella tua
stanza,
mentre parlavamo di cose importanti e non per lei, che..."
Gask sapeva cosa si riferissero. Lui ancora non era arrivato ad aunirsi
a noi ma sapeva della situazione. Una delle ragazze che Milan chiamava
per essere sua accompagnatrice si era rivelata più
interessante
delle altre e ormai chiamava solo lei. La mora Eleonore, che l o
accompagna da mesi, sempre e solo lei e l'unica ad essere stata sia al
suo padiglione che in camera sua al piano di sopra. Dopo una
discussione, Kianta aveva appeso la ragazza per mezza faccia al muro e
poi fatta volare per le scale, fin fuori nell'atrio. A suo dire per non
vederla più, dopo le offese. E i ragazzi gl iavevano
raccontato
che Milan era rimasto a guardare, seppur seguendole e chiamando Kianta,
senza fare niente. L'aveva solo guardata male dopo e aveva
ripreso la ragazza e portata al padiglione, facendola curare e vestire.
Aveva riportato una grossa macchia scura sul viso che la fecero stare
giorni senza farsi vedere anche dopo le cure dell'ospedale
dell'organizzione, esoriazioni ed ematomi, oltre a odio per Kianta. Le
due non si potevano vedere e infatti non stavano mai faccia a faccia.
Milan aveva cercato di creare momenti come colazioni e ora del
tè insieme per chiarirsi e andare d'accordo, ma anche se
Kianta
per metà volesse scusarsi (con Milan) della questione,
perchè era stufa di essere etichettata per le apparenze e il
suo
aspetto, anche l'altra dava battaglia perchè voleva essere
riconosciuta come del Leader e quindi volere lei
e solo
lei le scuse. E di questo sia iveterani che gli uomini in
generale che erano presenti e sapevano della questione, si domandavano
solo una cosa. Da uomoni e che molti amavano l'altra metà
che
avevano scelto. Perchè non ha mai fermato Kianta, solo
urlandole
dietro, non ha fatto niente, non ha agito per fermarla e non ha preso
provvedimenti ocntro di lei dopo quella incresciosa situazione? Se lo
chiedevano tutti. Per Jd e Lubo era il periodo ancora transitorio di
Kianta, da sveglia e che comprendeva le cose a persona piena di
comprensione di se e più matura. Lui era giunto alla fine di
quella fase, e nel primo periodo dicevano che Kianta aveva subito una
serie di eventi dentro di sè. Risveglio, voglia di aiutare
colui
che in parte si definiva padre e amico. Jd aveva ripetuto quest'ultima
frase dicendo . Era tutto confuso, ma lui ripeteva
sempre questo, per
fargli capire il perchè di certi comportamenti di MIlan. E
poi
continuò dicendo che dalla fase di aiuto giunse lo
sconvolgimetno per le cose viste e apprese del mondo. La negazione. Il
rifiuto e infine la ricostruzione di una sè più
forte
dopo aver digerito le brutture del mondo e volerle togliere. Kianta
desiderava un mondo nuovo e migliore e aveva appoggiato Milan per
l'aiuto, seppur diversamente dalla precedente in modo diverso. Ma
desiderava un suo paradiso e come crearlo. O trovarlo.
E per cosa era lei e come, Milan la rimproverava e discuteva con lei,
agendo come si cerano prefissati per giovani e bambini lui e l'altra
persona, perchè punizioni e botte come fu per Lei, erano
inutili. Se poi su una persona non colpevole e senza insegnamenti come
era accaduto. Dialogo, confronti, soluzioni diverse e lui lo faceva,
così come per gli uomini. Ma perchè non agiva con
polso
con lei. A quella domanda Jd alzava sempre le spalle con le braccia
aperte.
"Su questo sono d'accordo con te." continuava Milan "Ma se
per la prima volta una persona
era degna di stare con me nella mia stanza, qui, deve farti capire
molte cose. O già le conosci, solo che non accetti che
avesse la
lingua lunga? E' stata offensiva, non ho saputo prendere in mano la
situazione perchè ero intento a seguirvi, ma come
per
Gask, non è la
persona che credi e per la cronaca, anche tu sei parecchio pungente
e.... come dice Alaric, stronza, quando ti ci metti. Hai etichettato e
relegato quella ragazza come fai con Gask, perchè non
accetti
che la gente si comporti in modo meschino con gli altri. E se vuoi che
te lo dica, non lascio perdere con lei , solo perchè si
è
rivolta così con te, mi dispiace per quello, e anche io l'ho
sgridata dopo che l'ho recuperata mentre la portavano via, e
l'ho
portata nel mio Casotto. Con lei è diverso, vorrei solo che
accettassi come con Gask la questione che... " unen do le mani come in
preghiera ma era solo per la discussione "... lo so, so già
come
ti senti e che pensi che per quello che sei e non sei rispetto noi, non
sei accettata. Ma ci sono persone che davvero non ti vedono come
estranea e diversa da loro, che non ti vedono solo come mio sostituto
nel comando.E cosa che odi, in confronto con Lei. Non è come
pensi... Tu sei mio secondo perchè sei l'unica di
cui mi
fido che so agisci nel giusto e bene, per quelle persone e
l'organizzazione. per il mondo che vorresti anche tu. Che vedi gli
uomini fare di tutto nella Casa della Seta, cosa accade nel mondo, cosa
hanno sopportato e vissuto le persone che salviamo con la Raccolta o
aiutiamo in altri paesi... ma non tutto è negativo. NOn
tutte le
persone possono fare cose orrende, e non con te. se non vuoi avere
relazioni o quello con uomini, va bene. Non so se esisterà
qualcuno capace di amarti a tal punto da accettare di stare al tuo
fianco, senza avere ciò che non vuoi e non ti
senti di
dare. Ma
tenendo lontani gli altri e giudicandoli duramente, senza
dare
possibilità, farai lo stesso gioco di chi cacciamo o
consideriamo sciocco. So che l ofai per difesa, che odi le persone che
si comportano come la ragazza che sento essere sopra le altre, e che
ora non vuole vederti, che pensi che Gask sia falso e per il suo lavoro
prima... " andando alla finestra "sia come quelli che abbiamo fermato.
Lo so dai tuoi
comportamento verso di lui che non è così, sono
sicura
che non lo odi e no vorresti affogarlo come dici incazzata, non
è come appare perchè ti conosco, o non
faresti
certe cose opposte a come lo tratti, se..."
"Cè altro?"
"..." guardandola, dopo che la sentì chiedere se
cèrano
altri punti della discussione irritata "Si... ascolta di più
il
tuo istinto, tratta Gask, quella ragazza e altri come fai con le
persone che aiuti con la Raccolta, o dove agisci come
Veròna. La
Strega è nata come elemento di disturbo imprevedibile. Un
soggetto che non si aspettano che li affronti ove le persone normali
non possono e che, come diceva lei, gli mette il pepe là
dietro.
Devono sudare e tremare, diceva, tre volte tanto quanto hanno fatto. E
Veròna è nata anche per un altro motivo. Io e lei
ci
divertivamo per fare scendere in campo la Strega, ideando azioni e
piani nei quali lei operava.E a volte Veròna è
stato uno
sfogo per Lei, perchè comunque uan sua faccia da tutto i
lsuo
complesso, quindi cosa è Veròna, in parte era
Lei. E' divertente ricordare la nascita e le
prime gesta di Veròna, altra arma al nostro arco meno
prevedibile e riconoscibile di gruppi e soggetti chiaramente definiti
sbirri, o pericolosi , da quelli. E ancora oggi,
Veròna
è un
pò come una nostra creatura, adesso mia e tua, che viva e
agisce
sfogando come in un gioco le nostre idee. Veròna
è la
personificazione in chiave magico fittizio delle nostre fantasie di
pulizia delle città dalla lordura. E' la speranza della
gente,
che chiama il suo nome e la diffonde. Ti sembrerà strano ma
i
nostri uomini e informatori esterni, parlano molto di
sussurri
sulla
Strega che realmente appare e aiuta. Come voloeva lei,
Veròna
è la risposta fisica e reale che prima si gettavano sui
santi.
Veròna è la Strega che invece di essere tacciata
di
negavità e rifiutata, è rispettata e amata al
pari di un
santo, perchè cè, è presente, agisce
veramente e
fa al differenza nelle loro vite. E questo per lei era un elemento del
suo testamento ed eredità per questo mondo. Cambiarlo con le
sue
pedine in gioco. ma ricordati che Veròna è una
simbolo,
tu, Gask, quella ragazza, io e chi tieni lontano perchè vuoi
credere che sia come si è dimostrato all'inizio, siamo
reali e
pieni di sfumature e sfaccettature che molte volte, non sono come
appaiono. Io l'ho visto e l'ho letto in te, nelle tue azioni nascoste
che non odi Gask come dici di fare, davanti a lui. Gli aiuti,
gli
oggetti, i piccoli privilegi che hai fatto e dato, l oso che
sono
un
modo perchè la tua coscienza non urli
, che non
gli vuoi veramnete male e che alla fine non lo vedi davvero
come
dici. Ma agendo di testa sua, dimenticando le regole e cosa regola la
vita qui, facenhdo casini, pensi di confermare le supposizioni
iniziali. Non è difficile diventare amici, e non so davvero
come
puoi fidarti ciecamente di Aegaeon e compagnia disabile, da non aver
paura come con noi di certe cose, mentre Gask e altri che io reputo
positivi..."
"Lascia a me la decisione di chi fidarmi e chi no."
"Kianta... Puoi anche avere paura che possa accadere qualcosa come con
Rò per lei, come le donne che aiutiamo e salviamo, i bambini
e
tutto il male che hai conosciuto... ma tenendo lontane le persone non
migliorerai ciò che lei sperava accadesse, per chi
veveniva dopo
il suo sacrificio. Una vita per una vita. Una vita finita per una nuova
e meritevole. Sai cosa diceva sempre? Che si sentiva come... come con
una mancanza. COme se mancasse qualcosa, che nel profondo sentiva, e la
portava a disperare perchè non poteva raggiungerla. Come
qualcosa di persona che si era cercato tanto. Una volta mi
raccontò che la sua ultima amica, Zay, le aveva parlato per
mesi
di vita passata, una persona speciale che cercava, figli di vite
passate... diceva che prima di conoscerla si era chiesta se l'idea di
certe religioni sulla reincarnazione fossero vere o meno. Se
cèra un oltre, come un piano di esistenza dove si stava
prima di
reincarnarsi. E non ti dico il suo terrore nel pensare di reincarnarsi
ed esistere nei paesi peggiori al mondo, con la possiiblità
di
nascere donna uguale senza possibilità a essere data per
matrimonio e fare figli, e appareire come una DONNA come gli altri
pensano... il suo terrore sulla rinascita era questo. Rinascere in un
luogo peggiore dal sonno lento, religioso e becero dove aveva vissuto
per uno ancora più terribile dove l'unica
possibilità di
un pò di considerazione è essere e dare cosa lei
non
voleva... Per questo desiderava che la sua anima venisse cancellata.
Perchè diceva che dopo secoli,l ancora la vita era uno
schifo se
donna e on lo accettava. Ma aveva terrore anche di uccidesi in modo
duro e fisico, doloros da soffrire tre volte tanto qianto in vita...
"..."
"E quella amica, l'ultima persona con cui parlò prima di
relegarsi nella sua tristezza, per la delusione... aveva deciso di
allontarsi da tutti quanti le portassero dolore e delusione, lei fu
l'ultima persona con cui interagì... e prima parlavano di
molte
cose, Lei per capire e sentire altre campane sulla questione magia
piano non materiale e quella perchè diceva di sapere molte
cose... E parlavano di vita precedente.. E se cèra qualcuno
di
speciale che aspettava di
rivedere. Per me se cèra qualcuno è morto molto
prima e
magari avevano delle cose da fare, tanto che Lei sentendo per quelli
che secondo me erano poteri, lui era morto, aveva compreso
inconsciamente di non avere scopi ulteriori... la sua vita esisteva per
un motivo che ormai non poteva andare avanti da sola, chissà
per
cosa, e non essendo come gli altri, accettando le cos enella lsita
della spesa, si disperava... Aveva dato a quella amica il beneficio del
dubbio cercando
di saperne di più e capire se qualcosa fosse vera o meno. Se
i
lfatto di Rò fosse uno sbaglio o meno. Diceva che non sapeva
se
fosse normale, che fosse stato l'unico a cui sentiva di
avvicinarsi, ma
non per quello, che il suo non sentire di fare e dare fosse per qualche
ragione del tipo oppure
.
E si dannava
perchè non
comprendeva se stessa, si chiedeva ... Aveva sperato che al mondo
esistesse
qualcuno che facesse parte di quella mancanza o vuoto che sentiva
dentro, che proveniva da qualcosa di distante, lontano.... mi chiedeva
sempre cosa pensasse e sentisse chi come me non ha problemi ad avere
relazioni anche fugaci, veloci, solo perchè piace o si sente
di
vivere le cose subito, e con chi si preferisce. Diceva che
non
capiva
perchè per tutti lei fosse sbagliata perchè non
sentiva quello che dicevano essere normale. Non sentiva i bisogni che
loro dicevano che dall'adolescenza in poi erano normali e presenti.
Perchè dovesse sentirsi sbagliata come la facevano
sentire, perchè non ci fosse nessuna persona maschile che la
portasse
ad
avvicinarla e averla vicino. E parlo a livello di relazioni
sentimentali e sesso. Il peso che le avevano messo di sopra,
perchè non aveva fidanzatino da ragazzina, fidanzato mentre
cresceva, non avev ainteressi e voglie di fare fidanzamenti come tutti,
o dopo sposarsi e fare figli, come dovevano fare tutte. Era
naturale le
dicevano. Era il raggiungimento del tutto di ogni donna, si sentiva
dire, ancora di più fare figli, ma ovviamente dentro un
matrimonio. E lei non capiva perchè per le persone fosse
così impossibile, come Rò le rimproverava, non
provare
desideri e voglia di sfogo con un uomo. Ma desiderare Amore. QUello che
definiva con la A maiuscola, senza vincoli e organi di mezzo. E poi
avvennero le situazioni
che la portarono a odiare quello, e la vicinanza delle
persone.
si
fidava di noi, come uomini, perchè comprese che non eravamo
come
gli altri, che non avremmo mai fatto nulla di male e con l'Accordo,
stava al sicuro perchè io sono un Signore vero, la parola
data e
le promesse sono sacre... vedendola però fare versi di
derisione
e ironia
"Mph.... mph..."
"...Vincolanti.,,! con disappunto " ma non trovò mai
risposte, ne
qualcun altro che potesse spingerla anche solo a studiare la cosa,
qualcuno che come con Rò, la facesse avvicinare e sperare
che le
volesse bene a tal modo da accettare la sua vicinanza, senza
ciò
che potesse e sentisse di dare e fare. E quindi decretò che
sicuramente non poteva esistere qualcuno del genere.Sentiva tutto come
colpe e paccati, che si era ammalata per la sua decisione di essere
incapace di proseguire per cosa voleva veramente e invece era rimasta
ada ccontetare chi le urlava contro. I suoi peccati e seppur per molti
andarsene, quindi morire, significava fuggire, per lei no. Significava
non provare più dolore che la colpiva come viva, si, ma
anche
chiudere le sue colpe portandosi i peccati dietro... Chi, diceva,
è pronto a privarsi di qualcosa come quello, una relazione,
figli, il ocncetto del sistemarsi restando felice di averti, al
suo
fianco? Chi? Il concetto di Amico per lei rimase valido con noi, ma si
impose dei paletti perchè la fiducia esistesse con il suo
interagire con gli altri, ma non permettesse mai a nessuno di spingersi
oltre e tentare di avere cosa volesse... anche perchè,
addestrata e preparata, non è stato raro qualche danno a
livello
genitale per certi soggetti, che sono rimasti.. Mh... con il membro
come la lingua di un serpente. ma questo tu lo sai, fu una lezione che
volle impartire a quei soggetti che avevano fatto tanto male, che
dovevano vedersi e ricordarsi della cosa"
"Si, lo so"
"Amava gli esperimenti, osservare, capire vedendo e... ma su quello non
ne voleva sapere. Seppur diceva che non trovava niente di sbaglaito o
sporco nella compagnia di un accompagnatore. Questo perchè
fu
lei a spingere Madame a integrare la controparte maschile nei suoi
Servizi. Anzi, ridendo mi riportò un ricordo.
Aveva una
collega
di corso molto più grande , che alla fine si era lasciata
col
marito, era andata nella casa della madre rimasta vuota,
lasciando
lui perchè non aveva diciamo fatto vivere a questa donna un
matrimonio sereno. E questa donna era spumeggiante, vivace, pronta a
rifarsi dopo decenni di matrimonio, non bello ma aveva
stretto i
denti
per i figli. Come carattere era ciò che non era Lia, per
intenderci, quindi aveva trovato uno scopo, una motivaizone per dire
ed essere una persona nuova. Una volta grandi e
fuori
per lavoro o studio lei decise
ciò, e i raccontava come questa a casa della madre
avesse
voluto che le sistemasse il computer, quindi lei si era vista per
amicizia accettare di fare da tecnico informatico gratis, scoprendo nel
mentre foto di questa nuda, che mandava a uomini che
conosceva
nelle
chat online. RIcordo ancora come diceva con la faccia che non
faceva
neanche se vedeva un uomo totalmente nudo... e io ridevo sempre. E come
questa sua
collega fosse grintosa al punto da parlare, mandare foto e volersi
incontrare con gigolò, e come fosse sorpresa del
fatto che
chi
sappiamo non avesse nessun giudizio sulla questione. Questo
colpì la collega, perchè altri avrebbero
giudicato, ma
anzi le raccontava molte cose. E ricordo che parlava di due cose. Una
dove le faceva compagnia un tot di tempo e quest ale
mostrasse i siti degli uomini che si prestavano come accompagnatori.
Ricorda come molti sembravano pescivendoli della domenica vestiti male
e inguardabili, perchè diceva . Mentre altri erano ben vestiti,
addirittura
stavano
davvero bene, e quella collega le disse qualcosa
tipo
.
Lei confermò che poteva andare
anche così, se non fosse che alcune clausule del sito le
fecero
storcere il naso. Dicevano che nel caso di sesso, si riservavano
l'opzione di non accettare, per questo uno degli elementi da mandar
loro era anche una foto, così da decidere se, come disse
scherzando ma non troppo lei, la cliente era bombabile o meno. E questo
le fece capire che forse in nessuno potesse esserci un buon amico senza
pregiudizi o altro. Ma sperava che la personalità
secondaria..."
"Potrà decidere per sè, no?"
"oh, si, ma vorrei solo spiegarti queste cose, per farti
capire
che
anche con quelle clausule, anche con comportamenti sbadati e non
veramente voluti come Gask, per un atteggiamento dato dalla vita a cu
isi è abituati come quella ragazza, non sempre si
è
così e basta. Tu stessa non sei come appari agli altri, ma
una
parte te stessa, una come vuoi apparire come mio secondo e
Veròna, e l'ultima per tenere gli altri lontani.
Se
permetti a
quegli squarci mortali nell'anima di avere la meglio, se sono quelli, o
cosa hai visto e capito col nostro lavoro, perderai persone che
meritano quello che sei... Lei diceva sempre E ricordi quale fosse il suo Sogno?... Creare
il
posto
per lei con le sue mani e lasciare un testamento che fosse veramente
tale, rispetto i figli. Essere, esistere e andare a letto col sorriso
sapendo che cè un risveglio che merita
un altro sorriso, impegnarsi, anche affrontando tutti i problemi ma
senza tutto il ninete, il vuoto,il dolore che ha vissuto. Dopo la
gente, dopo Zay e le sue parole, quella gente che diceva era quello che
diceva, decise di mandare tutto al diavolo e... diceva che aveva
vissuto anche troppo, che tutti l'avevano plasmata rovinandola, che si
sentiva una morta che camminava e attendeva solo il suo momento.
L'avevano resa alla fine una non persona che odiava tutto, non
accettava cosa avevano fatto rovinandola e da semplice constatazione,
e mentendo dicendo che ia avevano detto o fatto...semplicemente stava
spettando la morte. lei no naveva come la gente
che si definiva normale, i traguardi definiti
.
No
figli, non si sentiva ne vedeva come madre, e non aveva
intenzione di
rovinare qualcuno come avevano fatto quelli, che nella
realtà
dovevano essere . Diceva
smepre chen on
aveva
avuto
mai qualcuno che fosse tale, solo persone che volevano cambiarla con
l'immagine che avevano, sbaglaita, di una persona normale. Dovette
arrabbattarsi con difficoltà e forza d'animo contro cose e
perosne, per cui non aveva aiuto perchè tutti
ciechi, e anzi le
davano colpe non sue per le situazioni, e situazioni per cui non era
preparata e istruita. Non voleva relazioni a tappe come fidanzamento,
matrimonio, figli... per lei erano le catene della società
perchè
diceva che se finivi in quel circolo non potevi uscirne più.
Bastava vedere la gente che conosceva e aveva compreso cosa
significasse essere donna, non sposata ed etichettata, o
sposata
con
pesi e oblbighi cancellando se stessi per altri. Il suo rammarico per
cosa vedese, sopportava addosso o su altri come lei, era
così
grande, vista la sua vita contro quella di chi le aveva rotto pezzo
dopo pezzo fiducia, speranza e tutto... Zay le diceva che non doveva
vedere gli altri, eppure si lamentava che constatando quel poco che
voleva, gli altri lo ricevevano, persone marce dento che
erano
accolte
con calore, abbracciate e trattate come figie, e lo vedeva
che in
quel
caso i sentimenti erano veri... mentre lei sentiva solo freddo e vuoto
da tanti fronti. E aveva scelto di finirla lì, di fermarsi
perchè aveva capito che poteva lottare quanto voleva,
perchè le avevano messo paure di esser giudicata, di fare
errori
e sbagli come se proprio questi non ti formano, di essere una perfetta
bambina dei sogni di ogni madre... ma non
avrebbe mai avuto neanche quel poco che vedeva vivere agli altri...""
"..."
"... odiava il concetto della famiglia per cosa conosceva della sua e
sapeva di altre. NOn considerava mai da piccola a cresciuta i genitori
come tali, solo persone con cui conviveva in quella casa.
Così i nonni. Quando ne morirono due, lei non pianse ne si
sentì piena di dolore, niente. L'unica cosa, fu che con uno
aveva visto cosa significava essere malati e che la famiglia badva a
te. Tenerti legato con flebo e medicine senza lasciarti andare,
facendoti vivere ogni giorno di agonia e dolore per cosa hai. Aveva
visto i giorni di quel nonno nel letto, obbligato a star zitto e
subire, cercando di tenerlo vivo per il loro egoismo, nonostante
urlasse che soffriva e voleva l'aiuto per andarsene. Non voleva
esistere altri giorni in quel modo, soffriva ed era un supplizzio.
L'altro morì in pochi secondi e per quella volta fu anzi
sollevata di non vedere la stessa cosa. Sua madre era fredda
e anaffettiva, che non la seguiva esempio come vedeva nei film, non la
metteva a letto da bambina e non le parlava. Ci andava da sola, massimo
il padre, lei non fece mai niente di ciò. La picchiava
malissimo per qualsiasi cosa, se non capiva esempio qualcosa in
generale o a scuola e magari necessitava di qualche spiegazione per lei
migliore, era picchiata e definita tarda e una piaga. I rimproveri e le
urla, lascia stare. Aveva però come delle immagini di
qualcuno davanti una specchiera che le dava una spazzola, e un'altra
volta come se lei fosse piccola e si sedesse più in basso
della persona, anche questa seduta, e con la testa sulle ginocchia
sentisse delle cose dell'adulto. Non si è mai spiegata cosa
fossero quelle e altre immagini che le giravano nella testa, ma sapeva
solo definire quella persona come madre. E un senso di pace,
tranquillità, sicurezza che con quella con cui viveva non
cèra. I genitori che aveva erano sordi e ciechi quando lei
aveva bisogno, chiedeva, mostrava di cercare attenzioni ma se qualcuno,
chiunque diceva che aveva fatto questo o quello e a loro non era
piaciuto, vero o falso che fosse, la picchiavano, rimproveravano,
trattavano duramente che è cresciuta con complessi, paure,
terrori, insicurezze e altre cose da credere che i figli degli altri
fossero migliori e superiori a lei e lei... non era capace di fare
niente. E non aveva rimpianti quando ci seguì restando,
anche se temeva che anche da morta potessero dirgliene contro, diceva
di peste e corna, per cosa aveva portato di doloroso secondo loro nelle
loro vite. Sapeva, diceva, che avrebbero detto sempre e solo, morta di
mano sua o meno, che li aveva lacsiati col dolore, ma il suo... nessuno
vedeva niente. E così non voleva che esistessero
più le famiglie. Posso dire però che con quel
vecchio alla Fattoria... beh, sembrava quasi considerarlo come un
padre. Forse perchè lui si comportava in maniera che per lei
significava essere padre? Resta il fatto che una persona che desidera
solo morire, cancellare se stessa, eliminare come facev ala sua
infanzia e il concetto di famiglia... significa, eh?"
Lia
si trovava nella stanza con quella gentaglia, con Zay e Ric. Si erano
decisi ad accoglierli nel loro magnifico villaggio? Accettati un paio
de marron glassè, pensò, visto che erano sempre
trattati
con le pinze, e pure quella gente si era permessa di prendere Lia e
parlarle per sapere cosa voleva fare rispetto a quei due.
"Ritengo
che sia stato solo per quei due, e non certo per un vostro vivo
interesse, pertanto il mio essere qui non ha alcun senso, e penso che
lo capiate anche voi. A che pro? Io sono solo l'amica, l'arbitro per
trattare con lei quando avrei voluto mettervi una bolba sotto le sedie
e farvi volare come fanno gli idioti nei giardini contro gli scaraggi!
QUindi, con permesso, io me ne torno nella fogna da cui mi avete presa
perchè, tra i due mali, preferisco il vecchio" guardandoli
col
mento alzato e gli occhi abbassati su quelle facce, dietro quel lungo
tavolo. Quei
tacchini stavano vestiti da snob dietro quel tavolo, mentre lei era da
sola di fronte, e tanta gente enlla stanza a guardare, tutto intorno.
“Che
senso ha, vorrei sapere, il mio essere qui se poi continuate a fare i
migliori, quando siete schifo come là fuori. Se fosse stato
il
contrario, se lo schifo fosse stato là fuori e avreste
dimostrato davvero differenze sostanziali, allora sarei stata contente
per quei due. Ma se esistete davvero e siete questo..:" detto con molti
disgusto "allora per me potete crogiolarvi in questa latrina. Non
è molto diversa dall'altra...”
Avendo
un mentello nero come quello che le piaceva, che nascondeva il suo
volerli strangolare uno per uno e mozzicarli sul collo, tenne a freno
le mani, raccolte a formare un triangolo.
Mentre
quelli ribattevano, erano entrate delle persone e Lia fece un gesto con
la testa stizzito e si voltò per avviarsi alla sua destra,
poichè la porta era là, finchè non si
fermò. La gente che era entrata pareva dover dire o fare
qualcosa, ma lei restò di sasso vedendo uno di essi. CHiuse
gli
occhi in uno strano modo e dopo aver fatto un respirò li
riaprì. vedendo che anche Lui lo aveva fatto. Lo
fissò
così gelidamente che il silenzio era più rumoroso
di
mille parole. Poi
gli disse qualcosa, che solo lui capì, in una lingua e fece
dietrofront verso una porta-finestra che dava un giardino.Prima
che potesse dire qualcosa, lei agì di testa sua e senza dar
conto a nessuno, mentre Lui la seguiva per aver compreso il "vieni con
me".
La seguì, metnre la gente restava incerta a guardare.
Alcuni passi otlre, verso quel giaridnetto, lei restò a
dargli la schiena mentre Lui no nsapeva che dire.
Un
attimo
un senso di dejavu
SI, si disse, è vero. Un altro sogno dove pareva svegliarsi
e
riconoscersi in essi. A volte accadeva del tempo prima di svegliarsi,
in altri se ne rendeva conto eppure continuava modificando
come
nelle visualizzazioni le cose ove poteva
E di nuovo una cosa simile
Si voltò a fissarlo, dura. Lo sentì continuare a
dire delle cose ma lei stizzizita disse solo una cosa.
"Bugiardo!!"
"Che vuoi dire?"
"Quel che ho detto. BUGIARDO! Non ho intenzione di crederti, di credere
ancora in una tua promessa, non di nuovo"
"NOn...cosa dici? Che tipo di promessa ti avrei fatto? Come ti ho
ingannato?"
"Mi sembra di cadere all'inferno quando sento le tue parole
ricominciando ciò che ho lasciato là fuori e ora
qui...
basta!"
"Cosa... perchè ridi adesso?"
"Rido..." fece lei facendolo però amaramente
"perchè per
me non cè mai pace, tutti mentono o mi deludono e non
cè
nessuno che possa amarmi, ma non amarmi nel termine normale ma Amarmi
per come sono, chi sono, e cosa posso e non posso fare e dare. Per
tutti io sono una delusione o fuori dal mondo... e poi le tue bugie...
e immagino che no avresti neanche il fegato di amarmi al tal punto da
uccidermi e darmi l'unica cosa che voglio? Oh, no certo.
Finchè
non toccano il vostro orticello e il vostro pensare del cazzo egoista
e stronzo, sugli altri per giunta... l'unica cosa che potresti fare di
nuovo, ma stavolta di buono, è... uccidimi e basta. Adesso che sono lontano da
loro,
potrei farlo io ma..." avanzando e guardandolo negli occhi "significa
veramente se lo fai tu!"
"..."
"a questo punto... la nostra tortura infinita finirà!Cadiamo
all'inferno insieme e roviniamo anche quel posto, divertiamoci con i
diavoli e gettiamo tra i dolori atreci le fecce che vi sono... o temi
che, seppur al mio fianco non vale la pena di cadere dall'inferno e,
ammucchiare quella spazzatura una sull'altra non creiamo un cumulo
così alto da uscirne e riderci sopra? Siamo niente fino a
questo
punto?"
"se no nfossi tu penserei quanto sia folle tutto questo"
"Quindi..." fece lei scostandosi di qualche passo indietro come una
delusione totale "Non lasciarmi viva. Spariamo insieme... che
sarà il tuo ultimo tributo a me. O non valgo per niente?
almeno
fai avverare questo desiderio! Non voglio niente oltre a
questo.."
":.."
"patetico! Avrei anche potuto dirti sinceramente con affetto... Grazie
per essere stato con me fino ad oggi. E' valso tanto per me. Ma tu,
come Zay, come Phib, come tutti siete ipocriti, egoisti e buonisti. Chi
no nvoleva scoltarmi, chi mi diceva cosa dovessi fare perchè
era
giusto, chi pensava ai cuoricini e e stronzate sull'amore... ecco
perchè sono rimasta sola e ho abbandonato tutti.
Perchè
fosse per me vi avrei preso a calcagnate in testa da ora all'inferno e
ritorno, perchè se dico questo sono cattiva io... non
meritate
tutti un cazzo e chi resta sempre e solo col culo a terra sono io! Ora
che sono lontana da quella gabbia, anche questo... Ma andate a fanculo
va!" sbraitò contro di lui e guardando tutti ancora nella
sala,
entrò e proseguendo verso la porta non
scansò chi
non si toglieva dal suo cammino dando spallate a chi non si spostava.
Lia
si svegliò. La sveglia suonava e si era accorta che era di
nuovo
un altro sogno, un sogno slegato dagli altri. Constatgando che fosse un
sogno che tornava identico ma aveva cambiato, e non cèrano
Milan
e gli altri ma mischiati a persone del suo passato, qui
cèrano
solo i due che conoscevano, quelli che loro volevano incontrare e
sempre qualcuno che lei sembrava conoscere.
"Ancora... devo sopportare non solo quelli che si definivano famiglia
sempre nei miei incubi ogni notte, ma anche questo..." stringendo con
le mani le lenzuola
"Finalmente ti trovo..." fece Milan entrando nell'ufficio che le aveva
assegnato nel piano che ospitava il suo, quello che aveva dato a lei e
poi
dei Veterani, uno grande con tante scrivanie a quadrato, seguendo la
stanza e un'altra simile per i Vecchi, quando si decidevano a tornare
dalla Fattoria. Non era personalizzato ma aveva scelto dei mobili
parecchio lavorati, senza fiori e simili, in legno pieno e colore
naturale. Libreria, armadio, alzatina, tavolini, un paio di sedie in
legno e pelle e piante. E quadri. Una parete con foto e ritratti di
donne nella storia che erano state loro stesse fin nel midollo da
lottare e alvorare come fossero pari di un uomo, cambiando storia e
anticipando i tempi, che però erano più lenti di
una
lumaca rispetto alle menti meno cretine, come Lia diceva sempre.
Una scrivania antica in legno di mogano troneggiava parallela alla
parete con le ampie finestre che davano sul giadino posteriore. mentre
Lia stava seduta ad una poltrona sedia dirigenziale stile Luigi XVI
rivisitato vittoriano, in legno e pelle artigianale, di rovere massello
tinta noce scuro con seduta bombata e schienale in pelle
imbottiti, con schienale con ribattitura manuale dei singoli chiodi
mentre ogni bordatura, cornice, braccioli e piedi, quattro, erano
intagliati con motivi vari. Non avevano trovato nulla che si abbinasse
alla scrivania più austera e senza foglie o fiori fronzolosi
che
a lei non piacevano ma quello cèra, e si era dovuta
accontentare, non avendo avviato da molto le botteghe per crearne di
nuovi, con mobili antichi preesistenti. nessuno collimava con l'altro,
erano tutti stipati in stanze che non usavano a rpendere polvere, e di
acquisti precedenti per evitare che finissero al macero o come legna da
ardere per panifici e pizzerie. Una piaga che in pchi conoscevano ma
per pagare meno la legna trovavano quei sotterfugi, acquistare legname
rotto apposta da mobilio definito gettando
tutto, che
chi puliva le case sgomberandole prendeva con sè e rivedenva
a
chi cercava a niente materiale ligneo. E non certo per restauro e
creazione.
"Milan... qual buon vento ti porta qui? Pensavo che fossi... uh!... con
Patricia? Pamela? COme si chiamava la fosca tinta che ti sgambetta
vicino per la festa in America?"
"Perchè dici fosca a tutte quelle che per te sono tarde?"
"Forse perchè lo sono, e l'unico pezzo di discorso non
sconclusionato intervallato da silenzio o " che sanno fare alcune, perchè di tutto
ciò che
si può parlare a questo mondo dalla scienza, alla storia,
alla
letteratura, alla musica, tutti i generi ovvio, al..."
"OK, ho capito. Sono accompagnatrici, non puoi sperare che siano...
preparate come te, su varie cose da non cadere in un silenzio
imbarazzato in qualuqnue argomento si tratti. Tranne il calcio..."
"Il calcio è diventato uno schifo che non fa testo..." fece
lei
con un'espressione schifata mentre era intenta a scrivere a pennino di
vetro e inchiostro su un fogli odi carta, di pregio e non comune,
qualcosa. Lei, nonostnate attestati, capacità informatiche e
non
approfondite negli ultimi anni per i suoi malesseri, non stampava
più quasi mai, ma scriveva. le stampanti erano in un ufficio
dedicato alla segretaria di Milan e solo lei e i veterani
aveva
comparti tecnologici a vista. Milan e Lia li avevano ma laptot e
nascosti in cassetti segreti nell'ufficio.
Lei scriveva sempre, qualsiasi cosa. A mano. Tutto. Era uno degli
emanuensi che si prendevano la briga di riportare ogni elemento, cifra,
fattura, dcumento, contratto, registro, diario e via dicendo in pesanti
volumi che stavano tra i venti e trenta gradi inclinati su appositi
leggii in legno, per riportare i dati da dispositivo digitale o foglio
stampato. Questo per avere per qualunque necessità, un
corrispettivo cartaceo e custodito in un luogo controllato anche nelle
temperature qualora per qualsiasi motivo un giorno i sistemi o la
corrente impedissero l'accesso ai dati. Lia diceva smepre gettare via
la cara carta e penna allegata era un sacrilegio, perchè
l'arte
della scrittura, dello scrivere proprio qualsiasi cosa, da un pensiero
a un atto o altro, era importante sia per chi lo eseguiva, per la
memoria, che per le capacità di scrittura appunto. Oltre che
manifestare l'umano. Gli animali impiastricciavano con fango e colori
se glieli mettevi vicino, raramente come i gorilla o
scimpanzè
sagaci mettevano su supporto qualcosa come faceva l'umano.
La gente con
pc e smartphone aveva quasi abbandonato l'arte calligrafica, l'amore
per lo scrivere anche una lettera o una cartolina o qualcosa per
qualcuno a cui tenesse, di tenere la mente allennata preparando
registri e ogni cosa per poi riporli. A volte la memoria giocava a modo
suo, tornava anche solo rivedendo una pagina scritta dalla mano, un
record rimadava a quella situazione riportata o rivedere e rileggere un
testo scritto per altro o verso di se era qualcosa che nessuna cosa
digitale potesse mai superare. Ma non era così per tutti. Ed
era
cruciale avere una sezione sotterranea delle casseforti con ogni dato
ben scritto e conservato.
"Dimmi, bimba, hai questa mise per un motivo oppure anche tu, come il
sottoscritto, diventi sempre più incline alla vera moda e
raffinatezza giornalieri...?" con un sorrisone.
Lia alzò gli occhi, solo quelli, nel modo che faceva quando
studiava qualcosa o qualcuno, o volesse catalizzare tutta la sua
attenzione prorprio su qualcosa , o giocava a recitare la parte della
persona misteriosa che sa tutto e conosce ogni cosa. Che è
come
una Custode di segreti e ascolta qualcosa di divertente mentre ride
sotto i baffi, con arroganza e spavalderia di una regina. Comunicando
con il solo battere impercettibilmente le palpeblre per alzare gliu
occhi verso il focus che le interessa, portando le ciglie contro
l'arcata sopraccigliare.
Lei alzo un mezzo sorriso che pareva non di scherno ma che si stesse
trattenendo nel non farlo completo.
"Dimmi, Milan... quest'oggi il sole che tipo di giornata ha salutato?"
"Ah, la metti con poesia?"
"No, la metto come una domanda educata, per non dirti che sei parecchio
sovrappensiero, noto..."
"Riguardo cosa..." fece lui avvicinandosi di fronte a lei alla
scrivania. Lui in impeccabile doppiopetto con elementi vittoriani e
bastone. I capelli legati alla francese, con coda bassa e il resto
sciolto contro la schiena, qualche ciuffo
a incorniciare il viso. Come al solito sembrava uscito da un quadro
antico.
Lia mise da parte i fogli, inserì il pennino di vetro nel
calamaio, nel serbatorio con acqua pulita per la pulizia e non in quell
oaccanto con l'inchiostro, che aveva un tappo argentato per preservare
il liquido. Sistemò ai lati tutto e poi poggiò le
mani
sulla scrivania, con una sorta di sorrisetto comprensibile solo a chi
la conosceva e quello sguardo aperto e attento. Facendosi leva sulle
mani si alzò con grazia e andò alla finestra.
La battuta sulla mise di Milan era dovuta al suo abbigliamento.
Indossava uno degli abiti che preferiva, dell'ultimo triennio
dell'ottocento. Giacca stretta con collo molto aderente in raso contro
il cotone del totaqle che fasciava a V la zona del collo fino alla
scollatura, chiusa da un fiocco della stessa sezione. Busto a V
terminando a punta alla vita e più corto ai fianchi con i
bottoni nascosti dal fiocco. Ai bordi finali della giacca seguendo la V
a punta una serie di rouches di pìzzo. Le maniche erano come
le
piacevano, se non strette fino al gomito, poi ad allargarsi a pagoda,
erano invece strette fino al polso come una sigaretta con poi un tagli
oalla francese, una L che dal polso andava aprirsi una zona che non
arrivava al gomito da cui partivano rouches di pizzo e arricciature
alla francese. La gonna era composta da una gonna di base con rousches
come la fine della giacchetta, una sovragonna intermedia che a
semicerchio scendeva dalla vita fino a poco sotto le ginocchia con
piegature laterali che formavano una cascata di raso contro la gonna di
base in cotone, fermata nella arricciature da una fascia in cotone
arricciata alla francese. La sovragonna finale era aperta a V, partiva
qualche centimetro dopo la V finale della giacca per lato e andava ad
allungarsi dietro in uno strascivocon pieghettature per dare volume e
decoro, lasciando tutta la zona centrale fino ai fianchi aperta per
mostrare le gonne sottostanti. Dietro era più semplice di
molti
modelli. Invece di avere varie sezioni da sellino a semicerchio o
arricciate o altro, aveva la zona della giacchetta che si allungava
fino a fine del sedere, benchè non si potesse vederee faceva
un
semicerchio con rouches nei bordi e un grosso fiocco sulle reni. La
zona sotto delle maniche mostravas una sorta di coda di topo decorativa
e poi la sezione alla francese a L delle maniche con i pizzi. La
sovragonna superiore aveva un ulteriore livello come uno strascico
sopra che partiva da sotto la giaccheta dietro fino a terra.
Tutto
l'abito era color avorio, come il primo che indossò come
Veròna, più largo di
gonne però cme una decina di anni prima come stile, che
aveva
iniziato ad indossare quando giocava la notte con gli ospiti al ritorno
della Strega della Dimora.
Veròna, sebbene esistesse
da poche settimane, necessitava in particolari circostanze di abiti in
foggia antica, non doppiopetto o abiti di stile maschile con
impemeabile da stalker anni cinquanta e cappello. Quello era un suo
stile, così come gl iabiti non degli anni sessanta
dell'ottocento come l'abito avorio di veròna ma le decine
successive, più filiformi come linee.
. Gli abiti di Veròna come strega antica e
padrona della casa avevano come stile abiti ciò che la gente
pensava fosse la moda dell'ottocento. Abiti ampissimi e pieni di
fiocchi, ma non era così. L'ottocento aveva visto sulle
cinque
diverse tipologie di stile di abbigliamento solo per la donna e
Veròna indossava il penultimo, Lia l'ultima, che si divideva
in
tre fasce solo per la forma della gonna da più a meno larga
finjo a diventare tubolare sul davanti.
le persone sbagliavano sempre e dicevano come abiti dell'ottocento
Milan stesso vestiva più entro i primi dell'ottocento come
richiamo che non dopo.
E per apparizioni, feste e impersonare Veròna, Lia appariva
gran dama
vittoriana con accenni francesi, visto il luogo dove vivevano o per la
storia che avevano creato, con l'uso non del cronoline, non del
crinolette più tardo, ma l'ultimo utilizzato prima che la
moda
del nuovo secolo portasse via tutto ciò, dimezzando la
portata
del busto e accessori per i fianchi e posteriore. Il bustle, o sellino,
che seguiva più il suo stile e non gli abiti nella mente di
tutti che erano più come alla Sissi, ampissimi e
ingrombranti.
Lei amava abiti dell'ultimo periodo prima del novecento, che rendevano
la figura non grossa come un pallone aereostatico ma più
statuario, longilineo, e come diceva Milan, più astero.
Più ampi erano gli abiti, più non le piacevano
molto.
Quando Milan glielo chiedeva, utilizzava la versione moderna come per
il sellino del crinolette, che portava l'ampiezza della gonna solo
verso l'esterno, quindi un semicerchio e rendeva gli abiti nella zona
anteriore più paralleli al pavimento, livelli di gonne o
sovragonne che non dessero volume. Ma non esagerava mai troppo. Senza
l'uso di questi come soleva dire il
sarto di
teatro francese che glieli cuciva prima delle botteghe, apparirebbero
ridicoli come gli abiti comuni ed economici di carnevale senza forma o
orrendi alla vista. E per Milan, come diceva, .
Perfino per le feste a tema lei optava per abiti meno gonfi. Anche per
la festa in stile carnevale veneziano, che piaceva molto e Milan aveva
deciso di estenderlo ogni mese, dove si indossavano abiti classici
settecenteschi, come a Venezia. Le mani erano come piacevano a Lia,
almeno quello diceva, semi pagoda o Ovale con livelli decorativi che
scendevano. Pe ril resto i panier per i fianchi creavano gonne
veramente fastdiose, che lei non amava.
Prediligeva abiti che seguivano la forma e non come sacchi di patate
addosso, come diceva sempre, per tutti i tipi di abiti che non fossero
come per Sissi appunto, con una vita strettissima e poi un pallone
sotto. Abiti in stile impero o lineari o greci o che fossero troppo
larghi non le andavano a genio, voleva muoversi si, ma non amava che
gli abiti andassero per i fatti loro per come si muoveva, come si
sedeva, vento o altro. Preferiva che restassero per come erano stati
disegnati, quindi nelle prove per decidere lo stile per le sue mansioni
e Veròna era stato chiaro che non si sarebbe discostata dal
periodo vittoriano, ultime decadi.
Anche quando vestiva in abiti francesi settecenteschi, seguivano
più la moda reale classica francese che non quella
veneziana. Ve
ne era uno che preferiva. Scollo quadrato, corpetto in disegno damasco
argento su tessuto azzurro scuro, con decori in rilievo argento
ricamati sopra, tutta lazona anteriore da spalle alla gonna
una
sola fascia arricciata alla francese di danascato azzurro e argento a
decorare la sezione del soprabito, mostrando al centro il corpetto in
damasco dello stesso tipo ma con brodature in rilievo a filo argento
alto cinque dita sul seno, foma a V alla vita e poi una gonna con vari
livelli di arricciature orizzontali fino a terra color avorio, con
decori in rilievo come il bustino sopra ogni sezione dei livelli che
arricciavano e scendevano. Le maniche erano dritte,partivano
dall'arricciatura del collo al gomito, un'altra fascia arricciata
divideva la manica dalla cascata di pizzo avorio francese che arrivava
al polso ed era largo e corposo alla francese. Le gonne seguivano un
panier speciale che non dava forme ai fianchi come due arance che non
le piacevano, ma semplicemente allargavano solo ai lati la gonna come
un abito ottocentesco, dalla vita con una cirva morbida che proiettava
la forma verso l'esterno senza bombature assurde. Il manichino che
utilizzavano per tenerlo sempre a disposizione, protetto con un
cellophanne apposito, presentava ai polsi nastri dello stesso azzurro
ma senza damascatura da legare con un fiocco al posto dei gioielli e
una collana con doppio filo di perle stile chocker nell'incavo del
collo con una perla pendente. In testa una specie di coccarda con una
piuma come piaceva a lei, utilizzava sempre delle piume, da una a tre,
piccole o grandi, nei copricapi o decorazioni nei capelli con stessi
tessuti e colori dell'abito. E i ventagli sempre con bastone e piume a
formare o forma del seme di picchi e a freccia, invece di quelli
classici in osso o altri mateirali intagliati e tessuto che si aprivano
con un gesto. Li usava più, ma quelli più per
Veròna.
Gli aibti classici del carnevale di Venezia erano più
appariscenti, con dettagli quasi caricaturali di quelli che lei
o lui indossavano. Sia quelli che vendevano agl iospiti, ricavando
qiundi dei
proventi, che quelli indossati dagli ospiti che portavano loro, erano
in stile venezianodel carnevale e
con colori vari, metallici o squillanti. Gli unici che vestivano come
francesi settecenteschi, come diceva sempre Milan, a
mò di
Re Luivi XI e madame de Pompadour come stile abiti erano lui, Lia, chi
lavorava per loro e chi acquistava i loro abiti. Lia gli diceva che
lui in verità sembrava più il Re Sole
per come si
atteggiava e appariva in abiti così ricchi di dettagli ma
anche
di qualità, e lui ribatteva che come stile sembrava proprio
l'amante del Re che la frivolezza dell'adolescenza di Maria Antonietta,
quindi come accoppiata erano perfetti.
"leva amante e metti partner di lavoro" diceva lei con un sorriso e lui
se la rideva, dicendo che era esattamente quello. Come si abbigliava e
le riforme, la definiva la Madame de Pompadour del dopo, quando smise
di essere amante del re ma consigliera, confidente, partner di tante
cose, spalla e sostegno. Amica. Le diceva sempre che la Pompadour era
diversa dalle altre amante di tutti i Luigi e altri re del passato
perchè lei amava la Francia, lavoreava per le riforme e il
nuovo
domani. Era amica di personaggi chiave nello scenario della tecnica,
scienza, tecnologia, filosofia, illuminismo e ammodernamento della
placida francia reale. Se avesse vissuto di più e avesse
avuto
meno drammi per la salute e le morti in famiglia, avrebbe fatto di
più, diceva sempre Milan, per poi dire con disgusto che la
storia fece più famosa per certi versi la volgare e frivola
nemica di maria Antonietta per altre cose, oscurando ciò che
il
Re stesso voleva fare con la cara Pompadour proprio per il suo regno,
ma che cessò tutto con la morte di lei.
"Non puoi dire che non è vero. Molti abiti che ho comprato
da
famosi atelier storici perchè ti andassero bene, sono
ispirati più allo stile della
marchesa che di... maria Antonietta, pure. Se tu dovessi
vestirti
come vestiva la regina nel periodo pazzo, direi che qalcosa non va...
ritieniti orgogliosa di essere invece paragonata alla marchesa che
veramente voleva fare tanto per il suo paese e che poi invece si
vide... sostituita, non nel cuore, ma sempre sostituira dalla volgare e
fastidiosa Madame du Barry, celebre per le quasi strangolature con la
regina Antonietta..."
"Ascolta..." fece Lia andando verso il mobile alla destra "noto che ti
sei dimenticato gli impegni odierni... vuoi che te li rinfreschi...
oppure devo andare io stessa nel tuo guardaroba a decidere cosa
indossare... non so un white tie, black tie, la versione optional, il
creative, il lounge, sempre però... in stile
Milan..."facendogli il verso, prendendo
un paio di bicchieri dalle ante sotto "e... oh!... dalla tua faccia
sembra proprio che per te ci sia vuoto... alle
quattro hai
l'incontro con il membro della Bundestag nella sezione Cdu..."
"oh, accidenti!... è vero... scusa, sono tornato da Toronto
e non ci ho pensato proprio a vedere le..."
"Ok, andiamoci insieme... ma prima!Due cose... Innanzitutto ho deciso
di appoggiarti per cercare le tre O a cui ambiasci..."
"Davvero? QUindi mi credi che esistano?"
"Mh, dipende... il problema è che tempi addietro e non come
adesso, qualcosa che un tizio X trovava se lo teneva e lo vendeva
lontano da casa, per non dare nell'occhio... o almeno chi era furbo...
Le tre O... l'oro di Dongo, l'Oro nazi che in alcuni docuemtni che hai
recuperato si trova spaziato in vari treni di settori ferroviari
segreti e che si dice alcuni gerarchi conoscessero... si dice che il
gruppo di Heinrich Muller, il senio official che riuscì con
altri a non farsi mai trovare, sapessero dove si trovavano e tu temi
che possa aver rivelare ai discsndenti o suoi collaboratori il luogo...
e per finire l'Oro del Vietnam, una fortuna che alcuni membri non
riuscirono a portare con sè con gli aerei quel giorno della
fuga
e che sono ancora là... non so se credere che ancora oggi
nessuno, neanche uno, li abbia trovati e li tenga ben bene per
sè o siano venduti o ancora... attendano qualcuno come te!
Ma
sappi che se davvero si tratta di opere d'arte, monete, oggetti
preziosi di perduta arte artistica e umana oltre che lingotti di
fabbricazione di guerra... cosa vuo ifare, venderli? Mi auguro non
fonderli..."
"Sei pazza? Non l ofarei mai, così come te... gli oggetti
artistici di vario tipo non devono subire danni o distruzione. Se li
troviamo, e sento che lo faremo, decideremo cosa tenere nelle
casseforti e cosa vendere per finanziare le casse per il Cambiamento,
la Mano e la Raccolta che condivido nel creare, il resto vedremo... da
dipende da cosa troviamo. I treni... tu sai il valore di quei treni e
non solo, dei settori ferroviari se li troviamo immacolati? Solo i
treni varrebbero una fortuna..."
"E li comprerebbero di Neri, presumo..."
"Se non sono come i focosi gruppi giovani che rubano dai
musei
cimeli originali... ma imamgina solo il tesoro del Vietnam che era in
prevalenza gemme, sporche di sangue per il loro viaggio o storia dalla
miniera alle ultime mani, ma sono gemme che non si trovano
più... il valore sarebbe alto, e ci permetterebbero di
ampliare
settori e operazioni che intenzioniamo fare..."
"Mi auguro solo che la tua ricerca non finisca in toto come baffetto
tedesco che sviò verso l'occultismo... già lo
fai, ma ti
prego, non cercare e perdere tempo e soldi, e speranze, per oggetti che
secondo me come la religione da cui attingono, non sono altro che
storie come le babilonesi per dare una morale e concetto... le favole
come quelle di Esopo esistono già e la gente ha fatto lo
schifo
per un LIIBBROO che dice cavolate su cavolate, e orrori
aggiugo,
che afferma che sia esistito qualcuno che non è mai tornato
e
oltre questo, miracoli e cose che oggi dagli anni ottanta non si spiega
per davvero se non e poi
scopriamo che è esattamente come il resto che si pensava
gesto
divino... tutto spiegabile con la scienza..."
"...senti..."
Un consiglio ulteriore... per situazione come quella di adesso dove
cadi dalle nubi" riempiendo un
bicchiere con rum color ambra, e uno con vino rosso frizzante "sarebbe
ora che prendessi una donna che... ti sia come una moglie. Sai cosa
intendo per moglie?"
"Conoscendoti si..." fece lui ridendo
"E' che... sai, sarebbe qualcosa di molto prezioso per te,
perchè lasciamelo dire, e te lo avevo già detto,
è
meglio cercare qualcuna che non... attragga solo per le misure
e...l'incrocio dei suoi pali..." gli disse guardandolo negl occhi,
dandogli il bicchiere "Seriamente, hai bisogno di qualcuno che ti sia
come una moglie! Ma quella come figura
che ti sia
di supporto, aiuto, agenda, assistente alla preparazione, personal
dresser, consigliere..."
"Amica, fedele consigliera, supporto morale, psicologa, supporter,
analista, consulente d'immagine, partner di moltre altre figure...
averne una così! SOlo Madame potrebbe farlo, ma lei dice
sempre
che il suo settore è quello, come dici tu, di
... e non riesce e non vuole cimentarsi in altro. Solo
tu
sei stata brava da essere tutto questo..."
"Non iniziare, sai benissimo che io sono negata in tante cose. Non ho
una mente brillante, sono negata in varie cose... come la matematica,
sebbene con una calcolatrice una si adatta... le cose che faccio qui
per te, al tuo posto, sostituendoti perchè sei negato
più
di me, sono solo un aiuto perchè ti cavi dal casino che ti
sie
portato... da solo!" lo attaccò seria con il bicchiere in
mano, mentre quel pò di vino danzava all'interno
senza
uscire, mentre
lei si muoveva nel modo di fare tipico del suo paese, che Milan non
faceva "e lascia che ti dica una cosa! Io mi sono ritrovata con gente
con una testa vera, con capacità sopra le mie che erano
più adatti a svolgere alcune delle mansioni... ma tu no, la
suddivisione dei poteri non si può fare, o ci sono solo uno,
massimo due che sono a capo, o niente, ed è assurdo. non so
proprio come tu possa aver gestito questa gabbia di matti svolacchiando
in giro..."
"Non sono una lucciola..." rise, mentre i capelli del ciuffo e ai lati
seguivano i suoi movimenti, liberi e non legati
"ma voli sui bagarozzi bulbosi che usate qui con volo ascensionale, lo
fai lo stesso.... che tu non abbia alucce tipo poiana o Cupido o altro,
svolacchi lo stesso, dove ti porta il tuo naso intriso di
affari.
Sarebbe meglio, seriamente, se qualcuno di competente vi mettesse mano,
invece sono in crisi, dove anche Jd e i ragazzi dei veterani,
visto che i
vecchi sono alla nuova Fattoria a qualche chilomentro da qui e chi li
vede più, non arrivano! E io devo chiamare quella gente che
di
cervello ne ha per tre di me e chiedere, come di svolgere
certe cose!
peggio con conti e matematica, ma io con formule e regolette
matematiche... non adiamo d'accordo e mia madre mi picchiava sempre da
schifo per questo. Diceva che ero una piaga e una buona a nulla! Lo
dicevano tutti e guarda, infatti..."
"Ehi, se la metti così sembrerà qualcosa che non
è, e lo sai. Sappiamo entrambi, anche ricevendo tutti i
documenti su di te che le cose non erano queste, ma ti hanno messo in
testa pensieri errati. Da poco la IA sperimentale ha ricevuto la figura
olografica, lo sprite come lo chiami tu, e ha un supercervello che
potrai tranquillamente interrogare al bisogno. Voglio solo che le
perosne fisiche, quelle deboli che cadono rispetto a te in tante cose
pericolose, stiano con il cervello e le manine lontane da
certe cose...
e poi tu stai facendo un lavoro enorme anche come sperimentatrice... lo
so, mi dispiace, ma veramente non cè nessuna di quelle che
uso
per le facciate, che possa veramente essere anche solo tre
cos einsieme
dell'eleenco che hai fatto... tranne te e Madame..."
"E' assurdo, mi stai dicendo che è vero il detto che se una
è una bambolona è anche un'imbecillona?" fece lei
irata
dandosi una spinta sulle mani contro la scrivania e spostandosi di lato
superandolo, andando alla libreria "guarda questo settore" indicando
due ripiani "non sono affatto libri che... potrei leggere, che ho
letto, che raccolgono ad memoriam preziosa materia celebrale di qualche
grande personaggio del passato... sono tutti i casini che tu hai
fatto,
che sto risistemando in un ordine decente e facilmente
consultabile, e
questo è il malloppone in fila di registri... andiamo di
fronte.
Gli accordi e i contratti! Li abbiamo rifatti. Poi abbiamo..."
"Ok, ok... calmati. Sei piena di impegni? Affida qualcosa a Jd..."
vedendola scocciata "ricordati che sei qui perchè..."
"perchè mi hai convinta in ogni modo a continuare a
respirare per l'Accordo, perchè ti faccia da cavia..."
"tu sperimenti la blue box o scatola, le stoddarde o nanomacchine, gli
apparati di scansione e copia cerebrale per i lbene degli altri... hai
accettato per questo! Certo... ti ho anche detto che ero nei
casini,
perchè in pratica sto sempre da qualche parte per ragioni
sociali e politiche, e
perchè sei tu, e non ti piace un posto incasinato ma con
regole
e
cose precise, ti sei rimbaccata le maniche e...
"E la colpa sarebbe mia se sembrava di essere in un campo
nomadi?
Tende e bestie al pastolo nella sezione anteriore di una dimora antica?
Ttta la zoa verde si deve rifare, per ora i paesaggisti stanno
studiando tutto e cosa hanno lasciato i Vecchi e chi si era accampati
con le loro bestie... Serve solo che tu ti fermi qualche giorno, come
una pausa, e decidi con gli architetti pesaggisti dove vuoi
inserire le
sezioni di guardia con..."
"E le statue che stiamo facendo fare apposta, le composizioni, si,
si... ma speravo lo facessi tu..."
"Ah, no! Non iniziare, sei tu il Padrone di Casa, io sono la Padrona
della Casa solo per controllare, gestire e mettere regole. Ma questo
posto deve rispecchiare te, il tuo sogno e desiderio , che deve
riflettere poi cosa deve esserci nel mondo, non intendo mettere cose
troppo a mio giusto. Anche perchè in fatto di gusti siamo un
pò agli antipodi di certe cose... tu sei pacchiano, io per
fortuna no!"
"AH! Ok... Allora ricordami per favore l'appuntamento per cui tu
avresti preparato i miei abiti..."
"Seriamente? E la tua segretaria? Non cè un appunto o altro
nel tuo telefono di nuove generazione?"
"Dimentico sempre di scriverli..."
"Cercati una femmina che ti faccia le veci di una moglie, senti a me..."
"Ne ho già una che a detta di Alaric sembra dieci suocere in
una..." ridendo "a cosa mi serve dare informazioni e altro a
ragazze,
che poi sono brave solo con il buon gusto e... "
"Non cè un tripadvisor o qualcosa del genere per queste
tipe?"
"...basta" ternìminando la frase come se si contenesse dal
ridere
"Basta... oltre che pagarle e poi sfruttare ogni centesimo negli
alberghi di lusso, Torri e luoghi... parecchio danarosi che ti
piacciono... per carità, se son pagate anche per fare
quello,
fatti tuoi! Io sono una persona che concepisce libertà su
certe
cose, ma sai quanto spendi per alloggiare se sei con clienti
e affaristi
e non ti fermi nelle torri? Troppo! Poi quelle ragazze... ok, io sono
mediocre e non posso capire il vlaore che loro hanno per gli uomini,
ma secondo me è esagerato quanto prendono... ma facciamo che
tanto
diamo loro e tanto loro fanno rientreare nelle nostre tasche con il tuo
lavoro... ma mi dispiace solo di una cosa... che non cè
nessuna
donna che abbia meritato il suo posto al tuo fianco come
secondo i canoni che considero io, tnato da guadagnarsi le porte aperte
qui e il tuo letto... perchè intendiamoci bene. Se mai una
dovesse entrare nelle tue stanze qui, allora hai trovato un gioiello al
tuo fianco, buon per te, ma io non resterò per
molto e dovrai
sostituirmi. E dovrai avere qualcuno che ti aiuti e supporti per le
cose chiedi a me di fare... un sè pò
fà...."
"Quindi vuoi davvero andare?" guardandola serio mentre prima rideva
"Che intendi... io sono rimasta solo perchè avevi
bisogno, e
perchè mi avevi detto che se divenivo una cavia volontaria,
avrei
aiutato il futuro... ho la scatola proprio per studiare l'uso non solo
delle proiezioni e la lettura degli impulsi cerebrali, ma anche per
portare il campo della gestione di apparecchiature prostatiche come
arti meccanici o singole parti perdute a un livello meno invasivo degli
elettrodi nelo cervello, come l'apparecchio per l'ascolto...
le
nanomacchine per vedere in varie situazioni quando aiuto e supporto
possono dare, sia le Stoddarde vere e proprie che le vostre. Stoddard
è morto e voi avete vari campio dei suoi progetti nano, con
me
sono compatibili e insieme alle vostre la velocità di
riparazione, cura, trattamento sono due volte più veloci, in
alcuni casi tre. Questo permette un alto tasso di protezione per i
soggetti a cui sono stati inoculti. Sopravvivenza e capacità
di
resistenza. Benissimo. Avete scoperto anche da noi pochi compatibili
con questi dispositivi che possono gestire cellule danneggiate o con
progressivo invecchiamento e processare la nascita di nuove cellule
sane secondo il codice genetico che hanno registrato. Ergo secondo i
vostri calcoli non dovrebbero esserci cellule nel corpo umano che non
sia sotto il loro controllo e cura. Cancro, danni cellulari,
invecchiamento... non so ancora se crederci davvero o meno ma i miei
problemi per quella malattia che mi è venuta per la
disperazione
sono praticamente annullati, non uso più quel vostro siero
antidolorifico che dovevo spararmi sulla coscia due o tre volte al
giorno... se mi faccio male, passa tutto prestissimo. E se davvero
rallentano invecchiamento e danni cellulari sconfiggendo il cancro...
posso capire la portata della cosa. Un pò come le nostre
battute
dell'altro giorno nei laboratori di chimica dove mi facevano provare e
sperimentare le cose, come nelle scuole americane, ma non da noi. E
quando mi hai chiesto che cosa facessi, ti ho risposto e tu
e abbiamo continuato a discutere di queste cose... perchè la feccia spaccherebbe l'equilibrio
che
ancora oggi persiste..."
"oh, capito... la tua frecciatina è per i miei passatempi..."
"Ti sto solo dicendo che dovresti trovare qualcuno, oltre Madame e me,
che tra non molto non ci sarò più,
perchè ti sia
ciò che ti serve per mantenere lo stato equilibrato che hai
raggiunto per ora... io non sono intelligente, non ho
capacità
che ti servono oltre ciò che riesco a fare, ma magari quelle
stangone o bambolone come le chiami, hanno cervelli come...
Hedy Lamarr,
o Ada Lovelace, che hanno lasciato un'eredità e
prova di
ciò che erano che perdurano ancora oggi. Non ti dico di
trovare
una vera fidanzata o moglie, ma cerca senza affanno un'altra persona
come me che non veda gli elementi classici umani di egosimo e
stronzaggine per se stessi , e propri interessi, sopra
ciò che vuoi
fare. Non credo affatto di essere un caso raro, gira il mondo e vedrai
che ce ne saranno decine come me, ma almeno con
capacità reali..."
"E quello che hai fatto finora?" guardando dalla finestra bevendo
"Lo avrebbe fatto chiunque che non fosse demoralizzato come la gente
lì sotto. Erano quasi come me, ma rispetto a me avevano
bisogno
di un filo di ragnatela chiamato speranza, per rialzarsi e
usarlo come
guida nel buio. Diversamente da me avevano bisogno di una Mano, ed ecco
che sono cambiati. Non del tutto, ma è un inizio. Hanno
capito
che le nuove regole hanno un motivo di esserci e perchè ci
sono,
cè più cura e considerazione degli spazi comuni,
degli
altri e del senso di aggregazione e gruppo. Le feste e avvenimenti che
abbiamo isituito sono un modo per loro di aspettare e vivere momenti
liberi dove possono sfogarsi e divertirsi, come fiammelle in un tunnel
grigio sempre uguale di lavoro e vita militare, dove buttare
via
sconforto, pesantezza di certe cose nel cuore e il resto e
semplicemente e..."
"Si, ho notato che con le feste, avvenimento, il Cerchio, le fiere e il
resto sembrano diversi. Avevi ragione. Essere militari per la mia
comune è... si, avevi ragione. Se voglio tenere una Comune
come
la desidero, si deve seguire una linea diversa. E alla fnie
avevo
bisogno di qualcuno che non fosse dei nostri..."
"Già..." fece lei con amarezza
"Non iniziare. Non è vero che qui tu sei un'estranea..."
guardandola "sei la nuova, la..."
"La stronza che ha messo regole su regole e precisi metodi di
comportamento e lavoro. Che non è una militare. Sebbene io
abbia
affrontato un addestramento base, nessuno di loro, sentito con le mie
orecchie, mi reputa parte anche di un solo angolo di questo enorme
gruppo. Anche se divisi e sparsi, si vedevano comunque come
tutti
colleghi, tutti militari, tutti legati da questa cosa. E ancora dopo
qualche mese, io sono qui, tu mi hai affidato degli incarichi
ufficialmente ma loro... mi vedono come un'intrusa. E mettono in giro
voci, tra l'altro dicono male delle lingue delle donne, ma
gli uomini
non sono da meno, piccola parentesi... resta il fatto che io sono
definita o seguendo Alaric
. Ma nessuno ammette che ora tutto gira come un
orologio
ben oliato e funzionante. Ciò che era rotto è
stato
riparato. QUel che era fratturato, sanato. Chi non aveva
ragione
d'essere se non aspettando incarichi militari, ora ha una ragione per
alzarsi la mattina e dire col sorriso e
partendo
bene, a colazione nella sala comune affiancata alla cucina,
rifunzionante, e trovando impegni e impieghi che occupassero
la giornata
nel modo giusto. COn carica e voglia di fare, creare, dare... non
ciondolare in giro a bere e fare casino. Adesso ognuno ha il posto che
è per lui, per abilità o capacità e a
meno che non
sia cieca, mi sembra che siano tutti più contenti,
laboriosi,
impegnati, si drogano pure meno.... o sbaglio?"
"Hai ragione. Ecco perchè preferirei che continuasse la
gestione attuale..."
"E l o sarà, ma finchè io sarò viva.
Poi non ci
sarò più, e tu dovrai trovare qualcuno che prenda
il mio
posto..."
"mh..."
"Già... chi troverai a questo mondo oltre me che possa...
aiutarti senza avere smanie di denaro luccicante, o in
frusciante carta
o in conto bancario, o gioielli, preziosi e averi di ogni tipo... che
adori, che ambisca, che grondi desiderio come un cane con una
bistecca
per potere e scalare le classi sociali... a me non interessa tutto
questo. L'unica cosa che mi si fa odiare è che voglio si
rispettino le regole e le leggi di questo posto. Che ci sia rispetto
per me, non mi interessa se mi vedono come te, come chissà
chi... vorrei solo rispetto per il mio impegno per aiutarti, per
l'aiuto per testare cose che un giorno quegli idioti potrebbero
necessitare... che comprendano che no nsono stronza,perchè
lo
sono così dento..."
"... tranne quando si incazzi e ti parte quell'espressione che, come
dice Alaric ..." scoppiando a ridere
"... Alaric può dire quello che vuole, ma ha
l'intelligenza
oltre la stronzaggine di capire che ciò che tu desideri deve
mutare. Il cuore delle persone deve cambiare e lo si fa partendo dalle
piccole cose, per poi renderle comuni. Come era un tempo per
i vaccini,
tranne per i religiosi del cazzo, i treni, le automobili, i lampioni e
via dicendo... prima di queste cose si diceva
"E torniamo alla questione dei cambiamenti che hai fatto ai vari bagni.
Mi è costato, ma ammetto che così come hai
sistemato le
cose fila meglio di prima..."
"Prima sembrava di essere in bunker antiareo inglese nella
metropolitana. Li ho visti... uguali. Uguali! Comunque sono contenta
che alla fine abbiano compreso e accettato le regole e molti siano
più puliti! Che sollievo. Con il sistema che poi metteremo
di
asciugatura con l'aria, si eviterà l'uso di troppi
asciugamani e
quindi lavaggi, sebbene abbiamo iniziato la produzione dei saponi,
vegetali per vari utilizzi... ma se scopro che quegli idioti tagliano
ancora i saponi come in turchia, li prendo a pizze in faccia
con gli
anelli che hai fatto fare con le fiamme e con un guanto di ortica..."
fumandodi rabbia
"Si... invece di comprare come avevi detto i taglia saponi a filo di
ferro, facendo scorrere una barra creando le fette, hanno acquistato la
rpessa da piedi..."
"Ti rendi conto? si sono messi a fare il sapone gettando a
terra
il composto, pianandolo dentro un quadrato prestabilito in legno e poi
con questo arnese che sembra un pogo stick, creavano i quadrati per la
forma e pressione con le scarpe! Le scarpe sul sapone gettato e
fatto asciugare sul pavimento! Così...! Madò, li
ho
picchiati a sangue! E poi quei saponi vanno passati sull a pelle...
avevo detto chiaramente che dovevano creare dei box per versarvi il
sapone su appositi tavolacci in legno solo per quello. Che andavano
martellati a mano con lo strumento lavorato apposta con le informazioni
del sapone, dopo esser stati taglianti con la taglierina a
filo... e
cosa hanno fatto? Fanno tutto alla turca! oppure perchè mi chiamano così!
"Calmati, non ti angustiare! Adesso lavorano nel modo giusto e per
essere sicuro, sono apparso a caso per verificare cosa facessero..."
"Si... se tu appari davanti la porta del padiglione del settore
centrale, lo sanno tutti in 2 secondi netti! QAue pettogoli
che neanche
le donne... pensi davvero che tu possa fare un controllo a sorpresa?
Devo dirti che a volte temo che qualcuno per diletto mi sputi in una
bevanda o cibo per vendetta? Lo temo a volte, e so che mi vedono come
un'estranea che rompe le palle... ecco perchè dicevo che il
tuo
buonismo non cambierà il cuore degli uomini in tempo prima
della
nsotra dipartita... e qui, pensa un pò nel mondo intero!"
"sei troppo prevenuta..."
"Milan... ancora! L'animo umano per come si è formato
dall'infanzia all'adolescenza non... non può cambiare come
speri
tu in poco tempo. Guarda il tempo in cui viviamo. Siamo in un n uovo
secolo una decina e passa di anni dopo il suo inizio, doveva essere e
fu annuncianto come il secolo del rinnovamento umano e del
migliroramento... tu invece cosa vedi?"
"So che..."
"No, non vuoi capire. E te lo mostro sempre. Quelli là sotto
nonostnat ele regole e le cose che dico, vedi la parte nel Cerchio
quando con un nastro sulla schiena ho indicato che ogni fisico
è
diverso e ha diveri puntri di forza e di achille, quindi adatti per
differenti scopi... a che è servito? Ancora adesso chiamano
in
modi offensivi gli allampanati, molto alti ma magri e non adatti a
sforzi fisici... affermano che altri combattono come mammolette..."
"Si, so degli schiaffoni che hai dato a Sebastian quando ha detto a
Kaser che lottava come una femmiuccia, e tu lo hai preso a
cinquine da
ogni lato della faccia chiedendogli se secondo lui tu eri una
femminuccia come lo riempivi di botte... e incazzato voleva menarti, ma
hai usato i suoi talloni d'achille per farlo cadere in ginocchio e
dirgli davanti a chi assisteva al loro combattimento nel Cerchio , che
se
diceva che un suo compagno di Comune e di lavoro era una mammoletta,
anche tu in quel momento dovevi essere definita tale. Ma che lui doveva
avere sul suo registro o scheda personale l'avviso che le mammolette e
femminucce erano il suo punto debole. Gli ho parlato, perchè
ho
notato poi l'odio che montava contro di te e gli ho fatto capire che se
osava farti qualcosa, era come farlo a me..."
"Come sei galante ma non cèra bisogno. Quei tre che mi hai
appicciato come vongole sulle scoglio... buone le vongole..." con aria
sognante per la pasta con le vongole che le piaceva "non lo
permetterebbero e, per i test ma anche per farmi ocntenta, mi hai fatta
addestrare. Certo, poche settimane su varie cose, ma penso di poter
fregare un bisonte come quello... basta non farsi toccare e sapere che
fare. E comunque ho i miei guanti speciali, lo sai... non temere..."
Lia si sistemò sulla sedia dietro la scrivania, con un
gomito ,
il sinsitro, sulbracciolo con le dita piegate che sostenevano una
guancia e l'altro braccio lungo disteso sull'altro bracciolo. Il
sorriso non carogno ma che trasudava sicurezza e sfacciataggine, come
nei dipinti che si faceva fare. Milan rise e parlò lui per
primo.
"Se fosse stato così anche per te prima... saresti
così
come adesso, sicura, sfrontata, arrogante ma nel modo giusto,
sfacciata, con un'espressione che emana forza, carattere, saggezza e
capacità. Se solo questo mondo ti avesse permesso di non
romperti..." fece lui scuotendo la testa con aria triste. Lei
mutò espressione in un misto di dolore e offesa e poi,
guardando
la finestra alla sua sinistra, di malinconia e senso di essere sperduta.
"Su cosa verte adesso la discussone?"
"Pensavo solo che questo mondo potrebbe... perderti con la tua morte...
cerebrale... ma potrebbe esser el'unica, perchè mi hai
incontrato, a non averti più come Coscienza di te..."
"Già, tu e la tua teoria dei mondi sovrapposti..."
"Io ci credo..."
"Si, tutte le tue cose esoteriche e simli. Mi smebra di tornare a
aprlare con Zay, Phib, Zela e... io ho vooluto capire e trovare una
prova che potesse portarmi a una conclusione che avessero ragione.
Cè altro,non come la religione che mi costringevano a
seguire,
ma cèra altro e..." scuotendo la testa "ma mi hanno solo
mostrato che è tutta questione di influenza, che segue altre
cose... non sono stati in grado neanche di fare una sola cosa sebbene
dicessero che mi volessero bene... noi possiamo fare questo e quello...
io ho detto
Avrei voluto urlare, piangere e mandarli a fanculo tutto ribaltando il
tavolo e scappando. Del tutto. La sera prima mio padre aveva premuto
fino allo sfinimento per una festicicola in una rosticceria con i buoni
pasto con i miei compagni di classe. Quelle feccia e per non sentirlo
dissi ok, ma fu uno schifo assoluto e quando me ne scappai a casa mi
sentìì così male e sole che nessuno al
oslito vide
e capì niente. Ecco perchè odio il mio passato,
l'essere
bambini e poi le fasi di crescita e minorenni... tutti piangono
pertornare ad essere innocenti e senza responsabilità e
problemi... io sono il contrario. Non importa i problemi, gli sfrozi,
tutto... io non accetterò mai di tornare bambina. Di
ricordare... non ho niente di bello da ricordare. Anche quando
cèrano le cavolo di feste e si mangiava, hosolo il ricordo
di
mia madre sempre perennemente vicino a me che mi dava gomitate,
pizzicotti, mi rimproverava a denti stretti che per uan volta mangiavo
qualcosa che i miei nonni avevano comprato di nuovo come gl ispiedini
quelli messicani o panati, lasagne po cannelloni o altro che non vedevo
mai di oslito, e ne volevo di nuovo. Insomma, non potere neanche
godermi niente... il mio passato, per me, ripeto per me, è
un
peso che mi zavorra nell'infelicità e se avessi avuto una
sola
guida di vita che mi spronsasse e mi desse la forza necessaria per non
sentire i sensi di colpa, i pesi, il dolore, il senso di niente che
tutti quanto mi hanno inculcato che non riesco a togleire... forse
sarei qualcosa che potevo essere... e anche qui, però,
nonostante tutto sento che non sono in un niente. Finalmente che
cè un posto che ha cosa mi piace, dove posso essere e
fare...
non riesco perchè la notte li sogno, ancora e ancora, incubi
continui..."
"Fai ancora quei sogni? Sia con loro e sia come... se vedessi e vivessi
negli occhi di qualcun altro?"
"Si, ogni notte. NOn so come ma oltre la maledizione di averli sempre
lì appena mi addormento, anche queisogni o incubi dove
prendo
come.. i lcorpo o gli occhi di qualcuno che so non essere io e...
accadono cose. Succedono cosecome fossero reali e poi, se per qualche
motivo muoio o mi sveglio, se mi riaddormento riparte tutto ma negli
occhi di qualcun altro ma tutto come prima, come se continuasse dopo la
fine del primo soggetto. E so che non sono io. Mi accorgo quando
cè qualcuno che parla a me, ci sono statisogni dove qualcuno
che
so di conoscere ma non vedo il volto mi parla, parla a me... ma gli
altri è come se vedessi negli occhi di qualcun altro, come
se ne
prendessi il posto ma non sono io..."
"Capisco..."
"ma son osogni... la questione qui è che nonostante tutto,
seppur io sono in un luogo che avrei chiamato casa, il mio posto, la
vita che avrei voluto... per una volta e per davvero nella mia vita...
se fosse accaduto tempo prima, non fino allo stato in cui sono,
forse... no, sicuro, avrei trovato la mia felicità! Ma non
riesco. E' come essere là fuori, in mezzo a... lascia stare!"
"In questo mondo tu non hai avuto gli strumenti per essere te. Ci hai
provato. Hai lottato ma alla fine hai capito che era solo sforzo
inutile. Non ti avrebbero lasciato andare facilmente, come fece tuo
padre appena diplomata dicendo a chiunque sia con te vicino che non,
che non saresti mai andata via e che dovevi stare al loro fianco. Senza
considerare te, senza vedere che non eri come loro, senza capire che
quello non era il tuo posto ma dovevi cercarti il tuo... in questo
mondo è finita così! Chissà come sono
i tuoi mondi
paralleli..."
"Ancora con questa storia. Tu e il tuo concetti della bottiglia e del
nastro per trovare il punto o il momento in gli altri piani convergono
e potrebbero toccarsi... "
"io lo sento..."
"Tu o tuo fratello?... perchè mi sembra che sia lui
più che te, il vero promotore di queste cose..."
"Insieme. Se solo potessimo studiare megio queste... ci piace
l'occulto, il..." portandosi l'indice verso la radice del naso per poi
scostarsi una ciocca di quelle ai lati del viso veloce come una saetta,
mentre Lia faceva un sorriso.
"Si, si... io non sono d'accordo. Come le Muse e tutto i lresto...
saranno anche davevero capaci e con doni speciali come dici, ma si
stanno atteggiando come i preticelli, e di quelli ce ne sono anche
troppi... non tollero che qualcuno che ha un ruolo
si metta a decidere
e indicare agli altri come e cosa vivere della propria vita
perchè quel dio, quello spirito, quel morto pensano
diversamente... ti avviso che tra me e loro sarà guerra se
accadrà ciò... tornando al discorso dei vostri
studi...
ti prego, giurami che non finirai mai, mai a dipendere ed essere usato
da quei gruppi esoterici, massonici, stronzonici che frequenti... non
mettere MAI il cambiamento di pari passo con le loro ideologie..."
"Ma con loro sto studiando i piani paralleli e di realtà..."
"Si, lo so. Nastro di MObiues e bottiglia di Klein e sono
solo
l'inizio. I viaggiatori dell'anima nei piani dell'Oltre solo
meditando... ascolta, anche ammesso che esistano questi piani
e ci sono
diversi noi in diverse centinaia di situazioni e svolgimenti, non vuol
diure..."
"E le testimonianze di persone che affermano di essersi svegliate in
una realtà che non era la loro? Che molte cose erano
diverse.
Situazioni, legami, scelte, e..."
"Milan.... " sospirò lei come non farcela più
"Ascolta.
Io posso accettare che vi sia qualcosa di più, di oltre
ciò che è il mondo materiale.... ok? Ma da qui a
pensare
che l'universo nasconda piani diversi paralleli come uno sull'altro
come... le sfoglie della pasta sfoglia ... o lasange..." fece lei come
sognandole "... insomma, hai capito, e che potremmo anche
collegarci e
toccarle, giungervi, cambiare le cose... cosa siamo, a Ritorno al
futuro?"
"ma quei film si basano su teore scientifiche vere, conclamate, da
Einstein a..."
"Milan... tu capisci che cè qualcosa che cozza... insomma.
In
questo mondo governato da leggi di fisica, quelle che stavi per
elencare con i loro scopritori... prendiamo i fantasmi. In questo mondo
materiale fatto di materia per poter interagire e spostare la materia
cè bisogno di un corpo materiale o elementi come il vento o
la
gravità... un fantasma non ha cervello e tu sai che non sono
gli
occhi che vedono, ma i olcervello attraverso quelle che sono le
lenti,
ossia gli occhi. Per dire qualcosa cè bisogno del sistema
vocale. Per spostare qualcosa è necessario..."
"Si però anche tu che ci sono ancora cose non spiegate
scientificamente..."
"Lo ben so... ma ti ricordo allo stesso tempo che tutte le cose prima,
per la religione, considerate incomprensibili... dalle malattie agli
eventi naturali e via dicendo... sono ora spiegabili tramite scienza.
Accade qualcosa in un luogo di culto come un incendio e gli oggetti in
oro non si sciolgono? Dio ha posato la mano lì, dando un
segno?
No, questione di temperatura... capisci che io non posso permettere che
un Cambiamento che verte su ragione e scienza, venga lordato da
suggestioni... ancora ti dicono che esistono piani paralleli da
giungere con robe strane? Ancora ti dicono che possono riportare in
vita i morti come quei video? Quale prova necessiti per crederci e
cadere in ginocchio alle loro capacità? E ancora, la
continuità... quello che tu, ma prima ancora tuo fratello
bramate..."
"La continuità è qualcosa di importante, LIa! Noi
stiamo
studiando qualcosa che scorre parallela alla religione, che tu hai
deciso di portare avanti e approfondire... considerare il cervello
umano, scansionato a un livello quasi umano, reale come se stessi.
Tanto da considerare le scan come una parte reale della mente e
dell'uomo, affermando che si vive realmente anche se
dopo
l'originale muore.Questo è un elemento del transumanesimo,
sebbene non posso essere ovunque e sapere s equalcuno sta svolgendo nel
nostro livello lo studio...
"Una religione senza Dio..." fece lei con un sorrisino
"Si. Per molti pensatori attuali, quando si parla di uomo collegato a
tecnologie... ecco transumanesimo. Per molti è una specie di
religione, una setta di cui Kurzweil sarebbe il guru...
è
una credenza di natura religiosa. L'unica differenza è che
mettiamo da parte Dio. Il nostro Dio è l'uomo 2.0. E noi
studiamo molti settori del transumanesimo o transumanismo...
aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare
quegli
aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili,
come la malattia e l'invecchiamento, in vista anche di una possibile
trasformazione post umana.... come una classe di filosofie
che
cercano di guidarci verso una condizione postumana grezza come quella
attuale ad una più umana per alcuni, per altri come noi
limitare
i settori per non svilire cosa è l'umano... fermarsi fino ad
un
certo punto.. "fece lui pieno di ansia
"Il Transumanesimo condivide molti elementi con l'umanesimo, inclusi il
rispetto per la ragione e le scienze, l'impegno per il progresso ed il
dare valore all'esistenza umana o transumana in
questa
vita. Il Transumanesimo differisce dall'umanesimo nel
riconoscere
ed anticipare i radicali cambiamenti e alterazioni sia nella natura che
nelle possibilità delle nostre vite, che saranno il
risultato
del progresso nelle varie scienze e tecnologie...SI, Milan, noi
lavoriamo agli esperimenti e studi per migliorare l'umano, non
renderlo...come Robocop! ... il miglioramento della
condizione
umana nella sua limitatezza materiale. Lo studio dei benefici, dei
pericoli e degli aspetti etici e politici dell'implementazione di
queste tecnologie hanno messo in allarme molti per le implicazioni
etiche e molto altro, ma noi stiamo sempre sulla punta del rasoio senza
mai scavalcare la cosa. Non andremo oltre un certo limite... la
scatola, le nanomacchine, le scansioni e impressioni cerebrali sono
studiati per aiutare chi per guerra o per incidenti o altro perde
qualcosa e ha bisogno di sostituire per continuare un'esistenza
dignitosa.Noi non lavoriamoalla matrice dell'intelligenza
artificiale, di cervelli connessi, della possibilità di
editare
il genoma umano, di avvicinarci all'immortalità... Le
conseguenze e i pericoli di tutto ciò sono numerose e
sconvolgenti, discutere sul fatto che il transumanesimo sia o meno una
setta non è prioritario. perchè se da un lato
usiamo le
IA come aiuto e supporto, non per altre cose. NOn editiamo il genoma
umano, non creiamo cervelli interconnessi come nei film fantascientici
e sci-fi ma una semplice lettura degli impulsi del cervello e non per
fare del male. Questo è cruciale, Milan... ma è
qualcosa
di più positivo di quello che voi due fratelli state facendo
con
sette e credi..."
"...una sorta di Continuità anticipata.Idee della
continuità, continuazione di una coscienza umana in modi
digitali, e cosa ne consegue... io so, SO, che ciò che tu
stai
facendo cn David e i membri dei laboratori è proprio questo.
Avere lo stesso risultato di quei video che abbiamo visto. Quelle..."
"Milan...Quelle persone affermano di poter riportare l'anima di una
persona
comprensiva dei suoi ricordi, e non come una nascita, SE
è vero
che ci si reincarna, con riti e cose strane... ma non hai prove di
ciò. Sono video. Sono prepati. Sono falsi! perchè
se
fosse così significherebbe che il Conte di Saint Germain ha
davvero trovato modo di calpestare da secoli questo mondo in una forma
immutabile ed eterna, vivente come un vampiro dei libri mentre il tempo
gli scorre intorno senza toccarlo.. Alessandro Balsamo , conte di
Cagliostro, massone, mago, alchimista e guaritore, un Rosacroce,
taumaturgo, fissato con i gruppi strani e del
suo Rito
Egizio, sostenitore del suo e altri massonico-religiosi, che
lavorò per dei propositi e si dice che non morì
veramente
perchè non era un imbroglione... Che vogliamo fare Milan!
Senza
prove come loro, vuoi davvero gettare tutto per il vostro
sogno secondario di non morire mai, ma di farvi ritornare in un nuovo
corpo non corrotto da malanni e malattia, per lavorare per
sempre al
CAmbiamento e mantenimento dello stesso nei secoli perpetui?"
"Se tutto va come diciamo , Lia..." poggiando le mani sulla scrivania
"tu e David potreste.... potreste copaire la coscienza umana e
riportarla viva, attiva in questo caso, in un corpo nuovo..."
"peccato oslo che mente umana e cpu e cirtuiti non vanno d'accordo, non
puoi e abbiamo provato con la mia testa, ad accoppiare una scan di
prima copia con un corpo robotico... non riesce ad attecchire. Non
impazzisce come gli altri... ma comunque non è stabile. Per
questo ci vuole una copia di qualità superlativa per
tentarla in
un corpo artificiale... mentre una mente umana, seppur copiata, ha
bisogno di un corpo materiale che il cervello copiato riconosce... ma
lasciamo dire che è più fattibile
questo, dei vostri
sproloqui sul richiamo di un'anima per tornare. Avevamo detto, tu avevi
detto, che le nostre cariche sarebbero passate a nuove persone scelte
apposta per essere ciò che siamo... Il futuro Milan, la
futura
Lia, e via dicendo. Passare il testimone. Concordavi con me che questa
era la discendenza, lasciare nelle mani di persone che consideravamo il
futuro, al posto nostro, ciò che eravamo
noi e il nostro lavoro.
La nostra eredità..."
"E così sarà! Veramente... ma per ipotesi, se non
avverrà in poco tempo e la scansioni e impressioni non
reggono
come è avvenuto, ipotizziamo che la tua non ce la faccia...
acnhe avendo la scatola e quindi il pacchetto è
migliore... cosa accade se invece io trovo davvero qualcuno che conosce
i segreti antichi dimetnicati e perduti come dicono, e l'anima
ritorna... significa che io non moriro! Mio fratello non
morirà.
NOi non moriremo mai e cvontinueremo solo cambiando i corpi a reggere
come Colonne il mondo che stiamo cercando di cambiare,
finchè
non avverrà tale cambiamento..."
"..." Lia fece un sospirò che sembrava un verso di disagio
cno gli occhi chiusi ma
muto e andò alla finestra "...è questo che vuoi?.
O
è Dorde che lo vuole e tu per il senso di conservazione
segui...
vuoi davvero credere che si possa mettere un'anima in un corpo nuovo?
Qualcosa che secondo le religione può solo Dio? Che tu vuoi
vivere in eterno, ritornando sempre e sempre, governando di fatto con
il Consiglio che magari quello si cambierà,
perchè
abbiamo deciso che tutto ciò che studieremo e creeremo qui
non
uscirà se non in forma più light...? Veramente mi
stai
dicendo che il sogno di tutti là fuori di vivere per sempre
è... è..." poggiando la fronte al vetro con aria
disperata
"Tu stessa hai detto che una vita intera non basta a leggere tutti i
libri e fare tante cose..."
"ma lo dicevo oslo per indicare che il tempo umano è deciso
dal'universo... si, Milan "girandosi verso di lui "grazie alla pulizia,
la scienza, medicina, all'uso del cervello e non di altro,
l'aspettativa di vita invece di trent'anni è giunta ai
cento,
alcuni oltre ma... guardami. GUARDAMI! Per come la società
là fuori mi ha rotta, fatta a pezzi, portata a questo... se
io
dovessi essere scansionata in modo perfetto da essere riattivata... non
la prenderei bene. Per niente! Reggerei alla cosa solo per un motivo...
deve esserci qualcosa che necessita la mia ri-presenza, anche
così sarebbe pesante! Al massimo mi farei prendere solo
dlala
mia curiosità di osservare,s tudiare, capire nel tempo... ma
non
sono fatta per esistere in eterno. Non così! NOn per come
sono... e tu vuoi che qualcuno riacchiappi la tua anima e la butti in
un corpo... guarda, facciamo così! Per tua sicurezza... fai
un
testamento dove chiedi un corpo nuovo con determinate caratteristiche..
perchè, chi lo sa, che non ti capiti di finire, se la
cerimonia
va male, in un suino destinato all'espianto degli organi..." con un
sorrisone carogno
"S-Sii seria..."
"Io sono seria Milan. Se davvero esistono queste cose, non ci
si
gioca... ok? CHi te lo dice che se anche fosse possibile, finiresti nel
corpo messo là a terra o chissà dove dentro un
cerchio di
scritte o altro, e non in un... piccione, ratto o altro per sbaglio?
Come funziona la cosa? E sopratutto, chi dovrebbe morire che tu conosci
bene, da sapere che se questa
funziona, puoi
interrogare con cose che sapete solo voi, per accertarti che hai
trovato cosa cercavate? Capisco che vostra nonna vi abbia incantato con
riti e roba pagana che faceva per malocchio, buona sorte e simili... le
solite cose della gente definita arretrata... ma Milan, visto che con
Dorde non posso parlare, ascoltami almeno tu. Se io e David dovessimo
riuscirci anche tramite quegli scritti russi sugli esperimenti
meta-psichici e i macchinari... potremmo salvare la metne e magarai..."
"Non sarebbe la stessa cosa, Lia..." fece lui irato e camminado con
indice e pollice che inzava la radice del naso "non è lo
stesso,
parliamo di cose diverse... Paradosso di Teseo, ricordi? la
continuità dell'essere... la questione metafisica
dell'effettiva persistenza dell'identità originaria,
un'entità le cui parti cambiano nel
tempo... in
altre parole, se un tutto unico rimane davvero se stesso oppure no dopo
che, col passare del tempo, tutti i suoi pezzi componenti sono
cambiati, con altri uguali o simili. Come appunto la nave di Teseo , il
mitico
eroe greco, che nel corso degli anni, sostituendone le parti
che
via via si deterioravano, con altre rigorosamente uguali, si
giunse al momento in cui tutte le parti usate in origine per
costruirla, erano state sostituite, benché la nave stessa
conservasse esattamente la sua forma originaria. Thomas Hobbe
si
spinge oltre e ci chiede di immaginare una situazione in cui qualcuno
abbia conservato le vecchie tavole di legno della nave originaria e le
abbia successivamente riassemblate nello stesso ordine con cui, in
precedenza, erano state asportate. Assumendo che ciascuna delle tavole
che costituiva A non si sia deteriorata al punto da non poter
più essere riutilizzata, sembra del tutto plausibile credere
che
la nave riassemblata, C, sia di fatto la nave con cui Teseo
rientrò trionfalmente ad Atene.
Dopotutto è C ad essere costituita dalle stesse
identiche
parti di A, poste peraltro nelle stesse identiche relazioni, mentre B
non ha nessuna parte materiale in comune con la nave originaria. Quindi
abbiamo l'originale A con cui Teseo approda. La nave B, composta con
sezione nuove di riparazione, e la C, realizzata con tutti i pezzi
conservati e riassemblati per ricreare quella che l'erore
capitanò. QUindi che sia la COntinuità
che tu
concordi con David o quella meta-fisica chiamiamola
così, di chi
mi assicura di ripetere il rito dei video... quale è
l'originale NOI? Se
pensiamo che sia C ad essere identica ad A, non
ritenere il
principio di continuità spazio-temporale una condizione
sufficiente ai fini dell'identificazione di un oggetto nel tempo
e....bisogna accettare la tesi secondo cui ciò che rende un
oggetto identico ad un altro , consiste nell'assoluta
identità
materiale dell'oggetto in questione? Quindi se per ipotesi noi siamo A,
la vostra teoria e studio sia la B e la nostra la C..."
"milan... indipendentemente da quello che credi, solo perchè
l'anima viene richiamata, in un nuovo corpo per altro, non significa
che tu sia il TU diadesso al cento per cento..."
"E lo stesso vale per te... siamo a uno stallo, LIa. Sperimentiamo e
studiamo lo stesso concetto della Continuità ma in modi
differnti. Io a qualcosa che secondo me esiste, tu per un aspetto
più scientifico..."
"Ma è la scienza e la fisica che hanno portato questo mondo
a
ciò che è oggi e ... guarda, se era per la
religione e le
ideologie che tu e tuo fratello seguite, saremmo rimasti senza luce,
perchè la notte è stata creata da Dio
così e non
deve esserci dicevano i preticelli, gli stessi per cui il treno no
perchè ocn la sua aria maligna portava peste e malattie che
poi
sono state debellate con vaccini e antibiotici, non da preghiere e
credenze... Le macchine hanno sostituito i cavalli, lavarsi le mani
invece di dire e pensare che Dio disinfettava le mani dei medici a
prescindere hanno evitato morti. MORTI! Le conoscenze che si sono
allontanate da ciò che non è del mondo fisico
hanno
migliroato l'umanità. Quelle cose in cui voi credete,
l'hanno
sempre affossata. Vedi le regole contro sesso, morale e stronzate varie
che invece prima della religione distruttrice erano normali e
considerate come fanno oggi esempio i nudisti. Il periodo buio
dellinquisizione, dell'obbligare la gente a fare cose perchè
la
religione diceva così. Nei paesi arabi e mediorente,
asiatici,
america del sud, tutte queste cose accadono ancora e sei tu il primo a
volerle estirpare, eppure cosa fai? Ti metti a seguire questo
o
quel pazzo svitato che dice di avere libri e segretissimi antichi e
potenti da poter far cose che la scienza non può
perchè
questa è brutta e cattiva e rovina l'equilibrio... detto da
gente che fa come i preticelli, quelli che affermano che nel LIIIBRROOO
sacro si dice che gli animali sono stati creati da Dio per esser schivi
degli umani a loro piacimetno, che le donne che siano della casa o
ospiti devono essere date a folli molestatori perchè questi
non
si inchiappettino gli uomini... sia mai che qualche uomo,,
perchè col pene, subisca qualcosa... quindi buttategli tra
le
mani ledonne e fatele finire male... cè scritto Milan ma la
gnte
non legge un cazzo ma crede alle fandonie di pastori coglioni e
ignoranti... e tu vuoi seguire riti e cerimonie con un miscuglio di
egiziano, babilonese, coglionese solo per confutare l'idea che
ciò che la scienza potrebbe fare, la fa meglio la cerimonia
mistico-magica? Ma sei suonato? una cosa era me che tentavo di capire e
testare le cose che dicevano Zay e Phib e guarda caso non è
successo un cazzo! Mi è finita solo peggio! E che vuoi fare?
Rischi tgutto, soldi, mente e il resto per finanziare e patrocinare
cerimonie dubbie con dubbi risultati sulla Continuità
dell'anima... e mi vieni a dire che è meglio la tua
cerimonia
dei nostri test... i nostri, i tuoi! POrco cazzo Milan..." sbraitando
come faceva pochissime e rare volte "hai laboratori che sono fiori
all'occhiello in tutto il mondo in quanto a menti e macchinari, materie
e possibilità, e te ne vai dal mago Thelma di sto cazzo a
vedere
se un giorno possono farti ritornare in vita, per continuare
il tuo
lavoro perchè ti si scombussolano le viscere al pensiero
della
morte... Devo davvero, IO, sentire ste stronzate? Io che desideravo
solo come abbiamo detto tante volte, che qualcuno mi amasse
così
tanto,a tal punto, da accettare senza darmi colpe e accuse di
aiutarmi a vedermi morire e magari accertarsi che sia così,
per porre fine alle mie sofferenze? Mi prendi in
giro!?"
"No... no, aspetta, sai che non è così..."
"E allora svegliati, cazzo! Tuo fratello è più
duro di te
su questo e so bene che è lui che ti ha portato a ri-seguire
le
credenze di vostra nonna, e a farti venire l'idea che invece
di
ciò che ha davvero cambiato e spiegato il mondo... no,
è
meglio qualcosa di insondabile perchè non pone prove e
dimostrazioni vere... come Dio e i Santi..."
":.."
"Ti pongo una domanda...." fece lei sedendosi di nuovo, come sempre con
il fianco dentro sopra l'angolo col bracciolo destro "Vorrei discutere
con te di un dilemma diciamo così, un dilemma che tocca
varie
cose... " portandosi le dita di una mano sulla fronte per massaggiarla,
cme faceva quando era nervosa "se i test vanno bene e le scans sono
perfettamente funzionanti... cosa pensi di fare? Intendo, io testo le
tue apparecchiature perchè chi verrà dopo che
è
reduce da shock, traumi, lavori così distruttivi da avere la
mente a pezzi possa riaverla, o almeno, riaverne una integra. E fin qui
ci siamo... il problema è che quelle persone che non
potranno
avere una mente, la propria, originale indietro si troveranno come
rinascere come sarà la nuova Personalità dopo di
me...
cosa hai intenzione di fare con loro? Voglio dire... li metterai in un
posto dicendo che vivranno lì senza dirgli la
verità...
dirai la verità e vedrai che accade... mentirai per
proteggerli...."
"Dove vuoi andare esattamente con questo dilemma?"
"la razza umana ha sempre avuto la brutta molte volte, propensione, per
ribellarsi e rompere le scatole quando non cèra b isogno.
Ribellioni e rifiuti anche laddove non vi era nulla da fare. E non
parlo di rivoluzione e lotte per le proprie libertà e
simili,
quelle sono sacrosante. ma che accade con nuovi soggetti definitri
vergini che si ritrovano a svegliarsi con una mente nuova, sia con
parziali memorie che non... sai benissimo che per come è
l'essere umano, tende sempre a perdere la ragione e la
lucidità
appena qualcosa gli sembra non vada bene. Anche se è in
verità un bene, fatto per la sicurezza e protezione...
quando
l'essere umano si ritrova in situazioni in cui non accetta di
adattarsi, e non parlo di quelli come me, noi siamo un'altra cosa,
ma... facciamo un'ipotesi. Creiamo un luogo tra la fattoria e qui con
delle casette e vi portiamo le persone che riusciamo a risanare con o
senza memoria... questi non sapranno dove si trovano, chi sono se non
hanno memoria, cosa è accaduto, quale è la
situazione ed
eventuali prospettive... anzi iniziamo da una cosa. Ti dirò
una
frase... Vorrei regalarti un mondo diverso, che ha fatto la pace con la
sua crudeltà... questa frase..."
"Di una delle tue canzone in italiano preferite..."
"Si, oltre quello... questa frase ha due interpretazione,
così come la frase "
"Per la frese si intende io chi sono
che mi
sento e mi percepisco? Chi sono come NOme, identità,
personalità da dire che esisto e non sono smarrito? L'altro
sunto è che ci si chiede Io chi sono tra le variabili che..."
"Come le mie Personalità che ho creato. Tra Lia,
Veròna,
Diandra, La fiamma cerulea e via dicendo.... tra queste che ho creato
io e rifletto parte di me, chi sono io tra queste veramente?"
"..." sospirando "Per la frase sul dilemma, si può intendere
come A... che ha creato una pace sulle ceneri della sua precedente
crudeltà..."
"come si doveva fare dopo le due grandi guerre... e invece..."
"mentre la seconda, la B..." continuò lui "Che ha fatto la
pace
con la sua crudeltà intesa come regolare come su due piatti
della bilancia, le antiche ovviamente, momenti di crudeltà e
momenti di correttezza... "
"Quello che dici è giusto ma per molti sarebbe strano o un
controsenso ma è nella storia umana che in determinate
società, la crudeltà era divenuta parte della
società stgessa, accettata e praticata. Arene, punizioni ed
esecuzioni pubblici e via dicendo. Una società con dei
diritti e
doveri ove anticamente era possibile con la crudeltà allo
stesso
momento di leggi e situazioni da fare con forza e prepotenza senza
attaccarla, anzi... questo è accaduto fino ad oggi.
L'umanità ha fatto la pace con la sua crudeltà
nel caso
B, e lo si vede ogni giorno. Ripicche, aggressioni, omicidi, vendette,
regolamenti di conti e sebbene la gente ami puntare il dito contro il
soggetto che ha commesso la cosa, accade sempre quel qualcosa che ci
ricorda come la società umana non è mai veramnete
progredita al punto A. Così sembrava dopo le guerre ma non
è accaduto. Una violenza? Ah, ma la vittima vestiva
così
o aveva bevuto o era libertina. Cosa pretende, ora? Due omosessuali,
altro esempio, mostravano anche senza fare chissà cosa il
loro
amore? Eh, lo facessero a casa loro di nascosto, cosa si lamentano poi?
Extracomunitari? Eh, chissà che cosa hanno fatto per finire
in
questa situazione...Un uomo uccide una donna per senso di possesso e
femminismo? Ah chissà lei... liti tra vicini? Quello ha
fatto
questo, questo e quest'altro, è normale che finisse
così... un minorenne ha fatto qualcosa di male che con la
sua
età e mentalità poteva capire ed evitarlo? Eh,
è
minorenne, non capisce, è piccolo, ragazzate,
però
l'altro... dei ragazzi delle scuole medio o del liceo si rompono le
palle un guiorno perchè non ce la fanno più ed
decidono
di fare casino a scuola come ultimo atto di un non farcela
più?
Delinquenti, malati mentali, erano pazzi, erano questo... senza
chiedersi come si è portati a questo, chi è
stato, cosa
è scattato in loro dopo aver accumulato tanto, chi non li ha
ascoltati quando potevano. E poi gioiescono e augurano l'inferno a
quegli stessi ragazzi quando si suicidano o sono accoppati dalla
polizia... la crudeltà che prende il posto della pace,
accettata
e..."
"Lo so..."
"Quello che voglio dire è che l'umanità
avrà
sempre da dire e ridire su tutto, anche se fatta bene. Anche se per
loro. per proteggerli. SAlvarli. ... cosa accadrà se come
vuoi
fare tu, creare una sorta di villaggino cintato da mura, per queste
persone trattate perchè si riprendano e si rimettano in modo
ocme umani con la mente sana, ma che non possono uscire? Accetteranno?
Si adegueranno? Si ambienteranno? O tenteranno di scappare? Di lottare?
Di rifiutarsi? Accetteranno le bugie che vuoi dire loro, oppure dirai
la verità e vedrai come ognuno di loro accetta la cosa? Ci
osno
soggetti che rifiutano e tentano la fuga anche a costo della morte. Chi
sfiderà. Chi si ribellerà visibilmente o chi di
nascosto.
Chi farà sotterfugi per rovesciare le cose o eliminare chi
secondo loro è un problema... chi si suiciderà
perchè non accetterà la vita in un luogo per loro
stretto, claustrofobico, la verità che prima di andare nel
mondo
che per loro è ignoto se non ricodano in toto, dovranno
restare
lì... la mente umana Milan è più
sfaccettata e
difficile dei libri di psichiatria e psicologia che si usano come base
per etichettare una persona. Una persona come per esempio, per come
è rotta, ache avendo come qui ciò che un tempo
desiderava
ma ora ogni volta che lo veed si sente male da voler piangere
perchè sente comunque di aver perso cosa la rendeva viva...
una
come me per un tot di tempo avrebbe detto e
avrei
studiato la cosa. Se mi si dicesse che fuori da quelle mura ci fosse...
che ne so un disastro ambientale, una meteora caduta che ha devastato
tutto, un qualcosa come guerra nucleare dove esistiamo solo noi in quel
piccolo luogo cintato... io non avrei perso le speranze, per come sono
io, ma se non fossi stata rotta a tal punto, avrei detto ok, intanto
costruiamo qualcosa a misura mia, dalla casetta alle piccole cose.
Cè sempre tempo e possibilità per tante
cose, anche
in un piccolo buco... ma se cè modo di fare, non come da
dove
vengo io che se vuoi fare qualcosa di nuovo, di felice, d bello per te
ma anche per gli altri sei additato e iniziano a sciorinare Dio, santi
e cazzate varie... ... o e via dicendo... le persone non amano le
regole. Io considero chiave e cruciali le regole in un ambiente di
persone che condividono luoghi e vita ect... tranne se ti si obbliga a
sposarti e figliare, ad avere il meno peggio accanto per forza
altrimenti non sei niente... lì divento un cane rabbioso. Ma
per
utto il resto... anche il fatto che sarebbe meglio, per farti un
esempio, non buttarti per gli ormoni al sesso o accettare di fare cose
perchè tu sia, appunto accettato... Da un lato ancheda
piccola
capivo la parte positiva di queste raccomandazioni. Per se stessi
più che altro, mentre i miei genitori, tutti gli altri lo
vedevano come sai la persona pura, corretta, diligente, seria, che non
si fa mettere le mani addosso altrimenti è... lascia stare
le
parole che etichettavano quelle che volevano solo vivere qualcosa. Io
sono stata felice di sentire me, di non aver accettato ninete da
Rò e non me ne pento... A Zay e Ric dissi una delle frasi
che la
gente vuole sentirsi dire da qualcuno... sai quando tutti dicono
.... ecco, glielo scrissi come altre frasi del genere
perchè la lettera non fosse tutta pesante di tutta me... no,
così suona male..."
"Ho capito che vuoi dire..."
"Ecco... in verità ho mentito..." facendo un sorriso
trentadue
denti "l'ho scritta perchè mi venne in mente di mettere
anche
qualcosa che li portasse a leggere qualcosa di ocnosciuto e mitigare il
resto... in realtà, anche se per qualunque motivo dovessi
incontrare prima della mia dipartita come Coscienza, qualcuno che...
beh, non avverrebbe nulla di ciò. Perchè lo so.
Perchè lo sento. Per me non sarebbe stato un elemento di
legame
e affezione. Per molti è questo, parte del legame. Senza
sesso
non cè il colante per l'amore come viene sempre definito tra
due
persone e senza sesso cade tutto il presupposto che unisce due
persone... Se non
cè, come si parla tra amiche o amici o con strizzacervelli o
altri, se dici che non cè intesa sessuale ti guardano come
un
alieno... beh, nonostnate quella frase io lo stessa non lo avrei fatto,
anche se avessi incontrato quella persona... " come dicendolo per se
più per il discorso con Milan "... ma per dire che alcune
leggi
anche non scritte sono importanti per la persona per non perdere
ciò che la rende umana poer la propria parte animale... io
avrei
donato i miei organi superflui, e tu sai quali, a qualunque donna o
persona che si sentisse donna e volesse cambiare il proprio genere con
organi impiantati.... perchè per me sono un più
che non
mi interessano. Io non sono i miei seni, i miei genitali e odio il
ciclo con tutta me stessa. La stessa coppetta anni fa, se non fossi
stata io e non l'avessi acquistata di nascosto con soldi messi da
parte... è stata una delle cose migliori che abbia mai
fatto.
Seriamente. Con la coppetta ho passato quei giorni con meno dolore e
fastidio dentro, non epr i sintomi che... nessuno può
capire.
Per me è stato sempre un qualcosa non naturale e da
accettare,
ma rifiutare perchè per me non era qualcosa che mi rendeva
cosa
ero, non volevo figli ne fare niente con nessuno. Ho vissuto sempre
sola, sola totale, sola io e me stessa e il mondo che avevo creato...
le cose che desideravo come la compagnia di qualcuno, giocare ai giochi
da tavolo e videogiochi come sognavo sempre, avere qualcuno hce mi
porgesse la mano per andare da qualche parte, per mangiare con qualcuno
con cui volevo condividere il pasto e il m,ometno dello stare a tavola,
visitare le cose, andare al mare e vivere quei momenti invece di
pensare solo a far asciugare il costume e questa er al'ora al mare...
No, tante cose che avrei voluto vivere che gli altri facevano e invece
sempre e solo in quelle mura di quella dannata casa di famiglia e solo
per essere tirata da solo per supermercati e negozi. Dove decidevano
loro tutto.... non è mi sono mai serviti qeusti organi e le
uniche cose che desideravo e sognavo non avevano niente a che fare con
quello... quindi le regole di non fare questo o quello prima del
matrimonio, o con liberta e via dicendo... a me non toccavano... per
dire che dipende dalle persone... ma se vorrai aiutare e curare le
persone con la metne distrutta... sarò bene che decidi bene
cosa
vorrai fare, perchè se sentiranno di essere in trappola,
controllati, con leggi e regole che non gli vnano giù, che
fuori
cè pericolo per loro e non ci sarà tempo vicino
per
andarsene e sentirsi loro liberi... le conseguenze potrebbero essere
diverse, sia medie, che negative, che per alcuni positive... ma
ricordati che non sono tutti uguali e le leggi e regole coem qui devono
avere un significato e per determinate questioni che non leghino come
catene altri... calcoalre e valutare ogni cosa... perchè le
menti umane e peggio il senso di conservazione e la voglia di evadere e
scappare, lottare a ogni costo anche se ciò che
fanno è autodistrutto sarà...
ineviltabile"
"lo so..."
"Per quanto cerchi, non ci sono divinità che possano
salvarci
con dei miracoli. Al massimo, amico mio, possiamo solo chinare il capo
alla cadenza dell'umanità e imitare Dio, aprendo le porte al
mondo nuovo..."
"Pensi che non ci sia possibilità per come vogliamo
continuare?"
"Oh, si... ma sappi che ci vorrà almeno un centinaio di anni
se
indottrini i bambini ad essere umani e toglierli alle familglie e loro
influenza... perchè nulla cambierà fintanto che
le
vecchie generazioni sbagliate e difettose modellano i giovani... non
sarebbero come noi, e il mondo continuerebbe a peggiorare. Guarda solo
internet. Come è regredita la razza umana con cosa
combina
online, cosa scrive, come attacca e inchioda come Gesù sulla
croce anche per sole libertà che non danneggiano nessuno,
rispetto quegli infoiati che si, danneggiano... Ho una malattia che mi
divora dall'interno e sono stanca, stanca di chi non riesce a dare
libertà e uguaglianza, non apprezza il valore dell'essere
umano
nelle sue sfaccettature, di chi non rispetta le sofferenze di altri. E
sono stanca... di chi non valuta come fa con l'oro dele vite umane e
del loro IO e... di essere, o meglio, non essere in grado di apprezzare
i ldono della vita perchè sono rotta, perduta, e non ho uno
scopo che mi faccia sentire viva. Che mi porti ad essere felice di
esser viva. Senza uno scopo è come essere vegetali e lo so
bene.
E mi sonosempre sentita uno schifo ma... poi vedo come la gente
calpesta tutto senza ritegno facendo casino però se gl
itoccano
le cose loro... sono stanca di tutto! E se mi girano, se le cose che tu
vuoi fare con la lentezza dei Cambiamenti prendendo il loro tempo...
non potrò far altro che avere le prove che
l'umanità non
si può salvare. E' impensabile che ancora oggi, diritti
dell'uomo, creazioni umani e non naturali visto che la gente urla che
molte cose sono contro natura e loro ne sono pure protetti, esistano a
parole solo in pochi posti come a macchia di leopardo, mentre ti
sputano per strada non importa dove...i diritti dell'uomo, anche se
considerati sin dall'inizio naturali, non
sono stati dati una volta per sempre... cè smepre da
lottare!
Ora
Basta... mille anni e passa di società umane e basta
internet
per farci capire che la cosa è grave...Non è
necessario
credere in una fonte sovrannaturale del male, perchè gli
uomini
da soli sono perfettamente capaci di qualsiasi malvagità,
senza
motivi o perchè, lo fanno perchè da piccoli li
hanno
portati ad attingere in ciò... e quindi non mi importa di
che
colpe mi macchierò, ma se avrai fra le mani le prove che
nulla
potrà cambiare non solo veramente anche dopo cento anni ma
per
niente in nessun senso... l'unica cosa che ci resterà da
fare
sarà scrematura e ripartire. Creare le generazioni del nuovo
uomo... "
"..."
"Sembra che a questo mondo nessuno comkprende, è empatico,
è connesso ad altri. Nessuno sa come ci si sente ad essere
la
persona cattiva, ad essere colei che è triste per le azioni
e
parole degli altri. E nessuno sa come ci si sente ad essere odiate,
accusate di dire solo bugie. Nessuno sa come ci si sente a provare
questi sentimenti. E vedersi sotterare in un livello sociale sempre
più basso oslo perchè per la gente tu non vali.
Nessuno
sa come ci si sente ad essere maltrattata e anche sconfitta... e alla
lunga chi li subisce finisce per adeguarsi al mondo intorno scagliando
la pietra contro di te, non contro chi fa lo stesso schifo contro la
feccia... la feccia non sa che noi, i derelitti morali, siamo di
più proprio per i loro sputi in faccia... se ci unissimo
tutti
strapperemmo chiappe agli stronzi ma non accade, perchè
diversamente da me la gente tende a sopravvivere, ad arrancare per
inerzia in mezzo alla merda restando il poco che riescono per respirare
mentre gli altri li affondano..."
"Ti avrei detto di... non rivangare nel passato, specialmente con il
futuro che abbiamo davanti... ma ciò che hai avuto qua, per
la
prima volta che ti avrebbe resa felice... non ha senso dirtelo, ma
volevo solo dirti che ci ho creduto alla possibilità... e
invece
hai sempre quelle espressioni e niente e nessuno può
cambiarle..." le disse mettendosi le mani in tasca
"i Ricordi consumano... come l'apertura di una ferita" rispose a Milan,
guardando come lui oltre la finestra
"Già, la tua collezione di cicatrici... non ti fanno
dimenticare
chi ti ha inferto ciò e come. Le cicatrici riescono a
ricordare
che il passato è reale e che consumi la persona o la porti a
correre più veloce per una meta, sono comunque un peso...
e la loro azione dipende dalla persona..."
"Da piccola desideravo un animale. Un furetto, un cane... quelli con
orecchie grandi grandi e a punta sulla testa... desideravo compagnia,
qualcuno che come leggevo sempre, leggeva te dentro e ti conosceva
davvero,rispetto le persone... non importava che essere vivente avessi
al mio fianco, desideravo qualcosa da amare e che restasse al mio
fianco a sua volta. Che vedesse me e fosse lì, a guardarmi
contento che io ci fossi ed esistessi... e poi, passò il
liceo,
il diploma e tra tutta quella feccia e con Rò... io non
desiderai più nessuno da amare. Non esisterà mai
nessuno
che mi amerà come desidero e che mi
amerà
veramente, e a tal punto, da lasciarmi andare perchè amore
significa anche questo e pensare veramente alla felicità
dell'altro. E' un pò come quando la gente, nonostnate tu
dica
che una certa cosa o senza ti rende felice ed è
ciò che
vuoi, e continuano in cosa loro pensano perchè per loro tu
sei
loro, appartieni a loro e loro sanno, per amore dicono, cosa
è
meglio per te. Ogni giorno, dopo quei sogni, mi sveglio e... siamo
giunti alla conclusione, mi dico? Come quel discorso a Zay e Ric sul
fare quella cosa almeno una volta con una persona per cui davvero
sentivo ciò... una bugia, perchè non sarebbe
accaduto
mai, ma per dire che qui con voi ho provato e vissuto perla prima volta
cosa avevo sempre sognato di fare. Avere un cavallo e imparare ad
equitare. vestire e fare cose che mi piacevano, Osservare l'arte della
falconeria e lavorare con i grandi uccelli ma anche i cani. Fare cose,
anche pulire la qualsiasi o aiutare lala fattoria a zappare e piantare
prima dell'arrivo degli attrezzi adatti... mi andava bene e non mi
pesavano. Ma appena vado a letto e poi al risveglio... sempre quella
sensazione di vuoto e perdita che non se ne va... Io non so
se la
Me dopo che sarò andata via vedrà Casa qui o
altrove
ma... questo luogo è la mia conclusione. Non nella mia
città, fra quella gente... NON VOGLIO!" urlò
"perchè è andata a finire così? Quando
ha iniziato
a girare per il verso sbagliato? Per i NO che non dicevo e che dovevo?
Dovè che ho smesso di avere fiducia? Di capire che non
provavo
affetti o amore come mi urlavano contro che dovessi avere come tutti?
Che non fossi come tutti e ho seguito questo filone?
Perchè....?
QUando cè stato il cambio di strada? Avrei avuto giorni
belli e
divertenti? Felici? Avrei incontrato persone come voi che mi avrebbero
dato queol pò che mi serviva? Avrei avuto un senso di Casa,
del
non scappare,di sentire un luogo come persone e ambiente insieme da cui
non sarei andata mai via...? Ci sarebbero stati giorni vivi e
divertenti...? Perchè quei gironi così... non
sono mai
arrivati? Li ho distrutti da sola?"
"Ehi... a volte ci sono quelli che... a volte le persone tornano solo
perchè non sanno dove andare... non è il tuo
caso. Tu
volevi trovare il tuo posto, il tuo paradiso, il luogo che per te fosse
Casa e non come luogo fisico per le mura o... può darsi
che..."
"Tutti si concedono il lusso di ignorare quando il tempo sta per
scadere e per tal motivo non vivono davvero per tale timore, paura,
bruciando ogni tappa come se fosse l'ultima... è come se in
una
giornata d'estate trangugiassero un bicchiere d'acqua di colpo senza
assaporarla fino in fondo... e così la loro vita.."
"..."
"Mi sono divertita in queste settimane a portare me, ovunque... con i
fondi che ho raccolto dai profitti che erano extra da quelli che ti
tornavano, ho commissionato dei ritratti o copie perfette stampate di
miei ritratti e sono adesso in ogni luogo della mia città e
dove
vivono alcuni della feccia che mi ha rovinata. E visto che mi hai
sempre ripetuto che la vendetta era qualcosa che non andava fatta
seguendo il proprio Totem animale, lasciandolo riversarsi in me come
avrei voluto... ho fatto uno scherzone..." girandosi a guardarlo "dopo
aver sovvenzionato club di vario tipo e ogni ufficio comunale regionale
chiedendo oslo che esponessero un mio ritratto... ho mandato a ognuno
di quegli stronzi un bigliettodi mio pugno con solo poche
righe...<
Non maleditemi più, ne usate la vostra stronzaggine, non
serve a
niente. tabto all'inferno ci sono già. Ma col sorriso!
perchè adesso siete voi che avete figli...>... e non
immagini
dalle telecamere cittadine e intorno a loro che ho spiato come se la
sono fatta sotto... e se qualcuno è andato alla polizia o
carabinieri... Ops! Guarda caso ci sono fascicoli aperti su quelle
persone che... non le rendono tanto attendibili, con l'avviso che
possono essere molesti con tanto di date e firme autentiche, da grandi
calligrafi, ma impeccabili e documenti cartacei in vecchia data in vera
vecchia carta che ho esposto ad ogni esperto possibile... e risultano
vere! per un bel pò e a mio piacimento manderò
personale
scolastico a fare... cosa i professori facevano a me e bambini
fastidiosi per l'istitituto con cui ho parlato perchè...
facciano lo stesso ai figli di quegli stronzi! E dopo molto, anche s
esarò morta, è già predisposto.
Riceveranno una
lettera dove spiegherò che la vita che loro hanno vissuto
era la
medesima che i loro genitori avevano creato ad altri e che fosse per
loro da lezione che ogni persona ha sentimenti e modi di provare
sofferenza. Che se volevano esser emigliori dei genitori e cancellare
cosa hanno provato sulla loro pelle, devono essere Persone, non feccia
come loro. Che fa male fin nell'anima ciò che io e loro
abbiamo
subito e che si cresce e si diventa persone vere e forti se si conosce
il male e si tenta di cancellarlo..."
"non... Mh... sei andata troppo oltre...?"
"NO! Invece di farlo a loro, e non avrebbero comuqnue capito, che siano
i loro figli a provare cosa subiscono altri per gli stronzi, cosa si
prova, come si diventa in base a ciò che siamo e ad odiare
queste cose. Alcuni dei nostri che lavorano già alla
Raccolta ai
diciotto anni andranno da loro e spiegheranno tutto, studiandoli e
vedendo se vogliono fare la differenza... sai anche tu che non
cè modo di cambiare le cose se non smuovere le acque e
rendere
il fondo visibile per sapere che tutto andrà come il lavoro
richiede... e così deve essere per il mio modo di pensare il
Cambiamento. Studiare le persone in vari modi e vedere il loro vero Io
e decidere se saranno elementi importanti per il novo Homine..."
"Ma..."
"In questo secolo ancora, Milan, chi è libero e giusto e
come
noi, mostra la via per essere Umani. Chi è schiavo e
difettoso,
impone la sua schiavitù e il mondo sbaglaito. E' per questo
motivo che ancora i gruppi neri, nazi e fasci come vuoi chiamarli, e
altri soggettoni lordano questo mondo e portano disgrazie... oltre i
religiosi di quasi tutte le religioni. E' ora, visto che non lo fa
nessuno, di sporcarsi fin nell'anima e dire Basta! Tu vuoi farlo con
tempo e carote, come i cinesi in africa. Io dico basta! Bastone e
Carota ma a modo mio!"
"Jd pensa..."
"jd è troppo buono e giusto per fare il militare. Se non
fosse
stato per quella stronzetta, probabilmente sarebbe stato uno dei
migliroi nella società là fuori... NOn
è adatto
secondo me a fare il militare. Alaric è solo preso dal come
si
mostra e seguire un pò le orme di famiglia. Lubo
perchè
fu costretto e via dicendo per tutti lgi altri. Loro osno militare e
qui per vari motivi ma sempre perchè ci sono finiti per vie
traverse e per altri. Ma oltre questo... negli ultimi anni è
diventata impossibile la tolleranza... Ricorda cosa ti ho sempre detto!
La tolleranza non deve tollerare gli intolleranti! Così
accadde
per le due grandi guerre e le conseguenze le conosciamo tutte... s enon
fosse accaduto che l'America ha rosicato, noi saremmo sotto i Neri.
Urlando come fanno ancora ora che ci sono solo alcuni superiori e
migliori di altri. Con i razzisti, nazi, fasci e altri di estrema
intolleranza e pericolo, non si convinve e non si tratta. Vanno solo
ghettizzati ma per davvero tra quattro mura come fecero loro da cui non
possono mai uscire, e che dimostrino lì quel che dicono di
essere... Si amministrino, dirigano, continuino in autosufficienza e
regole loro per loro, perchè mostrino a tutti queste
capacità di uomini superiori, forza mentale e militare
vantata... che però usavano contro i deboli e chi ritenevano
diverso. E' per questo che ti ho spinto a creare le Ronde cittadine
ovunque. Perchè controllino e quando vedono piccoli pezzetti
di
stronzi, li prendano, peccato non letalmente anche se meglio vivi, e li
riducano come meritano per rendere loro i niente della
società!
Le Ronde che le costituzioni non mettevano mai ora ci sono, per noi,
nei nostri libretti paga. E iniziano a menar le mani perchè
dopo
tolleranza e progetti di riqualificazione finiti male perchè
loro devastano di notte ciò che si creava di giorno...
Vogliono
le regole e le leggi dei loro regimi totalitari? E io glieli
darò. Sarò però peggio di baffetto
tedesco e
panzone! Vogliono giocare? E io come con i ritratti e i miei volti
ovunque nel mio paese perchè io resti dfavanti a loro
guardandoli dall'alto in basso, così sia per loro! Che
entrino
nel mio campo da gioco! Sarà divertente... dar corpo ai miei
incubi! Non è così, Milan?"
"...si..."
"Io sono ciò che loro stessi hanno creato.,.. che piangano
ora!"
"Lo so, sfogherai tutto ciò che hai dentro su chi
è solo
il male delle società... ma portarlo a giochi letteralmente
in
cui.."
"... cosa Milan? La oscietà stessa non ti mette in un gioco
in
cui sei attore e devi recitare anche se vuoi e in cosa non sei e vuoi
essere?"
"...si..."
":..se la gente sapesse amare come sa fingere... vivremmo in un mondo
stupendo! Mi sono sforzata di non deridere le azioni umane se sciocche
e stupide, di non deplorarle o odiarle se come i bambini, le persone le
facevano perchè no navevano avuto gli strumenti per
comprendere
bene o male o usare il cervello... ho cercato di capirle e non fare
tutta l'erba un fascio con la feccia... ma ogni cosa ha un suo
limite...Coloro che negano la liberà agli altri, non la
meritano
per se stessi! O si mettono i paletti, Milan, o con i famosi diritti
religiosi e di pensiero senza che siano stati preparati fin da piccoli
a vedere l'umano non come copia e incolla ma Persone diverse, non si va
da nessuna parte... le epoche a cui guardare nella storia umana sono
quelle di apertura e fratellanza tra i popoli... ma la feccia pensa
smepre di prendere tutto con la forza e le armi... e quindi ora entra
in gioco Veròna e le sue, di regole..."
"Posso dirti alcune cose fra le varie...questione di cui hai parlato?"
"Cosa..."
"Il verbo apparire ha messo in crisi il verbo essere ma... tu sei
riuscita a restare salda in ciò che sei e ti senti..."
"Non è vero! E lo sai! Quando mi guardo allo specchio... io
vedo
una persona, la stessa dei ritratti, io no ncambierei mai niente del
mio aspetto, io non importa quando e come, sarei sempre il viso e
l'aspetto che vedo. La mia forma anche nella visualizzazione
è
questa e così sarà nella mia anima ma... nel
momento
stesso in cui io guardo, vedo anche ciòche non ho saputo
definire. Non ho istinti e interessi in nessuno e i miei stessi organi
mi sono di troppo... quindi io cosa sarei? Per la società
là fuori, così mi hanno sempre detto, io
così non
sono una donna. Senza seno, non della mia misura almeno ma molto
meno, senza genitali, senza marito, senza figli... io non
sarei
donna e non sarei che il termine che ho conosciuto dai dieci anni...
zitella e difettosa. Ma tralasciando quella gentaglia, io stessa non so
cosa sono. Sono Asessuale? Sonoo demisessuale? Sono... cosa?
Perchè lasciamelo dire... tu stesso, nonostante le belle
parole,
continui comunque e etichettare settorializzare le persone con
determinate etichette. Ed è vero, non fare quella faccia...
in
un mondo dove tutto è con un cartellino per metterlo in un
settore... io stessa non so cosa sono. Io... chi sono? Sono la Lia
prima delle medie? Sono la Lia che si è creata per il dolore
e
cosa ha sopportato che loro hanno creato? Sono la Lia di adesso? Sono
Veròna, in realtà? Rò mi diceva che
era
impossibile che non provassi niente, non ero un robot e mi fece sentire
sbagliata e come tutti non ciò che a quanto pare dovevo
essere... ma io, cosa dovrei essere. Chi sarei? Quale
Personalità definisce veramente Me? Io tra tutte le facce
che ho
creato nella mia vita... e ancora, dentro di me e cosa sono e sento...
Io... chi sono?"
"So che non riesci a definire la felicità, però
sei una
di quelle persone, per fortuna per tanti lati, che considera la
felicità da ciò che cè nella testa e
nel cuore,
non nelle tasche e cosa contengono o possono comprare... quindi sei
già a buon punto. Ma..."
"Ci sarà sempre una penna per raccontare, descrivere, creare
il
futuro, come faccio con le storie e mondi che creo nella mia mente e
potrei mettere su carta ma... non si potrà mai avere fra le
mani
una gomma capace di cancellare il passato. IN sua sostituzione
cè lo studio di David per cancellare la memoria... Ho
già
chiesto a te quel giorno di non cancellare l'esistenza della Lia
là fuori, non morta... ma prendere qualcuno che ha perso
tutto e
vorrebbe una vita normale, classica, che tutti ambiscono e lei non
poteva avere e proporle di sostituirmni con alcune plastiche facciali,
veloci ma ben fatte, perchè divenisse me. Cambiare tutti i
valori dei miei documetni originali, così che in caso di
esami
futuri nessuno potesse accorgersi che no, dentatura, sezioni del corpo,
sangue e via dicendo non fossero miei... che nessuno si accorgesse
della sostituzione. Ho incontrato quella ragazza alla fine, quando ha
finto di avere un'amnesia e i danni che aveva riportato l'avevano
scombussolata..."
"Ho avuto paura per quell'azzardo! Incontrarla in un tavolino, seppur
nella sezione coperta di un bar, per dirle qualcosa... non ero
contento, ma ho accettato di lasciartelo fare..."
"Lo so, e ti ringrazio di questo! Quando aveva ricevuto la chiamata non
pareva contenta. A casa mia sono sempre lì come i ratti, se
non
mi vedevano seduta al solito posto nella stanzetta, si impanicavano.
Dovè, urlavano. Dove si trova... come se io potessi andare
da
qualche parte. Sempre a guardare, aprire cose, fatti i fatti degli
altri e dire che non era vero... Le dissi che io ero la Lei del
passato, la Prima e comprese subito. le dissi di fingere che fosse una
vendita telefonica e le diedi un appuntamento in un bar poco distante
da casa. Conosco quel posto come le mie tasche e sapevo che loro mai
sarebbero passati nei bar, pensa andare a guardare dentro i box coperti
dei bar, anche con la macchina, era rimasto come allora, quindi
dell'interno di vedeva poco. E ammetto... di aver scelto un periodo
caldo, ma non troppo..."
"Lo so, odi il troppo caldo e il troppo freddo"
"Ed eravamo... due quasi simili faccia a faccia, di fronte al tavolino.
Qualcuno poteva scambiarci per gemelle, o parenti strette, non... la
verità! E... quando mi vide non parve contenta ed ebbi
l'impressione che temesse qualcosa. le dissi... . Si tranquillizzò! Era una dei milioni di
poveri
italiani che bene o male di forma del viso e aspetto fisico mi
somigliava, sempre per strada, con famiglia disastrata, in
povertà e non vista da nessuno. Seppur un pò in
su, mi
disse che la mia vita era come essere in un sogno. E ne fui contenta.
SApere di dare a chi aveva bisogno e considerasse quell oche avevo un
tesoro immenso... in quei momenti che gli occhi le brillavano e
sembrava felice, insomma... mi sono sentita, mh... posso dire una
merda? per davvero? Per molti come lei io avevo sputato a una vita
tranquilla, basica con quello che cèra per vivere
dignitosamente
arrivando a fine mese senza piangere qualche conto in rosso. Non era
molto, ma per lei sembrava la vita dei sogni. Eppure io sentii,
vedendola... lei, con il mio viso, con quelle espressioni che mai
ricordo di aver fatto di contentezza e felicità... Insomma,
mi
sentivo come una persona vergognosa, ingrata... poi mi ricordai che
anche con questo, io ero stata infelice e ancora ora ne porto i segni
profondi e... nulla. Le dissi che se aveva qualcuno della vecchia
famiglia a cui teneva, potevo farle un'ulteriore dono. Mi
guardò
strana, e alla fine chiese cosa volessi in cambio. Le dissi... solo che
volevo che vivesse e godesse di ogni cosa che aveva desiderato da
piccola o crescendo e non aveva potuio avere, provare, ovviamente entro
quando scucivano i miei.... sono gli stessi che mangiano gelato due
volte sole l'anno, quelle vasche da due chili del supermercato in super
sconto, due in media per tutta l'estate... sebbene a volte ho trovato
scontrini di gelaterie, e la scusa era che se io non uscivo con loro e
trovavano qualche gelateria con un'offerta era colpa mia... ma per il
resto non si godevano niente che sentivo invece ai miei compagni di
classe... a quella ragazza a quanto pareva andava bene. Si era pure
trovata un lavoro e io ne fui contenta. Mi disse che con la sua Se di
prima, non trovava niente perchè guardandola la scartavano
subito. per gli abiti, l'aspetto e via dicendo. Mi disse che seppur non
si truccava e abbigliava come le altre ma con ciò che poteva
comprare, si sentiva una eprsona migliore e superiore di prima,
perchè le persone non vedevano più la morta di
fame di
prima. Anche se allo specchio non vedeva la persona che sapeva di
essere, aveva deciso di fare volontariato in chiesa, lei è
credente, ci credi...?" sorridendo " E di approfittare di quella
occasione per fare qualcosa di buono, come feci io... Avrei voluto, non
lo so... altri direbbero piangere, io darmi mea culpa perchè
quella ragazza aveva visutto il peggio della società e
avendola
lì mi diceva che viveva come una vita da sogno. Poteva
permettersi cose che prima non poteva, non era etichettata o..."
"Eppure non sei felice lo stesso"
"I sensi di colpa, il senso di ingratitudine, di... continuano a
rodermi perchè non mi sentivo a mio agio, non era il mio
posto,
non..."
"Allora tutti dovremmo essere così! I miei volevano che
restassi
con loro e continuassi ciò che era da generazione..."
"Lo so, però... mi ha fatto male lo stesso. Le dissi
comunque
che se avesse voluto qualcosa, ero a disposizione ma mi rispose che
riusciva ad avere qualcosa al mese per il lavoro e quei quattro soldi
che riceveva per i regali, sai le feste. E che si sentiva realizzata
già così! Che voleva trovare qualcuno e farsi una
famiglia sua e vivere una vita che prima avrebbe solo sognato. Mi disse
che era sicura che non sarebbe uscita dalla situazione bassa in cui si
trovava perchè non era brava a scuola, era molto povera e i
vri
problemi famigliari, insomma... era ormai rassegnata a un livello basso
con una vita come i suoi genitori. Sempre senza soldi, tante cose da
pagare e problemi a non finire. Che i soldi che i miei tenevano da
parte da quando ero piccola per il futuro, come dicevano, le sarebbero
serviti per cosa desiderava fare con la sua famiglia. E che aveva alla
fine tutto ciò di cui aveva bisogno. Si sentiva come se
avesse
fatto un salto di qualità. Fu però... sicnera con
me. Mi
chiese se fosse sbagliato cancellare la se stessa di prima per
immergersi nella finzione di essere me, e le dissi che no. A aprte
l'aspetto fisico, mutato ovviamente per gli interventi, poteva essere
se stessa. Poteva, dopo quanto accaduto con la scusa dei danni e
l'esplosione, anche restare dentro se stessa, e che se il suo nome per
lei non la definivano... poteva benissimo scegliere uno dei miei tre
nomi e farlo suo, dare alla vecchia Lia della società
l'impronta
che voleva, basta che... insomma, non si mettesse a fare come quella
eprsona che odio che si faceva tutti per cercare il più
fesso
che la sposasse, e poi cèra riuscta, nel mente la gente
mormorava che la dava via come niente. Non che a me interessasse ma...
quel buco di vipere era uno schifo, quindi le dissi che se voleva
vivere anche certi aspetti, che fosse in silenzio e senza dirlo a
nessuno. Neanche ai miei. Ogni cosa la riportavano ai nonni e zii...
della serie non cèra privacy. Di fare attenzione a chi
sceglieva
e di controllare sempre eventuali telefoni o cam, ormai tu stesso sai
che combattiamo anche le riprese nascoste di camerini, bagni pubblici e
non... quanto li ho pestati li stronzi che ho rintracciato..."
"Ah, si. lo ricorderanno a vita..." fece lui ridendo
"Comunque... Lei...mi ha rassicurata che avrebbero preso la vita che le
avevo donato e l'avrebbe vissuta al meglio senza perdersi niente. Che
non sarebbe andata sprecata, come io volevo e avevo pregato ogni Dio
esistente... le chiesi di nuovo se cèra qualcuno della sua
vecchia vita che volesse aiutare, qualcuno che meritava un aiuto, visto
che di solito er ainvisibile o trattata male... e mi disse di no. Che
Avrebbe pensato lei senza rivelarsi ma che... avrebbe aiutato se vedeva
che meritavano i suoi fratelli o sorelle, e che aveva già
ricevuto tanto. Rimasi sola al tavolino. Avevo ordinato un
tè e
un Profiteroles alla panna..."
"Avrei giurato che avresti presto della panna se non era qualcosa da
forno..." rise di gusto Milan, facendo sorridere anche lei
"Però..." rabbuendosi "osservai quel dolce mezzo mangiato...
quel tè che dentrgo la tazza mi rifletteva e... mi chiesi
che
tipo di persona fossi? E' ciò che determina
quel.... E' una cosa negativa... cosa ho desiderato che qualche
Dio
facesse e nulla e poi con te sono riuscita... invece di uccidere la Lia
civile, ho donato quella vita ad un'altra vita come facciamo per la
Mano e la Raccolta e..."
"Vuoi angustiarti ancora? hai fatto una cosa buona. Invece di trovare
un cadavedere mutilato che potessi spacciare per te e chiudere
l'identità civile che avevi, due ore dopo mi hai chiesto di
fare
questo scambio. bbiamo finto che tu fossi finita inun grosso ospedale
per un'esplosione in cui eri coinvolta, in cui era morto un altro
civile e proporre a ragazzi in difficoltà che
entravano e
uscivano da case famiglia o erano nelle liste dei servizi sociali...
una nuova vita, cancellando la propria. lei era oltre che la prima a
dire si, una delle migliori come aspetto base per cambiare poi il
volto. Se è felice, di cosa ti rammarichi?"
"Che lei prima... era una di quelle persone che desiderava avere
ciò che avevo io. Non era molto. Non avevamo riscaldamento,
niente lavssdtoviglie, lavatrice, casa sempre umida con macchie per
tutto il tetto e le pareti che per quanto passavi pittura non se ne
andavano e costava far rifare tutto... vestiti da 5 euro al pezzo ai
mega sconti. Scarpe a volte di mio fratello quando non gli piacevano
più... era capitato. ED siccome erano da ginnastica con base
piana, non potevo portare i tacchi, mi dicevano , avendo io i piedi più
piccoli. Cibo
sempre in scatola e sempre quello, a volte che stufava, non riuscivo a
mandare giù...quello non potevo comprarlo, l'altro nemmeno,
quall'altro non potevo mangiarlo perchè per loro costava
troppo... lei invece si è trovata i lsuo mondo e semrbava
che
alla fine si fosse affezionati a loro... e mi chiedevo dopo che se ne
era andata... che non fossi io quella merdosa da..."
"Vuoi davvero che ancora oggi ti buttino sulle spalle tutto quello che
pensavano da farti sentire ingrata, vergognosa, tutto quello che
vedevano in te perchè no neri come volevano?"
"no... io... non lo so!"
"sai... cè chi ti imprigiona per anni in un pensiero... poi
volti la testa e qualcuno ti libera con un sorriso" vedendola sorpresa,
con gli occhioni aperti come faceva sempre quando era sorpresa e ogni
espressione di prima spariva, come se fosse una bambina che vedeva o
sentiva qualcosa di inaspettato e nuovo "Tu sai di errori,
difetti, sbagli, vergogne, lacrime, dolore, sofferenza e tuto l'amaro
che hai vissuto come se non raggiungessi gl istandard di tutti. Eppure
sei rimasta te e hai continauto a spledenre con le tue sole forze. E
ora sei qui... certo, secondo ciò che penso... magari
è
l'unico mondo in uci questo è potuto accadere ma...
Riiniziare.
E lo farai secondo il tuo gioco. Con l'aiuto di David. La persona che
verrà dopo di te... Se a tutto cè una fine, che
ella sia
il tuo inizio. E quindi se hai deciso di fermarti solo
perchè
ancora ora pensi di non valere niente, che non accetti le cose che sono
oro per altri... allora riinizia come meglio pensi...La
pèiù grande cosa che una donna dovrebbe imparare
oltre
che tenere a mente è che fin dal primo giorno ha in
sè
tutto ciòche le occorre e al pari di chiunque. E' il mondo a
convincerle del contrario, ma le donne dovrebbero non dimetnicarlo mai.
E così sarà per lei. Certo, all'inizio per
qualche tempo
ci si sente disorientati nel nuovo mondo in cui si finisce. non per te.
Di solito si è disorientati quando si viene cavati fuori
dall'angolino rassicurante in cui si stava... per te non è
stato
così e sono sicuro che lo sarà anche per lei. Con
il tuo
sacrificio darai ad una sorta di altra persona una vita
andrà
vissuta. QUindi smettila con i crucci morali..."
"Mh..." rimettendosi a sedere mentre Milan si avvicinava alla finestra
dove lei era prima
"Non è forse vero che le persone positive cambiano il
mondo...
mentre quelle negative lo mantengono com'è? Allora... se tu
stai
facendo ciò che è cambiare il mondo, a piccoli
pezzi e
persona dopo persona... perchè ti ritieni negativa? Tu sei
abituata che ogni giorno è uguale, ogni cosa è
solo da
accettare e assecondare, di rassegnarsi e seguire l'onda... ma ogni
cosa, Lia, non dura che un istante e anche così è
stato
in questo mondo. la tua vita è stata un istante dal momento
in
cui seguendo il tuo istinto semplicemente hai scelto di portare quel
corpo nel bagno e fare cosa hai fatto... E se non ti senti capace di
andare oltre, di fare un passo avanti perchè senti che non
vivresti veramente e ti senti in colpa per tutto, tutto quello che ti
resta fra le mani sarà sempre polvere e niente. mentre se
agirai
come hai deciso, otterrai molto di più e per più
persone...E... la vita è un continuo lasciare andare quando
cè bisogno. Così tu hai fatto. hai lascianto
andare via,
allotnando dalle tue spalle ciò che doveva essere lascianto
andare. Adesso sei qui. Adesso sei più di quello che credi
non
essere... il tuo è
determinato dalle
scelte, azioni, decisioni, voleri... ciò che vedo nei
dipinti
che hai fatto fare è qualcosa che è
più di quello
che tu pensi di essere sentire o no nsentire... tutto... lasciare
cadere via tutto ciò che ingombra le tue mani per il nuovo,
solo
con queste libere afferrerai un domani che sarà come tu
vorrai.
Tu o non tu, aiutare una o dieci persone, portare ai giacimenti o
lasciarli distruggere di tormento per ciò che fai patire
solo in
risposta a cosa hanno fatto... afferra le cose nuove del domani con le
mani libere, non lasciare che quelle persone aride e vuote te le
tengano ingombre con i pesi che ti hanno messo..."
"In sostanza chiedevo un letargo, un sonno perpetuo, un anestetico, la
figa nei miei mondi, la certezza di essere nascosta così da
non
dover vedere le brutture del mondo e non poterle vedere cadere in
pezzi... NOn chiedevo la pace nel mondo, perchè verrebbe
solo
con la crudeltà su chi non la vuole, ma... chiedevo la mia!
Mi
ero detta... mi vendicherò nel modo più crudele
che possa
fare senza agire come l'istinto mi dice... Dimenticherò ogni
cosa... è solo che essendo una cancellazione settoriale, la
prsona dopo di me... avrà pesi e..."
"Sarà lei a decidere nel caso. Come è giusto che
sia.
Come tutto. Per ora ci sei tu... stava arrivando e arriverà,
quel momento, quel determinato punto della tua vita in cui dovrai
spegnere tutto quello che ti stava e ti sta spegnendo. E
così tu
sarai libera e nessuno potrà ancora tirare le catene che ti
legano a chilometri da qui...a loro perchè loro lo
vogliono...
La tua casa è dove tu vuoi che tu sia... Casa è
dove
cessano tutti i tuoi tentativi di fuga. E da qui, non ti è
mai
passato per la testa scappare ma non perchè qualcuno possa
pensare che avevi cosa volevi, trovavi questo o altro disponibile,
pronto. non ti sei mai fermata un giorno dal fare qualsiasi cosa. Hai
lavorato sodo in molti modi, ti sei sporcata le mani senza chenessuno
ti dicesse niente perchè sei così... e questo
posto, per
la prima volta, ti ha fatta sentire in Casa? Io ne sono felice se
è così, ma è sicuro che non ti ho mai
vista
smaniare dallo scappare come facevi quando vivevi là. E' un
traguardo, no?"
"NOn lasciarti ingannare dalla nostalgia del ... non poteva essere niente e inente altro
perchè
altrimenti lo sarebbe stato... l'ho letto in un libro una volta e io
sono qui, adesso,in una situazione che sono sicura non sarebbe mai
potuta... non sarebbe successo... QUindi, io cosa sto vivendo? Io...
chi sono? E in dove?"
"Vedi... certe crisi sono solo il segno di qualcosa nel dentro di noi
che sta urlando per uscire...l'ansia è un rimore che non
cambia
il domani ma rovina l'oggi a furia di sentirlo. E il giorno in cui
ciò avverrà, stgravolgerà ogni cosa e
farà
rinascere la versione migliore di te. E io sarò per
camminarvi a
fianco... Se tio ti facessi una domanda, ossia perchè pesni
sempre a te, secondo te quale sarebbe la risposta?"
"..."
"Secondo me qualcosa del tipo . Nel vecchio mondo, ma in questo
dove sei
giunta... ?"
"Una persona sceglie di essere buona o cattiva o un mix
perchè
nella maggior parte dei casi si adegua a come viene trattata... quindi,
per rispondere a te, io qui con voi, che dovrei fare?" guardandolo
muovendo solo gli occhi coe quando studiava la persona o il discorso
"Si risorge soli. E soli ci si rialza e si cammina ancora. E ancora.
Nel cammino e nel tempo chi è per noi, sarò
lì ad
aspettare... questo sarebbe la mia risposta. E..."
"Non parlavamo di me...?"
"Senti.." fece lui voltandosi verso Lia ma gli orologi a pendolo per la
tenuta, ove si potevano sentire, batterono l'ora e Lia aprì
il
cassetto e controllò il suo orologio da polso che si era
tolta
per mettere l'abito, essendo moderno, da uomo con la ghiera e vetro
grande e con meccanismo a vista. Avev amesso lì' vicino
quello
da tasca con catena per abbinarsi all'abito con il copertchio half
hunter con i decori tipo viticci e meccanismo a vista e
guardò
Milan.
"Abbiamo poco tempo... dovrai prima metterti l'abito per l'incontro con
i finanziatori delle feste che intendi portare, così da
avere un
introito dividendo le spese per organizzarle metnre questi si fanno
pubblicità... e poi abbiamo l'incontro con i Neri..."
"Lo avevo dimenticato... ecco perchè sei qui, vedi?" fece
lui
con un sorriso ma lo cancellò subito perchè lei
lo
fissava seria "Ok... per quanto riguarda i Neri, vuoi davvero portare
in scena lo spettacolo che hai scritto?" e per la prima volta da quando
era entrato nello studio, Milan vide su di lei aprirsi un sorriso ben
definito. Ma era un sorriso tra il carogno e quello dei dipinti.
"Altra cosa... sai, da quando ho accettato di farmi
impiantare le
lenti intraoculari multistrato a settore... ci vedo benissimo e senza
affaticarmi... David dice che finora sono le migliori per una
correzione permanente dei disturbi visivi. All'inizio a vederle solo
nel contenutre... pensavo che questi impianti fossero lenti a
contattoe... fossero fastidiose come dicevano molti. E invece... sono
posizionate tra la cornea e l’iride e non
si sentono.
Sono compatibili col corpo, apputno non le sento e non ho avvertito
niente, quando devo vederci meglio, basta socchiudo o strizzo un
pò gli occhi e le sezioni minori delle lenti, dei sette
strati,
si spostano per sovrapporsi e migliorare il focus... non ci credevo,
seriamente, che funzionasse solo con la volontà strizzando
le
palpebre con più o meno forza... quindi..." aprendo un
cassetto
e uscendo gli occhiali che usava per leggere e scrivere meglio senza
affaticarsi..." E... tu sai bene, lo sai, che io non mi espongo e ne
agisco in maniera avventata a scoprirmi, ma... immagino che
questi ormai non mi servano più, per cui posso anche
regalarli,
a qualcuno..."
Li aprì e tenendoli per le astine le mise sul viso a Milan,
che
essendo una cosa imprevista rimase sorpresissimo e scioccato, a
fissarla come se fosse qualcosa di inaspettato. Si lasciò le
mettere gli occhiali ma più perchè era gelato sul
posto e
la vide sorridere, con l'indice metterglierli bene spingerndo il
ponticelli verso la sua radice del naso come si fa quando la persona
stessa se li sistema e lei rimase serafica e con un un'espressione
quasi d'affetto.
Lo superò come un giocatore di rugby di lato veloce e si
affrettò verso la porta, e prima di uscire si
voltò a
fissarla con uno sguardo che a molti sarebbe parso quasi seducente, con
un sorriso che faceva raramente per poi proseguire e tirarsi la porta.
Milan dopo l'ennesimo atto di stupore fermo dove si trovava, voltando
solo il viso per segurla con la bocca aperta, si sfilò gli
occhiali buttandoli sulla scrivania con una faccia misto rabbia e
preoccupazione.
Ore dopo
"Signori, benvenuti. Sono lieto di incontrare finalmente i promotori
dell'ideologia a cui desideri unirmi... prego, accomodatevi..."
Milan era in abito classico nazi con tanto di cappello mentre invitava
gli ospiti ad accompdarsi nell'ufficio degl ospiti che avevano
allestito. A Lia era venuto unconato di vomito nel vedere come era
stata allestita la stanza con ogni foto, cimelio e oggetto richiamante
l'ideologia, ma come nei piani, era obbligo fare così.
Perfino
uno dei ritratti di Milan in una divisa nera che poteva passare per la
loro era in bella vista sulle scale appena entrati.
Gli ospiti, nove, indossavano le iconiche divise nazi e fasci con i
pantaloni tanto cari a quei soggetti e con insegne e spille che
indicavano grado e sezione, olre che il colore stesso della divisa.
nera, verde o blu, cammello di ogni sezioni che contrassegnavano il
grado di capo unità o senior. Lia non
aveva voluto
approfondire niente, sapeva solo riconoscere i colori. Le basta aveva a
che fare con quei tipi. Vederli dalle telecamere come quei pantaloni
iconici di Hugo boss da quello che sapeva e le fasce rosse, gli stivali
lucidati a specchio. Avrebbe voluto prenderli a pedate nel culo, ma
doveva trattenersi.
Il tempo per la Feten alla Lia sarebbe giusta presto.
Andò, merntre quei massimi capi di ogni paese dei gruppi
associati più grandi attivi fedelissimi all'ideologia si
accomodavano, nella saletta poco distante mentre le ragazze si
preparavano. Etta Prisca, Juria e un'altra erano vestite.con abiti
tipici dell'oktoberfest. Camicetta del Dirndl a barca, bianca con
rouches e maniche a palloncino, alcune con maniche più
lunghe
che scendevano oltre il gomito e si muovevano con le braccia. Al collo
i caratteristici nastri fermati a metà collo con fiori,
medaglione o altro a loro piacimento. Il
corpetto tipico da stringere in vita con dei lacci e decori pendenti
come maglie e catenelle abbinate. Ed era sotto la gonna o
sopravarie rouches di vari colori in coordinato con la gonnella a vari
strati dal ginochio o poco sotto, mai troppo alta. Dal bordo delle
gonne se si sollevava per i movimenti o si allacciava una punta per
fare un effetto sexy, si intravedevano i pizzi e merletti delle
sottogonne. Tutti gli abiti erano ovviamente della miglior fattura dei
loro laboratori sartoriali. le scarpe in vernice e laccetto alla
caviglia, erano in stile bambola con le punte tonde, come piacevano a
Lia e le aveva selezionate all'epoca del piano.
I tre dell'ave maria erano vestiti, con sommo rammarico loro e disagio,
da tedeschi della festa, con cappello alpino in feltro, camicia bianca,
il classico pantalone bavarese in pelle di capra o vitello con le
famose bretelle decorate in pelle.calze con colori coordinati nei bordi
e le damose scarpe tradizionali.
"sbtrgatevi, sono già arrivati e dobbiamo ancora ultimare le
ultime cose per la scenografia finale. Ricordate che la stanza l'ho
scelta proprio per le due porte-finestre che danno verso i giardini e
che con il meccanismo che ho fatto mettere, si apriranno e con il vento
propizio che cè stasera, le tende saranno in mezzo... quindi
ricordate la scenografia..."
"Si, capo. Noi ragazze siamo pronte... la scenografia con noi cinque
compresa lei la ricordiamo perfettamnete. Abbiamo già
sistemato
qui i due vassoi, così non rischiamo di versarli, che
contengono
i boccali scelti per l'occasione... a cui abbiamo fatto applicare che
possiamo poi tigliere il simbolo dell'aquila..." mostrando due vasoi in
legno e acciaio temprato con i manici con effetto legno con nella
metà per una presa migliore un'attorcigliatura. Coordinati
ocn i
boccali. Di ottima fattura e fatti loro, erano in vero legno
pregiato di colore naturale, due fasce a imitare i barili, materllate,
e a forma quasi di punto interrogativo con un arco che risultav
apiù alto del boccale stesso, con una lavorazione che
imitava
l'effetto legno, con nella fascia di presa un torchon come i vassoi, il
tutto fermato da rivetti così come i vassoi. Il bordo del
boccale era in pregiato cristallo incassato al legno.
Applicato per la recita, uno stemma con aquila in rilievo sul davanti
di ogni boccale e sui vassoi.
A lato sullo stesso tavoli dei piccoli barilotti di birra, tre, che le
ragazze e i tre avrebbero tenuto e messo a disposizione per riempire i
boccali, di legno chiaro, fasce in metallo e il tappo per versare con
rubinetto.
"Avete preparato il cesto di benvenuto?"
"Beh, benveuto non direi visto cosa contiene..." fece Kovacs prendndo
il manico del bellissimo cesto in vimini fatto da loro come tutto il
resto decorato con nastri di raso intorno il manico e l'inteccio del
bordo con un bel fiocco. Nel movimento un verso di levò che
mise
terrore ai tre, e Kovacs riposò l'oggetto "sembra un gatto
che
si lamenta..."
"Lui sarà il punto focale dell'inizio della Feten... se
siete pronti... si inizia!
lei indossava gli abiti non classici conosciuti ma quelli di pregio
della festa tedesca. Una cmiciola con scollo quadrato e manichette a
sbuffo, con tutti i bordi con pizzo o merletto sovrapposti e
pieghettature e ricami strategici. Il corpetto erano più
accollato di quello delle ragazze. Sebbene Lia avesse un seno
più grosso del suo gruppo femminile, non le piaceva
ostentare e
quindi aveva optato uno scollo più serio e meno a barca come
loro e un corpetto che dal bordino visibile della camiciola arrivava
sotto lapancia a V, di ottima fattura con sezioni come i corsetti e
pieghe e rouches mini, da allacciare dietro, e si era fatta aiutare non
dalle ragazze ma da Jd, a cui chiedeva sempre questo favore. Davanti un
decoro che imitava la chiusura con lacci ma fittizia, perchè
vi
erano invece catenelle legate a ganci lavorati che pendevano con dei
monili che danzavano aogni movimento. A completare la sezione
superiore il classico foulard che si piegava come una fascia e si
metteva la parte più centrale intorno al collo e i due lembi
sul
petto e inseriti nella scollatura, tipico elemento in più
dei
vestiti più tradizionali da costare centinaia di euro. Al
collo
un gioiello rettangolare con pietre e incisioni tenuto in stile collare
al centro del collo e non sull'incavo, più in basso come
piaceva
a lei. La gonna era in raso di un bel blu ceruleoarriciata alla vitacon
un fiocco su un'anca e fino al ginocchio e così larga che un
lenbo lo mise legato alla vita, come faceva con le gonne per l'Ats.
Gonfiata da varie sottogone di vari tessuti e orlature decorative. Dal
fiocco legato in modo nascvosta una micro pochette di pochi centimentri
incisa, lavcorata a forma di borsellino vecchio stile tenuto da una
catena. Si fermò davanti lo specchio. Si fissò c
on una
smorfia e levò la micro borsetta come le avev adetto il
sarto e
invece lego con il cordone argento allegato un sacchetto molto
più grande di velluto con bordi e fasce rifnite in argento.
Calze e scarpe da bambola compeltavano il tutto. I capelli invece erano
i suoi e invece seppur per la lunghezza erano perfetti per le famose
trecce, che fece fare alle altre, lei se li acconciò al
solito.
Si era fatta fare dei fermagli con la forma di boccale di birra con
smalto apposito per simulare colore e schiuma e legò solo la
sezione delle tempie dietro con questi, in due punti, lasciandone
alcuni davanti che scendevano e il resto liberi.
Il trucco era scelto apposta per richiamare gli abiti.
"Se siete pronti andiamo..." avviandosi alla porta vedendoli vestiti,
pronti, con vassoi o barilotti sotto il braccio. Fecero alcuni metri e
si piazzarono, seguiti dal ticchettio delle loro scarpe,
fatto
apposta, verso le due ante della porta di quella sala aperte.
Si fece vedere in posa maliziosa al centro della soglia con le braccia
aperte a mò di saluto.
"Willkommen. Schön dich zu sehen ..." proruppe con un modo
frizzante e felice verso gli ospitie a un suo cenno il seguito si
materializzò ditro di lei. Appena lei fece alcuni passi, il
gruppetro dietro proseguì dopo essere stati istruiti su come
fare e la sequenza da seguire e andarono ai lati, per fermarsi alcuni
dalla parte degli ospiti e alcuni da quelli di Milan con tre dei
Vecchi, tra cui l'uomo con cui aveva parlato il primo giorno e si era
fatta dare le uova. Con lui aveva instaurato un ottimo rapporto, tanto
che Milan storceva il naso affermando che sembrava quasi padre-figlia,
andandolo a trovare spesso da sola alla Fattoria e parlando molto ocn
lui. E in questioni come lo spettacolo di quella sera, l'aveva voluto
presente.
"Signori, sono così lieta di vedervi, ma prego, prego,
restate
rilassati e permettetevi di omaggiarvi con una birra
tradizionale
tedesca... ma fatta qui! Con i nostri ingrendienti e
manualità
di veri tedeschi di razza! Non riuscirete a farne a meno..." rise lei,
andando verso gli ospiti e dal primo dall'entrata si diresse
prima dall'altro capo, dal più alto in grado, e seguita da
quelli che si erano fermati in quella parte della stanza,
distribuì i boccali riempiti davanti a loro, uno per uno,
dai
mini barili.
"Sono così felice che abbiate scelto di onorarci ocn la
vostra
presenza... io e il mio partner abbiamo lavorato tanto per l'ideologia
e diffonderla in menti pronte a riconoscere le Vere Parole..."
"Siamo lieti noi, Aurelia, di trovare una Fedele del tuo
calibroche è entrata velocemente nei nostri gruppi armati e
aver
proposto dei punti focali in ogni quartiere... ci sei stata
raccomandata da tre gruppi, e da italiana pura e della Patria alleata
dell'ideologia, sapere che lavoravi per qualcuno del calibro del tuo
partner... ci ha spinti a questa visita. Cruciale, direi io..." rise
l'uomo in nero sotto la divisa perfetta "Ci ha illustrato la
vastità di settori in cui lavorate, la portata della vostra
presenza... per noi sarebbe ancora più facile diffondere le
Leggi e l'ideologia, avere armi e tecnologia senza destare sospetti...
mi ha illustrato anche con quale facilità vi muovere e cosa
potete fare per avvicinare tutti i gruppi che noi rappresentiamo in
ogni Paese... da qualche anno siamo tutti in collegamento e quando un
gruppo agisce, agisce anche l'altro così che la Feten di
quella
notte sia memorabile e fruttuosa..."
"Oh, si quella dell'altra notte è stata... straordinaria!
Che
inneggiamenti ai nostri due leader perduti, le loro parole scritte che
ancora proseguono con noi... quel diario è un tesoro
immenso...
e le persone non lo capiscono... si mischiano, accolgono,
accettano...mi dispaice profondamente che nel mio paese avvenga
ciò. Che per colpa degli Yankee le cose siano finite con
quel
gruppo che..."
"Lo so, ma da noi in germania e da loro negli altri paesi, ci stiamo
rialzando e dispiegando le ali nuovamente. Seppur segretamente, ogni
membri delle Nuove Forze e Neo Forze più moderne si uniscono
e
creano una rete con noi... dobbiamo ancora nasconderci ai troppi occhi
che questo mondo piene di camere e telecamere... ma resistiamo, e
riusciremo con alcuni di noi già nei seggi a ristabilire il
giusto ordine... è anche per questo che sono qui..."
Lia sorrise e dopo aver versato la birra a tutti gli ospiti,
andò verso Milan e fece lo stesso con lui e i membri dei
Vecchi
seduti nelle poltrone dall oschienale alto come per gli ospiti. COn
richiami all'aquila. L'occhiata che si scambiarono era eloquente. I
veterani, anche loro camuffati, stgavano invece dietro le sedie di
Milan e i Vecchi, così come alcuni uomini che seguivano i
senior
dei vari gruppi, alle loro spalle.
"Non potete immaginare la mia felicità nell'incontrarvi alla
fine... avevo sempre sperato di incontrare qualcuno dei Senior,
discendenti dei puri e ancora virtuosi che seguono ancora oggi senza
sosta l'Ideologia. IN questo paese, la Francia, possiamo dire che ci
si... nasconde di meno. E' risaputo che i francesi siano per loro
natura sottomessi... io non sno francese ma sono cresciuto in un paese
divenuto legato alla Germania e ancora oggi a casa, i miei genitori
hanno da parte molti oggetti dei loro tempi qaundo, appena
che
bimbi, sentivano i miei nonni raccontare come erano orgogliosi di
appartener ea qalcosa di così grande..."
Lia versava la penultima birra e mentre lui parlava lo guardava. Milan
si era accorto delle occhiate, e mentre esponeva e guardava in giro, si
accorse che lei sembrasse dirgli
"ma a me interessa l'adesso... virò subito "Aurelia
è
colei che ha unito due gruppi dei Neo e adesso è
colei che
sceglie e dirige i gruppi armati e tattici perchè inizi a
sentirsi la nostra voce... la Voce... di Lui. Noi non dimentichiamo e
così accadrà per tutti loro che si assopiscono in
qualcosa di così debole che governa adesso..."
"SI, l'hoi già detto! Siamo sempre più inseriti,
sempre
più in alto e sempre di più! Riunioni e incontri
sempre
più ravvicinati, non siamo più intimoriti
dall'essere
scoperti e... sebbene alcuni dei Neo abbiamo fatto la sciocchezza di
depredare dei musei che esponevano capi autentici di oggetti e divise
perchè ritornino in mani giuste e sicure... e lo abbiano
fatto,
intendiamoci, per una giusta causa, quella che indosso adesso
è
una di quelle..." indicandosi con la mano libera dal boccale quella
nera che indossava ... non approvo tali cose. Rubare è una
delle
cose vietate, a meno che no nsia in guerra e si scelga di portare opere
che i nostri occhi, migliori badate bene, possano veramente apprezzare!
Ma siamo vicini, siamo vicini... e questa ragazza, amico mio,
Aurelia... che nome italiano perfetto per una nostra sorella!...
è la migliore della sezione italiana che io conosca. E'
stata
lei a indicarci soggetti perfetti per le prime propagande e ne sono
fiero! Le feten sono state grandiose, i video a testimonianza di questa
grande celebrazione con lettura finali dei Suoi scritti... Sarei stato
fieri di esserci! Ma verrai da noi, vero ragazza?"
"Oh, con sommo piacere! Sarò la prima a brandire il falcetto
in onore del mio paese per salutare la nuova Era..."
pensò lei manscherando la soddisfazione di fargli rimangiare
tutto a suon di urla con un sorriso carogno come i suoi, peccato che
nessuno degli ospiti immaginava perchè lo era.
"E' stato magistrale il Feten che ho osservato in diretta e salvate nel
dark web nei nostri siti. Per questo avendo saputo con che partner
lavoravi e quanto fedeli foste... non potevo non chiamare tutti i
Senior per darvi il benveuto e invitarvi in una cerimonia speciale, per
Voi..."
Lia sorrise amabilmente ringraziando per l'impegno messo. Milan non
voleva assolutamente che lei finisse invischiata in un lavoro che di
oslito era di poliziotti in borghese o di squadre speciali o
direttamente loro per la Pulizia... ma aveva detto che essendo
italiana, essendo il frutto di tanta gente e perchè se
voleva
che Veròna fosse aiutentica e vivente, era imperativo
conoscere
e venire in contatto con esperienze da cui avrebbe traboccato la sua
vendetta. E così fu. Approfittò dei discorsi per
portare
sul palco l'oggeto clou.
"Miei signori, per tale scopo vorrei porgervi i miei rignraziamenti ocn
un dono... mi auguro che vi piaccia! Innanzitutto con Jürgen
Adler
Roth II, di pura razza germanica da genitori nati e cresciuti in
madrepatria e giunti qui come dono. Questa è la loro
progenie,
forte, coraggiosa, fiera, con tutta la voglia di lavorare al fianco del
suo Handler contro ciò che deve essere scacciato..."
presentando, entrato con un uomo dalla porta uin pastore tedesco di
magnifico aspetto e conformazione. Sguardo attento, intelligente, muso
lungo e dalla colorazione uniforme, zampe forti e dalle movenze
chiaramente di un soggetto ben allenato. "E' di prima
qualità e
razza sia come genealogia che di addestramento. Il padrone è
il
suo tutto, il suo focus, l'attenzione ogni secondo della giornata e ha
una preparazione che nessuno dei vostri, non per offesa agli
addestratori in patria, sanno più dare... si usano metodi
moderni, noi... quelli delle radici..." sorridendo mentre il cane si
mostrava impettito e serio guardando in viso ogni uomo degli ospiti.
"ma non è solo questo, miei ospiti..." disse Milan
alzandosi,
sollevando il suo boccale "abbiamo un dono per voi. Che non avrete mai,
e dico mai visto... credetemi... " mentre Kovacs era uscito per portare
quel grosso cesto con manico che pareva qualcosa di natalizio o
pasquale "E' un soggetto unico nel suo genere. Abbiamo... seguito i
nostri precedessori per la ricerca della perfezione anche negli animali
che devono accompagnare noi e... questo è il risultato!
Riceverete in dono un animale che si credeva inesistente e che noi
abbiamo riesumato. E... no, non si tratta esempio di Dodo o tigre della
Tasmania, ma ci stiamo lavorando! Se riusciremo dai resti pervenuti a
replicare il Dna avremo dalla nostra qualcosa di straordinario,
così come riportano le pagine della storia..."
"Seriamente...? Potete?... ma è stupefacente! Siete qualcosa
che
ci mancava... dovete essere dei nostri!" fece un uomo vestito di blu.
"Certo e... Herr Holger!!..." con rigidità marziale..." la
nostra Aurelia vi mostrerà, come dono per VOi, l'animale
perfetto per un uomo quale è lei e... dovremmo essere noi
tutti,
se solo le Leggi tornassero... un soggetto addestrato, perfetto, che
incute negli altri il dovuto rispetto e si fonde con il suo Handler o
proprietario per la figura degna che onguno di noi avrà
nelle
gisute vesti... se potessimo vestirci tutti così!"
"oh, ottimo.... è meglio di un pastore tedesco?"
"Molto meglio, mi creda... qualcosa di superiore..." fece Lia con voce
vellutata e sguardo ammaliatore "la dimensione potrà farvi
inganno, ma come i partori tedeschi da cuccioli, anche questi soggetti
tra alcuni mesi adutli potranno... rendervi fieri! Si ergeranno come
Aquile in tutta la loro possenza, possiamo tutti rivederla... ma prima,
eccovi ciò che per noi è degno di stare al fianco
di un
Senio official..."
lei gli si posizionò di fronte, con il cesto in mano,
allungandosi con un'inclinazione di trenta gradi perchè
potesse
vedere. Con sommo interesse l'uomo abbassò lo sguardo
pensò
lei sorridendo falsamente per poi dirgli nel mentre "E' migliore di un
cane, come temperamento e capacità come un cane o
un gatto
o un furetto, come intelligenza come i corvi... ed è solo
per
voi..."
"...Oh, strano. Così questa cosa che si muove? Una coda di
coniglio?" vedendo dentro il cesto una massa pelosa e poi un batuffolo
bianco che si muoveva.
Di colpo la forma ovale nascosta dentro il cesto si mosse e si volse
verso l'uomo in divisa nera, sollevandosi sulle due zampette
arrotondate e con un cipiglio incazzoso accompagnato da un "Mph!"
scazzato, preso in prestito dai video e giochi del vero meepit. L'uomo
rimase basito nel vedere quella specie di roditore grosso come un
procione con due occhi grossi tondi con le palpebre socchiuse nel
guardarlo incazzatissimo, il nasino movente coe i conigli, i dentoni
che sporgevano, le orecchiette che si agitavano, la coda a batuffolo
agitata e dei versi di fastidio che emetteva.
Gli alti della fila si protesero in avanti per vedere che accadeva
finchè Lia non disse "E meglio di un gatto di sicuro, il
gatto
non protegge il padrone..." e il meepit color grigio aprì la
bocca portando la testa indietro, fromando fauci aprte di novanta gradi
con i denti che si proettarono in fuori e dal cesto fece un salto verso
la faccia dell'uomo, che accappottò all'indietro per la
sorpresa
e l'avventatezza del robottino che finì schiena a terra
egambe
all'aria.
Lia rise e disse "Che venga e sorga questa mia notte del giudizio...
su, bambini. Abbattete l'aquila e le portafinestre di aprirono di
schianto, metnre l'uomo a terra cercava di staccarsi il robottino che
lo mozzicava ma senza uccidere e tutti gli altri si alzarono.
Un coro di varie tonalità di "Mph!" echeggiarono dalle
aperture
del giardino al dentro, portate anche dal vento che entava con forza e
faceva volare le tende trasparenti con le aquile stampate e alla frase
"Su, bambini, danzate... danzate..." gli altri robot di vari colori si
avventarono sugl ialtri Senior che avevano tentato di scappare o uscire
le armi. I robot azzannarono le armi, le inoiarono nello spazio vuoto
apposta come portaoggetti e si accinsero a gli
ospiti
come Lia urlava a rideva, girando su stessa come se danzasse.
"Lia... a che atto siamo...?"
"EH?" fece lei fermandosi, mentre la gonna che si era allargata
perchè il lembo che le faceva la gonna in stile ottocento
che le
piaceva non ritornava giù "Oh, Milan. Hai accettato che io
mettessi in piedi queste Pièce teatrale... fammi giungere
all'ultimo atto!"
"E sia, ti ho promesso che questo giro lo avresti condotto tu... il
problema è che non so bene come..."
"Si segga mio leader e lasci fare... alla sua partner..." facendo una
rivederza mentre alle sue spalle il delirio di arti che cercavano di
togleirsi di dosso gli esseri oscappare ei meepit che saltavano, davano
culate per farli ricadere, colpivan o con la testa o le zampette,
davano manate a destra e sinistra alle facce o mozzicavano.
"E' il momento... dell'inizio della cerimonia..." fece lei e le ragazze
al suoseguito, militari ed esperte ma parte di una tragi-commedia
quella sera, non le andarono incontro con un boccale per mano e uno per
lei. Lo presero e iniziarono come facevano nelle esibizioni le
danzatrici di Ats a inscenare una sorta di coreografia con i bicchieri
e le lor braccia, girando in tondo con le gonne al vento e lanciando
risate e parole.
"benvenuti a questa notturna Feten di follia. Cominciamo il gioco del
grande abbattimento..." cantavano
I boccali contenevano birra, per cui la coreografia era data anche dagl
iarchi della bevanda che volava mentre volteggiavano creando immagini
se visti dall'alto... finchè la birra non terminò
e Lia
fece cadere a terra il suo bicchiere. La parte in cristallo si
sbeccò con un suono alto e si incamminò verso gli
uomini,
prese da ogni uomo ancora a lottare del sangue che strisciò
sulla mano sinistra come una linea e continuò con tutti
finchè la mano non fu piena di strisciate di sangue e ando a
una
portafinestra.
"Col il sangue si saveranno i peccati. Le urla dei senza voce saranno
ascoltate e la loro rabbia e vendetta placate. Così come la
sete
di giustizia. Saranno decorati con disperazione e preparati per il
supplizio infinito, che si alzerà come coro di angeli fin
alle
anime che hanno portato in cielo...I loro lamenti sono come dolce
meolodia d'orchestra per questa pièce... Oh vittime
dell'ultimo
secolo per mani di chi loro seguono e venerane, giungete fin qui e
seguite con noi questa cerimonia... Inebriatevi ascoltando le loro urla
e parole di tormento e siate testimoni del nostro operato di Pulizia e
Giustizia. Non uno morirà ma vivranno finchè ogni
goccia
del sangue e ogni lamento di tormento e ogni stilla di vita in loro non
sarà stata mutata in pagamento per il vostro viaggio
nell'Oltre,
per non restare bloccati tra i due piani... Col vino color sangue io
segno questo luogo affinchè ne siate richiamati... loro si
sono
macchiati di molti crimini e voi sarete i testimoni della gisuta
punizione... Benedicete il nostro impegno per riportare l'equilibrio in
questo mondo col piatto della bilancia verso il peggio... " segnando la
porta con la mano per ogni zona degli stipiti e poi sulla soglia.
Infine si girò verso Milan e disse "così
compiaccio il
caro leader nel suo amore per l'esoterismo? Sono stata
concisa
invece delle parole vergate su cartapecora che avevamo prapato...
quello la prossima volta..."
"Così' sia... procedi con l'atto finale... è il
finale...?"
"QUasi..." fece lei toranndo dove si trovava, al centro della stanza
tra Milan e il suo gruppo e quello degli ospiti. Sia i Senior che chi
li seguiva era letteralmetne pestato da cinque o sei meepit ognuno. Le
ragazze della sezione femminile vestite a festa si misero ai suoi lati
creando una fila. Una le porse un bicchiere di squisitro vetro lavorato
semitrasparente e con del liquido rosso all'interno... che fu portato
verso davanti, allungando il braccio il più possibile verso
gli
ospiti che urlavano di terrore. il bicchiere scivolò
lentametne
verso il basso come Lia voleva che andasse e cadde a terra
frantumandosi e spargendo una macchia a terra tra loro e gli ospiti. Le
ragazze che avevano dei bicchieri anchì'esse, passategli dai
tre
che nel mentre glieli avevano portati, li fecero cadere alla loro
destra e dopo aver infilato la mano sotto le gonne, uscirono un bastone
telescopico che fecero schioccare con un colpo secco.
"Milan... che cosa le stai facendo fare?" domandò quasi
impaurito Jd, ma venne fermato dal Vecchio, capo della Fattoria
"Ragazzo... assisterai a ciò che dice sempre i ltuo capo...
dai
corpo ai tuoi incubi. Tramuta rabbia e odio e tormento in
cambiamento... questo ne è l'inizio, almeno per quanto
riguarda
quei Senior e i loro gruppi. Confondere col delirio e poi attaccare,
non fa sempre così, lei? E veròna non
è nata per
questo motivo? Una pedina imprevedibile e fuori dagli schemi... ecco
chi sarà Veròna e cosa farà per
riportare
l'equilibro che istituzioni e goveerni non riescono nel modo giusto...
per fermare una piaga! Tu non temi per lei, non temi per noi... temi
per loro! lasciale sfogare cosa ha dentro su chi merita! E' il minimo
che meritano loro stessi e sebbene questa è una cerimonia
coreografica che ha scritto e ideato con impegno, per loro
sarà
l'apertura della porta per l'inferno... se tu ragazzo pensi che
fermarla sia meglio e abbandonare il lavoro che state facendo
perchè questo ti turba... allora è come gettare
alle
ortiche tutto! Che il cambiamento avvenga con le sue regole" facendo un
gesto col mento verso Lia, che stava ricevendo da Kovacs un bastone fa
passeggio però con un'enorme aquila identica a quella degli
stemmi in oro e molto robusto "perchè finora loro hanno
giocato
alle loro... se fermi Lei, fermi ciò che voi desiderate
fare...
la tolleranza non deve tollerare l'intolleranza. Senza armi e forza e
pugni di ferro, non si potrà proteggere ciò che
va
salvato perchè ragazzo, quello che lei dice è
vero. Se
prima era l'ingerno per i giusti.. .con internet e i mezzi di
collegamento sia di viaggio che di comunicazione, le cose peggiorano e
il peggio che la gente ha dentro perchè non cresciuta e
preparata nel modo migliore... genera mostri.
"Ho solo paura che faccia come in quel club prestigioso, a prendere a
calci in culo un tizio che cercavamo che era uno dei grossi e ricco ma
orribile dentro e... entrò durante una festa, apparendo come
il
ritratto, anzi il ritratto era appeso a sinistra dell'entrata che poi
sfociava a destra nella sala e lei restò a fissare il
dipinto,
sotto di questo, affermando ai tre con lei, quei tre, che sicuro valeva
più nel dipinto con quell'espressione, e cito ...
per
poi voltarsi e, come sapete, dopo aver mostrato, avanzando ma sempre
conalle sue spalle il ritratto, presentarsi senza l'aiuto di assistenti
o il presidente e ha annunciato che non è solo una socia di
riguardo, che non ha solo sovvenzionato molto bene quel club e quindi
stavano festeggiando con quei proventi, i suoi... ma era la loro
Protettrice e tra loro vi era un soggetto che li avrebbe schiacciati
tutti... devo continuare con cosa è accaduto o ricordate?"
"E la cosa ti preoccupa? Lavora al posto di altri..." fece l'uomo a Jd
con un'occhiata accusatrice "E alla fine, prima che lei se ne vada,
saranno più gli srtonzi come li chiama a finire lontano
dalla
società per salvarla che in cosa tutti noi abbiamo fatto in
questa manciata di anni... e ti preoccupi se si diverte a strapazzarli
un pò?... lei
sarà il loro terrore, quando si ritroveranno la sua figura
davanti e con lei, come loro vece, tutte le vittime nei secoli di
questi matti... è questo che vuoi? Che lei si fermi e il
loro
gruppo sappia e si organizzi o si fa come dice lei, continuando il
Cambiamento con le nuove regole più incisive, e meno
pacifiche?
Attenzione, sto dicendo che il grigio combatte il male per preservare
il bianco... ergo, se per qualcuno lei è la zona d'ombra tra
bene e male, lei lo sarà per il male, il nero... senza la
forza
bruta nella storia dell'uomo, le repubbliche e costituzioni traboccanti
di diritti non esisterebbero... è la verità di
questa
terra. La spada o pistola o qualunque arma e cosa si cova dentro mutato
in forza, preservano le cose... quindi decidi, o le togli il bastone o
la alsci fare e continuare il programma..."
"ma..." Jd titubò, mentre Lia era voltata verso di loro, che
l
iaveva sentiti parlare "... smozzicali tutti... piccoli e
grandi
"le disse con un sorriso poco convinto e lei con sguardo carogno con
tanto di sorriso passò a Milan che le fece cenno e lei con
il
bastone in alto, gridò che la cerimonia andasse al culmine
per
l'atto finale.
"Bimbi..." urlò con sollennità e i robottini
nuovi pacca
erano diventati un disatro osceno "... devo ricordarmi di trovare un
nuovo di modo di chiamrli, m fa senso chiamarli bambini..." fece verso
Kocavc che si trovava in un angolo "Date a noi il palco..." e i
robottini emettendo versi e zampettando uscirono tutti dalle
portefinestre verso il giardino.
"...Molto bene... ri-ciao!" fece andando nel capo della stanza dove
l'uomo in nero era bocconi "E' tempo che l'aquila cada..." rise e dopo
aver alzato il bastone e con lei le ragazze con i loro strumenti, si
avviarono verso gli uomini a terra ridendo e cantando "Spezzata
è l'ala... l'aquila è caduta dal cielo... le
penne si
spargono... per mari e per monti... e io ne sono la causa...AH AH AH AH
AHA..."
"Infurino le voci e animi dei Piangenti... l'ala caduta deve essere...
così ne mai più possa volare... il cielo
è
imprevedibile... che io lo sono di più...Io ne sono la
causa...
l'aquila è caduta... e a terra giacerà..."
"pagliacci, impazzite nei sogni che vi creo... su questo palco bagnato
di colpe... l'orologio segna l'ultimo attimo dell'aquila... stanotte si
alza il sipario della tragedia... tenetevi per mano per danzar euna
infinita tragica commedia... L'aquila riceverà il
giudizio...
fino alla fine di una notte che non avrà alba...
perchè
io non gliela farò vedere..."
"Veròna... la strega di arroganza e cattiveria senza pari...
ti
strapperà dal tuo volo, oh aquila... non vi libererete mai
dal
suo incantesimo eterno... e se questa pena vi sembra che duri ancora...
almeno una volta pregate perchè abbia pietà...
pieno di
pianto è il limbo cupo e deserto... dove si attaversa i l
dedalo
della disperaizone... ma noi apriremo la porta serrata che loro nessuno
spalancherà... in questa nostra notte del giudizio e
giustizia..."
"Notte del giudizio... la mia divina tragedia... in cui ogni vostra
cosa verrà ridotta in cenere... "
Mentre facevano dei giri intorno agli ospiti a terra, questi si
ripresero per rialzarsi e affrontarle e i tre e ujd si preoccuparono,
ma Milan tese un braccio e disse loro di fare silenzio e stare fermi.
"Credete che lei abbia bisogno di aiuto o di essere protetta? Dovete
voi proteggere loro... da lei!" rise Milan
Sebbene gli ospiti sembravano afferrarle per agire con rabbia, diedero
tutte una pedata sul naso, dritto e preciso, facendoli sobbalzare per
il colpo e Lia rise. Alzò il bastone in aria verso la
portafinestre e invitò le anime senza pace ed erranti
perchè trovassero modo con loro di ritrovare la strada per
andare oltre e poi agli ospiti disse "Su, allungate le mani verso di
no, affondate le unghie. ANche fino a farle cadere... Su, maledicete e
inveite, fino a perdere la voce... Su, agitatevi e rivoltatevi, fino a
perdere il respiro... cercate di rialzarvi come l'aquila senza
intenzione di cedere... fatelo, vi attendo..."
E rifacendo un girotondo intorno a loro tornarono a cantare
"Spezzata è l'ala... l'aquila è caduta dal
cielo... le
penne si
spargono... per mari e per monti... e io ne sono la causa...AH AH AH AH
AHA..." e andarono tutte giù con il bastone o il
bastone
da polizia. "Spezzata è l'ala... " e già un colpo
agli
arti, solo quelli "l'aquila è caduta dal cielo..." mentre
Lia
che cantilenava prendeva l'uomo in nero e lo sbatteva al muro e
già un colpo su un ginocchio con l'acquila ad ali spalancate
su
un ginocchio "...le penne si
spargono..." su un braccio "...per mari e per monti..." e
facendo
un girotondo ocntinuarono a picchiare gli arti passando da uomo ad uomo
" e io ne sono la causa..." picchiando e piacchiand "che seguiate e
provate cosa subiscono le vostre vittime dell'odio e dello sfogo del
vostro schifo... mentre vi spenniamo.... "AH AH AH AH
AHA..."
Lia iniziaò a danzare intorno alla mattanza senza morte come
se
si divertisse " E non abbiate timore... nessuno di voi
morirà
per un pò di ossa rotte... noi facciamo miracoli,
più che
i santi... lo certifico! Il nostro rituale è terminato ma la
sequenza di terremoti che produrrà tutto questo si
avvertirà per ogni didietro che è con voi... e la
vostra
aquila cadrà, ogni vecchio del cazzo, ogni giovane imbecille
che
è stato plagiato lo riporterò alla ragione a modo
mio,
ogni stronzo come voi sarà inchiodato alla terra e mai
più spiccherà il volo libero... questa
sarà la
vendetta dei giusti e il giudizio degli innocenti... " girandosi verso
la scena rosso sangue che terminò con le ragazze che
arretravano
ai lati, fermando tutto "che gli spettatori invisibili testimonino la
mia promessa..." fece con le braccia aperte alla portafinestra con di
segni di sangue "se non io entro il giorno che morirò,
seguirà l'altra faccia d Veròna, e ancora una, e
ancora
un'altra e ogni aquila marcia cadrà sotto il vessillo della
Fiamma... terra bruciata troverete voi e chi è con voi
finchè non vi prenderò, ogni vostro libro o copia
del
diario bruciata, ogni effige e foto fatta a pezzi... vorrete essere
ricordati e commiserati come martiri?!?... Pregate perchè
non
sia così! Perchè voi non siete portatori
di
parola... ma di morte! E io sconfiggerò la morte! E io
riderò e danzerò sui vostri corpi mentre ancora
sarete
lì a pagare nel purgatorio che abbiamo creato per tutti voi,
feccia che immonda il mondo... per questo o spiriti di innocenti,
spiriti erranti e pieni di sofferenze per cose subite o con colpe non
vostre, spiriti di luce e voi guardiani del mondo spiriturale...
guidate le Fiamme affinchè purifichino come neanche
nell'inquisizione... perchè questa sarà la
missione delle
Fiamme... estirpare il vero marcio... a cominciare dai preticelli, tra
l'altro... domani fatevi trovare pronti..." fece agli uomin ancora a
terra "ferchè aprirò le porte del mondo da cui
non
potrete più uscire e mi servirete ancora e se deciderete di
non
collaborare ne fare cosa voglio per estirpare il vostro veleno
infetto... " vicino a lei apparvero immagini di persone che quei tizi
conoscevano benissimo e iniziarono ad essere terrorizzati alla vista di
quella gente in una sorta di quasi sfera come uno squarcio nella
realtà, che mostrava un'alta aprte del mondo "che begli
esserini... femmine di aquila e aquilotti che hanno bisogno di una
zavorra perchè possa spiumarle... Oh, guarda... aquile
raggrinzite che dovevano morire decine di anni fa e invece hanno
plasmato voi... loro urleranno di più e con più
foga..."
Un gruppo di uomini, una ventina armati di taser li prese a zappate per
stordirli e portarli via e quando furono andati tutti, Lia si
voltò verso il gruppo con Milan, i veterani e i Veccchi e al
leader fece una risata carogna "Mi auguro di aver allietato il caro
leader con uno spettacolo al livello dei suoi gusti... ho aggiunto
anche quel pizzico di esoterimo e mmmaggggiaaa che le piace tanto..."
attegiandosi con sfottò.
"Noto una certa ironia... comunque complimenti, è stata
una...tragedia greca dal mio punto di vista, con quel tocco di pazzia
romana che non guasta per certi gusti... avrei preferito meno cruento,
ma presumo che dopo che ti sei dovuta unire a loro alcuni giorni
proponendo le nostre prede perchè fossero letteralmente
menate a
sangue da quella feccia... è stato divertente... mi auguro
però che non ripeterai queste cose, non qui..:"
"Provederò a pulire io stessa, tranquillo... mi
armerò di
potenti vaporizzatori e con una bella sgrassata a valore non troverai
niente... grazie per aver acconsentito di far creare i piccolini, sono
utili, non trovi? Ovviamente a quasi tutto verranno tolti i denti
estensivi, bastano gli incisivi... ma è stato divertente
tutto
quanto. Per una volta posso dire che la forza vendicativa è
stata necessaria... " cambiando da frizzante a seria con aria oscura
"mi ha fatto ribrezzo vederli esultare per il pestaggio a sangue di
quegli individui, seppur erano il peggio della società,
pensando
fossero poveri disgraziati a caso presi per orari e luoghi poco
centrali per diffondere il loro odio... vederli a pochi metri mentre
sfogavano il loro schifo mi ha resa... sporca, ma ora posso dire di
essere pulita di nuovo... si! Questo mio essere è di nuovo
come
prima, e ora capisco come si sentono quelli sotto copertura... o
impazzisci, o diventi ocme loro, o scappi. Io ho deciso di rivoltarmi
invece... e ora, come vuoi proseguire? perchè usare il brute
force per avere ogni loro contatto, account e mezzo di comunicazione e
le info degli altri è facile, ma non sarà di
tutti...
vuoi proseguire tu, oppure..."
"Vorrei io..."
"Già... tu e Jd... troppo buoni per questo lavoro, a meno
che
non sia necessario e d'obbligo, oltre che personale, premere il
grilletto per u nsolo colpo in fronte... Si, tu sei come Al Capone...
un Signore..."
"Ehi" fece lui ccome urtato sistemandosi la giacca
riabbottonandola, per poi per l'irritazione mentre stava dritto e serio
cme un fuso non si portò lìindice verso il naso,
per poi
fare come niente fosse un gesto di scansarsi delle ciocche dalla fronte
"io lavoro a modo mio, tu secondo il tuo..."
"E gli altri secondo il loro... ma sei il Leader e ogni cosa, ricorda,
è sotto la tua responsabilità... anche io, colei
che
dà corpo a Veròna, la strega che
lavorarerà per
te..." facendo un inchino come un uomo "che sarà il tuo cane
da
guardia... non dimenticarlo..."
Kianta entrò in camera dopo le venti di sera.
Varcata la soglia si ritrovò nel salottino la tv accesa, una
pizza con tranci mancanti, bottiglie di birra e Gask seduto a terra con
le spalle e le braccia contro la seduta.
Si voltò a guardarla, Kianta sospirò.
"Sei ancora qui... ma non eri con i tuoi uomini a fare casino e bere?"
"Fino a mezz'ora o tre quarti d'ora fa... "
"E... adesso che stai facendo?" gli chiese cambiandosi le scarpe dopo
però aver risvoltato le gambe dei pantaloni come faceva
sempre
prima di toglierli e metterli nell'armadio degli abiti
indossati, che
non andavano nel cestone e andavano lavati a parte. Diede uno sguardo
allo schermo e cambiò espressione.
"Sto guardando questa serie strana per imparare la lingua spagnola. I
ragazzi le usano per avere qualcosa di facile per capire meglio lo
spagnolo e lingue latine.."
"Lo so, fu Lia a mettere questa cosa senza sottotitoli..."
"Ah... Alcuni dicono di aver seguito i programmi per
bambini perchè il tedesco ad esempio gli impedisce di
pronunciare bene l'italiano, lo spagnolo e lingue simili. E quali altre
lingue dure dicevano?" alzando gli occhi per pensarci
"E... la segui con loro?" mettendosi a guardare le scene che si
susseguivano
"Ah! Questa no. Vogli odire, l'ho iniziata in queste sere che ti ho
aspettata. Ci metti un sacco a tornare..:"
"Cosa... sei il mio maggiordomo che tieni in conto le ore di entrata e
uscita? E immagino che tu abbia usato il mio, di bagno!"
"Eh... si, sono tornato con il metodo solito e ho preso la roba dalla
zona mia dell'armadio. Domani mattina come sempre prendo la roba sporca
e me la porto... ma stai tranquilla. Chiudo totalmente il water con il
coperchio sempre, uso le saponette e tovaglie gisute, uso le scarpe da
interno... come sempre, come vuoi tu!" mentre lei alzava le mani al
cielo chiedendo "Ehi,
siamo amici. Mi
hai detto che quando volevo potevo venire e dopo..."
"potevi venire... a fare una visita, come Jd, Milan, o i
ragazzi che..."
"Visita? Che siamo, amici di penna in città
diverse? Tu non vieni
mai da me, ma non significa che... Aspetta, Jd? Perchè Jd
viene
qua?"
"Cosa ti stupisci a fare?!? Siamo amici, viene le sere che vuole
passare del tempo con me e..."
"A far che..." fece lui protendendosi sulla seduta morbida come se
fosse nuova per lui
"Non lo so... a fare la pizza, botanica, gara di velocità di
Escargo prenotare due prostitute... ma secondo te che potrebbe venire a
fare?" guardandolo con le braccia
incrociate e la faccia da funerale
"COSA?"
"Non lo so... secondo te che ci viene a fare qui un amico?"
"..."
"... cosa..."
"non ho capito l'ultima parte..."
"Di cosa..."
"di cosa fate tu e lui quando viene qua... che significa gara di
velocità di lumache, perchè le escargo sono le
lumache...
e prenotate prostitute? Ok che sei per il sesso libero, ma..."
"MA PUO' ESSERE SECONDO TE?"
"OK..." fece lui, rimettendosi di fronte lo schermo "devo aver capito
male..."
"Perchè, tu cosa avresti capito?"
"QUando Jd viene qui? perchè siamo amici da un
pò, ma vengo..."
"tutte le sante sere, lo so... non me lo dire, tu non sai
cosè
la privacy, eh? Sopratutto quando neanche ti accorgi se ci sono e apri
la porta del bagno senza bussare o controllare..."
"Se tieni quasi sempre la luce con i funghi accessa...""
"E' colpa mia... non tua che ti sei fiondato qua e ci stai stagnante!"
"Che cè... da solo in camera mi annoio, gli altri si
ritirano nelle camerate... vengo qui!"
"Ma potresti andare da Jd appunto, Lubo, chiunque come fa Jd quando
viene!"
"E Milan? Viene..."
"QUasi mai, ovviamente, ci manca solo lui con la sua
criticità
snobbista pacchiana, che per lui è come essere da una
poveraccia, qui!
"Dai, non è poi così esagerato... non molto..."
"Lo conosci poco..."
"Cosa viene a fare qui?"
"Creiamo forchette...! A parlare, passare il tmepo insieme anche se
è venuto solo un paio di volte, ma quasi wsempre davo io da
lui..."
"mH..."
"Ha tutta l'ala... ne ha di spazxio per stare comodi..."
"..." fissando lo schermo
"perchè no nvai da lui proprio per questo?"
"...ok... allora, ti cambi e vieni?"
"te la stai seguendo appassionatamnete vedo..."
"Mah, mi hanno detto che è la migliore. Divertente, poco
banale, semplice da capire..."
"La cosa che mi fa ridere è che uomini, militari oltretutto,
grandi e grossi e cattivi, poi seguono con ardore non serie
qualunque
per imparare la lingua, ma telenovelas e soap opera... e poi si
lamentano delle donne...!Lia aveva proprio ragione..."
"Cosa... mi hanno detto che è la prima scelta per capire lo
spagnoloe le sue varianti... e che era meno sdoldinata delle altre..."
"non ci contare... Betty la Fea? una serie colombiana? Davvero? Ti
è stata consigliata
come la preferita...? Non oso immaginare la peggiore, allora..."
"Tu l'hai vista?"
"Si, si..." fece lei, andandosene verso la camera da letto. Ma con u
ntono strano. Gask rimase solo a mangiare ficnhè lei non
tornò con gli abiti da interno, come faceva sempre e col
broncio
che se lo misurava batteva ogni record.
"Che cè... che hai? Vuoi vedere altro?"
"No... non è per quello..." fece lei andando verso la
libreria prima della tv e rimettendo un libro sul suo spazio.
"Allora dimmi... perchè quella faccia come se ti fosse morto
un
furetto?" ricevendo la da lei un'occhiataccia "Senti, a proposito...
perchè davvero non ti prendi un furetto o un corgie che ti
piacciono tanto? Tre giorni fa in inghiterra non volevi schiodarti
dalla vetrina di un negozio di animali, mentre facevamo la
Raccolta,
borbottando triste che i furetti in vetrina erano tristi di faccia..
prenditene uno che ti faccia compagnia..."
"Io non prendo animali solo perchè io ho bisogno di
compagnia.
E' egoistico, anche perchè io sto sempre fuori e la povera
bestiola dovrebbe stare o qui tutto il giorno ad aspettarmi,
o non so
dove metterla... perchè se esce e la tengo da qualche parte
per
tenerla qui da me dovrei fargli il bagno ogni santo giorno al ritorno e
pulirgli bene le zampe! Il furetto non posso portarmelo dietro, non
è come un cane. Sebbene si possa addestrare, non
è un
cane. Dove me lo tengo, nelle tasche come i cagno-topini?"
"I cagno.... topini?" la fissò con la bocca aperta
"Si, quei sorci tremolanti che chiamano cani di piccola taglia. I
furetti sono meglio, ma dovrei tenermelo sempre infilato da qualche
parte e non è carino nei suoi confronti..."
"Mah, dipende dove..."
"Eh...?"
"Niente... e allora prenditi un corgie, visto che ti piacciono o quei
cani dell'etna, uno tuo..."
"Tu ce lo vedi un corgie ad arrancare...seguirmi sulle zampine, proprio
ine, per tutti
i miei affari? Arriverà di sera sgonfio come una zampogna..."
"Mph!" Gask evitò per un pelo di bere la birra mentre
rideva,
ripoggiandola "Ok, allora che devo dirti... se non prendi animali ci
sono io... o un pappagallo. Un gufo reale... "
"uccelloni qui dentro?"
"Parliamo di gufi... vero?"
"Certo che parliamo di gufi o volatili grossi! Qui dentro ce li vedi?
Per sgranchirsi le ali devasterebbero tutto. non è
così
grande! Queste mie stanze erano una degli ospiti più un'alra
più piccola che è ora il salottino. Ma come vedi
è
piccolo rispetto all'altra ala... quei bagarozzi di uccelloni si
sentirebbero come in gabbia...Nah, non ingabbio animali, non lo sono
neanche dove li teniamo..."
"Allora non pensarci e vieni, cè pure la pizza se non hai
mangiato..."
"mh..." guardando di soppiatto la televisione ma comportandosi come una
tigre in gabbia
"Che cè... perchè non ti siedi, che hai?"
"Niente... a che punto è Betty, lì, la brutta?"
"Ah, sono arrivato che lei è assistente del presidente e si
è amozionata, sia per questo che per la gentilezza
del suo capo
nel difenderla dalle prese in giro..."
"Mh..."
"Cosa..."
"Cosa...?"
"Che hai... o ti siedi o te ne vai là dentro. Che stai
lì
a gironzolare vicino il divano come se avessi paura. Non ti piace?
Cambio, eh?"
"...come ti pare, per ora, lì?"
"La storia? ... mah, sembra un pò qui da noi, nel senso che
persone di grandi capacità ma buttate giù dalla
società si riscattano con un'occasione..."
"Insomma..."
"Che vuoi dire? La protagonista è la più
preparata in
questo posto dove lavora. ma perchè è brutta per
tutti,
non vale niente. Allora per una volta dopo tempo trova qualcuno che le
da la possibilità di mettere a frutto le sue doti e la
ricompensa con la meritocrazia..."
"Ma tu hai capito la storia vera dietro questa serie?"
"Cioè?"
"Che è la versione femminile e più edulcorata del
concetto del gobbo di notre dame?"
"Che?"
Kianta rimase pochi passi prima del divano a guardare male le scene che
si susseguivano, mentre Gask la guardava senza capire che intendesse.
"Spiega, perchè io ho capito solo che lei finalmente mette a
frutto le sue doti con un capo che non guarda la...
bruttezza, e lei che
deve scalare la classe sociale contando su..."
"Ni... non è proprio così. E' una telenovela o
soap opera
come vuoi metterla. Qui riguarda oltre le capacità
professionali
il concetto dell'amore, della realizzione dei sogni d'amori e simili.
Quelle cose lì..." con un gesto della mano come per indicare
che
andassero gettati via
"Ho visto che lei stravede per il suo capo ma..."
"E' questo il concetto di questa serie. Portare Betty a trovare l'amore
che sente per il suo capo... Insomma il classico felici e contenti
delle favole!...la cosa schifosa è quello che avviene prima,
però. Quello che fanno quei due caproni merdosi... Se io
dicessi
, qualcuno potrebbe dire che la madre
di
Armando, ora mi pare che si chiami così lui, sia una donna
educata, sofisticata, a modo, che con Beatrice si rivolge... con
rispetto. E non è carino dire cose del genre contro di lei.
Peccato che dimenticano che quella stessa donna con... marcella si
chiama? insomma, la fidanzata di lui, il bombolone pompato del capo,
parla e sparla di beatrice come fosse una di scarso valore e livello
e... solo per la bruttezza! Quindi anche lei on è esente dal
giudizio! La cosa penosa è però cosa le fanno..."
"E mi sembra che non ti piaccia! NOn ci sono arrivato... qua parliamo
di spoiler..."
"Cosa le fanno è orribile..." fece lei con la vocina
depressa e
facendo con il piede dei semicerchi, con gli occhi sul pavimento "ne ho
viste di cose da quando sono sveglia, ma quando all'inizio pure io per
prender econfidenza con le lingue ho visto questa serie, non
ho dormito quasi per due giorni. perchè in quei giorni oltre
questa serie per la prima volta ho visto la vera faccia del mondo.
Avevo da poco accettato di aiutare Milan, ma mi aveva fatto fare solo
comparsa di presenza e interazione come... come qui! Insomma, non
sapevo dell'altra faccia degli esseri umani. mentre vedevo questa
serie, con cosa quei due delinquenti le facevano come fosse
un
oggetto o un cagnolino a cui fare giochini...sono entrata nella sala
della sezione Web e..."
"..e...?"
"... niente, lascia stare.... comunque, della banda delle racchie, che
ne dici?"
"Il gruppetto di amiche di Beatrice? Simpatiche..."
"Come simpatiche? Quelle arpie? Quelle profittatrici che dicono cornuta
alla bionda finta? Volgari, grezze, pazze, maleducate,
sgarbate, rozze, impiccione, senza ritegno per la privacy...
non
capiscono i modi di fare, non importa la classe sociale, loro sono una
vergogna eppure sono amate... io non capisco. E marcella e la madre di
Armando, che gentaglia. Si sentono superiori e giudicano solo l'aspetto
e se ti trovano come se fossi qualcosa che vale
meno. La
madre di Beatrice e il padre di Armando sono le uniche persone corrette
e giuste di tutti quanti, tutti, che sono Signori in confronto..."
"A me le racchie piacciono, sono divertenti..."
"... invece la Signora Caterina è l'unica mente genuina dopo
il
padre di lui e la madre di lei che vale rispetto, la terza persona che
vale. ...non valuta l'aspetto, osserva la gente, prima di giudicare
analizza e ascolta, non fa come tutti anche nella realtà di
etichettare dal primo incontro da una singola cosa..." parlando con
tristezza "...se fosse esistita qualcuna o qualcuno maschio
come
lei nella vita di Lia... si sarebbe risollevata con un briciolo di
sicurezza, che qualcuno alal fine le ha donato... e non
sarebbe accaduto
niente..."
"Se fosse così, tu però non esisteresti..." fece
lui
guardandola come per rimproverarla, ricevendo un'occhiata dura
"..." tornando a fissare lo schermo, stringendo però i denti
"Io non l'ho uccisa..."
"Che vuoi dire..." fece lui voltandosi dallo schermo sorpreso
"...per Milan la mia esistenza uccide Lia. Se io sono sveglia ed
esisto,
e sono per molte cose diversa da Lei, io cancello l'esistenza stessa di
Lia. Per lui una medaglia non ha una faccia con me e l'altra con Lei,
ma la medaglia ha una faccia con Veròna e altre
personalità minori che sono ispirate da Lei, e l'altra siamo
o
io o Lei. Se ci sono io, Lia non può esistere e quindi se io
esisto come Kianta, sia come nome che mi definisce che io come
Coscienza, Lei finisce perduta come una stella. Rimane la luce nelle
cose rimaste ma lei non cè più... mentre Dorde
afferma
che una persona è lei e basta per via dell'anima, quidni io
sono
Lia volente o nolente, Milan è più distante... da
questo
concetto. Pure lui pensa che io sia diversa da Lia ma afferma che con
la sua morte ha scambiato una vita con una vita, e quindi
esisto
io. E che questo mondo potrebbe essere l'unico degli esistenti
sovrapposti in cui Io come Kianta esisto mentre l'altra è
stata
morta e sepolta dalle pagine della storia...
finchè io avrò la mia Personalità e
sarò
ciò, lei non potrà esistere a sua volta come
Personalità..."
"E tu pensi che te en faccia una colpa?"
"No, ho sempre l'impressione come con Jd che sperino che mi ricordi...
perchè lei torni... ma mi spiace per loro, ci sono io..."
"Sono contento che dall'altra volta che abbiamo discusso all'anfiteatro
per isnegnarti qualcosa di quello che so, ti sia decisa a mantenere la
tua definizione di Personalità, invece di non
sapere se
accontentare chi ti sta più vicino nell'agire come
vorrebbero..."
"Come faceva lei..." fece lei piccata
"... invece che te stessa... ecco, infatti. Quindi..."
"E cosa ne pensi di cosa fanno Armando e il suo amichetto a
Beatrice...?" fece lei talgiando corto il dialogo
"Ancora non lo so... so solo che la prendono in giro dietro ma il capo
alla fine la tratta con rispetto...perchè non vuoi parlare
della
cosa?"
"..."
"Ok, non ti va... cosa hanno fatto a Beatrice... tu sei una eprsona che
non vede differenze tra la gente. bella o brutta, bassa o alta, chiara
o scura o altre differenze... non ne vedi che differenziano da
categorizzare, quindi per te Beatrice e le racchie non sono racchie,
sono persone come le altre, anche se vestite male..."
"Quello che dicono queste storie è stupido... ti fanno
sempre
capire che tutti i brutti in queste cose sono solo vestiti male e senza
curarsi... ma ecco che se arriva qualcuno come la signora Caterina,
magia e miracolo, diventano gnocche, come in questo
caso, superiore alla
bionda finta e Marcella... loro a confronto sono brutte eh!?... ma la
realtà non è così! Ci sono persone che
possono
andare da un bravo parrucchiere, negozio di abiti ocn una commessa che
ti sa aiutare, cure varie... ma non sempre si può fare
miracoli
come in quel modo.... mentre quello che fanno quelle due merde a lei,
è come prendere una persona e pestarla sotto i piedi con le
scarpe piene di cacca di cane... uguale. Non vali. Non sei niente. Sei
uguale alla penna che usavano per scrivere... stessa cosa. Da usare...
senza calcolare che è una persona, che stai calpestando
tutto
ciò che è, che la offendi e tratti da schifo
anche se ti
è superiore come persone e intellettualmente...
perchè
alla fine questo è, lei li supera tutti in testa che se
valesse
più la meritocrazia, lei sarebbe stata due classi
sopra loro. E'
questo... e cosa le fanno..." fece scuotendo la testa con l'ultima
frase.
"... lei però non pensava niente di male, era sicura di
essere
amata. Ha sbagliato, però per lei era un sogno, e..." ma la
seguì con la coda dell'occhio per vederla andare nel
mobiletto
dopo "...che... stai fancendo?"
La vide con un broncio depresso, con una bottiglia con un bicchiere in
mano, recandosi poi in camera.
"Dove vai?" le chiese ma lei chiuse la porta girevole dividendo le sue
parti come a tenerlo fuori.
Si affacciò nella camera da letto voltando un pò
la porta
e la vide con la finestra espansa, al centro, come faceva sempre quando
non dormiva.
"Che hai?"
"..."
"Ehi..."
"..." la vide bere un bicchiere di qualcosa
"Che ti succede, perchè..."
"Non ti stavi guardando la serie?" fece lei, con un tono lamentoso
"Si, ma se ti comporti così..."
"...cosa vuoi..." quasi piagnucolando
"sapere perchè hai preso quella bottiglia e ti sei chiusa
qui"
".. cosa vuoi...? Il mondo è uno schifo e io voglio starmene
per i fatti miei... non hai altro da fare?"
"Quando sei così, fai così?"... rivedendola bere
"intendo
startene lì a trangugiare non so bene cosa, in solitudine,
al
buio se non per quella lampada con i funghi..."
"NON HO VOGLIA DI NIENTE, VOGLIO STARMENE TRA ME E ME A PENSARE...
QUALCOSA NON VA?" sbottò voltando solo il mento verso la
spalla
"Quale parte dei nostri discorsi ti ha messa di malumore...?" guardando
lo scenario fuori
"..."
"Giochiamo a indovina cosa?"
"..."
"non hai alzato la temperatura? fa un pochino freddo rispetto a quando
siamo usciti per l'anfiteatro..."
"Sto bene così..." versando il liquido dalla bottiglia al
bicchiere.
Gask prese una coperta dalla parte alta all'interno dell'armadio di
fronte il letto, che lei non usava a letto ma proprio sul divano o a
terra e glielo mise sulle spalle.
"Cosa cè che non va?"
"...MMMHHH" si lamentò lei, prendendo un lenbo della coperta
e giradonsela intorno strettamente con un lamento gutturale.
"Ti... ti stai arrotolando come un sushi..." fece lui ridacchiando ma
la tensione nell'aria non era cambiata "mi vuoi dire che ti succede?"
"Il mondo fa schifo. Le persone fanno schifo..."
"Parli della serie?" restando con gli occhi al panorama
"usare le persone per i propri fini.... usare il sesso come mezzo per
le proprio schifezze... prendere in giro una persona con i loro
sentimenti, io non posso capire, ma mi fa rabbia sapere che quello che
quelle due merde fanno a Beatrice accade ogni giorno... come l'avevano
etichettata solo per l'aspetto e quindi declassata a niente... vederla
solo come vagina con le gambe che serviva loro per i loro traffici... e
queste cose accadono realmente..."
"lo sappiamo, lavoriamo per fermare queste cose... dicosa ti turbi? Lo
vedi ogni giorno..."
"..." allungando un braccio dal rollino che aveva creato con la coperta
e dalla cui somminità usciva solo una perte di testa
"Ma cosè che bevi?"
"... la nostra sprite..."
"Ah, quella trasparente con le bollicine che imita la bevanda di
fabbrica... aspetta con cosa è dolcificata? Lo zucchero? Il
miele. ... La stevia. ...
Lo sciroppo di malto. ... Lo sciroppo d'acero. ... Lo sciroppo d'agave.
... Il fruttosio puro. ...I dolcificanti artificiali ipocalorici? ogni
volta con tutta questa roba che usiamo per scopi diversi lo dimentico"
"Sciroppo d'acero, ma questa la fanno solo per me con la stevia..."
"Ah, quindi anche senza calorie... almeno è buona? bevi solo
questo?"
"Decente... è allungata con birra..."
"Hai fatto un mix di sprite nostra con la nosta birra? Ma che roba
è?"
"Lia beveva solo vino frizzante e solo nelle feste o con Milan per
brindare champagne o spumante, niente altro... io questo. Problemi?"
"No, è che..." guardando fuori, ma si fermò
perchè la sentiva lamentarsi, per poi capire che forse
piangeva
"Cosa cè, perchè piangi?"
"Non sto piangendo..." ma piagnucolando con sbalzi di tono "il mondo
è uno schifo..."
"Sei tornata così, vero? La serie che vedevo ti ha solo
messa Ko... confermi?"
"... UUUHHHHH"
"Cosa è accaduto?"
"..." respinrando strano solo perchè cercava di non p
iangere
"usavano ragazzine per i loro traffici sessuali, ragazzine normali
sfruttate e trattate come facevano quei due con Beatrice... usate come
oggetti... e pi allo stesso tempo Gazzar ha gestito un gruppo che ha
sgominato un traffico di ragazze da america latina, da cina e arabia, i
profughi che scappano anche sui barconi, per usarle per lo stesso fine.
Solo che queste ultime sono oggetti in tutto e per tutto, le altre
ragazze di un paese di primo o quasi primo mondo che sono prese in giro
e poi raggirate o minacciate perchè facciano come
vogliono...
solo per lo schifo di sesso per i clienti e i soldi di quella feccia...
"
"lo so, è dura lavorare a questo..."
"io ci sono finita dentro per Milan... ho capito come era la questione
il giorno che sono entrata in sala web e ho visto i monitor mentre
Alaric e i lsuo gruppo terminava l'incarico. E mi ha detto ... ed è stato così che ho capito cosa
cèra
davvero nella realtà. Ho aiutato Milan sostituendo Lei una
settimana dopo essermi svegliata, perchè aveva bisogno e
volevo
fare qualcosa di
buono come diceva lui e quattro giorni dopo, entro in quella sala e
vedo le scene classiche che ormai conosciamo per il loro lavoro. E ogni
giorno da quel momento, vedo le persone che sembrano come il bestiame
che le associazioni animaliste condividono di oscenità e
orrori
anti umanità. La stessa cosa. Orrore. Persone usate e
spremute
finchè possibile, corpi di persone messi a disposizione per
chi
paga, come se si scambiassero o vendessero non so...
sigarette,
carte
pokemon o altro... quando ho imparato lo spagnolo ho visto quella
serie, poco dopo cosa Alaric mi ha detto, e ho visto cosa
accadeva a
Beatrice... e ho odiato quella cosa ancora più di prima. Poi
lessi i resoconti di Lia dove raccontava di missioni e icnarichi che
aveva seguito, cosa aveva visto con i suoi occhi e e Rò..
"..."
"e ogni cosa da quando mi impuntai per fare anche io la Raccolta,
vedere il mondo di fuori.... ho visto tanta gente come
lei, da brutta a considerata niente nonostante la testa e la bravura ma
povera, che non è finita come lei. Beatrice vive il sogno
classico che tutti dicono che riesci, se sogni riesci... non
è
vero. La bellezza non arriva così come con Beatrice. Non
esiste
sempre qualcuno come CAterina con Beatrice. Non esiste che niente
diventi il sogno d'amore di un coglione... lei doveva mandarlo a quel
paese, anche non sposarsi, ma farlo distruggere fino alla sua
morte col fatto
che non sarebbe più stata sua... invece no, amore vero,
amore
puro di sto cazzo, sempre col sesso, e figli di
mezzo e il suo sogno si
è materializzato. non esiste per tutti e con tutti, diceva
sempre Lia. Scrive sempre che di mille persone solo una trentina
riusciva, se andva bene, e non se lo inventava, ma dati alla
mano, che
riceviamo giornalmente sulle persone. Ormai con internet e i social e
tutto quando è facile vedere e seguire le persone di
qualuqnue
ceto sociale e vedere la stima di come sono le vite vere... Armando
doveva morire da solo come un cane pressato dallo schifo che era, altro
che guadagnarsi il perdono e la donna che diceva di amare... facile
così! Altro che sogno realizzato, lei doveva dire
..."
Gask rise ma capì che lei non faceva lo stesso per la
battuta.
"... ho visto le facce e le foto, i video, le cose che facevano fare a
quelle donne, sia quelle solo minacciate che quelle prese dal loro
paese, comprate e vendute a chiunque... in che condizioni
fisiche, in
ogni parte, erano e quanto dovessero lavorare lo stesso,
mezze
nude con
la neve... e non riesco a stare tranquilla chiedendomi come si vive in
quel modo... come si possa continuare a sopravvivere in quel modo e
come Lia si dannasse per una vita non sua, e sarebbe stata
felice
nel
lasciare a quelle stesse persone considerate oggetti,
ciò
che
aveva, perchè vivessero e fossero Persone in una vita
decente.
Non era molto ciò che aveva, ma rispetto a come erano tutte
quelle da quando lei arrivò qui a ora..., sarebbero state
come
principesse a confronto... e non riesco a capacitarmi di come si possa
usare una persona a quel modo... "
"pensa positivo, adesso sei amareggiata per cosa è accaduto
oggi, ma sei una persona che vede il bicchiere mezzo pieno, pensa a
come le abbiamo aiutate e salvate e domani, e dopodomani e poi cosa
faremo per gli altri... Oggi Fester in una missione è
tornato in
un centro dei nostri di aiuto per senzatetto e drogati e ha trovato gli
stessi che aveva portato là, molto... molto meglio. Ed era
così contento! E cèrano persone che portavano
aiuti per
varie cose per..."
Gask non finì di descrivere le notizie che la
sentì
ululare da sotto la coperta, arrotolata come un tronchetto di natale al
cioccolato. Le veedva solo la cima della testa e il movimento mentre si
dimenava all'interno.
"Se ululi ancora più forte i lupi della montagna che ci
vengono
a trovare ti sentono e corrono, eh?" fece lui per smorzare la cosa, ma
non servì a niente. Quando cèra un atto gentile
diqualcuno per qualcun altro, le partiva il pianto.
Così. Era
già capitato varie volte che qualcuno facesse un gesto di
umanità,
gentilezza, amicizia, fratellanza umanadi fronte a lei...e che vlei se
ne stesse da parte
cercando di non piangere o da quando erano amici, la trovava a
piagnucolare con tanto di lacrime. Non sapeva perchè, ma le
accadeva solo per quelle situazioni. Neanche in scene orribili prima o
dopo missioni, se moriva qualcuno che era una vittima e non potevano
farci nulla. Le dispiaceva, ne stava male ma non piangeva. Se
cèra un gesto gentile di qualcuno senza e non mostrando di
volere niente in cambio, partiva con l'ululo solitario.
E si dimenava in quel rotolo che pareva un tappetto arrotolato e messo
in piedi che si piegava in due verso un lato afflosciato, per poi
drizzarsi e rifare l ostesso in posizioni diverse.
Ah, no, pensò. Cèra anche la questione
stranissima che
quando lei andava in bagno, piangeva. La prima settimana non sapeva i
suoi orari e finiva sempre per entrar ein bagno trafelato per cambiarsi
mentre lei si asciugava
o era in procinto di fare la doccia ed era nuda, e l'aveva odiato, ma
lui semplicemente faceva veloceper cambiarsi e mettersi gli abiti da
interno come faceva lei.
QUalche volta gl iera capitato di aprire la
porta, constatando che molte volte si osservava allo specchio o si
vestiva e l ofaceva in silenzio senza nessun rumore di sorta, e
trovarla con le guance rigate di lacrime. Una, due, tre volte e alla
fine dopo aver rischiato l'ennesimo oggetto tirato addosso e un
cazziatone di , cosa che lui inizio a
fare come
d'abitudine, le chiese perchè piangesse sempre in bagno. E
lei
dopo averlo fissato stranita, gli disse solo che era andata in bagno.
Tutto qua. Alla fine si era fatto spiegare che così come per
Lia che per lei, se andava in bagno non importava a fare cosa, le
scendevano giù le lacrime senza motivo, accadeva. Le
lacrimavano
gli occhi,due o tre rigature e niente, diceva solo . E lui la prendeva in giro bonariamente,
perchè lo trovava stranissimo ma a quanto pare era vero.
Alcuni
avevano i lacromini in quelle circostanze e neanche se ne accorgevano.
ma
in quel caso le lacrime era da un suo sentimento, solo che no ncapiva
come definire il piagnucolare con versi gutturali o ululanti come una
bimba timida, per qualcosa di gentile e umano fatto per altri.
"Dai, smettila di piangere e di fare il sushi..." le fec e, prendendo
uno dei libri dal leggere dal comodino, sedendosi
in modo che lei fosse con la schiena contro i lsuo petto e le gambe di
lato, stringendola con le braccia
"Cosa fai!!?! Cosa Tocchi? Non voglio essere toccata! AHH!"
"E stai calma! Vuoi che legga il nuovo libro di...brendon sanderson?"
fece dopo ave r letto il nome sulla copertina "vuoi che passi del tempo
con te leggendoti il nuovo libro? Mi va bene anche rileggere Mistborn
che ti piace tanto, ma non fare la terrorizzata se mi metto
così. O me ne vado.."
"UUUUHHH"
"Me ne vado, eh? Ti avevo detto che era tempo che tu restassi te stessa
invece di accontentare chi ti chiede di essere più...
pacata!
Agire da te. Essere te. Fare come TE. Queste cose ti fanno stare male?
Cosè che faceva quella prima di te in questi casi?"
".... parli della schiavitù sia lavorativa che sessuale?"
"anche.... tutto ciò che sentiva come peso da non poter
sopportare..."
"Faceva le pièce teatrali..."
"Quindi mutava tutto ciò che provava in qualcosa che la
facesse
sfogare, che riversava il male che provava come umana su chi aveva
rovinato quel'umanità dagli altri in uno spettacolo da
ricordare..."
"Una Feten.. si. La faceva all'inizio con i Neri... ma poi lo
riservò a stupratori, pedofili, gente che abusava delle
donne in
varie maniere rendendo però a loro cosa avevano fatto e alla
fine alcuni dsi loro si ritrovavano con gli stessi problemi dei
prigionieri statunitensi che le agenzie governative segregavano per
averli in custodia e interrogarli. E se si rifiutavano di mangiare,
loro eseguivano la tecnica dell'alimentazione forzata inversa..."
"Si, non mi ci fare pensare... non credevo che esistesse questa tecnica
di tubi e altri posti al posto della bocca... poerò lei non
lo
ha mai fatto..."
"no, nelle Feten ha sempre ridato ciò che loro avevano fatto
agl
ialtri e... Milan dice che era anche un modo per scacciare la sua paura
per quello e l'ansia che le veniva a ogni ricordo di Rò e
l'incertezza che qualcuno potesse toccarla. E così era come
esorcizzare quella paura dando il giudizio e assistendo alla pena...
così facciamo adesso. Osservare la decisione e il giudizio
dati,
pure che fa schifo... è una sorta di punizione per noi.
Perchè..."
"A te non piace il sangue e la sua puzza...per sempre fai sempre aerare
le stanze se e quando potrebbe scorrerne un pò e non accetti
nel
Cerchio e le giostre colpi seri o pericolosi..."
"non ho paura del sangue o di vederlo o di causarne l'uscita, se
cè un motivo io non ho paura di far provare dolore. Ma non
che
duri come nelle cerimonie e si senta nell'aria... e non mi piace che
loro, che sono fratelli e membri della Comune, si pestino
come
adorino così tanta da finire Ko per ferite gravie,
commozioni
cerebrali e danni al volto. Lo sai... e comunque, Tranne le volte che
lei si divertiva a impersonare Veròna qui o nelle
Torri,
dove compariva anche Milan, e quiindi si divertivano insieme fino a
ridere come due scemi, di solito Milan nei suoi scritti è
smepre
più calmo, padrone della situzione, quasi rigido e severo.
Non
ama molto queste sue pièce teatrali e anzi le trova
troppo...
troppo esagerate anche... quasi come s enon fossero per lui o il loro
prendere in giro la gente con la Strega non fosse troppo per lui... e
invece rare volte sono come il Milan che conosco... Da un lato
cè un Milan che le dice di dare corpo ai suoi incubi, come
se...
fosse un consiglio, un incitamento ad usare la mente più che
le
azioni dirette. Altre volte è come il Milan per i prank con
i
quadri e le apparizioni della Strega. Giocoso, più pronto ad
agguati e prendere per i fondelli come faceva Lia le prede... Da quando
mi sono svegliata ho sempre visto il Milan quasi giocherellone e
infantile che quelo più composto e fermo. POche volte mi ha
detto le solite frasi come . Quante volte me lo ha
detto
in questi mesi? Una manciata e di solito quando lo fa... sembra quasi
come se qualcoa gli abbia cambiato l'umore e fosse l'opposto di quello
che conoscono. Come il mIlan che è pure tuo fratello, con
cui
siete usciti e avete fatto giri nel tempo libero..."
"SI, Milan sa essere entusiasta a un livello molto giovanile a volte,
quando non è nei panni del Leader... ma io non l'ho mai
visto
nella veste di come lo descrivi, serio, o come lo descrive
Lia..."
"E' così, me ne sono accorta. E se Milan di solito
nell'ufficio
o nei salotti fuma quel suo sigaro, quando è serio non
ha
mai quella rimanenza dell'odore addosso... immagino che fare il Leader
sia, mh, faticoso... da cambiare tanto... comunque fu Milan nei suoi
momenti di durezza ad accettare che lei esorcizzasse le sue paure in
quelle bravate o pièce o Feten in base a cosa si inventava.
Lia
diceva smepre che da quella volta in casa di Rò ne era
uscita
così terrorizzata che nel ricordare, nelvedere cose come
accade
a Beatrice nella serie, nei film, o nella dura realtà che
vedeva
con le loro missioni e incarichi... se ne usciva col sentirsi raggelata
sul posto, come se gelo le scorresse sulla pelle, le mancasse l'aria e
nei casi gravi in cui le immagini le restavano nella mente, sentiva il
bisogno di piangere per l'orrore e la paura che quello che portava...
Non ne voleva sentire parlare o pensare che quello che vedeva su
ragazze o donne potesse capitare a lei. Odiava la vicinanza di
qualunque uomo, dormiva con armi sotto il cuscino o in alcune parti di
letto e comodino, sebbene alla fine si era ni parte tranquillizzata.
Milan le aveva giurato che per l'Accordo nulla sarebbe successo in
nessun caso su di lei, ma questo non la calmava. Dice sempre nei
resoconti, come testimonianza tipo cosa psicologica o simili, che
Rò non solo non ha mai capito i suoi malesseri ma il suo
aggredirla, dirle certe cose e come la trattò l'ultimo
giorno
che si videro... Come lei rimase male, dentro, quando tentava di
abbracciarla e farla spogliare e lei si ritrovò a urlargli
fermo!, in un angolo della stanza con una o due ottave sopra. Non si
era resa conto di quei pochi attimi, era come se si fosse quasi...
risvegliata standogli lontana e come lui si fosse arrabbiato tanto da
dirle che era cambiata. Cambiata! Quante volte lei ripete quella parola
ma con astio. Lei non era cambiata, era solo uscita male da una mezza
esperienza che le aveva peggiorato tutto, le aveva fatto odiare tutto e
venir la paura di subire qualcosa di cui aveva paura. E lui l'aveva
rimproverata! Da quel giorno iniziò ad avere terrore di
essere
toccata, di fare di nuovo qualcosa che non voleva, di finire come tante
che scrivevano online che per i doveri dovevano farsi fare roba... lei
non riusciva e l'ansia nei peggiori dei casi le causava crisi di
pianto. E quando la prima volta sfogò tutto quanto contro
dei
ragazzi che facevano lo schifo sulle ragazze, sia ubriache che non...
iniziò il momento di rivoltare il calzino, disse, e quindi
se
non possono subire cosa subiscono le donne, rivoltiamo anche noi la
situazione ma facendo provare loro ciò che fanno... E
raccattò militare con la mente problematica, persone che
volevano guarire dai loro problemi ma non riuscivano e tanta gente che
la società tendeva non ad aiutare ma a buttare nella
spazzatura
e diede loro dei compiti. Avrebbero lavorato sfogandosi nei loro
problemi solo quando lo diceva lei e che per loro quei momenti
sarebbero state la Feten che li avrebbe ricaricati con cosa gli
serviva... Torque, Cinq, tutti quelli che sono pronti a picchiare,
abusare per sfogare i loro istinti a causa della loro vita, lo fanno ma
entro cinque fasi e non oltre, su chi merita di peggio ma va bene
l'esperienza che rimane come marchiata a fuoco dentro di loro.
Abusatori vengono abusati. UOmoni o ragazzi che vedono altri o donne
come solo carne da usare e buttare via, che subiscano lo stesso. Non ci
sarà pertugio che non conoscerà il terrore,
diceva, come
hanno fatto con quelle persone. Grazie alle IA e le proiezioni,
mostrare cose false ovvio, ma che sembravano reali dei loro familiari
chiedendo . Era una delle frasi per darsi un
tono,
sai, però quanto li ha fatto piangere poi... prima loro
ridevano
delle loro vittime e le loro reazioni... poi, non risero
più...
e anche io non riesco a reggere a cosa devo vedere del vero
volto
del mondo. Quei siti dove mettono foto di ex, di donne in generale, di
ogni età, che... lo schifo che ho visto nella sezione web e
poi...Quanto si lamentava prendendo quella serie, Beatrice la cozza, di
aver voluto una guida di vita come la madre di beatrice o il padre di
Armando, un pò come genitori ma con cui si poteva parlare,
ascoltavano e... e poi..."
"Non ci pensare. Niente Beatrice la cozza. Vediamo un pò
questo libro nuovo.. si chiama Firefight... è appena uscito,
sei sicura di volerlo leggere in origiinale e non in altre lingue per
rispolverarle? E questo autore comè?"
"A Lia piaceva Jordan e la sua ruota del tempo, raccontava di una volta
che aveva postato quela pietra rossa delle Aes Sedai e Phib che diceva
>dove l'hai presa, è la pietra che cerchiamo>
e lei pre
prenedrlo in giro ... non so
che
significhi menga, ma da sempre adora quei libri e Sanderson
è
stato non suo per così
dire, ma è da lui che ha preso ispirazione
e
l'amore per il fantasy e ha avuto pure l'onore di finire
l'opera del suo Maestro quando è morto per malattia... che
peccato, la ruota del tempo mi è piaciuta molto. E
così
mistborn anche se come in altre sue opere, cè sempre di
mezzo
l'amore, il sesso, i legami fisici... che palle!"
"SI, si... ma ora non pensare a niente... e liberati un pò,
sei
stretta in quella coperta che
non ti escono neanche le braccia per i giri... i sushi sono
più
rilassati" ridendo,continuò allungando le braccia intorno a
lei
per mettere il libro davanti a loro ma lei fece storie
perchè
non voleva essere abbracciata, così si limitò a
tenerla
infagottata tra le sue gambe ma senza stringerla con le braccia,
iniziando a leggere poggiando il libro sul tappeto,
finchè
non la sentì mugugnare metnre
la coperta arrotolata si muoveva di lato, destra e sinistra "Come...
ah, non sei un sushi ma un
cannolo? Allora fai la ricotta ed esci fuori..." ridendo mentre lei si
lamentava di più da sotto la coperta
Un anno e quasi sei mesi
prima
"E' per questo che siamo qui. per una decisione che ho preso..."
"Qualcosa come il tuo odio viscerale per gli allarmi comuni?" fece Lia
con mezzo soriso e sguardo monello verso Milan, che sorrise a sua
volta sempre consapevole che questa cosa l'avrebbe seguito. lei gli
ricordava sempre certe cose perchè fosse sicuro delle sue
decizioni, ma lo faceva con amicizia e gentilezza, dialogo e confronto.
Ricòrdò anche le volte in cui lei diceva
, riferito alla sua
famiglia in primis, oltre tutta la gente che l'aveva
rovinata, ove per
loro aprire un discorso, appunto discutere, confrontarsi per litigio e
scornamento era solo per aver ragione. Per loro era questo,
non importava quanto
gli si dicesse ascoltami e capisci, era vangelo cosa avevano
creduto di capire, sbagliando, e se lei voleva discutere come fare o
gestire certe cose in un modo diverso e vedere quale fosse adeguato a
loro, loro trovavano offensivo, rivoltando la discussione in uno
sproloquio in cui la accusavano di tutto, la schrifavano asprramente
facendola sentire uno schifo, maleducata e altre cose. Ma non era
così, le discussione qualche volte potevano essere animate
ma
per l'argomento che era interessante, grosso...
"Queste cose me le rinfaccerai sempre?"
"Mh"... fece lei "No, non sempre. Solo che ancora adesso dopo qualche
tempo, rido alla tua faccia seria e infastidita dove decidi
che no,
ninete allarmi comuni spacca-timpani. Si a suoni migliori e che
comprendiamo solo noi. Sviare, ingannare, trarre in depistaggio gli
esterni..." fece lei con le braccia conserte sorridendo come fosse
divertente
"Esatto" fece lui indicandola con un indice, facendola aggrottare le
sopracciglia e guardarlo al oslito inclinando la testa su una spalla
"Ecco cosa faremo. Cosa si aspetta sempre uno spacciatore, allibratore,
strozzino, delinquente in generale ma non di strada, il pesce piccolo,
ma quello grande che mangia gli altri?"
"...il mal di pancia visto i soggetti?" fece lei con un gran sorrisone,
venendo guardata da Milan come per dire
"ok, calmo, scherzavo... solitamente poliziotti in borghese, sotto
copertuna, pattuglie in strada, controlli a telefoni e altro mezzo
digitale e connesso a internet, gente alle calcagna..."
"Brava! Stanno con guardie del corpo con orecchie e occhi vigili, si
mostrano se sanno che la zona è sicura o cercando di non
mostrare i loro traffici, controllano per bene le perosne con cui
trattano e se sono un pericolo e minacciano perchè
obbediscano.
Si sentono superiori ma devono fare attenzione... a polizia, agenti di
varie agenzie..."
"Ok, cosa vuoi dirci..." fece Jd che con gli altri Veterani e Vecchi,
stava intorno al tavolo di discussione a guardarlo.
"Semplice. Qualè uno dei nostri motti sui nostri operati che
non farci intercettare, scoprire e via dicendo?"
"Lo so io..." fece Lubo ridendo "riprendiamo azioni e tipologie di
comunicazioni e azioni del passato ormai ritenute in disuso,
perchè ormai la gente è incapace di sapere e
riconoscere
le cose. Anche i computer stanno per essere dimenticati, vedi Lia. Il
giorno prima di incontrarla all'ufficio del lavoro,
l'impiegata le ha
riso letteralmente in faccia perchè non poteva usare gli
smartphone come gli altri per il dolore a mani e dita , e non usava una
app di messaggistica molto famosa e che le chiese
facendola
mortificare anche se la qauestione era di salute..."
"Quella laida..." fece Lia per poi zittirsi vedendo Milan guardarla
male, per non dire cose offensive che seppur meritasse,
nonostante il
suo lavoro di aiuto e vicinanza alle persone, non gli piacevano
"Smettila di guardarmi così. Una soggetta, perchè
a quel
punto non sei una persona, che stai facendo un documento a una persona
che ti dice che per malattia ha grossi problemi... e per chiedere di
mandarle dopo roba su quell'app per completare una cosa, ride e mi
guarda come fossi una idiota.... andiamo, seriamente? Mi era successa
la stessa cosa l'anno scorso e lo trovo vergognoso,
perchè questa
feccia non ha empatia e a quanto pare non sa cosa significa soffrire. E
ora guarda un pò, per cosa sanno usare i nuovi cellulari?
Non
per cose serie, studiare con l'era di internet che condivide tante
cose... no, aggiornarsi come nel mio paese se davvero quel cantante rap
davvero ha conosciuto per quel collare del cane quell'imprenditrice,
blogger e designer italiana e se escono. Che utilizzo futuristico della
tecnologia per sfottere me, che avevo dolore da bloccarmi i
movimenti!"
con odio
"...comunque..." fece Lubo "con i nuovi telefoni la gente ha smesso di
imparare ad usare i computer, si è buttata letteralmente su
questi per girare su internet e tante cose, si sno applicati da
linguaggi di programmazione per pc a quelli degli smartphone. Quindi
molti lavori, contatti con il pubblico e ogni interazione
sociale
dal duemilaquattro ad oggi si è letteralmente spostata
online.
Molti mestieri di fatto sono spariti, continuati solo dai cosidetti
a conocerli ed eseguirli. Perchè con
l'industrializzazione non nel paese stesso ma in paesi con contratti
più bassi, anche più della
metà verso i lavoratori
abiti, scarpe, articoli di varia natura, non solo erano trovabili in
grosse quantità ma anche a prezzi molto più
bassi..."
"Ma di scarsa qualità. E' questo che io non comprendo, la
gente
come i miei preferivano pagare esempio un euro contro dieci, anche dopo
miei avvisi che era meglio spendere prima qualcosa in più
che
dover avere problemi e ricomprare sempre la stessa cosa. E avevo
ragione. NOn puoi pagare l'ipotetico prezzo x pensando di aver fatto
l'affare,
se è chiaro che è fatto con materiali scarsi e
ti durerà niente, contro uno pagato un pò di
più
ma non necessiterà di manodopera, controllo, danni per
più tempo... io sono sempre stata per l'avviso che
è meglio pagare Y invece di X, ma paghi una volta
per tot
tempo
esempio due anni, che prendere quello più economico
possibile e
già dopo qualche mese trovarsi con lo schifo e dover
ricomprare.
Lì non risparmi per niente. Peggio se per aggiustare quella
stessa cosa e non ricomprarla devi sempre trovare ricambi, scotch
perchè poi facevano loro... oh, lo so bene questo pensiero
malato e cretino del risparmio su tutto, come per la
rubinetteria
di
casa, dove comprati a X e dopo un paio di mesi perdeva acqua a rivoli
da tutte le parti, con ingente danno alla fine. Acqua perduta
significa
tanto. ma no, offesa e cazziata perchè mi
permettevo di
aprir
bocca quando basta comprare un oggetto a Y o dieci euro come volete, e
sapere che sarà migliore da durare almeno qualche anno e non
lo
dico io, lo dicono le prove materiali che ho visto di mia esperienza.
Come il rifiuto di comprare lavatrice e lavastoviglie
perchè secondo i loro malati calcoli queste
sprecano
tanta acqua che intacca il loro portafoglio... ma lavare
biancheria di varie
grandezza e tipo a mano, estate e in inverno, strizzarli consuma invece
più acqua. Ma non capiscono. Lavastoviglie no, è
più comodo lavare a mano con tanto spreco di acqua che mi
faceva
pensare di essere io malata di testa o fuori posto, e per giunta le
cazzo dei spugne tenuto da far schifo che usavano ogni
giorno, e
per
dire qualcosa otlre le urla e le offese, pure le botte a momenti
perchè si incazzavano come iene come se li rimproiverassi,
loro
che erano adulti. QUindi il mondo non va avanti, ma molto indietro..."
"come mentalità di stupidità, non di scelta e
consapevolezza..."
"Dipende "rispose
lei a Lubo "ma hai ragione. Dopo il computer,
usato ancora negli uffici, eventuali negozi e per giochi, ormai la
gente fa tutto con lo smartphone. E male. Molti lavori considerati
antichi sono in disuso e qualche bottega esiste ancora con appunto gli
ultimi di questi esperti, che invece sono derisi e
abbandonati.
Visto
io... Quindi capisco bene perchè hai deciso " rivolta questo
volta a Milan "di riesumare tecniche ed elementi che ormai la gente non
conosce più. Così che impreparata, non sa cosa
sta
accadendo e cosa potremmo fare noi. Fin qui nulla da dire. QUi siamo
passati dalla seconda guerra mondiale e la guerra fredda dove il nuovo,
la tecnologia e l'avanguardia e novità andvano scoperti per
proteggersi e sventare di tutto, a riprendere fattori antichi
perchè tanto la gente non sa più neanche che
fossero. E
la cosa divertente è che la gente non fa altro che come una
disperata, figliare perchè secondo loro continuino
ad
esistere
nei discendenti, ma questi neanche sanno chi cazzo sono e se per caso
erano qualcosa o qualcuno nel loro mestiere, che fossero calzolai o
liutai solo per esempio, nessuno sa niente e ne capisce niente.
Clavicembalisti e liutai per fare un esempio sono sempre
meno, e
quasi
nessuno è interessato a imparare quel mestiere
straordinario. Ma
anche non so orafo o gioielliere che conosce e riconosce pietre di
vario tipo. O, non so, carpentiere, falegname, anche elettricista a
momenti, impagliatori e modellatori di sedie, divani di vario
tipo e articoli vari, anche i coltellai per dirne una stanno
chiudendo...pasticcere della vecchia scuola... non quello schifo di
torte e dolci moderni che fanno schifo... nessuno che è
interessato a mestieri totalmente asfaltati da induestrie all'estero
che per praticamente niente, pochi dollari, pagano gente poverissima
per creare in serie roba che poi schifo, dura poco anche in base al
luogo dive ti trovi per umidità, tempo e altro, e devi
ricomprare. Le cose non durano più come prima per una
ragione,
fanno schifo. Una come me per dire che preferisce un oggetto fatto
bene, di ottima qualità da c hi sa fare quel mestiere e si
vede
poi, si trovaa bocca asciutta. Vecchi oggetto a parte la patina del
tempo o tenuto da far schifo,
parlano chiaro anche dopo centinaia di anni. Quegli stili moderni nelle
case mi spiace dirlo fanno schifo, pagati un occhio secondo me per
truciolato chissà da dove tenuto, da colla scarsa
con
pellicole a fungere da superfici lignei. Prodotti a tonnellate
con
materiali scadenti
che invadono i mercati mentre quelli decenti non venduti e poi le
aziende chidono, e poi si piange perchè si deve
cambiare
di nuovo
la roba. Ma chissà perchè..."
"Avete ragione, e so di cosa parli, Lia. Anche dei mobili che
hai in
stanza che hai preso da gente che li voleva buttare e poi erano
squisiti pezzi ottocenteschi di legno pieno e intagliati ad arte. E
stavano finendo in discarica mentre volevano comprarsi stili moderni di
rettangoli bianchi uniti tra loro... non me lo ricordare..." fece Milan
ridendo, mentre rivedeva lei che era scioccata dagli annunci su certi
giornali dove si regalava la roba da buttare prima di mandarli in
discarica e poi erano pezzi magnifici, che non meritavano di essere
buttati. Un delitto pure per lui, mentre oggetti di
scarsissimo valore
riempiono le case della gente. Avevano recuperato in due settimana
molti letti antichi in legno, tre in particolare erano così
intagliati e lavorati da non sapere quante ore o tempo
cèrano
volute per realizzarli. per loro il valore di un oggetto era dato dal
tempo impiegato dell'artigiano per realizzare quella cosa. Durevole, di
qualità di materiali e lavoro, con lavorazione professionale
e
ben fatta. Nulla di industriale, le uniche macchine che usavano sia
nello Chateau che nelle torri erano i mezzi di trasporto, quelle della
lavanderia e cucina, quelle come attrezzatura di muratura, taglio,
impasto e simili, lavapavimenti e lucidatrici in caso di ospiti.
Altrimenti facevano tutti a mano. Questo perchè lavorando di
propria mano ci si allenava già, la cosa che Lia trovava
assurda
era che per usare delle macchine in palestra e stare in forma, fare
muscoli,l dimagrire si dovesse raggiungere quel posto proprio in una
macchina e tornare. Un controsenso per lei che per andare quell'unico
anno in palestra dopo che il medico aveva insistito, prima di sapere
che la sua era una malattia vera e non un'invenzione, faceva a piedi e
tornava dopo ore di allenamenti. Quelli che poteva fare. E
così
Milan decide su suo consiglio di provare a riprendere i mestieri
manuali, ma se era necessario per varie cose si usavano alcune
macchine, per implementare addestramenti ed allenamenti e insegnare
agli uomini molte cose su sacrifici, impegno, metodi per mentenersi in
forma e il valore del lavoro, del tempo impiegato e di un oggetto
creato e molto altro.
Quei letti, oltre i mobili, ma più i letti, erano pronti per
la
discarica. Molte volte da gente che ripuliva case e magazzini
portandosi tutto e non riuscendoli a vendere, buttavano. Antiquari e
simili magari con pochissii clienti che buttavano roba invenduta da
anni. E Lia si mangiava le mani per quanto la mente idiota della gente
che si sentiva moderna distruggesse proprio ciò che quelli
prima
di loro creavano ed erano la vera eredità. Questo
significava
eredità di sangue, che poi cancellavano tutto e addio. Fare
figli significava sparire per sempre, sopratutto se era l'artefice di
qualcosa di meritevole che finiva però nel cestino proprio
da
quelli che era considerati il domani ancora in vita.
Che applausi che avrebbe voluto fare ai coglioni che figliavano e poi
vedevano tutto ciò.
Tra tre letti in legno pieno e finemente lavorati ve ne erano due che
parevano simili e uno rettangolare. QUello rettangolare era
matrimoniale rispetto agli altri che erano una piazza quasi e mezza ed
era composto da spalliera e pediera in forma rettangolare in
stile a cassettone. ossia da quadrati con lavorazione con
quadri
uno dentro l'altro con disegni a spirali e a fogliame. Spalliera e
pediera erano composti da due wquadrati identici uniti con una colonna
finale, due colonne affiancate al centro e un'altra all'altra dine.
Ogni colonna delimitava un quadrato che aveva all'interno due quadrati
centrali con disegni come cornice e un intaglio a spirali e
foglie con cornice superiore con delle ogive particolari.
L'unica
differenza era la spallirea che aveva colonne e un decoro in
cima
danneggiati o perduti che loro avevano riparato o ricreato da vecchie
foto. Molto regale si poteva dire, di qualcuno che aveva av uto i soldi
per farselo fare.
Mentre gli altri due parevano simili come stile ma erano diversi per
varie cose. Quello che ad alcuni pareva più lavorato era
invece
il più semplice. Era composto da due colonne isolate ai lati
della testata molto alte con spigoli e rientranze diverse detti a fuso
di varie larghezze, al centro preciso senza congiunzione visibile se no
nsotto il bordo del materasso se messo vi era la spalliera che era
composta da una fascia bombata sormontata da due grosse spirali
arriciate con decori di foglie e una sorta di stemma centrale, tutto
con sezioni traforate, quiinid scavate totalmente e non solo lavorate a
bulino con fondo. Si vedeva proprio la parete oltre il figliame e di
decori. Il rsto del letto, pedieta, barre laterali e piccolissime
colonnine erano con qualche bordo scavato ma nulla di più.
l'altro invece era diverso.
Aveva sempre due grosse spirali arriciate cfhe stavolta si
toccavano e una sorta di scudo tipo gli stemmi al centro sopra di esse
con fogliame di vario tipo non a caso come nell'altro ma seguendo le
due spirali in modo più artistico, senza intaglio profondo,
ma
appunto queste sezioni di foglie come festoni e decori, il tutto che
sormontava un quadrato e due colonne non alte come le altre ma sempre
ben lavorate , questo era visibile da sopra il materasso. Il bordino
che divideva il quadrato dal decoro superiore era tutto come effetto
martellato. Rispetto all'altro questo letto aveva pediera e barre
laterali totalmente incise e intagliate. Entrambi avevano quasi lo
stesso stile identico basso, con una sorta di cerchio centrale che non
si capiva come fosse lavorato, non un cerchio perfetto, con una linea a
metà che usciva e intorno dei decori come fogliame arcuato.
POi
per tutta la lunghezza successiva dei disegni che ricordavano vagamente
delle calle, questa forma rotonda sopra dal bordino superiore che
scendevano curcando verso il basso con al centro quello che sembrava un
pistolli. La pediera aveva solo sopra un bordo che sembrava un ricamo
di pizzo e poi una fascia arcuata a onde di fogliame e spirali. Le
colonne avevano sezioni molto più bombate a disco piatto e
parti
più sottili degli altri.
Oltre questi avevano trovato anche letti antichi in ferro battuto fatti
a fili che si arricciavano di due tipi diversi.
Dopo aver cercato molto trovarono altri tipi di letti antichi ma Lia
scelse alla fine quello con anche le barre e la pediera lavorata a
fiori, forse calle, e riccioli fogliati, sperando di ctrovare un giorno
uno che le piacesse di più.
Lo aveva fatto sistemare dove cèrta qualche imperfezione da
uso
o abbandono in qualche stanza e adottò quello insieme a
mobili
di diverso stile ma che non fossero un pugno in un occhio, molto silimi
come colore e qualche intaglio.
ma si era sempre ritrovata a pensarci bene a ogni proposta di Milan per
lei troppo oltre con l'idea di riprendere e valorizzare il passato,
come per l'abbandono degli alalrmi per sistemi di comunizione diversa,
che lei ricordava smepre.
"Allora, volete sapere cosa ho deciso?" attirando l'attenzione di tutt,
i
che mentre lui pensava stavano discutendo dei lavori "per contrastare
l'attenzione che questi soggetti hanno per poliziotti, agenti di varie
sezioni ect... creeremo una Strega. Ho anche il nome, un nome che Lia
usava come personaggio di un gdr anni fa... Veròna!"
Lia aprì gli occhi grandi per lo stupore, gli altri
restarono o a bocca aperta o sgomenti.
"Andiamo smettetela di fare gli stupiti. Noi lavoriamo diversamente
dagl ialtri, non dovrebbe stupurvi. ho pensato tanto. Tutte le
variabili di come trovarli, avvicinarli o che si avvicinino a noi. Di
tutti isoggetti che loro potrebbero pensare,
perchè non
mostrare loro un soggetto, l'unico, che non si aspetterebbero? Una
Strega. Una strega che esaudisce un desiderio dietro contratto..."
"Cioè la versione medievale del genio della lampada? Ne
avevamo parlato Milan e avevi dtto che era solo un'idea" fece Lia
con una faccia come per dire
"Ovvio che no"
fece Milan "intendo che la strega andrà dalla
gente povera, che è attaccata da strozzini, allibratori,
spacciatori, papponi... tutti quei soggetti che affermano di fare un
servizio ai cittadini al posto dello stato, che è con loro
che
la gente vive e mangia, rispetto che con lo stato. La Strega
sarà il soggetto che esaudirà un desiderio
presentandosi,
dicendo che aveva avvertito che qualcuno aveva desiderato che
apparisse... vedremo come metterla " mentre tutti si guardavano un
pò straniti "e che daremo i soldi necessari per togliersi
quella
gente di dosso dopo firma di un contratto che li lega alla
strega, e che
se lei ne ha bisogno, loro lavoreranno per lei per ripagare il
desiderio o denaro. una sorta di donazione da parte nostra come aiuto a
chi ne ha bisogno, mettendola come un contratto vincolante e valido,
anche a livello magico, dove se la strega avrà bisogno di
qualcosa, loro di presteranno senza reticenze per quanto
avuto e
l'opportunità che nessuno gli dava. E aanche per mettere in
pratica i tuoi porogetti della Mano e della Raccolta £fece a
Lia
"QUindi ecco che abbiamo
informatori, gente normale che può fare cose senza dare
nell'occhio, una sorta di base veloce e temporanea in casa loro al
bisogno, se non si possono raggiungere le Torri o qualsiasi
cosa
ci
serva. E se vi state chiedendo perc hè questa trovata,
chiedete
a Lia..." facendo voltare tutti verso di lei che rimase a bocca a perta
e sconvolta, a girare la testa verso tutti senza capire.
"Cosa ..."
"L'idea mi è venuta da te e il litigio con il prete..."
"Quel sottaniere..."
"Ancora con queste sottane... " fece non rimproverandola ma quasi,
perchè lei odiava tutti i soggetti che dicevano di fare e
dire
per dio "l'idea mi è venuta quando hai detto che lui come
molti
altri preti e anche suore, hanno il vizio di dire che aiuteranno dando
soldi, cibo, abiti e altro alla povera gente e poi chiedere come fosse
un favore quando invece è implicito come scambio, l'aiutarli
per
certe cose, manipolando la persona che non capisce che non sta facendo
che un ricambio, invece di un gesto umano e gentile ma..."
"Ah, ho capito dove vuoi
arrivare. Ma quindi due personaggi in uno?"
"Brava! Inutile creare due Personalità quando possiamo
usarne
una sola. La gente vuole speranza, un varco di sole, una mano amica, la
certezza che cè qualcuno che possa tirtarli fuori
dall'incubo...
e quale modo migliore di una strega capace di molte cose?"
"Ma... tu sai che con la forza e oppressione la Chiesa e altre
religioni si sono fatte largo rincoglionendo la gente? E poi le
famiglie hanno fatto il resto? Cosa ti fa pensare che la gente accetti
l'aiuto di una strega, dove nel mondo solo novecentocento
miliori sono
protestanti e anglicani, non parliamo poi di cristiani, musulmani... e
arriva una che si definisce strega e fa cose, e accettano
l'aiuto?"
"Come dici sempre tu, mia cara, le capacità di sopravvivenza
umana porta gli individui anche a fare cose che il giorno prima non
avrebbero fatto, accettato, voluto. Non sono tutti così, ci
sono
quelli come te e poi i pazzi psicopatici , come preti e
gente, chi
massacrò con torture e falò migliaia di persone
nel
mondo, ma se devono salvarsi la pelle loro e dei figli, credimi.
Accettano..."
"Se lo dici tu..."
"Il punto chiave di questo progetto è che nessuno si
aspetterebbe l'arrivo e le azioni di una strega, chiunque penserebbe
che ci scappa il poliziotto che arriva per caso o chiamato, quello in
borghese, quello sotto copertura, gente spiona che spiffera... ma una
strega?!?"
"E questa persona che deve interpretarla, sarà in grado di
mostrarsi spocchiosa, stronza, fredda, dispotica..." fece Alaric
interessato "perchè voglio davvero nel caso farne parte.
Sarei
un ottimo servitore, secondo me"
"per usarti come pulitore orale di scarpe si, in quel caso saresti
davvero bravo, come con lady Sugar, la mistress" guardandolo come
aspettando la sua replica, questi invece rise
"pensi sempre di essere migliore degli altri, invece cè una
ragazza che ha poteri veri, che impersonaerà una strega per
mettere in scacco i nostri conigli. E tu stai qui a badare ai nostri
caproni. Fai solo ridere..." proruppe Alaric sfidandola ma non giunse
al vero nocciolo della sua risposta.
"Alaric! Lei sta lavorando in c osa tu e gli altri non siete riusciti
perchè svogliati e scansafatiche. Devo ricordarlo?" fece
Milan
senza guardarlo, girando fogli ma facendolo zittire, mentre
Lia faceva
all'amico/nemico un sorriso carogno "inoltre, lei va verificata.
Infatti è qui e le ho chiesto di presentarsi in questa
riunione
per avere voto unanime sul darle questa parte importante!!"
"QUindi sarà qui? QUando?" fece ancora Alaric e Milan si
spazientì.
"Sta arrivando! Contento? Dovrebbe...ah, eccola!"
Una giovane entròdalla porta in fondo nella sala con le
sedute
per le riunioni con gli uomini, mentre dalla porta a vetri della loro
sala, la vedevano entrare e raggiungerli, sporgendosi con la testa
oltgre lo spiraglio, chiedendo se era l'ora. Dopo di lei
erano entrate i
tre dell'ave maria, che restarono con lei. Ricevuto il permesso di
presentò ferma vicino la porta.
Era la classica bellezza iberica, una spagnola con il viso allungato,
la pelle più sul dorato rispetto a loro, naso allungato e
tondeggiate, occhi scuri e come incavati rispetto altri elemneti come
bocca, naso e zona sopraccigliare più evident ma che
brillavano.
Sembrava strano ma molte donne spagnole sembravano molto simili con
questi elementi. E A Lia, parlandone in italiano con Jd, sembrava
simile ad alcune donne famose in spagna tra cui la protagonista del
film
horror rec.
"Si somigliano molto queste spagnole, non trovi? Come fanno ad avere
visi simili?"
"Sono così simili?"
"Guarda" mentre Milan parlava alla ragazza, gli mostrava dal ecllulare
foto di varie personalità spagnole che in effetti disse lui,
molte caratteristiche erano simili, sembravano parenti in qualche modo.
Poi lei parlò.
"Salve, io sono Raquel. Sono qui da tre mesi. Sono alta un metro e
settanta, misure seconda serie, parlo bene spagnolo, inglese. SOno..."
"Scusate" fece Lia che prima parlava sottovoce con Jd e ora a tono
normale "Questa Veròna, in quale paese dovrà
lavorare?
Voglio dire, non ci hai detto se saranno più persone a
impersonarla o solo una che girerà. E in quel caso,
dovrà
conoscere più di una lingua..."
"Ottima osservazione" fece Milan "In effetti tenere e far lavorare
più persone attualmente non andrebbe bene se non dopo
attenta pianificazione. Dovremmo prima
testare il personaggio e poi farlo a larga scala. Ecco
perchè per adesso vaglieremo solo
lei e la metteremo in campo. Potremmo fare spagna, paesi dove si parla
inglese e forse italia... per vedere come viene accolta..."
Tutti acconsentirono e la ragazza con una sorta di copione in mano
iniziò a recitarlo. I tre si erano divisi i compiti e due
facevano i soggetti che chiamavano conigli da stanare e acchiappare,
mentre lei e Zidgi dovevano esser Veròna e il suo
servitore.
Silenzio totale mentre recitavano.
Milan la fermò varie volte per spiegarle come dovesse
interpretare il personaggio. Come erano le parole di Alaric, chiese?
spocchiosa, stronza, fredda, dispotica...? E la ragazza
ricominciò.
"scusami" fece Lia alla giovane "i ragazzi ovviamente recitano da cani
ma non sono attori. Tu invece hai un compito e devi convincere le
persone, ma no solo. Tu devi pensare che stai agendo come
Veròna,
che tu sia Veròna, non una militare che la impersona. Devi
far
capire che non scherzi, che non solo sei seria... ma sai essere
pericolosa da fargli paura, sia con poteri reali che con le persone che
sono tuoi servi..."
la giovane fece cenno di si e riprese.
Lia passò sotto il naso a Jd il suo cell con una scritta.
Cagna.
CAgna fin nelle ossa. nenache un imbecille allocco penserebbe
che sia una strega.
A quel punto lei si alzò, disse che si allontanava pochi
minuti
e sarebbe tornata presto, mentre i quattro dovevano continuare,
chiudendosi nell'ufficio di Milan della Sala da dove erano
usciti la
prima volta..
Si presentò dall'ufficio con una mise differente, un frac
nero.
Versione lucida di un completo da mattina a giacca davanti
corta
sopra i fianchi con tre bottoni, completo di gilet bianco punteggiato
di paillettes che si chiuideva sottoseno, mostrando parti della camicia
con colletto all'italiana ma anche la cravatta color argento che
seguiva le forme fin sotto il gilet, e poi peep toe argento
con
dettagli in piumine nere che dalla punta aperta toccavano il collo del
piede a ogni passo con tacco di cinque o sette centimentri. I
capelli erano sicuramente una parrucca per la lunghezza, in stile russo
imperiale o germanico. con una riga laterale da fronte a
dietro fin al mento lasciati morbidi, per poi
essere legati
a trecce fino alla vita a destra e sinistra del seno, con una struttura
morbida delle trecce. La particolarità dell'acconciatura in
stile nordico stava appunto nell'altezza dell'intreccio delle trecce
che partica dal mento in giù, con la zona superiore bombata.
Borsalino nero con dettagli argento stava sulle ventitre e un bastone
in una mano, in legno nero con testa in argento pieno che sembrava una
spirale, invece era una libellula con iul corpo a forma di
arco
con le ali cesellate e anerite per ombreggiare i dettaglie la parte
della cosa ad attorcigliarsi come a unr amo che si collegava al resto
del bastone.
"I miei ossequi, signori" fece, facendo un inchino maschile dei loro
con il braccio piegato a novanta gradi che toccava lo stomaco
e
il
palmo verso l'alto, mentre con l'altra mano teneva il bastone
con
il pomo verso il basso e la zona da battere in alto "Il motivo della
mia presenza può sfuggirvi, lo comprendo, ma io sono apparsa
portata dalle libellule, perchè un contratto mi ha
richiamata.
Un contratto vincolante con il soggetto tra voi, che mi obbliga a
comparire in caso di problemi" muovendo come faceva sempre lei con
movimenti che sembravano semicerchi e in un film o recita on gesti ben
studiati
Recitò la prima frase che doveva fare la ragazza con
facilità, battendo il bastone a terra sulle parole contratto
o
obbligo, con movenze eleganti e sempre a semicerchio, da un lato ad un
altro, con mento alto e busto dritto. I movimenti si rifacevano a
sezioni di danza indiana e taelandese e lo studio dei movimenti da
geisha, che usavano per addestrare le ragazze per determinati settori.
Questo la faceva apparire quasi, per Jd, come una ballerina classica
che da maggior forza e movimento quando restano ferme a questi
movimenti a semicerchio elastici e regali.
"Vi pregherei di rinegoziare con me la questione. Io sono la Strega
Veròna, se ancora non mi conosciate, e ho stipulato con quel
soggetto e altri che mi hanno invocata, un contratto per cui io
esaudivo un desiderio dietro a scambi reciproci di pari
valori.
Questo significa che secondo il contratto, il soggetto ha ricevuto la
somma necessaria per togliere il debito ocntratto con Voi, cancellando
di fatto ogni eventuale relazione esistente. Se tutta la somma
è
stata a voi versata, il soggetto non ha più
obblighi e
ogni
cosa viene sciolta. Questo lo porta a rispondere delle clausule
così' come la sottoscritta, come in questo momento. Io sono
qui
in questo istante perchè è mio obbligo
controllare e
proteggere i soggetti del contratto, o non sarei una strega di questo
nome. Noi esistiamo per esaudire i desideri urlati dal cuore,
e
utilizzare i nostri poteri per il bene umano. Tuttavia voi state
nuovamente, e con mio rammarico, infastidendo il mio contraente,
mettendolo in pericolo. E io, signori, non posso assolutamente
permetterlo. Vi prego quindi di spostare la discussione da quella
persona alla mia, perchè sono io che ne rispondo, adesso. Or
quindi, riferitemi, che accade..." sorridendo con sorriso carogno, con
il mento alzato con arroganza e spavalderia, come se fosse sicura di
tutto,.
I tre noostante si guardassero negli occhi e poi Milan, continuarono la
recita con lei, leggendo e impersonadno i soggetti del test,
seguendo il copione giusto per testare le probabili Veròna.
"Non mi importan se è una questione interna vostra, se sono
vostri clienti o amici. QUesti soggetti sono legati a me da un
contratto e che strega di parola sarei, se non mi occupassi di essi?
QUindi, gentilmente, ritiratevi! oppure..."
"Oppure? Questo è il mio quartiere di lavoro"
"Comprendo, nessuna intesa? COsì sia, allora. Il mio
avvertimento non vi interessava... In
tal caso dovrò intervenire e vi mostrerò l'oscuro
che si
cela dietro una strega...Su,
piangete, fino a perdere la voce. Su, fuggite, fino a perdere il
respiro. s'alza stanotte il sipario d'una nuova commedia di sangue, ove
il Miscuglio d'amore e odio fino alla fine di una note che non
avrà alba!" ingigantendo il sorriso fino a uno diabolico,
alznando le braccia in gesti precisi e incisivi con il
dialogo,
mentre
una nebbia dai torni cremisi si spandeva da terra fino al busto, mentre
atttraverso essa ogni tanto si notavano figure indistinte.
"Ha attivato la visualizzaizione traite la proiezione?" chiese tra
sè Milan sorpreso, anche che udibile dagl ialtri
intorno al
tavolo.
"Questa per voi sarà una notte del giudizio che vi
vedrà
come agnelli,
l'afflizione delle offerte sacrificali sarà avvolta nelle
fiamme
del purgatorio in cui ogni cosa è ridotta in cenere! Su
questa
terra arsa dalla malvagità, lordata da voi, così
come gli
esseri umani lasciano impresse delle cose utilizzando le parole,
così farò su di voi, così tanto che
per l'orrore
SU! Su, affondate le unghie, fino a farle cadere ovunque tentiate di
scappare! perchè saranno
solo l'incipit della vostra purificazione!" volgendo in una
risata,
mentre occhi di vari colori come le sfumature delle pietre occhio di
tigre, dondolavano tra la nebbia. "Quando io perdo la pazienza niente
regole, niente comandamenti, nè ragione. I miei servi
sussurano
una sola parola, imprevedibile. Cose spiacevoli accadono a chi mi va
contro o crede ch'io sia una stolta. E io ne sono la causa. Danzate e
gioite miei piccoli servi, perchè questo Notturno
è
dedicato a Voi, un banchetto verso cui si innalza il sipario della
tragedia!" urlando sempre più forte mentre cose strane
saettavano veloci intorno a loro. Servitori...!" chiamò
colui
che fingeva di essere dalla sua parte, osservandolo sopra la spalla.
"S-S-Si, comandi"
"Codesti esseri non hanno compreso i miei avvertimenti, per questo
motivo prima di regalarli ai miei servi spirituali, precedi il mio
incantesimo da cui non potranno liberarsi, e spiega il signoficato del
termine implicito "udire e servire la strega". Perchè Voi"
voltandosi verso quelli che fingevano di essere gl istrozzini "possiate
pregarmi in tutte le maniere che un essere umano può, di
avere
misericordia di voi e se così non fosse, se le mie pene su
di
voi dovesse durare, che io almeno una volta abbia pietà!"
"Comandi cosa devo fare" facendola voltare gelida come una bambola. POi
gli si avvicinò di un paio di passi
"Chi sei tu?"
"I-O son-no il vostro servo, ovvio"
"Servitore, è una cosa diversa. E ripeto, chi sei tu?"
"Il vostro servitore"
"Con quali manzioni?"
"Io sono un Candeggiante"
"Esatto, tu devi ripulire le anime lorde. E se tu sei al mio servizio
cosa significa?" sempre più dura e parlando tra i denti con
rabbia, con occhi vitrei e aperti da sembrare una bambola, senza
sbattere le palpebre
"Che io sono uno specialista perchè so quelè il
mio lavoro"
"E quindi, se io ti ordino di procedere, tu che fai?" avanzando ancora
verso di lui
"Io eseguo cosa credo sia corretto, secondo esperienze e
insegnamento vostri..." restando sempre a testa china, senza guardarla
"E allora che non accada più, se io ordino di procedere, TU
PROCEDI! Inoltre poco fa sembrava che volesse dire tu qualcosa. Chi
sono io?"
"Voi siete la SOmma Strega del Gioco, Veròna! La Strega
delle
Cento ore perchè tante sono, in cui Voi giudicate o
punite...
Colei che esiste
per presentare le strade delle scelte ai soggetti che meritano il
giudizio..."
"E cosa accade a chi cerca di dire la sua, senza permesso o
di dirottare il mio discorso?"
"Bruciare fin nell'anima nell'atrocità dell'infinito
tormento..."
"E poi?"
"Venir giudicato dalla libellula e..."
"basta così. Che sia chiaro. Non acconsento a vostri colpi
di
testa o intromissioni, perchè qualche mio dscorso
o
decisione non sia di vostro gradimento. O le loro pene saranno le tue.
Chiara?"
finì guardandolo fisso fisso con quello sguardo fermo,
inclinando di poco la testa sulla spalla sinistra.
"COme sempre ai vostri ordini, Somma Veròna" inginocchiandosi
"E quindi, tu adesso cosa farai?"
"Mi appropinquo verso il blocco dei soggetti per prepararli alla
punizione..."
"Proseguita, scatta, adesso!" disse lei con forza, battendo il bastone
a terra per ogni parola, dura, vedendolo fare uno scatto come
i
gatti impazziti che scappano
"Oh, non temete, cari ospiti della mia serata di caccia. Fuggire vi
è impossibile e che lo vogliate o meno, giocherete al mio
Gioco,
ove dimostrerete se diete degni o meno di una seconda chance. E mi
riferisco al non far più del male al prossimo,
nè usarlo
per i vostri scopi. Sarete agnellini docili e buoni, come si conviene
in una società umana. perchè se così
non fosse,
oh, quanto ho atteso questo giorno! E quanto voi avete temuto questo
giorno! Il destino, chi distruggerà o festeggerà
dal
risultato del Gioco? Saprete vincere a tal punto da non vedermi mai
più, nè constatare il mio successivo giudizio?
Perchè una volta è già capitato, e le
regole e
comandanti che ho tolto per la mia ira, lo hanno rigettato in
un inferno
alla Hyeronimus Bosh che neanche immaginate! Perchè
più
la mia ira cresce e più i miei incubi finiranno sulla pelle
e
ossa della melma sui osggetti come voi, finchè la
sua anima non diventi dannata come la mia. E non importa quanti
millenni passeranno di vita d'orrore sotto le mie scarpe e colpiti dal
mio disgusto, non vedrete nè ciò che amate,
nè
cosa sognavate. Sarete miei schiavi, neanche servitori.
Perchè
questi, vi farano provare tutto ciò che i vostri
hanno patito. Voi due per esempio, definiti gli spaccaossa.
Il mio
servitore Torque è in grado di rompere ogin vostro osso
tranne
il cranio, senza farvi morire. Ed è solo
l'inizio..." mentre la
nebbia si diradava, mostrando esseri strani con scaglie al posto della
pelle a punta, o pelle viscida come gelatina, o il corpo ricoperto da
fori o altre stranezze raccapriccianti.
"Tu no sai chi sono io. Tu non sai chi tra noi ha in mano questo posto.
Se voglio, posso chiamare tutti quelli che lavorano per me..." finendo
sbattuto al muro con una mano sulla mandibola, mentre l'altra con un
pugnale in mano a toccare i genitali. Ed era Kovacs che recitava mentre
Lia agiva come Veròna.
"Mi rupugni così tanto, la tua pavidità da
chiamare altri
scagnozzi senza che tu abbia le palle di affrontarmi da uomo. Ecco cosa
siete voi, come i bulli. Fate gli spacconi, con pistole in mano vi
sentite fighi e invincibili ma guardami. GUARDAMI! Io sono una
strega che evoca esseri soprannaturali per donarvi a loro, ti predio il
tuo futuro, sia che perda o vinca il gioco o se mi fai
perdere la
pazienza. E tu scegli l'ultima, con la carta del chiamare i tuoi
leccapiedi. Mi fai venire voglia di farti provare tutto
quanto,
che sono
protna a scavarti io la fossa per l'iniziazione al tuo tormento eterno,
ficcandoti però la terra in bocca finchè il tuo
corpo non
cede. O potrei farti iniettare delle soliuzioni specifiche sottopelle e
vedere come diventi, ben sapendo che sia niente in confronto alle
botte, le ossa rotte, il rischio di coma che hai provocato ai tuoi
clienti e..." passando il pugnale di mano, portandoglielo sotto la
gola, metnre con l'altra gli puntava ai genitali una pistola "...
potrei fare come voi, con le armi in mano, ovviamente che vi basta
premere il griletto e fa tutto lei, è così
facile. Queste
armi in mano a sterco come voi sono pure un insulto. Ogni parassita
stronzo in ogni angolo del mondo prende una pistola e crede
di
essere
Dio. Un proiettile, un giudizio, o una vendetta, o qualunque cosa le
menti sporche come le vostre decidano... basta un click, e per voi
è tutto finito. Non sei neanche uno di quelli che se deve
fare
il lavoro sporco, mon lo fa da sè, no... ci sono quelli che
alla
fine ho elogiato nonostante avessero perso, perchè
almeno
si
sporcavano le mani letteralmente nel dimostarre sopra i malcapitati i
loro disappunti! mentgre le guardie del corpo facevano quello, non gli
spaccaossa. E visto che sei così viscido e penoso che ti
nascondi dietro un proiettile o i muscoli degli altri, darò
un
giudizio così d'orrore che sarai ricordato. Tu sei niente,
non
sarai mai che niente senza pistola e stronzi muscolosi... ti
farò
diventare io uno che di spacca le mani da sè..."
"Vaffanculo, mentre tu parlavi ho chiamato..."
"Oh, lo so" con voce vellutata e gentile "pensi davvero che non si
senta comunque, anche senza i click sonori, uno che armeggia su un
telefono. Infatti li aspetterò, così
avrò nuovi
pulcini per la mia arena. Tu lo sai cosa fanno ai pulcini maschi
nell'industria delle uova? Crack, crick, crack... sotto presse o lame
girevoli. Una crudeltà inaudita e senza senso. Solamente
perchè maschi. mentre la feccia umana usa la donne come
merce di
scambio o modo per avere soldi, mentre i maschi li pestano
perchè portino altri soldi o siano schiavi..."
mentre lei parlava, Kovacs tentò di sorprenderla levandole
le
armi di mano, ma lei fece leva sulle mani che lui le aveva messo sui
polsi per fare un salto a gambe unite e riallungandole, lo prese alle
parti basse, per poi in un attimo usare come appoggio il piede destro e
con la gamba sinistra saltare sul collo del giovane, mentre questi era
chino per il colpo reale ricevuto, finenso a cavalluccio sulle sue
spalle con le gambe a lato dellla testa. Con una manotenne la testa in
basso, mentre con un colpo sedendosi sulle sue spalle lo spinse in
giù, facendolo inginocchiarte con la testa quasi a toccare
il
pavimento, tenendogli il pugnale sotto la gola e la pistola sulla nuca.
"Sai qualè la differenza tra me e i poveracci che torturi?
Che
io..." avvicinandosi al suo orecchio " sono preparata a prendervi a
pugn i sulle gengive e sulle palle, già che ci
sono. Che io sono
disposta a far molto male alla feccia come voi, di mia sponte, senza
bisogno dei cani da guardia. IO sono un cane da guardia. Ho nella mia
carriera di guardiana della società umana, reso pan per
focaccia
agli stolti e bulli, ma di peggio a quelli come te. QUalunque tua mossa
per fermarmi o farmi del male, io te la ribalto cento volte. Tutto
è fatto di scelte, e tu scegliendo la conigliata ocme la
chiamo
io, mi hai fatto incazzare di più" mettendo tra i denti il
pugnale e con la presa ai capelli e un ginocchio al centro delle
spalle, to buttà a terra di faccia "e se agisco io, sono
cazzi
amari. Perchè potete solo pregare i tre che mi stanno dietro
di
salvarvi. E se lo fate, io rido di più!" uscendosene con una
risata acuta e a testa gettata in aria che pure le sagome e le figure
velati da una finissima nebbia cremisi risero.
"Per favore mandatemi via ma lontano da questa "fece Alaric con gli
occhi lacrimosi, guardando Milan
"Oh, un altro pavido. Vedi ragazza" disse Lia alla spagnola
"Veròna non deve essere quella che tu interpreti.
Veròna
è una strega di un centinaio di anni che
era nobile
e si base superiore a tutti... che corregge le situazioni,
concede desideri, uno, con contratto di scambi equi. propone il Gioco a
chi lorda la società, perchè abbiano una seconda
possibilità se veramente possono cambiare. E questo l
odecidi
tu, non il gioco. E' questo il bello. per noi. Possiamo
verificare chi merita e chi no. Punire e giudicare perchè la
giustizia attuale fatta di lecite prove e diritti di ogni tipo a quella
feccia, tarda o non riesce ad attuarsi. E ovviamente, i
poliziotti poco
puliti hanno sporcato di più l'ingranaggio, o non si sarebbe
arrivati a questo punto. Devi essere pronta a bleffare, sfottere,
incitare, cercare di sfondare le loro sicurezze e muri senza avere
timore o altro. Questa era una prova, ma se tu non hai le palle e la
stronzaggine di sfidare gente che si sente superiore, capace,
meritevole di prendere tutto perchè tutto gli appartiene
mentre
gli altri sono solo sacchi di carne scemi... non vai bene. Studia
meglio, e potrai essere la Cacciatrice di anime, come le chiamiamo. E
ovviamente..." standole vicino, di profilo, co un sorriso carogno "di
anime sporche. non sia mai che tu comprenda male!"
"Su questo hai ragione ma non è troppo?" domandò
Milan
turbato "io pensavo che la Strega servisse da elemento di disturbo che
nessuno si aspetta..."
"Dvvero... quindi mi stai dicendo che per te andava bene solo fare
qualche apparizione per farli impaurire... e poi?"
"Poi mandare squadre apposite per il passo successivo..."
"Ma che stai dicendo, Milan." metendosi su una gamba in una posa
elegante con bastone vicino e sistemandosi la giacca "Mi vuoi
far
credere che la strega appare
solamente, fa qualche cosa per fargli venire marroni le mutande
epoi basta, qualcuno dei nostri che mena le mani?"
avvicinandosi
al tavolo tra Alaric, che la guardava come un topo con il gatto, e Jd
preoccupato "Forse non ti rendi conto che abbiamo per le mani un
personaggio importante. Una Cacciatrice che impersona una strega, che
può davvero terrorizzare e fermare quei soggetti. Prima
mandi la
strega per confonderli e poi via al delirio con soggetti che
già
si aspettavano? O finisci cosa hai iniziato, o non serve a
niente.
Veròna deve esistere e continuare fino in fondo. Ecco la mia
proposta. Innanzitutto quei tre che mi hai messo tra i piedi resteranno
al fianco di Veròna, ma avrò con me anche due
nuovi
soggetti, che svilupperemo come quella IA che testano nei laboratori.
Quella che secondo me sarebbe un ottimo Observer e anche
Censore,
organo
indipendente del Consiglio. Cervelli senza le macchie di psicopatia
umana per denaro, potere, ambizioni... ma ci saranno anche loro due per
la messinscena..." indicando due apparizioni vicino un muro, duie
giovani di età differenti, uno biondo e uno moro.
"Non capisco..."
"Andiamo Milan... se devi creare una strega, fallo per bene! Quei tre
non possono scomparire o fare roba che parrebbe magia. QUindi la
signorina qui presente deve imparare ad usare il sistema di proiezioni.
Deve inizare dall'addestramento basso, ossia ricreare mentalmente
frutta e verdura finchè questi non appaiono perfetti da
essere
realistici. Fatto questo, dovrà imparare nel
mentre a mostrare
attivamente i due nuovi servitori...Hm... vediamo, potrebbero
chiamarsi... Lèon e Amshel! Servitori qualificati per la
strega.
Avrà bisogno al seguito anche di mentalisti, illusionisti,
prestigiatori per supportare meglio la struttura del personaggio. E..."
ma Lia venne fermata dalla giovane
"Scusate, non so bene cosa intendiate ma io osno un militare e sono
stata
scelta dal Leader , non so bene per quali capacità, ma non
credo
di essere idonea a..."
"Milan, quali requisiti hai messo a considerazione per scegliere la
strega?" domandò Lia osservando Milan seria
"Il suo aspetto. Volevo un viso che potesse sembrare antico da
giustificare una strega centenaria" fece questi candido
"E... poi?!?"
"Se vuoi una lista, non l'ho fatta... perchè come tutti i
soggetti
che cerchiamo, prendiamo quelli particolari e capaci in modi non
convenzionali. E lo sai anche tu. Lei è un soggetto forte,
con
ottima caapcità di comando ed essere l'elemento di testa di
un
gruppo, ha il suo aspetto, inoltre se ben ricordi era una di quelle che
hai preso a ceffoni nei bagni, per come trattava quella ragazza..."
Lia ricordò l'episodio. Una giovane, Maureen, aveva problemi
ormonali e aveva costantemente acnee sul viso, prevalentemente sulla
zona della mascella, arrossangliela. DA quando era stato inserito il
reparto femminile, la situazione era giunta a un punto in cui Lia
dovette sfogare la sua rabbia e odio contro alcuni soggetti, senza
pentirsene. Maureen non era la sola avere qualche difetto fisico.
Cicatrici, la foma del corpo con un busto molto lungo rispetto gli
altri, quindi con baricentro molto basso, troppa magrezza o molto
burrose, elementi fisici non armoniosi. Se Lia e gli altri dei Capitani
e Milan non vedevano nulla di tutto ciò, ma la persona, lo
stesso non si poteva dire per i nuovi membri. Il peggio, come sempre
diceva Lia, erano le donne. Gli uomini si scornavano, si
prendevano a pugni, si sfidavano nel circolo della lotta, facevano
sfide e scommesse assurde su forza e determinazioni più sul
fisico che altro, ma sedendosi con loro con una birra o sfidandoli,
puntando sul chi vince ha ragione, Lia era riuscita a spingerli a
tollerarsi, sfogarsi nel circolo della lotta, a impiegare odio e quanto
provavano in allenamenti, sfide, lavori di squadra pensati
perchè si conoscessero meglio. E quando lei varcava la
soglia
della sopportazione, se non li prendeva a legnate, urtata
come una iena
con una spina nel deterano come diceva Alaric, li mandva alla Fattoria.
Quella fattoria acquistata e sistemata per i Vecchi che volevano un
posto sereno dove vievre o membri che non volevano essere militari un
giorno di più o i membri della Raccolta, che
trovavano il loro
scopo e una vita lì', così come nelle Torri. La
fattoria
comprendeva acri e acri di zone pascolo, casermette epr gli animali
come riparo per la notte o l'inverno, il grande edificio dove vivevano,
fienili e la zona frutteto e orto. Animali di ogni tipo erano presenti
in quella zona, lama e alpaca, galline di vario tipo, papere e oche,
tacchini, maiali e cinchiali, mucche e tori di varie tipologie comprese
bufale, capre e struzzi e molti altri, che mentre vivevnao una vita
migliore di altri negli allevamenti, vivevano molti più
anni,
erano trattati come rispetto, prendevano solo quanto poteva dare
l'animale senza ormoni o medicinali vari se non per eventuali cure, non
divivedevano madri e figli, a menmo che non fossero uova, non
stressavano gli animali da latte perchè facessero
più
litri, nessun animale soffriva di mastite, stava con fango ed
escrementi fino al garrese, erano pulite, spazzolate e perfine
massaggiatge con spazzole speciali quando loro volevano o in certi
mometni della giornata, per rilassarle e migliorare l'approccio con
loro.
Molti uomini che lavoravano alla fattoria sempre, quindi
non quelli mandati là per punizione o che si offrivano per
dare
una mano spontaneamnete, si trovavano così bene con il loro
lavoro da dar per ogni animale un nome loro, quindi sceglierlo, giocano
e passavano tempo con loro,, finendo per abituare gli animali a cercare
l'uomo e affezione. Come con i tacchini. Tutti amavano passare il tempo
coi tacchini o alpaca. Alpaca e lama non era freddi come potevano
sembrare
ma cercavano compagnia umana, le capre sia le piccole che le grandi
saltellavano ovunque e accettavano la tosatura senza problemi. Mucche,
capre, perfino galline adoravano essere abbracciate o giocare con palle
grandi o oggetti per animali che gli portavano, scorazzando felici per
gl iampi spazi.
le punizioni servivano in quel luogo perchè il lavoro di
fatica
nel verde e animali, così giocherelloni e
carucci,
aiutavano a verificare come si ocmportavano certi soggetti. Come diceva
Lia, per
verificare comè un soggetto, molte volte basta
vedere come
trattava
le donne della sua famiglia o gli animali, sia che vede pe la
prima che
lavorandoci intorno. E alcuni erano riusciti a insegnare solo per gioco
alle mucche a saltare tipo cavalli con gli ostacoli, correndo con loro
indicando dove dovevano saltare o portando queste, per raggiungerli se
divisi da steccati, a saltare per correre da loro. Altri ocn le capre.
E molti animali quando vedevano il loro umano preferito correvano
letteralmente incontro appena giungeva all fattoria.
I Vecchi, i più anziani e quelli che non avevano una casa in
cui
tornare ed erano consiglieri per i piani di lavoro, vivevano
là
anche come ricordo delle zone di guerra in cui avevano vissuto,
incapaci di tornare alla civiltà intesa come
città. Era
una specie di ritrovo per questi soggetti, presi anche dalla Raccolta
così che non ingrossassero le fila dei criminali o soggetti
problematici ma rimettendoli in un luogo dove fossero ancora utili a se
stessi e altri, e arricchendo le menti dei professionisti di cui Milan
si attorniava. Ma solo nelle Sale della pianificazione. E la vita che
avevano, che fosse fattoria o in una bottega, era la medicina migliore
di qualunque casa mentale di cura dove spesso li sbattevano. Alcuni
seguivano ancora i nuovi arrivati come istruttori, tra le altre cose,
ma più spesso lavoravano la terra, gli alberi, i cespugli da
frutto, gli animali o alcuni tipi con cui stavano meglio.
Cèra
chi si dilettava a sedersi in mezzi ai tacchini e creare concerti con
il loro gloglottare. Uno faceva a gara di sputi con i lama, e nessuno
capiva come questi si comprendessero da sputare come una sfida senza
che l'animale lo facesse n el suo occhio. Chi aveva un legame con tutti
i galli e galline che volevano essere abbracciati letteralmente,
uscendo se in bei periodi dal nido nel muro che avevano fatto, contro
il pollaio per l'inverno. Un lungo muro con una fila di fori abbastanza
grandi e comodi perchè anche due galline stessero vicine
dentro
questi pertugi nel muro.
Chi con le capre da allattarle loro con i biberon se accadeva qualcosa
per cui la madre non poteva. CHi creava giocattoli non dannosi per loro
con corde, legno, o altro. E in base a cosa facevano per gli animali,
come si comportavano con i Vecchi, gl ialtri che vi lavoravano, si
verificava se il discorso fatto per l'accaduto era stato ascoltato, se
il soggetto fosse recuperabile per la comune,
Mentre Altri finivano a fare lavori dove il tempo per ragionare
cèra eccome, così cche accompagnare Kianta o chi
era
destinato alla Raccolta, o sostegno ad associazioni e gruppi animalisti
e ambientalisti per fare lavori fisici al bisogno e verificare con i
propri occhi la situazione come nessuino la vedeva mai. Queste cose
secondo Lia portavano i soggetti almeno a ragionare, se non
ripercforrere i propri passi comprendendo.
Quelli proprio di coccio finivano per subire i capricci e i malumori
della stessa, come suoi servitori così da verificare il loro
ocmprtamento mentre credono che non li notasse o in certe occasioni.
Così erano impiegati come camerieri, servitori della
colazione o
dei pasti, se almeno educati e con certa grazia per Milan e i veterani
al completo quando si riunivano, altrimenti nelle mense o seguendola in
ogni angolo dove Lia si recava e obbligandoli a controllare che le
zanzare non la pungessero, che non vi fossero fastidi, tenerle le cose,
scaricare su di loro il nervosismo.
All'inizio Jd pensava che fosse stronzaggine, invece quel suo dare loro
compiti dviersi o specifici li metteva alla prova, verificava la loro
forza interiore, la resistenza a disagi vari, il loro comportamento
anche alle cose assurde, come una volta li aveva bacchettati
perchè pulissero per lei i usoi gioielli in argento con una
crema specifica e del panno tipo daino. Fra le cose che la calmavano
cèra anche quello, lucidare e far tornare le cose al loro
splendore, da gioielli a oggetti vari con impegno e panni morbidi. E la
cosa serviva per constatare se ogni incarico fosse visto come
importante e da svolgere senza sentirsi non qualificati o non del
proprio livello, se perdevano la pazienza e gettavano la spugna subito
o dopo poco, e come la affrontavano prima e dopo l'incarico
dato.
Lia diceva sempre a Milan che era necessario verificare come ogni
persona affrontasse e si approcciasse con determinsate cose, anche
viste da loro come insignificanti o umilianti, come pulire una cosa o
controllare se adempivano a missioni importanti come cacciare le
zanzare perchè , se non erano in grado di reggere come
nervi,
pazienza, voglia di impegnarsi e raggiungere il traguardo, il loro
impiego non sarebbe stato certo quello dio guardie del corpo, Ombre,
specialisti dove un equilibrio interiore era fondamentale.
Ma altro elemento era come vedevano gli altri e come si comportavano
tra loro. E ciò c he odiava di più Lia era vedere
un
altro soggetto che se la tirava e dava ad altro etichette come
spazzatura, inutile, nessuno, feccia e via dicendo.
Quel giorno lei aveva già la luna storta perchè
da una
finestra del salottino era entrato uno scarafaggio grosso e scuro e lo
aveva rincorso incavolata finchè non lo aveva tappato sotto
un
oggetto che faceva da coperchio. Lei non riusciva a pensare
di
picchiare male perfino gli scarafaggi, non riusciva e prima, e allo
Chateau predeva l'aspirapolvere con il tubo lungo e li ciucciava, come
ripeteva, denrto lo stesso tappandolo, perchè coprirli e
lasciarli lì era meglio dello schiaffarli sul pavimento come
facevano tutti. E siccome odiava che chiunque, anche per pulizie
entrassero nella sua stanza, dovette lasciarlo lì e poi
portarsi
un aspirapolvere per cacciarlo in un posto da cui non uscisse, pulendo
il pavimento e il muro su cui aveva zampettato.
E oltr ele zanzare e i ragni, gl iscarafaggi li odiava.
Così quando andò a verificare certe voci, si
trovò
vicino la porta ad assistere a un siparietto che la fece esplodere come
un vulcano attivo.
Alcune donne nei bagni della sezione femminile stavano bullizzando una
delle altre solo per la sua acne per problemi ormonali, affermando che
fosse disgustosa, vergognosa epr tutte loro avendola intorno, un
fastidio perchè ricordava loro che esistevano anche
con difetti, difettosa, una che non vale niente se non
la
si può neanche guardare.
Insomma una niente.
Il tempo che questa con le sue stronze amichette riferisse queste cose
alla ragazza a terra per le vessazioni , anche fisiche e gli
sberleffi,mentre tutte le altre guardavano o facevano finta di nulla,
Lia schiaffò come uno scarafaggio la sstronza al muro,
infilando
uno dei suoi coltelli sulla crocchia che questa teneva bloccandola coi
capelli mentre alcuni cadevano tagliati.
Con un gomito le bloccò la trachea e con la mano libera
dell'altro le piantò una pistola, la cz75 che amava e teneva
con
sè, in mezzo alle gambe.
"ma guardate un pò chi cè qui. Una maledetta
stronza che
denigra un'altra donna solo per problemi NATURALI del corpo,
che
dobbiamo usare su questo piano materiale. Sbaglio o ti sentivi una
regina tra le oche mentre trattavi da feccia una persona che non
meritava ciò?"
"Che cazzo vuoi...." iniziò questa ma si ritrovò
a
fissare Lia sbiancando, sia perchè di fatto era il suo
capo,
avendo leiforzato per avere la sezione femminile, e sia
perchè
spesso usava proprio più le donne degli uomini, a parte i
tre
dell'ave maria, che avevano quel soprannome e come ordine di Milan, la
dovevano risdpettare.Se portava alcune di loro, lo facerva sopratutto
con soggetti che vedevano le donne oggetti e questo era denigratori per
gli uomini. E Lia rideva per gli sfottò
perchè gi stronzi che Lia braccava poi chiedevano
pietà a
loro per fermarla "Ah... è lei...
cè-cè un
errore..."
"Un errore stò grandissimo cazzo! NOn sei l'unica e non
è
la prima volta che accadono queste cose tra commilitoni, e no
intendo
stare ferma o a guardare spacciando la vostra merdosità per
focosità e confronti tra donne, perchè lo fanno
anche gli
uomini e quindi vi abbassate alla loro animalità ma con la
psicologia... ma anche
perchè voi stupide oche coglione, state facendo
fuoco amico
bullizzando, anzi torturando, una collega e donna.
Perchè
diciamocelo, bullizzare è più un termine che si
usa
quando bambini o ragazzini stronzi, che non sono ancora giunti alla
maturità mentale, non fisica, fanno questo merdaio su altri
godendosela, e vantandosene, come se avessero vinto
un nobel o fatto
qualcosa di meritevole. Ma di meritevole in voi a questo punto non
cè proprio nulla. Siete adulte, siete soggetti che lavorano
nel
campo militare e dovreste sapere cosa significa usare tutti i coglioni
che una donna non ha, per avere pari diritti e
possibilità degli
uomini, e invece usate tempo ed energie a distruggere da dentro altre.
Fate ancora del male da rompere le persone da dentro, e io vi
uso come
campioni per vedere se sparandovi da sotto, dove arrivano le
pallottole e pubblicarle come risultati scientifici... sono stata
chiara o devo equipararvi alle bestie che sono gli uomini,
sia quelli
che cacciamo che gli idioti che devo sempre tenere in riga?"
"Ma no... deve aver capito male..." disse una di quelle che stava con
la stronza, alle spalle di Lia, la quale diede una capocciata alla
tizia che restava bloccata ai capelli dal pugnale e si voltò
verso le altre, con la solita sua espressione di occhi aperti al
massimo e fissi, come una bambola.
"Ma davvero! Voi piccole stronze, piccole perchè non avete
neanche i coglioni di pensare con la vostra testa ma di fare cosa vi
viene detto dal membro di testa della squadra di stronze, osate parlare
e sparare cazzate? Vi ho viste e sentite. Vi permettete anche di
prendermi in giro? Osate affermare a me, che ho preteso io la vostra
presenza come corpo femminile e vi ho dato rispetto e considerazione
per la vostra forza a capacità, che sono diventata scema da
avere le traveggole? Di inventarmi tutto? Se avete coraggio affrontate
anche me invece di lei e le altre, che so chi sono
perchè vi
osservo da molto, così come Kathtine e le sue leccaculo o
Vanessa. Avevo fatto già un discorso del generecon tutto il
settore femminile al completo, augurandomi che foste più
meritevoli di fiducia e considerazione, oltre che rispetto, di quelle
capre dei maschi. Perchè sono capre,
perchè testardi e
agitati come capre sotto botta di allucinogeni per quelle pietre che
sgranocchiano sempre. E invece guardatevi, mi fate schifo, provo per
voi solo ribrezzo e disdegno per soggetti del vostro basso calibro.
Siete feccia, voi, feccia e inutilità,
perchè se è
così che trattate i membri del reparto e per giunta della
squadra è chiaro che dovrò mostrarvi la mia
incazzatura
perchè non permetto a nessuno di rovinare
qualcuno, per qualsiasi
motivo, che non siano cattive azioni, constatando che le mie
parole e le
azioni on fanno effetto"
"Noi non abbiamo fatto niente, ci stavamo preparando..."
"Stronzate. Ho anche registrato se ti interessa, o pensi che siate solo
voi quelle migoliori e intellingenti?" vedendo che le tre spostavano
gli sguardi troppo spesso e lontane da lei, sorrise stupendole
"Perché non mi interessa allargare la mia gestione di
animali
domestici, e trovo l'uomo un animale meno docile di un cane, meno
affettuoso di un gatto, anche meno divertente di una scimmia"
Si voltò veloce a sinistra e con il pugno sinistro diede un
colpo deciso perchè oc una delle nocche prendesse i lnervo
mediano nel polso, poi guardando la stronza che si era staccata dal
coltello così male da volerla sbranare viva, fece una finta
come
se volesse darle un puigno nello stomaco ma prima che queste potesse
fermarlo, diede un'oscillazione verso l'alto da colpirla al bertocolo
mentale con il pugno ben chiuso, il pollice verso l'alto da
spingerle
mento e denti vero l'alto."Rifate merdate come questa e vi
farò
vivere un mese di inferno che riservo alla feccia che noi cacciamo...
Ultimo avvertimento!"
"QUindi mi stai dicendo "fece Milan "che Veròna non
è solo facciata?"
"Milan..." camminando facendo una copia anni trenta anche per l'abito
di un uomo di quel periodo "All'inizio mi avevi detto che non sarei
stata io a impersonare la Strega perchè ti rendevi conto che
ero
cruciare per le ricerche e i test... e quindi io non potevo uscire,
adesso mi dici che sarò io a farlo..."
"Non si può raggiungere un originale e già come
hai
scelto l'aspetto di Veròna non cè
possibilità che
questa ragazza o altri possano farlo... non posso tenerti chiusa qui se
se tu, a discapito di cosa dicevano quelli là fuori, hai
delle
cose per davvero che altri non hanno..."
"Milan... Oh! Uff... Veròna deve esser come l'assistente
di un Mago. Saranno chi lavora intorno a lei a fare il grosso del
lavoro, lei deve solamente mostrare ciò che già
io faccio
nelle mie vesti di tua partner ma il doppio e usare le proiezioni...
abbiamo chi scrive i testi, analizziamo e prepariamo gli incarichi nei
dettagli con ogni possibile piano ulteriore... Veròna
è
lo spechietto delle allodole ma non significa che è sola
apparenza. E' una delle equazioni per rendere Veròna
ciò
che è... ecco perchè questa ragazza
dovrà lavorare
parecchio..."
"NO!" fece Milan sorprendendo tutti, compresa lei, che si era fermava a
gambe un pò larghe con le mani sul bastone davanti a lei
"Una
copia non potrà mai sostiture un originale... Se un giorno
prepararemo nuove Veròna, si troverà il modo di
istriure
le prescelte ma... Vedendoti in questo abbigliaemtno scelto da te, il
tuo modo di impersonarla, come sei nei gesti e movimenti...
è
impesabile creare un riflesso sbiadito di te... ma dovrai essere TU a
rendere Veròna reale... lei sarà l'altra faccia
della tua
medaglia, perchè l'abbiamo costruita basandoci su di te e
solo
tu puoi fare quelle espressioni di disprezzo, superiorità,
arroganza, impudenza, audacia,temerarietà e tutto
ciò che
abbiamo già visto nei dipinti che abbiamo fatto che si
vedono
agli ultravioletti... in quei dipinti Veròna, la precedente
padrona di casa, mostra giovinezza e spavalderia, sicurezza saggezza
dietro l'istruzione, e ancora, la certezza della sua posizione nel
mondo. Come fu esempio per Erzsebet Bathory solo per citarne una che
fosse e si sentisse venti scalini sopra gli altri. Lei è una
strega. Per i suoi studi magici, Veròna è
un'entità immortale, giovane all'apparenza ma saggia e
pregna di
conoscenza, audace e incurante di chiunque vi si di fronte e di ogni
pericolo. Lei ride in faccia al pericolo e la sua espressione e modo di
fare dimostra che con le sue mani sarebbe capaci di spremere un cuore
senza pentimento... questo deve cogliere chi la ritrova dinnanzi a se.
E una tua copia... non regge il confronto con l'originale. Ecco
perchè finchè non faremo selezione e
preparazione, sarai
tu a interpretare Veròna..."
"Milan... ma quest astrega dovrebbe uscire, no? Hai detto che la
stronza non può uscire da qui perchè come
elemetno di
test, o cavia, sarebbe emglio non rischiasse..." urlò Alaric
preoccupato
"Come ho già detto... Ho deciso di cambìare
questa cosa. Lia uscirà quando
servirà, potrà andare là fuori sia per
la Raccolta,
che la Mano ma anche Veròna..."
"E se scappa?"
"Alaric... sai anche tu che lei non avrebbe motivo di scappare. Non
perchè non potrebbe, o altro. ha avuto per le mani dei conti
con
cui chiunque altri avrebbe fatto giochetti o sarebbe scappato con la
somma solo in quel conto. E ne può gestire due, ora tre...
avrebbe potuto fare come altri che si vestivano come gente di alta
classe, con robe costose, prendendo o megli ospremendo tutto
ciò
che poteva... si veste con abiti semplici fatti da noi, con camicie e
pantaloni, accessori vari, ma gli unici abiti di pregio che indossa
sono gl iabiti sartoriali per i prank... potrebbe mettere da aprte un
tesoretto... non accade e non accadrà perchè non
è
così. Potrebbe fare qui il cattivo e il bel tempo sia che
non ci
sono che se sono qui, ma si inalbera solo le leggi e regole sono
calpestate, se si commettono cavolate, se la gente fa la scema... Non
se ne andrà... Semplicemente ha una sorta di
scopo con noi per i progetti che ho elencato che farà sia di
persona che sotto il suocontrollo. Là fuori non
cè niente
che le interessi da far perdere le sue tracce. Anche quel giorno, il
giorno che è giunta qui. Dopo che io e lei abbiamo parlato,
quando ha preso accordi con i Vecchi mentre decideva se accettare la
mia proposta... lei di disse ... anche
così,
avrebbe potuto andarsene come voleva, ma ha sempre rispettato la parola
data. E ora mi fido ciecamente di lei da concederle i progetti di aiuto
e impolpamento dell'organizzazione sostenendo e aiutando, risollevando
chi è come lei e perchè faccia vivere
Veròna... E'
ora di fare sul serio...>
"Mio quasi omonimo, finamente ci rivediamo in tempi diversi e
sopratutto in circostanze che ci permettono di parlare... quando Milan
è in giro è impossibile!" fece Aegaoen a Gask,
conosciuto
come Egeo, nome che si pronunciav aquasi simile.
"Oh, ma tu sei uno di quei quattro amici di Kianta. Sembri diverso
dopo qualche mese" fece Gask con simpatia "sei con loro, adesso?"
Aegaeon si
guardò indietro,
osservando i tre amici di sempre,
con i loro problemi fisici eppure erano grandiosi nel loro mestiere.
"Quando il gatto Milan non cè, il topo Kianta balla. E
chiama
anche noialtri topolini... E poi lei ci aveva parlato dopo la Dimora
Rossa anche della Villa del Cinghiale, acquistata da loro e rimessa a
nuovo come Torre. QUando ha detto che era stata scelta per un film di
Dario Argento sono rimasto sorpreso, insomma, resti sotto shock. Sei
dentro le mura di un edificio che ... ha dato da sfondo a un film!
Kianta
ci dice sempre di guardare quel film horror, quell'altro di
fantascienza che secondo lei merita di essere visto almeno una volta
e... ma ci pensi c he questo posto era di nobili antichi italiani, poi
è stata la location di un film famoso, e adesso
è
nostra?
Insomma, guardala" fece, voltandosi verso la zona anteriore
dell'edificio poco lontano a ore due, mentre vedevano lavori di carico
e scarico degli uomini e loro erano vicino le macchine "sembra di
essere in qualche strano sogno, non so... gente come noi in un luogo
del genere dove invece ci vedi più quelli come Milan, capi
di
stato, famosi imprenditoi, non so... E invece è
dell'organizzazione ed ha una nuova vita. Kianta ha detto che
già molte case e ville abbandonate a se stesse da decenni
sono
in mano loro e Milan usa... per le sue feste particolari. Quello che
Kiant aodia, tra l'altro.."
"Intendi le feste di varia natura come quelle definite festini per
ricchi e potenti, che la gente comune vuole fermare
perchè
pericolose, visto strani suicidi di molte persone, anche banchieri?"
"Sei aggiornato,mi
piace..." rise
Aegaeon "Si, amico. Kianta trova
assurdo che un punto del lavoro è fermare il classismo e
i privilegi di quelli che sono diventati potenti e ricchissimi da fare
cose contro chi sta sotto di loro, usarli... un'altra persona non amava
molto ol'uso di ragazze e ragazzi per certe cose che a Milan servono
per fermarli... insomma, diceva che anche ciò che fanno con
Madame è sempre schiavismo e che è allucinante
che
facciamo la stessa cosa di quella gente mantenendo le cose per ora come
loro vogliano che sia... Quella persona li avrebbe gettati incontro ai
pirana"
"Parli di Lia'" fece stupito Gask sottovoce "quindi la conoscevi?"
Aegaeon lo guarò un attimo, poi scoppò a ridere e
amichevolmente gli posò una mano sulla spalla, uno era poco
più altro dell'altro, parlando come lui sottovoce.
"Perchè...
credevi che chi ha
conosciuto la Prima non capisca e
non veda? Se troppo genuino per essere tra noi" ridendo di gusto "No,
ascolta, torno serio. Certo che ho conosciuto Lia, all'inizio tra Jd,
Lubo e Alaric vi eravamo noi come suoi istruttori. Solo per lei, ma per
un motivo. Il suo addestramento era necessario per studiare le
Stoddarde e la blue box. Gli effetti in varie condizioni fisiche, i
limiti, la velocità di guarigione, la
compatibilità del
fisico a questi... io li chiamo apparecchi. Molti li hanno rigettati,
sono peggiorati, non li tolleravano. Prima lei e poi tu, siete i pochi
che sono risultati compatibili con esse... da vivere tranquillamente.
All'inizio tutto faceva parte dell'accordo. Milan la istruiva con la
scherma antica e sportiva, si studiavano i riflessi e le modifiche di
movimenti e flessioni... poi l'uso di armi, sebbene lei già
le
consocesse, aveva già un porto d'armi seppur per uso
sportivo...le tecnoche di
compattimento corpo a corpo. L'uso dei coltelli, armi generiche da
oggetti
trovabili ovunque come armi, le tecniche di strangolamento e
soffocamento senza uccidere, così come i controlli di
adrenalina
e..."
"Li fa acnhe adesso Kianta"
"Si, ma all'inizio lei
era... veniva
definita la cavietta. Poi divenne.... controllava e gestiva i
risultati, quando avviarono l'uso delle
proieszioni e visualizzazione per verificare come e quando la blue box
si attivasse... Lei aveva confermato una cosa che Milan pensava. Una
cavia volontaria e consenziente ai test è la migliore
possibile.
Come so queste cose? perchè Lia ce li disse. Non doveva
farlo,
ma siamo diventati amici, secondo lei e per come eravamo, sopratutto
quei
tre che no vide mai con pietà e altre amenità
morali, come
gli altri, ma coin egualità e vicinanza... ci
reputò
meritevoli di sapere certe cose. L'allenavamo e addestravamo e
allinizio non capivamo perchè solo lei. Venivano inseriti
nuovi
membri, tizi che venivano scelti con determinati criteri e magari
avevano prima intrapreso solo la qualifica di soldato semplice ma
dimostravanp di avere quel qualcosa in più... e ci
chiedevamo,
ma
con tutti quelli che già cèrano e ne
arrivavano,
perchè solo lei? E poi con sempre quell'espressione seria
quasi... fiera, a molti appare come se si mostrasse superiore agli
altri, migliore, superba... poteva fare quell'impressione ma in
verità ci guardò e ci disse .
nessuno di noi prese la verità e lei sorridendo,
bevendo
da una
bottigleitta in vetro ci spiegò. Tramite l'Accordo che
fece con Milan lei aveva quelli che definiva benefici, ma che
in
realtà erano una sorta di tutela, protezione... mentre lei
si
prestava a concedere il suo corpo alla scienza.
Stoddarde, blue box o draper come la chiamano a volte, e la
visualizzione convertita in proiezioni realistiche... "
"protezione?"
"lei lo chiamava tutela o protezione. Un giuramneto che Milan aveva
fatto come conclusione di quell'accordo. Vedi, per Milan e
David
non si cerca la gente a caso, e si sperimenta su di lei. Sembra assurdo
ma molti centri studi visibili e non, prendono le cavie in determinati
modi poco leciti e puliti e li usano contro la loro volontà
facendoli soffrire, terrorizzare... per loro due invece, era da fermare
e così è. Tramite la Raccolta, oltre questa,
avevano
messo anche tramite la Strega Veròna, una sorta di contratto
per
cui loro ricevevano protezione, aiuto in cambio di
informazioni. Tra le
quali se sparivano persone senza motivo, se accadevano cose, che
veniva detto e loro lo sentivano... molti senzatetto e vagabondi
spariscono, ragazzini spariscono... se non finsicono in reti orribili
che voi cercate di fermare, visto che non sempre quelli pubblici
riescono, cè anche questo. L'uso per sperimentazioni. E se
non
si trovano presi dal niente, ci si rivolge a paesi da terzo mondo o che
invece di svilupparsi sono andati smepre più giù.
Non a
caso sono mete per il turismo sessuale, fatto da persone che alla carta
sono viste posivamente, perchè hanno moglie e figli e un
laovro
che li fa stare bene, basta quello per ritenerli a posto. E poi scopri
che soli o con altri vanno in giro in quei
paesi,
affermando vacanze o addirittura lavoro e poi abusano di
bambini e bambine in quei paradisi sessuali che Lia voleva radere al
suolo. perchè quello è. E la pratica di
portarli poi dai dottori per ricreare quello che si defnisce
verginità ma che poi non è"
"Ah, si. Kianta ha per la rabbia quasi buttato da una finetra,
tenendolo per un piede, un tizio che portava le bambine a farsi
rimettere quella cosa, finta, perchè le si pagasse di
più. Quanto li ha fatti soffrire, prima di
sbatterli a lavorare
nelle miniere di preziosi metalli..."
"Lo ritengo più utile che metterli solo in celle e basta o
la
pena di morte. Pagheranno così cosa hanno fattoal posto di
ragazini e giovani prima dei venti anni, che ci rimettavano
anche la vita. Per
quanto controllati e sicuri, loro lavorano sodo ogni giorno e sono i
familiari delle vittime a far si che tutto vada bene e
lì
ci ho visto una vendetta alla Lia che... rido ancora oggi, e di sicuro
non muoiono o rischiano la vita come quei nuovi tipi di schiavi. Gli
schiavi nelle miniere. Sia io che quei tre che sono i miei amici per la
pelle, abbiamo vissuti in condizioni orribili per paesi di secondo
mondo, ma non so immaginare cosa significa avere dieci anni o
meno, e
alvorare come un mulo per fare mattoni, giocattoli,
tappeti,da talpa per
queste miniere e molto altro. E seppur non lo sanno, molti
che
potevano finirci si sono salv ati proprio grazie a voi e a questo. Voi
come organizzazione avete dato soldi e risorse perchè vi
fossero
le basi per svilupparsi. Come è alla Lia, sei tu che devi
agire,
lei ti da le chiavi per sollevarti le maniche e lavorare sodo. Niente
principi azzurri che salvano o angeli gloriosi che fanno tutto per te.
La svolta la devi fare tu con la Mano tesa e con cosa cè sul
palmo. Ed è così che molti luoghi si sono
sistemati,
hanno acqua, scuole, cibo coltivato e allevato lontano da strade
polverose e fango. barrio o distretti poverissimi in casupole ammassati
avolte senza elettricità. Voi avete portato cosa necessitava
e
cosa usarli, il resto lo hanno fatto loro e per Lia questo era vitale.
Perchè dimostrava, senza fare niente per gli altri come
nelle
favole, chi e quanto era pronto a cambiare e darsi da fare. E' semplice
andare in un posto e dare e realizzare, fare, cose per aiutare gli
altri, ma poi, diceva sempre? Quanto
durerà se non si insegna che
le cose vanno costruite e realizzate perchè si vuole, si
desidera il cambiamento e il migliroamento? Facile che arrivi il
principe azzurro e faccia tutto per salvare la principessa e poi se la
porta. La storia umana parla di principesse anche ben lontane dalla
favola della dolce fanciulla innocente, e che ha bisogno di
tutto. E'
bene dare la Mano e le chiavi, ma insegnare che il
cambiamento deve
partire da dentro. Da mente e cuore..."
"e così si fa adesso..."
"Infatti. E mi fa ridere vedere quell'edificio, quei giardini e sapere
che è un'organizzazione miliatare ad averla acquistata e
salvata
che persone o enti per il bene culturale. Anche per come sono scelte..."
"Si, lei è appassionata di Urbex e oltre che praticarlo,
cerca
altra gente che lo fa per vedere dove vanno e che edifici ci sono che
meritano una seconda possibilità. Ormai non so
più quanti
beni l'organizzazione ha e che usiamo come Torri, e sono utilizzate
per vari scopi. COme aiuto per chi è senza casa, donne che
lottano contro patriarcato e mariti violenti, vero luogo di accoglienza
per orfani visto che le macchine a loro tutela fanno veramente schifo,
centro di ripartenza per chi ne ha bisogno, per poi andare a quelli che
Milan usa per le feste e ricevere persone"
"Si, più volte Lia aveva espresso l'odio verso l'abitudine
di
Milan di mostrare con orgoglio niente meno che la sede vera e propria,
lo Chateau. E poi Kianta mi disse che fece così tanto casino
dopo che per due volte tizi poco raccomandabili, vi tornarono
per
minacciare e che lui dovette scegliere altre sedi. L'unica
che qui in
Italia lei non vuole usata per queste cos eè la Dimora rossa
o
Casa rossa. Per le altre, è solo rammaricata dalle feste di
lusso, anche se per scopi specifici e importanti e il
doversene
occupare..."
"E adesso? Come mai siete qui?"
"Che domande, per
Veròna!
Creata da Milan come elemento di
disturbo, doveva andare o meglio essere impersonata da una vera medium
o qualcosa di simile. Insomma, tipo le Muse con i loro veri poteri
naturali. Ma... fu impossibile dare la parte a nessuna
perchè,
seppur poi come Muse sono riuscite ad avere qual'aria sacra e quasi
mistica attuale, con quegli abiti e atteggiamenti, diciamo che fare le
facce da poker o alla Willem Dafoe... questo diciamo raffronto lo diede
Alaric all'inizio, dopo le prime volte che Lia impersonò
Veròna ma solo per istruire quelle che sembravano adatte. Ma
dopo che lei lo fece, tutto cambiò, perchè
nessuna era
più brava dell'originale dal quale veniva presa la figura
dellsa
Strega. Milan le diede delle impostazioni su come comportarsi ma
quel che è ora Veròna è il lavoro di
Lia. Lui fece
quello che fa sempre, di
darle i settaggi dei comportamenti in cui doveva .
Ossia
utilizzare la visualizzazione per mostrare roba, cosa che sapeva
fare... insomma, quando a Milan serviva quella persona che potesse
rappresentare bene ciò che è l'essere umano nel
suo
profondo nel bene e male, chiamava Lia. NOrmalmente le persone, anche
noi definiti in generale militari o professionisti, mostriasmo con le
azioni fisiche cosa possiamo fare. Lei invece con quelle sue
espressioni ti faceva sentire un niente, trasudava disprezzo e schifo
per te se eri quella che definiva feccia o merda umana. E quando Milan
diceva , significava che
tutto
l'odio, il rancore, il dolore, la ssofferenza, la tristezza, l'amarezza
doveva riversarlo sulla feccia. E così era. E raccontava che
Alaric diceva che gli faceva impressione vederla sorridere in modo
diabolico come appunto, Willem Dafoe..."
"Alaric è un pavido. E' bravo con gestire e trattare gli
uomini ma..."
"Lo so. Comunque da un
lato questa
cosa che Milan fece, la portò
a sfogarsi, metteva letteralmente tutto ciò che covava
dentro
che diceva, faceva lo stesso effetto... ono so spiegarli ma diceva che
quando stava molto male e che i medicinali non funzionassero molto
rispetto a quelli vostri, se non si impegnava in attività,
chiudeva gli occhi e cercava con la mente il punto dove, diceva di
vedere ma non ne capisco, una massa blubbosa, la chiamava
così,
nera... che faceva le bolle e letteralmente la prendeva, sempre con la
mente, e la mandava dove cèra del verde vicino a casa .
sempre
con la mente. o se provava dolore, con gli occhi chiusi lei indirizzava
quel dolore verso qualcuno, di solito i bulli che le avevano fatto del
male e desiderava che fossero loro a prendersi tutta la sua
disperazione. Gli stessi che andavano su yatch in costume da bagno, che
stavano in foto sorridendo allegramente con altri in una pizzeria o
ristorante o facevano cose , o se li inbcontravano facendosi i fatti
loro, e questi belli tranquilli come se nella vita non avessero fatto
nulla di
sbagliato. Io non so come funziona questa cosa, ho capito solo che
è diverso dalla dissociazione, dove con la mente
sia
crea un mondo
alternativo dove è qualcun altro, nel senso non il ninete
della
realtà tu sei ciò che vuoi essere, e
vivi
là... o in alcuni casi la si usava per essere una
Personalità creata e quella dovevi essere come se il tuo Io
originale fosse messo da parte... per Milan era una cosa
diversa
perchè in una usava la mente per curarsi, togleirsi il
dolore, agiva in un modo che lui definiva con parole latine o
simili,
che riguardavano le branche che ama. Una cosa che Lia non sopportava
...E Kianta..."
"..."
"Si, Kianta non sopporta quando Milan fa e parla di cose soprannaturali
o mistiche, insomma dell'Oltre come lo chiama. Non lo sopporta e non
crede affatto di essere
qualcosa. Come Lia. Lia pensava soplo che tutto
fosse grazie al cervello. Ma Milan e suo fratello sono troppopresi dai
misteri occulti, da cose che gli hanno rivelato, da desiderare di
arrivarci..."
"Nel senso?" chiese Gask sorpreso "Milan mi ha parlato di molte cose ma
non di cosa gloi hanno rivelato che può raggiungere"
"Forse perchè
neanche Kianta
lo sa. Ma Lia si. So solo quello
che disse lei le ultime volte che la vidimo... affermò che
non
si fidava nella bramosia di Milan e e suo fratello, seppur non lo vide
mai, di queste cose misteriose e delle sette con cui lui aveva
collegamenti, e della cosa che lui sperava di raggiungere.
Affermò che tutto fu causato dal video simile a un'altro che
lei
vide con dialoghi e cartelli spagnoli. Non so altro, ma lo ricordo
bene. perchè mi disse così "
"A cosa si riferiva?" chiese ad Aegaeon, non mensionando Legeia ma
sapendo che forse all'avviso, avrebbe provveduto lei, essendo la
Custode dei Sigilli dei Crell e la Guardiana nel caso Kianta fosse
nata.
"Non lo so. Ma mi fece questo avviso. Ora che so che tu e lei siete
amici, e ha riconosciuto il suo errore e il suo non voler accettare che
persone con il nostro lavoro possano essere giuste..."
"Si, perchè ero l'ultimo figlio e guardia del corpo del
Capo,
secondo le voci che giravano, e non accettava che soggetti non
rieducati
potessero entrare così, come fece Milan con me,
tra loro. Molti
di quelli accettati e inseriti non sempre e non tutti vanno allo
Chateau subito. Come fa sempre lei, li spia per una settimana sia con
le interazioni con gli altri che le azioni davanti, e alle
spalle dei
Gestori. E' fatta così, deve osservare ogni comportamento e
azione di nascosto perchè dice che solo così si
capisce
dvvero comè la persona. Perchè non importa cosa
gli dirai
e cosa dirà davanti, sia che tu gli abbia fatto un
cazziatone per
un'azione, che altro. Se lo rifà mentre nessuno
vede, allora va
ricorretto. Altrimneti, se non lo fa, se comprende, se dimostra di non
essere stronzo fin nel sangue, merita dii trovarsi le porte aperte"
"Una cosa simile a Lia.
Anzi,una cosa
che non si dice è che... ci siamo accorti che Kianta seppur
veramente non abbia ricordi o altro della vita precedente... ha
aspirazioni, hobby, interessi, cose che le piacciono e alcuni
comportamenti che sono parecchio simili a Lia. NOn tutto, come esempio
i vestiti che deve indossare per Veròna e le feste, sono
molti
diversi... tranne quello avorio ma... ma molte rassomiglianze con Lia e
Milan stesso è sicuro che sia un elemento per i test..:"
"nel senso?" fece Gask facendosi attento con le mani sui fianchi
"... Ecco..." sembrava non felice di dirlo ma allo stesso tempo voleva
farlo "Milan pensa che questa cosa sia chiave e da inseire nei
risultati perchè rispetto altri prima di lei, ha moltissimo
della sua Personalità precedente sebbene di fatto siano
diverse
su altri punti. Gusti, interesse, cose che le fanno sbrilluccicare gli
occhi, che fa e dice... sono molto da Lia, mentre i soggetti precedenti
avevano azioni, modi di fare e pensare, gusti e abitudini diverse o che
poi, a mente vuota, se ne discostavano o non piacevano... Lei
è
una dei pochi che ha mantenuto molte cose e Milan pensa che sia
qualcosa più legato all'anima, al sè
più profondo
del mero contenuto del cervello..."
"Capisco..."
"Così come i sogni che faceva... diceva che molto spesso
cèrano sogni in cui compariva qualcuno, lo definiva sempre
un
lui, e che conosceva, e che era felice fosse là, che provava
qualcosa che di norma non snetiva nella veglia se diceva o faceva
qualcosa in quei sogni e lei desiderava che continuasse e continuasse
quel sogno... diceva sempre si accorgeva quando sognava, molte volte, e
quando sentiva che stava eprs svegliarsi era rammaricata dalla cosa...
e affermava che nelle sezioni di sogno dove cèra lui, il
mondo
non era questo... era ove sentiva, anche se accadevano cose brutte, di
stare là e agire... e cosa strana, non so perchè,
ma
quella persona, quel lui, era come se ogni volta si nascondesse da
altre persone nel sogno che interagivano con lei, ma lui non doveva
comparire davanti a loro. Ricordava sempre che lui si nascondeva o
spariva se cèrano altri, se accadevano cose per riaverlo
vicino
quando era sola e lei ne era così contenta da volergli
prendere
una mano... non l'ho mai capita questa cosa, ma è sicuro che
nei
sogni non importava cosa accadeva di bello o brutto, mai lei desiderava
svegliari ma andare avanti qualsiasi cosa accadesse... e diceva che
voleva che il nostro mondo fosse così, un mondo da cui non
voler
scappare..."
"Ah..."
"Lei diceva che la socieetà fondata su
menzogne, maschere, comportamento creati ad hoc non può
esistere. Dove la sincerità, la generosità, la
correttezza, il vero sentimento e pensiero sono bollati come sbagliati
e maleducati, mentre dietro, n el sottobosco della vita di una persona,
cè lo schifo. Meglio sapere cosa pensa e crede una persona
nella
realtà e discuterne, capire insieme che avere a che fare con
attori ogni giorno della propria vita e finendo, se non lo sei e non
vuoi esserlo, come lei o altri. Ricordo che parlò di un
ragazzo
che lei avrebbe voluto conoscere quindi non solo di nominativo e che
ammirava tantissimo. E ne parlava come una persona inarrivabile. Questo
tizio era finito male a causa di una che lei chiamava cagna maledetta.
Il ragazzo era una di quelle persone che lei non solo avrebbe voluto
avere intorno ma che desiderava fossero tutti come lui come tipo di
persona. Intanto appariva sempre con un sorriso da un orecchio ad un
altro, rideva sempre e trovava tutto divertente e spiritoso. Era alla
mano, non estroverso da essere il centro non so di un gruppo ma quando
prendev ala mano con le persone, diventava un amicone, sontro allo
scherzo, giocoso, non eccessivamente come fate voi allo Chateau"
strappando un sorriso a gask "ma con lui si rideva, scherzava
su
tutto, aveva modi di fare che si faceva amare da chiunque. Non
cèra persona che non fosse ben pensante verso di lui. E poi
lei
diceva sempre che oltre questo lo trovava simile a lei
perchè
era preciso, corretto, giusto, si incazzava poco ma se gli altri
facevano qualcosa di grosso davvero o lo si prendevqa in giro, come se
perdesse fiducia. ma erano le poche cose che lo mostravano incazzato,
rare, così tanto da essere sempre col sorriso e un
comportamento
gentile e caloroso che ripeteva, se tantissimo nel mondo fossero come
lui, saremmo a un nuovo passo dell'umanità. Corretto, sapeva
lavorare e impegnarsi tanto nelle cose che risultava brillante m a non
come uno pensa come i secchioni tipo della classe o uno scienziato, no.
"
"..."
"Lo definiva così perchè come lei le cos ein cui
credeva
e ci si metteva, dava se stesso. Rispetto a lei lui era riuscito
tantissimo, così tanto ad amare il lavoro e sentirsi immerso
in
esso che non gli pesava nulla, faceva di sua sponde ore in
più
se riteneva che il lavoro poteva esser fatto meglio, e come lei no
aveva paura di fare qualunque cosa, anche no gli competesse o come
dicono altri, di livello inferiore. NOn importava cosa si doveva fare,
lui chiedeva se cèra bisogno e partiva se gliene davano e
lavorava, senza sentirsi meno o altro ocme fanno sempre tutti che se la
menano. Si era rimboccato le braccia da zero e correva
perchè
era bravo e tenace. E lwei apprezzava la gente così, che
è e sa fare. Dice sempre che ammirava quelli come lui
perchè sapevano essere precisi, puntuali, vedevano il lavoro
come un punto essenziare dell'essere umano, sai affermava che il lavoro
nobilita l'uomo e lei ci credeva. Ancora di più se con Milan
si
mise pestare come scarafaggi la gentaglia che rovinava le
società. Anche lì fece come Milan le diceva,
riversava su
di loro in cosa gli faceva e combinava, perchè ne combinava
di
ogni per davvero e mi viene da ridere a ncora oggi, per stanarli e
farli piangere. E quindi prendeva questo ragazzo come modelloper dire
che amava il lavoro che alla fine aveva scelto non come modo per fare
soldi, non solo nel senso che giustamente devi pur mangiare, ma anche
come modi di vivere le cose anche lavorando. ma anche come persona, non
era chiacchierone come esempio Alaric che per stare sempre al centro
dell'atenzione parlano, parlano... lui sapeva stare in mezzo agli altri
, vedevi prima il suo sorriso, il uso scherzare in modo amichevole e
lei avrebe voluto persone così nella sua vita, ivnece di
stare
sempre sola. Scherzi, risate, cose combinate e poi risate... quanto lo
desiderava. E poi diceva che come lei questo ragazzo aveva sempre
progetti, interessi, cose che vuole fare, provare... Lo diceva sempre,
lo ammirava tantissimo perchè lui su certe cose le
somigliava.
Ti viene di fare una cosa? Vivila, falla, vai. Andare di qua, correre
di là ma perchè questo ti da la carica, la forza,
il
motivo e il perchè ti senti vivo. Pensare a questa cosa che
vuoi
fare, quella che hai deciso di fare, che devi portare a termine,
importante portare a termine. Essere immersi in sogni e progetti,
essere vivi anche in questo. Lei invece, anche perchè
l'avevano
convinta, si sentiva un niente e che non sapesse fare niente. E
così cose che voleva fare, provare, vivere non
potè
sperimentarle anche per i suoi che tutto era no, non ho voglia di
accompagnarti, di sera non si esce o entro un'ora a casa e basta... ho
capito che nonostante si ritenerssero migliori di altri, erano
castranti e incatenanti e non si accorgevano che lo fossero. E lei in
pratica non ha vissuto nientre di suo desiderio, di sua scelta. La
portavano in posti ogni tanto ma con loro era davvero un'esperienza
castrante non potevacomprarsi niente, mangiare niente di quel posto o
peggio al mare. Il suo rammarico che ripeteva sempre quando le
raccontavamo di dove eravamo andati in estate negli anni noi quattro
con altre persone con cui lavoriamo era fare il bagno, stare con altre
persone, divertirsi. Lei racconta come non si definisse mai
felice nemmeno in un giorno. Sentiva sempre che tutti rimpiangevano il
loro passato di bambini, le estati, i divertimenti... lei era
letteralmente trascinata al mare dai genitori, solo loro e i figli, con
nessun altro o aggregandosi con altri o parenti perchè poi
la
gente parlava, sparlava, diceva cosa avevi fatto, come, cosa detto... e
lei diceva sempre che odiava ricordarsi le estate quando la
trascinavano al mare a forza per fare dieci minuti massimo, a volte
cinque, in acqua e poi tutto il resto dell'unica ora a stare
là
sotto i lsole fermi perchè il costume doveva asciugarsi pena
incazzamenti e sbraitamenti perchè costumi bagnati in
macchina
no. Se erano troppo panati di sabbia, come diceva sempre, un sacco di
tempo tolto al mare e al divertimento per grattarsi la pelle con le
tovaglie senza mai ammorbidente perchè non volevano sabbia
in
macchina. Tanto casino per un'ora di mare dove pure le veniva il
terrore perchè pieno di alghe, non so bene ma diceva che
cèrano sempre grosse pozze scure che in realtà
erano
alghe che stavano in acqua e lei aveva terroe di avvicinarsi
perchè non sapeva cosa ci fosse in mezzo. Quindi la nuotata
di
cinque minute, miracolo dieci, era anche stare lontana dalle alghe. E
non dimentico mai una cosache raccontava e faceva male. Anzi, due. La
prima era che da quando le venne il ciclo non poteva fare altro che
essere trascinata con quello addosso e giustamente non voleva ne
andarci ne altro perchè più volte le compagne di
classe
le avevano fatto bullismo anche in lontananza, con loro amiche e lei
sola lo schifo, sapendo che pure non poteva nuotare. E la madre, e
questo lo diceva in un modo che non l'ho dimenticato, le picchiava
anche perchè non voleva mettersi il costume da bagno, che
lei
odiava perchè facevano schifo tutti a fiori e rosa, e doveva
stare distesa con il costumee l'assorbente a vedere gli altri
divertisrsi e vivere come sempre. COn sua madre stronza a urlare, suo
padre che sapeva sempre tutto e che le diceva che, non mettendosi il
costume, che almeno non restaszse con l'abito con cui era arrivata
perchè e lei
covava odio.
Nerssuno a capiure che per lei quella era tortura e non un qualcosa
fatto per lei. E poi il materassino..."
"materassino?"
"il materassino, la cosa che non ho mai dimenticato perchè
pure
io trovo assurda...inpratica i suoi erano taccagni e spilorci e diceva
sempre che non si compravano o godevano qualcosa, per sentirsi vivi
sai, mangi una cosa o compri qualcosa che ti fa stare bene, no? Loro
no, si privavano di tuto, mangiavano da schifo e cose comuni come
pizza, gelato, cibi normali che mahngiuano tutto ogni mese come lasagne
non so, patatine fritte, polpettone... niente. Sempre pasta con sughi
pronti dal barattolo messi sopra così come erano, ma il
caffè sempre. Il caffè che lei odiava come odiore
e
sapere doveva esserci e questa cosa la odiava perchè si
lamentava che non poteva usdare incensi di nessun tipo, ma non poteva
lamentarsi dell'odoraccio del caffè. Identica cosa della
messa,
lei non poteva lamentarsi ma loro potevano vedere a tavola con tutti la
messa anche se a lei dsva fastidio. Una famiglia amorevole...e una
volta tanto avevano trovato un materassino in iper sconto, sai quelli
lunfhi a onde? bene l'avevano gonfiato con la pompa da bici e lo
avevano messo in accqua e Lia giustamente voleva salirci, non
cèra però abituata. Così tentava ma
non sapevndo
come fare scivolava in acqua, e per una volta alla fine si stava
divertendo, insomma era sempre meglio che stare ammollo come una scema
sapendo che aveva solo cinque minuti... ma prova una volta, prova due,
prova tre la madre che era vicino si è girata er l'ha preso
per
un braccio al suo solito mnodo con forza a rabbia da farle male e... e
lei urlava perchè le faceva fare brutta figura! ora, chi non
ha
visto in acuqa da qualunque parte bambini e ragazzi che giocano,
scivolano da questi materassini, se ti trascinano, fanno roba varia...
tutti. Alla fine lei per una votla sorrideva perchè lo
trovava
divertente, il divertimento finì con quel gesto e urlando
quasi,
tanto che davvero la gnete si voltava a guardare lei che teneva la
figlia con rabbia, la accusòà di farle fare
brutta figura
di fare la scema invece di salire e basta. Il suo amore per il mare
scemò del tutto, divenne sempre più apatica ogni
volta
che era traszcinata là, a fare la lotta non solo con loro
che
non la scoltavano mai per niente, proprio, ma anche con il ciclo che
seppur non ne sappia altro che il normal eper un uomo, ricordo il suo
malessere quando descriveva gli assorbentyi che era costretta ad
usarepercxhè alla madre costavano meno e li descriveva come
materassi di un paio di dita così grossi e ingombranti come
se
avessi qualcosa tra le gambe e non potersi muovere e senza le ali, era
sempre uno schifo per quello che succedeva. E lei doveva stare con
quello con il costume messo, tanto che mi disse che dopo la prima votla
che si vide allo specchio con il costume e quella lunghezzsa che si
notava, troppo tra le gambe ed era più+ vicibile per quel
materasso odioso, che odiò tutta la sua esistenza e la
gioventù tanto che ad unodttore, disse che non voleva per
neinte
al mondo otrnare indietro nel tempo e tornare ad essere bambina che la
guardò come se avesse detto no nso, di aver fatto sesso con
un
alieno. Ma non conoscendola è normale, non è come
io, te
e quei tre mascolazoni, guardali che fanno, che non abbiamo avuto
un0infanzia normale e la gente capisce.... lei lo diceva a un dottore o
a quella psichiatra o non so cosa fosse, e quella invece di fare le
domande giuste, si mise ad etichettarla con le stronzate. lei diceva
sempre questo, che enssuno faceva domande, voelva cpire, o faceva le
domande giuste e finivi smepre per essere uno schifo tu ai loro occhi,
non loro ad essere schifo per non vlere la verità
e
capire. E che non importava cosa dicesse e a chi, ma cèra
smepre
chi la etichettava senza preoccuparsi di altro. E desiderava tanto
eprsone come quel ragazzo... non chiedeva mai ninete neanche ai
genitori perchè si veregognava, si impegnava e faceva le
cose
con quello che guadagnava, se accadeva qualcosa che aveva combinato per
sbaglio, capita a tuitti, la gente per come era non si incazzava o
altro, ma lo vedeva terrorizzato, spaventato di aver fatto un errore e
si risolveva insieme con il sorriso pure. Molto vigile, molto attento,
molto legato al lavoro, che provava e viveva e seguiva testa e cuore
senza pensare che fossero sbagli, come invece le dicevano i suoi. E
quindi ammirazione. Anzi, disse che una volta che l'aveva pure sognato.
Ma resta il fatto che ha ammirato oltre questo ragazzo in generale chi
ma amore e passione per la vita, il lavoro, le cose da provare e
tentare. Diceva smepre che quel ragazzo rispetto a lei era come se
avesse l'amore e la forza della vita che gli sprizzavano da tutti i
pori, mentre lei era solo un relitto, che altri avevano creato.
Perchè quella non era LEI. Era il risultato di bullismo e
comportamenti negativi di ragazi e ragazze e professori, adulti in
generale, famiglia. Il sentirsi e veersi meno degli altri
perchè
così le avevano insegnato. Il sentirsi dare la colpa di aver
copiato dopo che in compiti in classe sentiva le risposte sussurrate
tra compagni e diceva, e
invece non capiva perchè, chi si faceva dare le risposte
elogi e
complimenti, bei voti, e lei rimproverata e tacciata di copiare. Lei
che non lo trovava giusto. Alle elementari addirttura una maestra le
diede dei solpi sul sedere mentre le era vicina urlandole che aveva
copiato e doveva vergognarsi mentre le risposte erano volate intorno a
lei e quella stronza, mi spiace dirlo ma dai suoi racconti io non so
come sopportava, diceva che lei era così inutile che non
poteva
essere suo lavoro. E guarda che non era assolutamnete come dicevano, e
di persone ne ho conosciute... ecco perchèsi è
ritrovava
poi, dopo gente che la faceva cadere con le loro azioni nella melma,
cose scorrette, veleno e bugie intentati, lei cadeva e cadeva
finchè ha detto . Ed
è finita
cosa è finita. Sono contento che Kianta, nata dalle ceneri
di
una persona così caduta e buttata già per varie
cose, sia
diversa e più leggera come personalità, con
progfetti,
cose che vuole fare, sogna, desidera, più espansiva e
amichevole... ma fino ad un cerfto punto perchè un terrore
di
Lia a quanto pare è stato così forte da
restare..."
"Quale..."
"il terrore dei contatti troopo vicini con le persone e il sesso" rise
ma non per sfottere "dall'Accordo al rifiuto qualcosa che non voleva. E
sto parlando di Lia. E non parlarne mai con Tegel, lui
èsuscettibile ma aveva un pò di... accese
discussioni sul
tema perchè insomma, i ragazzi sono nati con
deformità
che nessuno accetta, e il come ci siamo incontrati è lunga,
ma
da quel momento incontro uno, diventiamo spalla dell'altro, incontriamo
gli altri e diventiamo quattro. Visto che secondo loro io sono normale
e son una calamita per le donne, ne approfitto per portarli con me
ovunque, siamo diventati come fratelli ma non vogliono i giudizi. E
così loro sono quelli tra i molti che non avranno mai
qualcuno
da amare. Perchè quel qualcuno non è affatto
semplice o
possibile trovare e non sono tipi da accettare di pagare per qualcosa
che alla fine, anche se con donne professioniste, non è
molto
accettato. Un motivo per cui ero amico di Lia e poi Kianta è
che
io non vedo differenze con noi e loro,messi a paragone. Sono persone
per me, fratelli, abbiamo attraversato tanto e loro sono cresciuti chi
tra rom, chi tra ladri e hanno imparato quei mestieri perchè
obbligati, erano oggetti che gli serviva e basta. Ma cosa hanno
imparato è finito per farci incontrare e gli ho detto
"Questa cosa io non l'ho mai capita. Perchè insegnarle tante
cose diverse solo per studiare le risposte ormonali del suo corpo? ALla
fine non erano sempre esercizi e..."
"Ma non erano solo per esercizi e fatica. Metterla alla prova sul
campo, all'inizio era questo che lui voleva fare. Essendo una dei
pochissimi che non le rigettava, Milan decise che era necessario
studiare i comportamenti delle stoddarde e del suo corpo con carichi
eccessivi di..."
"Ma non le aveva affidato il sistemare al suo posto l'ammistrazione
dello Chateau?"
"Si, tra le cose. Ma poi si accorse di una cosa. Ed è un
bene, o
un male? non lo so, ma anche se lo sapeva già, decise
confermandola come sua seconda e quindi togleiundola dall'azione,
perchè rispetto a chiunque non era corruttibile, comprabile,
cambiabile... chiunque a questo mondo tranne casi non rari ma non
dietro ogni angolo, è comprabile. Basta trovare cosa lo
compra o
quanto. Corrruttibili perchè per la discendenza genetica si
fa
di rtutto e quindi si accetta di tutto purchè non muoia. Ma
Lia... Lia non aveva niente di valore, neanche la sua vita. Lei ai
rischi rideva e ci andava di faccia, una volta che eravamo ocn lei come
Gestori per monitorarla in una cattura, si incavolò con uno
che
faceva lo spaccone e le diceva che l'avrebbe aperta, eviscerata, le
avrebbe tolto le budella, ridendo come per farle paura sventolando un
coltello da caccia. E cosa fece lei? Ancora me lo ricordo" passandosi
una mano sulla faccia " Gli si avvincinò veloce, rapida,
prese la sua mano, che impugnava il coltello, e le conficcò
sullo stomaco"
"Cosa?" fece Gask stupito
"AH, non fare quella
faccia. Quella
volpe ne conosceva smepre una
più del diavolo. A quell'epoca non esisteva ancora
Veròna
come oggi, la impersonava poco ma quando lo faceva, indossava sempre
abiti come adesso Kianta, d'inverno completi a tre pezzi o altri itpi
con sopra un cappotto lungo e un cappello da uomo, e d'estate con un
completo diverso da come faceva, ossia parecchio aderente, di tessuto
elasticizzato ma aderente, sia pantaloni che camicia, che giacca, con
questl'ultima in modo che si vedesse, per taglio e bottone aperto, la
camicia nella zona centrale poco sotto il seno, con la cravatta
agganciata dai fermacravatta alla camicia da seguire la forma del seno,
quindi sottoseno e poi la cravatta continuava. Era lunga. Ebbene,
siccome era anche stronza, sembrò quasi che gli si
buttò contro e mentre spingeva lo guardava negli occhi,
ridendo,ma con quell'espressione come quell'attore e gli
diceva
cose e continuava spingersi contro la lama. E quel tizio si
spaventò da lei, la sua espressione, cosa diceva e anche la
visualizzazione, con cui creava tramite proiezione delle cose che
fecero andare in shock il tizio da rimanere inebetito per giorni e
farsela addosso ogni giorno che restò scombussolato. Un
tizio
che faceva roba che... lascia stare! E lei rideva e diceva mentre
questo restava a fissare il vuoto ... Quando andammo da lei per
controllare cosa
si era fatta, ci guardò con il coltello ancora conficcato,
non
del tutto ma stava fermo, finchè non mise le mani e lo
tirò via. Giuro che mi venne le pelle d'oca
perchè fece
solo un gemito e poi restava a guardarci come se non capisse la
preoccupazione. Quando Teleg le si avvicinò e le chiese se
per
l'adrenalina e la situazione non sentisse dolore, lei sorrse
per
schernirlo e scoprimmo l'inghippo. Quegli abiti non erano aderentissimi
al suo corpo, che in effetti pareva formosa, ma aveva delle protesi in
silicone rigido e robusto, rigido nel senso non molle come quelle delle
protsi mammarie ma silicone tipo medicale, che proteggeva
zona
schiena e
torso davanti sotto la camicia, e sotto i pantaloni ai fianchi e pancia
un'altro che pareva... quando li tolse, come quando le attrici hanno
quelle pance in silicone finte e se le levano dopo le scene. Gli abiit
erano una taglia in più se ricordo bene e aveva questa
specie di
busto con un oblò per il seno, lo indossava come un giubetto
antiproiettile ed era fatto di strati diversi di silicone di vario
tipo, uno strato dellostesso materiale delle vostre tute
ipertecnologiche nere, con il materiale che assorge gli urti
così tanto che vi rimbalzavano, sai quela tecnologia nuova
che
noi non abbiamo però... una sorta di lattice o gomma che
protegge più dei giubotti classici....e con vari trati di
materiale aiutava. QUando lei aprì la giacca,
appena lo
portarono
via, e mostrò la zona colpita vedemmo che lo slancio l'aveva
indirizzato su una zona non fatale o pericolosa per gli organi, della
serie le Lezioni insegnano e non solo per dire,..."
"..."
"e la lama si era
conficcata negli
strati di silicone e in quello nero militare anti urto o
ferita
ma era una sorta di striscia... e in
verità si era colpita veramente, perc hè un paio
di
ccentimentri erano entrati ma solo perchè lei si spingeva
verso
il coltello e un colpo troppo forte e secco aveva perforato il
silicone, ma non si era fermata al dolore. Lei avev aprovato dolore per
anni, anni di dolore continuo ogni giorno per ogni secondo vissuto in
uttto il corpo. Unisci le stoddarde che hanno fatto il loro lavoro e la
sua capacità di controllare e controllarsi nel profondo, con
la
voglia di vederlo rompersi dentro, e quel taglio sull'addome fu niente.
Infatti le stoddarde lavorarono subito e smise di sanguinare
immeditamente e la cicatrizzazione fu veloce, ma lo sai anche tu, tre
volte più veloce. Il tempo di portarla alla Torre, farla
controllare da un medico e un plastico sempre presenti, e la
cicatrice
quasi non si vide. Ma non fu la prima volta che l'ultima che
dimostrò che il dolore non le importava , non eccessivo, jma
da
rischiare qualche ferita di poco conto... pur di proseguire
in
cosa era andata afare. Seppur lei temesse di ritrovarsi
addosso
quel dolore che aveva subito per anni. Ma era meglio quello che essere
toccata, E così nelle discussioni con Tegel ihn cui lui
diceva
.
E
lei rispondeva ...
"Eh...?"
"Gran parte delle lotte di questa persona derivano da
due cose contrastanti: il desiderio di amore come lo ritiene lei e la
convinzione che tale amore sia impossibile per lei. Sono presenti anche
molti altri fattori, come riparare a quelli che chiamava
errori,
ossia aver fatto cose contro la sua volontà per
gli
altri, per
riotrovarsi considerata e apprezzata. Finendo in cosa sappiamo... e
affermava sempre di avere . E
così si defniva. Era una persona che non temeva la morte,
anzi
la bramava e faceva paura per questo a chi non la consoceva,
e la
vedeva
rischiare pur di raggiungerli e fargli moooolto male. E poi
cèra
questa cosa. Prima l'Accordo, poi i suoi modi per tenere lontana la
gente e infine le dichiarazioni nette e precise che finiva la persona
che si avvicinava più del dovuto, o provava
quaosiasi cosa
che
lei non gradisse. E a testimonianza di questo, cè un tizio
nelle
cave di rame che ha una mano con una cicatrice lunga sette centimentri,
quanto il coltello da caccia che cèra sul tavolo quando lo
incontrò come Veròna, che si
beccò quello
contro... proprio
perchè aveva allungato una mano per toccarla e lei prese il
coltello e lo piantò con forza sopra il dorso della mano
andando
in fondo con la lama, per fissare la punta sul sedile della sua sedia.
perchè si era allontanata col bacino e la mano invece di
otccare la suia coscia, era rimasta crocifissa, come diceva lei, su
una sedia di legno e guardandolo negli occhi fredda come il
ghiaccio.... ma
invece come un vulcano dentro te lo giuro... gli disse che se avesse
fatto an cora
qualcosa del genere, una cicatrice sarebbe stata la
conseguenza
meno
grave. E Kianta ha, nonostante tutto, ancora orrore e timore della
vicinanza di qualcuno. Ecco perchè mi è sembrato
strano
quando
mi disse che tu sei un suo amico speciale, seppur so bene che
dovrà accadere qualcosa perchè esistea per lei,
un
giorno, quello che definiamo un amante. Ma come Lia, lei odia quel
termine, non so perchè, ma per lei amante
significa
qualcosa di
brutto. Lei voleva semplicemente chi davvero le volesse bene per quello
che era e non era, che le si volesse bene anche senza dare tutto"
"E' quello che Kianta
dice di una ragazza che mi aspetta sempre al villaggio"
"Mi sembra strano che
Kianta si
comporti allo stesso modo di Lia. Voglio dire è
più
aperta, spigliata, allegra, si mantiene seria solo perchè
vuole
tenere Jd e Milan la pressano.... per
come è, per le volte che le viene in ntesta una cosa e va,
la
fa, senza pensarci due volte..."
"Si, Jd e Milan si
incavolano spesso se lei fa di testa sua senza avvertire , e la trovano
anche fuori lo Chateau" rise
"Appunto, anche se ci
sono cose che
restano così pesanti edntro qulacuno da restare anche dopo
quello che David ha fatto...mi pare strano un suo
rifiuto su quello. Quando ha detto che aveva un amico
speciale, devo
dire che anche io avevo pensato che si era fidata e affezionata tanto
da aver trovato un compagno, ma a questo punto dalle tue facce presumo
che no. Anche per lei, compagno non significa fino a quel punto. Ti ha
anche detto di cercazre altrove cosa vorresti... è davvero
impossibile!" ridendo
"E tu, sempre con alcune
colleghe ma nessuna fissa?"
"Ah... mi sembra di tornare ai periodi in cui era con noi e scherzavamo
tutti e cinque su questa cosa... E di come lei prendesse in giro
Milan..."
"Parli di Lia?"
"Si, il periodo che Milan ci chiamò come istruttori speciali
e prima ci odiasse..."
"Perchè vi odia, dall'altra volta ho sempre sentito Kianta
dire
che non vi vuole più chiamare e avere allo Chateau..."
"Vero, e tutto è dovuto a poco prima che lei se ne
andassse... intendo il test che l'ha, come dice lui, uccisa per
cancellarle la memoria. Lia era il tipo che non badava alle differenze,
per lei erano tutti umani. brutti, belli, grassi, acciughe come li
chiamava i secchi, dinoccolati o tarchiati, nani o giganti... come hai
visto dai miei amici loro sono... uno scherzo genetico e hanno
caratteristiche fuori norma ma per fortuna loro, nietne di pericoloso,
doloroso, ne di impedimento... Perfino Tegel seppur un nano
è
capace di borseggiarti come niente... tutti noi siamo cresciuti in
amienti degnradati e pericolosi. Orfani e presi dai primi che ci
accolsero, all'epoca non eravamo con i servizi sociali, e sempre
famiglie o gruppi di persone considerati ai margini della
società. Nenache tra loro quei tre erano molto amati per il
loro
aspetto, ma seppero impegnarsi e imparare al meglio a ssfruttare le
loro condizioni e cosa imparavano intorno a loro... li ho conosciuti
quando ancora io ero membro della triade e..."
"la cinese?"
"Si, in molti paesi e città non prendono solo cinesi, io
sono
cresciuto come orfano prima in una sorta di chinatown, gli unici
ricordi di me piccolissimo era vagabondare con mia madre per strada e
poi... mi sono ritrovato solo tra i quartieri cinesi, e lì
osno
rimasto. Ho avuto consocenti, amici e nemici e alla fine per il mio
aspetto, o meglio corporatura, la capacità di adattamento...
sono stato preso. Ho fatto cose, come tutti là che molto
spesso
non accettavo e poi per un incontro con un gruppo americano di acquisto
da noi, io trovai l'opportunità di parlare con un tizio,
Jean
Piestes, a cui chiesi se potessi passare dalla sua parte
perchè
io, l'unico europeo tra asiatici... gli dissi che preferivo la vendita
e acquisto di armi che tutto ciò che faceva... lo sai... e
fu
solo il giorno dopo che parlò con me, e speravo di nascosto
da
miei e mi chiese cosa sapessi fare. Gli dissi che avevo lavorati vari
anni dotto vari membri medi e che ne sapevo abbastanza di armi da
rendermi utile. Mi chiese così di accettare un test per
verificare le mie capacità..."
"test... cosa, uccidere qualcuno?"
"no... mi chiese di seguirlo a un incontro, avrebbe trovato un accordo
con i miei capi perchè potessi seguirlo e portandomi con
sè, mi fece mettere in alcuni punti prestabiliti del luogo
d'incontro con un fucile da cecchino con zoom speciale. Mi
ordinò di controllare ogni persona che vedessi nel mirino e
verificare che tipo di armi, identificarle, e se cèra altro
non
a vista che gli potesse interessare. NOi già vendevamo e
comemrciavamo in armi di vario genere e le consocevo tutte, quindi
passai il test, individuando perfino chi aveva qualcosa sulla schiena,
fianco, sotto le ascelle e gambe dei pantaloni dalle pieghe di abiti
giacche. Scoprìì solo dopo che mi
ordinò di
tornare alla macchina e aspettare, che da sue parole ero già
stato venduto con una trattativa e che no nera stata facile.
Difficilmente puoi uscire da quel giro, a meno che non esegui anni di
lavoro impeccabile, togli qualcosa che ti sta a cuore come prova di
meritare l'uscita o... doni o sacrifichi qualcosa che per loro vale il
prezzo... molti per non perdere ciò che gli stava a cuore
persero perfino parti del proprio corpo donati come prezzo per
diventare liberi... a quanto pare mi aveva pagato caro ma dalle parole
degli anziani, per comprarmi, aveva saputo che io conoscevo ogni
specialità e abilità dei migliori dei loro uomini
seppur
un bianco e che il mio comportamento impeccabile era rispettato... sono
finito a lavorare per Jean molto tempo finchè non
capitò
nelle rete dell'allora gruppo speciale di cui faceva parte Milan. Lui
all'epoca era ancora un militare ma non sul campo, Milan sul campo...
non oso immaginare come fosse all'epoca" rise mentre fissava lo sciame
di uomini a lavoro intorno all'entrata "Non ho mai visto Milan agire,
Lia si, sempre... si è sempre sporcata le mani lei e non ne
aveva timore, ma se impersonava Veròna o su ordine di Milan
non
dovesse fare neinte, per proteggere quelli sai... ma lui, No! NOn l'ho
neanche mai visto impugnare una pistola. Lia si, ne raccontò
diverse volte e un paio dove fu lui a sparare come avvertimento, ma non
per uccidere. Lia diceva sempre . E ancora, diceva che
Milan
non lo capiva proprio, e ci rimurginava, lo studiava..."
"In che senso?" domandò Gask raccogliendo da terra uno
strano oggettino in metallo e guardandolo
"Diceva smepre che ogni volta che compariva, sembrava di umore
totalmente diverso dall'ultima volta. Sai che Milan è sempre
in
giro per incontrare persone e fissare accordi e contratti, relazioni
sociali, consocenze nuove e vecchie... apparire anche... Ma ci ha
sempre detto... anzi, un'altra cosa che ci disse era che... Qualsiasi
cosa potesse accadere, come la richiesta di prima, dovevamo correre a
salvare il suo corpo.NOn importava se cèra ancora lei, se
era in
stato vegetativo, se cèra sveglia la nuova
personalità...
Ci disse l'ultimo mese prima di andarsene che si giocava il tutto per
tutto. Aveva dubbi a cui dare risposta. E se quelli negativi prendevano
forma, non importava la testa, ma il corpo doveva essere preso e
portato altrove..."
"Che razza di discorso sarebbe?"
"... io credo di aver capito, ma... per ora preferisco pensare che
volesse solo preservare l'ultimo pezzo di lei vivo rimasto... ma le
varie volte che le ho chiesto informazioni mi chiese cosa ne pensassi
di Milan. E io le dicevo la mia. Che era un pò sopra le
righe,
un pò fuori... realtà per varie cose. Lo
rispetto,
è una grande persona, intelligente, capace... o non sarebbe
riuscito con quei suoi tre amici a creare l'organizzazione... anche se
non so dove siano adesso. Ma Lia... Lia dall'inizio, ecco... anche
Tegel si era accorto che lei era strana nei riguardi di Milan quando
ancora eravamo intorno a loro e poi dopo. Chiedeva di tutto da noi per
descriverlo. Sembrava sempre riflessiva e come in preda a una delle sue
manie del sapere la verità. La verità..." sorrise
"non
importava se la verità fosse bella, brutta, orribile,
devastante, o di qualsiasi genere. Preferiva la realtà,
nuda,
cruda, vera che come ivnece per molti adagiarsi su speranze e
falsità solo per alleviare le loro pene. NOn era i ltipo che
accettava una risposta e tutto finiva lì, oppure cercava in
modi
un pò non scientifici e simili quello che voleva sentire...
Odiava il fatto di aver creato le Muse. NOn voleva che loro come i
preti, li definiva preticelli, potessero influenzare la mente ela vita
della gente per decisioni, scelte, modi di vivere che prima avrebbero
fatto... diversamente. Ha visto donne e uomini che avevano perso dei
cari andare dalle Muse, sempre su consiglio di Milan, portare oggetti e
foto dei cari estinti per rivederli, risentirli, avere informazioni e
qualsiasi cosa volessero... lei più di una finzione che
fungeva
da balsamo e aiuto psicologico credeva solo in ogni tipo di
verità e digerirla, farla propria e accettarla e gestirla
per
andare avanti... se non avesse avuto i suoi problemi legati al non
avere uno scopo, un motivo di vita, chi l osa... L'ultima volta che
vidi Milan, ricordo un suo commento verso Jd. Disse "
"Cosa significa questo?"
"Milan... ha il suo chiodo fisso sull'esoterismo, l'altro piano, il
risvegliare i cosidetti doni che tutti abbiamo e che con la
reincarnazione e crescita di perdono, mentre in altri perdurano... tu
non sembri esser etipo che...beh, crede a queste cose, ma conosci Milan
su ciò..." mentre gask accennava un si con la testa "Sia
durante
il suo servizio militare, che dopo fino ad oggi, ha sempre ricercato
quel qualcosa che Lia non accettava. Non più, diceva. Aveva
giù detto basta con alcuni suoi amici, diceva che aveva
sperato
per un istante durato di tempo di conoscerli e poi mandarli a quel
paese, di... avere almeno la risposta che desiderava. Se ciò
che
sentiva era vero, ossia di andare in un qualche luogo e non restare in
quello in cui non era parte... se il suo non sentire e avere uno scopo
e motivazione, aveva un perchè... se quel vuoto, mancanza,
necesità quasi che sentiva come un buco nero nel petto
avessero
una motivazione e se, quale e che strade avesse davanti, per scegliere
che fare... ma dopo quelli, Zay e Ric mi sembra, decise di gettare
tutto via e restare sola. Completamente sola. E qui poi invece che
supportare Milan con ciò che sapeva da letture ed esperienze
con
quegli amici, si buttò con David nella scienza in cui
credeva,
adnando oppositamente contro Milan... ci chiedeva
sempre e sembrava come se... serbasse un qualcosa tipo puzzle da
rimettere insieme ma mancavano dei pezzi... Oggi era di questo umore e
si comportava in tal modo, ci diceva una volta. L'altra affermava, oggi
sono arrabbiata con Milan perchè è sempre freddo,
schivo,
quasi spazientito e trova troppo esagerate le mie pièce e
Feten
teatrali, quando con Veròna, le notti con gl iospiti, gli
scherzoni è come un bambino diveertito che recita in
qualcosa
che lo eccita. E oggi come altre volte che ritorna, è
come...
come me. Serio, come se avesse dei pesi sulle spalle, concentrato, d'un
pezzo, maturo e incline a parlare e discutere ma... ci sono volte in
cui i nostri discorsi sono tra fratelli, non come con i miei per
carità, ma sai quei fratelli che si dicono tutto e tra una
risata, una punzecchiata e giocosità anche se gli argomenti
sono
seri... è come sentirsi a proprio agio con
qualcuno che ti
rende meno penoso qualasi problema, basta parlarne... ma nel senso di
fraterno e giocoso e tranquillo... mentre altre volte è come
con... non lo so, come parlare con qualcuno più al mio
livello,
approfondito e acculturato, saggio e... hai presente un pò
come... come si chiama il tizio di colore che Neo in Matrix incontra a
cui propone le due pillole e gli fa quasi da Virgilio nel viaggio da
eletto? Con le sue frasi filosofiche, mature... a volte è un
piacere discorrere con lui perchè è come se
capisse
tutto, se rispondesse come una mente allo stesso livello della mia, si
sorride e si discute, ci si punzecchia ma... è come
più... se le altre volte è come con un fratello a
cui sei
legata e con cui condividi le cose in modo rilassato, le altre volte
è come...> e io dicevo per scherzare e lei diceva quasi sorpresa ma
non
ai genitori ma a Milan . E nonostante questo..."
"Scusa la domanda... ma voi parlavate di tutto? Tutto-tutto?"
"Ah ah, dalla tua faccia sembra che fossi sicuro essere l'unico, ma
no... non tutto-tutto, ovvio. E' che, vedi... sia Lia che poi Kianta...
non sono persone comuni, come le ragazze della sezione femminile che
tutti dimenticano che ci sono... noi abbiamo parlato sempre di tante
cose, eprsonali e non che sentivamo di dire mentre eravamo insieme a
mangaire tutto davanti il ciubo, di solito cucinavamo fuori al fuoco o
col metodo asiatico di mettere le grigilie e pentole al centro con la
corrente e cucinare nel mentre... se tu sei suo amico
speciale,
imamgino la conoscerai su cose che non si è sbottonata con
noi... lei come Lia si è sempre trovata meglio con
gli uomini, tra uomini che tra donne, entrambe!hanno sempre detto...
che non avevano nessuna affinità in niente con il settore
femmiinle e non si sentivano membri del loro . Ed
è sempre stato così. Le poche ragazze del gruppo
da lei
scelto che teneva intorno al posto di quei tre, non... non hanno mai
avuto interazione con lei in nessun modo come faceva Lia e ora Kianta
con quei tre. Si cnoscono bene, comprendono ogni gesto volotnario o
involontario che l'altro fa... sono in sintonia da non aver bisogno di
parole per la maggior parte del tempo e delle volte perchè
uno
faccia qualcosa, uno abbia bisogno di qualcosa o altro. Diceva sempre
che Zay fu l'unica donna con cui ebbe un rapporto di amicizia e con cui
si apriva ogni tanto. Si trovava meglio a parlare con le controparti
maschili che non con le donne. E così fu con noi. E abbiamo
passato molto tempo a bere birra con Kianta o lei vino e noi birra con
Lia, da sentirci come se non vi fosse una ndonna tra noi, ma lei stava
seduta in mezzo a noi come in mezzo ad altri in varie situazioni e...
stava lì, diventava come parte del gruppo. Niente imbarazzo
per
nessuna cosa, nessuno ed era capitato che sfottessero anche noi
perchè..." arrossendo "ci sono delle donne nella marina
militare
che.... insomma... e lei ci diceva sempre che era meglio allungare la
mano che tenerla sempre dietro la schiena. Ripeteva . Comunque come avrai capito, non cèra
discorso o
discussione che la mettesse a disagio parlando e stando tra uomini. Se
andava a controllare le donne, tornava nevrasterica per i discorsi che
definiva e
via
dicendo. Non sai quanti termini usciva fuori per il nervoso che le
donne le mettevano addosso per cosa paralssero e sparlassero. Non si
trovava con e tra loro e per come discutevano e trattavano ogni
argomento. Quindi si, abbiamo sempre parlato tutti liberamente con lei,
tanto che, da quello che so, perfino Milan non ha paura ne timore a
riceverla la sera in camera sua per parlare o che si cambia davanti a
lei mentre discutono. NOn so il contrario... è sicuro che
gli
unici argomento che la mettevano in crisi, intendo entrambe in questo
caso perchè sembra che abbiamo gli stessi punti deboli, era
loro
e il loro corpo, il giudizio e il farsi toccare. Ma per il resto..."
"E quella con cui sei legato per ora, come... come vede i ltuo lavoro
di mercenario professionista e il tuo legame indossolubile con quei
tre? se ho capito bene... li hai conosciuti dopo ave rincontrato Milan
e in una missione che facesti per lui, anche se era ancora un
militare..."
"Si, li ho incontrati dopo Milan ed erano tra i soggetti che dovevamo
accerchiare e controllare, oltre perquisire, e ricordo che erano in
disparte in una sorta di baracca, insieme, non vivevano neanche tra
quella gente e... non dimenticherò mai come tutti quei
soggetti,
per citare Lia, indicassero loro e solo loro come colpevoli di ogni
cosa che trovavamo però nelle loro case e baracche, ma
più vivibili della loro. E di come parevano tutti e tre
rassegnati ad altro che subivano. così col mio gruppo
abbiamo
deciso di interrogarli senza essere duri e abbiamo trovato un feeling,
un'amicizia, che dura ancora oggi e sono gli unici che reputo, nel mio
caso,amici speciali da non abbandonare mai. Come diceva Lia, le
apparenze le vedono solo gli stolti e perfino lei li ha salutati, dando
la mano la prima volta, e sorridendo come se non vedesse delle persone
con problemi genetici. SOno davvero brave persone, straordinarie anche
se Tegel èun pò una lingua a vipera,
come gli
diceva Lia bonariamente. Ma sarei contento se anche tu volessi
conoscerli... Ma per prima risponderti..
SArà la stessa
cosa per lei... ma non posso anche non valutare una cosa. Non tutte
quelle con cui esco a volte, sembrano contente dei miei migliori amici.
Per come sono. E così quando noto questo, dico solamente
E di nuovo, una delle frasi in italiano di
Lia
che mi facevano sempre ridere, l'italiano ha dei suoi che per me sono
divertenti...Loro... per i loro problemi fisici solo di aspetto,
ripeto, non hanno fortunatamente disagi da dover fare terapie o altro,
ma restano sempre soli e allontanati e non voglio che accada solo per
avere qualcuno vicino"
"sono d'accordo"
". Ecco perchè spero di trovare qualcuno che
li consideri anche lei come fratelli. Ma srà possibile?
Vedremo... Intanto, sono stato chiamato perchè Kianta ha
sempre
qualcosa da fare e vuole togliere di sua mano la gentaglia
dalla soc ietà. A
noi va bene, lo faremmo gratis per lei, ma ci dice sempre che da
giovani si deve lavorare per mettere da parte soldi per spassarsela
più avanti, e i ragazzi sonocontenti. Ti immagini se
mettiamo da
parti dei bei soldi per andare in qualche posto caldo, tutto l'anno,a
fare una pensione anticipata senza dover sgobbare più?
Inoltre
se il cambiamento parte più veloce, avremo dei benefici con
aiuti e sostegni statali in casi di necessita, come dovrebbe essere.
Inoltre devono cambiare cose alla scuola, famiglia,
società... a volte ho paura che si inneschino azioni e
manifestazioni di protesta. Lia diceva che era inevitabile
perchè non cè peggio della gente religiosa
bigotta e le
famiglie tradizionali idiote. E visto che nelle società
ancora
oggi è imperativo sposarsi e fare figli per essere
considerati,
Lia voleva far smettere questa cosa. Per lei un figlio non era quello
sfornato dal proprio corpo. Diceva che poteva essere un figlio anche
una persona con cui hai un legame per il temnpo passato insieme, cosa
hai insegnato e spiegato... tante cose e tanti momenti. per lei era un
affronto
sentirsi dire che le si voleva bene
se
si dava e dava figli, come ho
detto prima. Per lei era... una persona che non poteva dare amore e mi
ha
stupito molto quella volta che mi parlò di una cosa, ma
sembrava... quasi che parlasse a se stessa, non so. Fu una delle ultime
volte che la vidi. Disse... ma non so se pensasse,
scherzasse o altro. Di sicuro lei per L'Accordo è protetta,
quindsi non si preoccupava. Ma l'ultima volta mi disse quella cosa di
eventualmehnte portar via il suo corpo in
eventualità...aggiunse
un'altra cosa, io le chiesi perchè le Torri
dovrebbero cadere e dovrei fare quanto ha chiesto? Qualcosa non andava?
E lei rispose che era solo preoccupata per le manie esoteriche di
Milan, che si stava prevenendo in quel senso, che le persone che aveva
conosciuto le avrebbero fatto da Vergilie o
Pleiadi. Nella
mitologia greca, le Pleiadi erano sette sorelle, a cui avevano affidato
il compitotra gli altri, di guide e protettrici dei marinai. Questo per
riassumere, e molte figure nella società là fuori
sono
definite così perchè indirizzano i membri che ne
hanno
bisogno con persone o punti chiave..."
"Ah, si! Li abbiamo incontrati mentre seguivo Kianta per la Raccolta.
Sono quelle persone che hanno negozi, tutte lo stesso tipo di negozio,
stesso nome e tutto, perchè sia trovato e riconosciuto da
ogni
membro perchè abbia supporto in caso di
necessità, se
raggiungere la Torre del luogo è impossibile. NOn sono
membri
della Raccolta che hanno accettato il patto per svolgere questo lavoro
in cambio di un lavoro e una vita dignitosa?"
"Si, bravo. Noi ci siamo affidato sempre a loro in caso avessimo
necessità di determinate cose o comunicare con Kianta in
modo
sicuro e irrintracciabile. Se andassimo alle Torri, Milan lo saprebbe e
no nci vede molto bene da quando ci siamo intromessi per la questione
di Lia per i test e che se ne volesse andare. Dopo varie discussioni in
cui eravamo tutti discordanti, ci chiese di non collaborare
più
che non amava chi giungeva a imporre il proprio modo di fare. Lia non
sapeva degli incontri, sapeva solo cheavevamo avuto discussioni per
telefono... e cos siamo costretti a servizi delle Vergilie
come
punti di riferimento e rotta al bisogno."
"E Lia disse che aveva delle persone che potevano essere queste...
queste...
"Vergilie o Pleiadi, si. Queste figure ovviamente come idea sono di
Lia, il nome da Milan... come tutto. NOn so chi e in hce modo
ma...disse che aveva predisposto alcune cose al bisogno oltre noi, che
avrebbe lasciato due
eredità, e solo perchè aveva incontrato Milan e
aveva
possibilità che altri non avevano. E disse
..."
"Ma....a cosa si
riferiva?" mentre gli veniva i nmente qualcosa sulle parole Chiavi ma
non capiva
"So solo che dopo che Milan le diede la possibilità di
uscire
per la Raccolta, Veròna e simili anche da sola, io... so
solo
che incontrava varie persone, ma non so dirti altro. Mi disse che era
solo per sicurezza sua, dei piani e nostra. Disse anche che si augurava
che varie persone, tra cui Lèon Ligueau, avessero trovato
benefici nell'averla conosciuta."
"CHI?"
"Non so, se chiedi chi sia... disse che aveva conosciuto alcune persone
e che queste, alcune erano dei Vergilia dormienti, e che per i
servitori fittizi che servivano veròna, quelli creati da lei
con
la Ia, hai presente..."
"Si quei due, uno biondo e uno moro che usa perchè Kovacs e
gli
altri non hanno possibilità di sparire e riappare e fare
cose...
magiche..." rise Gask
"Infatti, ma loro possono essendo solo programmi. E so solo che quello
biondo è ispirato a quel Leòn, poi null'altro.
Parlava di
molte persone che incontrava, ma per altro devi chiedere quei tre. Loro
sanno!"
"Sanno!... a loro ho chiesto informazioni sullo strano caso di Kianta
che compare ovunque quando in teoria non dvorebbe esserci. Si
è
partita anche quando Milan mi ha chiesto di starle dietro e... la
vedevano nei giardini, nelle sale, da qualche parte, che prendeva e
faceva cose... "
"..." ridacchiando
"Tu sai?"
"Ecco..." fece Aegaeon ridendo " chiedi a lei o a quei tre...
seriamente, io non posso parlare. E' una cosa... forse una delle
pochissimedi cui è meglio che siano loro a parlare..."
"Noto una certa... conferma che qualcosa non va!"
"Ripeto, chiedi a loro... seriamente!"
"E le chiavi? Non è la prima volta che lo sento..."
"..le quattro chiavi?
non lo so... . Lia era criptica su certe cose ma non
con
tutti, lascia sempre qualcosa, ma per chi sa legegrli..." disse alzando
le spalle, poi alzò lo sguardo
Gask seguì, osservando
l'entrata dove compariva Kianta con le sue ombre e alcuni uomini che
lavoravano. Poi notò una cosa e si illuminò,
quasi.
"Le chiavi..." disse
osservando come
al suo fianco, da qualche proiettore, era comparso Helias e un altro
Crell "le chiavi... dello..."
"Cosa..."
domandò Eg, come lo chiamava Lia "qualcosa non va?"
"oh, ho. Prima di
andare, che
sicuramente avrà come sempre, molte tappe, mi puoi
raccontare
come nacque Veròna? Voglio capire tutto quello che
è
avvenuto nell'organizzazione e sembra che a Milan, la figura di
Veròna, piaccia"
"E gli è
utile... io non ero
presente a tutto, ma posso dirti cosa avvenne dai racconti di Lia. E
si, Verona è più importante di quell oche si
pensi...
perchè invece di mandare uomini che si fanno subito sgamare,
come diceva lei, per l'aspetto, il comportamento... ormai devi sapere
che la gente riconosce subito quello che definisce sbirro... ma lei no.
Lei cammina, anche sola mentre i tre sono nei paraggi comunque, e la
vedono per quello che appare. Una ragazza, un pò saccente
e..."
"Certe volte non sembra che reciti la parte..."
"Si, perchè è una parte della sua
personalità,
presa e resa un individuo reale e concreto... era nato prima come
scherzo, di Lia però, aveva racontato come le sarebbe
piaciuto
far venire una notte di terrore alla gente che Milan trattava, ci
rideva sopra dicendo che era epica lidea di fare un prank con un suo
dipinto che cambia colore o simile davanti a loro e apparire come
fantasma del passato... poi aveva raccontato varie volte a lui delle
persone che aveva conosciuto online che dicevano di sapere omlte cose
sulla magia e le streghe... insomma da quello, come altre cose, come i
robottini di aiuto, è venuto fuori cosa sai..."
"Veramnete?"
"QUanto è passato, sembra, di prank che Lia creava
e che
poi vennero portati realmente da Milan e Kianta... che
scherzi!
Come che scherzava lei, prendendo in giro un dialetto italiano
secondo cui facevano o
qualcosa nel
genere. Da infarto, con quei quadri padronali, sono passati solo mesi e
non anni, ma sembra molto di più. Ah, quello scherzo,
l'ultimo e
a cui assistevo..."
"i quadri padronali... intendi quelli nell'atrio sulle scale che con un
meccanismo nascosto dalle cornici dorate delle pareti in stile
francese, ruotano per cambiare dipinto e la cavità funge
anche
da nascondiglio?"
"Proprio quelli. Ricordo bene quella sera. Come scherzone dei suoi, Lia
aveva fatto realizzare tre quadri..."
"Tre? Io ricordo di averne visti due. Uno dove è seduta con
quell'abito stretto ai fianchi e poi largo sotto bianco con piume e
placche decorate argento, con quello sguardo..."
"Intendi come un sorriso beffardo, scherzoso, come da presa in giro
seppur sembra un dipinto serio? Oh, si quello fu il fulcro del terrore
di quella notte..."
"E quello con lei in piedi ocn questi abiti che sembrano simili ma
hanno carattesristiche decorative diverse. In entrambi ha i capelli con
grossi boccoli, tenuti legati solo nella zona delle tempie tirari
indietro..., con lo sguardo di tre quarti verso destra... parliamo
degli stessi? E sono tre?"
"Si, sono quelli e cè nè un terzo.ma chiedi a
Kianta dove
sia, descriverlo è... ma tu li hai visti, quindi sono state
usate le luci UV?"
"No, io ho visto due quadri che sono simili a quello nascosto sopra
quello di Milan, che si vede con le luci uv. Li ha Kianta"
"Capisco. Lia aveva la convinzione di essere brutta e creare vergogna
agli altri con la sua presenza. Glielo dicevano tutti e così
lo
credeva, ma adorava i dipinti più delle foto, e Milan la
convinse
a posare e vedere i risultati...con i prank, così come lei
li aveva creati nella sua mente...."
"le foto, a Kianta non piacciono"
"Già, ecco perchè Lia preferiva i quadri e i
ritratti...
meno sconvolgenti delle foto, visto che era una di una quelle non
fotogeniche e videogeniche da smebrare diversa. Lo so. Kianta mi ha
mostrato alcune cose, anche quei dipinti che si vedono solo con l'uv"
"L'idea quindi era di Lia?"
"Oh, si. Milan ha un dipinto reale identico a quello padronale sulle
scale, che lo tiene non so bene se in ufficio o camera,
perchè
è enorme e prende tutta una parete da pavimento a soffitto.
Quello invece presente sulle scale è una stampa fedelissima
tanto che si vedono pennellate e la tela nella zona bassa, ,
è
molto realistico. Ma si vedono e sembra reale. Ma attivando le luci,
messe ad hoc, uv, appare il livello superiore non visibile normalmente,
se ho capito è una plastificazione speciale con livelli
sottitilissimi invisibili con le stampe a fosforo, di varie
tonalità per realizzare l'opera di Lia per far
venire un
infarto.Per chi non conosce l'effetto, il trucco e via dicendo...
Quella notte cèra un ospite che volevano mettere alle
strette e
così senza ancora che Lia fosse come Kianta la Signora e
Maestra
della Casa , si fece in modo di invitarlo in una notte tempestosa e...
via le luci, affermare che si attivano le luci di emerganza e invece
sono le uv, che mostrano quindi la stampa all’ultravioletto.
Era
una tecnica che lei aveva letto per suoi studi. Infatti disse che i
raggi uv a noi invisibili vengono assorbiti e riemessi come raggi
visibili. Le differenti luminosità o fluorescenza
osservabili su un dipinto illuminato da una lampada uv
indicano
la composizione chimica delle varie sostanze che costituiscono la
vernice protettiva e gli strati pittorici, e variano anche in base al
tempo .Ecco perché con questo esame è spesso
facile
differenziare le ridipinture dalla pittura originale, si notato
come per la Lia nascosta nella stampa padronale, cosa cè
sotto o
sopra nascosti da correzioni e cambi e scelte del pittore. In quel caso
è stato usato come incentivo per la Pilar, ossia il
Pilastro,
una sorta di strega passata, che era la Padrona di Casa per matrimonio
e
restò con le sue arti occulte in una sorta di spazio tra i
lpiano materiale e quello spiriturale, permettendole di appare e fare
cose. Vuoi sapere cosa accadde?"
"sono curioso, adesso"
"Questi due uomini erano miliardari che si erano fatti risparmiando su
ogni cosa, ogni spesa, e trattavano i dipendenti
così male
e con disprezzo da
negare loro i diritti base. Eppure loro erano miliardari. E
così
Lia disse Poi cè oltre la
porta sotto
le scale e il dipinto padronale una sorta di stanza del giardino con
una vetrata come una serra. In pochi sanno che avevano fatto togliere
una sezione che diventava girevole e mentre un fulmine e qualche
effetto mascherava, lei passava nel giardino e... magia! E altre
cose... e diceva , mentre pren devano il
tè alle cinque e quidi prima di quella cena.Prima della Cena
gli
ospiti giunsero un attimo prima di piovere molto forte e i fulmini
facevano da anticipazione al tutto. nell'atrio Milan al solito si
apprestava a presentare e mostrare i pregi dello Chateau, e la faceva
fare, perchè diceva sempre che era uno spasso. Come quella
volta, ma dimmi, che abiti sno quelli attualmente appesi?"
"Mh... sono aderenti, come si chiamano.... tipo sirena, bianchi e
argento con decori pendenti, non so, ma sicuro sono bianchi e aderenti"
"Allora sono altri. Quelli sono i reali ritratti di Lia,
successivamente al risveglio di Kianta lei dimostrò di avere
dei
gusti diversi sull'abbigliamento femminile per se, se fossero stati
tipo impero ma molto ampi e vaporosi erano di Kianta... Milan ha un
amore verso i ritratti, appreso in
Russia. A quanto pare i russi amano così tanto farsi
dipingere
in abiti antichi che è una moda tra i ricchi e potenti. E
siccome lui è un tantino adone e... ama troppo se stesso!
Quindi
devono averne fatti altri, perchè dopo aver comprato le
Torri
gli è venuta l'idea di metterne uno per ogni edificio, non
importa in che paese e avendo elicotteri personali... è uno
scherzo spostare roba! per quelli e quelle sere... Ricordo ancora come
mi apparvero le due volte che li vidi, che tramite il meccanismo li
scambiano.
Il dipinto di quella notte raffigurava una donna giovane con
pelle molto chiara, capelli scuri a boccoli lunghi, cui solo quelli
sulle tempie tirati indietro con una sorta di decorazione o altro da
donna con piuma che svettava all'indietro. l'abito di velluto blu e
crema sembrava un esemplare dell'ultimo ventennio del diciannovesimo
secolo. Era composto da una giacchetta che davanti arrivava e
abbottonato sopra il seno, da poco sotto le ascelle a davanti vi era
questo taglio a triangolo mentre dietro scendeva fino a dfondoschiena
anche lì termnando a triangolo a punta. Davanti la
giacchetta
era composta dal taglio principale triangolare e poi altri due livelli
che scendenvano uno sotto l'altro con questo effetto di balze
inferiori. Tutte le bordature erano incrostate da pietruzze sfaccettate
con un decoro a triangoli e pietre sopra e sotto le punte, mentre la
zona delle spalle aveva perline in successione cucite a creare
ghirigori. Le spalle di questa giacchetta erano a punta verso
l'esterno, rigide con le puinte qualche centrimetro più in
fuori
delle spalle. Se vi era un colletto era nascosto dalla sciarpa da collo
o Jabot femminile composto da una sezione intorno al collo di
tessuto più chiaro increspato verso il basso e ua hascia di
pizzo e poi il resto con bordi di pizzo che scendeva sul petto. Tutto
il jabot era color crema di due tonalità diverse ocn un
pizzo
molto elaborato. le maniche scendevano tubolari fino a prima del gomito
ma con un oblò sotto le spalline e chiudendola all'interno
del
baccio, mostrando la camicia sottostante. QUesta non era visibile se
non nella zona del busto e le maniche esposte. Nella zona del
busto sotto la giacchetta che terminava sopra il seno, era lavorata in
modo che sembrasse avvitata intorno alla vita, quindi come se girasse
in senso orario da un lato all'altro, creando un essetto movimento e
pieghe, mentre le maniche si vedevano dall'oblò sotto le
spalline a punta e da quando le maniche terminavano poco sopra il
gomito. Erano molto a sbuffo, ossia molto larghe e dal gomito al polso
vi erao tre laccetti del tessuto dell'abito che stringevano e creavano
tre sbuffi vaporosi, terminando in un pizzo sopra la mano. Un richiamo
a rinascimento. La gonna era di sicuro attrezzata con un tournure,
ossia un sellino pieghebole che conferiva volume alla gonna verso il
dietro, creando una figura allungata e non larga come si usava un
secolo prima ed era un elemento chiave per l'ultimo ventennio della
moda vittoriana. Una sopraveste era drappeggiata a piege e dando una
discesa a mezzo cerchio fino alle ginocchia con decori simili alla
giacchetta, mentre la gonna lunga e sotto, era con qualche piega e
proseguiva verso dietro con strascico."
fece una pausa mentre si sentiva Lia baccagliare affacciando da una
finestra del primo piano agitando un pugno verso il basso, quelli che
stavano al di sotto e Gask rideva.
"L'altro, quello dell'altro abito, più semplice, prevedeva
una
giacchetta con apertura a V senza colletto, di velluto blu
con
sopra un livello di pizzo che davanti scendeva a rose una dietro
l'altra a fare righe di verticali, terminando in maniera tondeggiante
sul ventre. Le maniche a sbuffo e molto ampie di pizzo creavano volume
sopra quelle aderenti in velluto, smepre visibile, e terminavano
strette sul gomito e poi a campana di pizzo a metà braccio.
Una
grande rosa di velluto stava sul fianco destro e sotto la giacchetta
con scollo a V, un'ampia gonna di velluto sempre blu, scendenva ampia
con una coda dietro, con un sellino sotto. Una sorta di mantella
partiva dalla spalla sinistra, appuntata in un angolo da una spilla e
proseguiva drappeggiata sulla spalla e poi dietro dove si collegava
alla giacchetta. Quello di prima era seduta mentre in questo secondo in
piedi... ma andiamo a quella sera"
"sono curioso, perchè non accadono da quando ci sono io"
"Verrà il momento o avviene nelle Torri e non lo sai.
Dunque,
eravamo nell'altrio, no? E i tuoni erano paurosi, pioveva come se
volesse diluviare il mare intero. Serata scelta apposta, Milan
proponeva la visita di alcune sale o di altre, hanno la sala da ballo,
ampia, ma staccata dall'edificio e si trova dopo il giardino, quindi
fecero nella saletta del giardino quella volta...
avvisò uno di qauelli che fanno i maggiordomi di
andare a
prendere un dono per i presenti, necessario per quella serata. Il tempo
di elogiare il dono, le luci ci spensero, piombando tutto
nell'oscurità. Ricordo benissimo che dalle finestre
apparvero i
chiarori dei lampi e la figura di Milan si stagliava fiera e con tuto
il suo... sentirserla, da quel dipinto. Poi si accesero delle luci tra
il blu e il violetto e Milan affermò di star sicuri, che era
entrato in funzione il sistema di sicurezza e come per hotel e luoghi
pubblici, le luci accese erano quelle di primo soccorso.
Così
disse. Io so che di solito sono luci rosse, ma gli ospiti parevano
sollevati e Milan continuò a dire che dopo qualche attimo i
maggiordomi avrebbero attivato i lsistema di emergenza completo,
riavendo le luci anche la linea era saltata. E poi uno degli ospiti
urlò. Si era voltato e quelle
lampade uv mostravano non pi il dipinto originale, ma quello visibile
solo a certe lunghezze d'onda con molti colori ma
dall'aspetto
ammetto terrificante. Spettrale. Sembrava qualcosa da film horror.
"Quelle stesse pitture so hce Lia li aveva usati nella stanza
personale ma non so
come, che di giorno no nsi notano, ma di notte con una lampada...Coi
funghi, si lo so. Lo so bene!" rise Gask
"Ah, quindi tu ci sei stato. Non fa entrare nerssuno nella camera da
letto, neanche qualcuno per pulire... Bè nella Villa della
Strega ci sono
suoi dipinti che con gli uv mostrano teschi sopra il suo viso,
esseri... si divertiva! La cosa che fa paura di quei dipinti
è
che che siano ritratti o ambienti, l'effetto della fosforescenza con
questo azzurrino e loro che emanano fievole luce,
dà una
senszione di... non so, spirito evanescente o qualcosa del genere. Io
sapevo dello scherzetto, ma non nei dettagli e semrbava davvero per
quella luce uv e la fosforescenza che fosse stregato. Era fatto davvero
bene e poi immaginati!. I lampi che inondando l'altrio dalle finestre
ad
altezza normale e quelle in alto sopra il dipinto e altrove, e questo
che torna Milan e poi quando svanisce la luce, torna quella uv e
riappare lei. Io stesso se non sapevo dell'inghippo me la sarei fatta
sotto. E se uno non sa e non conosce l'effetto della fosforescenza e
raggi ultravioletti su materiali specifici, si comporta come quegli
ospiti. Terrorizzati. Ancora di più quando Milan si mise ad
esclamare che fosse la Padrona antica della dimora, una donna che si
dicesse facesse uso di magia nera, la studiasse e che si ipotizza non
fosse morta ma finita in uno squarcio, una fenditura, tra il mondo
materiale dove siamo noi e quello spiriturale, dimorando là
e
tornando solo le notti di luna piena quando il potere che divide i due
piani si affievolisce... cavolate e cose assurde che noi reputiamo
finte, stupide, solo per chi ci crede. ma veramnete, quelle parole
facevano effetto su menti ignoranti. E siamo sempre là. Lia
mi
disse che quel terrore come se stesse uscendo il diavolo in persona non
sarebbe comparso s equelle perosne fossero state acculturate. Non da
esserne esperti, ma le basi, per notare il colore non rosso delle luci
e
l'effetto dei quadri. No, capre dalla testa ai piedi. E quanto si
divertiva. E mentre loro urlavano e volevano scappare, Milan disse loro
che no, non dovevano farlo perchè era sicuro. La vecchia
padrona
della dimora, Eloisa Canossa di Mantova, cambiando nome da spostata
a un nobile francese divenendo Lia Veròna e tutto
il
resto... Anzi su questo ci fu una diatriba da tra Milan e Lia. Lia
diceva smpere che appunto Milans embrava ambivalente ogni volta che
appariva, uno diceva il nome Eloisa e il resto, un altro giorno o
momento Lia Veròna e l'altro nome, finchè non
fecero
questo cambio da sposata.... "
"Quindi si presentò...."
"Non è mica finita..." ridendo "di colpo strane cose
iniziarono
a strisciare ovunque. Strisciare... non so se è il termine
giusto perchè si vedevano movimenti in giro e il suono del
legno
e passi come se qualcosa o qualcuno camminasse, gli angoli del tetto
decorato e con le parti in rilievo decorativo si riempirono di strane
cose. E poi una risata. La conosci. Immagina si sentire la risata e
dalla base del dipinto stagliarsi una figura umna che pare scivolare
verso la balaustra delle scale. In realtà poi seppi mentre
lei
lo rifaceva per farmelo vedere, lei era bassa alla base del dipinto,
facendo Ats però sapeva come rialzarsi in modo lento e come
se
fuoriuscisse dal basso. Era di spalle, si sollevò come
faceva in
quel itpo di danza e avanzò col metodo floating dance verso
la
balaustra. Quindi sollevandosi e in verità per le luci e le
ombre pareva che venisse fuori come fluttuando... Si voltò,
aveva quel vntalgio di piume a forma di picche o freccia per
sventolarsi e far scena. Sorrise girando verso di noi di sotto e
appoggiò le mani sul bordo in legno della balaustra
guardando in
giù, con un sorriso carogno. POi scivolò con le
mani sul
legno aprendo le braccia per portare il petto verso il legno, come un
saluto chinandosi e si risollevò, portando le mani aperte
contro
i fianchi e risalendo sul busto fino al petto, mentre intorno a lei e
sulle scale comparivano esseri che non avevo mai visto. Ti ripeto, se
non ero a conoscenza della realtà, me la sarei fatta
addosso.
Odori e rumori e versi giravano intorno, e Milan che si metteva su un
ginocchio per salutarla. lei con una risata alla Veròna si
avviò verso le scale e in diagonale, con una mano sul
corrimano
e uno per sventolarsi col ventaglio, salutò scalino dopo
scalino
per scendere in quel modo, diangonale ed elegante, mentre se la rideva
che quella notte avev apotere a sufficienza per diventare corporea. Si
fermò sull'ultimo scalino e porse a Milan la mano, che la
portò alla fronte i n segno di saluto.
Lia puntò gli occhi, fissa e ferma come una bambola sugli
ospiti
e dopo alcune cose di saluto e che era un piacere conoscere altri
membri delle nuove generazioni e del nuovo secolo, mentre roba varia
girava, rideva, faceva versi intorno. Alla fine lei sospirò,
sembrava davvero seccatas, fece con un gesto dell'indice come un taglio
da sopra in basso e l'immagine di uno squarcio illuminò la
zona
poco prima del corridoio. Disse alcune cose e lo squarcio divenne un
ovale con i bordi a brandelli, mostrando uno spaccato di qualche luogo
e tutte le robe ed esseri che si muovevano, fissavano, si lamentavano
vennero risucchiati all'interno in un modo che... lei disse che aveva
preso in prestito le idee da un gioco che le paiceva da ragazzina,
Heart of Darkness del millenovecentonovantotto, e cèrano
tutti
questi esseri neri e di vari oclori, forme assurde e orribili che
venivano risucchiati. E ancora il livello di perfezione delle
proiezioni non erano come adesso... comunque dopo aver fatto questo,
per stringere, lei disse agli ospiti che avrebbe desiderato conversare
con loro eper aggiornarsi sul mondo nuovo e facendo un gesto le due
parti dlela grande porta sotto la scala si aprirono di colpo inonando
di luce l'atrio che ancora era con gli uv e guardando da sopra la
spalla, con le braccia ancora in alto...con un sorriso come per dire
. Insomma è
andata che siamo
entrati nella stanza tutta a vetri, anzi il tetto no, per
metà
perchè l'altra metà ospita il vuoto dietro il
dipinto,
metnre il resto è tutto a vetri come una serra con
intelliatura
di ferro battuto e decorativo e vetro. Un tavolo con sedie attendenvano
con tutto pronto. Tè, pasticcini vari, tazzine e piattini e
via
dicendo. Lei si accomodò come faceva poi Veròna
dpoo e
chiese notizie del mondo di fuori, spiegando che non potendo uscire se
non evocata in altri luoghi, ma solo in quel caso, passava il suo tempo
nella fenditura in una sorta di realtà che rifletteva quella
del
suo tempo, e nelle notti come quelle, quando il suo potere aumentava
poteva materializzarsi finchè il primo raggio del sole non
fendesse il cielo. Lamentandosi che non vedeva il sole, non lo sentiva
su di se, da tanto, tanto tempo. Si fece servire il tè e i
camerieri, che recitavano, fingevano di avere così paura e
terrore da tremare e far cadere del tè sul piattino sotto la
tazzina e la tovalgia. Lia disse che li perdonava, che reputava la loro
paura come testimonianza del suo status e presenza e che le portassero
le meringhe, la sua passione. Disquisirono del più e del
meno,
Milan giocava con cellulari, cose che le mostrava che sembrava tutto
nuovo per lei e Lia era stata così convincente da sembrare
davvero qualcuno che non ne avesse mai visti, che avev apaura di
toccare lo schermo di pad e smartphone, che temeva i serpenti nei video
ocme fossero veri, che non voleva specchi e simili e per quando era
morta, trovava assurdo un macchinario come quelli che conosceva
dell'industriad ell'ottocento che però portassero in giro le
persone la posto di cavallo e carrozza. E altri discorsi tra due epoche
diverse. POi finse che qualcosa la chiamasse, la attraesse, e
affermò che qualcuno da qualche parte stavas cercando di
eseguire un'evocazione, ma il loro potere era così scarso o
la
cerimonia così blanda che inevce evocare esseri superiori,
potevano raggiungere le entità come lei. E quindi si
avvicinò ai vetri e disse che sarebbe tornata ma doveva
divertirsi con dei soggetti così stupidi da pensare di
obbligare
qualcuno a palesarsi. Lei poteva anche non farlo, ma era
così
divertente vedere le loro facce pensando di aver fatto
chissà e
cosa e facendo contratti che ci guadagnava solo lei. Bastava saper
rigirare le parole per prenderli per i fondelli. E quando aveva dei
servitori, tra l'altro chiamava sempre Milan Servo, che poteva rigirare
e usarli come passatempo, non era da perdere... e così
aspettando, ciarlando, un ben fulmine e usando le proiezioni fingendo
che incenso e fumo fossero del richiamo, passò oltre il
vetro
girevole senza che si vedesse, menter Milan parlava per occupare gli
occhi deigli ospiti e lei si incamminò fuori con noncuranza.
Il resto ha meno importanza, ma per farti capire il
livello..."
"mentre i tuoni avvampavano nel cielo mostrando Milan e poi di nuovo
Lia, Milan stesso si mise ad elogiare la vecchia padrona di casa,
vaneggiando...? Ma erano credibili?"
"Oh, cazzo si! QUando si metteva a spacciarsi per una svampita e
sciocca, o come per Veròna, una donna che non ha mai visto
la modernità... le crederesti. Sa essere impacciata e
incapace ed è capitato che fingesse di essere una mera
ragazza che aveva raccolto una pistola e con paura, terore, tremava e
no nsapeva sparare e ti sembra veramente indifesa e debole. Ma poi
partiva come una molla e dopo che ti faceva molto male vedevi quelo
sguardo, i lsuo contro il tuo, con quegli occhi greandi a fissarti
fisso fisso e duramente che ti chiedevi che cazzo succedesse. Cambiava
di colpo da poverella che scappava da te ad accoltellatrice pazza
seriale. Ma non ti credere. NOn era così, sapeva dopo prove
ed esperienza in quei mesi tra i gruppi a simulare e cambiare
personalità in modo che fosse come tu volevi che fosse.
Anzi, diceva sempre questa frase a volte. A chi le chiedeva lei dopo averti fissato fisso ti diceva "
"C ome dice Alaric prima li confonde col delirio e poi li frega"
"Ah, quel tizio. Stronzo, adone anche se non dovrebbe, spaccone ma ha
cervello. Solo che da quando se lè legata al dito per tutte
le cose che Lia gli faceva, la evita come la peste se non
può sottrarsi e così Kianta. Ma ha ragione.
Veròna stessa è nata come estrapolazione di
questo concetto. Buttare sul campo da gioco un personaggio fittizio ma
reso reale da gli altri che lo individuo tale dal nome e l'esistenza
che gioca con sue regole e con sue cartucce in modi inaspettati. Gli
stessi robot a forma di criceti sotto steroidi come li chiama Tegel o
quelli a forma di Razza ne sono un esempio. Esattamente come un animale
come dovrebbe essere ma con quegli assi nella manica che ti portano
alla rovina se non tieni gli occhi aperti. Hai visto le Razze
all'opera..."
"Si, si... e devo dire però che sono divertenti..."
"Non per loro... comuqnue quelle frasi dell'essere come gli
altrivogliano che lei sia... la disse anche a un poliziotto quella
volta che per divertimento decise di non scappare ma andare di faccia
alla polizia che era giunta mentre lei
di un tizio..."
"E' stata arrestata?"
"Arrestata in tutta la sua procedura no. Ma Lia disse dopo che voleva
assolutamente vedere cosa sarebbe accaduto se Veròna finisse
in mezzo alla polizia e come si sarebbero comportati. Ovvio, non mise
in scena atti ma si comportò come a
volte i ragazzi, i veterani, temono. Ma ti racconterò quella
storia, che ancora oggi ci fa morire dalle risate, dopo o appena
possibile, perchè per portarla dall'inizio alla fine e va
fatto tutto in una volta, cè bisogno di tempo. O come quando
per la Raccolta decideva di fare casini in modo che..."
"No, ti prego. raccontameli stasera. A quanto pare restiamo
perchè abbiamo del lavoro da fare domani anche per la
Raccolta e Veròna ha tre persona a cui dare la Mano. Ma
seriamente è stata arrestata?"
"Manette, messa dietro nella macchina di servizio e verbale fatto... e
vedevi tutti seri, concentrati, quei sergenti e poliziotti che
trattavano quel tizio meglio di lei e lei che faceva quel sorriso
carogno e anche di divertimento come fosse un gioco. Ed era il suo
gioco. Perchè come si svolse poi è qualcosa che
andrebbe scritto su di un libro. Ma no nfu solo quella volta,
ovviamente fu arrestata solo quella, ma vi furono altre in cui lei
così, a cavolo suo, così come Kianta quando le
gira, arrivò, mostrò uno dei nostri documenti
veri ma con personalità fittizie, di solito lei è
Diandra, e va, parla, agisce. Se le chiedono conferma delle sue
generalità oltre avere dei nostri abbiamo anche numeri
identici a quelli ufficiali di molti corpi di polizia ma con un numero
in mezzo mischiato, a meno che non cè un tizio scaltro che
nota che il numero è diverso e gli puzza, non cè
niente da dire. Il suo documento seppur per verifica, è
reale e verificato, quindi non cè storia. Ma questo
perchè, ti chiedi? Semplice, ha visto cold case di vari
paesi e situazioni al limite del ridicolo per indagini fatte con i
piedi e il culo per cui lei diventa una iena. Si incazzava se ricevea
copia di tutto e vedeva che gli inquirenti continuavano su strade che
per lei sembravano impossibili, assurde, false, prove e altro non
verificate e testate, messe da parte, gente indicata come pulita e poi
qualcosa non funzionava... e lei diceva smepre di non avere una testa
adatta a nessun lavoro in particolare, ma che se trovava le magagne
proprio lei ... qualcosa non andava davvero... insomma le combiinava.
Me lei era più testa, agiva di sua mano solo quando lwe
rodeva il culo o le facevi saltare un diavolo per capello, era
più scena ecco perchè le Muse per esempio la
chiamavano la Matrona carogna. Le piaceva usre il cervello e
indirizzare gli altri. Mentre Kianta è totalmente del fare,
fa lei tutto ecco perchè ancora di più con lei
quei tre le stanno addosso. Se Lia agiva di sua mano e faceva molto
male sia fisicamente che nel cervello come punizione, Kianta ti
dà una cinquina in faccia usando meno cervello. Della serie
. Non a
caso Milan dice sempre che Lia era Punizione, Kianta giustizia"
"In che senso"
"per come agivano... Lia se agiva di sua mano e si metteva in prima
persona... come dire, significava che voleva riversare ogni cosa dentro
di lei e cosa meritavano altri su chi aveva fatto peggio. QUindi invece
di pescetti piccoli, voleva le capocce. I capi, li chiamava
così, le capocce. E se ti beccava, Cinq e Torque...? Mph...
quelli in confronto sono diligenti impiegatucci che seguono un loro
copione, basta. Non posso dimenticare quel tizio, quello che stava
dietro alla vendita di film che neanche gli horror, in cui aveva fatto
di tutto e tutto lo schifo che gli veniva in mente a bambini, bambini,
ragazzine, ragazze... e partecipava anche alle red room, dalla cina o
polinesia mi pare... o altri luoghi? Comunque quando raggiunse la sua
posizione dopo aver con chi lo conosceva gli
fece fare la stessa fine della gente che aveva tortutato e in alcuni
casi portato alla morte, anche non per mano sua ma ne era l'artefice o
dietro la camera. Lo prese e dopo avergli fatto provare le torture
giapponesi, lo posizionò in una stanza preparata apposta e
in diretta sul suo stesso sito di streaming e a pagamento. ALcuni degli
spettatori lo conoscevano, altri no. Quando furono un migliaio, no nso
se di più, e tutti quasi rintracciati tramite i nostri
sistemi, perchè credono che possono nascondersi nella
rete... Beh, per prima cosa lo mostrò legato. E lei non
aveva maschera ne niente, si presentò come
Veròna, e disse che era lì per pareggiare un
conto. Quello di chi era finito sotto le sue mani e che avrebbe pagato
anche le colpe di altri. Così, così
perchè quel giorno le andava. Detto proprio così!
Così presentò il tizio, senti perchè
ricordo che ho riso per due ore, elencò con un cartellone
tutto ciò che aveva fatto e i suoi
famosi e più venduti e si co mportò come una
presentatrice tv. ALl'epoca cèra Torque, Cinq ancora
no.Così presentò il primo gioco... essendo
Veròna, la strega del gioco, lei avviò il primo
gioco in cui la risposta sbagliata o un comportamento sbagliato... e si
vide Torque con una maschera che prendeva un trapano e le sue punte
dai 14 ai 25 millimetri con sezioni cave importanti che, da
sue parole, avrebbero estratto sezioni a torchon di carne come burro.
Scelta la misura disse che per ogni risposta sbaglaita o comportamento
sleale dalle regole del gioco, avrebbe fato un foro sopra ogni
ginocchio, avanbraccio e spalle, e che la sedia in cui sedeva ed era
legato coi lacci di cuoio spesso aveva dei fori già
predisposti. Essendo un professionista, il boia avrebbe forato il punto
esatto senza guardare sotto la posizione del foro e sarebbe partito
dalle gambe, ogni sbaglio dopo i fori, una lunga vite con dado sarebbe
stato introdotto nel foro carneo e ogni ultioriore errore cinquie giri
di dado finchè non cè più gioco per
serrarlo alla sedia. Dopo fori alle braccia e viti con dado. Per ultimo
le spalle. E proseguì guardando lui negli occhi, avrebbe
fatto un gioco scientifico. Quelle viti come mostrate alla cam non
erano nuove scintillanti ma usate in altre sedi e svitate. Quindi, ogni
due ore avrebbe chiesto a un suo medico di fare test e campioni per
vedere in quanto tempo infezioni o batteri peggiori impiegassero per
prendere l'ospite. E che lei era la Strega delle cento ore,
perchè finito quel lasso di tempo, risposte e scelte
avrebbero ocndizionato la sentenza. meritevole di vivere o di finire
all'inferno? E mai ha detto morte e simili, ma la gente in chat morte,
morte... così appena nel monitor comparirono le sentenze,
lei sorrise in modo carogno alla camera e guardò come se
fissasse ognuno di loro. Non so il tempo esatto, non cèro ma
lo raccontò e tutte quelle migliaia di persone, collegate in
vari modi che seguivano sia se venivano dal sito dell'uomo sia altri in
cui lui collaborava si ritrovarono ad essere fissati come se fossero
loro l'auditore principale e unico. E disse
e da una lista che le avevano stampato iniziò a dire dei
nomi con indirizzi e informazioni vari e rideva mentre confermava che a
ogni nome o poco prima tutti si scollegavano ma erano rimasti
così tanto e con i lsito, la chat e i programmi trojan che
involontariamente si erano ripresi, oltre che tracciare a ritroso la
connessione nonostante i nodi di cammuffamento.. li avevano presi quasi
tutti. Ed essendo un'organizzazione ovunque, non fu difficile mandare
squadre proprio negli indirizzi e portarli via, con avviso alla polizia
postale e altri enti dell'acchiappone che avevano fatto, loro, ma non
è sol oquesto. Dopo fece esattamente anche a loro
il giochetto, ma su come per tutti quanti e in tutti i posti... devi
chiedere a lei... a Kianta intendo... e furono ritrovati di notte dalla
polizia allarmata da loro stessi incaprettati intorno a una sorta di
palo, con un cartellone con i dati del tizio, cosa aveva fatto, dove
era andato, screen del suo nick e delle sue sentenze nelle chat e
l'avviso che ogni figlio, marito, fratello, cugino, nipote ma anche al
femminile potevano essere amrci dentro da godere e desiderare osservare
la gente torturata o abusata in ogni modo, peggio se minori, e ancora
comprarli, quei video. E... solo dopo che fece pregustare a tutti loro
le sevizie a cui avevano asssitito con ogni volta la stessa domanda.
. E alla fine come nella camera in quella stanza disse
l'ultima frase. . le risate che mi sono fatto nel vedere le foto del
momento della presa e arresto! Le facce perchè no ncredevano
fosse reale, che li avessero beccati! Ed erano ragazzini, ragazzi,
uomini anche di ottima famiglia o lavoro, non si poteva immaginare che
loro potessero essere quel tipo... e Lia disse solo
"Capisco... "
"E diceva ancora .
"Si riferiva al gioco delle feste, cose organizzate e tanto altro con i
suoi ritratti e la sua menzione..."
"Si, esatto. Il suo modo gentile, come lo chiamava, per fargli
. Non era
ciò che desiderava come vendetta, ma accontentò
Milan... ah eccola, questa sera non sbaglio ci sarà
quell'incarico con Veròna"
"Si" rispose Gask voltandosi a vedere Kianta fissare malignamente
alcuni uomini mentre camminava nel sentiero anteriore "un imprenditore
poco, poco pulito con mani in certe organizzazioni... e un tizio
trovato sepolto sotto le fondamenta di un eidficio in costruzione..."
"roba solita. Sai quanti ce ne sono dagli anni settanta? Ma questo
è fresco, quindi a modo suo, Veròna lo
farà cantare che neanche la Callas" ridendo "comunque mi fa
paicere l'aver saputo che ti sei ambientato davvero tanto allo Chateau,
che hai i tuoi interessi, amici, tutto quanto. Lia diceva smepre che s
eno nfosse stata rotta, quella poteva essere l'ultima tappa..."
"cioè?"
"ultima tappa... ossia dove una persona comprendeva e definiva
. per lei casa non era un edificio come tutti e
basta. Ma un insieme di cose e persone e se si restava senza l'impeto
dell'andar via, allora era cosa giusta. L'ambiente, oltre luogo, in cui
si desiderava tornare, di cui si aveva nostalgia... cosa che non
accadeva con la sua vita passata e questo non le faceva male,
semplicemente... si sentiva fuori posto, ecco! Ma ripetè
fino all'ultimo momento che sarebbe potuta essere casa, nonostnate
tutto... e Kianta sembra che al consideri proprio casa sua, dicendo che
non vede l'ora di tornare e che solo là e in parte alla
Dimora rossa si sente come . Solo che qualcosa si
è un pò scombussolato con il tuo arrivo..."
Lia nella veste di sorella tra le Muse, si alzò impettita e
così seria da sembrare vogliosa di uccidere qualcuno.
"Tu che sei qui presente" disse lei all'ombra che si proiettava sul
muro dietro un paravento e che loro vedevano "tu, che con tuo fratello
hai deciso di creare un gruppo o congrega di persone speciali collegate
con l'Oltre tramite il Dono.... trovo vrgognoso il comportamente di
tutte loro. Hai dato loro una veste quasi sacrale, ma io non approvo il
loro comportamento dettato dal potere che hanno ottenuto secondo
loro..."
"Noi siamo persone speciali, scelte per il dono ottenuto dalla nascita,
noi guidiamo la gente..."
"Mi oppondo!" urlò Lia fissando prima la Sorella che aveva
parlato e poi tutte le altre, seduta tranne lei stessa in piedi,
intorno ad un tavolo ovale "voi esistete per dei motivi che vanno oltre
quelli che avete pensato di..."
"Noi siamo Muse. Noi indichiamo, noi..."
"Non travisare le cose, Sorella!" la inteppurre Lia, voltando il capo
verso la donna, una delle prime ad essere scelte "I vostri titoli
indicano il potere che avete ricevuto in dono. Lo confermo, o almeno,
così ho accettato per amicizia verso i due fratelli! Ma non
il
comportamento che vi rende più simili a suore e preticelli
che
altro. E non parlo delle belle parole di buona condotta che ci si
aspetta dalle suore. Sappiamo tutte e molte altre che sono cresciute in
istituti gestiti da quelle pazze, che sono peggio delle loro
controparti maschili. Dolore fisico e psicologico sono quasi una
normalità per l'ottanta percento di loro. E molte dsi voi lo
sanno. E io che epnsano che proprio voi che avete conosciuto il peggio
di queste persone finto-migliori perchè con veste
monacale...
voi non siete suore. Voi non siete come i preticelli. Voi non siete
come sacerdotesse. la religione che il Leader ha eretto in questi
luoghi vede la natura come Madre e come tale, venerata e
temuta.
Ma mai come un Dio delle religioni che schiacciano il mondo che ancora
continuano. Voi non avete il diritto di dire alla gente cosa deve fare,
penitenze, digiuni, punizioni, prove di pentimento... ma dove siamo, al
periodo dei crociati? nedl medioevo? Siete impazzite? Se voi vi ergete
a migliori degli altri per i vostri doni, sono fatti vostri. Non
permetterò mai che si devii la mente della gente con
fantasticherie religiose portandoli a credere all'idea dell'anima
salva, inferno, restare bloccati e non vedere il tunnel di luce... Che
cosa avete nel cervello, criceti zombie? Voi avete dei doni non per
dire alla gente cosa deve fare pena questo o quello, non avete il
diritto di spingere la gente con promesse sull'Oltre dicui secondo me
sapete solo il poco che vedete, sentite e simili... potete avere i doni
che volete, ma mai, MAI, permetterò finchè
vivrò,
altri comportamenti che si addicono più a preti e suore che
a
voi. Le muse parlano di ciò che compete il loro Dono, PUNTO!
Nessuna influenza, nessuna spinta a vite virtuose e cazzate che portano
solo la gente alla follia mistica. Ho spalleggiato Milan per la sua
religione perchè continuasse l'idea che le cose..."
"A che serve essere dotate di Dono, avere una posizione come le Muse
per la religione e la vita qui di tutti senza indirizzare la gente che
ha bisogno, verso la risposta!"
Lia spostò solo gli occhi verso la sorella che aveva
parlato,
riscontrando nel suo tono offesa e fastidio. Così si
giò,
sempre con compostezza e classe, e si avviò verso di lei,
che
stava nella parte stretta, come a capotavola. Quando le disse, vicina,
e questa le chiese ,
Lia mollò
uno dei suoi soliti ceffoni in pieno zigomo ma con il dorso
della
mano, colpendo con le nocche, facendo schiantare la donna
più
grande di età di lei, quasi sul tavolo.
Le altre sorelle si alzarono, ma senza fare niente.
"Non osare affermare cose di cui potresti pentirti, se accade qualcosa
di male a chi vi ha consultati... le credenze religiose possono fare
molto male, cara sorella, e questo lo ben sai, visto che vi ho sempre
chiesto di cancellare quel che vi hanno incultato da piccoli. La
religione cristiana o cattolica così come le altre nel
mondo,
tranne quelle tibetane, sono un foruncolo fastidioso che fa male ma no
nse ne va. E porta solo schifo nelle menti umane. Storie unite a cavolo
come un patchwork che prendono racconti babilonesi e mesopotamici, con
storielle che hanno ricreato e mischiato dai duecento a quattrocento
anni dopo l'anno zero, l'opposto dei testi apocrifi che io reputo per
ovvie cose, più reali e veritieri. Il LIIBBRROO che si
ritiene
pozzo di verità e ricchezze sacre e sprituali non sono altro
che
finzione. Sarà esistito un santone come Gesù,
sapete
quanti ce en sono ed esistono ancora che affermano di essere santi,e
la gente li segue e hanno il loro piccolo regno sulla terra?
Ma
è anche vero che quel libro porta cose terribili e
terrificanti,
concetti e comportamenti da bestie e atte a portare il peggio dietro il
nome di un dio. Tutte le belle cose che dicono ci siano in quei testi,
sono falsi perchè sono l'opposto dei rotoli ritrovati, ma no
nsolo. Se quel santone che è diventato nucleo di una
religione
era un positivo e tutto ciò che posso intendere anche io
positivamente, così non è la religione che, se
è
vero, vi è nata anche se la storia di questo messia
è
identica a due dei, uno indiano e uno egiziano, un tizio realmente
vissuto e di cui si hanno prove e altre leggende secoli prima l'anno
zero. Ma anche quando è esistito proprio quello ed era solo
un
uomo che voelva portare un pò di umanità nello
schifo
della bestialità di allora, il libro che tanto di innalza
è immondizia. Porta solo male e sebbene non andrebbe letto
che
alla lettera e non interpretato, puntualmente gli idioti portano lo
schifo facendo questo. E collocando le loro cazzate apocalittiche e
sporche intorno a loro, portando male. E ancora, noi con la religione
che il leader ha creato, cerchiamo di insegnare qualcosa di superiore!"
"Sappiamo bene come la pensi tu..." fece acida una delle sorelle
" Ne sei sicura? Non mi sembra dal vostro operato. Il vostro compito in
quanto Muse è non quello di dire agl ialtri cosa devono fare
ma
impiegare per il bene i vostri doni e indicare cosa sentite, avvertite
e tutte le cose sono i vostri doni. Io non ho nulla del genere e il
vostro amato Leader mi ha chiesto di presenziare per altri motivi
suoi... ma voi non siete bacchettanti preticelli, ma come...
traduttori, mettimola così. E poco tollero chi pensa di
saperne
di più spingendo la gente a cambiare le cose senza reale
motivo..."
"ipocrita, sorella"... fece un'altra "tu stessa da quando sei giunta
ben prima di noi qui, ha cambiato la realtà delle cose
perchè fosse come tu volevi che fosse..."
"cagna!" sputò Lia "osi affermare ciò
giudicandomi? Tu
non eri qui quando sembravano cavernicoli con tute e divise militari.
Le cose che combinavano da far paura e tremare solo per le infezioni e
le malattie. Tu non hai visto il brulicare di insetti molesti su di
essi, le condizioni di molti ambienti comuni, come mangiavano e
vivevano. Si erano adagiati a una vita spartana, ma non militare. I
militari normali di norma sono visti come avvezzi a regole e gradi,
consdizioni prestabilite da rispettare al secondo, meglio di un
orologio svizzero e impeccabili. Invece erano secondo i fatti loro in
un accampamento all'aperto avendo un edificio principale e gl ialtri in
allestimento. Igiene e pulizia secondo come avevano vissuto di stanza
nei posti dove erano stati. Dormivano si può dire
abbracciati
più a bottiglie e mozziconi, lenzuola sfatte e sporche e
animali
che giravano intorno, che un ambiente che rispecchiasse chi voi
idolatrate. Si, mie sorelle, voi che mi occhieggiate in tal maniera,
non sapete come era prima qui, perchè le donne sono giunte
grazie a me. Non sareste qui, ma chiamate al bisogno solo per le feste
se andava bene. Io da civile prima ho visto mancanza di igiene e
di rispetto. Quegli uomini prima preparati come militari e
poi
gettati in ambienti di guerra per anni, sono diventati capre zozze e
rozze, molti non avevano neanhce finito la scuola, erano solo mutati in
mezzo a paesi in guerra e indietro ormai rispetto alla
civiltà
che conosciamo, al livello dei campagnoli, in tende usate da centinaia
sia in gruppo che a rotazione, servizi igienici alla cavolo,
comportamenti da cavernicoli. E mi sto trattenendo da ciò
che ho
visto. E non conoscete il vero lavoro di questa organizzione..."
"Sono militari, molti provengono da luoghi in cui Dio è non
dimenticato, ma di sicuro invocato invano..."
"Ancora con questo DIo..." fece Lia sbattendo i palmi sul tavolo,
protendendosi verso il tavolo per indirizzarsi sull'altra sorella che
era intervenuta "Tu puoi essere stata orfana, aver vissuto con le suore
di sto cavolo e aver avuto come tutti il condizionamento sociale... ma
non permetterti più qui, come Musa, tra tue sorelle, in un
ambiente dove DIO è la NATURA... di portare altre credenze
che
hanno solo rovinato l'uomo. Tutte voi fate le saccenti, so che volete
camminarmi in testa, perchè ritenete che io senza doni ne
capacità non debba essere tra voi. ma è
vergognoso come
io tra voi, l'unica non dei vostri, debba richiamarvi alla ragione
mentre ve ne andate in giro a fare le sacerdotesse e gli oracoli del
cazzo. MI state facendo incazzare e avevo chiesto che fosse un dialogo
decente tra sorelle. Ma voi vi siete impuntate per la vostra carica a
essere più degli altri. Ecco perchè sono contro
le
posizioni di potere e importanza senza preparazione come dico io! Il
potere obnubila la mente... vi dirò una cosa, per un
commento
che avete fatto istanti fa. Ho accettato per i loro sogni, desideri, ho
acconsentito di sostituire quei due nelle mansioni che dovevano essere
loro e di hci era capace e me ne sono presa le
responsabilità.
non cè potere, non cè posizione, non
cè grado
senza la responsabilità che ne consegue, peggio se si ha
sulle
spalle tante persone e un'organizzazone dove chiave è il
funzionamento come un orologio di ogni settore. Quello che conscete
sarebbe la sezione anteriore a campo profughi, animali, puzza, casino,
gente che si faceva i cavoli loro con livello di civilizzazione tornati
indietro di cento anni. Quello che Alaric e tutti quelli che mi sono
andati contro, comprese voi, non capite, è che il progresso
è impossibile senza il cambiamento. Il Cambiamento che i
vostri
amati leader vogliono fare deve avvenire ma partendo dalle basi, se non
vi è tra voi il cambiamento, non può operare
anche fuori.
E la storia umana ne è testimone. E andandomi contro, siete
tutti avversi ai desideri di quei due. Io sono solo un'amica che ha
deciso di prendere a calci gli scemi e iniziare a cambiare da qui a
qui, partendo dagli ambienti" disse con astio puntandosi con l'indice
il cuore, poi la tempia per intendere la metne e poi verso l'ambiente
esterno "CHi non è in grado di cambiare idea non
è
altresì in grado di cambiare nulla. E voi che vi atteggiate
come
preticelli e suorine con quegli atti che vi hanno insegnato, riportate
tutto indietro. E per non parlare dei sogni e desideri. Dai piccoli ai
grandi, come il Cambiamento che quei due vogliono. NOi e loro, possiamo
tutti creare e costruire il luogo e il mondo più
meraviglioso
che sia possibile ergere nella mente umana usando il cuore dell'uomo,
ma servono sempre le persone perchè tale sogno o
desiderio
diventi realtà. E per farlo è necessario che vi
siano le
persone giuste, perchè a far cadere il sogno come u
ncastello di
carte, bastano quattro sceme, le stronzate religiose e la gente
boccalona e tutto va nel water. QUindi non venitemi a dire che sono io
la prima a sfasare le cose con cosa voglio o come vvedo io
perchè ho portato consocenza e studio, igiene e pulizia, ho
rimesso in piedi regole e leggi di condotta e comportamento in vari
ambiti. Senza queste saremmo animali, ma cosa ve en frega, basta che
sparpagliate ai deboli che vi ascoltare le cavolate religiose su come
essere virtuosi in questa vita così che le loro anime
troveranno
l'imbuto di luce per essere sparato non si sa in quale chilometro
d'atmosfera per incontrare il tizio barbuto che ci muove come
giocattorli o in the sims. Guardatevi, stringete le labbra offese e
ancora non vi entra in testa il mio discorso, anche parlando in
linguaggio volgare. Mi fate solo pena!"
"Noi non facciamo altro..."
"Cosa... Cosa, sorella, raccontami. QUale cagate delle tante che avete
detto che è indottrinata fin da piccoli da quella religione
ha
realmente aiutato quella gente? E che ha mostrato il lato delle cose
che io e il leader vorremmo portare? Esiste per ora, attualmente mentre
parliamo, una cazzo di vita che fa schifo dall'inizio alla fine proprio
per colpa della religione che continate a propinare che ha portato
l'umanità indietro per le stronzate morali che convenivano a
loro. Oh, però, i preti poi lo schifo che fanno che
è
esattamnete cosa negano agli altri. Loro che hanno giurato d'innanzi al
loro dio! E questo non fa pensare nessuno? non porta nessuno a
chiedersi . E il
DIo a cui
hanno giurato ogni cosa, dovè per saettarli con rabbia sul
culo
al primo sbaglio? COme mai i grandi delinquenti di organizzazioni
fastidiose e pericolose, e che sono però religiosissimi, non
vengono puniti dalla rabbia divina come detto nel LIIIBBRROOO! gaurda
caso cosa dice il libro non avviene in nessun modo da quando io come me
attuale, esiste. Quindi smettetela per cortesia con le cazzate. Siete,
qui, Muse. Avete compiti e incarichi da svolgere per utilizzare per gli
altri i doni che avete ricevuto DALLA NATURA. Anche ammesso come dite
voi che esistono cose al di là del mondo materiale, e sti
cazzi!
Si vive qui, adesso, il dopo va considerato per il dopo. In questa vita
concetti e questioni morali non devono essere dati e valorizzati dalla
religione. Un individuo umano che no ncapisce questo e non sa
riconoscere bene e male o il modo per vivere tra umani, non
è
umano. E' una bestia. Punto. E tra l'altro, per me, cosa ho fatto
nell'organizzaizone, lo considero una cosa bella. Chi sa vedere le cose
belle è perchè ha la bellezza dentro di
sè. Finito
questo e mettendo il punto sul fatto che cosa io ho obbligato,
perchè alla fine ho dovuto obbligare e non me ne pento,
è
il giusto e il minimo del vivere tra altri. Altrimenti se volete fare
le stronze e con voi chi vi ascolta e stare tra gli altri facendovi i
fatti vostri... andatevene a fare gli eremiti da soli e non cagate il
cazzo in un ambiente con altre persone. Il rispetto deve essere per se
stessi ma anche per gl ialtri, se non interessa là
cè la
porta e andate e farvi fottere nel vostro mondo da stronzi del cazzo.
Chi non vede il buono delle cose che si fa per tutti, quelle giuste e
per migliroarsi, è solo un imbecille. E mi sto limitando..."
"Quindi tu rifiuti Dio..."
"Sei un Musa, porcocazzo, sono cinquanta volte che solo in questo
circolo di adesso lo dico e ancora continuate con questa parola. Se un
milione di persone crede ad una cosa idiota perchè lo fanno
crescere ritedendogli che qualcosa osserva e giudica e
punisce
male e decide lei per noi su tutto, beh, la cosa non cessa di essere
idiota e portatrice solo di male. Secondo il libro del cazzo che ti
costringono a credere, tutte voi siete come streghe che usano poteri
demoniaci per fare e vedere cose che solo Dio o suo figlio
può
NOn è forse vero che avete sofferto per questo fino ad oggi?
NOn
credute, viste negativamente e trattate come figlie di satana e
sbagliate... e ancora cadete nelle trappole di quella
società!
Mi fate solo pena! Dovete dimenticare se volete continuare ad essere
Muse, ciò che hanno cercato di inculcarvi perchè
sporca
solo il vostro dono. NOn è detto che le risposte che vi
hanno
dato siano quelle giuste e corrette, così come le tradizioni
non
è detto che siano giuste perchè
. E per
tornare alla morale io come il Leader, crediamo nell'
e
o onore e obbligo per un giusto e
corretto
ambiente umano. Si può considerare il termine virtuoso che
tanto
amate solo e quando si parla di considerare la libertà come
importante finchè non tocca quella degli altri, che si
consideri
sopra solo se stessi anche il nucleo in mezzo a cui si vive e si
comprenda l'empatia e la vicinanza tra umani. I peccati di cui tanto
parlate e di cui presentate lista di cazzate alla preticelli, da noi
non è così. Errori e sbagli se non voluto possono
capitare e in alcuni casi fanno parte della crescita della persona,
sempre che non siano grossi. E se si accumulano si deve comprendere il
valore e l'esistenza stessa della vergogna per i misfatti commessi, e
deve essere totalmente volontario il senso di comprendere l'errore,
accettare di aver sbagliato e voler pagare per ciò che
è
stato fatto. Compredere di avere responsabilità non
significa
come nella bella società da cui veniamo scappare e
nascondere il
misfatto così da non pagare e aver macchiato il proprio
nome.
Per espiare la vergogna di un errore si devono seguire dei punti,
indicati nelle regole. Accettare di aver commesso l'errore o qualsiasi
cosa commessa, il voler riparare alla cosa e presentarsi agl ialtri per
sapere cosa ne pensano e sistemare la questione tutto il gruppo.
Può sembrare complesso questo sistema d'onore ma non lo
è, è semplice più delle cazzate da
religione.
Dietro errori e la comprensione di averli fatti vengono
obblighi
verso gli altri o se stessi. Solo chi commette l'atto può
conoscere il grado di vergogna di quanto commesso e l' obbligo sia per
se che per gli altri di cancellarlo e risistemare la cosa.
Può essere soddisfatto accettando volontartiamente
e senza
paura o tentativi di nascondere le cose il giudizio, qualsiasi sia ed
eventuali punizioni, dall'eseguire lavori vergognosi o banali ad altro,
deciso da tutti. Più il peccato o errore è grave,
più dura o vergognosa la punizione deve essere ma sempre con
l'idea che affrontarla dimostra agli altri che si è compreso
e
si accetta di pagare. pagando e dimostrando agli altri di essere
persone e umani migliori delle bestie che nasconodo i misfatti e
considerano solo le apparenze, si ritorna alla condizione di prima e
tutti dimenticano la questione, sempre che non si ripresenti
continuamente, e non esiste macchia o errore, a meno che non sia
volontario o con condizioni in cui la perosna ha voluto farlo per
cavolate, che danneggi il gruppo. Reponsabilità, senso di
onore,
accettazione, considerazione degli altri e degli errori, forza d'animo
e niente paura nel guardare negli occhi gli altri e affermare
e via dicendo... e voi invece continuate con le
cazzate sulal paura che l'anima non trovi la lucetta da notte prima che
si perda... andiamo, cazzo!"
"Voi cosa ne dite, Leader?" domandò una sorella all'ombra
che
era rimasta in silenzio come sempre. Dorde non si mostrava mai ma era
presente come ombra e voce, seppur a molti sembrava modificata.
"Il senso di onore e dovere è stato illustrato come anche io
lo
considero. Molte cose che vostra sorella ha detto sono corrette. Noi
rifuggiamo dalle religioni che hanno preso piede con la forza e la
sofferenza per incatenare la gente dietro la paura per il dopo.
Consideriamo il concetto di religione diversamente, così
come
pene e punizioni collegate all'attuale vita. Noi non viviamo per
pensare a come e dove saremo da morti, ma perchè questa vita
valga ogni singolo istante e che la morale, ad esempio, esista e valga
al di fuori della religione. Che l'essere umano si elevi, non cada
continuamente nel peggio dell'umanità. E per fare
ciò,
dobbiamo cambiare. Partendo da noi. Anche la Strega Veròna
è nata come pedina per spingere le persone a ragionare e
cambiare, da dove ella può cominciare. Ma quanto
è buona
e caritatevole, tanto è terrificante e senza
pietà.
Alcuni testi che usiamo negli incarichi lo recitano. Stolti, radunatevi
sotto i suoi simboli possenti di potere. Venite, con le trombe del
lamento che echeggian fino al cielo. Date fuoco alle corone d'ortiche e
offritele sull'altare del destino per purificare il vaso dei peccati.
Dal profondo luogo oscuro compare la Strega blu. Stringendo i simboli
del potere ella guida e amministra. Bastone per guidare il suo popolo,
e flagello per sfamarlo. Onore e dovere insegna per elevare l'umano. E
vi darà i suoi favori capricciosi in dono o punizione. Fra
poco
verrà il giorno del giudizio Invocate il suo nome,
con
omaggio, odio e ammirazione. Ella guida e accompagna dove le preghiere
tardano... la nostra religione è legata alla natura, terra e
cielo, gli elementi e le leggi naturali che li governano. Noi non
prendiamo elementi da altre religioni, quelle attuali nascono
così, staccandosi da quella ebrea antica per divenire quello
che
conosciamo. Noi v eneriamo qualcosa che ci circonda e merita rispetto
come protezione. Deve farci paura nella misura giusta, non per il dopo.
" mentre Lia mormorava infastidita qualcosa che non sembrava giunta
nelle orecchie delle sorelle ma era
"Se voi diffondete gli stessi concetti delle altre religioni,
non
avete senso voi come Muse per come vi abbiamo vestito come soggetti con
doni che fungono da ponti, consiglieri senza obbligo di seguire le
parole, veggenti..."
"Tutte cose che voi dite di essere, mentre i vostri doni non sono altro
che ciò che in quelle religioni si chiama diavolo. O
sbaglio?"
fece Lia interrompendolo "Continuate così' e vi caccio a
pedate
nel bel mondo là fuori che vi sputava in faccia. Ve lo
faccio
dimenticare il senso di ebrezza data dalla posizione che pensate di
avere facendo come i preticelli e le suorine. Finchè io ci
sarò, mai permetterò che la gente sia influenzata
nella
vita in tal modo. Il mio compito è stabilire regole e
comportamento per l'organizzazione su pulilzia e salute,
organizzazione, gestione , controllo che tutto funzioni e tutti
svolgano i loro compiti... al massimo ho preso a cinquine per il
bullismo, nonnismo, stronzismo e comportamenti sleali, vergognosi
contro gli altri... è nei miei ruoli, mie care sorelle, ma
non
vado a fare oppressione moral-religiosa mettendoci in mezzo i diauli,
paradiso e inferno, tutte le cazzatine religiose che non insegnano
niente, perchè quello che ti mettono in testa è
questo.
Dio ti fissa e giudica, e ti sbatte inferno o paradiso a suo
piacimento. Che se preghi potresti avere miracoli che però
guarda caso di solito sono fatti dalla medicina! Che i santi fanno le
veci minori magiche di dio e che se si segue le scritture e si va a
messa, si è brave persone. . E
poi sono feccia e sappiamo come. Voi stesse nelle feste sia della
religione per cui siete le Muse che in quelle che concediamo, siete
state testimoni di ciò che la gente ha dentro e non
cè
religione che tenga che possa educare e formare al meglio senza la
paura! Io farò il mio lavoro, e me ne fotto se pensate che
io
faccio cosa voglio e voi siete poverelle incatenate ai compiti che NON
dovreste sforare... voi fate il vostro che veramnete vi
compete,
con la cortesia, sorelle, di comprendere uil lavoro fatto da me e quei
due per portare il vero senso della morale e umanità senza
cazzatine religiose che voi dovreste dimenticare. Siete ponti con dei
doni con L'Oltre, non serve di Dio. Ve lo ricordate?"
"Si sorella" fecero quasi in coro fredde, gelide con rabbia perfino
"tuttavia resta la mia perplessità, come è stato
detto,
tu amministri anche la parte morale e di gruppo dell'organizzazione, e
svolgi dei compiti simili ai nostri..."
"No, sorella cara, io non faccio impicci con parole, richiami,
collegamenti religiosi perchè la gente si comporti bene e
sia
umana. Io faccio spiegazioni, porto confronti che pure i bambini
comprendono, io descrivo e commento le cose perchè abbiano
un
senso. Non metto in mezzo gente trasparente che spia e giudica e
dà regali a modo loro o ti trascinano come anima in braccio
a
Satana o Lucifero... la gente ancora li confonde...! Ad ogni modo che
io do due sberle se qualcuno fa cazzate contro le regole o facendo del
male agli altri, peggio se voluto per stronzaggine, è mio
dovere
in quanto sostituta di Milan... non vadoa dire a loro
. No, no sorelline... io
vado da lui o lei, perchè è per me se voi
portatrici di
utero siete qui, e lo corco di mazzate se scopro che ha agito da
imbecille e con cattiveria a discapito di altri. Gli faccio un sedere
così invece, e a modo mio, perchè comprenda con i
suuoi
occhi e comprendendo davvero, cosa ha fatto e perchè
è
stupido e vergognoso... non metto paura su anime che piangono vaganti e
spiritelli cornuti che fanno cattiverie e punzecchiano i culi coi
forconi... chiara? O devo essere più esplicita
perchè
come oggi, si finisca questa questione? Non è la prima e
temo
non sia l'ultima e inizio a stancarmi. Abbiamo accettato che si
tenessero le loro religioni ergendo chiese e moschee per loro con veri
preticelli e ...gente che dice di fare le cose epr Dio... e tr al'altro
come le streghe che richiama il suo potere... patetico! ma oltre questo
abbiamo salvato antichi edifici mezzi distrutti dalla mano distruttrice
degli idioti e spostati qui, ergendo cosa ora è la casa de
loro
dio... io sono contro le religioni perchè la gente si presta
dietro una tonaca o libro, a dire di comprendere quei testi che non
vanno rielaborati a piacere, e parlare e agire per quel Dio. Dicendo
agli altri che cazzo fare delle loro vite, negando e togliendo DIRITTI!
E ora basta, sarebbe lunga la questione ma non ho voglia alcuna di
vedervi ancora tramare per fare le stronzate che non sono per voi, non
sono nella vostra figura... e la vostra idea di convertire alla nostra
religione le genti perchè siano a noi legate di
più
così che Milan abbia monopolio... fatevi una sporta di cazzi
vostri!!!" disse scandendo con forza in italiano nell'ultima frase. Se
prima aveva aggiunto presa dal discorso qualche parola in italiano tra
l'inglese, l'ultima frase era carica di odio. "so benissimo che tra voi
non mi volete, ma voi siete delle figure che si comportano al contrario
di ciò che dovrebbero essere e questo non va bene.
perchè
altrimenti vi sbatto fuori e ve ne andate in un convento o in qualche
setta del cavolo. Sono stata chiara o devo incazzarmi di
più?"
"Tuttavia, sorella, le persone ci chiedono cosa fare, vogliono una
guida, un..."
"Potete consigliare, indicando che devono essere loro a decidere se
seguire o meno, senza mettere in mezzo la religione in termini di
cristianesimo o le altre. Semplice. Voi che avete questi doni e dite di
comprendere certe cose, di saperle, sentirle, vederle e tutto
ciò che vi è possibile... se voi parlate,
consiglaite e
spingete la gente a seguire i classici consigli religiosi, non abbiamo
fatto neinte..."
"..." il silenzio tra le sorelle divenne pesante, accompagnato dalle
loro occhiate l'un l'altra
"Ho capito..." fece Lia alzando il mento e incamminandosi verso la
porta "è chiaro che in questo sporco mondo non ci
sarà
mai nè un posto per me, nè persone che
comprendono le
cose senza sbattere la testa nel loro becero quadrato mondo fatto di
confini. In nessun luogo e in nessun gruppo vi sarà posto
per
me, così come alcuno ha avuto come faccio io la gentilezza
di
ascoltare me, le mie parole e cosa pensavo e nemmeno di scendere di
superiorità e mettersi al mio livello... e queste persone"
disse
rivolta a Dorde "che hai voluto mettere con tuo fratello come aiuto,
supporto e guida per ciò in cui credete, non sono altro che
come
i preticelli e gl iscemi che tento dicambiare. Ma non capiscono. per
loro le cose sono quelle, loro devono fare come hanno fatto quelli
prima di loro, decidere, governare, dire cosa devono fare per
ciò che sanno. A che cosa serve una congrega di sorelle e
queste
riunioni se la pensano tutte uguali tranne me? Vogliono fare le
sacerdotesse del cazzo? bene amico mio, ecco le tue nuove Fiamme
cerulee. Io mi spoglio di ogni incarico, vestirò solo i
panni
che mi sono noti di Veròna e solo ciò
resterò.
Continuerò ma da lontano e con pugno duro a lavorare al
vostro
posto, visto che volete fare le cose ma i lavori sporchi li lasciate
agli latri, mentre voi fate quelli di chi preferite, e tenetevi questo
mondo sporco che continuerà ad esserlo. Se non cambiano la
metne
e il cuore delle persone, comprendendo gli sbagli, io che cosa ci sto a
fare? niente... viaggerò e Veròna
camminerà
tramite me e sarà il solo incarico dove io farò
cosa
voglio. Tu e Milan fate il cavolo che volete. Tenetevi le Fanciulle,
che hanno un senso alla fine, ma non loro. Da reiette e negative per
tutta la loro vita dalla società sporcata dalla religione
che le
addita, a copie viventi di quella feccia... lascio le cose a te, tanti
cari saluti Dorde..."
"Lia aspetta.... pensano che..."
"pensare? Per loro la gente andrebbe portata alla vostra nuova
religione, che io comprendo e accetto, ma senza forza, senza influenza!
Spingono la gente a pentirsi e sentirsi in colpa anche per aver vissuto
qualcosa in questa vita di disperazione, e io so di cosa parlo ed
è per questo che sono gentile con chi vuole vivere certe
cose ma
loro stanno portando lo schifo di là fuori qui dentro. Che
facciano cosa vogliono, ma chi le segue ed è come i seguaci
dei
preticelli me li mangio a colazione e me ne fotto se sarò
cattiva o altre cose... quest avolta sarò la stronza ma con
le
mie regole. Quindi che giochino loro alle sacerdotesse iper potenti e
sapienti e la gente a farsi schiavizzare. Ma dovranno passare contro di
me se capita qualcosa... e ora mi preparo. Partirò
così
non starò in mezzo ad altra gente feccia che mi vede solo
come
stronza e rompicoglioni mentre sguazzano nella melma distruttice come i
maiali..."
"Lia..."
"Io non abbozzo! Io non accetto! Io non mi piego! NOn
accetterò
mai questo mondo dove tutto non cambia, dove lo schifo non muore e gli
stronzi ballano sulla testa della gente. Dici che io sono meglio di
loro perchè anche senza Doni lavoro come cavia per il bene
della
gente? Che si tengano il loro bel potere di religiose del cazzo! Io non
permetto loro di vincere, così come a nessun altro. Saranno
loro
a ballare con le mie regole e da ora che sarò
fuori dalla
vicinanza di chiunque tornando sola come fu dopo aver mandato a fanculo
Rò, Zay e Ric... vi farò vedere io chi
sarà il
vero e nuovo Dio di questo mondo..." fece contornata dalla luce che
giungeva dalla porta come una minaccia
"Mi fai parlare?" fece Dorde come se rimproverasse qualcuno con cui
aveva un dialogo e non un superiore
"Vi lascio campo libero, fate che cavolo volete. Io starò
tra me e me medesima, come nella vita precedente, sola per i cazzi miei
come tutti vogliono, visto che non ho posto o altro tra gli altri e non
esiste l'inclusione con i diversi come faccio io e dopo tanto sbatti
che ho fatto! tante care cose con i tuoi casini e salutami tanto David.
Buon lavoro con tutto senza di me e ci sentiamo solo per il test. E'
stato un periodo breve e intenso e ora mi butto solo sui fattacci miei.
Ciaone!"
"Lia, loro possono..." vedendola voltarsi irata e pronta a uscire
"Benedetta ragazza!" mormorò furioso
"andateaffanculotuttiquantichemannaggia..". avviandosi oltre la soglia
con rabbia, andandosene a passo svelto mentre le sorelle non si
alzavano ma si fissavano e Dorde se ne usciva per la porta dietro il
paravento che usava per non farsi vedere.
Un'ora dopo
Alle gradinate vi si stava per svolgere una festa. Molti uomini erano
seduti o in piedi sulle gradinate, mentre altri trafficavano nella zona
centrale, intorno a tre tavoli pieni di cibi e bevande. A presenziare
vi era Alaric, che venne raggiunto da Jd e gli altri.
"Alaric, siete pronti? Non ti sembra di esagerare?"
"Esagerare? E di cosa, ci hanno acconsentito di fare festicciole,
dobbiamo festeggiare varie..."
"ma erano consentite se avvisavi con i moduli..."
"E sti cazzi come dice quella pazza. E' una festicciola tra noi. Non
siamo militari come nelle basi normali, siamo una Comune, corretto?"
"Ma ci sono i capoccia per un motivo..." fece Bryden per poi ritirarsi
dall'occhiata di Alaric
"Ragazzino, stai al tuo posto. E' solo una festa. Ci divertiamo,
puliamo tutto e nessuno avrà da ridire..."
"E lei lo sai?"
"Jd, quella pazza peggio di noi e ce ne vuole, non può
rompere
le palle solo per una festa tra noi. E che cazzo, Milan dice che siamo
una Comune, tutti amici e fratelli e militari per lavoro... ecco qui!"
disse aprendo le braccia per abbracciare la zona con i tavoli e le
cibarie.
"ma che bel momento di festa..."
Tutti si voltarono vedendo Lia che fissava in giro, era ferma, braccia
conserte, una gamba più avanti dell'altra, espressione
serie,
quasi scocciata. Tutti gli uomini si spostarono sulle
gradinate.lasciando i veterani e qualcuno al centro. Lia
fissò
negli occhi Alaric per poi guardarsi intorno e avanzare, per guardare i
tavoli. Uno più in fondo di fronte lei e due più
vicini e
laterali. Alaric iniziò a lagnarsi affermando che era
un'intrusione ma Lia non disse niente finchè non
andò al
tavolo messo di fronte.
"Cosa cè, dopo le cose che freghi in dispensa, vuoi rubarti
anche cosa abbiamo preparato per noi? Vuoi servirti per ripicca?"
Lia, sempre con le braccia conserte, le lasciò andare contro
i
fianchi, fissandolo come se stesse pensando restando laterale, di profilo, ma con
il
viso verso di lui.
"Caro Alaric, tu stai dicendo che cosa tu e tutti quanti usufruite
grazie al favore che ho fatto al vostro amato leader e che non
volevate, sia dovuto? Che io senza ricevere richiesta di fare una festa
con tutti quelli non di guardia e occupati in mansioni, qui, non venga
almeno ad auguare una buona festicciola? Sono uscita due ore fa dalla
congrega delle Muse e ho già rassegnato le mie dimissioni da
Musa e tutte le figure che Milan voleva che occupassi, lasciandone solo
una. Oltre che decidere di continuare ad aiutarlo perchè se
non
l ofaccio io, chi?... da lontano. Perchè siete una massa di
misantropi coglioni e teste di cazzo, omofobi, maschisti e stronzi fino
al midollo. Adesso vi sentite una Comune? Strano, prima del mio arrivo
eravate un'accozzaglia di fessi che continuavano a vivere come
accampati a vita come facevate nelle zone di guerra, ognuno per se, e
che dio pensi a tutti... e ora mi dici che siete tutti legati, tutti
fratelli da condividere i pasti senza i vecchi gruppetti isolati, o
soli come orsi, festeggiando insieme come se tutto fosse
così da
sempre? nessuno mai come nella vita precedente che mi abbia
ringraziata, mi abbia detto due parole per tutto
ciò che
ho fatto... e lo so che da militari imbecilli che erano in disaccordo
con colleghe donne solo perchè le femmine sono meno degli
uomini... non cambieranno facilmente! Ma ho già mandato a
fanculo le stronze che si sentono sacerdotesse tutto loro di sto cazzo,
che facciano cosa vogliono, non è quello che volete anche
voi?
Chi sene frega delle regole, sono per bimbi scemi. CHi se ne fotte di
leggi e comportamenti UMANI da seguire perchè non si finisca
come le bestie nella società là fuori...! E io
che
speravo sinceramente, veramente, che almeno molti di voi che hanno
vissuto tutto lo schifo e l'orrore umano in ogni sua forma... non so,
potesse cambiare, mutare visione delle cose comprendendo il
perchè dei regolamenti e comportamenti che ho messo,
accettati
in toto da Milan poi... e invece eccovi, a prendere beni per i vostri
scopi mentre prima mangiavate l oschifo, prima di questo che
cè
su questi tavoli, vi cibavate di schifo inscatolato da scaldare o carne
o derivati che facevate in modo schifoso ma va bene, un pò
di
merda là, mani sporchè qui... cè
più gusto!
Ricordo ancora i primi giorni in cui ho buttato in una stanza quelli
che avevano gli schifi che si muovevano addosso... tutto bene, tutta
natura! ognuno si faceva i cazzo propri o del loro piccolo gruppetto,
fanculo gli altri. Barbiere e tutto risistemato? Perchè, i
cessi
fatti di secchio e tavoletta sopra era ottimo! E invece eccovi, puliti
e profumati da barbiere, massaggi, docce e bagni funzionanti, amichette
che avete per gli accordi con Madame e ancora questo ben di dio che
prima ve lo sognavate, lasciando abbandonata la cucina! E io non dovrei
dire neinte? A chi avete chiesto l'autorizzazione per fare la festa?
Per chiedere di cucinare ai cuochi? A portare qui tutto?"
"Fanculo, stronzetta. Ti senti migliore per cosa, aver reso questo
posto come piaceva a te? Hai detto tu stessa che accettare e
comprendere i cambiamenti era giusto, e se lo facciamo... cosa mi
guardi così? Io non ho niente da chiederti, sono un
Capitano.
Non ho nulla da richiedere, idem come sopra. AL massimo io posso andare
da Milan, tu sei solo la cavietta che rompe le palle con regole e
cazzate. Adesso sembriamo come in un istituto dove cè la
fila
per le cose, si lava e pulisce ogni minuto, tutto va registrato e
segnalato... ma cosa pensi che siamo? Siamo militari per ciò
che
abbiamo accettato di fare per sostenere il piano di Milan, ma come dice
sempre lui siamo una comune. E viviamo come persone..."
"Non so se questo tuo discorso è una presa per il culo o
vuoi
fare come le Muse discorsi per accaparrarti i consensi di chi ti
segue..." gli disse senza muoversi
"Tu non sei una di noi, non sei neanche una militare. Ti abbiamo
insegnato le basi ma con quei polmoni che non vuoi curare non andrai
lontano, ed essendo cavia Milan non ti permetterà di essere
membro di un gruppo... non che vorremmo comunque. Saresti capace di
fare la capa sempre e comunque rompendo le scatole o facendo di testa
tua. Tu fai ciò che Milan non vuole fare, basta! Sei utile
quanto basta perchè Cark sia rimproverato per un errore o
qualcosa che non ha fatto nelle sue mansioni o... Fred finisca con
cinque dita in faccia e con una lavata di capo per aver detto a uno dei
nuovi che era una fichettina! Andiamo, sei utile quanto la segretaria
di Milan..." rispose Alaric con un sorriso mentre Jd gli strattonava la
spalla dicendogli .
"Mh!..." fece solo lei, finchè non se ne uscì con
un
sorriso così cattivo da stronza che Alaric la
fissò
stranito e Jd e Lubo si fermarono dal tirare via l'amico.
Lia alzò il mento, con il braccio destro che era
perpendicolare
al tavolo prese il bordo e con forza sollevò il piano
facendo
ribaltare il tavolo all'indietro, facendo scivolare e poi cadere ogni
cosa sopra finendo sul terreno.
"Che cazzo faI!!" urlò Alaric ma Lia fece qualche passo
verso di
lui mentre questi sudava, per poi andare al tavolo che aveva prima alla
sua sinistra.
Lia vi si parò davanti e con la mano dritta, con il dorso di
questa spostò a terra da sinistra a destra tutto
ciò che
cèra nel tavoloi, senza apparire rozza o volgare, ma con
grazie,
fissando però Alaric negli occhi.
"Mi avete rotto, a me, i coglioni che non ho! Siete come gli stronzi
là fuori, quelli che dovremmo salvare da certe cose negative
e
che vorremmo cambiare. Voi non cambierete, basta solo vedere come vi
comportate con me. Io fra poco me ne andrò. Manca una
settimana
e qualcosa e pensi di essere contento di questo, di fare lo spavaldo
credendoti un combattente del niente! Tu non combatti contro un nemico,
tu combatti contro chi ha fatto cose di cui ora si pente! Dovevate
grufolare come maialai nella vostra feccia e al pensiero che voi siate
i mezzi di Mila per cambiare il mondo... povero mondo!" scuotendo la
testa "continuate a non accettare me come persona e per cosa ho
proposto per migliorare l'essere umano. E non lo faccio
perchè
mi ritengo migliore, ma perchè prima facevate schifo come
quelli
che ho lasciato indietro. Vi comportate allo stesso modo di tutto, non
cè differenza. Menefreghismo, egoismo, mancanza di
compresione e
considerazione e posso continuare... e nonostante tutto ciò
che
è stato fatto in questi mesi, continuate ad avere il
paraocchi e
catalogare ed etichettare la gente... potrei benissimo vietarvi la
festa, ma non lo farò. Anzi, ho invitato degli amici, se
permettete..." fece allargando le braccia verso la zona alle spalle del
gruppetto dei capitani, che si voltarono. Un carretto con dietro aperto
e affollato si fermò poco distante e un ragazzo
sganciò
il pianale che finì a toccare terra e scesero una mandria di
maiali di varie grandezze che si fiondarono intorno a lei per mangiare
il cibo rovesciato.
"Su bambini, mangiate e divertitevi... unitevi agli umani e rendete
epica questa festa, perchè i frateli devono stare tutti
insieme..." fece con un ghigno "la festa la potete continuare, quel
tavolo lo lascio a voi, loro anche per il sacrificio futuro, meritano
anche loro una festa, no? E visto che mi guardi così
"indirizzato ad Alaric che pareva fuorioso "tu pensi che io sia stronza
e maligna? Cattiva? Perchè non lo chiedi a loro, invece..."
Con il sistema di proiezioni comparirono delle scene, dei rettangoli
come fossero trasmessi da un monitor ma a varie altezze. Varie persone
sedute intorno a tavolo, e ogni quadrato mostrava qualcuno presente
negli altri e altri osggetti non presenti più. Lia
portò
lke mani al'infuori mostrando davanti a sè degli oggetti in
fila. Una pistola, carte, dadi, fiammiferi o bastoncini, roulette,
moneta, mani del gioco sasso carta e forbici e alrti in fila.
"Come ho detto a Milan e le Muse, io mi estraneo totalmente dal mondo
da questo momento, ma non permetterò che io sparisca come
tutti
vogliono. Il mondo dovrà giocare con le mie, di regole. Mi
avete
fatta incazzare? Adesso ballate! Dici che sono bastarda nelle mie
azioni? Ognuno di questi oggetti è un cinquanta e cinquanta
e
meno in base alle modalità. Probabilità,
casualità, karma, tutto ciò che viene fuori
dall'uso di
queste cose. Vediamo... moneta? Ecco..." disse e quando la moneta di
sollevò ruotando luccicante, un monitor si portò
sopra di
essa mostrando quella che divenne una caciara.s Tutti i membri di
quella strana riunione con persone dietro di loro si alzarono di botto
in modi diversi, avviando una sequela di episodi da carneficina.
"Pistola..." e la pistola, un revolver Smith & Wesson
19, si
sollevò e sparò un colpo mostrando sopra il
monitor che
vi si era posizionato con una scena quasi identica, sol oche molti
correvano dopo essrsi arrampicati sul tavolo combattendo in vari stili,
mentre altri che chiaramente non sapevano combattere senza armi
scappavano per nascondersi.
"Che cazzo..." fece Alaric stupefatto, mentre gli altri oggetti si
sollevavano con un rettangolo sopra a mostrare altre scene da film
horror
"Come ho detto non permetto che siano gl ialtri, mai più, a
decidere. Triade, clan russo, membri delle varie mafie nel mondo ma non
solo, grossi spacciatori e molti pesci medio grossi... li ho fatti
incontrare fingendo un trattato con noi in una sola stanza, chiedendo
loro, una volta visti gli altri, di discutere di un documento unico per
accordi per guadagnarci tutti. NOn è stato facile, affatto,
ma
come vedi sono lì. Ogni scena è un giorno. Ogni
giorno
un'arena. Ho circoscritto un pò di male in stanze apposite
da
cui non potevano uscire, bloccando con speciali saracinesce ogni
finestra e porta. Dando o togliendo armi di vario tipo. E questo
è quello che è accaduto. Loro hanno giocato
secondo le
mie regole. Avevo avvisato tramite Veròna o nella richiesta
di
incontro di cambiare modi di operare per essere in linea con le nostre
richieste. E so per averli spiati che tramavano tutti delle stronzate,
e così li ho puniti. Ma non mi sono sporcata io le mani, ho
fatto fare a loro e loro scagnozzi. Questa è stronzaggine,
cattiveria. Ma non solo, in alcuni vedi che ci sono le stesse persone.
Dopo essere rimasti in quanti mi interessava mentre si urlavano e
dicevano cose, con maggiori informazioni, li ho fatti mettere Ko e
portati al sicuro mentre si preparava la nuova stanza, la stessa ma
ripulita, e li facevo ritrovare, appena svegli, in stanza con gli
stessi. Non lo vedi ma all'inizio loro seguono un video di
Veròna che parla di varie cose, tra cui cambiare i loro
metodi
per avere un accordo vantaggioso e fidarsi degl ialtri. Sono partite
ingiurie e minacce tra loro, accusandoli, di cose vere tra l'altro che
sapevano, di essere meno che di fiducia. E non ho mosso un dito, tranne
ogni tanto intervenendo ocme voce o proiezione eppure loro hanno avuto
la geniale idea di attaccarsi e spararsi o colpirsi tra loro, in preda
a furia bestiale. Quelli che sono sopravvissuti hanno avuto l'onore di
far aprte degli estrattori di materiali denominati .
I corpi
di quelli rimasti li abbiamo fatti trovare in un parcheggia di polizia
qui, dell'Fbi lì, ovviamente provvedendo a bloccare e
intercettare ogni ripresa e video possibile. Hanno tutto loro adesso e
stronzi di meno, anche se so già qualcuno è stato
sostituito. Ma se colpisci un pezzo medio-grosso, scombussoli un
pò le cose. E ogni gruppo di quegli uomini ha ricevuto una
rivendicazione da parte di Veròna dell'accaduto. Con la
minaccia
che se non avessero smesso e si fossero consegnati per inginocchiarsi
d'innanzi la Strega e lavorare per lei e mai più fare
cazzate...
ma secondo te, come l'hanno presa? Che ognuno raccolga ciò
che
semina! Se fossero stati intelligenti e capaci di dialogo e pazienza,
avremmo potuto anche stringere davvero quell'accordo, usandoli anche se
pensavano di usare noi, per i nostri scopi. Invece ecco cosa
è
l'uomo che io schifo e perchè vedendo voi comportarvi allo
stesso modo, ho deciso di allontanarmi e fare come Dio. Osservare e
controllare, giudicare e punire o lodare. alla gente piace tanto l'idea
di un dio che li governa o un sovrano. Bene, visto che Milan non si
vede in tale figura ma preferisce il Consiglio, io sarò
lontana
da voi gentaglia, tutta, e mi allontanerò dove
più mi
aggrada, ma questo non significa affatto che non sarò
presente.
Le pedate nel culo le avrete lo stesso e idem la gente che
Veròna caccerà di sua mano. Avete voluto questo?
Questo
avrete, ma a modo mio! Voi contyinuate a fare cosa volete, io
attuerò i regolamenti come una base militare necessita, e
potrete odiarmi e maledirmi quanto volete, se amate tanto di capi e
superiori stronzi invece che me, avrete cosa più vi aggrada.
Addio stronzi, ora sono più che sicura che andarmene
è il
modo migliore per me di non incazzarmi eccessivamente e attuare il MIO
piano di Cambiamento. E ne sarei lieta, stai sicuro. Nè
fiducia,
nè possibilità per nessuno. Mai più!
Gozzovigliate
con cosa gli altri hanno fatto, godetevi tutto ciò che ho
portato, vestitevi e mantenetevi bene... ma che non vi passi per la
testa che io ceda, abbozzi, accetti. Non lo farà mai, e mai
io
verrò cancellata da questo mondo come volevo. Adesso, dopo
tutto
quanto ancora, accetto i lconsiglio di Milan e il mondo non
riuscirà a togliersi me in ogni forma di dosso, vedrai...
intanto becca questi stronzi che si scannano, vostri amici da
ciò che fanno! Fanculo, merde!"
I tre che stavano sempre con lei e l'avevano raggiunta, si voltarono
tra loro preoccupati per poi andarle dietro. Prima di proseguire, Jd
fermò Kovacs, quello che secondo lui aveva più
amicizia
per così dire con lei "che succede, perchè ha
detto che
se ne va lontano da tutti?"
"Le Muse hanno ripetutamente scavalcato il confine che lei aveva
chiesto a Milan di mettere, agendo come i preti e suore che lei odia,
mandando in vacca il significato delle Muse stesse. E anche se Dorde
che era presente e le aveva dato ragione, dall'inizio lui ha moderato
le cose senza affrontare veramente la questione. E molti uomini che
sono andati da loro come si va al confessionale del prete, sono a
digiuno, credono che abbiano ciò che abbiano per i peccati
commessi e devono purificarsi per ripulire l'anima, devono pregare con
fervore, assistere alle messe e tutte le robe che dicono di solito i
preti e lei si è incazzata. Già è in
conflitto con
quell'arcivescovo che presidia la chiesta che LEI ha fatto costruire
come posizione positiva per la religione ma lui si comporta come
sappiamo che fanno... Le Muse hanno per lei tramandato lo sporco della
religione con cui sono cresciute e dimenticato il male che le
è
stato fatto per essa, portando molti degli uomini a credere di aver
lordato la loro anima e ogni cosa sia uan punizione sulle loro teste e
devono accettarle, pregare e fare robe religiose e agire per ripulirsi.
Questo l'ha mandata in bestia e nella riunione Dorde non era stato
incline a rimettere le cose a posto e la gente al suo posto.
Così dopo aver detto che pensava e sai che quando si incazza
dice ogni cosa pensa in linguaggio volgare, la minacciato Dorde e si
è spogliata di ogni carica, diventando una civile che
però mantiene la figura di Veròna e solo per sua
scelta
nelle azioni e spostamenti e controllore. Manderà avvisi,
punizioni, richiami, ogni cosa nel regolamento militare facendogl ifare
cosa vogliono, visto che afferma non capiscono niente di quanto ha
detto e fatto. E la sua ira ha portato ha raddoppiare l'idea di essere
una piaga per il mondo ocn la sua presenza, anche quando se ne
sarà andata. E non credo che tornerà indietro..."
"Dove sta adnando, voglio parlarle. E chiama Dorde se puoi o Milan,
fino al giorno del test non devono accadere cose che la mantengano
arrabbiata in tal modo. Se cambia o fa qualsiasi cosa che poi non
possiamo sistemare senza di lei, sono cavoli amari. E poi è
nostra amica, l'ascia di guerra che ha innalzato è causa
degli
irriducibili, Alaric e le Muse che vedono il suo modo di pensare e
vedere le cose come quando era là fuori. Ogni parte dice che
è meglio il prorpio modo di vedere le cose e l'ingratitudine
di
tutti sta portando solo a un casino enorme. Sarebbe capace di buttare
tutti fuori con pedate ai loro bagagli e dire che finchè non
cè il test, per lei sono stronzi che devono stare fuori
dalle
mura dello Chateau, perchè immeritevoli di ciò
che
cè ora qui. Parlarle e fai in modo che si calmi il giusto
perchè io e Milan chiariamo."
Rimasero a discutere un pò mentre Lia si allotnanava seguita
dagl ialtri due.
"Inoltre lei interpreta per Milan la Fiamma cerulea per la Stanza dei
Pilastri, che getta le prime basi per la decisione del Consiglio. Se
lei viene meno a quella figura, Milan si troverà solo..."
"Perfino io posso dire che non ha tutti i torti. Tutti quelli che le
sono andati ocntro orqa si godono cosa ha portato. Non rispettano i
protolli e regolamenti. Usano l'idea della Comune a loro interesse,
fanno guerra alla sezione femminile. Hanno scritto cartelloni appesi
sulle scale che portano al piano dei dormitori femminili e .
E' stata
clemente a non scuoiare i coglioni che lo hanno fatto,
perchè sa
chi sono stati, ma ha trattato la questione con tutti senza puntare il
dito e a modo suo, perchè fosse spiegata la questione e
compresa. E tu hai visto i risultati? Questa stessa festa sarebbe stata
ben accettata se con richiesta. bastava la richiesta e lei avrebbe
anche mandato cose. Lo sai anche tu. E' stata più
comprensiva e
giusta che stronza. E..."
"dfjioafdjioasfisdgsd"
"che dice?" fece Jd quando entrambi si voltarono verso qualcuno che in
lontananza si sbracciava per chiamarli per poi fare una corsa da loro.
"Dicevo che è andata"
"CHi... dove è andata?" fece confuso Kovacs
"Sei rimasto indietro. E' andata allo Chateau, è uscita nel
giardino tramite la porta nascosta della stanza-serra e si è
avventrutata da quella parte" indicandola " e ha ordinato a me e Zidgi
di non seguirla o ci avrebbe stappato la testa come il vino di
Champagne. Un attimo che si guardavamo per decidere ed è
andata
via. Ha usato qualche passaggio segreto, l'abbiamo persa.
COsì... " si fermò perchè gli
squillava il
cellulare "Si... dove... l'abbiamo persa dieci minuti fa...ok, l'avviso"
"Cosa..."
"Che succede?"
Jd e Kovacs lo aggredirono quasi mentre Alaric e gli uomini cercavano
di acchiappare i maiali che scorazzavano grufolando e veloci come
anguille.
"L'hanno trovata già alla stalla. pare che stia preparando
Bluegrass e che se ne andrà a breve. Dove non so. Zidgi dice
che
sta correndo là, era dall'altro capo del pianterreno a
cercarla
pensando che si fosse messa a leggere..."
"Se nonandrà in un villaggio o cittadina vicina dove se ne
va
ultimamente da sola, posso azzardare che vada da quel vecchio alla
Fattoria. Sarà a fumare nell'attico dell'edificio che
è
da tempo la sua stanza. Lo raggiungerà per salutarlo, o come
ho
capito, per chiedergli consiglio e avere altra mente esterna a qui. Mi
auguro solo che non la consigli male, incazzata comè" fece
Jd
volandosi verso Lubo, che però non gli dava attenzione
perchè teneva per una coscia, a destra e a sinistra, un
maiale
aiutando Bryden.
"Ce l'ha fatta con i maiali! ha creato un diversivo così che
oltre enfatizzare il concetto per loro, fossimo occupati. Milan
sarà adirato con noi. Odia quando lasciamo che gli uomini
tornino alle loro abitudini invece di migliorarsi..."
"Milan vorrebbe tutto perfetto e che siano come lui. Ma lui
è un
uomo raffinato ed elegante di natura. Non so immaginarlo da recluta e
militare, ma crede che tutto possa cambiare. E si augurava che Lia
avesse ragione, con i giusti cambiamenti ambientali e con
ciò
che ha messo tra Lezioni e altro, la spinta fosse giusta. Ma ora
afferma che il cuore umano quando è quel che è,
è
così liscio da far scivolare le cose senza assorbirle..."
"Si, aveva preso l'esempio dei denti che sono porosi e non lisci, non
lo so..." fece Jd confuso mentre la confusione aumentava
perchè
alcuni maiali avevano fatto cadere l'ultimo tavolo gettandosi di peso
sul cibo rimasto. "e così ha reso la festa secondo le sue
regole... e chissà che combinerà se
resteràò incazzata a lungo! Dubito che lo
sarà
fino al test..."
"E' solo in preda alla sofferenza..." fece Kovacs serio, venendo
fissato da Jd, che ricambiò "sappiamo entrambi come pensa e
agisce anche se sa sorpredere sempre. E' arrabbiata, offesa, ma anche
piena di dolore perchè come aveva avvisato Milan, non sempre
cè un posto, un luogo e delle persone al fianco di tutti.
per
lei non cè niente di tutto ciò. Milan stesso
è
preso dai suoi incarichi e non cè mai e quindi si ritrova a
fare
i conti con gli uomini che dalla libertà totale tranne
quando
cèra da lavorare sul campo, si sono trovati in un ambiente
con
delimitazioni fisse emodi di agire e comportarsi precisi
perchè tutto vada in un certo modo. Dicono che si sentono
incatenati e pressati. Si sono visti la sezione femminile aperta con i
nuovi membri che non accettavano. E ogni volta che passa sa e vede,
otlre che sente, sussurri e sguardi edi vario tipo. Ma nessuno come
invece sentiva raccontare parlando dei superiori che molti avevano
avuto. E si è lamentata sovente del fatto che coglioni
isterici
li trattavano da stracci a terra, grandissimi sergenti, tenenti da
ricordare commossi. Lei trattata da esterna anche adesso, non facente
parte di niente e come nemica. Come là fuori. E quindi ha
deciso
che non si abbasserà più al loro livello come
faceva
prima e ne vedrà più nessuno. Fino al giorno del
test,
starà nei piani superiori dello Chateau se non impersona
Veròna e che massimo vedrà voi. Stop. Ma
avrò il
pugno duro senza pietà, ne qui ne lòà
fuori contro
gli stronzi che ammorbano il mondo. NOn starò
così per
molto, se ne andrà a giocare ai videogiochi, quella serie
Dark
fall mi pare si chiami, o leggerà, o andrà nella
stazna
dove ha collocato varie cose e lavorerà da sola senza
più
mettere piede ne nelle botteghe e laboratori ne altrove. E oltre oggi,
non tornerà alla stalla, alsciando Bluegrass libero nel
paddock
quanto vorrà, fin dopo il test in base al risulato. L'ultima
cosa che ha detto prima di venire qui è che è
felice di
andarsene e lasciare i poveri coglioni a sgomitare in questo mondo di
merda credendosi guerrieri perchè sopravvivevano, mentre era
il
contrario. Che seppur visti con egoismo, quelli che si suicidano alla
lunga doop quanto ha visto nella sua vita, fanno bene a pensare a se
stessi e basta..."
I due si fissarono.
"Io sono la Strega Veròna, esisto da tempo e da tempo
provvedo a
regolare gli equilibri del mondo. Ci sono persone che già mi
conoscono. Ci sono molti di voi che hanno avuto la mia visita, che
hanno ricevuto un aiuto là dove dio e santi non giungono. Ho
regolato il karma di persone che erano solo sterco nella
società. Io sono il cambiamento nelle genti e luoghi.
Essendo la
prima dei nostri a scegliere la strada dell'etere come fecero i
religiosi, mi espongo per comunicare a tutti. Ognuno di voi ha un
bisogno. Un bisogno però reale. Una necessità di
aiuto da
qualcosa di sporco che subiscono. Dove cè il male, quello
vero
degli uomini e non favolette spirituali, io mi presento.
Chissà
quanti di voi avranno preso un oggetto ritenuto sacro e stringendolo
hanno pregato ferventemente e con speranza, senza ricevere aiuto. Io ho
risposto alle chiamate di chi soffriva. Io ho agito. Io ci sono stata.
E ci sarò. A quanti hanno bisogno di una luce
nell'oscurità, smettete di credere in un qualcosa di
insondabile
che vi gestisce come pedine mentre suo figlio ha creato una religione.
Se fosse così dovremmo venerare Ercole o altri figli di
divinità che sono racchiusi nella mitologia e tali
resteranno,
mentre la favola di ciò in cui credete non porta niente a
nessuno, per quanto si preghi e creda in una vita sola. Ed io, una
strega, so di cosa parlo. Esistono veri misteri alti e insondabili di
cui non posso parlare ma a cui mi inchino. Ma è divertente
come
la madre Chiesa nei secoli abbia cercato di boicottare il progresso e
la civilizzazione urlando che erano opera contro Dio per poi usare i
treni, aerei, la luce elettrica, radio, computer, televisione e ogni
mezzo per sfruttarli e diffondere la parola di chi in realtà
è stato solo creato. Questo messia miracoloso non
è altro
che un insieme di ispirazioni ebree, indiane, mesopotamiche ed
egiziane. Parole portate da bocche che hanno udito che hanno riportato
creando una Fede che in realtà sulle basi è
falsa. Ma non
sono qui per chiedervi di cancellare le religioni, sebbene hanno
portato nei secoli solo dolore, incatenamento, giudizio, sofferenza e
tutto il peggio. SOno qui per dirvi che dovunque abbiate bisogno, io,
la Strega Veròna, sarò dove nessun santo agisce o
compare. Io sono reale quanto il dolore. Io sono vera quanto la
speranza. E io, realmente porto cambiamenti. Il mio simbolo
apice
è la libellula, oltre l'ape e il cavalluccio marino. Nella
forma
di libellula io richiamo trasformazione, speranza, realizzazione di se
stessi. dpo aver visto la luce. Superare le illusioni della vita ,
verità nascosta e il legmae con le anime dei morti
intendendo l'
Oltre. Io porto la magia con cui dono la luce al mondo. Se vi sentite
ottenebrati dallo sporco e oscurità del mondo e della
società, non guardate il cielo, ma cercate la libellula. NOn
seguite i programmi religiosi che vi spillano solo soldi e false
speranze, ma cambiate canale per cercare la libellula. Non seguite
niente online dai preti che vi guidano come burattini per qualcosa che
in realtà non porta a niente. Lasciandovi soli e
abbandonati. E
se credete di avere dio o suo figlio vicino, mi dispiace, quella si
chiama influenza, condizionamento... al vostro non ci saranno nessuno
dei due. Ma posso esserci. Io cancello lo sporco di questo mondo. Io
sono tra voi e ho deciso di rivelarmi perchè siate voi a
prendere in mano la vostra vita e chiedere l'aiuto di cui avete
bisogno, che non osatge pronunciare a nessuno se non nelle vostre
preghiere... non permettete che la società malata e sporca
vi
rubi la dignità e il vostro essere persone. Che subite abusi
di
ogni tipo o vessazioni o sopprusi, essendo ovviamente voi le vittime in
toto, invocatemi pronunciando il mio nome. Cercate la libellula.
Accettate la mia Mano protesa se vedrò che meritate davvero
il
mio aiuto. Io punisco le persone che avvelenano e sporcano questo
mondo. Ribalto i torti. Riporto l'equilibrio. Correggo le situazioni. E
dono perdono a chi ha commesso piccole cose per disperazione o
necessità, ma no nsono sporchi dentro.
Se avete bisogno, là dove la società voltafaccia
e i
vostri dei e santi non hanno risposto, cercate il mio nome. O il mio
simbolo. E io verrò!
Sono la Consigliera spirituale delle Fiamme, i Guardiani del mondo che
vegliano su di voi senza che ne sappiate nulla. Nè regole,
nè ragione guidano questo mondo, ma loro si. E io sono la
loro
parola. Veròna, la strega della libellula per tutti i suoi
significati servirà chi nel vento urlerà il suo
nome e se
ne è degno. Chiama il mio nome ogni volta che vuoi, per
consiglio, aiuto o giudizio, e io apparirò e ti
concederò un miracolo come nessun dio o santo potranno fare!
E per ultimo, io concedo per parola delle Fiamme la Mano, il gesto
simbolo di ogni mio incarico. A te, chiunque sia che mi ascolti o vedi,
ti chiedo di non lasciare quella mano. se la lasci... tu
sparirai
come persona, come dignità, come esistenza dalla
società
poichè così come possono elevarti, altrettanto
possono
gettarti nel fango. E diventare un niente. Per questo se io constato
che sei meritevole e meriti aiuto o la Mano, non lasciarla andare. Ma
seguila e fidati!"
Per radio, televisione, negli stadi, centri sportivi collegati alla tv,
locali veniva trasmesso senza orario prefissato un video bypassando
reti famose e non, facnedo saltare i programmi in corpo. Non era una
cosa prevista, ma il video finiva per bloccare la programmazione di
radio, televisione e private ripetendo lo stesso messaggio.
Una giovane donna vestiva in abito ottocentesco avorio, con maniche a
pagoda, gonna tonda e accessori come pipa fermacapelli che tenevano le
ciocche sulle tempie indietro, lasciando gli altri ricci sciolti. Aveva
lo sguardo furbo e malizioso e parlava scandendo bene le parole, usando
molto labiale anche per chi non potesse udire ma leggesse le labbra.
Ogni tanto fumava, e dal fumo grigio chiaro comparivano evanescenti
delle libellule blu cerulee. Da alcune settimane queste intromissioni
nelle trasmissioni di ogni paese, in varie lingue, facevano comparsa
senza orari stabiliti e ripetevano le stesse cose, sebbene a volte
fossero chiaramente diversi. Chi non sapeva chi fosse, ipotizzava
online sulla sua presenza. Se ne parlava. Chi la conoscenza ne cantava
le lodi per l'aiuto e cosa aveva fatto. Molti online avevano caricato
video a testimonianza di ciò che quella figura era stata
capace,
là dove nessuno poteva o voleva.
ogni tanto nel cielo, ndelle strade comaprivano a caso libellule che
svolazzavano, giravano, e poi svanivano, così come risate di
donna. Apparizioni casuali di una donna simile a quella dei video con
abiti diversi.
"Sembra che la situazione sia sfuggita di mano. Il gran maestro ha
richiesto la vostra visita, immediatamente. E con vostro fratello."
fece Mephis, sempre serio, compito, rigido. Lo fissava con astio, come
colpevolizzandolo.
"Non è nei miei errori, tutto questo. Sono passati un anno e
mezzo, non sono più Leader della mia stessa organizzazione,
adesso sono solo gran priore qui da voi e in altri gruppi. Il vostro
gran maestro stesso quando lo ha scoperto ha preteso che io fossi
fedele solo a voi e gli riportassi ogni cosa accaduta nelle altre sette
e logge. Tutto questo... non dipende da me..." fece Milan offeso,
mentre osservava il video che in quel momento continuava nella sua
televisione del suo salottino nel palazzo della Loggia dove ormai
risiedeva.
"La colpa è vostra se quelle femmine hanno rovinato ogni
cosa"
"innanzitutto non osare chiamarle femmine. QUi sono pretesi solo
uomini, ma stai sicuro che anche solo una di loro, accettata tra noi,
ti avrebbe mostrato ciò che tu non sarai mai. Siamo tutti
uguali, tutti fratelli, in questo credo ancora! So che io fratello
Gask, ora Leader della mia organizzazione, la pensa allo stesso
modo!... e..."
"Oh, si. Vi ha richiesto conciliazioni a iosa. Ma voi non sapete cosa
dire, perchè rivolete la vostra carica. I vostri stessi
uomini
quel giorno della Caduta, hanno nominato, tutti, quell'uomo come nuova
Guida per l'organizzazione. Deplorevole! Vi siete lasciato togliere da
delle femmine la vostra carica e ogni cosa..." con disgusto
"Non osare! Sono sempre al di sopra di te! I tuoi rimproveri possono
per te essere giusti, ma sei sempre al mio servizio, come con tutti gli
altri al di sopra di te! Io non ho perso nulla! Lia ha agito
così come credeva giusto, ci aveva avvertito! E noi non
l'abbiamo ascoltata! E ora ci sta dimostrando come rispetto a cosa
crediamo noi, lei è un Dio! Per qualche motivo è
tornata
a calpestare questo mondo materiale e non se Kianta è con
lei o
meno. Quella non sembra lei come originale. Il viso, il corpo, anche se
atteggiamenti simili non si muove allo stesso modo... immagino che ora
sia un Host in un corpo materiale come da intenzioni quando era viva."
"E' deplorevole, ciò!"
"Eppure... come lei aveva detto, con la scienza dalla sua, ha
dimostrato qualcosa che ancora voi non siete stati in grado di darmi!
Mio fratello è irato per questo, lei finchè era
stata
viva ci aveva tenuto lontano da voi, chiedendoci di non proseguire!
Perchè la verità era d'innanzi ai nostri occhi.
Quel
corpo che vedo in televisione non è l'originale,
è un
corpo di chissà quale persona in coma o con danni da non
avere
memoria, persone abbandonate in gravi condizioni che ha ricondizionato
dopo aver copiato cosa cèra dentro, per imprimervi se stessa
e
prendersene cura nel mentre si cercava, con la scienza, di ridar loro
dopo un pò una mente per lo meno sana quanto bastava
perchè si risvegliassero come nuovi. E voi non mi avete
mostrato
nulla che non fosse spiegabile con la scienza. Avevate dei video e
delle testimonianze che ora non mi convincono. E lei è
lì, quella non è Kianta ne di corpo e ne di
mente. Quella
che sta parlando è..." Milan si fermò dall'urlare
all'uomo quando sentì una canzone.
Si voltò e vide che ancora la donna nel video parlava ma era
partita una canzone che consceva, sebbene fosse Dorde a conoscerla
meglio, e lui sapeva perchè.
"... ti avevo chiesto di non lasciare quella mano. Se la lasci... la
tua anima sparirà con lei. Lei è la mia anima, se
sparisce lei, anche io sparisco. Se lasci quella mano, lasci anche me
nel tormento dell'oblio. Se perdi quella mano, tutto si
riavvolgerà all'indietro, perdendo tutto. E' ciò
che ti
dissi. Ricorda, tu che sai il mio nome. Mi chiamo ****... trovami!
Guardami negli occhi. Ogni volta che sentirai questa
canzone...
per favore, ricordati dei nostri momenti preziosi. Del nostro lavoro.
Delle nostre promesse e intenti. Di ciò che abbiamo creato e
modellato. Questa canzone ti farà ricordare, i momenti in
cui,
mi hai tradita. Presa in giro. Che non hai mantenuto le promesse.
bE ti soffocherà per sempre. Nonostante io non ci
sia
più, tu non mi dimenticherai mai. Io ho le risposte che Loro
non
ti hanno dato. Costruiamo insieme quel mondo con le verità
che
io ti sto mostrando adesso! Noi possiamo essere **** e svolgere il
ruolo di Guardiani come doveva essere. Ma come doveva,
essere. Abbandona le Credenze, lascia al loro destino le
falsità. Ascolta i sussurri che lascio nel vento,
perchè
ti fermi dai proposti che hanno portato la Caduta. le scelte, ricorda,
pesano nel cammino! Ti ho appena dimostrato che io sono **** adesso, e
tutto può ricominciare da dove era rimasto in sospeso. Ma
muta
il tuo cuore e le tue credenze. Torna ciò che sei senza
quella
lordura di preticelli e torna da noi. Ecco la tua prova e ora cercami!
Ti ricordi cosa ti dissi nel caso vi cadessi ancora? Un giorno, quando
io non ci sarò più al tuo fianco, non riuscirai
neanche
a muovere un passo…senza sentirmi o vedermi. E ora, osi
questo
ultimatum nella mia benevolenza amicale.Mi chiamo ****,
trovami!
Comprese immediatamente che le parole censurate erano il vero
messaggio. Dio e Lia. Erano le parole che non si potevano udire che lui
e sapeva suo fratello Dorde comprendevano nel messaggio. Si chiese come
potesse Lia essere nuovamente in questo mondo, poi ricordò
una
cosa. David era rimasto fedele all'organizzione e all'amicizia con la
figlia di Lia. QUindi se Kianta era viva dopo l'incidente con l'aereo,
era chiaro che se non allo Chateau fosse da qualche parte e Lia fosse
stata richiamata a questo mondo dalle scansioni per affiacnare Gask nel
ruolo di Leader. Di tutti, compresi i vecchi e i veterani, Lia sola era
l'unica veramente capace di prendere in mano le cose e sussurrare alle
orecchie dell'amico speciale della figlia cosa fare. Gask non sapeva
nulla di amministrazione, gestione, capacità di un leader e
meno
che mai il suo lavoro, non di Dorde, di facciata dell'organizzazione.
Aveva sempre creduto, supportato da Lia stessa, che lui era come i
Luigi di Francia. La Francia è Luigi, così come
Luigi
è la Francia. Eppure quel giorno, il giorno della Caduta
dove
perse ogni possibilità di continuare la sua funzione di
Leader
per i suoi peccati, perchè Lia decise di punirli, aveva
appurato
come tale costrutto non fosse vero. Era caduto come fece Luigi
sedicesimo. Ma non Maria Antonietta. Lui e Dorde avevano la mania di
comparare presente con il passato, e il giorno che infuriò
la
furia di Kianta tramite qualcosa che Lia aveva fatto, divenendo
coraggiosa quanto Luisa di Prussia.
"Quella femmina è stata una spina nel fianco dall'inizio. Il
gran maestro e gli altri vi avevano chiesto di non darle le chiavi
dell'organizzione. Adesso avete perduto tutto, e..."
"io non ho perduto niente..." fece Milan sorpreso e immerso nella
riflessione "No, non è ciò che ha detto. Vuole
che
torniamo in seno all'organizzazione. Non è una condanna, ma
un'invocazione. Tipico di Lia, al pari di Luisa di Prussia fa il primo
passo per una conciliazione o alleanza di salvezza. Ella non
è come il cicciotto italiano che si alleò con la
Germania, pensando di stare dalla parte dei vincenti. Non ha mai
ragionato così. Devo parlarne a mio fratello..." fece
continuando a seguire il video mentre la canzone di cui parlava
continuava in sottofondo. Radical Face, ecco come si chiamavano. Gli
era tornato il nome. E il brano era uno dei preferiti di
Lia, Welcome Home. L'aveva usata Dorde le ultime
sere di
feste, questo lo ricordava. Così come l'altra che gli saliva
alla memoria che le paiceva sempre di quell'artista, Always Gold. Ma
era la prima, Welcome Home, quella a cui era legata molto. Era un
messaggio, non un giudizio. Significava che semplicemente aveva
escogitato un piano per metterli alla porta senza buttarli
fuori,
perchè vedessero cosa secondo lei sbagliavano.
Ripeteva sempre
"Il gran maestro attende..." incalzò l'uomo alle sue spalle,
arrabbiato, mentre Milan fissava il televisore.
"Il gran maestro può aspettare! E' stata anche colpa vostra
quello che è accaduto e per qualche ora non
cambierà
niente. Rimango fedele alla loggia ma lasciatemi fare per tornare ad
essere ciò che ero. Io ero il mio ruolo, e vi
tornerò. Se
quelle due volte non foste intervenuti, come te al confine con la
Turchia prima del casino con le rovine e quel giorno della caduta,
confutando i dubbi di quelle che chiami femmine, ora non saremmo
esiliati dalla nostra casa e bloccati! Quidni taci, ho cose da fare e
tu sei solo d'impiccio!" gli urlò uscendo dalla stanza che
aveva
nell'edificio per cercare Dorde e confutare le sue
perplessità a
due menti.
Dai resoconti di Lia
Dopo alcuni giorni qui,
trovo questo
posto allicinante per un motivo. Sembrano tutti rimbecilliti con stili
di vita anteguerra. Per davvero!. Nonostate avessero un edificio
storico grande quanto a immaginazione del palazzo reale d'Inghilterra,
loro preferivano stare in camerate tenute da porcilaio con bagni
interni ma anche esterni che solo da fuori ho preferito non
controllare. E Milan vorrebbe che io lo sostituissi nel risistemare
tutto mentre lui va a cocktail, feste, incontri da ricconi. Insomma,
sono passata da una famiglia che viveva bene tra spifferi da far paura,
muffa nera e barbosa per tutti imuri, il gelo d'inverno pure per
lavarsi da prendere una polmonite, caldo torrido d'estate e se
chiedevi un ventilatore nuovo invece del gorgogliante robo vecchio era
spendacciona! E tante alttre cose che non si osno mai goduti, ne me li
hanno fatto godere. Abiti da cinque ero al pezzo ultra scontati sempre
a gusto di mia madre. Non posso mai dimenticare le volte che avrei
voluto determinati abiti poco, non chissà che prezzo ma poco
più costosi e a mio gusto e le botte che mi dava! O quella
volta
a diciotto anni che ancora non avevo il seno di adesso e potevo ancora,
quanto lo rimpiango, girare senza reggiseno e lei mi prese a
pizzicotti, ingiurie e menate nello spogliatoio perchè per
provare una maglia a barca si vedeva che no navevo le bretelle e si
è indiviavolata come una iena. NOn me lo posso scordare mai.
O
come i diari di scuola. Quanto me ne facevano per quelli da pochissimo,
e per una volta ne volevo uno io sui toni del blu che costava otto euro
invece di due. Per tutto l'anno scoltastico a rinfacciarmi quanto
facessi schifo ad essere egoista e sprecona. Poi noto come vivono i
militari
abituati alla vita da missione in paesi di guerra e come invece la
spassa Milan e non so se sono io normale o cosa. Anche vedendo tutte le
sue stanze,
tutta un'ala del piano più alto e io che ho scelto una di
mezza
semplice, per me va più che bene. E' una stanza mia, senza
muffa
ovunque, senza il gelo tremendo e spifferi essendo la francia
più secca e posso decidere quando cambiare e lavare le
lenzuola
o gli abiti. Ho anche una scrivania
qui per usare
pc e altro, anche Milan dice che dovrei usare un ufficio, essendo
creati per questo scopo ma attualmente vorrei solo prendere confidenza
con un tipo di mondo per me sporco, vagabondo, primitivo. Avevo studiato nelle
apgine della
storia umana di grandi condottieri e personaggi storici con le loro
armate e come fossero ben tenute, regolate dia ritmi e cicli precisi,
dove se avevi una spilla o altro fuori posto rischiavi di tutto. E
sapevo che le regole militari moderne erano meno rigiide ma... non
così! Sembra di essere ancora nei loro accampamenti o
alloggi
negli ambienti di guerra. MOlti sono stati in diversi paesi o solo uno
o un paio, eppure tutti da cosa ho visto come sono accampati fuori o
dalle camerate solo passando davanti la porta, mi fa schifo solo
avvicinarmi alla soglia, parrebbe... venissero tutti dallo stesso
mondo! Non credevo possibile ma hanno stessi modi e stili di vivere il
tempo libero e questo non mi tranquillizza. Milan mi ha ribadito
più volte
che la vita da civile non comprende la vita da militare, che ogni cosa
è una relatà diversa. E io che vengo da una
situazione,
non posso comprendere perchè perloro il suddividere il tempo
in
riposo e lavoro in un ambiente che consocono e in cui sono a loro agio
è a volte un lusso o la conferma che sono riusciti a vivere
ancora. Che loro esistono ancora contro i loro compagni e avere quel
lusso che è cosa avevo visto era... vivere. Probabilmente non posso
comprendere
certe cose, questo non lo nego, ma ritengo che vivere come in un
porcilaio dove ti viene l'orrido nel solo passare davanti le porte, la
puzza, cosa vedi... e questi soggetti dovrebbero portare un cambiamento
nel mondo? Ieehhiii! Milan mi ha ribadito
dalla nostra
disucssione di quel giorno, dopo che ho parlato con quel vecchio, che
essendo estranea a quel mondo, che credo nelle regole e leggi per un
motivo e perchè esistono, e mche ci intendiamo di certe
cose,
non in toto o simili, ma vediamo in generale quasi in parallelo... E'
sicuro che potrei aiutarlo. Mi ha anche fatto
un'offerta. Un
accordo. Se io lo aiuto il tempo che continuo ad esistere, non solo
convertirò questo luogo in una organizzazione funzionante
basata
su principi e regole che mantenga quello che lui chiama . Entrambi pensiamo che il mondo futurista fatto di
palazzo di ferro, metalli vari, vetro e altissimi siano un
distaccamento dal mondo naturale e che invece i vecchi palazzo lo siano
ancora. In tantissime città non esiste più molto
verde,
non si è in sintonia con la natura e gli animali. Posso
capire
il concetto, ma lui vorrebbe che questo posto riparta con un ambiente
pulito, ligio alle regole perchè si resti umani, ma in
connubio
con natura e radici del passato. Sarà un bel lavoro, visto
che
stanno progettando nei laboratori sotterranei, un Sistema
conmputerizzato e centralizzato con IA che controlleranno e
gestiranno tutto il tecnologico in quel luogo di pietra e antico. Per
lui tecnologia non vuol dire circondarsi dal freddo metallo e rigido
vetro svettando in alto con tutto tra quattro mura considerato moderno
ma privo di stile e personalizzazione. Anche io non amo in particolar
modo i mobili nuovi. Squadrati, già studiati e pronti in
serie,senza mano e anima dell'uomo. Ma realmente si
potrà vivere
qui con un piede nella tecnologia e l'altro sulle nostre radici
naturali? Io non so fare niente. non sono niente. Eppure lui pensa che
due occhi, una mente, due mani esterni che sanno cosa significa
desiderare il minimo umano sia la scelta giusta. Oltre questo l'Accordo
prevede la mia
accettazione per dei test. Mi ha detto da quel dialogo quel primo
giorno dopo aver parlato col Vecchio, che se ero pro donazione organi e
donazione in toto del corpo per la scienza... se volevo andarmene, che
accettassi di provare dei derivati dei loro studi per gli altri. Mi
fece vedere persone che teneva con se senza gambe o braccia che con
protesi create da loro cercavano di vivere. Sembravano veramnete aver
accettato e considerato loro quegli elementi in più da non
farci
più caso, parole loro, ma Milan vorrebbe non sol odare a
loro
degli arti o elementi che seguono il loro pensiero per prendere o fare
cose, ma perchè non fossero meri oggetti per rimpiazzare
mentalmente qualcosa di perso. Voleva quindi che
testassi come cavia
consenziente, come tutte quelle che hanno provato nei loro esperimenti
e hanno ricevuto un indennizzo nonostante ogni risultato
così da
avere un gruzzolo per il loro futuro, sia un dispositivo di
monitoraggio che chiama Scatola, per rivelare gli impulsi del cervello
e connettersi a ogni cosa con i codici rpestabiliti
perchè
funzionano senza cavi, che delle nanomacchine create da un tizio morto
che loro cercano di replicare. Ma per replicarle devono testare in ogni
condizione quelle originale. DA quello che lui e David hanno detto,
quel tizio era un fottuto genio che non scriveva mai niente, finendo
cper morire con tutto nella sua testa, e che aveva creato dei micro
gioiellini che però desideravano testare sui soggetti
predisposti che non mentissero o altro. Non so come un giorno li
recupereranno se mai il test finale di modellazione del cervello
andasse male... ma vorrebbero osservare le risposte di quei piccolini e
il loro lavoro e vedere di replicare la capacità di quel
tizio
di creare qualcosa che non possa essere rigettato dal corpo alla lunga
e che sia solo di aiuto e supporto in ogni possibile caso. E questo
significa ferirsi o impiegarsi in test vari. Ho riso dicendo
Mi hanno guardata in un certo modo, all'inizio
pensavo
come s efossero quasi offesi dalla battutina, ma in verità
dopo
guardando bene gli occhi, capìì.
Perchè no, non
sarei morta comunque, avrei reso aiuto alle persone in futuro dal
morire facilmente e avere primo supporto medico... Insomma, Milan mi ha
detto che se con la visualizzazione va tutto bene, nel senso che sono
in grado di dissociarmi in un mondo mio per sfuggire alla
realtà
quando ne ho b isogno, la Scatola funzionerà di sicuro. E
potrei
gestire armi meccanici a connessione a onde muovendole col pensiero.
Potrei vedere se su di uno di loro senza arti, potrei farlo camminare
in maniera liscia e normale solo facendo muovere gamba,
perchè
con loro funzionava poco e male. Potevo testare le nanomacchine
perchè ne morissero di meno, avessero una srota di mini
primo
medico a disposizione che velocizzava le perdite ematiche,
cicatrizzava, aumentava o diminuiva certi ormoni e neurotrasmettitori
vari al bisogno o alla situazione aiutando l'utente nel bisogno. Alla
mia domanda se la scatola fosse intracranica, David rise e disse che
era giunto a un livello di perfezione del suo progetto da doverlo solo
iniettare, con cartellone medico alla parete e un laser per farmelo
capire, tra cranio o come scritto pericranium e la zona
tissutale
che veniva indicata come loose connective tissue. Più era a
contatto con la scatola cranica, meglio era. Certo, era
nettamente superiore un intracranico, ma sarebbe stato troppo
fastidioso per l'operazione, il sistemarlo correttamente, verificare se
funzionasse o meno e se no, comprender ei motivi e rischiare
un'ulteriore apertura. Con i test precedenti in intracranica, non era
stato così liscio e pulito come la versione che volevano
testare
su di me. Perchè su di me? perchè io ero uno di
quei
soggetti che le medicine e le terapie che nella maggior parte non
fungenvano, ero una di quelle basse percentuali per cui essere nella
parte grassa della percentuale della massa compatibile era impossibile.
insomma, se io ero tra i soggetti che non rispondevano alle cure
classiche come per la mia malattia, era interessante vedere quei
dispositivi come si adattassero o meno. E se si, che
compatibilità vi fosse. Dopo aver letto da mia
richiesta
scehde e cartelle dei precedenti, dei casi di militari finiti malissimo
sia come testa e danni di varia natura da impedirgli una vita normale o
amputazioni e cose varie, mi sono chiesta se valesse la pena andarmene
fisicamente senza aver fatto qualcosa di buono, sfruttare come avevo
deciso in quei giorni la tecnologia di David sull'impressione o
cancellazione dei settori e legamenti del cervello e basta, o fare la
seconda con i test e aiutare gli altri. temevo nelle mie elucubrazioni
dell'ultimo periodo di aiutare e testare apparecchi che potessero
servire a gente che considero feccia... insomma, che la tecnologia come
tutto il resto che loro mi presentavano, andasse in mano a gente che
era meglio se si feriva e moriva, se si levava dalle scatole senza
rovinare la vita a chissà quanti. Di continuare il loro
schifo.
Un pò come paragone pensavo a baffetto tedesco e la storia
per
cui da bambina venne salvato da un prete dal fiume e poi divenne lo
sterminatore dell'umanità. E se io permettessi in
futuro se avrei
continuato se accettavo la seconda, a permettere allo sterco del mondo
di salvarsi e continuare ad esistere in vari modi peggiorando la cosa? Me la sentirei di
immaginarmi come
fautrice di qualcosa di orrendo per come son oandate le cose nella
storia umana? Bomba atomica, internet, attrezzi elettrici pericolosi
per vari tipi, .... quanti oggetti creati e ideati per qualcosa di
buono vennero invece rigirati per lo schifo che ne derivò
dalla
storia? E io ne sarei stata
colpevole? Ma nessuno di quegli
inventori e
ideatori pensava in negativo, così come un oggetto o
qualsiasi
cosa abbia cambiato avevano mai immaginato che la loro creazione
divenisse portratrice di dolore e sofferenza, oltre che distruzione.
Non lo immaginavano per neinte, erano per il bene. E dopo aver pensato
tanto, dopo aver
rivisitato le stanze o meglio, tuguri, di quegli uomini che vivevano
qui con dei problemi, mi osno decisa. Ho accettato l'accordo,
ma con una
clausula. Avrei accettato di testare i loro dispositivi, avrei dato una
mano a quello scemo di Milan, perchè su certe cose non posso
certo dire altro, ma se e solo se non avrei avuto fastidi e problemi da
nessun uomo. E mi avessero permesso di andarmene come e quando
desideravo. Almeno una volta
concordato ogni
elemento e clausula come conveniva ad entrambi, Milan mi ha permesso di
avere la sua parola che sarei andata via come una Persona. Con
Dignità. Senza sofferenza o dolore come fatto di mia mano. Da domani mi tocca
visitare ogni
stanza di nuovo, confermare i cambiamenti e le riassegnazioni e come
dovrebbe tutto ripartire al di fuori del campo che hanno allestito nel
verde o nelle sezioni nuove a forma di C totalmente gestite da quei
trgloditi. E io che mi lamentavo del
modo di pensare penoso e antiquato nel modo brutto dei miei!
Ho anche pensato a cosa
avrei scritto
in un resoconto redatto molto prima, tipo diario, manon per descrivere
ogni giorno o momento di cosa farò qui anche per avere una
lista
e prospetto di ogni azione o altro. Per rileggere e vedere cosa fatto,
non fatto, andrebbe sistemato oaltro. Preferisco
così, e
attualmente solo due persone possono riprenderlo dal cloud di
sicurezza. E le IA che stanno finendo di testare sono molto
interessanti. Ho chiesto a Imogen se potesse farne una solo mia con
base la mia prima scansione cerebrale. Che fosse un COntrollore e
custode dei sigilli del Sistema ma nascosto ai più. Sembra
interessata con David alla cosa e presto potrebbero decidere di
concedermela, visot che ho delle Ombre, ho c hiesto qualcuno meno umano
e più equilibrato. Quei tre sono palle al piede in fatto di
pesantezza e come tutti non mi vedono come uan di loro. E reputo
impossibile che ciò possa cambiare, perchè cosa
sto
facendo a mio gusto, a loro sta come la peperonata a colazione. E visto
solo l'aura dei bagni, sarei il pezzo negativo finale. Vedremo come va. Intanto, cosa avrei
potuto mai scrivere all'epoca, là da dove vengo?
Dopo anni di chiedere e
chiedere,
decenni, da alcuni anni in questa fogna non è
più
presente neanche a pagarlo oro torrore classico duro o meringhe. Sono
riuscita a svincolarmi dai miei per girare qualche negozio vicino casa,
niente. panifici, supermecati e simili non HANNO NIENTE, NON HANNO
NULLA. E cosa è solo testimonianza di ciò che ho
sempre
detto e ancora oggi mi trattano da schifo se ripeto la stessa frase:
"La morte sarà solo rimpianto e non accettazione. Amarezza e
cose perdute non vissute". Non vi vive niente, nonci si gode niente. E'
solo questo. NIENTE, la vita. Il fatto è che se dico GRAZIE
a
tutti quelli intorno a me dello schifo che hanno fatto, di
ciò
che loro godono e vivono e io no, arrivano i coglioni di sto cazzo che
dicono che dovevo essere io a fare questo o quello senza minimamente
pensar eche ho provato. ma quando si è senza soldi, malati
per
la sofferenza che si ha dentro e ancora oggi, se si urla
quanto
fanno schifo perchè negli anni chiedevo solo 2 cose:
meringhe e
torrone classico duro non quella merda molle o gommosa, sono sempret
trattata IO da schifo, sono di tutto IO, non loro che mi hanno negato
qualcosa che mi porterò nella tomba con rimpianto, duro
rimpianto per queste cose non mangiate, per il ben d i dio di cibo che
cè in questo posto eppure IO non posso mai mangiarne.
Suergelato
e conserva, niente di più. QUindi GRAZIE a tutti i coglioni
che
hanno solo detto hce la colpa è mia. Ho fatto i miei errori
di
accontentare la coglionaggine di gente che diceva che ero egoista e
verognosa per la famiglia di sto cazzo che non ho ho, ma mi
cresceranno, visto tutto il resto! GRAZIE a tutti quelli che sanno solo
dire minchiate senza essere me e aver vissuto al mio posto. Di come ci
si sente ad essere niente senza avere niente senza godersi quel ninete
che per te era tanto, per altri ninete. Ancora oggi di questa cazzo di
vita che devo vivere senza avere un cazzo di colpo fulminante, mi si
deve rimproverare di rompere i coglioni perchè desidero
così poco! Se solo il mondo alternativo creato che
è
diventato reale quanto il dolore fosse tanto reale anche fuori dalla
mia testa dove sputare tutti in un occhio! Ma poi mi ricordo che siamo
nella realtà, e la gente sa fare la buonista e sparare
cazzate
con quel poco che desideravo che è normale e la regola. E va
così! Io devo andarmene con queste mani in modo orribile e
non
da essere umano, sola come un cazzo di cane in mezzo a gente che sa
solo scassare il cazzo con "famiglia" e "per tutti, per tutti" non
cè una cosa comprate PER TE! ma guarda caso hanno
però
LORO cose solo loro. Tenuti nascosti. Bella la famiglia, ecco
perchè preferisco pugnanarli alle ovaie che permettere che
la
gente abbia cosa vuole, cazzo di nipoti. So solo che
soffrirò
quegli ultimi istanti, e devo dire GRAZIE a tutti anche per questo.
Soffrirò e soffrirò, e sarò
consiuderata e pensata
con odio e schifo. Come tutta la mia vita. QUindi GRAZIE a tutti, per
il NIENTE che ho avuto se non odio, rabbia, disperazione e schifo per
tutti quanti. Nessuno escluso.
Esattamente come Lion del
mondo non
accettato dove tutta la merda degli altri è finita sulla sue
spalle fino alla fine e nonostante quello era sicuro che posto per lui
non ci sarebbe mai stato, per cosa era e come voleva essere. E
così è la realtà, ecco
perchè quell'opera al primo posto per me
è così straordinariq. perchè ti
schiaffa la
realtà merdosa del mondo sopra il personaggio che
più ti
somiglia in assoluto e ti fa capire che più+ passa il tempo,
più finirà solo come con lui. Ange no, buon per
lei il
finale ma non accarà mai niente del genere, non per tutti. E
dopo il sueprmercato chiuso dove cèrano le mie patatine
preferite che non ho mai più potuto comprare, i gelati mai
gustati, cibi e dolci che vedevo solo quando andavo dal dottore dalle
vetrine o la gente li mangiava per strada, i cabbuci che oltre quei due
non esistono quasi più neanche.Meringhe, torrone, castagne
fatte
non bollite o del prete, cibi di carne, patatine di tutti i
tipi... pizza che qui è grandiosa, tanto altro.
Niente.
Tutto andato, tutto perduto. nessuno capisce che io sono ormai morta da
tanto tempo e così sarà fino a quel momento in
cui
dovrò perdere la mia umanità e la mia
dignità per
soffrire fino all'ultimo istante. GRAZIE a tutti quanti. E il buonismo
ve lo potete tutti infilare su per il culo, perchè non
sempre
cè qualcosa per tutti e quando sei rotto e co lculo a terra,
non
cè nenahce nessuno, NESSUNO, che ti ami a tal punto da
vedere,
capire nonstnate è a due centimentri visibile e le mie urla
per
farmi sentire, e che vuole accompagnarmi senza dolore e sofferenza
verso l'unico istante di pace.
GRAZIE A TUTTI; MERDE
Ci sono persone che non
vogliono
esssere salvate e posso capire chi desidera salvare tutti, nessuno
escluso dalla merda, ma so e accetto che non si può deciedre
e
andare contro la volontà della persona, pure se soffre ma
gli va
bene... la sua vita come le moglie o figli o gente in
generale
brutalizzata da chi gli è vicino. Io stessa non sono persona
che
accetta di essere vittima e si mette a piangere in un angolo e vuole
essere salvata. Ho provato e riprovato a trovare una strada e ho
sbagliato, MEA CULPA, a far contenti tutti quelli intorno a me che
dicevano che IO ero sbagliatqa, stronza, ingrata e via dicendo. Ho
sbagliato a non pernsare a me in primis sentendomi in colpa per cose
che non è colpa mia se non sento. E ho patato,
caro,
ammalandomi e tutto il resto. Per me cè solo
un modo per
salvarmi, ma questo non vuole darmelo nessuno! E non posso permettere
che i buonisti e religiosi del cazzo o le famiglie che non vogliono
salvare e aiutare GLI ALTRI ma se stessi e cosa considerano loro... tu,
quando nasci, sei loro. Non importa cosa dicano o ti fanno credere, sei
per loro il futuro di loro stessi anche se morti, mentre tu, come TE,
vieni meno. O dopo. E se ti salvano o vogliono
è per cosa loro vogliono e desiderano, non per te al cento
per
cento. E finchè potrò con gli strumenti che ha
Milan, cii
saranno Dottor Morte o gli Eutanasian, coloro che donano la
dolce
morte. Ma sto vedendo di creare anche delle Accabadora, donne che
procuravano la morte a chi stentava a lasciare la vita terrena in pace,
come persone, senza soffrire l'inferno prima di avere pace. E avevano
la stessa funzione persone scelte dagli anziani se le accabadora non
erano di loro sponte presenti nei dintorni. Erano coloro scelti perche
si assumessero il compito di dare una morte rapida e possibilmente
indolore, con un compenso di varia natura in base al nucleo che avesse
bisogno del loro aiuto, su richiesta stessaq del malato. Secondo dei
libri di Milan in varie lingue, queste figure esistevano e assolvevano
un Aiuto per chi ne aveva bisogno in epoca nera per
l'umanità,
mentre in questo millennio i rompiballe provita, pro cazzi e mazzi
rompono arrogandosi il diritto di decidere sugli altri per loro
ideologia. Che il diritto di un feto, feto non bambino, venga prima
della donna. Sticazzi la donna, un vale
più di te! E se soffri per problemi visibili o non visibili,
tutti si arrogano il diritto di dire che per loro DEVI continuare a
soffrire, ma non rompere troppo. Come successe a me, dicendoti di
soridere e fingere invece di mostrare il tuo malessere anche per colpa
loro, perchè a loro non gli si rovini la giornata di festa! Voglio con queste figure
dell'associazione stessa aiutare le persone se ne hanno bisogno, se
desiderano ed è sicuro che come me non hanno senso di
continuare, che le boiate di matrimonio, figli e cazzate simili non
aiutano affatto, anzi. E chi ha probelmi di salute tremendi da essere
stesi su letto o in carrozzina ma in modi orribili e non hanno cose che
li mantengano vivi... che gi si prospetti la possibilità con
un
colloquio privato o con un medico secondario nostro convenzionato, di
decidere LORO se, quando e come... perchè le PERSONE si
sentano
tali fino alla fine, con loro diritti e possibilità di
scelta e
decisioni. Invece di fastidiosi psicominchia che fanno di tutto per
secondo gli stardard di pensiero normale e
poi nei
forum, siti vari o commenti si legge la storia di persone che affermano
che non è servito a niente tutto, hanno avuto una vita mhe,
senza nulla per dire che continuare a respirare abbia avuto un senso,
perchè loro scrivono che no, sono arrivati avanti con gli
anni
passivi e scilvolando in ciò che gli altri gli mettevano
davanti. Se le persone avessero
ascoltato e
avessi avuto una persona speciale o amici o qualcuno che mi volesse
bene da aiutarmi ad andarmene da persona e non da animale tipo
macelleria, sarei stata un fantasma felice. Invece , se Milan dcie il
vero, esistono vari piani della realtà con altrettante vite
di
ognuno di noi, e malari loro sono morte malissimo finendo come
o qualcosa del genere o continuare a
fare
come volevano tutti, assistendo a un inferno come un marito meno peggio
degli altri bastava che avesse soldi come dicevano sempre e i cazzi di
figli che volevano che fassi come una scrofa o coniglia
perchè
gli altri lo volevano. Che condizioni, che vita avrebbero con questo?
Io sarei stata davvero sul punto di farfe un gesto da csi per scappare
dall'inferno nel quale so, mi sento di non poter stare e vivere. Non
sono per me, non voglio occuparmi e dare la mia vita e tutto per altri
abbandondo me stessa come so e leggo di tante donne che buttano tutto
di se stesse per i figli. E questo sia per come sono state cresciute,
influenzate, indottrinate, e portate da ormoni ed elementi nel cervello
per cui appena fai un figlio l'istinto ti dice di metterlo al primo
posto. Come vivranno quelle
donne, le ME
negli altri piani se esiste questa possibilità, finite ad
essere
succubi e fattrici senza volerlo? E le Me che sono riuscite a salvarsi
da quello, dal dover essere e fare cosa gliu altri vogliono, ma sono
giunte alla conclussione che è meglio agire e andarsene
anche
come se un macellaio si è visto scappare di mano un coltello
o
altri metodi classici? SArei una dei tanti che hanno dovuto agire
contro se stessi per un pò di pace. questo mondo ti porta
all'inferno fino
all'ultimo ansito e lacrima. Senza nessuno che davvero esista al tuo
fianco non importa chi sei, come sei, chi sei e... che se decidi per
te, per te alla fine e per cosa desideri, sei addititata e maledetta
anche da morta, per cosa fai a loro. Non ciò che ti portavi
dentro e speri anche non dopo.
Non pensavo di riscrivere
qualcosa
come se fossi all'epoca. Ma mi viene normale. La visualizzazione ha
mostrato che le proiezioni vengono rivelate apposta dalla scatola e
rese in maniera discreta. Cè del lavoro da fare, ma
funziona. E'
come per le tecniche di magia. Creare una visione più
realistica
possibile di u noggetto nella metne per sviluppare lo stato mentale per
la magia. Così da poter creare cerchi e riti nella metne da
riportare a terra con simboli e altro. Cè chi pensa che un
rito
parta dallo scarabocchiare, ma da quello che Milan segue non
è
così. Io ne sto lontana, ma certe cose che dice dai usoi
amici
non sono male, perchè li faccio già di mio.
QUindi sono
stata agevolata rispetto altri soggetti. Ho avuto modo grazie ai
servizi di Milan di prendere le schede accurate di quella feccia che mi
fece solo del male. E' dviertente pensare che
io, una
niente, alla fine sono finita ad avere documenti completi di tutto di
ognuno di loro, e decidere cosa fare e cosa ingegnarmi per tirargli bei
scherzetti come vendetta. O ideare qualcosa alla
Signora in
giallo o libri della Christie o altri autori moderni che ho letto. Di
fargli un prankone memorabile per tutte le loro vite. Inoltre mi sono accorta
che come per
il viaggio in Irlanda, non provo nostalgia, mancanza o altro di quel
luogo. Ho ottenuto nuovi mobili per la mia stanza che fossero meno
pretenziosi e pacchiani. La mia stanza è lì solo
per
quando dormo e l'ho fatta dividere in due sezioni da una sorta di
separè in legno per creare dalla stanza che attualmente
è
grande come lo era il soggiorno più la mia cameretta di
prima
là fuori, una sezione divisa in due, con zona giorno e una
solo
notte. I bagni ho notato sono stati aggiunti per ogni camera di recente
e sono tutti di fronte la porta d'entrata dal lato delle finestre, come
box rettangolari ricavati e con un design interno che non mi ispira,
perchè sembra che spezzi molto ocn la stanza. Ma
tantè. E come in quel viaggio,
la gente che
mi fissa sembra avere la stessa espressione della madre di Zay o il suo
fidanzato dell'epoca, che mi guardavano ed erano fredddi e quasi starmi
a distanza per qualche motivo. Impressione mia? Qui invece hanno la
stessa espressione
ma sembrano voler menare le mani se gli tocchi il loro angolino come i
gatti gangsta di strada che si credono i padroni di sto cazzo. E come
quei gatti mafiosi dei marciapiedi, questi scassano parecchio. E mi domando solo una
cosa. Cosa
voleva dire Phib quando diceva che nel loro pensare come Milan che
siamo un ciclo perpetuo di reicnarnazioni e che io non avrei dovuto
sapere chi fossi? Come se dirlo fosse... cosa? Perchè la
madre
di Zay e il suo fidanzato si comportavano in quella maniera che io
avevo notato fissandomi come fossero in allerta? E come sono ingiustamente
indicata solo per le apparenze e trattata da schifo? Se le cose non cambiano,
è chiaro e lampante che neanche qui cè e ci
sarà mai posto per me. Sarebbe un peccato,
enorme. MI piace questo posto. Intendo come ambiente tra
edificio e
tutti i boschi e boschetti, la montagna e il resto. anche il clima.
Secco invece di paurosamente umido e gelido da dove vengo io, che era
una disgrazia e tra spifferi, muri neri di umidità come un
manto
sopra la testa e intorno e la on voglia di consdierare la salute con
una stufetta in ogni stanza, almeno quella, ma sopratutto in bagno...
qui sembra quasi un sogno. Mi ci sono abituata come con il viaggio di
Zay. Pensavo prima di prendere
quell'aereo
per andare da lei, che non avrei avuto modo di adeguarmi a quei pochi
giorni e no nsarei stata all'altezza di niente. Io, che per i miei non
sono mai andata da nessuna parte per nessun motivo, sempre e solo a
casa o dai nonni. Invece ancora oggi mi
chiedo quale Lia
fosse quella durante quel viaggio, tanto da tornare e in macchina quasi
non riconscere il posto che conosco come le mie tasche e sembrava fossi
stata via da anni. Non ho fastidio in quei
bifolchi che
fanno casino sia per allenamenti e addestrametno in giro, proprio alla
cazzo senza uno schema o un piano di luoghi prestabiliti per tali cose.
No, facciamo corsa mattutina in giro a muzzo. La zona di addestramento
sembra un angolo del bronx per l'incuria. Attrezzi e mezzi che
vorrebbero una sstemata. E tanta pazienza nel dare a tutto una parvenza
di luogo civile e curato, seppur utilizzato. Niente. E scorazzano,
fanno di tutto
in ogni angolo libero nel momento in cui gli va. E questo non va bene.
ogni luogo vede avere un suo utilizzo. La tenuta ha una
dimensione abnorme
per me, considerando che abitavo in uan casa molto piccola e
cè
così tanto spazio anche includendo boschi intorno, la
montagna,
i settori di pascolo o verde in generale che potremmo avere ogni
settore per ogni attività e ne avanza anche. Ma qui sembra che tutti
siano fumati, e non parlo solo di chi fuma erbette, ma fuori di testa. Sia come sia, mi ritrovo
a vedere le
stalle, i gruppi di controllo della proprietà in tutta la
sua
ampiezza a cavallo, le sessioni di sparo e di arco e frecce, l'uso del
carroarmato che qui è come portare un elefante in turchia e
tutte le armi e le specialità possibili sia di fuoco che di
bianca e mi chiedo perchè non mi trovi a disagio. Ho osservato tante volte
mentre
seguivo i rilevamenti con metri e cartelline per confrontare con la
pianta originale e il marchingegno che si usa per monitorare cosa
cè sotto la terra, quella che si usa con geologi sia per
studiare il terreno e i livelli di sedimenti per valutare il tempo e
quando si sono sedimentati che la ricerca di ossa e cadaveri. Un
aggeggio su di un carrellino che pensavo fosse tipo per i bagagli
all'aereoporto, pareva simile, ivnece era solo un modello di una marca
che era stato progettato in quel modo. E ha rilevato tante cose.
Domani si
scava. Ho iniziato ore fa questo resoconto e mentre camminavano
osservando l oschermo dell'aggeggio, guardavo intorno, gli altri, cosa,
facevano, l'atmosfera e poi l'edificio sul davanti. Se il giardino interno
è calmo
e come una bolla di pace e distanza, l'anteriore brulica di vita in
varie forme eppure non provo paura ne niente. HO dormito alcune notti
qui e ogni giorno mi accorgo che mi è sempre più
familiare e come un posto sicuro. Non per qualcuno, ma
perchè è come se mi sentissi così. Milan mi ha proposto
smepre più
spesso di restare, ma in quei momenti mi sono accorta in cui... sembra
diverso, come se fosse nervoso, duro e serio, e mi dice che andarmene
equivarrebbe ad abbandonare le cose belle. E quella poteva essere casa
mia.
Inoltre fare qualcosa,
essere di aiuto, necessaria o altro va bene. Casa mia. Per casa io non
intendo un luogo, un edificio. Ma un insieme di cose e sensazioni. Avrei potuto sentirmi a
casa qui, se non fossi così rotta? Avrei reputato tutto
l'insieme Casa,
da non desiderare scappare o andarmene, o fuggire o tutto
ciò
che sentivo da dove provengo? Avrei potuto sentirmi ME
qui, se avessi incontrato Milan molto prima? Sarei stata felice con
cose che qui ho trovato per me? Fra poco mi hanno detto
che potrebbe
iniziare il periodo dopo l'autunno e che rispetto alla mia
città, ci sarà freddo e neve. Più
secco rispetto
alla mia città natale,ma la neve! LA NEVE! Io non ho mai visto la
neve. Da me non
cadeva mai. Accadeva qualche tocco ddi grandine i giorni più
gelidi e umidi da far paura, ma ho semprfe visto la neve dai tg e
notiziari. Sempre e solo acqua e qualche minuto di grandine solo in
determinati giorni, tra natale e capodanno, questo compreso. Poi
più niente. E quindi qui in questi
mesi appena
cadrà, conoscerò questo posto in un'altra veste e
come si
vive in una situazione a me ignota. Avrei mai pensato che vi fosse
intorno a me la neve? No, e cosa tutto in una volta. Milan ha già
detto che è
preoccupato per i filari di vite che sono di sua proprietà
qualche chilometro distanti che verranno ricoperti e non sa se
sarà un anno di gelata negativa o mite. E che danni possono
provocare. E che ne sarà
appena nevicherà dell'umore e della situazione degli uomini. Ho detto loro che non
siamo al dove se cambi un
pò mobilio
il gatto svalvoal e diventa figlio di satana. Sono umani. Militari,
atti ad adattarsi. Che non stavamo scavando trincee e prigioni di
regime o altro. Cambiavamo la faccia di quel posto in meglio. Lui ha riso, affermando
che non conoscevo bene i militari e che dovevo imparare molto. E di nuovo, avevo
studiato le grande
armate del passato nei libri, composizione sia di ranghi che
sistemazione del campo. Regole e disciplina e lui mi diceva che avrei
trovato ogni mattina pazzi gattari indemoniati per aver trovato le cose
spostate. E io che mi lamentavo che
il mondo
fosse una latrina per terrapiattisti, pancine, religiosi e anti scie
chimiche. E anti vaccinari, come li chiamo i genitori coglioni che non
vaccinano. Poi anche i credenti
nelle ideologie della morte. E ora questo. Cè un ambiente
in cui le
persone non sono pazze? E io che voelvo essere militare, lavorare in
marina sulla Vespucci o nei sottomarini come mi piaceva appena
diplomata tanto da portare il motore elettrico ubot in fisica nella
tesina o carabiniere. Alla fine di questo
periodo, come
ultimo appunto a questo resoconto... non scriverò mica
. Spero di no,
perchè inizia a
piacermi e sarebbe una delusione vedere che invece a piacere non sia io
o che sono di troppo, come da dove vengo.
Questo luogo, ultima cosa
per chiudere
questa giornata... come indicarlo? Mi è sembrato che
fossero...
come me! Molti perduti dentro, sperduti nel mondo che si aggrappano a
qualcosa che li tiene in sè, rotti, corrotti dalle
preparazioni
degli inizi, un pò fuori di testa per il tipo di lavoro e
dove
hanno lavorato. Gettano tempo e possibilità in vari tipi di
fumo
e alcool. O fermi ad aspettare la chiamata dell'essere in
come dicono. Ossia il momento di entrare in
scena. Come
se fosse quello il momento in cui vivono. Altri considerano la vita
militare tutto il loro mondo, fatto però di frasi,
comportamenti
e rigidità, dove la formalità è
ciò che li
assembla in quello che vediamo. Sono quelli che mantengono un assetto
più marziale e si alzano, salutano, fanno i gesti dei loro
vecchi reparti, parlano urlando come se avessero cinquanta corde vocali
facendoti saltare in aria e componendo frasi e una segretaria d'alto
livello anni ottanta e novanta avrebbe agognato. Sono quelli stanno in
alcune tende che anche da fuori sembrano più pulite, ben
sistemate anche dentro, tutto pulito e in ordine, perfino come se fosse
una cosa maniacale. Ma Jd dice che è oslo parte
dell'addestramento, così come il loro occuparsi degli
stivali
dei superiori lustrandoli come una pelata per una serata con la morosa.
Parole di Alaric. Noto parecchi spacchi tra tutti loro. Cè
chi
è più in là con gli anni, dai trenta
in sopra,
gravato dal peso della vita vissuta, dove e come. Che sembrano
trascinarsi, quasi. Ma con occhi vispi più di un bambino. Poi quelli ancora
più in
là, gli Anziani, che aiutano Milan al bisogno. E ancora i
più giovani dai trenta in giù, freschi di
preparazione o
prime missioni ma hanno terminato il periodo di leva volontaria e poi
mandati a casa, perchè non erano proprio il soldatino
perfetto.
ma avevano cervello, capacità analitiche e di decisione che
molte volte non aggrada. I più rustici da una parte erano i
casinisti che casinavano anche con i più grandi di loro di
età, creando un tipo di scontro diverso. Stranamente i giovani da
quando sono
arrivati sono come i galli, arruffano le pelle, mostrano petti e
altezza ma non sembrano avvezzi a fare a botte o regolare i conti con
la forza o il vecchio modo di regolare le cose dei militari. Dai trenta
anni in su invece è diverso. meno parole, meno ostentazione
ma
più voglia di regolare le cose con la lotta o le armi in
pugno.
Insomma, come mercenari con le loro abilità e
caratteristiche
contro un altro e chi vince ha ragione.
Ok....! E poi ci sono i
perfettini di cui
parlavo che ogni gesto, posizione, urlo e frase sono da manuale
militare. Il problema è che alla lunga ti fanno venire il
nervoso perchè se è così che sono
tutti i
militari, che sembrano aver preso tre supposte di fila dovendole
reggere per ore e muovendosi come manichini mongoplasti... eppure dissi
a Jd che molti video di militari avevano si rigore e compostezza uniti
a tutto ciò che rende i militari marziali e tutto i lresto.
Esibizioni, parate... ma come queszti qui proprio mai visti. Finti e
rigidi che urlano come al mercato del pesce del medioevo che vorrei
strozzarli. SI, mi stanno sulle balle
perchè ti seguono camminando come fossero in parata, ogni
cosa
che devono dire è sbraitata e seppur è
interessante
parlare con loro per il linguaggio meno , per
non dire
cosa penso, sono di un fastidio e un aumento di nervi che vorrei
prenderli a randellate ogni istante. Non si può
reggere questa gente
in quel modo senza sentirsi come un isterico co manie di allarme punto
da una vespa. Sei sempre con i nervi attivi e non so come si regga
questo modo di fare. Ho detto loro che la parte formale è
una
cosa e i momenti meno formali un'altra, dove non cè bisogno
di
sembrare la bruttissima cgi di terminator in versione metalicca fatta
malissimo e a vederli viene da chiedersi che probelmi hanno. Perchè nei
video militari con parate e altre cose sembrano snodati, capaci di
esibizioni straordinarie e loro no? Chi è il
bestia che ha pensato
che impiantare quanto mostrano per farlo SEMPRE fosse prima cosa per un
militare? PORTATEMELO!
La maggior parte
però sono
apputno con una psiche non molto a posto, ed è per questo
che
vedendoli sembra quasi di vedere me. Non posso sapere cosa hanno visto,
sopportato, fatto per seguire degli ordini ma le facce e modi di fare o
no nfare o con chi o non con chi stare, parla. Tanto. Per questo ho detto a
Milan che se
vuole fare una Comune, ed esperimento per poi portare fuoriu il
cambiamento, è bene che faccia da ora e da qui tutto il
necessario per risollevare quei tizi. E' troppo orribile, questo
è il primo pensiero quando li vedo... troppo orribile come
sembrano disperarsi dentro sfogando nel lavoro e la vita che
considerano l'unica per loro, tutto. Quando sono in missione
è come
se fosse quel momento il tutto di cui necessitano. Come molte pancine
col sistemarsi e figliare. E questo paragone che a molti sembra
stupido, mi fa accappponare la pelle, perchè se si fa un
focus
sulle due cose e cosa serve a certe persone (vuote le seconde, ecco
perchè hanno bisogno di riempire con piccoli satana e mariti
stronzi, tanti lo sono) per sentirsi vivi, cancellando il SE. E'
come... per gli animali. OCme i gatti, esempio classico. Il corpo, gli
ormoni, dice loro di esser piccoli figli di satana per tracciare un
territorio, rompere le palle ad altri gatti, figlaire peggio dei
conigli, essere incazzosi se non si fa come dicono. Così
come
per il gatto l'attributo per obbligo di natura dice loro di fare queste
cose altrimenti stanno male, così sono i tizi vuoti e con
problemi a causa di varia cose. E lo vedo in loro. lavorare per loro
è come tornare a respirare di nuovo. E come con i gatti,
è
necessario un percorso perchè per indirizzarli nel modo
giusto
ad interessarsi di altro e nel modo corretto perchè la mente
non
segua i testicoli o uteri ma il piacere di essere un animale vivente.
perchè seguendo la natura, fanno solo bordelli. I gatti
sò stronzi, mi stanno sulle balle, ma posso dire che
studiare
loro e altri tipi di animali e come educarli e condurli a comportamenti
e azioni nel mood corertto e umano... dò sosddisfazione
oltre
che sembra dia loro il motivo o i motivi chiave per vivere bene ancora
e ancora. Senza pressing di accoppiamenti, zuffe, segnare territorio
come matti... E così quella
gente. Cè
possiiblità di poter creare un qualcosa del genere per
questi
soggetti danneggiati e rotti dalla guerra e le brutture di questo
lavoro? Non sono un'esperta ma
essendo anche
io rotta e senza motivi per vivere per cose mie, vorrei solo che loro
provino e vedano cosa cè oltre il loro attendere in modo
spasmodico l'entrata in azione. Ambirlo come uno in astinenza mentre la
maggior parte del tempo è come perso nella testa o buttato
su
qualche cosa che lo occupa solo (fumare, bere, fare a botte in un
ambiente che chiamano ilCerchio dove si azzuffano tutto i lgiorno, fare
nonnismo e altro). Ci osno nel mondo tremila possibili hobby,
interessi, tipi di lavoro e altro. Vorrei vedere se loro possono uscire
dal tunnel del solo binario in cui sono per non veedre più
il
mometno di imbracciare le armi come un tossico con la droga che son
oriusciti a procurarsi. Che abbiano vari tipi di droghe, interessi,
passioni, o impieghi per sporcarsi le mani o comunque impiegarle invece
di farle fremere dal nervoso per essere di nuovo al .
Giorno 39 e ormai e passa
Non sono riuscita ad addormentarmi ancora e qui ci si alza presto
eppure non riesco da due ore a prendere sonno. Questo posto la notte
diventa come un cimitero. Le guardie notturne sono puntini luminosi
fuori la finestra, qualche scalpiccio delle ronde ma niente di
più. L'unico momento, pare, di quiete marziale è
la
notte. Niente urla, risate sguaiate, casinisti all'opera, giochi
assurdi che fanno per passare il tempo. E mentre rifletto ho capito che
sono così perchè veramnete non cè
niente qui per
impiegare mente e corpo in qualcosa di meritevole da estraniarli da
vizi pericolosi e stronzate. perchè usare un fiumiciattolo
per
fare sciii nautico rovinando ciò che gli sta intorno.
Falò senza sicurezza e considerazione di flora e fauna.
Sonnellini nel carroarmato o jeep o camionette militari che utilizzano
per le esercitazioni. Ho trovato la zona addestramento e allenamento
veramnete assurda. Non hanno palestra, qui. E per chiedere mi hanno
guardata come una scema. Nessun attrrezzo in una classica stanza grande
o a settori per allenarsi ma tutto in quel grosso fazzoletto di terra
all'aperto in mezzo a carro armato e altri mezzi che sembra una pista
da corsa con i settori e i numeri e attrezzi da palestra sparsi per la
zona. L'altra sezione di addestramento è più
lontana e
seria, ma lì sembra il cortile di una prigione,
così mi
era sembrato dal primo momento o quei parchetti nei quartieri peggiori
americani che si vedono nei film. E sudano, wsi scambiano le panche,
gli attrezzi senza niente per pulire o fare da copertura, all'aperto
non importa il tempo e con sporcizia ovunque. Ci erano alcuni cestini
legati a degli alberi come si veed in alcuni parchi pubblici cittadini,
ma oltre che pieni, bottiglie di ogni tipo di roba alcolica a ciambella
intorno, come se nessuno pulisse. Un altro cestino era pieno di pasti
pronti militari accartocciati e gettati come nel lancio al cestino.
Insomma, a parte alcuni gruppetti o pagando, ricevono da mangiare la
roba pronta militare che scaldano con il
chimico
incluso là stesso. Ho notato che tantissimi in base ai turni
sostano lì durante il giorno ed è un settore
ambito per
passare il tempo. Il carro armato inutile
dirlo, mi sono
arrampicata sopra per guardare
dentro, e due imbecilli lo usavano, essendo quasi una scatola ermetica,
come bong. Si, come bong gigante intorno a loro. Milan pare non si
interessi più di verificare e controllare ninete e lo trovo
vergognoso per un Capo come si ritiene. Dovrebbe girare se non minimo
due, almeno una al giorno per verificare le cose. L'odore che usciva da
quel mezzo solo sporgendomi dal portello in alto era orrendo e ho
notato schifezze forse da cibo (da premettere che il cibo militare
imbustato fa schifo, ti può andare bene qualche volta ma
ogni
giorno per tutti i pasti NO, e ancora di più come cucinano
all'aperto e come maneggiano il cibo seppur freschissimo da loro
animali... NO, no, no, schifo, cazzo) o altro non saprei, ma
dall'occhiata e
cosa ho scorto... è chiaro che non cè nessuno
interessato
nel periodo libero di questa gente perchè non ciondoli a
cavolo.
Oltre il fatto che quel carro armato è chiaramente
un
residuato bellico sovietico, dalle frasi in cirilllico all'esterno, non
deve essere tenuto bene neanche all'interno, perchè fuori
è scrostato, sporco, infangato, pieno di rigature e
scroticazioni da urti. Insomma, da quale periodo venga non lo so,
può essere da guerra fredda, prima, dopo, ma è
tenuto da
schifo, così come ho notato tutti i mezzi militari che
stazionano all'aperto, nonostante sappia dei garage sotterranei a
più livelli. E per dire ai cari signori , cosa
dire... mi
fissano come una cosa fastidiosa che rompe le palle. E so anche per
ammissione di Alaric che non mi vedono come un nuovo acquisto del
grande gruppo che è l'organizzazione, un membro in
qualche
modo, ninete. Sono infastiditi dalla mia presenza perchè
donna e
una civile. Alla terza risposta sguaiata e rozza, e offensiva, ho
smollato un ceffone con tutti i miei sensi in faccia a Cygan. L'ho
preso per il collo di quei vestiti trasandati che usano e gliho detto
chiaro occhi negli occhi che non accetterò ancora
comportamenti
da stronzi. Rischio, lo so, ma Cygan è uno di quelli che
traina
gl ialtri, o almeno, il gruppetto che lo asseconda e lo vede come capo.
Se non smuovo lui, dovrei farlo uno per uno e sarebbe un lavoraccio. E
ovviamente questo accade quando Milan non cè.
Ieri Milan mi aveva detto che sarebbe andato a Teatro, a Mosca, per un
incontro, mentre oggi per telefono mi ha detto che si trovava in Cina.
Lui non collabora, va in giro accompagnato da amichette e quando
cè, tutti sono amiconi con lui, come uno dei loro, sorridono
e
tutto quanto, gli si stringono intorno come... già, come
cosa?
QUando non cè, parte l'anarchia.
Sentono i capitani, ma Jd e gli altri sembrano scazzati quanto gli
uomini. Chiedo a loro di esser epiù di polso, di non
arrangiare
le cose basta che funzionino. Niente! Jd è troppo buono e
corretto, quando si arrabbia, le poche volte, si erge più
duro e
tutto quanto ma come con Milan, tutto finisce a tarallucci e vino.
Lubo, lasciamo stare, è quello che chiamo
o
. Stesso modo di fare, quell'aria positiva e
calma
intorno e nonostante la stazza abnorme e il vocione, chiede con
cortesia di fare le cose. Lo ascoltano, ma appena si gira, tutto al
solito. Alaric è un coglione, agiscee fa a cavolo
suo e fa
nonnismo perchè gli altri facciano le cose per lui e al
posto
suo. E non posso accettarlo. Ho già in mente di
fare una
cosa, mi auguro che colpisca dovef deve andare.
Ho già parlato con i vecchi e Lui mi ha detto che sarebbe
contento che le mie idee prendendo forma riportasse questo posto alla
decenza. Sono della vecchia scuola, vista anche l'età, e
hanno
approvato una sorta di luogo vero di ritrovo per gli uomini invece di
quel campetto da allenamento che sembra come un tempio maya sperduto
nel verde. Stesso effetto di inquietudine. Ho pensato a una
sortqa di grosso ovale da mettere nel grandissimo spazio tra
il
lato dello Chateau, dove ci sono tra le altre cose la mia stanza e due
piani sotto la cucina con il refettorio che ho fatto rimettere in sesto
per il riuso e la sezione degli animali con stalla cavalli, paddock e
il resto. Molti animali sono stati spostati alla Fattoria che i Vecchi
hanno accettato con entusiasmo. Pare che amino molto lo stile di vita
che si sono scelti e lavorare la terra e gli animali. Sembrano
più assennato di tutti gli altri e trovano l'ovale
interessante.
La forma sarà data dalle gradinate cui intorno
girerà
questa sorta di recinzione ovale appunto. Le due sezioni di gradinate
saranno come un anfiteatro, solo che avranno due sbocchi di entrata, ai
vertici, per ora dodici altezze di scalini e al centro un sistema video
e audio che utilizzano qui di nuova generazione in un impianto
collegato anche coin lo Chateau. Lo spazio al centro deve essere
grande, apputno ispirandomi all'anfiteatro piccolo o medio di alcuni
scavi, per feste, spettacoli o ogni cosa vogliano fare con il resto
degli uomini liberi seduti e tranquilli. Che sia film, video o qualcosa
dal vivo, sarà un luogo oltre il refettorio, di occupazione
e
intrattenimento.
I vecchi mi hanno chiesto anche perchè ho parlato di
spettacoli
e altro e io solo per mostrargli un esempio da applicare all'idea, ho
fatto vedere, così come a Jd e gli altri capitani, dei video
dimostrativi di attività che potrebbero fare. Laboratori,
botteghe, di creazione, riparazione o altro per settori più
svariati e che servono per non dover poggiare sempre sul mondo
all'esterno. Attualmente solo meccanici e maniscalchi sono proprio di
qui e operano, altro personale viene chiamato dall'esterno e questo non
è un bene. A quanto pare se per riparazioni, sostituzioni o
altro lavoro da fare sia ad armi che per gli edifici o altro non
riescono gli uomini di qui, che non è il loro mestiere ma si
professano tuttofare, viene chiamato qualcuno definito di fiducia. Un
esterno.
E qui mi chiedo, ma se Milan ha messo in piedi un'organizzazione con
particolari compiti e specifiche, può portare qui gente
esterna
perchè brava e capace dove qui non possono, mostradno cose
che
dovrebbero restare celate? Qui urge soluzione, nel senso di ctrovare
qualcuno che resti qui, sia di qui e sia anche capace da non dover
pagare gente di aziende e simili per cose che a mio parere, sarebbe
meglio tenere nascoste.
Perfino i sistemi di sorveglianza e contatto sono di aziende esterne.
Ma si può!?
Milan mi ha risposto che perfino alcuni governi con cui ha contatti,
hanno contratti con aziende specializzate e non loro
personale
interno preparato. Che non trovava niente di strano nella cosa e che se
ci sono i professionisti, vanno retribuiti dopo averli chiamati,
perchè sono tali.
E grazie al cazzo, direi io. Ma qui non siamo una cittadina, un
villaggetto, un ufficio o altro. Sarebbe ora che capisse che la fiducia
non deve essere data a tutti. per questo ho proposto oggi ai Vecchi
oltre l'ovale con le gradinate un'idea.
La Mano e la Raccolta. O distinti o insieme. SOno qui da settimane, mi
stanno addestrando in forma base per avere una preparazione adeguata
per capire il lavoro sia degli uomini che degli incarichi da osservare
nella sala web, che per sicurezza mia personale.
Mi son oscontrata varie volte con gli uomini e sebbene abbia quei tre
sempre due passi dietro fissi come torrette che quasi neanche in bagno
posso stare sola, Milan teme per la mia incolumità
perchè
strano a dirsi, una persona come me che ordina di fare i seri,
è
odiata. Ma che strano però che dalle loro schede hanno avuto
a
che fare con addestratori e superiori così stronzi e
merdosi,
visti da video di addestramenti che ci sono pervenuti su ocme operano,
che non comprendo. Seriamente. Per una trappola ho chiesto ad alcuni di
questi stronzi che fanno i superiori, ripeto perchè donna ed
ex
civile, che tipo fossero i loro addestratori. E mi viene la bile nel
constatare che quasi tutti urlano con finto rispetto, perchè
cèra Jd con me, che hanno avuto superiori esemplari,
straordinari, meritevoli e tanti, tanti epiteti positivi. Eppure nei
video avevo visto gente nuda sotto la pioggia addestrarsi, esser
epicchiata eprchè non mostrava risultati voluti,
condizionamenti
mentali con urla, minacce, epiteti peggio delle bettole dei bassifondi
e tanto altro. Quei video mostravano un mondo che la gente normale, se
non ha fatto leva obbligatorio prima che fosse tolta o addestramenti
per squadre speciali, non potrebbe mai capire. Quegli uomini in quei
reperti, per me sono tali, erano oggetti che stavano modellando con
tecniche di bastone e carota portati agli eccessi. Ho avuto modo di
visionare parecchio materiale, e quello che sopportano e affrontano
molti uomini che poi diventano parte di squadre e settori altamente
specializzati militari, non so se immaginarlo o che altro. Molti
raccontano delle tecniche di addestramento spartane per dire che
qualcosa è inimmaginabile, ma davvero non sanno di cosa
parlano.
Ho visto anche video su torture a prigionieri di guerra
dell'ultimo ventennio. Da uscire pazzi cosa facevano e fanno ancora
ora, ma in confronto, l'addestramento è qualcosa di
peggiore.
Certo, qualcuno potrebbe dire che sono stupida ad affermarlo, ma
bisogna vedere e confrontarli monitor con monitor vicini. Se cosa fanno
in zone di guerra e conflitti è orribile, è
altrettanto
terrificante se non peggio il tipo di addestramento che operano sugli
uomini per renderli insensibili a fatica, paura, e tra altre cose, la
vita umana. Preparano questi soggetti a non scegliere, a seguire gli
ordini e considerare cruciale fare qualcosa di orribile non importa a
chi, ma sono gli ordini e non si deve pensare ma agire. Altrimenti si
è un cattivo soldato.
Forse sono questi stress mentali a renderli come sono qui? Non so che
dire. Sinceramnete non mi
sembrano soggetti
così come rappresentano le carte, nel senso di fuori di
melone
da essere problemi veri. Sembrano mantenere un controllo, per davvero,
e non scadere nella pazzia dei soggetti indicati dai rapporti, ma non
capisco come Milan possa desiderare una COmune per dei militari e farli
vivere come allegri cittadinotti di una cittadina qualsiasi per fare un
esempio. Sono o sembrano per lo più... sperduti. Tenuti
insieme
dall'attesa del appena sono chiamati per
prepararsi e
andare. Come un bisogno impellente. Non come i problematici nella
lista, soggetti pericolosi che sono stati modellati mentalmente
all'idea che sfogare le pulsioni primordiali sui
sia
come... come diceva sempre Rò sul sesso. Diceva sempre che
il
corpo aveva bisogno di quello, quasi vitale e che privandondosi di cosa
si prova ci si sente come in astinenza. Peccato che come ttuti
non abbia
capito niente di me e che io non sono una persona normale, non
cè bisogno di nessuno e ne di Alaric per ammettere da me che
per
come mi hanno cresciuta quegli orsi eremiti dei miei, senza mai nessuno
se non sbattendoti a scuola o in ambienti dopo lo stare a casa sempre
soli con loro e basta, non sia una persona che altri definirebbero
. Lo ben sò, così come so
però che
io non sento e provo nulla di quello ecosa mi ha spinta a tentare mi ha
solo aumentato l'odio e la non necessità di essere toccata. Ma per quelli come lui,
si può
equiparare la cosa anche a questi soggetti? Il bisogno impellente?
necessario? O come affermano alcuni molestatori di bambini, che gli era
impossibile resistere e farlo? Se le cose stanno
così, se
quelle persone non sono state aiutate dalle terapie normali, l'unica
cosa che posso pensare è, anzi, due cose posso pensare. O si
reclutano per certi tipi di lavori, e in quel caso dando in mano loro
la possibilità come un dono di sfogare tali cose in un
ambiente
controllato, oppure procedere con le ricerche di David basate sul
controllo e manipolazione mentale che vorrebbero utilizzare proprio per
salvare, aiutare i soggetti come questi, oltre chi
è in
coma, è uscito tragicamente a livello mentale da incidenti o
shock o dolore immensi da romperli da... ridiscendere a livello mentale
di un bambino. Le carte degli studi dei
Neri del
periodo, affermano che è possibile creare o modellare
soggetti
in e con determinate condizioni, e il ocntrollo mentale sfociato in due
progetti famosi, hanno dimostrato che risulta si possibile ma a nche in
parte soddisfacente. L'unica cosa chiave però, che concorda
anche Milan e fortunatamnete lui è più umano di
molti su
queste cose, se il soggetto si arrende, arresta la forza di risposta e
accetta, condizionamento e impianto o impressione di una
Personalità nuova e voluta o, se non tutta, modellare
soggetto
perchè agisca in determinati modi, voluti, senza intaccare
il
resto... Ho visitato in in
ghilterra, italia,
francia, spagna, per ora solo zone vicine, ospedali e cliniche per
osservare dei soggetti da anni immobilizzati a letto per incidenti,
danni subiti da altri, coma, stati comatosi o da regressione mentale
per traumi e shock così forti da danneggiare la
Personalità primaria o originale. Questi soggetti
potrebbero essere
ottimi per testare le nuove macchine di David e sperimentare
così la copiatura e reimmissione di una mente ripulita. NOn
si
è ancora a livello di prender el'originale e manipolarlo e
usare
come un programma in C++ che possa essere scritto e composto... non
funziona così, ovviamente. Ma è possibile invece
secondo
gli studi del laboratorio, studiare la scansione del cervello,
individuare le aree necessarie e provare a mandare impulsi elettrici,
tonali e luminosi nelel zone dove è necessario tagliare i
ponticelli e osservare il soggetto che ne verrebbe fuori. Peccato solo che alcuni
di questi
malati non sono coscienti per dare il loro Ok come potrebbero fare i
soldati mentalmente danneggiati che in qualunque secondo dimenticano
ogni cosa della loro vita o di attimi degli ultimi tempi come
resettati. A quelli presi da Milan la situazione parrebbe migliorata,
sebbene adesso possono avvalersi di tecniche e studi migliori. E
quindi, che fare? Sono combattuta
nell'usare questi
soggetti con scuse o o altro per portarle qui e tentare di ridare loro
una mente migliore di quella che hanno. Per David se tutto va bene,
sarebbe possibile innescare un processo di avviamento dei settori del
cervello, come premento un poulsante e il computer avvia i processi di
boot, così che la mente abbia quegli impulsi che si
riscontrano
in quelli che si sono svegliati. Questo è il
resoconto che
potrei scrivere all'acqua di rose. Ovviamente la procedura spiegata
meglio sarebbe da livello universitario, per chi sa di medicina, e
sebbene io conosca il nome e cosa sono, molti nomi specifici di parti o
organi mi sono sconosciuti e l'ho seguito solo perchè mentre
parlava mi mostrava diagrammi illustrati. Ma ho compreso cosa volesse
dire. Mi ha spiegato che la
blue box che io
ho già e non sento e non avverto in alcun modo come temevo
(e la
gente piange e dice che schifo o mai o fate schifo con questo schifo ad
aziende che vendono e propongono le coppette mestruali, senza averle
provate e capito cosa sono veramente per le persone. Ho trovato
ripugnanti le donne che trovavano normale e giusto l'assorbente normale
anche se dei migliori e più questo e più quello,
affermnado che mai e che schifo la coppetta. E poi sono le stesse che
no nsanno neanche come sono là sotto come confromazione e
tutto
quanto. E si lagnano pechè trovano schifosa la coppetta
perchè interna, ma i tamponi interni che cvausa danni veri
si,
assorbenti esterni che fanno veramnete schifo rispetto la coppetta
si... si, lo so che questa parentesi è di più ma
oggi mi
è scappata l'ennesima occhiata a commenti sulla coppetta e
sono
inviperita. Per una come me, che si sente come costretta ad avere due
organi in più non necessari e fastidiosi, seno troppo grosso
e
ovaie, è terribile leggere quelle cose schifando un oggetto
che
mi ha dato davvero, veramnete, seriamente, dignità e forza
per
sopportare qualcosa ogni mese che non volevo e desideravo. Il mio ciclo
è uno schifo, con sintomi dei peggiori da star male tutto il
giorno se non prendo ninete e l'idea di un assorbente nel senso di un
qualcosa che assorbe e sta addosso a te con quel liquido... per me
è una sofferenza e una costriuzione avere quei due organi e
dover subire qualcosa che non mi serve veramnete. A che pro tenere il
ciclo ogni mese per una come me? Adesso non ho più bisogno
di
coppetta, perchè sono riuscita a mettere nelle clausule un
dispositivo nel braccio elettronico con una dose per un paio di anni
che regola la somministrazione in base alle indicazioni del mio corpo.
Una versione nuova di quello a fiammifero classico a quanto pare, che
adatta il rilascio al soggetto e non è un medicinale
sommistrato
in egual dose a tutte tipo pillola o con concentrazione specifica per
tutte. E questo per aiutare ogni tipo di corpo, diverso dall'altro. per
non intaccare i risultati della black box e stoddarde mi hanno chiesto
di non fare operazioni, quindi ho avuto finalmente, cosa che
là
non potevo avere sia per soldi che per mentalità dovendo
subire
ciò che non volevo. Perchè io, umana, devo
sottostare a
qualcosa di tale portata, umiliante e che ti crea danno fisico e
mentale, se no nvuoi figli? E tutte a lamentarsi che fa schifo la
coppetta, eh? Piuù pulita e sicura delle schifezze che usano
ancora e le reputano migliori. Complimenti donne, sapete davvero essere
mentalmente a posto! Applausi, non so che altro dire, per esser
inviperite su un oggetti che dagli 1930 avrebbe aiutato tante e quelle
come me dal sopportare senza sentire niente e in maniera più
pulita e senza odori quello schifo. Non posso non voler applaudire al
cervello regredito umano!) e che quest ascatola serve proprio come
elemento in più per il tentativo di salvare le menti. So bene che questo
significherebbe
anche fare bordello, vero, se cadesse in mani maligne. Non che i
progetti da cui deriva questo di David non fossero già in
mani
pericolose, ma la tecnica di copiare, studiare e imprimere le menti...
le hanno già? Milan dice che hanno
quacosa di simile
ma ancora un modo di imprimerle romperndo prima la priche
dell'originale o Primo e poi ricompattandola con la nuova
personalità. Sia come sia,, dopo aveer visto quei soldati
che
dovevano scrivere ogni cosa per poi dimenticare cosa avevamo detto poco
prima o cosa avevano fatto il giorno precedente, che non capivano cosa
accadeva loro intorno e tanti altri sintomi. Uno dei medici della
clinica che li tiene per loro sicurezza in terapie singole o di gruppo,
ha detto che non ci sono terapie vere e possibili per riportali alla
normalità, anche senza memoria. Che sono destinati a restare
con
loro o altri centri ed essere seguiti come bambini o anziani con
l'alzheimer, per fare un esmepio. E mi sono chiesta cosa
daremmo a
quelle persone che hanno servito, così dicevano con
convinzione,
il loro paese e le libertà degli altri per salvarli, se
poi... e
davvero io potrei essere di aiuto veramente, se collaboro fino alla
fine? Posso fare qualcosa di
buono, per chi
ne ha bisogno? posso essere concretamente una delle persone che hanno
davvero fatto qualcosa per ilmondo, per migliroare, quanto possibile? Ripeto, ho paura,
seriamente, che
tutto ciò che stanno studiando metri e metri sotto di me,
possano finire male e per fare danni. David vorrebbe che, con la
scatola ormai posizionata e chiaramente in funzione, mi prestassi alla
prima scansione. Con la scatola, la scansione sarebbe nettamente
superiore a quelle senza, e ho detto di si. Voglio sapere cosa accade,
vogli ovedere il risultato. Se la blue box permette oltre a monitorare
il mio corpo, anche a studi importanti fattiper il bene e, oltre
questo, avere collegamento con apparecchi e altri, voglio provare. Non ho altro da perdere.
Cosa mi
costa? Dopo aver visto gli altri che hanno accettato la
sperimentazione, pagati è vero ma sempre che hanno accettato
di
loro sponte e ancora ora dicon oche lo rifarebbero di nuovo per la
speranza di aver fortuna... non voglio essere come prima. Prima perla mia malattia
e per cosa
sono non diventata per decidere cosa volevano gli altri, sebbene
abbiano ributtato la colpa dei miei fallimenti su di me, tutto, come se
fossi io e solo io in tutto, non voglio più sentirmi un
parassita o qualcuno che vegeta sulle spalle di altri senza fare niente. Non vogolio sentirmi
così
perchè io no nsono così, non riesco a non fare
neinte e
non voglio provare ancora la sensazione di qualcuno che campa sulle
spalle degli altri. Quindi ho iniziato a darmi da fare per ricambiare
cosa ho qui e farò la scansione. E se tutto
andrà bene con le
gradiante e gli edifici che voglio far mettere, per cosa sono
destinati, tutti quelli che sembrano sperduti e senza scopo se non il
loro lavoro, avranno ben altro da vivere e da sperimentare, perchp
abbiano nuovi e altri scopi e motivaizoni per alzarsi dal letto ed
esistere. Nuove mete, nuovi sogni, nuovi desideri, nuovi hobby e
interessi da provare almeno un paio di volte prima di capire se o meno
sono per loro. perchè l'uomo
è fatto
per lavorare e restare impegnato, e infondo, non si dice che il lavoro
nobilita l'uomo? Ma non intendo solo e solamente quello di soldato. Se Milan vuole fare una
Comune dove il
concetto di soldato è nuovo, allora che faccia io qualcosa
per
lasciare davvero unas orta di eredità e di me a questo mondo
che
magari perduri oltre me, alla faccia dei figli del cazzo. Tutte le
grandi persone del passato sono rimaste impresse sulle pagine della
storia umana perchè erano loro, cosa hanno ivnentato,
portato,
fatto e non perchè e chi hanno figliato. E questo non lo
può rivoltare nessuno, possono solo confutarlo
perchè la
storia stessa lo dimostra. L'eredità vera e perdurante non
sono
i figli biologici, ma azioni e decisioni, cosa si lascia e si porta nel
mondo e in mano a chi, nel caso. Ancora oggi esistono cose di millenni
fa che parlano di quella persona, non di quanto e se ha figliato e
tanto mi basta. Io non sono come gli
altri, e gli
altri non vogliono capirlo. Con Rò mi sono sentita una
merda, in
tutti i sensi, perchè come i miei e gli altri in generale mi
confrontava e mi diceva che dovevo esser così come lui
voleva
che fossi e anche se non è come col sesso, ma fanculo, godo
che
che non abiba deciso di dargli cosa voleva in toto e così a
nessun altro. Io sono io e apaprtengo solo a me stessa e deve accadere
chissà che miracolo perchè possa dire a qaulcuno
.
Si, ho
messo tutto insieme ma il concetto è quello, come per la
coppetta sopra, tutto esce veloce quanto le dita sulla tastiera e
sebbene questi resoconti resteranno solo in digitale, io so che non ho
mai e non proverò mai neinte per nessuno, perchè
io non
sono come gli altri. Ma questo signifrica che nessuno mi
amerà
così come vorrei essere amata e da qui, il restare
sola. E
mi va bene. Io non mi fido più di nessuno, non mi sono
più difata di Zay o Ric o altri e sono rimasta sola, prima
di
incontare quel gruppo quel giorno. Milan continua a dirmi di
pensare che
questo sia un fatto unico e raro e che per ciò che crede, i
mondi paralleli si sovrappongono e a volte quasi convergono in parti
più sottili tanto da toccarsi, finendo per aprire un varco
dove
molte persone si sono ritrovate in un altro piano della
realtà,
finendo per testimoniare vite e situazioni totalmente contrarie alla
loro realtà. E che quindi io in questo esatto momento,
seocndo
la sua teoria, dovrei essere o morta in malo modo con le mie mani, o
disperata ancora in vita perchè come ho fatto io in questo
temevo di fallire e di essere scoperta e dover finire di nuovo tra i
medici ma questa volta tra gli psiminchia o chissà che altra
soluzione. E questo mi sconforta. perchè in qualsiasi mondo
ho
la vaga sensazione che io sarei finita in questo modo: 1. qui, adesso, questo
mondo, sebbene sembri impossibile e fuori da ogni logica 2. morta in qualche modo
in maniera manuale e cruenta 3. morta in qualche modo
in maniera manuale e cruenta 4. morta in qualche modo
in maniera manuale e di botto, senza dolore 5. sono morta per qualche
ladro o incidente, magari!!!! 6. ho continuato a
soffrire
perchè le prove che ho fatto non hanno funzionato (vedi i
tizi
che sono sopravvissuti a botte di medicinali ma niente) 7. trovata per qualche
motivo e finita dai medici, impossibilitata ad avere pace 8. che altro? 9. obbligata a sposarmi e
darla per
dare i fottuti figli che piagnucolano ogni giorno (vogliamo i nipoti!!!
ma vaffanculo, neanche vedono la mia disperazione e vogliono che im
faccia fare per fare loro nipoti, fanculo!) 10. Ancora altro non bello
Insomma, niente di roseo.
Niente.
Perchè sposarmi significava il meno peggio. Rò o
qualcun
altro simile e magari era pure stronzo fgaceno cose alle spalle mentre
io mi disperavo e dovevo subire cambiamenti nel cervello
perchè
gli stronzetti che dovevo sparare fuori finissero in
priorità
rispetto me stessa. E no noso immaginare che altro.
E poi... in questi giorni
che ho visto
quella gente, ho pensato anche ad altro. Sia che muoia là
come
Lia nel mondo comune e sia qui, sebbene Milan e Jd dicano di essermi
amici... quanti di loro ricorderebbero ME? Cosa sono? COme sono?
Perchè lo sono? Come sono? E via dicendo? Se dessi loro un libro
vuoto da riempire, che parole inchiostrerebbero su quelle pagine
avorio? Che frasi costruirebbero? Che persona, di me,
lascerebbero ad asciugare dopo averl levato la penna? Sarei io? Sarebbe quella che
volevano vedere come nel mondo comune? Rimpiangerebbero come
quelli la me che non sono stata perchè non ero io? Rimembrerebbero quale
persona? Quella che si
è creata a causa
della gente che mi porta voler vedere la sofferenza sulla faccia della
feccia sebbene meriterebbero di peggio? E chi scriverebbe di me
con amore? E chi con amicizia,
almeno quello? E chi con rimpianto per
altro? Chi come la mia famiglia
sicura se
fossi morta per mia mano e con dolore, perchè nessuno mi
avrebbe
amata da lasciarmi andare con pace e un sorriso senza soffrire, mi
avrebbe mandato li mortacci mia perchè è loro che
ho
fatto soffrire e non ho dato loro nessun modo di orgoglio e simile,
come mi urlavano contro? Riceverei solo una pagina
di
maledizioni e considerazioni ed epiteti poco carini perchè
Ci sarebbe stato qualcuno
che avrebbe
mai scritto . CHI? Chi si sarebbe ricordato
di cosa ho
sofferto, come sono diventata, come dice Jd ammantata di odio e
rancore, che desidera essere la Punizione sulla testa della feccia,
perchè così io sono diventata? E chi avrà
visto mai la vera me, se nascosta, almeno un pochino, o se no
è sparita e non l'ha vista? Chi...? CHI?
Oh anima effimera che non
sono altro.
Che mi celo nel profondo del vuoto dal quale non sono più
potuta
uscire. Il giorno in cui potrei aver pace sarei leggera e priva di
paura. Come un animale amato e al sicuro. Che quel giorno ha chiuso gli
occhi in silenzio. La sofferenza è svanita lontano e la
vocina
disperata non piange più. Riposa, riposa in pace, mi direi.
Ciò che hai fatto varrebbe un racconto. E si.Nel
racconto
che ho scritto, della mia storia, potevo esistere in
libertà e senza pesi. Senza zavorre chiamatge famiglia o
parenti. Senza il sangue. Costruendo me con quello che cèra.
COn
la mia forza, capacità vere, senso e scopo. Per non morire
più di dolore e amarezza. Senza rimpianti e pentimenti. Quindi riposa e chiudi
gli occhi in
pace, mia amata Me.Ecco il mio ultimo sforzo, racchiuso tra le pagine
che nessuno al mondo riempirà per e di te. Perchè
nessuno
potrebbe farlo.nessuno ha mai avuto la chiave del tuo cuore, del tuo
te!Chi ti ha amata ha con se la penna capace di modellare il tuo te e
la tua storia, qualunque sia dal suo cuore, perchè resti per
te.Una storia o un racconto solo tuo e per te. Oh, mia effimera me. Se
nel libro vi fosse il cuore di chi ti amata, vivresti veramente
più della vita vera.Storie, racconti, memento e altro, dove
tu
vivresti cosa hai perduto in questa vita ma vi fosse in quella che gli
altri creerebbero per te.TE! la TE, vera.Affinchè vi fosse
vita,
esistenza, felicità, te e quella persona.Affinché
la tua
luce non conosca ombra come ti è caduta addosso proiettata
dagli
altri nel tempo del tuo respiro umano.Che lo splendido,splendido, mondo
che hai creato e in cui hai vissuto più della
realtà ti
faccia vivere per sempre, anche dopo aver chiuso gli occhi. La tua storia, la tua
esistenza, la
tua te!Affinchè quel tuo mondo non venga infangatod alla
tristezza e dolore.Riposa, riposa in pace per davvero appena potrai.
Nell' illusione che hai creato, chiamata mondo così reale
quasi
quanto il dolore. Dove hai conosciuto ciò che bramavi. Oh, disperata me. Che tu
abbia pace,
perchè sei giunta in un luogo che poteva anche esser uno
scrigno
di felicità, ma vi sei giunta troppo tardi. E il tuo cuore rotto non
potrà essere riunito. Non smetterò
di pronunciare il
tuo nome nella storia che ti dedico, per continuare a dare vita ai tuoi
desideri mai realizzati e perduti. Che niente e nessuno ti
trascini nelle tenebre dell'oblio, come accadde e nelle quali ti
lasciarono. Sei come un'aquila. Avevi
le
capacità tutte per tua natura, ma sei stata abbattuta.
L'aquila
è caduta dal cielo e come pezzi di te, le piume si son
sparse
per mare e per monti e nessuno esiste per trovarle e ridarti le ali. Dai pace al tuo povero
animo, amata
te.Ti donerò una storia che parla di te, te e ancora te e di
cosa cela il tuo cuore, e... la tua esistenza.
Gask era rientrato da alcune commissioni nell'isolato. O meglio, nel
negozio dove vi era quella tizia che faceva da mappa indicatrice con un
nome mitologico. Ve ne erano alcune in quella città, data la
sua
ampiezza, e vicino il luogo dove stavano ve ne era una. Carina,
ricciolina con boccoli naturali fitti e fini che sommati uno sull'altro
creavano una capigliatura gonfia e piena di movimento. Pensava che
capelli del genere fosse definiti afro oppure finti per quegli
apparecchi da donne per acconciare col calore, invece si era ricreduto
allo Chateau quando vi arrivò e vi
trovò sia
colleghi che colleghe con capelli tenuti liberi nel tempo libero ricci,
boccolosi, fitti, quasi finti per lui. invece scoprì che
erano
veri.
Quel giorno che aveva visto quel dipinto che sembrava Kianta nella
galleria era rimasto sorpreso. Milan lo aveva accompagnato per
mostrargli i suoi tesori, parlava di capolavori di vari pittori, aveva
parlato di uno che aveva nominato
con tre donne in bianco ben dipinto, tizi famosi in opere altrettanto
belle da ammirare e copie originali o croste ma di pittori di
qualità che conosceva che aveva acqusitato da privato.
"So a chi rivolgermi per
i dipinti
originali e che sa darmi una risposta definitiva sulla
veridicità e qualità dell'opera, che sia
pittorica,
scultorea e altri. Ma non è solo questo. Diciamo che noi...
siamo maestri nell'usare le lampade ad ultravioletti. Non immagini cosa
ti sei perso negli ultimi mesi con le lampade attivate nell'androne
dello Chateau... quante risate! Giuro, un giorno ti faccio fare questa
esperienza! prendi un dipinto mio, prendi un altro che sappia
trasmettere ciò che ha il soggetto ritratto che vuoi far
vedere
in modo magico e misterioso, prendi speciali pellicole che sembrano
come chiara d'uovo nelle opere originali e dopo averci stampato il
soggetto che deve risultare magico, applichi sul mio dipinto quella
pellicola così che non si noti niente neacnhe dal basso dove
si
vede chiaramente la parte inferiore. Applichi particolari lampade con
frequente specifiche e... la pittura speciale della pellicole
mostrerà ciò che tu vuoi! Aggiungi ancora un
pizzico di
sovrannaturale con lo stesso soggetto in carne ed ossa e che appare e
scompare grazie alle proiezioni così come oggetti o altro,
ma
sia prima, che mentre che dopo, questi hanno toccato con la mano la
veridicità della presenza fisica del soggetto magico...
mettici
la storia della vecchia padrona di casa e arti oscure e avrai una
serata spettacolare..."
"Mi sono un pò
confuso,
comunque è uno scherzo, no?" fece Gask perchè
l'amico
aveva parlato veloce spiegando cose che non conosceva
"Poi te lo
farò vedere, sia i
preparativi che il resto... ti piacerà vedrai. Intanto
ammira la
mia collezione, modesta ma quelli di pregio maggiore sono ovviamente in
un ambiente protetto sia da mani furbine che da temperatura e tutto. le
opere originali possono deteriorarsi e abbiamo dei caveau in caverne
naturali qui sotto o sotto la montagna che li mantengono al meglio...
qui invece espongo anche originali ma più recenti o copie
così ben fatte che potrebbero scambiarle per vere, senza la
tecnologia. Guarda questi uomini, queste donne, che drappeggi, che
mangnificienza nel rendere i volti con sole pennellate di colore come
se fossero quasi una fotografia. Quasi! Le pennellate comunque si
vedono e non sono quadri iper realistici come quelli di mio fratello,
ma posso assicurarti che valgono quanto non ti aspetto. Per me, oltre
il valore dei soldi, valgono anche per come delle persone abbiano usato
un dono per rendere su tela con colori persone reali e mantenerle e
rispecchiarle adesso a noi. Guardati intorno e dimmi cosa ti
trasmettono.
Gask chiuse la porta dietro di sè e trovò la sala
grande
con alcuni degli uomini che stazionavano lì fino a nuovo
ordine
mantenendo il posto e controllando i segnali dei gps, la situazione nei
quartieri, i soggetti sotto contratto e le situazioni giornaliere della
città da trasmettere a chi era sopra di loro in grado.
Sebbene
non fosse una torre, ma un punto d'ancoraggio per rifornimenti, soste e
simili, era comunque provvista di molte cose e altamente protetta. E in
ogni punto d'ancoraggio vi era una stanza detta spogliatoio dove Kianta
vestiva e rivestiva, cambiava o prendeva accessori in più.
Se
non lei, chi aveva bisogno di abiti e oggetti di ricambio per uscire
vestito in modo differente o per avviarsi be sistemato alla prossima
tappa dell'incarico.
le torri invece erano basi complete vere e proprie e in edifici storici
o di pregio, mentre i punti d'ancoraggio in quartieri definiti
importanti.
Ognuno era occupato alla sua mansione. Chi a lavorare ai computer, o ai
sistemi vari di sorveglianza e comunicazione, a controllare
casse
e rifornimenti ricevuti da mettere nella stanza di stoccaggio. Chi
controllava e provvedeva alla manutenzione di armi, equipaggiamento,
allestimenti delle varie stanze o la camerata, dove dormivano in letti
a castello, provvedendo a pulizia e tutto. nessuno per quell'entrata lo
degnò di attenzione se non un saluto. Erano troppo indaffati
essendovi Kianta, ad aggiornare le varie torri o sedi per i bollettini
giornalieri o i suoi movimenti per un controllo di sicurezza della sua
posizione.
A lei non piaceva, la sentiva lamentarsene sempre, ma Kovacs gli disse
di non farci caso, chiudersi le orecchie e far finta di niente. Era una
cavia dell'organizzazione ed essendo amica di Milan e dei veterani e
persona con capacità primarie, sia per scatola che stoddarde
che
la sua capacità di dissociazione e uso delle varie
personalità uniti alle proiezioni, era importante che non le
accadesse niente. Era libera di andare dove desiderava ma per
ciò che aveva nel suo corpo e il suo valore per
l'orgenizzazione
era meglio che non cadesse in mano a nessuno. Se qualcuno sapeva di lei
in quanto cavia per cosa testava o lo scoprisse se finiva in mani loro,
era un guaio. E cèra da ricordare la questione della
Romania,
dove aveva fatto un incontro per mantenere accordi e amicizia per i
loro fini, e accedere alle conoscenze di certi gruppi religiosi di cui
quelle famiglie facessero parte e quelle Baba, come le chiamavano loro
sebbene fosse un nome più russo, ma loro preferivano quello
per
capirsi. le antiche conoscenze religiose e magiche erano importanti per
Milan e cosa intendeva fare e il rischio che lei finisse morta
seriamente, o sepolta o che perdesse la memoria o altro aveva messo in
allarme tutti.
Gask osservò immagini sugli schermi mentre varie telecamere
inquadravano settori specifici della città e
tornò dopo i
saluti, a pensare ai fatti suoi. Sopratutto perchè essendo
un
punto d'ancoraggio vecchio, ossia uno dei primi, alcuni dei membri che
vi stazionavano fissi e non a rotazione avevano un ritratto, un vero
ritratto e non foto, che raffigurava Kianta in abiti di tipo antichi.
Quel quadro aveva sorpreso Gask la prima volta che vi era andato
perchè era messo in una sorta di angolo che i fissi usavano
e
solo loro. Si trattava di una nicchia come da tè o
caffè
dove passavano il tempo insieme, un angolo con un tavolo quadrato
addossato quasi al muro con sedie intorno, con delle piante a
delimitare la dimensione. QUando erano tutti i fissi a voler giocare a
carte, vedere quanche film o altro insieme, tiravano un
pò
la tavola e uno con la schiena alla parete prendeva posto. Sopra la sua
testa vi era questo ritratto. L'impressione che Gask avvertì
fu
di gelo alla schiena. L'aveva visto dopo quello nella galleria ed erano
diversissimi. Quello che compariva nel suo campo visivo in quel momento
ritraeva una giovane donna castana, occhi castani, capelli lunghi e
ricci, con boccoli grossi e corposi, tenuti sciolti ad eccezione di
quelli sulle tempie torati indietroe legati da qaulcosa che non si
vedeva ma si comprendeva dalla piuma abbinata come colore all'abito che
faceva capolino. L'abito era bianco e si notava qualche dettaglio ma
era per lo più seduta su un'antica poltrona in legno
decoratissimi e lavorato pieno di riccioli e simboli. Era posizionata
verso la sinistra della sedia, verso la zona tra bracciolo e schienale,
e con il braccio sinistro si reggeva sul bracciolo mentre la mano
destra era posata sul polso dell'altro braccio, in una posa comoda e
serena. Aveva qualcosa nella mano sinistra ma dalla prima volta non
sapeva che fosse. L'abito era bianco quasi perlaceo pieno di decori e
ricami argento ma non sapeva dire molto. Al collo non aveva una collana
ma un qualcosa legato al centro della gola che pareva nel tessuto
dell'abito come un completamento, senza però giungere al
petto,
il quale aveva una scollatura che lui non sapeva descrivere come tipo
ma mostrava petto e le forme del seno senza essere volgare. Quello che
colpiva piùà del ritratto era l'espressione di
quella
ragazza. Sembrava un sorriso seducente e calcolato, e quando chiese a
Kovacs disse di non pensare che appariva come se sorridesse a chi
osservava. Anche se apreva che con lo sguardo seguisse in ogni angolo
lo spettatore, era un sorriso più al pittore che a qualcun
altro. Era un ritratto eseguito da un pittore russo e con cui lei aveva
ottimi rapporti, tanto da amare posare per lui e che ogni incontro di
posa era quasi un divertimento. rispose.
continuò ridacchiando, ma come se parlasse di qualcosa che
lo
mettesse a disagio. E Gask no naveva mai capito.
La prima volta che osservò da vicino il ritratto
constatò
che non pareva per niente quello della galleria. Dopo aver guardato
diversi quadri e commentato con Milan come li vedesse e considerasse,
si era girato e aveva visto un viso conosciuto dietro una delle due
porte. Aprendole e tenendole aperte si celavano e andò senza
dire niente verso di questi dubbioso. Chiedendosi perchè vi
fosse un dipinto di Kianta nascosto dietro una porta. ma avvicinandosi
non notò solo uno. Sei quadri di varie grandezze, due che
erano
celati per metà dalle porte per la dimensione,
incorniciavano la
porta e rappresentavano la stessa persona con abiti e atteggiamenti
diversi.
In uno a sinistra guardando la porta lei era inclinata in avanti,
reggendo i gomiti sulle ginocchia e le mani in posizioni diverse e uno
sguardo così triste e sofferente, sconsolato, che quasi
pareva
parlare veramente di cosa potesse provare. Era quasi triste vedere quel
dipinto con quell'espressione.
Gli altri invece erano seri o con un sorriso che si poteva definire
sensuale ma osservando bene era bene un sorriso che prendesse
più in giro che provocante. Ogni quadro la ritraeva sempre
di
tre quarti sia di corpo che di viso, a sinistra o a destra. Varie parti
di stanza contornavano il tutto.
Ma uno in basso a destra pareva così strano e quello che lo
aveva fatto avvicinare da notare la differenza con gli altri. In tutti
i vestiti erano bianchi come aderenti il corpo con vari decori e due
invece con abiti di stampo chiaramente antico come fossero tipi diversi
di periodo. E i capelli erano in quasi tutti nello stesso stile,
sciolti tranne quelli laterali portati dietro, solo una ciocca semplice
o più corpose in base ad abito e accessori per i capelli con
piuma lunga e qualche ciocca in tutti sulla fronte ben sistemata ce
arrivavano quasi alle sopracciglia. Uno solo notò rigirando
lo
sguardo, la ritraeva con i capelli acconciati in modo elaborato, ma no
ncapiva se erano tutti legati indietro e poi con boccoli che scendevano
o ocme gli altri con solo quelli superiori legati, e un altro dove
erano chiaramente come una coda di cavallo ben curata fino alle punte
arricciate, ma con ciocche anteriori dall'orecchio in avanti, lasciate
libere e boccolose. Un dipinto la ritraeva con abito dritto con una
strana coda gonfia dietro, l'altro pareva in stile Maria Antonietta
come nel suo periodo. Erano due dei tre con abiti antichi.
Quello in basso pareva simile ma spiccava per la diversità.
Ritraeva una Kianta con capelli lunghi e allo stesso modo degli altri,
cioè sciolti con ciocche laterali tirate dietro, ma pareva
più un disegno che un dipinto. Era più pallida e
seria ed
era l'unico ritratto dove le si vedeva il viso di fronte. Milan vicino
a lui non disse niente, finchè Gask stesso non chiese
perchè vi fosse Kianta nascosta dietro la porta.
"Quella non è
Kianta..." fece lui quasi greve
"Ma... ma si, che
è lei"
"No, amico mio. Non
è lei.
Ritrae un'altra persona che per varie ragioni ho voluto spostare dal
mio salottino secondario a qui. Diciamo mantenere una promessa. Anche
se... se fosse qui mi strangolerebbe" fece lui con una risata non amara
ma quasi di rimpianto
"Non capisco... vuoi dire
che cèrano due Kianta?"
"Vacci piano... Kianta
era ed è sempre unica. Ma cèra un'altra persona
che questi ritratti mostrano. Tutto qui..."
"non capisco... "
"Questa persona era la
mia partner di lavoro qui all'organizzazione. Kianta l'ha sostituita
dopo che è giunta qui..."
"Vuoi dire che prima
cèra
questa ragazza nei ritratti e poi è arrivata Kianta che le
somiglia come fossero sorelle?"
"Io direi più
figlia... eh
eh... non guardarmi così, sto scherzando, ovviamente. Anche
se
è vero che considero Kianta quasi come sua figlia..."
"non ci credo ancora
che... sono identiche!"
"Già, buffa la
vita vero?"
"E cosa dice Kianta
vedendosi identica a questa nei ritratti?"
"Non si sono... mai
conosciute. Dopo che questa persona è morta, Kianta
è giunta e semplicemente l'ha sostituita"
"E' morta....!?"
"Lei si..." fece Milan
indicando col
mento i ritratti "Avrai notato che in alcuni non è
propriamente
con un'espressione..."
"sembra addolorata"
"non immagini quanto.
COmunque lei
è morta, non voleva essere ricordata e così
diciamo per
scherzo avevo messo questi ritratti nel secondo salottino che fa anche
da camera da letto, la conosci... poi però per mantenere la
promessa ho deciso di metterli qui, nascosti eppure presenti. Tutto
ciò che ha fatto prima di morire, beh.... l'ha fatto per gli
altri e in quello in cui credeva. Meritava un ricordo e una storia
seppur minima rispetto a ciò che avrebbe avuto nella
società là fuori... mi chiedeva sempre che tipo
di vita e
storia avrei visto su di lei se molte cose non fossero state come...
sono andate!... ma io non sono bravo a scrivere, mio fratello lo
stesso, così quella storia è rimasta in noi
semplicemente
e lei è diventata quasi un'icona russa.... lei rideva e
diceva
una cosa sui sovrani russi, gli ultimi..." fece parlando più
a
se stesso osservando i ritratti
"cioè?"
"... parlava della
famiglia dello Tzar
Nicola II e cosa accadde loro... e dopo cosa accadde in Russia, i loro
ritratti, prima bruciati e sporcati con gli sputi di rabbia e odio
divennero... come icone russe da riverire. Ancora oggi da quel periodo
rosso, lo tzar e la sua famiglia sono riveriti e considerati come santi
e la cosa diceva era assurda. L'odio per loro, per la loro
incapacità di governare e vedere veramente il proprio popolo
e i
problemi, li aveva portati a quella fine tragica e l'inizio dialtre
pagine di storie brutte per la Russia... e nnostante questo l'animo
umano aveva ripreso quelle figure mutandole in quasi martiri... sai che
martiri significa portatori di parola?... bhè, per lei
sembrava
questo... ma portatori di cosa dopo averli giustiziati, non riusciva a
capire, ma ancora oggi loro sono in molti case o in altarini... e lei
per alcuni nostri scherzi mi prendeva in giro su questo. Dimenticati di
me, dimenticami... se un giorno dovessi dire trovami, allora qualcosa
è grave, ma finchè ti dirò
dimenticami, sono
sicura che tutto andrà bene e non desidero restare in
nessuna
cosa a questo mondo. Presto anche i ritratti della mia piccola vendetta
per mie regole verranno tolti dal muro, prima o poi, e anche io
finirò nell'oblio della storia umana. E non voglio che vi
sia
dolore per la ima scomparsa perchè io sono andata via per
trovare pace. ninete dolore, niente mancanza, niente di ciò
che
la gente fa per tenere incatenati i morti a questo piano materiale...
amare significa anche lasciare andare. Se si ama, non si incatena
così come ho visto e letto di chi tenta di far tornare i
morti o
tenta di tenere stretto un marito o moglie o amante in ogni modo anche
se queti non vuole. Amare a volte vuol dire anche fare male...
così coe io no nvoglio far male a nessuno, non fatene a me,
lasciatemi andare dimenticandomi..."
"Perchè
pensava questo?"
"Ah..." fece Milan
amaramente "troppo
lunga da spiegare. ma lei.... lei è la fautrice di molte
cose
qui. Dove io non potevo o non mi andava, vi si è messa
d'impegno
e ora hai visto che tutto va come un orologio..."
"SI... in effetti
è davvero
efficiente in ogni cosa questo posto... ma spiegami una cosa...
perchè voleva andare via? E perchè questo sembra
diverso?
E'... strano..." fece Gask intento a guardare il ritratto in basso a
destra
"Mh... quel ritratto..."
iniziò, glissando la prima domanda "come vedi è
molto,
molto strano. Fu Alaric a trovarlo veramente. Dove, lascia stare,
storia lunga. E' però diciamo in un film, ecco, e la cosa
che ti
sembra strana è dettata da come è realizzato.
Quella
stessa persona diceva che nelle foto no nsi rivedeva, non era
fotogenica, e oltre questo quando Alaric mostrò questo lei
sembrò... turbata! Vi si rivedeva chiaramente. Come mai
prima
d'ora in foto o video. E la cosa che la colpì fu cosa
sembrasse.
Qui ne mancano di parti, questo è solo un ritaglio
dall'originale dove vi era un uomo e un bambino, come vedi compaiono
parti perchè è tagliata. Ebbene, basta
che osservi
lei e le parti che si vedono dell'uomo che qui non ci sono e ti accorgi
delle stranezze. Cè anche metà viso del neonato.
Dopo
averlo guardato un pò, non ricordo neanche ora che ci penso
perchè Alaric lo mostrò... ma lui ha sempre di
queste
uscite per colpire male le perosne e apparire il migliore. Brutto lato,
questo, in lui. Resta il fatto che lei dopo averlo osservato bene disse
..."
"un cosa?"
"AH si, vedi... i memento
mori sono
ritratti, fotografie o vecchi dagherrotipi in base alla
disponibilità dlele persone per questi servizi al tempo
costosissimi che ritraevano defunti. In pratica era un modo per
commemorarli e tenerli vicino. prima della fotografia i morti si
tenevano vicino al cuore tramite ciondolo che contenevano unghie o
capelli del defunto. O conservando loro oggetti personali. Non
cèra modo di avere unha foto come oggi di tutto e ancora di
più di una persona morta. Con l'arrivo della fotografia si
decise di rendere la morte più vicina alla realtà
delle
cose, accettando che ogni defunto ricco o povero, avesse almeno una
foto da morto. Così i mememto mori sono istanti bloccati
dagli
scatti in cui un morto viene fotografato da solo o con un parente,
amante, compagno oaltro morti vicini o con i cari ancora in
vita.
Quindi sistemavano i vivi e in mezzo a loro i morti, così
che
almeno una volta avessero un ricordo di chi non potevano più
avere con loro. Non hai idea di quante di queste fotografie sono andate
perdute perchè la gente da dopo la seconda guerra
è
così schiizzinosa che invece di mostrare rispetto per
ciò
che si ritrovava per le mani, comprando l'edificio, ricendole in
eredità o altro... quanta testimonianza di vite passate
finite
nei cestini invece che in un museo sulla fotografia. Oggigiorno non si
dà più valore a niente e se vi fosse una machcina
del
tempo, quei soggetti nelle foto, quelli che restavano vivi,
avrebbero... pianto di dolore e disperazione sapendo che quelle
fotografie così care ma anche così danarose che a
volte
si vendevano oggetti personali per avere i soldi per quelle foto...
beh, sapere che finivano nella pattumiera e poi chissà in
quale
discarica... una delle cose che questa persona lamentava era questo.
L'inumanizzazione delle persone del nuovo secolo. Da una parte hanno il
gusto morboso dell'orrido facendo foto e andando in luoghi di tragici
eventi per selfie ricordo o dire ... e
poi si
schifano per fotografie come i memento mori dove si vedeva la morte non
come oggi. Tra bullismo e comportamenti ignobili, è
così
facile sentire persone di ogni età dire che chi è
preso
in giro deve ammazzarsi, deve uccidersi, deve toglirsi di mezzo, non
è capace nenache di fare il minimo per non essere ancora un
fastidio... come se lamorte fosse qualcosa su cui scherzare o usare per
spingere la gente a vedersi come indesiderata. E lei l'ha fatta pagare
a quelli che trovava che lo scrivevano, lo dicevano, in video e altro.
Oh, se li ha trovati e li ha fatti piangere... anche lei era stata
bullizzata in molti modi per tutta la vita e non ho mai detto o fatto
niente per fermarla o farla rallentare. Ognuno raccoglie cosa semina,
dico io... e quel dipinto con quell'espressione addolorata mostra
ciò che covava dentro, va osservato per cogliere cosa
trasmette.
Ad ogni modo quello che ti sembra strano è paragonato a un
memento mori per ciò che mostra. Se osservi cil che
cè
del neonato e il mezzo viso dell'uomo, noterai che sembra disegnati
prendendo a riferimento qualcosa di reale. Il bambino dovrebbe essere
vivo nel film, ma il colore non rispecchia la realtà anbche
se
in bianco e nero e sembra che abbia gli occhi dipinti sulla pellicola
come facevano all'epoca, avendo gli occhi chiusi i morti li facevano
sembrare vivi dipingendo sopra occhi aperti. E poi ha notato i capelli
e l'aspetto dell'uomo. I capelli della donna sembrano ripresi dal vero,
non disegnati come nel film. Se noti qui "indicando la zona dei capelli
della donna nel ritratto "si vede che sono disegnati per ricopiare
qualcosa dal vero. E' esattamente cosa accadrebbe se io tenessi i
capelli legati a coda di cavallo e chiedessi a qualcuno di farmi un
ritratto a matita veloce richiamando come sono i capelli da
ciò
che vede. Anche a me sembra un disegno preso da soggetti su foto,
è troppo strano quel modo di disegnare i capelli sopra
l'orecchio, come sono resi i visi e quel bambino... da dove abbiano
preso una foto del genere non lo so, eppure somiglia tantissimo a lei
ed è rimasto tra i suoi ritratti..."
"E a Kianta..."
"Cosa...?"
"Dico, somiglia a Kianta,
anche..."
"Ah, si... guarda caso, a
volte il
caso non è mai casuale, sono proprio identiche... ma adesso
andiamo nell'altra sala, ci sono due dipinti di un pittore che imamgino
almeno lui, tu conosca, che voglio farti vedere. Sono copie, ma gli
originali li ho sotto e non immagini quanto li ho pagati e il loro
valore..."
"Si ma..."
"Qui abbiamo visto tutto"
fece Milan
spingendolo verso la piccola anticamera e chidendosi le porte uscendo
"il meglio di famoso questa volta è là e poi ti
farò vedere l'altra mia collezione di armi" chiudendo ogni
discorso sui ritratti.
E ogni volta in quelle tre volte che erano stati lì un
giorno
intero per far muovere Veròna dove servisse, vedeva quel
ritratto. E ogni volta che passavsa sembrava quasi che lo fissasse,
mentre lavoravano mettendo al gabbio come diceva lei cinquanta persone,
traumatizzandone trenta e prendendo a ceffoni il resto mentre
redarguiva i pescetti piccoli che quelli usavano per fare lavori
sporchi.
asseriva, per poi andarsene. Molti quartieri erano stati puliti e
sistemati, dandovi una parvenza di bontà in termini di
livello
criminoso. Se i quartieri erano squallidi, sporchi, invivibili, con
case fatiscenti e poca cura ovunque, senza beni primari come parchi,
zone di verde o parchetti per tutti per finire in piccoli negozi
più vicini per servire quelle zone, tutto finiva male. E in
mano
alla feccia. Così lei facendo questa cosa e sfruttandone
un'altra, traeva la somma necessaria perchè piccoli doni
come
parchi funzionanti per bambini, guardie di quartiere, pulitura muri,
angoli di intrattenimento per adulti e anche per bambini insegnando
piccole cose come a scuola ma divertendo fossero a disposizione.
Alzando il livello delle zone perchè anche la popolazione si
risollevasse come umore e possibilità rosee da vedere. nelle
storie delle città, vi era un ciclo per ogni quartiere. Da
bene
diventava degradato e pericoloso, poi le cose giravano al contrario se
dei cambiamenti portavano anche la gente a cambiare. Prendendo a calci
la feccia, prendendo tutto ciò che avevano accumulato
pestando
gli altri e rigirandoli mentre questi zappavano nelle miniere in opere
per la comunità, provava a spingere tutti a svegliarsi e
agire.
Non stare rincattuntucciati nel proprio angolino con gli occhi chiusi
aspettando che qualche santo preferito porgesse il proprio occhio.
"Io giungo dove i santi falliscono, se credete in me, scendete in
strada e raccogliete i frutti di ciò che semino. Dovete
essere
anche voi a fare i passi necessari, o la vostra vita sarà
piatta
e ferma fino a che anche il vostro cuore non darà linea
piatta.
E ogni persona merita il meglio, io giungo dove serve ma per i
miracoli, dovete capire che siete voi umani a farli, non noi che
lavoriamo in toto..." ripeteva Kianta come Veròna a tutti.
"Ehi amico, sei tornato. Fatto tutto?" domandò Django con un
sorriso davanti la porta del camerino dove Kianta si cambiava. Gask nel
parlargli aveva notato Zidgi e Kovacs chini sulle ginocchia a fissare
da una lama di luce della prota del camerino, sganasciandosi dalle
risate.
"Che succede?" domandò allora all'amico, avendo da quando
era diventato uno di loro ottimi rapporti con loro
"Ah... il capo è in modalità sonnellino corgie...
" fece con un sorriso volpone
"Un che...?"
"Ma dai... il capitano Jd no nti ha mai raccontato del sonnelino
corgie?" fece questi sorpreso
"si mi ha parlato dei corgie.... ah, aspetta. una volta sull'aereo, mi
aveva detto che Kianta era nella piccola cabina con lettino reclinabile
e di sicuro come ogni volta che era stanchissima si metteva come un
corgie, si, ora credo di ricordare..."
"E tu l'hai mai vista dormire come un corgie?"
"...io? NO... ma perchè, come dorme un corgie? Ha qualche
modo strano?"
"Quei barilotti per la loro forma di solito dormono a pancia in
giù o in su. con le zampe larghe spalmati sul pavimento. Di
oslito prediligono a pancia in su con le zampe aperta a stella. Quando
il capo è così stanco da addormentarsi senza
accorgersene
tipo sul divanetto qui negli spogliatoi, la trovi lunga lunga a stella
e un cuscino di quelli tubolari e fini sotto il collo. Ecco
perchè la chiamiamo dormire alla corgie..."
"Ah, ora ho capito. quindi sta dormendo così, adesso?"
"Ah ah, si! Credo che abbia risentito della ferita bruttissima di quel
tizio nella fuga che si è aperto un braccio per lungo che
potevi
farcirlo, anche se non sembra se la cosa è veramente brutta
da
essere gore le viene un colpo... tipo i tirocinanti che svengono il
primo giorno di lavoro pratico..."
"Vuoi dire che è svenuta!?"
"Ma no...! intendo che vede tutto bianco, diventa bianca per il colpo e
il corpo le si fa lento... così dico sempre! E' solo che si
prende un colpo come capita a tutti. Non le piace il gore se le ferite
sono davvero brutte ma finire all'ospedale. Regge nelle foto, ma nella
realtà se finisce troppo vicina ogni tanto la vedi
vacillare. Ma
questo non dirlo a nessuno o la sua facciata da dura cade "fece con
l'ultima frase come un cospiratore "ad ogni modo sembra che stiamo
tutti bene, nessun ferito tranne quell'idiota che per scappare
è
finito su un muretto con cocci di vetro a protezione e si è
quasi eviscerato. Ora però è in
modalità corgie
sul divanettto ancora vestita da Veròna, l'abito lungo che
indossava e non era prevista la corsa per acciuffarlo. Cazzo, era
comico vedere lei correre dall'altra parte per fermarlo con un abito
come se uscisse da un cazzo di film storico "ridendo di gusto "hai
visto le facce della gente che ci vedeva? Andava tutto bene
finchè non si è messo a correre proprio dove non
pensavamo potessero andare quei conigli mattacchioni. Meno male che
l'abito non si è sporcato, l'avresti sentire tirare
giù
le madonne e tutti i santi in italiano, senti a me.." fece lui
indicando ridendo gli altri due che se la ridevano fissando oltre lo
spiraglio
"Cioè?"
"Di solito quando è incavolata, sovrappensiero o non se ne
accorge parla in italiano. Neanche lo capisce, le succede e basta...
dai, vuoi vedere il capo che dorme come un corgie? Quando è
così stanca da crollare in quel modo pssono suonare pure le
campane della morte, lei col cavolo che si desta, dai, dai..."
spingendolo verso gli altri due "fatelo entrare, è troppo
divertente quando dorme come un corgie..."
"Aspetta..." fece Gask ma senza finrie la frase perchè fu
indirizzato dai tre dentro la stanza e la porta socchiusa.
Lui li fissò male aprendo le braccia come per dire ma loro ridacchiando gli dissero sottovoce di guardare
e
tornare da loro. Dopo un sospito si girò, osservando il fumo
che
saliva da un piatto con del cibo che con posate, bicchiere e bottiglie
stava abbandonato sul tavolino basso davanti il divano.
Questo di color grigio perla morbido, non sapeva se di velluto o altro
tipo, era addossato alla parete e conteneva Kianta nel suo abito
più scuro, non avorio, di Veròna come strega
antica.
L'operazione era da svolgersi in una casa, non all''aperto o luoghi
ampi e quindi si era vestita senza gli abiti che preferiva. Ma la
situaizone era precipitata quando la squadra che doveva dare supporto a
nord del quartiere si era trovato fermato dalla polizia e per il
controllo avevano dovuto operare immediatamnete e da soli. La fuga
aveva portato zidji e Django a fare da guardie a quelli incaprettati,
mentre Kianta incavolata nera aveva seguito, nonostante l'abito, di
corsa maledicendolo l'ultimo che si era svincolato nella parte
posteriore che apriva verso la strada opposta. Essendovi la polizia a
sinistra che controllava la squadra di supporto che ancora mostrava
documenti e tesserini identificativi, il coniglio avev deviato a destra
verso la casa accanto per non andare in strada, ma non aveva ricordato
un fattore chiave che non notò nella fuga. per non andare in
strada si era fatto la zona posteriore della casa accanto e doveva
superare l'ultima per quartiere per l'altra strada laterale. Ma nella
corsa non aveva notato o ricordato che quel lato il proprietario aveva
fatto mettere sulla cima del muretto cocci di vetro. Così
Kianta
non potendo seguirlo, aveva iniziato a chiamare nel sistema di
comunicazione nascosto che avevano, inserito nell'orecchio, il gruppo
fermo con la polizia, finchè un urlo disumano non aveva
atterrito tutti. Kianta si era nascosta per non essere vista con abito
mentre il gruppo di supporto, i due della polizia che li avevano
fermati, Kovacs e Gask giravano intorno per trovarlo infilzato sui
cocci facendosi tagli profondi e orribili, da paura. Come non avesse
visto i cocci dal basso, non era chiaro.
Così, la vide distesa con tutto l'abito e ancora gli
stivaletti
ai piedi da donna in stile vittoriano che spountavano da sotto l'orlo
della gonna. Aveva un piede e una mano che sembravano levitare oltre il
bordo del divano, semplicemente si era messa comoda ed erano rimasti in
fuori. Il braccio destro era ripiegato con la mano sopra la spalla
destra. Aveva un cuscino a salsicciotto lungo e sottile sotto la nuca e
la testa quindi era parallela al tetto. Respirava piano e qualcosa
sembrava dargli fastidio ma in quel momento non capiva cosa.
Si stava più che altro chiedendo come potesse ridursi per la
stanchezza a quel modo da buttarsi sul divano per impersonare una
strega che cacciava la feccia da non sentire odore di cibo e scattare
come un soldatino di latta a cui avevi dato la carica. Quando si
parlava di cibo, ne sentiva l'odore, o incrociava i carri che portavano
le provviste dalla Fattoria, lei diventava raggiante, le luccicavano
gli occhi e correva. Sia per salutare chi veniva dalla fattoria e sia
per accalappiarsi qualcosa. Alaric ogni mese per ripicca, portava a
Milan, direttamente nel suo ufficio nelle piccole riunioni che faceva
ogni tanto, una lista con cosa mancava dai frigoriferi interrati
naturali che avevano o le celle frigorifere della cucina.
Kianta, quanto pareva come quella che l'aveva preceduta,
ambiva
più il salato che il dolce, nonostante molte volte le veniva
l'assalto micidiale della voglia di roba zuccherata. Dolci con panna,
meringhe, torrone duro, torta di frutta di ogni tipo ma senza crema
pasticcera, profiterols, tiramisù e altri. Ma solo in certi
momenti, per i lresto adorava i cibi salati. Quindi Alaric arrivava,
fissava serio tutti e poi elencava cosa mancava. In prevalenza
rimanenze di polpettone o prodotti lavorati di carne come spiedini
messicani, spiedini di mini involtini, involtini, pizza, salsiccia
grossa, patate in ogni tipo di pietanza. Di verdure hummus come se
piovesse e arraffava piatti di verdure solo le andava. ne mangiava,
dalle minestre ai minestroni, piatti vari di sole verdure o piatti
vegetariani. Ma quando mangiava in orario nel suo ufficio, non andava
mai nel refettorio perchè si lamentava che no nsi sentiva
mai
accettava in nessuno modo e in nessun posto.
Quando non mangiava in ufficio ed era in giro, arraffava roba anche da
sola dalle celle frigorifere sotterranee naturali, ossia zone scavate
strategiche come si faceva con i formaggi e salumi dop di
vari
paesi o piccole grotte ai piedi della montagna che chiudevano con un
vari tipi di chiusure che solo pochi potevano aprire, lei compresa. Le
celle naturali avevano un'inclinazione dall'apertura alla zona quadrata
scavata di decine di metri secondo calcoli precisi e ospitavano negli
scaffali scavati fino al tetto vari tipi di cibo in conserva, a
maturare come formaggi e salumi e carni di vari tipi, alle verdure e
pesce affumicati e ben conservati. Le celle frigorifere delle cucine
tenevano solo per una settimana max i cibi da usare, per poi rifornire
al termine con roba fresca dalla fattoria direttamente o dalle celle
sotterranee.
Kianta vi entrava, vi erano guardie ma la lasciavano passare e quando
non andava nelle cucine si fregava la roba che le andava da mangiare
quando le veniva fame. E Alaric compiva tutto per bene per poi fare lo
splendido come se denunciasse un malvivente. Scorze o buccia esterna in
base a come le si chiamava dai formaggi aperte tutte tagliate e prese.
Lei le adorava, le puniva e spazzolava bene ed era la parte dei
formaggi che prediligeva. Trecce come le chiamavano di salumi, di
solito una corda naturale che teneva tre salsiccette di salame, di
altri tipi di salumi o carne affumicata. Scatole e scatolette di vario
cibo pronto che poteva consumare senza cuocere o riscaldare. Prodotti
caseari di vario tipo anche morbidi come il gorgonzola, tipi di pani e
prodotti da forno che potevano durare del tempo compresi biscotti e
altro che stavano però nella cella adibita a quel tipo di
alimenti. Dalle cucine arraffava cosa le veniva, olive condite,
prodotti pronti, vaschette che riempiva lei stessa e poi scappava via.
O cucinava lei stessa.
Alaric lamentava anche l'uso della cucina al di fuori dell'orario dei
pasti come fosse un peccato mortale, quando rispetto a lui Kianta non
mangiava negli orari previsti. Lui si faceva i pasti comodo nel
refettorio, lei che svolgeva più cose di lui, non aveva il
tempo
o non le andava di tornare in ufficio a mangiare e quidni si portava la
roba o se la cucinava per poi mandare tutto su con il portavivande
elettrico fino al piano della sua stanza.
Mangiava di tutto, ogni volta esplodeva di felciità per ogni
cibo come se fosse una festa mangiarlo eppure nel piatto di era una
cotoletta panata di carne, sottile e croccante come piaceva a lei con
verdure a parte e patatine fritte, ma niente. Fumavano ancora ma lei
era distesa, abbandonata sopra il divano come se dovesse dormire eoni.
Di colpo Gask si rese conto della cosa strana. L'abito scuro lo
mimetizzava, ma si accorse per il lucchiio alla luce che la cosa
stonata era una chiazza lucida che scendeva fino a terra.
Rosso
sangue. Pareva che dal ventro partisse una pozza di sangue che scendeva
fino al pavimento e dalla lucentezza pareva fresco.
Gask si impanicò, lei respirava, ma quel sangue era uscito
fino
a terra. Si buttò su di lei, premendo con forza per fermare
l'emorragia, chiamando i tre ma gli giungevano schiamazzi e risate
isterici. Sentiva sotto i palmi qualcosa di gelloso e freddo, fissando
la porta per chiamarli, finchpè non si accorse che non
sentiva
le mani umidicce e appiccicose. Si appiccicavano sulla chiazza sul
vestitol ma se lasciava non avvertiva il sangue, turbato
fissò
le mani pulite e poi il sangue sul vestito. Che scivolò via
come
un tovagliolo che finiva a terra per la gravità.
Esterrefatto e a bocca aperta toccò ancora il vestito,
constatando che non cèrano strappi, buchi o sangue.
Kianta si svegliò di soprassalto e vedendo Gask
inginocchiato
sopra di lei si spaventò da balzare via finendo sul
tavolino,
che si ribaltò facendo volare in aria e a terra
ciò che
conteneva. Kianta stordita per il risvegli obrusco e lo spavento si
tastò dove aveva sentito la forte pressione,
guardò Gask
che era sconvolto e incredulo, passando lo sguardo dalle mani pulite
all'abito intonso prima e in quel momento si era sporcato nel balzo di
paura.
"TUUU!!! MALEDEEETTTTO!!" si inviperì irata "Sei smepre
tuuu!!!! Cosa stavi fancedo???!!??? Cosa toccavi??? TUUU!!!"
"Aspetta... loro mi..." vedendola così arrabbiata e fuori di
sè da urlargli contro "avevi del sangue e..." prendendo la
roba
rossa che gli era sembrata sangue. Era una roba gelloso leggermente
appiccicosa e lucida che pareva davvero sangue " che roba è?"
"TUUU! FUORI DI QUI" gli urlò contro afferrando il coltello
che
prima era vicino il piatto, in quel momento invece per terra come tutto
il resto e glielo tirò contro mentre Gask si alzava e con le
mani cercava di calmarla, finchè non fece dietrofront alla
vista
dell'oggetto verso la porta. Il coltello si conficcò sul
muro
dieci centrimentri a sinsitra della porta, poco dopo che lui fu fuori,
socchiudendo la porta. Affannanato, provò a infilare la
testa
dentro per dire la sua, indicando il sangue finto, ma si vide Kianta
isterica come una iena senza il pasto preferito che gli rispondeva con
la forchetta, che finì contro la porta richiusa prontamente.
"Ma che..." fece lui, mentre dentro lei sfuriava male, sbattendo le
cose contro la porta "Ehi, finitela di ridere! Che cazzo è
successo!"
"Scusa, veramente, ma è sempre diveertente fare scherzi del
genere! E' un sangue finto che usiamo per le nsotre messinscene, pare
veramnete sangue colato se non lo tocchi o ti avvicini troppo, anche
appiccicoso come il sangue senza sporcare... mi spiace, amico" fece
Kovacs con le lacrime agli occhi ridendo come un pazzo "ma questi due
hann oscommesso che ci saresti cascato mentre io no, e ho perso...
è stato grandioso!"
"Dormiva e le è venuto un colpo! E ora mi odia..." si
lamentò Gask metnre teneva la porta "che faccio, continuo a
tenerla bloccata? Se esce mi ammazza?" domandò disperato
metnre
Kianta cercava di aprire la porta e batteva urlando. Gli altri del
punto d'appoggio che lavoravano là erano accorsi. Ed erano
divis
in tre sezioni. Un gruppo pareva indispettito per lo scherzo, ma Gask
mentre teneva la porta non capiva per cosa lo fossero. Un gruppo era
disperato e pagava l'altro sogghignante che riceveva i soldi della
scommessa. Chiaramente non era il primo scherzo.
"Era da tempo che dovevamo fartelo per benvenuto nel gruppo di lavoro
con Veròna, adesso sei ufficialmente battezzato come Ombra
di
Kianta nelle sue trasferte. Tutti loro che sono qui sia fissi sia in
rotazione, sono Ombre secondarie, ossia danno supporto a noi. E ci
siamo fatti scherzi dal primo giorno di tutti. Quindi benvenuto anche
se dopo settimane al duro lavoro di Ombra..."
"Vi ringrazierò in un altro momento, giuro, adesso ho paura
seriamente di lasciare la porta" fece Gask offeso mentre continuava a
impedirle di uscire per trucidarlo.
"Stai calmo, le passerà. Capo..." fece Kovacs
finchè non
si accorsero che da qualche attimo la porta era in modalità
tranquillità, ossia non succedeva niente. E dopo due secondi
un
vetro infranto si levò dall'altro lato della grande stanza.
"Oh,
cazzo, la finestrella che dà sulla sala..." fece lui
indicando
l'angolo della stanza ampia, a destra vi era una finestrella piccola in
alto a vasistas.
Kovacs e gli altri due andarono a vedere e trovarono svoltato l'angolo
la finestra aperta all'interno della stanzetta ma il vetro in frantumi
davanti a loro, con un manico di scopa che pestava a caso in fuori con
rabbia.
"Vi ho sentito! Vi torco il collo, vi butto in mezzo agli struzzi che
ci pensano loro a voi! Giuro! Vi lancio contro i cinghiali! Prima di
appendo a un albero, poi di cospargo di miele e panna e vi lascio in
mano agli animali nel bosco profondo! Vi faccio vedere io lo scherzo! E
quell'altro idiota, appena mi tocca di nuovo gli faccio lo scalpo! E
uso quello per lavarmi la macchina!! Vi picchio! Vi storco
l'anima...!!!!" sbraitò lei da dentro, muovendo il bastone
per
picchiare qualcuno
"Capo, non sapevamo che avrebbe creduto seriamnete... pensava che..."
"Che faccio lascio la porta?" chiese Gask con paura ancora a barricare
la porta
"Avvicinati alla fienstra e parlarle " fece Zidji a Kovacs indicandoli
la finestrella in alto da cui spuntava la mano col bastone "ti do... ti
do... cosa cè qui! Arance, no... frutta, no! Succhi, no...
cosa
cè che possiamo darle per calmarla?" fece cercando come un
matto
qualcosa
"Ti hoi sentito" fece lei con occhi cattivissimi apparendo col viso
dalla finestrella, segno che si era arrampicata su qualcosa "te lo do
io il qualcosa per calmarla, vieni qui! VIENI! E' un ordine! Vieni che
ti faccio ingoiare questo sangue finto e te lo mangerai pezzo per
pezzo!!"
"Chiamate il leader... la guardia costiera! Quella forestale!
Accidenti, qualcuno!! Lo so che mi attaccherà in alto al Big
Ben
come monito per tutti!! Oh no, alla torre dei corvi!! Finirò
come
i corpi dei condannati che stavano mesi sui palazzi per ricordare di no
nfare cazzate! Che faccio... OOHHHH, mi guarda!!!" fece Zidgi disperato
mentre Kianta stava alla finestrella con occhi sbarrati incazzata e lo
fissava, fissava, fissava. Con sguardo omicida.
"Chiama l'esorcista, va. Qua il demonio non arriva, vede la sua
incazzatura e scappa direttamente! Pure se andasse all'inferno farebbe
venire l'ansia ai demoni... ma l'esorcista se ha quella faccia
è
l'arma migliore" fece uno che era tornato verso Gask, a bassa voce,
ridendo. "Ehi amico, preparati perchè se stasera tornavate
allo
Chateau, mi sa che sarà solo lei a farlo, sola. Voi non so
dove
finirete!"
gask sospirò e prese il telefono, tenendo ancora con una
mano la
porta per chiedere cosa fare a Jd e Milan, o almeno uno dei due.
Così arrabbiata l'aveva vista solo contro la feccia, quando
si
sfogava e faceva male a loro. Ogni volta che lei era incazzata sia con
lui che per altre cose, Jd sorrideva e rispondeva serafico .
DAlla porta vide un bastone per scope volare verso la zona che poteva
vedere, seguito da altri oggetti e minacce di morte.
Ci voleva ben più di un tè o un dolce.
un mese prima della Cancellazione
"Dunque, hai deciso? Qualè la tua risposta? Inutile
ricordarti
che sno qui solo in via eccezionale, perchè vorrei che fossi
dei
miei, perchè tu vali là dove la
società cadente in
varie cose ti ha bollato come inutile... Sono qui non solo per darti
l'opportunità che nessuno in questa società di
lacrime ti
darebbe neanche se finissi sui giornali, ma per la Mano che voglio
darti perchè tu puoi... anche per gli altri. Tu puoi fare la
differenza anche per altri e cancellare freddo, dolore, solitudine,
paura, disperazione, invisibilità, tormenti di fame e di
affetto
e tutto quanto... vuoi ancora considerarti esente dalla mia proposta?"
Lia si trovava in Inghilterra con i tre che le facevano da Ombre e
parlava in una zona pericolosa e così miserevole e
abbandonato
dalla civiltà ma stradipante di danni, rifiuti, resti di
vagabondaggi, macchine e oggetti rubati lasciati come scheletri
terrificanti, palazzi in via di disfacimento e incuria. Ma pieni di
persone in cerca di un tetto, sebbene porte,, finestre, intonaco,
mobili, servizi ormai diventi o rotti, ogni cosa era sparita, lasciando
solo uno spettro di cosa era stato. E così gli altri di quel
quartiere. Tutti ammassati contro fuochi di fortuna, chi per miracolo
con stufette collegate al generatore che succhiava benzina come se ne
valesse della sua vita, per paura che non ve ne fosse più
per
restare viva. Questo sembrava, come quelle anime perse che vagavano in
quei luoghi.Perfino un generatore vecchio e malconcio ma arrancava di
vita era assimilabile agli umani a cui dava luce e calore nel buio
delle loro vite.
"Te l'ho già detto, non voglio... hai fatto cose buone qui.
Siamo un pò più sicuri senza quella gente che hai
cacciato come un affamato contro una preda per la cena, ma non so chi
tu sia... una strega...!" fece sia con voce che con una smorfia come se
fosse assurdo "Come se fosse possiible che qualcosa di grande possa
cadere dal cielo e cambiare le cose... vivo per strada da anni, prima
per la crisi, poi per come vanno le cose in questo paese..."
"non è solo in questo paese, amico mio, ma io vago ovunque
ci
sia bisogno. Spagna, Francia, Italia, qui, e tutti i paesi dell'europa.
Almeno per ora. Suddivido il mio tempo in vari paesi e alle persone che
posso aiutare per prime. Non tutte possono essere aiutare per prima...
e se non credi alle streghe, che dire.... la gente crede a Dio, angeli,
un uomo che è nato da una vergine e faceva cose magiche ma
la
Chiesa nata per onorarlo ha bruciato chi pensava potesse fare lo
stesso... eppure loro invocano un potere divino per fare robe... un
controsenso secondo me, ma la gente ci crede e i religiosi sono una
piaga su questo mondo. E non si crede in una strega? Diveertente..."
fece lei guardandolo con un sorriso monello
"Padre Jhon dice..."
"Padre e preti posono dire cosa vogliono, ma molte brutture del mondo
sono solo causa loro o delle religioni in generali. Quelle che credono
in un Dio, almeno. Io eisto creedndo in qualcosa di più
vicina a
noi, e sono qui a chiederti se vuoi ritrovare dignità e
umanità, così come a molti altri. Ma tu
rifiuti... ti
ammiro, per questo. Se tutti avessero la tua fibra, ci sarebbero meno
disperati per le strade, invisibili ai cosidetti
che
per disperazione per freddo, fame, vicinanza umana e altro finiscono
male. Tu invece esisti e vivi in dignità e forza anche
così, e tanto di cappello per questo..." gli rispose,
togliendosi con grazia e facendo un inchino accennato e signorile verso
l'uomo che sedeva per terra in mezzo a cartoni.
Lia indossava, per impersonare Veròna, uno dei completi con
doppiopetto e pantaloni, monocolore e con accessori e decori di un
azzurro quasi metallizzato, particolare. Il mantello che Kovacs e gli
altri due definivano d'ordinanza per la mise che aveva scelto dopo aver
accettato, dopo pressioni di Milan, di rendere reale un personaggio
fittizio che altre non riuscivano a fau uscire da schizzi e idee. A
completare il cappello che ormai indossava sempre, un cappello in
feltro puro modello Trillby del colore del completo con con
cinghia in cuoio e chiusura argentata intorno alla corona per dividere
la tesa dalla cupola come un decoro.
"Puoi dire quello che vuoi, ma vivo così da tanto tempo che
non
ricordo comè la vita che potrei dire di prima. Se tu sei una
strega, non vivrai nemmeno come la gente normale là fuori...
quindi...?"
"per questo mi piaci" fece lei con un sorriso a tutto denti "e mi
rattrista che tu no nvoglia seriamente prendere in mano la tua vita ora
che io, strega o meno se non mi credi, te la concedo... Sai, una
persona che conosco afferma che noi che definiamo questa una
realtà, in verità ne viviamo una fra tante. Altri
mondi
paralleli a questi ci vedono in situazioni e vite differenti.E ogni
vita è come una storia di noi ma in base alle diverse scelte
e
decisioni. E questa è una storia su di me in mondi diversi,
la
storia di un mondo in cui vivo non come un' umana ma come una strega...
"anch'io posso immaginare diverse possibilità per la mia
vita ...questa storia che mi descrivi va oltre qualsiasi cosa
io
possa immaginare... " fece lui scuotendo la testa
"Eppure... è una vita che quest'altra versione di te ha
vissuto.
Ma immagina che io possa prendere due versioni di te che non
incontreresti mai... e te le porgessi d'innanzi per capire come possono
svoltare le cose, basta solo una, una scelta, una decisione, una
qualsiasi stupidaggine per te ma che non è veramente... Io
non
sono il fulcro di questa storia. Tu lo sei. Come lo fu per me, l'attore
principale è colui che dovrà nascere con nuovo
nome e
un'identità reale e viva. Il te nuovo c he io voglio far
nascere... ma se hai terrori e incubi su cosa potrebbe essere la tua
vita oltre questo... Non penso che alcuno potrebbe pienamente capire e
certamente non credere e pensare che qualcuno la capirebbe che non
fosse te. Così era per la me prima di essere ciò
che vedi
con i tuoi occhi. Non devi capire e basta. Prendi e fai tuo, decidi e
fai una scelta. Non so se tornerò presto, come ho detto sono
qui
per..." fermandosi alzando gli occhi e vedendouna testa, per lei
conosciuta, scrutare oltre il davanzale e poi ritrarsi all'interno. Lia
sorrise. "Come ti dissi, non sono qui per te questa volta nello
specifico, ma per ciò che sei, veramente sei e non cosa
vogliono
veedre gli altri, io posso accoglierti ed essere il cambiamento per
altri. Pensaci, prima che vada via, io ho qualcun altro da
incontrare..."
"se parli di Celeste... se non hai buone intenzioni, lasciala stare.
Almeno lei... lei..." fece l'uomo quasi preoccupato come implorandola
"Tu... tu sei riuscire a scendere a patti con questo lato del mondo e
della vita, ma lei no... ma non per è pietà che
aiuto. Io
giungo per chi so, vedo e sento che vale la pena essere salvato. Chi
non vuole, chi non accetta, chi non riesce ad abbandonare la via
vecchia per la nuova... non posso fare niente. Posso solo sperare che
coloro che io ho aiutato possano dove io, per tempo,
capacità
magiche e desiderio, non posso. Altrimenti, che rinascita darei se non
permettessi a coloro che accolgo tra le mie fila di servitori di
aiutare gl ialtri rimasti indietro? Sarei come la feccia in alto
là, su quei palazzi che stiamo vedendo in lontananza che
luccicano sotto il riverbero del sole, ma dentro trasudano marcio. Io
non sono negativa, e non uso le persone. Stringo contratti o faccio
rinascere di nuovo, sostengo quando vedo che la persona lo merita
nonostante tutto, come te, ma non porto le persone al peggio. Io tolgo
il peggio dalle persone... E quella ragazza, chi lo sa, se decidi di
non accettare di nuovo la mia Mano, potresti rivederla rinata, qui...
per te" gli disse guardandolo negli occhi dopo essersi fermata vicino a
lui. Si fissarono e lei proseguì, mentre l'uomo restava in
silenzio come a pensare.
Lia proseguì in mezzo alla gente che definiva sperduta
all'interno della società. Finchè si trovavano
entro le
mura ipotetiche della città ed erano nativi di
città e
regione, erano solo speduti. Un tempo sempre in inghilterra, le
sventurate dei secoli passati che finivano per le famiglie, problemi
vari e personali per strada, e si prostituivano, erano mal viste ma
anche definite , sebbene non fosse un vero
segno di
pietà. Erano sventurate perchè qualcosa in loro
non era
andato da finire a vendere il loro corpo, perdendo così
l'attributo di Signora, Lady, Donna, perbene e simili. Sventurate,
così le chiamavano e nessuno piangeva per loro se da morte
così come da vive. E così uomini e bambini che no
navevano avuto fortuna prima o dopo nel trovarsi in quelli che erano
gli slums moderni.
Tutti ormai la conoscevano, cè la guardava con paura
perchè non le aveva parlato mai, chi con interesse ma
chissà di che tipo, altri come se volessero correre da lei e
dire o fare qualcosa. o altri atteggiamenti che potevano essere
qualcosa ma anche altro.
Non poteva salvare tutti, non poteva aiutare tutti, non poteva fare
molto se non individuare soggetti idonei che potessero diventare dei
loro e fare la differenza, anche per chi restava indietro come quelli
là intorno. Alcuni di quelli anche in altri paesi che aveva
raccolto operavano al posto suo portando qualcosa di primaria
necessità a chi conoscevano da prima o semplicemente in
nuovi
luoghi. Erano comunque tutti simili, non cèra bisogno di
ambientarsi molto.
Quelli che erano con lei oltre le Ombre portarono dei sacchi tipo da
spazzatura in un angolo ormai come circoscritto per loro, e atteso
occupato da chi era intorno a loro mentre raggiungevano l'edificio alle
spalle dell'uomo che ancora si ostinava a non volerla seguire.
Poi si fermò. Fece un mezzo girò lento e
guardando negli
occhi i presente e disse loro che aveva portato il necessario per loro
per risollevarsi un pò come umani.
Sapeva bene che per la disperazione ogni voltwa si accalcavano intorno
ai suoi aiutanti. All'inizio come pazzi volendo le buste loro in mano
per prendere da sè gli oggetti, stracciandole.
Così aveva
optato per tenere ancora buste grandissime tipo da spazzatura e vedere
il loro comportamento e se e quanto si rompevano, bucavano o venivano
tirate quelle buste, per valutare le persone che accorrevano e quanta
disperazione avessero per comportarsi a stadi inferiore all'umano. Non
era rimasta contenta le prime volte della Raccolta e la Mano, quando
aveva visto occhi insani per la vita vissuta e il bisogno di avere cosa
necessitavano. Poi, non in tutti i luoghi, ma comunque qualche volta
bizze e lamentele sulle file e su chi voleva cosa accadevano di rado,
ma mai come prima perchè dopo aver usato le proiezioni o un
colpo di pistola, aveva inteso con quella gente dei comportamenti da
persone. Aveva ricordato loro che erano persone e lei non era come la
gentaglia che si definiva perbene che li ignorava.
Che le dessero il rispetto dovuto per cosa faceva per loro.
Ogni bene che necessitavano in base alla stagione era donato una volta
alla settimana e se si trattava di cibo, un camion apposito
parcheggiava e dava cibo caldo o fresco con annesse bibite in base ai
periodi. Frutta e carne per tenerli su almeno una volta al giorno e non
rivedere di nuovo istanti di pazzia come le era capitato. Non si era
mai spaventata, aveva solo provato dispiacere per come l'essere umano
si riduceva in ambienti e situazioni degradanti dentro e fuori e
ritrovarsi invisili, dei nessuno e inutili, ma ritenuti fuori la
società comuqnue. E aveva chiesto loro che erano
interessati,
avrebbe portato persone indonee a insegnare loro mestieri e
occupazioni, perchè avessero modo di avere qualche carta
vincente nel caso trovassero lavoro o possibilità di
risalire la
china con fatica, ma era possibile.
Non per tutti, non con tutti, ma alcuni facevano piccole cose per i
negozi della zona vicina, quando lei stessa era in zona accettavano di
farle da corrieri per piccole cose da portare alla gente ricevendo un
compenso. Come osservatori e informatori. Molti come quell'uomo di
mezza età non accettava di essere aiutati o seguirla,
così lei proponeva di ricompensare ciò che erano.
E
quindi li pagava per piccole cose, anche solo come piccoli corrieri di
lettere o oggetti per persone che avessero bisogno e non aveva i ltempo
di visitare.
Ovviamente solo quando era là, altrimenti si affidavano al
loro
piccolo centro mobile di aiuto, gestito proprio da persone come loro
che non adatti a fare molte cose per l'organizzazione per varie cose, o
non capacità, vivevano in edifici con una piccola stanzetta
o
condivisa con altri, con vitto e alloggio e pasti finchè non
avessero trovato di meglio imparando un mestiere o lavorando in altri
settori, aiutando però nel tempo che avevano tutto completo
le
persone che avevano nella Torre o edifici di proprietà
dell'organizzazione. Custodi, imbianchini, guardiani, tuttofare, come
mestieri base. Qualcosa di grande per chi era rimasto senza neinte e
per strada in tutti i sensi.
Per quelle persone che la osservavano, senza questa volta fissare con
bramosia i sacchi, cèra solo un aiuto settimanale per il
grosso
e giornaliero per almeno un pasto, autando poi i singoli se avessero
bisogno in vari modi entro sera. Era persone veramnete vuote, perdute,
che arrancavano ogni giorno in zona in cerca dello stesso
posto
caldo d'inverno, un pasto gratis quando riuscivanoe raccattado robaccia
nel tentativo di trovare qualcosa di utile per avere qualche soldo per
sigarette e liquori. Ma la situazione non era così come si
potrebbe descrivere. Era molto peggio. Lia aiutava anche le famiglie
povere che una casa bene o male l'avevano ma erano a un passo
dall'essere come quella gente che la fissava. Erano così
tanti
quelli che erano col sedere quasi a terra se non del tutto e non vedeva
che questo, scrostando la facciata scintillante della città
piena di persone che guardavano solo il loro.
Quelli potevano essere loro parenti, possibili amici, persone che
avevano perso il sorriso e tutto quanto cèra di umano per
inselvatichirsi dentro alla ricerca di sopravvivenza giornaliera. E
molte volte di notte, a causa del freddo o per stronzi che se la
rpendevano con chi era impotente.
Quelle stesse persone intorno a lei l'avevano vista giungere come un
rombo di tuono, tra suoni e immagini dei sistemi di proiezioni, e
pestare a sangue quelle stesse persone che recavano danni e
disperazione in chi lo era già. Aveva prove video e audio di
cam
nascoste e grazie agl iagganci, aveva portato quei piccoli pezzettini
di stronzo al gabbio come meritavano, chiedendo con le pressioni
dovute, di far tenere quei capi d'accusa per sempre, senza
cancellazione in caso di accordi e simili.
O se erano di buona famiglia più dei altri e più
stronzi
come capitava sempre, chiamava degli ex teppistelli che aveva aiutato a
uscire dal livello sociale in cui si viveva, a strati in base a soldi,
luogo in cui si vive e posizione, e dando loro un futuro. E quegli
stessi erano stati Signori in confronto ad altri da aver ringraziato in
tutti i sensi Lia lavorando e studiando sodo, dando quanto potevano a
chi era rimasto dove vivevano prima e in casi possibili, portando loro
stessi i beni necessari la settimana o, su sua richiesta come da
contratto, presentandosi al suo richiamo perchè prendessero
a
sberle gl istronzi che sporcavano le strade.
A disarmare gli stronzi ci pensavano i suoi, ovviamente,
infatti
diceva sempre a quei tre . E quando erano disarmati li faceva portare se
le
andava di punire per bene al centro o in zone come quelle dove si
mettevano i suoi per distribuire il ncessario e chiedeva a tutti i
presenti senzatetto di dire la loro a quella gente, dopo ovviamente che
in disparte li aveva fatti gonfiare come zampogne, perchè
senza
scagliare pietre ed essere allo stesso livello, quella gente dicesse
ciò che pensava di loro.
Aveva perfino giocato con alcuni di loro, facendo togliere tutto,
letteralmente tutto a famiglia e loro stessi da finire per strada.
Milan non sembrava contento quando era serio e compito, ma lei voleva
che provassero almeno una settimana cosa si provava essere buttati
fuori di casa e senza niente, tra quella gente. Estremo, ma quando
andò da loro e li vide peggio di chi non volevano vedere o
sbeffeggiavano, fece un discorsetto e fece firmare loro un documetno
ufficiale per cui se si proclamavano colpevoli, avrebbero riavuto
indietro tutto, ma con la penale di aiutare ogni settimana le persone
bisognose. E con la clausula che se avessero provato a fare i furbi con
denunce e avvocati, non avrebbe avuto pietà.
Perchè come
disse a loro .
"Avevo nei miei programmi della giornata delle cacce al coniglio nero,
ma ho deciso di farli correre un altro pò per agguantarli
dopo e
impedirgli di lordare ancora di più le strade. Ho deciso di
venire qui per protare un giorno extra di aiuto, vi rinnovo la proposta
di far giungere qualcuno che possa insegnarvi qualsiasi mestiere o
impiego se volete tentare di rirpendere in mano la vostra vita.
Decisione vostra. SApete chi sono, e come strega in quanto tale, posso
usare le mie capacità solo in determinati modi e per
specifici
fini, aiutare e accompagnare gli umani verso la strada che necessitano
o punire chi viola l'equilibrio del mondo. Con ciò che
provvedo
nel tempo perso provo ad aiutarvi entro i miei limiti,
poichè
sono molte le persone nel mondo che hanno necessità. Io e
altre
non possiamo intercedere al posto delle persone, possiamo solo
sostenere e concedere cose in determinate condizioni. Ma non ci
dimentichiamo di voi, io sono solo più decisa ad essere in
mezzo
a voi. Se accettate l'aiuto che posso dare, potreste riuscire a
risalire la china, ma è una decisione vostra, invece di
vegetare
stagnando in questo posto negli stessi giorni tutti uguali. Perfino io
ho delle restrizioni e regole sul cambiare la realtà delle
cose.
Ma siete voi gl iattori principali della vostra vita."
Si voltò e si avviò al piano superiore, superando
celando
il disgusto, l'ambiente terribile che le si prospettava intorno tra
pattume vario, come una discarica ovunque perfino pericoloso come
attrezzi per la droga, gente seduta in vari modi sugli scalini, alcuni
abbandonati dopo una dose, altri demoralizzati dalla vita che si
stringevano solo nei vestiti aspettando come i gatti i momenti dei
pasti per uscire e accaparrarsi cosa potevano, come avessero un
orologio biologico settato.
Al primo piano vi erano le ragazze meno fatte e incapaci di vendersi se
nel pieno della ragione, che volevano stare lontano dalla strada.
La ragazza che lei voleva prendere era spalmata contro la parete non
appena Lia entrò, come in preda al terrore di nascondersi ma
non
cèra modo.
Alcune ragazze tra materassi e lenzuola cos lerci da non sembrare
più cosa erano vite prima, iniziarono ad alzarsi ma lei
chiese
loro con la mano di restare ferme. Vennero raggiunte dai tre che in
iziarono a distribuire oggetti vari, tra creme varie per la
pellee generi di pulizia della persona a cibo in scatola.
"Celeste... per quale motivo ti ritrai per la mia venuta? Ti sei fatta
per caso?"
"no, no... no.no" fece lei con la testolina di capelli sporchi, per
quanto era magra, che cercava di fare no con la testa ma si muoveva in
modo orribile
"Lascerò correre i sintomi che vedo, non sono la polizia ne
qualcuno che vuole toglierti cosa tu e le altre pensate sia il megli
oper voi. Ma per cosa sei tu, in quella testolina, il tuo quoziente e
le tue capacità prima delle droga... quelli fanno parte
della te
normale che dovrebbero tornare. Ed essere utili. A te? No, non
solo...:" fece Lia accovacciandosi davanti alla ragazza dopo aver
stretto l'impermeabile in stile detective che usava quando pioveva
perchè no ntoccasse troppo terra "potresti aiutare loro, le
tue
amiche di disgrazie, ma anche quelli là fuori. E non solo
chi
conosci che condivide con te questo quartiere ma tanti altri...
Datemene uno" fece ai ragazzi, indicando una scatola che
stavano
dando alle ragazze e Kovacs glielo consegnò avvicinandosi,
facendo stringere la ragazza le braccia contro gambe a protezione
"ascolta" fece questa volta alla giovane che aveva occhi spiritati ma
chiaramnete era lucida e aveva solo qualche effetto di cosa aveva preso
ore prima "mangia questo per adesso e rimettiti un pò di
carne
sopra. Certo, non è un cibo miracoloso, ma a me mette il
buonumore..."
La giovane prese con paura la scatola. non era di plastica ma una
confezione particolare in foglie larghe e verdi ben legata con una
posata in bambù. Non era la prima volta che ricevevano quel
cibo, da mangiare subito e quindi non in confezioni in scatoola a lunga
conservazone come quelli distribuiti prima. Aprì l'involto
ben
stretto con della cordina sottile chiara e si avventò con la
posata su quella che si dimostrò una bella e generosa
porzione
di hummus. Con della roba dentro.
"Si tratta di hummus con verdure e carne. Per facilitarci il trasporto
abbiamo creato un piatto unico, che vi terrà su per alcune
ore
mentre vi levate quella roba dalla mente. Sempre che non vi sia
rimasta... Celeste, ascolta..." le disse mentre quella
mangiava
"calma, vai con calma, nessuno te lo porta via "vedndola inboccarsi
grossi parti di hummus in bocca con foga "sai... vuoi sapere quando ho
assaggiato l'hummus la prima volta?"
La domanda attirò l'attenzione della giovane che
mangiò con calma, presa dallinteresse del discorso.
"Vuoi saperlo? bene... ho assaggiato l'hummus la prima volta in aereo.
Ero con una persona. E stavo andando con lei in Irlanda. Ricordo ancora
la mia vita da umana e quando provai su quell'aereo economico un
qaulcosa che non conoscevo..."
"Quando eri ancora umana...?"
"Tu sai chi sono"
"Si, tu vieni chiamata strega e prendi quelli che spacciano, le gang,
quelli pericolosi..."
"si, non così vago e non così da niente....
comunque io
lo faccio perchè sono rinata come Strega, lo sono diventata
perchè determinate cosa hanno voluto che così
accadessero. Adesso siete relativamente al sicuro, tranne dallo
spacciatore a quanto pare "fissando lei e le altre con cipiglio e
rimprovero "ma potete stare più tranquille. nessuno come
prima
vi toccherà e se giungerà qualcun odi nuovo,
sapete come
chiamarmi. oltre questo,io ti ho scelta tra tutti perchè
sento,
avverto, che potresti essere quacluno di capace per te stessa e tutti
gli altri. Essere una mia sostituta nell'impegno che il mio ruolo
ordina, di aiuto e guida per chi non ne ha... ma per fare questo, devi
rinascere come una nuova te. Divenire qualcosa e qualcuno non sol ocome
prima come salute e mente, ma anche migliore. E camminare in
questa società come più di tanti altri. Ma solo
se lo
vuoi e se accetti il cambiamento che ti vedrebbe come una nuova te... "
"E perchè non le altre?"
"Innanzitutto...Non sono io a decidere. per ciò che sono...
ci
sono determinate
persone che possono essere ciò che vorrei diventassero e tra
queste ci sono incognite. Se posso per tutti questi che sono come fari
nella notte. hanno quel qualcosa li rende capaci di essere
ciò
che non si aspettano e a seguire voi, tutti gli altri. Rispetto loro,
io sono qui per te per un motivo. La volontà. La decisione.
La
scelta. Loro, non accetteranno mai perchè non vedono altra
via
che la droga e il fuggire. E con queste condizioni, io non posso
operare. Vedi... se non cè l'intenzione di risollevarsi,
essere
salvati, mutare quei sogni che tanto raccontano... vero ragazze?" fece
verso di loro solo portando il mento verso la spalla e vltando gli
occhi senza però vederle "quante volte avete raccontato i
vosti
sogni, cosa desideravate... ma senza poi avere la volontà e
forza di abbandonare cosa conoscete e di cui non avete paura per
l'ignoto? Prefendo vendervi piuttosto che mostrare cosa siete...? E
quindi..." ritornando a Celeste "Tu puoi, invece. La volontà
cè e hai uno scopo. Un motivo. hai in te la forza e il
cervello
per essere migliore di tutti e di chi odi... Anche per loro
ci sarebbe possibilità, ma una volta varcata la soglia del
cambiametno, non si torna indietro, questo è chiaro
dall'inizio
e lo ribadisco. Nè ragione, nè pentimento, si va
di
faccia verso la nuova scelta, ma non tutti sono pronti o intenzionati.
Così come fu per me, anche
voi umani potrete..."
"Ma io... non... sai perchè sono finita qui?" fece lei
tremando e singhiozzando
"Si, ma se ti è di aiuto per sfogarti e far uscire cosa
tieni
dentro che è peggiorato dalla droga, per fortuna non
è
delle peggiori, ti ascolto..."
"io... le mie amiche mi avevano dato quella roba... dicevano che mi
aiutava a dimenticare... ma poterlo dimenticare.... no, no, no era lui
che era per me, lo so, lo sentiva, era l'uomo per me. Era perfetto!!!"
con voce stridula "ma lui prima scelse di andare in un'altra
università e poi... poi tornò con quella... e
così
ci ho provato, gli ho detto... io sono qui, sono sempre stata qui,
perchè quella estranea?" dimendosi come una pazza, agitata
e gesticolando molto "ma lui mi ha detto che non gli piacevo,
che... dovevo vedere altrove. Che quella che si era portato indietro
per le feste era speciale, era straordinaria... IO! IO DOVEVO ESSERE!!!"
"E quindi?" fece Lia con voce calma e misurata "hai preso quella roba?"
"Non studiavo, non... avevo la testa sempre a pensare. A lavoro era
pure peggio. Era lì, questo chiodo fisso e sentivo la
pressione
di qualcosa che non risucivo a fare. E lui che compariva con lei al
fianco. E così per scacciare tutto hoaccettato di prenderla.
Ma
prendi ora, prendi ancora, ho finito per averne bisogno sempre, senza
ero... ero... e poi... poi era tutto uno schifo, lo vedevo sempre e se
non cèra perchè all'università con
lei, gl iamici
parlavano di lui..."
"E poi sei finita per scappare di casa?"
"Si... tempo dopo, io... non trovavo il mio posto a lavoro, a casa, e
studiare era un peso perchè non avevo lo mente sgombra. Non
dormivo e questo pensavo mi aiutasse ma... alla fine ho deciso di
venire qui, in questo posto dove studiava per parlargli di nuovo ma...
ho perso i soldi in droga, nell'arbergo dove stavo e i mezzi pubblici
che prendevo per andare da lui. E sempre mi cacciava. Poi ho litigato
con lei... e non volevo tornare. Non avevo niente da fare a casa,
capisci? Dovevo tornare per cosa!? Dovevo restare qui con lui. L'ho
aspettato fuori da campus, dove potevo stare e alla fine mi ha fatto
mettere quella cosa restrittiva o come si chiama, non potevo
avvicinarmi... ho speso tutto e sono finita senza unca camera e soldi
e... avevo bisogno di un aiutino, sai... e lui era stato il mio primo e
mi scacciava a quel modo.... perchè!?" facendo come una
pazza
allucinata
"quindi voi due eravate stati insieme ma poi era andato via per
studiare..." le chiese, vedendo interrota da Kovacs che le avev
aprotato delle particolari sedie in legno pieghevoli in poco spazio,
che lei accettò
"Si, si... ero così contenta. Era stato la fine del liceo,
sai?
Da quanto mi piaceva... e a una festa sono stata con lui... lo amo, si,
so che lo amo più che di me stessa e io aspetto, sto
aspettando
che finisca di studiare per raggiungerlo prima che parta...."
sorridendo in modo ambiguo
"da quanto tempo lo aspetti?"
"...uh... un pò! Ma è per amore. Lo amo. Dobbiamo
stare
insieme è così che deve essere, lui è
quello solo
per me. Altrimenti non sarei stata con lui. Ma è arrivata
quella...quella!! ma io e lui staremo insieme e proverò di
nuovo
cosa ho provato quella volta e per sempre... si, tornerà da
me e
io sarò felice. Riproverò l'amore... vedrai..."
"Ma se lo aspetti qui, così, con quali
possibilità pensi
di riuscirci....?" le domandò, inclinando verso la spalla la
testa ma prima che quella potesse pensarci troppo da rispondere, Lia
decise di continuare a tenerla occupata con la testa su cqualcosa che
la trascinasse via dal bisogno di droga e restasse lucida "vorrei....
che ti mi spiegassi cosè che un umano prova... questo amore
che
dici, spiegami cosè e comè in tutto
ciò che ne
concerne..."
"Cosa... perchè... hai detto che tu eri umana.... e poi sei
diventata una strega..."
"corretto... ma vedi, io ero già da prima diversa e in un
certo
senso, destinata ad essere ciò che sono adesso. A me da
principio è stato precluso molto dell'essere umani. non so
cosa
e come si prova quello che tu definisci amore. Quello che hai condiviso
con lui quella volta. Cosa significa per una donna, essendo il tuo lato
della situazione, l'amore e cosa si prova... per questo..."
accavallando le gambe e poggiando il mento sulla mano chiusa che si
sosteneva col gomito sul ginocchio "ti prego, descrivimi ogni cosa e
illustrami cosè l'essere umano e cosa signidica qualcosa che
a
me è sconosciuto.... Fammi entrare nel tuo mondo per
capirlo...Racconhtami cosa si prova ad essere innamorati e cosa
significa amore in questi casi e quando si sta con qualcuno... rivela
tutto il tuo cuore..."
"Secondo te, perchè si è messa a chiedere queste
cose?
NOn le sono mai interessate e non vedo perchè ora..."
domandò Zidgi a Kovacs sottovoce dopo aver distribuito cosa
avevano portato e si erano sistemati a triangolo, spalla con spalla,
per
controllare corridoio, porta e stanza.
"Non so" rispose l'altro "Non credo sia per qualcosa in particolare,
sempre che non stia escogitando qualcosa. E mi auguro di no, lo sa solo
dio cosa combina quando riesce a scappare da sola senza di noi o cosa
si inventa. Non vorrei ripetere
l'esperienza di lei arrestata e portata al gabbio..."
"Ma non cè nenanche entrata, dietro le sbarre. Ha giocato
con
quei sergenti e detective nella stanzetta e poi se ne è
andata
come una regina, pure accompagnata con gli onori... e adesso quel tizio
e altri che ha
contattato lavorano con noi, seppur senza sapere molto. Sono soui
collabotoratori e informatori e in cambio lei smuove un pò
le
acque se le portano le prove per lei concrete che hanno ragione e
vogliono supporto. Pensano che
siamo un qualche gruppo segreto militare del governo... posso capire
perchè si diverte a giocare con la gente, anche se ho sempre
il
freddo per quanto rischia. Se finisse con una pallottola in testa no
nci sono stronzetti in lei che possano salvarla, non da
quello!
Ma comprendo che sia per un bene a cui tiene.... Ma questo! Una come
lei che ti prende a calci sui coglioni letteralmente, o come quello che
glielo ha pinzato con la cucitrice... cosa le viene a fare queste
domande intime a una tizia sballata, guardala, sembra una pazza
furiosa.... per me le sta dando corda nel peggiore dei modi. Farli
eccitare con le loro paranoie e follie e..."
"Se lo fa, avrà un motivo. Quella ragazza pare abbia un Qi
davvero interessante e sai che per primi cercano soggetti interessanti.
Dopo, altri dietro prove. Sul perchè chieda su
quell'argomento,
non saprei. A lei non interessa per niente e non ci tiene a sapere cosa
si prova ad essere una donna. per lei è qualcosa fuori dal
suo
Io, per lei essere umana è superare la soglia dell'istinto e
degli ormoni e andare a qualcosa di più puro, o lameno
così mi pare abbia detto. Anche a me sembra strano, ma sai
anche
tu che su sesso e
informazioni biologiche ne sa più di noi, che conosciamo
solo la
pratica. NOn mi stupirei se fosse solo per raccogliere informazioni per
la sua conoscenza e basta"
"Ah... quando ci ha fatto il terzo grado per chi vedevamo nel tempo
libero e ci ha chiesto a cosa servisse il monte di venere e
perchè fosse così. Cosa cazzo ne so io, pensavo,
ma
mentre si preparava e ci faceva il terzo grado, sicuro per conoscerci,
e ci ha spiegato il perchè fosse in quel modo e cosa
preservasse
con la sua forma, mi sono sentito un idiota. NOn avrei
mai pensato che fosse così per quel motivo..."
"Perchè secondo te esistono le Lezioni? Non per far perdere
tempo alla gente..."
"Si, ma appunto una cosa è scoprire perchè
è
così quella parte anatomica, ma chiedere cose del genere, a
che
le serve? E' un argomento che non intende mai trattare a meno che non
fa domande mirate e simili. Ora sta seduta là tranquilla e
comoda a sentire una tizia fuori di testa drogata, intelligente quanto
volete, ma folle come un caimano incazzoso... guarda gli occhi da
pazza!!! mi fa paura... mi auguro di non aver mai a
che fare con donne così! E dio ce ne scampi se lei si
interessa
a fare domande a ogni donna e uomo che le capiti a tiro!... su qualcosa
che lei odia, non è
parte di lei e non conosce se non nella teoria"
"Dimentichi le risate che ci siamo fatti quando a tutti i ragazzi che
si prostituivano per soldi per andare avanti per strada, ha chiesto
cosa
si prova ad avere il gamberetto e come influivano su di loro gli
ormoni? Ha chiesto loro di spiegare tutto quello che succedeva, io sono
dovuto uscire perchè le risate mi stavano ammazzando!
Chiedeva
cose personali come con questa ragazza, e per capire
quanto di se stessi cèra contro gli ormoni. E peggio, se
vendendosi a chiunque mostava i soldi, provassero o meno qualcosa, se
no
come si sentivano, se si... cosa significava secondo loro chiudere gli
occhi e far fare.... se vi era solo
risposta del corpo infingardo come lo chiama, come con gli strupri che
va a cavolo suo, oppure erano come lei. Penso che sia solo compresione.
Tutto qua. Quello che mi preme ora è l'appuntamento di
più tardi. Quel gruppo di spacciatori portoricani. Ho paura
che
voli il piombo!"
"Cè un accordo con quelli, per poi bam!, li acchiappiamo
come
tutti gli altri a sporcarsi di polvere e pietre per raspare nelle
miniere al posto dei poveri disgraziati e scontare le loro pene. Per
non parlare di cosa ha fatto ai piccoli e medi papponi di ragazze sia
comprate dall'estero che della loro città che portarono ad
essere oggetti mentre lui guadagnava. Peggio se minorenni.
Sinceramente, non ho provato pena o ansia nel vedere o sapere cosa gli
aveva fatto fare perchè capissero cosa significava essere
oggetti e sentire su di se la violazione di qualcuno... quelli un
pò più per bene di facciata li ha lasciati a
terra nudi e
come diceva lei che avrebbero avuto bisogno di
chirurgia per riavere un ano funzionante. E con tutte le prove sia
lacsiate là che mandate ai giornali di quello che facevano.
Aiutando le vittime..."
"e le ha aiutate anche quando le prese tutte per quel tizio e disse
loro dando loro oggetti che non vedevo
neanche negli incarichi per la buoncostume" disse Django ridendo
"quando feci qualche anno là dopo il militare pensavo che la
mia
vita cambiasse in maniera normale, invece avevo sempre pressioni
perchè ragionavo da militare e n elle retate... gli oggetti
che
mise a disposizione, dietro concessione gentile di Madame... cazzo che
terrore solo a vederli! E rimase là a guardare il capo, chi
tra
loro voleva che lui provasse tutto, nella posiizone del gatto che si
stiracchia, così la chiama, e calcolare chi tra loro aveva
le
palle di affrontare tutto e andare avanti o chi restava nell'angolino a
tromare e rovinarsi la vita. Nella mia breve carriera alla buoncostume
ho visto scene brutte dove registravano video con donne non molto
consenzienti, ma quello che lei ha fatto... qualcuno può
dire
che è stata inumana contro chi abusava degli animali e non
faceva niente nessuno. L'uso di dispositivi elettrici per dare la
scossa e convincere con le cattive il cavallo ad agire, la pratica di
inchiodare pesi algli zoccoli dei cavalli per la leccata, come si
chiama quella pratica che l'ha fatta uscire dai gangheri e ha rovinato
quella gente che la praticava... Li ha picchiati, trattati alla stessa
maniera. A uno ha pure inchiodato un'asse di ferro sotto i piedi
letteralmente perchè dicesse come si sentiva, con i chiodi
che
erano nella carne, così come facevano ocn i cavalli
perchè alzassero le zampe per fare quella pratica. A uno che
annegava un cavallo, gli ha fatto provare tre ore di finto annegamento
per fargli capire cosa significava ciò che faceva. Ha
slabrato
quei tizi nel dietro per aver abusato e venduto persone? Io chiederei
ai buonisti chi è il male minore, fermare lei dallo sfogare
la
sua ira definiendosi la Punizione, o lasciare fare lo schifo alla
gente. Se non avessi avuto l'incontro con Milan, non avrei continuato
quel lavoro perchè la burocrazia impediva ogni mezzo di
indagine, se sei poliziotto o sergente o detective, i diritti del cazzo
salvano più la feccia che aiutano gli innocenti. Qui invece
vedo
lei che dà corpo ai suoi incubi come le dice il leader... e
mi
sta bene, non provo affatto pena o altro per loro, meritrerebbero tutto
il peggio che lei potrebbe dare, ma sappiamo tutti che si limita. Quei
tizi che dsitruggevano nel corpo e mente gli animali perchè
non
facevano cosa volevano o per estetica o altro? Gli doveva tagliare le
mani per quanto mi riguarda. Sarà la sua influenza, ma il
capo
agisce dove tutti aprono solo la bocca..."
" Avrà ragione, ma lei butta all'aria cose che nella
società qui fuori sono gestite da leggi.Per rabbia, odio,
rancore verso lo schifo, bypassa la legge..."
"legge che non funziona, ricordi?" gli risposero
"... Punisce negli stessi
modi con cui loro agiscono su altri e animali. In un modo da giudizio
non universale, ma infernale. So benissimo che la giustizia di questa
società è gestita e utilizzata da schifo e la
feccia
vince quasi sempre, ma come lei ha preso alle dipendenze dello Chateau
soggetti con disturbi per toglierli dalla società ed
è un
bene ma usarli come boia... cazzo, ragazzi! Se me lo meritavano,
ma vedere, assistere, alla distruzione posteriore di quei
papponi
e venditori del sesso in modo brutale da un alktro tizio in molti modi
... ci vuole stomaco. E lei non ne ha... Lei stessa ha ammesso che dopo
aveer cucuto la ferita del capitan Jd quel giorno, aver tolto i
tatuaggi da chi sappiamo, aver visto ferite, lacertazioni varie aveva i
sintomi di chi non regge la vista del gore! Vertigini, debolezza
muscolare, puntini e lampi bianchi... eppure dice che per punizione dei
suoi stessi peccati lei deve vedere cosa ha deciso su quelli. Sono
d'accordo con il punire in modo esemplare. Ma
lei... non mi fa paura per come per la rabbia e odio rivolge le cose
contro chi se le merita, ma come e per quanto riversa ciò
che
prova sui colpevoli in modo che ne abbiano memoria fino alla fine dei
loro giorni. perchè di questo si tratta. Noi come soldati
abbiamo fatto per
meri ordini, anche se da quando ha cambiato le cose nell'organizzazione
mi pare tutto più con un senso, ma questo.... Più
la
seguo e la
osservo, più mi rendo conto che dietro l'apparenza della
svitatezza folle di cui parla il capitano Alaric cè altro,
esagerato forse perchè vi mette tutto ciò che ha
dentro,
ma
è solo a modo suo ed è come..."
"una corazza? Si, me ne sono accorto. I suoi test giocando ocn la gente
pazza ferendosi o facendosi ferire per testare sul campo, non nei
laboratori, la risposta di scatola e stoddarde ha i suoi
perchè!
Se lei dimostra che sono operativi in ogni situazione e con massimo
margine di velocità e funzioni, tanti dei nostri in futuro
pootrebbero salvarsi e non morire. lei userebbe quelle fisse, come si
chiamano che le resteranno sempre nel corpo, mentre quelle che sta
preparando e studiando il dottor David con i suoi colleghi sono a breve
scadenza, una volta esaurito il tempo cessano si funzionre e sono
espulsi dal corpo come scarti. E questo significa che anche noi come
altri, grazie a lei, potremmo avere cure veloci, mirate, sicure. la
scatola e i test che fa sono per impiegare arti e modelli robotici o
programmi e funzioni artificiali per chi non ha arti o problemi motori.
Così da muoversi o fare le cose col pensiero. Chi altro
avrebbe
accettato qualcosa del genere? Io no, lo ammetto. NOn lo farei mai,
quindi che posso dire? Da quando le siamo alle costole abbiamo visto un
ammodernamento dello Chateau, il ricontrollo delle zone aperte dello
Chateau stesso portando tutti negli edifici nuovi che prima erano
ancora cantieri. I progetti con Madame per dare a tutti svaghi e
interessi da sfogare. Botteghe e laboratori dove imparare un mestiere e
scoprire scopi e motivazioni per intraprendere nuovi percorsi di vita e
lavoro. Ha allestito un angolo solo nostro con le gradinate al posto
del campo di allenamento libero. Le lezioni, addestramenti e corsi di
vario tipo che puoi seguire o meno, una gestione di camerate e stanze,
così così come i bagni e turni e cucina... no,
tutti
possono lamentarsi ma una pazza come una campana non fa cose del genere
e mettere regoloe e indicazioni di comportamento spiegando come e
eprchè ci sono e perchè vanno seguiti da far
filare le
cose al secondo come un orologio. La mensa... ci pensi? E cosa ora
mangiamo? E cosa lei fa sia come se stessa parlando con le persone, che
come Veròna... chi tra noi lo avrebbe fatto?"
I tre si guardarono occhi negli occhi girando la testa verso gli altri
e non dissero altro.
"Ragazza!!!" esordì con un completo sobrio
monocolore e
molto elegante comunque, che lo faceva sembrano non uno sposo ma un
nobile d'altri tempi "eccoti, finalmente!"
Lia alzò la testa dal libro fissandolo accigliata e un
pò scocciata.
"Che bello rivederti allo Chateau senza rinhiuderti in isolamento a
causa degli altri. Mi ha piacere che ti sei calmata dopo che abbiamo
parlato. E..."
"E cosa, qualè il succo del discorso dopo che hai chiesto di
non
farlo, ma di calmarmi e dare a tutti un'altra chance...?"
"Beh... Ti ho cercava quasi ovunque, poi mi sono ricordato che ami
leggere
distesa quasi contro un bovindo che dà sul giardino e ho
girato
questa zona, perchè abbiamo solo qui i bovindi, tra l'altro!
Se
non eri nella stanza della colazione, non potevi che essere qui!"
sviando
"hai cercato... sei entrato di nuovo in camera mia?" fece lei chiudendo
il libro con un segnalibro sottilissimo mentre si girava un
pò
dal davanzale del bovindo su cui stava sempre "sai che mi da sui nervi
se qualcuno entra in camera mia e pure con scarpe e abiti da fuori!" lo
apostrofò secca
"E io ti ho giurato, ragazza, che non ho mai più superato la
soglia di camera tua nè altro da quella volta. Quella volta,
era solo per
parlarti senza persone intorno. Anche il dialogo che abbiamo avuto
davanti i paddock, aveva comunque testimoni. Visivi ma testimoni
uguali. Dovevo solo verificare delle impressioni, ma non farei mai una
cosa del genere ulteriormente. Ormai dovresti saperlo..."
"Si, si... e poi il mio gusto immobiliare come lo chiami tu non ti
soddisfa, quindi non torneresti affatto da me..."
"Anche per quello. A te piacciono gli ambienti piccoli, dai toni caldi
e funzionali. Ad ogni modo, non sono qui per discutere di questo, anche
perchè sei tu che ormai vieni sempre nelle mie stanze per
perlare o passare il tempo. Da te sarebbe cmoe girare dentro una
gabbia..." portandosi il medio verso la radice del naso ma poi sviando
"Che simpatico! Grazie per dire che io sto bene in piccoli e angusti
spazi ammobiliati in stile povero, questo stai dicendo, no?"
"Ho vissuto fino alla maggiore età in una casa non povera ma
sufficiente col necessario per non vivere come nel medioevo. E'
così brutto voler finalmente dopo tante fatiche, gustarsi il
giusto della modernità e comodità?" sorridendo
con le
mani nei pantaloni
"Non ti sto addossando nessuna colpa o altro. E lo sai. Trovo i tuoi
gusti, come quelli di tuo fratello parecchio... eccessivi. E' un
pò come mi sentivo quandpo ci invitavano a un matrimonio,
sai,
di quelli dove se non hai oro addosso e non ti vesti in un certo modo
sei un poveraccio! QUanto odiavo questa cosa e ambita era una sala
ricevimenti sotto la montagna, in alto rispetto la città.
Mia
madre mi vestiva,e intendo fino a che non vi ho incontrato,
con
cosa voleva lei. E quindi qualsiasi cosa avessi addosso non mi stava
veramnete e mi faceva sembrare una scappata di casa, anche
perchè non erano di qualità per niente.
Risparmio.
E ogni volta in mezzo a parenti che invece sapedvano vestirsi e come
farsi truccare e pettinare... guardando quella sala così
sfarzosa, gli addobbi e la gente ben vestita, mi sentivo ancora di
più fuori dal mondo. Poi come le mummie, dei cugini che per
la
madre orribile dovevano stare impalati sulla sedia, alzandosi solo per
andare in bagno e poi zitti, muti, a guardare più la
tovaglia
del tavolo che altro e io dovevo fare lo stesso, perchè i
parenti che passavano dicevano . Mia madre ambiva
a
sentirselo dire, così come facevano com le mummie e io che
ero
ocme loro mi sentivo così depressa in quell'ambiente che
doveva
essere di festa... ma allo stesso tempo non mi trovavo con tutto quel
tripudio di specchi, oro, addobbi che sarebbero stati belli
meno
sfarzosi, gioielli e oro e altro a mai finire e io che avevo le cose
che avevo ricevuto alla nascita o comunione che erano di scarsa
qualità... sai, ero dal lato della famiglia snobbato... e mi
chiedevo quanti di loro si sforzassero di fingere come me, o fossero a
loro agio là. I luoghi in stile francese del periodo d'oro
come
piacciono a voi... tu sei più modesto di tuo fratello, ma...
la
sensazione che provo nelle tue stanze o quelle che hai sistemato a tuo
piacimento.... è come un eccesso in cui io non mi rivedo."
portandosi col busto in avanti, il libro stretto in mano abbandonato
vicino le gambe, che ancora erano sollevate sui cuscini
"E' come per gli abiti che indosso, per voi due. Sono magnifici, di
grandissima fattura e qualità, sono qualcosa che su di me
perdono ogni qualità e non dirmi che non è vero.
Io so di
non saperli portare, di non essere adatta a vestirli perchè
sono
oltre ciò che io sono. O almeno, intendo indossarli sempre e
comunque come fate voi. Su di voi quegli abiti hanno qualcosa in
più ed è gisutificato che li teniate sempre e sia
il
vostro stile. Ma io quando mi guardo allo specchio per le feste o
quando mi chiedete di indossarli, sebbene siano di mio
gusto... io
non mi rivedo affatto nella persona che voi vorreste che fossi. Si,
è qualcosa di particolare avere indosso quelle vere opere
d'arte, perchè questo osno, rispetto agli straccetti
moderni, ma
se ho provato a sentirmi io dentro, sopratutto quelli bianchi che
considero , allo stesso modo, mi accorgo di
come
sono... impacciata nel capire se la persona che vi è dentro
sia
Io o quella che dovrei essere per aiutarvi. Non so..."
"Pensavo che ormai avessi sentito te stessa in ogni abito. E ora stai
indossando abiti con cui ti senti a tuo agio. Quindi qualè
il
problema?"
"Questi, fatti dagli uomini nella bottega, sono abiti con cui mi sento
libera e... si, tranquilla e me stessa, non lo nego... ma io parlo
della controparte femminile. Vedi, io sono cresciuta con tutti intorno
che mi modellavano perchè fossi la donna, ripeto, la donna
che
avrei dovuto essere per tutti. Una principessa che per educazione si fa
pure mettere i piedi in testa,c osì fu per le mie nonne e
pure
mia madre, idiote e imbecilli, perchè la donna deve essere
in
tal modo. E ancora, come donna avrei dovuto essere bella con qualsiasi
cosa fosse accettato da loro e nel rispetto del decoro, femminile ma
non volgare da attirare attenzione. peccato solo che quello che mi
propinavano non era adatto a me, dai colori all ostile e via dicendo. E
ho perso la bussola. Le compagne in ogni sezione scolastica mi
prendeano in giro e mi dicevano che li facevo sfigurare, mi trattavano
oltre tutto il resto così da schifo che non capivo io chi
fossi
allo specchio. E ogni volta mia madre che mi diceva con schifo
per poi lei per gli ultimi anni ha
fatto i cazzi suoi vestendosi di merda e no nandando mai dal
parrucchiere, ma tagliandoseli lei. E io, come mi sono sentita? Come
una sperduta. Non avevo nessuno, nessuno con cui parlare, a cui
chiedere qualcosa. Le zie erano coglione all'inverosimile, i miei
cugini pezzetti di merda, amiche neanche a parlarne perchè
tutte
mi vedevano strana per la mia passione di calligrafia, minerali e
gemme, le armi... e poi voi mi chiedete di essere fautrice
dell'andamento storico dei vostri progetti per accalappiare persone
importanti e... mi domando, io chi sono? Chi... sono io? SOno Lia? Sono
una nuova me? Veròna quanto prende da me? E io, cosa sono? E
l'impacciamento che provo quando indosso abiti femminili.... io, che
sono cresciuta sentendomi dire che la donna era quella che cresceva
come uan principessa ammirata da tutti per tante cose, che si sposava
come momento migliore della vita e subito dopo sfornava figli. Che una
donna era questo, fare la fattrice. Che si lavorava per avere soldi per
mantenere quei piccoli goblin di merda che dovevi sfornare. E ancora di
più, perchè donna, tu dovevi essere una santa
prima del
matrimonio e poi fare da bamboloa gonfiabile per tuo marito sia per
aver figli che per i doveri. E quando indosso quegli abiti da donna...
vedo me, che togliere tutto perchè per me sono solo un
più inbombrante e ripendo alle donne che hanno vestito abiti
simili in passato e valevano solo perchè sfronavano figli e
venivano date come cavalle per avere benefici in famiglia. Il resto,
non contava. Quando il tuo sarto mi dice e... ma io non sono una donna. Io non
riconosco il mio seno grande, non mi avete permesso neanche di ridurlo
perchè è fastidioso, ne i miei organi femminili e
non li
voglio. Ho ottenuto solo quel dispositivo per bloccare tutto, ma anche
così... e poi mi abbiglio per i vostri giochetti, con
promesse e
sballo in stile antico che fa gola a molti per scappare dalla
realtà, e vedo quelle donne che partecipano e me negli
specchi
e... come voi due dite, l'abito fa molto della persona. Denota cosa e
chi è. E su quello si basano gli altri. E allora in
principio
per me, cosa vale cosa sono indossandoli? Se io no nsono una donna,
cosa rende me vestendomi da donna? Che nome dovrei portare? Se io sono
una neutra, cosa comporta ME in mezzo a voi che siete tutti
composti nel vostro definirvi? Tu sei tu ed etero, Milan
idem,
tutti gli altri o sono gay, o etero o comunque sono soggetti che si
definiscono come persone anche a livello sessuale. Insomma, il gruppo
lgbt chiede a gran voce diritti per tutti quelli che non sono binari,
ma la situazione è che hanno creato etichette per definire
ogni
tipologia di persone, come si vede e sente, definita anche per la sfera
sessuale. Chi si veste da uomo o donna, contrario al sesso di nascita,
perchè si sente così... non lo so, io che non
sono ne
carne ne pesce e non rientro nelle etichette che mi denotano a livello
sessuale, come dovrei sentirmi in abiti da donna?"
"Fra non molto te ne andrai, come diciamo tutti morirai, e sei ancora a
questo crocevia? Mi era sembrato che per i ritratti, le feste, ogni
evento che facciamo per mostrare ciò che ci serve per
agganciare
chi ci interessa... che ti piacesse, ti sentissi a tuo agio. Dai
ritratti non mi sembra che tu sia a disagio con gli abiti..."
"Lo vedi? Non hai capito... non è che indossandoli dovrei
avere
crisi! E' guardandomi negli specchi quando passo, guardando le altre
donne, sostenendo le associaizoni dei diritti lgbt, è... tu
stesso sai cosa si prova ad indossare un abito straordinario
e...
il problema è che tu, in questo caso perchè parlo
con te,
ti senti perfettamente in te e in esso perchè ti ci rivedi
in
ogni cosa! Sei uomo, maschio, è nel tuo stile e in cose sei
sentirti perfettamente dentro ciò che indossi. Ti
rispecchia.
Sei te al cento per cento. Fin da piccola mi è stato
inculcato
il fatto che indossare determinate cose rispecchia la persona. Cose per
donne, Cose per uomini e via dicendo. Da dove vengo io è
impensabile che una donna viva e si vesta da uomo senza far cadere la
montagna con critiche e sdegno. quindi quella percezione che mi hanno
impresso, come la paura degli errori, il terrore di fare la cosa
sbagliata da avere ansia... che mi ha fatto cadere col sedere a terra
quando io no nero così... mi domando se quegli abiti
meritino di
essre indossati da me o meno. Se è giusto che una come me
vesta
in quel modo straordinario, mentre donne migliori di me nella storia li
hanno avuti indosso cercando di cambiare le cose e il mondo ma essendo
donne, dall'aspetto agli organi. Io che non provo ninete, che non sono
niente, che non mi vedo ne pesce ne carne, come dovrei sentirmi in quei
vestiti e apparire ed essere davanti ai vostri ospiti di riguardo che
sbavano per qualcosa di unico e straordinario che non vedono nelle loro
grigie e monotone vite? Cosa vedono e mostro? E quanto rispetto a loro
merito qualcosa di tale pregio e valore? Non lo so, so solamente che
seppur è bellissimo avere l'onore di indossare quei lavoro
straordinari, mi vedo allo specchio e non so chi e cosa vedo. Che
persona sono? Chi sono? Cosa sono? Cosa dicono quegli abiti di qualcuno
che non è ciò che dovrebbe essere?"
"Non vuoi più partecipare alla festa di domani? Eppure
è
quella veneziana che la gente ama e indosserai una replica della
Pompadour... quello azzurro tra parentesi..."
"..." lanciandogli un'occhiata che pareva di delusione ma anche
indecisione "che volevi comunque..."
"Come al solito tergiversi e poi cambi discorso. Bene. preparti,
perchè andiamo verso il mare..."
"... verso... il mare?" domandò stranita, alzandosi in piedi
"cosa intendi, perchè dovrei cambiarmi...."
"Nah, direi che sei perfetta anche così, anzsi, va benissimo
per
ciò che voglio mostrarti... mettiti solo sopra una giacca o
un
giaccone di Veròna e vieni..."
lei restò ccon la bocca aperta confusa, aveva indosso una
camicia bianca pià larga della sua figura, con colletto
ampio in
stile pullover che si allacciava al collo con due cordini di cotone o
cravatte in tessuto. Lo scollo a V aveva una balza tipo rouches che
terminava vicino alla vita. Realizzata in tessuto di garza di cotone,
era leggera e usata per l'interno, essendovi i riscaldamneti per la
centrale geotermica che alimentava tramite cavi che avevano sotterrato
fino a Torri e Chateau, mantenendo unatemperatura costante. Le maniche
lunghe non avevano volume ma si arricciavano leggermente alla cucitura,
erano larghe e ampie e raccolte nel polsino che si allacciava con
cordini doppi di cotone. Le maniche avevano una balza attaccata al
polsino che cadeva parzialmente sulla mano.Un gilet nero molto rustico
con bottoni in velluto copriva la camicia, dalle forme nette e un
colletto rigido. Però lo teneva aperto fino a sotto il seno,
quindi la camicia era visibile sotto e terminava poco sopra la vita dei
pantaloni.
Questi avevano una cintura dello stesso tessuto e
cincorporata in
vita alta con bottoni e patta frontale.Andavano a stringere la larga
camicia e non erano aderenti al corpo, sebbene fossero su misura,
erano abbastanza larghi da essere comodi senza fasciare e
far
vedere troppo. Due tasche laterali erano posizionate sul prontale, non
sul fianco, con decoro di bottoni come la fascia ampia che fungeva da
cintura in vita.Le gambe dei pantaloni erano bloccati da stivaletti
corti bicolor che richiamavano lo stile da donna ottocentesco con
tacchetto e lacci.
"ma... sono vestita da casa" fece lei veedndolo uscire
"Vai benissimo, su sbrigati che andiamo..." le fece lui tornando di
qualche passo dentro e con un braccio indicandole la porta.
A porte a la Reine sulla Manica.
Avevano parcheggiato con il lato di Kianta verso l'interno, quindi
quando era scesa dalla macchina dove cèrano i tre e due
delle
Fanciulle di Dorde che gli facevano da guardie del corpo, spacciandole
come ragazze capaci di particolari poteri.
"Cosa facciamo qui? Dobbiamo controllare i dissilatori? ne hai fatto
mettere uno nuovo?"
Si voltò in direzione del Palais
Bénédictine, che
non poteva realmente vedere ma aveva compreso dove si trovassero. Tra
Fécamp e Senneville-sur-Fécamp dove vi era un
WWII Bunker
e lo utilizzavano anche come zona di addestramento chiudendo l'accesso
a turisti ed escursionisti, facendo un percorso con attrezzature per
chilometri tra acqua e zone impervie. Di difficfile percorrenza, peggio
se per le maree, era una zona panoramica dall'alto e con accordo
siglato con i proprietari del terreno sovrastante, che tra l'altro
ospitava un settore di immagazzinaggio elettrico tramite tale eoliche.
I proprietari a causa della ripidità della scogliera oltre
che
del luogo, l'avevano fatta riconoscere come, ma con sovvenzione anche
per mantenere i guardiani che controllavano la zona e i lavori di
controllo in casi di crolli o danni invernali, avevano fatto si che
d'inverno lontano dai turisti curiosi fosse un ottimo luogo isolato di
addestramento. In segreto e controllando punti salienti della D79 e
stradine secondarie. Bloccando la stradina che si avvicina a
chapelle Notre Dame du Salut e dall'altra parte Le Val Saint
Nicolas, si creava un ampio perimetro di controllo,
mascherandosi
come geologo o scienziati o altre cariche di salvaguardia della zona
naturale dall'alto, mentre nel basso proseguivano le operazioni per
reclute di addestramento o allenamento per tutti gli altri. Discesa,
scalata, percorso, nuoto e altre sequenze di lavoro, permettevano di
usufruire di un ambiente multilivello e con diversi fattori per
massimizzare gli sforzi. Ma non solo quello. Insieme ad altri porti, il
Port de Fécamp era utilizzato da loro con mezzi non
contrassegnati o con una edlle aziende dietro cui si nascondevano
pubbliche, per i loro impieghi e viaggi. E utilizzavano la zona
panoramica del bunker per le comunicazioni con i loro mezzi che
seguivano la costa, qualora avessero bisogno di lasciar andare carichi
e persone da non mostrare in porto ma lasciare vicino la Porte a la
Reine e recuperarli facendoli risalire dalle scale o altri mezzi
smontabili dal piano delle pale eoliche e bunker. Dall'alto dove si
trovavano quindi potevano vedere un panorama ampio e se vi era un loro
mezzo, comunicare tramite frequenze private senza recarsi al porto, e
avendo una vicinanza con zone marina per tornare allo Chateau.
"Siamo qui per mostrarti l'ultimo acquisto dello Chateau..." fece lui,
indicando le sue spalle col mento e poi seguewndola con lo sguardo,
mentre Lia si avvicinava alla zona verso lo strapiombo ma solo per
guardare cosa cèra fermo metri dopo, in mezzo alle onde.
Ferma immobile vi era una nave enorme che pareva uscita da qualche
racconto ottocentesco o novecentesco.
"hai parlato dell'Amerigo Vespucci, la Palinuro,questqa invece
dell'altra più famosa una goletta. Del tuo rammarico di non
aver
potuto trovar modo di andartene per marina, nei carabinieri o militari
in generale. Sia per l'altezza che per pochi punti quando hai
presentati sia domanda che fatto i test di ammissione. Ti ho
già
dato modo di entrare in alcuni sottomarini operativi, a cosa mi
servirebbero altrimenti gli agganci...?, mentre erano in controllo e
riparazione. E sebbene tu preferisca quelli, tanto da averli portati
nelle tesine di maturità e aver letto libri e romanzi a
proposito, ho trovato questo gioiellino da un armatore e commerciante
russo e ne ho approfittato. In pratica è un cugino delle due
che
ho già citato e dela nave scuola della Marina militare
tedesca,
il Gorch Fock II, USCGC Eagle, la Mircea, della Marina militare romena
dove sei salita dopo aver incontrato alcune persone di spicco di quel
paese, poi la Nippon Maru II, , la Sedov... tutte sono tra gli ottanta
e piùdi cento metri. Questa è circa novanta,
vanta le
stesse qualità di ingegneria e composizione interna
delle
cugine, anch'essa è antica ma tenuta in maniera maniacale da
un
cliente di quel mio amico che..."
"fammi indovinare, quel tizio che spaccia armi e apparecchi con
elementi radioattivi pericolosi come fossero noccioline... e l'aveva
lui?"
"Si, lui ma ha fatto solo da garante tra me e il venditore. Come vedi
è in splendide condizioni, come se avesse solo qualche anno
dal
varo inaugurale, a bordo ci sono già i membri
dell'equipaggio che ho scelto già dei nostri e non
è solo
per scopi militari. Ma a meno che non ne trovi o ne ordini una nuova
dalle più antiche..."
"Vuoi comprarne un'altra?"
"...Si" fece lui sorridendo "Vedi, questa l'ho presa per capriccio.
Cosa saremmo noi se non avessimo ogni risorsa militare possiible?
Abbiamo già quei mini sottomarini da due o quattro posti che
sono in alcuni posizioni strategiche che entrano ed escono da sotto da
alcune Torri. Tua idea. Non abbiamo sottomarini degni di questo nome,
ma grazie agli agganci posso pagare chi sappiamo noi in alcuni paesi
perchè quegli stessi mezzi lavorino per noi per
ciò che
ci serve... dietro denaro e possibilità, ogni governo ti
porge
ciò che vuoi.... e poi, hai detto che il vanto della Marina
del
tuo paese è prorpio la nave scuola più
conosciuta. E ho
intenzione di far fare migliorie a questo gioiellino per superare quel
mezzo del tuo paese... ma non per spavalderia... bada bene"
"perchè dalla tua espressione ho quasi paura di sapere che
come le altre cose, hai preso ispirazione da me?"
"a che ci sta a fare la statua che ti raffigura e ha un significato,
altrimenti? ovvio... Vedi, voglio usare questa meraviglia della
creazione umana che molti ormai snobbano per mezzi moderni per
incrementare le entrate e le conoscenze offrendo qualcosa di unico
lì sopra..."
"Oh, ti prego... chi lo ha pensato, tu o tuo fratello?"
"Senza fine... Tu trascini la nostra vita ...Senza un attimo di respiro
...Per sognare ...Per potere ricordare ...Quel che abbiamo
già
vissuto ...Senza fine
...Tu sei un attimo senza fine ...Non hai ieri ...Non hai domani
...Tutto è ormai ...Nelle tue mani, Non m'importa della luna
...Non m'importa delle stelle" cantando la canzone che a volte Lia
stessa cantava come altre
"Che vuoi dire..." gli chiese dubbiosa
"Andiamo, oltre che cantarla è anche presente in un film che
ti
piace di anni fa. Dove cè un'attrice mi pare australiana che
ami. Ed è cantata proprio da una italiana..."
"veramente no, quel brano è originale di Monica Mancini, non
della Rettondini..." sorridendogli monella "lo si capisce da
come
canta l'italiano, comunque... comprendo a quale alludi, ma..."
rallentando mentre sembrava connettere gli elementi "stai prendendo ad
esempio quella storia per ricreare altri scenari per i tuoi amici e
ospiti su quella nave che hai preso?"
"perchè no? prendiamo ad ispirazone quel film, Agatha
Christie,
il classico dei thriller e gialli su navi come intrattenimento unico a
feste e organizzazioni per cose private... quel film poteva essere
fatto meglio, meritava di meglio, ma... quello che voglio dire
è
che questa nave avrò un ulteriore e nuovo varo, è
ormeggiata lì solo per non entrare nel porto là
infondo,
sto decidendo quale cantiere navale meritevole può
mettervi mano... e poi sarà un gioiellino galleggiante,
capace
di presetnare ogni cosa vogliamo alle persone e..."
"Si, ho capito.... in pratica un ampianto delle offerte, ma
sull'acqua..."
"Proprio così! E la vareremo noi due, facendo un giro su
questa meraviglia galleggiante..."
"noi?"
"L'ho presa anche perchè tu tra non molto te ne andrai via,
non
sei salita su una nave tranne quel traghetto perchè ai tuoi
genitori veniva sempre la vena religiosa e dovevano fare un cammino
spirituale verso il santo più famoso con le mani piagate
scarrozzando voi e... questa volta salirai su qualcosa che è
esclusivo nostro. Per ora. Appena la farò sistemare con
nuovi
componenti interni ed esterni, la presenterò come..."
"Dorde... perchè siete così gentili con me?
Ciò
che avrei voluto, che desideravo mi è concesso, eppure io
non
sono una dei vostri, non sono veramente dei vostri..."
"non sei una militare, ma non significa che non sei dei nostri. vedi,
come i marinai, anche i militari osno molto aggregativi. Riconoscono i
loro e li accettano, gli altri sono esterni. Si vive in branco,
così si è preparati alla vita militare. il
proprio branco
di appartenenza, ossia quello in cui si è assegnati. Ma io
voglio dei militari diversi, una Comune che possa vederli tutti
fratelli. Fratelli, militari si, ma fratelli prima di tutti, dal primo
all'ultimo. Che possa esistere in simbiosi senza conflitti o
differenze. Uniti da una credenza comune che possa essere da esempio ai
comuni. Alle persone là fuori, raggruppati in
città,
migliaia ma distanti comunque. Senza conoscersi. Senza sapere neanche
dell'esistenza dell'altro, nonostante vi viva entro pochi chilometri.
Forse io provendo da un ambiente dove si era accomuniti agli altri del
villaggio. Ci sono persone che ammirano gli Amish solo per un motivo,
che sono un gruppo unito quando cè bisogno. A meno che non
si
tratti di abusi e cose che vergognano tutti e si tacciano, chi ha
bisogno comunque viene aiutati. Sono arretrati come diritti, ma tutti,
da chi ha più potere nel gruppo al più in basso,
sono
pronti a fare cosa possono per te. Le comunità del genere
sono
così. E vorrei fare questo. passare, per me, da una
realtà comuqnue di vicinanza a una di distanza, prima come
mlitare e poi vivendo nelle città da solo e recandomi alla
base... quanta distanza e indifferenza l'un con l'altro. La freddezza
come intorno vi fossero solo mosche. L'incapacità empatica e
di
vicinanza... non voglio sproloquiare ma per farti capire
perchè
ci tengo a una Comune..."
"Già, e Milan ancor adi più perchè ama
stare in mezzo alla gente, più di te..."
"Quello è vero..." le disse sorridendo, facendo altri passi
verso il bordo, raggiungendola, lasciando indietro gli altri, quindi
parlando quasi da soli "... ma se gli uomini sono cambiati, se hanno
accettato e visto finalmente in positivo i cambiamenti, cambieranno
anche nei tuoi confronti. So bene che l'esperimento è deciso
da
tempo e dopo quasi otto mesi, giungerà il tuo momento di
andar
via. Ma se avessi motivi di continuare..."
"oh, ti prego smettila...."
"Quando ti annoi ad osservare e fare lavori alla scrivania, anche
all'esterno, scrivi, scrivi sempre. Come qui..." prendendo dalla tasca
un foglietto, mentre Lia aggrottava le sopracciglia, iniziando a
leggere suddividendo le frasi con una lieve pausa e un respiro " L'odio
nel cuore, l'amore nella mente ... Profondi quanto la parola sempre
inudita... Questo fortissimo senso di niente... Distruggi per creare,
continua a farmi male... Al mio funerale voi vestitevi normale...Con un
grido dentro che nessuno può sentire..."
"quello non è..." iniziò a dire lei, ma lui la
stoppò con una mano.
"Qualsiasi cosa tu possa pensare, non puoi non ammettere che un posto
veramente, rispetto là fuori cè... per te. Che
improtanza
ha se allo specchio ti vedi con quegli abiti da donna e non sai se
meriti indossarli, se non dovresti metterli per non senti di esserlo o
che altro. E' la mente a creare le prime catene, e non sto dicendo che
sei tu che ti fai problemi, ma che se i dipinti, per fare gli
scherzoni, per qualcosa che ti anima li hai indossati senza farti
scrupoli... allora, che lo specchio s ene vada a quel paese. Non ti
riconosci nelle foto? bruciale. non ti rivedi nei video? distruggili.
Se vedi dall'altra parte edllo specchio una te che non sia te, allora
ricercala o costruiscila tu. Rendi non te meritevoli di indossarli, ma
gli abiti meritevoli di essere indossati da te,
perchè
basta rivoltare le cose a volte, come ci hai sempre mostrato, e
mostrare l'altro lato che nessuno vedeva. E... vedi ciò che
lo
specchio ti mostra. per trovare delle risposte. Per vedere come dici
sempre con la metne e non con gli occhi e... PER SMETTERE DI CREDERE DI
"
Lia rimase a fissare la nave ferma sulle onde, mentre si incupiva.
"Dorde... tu che sei più maturo su molte cose di Milan...
comprenderai che non tutte le cose si possono riparare. Non possiamo
usare la filosofia giapponese dell'oro per riparare qualcosa di rotto
perchè diventi qualcosa di nuovo e più ricco.
Molte volte
si può fare, ma non per tutto. A volte i cocci sono
così
piccoli o troppi o impossibili da sistemare che è meglio
gettare
via tutto. Diverse possibilità come diversi sono i cuori e
altrettante le persone... no ntutti possono essere salvati e aiutati.
Non sempre... e io ne sono la prova. Non piaccio a nessuno, nono
importa dove vado. E non è solo perch mi hai chiesto di
sistemare il porcilaio che Milan e i veterani avevano combinato. Anche
tua è la colpa... lavori e stai sempre via tranne le volte
che
sei allo Chateau ma agisci come sappiamo entrambi o ti chiudi nel tuo
studio. E non fai altro che controllare le cose come vanno. Mi auguro
che rispetto i miei, vediate gli errori e impariate da ciò
che
una comune, una venuta da fuori, vi ha messo davanti. Se volete
cambiare il mondo, dovete inziiare a farlo a casa vostra e nei vostri
cuori. Non basta cambiare i vestiti e pensare che così
qualcosa
vada avanti. E comunque... ho i miei peccati da espiare, e ho
intenzione di farlo andandomene..."
Se hai peccato, è anche il mio peccato per averteli fatti
fare.
Quindi portiamo insieme la tua croce. Finché
vivrò...
porterò la tua croce. Anche se tu te ne andrai. Anche se
preferirei di no... ma ho promesso che avrei mantenuto tutto
così comè, masimo ampliarlo, che fosse l'azione
di
Veròna o l'organizzazione... Io però preferirei
che
vivessi... ne abbiamo parlato quelle volte..."
"Già, quelle volte..." gli sorrise "Anche tu pensi
per buonismo...? Riuscirò... a vivere...?
"non avrai altro che ciò sentirai di meritare, ci
sono
molte comodità là fuori nel mondo o ancora con
noi. Ci
sono tante cose che non puoi trovare lì e il mondo
è
comunque un posto bellissimo, seppur in mezzo alla sporcizia
incrostata, che vale la pena di vedere..."
"Tu hai scopi, desideri, ambizioni dall'essere chi o meglio
colui
che cambierà il mondo per vederlo decente come vorresti che
fosse..."
"Anche io ho i miei peccati. Milan ha i suoi peccati, c'era un modo per
risolverlo senza andartene ma bisognava usare tempo e cuore, tempo per
cancellare tutto ciò che hanno riversato in te da romperti e
il
cuore che ti hanno detto di non avere..."
il tuo mondo è troppo distante per me, e non
intendo come
è adesso lo Chateauk, sarei felice di vivervi, sarebbe il
luogo
per me, adesso però" puntualizzò "ma comunque
nonostante
le cose da fare che mi piacciono, un cavallo che mi hai dato, modo di
fare cose che avrei voluto... mi sento uguale a quando stavo chiusa tra
quelle pareti. Cè qualcosa che... non so dirlo, ma non si
innesca quella cosa che ha colpito molti per dire trovando lo Chateau un posto ottimo in
cui
stare, vivere, esistere per tutto ciò che ha per tutti. Ora
le
persone possono curare loro stessi con ogni cosa è proposta
e
altre che verranno. Nessuno inebetito dal vuoto della propria vita,
trovano qualcosa tra il tutto che ho messo affinchè ci sia
cosa
li fa sentire vivi e umani, amanti del lavoro che è per loro
e
li appassiona. Niente vuoti negli sguardi, non sono più
neanche
suscettibili e nervosi.... ma io non riesco a stare lo stesso e puoi
raccontarmi di case di marzapane, ciotole di meringhe, stecche classico
e altre cose buone. Non riesco...E poi ogni punizione, ogni volta che
assisto a ciò, è come se commettessi peccati
anche se
meriterebbero il peggio..."
"se pensi di dover espiare centinaia di peccati, allora continua a
vivere e vivere. Vivendo più che puoi... con tutto
ciò
che hai hai la possibilità di far sfumare come nebbia tutto
ciò che ti blocca e ti fa star male..
"davvero sarebbe per te l'unico modo per espiare i miei peccati? Venire
a patti con un cuore diverso dal normale, un corpo che non
può
amare e un vuoto che sembra un gelido pavimento che gela pure un cuore?
Me lo aspetterei da Jd questo discorso..."
"sarai sicuramente in grado di farlo un giorno. Piccoli passi come hai
fatto il resto...."
"Cosa, quale... Dorde, io sono inutile, un fallimento, non sono in
grado di fare niente. Tu affermi che non è così,
che io
da sola ho fatto cose che gli zombie che lavoravano per te si
sognavano, vedi come vivevano loro stessi senza cambiare in modo
corretto. Non sono intelligente, non sono acuta, sono negata per certe
cose, sono impacciata, litigo con matematica e simili, ho fallito non
solo negli studi ma anche come elemento della società..."
"E di nuovo questo discorso! La musica, dal suonarla, non era per te!
Lo sai tu, lo sapevano i professori non perchè stronzi ma
perchè era lampante, hai sopportato pressioni enormi anhce
dalle
parole che sentivi dagl istessi adulti che dovevano essere le tue guide
di vita, e invece hai dovuto sforzarti fino all'inverosimile per gli
altri. Per te stessa niente, non hai vissuto neinte perchè
dovevano tenerti solo la loro ala nel modo che dicevano loro ma hai
fallito tutto perchè non era per te e non eri come gli altri
che
fingevano per avere ciò che agognavano. Tu da loro hai
ottenuto
solo rimproveri, richieste e accuse fino alla fine. Non hai potuto
laurearti in cosa volevano loro, non gli hai dato soddisfazione di dire
che come
ti
ripetevano e volevano fare perchè ciò che volevi
e in cui
eccellevi non era interessante o importante per il posto dove vivevi.
Anzi ti rendevano strana. MA tu finchè hai potutohai tirato
avanti imemrsa nel fango che gli altri ti gettavano addosso, e non
è poco. Quello che hai fatto che non era adatto a te..."
"Per favore basta!Non serve a niente rivangare il passato. Dobbiamo
parlare del presente... e nel presente tutto ciò che mi
hanno
instillato mi ha portata a essere inutile, incapace, fallita anche
adesso. Quello che è cambiato allo Chateau e alle persone...
era
una cosa che poteva fare chiunque vedesse cosa ho visto io. ma come
l'ho visto? perchè lo vedo allo specchio ogni giorno. Non ho
fatto miracoli, l'unica cosa buona che sto facendo è testare
i
dispositivi perchè chi avrà necessità
di arti e
simili che aiutino nella vita reale e nei problemi di ogni giorno possa
avere qualcosa che si muova e risponda, non mere protesi
fisse e
impossibili da usare come arti normali. per una risposta ed efficiente
per le cure mediche... e acchiappare la feccia del mondo! Ma questo...
alla fine non cancella tutto. Quel vuoto non se ne è andato.
Quel senso di inutilià e incapacità, idem. Non
piaccio a
nessuno checché
se ne dica... O almeno tu, Milan, Jd, Lubo... alla fine mi
sono
accorta che anche voi tendete ad aspettarvi tutto ciò che
credete sia in me o mi denoti per come mi vedete, e non siate
soddisfatti di me quando esco fuori perchè in
verità io
sono così, dai vostri confini... se agisco come io sento e
voglio, voi avete da dire la vostra.... e non piacendo a nessuno e non
riscontrando ciò che desidererei... a che serve continuare?"
"hai comunque delle cose da fare..."
"Io sono ciò che è anche Veròna? Se
come dici lei
è modellata da me, è un essere crudere,
duro... E
così, non posso espiare i miei peccati, perchè
facendo
cosa tu e Milan mi dite, di dare corpo ai miei incubi per riversarli
sulla feccia, io agisco comunque in un determinato modo che sarebbe
attaccabile. Per quanto io sia lorda per tutto ciò che nero
che
cè in me per rabbia, odio, rancore e risentimento,
continuando
ho scelto di dannare la mia anima tanto quanto lo è la loro
e
viceversa. Meriterei cosa? Continuare ad acchiapparli rischiando anche
la vita degli uomini perchè subiscano una percentuale di
cosa
meritano? E poi? E poi, io?
Non l'avevo detto agli uomini che mi odiano perchè io
sconbullato tutto e ancora non si sono abituati o mi vedono come una
dannata stronza che fa regole e dice loro come essere e cosa fare? Ogni
cosa cala su di me come una spada di damocle per portarmi all'inferno,
anche s enon ho timore. Come dissi ai miei, non ho motivo di credere e
spremermi per essere religiosa solo per paura che possa finire in
qualche luogo alla Bosch, preferisco essere me stessa sempre e
comunque, non agire in modo falso e andare di faccia da questo Dio se
esiste e dirgli Accetterei qualsiasi giudizio su di me da
qualsiasi divinità esista e se dovessi finire nell'inferno,
se
esiste davvero, vi andrei senzsa pentimenti o rimpianti. Sono stata me
almeno su quello fino alla fine, non ho pregato per avidità,
amore, soldi, potere, niente di stronzo se non avere pace e dare a chi
meritava il mio corpo e la mia vita. E dovrei sentirtmi in colpa se non
credo doppiamente dopo anni di speranze in questo fallite, se dico no
grazie al finto attaccamento religioso alla Credenza perchè
temo
un'entità che ci usa come in The Sims... Sono una persona
atroce, me lo hanno detto perchè dicevano che non ho
umanità da consdierare la famiglia e chi faccio soffrire, ma
guarda un pò, e avevo il cuore di pietra perchè
tutte le
stronze colleghe di scuola, università o altro parlavano
solo di
amore e sesso e cazzate di bellezza e quando dicevo la mia era quella
frigida e gelida. E trattaa a pesci in faccia. E quando mi
sono
ammalata quelle che mi stavano intorno per cosa gli serviva per lo
studio mi hanno trattato di merda e mi sono sentita ancora
più
sola. E poi la gente pretende di giudciarmi... quindi non
posso
espiare i miei peccati. Accetto cosa faccio alla feccia e osservare
è la mia punizione prima delle altre successive Non posso
vivere. Perchè vivere per me significa ben altro che
respirare e
sorpavvivere ogni giorno aspettando la morte naturale... cè
chi
sognerebbe di esser al mio posto nella vecchia vita o in quella
attuale. Ma nessuno di voi può capire cosa provo e sento o
non
sento perchè non è me e non è un
giudizio equo
quello esterno, come si fa quando ti buttano a pedate dagli
spicominchia perchè
mentre tutto
intorno a te è lo schifo che ti rovina... quando ho deciso
quel
giorno di cambiare il favore, non nelle clausule dell'Accordo, di non
cancellare la mia identità originale chiudendola come
defunta,
ma prendere una ragazza senza troppi legami, che potesse somigliarmi
come fisico e comprotamento, voce... perchè con la plastica
e
qualche informazione da me, prendesse il mio posto come sotto shock e
con amnesia... volevo essere io il Dio che rendeva reale il mio
desiderio. Cosa i famosi dei che tutti urlano esistono e fanno
schifezze in loro nome... dove erano quando soffrivo da pregare ogni
notte che vi fosse l oscambio? Che io svanissi come anima da non
reincarnarmi più e dare una vita degna finchè
possibile a
chi lo meritasse? Ora con le possibilità che mi hai dato,
sarò io il Dio di un nuovo cambiamento. Ma con le mie
regole.
Volevano che sgambettassi con le loro? Saranno gli altri a ballare con
le mie, e non sarà una vendetta, ma il giusto giro del
karma.
Che vi piaccia o meno, come agisco sono fatti miei e del mio karma.
Sono stanca di essere etichettata, odiata, considerata nel modo
sbagliato e per come io non sono. Quidi butto via tutto e agisco a modo
mio..."
"lo butti via? Butti ogni possibilità...?
"non .i lascerai andare? Mi stai dicendo questo? vuoi anche tu
incatenarmi come un uccellino in gabbia per buonismi? Siamo amici, ma
chi ama, non importa il tipo di amore, deve amare in toto, anche
lasciando andare. Ci sono mille persone e più migliori di
me. E
lo sai anche tu. Il vostro è solo abitudine, come fu per me
con
la mia famiglia finchè non ressi più... il vostro
desiderio di spingermi a continuare è solo egoismo. Mi fa
ridere
che gli uomini vedano in me una stronza ed egoista perchè
affermano che non li ascolto... mentre ho reso qualcosa nelle loro vite
perchè non finiscano come me... "
"Ok... manterrò la promessa..." poco convinto
"mi fa piacere sentirtelo dire... tuttavia, io sono un essere di
illusioni, sia per quelle che mi sono fatte e mi accompagnano e per voi
che non riuscite ad afferrare la me vera e propria... e tu
sei
una persona che si sente e vive in questo mondo normale nonostante
tutto e che voglia cambiarlo. Abbiamo mondi diversi a cui far
riferimento. Tornerò alle illusioni. Quando me ne
andrò
resterò nel mondo che io ho creato, perchè nel
momento in
cui David attiverà il processo dell'esperimento, io me ne
andrò nel mio mondo, divenuto reale quanto il dolore e dove
io
controllo tutto. E là resterò mentre, se tutto va
bene,
la mia Personalità primaria diverrà vuoto. E tu
dovresti
restare nel tuo mondo e continuare il lavoro che avete iniziato e a cui
io ho partecipato. Ma il vostro sogno, desiderio, speranza, come vuoi
chiamarlo... dovete proseguirlo e renderlo reale. E ancora di
più... promettimi, no, giurami chenon permetterai mai che il
vostro interesse per l'occulto e per le sette e simili vi influenzi. La
religione non deve far parte del nuovo mondo come fanno le attuali.
Più ricche dei governi stessi, che tengono nelle loro mani i
membri dei governi e persone potenti per le palle! tranne quelle del
Groove... quelle sono altre persone ma cosa fanno, è sempre
religione che loro applicano nel mondo e sugl ialtri. Giurami che una
volta che me ne sono andata, che io non vi controllo e vi consiglio e
tengo a freno, non cadrete nella rete di quella gente..."
"Lia... io credo nella Continuità. E' vitale per noi restare
esattamente noi per proseguire come dici il lavoro. Se noi moriamo
lasciando in eredità, l'eredità in cui crediamo e
non del
sangue, tutto in mano a persone di cui ci fidiamo e scegliamo... ma
sono ugualmente persone che rispetto a te, possono cadere
sottoproposte, vizi, senso della famiglia e cedere qualsiasi cosa per
cosa considero ambizioso o vitale o importante. Per questo, oltre la
nostra amicizia, desideravo che continuassi... adesso il mondo di cui
parli, il mio mondo, è quello che conosco
nell'organizzaione,
ancora di più allo Chateau.
Tutti i tuoi interessi, hobby, cose che ti piacciono e che ami fare e
poi... è come se ti sgonfiassi, perdessi tutto e... "
"Dorde... anche se con voi ho fatto ciò che mi piaceva, ho
avuto
esperienze positive nel fare e provare ciò che desideravo da
una
vita... non è ancora giunto il giorno in cui quel qualcosa,
quel
vuoto o qualsiasi cosa sia... venga soppiantato da un'altra cosa che
manca o che necessita per continuare... e non è ancora
vvenuto e
non credo affatto che verrà tale giorno. Tu vuoi che io
strisci,
seriamente, come la gente come me che arranca giorno dopo mese e dopo
anno, con dolore costante e vuoto o mancanza che non mi recano nulla se
non impellenza di andare? Io non sono il tipo da strisciare a questo
mondo alla ricerca di qualcosa che mi tenga in modalità
sopravvievenza costante come un mezzo affogato che anela aria. Non ho
voglia di giungere al giorno di morte naturale, se in un letto di morte
o nel peggiore dei casi in modo orribile da qualche parte, piena di
coscienza di una cosa.... che invece di sentire quel qualcosa che mi
spinge ad andarmene come se fosse una necessità preziosa.
Tu,
come altri, non puoi capire! Cosa ci si sente! Cosa provo! Cosa sento
dentro, qualsiasi cosa sia! Continuare come i buonisti là
fuori
che ti dicono, dicono a te, cosa devi fare con quella che è
la
tua vita, sia per coglionaggine perchè non sanno cosa
significa
essere ME per stronzate religiose! Io non accetto che ci sia
un
dio che decida per me, così come non accetto che qualsiasi
coglione dica a me se e quando morire, se e quando continuare e
continuare a respirare nonostante il mio dolore! Ancora oggi quel
qualcosa che tu, Zay e ric, tuytti i coglioni di questo mondo
continuare a ciarlare che sarebbe venuto... non cè! E non
verrà! Ed è come un bisogno seriamente e
impellente vivo
in me da non poter coprire con nessuna cosa che ho già
provato! "
"Lo so, però tutto il tuo impegno, tutto ciò che
hai fatto varrebbero se continuassi, inoltre..."
"Inoltre, amico mio, mi stai chiedendo di restare nella mia carica, o
in tutte le mie cariche, perchè non hai nessun altro di
fidato a
cui dare non solo la tua vita, quella che hai creato che come tuo
fratello è connessa in toto all'ìorganizzazione,
ma anche
perchè non cè altri che possano essere corertti e
giusti
da affidare tutto..."
"Esistono altri come te, non comprabili, incorruttibili, ma bisogna
trovarli.. e con questa persona se mai la trovammo... saremmo amici
allo stesso modo?"
"Una delle cose che tu e tuo fratello avete compreso con me,
è
che forse cè motivo di avvicinarsi e avere amici... sempre
presi
dal controllare che tutto sia ancora sotto controllo, che nessuno vi
tradisca come fu per quei tre, tutto... tutto il lavoro fatto e la
paura gelante del perdere pezzi o tutto per qualcuno che si fa
comprare, corrompere, giostrare da altri... un controsenso
però,
detto da chi se lo fa fare da sette e simili..."
"Lia... noi crediamo nell'Oltre e in cose insondabili, ancora... siamo
persuasi che esista qualcosa negli altri piani..."
"questo però non vuol dire lasciarsi abbindolare da credere
che
un libro possa permettere il vostro concetto di
Continuità..."
"Io credo diversamente da David, così come te. Tu che
trabocchi
di cose positive e che sono per altri fonte di vita eppure... qualcosa
ti trascina verso la Soglia per superarla e perdere questo corpo
mortale. E poi dopo l'Accordo e aver parlato con David, hai deciso di
essere tu Dio e primo precursore della Continutà come la
considera il transumanesimo. David è sicuro che ci siamo.
Considera a il cervello umano, scansionato, a un livello quasi umano,
reale come se stesso, o te o me che siamo di carbonio ma con un'anima.
Temo che più avanti si possa considerare le scan come una
parte
reale della mente e dell'uomo, affermando che si vive
realmente
anche se l'originale muore. Infatti tua scelta è quella di
cancellare la tua Personalità azzerando la mente, dando
spazio
ad un'altra persona, diversa eppure comunque te, che possa rialzarsi e
vivere. Se vivere per ella sarà come la pensiamo noi o te...
dipenderà dall'esito e dalla mia convinzione che molte cose
siano più legate all'anima che al mero cervello..."
"Pensiero tuo. Io ti osno stata vicina e ho accettato di far parte in
minimo coinvolgimento in molte feste e rituali della vostra religione
che nulla hanno di negativo o simile. E fin qui ok. L'energia e
l'ambiente, ho accettato e ti ho aiutato. NOn mi pensto di quelle feste
così come quelle per tutti legate alle altre religioni ma..
da
fin troppo tempo un individuo definito realmente esistito e che deve
tornare ha portato morte, dolore, catene, sofferenza e molto peggio...
anche Ercole o altri della come la
definiscono erano
semidei e figli di dei ocn poteri e tutto, ma la pressione e la forza
messa hanno convinto la gente col paraocchi che un altro tizio avesse
un libro e una religione tutta sua. Può anche esserci stato
qualcuno che portasse parole d'amore e di fratellanza come facciamo
noi, questo non lo nego, o che si dice avesse abilità come
Sai
Baba... ma non posso permettere che le famiglie e gruppi sociali
opprimano e modellino la mente dai piccoli a chi vive in mezzo a loro
mettendo catene e facendo vivere un inferno. Quel giorno, quando
cèra Milan con il consiglio avevo riso alle sue parole di
non
rendere i capi della religione come i sacerdoti e papi, così
come non dare potere alle Muse. Avranno poteri, quello che volete, ma i
preticelli affermano di richiamare il potere del loro Dio per fare roba
sulle persone con canti, incensi, acqua benedetta, formule...
a
me sembra un rito come qualsiasi strega e simile, senza le leggende di
ingredienti strani. hanno fatto di peggio le credenze popolari di
pastori e allocchi con l'idea che puoi fare non malie, ma legamenti
d'amore col sangue mestruale nel caffè o cibo o bevande...
questo che hanno fatto le donne sugli uomini è uno schifo,
ma
questo da cosa è dovuto? Dalla credenza che esiste qualcosa
al
di là che ha poteri e noi umani possiamo servircene. NO.
Così come molti osno morti per riti anti demonio in modo
atroce,
così la magia detta popolare ha fatto schifo uguale... su
alcune
cose, attenzione. Ti ricordo le cazzate, perchè tali sono,
delle
pietre e perle pestate in polvere e bevute che erano velenose ma se Dio
aveva creato le pietre e cristalli per l'uso dell'uomo... eh, come gli
animali. il liiibbrrrrooo sacro dice che gli animali sono stati creati
per uso dell'uomo e devono essere assoggettati a forza in modi orribili
se non si prostrano a noi... dimmi, Milan, chi fa più male
al
mondo?"
"E pensi che noi dalla promessa della nostra Continuità
futura con quel libro e le loro conoscenze, non possiamo..."
"Io no ncredo che sia realmente e materialmente possibile prendere la
tua anima o quella di Milan un giorno e portarla in un nuovo luogo.
Quei video che hai visto che in cinquanta ore di riti e attese un corpo
si è ridestato dalla morte sicura e abbia parlato, si sia
non
solo mosso ma rialzato... no, non ci credo. Dopo il Groove e cose che
mi hai mostrato di altre sette... no. Ma anche i miei viaggi in Romania
e la mia amicizia con quelle famiglie... divenire parte e membro dell'
antico culto rumeno che secondo voi è più antico
e
sicuro. Con anche la convinzione che i Cavalieri templari avessero
trovato e scoperto in terra santa la vera radice della loro religione e
ad essa vi si attenevano con riti esterni alla madre chiesa e la
diceria che avessero cerimonie e oggetti non cattolici fosse vera.
È chiaro che i culti dei cavalieri esistevano fin dai tempi
dell'antica Roma e se esistono ancora, chiaramentre sono radicati nel
luogo ove hanno deciso di insidiarsi. D quello che ho visto, dalla Baba
come la chiamiamo noi e... ma anche il tuo avvicinarti ai membri di
quella società segreta fraterna rumena, che praticano
l'antica
loro religione pagana e una danza acrobatica rituale nota come calus.
Sono convinta che tu e Milan, per quanto possiate rintracciare tutti i
gruppi segreti, anche massonici, e pagani e sette del mondo... non
potrere avere lo stesso risultato che potrebbe avere Milan, anche con
me. Il che significa che tra poco, appena svolgeremo il test, sapremo,
o meglio, saprete se ha funzionato e se io sarò divenuta un
mero
pacchetto di pochi megabyte di dati si, ma... sarebbe comunque una
continuazione della mia mente. Da quando ho dato un calcio anche alla
fiducia a Zay e Ric e cosa dicevano della loro credenza, non penso
più neanche all'anima. Dentro di me ho sempre timore della
reincarnazione. Che se è un fondo di verità, non
vi sia
modo per me di cessare come anima ma potrei ifnire in qualunque paese
di secondo o terzo mondo o arabo nel peggiore dei modi, dove le donne
sono quello che ancora sono anche nella civilissima società
di
primo mondo, e ripetere il ciclo, rivedendo tutto ciò che ho
vissuto ma anche in peggio. Come le spose tristi di messico, venezuela
e altri sud americani dove le ragazze sono letteralmente vendute alla
famiglia dello sposo. In India cè la tratta delle vacche,
dove
devi essere vista nuda da tutte le donne della famiglia dello sposo e
accettata come fossi una vacca al mercato. Devi essere schiava di tuo
marito e fare ogni cosa ti dice, sfornare figli e fare cosa tutti ti
dicono... e di essere... Mi dispiace solo lasciare questo corpo alla
nuova personalità che sarà come un bambino
piccolo, ma se
tu e tuo fratello siete uomini d'onore come affermate di essere, che i
giuramenti e promesse sono tanto preziosi quanto appunto l'onore
dell'uomo che li pronuncia e valgono perfino la sua stessa vita. Avete
mantenuto le clausule e mi aspetto che lo facciate anche quando non ci
sono più... ma ho comunque paura che il decorso di vita che
io
ho avuto possa non valere il tempo che ci impiegherà a
concretizarsi come individuo e fare le sue scelte..."
"Secondo le clausule non permetteremo che nessuno si avvicini, ti
tocchi o ti faccia nietne... varrà anche dopo. Anche
perchè per quanto lei sarà un nuovo individuo,
sarà comunque te. Sarà lei, ma sarà
comunque te, e
sebbene con nuovo nome che sceglierà, l'anima
sarà
comunque quella. Non importa se per sbaglio la chiameremo Lia. Per me
sarà sia tua figlia che... diciamo, la versione pura e
innocente
di te che riprenderà da dove tutto si è rotto"
"Tu e questa convinzione che ella sarà mia figlia... io
direi
più sorella minore... resta il fatto che non posso chiedere
a
voi di farle da guide di vita... non so, sareste solo voi e tutti
uomini per giunta a farle da guide i primi tempi... ma voglio fidarmi
dell'onore che ormai nel nuovo millennio non esiste più La
parola data, l'onore, la reputazione non per finzione ma per azioni e
parole... ve ne erano prima, ma ora..."
"Noi lo siamo... ormai dovresti credere in noi..."
"Lo faccio... ma sono anche in tensione..." fece lei fissando ancora
come prima quel nuovo acqusito su onde e gli uomini come formichine
laboriose che giravano e facevano cose sul ponte mentre il vento
colpiva lei e Dorde ma non eccessivo da essere fastidioso "sappiamo
entrambi che io ho accettato di essere Messaggera e membro speciale
dell'organizzione in Romania ma anche altri luoghi come tua spalla ma
anche la fiamma Cinerea... per trovare informazioni e modi di
impossessarci dell'antica conoscenza per la tua idea di
Continuità e verità dell'Oltre. le fiamme... le
abbiamo
create per darci un tono per la nsotra religione che ormai è
riconosciuta anche nelle società là fuori,
così
come quella amata dai big del cinema e altre, quelle si che sono
allucinanti ma... è anche vero, e dimmi che è
così, che da quando io sono arrivata tra voi ho fatto da
controllore e revisore dei vostri movimetni e comportamenti. Da quando
ci sono io, tu e tuo fratello ci siete andati più piano con
sette e studi alchemici ed esoterici. Vi ho fatto da cane da guardia e
temo che con la mia dipartita, possiate riprendere come prima a
partecipare pure a riti... dimmi che non è vero?" gl ichiese
fissando la nave ma spostando lgi occhi su di lui
"Noi..."
"No!" lo interruppe "adesso voglio solo vedere questa nona meraviglia
del mondo secondo Dorde, e Milan, e vedere che soggettini vi hai messo
sopra. parleremo dopo, davanti un tè, per cena, quando
vorrai. O
ci sarai, visto che torni solo quando ti fa comodo o sparisci nel tuo
studio di pittura, là sotto. Ma vorrei solo... che tu
vedessi
con la mente e non con gli occhi. Che comprendessi perchè ti
chiedo di allontanare e tagliare i ponti con quella gente delle logge e
sette. Le religioni, del genere come quella cattolica e araba, sono
solo portatori di dolore e sofferenza, per gl ialtri però!
Chi
ci crede ciecamente è capace solo di incatenare gl ialtri.
Senza
uamnità, senza considerazione delle libertà e
pensiero di
chi sta loro intorno. Le religioni fanno soffrire e uccidono! E loro vi
porteranno alla rovina..."
"Lia... io ho la possibilità di vedere dei libri antichi e
potenti che possono aprirci le porte per la Continuità
così che noi, con chi vogliamo ancora accanto, possiamo
restare
e tornare sempre e per sempre, continuare il filo del lavoro e cambiare
il mondo come volevamo..."
"Non credo che sia possibile, ne abbiamo già parlato. Ti
fanno
credere di avere misteri insondabili e nascosti, che conoscono
solamente loro e che possono farsi beffe del ciclo delle cose, come con
la morte, affermando che possono riportare indietro la tua anima in un
corpo nuovo. Comprendo che siate cresciuti in un ambito legato a
tradizioni pagane piene di superstizioni, ma Dorde... ciò
che tu
desideri non potrà avverarsi. Primo, io non voglio restare,
non
riesco ...."
"Non dirlo! Tu sei tra quelle persone che possono realizzarsi, contro
quelle non realizzate. Leggi tutti i giorni e di tutto, ti rallegri per
il prossimo, per le cose andate bene col nostro aiuto o se sono stati
loro, ancora di più, a riuscirci con la forza che hanno
ripreso
per la Mano o l'aiuto dato da Veròna. Accogli i cambiamenti
con
entusiasmo e ne sei promotrice Discuti di idee e soluzioni e
possibilità. Impari in continuazione. Ti assumi le tue
responsabilità e fallimenti e ancora di più pensi
di aver
commesso peccati mentre fai le cose per il bene. Provi gratitudine e
sproni, lodi, valorzzi chi è capace, fa le cose, si impegna
e...
ti poni mete e sviluppi piani di qualsiasi tipo, anche se ormai mancano
pochi giorni alla tua fine. Non sei come i fallimenti, quelli si lo
sono, non tu, che guardano spazzatura e solo perchè non
hanno
nulla da fare, criticano sopratutto il prossimo, temono i cambienti e
cercano di impedirli, nutrono risentimenti su e per gl iatlri e sono
pronti a puntare il dito senza vedere i propri peccati. Discutono solo
su gli altri e cosa hanno fatto e non maturano ne crescono. Restano
sempre uguali e sporchi dentro. Incolpano tutti gli altri per cosa non
va nelle loro vite, e mentre tu incolpi i tuoi errori di aver chinato
la testqa e accontentato chi ti stava intorno per avere un
pò di
ocnsiderazione, questi sputano veleno su cosa non sanno fare e
combinare nella vita. Pensano solo ai propri diritti o orticello e non
pongono mai a se stessi mete da farsi e raggiungere nella vita. Hai
fatto più in questi otto mesi con noi e molti che ti
giudicano o
non ti accolgono. So che sbagliano, ma sono cambiati un
pò....
se decidi veramente di confermare quel giorno il test, sparirai. Mentre
tutti loro resteranno a questo mondo. E io e Milan abbiamo bisogno di
qualcuno come te non corruttibile e sincero, pieno di buoni propositi
che vada avanti con noi. I ragazzi, i veterani, ancora adesso non hanno
intensione di impegnarsi più di tanto, sembrano stagnare
adesso
in cosa hai cambiato e vi si trovano bene. Non sono adatti a impegni
come quelli che ti abbiamo chiesto di prendere. E se te ne vai, non
sapremo chi mettere..."
"E avete pensato, tu e tuo fratello, di mettere mano a tali incombenze
di vostra mano, se temete di affidarle a qualcuno di non
degno.
Io non accetterò che per le vostre fissazioni esoteriche
buttiate all'aria tutto il lavoro. Io non so fare niente, non sono
capace di molto ma per amicizia vi ho aiutato, per fare la cosa giusta,
ho accettato di impegnarmi... avevate da sempre delle regole chiare,
invece dei militari si sono messi a fare gli allegri campeggiatori.
Vogliamo svegliarsi visto che volete cambiare il mondo ma sembrate come
pinocchio nel mondo magico dove tutto sembra possibile ma cè
l'inghippo, o si è seri?"
"..." sospirò "Io sono serio sulla cosa e lo sai. Milan
è più ragazzino su questo punto, e non a caso
è lui che ha creato la Strega Veròna e
ti ha chiesto di aiutarlo a mettere in pratica una cosa che lo diverte,
in primis. Tu sei stata al gioco perchè hai il piccolo vizio
di vedere una cosa e pensare . Un pò come Zay e Ric, che testavi le cose e
osserrvavi. E' anche il motivo per cui ti sei avvicinata alla magia
bianca e i discorsi con Zay. Vuoi risposte, sei curiosa, ami i test e
l'osservazione. Questa volta però sei scesa in campo in
prima persona dando vita a un essere che ha agito più lei
che vari corpi di polizia e noi in un anno. NOn guardi in faccia niente
quando parti, dritta all'obiettivo, anche deviando e prendendo vie
traverse per arrivarci, ma abbiamo così tanta gente a
scavare che ti è venuta la brillante idea di metterli come
raspanti per i filoni d'oro nei fiumiciattoli dei vecchi punti caldi
del far west e non solo. Se studiamo bene la cosa perchè non
vi siano giochi di fuga, pe me va bene. Saranno utili alla
società per uan volta in vita loro e quei soldi ricavati da
ciò che trovano, continueremo i nostri piani. Grazie ai
ricavati Veròna ha donato molte cose a senzatetto, il nostro
centro, persone bisognose e via dicendo. E nelle stradine si
parla della strega che invoca esseri strani e animali. Erano sicuri che
quella volpe che abbiamo portato con noi da quel centro di animali
selvatici salvati e che non era in grado di vivere da sola, foss eun
tuo incantesimo. Comunque, la questione e..."
"Ci sono persone che senza un mezzo
attendono solo la spinta per riemergere dall oschifo di quella
società. persone che sole non possono avvalersi di diritti o
sostegno, persone ancora oggi schiave sia nella società di
primo
mondo che negli altri. Schiavi del lavoro e impegni con cui vivono, o
schiavi letteralmente da cui on possono sfuggire. E tanti altri esempi.
Se dentro la tua stessa orgaqnizazione cè casino e schifo,
non ti lamentare se il mondo ci metterà secoli andando
avanti così ad avere generazioni con il cervello di capire e
seguirti. Io ho accettato di ascoltare te e tuo fratello dopo lo schifo
delle Muse e la condotta vergognosa degli uomini per ovvi motivi, siamo
amici, almeno così andate dicendo. Vi ho ascoltato, mi avete
promesso di essere più presenti e occuparvi di
più dei vostri compiti. Di ridimensionare ruoli e compiti
delle persone, visto che è voi che ascoltano..." fece con
rabbia "e ancora adesso so, e lo so, che avete la testa a cose
spiritiche, ma la Continuità e la Credenza hanno fatto meno
della scienza. Vuoi scomettere? Ti mostrerò come la fede su
cose reali porterò un vero dio..."
"te l'ho detto. Lo faccio per noi. Per mantenere qualcosa in cui mi
sono trovato più in passato. Voglio che l'organizzaizone
continui, che queste persone continuino non solo lo scopo
dell'esistenza di tutto ciò che abbiamo creato e per cosa.
Noi..."
"Ti avviso. Ho cambiato idea solo perchè qualcuno, non voi
due, mi ha detto di mantenere i nervi saldi e non cedere dietro la
rabbia o i compromessi. Che se si vuole vivere in un ambiente con
regole precise nero su bianco e hai accettato, devi mantenerle.
Perchè diciamolo, se tu godi delle parti positive di
ciò che cè, lamentarti di quelle che tu
ritieni stringenti e fastidiose... sei un pò uno stronzo!
Neanche avessimo messo la legge irrevocabile del dare una fetta di culo
ogni settimana... e che cavolo, mi fate incazzare! Cosa cè
di così strano? Ricordarsi le cortesie ed educazione,
seguire led scalette di pulizia e condivisione degli spazi, chiedere e
avvisare prima di ciò che si vuole fare..."
"cambieranno. Hai visto i cambiamenti, anche per i tuoi interventi di..
dimostrazione molto, molto chiari ed esplicativi "rise " anche questo
ha fatto qualcosa. Il tuo non guardare età,
sensibilità e chi cè presente e mettere le cose
nero su bianco con dimostrazioni o video esplicativi sulla cosa in ogni
sua parte, così da chiarire e non esservi punti d'ombra.
Perchè tu sei così, ogni cosa deve essere vista,s
tudiata, capita e rigirata da conoscerla bene. E ritieni che tutto
debba essere così. E per tutti. Perchè imparino a
osservare le cose da ogni angolatura e pensino. Usino il cervello. Ma
le abitudini dono dure a morire, ci vuole tempo perchè
comprendano e vedano, si adattino e poi le facciano loro..."
"Lo dici solo perchè non ci sei molto. Sono io che giro,
controllo, osservo per farti un favore, e a tuo fratello... mi auguro
che dopo che non ci sarò più, e cose saranno
cambiate e un giorno nache quelli come, per tutti i miei aspetti, siano
accolti e considerati almeno con un sorriso e un posto tra loro. Ma io
non ne avrò mai uno, sarebbe stato un buon posto dove
fermarsi, ma ciò che è accaduto in queste
settimane, tutto ciò che ho visto per il vostro lavoro e
abbiamo solo sgrattato la punta dell'iceberg... e la testa dura di
quella gente che persevera, perdura nei punti neri della
società là fuori..." scuotendo la testa " la
gente potrà odiarmi, vedermi come cattiva,s tronza, tutto
ciò che gli passa per la testa, me ne frego. Tutte le mie
paure di non essere abbastanza, di non essere niente, di non essere
come dovrei essere come mi dicevano, di sbagliare ad essere me stessa,
di fallire ogni cosa che facevo e ritrovarmi i commenti di tutti...
potranno anche aver influenzato la mia me di ora, ma ora basta. Non
voglio continuare a camminare in questo mondo, voglio svanire via...
voglio dare un'opportunità a questo corpo e questa anima di
tentare una volta sola, ma senza di me. Ciò che porto dietro
è il fallimento di quella società. Chi era feccia
dentro ma sapeva apparire come un angelo ha fatto strada, ha ottenuto
cose che non meritavano mentre io, io sempre sola, sempre dispiaciuta
per tutto ciò che mi finiva addosso e non riuscivo a uscirne
fuori. Anche qui non ho trovato un posto per me. Non cè
nessuno che vuole restare al mio fianco perchè io sono io.
Tutti voi che dite di essere miei amici... andiamo! Tu e Milan mi
vedete per l'utilità anche per i test. Si, sto aiutando
tanti in futuro testando queste cose, ma l'ho fatto solo per questo. Jd
è come fuori posto qui, bravo tiratore e osservatore delle
persone, ecco perchè sa essere accettato ovunque ma... tutti
voi non vedete ME. Tu stesso hai sempre questa frase. . Tuo fratello quando si innervosisce o non è
contento dei miei no bofonchia .
Tutti bofonchiate quando io non sono, agisco, rispondo o
qualsiasi cosa non è come lo aspettate. E quindi di che
parliamo? Io non sono altro che ciò che gli altri vogliono
che io sia... questo significa che nonostante i miei sforzi di adattrmi
agli altri dopo tempo di isolamento, che vi ho ascoltato e dato fiducia
a tutti, aspettandomi che dopo tante cos ecapissero e non avessero le
restrizioni mentali... è inutile. Ecco perchè
ritengo che come per la cina, anche tu finirai per ottenere risultati
odpo anni e anni di infiltrazioni e allungare cosa gl iinteressava
nella vita della gente, perchè la facessero loro. Come fu
per la religione. E poi la vostra mania di portare gente estranea a
casa..." fece con una smorfia
"sono persone importanti per..."
"Se voi permettete a quella gente di entrare nell'ingranaggio
dell'organizzazione, buttate via tutto quanto. E peggio mostrare il
nucleo stesso dell'organizzazione. Ma la vita da militari con tutta la
gente che tu conosci che agisce nell'ombra e manovra dvvero al posto
delle marionette pubbliche... ma non vi hanno insegnato niente? A che
ci siete date loro la Chiave e via..."
"Da ieri ho accettato di rendere te la Chiave del nucleo. Come atto di
buona fede per farti comprendere che sono serio..."
"E io ho chiesto di decidere quale male era minore sull'attribuzione
della Chiave per lo stesso motivo e per tutti voi. Se tu e tuo fratello
in base a chi era la chiave o entrambi come volevate fare, finivate in
mano di qualcuno... se scopriva la cosa, a che serve il sistema
difensivo? Come per tutto ho agito per gli altri , non per me. Adesso
sono la Guardiana del Nucleoe manterrò il mio compito.
nessuno si aspetterebbe che sia io e non voi... eppure tremo. Tremo
Dorde..." gli disse con foga "non sono sicura che siate abbastanza
forti dea non cadere sempre e sempre nell'inghippo dell'occulto e cose
mistiche. E' il vostro tallone d'achille. Siete pazzi all'idea di
trovare chi può impedire che voi come anima e ricordi
muoriate. Perchè possiate continuare a lavorare e mantenere
il vostro Sogno di un mondo umano e vero, realmente progredito. E non
la marmaglia che brulica nelle città paventando idee
religiose, di odio di vario tipo, di giudizio, di... che schifo..."
"Tu vedi il mondo in una maniera che i più non comprendono.
perchè..."
"perchè sono scemi, perchè non sanno ragionare
con la looro testa, perchè ottenebrati dall'idea e paura di
finire lontano dalla società come fu per me.
Perchè a molti hanno fatto il lavaggio del cervello
perchè fossero come gli adulti volevano. Perchè
nelle loro vite hanno avuto come un cazzotto in faccia esperienze che
li ha portati a pensare a quel modo... tante cose ma non tutti sono
così nel profondo, come si dice il male interno o nel dna.
Tante idee su questa cosa ma la cattiveria non sempre è
insita nella persona ma viene creata dagl ialtri. E così in
una città, nessuno conosce altri, peggio i vicini e sempre
per odio. Tutti guardano il proprio orticelli per la smania di
possedere e avere libertà che poi rovinano gli altri. Il
mondo che vorremmo vedere, Dorde, non giungerà entro le
nostre vite carnali. E lo sai anche tu. Ecco perchè siete in
fissa, anche per le credenze di quando eravate bambini, con l'idea che
la parte non materiale, degli altri piani, possa aiutarvi a restare al
timone. Avete paura che con la vostra morte qualcuno butti via tutto.
Che i nuovi Milan e Dorde possano fare casini, gettando nel water la
vostra vita spesa per qualcosa in cui credevate. Anche quelle persone
che incontri e per cui lavori che agiscono alle spalle di tutti e
nessuno mai conoscerà il loro nome, aspetto, la loro vita e
cosa hanno fatto perchè tutto fose come lo conosciamo... un
giorno verrano sostituiti e questo non gli va a genio. Loro agiscono in
un modo freddo, calcolato, preciso che ne tu e io potremmo mai...
eppure hanno più potere di te perfino, e si aggrappano ad
ogni modo con unghie e denti anche alla loro età per restare
là dove sono. Ma tu e tuo fratello, ricercate qualcosa che
si usava negli anni ottanta e novanta, anche prima ma il boom fu in
quel periodo, e io non lo accetto"
"Sai bene che quelle persone sono così per come sono, la
loro vita e cosa pensano di fare con le decisioni e le azioni, seppur
per mano di altri. Il bene del mondo, di certe persone, del loro
paese... tu stessa se avessi due scelte, una acchiappare per
esempio un tizio pericoloso e nel metnre decidere se lasciarlo andare
per salvare al vita ad una persona a terra. so benissimo che
diversamente da molti, tu vedresti il futuro. Una vita salvata contro
altre in pericolo o morte perchè quel tizio non è
stato preso. La caccia per ritrovarlo. Anche tu hai la tendenza a
considerare il più che il singolo. un pò come
quel discorso che facesti con Zay sul figlio di Cora e Phib. Erano
questi i nomi? Considerati il problema e il male che quel bambino
poteva essere sia da se, se era come la feccia con cui stava, sia per
cosa potevano usarlo e non cèra possibilità di
sapere se avesse cervello dal ragionare da se o essere un fesso come
ttuti quelli che muoiono per la famiglia e la credenza che ubbidire ed
essere coesi con gli altri sia il bene. Solo l'orticello loro e sono
migliori. Io stessa non ho problemi a pensare che io valgo meno dei
più perchè così come io non valgo
niente e di fatto non ho portato niente a questo mondo, nei
più ci saranno quelli che sono e possono... e allo stesso
modo uno dei vostri è migliore di me per cosa sa fare, io
sono sostituibile, loro no. E lo sai anche tu. Togliendo
Veròna e quel poco che ho fatto, e solo perchè
avevo i mezzi che avete voi, di fatto tutto il mio lavoro per
accontentarvi dal vostro non è servita a neinte perchè
vogliono tornare a come erano accampati... quindi fate cosa volete.
Sono stanca come e più di prima. A cosa mi è
servito scappare dalla mia vecchia vita se ho trovato lo stesso qui...?
Ma ti dirò una cosa. Non accetto che buttiate via molto, sia
voi stessi che denaro e altro, per i fessi delle logge e sette in cui
siete immischiati..."
"..."
" voi permettetevi di dare loro più di quello che meritano,
fateli vostri alleati e promettete loro cose... E allora
urlerò
la mia rabbia, sappilo. Io e la religione siamo nemici, e per religione
intendo la credenza che vi sia qualcosa di superiore che ci giostra
come in the Sims, come vuole. E peggio decidere per e su altri cosa
devono fare e dire agli altri come e cosa fare con le loro vite, quando
la religione è deve essere una cosa persona. Tua, basta! Non
esiste che i bambini siano indottrinati ocn le baggianate quando no
ncapiscono. Così ogni religione dice quando
accadono le cose e possono solo dirti . Mai più voglio
sentire
questa cosa. La natura è la nostra Dea, e
l'umanità è tale perchè si eleva allo
stato bestiale e regole da cavernicoli. ...per me non esiste altro.
QUindi se intendi cambiare il mondo come hai sempre voluto con tuo
fratello, che sia tra pari e fratelli dove nessuno è mai
schiavo
e non manchino acqua e riparo, smettila di guardare con gli occhi.
Credo in voi, ma inizio a penaare che stiate credendo più a
loro
che a chi vi è amico. E ora..." disse guardandosi intorno
seria
"da quale lato scendiamo? Le scale? O il sentiero ripido?" lasciandolo
solo mentre si avventurava verso destra.
ch 34
"Fammi capire.." fece Lia osservando i barattoli di vetro con dentro
vari tipi di marmellata che aveva ottenuto con l'inizio di scambi tra
loro e aziende, coltivatori, allevatori e piccoli imprenditori vicini
alcuni chilometri. Accordi instaurati ,e con loro prodotti di
vario tipo, fin nelle cittadine e paesini
intorno, così come fattorie e aziende agricole e di
allevamento.
Si era fatta dare oltre alcuni mei migliori capi di bestiame, prodotti
di vario tipo senza intermediari e alcuni di prova, con la promessa di
acquisto in caso fossero piaciuti a tutti, pagando il giusto ai
proprietari invece di pochi spicci alla tonnellata in caso di prodotti
coltivati o lavorati sempre da loro, con cui venivano ricompensati
normalmente. Questo aveva garantito un'entrata decente per i
proprietari, somme
più alte per impiegarle in mezzi, manodopera e maggior
impegno
in futuri raccolti. E ancora ad invogliarli a mentenere una
qualità decente al posto di prodotti chimici sia ancora
sulla
terra che dentro i frutti per farli maturare o gonfiare chimicamente.
non molto legale e dannoso per la salute. Lo aveva sperimentato il
tizio che le aveva portato davanti, in un suo incontro sul posto, cesti
di prodotti che sembravano troppo perfetti e belli che l'avevano fatta
titubare. Andandosene smepre in giro con ogni cosa possibile, non si
sapeva mai diceva sempre, aveva dietro, o meglio nel furgone nero, un
macchinario di analisi chimico-molecolare che sputava fuori con una
mini stampante il risultato di ciò che cèra
nell'intruglio nella provetta. Il risultato lo aveva letto lei, lo
aveva messo in modo che i tre che le facevano da Ombre leggessero e poi
tranquilla andò
dall'uomo, che tronfio aveva già accordato il prezzo che lei
concedeva per prodotti che voleva prendere.
Aveva già pensato
con i Vecchi di creare una fattoria loro ocn prodotti base e affidarsi
agli altri nei dintorni, e quindi da andare a controllare di
persona,
per ciò che non producevano, e avere molti pro e pochi
contro.
Se tu dai alle persone il giusto, queste nella maggioranza dei casi
saranno di fiducia e fedeli, a meno che no nsiano stronzi come quel
tizio lì, che credeva di fare affari iniettando roba nei
prodotti per on perdere parti di raccolto e guadagnare facile. i
prodotti chimici costavano poco e permettevano, imbrogliando, di dare
false apparenze ai prodotti. La cosa non le andò
giù,
quando comprese di aver fatto centro. Quando dei prodotti di
coltivazione sono e appaiono troppo belli, perfetti, lucidi, duri e
sodi da sembrare da pubblicità, cè l'inghippo.
Lei stessa
sapeva che molti coltivatori avevano, se con vicino la propria
casa, la sezione personale e che coltivavano per se i
prodotti ma
che dall'aspetto sembravano orribili. Erano quelli che Lia
chiamava , ossia piante che non erano nate dai
semi
che si compravano normalmente di certe aziende che davano frutti
sterili o modificati, da apparire bellissimi se irrorati
anche con prodotti
pesticidi per evitare perdite. Quei frutti, piantine e altro che invece
quella gente coltivava per se erano piante originali e
tramandate, che potevano dare
frutti con difetti, forme strane o altro ma avevano il vero sapore
e di cibo. E le fregature e la gente che si
crede
migliore fregandoti, non le andava a genio.
Così aveva prezo un frutto o ortaggio per mano e aveva
chiesto
ai tre di tenerlo fermo, obbligandolo a mangiare così come
erano,
infilati in bocca, i mostri che aveva creato e voleva dare da mangiare
agli altri. Dopo avergli fatto fare pranzo e cena insieme degni di un
crudista igienista, e un discorso..
"Buoni? SAni? salutari? Non ti senti un pò gonfio a forza
come
le oche per patè? Ragazzi dove ho visto una scena simile?"
chiese ai tre che protnamente risposero in coro
"Tre giorni fa. Quando ho infilato lo stesso imbuto nella bocca degli
allevatori di oche che introducevano tonnellate di cibo a forza a quegl
ianimali finchè il loro fegato non diventava malato per
essere
adatto per il patè. Sono finiti in ospedale,capo, e hanno il
terrore di un mostro e hanno cambiato lavoro. E le oche le ha comprate
obbligando i proprietari a non aprire più lager del genere
dell'orrore e portandole allo Chateau. Quei tizi adesso hanno chiesto
un divieto di avvicinametno per Lei, ma non sapendo chi è,
senza
testimoni attendibili o altro... è verso ignoti. E pare che
alcuni a causa di... un incidente, con un'oca morta che gli
è
stata sbattuta addosso con forza da Lei, tra l'altro... prendendola per
il collo e usandola come randello su quei tizi, perchè morta
proprio per il trattamento... abbiano ora la fobia delle oche!"
parlando seri ma con un velo di ironia.
"Good!" fece lei, guardando l'uomo sempre più atterrito con
pezzi di cibo che gli cadevano dalla bocca "Sai qualè il mio
motto? Agisco? Si! Con ogni mezzo per quello in cui credo? SI!
Perchè se non noi, allora CHI!?! Chi farà
qualcosa? E
quindi amico mio, revisioniamo un pò il contratto!"
lo avvisò che voleva ancora trattare con le
aziende vicine come lui, ma che se gli veniva in mente di infarcire le
piante e i loro frutti con lo schifo, gli avrebbe fatto passare male
dei mesi da ricordarselo a vita. Sia per la fregatura che voleva dare,
sia per i danni alla salute.
E lui aveva rispsoto che non ne mangiava
ma aveva scoperto il trucco online da coltivatori di paesi asiatici e
si era fatto trovare prodotti simili da iniettare nel fusto delle
piante, ma lui aveva preferitola seconda opzione, dentro il raccolto
appena ritirato dai
campi. Lia fu così persuasiva nel rimetterlo in riga per
suoi
futuri accordi, che l'uomo tenne sempre le orecchie leste nella paura
che lei, come faceva, appariva a caso a cavallo da sola, o con quei tre
o con un mezzo, a controllare a caso la situazione e rovistare ovunque
per trovare segni di truffa.
"chiedi pure" fece Milan bevendo il caffè, che non
soffiò
per raffreddarlo, perchè lei odiava anche l'odore della
come chiamava il caffè. e
sopportava a
colazione che lui lo prendesse per cortesia, ma senza per lui soffiare
il fumo
verso di lei, di fronte al tavolo rotondo.
"Hai deciso parlando con me da quando sono qui di creare un personaggio
fittizio per all'inizio fare scherzi e render equesto posto
accattivante e invitante per i tuoi ospiti ed elementi di interesse e
ci siamo divertiti ma ora pensi... di renderla reale grazie alle
persone riconsocendola tale, che fosse
incontrollabile, imprevedibile, incomprensibile e bla bla, da chi
cacciamo... e lo vuoi rendere strega, capace di cose straordinarie
grazie alle proiezioni e che... sia io a impersonarla? Non
cèra
la spagnola, la cagna di attrice, ok, ma dicevi che come aspetto ci
stava, che doveva farlo?" prendendo la marmellata di pere e cannella
dopo aver fatto un lungo controllo a colore, aspetto appena aperto il
barattolo, odore.
"va bene che l'hai fatta analizzare e hai fatto fare già che
cèri la pastorizzazione del barattolo solo per pulire
eventuali
germi... la asseggerei anche, ma no nti sembra troppo aver accettato in
prova delle partite e averle messe sulle tavole di tutti per avere loro
pareri? La provi già tu!"
"E se non sbaglio dici di fidarti, ma non assaggi queste che sono fatte
a pochi chilometri di distanza con prodotti decenti e veri, con un
rapporto di zucchero tra l'altro molto minore del normale,
mantenedno
con le tecniche moderne, la qualità a lungo senza
danneggiare il
prodotto... una di queste ha il miele invece dello zucchero... prova
questa" portando avanti come un pedone di scacchiera un barattolo con
un contenuto dal colore castano.
"..." guardandolo qualche istante come indeciso mangiando fette di un
prodotto di pasticceria che Lia non conosceva, sapeva solo che era
bavarese "ti ringrazio, ma per ora sono a posto. Avrei preferito che...
invece di accordi di acquisto in giro, anche se vicini da controllare,
avessi preso in considerazione la tua idea con lui, di comprare
un'azienda e farla diventare la nostra, di fattoria. nostri prodotti,
nostro lavoro, nostre materie iniziali e finali..."
"Ho capito, s enon hanno un'etichetta di aziende famose, e costose, non
ti aggradano? Sei così... per davvero?" fece lei offesa "e
io
che avevo inteso che ti fidassi... così sembri
dare
ragione a loro "indicando con il capo gli altri fuori la stanza
"qauando dicono che non si fidano di una donna, peggio se civile, pazza
e con idee fuori di testa..:"
"se fosse stato così non saresti qui..."
"rettifico la tua risposta. Io sono qui perchè A... sono una
cavia, volontaria, ma cavia per le nuove tecnologie. B... avevi bisogno
di qualcuno che facesse il laovro che spetterebbe a te o a tuo
fratello, quello che non si è mai visto, o al gruppetto che
ha
lasciato fare a tutti il cavolo che volevano. Seriamente, ho visto
video e reportage di campi militari eretti da mesi e anni in generale
nel
mondo, e sono un casino se non cè qualcuno con pugno duro...
ma
qui era l'apoteosi della..."
"Rilassati. Adesso va ttuto bene, per come sei le cose vengono
rispettate e girano ora in modo giusto. sta iniziando a funzionare come
un orolgoio svizzero..." fece lui dicendole con le mani di calmarsi e
sorridendo
"Milan... non tu, ma loro compresi Jd e gli altri che sono di fatto
sotto di te ma sopra gli altri, come dire... sembravano come me. E tu
non ti sei accorto? ambizioni fallate, incerto futuro ma restare su
ciò che si conosce, incapacità di
positività,
seguire la corrente, andare avanti per inserzia, credere che solo il
lavoro ossia l'azione e il campo di battaglia potessero dare quei
momenti di vita......"
"Lia, lo so. Ma come sai, io torno la sera se riesco o sto fuori alcuni
giorni. I miei impegni riguardano tutto ciò che è
legato
al sociale e relazioni pubbliche. Non osno fatto per gestire e
amministrare, e mio fratello lavora per il generale. QUindi
non
cè mai. Jd e gl ialtri... lo so, avevo affidato a loro le
cose,
ma come hai detto avevano i loro problemi e hanno deciso di lasciare in
pace gli uomini..."
"come scusa?!? lasciare in pace che significa? possono avere tutti i
problemi di questo mondo, incapacità di capire che futuro o
cosa
davvero vogliono, sono più predisposti per avere qualcuno
che
gli dica cosa fare ma questo non giustifica il casino che
cèra
qui. Sembrava di essere in un accampamento di rifugiati! LE TENDE... da
quanto non le cambiavano che erano rattoppate con toppe a colla? cumuli
di confezioni di cibo militare, gli spazi..."
"adesso è risolto e grazie a te..." mentre lei faceva una
smorfia di sdegno
"io non ho fatto niente di che, poteva farlo anche unr agazzino delle
medie e lo sai. non sto parlando di avere un metodo o modo per..."
"si, so cosa stai per dire. Anche tu sei casinista e tieni le cose a
caso quando no nti va, ma hai sempre un metodo di sistemare le cose,
dove metterle... a loro bastava avere una direzione e delle
regole scritte. Ora le hanno, devono solo comprendere tutti appieno il
perchè e in che senso sono importanti le leggi e le regole
come
dici sempre, e... non farti incazzare. Io ho trovato divertente la
punizione che hai dato ma Dorde no, ha affermato che fosse troppo...
estrema..." vedendola fare un verso di disapprovazione "io e te ci
divertiamo parecchio nell'elaborare schemi e piani per i miei impegni
sociali. Abbiamo anche progettato di far credere ad alcuni determinate
cose, e sono state piacevoli le serate in cui mi hai
acconsentito ad
averti nella festa come Padrona della casa in abiti..."
"Anche questa cosa. per carità, gli abiti sono davvero belli
e
ben fatti, ma io no ncredo di essere quella più indicata per
portarli. Non riesco a dare una definizione a me stessa, vedo l'altra
attraverso lo specchio ma non che forma ha, definitiva e cosa
è... mi sento come, mh, fuori persona con quelli indosso. Ho
accettato perchè volevi qualcuno di cui ti fidavi, che
consocesse abbastanza la storie e basi per i periodi, e
l'amore
per gl
iabiti antichi, uniti alle tue feste a tema, per migliorare
l'impatto
con quella gente. Perchè tu offrissi ciò che
è
l'altra faccia di questa oeganizzazione... Ma qualsiasi epoca sia, non
credo affatto di esserne
capace. Mi hai fatta vestire da matrona romana, alludendo che fossi la
moglie di Giulio Cesare..." come colpevolizzandolo
"AH AH Ah, andiamo! con i capelli al naturale, montare solo
l'acconcitura è stato facile. Gli abiti erano delle migliori
stoffe e lavorazioni sartoriali. Ti sei comportata davvero bene e gli
elementi che hai introdotto come svago definiti
in cinque
fasi, è stato grandioso. Non ti vedi come matrona? o forse
ti
sei risentita perchè la matrona di norma era una donna
sposata,
che avesse dato figli a Roma oltre che al pater familias, e
avesse una
posizione sociale da essere indicata con quel titolo? Cosa non ti
è piaciuto? Che una come te fosse definita matrona senza
aver
mai avuto di quello? o perchè ti ho chiesto di controllare e
gestire l'andamento della festa? O perchè sei offesa dal
fatto
che la moglie di Cesare è definita la famosa
cornuta
romana per un'egiziana che, grande quanto è stata
su molte cose Cleo,
è rimasta nell'olimpo della storia al posto suo, mentre era
derisa per Cesarione? So che ti incavoli con l'idea dei tradimenti, ma
non perchè ti fanno arrabbiare questi... ma
perchè chi
tradisce aveva fatto una promessa di findanzamento prima davanti a
familiari e amici,e poi sposandosi, a testimoni, prete o sindaco,
parenti e consocenti e Dio, nel caso. Chi fa promesse dovrebbe
mantenerle. E per questo ti rispetto, credere come me nel valore di
onore e parola data non è da tutti i giorni e ti arrabbi
quando
ci osno persone che dicono
"Si, tante belle cose, ma non è colpa mia se mi sento a
disagio,
peggio in mezzo ad altri atteggiandomi da sicura di me e superiore...
puoi dire tutto ciò che vuoi, ma... mentre li indosso, mi
guardo
allo specchio... non posso fare a meno di chiedermi chi è
lei,
se quell'abito è qualcosa con cui si può... mi
sono accorta che non
sono brava a fingere e recitare..."
"aspetta, chiariamo la cosa. tu non sei brava a recitare...
ciò
che non è te!Non fa parte di te! la prova che hai fatto ieri
davanti la spagnola,
per mostrarle con il tipo di abiti e il modo di fare, come doveva
di essere Veròna... "
Lasciò il resto non detto, mentre veniva servito con il
resto
della colazione che a lui piaceva. Ogni giorno un tipo diverso da ogni
parte del mondo o cosa gli andava di mangiare la mattina successiva.
Avevano un bravo pasticcere che era più meritevole per Lia.
Quel
cuoco non le andava a genio. Cèra qualcosa in ciò
che
prepava che la disturbava e Milan non mangiando con gli
uomini o
ciò che gli uomini trovavano pronto, non poteva capire. Ma
lei
li aveva assaggiati e le sembrava a volte ciò che mangiava
prima. Ma perchè le sembrava la stessa cosa? E
così
menter Milan mangiava come in quelle colazioni cibo solo per lui, che
sembrava sapere di prodotto buono e ben fatto, nel refettorio gli
uomini mangiavano cosa era in menù. Lia si disse di
controllare
delle cose. Cercando anche di sviare la conversazione, senza riuscirci,
perchè Milan in attesa di una replica la vide con la testa
altrove e rimbrottò.
"COmè quella canzone che ti piace? I giorni sfocano in uno
solo.
e i miei occhi canticchiano cose che non ho mai fatto. come era
poi...non è stato mai abbastanza, ma ho fatto del mio
meglio. delle navi
vagano dentro di me, mi sembra fosse il testo,e alcune hanno
dei nomi ma la maggior
parte no, se ne trovi una per favore fammi sapere quale pezzo ho perso.
guarisci le cicatrici che ho sulla schiena, non ho più
bisogno
di loro. puoi gettarle via o mantenerle nei tuoi vasetti, i famosi
vasetti che in psicologia..."
"si, qualè il punto?"
"... O altri brani che dicono, se ricordo, O... O ancora,
queste sono quelle che ho sentito mentre o le cantavi o sentivi mentre
lavoravi a qualcosa. Sono solo sprazzi di brani e pezzi che ho capito
ma mi hanno colpito. E quindi mi domando, come puoi sapere chi
sei, se
temi di andare avanti in questa ricerca? tu ancora, qui, hai le
insicurezze e paure che loro ti hanno messo, sei un guazzabuglio di
pezzi che hai messo insieme alla buona, nel vano tentativo di
accettazione che invece non hai trovato. la tua stessa famiglia ogni
giorno per ogni cosa ti diceva e faceva capire che non eri come
volevano che fossi. e altri fuori dalla famiglia, a cui avevi dato
speranza mentre i genitori ti dicevano che la gente faceva schifo anche
se loro erano esagerati da non crederci, e tu invece credevi nel mondo.
E il mondo ti ha trattata a pesci in faccia uguale. E lo dico
perchè ancora adesso sei arrabbiata con Zay e Ric per il
discorso sul mondo, a cui avevi dato delle
possibilità
credendo
che solo eremiti e orsi i tuoi , e che vi fosse del buono fuori...
avevi
sognato di diventare maggiorenne per non essere incatenata a casa con
solo loro, perchè la gente fa schifo e la sera non
si
esce,
cè un orario a cui loro non vanno fuori tranne che per le
feste
o religione. E tu che avevi ambito quel che cèra fuori la
tua
finestra,... ma non era altro che la stessa cosa.E quei due che ti
hanno rimproverata di aver pensato ciò mentre a detta loro
bastava stare nel proprio orticello mentre tu non accettavi.... Tu che
desideravi che il mondo divensse come volevi che fosse, mche brillasse
di luce e non di ombra, ove le persone erano tali e di
un'umanità che rischiarava le tenebre del passato de
dell'animalità...dove le cose giuste e buone fossero
importanti
senza problemi, dove l'amore, il tuo concetto di Amore, perduto fosse
ritrovato e accolto. Dove avresti respirato l'aria perfetta del mondo
novo e avresti sceso la buca della tua tomba con il sorriso e persone a
cui eri nel cuore, così come loro in te, e avresti dormito
in un
mondo pacifico per sempre, sia materiale che spirituale..."
"Mhph... io ormai non credo più in ninete e ancora ora non
ho..
un'ancora, qualcosa a cui tenermi a questo mondo. Ci osno persone che
l'hanno, come... come per simbolismo un oggetto prezioso di chi hanno
nel cuore che ricorda loro cosa e perchè sono legati a
questo
mondo. Ma non io, e anche adesso attendo quel giorno di andarmene, ma
so bene lascerò comunque addormentandomi, il modno schifoso
come
era e sarà... la tua speranza di vedere il Cambiamento in
questa
vita... non servo io per dirti che non avverrà. E se tu e
tuo
fratello volete giugnere alla risposta per la Continuità che
non
sia la scienza, sicuri che appena morti dopo un rito e cerimonia che vi
propinano in quelle riunioni... Ah!, se penso che ci credete mi viene
il nervoso! NOn ritornerete ne nel vostro corpo e ne in
altri,
fatevi una ragione. Non come la promessa che vi è stata
fatta.
Soldi, favori e altre stronzate che fate e date per promesse
fallimentari... non esisterà una continuità che
vi
riporterà quasi subito indietro dalla morte per continaure
questo lavoro e vivere per sempre! Ve lo rivelano ed eseguono per voi?
E' dall'alba dei tempi, ancor di più dai famosi egiziani con
i
loro libri sacri, che si cerca di farlo, inutilmente pare... voi dite
di no! Vorrei che la smetteste ma... capisco che non potete. Che devo
fare? Non posso fare e dire niente, per ora, se non augurarmi che
cambiate ideavoi. Avete voi tra le mani un pezzo prezioso che non
volete vedere. Devo per forza incazzarmi e mostrarvi che potrei essere
io stessa Dio con cil che abbiamo noi qui, per farvi capire? Io non ho
più fiducia in nessuno, non mi aspetto ne ambisco a
ciò
che chiamano miracoli... non provo affetti o simili come tutti quanti
normalmente, non ho ambizioni e desideri come gl ialtri per le
stronzate che hannoper cui farebbero ogni cosa... ma sono stanca di
stare zitta. Ho voluto vedere che accadeva cambiando le carte in tavola
e sembra che ora con Lei al mio posto siano tutti più
felici...
mentre io non riesco a stare e desidero come sempre, come una
necessità... andarmene e perdere ciò che ho di
materiale..." con una smorfia...
" Ma questo non significa che
qui tu sia come là, ciò che hai abbandonato. CHe
hai
donato a qualcuno che no naveva niente e ti somigliava vagamente di
fisico, a cui hai fatto fare la plastica e insegnato cose era
necessario per sostituirti. Si, hai temuto che potesse capire che la
voce non fosse la
stessa anche con la scusa dell'esplosione, modi di fare... ma ti sei
sentita meglio nel pensare che avevi
fatto il tuo. A lei, a cui hai dato ciò che avevi e non era
per
te e a loro, che così non ti odiano per . Hanno il sostituto, visto che,
come
parole tue, che no neri come volevano, tanta differenza non
cèra... sei rotta, a pezzi, frantumata come un ospecchio, lo
capisco, ma se continui a vederti come non meritevole delle cose e che
perfino gli abiti che ti permetto di indossare, non
meritevano
te... ma
quando ti sei vestita con quell'abito da uomo ma rifinito su di te, che
usavi per te, aggiungedo oggetti e impersonando un essere che dalla tua
immaginazione aveva preso vita, la base di Veròna,
potendo
diventare reale se considerato
tale dalla gente... so che non era recitare, quella eri tu. Infondo, io
stesso ho detto che ho modellato Veròna su di te,
perchè
era divertente vederti in modo diverso e meno ciò che ti
hanno
resa. Quanto ce la siamo spassata con la Padrona della casa antica che
ritorna in determinate notti, quante ne abbiamo fatte..:" rise
ricordando le farse fatte con la gente a cui davano compiti che tirava
roba o azionava determinati meccanismi rendendo magica la situazione
"Ma quella che ho visto ieri, scostando la spagnola e agendo con
forza, tranquillità, spavalderia, arroganza e
superiorità. come padronanza... comè che dici?
Sembra che
tizio
abbia il mondo in mano? Ecco, questo è ciò che ho
visto.
E mi ha portato a decidere fermamente che l'altra tua faccia
è
veròna..."
Lia rimase a fissarlo aggrottando le sopracciglia, senza dire niente e
ne mangiare.
"... ormai io sono sicuro che non ho solo preso in prestito una parte
di te perchè divenisse un personaggio utilizzabile.
Veròna è parte di te, l'altra faccia della tua
medaglia,
è una parte che poteva anche essere... te! COn la morte
della
Lia precedente, o meglio dando la tua identità ad un'altra
persona, hai gettato le basi per divenire un'altra. Ma anche se sei qui
da poco, ancora sei frammentata nelle tue fratture della
personalità, non riuscendo a comporti in una finale,d
efinitiva,
che dica a te stessa dall'altra parte dello specchio .
Finora ti ho sentita dire solamente a
quel
ritratto di quel film di animazione come madre del trovatello tra
gorilla, ti sei riconosciuta in quella e quella soltanto... e ammetto
che la somiglianza è veramente impressionante
come se avesse disegnato te... ma non indossato un abito, non nelle
foto delle serate a cui ti ho chiesto di partecipare per aiutami. Forse
i ritratti, ma ti ho sentita dire che quei sorrisi, quelle espressioni,
quella...strafottenza, mi sembra che hai usato, nel definire la persona
fra le tue mani resa in olio su tela da un artista... fossero un
messaggio per chi ti guardava sulla tela. E non riesci ancora
a riconsocerti, anche con un abito che dal primo momento hai detto
. Ma agisci, ti muovi, minacci, ti imponi con tutta
la tua
personalità ovuqnue e con chiunque, ma quando si tratta di
parlare e vedere te dal di fuori, panico totale. Quegli abiti non
meritano altri che qaulcuno che meriti di portarli. Che non sia solo un
corpo per tenerli su ed esaltarli. Ci vuole più di questo
come
invece si crede là fuori..."
"e per te..." fece lei con spudorata presa in giro con un sorrisetto
"anche tu, devi contarti, paghi certe donne perchè siano
l'esaltazione... di te, davanti gli altri... loro sono un riempimento
decorativo di certi abiti, moderni, ma sono questo..."
"Ah non prendermi in giro! io le pago per l'apparenza che piace alla
gente, ma sai anche che io stesso voglio certe cose in un determinato
modo. Loro osno un investimento, mi permettono di avere punti in
più agli occhi degl ialtri portando qualcosa che li
abbagli..."
"Ah! così si dice, ora... ti piacciono le pesche da
esposizione come in giappone?"
"ok, basta parlare di pesche..." scoppiando con lei a ridere per il
modo scherzoso con cui chiamavano le gnocche da sbombolare "non volevo
dire parole poco adatte alla colazione, ma credo tu abbia capito il
perche, del mio scegliere loro per colpire la gente solo con l'aspetto,
metnre ho chiesto a te dandoti in mano determinate cose,
perchè
mi aiuti. Sono totalemtne diverse e discordanti. Gli abiti che indossi
della collezione non li farei indossare a loro perchè
sarebbero
ancora di più, su di loro, indice di..."
"quello che sono! sono quel genere di donna che non importa cosa fai
mettere loro, sono in grado di straripare di una cosa. E le guardi, non
importa dove e come, cosa hanno indosso e dici solo So che
questa cosa
è inclusa nel pacchetto delle tue ragazze, ma è
innegabile che loro siano più capaci di me di indossare
anche
quegli stessi abiti antichi e risultare bene come le attrici nei film.
Dimmi un' attrice che facesse pena come personaggio storico in
generale... "
"E quindi...?"
"non vuoi arrivarci, non che non ci arrivi... mi sono sempre chiesta da
bambina se come dicevano gli adulti l'abito faceva la donna. Nel senso
che mi rimproveravano ogni attimo affermando che una bambina era fina,
educata ma al livello di film dei secoli scorsi per dirci, come le
damine, sempre sorridente, dolce nella voce come zucchero, silenziosa e
brava in tutto ciò che era femminile. E seppure bambina fino
ai
dodici anni, dovevo saper portare gl iabiti che avevo indosso ed essere
ciò che avevo indosso. Che non dimostravo
femminilità e
simili... ecco perchè ho dubbi sul fatto che io possa e
meriti
quel tipo di abiti. Puoi dire quel che vuoi, non lo hai vissuto sulla
tua pelle. Avrai sopportato commenti nella controparte maschile, ma non
puoi capire la parte che ho subito io, e cosa significava per
me mettere
un abitino o una gonna se tutti, tutti, mi dicevano di fare questo,
dovresti esser così, colì, mi riprendevano tutti
perchè ero me stessa e bambina, e non come le
mummie splendide e da ammirare, come le
chiamavo che semrbavano imbalsamate e finte da vomitare. perfino le
persone peggiori dentro, sporche, riuscivano ad apparire candide come
spose. Anche se, se sono le spose degli ultimi decenni di bianco,
candido, intonso non cè niente..." fece lei con un sorriso
di
sfida.
"Quindi anche qui ti penti di aver indossato qualcosa,
pensando che mai
potresi saperlo portare? E che le ragazze che uso come accompagnatrici
sarebbero meglio perchè, non so, come un profumo, emanano
femmiinlità, quella stessa che gli abiti stessi chiedono?
"
"Ah un'altra cosa" sviando il discorso di botto lasciandolo spiazzato
"mi spieghi perchè continui a dire riguardo
gli schezi che facciamo, Veròna e il resto... essendo
italiana,
sono quella adatta. Come mai?"
"Semplice bimba, non puoi saperlo ma negli altri paesi cè
una
sorta di... come dire... leggenda sull'italia e i suoi abitanti. Da
piccolo così come più avanti nelle
biblioteche, e
seguendo
programmi specifici, ho sentito e letto di ogni sul tuo paese e voi
italiani... non hai idea di come viene indicato il tuo paese.
Libri su personaggi storici, arte e letteratura, eventi. e poi storie
d'amore che vengono scritte e raccontate, i fantasmi... non puoi sapere
cosa ho letto e seguito sia nel mio paese prima che man mano..."
"mh..."
"... Mistero, aura magica, descritti con un sapore che
fa venire voglia di correre tra voi. Per non parlare poi del cibo
italiano e le
tradizioni, il calore e i comportamenti differenti da altri paesi per
l'accoglienza... il modo di vivere da Roma in giù... come un
romanzo
nel quale ti senti di cadere. Ho visitato i ltuo paese in
tempi
normali, e ho molti libri nella tua lingua che parlavano di..."
"fammi indovinare, levando l'arte e la storia, oltre personaggi
specifici, hai montagne di libri di fantasmi, misteri, leggende,
streghe e questioni magiche che ancora oggi esistono... corretto?"
"Andiamo, bimba.. voglio dire..."
"si, si, ho capito... però sto pensando anche che... devi
essere
deluso. parecchio. Per aver trovato invece me e non qualcuno, maschio o
femmina, che portasse con se la magia e il mistero dell'italia...
magari che richiamasse poesia e grandiosità dell'arte famosa
nel
monod...."
"dovrei essere io a dare la risposta, ricordo solo quanto si parlava
dell'italia e imamgini delle città più famose e
definite
magiche. Scorci di un mondo lontano da quello che conoscevo, le
leggende sui fantasmi più famosi e meno, in giro
per il tuo
paese, le leggende ma anche le storie vere, storiche, di persone
avvenimenti di ogni parte del..."
"e quindi che ti aspettavi mettendo piede in italia e incontrando
italiani?" bevendo il suo tè
"Semplicemente respirare quelle sensazioni che provavo dalla tv e
libri. SAi, come quando la gente stravede per storie ispirate o immerse
in periodi storici e sogna di vivere momenti come quelli solo per la
bellezza e ottimo lavoro impresso in quei lavori. i periodi italiani
più famosi che la gente adora usare e parlare... mi ricordo
tantissimo quei mometni davanti la televisione o a leggere quei libri
dove vivevano nella mia metne seguendo, streghe, donne, elementi di
quell'epoca che per chi non li ha vissuti... o le persone dei ritratti,
con quegli abiti e accontiature ormai strane che però
avevano
una storia che descrivevano....come dire,
interessanti e immersivi. Sfavillanti e ricchi di mistero. Poi ho
partecipato a feste e incontri di vario genere per i miei,
sai,
impegni... e mi sono accorto che sebbene fosser ben preparati e con
ottimi abiti, ci voleva più che l'apparenza per godersi
momenti
appieno dove..."
"Ah, i tuoi famosi , e immagino che lo stesso
ambientino
che ho notato alle tue feste fosse molto, molto più pregno
di
..." fece lei posando la tazza con entrambe le
mani con
aria disgustata.
"Coa cè... ancora arrabbiata perchè dove abbiamo
ambientato le mie feste, veneziane, anni trenta, vittoriane, guerra
indipendenza, romani e greci e via dicendo... a proposito dobbiamo
decidere quali edifici
comprare per avere il pieno controllo di tutto, vi erano stanze gestite
da Madame e la attività. Sei stata chiara. Se mi aiutavi,
niente
gente che saltellava in quel senso nei corridoi o in qualche
angolo,
fingendo che con abiti da festa non si capisse niente. sono
già
felice che non hai preso a pedale quelle... come le hai definite?..."
"chiappe mollicce color mozzarella e piene di brufoli..." fece lei
mostrando lo sdegno
"Ok..." cercando di non ridere "posso capire che trovarti a passare per
controllare gli ambienti, vedere un tizio che faceva roba con un'altra
ospite, mostrando il didietro per ovvie ragione, ti abbia fatta
arrabbiare. E sono felice che tu abbia mostrato sicurezza,
dignità, professionalità
e un'alta forma di capacità vista la situazione... insomma,
non
lo hai preso a pedate su quel... didietro e sfuriando come avrebbe
fatto qualsiasi altro nuovo soggetto al tuo posto."
"Aspetta mi stai dicendo... cosa?"
"diciamo che in passato mi ero affidato a professionisti,
così
si definivano, del settore organizzativo per feste, ricevimenti e
simili... quelli che definiresti migliori, per intenderci, da cui ti
aspetti quel che hai fatto tu... invece una donna incaricata ha urlato
istericamente per le nudità. Un uomo successivamente in
un'alta festa ha buttato
fuori le persone incriminate, e uno dei camerieri è stato
sorpreso a filmare la scena da un altro orgenizzatore, che ha
prontamente chiamato la polizia per denunciare una
atto di violazioe della privacy con caricamento online facendo giungere
in piena festa la cavalleria.... che fatica
trovare gente seria..." sbuffò indignato
"che semplicemente resta composta e provvede in modi tranquilli e lesti
a trovar euna soluzione, che non produca attenzione e
fastidio per la
festa e ospiti, e non mostri di più l'incidente...? che
dovevo
fare! non guardavo le mozzarelle avariate maculate di scuro e rosso e
ho
dovuto far prendere una bottiglia di champagne, con annessi bicchieri e
una cameriera"
"che con tuo intervento per far credere di togliere loro
da fastidi, non che lo fossero loro, li ha condotti in uan
delle
stanze gestite da Madame...? recitando come se foste tutti d'accordo
con cosa facevano e quasi premiarli?" si sovrappose ridendo
"... posso agire da me in altre
situazioni, noncon quella gente se è tua ospite! Ho dovuto
forzare un sorriso di complicità e complimenti... che roba!"
fece Lia nervosa mettendosi a girare tra loro i barattoli di marmellata
come se cercasse di metterli in un ordine, visibilmente fuori di se ma
cercando di calmarsi.
"E ...ok..." fece lui dovendo prendere un tovagliolo per nascondere le
risa dicendo che era ancora rimasto alle mozzarelle avariate "stavo
dicendo... ho riso invece per il comportamento più posato e
paziente, che non imamginavo potessi reggere così tanto, a
quelli che ti fermavano in continuazione chiedendoti di essere la loro
accompagnatrice. Alcuni erano persoanggi interessanti, posso giurartelo
e seri, almeno per il tipo di persone che potresti ascoltare, e...Alla
gente che ti conosce emolti nostri clienti sono fedeli e contenti di
avere qualcuno che liascolta come fai tu, come se valessero senza
giudicarli, ma anche tu..."
"stai ancora tentando di dirmi qualcosa di quel tipo?" fece lei
chiedendo ai camerieri di portarle della cannella come faceva sempre
"dove la devi mettere?" le chiese dubbioso "comunque non è
un
argomento che per te è tabù, parliamo delle mie,
perchè non dirti chi tra quelli che gentilmente e
garbatamente
rifiuti, potresti..."
"Milan..:! Annamo!..." fece lei spazientita dopo aver messo da ogni
barattolo un cucchiaio di marmellata sul piattino davanti e averci
spruzzato sopra una dose di cannella in polvere.
"Ah, stai provando il gusto come quelle già pronte con la
cannella... resto in dubbio però sui stuoi esperimenti....
non
capisco molte parole in... slang, della tua lingua, ma ho capito che
non ti va la discussione. ma lascia che ti dica. Tu sei la stessa che
hai detto , e di testa dura come dice
Alaric, hai provato cosa si prova a fare ciò che normalemtne
non
si farebbe. Hai provato perfino a capire che significa pugnalare e
colpire con un'arma qualcuno di vivo a parte i manichini militari da
addestramento, per verificare se il concetto del fosse vero. Si, lo hai fatto verso membri di
organizzazioni di contrabbando con una lista di capi di imputazione
dalla loro nascita al momento in cui li hai presi, e presentandoti in
tempo mentre i nostri facevano cazzate, ma trovo strano che
chi non prova niente come dici su varie cose, e vuole capire
cosa
ci si
sente, abbia deciso da Rò, non da un certo momento, da lui
in
poi, di seguire cosa senti dentro e bloccarti a un soggetto
neutro..."
"..." Lia di voltò verso i camerieri che stavano indaffarati
alle spalle di entrambe sui loro carrelli portavivande e
tavolini, dove
avevano preparato cosa potesse servire, e con un cenno del
mento verso
la porta, fece intendere di uscire.
"... anche questo è strano... da quando in qua, anche con
loro
in giro, preferisci che restiamo soli a discutere..." iniziò
lui
dubbioso ma lei con una mano lo fermò
"loro sono gli unici di cui non ho elementi o prove sul fatto che
ascoltando, eh, hanno le orecchie... parlano di quel che dici o diciamo
in generale in qualsiasi modo e..."
"loro sono diplomati alle migliori scuole inglesi e americane di..."
"si, sono maggiordomi e professionisti con certificati e preparazione.
Ma sono persone, Milan... non è che non mi fidi, ma da
quando ho
sentito con le mie orecchie molti degli uomini discutere su di me ed
etichettarmi, non voglio più parlare davanti altri...
preferisco
tornare a farlo nelle tue stanze o qui si, ma senza nessuno... "
"qualcosa non va?"
"Non so, volevano farmi dispetti raggiungendo in qualche modo la zona
del tetto sopra le nostre stanze, dove stendo i miei panni,
quindi una
zona privata, visto che le cameriere per te stendono sopra la tua ala,
io faccio da me sulla mia, per rubarmi slip e altro per scherzo o come
disse uno negli spogliatori, per vedere se ero maschio o femmina..."
inclindando di poco la testa e serrando i denti come quando era
arrabbiata
"mph! ...Scusa, è solo che..."
"l'idea come è nata? non so, chiediamolo a quella faccia da
becco d'uccello di Alaric, che racconta frottole e gli scemi
beati a
bersi tutto! Con in fatto che sa che io..."
"Anche se lui sa cose tue private, e perdonami se l odico, penso lo
faccia perchè hai proibito a lui ed altri di far entrare le
loro...amiche, chiamiamole così, di fiducia... e gli hai
detto che
se no nsono controllate in ogni dove, anche negli esami
clinici non
accettavi nessuno qui... gli hai tolto la festa, posso definirla in
questo modo. E si è risentito. Ah, e hai sbeffeggiato
i
suoi gusti..."
"quali gusti! Lui va con tutti ciò che ha tette e....
pesca...
naturali o meno! basta che lo accettano! Ho visto io provarci con un
gruppetto
che facevano entrare, lui e la sua cricca e tu muto, senza dire niente,
tanto che vuo iche sia qui, solo il nucleo dell'organizzione,
e
provare a far abboccare in modi penosi tutte quante finchè
una
non cè stata... e li chiami gusti? Se avesse gusti, tanto di
cappello! Ma qualsiasi basta che...ah, lascia stare! Mi ha fatto sol
oschifo ciò che sai delle..:"
"Si, trovi disgustoso il concetto delle prostitute che passano da un
uomo all'altro senza sapere se sono debitamente preparate a ogni
protezione e considerazione del rischio. Posso capirlo, ma quelle..."
"ALT! le tue amichette so bene che sono d'alto livello e sia tramite
Madame che conoscendole tu, sono sempre controllate e a prova di
dubbio. Anche se comuqnue passano da un uomo all'altro uguale...E non
ti ho mai detto niente. Ma quelle che io chiamo di
disponibilità ampia, quindi non oltre un certo range di
prezzo,
che loro trattano, sono ben lungi dall'essere..:"
"Calmati. Ogni uomo ogni mese è controllato e testato. Se vi
fossero problemi di vario tipo, anche derivanti da situazioni sessuali,
lo sapremmo subito e prenderemmo provvedimenti. Ma finora i ragazzi,
tranne rari casi dove hanno preso roba curabile, non è..:"
"vedi perchè qui era un porcilaio?!? Ti va bene che prendano
certe robe, tanto sono curabili, e bon così?"
"Cosa devo dirti? tolgo agli uomini un passatempo o sfogo come lo
chiami tu? Cosa devo...?"
"Cambiamo le regole"
fece seria finchè non le prese un colpo di
tosse, con un'espressione di dolore e iniziò a fare dei
colpi di
bronchi come per liberarsi, per poi respirare profondamente
"Prima di ocntinuare il discorso, trovo assurdo che tu non ti curi di
niente, più..." le disse lui alzandosi e andando in un
mobile
dove venivano riposti il necessario per le colazioni dopo esser stati
puliti in cucina. Tovaglie, tovaglioli, posate extra, accessori vari e
un cassetto in alto da dove lui prese due oggetti. "non mi interessa
ciò che pensi. Le nanomacchine di quell'uomo che
è morto
ci servono per studiarle, visto che non è rimasto nulla di
sua
mano scritto o files per capire le loro potenzialità. E come
fare per replicarle se non vederle attive... anche se sono di tipologia
diversa in un'unica inizione, e quindi capaci nei loro diversi settori
di operazioni diverse... ti hanno, insomma, tolto il dolore. Hanno
migliorato molte cose, ma sembra non ci siano loro interessi
su
questo
problema. Quindi o non sono programmate per tutto o riconsocere
determinate cose o non ci sono quelle specifichePerchè non
ti
curi?"
"Lo hai già detto!" fece lei con altri due colpi di bronchi
e la
faccia di una come se le stessero scavando il petto "a parte che come
la mia malattia ci osno abituata. Inverno,estate, primavera, autunno...
cè smepre questo dolore e questo fatidio al petto,
e non se ne va e fa molto male ma se curo questa roba,
non sapremo se davvero loro non lo hanno individuato, il problema
intendo, o se non ci sono settori di micro robot per questa operazione.
Aumentano o diminuiscono valori, ormoni, stimolazione cellulare per la
cicatrizzazione o le emorragie, aggrediscono come avete visto in atrli
pazienti perfino le cellule malate o virus o... non è
possibile
dire il test completo e veritiero se io mi curo normalmente. Per ora va
bene così, non osno militare come dite tutti, non devo fare
maratone tranne l'allenamento per essere almeno preparata per
proteggermi da sola, non sono un elemento sul campo che deve avere ogni
organo a posto... qualè il problema? Aspettiamo un altro
pò e vediamo..." allungando la mano per prendere uno dei due
oggetti, una sorta di pochette che aperta, fece saltar fuori un
pacchetto in legno in sigarette e un bocchino a due pezzi che
unì. Dopo aver preparato il bocchino da donna anni trenta e
aver
inflilato la sigaretta, Milan aprì con uno scatto il
particolare
zippo che raffigurava un drago, non cinese ma europeo. Il
coperchio dello zippo era la testa ma contenente solo la parte
superiore mentre la mascella era rimasta nelle incisioni del corpo
mostrando così ocn la fiamma accesso come l'essere avesse la
bocca aperta con il fuoco vivo che vi usciva. Come epr tante
collezioni, lui aveva anche la passione per gli zippo particolari o di
pregio.
"..." accendendo la sigaretta "oggi usi il bocchino? Di solito
preferisci tenerla fra le dita. Sono contento che questa cosa ti abbia
preso e ti sia interessata per curarti in maniera debole... non credo
che queste sigarette curative che usiamo ti aiutino molto, visto che
non è cambiato niente, ma secondo il dottore quando usi le
varie tipologie, qualche aiuto lo ottieni e che puoi continuare. Vorrei
solo che non..."
"POssiamo andare avanti col discorso? So già cosa vuoi dirmi
e
sicneramente per roa mi va bene così. Mi aiuta anche a
concentrarmi meglio, sai? Osservarla metnre brucia e si
consuma e usarla
come ancoraggio per dissociarmi e andare a prendere a botte la feccia
chi si è fatta la vita tranquilla, hanno ottenuto cose... e
io
ero nella merda. E vi sprofondavo. E a nessuno veniva un rimorso,
nessuna coscienza, un pentimento... e loro tranquilli ad avere
successi, fare le cose base che avrei voluto fare io, figliare
perfino,
crescendo futuri stronzi e peggio facendo i maestrini con il termine
amore... ah, il loro concetto di amore! Se solo volessi potrei strappar
loro via i figli e far venire grane a questi stronzi che mentre io
agonizzavo per colpa degli altri, anche se mea culpa per aver deciso di
assecondare questo mondo di merda, e loro... felici, sorridenti, che se
la tiravano con gli altri perchè avevano raggiunto delle
mete e
per la società erano meglio di me. Che vivevano le poche
cose
che desideravo e io niente! Sempre a mangiare le solite brodaglie,
vedndo i miei fratelli o la famiglai di quella stronza che per tutta la
vita ha fatto cosa voleva, se ne fotteva di tutti e tutti a non dirle
niente mentre colpevolizzavano me di tutto dicendomi
"
"Ho capito di chi parli..." tornando a sedersi mentre lei smetteva di
parlare, fumava e tratteneva il tempo che usava sempre
perchè i
principi in quella sigaretta speciale restassero nel profondo "ma se
usi le sigarette come ancoraggio..."
"quella stronza come quella feccia facevano cosa volevano.
Letteralmente. A me i miei urlavano contro con astio schifandomi per
dei No, accusandomi di fare io ciò che volevo. Io, sempre in
casa perchè avevano le cazzate, sempre sola, sempre
dispiaciuta
e tenuta legata dall'amore del cazzo. E loro a vivere la loro vita
passando però dei buoni. Ma lei, lei è come era
una
stronza che ha sempre fatto le peggio porcate, dal prendere il motorino
e scappare a chilometri in altre città perfare cosa... non
si
può sapere, ad avere così stanti maschi come
fidanzati
che dire che se li è passati tutti è troppo ma
non
molto... e poi quando non trovava un fesso, ne ha visto un oscemo
più degli altri e tac! incinta! Quella feccia lì!
Quella
che una volta da bambine mi aveva detto che mi regalava un giocattolo,
che a me regalavano sempre roba da cinesate o giusto per il pensiero, e
poi la stronza merdosa che è, perchè non
è
cambiata, è andata dalla mia familia, nonni e genitori, a
dire
che avevo rubato.... stesse cose che tutti nelle scuole hanno fatto, e
senza sentire me, senza volere prove o niente, bam! sei stronza, ladra,
feccia, colpevole. E ha figli, non uno, figli... e così come
quegli stronzi. AH, sarebbe bellissimo prendere a tutti loro i figli
del cazzo, che la gente considera i loro mini Me, e darli ad
altri
così che siano cresciuti senza mai, mai, sapere chi erano i
loro
merdosi parenti. E io davanti a loro a ridere e dirgli e il vostro
diritto,
stronzata, di genitorialità è stata lesa da me?
Moi ! E
loro ad urlare che si, ero stata io perchè in quel mondo che
ho
creato io ho potere, per una volta posso guardarli in faccia e
ridere... ridere,ridere,ridere come un figlio di n'a mignotta! che a me
favevano i gradassi e poi... non lo hanno fatto più, qualche
giorno fa"... facendo cadere con un colpetto dell'indice la cenere "e
ridere ancora e da stronza, dicendo loro che sono io ora ad avere forza
e potere per no farmi più pestare la testa. Che io, ero io,
che
ballavo sopra di loro, e fino alla loro tomba, là sopra,
sulla
terra a pestare i fiori e dire Avere il potere di
alzarmi
ed essere io forte e con potere... Io a buttare a terra la gente e
farla sentire niente... "
"ma questo in uno dei mondi che hai creato... non nella
realtà!
perchè sai che s elo facessi solo per sfizio, non essendo da
te... saresti come loro. Eppure qualcosa vuoi combinarglielo..."
"Chi lo sa....! Quando non sarò ispirata dal volerli veder
soffrire come dannati all'inferno..." rilasciando dopo un tot di
secondi il fumo "EH! MI viene in mente quando nel gruppo di Zay o nel
suo profilo scrivevo delle cose per farmi due risate. Come la storia
del cane. Come molte cose prendevo cosa lei diceva come le pinze e poi
le riusavo per giocare con Phib e con chi diceva di avere intorno. E'
stato uno spasso l'aver parlato del cane... Gremiolion.... mi
è
sempre sembrato familiare questo nome ma non so dove o come, ma volevo
vedere la faccia chi di leggeva quei testi e capire cosa pensassero del
loro giochetto! Una volta Zela e Phib mi dissero che cèra
altro
dietro, e il secondo mi disse che era tutto orchestrato dagli
stronzi
del forum e io per infarcire la cosa ci ho perso del tempom e creare
scenari di ogni tipo da farli impallidire! Ah che
divertimento vedere le loro beghe rigirate! O come la storia della
pietra rossa. Avevo parlato delle Aes sedai a Zay e nella chat di
gruppo avevo postato la foto della pietra metnre eravamo tutti e ogni
tanto cèra un dialogo a due e appena Phib urlò
<è lei! è lei! La mistica pietra magica
dal megapotere
che bla bla> e io ricordo che rimasi a chiedermi . Non gli ho mai creduto con la storia della
pietra,
non era possibile che postassi una cosa e sempre lui aveva collegamenti
e altre cose. Ma la storia di me, il cane, e le smerdate... ah ah ah!"
rise ma malamente si mise a tossire con un suono profondo e raspante,
cerecando di riprendere mentre il suono sembrava di qualcuno con
problemi grossi. Il suono sembrava di qualcosa di brutto nel suo petto
e ogni colpo di tosse finiva come un mantiche bucato che sfiatava in un
brutto suono, perfino quando cercava di riprendere fiato a tutti
polmoni.
"vacci piano con le risate di petto, ogni volta per un sacco di tempo
ti ritrovi con i polmoni in fiamme o se te lo accoltellassero e un
rumore soffiante. Per quelle
storia chi lo sa, io stesso amo i misteri e certi argomenti, magari..."
"Cambiamo discorso... cosa dicevi prima?" continuando a fumare e
preparando una sigaretta nuova mentre tratteneva ad ogni tirata tutto
dentro il tot di secondi che aveva deciso.
"prima prima...? OK... INizio ad aver paura come la prenderanno. per i
cambiamenti, intendo. Loro non sono te. Tu non hai
nessuna pulsione o spinta di niente e con nessuno, ma non loro. Se
vieti..."
"Calmati tu, ora!" gli disse alzando la voce, incronciando le
braccia
con espressione arrabbiata "non è ho mica detto c he questo
posto deve diventare un convento benedettino. Sono già
sparati
di testa, se gli tolgo gli sfogi o non ne metto di nuovi
così
poi sono calmi e rilassati, qui diventa un casino. Ho solo detto di
cambiare le regole... tu sei grande amico di Madame. Dai tempi
d'oro..." disse l'ultima parte velando una risata.
"Per agganciarmi con questo discorso a prima... che hai volutamnete
sorvolato al solito, perchè non mantienti i tuoi prositi..
ricordi ... siamo
amici,
vero? E gli amici parlano di tutto e danno anche consigli. Ci sono cose
che hai detto da Zay e Ric a noi, e cosa hai detto solo
perchè
hai capito che alla gente piace sentirle dire... una di queste era il
concetto che dicono in molti del . Ma tu hai mentito a quei due e quando hai
preso in
giro alcuni a cui hai inteso il messaggio. Tu non provi niente, non
puoi provare niente di quello e ne avere anche solo un'esperienza. OK,
lo dico chiaramente. Hai allontanato soggetti secondo me, che
conoscno..."
"couff , coff..." fingendo un colpo di tosse ma er aun modo suo di dire
che non era così
"... li conosco a livello lavorativo e da incontri... va bene? AD ogni
modo, da quello che so, sono persone interessanti e colte che potresti
almeno provare a..."
".... eh..." facendo un verso
"... so che probabilmente non ti vedrò mai come tutte le
donne
in generale che sospirano, guardano languidamente, come scolarette con
il professore belloccio e figo dietro cui si sdilinquiscono e via
dicendo. Non sei così, non hai impulsi, desideri e odi..."
"uff... perchè è così difficile per
tutti quanti
capire che sono così, basta!E anche se provassi ma mai
accaduto,
non mi interessa...perfino le tue amichette, una donna
che fa quel mestiere, perdona il mio dire, che ha un compito, oltre
essere un oggetto da presenza, ossia dare ciò che l'uomo
vuole... seriamente, donne che fanno questo mestiere a livello
professionale d'alto livello che appresso al
cliente,
non per
essere stornza, ma trovo poco professionale ciò. Un
professionista di quel settore dovrebbe dare ciò che il
cliente
paga dividendo piaceri personali da quelli lavorativi. Tranne i
soggetti che sono malati da aver bisogno sempre di sesso, quelli li
capisco e non posso edire niente...E'... una delle
poche professioni dove per me chi fa come loro che sembrano gatte in
calore e con gli ormoni alle stelle... valgono davvero? Ok, il loro
valore è dato dal mostrare e far percepire in ogni modo e
cosa
fatto
da un punto a cento chilometri, catalizzare gli
sguardi e
gl ialzabandiera. Ci stà! E' il loro lavoro, sono fighe,
hanno
corpo e quella che chiamo della donna
da monta
che vale quanto le si paga. Alzo le mani su questo... ma è
appunto cosa emanano per ora fammela mettere così che porta
chi
ne è atttratto dal... completare ciò che
volevnao. Ma se
come hai detto fanno cagnara come
donne qualunque, anche con il oslo scopa-amico... non sono
professioniste. Le piaci? Può darsi. Sono contente di ...
stare
con uno come te... togliendo i soldi e cosa ci guadagnano... coff!"
fingendo un altro colpo di tosse metnre lui la guardava come per dirle
di non prenderlo in giro qanche se sentiva ancora nel suo respiro e i
colpi di polpomi per liberarli dei suoni non rassicuranti"... ma trovo
disdicevole per una
professionista mixare personale e professionale a tal punto da ululare
con te... seriamente, non ridere per come lo sto dicendo, e guardami...
posso capire questo comportamento da chi ha quella amlattia per cui se
no nfa sesso sta male, te ne ho parlato anche per dar loro un lavoro e
dignità, al nostro servizio, sfogando i
loro
problemi di salute
diciamo... e lì con loro, maschi o femmina posso capire!
Sono
malati di sesso e devono farlo e venire. Ci stà, chi sono io
per
giudicare! ma quelle che ti porti dietro sono come un ago metnre cuci a
mano che ti è caduto sulla seduta della sedia, non te ne
accorgi
e ti finisce in verticale denrto proprio la chiappa..." vedendol
oscoppiare a ridere. Quando Milan rideva sembrava un bambino
"sei ancora sconvolta per quell'uomo di mezz'età e le sue
due
sfere degne di un programma sui problemi della pelle... ok, a
parte gli scherzi, non guardarmi male... qualè il problema?
Si
divertono anche loro e..."
"E qui ti sbagli! Se si divertono, perchè pagarle? Non sono
malate. Sono contente che tu no nsia un vecchio come ceerti personaggi
della politica o ricchi o potenti con cui vanno, che
attizzano solo le
malate di soldi e gioielli che... lascia stare! E' stato orribile
vedere la verità nelle stanze di Madame da capire come ci si
svende per lavoro per uomini che non avrebbero neanche mezza amante per
varie cose. Niente contro di loro, ma sembravano pervertiti e ancora
oggi mi chiedo come ci si riduca così per fare sesso! Trovo
da
pazzi come diventi la gente per e desiderio
sessuale. E
non iniziare! Se io non sento e non voglio, non ho intenzione di
avvicinarmi a chiunque, anche amico, solo per la cazzata del
. Mai più, l'ho
giurato a me
stessa, mai più cosa ho provato di orribile con
Rò. Se
fosse stato per provare o superare i miei terrori, credimi, avrei
tranquillamente per come la penso, cercato un professionista
che fosse
per me interessante per l'aspetto, come hai detto tu, e pagato.
Preferisco pagare in questa lontana ipotesi..."
"con sommo dispiacere di chi vorrebbe essere uno scopa-amico" ridendo
di gusto mentre gli vibrava il cellulare sul tavolino dietro
"aspetta... no, lascia stare. Devo andare in inghilterra e non ci
vedremo che domani, forse, se no n mi libero prima, ma ti prego,
raccontami di
nuovo la questione dell'accompagnatore..." ridendo
"che gentile... ti stai burlando di me!" fumando dal bocchinotenendolo
tra pollice e indice
"Sai che non l o farei, è solo che sei comica, giuro mi
viene da
ridere, perchè hai modi di fare e parlare che rendono comica
anche una cosa seria... ok, sono tornato serio... seriamente, trovo un
pò assurdo che tu dica agli altri oppure come hai detto se devi proprio, meglio
pagare
un professionista..."
"Tu non dovresti ridere delle cose... non da te..."
"non iniziare con ciò che ti dissi il primo giorno come
benvenuto, quando mi dicesti che accettavi come cavia se ti
conducevo
per mano all'andare via, per come tu lo intendi..." le disse con
sguardo eloquente
"Ok... partiamo dalla questione delle tue amichette. Come ti ho detto
epr me non sono professioniste se si comportano come adolescenti in
preda agli ormoni. Sei pagata bene e accetti di fare anche quel
servizio come professionista a cui dai un servizio. Ma se sei
ciò che dici di essere e perchè sei
pagata, da dove viene la cosa che loro devono.."
"... si, ho capito. Il tuo ragionamento fila, è vero che un
professionista in certi mestieri dovrebbe restare nel suo
e dare ciò per cui è
pagato..."
"ma non dici niente, o meglio, cerchi di sviare la cosa
perchè a
te, come a tutti gli uomini, piace che la femmina sia soddisfatta, da
voi lo indico" facendo gesti con l'indice mentre parlava
"perchè vi fa sentire e ..."
"stai tirando fuori di nuovo certe cose. Se ti seguo, finisco che
faccio notte, oggi..." le rise ma si vedeva che era punto sul vivo
"guardati..." rise lei "non riesci a nascondere la questione e ora che
sono io a condurre il discorso, ti stai arenando perchè sai
che
ho ragione. anche tu come ttuti VUOI che la donna non sia professionale
a tal punto da fare il suo lavoro senza coinvolgimento. Altrimenti la
definiresti solo . E ti rode,
perchè per
un uomo vedere e sapere che ha fatto qualcosa definita da uomo e che
abbia ciò che...."
"..cosa dovrei dirti?" fece lui serio, sporgendosi con la testa verso
di lei con gli avambracci sul tavolo
"non voglio niente detto da te. ti sto spiegando ceerte cose... dico
solo che vorrei che tu... vedessi le cose meno... coinvolte? non posso
capire, ma comprendo come tu ti senta soddisfatto e...
uomo?... se sai
che la donna ha... con ciò che hai fatto. Va bene. Il
problema
è che se la è
troppo coinvolta e
cè questo, come andrà a finire più
avanti se le
viene in testa di pensare che è qualcosa di più
di una
lavoratrice di qualità per te e non altro? Voglio dire..."
"Hai paura che possano andare oltre, innamorarsi, sentirsi appagate e
... va bene, ti ho sentita e capita.Hai paura che possano spingermi a
portarle qui o nelle mie stanze, che sentano e vedano cose... ho
afferrato. Nonsono così debole per una donna, sai?"
"si per le cose mistiche-coff coff" fece lei portandosi veloce il
bocchino alle labbra celando però il sorriso di scherno che
balenava, menter lui contuinuava accigliato
" E comunque
comprendo che
ci tieni a tenere le cose lontane dalla gente in generale
per sicurezza... tutto ciò che hai sempre detto è
corretto e per il bene dell'organizzazione ma sono umano anche
io... nel caso trovi una ragazza che mi interessa e che
voglio
tenermi vicino, chiederò a te se va bene..." sorridendo
"E per far che?!? NOn sono mica tua madre!!" turbandola "vorrei solo
che il giorno in cui trovi qualcuna di decente, per ovvie
ragioni, prima
che ti si appiccichi come una vongola su uno scoglio per i
e la
tua posizione..." indicando con l'indice e pollice della mano sinistra
il gesto dei soldi italiano "visto anche dove le porti e da chi, non
pensino di
aver fatto fortuna o peggio, perchè non cè niente
di
peggio di qualcuno innamorato... non si innamorino di te da fare le
pazze
scatenate. per favore... solo questo..."
"giuro! solo qualcuno di valore e meritevole al mio fianco e che
può metter piede nel nostro piano o altre parti. Anche se,
con
chi credi aver a che fare?" le disse ridendo bonariamente
"con qualcuno che ama troppo roba pacchiana, la sua posizione, il
potere e..."
"me lo dici sempre, ho capito! E la seconda cosa che dovevi dire?"
"Basta chiedermi di seguire tutto ciò che cè
nella frase
,
perchè lo trovo
offensivo! NOn puoi fare, almeno tu, pressioni perchè pensi
che
io debba fare qualcosa che no nsento e non voglio. Te l'avevo
già chiesto! SArebbe la stessa cosa che facevano i miei o
Rò, è mortificante perfino da te.
Perchè sarebbe
come un mezzo rimprovero di qualcosa che per tutti, una
persona dovrebbe
fare perchè è così o sarebbe scemo..."
"ho capito..."
"no, perchè continui a rifarlo. Sarebbero cavoli miei e va
bene
che lo dici una, meh due volte... ma basta! Se volevo come ti ho detto,
preferivo pagare un tuo collega, perchè se devo
darla a qualcuno
che vuole solo farlo come Rò , perchè poi se la
tiri che
gliel'ho data, facendomi sentire uno schifo come fece lui... e non
voglio
più ne sentirmi e ne provare cosa mi ha provocato..."
"adesso sei tu che mi stai prendendo in giro... per il resto posso
capire...."
"NO!! " fece lei alzandosi di colpo con le mani sulla tovaglia "non
puoi capire, solo chi è come me o ha vissuto lo stesso
possono
farlo! Rò mi derideva facendomi sentire uno schifo
perchè
ripeteva che dovevo usare la , altrimenti che
senso aveva averla,
ripeteva? E mi diceva ... vuoi farmi sentire uno schifo anche tu?"
protendendosi
sul tavolo per guardarlo negli occhi "solo io cosa ho provato, come mi
sono sentita ad avere gente che cercava di toccarmi o come lui, a
strusciarsi tu che sei maschio sai come, addosso perchè
pensava
che fosse per me eccitante. O mi metteva le mani sotto i vestiti. O
come quella volta nella sua casa di campagna, che stanca della mia
famiglia, di tutti, di lui pensai per poi ritrovarmi in uno schifo che
mi
perseguita ancora oggi! Come una di quelle idiote che scrive ad altre
idiote . Non
sentire o provare niente dopo che mi disse come fossi un cane
... come mi lasciò come un'imbecille a
rivestirmi
perchè anche se non abbiamo fatto niente, io non
sentivo o
provavo niente con le sue mani di sopra, come mi sono snetita un
oggetto e una delusione per l'ennesima persona perchè non
ero e
non davo cosa voleva!! E quindi basta, Milan! è denigrante
sentirmi dire quasi come per intedere
come detto da tutti, le stesse boiate e peggio come se fosse qualcosa
di male! Tu hai le tue amichette? Buon per te! Io non voglio soffrire
alla stessa maniera o peggio, non accetto di essere più
l'interesse solo sessuale di qualcuno e basta! Me ne fotto di chi mi
sta intorno che spera in qualcosa che non sento e non provo,
e mi fa
sentire sbagliata."
"Non è per questo che lo dicevo..."
"NOn ha importanza! Tu non sai gli attacchi di panico che mi vengono se
qualcuno è troppo vicino o ho la paura che voglia solo
quello.
Non puoi saperlo e comprenderlo. NOn riusciresti a provare empatia per
me perchè non sei vicino a me nei momenti di
terrore, che
vorrei
piangere per fuggire all'idea di ritrovarmi sotto le mani di qualcuno o
costretta a far fare a qualcuno cosa vuole sopra di me! Tu puoi dirmi
che capisci? NO! Me ne frego che quella cretina di Sorella che hai
messo tra le Muse dice le solite cagate edl tipo intendendo di vite passate. E tu che ci
credi. Basta, Milan!" smettendo di essere dura e abbassando la voce a
un tono amichevole ma triste, risedendosi "Siamo amici, non
abbiamo problemi a
parlare di qualsiasi cosa, mi racconti perfino ogni cosa di intimo e
sono titubante se essere degna di un'amicizia del genere. Ma come
già sai, se io volevo avrei preferito pagare qualcuno
perchè fosse almeno dignitoso per me... perchè
non mi
vengano gli
attacchi di panico che chiunque, da amico o conoscente o chi altro con
cui ho conoscenza da considerarlo di fiducia. Niente legami
sentimentali, e intendo l'altra parte, da rompere le scatola per cose
in più o pressare per il mero sesso. o dirmi che devo darla
perchè altrimenti non possono amarmi, o che devono amarmi
tutta
per dimostrarmi il loro affetto. Io, che volevo solo essere nel cuore
di qualcuno..." scuotendo amaremente la testa "Io da Rò
desideravo
consdierazione, vicinanza, il suo tempo, del tempo passato con me,
qualcuno di cui mi fidassi da non finire come con lui, io... desideravo
solo qualcuno che restasse al mio fianco da donarmi il suo tempo e la
condivisione di cose per le quali non ho fatto altro che viverle da
sola... sono stata sempre e solo sola, e chi all'inizio
pareva
amichevole, appena mi conosceva, ecco che ero non in linea
con
gli
altri, quindi è strana. Per cosa, poi? Interesse, hobby,
modi di
pensare... ecco come l'umanità distrugge tutto per le
cazzate.
Peggio si può amare qualcuno solo scopando... e fnisce pure
il
legame. Se tu tieni nel cuore una persona ma questa vorrebbe bruciare
tutto, compreso l'affetto e il legame per lo sbavare per la pesca dove
tu non sei....Uff... Desideravo solo qualcosa che nessuno mi ha dato.
Un legame da pari.
L'avere accanto qualcuno che non finisse come tutti per dirmi cosa
fare, cosa essere, come essere, cosa fare, da non trattare come pezza
da piedi... non darò mai niente di me in quel senso a
nessuno
che mi è vicino, e se avessi voluto ursarla come
disse
Rò, meglio pagare qualcuno che
ti dia ciò ti faccia capire oltre la teoria ma con
dignità, dietro pagamento ma che non pretenda o
si comporti come già so, che gente che alla fine delude e
distrugge. Se cè sesso ormai so da tutte le storie nel
mondo, le
eprsone scompaiono pure dal cuore. QUindi basta!"
"Lo farò..."
"Ho compreso solo che l'amore come lo intendono tutti fa solo male, che
quando ti si dice che ti si ama tutta, significa che si vuole
solo
sesso, poi quando passa la voglia, l'amore smette. Se sei una
persona
libera sei facile e da denigrare. Se vorresti come me finalmente
qualcuno che ti consideri perchè sei tu e da cui sogni del
tempo
e momenti da considerare preziosi, si finisce solo con il battere la
testa sulla stessa cosa. Il sesso. Tu con le tue cose, Alaric e gl
ialtri con le loro, la gente che ci prova e faccio finta di niente...
chi mi vede? E come? Cosa vogliono da me, veramente? Come con
Rò,
ho capito che il tempo di vedersi e passare del tempo insieme
cè, anche se ti si era detto che avevano troppe
cose da
fare da vederti sei volte in un anno... ma col sesso se la dai, ecco
che sono subito disponibili!. Ti viene detto sempre che l'amore
è condividere
l'intimità. Quindi farlo. Ma ho capito solo che
intimità
alla fine non è più cme una volta l'amore
sessuale, da
non unire all'Amore, ma il conoscere la persona e sapere che qualcosa
condiviso e fatto insieme non andrà a finre sulla bocca di
tutti
o messo online o comunque di pubblico dominio. Se non la dai sei
frigida e con problemi, se vuoi vivere provando sei solo feccia. Se non
la dai, non dimostri il tuo affetto o considerazione. Metnre se sei tu
a chiedere del tempo e la vicinanza, il calore di qualcuno... niente
sesso? Allora niente, ciao... ecco cosa so e ho capito. QUindi basta
parlare di me in senso... E poi..."
"...giuro! cosa..."
"sei offeso perchè ho parlato del tuo collega ipotetico?"
sorridendo beffarda, nel modo in cui appariva quasi sensuale ma era
solo l'impressione, indicava solo che sapeva o aveva capito o giocava
le sue carite, o ancora era sicura della cosa.
"sono solo turbato dall'idea o meglio, la risposta tra un uomo
conosciuto e un professionista..." ridendo divertito
" semplice... poche parole! con una persona conosciuta cè il
rischio che sia... come dire... uno che voleva già che
gliela
dessi e quindi prende la cosa in maniera molto personale da finire a
fastidio se pensa che potrebbe esserci a ltro, che sia fisico che
no.Non importa se tu tieni nel cuore qualcuno, tu sparirai appena dirai
no, non la darai. Non ti concederai tutta? Allora non amavi veramente o
abbastanza, così ti si dice, facendoti male dentro. E
perdere
questi soggetti è la miglior cosa...
mentre... un professionista..."
"non ha intenzioni, motivazioni, interesse... a parte il compenso, ma
ho capito ora il tuo modo di pensare. Qualcuno che conosci e che per
molti sarebbe la scelta migliore per un'esperienza più
intima e
privata è fuori discussione, perchè tu sei tu, ma
non gli
altri. Sarebbe fastidioso come sappiamo dai fatti nel mondo, se
dovessero svilupparsi imprevisti con queste persone da farti venir
voglia di strangolarli " facendola ridere " e ancor adi più
sarebbe per come sei, qualcosa che ti farebbe imbestialire,
scoprire che se avessi dato o una o due volte, anche se per
te
non cè
niente, comuqnue chiunque fosse stato asrebbe stato tronfio, visto come
era andata con Rò che creedva di aver vinto e poi
è
rimasto a bocca asciutta, di averti avuta. MI è chiaro,
certo,
come per te sarebbe meglio non scendere a compromessi con nessuno per
il sesso, alzo le mani su questo, dal tuo punto di vista è
chiaro. Se a tenon interessava niente altro, che solo provare
o
solo
roba sporadica, non avrebbe reso la cosa ugualitaria dall'altra parte.
Va bene, ti concedo questo scacco matto sul fatto che a quel punto,
anche dopo quell'esperienza finita in tragedia, meglio pagare qualcuno
che è solo un professionista che sa, e ho capito anche la
frecciata, tenere privato e lavoro divisi. Grazie per le tue perle di
saggezza. Farò attenzione alle leste di cervello e
anche io
sarò professionale. E nel caso accada il miracolo di trovare
quella eprsona che vorrei al fianco, se prima del tuo viaggio per
l'Oltre, sarai la prima ad averla d'innanzi..." ridendo per la
punzecchiata.
"Sai, avrei voluto che qualcuno mi conoscesse abbastanza da non dover
specificare ancora come adesso le questioni. E che... avesse fiducia e
comprensione tale da non voler toccare il mio cuore per giungere ad
altri lidi..."
"di nuovo indovinelli...?" sorrise lui, ma la vide seria
"Esisterà mai una storia, e non parlo affatto dei piani o
mondi
paralleli di cui tu credi, in cui possa esistere tale e quale a
ciò che sono.... sia nel cuore che nella mente di qualcuno
al
punto da accettare per amore di lasciarmi andare, e cavalcare
i ricordi
con i momenti miei e suoi in una storia, o più storie, dove
io
avrei avuto il cuore? Il cuore. La motivazione di tante cose.
Un'essenza, non l'anima in questo caso, per cui bastando conoscere il
cuore e... non vi è possibilità di errori ne
incomprensioni. Per tanti io non ho un cuore, o almeno, non ho un cuore
nel termine normale che possa comprendere l'amore come lo si intende di
solito, da non dire la mia secondo il mio punto di vista. Ma
questi sono
quelli là fuori. Se vi fosse la possibilità di
donare il
proprio cuore, proprio prenderlo e darlo anche morendo, chi se ne
frega, a chi si ama perchè lo custodisca meritandolo,
perchè possa averlo come... mh, come un contenitore della
persona da avere per semrpe vicino, ma no nsolo questo, che tenendolo
non so in mano, si comprenda e capisca la persona a cui apparteneva..."
"sto seguendo ma mi sto anche perdendo..." disse con un sorriso lui
"...tu zitto e ascolta perchè è un concetto che
ti
è uscito, si, proprio a te, giorni fa preso dai bicchierozzi
di
alcool con i tuoi clienti e poi resti nei salottini da solo e straparli
e io devo ascoltarti...Se
io dico che bisogna capire il cuore di una perosna per comprendere
scelte, motivazioni e tutto ciò che ha fatto, detto,
deciso...
la gente ovviamente penserebbe alla profonda parte di ognuno di noi che
a volte teniamo nascosta. E che nessuno ha intenzione di conoscere.
Meglio che vada a genio come gusti e caratteri e sia interessante
all'incrocio dei suoi pali... ma se fosse possibile prendere il cuore
come qualcosa di fisico o anche no, da estrarlo da se stessi e
lasciarlo a chi può e merita di tenerlo, aprirlo, ascoltarlo
o... che so, vedere l'interno, che racchiude le cos epiù
profonde di una persona... Sarebbe bello sapere... eh, adesso mi viene
in mente una cosa che dissero quelli del gruppo di Zay una volta.
Dissero , insomma hai
capito.
Ricordo quanto fossi contenta perchè sembrava che nonostnate
tutto accettassero la me, senza finzioni ne altro, che si presentava
tra loro. E per me, che pranzare con e averle i miei intorno
per
prepararmi un
pasto con cosa cèra in casa mi portava ad esaurimento e
voglia
di mangiare in fretta e scappare... Non riuscivo a condividere la
tavola,
il pasto, un momento di oslito prezioso e chiave per legarsi e
condividere le giornate, el cose... e pensavo che magari finalmente...
cpèra qualcuno con cui non avrei provato il rifiuto che mi
montava ogni giorno a ogni pasto. Con quelli che ho lasciato
là
fuori... possiamo dire che fosse una storia mia e loro che potevo
scrivere come girono felice su di un diario..."
"..." giocando con un cucchiaio contro un Guglhupf che stazionava nel
piatto con gli altri, vuoti, perchè solo chi ne prendeva uno
caricava la crema tra quelle rpoposte a tavola nell'incavo.
"Mi incazzo, cambiamo discorso?" fissandolo male "So solo che nessuno a
casa vedeva e
sentiva. Come te adesso!...Mi sentivo sola come un cane, vegetavo in un
tipo di vita non
per me, un proseguire giorno dopo giorno e con la lista della spesa che
per me non era vita. per me era un supplizio! E dovevo vedere la feccia
che mi fece del male fare due passi alla volta per la loro merdosa vita
guadagnando cose mentre io stagnavo non di un passo, ma di uno fermo o
in retromarcia... e dovevo sentirmi dire ogni giorno da loro
, senza capire che questo ocme tutto
mi
portava dolore e sofferenza. SE ME NE FOSSI ANDATA!...." disse con
nervoso, fumando con il bocchino che portò tra indice e
medio
come rabbia, tirando tantissimo il fumo "il dolore di ogni frase era
come se mi accoltellassero e peggiorassero la sofferenza, ma nessuno mi
ascoltava e ogni volta che parlavo, mi lamentavo,m i sfogavo, che
volevo
mi sentissero... ero sempre rimproverata con urla, mani sbattute sul
tavolo, cose buttat eper aria e incazzatura epr ore contro di
me,
portandomi solo a una cosa... scappare e chiudermi in camera,
dove ho
vegetato e basta. Agnognando la morte. Volevo solo quella. La morte. La
pace, L'andare via se non fisicamente in toto... ma nessuno mi ha mai
ascoltata, portandomi a decidere a modi poco cruenti per farlo...
smepre sola, sempre fottutamente sola e andandomene da sola, sapendo
che poi sarei stata odiata perchè come dicon o tutte le merde, accusando la
gente
giù
disperata di essere pure merde... senza pensare alla sofferenza... non
l'avevano vista, vuoi che pensino a te anche dopo che hai deciso di
morire perchè, tranne quelli solo in un periodo nero, era
l'unico modo per una scelta tua e solo tua per te stesso per una volta?
OH, NO!!!.... tuti mi lasciavano sola, anche s efacevano i buonisti
dicendo che ero io....E...nessuno che possa scrivere di me per davvero
e qualcosa che fosse ME e la vita che fosse felcie per me, almeno il
poco che volevo, che raccontasse di me in esistenze che mai
vedrò... non un cuore dove io sarei rimasta, per
davvero, se non per interessi loro. L'amore è una emrda, una
farsa, uno schifo e fa solo male..."
"..."
"ma nulla avvenne, perchè tutti iniziarono a... lasciamo
stare. Mi stanno tornando in mente il mio diciottesimo, e..."
"quale parli, della sera prima con i tuoi compagni di classe,
che
tuo
padre ti costrinse ad invitare per un'oretta in una rosticceria con i
tavoli, lui seduto dietro ad osservarvi e i tuoi compagni che si
facevano i cavoli loro, tra loro appunto, mentre tu eri
sempre al
solito, sola tra gli altri?" le chiese, mentre lei con gli angoli della
bocca in giù voltava il viso verso il giardino dopo il
bovindo
"o della sera con la famiglia, altra cosa che hai dovuto fare, con i
tuoi che pagavano con i buoni pasto del lavoro, facendo fare una
scorrettezza del proprietario che vi ha fatto trovare niente di
ingredienti del menù, avete mangiato quello solo che era
già pronto e ciliegina sulla torta, la torta appunto..."
poggiando una guancia contro la mano sostenutaq sul tavolo col gomito
"... di
compleanno che tuo padre ti ha ordinato a parte nelle pasticcerie
economiche... ah, quella torta messa nei frigo del ristorante con
fastidio del proprietario, è finita per essere appena
scartata,
una torta per la nascita di un bambino... una torta azzurra, per uan
volta azzurra o blu come ti piaceva, ma per nascita di neonato,
maschio... e la cameriera che ti ha sbeffeggiata mentre metteva i
piatti, dicendoti mentre utti i parenti commentavano la cosa
... e con
te che ti era salito il crimine, a tal modo da voler far
volare
tavoli e
piatti e romperle la faccia. Si, me lo ricordo... Accidenti, voglio
altro caffè e ora mi tocca versarmelo, dovè la
caffettiera in argento?" chiese voltandosi in giro visto che i
camierieri erano altrove
"ecco perchè parlavo del cuore. Della motivazione. Del
perchè. Di ciò che la gente non sa, non vede, non
capirà mai... e dicome sarebbe stato bello, non avendo
vissuto
un briciolo di ciò che hanno fatto le fecce che... quali
storie
ed esperienze avrei vissuto? O ancora, chi mi conosceva e mi lasciava
andare con amore, cosa avrebbe scritto in un ipotetico libro su di me?
Su di me. Sulle mie possibili vite o storie. Accadimenti. Di me e lui,
o loro o... Sono sempre più convinta che anche qui con voi,
non
troverò un briciolo non di ciò che cerco,
perchè
è da molto tempo che non cerco ne aspetto più
niente. mCosì come non trovo...
Niente miracoli. Niente speranze. Ninete cio che volevo vedere sulla...
Non è rimasto altro che un profondo abisso in me non
riempibile.
E dopo ciò che mi hai detto ieri sera su Veròna,
su cosa
sarebbe veramente e che solo io te lo avremmo saputo..." scuotendo la
testa mesta fino alla fine
"ieri sera?" chiese lui distratto mentre si versava il caffè
e
cercava un posto dove metterlo vicino, senza rovinare la
tovaglia
"Non sarà freddo come questo mio tè...? Oh, che
ci
importa, vero? La vita stessa è un piatto così
freddo..."
fece lei prendendo di nuovo la tazza che non fumana più "E
si,
ieri sera per la seconda volta sei entrato nella mia stanza
dicendo che
dovevi parlarmi di Veròna e che l'unica vera e
sola
Strega esistente ero io e solo io..." vedendolo quasi sporcarsi con il
caffè per la testa che sollevò di colpo
ascoltandola , e
la
faccia tra il confuso e il preoccupato "e continuando a dire che
Veròna non era solo la pedina, il personaggio introdotto in
un
ambiente di cui non fa aprte per stravolgeere le cose...
Veròna
è la mia personificazione che agisce e si comporta come me,
per
ciò che sarei veramente, e che le sue azioni e giudizi sono
un
mezzo nel grande gioco che lei governa con le sue regole, nascondendo
la sua vera... verità!" fissandolo negli occhi mentre lui
puliva
con un tovalgiolo prima bianco, e come sudando freddo e
dicendole
"Mh..." lui continuò
"In pratica hai detto...Così ampliando il sogno, e
immaginado che se avessi risolto una parte del Cambiamento,ed
eseguito il suo rituale per la rinascita della Me che sarebbe vissuta,
avrei avuto un miracolo.Io... no, noi.. me di adesso e quella
che
poteva
essere... non eravamo in grado di decidere il nostro destino per noi
stesse. e così l'ho messo nelle mani del destino. Dando a
Veròna il colpito... qualcuno che potrebbe trovare la
salvezza
per noi usando la sua rabbia e misericordia mutandoli in un miracolo.
Un mondo migliore e il seme di una nuova me che rifiorisce dopo che
Veròna ha espletato le sue funzioni.... forse saremmo tutti
uniti, ed essere liberati di questo. o qualcuno potrebbe
essere
stato misericordioso e porre fine a questa follia.... la discussione di
ieri sera ha solo poste nuove domande e dubbi..." bevendo ma con una
smorfia, odiando le cose fredde tranne d'estate.
"Ehm... perchè non ne parliamo? Ho..., sai, passato una
brutta
notte e vorrei chiarire con te cosa ci siamo detti, se lo ripeti,
così chiudiamo la cosa lasciandoti con chiarimenti... " le
disse con un sorrisetto che pareva falso tendente al disperato
"Mi avevi promesso quella prima notte di non tornare mai
più,
perchè volevi solo un posto lontano da orecchie per parlare,
e
che solo per emergenza lo avresti fatto... e invece siamo a
due, che ti
trovo in camera mia e non mi fa affatto piacere..." disse lei fredda e
pungente, guardandolo però da sopra il bordo della tazza
come se
lo osservasse e valutasse... ad ogni modo se non ricordi per una
nottataccia... proseguo. Dissociazione, fuga, lasciarmi andare, usare
ancoraggi con la musica per là dove
io sarei
stata rispetto la realtà. Ma è solo finzione,
come visto
fino ad ora. Quel mondo, quei mondi, quelle vite mai vissute in carne e
ossa... non esisteranno mai. A meno che...ma non era un'abdicazione del
mio destino, perchè non lo accettavo come non
accettavo
tutto il resto.non era rinuncia perché mi impegnai in quel
lancio di moneta. con estrema chiarezza e determinazione. E poi l'idea
della strega che ti venne. E la proposta di ieri notte..."
"mh... sembra che, ehm, ti abbia convinta, parlamene..." fece lui non
guardandola negli occhi e versandosi altro caffè
"Cosa mi hai detto... " disse lei "Una svolta rivolgersi o affidarsi al
destino, perchè prima lo contrastavo e lo rifiutavo.
Dovrebbe
bastare per capire il movente delle mie azioni. se ancora non capisci
che... non ha senso parlare ulteriormente. dopo tutto nessuno veramente
capisce il mio cuore Ho vagato in questo vicolo cieco del destino. E
poi tu mi dicesti metnre ti abbottonavi e sbottonavi smepre
quell'abito..." mentre lui ascoltava come se raccotnasse qaulcosa di
nuovo e di importante
"... . facendo
avanti e
indiertro tra la televisione e il tavolino basso da salotto, che
stazionava davanti i ldivano, dove lei era seduta a braccia incrociate
"Milan...La mia anima non
vacillerà più. Riposa nel sonno eterno, nella
bara di
sogni o mia cara me, dirò-... sogni e speranze, pregna nei
mondi
che ho creato mentre i tanti carissimi buonisti affrontano il mondo che
non volevano cambiare..."
". E una nuova persona
giocherà
come vorrà con il mondo che ti rifiutò, vivendo
per
tutte. Veròna e le le sue azioni saranno
dall'inizio fino
a che avrà terminato il suo compito, un messaggio.
Veròna è te e tu sei lei. L'altra faccia della
tua
medaglia è Veròna. attraverso un certo numero di
giochi,
ossia azioni e situazioni che getterà sul campo mortale , un
singolo messaggio verrà trasmesso. il perchè e il
motivo,
ossia il tuo cuore ,saranno da lei protetti e indiziati. nella sua
esistenza,celerà la consapevolezza che esistevi ma
desideravi e sognavi un' altra vita più felice,
un
incredibile sollievo e salvezza che non avevi. una persona
liberata dai confini o reclusa e desiderosa di morire, in un
mondo o in
altri. con il terribile prezzo di non essere mai salvata o ricompensata
per questo.hai avuto un sogno. Il sogno di Lia.Ma che fosse come
qualcuna che dovevi essere, in un mondo senza dover essere la disperata
Lia.Il desiderio di dire a te stessa, I sogni di questo mondo
miracoloso ti hanno fatta andare avanti diventando te! La tua esistenza
proprio come Lia sognava in un vero miracolo.E poi, alla fine del
funerale che ti fosse stato fatto in commemorazione, volevi mostrare
anche quel miracolo. ma tu sai che non puoi sfuggire al tuo
massacro di dolore e soffernza, questo vuoi dire.Fai in modo che tu sia
il vostro miracolo come un santo tanto pregato, nella forma di
Veròna."
"Intanto calmati, parli
così
veloce che stento a starti dietro... Come,? Se cado qui,
spegnerò la speranza di tutte le altre versioni di me.
questo
mi dico. Ma fammi capire.... Veròna sarebbe il vaso
protettore
delle me chedesideravano un mondo felice? impegnata contro il male e
alla ricerca di un senso di vita e appagamento per noi?O.. cosa! Il
momento in cui il mondo sia più pulito da addormentarsi e
far
nascedere come un uomo la nuova me? E solo io posso
raggiungere quel mondo? Sono la speranza finale... di me stessa?"
"Andiamo, benedetta ragazza! Si, ma il fatto è..."
"Ti fermi e mi spieghi?"
"Ok...! M...Io, ho creato la strega Veròna ispirandomi a te,
ma di
fatto ho pensato nelle nostre discussioni a una cosa. Se lei
è
una creatura nata da te come Eva da Adamo, allora deve avere un
significato più profondo e un motivo di esistenza
più
complesso..."
"Sei tu!... che hai creato Veròna... dimmelo tu!"
"Creare una mera persona solo per far confusione, a che pro?" fece lui
invece tornando a camminare con nervosismo mentre le sbuffava e lo
fissava
"E' una tua parte... Veròna sarebbe la sola che
ha
conosciuto te, il tuo cuore, i tuoi sogni e desideri, la disperazione
di un esito tragico... Raccogliendo questi elementi come testimoni,
proteggendoli, continuando ad esistere al fianco della nuova
te,può avere un lieto fine, dopo tutto.Lei, divenendo
marionettista ed elemento oltre la realtà, capace
di
giocare con
i conigli, sarebbe come un uovo. Pensaci! Perchè relegare
qualcosa creato ispirandosi a te a mera storiella di paura come fa
M.... facciamo noi? Veròna mossa da te a questo
mondo,è
una personalità, possibiamo dire che hai creato a
pennello
per te
stessa e in cui ti rivedi, per muoverti e agire come faresti
normalmente. Un modo per estraniarti, dissociarti e fingere di essere
nei mondi che hai creato, per te reali quanto il dolore, ma muovendoti
nella nostra di realtà. Veròna diventa testimone
e
combattente accompagnandoci nel Cambiamento, anche dopo che sarai
andata o come andrà il test, sarà la figura
potente e
quasi leggendaria sulla bocca della gente. Un essere ... no! la Lia che
ho visto che vuoole andare via... la donna che conoscevo, sfogava
rabbia, tristezza, e un
certo numero di emozioni che non possono essere messe in parole, mentre
entrava in gioco spinta dal momento contro la feccia, o le
situazioni
sul campo di battaglia..."
"Sarei qui..." fece lei lazando un braccio ma lui parlava con lei solo
come intento ma esternava come un matto un suo concetto a voce alta " e
comunque intenjdi per campo di battagia quando vado... a stringere
calorosamente la mano alla feccia?" con un sorriso diabolico
"... Quella persona che svincola sempre il divieto
di uscire e agisce come vorrei che facesse Veròna nel reale.
Partorire una versione creata con e per te, mettendo non
un'anima
ma uno scopo,
mettendo in lei tutta la tua angoscia ma anche il seme della speranza.
Cercando di salvare tutta la
felicità di te stessa. Da questo momento, per me, sarai
Veròna, la strega del Gioco e dell'equilibrio. D'ora in poi
distruggerete tutti, rianimerete tutti e benedirete tutti." disse
fermandosi di fronte anche se distanti a guardarla negli occhi "Prego
con
tutto il cuore che in quel momento, quando Veròna
avrà
esaurito il suo compito e scopo, che tu e le altre te, voi, sarete
felici. Mia
cara, forte Veròna, nata dai frammenti di Lia. La
Lia che
conosco usa trucchi incredibili, per creare situazioni sconcertanti
oltre l'abilità di chiunque di far uscire tutto
ciò che
ha dentro e riversarlo sugli altri. Loro però osno la feccia
e
fanno del male. Tu hai passato ciò che hai dal tuo cuore
rotto a
Veròna, agendo in tua vece e per te. Nessun compromesso,
nessuna
interruzione, nessuna squalifica! niente più pietosi trucchi
o
inganni o strane interazioni di buonismo... dici
così, no?"
"Di che stai parlando?"
"... Pietosi trucchi perchè pensi che dietro cè
smepre un
motivo, non tutti hanno un'anima sporca e pensi che con la
pietà
puoi capire e poi decidere. Pugno di ferro e
indistruttibilità
della volontà. Fai come sempre, sguardo carico di disprezzo
e
arroganza, a volte spacconeria, quando sei pregna di goduria nel far
sentire alla feccia ciò che hanno fatto. Donalo e
Veròna
e fanne un'arma. Rendila la tua parte spirituale che urla fino al
tremare del mondo... fai credere che giochi con loro per cattiveria e
divertimento della sofferenza altrui e dona a loro la punizione che
meritano. QUando la giustizia del mondo umano è lordata da
chi
dovrebbe amministrarla e utilizzarla, che sia
Veròna a
dispensare sentenze, pulendo il mondo e poi piantando il seme che
raccchiude la tua speranza. Una te che abbia possibilità..."
"QUindi tu vuoi che siamo nemici. Io e loro..."
"Cè altra cosa da fare? Non lo senti? Lo chiedono gli
innocenti a voce o disperandosi da morti. Tu..."
"No... di nuovo le cose spiritiche" fece lei alzando gli occhi al cielo
"sei tornato da qualche stronzata coi preticelli? E comunque, cosa
fare, dunque?.... lottare rompendo questo guscio di pezzi di me
per mostrare tutta la ma rabbia e odio a questo mondo, ma
anche
ciò che vi manca... per resistere e forzare un
destino
eterno?.Sai che l'andarmene non era rinuncia ma decisione... In ogni
caso, devo lottare sapendo che
sarò sconfitta, ma che sia a modo mio! Questo si. .Abbandono
il
mio
orgoglio e imploro perdono? MAI! Mendicare sulle mani e sulle
ginocchia? Non posso nemmeno farlo, per le catene che mi legano alla
mia dignità e comunque non ho intenzione di farlo neanche se
vi
fosse quacluno che mi promette morte immediata..."
"Questo si!"
".. mi stai dicendo di diventare....tiranna del mondo. anche
in
questa battaglia di sconfitta perchè seppur vincitrice,
cadrò anche io, ho un buon elemento da
sostenere...
nessuno veramente...capisce il mio cuore. Ho intenzione di chiudere
determinate cose con una certa intenzione, tenendo conto di tutto
ciò che potrebbe accadere in quel tempo e spazio limitati e
affidando il mio destino al risultato..."
"Cosa stavi cercando di dire? Dove sei andata? Sei di nuovo in uno dei
tuoi mondi e analizzi e muove le cose studiando le situazioni?"
"ma se sei tu che parli da solo! Ok......liberami da questa
sofferenza." vedendolo accigliato
"sei
tornata lucida da una dissociazione? sorridevi beffarda e piena
di forza e gloria conoscendo la sua capacità di non cadere e
di
buttar giù mezzo mondo "
"ma che hai oggi?...Vuoi che faccia determinate cose,
bene... Vuoi che passi tutto ciò che provo dentro
a un
soggetto creato da me, che sia ME come veste di Lia sopra
l'umano, e
oltre ciò che potevo essere. Che sia angelo e demone,
guerriera
dell'inferno o .."
"possiamo dire di si"
"Finalmente un dialogo a
due... E questa nuova figura sia colei che
cammina al mio posto, come una me che fosse stata completa ma
al di
là del limite umano, dispensatrice da una mano di condanna e
giudizio, e nell'altra espiazione e speranza...
così che
dopo, come ultimo compito del suo scopo, sia di piantare il mio seme
della speranza per una nuova ME, come l'ho desiderata e che possa dire
... "
"Hai letto ogni
libro, cercato
di scoprire tutto, portato la tua rabbia e furia e odio sopra chi
impestava questo mondo, quando te ne sei uscita anche se ti
chiedevo di
no nfarlo.... or aio ti chiedo di aiutarci a costruire una TE che
ingloba in se ciò che hai dentro e le utilizzi, li
catalizzi, che siano il nucleo della vostra magia nello
svolgere
la funzione... di Veròna. Basta risate e scherzoni metnre
vesti
abiti di cui dici non esserne degna, eppure ora sono l'emblema di una
figura che fa tremare e portare rispetto. Una cerchia così
bassa, abbassa anche il potere di quella figura."
" E' chiaro che questa sera un dialogo normale neanche a cantare in
cinese" commentò disperata Lia
"... Che questo mondo si
un regno di cambiamento, e anche la nascita dell'era del vero padrone
di questo regno.Da oggi, non sei più un
fantasma dello Chateau che fa scherzi e si fa consocere come un
soggetto capace di varcare al soglia di vivi e morti, portando altri al
nostro mulino..Sarai il padrone di questo mondo, in
attesa del giorno in cui il sogno è nato...." le disse
serio,
sorreggendosi sul bastone che aveva tenuto fra le mani mentre parlava
"E che tu sia il vascello della speranza, portando Lia ad addormentarsi
in un osgno pacifico in mani sicure, finchè non
cederà il
testimone morendo come desidera, a chi ne è degno e possa
incarnare Veròna, finchè anche lei non
giungerà a
una celebrazione di morte cessando il suo compito, mentre una Te
neonata non faccia i primi passi nel nuovo mondo..."
"Sono persa... Mi
sento...... "
"Calca questo mondo materiale come una nuova te..."
" beh, finora... è come se avessi vagato
in un posto... in cui non dovrei essere. io no nero mai
abbastanza per nessuno e per niente. E ora mi stai dicendo che
dovrò fare ancora qualcosa per qualcuno..."
"ma sarebbe per te... non
sappiamo
cosa accadrà con il test. Se dovremo improntare un funerale
in
tuo onore, una cerimonia di saluto e augurio di pace... delle esequie
mai addolorate. Una sepoltura fuori dal comune, come un matrimonio in
abiti funebri..."
"Ho vagato in questo
vicolo cieco del
destino. E tu mi stai dicendo che potrei aiutarvi a creare un quacosa
imprevisto per tutti quelli che potrebbe cacciare e giudicare.... e che
essa, Veròna, sarebbe il veicolo di azioni che nessuno fa,
ma
acnhe il contenitore che racchiude tutto ciò che ptorei
passarle
per renderla vera e anche... il seme di qualcosa di cui non ho
più speranze..." disse mentre Milan parlava sovrapponendosi
e
seguendo solo la fine del discorso
"... in modo che un
miracolo sempre accadrà se si crede in esso."
"Ah! miracoli. Speranze.
ANcora adesso
non ne ho più e grazie, che se la sentano pure, alle persone
che
hanno contributo al mio sfacelo interiore. E ancora mi dici di creare
quella persona e fare in modo che diventi reale, anche per
l'accettazione e la consocenza di terzi , perchè cammini nel
mondo
reale come vera... e che sia mente e e braccio in ciò che
vorremmo fare ma anche l'incubatrice di una nuova me, e finendo questi
compiti lei cederà e morirà, la uccideremo,
perchè
da ciò che ha fatto nasca una nuova me, la speranza che
avevo.
L'essere che è nato per cambiare e proteggere cessa il suo
compito e anch'esso si addormenta cn la nascita della nuova Me... Anche
immaginando questo in una scena della mia mente, cosa cosa potrei
dire.... lei
capirebbe? Lo pensi? La sua
esistenza rappresenta una possibilità diversa per me? Lei
eri un
possibile futuro? Solo questo fatto è la mia salvezza ora,m
quindi?...
<è quel fatto che mi ha reso felice..>. questo
vuoi
sentirmi dire?. Vivrà abbastanza per entrambe? O quante
siamo? E
avviando la sepoltura di Veròna, con il compimento dei suoi
compiti... semplicemente allora il mondo sarà epurato e
fertile
per le nuove persone che vi vivranno? E per una me che racchiuda mie
vecchie speranze e sogni?... ma quanto sogni, tu... Milan? Io ancora
peggio così, cosa sarei? Chi sono io? Io... chi sono?"
allargando le braccia
"Mi stai dicendo che
invece di farti
certe domande, dovrei chiederti.... chi sei tu? Io posso dirti chi e
cosa sei dal mio punto di vista. E esplicandolo, ora sai i piani che
vorrei mettere in cantiere con te... Si, so che ti ho spinta a
continuare a vivere chiedendoti di proporti come test volontario e
aiuto, il tempo di riportare a regime le cose e capire se e
quanto sono
possibili... tu stessa hai deciso dopo aver parlato con David
e
del test per la scansioni che tiravi una moneta, o sceglievi una carta
dal mazzo, o puntavi una pistola da roulette russa e... hai capito,
destino, fato, disegno... qualsiasi situazioni venga fuori dalla
scansione del test, ci sarà un risultato. E tu stessa hai
detto
che se era un modo per dare il tuo corpo a qaulcun altro, cosa che
nessun Dio ha fatto per te, andandotene e cancellando ricordi e
tormenti... allora poteva venir fuori un'altra persona, nuova e senza
la
quantità di sofferenza che hai attraversato, senza tutto il
conflitto, l'angoscia...... senza pensare . O qualcosa del genere. perchè non accada.
E..."
"E anche, sarebbe un
ottimo
esperimento per te per sapere se le tue teorie massoniche sono vere..."
disse come una cosa sicura lei ocn uno sguardo particolare
"... non prenderla a
male, ragazza. ma come
sai, voglio infrangere il muro che è eretto per noi comuni
mortali. Se riuscissi, nessuno morirebbe, sarebbe una
continuità
pulita e contro un fato che potrebbe distruggere ciò per cui
abbiamo tanto lottato... ma lo faccio anche per te. Di tutte le persone
che ho incontrato, forse sei una dei pochi che va contro il mondo
così tanto, da essere capace di prenderlo a pedate
nella sua
ciclica bigotteria portatrice di società alla fine sempre
simili
e incatenanti. se fosse stato per te, per quella che credo di aver
inquadrato, avresti gettato il mondo sottosopra noncurante delle cose,
perchè dalle sue ceneri e dalla sua crudeltà, si
ricominciasse da zero. Come DIo. ALla gente cosa ha fatto Dio nelle
sacre e vecchie scritture va bene. Si proclamano guerrieri e membri
delle fila armate di Dio, sono pronti a ogni cosa sopra gli altri
definiti diversi o contro la Sua parola... attendono con ansia e
speranza un giudizio universale che porterebbe solo il peggio della
peggiore guerra. Non importa se sei innocente ma non sei battezzato, se
sei divorziato, hai rubato per fame o piccole cose perchè
sei
umano... secondo i testi, prima potevi pure essere ucciso per
un tozzo
di pane, lapidato perchè costretto in un matrimonio e volevi
solo da persona quale sei... e il resto, lo
conosci. per
loro l'oepra di Dio, anche distruttiva da decimare e distruggere
perchè non gli ubbidivano, sia la
natura che gli innocenti... lo ha deciso lui, non si può
dire
niente. E tu vorresti fare lo stesso. Analizzare le persone in ogni
test e modo possibile e calibrare la lista di quelli che meritano calci
sul sedere e il giudizio finale, e chi invece potrebbero
essere le nuove
colonne del nuovo mondo, ribaltato e rifatto. La tua perdita di
speranza ti ha mostrato come il mondo non possa cambiare e anche le
lotte non valgono a molto, se ancora le famiglie persistono,
e i bambini
sono cresciuti dai piccoli nuclei familiari con i loro sbaglaiti modi
di vedere ed educare. Vedila così... crea un'arma che possa
agire come fossi tu, che sia come ti ho detto, che raduni le persone
giuste, aiuti le altre e cacci senza pietà e
possibilità
chi dovrebbe meritare il peggio. Rendila vera e reale dall'accattazione
della gente, e fa sì che lei sia la distruttrice
ma anche la
generatrice. perchè con la sua sepoltura un giorno, la nuova
Te
possa trovare ciò che i ldestino ha tolto e di
più! Se
davveor negli altri piani di realtà tu hai avuto fine simili
e
piene di dolore, senza possibilità di ribellarti o lottare
trovando barlumi di speranza, rompi gli schemi e il destino! Se ti ho
inquadrata bene, allora..."
"La cosa più
importante per me
una volta era... essere ascoltata. Ma nessuno l ofaceva, o mi parlavano
di sopra e se mi lamentavo che era una cosa stronza da fare, ero
stronza io!Che davo fastidio! E la cosa triste è che uno
come te, con tutti i tuoi
difetti e cose che non trovo positive per chi vuole cambiare il
mondo... mi hai ascoltata, così come ho fatto io con te. E..
che
tu non abbia una connessione personale con me. Mi hai capita, eppure. E
anche
se hai deciso per me cose come tutti, anche con questa idea tu... stai
rivoltando verso di me ciò che ho detto e rivelato. Per
qualcosa
anche per me... cosa dovrei dirti... si? Veròna
esisterà
dalle mie ceneri e con quelle ceneri germoglierà il dopo?
Vuoi
provare...? A questo punto.." alznando le spalle
"quindi... hai accettato..." fece lui con una mano sulla fronte,
abbarbicato con le braccia e petto al tavolo con un'espressione di pena
in viso
"te l'ho detto ieri sera..." fece lei fissandolo come un avvoltoio in
attesa della morte della preda "te lo sei dimenticato?" con un tono
vellutato nella voce che pareva inquetante ma lui non lo comprese
"Oggi sono un pò sfasato, te l'ho detto... ma si! cosa mi...
ho
detto è vero! e NON ENTRERO' PIU'... giuro che no
nverrò
più in camera tua a sorpresa. Perfino qui esiste la privacy
e
sono stato... indelicato. Ma come mi hai ricordato dai nostri discorsi,
era una cosa seria... quindi ricapitoliamo. Non devo essere
più
ossessivo con te su certe cose, anche se vorrei che vivessi tutto, o
sarei come i tuoi... on verrò più in camera tua
usando i
miei codici, LO RICORDERO'....dovrò mettermelo bene in mente
"fece lui con rabbia
come se fosse uan cosa da discutere allo specchio "e..."
"sbaglio o stai sudando e sei in preda ad agitazione? Ti fa
male,
e solo per ciò che ci siamo detti...? O perchè te
l'ho
ricordato mentre tu chiaramente, magari per aver bevuto troppo dopo o
per la nottata... non ti veniva in mente o ricordavi..." gli disse con
un mezzo sorriso che pareva sensuale "comuqnue, se continui a stare
così, rovinerai gli abiti e dovrai cambiarti. Anche se
quella
cravatta è oscena... e si è smollata tutta..."
sorreggendo a mezz'aria la tazza col tè
"Ah... copla mia, mentre ti ascoltavo avevo... come dei flash di
ricordi e mi sono anche calato nella discussione... ora me la
rifaccio... ad ogni modo..."
"Megli oche ti sbrighi, farai tardi dai tuoi amici dei tuoi impegni
sociali..." gli disse ribevendo il tè freddo, indice che
qualcosa non andava mentre lo fissava da sopra il bordo serie e compita
"E...ti prego dimmi che non continuerai a cacciare animali selvatici
per compiacerli... so che non puoi fingere con loro, visto che fa parte
del tuo personaggio, l'incapacità di sparare. Se un buon
tiratore..."
"non come Jd, purtroppo..."
"... masei così capace rispetto a loro che lo
fanno solo
per hobby, che mi dispiace per gli animali! L'unica cosa buona
è
che sei riuscito, per quelli che non li mangiano, a donarti dopo le
foto di rito, che gli picchierei la testa con...." mostrando voglia
omicida imitando una botta con la mano".... le prede, così
che
possiamo almeno darle agli animali carnivori o nei rifugi. I nostri
lupo con questo inverno festeggiano... ma che non ti venga in mente di
spingerli tu a fare queste cose! Sai quanto lo odio!"
"Lo so, anche io... ma hai avuto prova di come, se non ti dimostri
interessato alle aloor attività da ricconi, famosi, pezzi
grossi
come li chiami, ti snobbano. E ho bisogno di avvicinarmi a loro. E
Quindi... ma ti ho giurato..."
"come in camera mia...?!" fece lei veloce e come pre prenderlo in
contropiede
"ti ho detto che dirò... dirò solo la
verità, bimba. Mai più! Mai più in
camera tua" fece lui
partendo
con il tono in un modo e poi quasi correndo con le parole "Ora vado. E
se è vero che hai accettato, non hai idea di cosa significhi
un
lavoro differente dalle masse con Veròna. Faremo scrivere
dei
testi dai bramini o bibliotecari, come dei canovacci teatrali
e
daremo
una connotazione da Colossal o film storico.... per rivotlare le cose,
per il mondo.Guarda una bozza che chi impersona Veròna e chi
sarà intorno a lei, reciterà... questa
è solo una bozza per un servitore che parla a unconiglio"
uscendo dalla tasca un foglio piegato e facendoglielo vedere.
"Sei perso? Il quarto muro è rotto! La logica non offre
alcuna soluzione per questo ene via di fuga. Se ella compare,
tu sei giudicato. Se ella proferisce parola, il suo giudizio
è eterno. Le illusioni che stai vedendo? Sono magia, apparsa
così all'improvviso da mostrare la scena rosso sangue del
tuo peccato, così che la Strega possa sminuirti
completamente prima di afferrarti e schiacciarti col calcagno. Si
estende davanti a te con un potere misterioso. Manipolatore invisibile
scavalca le tue idee, portandoti ad opporti, ma non
potresti. La prova di un diavolo d'innanzi a te, che ha perso
considerazione e valore in questo secolo ma in verità
è un ritratto irreale, una splendida crudeltà
ammantanta di potere. Anche la scatola chiusa di un gioco nel miglior
orchestrato, ad un certo punto si aprirà, solo per te. Il
mistero, il sogno che hai visto così vagamente, è
una spirale arrugginita che si avvolge e si riavvolge sopra la tua
testa. Un dominio in cui vive la magia, non aderendo alle leggi della
fisica, forze opposte ma sovrapposte. I sensi vacillanti giungono allo
sfumarsi allo specchio. Cosa rifletterà? Questo momento
disteso e slacciato nel tempo, affonderà
nell'oscurità tirando te nel processo. Follia mistica, il
culto di questa cecità ebbra di illusioni, una sinossi che
porta alla sublime cerimonia di una specifica morte. Un abile trucco,
un potere perfetto, o un gioco senza fine... che cosa sarà
che manipolerà la tua vita, ora? La Strega o il fato? Oh,
crocevia intarsiati di morte, che se li raggiungi
sei costretto a seguirli... ma voi, cosa sarete? Oggetti, pedine, anime
dannate e punite? Un mistero che nemmeno l'esistenza stessa
può permettere di lasciare libera, e per questo la Strega
compare! Quando la logica svanisce nella fantasticheria, ella compare.
Dove va il sogno? La strega lo deciderò... la Strega
Veròna, Signora del Gioco e dell'equilibrio che si muove tra
i due mondi per il bilanciamento cosmico... Ella è il
contrappeso che riporta il vostro piatto della bilancia a picco sul
male verso l'equità dele forze... Ella giunge e muove le
dita per il giudizio e dovete accettarlo, pena una sofferenza mai
immaginata..." lesse Lia dubbiosa
"E' la bozza del discorso di presentazione di Veròna che uno
di quei tre che stanno con te, per tua sicurezza, devono recitare per
la tua comparsa..."
"Cioè anche loro recitano...?!? Ma scusa, sono militari!"
"Anche i militari come le spie e gente del governo recita,
improvvisa, gioca e mescola le carte per apparire come vorrebbe che
fosse... Impareranno e sarete un gruppo che si muove all'unisono per
cambiare il mondo da un punto di vista del campo da gioco diverso da
quello degli altri... E'
per te. E per la
speranza della nuova te..."
"Io ci credo poco, ma se per voi è necessario oltre i test e
l'aiuto qui, anche questo... vorrà dire che
elaborerò
Veròna con dissociazione, passando tutto a lei, come faccio
quando ho dolore..."
"Eh, questa me la devi spiegare. Come fai a fare quella cosa del
mandare dolore su altri o una zona verde o prendere... ma non ora,
spero questa sera di tornare, altrimenti domattina. E se hai tempo,
lavora alla Strega al di fuori dei nostri scherzi! AH....!" fece lui
sistemandosi la giacca e cravatta e sorridendo "che belle serate di
tempesta abbiamo passato con i nostri ospiti e i trucchetti! Quanto
avrei voluto ridere, ma non potevo quando gli arrivavano roba
addosso e
invece di capire da dove, erano sicuri fosti stata tu o le creature che
proiettavi alle pareti... mentre avevamo i lanciatori! E quante cose ci
siamo inventati... però aveva-avevo ragione! Basta restare
nei
limiti dello Chateau. E' ora che Veròna indossi abiti che
ritiene adeguati, per me queli della prova con la spagnola erano
ottimi, e muovere i passi fisici a questo mondo. POtremmo fare
ancoraggi fisici con le torri e altri luoghi in nostro possesso e..."
"VAi, stai facendo tardi! Lieta a questo punto di esservi d'aiuto...
eh, altra cosa..almeno osno orgogliosa del fatto che sono
più
utile di Alaric" con un gesto del viso, sollevando il mento come
orgoglio ma anche superiorità, con un sorriso come nei
ritratti
"Ah! Alaric è molto fedele e crede in me. Se non avessi
visto queste e
altre qualità in lui, non sarebbe stato qui o avrei fatto in
modo che gli passasse la voglia di fare lo stupido. Ma è un
mediocre soldato... ma anche un ottimo comandante della sua squadra e
si
fa ascoltare e seguire dagli uomini..."
"già, quello che no vogliono fare con me..."
"e ancora, so che resterà con me e il mio sogno, che si fida
da eseguire senza fare storie o farsi domande... "
"Già" fece lei con amarezza
"tu... rispondimi a questa domanda. Tu... quanto saresti
durata
come militare?" sorprendola da fissarlo visivamente stupita "siamo
sinceri io e te. Se cè da prendere decisioni e valutare le
cose,
chiamo te. Sei come una confidente e consigliera....Ma se cè
da
fare un lavoro sporco tipico dei militari
con dei risultati che tu non accettersti...
parlerò
francamente, quando tu ti arrabbi, perdi la calma, sei invasa dalla tua
parte rabbiosa e odiosa, vendicativa, sei capace di prendere tu le cose
in mano e agire come il peggiore dei punitori. Senza uccidere... Sei
quella a cui chiedo pareri prima del consiglio della Sala. Sei
più una che dà ordini e gestisce anche se dici
che fai
pena... Ma se tu
fossi stata accettata dai carabinieri, marina, se fossi diventata
militare in generale, se in una delle opzioni tu fossi stata presa...
che soldato in generale saresti stato? perchè per come sei,
accetti poco ordini e imposizioni se vanno contro i tuoi principi,
agisci di testa tua anche se
analizzi e studi le cose, ma non ti ci vedo, per niente, come
soldato...
parlando sempre in maniera generale, a cui si danno ordini che devono
essere rispettati e portati a termine. Se ti avessero chiesto di ...
non so, far cadere a picco una nave sabotandola con tutti quelli a
bordo, lo avresti fatto? uccidere qualcuno come volevano i superiori?
Anche in campo di guerra nel medioriente... avresti accettato ed
eseguito? Così da prendere punti e validazione per l'ascesa
a
cariche maggiori per ciò che meritavi per aver eseguito come
un
robot? Ho l'impressione di no,
perchè saresti stata come quelli che cerco. Persone che se
gli
si dice , loro avrebbero svincolato
gli
ordini con piani B, C, portando a termine la cosa a modo loro e senza
fare tutto quanto detto. E agli occhi di molti di alto grado, questo
non solo è insubordinazione, ma si richia corte marziale,
de-..."
"ho capito dove vuoi arrivare, non posso risponderti. Non mi sono mai
trovata in quella situazione. Uccidere per me è fuori
discussione a meno non sia un folle come molti al governo di paesi che
urlano aiuto come dannati senza possiblità,
perchè tali
tiranni possiedono le atomiche... per gente come quella per me non una
pallottola, ma la scarnificazione sarebbe solo uno spillo di punizone
come grado, ma anche un bel colpo in fronte e passa la paura... se mi
avessero ordinato se militare... di uccidere qualcuno?" fissando la
tazza poggiata sul piattino e cosa cpra intorno "La questione
sarebbe chi, perchè, cosa ne risulterebbe facendolo? E per
chi?
QUindi sarebbe Ni, non posso rispondere perchè molte cose si
comprendono vivendole ed essendovi dentro e... se fosse uno stronzo in
una dittutatura, arrivargli occhi negli occhi e vedere il tuo terrore
metnre tutti i suoi crimini gli fiinsicono addosso... infondo, io sono
ciò che tutti hanno creato. Se loro non hanno avuto remore,
rimorsi, era normale e gisuto fare ciò che hanno fatto su di
me,
perchè io dovrei avere rimorsi, rimpianti, pentimenti per la
punizione su di uno stronzo? Ma per tutte le domande e le quesitoni che
hai messo in luce, non posso dire niente. NOn sono una militare,
ricordi? Ne per voi, ne in generale e sarei stata per mia sfortuna una
di quelle che nonostante ogni pezzo dato di se per impegnarmi... sarei
finita sempre col culo a terra, rispetto la feccia che non
è
capace veramente di vivere... lascio volare nel vento le risposte se ci
sono. Non sarò mai niente e quindi perchè
preoccuparsi?
Alaric è un ottimo soldato, nella media, non brilla ne
altro, ma
rispetto a me sarebbe ottimo. Questo dovrebbe bastarti..." fissandolo
negli occhi
Giorno del risveglio
"So bene che siate seccati del fatto che... vi ho fatto richiamare
mentre tornavate ai vostri impegni, ma..."
"Vada al sodo, dottore" fece Milan spazientito, dopo esser stato
richiamato. Si sistemò sulla poltrona presente nella stanza
e fece il gesto di portarsi l'indice tra le sopracciglia, per poi
scostarsi una ciocca di capelli. Erano nella saletta delle riunioni
della sezione
ospedaliera dello Chateau. Erano usciti dalla stanza dove si era
svegliata la Lia aveva superato il test, dove si era msotrata non
apatica ma silenziosa e sulle sue, e dopo esser tornati alle loro
faccende erano stati richiamati.
"La situazione è questa. Vi avevo detto che la ragazza si
è svegliata oggi, terzo giorno di coma, ma non è
così..." disse conciso e un pò come spaventato
"Che significa?" fece Jd, che con i capitani e Milan erano quelli che
le avevano parlato prima e poi richiamati, e in quel momento
erano tutti
di fronte il dottore, l'infermiera della sezione dove la ex Lia era
ospitata, le stanze dei Capitani e leader, e un altro medico. Erano
specialisti di alto livello con specifiche qualificazioni , ma in quel
momento sembravano scolaretti che dovevano confessare qualcosa alla
maestra.
"L'infermiera Bernadette..." mentre la donna al suo fianco faceva un
cenno con la testa "all'inizio non voleva dire niente, poi ha
confessato e ho deciso io di tacere la cosa. MA..."
"Cosa ha taciuto" fece asciutto Milan, con le labbra tirate come ad
aspettarsi qualsiasi cosa non gradevole mentre stava con le gambe
accavallate con stile e duro di comportamento.
"una delle infermiere..." guardando di nuovo la donna "ha riportato
all'infermiera Bernadette..."
"Abigail..." disse la donna per chiarire
"Si, ha chiamato Bernadette per avvertirla di strane cose che stavano
accadendo. Così è andata ad indagare, scoperta la
cosa,
dopo aveerci pensato un pò mi ha raccontato tutto e
pensavo..."
"Infermiera, per favore, ci spieghi cosa è accaduto..." le
fece
Milan esasperato, sprofondato nella poltroncina come se fosse stanco
"Si, dunque... ieri sera avendo solo la signorina come paziente, ho
controllato come stesse, ho preparato cosa era necessario per il giorno
dopo e l'ho lasciata ancora in coma con le macchina attivate e.. sono
andata ad aggiornare nel server la sua scheda. Come facciamo sempre la
sera, per ogni paziente. bene, alcune ore dopo, essendo qui
per il turno
di notte, ho visto la collega, Abigail, che correva da me lamentando di
voci..."
"voci? intende che cosa di preciso?" chiese Alaric che con uno
stuzzicadenti giocava con quello in bocca a muoverlo
"Oh, forse non mi avete fatta terminare. Per voci non intendo sa, voci
strane da film horror, no. Abigail ha con un'altra collega il turno di
notte con le stanze dei pazienti normali che sono ricoverati. Ebbene,
controllando le stanze, sapete molti uomini o donne non dormono molto e
restano svegli, ha sentito le discussioni di alcuni di loro tra letto e
letto o... rivolte a lei... le chiedevano perchè
controllasse se
già, riporto la frase esatta . Oppure affermando che dovevano
stare
male perchè vedevano pure
qui..."
La donna si fermò perchè tutti tranne lei e i
medici, si
erano voltati a guardar male Alaric. Non sapeva, la
donna, che accadesse
ma sembrava che vi fosse un rimnprovero muto verso quell'uomo che si
schiarì la voce e fece finta di niente.
"Ho capito il senso delle frasi, poi mi si dice che era lei la
paranoica e le sue idee di accettazione... mi dica, signorina, cosa
è accaduto dopo?" proseguì Milan per sveltire la
cosa.
"Certo... Abigail non venne subito. pensava fossero.... sa, a volte i
pazienti anche per le medicine, shock da sparatoria o cosa accade nel
loro lavoro... insomma parlano e sparlano... non ha creduto. pensava
appunto fosse qualcosa del genere. lavorando in due per stanza, abbiamo
il regolamento che ogni infermiera deve essere con la collega di turno
a badare a ogni stanza nello stesso momento... ma l'altra infermiera
doveva prendere le medicine da somministrare sia per... Ho capito, non
mi dilungo. Insomma, Abigail controllava le sacche, i valori e i
pazienti mentre attendenva la collega. Per far prima ha deciso di
controllarne una, passare all'altra e poi finire con le
somministrazioni che servivano tornando alla prima. Ma... in
una stanza è accaduto
questo. La seconda, parlavano della stessa cosa... la terza, con meno
pazienti... e si è allarmata! Così è
corsa da me, non avendo lei permesso per entrare nella sezione
riservata....
Mi sembrava strano, qualche ora prima era ancora incosciente nel
letto... ma quando sono arrivata, il letto era vuoto..."
"Che vuol dire?" chiese Jd
"Era vuoto?" domandò Milan mentre gli altri mostravano
stupore
"Si, non cèra nessuno. I macchinari... erano...
stati danneggiati..." fece una smorfia la donna.
Milan rise di gusto come se fosse stata una cosa divertentissima,
dicendo sempre e
oltre a veder equella donna che Lia aveva sempre chiamato , non riuscì a tenersi
quello
sfogo. Gli era venuto così, naturalmente. Non era come un
bambino come faceva di solito, ma di un uomo adulto che rideva di
qualcosa di grande e stupefacente.
"Mi scusi, cosa cè da ridere?" chiese la donna a
Milan, ma lui soffcando il moto di risa le disse di ocntinuare
"Non abbiamo detto nulla sui danni ai macchinari vista la
situazione, ma
da regolamento dobbiamo fare un resoconto dettagliato delle riparazioni
e..."
"Si, si, vada avanti..." ritornò Milan risistemandosi serio
"Le macchine avevano tutti i fili staccati, tutti i bottoni erano stati
premuti non si sa in che modo. Forse insieme, uno dopo l'altro... ad
ogni modo non capiamo come le macchine avevano un blocco funzionale,
emettevano suoni, lampeggiavano e semrbavano attive ma tirando via i
fili, non era più collegato nulla alla sala
dell'infermiera di
turno , e tutti i blocchi tenevano gli schermi degli apparecchi....
bloccati, stazionari, a specifici momenti in cui si presume che abbia
tentato di zittirle. AD ogni modo vanno controllare, e se non
sostituite..."
"Cioè le ha scassate!" disse a voce alta Alaric rimasto di
sasso, interrompendo la donna che si fece più rigida e
accennò un si col capo, metnre Milan tornava a ridere.
"Così, dopo aver appurato che nel bagno, nell'armadio,
ovunque
nella stanza non vi fosse, e le macchine segnavano, bloccate,
dei valori
a prima che si togliesse tutto, abbiamo cercato ma... "
"senza successo, all'inizio..."
"esatto" fece offesa la donna "così siamo tornate di corsa
con
l'altra infermiera ed eravamo tre, nelle camere degli altri pazienti.
Tutti affermavano che era passata due volte, erano sicuri fosse lei e
che aveva indosso la camicia da notte di flanella pesante che aveva,
del set di abiti che il leader ci ha fornito..."
"se quella persona sapesse che le avevate messo una camicia da notte...
ripeto, camicia da notte!!... urlerebbe bestemmie per ore! Sarebbe
bellissimo vederla incazzata nera per questo affronto... lei le odiava
perchè si sentiva..."
"Alaric ba-... mph.... basta!OH!" fece Milan come arrabbiato
indicandogli anche con le mani di tacere ma o ricominciavano le risa o
si sfogava con l'uomo per non far capire che stava morendo dalle
risate. Pareva come a volte capitava un uomo di classe e di alto
livello che on riuscisse a fermare qualcosa di divertente che rompesse
il suo stato normale
"Stai ridendo pure tu della cosa..." fece Alaric senza considerare il
rimprovero "lo hai fatto apposta, ammettilo, nel caso si risvegliava
Lei..." con un ghigno
"Comunque..." continuò la donna infastidita "dopo aver
cercato
in tutte le camere occupate senza successo, cercando perfino sotto i
letti, o in quelle libere, scrutando ogni angolo, ci siamo accorte che
mancava qualcosa dai muri dei corridoi o le stanze..."
"Mancava...?" fece Milan senza capire
"Si, signore. Mancavano dei quadri di dottori o luminari, di ambo i
sessi, che erano..."
"quei tizi inquetanti dalle pareti? Avrà voluto evitare
infarti futuri..." fece Alaric con un sorriso
"Non sia maleducato. E' offensivo questo atteggiamento verso le persone
che hanno studiato una vita, per portare la medicina a come
è
adesso..." lo rimproverò la donna ma sia i dottori che Milan
cercarono di calmarla
"Sono sicuro che non sia così! Tranquilla! Quelle foto sono
state messe ad memoriam... non a caso.. continui..."
"Bene! Dopo le camere, nel corridoio principale che va verso la sala
delle infermiere, di fronte quella dei medici, abbiamo trovato per
terra dei resti.."
"Come dei resti!" scattarono tutti preoccupati, chi dalla sedia, chi
poltrona, chi divanetto
"Non resti... non mi avete fatto finire. Intendevo, abbiamo rinvenuto
dei resti di cibo sbriciolato, carte o resti degli involucri che
seguivano una direzione. Così abbiamo controllato fino a
dove
cèrano, e portavano alle sale di visita e analisi... e
abbiamo
notato in alcune come qualcosa era stato toccato, tolto o rovesciato.
Nel mentre alcuni pazienti avevano chiamato per questioni loro
personali e momentaneamente, dopo aver controllato quasi tutte le sale
tranne una, siamo corse per scoprire che la ragazza era tornata da
loro..."
"tornata in che senso? come lo aveva fatto?" domandò
dubbioso
Milan. Anche se la zona ospedaliera era un rettangolo, non era come lo
Chateau come una sorta di ferro di cavallo, quindi se era tornata
indietro, doveva aver ripreso gli stessi corridoi delle infermiere.
"Ce lo chiedevamo e... mentre parlavamo con i pazienti ci siamo accorte
di due cose. Aveva distribuito quello che scoprimmo il contenuto del
frigorifero della sala infermiere... era stato preso quasi tutto,
abbiamo
trovato cibo sbocconcellato sui ripiani o perso per terra, o donato ad
alcuni di
loro dicendo che sembravano molto tristi e che avevano bisogno di cose
buone per sorridere. NOn è proprio come ha detto,ma il senso
era
quello..." mentre Milan rideva di nuovo " ... mentre parlavamo ci siamo
fermate, sorprese per dei rumori strani sopra di noi..."
"Sopra...? ma non cè niente sopra, cè..."
"Il tetto aperto. Non è stata ancora completato il piano di
costruzione dela sezione superiore. Insomma, il piano nuovo che va a
completare la struttura, e così è uno spazio
aperto. da
cui si può arrivare dalle scale con la porta che attualmente
è... solo una porta che non permette di giugnere alla zona
aperta di sopra o dall'esterno, dalle scale a muro." disse il dottore
"Così siamo
andate a vedere, una delle infermiere si è perfino azzardata
a
salire le scale interne e aprire la porta per sopra, abbiamo la chiave,
ma non cèra nessuno ed essendovi solo i pilastri terminati
ma
non muri, non poteva esserci nessuno nascosto. Così
è
tornata giù... a proposito, mi perdoni, ma quando
inizieranno i
lavori per la nuova ala superiore? Adesso sono parecchio nervosa per
questa faccenda, perchè quella ragazza è
riuscita..."
"Stia tranquilla, partiranno in questi giorni, vada avanti..." le disse
Milan tagliando corto
"Bene! mentre tornavamo tutte e tre insieme così da
controllare
bene a gruppo, abbiamo sentito dei rumori strani provenire dalle stanze
infermiere e dei medici e siamo accorse. Qualcuno era stato
là.
E ci siamo accorte che le finestre delle tre stanze che erano
raggruppate e stavamo controllando, avevano le finestre accostate, sia
le interne dove cèrano che le esterne.
Così ci siamo insospettite e abbiamo ricontrollato le sale
delle
visite, notanto ciò che non avevamo considerato.
Le finestre
erano accostate e non essendovi vento, erano rimaste ferme e avevamo
cercato solo una persona o cose fuori posto. Facendo noi controlli e
pulizie in quelle stanze sapevamo cosa era fuori posto immediamente...
finchè mentre passavamo alle stanze dopo, non
abbiamo sentito dei
rumori dall'unica che non avevamo controllato prima. Quella in fondo..."
"Avete presente, con la lavagna luminosa per le radiografie..." disse
l'altro medico con un sorriso
"Si!" fece la donna con un grugnito "Aprendo la porta abbiamo trovato
molti degli oggetti sopra la scrivania davanti la lavagna. La lavagna
luminosa era la sola fonte di luce, quindi era accesa, e appesa a
questa vi erano sia varie radiografie che.. le foto che erano
sparite!!" disse con astio "erano state tolte dai quadri e appese anche
con scotch alla lavagna. Ad osservarle con interesse vi era la ragazza,
che appena ci ha viste, ci ha squadrate e ci ha detto prendendo una
foto , indicando
una
foto antica con lo staff comprese infermiere, affermando che noi con
divise simili a quelle, facevamo paura uguale..." si lamentò
la
donna, mentre i due dottori si tiravano le labbra per non ridere ma
Milan non riuscì a reggere.
"Ah ah ah... quindi...?"
"Quindi ... ma prima partiamo da un altro fatto. L'abbiamo trovata
nella stanza con la finestra aperta, e lei aveva la camicia da notte,
cibo rimasto vicino a lei e il viso sporco e ai piedi...mh" fece un
verso infastidito "un paio di Icefighter Black and Grey,
della Viking, di
proprietà di uno degli infermieri di giorno che erano nuovi,
mai
messi, che doveva utilizzarli per l'esterno se serviva e..."
"immagino non vi fosse puzza di gorgonzola e li ha usati" rise
sguaiatamente Alaric, facendo riscattare in Milan le risa
"... e che teneva da parte nella sala radiografie, essendo
specializzato in..."
"e mi faccia capire... lei aveva scarponi del genere sotto la camicia
da notte e vi camminava dentro? ha un piede piccolo, perfino Jd che
è alto poco più di lei ed è uno dei
più
bassi ha piedi più grandi..." diise Alaric
"... SI!!!" fece lei irata "camminava come un pinguino
ubriaco, ma
diceva che non le piaceva stare a piedi nudi in quel posto con l'odore
strano, saremmo in un ospedale, ma comunque... e affermava che li aveva
visti prima e per seguire un animale che non ha saputo
spiegare, che
camminava sul vetro della finestra fin su, immagino quale rettile o
simile, è salita fin su e li messi, dicendo che era
divertente..." mentre tutti ridevano
"ed era impiastricciata di cibo? ma che avevate nel frigo?"
domandò Jd curioso
"Sembrava una bambina piccola che mangiando con foga si sporcava tutta.
Le ragazze o i ragazzi dei turni vari hanno con le loro etichette del
cibo che tengono per le ore di lavoro. Vi erano varie cose, dal cibo al
cioccolato di vario tipo alle bevande. Ha lasciato in frigo solo alcune
cose. Insalate..."
"mi faccia indovinare... broccoli o melanzane o zucchine che facevano
parte del pasto? burro di arachidi..."
"SI! cose del genere, e altro che sembrava non esserle
piaciuto. altre
cose le ha messe sui letti dei pazienti dicendo loro che erano brutti
in viso e le dispiaceva che stessero fermi nel letto. E che
quelle cose buone facevano sorridere. A lei non era
piacìiuto stare ferma nel letto..."
"che abbia avuto uno di quei attacchi dove non respira o quando le
sembra di soffocare perchè troppo stretta sotto le
lenzuola pesanti?" domandò Jd a Milan che fece segno con la
testa che non sapeva
"L'abbiamo presa, portata in un bagno e pulita. Ci chiedeva sempre se
eravamo cattive e perchè avevamo le facce scure. E
perchè
tenevamo le persone in modo brutto nel letto. Parole sue. Quando
l'avete incontrato circa un'ora fa, aveva il broncio e faceva la
trattenuta
perchè le avevamo chiesto di stare buona e ferma..."
"quindi non si era appena svegliata..:" fecero tutti dubbiosi
"A quanto pare non si è svegliata oggi, terzo giorno, ma
ieri di
fatto, secondo giorno, comunque nella notte..." rispose il medico
primario
"E quindi...?" fece Milan chiedendo di terminare il racconto.
"per curiosità" fece l'infermiera che sembrava una tedesca
rigida e inflessibile "sono andata nella stanza delle riprese, nessuna
si è accorta di niente dalle telecamere della stanza
dell'infermiera o infermiere di guardia a vetri... e ho constatato che
lei si vedeva, non sempre e se si faceva attenzione a certe cose. in
pratica come un coniglietto spaurito, controllava gli angoli
nascondendosi e quando vedeva o forse non sentiva nessuno vicino,
sgattaiolava in giro. La si vede che prende i quadri, tra parentesi
afferma di averli presi perchè la colpivano e voleva vederli
meglio... sulla lavagna luminosa..." fece lei come se fosse un peccato
capitale "e le volte che non compare o si trova in altre stanze...
abbiamo appuraato con i medici che usciva dalle finestre..."
"AH AH AH " rise Milan tenendosi una mano sulla faccia "Quella
benedetta ragazza!... fatemi capire, lei si nascondeva e se ne andava
in giro controllando che non ci fosse nessuno come una spia dei film, e
per aggirarvi usciva dalle finestre, finendo pure sul tetto...
perchè aveva paura delle infermiere cattive! e ha portato
cibo e questo le volte dopo, agli uomini sui loro letti e ha girato
quasi tutte le stanze... con voi che la cercavate senza vederla,
notarla, trovarla e il medico di turno chiuso nel suo ufficio con
l'ordine di non disturbarlo perchè doveva controllare delle
radiografie nell'altrea lavagna, con cura... e poi vi lamentavate che
Lei si infuriava per
lavori e controlli fatti male... aveva forse torto?!?" domandando
quest'ultiuma cosa ai Capitani, e ognuno fece un comportamento
diverso, chi sembrava offeso, chi rideva, chi era preoccupato.
"E ha rubato del cibo della sala delle infermiere, distribuito ai
pazienti, sporcando..."
"Abbiamo capito..." fece Milan come se questa cosa non fosse importante
"Ti pareva... quella con la fame solita che si ritrova avrebbe mangiato
pure un tacchino intero!" scherzò Alaric
"QUindi... adesso comè la situazione?"
"Vorrebbe tornare in camera sua, le avete detto prima che ne ha una e
non vuole stare a letto e..."
"ma le sue condizioni?"
"NOn sembra avere ripercussioni di alcun tipo, ma lo avevo spiegato
prima. Ogni livello è normale, ogni.."
"Si, ma di testa come stà..." fece ALaric spiccio
"Come avete visto. Normale. Normalissime reazioni. NOn pare avere
memoria di nulla, tranne se osserva un oggetto o le si indica
ad esempio
un luogo, sa di cosa stiamo parlando. Non vi ha riconosciuti. Non
ricorda ne me e ne la capoinfermiera Bernadette. L'unica cosa che non
so come trattare è il fatto che ha un carattere molto...
infantile, diciamo..."
"Dottore! Parliamo chiaro. Lei sa del test visto che vi ha assistito,
parliamo di una persona che ha perso la memoria, che non ha
più ciò che caratterizzava il soggetto originario
e
quindi l'esperienza e la personalità maturati in anni...
secondo
lei, come dovrebbe essere?" fece Milan come seccato
"Guardi che da storia medica sulle amnesie, i soggetti che nehanno
sperimentata una, non hanno ricordato la loro vita in toto o
in fasce di
tempo, ma non hanno mai avuto fattori di regressione del
comportamento..."
"Ma è scemo?!" sbottò Alaric "dottore io non ne
capisco
un cazzo ma so che dai nostri esperimenti è uscito di tutto
e di
più, dalla pazzia, all'utolesionismo, alla convinzione di
essere
non so come una data persona pubblica e ne erano convinti!, all'amnesia
di vario genere, e so che sono capitate tante cose... perchè
è così strano che lei si comporti... come ha
detto?
Diversamente?"
"Voi avete visto esattamente la ragazza?" domandò allora
guardandoli uno ad uno, finchè col loro silenzio non si
avviò a un disposiutivo a muro e non parlò contro
di esso pigiando un bottone dicendo delle cose sottovoce.
Dopo qualche minuto apparve un'infermiera, con al seguito una persona.
Aveva un abito composto da giacchettino con chiusura dietro, pieno di
ricami e
poilette corto sopra la vita e a maniche corte, a coprire il sopra del
vestitino in raso con fascia in vita a piegoline. Da cui poi sopra i
fianchi partiva la gonna a ruota piena di pieghe comporta da
più
livelli di altezze differnti, sotto il ginocchio max davanti e fino
quasi a terra dietro, color panna. Milan lo riconobbe subito e da
composto che era tornato, si mise di nuovo a ridere.
La figura che appariva era una ragazza con una bitino chiaro
appariscente come una rponta al ballo delle debuttanti e sorridente.
"Da dove l'ha preso quel vestito?" chiese Jd alquanto sorpreso
"E' uno di quelli che aveva-avevo, avevo fatto mettere nella stanza nel
caso Lia si svegliasse..." rise Milan come se balbettasse vedendo la
figura
Alaric la fissò come se vedesse qualcosa di impossibile. Le
squadrò e le si avvicinò. Era entrata una
ragazza, dopo l'infermiera, con un viso disteso e pacifico, sorridente
e calmo a tal punto da sembrare di vedere qualcuno che sprizzasse gioia
di ogni poro. Era così sorridente e con una sorta
di aura di pace e gaiezza pacata, che perfino gli occhi lo
facevano. Avea i capelli ancor acorti dopo che Lia se li era tagliati
per vedere come fosse cambiare in toto, usando poi i restanti come da
consiglio di Milan per una parrucca. Così aveva i capelli
sempre con quel taglio alla pixie, con un lato davantipiù
lungo prima del metno e l'altro lato più corto, abbellito
con una fascia en pendant col vestito, che era sistemato in modo
elegante con parti delle ciocche di dietro a corprirlo lasciandone
vedere solo una zona, quella con i capelli laterali più
corti, rendendo il tutto elegante. Aveva degli orecchini ma non trucco.
"Qualè il tuo nome?" le chiese alla fine Milan tornando
composto
"Il mio nome?" fece questa guardandolo ancor asorridente ma sorpresa
"io... non lo so! Non ricordo..."
"Hai delle domande?"
"Domande?" fece allora lei perdendo per una frazione dis econdo quel
sorriso caloroso e dolce come a pensarci "NO!"
Tutti si guardarono sorpresi. Aveva detto la stessa cosa per la stessa
domanda quando convocati, l'avevano trovata seduta nel letto e rispetto
a quel momento parlava poco.
"Quindi non sei curiosa, non vuoi sapere nulla, non hai domande...?"
tornò alla carica Milan
"No... non sento di voler sapere. vorrei solo poter vedere le cose che
vedo dalla finestra." disse avvicinandosi ad una di esse pogiando le
mani sul davanzale er guardare fuori "Ci osno tante persone e tanti
animali e cose in lontananza che vedo e..." disse lei con un sorriso
carino e non terminò la frase perchè Alaric era
tornato ad avvicinarsi, questa volta vicinissimo, fissandola bene.
"Chi sei? Lia non fa mai quella faccia. Mai, tranne forse quando fa
emergere il suo lato criminale e pazzoiode da sociopatica.... Assomigli
a Lia? No. NOn sei vestita come vestirebbe lei. Non si metterebbe mai
un abito così scampanato e femminile senza una ragione, ne
sono prova i ritratti e le feste o comparsate su richiesta di Milan...
e non vuoi sapere perchè sei qui e come? Chi eri?
... non ti aspetti che crediamo che questo sia un caso di
amnesia e non ci stai prendendo in giro! Cosè, ti sei
arrabbiata per uno dei soliti scherzi di Milan lasciandoti questi
abiti, e vuoi farci rincoglionire come fai sempre con la
gente prima di incularla? Eh?!? Ti conosco carina... questa
espressione..." le disse adirato per poi voltarsi verso gli altri "non
sappiamo davvero perché abbia scelto di usare
quest'espressione. Ma non mi convince... Avrebbe potuto farlo per un
filtro narrativo, sapete delle sue solite recite, per gettare
nell'umido il rispetto verso Milan, o perché stava leggendo
l'atmosfera e voleva fare un plot twist o solo come espressione
generale per la parte.... credete davvero che questa sia
naturale, dopo ciò che conosciamo?" disse verso
tutti gli altri mentre la ragazza lo fissava curiosa allungando il
collo in avanti per osservarlo, visto che le dava la schiena.
"è totalmente diverso da Lia. E non obbedisce ciecamente ai
desideri di nessuno, sia come faceva la Prima e sia riuspetto
altri che si affidavano a noi camici bianchi, qaundo no navevano
reazioni negative..." disse una voce dalla porta, mostrandoi David che
entrava.
"Zio David!" cinguettò la ragazza che andò verso
di lui per stringerglisi a un braccio
"Ti ho portato questo, spero ti piaccia" le disse
gentilmetne, mostrando un peluche molto realistico di un
furetto a dimensioni reali che lei prese subito, lo alzò
sopra la testa come a guardarlo sotto la luce delle lampade con un'aria
di felicità enorme, per poi stringerselo come un
bambino con l'orsacchiotto.
"Sta recitando... non credetele..." continuò Alaric ma David
lo zittì
"Il dottore le disse di rimanere nella sua stanza, ma lei
andò e si presentò in giro per
l'ospedale.... le ho detto di chiamarmi semplicemente
e tuttavia lei insiste nel chiami Zio. Il test
finale sulle nostre apparecchiature per lettura, copiatura, scrittura e
ttuto il resto, sapete, della mente è andata a buon fine.
Lia è morta. Ne è nata una versione pulita e
incorrotta." guardandola mentre correva sotto la finestra e si sedeva
elegantemente a terra per giocare con il furetto finto "Pura e sincera.
NOn avendo eseguito la cancellazione totale però, ha lil
settore dell'apprendimento e conoscenze intonso. Per questo sa,
riconosce, identifica e comprende le cose, le persone, tutto...
ma non sembra anche da sue parole che abbia attinto a
frammenti di memoria dell'originale che richiamassero... situazioni o
parti del passato. Almeno, non per adesso. Per questo non è
come un neonato. Ha la consocenza dell'Originale senza però
le memorie di vita della stessa. E tuttavia rispetto un bambino piccolo
che no nsa nulla e deve fidarsi degli adulti... Lei ha il
libero arbitrio riguardo ai desideri di chi le sta intorno.
Può decidere se rispettarli o meno. NOn
può essere pedina, può disobedire o eseguirli a
sua scelta. Come ho potuto provare, sembra avere in se delle leggi e
regole morali e di comportamento inalienabili o incancellabili o
inviolabili. Voleva un peluche, le portai allora per prova un furetto,
vivo, e mi disse che era contenta di averne uno tra le mani ma non
sapeva come prendersene cura, parole sue, aveva paura di fargli male e
ha detto . Ossia, un peluche..."
"Come lo chiamo?" chiese la ragazza avvicinandosi a David alzando di
nuovo in aria il peluche, facendo volare commenti di Alaric che
borbottava .
"Dagli il nome che vuoi... "
"Un nome? Io?" fece lei sorpresa, portando il peluche vicino la sua
faccia per guardarlo bene, aveva pure i baffetti fatti con il filo da
pesca che uscivano dal nasino "...Atticus?"
"..." silenzio da tutti fissandola
"SI, si!" disse con foga rialzando in alto il peluche con contentezza
"mi piace Atticus, sarà questo..."
"Scusa, perchè Atticus?" domandò Milan curioso
"EH..." fece lei fissando l'animale di pelo "mh... non lo so, mi
è venuto in mente mentre parlavate..:"
"E tu.. non stavi seguendo?"
"Se io mi intrometto, voi vi arrabbiate?" domandò
paurosa, portandosi il peluche stretto tra le mani davanti la
bocca "le signore in bianco cattive dicono che non devo interrompere o
dire cose stupide o immettermi nei discorsi degli altri..." fece lei
tentennando
"Signorina! Smettila di pensare che siamo cattive! Noi..."
"Si calmi, ha solo espresso un suo parere" la interruppe Milan,
guardando l'infermiera capo con severità, facendola zittire
"su, dimmi.... Oh, scusa. Ti ricordi di me?" parlando poi con la ragazza
"Tu sei il capo. Quello che chiamano Leader. Sei come l'ape regina..."
"L'ape regina?" fece lui stupito
"l'ape regina è l'elemento di un alveare che è il
cuore, il nucleo e tutto gira intorno a lei, anche se le persone non lo
capiscono... E ho visto che anche tu sei così'"
"Ragazza perpiscace..." le disse con un sorriso
"Ma và! E' una bugiarda! NOn è cambiata e non
è successo niente. E' lei!!" fece in falsetto Alaric
inazzato "guardala! Potresti mai pensare che questa faccia d'angelo sia
una cosa normale? Avanti, prendimi a ceffoni come hai sempre fatto con
tutti!DAIII!!" la intimò faccia contro faccia
Alaric, in preda a follia
"Ma... lo devo fare?" chiese dubbiosa a DAvid e di contro, Milan le
disse con divertimento di prenderlo pure a ceffoni
con tutta la forza che aveva. Ma la ragazza disse "predere a
ceffoni fa male. E se qualcosa fa male non va bene. Poi lui no nsarebbe
triste? E quindi.. perchè dovrei farlo? Ma può
dartelo Atticus, se vuoi..." rispose lei prima in pensiero e poi
mortando il peluche con unghiette di plastica, muovendo con le dita le
zampotte.
"Mi piglia per il culo" fece Alaric a tutti ma Milan si alzò
e le si parò davanti.
"Hai dato il nome al tuo peluche, ma tu... non ne hai ancora nessuno. I
nomi sono importanti. Definsicono una persona a volte. La descrivono
per la forza e la potenza della loro pronuncia. O il loro significato.
O rappresentano la persona stessa per come è e fa... Ma quel
che è chiave, è che qualcuno che ha un nome, ha
un'identità per gli altri..."
"ha un'identità?" gli cheise dubbiosa inclinando la testa
"Oh, si. Per adesso tu... per noi sei una soggetto femminile e...
basta. Senza il nome non possiamo darti un'identità, e senza
un'identità per noi sei una sconosciuta"
"Sono una non persona?" domandò di botto preoccupata
"Oh, no. Una persona è una persona. Ma... io sono Milan.
Sono riconosciuto subito già dal pronunciare il mio nome.
Lui è Jd. Stessa cosa e così per tutti, qui. Ma
senza nome, noi non possiamo darti una definizione e riconoscerti... "
guardando David, che aveva compreso che era un test per vedere reazioni
e capacità intellettive
"Io... non ho ben capito, insomma... io sono una persona. Come voi.
Anche senza nome, io non sono una persona? Sono come questo peluche?"
mostrrandolo "AH, no. Lui ora ha un nome..."
"Esatto. Adesso, per farti capire, questo peluche ha una sua
identità. Bimba, questo peluche se messo insieme ai suoi
fratelli creati nelal bottega, sarebbe... uno tra tanti, senza sapere
chi è e come riconoscerlo. Ma se metti un collarino con il
nome, quello che hai scelto e lo metti là in mezzo... quel
nome lo definsice rispetto a tutti gli altri simili o uguali di
aspetto. Questo differenza in primis qualcuno. Il nome.
L'identità che ha una persona e che le viene data,
riconsocendola con quel nome.."
"Allora... guardandosi intorno "io non sono che... una persona non
definita?"
"qualcosa del genere"
"E che nome ho, io...?"
"Devi essere tu a deciderlo..." le disse gentilmente "non possiamo
darti un nome noi, perchè significherebbe... essere noi chi
definisce te... ho promesso a tua madre che tui saresti cresciuta con
le tue gambe e la tua testa, e ti saresti definita con le tue forze e
volontà..."
"EH..:? Mia madre...?" stupita, con gli occchioni grandi sgranati,
guardando poi David
"Tua madre..." continuò Milan "Vedi... tu sei il risultato
diqualcosa. Hai iniziato la tua esistenza come ciò che sei
dal momento della sua morte. NOn cè niente da considerare
peccato o errori, tu sei nata da una frazione della sua anima, e anche
se da sola, desiderava che una parte di lei fosse felice. E
così eccoti qui...Può essere confusionario, ma
sebbene Veròna abbia preso vita come pezzo di lavoro di tua
madre, alla fine tua madre stessa è divenuta, ha preso
l'identità di Veròna, per avviare un processo.
Che sia da veròna o tua madre, poco cambia. Sia tu che
Veròna siete tua madre sotto mentite spoglie. Come
travestita, perchè indossava un personaggio, strasformandosi
in Veròna. E quindi seppur Veròna sia al sua
controparte, tu sei figlia di tua madre e della tua madrina, possiamo
chiamarla così..."
"Stai confondendo anche me..." disse Jd alle sue spalle
"Quello che voglio dire è che tua madre è la
persona che eri prima. Ha lanciato la moneta,o si è data
alla sorte attendendo il risultato, e tu... tu, sei quel risutlato. Non
sei lei, non sei chi noi o chiunque altro vorremmo che fossi... e ne
è prova il discorso di David sul fatto che non sei tabula
rasa come soggetto da essere una pedina co manovrabile. Ad alcuni
potevo dirgli di fare qualsiasi cosa e... loro eseguivano. Non
eseguivano se io no ndicevo loro cosa fare... erano solo pedine o
soggetti vuoti che io riempivo e a mi davano assoluto ascolto. Si
muovevano ed erano tutto ciò e ogni cosa io desideravo. Ma
non voglio questo. Il problema è che... loro erano
così non solo per il test, ma perchè erano...
posso dire, più vuoti? Ma tu non lo sei. O non
saresti andata in giro, scappando dalle infermiere per te persone
orribili e ancora lo pensi, come se per te fosse vero per qualcosa... e
non avessi tue decisioni e pensieri...Tu nello stesso tempo, non sei
lei. Sei una persona separata. Il modo in cui tu le assomigli
è quello che no riesco proprio a superare, non lo
sopporto... perchè avrei preferito che non morisse, invece
di lasciare una figlia identica a lei eppure che non è lei.
Ma sono contento che tu non sia un pezzo, un soggetto e basta, che sia
solo esecutore di ogni cosa gli si ordini. Tu non sei lei. Per lei,
quando ne parlavamo... tu eri come una sorellina perduta da tempo o
qualcosa del genere, nel caso la moneta avesse girato nella tua
risoluzione, ma per me... per tante cose, tu sei sua figlia. In qualche
modo odio il pezzo che sei come risultato, Alaric sbaglia. Tu sei
così e basta, non sei lei che finge, anche perchè
lei non sarebbe riuscita come fu nella sua vita, a reggere per molto
sorrisi e carinerie come fai tu... diceva smper che ci voelva il cuore
e la forza per fingere, così a lungo e bene un
sorriso, anche solo di bocca. E così come so che, anche se
passassero anni, non riusciresti a divenire mai e poi mai come la lei
originale. E così come, anche se ti ordinassi di comportarti
come lei, saresti solo un'imitazione e mal riuscita, ma solo per un
motivo. Non sembra che anche tu... tu no nsei portata per fignere e
recitare, sempre che non sia qaulcosa di tuo. E quindi
ciò che vediamo non è altro che te, la
nuova personalità..."
"Mia madre?" domandò lei non molto contenta
"Non ci pensare. Adesso dimmi, che nome senti di voler usare,
perchè sia te?"
"Io... non lo so. Ho capito solo che il test..."
"Si, il test è il project Kianta. E tu sei la prima che ha
testato l'apparecchiatura e la procedura al cento per cento,
sviluppata e completa. E senza i lati engativi dei soggetti prima di
te, mentre era in sviluppo e studio, anche se è per loro che
adesso sembra perfetta. Ma tu sei qui, lei è morta, e non
essendo lei, è necessario un nome che ti riconosca..."
"Il project Kianta?"
"Si, era già in lavorazione quando lei diciamo che venne
incontro a noi e poi lo abbiamo rinominato..." ridendo
"No, quella pazza farebbe le scarpe a ogni sogno femminile del mondo.
Invece di pensare al principe azzurro o l'uomo dei sogni, o di essere
salvata o di chiedere di essere portata via... ma chi l'avrebbe rapita
a quella psicopatica, vorrei sapere... di chiedere di andare
via con chiunque volesse prenderla da dove era, o piangere
come una frignetta per la sua sorte, si è letteralemtne
fiondata in mezzo a noi come se nulla fosse pighiandoci pure per il
culo..."
"Alaric..!" rise Milan, non era per neinte arrabbiato ma anzi sorrideva
"semmbra quasi che tu ne parli positivo, non negativo come vorresti far
credere..."
"Cosa? Ti sbagli! Neanche Hannibal the cannibal l'avrebbe inquadrata
come preda pure per mangiarla, era indigesta pure per quello, sarebbe
scappato pure lui. E se fosse vissuta all'epoca, pure Jack lo
squartatore incontrandola per strada avrebbe urlato come una femmiuccia
dove esser preso a sberle e con la sua parlantina rompicazzo,
e se la sarebbe data per farsi arrestare.Avrebbe preferito la prigione
che nelle sue mani. Lo so!" disse l'uomo piccato
"Ma lui è sempre così?" domandò la
ragazza curiosa, facendo ridere tutti
"Lascialo stare, quello che voleva dire è che quando si
nomina tua madre, anche solo il nome, vien fuori tutto ciò
che conosciamo ed è stata. Ecco perchè..."
"Allora... se avete bisogno di un nome per indicarmi e riconoscermi...
non lo so, Kianta!?! A me va bene anche questo, hai detto che io sono
una buona cosa di quel test..."
"Vuoi proprio usare il nome Kianta? Sei sicura? E solol il nome del
progetto. Vuoi vederti in uno specchio per capire se ti sta bene...?"
"Mh..." riflettendoci "No, i nomi sono importanti, necessari e... se
è così e per essere io come sono, allora va bene
questo. E' già utilizzato?"
"No, non è di nessuno. Tua madre..."
"Allora va bene Kianta. E.. non lo so, ma... non mi piace definirla mia
madre e non voglio sapere niente di lei. hai detto che io sono io,
diversa da lei e non sarei mai lei in qualunque caso. E mi va bene. Se
per essere me io devo usare il nome Kianta, vogli oquesto...."
"Quindi è così?" ma fu interrotto da David
"Milan, quando ho utilizzato parole e nomi per i test appena l'ho
raggiunta, dopo quanto ha fatto per tutto l'ospedale... non ha mostrato
alcuna reazione. ... Dopotutto, non le si aveva ordinato di
reagire o comportarsi in alcun modo da altri. Quindi non era stata
influenzata. È stato facile far rivivere quella
Lia con la sua scan, ricordi? E anche allora, non si
comportò come un soggetto privo di ogni cosa, anche della
personalità.Non era un pezzo agli ordini di qualcuno, un
osggetto malleabile. Altrimenti, si muoverebbe solo secondo i
desideri di te, Milan. E così quest ragazza...Anche dopo
anni interi... Non sarebbe ancora diventata la Lia originale, per
quanto aspetti. Anche se le fosse stato ordinato di comportarsi come l'
originale, ... sarebbe stata solo un'imitazione per emulazione di
quanto appreso o visto da video e altro, così come Lia
faceva con la musica. Non leggeva e comprendeva la musica scritta
eseguendola, era mera emulazione e riproposizione di ciò che
gli altri eseguivano e che aveva sentito. Questa è una
persona molto simile ma separata, e sicuramente non la stessa Lia.
...Quindi, ...non è davvero scomparsa per
l'eternità per un verso, ma dall'altro si... Anche
dopo essere diventata la Padrona della Casa e la Signora delle Chiavi
...non c'era modo di farla rivivere..."
"Però hai detto..."
"NO! Quel modo, che ti ha lasciato insoddisfatto perchè lei
stessa, o meglio la sua scansione, è andata fuori di testa
perchè risvegliata e lo stress ha reso instabile la scheda
di dati... tu non credi in ciò come faceva lei. Quindi non
dovresti pensarla o volerla usare. Tu sei per metodi... esoterici. Se
vuoi riaverla indietro, ora come ora essendoci la sua... sorellina
minore, ad occupare il corpo ed essere la legittima erede della sua
anima, non puoi che aspettare la sua morte per tentare di risvegliare
Lia"
"Non dire sciocchezze..."
"E quindi...basta pensarci! benvenuta tra noi, Kianta!" disse con
gentilezza a Kianta con le mani sulle spalle "adesso hai preso il posto
della persona che eri prima, intendo per gli oggetti che erano suoi, la
sua stanza, molte altre cose... hai cose da imparare che magari adesso
non affiorano, ma se hai problemi io sono a disposizone..."
"Si, zio David..."
"ma perchè lo chiami zio?" domandò Milan
accigliato
"Non lo so, è stato gentile e non... tetro come quelli..."
indicò con un indice come una bambina l'infermiera e i
dottori "e non mi guardava in modo strano senza dire niente o mi diceva
di stare buona a letto. E' noioso a letto. Lui invece ha parlato tanto
con me e mi ha insegnato dei giochi interessanti..."
"Erano i test..." rise David
"Capisco. Dottore, la sua valutazione non è esatta, mio
parere. Anche se ha chiari comportamenti un pòl infantili,
la sua testa non dimostra che un'età superiore... da quello
che vedo, i suoi comportamenti che lei definisce infantili sono solo un
modo, secondo me, per compensare cosa per ora le manca e si comporta
come ogni persona in un luogo non conosciuto e tra persone ignote. Si
aggrappa a qualcuno che sembra diverso dagli altri, aggira
ciò che considera pericoli, fa ragionamenti sensati ed
elaborati e anche se apapre per lei infantile, ho l'impressione che non
sia regressione mentale o dell'età..." fissandola "ma
qualcosa che sia suo senza ciò che rompeva l'originale... ma
David, tu che dici, non dovremmo vedere nel tempo come si comporta ed
evolve, invece di gettare etichette a caso? lei diceva
così..."
"Si, concordo. Le piccole cose che sembrano infantili potrebbero esser
solo ancoraggi, non so... magari prendendo confidenza o maturando la
sua personalità nei giorni a venire, potrebbe..."
"Se per te va bene, David, se lei non ha proprio niente... questo primo
giorno di risveglio, anche se è stato ieri, il
secondo... ancora non ci credo che con lei cè stato un
periodo di coma..." fissandola serio
"Il coma non era proprio vero coma... come ti dissi, la procedura per
ora può avere risvolti diversi in base ai soggetti e ai
cervelli. Molti sono rimasti svegli e vigili tutto il tmepo. Altri
hanno perso conoscenza per pochi istanti o una o due ore. Altri hanno
trovato la procedura così orribile da avere reazioni nefaste
e quindi risultato inconcludente... e chi come lei, doveva ricevere
prima la cancellazione e poi l'allocazione dei processi rimasti dopo
che i ponticelli sono stati rotti. Quindi doveva riassestarsi per
riavviarsi con il risveglio. In pratica dovea avere il tmepo di
adeguarsi alla procedura ed esser pronto come vuoto ma
riassestato, per riprendere i sensi..."
"Si l'ho capito, è solo che... beh, l'importante
è che sta bene. Ascolta" passando a Kianta "cè
qualcuno che vorrei tu consocessi"
"Stai parlando di quei quattro scemi che erano suoi amici? Quei tre
tizi da circo" prese in giro Alaric
"Oh, no." disse non guardando lui ma Kianta "Come fu per tua madre,
cè qualcuno che incontrerai il primo giorno che ha quattro
zampe, due orecchie, porta gli zoccoli..."
"OHHH! E chi è?" domandò sorpresa ed eccitata
Kianta stringendo il furetto
"Qualcuno che se lo accomuni ad esempio a lui..." indicando con una
mano Alaric che lo fissò stranito "magari potresti far
fatica a riconoscere. Sai, messi vicini potresti non sapere chi dei due
è chi... avrebbero se estate entrambi gli zoccoli, infodno
usa gli zoccoli di legno con facsaia in pelle.... hanno le facce lunghe
da cavallo, parecchi capelli e peli e sbuffano come matti "facendola
ridere "... ma sai come riconsocere Alaric e chi voglio farti
incontrare, che si chiama Bluegrass?"
"Oh... come li riconosco....? Non lo so, dal naso?" chiese lei
innocenetemnete
"Cosa?" sbraitò Alaric "Che ha il mio naso?"
"Hai il nasone..."
"..." ridendo "No, Bluegrass che non ha un naso così
e...visto che sarà tuo, Lubo ti
insegnerà, anche per vedere cosa ricordi e cosa no, a
cavalcare... è quello senza i jeans..." fece mettendole una
mano al centro della schiena portandosela fuori, mentre Alaric restava
a bocca aperta e gli atri ridevano "adesso andrai nella tua stanza con
gli abiti che vi troverai, non questi abiti, e mi quando te la sentirai
uno dei Capitani ti acompagnerà alle stalle, o potresti
andare in camera tua... indossa comunque ciò che ti fa
sentire a tuo agio e procedi quando te la senti. Io ho cose da fare, ma
dopo potrei venire a vederti. ma non fare esagerazioni oggi, quindi
preparati ed esci quando te la senti... me lo prometti?"
"Si"
"se riesco alle cinque di pomeriggio prenderemo il tè
insieme e ti farò preparare cosa ti piace, anche le
meringhe..."
"..." lei rimase un attimo come a pensare finchè qualcosa
non le balenò nella testa "MERINGHE! SIIII!" agitando le
braccia per la contentenzza come fosse la cosa più bella del
mondo
"Molto bene, allora prenditi il tuo tempo. Io devo andare. Ho degli
impegni nel mio studio, ma non fare di testa tua più nulla.
Va bene? Ragazza, fammi stare sicuro...."
La lasciò da sola nel corridoio dopo le raccomandanzioni, e
mentre lo vedeva andare via, sorrideva e pareva tranquilla dicendo al
furetto che ora non sapeva cosa fare prima, finchè una voce
non la chiamò. Era Jd, serio.
"Devo parlarti, andiamo nella tua stanza di là
così vedo se hai davvero abiti veri per te e non questi..."
"Sono brutti?"
"A te piacciono?" le domandò dubbioso
"A me piaceva di più quello rosso corallo, l'abito con
scollo rettangolare, corpetto arricciato in verticale, gonna dopo il
ginocchio con orlo arricciato con manica a lanterna..." con tristezza
metnre si guardava quello che indossava
"Mai fai a descriverlo così? Te lo hanno presentato?"
"Oh, no... l'infermiera pi gentile delle altre mi ha solo scelto questo
e acconciato i capelli. però so che quell'abito è
fatto come ho detto, non so..." fece lei come disturbata da qualcosa
" Fa niente ma devo parlarti. Gli altri stanno andando via ma
è bene che prima che tu esca di qui, ti dica delle cose e mi
stai a sentire, va bene?"
"... Io vorrei andare in questa camera che avete detto è
mia. Zio David dice che ho degli oggetti e..."
"Ne parliamo in camer a mentre ti cambi. Andiamo..." le disse tirandola
verso la stanza a lei riservata
Lia fumava apatica osservandosi intorno in modo critico.
Finchè
un rumore, una grande porta che veniva aperta, non la fece voltare solo
di poco con la testa.
"Lo stai incensando per inaugurazione?" le disse la voce
mentre lei
dava le spalle con aria amichevole e una punta di divertimento
"Ti piacerebbe che io facessi quelle cose..." andandogli
accanto,tenendo
la sigaretta tra indice e medio "scemo, non dovevi essere..."
"Si, ma sono qui" tagliò corto lui
"AHH!! Sei un quel periodo del giorno in cui appari serio, pragmatico,
composto ebla bla... sembri un navigato banchiere quando fai
così..." gli disse con uno strano pizzico nella frase che
parve
coglierlo
"le giornate sono lunghe e l'umore vira come una nave in balia della
tempesta" tagliò corto, spostandosi la frangetta nervoso
"Quando fai così sei anche poetico, che carino...! ma...
secondo
me sei troppo tirato. Mi hai rimproverata per il benvenuto dell'aquila,
in modo brusco, che... mh!"
"Lia... per acchiappare i Neri e fargli passare da quindici minuti
all'eternità di terrore e inferno come lo chiami, li hai
raggirati vestendoti da tirolese una volta e un'altra da perfetta
tedesca in abiti tradizionali, hai preso uno di quei robot che sembrano
criceti sotto steroidi, che non so per quale motivo dicano siano
carini..."
"Imogen afferma che è stato un piacere per lei e il suo
reparto
realizzarli... e tutto da miei schizzi mentre mi annoiavo di come
volevo
fosse un animaletto moderno da compagnia..."
"Compagnia" rise lui sempre in quella maniera composta facendo un gesto
con un indice verso la fronte, per for passare il dorso della mano
veloc sul ciuffo ribelle "quel robot non è carino,
è
inquetante... e oltre questo è stato dotato di denti che
solo un
kaimano può eguagliare, un vano interno in cui riporre
oggetti,
ed è capace di prendere a sberle e sederate le persone con
le
sue rotondità..."
"e capocciate... e rotola. Lo so, è un amore! E utile,
oltretutto.Sapessi come..."
"Preferisco i cani..."
"Tu... i cani! Intendo... quando... ti ho mostrato il prototipo, il
meepit blu, tu sembravi entusiasta..." fece lei con quel sorriso che
pareva sornione e seducente, ma era solo come se pizzicasse con
qualcosa
che però lui coglieva
"Non quando l'ho visto all'opera. Insomma... sei entrata con il gruppo
femminile di punta e hai mimato la scena seducente del benvenuto... e
che dire, noi commerciamo anche in piacere oltre a protezione e..."
"Milan, Milan, Milan...." gli disse ridendo "siamo niente e ogni cosa.
Siamo un piedino nella società, e tutto il corpo nel resto
che
no nconoscono neanche... e tu ti turbi per un robot che è
fedele
e utile, solo perchè ti sembra, adesso, inquetante...? Dai
rilassati, liberati dalla pesantezza che ti opprime e cancella il tuo
essere... mh... grave, profondo, autorevole, responsabile,posato,
riflessivo, sostenuto,contegnoso, ponderato, severo..."
"mi stai descrivendo?" ti va di fare due passi nel luogo che abbiamo
creato?" le disse sorridendo dandole il braccio, che lei
accettò
dopo avergli dato un colpetto con la tempia sulla spalla "so che hai
nella testa una frase o qualche descrizione non bella che no nvuoi
dire..."
"Davvero? E quale..:" fece lei stando allo scherzo ridendo
"sono sicuro sia in italiano e non è molto... lascia stare.
aspetta..." fece lui fermandosi un attimo con lei al braccio, al
fianco, che lo fissava senza capire.
Si accorse solo in quel momento di una cosa.
"E' Timeline, o come si chiama, The End of Timeline, il brano di di
quell'artista che fa musica elettronica,
rock progressivo utilizzando anche oltre chitarre Arpa laser e le
boline di tesla? Anche se non ho ancora capito come funziona l'arpa
laser..."
Milan ascoltava l'ambiente che credeva vuoto della Casa della Seta,
appena terminata.
presentava tre livelli, era situata all'interno della fascia a
mezzaluna che compneva i possedimenti dello Chateau, girando attorno la
montagna e si trovava poco distante dal Favo. Il livello interrato era
destinato ad "attività" più particolari e
private. Il
piano terra da salottini, stanzette e salette destinate per certe
attività metnre il piano superiore come vero e proprio
ambiente
da "maison close" ed era gestito partime da Madame. In quel modo con
tutto ciò e otlre che gli uomini e donne potesse desiderare
e
più, era sicuro che non andassero in giro nelle vicinanze o
chilometri a far casino per trovare "qualcuno con cui passare il
tempo". Evitando malattie e problemi e nel contempo, studiarli.
Non solo ogni piano ma ogni stanza aveva come molte cose ispirazioni
varie, dal bordello dell'ottocento ad ambienti dedicati a periodi
storici o d'epocae in esse vi si sviluppavano i servizi presentati o
richiesti. Per le cose estreme o piùsegrete vi era il piano
interrato, preso conforme da quello di Madame nella sua casa o meglio
villetta.
L'interrato della maitresse francese prevedeva delle sezioni
per diverse attivita, tra le quali quelle che schifarono Lia dal
profondo. Madame era una donna energica ma elegante, intelligente e
capace nell'imprenditoria, sopratutto privata, che l'aveva invitata per
procedere con gl iaccordi, di portare un pò di... del suo
lavoro
anche allo Chateau, così da evitare gli spiacevoli
inconveniente
che gli uomini combinavano nelle ore o giornate libere in cerca, come
detto da loro, di pollastrelle.
E così Lia avea visitato tutto
l'edificio scoprendo sopratutto, oltre le camere in stile bohemien,
liberty e classic con velluti rossi, blu, neri e ori, la parte segreta.
Le camere erano
ovviametne controllate con telecamere nascoste e altro sia per
sicurezza per le ragazza e la padrona ma anche.. no nsi sapeva mai.
Sebbene Madame fosse scelta per essere discreta e sicura, le armi in
mano in quel mestiere per certi versi pericoloso erano necessarie.
E quando la condusse nel seminterrato Lia capì
perchè.
Tutte le persone che avevano desideri e bisogni estremi e non solo,
frequentavano quel luogo. Erano tuttavia stanze che Madame poteva
riservare a persone... così influenti che era meglio che
nessun
cliente li vedesse in alcun modo e un'entrata segreta esterna
permetteva a questi clienti di sfuggire ai radar, per vita pubblcia e
non solo, e frequentare le sue ragazze in un ambiernte in cui nessuno
tranne Madame o i suoi clienti speciali dietro però
accompagnatori ben armati o ospiti come Lia potessero raggiungere.
La sezione sotterranea comparve agli occhi di Lia come una sorta di
doppio contenitore. La sezione da dove entrava privatamente, ancor
più dei clienti, Madame era una sorta di corridoio intorno
alle
stanze, un pò come i passaggi segreti allo Chateau di cui
Milan
aveva dato una mappa precisa, o almeno disse, di ciò che lui
sapeva. E mentre camminavano in quel corridoio con un lato la parete
dell'edificio stesso, dall'altro invece un quadrato o rettangolo in
base alla stanza trasparente ma solo apparentemente. Quelle stanze
erano moderne e molte come Cyberpunk interiors, con appunto
pareti che sembravano dall'interno tali o specchi, a molti piacevano
molti specchi nelle stanze del genere, ma da fuori si poteva assistere.
"Utilizzo queste stanze anche per altri scopi. Quando chiedo o lo fanno
loro stessi, di mettersi delle maschere di vario tipo che
rendiamo disponibili io posso,s apendo che mai le toglieranno
finchè no nsaranno nel bagno privato di là, fuori
dalla
vista, diciamo sfruttare altri settori che questo lavoro mi
permette. Scienziati, studenti di varie classi mediche, psicologi e
psicoterapeuti che devono scrivere libri e articoli su... determinate
questioni..."
"Si, ho capito" dille lei
veloce come a cancellare la questione
"Chi assiste qui,
è...
interessato alla materia da vari punti di vista" fece la donna,
indossando i suoi Tailleur o completi gonna elegantissimi, perfetti per
lei, con spille o accessori di gusto ma antichi
"E accetta anche
guardoni?"
"NOn come li intendi tu.
I... voyeurs,
che possono entrare qui sono persone fidate e sicure che.. come dire,
hanno altri bisogni oltre il fisico..."
"ho capito, sono quelli
che si
eccitano guardando... certo che ne fai di soldi tra i ricconi che
vogliono fare roba in segreto lì dentro e la gente che li
fissa
e non lo sanno, da qui fuori..."
"Questo, mia cara,
è come tu
hai detto l'altra volta che ci siamo incontrate. Sesso e morte sono le
attività lucrative che mai vedranno un tramonto. E avevi
ragione. Più l'essere umano continua a provare
ciò che il
sesso può dare, e più ne vuole. Così
come ci sono
uomini o donne, da alcuni anni anche loro vanno alla carica come
clienti,che invece desiderano riprovare qualcosa perduto nei meandri
del tempo e abitudine, matrimonio e vita sociale... le prime volte."
"Come i turisti del
sesso... bah!
Comunque, come mai mi hai portata qui? Vuoi portare questa roba allo
Chateau? NOn abbiamo gente IN che paga cifre assurde per giumente di
alta classe, in luoghi futuristici nel pieno anonimato... si fa per
dire, ma... ho convinto Milan a creare la Casa della Seta
perchè
così la gente possa sfogarsi..."
"Come con il Teatro e le
attività varie? Così come le classi di
che hai messo" rise la donna
"Ride? Lei sfrutta un
aspetto che fa
sfogare la gente dai suoi pruriti. Non è la sola cosa che ho
pensato
di introdurre e lo sai quindi..."
"Sono rimasta sorpresa
però da
come alcuni hanno trovato interessante la cosa. Georgian, greek,
Cossack, Hungarian, Caucaus, russian, bulvar o comunque Turkish dances... ossia i vari
tipi di
danze di quei paesi, sia a solo che a gruppo, che permettono di
migliorare la muscolatura, combattere introducendo dove non
cè
il comb attimento in scena, ampliando quello previsto e
facendoli
sfogare mentre si divertono. Così mi ha inviato scritto
Milan. Armi vere, premiazione per quelli che
riescono a migliorare esecuzione e prestazioni, scene di combattimento
dove lo spettacolo e l'apparenza e bravura sono premiati ma non le
ferite... feste a tema serali o notturne..."
"Vedendo Milan con i suoi
contatti nei vari paesi o seguendolo quando mi invitava per vedere il
mondo, come
dice smepre, ho assistito a quegli spettacoli la seconda settimana che
sono arrivata. E ho pensato
"E ora che sei qui nel
cuore della mia Maison, ti sei pentita nella valvola di sfogo su questo
ambito?"
"No, perchè
finchè so
che è controllato, seppur pensano di fare e sfogare tutto
ciò che vorrebbero provare, sicuro e non pericoloso per gli
altri... mi va bene anche questo. Sarà Lei a gestire quel
luogo,
Madame, l'importante è che resti nelle linee guida che ho
chiesto. Sicurezza, igiene e zero rischi in primis..."
"Se non fosse
così non sarei
una professionista... ma chiamami Lalique, per favore. Altra cosa,
Milan mi ha detto che ti ha chiesto di far visita in sua vece e mettere
in campo cosa hai imparato, ad alcune persone che vorrebbe unirsi
all'organizzazione. E' la prima volta che sento di qualcuno a cui
affida qualcosa."
"Questo perchè
non si fida, come
suo fratello di nessuno, non crede nella divisione del potere e io,
come ha detto, sono uan delle poche persone che non permette a niente
di corromperla o comprarla. Di fatto mi ha dato le chiavi, non quelle
ma comuqnue le chiavi dell'organizzione per fare ciò che lui
non
vuole... gestire ed organizzare. Ma se continua a detenere il potere
solo, senza fiduciari, non andrà lontano ma non vuole
capirlo. E
tuttavia non può certo dividersi tra utti i luoghi e le
persone
che deve incontrare. QUindi ha deciso di sfruttarmi anche per questo..."
"Se solo non fosse
così
immaturo e infantile a volte..." fece la donna con un sospiro "Si
è come acceso, come una lampada a incandescenza ormai
obsolete,
quando ha pensato di giocare con te a quella storia della strega dello
Chateau... e dice che vuole ingrandire le cose"
"Ammetto che è
divertente
vedere le facce degli ospiti quando provo il sistema delle proiezoni e
quegl iabiti ottocenteschi"
"ma secondo i tuoi, di
gusti... quindi lui non ha il pieno controllo"
"Se per questo neanche di
quella che
chiama performance..." ridendo "lui assiste come a teatro per uno
spettaccolo già visto ma come per tutto, nuovo allo stesso
tmepo
ogni volta. Come il tè giapponese, ogni spettacolo
è
sempre diverso e mai uguale all'altro perchè gli umani
seppur
proponendo un'opera conosciuta, san mettere in ogni esibizione del
proprio e cosa sentono al momento e
del diverso che si coglie e apprezza. Altrimenti non sarebbero
magnifici, no? E nel suo lavoro, Madame?"
"Mia cara, ci sono cose
che conosco
ormai più della mia stessa vita, eppure come dici ogni...
spettacolo, è diverso e mai uguale dal precedente. Per
questo ho
accettato, per vedere e capire se avevi ragione anche con gli uomini
dell'organizzazione. Per loro sarà una cosa nuova e
interessante
a lung adata, o si annoieranno rischiando di uscire fuori dalla scatola
che tu hai creato per loro? Non so cosa pensare a questo Pandora's box
che utilizzi contro i vostri... conigli, per circoscrivere il male
dentro certi confini... ma funzionerà anche con loro senza
annoiarli ne desiderare di evadere?"
"Provare che costa? E'
con i tentativi
che l'umanità ha progredito in barba alle religioni che
vorrebbero tutto uguale a cosa credono. QUindi madame, attesa... questo
serve. Guardare, aspettare, osservare e valutare. Ma tra le vostre
ragazze e le nuove che avete nella lista, le persone
con ipersessualità o dipendenza sessuale a cui dare
non
solo diamo aiuto economico e supporto, ma anche uno sfogo come per gli
uomini... così nessuno sfruttamento, ma tutte persone che
vogliono, credono, amano farlo e che... sfruttano però i
loro
problemi e disturbi al meglio, senza pena e senza nascondere. Se il
mondo girasse così... possiamo solo tentare e sperare che ci
siano meno persone perse, vuote e via dicendo..."
"E cosa mi dici sull'effettiva validità della Casa della
Seta?
Non si rischia come i siti porno di renderla un'ossessione,
perchè il cervello vedendo certe cose e certe diciamo
qualità, è portato ad avere abitudini uguali o
superiori a cosa ti dà
piacere dai video e foto che visioni? Questo significa.."
"che le donne normali, con imperfezioni o i caratteri ben distanti dai
personaggi delle attrici saranno scartate e ignorate, prefendo un certo
tipo di soggetto femminile. Lo ben so... tuttavia, Madame, la CAsa
della seta non è solo uno dei modi per legittimare qualcosa
che
per molti è un tabù o qualcosa da usare come
giudizio ma
anche per dar loto tutto e di più che là fuori, s
elo
trovano... è un potenziale rischio per tanti fattori, ma Lei
lo sa
già. E' anche uno studio su costumi e gusti sociali,
comportamenti, attitudini o preferenze... così come la
comprensione dei gusti fisici delle persone per avere un rapporto con
esse. Altezza, aspetto... alle donne interessano gli uomini che in due
fattori sono vincenti. Aspetto fisico e capacità di
eccelelre ed
essere un maschio se non alfa, almeno beta, e di provvedere ai figli.
La genetica e la sicurezza di figli vincenti già
dall'aspetto
sono un elemento animale che perdura, ma è interessante
vedere
come uomini e donne si comportano alla ricerca dei partner. Come fa
Lei, Madame, anche alla Casa delle Seta ci saranno soggetti fidati che
studieranno le situaizoni per la scienza."
"E per tu capire qualcosa che non conosci"
"Anche, ma se veramente voglio la realtà, io nel suo
ipotetico
esmepio dei siti porno, non cerco i filmetti recitati e studiati prima,
ma gli amateaur originali.. non avrebbe senso, altrimenti. Per questo
è meglio chiedere alla gente comune che risponde seriamente
e
per davvero e non uomini che sbavano dietro a sederi a forma di Otto
come le migliori secondo i canoni attuali... ma che nel
cervello hanno
sterpaglie. Se fossero come Hedi Lamarr ne sarei felice, le terrei non
come amiche ma almeno persone di interesse. Con cui poter parlare e
interagire senza pensare sempre a maschi, trucchi, profumi, evestiti e
scarpe e cazzatine varie..." disse in itaiano l'ultima parte della
frase arrabbiata."Comunque, come le ho chiesto, mettere ragazze
più normali che le top class che tratta Lei,
aiuterà il
cervello a non restare legato agli stimoli artificiali, mixare le donne
o uomini permette di sviare questo cervello..."
"Lo farò, non è di ogni giorno avere un'occasione
del genere,
proposta da una donna. Anche gli spettacoli di vario tipo dal moulin
rouge e burlesque style al resto...sono
curiosa, vediamo cosa accade, allora. Mi auguro che continueremo a
incontrarci per chiacchierare..."
"Certamente. Lei, Madame, è una donna che merita rispetto e
considerazione. Non è come molte che prendevo ad esempio,
altrimenti no nsarei qui. Certo, è un
pò.... meh...
vedere e discutere del suo lavoro, ma abbiamo parlato delle risorse
energetiche e le funzioni di centrali geotermiche cotnro quelle
nucleari... con chi tra le sue ragazze sarebbe possibile? ovviamente
togliendo le ragazze che con questo lavoro si pagano
l'università, ma loro sono occupate, e anche le rispetto.
Invece lei
è interessante, e andiamo d'accordo, non sarà mai
lontana
dalle mie conoscenze, stia tranquilla. Anzi, mi piacerebbe passare
altro tempo a discernere sul mercato e le possibilità di
questo
lavoro. Le va un tè più tardi? Anche per...
digerire
questo..." fece, vedendo clienti e ragazze che si strusciavano tra loro
"è uno strumento musicale in grado di riprodurre canzoni
schermando manualmente la luce laser di un dispositivo cooperato con un
PC. La canzone o brano viene suddivisa in base ai laser e l'effetto
attivato al comando manuale, quindi viene
suonata in base al movimento della mano e l'esecuzione della musica,
consentita interrompendo il laser con un buon tempismo..."
"Tu e i tuoi tentativi, introducendo anche la sezione musicale" rise
Milan
"Mi hai chiesto tu di rendere questo luogo diverso e meno monotono,
fermo a qualcosa di freddo..."
"Vero, ragazza, Touché! Comunque il proporre agli uomini di
imparare strumenti facili, classici, difficili o addirittura antichi
come quelli cinesi e celtici... come si chiamano alcuni?"
"Irish bouzouki, liuto, yckelharpa, Aerated, Autoharp, Dobro, vari
strumenti africani originali, vari tipi di tamburi e casse, mbira,
Theramin,Thelharmonium,L'armonica a bicchieri, Singing Arc, Crwth,
Sharpsichord, Wheelharp, Gamelan, Array Mbira, Idrolofono,
Sursringar, Handpan, Ravens drone flute..."
,
"beata tu che li ricordi tutti" disse lui osservando l'ambiente
finchè non si girò "Ma... ma li stai leggendo! Ma
dai, ma
che scherzo è...!!?!" vedendola leggere dal suo cell, serio
e veramente sorpreso e offeso
"AH aha ah "ridendo di gusto "tu mi fai gli scherzi, io ricambio.. come
ti sembra l'ambiente?"
"Mah! Non so, mi da un senso di... tra l'ottocendo e bollywood... e
intendo vedendo le porte delle stanze aperte"
"opulenza e ricchezza, ma solo in certi ambienti... da tua gentile
concessione... mi indispettisce solo il fatto che le ragazze di madame
e quelle che ho trovato con quella patologia sessuale
possano......"
La raggiunse davanti una camera che prendeva ispirazione da un
rivoltante, per lei, aspetto da principessa disney sui toni pastellosi
e zuccherosi, rouches e altro che avrebbe fatto sognare ogni amante del
genere. Se cèra.
"Tu e Madame vi siete accordate per dare in questo ampio luogo, un
gusto per ogni persona che lo desidera. E il sotterraneo?"
"Come da Madame... è solo che..:" fece lei scuotendo la
testa
mentre passava per il corridoio con le porte aperte mostrando l'inteno,
sempr diverso e mai uguale
"Cosa ti angustia, amica mia"
"Non capisco davvero cosa si prova a lavorare facendo questo. Ti prego,
senza presa in giro, comè fare questo mestiere? Cosa si
prova n
el farlo in questo ambito"
"Ah" fece lui stringendole la mano sul suo braccio con l'altra sua, per
fare una camminata nel corridoio guardando ogni stanza passandovi
davanti fino alla fine
"ti offende che riprenda questo discorso?"
"Oh, no. E' solo che dopo mio fratello, che non mi comprese quando lo
seppe... Quel primo giorno qui da noi, mi è venuto naturale
raccotnarti molte cose, compreso come ho fatto a rancimollare le prime
somme per creare tutto questo... itnendo l'organizzazione... andando
più indietro ricordo bene da cosa nacque... Dorde era stato
preso dal generale, all'epoca ancora non tale, e io per trovare il mio
posto mi arruolai appena maggiorenne dopo di lui... ma se lui era stato
preso sotto l'ala di quell'uomo, non io. Eravamo in luoghi diversi,
sotto superiori diversi, in ambiti diversi... le brutte esperienze le
ho vissute io, dei due. Ho visto il brutto del mondo, sia per i miei
camerati nei vari anni che proprio per il lavoro che feci dopo e... mi
ritrovai al centro di qualcosa che da ragazzino nella mia cittadina
natia non immaginavo. Quando si parlava di soldati, l'ambiente
militare... non cèra negatività tranne quando si
parlava
del loro operato in guerra, sai cosa fanno... E Dorde iniziava ad
odiare l'essere il braccio
destro ed esecutore per molti ordini del generale. Per
carità,
lo stima, è un grand'uomo ma... molte, molte cose non gl
iandavano. Quando quell'uomo salì di grado, anche lui lo
seguì. e
così i suoi sottoposti divennero ciò che era lui.
Noi
come militari abbiamo fatto cose di cui ci pentiamo ma non
è così per chi ci ha ordinato di eseguirli. Per
loro
erano tutti atti dovuti e impossibili da cambiare. Le volte che
incontravo mio fratello, scoprivo dai suoi racconti... non potevamo
farlo in teoria, ragazza, ma nessuno lo dirà mai... comunque
ci accorgevamo sempre di più che stavamo diventando i
fautori
del
peggio dell'essere militari. Dorde letteralmente come diresti tu
sbolognava il peggio che non voleva più fare a quelli sotto
di
lui, e loro ocn sua sorpresa non facevano una piega. E io finivo in
incarichi rognosi e vergognosi, dal mio punto di vista...
così
guardandoci negli occhi ci accorgemmo che le cose erano andate fuori
dal nostro controllo e nostri intenti. E da l', da quel tavolo
circolare del mio appartamento... è partito il piano. E come
ti
dissi quel primo giorno, dovetti decidere che fare per guadagnare soldi
per investirli in cosa era necessario. E voi vidi il giornale..."
"Milan, quello che conosco, che legge un banale giornale e trova
qualcosa che cattura la sua attenzione..." ridendo di gusto
"In effetti la cosa è questa... all'epoca potevo solo ambire
ad
essere cosa sono ora, sai che io... sono più... meno
classico di
mio fratello, non intendo gli abiti, ma di sicuro lui non leggeva
giornali comuni..."
"Dorde non legge giornali comuni?"
"preferisce quelli specializzati, di un certo valore, senza giornalisti
e tendenze a cavalcare le stupidaggii..."
"uomo tutto d'un pezzo! Se tu sei così nei momenti... come
dire,
fastidiosi della giornata, tuo fratello è peggio..."
siringò lei guardandolo, ma Milan teneva lo sguardo avanti
"Si è più serio e più maturo
interiormente. E'
più ligio, serio, è colui che rispetta le regole
i
principi, ha le sue opinioni e rispetta le altrui opinioni , pur ..."
"Capisco... mi avevi promesso che lo avresti convinto a venire almeno
una volta a controllare questo luogo, portando ocn sè alcune
sue
opere..." cambiò discorso fissandolo in viso "ne hai parlato
tanto della sua arte, il suo hobby, le sue capacità che
utilizza
nel tempo libero ma non è ancora mai venuto a salutare,
controllare... "
"Quando potrà, verrà..."
"Eh.... uff, va bene. Ma che mi dici del suo parere su questo posto?"
"Non è molto convinto, non lo era per la mia decisione..."
"Già, hai detto che ti rimproverò tantissimo
dopo... il
giornale" sorrise, mentre lui pareva quasi scazzato, così lo
percepiva
"Lui ha... ho agito secondo quanto credevo ma Dorde non l'ha presa
bene. Quel giorno vidi, mentre discutevamo, un giornale sul tavolo e
sfogliandolo in cerca di qualche aiuto, vidi un annuncio. Un quadrato,
come poi vide Dorde, che proponeva ottimi compensi per donare..." come
se la cosa gli desse fastidio nel raccontalra
"Come mai a Dorde non andò giù?"
"Lia, proponeva un compenso per i soggetti di sesso maschile che
donassero il proprio sperma ad una banca del seme, per le
inseminazioni artificiali di donne da single a sposare ma infertili, o
tramite surrogazione di madre. Accettavano solo soggetti con
determinate caratteristiche e..."
"ok, ma tu oltre ad essere perfetto sei davvero stato preso, quindi
perchè ti scaldi tanto su una cosa che hai fatto?"
"Eh... già, perchè mi scaldo? pensavo..:"
passando da
stupito ad offeso "pensavo a come mi trattò mio fratello... "
"Si, ma tu alla fine hai deciso nonostante il parere contrario di tuo
fratello, Dorde, di essere un... contribuente. E sei stato pagato
parecchio. Anche se le foto avevano la censura molte donne hanno
richiesto te come padre dei loro figli, finendo per essere... uno dei
più richiesti e quindi ricevevi belle somme. Dal mio punto
di
vista non ci vedo niente di orrendo, sporco o altro. Hai dato a chi lo
voleva, qualcosa che desideravano pagando... anche se accidenti,
desiderare figli così tanto da pagare... bah, chi considera
i
figli così tanto buon per loro che dire, con le stesse somme
per
farsi ingravidare artificialmente aprivano una casa famiglia o un
istituto di supporto e aiuto per minori... ma a parte questo,
cosa cè cnhe per tuo fratello non andava? Questioni
religiose?"
"No, semplicemente..." come trattenendosi "pensava che dare
così
il prorpio dna e senza protezione per il nostro codice genetico... non
ne era entusiasta per tante cose. E poi, tutti i figli che ha-ho avuto
sono una sorta, per me, di lavoro fatto per il mondo senza rischiare il
matrimonio..."
"Ah ah aha" facendo una risata divertita con un pizzico di
Veròna "questo si che è parlare, dare
ciò che il
mondo vuole sbolognando il proprio cappio al collo..."
"da quello che ti disse tua madre, che hai odiato..."
"Ah, quel momento... descriverlo per me è... impossibile?
Difficile? Quando senti una madre che ti dice con rimprovero
... ho già fatto il mio, dovere intendeva... e poi
la gente si chiede
perchè odio le famiglie... ma tu!... Ah, sei padre di
chissà quanti bambiin, tu li segui anche se non ti fai
vedere e
simili, e per te è... lavoro eseguito. nel mondo
cè
già abbastanza me da non aver bisogno di sposarmi a meno che
non
l odesideri davvero un giorno. Ed è da te che ho preso lo
spunto
dei miei ritrati, per questo " gli rise in fare complice "e ancora
comunque per te sono figli tuoi quanto quelli che nel caso potresti
avere, perchè lo so che tu come tutti hai bisogno
inconsciamente
di riprodurti in... maniera normale..:"
"tranne te..."
"vero... non so le madri dei tuoi figli in provetta, cosa ne pensano
del tuo ma... per me anzi non
cè
niente di orrido. Anche se tu avessi che so pagato la festa del tuo
matrimonio, per fare un esempio, con i soldi ricevuti da un...
prelievo, così da esser felice tu e la tua
metà... e nel
contempo far felici altri con il tuo dono... non ci vedo nulla di
brutto. Certo, per la questione dna posso capire tuo fratello, ma
finchè nessuno saprà mai nulla e ancora di
più
dopo che hai acqusitato fette di quell'azienda e quindi col tuo potere
hai fatto sparire i documenti, o meglio, modificato un pò
tali
dati, lasciando i tuoi vecchi lasciti ancora disponibili... io non mi
preoccuperei. Preoccupati se saranno identici a te..." ridendo
"in effetti..." fece lui rigido
"Dai, tanquillizzati. Non è un problema, anche se un giorno
dovessi decidere di incontrarli per qualunque ragione, non saprebbero
altro che ciò che vorrai dirgli e non mi sembra attualmente
un
problema grave da temere... quello che mi turba però
è il
lavoro successivo..."
"Si, la brillante idea di fare l'accompagnatore" fece lui con astio
come una cosa vergognosa e Lia sorrise compiaciuta senza dire niente
"Madame fu una sua..."
"collega, lo so" sorrise a lui direttamente con monelleria " vi siete
incontrati per il giro che frequentavate. Come ti ho chiesto prima...
non riesco a immaginare e pensare a come sia e cosa sia essere... una
sorta di impiegato di qualcosa che abbiamo costruito qui "alzando la
testa verso la zona del tetto del corridoio, in legno lavorato a
cassettoni e bordature e pennellate d'oro per quella sezione. ogni
sezione era divisa da una porta e una decorazione sopra la porta come
un segnale in legno lavorato o legno e vetri colorati a formare disegni.
"E' stato un lavoro nascosto. E rischioso. Se i superiori scoprivano la
cosa, erano... Non so proprio che punizione avrebbe ricevuto. Le regole
militari, peggio di alcuni settori e agenzie sono restrittive....Molte
donne che richiedono
questi... accompagnatori non sono casalinghe o comunque media fascia...
avere un accompagnatore, o come li chiami tu, gigolò,
è
un rischio se scoperte... almeno, quelle che temono le dicerie e lo
fanno di nascosto. Pagano bene, donano con il cuore chi come... me non
pensava al guadagno facile e truffare... molte ancora le incontro e ho
una bella amicizia, oltre che mutare quel lavoro in altro... m altre
solo a guardarle veniva la pelle d'oca ma dovevo chiudere gli occhi...
è
stato un capitolo che... mi è piaciuto e non lo nego. Non lo
nego
mai ma anzi affermo che è servito a crescere. Come uomo, in
vari
sensi, e come lettore delle persone, come approcciarsi e gestire le
persone, è da lì che ho avviato le basi per..."
"comprendere e manipolare la gente senza passare per tale, lo so. E'
solo che... davvero, oltre a stimare quelle donne che non gliene
importava della gente che parlava e diceva ..."
"che termine orribile..." fece lui con una smorfia
"Ok, non lo userò più... e poi cè la
frattura...
dare rispetto allo stesso modo anche a voi che avete fatto quel lavoro
per motivi x e chi li continua a fare e farà per altri
motivi
ma... lo fanno. NOn posso che dare rispetto, sia chi sopravvive nelle
strade o sfruttate nei modi peggiori per sopravvivenza e sia quelli
come voi... ma non capirò cosa possa portare qualcuno a...
non
so, io non ne sarei capace al punto di non avere rimorsi dal, non so,
gettarmi dalla finestra anche da un grattacielo. Meglio spiaccicata che
usata come utero per piacere..."
"M-ma capisco la tua questione, è solo che il mio scopo era
trovare guadagno maggiore e altrettanto pulito con ciò che
potevo dare, e per pulito intendo non come i miei camerati e
commilitorni che vendevano roba di vario tipo in maniera illegale in
modi truffaldini... e nel contempo sfruttare i legami sociali che ne
venivano dal frequentare quelle donne, le loro cerchie e più
in
là. Ammetto che quanto fatto ha dato i usoi frutti, se non
ti
butti e non ti insinui in certi luoghi nei modiche comprendi servano...
E' però, questo mio passato, qualcosa da tenere celato,
nessuno
qui sa di questo, tranne madame ma lei è adesso mia
collaboratrice presnete anche qui... ti ho raccontato come ho scalato
la scala che mi conduceva lassù, verso il mio sogno per
farti
capire quanto ho dato e fatto nella mia vita per cambiare delle cose
che altri... non desiderano mutare. Conviene lasciare tutto come viene.
Fermare determinate cose, celarle... perchè secondo te i
livelli
sociali sono rimasti anche in questo mondo moderno e cè un
divario enorme tra la sezionepovera, benestante e ricca ancora oggi
visibile? Il concetto della giungla che ancora oggi persiste per cui
devi lottare con ogni mezzo, anche sporco basta che no nti scoprano...
ma già lo sai e odi. Utilizzare quello che si è
fatto nel
passato per esser e dvientare al livello di quelle persone che prima
pagavano per quelle prestazioni per rivotlarle con tutto ciò
che
proteggono..."
"Questo lo capisco, è solo... adesso da domani ci
sarà
questo luogo attivo e funzionante. Ci saranno donne, e anche uomini,
che saranno impegnati in un mestiere così antico che non si
ha
notizia veramente di quando... è nato come lavoro. Ma che
significa e cosa si prova o meno nel... davvero, non riesco a
comprendere come sia facile per tanti, e come fu per te, dare
letteralmetne te stesso in due modi diversi, per avere ciò
che
serviva per quello che desideravate. E queste ragazze e ragazzi, che
verranno qui e... lavoreranno come se.. non so, facessero i commessi...
quanto è facile quindi dare ciò che si
è
fisicamente? Questo non comprendo. OK, so cheper me è come
per
il concetto di figli... al oslo pensiero mi viene non... non
è
una negazione, è qualcosa di profondo, come un NO urlante e
disperato, come qualcosa che non deve accadere perchè
terribile.
Questo sneto nel profondo e so che così, anche descritto
così, non... non descrive cosa provo dentro al pensiero di
quello e i figli. E poi so di te, so di Madame che come te da
quell'inizio ha fatta tanta strada e si è avviata in un
ottimo
lavoro... su quello non ci piove, no nci sarà mai moria di
clienti e domanda... mai, ovvio... però, so di voi e tutti
quelli che fanno questo mestiere, comprese le cam girl per fare un
altro esempio e... anche il discorso di ogni ballerina,
spogliarellista, artista e cam girl o altri ruoli nell'ambito del
sesso, per cui tutte loro sono convinte e ci credono, che sono loro ad
avere il potere sugli uomini e che loro non sono vittime, non son
schiave, ma sono loro che tengono il coltello dal manico e hanno
potere... peccato che son otutte lavoratrici che dopo i dindi devono
continuare a lavorare e dare e fare pe altri dindi da altri... questo
potere dove lo vedono? Chi ha potere davvero ha davvero la
capacità e possibilità di manipolare gli altri...
mentre
loro si agitano, sculettano, fanno le gattine sexy, danno cosa il
cliente vuole per ricevere la somma minima e via al prossimo. Che
potere hanno, davvero? Certo, tu, Milan, sei risucito ad andare oltre,
ma sono pochi casi. A volte riescono tantissimo appunto i manipolatori
e chi per l'aspetto e le capacità davvero è in
grado di
ottenere molte cose semplicemente accavallando le gambe... ma il potere
resta comunque a chi lo detiene da prima e per altre cose. Tra una
spogliarellista e un cliente di un certo livello, non si ha potere in
quelle quattro mura ma sempliceemten lei è quel che lui
vuole,
simulare e... non è potere perchè alla fine sono
loro che
fottono te, non tu che lo fai, perchè non prendi altri che
il
prezzo base, massimo qualche gingillo costoso ma resti sempre
l'oggetto. E poi ci sono quelle che dicono . Solo?" fece lei com
stupore, facendolo ridere
"Sermpre punti di vista, Lia. Per loro è semplice e non
perdono nulla. e' uno scambio"
"Si, e poi ci sono le cose che non capisco. Le donne... tutte tranne
quelle che magari sono così d'alta classe che pretendono
certi
ivelli altrimenti niente, sono più gli uomini in questo
lavoro
che
fanno gli schizzinosi "facendolo ridere di nuovo "ricordo con quella
collega, che lei li contattava, quanto volessero e premessero per foto
per decidere che... tipo di lavoro fare. insomma, se non gli andava a
genio per varie cose la tipa, non si prestavano a tutto, ma solo come
accompagnatori... perchè questa
disparità? Ho visto
io stessa uomini che non avrebbero attirato normalmente nessuna ma per
soldi e loro cariche tutte pronte... e uomini che fanno gli schizzinosi
dicendo no, questa no! Questa forse..."
"NOn so che dirti, posso azzardare solo il fatto che magari le donne
hanno meno pretese perchè lo considerano un lavoro in toto,
anche
accettando uomini che non va loro a genio ma stringono i denti,
pensando
a mettere da parte i soldi per voi ridere di quel periodo, mentre...
gli uomini per loro natura solitamente non vogliono avere rapporti con
donne che..come dire, non creano attrazione... "
"Mh... quindi l'uomo fa sempre quello che vuole, se la tira e giudica
le donnne che nel caso per avere qualcosa devono pure pagare... insomma
cornute e mazziate due volte per l'aspetto, l'età,
perchè
non fanno provare niente, e quindi niente... bel ragionamento..."
"Lia, le cose sono così da sempre. So che hai fatto piangere
malamente sopratutto in america quegli uomini e ragazzi accusati di
stupro, con le prove, perchè la giustizia non solo non aveva
fatto nulla o si era inceppata nei suoi controsensi, ma aveva
rivoltato la colpa dandola alle vittime... e sai che io non approvo
comportamenti troppo..."
"Si, troppo invasivi e tragico-teatrali... ma lasciami ricordare, non
fosti tu a ridere a crepapelle applaudendomi perfino, al ritorno
raccontando l'accaduto? E non fosti tu a invitarmi quel giorno al
Groove per portare il risultato della Caccia?" disse in un certo modo,
come se volesse intendere qualcosa o fare una frecciata.
"..." Milan non rispose, ma sembrava quasi arrabbiato ed lei
ripensò a quella notte
"Quindi? Cosa facciamo qui facendo un volo così lungo in
questo paese di controsensi e democrazia NON esportata?"
"Ehi, bimba. Non fare quella faccia. So che per te gli stati uniti sono
un luogo di controsenso pauroso per molte cose e ti fa rabbrividire per
tante cose che la storia racconta, ma oltre ad averti chiesto di
aiutarmi per gli Accordi con certe persone, vedendo come te la cavi, ho
pensato di renderti partecipe di un altro progetto con cui... collaboro
da tempo. SI può dire che qui, io trovi accordi, alleati,
denaro, favori perfino e possibilità... tutto in un sol
luogoin
giorni specifici dell'anno o del mese"
"Ok, ma posso dirti che questo Bohemian è... inquenta
già dall'esterno?" osservando l'entrata composta da muro,
siepi
e un cancello in vecchio stile con arco con nominazione del luogo.
Sembrava una sequenza da brividi di un film
"Hai paura per caso?"
"Tu sai quali sono le mie paure..." guardandolo neglio cchi
Si trovavano d'innanzi all'ingresso di un luogo che Milan frequentava
in determinati periodi, da una sola notte a vari giorni in base al
periodo, seppur non pernottando all'interno, ma er aun socio ed ospite
d'onore.
"Certo, così come tu i miei. Ma prima... non ti sei accorta
di
niente?" muovendosi come pavoneggiandosi davanti lo specchio
"mh" sospirò lei fissandolo.
Indossava un completo da uomo di finissima fattura, ma non
con tessuti
soliti ma particolari, dalla cravatta Plastron solitamente da cerimonia
come altri tipi ma che lui usava normalemnte alternando il tipo con i
modelli, al completo, camicia, tutto.
"Cosa dovrei vedere? Sei
un figurino
come sempre. Sembri pronto per
incatenarti all'altare, per lo meno non hai quei pantaloni da vomito,
ma davvero, come si fa a uscire e pretendere di essere ben vestiti
senza calzini , gambe dei pantaloni che stringono fino alla caviglia e
strettisttimi che fanno schifo. Dal mio punto di vista un uomo che si
veste così, stertto ma che si veed il davanti e hai
capito,
più di tutto il resto , per far vedere queli che crede
muscoli e
culo...." sorrise malignamente finchè no nle venne un colpo
di
tosse e si sentì come se i suoi polmoni emettessero brutti
suoni
"Calmati e respira,
innanzitutto o
starai peggio...Poi, Carina... sai
bimba, le tue frecciatine non mi fanno arrabbiare perchè
come le
dici, a me, fanno sorridere. E non metterei mai pantlaoni del genere.
il decoro nel vestirsi ed è diventato un optional e le
persone
non riconoscono più il dress code e quando adottarlo...E il
buon
gusto è finito come dici sempre, nel water. E per il
come lo fai, forse...ma prima non ti sei accorta che indosso una
cravatta in fine seta di loto e un completo in lana di Vigogna o
Vicuña?"
"Milan... ah, io non conosco tutto sulla moda come fai tu. Ma so cosa
son oe non voglio sapere, seriamente, quanto hai pagato. Cè
bisogno di spendere un capitale in abiti? Sono tessuti costosi e
rari..."
"Vero, ma qui ci stiamo per gettare nella bocca del leone. Se non hai
virgole e puntini del melgio del meglio, ti sdegnano, nel migliore dei
casi. Cosa devo fare, entrare come sei abituata tu? So bene che tu
vesti abiti particolari spòp perchè te lo chiedo
e ti prego di farlo.
Anche per la camminata in stile floating dance che ti ho chiesto di
imparare è.."
"Ah, quella! Tu e le tue
manie
dell'apparenza!Come si fa con gonne lunghe o con abiti normali ma di
classe, a camminare come se stessi sviolando sull'acqua
perchè
ti denota classe ed eleganza, regalità così come
per la
controparte maschile... Apparenza!" accendendosi una
sigaretta curativa o fitoterapica, ma senza bocchino anni trenta
regalatole da Milan, realmente antico "Io sono più per la
sostanza, ma alla gente piacciono le illusioni... mi sembra la
favoletta del pene grosso o che uomini e donne
si
cantano tra loro. Una dice che la sostanza è più
importante, l'altro ribatte che è chiave come si usa...
anche se
da neutra a uomo, lasciami dire che non capisco che vuol dire saperlo
usare... quello... quando la natura ha detto nel dna che cè
un
modo di farlo e basta..."
"Ah aha ah" rise di gusto Milan alzando la testa "quindi che fai, tu
fai la voce della donna sulla sostanza e mi butti con gli altri sul
saper usare?"
"No... ma voglio dirti che paragonando a quella cantilena sull'usare
che non ha senso, quando si scopa, lasciami parlare in volgare,
è... scopare. Per accontentare te e Madame ho seguito lei
nel
suo lavoro per un giorno intero e cosa ho visto lo sanno solo gli Dei
se esistono... cosa ho visto!" mostrando qualcosa che a Milan parve
disgusto "e lasciami dire, ce ne fosse stato uno otlre i vetri che
facesse diversamente. i movimenti sono sempre quelli, al massimo ti
prendi un pastiglietta o un ritardante e si parla del tempo impiegato,
anche se di oslito non si soddisfa mai la donna ma si è
fatta la
danza dei dementi, quindi..."
"la cosa?" ridendo come un bambino, mentre ossrevava la macchina che li
aveva
accompagnati andar via, lasciando solo i tre che seguivano Lia e le
Fanciulle che erano le sue guardie del corpo. Solitamente la macchina
si fermava nel luogo stabilito per l'accoglienza, ma per parlarle e
spiegarle determinate cose, avev apreferito restato un pò
prima
del cancello d'entrata, parlando in russo, anche se lei mischiava
italiano con il russo per certe parole
"Con il tuo ex lavoro avrai capito... ok, non ti prendo in giro, ma
posso dire che dai filmati di reati e con Madame ho visto abbastanza
maschi e come si comportano da dire che... i movimetni sono sempre
quelli. Questo ... ah! paraculata!"
fece
inspirando dalla sigaretta e trattenendo, tenendo la sigaretta con il
pollice e l'indice della sinistra, poi passandola alla mano destra tra
indice e medio
"posso dire la natura? E' così per ogni creatura
vivente..."
"Bleah"
"E comunque, sai bene che così facendo, muovendosi
così, anche la femmina dovrebbe provare piacere. Si, so che
ridendo stai obiettando la cosa, visto il lavoro di Madame ti
avrà raccontato di tutto, ma..."
"Ascolta. Io posso solo
dire cosa so,
è vero, ma parliamoci
chiaro... si tratta di elementi creati dal cervello per quell'atto.
Cose fisiche. E cosa dicono alcune persone dai racconti di Madame? Che
farlo può alleviare solo poco, perchè
tutto poi
torna
peggio di prima e per avere un buon efetto dovrebbe durare molto tempo
o essere stratosferico. E Rò che mi diceva che si faceva
sesso
per
dimenticare il brutto, condividere l'intimità... come se
l'intimità fosse quello! Tutti scopano e tutti fanno sesso,
non
l'amore, è diverso... E' solo un palliativo che la gente
rincorre per gli ormoni che vengono rilasciati, ma lo schifo
resta
ancora intorno a loro. Non aiuta, non fa altro solo che scaricare un
pò i nervi e dare appagamento cerebrale temporaneo...
infatti
cercano donne come non ci fosse un domani... quindi puoi dirmi tutto
ciò che vuoi, ma piano piano l'interesse e l'eccitazione
diminuisce, si cerca qualcosa che attizzi di nuovo o di più,
ci
si stufa della stessa persona, si cerca di provare quella cosa che
dura... , tanto" schioccando le dita "ma tu e io sappiamo che
il solo sesso o muoversi come una tarantola sotto acidi non
dà
veramente ciò che serve, è solo un placebo
temporaneo.
Non cè felicità in molte cose nella vita, che
tutti
vogliono.La gente può fare tutto il sesso che vuole anche
tutto
il giorno, se riesce, ma quello come diceva Rò non
è
niente di magico. Fa solo disperare e ti rimanda appena gli ormoni sono
finiti, tutto idnietro a ceffoni sui denti... quindi parliamo
di
tempo e
attività sprecata per qualcosa che è solo parte
del
bisogno del corpo, per quegli ormoni. Si,se ne ha bisogno per
il
benessere psicofisico ma... dammi un'indicazione, quali sono
i
dati degli uomini dopo che ho messo tutte le attività
varie?"
camminando osservando il muro e le piante fuori il perimentro
"Si..." fece lui con stanchezza "in effetti si nota come si sfoghino,
diano moltissimo nelle attività che sembrano interessargli,
a cui
si sono appassionati, registrando valori di utilizzo della Casa della
Seta minori. Dagli stessi intendo, nel tempo. Cosa danno nelle
attività ludiche come le chiami tu, ma in realtà
è
un modo celato per farli sgobbare e sfogare, senza troppo
sesso come
valvola di sfogo..:"
"QUindi funziona?" fece lei con un sorrisone
"Entriamo!" fece lui come offeso
"Stai perdendo e mi spingi all'interno? Che amico cattivo" rise
suadente lei mentre lui le passava un braccio intorno alle spalle e la
spingeva verso l'entrata
"Andiamo, bimba. Che vuoi
che ammetta"
superato il cancello per evitare
che avessero modo di sentirli "e comunque la Casa della Seta
è
utilizzata comunque..." poi si fermò e si voltò
verso il
gruppo che l iseguiva "Voi tre, andate ad avvisare, anche se ne sono a
consocenza ma meglio fare gli stupidi, della mia presenza il direttore.
E voi ragazze, per ora vorrei che... portiate il verbo tra gli ospiti
qui da ora in poi. Fingete come sempre di cercarmi e parlate di noi...
mentre nella realtà osserv ate, valutate, registrate,
controllate come sapete dal vostro lavoro, su, su" fece ai
tre
dell'ave maria e alle Fanciulle che lo proteggevano. Quel luogo era
sicuro e protetto, relativamente sicuro pensava, e quindi meglio che
qualcuno con l'occhio del professionista occhiasse tutti e tutto prima
di lui.
"ma non come prima, come una ricerca spasmodica di ritrovare equilibrio
con..." continuò lei appena soli
"Ok, è vero! Hai ragione e le attività ricreative
o come
le vogliamo chiamare che attraggono e fanno sgobbare gli uomini, nel
contempo sia divertendoli che allenandoli... funziona!
Vuoi
che lo ammetta? Fatto! Mio fratello è contento, dice che
trova
assurdo che tu possa dissociarti senza meditazione,
dando comuqnue
frutti e dice che sei un esempio di come le cose sfuggano a volte alle
leggi... è ammirato da come hai rivoltato una cosa che..."
"Oh ti prego! Innzitutto
sono un capra
in molte cose, ho solo fatto la cosa più ovvia, che potevate
fare meglio voi, e lo sai.. non ho chissà che
capacità.
Sono negata in tante cose e nei giochi di escape room faccio cadere
tutti isanti dal paradiso.... Poi... COn così
tanti
rignraziamenti e complimenti mi
sciolgo! Guarda, la pelle d'oca, i brividi... è
così
tanto cosa stò ricevendo di rigraziamento..."
mentre lo
perculava facendo la gatta morta attaccata al suo braccio, facendolo
ridere
"..." fermandosi nel viale di ingresso per guardarla negli occhi appena
tornato serio"Tu
non immagini le cose che ti dimostrano il mio e nostro ringraziamento.
Ma ricordati che siamo militari in primis, noi..."
"parli degli uomini che si congratulano tra loro a pedate nel culo e
pacche sulla schiena in stile Cannavacciuolo.... con scherzi, frasi
allucinanti, schiamazzi, bevute etilomiche da infarto e feste la sera
che la mattina sono zombie... e posso continuare!" mentre lui alzava
gli occhi al cielo "Si! Siete militari seri, duri, cazzuti, inclini
alla disciplina mentale e fisica e tanto altro..." gli disse smelenza
occhi negli occhi "quello però hce non comprendi
è cosa
voglio dirti, anche se lo prendi per presa in giro. Le leggi, serie e
dure, possono anche cercare di raddrizzare le persone, ma cacci
più mosche con una goccia di miele che con un
barile di
aceto... pensi che cosa ho attivato come attività fosse solo
per... farli sfogare e non fare più sesso?"
"no, ho capito il senso. Hai dato a loro dei motivi per alzarsi ogni
giorno. Come dici sempre il mondo non è di chi si alza
all'alba
e vince sugli altri, ma di chi è felice di alzarsi e vivere
quel
giorno. Oppure...Bocciare non è crudele, ma da
schifo
promuovere senza merito. E ancora, la gente vede solo le tre cose che
emergono da una persona. Il successo, i soldi, la posizione, le
capacità e meriti che gli si danno. ma dietro vi sono
nascosti e
non visti e considerati il rischio, il coraggio, il duro lavoro, la
persistenza, i cambiamenti, i dubbi, la lotta, i fallimenti, buone
abitudini... poi cosa cèra... l'azione, l'opera, il
procello,
delusioni, sacrifici, le notti tarde, la disciplina... queste cose come
dici vanno provate insieme a quelle buone ma no nci si alza per dei
motivi, se non si ha voglia di alzarsi, di esistere quel giorno...
è come morire. COme con te. E hai esposto a quegli uomini
qualcosa che non cèra prima. Da scoprire, vivere, magari
consdierare importanti e... portandoli a vivere e senrtirsi di voler
essere svegli il giorno dopo, e poi il successivo e via dicendo. Hai
dato delle opportunità e modi di bruciare il tempo e le
giornate
che no navevano, e ti ringrazio per loro. So bene che chi comprende, sa
dare davvero aiuto e risposte e come avevi detto, ci sono persone che
hanno bisogno di aiuto e una guida e quelli come te, siete meno ma ci
siete e con voi non cè aiuto che tenga. Ma se pensi che non
siamo riconoscenti..."
"Penso solo vedendo come mi trattano certi uomini e come tu e tuo
fratello... come dire... ve ne freghiate di seguire,
lasciando agl
ialtri tutto..." muovendo le mani cos efossero una bilanzia con due
piatti "voi siete sognatori e io credo in ciò che fate e
desiderate portare, oltre che giungere ma... cè tanto lavoro
che
no navete compreso. Previsto. E ancora, ci sono persone che
già
da voi e con voi , devono essere cambiare nel cuore e mente,
e nel modo di
approcciare la vita che... se non è un seme che parte da
voi,
tra voi... che senso ha cambiare il mondo? Sono secoli che va sempre in
quella situaizone, preferendo lo stallo e le cose tutte uguali
perchè sicure rispetto ai cambiametni... ma il mondo non
può cambiare così! E gli uomini
sembravano me, solo
con un unico pensiero. Correre agli incarichi perchè si
sentono
vivi nel mentre, per poi cadere in torpore e lentezza nel tempo
normale. Adesso... adesso sembra che si siano svegliati, siano anche
più legati e sfoghino le cose nei modi che ho presentato
cambiando, un pò alla volta ma se cè speranza con
loro...
allora anche per voi e il vostro sogno. Ma se no ncambiate tu e tuo
fratello insieme ai vostri uomini, se non siete vicini in questo, che
senso ha tutto?"
"Le abitudini sono dure a morire... bimba!"
"ma i veri sognatori non dormono mai, no? Ma anche i sognatori per
farlo, devono col tempo abituarsi ai cambiamenti intorno a loro e col
loro corpo e altro e adattarsi a questi... senza cambiare il succo.
Cambia il modo, il come, il perchè, il quando, il se e via
dicendo, ma... se cè qualcosa di così grande nel
cuore e
anima, nessun percorso nel suo succo può deviare tanto da
cancellarsi o altro. Le persone quando parlo... non comprendono cosa
dico e come, ma tu come Fiamma e Leader, dovresti essere la
loro guida
in molte cose. Anche nel mostrare come esempio..."
"Ho capito..." fece per chiudere il discorso
"Cè una cosa che vorrei chiederti... Sei sicura che non
resterai, oltre i vari rimpianti anche... con cose che non conosci non
provate? SO bene che non vuoi discutere su questa cosa, ma
cè
qualcosa che devo dirti..."
Lia che camminava al suo fianco aveva proseguito sola,
perchè
lui si era fermato e appena ascoltatoil suo discorso si era fermata
senza voltarsi.
"Serio, bimba... ho capito benissimo che rifuggi le affezioni a tal
punto da non voler neanche pensare di condivere dei momenti
anche
solo di... come si chiamano adesso, il termini che usi in italiano per
definire questa pratica..." schioccando le dita per ricordare mentre
lei si voltava seria e dura ma solo di profilo
"Cosa avevamo detto?"
"Lo so, ma voglio chiarire una cosa prima di andare a quel discorso
importante, sono serio..."
"Eh... che ne so, parli degli scopamici?" disse lei in inglese e la
aprola in italiano
"Eccolo, che suono itneressante. L'italiano l ostudiai solo per fare
bella figura, ma è così poco cosa so e solo per
salutare
e qualche frase di circostanza..., eppure ha suoni e modi di dire le
parole e le frasi che hanno un loro perchè... parole in
italiano
che hanno quasi corpo e cadenza rispetto l'inglese..."
"STRINGI!" fece lei chiudendo e riaprendo la mano più volte.
Gli
avea insegnato molto della sua lingua, quindi quel suo pergiversare su
cosa ormai del passato mentre in quel momento poteva parlare con lei in
italiano discreto ma comprensibile, era strano
"SApevo che ti saresti alterata... volevo dire, trovo un pò
strano da parte mia sentire qualcuno che evita come la peste l'idea di
sfruttare persone che conosce, considera amici e fidati..."
"cosa?" voltandosi totalmente verso di lui
"Si, bene che rispetto a te io ho il problema che non cè
nessuna
interessante da un legame stabile. E questo mi rende leggero dai legami
troppo invasivi ma nello stesso tempo mi fa venire come una solitudine
perchè... le relazioni che ho, sono solo fisiche, passionali
solo perchè sono belle, ma tranne qualcuna che è
un
pò più illuminata, non cè niente di
cerebrale. Se
fosse così avrei un'amica come t e e na persona vicina su
cui
posso fare affidamento, lontano dal solo lavoro. Mi sentirei
più... pieno d'affetto ma non è
così...Mi dispiace
che te ne andrai.."
"perchè anche voi, tu e tuo fratello siete soli come te e
ora ti punge... la solitudine, eh? brutta bestia..."
"Mh" si incupì lui "Ad ogni modo, dopo che te ne andrai, non
avrò nessuno, con l'amicizia come la nostra su cui
contare
a occhi chiusi, e la contentezza di tornare a casa e trovare
te
ad aspettare per passare il tempo in modo interessante, e
davvero
importante. Si, resterò solo, lo ammetto. E quelle ragazze
non
valgono tanto da bruciare il mio tempo... ah, questo rimanda al tuo
discorso del tempo che si dona a chi si vuole bene! Ora lo capisco.
Tuttavia io stesso, trovandole belle e pagandole, ne approfitto. NOn
sono mie amiche, l'amicizia mia e tua non è tale da pensare
al... scopamici si dice? comuqnue, sei ocme una sorella per me. Ma tu e
io siamo diversi. Io approfitto delle ragazze che prestano i loro
servizi per denaro, tu nonostnate la gente che conosci adesso
e
hai intorno, non hai nessuno da considerare neanche una volta per una
cosa che io stesso sfrutto ed è naturale? madame..."
"Madame!" fece lei incazzata
"NOO!! NOn è come pensi... Madame mi ha solo chiesto come
andavano le cose con gli uomini, se ancora ti protestavano davanti,
mettevano su scioperi contro di te... So come si comportano, ma certe
mentalità non si possono cambiare e lo sai. Non
facilmente...
però mi ha detto di essere stupita dal fatto che sei l'unica
persona che conosce in tutta la sua vita, questa, che non è
mai
stata con qualcuno, non ha mai provato l'innamoramento o deciso come
tutti di conoscere ciò che non sa, perchè tu non
conosci
e sai niente della pratica, che..."
"Milan... tu ricordi le clausule del nostro accordo?" incrociando le
braccia "E poi, stiamo parlando di questo qui, te ne sei accorto..."
"Voglio solo chiudere il discorso fino a ciò che devo dirti.
E devo, sento, di farlo qui e ora."
"Cosa ha Madame da interessarsi a me, e cosa faccio del
miocorpo?"
"Madame ti è amica, la consideri anche tu tale..."
"Certo, la ammiro, rispetto, è una donna che non sarei io
nenache tra vent'anni..."
"cazzate"
"... ma vi trovo fastidiosi, tu e lei, sempre a toccare un punto che
per me è chiuso"
"hai chiuso il tuo cuore e ogni briciolo di vivere questo mondo
materiale... a quattro mandate? Ti proibisci anche una volta,
qualcosa che come disse quello scemo che hai allontanato,
Rò...
abbiamo corpi fisici, sfruttiamoli. Conosci tanto di me
perchè
te ne ho parlato, una dei pochissimi che, parole tue.
potresti
scriverci un libro targandolo come comico" vedendola ridere sotto i
baffi ripensando a tutte le cose che le aveva raccontato. Dai
fallimenti, casini, errori e momenti imbarazzanti della sua sfera
privata e intima. E lui era l'uno di quattro persone a conoscere il
privato di lei, che l'aveva portata a sviare e chiduere certe cose.
Oltre lei e Milan solo due persone conoscevano quelle cose e nessun
altro.
" quindi?"
"QUindi" avvicinandosi a lei "capisco e comprendo il tuo modo di
vedere. Per evitare di creare involontariamente legami eccessivi che tu
non vuoi e senti, perchè non si rovini qualcosa che hai e
non
vuoi mandare in frantumi, ragioni secondo il pensiero per cui
, qualcuno che non deve tenere legami ocn tee...
comè
che hai detto l'altra volta? Tanto devo stare ferma e farlo fare e
sarebbe giò noioso, come quella votla con Rò...
OK, non
conosci la pratica ma la teoria si, e so che ti viene l'ansia e il
tremore, letteralmente, al ricordo di quelle volte e al pensiero di una
vicinaza troppo stretta con qualcuno, che viri verso
quello... ma
non ti sembra fredda questa cosa?"
"Eh?" fece lei confusa aggrottando le sopracciglia
"Te lo dico da amico, e da... conoscente di queste cose da entrambe le
sponde... cosa ti disse Rò, che trovasti triste? Che la sua
prima esperienza fu in una vacanza a quattordici anni con una ragazza
più grande. Ma non ti disse mai se erano amici, se provava
qualcosa per lei... e tu non hai chiesto. Perchè non volevi
sapere, corretto?" vedendola col broncio "non volevi neanche sentir
parlare di cosa lui poteva aver fatto perchè lo reputavi
cosa
sua e se non ti diceva niente, non chiedi. Lo hai fatto ocn me, tranne
qualche domanda per capire il discorso, hai ascoltato. Senza
chiedere o premere per sapere, non sei i ltipo. Lasci che sia la
persona a dire le cose. Non so lui, ma la mia prima volta fu a
casa, da dove vengo, con una ragazza che mi piaceva, non da
stare
con lei, prima di partire. Non vi furono promesse o simili d'amore, di
ritorno, di cose simili. Per come eravamo nel nostro angolino un
pò arretrato, se una ragazza faceva cose prima del
matrimonio,
cosa terribile, sempre che il fidanzato non l ostesse per sposare ed
era molto vicina la notte di nozze. In verità
cèra
già stata...!" rise lui mentre Lia spalancava la bocca
stupita e
mostrava uno stupore che lo faceva ridere
"Fammi capire, tu sei andato con una non fidanzata come volevi farmi
credere, ma sposata? Ma serio?!"
"Lei era una di quelle donne che le restrizioni le stanno strette! Sai,
come te pensava che le donne dovessero essere libere senza giudizi su
ocsa scegleivano di fare, e sperimentare... Stavo per partire, mi
abbordò e..."
"No, basta, non voglio sapere!"
"Ti sta venendo lo... sgutter, come chiami come ti senti, come quando
scopristi che lui era ancora fidanzato ed era pronto a fare festa con
te?" vedendola rivoltarsi con un broncio lungo accompagnato
da
esperessione irata
"Bella roba credere di avere un amico, che ti dice che non
cè più niente e tu pensi ok, poi scopri che si
fanno sol
otira e molla e ti sale il crimine quando chiedi , e ti risponde di no, non è possibile farsi
vedere
insimee perchè il fratello di lei è uno
stronzo, e
se ci vedeva, se qualcuno lo vedeva nel mentre cèra il
periodo
di tempo con un'altra e altre stronzate... ma subito mi chiedeva di
farlo, per condividere qualcosa diceva, mezz'ora... mezz'ora mi diceva
al cell, e sarebbe passato da casa mia per, parole sue per
... tempo per me non
cèra mai, sei
volte l'ho visto di presenza in un anno, eccome però lesto a
correre se cèra da farlo..."
"Lo so. Almeno ti ho sviato da cosa ti ho detto prima..."
passò
subito a riflettere tra sè rilassato "ad ogni modo, anche se
hai
i tuoi problemi... e per il mio lavoro prima... non trovo positivo per
te pensare seriamente, anche se non accadrà lo so, che credi
sia
meglio vedere comè con un professionista..."
"Certo, perchè tu pensi che sia meglio per chiunque, non
parlo
di me, pensare di provare la prima volta per forza e solo con chi
. Ceeerto! Si è visto dal nostro
lavoro cosa
finisce questa politica buonista. Video caricati online con
affossamento dell adonna, di lui no, mai. Ed era una cosa privata di
entrambi... Relazioni che dovrebbero essere solo e va bene
così, da scopamici che finisce a schifo!
perchè uno
dei due capisce, ma guarda caso, che prova delle robe e vuole di
più... libertà sessuale mi dicevano, e poi se vai
a letto
ocn uno o una basta, finito, deve essere relazione perchè
gli
ormoni arrivano il cervello e tu sbarelli! Come quando fai figli! Io
non rimangio cosa ho detto e indicavo situazioni come le mie o di
persone che non trovano nessuno che voglia passare qualche ora, anche
se a volte minuti..." ridendo "perchè definiti o definite
non
bombabili... ti prego Milan,s cendi dal tuo sogno in cielo e torna a
terra. Tu hai i tuoi passatempi mentre aspetti di beccare quella che ti
dia quel senso di innamoramento che sognate tutti. Ti ho mai detto
niente? Ti ho solo chiesto di evitare che queste ti prendano oltre la
mano anche tutto il resto..:"
"Ma lo fanno già" ridendo di gusto mentr elei alzava gli
occhi
al cielo "Ok, scusa. Mi è uscito... lo so. Non devo
permettere
loro di ottenere altro che i soldi e la visibilità tra le
persone che conosco. Niente dell'organizzazione. Le mando via quando
devo discutere di cose importanti, so cosa fare. Tranquilla, nessuna
donna mi fregherà..."
"Disse quell oche qualche attimo fa sognava la donna cerebralmente
perfetta per lui da tenersi vicino.."
"Non fare la cinica. Torniamo a te, sono seriamente
preoccupato del fatto che credi in questo pensiero"
"Davvero tu sei ancora fermo che la prima volta deve essere da fiaba?
Sei rimasto come altri all'idea che l'imene sia sinonimo di purezza
quando ha una funziona biologica tutt'altro che sessuale?"
"Lo so, anche grazie alle Lezioni che hai messo, l'imene è
una
membrana che dalla nascita alla sua rottura protegge, o meglio, si crea
nel feto per proteggere vagina e utero dal liquido amniotico,
terminando la sua funzione alla nascita, tranne i bagnetti!" ridendo"
ma nei secoli passati non consocevano molte cose, una tra queste, e
pensavano fosse una dimostrazione pratica del comportamento delle
donne..."
"E quindi, spiegami, se tu e Rò, per fare due esempi,
affermate
che il sesso sia un divertimento, un bisogno fisiologico per cosa
rilascia alla fine... per chi ci arriva... che è un elemento
indispensabile e necessario di una coppia... ma per favore, si vede
quando scema la passione che accade alle coppie... insomma, siete anche
convinti che la prima votla debba necessariamente essere fatta per
legame d'amore, per l'intimità di coppia, un qualcosa che
debba
essere da sogno, fiaba, indimenticabile... Infatti Rò mi
disse
che la prima volta l'avrei dovuta fare lui seduta al posto di guida e
io sopra di lui... romantico!" fece lei scuotendo la testa "Io non ho
fatto niente quel giorno e quando lui ci ritentò cercando di
spogliarmi, compresi la verità delle cose...ma lasciami dire
anche per le donne che hanno dovuto per la società farsi
fare
per necessità di matrimonio e prova di consumazione, che
è una grande boiata. Io non l'ho mai fatto, ma pure io so,
togliendo i tuoi racconti e le cose che leggevo online, che le prime
volte sono un bordello, peggio se entrambi non hanno esperienza, o non
ci si conosce da..."
"Si, va bene. Lo so che il primo incontro può accadere di
tutto e finire in un casino..."
"QUindi di che stiamo parlando? Io non voglio mai più le
mani di
qualcuno addosso e mi auguro solo che in base al risultato del test,
non accada qualcosa di brutto alla nuova me, da essere
l'inferno
e non un ricordo positivo. Dipenderò dalle sue scelte ma
guarda,
sudo freddo! Ho paura del dopo che me ne sarò andata per
lei, ma
non vedrò mai quello che piace a te e milioni di persone
positivamente, se non qualcosa da fare per accontentare
l'altro,
aver bisogno degli ormoni rilasciati dopo, dell'idea secondo
voi
che un legame resti e sia più forte col sesso... ma
scherziamo?
Mi è già bastato abbassarmi a dire si quel giorno
e per
poco non finiva male la volta successiva... mai più, Milan.
Non
permetterò a nessuno di avere ciò che vuole
perchè
questo è...vogliono una cosa, quando passa il tempo o si
stufano
o non gli va bene cosa sei TU.... tu, Rò, chiunque
può
raccontarmi tutte le storielle che vuole, qualasiasi cosa positiva o
preziosa che volete far intendere, ma per me non è
e non
sarà così. Ho detto a me stessa, ho scelto di on
accettare. Io rifiuto di scendere a compromessi per l'affetto di
qualcuno. E se avere qualcuno vicino significa dover stare come quella
volta ferma a guardare il soffitto facendo fare cosa vogliono, ma
nenache se fosse quella persona che tu credi esista per me!"
voltandosi e avviandosi
"E quindi morirai privandoti di conoscere qualcosa che non conosci?"
facendola rivoltare
"Milan... forse non ti è chiaro il senso delle mie parole.
Se
volevo una cosa meccanica, solo per sfogare il mio corpo, che
già mi odia e mi rifiuta, come ho detto andavo da un
professionista che sembrava decente per i miei canoni. Ma non l
ofaccio. perchè? Perchè non sarebbe
!
Cosa, devo provare? Come accade purtroppo negli strupri,
visto
che trattiamo anche questo schifo per cacciare quella feccia che lo fa,
il corpo se stimolato sfugge al controllo della persona. E ci sono
donne in terapia e devastate perchè subendo quello, vedendo
toccate e stimolate, il corpo ha reagito per fatti propri facendole
sentire uno schifo per cosa stavano provando, in una abuso!
Rò
diceva smepre che il corpo lo vuole, ne ha bisogno, serve fare sesso...
ma io mi sento un essere umano a tal punto da non scendere ai meri
istinti animali da scoparmi mezzo mondo, come invece pensate di tutet
le donne. Non voglio provare qualcosa solo perchè ne ho
bisogno!
Perchè è necessario per la salute psicofisica...
e
sticazzi! La persona sono IO o il mio corpo? Si, come dici il corpo
materiale lo abbiamo e sarebbe un peccato non sfruttarlo. Insomma, dai
ragione a Rò affermando che ce l'ho, devo, devo
usarla!"
"Non volevo dire..."
"oh, si invece! E lo sai. Me lo dici come amico. Mi hai presentato
tanta gente perchè trovassi qualcuno di interessante per
almeno
godermela prima di andarmene... ma l'ho detto e non lo ripeto
più. Se volevo solo una cosa meccanica, me ne andavo da un
tuo
collega, porcocazzo!" sbraitando e Milan capì che era
davvero
fuori controllo "e non esiste che tu e Madame mi facciate da amici se
continuate così. Madame è contenta dell'uomo
cheper caso
ha incontrato per un nostro incontro di lavoro in comune... buon per
lei, che si diverta! Ma non voglio qualcosa di meccanico e da fare
perchè serve, perchè significherebbe esser eocme
una
pancina, stare a pancia in su ferma e farlo fare, aspettando che
finisca e se nel caso il corpo prova qualcosa, bene! Ma cosa dovrei
provare? Una cosa meccanica per stimolazione solo per arrivare p
qualcosa che valga? Dimmelo, perchè non ti spieghi...Per me
non
è così! Se non provo, se non sento io,
se no n
desidero io, se non... Tu come nessuno, a meno che non ci sia qualcuno
come me, può comprendere cosè stata per me la mia
vita e
tutto quanto. Come mi sono sentiva sempre nella mia vita, come mi ci
facevano sentire perchè volevano, cosa è stato
dire
, ma è stata solo
l'apoteosi della disgrazia. Tu per il tuo ex lavoro con tutte le donne
di ogni età, hai detto che alla fine è stato un
sacrificio che non ti pesa, purchè avevi i fondi per il suo
sogno. Esser l'artefice del cambiamento del mondo. Ma uno come te
così come tantissimi altri, non potete capire
cosè stato
per me dover chiudere gli occhi e fare avvicinare Rò per
cosa
voleva, quel giorno è stato un tripudio di denigrazione,
schifo,
orrore e consapevolezza non cè niente di bello, per me in
questo
maledetto mondo! E non sono io a provare vergogna. Come si è
comportato, come mi ha trattata, come mi ha lasciata come una scema
nuda andandosene irritato perchè io non essendo come le
altre...
ma im ha devastata la volta dopo, quando osò lamentarsi che
non
volessi essere toccata e spogliata come voleva fare, urlando che ero
cambiata. Ecco... cosa puoi capire TU, di come ci si sente e
così non molte donne, visto che per tutta la mia vita ho
sentito
solo la cantilena ... Sempre io, sempre e solo io a
guardare,
capire gli altri, attenermi a cosa gli altri vogliono e si aspettano.
MA A ME CHI CI PENSA?!? Chi mai nella mia vita ha fatto qualcosa
davvero di cuore e per me da non aspettarsi niente, ma solo... continuo
a cercare di farti capire qualcosa che forse non ti entrerà
in
testa. NOn niente per me in questo mondo! Nella mia vita non ho avuto
NULLA, NIENTE, e le poche cose che desideravano mi erano negate o tutti
facevano orecchie da mercante. SOno così difficili e
impossibili
che cose che sognavo rispetto soldi, potere, posizione, essere
ammirati, passare per brava gente con la scusa di mogli e figli e tutte
le cazzate capitaliste e sociali della buona e falsa reputazione. Cosa
ne sai tu del mio dolore quando chiedevo del tempo ma mi si rispondeva
NO, per poi dirmi ... nella stessa telefonata, come se niente fosse,
solo
per quello... e quando e se avessi dato quello, io cosa avrei avuto in
cambio? Il solito così' come all'università.
pensavo che
quel capitolo della mia vita fosse terminato, e invece come mi
trattarono mentre mi ammalavo e cadevo dell'abisso.Sola con la merda
creatasi per gli altri. E poi la rabbia da uccidere quando Zay e Ric si
misero a dire che non credevano, non era possibile, non cèra
da
credere che fossi rimasta sola dopo aver mandato al diavolo anche loro
per cose che dicevano e aver deciso di stare sola come alla fine ho
fatto la mia vita... tutti a dire che mi conoscevano e poi semrpe
trattata come bugiarda, senza credere... Rò che mi diceva
che si
offendeva del mio dire... che non provavo niente e non sentivo niente
come lui e come tutte che nomnava di passare, come tutti dicono
....A AH AH AH" rise come Veròna al
cielo "per
questo il mondo è costellato di schifo, proprio per
questo... io
conosco solo cosa gli altri mi hanno mostrato e dato. E quando a quei
due che dicevano di essere amici ho chiesto un solo gesto di amicizia,
uno solo, la cosa che desideravo di più come adesso, come se
ne
avessi bisogno più dell'ossigeno o di voi del sesso... alla
fine
mi sono detta e mi coinoscevano,
eh?...Meglio soli
nella disperazione che vedere come è successo quella feccia
schifosa che avrei voluto portare con me all'inferno o torgliergli le
cose a cui tenevano di più vedendoli disperarsi fino alla
morte,
che vivevano piccole cose che desideravano, venivano elogiati, visti
con orgoglio, che avevano cose che... chi tra noi meritava? Per questo
mondo loro... e sono sempre rimasta dopo tutto quanto ho fatto, non
fatto, deciso e non deciso, per qualcosa che non ho mai avuto
comunque... non cè posto per me a questo mondo. E con voi,
non
cè denaro o altra cosa che possa... niente di ciò
che si
può comprare o ottenere come tutti quanti ambiscono... mi
renderà veramente felice. E così come io non
provo e
sento niente da finire come la geste si aspetta, come è
successo
da sempre per me. Per Rò, per quei due, tutti... io non sono
voi. Io sono io e sono anche noim, le personalità che ho
creato
per aiutarvi ma... io non sono voi e non cè niente per me e
ne
accetto di calarmi al vostro pensiero solo perchè
così
fan tutti..."
"NOn posso dire di aver avuto gli incubi ma... l'ho trovato parecchio
inquietante... guarda, mi tremano le gambe" camminando al suo fianco
verso una zona che non sembrava
l'edificio principale, ma più lontana da cui
provenivano voci e luci.
"Quella zona è... adibita ai riti. Una volta entrati,
vedremo delle persone che svolgono..."
"Ho ben inteso, purtroppo!" fece lei irritata
Giunsero davanti un altro
ingresso,
immerso nel verde con visibile
già dall'enorme porta senza battenti contornata dalla luce
di
due fiaccole, dentro compariva una zona con panche e in
fondo una sezione come un altrare della chiesa e una statua enorme di
un gufo, così grande da sembrare irreale. Tutto era
illuminato
da fiaccole appese al muro. Entrati, sisistemarono vicino in muro che
cintava quella zona, nella penombra, visibili solo dagli addetti che li
avevano visti entrare o andavano in giro a svolgere i loro compiti, ne
l'officiante che sbraitava roba e ne chi seguiva la funzione, li
avevano visti o li vedevano.
"Il nostro compito è la caccia" le disse. Varcata la soglia
controllata da addetti del luogo, osservaron che da una zona
laterale entravano delle persone prive di sensi. E Lia ne riconobbe
alcuni dagli abiti.
"Sono... quelli che abbiamo cacciato?"
"Si. L'unica cosa buona di questo luogo è che se devono
svolgere
determinate funzioni, almeno utilizzano persone che meritano cosa gli
accade. Da quello che so sono nemici, persone con cui sono in
conflitto, persone che in qualche modo hanno fatto torti o sono un
fastidio..."
"quindi non a caso"
"No. Qui ci sono giudici
e procuratori
oltre pezzi grossi, ministri, varie figure ricchissime e potenti, non
qualsiasi ovviamente, ma
pezzi grossi che potevano avere fastidi da questi soggetti per vari
motivi e... quale modo migliore per toglierli di mezzo, se non offlirli
a un Dio in cambio di ciò che desiderano? o almeno, non mi
sono
mai interessato di cosa ne fanno..."
"strano per chi come te ama queste cose..."
"In fondo, loro
affermano nel discorso che quel tizio stò proclamando
." indicando con la testa l'uomo che
parlava come un vescovo a messa. E quel luogo stesso sembrava proprio
come in una messa religiosa sotto gli occhi di quella mastodontica
divinità. "Ma tornando al nostro discorso, visto che non
interessa a noi partecipare a questo... banchetto demoniaco... hai
chiesto dei miei amici..."
"ho la vaga idea di cosa gli possa essere accaduto, tranquillo"
"Ti sbagli" fece lui lapidario, che non sembrava quando pareva un
pò diverso, serio, compito, quasi regale e diverso dal
solito
Milan allegrotto, ma con un talgio quasi di offesa. Lia rimase a
bocca dischiusa a fissare l'ambiente intorno constatando l'odore
orribile che vi era, non i suoi incensi, ma come acre di erbe, forse,
penso? "Mi hanno tradito, mi hanno pugnalato alle spalle... ma ci sono
cose che rompono il cuore..."
"ti prego, sii chiaro"
"Allora lo dirò senza mezzi termini..." avvicinandosi al suo
orecchio mentre lei restava immutabile in viso e comportamento "Quei
tre erano miei cari amici, ma hanno avuto la spiacevole idea di non
credere nel Cambiamento ein un lavoro non solo fisico ma
anche
spirituale, ossia credere nel bene e la luce. E fu così che
presero accordi con esterni per prendere i loro capitali e gettarli nel
business della guerra. Sai di che parlo" sottovoce
"Armi, traffici vari, finanziamenti in luoghi di guerra per
accaparrarsi oggetti preziosi, potere ma anche oggetti da rivedere e
molto altro" fece lei laconica con la bocca dischiusa e seria,
osservando ogni cosa intorno
"Per loro non cèra futuro per qualcosa in cui io e mio
fratello
crediamo, e così quel giorno credettero di
tradirmi e buttarmi
via. E senza che io riprendessi ciò che era mio... e
così
mi sono dovuto difendere. Conoscendoti avresti attuato uno dei tuoi
piani come... far saltare in aria quel posto, fumando nel
compiacerti di
avergli fatto male e gettati all'inferno dove meritavano, poi magari
facendo ricadere la colpa, come hai fatto poi, a quella cellula
terroristica di cui conoscevi l'ubicazione ma la polizia...no! E
così hai fatto saltare senza che vi fossero morti parti del
palazzo, tanto come hai detto era moderno e tu li odi, lasciandoli
feriti dentro, e hai mandato un video falso rivendicando la
paternità del gesto come fossi loro, ed ecco che
la trappola
è andata a buon fine... io ho semplicemente raggruppato
delle
mie Ombre in posti strategici e con me, e al momento buono mi
sono
bastate due mini pistole da un colpo, nascoste perchè
davvero
minuscole, e... ho dovuto dire addio alla mia amicizia a dei cadaveri.
ma o erano loro o io e il mio sogno. Ho portato loro comunque
rispetto..."
"Ah si?" fece lei. Non aveva mostrato troppa sorpresa o altro. Ma si
capiva per chi la conosceva come Milan che fosse non nervosa ma quasi
punta sul vivo su qualcosa che non le piaceva. uccidere. Ma anche per
la pugnalata alle spalle, peggio se da amici
"So cosa pensi, te lo leggo, ma lasciarli vivi significava all'epoca,
come dire... avere delle palle al piede da portare via e tenere da
qualche parte sotto controllo. Adesso abbiamo luoghi specifici che
neanche Sing sing o i gulag... ma la mia rabbia e delusione la fecero
da padrone.
Non me ne pento se te lo stessi chiedendo. O sarei morto io, e con me
tutta l'organizione, oppure loro avrebbero fatto parte delle fila che
ingrassavano il peggio delle guerre. E se ti chiedi anche questo, ho
provveduto a sostituirli con persone molto simili con qualche plastica
in più che ne prendessero il posto, ovviamente cambiando
stile
di vita lontano da tutti, ma tenendo nelle mie mani di fatto, non in
quelle di quei sosia, ciò che era loro. Ho provveduto con un
ottimo calligrafo a procedere alla vendita a me di molte loro
proprietà e attualmente loro restano come soci minoritari di
questo e quello, fanno una sorta di vita normale ma tagliando i ponti
con tutti... se la persona è viva, sembra lui palese anche
da
impronte e tutto abilmente scambiate, e per la legge un
adulto
può anche allontanarsi senza che vi siano problemi... E io
ho in
mano adesso tutto ma non amo..."
"ho capito, per questo
non ami la
suddivisione dei poteri e la partizione del potere stesso.
Capisco..." fece lei con un cenno
del capo, come comprenedndo davvero molte cose
"E come ho detto, ho dato onore a loro, nonostante tutto. Sono i
protettori e custodi dell'organizzazione, dopotutto gli dovevo questo
ma che fosse anche un incarico post mortem come una
punizione"
fece lui sorridente
"Fammi capire, hai prima tolto di mezzo i tuoi ex amici che ti stavano
tradendo e sicuro peggio, li hai impachettati e portati via, nel mentre
macchinavi perchè ogni cosa loro diventass etua e
dell'organizzaizone, e poi... li hai puniti come ... che vuoi
dire?" aggrottando le sopracciglia mentre il tizio che berciava roba
assurda su cose sovrannaturali che il loro Dio poteva fare aizzava la
folla a cantilenare con lui
"Come i dittatori e altre persone, ho solo adottato la via del sosia.
Come la leggenda di Paul dei beatles, alcuni dittatori attuali...
storia simile. E come ho detto per la loro punizione... ci sono
trattati e settori della magia per cui è possibile creare un
circolo di magia e protezione con i morti. Il potere di un corpo e
anima umana abilmente giostrati sono grandi e potenti.
simboli
negromanti incisi sul corpo risvegliano e aplificano il soggetto per
dirigere a cosa serve tale potere. Da secoli il potere negromante ha
gettato negli edifici dei protettori e custodi per quel nuovo
luogo il potere dei prescelti per tale pratica. Come afferma un testo
. Ed è ciò che ho fatto,
chiedendo ad un
architetto-alchimista di renderli un catalizzatore,una forza,
una
presenza invisibile e intangibile, una protezione e custodia. Per
questo nei lavori di rifacimento, gli ho ordianto di rifare i piloni
interrati e presenti nel sotterraneo originale e di renderli...
visivamente di pregio architettonico e decorativo, ma
nascondendovi il
potere di conrtollare e ordinare ai soggetti murati in ogni pilastro di
attenersi agli ordini incisi nel loro loculo di contenimento e su di
se, sulla pelle. ..."
"..:" Lia lo fissò in uno strano sguardo ma non vi era
paura, ma
quasi come se dicesse
"quindi mi stai
dicendo che nel sotterrano, ghiacciaia, i..."
"Si. ho preso delle persone di grandi capacità e
carisma, che
però tentarono di togliermi di mezzo o altro, e li
ho resi miei
servitori da morti. Come ti ho detto noi militari dobbiamo fare una
scelta, è l'unica che trovai per salvarmi fu attaccare. Feci
sparire loro e loro possedimenti e da morti li ricreai catalizzatori di
potere e protezione, facendoli murare nei nuovi pilastri,
sempre con
tecniche antiche, niente cemento, ergendoli da zero per un
miglior
lavoro nel tempo al posto dei precedenti, perchè..."
"Cè gente murata o chiusa, come vuoi mettere, nei...
pilastri
dell'edificio? Sotto i nostri piedi? Hai usato le cazzate
religioso-magiche per... aHHH!!" fece lei irritata facendo una smorfia
con le labbra per poi tenerle con i lati in giù
"Possiamo dire che come tu rigiri la feccia, io ho fatto altrettanto...
che facevo, buttare un tesoretto del genere in qualche fossa e tanti
saluti? Per me, dal mio putno di vista, è un onore avere un
luogo di sepoltura..."
"Ma le senti le cazzate
che dici?" gli
chiese in italiano acida, e lui la comprese benissimo dall'abitudine da
un pò di allenarsi in quella lingua insieme
"Non mi credi?"
"E' proprio per questo che mi incazzo! perchè so che lo hai
fatto! Baffetto tedesco, i pazzi nel mondo, tu... tutti a cercare robe
magiche e mistiche perchè vi accompagnino in cosa... ma
cè ben altro e più potente di queste
cose..."
"tipo l'amore?" fece lui come un bambino che risponde con una battuta
"L'amore è una cazzata e itnendo quello creduto da tutti
allo
stesso modo. Seriamente, quei tre sono infilati là?" fece
lei
seria, in italiano, voltandosi non verso l'ambiente ma verso di lui per
guardarlo negli occhi
"Sono seriamente lì. Sono stati preparati da negromanti
esperti
e sigillati in un cerchio di muratura, con per tutto il fusto
formule e
riti e poi intorno più spesso del precedente, il pilastro
vero e
proprio..."
"Ma quindi all'itnerno questi pilastri osno vuoti?" domandò
lei preoccupata
"Assolutamnete no. Vi è solo una sorta di capsula di circa
due metri per..."
"Ah, quindi avete fatto una parte vuota per metterci lo stronzo di
turno con tutte le formulette e poi tutto il resto pieno? Fatto bene?"
"Ti sembro uno che risparmia o fa fare le cos edi fretta? Ti assicuro
che per qualche centinaio di anni, se tutto ben controllato e
custodito, reggeranno anche con terremoti. Nulla di cui aver paura. Ma
scusa, una volta a Zay non le dicesti che desideravi una vita fatta di
..:"
"Aspetta! Temo che come lei non abbiate compreso. Non intendevo una
vita come preticelli o sette, sono abominevoli loro. Io parlavo della
connesisone con la natura, parlando con lei dei concetti wicca e
utilizzo delle cose per il bene, del legame tra persone di fratellanza
e amicizia, di giorni e momenti passati con le persone lontano dallo
schifo della società attuale... il concetto è
molto
diverso. Si, ho desiderato una vita tra un nucleo di persone che si
vedevano fratelli, legati, senza drammi e cazzate degli stronzi
là fuori, con legami e contatti con la natura giusti e
rispettosi, anche con alcuni concetti dell'avvicinarsi e considerare la
parte spirituale... ma senza lo schifo che fa la gente. Mi viene il
vomito con le pratiche attuali delle donne sulle stronzate di placenta,
cordoni, riti di fertilità e nascita, e peggio tenersi un
uomo.
Quello schifo del mese nel caffè... ti prego! Questo mai! E
se
tu mi dici questo, temo che anche lei abbia frainteso, ma torniamo al
grosso del problema. Mi confermi, sicuro, che ti
possa cadere il
gamberetto se menti, che sotto i nostri piedi ci sono tre stronzi..."
"Loro sono nella parte centrale dell'edificio, ci osno pilastri
centrali e poi i laterali. Loro osno nella cinquina centrale. Ci sono
quattro pilatri itnorno ad uno al loro centro preciso, e loro sono a
riposare in tre di questi quattro. Quello centrale ho deciso di
decicarlo a te..."
"..." fissandolo come se le avesse detto che aveva flirtato con un
alieno
"Si... ho deciso che tu sarai, con il massimo degli onori se e quando
morirai con il corpo, il pilastro o colonna centrale in tutti i sensi.
Questo per il mio affetto e rispetto verso di te..."
"Alla faccia dell'affetto, sti cazzi, se sti stavo sui maroni che
facevi, mi mettevi crocifissa in una chiesa sconsacrata per le
cerimonie sataniche?"
"Carina, bimba" fece lui ridendo come un bambino "No, seriamente. Lo
ritengo un onore tenermi vicino le persone a cui tengo e ancor adi
più se secondo me, meritano di essere la
Colonna..."
"Milan, tu comprendi che stai dicendo?"
"Certo. Dorde e io abbiamo deciso da tempo di finire allo stesso modo.
Se uno muore prima, sarà un pilastro o colonna..."
"uuhh, uhh,uhh" fece lei disperata voltandosi come piangendo ma senza
lacrime, come le veniva quando la cosa era grossa e le veniva di
piangere dalla disperazione dell'assurdità
"Ti prego no nfare così. Per me meriti un posto
nel mio
cuore, come è per Dorde, e come ringraziamento e onore e
prestigio, è un luogo chiave..."
"Create pilastri di gente morta!" fece lei senza alzare la voce ma
comunque con tono lamentoso "e mi dici che sarà un onore da
parte vostra, per il vostro affetto, infilarmi in un loculo... a
supposta, dentro un pilastro con scrittine che mi ordinano di
fare la
vostra schiava? ma che avete nel cervello, procioni con la rabbia che
corrono sulle rotelle arrugginite?" aggerdendolo con i modi soliti di
andargli
petto contro contro petto e gesticolando quando era furiosa,
sebebne non urlasse ma stessero nelle zone oscure "che avete
nel cervello! Avete tolto un
vecchio mausoleo sotterraneo e avete chiesto a me che farci, e vi ho
detto
che... AAHH! ti prendere i a sberle! Ci sono dei tizi sotto i nostri
piedi murati e mi dici hce se ne vanno secondo la tua logica in giro a
farsi i cazzi degli altri?"
"Non credo che ti spiino in bagno, se credi questo, loro proteggono..."
ma non finì la frase perchè l'occhiataccia che
ricevette
fu da terrore
"E quindi mi dici che ti hanno pugnalato alle spalle e volevano farti
fuori, ma per amicizia li hai infilati là dentro,
fatto intorno
dei pilastri facendo mettere a degli scribacchini della morte dei testi
perchè li rendessero schiavi da proteggere...
perchè!!?!
Camminiamo in un cimitero e tu sei tronfio e orgolgioso dei tuoi
cosa... golem del cazzo? Cosa sarebbero, angeli guardiani di... cosa?
Da cosa dovrebbero proteggerti? bada, Milan... se non fossimo qui ti
prenderei a calci da ora a domattina..."
"Calmati, come ti ho detto è la verità e invece
di
lasciarti in una buca gelida e che ti avvolgerà fino alle
ossa,
renderò te e il tuo corpo un elemento potente e prezioso per
noi... Secondo la negromanzia ma altre..."
"ancora con 'ste cazzate"
"... ok, ma ascolta. Ogni oggetto tenuto, ancora di più se
con
cuore e importanza, da una persona raccoglie e ingloba aprte del potere
di una persona, e si dice anche un pezzo della sua anima..."
"ma l'anima non era tutta unica?"
".. tnato da esservi leggende su oggetti personali di persone che
ovunque andassero e appartenessero a qualcuno, mostravano come... di
contenere la persona stessa in essi. Infondere potere e
capacità
ad un oggetto è un eleemnto antico quanto l'uomo,
e si dice che
un edificio che possiede nei pilastri e colonne un guardiano o comunque
un soggetto in esso tenuto e..."
"che la terra mi colga
adesso!"
implorò lei alzando gli occhi al cielo mentre l'officiante
faceva lo stesso ma contro l'immen sa stuatua
"Un edificio eretto da soggetto di grande potere e capacità
è in grado di essere forte, protetto, potente... ascoltami,
un
edificio pregno..."
"NO, ascoltami tu! farò finta che non esistano e non
lascerò che la mia voglia di spaccarti la faccia finisca per
riversare ciò con un martello su quei pilastri stess,i,
finchè la rabbia non è scemata..." non
guardandolo ma
chiaramente incazzata, era partita di rabbia come prima "sono stati s
tronzi da vivi, ma farli tuoi
schiavi da morti, ti rende una persona ancora più di merda!
ma
anche ammesso che davvero questo tizio negromante avesse... fatto un
buon lavoro... tu capisci che ci sono tre stronzi, e a quanto pare
altri ai lati
dell'edificio-ma-se-è-vero-mai_porc-che...MMMHH" si
trattenne
dopo aver detto le cose veloci in preda alla furia "non voglio sapere
affatto dove sono gli altri infilati o..."
"non sono tutti dentro lo
Chateau,
alcuni anche fuori..."sospirò lui, non sempre si arrabbiava
così tanto e così tanto da dire parolacce e
sfuriare come
in quel momento, se si icnazza molto partiva come una trigre silenziosa
e letale, una matrona della vendetta, ma in quel momento sembrava voler
urlare come una pazza. E la portò a farla voltare
di nuovo
quest avolta con occhioni apertissimi e irati che
sembrava un gufo
"Quanto vorrei che non foste così scemi da credere e fare
queste
cose... ma è allucinante che tu per affetto e onore mi...
dentro
una supposta scarabocchiata in un pilastro, ma cazzo, che avete nel
cervello.... voi cresciuti con la religione! IO amo gli incensi,
l'ambietne
con candele, le atmosfere di luoghi di culto ma solo quello,
ciò
che sono e danno le cerimonie e feste di rignraziametno a qualcosa di
grande senza definire un dio ma... questa cosa è da prendere
te
come martello e schiaffarti di rabbia contro quei pilastri... E io che
vi lascio fare per evitare di bombardare tutto e mandarvi a fanculo..."
"ora mi sento meglio ad avertelo detto, so che sei così
adirata
da farti venire in mente di bombardatre con noi qui, adesso, questo
luogo, ma credimi, non cè niente da prendere con rabbia...
inoltre, lascia che te lo dica, quando ti arrabbi talmente da aver
superato la pazienza massima, diventi una furia da sbraitare parole..."
me venne interrotto
"Scusate Lord Milan, questa è la lista per la caccia
successiva.
Abbiamo apprezzato il vostro lavoro in generale ma quest'ultimo, in
particolare. La situazione non ha generat problemi e comprende cosa
intendo..." guardando Lia che sembrava serissima ma si stava solo
trattenendo
"La ringrazio, altrimenti non sarei un professionista, così
come
i miei uomini. Sempre a vostra disposizione... Ah, lei è la
mia
partner, è stata lei ad f effettuare la Caccia questa volta"
"I miei complimenti, signorina... o Lady, se è la partner di
Lord Milan. Ci auguriamo i servizi di ogni volta e... Lord Milan, Il
Signor Grainshow chiedeva di Lei per dei contratti da effettuare con
voi... finita la cerimonia lo raggiunga per cortesia, sembra che abbia
dei problemi..."
"Stia tranquillo, Lord Milan provvederà. Noi commerciamo in
piacere e in risoluzioni e siamo sempre precisi e
qualificati.
Vada tranquillo, saremo qualificati e professionali che tutto
sarà sistemato in uno schiocco di dita. E se ha bisogno, noi
saremo tutto ciò che vuole che... ma il nostro motto lo
conosce già" disse Lia con un
sorriso come quello dei ritratti, prendendo dalle dita di
Milan il
foglio che aveva ricevuto dall'uomo. Sembrava untuoso, viscido e
lecchino, seppur impomatato e ben vestito da apparire un Signore.
"Molto bene. La cerimonia terminerà tra poco e i leprotti
glorificheranno questa notte e il rito. Che il Dio sia con voi,
Signori" sorridendo e allontanandosi
"Lord... Milan...!?!" fece lei come disgustata
"I titoli sono importanti, mia cara...e io ci tengo. Se le persone mi
riconoscono in tal modo, è un buon segno. E sembra che tu
abbia
fatto colpo" ridendo, prendendole dalle mani la lista mentr elei li
scorreva
"Se, va bene... ma dimmi! Li uccideranno? Cosa ne fanno di quei...
scemi che abbiamo cacciato?"
"NOn so, ma se hai letto le loro schede... chi se ne importa. Erano
squali e carogne, non crucciarti di questo..."
"Ma che dici! Noi abbiamo un modo per pulire la feccia del mondo senza
uccidere. Li circoscriviamo e controlliamo, perchè non
possano
fuoriscire nel mondo! Per tenerli fermi e chiusi, come il vaso di
Pandora. Ma qui stiamo cacciando delle prede che... che cosa ne fanno?
E mi dici che non ti interessa? Non sarò colpa nostra se
stirano
le zampe?"
"Gli uccelletti invasivi sono un cancro per questo mondo, dal mio canto
no... cosa fanno altri di quelle persone non mi interessa.
Perchè anche queste persone qui, un giorno finiranno come
loro.
Tempo, solo un pò di tempo, e scaveranno e romperanno la
schiena
nella polvere, roccia, fango e sabbia per espirare i loro peccati.
Perchè ti crucci? Non sarai tu avere le mani sporche di
sangue e
l'anima oscurata dalla melma come la chiami... calmati! Noi ripuliamo
il mondo da nostre mani, togliendoli e portandoli altrove.
Che si
danninio loro..."
"Dunque è così? Saremo servili con loro ocn cosa
gli
interessa, in sporchi affari da vergogna per... E Dorde? Anche lui
accetta questo?"
"..."
"Parla!"
"Invece io ti chiedo un'altra cosa. Hai deciso da alcune settimane che
sei qui di cambiare idea e procedere a farti ritrarre senza sosta o
ordinando copie di quei ritratti, tutti a mano o stampati,
per
diffondere la tua presenza e tutto quanto ovunque.Dal tuo desiderio di
sparire e non esserci più, al decidere da nostre
conversazioni
di... divenire una presenza così presente, forte,
consociuta... "
"Ho cambiato, idea. E' un delitto? Come hai detto tu, la vendetta
può essere anche divertente... e quindi, divertiamoci. Anche
se
adesso da cosa hai detto mi verrano gli incubi.. divenire la Colonna
dello Chateau per onore... E non ho fatto niente. Allora se fossi stata
una grande mente del passato?"
"Chi non ha affrontato le avversità no nconosce la propria
forza. In quel caso come te però, chi la riconosce
dall'esterno.."
"no, non iniziare... voglio solo andarmene da questo posto! NOn mi
piace! Non tornerò"
"Mi sarebbe piaciuto..."
"Indosso gli abiti che mi prepari, ti accontento in varie cose,
presenzio alle tue feste e riunioni... e tutto il resto. per amicizia.
Ma non questo..."
"Vieni ti mostro questo" gli disse tirandoselo per un braccio verso una
stanza tra le ultime. Cercò di non pensare a molte
situazioni in
passato e irruppe dove lo voleva portare, mostando una stanza insolita
rispetto le altre. Appena varcata la soglia lui fissò tutto
stranito.
"perchè è totalmente dipinta da capo a piedi?
Intendo...
bella la parete con scenario fantasy, vuoi farci entrare amanti del
genere o del signore degli anelli?" cmposto e padrone di se stesso ma
dubbioso sul luogo
"Vieni" gli disse tirandoselo dietro, sedendosi su un bordo del letto e
dicendo a lui con una mano a battere sul copriletto, di fare altrettanto
"Nel senso?" un pò tirato dalla richiesta
"Non ti mangio mica" fece lei con un sorrisone "dai, non fare sempre
l'imbronciato e serio..." canzonandolo e lui controvoglia lo fece
QUando si fu seduto ma ai piedi del lett,o non nel lato dove era lei
osservando la stanza da quel punto, lei lo tirò dal colletto
della giacca infilando le dita e lo fece cadere di schiena con la sua
confuzione, per poi buttarsi anche lei toccandolo con la testa,
formando come un triangolo e alla fine prima che lui dicesse qualcosa,
battè le mani.
Al doppio battito di mani, la luce si spense e un nuovo scenario dai
toni di blu, verde, azzurro, viola, fucsia e verdi e gialli fluo
comparve nell'oscurità, come accendendosi.
Cèra abbastanza luce percettibile da vedere le sagome di
loro due, girandosi verso l'altro e Lia rise divertita.
"Allora... come ti sembra questo scenario se quello ti sembrava troppo
fiabesco?" gli sussurrò testa a toccare testa
"Cosa hai combinato?" le domandò come con un bambino che ha
fatto una marachella, osservando non più un
fantasy ma un luogo moderno con cattedrali antiche, in uno scenario
come
post apocalittico
"Doppio uso. Infondo, quello che si farà qui dentro
sarà
al buio o con le luci... le luci artificiali sono abbastanza da coprire
questo... ma se ci sono interessati a fetish stile mad max o altri
filoni simili... basta una luce speciale che le ragazze terranno
accese, comunque d'atmosfera e... tutti contenti!"
"Non ci credo" fece lui che sembrava serio per poi partire a ridere
"seriamente?"
"Ti sembra troppo?" disse monella "allora andiamo" alznandosi e
tirandoselo per la cravatta mentre lui un pò protestava
Entrarono nella stanza di fronte, erano le ultime quattro con effetti
speciali e lì appariva un murales di Pin Up smaliziate in
perfetto
stile anni cinquanta, sexy e invitanti. E con lo stesso giochetto si
farlo finire a schiena sul letto, mostrò battendo le mani
uno
scenario più... fiabesco. Le principesse disney unite a
principesse e donne famose dei videgiochi, per tutte le pareti in pose
sexy e con abiti un pò scesi nella scollatura e sguardo da
gatte, o le gonne alzate a mostrare le
gambe, salutaano chi vi entrava al buio.
"E questo chi farebbe.. insomma..."
"tu non hai idea, i signorini là fuori che ricerche fanno
online..."
"Ah! Ho capito... tu hai monitorato le loro ricerche online, e immagino
anche i dati dei loro telefoni privati, perchè abibamo un
servizio
privato di telefonia, per stilare una lista di gradimento per far
sistemare questo posto..."
"Yesss!" stando invece che dischiena, sulla pancia a fissarlo tenendo
la testa sui palmi delle mani puntellandosi coi gomiti "videogiochi,
film, anime, serie tv... quante donnine senza veli... per non parlare
del lato porn di disney che sembra interessare... i fetish e
illustrazioni che si guardano... e così mi sono detta,
invece di
cercare ragazze che propongono queste cose online, alimentando la parte
negativa di questo... mestiere... ho pensato di creare un parco giochi
qui... e di sopra ci sono ambientini anche per i tuoi gusti..." gli
sussurrò divertita mentre lui la guardava
accigliato
"Divertente..." come offeso, come non gli piacesse affatto
"Andiamo... non ti piacerebbe benedire e inaugurare questo posto oggi
come... che so, un rito di buona fortuna?" rise lei con le gambe che
sforbiacavano
"COSA?!?" domandò lui voltandosi quasi di lato a fissarla
"Invece del tuo casotto, potresti portare le signorine qui e
inaugurarlo. Invece di lanciare la bottiglia come si fa con le navi,
puoi schiumare champagne per tutto il posto ocn loro... oH!" fece lei
di colpo diventando serissima e sconvolta "NO! Sembra un'altra cosa...
cambio, cambio. Mi sono espressa male!"
Milan rise di gusto mentre gli affreschi sorridevano maliziosi dalle
pareti
"Ok, basta, andiamo..." si alzò mentre lei era rimasta
distesa
"ci sono altre sorprese?" le domandò mentre lo fissava
dubbiosa,
di più la mano che le allungava e si faceva aiutare a
scendere "Niente letto di piume?"
"No, il tuo è piume, questo carbone... senti che duro! E io
che
sento tutto per la mia malattia..." massaggiandosi le gambe appena
alzata
"E dimmi, hai dimenticato qualcosa?"
"Cosa... non hai ancor visto gli ambienti di lusso di sopra" sorrise
sorniona lei, ma lo vide come domandare anche con l'espressione e
inclinò la testa senza capire
"Intendo... musica, atmosfera..."
"Ovvio! Non avevi sentito un brano? Stavo provando i volumi e livelli
delle stanze, l'insonorizzazione e..."
"E quindi... come si mette la musica preferita?"
"Cellulare, amico mio. Cè un server che ha in memoria molti
brani e può agganciare la richiesta del cliente per altri
esterni.. colelgandosi online. Ogni stanza ha il suo piccolo impianto e
cè quello esterno che ascoltavi"
"Ah, Timeline... oh eccola di nuovo" disse uscendo dalla stanza "viene
dalla hall. capisco..." stropicciandosi un occhio
"Cos'hai?" gli domandò vicino con le manii intrecciate
dietro la schiena e un modo da presa in giro
"Niente... devo avere gli occhi un pò stanchi per i murales
notturni. Comunque sembra tutto sistemato... e pronto. Accessori ed
elementi igienici e di toeletta?"
"pronto, sistemato negli armadio e nella stanza degli addetti. Non
manca
niente. A ogni cambio di.. cliente, gli addetti procedono a
sterilizzare le superfici ocn luce ultravioletta e cambiare le lenzuola
come a un pitstop... rispettando l'igiene, si intende. I servizi
iginici sono a ogni stanza in una angolino eprivati. Tutto
viene
portato alla lavanderia dell'edificio..."
"Molto bene"
"Ancor a problemi con gli occhi? Posso portarti un paio di occhiali, se
ti servono..." fece lei vedendo la reazione sorpresa di lui e poi dura,
mentre la sua mascella si serrava
"Va tutto bene. E' stato passare dalla luce a colori fluorescenti..."
"Ah.ha!" lo canzonò " E cosa pensi.. che dirà tuo
fratello. Ne sarà soddisfatto, invitando perfino i clienti?"
"Eh?" colto all'improvviso tornando come sbigottito "P-parli di Dorde?
Cosa deve dire..."
"Già, perchè tu sei più vispo,
infantile, focoso e
stai stradipando gioia come durante la costruzione... guardati, non
stai più nei vestiti per la gioia" fece lei con quel modo di
fare da presa in giro che utilizzava anche con Veròna, e
quel
sorriso furbetto
"Lia!" fece lui come un rimprovero "Questo luogo non è un
gioco...In parte bordello, in parte bagno turco e in parte teatro e
burlesque... ha i suoi scopi ma lo sai bene, visto che lo hai proposto
tu. E' un ottimo progetto e ben strutturato. Ma farci una festa come
hai proposto tu..." come offeso
"Ah-ah ah" fece lei come divertita guardando i soffitti con
abbellimenti "quindi cosa mi hai detto stamattina prima di partire... e
poi tornare veloce... non si farà più?"
"... cosa" fece lui come se non sapesse niente, come gelato sul posto
"Sei troppo impegnato, Milan! Vuoi provare per rilassarti la vasca
speciale di sopra?!?" smielata
"Non scherzare, cosa..."
"ihih" fece e gli si avvicinò per portarsi a pochissimi
centmentri dal suo viso "se inizi ad avere perdite di memoria, che
peccato!" spingendolo poi con i palmi contro il suo petto per farlo
arretrare e scappare in una stanza, mostrando poi dalla porta un
oggetto che aveva in mano e gli aveva preso
"Cosa hai preso... Lia! Andiamo ragazza, ti diverti a sfruttare i
trucchetti che hai imparato da quei ladri che hai portato qui... Lia!"
le disse per poi seguirla nella stanza. Appena entrato si
guardò
attorno ma la vide con la coda dell'occhio dietro la porta.
"Un grande militare che si fa fregare da una civile" gli disse
chiudendo di botto la porta con una mano e un sorriso monello, per poi
avvicinarsi e con una mano verso la nuca portaregli testa verso di
lei, smollandogli un bacio. prima poggiato sulle labbra e poi profondo.
Bocca contro bocca, secondi dopo minuti, con lui che ricambiava e la
stava cingendo, finchè non lo lasciò,
sistemandogli la
coda bassa sulla spalla guardandolo come un'ammaliatrice. Lui era
rigido e sconcertato, non parlava ma solo respirava veloce.
"Vedi... so che i segreti sono segreti per un motivo. Ed esistono in
quanto tali. Ma a volte sarebbe meglio pensare bene a chi dovrebbe e
merita di sapere le verità... celate dietro quei segreti...
sarebbe
un bene per le persone giuste, essere parte di tale segreto..." gli
disse sussurrando, occhi negli occhi, dolcemernte
"Eh!.. C..I..."
"NOn sei tu
che prendi le decisioni?" gli chiese in un soffio con uno
sguardo dolce e innocente "ho fatto tanto lavoro, mi sono impegnata
così tanto, ma tu mi nascondi delle cose... tu, che so che
mi
conosci meglio... dell'altro" gli disse dando enfasi all'ultima parte
per poi dargli un bacio in un angolo delle labbra mentre lui si
protendeva per farlo anche lui, ma lo scansò
elentemente e
fu spinto contro il letto, finendo di nuovo schiena contro corpiletto
"Lia..." fece lui colto di sorpresa confuso muovendosi ocme una
bagarozzo, come lei chiamava gli scarafaggi, a zampe all'aria
guardandosi intorno confuso.
Ma lei lo rispinse giù e gli si sistemò ginocchia
contro
i fianchi e portando la testa verso di lui, parlò occhi
negli
occhi "Guardami... guardami bene..." gli disse mentre lui le stringeva
i polsi come a staccarla ma sembrava non volesse farle male.
Lei fissò quegli occhi per bene, inclinandogli la testa di
lato
e dall'altro, metnre lui senza agire con convinzione le teneva i polsi
ma non la staccava. Lui era solo rigido e quasi in lotta con se stesso
su cosa fare, le stringeva i polsi ma anche se poteva farlo per
maggiorazna di forza, non la scostò solo, cercava di parlare
ma
non riusciva a dire niente.Sentiva i capelli di lei che scendndo gli
carezzavano il viso e le mani, voleva alzarsi e rogliersela di dosso ma
si sentiva incapace, mentre lei lo studiava.
Dop aver fatto un sorriso vittorioso e cattivo eruttando in
un
"Lo sapevo!" lo colpì
con la fronte non troppo forte con la sua, facendogl idire un
"Ahi!" per poi alzarsi e agire come quando voleva fare la
maliarda nelle vesti di Veròna. Lui era
così
sorpreso che rimase
disteso, ma sollevando la testa e le mani avanti come a parare
qualcosa, la vide invece arretrare con grazia all'indietro e
poggiarsi contro
la porta. COn quel sorriso come nei ritratti e la testa inclinata. Con
quel sorriso che diceva .
Tiratosi su piano piano, rosso in viso e con l osguardo come di un
cervo contro i fari, balbettò qualcosa appena questa
scappò oltre la porta, e la richiuse dietro di
sè. A
chiave.Lui senza ricomporsi ma di volata, si fiondò alla
porta e
cercò di aprirla, urlando il suo nome, finchè non
la
sentì attraverso il legno.
"Tu dimmi la verità, e io non mi arrabbierò!
Amico mio...
è così che ti chiamo, ma lo siamo davvero...?
oppure giochi
anche tu, anche con me? Bada , non sono
stupida ne
scema, le capisco le cose... ma faccio finta di nulla e ok, ho usato
untuo
punto debole per cosa volevo raggiungere, ma non avevo altra scelta...
ora che so, cosa farai? Mi ucciderai?"
"Smettila, Lia. E apri... accidenti... apri o chiamo qualcuno..." fece
lui allotnandosi dalla porta e cercando il suo telefono tastandosi
ancora confuso, o se ve ne era
uno nellas tanza. NOtò come qualcosa di simile a un muro,
forse
era in interphon, e quando si allontanò di pochi passi, la
porta si
aprì e cadde dentro qualcosa di ferroso, dal rumore, che lo
riportò a voltarsi. ma la porta si era chiusa di nuovo.
"Mi hai rubato la pistola? Era quella?" fece lui stupefatto e irritato
vedendola a terra
"Un militare di classe al servizio di un tizio grosso, e non ti accorgi
che ti manca la pistola... andiamo bene!" fece lei di contro da oltre
la porta
"Non farmi arrabbiare! Apri! Non giocare col fuoco!"
"Su... decidi che destino devo avere! Finirò come quei tre?
O
quelli con la bambina nelle tue stanze? O sue? NOn ho paura della morte
lo
sai, anzi la ambisco come uno sposo con la prima notte... Beh, forse
ormai quello non più..." commentò lei tra
sè che
fece però ridere l'uomo dentro la stanza di botto, si sent'
lui scppiare a ridere anche se incavolato "non ridere, sono
seria! Tu sai che io so... e tu sei la mente principale... quindi
decidi, io sono qui. uccidimi...? dimmi cosa ne farai di me. Ma sappi
che
sono molto contrariata dalla tua presa in giro...la TUA!"
continuò seria, ma da dentro la stanza silenzio.
Lui era seduto sul letto con i gomiti sulle ginocchia ad a scoltarla
con
la pistola fra le dita, ma solo per tenerla, non per puntarla. E
sembrava riflettere oltre che stanco. Poi un tlack e la porta non si
aprì ma era
stata sbloccata, e lui si alzò lesto e andò ad
afferrare
la maniglia. Dopo pochi istanti diascoltare con orecchie tese, si
accorse di passi e
uscì veloce, per vederla raggiunger ela grande porta a due
battenti dell'entrata, voltarsi a guardarlo come in attesa di qualcosa.
Ma quando vide che lui non faceva niente ma la fissava, se la
svignò spingendo un battente e sparendo nella luce della
mattina.
Tre giorni dopo
Azienda di Uliano Egorkov e il suo amico e partener Martynov a
Kazan
"Ho riletto tutto, io e il mio amico vogliamo usufruire edi vostri
servizi e unirci al vostro gruppo. Circolano ottime voci su di voi, e
per questo mia moglie mi ha spinto ad incontrarla..."
Lei e sua moglie avete conosciuto non solo la mia partner, ma anche un
uomo a cui sono collegato... Il generale Savant"
"Si, grande membro di spicco del..." ma furono interrotti da qualcuno
che bussava alla porta
Nell'ampio e moderno ufficio, Milan, il signor Egorkov e la moglie,
insieme al segretario personale del secondo, procedevano alla firma di
un contratto. La segretaria entrò e annunciò la
persona
che chiedeva di essere ricevuta, cosa che fece squittire di contentezza
la signora Egorkov, sorprendere suo marito ma lasciare di stucco Milan.
Una donna entrò in un forte completo rosso in lana. la
giacca
aveva il colletto come una camicia, la chiusura obliqua sul cuorec con
tre enormi bottoni in tinta, hiudendo a punta su un seno, e poi
scendendo e tornando poco a sinistra dell ostomaco, com la parte finale
più larga e leggermetne arricciata. Le maniche erano sempre
più larghe dalla spalla a due sezioni che arricciavano fino
alla
parte finale ampia. La gonna era in stile anni cinquanta al ginocchio.
preso da ispirazione di un modelo di Christian Dior, era uno dei
modelli che lei usava con i capelli legati totalmente.
Lia comparve con un bel sorriso e fece una leggera riverenza salutando
i presenti, tenendo in mano una borsetta rettangolare a mano,
più grande di una pochette, mentre le scarpe erano ispirate
dal
tipo le piaceva, punta tonda, tacchetto, tipo bambola, ovviamente fatte
fare per accordarsi con l'abito e l'insieme non data l'aspetto di
vecchiume, ma tutto reinventato e adattato a lei perchè
fosse
formale ma meno gessato.
Milan la fissò in una modo che la fece sorridere di
più e
risutlare più calorosa con la donna, che ondeggiava sui
tacchi
compiaciuta.
"Lia... che contentezza vederti! Mi chiedevo appunto quando saresti
tornata, ed eccoti... potevi farti annunciare!"
"Mi dispiace gospozà Egorkov, ma ho chiesto io stessa di non
avvisare perchè fossi una sorpresa. E inoltre, sono stata io
a
presentarvi i nostri servizi e ad avere con voi il primo approccio. Era
importante da parte mia essere presente per la suggellazione dei nostri
rapporti di amicizia e lavoro. E inoltre..." continuò dopo
aver
stretto le mani della donna e aver raggiunto Milan "il mio posto
è al suo fianco. HO devoluto la mia vita al servizio di
quest'uomo, e con ciò il mio credo e il mio agire. Il mio
posto
è qui, come adesso, e con lui vi porgo il benvenuto nel
nsotro
gruppo. Ho dedicato la mia esistenza a ciò che sapete e per
questo morirò. La mia presenza qui non è un
obbligo, ma
un piacere e un dovere nei vostri confronti. Il mio partner non ha
bisogno della mia presenza per rappresentare ciò che siamo,
ma
come sua spalla e vostro contatto, devo essere tra voi per confermarvi
ogni cosa detta e accordata. Sono consigliera gestionale e di
relazioni, partner e fidata consulente del nostro capo, qui presente. E
inoltre, la cara gospozà Egorkov mi è cara, e mi
auguro
che lo stesso sia nei miei confronti. MI farebbe paicere rivederla per
il tè nel nostro solito luogo per goderci la compagnia
vicendevolemente..." votlandosi verso la donna.
Si era posizionata un passo dietro la posizione di Milan. Lui era
seduto rivolto verso l'altro uomo e come nei loro piani, lei doveva
stare un passo dietro di lui come un cerimoniale concordato, anche se
fosse stato in piedi, e come faceva sempre lei, aveva messo prima
indciando nel discorso la mano sul braccio di lui, poi sulla spalliera
della poltroncina.
"Oh, mia cara. Sarò così felice di incontrarci
nuovamente, certamente! Attendevo una tua telefonata, ma ora che sei
qui, spero resterai abbastanza da accompagnarmi in impegni a cui devo
presenziare..."
"Con immenso piacere." disse lei con un inchino alla
giapponese.
"procediamo per la firma?" chiese Milan.
Lia lo fissò mentre la donna tornava dal marito e si
preparavano
per la firma. Sia loro due che Martynov sareb bero divenuto membri del
gruppo creato da Milan. Questi ricambiò e da cosa lei vide,
sembrava per niente felice di trovarsela accanto. lei non
ricambiò nulla ma distolse lo sguardo ma fece un sorrisetto
preciso perchè lui lo vedesse.
"Se tutto quello che abbiamo discusso è qui presente..."
fece
l'uomo scrutando ancor auna volta il documento "e in caso di problemi,
se avessi bisogno..."
"Stia tranquillo. Io, partner e consigliera gestionale dell'uomo qui
presente, confermo che saremo vostri collaboratori, presneti e..."
"Ma non siete certo onnipotenti o onnipresenti! Può capitare
qualsiasi cosa e magari non poter ottemperare agli impegni presi.
Voglio solo comprendere..."
"Le confermo che quanto accordato, sarà..." fece Milan
tranquillo " perchè queste sue remore? perchè
adesso?"
"Conosco i gruppi segreti come i vostri. Ma non è facile
inquadrarla..." come una sorta di accusa verso Milan
"Comprendo... e quali sarebbero i dubbi"
"Chi è Lei? da dove viene? Come è giunto a
ciò che
è adesso? E altre domande che mi turbinano,
perchè se
comprende, temo..."
"Chi ha il potere, dimostra che è stato capace di
raggiungerlo.
O nessuno di noi, sarebbe qui" disse Milan pacato, mentre Lia restava
con una mano, la sinistra, sullo schienale in alto e la destra sul
braccio di Milan "noi operiamo in modo diverso dagli altri, ma se
preferisce soggetti che è risaputo... con una certa fama e
passato... ma più sicuri perchè li conosce... io
e la mia
partner operiamo nella fiducia per qualcosa di diverso da
ciò
che regola questo mondo. lei stessa "guardando Lia "non sarebbe qui al
mio fianco se non credesse in me... e mi creda, lei rispetta e
considera solo le persone che comprende nel modo che le aggrada. E
fidandosi di me, mi supporta e sostiene... "
"E che accade se inizio a dire la mia che è fuori dal coro?"
fece l'uomo sollevando una pistola, presa da uno dei cassetti sopra le
ginocchia
Lia e Milan non fecero nessun gesto, nessun commento o espressero
nulla. Fissarono l'arma all'inizio un pò contrariati. Lia
sorrise poi e guardò Milan come a comunicare con gli occhi,
poi
alzando la mano destra riuscì a far sfilare quella pistola
dalla
mano dell'uomo e prenderla nella sua. L'uomo mentre la pistola cercava
di scappar via, si spaventò e questa scappò via
facilemnte, anche se sarebbe finita via ugualmente, ma con meno potenza
e forza.
L'uomo avvertì come se qualcuno gli prendesse l'arma e se la
tirasse, ferendolo all'indice che stava sul grilletto. la moglie di lui
in qeui frangenti eruttava gridolini in preda all'ansia. Lia
soppesò l'arma e calcolò come da addestramento
che fosse
piena, quindi carica, e dalla calibrazione sulla mano aperta, con colpo
in canna, per come pendeva.
"Come è... " balbettò l'uomo
"Come le ho detto sono Consigliera gestionale e di relazioni, sua
partner e fidata amica..." sedendosi sul bracciolo destro della
poltrona di Milan puntellandosi sulle punte edi piedi, ma apparendo
elegante e a suo agio in quella posizione. La mano destra poggiata
sulla spalla destra di Milan, nella mano destra la pistola che in quel
momento volteggiava come sospesa sul palmo. Milan sorrideva sotto i
baddi, un braccio, il sinistro, su un ginocchio di lei,
l'altra
mano a sostenere la testa, con gomito sul bracciolo sinistro.
Sembravano come un quadro di un sovrano e la sua fidata al fianco ma
anche sul trono stesso, sebbene sul bracciolo.
"Come le ho detto, noi operiamo in modi che solo i nostri collaboratori
e seguiaci, conoscono... abbiamo scelto voi per le persone che siete e
desideriamo il vostro appooggio qui, così come noi vi daremo
il
nsotro ovunque e qualunque cosa... Questi siamo noi, potete fidarvi o
annullare e ce ene andremo, come se nulla fosse accaduto. NOn siamo
come le persone che conosce, le ripeto, noi oc nsideriamo lei
persone... di potere ne abbiamo quando ne vogliamo, è altro
ciò che ci interessa..."
"Io mi fido..." disse la moglie dell'uomo, come spingendolo
Concluso l'accordo e la firma, si congedarono. Lia promise alla donna
di incontrarsi come da accordo, con sorrisi e calore, mentre Milan le
faceva un inchino e un baciamano, salutandola come cara amica e
invitandola alla prossima festa dei consociati.
Non dissero nulla dall'uscita dall'ufficio fino alla macchina.
Camminarono come da accordo, lei un passo dietro ma durante il tragitto
lui la fissava di sott'ecchi e lei mostrava un sorriso monello come nei
ritratti, aumentandogli la rabbia, come si notava dai sospiri.
Ma nessuno dei due riferì parola, finchè non
entrarono
nell'auto. Avevano una Mercedes-Benz classico colore nero, modello
limousine Pullman. Con otto posti, mini bar, interni in pelle,
illuminazione, sei porte. lei si era sistemata nei sedili posteriori
mentre lui la fissava arrabbiato mentre la faceva entrare, per poi
posizionarsi su quello centrale di fronte a lei. Chiese all'autista di
partire, poi rimase a fissarla serio e arrabbiato, mentre lei sorrideva
sorniona.
"Raccontami, come sei arrivata?"
"Con un volo, quei tre mi hanno accompagnata... mi aspettano alla Torre
adesso" alzando le spalle come se non le importava
"Lia... perchè hai deciso di intervenire?"
"Non lo so, dimmelo tu..." disse aprendo la borsetta e tirando fuori
una sigaretta con zippo
"Non usi il bocchino?"
"Per ora no. So che me lo hai reglato tu,
ma attualmente non mi viene di tenerlo in mano... comuqnue..." ma si
fermò quando lui le prese dalle mani lo zippo e le accese la
fiamma per avviare la sigaretta "Ammettilo, amico mio, stavi ridendo
mentre la donna sprizzava felicità per la mia presenza..."
"E come non potevo... se il marito sapesse come mai è
così frizzantina pensando a... quando passerà il
tempo
con te..."
"Eh... felici per cosa offro ma non per me, veramente..."
"..."
"Eh già... noi commerciamo in piacere e risoluzioni.
Ascoltiamo, accompagniamo..."
"Diamo alle persone ciò che desiderano ma non possono,
ambiscono
anche solo una volta, desiderano la forza e la vicinanza di qualcuno in
ciò che non possono vivere o essere... se il marito sapesse
che le farai prendere..." facendola sorridere "ma questo non
cambia
che sono arrabbiato!" disse irato stropicciandosi l'occhio
"Si, lo so. Lo avevo messo in conto... ma quel che ho detto
è
vero, reale, e..." cambiando espressione inclinando la testa " che
succede?"
Lui si stava guardando intorno con ansia e agitazione e lei rimase a
fissarlo come se non capisse, finchè non parev illuminarsi
ma
lui rispose.
"Ho perso una lentina... non riesco a vederla qua dentro"
"E la c erchi per fare cosa...?"
"Non per metterla, ovviamente. Ma questa macchina costa e anche se
puliranno come sempre a ogni uso, non mi va di lasciare un indizio..."
fissandola con un'espressione che diceva
"Oh, Dorde! Se no nci fossi io..." fece smaliziata, tirando fuori dalla
borsetta un paio di occhiali fini e sottili. Erano con montatura
ultrasottie e superleggera, elegante. Lui la fissò tra il
sorpreso e il contrariato
"Ragazza, sei impossibile, ma ora come ora intuisco che forse avevi
ragione..." togliendosi quela rimasta nell'altro occhio e prendendo i
suoi occhiali che lei aveva portato. Se li infilò e poi con
l'indice sul ponte se li spinse bene "Bada,
però..."
"il tuo piccolo segreto, che cerchi di renderlo tabù e
impossibile da avvertire... Dorde, se me ne sono accorta io, anche se
devo dire perchè avete passato con me più tempo
che con
altri... ma bastava guardarvi bene. Tu sei un pò
più
alto, alcuni centimentri, ma se per caso entrambi state fermi in
determinati punti, sebbene le scarpe, come dire, si nota che qualcosa
non va. Anche perchè, và, cercate di spacciarvi
per la
stessa persona ma non siete gemelli..."
"Abbiamo preso ispirazione dalla storia delle sorelle Bucci di
Auschwitz e dell'angelo della morte. Non fraintendere, la gente la
prima cosa che sicuro...." guardando dal finestrino "a scuola.. la
nostra scuola era così base e semplice, eppure ci sono
isnegnanti che viaggiano per il paese per lezioni extra sulla storia,
scienze... e ricordo che venne uno storico della seconda guerra
mondiale a parlare per ore. E presentò i racconti di molti
sopravvissuti, affermando che il modo migliore per non far avverare di
nuovo tutto quello era la consapevolezza e il ricordo. Senza ricordare
la storai, l'umanità non andrà avanti,a ffermanva
e
continuava dicendo che era per questo che atrocità del
genere
non accadevano più nei paesi di primo mondo..."
"AH AH AH " fece lei sollevando la testa a ridere mentre fumava,
accavallando le gambe proiettate verso sinistra "o fors ediciamo che
con le atomiche, sticazzi che scoppia qualcosa come una guerra tale...
è solo dalle parti degli stronzi arretrati che conosciamo
che le
cose accadono! perchè rischiare una guerra atomica,
perchè ad alcuni prudono le dita per far scattare l'ordine
pigiando i pulsanti... con le atomiche no esisterà
più
una guerra mondiale. Ecco perchè paesi del secondo mondo
nelle
americhe del sud e la corea più in alto... afffermano tutti
che
no ncè modo di salvare quei disgraziati in mani a dittatori
atroci quanto baffetto tedesco! Mettila come vuoi, senza le atomiche
saremmo ancor ain un campo di battaglia e non so che pensare... cosa
è meglio, non aver avuto le atomiche sperando in colpi di
stato
sperando nel meglio o averle ma con questo pretesto non poter salvare
chi urla aiuto ma resta nel silenzio? COme fanno mi chiedo tutti quanti
a non udire l'ulrlo delle voci senza voce? Il concetto è
interessante ma quel tizio dimentica molte cose, anche se parlava ai
ragazzini quindi lo capisco..."
"Vero. Però, ricordo di molti nomi di gerarchi e le loro
foto,
all'epoca usavano ancor ai proiettori su carrello in una stanza buia. E
poi foto originali di quei campi e poi i sopravvissuti. Per me
è
stato un pò come fu per te oltre queste cose che mi
segnarono,
quando provasti tristezza per la storia della piccola fiammiferaia, i
miserabili, o quel cartone da bambina dove due bambini piccoli erano
rimasti soli chiamando i genitori che non comparivano ma sembravano
spariti e cercavano di arrngiarsi e tu finisti per avere la febbre.
Ricordo che non dormii per giorni ricordando quelle foto e poi la
storia delle sorelle scambiate per gemelle e salvatosi
così...
mi fece star male anche la storia degli esperimenti di quell'uomo per
rendere gli occhi blu e come e non riuscivo a immagire come si
sentissero le cavie ... ecco perchè crediamo che le cavie
debbano essere volontarie e consapevoli, accettando "mentre lei
sorrideva "e io mio fratello che unite le classi seguimmo tutto e
ascoltammo la storia di quelle sorelle... non siamo gemelli, io sono
più grande, ma siamo così simili che tutti
scambiavano me
epr lui e viceversa. Per gioco ci vestivamo uguali o ci scambiavamo gli
abiti, sebbene chi vedeva bene capiva che a volte a me venivano troppo
corti ma ridevamo e ci divertivamo a sentirci chiamare con il nome
dell'altro. Eravamo così uguali che a volte per lui ero io
che
entravo in classe e prendenvo i voti... Almeno finchè non
iniziai ad avere il cambio di voce e la diversità era
più
netta. ma la gente non ci faceva caso, prendeva per buono che chi
vedeva fossi io o Milan nel caso. E questa cosa ci restò
crescendo. Milan... è uno stupido e infantile, troppe volte,
e
un lavoro come il militare non è proprio per lui, intendo
agire
come un militare senza che qualcosa in te si incrini. Ammetto che molte
volte sono dovuto intervenire io al suo posto e ho fatto ilsuo lavoro.
E' mio fratello minore, per certi incarichi in cui aveva
rimorsi
ancor prima di fare..." guardandosi le scarpe "è un
pò
come te. Io sono un pò più dritto e sicuro in
cosa va
fatto, anche se mi pento di molte cose a cui ho fato
perchèavvenissero, ma se sei un militare non puoi avere
rimorsi
o ripensamenti. Questo ti insegnano. Lui è un animo
più
libero e facilmente colpevolizzante. Ha fatto il suo obbedendo agli
ordini ma... quando ti dicon di prendere delle persone, peggio se donne
e bambini, e accompagnarli con l'aereo fino nel loro paese in pieno
conflitto sapendo per chi erano che sarebbero finiti malissimo e
peggio, con l'ordine di sparare senza pensarci in caso di rifiuto o
tentato..." scuotendo la testa "ecco perchè forse hai
compreso
la differen za... perchè lui è meno ferreo nella
comprensione delle nostre cariche"
"Oltre l'altezza, mi sono accorta che qualcosa era strana per i vostri
caratteri. Cercate di creare una persona unica ma alla fine
ciò
che siete viene fuori ugualmente. I gusti nel vestire nelle piccole
cose, le manie per sistemarsi gli occhiali..." fece lei con sorriso
sornione
"Si... io al contrario di Milan devo mettere gli occhial iper leggere o
lavorare... di solito uso le lentine solo quando devo spacciarmi per
Milan o non voglio proprio portalri... è solo che le lentine
le
odio, mi danno fastidio e la procedura laser... attualmente non mi
ispira, anche se da noi sarebbe tre volte più sicuro che
altrove...."
"Poi il modo di arrabbiarvi, di comportarvi se in crisi o adirati o in
un impeto di discussione. i dialoghi... tante volte che parlavo con te,
Milan cadeva dal pero e iniziava ad a gitarsi, o tu al contrario ti
irrigidivi e ti arrabbiavi risultando ancor apiù serioso e
freddo. E altro, altro... piccole cose, e sono sicura che anche Jd e
Lubo che sono quelli che osservano di più... no
ndico che
hanno capito ma hanno visto qualcosa che li ha fatti riflettere. Almeno
con me, però, potevate essere sinceri e..."
"Aspetta, non sono ancora riuscito a trovarla..."
"E basta! Appena arriviamo mi metto io stessa a passare laspirapolvere
per auto mentendo... ho perso un orecchino... nessuno dirà
niente, sono abituata a fare io tutto... calm! Relax" fece eli
acavallando le gambe come una attrice anni trenta "E comuqnue se sei
punto sul vivo da maschio per lo scherzo alla Casa della seta, non
potevi credere che io... OH!" fece lei da spavalda a sorpresa.
Milan le aveva sfilato via la scarpa del piede che dondolava,
buttandola sul sedile accato al suo con sguardo serio, sistemandosi
cravatta e giacca, cosa che la fece sorridere
"Guarda che sporchi la pelle dei sedili"
"E' messa di lato, non si suola. Adesso possiamo parlare un
pò
più pari.... sai, non credo che per le tue... hai capito,
non
credo che toccheresti suolo, qualsiasi senza scarpe! Calmati tu..."
fece lui urtato guardando a sinsitra dal finestrino mentre lei
sorrideva malignamente "Non ho gradito cosa..."
Sussultò quando lei facendosi leva con l'unica scarpa
rimasta si
sollevò e si piombò sulla sua coscia sinistra,
sedendosi.
"Non giocare con me e i miei fastidi per la sporcizia"
"E tu non non tremare come una foglia, ridiga come un palo, mentre
cerchi di farmi arrabbiare ma nonhai superato si tuoi tormenti, vuoi
che provo pena per te?" le disse cercando di mantenere la calma mentre
si fissavano n egli occhi
"MhhhUUHH" mugulò lei offesa, imbronciandosi con le gote
gonfie
"ti riprendi in fretta noto, sorprenderti di nuovo è stato
un
buco nell'acqua" disse con delusione, scivolando all'indietro verso la
scarpa dopo averla recuperata con la sinistra e sistemandosi con la
gamba destra contro quella di lui, come accavallata
"Lia!... " vedendola stravaccata con la schiena quasi verso il
finestrino, ridendo di gusto
"Vuole aiutarmi o lascia questa povera fanciulla scalza il compito di
rivestirsi?" dolcemente e ghigno mentre gli mostrava tra le dita della
mano sinistra la scarpa
".." prendola ma guardandola male "io no ncredo affatto che tu non
sapessi vivere nel mondo che dici di... non ridere" mentre lei se la
rideva di gusto vedendolo arrabbattarsi per rimetegliela, sempre con la
gamba sopra la sua coscia "Sono più che sicuro che tu sappia
farcela con le tue carte nel mondo là fuori da sola. Se sai
prendermi in giro così, non stento a credere a farcela..."
"Lo pensi tu... e comunque io posso... perchè sei tu!"
"E se ti fossi sbagliata e di Milan come figura ve ne era... uno solo?"
"Guardami!" fece lei seria, come cambiando carattere di colpo,
finchè non la fissò negli occhi mentre le
controllava che
la scarpa fosse ben messa "ti sembro una che fa ciò che ho
fatto
a te, l'unico modo per farti calare le difese..."
"Appunto! In generale, con Milan lo avresti fatto?"
"No!" fece lei come se fosse elementare "se no nfossi stata sicura non
sarebbe accaduto. Milan... Bah! A quanto pare mi conosci poco per
credere questo!"
"Sai che non è così! E' solo che non
capisco..."
"Non capisci... " con uno sguardo eloquante, mentre si acedenva una
sigaretta senza muoversi, come una Maya desnuda di traverso al sedile
con quel contatto con lui "vuoi ancora raggirarmi o cosa?"
"E tu, quando la finirai di prendere in giro te stessa e rifiutando la
realtà?"
"mh... quindi la metti così" disse lei cambiando posizione e
mettendosi spalla contro spalla con lui, di fianco ma come se la
sorregesse "quindi ritieni i miei ocmportamenti come quelli di Milan e
non una prova di fiducia?"
"Milan è quel che è... so che hai agito per
confermare
cosa avevi capito, ma trovo irrispettoso verso di me questo
atteggiamento..." mentre lei fumava e sorrideva, con una tempia sulla
sua spalla
"Divertente... invece di pensare che so ... "
"Tu che fai così con qualcuno, lo so, non cosa da tutti i
giorni. Anzi, sono sorpreso della tua vicinanza con Jd da abbracciarlo
o qeusto con me, ma non andare troppo oltre..."
"Mh" fece lei fissandolo negli occhi "già, alla fine sono
sempre
io quella che ci perde, in questo. Sono io che... mi ritrovo
a
fare marcia indietro pena ciò che è insito negli
altri..."
"Non volevo..."
"Come no..." fece lei sollevandosi e guardando fuori dal finestrino
"non ti sei accorto di un'altra cosa? La mia me vera, quella profonda,
quando verrà fuori di questo passo? Se ttuti quanti appena
io mi
avvicino troppo partite in quarta? Mi ritrovo sempre a perdere,
guardandovi negli occhi, le persone che conosco e che forse consideravo
vicine, perchè l'umanità primordiale è
più
forte! Abbraccio Jd ma solo quello, e... anche con te! Mi è
proibito essere me stessa, anche solo come scherzo perchè
poi...
E così tutta la mia vita!" sbuffando "Se sono IO, alla gente
non
piace e inizia a fare..."
"qua la questione..."
"So qualè la questione! Credi che tra voi sia meglio che
là fuori? NO, altrimenti non mi sentirei così',
non
proverei ancora e sempre lo stesso di prima, non arriverei in camera
mia dopo le cose chef accio nella giornata, anche per gli altri per...
sentirmi comuinque allo stesso modo! E poi voi mi nascondete le cose...
tenete segreti! Con me! Non perchè io sono migliore ma
sistemo i
vostri casini, anche se non sono capace ci provo, e come con gli altri
non vi fidate ma tenete segreti..:"
"Comè che dice un detto...? due persone possono mantenere un
segreto solo se uno di loro è morto. O se come me e Milan,
giochi e manovri in modo tale che..."
"Ehm, voi non vi parlavate sempre. Ho notato come tu non raccontavi il
tempo passato insieme, cosa ci eravamo detti o cosa era accaduto, e lui
era come... se sentisse gli spoiler di qualche film o serie tv e non
sapesse come comportarsi..."
"Colpa mia, lo so... è solo che tu sei una delle poche
persone
co cui ho avuto più vicinanza, così come lui.
Come te,
noi siamo soli alla fine. Dopo quanto accaduto con i suoi tre amici
e le persone che conosciamo e sappiamo che... sono pronte a
tutto
per ciò che vogliono... ma tu sei tu. Sei la persona
più
vicina che abbiamo posso dire, che ci conosce meglio. Anche se non mi
va, per niente, che tu te ne vada..."
"Non ho altre parole che le seguenti. E' un viaggio dettato dalla mia
scelta, volontà, decisione, di sola andata e so
che non
cè possibilità di tornare, e forse è
meglio
così. Per chi lo vedrà, giusto o sbagliato, sto
solo
facendo quello che credo sia meglio per me. Facciamo tutti i giorni
scelte che condizionano la nostra vita nel bene o nel male,
praticamente decidiamo sempre noi la strada che vogliamo prendere con
le nostre scelte, così come io ho rovinato la mia scegliendo
di
accontentare chi mi stava intorno, per un'accettazione che non ho mai
avuto...poi in parte esiste pure la fortuna ma raramente ci aiuta
davvero... e anche in voi noto del buonismo che mi vorrebbe incatenata
qui..."
"Non darci la colpa..."
"Infatti, perché gli umani sono portati a dare la colpa al
qualcuno? Io no ndo totalmente la colpa agli altri, anche io ho le mie
colpe appunto... E un modo per scaricare le colpa al destino...quanto
noi siamo liberi di decidere cosa è sbagliato o giusto,
senza
esserne prigionieri del destino... In qualsiasi circostanza della vita,
la cosa più pericolosa da fare è stare immobili,
lo so
per esperienza... e ancora, ognuno è artefice del proprio
destino.... quindi io non vedo perchè sia così
difficile
per tutti voi non accettare che io ho deciso, scelto, di andarmene. So
bene che tanti mi etichetterebbero come stupida, debole, incapace di
vivere... "
"incapace di vivere non proprio. Se fosse per te, ed è da te
anche per creare il tuo mondo ideale, rivolteresti questo
mondo
come un calzino e lo prnederesti a sberle per continaure cosa hai
già iniziato. Vivresti se avessi uno scopo brillando
così
forte e dalla fiamma bianca da bruciare tutti gli altri" fece lui
ridendo, sistemandosi gli occhiali
"Eh... resta il fatto che non comprenderanno, e voi, mai... quanto sia
necessario per me, andarmene. E' come... come se mi chiamasse qualcosa
che mi dicesse . O almeno
è
come lo intendo... è come se mi cchiamasse e mi fosse
necessario... andarmene. Solo chi prova l ostesso può
capire,
non è un bisogno di trovare pace imemdiata come altri, che
sono
in una situazione di merda e sono sotto disperazione da fare un gesto
del genere quando invece cè possibilità,
speranza, un
giorno nuovo per loro... loro avrebbero bisogno ma non cè
nessuno per loro..."
"tranne cosa hai fatto. Hai fermato dei suicidi e dato loro delle
possibilità... le tue azioni sono state un tantino eccessive
per
me per come le hai rivoltate, ma hai fatto ciò che chi gli
stava
intorno non faceva. Hai fatto per chi come te..."
"Con me... è diverso. Quel vuoto orribile, quel senso di
inesistenza e... aggiunta alla solitudine... voi fate parte di un mondo
che non è il mio. "Il mondo" e tutte le sue meraviglie
...Questo
mondo lì fuori, è il vostro mondo. Un mondo
umano, un
mondo materiale atroce ma bellissimo... Ma resta pur sempre
il
vosto, di mondo. Questo è il mio mondo,vedi..." disse
prendendo
dalla borsetta un oggetto rettangolare. Grande circa quanto la borsetta
a mano, che non era piccola, si rivelò essere un diario con
copertina in pelle spessa tre o quattro millimentro da un lato lucente
e con impresso un motivo elaborato e dentro, vellutato contro le pagine
non rilegate a filo, ma tenute da elastici appositi, che bloccavano
gruppetti di fogli di formato di più grande ripiegati e
permettevano di isnerirne ancora. " in questo diario ho iniziato a
scrivere di una vita che avrei voluto... esistesse. Di una me che
avrebbe potuto essere. E poi un'altra, con variabili che si snodano in
determinati punti o da altri. Esistenze piene, degne, di
esistere. Una sorta di omaggio o memoriale di qualcosa che non
vivrà mai , di ciò che potevo essere, invece di
diventqare questo guscio vuoto che urla e si dispera. In un
corpo
che non mi sopporta più. Si è ammalto, mi
rifiuta, non mi
segue, mi si rivolta in mille sintomi diverse e capisco che anche lui
è stufo di me..." portandosi il diario alla fronte per poi
poggiarlo sulle ginocchia, guardandolo "questo corpo
è
come tutti gli altri. Mi rifugge e mi urla contro la sua ira. E' stanco
di me e el mio dolore che corrode anche lui..."
"E anche per quel segreto... quello che tenti di far credere ma alla
fine prendi in giro anche te stessa, cercando di cadere nella bugia..."
le disse a mò di rimprovero guardandola
"Che importanza ha? per colpa tua, tre giorni fa, hai scoperto la
cosa... e quindi? Non cambia lo stato delle cose! E' un supplizio per
me esistere... la vita di prima era una gabbia da cui potevo scappare
solo in tre modi... come ho fatto con voi, fuggendo e scomparendo
arrancando tra i poveri e cercando qualcosa che forse non
troverò mai... o da morta. Morendo male, però.
Perchè non cè nessuno che mi ami a tal punto da
essere
nel suo cuore ma allo stesso tempo capire e accettare veramnete il mio
bisogno di andare... e restare al mio fianco fino all'ultimo attimo. Un
addio senza dolore, senza tormenti, placido, sereno, sentendo al mio
fianco il calore di chi davvero mi amava. Invece in altri mondi
paralleli se avete ragione, morirò in modi orribili, o se va
bene per una siringa, soffrendo fino all'ultimo respiro e da sola. Un
momento in cui sarò sola per più tempo e... ma
sola, su
un freddo pavimento, in un luogo che non era mio o per me... e con la
consapevolezza che anche da morta sarò investita da rabbia e
odio perchè non ho pensato agli altri, così' mi
penseranno... Quanto avrei voluto che qualcuno mi tenesse nel suo cuore
da trovare prezioso il tempo con me... che dicesse non so . E che mi raccontasse
di me
in cose che avrei potuto fare, come queste storie, in cui avrei avuto
quel tipo di felicità che desideravo, in esistenze che si,
non
sarebbero divenute reali ma... che prima di morire avrei sentito il
loro cuore da quei racconti o storie, o il tempo passato insieme e nei
loro occhi la felicità e l'orgoglio del mio esistere...
senza
sentire sempre gente che diceva e via dicendo. Perfino Zay e Ric lo dicevano
anche se
pensano di non averlo fatto, e alla fine ho scelto
l'isolamento e
la solitudine forzata, perchè ero stanca di sentire anche
non
detto esplicitamente, che .... che la gente desiderava che io
cambiassi, per essere come pensavano che dovessi essere... e dovevo
sempre io cambiare. Sempre e comunque, lì a dare consigli su
cambiemtni SOLO miei. E io l' a sentire e vedere tutti uguali e allo
stesso modo... Cambiare, essere diversa e secondo le aspettative. Ho
sentito fin da piccola di morti seppelliti con oggetti donati da chi
amano come ultimo segno materiale d'amore, per accompagnarli nel
passaggio da carne a polvere... e ho sempre sognato di immaginarmi
prima della cremazione con tra le braccia un qualcosa come questo
"riprenendo il diario "con dentro il cuore e l'amore di qualcuno che mi
conosceva e vi metteva su quelle pagine me, e magari lui o loro, ma vi
fossi io per come mi conosceva ed ero, come ero in ogni situaizione e
tipo di vita, senza finzione. E pensare mentre bruciavo per divenire
cenere, a quelle pagine impregnate di parole che mi seguivano
nell'aldilà, perchè non mi sentissi sola ma le
avessi
sempre vicine per ascoltarle o leggerle, e sentire un pò di
quel
calore che non conosco. Per riposare come dicon osempre, tranquilla e
senza dolore, con il loro cuore davvero vicino e quei sogni e quelle
vite anche se non vissute, ma lì ad accompagnarmi e restarmi
vicino. Cancellando ciò che dimora in me...Ma so che come
per
tutto, alla fine, non è altro... no
naccadròà
mai... che un pezzo delle mie storie in cui qualcuna che no nsono io,
vive e ottiene non tutto, ma briciole di felciità che
valgono
più dei sogni inutili di tanti altri. Ed è per
questo che
vorrei che altri comprendessero e bruciassero come supernove in questa
vita..."
" una delle frasi che alleghi ai dipinti che fai
metetre ovun que dove dai dei contributi, o lo affermi alle persone a
cui hai fatto e dato, anche come Veròna..."
"Pazzo è vivere come una nullità anche quando hai
l'oscurità che ti scorre nelle vene, pazzo è
farsi
umiliare e farsi calpestare, trascinarsi in una miserabile esistenza
quando hai un lupo hiuso nel tuo corpo e la chiave per liberarlo ma
tutto stà nella tua scelta..." sorrise amaramente lei " sono
sempre stata quella in più sbagliata, o come con Zay, la
gente
mi parlava solo perchè ero amica sua o diceva
"Lo credi tu..."
"Dorde" fece con gentilezza ma anche con rimprovero "abbiamo un buon
rapporto, siamo amici, insomma come fu per Zay e Ric ma... oltre che
voi siete sempre in giro e anche se passiamo molto tempo insieme, alla
fine è..." guardando il diario "sai anche tu che sebbene vi
sia
grata per l'accettazione, ancora, di nuovo, non ho niente che mi tenga
legata a questo mondo. non cè un qualcosa che mentre avanzo
mi
ferma e a guardarlo mi fa ricordare che invece qualcosa esiste... non
cè nulla di ciò. Anche se hai scoperto quella
cosa, io
resto sempre vuota e incapace di regegre una vita che per gli altri
sarebbe perfetta. Giusta. Decente. Come per ogni lavoro, Non basta
saper fare, bisogna saperci fare. Mi sento sola, vuota, incoerente con
tutto quanto, incapace di accettare comè questo mondo per le
teste di cazzo che riescono con lo schifo a giungere... e poi ci sono
gli uomini dello Chateau. Dopo che me ne sarò andata,
toccherà a te e tuo fratello, per davvero proseguire e
migliorare, perchè ricorda...cambiare e migliorare sono due
cose
diverse,gli esseri umani possono cambiare le loro vite ma solo
cambiando le abitudini mentali."
"Lo so, ma perchè..."
"Se io dovessi morire, e intendo seriamente, quel giorno dei test...
finalmente una morte priva di dolore come accade a ogni suicida per
mano propria, per favore... mantieni la tua promessa. Rendimi cenere,
con questo in mano. perchè divenitino come me seguendomi.
Alla
fine è l'unica cosa in cui credo. IN cui voglio
credere. Da
Rò, Zay con tutte le sue cose e Ric... ah!" fece con un
sorriso
amaro "quante ne ho combinate con la scusa di prendere per vero cosa
diceva. lei sapeva bene che ogni volta avevo dubbi e rimostranze su
cosa diceva e accadeva. Facevo domande, le peortavo all'attenzione
tutte le cose che mi sembravano sbaglliate, o impossibili o... ma poi
non ho più creduto in nulla. Così come la
concezione
dell'amore e dell'affetto. Sono sicura che loro due come ttuti se mi
ricordano, è solo per le parti in cui ero come mi volevano.
Non
ricorderanno la me e faranno sempre a dire che ero io che sbagliavo,
che questo era così per questo motivo, se era
così per
l'altro... e l'intenzione era sempre quella. Io, dovevo essere non come
ero, cambiare, non... avrei desiderato una cerimonia di saluto, come in
quel mio sogno, ma non accadrà mai perchè me ne
andrò nella sofferenza di quell'atto materiale e crudo e
senza... così come neinte come questo diario, come ultimo
dono
per me, la vera me, fatto da chi mi amava. Ho rimpianti, tanti, ma sono
consapevole che come la mia malattia, è la mia punizione...
a
questo mondo non meriti neanche una morte onorevole e dignitosa."
"ma io te la darò"
"Ah, intendi infilarmi in una Colonna portante?"
"sai che significa..."
"Si, so cosa significa. Vuoi davvero che io resti
lì? Non sarà per egoismo, il tuo?"
"..."
"Lo so che sei ancora bruciato da cosa ho fatto per avere conferma del
mio sospetto. Ho colpito male il tuo senso di uomo e... pensala come
vuoi. Ma so cosa nascondi, non Milan, di lui lo so che mai... ma se hai
in mente qualcosa, rendimene partecipe, peggio se riguarda me. Sarebbe
ciò, come quel che i miei hanno fatto. All'inizio si era
data la
morte per certa della mia identità e hanno fatto un
fumerale.
Funerale... capisci?!? Io che non ne volevo. Vlevo restare... nascosta
e ignota... e invece quella bara! E poi hanno scoperto, per tua idea di
posticipare la sostituzione, di fare la sorpresona che
ero
ancora viva e loro ottimo, hanno preso per buono tutto, anche dai dati,
e vai così... il viso rovinato riplastificato... la voce
danneggiata per l'esplosione... riconoscimento accertato... ma non sai
che male mi hanno fatto con quel funerale andando contro i miei
voleri... e so che tu farai lo stesso per egoismo per... ciò
che... vorrei solo che non mi dicessi che sei mio amico e per questo
agirai.... almeno tu, donami rispetto!"
" ma io lo faccio. Anche se tu giochi sporco..." fece lui come
rimprovero "Ad esempio, rimprovero smepre Alaric quando sono allo
Chateau dicendogli "
"Che significa?"
".. lascia stare... invece, pensavo... dimetnichiamo la Torre. Io fino
a stasera sono libero. Dove ti piacerebbe andare?"
"Andare?!?"
"vorrei visitare qualche posto che no conosco con te..."
"Dorde... stai prendendo una cosa che ho detto per essere gentile e
cancellare i nostri..."
"Nulla di ciò. Siamo amici. Mi hai dato il tuo tempo
ascoltandomi, consigliandomi... anche a mio fratello, ovvio... ma sei
stata presente quando avevamo bsogno e ci conosciamo bene, siamo
più affiini noi che tu e Milan... almeno sulle cose serie,
tralasciando gli scherzi e i casini che combinate..." facendola ridere
"ti abbiamo ocnsiderata partner, braccio destro e consigliera
gestionale perchè noi non siamo capaci... e anche se ti
ringraziamo varie volte, e sapendo... quanto pesa la solitudine senza
persone adatte a noi... vorrei davvero giungere a quel giorno che te ne
andrai passando dle tempo con te. Te lo devo..."
"Adesso siete diventati tutti..."
"NO! Lascia stare... allora, so che prima di incontrare quella donna
saresti andata da qualche parte..."
"Si, volevo visitare dei musei"
"Musei... Adrik" comunicando con l'autista dal dispositivo apposito,
ricevendo la risposta dall'uomo alla guida "Potresti dirmi che musei ci
sono in questa città?" in russo, ma lei capiva benissimo
"Certo, Signore... Posso consigliarle Il Cremlino di Kazan, il Museo
Nazionale della Repubblica del Tatarstan,il Museo del
millesimo
anniversario di Kazan, il Museo della vita socialista, il Museo
dell'infanzia felice, il Museo di Storia Naturale del Tatarstan, il
Museo delle armi degli spiriti guerrieri, il Museo d'Arte, il Tatar
Avyly o Tatar Village, la Casa-Museo di Vasily Aksenov, la
Casa-Museo di Lenin, il Museo di Chak-chak, il Museo Kayum
Nasyri..."
"Cosa cè di interessante in quelli che hai elencato?
"Dunque... al Museo Nazionale della Repubblica del Tatarstanil vi
sono reperti minerari; mostre uniche nella regione. Al Museo
di
Storia Naturale del Tatarstan, vi trova la storia della
Repubblica del Tatarstan, è un'istituzione scientifica ed
educativa e un centro di informazione con la storia
geologica, la
fauna, il mondo fossile, la vegetazione e le risorse minerali. Il museo
utilizza tecnologie interattive e moderne dove può
anch
scoprire il suo peso nello spazio su diversi pianeti utilizzando scale
speciali, vedere vari corpi celesti usando un telescopio interattivo,
osservare una raccolta di minerali e informazioni sulla loro
estrazione. Ogni padiglione non solo di reperti, ma anche di pannelli
al plasma, chioschi speciali con touch screen e monitor. Questo museo
fa parte dei pacchetti di viaggio. Il Museo delle armi degli spiriti
guerrieri
presenta unaa collezione delle armi dei soldati tartari, i
loro
antenati storici e culturali.Sono materiali provenienti dagli scavi
archeologicidalla tarda età del bronzo all'Orda d'oro.
Attributi
usati dagli antichi guerrieri, oggetti di armi militari,
equipaggiamento per cavalli con ricche decorazioni e ogni oggetto che
racconta come vivevano i tartari, gli sciti, gli unni, i sarmati in
tempo di pace e in guerra. Anche qui la tecnologia moderna rende
interattiva la visione. Poi cè Tatar Avyly, il museo a cielo
aperto. Un etno-villaggio medievale dei Tartari, la
loro
storia e cultura. La Casa-Museo di Vasily Aksenov rispetto gli altri
due è centro di turismo. L'antica casa-museo di uno degli
scrittori più famosi. L'atmosfera dell'era sovietica e il
luogo
di lavoro di Vasily Aksyonov sono completamente ricreati qui. E il
Museo di Chak-chak dedicato al piatto tartaro. In una casa
mercantile di valore storico si illustra, mostra la preparazsione e
altro su questo piatto e altri, come il baursak, come il
tosh,
con il tè profumato di un samovar. Ancora, ilMuseo
Kayum
Nasyri, uno dei più grandi scienziati. Fu lui a porre le
basi
della moderna lingua letteraria dei tartari. Questo grande uomo
è conosciuto come etnografo, storico, linguista, scrittore
ed
educatore. presenta materiali etnografici unici..."
"Ti ringrazio. Allora..." riflettendo "oggi faremo tappa in alcuni
luoghi, non socialisti però" menter Lia rideva "quindi
procedi
con il primo" ricevendo l'ok dall'autista
"Dorde..." iniziò lei ma lui scosse la testa
"Se Milan fosse qui non andrebbe in un museo ma sono sicuro che ti
seguirebbe lo stesso..."
"Pur di non lavorare"
"anche quello" ridendo insieme "ma da persone simili, è
giusto
condividere del tempo se si ha..." guardando l'orologio "devo tornare
dalGenerale questa sera, quindi il tempo cè, anche per
accompagnarti a quell'incontro e aspettarti per le altre tappe prima di
prendere l'aereo. Diciamo che vorrei sfruttare questa giornata per
chiarire molte cose ed evitare di avere punti di scontro in futuro..."
"come vuoi... Io che personalità devo utilizzare oltre
quell'appuntamento con lei, per essere al tuo fianco?"
"Nè partner, se consigliera, ne altro... solo tu.
Così come solo io..."
"mi auguro solo che non lo faccia per ciò che ho detto o
perchè ti senti in colpa e voi scusarti..."
"Guarda..." come colpito sul vivo "... signorina, sei tu che
dovresti chiedermi scusa per cosa hai fatto tre giorni fa! Mi hai preso
in giro e..."
"Ah-ah!" fece lei con sguardo monello riponendo il diario nella
borsetta "brucia, eh?!? Sevo essere solo io a emendare i miei peccati?
Vuoi metterla così? OK..." rise mentre si comportava in modo
frizzantino sistemandosi sul sedile opposto a lui e fissandolo,
incrociando le braccia, metnre lui sospirava come a stringere i denti.
"ma dimmi..." fece lei spezzando il silenzio dopo un pò,
dondolando una gamba sull'altra "di cosa parlate tu e tuo fratello?
Adesso sarà possibile avervi insieme epr discutere le cose,
o
dovete fare cambio e scambio come sempre? Tu che ti anscondi dietro i
paraventi fingendo che non vuoi farti vedere mentre invece vai
impettito ovunque osannato...Leader! leader!" cantilenò
ridendo
cattiva mentre lui sembrava irrequieto "non è colpa mia se
le
persone sono facili da ingannare. Almeno lo è per una cosa
buona, proteggerci a vicenda scambiandoci..."
"Mh... ok... ma non hai risposto"
"Si... non volevo parlarne a Milan, che sapesse che tu sai... ma mi hai
fatto capire, quando ho scoperto il tuo segreto "facendole cambiare
l'espressione "che sarebbe meglio essere tutti insieme e non divisi.
dobbiamo dirglielo, che sai e che ora pretendi che in tre sia meglio
del nostro trucco... e poi, parliamo di tutto, non abbiamo segreti...!"
"MPh!" fece lei cercando di trattenersi. il tuo segreto! Lia lo
fissò in malo modo, tra il preoccupato e il non volerne
sentire
parlare e dentro di sè erutteva la paura. Spostò
lo
sguardo al finestrino contariata.
ha parlato?
David ha cantato?
Adesso sa tutto?
Il mio piano è andato in fumo?
Cosa ne sarà delle Chiavi?
"E per continuare breevemente sul tuo segreto.. prendendoci in giro"
fece lui serio e Lia lo fissò. NO, pensò, non era
quello il
segreto di cui parlava e che aveva celato con David ad entrambi. Le
Chiavi erano al sicuro. Doveva solo farsi che lei diventasse
la Chiave maestra dell'organizzazione, doveva questo almeno al suo
impegno fino a quel momento.Eppure quella frase e rabbia, offesa che
lesse su di lui la fecero innorvosire.
"Dimentichiamo quello che è successo tre giorni fa..."
"Intendi alla Casa della Seta o quando ti ho affrontata nella Casa
delle Lapidi?" fece con un gesto di gola come a spronarla "non so se
essere arrabbiato per come mi hai raggirato per scoprire le mie lentine
e capire che non ero Milan, o cosa nascondi di più a te
stessa e
non accetti. Non sarebbe un mistero, un segreto, ma mi dispiace per te
stessa che ti racconti le bugie..."
"Ho detto dimentichiamo. pensi che mi vendicherà per cosa
hai
cercato di fare e lo hai scoperto? Incidente, così lo
considererò, chiuso. Guarda, non lo ricordo nemmeno. Certo
che
è assurdo, e no ntornerò e ne tu, nell'argomento
mai
più... che cosa hai fatto sia corretto pensando che fosse
giusto, mentre io non posso essere me stessa, con nessuno,
perchè vi saltano gli ormoni! Nenahce in questo cavolo di
posto
sarò mai ME, e così per sempre. Non cè
ne uno che
mi abbia fatta sentire tranquilla da tornare semplicemente ME e invece
eccomi ancora a cammianre come la persona che mi hanno resa... non vi
lamentate poi se odio e voglio vedere bruciare nella disperazione tutti
così che comprendano ME per una volta..."
"..."
"Come detto, dimentichiamo, guarda, non è accaduto niente,
la
prossima volta se accade però sparerò nei marron
glassè e ci siamo capiti, e sai che lo faccio, mentre io
sono
condannata a non poter esprimermi come voglio per voi avere... Basta!
QUindi, a Milan...?"
"Non ho detto tutto a Milan" inziiando il discorso scontroso "di molti
dei nostri discorsi perchè
pensavo alla nostra privacy, ma anche per questa cosa, che lui no
nsapeva di nostre discussioni, hai capito..."
"Ok...quindi ti racconta tutto...?!" fece come domanda ma lui la
guardò fisso perchè aveva avutoun modo di porla
strano
"bene o male si..."
"ha raccontaot anche a te cosa combina in ambito sociale e privato...?"
ridendo di gusto
"Si, so molte cose... a volte si ocmporta in modi che... lascia
stare..."
"Mh... quindi ti ha raccontato anche quello..."
"...?" fissandola con le braccia incrociate
"Lo sapevo... " fece lei contrariata ma sembrava più che
stesse
giocando che altro "se te lo ha raccontato capisco perchè
dici
che non dovrei stargli troppo vicina o finisco per... esserne
influenzata"
"Di cosa parli?"
"ti lamenti, rispetto a lui che invece mi fa i compliemtni, di molte
cose... il benveuto all'aquila, gli spettacoli di Veròna,
cosa
metto in gioco..."
"cosa combini per dar corpo ai tuoi incubi, lo so"
"Lo sai... immagino che tu sia serio anche per questo"
"..."
"Andiamo! Non è colpa mia se le persone hanno bisogno di un
messaggio per comprendere le cose..."
"cosa hai fatto" chiese lui stanco, comprenedndo dove stesse andando la
situazione
"... ma lo sai...te lo ha detto"
"mi ha detto tante cose, su..."
"Ok..." fece lei in modo confabulatorio e pettegolo "non è
colpa
mia, come ho detto se ha affermato che con il nostro contratto ci si
sarebbe pulito le mezzelune e..."
"chi...? Ah... aspetta... perchè quest acosa l'ho
già sentita..."
"Quelli come lui sono un cancro, ecco perchè deve capire..."
"ti prego spiegami, ho paura..."
"la prima votla che ha detto quella frase gli ho fatto recapitare un
camion pieno di... anime di carta igienica..."
"anime?" confuso
"si, l'anima della carta igienica... ah ah ah... ho fatto cumulare le
anime della carta igienica da tutto lo Chateau e le Torri francesi e ho
mandato come pacco dono in una grande scatola come se contenesse roba
pregiata... insomma, quella grande scatola di legno con su scritto
ha vomitato tutte
le anime
delle carta igienica..."
"A chi lo hai mandato..,?" fece lui mezzo a ridere e mezzo dispiaciuto
per lo scherzo "Aspetta... stai parlando dell'incidente..."
"Mph! Ho registrata la sua faccia! Dovevi vederla..."
"Ecco perchè dico che tu e Milan quando si tratta di scherzi
e
punizioni non dovreste... lasciamo stare. E la seconda? Tu sai che
accade che gente del governo come lui..."
"Che faccia... il primo messaggio non ha dato frutti, o meglio, da
ciò che so ha ordinato di trovare il colpevole ma pensa
davvero
che noi ci facciao sgamare...? Caruccetto!! E poi ho mandato prima i
piccioni addestrati a... dare un saluto..."
"Saluto... nooo!" fece lui orripilato
"Quei vermi prelibati erano troppo teneri... avresti dovuto vedere la
sua reazione nel trovare macchina e casa in quelle condizioni....!"
ridendo come veròna "E poi ho mandato i corvi"
"corvi..."fece lui terrorizzzato dal seguito
"ho insegnato loro a suonare un certo motivetto con un sassolino nel
becco. Sapessi che bravi! E ho detto loro con un laser come da
addestramento... dove battere il ritmo! Che ne sapevano loro, piccoli
pennuti, che i vetri e le facciate sono fragili..."
Dorde si riportò su gli occhiali sospirando e chiundendo gli
occhi mentre lei chiedeva "sei ancora sicuro che valga tenermi in vita?"
"Le prime volte che ti dissi
era per
le proiezioni per testarle e vedere i risultati con le cavie sul campo.
Non per fare la terrorista... che reazione ha avuto?" finendo per ridere
"la vuoi vedere? Posso mettermi vicino a te?" fece lei mostrando il
cell sorniona
"quante cose combinerai ancor afinchè non cadranno
disperati?"
"finchè non ci chiameranno per nostro intervento...
giocherò molto volentieri con loro... e ricordati, io
nonsono
una militare..."
"Già... hai rivoltato questa discriminazione di tutti contro
di
te per fare tutto questo... e passarla liscia. Non sei militare, puoi
agire contro leggi e regole"
"E a te dispiace?"
"..." vedendola sorridere divertita avviando un video ma non portandosi
vicino alui, restando di fronte "non saresti tu, altrimenti..."
AVVISO. Ho notato come i
capitoli precedenti hanno dei problemi di codice che non mi dava quando
ho caricato, mancano le parti pensate e ci sono errori proprio di
codice in alcune parti. Quindi ho deciso di ricaricare, per ora metto
questo, ma ricaricherò mentre controllo ogni capitolo in una
nuova fic dal primo capitolo e inserisco i capitoli man mano che li
controllo, non posso togleire questi perchè devo
controllare, e mi viene meglio così. QUindi tra poco
troverete la versione veramente originale e senza problemi rispetto a
questi, penso che colpa di Nvu, non saprei. nel caso questo
è l'ultimo su questa sezione della fic, potrei caricare i
nuovi nell'altra, e molti capitoli li dimezzerò,
perchè vedo che sono troppo lunghi. Questo l'ho fatto corto, spero sia più facile seguirlo
L'uomo emise un lamento
e poi si destò, aprì gli occhi di colpo e si
gettò a sedere ma gli venne la nausea. Mise a fuoco che si
trovava in un vicolo, puzza di bruciato, qualcosa
di orrendo nel naso di pungente e di vicolo lo aggredirono.
Ansimò e scosse la testa
confuso, finchè non riconobbe da dove poteva
vedere il palazzo per cui un
tempo lavorava. Imploso in varie zone, con sezioni e stanze che si
vedevono da dove prima cèra la facciata.
"Norvil... ti chiami
così?"
"L'uomo fece un balzo
sul posto, era seduto su qualcosa che non comprese, e seguì
la direzione della voce.
L'abito era uno per una
festa leziosa come quella in corso nel palazzo.
Nero, zona superiore con una scollatura quadrata con davanti un
voillà centrale che partiva dall'interno,
decorativo e per
coprire troppe spaccature. Un fiocco nero con una rosas al centro
sovrastava l'arricciatura soprabordo alla francese che girava
per
la sezione quadrata.Il pezzo del busto era chiaramente cucito ocn il
sovragonna, che aveva un'apertura centrale, la ruota della gonna era
stata fermata davanti in una fascia e i laterali scendevano piegandosi
creando come un effetto tendina per lato a mostrare la gonna
sottostante, con un bordino decorativo che seguiva le piegoline. La
gonna sotto era di tessuto diverso e intervallata da rouches alla
francese con una bordutura alta alla fine, arricciata da dare
ampiezza nonostante non fosse così tanto larga. Le maniche
chiaramente non erano attaccate al vestito superiore, sembravano quasi
un bolerino, corto e tondeggiante davanti con delle maniche lunghe e
strette finchè non si aprivano tantissimo dal
gomito in
giù, tutto in pizzo chiaro da far vedere il colore della
pelle e
l man tra quelle maniche semrbavano piccole.
"Cosa è
successo?" domandò lui osservando quella tizia.
Aveva i capelli sciolti con qualcosa nella zona della testa che
luccicava ai movimetni, come delle catenine o qualcosa creando un
disegno.
"Sei stato fortunato.
Per caso, ti abbiamo trovato alla deriva
del centro dell'eplosione. Eri in uno stato terribile, sporco
e
ferito. Ci è voluto molto tempo per farti ricordare la tua
vera
forma con i nostri metodi...."
"Che cosa è
successo! Là io.."
"Si, da qui si vede il
Palazzo Foliege. O quel che ne resta. Poco male,
era un pugno in occhio moderno, solo un ammasso di cemento
fastidioso...." fece lei senza mostrare niente se non piattezza nella
voce e
constatando la cosa
"Che vuoi dire... e
Jerome! E..."
"Chi rimarrà,
sarà all'ospedale."
Ancora vide
menefreghismo in lei.
"Tu chi sei? DA come sei
abbigliata devi essere partecipante alla festa...."
"Io in una festa
baccanale del genere... Phru! Io ero qui per un altro motivo..."
"E sarebbe?"
"Da quello che so tu non
eri uno scagnozzo dell'idiota. NOn eri un
braccio destro, ossia coloro che facevano materialmente le cose..."
"Io..."
"Cosa cè...
sei preoccupato perchè... continui a guardare l'edificio"
"In quell'edificio
lavoravo, avevo conoscenze..."
"ed erano buone
conoscenze?"
"colleghi... lavoravo
lì da molto... mi serviva... sono morti?!?"
"Cosa ti cruccia? Non mi
sembra per loro..."
"E' tutto finito...
tutto andato... sono perso..."
"E perchè
mai... hai perso un lavoro, non la vita..." fece lei con un tono strano
"Cosa vuoi saperne tu!
Non puoi capire!" mettendosi le mani ai capelli
"Ah, se gli altri lo
dicono a me sono stronza e cattiva, senza cuore e
non posso davvero capire... eppure quando si tratta di dirlo io, tutti
che alzano le mani come se ciò che corrode me non fosse
importante. Già, che posso saperne... io... di cosa
significa
non avere scopi, motivi, legame alla vita, quel senso di forza da voler
vivere de merda ma comunque continuare a respirare... la vuotezza e il
niente che ho dentro e intorno ame, persone che non ho vicino
perchè non vedono me come normale, buona compagnia,
meritevole o
semplicemente fanno sempre a dirmi di cambiare ed essere fare cose come
se fosse l'unica soluzione... hai ragione, che ne so io delle
sofferenze..." camminando un pò intorno a guardare le cose
"... ma tu chi sei?"
"Prima dimmi che ti
cruccia e te lo dirò"
"... perdendo questo
lavoro sarò nella merda! Mi pagavano bene e
potevo farcela... adesso non potrò avere
possibilità, sono
spacciato!"
"Ti servono soldi... per
cosa? Debiti, mantenimento..."
"Non che cosa sia
successo, ma senza quel lavoro... lavoravo da anni
lì e la paga era buona per tenere il silenzio. Con quelli
potevo
pagarmi le cure..."
"E di cosa? NOn puoi
tornare dalla tua famiglia o qualcuno...?"
"SOno gay, i miei mi
hanno cacciato... e sono solo. Ero stato pronto ad
accettare questo per rivelarmi con la famiglia ma mi hanno detto che
ero un abominio e poi lui, la persona per cui avevo perso tutto mi
ha... lasciato. E poi ho scoperto di avere un cancro. Ho iniziato cure
lievi per vedere se non essendo di livello medio potevo liberarmene
presto e senza..."
"Capisco... anche tu sei
finito tra la feccia e gli invisibili per i
giudizi degli altri... le mie informazioni erano giuste, quindi... e
ora sei spacciato senza i soldi di quel politico marcio..."
"Sono finito! Senza
soldi morirò non appena diventerà di
livello alto... e finirò per strada... come è
potuto
accadere. COME!! COSA E' SUCCESSO??"
"È tutta
colpa mia. La bottiglia che ho buttato via per
scherzo ha causato una devastazione. Ne ho la
responsabilità."
"Come?" la
fissò allucinato
"Sto cercando di aiutare
un amico e... creare un universo dove, se il
mio timore è reale esiste la reincarnazone, io no ndebba
soffrire di nuovo e così altri! Starai davvero bene...?"
cambiando tono ed espressione guardandolo
"Che... significa che
sei stata tu?"
"Quel che ho detto!
Durante la festa ho fatto avere dei messaggi ad alcuni elementi della
politica, mafia, mercato nero e..."
"aspetta! quella
riunione..."
"Esatto, durante una
festa dei pezzi grossi si riuniscono in una
stanza... E' così che agisco a volte. Circoscrivo il male in
un
luogo chiuso, come un vaso Pandora, e metto i soggetti in condizione di
scegleire tra varie opzioni. Una bottiglia fintamente di vino ma che
contiene dentro un innesco, colelgate ad altre in stanze vuote... e
sono loro a decidere che fare. A quanto pare è accaduto
qualcosa
per cui la botrtiglia si è rotta o hanno trovato l'innesco
in
qualche modo e... BUM!"
"..." fissandola a bocca
aperta "E... BOOM?!?" alzandosi in piedi traballante "Ma saranno morte
dell epersone!"
"MORTE? AH AH AH AH "
fece lei ridendo col viso al cielo e una risata
come genuina da cattivo da film " Io non uccido, al massimo sono la
scintilla che innesca la risoluzione di un evento. Come in questo caso.
Non hanno accettato le opzioni di cambiamento e accordi con noi....
peccato per loro. Anche se non morti, sono di sicuro feriti da
ricordarselo. E se no, a quest'ora tra il tuo risveglio e il nostro
discorso...i miei staranno lasciando regali perpetui su di loro! Ed
è
solo l'inizio... partendo da questo chi di dovere troverà
tantissimo materiale da ingabbiarli e far scoppiare scandali... ah, che
goduria! E mi sono limitata... verrà fuori anche la loro
combutta con la guerra in..."
"Hai fatto tu quello?
Quelli che conosco che come me lavoravano per bisogno saranno feriti..."
"probabile"
"e io... mi hai ucciso!
Tu mi hai ucciso!" urlandò come un disperato
"Si... se non avessi
impostato quel piano, allora questa
atrocità non si sarebbe verificata. Penso cheavrei potuto
salvarli...MA ANCHE NO!" fece lei con un diabolico trentadue denti da
sembrare pazza "Se avessi davvero pianto il mondo, avrei potuto
scegliere di morire da sola. Ma sarei stata ipocrita come tutti quanti
che dicono < ce ne stiamo alla larga e ci va bene il nostro
orticello >. Peccato poi che quelli dopo di noi e peggio se
davvero
ci si reicnarna, avremmo e avrebbero trovato altra merda senza che il
mondo e l'umanità cambiasse veramente. Non si può
epurare
totalmente il male, ma tenerlo sotto controllo e gestito si... un
pò come in natura. Senza predatori o prede, l'equilibrio se
ne
va..."
"Ma quelle persone..."
"Levando i tuoi amici,
tu sai chi erano veramente e cosa facevano? NO!?
Allora non gettarmi ulteriori colpe oltre quelle che già
ho..."
fissandolo, mentre ogni mano stringeva un gomito "Credi che io non
conosca le sofferenze del mondo? Cosa sia la solitudine? Il senso di
impotenza? Di inutilità? Di niente? Del giudizio e
comportamento
degli altri che mi hanno rovinata? Del mio male interiore che mi spezza
e rompe piano piano? Oh, si certo che lo so. E mi dispiace per il tuo
problema ma voglio dirti prima una cosa..." avvicinandosi a lui. E qualcosa
catturò la sua attenzione di lato, mentre lei si avvicinanva. L'uomo vide che
effettivamente come gli era sembrato, cèra
qualcuno nascosto in varie zone. Era un quartiere da bene ma le lampade
dei lampioni dovevano essere esplosi forse per l'onda d'urto e loro due
erano visibili tra loro per l'illuminazione esterna del palazzo
accanto, di quello imlploso ancora accesa e diuna candela poggiata su
una nicchia.
"Se muoio, qualcuno
piangerà per me?qualcuno sicuramente non
piangerà, e poi alla fine andrà a vivere con
qualcun
altro come... come se niente di tutto ciò contasse.
Ciò che
ero, mi sen tivo, provavo o meno, pensavo e tutto quanto... con la mia
morte non avrebbe fatto differenza. I pochi che mi parlavano come quei
due non facevano altro che dirmi o meglio darmi consigli che
però con e per me non andavano bene, e non capivano... Non
voglio questo. non voglio che vada da nessun altro con un giduizio su
di me errato e che non... ero io!.se mi importasse di tutti, potrei
scegliere di prendere quella roba pericolosa, il seme di tutti i
conflitti e distruggerla o lanciarla sul fondo dell'oceano o in un
vulcano, o un luogo così sconosciuto che... se era
possibile,
potevo farlo. E come il Master e la Fiamma era mio
diritto
farlo. Ma i soldi e ciò che l'umano considera prezioso
perfino
in tempi di guerra, e reggono le colonne dell'umanità,
purtroppo,
per me non sono niente. NOn cè nulla che soldi e
preziosi
possono fare per darmi felicità e quel poco che desdieravo. Solo questo avrebbe
impedito a chiunque altro di morire. Il non seguire
il Dio Denaro... ma non l'ho fatto. E loro di rimando!
All'epoca,
non mi ero nemmeno
accorta che fosse tra le opzioni che avevo. Perchè
con
molti,
non ci sono opzioni e non possono cambiare. E quando le persone NON
possono cambiare, la soluzione si splitta in due. O le elimini o le
rendi incapaci... Salvarle e continuare con le trattative? Non ho
provato a vederlo o a pensarci. Avevo preso tutte le mie scelte, il mio
futuro, e le avevo messe da parte. Così come feci nella mia
vita
precedente. Ho distrutto quella possibilità con le mie
stesse
mani. Egoisticamente, ho portato il futuro di tutti con me, in quel
vicolo cieco perchè così ho deciso di fare.Non
chiedo il
tuo perdono, odiami se vuoi. hai il diritto
di disprezzarmi, per il resto della tua vita. E... oh, scusa! E' che
sono arrabbiata con una persona che non mi reputa più amica
e
questa sera aveva voglia di spettacoli pirotecnici! Mi dispiace...
ragazzo. ."
"Tu hai deciso per
tutti?" risedendosi e stringendosi la testa con le mani quasi piangendo
"Se pensi... che io sia
una cagna da fare del male, senza poi curarmi
dei calcinacci ti sbagli... Non ti permetterò di mettere
tutto
il peso sulle tue spalle da
solo. tutti questi peccati hanno le loro radici nei miei errori e
fallimenti, o forse decisioni. Le scelte e decisioni, amico mio, sono
le porte che ci conducono avanti nella nostra strada. .Sono stata io a
mettere te su questa strada. questo
risultato è il prodotto dei miei maneggi...io sono colei che
ha
creato quell'atrocità come altre. Avrei ucciso tutti, che
fosse
così
o no, portandoli via con me. E invece ho solo mosso leggermente la
mano, le ripercussioni saranno grosse ma senza che vengano con me... e
se pensi che dopo che ti ho visto cadere da quella finestra, e la tua
storia, io resti a fissare come da Dio o i santi senza agire... Oh, no!
Di solito non lo faccio, io lascio la scelta se accettare la Mano o
alcmeno un aiuto o no.... ma con te..." fece lei avvicinandosi al
ragazzo e abbassandosi di gentto da far svolazzare stoffe e
voilà, prendendogli il viso tra lemani "che tu lo voglia o
no,
vedo in te qualcosa di interessante e non sei oscuro, ma mi interessi.
I tuoi genitori ti hanno cacciato per le stronzate? Fa niente, la
famiglia non è SOLO quella di sangue, ma puoi trovarne una
per
te. La famiglia non è quella stronzata che per la gente
sorregge
la società. la famiglia è qualcosa di cruciare
come il
concetto di casa... e farò in modo che tu possa trovare
entrambi. Seguimi e credi nel mio impegno e perfino il cancro con le
nostre risorse si può eliminare. E magari puoi far vedere a
chi
ti ha portato dolore la tua nuova vita e felicità. Ti
farò presentare a loro con un dono e un sorriso da <
l'uomo
più felice del mondo > e quello li farà
rosicare..."
"Un dono...?"
"Ma certo! Per
esempio..." fece lei sorridendo, muovendo la testa per
guardare oltre la sua spalla e qualcuno apparve, era Kovacs con
qualcosa in mano. "tu sai quando in Csi si analizzano le bottiglie e
trovano cose? Sulla scena del crimine? Ecco, questo
è quel
vino! Dritto dritto e non rotto da quel posto lì, dietro di
te,
presa e preparata per donarla a chi ti ha rotto il cuore..."
"Non capisco..."
"Questo vino
è esattamente il vino che rotolava accanto agli...
come dire, carissimi signori che facevano cose brutte! Era tra loro, si
è salvata... vedi? Un'atentica bottiglia da un disastro e
magari
morto, ma non è così... resta il fatto che
è
perfetta per cosa ha vissuto, da relagare a chi ha solo cattiveria nel
cuore. SI! E' quel vino da una scena del crimine che trovo di gran
gusto da donare a chi merita il peggio! Certo, questa è una
decisione tua ma... voglio che mi segui! Voglio che abbandoni questa
valle di lacrime con me, che superi la selva oscura per un nuovo tuo
inizio! E che tu, per chi è come te, sia un faro al mio
posto...." alzandosi e allungando la mano.
"Che cosa vuoi?"
"Ti ho gettato in questo
e da questo ti riporto alla vita. So
esattamente cosa sta succedendo, so che vuoi davvero davvero scappare
da questo dolore, e ti chiedo di continuare a
vivere. Vivi una
vita buona e appagante. E te lo dico con forza e convinzione, con forza
da chi sa e conosce quello sguardo. Lo intendo davvero e so chiaramente
cosa intendo fare. Sarai un mio servo e ti curerai, e ancora lavorarai
per noi e per gli altri spenderai parte della tua vita
perchè
trovino supporto e aiuto, e la comprensione di una
possibilità
in questo mondo di falsi. SU, vieni con me, ho delle cose da fare. E ti
assegnerò un buon posto in cui lavorare..."
"Tu... tu sei la
strega!!" fece di colpo con una voce da
fumatore e rauco un uomo dall'altro vicolo. Lia si voltò
pronta
a ogni eventualità così come i tre, che il
giovane vide
sbucare da alcuni posti in ombra. Ma era solo un senzatetto che
continuò come se vedesse un'apparizione di qualche tipo.
Arrancò messo male sulle gambe finchè non
finì
sulle ginocchia, in lacrime.
"Sapevo che eri tu! Quel
viso lo ricordo da quando hai preso quei due con te e poi il rifugio
è stato assalito..."
"Quando! Quando il
rifugio è stato assalito!" fece lei seria andandogli
incontro ma Kovacs si frappose e la fermò.
"Mi dispiace!" fece
l'uomo in lacrime "ma hanno due miei amici in mano"
fece uscendo fuori un coltello "e mi hanno detto che se non ti
uccidevo, uccidevano loro..." ansimando forte e agitando l'arma davanti
a sè buttandosi verso Lia per colpirla.
Lia restò a
guardarlo come se vedesse un insetto molesto e
sfrontato. Rise e poi con un braccio scostò Kovacs e gli
andò di nuovo incontro. Mentre lei si avvciinava lui agitava
davanti l'arma chiedendo scusa finchè non chiuse gli occhi
terrorizzato, e si ritrovò il braccio ritorto ma
senza voltato, rstando davanti a lei, e l'arma a terra.
"Caro amico mio, sono
lieta che sei giunto da me accettando la
proposta..." vedendolo sorpreso da strabuzzare gli occhi "Io sono la
Strega del Gioco e dell'Equilibrio!" mentre l'uomo vedeva strane cose
crearsi nell'aria, senza sapere che erano gli apparecchi che quei tre
avevano posizionato ma per altri scopi "Adesso tu ed io ci facciamo
delle confidenze..." mostrando nella mano libera un'arma che l'uomo non
conosceva che sembrava reale e che lei spinse verso di lui, facendolo
urlare dal dolore ma che non cèra "Ora scoltami bene" gli
fece
sussurrando "li ho visti che ti spiavano e io ho adesso colpito il tuo
addome, ti ho ferito ocn la mia arma e se continui a urlare e fingere
la tua morte, penseranno di aver fallito e torneranno dai
tuoi amici. E
io andrò a sguarciare le loro interiora e spellare i loro
visi... ci stai?"
"AAAHHHH" fece di nuovo
l'uomo più spinto da qualcosa, dalla
paura, che comprendendo.
Lia fece finta di
estrarre l'arma, guardando l'uomo che fingeva
accasciandosi a terra, come morto, rantolando. Quando lei
alzò
gli occhi questa volta sfrontatamente e li puntò sulle
figure
che erano in una strada distante ma potevano vederla, sorrise.
"Capo, questa sera mi
sembra parecchio infuocata, è saggio allestire una Caccia in
pochi attimi...."
"hai già
provveduto ad allestire il cerchio con il supporto?"
"Si..."
"Bene... prendi
quest'uomo fingendo che sia un cadavere e fatti dire
ogni cosa, dove, quanti e il resto. Oggi non mi importa di sporcarmi
questo abito, che si rovini... così Dorde saprà
come
prendo i tradimenti!" incamminandosi e dicendo quel nome più
a
se stessa che ad altri sussurrato solo quello, metnre voltava il capo e
fissava negli occhi il
ragazzo, augurandogli un benvenuto diverso e fuoriprogramma di quello
che aveva deciso. I tre si guardarono tra
loro e Zidgi disse "perdonami, ma che è
successo due giorni fa quando è uscita dalle stanze del
leader,
per essere peggio del solito? Sembra come all'inizio mentre era
diventata pure una dei nostri... E quel ritratto che si è
fatta
fare, che sembra una depressa, rassegnata e vuota? A me fa venire
l'ansia... Cosa è accaduto per arrivare a lei più
incazzosa di prima? E ci stà dando sotto parecchio a
sfogarsi,
vero?"
Kovacs
sospirò mentre la vedeva andarsene pronta a dare il
suo peggio per la rabbia che covava, per la caccia di quegli stronzi,
mentre si chiedeva perchè aveva fatto fare quel dipinto, in
cui
lei era inclinata in avanti, reggendosi sulle ginocchia e
l'altro sul bracciolo del divanetto, e le mani in posizioni diverse e
uno sguardo così triste e sofferente, sconsolato, che quasi
pareva parlare veramente di cosa potesse provare. Era quasi triste
vedere quel dipinto con quell'espressione.
"Quindi mi stai dicendo che sei finito qui per questo?" fece Gask molti
mesi dopo, tornando in quel punto di appoggio della volta prima, quando
per scherzo quei tre gli avevano fatto rischiare la pelle con quel
sangue finto. E Kianta aveva divelto mezza finestrella,
uscendo
da quella stanza solo perchè Jd era giunto di corsa
e li
aveva fatti sgommare via. Aveva fatto andar via solo i tre e Gask,
restando
con lei solo lui e cercando di smorzare la sua furia. Erano tornati il
giorno dopo, senza dire niente sul tempo lontano dallo Chateau, e lei
era rimasta nella Sala delle pianificazioni al fianco di Milan ma
metetndo una sedia accanto alui, così che avesse
tutti e quattro
i soggetti davanti, fissandosi occhi negli occhi restando impassibile
come una bambola, tanto che chiedevano varie volte di assentarsi
perchè
improvvisamente malati. Non seppe, Gask, cosa le disse Jd o cosa fece
per farla calmare, nè perchè persero
così tanto
tempo lontano dal ritorno, ma fino al fatto della metropolitana, lei
non aveva proferito parola con nessuno tanto che quei tre non li
degnava di uno sguardo, ma correva per i fatti suoi e loro accodati.
"Esatto, quel ragazzo ero io!" fece ridendo l'uomo al suo fianco. Era
uno del gruppo fisso di quel punto d'ancoraggio quando
serviva
una sosta, senza ricorrere alla Torre. Ed era uno di quelli che avevano
appeso quel ritratto. "all'inizio speravo di avere quel dipinto. Quello
dove traspariva tristezza e amarezza. Fu finito i giorni che
letteralmente mi fece entrare nell'organizzazione e lo mise nella sala
da tè che utilizzava di più. COn me aveva parlato
parecchie volte in due giorni, prima di mandarmi in gruppi di
preparazione per ciò che sono ora. Era affabile, gentile, a
volte spiritosa e pungente, ricordo che eravamo seduti
intorno al
tavolino basso e vedevo dietro si lei, alla sua destra, quel ritratto.
E a volte mi alzavo mentre lei rispondeva al telefono, quello antico di
madreperla e lo fissavo da vicino. Era uno scorcio di stanza con un
divano in uno stile particolare, bordo non so di che tipo color argento
e frontale del bracciolo ampio e... ricordo che era solo imbottito
senza i bottoni, ma era di velluto credo blu che constrava con l'abito.
Dietro cèra una tenda pesante e con decori che non so dire e
poi
uno scorcio di un dipinto, forse. Cèra anche un
cuscino
tondo visibile in parte dietro di lei, uguale al divano... che
altro.... E lei era là,i capelli sempre in quel modo legati
sopra e lasciati liberi sotto, con dei fermagli strani e
quell'abito.
Ampio di sotto con tutti i decori arricciati alla fine.
Quello di
Veròna avorio se ricordo il colore, con le maniche
ampissime. Fu
il primo di Veròna che indossò e fu ocnsiderato
tale.
Ricordo che mi disse che mi volle al suo fianco come accoglitore,
usò questo temirne in italiano, non so perchè, ma
diceva
che per lei era un pregio essere un Accoglitorem ossia noi che teniamo
questi Avamposti e accogliamo i membri per una sosta verloce... dando
enfasi alla prima
lettera e... e ogni volta che veniva, come ora viene lei, sebbene fosse
un'altro Punto, la vedevo sempre e mi sembrava di osservare quel
dipinto.
Anche la postura. Quel ritratto...Era seduta sulla parte finale di quel
divano, il
braccio destro sul bracciolo con la mano ten uta morbida, a msotrare
gli anello. L'altra mano era sulle ginocchia e lei era come portata in
avanti sistenendo sulle braccia, sembrava... credevo sempre
che
fosse come se si reggesse solo sulla forza di quelle braccia,
abbandonandosi con il busto verso avanti. Pensavo seriamente
che
sembrasse come accasciata in modo pesante e stanco. E poi
l'espressione.
Un miscuglio di amarezza, tristezza, rassegnazione, sconforto,
disperazione, angoscia, disillusione, avvilimento, afflizione. Ogni
volta che lo vedevo pensavo a una parola di queste e alla fine sono
diventate tutta una sola descrizione. Quando fu terminato, io ero per
il giorno giorno allo Chateau. E iniziavo il mio ciclo di terapia.
Subito, cosa mi aveva promesso fece. E quando finivo mi invitava nel
salottino da tè con un sacco di cose buone e bevendo cosa mi
piaceva, non importava cosa. E mi raccontò cosa erano coloro
che
aveva come bersaglio quella notte e perchè lo fece. Ricordo
che
mi aveva assegnato una delle camere non occupate della sezione dei
Capitani e quando terminai il mio ciclo vincendo la malattia, mi
portò con sè per vedere cosa facevano alcuni
gruppi come
questo. E mi disse ceh voleva istituire gruppi speciali per le persone
che la società considerava diverse o sbagliate
perchè
avessero sostegno, un punto di contatto con vere persone e tante
iniziative per portare la normalità nella pazzia della
società bigotto-religiosa. Io sono in questa
città il
primo referente per le persone come me, ho aiutato e
accompagnato molti
lasciati soli, ho permesso loro di continuare ad essere e
sentirsi
persone. E anche lui, è qui...." disse voltando un
pò il
capo verso un uomo di mezza età che portava roba
dall'esterno.
"Aspetta... è il tizio che voleva accoltellarla?"
"Oh, si! E' una brava persona e insieme abbiamo seguito tutti i corsi
e... adesso siamo qui! Ricordo che una volta gli disse, quando era
venuta qui e aveva portato cibo per tutti, invece di cucinare noi qui o
portato dalle Torri, fanno anche questo, qualcosa che mi fece
pensare. Ma non per il senso, era chiaro e lo diceva sempre
ma...
disse <
eravamo un popolo distrutto, sconfitto, estinto. ma con la magia che si
ha dentro e la forza interiore, è possibile riemergere e
bruciare come una stella nel massimo della sua fase. Brillare e
accecare. far espandere la sua massa e luce così tanto da
restare aggrappata senza voler andar via, anche se il soggetto non
cè più! E' questo che noi, di gruppi diversi
dobbiamo
fare. Ma solo alcuni diveranno supernove..."
"E... cosè la
supernova?" chiese lui mentre il vecchio rideva
"Una Supernova è una stella che esplode. L'esplosione di
Supernova rappresenta l'ultimo atto, distruttivo e spettacolare.
Durante l'esplosione viene liberata un'energia enorme e la stella
diventa così luminosa da splendere più di una
intera
galassia... e quello è il mio stato. presto non ci
sarò
più, ma state sicuri che quel giorno appena
avverrà,
vedrete qualcosa" alzando gli occhi al cielo come se osservasse la
volta celeste e non un tetto "il vostro ciclo è medio per
lui e
in espansione per te..." rivolto al giovane "e per voi cè
ancora
tanto, tanto tempo per pensare all'ultimo ciclo. Ma per me,
è
quasi giunto il momento. Ma non resterete privi di qualcosa, manterrete
il lavoro, la posizione, ciò che potrete essere divendovi
fedele
al nostro ideale. Io non voglio seguire la politica e non intendo
intromettervisi, perchè rispetto quei due, io cambierei
così tante cose che partirebbero rivoluzioni, con la
conseguenza
però che chi le hs disolito non ha ragione come quelle del
passato,
ma in questo nuovo... sono solo gli imbecilli che corrono a protestare,
chi per togliere diritti ad altri, chi pensa di subire cose che non
esistono, chi vede il cielo a scacchi ma penso che sia solo
il
loro cervello che fuma pietà per non essere utilizzato
"facendoli ridere "resta il fatto c he vorrei solo... che crediate in
cosa comunque resterà dopo di me. Con l'unificazione di
tutti i
paesi in un governo unico e centralizzato, seppur di cui si sa poco,
non ci saranno guerre, questioni di espansione, di conflitti su chi ha
la pietra di confine centimentri in là, il senso di patria
considerando gli altri come diversi solo per dove sono nati, non
pensando da nemici e
divisi m a
in coesione di sangue umano come tutti fratelli,... con cosa loro stanno
facendo, niente guerre, mai più,
mai più conflitti per conquistare o altri
ameneità di un
passato che deve restare tale. E con le Colonne e i Pilastri a guardia
delle cose dall'alto, niente dittatori, neinte profittatori, ma ci
sarà smpere qualcuno che controllerà chi ha
posizione e
responsabilià, e doveri..."
"E chi controllerà questi soggetti?"
"..." Lia sorrise, una volta tanto ne faceva uno, e guardò
oltre
la sua spalla mentre compariva Helias "ci sarà chi
controllerà loro e se necessario agirà. Loro no
nsono
influenzati da elementi umani negativi ma così come questo,
non
cè rischio che loro comprendano malamente il senso di vita e
umanità, cosa è giusto e cosa sbaglaito. Sono
progettati
e cresciuti perchè abbiano una mente super partes e gisuta.
Ma a
voi non interessa cosa cè su, a voi interessa vivere,
tornare
umani, credere e sapere che il mondo può essere bello e che
può dare qualcosa... perchè non accada come con
me. Molto
prima io credevo che il mondo fosse bellissimo, e pieno di posti per
me, si cèra anche il male ma.... io sentivo che il mondo
potesse
dare qualcosa, alla fine. E potessi trovare cosa sognavo.Di solito la
gente ama stare al centro del mondo, ma io sognavo solo un angolo che
fosse tutto il mio mondo... ma per me, non poteva esserci!
Poi
compresi amaramente che per la società come era,
ciò non
poteva acacdere. E non avrei trovato nessuno che mi accettava per come
ero... come si è visto!" mostrando l'espressione di quel
ritratto, facendo una pausa
"E che quei due in parte mentivano. < Cè
per tutti! Continua
a sperare! Cosa cerchi lo troverai! Chiedi a loro, so e sono sicura che
loro sanno che cosa cerchi e possono darti risposte! >
E altre stronzate!
Ho lottato, ho cercato, ma per chi è come me, cè
poco a
questo mondo. E come fu per quella opera per me in cima, l'opera magna,
come lei disse a lui, il mondo che tu vedi e in cui apaprtieni
è
troppo meraviglioso e magnifico, per crederci per me e per viverci...
ma non ho mai smesso di pensare a chi finiva come me. Ecco
perchè ho accettato da quei due il compito di essere il
contenitore di Veròna. perchè ella agisca e
spiani la
strada per il mondo del domani, per qualcuno che possa essere la mia
speranza. E anche per tutti voi, per tutte le vostre, di categorie. Uno
della categoria dei diversi, come me, ma considerati peggio
perchè stronzi in sottana dicevano che qualcosa
lassù non
li voleva. Ma li aveva creati lui, così! "
"Grazie per cosa hai fatto per noi, e quelli prima di noi che abbiamo
incontrato. Senza di te non saprei davvero cosa avremmo fatto e...
grazie per chi aiutiamo noi, grazie a te. Le persone che sono commosse
per l'aiuto per arrivare a pagare le bollette e avere il minmo di
civile, per i bambini che altrimenti non avrebbero scuola e modo di
studire, i parchi e luoghi per loro anche al chiuso perchè
siano
sicuri e protetti e..."
"Non devi ringraziarmi.
Ho sempre
pensato che tanto ho, tanto
dò. Credo nell'idea che è possibile imamginare,
sognare,
costruire e creare i luogi più straordinari e giusti della
terra, ma per farlo occorrono sempre le persone perchè
ciò diventi realtà, e le stesse che vi credono
per
mantenerli. E non fermatevi come tutti all'apparenza, ma scendete dal
treno dopo, alla sostanza. Ese un giorno avrete figli, ricordate una
cosa. Dovrebbero sentirsi onorati e genitori e guide di vita chi
insegna che
quelli che li producono nel corpo, perchè i secondi
sanno solo dare la vita, ma chi li cresce e condivide conoscenza e
cultura, morale e il giusto, loro, sono quelli che danno l'arte di
vivere ed essere. E siateci. Esserci è il regalo che non ha
forma, ma che vale più dell'oro o molte altre cose... a meno
che
non vi dicano che è meglio qualcosa cambi "con amarezza
"....E
se vi dicono che non valete niente, ricordate a quelle persone che
loro,
umani, osno gli unici che pagano per vivere sulla terra..."
con un
ghigno "E, tornando a un discorso, Victor Hugo afferma tre cose. Un
futuro ha diversi nomi. Per i deboli si chiama l'irrangiugibile, Pe ri
paurosi si chiama ignoto. per i coraggiosi si chiama
opportunità. Fra pochi giorni io no nci sarò
più,
ma vorrei solo che voi comprendiate che il mio ciclo di esistenza si
esaurisce non perchè sono debole, ma perchè sono
rassegnata e stanca. ma non permettete che altri, a meno che non siano
me, lo siano. Siate chi non cè mai per gli altri. Date
ascolto a
chi ne ha bisogno. Voce a chi non l'ha. Mano a chi vorrebbe rialzarsi
ma non riesce per varie cose. la vicinanza a chi è solo e
via
dicendo. perchè tutti possano.... Non dimenticate mai il
vostro passato e chi siete
ora, ma non per me, ma per voi stessi. Avete creduto, vi siete fidati e
avete lottato tanto per essere qui oggi. E domani altro. Anche se da
noi ti sei salvato veloceemtne, e ringrazia la scienza e i nostri
medici, ragazzo, hai combattuto contro pregiudizi e i momenti di paura
e ansia. Complimenti per chi sei adesso, sicuro, capace, che non
arretra anche nei momneti difficili..." facendo un applauso " e a te,
baldanzoso amico più grande, tu che ricordo bene accasciato
in
un angolo a chiedere l'elemosina mentre eri invisibile e ingnorato, che
ti vedevi scacciato e deriso, sei stato pronto però a
pensare ad
altri come te in difficltà e hai creduto che per salvarli
era
necessaria uan scelta. E per fortuna che ero io, direi..." ridendo
"adesso sei un uomo. non sei più il perduto e
vuoto essere
con la testa sul prospetto degli angoli, dove speravi in una
buona
giornata almeno per mangiare e... ti sei impegnato e ora sei qualcuno
che è pure amato e considerato dai membri dei gruppi di
questa
città, sia nostri che di quelli che sono come eri
tu, ed aiuti.
Tu e gli altri che eravate ciò che sono chi soccorrete,
adesso
siete di nuovo persone e tanto avete avuto, ovviamente con il vostro
impegno, e tanto date. Anche poco meno, quanto vi sentite ma fatelo. O
il mondo sarà solo una giungla e un campo di
battaglia.Quello
che fa male è proprio questo! Il concetto di giugnla e campo
di
battaglia! A questo mondo ci sono persone capaci che devono sgomitare e
lottare contro chi non ha problemi a schiacciarti per il proprio
tornaconto,
schiacciando te che sei capace di quello per balzare in cima. Ti usano,
ti sfruttano e
tutto quanto ma sono loro ad andare ancvanti perchè
utilizzano
ogni metodo stronzo per scavalcarti anche se sei tu che meriti... non
esiste vera meritocrazia e valorizzazione delel qualità
vere!
Tutto è in mano di squali e profittatori!"
" E... quindi? Cosa hai
intenzione di fare?"
"Vuoi la
verità? Io non
farò più niente! Ho deciso di non voler fare
più
niente tranne rari casi, come te e chi ho scelto dopo,
lasciando alle
persone il vero peso di tutto! Ho già fatto così
tanto,
io da sola, che perfino Bill Gates a confronto si è sforzato
poco. E non scherzo"
"Si, lo so. Hai
bonificato zone
degradate, aiutato genitori che non riuscivano a dar da mangiare ai
figli e spingendoli per migliorarsi con i tuoi aiuti. Hai istituito
gruppi di sorveglianza solo con uomini di questa organizzazione per la
salvaguardia di ogni settore delle città, anche a causa di
incidenti e situazioni assurde..."
"trovare ragazze morte
al centro
della ,schiacciate perchè gettate fuori la macchia, con
evidenti
segni di tentativi di abusi per te è normale? le rapine? I
tentativi di abusi? Gli accoltellamenti e..." sospirando
"E le persone ti
ringraziano. Hai
aiutate scuole in difficoltà in ogni angolo del mondo che
potevi, centri per bambini e ragazzi che un tempo si chiamavano
orfanotrofi. Di sonne abusate e sole. Cliniche e centri di cura per
poveri ed emarginati che non potevano curarsi e rischiavano la morte.
Hai spremuto gli attributi ai gruppi di assicurazioni perchè
parecchie volte avevano frenato la burocrazia aspettando che la gente
morisse di malattia per non pagare e hai inscenato una truffa, non
truffa in vero senso, ma per portarli in giudizio con prove con mail e
telefonate. Hai preso ogni dato che potevi perchè questa
organizzazione lo permette, di centri di ricerca e farcaceutici che
sfruttavano i deboli e poveri per i loro test senza indicare danni e
problemi di uso dei prodotti. E posso continuare. Hai ridato agli
avvocati una strigliata sul rubare letteralmente soldi per reati minori
intesi come furto di cibo per necessità, ferimenti e
uccisioni
per legittima difesa contro anni di abuso senza che nessuno facesse
neinte..."
"Ho solo trovato assurdo
che persone
che non potevano permettersi niente si ritrovavano con avvocati
d'ufficio troppo oberati e menefreghisti e per avere l'aiuto che
magari meritavano prima, dovevano pagare migliaia di euro di
risarcimento per le prestazioni dell'avvocato per rubare del cibo per
mangiare almeno una volta!. Ma ora sono stanca,
davvero, di impegnarmi per sistemare cose che alla maggior parte della
gente non interessa
sistemare. Se una ringrazia, cento quasi osno stizzite che hai fatto
qualcosa. Che non comprende cosa ho detto e fatto e prosegue nello
stesso modo di omertà e proprio tornaconto. Cosa ho fatto,
gli
altri sfasciano perchè... Milan e Dorde hanno intenzione di
proseguire cambiando le persone col tempo, piano piano, tempo al tempo,
ma come la natura umana insegna, con gente che figlia e insegna l
oschifo e poi cno il gruppetto si influenzano tra loro crescendo come
mentecatti... che facciano cosa vogliono! Ora che so che non
troverò in nessun luogo, il posto per me, dove io posso
essere
io, e che a nessuno veramente piaci tu come sei, e se cambia
qualcosa,
casca il mondo e devi essere tu a cambiare perchè a loro
vada
bene... che se vadano a quel paese. Non giungeranno mai così
a
un mondo giusto e migliore. Che si sforzino pure, fino alla fine, che
si divertano! Vorrà dire che resterò io da
sola..."
"però...
è da quando ti conosco che hai quell'espressione e quel
ritratto accentua tutto. Sei sicura di voler..."
"Ho promesso di
mantenere solo
cordialità di lavoro, va tutto bene. Ma io sono un esempio
del
fatto che non tutti posson trovare il loro paradiso e almeno un angolo
di felicità. Con persone preziose. perchè se chi
ti sta
intorno inizia ad avere qualche picchio strano e per sistemar ela cosa
dicono a te di cambiare e non loro, sempre e solo tu... allora non
è luogo per te! Ma io non sono voi, vi siete ingrati e va
tutto
bene. Finchè resterete nell'organizzazione, almeno
lì voi
avrete il rispetto e considerazione che meritate. E quando non ci
sarò più, ci sarà qalcuno altro che mi
sostituirà...."
"E poi quel giorno nel salottino da tè in cui stava sempre.
Io
ero là perchè mi aveva invitato a seguirla dopo
un
incarico di Veròna, quindi ero per alcuni giorni allo
Chateau. E
da come avevo capito, non parlava più e ne si intratteneva
con
quelli che prima erano i suoi amici. Si comportava in modo cordiale e
relativamente gentile, ma vi stava alla larga da altro. La vidi un
pò più in confidenza con Jd ma di poco. Ogni
volta che
compariva Milan, lei non lo guardava neanche in volto, ho saputo
però che gli ultimi giorni fu più cordiale da
quei tre.
Per qualcosa che si erano detti e poi... se ne andò. DA
quello
che mi disse Kovacs, gli ultimi giorni aveva deciso di smetterla con i
conflitti, almeno quei pochi giorni rimanenti. Ma disse anche che
glieli fece pesare, quelli prima" sorridendo "ogni volta che guardo
questo ritratto ricordo l'altro, con quell'espressione di rassegnazione
e... semplicemente mi dispiace per lei..:"
"E come mai hai questo ritratto?"
"non sono l'unico. Molti di noi che aiutò o salvò
e fece entrare
nell'organizzazione... come dire, protestammo per la sua morte. non
sapevamo come, ma disse solo che parte di lei sarebbe morta e avrebbe
trovato la pace, come doveva essere da tempo. E ci disse che se
avessimo visto per caso qualcosa di strano, che sembrava lei, non
dovevamo credere agli occhi. Gli occhi, diceva sempre, possono trarre
in inganno. A meno che non sia io a tornare da voi, io me ne
andrò. Il resto, non sono io! E così le chiedemmo
di
darci almeno un ricordo e quando lo facemmo, ricordo ancora che quei
tre stavano scaricando i ritratti che lei utilizzava per fare la
pernacchia
al mondo. Così diceva "ridendo "il mondo non mi voleva e
desiderava cancellarmi? Questo mi dicevano, non valevo niente e tanto
meno esistere. E così prima di morire, voglio che ovunque si
girino, mi vedano e fissino quel sorriso carogno. VOGLIO CHE SI SENTANO
MINACCIATI DAL MIO SORRISO CAROGNO! E nulla potranno fare per togliermi
dai muri! ovunque io sarò esposta, prendono soldi per tenere
quello attaccato, quindi cè multa se osano toccare o
eliminare
un bene privato ovunque siano. Così pagheranno due volte.
Questo
disse quell'ultimo giorno che la vidimo. Aevva già salutato
molti ma noi che aveva tirato fuori dalla melma come diceva, eravamo un
grosso gruppo che aveva riunito per una Lezione unica per tutti,
eravamo tantissimi, e salutarci. Quando osservammo quella fila e
un'altra fila fila, e ancor auna di ritratti pronti per essere
distribuiti, le chiedemmo di lasciarne qualcuno per noi. Come ricordo.
Lei non sembrava convinta, ma... guardandoci stranita, disse <
ok,
anche se non so a che vi serva un ritratto di qualcuno che per tanti
è stata solo un peso. Scegleite il tipo di ritratto, sono
tre
diversi e... se li volete! > come se lo trovasse strano. E
alcuni di
noi ne hanno preso uno e lo tengono come noi nel Nodo o in altri modi
, come chiamate quesi luoghi di sosta per non andare nelle torri e
operare in molti punti delle città. E' una sorta di
ringraziamento da parte nostra anche se lei non ci credeva. Anche per
cosa combinò con i miei..."
"nel senso?"
"Vuoi snetire? ora te lo leggo" fece, prendendo il suo phonvlet e
aprendo un'immagine "ha mandato ai miei delle bottiglie con stampe di
mani rosse e grosse rosso cremisi... capisci?" guardandolo negli occhi
per dire < hai collegato? > " e un biglietto. questo due
volte
che io sappia, per aggiornarli di come stavo e qanto fossi
diventato
ricco e soddisfatto... E ho riso leggendo la scritta nella foto, ha
consegnato lei stessa vestita da fattorino con tanto di cappellino, e
quando loro hanno aperto e preso il cesto con le bottiglie che
spuntavano , e una bottiglia tipo marmellata con lumache vive dentro
che
strisciavano con dei fori sul tappo bianco, si è fatta fare
da
Kovacs delle foto in successione dall'apertura della porta a lei che
faceva il gesto medio davanti ai miei, a favor di telecamera,
confusi per poi andarsene.
Cè proprio il fotoshooting, e no nsai quanto ho riso e ho
qui
una con il biglietto, mentre nella dopo loro lo leggono e
dice...<
Io sono felice, ho provato la felicità che ogni persona
umana
dovrebbe sentire dentro. E che è una delle cose vere da
raggiungere. Mi auguro che la vostra vita sia mesta, rognosa, tedia e
peggiore di ciò che io non voglio augurarvi, solo per
dimostrarvi che i pregiuzi non pagano. ora ho il mio equilibrio, e voi
per fortuna non ne fate parte, perchè consumerete in rancore
e
bigotteria il mio ossigeno. Che le vostre convinzioni malate vi diano
il peggio con millemila rimorsi e rimpianti. E SOLI COME
CAROGNE.
Fin nell'anima. Un Kiss
dal figlio che vi amava ma voi non meritate niente. > Ho riso
per
giorni, giuro! "
"Sembra molto da Kianta questa cosa"
"Anche tu hai notato certi comportamenti che sembrano suoi? Ma
veramente lei non ricorda, perchè a volte ho provato a dire
delle cose che l'altra avrebbe riconosciuto e ricordato, non celava se
non quando fingeva per la feccia, quindi se mi avesse guardato in un
certo modo,
avrei capito. Ma lei davvero non ricorda, è solo che pe
qualcosa
della metne a detta di Kovacs, alcune cose, piccole, sono
rimaste...
Però come ho detto a volte è... guardando questo,
quel
viso, rivedo sempre quell'altro ritratto che non so che fine fece e il
suo essere demoralizzata tanto da contare i giorni e sperare di
giungere a quel giorno. Quando non la vidimo più, capimmo
che
era morta. Poi in varie zone, perchè noi che lavoriamo in
questi
Nodi o Avamposti, ci incontriamo, abbiamo periodi di pausa e torniamo
allo Chateau e... scoprimmo che cèra qualcuno che le
somigliava
che se ne andava in giro. All'inizio non ci parlava ne altro e non
capivamo, poi scoprimmo la verità da quei tre. Non era la
stessa
persona. E infatti capitò che nel refettorio la fermassimo
e...
sembrava così innocente e diversa da quella che conoscevamo.
Gentile, cordiale si ma come fosse una persona senza... cosa le dava
tutto addosso... Kovacs diceva . E così fu. Abbiamo
mantenuto
buoni rapporti e lei sa, non poteva non vedere il ritratto, che molti
di noi conoscevamo Lei, ma non le importa di sapere niente. L'ho sempre
trovato strano e una volta diede una mezza rispsota. < Io sono
io, non ha
senso crucciarmi per chi è morto che non sono io. Non sento
il
bisogno di sapere chi ero perchè non mi sento altri che me
stessa, non qualcun altra. > E così per
tutti Lei restò
morta e Kianta un'altra persona. Credo, non sono sicuro che sia anche
dovuto a quel giorno."
"Quale?"
"qualche giorno prima di andarsene, ho saputo poi che il giorno
successivo a questo di cui parlo, aveva fatto una mezza pace con Milan,
andando a vedere la nave scuola dell'organizzazione. L'hai mai vista?
Io no, ma ho saputo che dopo aver discusso lei accettò di
esser
epiù elastica ma non so che dissero..."
"Parli sempre di quel g iorno a cui ti riferivi"
"Si, quel giorno. Ero con lei in una delle sale ed era vestita anni
trenta, le piaceva a volte ricevere persone in stile come una mini
festa per invogliarli a interessarsi meglio dell'incontro e... era
prima di un clietne. Aveva questi abiti e scarpe in stile anni trenta,
aveva già i capelli corti e quindi aveva la fascia con
decori e
piuma di quegli anni, orecchini e beveva qualcosa parlando con me. Dopo
quell'incontro dovevamo tornare a questo nodo o avamposto. E poi
aprì la porta lui, il leader. Dopo un'occhiata lei distolse
lo
sguardo e non lo guardò più, io ero sul divanetto
davanti
quel ritratto, quello che io chiamo sempre Rassegnazione e... vedendo
l'aria che tirava tra lui serio e quasi arrabbiato e lei senza degnarlo
di uno sguardo... me ne andai. Ricordo però che chiusa la
porta
sentì il leader arrabbiato e discussero. Non so cosa si
dissero
ma ore dopo io e lei eravamo qui e poi tornò allo Chateau, e
il
giorno dopo in una mezza pace tra loro, lui le mostrò la
nave
scuola..."
"E cosa ne pensavi di lei?"
"..." il giovane sorrise a Gask " ti dico una delle cose che affermava
molte volte. Imparare ad accettare non vuol dire rassegnarsi,
è diverso ma molti non lo capiscono ecco perchè
non sanno distinguere tra quelli come me e altri, ma
semplicemente non perdere energia e forza dietro a situazioni che non
è possibile cambiare, anche in quel mometno, se alla fine ti
va bene a metà cosa hai. Se non è qualcosa per
cui sei contro totalmente, puoi anche imparare ad accettare. E poi ci
sono quelli come me. Che non vogliono imparare ad accettare
perchè se cè possibilità di cambiare e
migliorare, che senso ha fermarsi e proseguire dove ti mandano? Siamo
in un gioco a binario? No, nella realtà... è
tutto cambiabile, affrontabile per soccombere alla rassegnazione. Devo
dirti altro?"
"ma io..." ma entrò Kianta borbottante con i tre che
seguivano ridendo
"Poi ne parliamo, intanto leggiti questo, era un testo della recita per
Veròna che qualcuno doveva pronunciare" e gask lesse.
< Stolti, radunatevi sotto la pulsante Fiamma. Ella balugina
nell'oscurità ghermendo e mostrandosi. Ella sovrasta
l'oscurità, sempre. Venite, con le trombe del lamento che
echeggian fino al cielo, le stelle, nell'Eden e nel mare. Riecheggiando
e mugghiano in bufera il suo intervento per valli e colline. Date fuoco
alle corone degli Dei e offritele sull'altare del destino,
affinchè Ella le imbrigli. E il suo agire diventi corpo.
perchè tra noi giuga nel pieno della sua perfidia di
bellezza.
Dal profondo degli abissi, scivolando nel vento, urlando dal cuore
della terra e schioppettando ridendo nelle fiamme. DA lì
vien la
Grande Maga che rovescia il mondo e lo rivolta. Muta la ragion e il
cuore. Divide le genti e ne unifica altre. E giudicando
giunge e
gestisce. Modella e glorifica la vita. Fra poco verrà il
giorno
del giudizio. Invocate il suo nome, con omaggio, odio e
ammirazione. E vi darà i suoi favori capricciosi.
>
Bucovina, Ucraina - casa di un soggetto ormai pronto per essere portato
nei Campi. Un'ora dopo il loro intervento
"UFFH"
Gask vicino Kovacs mentre Cinque giocava al chirurgo. E Kianta era
spalmata sul divanetto.
"Scusami, ma che ha?"
"Ah, il solito te l'ho detto! Siamo con questa famiglia che le ha fatto
quello scherzo con la bara e ora stringe i denti per ripicca."
"Ma..."
"Gardala, le sta dando fastidio come al solito! E... Oh! si
è alzata" disse a gask, mentre una sorta di nebbia
divideva la zona con la famiglia e Cinq e loro.
"KOVAACCSS!" fece lei come un bambina capricciosa "prendimi le altre
scarpe, stò morendooo!" fece lei alzando le gonne per
mostrargli
quelle che indossava.
"Di nuovo probloemi con i bordi? le hanno sfregato troppo?"
"Io non posso mettere queste scarpe da donna e lui non lo capisce. Ho
sempre tutta la zona dove i bordi sfregano rovinata! Fa male!"
"Aspetti..." prendendo dalla borsa un paio di scarpe di ricambio
più comode e accollate, in stile bambola rispetto le altre
"queste dovrebbero andare" abbassandosi e cambiandole il paio con le
altre
"Manca ancora molto prima che finiamo?" brontolò lei
scocciata
"non molto, il farmaco che abbiamo loro sommistrato facendoli bere
durerà ancora e sebbene Cinq non faccia poi molto come
torture,
per loro sarà prenedrsi una botta del crack peggiore e
vedere il
peggio che potrebbero mai immaginare. per ora staranno vedendo diavoli
che li infilzano o altro." ridendo
"Ben gli stà... è solo che sebbene Cinq stia
facendo poco
e cè poco sangue, io lo sento! E mi dà fastidio
con il
sistrema chimico... quando finisce?"
"Davvero inizia a starle stretto il compito di Veròna?" le
chiese sistemando l'altra scarpa
"..." Gask la vide fare un broncio come una bambina "inizio a stufarmi
di far sentire...
... una crudeltà stupenda. Una sublime furia. con un potere
misterioso.Quel vaso di Pandora che lei deve continuare a riempire e
colmare per proteggere il nuovo mondo..."
"Si lo so" rispose a Kovacs che usava le parole di Milan
"però diventa pesante vedere qualcunoche porta
sofferenza
a qualcuno...." come desolata
"perchè non lo fa lei?" rise l'uomo, prendendola in giro
"è solo che... continuo a pensarla per certi versi ocme
all'inizio..." e Kovacs capì che volesse dire, quando si era
svegliata "ma poi mi prende la voglia di far ,loro piangere tutto, e
poi mi torna la frustrazione perchè no nsarebbe giuro, e poi
di
nuovo..." muovendo le mani come se volle strangolar euna gallina, cosa
che loro non facevano con i loro animali
"o è come si sente quando vede far male a qualcuno e inizia
a sentirsi male?"
"NNHH" fece lei e Kovacs balzò via, facndola spaventare
"Se deve vomitare, me lo dica!!" fece disperato l'uomo, mentre Kianta
teneva la bocca aperta per lo stupore e Gask rideva
"ma...! ma...!" balbettò lei offesa
"Scusi, è solo che quando inizia a stare male ho sempre
paura che le venga da... beh, ora come si sente?
"come sempre! guardami! come ti sembro mentre vedo uno stronzo
punzecchiato prima di mandarlo là? Ora come ora non so se
davvero credere e consideare Veròna come vuole Milan e come
Lei
accettò... "
"la funzione di veròna esiste per un motivo..."
"SI! Lo so..." fece lei subito cotnrariata voltando la
schiena, poi
debolmetne come triste, partendo verso la poltrona impettita "E
comunque! Quello che avete detto poco fa... vi curo!" fece lei
voltandosi funesta a squadrarli e poi tornando alla poltrona
"Che cosa..."
"E' in uno di quei moemtni confusi in cui non sa cosa fare! oggi deve
esserci qualcosa che la disturba in questa cerimonia da sentirsi in
colpa, accade..." fece l'altro ocme se fosse un fatto normale
"E le capita spesso? Voglio dire, oltre quando sono con voi. Ho notato
che a volte si comporta..."
"per come si è svegliata, ha maturato una dolcezza
capricciosa
su tante cose, ma è ferrea che far del male fisico
è
sbagliato. Ma sono momenti"
"Non capisco..."
"Che le apparenze ingannano. Noi la conosciamo bene da tempo, e per lei
Veròna è una sorta di peso. Capisce e crede nella
sua
funzione, ma in tutto fuorchè questo. Queste cerimonie,
sebbene
prima di partire sembrasse smaniosa di avviarla... la prosciugano. A
volte quando inizia a sentirsi male per la pressione di cosa i ragazzi
del gruppo di Cinq fanno o... le torture non le piacciono. Se per ira o
il momento si ferisce qualcuno esempio con un coltello, non le succede
niente, come quel tizio che si è ferito a un braccio con il
vetro da vedere fin nell'osso... ma se cè da assistere alla
soffernza..." scuotendo il capo" un pò come l'altra, ma lei
si
faceva forza dicendo che era la sua punizione assistere alle sue stesse
decisioni. E meno male che non vomita... comunque poi deve stare a
riposare del tempo per riprendersi! ma tu lo sai! Ricordi il nostro
scherzo col sangue finto?" ridendo e dandogli una gomitata, mentre Gask
fumava dentro
Dorde era infuriato, Milan aveva fatto un casino. Per fermare un
conflitto aveva aveva promesso un accordo monetario e di vendita armi
che lui però, obiettava. Odiava scendere a compromessi con
quella gente e invece di fare come lui e suo fratello erano abituati,
avevano ascoltato Lia, secondo la quale dare una corda immaginaria che
si traduceva in un boccone ghiotto per la controparte, anche sperando
di fregarli, era non solo divertete per come poi avrebbero rigirato la
cosa, ma era molto vantaggioso per loro. Offuscandoli con oggetti e
denaro perchè fossero loro alleati, spingendoli a una resa
temporanea mentre li seducevano per poi deburli come le prostitute di
bassa lega era un giochetto che no nsmetteva di divertire.
Aveva funzionato, non poteva dire di no, avere alleati che pensavano di
aver trovato la gallina dorata finchè mentre agivano niziava
il
piano vero e proprio contro di loro che si ritrovavano in mutande,
letteramente così li aveva ridotti lei l'ultima volta
privandoli
perfino degli abiti, era andato a segno.
Non andavano però là dove portavano chi
giudicavano, ma
in luoghi specifici dove li trattavano in determinati modi, facevano
loro discorsi e studiavano anche con camere nascoste cosa faceva e
dicevano, per inquadrarli e decide cosa farne. Molti li liberavano,
altri li arruolavano, altri ancora promettevano di fare qualcosa per
chi stava loro a cuore se diventavano consapevoli che il mondo che
conoscevano, e come impugnnare le armi non fosse solo
distruggere
e uccidere, potesse cambiare. E loro con tgutto ciò. Altri
Lia
li sfidava cogliendoli nel loro orgoglio maschile, a volte di persona,
altre volte con vere e proprie sfide di forza o astuzia in campi
specifici con armi, a salve, ma chi vinceva decideva per il perdente. E
Lia lasciava sempre al fato, dopo mille congetture e studi sulla
qeustione, la risoluzione. Era in questo modo che aveva trovato gente
interessante per certi gruppi dell'organizzazione detti i Tori. Gli
sfondamenti, come li chiamavano, l'avanguardia. E la cosa assurda era
che trovavano la sfida inziale, la perdita o la vittoria e comunque un
posto tra loro divertente dicendole che lei sapeva come ci si
divertiva. Solo che lei non era pazza, agiva
perchè lo
sembrasse e si divertiva da morire ad apparire cattiva, terrorizzante,
distruttiva e pericolosamente capricciosa, loro lo erano
perchè
stronzi dentro.
E loro restavano a seguire i suoi ordini, prendendo una paga e dei doni
quando a lei giravano, liberando i loro istinti ocme premio per la
Caccia. NOn quella per il Groove, ma la sua. Aveva notato,
Lia,
che i militari tendenvano a sentirsi vivi sul cmapo di battaglia,
nell'azione, nelle situazioni, quando si giocava per pois come
spegnersi se non troppo legati alle regole militari... e
così si
divertiva a lanciare il paradosso di San Pietroburgo. un paradosso
legato al calcolo delle probabilità che descriveva un gioco
d’azzardo che aveva, controintuitivamente, una vincita media
di
valore infinito. Questo paradosso venne proposto per contestare il
concetto di speranza matematica ,ovvero che il valore atteso
o
speranza matematica veniva considerata la somma giusta da pagare per
partecipare a una scommessa. Il valore era intrinseco o reale, li
sfidava o sfidava se stessa per le variabili di riuscita. Scommetteva
direttamente con loro, non importava per lei la vincita o la perdita,
ma voleva dimostrare come anche il fato a suo parere potesse essere
rigirato con piccole variabili se per qualcosa, in quel frangente la
scommessa, si era concentrati 3 volte di più in cosa si
faceva.
A volte per variare prometteva anche qualcosa che non le andava a
genio, giorni liberi, feste, compagne di serate offerte da Madame,
premi o elementi per le loro armi personali e via dicendo.
Ma non faceva caso per ingozzare i maiali ocme diceva, ma
metteva
sempre dei discorsi metnre sentivano con i loro cervelli occupati per i
premi e la foga di vincere, le varie informazioni, così che
penetravano man mano giorno dopo giorno. Voleva vedere se la coscienza
poteva essere toccata a piccoli tocchi ogni giorno finchè
non vi
erano risultati o altro. E così faceva con la gente che
prendevano dai gruppi militari sciolti, li teneva con sè
insieme
ai tre quando serviva perchè guardassero cosa lei faceva di
contro il loro modo di fare.
E a loro piaceva quando come Strega, si avventurava nei posti
pericolosi per dare la Mano a chi era invinsibile o fuori la
società o per portare aiuto al bisogno, senza niente in
cambio,
e nel frattempo diceva loro "investire nel futuro o il futuro vi
investirà" e ancora "siete pronti? siete caldi? avete i
muscoli
ben scattanti? In questo momento stanno arrivando le rogne a cui
desiderio sia data una lezione di vita. Questo mondo è fatto
perchè sia una giungla dove cane mangia cane, squalo mangia
pescetti e via dicendo. Ossia che chi è in alto schiaccia
gli
altri. Per loro è così, solo che invece di
prendersela
con i veri squali della sociatà che rovinano gli altri,
picchiano e fanno del male a chi è già niente per
questo
mondo. Vi ho voluto con me perchè avevo bisogno di voi e le
vostre abilità. Ma non per distruggerlo questo mondo, ma
farlo
rinascere. Tutti voi, come noi, abbiamo avuto una vita di merda che ci
ha portati ad essere quel che siamo, tranne i fango dentro. Quelli sono
irrecuperabili... ma..! Vi sto donando la possibilità di
giocare
con dei leprotti che pensano loro... di essere come voi! Correte alla
Caccia, e vi ricordo senza morte, o vi frizzo le palle...!" fece eli
categorica facendoli ridere, sebbene sapessero che era vero "avete
tutti questi spazi e limitrofi, potete prendere tutto l'equipaggiamento
che volete... stupitemi! Datemi uno spettacol odegno degli applausi e
ammirazione! Voi da me avete ottenuto rispetto, considerazione, ascolto
e trattamenti nei vostri riguardi che mai in vita vostra. MI auguro che
no bnvogliate tornare al prima... vero?"
Il grosso problema per DOrde, mentre si sistemava l'asciugamano in
vita, era lavorare come sempre fatto. Preparare il piano, mandare gl
ispecialisti e procedere poi a studiare i cocci di cosa restava. Lei
invece no e Milan per come era, si divertiva allo stesso modo,
osservare come erano riusciti ad avvicinarsi nei modi più
disparati prendendo tutti per i fondelli. Quei due sapevano farsi
consiglaire da esperti per i raggiri e come apparire sicuri di
ciò che si stava dicendo e a Dorde non piaceva. Lia gli
diceva
che era solo colpa del suo lavoro e alla mentalità del
senza pensare a chi è
dalla parte
opposta, cosa fa, cosa pensa e via dicendo. A volte il cavallo di
troia, gli diceva con un sorrisone, è sempre efficace
così il millenario potere della < pesca >.
Vecchi luoghi comuni? No,
no, affermava lei scuotendo la testa. Verità
imprenscindibile e
sacrosanta. E Dorde alzava gli occhi al cielo.
NOn sapeva se aveva fatto male a dirle, sussurrlarle, perchè si decidesse a diventare
così. "Ma io
sono così perchè così gli altri mi
hanno plasmata,
amico mio!" con aria innocente e sbattendo le ciglia "io sono colei che
era etichettata in mille modi solo perchè diversa. io ero
colei
che subiva di tutto e se si ribellava, finiva tra le altre cose a
scuola, nel banco a solo. COme la feccia. E il mio peccato? NOn
accettare di portare una maschera, di essere schiacciata dovendo
accettare che educazione significa essere la pirla di turno, sentirsi
dire cose orribili o vedere come erano dentro quelli di uci mi dicevano
< vedi? cerca di essere come lei > e poi erano sol ofalse
e capaci
di celare il male con un'areola e basta. Ogni volta che entravo a
scuola e mi sedevo in quel banco a solo, solo perchè non
accettavo di essere niente sotto degli altri... e poi mi dicono
perchè comprendo e capisco quelli che si alzano la mattina
disperati e vorrebbero far saltare la scuola con insegnanti e stronzi
dentro... so io cosa ho passato e come ancora sono. E quindi, se tu mi
dici che posso far uscire tutto ciò che si è
creato a
causa degli altri, a discapito della vera me stessa, eprchè
ho
capito che neanche qui ocn voi posso esserlo... sei tu, amico mio, il
fautore di colei che ti sta di fronte".
E Dorde sospirava. Si lamentava solo di come lei rigirasse tutto, e si
comportasse come se ogni cosa fosse uno spettacolo teatrale per sfogare
cosa aveva dentro, seppur in parte fosse colpa sua. Ma diversamente da
Milan, la vedeva come qualcosa che eruttava come un vulcano.
E di nuovo per lei era lui il solo ad essere troppo abbottonato.
"Dorde, so come la pensi ma... comprendi anche che in questo lavoro hai
contro delle persone, cervelli, non animali di cui sei sicuro il
comportamento. Cogliere di sorpresa l'altro è il modo per
farcela, non cè verso. COn le armi moderne o sei
sforacchiato
subito o aggiri e sforacchi tu qualche ginocchio, fine ndo la cosa con
meno danni. Ma se vai di faccia armi in pugno mostrando le tue
intenzioni... "
E la cosa che lo faceva sospirare stanco, mentrte Milan si divertiva
come un pazzo elogiandola e dicendole che era stato uno squisito
spettacolo come quelli russi, o dei balletti geogiani molto focosi,
studiati e con combattimneti. E lei diventava con loa dissociazione
l'incubo di molti, lei era l'antagonista centrale. In
apparenza,
sembra una persona particolarmente crudele, che si dilettava della
morte violenta delle persone che meritava un giudizio e un castigo e si
divertiva a giocare a giochi mentali per il proprio divertimento. Anche
se a volte assumeva il personaggio di una nobildonna dignitosa e
matura, era altrettanto pronta a scavare in mille modi elemernti e
situazioni oscene e terrificante, liberarsi in risate
maniacali,
e in entrambi i casi con un calibro piuttosto teatrale con tanto di
attori secondari intorno a lei e trucchetti ritenuti dozzinali e
apparecchiature sofisticate ma facevano il loro laovro.
Tuttavia, man mano che la storia procedeva del loro piano, e smetteva i
panni di Veròna alla fine, metteva a riposo quella
Personalità, interagendo ocn gli altri in modo differente.
NOn
era come un politico con una parte che era presa da lui e continuava
con ciò anche nel privato. Se sembrava che fosse allo stesso
modo, la gente si sbagliava. Col tempo abbassava sempre di
più quella facciata, mostrando un lato più
gioioso e
leggero di lei creata in anni, finendo per essere ancora legermente
fredda ma bonacciona e gioviale come una ragazzina, essendo paragonata
da Dorde qualche volta, a qualcuno che lontano da casa come fugge dalle
maglie della società e si rilassa, vivendo la giovinezza
come
doveva la sua età. Ma lei non aveva vissuto veramente certe
parti della sua vita. E Veròna lui la vedeva nel
lato
disumano come una bambina ingenua che ama giocare con i giocattoli
senza la paura di romperli e anche con un potere così grande
che
a malapena si rende conto di poterlo gestire. Un essere
così terrificante che anche nel mondo spirituale
è temuta
dal cielo all'inferno, come una delle più crudeli streghe
mai
esistite su chi merita il peggio, proteggendo e supportando i giusti.
veròna, come la plasmò lei dandole corpo! A volte
è molto composta e maestosa, un pò come Lia
stessa quando
faceva la dura e più grande di mente, e altre volte molto
ignobile e satanica con risate inquietanti e un sorriso demoniaco. il
suo carattere e i suoi sbalzi d'umore erano molto evidenti. Vi erano
dei momenti in cui era infinitamente dolce e affettuosa con chi aiutava
e supportava e questo er amolto da Lia negli stati calmi, ed
altri invece dove si trasformava nella strega che faceva piovere sangue
dal cielo e rivoltava la terra. E se perdeva la pazienza, era
dimostrato come potevatrasformarsi in un vero demonio su chi era
così marcio che perfino Lucifero, diceva lei, si cagava
addosso
per lo schifo di certi soggetti. < Cavolo, sembrava impazzita
tutta
di botto > il commento di alcuni ma Dorde stesso sapeva che era
colpa sua. < Dai corpo ai tuoi incubi > diceva, e la
rabbia e gli
scatti la portavano a chiamare < servi > tutti quanti. Il
problema di Lia prima e metteva un pò in
Veròna,
era quello di essere accettata, tanto è che alla fine
obbliga
alcuni ad accettare la sua esistenza come la Punitrice e colei che
tiene in mano i fili della loro vita, così come Lia stessa
cercava e desiderava per quella che era da altri. < Chi sono io
> Chiedeva sempre sia Lia con tutti che come
Veròna, alla fine. La risposta in quel caso per la
prima < la bomba che sta per esplodere >, per
la seconda
.
"Benedetta ragazza!" fece l'uomo preoccupato di cosa combinava sempre.
Come il giorno prima. Lui aveva deciso di sostituire il fratello metnre
agiva in altri modi con dei clienti cileni, per più giorni e
aveva ricevuto una visita dal governo brasiliano. Una donna, un
maggiore, era giunta allo chateau come messaggera per dei
contratti di scambio e vendita. Nel mentre avevano il visto libero per
fare cosa gli interessava nel paese. Specchietto per le allodole come
lei pensava. E Lia aveva fatto cosa lui aveva chiesto, si era
abbigliata da militare, donna, con gonna e tacchi. Non lo faceva mai da
donna, tranne quando glielo chiedeva o sapeva che chi aveva di fronte
preferiva le convenzioni.
la cosa che l'aveva fatta incavolare era...che tutti gli uomini dell
oChateau si dimostrarono
rispettosi e ubbidienti a questa persona. Si erano preparatiper
apparire come regolamento per gli ospiti. File, righe e formazioni
specifiche per mostare cosa loro volevano. E gli altri si aspettavano.
Perfino le squadre di controllo a cavallo con divise ed elmi ispirati
ai carabinieri. "A loro piace l'apparenza e il nostor è
lasciare
a bocca aperta? EH? Guarda! Dei figurini!" diceva Lia mentgre le divise
con tanto di cappe o mantelli giravano a piedi o cavallo o mezzi
moderni solo loro. Dorde attendeva nel suo studio, già
nervoso
di suo perchè diceva loro la gente del freddo è
pazza per
il freddo, la gente del troppo caldo pazza per il troppo
caldo.
Lui la vedeva così, cosa che faceva ridere di gusto Lia.
Anche
se lo ammoniva di andare oltre il merobianco o nero "ricordi la statua
che hai sfacciatamente messo nel tuo studio di pittura? Ecco, quello
hai detto che doveva essere un'altra con lo stesso tema, un memorandum
che le cose non possono essere come si crede". Avevano discuss molte
volte su questo tema. Quel girno lei andò ad icontrare la
donna
e si fermò, nera di rabbia. Tutti si comportavano come
dovevano,
sempre, anche con lei! E invece con quella donna tutti perfetti,
puliti, stirati, seri e con gesti e saluti perfetti al millimentro.
Smosse le labbra inspirando forte mentre i tre dietro di lei ridevano.
Lia giunse in divisa senza gradi, pure quello diceva? e la donna
prima la trattò come una recluta ma poi comprendendo
chifosse, le
porse i rispetti dovuti. Si chiarirono e sembravnao intendersi, alla
fine.
Lia chiarì che non portava gradi perchè si
aspettava che
gli alti
irconoscessero il suo potere e posizonesezna doverli sbandierare.
perchè era facile
guardare che grado aveva un'altro e pensare "devo portargli rispetto
perchè è sopra di me e finisce male" ma
così non
era il rispetto e l'onore meritati. Lei andava oltre certe cose e disse
alla donna che per lei era un ospite che valeva quanto il generale o il
presidente stesso, senza vedere che posizione occupasse.
Così invitò l'opiste da Milan aka Dorde, dopo
aver
occhiato malissimo tutti. poi quando
la donna sparì dentro si avvicinò al peggiore e
questi le
disse che
sembrava solo una bambola cresciuta troppo. Venne schiaffeggiato e
invece di una ramanzina lei sorrise. SI fece dare da Kovacs un tablet e
disse loro di vedere cosa aveva aprto, vedendoli in circolo su cosa
stava avviandosi, un video.
Nel mentre Zidgi le portò cosa aveva cheisto, passandole una
bottiglia con cannetta o salvagoccia come per l'olio o aceto ma
più larga e metnre questi erano impegnati, fece tre volte
intorno a loro a cerchio svuotando la bottiglia con movimenti a onde.
Qualcuno si accorse dell'odore di benzina che utilizzavano, ma le teste
si voltarono quando lei prese un cerino, strisciò la
capocchia
del fiammifero attraverso lo sfregamento con il fosforo e zolfo
controla la superficie ruvida sul lato della
scatola. La
fiamma si innescò e quando tutti la fissarono negli occhi,
lei
fece fare una piccola parabola per creare fiamme che li circondarono.
"Allora... carisssimi!" fece lei girando intorno prendendo da uno dei
tre un ogegtto. Un saccoccio di tessuto comee i vecchi
portamonete medievali con chiusura a laccio. Lo aprì e
camminando, fissandoli, prese pizzichi e infiammò la benzina
che
ancora avvampava intorno al gruppetto.
"non posso certo obbligarvi a rispettare me, e i miei ordini,
la
mia posizione data dall'altissimo vostro Leader... anche se vorrei
capire come potete voi scimmie pensanti vedere qualcuno come
l'altissimo da rincogliorvi quando appare... ma togliamo questo... lo
scherzetto di oggi con l'ospite... me lo ricorderò. Un conto
è non potervi far inchinare perchè non
è da
me! ma farvela
piangere si!!! Perchè se il leader dà una
posizione, si
presume che la gente capisca come e perchè e capisca me e
cosa
faccio... se volete esser stronzi, giochiamo...!!!"
"LIA!!!"
Lia sobbalzò,
alzando la testa.
Dorde, anche se tutti lo
credevano Milan, urlava dalla finestra del suo studio, o meglio suo e
del fratello. Ormai lei li sapeva riconoscere da piccole cose, ma se
Milan era infuriato e la rimproverava, era Dorde. Quello era sicuro.
"Jd mi diceva che stavi..."
"Sei stato tu a dirmi che dovevo sistemar ela questione e discutere con
loro. Non mi ascoltano... visto che non hanno intenzione di calcolarmi,
allora è meglio che facciano come i martiri. Si considerano
portatori di parola del loro ammutinamento? Giovanna D'Arco is the
way!!!"
"Che dici!!" le rispose mentre i capelli gli scendevano ai lati del
viso e la coda bassa pendeva "Adesso tu sali, incontriamo insieme
l'ospite e... meno male che il salottino dove è servita non
affacciava qui. Lia, per la madre! Ti ho sempre chiesto di non fare i
tuoi
teatrini personali per far penetrare i tuoi messaggi, sai che IO li
trovo eccessivi. Torna a come sei, non agisci sempre con
diplomaziona?...evita di fare Veròna anche in
situazioni come queste... quindi, adesso, sali!!!" dandole come ordine
"Eh, ma allora neanche voi sapete che volete!" lamentandosi e
muovendosi ocn le braccia con la polvre del sacchetto a sacco che
cadeva sulle fiamme rianimandole "prima mi dite una cosa, se agisco
come voglio non vi va bene, Veròna la create e non va bene,
se faccio le cose da me no, come le faccio diverse no....! anche voi
volete..."
"SALI!!! BENEDETTA RAGAZZA quando sei puntigliosa!"
"Mai una volta che possa stare tranquillo!" fece Dorde andando
direttamente all'armadio di fronte il suo letto, aprendolo.
"Esagerato! Gli altri lavorano al tuo posto e hai sempre da
recriminare..."
Dorde sussultò e si voltò, tenendosi
l'asciugamano stretto in vita, dicendo senza accorgersene "Cosa ci fai
qui!"
Lia era stesa simil Paolina Bonaparte del Canova sul letto di Piume di
Dorde, non di Milan. Gli appartamentei che tutti presumevano essere di
una persona sola, in realtà erano per due. Quindi Appena
entrati
dalla seconda porta del piano, la zona privata di Milan, si aveva a
sinistra la stanza armadio con tutto ciò che aveva, da
scarpe ad
accessori ad abiti e completi più di pregio di quelli negli
armadi di fronte i letti. DOpo il salottino vi erano la stanza di
Milan, poi si passava in quella di Dorde ma nessuno lo sapeva, e poi il
bagno era l'ultima stanza in fondo. E per raggiungerlo bisognava
passare davanti il letto di Dorde, anche se era Milan e il fratello non
cèra. Seppur le porte, nessuno di loro passava per il
corridoio
ma dalla porta comunicante a due ante.
Lia aveva sempre detto la sua su questa cosa, ma a loro andava bene
così, era raro che fossero insieme, i due fratelli, e quando
cèrano Dorde si nascondeva camminando non per i corridoi, a
meno
che non fossero ben preparati da agire nello stesso momento evitando di
far capire qualcosa, quindi uno faceva una cosa e l'altro si presentava
come Milan, o il maggiore sfruttava i passaggi segreti per muoversi nel
grande edificio senza essere visto.
"Che razza di domanda! Ero venuta per un saluto! Bel modo di
accogliermi! E poi..." fece lei scendendo e andandogli incontro di
botto, e gli strinse le braccia al collo al settimo cielo "Questa
mattina ho trovato delle cose che il pasticcere ha chiamato Semla e
Vínarterta. Ha detto che la colazione di oggi era un test
per
dolci da servire agli ospiti alla festa e..."
"Si..." cercando di slacciarla dal suo collo ma difficilmente "e come
ti sono sembrate..." ma lei al solito saltellava contenta quando era su
di giri per qualcosa, facendolo con Jd, Milan, Lui, perfino Lubo,
facendogli venire lo scossone a ogni saltello,
sempre stretta
"a vederli sembravano tipo zeppole ma più piccole e
più
colorate, e la panna, o altri gusti e decori e quelli che sembrano
goielli!!!... e poi quella strana torta bicolor a trati!! Li hai
provati? Davvero sono svedesi??!??"
"OOH" si inalberò lui facendo stranire lei che
slacciò
l'abbraccio e lo fissò senza capire "camlmati per favore e
stai
buona, ed esci per ora!" voltandole le spalle
"E perchè!?! Che succede, stai male? ero venuta per..."
"Ti sembra il momento?" fece lui come se indicasse una cosa ovvia
allargando le braccia indicandosi
"E quindi?" fece lei inclinando la testa curiosa fissandolo con
l'asciugamano e i capelli sciolti "sono passata a salutare ieri Milan
di prima mattina e non..."
"Beh, ora vorrei che tu aspettassi fuori! Milan è Milan, e
tu sei tu e... aspettami!"
"Ma avevo portato delle cose nella borsa di là che..."
"Lia!"
"Mi spieghi che problema cè? Qualsiasi situazione fosse non
mi
avete mai detto niente, anzi abbiamo parlato e discusso..."
"Mi fai cambiare? Vai..." insistente e senza più pazienza
"EHHH! tutti pudici e poi dicono di me, però... come se
l'uomo
avesse chissà cosa da celare rispetto la donna, che devo
sentire! Come le altre volte non avrei mica guardato, come se non
avessi con te e Milan, guardato negli occhi perchè non mi
interessa niente del maschio" sbottò lei guardandolo come
offesa
per poi voltarsi e
gettarsi di schiena sul letto con i piedi verso la porta "Va bene,
guarda! Mi metto così e per fare
la corretta, mi copro anche gli occhi, guarda...!?!" fece
come a
prenderlo in giro, sistemandosi di schiena come un gatto che cercava la
posizione e poi coprendosi gli occhi, sorridendo.
"..." lui sospirò e si apprestò a cercare
qualcosa da
mettere "questa tua mania di spiaggiarti come una foca sui nostri
letti...! Seriamente..."
"Siete voi che avete problemi. Questi letti a piume, e sono felice che
siano da animali morti, mi sarei incazzata molto se erano da spiumaggio
di soggetti vivi... mi è bastato vedere quei video di orrore
di
cosa fanno a quelle bestie più volte, da vomito... e sapendo
che..."
"sapendo...!" fece lui non credendoci "stai parlando di letti di
uomini. Cosa ti fa credere che ci dormiamo solo" scherzando come sempre
ma questa volta serio
AH AH AH" rise lei divertita "rispetto gli uomini intorno a noi, almeno
adesso
vanno alla casa della Seta, voi non state certo qui con qualcuna... e
meno male!"
"Altrimenti non entreresti, lo so"
"EH!... e comunque anche se Milan è più attivo
dei nosti
uomini stessi, non viene qui e di certo non tu. IN questo momento sono
un letto rifatto poco fa, mentre ti aspettavamo dal volo
notturno, con lenzuola e fino al copriletto nuovi di
lavanderia..."
"E lo sai perchè hai controllato il procedimento di pulizia
o
non saresti lì sopra... ho capito" fece lui indossando fino
alla
camicia mentre lei dondolava con i fianchi coprendosi ancora gli occhi
"non sono mica scema! E comunque io ho un concetto diverso dei letti
rispetto a voi"
"Che in pochissimi, penso, farebbero... pensare il letto come luogo di
riposo non solo per dormire ma rilassarsi ma ambiente intimo ma nel tuo
senso... "
"la gente ha un senso del rilassarsi completamente diverso.
Cè
chi considera il sesso rilassarsi... e convididere
l'intimità, quella che loro considerano tale.
Io no! Per me condividere un letto è tutto
fuorochè
quello. Solo con chi ho più confidenza condividerei il
letto, e
non intendo stare qui sopra" fece lei rotolandosi fino a mettersi sulla
pancia, pogiando il mento sui palmi, stando sollevata col busto a
ridergli tranquillamente.
"Tu sai che questo modo di vedere le cose..."
"Cosa... è infantile?"
"Affatto. Così come il tuo desiderio di avere il tempo di
quacuno e quindi condividere quella che per te è la vera
intimità di una persona con qualcuno, non è
infantile.
Solo il bisogno di ricercare e sperare in qualcosa che ti è
mancato totalmente e che brami..."
"bramavo! Molte cose ormai non hanno piùsenso, ormai
è tardi.."
"Comunque non è infantile voler condividere dei luoghi con
chi
consideri importante o come lo consideri, ma non puoi pensare che anche
gli altri la vedano così! Sei sempre stata sola, prima per
gli
altri e poi su tua decisione, non intendevo infantile, ma di norma tu
lì non potresti stare, visto che il letto è
mio..."
"AH-ha! cosa mi stai dicendo di grazia, Dorde, perchè mi
sembra che la tua sia una frecciatina..."
"..." fissandola metnre sceglieva calzini e abbottonata la camicia,
frugava per decidere che mettere poi "voglio dire..."
"Oggi metti uno spezzato! Sembra sempre che tu debba sposarti, sei meno
sgargiante di Milan, per fortuna, lui indossa abiti dai colori
sparafleshanti o damascati che secondo me lo attozzano!"
"mph!" fece Dorde non contenendosi, ogni volta no sapeva
perchè ma a ogni sua esternazione gli veniva da ridere
"Sono seria!" fece lei nel suo modo quasi infantile di rispondere
quando prendeva in giro "non lo slanciano ma lo rendono... tarchiato?
Rettangolare?"
"Rettangolare... "
"Almeno tu hai completi che secondo me sono molto più....
meno... i usoi sono eleganti e di ottima qualità, gli
starebbero
bene se non fossero colori così... meh"
"E immagino che tu glielo abbia detto"
"Sempre..." salzando gli occhi al cielo, dondolando le gambe in maniera
giocosa "ma non sente!
sembra pronto per i balli in maschera per quanto mi riguarda, quando si
mette quei tessuti, per un ballo in maschera a Venezia...comunque se ti
da fastidio che io stia qui sopra, scendo..."
"..." la fissò togliendo gli occhi dalla selezione di abiti
appesi, con un 'epressione che fece sospirare lei, scendendo dal letto
come urtata ma facendolo come un'attrice di Burlesque sorridendogli
cattiva.
"Lia... so che abbiamo chiuso quel discorso in macchina e vorrei..." ma
si
fermò guardando oltre l'anta aperta perchè
qualcosa di
fastidioso come un trascinamento rimnbombava per la stanza.
La vide tirarsi dalla stanza di Milan una poltroncina dalla cornice in
legno e imbottitura a bottoni ben gonfia fino all'angolo tra la porta e
l'armadio. La trascinava entrando lei dalla camera del fratello dal
didietro e strattonandola da un bracciolo rigido.
Quando ebbe finto e posizionata dove voleva, vi si sistemò
con
il sedere sulla seduta, le gambe sul bracciolo vicino la porta e la
testa all'indietro sull'altro, a guardarlo all'incontrario.
"Potresti evitare..." fece lui come scocciato "lascia stare!"
"Cosa cè? Sei diventato assurdo. Sul letto no, sulla
poltroncina
no, e se vengo a salutare avete tutti i problemi... ma prima non
accadeva!"
"Dopo la doccia? Cambiandomi?" stringendo le ante dell'armadio
"E' sempre stato così!" fece lei senza capire
"E' solo che ti comporti in un modo..."
"E sarebbe? Cosa ti turba? O ti disturba?" enfatizzando certe parole,
continuando a guardarlo
all'incontrario ben sistemata e dondolando le gambe, le braccia una
sopra la spalliera e l'altra nel vuoto
"A volte non so se ti preferisco arrabbiata e come una matrona cattiva
e...
o chiudere gli occhi e lasciarti fare quando ti vengono questi
momenti..."
"Momenti... che sarebbe adesso? Dorde, mi offendi! Mi stai dicendo che
per come sono, se mi metto così... cosa! Cosa ti turba?
perchè quella faccia?"
"Non mi abbracciare più! E... Chiuditi la camicia per
cominciare!" fece lui rimproverandola
"EH?" fece lei come un verso sollevando la testa per guardarsi "EEEHHH!
Ho un paio di bottoni aperti del colletto, che si vede!! Sei serio?"
domandò sfrontata, chiudendo solo uno dei bottoni, lasciando
il
colletto aperto
"Ti vedevo da qui alla pancia, contegno ragazza!!" avvicinandosi per
aprire l'altra sezione a doppia anta dell'armadio vicino a lei alla
ricerca di
qualcosa, nascondendola alla vista
"grazie! per poco non mi battevi l'anta sulla testa. NERVOSETTTOOO!"
facendo la gatta morta con la vocina dolce "non credo proprio che
potessi vedere qualcosa perchè sai che non indosso solo
camicia
di questo periodo, quindi taci. Bugiardo!!"
"..."
"tu e tuo fratello siete uguali, non sapete decidervi per cosa mettere,
che santa pazienza!" fece lei saltellando in piedi e raggiungendolo,
infilando la testa sotto il suo braccio, ancora sulle ante a tenerle,
sbuffando
contro gli abiti "guarda qui che hai dentro e sei peggio di una donna.
Io faccio in pochi minuti, voi due invece..."
"Tu metti abiti comunque simili e semplici, per un uomo vestirsi ed
essere presentabile è..."
"AH AH AH" rise lei di gusto volteggiando a braccia aperte dietro di
lui "cosa devo sentire! Ti sei mai messo un bustino da donna? I tacchi
alti? Le parigine o calze con chiusura sulla coscia che seppur moedrne
e con bordo in silicone, sono un fastidio? La coppetta? I reggiseni?
I..."
"Ho capito! Ma non hai idea tra donne e uomini, un uomo quanto..."
"SEH SEH, ma taci! Cè una cosa che mi fa ridere invece... il
fatto che
scambiandovi restate un minimo voi stessi e...chi ha occhi
però, è divertente quando le
donne con te cadono in brodo di giuggiole per come appari, mentre
quando poi ti sostituisce Milan, lui che è più
frizzante
"ridendo di gusto "coem quel primo giorno qui, che incontrai TE al
municipio e poi nello studio, quando mi desti quelle siringhe, ma al
mio
ritorno era Milan a tirare d'arco e parlarmi come un ragazzino,
raccontandomi la sua vita... e si notava la differenza. .."
"Era nascosto ne passaggio segreto perchè l'avevo avvisavo
che
tornavo di corsa e ci siamo scambiati d'abito velocemente prima che
tornassi..."
"Buffoni!" gli fece come un sussurro all'orrecchio "Anche dal fatto
che tu tieni una voce come... mh... un doppiatore, nel senso che siete
simili anche in questa ma tendi a farla calma, bassa, decisa e alle
donne dicono piace, mentre lui
è più... frizzantino! E vorrei tanto vedere le
facce
delle donne quando si trovano lui al tuo posto la volta dopo, e lo
vedono come
è anche se, cè da dirlo, le accappotta tutte
comunque...
ma è troppo divertente quando sono prese da unoche pensano
sia,
e si riaspettano, questo Marcantonio affascinante... mh forse con voi
no, sembrate diversi da apparire più come...meno... "
facendolo
restare
imbambolato con la testa a fissarla metnre lo decretava come opposto al
significato del termine perchè seppur con muscoli aveva
l'aspetto di un nobile elegante"comunque, si apettano te e poi... ecco
il
vulcanico Milan, riconosciuto in lungo e in largo come eccentrico per
certe cose! Perchè non posso usare una mosca per vedere!!!"
fece lei divertita
"..." brontolando senza lei capire cosa dicesse
"E mi sono immaginata, sai, quando loro parlavano con te, voi... e
dicevano...< Potrei sapere adesso chi sei? Con chi ho l'onore di
essere in due?
Io sono il poeta Milàn. L'aria lieta in questa
vità!"
iniziò lei a imitare quel musical facendo voltar e Dorde a
fissarla, mezzo scocciato ma mezzo divertito, menter si esibeva,
conoscendo e fissando le prove al teatro, quella
rappresentazione, finchè non gli si
avvicinò
cantando a lui facend doppio personaggio " Ah, si? Tu che
vivi di poesia. Tu che leggi e scrivi saprai Milàn che nome
è...
Ma che nome afoso, che ha.…Chi lo porta? chi mai
sarà?"
girando intorno a lui come un'attrice poggiandogli smepre le manisu
spalla e schiena " E'
colui che amo e amerò. E' latino sai, detto tra noi
,
MIlàn è la luna e adesso lo sai..." cantando quel
brano
del
Musical di notre Dame, che le piaceva solo come base, e Dorde abituato
a sentirlo anche da Jd che lo suonava, mentalmente senza volerlo,
seguiva con in testa il motivetto "Chi mai sarò l'uomo che
mi
attrae, se prima credevo fosse diverso..." prendnolo in giro ma lui
niente, fissava rigido i capi davanti di nuovo, le mani sulle ante, da
un pezzo
"Dorde!!?!! ci sei???" fece lei vedendolo ancora e sempre fisso davanti
l'armadio con le mani sulle ante per tenerle aperte, non
guardandola"IIOOOOHHH IUUUHHH
Io sarei qui!!!" muovendo la mano vicino a lui
"Che cè? Che hai?" chiese lui voltandosi col viso arrabbiato
verso di lei
"Tu non mi consideri, per poco sono sicura non mi cacci via di nuovo...
e io che
pensavo di andare a fare qualche scherzo ad Alaric ma adesso non mi
va...."
"Quale questa volta?" allontanandosi per andare oltre la sua stanza
verso l'armadio-cabina all'inizio della sua sezione, quella bella
stanza solo per contenere i loro abiti, scarpe e ogni accessorio
imamginabile che non entrava negli armadi. Lia restò ferma
dove
era, ridendo malignamente mentre lui proseguiova dandole sempre la
schiena e
sparendo stanze dopo passando per ogni stanza dalle porte comunicanti.
COme per Milan, fissò le due sezioni aperte e prese
ciò
che pensava gli andasse bene e lo sistemò su un lato del
letto,
quello verso il bagno, mentre Milan entrava dalla porta opposta e di
fronte.
"Che fai... " fece lui col broncio
"Mi sembravi... che è quella roba?"
Dorde posizionò il gancio della gruccia sopra gli abiti in
una
sezione dell'armario, inserendo il gancio sulla barra. Si
voltò
e guardò lei che addentrava un'unghia ridendo divertita.
"Non metto quello, oggi devo..:"
"per chi è quel completo? EhHHH???" muovendo le sopracciglia
nel discorso con fare complice e divertito
"IN che senso?"
"ma come... questo completo è uno di quelli migliori che
tieni
di là. Un bel blu elettrico con tutti i rilievi e
ricami sbrillucicosi a swirl e..."
"è solo un completo elegante..."
"..." ridendo "troppo di classe, e fine, e raffnato con i
ricami
per tutta la giacca e panciotto. Davvero bello e particolare,
ma non per ogni giorno... a chi devi apparire, tirato a lucido?"
avvicinandosi a lui coe per sentire un segreto
"nessuno! Oggi voglio mettermi questo"
"Ahhhhhh! Mh...Cè una cosa che mi osno sempre chiesta..."
"cosa..." stancamente mentre preparava la camicia con il coleltto
adatto alla giacca con collo coreano, pronto a cambiarsi
"Vedi, mi domandavo anche da quella discussione in macchina...."
"..." lui alzò gli occhi ma non la fissò di nuovo
in nessun momento
"se Milan ha il casotto da caccia personalizzato... pacchiano!"
bofonchiò in segno di fastidio, cosa che fece ridere lui
"... ed
è il luogo dei suoi
tête-à-tête, il tuo
qualè?" fece lei buttandosi di schiena sul letto con i piedi
verso l'armadio, ridendo nel vederlo agitato per gli abiti distesi
vicino a lei che sobbalzarono
"LIA!! "
"Cosa...! per i vestiti o per la domanda? Me lo son chiesta, visto che
ti nascondi e... hai qualche stanza segreta? Usi il tuo studio di
pittura? Sei come famosi pittori, tra cui Picasso, che si faceva
carrellate di donne una appresso all'altra metnre... sopra la tua testa
le persone ignare riflettono e pregano nella Casa delle Lapidi senza
invocare un dio?" muvendo le mani come se stesse castando un
incantesimo come nei film
"Lia..." scocciato e agitando le braccia come per calmarsi "vuoi
alzarti? devo cambiarmi, forza, fuori!!"
"Uh!" fece lei offesa soffiando via aria gonfiando le guance
come stanca"cosè ora questa cosa del pudore... e poi dite a
me! Non si
può...!"
"Vai!" perentorio dandole le spalle "non cèrano i test di
David di... OUH"
Come una valanga, mentrte parlava, si era ritrovato lei ad aggirarlo
per andargli di fronte, così da investirlo come una sorta di
abbraccio con braccia al collo, facendolo rovinare sui
vestiti.
lei però non era andata giù con lui ma rideva e
fissandolo gli
diceva "Uhm, a vedere avevo ragione io! No, il blu non ti sta, oggi
verde!"
"Che cosa... Ah!" fece lui prima adirato da volerla rimproverare e poi
vedendosi gettare sulla testa una giacca verde oliva con decori meno
raffinati, e più sul colletto e bavero sul classico.
"Mh... direi spezzato, quindi questi sono... EEHH!" espirò
lei di colpo
Dorde arrabbiato nero, la prese
con un braccio intorno alla vita e la sollevò, mettendola
gentilmnete ma con velocità davanti la porta comunicante tra
la
sua camera e quella del fratello e la rimproverò.
"Basta!!" veedndola voltarsi calma e composta con un sorrisetto
da truffatrice e gli occhi su di lui ma il viso un
pò
abbassato, come faceva quando combinava qualcosa o si divertiva "so
bene cosa stai facendo.Con noi tutti qui sei così ma basta
con me! Ti stai vendicando..."
"NO!" fece lei come fosse ovvio e dopo averla squadrata socchiudendo
gli occhi si arrabbiò ancora
"Allora lo fai per provocarmi e studiarmi. Non farlo con me! Ti avevo
chiesto di.... la smetti!?!" fissandola malamente mentre questa con le
mani dietro la schiena si ruotava un pò col busto come
facendosi
i fatti suoi "non importa cosa fai, non farlo. Sei più
aperta e
tranquilla, e questo va bene, meno tirata e scontrosa, ma non...Fallo
per rispetto, non
scherzare con me. Se lo facessi a MIlan lui..."
"se la ride! Siamo amici! Scherza con me per tutto...non pensa certo
che ci provi ocn lui" ridendo come se fosse una cosa assurda "con lui
non serve, non funziona perchè lui come i nostri cavalli
addestrati, sa quando è il momento... è mio amico
ma non mi sento di spiengermi a tnato, come il trucco per capire se
avevi le lentine, quello non lo avrei mai fatto con lui..." mentre lui
cambiava faccia "e comunque penserebbe che al
solito sto provando qualcosa per Veròna e si divertirebbe a
darmi i suoi pareri... E' stato lui a dirmi che..."
"NOn voglio sapere!" andando sulla sua soglia e prendendo le due ante
della porta pronto per chiudere
"non mi hai fatta finire..."
"Dorde è infantile, allegrotto e..."
"OOOOHHH! Stai usando un mio elemento ma nel modo sbagliato! AH AH AH
!" ridendo divertita, per poi afferrare i bordi delle ante e
fissarlo negli occhi "allegrotto non è inteso di solito
qualcuno come Milan, che ama diveretirsi e tutto ciò che
figoso, quando non ha ragazza vicino.
Allegrotto vuol dire altro..."
"Quel che è! Lasciami solo!"
"Mh! detto da chi entra nella mia camera..."
"SOno entrato solo due volte" parlando dallo spiraglio delle ante come
per dire che non valeva
"... tre!"
"Eh..." confondendolo finchè non si mise a riflette e ammise
"Tre.... ma solo la prima volta a sorpresa, ho sempre bussato, IO..."
le disse in tono paternale di rimprovero per dirle cosa doveva fare
"QUindi gli amici come noi non entrano senza bussare? Io pensavo di si,
e fissandoli mentre..."
"E' successo quella volta per studiarti quando non cèra
nessuno in giro e fu solo quella notte, e ancora me lo..."
"Non so, a te piacerebbe se io entrassi nella tua stanza la notte e mi
sedessi davanti a te a fissarti?" con un tono e volto complottari
"Vuoi farmela pagare per le..."
"Sarebbe uno scherzo, ma qui vengo e resto con voi per amicizia e
perchè mi va! Vengo volentieri. O non verrei, ma lo sai.
Così come ti ho colto di sopresa con quello scherzo per
vedere
le lentine perche sapevo che tu non eri Milan, perchè con te
no
ho avuto problema ma era solo appunto per..."
"E NON FARLO PIU'" facendola sussultare per poi fare sguardo arrabbiato
come quando si spazientiva
"Voi uomini siete davvero impossibili!vedete robe dove non ci
sono....vi sembra sempre che le femmine lancino segnali, percepite
cose... vedete cose! Voi uomini pensate di avere il pisello
d'oro
e che valga tutto l'importante che voi due siate soddisfati..."
"Di cosa parli" nervoso, setnendo il telefono che squillava ma
lasciandolo fare a vuioto
"Milan e con lui Madame, hanno questa fissa di trovare amici a tutti, e
intendo in quel senso. Facendo come farebbe un maschio con una donna
gay dicendole < senti, io so che se provi con me, cambi idea
subito
>. Ma io sono io, io ho i miei motivi per non volere nessuno..."
"E hai il tuo modo di pensar ele cose, lo so, ora mi lasci..."
" ma sono stupidi entrambi! Si, almeno tu riconosci che io sono io e
cè un perchè dietro le cose, e una di queste non
mi fa
provare neinte....se io avessi sentito qualcosa o deciso che desideravo
il pisello d'oro di qualcuno, non avrei certo aspettato gli approvcci
dell'altro, questo lo sai. Non me ne sarei fatta problemi
così
come entrare e dire e
facendo io.
E poi che ci voleva a dire dei segnali, come < vuoi essere il
mio
pancake e io il tuo sciroppo d'acero> oppure ancora,
ti va di
pensarti lo scoglio e io la sirenetta? Milan per
scommessa
li ha usati e... non so come cavolo abbia fatto a vincere comunque!
Milan ci ride sempre su questo e..."
fece lei sconvolta dalla cosa grattandosi la testa, finchè
no
fece un salto
"..." fissandola in un certo modo, chiudendo la porta così
forte
da farla spaventare"... adesso vengo, vai..." dall'altra parte
"Ma non cè niente che mi sproni in questo con nessuno,
quindi se
prima nessuno di voi faceva problemi, perchè adesso? NON VI
SIETE MAI FATTI PROBLEMI ANZI, mi chiedevate per discutere le cose tra
un viaggio e l'altro di stare con voi e ce ne fregavamo di tutto!!!!
Siete
venuti da me, io da voi, siamo stati insieme tantissimo tempo senza
problemi ne pudori, a passare il tempo insieme in mille cose e... e ora
mi cacci via?!? Mi devo arrabbiare!?" alla porta chiusa
Dorde si passò una mano sulla faccia e si
affrettò a
vestirsi. La sua parte originale, la lei interiore, non aveva
i
concetti di tutti gli altri su
vicinanza, intimità e tutto ciò che lui cercava
di tenere
saldi. Anche se prima così come suo fratello e Jd, non aveva
avuto questioni a cambiarsi davanti a lei, o con lei ad aspetttarli
mentre si facevano la doccia nelle stanze, anzi, con lei era sempre
stato tutto c osì naturale come con una sorella co cui si ha
un'affinità da sempre su tutto da essere la complice e amica
numero uno. . Era diventata una cosa
normale per loro come se fosse una di loro. ma... Se erano amici
più che con Dorde e Jd da parte di
lei, lavoravando più loro insieme tranne quando
tornava
dal generale, era impossibile starle dietro perchè on
riusciva a
gestirla. E la questione era la facilità e
tranquillità
con cui si comportava, la semplicità che era rispetto quando
era
di malumore, arrabbiata e simili, con loro come pari e simili, che era
diventata difficile da un pò, per non verrla sponetanea e
forse
spumeggiante. cosa che lui no nsapeva gestire. Non sapeva descrivere
quel suo lato, ma era troppo allegro e... come definirlo? Che la
preferiva fredda, calma, pacata, rilassata ma pericolosa.
Da quando aveva mostrato le sue carte e
capito l'inghippo suo e di suo fratello, avevano fatto un accordo.
Sarebbero stati loro stessi se da soli e niente più trucchi
o
segreti. E lei lo stava facendo, ma il suo sè interiore
nascosto
che usciva fuori con lui, era troppo diverso da quello che lui
accettava nelle persone. Si era accorto che stava solo sfogando anni e
anni di solitudine e repressione tutta in una volta, ma non era
abituato e sapeva, come gesitre qualcuno come lei totalmente al
contrario di una perosna,e ragazza, normale. E i suoi
comportamenti seppur sinceri e naturali, avevano elementi diversi dal
normale, per lui, che gli rendevano difficile trattarla e starle vicino
perchè tutto era cambiato troppo velocemente, e lei era
sempre
entusiasta e pronta agli scherzi, spumeggiante. Senza la corazza
che aveva messo e la rendevano la Lia seria e dura, cèra
qualcuno sotto che era troppo per uno come lui da gestire. Una cosa era
quando lo era con Jd, Lubo, Alaric e altri come quei quattro. Era
sponetanea e naturale si, ma come un vulcano in eruzione su mille cos
eche non ci si aspettava che lui si sentiva incompetente nel vederla in
quel modo e...
Dopo essere arrivato alla camicia, si fermò con i
brividi. Strani rumori nella camera di suo fratello.
Dubbioso corse alle sezioni della porta e le aprì, scoprendo
Lia
che faceva qualcosa tra la testiera del letto e la parete del fratello.
"COSA FAI!!" la rimproverò scioccato "se Milan scopre che
gli hai..."
"Come se io potessi rovinare qualcosa!"
"... ti uccide!"
"Oh!" facendo la scioccata e ingenua "io pensato che volessi farlo tu!"
"COSA?!" NO! Avevamo detto in macchina che non..."
"Prego, dimmi...." fece lei monella metnre verso la pediera spingeva il
letto verso il muro di nuovo
"Cosa stai facendo, che hai fatto?"
"NON ANDARE!" fece lei preoccupata e Dorde senza i pantaloni la
aggirò e andò a controllare nel putno dove era
lei prima,
fissando lo spazio tra testiera e muro possibile mentre erano addossati
"Cosè quella roba che hai messo?" alungando le mani per
tirare
di nuovo la testiera ma toccando i cuscini, e spostandoli per
avere maggior gioco con le braccia, da sotto di questi saettarono in
aria
delle cos ecolorate. Dopo un salto che lui , e le risate di lei, vide
quei
papercraft cinesi che dopo averli incollati e completati si piegavano e
appena si toglieva il peso di sopra, saettavano cmoe molle per tornare
in 3d.
La vide ridere di gusto e la fissò adirato.
"Cosa..." fece lei buttandosi sul copriletto di Milan con le mani sul
mento
reggendosi sui gomiti e le gambe che ballavano "avanti, dimmi tutto,
sono qui attentissima!"
"LLIIIAA!" andando verso di lei arrabbiato per prenderla ma lei
rotolò via e si portò dal lato dove lui era
prima,
facendolo diventare furente
"Ti avevo chiesto di regolarti un pò!. Ti tenevo buona
bonariamente e chiedendoti di
contenerti...!"
"contenermi per cosa? Neanche ti sto saltando addosso" con un sorriso
carogno
"NOn farlo! Avevamo promesso...!"
"Mh!" fece lei sedendosi su un angolo del letto e accavallando le gambe
"se non sbaglio, e rinfrescami la memoria, tu stesso oltre tuo fratello
avete detto che io sono sfaccettata come carattere. E la me originale
cè... nel profondo. E tu sai che la parte che si mostra tua
partner fedele e matronale, come mi definisci, è una parte
del
mio carattere, venuto fuori per odio e rabbia... "
"NOn è vero, in parte anche quella sei tu! Anche quella sei
tu!
Ma da quando abbiamo deciso di essere noi stessi senza maschere, sei
impossibile! E stai andando oltre..."
"E mi dici anche che non
accetti l'altra parte di me, l'originale...? Quando prima ti ho fatto
compagnia a discutere di OGNI Cosa senza problemi pure enlla zona delle
vasche giù? hai bevuto? Ti sei drogato?"
"Non è questo. E' solo che ho l'impressione che tu stia
sfogando
anni di repressione perchè sola in modo troppo ricercato e
volutamente esagerato, non affettato come quando..."
"..." facendo il gesto italiano con le mani a goccia e le labbra in una
smorfia come per dire < ma che stai dicendo > "E
cosè che
ti turba? Parlami, siamo amici...usa il linguaggio umano
perchè
a questo serve!"
"Ecco! Siamo amici, calmati un pò!"
" ma calmarmi da cosa! Non ho fatto neitne! Stavamo scherzando fino a
poco fa!" lei sbattè le palpebre alcune volte come non si
aspettasse
ciò, aggrottò le sopracciglia e fece un broncio
offeso.
"Mi stai dicendo che la mia parte vera, originale, ti urta
perchè... cosa, infantile, sfacciata, fa qualcosa che a te
non
garba? Cosa...!"
"Vorrei che evitassi certi atteggiamenti, basta! Non andare oltre..."
"Prima vorrei chiederti una cosa... hai forse dimenticato le
volte che ci siamo fatti compagnia, e parlo con te, non di Milan...che
abbiamo passato in quella stanza di là, quella... ricordi"
indicando la camera di letto di lui "quando mi dicevi spacciandoti
Milan
o lo faveva lui, che non usandola la tenevi da parte SE saresti mai
venuto, e mi facevi usare quello stesso letto per stare
comoda
mentre disctevamo con i tablet e i computer, studiavamo le cose,
vedevamo filmati e..."
"non..."
"secondo parole tue, perchè è per il tempo
passato
insieme che ho capito la magagna di voi due, ti piaceva la mia
compagnia
e non ti dava fastidio che usassi quel letto per stare comoda,
perchè le piume sulla
trapunta... ricordi che mi dicevi che era intonso e
per il caro fratello ma lui non veniva mai, dallo strano nome di Dorde,
e che abbiamo giocato a scacchi, altri giochi di logica e strategici,
preparato piani, discusso di ogni cosa senza problema..." snocciolando
indicando con le dita davanti a lui
"Si, lo so, lo so..." fece lui voltando le spalle
"EHI, non andare. Milan lo sa che quando fingevi dormivi nel suo letto
e chissà!!! magari dopo che me ne andavo, quel letto, ti ci
infilavi? EH?" come ad accusarlo, ma per vedere che diceva
"MA NON....!!! Non urlare!!" fece lui tornando come un pazzo
verso di lei cercando con
le mani di zittirla, correndo poi sempre senza pantaloni alla porta
verso il corridoio e chiudendola "sai bene che gli uomini sono
pettegoli peggio delle donne, sono peggio, e se sentono
qualcosa, ci ricamano
sopra... "
"Uh, adesso ti brucia, eh?!?" lo perse in giro
"Ascolta bene..."
"No, ascolta TU! Lo trovo offensivo il tuo comportamento
perchè
mi stai dicendo che come sono normalmente, la me vera, non ti piace!
Serio serio? Tu che mi dicevi di far uscire... ME!?!" battendosi le
mani sul petto senza far rumore "Quello che non capisco è
che
cavolo ti succede! Perchè non posso essere più me
stessa con te? Lo
sono anche con Milan..."
"NOn è la stessa cosa"
"..." fissandolo malamente "parla, usala la bocca, parliamo sia in
inglese che italiano, anche russo, ma non dici mai le cose chiare!! E'
da un pò che ti da fastidio se io..."
"fammi vestire e poi... poi ne parliamo..."
"Ok, va bene... vestiti e ne discutiamo, anche se è sempre
come
abbiamo fatto e..." seguendo e parlando animosamente con le mani come f
aceva sempre
"NO!" voltandosi appena superata la soglia della sua camera "tu resta
lì, im cambio e vengo..."
"..."
Lei rimase con la bocca aperta sconvolta, mentre lui cercava di
rirpendere le ante della porta aperte per chiudere, lasciandola fuori,
nella camera del fratello
"Sei serio!? per me non ci sono problemi, che vuoi che sia ma...
dicendomelo così? Che sono Attila che ti devasto la stanza?
NOn
siamo in twilight dove i vampiri fanno sesso devastando le camere..."
"fammi vestire e vengo"
"e da quando mi cacciate fuori solo perchè vi vestite! Io
vado,
ma mi stai cacciando come se avessi fatto chissà che... Da
quando
siete pudici... cosè ti sei fatto di steroidi e hai la
mastite?
Hai seno di fuori come una donna e devi essere tutto vestito? Hai
cambiato sesso e..."
"shh" fece lui allungnado le mani sul suo viso per zittirla "dimmi che
non stai giocando di nuovo come fai, anche se è una cosa che
per
te è d'amicizia e intima, con qualcuno con cui ti fidi... ma
no!
Quando mi cambio, resti lì, ok?"
"Con quale piede ti sei svegliato stamattina?"
"FAMMI VESTIRE!" le fece urlando lasciandola fuori sbattendo le porte
Silenzio dall'altra parte e lui corse al resto degli abiti.
"Oh nando, esci fuoriii!!! Mi stò rompendo daiiii! Se non
vuoi
uscire te, eddai esci, te ne stai dentro ormaaaaiii!!!"
fece lei alla porta, cantando, in italiano e lui rimase con
la
cravatta solo messa intorno al collo a sentirla punzecchiare, giocosa
come faceva solo con le persone per lei vicine, facendogli gli scherzi.
Sospirò e alzò gli occhi al cielo.
"Resta lì!"
"OK CIAAAOOO!" con un colpo alla porta sempre cantando.
"Se ne è andata nel salottino..." pensòl a voce
alta lui, sospirando rilassato
Passarono minuti, passi ovattati
"Per favore, so
che lei lì' dentro! La gente si stà chiedendo
dove sei!!"
mentre lui fissava la porta sorpreso ma ridendo, non risuciva molte
volte a non ridere su cosa lei combinava, fosse stata un'altra era
infantile e scioccherella, anche fastidiosa ma lei mischiava
serietà a gioco ed era solo comica ma lui non poteva reggere
"Mi
dicono che è solo
una fase, è il malumore del giorno, non badarci... sono
proprio
qua fuori per te! E tu mi chiudi questo legno quando prima non era
così..." cantando una canzone diversa
"..."
"Nando, sono distruttaaaaa. Dove cacchio sei finito?!?!? Io
sto cercando
di essere forte per due, e te..te ne freghi, fammi entrarrrhhh....."
"mph" ridendo metnre ancora si vesitva, per non ridere andava
così lento che pareva stare a sistemarsi da ore
"lo so che anche tu sei solooooo! E insieme andava tutto beeeen! Allora
smuoviti perchè, se non vuoi tornare a come eri, io sono qua
fuori ancorrrrhhh!" cantando
"sempre teatrini! Non ti avevo chiesto di aspettarmi fuori? Non eri
andata nel salottino?" le disse fingendo di essere arrabbiato
"MA IO SONO FUORI!!!" fece lei offesa "Per me va bene aspettare nel
salottino ma cè modo e modo! se è così
allora..."
Lui corse a sistemarsi davanti lo specchio, così
da farla
smettere di scherzare e prenderlo in giro. Ma appena fissò
bene
la cravatta prima di mettere gli accessori nel taschino della
giacca, sentì la maniglia abbassarsi. Voltandosi uno
spiraglio era aperto, perchè non aveva chiuso a chiave e la
vide
solo fino agli occhi e faceva capolino. Lui fermandosi,
iniziò
fissandola come rimproverandola.
"Dico solo che se le cose stanno così, non vengo
più e
non parliamo più, e non ti aiuto più, anche nel
vestirti
che ti sei messo proprio quello che oggi non ti stava!! Se mi dicevi in
altri modi e termini < guarda, vediamoci al solottino, lo
preferisco
perchè per ora... preferisco così. > o
ancora < mi
piacciono i letti sistemati e non abusati, incontriamoci di
là
> e io non avrei mai più maltrattato il tuo
letto! Come
nei film con gli avvisi sui cosi non maltgrattati, te lo lasciavo
intonso e mi godevo un tè e dolci di là... O
altri modi
per dirmi che ti sentivo meglio
e a tuo agio in ambienti meno intimi... e io, capito! E poi
non
ti
faccio più entrare da nessuna parte dove sono io, come
camera
mia, e non ti chiedo
più e mai più di chiudermi i vestiti e i lacci..."
"Siamo a questo?" fece lui mezzo ridendo
"SI! E ti lascio queste cose che ti avevo portato ma tenevo da parte,
te la vedi tu!" lasciando oltre lo spiraglio a terra degli oggetti che
andava ammonticchiando "E visto che a nessuno piace la me vera, o non
importa, qualsiasi io sia originale ocome sono diventata, vado a fare
altro! E' chiaro che veramente non cè modo di trovare
qualcuno
che trova me, in ogni mia parte, meritevole di amicizia e vicinanza.
Che non mi accetta e mi chiede di non essere me! Sei cambiato e vuoi la
privacy, lecito, ma cè modo di dirlo e agire! E ti avrei
accontentato...E nessuno di voi
capisce quanto mi fa male, e ancora di più quando
la gente
cambia, gente con il gamberetto, e non posso essere me stessa come
abbiamo discusso in macchina, perchè hanno quelle rogne che
io
odio!!! E chi ci resta sotto, perdendo tutto? IO! Con Rò fu
così, l'unico con cui mi sentivo di parlare e comportarmi
come
con te, ma niente doveva esserci di più altrimenti non
potevamo
sentirci. E io abbozzo sempre! E ci rimetto smepre io! Quel che si dice
fa male!! La solitudine fa male. Il rifiuto fa male. Perdere qualcosa
fa male. Essere trattati in una certa maniera come hai fatto tu..."
"..." sospirando
"Vi vengono le
fisime e quella che si sente dire smepre di non essere se stessa, di
non giocare o agire come le viene..." facendo aumentare la montagnola
di roba che
comprendeva cibo, oggetti color argento, di plastica, scatole e cose
rettangolari, fogli e altro mentre lui
rideva coprendosi la bocca con la mano, sebbene si sentisse in colpa
per
cosa lei diceva "E se con te non posso essere me, è chiaro
che
chiudo qui. Anche con te. Già con Rò, Zay e Ric
fu
così perchè iniziavano a dirmi di non essere e
comportarmi da me, che dovevo essere o fare così e poi cosa
mi
scrissero nelle mail... continuerò ad esser me stessa con
Milan
e basta. Con lui non ci sono problemi, non ha il picchio del secondo
cervello e posso dire e fare cosa voglio perchè almeno
lui..."
"Lia, smettila di dire..."
"NO! Jd è quel che è, ora anche te con le
stronzate, Milan e Madame che
rompono con la storia dei rimpianti e che dovrei provare e vivere tutto
o avrò solo rimpianti... oltre gli altri. Sono io che mi
porto i
vecchi, non ho bisogno di fare cose che non voglio o mi sento
perchè tutti mi dicono che vivere da materiali, significa
sfruttare cosa abbiamo di materiale, e capire le cose in prima persona.
Mi basta la teoria e cosa ho visto, e con voi che fate così
e mi
tenete alla larga quando prima eravamo amici e nel mio senso..."
"Quello che vogliono dirti è... non ti senti, non vuoi
provare
cosa provano gli altri e che non comprendi? Non vuoi sentirti una
persona nell'essere baciata, accarezzata, abbracciata nel modo in cui
desiderano gli altri? Questo ti chiedono. Il provare anche quel tipo di
intimità, per cui ..."
"Inizi anche tu!?! O lo dici per altro motivo? Cosa siamo due ragazzine
adolescenti che si chieodno comè essere accarezzate su tutto
il
corpo o in altri luoghi, consdividere certe parti del corpo con
l'altro, scoprire che significa contorcersi appena sotto il peso di un
uomo? O l'essere il master di ruolo nella cosa? Capire che significa un
abbraccio e mani sulla schiena o scapole da qualcuno? o condurre il
gioco e sbottonare la camicia dell'altro e far scorrere le mani sotto
il
tessuto? E poi cosa, dai snocciolami altre cose che me li appunto per
portarli dai ragazzi che adorano scrivere adesso per nuovi libri con
rating rosso!"
"Quello che voglio dirti è che non puoi restare come sei,
non ti
fa bene. Vogliamo ricordare le volte che per vedere gli abusi su certe
donne dal vivo o video ti sei sentita male da tremare e avere reazioni
di panico senza respirare? Lo sanno in pochi visto che comuqnue
riuscivi a uscire da sola ma dovevi fermarti in un angolo da sola e
calmarti. Credi che sia una cosa buona ogni attacco di tremarella e
terrore? Gli uncubi che ti vengono nella testa in quei momenti?
Ringrazia che ci fossimo io, Milan, Jd o i capitani e basta,
perchè sappiamo da dove ti vengono e come agire, ma non ti
fanno
bene. Che siano reminescenze di tue vite passate, come te ne sei uscita
da quei episodi con Rò... che importanza ha? Ogni volta che
qualcuno ti si avvicina in un certo modo tu esplodi nel panico se
supera una certa soglia, tremi da impazzire e hai bisogno di calmarti o
sei in panico da stare peggio per come cerchi di respirare. Se non
superi questa cosa, non andrai da nessuna parte. Ma tu lo sai, ti vedi
nello specchio quando hai quei sintomi, come ti vedi le mani quando
tremano come folli, loro come tutta te stessa come se morissi di
freddo, e i flash nella testa che non sai da dove vengono. Non so bene
Madame e Milan ma... non ti serve a nientefignere che non esista il
problema e cancellare ogni cosa che ti tuo corpo ti urla. Dimentichiamo
anche il tuo segreto!?! E le volte, rare, ma accadono quando qualcosa
ti fa star male così tanto da esplodere in un pianto
infinito
silenzioso e non ne esci se non ore dopo? Il tuo corpo ti odia? NOn
riesce a contenerti, lo so, ma forse tanto pensiero negtivo non hanno
mio fratello e la sua amica. Forse pensano che è una cosa
naturale, della natura proprio stessa, che ti chiede di
sperimentare alcune cose che..."
"Fanculo!"
"Se viene soppressa così tanto ci deve essere un
controllo
maniacale sulla persona, essere represse da giovani in confronto alle
tue idee liberali e positive sul concetto per altri e cosa affermi che
non avresti problemni ne altro SE tu..."
"Stai sviando da un pezzo da un problema molto più serio!
CHI MI
ACCETTA? CHI MI VEDE PER COME SONO? CHI NON VUOLE CHE IO CAMBI SOLO
PERCHE' PENSANO CHE NON DOVREI ESSERE IN UN CERTO MODO COSE SE FOSSI
CHE SO UN AMANTE DI BAMBINI, UN KILLER, UNA..."
"Non intendevo..."
"Chi sono IO? Chi sono io, tra le varie persone? Io, chi sono
veramente? Quale è il mio nome? Chi vedo, allo specchio?
Come
chi, dovrei muovermi nel mondo? ect... IO devo accettare VOI per come
siete e cosa pensate che io debba e fare di ME! Ma VOI non accettate
niente di me, non mi riconoscete e nè...
"Stavo dicendo..."
"SO CHE COSA DICEVI!" fece lei con un colpo alla porta "che io non
dovrei dire che non mi sneto, non voglio, che non dovrei avere paura,
non dovrei tremare su cose che dovrebbero essere naturali. Ma come fai
TU a dire a me, come tutti quanti voi in generale con cui ho scambiato
certe cose mentre voi facevate lo stesso con le vostre, di fare,
tentare, pensare, non aver paura... siamo sempre là!
Dovresti
essere al mio posto come anima o Personalità per sapere il
terrore e l'orrore al sol pensiero e l'ansia, il respiro che mi manca
quando pensavo, non ora più, a certe cose per capire come mi
dicevano tutti! Io non voglio sapere, se non sono io a volere quella
cosa, non me ne fotte niente neanche più provarla solo
per... E
tuti continuate con la scusa della voce amica! Di come quello che dite
di provare è da cani! E
parlo di quello che conosco. E cosa è significato aver detto
si
a qualcuno
che sentivo e vedevo come con te, Milan, Jd e...capire anche solo
quando mi abbracciava che non capivo ccosa dovessi provare mentre tutti
mi dicevano quello che provavano loro, e io restavo come un carciofo
con la domanda < e cquindi, ora? Dovè questo che
dovrei
provare?!? >... tu no eri me metnre mi
veniva da piangere con una disperazione dentro che non si potrebbe
neanche spiegare. Per me non è possibile! Di forza non
posso!
Non mi viene! Non è per me! Se non sono io a volerlo,
desiderarlo, non ho intenzione di ripercorre quel delirio di
terrore e attacchi di panico! Quindi smettila anche tu!"
"Ma... di altro. Cosa significa sentire il calore di una
persona vicina, o come per sempre quella canzone del musical, quando
sbagli sempre la parte di Fiordaliso e invece di dire < e non ha
moralità, è un soldato e scappaerei ma
più mi
stringe e più mi attrae, e mi
avrà e per la vita mi amerà > e invece per
uno scherzo
a Milan ti esce ormai sempre e solo < e non ha
moralità, è
un soldato e scappaerei ma più mi srtringe e
più mi attrae, e mi avrà e con
le mani mi amerà > e lui ci ride sempre
perchè ogni
volta quando viene riproposto al Teatro infondo alla sala tu canticchi
vicino a lui e sbagli smepre quel pezzo. E non capite comè
una
pres ain giro su di lui ti abbia fatto ricordare la strofa sbagliata.
Ecco, ti prendo ad esempio quel pezzo. Tu sai che significa essere
amati con gesti d'affetto o semplici carezze, non importa dove? Come ci
si sente a sentire i snetimenti dell'altro a partire da questo? O dare
un bacio leggero sulle labbra e sperare che l'altra le dischiuda per
approfondire il bacio e condivdere un momento che..."
"E tu l osai, a quanto pare! Bene, buon per te! Ma non farmi la morale,
cazzo, perchè anche se non so che significa non ti azzardare
a
dirmi cose per stornzate tue! Non ci provare dopo che è da
mezz'ora oggi e giorni che continui a buttarmi fuori da ogni
stanza facendomi snetire un'idiota!" fece eli acida e
arrabbiata "Non mi abbracciva mai nessuno, e quando lo faceva
Rò
mi chiedevo cosè che dovessi provare. E quindi? Ora che per
voi
sono troppo io, non ha senso più parlare di questo!
Resterò
solo partner di lavoro e basta. Non accadrà che io cada
nella
disperazione e senso di schifo e nullità come fu con lui.
Nè con te, nè con Milan e ne altri. Non mi
interessa più sapere come un uomo tocca una donna che sia
una mano sulla spalla, o un abbraccio o altro, smettetela di rompere e
guardate la vostra di vita! E pure mi cacciate via in modi assurdi,
senza considerare come posso sentirmi, con un tono vergono, qquando
prima vi andava bene... Da oggi potete
scordarvi ogni forma di amicizia!"
"Aspetta, mi metto le scarpe..."
"LE SCARPE!!! Io parlo e tu pensi alle scarpe!! Oltre che camminare con
i piedi nudi e i calzini per terra perchè voi non usate
cambiarvi le scarpe per il dentro...! Ho capito, basta,
vaffanculo tieniti questa roba che doveva servirci per queste due sere
che eri qui e statti per i cavoli tuoi. Sempre la stessa storia. Non
posso avere nessuno accanto, non posso vivere l'affezione come mi sento
e desidero, non posso avere come dono il tempo di q1ualcuno,
non posso avere le persone vicine perchè io essendo
io non dò cosa gli altri vogliono o non sono cosa si
aspettano e
vogliono, perchè incapaci di gestire persone diverse da
quelle
che si preferisce. Considerate solo il fisico, ma l'amore non
è
solo quello. E' un fattore di cuore, testa e anima, ce la metto
pure...! perchè sef ossimo tutti senza genitali, si
scoprirebbe
che l'amore è qualcosa che esiste al di fuori di questi, e
del
sangue! Come fu per quella persona di quella opera che per me
è
magna! Ma no! Facciamoci venire i complessi perchè per
uno scherzo per controllare la mia teoria, tutto è cambiato!
e A
RESTARE SOLA RESTO SEMPRE IO!!!! Ma nessuno capisce, nessuno comprende,
nessuno ha empatia e considerazione da capire il mio, di lato. Siete
tutti lì, col vostro, dal vostro, e non dal mio e alla fine
non
ho altra scelta se non mandarvi al diavolo e restare sola!
Come
ho già fatto d'altronde, quindi per me non cambia niente,
ripiombo solo nella solitudine nera, ma guarda, ci sono abituata
così tanto che neanche mi procura più dolore..."
"Aspetta!"
"E
ancora quei due che dicono a me offesi che loro vivono cose e non sono
presi dalla lista della spesa, lo so che pensano che io sbaglio, che io
faccio cose errate e via dicendo. Tutti quanti alla fine mi avete
affossata e non capite, ed è per questo che non accetto di
lavorare con voi anche nella politica.Siete tutti e sarete sempre e
solo una delusione così come dicevano tutti di me! Sepre
trattata come una che sa dare solo una delusione, non raggiugnere e
mantenere le aspettative, tuti vogliono che cambi perchè sia
come vogliono, ma solo io devo farlo! Gli altri tranquilli sempre
uguali, sempre io ad essere la fessa di turno a cambiare ed essere...E
anche quell'opera che amo, la prima in assoluto dove cè
quella
deficiente nazi che tra l'altro festeggia il compleanno lo stesso mio
giorno, e quanto mi sono incazzata quando l'ho scoperto, e che la
persona che le prende il nome è come me! E lui
nel finale. Non intendeva ferirla ed era davvero in una situazione
terribile, ma la
verità è che l'ha ferita e l'ha quasi spinta al
suicidio.
E quella storia dove cè lei, come me, come
Babydoll, ci
ricorda molte volte di stare attenti con le nostre azioni, di essere
consapevoli delle persone intorno a noi, e questo è solo uno
dei
tanti casi in cui lo fa. Non è necessario essere malvagi per
ferire una persona oltre ogni immaginazione. A volte non hai nemmeno
bisogno di voler davvero ferire quella persona, basta che apri la
bocca!!!. A volte, per
distruggere la vita di un'altra persona è sufficiente non
pensare alle conseguenze che le tue azioni potrebbero avere su quella
persona. Sia nella versione in carta che in particolare nella versione
VN di questa scena, Lui sa esattamente cosa sta succedendo, sa che lei
vuole davvero davvero morire, sa che non vuole nemmeno vivere e lui le
chiede di continuare a vivere. Dice anche diverse varianti di pentirs
per i peccati vivendo una vita buona e appagante. Per uno di questi
tentativi, dice di averlo detto con forza perchè credeva che
lei
lo seguisse. Lo intende davvero e sa
chiaramente cosa intende fare. Ed è lui poi che si sobbarca
tutto perchè non accetta fino alla fine anche se lei non
poteva
essere salvata... quando dice di non
ricordarsi di lei, dopo averla omaggiata, commemorata, dato un Saluto
in tutte quelle parti per poi il finale, quanto ha fatto male!... Penso
che sia un bel
messaggio con il primo ma la realtà non è logica!
E siete
tutti stronzi! E per quanto mi riguarda col cazzo che ti aiuto a
salvare stronzi e merde che meriterebbero di stare dove stanno! Noi ci
facciamo il culo e la gente, vaffanculo si fa i cazzi suoi nel suo
orticello e il resto chi ce ne frega, sono solo gli altri stronzi a
stare nella merda e quelli giustamente diventano egoisti e pensano a
lorocon il poco che possono... e andando avanti così col
cazzo
che si cambia questo mondo, quindi tenetevelo e lavorate voi! Io me ne
sbatto fuori!!! Non
voglio avere a che fare
fuori da cosa ho accettato, non mi interessa come è il mondo
là fuori ormai, se sta bene, se con i cambiamenti anche se
utilizziamo ancora i nomi dei paesi vecchi..."
"ti avevo chiesto di aiutarci per la questione politica..."
"IO NON AIUTO" fece arrabbiata infilando la mano di nuovo dalla porta
aperta, prendendo
dalla montagnetta roba e
tirandogliela, ma senza mettere la testa dentro per sfregio,
e si
accorse che sembrava piangere, cosa rara e solo quando non reggeva
più qualcosa di troppo doloroso "fate sempre a pensare solo
al
vostro modo di vedere le cose, dicendo che sono IO che lo faccio come
se fosse un peccato, o qualcosa di sbagliato, o se le cose vanno come
vanno su e contro di me, SONO SOLO IO!!!!" piangendo amaramente "ma
fate i buonisti rigidi
con me!E poi vi aspettate cose e se non potete averle dite che sono io
che sono cambiata come un'accusa! ora sono di nuovo sola e spero che
siate tutti felici del
continuare a fare ed essere come quelli che diciamo di voler cambiare,
ma tenete tutto uguale! DI farmi soffrirte anche voi ma no, sbaglio
io! E vorreste cambiare il mondo? Basta! E' chiaro
che per te tutto è cambiato da non poter più
passare del
tempo con me, come noi prima, ho deciso, statti per i fatti tuoi se
è
questo che vuoi, che io da oggi stò sola, fanculo anche con
Milan e altri! a!
Almeno lui mi trattava come ME!" sbattendo prima la
porta
per chiuderla e poi continuare a lamentarsi ma piangendo.
Dorde con il pettine in mano andò alla porta, ma la
trovò chiusa. Aveva chiuso a chiave da fuori.
"Andiamo! Apri, sono pronto" ma la sentiva in preda a quel pianto che
le capitava rare volte e che sfogava in una volta sola per molto tempo,
silenziosa ma si capiva da come respirava "Mi hai..." ma un colpo alla
porta lo fece sobbalzare
"..." non emetteva mai i versi del pianto ma sapeva che stava
piangendo,
ma si accorse che non era all'altezza della sua testa, ma con
l'orecchio capì che doveva essere o seduta a terra o
accovacciata a disperarsi senza emettere suono.
Gaurdò la pila di oggetti accanto a lui e poi il telefono
gli
squillò, che teneva sul comò oltre il letto.
Andò
là, vide di chi era la chiamata e quasi gli cadde di mano
quando
un altro colpo forte contro la porta gli fece prendere un colpo. POi il
suono della chiave, forse prima non si era sentito per il modo irato
con cui avev asbattuto le due ante insieme.
COn il pettine in mano e il cell in un'altra si accostò alla
porta guardingo, perchè si apriva verso di lui, ma la
sentì
tirare su col naso, respirare forte e poi solo sentendola
camminare.
Dorde buttò sul letto il pettine e corse alla porta, ma lei
era giù nel
corridoio che andava verso i tre che le facevano da ombre. Kovacs e
Zidgi erano più sopra, l'altro più sotto.
Erano sugli scalini in attesa come sempre e quando la videro le fecero
spazio per scendere e commentarono.
"Capo che è successo? Che ha?"
"niente! Tutto va come sempre deve andare, per gl ialtri... andiamo
dall'eschimese!"
"Da chi andiamo?" Django chiese da più sotto
"L'eschimese" fece Kovacs
"OH!SI! quel protettore ma che chiamiamo amichevolemente pappone
strafatto, che ama ancora mettersi le pellicce giganti e le
catene d'oro che sembrano quelle dei cessi... Capo, per favore, me lo
fascia fare, mi faccia strappare da dosso allo stronzo per cosa fa
la..."
"puoi fare tutto quello che vuoi, la me cattiva è
dispostissima"
gli fece passandogli davanti, seria e rigida e dura, lasciandolo
interdetto mentre gli altri
alzavano le spalle.
Dorde si arrabbiò e sbattè la porta che dava sul
corridio
così forte da sembrare che si staccasse, per guardare la sua
porta e vedere, sull'anta chiusa, un messaggio appiccicato
con
scritto < fanculo i vostri ormoni del cazzo,
impiccatevi >.
ricordo che l'altra
"fic" presente nel mio profilo è la versione leggermente
aggiustata di questa a livello di codice, non so perchè ma
sul vecchio supporto il codice era andato per i fatti suoi cancellando
pensieri e altre cose, continuo questa anche ma quella sarà
quela definitiva e più completa. Inoltre ringrazio _Briareos_ per cosa mi ha scritto e
consiglio le sue fic.
L'uomo soffocò un conato di vomito e la fissò.
Appariva
come un qualcosa di innaturale, impossibile da esistere. Aveva oltre
l'aspetto un cè da apparizione da fantasma che inquetava.
Voltava di
poco di lato il volto per fissarlo con un ghigno e poi un sorriso
allucinante, come godendo di ciò che osservava e della sua
sofferenza, con gli occhi grandi aperti e freddi. Con il volto un
pò verso sinistra, con il mento alto e gli occhi calati su
di
lui, fumava da un cannello da donna anni trenta una sigaretta
dall'odore strano. Abbigliata maestosamente in un abito di stile antico
a metà tra il periodo settecentesco con qualcosa del secolo
dopo, con maniche ampie e varie rouches, livelli di gonne arricciate e
a cascata, gonna tonda di forma e una sorta di strascico che partiva
dalle reni a strusciar e per terra, come pensava lui, le parti finali
di un fiocco troppo lungo ma senzan fiocco. I capelli
raccolti
tranne una bella ciocca che compariva
sempre su una spalla a boccolone e vari decori che balugiavano tra i
capelli.
Pareva sempre avvolta da qualche nebbiolina fine e argentata e come si
muoveva col corpo e viso sembrava non una persona normale.
A una frase simile detta per sbeffeggiarla si era ritrovato con
qualcosa in faccia di appiccicoso senza averne avuto sentore, cone lei
che era partita offesa, ma davvero arrabbiata dicendo ai tre con lei
tipo "è mai possibile che a questo fottuto mondo non
cè
ne uno che dice che io sono normale? Che poi, cosa è la
normalità? Abbiamo rottinculo madornali, snobbisti teste di
cazzo, bulli di buona famiglia spacciati per gente per bene e poi merde
o gente devastata dalla vita che non riesce a fare altro che sfogare
sugli altri il prorpio male, arraffoni merdosi, politici che sono quel
che sono, gente che riesce ad apparire normale e poi sotto sono
psicopatici, sociopatici, sclerati, abusatori e la lista è
lunga... ah, se noi lo sappiamo!! E poi... arriva la gente che dice
A ME che sono strana o non normale... posso indignarmi?? E
poi
dicono che io mi sfogo in modo stronzo sugli altri.... e in quanto a
te" tornando all'uomo che legato scuoteva la testa per scrollarsi di
dosso la roba appiccicaticci che gli sembrava, quella caduta sugli
abiti, rosella "sono anormale? Sono fuori dalla logica? Bene, visto che
il mondo mi vuole così e io non ho intenzione più
di
lottare e combattere ma mi areno... che lo sia, allora...." e quella
volta si ritrovò un animale color miele o cannella, era
comparzo
dietro di quei quattro e si era fiondato elegante e grosso
più
di un pastore tedesco su di lei ocn le zampe anteriori, mentre con la
lingua pungente e rasposa gli leccava la faccia e lui stava impazzendo.
"Sono stronza e fguori di testa? Vediamo questa torturella...
perchè è .. Ella!!" scoppiando a ridere fumando
L'aura che emanava sempre e in quel momento che l'aveva davanti di
nuovo, era cattiveria pura e follia, le risate non sguaiate
ma di cuore e di scherno, maliziose e e malignità. Gli
atteggiamenti che si accavallavano. Dall'abbigliamento a certi
movimenti nonostante la stranezza, parevano pregni di eleganza e
fierezza, compostezza e qualcosa
di più della sua età. ma parecchie volte quando
le
partiva il momento di follia sadica, di scherno da bulla, pareva
perdere in eleganza e a tratti pareva mancare compostezza apparendo
quasi... sguaiata ma non da gente di basso livello ma da una che si
divertiva ad esserlo. Schizzando
in alto al fierezza e arroganza, supponenza, il senso di potere che
aveva su di loro e azzerando tutto il resto come ci si sarebbe
aspettato da qualcuno con quegli abiti e le storie raccontate su di se..
Le cos eche pensava ogni volta che lei appariva e si comportava in modo
strano erano "una cafona con arroganza", " esponente degli
arroganti", leggenda di coattagine e stronzaggine",
"è una
criminale a piede libero ed è così criminale che
denunce
e confronti con gentaglia che lui aveva affrontato era riduttivo, con
comportamenti da gente fuori di testa dei peggiori cartelli e gestione
delle sostanze peggiori" e poi la "camminata cafona" che non
era
cafona come una persona che se la sente e tira con abiti di pregio ma
non ha classe, eleganza, capacità di muoversi con leggerezza
o
stile e via dicendo. Come accadeva con cantanti o gente che diventava
famosa e poi quando appariva davanti ai fotografi ti chiedevi chi
cavolo fosse. Lei si comportava, gli sembrava, con cafonaggine di un
bambino che fa e prova cose per la prima volta e appare goffo e
impacciato apparendo come gente che entra in un luogo di altre classi e
si nota SUBITO. Ma era artificioso e voluto, si chiedeva sempre?
Quella donna, che pareva giovane ma a tratti più matura in
molte
cose, aveva portato quasi a follia tutti loro. Dopo averli cacciati e
catturati comparendo di persona e inseguendoli camminando con calma e
tranquillità mentre quelli con lei sembravano militari
esperti.
E lui che era stato in carceri duri o in situazioni estreme,
non risuciva a reggere quello che lei emanava e lo inquetava. L'aveva
vista, con quegli stessi abiti, osservarli divertita per come erano
ridotti dopo ore di interrogatorio e sevizie. Ma non classiche, ma che
lui no naveva mai neanche conosciuto. E per l'ennesima volta lei
apparve, sena fargli capire quanto tempo era passato, cosa pensava o
volesse. Facevano mille domande e interrogatori ma sempre slegati, di
cose opposte alle altre e via dicendo, non comprendendo lui stesso cosa
volessero davvero. La spiazzata che gli diede, a lui e agli altri, fu
tempo prima quando se ne uscì appena entrata, con domande
personali su di loro. Tanto che tra loro legati e messi in fila ma
molto distanziati, in un modo assurdo per lui, con le sedie legate da
catene che pendevano fino al soffitto alto e che tirandole non sapeva
da dove le sedie si sollevavano e si ribaltavano, dondolavano,
roteavano con loro ben stretti come fossero su un ottovolante e ancora
no ncapiva il perchè, si fissavano incerti quando non
storditi e
si chiedevano tra loro "ma che significa?"
Chiedeva del loro trascorso da bambini, un altro momento ragazzini, poi
appena uomini. Amicizie, amori, legami, cosa provavano e cosa sentivano
loro su queste cose, come le conoscevano e riconoscevano. E poi chiese
delle loro relazioni, del sesso e di nuovo, cosa provavano e cosa
sentivano loro su queste cose, come le conoscevano e riconoscevano.
Ma quella volta che ricomparve, gli sembrava parecchio più
dura,
che una tipa strana che si meteva, bevendo e fumando, a chiedere di
cose personali ai suoi prigionieri.
Sfrontata, come se fluttuasse sul pavimento, tanto da sembrare irreale
e pronta a scomparire, si udivano i ticchettiii dei tacchi ma non si
vedevano le scarpe perchè l'orlo carezzava il pavimento. Con
un
ghigno inquietante e rabbia e follia che plendenva negli occhi verdi.
Era sicuro che ore prima fossero castani.
"..." lei fumava, abbracciando con le labbra il bocchino che pareva in
metallo argento o simile, creando attorno a lei una nebbiolina e
impalpabile velo argentati che aumentavano l'aria che aveva di suo. Di
nuovo l'ambiente sembrav quasi irreale e non umano, come dislocato
altrove.
E
quando espirava lo faceva sempre come fosse un gioco, semplice e
d'abitudine, e come se soffiasse con dolcezza su delle candeline
immaginarie. Il suo trucco non era esagrato, volgare, troppo presente
come per tutte normalmente ma si vedeva che aveva del trucco sul viso.
Già dall'inizio le
aveva detto per scherno che se si colorava di rosa gli zigomi come
tutte le donne normali, sarebbe stata anche più carina, meno
una
morta, dalle parti più accennate color bronzo chiaro sfumato
dove si voleva dare volume o snellire sul viso certe parti, gli occhi e
labbra truccate ma mai esagerate come certe donne che avevano chili di
prodotti addosso.
E quelle zone truccate per risaltare o altro lui non ne capiva di
truppo certe parti erano più scure del suo colore naturale,
sebbene non fossero esagerate ma si vedeva dal contrasto che era
trucco.Troppo chiara, lei, tranne i giochi di luce del
trucco, ma
senza
quella roba che mettevano le donne rosata per dare colore al viso
chiazzando le gote. Lui la sfotteva quando poteva anche per contrastare
cose gli facevano, dicendole che sarebbe stata uno schianto ccon quella
roba rosa sulle guance, di mettere un rossetto rosa invece di quel tipo
mattone non sapeva, di enfatizzare gli occhi meglio perchè
potevano essere ancora più da gatta. Lei fumava portando
indice
e medio che tenevano la sigaretta al centro delle labbra, parallele,
inchiodando gli occhi in quelli di lui o degli altri che parlavano, e
sorrideva come se si divertisse. Ma a parte gli abiti, sembrva che si
truccasse sempre allo stesso modo. così come le unghie. Mai
laccate o decorate come le altre. Sembre come se fossero con uno smalto
trasparente, questo si capiva dalla luce, che avesse uno smalto, e le
unghie erano poco lunghe, sembrava mezzo centimentro massimo dalla
distanza in cui restava in piedi o sedeva da loro, e tondeggianti. NOn
studiate o da manicure come tutte le donne facevano con unghie finte.
Non vedeva la bombatura tipica delle unghie finte aggiunte che a lui
semrbava ocme se le avessero prese a martellate e queste si erano
gonfiate.
Alla fine per ztuzzicarla le sorrise beffardamente,
sfottendola
che non sembrasse graziosa senza un pò di colore rosa al
solito
e che si chiedeva che aspetto avesse sotto quell'abito ingombrante
"anche ci sono, visto che per non so quanto tempo ci hai chiesto del
sesso che abbiamo fatto". Risse lui mentre gli altri lo seguirono
stretti alle sedie, ma queste ancorate a terra nonostante la catena
dritta dietro di loro.
E
lei sorrideva beffarda e come pronta, nel suo cervello, a ribattere ma
in modo orribile. Pareva ammantata di malignità fin nelle
ossa.
e le sue mani, aveva sempre notato, si muovevano come tutto il resto
come calcolato e facendo degli archi immaginari ma le dita, le vedeva
sempre sempre muoversi e restare posizionate in pose strane. Avrebbe
detto come le muovesse per qualche danza o simili. E anche quando
teneva quel bocchino, le dita erano in modo a metà tra il
naturale per lei e lo studiato, armonico.
E poi rispetto la volta precedente che era apparsa... Aveva tenuto un
braccio
dietro la schiena, il capo e un pò il busto verso destra,
non
molto ma si capiva, e lo fissava come le prostitute che
stavano
davanti a lui sorridendo, pronte ad agire per il loro lavoro. Fu quella
la sensazione di dejavù che ebbe vedendola in quel modo, in
quel
momento. Il suo atteggiametno sembrava come un sorriso malizioso e
monello, come pronta come quelle donne a dar il via ai giochi piccanti
partendo da uno spogliarello. Ma lui terminò come uno
specchio
rotto quel senso di giù visto, quando lei sorrise in un modo
terrificante, metnre gli uomini che parevano militari intorno a lei
restavano in disparte,
che lo osservavano, altri torturavano, altri ancora stavano sempre
dietro di lei e pronti a cosa le servisse, non proferivano mai parola
se non chiedere a lei qualcosa in una lingua che non conosceva o solo
osservando lei e poi agendo, come se parlassero nella mente.
E
aveva mostrato nella mano sinista un oggetto che l'aveva lasciato
interdetto.
"Io ADORO le miniature, le riproduzioni in scala, questo vostro mondo
moderno è perfino meglio del mio!! Sai, ai miei tempi era
difficile e costoso far creare riproduzioni da collezione di tante
cose... e ancora di più, se funzionavano. Riuscivano a
creare
bellissimi carillon o meccanismi minuziosi nelle parti piccole ma...
questo vostro
mondo è straordinario per come avete rimpicciolito molte
cose...
ma anche il cervello, purtroppo! E' triste vedere come una come me si
aspettasse... un'evoluzione al meglio della razza umana dai selvaggi.
sporchi e
maschilisti e invece... siete peggio, a causa anche della stessa nuova
tecnologia che rende facile per tutti fare lo schifo! E ora io sono qui
per potare i rami danneggiati! Io sono la Giardiniera del Sogno,
intendo colei che per un ideale coltiva o estirpa, si prende cura o
elimina in base alle necessità che rovinano le persone e il
mondo. E ora, grazie al potere della tecnologia del vostro mondo..."
elevando con una mano l'oggetto e con l'altra come presentandolo, con
occhi come
se osservasse qualcosa di straordinario..." procedo di mia mano,
perchè mi sono stancata delle gentilezze dei miei servi e...
desidero che tu mi dia delle risposte. Non voglio sprecare il mio
potere magico ocn voi, è così semplice utilizzare
di mia
sponte questi gioiellini che ai tempi sarebbero stati definiti
diabolici per provare da mè, per una volta, cosa significa
ottenere ciò che desidero... ma prima, voglio capire
l'utilizzo,
vediamo..."
Portando l'oggetto nella mano destra, portò la sinsitra
in
una delle pose delle dita come studiava dal basso verso l'alto creando
dal niente una sorta di blocco di fogli. E lo studiò e poi
iniziò a commentare, votlandosi con busto un pò e
viso
verso quelle pagine che levitavano per aria.
"...Mh...Mini motosega da potatura a catena con batteri4, con
2
catene intercambiabili da 4e 6 pollici e due batterie da 24 V e
caricatore rapido, per tagliare il legno e lavori di giardinaggio. Pesa
solo 1 kg, risparmiando tempo e fatica. La lunghezza è di
soli
35 cm.una batteria che può durare fino a 20-40 minuti.
Questo
è sufficiente per 50 tagli efficienti di maxdiametro di
taglio
massimo 14 cm. Con la comodità di questa motosega elettrica
portatile, non vedi l'ora di tagliare i rami del tuo giardino!
FANTASTICO! .Il motore in rame puro ottiene una trasmissione diretta
forte e durevole che ti consente di tagliare in modo fluido ed
efficiente. Con 20.000 giri/min,non cè cosa che non puoi
fare! La cosa più importante è che se
il motore si
surriscalda inaspettatamente, smetterà automaticamente di
funzionare, il che può proteggere efficacemente la vita del
motore stesso, e dissipare il calore in modo efficiente e offrirti
un'esperienza più sicura. Prestare attenzione al primo
utilizzo
ad impostare la tensione della catena... ma questo lo hanno
già
fatto loro..." fece muovendo le dita come se scacciasse un moscerino ma
le pagine si voltavano da sole "Per sicurezza, tua e del lavoro,
indossa i nostri occhiali e guanti antitaglio prima di prepararti a
tagliare per... non cè bisogno! Cosa vuoi che succeda a una
Strega centenaria che varca i piani come se saltasse alla
corda...?!?...Mh... non pare ci sia altro di interessante! bene
allora... procediamo...!!" fece questa. Mostrando una motosega
piccolina che pure nelle sue mani piccole e fini sembrava anche troppo
grande.Sembrava di impugnatura troppo larga per la sua
mano , nera e come di ottima qualità, non le
cinesate da
poco,
mentre la mostrava compiaciuta a tutti loro vontandosi col busto come
se alzandola in alto
la luce la evidenziasse meglio, con una contentenzza che faceva a
cazzotti con quanto appariva poco prima.
"perdoni, mia Signora, ma per mia esperienza con quelle che abbiamo
usato prima... La catena si allenta facilmente e mangia troppo
cioò che si deve tagliare. La causa è dovuta alla
qualità di arrotatura della catena e un ' dentino davanti ai
denti taglianti troppo basso.La motosega saltella e diventa
pericolosa non avendo nessun sistema di sicurezza se non una barretta a
copertura della parte superiore della catena, che,a mio avviso,
inibisce il taglio da sotto. Quest'ultimo è fondamentale
nella
potatura perché evita che il soggetto da tagliare si strappi
e divelti in modo orribile. Lo dico da ex potatore
professionista. Il commutatore di verso posto sopra il grilletto di
avvio è troppo lontano per le vostre dita. Per questo mi
offro
come..."
"Rifiuto!" sebbene fosse tutto parte della messinscena, il modo in cui
lei
lo disse come altre cose apparve a tutti come offeso, vergognoso, come
se le rivoltasse contro "Continua con il tuo compito, oggi ho deciso
come onore per quest'uomo che ha retto molto bene, provvedere io... a
un ballo, insieme!" fece lei tornando come prima. Gli si
avvicinò, leggera e quasi saltellando, ghigno e occhi
lumionosi,
per poi essere così vicina da prendergli entrambi i lembi
della
camicia aperta e sporchissima e chiuderli nel suo pugno, tirandolo un
pò verso di sè, inclinandosi un pò "Tu
e io
danzeremo insieme in questo demoniaco duetto di disperazione. La tua
tenacia mi inebria, mi regala qualcosa che non provo da tempo e quindi,
come gesto di rispetto, sarò io a provvedere al nostro
tète a tète!!!" Guardandolo negli occhi a pochi
centimentri l'uno dall'altro, lui senza capire "E tutti voi ne uscirete
disperati e dannati, nel corpo, mente e anima, così come lo
è la mia...! E sebbene io abbia smesso la mia amicizia con
quelle persone rispetto a prima, visto che non mi accettano per come
sono e si aspettano per i loro pruriti io debba cambiare... allora non
mi resta che continuare con solo gli accordi e il mio impegno! E fare
ciò per cui mi sono prodigata di aiutarli. Se io devo essere
stronza agli occhi degli altri, allora che lo sia davvero!! E
sarete
tutti voi feccia e pagare per il dolore che mi procurano loro...
perchè sarò egosita adesso e non posso di certo
bastonarli! Mi servono! Devo giungere al momento di andare con la mia
pace, e ho bisogno di loro! Se quella persona mi ha pregato, senza
però chiedermi scusa, di pensare a suo fratello, Jd e gli
altri
perchè non avevano colpe... quanto sbaglia!... Allora che
sia
così! Farò finta che non sia accaduto qualcosa
con loro,
e resterò in parte amichevole, ma tutto ciò che
per la
feccia
di prima e loro per dirmi sempre di cambiare e di esser cosa dicono...
erutterò la mia rabbia e dolore in un mare di terrore
perchè questo mondo possa avvertire pure nell'aria i miei
malesseri! Che questa notte speciale sia di avvio per il mio SFOGO!
Finchè non sarò andata, non posso punirli, devo
tacere,
la poi sentiranno, OH SE SENTIRANNO!!... la mia rabbia fin nella
testa!"
torcendo il colletto dell'uomo che mostrò senso di fastidio
nel
respirare "E se in nessuna parte del mondo cè un posto per
me
per come sono e sento di essere dentro, che il mondo urli di paura per
la mia
risposta! Io non resterò docile al morir della
luce!" Urlo
e mi
rivolto in ogni bel giorno e oscura notte! Se io non posso essere amata
e voluta per come sono, che il mio essere Giardiniera del
Mondo e
del Sogno sia portato al completo anche per mia mano!" lasciandolo e
prendendo con entambi le mani l'attrezzo che iniziò a rotare
e
fare casino, segno che era di ottima fattura. Lei rise e
ghignò,
le luci parvero perdere luminosità di un pò e
attorno a
lei apparvero cose mostruose e assurde, che si muovevano e le si
accostavano mentre lei rideva di cattiveria. La testa dell'uomo
iniziò a girare, inizil a sentgirsi male ma non per le
sevizie, ma qualcosa gli giungeva al cervello e parve non vedere
più gli uomini, la testa gli cadeva sul torace e quando la
riportava in alto, no nsapeva gli altri, lei era smepre lì
ma
non cèra più nessuno degli uomini. E quelle cose!
Sembravano la rappresentazione come un'allegoria macabra e horrorifica
di peggiori incubi o come disse lei, sono la rappresentazione e
allegorica del epggio dell'uomo. Poi la vide ridere con un sorriso
enorme e muovere
l'attrezzo come in un film americano tipo- non aprire quella porta- con
movenza
cafona e arodre bifolco, e calare
la catena contro di lui, ma fra le sue gambe e un terrore
indescrivibile lo avvolse.
Cinque minuti dopo
Lia mise giù la motosega che si era fermata da qualche
attimo.
Lo fissò come se fosse qualcosa di sporco e fastidioso. Con
il
broncio. per le droghe nell'aria, lui e gli altri erano prima impazziti
con visioni e momenti di orrore creati dalle loro menti, unite ai usoi
gesti che mimavano atti atroci su di loro, e poi erano svenuti. Il
sistema di protezione del cervello aveva preso il sopravvento, facendo
loro perdere coscienza nel momento di eccesso di risposte.. E di
nuovo erano svenuti per il troppo dolore fittizio, non reale, e la
situazione eccessiva per loro. Non erano stati veramente torturati e il
sangue che si vedevano nei momenti di veglia, erano solo tagli
superficiali con i rasoi da barbiere. E lei aveva solo calato
l'attrezzo acceso fra le sue gambe a colpire la parte imbottita della
sedia, che era infarcita con una sacca di sangue che con le lame
rotanti si era squarciata e si era visto il sangue uscire a fiotti, ma
a lui no naveva tagliato niente.
Kovacs sospirava tranquillo a questo. Era accaduto solo una manciata di
volte di rendere l'attrezzo di abusatori e stronzi fin nell'anima
biforcuti ma per davvero, perchè imparassero a vita che gli
atti
fatti su donne trattandole come vagine semoventi sarebbe finito pagato.
Letteralmente si era spacciata con Etta e le altre una ragazza normale
pronta per essere abusata prendendo ispirazione da cosa loro avevano
fatto,c on tanto di video delle loro bravate online ma solo loro non
riconoscibili, e aveva creato una se stessa invitante per quell
oschifo. E aveva retto anche quando loro l'avevano presa, essendo sola
e avevano con le altre creato un piano per cui erano estranee, e
tentato di abusare. Kovacs e gli altri due sudavano freddo, sapevano
benissimo i suoi terrori e paure, eppure constatarono che la rabbia e
la voglia di fare MALE l'avevano resa lucida e pronta a...far male. E
Kovacs si era chiesto quelle paure e terrori non erano solo nella sua
testa dopo le esperienze e cosa si portava dietro. E aveva assistito
non potendo agire prima, a lei attorniata e poi avevano preso Etta e le
altre e in una zona di un parcheggio pronti a fare il loro schifo, ma
tutte le loro vittime precedenti non erano Lia. Infatti lei morse con
rabbia la faccia del tipo che non si capiva se avess eperso un pezzo di
carne o era penzolante e prese a legnate, suonandoli come tamburi, i
presenti con le altre del gruppo militare speciale, che facevano il
loro. Zidgi si entusiasmava smepre quando lei menava malissimo la
gente, co ntanto di incoraggiamento e tifo e commento.
Ma il peggio venne dopo. Dopo che li affettò un
pò e
questi spifferarono chi abusava, chi teneva solo, se erano tutti o
mancavano all'appalllo alcuni... dopo che questi cantarono nel pianto,
moccio, sangue e disperazione di qualcosa da bravi figli di un paese di
primo mondo dove per loro non cèra da pagare, fece cosa fece
stare male tutti e tre. Avevano perso il fiaco già quando
lei
pestò male i genitali di tutti sotto la scarpa, e gli si
seccò la bocca, dicendo che avevano sentito anche loro iul
tutto. Fu il dopo.
NOn erano solo lei, il gruppo femminile e loro tre. Ma alcuni di quelli
che aveva raccattato con problemi e che sfogavano i loro pruriti
facendo i boia. Tenendoli lontano dalla società e aiutandoli
come poteva, sebbene fosse un esperimento. E questi su suo ordine,
presero i tizi, li bloccarono e fecero a metà il loro
attrezzo,
con cui si divertivano a rovinare la gente e trattarla da proprio
sollazzo e non come persone, dicendo loro tenendoli svegli e
cosnapevoli a suo di ceffoni, mentre gli altri guardavano e tentavano
di urlare ma imbavagliati e il rombo della discoteca celava, che erano
serpenti schifosi negli atti, e sarebbero stati serpenti fino in fondo,
nel loro fondo, divertendosi a vedere come avrebbero abusato ancora da
lì in poi. Fu una scena che lei resse e desise, ma quei tre
ce
l'avevano ancora scolpita. QUando si incavolava, quando vedeva che lo
schifo era tale da farla andare fuori di testa, la punizione era
così dura che la società l'avrebbe reputata
negativa. Ma
loro sapevano che quando faceva quelle cose, era da contare su una mano
e mandava poi filmati e foto espliciti ad altre prede perchè
si
sentano come topi in trappola e lo faceva solo su chi meritava quello e
oltre. Poi dei militari, che potevano dirle di fatto? La vedevano solo
sfogarsi, male, su gente che doveva soffrire per quanto fatto... la
lasciavano fare. Ma ogni volta che lei faceva qualcosa del genere,
andandoci col pugno di ferro perchè diceva che ormai i
soggetti
dal dopoguerra erano tutti cresciuti di merda e non avevano avuto
insegnato il rispetto di certe cose e la considerazione di queste, era
suo compito come Veròna rimettere dei paletti
perchè la
cosa restasse ben impressa in loro. E a Kovacs e agli altri due era
rimasto imperituro cosa lei disse alla fine.
"Rallegratevi, è solo un trattamente estetico, io avrei
fatto di
peggio ma secondo i buonisti del cazzo io non ho diritto di togliervi
il DIRITTO, col cazzo che a certuni darei questo diritto ma lasciamo
perdere, di poter fare sesso con tutti gli ormoni e figliare. Non
potevo calpestare le noci fino a impedirvi di riprovare cosa vi fa
essere BESTIE e merde, non potendo calpestare inoltre quei diritti che
per me voi non meritereste, allora agisco in altro modo. In questo modo
il vostro stronzetto non entra più, e dovrete sudare mille
camicie per.... ahhh, che me ne frega di spiegarvi. Per rendere la cosa
ancora più incisiva, prima di fasciarveli, i miei ragazzi
hanno
spalmato sulle parti tagliate a metà un prodotto nostro
che...
aumenta il periodo di cicatrizzazione, quindi per quando andrete in
ospedale non sanguinerete più ma... per trovare una
soluzione
dovranno tagliare la parte giù rimarginata, quindi la
circonferenza diminuisce oltre che non riavrete più il robo
come
prima ma dovrete piangere sangue e dolore se vorrete di nuovo
scopare e figliare. Spero che vi godiate questa punizione stra
meritata, merde! E' assurdo che io, che non ho avuto niente dalla vita,
neanche una persona per cui io provassi qualcosa che però mi
desse rispetto tanto da dire -vabbè, tu vali qualcosa,
voglio
starci!- e invece solo sputi in faccia e devo pure rendere rispetto
allo scopare degli altri... vaffanculo!" andandose indignata, lasciando
quel gruppetto mezzo nudo e col davanti imballato come se avessero un
pannallone strano, con l'ambulanza chiamata e l'ira fuesta in corpo da
sbollire.
Kovacs poggiato al muro dietro la porta chiusa si riscosse mentre lei
non rideva. NOn faceva niente. Si accorse del silenzio e
inattività troppo prolungati.
Lia rimase attimi, lunghi, a fissar el'uomo svenuto, come in preda a
depressione e dopo che i valori dell'aria erano tornati respirabili per
loro, tutti erano tornati. Con le Stoddarde, Lia poteva avvertire solo
come una puntura leggera nella mente, qualche impercettibile segno
dell'effetto
delle droghe volatili nel sistema dell'aria. Dopo attimi di lieve
stordimetno, diceva come quando beveva un bicchiere di vino frizzante
che le piaceva, tornava se stessa. Le nanomacchine aveva fatto il loro
lavoro e lei non risentiva di nessun tipodi prodotto per drogarsi e
drogare. peccato come diceva Milan che le Stoddrde erano
così
poche salvate dopo la morte del loro creatore che lei era la prima con
una consistente quantuità in corpo e le reggeva e loro
funzionavano, ma non bastavano per altri test, così dovevano
crearne di nuove e loro e lei doveva fare da cavia per capire i
risultati e come progrmmarle.
E questo significava che rispetto tutti gli altri lei non risentiva di
certe cose.
E quando i tre furono dietro di lei, le chiesero, vedendola
non muoversi, se andasse tutto bene.
"Eh..." si riscosse lei, voltando il capo verso la spalla ma senza
guardarli "Certo! Come sempre!"
ma in verità voleva urlare. Dissociarsi ancora, non lo
faceva in
toto perchè cèrano Torque e gli altri, ed
eruttare
ciò che provava contro nemici e stronzi immaginari facendo
il
peggio che potesse mai immaginare. A volte anche contro Dorde, Jd,
pochino Milan e tutto quelli della sua vita precedetne.
Le avevano sempre messo dei paletti, quello non piaceva, l'altro non
andava, non era buono quell'altro, diceva in maniera troppo genuina,
appariva troppo stupidina per molti, sembrava così, era
meglio
se stava calma, tranquilla, non esternasse troppo, non... non... non...
sempre porte in faccia e commenti, discussioni e "consigli" dati
però come un rimprovero che alla fine pesavano quanto quelli
dati da chi aveva lasciato indietro. E questo non lo sopportava. E cosa
era uscito fuori dalla sua famiglia! Tutto troppo!!
"preparatevi, questo potrà proseguire senza di noi, ci
penserà Torque. Voglio andare alla Dimora rossa" lanciando
in
aria la mini motosega che Zidgi cercò di acchiappare come un
disperato, visto il costo essendo di loro creazione, dai loro
laboratori, e rischiando di farsi male. Lei però non ci
badò e con un'aria depressa si avviò verso la
porta.
"Capo... che succede?"intervenne Kovacs seguendola, mentre Zidgi e
Django litigavano per come l'avevano acchiappata "cosa succede? E' da
quando ha litigato con il Leader che fa così!" constatando
alle
sue spalle, standole un paio di passi dietro, un modo di fare quasi
scazzato e scocciato, peggiorando in certi momenti dove lei sembrava
uno zombie perso con la testa da qualche parte " mi sente? Vuole
davvero andare in Italia alla Casa Rossa?"
"Ti ho sentito, ci sono, non sono fuori di capoccia o come pensano
tutti, che da come mi comporto sembro una stupida e sciocca!! E
qualsiasi sia la motivaizone, che importa? Voglio stare per ora per i
fatti miei!" continuando a camminare veloce per il corridoio, mentre
rodeva dentro per la mattina.
Lia parlava con Norvil che si stava curando dal cancro e quando non era
di sotto, ovviamente senza vedere nulla nel percorso, era con lei,
discutendo nei salottini. Aveva studiato finanza senza terminare e ora
che poteva continuare, gli aveva chiesto di
gestire per lei un capitale, senza dirgli che era la parte nascosta che
lei
aveva messo da parte, il quinto dei Ori e ritrovamenti vari ed
entrate e per certi progetti con Madame e altri. Era un conto...
nascosto. Con il nome fittizio che utilizzava. E gli aveva chiesto di
non dire niente a nessuno, neanche
davanti Milan, semplicemente perchè entambi volevano che
fosse
un conto nascosto e di cui era meglio non fare mensione, mai, tranne se
erano loro due a parlarle e che con quei soldi aiutava le persone.
Quello era vero, da quel fondo suddivideva somme per varie agenzie
loro, da aiuto per i poveri, a cambiamenti dei quartieri, pagare dei
gettoni di aiuto a chi lavorava per loro, ma gestito da lei, da Legeia
come IA con autorizzazioni speciali bancarie e al bisogno con sue
deleghe. Questo perchè quei tre o come comuni come
Lèon
Ligueau. Di cui si fidava da dare un tetto massimo di prelievo ad
autorizzazione e di cui sapeva non si intascavano nulla per gola. Ma
era appunto, segreto, Milan non sapeva che ne teneva uno a nome
fittizio e disse a Norvil che doveva restare segreto perchè
era
destinato ad aiuti e se qualcuno conosceva anche solo la presenza,
avrebbero potuto additarle manovre o altro. mezza verità,
come
faceva sempre. E il giovane aveva accettato, contento di ricambiare i
favori che lei faceva, sembrava non pensare più a cosa aveva
fatto quel giorno che lui per sbaglio volò fuori dalla
finestra
per una bombae lo raccattò, insieme all'anziano e i suoi
amici,
che ormai lavoravano altrove la lui li avrebbe rincontrati
nell'Avamposto che avrebbe gestito. Ovviamente, sotto ben controllo e
gestiione maggiore. ma sembrava che fossero persone perbene, e quindi
si fidava. Norvil con il conto non doveva far altro che farle un
resoconto giornaliero dei movimenti e cosa restava, e aggiornarla su
chi aveva prelevato, chi versato, che fondi vi erano in stallo e altri
conservati. In quel conto mancavano i tesoretti fisici, ossia oggetti
antichi del quinto, che teneva da parte dei Sepolcri dei Crell, i
luoghi fisici dove vi era il Core dei Crell. Milan e Dorde sapevano che
si trovavano nello Chateau. Errore. Per preservare quelle IA
perchè fossero i regolatori e controllori super partes,
giusti e
senza la sporcizia umana, aveva deciso con David e Imogen di acquistare
dei luoghi privati, far fare lavori sotterranei per delle camere
segrete in cui conservare la metne delle IA fisiche e agganciarle con i
migliori metodi di collegamento esistenti, quindi varie strade oltre
l'etere e nuove tecnologie, anche antiche, perchè
continuassero
ad operare anche senza che qualcosa potesse accadere allo Chateau.
Tutti i Crell più Legeia quindi, avevano un loro Sepolcro
segreto solo a una manciata di persone e nessuna di queste erano i due
fratelli e i veterani. Inoltre il sepolcro di Legeia presentava un
luogo speciale di fuga di emergenza dove rifugiarsi o, come un lettino
stile criogenia, infilarsi e addormentarsi in stasi, il tempo
necessario. Il mantenimento in stasi e griogenia erano studiato, ma
meno, e David le aveva detto che era sempre meglio avere
un'unità al bisogno, non si sapeva mai. E quindi quei
Sepolcri
erano segreti, custoditi solo da Helias al massimo ma con il segreto
obbligato del Master di sistema, ossia Lia o chi per lei. Non
più i fratelli. I quali facendosi i fatti loro e non
interessandosi di amministare cosa gli doveva, non sapevano niente.
Questo aveva permesso a Lia di decentralizzare tutto il potere
dell'organizzaizone in due punti, uno dei sistemi di intelligenza e
protezione e l'altro la parte fisica e umana. Se ve ne fosse stato
bisogno, avendo un cervello fittizio di appoggio che Milan e Dorde
crevano ancora i Core, lei avrebbe potuto bloccare tutto e far cadere
lo Stato esistente con Milan e fratello a capo, dicendogli che o
mettevano la testa a posto, dalle stronzate che stavano facendo e lei
cercava di bloccare, o col cavolo che tornavano a capo di tutto. Era un
modo estremo, ma vedeva sempre più che quei due operavano
per
due vie. Cambiare il mondo prendendo dalla feccia ogni cosa gli
appartenesse e quindi rimpinguando il potere e ricchezza
dell'organizzaizone, facendo affari e alimentando certi soggetti
voelndoli poi far cadere dall'interno ma comportandosi come a lei non
piaceva, e l'idea del sovreannatureale. Quel dannato desiderio di aver
ele Chiavi della Continuità per cui con i misteri
dell'occulto
dei preticelli delle sette che frequentavano, potevano prevaricare
sulla Ruota del tempo, del Ciclo naturale e bypassare l'idea della
reincarnazione. Con il potere che quelli dicevano di avere, potevano
riportare in vita chiunque in un corpo nuovo. A lei non andava a genio.
Primo. Quale corpo? Di chi? Chi butavano fuori per prenderlo loro?
Secondo. Lei no ncredeva che quella roba esistesse perchè
significava che realmente cose più grandi di quello in cui
credeva... esistessero da far ribaltare molte cose.che per lei
semplicemnte erano idelogie di vecchie guardie legate ai misteri non
conosciuti, perchè per la religione tutto ciò che
era
scienza era contro Dio. E poteva starci, credevano nei giocatori dei
cieli con loro come in the Sims. Amen. Ma non nel loro secolo con sotto
di loro i migliroi laboratori di ricerca di svariate discipline
scientifiche. E lei, si mangiava le mani vedendoli con occhi
lampegianti di orgoglio per gli stronzi che poeggio di loro, se la
sentivano con libri e menate su misteri segretissimi. E voleva
strozzare qauei due con somma goduria perchè come per chi
prtaticava il soffocamento erotico, poi dicevano che la metne si apriva
e tutto era grandisoo. vabbè, pensava, ma se funzionasse con
loro... E poi il tradimento di tutti quanti. E lei
ragionava. E Norvil stava
sempre non davanti a lei come lei
gli chiedeva, ma in disparte, perchè si sentiva un
pò in
soggezione da tempo tra quelle persone e con lei, perchè
sembrava sempre pronta a ribaltare le cose e rimettere ordine, per cose
positive ma sempre però in modo determinato e con il
broncio. Se
prima lavorava per gente che camminava sugli altri e li sfruttava, lei
e loro non lo facevano, anzi aiutavano e tentavano di cambiare le cose,
ma era lei quella come sempre in conflitto con se stessa e col mondo. E
non sapeva se rapportarsi ocn lei come gli chiedeva, da pari o persone
di fiducia, come vedeva che faceva con altri e sopratutto con quei tre,
o un pò lontano come qualcuno che lavorava per lei e
manteneva
le distanze. E molte volte parlavano ma lui stava sul salottino che
stava parallelo alle finestre, quindi dando loro le spalle e alla sua
sinistra sul muro poco distante, quel ritratto di lei nel pieno di un
turbamento di depressione da parlare da solo. E mentre discorrevano,
studiavano i conti o lei lo preparava per i suoi compiti finite le
cure, l'occhio gli cadeva sempre sul ritratto e poi su lei, come un
confronto continuo. E aveva visto che era più il tempo di
lei
con il viso triste, a volte perso nei suoi pensieri da essere distante
e quasi sofferente, che con sorriso e istanti di pace interiore. In
effetti la vedeva ridere ma solo quando era Veròna o
combinava
cose e quando pareva un sorriso sincero, era più amaro che
altro.
Milan aprì la
porta e rimase
freddo, gelato, a fissare lei e poi
il ragazzo che si era voltato sorpreso per l'entrata, e aveva staccato
lo sguardo da quel dannato ritratto. Dorde in verità, come
lei
vide dagli
atteggiamenti e lo sguardo adirato al ritratto, faceva sempre
così quando lo vedeva, odiava tanto quel dannato dipinto che
lei
non lo lasciava in quel salottino e basta. NO! Faceva in modo che
girasse
ovunque andasse. Quando finiva nei salottini, quei tre lo prendevano
dal muro e lo tenevano da parte per poi riappenderlo quando lei
occupava una stanza. A sfregio, dicevano tra loro, come monito per
chiunque volesse parlare con lei. per parlare con lei dovevano vedere
quello. E siccome Dorde sapeva quando e perchè era stato
realizzato, molto velocemente anche per gli standard del russo, gli
faceva venire l'ulcera perchè era come schiaffargli in
faccia le
sue colpe. E cèra volte in cui litigavano, che voleva levare
quel dipinto che sembrava urlargli -colpevole- o prenderlo a colpi di
pistola per non vedere più quell'espressione. Per poi darsi
del
coglione da solo letteralmente perchè era come voler sparare
a
lei per togliere a lei, il suo.
E come quel giorno, più di una settimana prima, lei non
voleva
mai lo sguardo su di lui, solo quando vedeva chi fosse entrato e poi
volgeva il capo altrove anche se discutevano. Con lui, gli diceva, non
aveva nulla da dire.
"Esci, per cortesia" fece al ragazzo serio e questi guardò
Lia, facendolo innervosire.
"Se... avete bisogno di qualcosa, suonate il campanello,
sarò
subito da voi" disse il ragazzo, ma più a lei, alla fine
nonostnate le zona d'ombra della ragazza, le portava rispetto e
considerazione. E osservando il modo di fare dei due, che ormai
conosceva ma sapeva che stavano nella stanza insieme pochissimo,
restò nel corridoio pronto a vedere lui sbattere la porta e
andarsene per rientrare e finire il lavoro. Trovava la cosa strana. A
volte lo vedeva entrare come
l'uomo più felice del mondo e lei gli sorrideva e parlavano
come
amici, anche con lui davanti ma solo se non vi erano dicsorsi
particolari o parlando in una lingua strana, metnre altre volte lui
sembrava quasi l'opposto e Lia
minimizzava dicendo che erano giornate -no- e altre negative. Ma no
ncapiva
perchè a voltre finisse a litigio con lei ancora peggio di
prima
e a volte discorrevano bevedendo e parlando di tante cose come cari
amici.
"Quel ragazzo resta sempre con te, adesso?" fece lui serio e tirato
"Dopo cosa gli è accaduto è il minimo cosa faccio
per lui
adesso. Dopo, andrà per la sua strada con gli incarichi che
gli
daremo. Non ci vedo niente di strano, ho sempre fatto così!"
"Ma te lo tieni smepre..."
"Dorde, che vuoi!" fece lei fissando le finestre e mai lui, con aria
demoralizzata
"Sono venuto per
chiederti di non fare
lo stesso con loro. Se sei
arrabbiata con me, non mettere in mezzo loro. Sono tutti confusi sul
tuo rifiuto di vedere qualcuno o interagirci. hai detto loro solo di
lasciarti sola. Come fai sempre. non costruire una prigione
per
te stesso con l'opinione degli altri verso la tua vita. E hai un brutto
difetto, se stai male non chiedi aiuti ma fai da sola. In fondo
è vero i ldetto -sei tutti i limiti che superi-, ma tendi a
sparire e tornare sol oquando stai bene. Tranne quando ti fanno
incazzare, in quel caso avivene come con Rò, Zay, ric...."
"..."
"Senza spiegazioni ne altro. NOn farlo a loro. Milan mi
ha chiamato preoccupato perchè sono giorni che eviti tutti.
Senza spiegazioni! E ti vedono con quel ragazzo e genti che pilucchi in
giro per la Raccolta... a questo proposito, non sono affatto contento
della tua mania di raccogliere micetti spauriti per strada e portarli
in giro... non trovo..."
"Primo, non sono micetti... secondo, non ho motivo per darti
spiegazioni su cosa faccio, contando sul fatto che a voi della gestione
di questo porcilaio non vi ha mai interessati... voi vi fate la vostra
bella vita, fortunatamente senza la bamba, almeno quello, e venite qui
solo quando avete da sbrigare la vostra roba o perchè questa
è, di fatto, casa vostra... la principale... è
qui che tu
hai il tuo studio di pittura, insinuato sotto la gente come i vermi,
è qui che hai molte delle tue cose... come la tua collezione
di
zippo di pregio e dal costo che secondo me, con i prezzi attuali degli
organi visto che per povertà ormai tutti vendono qualcosa...
a
voi davvero interessa delle persone? Quanto consocete gli uomini qui,
nonostnate vi vedano con rispetto e idolatria, quanto siete buoni con
loro e saggi... facendo passare ME come stronza!"
"Lia..." fece lui stancamente portandosi l'indice come a sistemarsi gli
occhiali, poi sospirando perchè aveva le lentine e se le
mise in
tasca "Agiamo secondo..."
"Guarda, non mi interessa... so solo che sono sicura che del mondo per
ogni strato... voi non sapete niente! Se ti chiedessi quanto costa
qualsiasi cosa di prima necessità... tu sapresti la
risposta?"
"A che serve questa domanda?" come scocciato
"Chi no nconosce lo stato medio di vita, medio almeno, basso sarebbe
anche meglio ma... non può fare molto per capire lo stato
delle
persone ogni giorno e come potrebbe vivere e farcela con il
necessario... Ci sono persone che arrancano a fare tre pasti al giorno
e questo vivendo in un paese del primo mondo, e parlo dei nati e
cresciuti lì, non stranieri! O n ei paesi di secondo mondo,
per
essere più tragici, ho resoconti di persone che non possono
permettersi una cavolo di torta di compleanno, quindi una volta
all'anno, per i figli... una torta economica in generale in pasticceria
costa sui... 18 euro? La classica? per tot persone, non mini! Non
possono permettersela! E farla in casa è difficile
perchè
o comprano gli ingredienti oppuer non mangiano perchè non
posso
spendere per entrambi... tu e tuo fratello sebbene... partiti dal
basso, avete dimenticato cosa significa sgobbare e trovars pochi pezzi
in tasca che devono quadrare una settimana o un mese! Tu hai le tue
entrate grazie al generale, e hai la tua rendita da qui! Milan vive sul
suo ruolo ma -vive- al massimo come fosse il principe del Galles. Avete
dimenticato da tanto tempo cosa significa essere niente..." con astio,
non guardandolo mai
"Mi guardi, per favore?!? Sei ancora offesa e in sciopero per quel
giorno? Sei ancora adirata?"
"AH!" fece lei con un colpo del petto come se le uscisse con tutto il
sentimento, un verso di frustrazione "non sei venuto quinid per
chiedermi scusa, ma no, non sia mai!!! Come fu per Rò, che
non
comprese mai il male che mi fece, quei due, per tornare indietro. Tanto
sono io con disperazione che ho incubi, momenti in cui rivedo e riprovo
tutto... che vuoi che sia, siete voi tutti offesi e scocciati dal mio
di comportamento, il vostro, di tutti, va benissimo!"
"Vuoi che chieda scusa? Che ti chieda perdono per un mio..."
"Certo! Chiedi a me cosa dovresti fare, tu che vuoi cambiare il mondo e
renderlo giusto, domandando a me però se devi proprio... poi
mi
si chiede perchè odio..." alzandosi scazzata e andando su un
tavolino a fianco del salottino "nulla cambierà, e quindi a
che
mi serve restare? Meglio la morte e lasciarvi nella merda che vi piace
tanto!" trafficandovi sopra
"LIA! Come ti dissi....!" ma sussultò e si voltò
rigido
verso di lei, che gl idava la schiena, per gli scatti metallici che gli
arrivarono e si fece più serio "Posso capire il tuo dolore,
ma
arrivare a puntarmi un'arma contro, perchè io capisca dai
tuoi
gesti estremi i miei errori... non è esagerato? Cosa risolvi
con
una pistola in mano!?"
Lia si fermò, alzando la testa, e poi voltando solo il viso
verso la spalla, finchè un altro clack metallico e un gesto
con le spalle non sostituirono eventuli risposte, e mentre lo
fissava come per dire < ma stai parlando con me?!? > non
si
voltò col corpo mostrando che stava armeggiando con una pipa
da
donna metallica e gli scatti erano le sezioni ad aggancio
"Serio!!
Eri seriamente convinto che ti avrei minacciato con una pistola verso
la tua fronte, incazzatissima, perchè secondo te sono
così di bassa lega da avere questo comportamento standard?
Che
bello avere amici di questo calibro, che mi conoscono da pensare che
sarebbe come i mafiosi che regolo le cose..." pronunciando tutto con
astio e rabbia, occhi non rabbiosi ma quasi di delusione e pervarsi da
tristezza, mentre sistemava la sigaretta e la accedneva
"Dai rumori sembrava una pistola e ho pensato che fossi arrivata al
capolinea da mandare un messaggio... su questo ho sbagliato, mi
dispiace, ammetto il mio errore! Ero sicuro che volessi fronteggiarmi
ma... solo in certe situazioni lo faresti, sei più sottile e
psicologica quando ti ci metti. Ma ammetto di aver avuto paura dei tuoi
scatti d'ira..." tenendo le mani ancora nelle tasche ma si vedeva che
stava sull'avviso
"hai fatto la fiammata, ammetilo! Ti è venuta la stizza e
...
cosa! Pensavi che io fossi pazza da puntarti un'arma e finire le cose
così? Cosa pensavi, che io fossi una di quelle che per amore
sono pronte a morire?? Come la storia di quell'idiota scrittore Shimei
Futabatei... Quando l'inglese venne introdotto in Giappone, tradusse - I love you -
come - Che bella Luna -. Diceva che i giapponesi, essendo riservati,
non usavano parole
come - Ti amo -e che dicendolo era troppo... e così
ecco che Ti amo , lo aveva tradotto come - Sarei
disposto anche a morire. -... o -Per te... Sarei disposto
anche a morire- E ancora,
perchè non è
finita, pensava che con -Quando sono con te, la Luna mi sembra
bellissima - riuscissero
comunque a trasmettere lo stesso significato... che poesia
quest'uomo! E' un peccato che questi anedotti
siamo per lo più nascosti ai più... quell'uomo
era il
novello Dante e Casanova insieme... e vorrei vedercelo qualcuno che
è pronto a crepare per qualcun altro che desidera solo delle
cose... "
"Quindi tu reputi sempre e comunque il romanticismo l'antitesi della
stronzaggine?" vedendo quanto fosse cinica e prendesse in giro,
sfottesse con l'espressione sul volto, i concetti appena espressi
mentre la sigaretta creava un fumo particolare
"Sempre e comunque,
perchè
è da tanto che ho deciso e lo
giuro così tanto da restare indelebile nell'anima, visto che
credete nella reincazione, che mai e poi mai mi farò
più
prendere in giro da nessuno, me ne fosso di chiunque, per me non esiste
più nessuno che merta niente da me! Alla fine è
vero che
è per quyella cosa che si avvicina qualcuno, non la persona.
E
io lo so bene! Io già non provo niente..."
"Bugiarda! Bugia! Ricordiamo quel segreto?" vedendola irata voltata con
gli occhi soli su di lui
"...E se Milan e Zay hanno
ragione e cèra qualcuno per me di speciale... che vada a
farsi
fottere! Che se la meni e vada altrove, come Rò, so che ne
ha
una anche se non ho controllato ma me ne fotto, perchè so
che
troveranno sempre e comunque qualcuna che li renderà
felici...
dici di no?" vedendo l'espressione di lui che pareva essere contrario e
col broncio "io dico di si! La menata del - cè solo un
amore,
solo una pallottola a persona, non esisterà mai nessuno che
possa sostituire tizia o caio, mai.. - e poi puntalmente trovano,
oh, se trovano... sopratutto gli uomini. Come con me, sono solo IO che
ci perdo, tutto e tanto, rimandendo senza niente. QUando dissi a quei
due imbecilli di Ric e Zay delle cos,e loro compresero solo cosa
volevano... come quando dissi che io credevo nel mondo ma il mondo, non
fece neinte per me... io intendevo che rispetto ai miei per esempio
credevo che vi fossero delle persone decenti che mi avrebbero
accettata, voluta, magari provato affezione per me... e se anche non
cèra nessuno e questo parli prima di avere a che fare con
ZAy,
magari nonostnate l oschifo che ero per le medicine, che mi volesse
bene da convidere quello... ma poi tutto è andato a fanculo,
ho
allontanato al gente, ho visto solo che si voleva quella cosa e non me
e che serve alla fine? SArei finita per essere solo una buona da farsi
una volta, presa in giro magari, e ancora con video nascosti come si
vede per ora e chissà che altro, ricevendo solo merda. Ecco
cosa
io ho avuto e avrei avuto. NIENTE!! Che ci fosse stato qualcuno che
fosse veramente felice di me... avrei tanto voluto qualcuno non
interessatoa impegnarsi, magari, ma pronto ad esserci nel
bene o
nel male senza scappare, farsi indietro, agire per il bene... lascia
stare a che pro...?"
"... stai parlando di quel Charles di quella serie comica/giallo di
libri che leggi dove l'unico interesante è questo tizio?
Che si comporta in un modo che hai elogiato? Lui è
finzione, Lia..."
"COME TUTTO!" esasperata" E nella realtà, che trovi?
Pretendono,
voglio, si aspettano... e se tu non provi niente per fare quello ma ti
azzardi a fare una cosa, ecco che tutto va a schifio perchè
la
gente pensa col secondo cervello, eh!?" fissandolo male "Se va
amerda, quella nelo schifo sono io, perchè a loro
che
accade? niente, non gliela dai? Non ci si perde tempo, amicizia buttata
nel cesso, legami ma cosa sono senza scopare... e quindi ecco che
lasciano te come una merda e loro sono già con la
sostituzione.
Appena trovano una che si fa
scopare, vedi come tutto si dimentica e pure vai di figli, dopo anche
che ne avevano dodici! Che amorini! Hanno il cuore proprio
scartavetrato dagli eventi e vogliosi di compagnia da trovare subito
una pronta a farsi bombare e via che la vita continua... Ma oh!!! Mi
dice che non è vero! Che..."
"Lia..."
"Cosa!! ANCHE TU COME I
MIEI ODI
SENTIRMI? NON POSSO SFOGARMI PERCHè A VOI TUTTI STA SUL
CAZZO LA
MIA VOCE E IL MIO LAGNARMI? MI DISPAICE COSì TANTO ESISTERE
E
ROVINARVI I PRANZI, LA VITA... COME SEMPRE" balbettando per la rabbia
"...Cosa vuoi, vedendo qui!?! Avevo inteso che non volevo
più avere a che fare con voi oltre l'ambito lavorativo,
sopratutto TE!!!"
"Si, come quello che mi hai lasciato gentilmente la notte stessa di
quel
giorno che abbiamo litigato! MI ero svegliato per qualcosa di strano e
sono andato in bagno, e al mio ritorno mi sono imbattuto in un
cuscinicidio e una propensione incendiaria alla mia porta..."
"BUGIARDO!!" fece lei con astio "ho solo zaccagnato UNA volta il tuo
cuscino perchè trovassi facilmente cosa ti ho lasciato, e
nessun
incendio, sempre ad esagerare..."
"LIA!" fece lui come a rimproverare un bambino che no vuole capire "hai
pugnalato con uno stiletto, e non so come tu non abbia toccato il
materasso, il centro del mio cuscino con una busta di plastica che
conteneva dei fogli... minacce più che altro mischiate a
quanto hai appena detto... e quando mi sono
accorto di strani odori, non quelli dei tuoi saponi, è anhce
da
quelli che ho capito che eri tu, anche nessuno farebbe tali cose, posso
dire, per lasciare dei messaggi... mi sono accorto di fumo che si
levava dalla porta chiusa della mia stanza! Quella porta a doppio
battente antica, originale, su cui tu hai attaccato de..."
"era la nostra plastilina collosa per non rovinare i muri, smettila di
lagnarti per la porta, sono giorni che sento da tutti questa cosa, ma
non è vero, non rovinerei a cazzum qualcosa!!!"
"... e quel fumo che usciva da sotto la porta chiusa, sono andato di
corsa a controllare e... che cosa strana, non era fuoco, ma a terra
qualcuno,
aveva poggiato dell'incenso acceso con un cono che dirottava il fumo
verso il basso, entrando da sotto... che dobbiamo fare, devi sempre
fare teatrini per enunciare i tuoi..."
"Se non ti piace... uccidimi!" lei fece secca, diretta, guardandolo
negli occhi "se io sono per tutti un fastidio, cè sempre il
metodo classico e semplice... uccidimi, e tutti i tuoi fastidi
svaniranno..."
"stai tentando di farmi
arrabbiare per
un mio comportamento... non accadrà come con quella spia,
signorina! Che ci ha incontrati dopo tempo che non lo assumevamo e tu
sei andata a parlargli con occhi speranzosi che lui ha scambiato per
ammirazione, almeno, quella cèra per cosa lui sapeva fare,
ma tu
gli hai chiesto se aveva licenza d'uccidere ma Milan ti ha rimproverata
dicendoti chiaramente di non sperare che lo facesse con te,
perchè lavorava per noi....e quando ti ho rimproverata io,
dopo,
mi hai accusato di volerti far soffrire sempre di più e che
avevi solo chiesto se dietro pagamento faceva lavori puliti, ma ioe
milan ti conosciamo o uno come lui non ti avrebbe rimproverata... E no,
non starò al tuo gioco come con la spia perchè ti
si
uccida, mi fai arrabbiare..."
"come quello nella Casa delle lapidi?" fece con un grugnito lei
"penoso, ti avrei preso a sberle!"
"Ma quella volta abbiamo chiarito e tutto era tornato normale..."
"Come no!!!... come è stato bello, sentito per me, vedere te
che
facevi nervi e i tuoi atteggiamenti perchè avevo chiesto di
mangiare per una volta insieme, io, te e tuo fratello visto che eravamo
tutti presenti, e hai fatto casino! Che bel pranzo...! guarda, ce l'ho
così qui dentro" toccandosi la testa con un indice "che
è
messo proprio fianco a fianco con quelli ocn la mia famiglia, le feste
del cazzo in cui dovevo partecipare a forza che di festa non avevano
nulla, e quel dannato compleanno
dei diciiotto anni che è stato l'inferno per me! Si, hai
ragione... è stato così bello che è
sul podio
delle volte di merda in cui mni sono sentita una merda...."
"Non era mia intenzione, ma io..."
"Cosa....COSA PER DIO!!!" fece lei uscendo dai gangheri mentre lui
appariva tranquillo "pensavo che fossi contento anche tu di passare del
tempo insieme, e sopratutto parlando da persone normali con tuo
fratello a tavola!! Invece avevi sempre quell'espressione costipata,
offesa, scocciata... così..." facendo gesti con le braccia e
come pensando a elencare come appariva "e il modo in cui guardavi tuo
fratello o avevi iniziato a dirmi di calmarmi, fare così,
stare
in quel modo... voi come i miei, non vi accorgete quanto dolore e
quanto uccidete gli altri con i vostri modi e frasi, parole, affermando
però che non è vero...! Ma vi si vede! E come
fate stare
noi... non ve ne frega nietne! E il peggio è che chiedete a
me e
quelli come me di cambiare, trattenersi, fingere!!! "
"..."
"io non ho vissuto un cazzo perchè la mia famiglia non
faceva
altro che dirmi che ero una delusione per qualsiasi cosa, che se
commettevo uno sbaglio anche non dipeso da me ma dagli stronzi che mi
hanno rovinato la vita.... ah gli errori! sbagliare è il
miglior
modo per capire se stessi e come crescere, e bla bla ma con
loro
non si poteva. Se sbagliavi ti facevano sentire una merda umana, come
se fossi feccia e non meritevole di un cazzo. Sempre a dirmi che se io
facevo sesso o qualcosa con qualcuno ero una schifosa, se me volevo
andare ecco a descrivere altre ragazze che erano andate via e sempre a
dire che chi lascia la famiglia, va solo a fare una cosa. E io mi
sentivo male a sentire queste cose. Ho avuto compagni di scuola da
schifo, insegnanti stronzi come loro, non mi hanno mai trattata bene e
chi all'nizio che mi conosceva sembrava così, come quel
ragazzo
alle medie che invitai in pizzeria, poi finivo sempre per restare sola,
cornuta e mazziata come fossi feccia. Tu, tutti quanti qui mi fate
sentire come là fuori e pure vi vengono in mente
stronzate... se
io avessi voluto fare roba con qualcuno tanto non provavo niente,
guarda, meglio andare con un gigolò e pagare. Se devo vedere
gente che non vuoloe passare del tempo con me, ma a scopare si, meglio
pagare io il tempo di qualcunoma senza sesso, visto che non sono
iltipo... e quindi alla fine ci rimetto sempre io!! mostra un
pò di pelle e arriveranno tutti, eccome! eccome il tempo si
trova.... ma mostra anche solo un pò della tua
profondirà
e fuggiranno tutti. Ti chiameranno strana, non comune, ambigua, fuori
di testa...Mi trattate tutti come odio, da piccola sognavo il mio
posto, un gruppo di persone che .... non ci sarà mai niente
di
ciò, così come una casa per me. setnirsi a casa
ed essere
a casa sono due sentimenti diversi. E nessuno di questi comunque
è in me per stare qui. Tutti volete la gente intorno a voi
plasmata come la volete..."
"..."
"Perchè voi non
volete rogne, voi... come i miei che non amavano i fastidi e i
problemi, e avere figli problematici, che mi si ordinava di cambiare ed
essere... chi dovevo essere? Sarebbe stato meglio se fossi morta da
piccola, o anni fa, così da togliermi tutto questo dolore e
sofferenza e risparmiare a tutti voi beoti del cazzo fastidi e problemi
della mia esistenza!!"
"..." guardando fuori dalla finestra come se aspettasse qualcosa
"NOn ho mai smesso di desiderare di andarmene. Nelle altre esistenze
dei piani paralleli magari sto tentando di farlo, sperando nel profondo
di andarmene subito, on venir scoperta preso e così trovare
pace. Non ho avuto nenache un aiuto da due imbecilli che dicevano di
essere miei amici e poi per chiedere l'unica cosa che desideravo
così da non soffrire più... non sia mai!! Solo
frasi
buoniste del cazzo. E io ho continuato a soffrire, dopo averli mandati
a cagare per tante cose la gente della mia città ha
continuato
per lavoro e corsi a trattarmi da schifo, ho soffferto, mi hanno
sputato in faccia e combinato cose, ho sopportato e ricevuto niente. Il
mondo non mi ha dato niente in cambio e loro con la faccia di bronzo a
dirmi che pensare che il mondo mi dovesse qualcosa, come fossi come
tutti loro che volevano soldi, figli, potere, visibvilità e
altro... le poche cose che desideravo erano così enormi,
impossibili, difficili da avere...? Avere qualche amico come Charles
che non ti sputi davanti e dica stronzate dietro è
impossibile?
Il tempo di qualcuno? Lui... per quanti difetti avesse era sempre
pronto a passare del tempo con la protagonista, a cenare o pranzare
insieme, a fare tremila cose e quando cèra da esserci lui
cèra, così come per lui lei. E si,
quante volte mi
sono chiesta cosa significasse il modo in cui la tratta e la consola e
che cosa significasse nella realtà avere qualcuno
così,
ma poi dopo Rò non me ne è fregato
più... non
avrei avuto nessuno vicino così, niente di quel qualcosa che
creevo poter avere dal mondo....Vivere dei domani che non ho mai visto
o vissuto? Affezione di qualcuno da essere al mio fianco
perchè
sente di volerlo... e non vivere neinte di ciò che ho
provato
con Rò. HO compreso solo di aver provato solitudine,
mancanza,
dolore, ingratitudine degli altri nei miei confronti, un senso di
degrado dentro pauroso le volte che mi sono arresa a cosa gli altri
dicevano che dovessi fare di normale... per tutti il tempo che era mio
amico non ha fatto altro che rompere per avere quello. Accusandomi di
non amare, di non voler dare l'affetto che tutti davano, di essere
cretina a non voler fare... come se fossi io solo la stronza frigida
cagacazzo... ne lui ne altri mi hanno mai ascoltata e poi sentendomi
dire certe cose capivo che la gente non mi conosceva o peggio non mi
aveva scoltata... ogni volta che diceva quelle cose non così
dirette ma il succo era quello... e poi come mi sono sentita dopo che
per quel tempo che ho abbozzato per non sentirmi dire ancora dz tutti
che non valevo niente perchè non ero come le altre... quando
non
ha avuto niente perchè ero rigida, nervosa, desiderosa solo
di
andar via e non farmi toccare, che no nsentivo niente e che lui non
avrebbe scopato mi ha lasciata sola a vestirmi e mi sono sentita...
è stato denigrante, vergognoso... ecco cosa mi
è
rimasto! Ma pensi che valga per gl ialtri? NO! LORO VANNO AVANTI A
VIVERE, IO SONO RIMASTA NELLA MERDA SENZA AVERE IL MINIMO CHE LORO
AVEVANO!!"
"..."
"è esattamnete
come i miei, con
quei due... ancora quei due
continuano a dire boiate!! Zay e Ric e le loro stronzate positive e
buoniste... continuano a scassare con l'idea che tutto va per un motivo
e che forse è un bene... è un bene la mia
situazione del
cazzo e che secondo loro non cè niente di male e tutto si
risolve... NON Cè PIù POSSIBILITà,
GRANDISSIMI
STRONZI! COME SE L'ETA', LA MIA MALATTIA, TUTTE COSE NON VALESSERO E
BASTA PENSARE CHE CERTE COSE ACCADONO PER VOLTARE PAGINA E VIA... MA
ANDATE A FANCULO, COSì MI FATE SOLO CAPIRE MILLE PER MILLE
CHE
NON MI AVETE MAI ASCOLTATA NE NIENTE, NON E' PER TUTTI E IN TUTTI POTER
AVERE QUALCOSA A QUALSIASI ETA' O SITUAZIONE.... ancora continuano a
perseverare con l'idea di merda che
tutto può andare bene perchè a loro bene
o male o
è andato nel giusto verso di loro... perchè
giustamente
è per tutti la cosa!! E mi domando quando cresceranno di
testa
per capire che in questo fottuto mondo non cè niente per
tutti
quanti? Credono seriamente che le cose come sono andate a loro vanno
per altri... ah! guarda qui, me... sono scappata come una merda,
è così che a volte mi vedo, sernza affrontarli ma
sai una
cosa...!?! Cosa cèra da affrontare se ho urlato, parlato,
pregato, battuto i piedi a terra per cercare di farmi ascoltare e che
fossi vista... io, non la finta... e non è servito a niente.
Tutta al mia intera vita e per seguire quel qualcosa in me che ha
spinto le mie azioni e i piedi, sono scappata... e ho concluso cosa?!?
Per sentire te e tuo fratello ho messo una finta al mio posto e qui mi
sono ritrovata in un altro ambiente in cui non ci so stare, in cui non
sono vista come me, ma coe tutti si aspettano e... nessuno, alla fine,
accetta me come sono da arrivare a dirmi di cambiare. Dagli uomini che
sono scassapalle, ai ragazze, i veterani, che dicono che sono dura e
cattiva e non è da me, a... fino a te, che hai osato dirmi
di no
n essere me perchè a te non piaceva... per poi scoprire che
non
siamo più amici per le vostre stronzate ornmonali del cazzo,
invece di parlarne tra l'altro, cacciandomi come un cane merdoso e
facendomi sentire da schifo... e ritrovandomi a star male, accusata di
cose, e capendo che oltre tutto ciò che mi ha resa
così
rovinata, devo pure avere sembre sbattuto davanti il fatto che non la
dò a nessuno e quindi credo fastidi... cosa ho dentro,
quanto
soffro e altro no! Ho lasciato un'altra al mio posto e mentre quella
vive, io sono qui a rovinarmi l'anima come là, a che pro?
Madame, Milan, tu, gli altri mi si accusano di non approittare di
quella cosa che ho di nascita come se fossi stronza io, per poi
scoprire che lei che mi sostituisce è stata incontrata dalle
merde che mi hanno rovinato la vita e... a loro piace! Ha contatti con
loro e io non me lo aspettavo e non l'avevo preparata su chi evitare...
e Milan mi è venuto a dire -dai, magari lei se la spassa e
vive
la vita che tu non hai avuto- non rendendosi conto del male che mi
faceva..."
Si andò a sedere indispettita sul divanetto prima della
porta,
affiancato al muro, mentre lui restava al centro della stanza.
"sono venuto anche a parlarti di questo... della tua famiglia..." fece
lui serio e con un atteggiametno molto tirato
"... eccatè" bofonchiò di rimando Lia adirata,
fumando
tantissimo con boccate più profonde "annamo bene... che
è
successo, le hanno detto qualcosa e lei mi ha contattata per..."
"l'hanno scoperta..."
"..." Lia trattenne un respiro e mancò un battito, restando
a
bocca dischiusa dallo stupore, guardando davanti a se, come la libreria
contro la parete di fronte, e vicino a sè, alla sua destra,
poco
distante, la porta da cui si sentivano rumori della vita dello Chateau,
ma lei pareva come perda con gli occhi, come quando era in
dissociazione, ma con lo sguardo tormentato
"Sono venuto, e ho deciso di affrontare la tua ira per questo motivo.
Ha contattato lo Chateau, con il numero speciale che le avevi dato,
disperata perchè hanno scoperto che lei non è
te...e..."
"come... come è potuto accadere! Avevi detto che la plastica
facciale era perfetta, che come l'avevamo preparata era perfetto, che
tutti i dati clinici erano stati..."
"ho sbagliato..." tagliò corto lui, mentre lei squadrava
solo
spostando gli occhi fumando rigida, con il petto che si alzava e
abbassava per l'agitazione "non ho calcolato una cosa, quelli come
te..."
Lia sussultò e lo fissò stavolta voltando il
capo.
Sembrava terribilmente impaurita e in preda ad ansia. Lui
continuò il discorso.
"COme avevamo studiato, quella ragazza risultava te sotto molti punti,
a aprte i danni dell'esplosione... erano veri su di lei, scappata da
anni di abusi e con i traumi veri della sua vita del peggio della
società. L'abbiamo scelta poer il corpo simile, il viso che
modificato dava più risultati certi, il fatto che fosse
italiana
e la voce niente paura, sopravvissuta a un taglio della gola, aveva
già di suo problemi vocali, ha accettato però di
ulteriori modifiche fisiche così da celare..."
"si, loo so bene, lo so..." fece lei nervosastringendo forte con le
dita il bocchino
"ma non abbiamo calcolato delle cose. Per far fare a me, abbiamo spinto
le analisi della tua personalità originale verswo le sue,
entrando dei database e cloud sanitari, compresi i medici che ti ebbero
in cura. Con le modernità la gente no tiene più
niente di
fisico, tranne quelli come te per avere un backup anche cartaceo o
fisico... e così ecco la magagna, come la chiami tu! Nel
centro
di analisi dove andavate sempre, per analisi di routine, e stranamente
non si sono accorti dei tuoi valori di diabete, di..."
"lo so..."
".. fammi finire! Abbiamo spacciato con i nostri inferiri che l'hanno
portata nella tua città, lei come curata anche da quelle
cose!
Infatti tutte le tue malattie e problematiche erano sparite o lei un
pò le dissimulava, l'hai addestrata apposta, ma comunque il
normale periodicamente va fatto... non ho calcoato, colpa mia, che
alcuni centri clinici minori potevano tenere conservati vecchi prelievi
e analisi ahce se non creedvo possibile...e alla fine però
quello che non immaginavo è accaduto! Si sono accorti ancora
non
è chiaro che il nome e dati della tua personalità
originale non combaciavano con i vecchi, non so bene ma hanno riapreto
le vecchie analisi che guarda caso tenevano conservati e... si osno
accorti che molte cose, dal gruppo sanguigno a..."
"quindi l'hanno cioccata" fece lei laconica
"in pratica si... da questo, essendo tuo padre a fare sempre tutto..."
"e quando mai! non cèra mai modo per me di fare qualkcosa da
me,
anche da adulta, che fosse medico, documenti o... doveva fare lui e se
mi azzardavo a fare qualcosa montava il delirio e il casino
perchè sbraitava furente che facevo le cose di nascosto, che
ero
vergognosa da nascondere le cose..."
"... e ha continuato pare, perchè ritirando lui le analisi,
lo
hanno messo a parte della cosa ed è corso a casa furente,
urlando che cèra una truffa o qualcosa del genere, quando
lei ha
chiamato e cè la registrazone che ho sentito, parlava veloce
e
in preda ad ansia e si capisce poco di tutto in senso cronologico....
comunque, pare che aveva tutta la tua documentazione cartacea vecchia
di tutte le tue malattie dalla nascita, dalle allergie e problemi
di...."
"si, si... conosco quella carpetta, fin troppo bene..." iniziando a
fumare per nervosismo portandosi l'intedno dell'indice e medio che
tenevano il boccino al centro delle labbra in perpendicolare, mentre di
solito lo faceva di lato. QUindi stava adando di matto, lui comprese.
"Pare che tuo padre l'abbia aggredita e fatto mille domande, e abbia
cercato di ocntattare tutti quelli con aveva nei contatti all'epoca...
è fuori di sè e pare non accetti la presa in
giro,
già la questione che sei spuntata a caso dopo che ti avevano
dato per sparita o morta..."
"Quello siete stati voi a dirmelo. Solo perchè avevo
espresso
l'idea che nelel mie preghiere, che non sono servite a un cazzo, avevo
desiderato dare ciò che avevo, dal corpo a tutto il resto, a
chi
se lo meritava per io morire... o sparire, sarebbe stato meglio
così niente reincarnazione... ho constatato che questo mondo
è solo merda che nonostante tutto non vuole cambiare, quindi
perchè io devo continuare? lascio tutto a voi, ho lottato e
combattuto abbastanza..."
"..." sospirando "Cosa dobbiamo fare... sono venuto per questo motivo,
anche se non volevi vedermi, perchè devo sapere che cosa
vuoi
che faccia!"
"TU niente....! Adesso prenderò in mano io la situazione. E'
chiaro che è necessario mettere la parola fine a tutto,
ossia
alla mia identità originale. Che tutto sia terminato per
sempre.
E' chiaro che non mi sarà mai possibile scappare da catene
chiamate famiglia! Tu appartieni a loro e con loro devi crepare, ancora
di più badare a loro perchè è gisuto.
Sempre le
frasi del cazzo che ti hanno fatto nascere e ti hanno cambiato il
pannolino, cose per te... ed è obbligo che tu sia schiava o
schiavo con loro, anche se per te sono estranei..."
"Infatti non hai pensato
a loro o hai
provato nietne in questo periodo
con noi, tranne per i tuoi incubi o la paura che ti odiassero...
questo tuo terrore o paura viscerale come quando andasti da
Zay,
che potessero considerarti con odio,r abbia e simili, perchè
scappavi e cercavi la tua vita... che ti viene la tremarella al
pensiero di essere etichettata negativamente o con odio... non te ne
liberi e solo sentire la tua famiglia ti fa venire un infarto. Non hai
vissuto niente per loro, per le pressioni e il terrore del giudizio, e
per quanto Rò sia stato un imbecille ad agire in quel modo
con
te nonostante ti dovesse conoscere non vuol dire che tu hai colpe. E
con i tuoi. E'
così che le famiglie agiscono mentalmente sui figli... la
mia
famiglia non accettava molto che entrambi fuggissimo dalla vita che...
per noi non andava bene. Ma ho comprato a mia madre cosa voleva da
sempre, l'appartamento e molto migliore di quello che sognava con i
risparmi, vive una vita borghese, lei e mio padre stanno bene e sebbene
a volte tornino nella vecchia casa per l'estate per vivere come prima
come un ritorno al passato, alla fine non ci odiano. E regaliamo loro
cosa vogliono. Non siamo così in conflitto da provocarci per
le
delusioni che provavano, cosa hai tu. Erano così assillanti
e
asfissianti con frasi e concetti da far star male...?"
"Chiamerò io
lei più
tardi, è chiaro che andranno
a fondo della cosa. SOno eremiti e orsi del cazzo, tutti, se non sei
del sangue sei merda. proprio così, ci hanno cresciuti in
questa
maniera e poi pretendevano che io mi facessi sposare da un
tizio
che doveva entrare in famiglia e dare loro nipoti. Mi obbligavano a
mentire in modo merdoso, tenere tutti lontani, stare isolati e poi
rompevano il cazzo che volevano i nipoti. Come si apsettavano che
crescesse qualcuno pressato a quel modo con i contatti umani? Loro, che
prima ci
facevano stare soli tranne scuola e stronzate della musica, ma
dicevano peste e corna della gente anche se loro erano uguali, e
pretendevano che cercassimo fidanzati efidanzate. E
perchè!?! Perchè stare soli è brutto!
Patetici! E
ora fanno pure casino perchè hanno riavuto cosa
consideravano
loro... vorrà dire che Lia sarà morta per sempre.
In
fondo non ne ho bisogno, della mia idendità reale e
originale.
Posso sfruttare la prima Personalità creata alla scuola
media,
MariaElisa Ferguson, o usando cognomi come Croce o Portini, con nomi
del tipo CORNELIA, Cordelia, Clelia, Lianna, Coelia, Aurelia..."
"Che sarà mai... per persone come te è importante
avere
personalità base per cosa devi fare... sei scappata dal
mondo
creando le tue nei mondi che hai creato. Dalla prima
personalità
inglese, la Ferguson, a tutti gli altri. E ora li rendi reali a tutti
gli effetti con documenti e..."
"...immaginarsi qualcun altro che non si è mai stato o si
pensa di essere, altro la strega che avete creato...o una me
di un'altro piano o mondo parallelo, uno dei tanti, per cui io valgo
e... ho potere dove non ne ho, ho forza e potenza dentro... ove io non
mi
sentissi inferiore, un rifiuto umano, come ora che in confronto ad
altre mi sento
uno schifo, non avere nessun potere, nessuna importanza al mondo, e
anche solo nell'immaginare di aver e potere, di valore e volere di
più su
quelli, per un attimo, ppo avrei toccaot un punto incoscio in me... mi
metto davanti alla mia inutilità come essere umano, talmente
tale che sogno di essere pure una stronza...avere il potere di fare
qualcosa.." fumando, tornando a portarsi il bocchino di lato, con il
braccio sullo schienale del divanetto
"..."
"... più sollevata e mi sentivo forte, anchì'io
avevo le
mie forze adesso, combatti ocn me adesso, fai adesso, reagisci... ma io
valgo quanto o più di te..." come persa nei suoi pensieri
"e anche di dimenticare le paure e lasciarsi andare per vivere qualcosa
di normale, la vicinanza di qualcuno che..."
"Cosa vuoi" fece lei quasi infastidita dal continuo del discorso, come
ridestandosi
"Voglio discutere di quella volta..."
"ma smettila!" alnzandosi dal divano infastidita "non ho nulla da
dirti..."
" io invece si... mi hai ucciso il cuscino, affumicato la porta,
evitato, e mi consideri negativo come chiunque che ti ha fatta
incazzare... ma non posso dirti scusa, per il semplice fatto che il mio
modo di fare era solo per..."
"AH! non ho intenzione di perdere tempo con te e le tue scusanti
inutili... volete un mondo migliore, aperto, giusto, dove le persone
dicano chiaramente cosa pensano e sono e si confrontino con altri
magari per capire errori e sbagli.... ma non tu... tu!... TU, non
chiedi scusa...." andando di frotne da dove era seduta, alla libreria a
destra dell'entrata.
"Ti ho già spiegato che volevo solo evitare fraintendimenti
e situazioni che...."
"MA PER TE!" urlò lei irata, dandogli le spalle, con gli
occhi
verso la libreria, gli scaffali e i libri, e lui si accorse che stava
fissando, così pareva, la trilogia di Ring, spiral e loop,
quella che per lei aveva molte cose interessanti, più di
matrix
a suo parere. Che considerava scopiazzata forse da quest'ora
più
i due manga di genere fantascienza e cyberpunk con cyborg e concetti
filososfici e introspettivi. E più dei contetti di the
matrix,
per lei veniva prima la trilogia, i romanzi, di Ring. Tranne
alcuni personaggi zozzi come li definiva, ma adorava quella serie
dell'autore giappone e a volte lo usava per predere cose nei
suoi
ragionamenti. E a fianco la serie di trenta volumi di quei gialli dove
compariva quel Charles.
"Cosa per me..."
"per te... per me non ci
sono
fraintendimenti o altro! Seriamente da
cosa sembra, per quello scherzo per scoprire che avevi le lentine e non
eri Milan, hai avuto come i flashback del vietnam? Comportandoti da
stronzo, buttandomi fuori, parlandomi sempre rimproverando... niente
discorsi da UMANI dicendo cose giuste e con tono di voce corretto,
invitandomi in modi cortesi a cambiare abitudini con te, a... fanculo!"
"Ho ritenuto fosse il comportamento migliore..."
"Stronzate! Eravamo amici cazzo...."
"E tu, non puoi
pretendere, credere,
che ti si possa amare solo come
vuoi tu!" facendola irrigidire da volta re col capo, mento verso la
spalla sinistra ma senza guardarlo "... non esisterà mai
cosa
desideri! NOn ci sarà mai nessuno che ti amerà, e
ameròà itnendo anche amicizia
ovviamente, come tu
desideri da rifiutare ciò che non può vivere.
Questo
è il punto. Puoi arrabbiarti quanto vuoi, puoi offenderti
quanto
puoi, ma non esisterò mai nessuno che possa amarti
come tu
desideri perchè, qualsiasi sia la ragione, ti è
difficile
e di sofferenza, sopportare qualcuno per amare ed essere amati..."
"non dire cazzate! quello non è amore!" dando una pedata
alla
libreria che fece tremare lui perchè alcuni volumi in alto
tremarono e temeva potessero caderfle in testa, mentre lei restava
testardamente a dargli la schiena
"Che ti piaccia o no,
Lia, per
l'essere umano quello è amore. Significa anche fare sesso se
occorre perchè è una insita nell'animale, quello
che
siamo. Sei rimata bruciata così tante volte riuscendo
però a no nfarlo mai con nessuno ma di fatto non hai vissuto
niente e seppur è stato da cretini cosa Rò ha
fatto da
farti peggiorare tutto in te...Anche
se per te è solo compromesso, un dovere quasi, un obbligo
visto
che lo fu per te ed è stato cosa sappiamo, sarebbe anche
giusto
che tu facessi pace e patta con la cosa e accettassi che quello
è amore. Per non sentirti
sbagliata, inferiore alle altre con cui ti mettevano in competizione,
di non essere quella della famiglia, in gereale visto che tutti anche i
parneti che vedevi poche volte ma sapevano sempre di te.... e poi lui.
Per non sentirti dire più che non amavi, che non volevi bene
e..."
"SMETTILA!"
"Invece no! Sei
arrabbiata con mio
fratello e Madame per averti sempre
pressata su ripercorrere i tuoi passi di isolamento... hai scelto di
allontanare tutti, da Rò a Zay e Ric perchè eri
delusa,
amareggiata, offesa da certe cose e hai detto basta! Tu parlavi di te
ma loro sempre a dirti cose come se non ti conoscessero o non capissero
che le frasi che vanno bene per altri o tutti... non sono per te! Come
per Rò, che non ha visto te e il tuo star male, che
è
andato avanti imperterrito e invece di vedere e capire, di parlarti se
ne è andato scocciato lasciandoti là senza
dignità
e altro per tirarti su. Non saresti stata
più sotto altri, ti bastavano i tuoi... ti sei sentita
trattata
come un cane con ordini su cosa fare e come metterti, sulla sua rabbia
perchè eripiù scazzata e annoiata che cosa voleva
lui,
oltre che terrorizzata e non desiderosa di qualcosa che dall'inizio gli
facevi capire che non ti piaceva. Non ti biasimo per gli attacchi di
paura che ti vengono o le tue fughe quando vedi che qualcuno
mette piede troppo vicino alla tua zona intima. Un pò come
quelli al bar dell'albergo dove tu e Zay stavate, che ti sei bloccata
per qualcosa di strano che avvertivi appena visti, ti sei raggelata un
attimo
entrando e vedendoli e hai iniziato a sudare freddo, hai avvertito
qualcosa che non ti piaceva... La cosa triste di tutto quanto
è
che tu sei una delle poche che vede in modo aperto, libero, giusto il
concetto sul sesso e amore fisico ma per gli altri. Tu lo rifuggi e
odi, ti orripila letteralmente l'accoppiamento degli animali e cosa
deve accadere per ottenere queli ormoni del piacere che, come dici tu,
sono solo sfogo fisico. IN realtà credo di no, ma..."
"Già, tu e tuo fratello siete grandi conoscitori delle
cose...
come quella tua amichetta con cui sei stato che ti sei
portato
qui... quella segretaria fastidiosa che mi odia..."
"La mia relazione con lei
non fa parte
del lavoro. Era stato tempo fa e
solo perchè è una donna che merita. In effetti
come te e
altre, vale più di molti dei gruppi delle leggie di cui
faccio
parte, che giudicano sempre gli altri perchè esterni che per
le
qualità oggettive... non le
piaceva più la vita militare per le sue... contaddizioni e
negatività e così, essendo capace e abile, le ho
chiesto
se le andava un lavoro. Si occupa di ogni nostra cosa da appuntamenti a
relazioni pubbliche per telefono e documenti, ma non ci segue mai e la
vediamo poco e ammetto che è deleterio perchè
parlandole
poco ci dimetnichiamo appuntamenti e tutto... su quello hai ragione...,
cosa
che ti fa sempre dire che dovremmo trovare una moglie... ammetto che
non ha quei compiti perchè a volte sa essere troppo..."
"Si, ricordo bene
dall'inizio il suo
sdilinguirsi per te! E pensavo
fosse per Milan ma come epr altre cose la sue espressione e il suo modo
di fare, chiaro segno che non era verso di lui e... AH! Comunque, non
mi interessano i tuoi interventi anche se hai esperierienze da dire la
tua! E' assurdo sentire un amico, NON AMANTE, che si fa piccato
così perchè... che schifo! Sono tue, non mie!
Quindi
basta!"
"Già abbiamo deviato... non puoi pretendere, obbligare me e
altri, non importa cosa si prova o meno, a fingere che..."
"AH AH Ah AH" rise lei
andando verso
la aprete opposta alla porta,s
enza mai guardarlo, ma con una risata quasi amara "è proprio
vero, IO, sempre IO, non troverò mai qualcuno che possa
restarmi
al fianco dandomi rispetto e considerazione se c qualcosa che posso o
non posso fare! Avere amici? MAI, perchè poi come dicono i
film,
libri e altre storie del cazzo e tutti ci credono, NON
POSSONO
ESISTERE AMICI DI SESSO DIVERSO, deve esserci sempre il cazzo di sesso
in mezzo! Dare!Dare!Dare!....
L'amarezza della vita umana è che io non
volevo UNA sola persona, quella stronzata della persona speciale unica
e tutto quanto... io volevo vivere tra persone! Poi decisi di vedere se
ce ne fosse una, almeno una... ma non cè altro che amarezza
in
questa vita fottuta, io stavo sola, isolata, in una vita piatta e de
merda perchè quegli orsi dovevano vivere lontano dalla
gente! La
gente fa schifo, la gente è una merda! E io per credere che
il
mondo in cui credevo prima delle medie potesse darmi qualcosa, Zay e
Ric a fare i moralisti del cazzo a cavolo loro però
perchè prima erano tutto pro tutti, appena ho detto quello
-ah,
non puoi pensare queste cose-. Ma andate a fare in culo tutti quanti.
Solo Milan mi è amico ma il resto per me è
invivibile e
ora tu... AH AH AH ....Ho toppato in tutto e questo solo
perchè non è da me per la vita privata fingere e
mettere
una maschera! Io volevo..."
"Già come quella canzone di Rzeznik .- Loro non mi
conoscono,
perchè io non sono qui. E io voglio un momento che sia
reale , voglio toccare cose che non riesco a
sentire. Voglio
tenere duro e sentire che appartengo a qualcosa. Come può il
mondo volere che io cambi. Quando sono loro che rimangono gli stessi,
fingendo.NOn possono spezzarmi finchè io so chi sono. - E
poi la
parte che non dirai mai a nessuno. -A qualcuno. E tu vedi quello che
loro non
vedono ma. Tutto ciò che volevi, io potevo esserlo. Ora mi
conosci e io non ho paura. E voglio dirti chi sono.- E..."
"...voglio un sentimento che sia reale. Voglio raggiungere cose che non
sento! voglio fermarmi, e sentire di appartenere a qualcosa! Loro non
mi conoscono... ma io sono ancora qui!.." cantando il brano con
amarezza.
"La tua pretesa..."
"LA MIA PRETESA!?!" si volto irata a fronteggiarlo con rabbia "come
osi, tu che usi le persone con tuo fratello..."
"Io non uso per cattiveria, ma per il Sogno di un mondo..."
"E IO SIIII!!!!!???? Un mondo che non raggiungerete mai!
Perchè per fare ciò
che tu vuoi, con tuo fratello, dovrete vivere tre vite complete e devi
ringraziare se riesci a vedere UMANI! negli ultimi decenni con lentezza
le donne hanno raggiunto finalmente più diritti paritari con
gli
uomini ma solo nei paesi di primo mondo e molte volte si scopre che non
è completa la cosa. Professionisti identici come
qualità
e capacità ma... lo stipendio si scopre poi che è
differente. Permessi e premi, tutte le cose gli uomini hanno o non gli
si dice che rompono per diritti per badare ai figli come le donne...
E poi le
altre figure smerdate ogni istante!NO, no... ancora cè
merda nel mondo sul valore delle donne e non
puoi negarlo! Finchè la feccia delle generazioni
più
vecchie di noi è ancora viva e peggio quelli della nostra,
equiparo te e Milan a me visto che con lui differisco di un paio di
anni e con te cinque.... quelli della nostra infarciti di schifo dagli
adulti la pensano uguale e smerdano questo mondo... quando, quando
pensi che il mondo sarà meritevole e giusto? Io non ho avuto
speranze e avevo ragione...Quando
l'umanità sarà umana? Dopo millenni siamo sempre
là! Quindi smettila di pensare al bene! Lo vedo
già su di
me... speranze fallate, desideri bucati come palloncini..."
"L'amore non è come lo vedi tu..."
"STAI ZITTO! " ma iniziando a tossire, dando copi di colpi per
liberarli come se fosse oppressa da qualcosa da dentro, con un suono da
qualcuno con una polmonite, come gli pareva sempre quando la sentiva
star male
"Aspetta..." disse prendendo una sigaretta da quel tavolinetto e
dandoglielo con uno zippo dei usoi, che trovava però sempre
tra
le sue mani e la rimproverava per questo, essendo pezzi di pregio, per
poi vedere che prendeva sempre quelli dalla scrivania dell'ufficio, non
dicendo più niente. Non toccava mai quelli della collezione
ma
quelli meno di valore che lui teneva in cassetti appositi.
"..." dopo aver respirato profondamente con dei suoni che parevano
cigolio a ogni inspirazione ed espirazione, gli prese di mano c on
rabbia gli oggetti e si voltò, dandogli la schiena
tenendosela
stretti tra le mani "stai lontano da me!" accendosela da sola guardando
i libri dell'altra libreria, tornando a parlare con rabbia. "Come osi dire a ME che l'amore
non è come lo vedo io?!? Io che
sono la prima ad aver portato qui il concetto che l'amore non
è
solo uno, coppia e scopare. Sono io che ho portato il concetto che
l'amore può essere qualsiasi sentimenti in qualcuno verso
qualcun altro, e sotto la parola amore cè amore genitoriale,
filiale, d'amicizia, di pari, di amicizia tra sesso diverso come me e
Milan per esempio ma la gente pensa che non è possibile
avere
amici maschi per chi ha una vagina, tra compaesani, tra..."
"Lo so! So che hai cercato di far sbiadire le sicurezze su certe cose
della gente..."
"Per tutti è bianco o nero. L'amore è solo per il
sangue
o sesso. Non cè altro. Una persona o è come la
società dice che deve essere o è da deridere ,
trattare
male, allontanare... questo è il mondo là fuori e
un
pò ancora qui! Mai, mai vedrai cosa tu sogni! E sai
perchè...!?!" andando verso la finesta ampia che dava sulla
zona
anteriore dello Chateau, a guardare la vita dello stesso da un punto da
osservatore, come faceva sempre. Con sguardo addolorato, fumando questa
volta tirando più boccate in una volta.
"A meno che non si fa come DIo... già!" fece lui ma con la
parte finale come scherno, con una sorta di risatina finale
"Ah, ghigni!" fece
amaramente con una
smorfia delle labbra dopo aver
soffiato via il fumo ancora con evidente dolore ai polmoni, facendo
colpi gutturali per liberarli "bello sentire le frecciatine su qualcosa
che è seria. Questo mondo fa schifo da sempre eppure tutti
buonisti del cazzo! Quando quelli come me, esasperati, al punto di
rottura si scassano i maroni e fanno casino anche come in america,
urlando con armi in mano... eh, sono folli loro! Quando si raggiunge il
limite, poi sei fuori di testa tu! Non il mondo retto dalla merda...!"
con durezza, fissando la gente oltre il vetro. "è assurdo,
tutti
dichiarano che ognuno pensa come vuole, eppire quando non la pensi come
loro stai sbagliando. le persone, tra cui io, che mollano non
sono deboli, sono stanche, il cuore a pezzi e la mente consumata. io
non ho ceduto perchè ero stanca, ero stanca solo di
arrendermi e
mi si deve giudicare sempre senza mettersi nei miie panni, e sapere
quanto soffro... vattene, sei solo un fastidio e accusatore del
cazzo..."
"Ti prego... quando parli arrabbiata come una del volgo sai che mi
dà fastidio..."
"Tu e io veniamo dal volgo... e sai anche tu che come le bestemmie
parlare in certi modi è come sfogarsi... e io non sono una
militare, una di voi... come per là fuori quando
dò corpo
a Veròna, io sono fuori le regole, no? Non è
così...!?" Quindi io posso....!" con un ghigno e un tono
provocatorio.
"..." lui sospirò e si rimise le mani in tasca "... vorrei
solo..."
"Ho già detto che con Teresa me la vedrò io,
sistemerò la cosa una buona volta! Che la mia
personalità
civile muoia una buona volta. Affrontarli... quanto lo vorrei adesso
ma... so bene, lo so, che mi verrebbe come da Zay, andando fuori di
testa per il terrore del giudizio, di ocme mi facevano sentire, mi
aggredivano, trattavano... niente sbagli, neanche minuscoli, non esiste
che si sbaglia, devi essere come.... se io vado da loro, lo so che
monterò un casino ma da parte mia e non servirebbe a niente!
Se
prima urlavo, mi disperavo, andavo in disperazione davanti a loro
mostran do come stavo e non serviva... a che serve, adesso? Lia deve
morire!! Che Teresa torni all'ovile e invece di Veròna, che
sia
la personalità originale a morire. Per sempre! lei doveva
morire
molto prima ma quando credevo con Phib che lui potesse aiutarmi, Zay mi
fece venire i complessi!! Cosa gli chiedi? Si sporcherà
l'anima
uccidendo qualcuno, anche con i suoi libri... e mi venne il rimorso,
dicendogli di non fare più niente. Solo che... dopo che gli
parlai mi diedi della stupida! Cosa gli dici non farlo più
quando NON poteva fare neitne essendo scherzo? Ero capace pur di morire
di accettare perfino di essere un sacrificio, sai come si leggeva e
raccontava dell'idiozia delle bestie di satana... tutti là
stupidi di cose che in realtà non erano, ma i giornali
usavano
quei temrini... "
"Sarebbe stato inutile. Per le qualità di un sacrificio, il
tuo
proporti e aspettare il momento non valevano... tanto è
vicino
il legame o di valore la persona scelta per certe cose e più
ha potere anche se tutti
di solito scelgono delle vittime esterne ritenute ottime... una vittima
che si presta alzando la mano tranquilla e desiderosa della sua fine,
non ha valenza magica... un sacrificio deve avere un significato.
Scegliere e dare un individuo in sacrificio ha dei dettami che..."
"Si, si... voi e il vostro occultismo... insomma, per me non
cè
trippa per gatti in nessun modo... che devo fare, gettarmi in un
incendio? In qualche macchinario? Che vita grama per quelli come me che
già di loro non hanno motivo di esistere..."
"stai ancora pensando al fatto che la tua prima di prima era un
fallimento per cosa ti dicevano e ti facevano sentire? Degli errori che
non dovevi commettere o eri una persona orribile?"
"Io sono un niente!! Un nulla! Posso cercare di fare mille cose giuste
ma nulla cancellerà cosa mi opprime dentro! Questa
è la
verità! Accettare il niente che ero prima mi è
impedito,
incubi e sogni e momenti in cui tutto mi torna alla mente mi castigano
ogni giorno... superarli, come!?! non ho niente per riuscirci! Bravi
quelli che riescono piccoli cari, facendosi famiglie, avviando cose...
io ci ho provato solol per il tempo di accontentare voi, ed
è un
supplizio!! Nessuno può capire cosè, cosa provo
vedendo
altri, assistendo a cose, rivivendo tutto e vedendo... gli specchi!!
Quanto li odio!!"
"Tu e il tuo odio per gli specchi! Sei giunta al punto da rivedere allo
specchio non te come vediamo noi ma come vieni in foto. Un
mostro
orrendo! Quando sei giunta qui eri quel che eri per le medicine, adesso
non più, guardati...! Ti struggevi per cosa non eri
più
di prima, e lo sei ora ma... lo specchio invece per te ti rimanda a
prima e non ne uscirai... E ora vuoi uccidere Lia di là
fuori!
Sei pronta per questo? Saperti viva mentre l'altra è morta?
E ancora che sei così rotta da non voler seguire
quelle
parole in cui speravi..."
"Tanto... tanto tempo
fa!! DA
Rò e Zay e Ric non è stato
più lo stesso! COn il primo ho solo capito che l'amore come
lo
considerano gli altri non è per me, per lui come per tutti
cè sempre un'altra dietro l'angolo se non la dai, che le
promesse di sto cazzo non valgono perchè appena si annoiano
ecco
che spunta un nuovo interesse e vai di corna..."
"detto da te che credi che lasciare libero l'altro di fare sesso e
avere altri legami è normale..."
"perchè è normale cosa dobbiamo vedere, di
promesse fatte
solo per avere un posto in società e poi dietro di schifo..."
"questo è vero, ma una relazione del genere e... mah"
"Io non ero niente visto che
non davo cosa volevano.... e se lo davo, poi finivo da parte
perchè..."
"Per uno solo non puoi credere che sia così per tutti..."
"Invece si! NOn hai
provato tu il
precipizio della tua dignità e tanto altro per tutto il
tempo
che l'ho conosciuto, aggiungendoci la famiglia ttuta e quanto fa schifo
che diceva che non ero femminile, carina, dolce, gentile..."
"stronzate"
".. che non ne trovaov manco morto uno e una volta allo
specchio
mi chiesi -ma così combinata per le medicine chi mai mi
vorrebbe
anche solo pe r una botta e via? ovviamente era solo per
schernire
me ma ai disperati e quelli che -basta che respiri- va bene uguale ma
io non sono così! NOn riesco e non sento niente sugli altri,
quindi perchè devo essere sbagliata io!?! Ecco
perchè per
come si sono sentita, trattata e
rimproverata, non accetto più ninete che io non voglia...
sono
stufa marcia da Rò e quelli come lui, di tutti, di
tutto
questo, come mi si trattava, come
una povera demente, che mi si diceva -ma sei stronza? Sei
scema?
Che cazzo dici? Cosa fai?- E tanto, tanto... che dopo cosa
sentivo da Zay e Ric ho detto basta! Avevo deciso di credere a cosa
diceva come ulteriore piano di realtà e vedere come andavano
le
cose, che forse cèra qualche risposta per me... invece..."
"Ma ti comporti così anche con noi..."
"E voi come mi trattate?
Quelli che
fingono che vada tutto bene
nascondendo cose come se fossi scema, e parli degli altri non la vostra
messinscema di scambio, poi tu... trattarmi come facevano loro invece
di un dialogo sano... è per questo che basta! Tutti vogliono
cose, fingono o agiscono come imbecilli come hai fatto tu solo
perchè certe cose dal lato vostro è cambiato...
per me
non esiste nessuno speciale con cui condividere cose che voi chiamate
NATURALI!! Mia madre mi faceva sentire uno schifo già prima,
poi
mi ammalai proprio per come vivevo, e per come ero ridotta
per le medicine che mi avevano obbligato a prendere mi
trattava... come fossi l'ennesimo fastidio urlando che
dovevo stare zitta e non rompere, quando lei sbraitava tutto il giorno
per il suo lavoro... diceva che era un inferno vivere la sua vita,
quando a vederla era normalissima ma non voleva fare un cazzo, questa
è la verità. Il lavoro le toglieva riposo e
giornate
diceva e quando stava a casa... stava a casa senza uscire a guardare la
tv, basta. niente hobby, niente amici o persone da vedere, niente vita
secondo me che io avrei fatto al posto suo se potevo e avevo i suoi
soldi... sebbene tutto, lei guadagnava e qualcosa poteva comprarlo
almeno una volta al mese come una pizza ma no! Poter mangiare qualcosa
di diverso dal cibo preso direttamente dalle confezioni, qualcosa con
del sapore... NOn si godeva nulla
della vita, solo a casa a stare a rompere il cazzo con quella voce a
guardare solo la tv. Che vita grama! E io urlavo!!"
"se tutti avessero le passioni e interessi, hobby che hai tu, non
vivrebbe il niente che mi hai raccontato. io stesso non so affato come
facessero. E come rimasi quando ti mostrai..."
"già tu quel giorno, non Milan..."
"Lo so, grazie di averlo
fatto
presente" sorridendo, ma lei non fece
nulla, solo fissare con sguardo addolorato oltre la finestra "ti
mostrai scambiandomi con Milan perchè aveva un
appuntamento lo
Chateau stanza per stanza, e per cosa erano utilizzate, e ti feci
vedere
la vecchia sezione dei bagni e docce, e tu sorpresa e titubante mi
chiedesti se potevi usare la vasca, se ti era permesso e quando ti
chiesi perchè quella domanda, mi dicesti che non la usavi
mai,
non era possibile da te..."
"Si consuma troppa acqua, come la doccia... per poi sprecarne a
tonnellate per lavarsi a pezzi... quando si è tarati ma per
loro
era così, lavatrice e lavastoviglie no, consumano trippo, a
mano
tutto.... imbecilli!"
"... dicesti che la vasca era usata...Solo per le tende, per lavare
quelle e non le
persone, perchè si sporcava il bagno, come con la doccia. E
come
ti vidi quando ti dissi che potevi usarla tutte le volte che volevi
senza limitazioni e appresi dalle tue parole che non ti era concesso
mai e da piccola volevi giocarci con i giocattoli tipo navi e
sottomarini e paperelle. O quando ti dicevano che una pizza costava
troppo e non andava bene, così come tutti i prodotti da
forno
che adori ma non mangiavi mai, neanche da piccola. A scuola volevi una
pizzetta o altro ma invece ti davano le merendine confezionate che tif
acevano schifo... e poi manco quelle, per i medicinali non
dovevi
mangiare oltre
cosa ti dava il medico. Che torroni e meringhe non esistevano
più, ed era vero, solo i torroni morbidi che odi e niente
più meringhe perchè la gente non le mangiava
più e
restavi solo a sognare. Che guardavi i vestiti nell'armadio che volevi
mettere ma non potevi. E aggiungevi con una nota triste -e poi anche
se, per quale motivo dovevo metterli? Non cèra nessuno che
voleva passare del tempo con me...- Sei scappata su tuo impulso quel
giorno perchè come quella persona dell'opera magna avevi
deciso
di ribaltare le cose. L'amarezza quando parlavi di quell'opera e di
lei..."
"Ah! un'altra cosa che quei due non hanno capito!" arrabbiata,
poggiando la testa sul vetro "E' veramnete triste quando parli e
nessuno ti ascolta veramnete. QUando dissi che LUI dopo aver compreso e
si era salvato, aveva deciso di renderle omaggio, lei che non aveva
conosciuto davvero ma compreso, perchè anche altre persone
potessero sapere che esisteva. lei che era sempre rimasta sola.
Quell'opera è un viaggio in cui tutti gli elementi,
tutti,
degli esseri umani sono profondamente indagati. Insegna che
se
cè qualcosa dentro, anche se lo chiama amore, tutto si
può comprendere e che pensare che un trucco sia una vera
magia
mostra la capacità di apertura mentale della gente..."
"Allietare qualcuno e darle forza affermando di eseguire magie,
ringraziare per quel trucco affermando che fosse vera magia per cosa
riusciva a dare... lo so"
"...Lui non può impedire la sua morte nell’ultimo
incontro, seppur lui incontri alla fine la vera Lei. Ma tutto era
così troppo distruttivo che semplicmente lei
sparì. Anche
per il fatto che non l'avrebbe accettata nessuno...Di fronte a questoo,
sopravvissuto, non gli resta che rendere eterno il ricordo di quella
persona facendola conoscere a tutti, anche se.... la cosa che Zay e ric
non hanno capito dalle mie parole mi fa imbestialire. Ho sempre detto
che non voglio essere ricordata e ne simili. Sebbene mi sia lasciata
andare in rancore e infelicità per cosa non avevo, non
voglio
essere rimpianta. Non desidero essere pianta. E quando dissi del dono
che lui anche da Lord le fece, quel libro con cosa lui scrisse per lei,
perchè almeno lì lei fosse felice, se stessa,
viva anche
dentro, in vari vissuti dove non fosse sola e... esistesse davvero. La
cosa amara è che nonostante le sue belle parole, non credo
affatto che l'avrebbe accettata se fosse rimasta viva e che il suo
pentimento sfociato nelle storie è solo perchè si
sentì incapace. NOn la conosceva, era rimasto solo colpito d
cosa gli era apparso davanti che si sblocco sol ritratto. Sia per lei
che per me non cè storia, on ci sono possibilità.
E per
dire che comunque ammiravo cosa lui fece, anche un pò con
invidia, solo per quel dono di cuore... dissi a ZAy e Ric il fatto che
sarebbe stato bello sapere che qualcuno ti dava l'ultimo saluto con
qualcosa scritto di cui, su di te. Ma non hanno capito un cazzo. Come
sempre. Intendevo dire che era solo il SAluto, non un perpetum di
memoria. NOn ho mai smesso di desiderare di sparire, andar via,
evaporare dalle memorie così da essere in pace... ma
invidiavo,
solo per quel dono, Lei. Sebbene morta salvando in se il mondo che
aveva creato tramite dissociazione e visualizzazione, quel paradiso che
mai si sarebbe avverato, ma che lui riprese in sua mano e fece tornare
vivo e prospero.... la cosa triste è che lui per affetto
afferma, ha ripreso in mano quel mondo e ne è diventato Lord
per
proteggerlo, per farla tornare e riaverla al fianco per vivere felici
almeno in quel mondo... lui che non la conosceva e al solito ha visto
solo l'aspetto!! Ma ho provato un pò di invidia solo per
quel
dono. Sebbene alla fine lui volesse mettere a tutti i costi cosa lui
vedeva, voleva, credeva e via dicendo... e quei due scemi hanno osato
dirmi cagate sul ricordarmi senza aver capito niente... al solito io
non avrò mai niente di ciò che desiderio. Davvero
cosa
desidero e sognavo è così impossibile rispetto a
soldi,
potere, fama, famiglia, figli e via dicendo?!? Veramente è
così..." restando con altre domande in sospeso "io e lei
eravamo
così simili per tante cose..."
"... di come, esattamente come Babydoll, e me, Lei fuggiste
in altri piani e
mondi creati con la mente, rifugiandovi lì... e di come
vivessi
sola e disperata fra quelle mura perchè per come eri
combinata
per i medicinali e come era la gente con chi era diverso, non aveva
senso uscire... eppure ti vedevo baccagliare con gli uomini
perchè vedessero quel che tu notavi in loro e si
svegliassero.
Che vedessero che la vita andava vissuta in modo diverso da come
facevano loro. E tu sapevi perchè...Perchè avesse
un valore, invece di essere e
diventare come... così come il sesso. Sei l'unica persona
che
conosco che è aperta mentalmente su questo tema, che per te
obbligare l'altra persona a giuramenti e simili è come
mettergli
o metterle le catene e che se tu non puoi dare all'altra persona
qualcosa, non è giusto vietarle di viverle altrove. Lo so
sul
fatto che non faresti niente con chi ti sta accanto, ma non
è
troppo... non so, liberale, permettere all'altra persona di avere
relazioni quando tu non ne avresti, perchè viva e faccia
cosa tu
non vuoi dare? Che una relazione non deve essere, perchè tu
odi
gli obblighi a meno che non siano sentiti e mantenuti perchè
lo
si vuole, solo a due e se hai bisogni per le promesse non dovresti fare
niente per poi scoprire se si hanno amanti? IO..."
"Cosa cè di strano? Cosa è meglio, obbligare a
promesse
che alla fine l'altro non riesce a mantenere perchè non le
sentiva ma desiderava sfogare cosa aveva dentro ,con un'altra persona
con feromoni compatibili? perchè là siamo..."
"Si, la tua teoria dei feromoni compatibili, delle coppie che stanno
bene insieme tra altre perchè sono più
compatibili a
livello... ed è questo che
attrae come il concetto del sesso con... Diversi tipi di
pene
secondo le dimensioni...!?! Cosa era quella Lezione che hai fatto
l'altro giorno?!? Gli uomini si dividono in tre classi, come
le
donne e a seconda della grandezza
del loro lingam, il membro sessuale maschile vi sono diversi tipi di
vagina secondo le dimensioni... mi sono perso! Milan si sarebbe
divertito con quella Lezione, quello è sicuro, ma ho trovato
la
cosa davvero assurda dal mio parere! Seriamente credi che..."
"gli uomini
lepre, gli uomini toro e gli uomini cavallo... la donna,
secondo
la profondità della sua yoni , è una cerva, una
giumenta
o un'elefantessa.... sono solo concetti presi da una dottrina antica
per specificare le dimensioni dell'apparato riproduttivo e la loro
compatibilità... o sessuale,
dipende chi le chiama come... "con una smorfia della bocca indecisa,
guardando in alto a destra, facendolo ridere "E comunque non
è
niente di così assurdo! E' la verità! Tu stesso
quando ti
spacciavi per Milan mi raccontavi le poche, rispetto a lui, avventure e
di come ti era capitata una ragazza parecchio troppo... grande per te!"
con un verso di derisione e divertimento "Hai solo provato nei fatti
questi concetti...."
"Vuoi metterla
così!?! E' una
sorta di avvertimento ulteriore
per cosa non ti va bene?" fissandola malamente come a voler dire
qualcosa con gli occhi che lei comprese e si voltò
"Mi
vuoi dire questa cosa per metter chiaro che
tu... lascia stare!" fece lui sospirando osservando la stanza, evitando
il ritratto "Resta il fatto che continui a isolarti da tutti! E non va
bene! Per te e loro. Loro non ti hanno fatto nulla e non è
giusto che..."
"Parli proprio tu che ti chiudi nel tuo studio a dipingere o fare
cretinate che solo tu sai... e ti spacci per tuo fratello senza mai
farti conoscere... Sei proprio..." acidamente finchè non lo
vide
avvicinarsi e fece passi indietro col rabbia.
"TU...!! Sei quella che ho fatto entrare nel mio studio e ha
turlupinato la mia buona fede per vandalizzare la mia statua!!!" con
impeto di nervosismo. Strappando a lei un'altra smorfia di risa.
Dorde,
dopo che l'aveva scoperto,
l'aveva invitata nel suo studio, sotto la Casa della Lapidi. E appena
entrata era rimasta ferma a fissare tutto muovendo solo gli occhi e le
sopracciglia in un miscuglio di cose che lui non comprese. Poi
guardò la statua, ma la sua faccia sembrava quasi quando
stava
per fare qualcosa di stronzo a qualcuno, per liquidare la cosa con una
battuta, per chiedere perchè ci fosse una sua statua
lì.
"E'
solo una statua di Rimando. Sono
opere come quelle che trovi in quegli angoli laggiù di donne
e
uomini che hanno fatto molto per il mondo e ho ritratto in loro onore,
o di elementi importanti raffigurati da uomini e donne.
La statua doveva raffigurare altro in stile greco ma... un giorno
scambiandomi con Milan ti vidi a fare niente, invece di meditare, e
solo dopo un attento momento di capire che combinavi... ti ho vista con
gli occhi persi come quando dissociavi nei tuoi mondi... e lo stavi
facendo! Nonostante la base principale fosse rilassarsi col corpo e
usare la mente... invece a te serve muoverti nel corpo anche
dissociando! Sei negata con la meditazione...Un controsenso di
ciò che conoscevo che mi ha fatto
capire come tu rappresenti il contrario di tutto... è solo
una
sorta di monito per me quando lavoro... ultimamente ho pensato di
approcciarmi ad altri stili per osservarla e farmi domande..."
"Mh..."
con suono gutturale fissandola in modo particolare " E... dimmi,
dimmi... cè altro che rappresenta...!?!"
"Eh?"
fece lui fissandola dubbioso
"il concetto poteva non avere il mio volto..!?!. per questo chiedevo..."
"Le
statue greche hanno volti, tu eri l'esempio perfetto per il concetto
e..."
"Capito!"
chiudendo lì la cosa
voltandosi a sinistra e adestra con qualche passo, per poi fissare il
cavalletto con tela di fronte a loro, prima della statua, con colori,
barattoli di vernice a terra e altro "E dimmi, raccontami un
pò
cosa conservi qui... Quello per esempio, raccontami un pò
questo
ritratto di gruppo" indicando alla sua destra dietro la cancellata che
divideva lo spazio tra quello camminabile e utlizzabile e la zona dopo,
con i ritratti, segnando con un indice un ritratto con tre soggetti.
"Ah,
quello. Si tratta dei..."
iniziando a descriverlo con passione. Finchè non si
voltò
dovèra lei prima per parlarle viso a viso ma si
bloccò
raggelato. Era sparita. La
vide correndo con gli occhi per
l'ambiente acquattata sula statua, precisamente aveva scavalcato la
base rettangolare per raggiungere la statua con lei seduta e stava con
le ginocchia sopra la base, vicino le gambe dellas tatua, a
reggere tra le mani un barattolo di
vernice che vomitava il suo contenuto a onde cascanti sulla testa
marmorea.
"CHE
FAII!!!" fece lui di getto allarmato.
Lia
si
comportò, e così
gli parve, come un gatto. Si voltò piano verso di lui con
un'espressione come si vedeva su di un gatto che lei chiamava stronzo
che faceva roba rompendo e facendo cadere come se andasse tutto bene,
a fissare come a dire -che cè, che vuoi- continuando a
tenere il
barattolo sopra la testa della statua che riversava colore.
"Scendi!
Che fai!!" avvicinandosi, imperioso.
Ma
lei, niente. Come un gatto stronzo
lo fissava in quel modo perpetrando la sua opera, anche quando lui si
era avvicinato alla base rettangolare e allungando la mano
cercò
di farla scendere. lei fissandolo negli occhi senza cambiare una
virgola, lasciò lentamente la presa del barattolo, che
sembrò attirato dalla figura di marmo come calamita da fare
un
Planf sonoro sulla capoccia, restando in equilibrio continuando a
perdere colore, che scendeva gentilmente per ogni lato della statua
dalla testa alle gambe. Un Blu che lui non aveva e si rese conto che
fosse una mischia. Sembrava un Blu Candy 2 metalizzato a vederlo in
quel modo e voltandosi anche se aveva il cavalletto a fare da
impedimento, si accorse che molti colori, dai base alle scatoline con i
brillantini e altri effetti che usava per le minuzie ed effetti
particolari, erano stati toccati. IN pochi minuti aveva mischiato
più roba, che scendeva come mollemente senza tempo scolando
sul marmo, sopra
la statua a coprirla.
Lia
fissandolo sempre negli occhi,
accentuò di un millimetro il sorrisino che prima era serio,
che
sicuro aveva dentro da voler sghignazzare, e con fare elegante, quasi a
prendere in giro gli spettacoli di Burlesque, si voltò e
scese
dalla statua, mostrando labbra più stirate come un sorriso
di
cattiveria che però cercava di mitigare.
"Lia!!!
Che hai fatto!! Come la pulisco!! Non verrà via da solo!!
PERCHE'!!"
"Per
motivi miei, seppur uno brillante
come te dovrebbe... arrivarci! Sai bene che odio certe cose, e seppur
tu affermi essere un omaggio simbolico a un significato prendendo
spunto da me, preferisco mettere in chiaro le cose che trovo
eccessive... e prima che tu inizi a urlare o incavolarti come
tu fai,
non tuo fratello, mi auguro che la cosa fosse solo questo. Un omaggio a
qualcosa che prima non consideravi e simili, non altro... Bene! vediamo
questi dipinti!" camminando accanto alla cancellata
"AH!
Tu ora mi aiuti a pulire questa
roba, non intendo lasciare la statua così e non ho voglia di
sporcarmi i vestiti quando sei stata tu.."
"Allora
spogliati!" seria e diretta
per poi fare un sorriso a ghigno carogno "Togliti tutto e inizia a
pulire, se aspetti ancora, si asciugherà! Dimostrami che
tieni
all'opera e il concetto, ripulisci dal mio visibile disappunto anche
sporcandoti ma rivendicando ciò in cui credi... "
"Mi
prendi in giro? E' un tuo test o
simile?" fece lui arrabbiato, voltando il capo verso la statua che
sembrava piangere in modo particolare blu metalizzato e perlescente
alla luce come avesse un velo sulla testa che scendeva fino alle gambe
"Cosa vuoi...."
"..."
lei si era seduta su sedie
particolari che erano presneti con braccioli prima come una regina e
poi accavallando le gambe e alzando il mento come una sfida, sempre con
quel ghigno carogno a guardarlo negli occhi "Dai, urla tutto il tuo
essere UMANO correndo a salvare ciò in cui credi e consideri
da
mettere lì, al centro, con il cavalletto davanti... io
osserverò la forza dell'uomo che salva e toglie lo schifo
che ho
riversato sopra per dire la mia..."
"Invece
sarai tu a pulire cosa hai
fatto! Ti ho portata qui, sei l'unica oltre Milan a sapere e aver visto
questo posto, e non accetto che..."
"Io
ho espresso il mi odisappunto per
certe cose, e come per altre punizioni volevo che l'impegno portasse a
ragionare e avere considerazioni su..."
"PULISCI!!"
fece lui perentorio indicando la statua
"A me
sembra che abbia ora un
significato migliore... il velo di Maya che copre certe cose... per me
ha quel non so che di più significativo..." poggiando una
guancia su due dita della mano, reggendosi anche col gomito
"Lia..."
fece lui arrabbiatissimo "Hai
fatto questo e ora pulisci, deve tornare come prima!" mentre lei
voltava il capo co nonchalance alla sua destra alzando il mento, come
se si annoiasse, per poi alzare gli occhi come a riflettere e
sorridergli.
"Bene...
su questo sono d'accordo, ho
sporcato e devo pulire... ma tu pulirai pure e nel mentre discutiamo
sulla questione della statua..." fece lei puntigliosa sulle condizioni
mentre si toglieva la camicetta con nelle cuciture arricciature e
piegoline e sotto aveva solo il reggiseno per il periodo caldo.
"CHE
FAI!!" vedendola scivolare sul le braccia, solo quelle, la
camicetta a fissarlo negli occhi
"NOn
è
consigliabile sporcarsi
i vestiti, se usciamo di qui pieni di vernice qualcuno si
farà
domande e siamo amici, ci siamo sistemati i vestiti a vicenda, non
abbiamo problemi su certe cose e quindi prima iniziamo e prima
finiamo... sebbene non mi spoglio mai davanti a nessuno
perchè
una cosa è che a me non tocca minimante degli altri, ma i
maschi
pensando ocn il cervello numero due, se mi spoglio poi sono stronzi,
quindi evito..."
"Rivestiti!!
No
intendevo
così!! Puoi essere una persona pratica e tutto, ma non
metterti
idee di stare nuda a fare roba... rimettila!!" fece lui adirato
prednedole dalle mani la camicetta color panna con scollo quadrato e
arricciture sul fondo tipo rouches cucita dalla loro sartoria e
rimettendola come se fosse una bambina, continuando a rimproverarla,
metnre lei se la rideva. Voleva dirgli -OK papà, quando mi
hai
vestita discutiamo della cosa- ma si limità
perchè rideva
troppo dentro nel vederlo sconvolto ogni volta per cose sulla privacy.
Quando gliela tirò pure sul fondo
perchè fosse ben messa lei lo fissò mentre si
risollevava,
dovendo chinarsi perchè piìù bassa di
lui, e lo
guardò negli occhi come se fosse tutto divertente.
"Mi
spieghi da quando sei diventato
pudico!?! Io non sono mai rimasta nuda, per le feste, per i bagni
nelle vasche dello Chateau, per tutto non abbiamo mai avuto problemi
anche perchè sempre con qualcosasopra,
così con tuo fratello o con Jd per fare un esempio..."
"Infatti,
non sei
mai stata nuda e
solo per cambiarti e simili!! E indossi di solito gli indumenti intimi
degli abiti e periodi, non restare mai con il tuo, di intimo! Non fare
più cose del genere!! E
non iniziare che Milan non ti avrebbe rimproverata! Lui è
lui,
siete come fratello e sorella e non vi toccano certe cose ma io non
sono lui! E non toccare più le mie cose per fare danni!!"
rimproverandola con un dito puntato contro di lei
"QUindi...?
POssiamo ripulirla con un
tubo a pressione con acqua e poi il viso, impossibile da pulire,
potremmo sistemarlo con scalpello e..." detto con tono di consiglio
guardando la statua ma lui le prese un braccio e la trascinò
fuori chiudendo la porta, senza lasciarla ma facendo tutto con una mano
e poi la tirò su per le scale e girato per la Casa delle
lapidi
con lei al trotto dietro che se la rideva, contatato che erano soli,
andò in fondo alla costruzione, la nuova sezione ancora con
sporadiche lapidi appese e l'affrontò.
"Troverò
il
modo di farti
perdonare per lo scempio che hai fatto!! " mentre lei ghignava e gli
faceva il verso cantilenando -troverò il modo di farti
perdonare, si... ok, è come epr tutti gli altri?- "Ma ora
voglio
che tu la smetta
di impartire le tue lezioni a tutti, compreso me, a modo tuo!! E questa
storia di punzecchiare la gente e studiarla, non come me!! Dopo lo
scherzo che mi hai fatto alla Casa della Seta, non intendo accettarlo
più! Mi hai mancato di rispetto già prima, ma hai
vandalizzato una statua!!"
"Si...
una statua che mi
raffigurava..." fece lei tranquilla, sedendosi con un salto su quella
che era a prima vista per altri un altare spostabile utilizzato per
varie cose che per altare stesso "io come dovrei prenderla...?"
"Bastava
parlarmi e avremmo chiarito..."
"Era
il cosa che mi faceva incazzare... sai che odio certe cose che la
gente..."
"Cosa
vuoi!!" le fece arrabbiato "dimmi che cosa vuoi... la faccio
distruggere? La..."
"Esagerato!!
ora che l'ho vista e ho
inteso il mio punto di vista, perchè rovinarla... Chi sono
io per
dire di distruggere qualcosa..." ghignando malefica, e lui pareva sul
punto di voler sclerare "Comunque, mi sembra che tu sia parecchio...
cambiato! Sembri prevenuto e tutto sul fatto..."
"Non
sono prevenuto, ma siamo amici e
con me non fare qualsiasi cosa ti giri per la testa come fai con gli
altri. Sei pratica, non hai problemi su certe cose anche se stai tra
maschi e sono cose tue, ma non ti aspettare che per gli altri siano la
stessa cosa!! Non puoi cambiare il fatto che stai tra maschi...
cè adesso la sezione femminile che hai voluto isnerire e il
gruppo di donne che hai scelto come speciale e ai tuoi ordini per..."
"le
donne sono una
palla! Sono inette, imbecilli, gelose per tutto anche quando non
cè bisogno e mi fanno venire il nervoso! Hanno le
loro cose da donne anche se sono militari e sono considerate al pari su
ogni cosa... mi sono scocciata di stare tra loro. La cosa cosa assurda
è che qualsiasi sia l'argomento, dal sesso a partite di
qualunque sport di itneresse, animali e tanto altro, con loro
è
da noia e da...
femmine! Non so davvero come reggano con quei dialoghi!! Non sono fatta
per stare tra femmine!..." dicendolo offesa finchè
iniziò
a sentire fastidio ai polmoni per aver troppo mezzo urlato nella
discussione e rovistò nelle tasche alla ricerca di sigarette
e
accendino. Zippo. Dorde cercò di calmarsi nel vederle sempre
lo
zippo con i gighli per le mani e lei lo notò, ridendo mentre
accendeva con letnezza e mostrando per bene l'oggetto, per poi
rimetterlo in tasca. lei sapeva che lui non amava quando gli toccavano
le cose, e i zippo erano una delle sue passioni da collezionare, e
sebbene fosse uno di quelli di meno valore che lui teneva nei cassetti,
non mancava mai di fare facce arrabbiate e come pronto a rimproverare
quando notava che lei ne sgraffignava sempre uno.
"..."
lui alzò gli occhi al
cielo "Comunque, smettila anche di divertitrti a prendere in giro la
gente!! ok che ti piace quando ti aiutiamo a svestirti..." con un modo
di dirlo che lei colse, alzando lo sguardo verso di lui dalla sigaretta
tra le dita
"Cosè
quel tono... stai dicendo qualcosa?"
"...
qualcuno potrebbe prenderlo per gusto sessuale e non puoi giocare con
le reazioni della gente intorno a te..."
"Aspetta,
aspetta..." gli fece alzando
una mano a stopparlo "la stai mettendo come se fosse un gioco sessuale
per prendere in giro qualcuno... solo perchè non ho paura
di essere aituata a togliere i vestiti, che per inciso
parliamo
di quelli che utilizzo per le vostre recite, non significa che vi
stuzzico. Cosè, un'altra cosa che cogliete solo voi?"
"Smettila,
forse l'ho notato solo io ma non fare quella faccia di
bronzo,
ricordi quel segreto?" vedendola voltare il capo con ztizza e fumare
come uan doona anni trenta "Di quello che hai appena detto, cosa
era vero e cosa falso...?" sfidandola con gli occhi, e lei con un verso
distolse l osguardo di nuovo guardando a destra "Certe volte non ti
capisco! E
sono serio! Ti comporti come se tutto fosse normale per te come se
fossi tra bambini che non hanno impulsi sessuali, o non sanno cosa
siano
e puoi andare tranquilla ad atteggiamenti come se giocassi... che ne
so, come qualcuno come Madame con un uomo... e la cosa grave
è
che lo fai ma non per veramente qualche motivo sessuale, ma come se
avessi degli impulsi che getti là nel mucchio di cose che
combini e dici solo per togleire la mano e vedere che succede... ma non
siamo tutti te!"
"Perchè,
che vorresti dire, che
per qualche cavolata che dico o faccio chiunque mi sia intorno lo
prende o lo vede come un segno sessuale e allora sono cattiva...? Mi
stai dicendo che offendo i sesso-dotati?"
"Cosa
sono... i sesso-dotati!?!" fece lei scuotendo un attimo la testa confuso
"AHH!
Mi si rimprovera di offendere
gli ormoni altrui... come se mi interessasse..." mentre si vedeva
guardata male come un rimprovero muto
"Ti
sto dicendo qualcosa che secondo
me non va bene in cosa fai tra gli altri! Milan non te lo direbbe
perchè lui neanche li vede, o al massimo ti trova comica e
divertente, non avete niente da vedere tra voi e
quindi lui non conta. Ma Jd per fare un esempio è troppo
buono e
paziente, a meno che tu non esageri troppo e ti si ponga come freno, e
così altri non ti direbbero niente perchè di
norma un
maschio fa questo. O interpreta cosa recepisce..."
"O
pensa di recepire..." fece lei puntualizzando
"...mh...
recepisce!... e decide di
provarci, o aspetta e vede se aveva ragione o fa finta di niente per
non perdere l'amicizia..."
"Che
tristezza! E io che pensavo che almeno qui avessi amici che non
credessero..."
"LIA!"
fermandola da frasi poco
corrette "le persone come dici tu sono diverse tanti quanti sono i
cuori nel mondo, ma non puoi decidere per altri di bloccare anche gli
ormoni e cosa provano..."
"perchè! gli altri lo fanno con me... no? Che io sia come
vogliono, che faccia cose come voglio... come alcuni tuoi
clienti
che hanno usato una frase come la tua -nessun problema per
l'imprevisto, magari vi fate perdonare in altri modi- guardando me! E
io lo capisco cosa vogliono e pensano i maschi e cosa stava
immaginando. pensano che non si capisca, ma gli occhi, cazzo, lo
dicono... e non intendo mettere la mia bravura sempre e
sempre
per sollazzare il pennacchio di qualcuno, che se lo perdano... che
imparino come fece lui perdendo..." mentre lui la fissava cupo per fare
due passi e darle un colpo su un ginocchio da farle cadere la gamba
accavallata, facendole assumere un'espressione stupita.
"L'essere umano è anche questo, fattene
una ragione e smettila con queste frasi...." fissandola serio mentre
lei sospirava infastidita, con le
gambe che si agitavano nell'aria, fumando "Non puoi fare come hai fatto
con me per scoprire se avevi ragione e avevo le lentine o portavo gli
occhiali, pensando che..."
"Cosa...!
Dai, esprimimi cosa ti passa
per il cervello, così ho chiara la situazione.
Perchè
vorrei capire solo un punto! Ok, ho fatto cosa ho fatto con te solo per
due motivi. Confondere gli uomini è facile se li si raggira
con
i vecchi metodi, funziona sempre, e visto che tu sei sempre come punto
da una vespa sul
deretano per tante cose e sei sempre ombroso quando qualcosa non va
come vuoi..."
"Stai
esagerando!"
"Eh...
vogliamo metter ele volte che
perdi la pazienza e rimproveri o agisci in maniera arrabbiata che
Milan... non fa?!? Cercare di imitarlo, usando anche i suoi termini
come -bimba- e sorridendo come un ebete come lui, quando poi esci dai
gangheri, a volte a ragione ma non sempre , ma sempre con troppo impeto
che lui non fa
e..."
"Quando
si perde la pazienza..."
"Si,
si... come
con le porte. Tu devi avere qualche flash del vietnam con le porte che
quando si incazzi, SBAM! ma non riesci a reggere
troppo la farsa perchè inizi a dire - benedetta ragazza- o
rimproveri aspri, sbotti e sembra che tu voglia prendere a ceffoni o le
porte...
cosè che hai detto quella volta quando mi hai detto che
dovevo
darmi una regolata con il mio carattere...?!? Se fossi a casa di una
delle tue nonne, mi avrebbe presa a sculaccioni...?!" ridendo in
maniera
nasale per contenersi con una mano"tu affermi di aver fermato le
influenze della
cultura da cui vieni ma se non cè il tuo controllo, se
qualcosa
sfugge o non è come lo vuoi, fissi la gente o rimproveri
come se
volessi rimettere in gira..."
"ma
l'ho mai fatto?"
"No,
è vero. Non è da te
essere manesco come quelli del tuo passato, così come Milan.
E
questo è un bene per voi, ma i tuoi scatti di
disapprovazione e
di rabbia momentanei sono l'opposto di MIlan che sorride sempre e
risponde, ma per le rime, in maniera acuta, arguta, intellignete e che
colpisce dove serve... ecco come mi sono accorta, tra le altre cose di
certe... questioni! E quindi se tu sei più sanguigno di tuo
fratello, e oltre questo, sei un bel tipo se quel giorno quando siamo
arrivati qui allo Chateau dopo il volo, dove mi sono imbucata e mi hai
mostrato il tuo ufficio... hai parlato di tuo fratello che era
quello che agiva e più focoso ma ... parlavi di te, non di
Milan. Sei tu quello che
più di lui agisce e si sporca le mani se devi, che ..."
"Perchè
mi rinfacci sempre quando..."
"perchè
sei patetico... fai
questioni su come mi comporto io, ma il tuo prendere per i fondelli la
gente spacciandoti per qualcun altro, usando un modificatore di voce
attaccato alla giacca quando stai dietro i paraventi... parlavi di tuo
fratello quando intendevi te stesso mentendo, e fai la predica a me!!"
"Perchè
agisci in un modo che
io non comprendo! Seriamente!! Ti fai avvicinare, resti tra noi, ti
comporti come tu fossi tra persone asessuate ma se noti che
cè
qualche parola e o atteggiamento d'affetto..."
"no,
sessuale, non d'affetto..." buttando fuori poi il fumo come se fosse in
attesa dal dottore, tranquilla
"HHHMMM..."
fissandola malissimo
"Chiedi sempre di aiutarti a toglierti gli abiti, prendiamo questo
esempio, per poi correre in intimo a cambiarti o a fare la
doccia sparendo! Chi lo farebbe normalmente..."
"IO!
Qualè
il problema scusa!! Sei umano, sei uomo, non sei un animale che devi
sfoderare per sfogare gli istinti... puoi contenerti..."
"non puoi dire a un uomo questo..."
"Stai prendendo come esempio momenti riguardanti, chiariamo, le feste,
i
cambi d'abito, le volte che sei qui e siamo in camera tua o mia e io
voglio mettermi comoda, cambiandomi cosa indosso! Quale sarebbe il
problema?
Neanche ti... che ne so, obbligassi a fare il bagno con me nelle vasche
tutte e due nell'acqua per farti roba!!. io resto fuori, ti aggiorno su
tutto, ti
ascolto e bla bla... come lo dici è come s efossi uan delle
ragazze di Madame con i clienti quando questi vogliono solo parlare. Ti
chiedo di togliermi gli abiti tu
perchè mi viene meglio, ma credi solo te!! Milan, Jd, Lubo,
oltre gli addetti delle sartorie siete gli unici con cui non ho
problemi di sortasempre restando con l'intimo! E che è...
come
ne parli sembra che ti dica -spogliami e vieni qui-, cosa che
capirebbero altri... a proposito. Non hai paura che qualcuno ci senta
entrando...?" ridendogli sfacciata
"Questo
portone come altri si sente pure sottoterra, non cè
pericolo. Se qualcuno entra, sappiamo..."
"Si...
comunque,
per chiudere e me ne
vado, sono stanca, ti comporti come se ti sbattessi qualcosa davanti"
guardandolo fisso fumando con la mano destra, sorreggendosi
sul
braccio sinitro puntellato, col busto all'indietro, con mezzo sorriso
dondolando allegramente le gambe "quando non è
così! Ti
comporti come se fossi una stronza che cerca di fare la stronza con gli
uomini ma fregandoli sempre. Quando non ho intenzione di niente e lo
sai, o stai sicuro che sarei io andata a cercare il tizio di interesse.
E dico questo perchè da come l'hai
messa, ad altri sembra così! E' un pò come se
quello che
ho fatto per farti abbassare le difese alla Casa della Seta fosse un
invito... nonostante tu sappia..."
"Lo
vedi come ti comporti?" guardandola freddamente, stando vicino
l'entrata di quella sezione, col broncio, le man i in tasca
"eh
eh eh" rise
con quella
risata cristalllina da bambina che combina roba e si diverte "ti stai
offendendo per una cosa che non è niente rispetto a cosa tu
e
tuo fratello avete fatto nei miei confronti. Quindi spiegami, tu sai
come sono e come la penso, ok...?... bene. Tu sei uno dei pochissimi
che non mi crea problemi a fare quella cosa, baciarti per un motivo,
come fu per Rò, e l'ho sfruttato anche se una volta sola,
non
è che perchè io non ho quei problemi solo con te
lo
faccio sempre,... anche no... se fosse stato un altro,
chiunque ,potrei capire che... boh, legge al contrario la cosa e pensa
che io ci provi, ma tu sei uno dei pochissimi che sa come sono e come
vede le cose, ma ipotizziamo... Adesso, in questa situazione,
perchè mi va ti dico così, a cazzum, avvicinati,
e quando
sei qui a centimetri ti porto un braccio dietro il collo avvicinandoti
e baciandoti mezz'ora, tenendoti a me col braccio per il tempo
che voglio... dimmi, dimmi... tu come la interpreti? Penseresti che ci
sto provando? Che ho fini sexxuali..." dicendolo in un modo da presa in
giro con le x al posto delle s, ridendo "... o semplicemente ti
incazzeresti come ora, pensando che ti stia facendo un torto? Tu che mi
conosci, anche per le prese in giro spacciandoti per Milan... cosa mi
dici...?"
"Che
giochino stai giocando..." come offeso ma anche stanco del suo
comportamento
"Sono
seria! Se io per pazzia facessi
ciò, tu come la prendersti? Saresti offeso di quello che
chiami
gioco, penseresti come gli uomini comuni per cui a che ci sono ne
approfitto o ... ti chiederesti perchè e per quale motivo?"
vedendolo riflettere a quelle parole, contraendo i muscoli del viso
"ecco vedi...? Una terza opzione che non consideravi...
perchè
mai una come me dovrebbe fare ciò? ...." fumando e
osservando il
fumo danzare per aria lasciando in sospeso il concetto
"Intendi
che che ti comporti in quei modi per un motivo??"
":.."
lo sguado che gli lanciò
fu di offesa e anche un -mi prendi in giro- "NO! Quello è
perchè come ho detto no nho problemi a chiedervi quei favori
e..."
"Ah,
quindi non ti piace quando ti
aiutiamo a toglierti gli abiti e lo chiedi solo per non sciuparli...?"
domandò fronteggiandola più duro facendo un paio
di passi
più verso di lei e dando le spalle all'entrata senza porta,
vedendola seria a fissarlo abbassando il mento verso il petto, per poi
fumare e alzare il viso verso destra in alto e come per molte cose
aveva un significato. E se prima non disse niente, la sent' ridere.
"Come
fossi la meretrice di Babilonia....E pensi che sia una cosa sessuale?
Questo mi stai dicendo?" gli fece senza guardarlo
"Spiegami
i motivi, così so che devo ignorarti..."
"AH,
ignorarmi... allora non mi aiuti più, non..."
"Non
dicevo questo!" tagliò corto, vedendola sempre fissarlo nei
discorsi e poi togliere l osguardo
"Quindi
qualsiasi cosa tu mi ignorerai
perchè pensi che sia per egoismo...?" , facendo girare lui,
fissandola diretto quando lei alzò la gamba destra e strinse
a
sè, verso il busto, avvolgendola co lbraccio dopo aver
passato
la sigaretta alla mano sinistra ed ebbe attimo di flashback
che
lo fece sussultare.
"Ho...
capito!" facendola voltare
esterrefatta "Forse ho capito..." vedendola in un'espressione tra il
-che vuol dire- e preoccupato del -lo ha capito vero?- "è
per
quel motivo con un pizzico di interesse che tu..."
"COSA!"
fece lei piccata
"Tu
menti a te stessa e pensi che la
gente non se ne accorga!" indicandola con l'indice "piccole cose che
sembrano stupide, ma sommate dicono chiaramente..." ma si
fermò
quando un telefono suonò. Lia lo prese di getto,
urlò un
"Oh, accidenti!! Mi chiamano... Devo andare....!" con un tono da
tagliare corto ma con sfregio e scese dalla tavola-altare. Dorde le
disse di fermarsi e quando cercò di prenderla con le mani
sulle
braccia, lei driblò di lato e se ne andò
urlandoti un
"Ciaone!" in italiano.
"...cosa!?!" fece lei
quando Dorde la
richiamò indietro. Stava pensando a quella volta prima del
litigio finale in camera di lui.
"Che intenzioni hai? Li tratterai come fai con me?"
"Che cosa vuoi, esattamente?" Ti dissi già più
volte che
non ha senso continuare ad essere amici nelle considizioni in cui..."
"Veramente sie stata tu a offednerti a morte perchè..."
"TU MI CACCIAVI VIA!! Mi hai detto chiaramente nella Casa delle lapidi
che non volevi che entrassi più nella tua stanza, non
importava
la situazione, solo nel salottino...quello intimo, dopo il salottimo
per gli ospiti quando ne accogli qualcuno qui...e come mi hai trattata!
E' stato il trattamento cosa mi ha fatta incazzare..."
"Mi sembrava decoroso per entrambi, ho semplicemente cambiato idea e
considerato che è corretto accoglierti in un ambiente..."
"Fanculo, lasciamelo dire!! Ti continui a dire che è la
stanza
il problema, quando ti ho esposto che la questione è COME mi
ha
trattata, COSA mi hai detto, e come mi hai buttata fuori la stanza
affermando che il mio carattere ti dava fastidio!! Tu, che dici di
volere un mondo dove l'etichetta esiste ma in maniera corretta e..."
"E che dovevo fare!! Mi sentivo a disagio ad averti nella mia stanza
mentre tu ti comportavi ocme fai con chiunque, tipo Milan,
pensando che siamo tutti come te!! E se devo dirtela tutta, trovo
assurdo il tuo prendertela per i miei comportamenti, perchè
i
miei hanno un senso, i tuoi no!!" lasciandola a bocca aperta,
fissandolo in viso sconvolta
"Come, come!?! Ridillo! Le mie motivazioni finiscono nell'umido, mentre
le tue che sei arrivato a rimproverarmi più volte e a
buttarmi
fuori la stanza, chiudendo a chiave la tua da entrambi i lati, e quella
sul corridoio, che Milan per andare in bagno anche la notte deve andare
nel corridio dalla sua ed entrare in bagno... E solo perchè
io
non ti venga a trovare... chi è il patetico?!? Bastava che
mi
dicessi tipo -senti, per questioni mie preferirei che tu non entrassi
in camera mia, dammi la mia privacy per cortesia e vieni nel salottino
privato... - o qualcosa del genere ma che mi dicesse che ti dava
fastidio la mia presenza per stupidaggini tue e non ad abbaiare come un
pazzo come se fossi arrabbiato per tutto!! Invece mi urlavi ESCI,
ESCI!!!"
"Io..."
"NO!! Qui la questione è che sei cambiato per stupidaggini!!
Tu
sarai anche non me e un uomo, ma solo pera cosa accaduta per certi
motivi non è normale che ti viene la cavolata e butti per
aria
tutto trincerandoti in un bunker mentale. Perchè questo
è...! Ti
sei chiuso la stanza a chiave, tutte le porte, mi hai vietato
di
venire in camera tua e quando sei nei bagni, quando semplicemente stavo
seduta in un angolo a bere vino e parlare con te mentre facevi le tue
meditazioni in acqua... anche se altri, a sentir questo, penserebbero
altro, a che parliamo di stronzate sessuali...." con un verso finale da
-beccati questa-
"COSA?!" come se non sentisse alle sue orecchie"Solo tu potresti pensare..."
"AH NO! Se io ti dicessi Tizio era con Tizia nella sala dei bagni, lui
ammollo e lei seduta, e lui stava meditando... a prima cosa a sentirlo
che pensi...? E non mi dire che giocavamo a scacchi perchè
sei
ridicolo..."
"E io so la verità e non è così..."
"Ma va!?! Ma per dirti che le cagate le credono e sentono chi crede in
ciò che vuole... e siamo sempre là, ricordi la
sfida che
ti lancia nella casa delle lapidi la volta della statua...? bene,
succede quella cosa che ti dissi come esempio, tu penseresti che solo
per far quello cè altro...? NOrmalmente penserei di no!"
"TU!! Tu penseresti di no! Sai e capisci ma non vuoi ammettere che
ciò che per te è normale e solo affetto di basso
livello,
ossia senza interessi sessuale, sia una sciocchezza e non una cosa
diversa per altri! Vuoi prendere quell'esempio? Chiunque dall'esterno
vedrebbe te che baci una persona x e lo tieni a te vicina con un
braccio intorno al collo per qualche tipo di voglia... tu invece sai
che non è così, è solo affetto e
desiderio di un
momento di calore con una persona che consideri così
vicina...
ma lo vedi tu!! Non gli altri..."
"Ah, quindi mi stai dicendo che non posso farlo perchè anche
quell'altra persona..."
"Non puoi, perchè o sei chiara e quella persona lo sa e
accetta ciò, o non puoi farlo"
"Ah, benissimo. NOn posso... almeno lo so, non farò niente
d'affetto con nessuno e mi risparmio altri nervi..."
"Andiamo, intendevo..."
"no, sei stato chiarissimo..."
"NOn è colpa mia se sei amorale..." fece lui in italiano
stanco come se fosse triste della cosa.
Lia restò un attimo impassibile, poi aggrottò le
sopracciglia e si voltò lentamente a fissarlo, il quale
ricambiò non capendo quella sua espressione dura.
"... stai dicendo che sono una poco di buono....!? Che sono una persona
de merda agendo contro il senso giusto e del bene e faccio schifo?"
chiese lei senza capire
"Cosa? Perchè? Che cèntra... ti offendi per tutto
anche
quando non ti si dicono le cose. Ma non vuoi capire, non vuoi davvero
capire, se non riesci ad amare o capire se e quando lo provi, non sei
capace a sentire e /o comunicare a parole le tue emozioni e fuggi anche
i contatti di tipo fisico. È come se provassi
terrore per
ogni cosa che sia vicina o intima, sempre intesa come vicinanza fisica,
ma scappare terrorizzata e piena di paura da..."
"Aspetta...! Allora intendevi anaffettiva..." disse lei in italiano
bloccandolo perchè lui continuava in quella lingua ma non si
capivano
"IN che senso... no amorale... non è amorale? O è
immorale? Privo di amore e
concezione dell'affetto?" fece lui stupito, a disagio e turbato nel
caso avesse sbaglio
"Amorale in italiano si dice quando qualcuno si comporta in modo che
è contrario o no nriflette la morale comune. La morale
è
l’insieme di norme e valori di un soggetto, se agisce contro
quelle anche di base, è amorale e... vuoi mettere in
correlazione la mia personalità con il concetto di assenza
di
morale per qualche motivo affermando che sono stronza?!?"
"Ho sbagliato..."
"Sbagliato... TU!! Potevo capire Milan, ma tu... ah, questa
è bella!"
"...intendevo che non capisci e non provi il senso di
amore e affezione come gli altri.. .ero sicuro..." fece lui perplesso
ripassando le amore Amore, Amorale, anaffettivo
"...Comunque...Seriamente, non troverai mai nessuno che ti ami a tal
punto da accettare quell'esempio per prenderne uno e non volere altro
da te... fattene una ragione! So che alla fine ti eri tranquillizzata
da avvicinarti a noi in amicizia, ma per fare anche solo questa cosa,
un abbraccio o un bacio per te normali d'affetto E BASTA!....
non
credo ci sia verso di essere felici con chi ti ama per come sei da
restare... solo come vuoi tu non è affezione o amore come
è per gli altri..."
"perchè la metti sempre che devo fare o niente,
perchè..."andando di nuovo verso la scrivania, dietro.
"Non puoi pensare veramente che in un legame con qualcuno, lasci libero
l'altro di cercarsi cosa vuole altrove... sarebbe da pazzi lasciare
libero l'altro di fare quel che vuole per sfogarsi, e non con te,
perchè tu non vuoi dare e ritieni che mettere le catene per
promesse che poi non vengono considerate..."
"Appunto! Io la penso
così! Ci
fu perfino Zela che se ne
uscì dicendo -se fossi maschio ti sposerei- dicendo che non
credeva che per me andasse bene ciò. Sposare sarebbe pure
troppo
per me, non ci credo, ma per dire che io trovo vergognoso l'obbligare a
recitare promesse che in realtà non si sentono,
perchè
questo è o non ci sarebbero miliardi di tradimenti dopo le
promesse anche a Dio e davanti a tutti, per cercare qualcosa che non si
ha nel rapporto...! Tu dici a me pazza, ma non è pazzo
mettere
la palla al piede alla gente perchè sia moralmente sistemata
per
la società, obbligando ad accettare cosa il matrimonio
porta,
eprchè questo è... ficnhè si
è fidanzati
è perfetto, appena ti sposi è la morte della
relazione e
di tutto quanto e poi la gente si cerca cosa gli manca o la boccata
d'ossigeno che non aveva più... io non incateno, non
obbligo,
non mi aspetto fedeltà perchè... lo hai detto tu
stesso
più volte! Siete umani! Siete uomini! Anche donne ma qui si
parla dal mio lato... credi davvero che esista qualcuno che ami
che dopo aver avuto cosa vuole, vuole bene a me e come sono,
per
chi sono, da essere felice al mio fianco sempre come amici intimi, e di
vecchia data, e con profondo affetto quando si sarà stancato
di
ciò che ha avuto? Tutta me?!? Sei folle se pensi questo...
Perchè una volta data tutto cambia... basta vedere te con
una
cazzata con quello scherzo... Io
sono la stessa che per come erocombinata col corpo prima e per i
medicinali, odiava lo specchio, anche ora, per questo mi
specchio
pochissimo, ma ancora prima di incontrarvi ed essere così
come
sono ora... credi che non stessi male? Le volte che mia madre mi diceva
che facevo schifo, ero un roito, una vacca malandata che era solo
vergogna per come stavo male e mi avevano ridotto... che mi urlava che
non trovavo uno buono neanche a pagarlo... Zay mi ha conosciuta a
metà dello schifo che ero, poi ero ancora, ancora peggio di
quando mi ha incontrata e solo se esistono Dei, loro solo sanno oltre
me, come mi sentivo a guardarmi allo ispecchio e a sentire lei e
Rò e tutti nella mia vita, anche estranei, che mi chiedevano
perchè non avessi nessuno e non avessi vita amorosa... Io
che
ero sola, senza amici perchè mi sputavano in un occhio
perchè non nei canoni, che nona vevo un briciolo di
affezione e
vicinanza da nessuno...ci osno
state volte che guardavo lo specchio con la voglia di piangere e
pensavo -se anche se fosse solo per sesso, chi mi vorrebbe? Sarei solo
uno schifo che non può muoversi rovinato da medicine e
disperazione, neanche un incell mi troverebbe interessante anche solo
per sesso occasionale-... quindi smettila di farmi la paternarle
perchè l'hai detto, io so la verità, non ho
bisogno di te
o Zay e Ric che mi dicono le cos epensando di parlarmi come esterni a
me e quindi non sono consapevole... IO SONO CONSAPEVOLE di come appaio
all'esterno!! Da quella volta nel video dei miei 18 anni in cui vidi
sull oschemo una ragazza e non capivo chi cavolo fosse, non la
conoscevo e poi appena parlò.... solo allora, capii che ero
io,
e ho compreso che non avrei avuto nulla perchbè non
è
solo dipeso da me, ma da altri... e se perfino voi che ritenevo amici
dopo quei due che ho allontanato... s eper voi come sono nel profondo,
come mi comporto e tutto no nvanno bene perfino...amici... che senso
ha?!?"
"Ascolta....tu e ,la tua
ricerca
spasmodica di capire, comprendere, di
raggiungere a risposte ma che di fatto alcune... non possono essere
raggiunte con la sola testa e pensiero. ma tu già lo sai,
l'unica cosa che non puoi con la dissociazione e visualizzazione
è come questo esempio... tu non puoi avere nulla neanche
sforzandoti, non puoi sapere le cose come sono neanche in quel modo,
perchè ti senti mancante di pezzi per raggiungervi... " le
disse
avvicinandosi un passo alla volta, calmo con le mani nelle tasche, e
visto
che tu normalmente, di solito, non provi niente per spingerti verso
qualcuno, anche se cè quel tuo piccolo segreto... nonostnate
questo non hai risposte su cose che alla fine non conoscerai mai. E
anche cosa leggi e trovi in giro, per te sono cose dubbie? Ricordiamo
le volte che leggevi e ti fermavi dubbiosa perchè non
comprendevi quelle fasi? io le ricordo perchè solo quando ti
incalzavo che ti vedevo con quell'espressione quasi rammaricata e
rassegnata, tra te e te senza trovare modo di comprendere, non ti
prendevo il libro e capivo cosa ti turbava, ma per restare in tema,
ricordiamo bene i pezzi che ti mettevano in crisi da non capire i
personaggi e la lettura e ti facevano bloccare dall'andare avanti
perchè no nsapevi come interpretarli?" metnre lei voltava il
capo con sguardo affilato e offeso "primi libri... -stava usando
lei come uno sfogo per il suo desiderio -.... -affermato ad alta
voce che l'amore coincideva con il desiderio carnale -, -
stesse continuando quel loro rapporto solamente per avere una
valvola di sfogo -, - capitava che venisse preso da
un insopportabile pensiero crudele. Volerla violare fino al punto di
farle perdere se stessa. Fare in modo che non pensasse a nessun altro
tranne che a lui. Fare in modo che solo sua nel vero senso
della
parola. Quello, era il segno di un desiderio molto forte -, -
poteva essere considerato un “legame”, un
rapporto costruito solamente sull’unione
dei loro corpi? -, - tenere legato a se qualcuno con il
proprio corpo è una cosa crudele, mi sono chiesta se fosse
una
cosa non fare mai -, - però invece di dire quelle parole,
non posso far altro che legarsmi a lei con il mio corpo -, o quello
che ricordo ti fece venire dei dubbi da non volerne parlare e pensare
di chiamare Madame per capire almeno quel pensiero,- fu senza calore e
senza tenerezza-, - Era come
scorgere per la prima volta il viso di un'amante nella luce incerta del
sole e vedere finalmente quale aspetto ha, dopo una notte di membra
intrecciate e orgasmi condivisi al buio-, era stato pieno di calore e
piacevole- e ancora, -mi chiedo come te la caveresti con un uomo che ti
chiedesse intimità, amore e affetto-, e per finire
gli
ultimi due che ricordo. - osservò allo specchio il suo corpo
nudo, che sembrava riprecipitato nei suoi terrori, e che ai suoi occhi
amareggiati già appariva come mai, mai amato-. E sai
qualè la
cosa più penosa? Che tu vuoi capire il concetto senza sapere
veramente cosa cè a monte, perchè rifuggi
l'intimità. Ma come per quanto detto sopra, non
avrai mai niente, e quindi, sei destinata a ciò che
già
sai..."
"Che cosa vuoi,... cosa?"
"non capisci..."
"E BASTA CON QUESTO NON CAPISCI!! Fate tutti a dire che io non capisco!
Quei due in Scozia dove cazzo stanno a dirmi non capisci, voi a dirmi
non capisci ma sempre quando si tratta di cose mie!! NOn capisco
l'amore, non capisco questo, non capisco i miei comportamenti che per
voi non vanno bene... a me!! Che ho dovuto prendere a calci in culo gli
stronzi perchè si comportassero decemente!! Più
vi si
dice che offendete solo e basta con queste frasi, senza capire voi cosa
dico, come mi sento, cosa desidero e ttuto il resto... Vattene, sono
stanca e ancora devo ricevere quella gente... vattene a farti la tua
vita...."
"Quindi vuoi andartene?"
"Certo che lo farò, adesso più che mai!! Se fossi
morta
molto prima... invece di dispiacermi ancora e ancora... e come ultima
lode a quelli come me, il mio saluto a me stessa
sarà
alla Giacomo Leopardi nel suo -A se stesso-... per chi come me capisce
che si può tentare di tutto ma non ci sarà o non
si
potrà ottenere cosa si desidera E PER SE' sono qualcosa che
valgano che le cose basiche per altri... voglio solo andarmene stavolta
docile col morire della luce e non udire più...."
"E loro..."
"Loro me la vedo io, non te ne fregava prima e ora continuii a ripetete
a pappagallo quel -loro- come se per te fossero importanti!! Prima li
prendevi in giro spacciandoti per qualcun altro, davi solo ordini e
quando non ti andava ti rintanavi nello Studio. E ora di colpo ti
preoccupi per loro che tratto con distanza..."
"Certe cose possono cambiare, ti sbagli quando credi che non
è
così... anche se ti spiegassi... ancora non comprendi cosa
significa amore e legami per tutti noi e... non capisci...."
Lia scaratterò malissimo, prese un fermalibri sulla
scrivania
pesante e con rabbia, avendola seguita e si trovava quasi di fronte a
lei ma dietro la scrivania, un pò verso destra, glielo
tirò contro con sguardo omicida. Dorde si sporse
per
schivare alla sua di destra e l'oggetto colpì la nave,
riproduzione di un sottomarino di qualità che lei teneva in
varie stanze quanti erano i modelli di quei mezzi, che si
sfrantumò in una parte e i pezzi colpirono il ritratto
pessimista, che ballò sul chiodo e fece un tonfò
a terra.
"Vi odio!! VI ODIO!!! Se questo è il vostro cazzo di
pensiero,
che io non posso meritare affetto o amore come lo desiderio
io
senza soffrire o mi trattate di merda o si finge solo per tenermi
buona, AFFANCULO allora non cè niente per messuno, in nessun
modo, potete stare freschi, andate a quel paese del cazzo che vi piace
tanto....!!!" fece con rabbia lei contro Dorde che cercava di
calmarla e vedere cosa era accaduto. Sapeva che la sua rabbia era anche
per i danni ma stava sfogando ciò che era maturato nella
loro
discussione.
Dalla porta entrarono il giovane che lei stava curando dal cancro e i
tre dell'ave Maria, che uditi i rumori e le urla di entrambi, erano
accorsi.
"Sparisci! Più vi si dice a tutti quanti quanto fa venire il
nervoso sentirsi dire che non capisco, che non posso capire, che non
posso comprendere e più manderei ben più di un
diluvio
universale per togliere la feccia è l'umanità!
Vattene,
cazzo, ono farti vedere, sapete tutti quanti solo trattarmi da schifo,
come una demente, allontanarmi o affermare che sbaglio e solo io!! E
voi restate tutti uguali!! VATTENE!!" tirandogli altra roba, mentre i
tre recuperarono il quadro, che aveva cornice rotta in una angolo e il
vetro in frantumi, e raccattarono pezzi del sottomarino in giro,
constatando che cèra un buco in quella ancora sul mobile di
fianco la libreria dal lato del quadro.
"MALEDIZIONE!!" dicenva a denti stretti lei rabbiosa "non fanno altro
tutti a rimproverarmi facendomi sentire fuori posto, sbagliata... una
merda...!!" Sbattendo le mani sulla scrivania, mentre Norvil la fissava
non sapendo che fare e rattristandosi per lei. Rispetto altre volte in
cui lui era entrato con un sorriso ed era uscito ocn un sorriso,
bevendo qualcosa con lei o giocando o dialogando, lasciandosi da cari
amici, era finita malissimo.
Non capiva la situazione ma sembrava che lui avesse toccato qualcosa di
doloroso e ora lei era fuori controllo.
Dorde sbattè un'anta della porta con rabbia per aprirla,
facendola abbattere contro il muro e urlò arrabbiato "Fuori
tutti! Adesso! E non fatevi più vedere a entrare senza
permesso!! ORA!!" guardando male i tre e il ragazzo.
"Ma..." fece Norvel ma Kovacs gl idisse all'orecchio -andiamo-
"perchè dobbiamo finire così da quando abbiamo
litigato?"
proruppe Dorde appena soli "dicevi di odiare la situazione nella tua
famiglia, che odi i litigi e tutto quanto, e continui a cadere nella
frustrazione di tenerti tutto dentro e poi esplodere e per cosa?! Ti
arrabbi per niente quando io e gli altri vorremmo solo..."
"Come osi!! Per neitne!?! Hai davvero detto per niente? Mi volete
costringere a non essere io per essere accettata e non è
niente?
Mi stai accusando anche tu come le merde della mia famiglia di non
consdierare gli altri? Di no navere considerazione degli altri? Mi
ripetevano questo, paragonandomi a gente che veramente se ne fotteva ma
sapeva essere amata!! Fa male cazzo, fa mele come la merda le accuse e
non capite!! Se fossi rimasta là avrei subito ogni giorno
tutto
quanto mi svuotava e distruggeva, con quelle frasi accusatorie di cose
che io no nero. Ma se sono così ora, è colpa di
tutti voi
e..."
"Ragazzi..." Milan apparve dal passaggio segreto presente nella stanza
e li rimproverò "avete allarmato tutti e sono dovuto venire
qui
di persona per dirvi di smetterla!"
Lia e Dorde si voltarono verso di lui così sorpresi da aver
perso le espressioni di rabbia, per una di stupore e
incredulità. Lia disse qualcosa guardandolo stranita dalla
testa
ai piedi come, con un'espressione diversa, come se stesse dicendo
qualcosa
che voleva tenersi per sè "Ma... ti stavi preparando per una
sessione particolare alla Casa della seta?"
Milan era vestito con una divisa degli addetti a pulizia e
manutenzione, ogni gruppo o reparto aveva la sua divisa, e aveva i
capelli a vedersi tenuti sotto la calotta pre parrucca per indossare
una parrucca appena visibile scura corta e aderente alla testa usate
per ceercare di non far capire di avere davvero capelli artificiali, e
un cappello militare con visiera.
Lui rise "Ma no... mi sono accorto dall'ufficio, dopo che la nostra
valente segretaria ha ultimato i resoconti della giornata, che dai
monitor lui era in giro "indicando il fratello" e dopo averlo chiamato
ha detto che doveva parlarti... poi ho notato che eravate rimasti soli
e sapendo che ultimamente vi scornate ho deciso di avvicinarmi a questa
stanza di soppiatto ma è partito il casino e tutti sono
accorsi
e sono dovuto passare per i lati... nascosti. Ragazi davvero,
perchè dovete litigare?"
"Mi stai dicendo che le mie lamentele non hanno valore?" fece lei offesa
"Ma no, bimba.." andando da lei a braccia aperte per abbracciarla,
stringendola a sè" itnendenvo che capisco che cè
qualcosa
che ti fa star male, non so cosa... perchè non voglio
intromettermi, ma sei troppo agitata per..."
"Milan... primo! NOn hai lavorato davvero per finta con questi
indumenti con cui mi abbracci?"
"Scema, ho solo finto di passare l'aspirapolvere che mi sono trascinato
in una delle altre stanze collegate col passaggio. Ti regalo un
frammento di affetto e ti lamenti che ti sporco?" ridendo divertito
"MMMHHH!!" fece lei con il viso verso il suo petto "ti ricordo che
ovunque ti muovi e cosa tocchi se dei gruppi direttamente, è
toccato da tanti..."
"Si l oso, ma goditi la mossa Milan. Un abbraccio d'affetto
per dirti che tutto va bene. OK? Ora, potete fare pace?"
"..." lei non disse niente finchè non
capì che
anche Milan si era zittito e cèra silenzio vero nella
stanza.
Così si voltò.
Dorde stava a fissarli arrabbiato. Come quel giorno. un paio prima del
litigio, che lei gli dava una mano nella stanza di Dorde stesso, a
controllare un video di una persona che dovevano cercare
perchè
rapita e compariva mesi dopo in video non proprio speranzosi, essendo
destinati alla vendita per gruppi di malati che amavano abusi e
omicidi. Dorde era incavolato perchè non trovava elementi
utili
a localizzarla e peggio sapere se era viva, e Lia, nonostante i
tentativi con varie agenzie governative segrete nel mondo e tutti i
Crell all'opera, non aveva cavato un ragno dal buco.
Per lei si poteva continuare a perseverare ma significava cercare solo
chi l'aveva accoppata e stop. Per Dorde no, lui sentiva, diceva che era
viva.
Per la terza volta, gli disse di fare una pausa, spremersi in quel modo
era solo deleterio, ed era meglio fare pausa ma lui niente.
Lei era seduta al solito sul copriletto tutto trapuntino ma in eccesso
di qualità, ori e tutto. Sembrava diceva sempre di entrare
in
qualche palazzo reale e vedere l'urlo di "guardami, sono da riccone" di
ogni cosa. Non
si metteva mai
dentro i letti, ma solo sui copriletti perchè
trovava interessante vedere come era restare più tempo su
materasso di piume come lo avevano loro, ma si limitava a quello.Solo
da Zay aveva accettato l'invito di dormire nel suo letto, ma erano
entrambe ragazze e e lei non le avrebbe fatto nulla. Una
voce li fece
voltare verso la porta a doppio battente che faceva
comunicare la camera di Dorde cone quella di Milan. Questi era appena
entrato, Lia riconobbe la voce ma non poteva vederlo perchè
il
letto era più rientrato rispetto la porta mentre Dorde in
piedi
a vedere la proiezione contro l'armadio bianco fece un'espressione e un
sospiro. Trovava il fratello sempre troppo infantile e sapev ache
quando lui era in stanza, tutto diventava allegrotto. Si
arrabbiò quando la vide contenta e su di giri da
scendere dal letto e andare verso il fratello minore, che la
placò dalla corsa abbracciandola come faceva sempre.
"Ragazzi, sono venuto visto che non tenete nessuno di guardia, con
Helias a controllo... sono sgusciato qui, ma di sicuro sanno che un
Milan
cè comunque... come vi va? Tutto bene bimba? E tu
fratellone?
Cosè... quell'espressione!?" facendo voltare anche Lia.
Dorde era letteralmente incavolato, scazzato, li fissava con le mani in
tasca con un'aria che avrebbe voluto buttare tutto per aria e andarsene.
"E' solo stanco, sono ore che cerchiamo di capire dove si trova...
Ho un'idea, è quasi ora di pranzo, ti va di
pranzare tutti
insieme?" disse lei a Milan contenta
"Intendi come hai sempre desiderato un pasto con chi ti era amico,
tutti insieme, ma non hai mai avuto? Per me va bene..."
guardando
poi il fratello "Potremmo mangiare nel salottino, quello più
intimo, che ne dici?" guardando il fratello con aria bonaria mentre
quello sembrava volersi lamentare di cose
"Se proprio dobbiamo..."
"Davvero?!?! QUindi possiamo?" fece Lia contenta a Milan che le disse
di accompagnarlo a prendere il tavolo.
"Che tavolo...." domandò lei senza capire
"A volte io e lui abbiamo discusso qui lontano dagli occhi di tutti,
qui possiamo senza nasconderci troppo, ma avevamo bisogno di un tavolo
per carte e altro, cosa che non cè nel salottino, sono bassi
per
il tè o per arredamento anche se vi poggiamo cose. Teniamo
alcune cose in una stanza della servitù che al bisogno
prendiamo
da noi, restando di sotto, con l'ordine di non salire se non dietro
chiamata, anche se sentono non vengono... quel tavolo è
apribile
ed è perfetto..."
"NO, lascia stare, vengo io, so come portarlo e montarlo" fece serio e
infastidito Dorde, seguendo Milan che si era tolto la giacca e si
avviò verso il corridio. Al loro ritorno protavano un tavolo
di
legno piegabile ma di ottima fattura. Era quadrato ma con parti che si
potevano agganciare si allungava.
"A me sembra, già chiuso, bello grande per contenere cosa ci
serve, non cè bisogno che lo allargate. Cavolo, sembra
quello di
mia nonna, seppur era ovale e aveva al centro le parti per fare una
sezione aggiuntiva e..."
"Sei
sicura che
basti così comè?" domandò Dorde poco
convinto
"siamo in tre, metti i piatti, le bottiglie..."
" Smettila di fare l'immusonito, ce la facciamo. ora ci serve cosa
mangiare, andrò giù e...." ma Dorde la
stoppò.
"Milan, se devi cambiarti o simili vai adesso. Ci penso io..." andando
al telefono presente nel salottino dove si trovavano, quello
più
intimo e meno formale che era prima di questo e riservato ad ospiti, e
parlò con la cucina.
"Si,
devo lavorare
con altre due persone e restiamo qui. Salite tre
porzioni complete con dei vini, tra cui uno rosso frizzante, e per
antipasto delle bruschette all'italiana, uno dei secondi di carne, se
non sbaglio ci sono gli involtini di spinati, poi patatine fritte come
contorno
e per dessert qualcosa al cioccolato bianco, anche non elaborato. Si.
SI. Esatto. Attendiamo tutto qui..." fece lui come se lo avesse fatto
altre volte e faceva finta di non notare Lia che voltava la testa a
volte a destra e a volte a sinistradietro di lui sporgendosi,
con
faccia stupitacome se non ci
credesse, attenta al dialogo.
Appena messo giù, le si voltò un pò
infastidito.
"La smetti di fare come un fantasma o una spia con la testa a guardare
me mentre ordino? Cosa cè?" Guardandola con alcora la mano
sulla
cornetta dell'antico telefono anni trenta.
"E' solo... hai davvero ordinato queste cose?!? Perchè?"
"... dici sempre che volevi da anni mangiare con qualcuno con queste
cose, ed ecco. Ora però calmati, e aiutami con la tavola,
visto
che dobbiamo fare questa cosa...." andando verso il tavolo
ancora senza
nulla.
"Perchè quel muso? Non ti va? Se no nti andava..."
"no, tutto ok..." chiuse lui e prese da un mobile l'occorrente. Era
chiaro che sapeva come sistemare tutto per un pranzo o cena come Milan
aveva detto.
"Ecco..." fece lui quando qualcosa risuonò nella stanza e
Lia si guardò intorno non comprendendo
"è
il nuovo cicalino di avviso,
quello di prima si era
danneggiato e lo abbiamo fatto cambiare, ora però sembra un
insetto con il mal di pancia "facendo ridere lei, ma lo vedeva sempre
come scocciato. Lo vide uscire verso il corridoio per le tre porte
subito a destra e sinistra della scala, prima di girare a gomito per
andare nelle stanze dei due fratelli ed erano luoghi per gli addetti
alle pulizie, mini magazzino da dove avevano preso il tavolo e zona per
l'elevatore dalla cucina e simili e quello per la lavanderia dietro
un'altra porta. Lo
vide entrare con dei vassoi e si
offr' di aiutarlo ma lui rifiutò facendo più
viaggi per
portare tutto e lei si chiese perchè, visto che avevano un
carrello antico portavivande per portare tutto in una volta insieme,
senza tutto quel casino mentre i cibi e altro mandato da già
giungevano uno dopo l'altro. Milan
tornò cambiato e sempre sorridente e placido e si sedettero. Ma
quello che fu per Lia finalmente un
bel momento con amici a mangiare insieme, tranne le volte che lo aveva
fatto con il gruppo dei veterani nel boschetto o nella sala mensa,
cambiò. Milan
parlava e raccontava, Lia
ascoltava e faceva domande, Dorde restava in silenzioe visibilmente
annoiato, contrariato, infastidito da qualcosa e sbuffava e
diceva ai due di calmarsi quando si prendevano in giro si stringevano
una mano, o Milan si allungava per mezzo abbraccio da fratelli,
rovinando tutta la pazienza del fratello maggiore. Milan
vista la situazione cercò
di contenersi e fare come il fratello ma l'atmosfera divenne fredda e a
tratti tetra quando Dorde ricevette una telefonata per avere
informazioni su quella scomparsa e terminata iniziò a
lamentarsi
che stava perdendo tempo. Appena si accorse di cosa aveva detto, fatto
per frustrazione, cercò di spiegare ma Lia si
gelò, prese
piatto e posate e basta e si alzò, dicendo solo "continuate
pure" andandosene via.
"Dove
vai...!" fece Dorde senza capire
"Cosa
vuoi che ti dica! Avevo sognato
momenti con persone amiche che non avevo vissuto, a quanto pare non
posso averlo. ho passato la vita a vivere in un posto dove i pasti
insieme era obbligatori e sempre finivano da schifo. Mangiando da
schifo! Dove dovevo
sentire tutti loro lagnarsi e sbraitare i loro problemi, oddio che
problemi erano rispetto i miei, metnre se aparivo bocca rompevo i
coglioni e no volevano sentire la mia voce. Dove non mangiavo vose
buone, ma sempre roba da schifo. Dove non potevo avere discorsi o
risate, trnquillità e convivialità! Dividevo se e
solo se
erano miracolosamente in dispensa una birra da 33 in vetro in tre,
capisci in tre!?! perchè costavano e io nnostante
maggiorenne e
intendo fino a quando non sono venuta con voi, potessi bere! E non
potevo comprarliperchè senza soldi ma anche un posto dove
tenerli o poter buttare i resti. Niente quello, niente l'altro!! Sempre
a vedere loro a scassare il cazzo per le loro stronzate e io muta!! E
visto che ho capito che non ti piace stare a tavola con tuo fratello e
altri e mi sa che i vostri pasti insieme non erano amichevoli, vado a
mangiare da sola e grazie tante per quest'altra merda! Già
quei
coglioni del gruppo di Zay, Ric, Phib, Zelas che dicevano -faremo
questo, faremo quello, siamo amici veri- e poi si è visto!!
Chi
ha perso tutto sono stata solo io di tutti,
perchè lo so che
loro avanti con le loro vite e quella a vegetare con niente, finita
nonostante gli sforzi a restare là dove non voleva stare...
IO!!!:..e
chi se la rpende in culo sempre io!! Mangiate pure, io me ne vado!"
portandosi un solo piatto ammucchiando roba dai vassoi come un buffet.
Da quel momento aveva rifiutato inviti ulteriorii. Anche
quando Milan le disse che aveva preparato un luogo nei sotterranei dove
lui e Dorde potevano andare senza visti e come nel salottino avevano
uin tavolo da pranzo, anzi una stanza da pranzo completa e senza che
mancasse neinte, per pranzare o cenare insieme in pace. Ma non
accettò mai finchè non se ne andò
definitivamnete.
"possiamo discutere..." iniziò Dorde ma Lia si
arrabbiò e parlò guardando Milan.
"Io no ho intenzione di parlare più, come la mia cavolo di
famiglia ho detto così tanto che perfino queste mura
dovrebbero
sapere!! E invece tutti non fate altro che trattarmi da farmi stare
male e pretendete che io cambi!!" guardando con rabbia Milan "Nessuno
di voi comprende come si sento adesso, che è quando
stavo da loro. Ero sola tra stronzi e basta. Se riuscivo a dormire un
pelo meglio edi giorni di prima, l'inizio della giornata era una merda.
Ti si trattava
di merda. Mi si arrivava a dire, pure, che io godevo nell'urlare e
sbraitare e creare situazioni di litigi. IO!!! UIo stavo male,
soffrivo, mi sentivo male dentro ogni volta che mi alzavo e neanche il
tempo di andare in bagno, che mi trattavano da schifo. E mi diceva pure
che io ridicendo cosa mi avevano fatto ero come i vecchi che
riesumavano cazzate e le ripetevano in loop. Che rompevo o coglioni.
Bei giorni di bel tempo passato con altri, non ce l'ho nè in
casa ne altrove. Mi hanno trattata da merda e dopo anni dalle medie in
cui ho sentito che dovevo finirla lì di vivere,
perchè era
impensabile continuare in quel modo, non ho fatto altro che sentirmi
sbattere in faccia tutto lo schifo che pensavano fossi!!! Credevano
veramnete che io godessi nei litigi, che mi sentissi realizzata,
così mi dicevano mentre io volevo morire, morire, morire!!!
Facevo cose da autonoma, andavo qua e là risolvendo le cose
mie,
dopo che quella insegnante di piano mi aveva fatto capire che io
qualcosa potevo!! E invece è stato un discendere
nell'inferno,
nel mio restare tra loro a soffrire, sentirmi sola e abbandonata, dove
se avevo davvero dei soldi da parte li tenevano loro, io non sapevo
niente e non potevo sapere niente. Non mi hanno insegnato altro
checomportamenti come loro, che facevano i signori a parole e poi si
comportavano esattamente come tutti gli altri, in modo vergognoso che
io non accettavo. SOno al limite, ok!?! Anche adesso, VOGLIO ANDARMENE!
Voglio smettere questo, voglio che finisca tutto!! SOno stanca!NOn ho
ricevuto altro che schifo da tutti, in famiglia mi ballano tutti in
testa a cominciare dai fratelli che mi ordinano a me che sono la
maggiore di stare zitta e non intromettermi in niente come fossi un
cazzo di cane! Che mi urlano che io spendo soldi inutilmente e per
cazzate e loro hanno... lascia stare! Sono sempre io quella che perde!
Come a scuola media! Mi trattavano come a casa, insegnanti e compagni,
sempre a vedermi per quella che non ero e dovendo andare a una cena con
tutti, essendo gli insegnanti una merda che valutavano pure se tu eri
presente e partecipavi a tutto, decisi di invitare come compagnia per
me un ragazzino di un'altra classe che sembrava gentile e amichevole
nei miei riguardi e pensavo fosse amico. Gli chiesi se gli andava e
ovviamente dovetti avvisare quella grandissima...Irene, grandissima...
che le venisse qualcosa
e a questo punto si, che sono merda, che lei e tutti vivano una vita di
sofferenza... che ero accompagnata. Lui, stronzo maledetto,
arrivò e quando gli dissi grazie di essere venuto, fu
intercettato da Irene, merda maledetta che si
appicciòà
con altri come una cozza e lo invitò a sedersi accanto a
loro,
tra loro, al centro del tavolo. Io rimasi come una demente quando
questo pezzo di merda disse si e rimase con loro, non mi rivolse
più una parola mentre io alla fine del tavolo sola a
guardare in
giro tutti che si divertivano, a vegetare, a soffrire, a stare silenzio
per poi andarmene da sola non salutata da nessuno a tornare a casa,
altra merda di posto, a voler morire ancora e ancora. O le volte che mi
si incolpavano cose come epr i miei, di essere maligna, crudele,
stronza, merda... ed è così che vivo anche qui.
Con tutti
loro che sono come quelli là fuori, a questo cretino come
gli
altri che vuole che io cambi e sia come vogliono o si aspettano e pure
che debba abbassarmi a cose che non voglio... voglio finirla qui!!"
"Bimba... io non voglio che tu te ne vada, e..."
"Anche tu!! Vuoi farmi soffrire ancora per le tue stronzate?"
"No... è solo che... possibile che nonostnate cosa ti ho
permesso di avere che sognavi, non ti senti di vivere in pace?"
"Milan!! Puoi avermi dato una stanza, un cavallo, modo di comprarmi
qualcosa che desideravo ma a parte te, e un poco i veterani, tutto il
resto mi è avverso, come là. Le persone non mi
vogliono
fra i piedi. NOn piaccio a nessuno, perfino QUALCUNO afferma che io
devo calmarmi e comportarmi in modo diverso..."
"Seriamente, fratello. IN cosa dovrebbe cambiare? Conosce le buone
maniere, ha rafforzato le sue conoscesse di bon ton e comportamento con
Madame, sa come e quando comportarsi in ogni occasione, ha...."
"Non è per quello che..."
"Lui vuole che io mi comporti come più gli interessa... che
io non sia come con te per esempio..."
"Se ti viene di essere così con noi, perchè..."
fece Milan senza capire ma Dorde lo rimproverò.
"Per cortesia, non metterti in cose che non ti riguardano!"
"AH,NO!" fece lei vedendo che Milan era come sempre rimproverato dal
fratello maggiore "Non ti azzardare, già
altre volte ti ho fatto capire quando non sapevo della vostra truffa,
che non era corretto fare così con lui. Non lo merita. Solo
perchè io e lui abbiamo dei caratteri naturali meno
impomatati e
lascia perdere cosa penso quando fai come adesso, rispetto come tu
vorresti, non signfiica che siamo sbaglaiti o simili. Stai facendo come
da dove vengo io. E si è visto che cosa ha comportato
ciò
in me da farmi venire ansie, paure, terrori di errori. Errori che NON
AVREI DOVUTO FARE, neanche piccoli che servono a crescere, a capire,
solo con gli errori si migliora, si comprende, si cresce. ma no, dovevo
essere la figlia senza problemi ne altro che non rompeva il cazzo e non
creava problemi per loro, ma non essendolo ecco che sono una persona di
merda. E solo una cosa volevo dalla vita. Non ricchezza, non potere,
non successo, non case megagalattiche di dimensioni che no nso a che
servono, l'apparire, e tutte le stronzate che sogna la gente. Io volevo
solo un posto da chiamare Casa, con persone che vedevano me e non
avevano problemi ad accettarmi, e intendo la vera me non la falsa che
esce smepre per abitudine e non va bene lo stesso, che potessi vivere
una vita di pace, bei momenti, ottimi rapporti con gli atlri... ma
quanto pare io non posso avere niente di ciò,
perchè
QUALCUNO afferma che non posso essere amata se io non sono come
andrebbe bene, e non dò cosa io non sento di dare. E siccome
io
non provo niente per nessuno in quel senso e NON CE' NESSUNO CHE PER ME
E' INTERESSANTE O VICINO per le stronzate che consigliate. QUindi
basta... io me ne vado..."
"Aseptta, per favore.... ho parlato con mio fratello del fatto che
eviti un pò tutti per qualche motivo che ti ha fatta
arrabbiare
ma... fai pace con lui..."
"NO! Deve entrarvi chiaro in testa che dopo Rò e Zay e Ric
non
accetto più nulla e non mi faccio più ballare in
testa.
NOn accetto più ninete di ciò che mi ha fatto
solo
soffrire. Io non cambio e ne altro. Mi fai una cazzata, basta..."
voltando le spalle per andarsene
"Bimba, fallo per me! Per favore, è un musone e quando si
arrabbia è un pò scaratterato come dici, ma...
fai pace e
non mettiamo muri appena te ne vai. Ho promesso, ma non creiamo
litigi..."
"Perchè dovrei farlo? Sentiamo, dopo cosa ha fatto e detto,
io..."
"Sei arrabbiata, offesa, tutto quanto... lo so..." avvicinandosi e
stringendola a sè " ma fammi questo favore e non
allontanarlo ne
odiarlo, o te ne andrai via piena di ulterteriore dolore e rimorsi.
Fallo per me e perdonalo..."
"..." facendo i versi quando era arrabbiata facendolo ridere
"Per favoreeeeeee!" dondolandosi a destra a sinistra e viceversa mentre
la abbracciava.
"Mi devi 10 favori per questo!!"
"Urca! E va bene... se ti passa la rabbia...."
"Aspetta, ho detto nulla! Ancora! Solo perchè tu lo chiedi,
sarò magnanima... che persona buona e giusta
sono!....!!...Eh,
si, buona e giusta!!!" facendolo ridere perchè sapeva che
era
solo una battuta da cattiva "non torneremo amici come prima ma non gli
sputo in un occhio quando lo vedo..."
"Bimba, tu non sai sputare!!" le disse ridendo
" E ora ho cose da fare,
tanti
saluti..." fece lei dando le spalle a
Milan e andando verso la porta. "E comunque Milan, almeno tu, aiutami a
trovare la pace che desidero o sarò costretta a trovarla da
sola, con le mie mani, come avrà fatto ognuna delle ME di
ogni
piano parallelo se è vero... a morire male e con dolore,
sola e
disperata... l oso che questa è la mia fine, sempre...."
"Io... ok, se è ciò che desideri, proprio
perchè
ti volgio bene, anche se non sono la persona speciale per te, ti
accompagnerò sulla Soglia perchè tu te en vada..."
"Perchè dovremmo farlo? fece Dorde offeso "con noi
non
vivi bene?" vedendo fissato male da entrambi gl ialtri presenti
Appena giunse di fianco a Dorde lo
fissò irata "Passi, e per tuo fratello, ricordalo, tutto
questo
ma non saremo amici come prima ma solo alleati nel lavoro. Quindi non
pensare nemmeno di... qualsiasi cosa pensi, è solo per
lavoro e
cordialità formale. Non perdono, non da Rò e Zay
e Ric,
che sia chiaro. Ora vi lascio soli, sarò cordiale con te ma
come prima, MAI!!! NEIN!!"
Se ne andò con le frange del vestito anni trenta che
danzavano con aria offesa e piccata, lasciandoli soli.
"Fratello...." fece Milan stancamente "non so e non voglio sapere
perchè avete litigato a tal punto..."
"E' anche colpa vostra, tua e di Madame, io misono preso solo il
tornado che si è creato!"
"Mh" fece rimurginando un pò, poi fissando il maggiore "Non
credo, o meglio, non solo quello. E' testarda ma se non dice e non fa
le cose, a meno che non decide di fare uno strappo alla regola, non
è da lei nel profondo. Ripeto, non so niente, ma evita di
comportarti come sei abituato tra militari dove tra poco di sicuro
andrai, qui siamo diversi e lei lo è. Ha subito pressioni,
trattamenti da far impazzire chiunque, periodi orribili... e qui a
quanto dice non si sente affatto diversamente da tempo prima. Anzi,
ripete che ce l'ha messa tutta, ma non cè modo di trovare un
posto che la accolga veramente. E dice sempre che noi due, avendo
allontanato per paura di coltellate alla schiena, dovremmo capire la
solitudine e certe cose ed eessere i primi a comprendere e agire di
conseguenza. Eppure noto che tu non ci sei riuscito...."
"non ho voglia di discuterne. Io avevo capito anche dalla tua
telefonata che con voi avesse dissapori.."
"Ni... si è
freddata parecchio
ma non come hai creduto, non l'ho
detto esplicitamente e ho fatto in modo che fossi tu ad adnare da lei e
far pace, ma ho visto che non ci sei riuscito. Se si comporta
così ha un motivo, quindi non capisco... lascia stare.
Approfitta della tregua e fatti perdonare o ti odierà fino a
quel giorno e... perchè anche qui la si deve trattare come
là fuori, se qui abbiamo deciso di cambiare...?" ma Milan si
fermòper il telefono.
Rispose e poi cambio espressione così come colore. AL
termine dopo succinte risposte laconiche, sospirò.
"Che succede" chiese Dorde scocciato
"Ci ha fregati. A quanto pare si è presa i tre e il nuovo,
si
è cambiata e ha lasciato a Milan, qualunque sia disponibile
a
questo punto, l'intrattenimneto con quegli ospiti che ci faranno da
sponsor e supporto per quei contratti e le feste nel tema che amano,
anni ruggenti e proibizionismo. Ora, a chi tocca riceverli...?"
fissandosi a vicenda.
"...come sarebbe...
perchè..."
"Sasso-carta-forbici!!!AZZ...
hai
perso! Spiacente, io vado a cambiarmi e sistemare altre cose, preparati
con il completo scuro nell'armadio mio a righe, non ti diemtnicare gli
accessori sul comodino. Penitenza per averla fatta stare male!! disse
di corsa, velocissimo, Milan che si infilò nell'apertura del
passaggio segreto e lo lasciò solo, troppo scioccato per
capire
che Lia e suo fratello minore lo avevano fregato.
ch 38 appuntiPosto per ora questo, a seguire
il sueccessivo da controllare il codice. Al solito non so ocme tutti i
file conservati hanno qualcosa nel codice che mangia le parole o
frammenta le frasi, non so. Sto sistemando e sto vedendo che gli ultimi
10 capitoli hanno ancora problemi, a breve li risistemo e spero che per
il capitolo dopo siano a posto.
Chapter 38
Lia era alla Torre est francese a dieci chilometri dal centro di
Parigi. Trovava Parigi una città non come la descrivevano
tutti. Magica, romantica e altre menate. Perchè lei non vedeva
queste cose, non le provava e non ne avvertiva i segni come tutti.
Sebbene Dorde la rimproverasse che fosse tutto dipeso invece dalle
difese che aveva alzato e da quanto era cambiata a causa dei suoi e
della feccia che aveva incontrato nella sua vita, e tutto quanto fosse
nella sua testa. I terrori, le paure di sbagliare, di essere una figlia
degenere e schifosa solo perchè viveva, di essere descritta ma
loro descrivevano le altre che le faceva paura da sentirsi sola e
isolata e altro... Ma per lei era solo un modo per farle capire
qualcosa, affermando niente di sopprannaturale, che queste menate le
doveva lasciare ai coglioni che ci credevano e finivano male.
Aveva deciso che lei sarebbe stata la Purga finchè in vita. E se
tutti la consideravano sbagliata e non adatta al mondo come le avevano
sempre ripetuto, che diventasse la pazza, sbagliata. Ma a suo godimento, finendo per cacciare la feccia.
"Non guardarmi così" diceva smepre a Milan e Dorde o Jd "Da
quando ricordo mi sento viva essendo questo. Vivendo questo. Tutto
quello che ho fatto, essendo questo... agendo come fossi la peggiore
delinquente del mondo contro quella feccia... l'ho fatto per me! Lo
sapete ma a volte travalicate le cose per dare una vostra spiegazione.
Come i miei. Urlavi, dicevi le cose ma sentivano cosa e come
volevano.... mi piace farlo. E lo faccio anche sforzandomi a volte, lo
so, ma mi sono sentita... mi sono sentita viva!!! Lo so che le mie
azioni per tanti saranno sadiche, sanguinose, dalla peggiore del mondo
al pari di certa gente ma... io mi sento viva ed esistente nell'agire
al posto del mondo, quello giusto e sebbene non provi soddisfazione per
queste azioni come pensano molti, io non ritiro la mano dopo aver
tirato la pietra... mi sento disperata, in colpa, tante cose difficili
da spiegare quando mangio qualcosa da voler piangere per la
contentezza, dall'avere vicino o occuparmi di un animale che desideravo
tanto prima e mi avrebbe aiutata ma non potevo avere neanche un piccolo
furetto perchè provavano schifo per gli animali vicini, solo
guardare i gatti... osservo la gente a cui dico di darsi una svegliata
e pensare a vivere come io non ho potuto fare... e cerco di capire se
hanno intenzione di farlo loro che posono o meno, e io quanto ho perso
finendo nella rete dei miei che volevano i figli casti, puri, perfetti,
devoti alla famiglia e altre menate e sono... finita solo in un incubo
di solitudine, niente, vuoto, privazioni... e ora, anche qui, non
riesco a non voler piangere sia per la contentezza di qualcosa di buono
che finalmente mangio e sia per cosa sto mangiando pensando a chi non
può come la me prima, sentendomi in colpa... ad abiti che faccio
fare nuovi dopo che i vecchi sono rovinati e mi sento spendacciona, le
cos eche compro e il mio rifiuto di volere qualcuno vicino,
dall'emergere da ciò che mi hanno gettato addosso enon posso
togliere... è troppo tardi per quello... io non riesco a vivere
neanche qui, ma provo un senso di vita cacciando e prendendo, facendoli
soffrire, la feccia... per poi la notte non riuscire a dormire pensando
con rabbia alla gente che viveva e vive che mi ha fatta soffrire, ogni
giorno, cose che io prima dai miei non potevo, che scopava e mangiava
cose, che vedeva sorrisi e richieste di compagnia, inviti e io... solo
schifo... loro avevano cosa desideravo!! E Zay e ric hanno avuto il
coraggio di dirmi di non pensare a loro come felici e vedere le
apparenze... che apparenze vedevo!!??!! Imbecilli! Dalle foto erano con
gente sorridente che conoscevo, loro tra gente e io sola!! A tavola in
vari posti a mangiare cose e io con pane e formaggio e schifezze
confezionate che mi veniva ormai da vomitare.... io non reggo neanche
adesso, quindi lasciami in pace, non fare il giudicante, sono
abbastanza rovinata di mio... io voglio mettere i panni di
Veròna e sentirmi quel senso di vita a sprazzi quando cammino
nella caccia... voi non potete capire come fossi morta dentro
prima e cosa sento, pochissimo, ma cè quando sono
veròna...."
Aveva rifiutato da sempre cose che alla fine non aveva vissuto. A causa degli altri.
I usoi erano asfissianti, colpevolisti, era finita per arretrare
davanti le cose della vita, senza viverle in ogni cosa, per il terrore
di essere giudciata come loro facevano con tutti. Sapeva bene di suo che
a volte provava odio verso chi le faceva provare gelosia, non era la
stessa cosa contro la feccia che le aveva distrutto tutta lei pezzo per
pezzo. Era un odio diverso, quello lo capiva.
E cercava dei frammenti dai racconti degli altri per capire cosa
fossero certi sentimenti e sensazioni che non aveva mai provato e mai
avrebbe fatto.
Da anni, prima di Zay lo sapeva, non era più adatta a fare
marcia indietro e tentare ancora di vivere come una persona normale,
inteso da togliersi tutto ciò che si era creata come un'armatura
e fare tentativi. Non avrebbe avuto la leggerezza e la
tranquillità di provare o sperimentare niente. Si sentiva
più sicura con alcuni di loro da scherzare e afare cose che le
venivano in testa ma tutto era lì in agguato a bloccarla.
Si era accorta perfino che fumare non era come per gli altrui. Non
aveva quel senso di catena alle sigarette, ma non era per il tabacco
che fumava, ma per cosa che la sigaretta dava di sè anche senza
le foglie e porcherie che mettevano nel tabacco stesso da fumo. Era
l'azione stessa del fumi, di aggrapparsi a una sigaretta, o nel suo caso
al bocchino da donna anni trenta, sebbene a volte volesse spaccarlo in
terra in mille pezzi per quanto la facesse incazzare Dorde. Si era
accorta che a volte era per lei necessario, vitale, fumare. Essere
legata a quell'oggettino su cui scaricare tutto e farsi dare un senso
di liberazione e pace.
Aveva capito che non era nemmeno dato allo stesso modo delle droghe.
Provava repulsione per la questione di cosa davano le droghe e cosa
facessero provare o meno. Non riusciva, andava fuori di testa,
ad avvertire il senso che davano alcool o fumo o altro. O meglio, aveva
provato solo la sensazione di medicinali nella sua vita che
l'annebbiavano e l'alcool quando per fignere che lo usasse per
cucinare, riusciva a far comprare loro del vino. Quello da 1 euro che
faceva schifo da supermecato nei cartoni, ma er al'unica cosa che era
riuscita a fargli sganciare che potesse bere. NOn si beveva altro mai, tranne lo spumante per le cavolo di feste.
E lo faceva in un mese,
una confezione in un mese nel peggiore dei casi, perchè non
volevano comprare e faceva schifo, e
sentiva l'effetto che faceva quando invece lo trovavano a meno di un
euro e ne compravano di più e lei abbondava quando sola.
per avere del vino frizzante doveva escogitarsi perfino di
ocmprare quelle
bustine digestivo con effetto effervescente. Un euro ancora, questa
volta comprato da lei quando poteva e prendeva quel vino schifoso, in
mezzo bicchiere d'acqua, allungava con acqua e metteva il digestivo
effervescente per le bolle. Altre volte solo il bicarbonato. Non aveva
altro da bene oltre acqua e doveva farselo andare bene.
E quando eccedeva con il vino senza diluirlo, sentiva l'effetto
dell'acool, anche se non doveva essere lo stesso di quelli buoni ma lo
odiava.
Quando stava ancora nella sua vecchia vita lo trangugiava fingendo che
fosse il miglior vino frizzante al mondo mangiando lo schifo che
trovava nel frigo o aprendo scatolette o roba surgelata. Non essendoci
altro, nessuno cucinando in casa sua o volendo farlo se non lo stesso
schifo pronto scaldato e non poteva comrpare niente o urla e botte.
E non poteva cucinarsi niente. Niente. NOn cèrano manco gli
ingredienti per farlo e se cèrano,e rano così contati che
se avesse utilizzato roba, anche solo un uovo come er acapitato, se ne accorgevano e urlavano. E lei somatizzava
finchè non si sentiva così male da credere di morire e
rallegrarsi, ma poi non accadeva mai.
Non sarebbe mai accaduto quel dono si diceva, tempo dopo aver mandato a
fanculo zay e ric e maledicendo tutti e tutto, non potendo più
vivere quell'esistenza meschina, aveva capito che non poteva avere
ormai l'unica cosa che bramava, se non per sua mano e nel modo
più doloroso che temeva.
Si era spaccata la schiena tutta la vita per ciò che poi non
ebbe. per gli altri, quando faceva qualcosa per sè, schiamazzi,
urla, sensi di colpa gettatoli addosso come se wnon dovesse pensare a
fare neinte se non come loro volevano vivere... mentre gli altri
facevano cose e lei osservava solO!
Non ebbe momenti di vita da ricordare. Istanti felici. Cose da
ricordare con calore.
Non visse niente, ma proprio niente, se non dover stare a casa con
loro. in una vita non
sua. In un'esistere, non vivere, di cibo schifoso buttato ancora
confezionato sul tavolo, con pasta scolata e gettata sui piatti con
sugo dai barattoli da mettere sopra così o quei sughi schifosi
che faceva sua madre che non riusciva a digerire. la madre odiava
cucinare e lo faceva con malavoglia, venendo uno schifo. E non poteva
mangiare cosa voleva o la madre e il padre, con i fratell ispioni,
facevano casino. NOn si poteva prendere qualcosa da mangiare se si
aveva un languore, si mangiava cosa dicevano loro e quando, non
eissteva in frigo o altro posto cibo disponibile per tutti e quando
volevano. Se si mangiava fuori orario senza la loro autorizzazione,
bordello.
Ninete rosticceria, niente roba da panettiere, niente pranzi e cene
della domenica, neinte perfino patatine fritte. Mai. Tutto ciò
che vedeva in tv o le rare volte che usciva dalle vetrine dei negozi o
panettieri, poteva vederli solo nella sua testa. Se comprava qualcosa
il cazziatone era stratosferico e le facevano venire sensi dci colpa
che non doveva avere da farle venire voglia di rivomitare tutto.
Non cèra cibo in casa da definire di conforto. Niente pranzi
fatti ocn ricette anche basiche e conosciute. CArne sbattuta sulla
padella e stop. Anche se a volte le capitava di scovare poisti segreti
dopo loro nascondevano a lei il cibo che non le davano ma mangiavano
loro. Per lei, dicevano.
Cibi cucinati male e da schifo fatti a modo loro senza sapore. Barattoli econfezioni sulla
tavola da cui prendere un pezzo e mangiare col pane, così, come
cibo di fortuna, non una tavola normale.
Diventava pazza ogni giorno che passava. Sempre sola, sempre a vedere
le solite quatto pareti e le loro voci sempre e sempre. on era una
famiglia per lei, solo una'ccozzaglia di merde che dicevano agli altri
ocme vivere. E che dovesse andargli bene così e la cosa che
odiava era che ogni tanto sentiva che lei aveva soldi da parte ma
registrati a nome dei suoi e lei non poteva toccarli o cascava la casa.
lei non aveva neinte.
Vivevano soli, isolati dentro casa, senza vedere mai nessuno, solo
uscire un'ora al giorno se andava bene altrimenti erano una palla al
piede. Se no nti trovavano in camera cercavano tutta la casa urlando
finchè non ti facevi trovare. neanche in terrazzo cèra
pace o fuga. Era una gabbia, punto,ma se lo dicevi rispondevano con rabbia "fai schifo a pensare queste cose".
E lei voleva solo morire, mentre dalla finestra sentiva o vedeva la
gente che viveva, mangiava per strada cose, parlava al telefono o con
altri di cose che avrebbero fatto.
I parenti poi non erano meglio. le volte che li vedeva non si tenevano
niente. Una volta per alcune ore sola era uscita via per comprarsi
qualcosa al supermercato e mangiare di nascosto ma loro la videro e
andarono a dire ai suoi che -aveva le borse piene dal supermercato- e
anche quella fuga finì nel ninete più.
E si ripeteva...
-
Io non avrò mai niente, sono finita schiacciata da loro-
-sono AFFOGATA NEI MIEI DOLORI E ho DIMENTICATO DI LOTTARE PER ME STESSA-
Quando usciva cèra sempre qualcuno che la vedeva e parlava. Se
usciva dal panettiere con finalmente un trancio di pizza, la vedevano e
raccontavano. Se con in borsa qualcosa con il desiderio di mangiarlo,
non aveva posti dove andare e la trovavano per strada e dovevano
accompagnarla col rischio che la sgamavano se non l'avevano fatto per i
rumori -dannate confezioni di alluminio e simili come per le patatine-
e per non sentire nessuno non comprava più ninte.
Restando così, coi desideri.
Viveva solo di desideri. Menteri suoi facevano stronzate. Pane da comprare a chili, ogni mezzo chilo
tagliato in tre e messo nel surgelatore e poi uscito al bisogno e lei
impazziva.
Un pezzo di pane con una scololetta divisa in tre, salumi, formaggi
orribili, pasta con schifo, carne economica e fatta sempre allo stesso
modo. Tutto allo stesseo modo, sempre e sempre, senza cibi di confroto
che desiderava. Costa troppo tutto, vanno bene questi.
Per lei non era vivere. per lei era dover subite una vita non sua che piaceva a loro.
La sera non uscivano mai e scassavano, non vedevano mai nessuno,
nessuno che se li portasse a fanculo, solo ad averti tra i piedi a
sbraitare, giudicare, accusare, rompere le scatole. Loro non mangiavano
qualcosa o non gli piaceva? Non si comprava. Semplice.
NOn sapeva come facessero a vievere quel NIENTE ma lei era fuori di
testa dal doverselo subire e per le malattie che le vennero per vivere
quella vita, restò col culoa terra, potendo pensare di scappare
solo per morire. Ma anche la morte sembrava prenderla per il culo.
E quando beveva quel miscuglio che di vino non aveva niente neanche
alla base, sentiva gli effetti e si chiedeva cosa ci trovavano tutti a
bere e drogarsi poer fuggire con la testa se era orrib ile non essere
se stessi e lucidi.
Non riusciva lei a reggere quella sensazione, affatto, andava nel
panico o fuori di testa, per lei avveertire ciò era traumatico.
Un conto era la dissociazione volontaria, ma non in quel modo. E si
chiedeva cosa portasse la gente a rovinarsi fegato o cervello con
droghe o alcool per scappare, mentre lei invece non riusciva a
tollerare di averne effetti blandi...
E in quel momento alla Torre per sentire i resoconti, faceva nervi
dentro. Lei non vedeva le città famose come bei luoghi, riusciva
ad a mmirare gli edifici e l'ambiente finchè non vedeva l'altra
faccia di quei luoghi. Senzatetto, drogati, poveri, gente ai margini
della società.
Lei vedeva al di là dell'apparenza e non capiva perchè la
gente fosse così tranquilla nella menzogna. Esisteva anche altro
che strade belle e con negozi alla moda, tutto ciò che
alla gente piaceva per fingere di vivere come in un film.
"Quindi con questo nuovo gruppo di spacciatori, tornano tutti a farsi e
a rubare, compiere atti criminali e comportamenti violenti... alcuni
sono finiti con ossa rotta per non aver pagato e..."
"Basta così" fece lei adirata.
Vestiva sempre con l'abito da veròna, non quello bianco ma quello da strada come lo chiamava.
Completi di taglio maschile in vari colori e tessuto sempre con blazer
o panciotti, pantalone e camicia e le cravatte,. Cappelli in stile
mafiosi come li definiva ridendo di vari fogge anni trenta a quaranta e
i cappotti da tizio
inquetante di gusto antico. I capelli erano soppiantati da parrucche
lisce e del suo colore naturale o uno o due toni più chiare,
alcune con frangia e altri scalati nello stile moderno.
"capo, non mi piace quella faccia" le disse Kovacs vedendola fare
un'espressione che mostrava quando aveva in testa roba distruttiva
"Componete il cerchio per la Caccia, è ora di Purgare tutto. Di
nuovo. Andiamo a fargli capire la situa...." incamminandosi verso la
porta, mentre i tre alzavano le spalle l'un l'altro come per dire che
le cose erano così.
"Capo, vuole andare dove...?" le chiese ancora seguendola, vedendo che usciva verso le strade
"Il cerchio, amico mio, è tutto ciò che mi serve.
Anzi...!" fece lei inchiodandosi di colpo e i tre riuscirono a non
investirla, ma si sbatacchiarono tra loro. la videro voltarsi e andare
nell'edificio a fianco della Torre che tenevano come armeria e zona
cani segreta, sebbene i cani giocassero nel giardinetto presente ma era
passato come dogsitter come copertura. E si fece prestare tre cani con
cui aveva già lavorato, facendosi seguire dal loro handler
sebbene avesse saggiato i comandi che lei impartiva con mani e braccia
e seguitò in cosa voleva fare. Senza proferire parola si addentrò per le
strade, al centro, camminando incurante delle macchine essendo anche a
senso unico e delle persone che la vedevano.
Con il completo grigio scuro, blaser, cravatta, scarpe robuste,
cappotto, cappello e capelli lisci al vento, camminò impetitta e
con aria omicida verso la zona dove stavano un gruppo di sensatetto e
drogati. Avvertì la presenza del nuovo gruppo di spacciatori
stabilitisi sul posto, fieri di quelli che lei aveva cacciato, vedendo
i loro spacciatori e loro vedevano lei. Di colpo si fermò,
sempre al centro della strada, mentre gli abitanti del posto, delle
case ma più di quelli che stavano nella zona degli
squat, divenendo squatter che occupavano abusivamente
edifici pubblici abbandonati ma anche buchi privati di loro
proprietà ma in condizioni misere e peggio. Ammassati,
agglomerati, in situazioni di vita disumane.
E la conoscevano ormai, per cui appena la videro, tutti la fissarono e
chi era nei vicoli o nel fondo, la zona ampia detta Squat, furono
chiamari come avviso che era tornata.
E lei restò qualche attimo mentre li vedeva e poi alzò
una mano al cielo, dopo aver infilato le mani nelle tasche del
soprabito o cappottone. Una era ancora dentro ma la sinistra era bella
in alto con una busta trasparente e della roba dentro che brillava al
sole.
"Cari Figli, sono tornata!! ma ho seguito le notizie dei miei servitori
sulla situaizone attuale. Ci osno nuovi funghi qui..." indicando per
funghi i parassiti dell'ambiente in cui vivono quelli
ocnosciuti e da mangiare. Vivendo in natura come parassiti, su tessuti
in via di deperimento ma ancora vivi, o su materiale morto, nutrendosi
come saprofiti. E per lei questo erano, parassiti
su tessuto cancroso della società, non per sua
volontà o
portato a quel livello da varie cose. per lei era dispregiativo contro
quella gente. "A voi spacciatori di quei parassiti pidocchiosi, vi
dò un avvertimento!! Da questo momento io sono tornata di
persona per dirvi di smammare.... da oggi Figli miei, avrete la droga
da me gratis come ricompensa per piccole cose che vi chiedero di
fare... niente contro la vostra dignità e persona. Sarete
persone e vi aiuterò a risollevarvi da tutto, ma sarò io
a fornirvi vera droga di qualità o alcool non tagliati o con
altre schifezze e mi giurerete di impegnarvi a tornare persone... e ..."
"Ehi stronza, stiamo lavorando... ti spiace infilarti quella merda nel
culo e andartene... eh??!?" fece uno degli spacciatori avvicinandosi
spavaldo menter altri suoi colleghi camminavano come cani a caccia. Lei
non sorrise ma fissò lui e gli altri e poi tirò fuori le
mani libere. Con i guanti.
Kovacs e zidgi sudarono freddo. I guanti che aveva erano un prototipo
nuovo di due paia che utilizzava di oslito come cavia. Un paio gestiva
l'elettricità generata da un sistema micro che aveva qualcosa a
che fare con la fissione nucleare, lui non ne capiva, ma il sistema era
simile, sebbene dicessero che era sicuro in casi di danni al paio in
uso. Generava corrente e forti scariche a piacere, con dei chip o
silmili gestiti dal controllo cerebrale,. Un pò come avevano spiegato
a loro e a lei, con il sistema di rilevaizone di informazioni nervose
per far muovere arti artificiali. Altra cosa che lei provava. E un
altro paio era in grado di manipolare il sistema magnetico in un modo
che Kovacs stesso non capiva, ma lei con il pensiero anche collegato
alla bluebox, poteva attivarli per gestire effetti di magnetismo o
repulsione per manovrare oggetti, rpednerli o lanciarli. E se nel corpo
o nei vestiti vi erano elementi metallici conduttori o magnetici o che
ne venivano influenzati, lei poteva agire anche sulla persona stessa. E
in quel caso lei aveva indosso un prototipo di guanti ove uno era
magnetico e l'altro con capacità elettriche o qualcosa di simile.
lei era piàù affascinata a leggere e informarsi e capire
il funzionamento delle cos e leggeva e si intatteneva con gli
scienziati con mille domande, e lui aveva capito solo questo
funzionamento base.
"..." fissandoli uno per uno poi arlò a quello che aveva detto
cosa le fece venire rabbia "Tenete fuori i vostri coglioni dal mio
territorio!"senza muoversi, inclinando la testa come faceva sempre di
lato "svanite e io sarò magnanima ma tornate e vi renderò
degli esemplati del genere proctodeati simili a vermi o cetrioli di
mare... per mio godimento..." fissando quel tizio negli occhi.
"Intende che vi asporta braccia e gambe e come i cetrioli di mare,
vermi e altri robi del genere, sarete solo bocca e ano..." fece Zidgi
ridendo per chiarire la questione.
"Sta arrivando il capo..." fece uno di lor dopo essersi girato.
Giunse un bel gruppo di tipi biechi e pericolosi che si fermò
metri prima e uno in testa al gruppo ma con alcuni scagnozzi intorno,
chiese che stesse accadendo.
"Accade che voi siete sul mio territorio di gestione. portate i vostri
scroti altrove, sempre che non arrivi anche lì... "
minacciò Lia e quello rise voltandosi verso i suoi alle sue
spalle come fosse divertente. "cosa trovi divertente... forse cè
qualche parte della mia frase che non riesci a comprendere
perchè nonstnat e i soldi che fate con qella roba, non sapete da
dove si inizia con un libro...? Oh, no!! Ho capito.... mea culpa! Ho
parlato di scroti, ma qui non ce ne sono, avete ragione. Siamo tutti
privi..." ridendo in modo demoniaco verso l'uomo che era il capo del
gruppo nuovo.
"Che cosa vuoi. Cosè questa storia?"
"Quanto ho detto. Hai le orecchie otturate? FUORI. DAL. MIO.
TERRITORIO!! O vi pentirete fino alla morte di non avermi ascoltata..."
Kovacs e Zidgi sudavano freddo, non erano rare sparatorie o agguati tra
bande criminali e gruppi di spaccio e la questione che lei non aveva
paura di morire, ma anzi voelva vedere lei fin dove potesse arrivare
con le sue conoscenze e capacità in situaizoni di pericolo... lo
odiavano a volte. Giocava trooppo col fuoco per loro, ma sapevano che
cèra un motivo ma azzerare un gruppo criminale a volte non era
così facile come poteva sembrare andando là e
minacciandoli e lei lo sapeva. Kovacs si chiese che cosa avesse
architettato per stanarli tutti e toglierli di mezzo, conoscendola
poteva aver chiamato quei criceti robot o una squadra speciale militare
esterna o altro.
"Addirittura.... da dove sei uscita fuori, da un vecchio film in bianco
e nero e vieni a dettar legge...? Cèravamo prima noi qui, e so
chi sei. Ti ho vista cacciare tutti lgi altri che non si sa che fine
hanno fatto... E non mi importa. Sto facendo affari, sto lavorando...
non siamo mica quei tizi che stanno a fare video online, come si
hiamano, youtuber, che non lavorano quelli... IO lavoro" indicandosi
con gli indici inclinandosi un pò in avanti facendo vedere il
labiale " E tu ragazzina strana, stai rompendo le palle ai miei
ragazzi. Non credo alle streghe tra le altre cose... Molti qui vanno al
centro di Parigi a mendicare o fare spettacoli di strada e portano roba
buona
composta da monete, banconote, gioielli e molto altro di elettronica
che donano come pagamento per i prodotti che commercio... io sono un
negoziante, mettiamola così e... anche se ti smebro giovane,
fidati! Sono pericoloso come il peggiore dei trafficanti messicani e..."
"Oh..." fece Lia come se intendensse che avesse capito
"Ecco brava... hai capito. Vai prima di finire in pericolo per..."
"Ma io... non sono in pericolo.... IO SONO il pericolo....Sei fortunato
che non ti abbia sparato al culo solo per aver osato, sapendo di me,
tornare e insidiarti con la tua merda...." con un sorriso ma non era
caloroso.
"Quindi..."
"Quindi ti do il tempo necessario, quanto ti serve ma in fretta, per
cercare i tuoi coglioni persi da qualche parte e capire di sgommare
via... e non parlo delle auto ma di cosa farai nelle mutande se mi fai
incazzare..."
"Ah ah ah... vuoi minacciarmi?"
"..." lei non parlò ma prese qualcosa dalla tasca e la fece
vedere, un oggetto qualsiasi, poi lo strinse nel pugno del guanto
elettricatore e l'oggetto si ruppe in malo modo, cadendo a terra in
pezzi ancora con fasci di luce azzurrina sulle partti metalliche
"questa... è una minaccia!" inclinando la testa con un colpo
secco per intendere meglio la questione.
"Non mi farò spodestare da te solo perchè hai scagnozzi armati. Io non sono Pablo che..."
"Io speravo che tu fossi più saggio... "
"E lo sono. NOi siamo di più! Armati. Tu sei... una stupida che
minaccia senza davvero chissà cosa e hai vinto l'altra volta
solo perchè cè stata la retata... ma io ho uomini
migliori dei suoi... io sono qui il Re..."
"Smettila con le cazzate, fai i bagagli..." iniziando a scocciarsi e
Zidgi fece segno a Kovacs per capire se lei volesse davvero fare casino
"Vuoi metterla così? Non mostri paura? Allora vediamo come te la
cavi se prendo qualcuno di quelli che chiami Figli e gli sparo in mezzo
agli occhi ogni mezzìora se non decidi di alzare i tacchi....
questa è una minaccia!
"No, non è una minaccia E' fare il bulletto!! Sei questo? uN BULLO???"
"e se lo facessi tu... voi che ne dite?" chiese il capo ai tre dietro di lei che
vennero presi di mira da alcuni itnorno a lui e loro dovettero alzare
le mani , sperando dentro di loro che lei avesse un piano.
I cani vicino a loro ocn il loro Handler ringhiarono ma restando seduti.
"Ti sei portata i cagnolini... sai che se osano alzare una zampa, sono
morti! Torna a casa a pettinare le barbie e cambiar loro i vestitini...
è meglio!"
"..." sorridendo a mezza bocca "io non gioco con le barbie... io gioco
con le mie bambole. Le mie prede... VAI. ALTROVE... ultimo
avvertimento!"
"sparategli, mi hanno stancato!" fece scazzato quello. Di colpo
qualcosa sopra le loro teste coprì il sole. Erano le Razze. Dei
robot sperimentali su idiea di Lia. Avevano precisa la forma di una
razza del mare, ma con la particolarità che avevano un sistema
di prova di sospensione per aria magnetico per cui calibrando il potere
magnetico terrestre con il loro, potevano fluttuare per aria come se
volassero. E in quel momento volteggiavano in cerchio sopra le loro teste
a giuro ad una certa spaziatura tra loro e tra loro e i soggetti.
"Ho evocato esseri che non ti immagineresti... e mostrando con essi la
piena ampiezza del mio potere... per rendere possibilile...
l'impossibile...!"
le razze continuando a volteggiare in cerchio portarono la lunga coda
all'atezza della -bocca- avendo la medesima forma delle vere razze e
dall'unione della punta della coda che frizzò con quello che iniziarono ad
emettere dall'apertura che sembrava una bocca, si generò per
ogni soggetto un prorompente getto di fuoco che unito agli altri creò un anello
che investì tutti coloro che erano nelle vicinanze, tranne il
centro. Come nelle prove, un rischio secondo Kovacs, al centro la portata
del fuoco era minima ma per protezione Lia utilizzando il potere
magnetico, scelse una portiera di auto e sradicandola dopo che l'auto
intera veniva tirata dai guanti e dovette dare colpi secchi magnetici,
la mise tra sè e il fuoco, tenendola a mezz'aria e spostandola
dove sentiva più calore sebbene non toccata dalle fiamme. tutti i
soggetti intorno al cerchio di fuoco vennero investiti malamente, ma
quelli verso il centro no e Lia e il capo dell'altro gruppo si
fissarono negli occhi mentre lei con una mano faceva girare intorno a
lei la portiera a protezione. Quando il muro di fuoco terminò ,
Kovacs pensò al temrine del prodotto incendiario nei robot
sebbene noon ne fosse sicuro, tutti quelli non coinvolti nel
fuoco misero mani alle armi contro lei e i tre dietro di lei. Lia
lanciò la portiera di latò con un gran botto.
"Finiamola qui, non mi va di spremere la mia energia per mostarti poteri che utilizzeri per cose buone... VATTENE!"
"Io non me ne vado"
"Molto bene, sei pronto allo scontro, allora? O possiamo chiudere la cosa a parole e te ne vai..." perentoria
"... dove sono quelgi animali che sputano fuoco?"
"Te l'ho detto! Il mio potere magico si può equiparare in
questa mia veste fisica umana nella mia energia vitale, finchè
avrò energia per muovermi, io posso utilizzare la magia. Ci osno
cose che non posso prevaricare al di fuori dal mio piano di
appartenenza e s eho forma fisica, ho limitazioni... ma non signfiica
che sono monca di qualcosa s eposso sventrarti con il becco di un
picchio e utilizzare le tue viscere per catturare a mò di rete
da pesca uno squalo..." ridendo malignamente
"da dove... da dove vieni fuori?
"Dai tuoi incubi.... allora, sgombri il campo di derelitti che stai rovinando o devo fartelo capire meglio?"
"preferisco il meglio..." quelli dietro di lui erano armati
"... mezze fighette...."
"Cosa?"
"ho detto mezze fighette! Se tu avessi i coglioni che fai credere di
avere, saresti tu come un vero Alpha ad affrontarmi di tua mano in uno
scontro dove chi perde diventa il nuovo capo... ma non hai le palle!!"
ridacchiando. Lia si stava diveertendo, si chiese Kovacs? Stava usando
psicologia o faceva come a volte tentando con piccole cose per trovare
quella giusta e premere il tasto dolorante per rivoltarlo contro?
Uno dietro di lei sparò con la sua pistola verso Lia e come
nelle esercitazioni, il guanto con il potere magnetico entrò in
funzione. Molti proiettili potevano essere fermati con i guanti. Ma
cèra un MA. Mentre alcuni metalli sono magnetici, la maggior
parte no. Rame, oro, argento, piombo, alluminio, stagno, titanio,
zinco, e bismuto hanno elementi e le loro leghe sono diamagnetiche.
Leghe non magnetiche sono ottone e bronzo.
Se una pallottola aveva una forma di magnetismo significava che alcuni
materiali mostravano in presenza di un campo magnetico attrattiva o repulsione o ne venivano
nflienzati. Poteva essere un rischio forte se le camicie dei proietitli non fossero
state diamagnetiche. Non impoirtava la forma come a cilindro, conica, a
bottiglia, chiave era la lega. Palla e bossolo potevano anche avere
lega differente ma il peggio erano i bossoli mantellati, costituti da
camiciatura di metallo tenero come rame o lega non diamagnetici, quindi
i proiettili con camicia o corpo teneri avevano leghe che non avevano
influenze dai guanti. e cèra sempre il rischio che passassero
senza rallentare.
Il potere dei guanti oltre la manipolazione di elementi influenzati dal
magnetismo era quella di fermare o rallentare la corsa di qualcosa
verso di sè. E se si presumeva che il bossolo fosse non
influienabile il meglio che si poteva fare, per l'operatore dei guanti,
era agguantare qualcosa di robusto e farlo frapporre tra se e il
proiettile. QUindi usare il magnetrismo per prendere qaualcosa che
tenesse ai colpi.
Ma lei non lo fece e i tre trattennero il fiato impalliditi nel vederla
trapassata. Ma per fortuna di tutti la pallottola per azione del
guanto, rallentà e poi fece un Plop contro il suo palmo dopo
alcuini secondi di conflitto per aria, mostrando ai basiti membri di
quel bruppo qualcosa di impossibile. Lia prese in mano il proiettile,
lo rigirò tra indice e pollice sorridendo e poi chiese se
volevano giocare ancora, ma prima che potessero rispondere
sferzò con il magnetismo di repulsione il proiettile che con una
sorta di lancio della mano aperta e questo nel palmo si conficcò
nel corpo di un uomno, mostrando come non fosse un semplice lancio.
"Ti avevo chiesto, gentilmente, di scegliere. Agli altri io propongono
tre scelte... andarsene, unirsi a me o sparire.... a te ne ho
dato solo due, non farmi inserire la terza opzione... non vi voglio,
quindi rimangono due!! VELOCE!!...."
"Non permetterò a una femmina di..." indicando uno dei drogati
che lei conosceva e facendolo avvinare con gesti e parole gentili,
finchè non fece un gesto a uno dei suoi e qullo sparò
dritto dritto al giovane che cadde come un abito scivolato dalle
stmapelle in terra.
Lia fece un gesto di sopresa al botto della pistola contro il ragazzo,
e poi fissò il niente che era diventato occupare spazio
sull'asfalto, rigida e fredda. Kovacs allongò il collo a
fissarla e vide ODIO. Quella luce e forza negli occhi fissi sul ragazzo
morto uniti a una respirazione che gonfiava il petto. Cattivo segno.
Lia puntò con gli occhi un tizio con collane finte e dozzinali e
orecchini espansori non d'oro e metalli simili. Con il guanto lo
puntò ancora ma con l'indice finchè no sfruttò la
potenza magnetica sugli oggetti che il tizio aveva in tutto il corpo,
dai bottoni dei jeans, a chiavi, a oggetti vari e collane e ninnoli e
con un balzo si fece tirare addosso a lui, con velocità come
nelle esercitazioni che gli altri non capirono che accadesse,
striongendo con piedi e mani sul suo petto rabbiosamente le collane nel pugno mentre il magnetismo era
ancora attiva e e poi Kovacs tirò un solo respiro, per poi non
farlo più!
Stava accadendo quella cosa? Che doveva fare?
le nanomacchine avevano degli effetti nefasti e differenti su chi le
aveva. Su di lei, i livelli di dopamina, serotonina norepinefrina ed
epinefrina scendenvano o schizzavano alle stelle e in base a questi
dosaggi e alla rabbia e furia che le veniva per cosa accadeva finiva
per sballare da diventare instabile, folle, pregna si ansia, rabbia,
eccesso di brama di fare del male.
Era capitato che ciò fosse riscontrato ma ma soggetti precedenti
a lei erano finiti nella follia cieca senza tornare se stessi o erano
morti per l'eccesso di sforzi e stanchezza distruggendo e attaccando
tutto ciò che li faceva incazzare.
per leggere cosa accadeva ai suoi
ormoni e livelli David aveva un collegamento con la bluebox che leggeva
i risultati. Se la dopamina era la sola schizzata in alto era in un
momento di furia inarestabile... era così si chiese Kovacs
ragionando ma pieno di paura perchè la vide uscire fuori dai
gangheri.
E mesi dopo con la nascita di Kianta, il suo compito sarebbe stato
quello di registrare meglio i suoi stati d'animo e comportramenti per
fermalra, ma ancora non lo sapeva. Non sapeva che se ciò
avveniva, le nanomacchine portavano agli effetti indesiderati
terricanti. Quella che poi David chiamò l'effetto zombie o da
droghe pesanti.
Sapeva che dentro covava un carattere così duro che frenava con
la sua personalità fittizia creata per fingere di essere cosa
gli altri volevano, che desiderava sfogarsi MALE contro la gente.
Più volte, apertasi con loro e con i veterani, aveva esternato
quel bollente e impellente desiderio di rispondere a botte e rimproveri
maneschi dei suoi o ricacciare in gola le parole peggio di una lama. Il
suo limite di sopportazione era giunto a quel oltre la linea da
causarle attacchi di rabbia furiosi da voler picchiare e regolare le
cose come mai prima. Ma sempre accadeva quando qualcosa accadendo la
faceva arrabbiare, imbestialire, farle venire odio cieco. per il resto
sapeva contenersi.
E questo veniva enfatizzato senza volerlo dalle
nanonmacchine che come elemento di ocntroindicazione potevano spingere
ormoni e livelli in lei da sfuriare malissimo. Ma se le volte con i
test le sue sfuriate erano mezzo dissociative e mezzo no, era stato
possibile fermarla e calmarla parlandole e facnedola uscire dallo stato
dissociativo lentamente. In un caso ocn una pompa d'acqua a getto ampio
su di lei. L'aveva risvegliata ma il rischio era stato basso.
Il problema fu però nell'ultimo test, dove appunto dovettero
aggredirla con l'acqua a pressione e Kovacs si chiese se non fosse un
preavviso del problema. Da quanto tempo le nanonmachcine facevano quei
giochetti e lei perdeva le staffe con facilità?
Ma quella volta....Le nanonmacchine stavano facendo un effetto che la
mandava in follia. Come in quel momento. ma sembrava peggio delle altre
volte, incazzata a vari stadi, parlava, minacciava, diceva cose. QUella
volta no, sembrava fare versi di gola.
Strattonato, il tizio venne avvicinato dalla sua faccia e poi emise
come una sorta di ruggito o ringio da canide, a bocca aperta e occhi di
brace. No non erano così, sembravano di un animale furioso in
caccia.. E poi si avventò letteralmente sulla sua faccia. Gli
morse il naso e glielo sradicò sputando il pezzo a terra, poi
una guancia, poi dopo aver buttato quell'altro pezzo, passò alla
calotta cranica. E ogni morso sembrava come volesse farlo a pezzi nella
follia.
I cani su segnale dell'Handler per farle da scudo, si avventarono su
alcuni su alcuni con le pistole, gli uomini del Cerchio che lei
approntava sempre per accerchiare i bersagli uscirono fuori e con
proiettili non normali ma con anestetici potenti dei loro laboratori li
fecero cascaer tutti a terra in pochi istanti. Quelli armati. Quelli no
dopo attimi di terrore nel vedere lei sbranare letteralmente con
impulsi bestiali urlarono e scapparono in mille direzioni e Lia
alzò la testa.
Il capo del gruppo di spacciatori arretrò ancora sotto shock a
fissalra e lei gli andò contro avanzando poggiandosi col la
aprte anteriore sulle dita sull'asfalto e poi caricò, buttandolo
a terra e iniziando a strappargli la carne. Emettendo versi gutturali
al cielo e vedendo la gente scappare come in una furia tipica da
overkilling. Lasciò l'uomo sguarciato alla faccia e gola a
dissanguarsi e si avventò una macchina dietro cui vi si erano
riparati alcuni, con il guanto capace di gestire l'elettricità
mandò in corto la macchina fin nel motore che scoppiò
dentro il cofano e iniziò a fumare col rischio di esplodere sul
serio, ma non solo, la carrozzeria percorsa dalla correntre raggiunse
quelli che si coprivano, portando corrente alle loro mani o corpo che
toccava il mezzo. POi passò ad altri, sdradicando portiere e pezzi di
auto e scagliandoli contro la gente e le case dove cercavano riparo.
Raggiunse i sistem elettrici delle case facendo friggere tutto
all'interno, prese pali e pezzi di ferro e con il potere elettrico colpì chi veniva preso a botte con questi.
Come un animale rabbioso prese oggetti e ferì come
un'indemoniata tutti gli uomini che le capitavano a tiro da sfigurarli,
con le mani svuotava orbite o strappava mandibole.
Arrivò addirittura, e questo svegliò i tre da
quell'inferno che stava accadendo in quella via senza uscita, a
prendere er la collottola con fare aggressivo uno dei cani e tirarlo
via da chi aveva placcato a terra e lo lanciò via fancendolo
finire di fianco sull'asfalto, portando ad arretrare gli altri due dagli uomini che
tenevano fermi, con le orecchie basse e coda fra le
zampe, facendo quel verso come un ringhio o ruggito di gola a loro
indirizzati, come minacciandoli più volte in quel modo, per poi
devastare quei tre uomini confusi.
Essendo lei per la strada e questa era senza uscita, essendovi nel
fondo la zona Squat con i senzatetto e drogati, tutti scapparono verso
quella direzione, Lia ancora distruggeva case e macchine, achciapopoava
chi non era furbo da andare più lontano e Zidgi dovette dare un
pugno sulla spalla a Kovacs per farlo riprendere e telefonare. Non
sapevano che cavolo fare e vedendo lei attrratta da urla e chiamazzi
della gente, era un pericolo attirare la sua attenzione.
"Ma dobbiamo farlo, quello che sta facendo..." fece Kovacs deciso, e
quindi urlò. Il suo nome. Cercò di richiamare la sua
attenzione, armato ocn un coltello, senza sapere che fare. E lei si
voltò, sporca e con sguardo rabbioso. per un attimo parve
riconoscerlo e ansimando ferma, lo fissò senza fare niente.
Ma uno degli spacciatori armato sfruttò quel momento, finendo
impalato, spinto il pezzo di ferro con il magnetismo, a terra. I guanti
utilizzti a intermittenza portarono a impianti elettrici interni alle
case e della strada saltati e vetri spaccati. Oggetti conficcati
nei prospetti, dentro casda attraverso le finestre, pezzi di machcine
ovunque, con queste scoppiate con fumo o proprio in fiamme, sangue e
copri a terra. E la videro puntare verso la fine della strada.
"Che cazzo fate, fate qualcosa...."
I tre si videro raggiungere da Alaric in tutta completa con un gruppo
dei suoi come rinforzo "qualcuno del cerchio ci ha chiamato e mandato
video di cosa acvcadeva e Jd e e Milan hanno mandato noi per..."
"Ci penso io..." Dorde spacciatosi per Milan, essendo al momento nel
suo studio a dipingere e aver ricevuto la chiamata con il fratello
fuori dal paese, si avvicinò ai tre e osservò lo scenario.
"Chi sono questi soggetti da creare tutto questo in uno scontro?" domandò arrabbiato a Kovacs.
"Nessuno... di loro. E' stata lei..."
"Che cosa...!?" fece Dorde perdendo compostezza " che significa, come..."
Ma la vide che falciava verso di loro tutti con guanti o oggetit in
mano insegueod uno del gruppo ferito che tentava di salvarsi. Questi
urlò aiuto, cadde in ginocchio e Lia gli si piazzò di
peso sulla schiena, mordendolo rabbiosamente al collo sotto l'orecchio
e con un oggetto in mano alzò con una mano il mento del tizio e
gli squarciò la gola in una linea veloce con l'oggetto,
affondando, affondando questo sempre più in
profonditàò, finchè non spuntò sulla nuca e
prendendo ocn le mani entrambe le estremità fuori dal collo, lei
non storse facendo slabbrare il taglio da sembrare che volesse
decapiutarlo con quei gesti.
Dorde restò come Kovacs e gli altri a osservare come non
credendo ai suoi occhi finchè i loro sguardi non si legarono.
Lei fissò Dorde e come una luce che le attraversava gli occhi,
si mosse per andare da lui facendo quei versi.
Jd e Lubo che erano con l'AirOl con Dorde e giungevano in quel momento
dopo aver controllato il perimetnro, non si frapposero per proteggere
il capo e Lubo si vide lei avventata contro uil suo braccio sinistro,
morso a sangue con l'oggeto in mano che doveva fnirgli sulla testa, ma
lui mosse questa e non fu colpiuto se non di striscio sull'orecchio.
lei puntò i piedi ocntro l'avambraccio lasciandolo coi denti e
fece forza su questi per slanciarsi all'indietro e accucciarsi a terra
poco avanti.
Jd cercò di parlarle come nei test, ma sembrava peggio di quelle volte. Non era dissociazione, o non sol oquello.
Era fuori controllo.
"E' questo che accade in lei?" fece Jd a Dorde/Milan e questi scosse la
testa in segno di diniego affermando -non sono un medico, ma se dicessi
si, io...-
Lia si mosse in avanti come fosse stato un furetto da caccia
tentò di ferire Jd, ma le tute che avevano erano fatte da una
sorta di gomma antiurto di ultima generazione che assorbiva parecchio
ogni cosa e questo lo salvò, perchèp la punta non
è era affilata rispetto un lato, usato prima per tagliare la
gola del tizio, e il colpo andò a segno ma la tuta resistette
abbastanza da far reagire Jd e spingerla via. lei atterrò
accovacciata, fissò lui e poi buttò via l'oggetto, e con
il guanto elettrico parve minacciarlo, finchp non puntò quello
magnetico e strappò di mano l'arma all'amico.
L'arma le finiì in mano e Jd fu protetto, scioccato, da Lubo che
si preparò ai proiettili. Ma lei non usò l'arma per
sparare ma per picchiare come fosse stata una mazza, colpendo Lubo al
braccio sinistro alzato ma senza fargli niente.
Lui emise quei versi di rabbia fissando l'uomo.
"Ha usati i guanti.... Allroa resta lucida?" chiese Dorde e Kovacs
riferì come li avesse usati in quelle condizioni "Allora avete
il disattivatore della bluebox o la siringa con i dissuasori per le
nanomacchine che David ha dato?" fece a tutti
"Li ho io..." fece Jd riprendendosi "ma per iniziettarle qualcosa dovremmo prenderla, e..."
"Rischiamo! Lubo, Alaric, tentate di avvicinarla e bloccarla, Jd le inizietterà...."
"Sei pazzo!?!... guarda che ha fatto, mi sbrana... cazzo, quello non ha
la faccia..." fece Alaric poi con il senso di vomito, ma senza riuscire
a farlo. Dorde allora si tolse la giacca, con gli uomini esterrefatti,
e restò in camicia, levandosi anche la cravatta, tenendola
attorciglianta a una mano. "tentiamo, non possiamo ceerto
abbatterla.... vuoi ucciderla, per caso?" gli chiede fissandolo dritto
negli occhi
"C-certto che no, io..." fece con malessere Alaric
"Bene, io cerco di attirare la sua attenzione, voi a cerchio,
muovetevi...."
"Se la feriamo..." e sussutlò quando lei fu attratta da un tizio
che si era finto a terra e cercava di scappare dentro un'auto,
chiudendovisi dentro. "NO! CHE COSA FA!!!" urlò Jd, prevedendo
cosa sarebbe accaduto. Lei andò davanti l'auto con movenze
ferine, mentre il tizio cercava di avviare l'auto in qualche modo senza
chiavi, finchè lei non poggiò le mani sul parabrezza
alcuni secondi per poi alzarle. L'auto sussultò e poi emise
scoppi in successione, mentre Dorde e gli altri vedevano il tizio
urlare terrortizzato e poi finire nel mezzo dell'esplosione con una
fiammata, ancora dentro.
Lia restò a fissare catturata dalla scena come un gatto intento a studiare qualcosa che vedeva come preda.
"Se la feriamo ..." rispose laconico Dorde "ha la scienza dalla sua, dobbiamo evitare quei guanti.... forza. Muovetevi!"
Si avviò verso l'auto e lei e Lia mosse gli occhi verso di lui,
ancora in piedi a fissare le fiamme bases uscire dal cofano e lambire
il corpo. Lo seguì attenta, fredda, calcolatrice. muovendo la
testa come un animale che inclinava e spostava ai lati il collo, fermo,
a seguire la preda.
"Ok, ragazza. A quanto pare David aveva ragione, le ripercussioni
critiche di cui parlava per le nanomacchine per te sono queste. Alti
livelli di rabbia e voglia di fare male ti portano a uno stato di
follia imprevedibile. Dobbiamo gestire questa cosa, ma per ora
guardami!" fece tenendo la parte penzolante della cravatta davanti a
lui, braccia allungate avanti. "Ricordi le nostre sfide a cavallo,
scherma, arti marziali, giochi di logica e risoluzione di film e libri?
Dai, lo ricordi, cerca di ricordare... facciamo qualcosa del genere e
vediamo chi vince... non quando lo facevi ocn lui, con me....!"
intendendo non suo fratello ma proprio lui. Avendo scoperto da pochi
giorni la verità sul loro trucchetto, poteva alludere alla cosa.
Ma Lia pareva presa da ogni sua mossacon il cappottone strappato,
rovianto, sporco che le pendevano addosso e una manica penzoloni contro
il braccio pronto a cadere. Gli si avvicinò pian piano, i
veterani che a ceerchio cercavano di formare un ceerchio intorno a lei.
Alaric passando davanti la macchina ancora con fiamme lievi che
lambivano le lamiere emise conati di vomito notando l'uomo all'interno
e Dordfe lo maledì tra i denti quando Lia si voltò verso
di lui.
Non li riconosceva, non sembrava lucida normalmente, significava che
dovevano stordirla. Dorde si fece avanti e con la cravatta le
bloccò il collo velocemente, pratico di anni di servizio e
lavoro sporco prima di salire di grado, ma continuando ad allenarsi e
restare pronto e preparato.
Altro che suo fratello, pensava, che bravo era bravo ma tendeva a fare la vita del signorotto.
Lia iniziò a dimenarsi, cercando di prenderlo con le braccia
finchè non si lasciò andare scivolando a terra e mentre
Dorde cercava di non farla sbattere sul selciato, gli agguantò
con braccia e gambe la sua gamba destra, mordendo come una pazza
pantaloni, calza e carne.Preso in contropiede, si sbilanciò e
lei lo colpì con i piedi all'addome e al mento, girandosi col
busto e slanciandosi con le gambe per raggiungerlo alla faccia e
tentando di morderlo.
Jd lesto lefece la manovra al collo con braccio per tenerla ferma,
vedendo le unghie di lei graffiare il suo capo al viso e collo. Lei
riusc' a prendere ancora a calci Dorde incazzatissima, facendo quei
versi come una pazza, per poi colpire JD stesso con qualcosa a una
gamba. Dorde ancora stordito la vide con uno dei coltelli che Jd teneva
a una gamba pronti all'uso e che lei aveva strattonato cercando
qualcvosa dalla custodia alla caviglia.
Jd per il dolore allentò il braccio attorno al collo e lei
trovò via d'uscita, diede un colpo di testa all'indietro dove
eera JD stesso e lo colpì' duramente ferendolo ancora col
coltello a una spalla, poi si girò verso Dorde che era pronto a
prendere l'arma che sentiva contro le sue reni, se necessario, ma lei
lanciò in alto il coltello e fece due ruote complete intere
portandosi dietro di lui, il quale prese l'arma e tentò di
voltarsi per mirarla, sperando di prenderla in luioghi non letali in
pochi attimi ma mentrte lei ripreso il coltello, e lui vide che era
lucida abbastanza da usare tenicche apprese normalmente, che era pronta
a prenedrlo e pugnalarlo, Di sghembo lui con l'arma e lei col coltello
si preparò a sparare anche senza mirare con l'arma, come poteva,
o uccideva qualcuno di loro. Utilizzava tecniche non da bestia animale
come pareva e ansimò rigido. Contò tre secondi per
sparare perchè lei fosse in una posizione buona, mentre vedeva
la sua mani sinistra contro di lui e il coltello nell'altra pronto.
Poi lei sussultò, emise dei versi e si voltò. Dorde vide
David con uno dei suoi scienziati con un'arma con dei dardi, che prendeva la mira,
e la centrò sora il precedente.
"Ho mirato all'arteria femorale, dovrebbe circolare velocemente, se
necessario miro a quella carotidea..." fece il giovane con l'arma e
David fissava Lia.
La quale anzimò come calcolando che fare strappando i dardi di
dosso, con espressioni di odio puro, finchè Dorde non
parlò e lei catapultò l'attenzione a lui.
"Lia, torna lucida. Non farti prendere dalle nanomacchine. Sei tu che
sei la padrona... ricordi la questione di dove tu sei? La ricordi?"
fece lui bisbigliando, cerecando di parlarle in tono lento e
sussurrante anche per non farsi sentire da altri "Tu dici sempre che
non sei là sotto, tu sei altrove, tu non sei quella cosa e non
vuoi che ti si voglia accanto per quella... tu sei tu e sei ben altro
che quella cosa... allora riprenditi e torna in te, non lasciarli
prendere possesso del tuo corpo... se riesci ci sono probabilità
di studiare..."
Poi la vide gettarsi a quattro zampe ansimando. Sentì le voci di
David e altri ma cercò di restare con l'arttenzione su di lei e
poi la vide fissarlo negli occhi, che lampeggiavano di qualcosa. E poi
avanzò verso di lui seria e con quel righio o altro. Gli
camminò fin di sopra, lui steso a terra che si sollevava sui
gomiti e lei che gli avanzò addosso avanzando sulle mani e
gomiti. E quando la sua testa su sopra il petto, senza mostrare segni
di fare niente ma solo portarglisi di sopra, lui continuò a
aprlare "ok, ragazza. Dai. Riprenditi e torniamo a casa. LA nostra
casa. Quella dove sei giunta scappando ma come dice Alaric con
prepotenza... tu sei te in quel corpo, non loro... riprendi il
controllo..." vedendo fissato viso ontro viso, ancora lucida ma
mostrando segni di debolezza da aver problemi a restare a sotenersi
sulel braccia gnocchia.
Sentì David dire di avvicinarsi con cautela, che ormai l'effetto
che doveva dare un arresto alle nanomacchine da alimentare quello stato
doveva essere al massimo.
Dorde si vide lei Addosso schiacciandolo a terra, finchè non la
sent' e vide tentare di morderlo
con rabbia al viso, ma parandola con il braccio, conficcò i
denti nel
l'avambraccio come se volesse vendicarsi e graffiandolo ancora dove
poteva con le unghie. I guanti alle punte delle dita erano rovinati
parecchio, erano in pelle di più strati ocn tutti i circuiti
interni, e nel casino le punte non percorse da nulla si erano rottee.
Non le portava lunghe come le ragazze normale, di
un paio di centimentri, ma fecero male e Dorde cerecò ci
bloccarla mentrte lei ancora se la prendeva con l'avambraccio.
"David, muoviti!" urlò, mentre la tenne ferma con le gambe e
l'altro braccio stringendola forte, finchè non fu presa da un
altro dardo . Si staccò lei, si agitò e ricordò
vedendola annaspare cercando di scappare, osservando ormai di schiena gli arti agitati al vento, quando lo prendeva in giro da
quando l'aveva scoperto. Quella fastidiosa mossa per scoprire se i
edubbi erano veri e come lo aveva preso in giro definiendolo uno
scarafaggio confuso quando si agitava schiena contro il letto.
"Sei impossibile!" le sussurrò deciso, tenendola ferma sulle spalle
finchè non iniziò a essere troppo debole e si
rilassò. Gettò la testa e le spalle al terreno prendendo
fiato, stanco e spossato, ma gli venne la strizza quando, prima che la
prendessero, lei ocn le forze ancora addosso, non si rotolò di
lato finendo sul fianco destro e cerco di alzarsi ma sembrava uno di
quegli animali durante le cacce che ancora si svolgevano, e lei odiava,
che si dimenava nell'agonia con quanto le restava.
Vedeva i suoi occhi nei suoi pieni di rabbia, poi ansimò solo,
restando ferma, a fissarlo e cadere per il sonno. Pian piano gli occhi
le si abbassarono ma con le mani lo agguantò ai vestiti e
cercò di atirarlo a sè, restando lui però fermo a
riprendersi e fissarla. Ancora completamente disteso con la testa verso
di lei e lei di fianco a perdere conosceza le mani a ghermirlo.
E poi tutto tacque.
"Ce ne sono voluti tre... con Paul abbiamo dovuto usare la camicia di
forza e con Tennent peggio di Paul, tenuto in sei e con un sedativo.
Sembra che le nanomacchine si siano fermate, vero...?" fece il giovane
con l'arma sopra di loro, insieme a David e altri.
Alaric, pallidissimo più per i corpi visti che la situazione,
con Jd e Lubo, si prodigò per aiutare a rialzare Dorde, mentre
David controllova Lia.
"Dorme pienamente, scemato l'effetto di quello stato, è piombata
in una stanchezza profonda... davvero ha fatto lei tutto questo? Che il
livello critico su di lei sia ciò che è maturato in anni
da sfogare via? Vedremo più tardi, adesso portiamola via, la
stanno aspettando all'ospedale. Avete preparato la vasca speciale?"
fece David ai altri col camice dietro di lui.
"Userete la vasca sensoriale che ho..."
"Si" fece david "ultimamente l'abbiamo provata e sembra che come dici
tu, risutalti funzionante e il suo stato di salute ne giovino. non so se la tua
teoria che l'acqqua per considerazioni vostre magiche abbia potere
ma... sembra che le faccia bene starvi dentro. Quindi proviamo..."
Dorde si fece curare con Jd e gli altri mentre Lia veniva messa, senza
cappotto, in una vasca poco più piccola di lei co le gambe
piegate piena d'acqua, con solo il viso fuori. Aveva sul fondo una
conformazione specifica per cui il viso era in un incavo che le
impediva di girarlo e finire sotto il pelo dell'acqua. Era stata presa
la sua forma da distesa e come un memory foam, come diceva lei o meglio
affermando che sembrava per prendere il calco come stare sul letto di
piume di Milan, avevano una vasca portatile speciale in metallo con
solo la tsta preparata in modo da non potersi muovere. Portarono su un
carrello speciale la vasca via verso L'AirOl e David disse che loro
sarebbero andati via prima, lasciando Dorde/Milan a controllare la zona
e che fare e si sarebbero visti dopo.
Dorde vide lavasca andar via e fu richiamato da Jd che, fasciato per
bene, gli disse di andare a controllare la zona squat in fondo alla
strada e vedere chi altri era rimasto del gruppo di spacciatori.
Doveva essere lavoro di Lia normalmente come strega, ma decise di fare
cosa lei gli rimproverava smepre. Di non camminare più tra i
comuni mortali e vedere come vivessero. Che non sapeva quanto
costassero i beni di prima necessità e che realtà vi
fosse.
E così andò.
Fu investito da puzza, sporcizia e ogni genere di rifiuto ammassato
ovunque man mano che la via finiva e le case abbandonate o prese
abusivamente terminavano, per mostrare un accampamento in uno spiazzo
ampio di ogni genere di soggetto che per la società era un
rifiuto.
si sentiva già a disagio solo a guardarsi intorno finchp alcuni di quelli non si fero avanti.
"Dovè la strega? Li ha cacciati? Ci avete bloccato qui, non sappiamo che è successo..."
"La strega è stata chiamata urgentemente altrove, ma
tornerà per voi. Vorrei che mi indicaste chi altri lavorava per
quel gruppo e non sia dei vostri... lei vuole ripulire di nuovo tutto e
abbiamo bisogno di informazioni, non siamo streghe, quinid..."
disse, senza guadare l'uomo ma attorno a sè. E si chiese come
facesse Lia a girare per quei posti tremendi che gli facevano venire
voglia di andarsene di corsa prima di prendere qualche malattia. POi
abbassò lo sguardo perchè sentiva qualcosa sulla gamba, e
si accorse di rifiuti vari e tra questi siringhe e preservativi usati.
"...voi diteci chi è rimasto di quelli e come trovarli,
mentre alcuni servi della strega vi portano cibo e altro. Andiamo..."
rivolto ai veterani.
"Che ne pensi... è un problema quella adesso? Dovremmo tenerla..."
"Alaric..." fece scazzato Dorde sentendo solo in quel moento come
un'onda di ritorno tutto quanto "non è un problema, abbiamo solo
scoperto le reazioni avverse, vederemo come tenerle a bada. Non
è una tigre selvatica da tenere chiusa a chiave"
"Secondo me si..." vedendo fissato malissimo e Alaric si zittì,
arretrando di qualche passo menter Jd e Lubo lo superavano.
Dorde non disse più nulla e tornò allo Chateau.
Dorde un paio di ore dopo.
"Il dottore è nel suo studio, posso chiamarlo e..."
"Non fa nulla, volevo sapere come stava e se posso andare" fece Dorde
alla capo infermiera. Infermiera Bernadette, sempre compita e seria, lo
fissava severamente seppur sapesse chi fosse, ma per lei le regole
ospedaliere venivano prima di quelle del capo di tutto.
"Sarebbe meglio..." ma questa si voltà e si incupì in
volto "Signorina, torni subito nella sua stanza e non vada in giro..."
urlò rimproverandola.
Lia era nel corridoio, in piedi, con un lenzuolo intorno a lei stretto
dalle dita sul petto e come uno strascico dietro, le spalle mezze fuori
da quella sorta di mantello mostravano il sopra del pigiama che era
tenuto in appositi luoghi nel caso lei fosse finita là.
Così come epr Dorde/Milan e per i veterani. Erano gli unici con
una scorta di abiti da ospedalizzazione su misura.
"Infermiera..."
"NO!" fece lei perentoria a Dorde "nelle sue condizioni dovrebbe essere
a riposo, vado subito dal dottore, la voglio vedere stesa nel letto...
vada!" fece con rabbia la donna a Lia per poi lasciare Dorde come uno scemo
che la fissava andare a passo marziale.
"Sarebbe un ottimo sergente maggiore..." fece con un ghigno Dorde
guardando poi Lia, la quale restò ferma a fissarlo, mento verso
il petto e occhi grandi su di lui. POi con un'espressione come se
dicesse qualcosa restò a fissarlo con gli occhi mentre si voltava per poi
andarssene con quello strascico ed entrare nella stanza. Quella che
occupava.
Dorde la seguì e poi chiuse la porta alle spalle. SApeva che
nè il medico e nè l'infeermiera nonostante le regole, si
azzardavano ad entrare se lui chiudeva una porta, potendo solo chiamare
all'interfono dentro la stanza.
"Come ti senti..." vedendola avvicinarsi al letto, far scivolare
giù il lenzuolo e poi mettersi seduta, stringendo le braccia
intorno alle gambe, facensdosi piccola piccola al centro del materasso.
"..."
"Ragazza, se stai male..."
"Che è successo?" fece lei senza guardarlo. Lui sospirò.
"Adesso abbiamo la risposta ad una domanda... su di te che effetti
collaterali portano le nanomacchine? Abbiamo avuto ogni tipo di effetto sugli altri tester,
dalla morte, alla pazzia, alla paranoia, al..."
"E quinid....?"
"Quindi devi evitare di arrabbiarti così tanto da scatenare le
nanomacchine dall'attivarsi. A quanto pare adorano alimentare rabbia e
odio o almeno, sembrano... come prediligere livelli alti di alcuni
ormoni e mantenerli a quel livello se non peggio..."
"Capisco... ma quindi come cavia sono decente o..."
"I casi osno due... o ti sei regolata dall oscoppiare di rabbia fino ad oggi e farti
prendere da loro o... la cosa si è attivata ora. NOn lo sappiamo
ma tranquilla, come cavia sei stata ottima. Ora non ci pensare,
riprenditi e..."
"Volevo tornare là e..."
"Non se ne parla, tu resti qui per oggi!" rimproverandola
"...si, papà... farò la brava..." con un mezzo sorriso, guardandolo. POi lo calò giù.
Lia lo fissò concentrata ma preoccupata e allungò la
mano sinistra verso di lui, toccandogli il viso con le dita. "Cosa...
che ti è successo? Il tuo viso si è rovinato?"
"No, io e te ci siamo confrontati come nelle nostre sfide e..."
"COSA!?"
"non ricordi nulla?"
"NO, io... ricordo solo... solo..." perdendosi nei ricordi, per poi
passarsi una mano sulla faccia. Stava rivedendo la morte di quel
ragazzo.
"Non pensarci. Non è accaduto ninete di grave, ma cerca di riposarti. E non far arrabbiarte l'infermiera..."
"Quella Rotthermaier..." fece lei con astio
"Quindi per questo facevi Heidi per i corridoi?" fece lui ridendo e lei alzò lo sguardo su di lui.
"Oh, no! Avevo sentito la tua voce e mi ero alzata, volevo acchiapparti
e scappare ma lei ti ha braccato prima... speravo mi portassi via..."
"L'infermiera dice..."
"Ah, l'infermiera... quella sembra avere un siluro su per il didietro e
un cane di quelli piccoli fastidiosi con acuti assurdi nella bocca..." facendolo ridere "...non voglio stare qui! E'
come, anche per le divise ispirate agli anni cinquanta o che anno hai
chiesto di prednere ispirazione, ci siano cani da guardia rancorosi
invece di infeermiere... la gentilezza l'hanno solo sui peli..."
"... no nso se questa cosa..."
"lascia stare, so io..."
"Allora dove vuoi andare?" le chiese poggiando le mani sul materasso e abbassandosi al suo livello
"Non lo so... mi sento in colpa per quanto accaduto.. cosa ho fatto esattamente?" incerta
"... lascia stare. Ora è imperativo capire che soglia è
necessario superare per te lasciarti andare alle nanomacchine. Alcuni
dei tester precedenti avevano... paure, fissazioni, e..."
"non mi hai risposto... ho fatto cose... "
"Ora scoltami, scivolare in uno stato depressivo per qualcosa non
dipesa da te non ti porta a niente e quello che serve ora è
superare tutto e vivere... possiamo andare a le Iles de Lerins o
Isole di Lérins.Amministrato dal comune di Cannes e l'arcipelago
è formato da due grandi isoledi cui Sainte-Marguerite , la
più grande, famosa per il suo forte che
si dice abbia ospitato l' Uomo con la maschera di ferro..."
"Lo so... non voglio andare da nessuna parte... e non vivo, io mi
trascino... anche tu come Milan, tutti... non vedete e non capite..."
"Ti sbagli... cerco di fare come fai tu con gli uomini..."
"loro possono, io no..."
"Lia..."
"Non mi interessa cosa pensate, io non voglio continuare. Io sono morta
molto prima, dentro. Sebbene non vogliate capirlo. Io non sono come
tutti voi che basta figliare, trovare la persona bombabile ed ecco che
la vita continua, che come disse quell'uomo in quel forum raccontando
la sua storia, dopo che tentò di morire, non riuscì e si
trascinò in una vita chenon era come desiderava ma non come
tutti pensano per ricchezza, perchè fosse chissòà
che roba che tutti sognano. ma per sè. Quella giusta e adatta a
sè. invece mi restò impresso cosa disse alla fine. Io non
ho vissuto la mia vita, una vita degna, che fosse per me o altro. E'
stata una vita basica e mediocre, anonima si può dire. Ho avuto
cosa avevano tutti e ho continuato in questo modo, ma no era una vita
che mi ha reso felice... e aggiungo io, per felice si intende di cui si
è orgogliosi e contenti, da avere il sorriso sulle labbra
nonostante tutto. No, non è stato così. E io rispetto a
lui non ho avuto niente. Altro che le boiate dette da Zay e Ric. ECCOME
IO GUARDO GLI ALTRI E COSA FANNO E HANNO!!! perchè io non ho
vissuto neanche le uscite, i momenti con gli altri, cose che gli altri
si e io no! perchè la gente da me era una merda, perchè
per i miei con cosa giudicavano delle altre mi hanno fatto venire i
terrori e le paure di essere giudicata e schifata e non ho vissuto! Io
non ho niente qui dentro..." toccandosi la testa "Io non ho... non sono
stata... non ho avuto... RIC E ZAYN SIETE COGLIONI, questo vorrei dire
a quei due. Avete detto a una persona vuota dentro di non guardare gli
stronzi che l'hanno rovinat,a con i suoi, a vedere loro sorridere, con
la gente che li accettava e li voleva intorno, a mangiare cose, a
tavola con chi loro volevano, a fare cose che io desideravo, basiche,
che tutti direbbero -ma che cosa speciale è, è solo
banale di tutti- ma non è così! Ho solo ricordi di cose
da farmi venire rabbia e odio. Di gente che mi tratta da schifo
perchè diversa, che contesta tutto di me..."
"io non credo che ti odiassero o non piacessi a nessuno, ma in un posto
bigotto e stupido dove loro facevano cosa volevano, e non parlo solo
dei tuoi, ma giudicavano gl ialtri da rovinare la gente sparlandola e
facendola finire sola... è quel mondo, non tu che non piaci alla
gente. Hai solo vissuto in un luogo non peggio di cittadine più
piccole e villaggi, per carità, ma quelli come te sono visti
come problematici e..."
"smettila, non concludi nientre dicendo questo. Ricordo Caterina. Lei
aveva il fidanzato online a cui mandava roba anche costosa e io boh, e
per dire la mia o chiamarlo scherzosamente fidanzato fantasma ha
buttato nel cesso un'amicizia per sto tizio, solo perchè aveva
bisogno dell'uomo e non degli amici, finendo per dire di me peste e
corna con gente che non conoscevo del nostro corso di laurea facendomi
passare da stronza quando io stavo già iniziando a stare
male,a vevo i miei cavoli, dovevo farle secondo lei da segretaria
bastava che prendeva gli appunti lei e mi ha fatta incazzare lei e le
altre del gruppo nostro che frequentavo da mandarle a fanculo. E
sentivo gente che manco sapevo chi era che sapeva però di me e
come ero etichettata, passando per stronza dopo che io a Caterina avevo
aiutato in mille modi!!! A causa dei miei io9 non ero me stessa, non
riuscivo più, fingevo, e la gente tra le altre cose mi
allontanava, ma NO!!! SOno io la merda... quindi lascia perdere. Il
solo fatto che sono vostra amica è perchè non siete merde
come sembrava all'inizio ma io voglio andarmene, indipendemente da
questo posto e cosa volete darmi per spingermi a continuare... si
è visto con ZAY e RIC cosa è accaduto con loro che si
sono rifiutato di darmi una mano per l'unica cosa che chiedevo!! Che
poi era solo di accertarsi e io fossi morta, o inscenare con me la mia
morte per incidente. Mica farlo loro con le loro mani o come ne
riusciva. Ma mi hanno abbandonata su una cosa importantissima e sono
finita a restare con i miei in quel vuoto e morte interiore. Mai
nessuno oltre loro, orsi del cazzo. Mai maici, mai perosne che venivano
a trovarci, solo loro e i nonni massimo a cagare il cazzo. Solo
mangiare roba da confezioni o barattoli senza una pizza, un dolce,
qualcosa... neanche che so cos ebanali com pasta al forno fatta bene,
lasagne, o altre cose buone che tutti mangiavano la domenica... niente.
Dolci niente. Una cosa per me no, per i fratelli si però!
Mangiavano loro come merde e io a guardare e i miei MERDOSI hanno avuto
l'ardire di dirmi sempre e comunque -accontentati di cosa cè-
perchè a loro andava bene così allroa così per
tutti. Non gli veniva in test ache la gente è diversa ed esce
pazza in una vita misera e vuota come quella senza neinte per cambiare
o qualcosa di buono per tirare su il morale. Loro a senso loro si
accontentavano ma erano solo spilorci di merda che mangiavano di merda
ogni cosa economica che faceva schifo e tu morivi dentro, pezzo dopo
pezzo. Io infatti non ho retto! Andavo fuori di testa giorno dopo
giorno. Sola perchè allontavano gli stronzi, i profittatori,
gente che voleva solo qualcosa ma non me... sempre con loro a cagare il
cazzo a casa a girare come ebeti per le stanze, a controllare te e i
tuoi cassetti e dove fossi, a guarfdare solo tv e basta. Non andavano
da nessuna parte e non vedevano nessuno. una vita vuota e inutile per
me, distruttiva. Ma loro niente... non si sono accorti, aprendosi
mentalmente, che mi stavano uccidendo avendomi voluta con loro per
forza. A forza. Appena diploimata solo a dire che io dovevo restare con
loro. Ecco che è accaduto... io che non volevo restare, con ZAY
e RIC che mi hanno tradita lasciandomi morire in modo peggiore con i
miei trascinandomi per tutto quel tempo soffrendo da merda... ecco cosa
ne ho ricavato io dalla vita. Dal mondo volevo solo fiducia nel credere
che io potessi vivere. Invece non ho avuto niente, e quei due coglioni
pensavano parlassi di hcissà cosa... solo io ci ho rimesso e ho
perso, spero che ne siano orgogliosi come i miei. Ho sofferto fino
all'ultimo istante della mia vita come una disgraziata, ZAY e RIC
gofniaste pure il petto, spero che morirete un giorno orgogliosi di
avermi distrutta anche voi...."
"...!
"Canta per me per dormire.... Sono stanca e voglio andare...E poi
lasciami sola... Non provare a svegliarmi al mattino....Perché
me ne sarò andata ...Non stare male per me... Voglio che tu
sappia... Nel profondo della cella del mio cuore... lo farò
e mi sento così felice di andare... Voglio che tu
sappia... Nel profondo di ogni cellula del mio cuore... che voglio
davvero andare..." cantò Asleep e Dorde sospirò
"Di nuvo quela canzone,...Vorrei sapere i tuoi come non vedessero fino
a che punto ti sei rotta e per loro andasse bene, privandoti di tutto,
dai tuoi soldi che tenevano nei loro conti al cibo, a ogni cosa,
vedendoti strisciare disperata e priva di vita addosso..."
"Vai.... lasciami in pace..."
"Ma..."
"Lasciami nel mio niente, non ho voglia di niente, ora voglio solo
pensare a come fregare le nanomacchine... non intendo permettere loro
di perdere la ragione e gestire io, cosa resta di me..."
"come vuoi... Andrò a parlare con il dottore nel caso nel mentre
ci ripensi... Potremmo andare a cercare le celle dove erra rinchiuso
l'uomo con la maschera e vedere di scoprire chi fosse..."
"pensi che la vita sia come nei film dove tutto viene scoperto per cose
che comodamente sono nascoste o incise là? Ma andiamo..."
"NOn possiamo scoprirlo se non andiamo..." fece lui con le mani in tasca andando verso la porta
"Dorde..." facendolo fermare "...perchè passi del tempo con me?"
"..." lui la fissò accigliato "come tutti, perchè siamo amici..."
"e cosa ti porta questa amicizia...?... voglio dire, cosa ti fa rendere conto del fatto che cè questo legame?"
"Perchè..."
"Io non lo so se provo qualcosa e se si, cosa... non lo comprendo e non
capisco se la vostra gentilezza non sia dipesa da altro..." fissandolo
negli occhi
"... se solo fossi scappata prima da quel luogo orribile, non saresti
finita così! In questa esistenza sei scappata da quel posto solo
perchè qualcosa in te è uscita fuori e hai avuto la
fortuna di trovare un posto qui da noi... se fossi andata via prima, ma
senza soldi visto che li avevano loro e senza niente, non saresti
andata lontano, malata. Se fossi stata senza problemi fisici, scommetto
che saresti riuscita... e tutti o ti hanno tradita, o fatta arrabbiare
o allontanata e sei rimasta sola... anche se tu provassi qualcosa,
quello che ti hanno fatto maturare i tuoi, ti impediscono di rilassarti
e..."
"Lascia stare la psicologia, non mi interessa... vorrei solo che queste vostre gentilezze fossero sincere e..."
"Cosa ti credere che non lo siano?"
"..." fissandolo malamente "PERCHè Tu e Milan avete allontanato
tutti per evitrare tradimenti, non avete veri amici anche se con i
veterani cercate di non mettere troppa distanza e io sono una cavia... "
"..." avvicinandosi a lei tornando, le posò una mano sulla nuca
massaggiando con le dita "tu non conosci molte cose e a volte rifiuti
la gentilezza per paura che la gente voglia altro, non è colpa
tua, ma come ne sei uscita, ma non ti fa bene chiedere solo credendo di
capire senza accettare la vera gentilezza..."
"...Poi vado da mio fratello e gli dico “Fratello,
aiutami, ti prego” Ma lui finisce soltanto per mettermi
ancor più in ginocchio.
In dei momenti ho pensato che non avrei retto ancora a lungo..." con sconforto, sebbene le piacesse quel gesto con la mano
"Sempre citazioni da canzoni?"
"Che altro ho? Libri e canzoni... ho vissuto cosa leggevo dai libri e
dalle canzoni ma veramente io... no! Ho incubo della mia vita di prima.
Per loro io se urlavo godevo, erano convinti che se ceercassi di farmi
sentire e capire, voleva dire solo che adorav alla follia i conflitti,
sbraitare, a... non mi conoscevano mai, come ci stavo male mentalmente
e psicologicamente quando raggiungevo il limite da urlare!! Ma no, ero
io!!! Sempre a rinfacciarmi che fossi egoista e stronza, che non avevo
considerazioni di loro... ma di me, chi lo aveva!?! Sempre a dire le
solite boiate che dicono i genitori del cazzo che chiamano amore e poi
rantoli dentro a pezzi fino all'agonia e... loro ti urlano contro che
non sorridi per far contenti loro e i nonni del cazzo! Che sono troppo
lugubre e rovino loro i pranzi e le cene... avrei voluto farne a meno,
preferivo mangiare da sola a disperarmi in silenzio..."
"come adesso?" dandole un bacio sulla tempia, carezzandole
la schiena finchè lei no nsaltòò per aria e non lo
fissò male mentre lui sorrideva e e tornava alla porta "A
ricordare come ti sentivi, come stavi tra loro obbligata in cosa non
era tuo, ti perseguita ancora adesso..." vedendola con le lacrime,
mentre lei le cancellava con il dorso della mano "ti hanno fatta
sentire sempre peggio, sempre a usare le carte dei sensi di colpa,
colpevolizzazioni... come se il problema fossi tu e fossi pretenziosa e
volessi chissà cosa. Voelvi solo pace, del cibo che aiutasse,
discorsi e interazioni umani e non sordi e ciechi boriosi aprendo
casini loro da teatrino e poi ti dicevano di zittirti... ma quello
è il passato e..."
"NO!! Non è il passato... io non posso vivere ed esistere, non
importa che modo, per cosa mi osno portata dietro. Mi osno sempre
frenata e non ho vissuto nulla, per i terrori di giudizio e il casino
che avrebbero fatto se io vivevo qualsiasi cosa... è già
stato assurdo che dicessero si per l'Irlanda. Non ci credevo,
seriamente, ma accadde ma... io non dovevo più tornare! Adesso
non sarei ridotta così! Anzi, preciso. Quello era per morire con
meno tormenti. ZAy e Ric non volendomi aiutare mi hanno torturata anche
loro e non capiscono. Cosa è significato cotninuare a respirare
e strisciare a questo mondo per tutto quel tempo dopo... io che non
avevo potere sulla mia vita. Dovevano decidere tutto loro. SApevo solo
prima di diventare maggiorenne che avevo soldi in un conto ma non
potevo metterci mano sopra, neanche da adulta. Assurdo diranno tutti
che maggiorenni di sicuro si sono presi tutto ciò che era loro o
comuqnue se lo gestivano. io non ho potuto. TUtto a nome loro o
oncdiviso e non potevo fare niente perchè loro dovevano avere
parola perchè co intestatari!! Sembra assurdo ma è vero!
io non ero padrona di niente e non capivano. Per loro era giusto
così! Dovevo fare un documento? Dovevano farlo loro o dovevano
esserci loro, anche da adulta, io dovevo avere la loro supervisione e
approvazione per le cose. Schiava e dicevano di no. Mi urlavano -sei
stronza, merdosa, disgraziata, testa di cazzo, cogliona, egoista di
merda, e altro e altro- " respirando male per il pianto che voleva
venirne fuori "e la colpa era sempre mia!! Ereo così stanca, non
ce la facevo più a vegetare con loro a subire sempre i loro
ordini anche da adulta e tutto! NOn potevo gestire niente di mio, ogni
cosa doveva avere il loro naso dentro e poi ero una figlia di merda!!
Voelvo scappare ogni giorno ma non sapevo dove andare perchè
malata, temevo che anche se gli intimavo di non cercarmi per quanto
stronzi mi facevano cercare mettendo avvisi col mio nome. Se me ne
fossi andata prima... ma non avevo soldi ne altro. L'unico modo che
avevo per fuggire era... sposarmi o morire! Questo per loro era
adeguato. E se schifiavo letteralmente la loro vita mi dicevano
-vattene, prendi e te ne vai- e io l oavrei fatto se avessi avuto i
miei soldi e non co-gestiti da loro. Perchè lo so che potevano
benissimo fare qualcosa ai conti e bloccarmi utto dicendo di tornare...
loro non mi conoscono ma io conosco loro... ho vissuto e scelto cose
per loro perchè almeno a volte mi snetissi dire -brava, ottimo
lavoro, ti sei impegnata e guarda- o altro per... a che serve parlarne,
mi avessero detto qwualcosa di incoraggiante, fiero, orgoglioso...
niente!! Solo a pretendere su di me e aspettarsi che fossero loro a
gestire tutto finchè non mi sposassi, finendo schiava di qualcun
altro... io sono morta dentro e nessuno ha voluto vede re e capire...
solo a essere sicuro come tutti che quelloa vita perchè andasse
bene a loro, fossero ottima per me ma io impazzivo... Io stavo
malissimo quando mi urlavano, si litigava, mi si trattava da schifo e
non capivo che significasse quando leggevo dai libri o vedevo nei film
certi atteggiamenti gentili, affettuosi, di... vaffanculo" nasconedndo
la testa dietro le gambe, che tneva ancora strette tra le braccia.
"...distenditi e non pensarci, ti farò portare del tè e
delle stecche di torrore, classico, per tirarti su..." vedendola
sorpresa "se ci fosse qui Milan gli direi di abbracciarti, se lo
facessi io avresti paura di altro che temi la gente voglia e non ho
intenzione di peggiorarti... ma anche noi si, siamo diffidenti con la
gente, ma a volte è necessario se ci sono persone con cui siamo
in sintonia, lasciarsi andare all'affetto... siamo amici, noi
più che con altri, non pensare a niente e stai tra noi. Odiavi
quando te lo dicevano ZAy e Ric perchè primo erano prima
chilometri e chilometri e poi proprio un altro paese e non riuscivi
più a reggere a solo parlare online e poi... ti eri resa conto
che sembrava che.. loro parlassero e ti trattassero senza più
considerare te. Soffrivi, stavi male per cosa gli snetivi dire o
leggevi che scrivevano e sembravano non capire quanto tu stessi male e
cheidevi solo una cosa. Un aiuto, solo vereificare creando le
condizioni, della tua morte... ma tutti ti hanno tradita lasciandoti
sola, a lottare contro te stessa dicendoti invece solo di pensare a
vivere, e..."
"smettila..."
"loro non avevano capito quanto fossi rotta e disperata, e peggio non
eri abituata a nessun tipo di eleemtno o trattamento gentile e cona
ffetto e simili. Abituata solo a come vievvano i tuoi e come si
trattavano tra loro e di ocntro loro con te. Hai perso la
familiarità con gentilezza e affetto e la tua amicizia con loro
solo online era finita per freddarsi.. ma non lo hanno capito. Non
cèra aiuto che potessero darti e non avevi intenzione, per
niente, di scappare da loro per fuggire alla disperazione di quella
vita con la tua famiglia, perchè sapevi che sarebbe finita come
con tutti. Che avresti visto facce e discorsi sussurrati su di te che
eri un peso, un fastidio, non eri come si aspettavano, che sostenerti
era un peso e tutto i lresto. Con noi tu sei scappata perchè non
ti aspettavi di essere ospitata, volevi andartene e quel gruppo ostile
e noi era un'ottima scusa. Ma normalmente non accade... hai rifiutato
l'ospitatità di qualcuno perchè non volevi sentirsi in
obbligo, un peso o altro e hai ancora terrore ai gesti di gentilezza e
bei mometni a discutere come persone... non ne uscirai mai se non con
terapia ma ci vorrebbe tempo..."
"E io non ho...Io non riuscirò mai a tirarmi su da sopravviere
almeno, voglio andarmene, ne ho bisogno, non riesco a stare, ad andare
avanti, ogni cosa bella mi fa venire di piangere e non riesco a viverla
e... ho incubi, terrori paure che non riesco a mandar via..."
"che loro ti hanno fatto maturare, ma tu non eri così, lo so...
quando non si capisce che si rovina le persone... mettiti giù
per ora e riposati, ti porterò qualcosa più tardi sempre
che Milan non torni e voglia vederti..."
"Accompagnatemi alla Soglia... aiutatemi, solo questo, a trovare la
pace e togliermi questo dolore che non andrà mai via... e
cancella le famiglie... modifica le cos ecome le abbiamo solo
ipotizzate ma niente più famiglie e peggio senza controllarle e
verificare cosa accade dentro come facevano i coglioni là
fuori..."
"io sono dal dottore, se cambi idea hai questo tempo..."
andandosene
Dieci minuti dopo
"Dottore..."
"Venga Bernadette..." disse questi alla donna che bussò mentre
parlava con Dorde, facendolo un pò innervosire. Odiava chi
interrompeva.
"Volevo solo avvisare che la ragazza è scappata..."
"Cosa?" fece Dorde sorpreso "ma l'avevo lasciata..."
"L'aveva... ha lasciato questo sul letto"
Dorde prese il cartoncino scelto alla buona per scerivere e lesse, per
poi cercare di non scoppiare a ridere in faccia alla donna.
"Cara Rotthermeier in gessato bianco. La ringrazio di quanto fatto ma
la sua marzialità avrebbe fatto sclerare anche baffetto tedesco.
Odio stare rinchiusa, chi è prepotente senza dialogare, pensando
che si sappia cosa è bene per gli altri sia giusto. Per
esperienza preferisco decidere io e rischiare se devo, non permettere
agli altri di decidere su di me. Se fosse così tornerei in
quella cazzo di famiglia e sono felice che lei non abbia marito e
figli. Ha fatto bene. Si viva la sua vita come la sente e non la spenda
solo per chi il cervello e gli ormoni le dicono di considerare sopra se
stessa. Perdendo cose e opportunità da ricordare in vecchiaia.
Privandosi di qualcosa. E non sia tirchia. lo so io cosa significa
vivere un niente e doversi ogni giorno accontentare uscendo pazza...
Non muoia come farò io piena di amarezze, rimpianti e
rimorsi. Io morirò così e così tutte le me di ogni
piano parallelo che non hanno vissuto, ma sognano la morte come
speranza di pace. E nessuno è amico o umano vero da aiutare.
Andrò a fare una passeggiata prima di dichiararmi auto-guarita e
cercherò qualche soldato biancaneve che lui si, ha bisogno di
consigli ordinati e gestiti con severità perchè lì
serve, accidenti a loro, perchè non sanno nenache come lavarsi
le mutande. E non scherzo, purtroppo!! Quindi tornerò ai miei
impegni di Veròna cercando quel senso di -sentirsi vivi- che non
ho normalmente. Non so se lei capirà, ma ho deciso che ne ho
bisogno. Se per il dottore le mie azioni di Veròna sono
deleterie per il mio stato psicofisico, mi spremerà se devo per
qualcosa che voglio continuare. Più porto paura, dolore e
terrore a chi merita rendendo tutto un mio territorio da gestire e
controllare e più mi sneto utile davvero e mai come nella mia
vecchia vita. Se ha rimostranze, faccia rapportino e magari un giorno
di questi a colazione lo leggo e le faccio sapere. Ma metta tanto
accento tedesco che enfatizza i concetti. E' il suo marchio di fabbrica
e sarebbe pure simpatica e di calore senza lo scopettone troppo in
sù.
Buon lavoro e riveda un pò, un pizzico, l'empatia umana per chi
è malato o come me che soffre per come la si tratta.
-Lia"
...Inaudito, dottore!!" fece la donna seccata
"..." Dorde fissò e basta il bianco rettangolo, portandosi una
mano davanti la faccia per mascherare le risa, poi lo lasciò
scivolare verso il dottore "lo metta nel suo fascicolo, faccia ripulire
la stanza e tenere le sue cose pronte nella sacca al solito... io vado!"
"Ma... le sue cuire, i test, cosa dobbiamo fare per tenere sotto controllo le nanomachcine..."
"Tranquillo, è solo un momento di frustrazione e disperazione e
doveva uscire dalla gabbia in cui si snetiva... con David on ci saranno
problemi, ma la lasci libera per ora..." dando lespalle, sismandosi la
giacca per poi dire prima di stringere la maniglia, ridendo senza
riuscire a controllarsi "Benedetta ragazza!!"
ch38.5
Milan e Dorde fissavano i fogli che avrebbero allegato alla borsa di Lia per la finta morte.
Lei aveva chiesto di finire scomparsa per la situazione, ma Dorde aveva
deciso, sebbene lei ancora non lo consocesse, di fingere di averla
trovata con brutte ferite, ma viva, e farla -tornare- dalla famiglia. Ovviamente, scambiata.
Aveva preso le sue preghiere e speranze, e
le aveva girate in modo che divenissero realtà. Come lei diceva, non
vi era Dio che aveva mai ascoltato e accettato il suo desiderio e
sarebbe stato grandioso essere Lei quel Dio per renderlo realtà.
Per questo aveva spinto suo fratello Milan per cercare qualcuno di
somigliante o adatto e fargli fare plastica facciale e insegnargli cosa
servisse, mascherando eventuali buchi per amnesia da PTSD perchè
prendesse il suo posto. Cercando tra italiane sole, abbandonate o altro quelle giuste.
Qualcuno con una vita misera, orribile, dandole cosa necessitava per
rinascere, accettando di prendere in mano l'identità di qualcun
altro.
E l'avevano trovata. una ragazza orfana di nome Teresa, con segni sul
corpo di abusi per la vita che aveva condotto e che accettasse di
cancellare la sua vecchia vita, impegnandosi a viverne un'altra. NOn
era una persona negativa e questo fu un incentivo per sceglierla, era
solo succube di adulti e società sbagliata, figlia di senzatetto che la diedero via, crescendo in
centri abusanti e in famiglie adottive peggio che poi scelse di finire
per strada per scappare a ciò, come tantissimi ragazzini nel
mondo nella sua condizione. Quando scorsero le lsite di ragazze della
stessa età, connotati fisici e altro, lei fu una scelta.
Sebbene Milan non volesse, Lia decise di incontrarla e le disse chiaro
e tondo che indietro, tranne che non fosse scoperta, non si poteva
tornare.tranne in un caso, se fosse stata scoperta.
La sua vita sarebbe diventata sua, sarebbe diventata la persona che non
era potuta essere e che doveva ritenersi benedetta per tale dono.
Lia commentò poi a Milan con amarezza che per come era quella
ragazza, non molto adatta alla vit adi strada, sarebbe stata un'ottimo
elemento per la società. Meritava veramnete.
"Ha più intellingeza di me, acutezza, carisma... tante cose!
Sono contenta che sia stata scelta. Ora però, lasciami fare, che
devo finire di scrivere il testamento biologico..."
"Il problema non sarà questo? Tu lo stai scrivendo a mano con
pennino di vetro, lo stai amando quel pennino tra l'altro..."
"non è colpa mia se avevi nela collezione questo
meraviglioso pennino lungo meno di quindici centrimentri, meno dei
miei tra l'altro ed è carnissmo, di vetro opalino nel corpo, a
forma di twist o a torchone, con la punta paffuta... è bellisima
da usare, amo il vetro opalino..."
"Vedo" sorridendo "comunque se scrivi tu la lettera e poi le chiedono che so, prova calligrafica..."
"la calligrafia sarebbe un problema... ma abbiamo notato come
mettendole due calligrafi vicino e impegnandola a imitare la mia firma
e calligrafia... sipuò dire che sia io anche così, bene o
male riesce e se si impegna potrebbe passare per me.
Ricordati che perchè non aveva onorato un debito, l'avevano
picchiata male, e per parare i copi la mano destra fu presa in pieno.
Dalla radiografia si vede che aveva avuto frattura alla mano saldate
male, può scrivere, ma ciò potrebbe portare esperti, e lo
dicono i nostri, a pensare che qualche differenza sia... normale.
Inoltre lei ha accettato,e no nso tuo fratello come lo abbia
pensato, di farsi ferire apposta sopra quelle ferite vecchie, tutte,
perchè combaciassero con la guarigione, a chi la vedeva, con
quel giorno... insomma non dovrebbero esserci problemi. Anche la gola,
per una coltellata è stata ferita alla gola e invece di
sistemarla, ha accettato di modificare le corde vocali... insomma, come
vedi tutto sembra andare... spero che vada liscio...Dici di fidarci di
tuo fratello, anche se non si fa vedere neanche da me e mi...""
"Capisco..." tagliando corto per evitare che inizi a lamentarsi della
cosa di nuovo " mi auguro anche io che tutto vada bene. Abbiamo
già
fatto entrare i nostri ragazzi nei cloude e pc dei medici che ti ebbero
in cura modificando i documenti e risultati. Non dovrebbe esserci altro
da fare... Teresa sembra intenzionata a imlonahyGTRFEpegnarsi per
vivere quella
vita. Sa già come comportarsi e poi lagnarsi di emicranie e
dolori e altro a causa della malattia e quel giorno, se è
così felice di questa opportunità come sembra,
vivrà cosa merita..."
"me lo auguro... ora non resta che finire questi fogli e tu li farai
mettere nel mio portafoglio in sostituzione di quello già
presente. Questo è meglio... lascerò tutto ciò che
è mio materialmente a Zay e Ric, sebbene vi ho litigato e tutto,
sono le uniche persone al mondo che meritano, possiamo dire, di
ereditare cosa mi era caro in vita. PRENDERI ENTRAMBI VA SBERLE e
se non lo sanno, spero che cpiscano per un qualcosa che lascerò
tyra gli oggetti con il titolo -A zay e Ric- ma se mi dicono delle
cose, a me con i miei problemi, e poi mi si offende pure dicendo -Ah,
noi non crediamo che tu sia rimasta sola come la merda perchè
non è possibile e bla bla- dopo che sai come sono i miei che
vivono soli come eremiti dentro casa senza vedere nessuno, che odiano
la gente, non invitano mai nessuno e fanno casino sulla vita degli
altri e via dicendo, con i miei problemi di ocme la gente mi tratta
perchè mi reputa -diversa- e quanto ho iniziato d odiare tutti
per come ci osno inita sotto... e altro... che capiscano che sono
incazzata con loro e lo sarò smepre ma i miei sono cause
perse...per qualsiasi cosa, voglio che
questo testamento resti in vigore, meglio andare sul sicuro... mi
dispiace per i miei oggetti, avete in mano la mia borsa con la scusa
delle analisi e tutto con l'appoggio della polizia ma..."
"Ti ho promesso che ti avrei fatto rifare tutto uguale, ho ottenuto le
foto delle tue cose, le avrai identiche, sempre che tu non voglia gli
originali..."
"Non scambiare niente... gli original i andranno a quei due, anche se
porco cazzo mi andrebbe di urlargli contro ma sign ificìherebbe
parlargli e io ho allotnanato tutti.... Punto. Io
come quella persona dell'opera magna, non ho motivo di esistere
oltre... il suo finale non poteva che essere giusto. Siamo destinate
a questo e se dovesse accadere qualcosa, voglio che questo
documento con le sue copie, siano ovunque tra le mie cose perchè
sia visibile a tutti... che le mie decisioni post mortem sia queste!"
"Bene... aspetterò che tu finisca e poi porterò il documetno
io stesso in Italia, devo andare là di mio per incontrare un
famoso politico che mi serve per certi lavoretti con la Russia...
è così famoso nel mondo che se dici Italia dicono pizza,
mandolino e B..."
"Per favore" facendo un verso stizzito "mi basta cosa si legge sui
giornali... lui non mi rappresenta, ma proprio mai e sapere che io
italiana andando in giro sono riconosciuta per le sue stronzate...
comunque, un attimo e ti do tutto"
"Chiaro... bene, apsetterò, farò fare tante copie e lo farò isnerire nella tua borsa..."
Lia alzò gli occhi dal documento che stava scrivendo a pennino
di vetro e inchiostro, sentnedo Milan che armeggiava col grammofono
presente nel suo ufficio,quello di Lia, che Milana veva detto -non puoi non averne uno- era ancora vuoto tranne le librerie e
lavoravano meglio avendo tutto l'occorrente a disposizione, quindi era
seduta sulla poltrona dell'amico e lofissò sorridende,
emtnre lui metteva Swan Lake Suite, un disco tra tanti che amava
della musica classica.
Al termine Milan prese la busta uscì salutandola e andò in Italia, dove
il fratello lo accolse in un appartamentento di lusso che
condividevano.Dorde aveva deciso di fare il lavoro di sua mano, invece
di lasciar fare ai sottoposti. meglio evitare troppi occhi indiscreti
diceva.
"Certe cose dobbiamo farle noi..."
"E da quando" sorrise il minore "...da quando Lia ha fatto casotto su chi non lavora di sua mano ma delega..."
"certi lavori vanno fatti di propria mano, punto" disse perentorio lui
e Milan sorrise, sedendosi sul divano a sentire un disco, mentre il
fratello
leggeva prima di inserire tutto nel portafoglio di Lia, diverso da
quello dei soldi. Lei non teneva niente nella borsa di personale, ma
aveva tutto nelle tasche dei jeans, un portafoglio tipo libretto o
portacarte di credito in pelle e bustine interne che tenevano tutto
ciò che era suo, e un portfoglio rettangolare a cereniere di
pelle per i soldi con una cerniera per le monete al centro e due tasche
sempre di pelle laterali dove mettere banconote o foglietti. Era
grande quanto il portacard che lei usav aper portafoglio. Alla domanda
di Milan sul perchè lei rispose -non amo i portafogli tutto in
uno che hanno le donne o gli uomini, se accade qualcosa si perde solo
quello dei soldi, i documenti essendo altrove restano a te... meglio
così che eprdere tutto!!
Dorde scorse, la data era antecedente per far credere che fosse
più vecchia e
sebbene fosse per curiosità, Dorde lesse per assicurarsi che
tutto fosse a posto e capire come lavorare la questione nel caso fosse
stato necessario renderlo attivo. Non sapeva come sarebbero andate le
cose, ma avere tutto assicurato prima con dei piani era meglio. Meglio
evitare di dirlo, o Milan avrebbe rimbeccat dicendo -ma non è
qello che lei dice sempre?- e Dorde voleva evitare. Suo fraterllo
faceva sempre siringate del genere, come affermava Lia. Far sparire una
persona segnandola come morta e tutto era semplice, ma per la prima
volta dopo aver sostituito i vecchi amici di Milan, volle provare con
un sostituto che tornava nella famiglia dell'originale... avrebbero
vinto?.
lesse la data. Rise. Secondo quanto disse con rabbia lei, era la stessa
data di nascita di quella scema nazi dell'opera magna e le faceva
venire il nazismo per davvero al pensiero di persone come quella, ma
non solo. Avevano la stessa data e un collegamento con i sottomarini.
Oltre altre cose. E vedere la data sul documetno lo fece ridere,
perchè quando si parlava di quell'opera e quella donna, lei
aveva voglia di picchiarla male. Lei, quello stronzo che poi diceva di
amarla e tante altre cose.
Chissà che persona sarebbe stata, pensò, chiudendo i
fogli manoscritti, se non avesse matuirato paure e terrori creati da
genitori e adulti? Aveva notato come in determinate situazioni era
ronta a ragioanre subito per sistemare il problema, a trovar euna
soluzione, a ingegnarsi le cose per superare un ostacolo, in modi
rapidi e veloci più dei suoi uomini e per la prima volta dopo
che lei fece casino urlando -ma siete ciechi o cosa, non vedendo che
sono imbecilli cronici e bestie nel vivere?- intendendo gli uomini.
Erano i migliroi nel loro lavoro ma effettivamente, cercando di
osservare con occhi altrui, erano come animali. E lei diceva -ho visto
gente vestita come persone per bene essere animali dentro e schifo
cronico, passando per gente igliore di me ma se io risolvevo le cose e
conoscevo cose, lroo restavano inebetiti senza sapere che fare... e poi
ero feccia io... ma questi sono rapidi ed efficienti a lavorare per
cosa sanno fare, ma animali per come vivono... vogliamo fare qualcosa
per ridargli una vitra da umani o devo vederli grufolare come maiali in
questo porcilaio?- e atri discorsi che dimostravano come lei si
impuntasse tanto su cosxa considerava sbagliato e spingesse la gente, a
migliroarsi, perchè non vi fossero più quelli come lei,
dentro e fuori.
"Che vita inutile e vuota che faceva, persa perchè per gli altri
andava bene, mentre chissà che cosa avrebbe fatto se..." disse
ad alta voce solo come pensiero, mentre Milan se la rideva dal divano.
Testamento biologico
14 *************** 2011
La presente ***************
nata a *************** il *************** sottoscrive che questo
documento è il suo testamento biologico e testamentare.
So bene che
sicuramente non avrete intenzione di eseguire ciò, lo so bene che
persone siete (ma mi ci gioco tutto che inizierete ad inveire dicendo
che sono stronza, merdosa... al solito) ma invece di andare da un
notaio come volevo, voglio vedermela tutta su cosa farete con ciò che è
mio.
Me la riderò nel vedervi fare gli stronzi dicendo "ma noi non
sapevamo niente", "ma non ce lo aspettavamo" e altre boiate che solo la
gente sorda e cieca sà dire, così come la questione del "ci ha lasciati
soli".
VORREI RICORDARE CHE SONO STATA SOLA, E PER SOLA INTENDO
SOLA DENTRO DI ME, PER COSì TANTI ANNI DA USCIRE FUORI DI TESTA, MENTRE
VOI VIVEVATE IL TIPO DI VITA VUOTO E INUTILE ADATTO A VOI CHE MI HA
PORTATA A QUESTO.
HO smepre fatto cosa volevate voi, se cercavo la
mia indipendenza e fare le cose da persona maggiorenne e responsabile e
autonoma quale ero, ricordiamo il casino che facevate? Senza ragione?
Non sapevate (o volete farlo) mai niente da incazzarmi e trattarmi da
schifo perchè avevo segreti (che segreti!! una persona adulta ha
segreti quando erano cose chiamate CAZZI MIEI) ma tralasciamo...
Ebbene
ECCO COSA IO VOGLIO come ultime volontà. Come detto, non andrò da un
notaio ma voglio vedere cosa si inventerete e come oserete mancarmi
ancora di rispetto anche da morta, e so già che inizierete a dire NON
E' VERO stronza... ma tralasciamo. Non viene mai in mente che forse,
rispetto gli imbecilli di già o del pollaio io ero molto diversa e se
dicevo qualcosa aveva qualche valenza...
Si, mi avete mancata di
rispetto e fatta sentire uno schifo tutta la mia vita. Ve l'ho sempre
detto, ho urlato per farmi sentire, ma sapevate SOLO dirmi che io
rompevo, che davo fastidio, sapevo solo scassare le balle.
Adesso
voglio vedere cosa farete. HO studiato la musica come una disperata per
far felici VOI. Io non vi ero portata. Ho strisciato come una
disgraziata presa in giro e trattata da schifo da altri che suonavano e
insegnanti. Ho dovuto calare la testa per il conservatorio, venendo
travolta dalla merda, IO, da cosa mi dicevano in quel posto. Io non
sapevo suonare, leggere la musica il giusto che servisse, non era per
me. Ma vi siete impuntati e per avere almeno una volta quello che tutti
dicevano agli altri ma mai a me, un "brava" o un "hai fatto un ottimo
lavoro" o comportamento orgogliosi e tutto quanto.... ma no! io
mai.SEpre schifiata perchè non raggiungevo i risultati o non vi facevo
adnare a pavoneggiarvi, il mio bene psidocologico e futuro NO...!! E
non dite non è vero perchè siete tutti e tre bugiardi di merda!
Vi siete sempre sentiti migliori di sto cazzo, quando eravate uguali a quelli là fuori, ipocriti e ottusi.
Come
soffrivo, mi disperato, vegetavo, ero proprio oltre la soglia di
sopportazione per una vita non mia, ma vostra, che mi portava alla
pazzia e non riuscivo più a digerirla. Io non riuscivo più ma a voi...
fotte sega! Chi se ne fotte, a voi andava bene così e il fatto che non
sorridevo più, che stavo depressa, disperata, in agonia dentro... che
urlavo per essere ascoltata... non ha mai interessato nessuno.
E poi la malattia che è stata anche la causa di questo, ma portata come vivevo tutto dentro.
Nonostante
questa malattia che mi ha tolto tutto, dopo che ho perso la mia vita
per fare felici voi con la musica, il liceo scelto perchè le insegnanti
delle medie a partire dalla Pizzo e poi i compagni che mi dicevano "tu
non sei niente, tu non vali nietne, l'unica cosa buona che puoi fare
per i tuoi genitori per avere una figlia come e per lavare l'onta che
sei così, è andare in una scuola di bassa lega dove non si fa niente e
ti compri il diploma. ALtro nella vita non potrai fare".
Io che
ero migliore e superiore a molti che appena non erano visti erano lo
schifo che la società può generare... no! Loro possono! Avevo giurato
leggendo il Treno ha fischiato che mai avrei fatto una vita come il
protragonista, che avrei lottato... poi per farvi contenti mi sono
abbassata a ciò che non era adatto a me e mi uccideva giorno dopo
giorno ed ecco cosa ne ho ricavato.
Ciò che no volevo, per
accontentare gli altri, ha portato me a questo. Io potevo fare mille
cose ma nessuno guardava la persona, ma solo il basico e l'apparenza e
il fatto che non fossi conforme. Io non valevo niente mi dicevano
eppure le cose ho fatto da sola eccome se valgono, dalle mie opere ai
siti e tutto quanto ma voi mi avete schiacciata, rovinata col giocare
coi sensi di colpa e stronzate da farmi venire ansie e terrori degli
sbagli ed ecco... IO MI SONO ROVINATA LA VITA, non tutti voi!
Fosse
stato per me prorpio se dovete dirmi stronza, avrei preso ogni mio
centesimo per davvero anche se anche pure a vostro nome e lo avrei
donato a tutti i disperati che ne avevano bisogno e morire dicendo
"voglio vedere se almeno questa cosa sia una, una sola cosa buona per
qualcuno che ne aveva bisogno che potessi fare nella vita"
Giuro su
tutto ciò che mi era prezioso che non sentì altro dalla gente
sopratutto alle medie che "tu non vali, sei sbagliata, solo la gente
con problemi amerebbe (parlando delle mie collezioni, cosa mi piaceva
ect), non sei buona a niente, sei nata solo per far sfigurare i tuoi" e
tanto altro. E poi la gente si chiede come mai si cresce disperati e
con problemi o perchè la gente scappa!! sopratutto l'ultimo anno delle
medie fu il peggiore, con le insegnanti come la Pizzo che inece di fare
il loro lavoro, insegnare come studiare, leggere, capire e via dicendo
e nonostnate cosa dicessi e le domande per esternare la mia empatia,
capacità analitiche e tutto... ero meno di niente e non ho potuto
capiure in cosa era buona nella vita perchè nessuno si è interessato di
farmi provare più cose e capire con che dono ero nata.
Ero solo sbagliata!!
Oltre
a questo, così come nella vita a nessuno è importato di me, e intendo
importato davvero per la vera ME, stronzate di famiglia e di sangue
risparmiatele, non voglio che nessuno sappia della morte. Ho subito
bulismo di vario tipo, trattamenti vergognosi, ho sentito parole e
subito di tutto da gente che poi era lodata come cosa non era
veramnete. Ho visto le loro vite e loro vievano, cose, che io non ho
mai neanche potuto capire.
Godevano in cosa mi accadeva, mi
facevano del male perchè le merde adorano vedere gli altri scivolare
giù e l'ultima onta per me sarebbe quella di far sapere a quella gente
della vita grama che ho vissuto nonostnate mi sia ammazzata più di loro
e sia stata veramente ninete. Io che ho sputato sangue studiando,
imparando, ammazzandomi nelle cose non ho ottenuto tutto per colpa
degli altri, e quindi voglio solo ciò che mi spetta. Godere del diritto
all'oblio.
A nessuno interessava che mi bastava cercare un
metodo mio di studio e tutto sarebbe cambiato invece di laciata sola
perchè no nero conforme a cosa ci si aspettava dagli alunni, a qualcuno
che valeva dal conoscerlo invece di guardare le apparenze e fare
merdositàù contro, che volessi qualche amico ma non ne avevo perchè
erano tutti stronzi superficiali, che mi bastasse andar via di casa...
e magia, tutto sarebbe cambiato.
Se solo non fossi tornata
dall'Inghilterra... se fossi rimasta con Zayn forse avrei avuto ultimi
anni di vita meno miseri di quelli vissuti qui.
Mi sentivo una
derelitta senza poter fare cosa sentito, senza comprare cose che mi
aiutassero un pò... sempre con i soldi gestiti da voi, sempre a
rimproverare per tuto, farmi snetire un merda e tanto altro che non
elenco ma se osate dire che non è vero fate schifo. Non avete visto mai
che col vostro comportamento, anche dopo aver avuto dal medico la
diagnosi e capito che non mentivo quando mi disperavo che stavo male ma
continuavate a trattare di merda perchè non mi snetivo di guidare, e
tanto e tanto...
Avete osato schernire le mie lamentele sulla
questione del guidare da malata dicendo "ancora di pensi?" come se non
valesse più perchè era passato il tempo mentr eio ero, dentro una bolla
senza tempo.
Io conosco domani che non arrivava no ma dentro quella stanza stretta e con la luce che non mi giungeva.
I giorni mi passavano uguali, modellati da dormire e dolore e solitudine.
ma no nsi poteva dimenticare il dolore.
pregna di paura paura di quegli urli e giudizi non vedendo domani lontani mai vissuti.
Quali giorni sono da ricordare?
ma
il resto non vale perchè non ho davvero giorni belli da ricordare,
perchè non ne ho. Nessuno ha notato che dalle medie non sorridevo più e
se cercavo di farlo per non sentirvi, era solo amarezza. Mi avete
vista spegnermi e andava tutto bene.
Il passato dovrebbe servire a ricordare e correggere ciò che serve per il domani. Ma con voi, mai avverà.
spero
che capiate che non esistono più giorni da ricordare e correggere, li
avete fatti passare vedendo solo cosa volevate vedere.
Non
ho peli sulla lingua ormai. SOno morta, ma quanto ho detto anzi,
urlato, nella mia vita, a quanto pare era solo aria fastidiosa per voi.
Voi che urlavate come se vi stessero squartando sbraitando i vostri
problemi ma vedevo i miei e mi serntivo offesa, perchè vedevo gente che
si lamentava per cosa aveva e che nonostante tutto vivesse come voleva,
che si lagnava mentrte se io aprivo bocca i rimproveri e trattamenti da
schifo come s efossi fastidio. Punto.
Avevate davanti un cadavere
che camminava, una persona perduta, una morta vivente, un niente che
ancora respirava ect ect e per voi andava tutto bene.
Ero solo
rompicazzo che rovinava la vostra vita merdosa vuota e inutile. Si,
questo era! E chissà come mai QUALCUNO non guariva da quella cosa!
Chissà come mai in una vita vuota e da eremiti, non vi era niente che
potesse avviare una guarigione ... chi è come me, sa e
capisce. Chi è vuoto dentro ma crede di saperene anche per altri come
voi, facendoli vivere in un modo che per loro è la morte dentro...
lasciamo stare. SOno sicura non capirete mai niente!!
Io sono
morta dentro per come vivevo tra voi. Mi snetivo sola in mezzo alla
gente, ossia voi ed esser felici con voi era... lasciamo stare. Se dico
che era molto meglio la risoluzione che vi ha portato a leggere questo,
che vivere ancora e con voi... spero che un barlume di qualcosa vi
entri in testa.
SOno finita disperata davanti a voi e non ve ne
importava!! Vi ho urlato, proprio urlato cosa mi faceva stare male, non
riuscivo più a reggere e sopportare voi e quando avete iniziato a dire
che DOVEVO ACCONTENTARMI è stato il troppo!!
Mi sono accontentata
tutta la vita del niente, di fare come volevano gli altri e ne è
testimone la cazzo di musica, il conservatorio, le bande musicali, le
cazzo di feste di scinnute dove per tutto questo ma anche dopo, anche
per l'università su un corso non per me e il volotnariato con quelle
persone.... io ho fatto SOLO sacrifici, mi sono sacrifiicata in cosa
volevo veramente, andarmene e trovare la mia strada e invece mi sono
spenta piano piano in questa cazzo di casa dovendo stare con voi perchè
così volevate. E voi... tranquillI!! La vostra vita vi andava bene e
l'avete appioppata anche a me che malata da schifo, se lè dovuta
sorbire nel suo peggio e peggiorando!!
Non avete mai capito quanto qualcosa che desideravo mi aiutasse, ma niente.
Una
vita vuota di niente senza mai nessuno (tranne i cazzo di parenti, che
inferno) mi ha svuotata, ma chi se ne fotte!! A voi va bene, allora va
bene per tutti.
Come per e con i cazzo di religiosi di merda. Cosa credono loro lo devono per forza appioppare a forza su tutti.
Bene,
ecco cosa ha dato la vostra "vita" se così si può diure su una persona
che non riusciva a tollerarla oltre. Non era per me, era intollerabile
per la mia sanità mentale ma per voi tutti devon oessere voi. E
volevate nipoti? Grandioso come sarebbero cresciuti.
Non era
tollerabile per me. Mi ha uccisa quanto la malattia che tra parentesi è
nata per come vivevo. Nessuno ha fatto il collegamento, nessuno ha
visto me morta in piedi e la ima malattia... ammazzandomi per cose non
adatte a me e per me, ma che ho fatto per avere almeno una volta un pò
di considerazione. Che non ho avuto.
Perchè alla fine VOI non siete
mai stati capaci di vedere e qualificare la persona e quali erano i
suoi punti di forza, perchè anche non li conoscevate!! Ma vi
aspettavate quasi come obbligo che si dicesse di voi. Fare figli e
questi poi si sentono dire "accontentati, io non ho potuto avere questo
o comprarmi questo perchè..." quando siete voi cvhe avete voluto i
figli e comprarsi cibo o oggetti di conforto o che dessero qualcosa
alla persona non è sprecare soldi e fare come disperati per non scucire
due lire... perchè questo era... usare la questione del senso di colpa
su cose banali, nenache avessero detto che volevano comprarsi una
macchina o chissà che cosa e non l ofacevano per i figli... le case le
avete comprate, quindi non diciamo boiate, che erano per voi non per i
figli. A me non interessava, come tutti ho dovuto ingoiare e fare a
forza.
Non vi è mai impoirtato di vedere in cosa fossi portata.
NO! Musica da far star male la persona ma non vedevate ninente del mio
malessere, università su una cosa non per me... io ho fatto cosa
volevate, ho deciso di andare al liceo artistico perchè le isnegnanti
mi dicevano che io non ero niente e a casa cèravate voi che sapevte
solo dire quanto non potevate pavoneggiarvi, quanto non potevate fare i
galli come gli altri senza vedere...
Io sono morta pezzo dopo
pezzo, parte dopo parte, anno dopo anno, mi sono ammalata così tanto da
non poter essere autonoma e come mi facevate vivere mi ha dato il colpo
di grazia.
Non mi avete fatto vivere niente. io non ho vissuto
nietne perchè fin da piccola mi avete condizionata che i giudizi erano
qualcosa da temere. che se io avessi fatto cosa volessi, anche cose
banali, come quella buttana di Giusy, allora sarei stata una poco di
buono, vergognossa, una che meritava cosa le si diceva dietro, e
sentivo sempre dire a tutte voi donne di entrambe le famiglie del
cazzo, che non meritate neinte, giudizi schifosi sulle persone che
volevano solo vivere la loro vita anche andandosene... stanche di cosa
vivevano!! E io ho somatizzato!! Io non ho vissuto. per farmi una carta
postepay, dei documenti io da sola e mostrare che fossi autonoma e
tutto, vi siete comportarti ocn pugni sul tavolo, porte sbattute,
epiteti e urla, urla urla da schifo. Mi avete fatta crescere con
il terrore dei giudizi e di come fossi vista, giocando sui sensi di
colpa che NON DOVEVO avere. Ed ecco il risulstato. io non ho vissuto
niente, io non sono stata niente, io ho perso anni della mia vita a
vegetare in mezzo a voi invece di poter stare sola in quella che era su
carta casa mia. Non nella vostra che era da claustrofobia.
Mi
avete vietato dsi usufruire dei miei soldi vivendo quel poco prima di
andarmene. E invece ho avuto niente! Siete quello che siete per voi non
interessa questa cosa. Ma vedere quella buttana di Giusy aver sempre
fatto quello che voleva, vivere tutto anche non molto bello, urlandoo
che LEI CHE AVEVA SEMPRE TUTTO E FACEVA TUTTO voleva andarsene e poi
godere della casa pollaio, ricavandoci tutto gratis e soldi ocme una
stronza di merda che ha avuto tutto ciò che non meritava, metnre le
uniche cose che io volevo non ho avuto nulla... mi fa incazzare,
imbestialire!! Vedere la gente che mi ha fatto del male vivere cosa io
non ho, non avevo, perfino mangiare e passare serata con un sorriso...
VOi
eravate castranti, sminuenti ma so che siete buoni solo a dire non è
vero. Come le volte, una manciata, che uscivo la sera quelle due volte
con quelle persone e ogni volta vi vedevo prima di uscire e quando
tornavo con le facce così, ce lo farei pure il gesto se potessi,
perchè per voi non si usciva la sera, se non era sotto il vostro
controllo sebbene maggiorenne non andava bene, che cosa devi fasre là
fuori, non si faceva questo e quello e io non ho vissuto niente perchè
per ciò che mi sono portata dietro a causa vostra, ho maturato solo
terrore e paura dei giudizi e cosa facevo. HO finito di uscire e voi
felicissimi!! Non facevate altro appena diplomata che dire che io non
me ne sarei andata, che dovevo restare con voi...
ECCO COSA SE
NE E' RICAVATO DA GENITORI CHE CREDONO DI SAPERE COSA E' MEGLIO PER
ALTRI. Sopratutto figli. ma i figli non sono i MINI ME dei genitori.
SOno altre persone, diverse, con altro di ciò che siete. E IO HO FATTO
LO SBAGLIO DI NON SCAPPARE VIA, MA COME POTEVO? i soldi erano
cointestati e se prendevo con voi che conrtollavate come avvoltoi ,
avreste inziato a fare casino e a bloccare tutto. a urlare come solo
sapevate fare, se lo facevo io... NO, E' MALE!!! Tuitto no nadnava
bene, io non potevo crescer da cose giuste e sbagli, non potevo fare
niente se non approvato da voi o che dovevate fare voi al mio
posto...Ma vaffanculo!
Non mi sono goduta niente, neanche quel poco
che mi avrebbe aiutava e invece sentivo solo "accontentati" e questo è
orribile. E ci scommetto che ve ene uscireste con "ma non è vero,
mente, mai detto o fatto questo", che facce da fagiano, cazzo.
MI SONO ACCONTETATA DEL NIENTE TUTTA LA VITA. GRAZIE DI TUTTO!!.
QUanto morivo dentro alle vostre urla -E accotnentati di quello che hai, noi lo vedi che mangiamo o facciamo?-
Si, d'inverno senza riscaldamento o magari una stufetta, ne avete presa
una urlando che costava per il bagno perchè era impossibile
lavarsi. D'estate si crepava e per chiedere un ventilatore si urlava
che costava venticinque euro!!!
Una pizza, una pasta fatta buona, un dolce, un gelato, qualsiasi cibo
che la gente ogni tanto mangiava o la domenica, io solo merda in
barattolo o in busta o congelato. Qualcosa che ti risollevava il morale
no, e se compravano al prezzo che dicevano loro solo quando dicevano
loro!! Altrimenti potevi stare lì a sbavare per cosa sognavi e
cosa vedevi in tv. in un posto dove cèrano cose strepiutose
regionali, piangevi disperata perchè li sognavi solo o vedevi
alla fienstra gente che li mangiava passando o con gli involti.
Per il compleanno che non volevi festeggiare, quelle cazzo di torte a
poco che facevano schifo e urlavi dentro. Regali niente, neanche soldi,
solo qualcosa i nonni, i classici pensieri che non ti servivano a
niente.
E poi sola, sola, sola come la merda solo con loro a piangere e
soffrire dentro e nessuno vedeva. lasciarti andare e darti il
necessario per vivere in pace sola, no, non può esistere!!
Se questa è vita, non so davvero come si possa reggere fino alla
morte naturale. Tutti hanno bisogno di qualcosa di consolazione, di
placare le voglie, di fare qualcosa per svagarsi, vivere delle cose che
io non ho vissuto... per la gente, io non ho vissuto. Me ne vado vuota
e priva di tutto e non so veramnete, come loro facciano a vivere e dire
che va bene l'esistenza di vuoto e niente che hanno. SOli,l non prlando
con nessuno, odiando, privandosi di ctutto per non spendere soldi su
cose anche necessarie come buon cibo intesdo come quello normale, manco
lasagne o pizza o vari tipi di pasta !! Come si fa!? Che cazzo di vita
è quella isolati e mangiando merda pronta senza gusto senza
qualcosa che dia pace dentro?
Io sono morta piano piano dentro, loro sicuri che qusta vita sia ottima anche per me e io impozzivo.
Adesso sarete felici!!
Ovunque
cè gente che pensa sempre che la morte della famiglai sia la miglior
cosa per essere liberi, io no, mai. FIn dalle medie, e si, se volete
proprio saperlo era dalle medie ma voi ciechi e muti, non volevo altro
che essere io ad andarmene. Non avete idea, perchè no nsapete pensare
in modo empatico ma solo quando vi salta il picchio a voi, di quanto la
gente soffra e i segnali. Vorrei andarmene senza soffrire ma so che
sarà impossibile.
Come per tutto ciò che ho perso (se per entrare in
marina non ci fosse stato quel punto in meno, se non fossi stata troppo
bassa per altri concorsi, se quell'aereo al ritorno da Roma si fosse
schiantato e fossi morta... si, ci avevo sperato dopo tutto il casino
che avete fatto quei pochi giorni che ero libera e come avete fatto
leva sui miei sensi di colpa così tanto, avete piagnucolato prima e poi
fatto poi casotto perchè dovevo tornare subito che ho dovuto farlo come
una disperata e maledetta me e questa cosa della paura che mi avete
instillato) io non avrò una morte di pace.
Soffrirò fino alla fine.
E nessuno di voi capirà niente, sarete solo buoni e questo lo so a
urlare e strepitare e maledirmi perchè vi ho lasciato soli quando non
vi siete mai, mai accorti che io ero già morta dentro. Che ero solo uno
zombie disperato.
io non volevo famiglia di sangue, non volevo
figli, non volevo marito o cose simili, nè ricchezza e stronzate che
volevano tutti.
Le mie dissociazioni e i mondi che ho creato ne sono testimoni, io volevo altro. Che non potrò mai avere.
Le
poche cose che desideravo erano piccolezze e stronzate per altri, ma
non per me. Vedevo la feccia che mi aveva fatto del male avere queste
cose basiche, stupide, e mi snetivo male dentro!! Desideravo vivere
anche io ma invece dovevo vivere una vita decisa da altri!!
E voi in
casa a scassare il cazzo che non ero come voloevate, non mi compoortavo
come volevate, che ero tutto all'infori di cosa vi aspettavate e non lo
sopportavate.
Se avessi avuto anche solo una o due persone nella mia
vita come fu la Cavana per me, la persona che mi diede quel senso di
accettazione, di comprensione, e l'unica nella mia vita vedeva e capiva
i miei pro, che mi fece vedere con i suoi modi e discorsi cosa ero
stata capace di fare sebbene incapace e i risultati che potevo
ottenere... cosa disse e fece lei nenache lo sa loso, ma mi fecero
venire quando ancroa non ero perduta, voglia di impegnarmi per
andarmene ma tra i conti non solo miei e tutti i modi che la vita
orchestrò contro di me... mi aveva dato la spinta per tornare a
impegnarmi per fuggire... ma poi lei finì il suo anno e ripiombai nella
solitudine, dolore, disperazione.
Questra vita di merda in un posto di merda con persone di merda. Sia in famiglia che fuori.
Se
dentro mi si diceva che ero nata per farli disperare, che ero
un'inferna per rovinare la loro vita, che gli altgri avevnao figli da
godere nel vederli e tutto il resto nonstante mi vestissero loro e
decidevano su di me tutto, che mi facevano studiare e fare cose non
adatte a me e mi obbligavano a chinare la testa celandolo dietro
"educazione" ma fu solo farmi pestare sotto i piedi dagl ialtri,
l'esterno fu uguale. La gente vedeva le apparenze e non la sostanza. Ho
finito per sottombere sotto tutti senza che vedessero niente. Ho
ricevuto così tanto male, sentito cose orribili detti da educatori ed
adulti da far venire i brividi e per loro una persona che non è a
stampo come gli altri, è feccia. Basta. On vale niente e non cè manco
bisogno di sprecarsi, come alla scuola media con la musica. Mi fecero
cominciare da lì e già l'insegnante di piano che diceva "con te non cè
niente da sperare, questa ora che era tua la uso per far migliorare
Irene che lei vale qualcosa". Ho studiato a corsi vari come una pazza
per crearmi un futuro, mi sono ammalata e non riuscivo più a fare come
prima e al centro di colocamento venni presa come una stupida e una
assurda dalle impiegate perchè non usavo lo smartphone e quindi dovevo
mandare delle cose per email e non per la app usata per messaggistica.
Come mi trattarono, io che avevo un curriculum pieno zeppo di cose, che
conoscevo e leggevo, studiato, mi appassionavo di tanto... derisa
perchè per la mia malattia ormai non valevo niente, il pc non era più
considerato come prima e quindi io ero arretrata. Di nuovo, niente.
Sono
sprofondata nello schifo così tanto ma nessuno lo può capire, eppure ho
sgomitato tante volte per risalire, ma ho finito per essere guardata da
sopra da tutti e lasciata in balia. Del niente che mi prese. Questa
vita non era per me, quella che tutti volevano non era per me, perchè
significava scendere di molti gradini da ciò che ero ed essere come le
altre. Fare un downgrade pauroso e non riuscivo a fingere. Nel posto
dove sono nata ho conosciuto tantissima gente, e la cosa assurda era
che si facevano tutti belli dicendo che erano chissà cosa e poi con la
Cavana e analizzandomi parlando con Zay, non compresi chi fosse su
quale gradino.
ma era tardi. Mosche che sguazzavano nella merda di una società becera che deridevano un'ape. non so ocme altro dire.
le
mie collezioni di minerali, orologi, pennini da scrittura e in vetro,
opere d'arte, tante cose per me belle e interessanti anche da studiare
e la lista è lunga finirono... per farmi etichettare come sbagliata,
strana, non sono cose da femmina. On mi truccavo come tutte a fare
mascheroni, qualcosa non va. Non ho fidanzato, sono lesbica o diverrò
(detto come una veergogna) come tizia, caia e sempronia che conoscevo.
Che onta non avere un uomo. Cose importanti come l'esserci, il
sostegno, l'osservare, il dialogo, momenti belli e semplici o altro....
tutto non vale qui. Non vlae niente se non cosa fai vedere e come ti
avvertono. Come in casa. Se il capofamiglia non cè, non potevo essere
io a gestire le cose, l'unica tra l'altro tr atutti ebeti e imbecilli.
NO! Nessuno considerava la mia posizione e ruolo e capacità. I fratelli
a trattarmi di merda (vedendo i genitori) a dire con disprezzo "ti si
tratta come meriti. Questo è quello che meriti".
Ecco cosa io
merito. pedate in culo, sputi in faccia e neinte. Detto, ridetto,
comportamenti tossici e altro hanno rovinato una persona. Va tutto
bene, se si vive come dicono loro... è una meraviglia!! Cè gente nella
cronaca che aveva ucciso i genitori per essere liberi. Io non la penso
così!! Solo un vero egoista, merdoso, imbecille penserebbe così!! Chi
lo ha fatto erano persone che rispetto a me potevano fare chissà cosa.
Invece hanno scelto una cosa becera. Loro potevano scappare di casa e
farsi una nuova vita. ma io ammalata e già in Irlanda e da ZAy con
problemi...non potevo fare molto. per me non cèra già più niente e
rispetto a quei dementi delle cronache nere, io non spererei mai la
morte di qualcuno.
E' la mia che sogno e desidero. Sono io che non posso vivere in questo mondo e non posso farne farte.
Come disse Lei nell'opera magna a Lui, il futuro per il quale tu vuoi
vivere e andare avanti, è troppo accecante per me".
Inoltre
dalla mia vita ho imporato due cose importanti. Una è che per ottenere
qualcosa, bisogna esser pronti a perdere qualcos'altro. Chi non è
pronto a ogni sacrificio per otteenre la chiave che apre le porte al
nuovo futuro sono imbecilli.
Il problema è chi può.
Io non
potevo, eppure so che sarei giudicata ed etichettata come coniglio,
debole e stupida. Senza vedere tutto ciò che ha portato a quello.
Ecco
la mia vita. Così come il fatto, numero due, che in questa vita non cè
nessuno come me, che fa qualcosa senza aspettarsi atrlo. Tutti quelli
che ho conosciuto volevano sempre altro di rimando. potrei dire che ZAy
e Ric fossero ocme me, mi hanno fatta però incazzare troppo con i loro
buonismi ed equipararmi a chiunque nei loro discorsi buonisti e quinid
niente. Non ho mai accettato il loro invito sia perchè malata non
potevo fare niente, sia perchè non ero approfittatrice ne altro. ho
cercato di ridare loro cosa avevo usufruito per il viaggio, sebbene
avessi chiesto se fosse rimasto qualcosa extra da ciò che inviai perchè
senza soldi. Mi sentìì una ladra quando chiesti, ma poi chiusi tutto e
on ci pensai. E non ero come quelli che loro ospitavano perchè non ero
tipo da sfruttare nessuno e perchè davvero, rispetto a quelli, io ero
un peso inutile. Poi mi fecero incazzare e addio.
Ho finito solo per finire nella melma peggio e peggio. E loro non hanno mai capito cosa dicevano e quanto facesse male.
Io
no nadnavo mai bene per nessuno, per le mie passioni e cosa mi
paiceva... non ero come gli altri volevano che fossi e poi una merda
come Giusy e altre che ho conosciuto, volgari, schifose,
approfittatrici, marce dentro, e altro che denotava solo schifo...
hanno ottenuto!!
E nessuno di voi ha visto i miei malesseri, la mia disperazione e agonia di vivere, ha voluto ascoltare e capire...
Io
urlavo solitudine e inferno dentro di me. La vostra vita era troppo
vuota e inutile... Mi ha uccisa dentro. La malattia, dopo che mi ero
spaccata la schiena per far contenti voi di cosa non era per me, mi ha
portato via tutto, anche la possibilità di scappare. Se non fossi
tornata da quel viaggio in irlanda...! Si, poi avrei litigato lo stesso
con quei due, ma non avrei vissuto in agonia tra voi morendo piano,
piano e piano.
Io mi sono spenta e non volete capire. E non capirete. Chi non
è come me non può capire e nessuno di voi lo è.
Io
non ho avuto nulla e quando cercavo di vivere, avevo solo voi sul collo
a urlare e sbraitare da farmi desistere e perdere quel poco. E sono
finita al niente tra queste mura che mi hanno dato il colpo di grazia.
Togliendomi la possibilità di andarmene almeno in quella casa che su carta sarebbe mia, mi avete uccisa.
Mi
avete uccisa comportandovi smepre come se fossi sbagliata, ingrata,
vergognosa, egoista, senza aver voluto capire che vi stavo urlando la
mia dispoerazione perchè avevo superato, travalicato, la soglia di
tolleranza e non cèra modo di otprnare indietro.
Dopo l'arrivo della malattia, dopo che litigai con delle persone, io ero già morta.
Inutile
che quei due mi dicevano che bastava andare via di casa e avrei ripreso
a stare meglio. Anche loro non hanno mai capito che ero già perduta, me
ne ero accorta in quel viaggio in Irlanda. Se bastò vedere Zay come
viveva, come era e tutti con lei, e cosa era rispetto a me, cosa era
il mondo rispetto a me che per quella famiglia ero indietro dall'esser
autonoma e capace... per loro bastava che mi sposassi e tutto era
risolto. Con il maschio in casa non avevo bisogno di essere chi ero
veramnete, più di ciò che erano loro tra l'altro, e che poi SE mi
avessero lasciato finalmente le mie cose, ero sposata come volevano e
sistemata. Sicuro direbbero di no, ma hanno continuato a tenersi tutto
loro, a nome loro, a conferma del fatto che non avrebbero lasciato la
vita a una persona, ma facendo in modo che se volessi prendermi ciò che
era mio mi era precluso, perchè cèra bisogno dell'altro intestatario. E
senza l'altro non avrei potuto portarmi le MIE COSE conservate in mano
mia totalmente. ogni volta che chiedevo soldi mi dovevo snertr dire,
oltre l e facce incazzate perchè chiedevo, urlavano "che te ne devi
fare? Che devi comprare? Devi comprare di nuovo stronnzate?".
Addirittura non me ne davano perchè stufa dicevo che volevo comprare.
E' normae per una persona adulta, vivere tutto questo come fosse una di
5 anni senza capacità cerebrale?
Direi di no!
Ecco come fare
morire dentro una persona già perduta come me. Maggiorene, vuota e
senza neinte a causa loro, che si è rovinata per fare ciò che volevano,
non era neanche padrona di se in nessun modo perchè essendoci anche
loro come cointestastari mi impedivano tutto, perchè bastava
controllare e sapevano tutti ciò che facevo o potevano anche,s e me ne
andavo, bloccaer perchè erano coinstestari.
Morale? Voi mi avete
castrata fin dall'inizio ed è stato vergnosno sentirvi negli anni
negare e negare mentendo. Io sono niente anche adesso. Io ho perso
tutto della mia vita per accontentare gente che alla fine voleva che io
fossi cosa loro volevano. Non bastava cosa mi dicevano di denigrante e
di distruggendete dentro, no, mi hanno impedito di crescere coe persona
che fa errori e tutto quanto. E sono affondata.
peggio, la gente mi
faceva di tutto ma se chiedevo aiuto a un adulto, loro, sapevano solo
sbraitare "che cosa hai fatto. Deve essere colpa tua. Qualè la tua
colpa". E alla fine che ti serve andare da loro? niente. ma se da
adulta gli rivolti cotnro questa cosa che non cèrano come adulti quando
ti serviva per cosa subivi, e anche se facevi qualcosa senza guide di
vita non potevi sapere cosa fosse sbagliato o no e poi eri feccia
perchè dicevi o facevi qualcosa che non andava bene...
MA l oso che
anche leggendo qui non capirete, siete tarati e lo sarete sempre. E mi
maledirete perchè ho osato scegliere riuspetto al continuare a vegetare
in mezzo a voi, questa soluzione.
Non capirete neanche sapendo quanto avrò sofferto pur di liberarmi di questa esistenza. E questo è deprimente.
Finito
questo, perchè posso dire e dire ma non sempre a un cazzo di niente,
passiamo a cosa io voglio. Come detto sopra, sono sicura che farete di
testa vostra scelgiendo pure di non fare quanto scriverò, ma voglio
vedere fin dove vi spingerete nell'ammazzarmi dentro, quindi
procediamo. E tra parentesi, loro lo sanno perchè ho mandato una cosa,
ma sarà la vostra decisione e quanto mi porterete rispetto a concludere
questa cosa...
PUNTO 1: Non voglio stronzate come cerimonie
funebri, esser portata in chiesa e queste cose per religiosi coglioni.
Io sono per il bene e il giusto, non acconsetrire a gente che segue una
religione di morte, castrazione della vita e predomonio per un Dio che
nei loro testi è solo portatore di morte, mi dia benedizioni. L'ultimo
saluto lo avrei voluto ma in altri modi e da chi mi voleva bene, ma
sono sola e voglio quindisolo sparire tra le fiamme. NON voglio nulla
di ciò. Voglio solo essere cremata senza niente. COme per i compleanni
non vi era motivo di festeggiare niente, non ha senso cerimoniare un
fumerale, sopratutto da parte di persone che neanche mi conoscevano e
se sono finita così, sia in vita che in morte, è per loro.
Quindi
che nessuno, che nessuno sappia che sono morta, senza necrologi o
altro, ma solo via nell'inceneritore e vaffanculo. Desidero solo che
prima di finire nel forno io abbia tra le mani la cartellina di
plastica azzurra con scritto sopra TB e neinte altro. Il resto va
al punto dopo.
PUNTO 2: Lascio tutto ciò che mi appartiene a******************************** ******************************* ******************************* ******************************* ******************************* ******************************* *******************************
COme
detto, non sono andata da notaio perchè volevo vedermela tutta su cosa
avreste fatto. QUindsi vediamo che cosa combinerete. Queste sono le mie
volontà e ciò che voglio appena morta. Essendo cointestatari, non vi
sarà difficile contattare Zay e Ric e dir loro come fargli avere le
mie cose. Con i soldi MIEI potretre fare tutti i pacchi che volete,
avoglia. E so già che farete bordello per quanto ho scritto, ma se non
volevo lasciare a voi le cose ci sono due motivi:
1. non avete mai
conosciuto me, non avete voluto, e quinidn on ha senso lasciare a chi
no nsa cosa significano le mie cose a chi non vedeva ME. Stanno meglio
in mano a chi sa perchè...
2. lasciate a voi significa il perchè... che le
vendevate per ricavarci oaltro, nel caso in successione a quel ramo
della famiglia nel pollaio per cui meglio bruciarli che farli finire in
mano loro per guadagnarci loro. Siccome sono merde che non meritano
niente e dopo averci riflettuto, preferisco che non abbiano niente da
parte mia, voglio che tutto ciò che è mio vada a Zay e Ric che farli
avere, nel caso, un giorno a quegli stronzi e merdosi.
Se ci
sono soldi CHE IO NON MI SONO POTUTA GODERE e che dovevate gestire voi
nonostnate io fossi maggiorenne e senza non me ne sono potuta andare,
voglio che siano date in parte a quei due e in parte a ricerche
scientifiche, non sul cancro, su altre.
Io me ne andrò ma resterà serm,pe il concetto che
ci si dovrebbe godere ogni minuto. Dal cibo alla compagnia, alle
cose da fare... e viverle. Esserci dentro per tenerle dentro di
sè. Il tempo non ritorna. Resta in perpetuo solo il rimpianto e
l'amarezza del tempo non vissuto e avuto... questa è la
verità! Non capirete ma quando vi farà male
l'anima come a me, so che direte qualcosa su ciò che urlavo.
Dicevate voi e Zay e Ric che tutto passava e si doveva adnare avanti.
Certo, tutto passa, ma no torni più indietro e non sarai
più lo stesso nel male. Non chiederò mai scusa per
niente, ho sopportato e sofferto tanto senza fare niente di male
veramente, ma dovrei chiedere scusa a me stessa per aver creduto
di non essere abbastanza e decidere di far contenti voi denigrando me,
rovinandomi la vita. Ho ceercato di usare maschere come tutti, ma la
cosa orrenda è che cè una maschera per la famiglia, poi
una per gli amici per tenerli, poi una per altri e via via... e quando
levi tutto, stai solo e resti nessuno. E io no nso come fanno a vivere
così, mentre io volevo il vero. Ma mi hanno solo sputato in
faccia e sbattuto porte contro. Poi la stronza ero io!!
Noni ti insegnano niente come fu per me, si aspettavano che sapessi
tutto così a cazzum, e sono stata costertta a sopportare tutto
ma siamo fatti di carne e sangue. Eì impossibile sopportare
tutto. Esiste un limite di pazienza e la vita è fatta per essere
vissuta, non sopportare essa e tutto senza uno sbocco di pace. E
qwuesta non è vita, ma nessuno capisce. Mi hanno tenuta senza
niente perchè -accontentati di quello che hai- ma io cosa avevo?
Ninete cibo buono che tutti mangiavano noralmente, neinte soldi per
imparare a gestirtli e simili come tutti e se non gli garbava cosa
volevo comprare non me ne davano e pure i cinesi in un loro negozio mi
risero in faccia perchè non avevo 1 euro per la cifra e non mi
vollero vendere un set con fondale marino. E l'ho perso. Trattata de
merda ma no, poi ti dicevano che non era vero e tanto altro.
Cè gente arrabbiata con me per torti che mi hanno fatto loro. A
volte mi sembra come quella frase di Nietzsche dove se uccidi uno
scarafagio sei un grande ma se lo fai con una farfalla sei una mierd!
La morale ha standard estetici o di apparenza. Ecco cosa ho imparato
dalla vita. Io che chiedevo il tempo di qualcuno, essere trattata con
umanità senza vivere pi cosa vivevo in quella famiglia, di
mangiare cose buone e stare a tavola con mi faceva contenta di esserci,
provare e gustare le cose per il morale che perchè cè
bisogno di quelle cose, di svegliarmi e no ndesiderare di essere morta
nel sonno e altre facezie per tantissimi che conoscono che sono merda
edntro...
Erano così preziose queste cose pi dell'oro o platino che mi
sono state negate tutte... nella mia famiglia ho imparato se ero io
avere emozioni di rabbia e tristezza erano emozini negative e dovevo
stare zitta e non rompere ma se qualcuno manifestava le stesse cose,
secondo loro io dovevo andare a consdierare ciò e fare tutto
ciò che potevo per loro... e ho sfasato.
A me veramente non ci pensava nessuno, o non sarei finita così!
Come Rò, ho finito per odiare la vicinanza della gente
perchè io eisstevo solo che la davo, se non l'ho mai data
perchè avevo capito che lui non mi faceva venire voglia di
niente, ero stronza e altro e sono rimasta sola.
COn Zay e Ric sentivo solo paternali e rimproveri senza capire che IO
NON SONO GLI ALTRI E I LORO BUONISMI non andavano per tutti.
E sono rimasta cosa. Sola in una famiglia cieca.
La vita che voi facevate era l'inferno per me e so già che
avrete mille stronzate da dire, ma io sono morta due volte e voi farete
lo schifo per uno solo... e questo è orribile. Se fossi scappata
via...
Dorde sospirò, constatò che aveva riversato tutto in quei
fogli e non cèra altro da dire.
Stava lasciandosi alle spalle la
sua identità e vita di prima e non sembrava pentirsene, pensarci
o altro.
"Ecco cosa porta l'essere in una famiglia dove le persone invece di
crescere ed educare un'altra persona, riversano loro stessi nei nuovi
credendo di sapere cosa è meglio per loro, costruendone la vita
loro... no so davvero come fece a reggere così' tanto anche solo
pe ril fatto che fare cose normali da adulti come un suo conto
personale, documenti o altro... venisse travolta da ingiurie, epiteti,
rabbia, cose veergnose urlando che facesse cose di nascosto, che
comprasse del cibo da godersi nei mometni neri e fosse trattata da
schifo che buttase via soldi che dovevano tenere loro... questa altra
cose per cui ancora tenessero loro la cointestazione dei soldi
impedendole di usarli e andando a vivere sola... non le davano soldi,
non le insegnarono come gestire i soldi con le classiche paghette ma
dicendo no se voleva comprare qualcosa... privata di tutto e stando
malissimo estate e inverno perchè non volevano spendere soldi...
io non capisco come si possa vivere così e credere che vada bene
anche per gli altri..."
"Che vuoi fratello, sono le famiglie..." fece Milan staccandosi dal
snetire la musica "per loro era giusto così! Se lei se ne fosse
andata in qualunque situazione l'avrebbero presa per vergognosa... cosa
le dicevano?!?" riflettendoci "egoista, ingrata, che non considerava
gli altri... non capisco come non vedessero il vuoto in lei, la
depressione e ogni cosa... ai dottori dicevano che era impossibile
gestirla e chiedevano addirittura calmanti... se lei avesse avuto i
suoi soldi si, se ne sarebbe andata ma controllando tutto loro, non
dandole nulla, si è trovata inatenata. E quando lei diceva
questo lam trattavano così male che non so come si fosse
bvuttata da qualche posto prima... io non avrei vissuto manco un anno
con loro. E si è portata dietro l'ansia, attacchi di panico,
terrore, paura e tutto quanto e non sanno quanto l'hanno
distrutta...Aveva ed ha ancora terrore, tremava, paura e ansia e
a volte attacchi
di panico sul fatto che fosse giudicata male, odiata, che gliene
dicessero tante come a maledirla. Se solo fosse scappata via prima..."
"Che persona sarebbe stata e sarebbe stata felice vivendo quello che
loro le impedivano, anche solo cibo e comprandosi qualcosa o anche
vivendo sola?" si
disse Dorde alla fine, e piegò tutto e infilò in una
bustina allegata al
portafoglio che conrteneva per come era nato delle carte di credito e
invece per lei i documenti,
chiudendo, sentendo la pelle nero sotto le dita.
Il porta schede aveva
i bordi con delle placche di metallo, ma era un portafoglio da due euro
che lei comprò non potendosi permettere molto e la stessa borsa
di jeans e le due cose dentro, erano da pochi euro.
Si chiese ancora quando, quale momento della vita era ancora mezza
salva per cui se fosse andata via o avendoli incontrati prima, avrebbe
avuto l'anima più leggera e non sporcata da loro da trovare pace
in quello che anche da loro non... se loro vedevano in lei depressione,
momenti neri, attacchi di panico e terrore del contatto con la gente,
non amando interagire con le persone se non necessario e tante cose...
quando in quella vita vuota era salvabile? Era stato chiaro sentendola
raccontare spacicandosi per suo fratello, che quando conobbe Zayn
già non cèra molto da fare.
Le era bastato vedere come vivesse l'amica e vedendolo di persona a
casa sua e poi vedendo il mondo fuori dalla città bigotta come
non fosse più capace di esistere. Vedeva Zay come tremila volte
più capace di lei farcela da sola.
Lia si serntiva peggio da quando la conobbe e sebbene per lui invece ne
fosse capace, era a buttarla giù cosa le avevano instillato i
suoi.
Non vali neinte. Sei inetta. incapace. Ingrata. Inutile. Ci fai solo
disperare. non sei come quella o quello. Non posso neanche vantarmi.
non cè niente da essere orgogliosi. Sei la mia disgrazia. non ti
si può guardare. Gli altri hanno figli straordinari e invece ho
avuto te. Non sei capace di niente. Ma da chi hai preso... e tanto
altro che non si era mai sentito dai suoi e non capacitava a credere
che la gente finisse poi male dentro. Alla fine a lui e suo fratello
era andata meglio su quelle questioni. Lei aveva in mano sua un fondo
per la gestione, usato per vedere come si fosse comportata. Non aveva
preso niente per sè, non aveva acquistato nulla nè
preteso un compenso o simili.
Aveva solo chiesto a parte degli abiti e cosa le servisse in camera e
bagno. Sebbene non lo avessero detto, l'avevano messa alla prova e in
quelle settimane non aveva fatto nulla che altri invece avrebbero
sfruttato. Era corretta, giusta. Se voleva qualcosa la chiedeva o
faceva scambi.
L'avevano trovata a cucinare, essendo italiana, del cibo vero lo chiamava in cambio di cose che le servivano.
Sebbene non la potessero vedere molti degli uomini perchè la consideravano estranea e dura, fastidiosa e una nessuna.
Eppure quando la videro incazzata nella sala mensa appena sistemata che
mangiavano il solito schifo come lo chiamava lei militare in buste, sui
tavoli, aveva preso vassoi e tutto e li aveva scaraventati con impeto
nella pattumiera sbraitando "Che è 'sto schifo!! Che cazzo
fate?!? Con il cibo fresco e tutto voi mangiate ste porcherie?! Ma cosa
ho fatto a che serve per riportare la mensa e cucina!?"
Faceva sempre così quando vedeva cibo industriale e
confezionato. Ne aveva dovuto consumare per anni nonostante vivesse in
una regione famosa per l'ottimo cibo dalla colazione al dolce ma solo
guardati dalle vetrine e le saliva il crimine. O il nazismo come
diceva. Per lei sfuriare sugli idioti per certe cose erano lecite.
Milan rideva dicendo che stava facendo opere giuste. Mangiare bene
e fare le cose corrette era il minimo. Dorde alzava gli occhi al cielo
nel vederla fare cose che per lui erano fuori logica.
lei non sprecava niente e tutto poteva essere riutilizzato s epossibile
o dandogli nuova vita, ma se vdeva confezioni o cibo militare pronto
prendeva e lanciava dalla finestra. una volta aveva beccato due che
passavano, in pieno.
Milan si sganasciava dicevo "da un'italiana che pensavi? Dalle cibo che per lei non è cibo e inizia la furia tempestosa"
E così aveva avuto un'idea e aveva preso delle persone che
sapeva facevano determinati lavori. Confezione abiti o sartoria,
creazioni di utensili, orologiai, orafi o che ceercavano di esserlo,
chi sapeva cucinare roba del suo luogo d'origine e via dicendo, li
riunì tutti e disse "Ascoltate, so che vi stò sulle
balle, ma se io ho bisogno di cose. Voi potete mangiare bene. Mi
impegno a cucinare per voi, visto in queste settimane uno decente non
lìho trovato, Milan però dice che porterà qui un
cuoco, cibo vero, decente, che per alcune persone è inteso anche
cibo dell'anima... e vorrei ben vedere rispetto allo schifo che
ingollate... comunque, se voi mi preparerete determinate cose che mi
servono, cucinerò per voi pranzo e cena per una settimana. Il
cibo è decente, ovviamente, fresco e tutto... non ho soldi per
adesso e non spendo soldi necessari a sistemar equesto posto per
comrparmi abiti e simili s eposso usare qualcosa che so per averli...
so come si cucina il cibo vero, voi sapete come crearmi cosa mi
serve... un patto semplice e ottimi per entrambe le parti..."
prima dellarrivo dell'unico cuoco che avevano trovato, lei così
cucinò una settimana per loro e solo per loor, massimo per i
veterani come aveva fatto la prima giornata allo Chateau. Dorde e Milan
non credevano che la cosa funzionasse e avevano scommesso, aveva vinto
Milan, ovviamente! La cosa andò bene perchè loro avevano
capito che mangiavano bene. Non vi fu una pietanza presentata
nuovamente, ogni ricetta era diversa e di tipo diverso e ne furono
soddisfatti da consegnarle anche prima della settimana cosa aveva
chiesto, affermando che era pro la cucina dell'organizzazione.
"'sto cavolo che cucino di nuovo per loro... se avete trovato questo
benedetto cuoco, fatelo iniziare subito. Basta che sappia cucinare
varia roba e non solo le solite sbosse" disse arrabbiata a Milan.
Quando Milan e Dorde decisero di darle delle somme come premio, sebbene
lei non le volesse, la videro utilizzarle per acquistarsi roba che le
serviva pagando gli uomini o fare qualcosa di giusto per chi ne aveva
bisogno all'esterno. Questo perchè non si approfittò mai
di niente, utilizzò scambi o impegni per avere ciò che le
serviva, sia all'interno dello Chateau che fuori e non si
ocmportò mai in modo negativo, tranne quando ve ne era bisogno.
E si rammaricava sempre di non riuscire a vivere niente perchè
era così corrotta dai suoi da an cora bloccarsi nel desiderare
le cose. E ripeteva
"NO, Milan... io ho deciso di fermarmi perchè sono stanca. Sono
stanca e disperata. Guardo gli altri vivere, vivere le cose, stare tra
gli altri e mi chiedo come sia opssibile riuscire a farlo. Quando
desiero mangiare qualcosa poi mi vengono gli attacchi di panico che
avevo all'epoca. Quando riuscivo a comprarmi qualcosa, appena mangiati
piangevo come una disperata per varie cose e non concludevo niente.
Quel cibo non era più un soddisfacimento o un raggiungemnto di
un momento bello... era solo amarezza e colpevolezza. E non riusco a
vivere così!! Mi hanno rovinata e non lo capiranno mai! Se io
chiedevo qualcosa, mi dicevano per settimane che non cèra
niente, se aumentavano i prezzi non compravano quasi niente, tornavano
con le ceste vuote, mezze piene e dicendo -non cèra niente-. Se
chiedevo un gelato, una pizza, stupidaggini direbbe uno... non potevo
averne perchè dicevano sempre -costavano...! Non sai quanto!!!-
oppure -ma ingrassi, ti fanno male, non ne puoi mangiare, lo facciamo
per te...-. E a causa loro ancora adesso che mangio poi inizio ad avere
crisi da piangere e... mi sento in colpa, mi vedo come dicevano che
fossi per loro e... non riesco a stare in mezzo alla gente, mi stanno
sui coglioni per come si comportano ma oltre quello mi urta come mi
vedono senza conoscermi e portandomi dietro cosa mi insegnavano fin da
piccola. Io no nero così all'epoca, poi dopo cosa mi facevano
tutti mi sono isolata. Così non soffrivo. Così non li
vedevo quando pensavano di non esser visti le espressioni o cosa
dicevano di pensieri sbagliati su di me... quanto ho soffeerto ma a
nessuno interessa... e per questo voglio fermarmi! NOn è normale
vivere solo nella dissociazione come ho dovuto fare io! Sono stanca,
rassegnta, incapace di vivere... io smetto di lottare, rialzarmi,
affrontare le cose e continuare a respirre perchè sono stanca...
non riesco neanche qui a vivere piccole cose! NOn riesco!!" iniziando a
piangere in preda allo sconforto.
"Siamo sicuri che sia la cosa giusta?" fece Milan al fratello mentre questi chiudeva la borsa
"Lei deve ringraziare che siamo noi... ricordi cosa diceva? Che odiava
l'idea delle sette e organizzazioni dove i capoccia come li chiama
decidono sugli altri usandoli come oggetti e basta... anche noi
facciamo così ma abbiamo i nostri motivi, non siamo stronzi come
quelli che ha visto nei film! Lei desiderava scappare da una gabbia che
la uccideva dentro. Quando cerecò di scappare non potè, e
poi i suoi non volevano che lo facesse. E non capiranno gli errori
commessi, i tanti. Se questo la aiuterà a stare un pò
serena, ok... non fa male a nessuno!..."
"E i suoi...?"
"Milan, noi abbiamo dato a nostra made cosa voleva per non vivere come
prima... ma anche noi non abbiamo chissò che cosa da film
romantici e familiari come nei film, eppure non abbiamo nulla di
ciò che lei si porta dietro. Se ai suoi va bene una che
diverrà come volevano loro... facciamo del torto a qualcuno?
Aiuta lei ma anche tutti..."
"Avevamo deciso di non avere più amici, dopo cosa abbiamo divuto
fare per evitare di finire male per i miei amici... ma lei non è
nostra amica, adesso? Stiamo facendo questo per lei e..."
"..." Dorde chiuse la borsa e si voltò, mani in tasca a fissarlo
"... in base a come cadrà la moneta, lei potrebbe morire, finire
male, o essere una nuova lei... quale sia il risultato lei se ne
andrà, è cosa vuole e la vediamo che sembra contenta
quando ci pensa... una persona che anela la fine senza rimpiangere
niente..." scuotendo la testa " è nostra amica, e non importa
perchè lo facciamo... non accadrà come quei tre e da
allora stiamo semrpe all'erta! QUale sia la motivazione, è anche
utile vedere che accade in simili situazioni, quindi osserviamo e
vediamo..."
"QUando si resta vincolati ad un ideale a punto da perdere se stessi
andando avanti a binario... anche ciò che funziona rischia di
andare male..." fece Milan poggiando la testa al divano
"cosa...?"
"nulla... Ogni volta che le chiedo cosa desidera lei dice sempre
-niente di chè, eppure nonostante siamo cose banalissime per
mezzo mondo... a quanto pare sono cose così preziose più
dell'oro da non poterle avere... A volte speravo in solo un'ocasione in
ui forse trovare giorni migliori, poi non sono riuscita più a
farlo... non ci sarà mai un giorno in cui guarderò chi ho
viciuno, che lo sono perchè... lasciamo stare... e affermare con
la pace nel cuore _perchè questa notte è la notte in cui
mondo ricomincia_ e sapere che non ci saranno più notti insonni
di disperazione e isvegli in cui orlo dentro che sono ancora viva,
dovendo alzarmi per vedere la gabbia e le persone che mi hanno
schiacciata... io non ho mantenuto la mia promessa. Dopo aver letto
alle medie il treno ha fischiato e promesso di non finire a quel
modo... io ho commesso un peccato... ho permesso che la mia
incapacità mi portasse a fare le cose per gli altri e non per
me... mi sentivo sola, disperata, cèrano questi adulti che mi
dicevano che le cose giuste le sapevano loro su di me... e volevo un
pò di considerazione e un trattamento diverso da quello a
casa... che ho abbozzato... e finito per tradire me stessa... e ora,
anche qui con voi, io non posso vivere...e ...anche se confinata in
questo scrigno, il mio continua a battere, la luna slende su queste ali
spezzate, mentre riprendono vitala solitudine è piu
terribile delle tenebre... Continuiamo a vivere comunque ma non
possiamo più risollevarci. Noi ci rialziamo, cadiamo e andiamo
in pezzi e quando siamo stanchi da decidere finalmente per noi... ci
chiamano conigli, immeritevoli, stronzi... questo mondo non è
più fatto per me...- l'ho vista piangere solo quella
volta, lei piange senza versare leacrime ne emettere suoni. Se le
capita di dispeerarsi da piangere lo fa da sola in solenzio e
nonostante questo si trascina come uno zombie e... nessuno vedeva
niente? Se ni avremo figli... faremo lo stesso?"
"..." riflettendoci "penso fratellino, che le esperienze dovrebbero
insegnare poi a ricordarsi e vederle le cose... s ele si conosce. lei
stessa afferma sempre che se le avessero spiegato e insegnato le cos
eprima che le facesse, che accadessero ma se ne fosse stata almeno in
parte già a conoscenza... non avrebbe sofferto perchè la
si conseiderava stronza lei invece di fare quello che erano... guide di
vita... non le hanno isnegnato nulla, rimproveravano accusavano,
urlavano e basta.,.. ha dovuto fare da sola e ne peggiore dei modi...
quindi ala tua domanda di prima, che importa perchè la aiutiamo?
Ci aiuta, è corretta nei nostri confronti e siamo amici... se
è questo che necessita, sente di aver bisogno, è
importante... se non cè altro da fare o darle perchè non
è possibile... allora si, perchè non farlo? Non cè
colpa ad aiutare chi ha bisogno e lei non fas eccezioni... quindi
sbrigati, consegniamo questa borsa che tu devi tornare allo Chateau
e..."
"no, vai tu e torna a casa... io ho altro da fare, inoltre mi sembra
che ti vada bene essere me per delle ore e passare del tempo con lei...
quinid io vado a sbrigare delle cose, torno domani a darti il cambio,
divertiti..." lasciandolo solo.
"Ragazza... facendo così è peggio!! Sei tu che
hai
chiesto di vedere la vera faccia delle ricerche!! Ti avevo
detto
che per quello che sei, saresti..."
"ma smettila!!... lo sto facendo per vedere con i miei occhi cosa tu
sovvenzioni... siamo dentro solo perchè sei uno dei migliori
donatori... ma a te non viene nessun... n iente... di..." fece
torcendosi le mani e facendo un cerchio camminando in quei
limiti di
quello spazio ristretto che era il settore di attesa per entrare in un
altro.
"Ti calmi o no...?!? Ti vedono dalle telecamere e credo anche
sentire..."
"Sentono o meno, sai che non mi importa! Io sono per la
verità e
... ma cosa parlo con te!! Lo sanno già che questi
esperimenti
su animali sono osceni, eppure continuano... "
"So che esci fuori di testa quando vedi gente e animali ingabbiati, tenuti con la
forza e usati come cavia, lo so... ma anche tu, come dici a quelli
delle organizzazioni per salvare gli animali parecchio discutibili,
seppur con intenti nobili, che senza la sperimentazioni degli ultimi
cinquant'anni e anche prima, non avremmo avuto la medicina e scienza come adesso....
quando ti fermi dopo aver visto un loro comunicato che cerca
sovvenzioni e aiuti, sei pragmatica e ferma nel dire la tua al
comunicato cartaceo o digitale... "
"A te quindi non è venuto niente vedendo quei laboratori?!"
"... anche se fosse, non posso non pensare che quegli animali non
stiano aiutando a comprendere cose che in vitro come abbiamo
discusso
non..."
"Beato te, quindi, che mantieni l'aplomb così...!"
"Anche tu lo hai tenuto finchè non siamo usciti per essere
qui..."
Lia fissò malamente Dorde, in quel quadrato di attesa tra
una
porta che dava al laboratorio e quella dove dovevano entrare, nel
laboratorio più segreto. Il quadrato era un sistema di
sicurezza
che si raggiungeva da tre punti. Uno venendo dal corridoio che sboccava
negli uffici e altri settori. Uscendo dal laboratorio normale o da
quello più segreto. Era controllato e ogni porta non si
apriva
se le altre erano aperte e sbloccate. Quinid appena si
bloccò la
porta del laboratorio da cui erano usciti, sebbene fosse più
in
fondo e oltrepassando la porta di sicurezza vi era un corridoio se
smistava ai vari settori di ricerca, si diceva sempre "vado o esco dal
laboratorio" come se quelle porte aprissero chissà che luogo
enorme. Si attivò con luce verde quello segreto. Anche
quello
era un corridoio dopo l'ampia porta come le altre a doppio battente che
però scivolavano dentro il muro, e quel settore era molto
più controllato e tenuto non visibile con porte diverse e
settori di sosta come il quadrato anche dopo le porte del corridoio.
Questo pensava Lia col muso.
Dorde era come sempre, o appariva, indifferente e stava
finchè non comparve la luce verde, con le mani in tasca.
Dorde essendo un gran finanziatore e membro di molti centri di ricerca
anche non molto alla luce del sole, poteva entrare ed uscire come
voleva e nessuno gli vietava l'ingresso quando voleva e con chi.
lei lo vide avviarsi tranquillo e pacato come sempre verso quel
settore. E cèra un motivo per questo. nella Caccia,
prendendo
criminali e gente orribile dove la giustizia normale non riusciva a
causa di cavilli e stronzate, per Lia, fornivano... materia prima
proprio a quei centri. Gli unici elementi che utilizzavano oltre i
volontari. Loro nei loro laboratori accettavano solo cavie, come sconti
nelle sovvenzioni e donazioni di Dorde, lui mandava.. cavie. Gentaglia
che meritava di peggio, diceva.
Ossia gli attori principali di quel settore. Se le cavie dei laboratori
normali erano animali da piccoli roditori a scimmie a uccelli e canidi,
il settore più controllato aveva come cavie gli umani.
"E' inutile che ti guardi indietro, verso quel laboratorio... sono
animali nati e cresciuti in quel modo e non potranno essere
messi
in una vita
definita normale... vivono poco per i test e l'effetto su di essi delle
sperimentazioni e non
sono sicuri da portarli poi da qualche parte perchè vivano
cosa
gli resta da animali normali... E non fare quella faccia
triste,
non possiamo tenerli se non in laboratorio ma non ho voglia di tenere
animali in parte pericolosi e che non conosciamo in qualche stanza
là sotto, perchè hai le remore buone... anche a
me
dispiace, cosa credi, ma molte cose adesso le conosciamo e le
utilizziamo per salvare altri animali e umani, grazie a loro. Si sono
immolati per qualcosa di grande... io ritengo che sia più
dignitoso finire così che come dicono le religioni
più
grosse, come creature donate da Dio all'uomo perchè ne
faccia
cosa vuole perchè si, torure, maltrattamenti, considerazione
di
oggetti... e poi si vede cosa significa questo.... quindi
riprenditi e andiamo... non volevi vedere gli effetti del progetto
monarch, sebbene non prorpio come viene descritto...? Qui è
diverso che da noi, si cerca di utilizzare il potere della mente
più che farmaci o altri metodi..."
Lia cambiò espressione varie volte mentre lui, fermo, la
rimproverava e poi la spronava. Non era il primo laboratorio che le
mostrava, sebbene avesse chiesto lei, ma ogni volta non riusciva a
mettere un piede davanti l'altro per proseguire. Sia con animali che
umani...
Dorde sapeva già dove andare e la indirizzò verso
una
delle ultime porte. Ogni porta che quel corridoio mostrava, nascondeva
una serie di stanze in successione. Dopo due stanze, giunsero alla
terza che mostrava una stanza con macchinari al centro e alcuni dottori
e scienziati con spalle al muro ad osservare il centro. La
stanza
negli angoli o zone muro era in penombra, tuta la luce era per il
centro e sui macchinari.
Dorde con un braccio intorno alle spalle la fermò
accanto
a sè e restarono ad osservare, rimettendosi dopo
un pò le mani nelle
tasche. I macchinari erano dviersi, uno in particolare mostrava un
ferro di cavallo con una sedia al centro e il ferro di cavallo stesso
all'interno verso la sedia era composto da monitor. Ogni monitor
mostrava o immagini diverse dagli altri o componeva una sola. E le
immagini erano tutte creepy e inquitanti, disturbanti e...
Dove aveva visto qualcosa del genere? si chiese Lia.
Si, ecco dove!! I video creati appositamente dalle
più grandi agenzie governative che lo mostravano negli
interrogatori o controllo mentale per estorcere informazioni.
Dissociare i soggetti perchè le loro barriere cedessero.
Erano
video orribili, che lei aveva visto perchè erano nella sala
delle proiezioni a disposizione come altro materiale, che quei due
avevano conservato.
Immagini che altri definivano disturbanti e disgustose, terribili e
così creepy e angoscianti che molti non reggevano. E anche
loro
ne avevano, con scene prese dalle trasmissioni del dark e deep web
più orribili, utilizzati per le proiezioni.
"Lei non è della caccia ma lo sai... stanno tentando di
portarla
a creare nuove personalità autonomamente, perchè
si
dissoci a comando senza sfruttare le fratture della psiche come per il
monarch...dopo dei video le si dice su quale immagine focalizzarsi come
ancora e poi di utilizzarla come punto di rottura per richiamare
l'altra personalità... un pò cme fai tu
quando
dissoci e sei nei mondi che hai
creato... ma il tuo è più personale, questo
dovrebbe
essere professionale e di alto livello ma non riescono a..."
"Mi stai dicendo che mostrando loro qualche video perchè
fratturino senza i procedimenti monarch... scherzi?"
"il processo classico è distruttivo per il soggetto
originale.
E da noi si utilizzano tecniche miste di immagini, suoni, e..."
"lo so"
"Switchare da una Personalità ad un'altra non è
facile,
semre che tu non abbia... disturbo dissociativo
dell'identità!!... in quel caso neanche lo sanno,
a
volte... ma loro vogliono ricreare questo disturbo, diciamo,
perchè il soggetto primario fratturi il suo IO
perchè sia
suddiviso in quante personalità riescono a creare... il
soggetto
è un volontario, quindi sta a lui riuscire a frantumare la
sua
psiche perchè in esse, le fratture, modelli il nuovo
soggetto
come serve e richiamandolo al bisogno... timbro di voec, accento,
lingua, modi di fare, perfino se mancino o destrorso e altri fattori
che i malati di disturbo dissociativo dell'identità riescono
anche diciamo contro la scienza per certi versi... è come
creare in te una nuova personalità che si muova nel mondo
che
hai creato! Sebbene essi siano tutti pezzi che manovri nelle
dissociazioni, sono comunque personalità che sono diverse da
TE
e che all'occorrenza, dopo averle plasmate, interpreti come
Veròna..."
"E lei..." disse Lia, indicando la ragazza che scese da una poltrona e
ora cercava di sfruttare la perosnalità che a quanto pare
aveva
creato!
"Dopo aver visto dei video di studio, quindi immagazzinando le
informazioni per forgiare le abilità di una
personalità,
cerca di richiamarla e sfruttare quanto appreso..."
"NO! ...NO!!...NONONO!!!" urlò di colpo un medico che
andò dalla ragazza e la schiaffeggiò "Non sei in
dissociazione!! Stai cercando di emulare qualcuno come quei ragazzotti
o femmine che vedono un film e decidono di essere come quel
personaggio. Tu hai creato una personalità! Non devi emulare
un
soggetto fittizio visto da qualche parte!! Dissociarsi significa
spogliarsi edl proprio IO e agire ed essere chi dovresti essere...
invece contin ui a recitare!! La dissociazione non è
recita!!"
"Concordo!!" fece Lia avanzando, prima che Dorde potesse acchiapparla
"Devi relegare te stessa in un angolo e sentire la
personalità
che utilizza quel corpo!... noi siamo i cosidetti vascelli, navi,
contenitori... non importa il nome, ma la personalità deve
essere completa e a tutto tondo da essere subito utilizzabile al
necessario ed è essa che utilizza il corpo, non che l'Io
resta
cosciente raccogliendo le informazioni che sappiamo descrivono quella
personalità... così non serve a niente recitare,
perchè di fatto non sei quela persona, e tutto cade nel
momento
del bisogno. Fai solo fatica per niente..."
la ragazza e il medico fissarono Lia che avanzava verso di loro sicura.
Il medico con la ragazza chiese chi fosse e Dorde a malincuore,
non volendolo fare, dovette spiegare che lei era il soggetto
zero
di cui aveva parlato. Spiegò che non aveva un lavoro serio
alle
spalle ma sapeva di cosa stesse parlando.
"Come si chiama....?" le domandò il medico
"Eléa" rispose lei spavalda.
Dorde sospirò. Non stava dando nomi a caso come faceva
dicendo
- mi chiamo Leah.... Lia..Liah...Lya...Lyah... Lianna" o altri nomi
diversi dal contenere Lia dentro, ma proprio una
personalità.
Elèa era la versione francese di Eleonor, pronunciato
all'americana, Hilehonor, e capì cosa volesse fare e
ceercò di dissuaderla.
"Spiegami questa personalità, per favore..." disse lei alla
ragazza
"Angela... è spagnola" disse pronunciando Angela come
A'nghela
"ed è una ragazza normale, solare, la scheda dice
spumeggiante e
sempre felice... deve passare inosservata e..."
"Più una personalità si fa notare, più
per altri
è probabile che non sia ineressante... un soggetto che
mostra
chiaramente tutto agli altri, spontanea, senza peli sulla lingua,
sincera e che fa tutto alla luce del sole non calamitava interesse da
chi doveva stare con gli occhi aperti. Si veniva portati ad escluderli
la maggior parte delle volte perchè chi vuole celare
qualcosa,
nascondersi, cerca di non attirarla l'attenzione... ho capito... anche
io ho una personalità simile, che agisce nel mondo numero
tre..." le disse
"... il mondo...??" le fece la ragazza
"io non dissocio per personaggi da rendere reali qui... io ho dei mondi
dove esisto come non posso qui... ogni mondo ospita una diversa me,
come diverse solo tra loro... i cosidetti livelli di realtà
sovrapposti o mondi celati...meta-mondi...Mondi immaginari o
virtuali, che superano i confini della realtà, dove
può
esistere cosa è impossibile qui... da un noi che mai
vivrà per varie cose a situazioni e momenti che
non hai
mai vissuto... dove tutto può esistere... dipende dalla tua
testa..." rispose Lia, toccandosi la tempia.
"quindi..." efce la ragazza non ascoltando più il medico
"QUindi... la cosa che devi fare è richiamare la
personalità nel suo totale, e sentire come se questa
calzasse il
tuo corpo, inserendosi... a paragone dico sempre che è come
una
possessioine come piace alle persone rccontando di tizia che viene
posseduta con lo spirito che entra in lei e sfrutta il corpo...
immagina nella tua testa la personalità come una sagoma
lattescente, sia nel totale o solo come contorno... chiudi gli occhi e
seguimi..."
"signorina, sarebbe meglio non..."
"la lasci fare..." disse Dorde al suo fianco, accostatosi per fermare
il medico ma pronto a fermare Lia se pensava di dissociarsi in quel
posto e momento, era meglio evitare tutorial.
"... guarda nella tua mente e cerca quella sagoma, la
personalità che hai creato... quando la vedi questa ti
verrà incontro e poi sarà tanto vicina e grande
che ti
avvolgerà... devi sentire come se essa scorra nelle tue vene
e
sotto pelle... devi sentirla come se si unisse a te da far combaciare
la forma e quando aprirai gli occhi, questa sarà la
principale
personalità ad usare il tuo corpo e se ti capita di otrnare
in
te, fermati e rifai da capo... deve essere operativa dall'inizio alla
fine, se torni in te senza che tu lo voglia non va bene, e... devi
mentalmente calare i livelli di realtà uno sull'altro al
bisogno... quando senti di aver chiamato la personalità che
ti
serve, apri gli occhi e modella il mondo reale sotto quello del
metamondo. La personalità deve operare i un certo modo per
degli
scopi, ebbene studiati tutto e sorapponi nella mente i due mondi
perchè la personalità possa muoversi come se
fosse nella
sua di realtà..."
"e se non riesco..." fece la ragazza ma Lia la stoppò
"Se non riesci prova... riprova... immagina i livelli di
realtà
o metamondo come dei veli... imamgina che appena apri gli occhi
ospitando la personalità, quel velo si poggi sul mondo
intorno a
te. Appena apri gli occhi è quella personalità
che vive
e agisce nel tuo corpo e per questo il velo che ricopre la
realtà è il piano di realtà in cui
essa vive e si
muove..."
"lei fa tutto questo per dissociarsi...?" domandò il medico
stupefatto
"Descriverlo è così difficile e lungo che in
tutto il
tempo che ho spiegato posso essere in qualunque mondo io abbia
creato facendo mille cose..." sorridendo "è qualcosa che
alla fine senti con tutta
te stessa, è come vivere due volte qualcosa..."
"Ora dobbiamo andare..." fece Dorde serio, toccandole di nuovo la
spalle con una mano e lei capì che non voleva
più che la
cosa continuasse "Dottore, vorrei che utilizzaste meno le macchine e
più la psicologia... il cervello è in grado di
fare da
solo così tanto che basta impegnarsi per giostrarlo come si
vuole... sebbene per sfruttarlo al meglio a volte sono necessari,
paura, dolore, tormento e disperazione..."
Lia voltò solo gli occhi verso di lui ma capiva a cosa si
riferiva. Non a lei sola, per la dissociazione, ma anche come esempio
ai militari che scoprivano in situazioni disperate, di ermegenza e
altro, cosa potessero fare che prima gli era impensabile. E questo
anche
i civili, al bisogno.
mente e corpo alle volte, dicevano nei loro discorsi, erano
così
forti e capaci di cose che non ci si aspettava, da lasciare basiti.
"Ed un'ultima cosa... qualsiasi sia la tua vita, non permettere mai,
mai che quando torni in te, qualcosa venga portato con te...
perchè nel momento in cui nell'altra esistenza o
personalità succedono o accadono belle cose, cè qualcosa
di positivo o che fa sorridere, portando con te cosa provava l'altra...
rischi di trascinartelo addosso e tornando nella deprimente
realtà, potresti ritrov arti per avere scatti di disperazione
per un brusco risveglio nella grigia tua vita... cerca di lasciare a
loro, le personalità, cosa gli accade e se hai una brutta vita
reale, non portarti pezzi di sentimetni e sensazioni belle,
perchè sarà brusco e orribile come una sfilettata come ti
ritroverai invece di nuovo te... è qualcosa che ti rompe sempre
perchè sai che l'altra persona ha vissuto qualcosa di bello, ma
tornando in te, finisci per scoppiare in uno sfogo addolorato per cosa
non hai tu..."
"ora andiamo, abbiamo da fare... dite al direttore che il mio assegno è stato depositato..."
"Mi raccomando... ricordati cosa ho detto..." disse Lia alla ragazza mentre veniva
spinta via da Dorde.
"per favore non farlo più..." le disse lui mentre uscivano e
si
metteva un paio di occhiali da sole "far sapere loro che cè
qualche altro soggetto capace, sebbene da autotidatta diciamo, non
è una buona cosa... sono donatore per vedere dei risultati e
contribuente con le cavie ma... è pericoloso dire cosa si
può fare in un laboratorio..."
"volevo vedere come facessero di professionisti a dissociarsi..." si
lamentò lei
"Non voglio che ti cacci in qualche casino perchè parli di
cosa
sai fare... io non so minimamente cosa significa fare quello che fai
tu, sebbene so che molti sono in grado senza saperlo perchè
fuggivano dalla realtà in quel modo...anche i mondi
creati... un
dominio dove la magia non vive aderendo alle leggi della fisica... non
ho idea di come farlo ma tu si, se qualcuno parla troppo, potrebbe
volerti per capire come fate voi senza ciò che hai visto
oggi in
questi tre laboratori diversi..."
"ho capito... quindi, ora che si fa... un altro.. o..."
"A che siamo qui... possiamo vedere il musero di storia militare..."
voltandosi verso di lui c he era più avanti di molti passi,
vedendola contenta alla notizia.
ore dopo - salotto francese della sezione per gli ospiti al piano terra
"che combini...." fece Dorde entrando
Lia era vestita con camiciola bianca con arricciature varie nelel
cuciture, maniche con polsino a doppio livello larghe tonde e arricciate
leggermente, colletto alto arricciato morbido, sezione copri bottoni
con rouches er tutta la lunghezza.
Sopra aveva un gilet sagomato senza maniche con monopetto sagomato a
lei, con taglio tondeggiante sul davanti e poi una fila di bottoni
grandi in madreperla scusa e cmini colleto che sembrava coreano. la
giacca blazer era aperta a mostrare il sotto e la giacca aveva
quella che Lia chiamava coda, a coprire un pò il
psteriore
con arricciatura risultando più lunga dietro. I pantaloni
seguivano le sue forme senza essere taglie meno come si usava fuori,
dello stesso colore grigio perla del resto. le scarpe furono la
sorpresa per Dorde. Indossava dei mocassini che sembravano da uomo per
tight o sposo con tacco però bello presente e fatte apposta
per
lei, in vernice ma con sul davanti non i lacci ma fibbia, poco sotto
questa una fascia in in vitello spazzolato martellato con dei
disegni a fasce, mentre da quel punto alla punta, che era
più
tondeggiante di quelle classiche, non portava mai scarpe troppo a
punta, vi era la parte iin vernice lavorata martellata anche questa con
disegni fatti con incisore in metallo martellato con swirl e disegni
astratti. notà anche ai lati della sezione della fibbia, dei
brillantini tondi.
"Che schicceria... come mai così ben vestita?"
"oggi la strega farà tuonare un Diavolo di fuoco nel fulmine acecante..." rise lei.
Dorde non disse nulla, se ne usciva spesso con idee per stupire la
feccia con robe assurde, ma era per come era sistemata sulla
poltroncina
che restò in piedi.
Come a volte capitava, la si vedeva, sempre però se aveva
pantaloni, sistemata col sedere sulla seduta, la schiena su un
bracciolo, una gamba o entrambe sull'altro bracciolo penzoloni, o come
in quel caso, una gamba sul bracciolo e l'altra fuori la poltrona col
piede a terra.
Faceva sempre così, mettersi su poltrone (sebbene quelle
che
avevano loro, erano definite poltroncine francesi) o divani per
rimurginare, pensare, stare comoda mentre il cervello era all'opera.
Il bocchino che teneva tra le dita della mano destra, tenuto in alto
lotnano dalla poltrona per la cenere, poggiando il gomito
sullo schienale, faceva il
suo lavoro. L'odore e il fumo chiaro erano per la stanza, ma erano meno dannosi del tabacco.
Dorde gliene aveva regalato alcuni di bocchini , ma ne usava smepre due
di
solito. Quello che utilizzava più spesso
era serie slim
lungo e fino con bocchino in bachelite, corpo in legno di
pero
tutto intarsiato per una presa migliore in un decoro che non si capiva
a
rilievo, e alloggiamento per la sigaretta in argento. Semplice e facile
da usare.
L'altro che usava era con corpo in radica di corbezzolo con
fascia decorativa e porta sigarette in argento cesellato a sbalzo
raffigurante grappoli d'ìuva, foglie di vite e viticci
attorcigliati e api. Questo lo usava parecchio come l'altro ma quello
più semplice era per tenerlo per strada o uscire
normalmente o stare in panciolle come in quel momento,
quando non indossava qualcosa di particolare
o era Veròna sfoggiava il secondo.Erano
antichi come gli altri, ma più moderni.
In quel momento però aveva in mano proprio quello
con
viti e api, segno che poteva uscire da un mometno all'altro e Dorde si
chiese come andassero i suoi polmoni. Erano antichi come gli altri, ma
più moderni.
Uno che le aveva regalato ma non toccava se non con certo abbigliare,
da usare anche per Veròna ma lo faceva di rado e solo con
abiti
stile ottocento era un bocchino che sembrava anche una pipa, era
totalmente
in bachelite con boccale in madreperla, aveva la sezione finale che si
svitava, potendo mettere alloggio pr sigaretta o la caldaia per il
tabacco ed era fino e lungo e piccolo, cme gli altri ma questo per la
pipa, da sembrare uscito dal signore degli
anelli. Era tutto inciso con motivi che sembravano una stella alpina in
varie angolazioni e ghirigori.
Gli ultimi erano da collezione, erano un Bocchino per sigarette antico
primi '900 Art Nouveau in filigrana d'argento bello grosso rispetto gli
altri, con tutte decorazioni in filigrana che si arricciavasno con
parti applicate di rombi
sempre in argento e poi uno interamente d'argento, col corpo
tutto liscio e poi la fascia di circa due dita e passa a sbalzo con due
rose a giro con decori intorno veramente ben fatto e sopra e sotto
delle pietre azzurre che sembravano occhio di gatto ammiccando alla
luce bloccate da un cerchio a torchone e e fogliame inorno.
Ma questi non li usava mai, tranne rari casi in feste in cui
partecipava volentieri indette dai fratelli.
"perchè stai lì imbambolato? Siediti..." gli fece
lei
seria, non capendo perchè era fisso là in mezzo
alla
stanza. Dorde alla fine si sistemò sulla poltroncina di
fronte a
lei, o meglio, di fronte a quella dove stava lei, essendo seduta in
malo modo, dopo aver sistemato la giacca che si era tolto. Dorde era
impeccabile come sempre, ma cosa strana, aveva il
primo bottone della camicia aperto senza uno dei vari tipi di
cravatta che usava alternativamente per completare i look.
Pareva stanco e si mise comodo con le braccia sui braccioli, mostrando
senza volerlo gli anelli. ne aveva alcuni ad imitazione di antichi
anelli romani o normanni come suo fratello, ma di tipi diversi. Uno che
indossava sempre Dorde come in quel momento, era una copia dell' anello
di Vyne o anello di Silvianus, d’oro, risalente
circa al IV
secolo e la forma non era perfettamente rotonda ma a dodecagono, con
un rettangolo che lo sormontava con un profilo e delle
lettere,
non come l'originale ma che consoceva lui, e sulla fascia esterna in
lettere enormi latina frasi che Lia non chiese mai.Poteva essere
usatoanche per fare un sigillo. Altri che lui e il fratello
avevano ispirati all'antichità consistevano in fasce che si
stringevano in sotto con incisioni o rilievi di animali e simboli, come
per Dorde un leone intero che camminava di profilo inciso realistico con stelle in alto e
dei semicherchi. Avevano anche anelli con forme a cerchio con varie
cornici lavorate sempre di ispirazioni romane e all'interno dei profili
con scritte con le monete o semplicemente profili. Perfettamente
lavorati e cesellati da sembrare antichi davvero. POi aveva visto a
Dorde un anello bombato con un bordo però che scendeva e poi
si
rialzava, con delle rigature decorative in rilievo e al centro un ovale
di qualche pietra, non capiva mai se rubino o granato, con delle scene
intagliate che non aveva mai approfondito, e altri anelli
così
per Milan ma diversi, e infine quelli che lei chiamava minoici. Il
castone era costituito da una maschera-ritratto in rilievo
che
sporgeva dalla verga piatta su cui è applicata. La
prima
volta che l'aveva visto a Milan le era sembrata la maschera funeraria
di Agamennone. Lo stile pareva quello e anche Dorde ne aveva uno ma da
quello che aveva capito raffigurava come onore il grande Alessandro
Magno e forse ne aveva un altro con Giulio cesare. Questi per varie
dita, ne usavano anche da mignolo come Dorde in quel momento, che
sembravano degli chevalier tutti incisi e cesellatii con linee,
ghirigorii e altro per anelli maschili e sembravano antichi? lei non l
osapeva se erano tutti riproduzioni o meno ma avevano gusto e bellezza
e si sposavano bene con gl istili di abbigliamento che usavano.
Dorde non ne portava, ma Milan a volte metteva un orecchino quando si
sentiva estroverso, aveva un solo lobo forato e quando ne indossava
uno, teneva i capelli legati o cascanti dall'altro lato.
le collane non mancavano, fini o pensanti, ma dipendeva se volevano
farle vedere o meno, sopra le camicie o tenute sotto, così
come
i bracciali.
Alla sinistra Dorde portava, mentre lei lo fissava che si scostava la
sorta di frangia come la chiamava lei ma erano scalati, un anello che gli aveva
regalato. Era una sorta di simbolo di amicizia che richiamava i loro
cavalli. Ma aveva un segreto!!
Dorde e Milan avevano il loro cavallo personale, ma
spacciandosi
per uno perchè troppo uguali, avevano fatto credere che
Milan
avesse tre cavalli suoi, invece ognuno cavalcava il proprio e uno era
considerato di pregio perchè champagne, li guidavano
nelle
vari competizioni dei club d'alto livello di cui facevano parte. Di
solito se nelle vicinanze della Francia, utilizzavano quei purosangue,
altrimenti avevano altri della stessa razza che tenevano nei luoghi
delle competizioni. E sempre una sola razza, tenuta da persone di
fiducia, l'Akhal-Teke. ma cèra una distinzione! Quelli che
tenevano allo Chateau erano purosangue dei purosangue del
Turkmenistan, ben diversi di quelli di allevamenti più
amatoriali come li chiamavan in altri paesi, da cui derivavano la
versiione Dun o Champagne, la metalizzata. Quelli puri
originali
dal Turkmenistan erano i più
pregiati e puri,
perchè vivevano nel luogo d'origine, erano allevati e c
resciuti
là da mani esperti di generazioni da cavalli privi di incorci o vita differente da quella antica, e con meno problemi di
ibridazioni. Sebbene all'anno di solito nascevano tra i 100 e 200
puledri in Turkmenistan,
si cercava di non
creare troppi
esemplari affetti da consanguinità, da cosa quei due le
avevano
detto, ben diverso da quelli allevati da chi avva comprato un paio di
esemplari e fatti figliare tra loro, anche figli con madri o padri in
base al puledro, c he non era un toccasana per qualcosa di ottimo a
livello genetico per varie cose. per quel motivo, quelli allevati
altrove che costavano dai 4000 ai 20000 e più, in base anche
all'addestramento, erano considerati meno pregiati tra virgolette,
quelli che loro avevano dal luogo d'origine invece, costavano
più di una macchina extra
lusso o un jet. centinaia di migliaia di dollari a volte, un puro
poteva
costare, per la tipologia di lavoro che facevano avevano ottenuto
due esemplari, entrambi maschi e Lia si chiese perhè, non
per
cattiveria, ma prendete un maschio e una femmina e visto che si faceva
figliare tutto nelle stalle e nelle fattorie dello Chateau, avevano i
loro cavalli personali, figli comunque di puri. No, dovevano avere
stalloni!! Quindi avevano avuto un ottimo prezzo, un niente rispetto al
valore vero in cambio di certe cose ad alcuni dei proprietari di
quel'allevamento. Erano cavalli perfetti per i lavori, gare e
svolgimenti vari con un ottimo arattere e capacità di lavoro e
concentrazione e di poco sforzo, ma con il padrone sopra o a fianco...
se stavano soli, o
li si teneva per le briglie o non si controllavano, erano casinisti e a
volte ingestibili. ma avevano il pelo champagne uno e laltro un
cannella dorato... eh, vuoi mettere rispetto ai comuni ronzinelli da
qualche mila euro, pensava Lia?! E per osa erano, servivano da mostra,
da
invidia e simili, quindi quando apparivan su quei sbrilluccicosi equini
dal valore di robi di lusso con il motto -Ciao, poveri- erano in vista
e considerati.
Quello di Milan era
chiaro, quasi bianco detto Perlino o Cremello , e quello di Dorde pelle
di daino dorato, menre usavano a turno quello metalizzato detto Dun o
Champagne per le esibizionio e tirarsela. E lei si rodeva il fegato. Molti Akhal-Teke avevamo una lucentezza metallica naturale
appena percettibile normalmente sul loro mantello, ma particolarmente
evidente e conosciuta in quelli con i colori del gene champagne o Dun.
L'idea sbagliata più comune sugli Akhal Teke rano
appunto
per le colorazioni speciali... Chapagne o Dun. Non possono esistere nei
puri originali come i due che avvasno pagato un botto quelle
particolarità per cui il pelo è metalizzato allo stesso
modo, non
in
origine almeno. Il gene Champagne ERA nato e stato trovato solo in
razze inrociate come Morgan Horse o Quarter Horse ibridate,
raro anche tra queste razze. Il gene Dun sembrava essere più
comune tra le razze originarie della penisola iberica/spagnola ma non
nelle razze asiatiche come l'arabo o l'Akhal Teke, sempre che non si
ibridino. Ibrindando e poi unendo due Akhal di nuovo poteva nascere la
Dun, che era presente nel terzo equino che loro mostravano, color
champagne che baluginava tutto!! Il mantello aveva spesso in ceerti
soggetti una caratteristica lucentezza metallica, che nei duns
può produrre un insolito effetto dorato, qwuello famoso. E
speravano di comprarne altri per unirli per avere altri brilantinati
come lei li chiamava. belli, ma con igeni diceva non è bello
scherzarci!.
Un equino del genere oltre il costo, era un salasso. mantenerli
era una robaccia, non
mangiavano mica roba così e lei non capiva. Si, bei cavalli,
pensava, ma valvevano per il pelo, levando la gestibilityà e
capacità dell'animale... con il pelo effettivamente lei ci
avrebbe fatto belle cose
e alla richiesta a Dorde su cosa ne facevano del pelo... dopo che aveva
chiesto che belle cosine venivano fuori lavorandoli che
sbrilluccicavno, lui le chiese "ma
tu non sei contro le pellicce!?".
"AMico mio...
così è,
per le pellicce quando le bestie ono ancora vive e solo fatte per
moda!! Quante pellicce da brcconaggio punendo i malfattori, e da
cacce
del regno unito tutto ,abbiamo comprato per cosa ci serviva
perchè non andassero a male? na volta le cacce erano anche
un
modo per portare a casa o donare pelli da usare per la moda, orribile,
ma non si buttava via l'animale... adesso le cacce inglesi e simili
sono per passatempo e molte volte non mangiano neanche la selvaggina o
usano l'animale... non approvo per le cacce, ma per contrabbando
invece di bruciare, compriamo dai governi il maltolto mentre ci
assicuriamo che quelli tengano le mani a posto... molto apposto!!"
facendo comprendere che o la finivano e gli finiva male e accettavano
un altro lavoro proposto da loro o... finiva male, su quello lei era
categorica, no uccidere animali e farli soffrire per pelli, elementi e
simili se non si utilizzava tutto l'animale, uccidere SOLO per le
pelli, peggio ancora vivi era uno schifo. Come anche la medicina cinese
"per questo... se lo spazzoli il
pelo lo si può trattare come fanno in cina per pennelli,
oggetti
vari, anche per decori di abiti cucendo e..."
"..." lei si vide
fissata in modo
strano e quando chiese dove finissero i peli e i crini, Dorde
mostrò una carriola dove gettavano cosa veniva fuori da
spazzolatura, bagno, sistemazione dell'equino "AH... in pratica hai
sborsato sacchi e sacchi per questo equino baluginoso al sole e...
getti via qualcosa che ha secondo me valore? E' un pelo che sembra
metalizzato, non è che se cade dal bestio non lampeggia
più!!!"
"Ragazza... dovrei spelare ogni giorno il mio cavallo per creare cose
che..."
"che potresti far creare e rivendere, sono peli particolari e potresti,
senza fargli danno, riprendere qualcosa di quanto lo hai strapagato...
non è come le pellicce che dio santissimo, le strappano
dall'animale con lui ancora vivo che bastonerei a sangue chi lo fa!!...
o spiumano le povere bestie per fare i piumini o materassi VIVI anche
cinque o sei volte finchè non crepano e sembra che per come sono
le piume il dolore deve essere inimmaginabile.."guardandolo
per farli capire "se possiamo premndere qualcosa da loro senza farlgi
male e possiamo ricreare roba che interessa per fare entrate...pennelli
di lusso, articoli per signore, applicazioni per abiti, varie cose che
so si fanno... ok, non
si tocca la coda perchè ci vogliono 7 anni perchè
ricresca ed è vietato, ma spazzolando... escono, cadono,
restano
in mano... hai un tesoretto e...!?"
Milan poi seppe la cosa, ma ancora di più il finale di quel
dialogo tra lei e il fratello maggiore, facendolo quasi cadere dalla sedia. Lia gli chiese
perchè
non tentare e che era un qualcosa di utile come gli indumenti di pelo
di conigli lanosi e cani, e Dorde rimase schifato dall'ultima opzione,
guardandola come pazza, non sapendo che esistevano business sul pelo di
cane ritenuto più caldo o fresco per esser diversi dalla
lana e
cotone, e più puliti delle pecore a monte. L'aveva fissata
come
un'eretica da un prete, aveva fatto dietro front lasciandola sola
davanti l'equino, il quale si sentì rivolgere da lei "hai un
padrone che maneggia denaro e con te non ne approfitta... sei indignato
anche tu per quanto vali in ogni tuo poro?!" ricevendo
un'ìocchiata dal quadrupete.
Milan che aveva visto le scene
dalle varie telecamere alle lamentele di Lia su come (Milan, lei credeva)
l'avesse trattata... le aveva chiesto dieci minuti, si era chiuso in
ufficio, visto i video sganasciando a morte e ... le aveva chiesto scusa
inventando chissà cosa, come facevano per amscherare il
cambio di
persona. Dorde era schifato dall'idea di cose da indossare di pelo di
cane, lei aveva fatto un settore raccolta, pulizia, filatura e
tessitura con quei peli da esemplari che tenevano da addestrare e utilizzare, e glielo rinfacciava
sempre, mostrando le vendite!
per questo poi, prima di sapere dello scambio con conferma ma avendo
dubbi, aveva attuato un giochetto. Aveva fatto fare con scambi di favori ai
loro orafi un anello da uomo particolare. passandolo per "Eh, sai.
Visto che ami gli Akal e ... in generale ti piacciono gli equini con
zampe a stecchini, che valgono tanto, ti ho porto questo regalo di
amicizia che spero apprezzerai!!"
era una presa in giro bonaria, lei odiava i cavalli classici con le
zampe secche secche, preferendo in primis Shire, Clydesdale, e in cima i gypsy vanner, poi l'Ardennese
e in basso ala lista i Percheron se ibridati con gli altri due. E
quansdo vedeva i cavalli con gli stecchini come li definiva che si
muovevano o cavalcavano con il cavaliere, le pareva sempre che avessero
le zampe deboli, oltre a non piacerle. Era raro che amasse i cavalli
classici come ammirazione.
Consegnandogli una scatola con un anello da uomo piatto a base sabbiata,
con una zona più larga, quella che lei chiamava a mandorla
con
in rilievo a bulino a mano due profili di cavallo. I profili erano due
teste fino ala base el collo e garrese, fronte contro fronte quasi,
divisi solo dalle frange della criniera. L'anello era in oro giallo
pieno, come usavano loro, con questi due profili equini quasi le fronti
a contatto, con le frange che toccavano, il collo arcuato e di una
finezza di lavoro da sembrare veri, con gli effetti di roge, rini,
muscoli le venuzze e tutto. Ed erano riproduzioni dei due Akal teke da
foto che aveva dato, che lui (fingendosi Milan) doveva avere,
sebbene uno solo era il suo, quello daino, cavalcava a scambio quello
Dun ma non quello bianchiccio di milan. ma li aveva messi entrambi, non
cèra smalto quindi potevano essere due dei tre a caso, aveva
solo detto "i tuoi cavalli". Così osservò,
fissà
le mani, e si accorse che nello stesso giorno o giorni diversi, non
sempre l'anello era al dito e quando vedeva che non cèra,
sgattaiolava nela camera di Milan e fissava il cassetto nella grande
stanza armadio a sinsitra di quando si entrava dalla prima porta, a
vedere nel porta anelli che prendeva metà cassetto se
cèra. Di oslito li teneva sempre alle dita, se non li
indossa li
teneva nel cassetto e non fdaceva eccezioni. nei bagni in base al piano
suoi, Milan se andava in bagno toglieva gli anelli e li posizionava in
una zona sicura da cadute e perdite e poi li rimetteva. Se non erano
come altri elemnti di gioieleria nel cassetto, erano indosso a lui! Ma
se aveva parlato con Milan poco prima e non indossava l'anello, doveva
essere nel suo spazio vuoto. Invece no! E capitava che la sera o ore
prima l'anello ci fosse al dito ma non ore dopo e dopo sgattaiolava,
era l'unica a cui aveva mostrato cosa aveva e non aveva controlli per
andare nelle sue stanze, e verificava quel cassetto dei gioielli. E
rimurginava.
E aveva usato un altro truchetto. Milan per accentuare i suoi
capelli biondi naturali non usavaquelli chimici, ma le erbe tintorie.
Riflessanti. Con le erbe tintorie si potevano ottenere varie
tonalità di biondo o castano chiaro, anche chi aveva capelli
bianchi.
Se sono queste le domande che ti hanno portata qui allora continua a
leggere perché è proprio questo l'argomento che
approfondirò in questo articolo.
Base principale il Rabarbaro, un'erba tintoria riflessante, lucidante e rinforzante per chiari riflessi dorati.
A del pigmento tintorio di altre erbe, legando con la cheratina
presente nel fusto, il rabarbaro era un'erba riflessante che quindi non
permanente sui capelli ma comunque durando svariati
shampoo. Grazie ai pigmenti, il rabarbaro regalava
tonalità di biondo caldo, più o meno scuro, che
variavano in base al colore di base. E lui li prefereiva al farsi
colorare tutto i capelli in maniera chimica rovinandoli. Li voleva sani
ma anche sbrilluccicosi e Lia lo prendeva in giro chiamandolo uomo
metallizzato, contro il cavallo metallizzato che aveva.
Milan aveva dei preparati che comprava per usarli da sè se non
aveva tempo di farsi sistemare i capelli, ed essendo non prodotti
chimici con del tempo di posa lungo e casino, li usava da sè
impiegando poco. Utilizzando un mix di erbe tintorie in base al colore
che desiderava. La scelta spesso cadeva su biondo veneziano o biondo
caramello, non usando solo rabarbaro e solo quello, ma altre piante ed
erbe. Non sempre lo faceva ma quando per le stagioni li vedeva un
pò spenti. Lia non vedeva questo, anzi, si lamentava che tutti
gli uomini con i capelli lunghi, li avevano meglio come aspetto e
bllezza di una donna, poi lui con tratti slavi, che poteva passare
anche per un russo come faceva con documenti falsi, di una certa
bellezza, poteva non perdersi in quelle cose. ma come le rispondeva
"Bimba, chi certi lavori deve fare, bello e curato deve apparire".
In base alla luce e al sole, poteva avere biondo miele o biondo chiaro
o scuro, e a volte le chiedeva di aiutarlo, sapoendo c ome trattare i
caxpelli per un corpo, perchè fosse lei a sistemarglieli. E un
giorno gliela fece. Aggiunse alla miscela, segretamente, della curcuma
che avev aun brutto difetto tra le erbe tintorie. Se il rabarbaro dava
riflessi dorati, caldi, considerando la base varie scale di riflessi
dorati... la curcuma ti faceva diventare come un Pikachu!! Giallo come
Titti.
Così mentre gli passava la miscera (s)corretta, scherzva dicendo
"Pika-pika!!" dicendo "Ma no, è uno scheerzo!!" ridacchiando.
Quando glieli aveva sciugati, il biondo eera risultato una specie di
biiondo freddo, aveva messo una puntina di urcuma ma il bondo era...
come nelle scatole dei coloranti chimici di un biondo barbie!!
lei rise e gli disse "ora sei anche tu una bellissima principessa!!"
mentre Milan si vedeva più biondo giallo che si poteva definire un Biondo Chiarissimo Dorato. Gli aveva
detto di non dire niente a nessuno e fare una sorpresa, sembrava
sistemato e con piega, pronto per un photoshooting e gli diceva "dai,
non dire neinte a nessuno, vediamo se lo capiscono e che ti dicono...
è solo una prova!! ei così dorato!!"
Invece il giorno dopo si era ritrovata a salutare, appena tornato, un
Milan con i capelli del colore naturale, e non aveva detto niente,
così c ome lui. Due
giorni dopo... di nuovo Biondo Chiarissimo Dorato, dicendo ogni volta
che doveva
andare in qualche posto e tornava... ed era come se cambiasse
colore finchè
l'effetto non svanì. Con quel trucchetto comprese che
cèra qualcosa sotto. E le chiese di rifarle quella tinta
apparendo luminoso e dorato per gli abiti delle sue feste, e lei
alzò gli occhi alcielo!
"come mai così serena?" le fece appena sistemato. Sembrava
un
Signore che si sedeva sul trono serio e pronto al suo ruolo, e lei
rise.
Milan pareva diverso al suo posto, come pronto a fare casino per
divertirsi, arrogante ma cpoe un amicone gioviale.
"Serena...!? Sono serena?" gli fece senza capire
"sorridi, sembri tranquilla e di buon umore... è stato solo
per il museo?"
"Oh... non lo so... sono tornata poco fa dagli orafi..."
"Quindi ti hanno dato gli anelli? bene, vediamo...?" le fece vedendoli
alle dita che baluginavano
lei prese quelli che indossava alle dita, anulare sinistro e il medio
della destra e glieli diede e poi talle tasche uscì un
sacchettino da gioielli di velluto blu scurissimo.
".... Nothing has ever gone forever, I am and yet are we... " lesse lui
sul primo che era una fascia bombata in argento pieno sopra i 5 mm, e
comprese e ... per
poi prewe l'altro che era diverso. Di sotto era una fascia semplice
bonbata sui tree millimentri ma dall'altro lato sembrava una mandorla,
come forma proprio per l'ampiezza che forma che aveva. Questa mandorla,
che a lui sembrava un occhio dalle foto dell'originale, aveva un bordo
e poi l'interno. Un pentacolo particolare ma non traforato, solo pieno
e con linee per contronarlo, capeggiava al centro della mandorla con al
centro che baluginava rinchiuso in un bordino rialzato dal penacolo, un
piccolo e tondo esemplare di labradorite bianca che fleshava azzurro e
blu sul fondo latteo. Un cerchio contornava il pentancolo e due
serpenti a onde partivano dagl iangoli della mandorla a toccare il
cerchio ma anche i bordi della mandorla dando movimento. Alcuni
elementi tondeggianti stavano a raggiera del cerchio e tutti questi
elementi rialzati emergevano dal fondo più rientrato
trattato a
sabbiatura. Era un pezzo ben fatto che sembrava identico alla foto
edll'originale che lui e suo fratello avevano fatto ai veri gioielli di
Lia, rimandati a casa e che presumibilmente indossava adesso la
ragazza, Teresa, che avevano spacciato per lei.
Gli altri anelli nel sacchetto erano fasce bombate come la prima, ma
con scritte diverse, o meglio. le frasi erano diverse ma il font sempre
lo stesso. Era parecchio simile all'anello che amava, il welsh love
ring di quella marca. Il font che avevano cercato insieme era il
Opsmarckt Alternative font e come lo avevano realizzato negli anelli
era un ottimo prodotto finale. tranne le fedi di base meno
bombate che sembravano più fini, l'aspetto somigliava
alloriginale che lei non potè comprare di nuovo prima.
Erano orafi che avevano appena iniziato il
mestiere, le fedine erano fatte da loro da zero, Tranne le scritte
incise a macchina, e l'anello col pentacolo era venuto davvero bene e
si chiese chi fosse stato, se gli insegnanti chiamati a insegnare il
mestiere, comprese le tecniche a cera persa e a bulino che ormai non
usavano quasi più fuori, o i loro uomini.
le fedine lucide e visibilmente mai indossate, portavano altre scritte
della prima. lei indossava sempre alla volta un anello nell'anulare
sinistro e uno al medio del terzo quindi andavano a coppia, diceva che
prima li scambiava in base ai giorni. Se in quel momento indossava
quella fedina con l'anello col pentacolo, quei due che uscirono
andavano a coppia al posto dell'altra, con misure per l'anulare e
l'altro per il medio.
"...Due cuori mai da soli, IO sempre assieme a te..." lesse del primo
e poi andò dal secondo, che era una
copia del vero anello gallese e
diventando dubbioso la fissò "come mai queste scritte...?
Voglio
dire, il
secondo è la frase edl welsh love
ring...
ma la prima...? E perchè porti ancora anelli con scritte
d'amore...?"
"... non è per qualcosa... hanno un significato..." fece lei
distogliendo lo sguardo.
".." fissandola comprese che venivano da elementi a lei chieve e si chiese se
ne avrebbe fatti fare altri con frasi dall'opera di Babydoll "ok... il
lavoro è ottimo, non cè che dire... "
"però..." fece lei riprendendoli e fissando le fedine che
prima indossava
"cosa... non sono buone...?"
"no, non è questo..." come indecisa "è solo
che... queste
fedine nuove mi sembrano... come spiegare... vedi, una volta un
gioielliere vicino a casa per sapere se si poteva incidere un anello mi
disse qualcosa in modo sgarbato. A che cèro avevo un anello
da
stringere, un altro della Stjustin con la stessa frase del welsh ma con
stile elfico, ma era troppo grande, in pratica cèrano due
centimentri
dalla fine della scritta all'inizio, a giro, che era di troppo per
diventare la mia misura al medio... che vuoi, mi costarono meno
perchè usati e li presi subito... aveerceli nuovi, ma non
tolgono
un euro quelli di quel sito... comunque mi disse che si poteva fare e
io
chiesi se potesse lasciarmi questa parte per averla e c onservarla
perchè... gli dissi come avevo letto l'argento gallese o
scozzese come lo si vuole chiamare era diverso da quello commerciale...
lui mi disse con un tono brutto -guardi che l'argento è
sempre
argento, non cè niente di speciale in quello inglese...- ma
io
lo vedevo però rispetto gl ialtri anelli... veva un colore
diverso, il peso dell'anello, identico all'altro, era diverso come se
l'argento della Stjustin fosse più... corposo, come dire..."
"ho capito, lo avveritivi diverso..."
"Si... e qui lo vedo.. le fedine non sono come quegli anelli, sono
più leggere sebbene peso uguale, come dire, si fanno sentire
meno... con
quegli anelli era come avere qualcosa che dava la sua presenza... con
questi no e non capisco... avrei voluto comprare di nuovo l'anello, ma
il sito che li vendeva nel mio paese, ethnos, aveva questo anello
dell'amore gallese con la scritta blabla ddangos ein cariad, Un fodrwy
e il resto bla bla a un prezzo per me irraggiungibile, quelli li avevo
comprai in asta su ebay ma non li trovai più... e alle mie
richieste di sapere quando ci sarebbe stato sconto come per altri
oggetti, anche di venti eurocome altri oggetti..., sarebbe stato
grandioso... non potei
comprare un altro welsh... ricordo dopo il diploma quando lo comprai,
dopo la coppetta mi pare... quando lo vidi dissi -finalmente un anello
per me-... amo questi gioielli con le scritte e sebbene le
frasi
siano
troppo sdolcinate non so perchè ma sentivo vederlo...mh..."
"... che erano per te..."
"SI!"
"nel caso te li fai rifare vedendoli tu e scegliedno le fedi oppure
adesso, puoi comprarti gli originali... ma ora vediamo ad un'altra
cosa... verrai al party che abbiamo preparato anni cinquanta con per
l'occasione un'orchestra che suonerà dal vero brani ispirati
al
postmodern jukebox con quella cantante e quel brano che ti
piacciono...?"
"... devo proprioooo!!!?" fece lei come una bambina scocciata,
voltandosi un pò verso il fianco
"... sarà Milan a gestirlo quindi decidi tu..."
"E tu...??"
"..." la fissò come se riflettesse "dovrei stare tutto il
tempo con la maschera..."
"... la metterò anch'io se ti senti solo nel club dei
MASCARATTIIIIII!!!" rise facendo una sorta di parodia che lui non
comprese, vedendola poi fissarlo per non aver colto, ricordandosi che
non era italiano anche lui, e si rimise, col broncio, schiena contro il
bracciolo
"CAlma, ragazza... sei agitata oggi... vedrò cosa
decidere...
Milan inserisce sempre nell'invito la postilla che chi vuole
può
indossare la maschera, però..."
"e ballerai!!?" fece lei con un guizzo biricchino "... intratterrai le
ospiti mentre Milan se la spassa a mostrare la gnocca di turno...?"
"... non sono mio fratello, se intrattengo LE ospiti è
perchè è così che fa... ah, no!" fece
di colpo lui
ricordandosi che era mascherato e lei rise, lo aveva fregato "...
brava, brava! prendimi in giro mentre non ricordo che devo stare..."
"... sei comico quando ti sbagli..." fece lei come infervorata dallo
scherzo "... quando vi dico che dovete trovarvi una moglie che vi
faccia da segretaria e tutto..."
"sarebbe un lavoro quello... se si finge e si utilizza una persona come
specchietto per le allodole... ma in ogni caso sposarsi significa..."
"...cosa...!! quella menata del -ehi! la spersona giusta o ninete!! Lo
si fa con la persona che AMI e che sposerai...- ...questo è
mettersi il collare e la palla al piede e urlare -Sono un fottuto
schiavo!!-...." fece infervorata gesticolando
Dorde rise di gusto e mando una manata al bracciolo "e a chi lo si
dovrebbe urlare?"
"Ridi, ma sono seria... è... disturbante la cosa che tu non
puoi
vivere nietne nella vita quando e se lo vuoi, altrimenti ti equiparano
a... un assassino, un tocacciante dibimbi, a... non lo so, cose
brutte!!
Sposarsi è incatenarsi a una persona, la meno peggio, e fare
la
vita del bistrattato per cui se non provi niente o tutto finisce sei
pure merda...!! AH, e io parlo di quelli che sono brave persone da non
cornificare l'altro o l'altro fergandosi delle cose... basta, lascia
l'altra persona cosa succede, sucede e ... no!! Là sei merda
tu,
mio
parere, se hai amanti mentendo e facendo lo schifo alle spalle... io ho
cercato di evitare i matrimoni, mio padre voleva che
sposassi il figlio di un suo amico di giovinezza che tra al'tro era una
brava persona, quando lo vedevo era pure gentile e simpatico ma i miei
orsi di merda, stavano sempre soli come imbecilli e non lo si vedeva
mai, con la moglie e figlio... finì che il figlio fu padrino
di
uno dei
fratelli e una mia compagna di classe, Debora chiamata la maga
magò che di schifo ne faceva e lo raccontava in classe ma
ehi!!... lei era amata!!.. e le altre merde lo hanno visto, volevano da
me info ma mentii e poi..... si sono
accaniti perchè mi videro in chiesa con lui e famiglie e
volevano sapere, e lo
hanno trovato!! Testimoni sono le foto che vidi io stessa!!
Tutti
abbracciati o lui con uno di sti stronzi felici e contenti a divertirsi
fuori e per colpa di altri io non ho vissuto niente...!!! Ci
stesi male solo per un motivo..." guardando apatica e come stanca il
tetto, fumando "come il padre, era una brava persona e mi
ferì
il
fatto che lui sorrideva con quegli stronzi di merda felici come amici
cari, e lo sono rimasti, e... parlo edgli stessi che mi facevano
bullismo, mi dicevanocose orribili, mi facevano prese in giro e ogni
cosa e poi se mi isolavo basta, per gli insegnanti io avevo qualcosa
che non adnava... e loro sono rimasti amici... se avessi detto che
quelli eerano feccia ci scommetto che mi avrebbe risposto se lo avessi
incontrato -ma no, siamo amici, non ci credo...-... IO non sono mai
creduta, sono considerata ugiarda e maligna... SONO BUGIARDA E
MALIGNA!?" efce lei di scatto verso di lui come in preda ad ansia
"... no, non sei una persona che lo fa, tranne quando recita, diciamo
così, per fare le tue marachelle..." guardandola come per
dire
altro "m a chi crede che tu sia quel genere di persona, non so che
problemi abbia alla vista... tu non menti, tranne quando prendi in giro
e scherzi... ma sono situazioni diverse!! QUindi non capisco
perchè e coe ti vediamo in certi modi..."
"beh, comunque è finita che mi sono isolata
finhè
non conobbi zay, e poi lei e Ric tutti -oohh, ma che dici, noi non ci
crediamo mica che sei rimasta sola come una scema-... ma ero rimasta
sola come una scema poerchè quegli orsi dovevano stare lontani
dalle gente SEMPRE... la cosa brutta della solutdine sai
qualè...?? nn è solo la solitudine in sè, come ce
ne sono migliaia soli che non sono considerati da nessuno se non
impiccioni ed esistono sperduti dentro le loro mura di casa sognando
giortni che mai verranno...Ma le peggior cose che possono capitarti
legate alla solitudine sono, A... stare con persone che ti fanno
sentire sola.. ah, se lo so!! Che disperazioine è quando sei
inudita e non vista ma solo come vogliono loro e ti senti come un
fantasma...e poi come per ZAy e Ric che dissero cagate atyomiche che
non cozzavano con me da farmi incazzarte e capire che ero sola!!
Avrebbero detto che era solo percxhè non eravamo di presenza e
avevo frainteso, secondo l'italiano il senso era quello che si leggeva
e Zela che mi diceva che dovevo lasciare tutto e scappare pr andare da
loro che avrei vissuto meglio e loro cmi capivano, poi non mi è
semrnato... anche loro a dirmi dells bugiarda!!! E dicevano
di conoscermi e la mia vita..."
"Non ti sei sposata quel ragazzo, anche se non premevano tanto ci
speravano e te lo dicevano credendo che facessi come tutte... tienilo
nella vita prima.."
..". come si
riesce a scacciare le cose a... alla vita prima senza avere incubi la
notte con tutti loro che compaiono, a..." sospirò depressa
"Ho una cosa per te!!" le fece mettendo mano alla tasca interna della
giacca che aveva sfilato e messo piegata contro lo schienale della
sedia, prima si sistemarsi. Era rimasto in camicia, un bottone aperto e
pareva tornato da una lotta con un toro per quanto pareva fiaccato.
Invece era solo di ritorno, in pausa, dai suoi impegni per il generale
"presumo che ti mancasse..." mostrando un pendente che dondolava dalla
catenina a pallini e poi un ciondolo quasi a trapezio con
base
dietro e dentini davanti in argento, con opale boulder
australiano. Lia fissò sbalordita mentre lui e lo teneva
pendente
davanti, sembrava una qualità detta fire per il modo alla
luce
di mostrare colori e movimenti, sebbene un boulder. Aveva due
inclusioni per la roccia da dove era estratto, marrone opaco, e poi
era come vedere una parte di universo o una massa d'acqua che si
muoveva dal basso come da una foce a un riversamento ampio in alto. i
colori pastellosi e cerosi, variavano dal turchese, un pò di
smeraldo, azzurro , blu, blu scuro, come un blu elettrico , viola e
bianco andandando scurendo in alto a sinistra in basso. Sembrava che
veramnete il gel che lo componeva finchè non divenne opale
si
muovesse davvero colpito dalla luce. Lei amava gli opali con colori
detti bouldeer e fire di blu e sfumature di blu e viola. E quel pezzo,
sapeva, poteva costare per la caratura e qualità veramente
tanto.
"....Grande opale boulder australiano taglio libero con colori che
sprigionano varie tonalità di verde ,azzurro, e qualche
riflesso
viola e bianco. Questi colori sono visibili specialmente nelle giornate
grigie e piovose, a detta di chi me lo ha dato! Lo ha definito con un
disegno particolarmente suggestivo e zone di colore brillante..."
"i colori sono cerosi come alcune mie labradoriti fire!!" fece lei
ammirata restando sul fianco a fissarlo mentre la luce del sole lo
investiva e faceva -muovere- l'effetto dell'opale come si era
solidificato
"era quello con più blu e sfumature di questo colore, se
cè troppo verde o rosa non ti piace..."
"ma sarà costato un botto!!" esclamò lei,
consapevole che
per quelle dimensioni, molto sopra i circa-quattro tre centimetri e con
particiolarità cromatìiche e qualità,
il costo
poteva essere di alcune centinaie di euro o dollari. Milan le aveva
già regalato un opale particolare, a forma di
fiore come
piaceva a lei, tipo gigli, iris e simili, ma le aveva detto doveva essere un
Crinum con petali lunghi e sgranfiati, ondulati con bellissimi effetti
visivi. Era un boulder con base blu ceruleoe screaziature e riflessi ed
effetti di verde, turchese, bianco, azzurro, blu e varie sfumature di
questi in un efetto magnifico. Era molto più luminoso di
quello
che Dorde teneva pendente perc hè di colori più
chiari e
tonbalità non scure come nel nuovo. ma quello di Milan aveva
un
foro al centro e andava indssato con un cordino di cotone cerato e lei
lo adorava. Insieme a Cianite, fluorite blu e azzurro, labradorite
bianca e grigia con riflessi azzurri, larimar, labradorite fire,.
occhio di tigre blu, occhio di gatto ect, aveva ricevuto in regalo
molte pietre da indossare senza bisogno di acquistarne lei, tranne per
la sua collezione di minerali.
Lia in quel momento indossava delle collane con ciondoli in argento o
madreperla ma sotto la camicia, nel vestirsi non le aveva tirate fuori,
così dopo un pò di remore e Dorde che le diceva
di
prenderlo, alla fine se lo mise sul petto e chiuse il gancio
nell'anellino. Era una collana corta e quel ciondolo indossato,
questo non toccava il taglio del seno come lunghezza e lei lo vedea ome
segno che non dava molto fastidio nei movimenti e abiti come
maniche, per cui non era
fastidioso muovendosi impigliandosi ovunque come le accadeva con altre
catenine e ciondoli lunghi.
"Anche indossato a vederlo è straordinario!!"
cinguettò
lei voltandosi sulla schiena, muovendosi come un gatto a destra e
sinistra con il suo gioco preferito, agitando le gambe oltre il
bracciolo della poltroncina. "Oh! però... seriamente quanto,
è costato?" girandosi per la contentezza pancia in su e un pò sul fianco sinistro, e
ginocchia sul bracciolo, che pareva quasi una posa sexy, e lo fissò
come
in colpa
"Niente di che, pensa ai test e cosa vuoi combinare come
Veròna..." alzandosi, andando all'angolo bar ma versandosi
lui
le cose, di solito lo faceva qualcuno tipo servitore, e
preparò
anche qualcosa per lei, non un liquore ma di frizzante e non alcolico,
con una cannuccia, e glielo porse, per poi sedersi di nuovo. Lei vide
la cannuccia e fece storie, perchè lui aveva il vizio di
farla
bere in quel modo per non rovescuiare qualcosa sui tessuti. Una volta
per manifestare irritazione aveva fatto le bolle con il vino, schiena
contro un bracciolo, sedere sulla seduta e gambe piegate
sullaltro bracciolo, con lui che la fissava irritato.
lei prese con lo sguardo come un bambino c he aspetta l'ok dal genitore
per fare qualcosa con il ciondolo, sul bacino, su un
fianco agitando i piedi sentendosi in colpa per ogni regalo, come se non lo meritasse.
Succhiò dalla cannuccia il contenuto, a piccoli sorsi e poi
allungò la mano sul tavolino di fronte per posare il
bicchiere,
mise il gomito sinistro sulla seduta a sostenersi la testa e con la
mano destra giocava col ciondolo sulla sua camicetta, con lo sguardo
intimorito.
"Je suis un peu... incertain. Tu me donnes toujours quelque chose mais
je ne sais pas quoi dire... N'est-ce pas trop ce que tu fais pour moi
?" gli disse in francese timidamente e lui restò col
bicchiere a
mezz'aria invece di bere, perchè la sentiva parlare francese
e
lei lo odiava quasi. "Somos amigos, pero no es mucho lo que me
das? Me siento obligado, como obligado a corresponder pero a veces me
pregunto quien entre tu y yo... da mas al otro!!" e lui si fece attento
e accigliato sentendosi ora rivolgere in spagnolo, stava mettendo in
pratica lo studio delle lingue e si apsettava ora il tedesco,
non
conosceva molto le lingue nuove ma mettendo insieme cosa sapeva
sembrava cavarsela, per poi restare a bocca aperta "I
yeshche...ty znayeshʹ,chto mne nekomu,kto v moyem serdtse prinimatʹ te
ili inyye resheniya...ya by khotela chtoby tvoi podarki byli ot dushi
no ne dlya opredelennykh...veshchey!!" Dorde c onosceva varie lingue,
meglio del fratello che sembrava incepparsi dopo le basi e osì
era molte volte prorpio Dorde a doverlo sostituire per svolgere i suoi
compiti, come quelli "di mano".
".." la fissò come se ponderasse qualcosa e lei credendo di
aver
sbagliato a dirlo in russo, non sapeva il serbo, si affrettò
a
ridirlo in francese e spagnolo, sperando azzeccare la versione giusta.
"Ohh... ehm... Et encore... tu sais qu'il n'y a personne pour moi, qui
est dans mon coeur pour prendre certaines décisions...
J'aimerais que tes cadeaux viennent du coeur mais pas pour certaines...
choses !!.... or.... Y otra vez... sabes que no hay nadie para mi, que
este en mi corazon para tomar ciertas decisiones... quisiera que tus
dones fueran de corazon pero no para ciertas... cosas!!"
"... ho capito... lascia perdere certe cose, non ti doniamo le cose
certo per avere un ritorno, o i tuoi di regali avrebbero un singificato
diverso..." bevendo il suo liquore, facendola sorprendere che pareva
sempre comica quando faceva certe facce e lui rise trangugiando "Je
vois que vous apprenez beaucoup... c'est étrange d'entendre
parler d'autres langues mais apparemment vous n'êtes pas
comme on
dit... ou vous ne seriez pas capable de faire certaines choses. J'ai
toujours pensé que les écoles publiques avaient
des
modèles de jugement... faux !"
"Oh... ma la scuola pubblica sarebbe anche buona, non è
questo... sono le persone che compongono il corpo docenti che non
divide il suo ruolo di insegnante e quindi senza pregiudizi o quale
lato essere... se fosse così i bambini poi ragazzini e altri
sarebbero meglio giudicati... oh, stavamo parlando in francese... mh...
Je suis maintenant comme ça ! Pour moi, le changement n'est
pas
possible. pour cette raison, même si c'est embêtant
ou
énervant... j'ai peur de ne pas comprendre le cœur
des
gens, pour ceux qui en ont un... et de ne pas comprendre le genre de
don et si... c'est quelque chose qui doit être
réciproque
... J'ai toujours vécu seul et ..."
"Nous serons toujours avec vous ... nous sommes amis, nous nous
ressemblons à bien des égards et vous
êtes ... la
première personne que nous avons approchée depuis
longtemps ... dopo molto, molto tempo..." come se fosse in rammarico
per qualcosa..."
"Mais que ressens-tu pour moi ? Qu'est-ce qui t'amène
à ça...!?"
"...dimmi tu cosa intendi per provare qualcosa..."
"YA ne znayu, chto ya chuvstvuyu, chto ya chuvstvuyu vnutri, yesli
yestʹ..."
"Lia... il fatto che tu non comprenda certe cose, non sei capace di
riconoscerle o... sapere quello che avverti non so... non vuol dire che
tu sia come ti etichettavano... dove sei il cuore di pietra? O di
ghiaccio? O che non hai cuore?!... l'unica cosa che posso dirti
è che se si prova qualcosa, lo si sente e si capisce... te
ne
accorgi... è impossibile spiegare e render chiaro cosa
significa
ciò che ogni persona avverte, riconosce o scopre e lo
comprende... ogni persona avveerte cose diverse, in base a cosa lo
faccia manifestare... hai sempre creduto, come per la tua
famiglia per fare un esempio, che non provassi niente per loro
perchè per te erano come estranei, solo conoscenti mentre
non
capivi il ocmportamento di compagni di scuola che piangevano e si
disperavano o erano visbilmente preoccupati per qualche membro della
famiglia... e tu non fossi niente di umano... ma a me, non sembra...
semplicemente sei diversa dalle altre persone e per provare qualcosa
deve esserci qualcosa nel tuo profondo che viene fuori...
sarà
l'isolamento che hai vissuto, il come ti trattavano e restavi alla
larga dalla gente, e tutto il resto... se non provi niente che altri
considerano amore... vuol dire che cè qualcosa che te lo
dimostrerà ma non è intorno a te..." fissando il
bicchiere mentre agitava un pò il liquido ambrato.
"... " facendo un pò il brncio, mettendosi di schiena
spaparanzata
"Che vestito indosserai stasera...??" le fece per cambiare discorso e
lei voltò il capo dubbiosa "devi vedere cosa è
disponibile nella sezione anni quaranta, cinquanta e sessanta e
scegliere gli abiti...
on i capelli ci sei più per anni venti e trenta...,
così corti, questo taglio fatto ad arte
è perfetto per quegli anni, devi solo indossare gli
accessori
e... credo che dovrai mettere una parrucca e fartela acconcianre..."
"non mi ispira lo stile su di me di quegli anni... che festa ci
sarà prossimamente...?!? regency...?! No, mi pare quella
ispirata al fantasma dell'opera... dovrò mettere il
corsetto moderno... meno male non quello vecchio che è
assurdo... le calze e..."
"dipende quanto lo vuoi stringere... fatti aiutare e..."
"... tu non mi aiuti?" fece lei apparendo sorpresa e sinceramente
interessata alla risposta in maniera seria, ma lui la fissò
per
un pò concentrato e come dire -perchè lo chiedi-
e allora
lei rise e lui si fece piccato dopo aveer brbottato -di nuovo-
" lo so che fai questi giochetti tra noi perchè siamo noi,
però... lascia stare, non volevo dire niente sul tuo passato
perchè lo so che con loro non parlavi e cèra
odio, quindi
non ti conoscono come noi, però questo tuo scherzare..."
"in cosa scherzerei..." fece lei dopo aveer ripreso la sigaretta e
acendendola, lasciando uscire il fumo cercando di scacciare un sorriso
"sul discorso degli abiti... tu sei quella che scuote la testa con aria
innocente come una bambina per poi chiedermi se ti posso aiutare..." le
fece arrabbiato con un indice puntato du di lei, la quale
tirò
una boccata dal finissimo bocchino e parve tattenere un sorriso,
voltando il capo verso la spalliera della poltroncina come ammirata di
qualcosa"...io ti ho
detto una cosa, tu a negare, a dire che è per non rovinare
gli
abiti che..."
"Infatti, di solito ho bisogno dell'aiuto per non rovinarli e chiedo a
Jd, Milan, proprio Lubo se non cè
nessuno o Kovacs o Zidgi una mano... si devono fare con delicatezza o
si rovinano..."
"e con me...!?" accigliandosi vedendola stare cn il capo verso lo
schienale "... guardami quando ti parlo, ti ho già detto che
il
tuo modo di fare non va bene con me e..."
"... ti brucia...!! Ok... ascolta..." fece lei guardandolo con quelle
facce che faceva quando era provocatoria e sfrontata, con esprtessione impertinente pensasva inveec Dorde "Io non ho detto
altro che il 90% della verità!!" dicendolo scuotendo la
testa
come se fosse lampante e sicuro, con il sorrisetto malizioso
sempore col capo un pò di lato col mento
"...cosa?"
"Cosa... ho detto!!" fumando "io..."
"quindi che cosa... io devo scoprire qualè la
parte
falsa...?!?... su loro o me ...?!? E che ... con chi sei bugiarda sulle
tue intenzioni?... devo capire i tuoi suggerimenti per..."
"..." lo fissò fredda
"..." poi cambiò espressione e sussurrò cosa lei
diceva
su quell'argomento più volte e la vide creare un sorrisone
monello come a voler dire qualcosa "Aspetta... bugiarda!! Stai forse
dicendo che
io sono ..." e lei ghignando alzò un indice "quindi...
con
loro..."
".. non ho mentito... ho solo inserito nella verità un
piccolo
neo... come ti ho chiesto, così è... decidi,
anzi,
capisci tu quale è la verità...!"
"... lo sai che questo è giocare sporco... ti ho
già
chiersto di non fare con me cose che... poi perchè io!?"
"ah, boh, non lo so...perchè...!" fece lei come ferita e il viso triste "...
chiederti questa cosa è male? E' farti qualcosa di male!?!
Sono
una persona orribile perhè mi va solo da uno e che non lo
abbia
detto oppure perchè è da veergogna che una
ragazza...??"
"..." sospirando "non giocare con le cose... io ti conosco , ma.,,," ma
non terminò
perchè lei aveva ruotato le gambe per mettersi in piedi e si
trovava davanti a lui dritta e sfacciata, ghignando cattiva, con il
bocchino vicino il viso. Sembrava quel sorriso monello e altezzoso ma
più come una predatrice nei film che mette alla prova gli
sfortunati
"E in cosa non dovrei giocare!!? Pensi che io sia bugiarda? Che voglia
fregarti?? che abbia brutti fini...?
"... no nsei tipo da fregare la gente, se menti è per
scherzo o
piccole cose che combini e... che poi, tu se vuoi qualcosa basta che lo
dici, sei fatta così o la ottieni conquistandola... allora
perchè mi..."
Lei non rispose ma fece un sorrisetto furbetto e con grazia si
portò alla sinistra delle gambe di lui e si sedette sulle
cosce, portandogli il braccio sinistro intorno al collo di Dorde.
Strofinò il viso tra la spalla sinistra di lui e il collo e
gli
sussurrò "scemo, io non faccio niente per cattiveria, ma la
gente potrebbe vederci di più di quallo che è...
ma sono
una brtta persona a non a vere problemi con qualcuno da ffermare
qualcosa che...". Lui
però di colpo sobbalzò e la
scostò con le mani sulle spalle sorprendendola, fissandolo
accigliata.
"Dovè la sigaretta??!" scuotendo la testa a fissarle le
mani, per poi vedere lei alzare un
sopracciglio, puntare con gli occhi il tavolino da salotto alla
sinistra
di lui e vedere che tenuta con la sinistra, la sigaretta era stata
poggiata là con bocchino in alto, silenziosamente. Dorde
sospirò tranquillo, abiti e mobilio erano salvi... si
risistemò sulla poltrona come se un peso enorme gli fsse
stato
tolto. I mobili di quei salotti erano di pregio, antichi e una
riparazione era costosa anche solo per trovare i tessuti. E bli abiti
poi, fatti su misura e di pregio. Sapeva che
lei stava attenta con le sigarette mediche ma a volte gli partiva la
paura di trovare danni.
lei restò seduta, dritta, sulle ginocchia cn le sue verso la
poltrona, a fissarlo.
"tu mi fai venire certi colpi, ragazza, sapendo che potresti
combinare qualcosa che..."
"se io dovessi chiederti... tu cosa provi se...!... mi risponderesti?"
Dorde aprì gli occhi dopo un sospiro e la fissò,
non
aveva cambiato posizione ne altro, stava seduta con il busto
verso la finistra alla destra di lui, il viso voltato a fissarlo, le
gambe un pò spostate verso la poltrona. La testa che si
inclinava a destra e sinistra studiandolo.
"... che vuoi dire..."
"..." abbassando il capo e gli occhi come per pensare a cosa dire "...
mi sento confusa per la maggior parte del tempo... Sono confusa
perchè non so chi sono, cosa sono e... nè quello
che
voglio... e ancora perchè vedo la gente provare mille cose,
farle palesi o dirlo perchè si aspetano qualcosa... e... si,
sono pregna di confusione, questo anche perchè
stò
continuando a vivere
per acconntentarvi e aiutarvi ma... mi sento in un limbo dal quale non
so
uscire... vedo gli altri vivere le cose, dire di provare cose ma io...
non so come riconoscere, per capire, cosa loro dicono... a volte come
fu per quella scena che dissi a Zay dove non so come mi
sentì
come... indietro nel tempo in una situazione con Rò come se
fossi lì e poi mi ripresi di colpo ed ero nell'aula
dell'uni,
sola perchè studiavo e... era come se fossi tornata indietro
di
botto a quel momento per poi riaprire gli occhi e trovarmi
là e
per un attimo mi sentivo storidita perchè no ncapivo dove
fossi,
dovetti... mettere a fuoco le finestre, il luogo... a volte non proprio
così ma... cercando di capire quello che dicono e che
vedo... io
torno a certi momenti a quando... io non provavo ne sentivo niente di c
osa diceva la gente o che avrei dovuto vivere e... smpere con Zay sul
treno quando ci fu l'errore e lei che piangeva e io no ncapivo
perchè lo facesse quando cèra sempre un modo
e...
risultav sempre fuori posto perchè loro ....mh...
è come
se fossi un fantasma o spirito che vaga ma non può essere
ciò che hanno e sono gli altri intorno... "
"è per questo che mi hai chiesto di dirti cosa... e chiedi
alla gente, chiunque, di spiegarti...?!?"
lei però non rispose e si voltò verso di lui,
come demoralizzata per
poi accigliarsi e seria si mise a sbottonargli i bottoni della camicia
non aperti, il primo era aperto che aveva allentato dopo
essersi tolto la
cravatta come faceva sempre prima di edcidere di andare a cambiarsi.
"Lia... che fai..." fece lui cercando di fermarle le mani ma lei le
allontanò "mi spieghi perchè ti lamenti
delle cose
che io non mostro o faccio, se però lo faccio per pernderti
in
giro, dici che ti provoco?..."
"..." tralasciando quello aperto, il primo, lei sbottonò gli
altri tre e poi continuando a non proferire parola passò la
mano
dal suo collo alla spalla destra scostando nel mentre un pò
la
parte di camicia aperta, e si accoccolò di nuovo con la
tempia
contro l'incavo del collo. Dorde mosse la testa per guardare e con la
mano cercò di prendere la mano che stava ancora ma
lievissimamnete a muoversi sulla sua pelle, ma lei fece un mugugno di
protesta, ceercando di non fargliela togliere.
"... mi spieghi..." ma poi cambiò idea e con un grugnito
diede
un coplpetto con la fronte alla spalla sinistra di
lui"perchè
anche a te come a Rò batte il cuore
all'impazzata? Perchè non è possibile avere
sicurezza
sapendo che si scatenano le stronzate e tu non puoi stare vicino alla
gente perchè..."
"Lia... siamo umani!" fece lui, tirandole via la mano e con una
cercando di riabbottonarsi la camicia "... anche se tu non senti certe
cose, non dimenticare che anche i tuoi atteggiamenti di scherzo possono
non essere... siamo umani..." chiuse lui
"Già..." fece lei amaramente, passando la mano sul collo e
poi portando le dita sulla sua nuca come a tirarlo verso la sua testa e
stringersi di più "Io non provo e sento niente ma non mi
crea
rabbia o altro... Io non voglio provare niente, su questo non ho
problemi, vorrei solo capire per non finire a fare strafalciioni e...
non è questo che
desidero, ossia provare anche io, mi sta bene come stò ma...
nell'avere persone intorno io mi sento a disagio perchè
provano
e sentono cose a me sconosciute e credono che io sia chissà
cosa,
perchè non mi accorgo di loro e come ci si dovrebbe
comportare... non è per me una
mancanza non provare niente mentre mi accorgo sempre che ALCUNI quando
sono con loro hanno certi atteggiamenti... è solo che... non
mi
sento manchevole, come ho sempre detto se non fossi come sono ero
quella che se non provava niente per nessuno non trovava assurdo virare
su un professionista solo per l'esterienza, questo per evitare problemi
con mi stava intorno ma... era appunto per le esperienze, che non ho ,
non sul dover per forza provare qualcosa... ma cosa mi fa male uguale
è... non
voglio avere paura o senso di vuoto cn chi mi sta vicino,
di incapacità come se io
non volessi considerare gli altri come mi accusano e ancora... io mi
sento... nel sapere che alla fine non mi
si vorrà mai bene perchè io sono io e
perchè ci
sono, perchè ci sono fattori biologici che influenzano la
cosa...io vorrei essere amata con ben più che gli ormoni...
Un
pò come per Lei, dell'opera magna... senza ormoni,
provava e aveva sentimenti anche più e più di
me... a
riprova del fatto che l'amore non è e solo sesso e cosa
danno
gli ormini, ma cè di
più... ma gli ormoni rovinano tutto e..."
"... tu lo sai bene che se togli all'essere umano ciò che
danno
gli ormoni, è un mondo fnito di tante cose..." fece lui
portando una mano
sulla sua vita e l'altra le cosce "... anche se sei tu e dici anche Lei
non
siete spinte da quelli, gli ormoni fanno parte dell'essere... umani!...
perchè la gente brama così tanto cosa danno lwe
droghe, il sesso e viverlo?
perchè ti dà delle cose he ti fanno sentire
vivo... sono
esperienze che per la natura devono essere sfogate altrimenti
saremmo... come gli angeli della bibbia... lo so che tu
vorresti toglierti tutto ed essere TE, perchè a parte quando
hai
il ciclo... o meglio, avevi... avevi quell iche chiami sintomi e..."
"e voi non me lo permettete!!" come un'accusa, offesa
"E' solo per i test... tu stessa dici che i cavalli per fare un esempio
se sono castrati perdono ciò che sono... non i cani come
paragone, ma i cavalli vengono resi castroni perchè si pensa
che
gli stalloni siano più mansueti... e lo ritieni vergognoso
perchè rispetto altri animali loro ne risentono...
così
come per loro, le persone hanno bisogno degli ormoni e anche se tu dici
di non..."
"Smettila con le solite cose... hai già detto le stesse cose
altre volte, io non provo e non sento quello che gli altri descrivono e
non sento il bisogno ma... con Milan non ne posso parlare
perchè
poi inizia con le sue cose, insieme a Madame come se non mi
sentissero... è così difficile almeno sapere
qualcosa per sapere come comportarsi con gli altri?!? Poi quella
stronza o altro come mi hanno etichettata sono io!!... ma nessuno ad
scoltare e capire me!:..tuti voi ne siete influenzati e se io mi
sento meglio così, perchè cosa voglio e comprendo
so che
non viene da un'influenza... voi... è così
sbagliato che
esista una come me che non possa vivere come si sente e voglia, anche
tra altri senza esser... non è giusto!!" tirandosi a
sè
lui con un
braccio dietro la testa, guancia a guancia.
"L-..."
"mi sto logorando dentro... ci son o cose che per me sono importanti...
sono cose di importanza vitale... io non sogno più... non so
più quali sono i miei sogni perchè ho perso
tutto...
Voglio solo farmi scivolare tutto addosso e non scivolare sempre io ma
non sapendo cosa provano, come e tutto il resto gli altri on so capire
e comprendere i loro comportamenti e pretendono che io CONSIDERI loro
ma nessuno considera il mio non capire e che non provo niente... e
sento sempre pretese e ..."
"Lia... Ascolta..." strofinandole il mento sulla fronte
Lia e Dorde si voltarono sussultando verso la porta alle spalle di Lia,
in fondo, mentre Milan li raggiuingeva frizzantino e felice con
qualcosa in una mano, pesante.
"Ma..." fece Dorde in preda ad ansia, facendo mettere Lia seduta dritta
come se avesse fatto un balzo sulle cosce di lui, scostandola "... che
cavolo di fai
qui!!! Cèro io... ci vedranno!!! QUalcuno
entrerà!!!..." agitatissimo
"AH AHA H" rise Milan "Tranquillo, ho controllato tramite Helias e dato
ordini che tenessero tutti lontani..."
"ma sei pazzo!! Non siamo neanche in una stanza con passaggio..." disse
Dorde come una
preda all'erta voltandosi verso l'altra porta, di fronte l'altra
"noi...!"
"Ti calmi?!? Non ti preoccupare, ho il mio metodo per andarmene..."
mostrando una borsa tipo da palestra in una mano, quella che usava con
i travestimenti e lui e Lia si divertivano a vedere quanto Milan
riuscisse a fregare gli uomini, e si sentì un
"Ghe!" diveertito. Era Lia che ghignava e fissava Milan c ome se
pensasse -sei un
grande!-
"Cosa ridi!!" la rimproveerò Dorde agitato e spaventato di
vedere qualcuno spuntare e mandare in fumo la copertura di anni "ANni
di impegno per..."
"..." ma Lia fissò Dorde che la rimproverava, con
sorriso
monello, e poi guardò
Milan che cercava di cancellare il suo sebbene stesse morendo, e poi lei
saltò
giù dalle gambe di Dorde e andò ad abbracciare
Milan
contenta, stringendoselo tutto "... sei tornato e sei stato grande a
farlo camuffandoti!! Poi voglio vedere i filmati e acclamare la tua
fottuta bravura!! Poi
spiegami come sei criuscito a sguciare sotto i loro occhi e come, come
se non
ti riconoscessero!!" riedndo e stringendolo con entrambe le braccia al
collo, saltellando.
"possiamo vedere di cambiare stanza...!?" fece nervoso Dorde alzandosi
fissando le porte
"...ma no ho ancora detto cosa ho portato...!!"
Lia lo squadrò acnora incollata su di lui,con fare
confabulatorio e Dorde si mise le mani in tasca nervoso.
"Dai... racconta!! voglio sapere...!!"
"Dai, bimba... indovina!! AAHHH, sono stanco ma ora mi sento meglio,
vieni qui!!" stringendola alla vita e sollevandola mentre lei rideva,
per poi metterla giù e ravanare nella borsa.
"Prima che me ne dimentichi, ecco fretello... questi sono i
contratti... abbiamo tre nuovi clienti e uno che è entrato
nel
nostro gruppo religioso..." porgendoglieli e Dorde iniziò a
dargli una scorsa veloce. " E poi... ho una cosa che volevi.." fece
invece rivolto a Lia senza alzarsi, ma come nascondendola.
"E che cosè...!?" avvicinando con la testa per guardare
dentro il borsone
"WHAAA!" fce lui facenodola saltare in aria "Non te lo faccio vdere per
ora, questo è un'altra cosa... è qualcosa per
stasera.."
"perchè, che cè questa sera...!?"
domandò Dorde sollevando gli occhi dai fogli, come a
interrogarli
"Segreto!... non è questo che devi indovinare... dai,
ricorda
cosa ti piaceva fare fino al liceo ma non hai mai potuto...!?"
Lia inclinò la testa come presa alla sprovvista, pensando e
Dorde si intromise "Ti prego, non dirmi che le hai comprato dei
materassini da spiaggia a forma di macchine, carro armati o cosi strani
che sparano acqua per giocarci voi due... sull'altro suo interesse er questo periodo
cè il fatto di fare il bagno a mezzanotte o fare camping in
spiaggia o..."
"NO!! non è questo!!" fece ridendo e ancora misterioso,
e
Dorde si accigliò, fissò Lia che
ricambiò ancora
non capendo e poi si illuminò.
"OOOHH!!.,.. hai preso una tenda indiana!?!" fece lei con
un'espressione sbalordita e contenta
"N-no... non proprio quella!!" fece Milan un pò in colpa "
ho
trovato questi e ne ho presi uno per modello..." porgendole dei fogli
che erano le spiegazioni di montaggio delle tende. E lei lesse le
intestazioni di ogni blocco.
"Tenda dell'esercito Normanno a due alberi agli angoli e tettoia
sollevando il lato predisposto con due barre... oh, sembra uin
gianduiotto con il lato lungo sollevato... " le uscì e Milan
rise " Landsknecht, a pianta quadrata rettangolare e tetto a cono con
tettoria lunga e bordature a merlo... sembrano quelle dei film...
Modedllo araldo a pianta angolare a otto picchetti e tetto a cono, con
tiranti e tettoia... Tenda ad anello Avalon totalmente circolare on
tiranti ed entrata a lembi della feritorio predisposta... hai preso
tutte queste!?"
"Si...! Hanno i portanti in legno e non in ferro e utilizzando... dei
pesi è possibile montarla anche non nel terreno..."
indicando
questultima cosa con una certa enfasi
"QUindi... sono per noi!?"
"Certo, bimba!! Invece che sempre nelle nostre stanze, avremo un posto
solo per noi... come i ragazzini che creano il loro posto tranquillo e
lontano dagli adulti... "
"eh eh eh" rise lei e dopo un pò che si agitavano, mentre
Dorde non capiva, perchè sembravano come sotto acidi insieme,
non
fecero un coretto, lascianto basito il fratello maggiore.
"NOn...!! CI posso..!! Creeeeedere!!!"
"NOn...!! CI posso..!! Creeeeedere!!!" tutto in italiano.
Agitarono le mani aperte vicino la testa, non come fare un megafono
quasi come cercava di capire Dorde, ma le mani le scuotevano vicino al
viso dicendo quelle cose. E poi Dorde ricordò, l'avevano
già fatto quando entrambi, suo fratello e lei, erano
entusiasta
per qualcosa da fare. Erano scherzi tra loro e una volta
lei disse per spiegargli erchè agivano così "E'
alla
Aldo!! Il comico del trio che è troppo forte su ceerti
atteggiamenti, ache se noi conterranei non è che siamo
così!!... però Milan adora certe cose che gli
faccio
vedere..!!" mentre suo fratello amavba il modo dei fare degli italiani
e come si sentivano certe parole che non conosceva. Aveva imparato
qualcosa di italiano ma solo per salutare ma i modi di fare erano per
lui qualcosa di fascinoso.
"Mh... quindi siete entusiasti della cosa!" fece Dorde ancora basito da
cosa combinavano.
"NOn...!! CI posso..!! Creeeeedere!!!"
"NOn...!! CI posso..!! Creeeeedere!!!" rifecero e Dorde alzò le bracia per coe dire -ma ancora!-
Ricordava, Dorde, quella volta per carnevale che invece di
belle maschere si erano vestiti da uomini primitivi e per dare qualcosa
di particolare al tutto si erano impiastricciati di colore,
fluorescente che di notte o buio si illuminava fatto... di mani e
schizzi insanguinati!! Era per una piccola cosa tra loor la sera, si
divertirono molto ma Dorde lo avevano costretto a vestirsi di
sciamano con una cosa tipo tunica, mantello grosso di pelliccia vera e
bastoni strani, cinture e altro, non era molto felice di vedere
che
combinavano. Lei aveva indossato qualcosa alla flientons, non tipo
bikini di pelliccia come facevano molti, ma due pezzi composto da sopra
che mostava un pò l'ombelico in base a come si muoveva con
scollo a V e pantaloncini, tutto di pelliccia e Milan col perizoma, con
cinture, fasce porta cose e scarpe pelose tipo baccucce da casa che
alcuni usavano. lei li odiava ma per quella cosa se li mise. E per fare
cosa paurosa anche se non eera Halloween, presero quel colore
fluorescente di un rosso chiaro e si stamparono mani addosso e schizzi
di sangue di varia grandezza e chi ci andò male negli
scherzi
furono i tre dell'ave maria, e i veterani, che erano in stanze diverse
a
farsi una cena con festicciola e spassarsela dopo quella grande, prima
di andare a leto. Dorde
quando scesero ovviamente non si mostrò, aveva una maschera
tipo
batman pelosa che a sua detta lo faceva sembrare, con la pelliccia, un
babbuino!! E Lia rideva che lui non si divertiva e faceva nervi
perchè stava sempre sull'attenti e sconstroso a trascinarsi
sotto quella greossa pelliccia perchè lei gli diceva "ma
è per ridere, per poche ore che uoi che sia, siamo noi e tra
noi..,. io ho sopportato di peggio...". Ma lui era
tirato
nel godersi qualcosa perchè pensava che suo fratello, troppo
infantile su certe cose, la trascinasse in casini e scherzi tra loro
come lui on voleva. lei non avendo giocato e passato del tempo con le
person fin da bambina perchè anche i bambini cresciuti da
stronzi adutli, sanno essere stronzi, poi metendoci i suoi, si era
lasciata andare a diveertirsi
in tante cose. E Dorde abituato a una vita meno festosa di Milan si
vedeva trascinato dai due, che facevano comunella, per farlo
partecipare.
"perchè no!! Fratello, ti lamenti sempre ma è da
un
pò che ti vedo ridere, cosa che non facevi da tempo! E... ti
diverti!! NOn puoi negarlo sebbene ti lagni che stai preoccupato che ci
vedono insieme, che qualcuno spia, che facciamo troppo tardi, e altre
cose. Sei peggio di un padre ansiogino, però era da tempo
che
non partecipavi a qualcosa che..."
"MMMHHH" fece Dorde borbotttando qualcosa mentre Lia lo fissava
ridendo, poi lei si voltò verso Milan.
"Oh...! E dove le monterai?"
"LE montereMO...!! O forse no... meglio farlo fare a chi ha muscoli... Sono per noi... passeremo il tempo come volevamo
fare da ragazzi, in tenda e scopriremo come si vive in questo modo... e
magari poi nei nostri boschi..."
lia restò a bocca aperta, Milan rise e Dorde alzò
gli occhi al cielo ma poi fu lui a ridere!
"Ah... ma tu ci vuoi vivere in una tenda come una persona semplice e
senza comodità!? In un bosco? QUanto reggerai?" fece Lia sincera a Milan, il quale la
fissò
contrariato mentre Dorde se la rideva
"E tu pensi che stare in tenda sia solo non lavarsi, mangiarsi con le
mani, vivere tra animali e..."
"ovvio che no, però... quindi, dove hai intensione di
montarle?!"
"Sono per ocasioni diverse, ne useremo una alla volta e in base a
quanti siamo...!!" e fece prima guardandola bene e poi puntando su
Dorde, il quale compreso, iniziò a dare diniego e Milan fece
qualche battuta "Sei invitato anche tu fratello, ovviamente, per questa
sera ho intenzione di mettere la prima, il... come lo hai chiamato!?"
domandò rimasto senza parola.
"Un gianduiotto con un lato aperto" fece lei ridendo di gusto mentre
prendenvano in giro le forme delle tende, e Dorde vide che Lia sembrava
ttoalmente diversa quando partecipava a qualcosa da non credere che
fosse la stessa di prima. Milan come se avesse un amichetto dei
giochi dopo tanto tempo.
"NOn...!! CI posso..!! Creeeeedere!!!" fecero di nuovo i due dopo aver
parlato di qualcosa e Dorde riprese a seguirli un pò
scocciato.
"Cosa...!" fece Dorde come il terzo incomodo
"Ecco.. se tu seguissi, non faresti... queste figure!!" fece Lia
porendendolo in giro, mettendosi a fissarlo di fronte con una mano sul
fianco
"E... cosa dicevate?"
"Abbiamo fatto l'elenco delle cose perfette d mettere dentro... embrerà una tenda dei paesi arabi nomadi...ora
sarebbe meglio decidere dove metterla... hai detto questa sera? Ce la
faremo?"
"SI! ma non l'ho detto chissà per cosa, perchè
non dovremo andare lontano per starci dentro..."
"E quindi?"
"Che vuoi fare...!"
fecero Lia e Dorde insieme
"Calma... ho intenzione... di montarne una nel corridoio!!" fece
tronfio guardandoli n faccia a turno, ed entrambi cambiarono espressione
diventando titubanti e straniti.
"Ehm... nel corridoio!?" fece Lia e Dorde le andò dietro
chiedendogli che cavolo stesse dicendo.
"useremo una tenda che rintri nel corridoio e l'apertura
sarà verso la grande finale alla fine del corridoio che
guarda fuori... mi sono ricordato di questo quella sera che sei venuta
con l'arco e le frecce e... dei bersagli speciali... e hai fissato la
finestra dicendo che quando mi aspettavi a volte ti mettevi
lì, essendo la parte finale del ferro di cav allo e nessuno
ti disturbava " mentre lei si accigliò in riccordo di quella
notte "passeremo insieme del tempo nella tenda, non fuori, lomntani da
tutti, sui cuscini come in erti paesi a stare insieme e fare tante
cose..."
"Tu hai pa.... lasciamo stare..." fece Dorde scuotendo la testa come se
non ci credesse ma si stranì' alla risposta di Lia
"Se è ciò che vuoi, va bene... sono con te...
quando cominciamo...!?"
"Sei impazzita? Una tenda per tutta la parte finale del corridoio che
guarda verso la finestra? E come si esce, comunque?" fece sconvolto
Dorde
"Tranquillo fratello, avevo già fatto sistemare questo,
un'apertura extra nella zona opposta all'apertura, con cuciture dei
bordi per renderla forte e un sistema magnetico che chiude i lembi che non si vede il
dentro e se qualcuno cerca di aprire si sente..."
"Milan... ti avevo chiesto di non spingere Lia nei tuoi deliri
infantili e sciocchi... la influenzi e tende a seguirti nel fare casini
da ragazzini che..."
"Dentro, siamo ancora ragazzini... siamo dovuti crescere veloci e per
necessità e ora ci diveertiamo... oh, devo chiedere a
qualcuno di montarla, non per cosa Lia, so bene che tu ami fare le cose
di tua mano ma a che ci servono muscoli in abbondanza se non li si
sfrutta...? Vado a cercare qualcuno che si metta a finire la tenda
perfetta, entreremo e usciremo dalla nuova apeertura magnetica che ho
fatto fare, e quella originale resterà aperta verso la grande
finestra così che il cielo si veda tutto... altro che le
città!!" fece baldanzoso, vedendo Lia che gli sorrideva
complice e orgogliosa, andando via.
"Dimmi che scarzava, che... Lia, ok che ti diverti e ti senti
finalmente in compagnia ma... se ti fai trascinare finisci per ..."
"Cosa ti preoccupa?" fece lei seria, fissandolo negli occhi "ci vedi
ocme stupidi, sciocchi, o..."
"no, io..."
"Dorde... ascolta... Milan è... come posso dirti
perchè tu capisca, esattamente come dite a me... ha un
cuore leggero e illumina la stanza... è spontaneo,
leggero,
fresco, gentile e spumggiante, lui è... qualcuno capace di
trascinarti si, ma in momenti leggeri anch'essi, per dimenticare,
uscire per un pò da una bolla senza tempo... è
diveertente, franco ma abilità nel dirlo eleganti, con
lui è come tornare a uno stadio precedente... lui
è ... l'opposto di questo qualcosa che sono che ha un
equivalente stanco" indicandosi" è come un fratello che non
ho avuto accanto, una persona amica che sembra sciocca e casinista ma
è solo per divertirsi senza le strnzate dell'asolescenza,
lui vive cose che non ha vissuto prima, facendo sentire bene gli
altri... appare infantile ma allo stesso tempo ci ha uniti tutti
sfoggiando allegria e mille cose da fare insieme ... , rende leggera e
accetta me, col cuore attanagliato da una strisciante
inquietudine. ... Pensami, sola nella mia stanza, nella vita di prima,
e
adesso... per me stare con lui è una famiglia che non ho
avuto, come la volevo, con buona pace di quella originale che sarebbero
pronti al solito di urlarmi -stronza, che cazzo dici, fai schifo- come
peer tutto quando mi disperavo perchè mi costringevano a
stare in mezzo a loro nei pranzi e feste, e non mi sentivo
più capace di sopportare e sorridere
fintamente... a volte giocando, scheerzando, passando il tempo con lui
mi sento come in quella scena speciale del ventesimo
anniversario che si trova raramente, dove Lui la solleva c on le mani,
dalle ascelle, e le dice viso contro viso qualcosa, in quel mousepad, e
sembra quasi dirle "Bentornata, ora siamo qui, qui dove sei
accettata... io ti accetto..."
"Ah quella 20th anniversary mousepad mettendo il nome
dell'opera anche è trovabile in altre lingue ma... "
"non tergiversare per cambiare discorso... non riesco a vivere niente
ma quel poco è con Milan... come quando divento
Veròna e parto per la Caccia o fare qualcosa di giusto e
buono là fuori, che altri non fanno... mi sento viva e
veramente in questo mondo, nell'agire contro la feccia, cosa faccio cme
se io parlassi e agissi per i deboli e il mondo giusto... e in tutte
le opere che svolgo... mi sento come persona tra persone... c ome mai
prima nella mia vecchia vita... e quel qualcosa che provo in quei
momenti li sento con Milan... anche con te, ma a volte tu tendi troppo
a ... all'apparenza, alla forma,a ... cosa col generale hai imparato e
creduto come essere e vita... io mi sento forse viva, quel qualcosa che
non provavo prima, con Milan, e sarebbe anche con te se non fossi
così tirato... Da Zay e in Irlanda, io.. ah quel viaggio...
i miei hanno sempre tenuto in mano le carte e i dati di ogni cosa io
avessi come conti e altri, e non intendevano mai darmeli... io ho due
anni
o poco più in meno di Zay, e immaginala ora con figli e
famiglia, la SUA vita e vedi me... tutto ciò che era mio o a
mio nome, compresi i soldi o giuielli, erano in mano loro
enon hanno mai voluto darmi nulla, perchè
così non scappassi, no facessi cose per loro sbagliate, senza
soldi... -sono conservati, non te ne fotte niente di queste cose,
fregatene- dicevano... ogni volta che volevo
qualcosa per comprarmi cosa volevo, iniziavano ad alzare la voce
partendo da -Cosa devi fare? Se hai bisogno di qualcosa te lo compro
io-... mi vedi? A questa età!! Non mi hanno mai dato una
paghetta per imparare come gestire il denaro, capire tutto
ciò che gli altri apprendono con l'esperienza e valutando,
calcoaldno cosa fare con quanto hanno... se volevo soldi dovevo dire a
cosa mi servivano, se non andavano bene con cosa si apsettavano loro
non me ne davano, perfino i soldi dei nonni si prendevano dicendo -ti
ci compro le cose- finchè non ho fatto casino per tanto
tempo da riuscire a evitare che me li fottessero ma era come se
perdevano qualcosa, quando mi vedevano soldi in mano... e non potevano
gestirli loro... è veregognoso che aslla mia età,
da quando ero maggiorenne, non hanno voluto, si sono smepre rifiutati,
di darmi tutti i miei documenti e informazioni sui conti e cosa
avevo... mai visti e mai saputo se e cosa avevo e se andavo all'ufficio
postale, cèra comunque il conto in comune, potevano
benissimo essendo tutti collegati, fare cosa volevano e io non avevo
niente lo stesso!! Con la burocrazia serviva la LORO firma ed ero con
le mani legate!! Ricordo che una volta mi dissero -appena ti sposi ti
diamo tutto- come se l'unica opzione di avere qualcosa fosse
sposarmi... e credi che non ci abbia pensato a un matrimonio falso?
Prima di Zay si, perfino una volta di chiedere a Phib se conosceva
qualcuno che si immolava qualche giorno e poi di nascosto carte del
divorzio, tutto diviso ovviamente, e scappare mentre credevano fossi
sposata... ma non l'ho fatto e non so nulla di ciò che
dovrebbe essere mio sulla carta... sono avvilita e devastata ancora
adesso, anche pr Teresa che non so come farà a lottare
contro di loro per avere cosa le dovrebbe spettare e se andando alla
posta, cè modo di prendersi tutto e fare a nome suo, mi
avevano minacciata piùà olte che facessi schifo e
farmela pagare se facevo stronzate... se glielo rinfacciavo mi dicevano
-fai schifo, stronza, merdosa, uno fa le cose per te e pensi queste
stronzate, ti compro io le cos,e che cazzo vuoi..,- loro esatte parole,
ma se chiedevo qalcosa, non me la compravano mai... e quando dissi del
viaggio loro sembravano alieni!! Non ho mai capito come fosse possibile
che mi dessero soldi e mi facessero andare via ma capitò, ma
il mio grande errore fu tornare... mi fecero così pressione
dall'infanzia e quella paura terribile di come mi giudicavano, l'odio
he avrebbero provato e tutto da impazzire per l'errore della data, e
con
loro che per telefono facevano casotto dicendo che stavano male, dovevo
tornare, dovevo stare con loro o continuaivano a stare male... se non
lo avessi fatto, avrei trovato il mio respiro invece di una gabbia da
cui non potei più uscire, senza soldi ne
opportunità e so già che se avessi chiamato
qualcuno per denunciare che ero senza niente e tutto quanto, e volevo
cosa era mio a forza, sarei passata io per merda
perchè figlia ingrata... mondo bigotto del cazzo... ho perso
tutta la ma vita ma nessuno lo capiva e quel viaggio con Zay mi fece
capire che non ero adatta per vivere in questo mondo, e er i miei
terrori a causa dei miei... avevo due opzioni, anzi tre... scappare da
sola lontano con soldi che non avevo e ricominciare da capo, ma malata
NO!, Due, accettare l'invito di Zay e veedre che accadeva senza
però restarci ctroppo, non mi piace avere debiti... ma
significava essere un peso e sentirmi dire le stesse cose che
scrivevano ma dal vivo, facendomi incazzare e poi che dovevo fare?
Ninete... non cèra neinte per me... o morire!!!... davano
rispetto e considerazione a membri della famiglia che meritavano un
camlcio in bocca, io no, ero solo rompicoglioni...io ero... incapace di
scappare con i miei
mezzi, anche che fossero stati pochi... avrei avuto bisogno di
qualcuno, e significava esseere in debito... per questo mglio la morte,
per questo aveva deciso di credere a Zay che diceva che forse Phib e
famiglia qualcosa sapevano e... ma io nono ho avuto nulla dalla vita e
quando morirò, so bene he quella famiglia dirà
sempore che ha fatto le cose bene, giuste, era per il mio bene tenermi
incatenata, con loro dovevo stare e massimo sposarmi per avere cosa
eera mio... "
"..."
"ti ricordi cosa ti lessi qualche tempo fa? le storie di persone sc
hifate dagli altri e sole...?" prendendo il suo telefono e leggendo "E
una coisa vecchia ma gira molto... -Vecchio e solo, pensai che un cane
avrebbe colmato la mia esistenza. Lo trovai randagio, sporco, affamato,
gli feci una carezza, mi seguì senza timore. Ora
è il mio cane, io sono il suo padrone.
Gli parlo, lui mi risponde a modo suo. < Fido domani
non avremo da mangiare, la pensione è finita, avremo da
aspettare! >.
Arriva quel giorno benedetto, in fila, con gli altri pensionati, il
libretto sgualcito dal tempo, stretto tra le mani, aspetto il mio
turno. Fido scodinzola contento. Lui sa che oggi mangeremo di
più e un poco meglio. È già inverno.
È fredda la mia casa senza fuoco.... " alzando gli occhi dal
telefono "... potrei riprenderli tutti ma questa storia racconta di un
anziano, ci sono storie di persone giovani o più adulti, di
ogni età, lasciati a se stessi perchè non
considerati per varie cose ma magari... magari erano come Milan, ma
nessuno lo sapeva... o come me, mille cose che mi piacciono, che adoro
fare dal modellare la creta Degas con i pennelli in silicone di vario
tipo o grandbezza, scrivere a mano con pennino o inchiostro, pulire o
ammirare minerali e gemme di vario tipo e grandezza, fare mining per
quei minerali, l'equitazione o il fare lavori in fattoria,
leggere o
vedere film, ascltare brani finchè alcuni mi mandano in
dissociazione in automatico come happy birthday per fare un esempio o i
brani dell'opera magna, o di Skrillex, o altri, vedere la gente che
cucina o è impegnata in mille mestieri e perdermi nei
processi di creazione dei prodotti finiti, vedere come un animale
sacrificato per il nostro sostentamento diventa qualcosa che sembra
arte "facendeo ridere Dorde, perchè più volte le
aveva chiesto cosa ci trovasse di affascinante nell'osservare i
macellai mentre suddividevano le parti e creavano cose per lei
straordinarie, da un animale morto. Vedeva i vari tagli, come era un
essere vivente dentro e come fosse affascinante l'anatomia come nei
musei sui corpi umani sezionati, che aveva visto e lui non capiva
perchè perdesse del tempo seduta a guardare gli altri
lavorare "nessuno si preoccupa di sapere che persona sei, cosa ami,
tutto di te,se non sei come ti vogliono, puoi stare a morire solo...e
tanto altro... ci sono cose che avrei voluto fare ma non
farò, anche perchè ho attacchi di panico
nellimmaginarmi di nuovo sola, ma non solo dentro ma tra la gente, ma
sola
anche ome peersona perchè rifiutata da tutti... ma
interessante da certi familiari che vedevano me e gli altri preziosi
per i loro gossip del cazzo!! E basta! Per quella che sono... sarei
rimasta sola
come gli anziani, la gente rifiutata od emarginata... aspettando la
fine e cercando i modi per non lasciare niente e parenti del cazzo....
ecco cosa so!! Io non avevo nessuno e non avrei nessuno e sarei finita
nei modi che ti ho letto, come tutti quelli soli tra le pareti, a
mangiare sul balcone da soli a guardare il mondo fuori, che
sembrava
più caloroso per altri, e magari non meritava nessuno di quella
feccia che invece viveva cose per me impossibili, a
mangiare davanti il pc a farmi compagnia un film o qualcosa, piangendo
lacrime amare di non essere ABBASTANZA per il mondo, da non essere
accettata... come per quella art in mousepad dove Lui la guarda negli
occhi e le dice bentornata, per me sei sempre accettata....dei gesti
gentili, bella atmosfera, vera accettzione e contententezza di averti
vicino o nella stessa stanza, senza... ciò che odi... senza
finzioni o accondiscendenza... come mi diccesti..."
" non cercando più amici o persone vicine, ti sei
preclusa tante cose e sebben capisca perchè..." fece lui,
riprendendo quel discorso "tu hai bisogno di gentilezza e segni di
affetto che... per la paura di provare dolore di rifiuti, abbandono,
sofferenza di quelle vite che vedevi e leggevi ovunque, e non accettando
di avere debiti per tante cose, sei finita in un limbo di solitudine... e
capisco quando dici che non potevi avere certezza di avere pizzichi di
qualcosa accettando cosa ti dicevsano Zay e Ric, preferendo stare sola
che vederti di nuovo sola e sprofondata in una premorte peggio della
vera morte quando anche loro si sarebbero stufati.."
"Si, ko... forse posso dire di non sapere cosa sia il calore umano,
come riconsocerlo in me se cè o negli altri,. o almeno,
inteso coime i snetimenti che tutti dicono di provare per qualcun altro
da definirli come l'AMORE che tutti cerecano di insegnarti,
comè, come deve essere vissuto, sentito, svolto et ect...
nelle dissociaizoni ci sno cose che l'altra me avveerte, e le sento
anche io ovviamente al ritorno, ma mai, mai nella relatà e lal fine,
fanculo, va bene così... morirò con mille
dispiaceri e rammarico, maledendomi per ... aver perduto una vita
intera per avere da altri quel pò che vedevo verso altri che
non meritavano... rimpianti, ecco cosa vedrò mentre
morirò, mentre altri vedono i momenti della loiro vita... io
non avrò neanche questo miracolo... a meno che non siano
tutte le sofferenze patite e cosa mi facevano... in quel caso maledirli
tutti sarebbe il minimo... e loro con me... ma posso dire che riconosco
qualcuno di bello dentro e cosa fa intorno a se... cosa per te appare
come infantile e stupido, è un qualcosa di gioioso e
innocente, sincero, voglioso di vivere otgni attimo col sorriso e cose
che riempoiono dentro... per non essere come me... peer
questo, a mio avviso, Milan non è come tu dici e sono
contenta che sia così... questa vita è
già abbastanza amara..." andandosene, lasciandolo solo.
Dorde non la fermò e incazzato si voltò, per
vedere un foglio sopra il borsone di Milan, lo prese e lesse. Vi era
una lista di cose da fare e appunti per ricordarne altre, scrivendo di
solito tutto in fogli da un bock notes mini. Aveva un cassetto pieno di
quei fogli e solo lui riusciva a orientarsi per trovare cosa poteva
andare in varie occasioni e su quale fossero. tra cui
-FONDUTA - a lei piace, ha sempre desiderato mangiarla come nelle
storie che sentiva e leggeva sugli alberghi di montagna e come si
mangiava.
-Lampada ad acqua - otima nel suo ufficio invece delle sfere del pendolo
di Newton.Utilizza principi della scienza di base per
creare un'illusione ottica antigravità per cui le gocce
d'acqua
salgono in su. Quando posizionato in un ambiente con luci
vicine, l'acqua non si leva in
realtà. Sembra che sia levitante a causa della frequenza
lampeggiante della luce. È un'illusione ottica.
DUE PEZZI color argento o bronzo e color legno, trovare base?
-rosseto che ho trovato opato vellulato - avevo pensato a un caldo nude rosato mentre
lei se non mattone perlato per certi abiti indossa sempre un rosa malva, quindi rosa malva opaco velluto sia
- Inserire la voce che lei ripete "chi non si forma si ferma" per le Lezioni e corsi per tutti
-IRIS, GIGLI, ROSE BIANCHE E BLU O SCREZIATE VIOLA O NERE per le
tavole, come piace as lei, magari la smette di lamentarsi che sono
fiori ammazzati per tenerli a morire in un vaso, a me piacciono, per
lei osno meglio ancora attacati alla pianta, belle composizioni
così li fissa ammirata e siamo tutti contenti
- da un nostro discorso, ottimo per una lettera di rimprovero: e
io che pensavo il mondo andasse alla rovina per gente cattiva, ipocrita,
bigotta, marcia dentro, ladra, senza coscienza e senza cuore,
opportunista, falsa... e invece va alla rovina per due che si amano...
grazie per avermi illuminato
-Sappi dunque che dal grande silenzio io ritornerò, non
dimenticare che a te verrò di nuovo ... un breve momento, un po
di riposo nel vento e un’altra donna mi porterà in grembo
... NOn più... non più... e poi, ci si allontana da chi
non cè mai stato..
- da cosa ha detto di cosa ha letto, interessanti: NO...YOU COULD
GO SO FAR, AS TO SAY SHE KILLED ME. AND
EVER SINCE, I'VE LIVED IN A NEVER ENDING
HELL.
-una delle sue frasi, Lia lo ripete sempre con amarezza e lo trovo ottimo per l'altarino di scherzo (sul camino?)
noi troveremo giorni migliori, solo la possibilità che
forse, potremmo trovare giorni migliori. Perché non mi
servono cose vuote. Prendi queste parole e cantale a voce alta,
Perché stanotte è la notte in cui il mondo ricomincia. Ho
bisogno di un posto semplice in cui potremmo vivere e di qualcosa che
solo tu potresti dare. perchè questa è la notte in cui il
mondo ricomincia (parlando di una dissociazione, non ho capito se
è rammarico di un'esistenza che vive là)
- POtrebbe servirmi: Fa' che mi rispecchi, ti prego, nei tuoi occhi
affinché la tristezza non abbia la meglio. Chiama, ti prego, il
moi nome affinché il dolore non abbia la meglio. I tuoi occhi
fissano un luogo lontano come in una nebbia evanescente, fancendo suonare le
campanelle dentro il mio cuore sofferente. Anche se ci provo,
ancora non posso nascondere i miei sospiri, e ancora non posso
piangere. Come se fossi tua prigioniera, anche se tu mi allontanassi
Terrei le grida di debolezza nel mio cuore, non mi importerà
quale sarà la tua risposta. Non importa quanto
io mi sia sbagliata, ci dovrebbero ancora essere dei giusti da qualche
parte,tutti cercano ancora una via delicata per sfuggire dal dolore. Le
mie dita possono toccarti apparentemente, ma i miei pensieri non
possono raggiungerti. Ho paura del domani infranto, pensavo che tutte le
mie speranze e i miei desideri potessero avverarsi. Ed ora voglio porre
fine a tutti quei momenti egoistici. La mia solitudine ha già
raggiunto il limite. Tremo di paura al solo pensiero di... (per la completa se mi servono
frasi per qualche discorso, è Unrequited Love o One Sided Love
dell'opera magna)
-preparare una torta decente, che sia grandiosa da mere di compleanno a cui era abituata,
non per festeggiare il suo compleanno ma per darle cose che non
poteva avere. Ho controllato, inserendo il nome della stronza nazi con
-birthday- o -compleanno- risultava circa la stessa data, aveva
ragione e lei si incavolava. spero che il modellino di sottomarino non
sia un brutto regalo, ricordarmi il nome della classe!! ogni volta dimentico quali ha.
"Tenetevi stretti chi vi ha notato quando eravate invisibili."
- LA Famiglia, non famiglia, esiste... esiste un nucleo fatto di
amore, amicizia, rispetto, crescita, per fare in modo di rendere e
aiutarte persone a diventare uomini e donne o altro della
società giusti e considerati
Dorde alzò gli occhi dagli appunti di Milan, sussultando
perchè cèra del vociare e martellate. Si incaponì
nel voler vedere ma poi Milan era in giro, non poteva are liberamente,
quindi cercò di recarsi nel suoufficio cercando una stanza
vicina con i passaggi, scrutando i corridoi, per andare a vedere dai
monitor. Cosa combinavano quei due, si chiese. Benedetti ragazzi!!
ch 39,5
ho dovuto ri-caricare i capitoli dal 31 al 37 nella versione delle mie fic "Never again" cercando di sistemare i
problemi (i vecchi hard disc al salvataggio non so come è accaduto) che
taglaivano parti di frasi o pensieri e sezioni di testo. Ora dovrebbe
essere meglio, reinserendo parti che non si leggevano prima. Quindi
tutti quelli sono disponibili, da qui in poi sono tutti controllati
meglio
"Si... si, lo so...si, la situazione è cambiata
per..."
perchè dovete essere degli squali per fare soldi e soldi
creandovi nemici- gli stava per dire Dorde ma si trattenne "... le
affiderò uno dei nostri migliori cani da protezione e
un'Ombra ,
oltre le nostre guardie del corpo già al suo servizio,
perchè le stiano in coda..." prometteva al cliente che si
era
affidato alla loro organizzazione, o meglio alla branca in forma di
azienda di protezione, controllo, videosorveglianza, e sicurezza come
un pezzo di copertura. Avendo tra le mani militari, specialisti ed ex
militari e membri di forze di polizia ed fbi, e svariate figure in
pensione, adedstrati da loro o c he volevano cambiarfe lavoro, li
impiegava in quei settori e altre agenzie e
poteva impiegarli per la sicurezza e osservazione per lui di importanti
uomini d'affari, capitani d'industria, anche vip e nuovi rampolli della
ricchezza nel mondo. Ma gli dava fastidio sostituire il fratello nel
contatto con le persone, lui era abituato a lavorare nell'ombra per il
generale e spacciarsi per il minore all'occorrenza ma per pochissimo
tempo e tagliando tutto ciò che cèra a monte. Lia
gli
diceva sempre che la aprte diveretente era intortare e sedurre certa
gente modellando truffe su truffe sulla gente che meritava calci sui
denti, ma quel lavoro poteva esser anche venefico. Trovare gente invece
meritevole che valeva...
Da mesi si era
messo a impegnarsi di prima persona per mandare avanti tutto, sia
l'organizzazione vera e propria che le facciate. Aziende del settore di
sicurezza e sorveglianza, portavalori, investigazioni, per passare ad
antichità e specialisti del settore dell'antico e dell'arte
e
una
serie di franchising, dando il necessario per avviare
l'attività, per tutti coloro che volevano riprendere in mano
gli
antichi lavori e stavano scomparendo. Ogni mestiere antico era nella
lista e bastava una minima somma, un contratto per cui se non di
proprio acquisto tutto daiu soggetti anche esterni all'organizzione,
dati in comodato d'uso e si prendevano
una percentuale, c he includeva l'utilizzo del servizio per avere
l'attività, la protezione come volle una certa persona da
certe
mafie che scassavano, e altri servizi. Se, da tutto registrato, non vi
erano vendite, non richiedevano la percentuale ma come da contratto, il
soggetto poteva essere un orecchio che sentiva cose e riportava, un
occhio per dir qualcosa di intressante e altre piccole cose, da picoli
incarichi di consegna o altro all'occorrenza, dandogli premi di
produzioneper mantenerlo con loro, manterlo al -lavoro- e
sfruttare i comuni per i loro interessi. Basta che non siano amlevoli,
diceva.
Erano tutti escamotage che Lia aveva proposto per tenere su antichi
lavori e dare lavoro nuovo e veero a chi non lo aveva evitando le ormai
lunghe liste di persone che ambivano quelli moderni ma che
cèrano sbocchi solo per pochi. Avendo clienti e soci dei
loro
gruppui, da investimneto fino alla religione, avevano un ventaglio
ampio di servizi, avevano contatti con così tante persone
che
stavano su nella scala sociale che sarti, restauratori, esperti di
oggetti d'arte e libri antichi, gioiellieri ed orafi, esperti d'auto
dalla manutenzione alla modifica e altro di lusso o di valore, e altri
settori, che no nera difficile creare negozi rivolti a certe clientele
paganti che le frequentassero. Inoltre avevano trovato, scelto e pagato
i migliori esperti di sartoria italiana e inglese , dagli
abiti
formali, da festa e ricevimento, alle scarpe, agli accessori e questo
solo settore d'abbigliamento, alla giuelleria nel mondo, accaparrandosi
anche esperti per i famosi monili cubani, maglie e catene e
altro
d'alta oreficeria cercati in tutto il mondo, per clienti di fascia
alta, venduti a migliaia di dollari, creando solo per loro linee anche
per giovani e donne degli stessi modelli per uomini facendo insegnare a
persone dell'organizzazione le fasi di lavoro da zero. E
così
prodotti di varie parti del mondo dal campo alimentare agli accessori
più svariati, facendone un mestiere tornato in negozi
metà del soggetto e metà di loro appartenenza,
aiutavano
le eprsone di strada che risollevavano ed erano nell'organizzazione a
rifarsi e riportare qualcosa nel moindo moderno che a Lia non
piacceva.
Diceva smepre che le città ormai erano diventate fredde e
inquetanti, con i palazzi moderni che erano scatolonisenza anima,
edifici altissimi di vetro e acciaio e persone sempre più
vuote
e isolate anche dal pedone a pochi centimentri da loro così
come
vicini visti con odio che gente con cui sgomitavano ogni istante della
giornata. Non le piaceva
quel mondo moderno ma portato al peggio, amava le zone delle
città antiche, modi di fare delle persone ben diveersi da
cosa
cèra ormai in giro.
E voleva riuportare quel qualcosa tramite i negozi.
I guadagni, introiti, possibuilità di entrate per loro erano
in
netto aumento, e per ogni tipo di servizi, i clienti sborsavano
così tanto che coprivano e oltre le spese, anche per un
fattore.
Per le attività e loro sedi, dalle Torri ai Punti di aiuto e
sostegnodove operavano le Pleiadi, dall'energia ad ogni
necessità era gestita da loro. Servizi di comunicazioni di
ogni
tipo, perfino il Canigramma, portare informazioni tramite un cane, a
volte anche gatto nei negozi per non dare nell'occhio, ai telefoni e
sistemi segreti nascosti compreso il telegrafo e codice morse,
all'elettricità, al servizio idrico e via dicendo era di
loro
pertinenza, così da staccarsi da quelli comuni ed essere
assolutamente autonomi. Per acqua e corrente, avevano un sistema
giornaliero senza mai sgarrare di distribuzione, per cui speciali
batterie gradi quanto uno zaino di ultima generaziione in grado di
alimentare un negozio al bisogno con quanto necessitava una casa
normale in un mese, e all'occorrenza consegnandone due
unità,
anche grazie alla centrale geotermica acquisita mentre se ne stavano
costruendo altre due da chi l' avevano acquistata, che forniva
puiù eneergia che serviva nella sola Francia e il surplus lo
immagazzinavano in quelle batterie speciali da consegnare ovunque e che
si adattavano solo ad impoianti di loro produzione. E grazie ai
dissalatori con altrettanti sistemi per l'acqua, da conserevare in
boiler speciali, permetevano di non essere al servizio di fornitori
comuni e non dare modo a nessuno di trovare informazioni di nessun
tipo, restando anonimi. E questo eera solo il minimo. Ogni cosa era
gestita, risolta e mantenuta con ogni cosa di loro produzione e
creazione. Per nessuno era possibile risalire ad alcun documento anche
as pagamento e gli atti di propietà appartenevano ad una
delle
loro aziende fittizie di facciata.
"... Posso renderle a sua disposizione per le sue riunioni e
attività d'alto livello il Central Station di Detroit, la
Hall
Subway a New York City, la Stazione Ferroviaria Canfranc in
Francia, l 'Eilean Donan in Scozia e queste sono
solo
alcune..." rispose dopo aver ascoltato la persona dall 'altra parte
leggendo dal tuo tablet una lista di cose. Era oltato verso l'ampia
finestra dietro di lui a guardare fuori quando alzava gli occhi, seduto
sulla poltrona da ufficio iper megalattica.
Ogni volta che osservava quella poltrona s
eppur non la stessa,gli ricordava una cosa,. come prendeva in giro i
due
Lia, per quanto fosse di pelle e elgno pregiati, comodissima e dal
costo esorbitante. Aveva fatto uno scherzone, ad
entrambi, tra i tanti più elaborato degli altri. Aveva fatto
arrivare un 'enorme cassa con nei documenti da
viaggio una sorta di brochure che illustrava l'oggetto. Dorde e Milan, in una
sezione vietata
a chiunque e quindi insieme, lessero quel depliant così
stupefatti che la fissarono con la stessa faccia. o meglio, erano
parecchio identici già di loro, ma Dorde si era fatto fare
micro
cambiamenti perchè fosse impercettibile distinguerli quando
si
cambiavano di posto. Dalle forma delle orecchie al naso
perchè fossero identici,ai nei e
piccole cose sul viso e pelle che qualcuno con occhio lesto poteva
notare, ma solo queste cose, inezie.
Così erano già identici seppur msi toglievano
pochi anni
e non gemelli, ma quello stratagemma di pagare per dei piccoli
interventi per rassomigliarsi di più l iaveva resi come la
stessa faccia, e quando la fissavano come se la rpendessero per
assurda, sembrava di vedere uno... allo specchio. Anche con i capelli
tenuti in modi diversi, sembravano una di quelle art o illustrazioni
dove il protagonista si poggiava allo specchio e questi rimandava una
figura identica ma nei dettagli diversa, ad indicare la parte profonda
ed opposta. E quella volta si
trattenne dal
ridere nel vederli con la stessa espressione che nel suo paese sembrava
-ci stai a pigglià per culo?-.
"Lia..."
iniziò Dorde con il
depliant in mano squadrandola come se essere sicuro della
cosa "Hai.... davvero comprato e regalato a noi per
l'ufficio... una poltrona da torture De Sade che si apre come un
Transformer per... fare cosa, benedetta ragazza!!!" sventolandole
agitato ocn due dita quel fascio di fogli arrabbiato, ma più
per
cosa serviva, identica a quella del famoso marchese sadico, che altro.
"Aha ha ha " se la rise
divertitissima e sganasciandosi dalle risate, poi andò da
loro e
un braccio sul collo di uno e uno sull'altro se li strinse e disse "Ma
non l'avete vista!!! E' la versione plus premium pro come le vostre
auto!! Dai, fatelo per me, apritelo, apritelo!!!" fece saltellando
felice e Milan alzò le spalle come per dire Ok , e prese un
piede di porco e iniziò a far saltare il coperchio, la
scatola era messa in verticale, e sfilare i chiodi.
"... dimmi..." le disse
in sussurri
all'orecchio mentre guardavano il minore che si divertiva a -scartare-
il regalo, era sempre felice come una pasqua quando li riceveva "...
è un qualcosa che intende qualcos'altro? La regali a noi
perchè si utilizzi? O è più uno scopo
tuo
ricreativo...?" mentre lei era intenta ad osservare ancora Milan nel
suo lavoro ma vedendo sbocciare sulla sua faccia un gran
sorriso
sornione e furbetto, per poi lanciargli un'occhiata solo con gli o cchi
verso di lui, lasciando una risposta non espressa. Gli strinse solo la
mano sulla spalla destra, continuando a tenere il braccio sulle sue
spalle e poi Milan fece un urlo di vittoria mentre il coperchio della
cassa cadeva.
Milan tirò
fuori un ammasso di
coperture che proteggevano l'affare e strappando tutto,
restò a
fissare dubbioso.... una poltrona da ufficio antica e perfetta.
Milan si volse verso sia
Lia che Dorde.
La prima faceva faccia di bronzo, il secondo la squadrò
perchè non vedeva nulla del depliant. Milan trovò
sulla seduta,
portata alla luce, un altro depliant che recitava "Poltrona girevole
stile Inglese ministeriale presidenziale in noce e pelle del
periodo... bimba, ma dove sarebbe l'apparato di De Sade? come si
scompone per giocare al dottore?" quasi preoccupato
lei partì con
la risata che Alaric diceva da disgraziata, che le ven iva quando
faceva il fattaccio e se la godeva tutta.
"Ragazza, non era
un'opera di De
Sade? Ti hanno fregata?" domandò il maggiore andando
verso
l'oggetto per controllarlo "bella è bella, una delle
migliori mai viste..."
osservando la robusta e possente sedia da scrivania con braccioli,
seduta mega imbottita e schienale con imbottitura a bottoni, girevole,
quattro enormi piedi arcuati capaci di reggere un elefante e tutto il
legno era intagliato in tono elegante e raffinato con addirittura i
bordi delle sezioni in vera pelle pesante con altri inserti con
rivetti. Era del colore e
decori perfetti per quell'ufficio, scelta apposta "... dove sarebbero
le parti che si aprono per..."
"Accidenti, ma voi siete
davvero
amanti dei giochetti perversi e sado... siete dispiaciti
perchè non è quella...!!" ammazzandosi dalle
risate
mentre i due fratelli la fissavano contrariati accanto all'oggeto.
"Ragazza, non ti hanno
fregata,
vero?... sei tu che hai fregato NOI!" fece Dorde offeso "che combini??"
le fece raggiungedola e dandole colpetti con il depliant di De
Sade, vero, ma allegato per il prank come se
scherzassero
e sebbene fosse offeso un pò per la trovava di mostrare oro
e invece era altro, se la ridevano alla
fine.
"QUindi sei
demoralizzato
perchè non la puoi usare , heh!!!...??" le fece lei cercando
di
essere seria con sorriso da stronza, ricevendo in cambio quel rotolo
tirato contro, per poi essere inseguita da Dorde che le
diceva
"torna qui, io e te dobbiamo parlare, è la stessa trovava di
quel letto americano che tremola tutto con le monete che hai fatto
montare alla Casa della seta, e spacciavi per i massaggi dicendo di
provarlo, magari ocn una femmina sopra??? VIENI QUI!!!- lasciando il
minore da solo che
diceva "int-intano io la provo.... eh!?... vedo se è a
posto...
voi continuate pure .. che cosa... " per poi sedersi, girare per
provare il meccanismo e chiedere alla stanza, metnre li sentiva ridere
e discutere "... comunque dove la mettiamo...!?"
"poi possiamo proseguire per degli eventi speciali
per più persone con pernottamento.....Castello di Bannerman
negli Stati Uniti, Bannack del selvaggio West, del Montana, a
Granadilla in Spagna, Castello di Łapalice in Polonia...Il
villaggio di Craco in Basilicata... Vallone dei Mulini di Sorrento in
Italia ... l'ex città fantasma di Kolmannskop a
Namibia, a
Bannack in Montana, Bodie Town negli
Stati Uniti o
l'Houtouwan nell'
Isola di Shengshan, ancora a Consonno o Craco entrambe in
Italia
... se invece peer suo figlio che ama le escursioni sommerse, abbiamo
la Prigione di Rummu in Cina, il faro di Aniva Rock in Russia , la
città sommersa di Schicheng in Cina,
Faro di Rubjerg
Knude in Danimarca ....In Estonia la prigione subacquea
dell'Unione Sovietiva o le Fortezze di Maunsell, per arrivare al'Isola
di Hashima in Giappone o il Kayakoy, Turchia City ...
snocciolò
leggendo solo alcune mete che tempo addietro Lia aveva
cercato tra i
post abbandonati da vedere di acquistare, salvare e rendere disponibili
come mete in certi periodi per i ricchi e in altri per i meno ricchi,
obbligando a contratti con ceerti comportamenti per mantenere salvo il
luogo dopo averlo risistemato, rimesso in piedi e protetto dal degrado
e riutilizzarlo per delle entrate rendendoli disponibili per i clienti,
invece che perderli nell'incuria... e se di solito lo faceva Milan di
presentare ogni loro -prodotto- con il suo fare accattivante e il
resto, in quel momento essendo solo, poteva solo indicare al cliente le
opzioni in base alla richiesta e promettere un incontro di persona,
fatto da Milan questa volta, perhè con il suo fare
ammaliante e
convincente, concludere contratti da svariati zeri perchè
loro,
i clienti, facessero bella figura nella ceerchia di creme
della
creme a cui erano legati e Milan e Dorde si legavano a clienti vecchi e
nuovi, consocevano gente ogni istante, si insinuavano, guadagnavano e
ampliavano i possedimenti e l'influenza dove serviva. A volte Milan
diceva
"Sai, se non avesse insistito a farceli comprare in vari modi, tanto
erano abbandonati e riportarli indietro, al meglio, per preservarli e
farli rivivere... diceva sempre che ogni luogo meritava di toranre alla
vita... per alcuni abbiamo dovuto firmare un docuemtno
ufficiale
per cui niente sarebbe stato cambiato, rovinato o altro dall'aspetto
originario per ammodeernarli... non lo avremmo fatto... ma adesso
abbiamo luoghi di novo straordinari che ci ripagano facendoci
guadagnare e riprendendo i loro usi... fastidioso far ricordare ai
nostri clienti e loro seguito come ci si comporta in quei luoghi, ecco
un motivo per cui Lia si incazzava con la maleducazione della gnte ma a
vederli adesso e nel pieno di un nuovo vissuto... aveva ragione!!
Abbiamo ville, case, edifici antichi, stazioni, fari, e ogni cosa
antica abbandonata tornata a lucido che alcune volte dietro annunci,
sono fruibili a tutti al costo di pochi dollari, così tutti
possono entrare, perchè tutti possano vederli in gruppi di
visita organizati e controllati e perchè continuino a
parlare
del loro periodo... il resto è a disposizione degli zero che
riceviamo per feste, incontri, iunioni, ogni cosa che vogliono i nostri
c lienti che non sia problematico per l'edificio o suo ambiente...
tutto quello che abbiamo fatto e guadagnato e prima restavamo
in
piedi per le quote per i lavori come para-militari..."
scuotendo
la testa senza crederci, osservando l'orologio satellitare che si era
comprato on quadrante con vere pietre al posto dei punti
dell'orario e mille opzioni, dai calendari al sistema interno di
cambiare ora automaticamente quando vbiaggia appena aggancia il
satellite, una cosa che Lia gli aveva consigliato perchè
eera
così sbadato da non sistemare i fusi quando metteva piede
dove
doveva andare, lagnandosi "
E la cagnetta non fa il suo lavoro"
"Abbiamo anche una meta molto particolare... la Miniera di
Diamanti a Mirny in Russia dov e i clienti possono scavare da loro, a
mano o con mezzi leggeri di massimo due kili, per seguire il brivido
della caccia alle gemme... se si trova anche una scheggia, appartiene a
chi l'ha trovata, la quota di accesso ve la faremo avere e alcuni sono
andati anche con figli dai dieci anni in su, come particolare e
speciale vacanza di un paio di giorni, con guida annessa per spiegare
ogni elemento delle gemme e la cava a cielo aperto, ai metodi di
estrzione e come si viveva quel lavoro... abbiamo avuto casi di
genitori che invece di inviare i figli a centri specializzati di
recupero o riassetto comportamentale, hanno scelto una nosra meta, tra
cui la cava, proprio per passare del tempo insieme, impegnarsi in
qualcosa, sfogare e raggiungere un risultato... ovviamento detta
così non ha il suo valore, ma le assicuro che aiuta o
è
accattivante o intrigante per molti giovani, dalla prospettiva di
trovare un tesoro al vincere sul genitore qualcosa che non riuscivano
su altro..." disse lui ricordando le parole di Lia quando presentava
questo suo progetto e altro, come le vecchie città western
che
avevano acquistato e rimessoa nuovo come se fossero di un
centinaio e passa di anni prima e dove si faceva vivere i clienti come
all'epoca, dalle brocche con acqua la mattina per lavarsi, al cibo,
alle facende quotidiane, con lavori annessi con cui impegnarsi e altre
attività... con perfino alcune attrazioni come le rapine in
banca, spettacoli ai saloon con abiti d'epoca e molto altro. QUando non
vi eerano famiglie, eera presente anche la casa chiusa con fanciulle di
Madame calate nella parte dell'epoca per i clienti soldi o accompagnati
da amici o altro. E quando erano inclusi bambini, giovani e asolescenti
di varie età o superiori, con conflitti o altro con le
famiglie,
con specialisti si accom,pagnavano i soggetti fino al moento di essere
obbligati a aprlare e ascoltare l'altro e mettere le cose in chiaro, o
come la cava, impegnati dietro certi tipi di persuasione a svolgere
certe mansioni consdierate terapeutiche come allo Chateau e che
puntavano ad aiutare i soggetti.
"... certamente, le farò avere le informazioni per quando ci
incontreremo per presentarle il nostro ventaglio di offerte e
pacchetti per ogni esigenza, esclusivi ovviamente e non trovabili
altrove... le mostrerò la nostra brochure unica
per ogni
proposta della nostra agenzia, i nostri flyer .. si, i nostri forfait o
pacchetti... si, certamente... perfetto..." continuò a dire
al
telefono, voltandoisi per finire la telefonata e scrivere a suo
fratello di prendere appuntamenti e non dimenticarsene. Avrebbe
avvisato anche Clarissa che stava nel suo ufficio porte prima, anche se
avevano la brutta abitudine di non contattarla mai e restare aggiornati
e Lia glielo diceva sempre, facendo casini. Clarissa e Lia si odiavano,
e questa per ripicca non prestava servizio di assitenza e segretaria
come doveva, non facendo da tramite se serviva e creando dimenticanze
degli impegni... Dorde non voleva mandarla via, Clarissa era una
vecchia amica, e anche ex amante, e laveva rimproverata di non voler
accettare più comportamenti del genere. Doeva recepire tutti
i
resoconti, relazioni, estratti e ogni elementi da ogni Torre, Punto o
parte del mondo e doveva essere la referente con tutti, seconda ai
capoccia dell'organizzazione. mandava poi avisi o altro ai due
fratelli, ai veterani e gli handler delle sezioni. Controllava che ogni
cosa nell'uffcio dei fratelli fosse in ordine, tutto presente e al
bisogno rifornire cosa mancava, veerificare che il bagno annesso
funzionasse ogni mattina, altrimenti doveva chiamare qualcxuno come per
ogni problema che riscontrava nelle stanze dell'enorme ufficio e via
dicendo. Faceva da smistamento per molte cose, veerificava ogni
tipologia di contatto, da quello via intertnet al fisico, inoltrava ai
fratelli avvisi o altro che passavano da lei e altre mansioni, ma aveva
la brutta abitudine di sdilinguirsi ancora per Dorde e fare
più
lavoro per lui che per Milan, e se non lo vedeva o sapeva che era allo
Chateau, se ne stava nel suo ufficio, prima di quello di Dorde, senza
uscirvi mai se non per andare in bagnoi, nelle cucine o avvisi di
persona.
E Lia e lei litigavano perchè se Dorde non avvisava Clarissa
che
cèra, poteva capitare che questa non controllasse l'ufficio
del
Capo e lui dimenticasse impegni, come era capitato. Lo scornamento tra
le due non era a ferro e fuoco, ma si scontravano, quando Lia era
ancora
-viva-. Clarissa tendeva a preferire un fratello, sperare
che ci fosse e avvisarlo di persona, e se Lia era nell'ufficio, doveva
sorbirsi le sue moine mielose verso Dorde alzando gli occhi al cielo,
urlando che aveva troppo diabete già di suo per tollerare
altro
e che il lavoro anche dal lato femminile originale, scarseggiav a
parecchio.
Clarissa di suo, ex militare ma voluta da Dorde come aiuto
perchè stanca dellambiente e più propensa a
lavori
d'ufficio, ma avendo i picchi da femmina come diceva Lia attivati,
peccava in molte cose. per lei cèra Dorde e basta, tutti gli
altri, chi se ne fotteva, anche se i suoi compiti erano vitali! E se si
scontrava con Lia, partivano le pugnalate.
"ma chi sei, che cosa vuoi, tu non sei come me una militare, non hai
esperienza, non sai fare niente e vieni da me a insegnarmi il mio
lavoro...!"
variava ma molto spesso era sempre questo che Clarissa rinfacciava a
Lia e lei sorrideva invece di offendersi, segno che no l'aveva scalfita
ome l'altra sperava
"Figlia mia, io ho attestati e certificati validi in europa di
segretaria, data enter, webmaster e webdesign, informatica da base ad
esperta, da..."
"anche io... quindi ...?"
"Carina, puoi vantare tutti i pezzi di carta che vuoi, ma se
hai
il picchio per un uomo che non ti calcola più, in poche
parole
non gli sei più bombabile o non ti filerebbe di striscio
quando
ti vede se non che sei la segretaria, non è colpa
di Milan o altri a cui tu non presti
attenzioni o servizi come dovresti... cosa sei, come un uomo che
ragiona
con la vagina invece della testa...!?! Sveglia, donna!! Tu sei vitale
per il loro lavoro e la gestione di questo posto, invece ti trinceri in
quel'ufficio c on tanto di televione, ogni bella cosa come fosse un
appartamento e aspetti solo che Dorde torni, altrimenti non ti si vede,
non inoltri documenti e avvisi, segnalazioni importanti e pr giunta
quei due non hanno, in tempo reale, il ritorno degli impegni e seli
dimenticano... più volte ho dovuto IO renderli partecipi di
cosa
dovevano fare, perchè stanchi e non buttano occhio al
telefono
per la lista impegni... muovi le gambette per svolgere i tuoi compiti o
pensi solo a quanto lo cavalcavi e basta?"
E lì' partiva lo sclero dell'altrra, iniziando ad inveirle
contro, a volte nell'ufficio stesso di Milan e Dorde in base a chi
cèra. Lia distesa sul divanetto come sempre per lungo
rilassata,
e quella a sbraitarle contro, tuto c iò che pensava lei di
Lia.
Milan cerecava di fare da paciere e mandava via Clarissa, Dorde manco
per niente, assisteva e basta, quando di solito era Milan che si
dviertiiva ad osserv are le cose, gongolando, qualunque fossero. E
Dorde una volta se ne uscì' dicendo che non aveva senso per
lui
intervenire per bazzecole che lei, Lia, poteva benissimo gestire da
sola e che trovava fastidfiose le baggianate tra donne, seppur non era
quello il caso, ma lo annoiavano, quindi aspettva che finissero.
"E non dimentichi che per i suoi spostamenti, di qualsiasi genere,
ofriamo soluzioni anche per situazioni speciali... Soluzioni di
Logistica mettendo in contatto oltre 220 paesi e territori in
tutto il mondo. Forniamo servizi integrati e soluzioni su misura per la
gestione e il trasporto di documenti, persone, ogni tipo di bene o
altri speciali e merci. ... Le auguro buona giornata..."
chudendo, sistmandosi alla scrivania finchè non
alzò lo sguardo prima di mandare un messaggio al fratello
perchè fosse lui a gestire poi il tutto, ma vide la porta
del suo
ufficio... socchiusa.
Restò a corto di fiato un attimo, era chiusa prima, dopo che
era
entrato, e ora vedeva uno scorcio del corridoio dallo spiraglio.
Fissò e tese le orecchie, finchè non
avvertì qualcosa di
strano da volerlo far voltare per ritrovarsi attaccato alla sua destra.
"FRATELLOOOOOONEEE!!!"
Kianta si era alzata con un balzo da dietro l'ampio schienale della
poltrona, non quella ma un'altra, quella che avevano ricevuto era in
une delle stanze che collegate all'ufficio dietro un'altra scrivania, e
lo braccò al collo stando con la pancia sul
bracciolo e stringendolo con le braccia, ridendo contenta.
"benedetta ragazza... che fai!! Da dove spunti!!!" fece impanicato
Dorde proiettato di lato verso sinistra, che temette di
finire
accappotato di lato con tutta la poltrona.
"Che cè... oh, è quel giorno in cui sei mister
Hyde..."
fece lei sospirando quasi triste, restando contro di lui ma
più lenta nello stringere
"EHI!! Non esiste alcun dottor Jekyll e signor Hyde!! Te lo ripeto!!"
fece scontroso rimettendola dritta, chiedendole di avere contegno
"Ma...!! Quando sei così è brutto!! Speravo di
leggere
con te scappando dal nasone...e invece oggi sei in modalità
cattiva!!""
"EHI!!" le fece voltandosi verso di lei incapace di scrivere ancora al
fratello "primo!! non esiste alcuna modalità!! Secondo...
che
significa scappare dal nasone?"
Kianta fece un sorrisetto e un'espressione da peste che se la rideva e
poi disse "oggi ho guiardato le prove di quelli che imparano adesso a
cavalacare e sentivo dire che a cavallo si deve avere un assetto idoneo
non solo per il cavalieere ma il cav allo stesso, per preservare il suo
di assetto psico-fisico muscolare e di movimento... e che al galoppo e
simili, l'aereodinamicità cn la posizione del fantino
è..."
"Si... ho capito... quindi...?" fece lui sbuffando perchè il
fratello, dopo il messaggio, non rispondeva ancora per confermare
"... beh... ho seguito anche la gara di cicli... che cosa strana questa
si seguire i sentieri in bici con gare e tutto di vario tipo per e
intorno la montagna e... due parlavano e dicevano che era ssurda la
stranezza di alcuni nel credere che nel nuoto come per il ciclismo
l'aereodinamicità fosse data dai peli..."
A quelle parole, Dorde si voltò verso di lei, che stava
pancia contro bracciolo, ma drittya alla sua destra "come??"
"Si... da cosa ho capito la gente indossa quelle tute da nuoto o
ciclismo intere così che siano aereodinamici e che capelli e
peli non fossero d'intrtalcio per ... millesimi di secondi, non ho
capito.,... e che qualche tizio si rasava la testa apposta o metteva
cufiette che li facevano sembrare dei membri vaganti e..."
"Che cavolo di cose devo sentire..." fece Dorde schifato schiaffandosi
una mano sulla faccia "cè ancora gente che pensa queste
cose? lei aveva proprio ragione..." quasi sconfitto
"boh... lo dicevano... comunque ho pensato
all'aereodinamicità
di quelle aiuto che avete nei garage di sotto e le uscite quando vi
serve o le portano nbello speciale coso che montano che... E'
BELLISSSIMMOOO!!!" fece lei strafelice "quando le puliscono con la cera
speciale dopo il colore e poi il colore... come quello di oggi!!! hanno
spruzzato quella vernice con colori olografici microflake boh, come sdi
chiamano, ultra mega sbrilluccicosa e ho messo la maschera grossa come
nei film col filtro e i vetri ovali e..."
"Aspetta... cosa?" fece Dorde tornando a seguirla e fissandola
"cosè che hai detto?"
"ho visto fare la mescola insieme di diversi colori di
vernice
con quello strumen to che sembra lo sbattitore per la panna montata,
per creare sfumature sorprendenti... hanno deciso di combinare tutti i
colori che hanno! Il tipo speciale di vernice chiamata microflake
conferisce all'auto una finitura straordinaria. Così diceva
l'etichetta ma avevo quegli oblò della maschera e...la
veernice
quando lhanno messa in quella ampolla per poi spruzzare era trasparente
ma pieeeeeena di queli cosi che sembravano, boh, glitter ma non erano
proprio glitter e..."
"...quale macchina? Non era in programma alcuna riverniciatura...."
fece quasi sudando Dorde
"hanno montato quel robo bianco grande grande come i gazebo pacchiani,
e le stanno passando allo
spruzzo..." fece lei candidamente indicando con un dito oltre la
finestra
Dorde restò a bocca aperta, prese subito il telefono sulla
scrivania e chiese a Clarissa di collegarlo con la seziione garage.
Alla risposta di qualcuno di servizio, iniziò a chiedere
come un
forsennato cosa era quella storia della riverniciatura..."
"Leader... stiamo provvedendo agli ordini..."
"QUALI ORDINI!! SU COSA!!!" urlando al telefono da tavolo in vivavoce
mentre Kianta rideva. ormai sapeva che lui odiava quel tipo di telefono
da tavolo perchè non ricordava mai come si rispondeva, se
prenderlo in mano o pigiare i pulsanti e come si chiudeva. Era un
modello speciale che usava poco e si impanicava nel ricordare cosa fare
e per cosa.
"... secondo le direttive, oggi dovevano essere ricolorate quattro auto
più la mercedes pullman nera che è tornata con
Lei
ieri..."
"Ma quali direttive... che auto sono e che verniciatura...??"
"... eh... mi lasci prendere il prospetto della giornata... dunque
è appena tornata una macchina, occupante indicato come
Moon..."
e Dorde comprese che suo fratello era appena tornato, quindi le loro
auto in tutto erano quattro presenti, di cui due a testa e la pullman
se con più persone o viaggi più lunghi per stare
piuù comodi "... quindi in tutto nel prospetto dei lavori di
manutenzione di oggi vi erano i controlli settimanali, è
nominata anche l'aspersione delle fragranze... non ho capito!!"
"Cosa...?"
"... qui cè scritto... deve esserci un errore..."
"COSA, PER DIO!!!"
"...SI...si!!" fece quello disperato "qui indica che le fragranze sono
diverse per ogni auto, uno di... zucchero filato... mah... gli altri...
ascella pezzata, p-piede sudato, pesca di pancina e... pescianza
d'uomo... non saprei che cosa significa..." disse cercando di
pronunciare quelle parole che erano in italiano.
Dorde restò come un idiota... sapeva che cosa indicavano.
Ascella pezzata per lamentarsi degli uomini noncuranti di chi gli
doveva star vicino, piede sudato delle condizioni degli spogliatori
appena cambiavano scarpe e lasciavano nella zona apposita quelle da far
lavare nella speciale lavatrice che avevano, con le targhette interne
per sapere di chi erano, anche erano messe nell'enorme cestone di
lavaggio dentro uno speciale sacchetto, e che accatastati diventavano
l'inferno in terra.
Pesca di pancina per
quell'orrida pratica di molte donne analfabete funzionali per lei, da
pensare che lavandosi durante il ciclo, questo si bloccava e quindi
restavano per una settimana senza far niente per la propria igiene
definendolo -odore di donna- e lei diceva -no, scema, nel tuo intimo
cè morte e basta- facendo morire dalle risate anche Dorde
oltre Milan.
E
l'ultimo era quello che diceva "sai, nel mio paese si chiama Palla
Sudata... e credo di aver spiegato tutto...." quando bisticciava con
gli uomini per la scarsa igiene, all'inizio.
"Ditemi che non è vero....!! avete già provveduto
a...
quasiasi cosa ci sia scritto oltre il nome della procedura richiesta?"
"no... sono acnora in fase di verniciatura..."
"CHE VERNICE....!!!" fece d'impeto Dorde, iniziando ad avere i tremori
di terrore
"Ehm... qui dice... per la vettura detta pullman effetto... Pellicola
di Vinile a caleiscopio, effetto pastelloso.... Iridescente
e
laser, base argento bicromato con efeftti olografici pastello
multicolore ... qui finisce con un appunto... come un'aurora boreale...
non saprei..."
"Ma che... " guardando come a rallentatore, voltandosi, Kianta che
aveva lo sguardo innocente, senza capire e assiteva
alla situazione "benedetta ragazza!!!...
le altre... che macchine sono!!!" urlò di nuovo al telefno
"Ah, tutte le mercedes, che Lei usa... la Classe S coupé, la
versione Premium Plus
mi embra, poi la GLE Coupé no nricordo se premium pro o
plus, sa, io sono solo..."
"non impporta, le altre....??"
"S- si... qui è indicata solo la classe quindi leggo... la
Classe C cabrio, e infine la Classe C station e come colorazioni
abbiamo delle graduature con percentuali di colori diversi,
ma vista la
prima, quando sono salito per portare la Cabrio per farla
vereniciare...la finitura arcobaleno è sbalorditiva..."
"COSA DICEEEE!!! Quale hanno fatto??"
"Ne hanno ultimate due e stanno finendo la Pullman e..."
"FERMI TUTTO!! LI BLOCCHI!! GLI SPARI SE SERVEEEE!!!" sbatacchianbdo il
telefono cordless sulla base per chiuderlo incavolato invece di premere
il pulsante "mi ha fregato!!!
Ha impostato delle cose assurde sulle macchine, le nostre macchine dal
costo di centimila euro l'una, come ripicca!! Io la
ammazzo... anche se è già andata!!!" fece adirato
alzandosi di botto e correndo alla porta, voltandosi a fissare Kianta
che ancora non capiv a e intimandole di stare ferma e buona
là
dentro.
mezz'ora dopo
"...è ASSURDO!!" si sentì di colpo nel
corridoio e
Kianta seduta nella poltrona, con un libro di Dorde in mano,
alzò la tsta e vide la porta aprirsi con lui furente "Ah,
è qui... si è qui... no tu vacci dopo, per ora
è
con me... SI, si, poi ne parliamo in camera..." chiudendo la chiamata e
fissando lei dietro la scrivania, a scrutarlo come in attesa di
qualcosa
con faccia d'angelo.
"Tua madre...!!" proruppe "TUA MADRE ci ha fatto uno scherzo
che...MMMMHH!" fece lui portandosi il dorso della manosulla
bocca, con cui teneva il
celulare, per non dire altro
"..." chinando il capo verso il libro "non è mia madre... tu
e
tuo fratello, Dorde, siete ancora convinti che debba essere mia
madre..."
Dorde strinse le labbra e cercò di calmarsi. Due auto
parevano
una palette trucco e make up per occhi da donna da cinquantamila
colori. Avevano la base originale nera o blu notte originale, con
quella vernice
trsparente sopra tempestata di glitter o simili iridescenti,
che
uscndola
dalla zona asciugatura e muovendole al sole, sembravano non macchine
per persone di un certo livello ma da rapper fuori di testa,
lampeggiando di mille colori come una palla stroboscopica. La mercedes
pullman con cui era uscito con lei alcune volte, o meglio si era
imbucata e lui riportava perchè entrava nell'Aerol non
voleva
lasciarla altrove, sembrava un'aurora boreale passando da
grigio
perla di
Haiti metalizzata AD ARGENTO OLOGRAFICO PASTELLO BOREALE!!
E aveva fatto intstallare degli accessori alle marmitte per cui appena
si sgasava, partivano fischietti e robe assurde da far venire un
infarto!!
Non voleva pensarci, aveva salvato la terza per un terzo della
carrozzeria e il prospetto settimanale riportava le sue magagne per
fare uno scherzo a chi, lui non lo sapeva. A Milan? o a lui stesso!?
Tornò a fissare Kianta, che alzò la testa con gli
occhioni grandi e sguardo innocente e le si avvicinò
controllando che combinava. Lei pareva fare meno magnane e se si, solo
perchè non pensava fossero pasticci, ma le combinava anche
lei.
Anzi, gli venne un pensiero.
"Cosè che stavi dicendo di nasone!?"
la fece scende dalla poltrona e lei prima lo fissò come un
bambino che aspettava di avere attenzione mentre l'adulto si sedeva e
poi a sorpresa, gli si mise sulle gambe con un saltello, voltandosi
prima di schiesa e avendo il petto di lui alla sua destra. Dorde
sussultò sorporeso e la rimproverò.
"Ma...." fece lei cme in colpa "mi fai sempre mettere così,
in
questo modo ti viene facile leggere con me i libri... oggi che sei Hyde
non ti va? Ho sbagliato?!" fece tristemente e come incredula.
MILAN!!! pensò Dorde sospirando.
"Ok, resta... cosa stavi facendo da sola"
"leggevo questo..." gli disse, mettendo un dito tta le pagine e
mostrandogli la copertina. Era un libro su Platone e i suoi miti, di
più sulla caveerna e approfondimenti sui suoi pensieri a
cura di
un professore importante e rilegatrura di qualità.
"E come lo hai preso?" dopo aver osservato cdove era sistemato
"..." Kianta alzò solo gli occhi davanti a sè
come a
soppesare qualcosa e tentò di dire qualcosa ma Dorde la
fermò.
"Sincerità, ragazza...!!" e lei col broncio
sospirò
"So che non ci arriverei normalmente, così non sapendo come
sbloccare quella scala della libreria infilata di lato con dei ganci
ho... aperto il cassetto in basso, nella fascia di sotto dei cassetti
e..."
"Ti sei messa in bilico sul cassetto aperto, sul bordo....? Ma potevi
farti male o rovinare..." vedendola col broncio ma colpevole"...ok...
lascia stare... prima dimmi la questione di nasone..." nomignolo che
usavano per capire che parlavano di Alaric
"Si è arrabbiato e ha cercato di inseguirmi per picchiarmi
perchè gli ho chiesto se lui fosse bravo come cavallerizzo
per
l'aereodinamicità...."
"E... in che modo, scusa? Che significa che voleva picchiarti!?"
osservandola a pochi centrimentri avendola sulle cosce seduta, con la
schiena verso le librerie ai suoi lati
"... hm... ho chiesto quando avevo la maschera buffa da
calamità stratosferiche..."
"...questo tuo modo di dire le cose.... chi è che ti ha
portata a vedere le auto nella sezione..."
"Lubo!" fece lei candidamente e Dorde restò senza parole.
negli
ultimi tempi aveva notato uno strano fare tra Lia e Lubo come qualcosa
che stessero architettando e a questi, lei aveva chiesto se, nonostante
qualcosa che lo rendesse arrabbiato con lei, lui potesse salutarla quel
giorno del test. La cosa strana che Dorde colse fu quello,
perchè Lia doveva dire a Lubo -So che per tante cose e cosa
sai,
portresti non essere felice di me, ma rispetto a jd e altri che non
vogliono assistere ma salutarmi a colazione e basta, svanendo, tu, cosa
deciderai...?-, detto la mattina che tornò da quella cosa
che
aveva combinato a Parigi per far beccare in castagna un abusatore
seriale. " E poi mi ha accompagnata a vedere l'addestramento a cavallo
dei nuovi e sentendo quelle cose sui peli, ho chiesto
sull'aereodinamicità e mi è stato detto delle
macchine e
le loro forme, e che le forme erano importanti come la posizione del
fantino sul cavallo per le corse. E così ho guardato per
caso
Alaric che urlava come sempre e ho notato he rispetto gli altri aveva
una faccia... aereodinamica. Così sono adnata da lui vicino
e
gli ho chiesto se era un bravo cavallerizzo per la sua
aerodinamicità e quando ha chiesto che volessi dire, gli ho
detto che guardando le facce di quelli presenti che erano dritti, lui
aveva una forma
del viso, col suo naso e emnto bulbosi di profilo,
aerodinamica..."
Dorde chiusi gli occhi tirando un sospiro di frustrazione.
"E poi lui mi ha guardata male, aveva la faccia come congestionata e ha
alzato il frustino per picchiarmi e quando sono scappata via
perchè parevas volerlo fare, mi ha inseguita un pezzo e mi
sono
nascosta..."
"non voglio sapere... so già che nascerà un
casino...
dovrei farti vedere alcune cose per capire quando non giocare e quando
evitare di essere troppo sinceri... mi sembra di vedere il Ragazzo che
soffia bolle di sapone di Dujardin , allegoria in ritratto sulla
transitorietà e la brevità della vita...parliamo
di altro.."
"perchè nel cassetto tieni un documento scritto da me?"
"Di che parli..."
"Lì, nel cassetto che ho aperto ho visto dei fogli con la
mia scrittura..."
"Calligrafia..."
"Calligrafia... non ricordavo di averli scritti e li ho letti. Dice che
è un testamento olografo e scorrendo le pagine ho visto che
parlava di tante cose tristi e si lamentava con qualcuno.... ECCO"
mostrandogli i fogli su un angolo della scrivania che lui non aveva
ancora notato.
-avete
raggiunto un livello così basso, degrante e orribile anxche
su
voi stessi, urlando in un mio sfogo di non aver avuto una vita, che
fossi io e solo io la colpevole delle mie disgrazie. Con vostre esatte
parole, E' colpa tua se sei finita così!... Il male che ho
subito non ha eguali su cosa mi avete detto e fatto prima e ancora mi
avete rotta e portato alla morte nell'anima... ma il corpo non intened
cedere. Mi obbliga a restare mentre ci osno persone meritevoli di
continuare che muoino, e io osservo e cerco di pensare a quando
morirò, ma tremo alle conseguenze in forma di sofferenza,
per
cosa farò. Non mi avete insegnato nulla, se non odiare,
tenere
le persone lontane, non fidarmi di nessuno tranne i parenti
perchè il sangue era lunica cosa, quando io vedevo il marcio
in
loro e non aiutavano in niente. Tutti eerano avversi, altro che
parenti.
Non ho avuto modo di essere felice, mi avete tolto tante cose. Non mi
davate paghetta e qualcosa per sfogare qualche sfizio e cosa mi
piaceva, imparando come utilizzarlo come tutti. Non potevo usare niente
di ciò per comprare quel cibo che non intendevate mangiare.
Se
no n scatolette, roba surgelata, formaggio e salumi incartati e roba
ecomica di prima necessità e basta, senza ricette ne cibi
buoni
o prnzi della domenica. Da disperazione!! Facevate pure figure barbine
con i parenti
quando dovevate per forza invitarli presentando cibo da vergogna e
limitando tutto, e quando loro i giorni dopo vi portavano dolci e fette
di torta dicendo che una festa senza dolci era triste, fascendovi la
siringata non facevate una piega ma anzi vi incazzavate offesi
dellaffronto. Come per i miei compleanni. Sono stati tutti,
finchè no navete smesso, un supplizio, un dispiacere sia
peer
quei parenti vergognosi a partire dai loro non regali che come si
comprtavano e voi che mettevano lo stringato in tavola e tutto faceva
pure schifo. Alle mie richieste di non impazzire chiedendo qualcosa di
buono ma pure malrovesci alle mie lamentele. Ai soldi che non ho mai
visto e ne avrò che dite sempre conservati ma di
cui non
so nulla, alle occasioni di trovare amici e passare del tempo lontano
da voi... le tre volte con Rò con la scusa dei colleghi che
si
vedevano la sera, avete uscito tante di quelle urla, lamentele e lagne
che ho smesso. Non sono uscita mai più e ho vegetato mentre
snetivo la vita degli altri là fuori... ma a voi andava
bene,
mentre mi spegnevo... Rimproveravate chi dovevo raggiungere per la
sera, che loro non avevano niente da fare, che
cosa devono fare a trovarsi la sera se di giorno ci vedevamo, chi era
quella gente che sprecava tempo fuori casa invitando anche me, c he
gentalglia, che merde, che... e altre e altre lagne facendomi sentire
pure colpevole di niente con i vostri sguardi indagatori e allusioni su
cosa avessi fatto. E le volte che volevo uscire per partecipare a corsi
e altro la sera della palestra ma mi avete proibito la macchina
perchè sera, di andarci a piedi come volevo e di
accompagnarvi,
perchè scassavo e non si esce tranne andare dai nnnni e
feste
religiose la sera. E piansi, perchè se facevo davvero come
volevo, il casino lo so io, come e quanto aarebbe stato per giorni.
Riuscivate per giorni a gettarmi solo una cosa indosso!! Se uscivo mi
rimproveravate di cendo -che cosa devi
comprare, che soldi devi sprecare- o al ritorno che segreti avevo fatto
e non detto. Come se una adulta non potesse avere segreti,
così
come i cassetti che controllavate e vi trov avo nella cameretta del pc
con i cassetti aperti a controllare cosa c èra dentro,
prendendo
scusa della penna per scrivere o altro. A come mi avete aggredita
verbalmente ma alnche con le mani o le scarpe solo perchè
volevo
dei diritti o perchè, solo, non comprendevo quklcosa dello
studiuo e mi si picchiava. Degli improperi perchè no nvolevo
vestirmi con quello schifo che compravate per me che non mi piaceva e
andava, e di come dicevate che potessi diventarte una zoccola e simili
se andavo via di casa o facevo quello che volevo. Sbritavate che
facevo cosa volevo, quando ero chusa in quattro mura a fare niente
perchpè mi volevate con voi, senza soldi, senza prospettive
per
la malattia, senza amici e senza uscire con nessuno, perchè
l
casa era vostra e io disturbavo o non sapevatre che facevo... e potrei
continuare. La vita con voi è stata umiliante e degradante
per
varie cose, mi avete fatta sentire niente e incapace di tutto
paragonandomi aglialtri, quando avevo bisogno di un adulto non
cèra nessuno, anzi se gli altri aprivano bocca anche con
cose
non vere e senza sentire la mia campana, erano pure botte. E ancora, se
io non avessi avuto il vostro sangue, sarei stata merda e schifo come
tutte le altre pesone che tenevate lontane. Per i parenti io non potevo
uscire e comprare qualcosa che riportavano, non potevo affidarmi a
nessuno perchè comprasse per me e le cose che facevano erano
da
prenderli a pedate in bocca... invece voi li trattavate coi guanti e
ame a schiaffi e urla. Per le vostre stronzate sull'eduzione mi hanno
messo tutti i piedi in testa, trattandomi da niente e come spazzatura,
elevando chi non meritava... i terrori dei giudizi e odio come mi avete
mostrato tutta la vita, impedendomi di scappare via prima che fossi
malata e incapace , con le idee che quelle che scappavano o andavano
lontano erano poco di buono, prostitute, che potevano solo darla se
lontano dalla famiglia, che non valevano più nietne e
immeritevoli di cose che ... quelle paure, mi hanno portata a tornare
dal viaggio con ZAy, mettendo fine a tutto. Non sono stata
più
capace perchè senza neanche i soldi per un biglietto per
qualcosa, di dire basta e andar via. Cercare una ngolo di pace lontano
dal vostro ambiente malsano fatto di odio, urla, comportamenti
vergognosi anche nei negozi da far cadere la faccia a terra, giudizi
sulal gente ma come se tutta l'erba fosse uguale, a... non avevo un
luogo dove andare, un posto dove stare e prime idee su cosa fare
essendo malata. Io, non ho vissuto. Io che avevo sperato nel mondo, il
mondo mi voltò le spalle, tutto... e quando dissi
ciò a
Zay e Ric, inece di capire, mi rimroverarono con quel messaggio
vergognoso senza capire me e cosa intendevo. Non volevo
chissà
cosa come vogliono tutti, mi sarei sudata tutto avendo magari solo
gentilezza,
fiducia, una mano a indicare un posto e un'accettazione mai avuta, e un
inizio e... ma non serve
più a neinte continuare. Per me tutto è finito
dal
momento che ho capito che chiuso con Zay e Ric, per me cèra
solo
il niente. Come si è visto. Mi avete tolto
dignità e
tutto ma senza volerlo capire e morirò, sapendo che non
capirete
niente di quando ho detto in queste pagine e cosa sentivo e provavo,
e...SE DAVVERO IO AVESSI FATTO COSA VOLEVO, COME LORO MI URLAVANO
OFFENDENDOMI SOLO PER FARMI UNA POSTEPAY, ANDARE DA SOLA DA QUALCHE
PARTE, USCIRE QUELE 3 VOLTE CON Rò E POI MAI PIù
PERCHè URLAVANO E PICCOLE COSE NORMALI, ADESSO IO SAREI UNA
PERSONA. QUALCOSA E NON UN NIENTE!! i rimproveri le accuse, i
trattatemi da schifo che mi veniva da piangere e deisderare la morte
istantanea non è mai interessato a nessuno, così
come mi snetivo per una vita fallata per colpa di altri e alal fine ho
subito solo io. Fino all'ultimo momento con voi è stato solo
dispiaceri e sofferenza, non cèra niente di famiglia, di
calore, di affetto ne altro, non come lo desideravo IO, ma come lo
vedevate VOI e per me non è era NIENTE di ciò di
cui avevo bisogno. Cosa desideravo, io non l'ho avuto e spero di morire
presto perchè non reggo più!!"
"..." Dorde osservò verso il cassetto. Non sapeva che suo
fratello aveva conservato una copia del testamento intero, quello
più lungo in cui aveva inchiostrato ogni cosa in lei. Quello
che
avevano inserito nella borsa era sia testamento biologico che quello
per
le ultime volontà per i suoi oggetti, che voleva andassero a
Zay
e Ric, e non avendo soldi perchè se ne occupasse un legale,
aveva
voluto giocare di nuovo con il fato. I suoi, se morta, avrebbero
spedito tutto a loro due dopo averli contattati? bella domanda. "...
è un documento di tua madre contro i suoi..."
"... smettila con questa madre... e non intendo chisamarti
papà come mi chiedesti giorni fa..."
"Ma io..." fece Dorde per dire -ma quando- poi strinse i denti e
urlò nella mente MILAN!
"E'... da rabbrividire l'idea di chiamarti papà... e lei no
nera mia madre..."
"a parte il fatto che non devi chiamarmi papa o padre o
altro... ma la figura del padre non è quella edl procreatore
e
basta. Il Padre è qualcuno che insegna, alleva e conduce per
mano e insegnamenti qualcuno per..."
"lo so... ma ogni volta che mi abbracci dicendomi -la mia bambina, la
mia bella figlia- mi vengono i brividi..." fece lei piccata
"Non dirlo a me..." fece Dorde rbbrividendo davvero a sentire cosa
pensava il fratello di Kianta "Ascolta, sorvolando questo..."
"Mi spieghi perchè sembri sempore sfuggente e triste!?" gli
fece preoccupata fissandolo e Dorde restò a guardarla senza
capire "ci sono volte c he non mi guardi, e altre dove... non lo sembra
quasi che tu non voglia vedermi... o..."
"non è nulla..." cambiando discorso e proiettando latenzione
verso il computer alla sua sinistra, mentre Kianta era sedutas con il
bracio destro contro il suo petto, voltata solo con la testa verso di
lui, e quando gli vide una smorfia non guardandola, allungò
le
dita per toccargli la faccia, facendlo sorprendere
"Sembri triste... " toccandogli una guancia ma lui gliela tolse
chiedendole di non farlo più "perchè...? hai
quello
sguardo che..."
"Tu... non ricordi nulla?" fece quasi arrabbiato seppur non volesse e
poi vedendola incassare un pò il collo per il suo scatto,
rispose gentile "scusa... tu... io te l'ho detto quel giorno!
Vedendoti... Tu ... sei sempre lei gardandoti ma... nello stesso tempo,
non sei lei. Sei una persona separata. Il modo in cui tu le assomigli
è quello che no riesco proprio a superare, non lo
sopporto...
perchè avrei preferito che non morisse, invece di lasciare
una
figlia identica a lei eppure che non è lei. " prendendole
con la
sinistra il mento con gentilezza e portandosi la testa contro la sua,
fronte con fronte "Si lamentava sempre di come nessuno ascoltasse il
suo dolore... di come le sembrava che nei suoi sfoghi, che le servivano
lo so per buttare fuori tutto, nessuno la sentisse e capisse...
certe crisi erano soltanto il segno di qualcosa dentro che
doveva
uscire...della solitudine che aveva provato prima, non persona fra
persone che la alontanavano quando vedevano che non era come
la
-normalità-, di come cercassero tutti di cambiarla a loro
gusto... e io ho peccato! Peccato di aver fatto lo stesso,
portandola ad andarsene... a volte mi viene da pensare che fosse
stupida a lasciare tutto perchè non riusciva a stare in un
posto
e tra la gente!! Pensavo che abituato al mio stile di vita fosse lei in
errore..." battendo lievissimamente la sua fronte contro quella di
Kianta, la quale aveva gli occhi aperti a guardare ma lui chiusi,
sentendo sul mento il calore della sua mano ancora lì
"...combinava sempre di tutto, come oggi, ma dopo la frustrazione della
situazione iniziale... non riesco a non ridere dei suoi pasticci o
scioperi o comportamenti, per lanciare un messaggio muto, ma nei
fatti... e risi, come chi molto ha pianto..."
"Cosa..." fece lei senza capire, ma Dorde la avvolse tra le braccia, ma
con la testa sotto il mento di lei, portandola ad alzare la testa
sorpresa
"ogni volta che commentavo con lei il sogno di tutti e tre di avere un
mondo giusto e Umano, lei diceva -Dorde, immaginati con qualcuno e
guardando le stelle tu commentassi... -quella stella è
davvero
bella, mi piacerebbe tanto riuscire a toccarla-. Se fossi da solo,
resteresti quaggiù, ad allungare le dita verso i l cielo
come se
dovessero andsare oltre di esso, verso quella stella... ma se
fossi
con qualcuno, di amico, seppur non potendoti portare lassù a
toccare quella vera, ti edirebbe -che ci vuole, vieni con me-... ti
porterebbe a un lago o uno specchio d'acqua calma e ti farebbe sedere
su una barchetta per giungere al centro dello specchio sotto di voi, e
ti direbbe -ora allunga la mano e tocca la stella, seppur non quella,
proprio quella, è il suo riflesso raggiungibile da dove
siamo
noi... che significa?!- e da lì compresi anche sulla
solitudine... e le persone accanto... io e Milan eravamo rimasti soli
per evitate persone che potessero farci del male, toglierci tutto,
procurarci dolore... e pensavamo di stare bene... creedvamo nel sogno!!
Cercavamo i raggiungerlo come quella storia con la stella... ma con
una persona vicino che ci conduicesse a qualcosa di bello uguale... e
si
può toccare cosa ci dà dei momenti importanti...
riassunta è questa... quella stella sfiorata sul pelo d'cqua
era
un istante donato da qualcuno e qualcosa di più tangibile di
un
sogno lontano anni luce... diceva sempre che sentiva qualcosa che non
conosceva ma come una bolla, coe un ricordo che però non
poteva
avere e Milan le diceva che poteva essere un ricordo di epoche lontane
o
la peersona speciale che non ha incontrato e ricordava....
lei rispondeva che qualsiasi
cosa fosse, era orrenda. Lei non sapeva se e come provare certe cose,
provava un grosso dolore al petto cme una mancanza di cui non aveva
conoscenza, e diceva che per lei era meglio vivere qualcosa e ricordare
quello che ciò che mancava ma senza era stato vissuto
nell'attuale..."
"..." sentendolo passare le mani aperte sulla sua scchiena come senza
che lui se ne accorgesse, con la testa di Dorde contro la sua
spalla
"Diceva che ogni minuto del proprio tempo, era qualcosa che non
tornava, restava solo il rimpianto di aver perso sezioni di quel nostro
tempo e basta. Che si sentiva frustrata a rispondere sempre sempre -sto
bene,
grazie- quando era impossibile e senza senso spiegare come si stava
veramente alle persone. Ma tra noi tre lo facevamo, di dire cosa
sentivamo e provavamo veramente... ed è
da allora che io e mio fratello ci sisamo resi conto della vita che
avevamo prima. proseguivamo occhiando davanti il sogno o desiderio di
cambiare il mondo dopo millenni di schifo, senza vedere il ninete che
avevamo attorno. Come quella storia delle stelle, ci diceva
sempre quando cercavamo soluzioni facili o fatti da altro, invece
di pensare a ciò che non si può fare
con ciò che
si ha, a osservare bene e coglier cosa si può fare grazie a
quello che si ha... ogni volta reinventava o cercava di fare altre cose
da cosa cèra a disposizione. De una cosa pareva banale,
spingeva
a cogliere ben oltre l'apparenza. Ci diceva -voi due siete pi
intelligenti e perspicaci di me ma pasciati come gatti, il cui
unico obiettivo era farsi venerare, avere riparo, cibo e prosperare
fino a
stirare le zampette il più tardi possibile. E non vedetre
come
cose che avete davanti siamo mille volte meglio del resto. In qualuqnue
tipo di tempo, da crisi a normale
a qualche difficoltà all'orizonte non importa, gli
intellitgenti cercano soluzioni, gli imbeccili mano ferme a cercare
colpevoli. Voi siete ben più di me ma in due... ma cercate
solo le
cose alla carta facili... e non vedete il vuoto al vostro fianco. So
bene di essere anche io come lei si defniva, un miscuglio di difetti
cuciti assieme da buone intenzione e ho sbagliato con lei, come con mio
fratello... ogni volta che non pensavo di aver commesso un
errore , diceva che lei perdonava l'errore, non la cattiveria, al
massimo lei si incazzava dei continu, impilati e altro ... E
si lasmentava dicendo che alla fine, ogni volta, a metterci l'anima era
solo lei... e mi dispiace di come si sentisse anche qui. E
quel
giorno che se ne andò mi disse solo -cè un punto
in cui
da lì in poi è solo ed inesorabilmente troppo
tardi. Puoi
dire adesso che ti dispiace ma le cose sono andate così...
per
sempre, tu sarai sempre e cominque in fondo all'anima, qui,
come tuo
fratello, così che neanche il tempo ci può
separare...
ma ciò che sto facendo è ciò
che ho scelto di
fare e ciò che voglio fare...- e mi sentì
colpevole!!"
"..." sentendosi sempre più portata dalle sue mani sulla
schiena contrno di lui, strettissimi
"Ogni volta che scherzavamo sugli uomini diceva sempre che non poteva
insegnare neinte a nessuno, lei non era persona che potesse farlo o non
avrebbe odiato i bambini o figliare, ma poteva dare una cosa
importante! POteva farli pensare!! O con me che mi bacchettava e poi mi
dieva -sei una di quelle persone che sebbene non vuole capire... i miei
capivano
solo cosa volevano capire ed è per questo che con te non
smetterò di parlare... con loro era meglio smettere di farlo
perchè è inutile ragionare con chi ha la
convinzione di
avere sempre ragione. ma tu... Tu invece sei stato portato a seguire la
convinzione degli altri ma alla fine stai sempre con noi e stai
tornando te!!- . E non so perchè mi veniva sempre
da ridere
a
queste sue uscite ma ho peccato lo stesso! Diceva che le persone prima
di averne un'altra, dovevano meritarla. E a ncora di più
averla
tutta. Mi sono chiesto se
cèra, qualcuno che meritava di restarle al fianco. Quando
parlava di se stessa, qulla dentro di sè, diceva sempore che
alla lunga una persona accanto ti rialza, ti valorizza, ha in te fede,
fiducia, e..."
"..." ascoltando ma si sentiva bene ad essere abbracciata e stretta
"credevo di comportarmi sempre nel modo migliore, additavo mio fratello
di essere troppo frivolo e sempliciotto in ogni sua cosa... ma con
l'atteggiamento di Lia sincero e chiaro, ho compreso molte cose, anche
con le persone con cui avevo contatti, da generale agli altri. E ho
iniziato a vederli diversamente, perhè ero io che li
modellavo
in un modo e non notavo che è più di un consocere
qualcuno. E lia mi rinfacciava -non confondere mai il carattere con
l'atteggiamento, il mio carattere dipende da me, l'attegiamento che
vedi
in me, dipende da te...- e ora inizio a capire. Anche con mio fratello,
quante me ne diceva prima di scoprire... e non so se e quante volte
dirò mi dispiace, anche a lui, per come credevo di
esseere
e
pensare. Diceva sempre a difesa di mio fratello -Ascolta, essere
gentili non significa automaticasmente essere scemi e frivoli, vedere
qualcuno allegro non indica che non abbia problemi, e vederli educati
nel modo
giusto come fessi da sfruttare- e mi sono sentito in colpa quando
passavo
del tempo con lei e mi rimproverava di essere duro con lui... e poi
quando le dicevo, quando parlava edl suo passato che a perdere persone
importanti non era lei, che si sbagliava. Se pensava di aver perso
persone importanti per
i loro sbagli, come Zay e Ric e no nsapeva su Rò, doveva
rendersi contro che erano loro ad aver perso... non lei. E ora, sono io
a dovermi dire questa cosa, così è per mio
fratello!!
Avevamo una sorella e lei due fratelli, eravamo fratelli veri legati
davveero, non dal mero sangue, ma ci siamo fatti sfuggire le cose
negative per come eravamo prima, e lei se ne è andata... e
ora,
ricordo l'ultima discussione di quel giorno prima di andarsene, offesa
a causa mia e quando disse che era uno spreco di tempo enorme,
continuare ad aspettarsi qualcosa da chi aveva già
dimostrato di
non avere nulla da dare... ma poi mi sorrise e mi disse abbracciandomi
che no valeva per me. Alal fine, disse che le avevo dato più
di
quanto si
potesse aspettare e mi sentii in colpa due volte... e mi
disse
che era felice di aver avuto il mio tempo e come per altri, che mi
aveva ascoltato. ma no nsolo i me, ma di ogni cosa che le raccontavo e
consocevo... e diceva -a me non interessa per neinte sentirmi
intelligente ascoltando dei cretini che parlano passando per la so
tutto io... sono felice a sentirmi stupida e pronta a inzupparmi di
conoscenza ascoltando una persona eccelsa che parla... e con te ho
conosciuito così' tanto sulla vita militare, l'economia, la
finanza, la
politica e via dicendo che anche i nostri giochi che mi hai permesso di
giocare per la prima volta come battaglia navale, scacchi, monopoly e
il forza 4 con la fisica, pure quello...quanti giochi da tavolo e
logica abbiamo fatto e discusso e appreso... eri come pochi youtuber
capace di prendere un qualcosa e trasformarlo in una lezione e
spiegazione trasmettendo cosa sapevi, quelli si valgono nel web... e io
mi sono sentita più ricca, anche per essere al tuo fianco...
dal
tuo tempo
alle tue conoscenze condivise con me... ed è tempo che tu
comprenda ciò e ti erchi nuovi persone con cui fare lo
stesso...
che siano felici anche solo con un pezzo di pizza nella tua stanza come
fosse un appuntamento al ristorante... era questo che dicevo a
Rò e desieravo, mi bastava anche solo quello, quando si
lametnava della sua ragazza c he voleva essere portata qua e
là,
pagando lui che aveva problemi col lavoro e si preoccupava di non
sapere come lasciare per quelle ore i gentori malati che stavano poco
bene e... e io desideravo invece qualcosa che gli altri avevano ma 3
volte di più, e non capivano... come gli dissi, sarebbe
stato
carino restando in casa, non faceva differenza, ma nella sua
stanza preparare una cena per lui
e lei e non importa dove si è, cèra di
più per
sentirsi come in un ristorante di pregio e altro e... ma mi
trattò come una scema, mi aggredì per
telefono,
come sempre.. era impensabile per lui e
compresio che non parlava del tempo insieme, di mometni a mangiare
qwualcosa in un luogo solo per loro... cèra altro e io...
allepoa credevo che fosse giusto che mi sentissi sbaglaita io... ora io
ti dico, fregatene delle convenzioni e t e vivendo qualcosa di meglio
di un ristorante o... tutto... schifoso sesso!!... basta un
angolo, solo
un posticino e le peersone giuste e anche solo una pizza e delle birre,
e sarà come essere al SAvoia o nei ristoranti e posti dove
paghi
l'apparire ma non vivi niente..."
"..." divenendo dubbiosa su cosa cosa stesse divendo
"... e disse -vorrei solo prima che vada via che tu, rispetto i miei,
comprenda
cosa volessi sempre dirti e perchè pensare che restare da
soli
sia meglio...solo per quelli come va, bene, non per te... da amica, ti
dico chew è ora che tu rimetta piede nel mondo... io lo sono
rimasta per mia scelta, anche perchè
non avevo nessuna altra opzione. Rò o altri come lui che
avrebbero avuto solo quella cosa e poi lo so, io non valevo
più... zay e ric, solo online eera uno schifo lo stesso e
dopo
cosa scrissero senza capire gli errori dissi basta... le persone
intorno a me non meritavano niente, avevo pure dato troppo... ma tu, tu
che ti sentivi grande con la tua posizione e la tua vita, e tutto...
come tuo fratello... potete continuare quella vita ma vedere che il
mondo può esseere vissuto come la vita in modi diversi e
racogliendo in sè tanto da conservare... la cosa triste
degli
anziani lasciati soli è che sono soli e moriranno soli o
peggio
negli ospizi trattati malissimo, ma alla fine se ne vanno ricordando le
cose che hanno vissuto davveero e cosa avvano di qualcuno di caro, e si
peerdono in essi... come fu per Lei, alla morte, nella sua ultima
dissociazione si vide, morendo, con Lui andar via insieme
nell'oscurità e nella versione su carta, riaprire gli occhi
nel
mondo che aevva creato con lui, come all'izinio e pensare che per lei
fosse un dono... le bastava che fosse con lui, che lo scopo di qauel
posto fosse andato come sperava ma era solo dentro di lei... lui non
era lì, quel mondo era ciò che vide mentre
moriva...
anche se lui non ricordava, erano di nuovo insieme nel
mondo che lei aveva creato per entrabi e le andava bene riporendere
dall'inizio ma ... rea solo dissociazione... e io lo so bene, cosa
significa tornare da quei mondi e portarmi dietro frammenti di cosa
provava l'altra e... non poteva... perchè io, inece, non
avevo niente e cadevo nella disperzione... ma tu, vivi e vedi le cose
come ti hoi detto di fare...- e fu una delle ultime cose ci scambiammo
prima di sedersi là sopra... e quando ti sei svegliata tu,
ho
capito che tornare indietro... era impossibile... avevo
commesso
edgli
errori e spinto per gli stessi sbagli edgli altri, quella persona ad
andarsene perchè non trovava nenache qui quella pace che le
sarebbe bastata per decidere di continuare... vessata dagli altri,
giudicata per le apparenze, considerata come non era e tuto
ciòl che le è stato detto e fatto... ho commesso
tanti
errori e ora posso solo ritrovarmi in questo posto sentendo la
solitudine che provava lei...
"..."
"ogni volta che tornavo cèra lei che mi faceva gli
agguati, si nascondeva da qualche partei e mi saltava addosso per
abbracciarmi urlando -sei tornato- e così faceva con mio
fratello. Doveva sempre saltellarmi intorno quando qualcosa la rendeva
euforia o le cose che mi portava, e mi diceva -dono per te, segno di
amici- e chiedeva sempre se avessi cinque minuti liberi... Mi lasciava
biglietti e disegni qui o nella mia stanza, pure sul tavolo da pranzo
di sotto, o mi mandava sul cell foto e commenti assurdi su cosa
combinav a e mi apprestavo, quando tornavo, ad affrontare
chissà
cosa... eppure poi ridevo e ridevo, perchè era
troppo
divertente nei commenti o modi di fare... o si imponeva e si presentava
in scenografici elementi d'impressione nel suo modo di
fare
da teatrini seppur fossero uno sfogo elegante... quando mi tirava per
un braccio dicendomi di non essere tirato
e serio come un palo ma di partecipare a cosa lei e mio
fratello
combinavano, alle festicciole tra loro volendomi con loro, alle
rappresentazioni nei teatri pubblici o privati con abiti a tema e mi
diceva di spprofittare di ogni cosa ove potevo celarmi e vivere... di
quando eravamo noi o noi tre da qualche parte se con maschere, e
adocchiava qualcuna interessante come carattere e testa, e mi spingeva
per andarla a conoscere dicendomi con mini saltelli sul posto di
spicciarmi o qualche scemo andava a segno rispetto a me... quando mi
prendeva in giro e si metteva sul mio letto a sbeffeggiare i materassi
di piume, o quando mio fratello per andare in bagno doveva passare
davanti il mio letto e Lia stava lì a leggere
aspettando
che passasse, o arrivassi io, per fare commenti sulla stupidaggine
delle
stanze in successione e dover vedere la gente sui letti per andare in
bagno... quando voleva passare edl tempo con noi o
pranzare o cenare qui o nelle stanze giù e sembrava semre di
essere a una piccola festa.... e ora tutto sembra così vuoto
e
silenzioso, anche a causa mia... perfino Alaric è buono e
calmo
tranne quando si
continuano a mantenere e regole e divieti, i vetrani sono tornati a
fare come prima come gruppetto isolato seppur in buoni rapporti ocn lgi
uomini ma qualcosa di diverso cè, senza di lei che spingeva
ad
aggregarsi... e ora che avevo preso in mano questo lavoro e
mi sto impegnando, dopo quanto ci aveva pungolati e spronati, mi sembra
un mortorio..."
"...mi dispiace..." fece lei in un soffio
"..." dopo un sospiro la scostò e la fissò
tenendole le
mani intono le braccia "chiunque altro direbbe solo vedendoti che sei
sempre lei, come è accadut quando mio... quando ti ho fatta
vestire da Lei perchè la sostituissi... non so come, ma non
si
sono
accorti della differenza, che non sei pungente e malefica quando
giocavi, ... quella
volta che mostrò i suoi due lati... era partita in una
discussione sui nstri piani su cosa fare per lei nei suoi
vari
compiti e iniziò il suo commento con un sorriso gentile e
quasi
dolce nei modi di fare... e poi dopo aveerci pensato un attimo
sfoderò uno dei suoi ghigni perfidi da strega e mi mise
davanti
un foglio di carta e penna. Eravamo in uno dei salottini di
giù
che usiamo noi, non per gli ospiti, dove cèra la finestra a
bovindo verso il giardino interno dove leggeva sempre, stava di
più e aveva i sottomarini che noi montavano sui mbiletti e
stava
su una poltrona nei usoi modi poco eleganti di sedersi, con le gambe
piegate, la sigaretta nel bocchino che le ho regalato in mano e...
dicendo -Ho creato questa situazione oggi perché
volevo
stare con te, tutte le cose le ho spinte perchè fosse come
in un
mondo, seppur le cose che architetto là non vanno come nella
realtà... e questo mondo ha raggiunto il suo scopo,
portandoti a
casa, adesso, e iniziando un nuovo Piano di lavoro....Così
puoi
portarlo
avanti tu, l'intesa tra te e me... dimostrami i suoi frutti ... o
questo ti rovina lo
stile?...Sto solo spingendo tutte le mie fastidiose
responsabilità
su di te, come sarebbe dovuto essere da prima... E come
Signora
della Casa, posso rilassarmi vertendo sugli impegni di
Veròna e
da Controllore... ... e aspettando di leggere i nuovi piani e
progetti, che tu con lui scriva una nuova storia per il vostro sogno e
le vostri fedi da attuare questa settimana... e osservare
ciò
che creerete con le vostri
mani, di cui essere orgogliosi più di prima...
adesso
siete davvero i fautori con ogni vostra mano e sudore,
dell'organizazione e il domani, basta che siate presenti e ci siate...
come per e con le persone... qualcosa del genere ha bisogno di amore e
passione e voi due ci credete come fosse il vostro vangelo... ma non
ricadete di nuovo, o sarebbe tempo sprecato... e qindi sarai qui se non
dal vecchio trombone, e prepareai Piani, e con ogni nuovo assetto
settimanale,
assumerò ogni ruolo che tu inventerai per me
perchè io
presti quel poco che so fare per aiutarvi, per fare qualcosa di
giusto... inerisci quindi ogni parte di me mentre scrivi ed io
eseguirò, tu sei sia mio amico che partner di lavoro, quindi
progetta e ordina... strutturerai me come la malvagia.... la buona
amica ... O la rivale vicina ma mai contro... come
è il
nostro
motto... io sarò tutto ciò che vorrai che io sia,
per
orchestrare i nostri piani per mandare avanti la baracca... -
.... e alla fine mi venne naturale occuparmi delle cose qui mentre mio
fratello faceva la parte del Pm, come lo sfotteva, tranne per certe
lingue che non riesce
a masticare e devo sostituirlo... Il Leader adesso è
più
presente, in base a chi esce e utilizza le macchine o i veicoli
è Moon o Swipe ma la figure del Capo cè e
controlla
tutti, verifica tutto e nno è più un qualcosa di
evanescente... di non definito e indefinito come ci diceva sempre...
lei era sempre in giro e la vedevi vagare tra una volta e l'altra come
se facesse parte parte di questo posto e si senrtiva quando
cèra, ti bastava aspettare o cercarla ma questo posto inevce
che
vuoto e silenzioso era sempre pieno di vita per cosa faceva, ordinava,
faceva fare, o si sentiva la sua voce... e questo perchè si
sentiva meglio qui che
nelle città là fuori... là
è frenetico,
angosciante, freddo e isolante come lo descriveva, qui invece seppour
tutto scandito da regole e impegni giornalieeri, è
più
rilassato e ranquillo. Si sentiva più in linea cn se stessa
con
il tempo, che là fuori..."
"..." pensando a come fosse lo Chateau con lei, invece
"E ora è tutto silenzioso, molto calmo e quasi spento senza
il
suo esseerci. Milan si è intristito e come me ora sentiamo
come
uno tsunami la solitudine di nuovo, sebbene Madame ci dica di stare su
che sono i forti che fanno i conti con la solituine, lei come noi non
siamo come gli altri che la riempiono con chiunque. Ma è
così vuoto e silenzioso, come..."
"Ma siete qui, con tutti, e io sono qui..." fece Kianta dolcemente e
Dorde la scostò dal guancia a guancia e abbracio, per
fissarla
negli occhi
"...si vede che ora si sente solo, lei come perosnalità e
memoria non cè più... con te è
comunque contento,
perchè tu sei qui, per lui non sei più una
sorella ma una
figlia, anche per come sei venuta fuori, come dice lui... afferma che
tu
sei spuntata fuori da un lavoro congiunto e che non è
più
un fratello maggiore ma come un padre, e vorrebbe accompagnarti nella
tua crescita interiore... ma entrambi sappiamo che tu non sei
lei
e anche ilk modo in cui apapri, ci sei, ti ci percepisce è
diverso... "
"e in cosa siamo diverse...?" asvvertendo qualcosa di
sbagliato in
quello che aveva detto am non cogliendolo subito, ma avveertendo nella
testa questo qualosa
"... la cosa strana è questa... per la tua memoria
ma
anche come ti rapporti tra l'ambiente e le eprsone... Milan disse per
scherzo, sebbene fosse dopo aver bevuto con dei clienti e
averli visti andar via, che tu sei così come sei adesso,
meno
imponente, meno... disse sacrale ma penso per come lei recitava le sue
Personalità e si comportava e combinava cose... era una
personalità che si imponeva senza volerlo, che lasciava
qualcosa... la spavalderia, l'arroganza,
sfacciataggine, insolenza, prepotenza, tracotanza, audacia,
temerarietà, presunzione e cattiveria, o come dice sempre,
malignità permeata di dolcezza capricciosa... sapeva giocare
se
voleva ad essere una stronza bastarda nei suoi ruoli di Strega e le
personalità da strada come le chiamava, e ogni volta
sembrava
quasi che fosse lei lo spirito più forte della stanza... tu
invece seppur hai ancora qualcosa di lei, sei timidezza, timore,
modestia, umiltà... Milan ti chiama caruccia, entusiasta,
allegra..."
"aspetta... comè che la definite...?"
"si comportava con spavalderia, arroganza,
sfacciataggine, insolenza, prepotenza, tracotanza, audacia,
temerarietà, presunzione e cattiveria, superbia,
altezzosità, alterigia, sfrontatezza, boria, insolenza..."
"Orca maremma maiala, che elementi de merda..." le usc' fuori persa
dalla lunga lista, che Dorde restò impietrito e lei si
portò le mani sulla bocca incrociandole impaurita
"Signorina...!! Da dove ti vengono queste cose...? Aspetta..."
fissandola studiandola "una volta le ha dette queste cose... era di
qualche regione del suo paese ma non di dove fosse, e usava certe fresi
colorite e modi di parlare o dialetti per interagire con certe persone
del ceto basso... come le conosci!"
"io... non lo so, mi è venuto..." come se avesse combinato
qualcosa di grosso, ma lui restò solo a riflettere
"non capisco come David il funzionamento del ceervello, ma hai
rimembranze di qualcosa che ti vengono fuori a caso, all'improvviso ma
non la sua memoria... David è davvero riuscito a raggiungere
ciò che agli altri teniamo nascosto, emulando le amnesie
selettive e retroattive naturali... davvero non ricordi
nulla...
proprio nulla...?!"
Lei scosse la testa triste e Dorde sospirò. Nel mentre
entrambi
sussultarono per un suono che veniva dal petto di Dorde. Kianta si
spaventò perchè il silenzio tra loro era tombale,
Dorde
fece una faccia di scuse e tristezza e mise mano al taschino interno
della tasca più piccola della giacca, metnre l'altra
più
grande era per il phonvlet. Uscì fuori qualcosa che pareva
pigolare e Dorde la vide sorpresa nel guardare quel coso strano che
aveva diviso.
"E' un orologio da tasca... me lo regalò lei..." le fece
mostrandoglielo. Era un orologio dalla forma strana, pareva in tutto e
per tutto una moneta. molto grossa dorata. La parte superiore
e
inferiore erano diverse come le monete, e se diutro vi era una figura
di stile Classico in piedi ocn vari elementi e una scritta intorno, la
aprte superiore aveva uno stemma copn data sotto tutto in rilievo e una
fascia come sotto e le monete con delle parole che erano in latino e
non le capiva. Il trillo o pigolio come le parse era dato dal
meccanismo ad ogni ora. E l'orologio si apriva noin normalmente ah
hunter, ossia con coperchio rotondo o della forma della cassa (Lia ne
aveva di forme diveerse) collegato ad una cerniera a molla che si
chiudeva per proteggere il vetro del quadrante. Vi erano poi gli half
hunter con degli oblò di solito vetro trasparenti o
solamentre
forati. Quello che osseervava no, aveva la parte superiore che si
girava su un perno, girando a destra o a sinistra con anche
solo
il pollice invece di alzarsi e restavano sostesi mentre si gardava
l'ora. Quello inferiore di apriva proprio a sportellino e questo per
proteggere o mostrare il meccanismo inferiore, composto da manopoline,
non sapeva coem fdefinirle in fuori che si giravano come un carillon o
a bottone verso destra o sinistra per impostare l'orologio. Aprendo
facendolo scorrere il coperchio sul perno verso destra, Kianta vide il
quadrante dipinto con una scena neoclassica, lew informazioni
dell'orologio tra cui che era swiss made e un anellino a ci era legato
un laccetto a forma quadrata in vera pelle liscio da un lato e
pelosetta come la definì dall'altro.
"E strano, non è come quelli che ho in cameera..."
"Lo so... disse che quando lo vide pensò che fosse ottimo
per
me, mentre a mio fratello regalò uno a forma di chiave.."
"A chiave...?!" dubbiosa
"Ah ah ah, si... sono orologi particolari... quello che ha lui ha una
forma a chiave, sai quelle antiche con la decorazione sopra la testa o
o anello, poi pomolo di commessione con la canna, la parte lunga per
finire con il fronte che contiene gli intagli per far scorrere i denti
nel meccanismo. Si inserisce nella tasca come una penna e si estrane
secondo il venditore che glielo ha venduto proprio dalla canna...
è tutto dorato tranne la canna stessa e il quadrante, con i
numeri romani ed è molto paticolare e si apre sganciando una
clip laterale a spostello tipo una vetrinetta non ad angolo retto ma ad
angolo piatto, non a conchiglia. Mi pare che abbia detto che era la
versione mini di un modello da tavolo credo... e invece per la
scrivania ci ha regalato questo..." mostrando loggetto, mentre lei si
voltava cl busto
Un Orologio Sveglia da viaggio In Ottone faceva mostra di sè
in
un angolo della scrivania ed era molto particolare. Era composto da un
esterno a conchiglia bivalve, forma tonda che tenuto aperto il sopra e
il sotto reggevano un orologio con wquadrante con incisioni a bulino al
centro e poi una larga fascia blu smaltata con delle forme color orrone
a cerechio che contenevano i numeri, con un bordo dorato inciso e
rilievo. Le due valve eerano collegate all'orologio da un perno a molla
per cui se si dovevas chiudere si spinngeva, da cosa comprese Kianta,
l'orologio indietro e questo di adagiava sulla valva inferiore e si
chiudeva wquella supoeriore. Dietro l'orologio gli stessi meccanismi di
carica e gestione di quello di Dorde a monetaq, ma molto più
grandi. E le due valve esternamente erano tutte incise a mano a bulino
con decori diversi dallorologio centrle tondo e la valva superiore eera
un half hunter, ossia aveva un vetro per vedere l'ora se chuso con
enormi rumeri romani e intagli, con solo questi colorati di nero.
Chiuso, sembrava un grosso il doppio,. orologio da taschino dorato.
"che strani..."
"Sno antichi... metà del novecento e ancora oggi funzionano
senza problemi, ovviamente con piccoli controlli, ma non hanno niente a
vedere con quelli di adesso.... ce li regalò tempo fa.... e
prima che io e lei litigassimo..." disse in un soffio colpevole e
Kianta si voltò a fissarlo.
"E' per questo che sei triste...?" inclinando la testa di lato
"... per tante cose... il giorno del test mi fece capire che non mi
odiava ma il suo comportarsi in quel modo per secondo lei necessario
era per darmi una scrollata... mi rinfacciò cosa le dicevo
io su
come mi comportai dopo che..." cambiando espressione e voltando il capo
"...comunque era sempre contenta quando vedeva qualcosa che ci piaceva
o
secondo lei facevano pensare a noi e ce li regalava... lei che sapeva
cosa significava guardare ma nn avere mai, credeva che se a qualcuno
piacesse qualcosa, non importava nulla se non si capissse o non
piacesse o li si trovasse sbagliato o qualsiasi cosa, glielo si
donava.... era un
concetto che venne fuori dalla sua esperienza diretta con i parenti. Da
piccola e poi crescendo le regalavano sempre cose stupide o inutili, da
pochi euro ma che fossero adatti a lei... mai!! Srntiva poi dal liceo
che ancora genitori e nonni regalavano agli altri soldi versati sui
conti perchè comprassero cosa volevano,
eredità di
nonni e parenti, sai quando si legge un testamento o simili e ogni
persona ha qualcosa... per i morti che lei ha visto metnre lei restava
viva, ve ne
fosse stato
qualcuno che le regalava qualche mila euro,
disse a volte, se ne sarebbe andata subito, altro che linvito di Zay e
Ric... non aveva i soldi neanche per un treno o un aereo e costavano
dsai 20 euro, immagina, poi doveva avere il necessario per dormire da
qualche parte e non aveva neanche i soldi per un pacchetto di patatine
che le piacevano sale e pepe o le higlanders al pomodoro o un gelato...
immaginati andar via e cercare anche da zero cosa le serviva poer la
nuova vita. Se avesse avuto un tesoretto suo e gestito da lei, una
donazione dei nonni a parte, in segreto magari, da tenere nascosto e al
momento giustoi dire addio a tutti e avviarsi utilizzando poco di
quanto aveva per inziiare qualcosa di nuovo. E riuscire a
nascondere dei soldi che le davano dalla banda o i nonni era un
casino... Ogni volta diceva
che non aveva mete o posti dove andare per scappare da quella vita
senza soldi. Se non fosse stata per la mattia avrebbe lavorato andando
contro i suopi che la volevano a casa e senza scassare le scastole come
le dicevano disturbandoli entrando e uscendo di casa, per avere una
partenza. ma no ebbe niente, i nonnicome tutti parenti non erano da
farvi affidamento e quando morirono,e lei no e li vedeva
là morti e odiava essere viva e altri morivano, non le
avevano
lasciarto nulla perchè avesse del suo. E i regali... da
stupidaggini anche false come le capitò con un paio di
orecchini, a bustine per le matite da scuola, quelli da poochi euro e
così' andò avanti. Sbagliavano data con altri
parenti che
quelli si, ricevevano macchine fotografiche costose, telefoni, oro e
gioiuelli veri e costosi e altro che valevano ... solo una volta disse
con amarezza che ebbe un regalo alla fine gradito. Un microscopio da
bambini, quelli di plastica cinese con tutti ghli accessori... per la
prima volta ebbe qualcosa che voleva. Amava quei giochi di fisica,
chimica, botanica, mineralogia e altri di uci facevano
pubblicità ma niente. Tutto era troppo costoso e
perchè
stufava a tutti regalarle qualcosa, se uscivano con roba da pochi euro
e quella volta da bambina ebbe l'unico microscopio e... fu l'unica
volta che mostrò un sorriso vero.... una votla si
impuntò per avere una bambola di Rina, mi pare, non saprei,
e
cosa fece sua madre quando riuscì a farsela comprare
miracolo
perchè aveva usato i soldi di una nonna... urla, urla
davvero
ore giorni e il rinfacciarle che fosse schifosa a spendere soldi per
stronzate, così le disse, quando loro non si compravano un
panino èperchè mettevano quell'euro per la spesa.
Quando
i tirchi schifosi erano loro, diceva.
" ...?" inclinando la testa di lato
"...E peggiorò con le crisi
economiche e tutto per cui compravano così' poco che il
frigo
era sempre mezzo vuoto ed pieno solo di roba conferzionata da mangiare
aprendo a tavola così come erano e mangiandoli col pane. Una
volta disse che da Zay le fecero mangiuare un piatto di qualcosa che
non ricordo, forse ceci non so ed era totalmente diverso dal solito a
casa, dove sbolognavano una scatola di fagioli pronti con un dado e via
e la frutta era pera e cannella al forno. Per lei erano cose aliene,
che se prenedva nel pomeriggio un frutto o le pesce e pere che mangaiva
sua madre e non si cdovcevano toccare, nessuno li tocava solo lei, la
facevano sentire una ladra. perchè la frutta costva e si
comrpavano pochi pezzi solo per la madre. E lei era rimasta, anche dal
cibo in irlanda, quasi non credendo che fosse buono, abituat a a quello
inutile cucinato veloce e senza passione a casa sua o surgelato e
scaldato. Per cui raccontò di Rò, che una volta
vedendolo
ababttuto perxhè per la sua fidanzata la sua passione per i
robot, tipo mazinga o mazinkaiser, non ne capisco ma ricordo questi,
era stupida e inutile. Lei voleva avere i cornetti la notte quando
uscivano, le cose offerte o regalate, o mangiare bene e lui
se le
parlava delle sue passioni dei
cabinati di gioco o robot, i pad in legno tipo i cabinati per giocare e
altro si annoiava. Seppur non li amasse, Lia l
o ascoltava e poi parlava dei suoi, seppur lui poi invece di
ricambiare,
sembrava assente o vertere sempre sul sesso ed hentai e... dopo la
frustrazione di lui di non avere soldi peer comprarsi una figure di
mazinkaiser da 30 euro perchè dove lavorava rischiava di
hciudere e restare senza soldi, lei riuscì a
nascondere a
suo
padre un pò di bancnote invece di dargliene quando ne
riceveva
e gliene comprò uno. Lei lo aveva fatto perhè
sapeva che
significava non ricevere cosa si desiderava, che costasse poco ma fosse
amato e anche se non le interessava cosa amava l'altra persona, non
si faceva problermi a pensare di regalare cosa era importante all'altro
e no nstronzate, perchè fosse undono di valore dentro. Solo
che
invece di migliorare le cose lui... peggiorò tutto e
finì
male solo per lei...
Io e Milan collezioniamo oggetti antichi originali e questi erano solo
piccoli pensieeri di viaggio che portava indietro. Diceva sempre -per
me un dono è un dono, un qualcosa fatto perchè si
sentiva
e si voleva fare e dettato dal momento. Le volte che regalai alle nonne
qualcosa, anche per non sentirle che piangevano c on i parenti che non
ricevevano dai nipoti niente ebbi schifo e sputi in faccia, ne un
grazie e altro se non lamentele per le cose... -Ho visto questi oggetti
e ho pensato a voi, ma sentitevi liberi di dire davvero cosa
pensate, non fate come tutti che abbozzate sorrisi di circostanza e
dite grazie stiracchiati, ma serve anche per il futuro...- questo ci
cideva. -I regali non sono cose per obbligo come da
me, e cèra il ricambiare perchè così
si doveva
fare,
o si doveva regalare per forza , anche da 2 euro, che ti facevan pesare
ciò. i
nonni o parenti mi facevano stronzate mentre ad altri che non
meritavano, cose che restavo
a bocca aperta, come per tutto nella mia vita, così
comew
i miei
genitori nonostante la mia situazioe non mi regalavano manco per
compleanno esempio, a natale o altro, ne soldi ne niente, e
sentivo poi i ocmmenti
che rispondevano tipo te lo dovevo fare, non potevo venire a
mano vuote, ti si doveva fare... come fosse stato uno
sforzo.-..Ecco
perchè quando qui riceveva un regalo per lei, era... non
sapeva
come comportarsi o cosa fare... nno era abiutata a gesti casuali e
gentili... alla gentilezza fatta veramente e non perchè si
doveva
fare o come si lamentava, perchè era del sangue e dovevano
dare
anche a lei...come la ruota del carro. da tutti diceva,
riceveva
smepre la msensazione di
essere un fastidio o di troppo per chi e cosa era, e quando urlava che
se non era del sangue
sarebbe stata merda come tutti fuori dalla famiglia, invece di capire e
discuterne, le urlavano che era una miserabile a pensare male, senza
vedere le cose allucinanti che facevano... l'avevano legata a loro
urlando però che era inutile, sbagliata e incapace di
niente, menefreghista e tante altre cose... non usciva per colpa loro,
non faceva neitne per colpa loro, non aveva soldi neanche suoi
perchè dovevano gesrtirli loro, la trattavano in
un modo pietoso ma poi affermavano csempre che non era vero e non
poteva scappare perchè malata o sarebbe finita per strada e
basta e aveva delle cose sue acquistate con fatica da soldi nascosti
che non voleva lasciare loro e non poteva portarsi dietro. E
così voleva solo morire e lasciare tutto almeno conoscesse
perchè di quelle cose... ed ecco la spiegazione del
perchè dei doni che faceva che erano davvero cosa qualcuno
desiderava o avrebbe accettato..."
"... e quesati orologi non erano un regalo strano per te o è
capitato che magari no ti sembrassero doni..."
"... intendi se non mi piacevano...? No, affatto, anzi... lei
trovava sempre cose strane e particolari, come cosa hai visto
e che non ti aspetti, ma mai regali inutili. Questo
è l'unico orologio che mi ha ergalato, ho ricevo da lei
parecchi
zippo e..."
"Ah, ok... pensavo che ti avesse regalato qualcosa che ti facesse
storcere il naso come fu per lei..."
"NO... lei donava cosa piaceva o comunque attinente,
così
noi... ma nonstnate questo non riuscì a torgliersi i
dispiaceri
vecchi e...Non si cerca di star bene, ma si cerca di non star male
ripeteva, ma alla lunga non ce la fece più e nessuno, no nso
come, vedeva come era ridotta e i suoi tormenti da lasciarla andare e
darle cosa le serviva per uscire dall'ambiante tossico per lei... per
come si comportavano, le pesava pure uscire o non poterlo fare la sera
o frequentare qualcosa che non fosse di mattina, altrimenti... le
recriminazioni, le emozioni, le colpe, le pretese, sono sempre le
stesse. e diceva sempre che non poteva ripartire da zeero, era sempre
la
plasmazione di cosa aveva vissuto e sopportato e nei momenti di massima
ragilità doveva farci i conti... aveva la forza di
sapersi adattare ma era troppo distrutta per... ma ora tu sei
qui, non devi pensarci ma crescere e diventare ciò che devi,
come lei voleva... non a caso alle Lezioni di parla anche di
questo.,.. del trattare le persone, come crescere i bambini, come
capire che gli altri sono diversi e diverse sono lec ose che provano e
via dicendo.... Da un neonato non ci si aspetta che questo sappia
camminare, parlare o mangiare da solo, non ha ancora queste
capacità.
NOn ci si aspetta che inizi a fare i primi passi,ben che meno scrivere
o leggere, perché si dovrebbe aspettare che cresca il giusto.
Quando un bambino di pochi anni o più piange tutti
si
aspettano che sappia gestire le sue emozioni, che non faccia
i
-capricci-, che gestisca bene le sue frustrazioni, che
accetti
volentieri i limiti che li vengono imposti dagli adulti anche
nessuno gli spiega bene e questo non capisce.
Un bambino in mezzo a una crisi emotiva si dvorebbe essere consapevoli
che ha il diritto di farlo perché il suo essere non ancora
sviluppato non gli permette di gestire quella condizione, esattamente
come gli esempi prima... tutti gli adulti si aspettano che sia proprio
il bambino a canalizzare le sue emozioni da solo ed essere... c ome un
adulto, senza bisogno che sia preparato, istruito, guidato e con le
consocenze in base all'età e prima che accada qualcosa, ma
ancora di più dopo, parlando e spiegando con pazienza e
chiarezza. Non lo fa nessuno.
Quando si guarda perdere il controllo emotivo, gli
adulti
pretendono che sia il bambino a ritrovare la calma da solo
perché sono loro a non poder gestire le emozioni
degli
altri, sono loro che non abbiamo nessuna capacità di
gestione
emotiva davanti alla crisi degli altri, pensa un del bambino....
diceva..."
"Ma io no nsono una bambina..." fece lei come un dato di fatto
"Ni... sei in piedi da pochissimo, non devi correre ma andare con i
truoi tempi... e con noi studierai, consocerai tante cose e visiterai
anche tanti luoghi..." prendendo dalla scrivania, in un cassetto in
basso, una foto. Ritraeva loro tre davanti un edificio stile antico con
la neve. "Qui ci trovavamo ad una festa a tema dove s svolgeva una
rappresentazione del Fantasma dell'Opera, si trovfava in un edificio di
un privato che invitando per feste di vario tipo, proponeva anche
rappresentazioni nel teatro interrato e..."
"interrato? Un teatro?"
"Si, aveva un lucernario nel giardino a cupola enorme che illuminava il
sotterraneo, un tempo aveva scopo diverso, ma lui l'aveva trasformato i
un teatro privato coperto con però tantissimi posti a
sedere. E noi eravamo invitati. Indossavamo abiti da sera ispirato
all'opera, lei in raso bianco perla ad ispiraione di quello
del Think Of Me Dress Costume, metnre noi in abiti maschili
ispirati d'epoca ed era una delle poche volte che siamo andati tutti e
tre a qualche evento... con quella cupola fece un casotto per vederla
con Milan che era gasato pure e... lascia stare!!" mentre lei lo
fissava curiosa " non amava le foto ma alla fine vi erano fotografi
dell'evento che scattava foto e dietro offerta per beneficienza come
l'assistere alla rappresentazione e simili, gli inviti erano solo per
la festa prima e dopo, ci fermammo a farla.." facendole vedere una foto
di loro in una cornice sottile d'argento, da qualche parte in
Inghilterra, in posa a mostrare alle loro spalle le qualità
architettoniche e parte del verde cosparsi di neve. Erano in abiti per
l'occasione, lei con un abito che però non si notava nel non
nella gonna sotto e sopra un cappottino con pelliccia di foggia del
periodo ottocentesco, i capelli ricci suoi decorati come al solito con
quelli sulle tempie dietro da decori che arrivavano alle tempie e poi
sciolti sotto. I due fratelli avevano abito da uomo sotto e sopra un
cappotto che richiamava quelli inglesi a mò di mantella,
completi di tutto, Milan anche il Bastone. Era sempre Milan ad amare i
bastoni da uomo del suo ceto. E Milan stessa non mostrava i capelli, i
suoi come invece Dorde, con maschera a tema.
"...le avevo promesso che saremmo anadti
all'Acropoli di Atene in febbraio con la neve ma... alla fine
non
lo abbiamo più fatto, passò il tempo e poi
litigammo..."
"E... perchè?" fece lei timidamente
"...." voltando il capo a caso da un lato "perchè lei aveva
tante paure e terrori nate a causa delle persone... e non voleva anzi,
tremava, al pensiero di essere amata nel modo che tutti concepivano,
diceva quell'unico tipo di amo emnsionato assieme ai gli... e
se decideva, anche se lo volesse, di darsi a qualcuno, aveva paura di
finire solo usata e lasciata sola. Da cosa le dicevano sempre i suoi,
sarebbe stata vergognosa e odiata, alle storie che sentiva dove le
donne si vedono lasciate da sole senza neanche parlarsi più
dopo che hanno dato tutto di sè, perchè le
persone
vogliono solo certe cose... come un obiettivo di vittoria, e non sono
interessate alle persone... lei non era un tipo romantico e ne voleva
relazioni nel modo classico, ma aveva paura di essere solo e sempre
quello che definiva un incrocio tra i due pali..." vedendola poi fare
una faccia strana "intendo cosa sono le donne tra le gambe, lo usava
smepre quel termine... tante
volte le persone sono usate solo per scopi sessuali e poi addio, non
esiste più amicizia ne altro o si continua a cercarle solo
per
quello, senza neanche amicizia e simili... per cui non restano legami e
si resta insieme anche dopo averlo fatto una volta...si resta
abbandonati e soli dopo aver una cosa... temendo che per lei fosse
ciò, si rifiutò di avere contatti le persone,
complici
anche i suoi genitori che vivevano in una sorta di eremitaggio in casa
e solo tra loro, e per Rò e cosa vedeva intorno,
alla fine
sviluppò terrori sui legami. Si
disperava e aveva attacchi di panico al pensiero di accettare di nuovo,
sconfitta, come fu con Rò e pagarne lei il prezzo. Non gli
diede
niente e nonostante avesse attacchi di panico e paura, non avendo
ottenuto niente, la lasciò da sola e ne mai parlò
della
cosa, se
non per lamentearsi, in seguito, che non era più
-affettuosa-
con lui. E da lì fu il declino. Temeva che su di lei vi
fosse
solo un abuso come uso e basta, che nessuno le fosse almeno amico da
considerarla importante, e qualcuno speciale da esser complici anche in
quello ma senza
abbandonarla... mio fratello rideva al quel termine ... scopamici, mi
pare???!... per lei la libertà personale sessuale non
prevedeva
relazioni classiche di coppia, per cui se vi era un legame stretto con
qualcuno, si poteva fare sesso senza avere quelli che per lei erano
cavolate come fidanzamento o matrimonio o obblighi. Una
relazione
per lei
era un legame senza bisogno di catene, se si voleva bene a qualcuno da
sentire di condividere qualcosa, anche il sesso non dovevano esserci
persone o
altro a impedirlo, a nessuno doveva importare se e con chi si faceva
sesso, diceva, invece di giudicare qualcuno su questo come si fa
là fuori... la persona si relegava alla sfera sessuale e che
tipo di corpo piaceva e lei si schifava di quella
mentalità...
come per dove viveva, se lei avesse avuto una relazione che qualcuno
scopriva, per espempio, senza fidanzamento sarebbe stata definita in
mille modi e se andava via, come sentì, l'avrebbero
apostrofata
come quella che andava via per far solo una cosa e voleva cambiare
questo mondo... se tu ami qualcuno che per altri è sbagliato
o non va bene, sei giudicata o anche solo se e quante lo fai o a che
età. QUando comprò la coppetta, di nascosto
ovviamente,
dopo aver deciso sulla sua salute metnale o la veriginità,
non
ci mise molto e non si pentì mai, anzi, si rammaricava di
come
la coppetta fosse poco conosciuta e trattata per sponsorizzare quelle
schifezze interne in cotone, si lamentava e amaramente diceva - ho
fatto bene, no nsai quanto, ad aver scelto il mio benessere che il
concetto della virtù su una membrana che non è di
comportamento... poveri idioti religiosi bigotti!!... lo rifarei mille
volte ancora e ancora e alla fine, se anche lavessa persa, non me ne
frega come sai, non è accaduto granchè... come
ero prima
non piacevo, come ero ridotta poi per le medicine ancora peggio, chi
mai mi avrebbe voluta?? E quindi ho fatto bene cazzo, ho davvero fatto
bene a fare quella scelta visto che poi non dovendo usare là
sotto, non ho perso nulla, con la coppetta ho solo guadagnato!!...
meglio quella che vedere la gente trattarti da oggetti o schifarti per
qualcosa perchè non eri come e femmine che volevano...-
"Oh..."
"E continuava... Diventavi un rifiuto quando semplicemetne
per
gli animali che siamo, richiamando i lconcetto della natura che quella
gente sfrutta per le coppie e matromoni e solo per i loro concetti
beceri, il sesso era naturale e allo stesso modo se la persona
è
matura e sente di farlo, non la si deve giudicare. Il suo corpo
è il suo corpo e ne dovrebbe fare cosa vuole ma non
è
così... nasci, e il tuo essere, dalla mente al corpo
è di
altro... nessuno è proprietario di niente... e se la dai
rischi
pure di essere etichettata e tacca sulle scopate della gente...
lei... aveva
attacchi di panico per davvero da prima di Rò sul dare se
stesso
a qualcuno e poi, rifiutò tutto. Era libera nel pensare e
dare
alle persone il diritto di essere ciò che volevano, con il
loro
corpo e desiderio di essere e fare nel sesso ma... se ne
andò
soffrendo e basta. E nessuno vide e comprese niente. Se avesse avuto
delle persone accanto fisicamente con cui parlare, confrontarsi, dire
la propria senza giudizio e avere forza dal tornare ad essere se stessa
come era prima, senza le paure... non sarebbe forse svanita..."
"ma quindi lei ha fatto bene o male a rifiutarsi?" fece Kianta senza
capire e Dorde sospirò e con una mano la tirò
bene sulle
sue gambe perchè stava da troppo tempo quasi solo su una
coscia e lei rise divertita
"non devi pensare a lei, devi pensare al concetto intero e a te... qui
abbiamo delle Lezioni per ogni argomento ed elementi, tra cui sesso,
amore in tutte le forme e le possibilità, riproduzione, e
via
dicendo... non so se e cosa ricordi, ma andarci non ti può
far
che bene e capire cosa fare e cosa no di giusto non per la morale come
si pensa di solito, ma le proprie scelte. Sentire e capire se quando,
con chi, protezioni e via dicendo.... e inoltre ti spiega anche come
capire le persone che vogliono solo una cosa dalle donne, e come
tenerle lontane. Perfino io e mio fratello abbiamo avuto a fare con
quelle che Lia chiamava le Cozze, non perchè brutte, ma
perchè si attaccavano per interessi e usavano il sesso,
aprendo
le valve come diceva "ridendo " per attirarci come fanno molti uomoni
di solito... come diceva lei, non è l'uomo in certi casi ad
esser l'attivo ma sono le donne stesse che, seppur considerate
inferiori agli uomini perchè si concedono e si prestano a
ciò per denaro, alla fine sono loro che conduono il gioco se
sanno come fare e leggono il cliente... ci furono quelle volte dove
andavo negli ultimi tempi a quelle reunion specifiche e con inviti solo
gli esperti...... e uomini e capitava vi fossero le
intrattenitrici e
siccome tramite Madame bene o male le Maitress si conoscono, era
riuscita un paio di volte a farsi dare un abito per l'occasione dal mi
osarto e
intrufolarsi. me la vidi vicino mentre discutevo, poltrone vicino con
un
lupo della finanza, e lei apparve con un vassoio portandomi
uno dei
miei drink preferiti e poi sedendosi sul mio bracciolo..." ridendo
divertito "L'abito era qualcosa che ho visto indosso a lei solo quela
volta e un'altra..."
"Come era fatto?" comportandosi come quando la vedeva di nascosto con
Milan o il gruppo di veterani ad ascoltare i loro racconti, come un
bambino seduto comodo che ascolta cose nuove da un adulto
"Dovrebbe esserci ancora tra gli altri... sembrava in stile
ottocento... nel senso... aveva un bustino semirigido cons stecche che
faceva a V sulla pancia e seguiva la forma dei fianchi, non quello che
si ferma prima, la gonna era sempre di velluto molto lungama senza
sottogonne, un ampio pezzo di velluto di alta qualità che
eracucito con il corpetto e faceva tipo sirena ma... invece di essere a
ruota tipo, quindi cucito da tutti i lati, aveva da metà
fianco
e tutta la gamba sinistra di fuori, perchè la gonna non era
cucita tutta, aveva questo spacco enorme e i lembi in eccesso
perchè non svolazzasse erano
cuciti come decorazione sul fianco sinistro sopra una parte del
corpetto, e semrbava come quando con le gonne da Ats agganciava un
lembo per farla meno ampia e faceva questo effetto..... Sopra era a
barca ampia e con passamaneria metallica tutta
che semrbava tipo stalattiti che scendevano dal bordo della scollatura
e strisce delle spalline in più, con tante catenine pendenti
e
sui fianchi e a coprire la pelle nuda e le cuciture, altre appliche
uguali che pendenvano... sembrava, per un attimo, una prostituta
ottocentesca con quei vestiti da popolana con corsetto e gonna sola
e... non so che faccia ho fatto... ma per un attimo avrei voluto
prenderla a scuolaccioni e mandarla via..." vedendola ridere, non
capendo se avesse compreso o trovasse divertente solo il suo essere
piccato
"E perchè...? E come era poi? Aveva solo l'abito?"
"... per l'abito... mi pare di si, no!! Aveva una catenina sottile in
argento al collo con uno dei ciondooli che amava di pietre tagliate,
l'unico tipo di pietra preziosa tagliata a facce... era
quell'acquamarina a goccia sfaccettata e quel gancio tutto decorato
antico... "
"Oh, si ce l'ho... è tra le altre cose..." fece lei
scuotendo la testa confermando
"...i bracciali che richiamavano delle leggere catenine, i suoi
anelli, tra cui uno con un'acquamarina... orecchini quei cerchi larghi
a sbalzi che usò con Zay in Irlanda e scarpe non troppo alte
a
gioiello, tutte applique come l'abito pandane. I capelli erano... aveva
indossato una parrucca di treccioline tipo quelle africane con decori
argentati che richiamavano tutto il resto... e... apparve e nessuno di
noi nell'angolo della stanza con le poltrone se ne accorse,
perchè parecchie cameriere tutte donne sfilavano e...
lasciò
chinandosi i bicchieri degli altri ma con il mio, lo prese e
sbolognò il vassoio a una ragazza che passava mentre girava
tra
gli uomini per trovare il suo pesce e la riconobbi solo per la voce.
Non la stavo guardando per
niente, io fissavo l'uomo che i parlava sebbene tutti lgi altri
fissassero lei dal vassoio e come stava in piedi accanto alla mia
poltrona e.... E disse qualcosa tipo -il signore è stato
scelto
per un'accompagnamento speciale, lei è il vincitore e il mio
compito è restarle al fianco per tutta la serata...- e solo
allora mi voltai e... lei con un sorriso dei suoi da stronza, come dice
Alaric, si
sistemò sul bracciolo della mia poltroncina tenendo il
bicchierino, e restò là con me per tutto il
tempo, tranne
per prendere qualcosa per me per bene, se andavo in bagno e quando gli
altri le chiedevano
perchè non intrattenesse tutti gli altri, diceva - questa
sera colui che è scelto dal fato è il qui
presente,
magari la prossima
serata, sarà proprio Lei ad essere scelto e ottenere la mia
compagnia...- con sguardo da gatta, sorriso sornione dei suoi, non ho
mai capito che utilizzava Veròna o che altro... e le venne
in
mente per sfotterli di portarmi qualcosa da
bere e invece di appollaiarsi sul bracciolo come prima, di sistemarsi
come sei tu ora, ma tutta sul fianco con le ginocchia vicine, sul
bracciolo, reggermi i bicchierini o ridere o abbracciarmi o
stamparmi baci vicino la bocca o la mascella... "come raccontando
qualcosa di impossibile fosse vero e sospirando come stanco " e poi
ridendo
perchè usava le mie facce per fare la stronza come con
Veròna e dire -NOn faccia così, non le lascio
mica i
segni ardenti edlle mie labbra.,.. il mio rossetto finitura opaca
effetto velluto e assolutamente chic per i miei clienti, non lascia
tracce... così che la sua innamorata non troverà
prove
compromettenti anche se io le dono la mia attenzione per una serata
intellettuale e prolifica, ma anche piacevole....- e io dentro
rodevo..." fece lui tirandosi le labbra con disappunto.
"eri arrabbiato?" fece Kianbta ridendo portandosi le mani aperte sulla
bocca ridacchiando più con le spalle
"... anche ma... era una questione tra me e lei quando inziiava a
comportarsi in un certo modo e... e che potrò poi
a litiigare, ma ricordo ancora come cercava di emulare le lezioni di
Madame e apparire come gli altri volevano che fosse, e diceva in
macchina -ci sono riuscita? Sono stata credibile? hanno pensato davvero
che fossi quello e ci stessi provando...? Con me lì non solo
le
Cozze non
ti hanno abbordato come volevi, visto che temi sempre che
possano carpire informazioni o siano ladre di mano come capitato a te e
conoscenti anni prima... ma nei momenti in cui fingevo di accompagnarti
da qualche
parte, abbiamo discusso su chi era perfetto e chi da considerare in
retrocessione... non poteva andare megloio, ti sei fatto delle
conoscenze ma anche amicizie ho notato... e allora, come ci si sente a
essere di nuovo tra le persone non militari...?- ... me la faceva
sempre a rinfacciarmi le cose, di quanto stessi lontano dagli affari e
gli incontri delle persone, se non per concludere per sostituire mi
ofratello e solo in campo militare... quelle volte che venne con me, mi
spinse e spronò ad alalcciare rapporti e feeling con
chinunque,
scremarli, leggerli e capire chi meritava anche un invito da noi a bere
qualcosa e discutere... era lei che osservava, ascoltava, sorrideva
maliarda agli uomini mentre passava così raccoletnava e
udiva e
poi mi riportava e se convinta, ti tirava eccitata verso quelle persone
perchè ci presentassimo... non come amico ma... e chi solo
per
gli affari,
e chi come preda... poi non venne più perchè io
no ne
ebbi più bisogno e perchè non amava essere vista
come un
oggetto. Spacciandosi per... accompagnatrice, se diceva qualcosa lei
come era abituata sulle questioni, la guardavano come se... un cane
avesse messo zampa in cucina per preparare al padrone un pasto
"facendola ridere " quelle volte che si è spinta in
personalità del genere era solo per aiutare me e mio
fratello,
poi mai più, ed è per questo che vorrei che tu
ragionassi
mille volte e capissi le persone e te stessa, nel tuo intgeragire con
gli altri e.... che certe azioni come faceva lei, devono avere delle
motivazioni, appunto per aiutarci e passare inosservata, una ragazza in
un certo lavoro tra tante mentre carpiva cose e... per non sofffire
come tua madre e ritrovarti a star male e
rifiutarti di avere legami o vivere delle cose normali, morendo piena
di dispiacere..."
"ho capito..."
"lo dico per te, segui quelle Lezioni, parla con Madame, ora che la
conosci, e fatti descrivere ogni cosa sul sesso e amore così
che, come diceva lei, tu possa avere tutet le carte che ti servono per
capire non solo te e il tuo corpo ma cosa meriti, vuoi e con chi
condividerle... no fare le cose a caso, di testa, improvvise solo
perchè magari pensi -ora o mai più-, potrebbe
andarti
bene ma anche male e i quel caso anche se una lezione di vita, se
riguarda cose intime si deve essere sicuri e edcisi ad andare avanti
anche con le conseguenze... e sopratutto non seguire chi ti dice di
amarti e
vuole cose da te e le pretende chiedendo sempre e sempre, dicendoti
anche che non dimostri affetto se no nsei sicura, convinta, non lo vuoi
e... sii te stessa, non cambiare cosa sei solo perchè agli
alti
piacerebbe vederti altroi accompagnato all'aspetto, ricordati
l'educazione ma come diceva Lei, educati si ma non zerbini... usa il
cervello, impara da mio fratello la finezze della mente per risposte
per rimettere a posto ma di classe e..."
"SIIIII" gli fece contenta abbracciandolo stretto quasi saltellando
"non mi piace chiamarti papà, ma alla fine sei un
bravo
papà...!!" rise "ho capito, seguirò le lezioni e
se ho
dubbi chiedo a te... e non ti offenderai o ci resterai male se
più tardi ti porto una cosa che voglio regalarti???" fece
sempre
stretta però cambiando espressione, come dubbiosa "non
vorrei
che non ti possa piacere..."
"Come vedi... riprendendo sla moneta dal taschino tra le dita
per
fargliela rivedere e reinserirla "nulla che io e lui non
apprezzassimo.. anche a Jd per esempio, non so cosa, ma so
non
erqano mai cose da sospirare malamente, come invece fece lei tutta la
vita... e così per il suo compleanno..."
"Oh.. " fece lei sorpresa
"Si, non voleva festeggiarlo ed era appena arrivata qui da noi, ma la
portammo in un negozio di minerali e gemme e tutto ciò che
le
piaceva per la sua piccola collezione, glielo regalammo... questo
perchè ogni collezione personale riflette il proprietario,
la
sua non è come quella degli altri, ma pezzi piccoli e medi
con
solo ciò che la attira, e quindi dicendo che non sarebbe
stato
un regalo di compleanno glieli regalammo comunque, e poi pranzo con uno
e cenò con l'altro a turno... ancora non sapeva niente..."
fece
lui parlando più a se stesso "e le regalammo due torte, due
tipi
che le piacevano e questa volta buone, non come quelle che compravano
da lei solo perchè si festeggiava ma al risparmio!! Fece
storie
ma capì che non eravamo come loro e che non sarebbe mai
accaduto
come le due sere del suo diciottesimo... ne ha pianto tanto per come si
sentì quelle due sere e come andarono... e con te, fare mo
come
la vorrai!!"
"Con me...!? Volete festeggiarlo!?"
"Non fare quella faccia sorpresa, sarebbe il tuo primo compleanno e noi
ci saremo..."
"ma... e tu lo festeggi? E quando? E che festa farai?"
"Io... mh..." stava per dire io festeggio in privato ma si trattenne
perchè si spacciava per Milan "io faccio sempre un
compleanno in
grande stile con la gente che conosco che conta ad un tema
prestabilito... in abiti, cibi particolari, attrazioni in cinque atti
come faceva Lia... che feste!!" fece Dorde un pò scontroso
perchè no amava cose così casiniste e
claustrofobiche,
sebbene doppo le spinte di Lia di fare lui il lavoro principale da capo
quale era partecipava sempre più e smepre più
volentieri
ai forum, riunioni, assemblea, congressi, convegni, meeting,e
serate a tema come mezzo ritrovo tra colleghi e mezzo incontro
di gala con i massimi esperti mondiali e non, di economia, finanza,
politica, temi estremamente segreti e via dicendo e alla fine non gli
era dispiaciuto veramnete parteciparvi. Discorreva di cosa conosceva,
sentiva informazioni e pettegolezzi sulle persone e i loro operati,
sebbene prima studiasse solo i resoconti che altri preparavano e gli
portavano e Lia glieli prendeva dalle mani e glieli infilava nella
distruggi-documenti inviperita - Dorde, con tuo fratello alza i lculo e
vai di petto a sentire e vedere le notizie, o restreai sempre indietro
in molti sensi...- e con informazioni migliori e di prima mano poteva
anche aggiornare il Generale e il suo gruppo segreto,
interagire
in prima di persona con soggetti che alla fine non era stronzi o
boriosi come credeva dopo varie esperieze.
A parte le volte e momenti in cui erano previste, se
più chiuse e private con inviti restrittivi, accompagnatrici
e
signorine e LEi mi salvava dal polipaggio come lo chiamava
perchè adnassi dritto nel mio impegno di prendere
informazioni
ed elementi utili invece dei resoconti, presentare da me e
così
mio fratello cosa eravamo e cosa proponevamo e sebbene fosse prima
Milan a fare queste cose ma in maniera ristretta e con soggetti affini
al gruppo paramilitare che eravamo e... ma alla fine
non posso dire che ... si, ho iniziato a divertirmi, tuffandomi in
questo tipo di lavoro... ecco perchè mi sento solo adesso e
con
me mio fratello, avevamo lei sempre in giro o sapevamo comuqnue come
sentendo che lei era da qualche parte e l'avremmo vista, avremmo avuto
pareri, anche sostegno, confronti, altri punti di vista e... "
"mi dispiace di non essere di aiuto..."
"no... sciocca, che dici... tu studia, impara e magari diverrai
caisnista come lei da aiutarci..." le fece ridendo, per sussultare
entrambi all
osquillo del telefono, che Dorde prese subito. Era suo fratello. Dpo
una breve discussione, dove portava lo sguardo su Kianta, sempre ferma
come era prima, e parlava di lei. Chiudendo la fissò " Ho un
posto da farti vedere, che tua madre rifiutò di frequentare
con
noi... sempre colpa mia, ma ora vorremmo che tu ne usufruissi con noi,
cè una cosa di cui... dovremmo parlarti..." lasciandola
dubbiosa
"Mio fratello dice adesso ma invece io vorrei aspettare... per questo
oggi ti porto da un'altra parte, molto e molto in
profondità"
vedendola con gli occhi scintillante di interesse e curiosità
La prese per le ascelle alzandola e le disse "ricordati comunque che tu
ora sei qui per dei motivi, suoi e notri e ... Ben nata, ora siamo qui,
qui dove sei accettata... io ti accetto... siamo a casa..."!
"DAvvero?? ...che bello, anche se oggi sei alla Hyde" fece ridendo e
lui sospirò "ho fame... mangiamo!?"
la fece scendere spostandola, prese alcune
cose che mise in varie tasche e aggirò la scrivania
chiamandola,
la quale contenta gli si affiancò pronta ad andare,
guadnadolo
in viso con un sorrisone. Dorde invece
mutò espressione e con un braccio la attirò a
sè,
facendola stringere sulla sua spalla sinistra , come a non volerla
lasciare. Lei alzò lo sguardo per capire accigliata
ma lo
vide
incerto su qualcosa da dire, con la bocca semiaperta come per tirare
fuori cosa non usciva, per poi come cambiare discorso
dicendole
solo "cè una cosa che io e mio fratello dobbiamo dirti e la
sala
da pranzo sotterranea è il posto che vogliamo mostrarti...
ma oggi, andiamo nelle altre sezioni del sotterraneo che
abbiamo
aspettato a mostrati perchè tu veda come tutto
ciò che
è nostro..."
"... e un giorno sarà mio...? giochiamo al Re Leone?" fece
lei
ridendo di gusto per lo scherzo e lui alzò gli occhi al
cielo,
rise e scosse la testa camminando con lei in quel modo. Lei
si
mostrò entusiasta e contenta dell'abbraccio, mentre Dorde
ripensava a qualcosa.
Dorde e Lia erano pronti
a una sfida
di scherma, erano nella sala delle danze, da tempo non
usata perchè avevano spostato le feste nelle Torri e la
usavano
per feste per gli uomini ufficiali e celebrazioni grandi, per le sfide
di scherma, combattimetno o allenamento per lei e i suoi
test.
uno di fronte l'altra, si preparavano muovendo l'arma, quando
lei
ne
uscì con "Bene, allora iniziamo il nostro scontro mortale,
che
è anche più sexy di una storia d'amore!!" con
ghigno
carogno, metno in alto e viso verso la spalla e il solito atteggiametno
da Veròna
Dorde chiuse gli occhi sconsolato seppur celando una risata
dicendo "sei impossibile..." mentre lei si sganasciava dalle risate
dondolandosi a seguire le risate con una mano sulla faccia,
ridendo che Milan giocava con lei e scherzavano e tutto, lui era
comico... e poi
Dorde
continuò "Mi ricorda quella situazione per cui il cuoco che
ho
visto venire da me in ufficio di corsa, mi ha fatto visita
pensando fossi
Milan, chiedeva che cèra negli appunti che hai lasciato
nelle
cucine, una ricetta che non consoceva titolata in italiano e col suo
accento yenkee ha detto
-scusi, ma queste... patate a stronzo cosa sono..- ammetto
che
io ho
capito l'italiano, anche se con accento americano stretto ma... ma ti
sembra
normale dimenticare gli appuinti sulle ricette che secondo te sono
ottime e facili da portare e nche vuoi mangiare, e scrivere
quei
titoli perchè non
ricordavi l'originale...!?"
lei strinse le labbra per
non ridere
ma poi non ce la fece, andò da Dorde con la scusa, alzando
le
mani, di dolersi per l'errore, che non lo avrebbe fatto più
e
poi
assalirlo per abbracciarlo, dicendo che non era giornata di essere
seri e comunque gli voleva bene per quella ramanzina, ma quelle patate
della suia regione aveva la forma a stronzo. Dorde lala fine
rise e se la tirò contro con una mano sulle reni.
"Ragazza, ricordati che ci sono persone che non conoscono i tuoi modi
di dire, come pensi, l'itlaiano e cosa fanno nel tuo paese..."
"... e tu ricordati che sei troppo tirato ma che alla fine celi risate
che non riesce a contenere... sono contenta che ti sia sbottonato da
lasciare al generale quello che eri, ma per forza devi sempre
rimproverare?"
"... e tu quando imparerai che sei troppo focosa nelle cose da lasciare
basiti tutti? Su, ricomponiti e iniziamo, poi devo andare via
più tardi...!"
"Come sempre..." quasi con rassegnazione triste "vorrà dire
che
anche tu, come me, dovrai fare sul serio..." mentre lui accennava un si
ocn la tgesta per poi non ridere più e fissarla come un
rimprovero al suo dire con pugno elzato e una torsione di
labbra "... perchè questa sfida, sarà
dura e difficile come tra due ubriachi a letto o con un sadico a farlo
con un
masochista.... non sanno che si perdono invece nelle nostre sfide..."
"Ragazza...!!! Smettila di s cherzare, se tu dicessi queste cose a
chiunque altro lo prenderebbe per cosa non è...."
"Ma io con te posso... e comunque..." sfilandosi dal suo braccio per
andare in posizione "...non è forse vero che scontri, sfide,
gare e confronti sono eccitanti da valere anche più di
quello...? A volte vorrei chiederlo, se è più
accattivante andare dalle tue amanti o mettere in gioco ogni cosa nelle
nostre sfide..."
Dorde scosse la testa e rise, vedendola con sorriso carogno metnre si
sistemava l'abbigliametno da scherma che non era con la tuta classica
ma completi specifici di scherma per loro che richiamavano lo stile
cavallerizzi.
Dorde spacciatosi per Milan discuteva con un famoso impreditore
americano per farselo alleato e compeltare un accordo trilaterale.
Secondo il generale lui era colluso con un gruppo ben noto che
finanziava guerre in medioriente e istruiva gli uomini mandati
là in servizio a raccattare determinate cose per portarle in
america e quindi fargliele avere. Unendo l'organizzazione dei fratelli
per le offerte e proposte, mettendo loro sul piatto della bilancia
qualcosa di ghiotto e d interesse per i soggetti, il generale lavorando
per un gruppo meta-governativo di cui Dorde non poteva dire nulla a
nessuno, una sorta di europol ma segreta e tra govereni non
europei, potevano compattare entrambe le forze e le tecnologie e mezzi
per il risultato, unico per tutti. era stato anche per questo che i
fratelli erano riusciti a conoscere e mettere le mani su schemi e
progetti di qualcosa non conosciuto dalle masse e da altri goveerni,
studiandoli e ricreandoli, migliroandoli se potevano per loro, come le
nanomacchine, o scovare ottimi scienziati da tenere nei laboratori. Il
generale sapeva della questione di Dorde ma come membro
dell'organizzazione, non il capo, ma non altri,
così Dorde
di fatto lavorava per due fazioni e a Lia non andava a genio.
NOn
aveva mai conosciuto il generale ma sembrava non piacerle affatto ne
l'uomo, e ne che cosa pretendevano peerchè l'organizzazione
facesse parte di quella occasione, per Dorde, di essere collusi loro
con pezzi grossi nell'ambito militare e governativo di svariati paesi
membri.
"E le cose le mettiamo noi, però..." gli rinfacciava lei,
scoperto dai documenti che conservavano dettagliati su ogni cosa in
quei lavori, che denaro, oro, metalli e pietre preziose o altro che
offrivano erano tutti portati dalla loro, di organizzazione, mai
l'altra (dai generali) e appena il generale lo chiamava,
Dorde
era subito pronto ad agire scattando!
Milan a volte le diceva "per quell'uomo che vede come un padre, farebbe
di tutto" e Lia faceva il broncio.
La scusa che il generale metteva sul tavolo era -a noi interessa la
cattura e l'inquadramneto dei soggetti, fazioni e ogni aggregazione
umana pericolosa per i paesi per cui noi generali e colonnelli scelti
siamo la rappresentazione e operato. Voi mettete sul piatto qualcosa
che ritroverete sull'altro piatto della bilancia. Saranno vostri tutti
gli elementi di valore visibili e trasportabili che vi si
troverà, a noi intressano le prsone e a cosa sono
collegati...-
gli diceva sempre quando a solo, lui e Dorde, si rivedevano,
permettendogli di prendere ciò che voleva in situ e a volte
non
erano affatto e solo denaro, titoli, documenti bancari e ogni cosa di v
alore e che stranamente poteva interessare anche a loro, diceva Lia.
Quindi come mai storcevano il naso e glielo lasciavano? Visto che cosa
fossero?
Quel osggetto amricano in particolare era un collezionista di
antichità!
Oggetti che facevano gola anche a loro, Dorde e Milan
quindi, perchè storici e di millenni , scoperti
per caso e
val valore storico incolabile e da studire, o di grande valore in base
al paese, trovando oltre oggetti che parlavano della storia dell'uomo
di gemme e preziosi di prima mano estratti là e a volte di
grossa caratura come peso o per la dimensione. E Lia aveva fatto un
casotto, minacciando entrambi i fratelli con una forchetta quando
andarono da lei mentre pranzava da sola, peerchè temeva che
questi -patti- potessero avere qualcosa sotto!!. aveva rifiutato di
mangiare di nuovo con loro e ormai si rifugiava a mangiare se non
usciva nel suo studio, e avevano avuto quel discorsetto nella Casa
delle Lapidi, il secondo, e quella volta con la forchetta li aveva
minacciati di non fare stronzate che potessero peggiorare le cose per
le guerre in corso, e facendo saltare il piano, così da
essere
scoperti non solo dal tizio, ma altri come lui ed essere più
cauti. A quale titolo diceva, si lamentava lei ed generale, dichiarava
di avere loro dei fondi che gli permettevano di non
interessarsi dal malloppo che davano ai fratelli, visto le spese e
finanziamneti che servivano per quei gruppi segreti, studi e tecnologie
di ogni tipo... Importante cosa però che condivideva con
quel
gruppo segreta una cosa chiave. Tagliando, diceva, l'ombelico
finanziario con armi e tutto il resto connesso, si lasciavano in braghe
gli stronzi che ci vivevano per la gurra in quei posti e pensavano di
guadagnare da qualcosa di vergognoso ancora in quel secolo. Tagliando
le manine dei coglioni che li rifornivano, li si lasciava con meno
rifornimenti! E gli accordi con i paesi che vendevano
lòà
le armi, le acquistavano loro maggiorate chedendo accordi di non
rifornimneti ma virare su di loro. Ma perchè, continuava,
quel
gruppo non raccoglieva mai ciò che era un ottimo
rimpinguamneto delle casse, prendendosi solo quei soggetti?!?
"Mi auguro per voi due che questi accordi non siamo come con i
tedeschi! Ci ricordiamo che accadde nella seconda guerra per cui
passando per salvatori, invece fecero accordi con quella feccia per
spedirli nel sud sud delle americhe o altri paesi, ricevendo in cambio
documenti e testimonianze dell'operato e ricerche in ogni ambito
facendoli campare con vita normale fino alla morte naturale, quelli non
acchiappati da loro, ovviamente?!? GLi altri ebbero un giusto processo,
quelli salvati dalla bandieera a strisce e stelle NO! Così
come
circola voce che Mengele e i suoi scagnozzi medici e specialisti di
tuti i campi ma anche al fianco di baffetto, furono portati
dove
sappiamo a continure gli esperimenti tranquilli, e perfino baffetto
tedesco non è mai morto, ma fatto sparire anche lui e gli
eredi.... OH!, pare siano di nuovo in tedeschia a fare come da me di
nuovo politica come niente fosse!! Che sia stato un pre Bin
Laden... ricordiamo la mania per loro di dire -è morto,
defunto,
già sepolto- senza alcuna vera prova ne niente a
testimoniarlo e
così fu per baffetto tedesco... io non ce lo vedo pr davvero
lui, scampato a mille attentati e con la faccia di bronzo di
mostrare i baffetti spavaldo, a spararsi facendo la cleopatra de
noialtri, invece di un accordo fruttuoso per lui segreto... quinid, voi
due siete stati linci o coglioni!?" fece, ancora piccata da come era
finita per quel pranzo da cui andò via offesa, con Dorde che
si
mise sa discuterte con lei dopo per il comportamento di lei,
e
Milan che si sentiva in colpa ogni volta che discutevano. Inoltre
stavano sempre nervosi tutti e tre quando Lia pareva sempre snocciolare
riflettendo, le cose negative e strane che le si paravano in testa
metnre ascoltava o leggeva e glieli faceva notare.
"Dobbiamo mettergli i petardi sulla sedia e farglieli scoppiare con
loro sopra, non vederli accorgersi del pericolo e scappare , anche per
il Generale, che non faccia cavolate".
Dorde si era arrabbiato perchè lei chiedeva che stessero
lontani
ANCHE dai preticelli come li chiamava, minacciava d i andarci a parlare
e questo gli faceva venire un brivido sulla schiena, perchè
era
diplomatica e sempre pront al dialogo per risolvere tutto, ma aveva la
vena punitrice che scaturiva in minacce e avvisi, poi fuochi
d'artificio e palazzi saltati... gettando la colpa su gruppi
estremisti, terroristi e altro. Per carità, rifletteva lui,
con
i suoi gesti pirotecnici aveva mostrato dove fossero i
pericoli
che loro avevano scovato, dando mostra al governo di turno di avere
serpi in seno, ma... lui era per un'altra scuola d'operato!
E lui avev a paura che la incontrassero, perchè
seppur
pensava che lei avesse qualcosa di interessante a livello magico e
discutere e dialogare con lei era interessante e stimolante anche su
queli elementi, , era fatta che non si fidava più nessuno e
ne
credeva di valere qualcosa. Come fu per l'invito di Zay e Ric da andare
da loro, senza soldi ne possibilità e malata Lia non aveva
modo
di fuggire c ome voleva anni prima e rifarsi da capo, e vedersi per la
prima volta qualcuno che le proponeva di ospitarla... era cresciuta e
aveva vissuto coin l'idea di non fidarsi più di nessuno,
tutti
l'avevano delusa, usata o voluta come si aspettavano e non si fidava
più da non pensare che vi fosse qualcosa sotto, o che fosse
impossibile che qualcuno la volesse vicino o ancora, come lei disse in
più ocasioni, non amava i debiti e dover ridare. Odiava
l'idea
di tutti che se si riceve un dono bisogna per forza ricambiare
assolutamente, secondo lei un dono o regalo dovevano essere fatti di
volontò e perchè si sentiva o voleva farlo. ma
Ric e ZAy
molte volte la pensavano diversamente da lei, quindi dopo essere
diventatas un peso e un fstidio... che sarebbe accaduto? Conceto che
diceva anche ai due fratelli, e oltre questo, era così
abituata
a chiedersi come mai le si diceva, proponeva offriva qualcosa e cosa
cèra dietro. Non si fidava.
E aveva paura di un eventuale incontro tra lei che rifiutava la magia,
religioni e concetti esoterici e loro. Non per lei, per loro. Aveva
fatto implodere a carica molto moderata molti edifici per stanare la
feccia e indicare come un cartello -stronzi qui, correre prego-,
portando alla luce molte cose che vivevnao nell'ombra dello
scintillante splendore delle società visibile ma falsa.
Aveva
insinuato i suoi robot a criceti e razze, per stanare, acchiapparare o
minacciare e se non bastava, da distruggere ed estirpare, o anche solo
quei criceti più piccoli seppur grossi c come ratti di fogna
o
pantegane, forse più grossi pensava, a mò di
cineprese
semoventi che riprendevano tutto! Perfino nelle città, nei
quartieri pericolosi, oltre i loro uomini, aveva fatto scorazzare quei
cosi-telecamere che immortalavano tutto ciò che sentivano o
captavano, e lei nelle sale wweb soterranee visionava, faceva cercare
per scoprire chi fossero e usava come Veròna per le Cacce.
"Dorde, ricordati dei sorci, quelli che ammassano le fogne sono
naturali seppur pericolosi per l'uomo e sappiamo come si trattano, alla
fine non hanno intelligenza umana... ma quelli che teniamo per la coda
in forma umana sono lo schifo da togliere e sgusciano e si comportano
da umani... DIMENTICA i preticelli e impegnati per cose vere e da poter
prendere a ceffoni. Quello è il tuo lavoro! Anche il
Generale fa
parte di una commissione mondiale che osserva e gestisce determinate
cose, ma mi auguro che ti sia slegato dalla loro mentalità
per
adattarti alla nostra, dove tu sei. Per te è un padre ma lui
è prima di tutto un colletto bianco e un militare fin nelle
ossa, che vedrebbe tranquillamente anche te invischiato e buono per un
sacrificio se serve.... non per fare la stronza, ma a questo mondo devi
immaginarti ogni cosa, non pensare mai -non è possibile, non
lo
farebbe mai- come fanno i genitori c oglioni o quelli per -amore-
credono di avere vicino papa giovanni come presona... non è
mai
così, obbligati a celarsi, molti mentono e arrivano a fare
cosa
non ti aspetti per cosa credono mettendo quello sopra tutti, e
così io faccio, resto in campana..." guardandolo negli occhi
"Smettila di vedere gli unicorni e le statue ambigue" facendolo
arrabbiare per la tirata d'orecchie per la sua statua, mentre Milan
cercava di non ridere.
Quella benedetta ragazza, diceva smepre. E gli tornavano momenti come
quella dicsussione. Che aveva detto delle cose che lo fecero andare su
tutte le furie.
"perchè! gli altri lo fanno con me... no? Che io sia come
vogliono, che faccia cose come voglio... come alcuni tuoi
clienti
che hanno usato una frase come la tua -nessun problema per
l'imprevisto, magari vi fate perdonare in altri modi- guardando me! E
io lo capisco cosa vogliono e pensano i maschi e cosa stava
immaginando. pensano che non si capisca, ma gli occhi, cazzo, lo
dicono... e non intendo mettere la mia bravura sempre e
sempre
per sollazzare il pennacchio di qualcuno, che se lo perdano... che
imparino come fece lui perdendo..." mentre lui la fissava cupo per fare
due passi e darle un colpo su un ginocchio da farle cadere la gamba
accavallata, facendole assumere un'espressione stupita.
Quella frase aveva mezza verità, mezza bugia e un'accusa.
Primo,
era vero che era lei a mettere le pezze a certe cose e quindi doveva
soddisfare i clienti ma quella situazione messa a sfondo sessuale lo
irritava. La mezza bugia era questa, se qualcun altro la sentiva poteva
pensare chissà cosa, ma le allusioni di lei avevano un
perchè. Le aveva dato quel buffetto sulla gamba per farla
smettere. Lo faceva, a dire certe cose ambigue, contro di
lui,
Milan, Madame e tutti, per delle ragioni, non perchè
volgare.
Affermare cose sessuali nel emzzo di una frase per enfatizzare il
concetto era per lei il modo di catturare l'attenzione. E quindi dopo
che mandò al diavolo Rò, per lei ogni uomo voleva
solo
edlle cose da lei, e lei riprendeva questa cosa quando accontentava i
clienti qualora vi fossero stati imprevisti non contemplati con doni e
servizi extra di imbonimento, seppur non le andasse. Quella frecciatina
su prestazioni sessuali che col cavolo che lei faceva, ma altri
potevano intendere, erano invece intese come compromessi per tenerseli
buoni, come con gli uomini col sesso appunto, diceva. Quel riferimento
al pennacchio, frase sentita nel suo paese alcune volte parlando con la
gente e aveva adottato perchè la faceva ridere, era quello.
Riferimento al suo doversi abbassare a porre rimedio con doni di varia
natura, anche con le ragazze o ragazzi di Madame, molti erano gay ma
non potevano dirlo, di fatto soddisfando come non le paiceva, gli altri
per ingraziarserli, come affermava sempre, una donna dov eva fare
perchè l'uomo non si annoiasse e cercassi altri buchi....
"Come
si fa con gli uomini, devi sempre chinarti per loro, proprio
così e i tutti i sensi, perchè non ti
abbandonino, come
pretesa, ripeteva. Ma non sol oquello.... umiliazione e potere... senza
pensare che sono le donne che lo hanno, invece.. poveri pitocchi!!"
ripeteva.
Loro erano amici e solo quello, ma per studiare le persone o
perchè era da lei, si comportava in modo non molto adatto,s
econdo Dorde stesso, con gl iamici. Si atteggiava a come credeva lei
normale e semplice, ma non poteva essere così per tutti ma
voleva che tutti fossero come lei. Si, la cosa era cambiata per loro,
ma lei non voleva capire. E cercava di dirle che scherzare,
abbracciare, stare in camera degli altri mentre questi si cambiano,
stare in camera di altri in generale, consigliare abiti a prescindere,
aspettare che gl ialtri finissero doccia o bagno, prendere in giro
sulle persone con cui si stava, abusare dei letti degli altri per stare
sopra il corpiletto perchè trovava divertente il materasso
di
piume, fare...
"mi perdoni ma è una telefonata importante, solo pochi
attimi"
disse l'uomo a Dorde chiedendogli altra attesa, cosa che lui
acconsetì e tornò a riflettere. Normalmente
odiava le
interruzioni o come altre volte, si trovava là per
sostituire il
fratello. E tornò a riflettere, sul divano.
Cercò di cambiare pensieri e si mise a ripensare alla
lettera
che gli aveva lasciato alla Casa Rossa quando se ne era andata all'alba
e lui l'aveva trovata appena sveglio, senza accorgersi di niente.
Quando si sentiva giù, disperata, triste, incapace di
riprendersi o nei momenti neri da voler piangere, o se ne andava
là o quei tre gliela portavano, ormai abituati.
E Dorde vi era andato a volte per parlarle e capire che aveva e sapeva
che se usciva a cavalcare, a girare sola nel verde, anche fuori il
confine della Casa o tra le persone nelle zone limitrofe abitate, come
in una situazione che le piaceva nei film post apocalittici. Girare e
osservare cose, persone, edifici come alla ricerca dei qualcosa, capire
e comprendere gli altri e il mondo pewr lei diverso. E se lo
faceva, entrava in camera di lui e gli lasciava un appunto,
lo
faceva sempre di lasciare bigliettini con cosa pensava o si sentiva,
sempre e in ogni posto. Capitava a volte che facesse la stessa cosa,
come scappando, se si sentiva troppo sotto pressione per la gentilezza
o l'affetto degli altri, e diceva che aveva l'ansia o qualcosa del
genere come con la ragazza al primo anno di università
quando le
cucinò le uova con il galbanino dicendole di restare a cena,
e
lei sudò freddo perchè i suoi facevano casino.
Dicevano
tui che vuoi fare gentilmente ma poi scazzavano. e lei no
nsapeva
che fare, aveva perfino la nausea e un attaco di panico, senza sapere
come comportarsi in quella situazione, anche per la paura dei
suoi che la cazziavano se tornava tardi, e querlla ragazza non
capì, e spar' senza farsi sentire, dicendo solo per sms
"sono
andata inghilterra".
E il non fidarsi la portava ad avere terrore di essere
avvicinata.
Non le piaceva essere toccata ma a volte capitava con Milan,
Jd o
con lui stesso che cercasse una vicinanza e li abbracciava, ome
aggrappandosi a qualcuno per non cadere, sembrava quasi qualcosa che
non aveva mai avuto prima, e diversamente di
quando era contenta, gasata o felice per qualcosa. Erano situazioni
diverse e differenti ancora quando sembrava che le cadesse tutto
addosso e conosceva solo un modo per superarlo, come per la sua vita di
prima, e inece di abbracciarli, si nascondeva. Stare da sola e cercare
lei il modo di lasciar cadere via ciò che la rompeva. E
quanddo
Dorde o Milan andavano alla casa rossa, lei sembrava pià in
colpa perchè si eerano scomodati che altro e se restavano a
dormire nbelle loro stanze, anche per aprrofinare di un pausa nell'aria
italiana. e lei la svignava presto nella sua stanza, restando
sola al buio o
con solo le candele accese. E con incensi a bruciare tra cui
i
preferiti, i benzoini e damar. L'odore glielo sentiva sempre addosso
anche nei giorni normali perchè a lei piacevano e la
calmavano,
ma se stava davvero male, restava isolata, e ormai avevano capityo che
lei non cercavas un contatto come stringendo una mano ai loro vestiti,
senza abbracciali, prendere una mano e stringerla forte o accoccolarsi
con una tempia sulla spalla o braccio, era davvero giù.
E se accadeva, era sicuro che tutto le si riversava addosso del peggio
della sua vita da avere incubi e ricordi che la assillavano, dai suoi
alle persone che le fecero del male. Soffriva sempre come era diventata
per la paura di non avere considerazione, affetto e quel qualcosa da
qualcuno come desiderava che la portarono però a fare sempre
come voleva la famiglia, finendo a schifo lo stesso. Loro vedevano le
cose come interessava alla loro testa, dritti come un treno, chi
pensava diversamente o non era come loro, ne dicevano e facevano di
tutto, MA... diceva sempre Lia, cercavano di apparire perfetti,
edutatissimi, sorridenti e tutto ed esattamnete come la feccia che le
fece male, dietro inece erano diversi. Loro di diverso dalla gentaglia
no navevano niente, si sentivano solo migliori e non avevan problemi a
trattare lei come feccia per poi sbraitarle contro che faceva schifo a
dirglilo, e poi al telefono o di persona essere gentilissimi e
prendendosi le pedate in faccia da tutti, mostrandosi come coglioni.
Lei non aveva vissuto niente, non aveva provato niente, non era stata
in grado a causa delle loro pressioni e cosa potevano farle,
picchiarla, sbraitarle contro per giorni, trattarla da odio e dirle di
ogni in ogni modo peggiore che lei no nreggeva a queste cose sopratutto
se erano ingiustificate, sbagliate contro di lei o non la ascoltavano.
E accumulando per tantissimo tempo, la portarono solo a desdierare di
morire. Le perosne fuori non la volevano perchè diversa, al
massimo per usarla, se usciva il suo vero carattere dalla finzione
quando le facevano superare il limite era trattata come vergognosa, e
così in famiglia. non cèra scampo, ripeteva. O
fingi tutta la vita o puoi benissimo crepare, al mondo non
cèra posto per lei.
E quando era in crisi da avere attacchi di panico, terrore di avere
altri in giro e scappava alla Casa Rossa, se era una cosa lieve se ne
stava alla Casa delle Lapidi, non cèra verso di aiutarla.
Era come a casa, diceva, si sentiva così male anche
fisicamente da pensare che sarebbe davvero morta, finalmente, il pianto
non voleva cessare, la debolezza così profonda da non
riuscire a muoversise non obbligandosi e i rimorsi e le amarezze di non
aver potuto davvero fare cosa voleva, vivendo piccole cose come
tutti... aveva sbaglaito nel pensare che restando e facendo cosa
volevano, avrebbe avuto l'affetto che desiderava ma per i suoi era
diverso. Il sangue veniva prima di tutto ma dovevi avere il tuo posto e
aspettarti cosa gl ialtri pensavano fosse giusto, accettare tutto e
star zitta.
E lei vedeva gli altri intorno a sè avere contatti i
genitori e parenti, vederli legati, ad abbracciarsi, a sorridersi ma in
modo vero e sincero , non finzione, dia vere qualcuno visicno che ci
teneva non per il sangue ma per TE. E nei momenti di crisi piangeva
disperata per quando per la musica dovette subire di tutto, dalle
esibizioni di fine anno esimili dalla scuola media agli esami
al conservatorio dove LORO ERANO PRESENTI manco fosse una laurea, al
seguirla ogni ora per le cose religiose dove DOVEVA suonare dietro alle
statue e funerali, con loro attaccati e orgogliosi mentre lei soffriva
per ciò che non sapeva fare e... si disperava
perchè l'ì erano presenti. Le manifestazioni
religiose la prendevano dall'una del pomeriggio a poco prima di
mezzanotte a camminare dietro le statute, poi due ore di sonno, tutto
deciso dai suoi, al riprendere all'alba a camminare e suonare fino alle
due del pomeriggio quando tutto erientrava in chiesa. E lì,
cèrano!! Per le gare di tiro a segno dove vinse medaglie e
trofei nonostante la malattia, prima di peggiorare e cadere di
più nella sofferenza, NON CéRA nessuno!! Nelle
esibizioni delle cose di palestra quando ancxora non sapeva della
malattia, NON CéRA NESSUNO e in quelle circostanze
in cui aveva bisogno di un passaggio perchè il padre non le
dava la macchina se non quando serviiva e mai la sera le urla e le
minacce perchè lo obbligava ad uscire di casa dopo le sette
di sera, erano cose futili e inutili, che si stesse in casa invece di
rompere, e tante cose che le dissero quando lei, al poligono e cose di
palestra, ci teneva!! Per quelle cose non cèra mai nessuno e
la solitudine, quel male al petto, oltre come già si sentiva
sola, peggiorarono.
A nessuno interessava il suo malessere interiore e di vita, dalla parte
della famiglia er prerogativa che fosse come DOVEVA essere per la sua
posizione di figlia e nipote, il DOVERE dal fatto che fosse donna, allo
sbrigarsi ca sposarsi, al figlia e che doveva fare il suo, al suo
DOVERE per cosa volevano SU di lei, non per lei. Ogni volta che per gli
studi le chiedevano che volesse fare, si accorse che no nera per sapere
da lei VERAMENTE, ma che dovesse fare per cosa volevano loro e se
dicevano non era vera, ha sempre fatto cosa voleva, non sapevano
perchè mai ascoltata il perchè aveva scelto il
liceo quello, perchè le sue insegnanti le dissero che non
valeva niente e l'unica cosa buona che potesse fare per i suoi genitori
con una figlia come lei era appunto scelgiere una scuola di basso
livello secondo loro che madnasse avanti gli ignoranti
perchè non fosse una delusione totale...
all'università che sebebne non le piaceva e non era per lei,
si rovinò la salute per accontentarli ma MAI che ebbe quel
poco che desiderava da qualcuno vicino a lei. per loro tutto era
dettato da soldi, tappe di vita e come vvenivano visti.
COme si sentisse, perchè e come urlava e cercava di farsi
sentire o si lametnava di cose che la distruggevano e molto altro no,
erano solo capricci tipo bambina, sbuffavano, erano stufi di lei e
finiva sempre male, ma quella sdbaglaita che dava fastidio, era lei.
Basta.
Cosa serviva prchè stesse meglio, non importava,
così come non gleiene importava di coa la facesse stare
meglio e non cèrano quando serviva, cosa che rinfacciava
loro. QUando cèrano stati? Non con i bulli, le insegnanti
arpie, la gente che gliene faceva di ogni ma la stronza era lei, gli
obblighi e gli orari che le mettevano i suoi pena casino e lei doveva
sottostare e come la trattavano al lavoro, all'associazione di
volontariato e oviqnue perchè ovviametne erano loro a
dettare le regole, non i genitori di lei.,.. e finiva nella merda
sempre lei. Ma a chi importava? A chi interessava come stesse dentro
equanto lo dimostrava? E poi le dicevano newlle urla che loro
erano intressati a come stesse e le adnasse, ma non era mai
così, perchè non essendo niente come dicevano e
volevano loro... tutto finiva sempre con la colpa su di lei, non
avendola voluta lasciare andare, e solo a soffrirne era lei.
E non risuciva a scacciare via neinte, erano masse bubblose come le
chiamava che la tormentavano.
Era scappato a Milan giorni prima, che con Dorde impegnato,
era
adnato alla Casa rossa lasciando i suoi impegni allo Chateau per sapere
che aveva, era scappata via lasciandogli sulla scrivania un
messaggio, ed era rimasto con lei fino al pomeriggio del
giorno
dopo e che "non pareva che stesse malissimo proprio, ma la mattina mi
sono svegliato e lei non era vicino, ho trovato al suo posto un
bigliettino. Era uscita perhè aveva bisogno di fare qualcosa
da
sola e riflettere." facendo accigliare suo fratello. Era tornata ore
dopo a pranzo e l'aveva abbracciato dicendogli che stava bene
e
cèrano cose da fare allo Chateau, come se tutto fosse
apposto, sebbene non fosse così.
Dorde gli aveva chiesto cosa volesse dire per cosa aveva detto e si era
indispettito perchè Milan aveva ammesso, dopo essere stato
incalzato, che aveva bussato alla sua porta dopo cena, chiusa in
camera, ed era rimasto a parlare e l'aveva invitato a dormire con lei.
In realtà non era andata in quel modo, ma suo fratello
pareva
incavolato nero e allora rispose alla fine con una mezza bugia "come a
volte che viene qwui in camera mia la sera quando non riesco a dormire
e passa del tempo con me finchè non mi viene da cadere per
la
stanchezza e vicevrsa. Non ha mai dormito da me, ma a volte sono andato
io da lei e ha chiesto di restare con lei finchè non si
addormentava...
ma siamo amici, niente di che..." facendosi piccolo nella sedia dietro
la sua scrivania.
Dorde lo fulminò con lo sguardo. Lia aveva messo un blocco
tramite Helias alla porta della sua stanza vietandogli di entrare di
nuovo, cosa che Milan liquidò con "E tu perchè
entravi in
camera sua a caso" e faceva certe facce offese o sospettose c ontro
Dorde e altri che si comportavano con parecchia gentilezza o troppa
vicinanza, che per lei erano troppo. Non sapeva bene capire gli
atteggiamenti delle persone e temeva sempre fossero per avere
qualcosa, come odiava e le faceva paura. Con Milan
non
accadeva, loro si sentivano come fratello e sorella ma restò
muto ingrugnito nel sentire che lei si rifiutava di stare nei letti
degli altri quando la rimproverava di abusare di questi per provare il
materaso di piume ma solo sopra, o accettare affetto ma poi
chiedeva a Milan di dormirle a fianco. Però,
pensò
offeso, mentre suo fratello accampava spiegazioni perchè
erano
solo amici che si sostenevano a vicenda sebbene non ve ne era mai
bisogno, tuti sapevano che era strettissimi come fratelli,
che
quando lo braccava per abbracciarlo contenta al collo o alle spalle
dicendogli di farsi stringere, non faceva il broncio perchè
lui
le chiedeva di calmarsi e non strattonarlo. Per poi rifarlo appena
girato o sulla poltrona, ridendo divertita, mettendosi seduta su un
bracciolo, testa contro testa, a prenderlo in giro
perchè
faceva lui il muso quando lo spupazzava. Aveva sempre pensato che lo
facesse a tradimento per scherzare, ma non eera proprio così
e
ora suo fratello era stato il suo punto di riferimento in un momento
no, chiedendogli di farle compagnia mentre dormiva!!
E ripensò alla lettera che trovò nella sua stanza
nella
Casa Rossa quando lei invece di cercare un pò di calma, se
ne
era proprio andata all'alba lasciandolo solo, per sicurezza era andato
proprio nella camera di lei, dopo che Dorde la sera prima aveva cercato
di abbracciarla per tirarla su e lei era scappata via continuando il
suo pianto da sola. Il suo malumore era nato anche da un paio di
situazioni negli ultimi giorni per cui vedendo delle cose gentili e
Umane fatte da qualcuno a qalcun altro, non aveva iniziato ad avere
attacchi di pianto perchè le veniva così! NOn
capiva,
Dorde, ma quando cèra una situaizone di sostegno, aiuto o
gentilezza tra persone nel loro lavoro c he accadevano così,
a
cui assistevano, lei aveva attacchi di pianto irrefrenabili, le
cadevano da sole lacrimone senza fermarsi e o lo sapeva dai resoconti
dei tre che le facevano o ombre o l'aveva visto lui.
Ma se cèra qualcosa che tutti era da commozione, a lei non
accadeva niente, anzi alzava gli occhi al cielo o si annoiava o sbufava
come se li trovava esagerati! Aveva fissato scontrosa una tizia che
piangev a al matrimonio della figlia e con lei altre donne senza
capire, seguendo le fasi di un lavoro di controllo e copertura pagato.
Avva visto gente piangere di commozione per una nascita, o una morte, o
salvataggi di animali o persone, ma non le accadeva neinte.
Anzi, gli era invece capitato di vederla mutare in qualcosa
come
il pianto sentendo la voce incrinata e addolorata di alcuni degli
uomini in serate di commemorazione dei morti che conoscevano, come se
avertisse delle sensazioni non sue ma seguendo il giovane che parlava
commosso di quella persoona. Non era peer i discorsi o cosa si era
detto, parea sicuro, non era per la cerimonia... Erano stati attimi,
che lei si trovava dietro quella persona, lei non piangeva mai ma solo
in casi particolari, ma la vide, spacciandosi per Milan presenziando la
cerimonia con le lanterne di carta tipo cinesi ma che non bruciavano e
semplicemente invece di volare, erano attaccate tirate su lentamente
metri e metri in alto per non rischiare incenedi, restando nel cielo
come a comunicare con esso, lasciando che si spegnessero da sole fino
all'alba per poi prima del sorgere del sole, la carta
utilizzata
per le lanterne era piena di scritte, frasi o pensieri ect degli uomini
che la notte con il sistema di ria calda e corde tenevano su vrso il
cielo e all'abra bruciavano in u falò fatto
apposta,
quelle carte cariche di pensieri e parole perchè volassero
di
nuovo questa volta ovunque... e lei partecipava pure ma seguendo come
al suo solito attenta alla gente e cosa diceva e faceva per capire come
si comportavano e riconoscerle... ma poi accadde qualcosa. Quel giovane
particolarmente preso dal ricordo di un amico defunto, parlava con voce
rotta e la vide, alle spalle di questo, cambiare espressione come
provasse qualcosa di male e quasi piangere, non seguendo cosa si diceva
o altro, ma sembrava influezata da qualcosa.
Invece l'aveva vista piangere proprio da nascondersi e levarsi
lacrimoni che scandevano soli perchè aveva visto
gesti
gentili o di aiuto non previsti, accaduti a caso tra qualcuno verso
qualcun altro. E lui non capiva.
per poi ritrovarsi una lettera come quella lasciata nella camera a lui
predisposta alla casa rossa, lasciato solo come fuggita.
I veri pianti li aveva nei momenti no e si nascondeva da tutto e tutti,
erano una volta ogni tanto e spesso dopo incubi la notte, e se piangeva
non smetteva per un pezzo in una disperazione ma udita e considerata da
nessuno.
E in quella lettera lo esprimeva.
-Torno a casa, ho delle
cose da fare. Perchè perdi tempo con me? Non dovresti. NOn
capisco perchè tu e tuo fratello perdiate tempo con me, ben
oltre ciò che dovevano ALTRI e che no ho mai avuto
veramente. Per loro erano capricci e fastidi di una che pretendeva
cose, soldi e altro come una stronza viziata. E non capisco, non
capisco davvero voi due, il vecchio e chi mi tratta meglio di quelli
che dicevano -familia-
So già che Jd e gli altri non ci saranno nel momento in cui
io
lancerò la moneta e tenterò di giocare ancora con
il
fato. Lascio tutto al fato gettando le mie azioni, e aspettando il
risultato. Le me che ho creato come Personalità capiscono e
sembra solo loro. Io devo cessare il mio scopo primario, respirare, per
il bene mentale e fisico. Lo dovevo fare molto, molto prima...
CHi e quanto avevo bisogno vicino, non ci sono stati. Eppure tutti
pronti però a decidere su e per me su cosa dvorei fare. Posso capire
perchè si rifiutano, ma tu ci sarai? Ormai non mi tiro
indietro, sappilo. O solo Milan
sarà al mio fianco con la speranza che accada cosa mi dia
pace o aiuto come lo vorrei? o ti trincererai come
loro nel rifiuto e mi saluterai solo la mattina a colazione anche tu,
per poi svanire?! Jd è delicato
di suo, anche se non gli piace quando glielo si
getta in faccia, Lubo ha le sue motivazioni e via dicendo... ma tu!?
quando provavo a parlare
ad alta voce, era come se nessuno potesse
sentirmi. volevo appartenere a qualche posto ma qualcosa andava
male. la solitudine mi aggredì e mangio lasciando solo urla
e disperazione in forma umana che rimase a soccombere a gente che la
Considerazione che pretendevano per loro.... così
pregai di potermi allontanare. Scappare. Ma
questa volta, qui, volevo appartenere a questo posto ma
qualcosa
andava male qui. non come nella mia vecchia vita, ma andarmene
definitivamente. Svanire
Ma quando provavo a
parlarne in giro, era come se nessuno potesse sentirmi, ANCORA, COME
PRIMA. Volevo restare qui, ma
qui c'era qualcosa di così sbagliato. Così pregavo
di poter andare via ma non ripetevo cme nell'altra
vita -farò tutto il possibile finché
toccherò il
cielo. ed esprimerò
un desiderio, di avere una possibilità, di fare un
cambiamento e allontanarmi-
Mi vedevo nella
dissociazione fuori dalle tenebre e dentro il sole, ma
non dimenticherò ciò che non è andato. La mia famiglia
è riuscita ad arrivare così nel basso da
dirmi -E colpa tua se sei finita così- rompendomi ancora e
ancora. Io sono sempre stata un niente e mi vedo sempre tutti, anche
tutti voi, dirmi cose che mi feriscono, perchè dvorei vivere
come dite voi. Non vedendo che era per
loro e la loro approvazione mai avuta, che mi rovinai mi uccisero loro.
E ora morirò nella seconda parte. Il non
uscire più con nessuno e ne la sera per i loro rimproveri e
odi mi ha portata a non sapere per me, come aggregarmi e non sono il
tipo che per paura della solitudine e simili si obbliga a cose che non
vuole. NOn l'ho mai fatto e preferisco morire che continuare ad
esistere, non vivere, nella finzione pur di....
"davvero devi uscire?
Cè bisogno? Che devi fare con loro? A
quest'ora? Ma non hanno altro da fare? Accura che non stai n'casa, Io
non ti accompagno, non esco a quest'ora. Cosa cè da fare c
he
devi uscire?" e tante altre frase che mi facevano cadere tutto a
terra!! Ed ero maggiorenne e all'epoca volevo uscire con Rò
o
andare in palestra la sera che avevano cose che proponevano e.... alla
fine per non sentirli, dopo anche un litigio per cui mio padre mi
mandò affanculo perchè non voleva accompagnarmi,
ho
smesso. Rimasi tra le quattro mura asfittiche, claustrofobiche e
tossiche e a loro andava be ne così, si lamentavano solo che
non mi sposavo per figliare!!
Fu il periodo che parlavo a Zay dela palestra e tutto il
resto... da quel momento io non uscì più. Vedevo
le tre
volte che lo feci con Rò e già finirono da
schifo, poi
tornata a casa dopo solo mezz'ora perchè mi rifiutavo di
fare sesso, li trovavo incazzati a fissarmi male e come
vedette... come mi guardavano alzati perchè gli
davo fastidio, io
che tornavo e trafficav o per casa e loro dovevano dormire. Le faccia,
gente giudicante in modo meschino come se io tornassi da
chissà
cosa di vergognoso, che avessi potuto fare e nascondevo cose, maledetti
segreti che rualvano che avessi... chissà poi
perchè mi tenevo le cose io!!... che mi fissavano per bene
come per coglieer
chissà cosa!! A come mi sembrava quasi di leggere sulla loro
faccia la domanda se avessi fatto qualcosa di sbagliato, a cominciare
da qualche relazione eche vergogna ero. E dissi basta, appena
scapperò non mi sentirò più
così e potrò vedere chi vorrò.
Vivrò come mi sento, con chi sento, se e quando, e agir
davvero per come voglio, come mi urlano ma non è vero. Se io
avessi vissuto e fatto cosa volevo come una stronza egoista come mi
urlavano, io avrei... avrei ...Ma non
riuscì mai a scappare da là.
E ora qui, tranne voi due e
i veterani, mi sembra di essere un fastidio per tutti ed un'estranea.
La casa rossa la amo per questo. Distante da tutto e nessun giudizio,
bellissima e potente insieme e... solo standoci lo si capisce. E per me
èp un luogo mio dove non mi sento un fastidio,
rifiutata, di troppo e... le case non ti fanno sentire male o ti
uccidono dentro!! Mi ero detta all'epoca
quando avevo scelto di credere a Zay e alla
speranza che mi diceva di non abbandonare...correrò un
rischio,
avrò una possibilità, farò un
cambiamento e mi
allontanerò. E vivrò ciò che desidero. "Fra un
centinaio di pavimenti calpestati e porte oltrepassate,
forse non so dove mi porteranno ma devo continuare ad andare avanti,
volare via, allontanarmi". Ma quella a perdere e cadere fui io. SOLO
io, mentre chi mi guardava faceva facce schifate e si voltava, e quando
ne avevo bisogno! E i
miei scesero nel misero urlandomi "E' colpa tua se sei finita
così" non vedendo il mio dispiacere e il pianto che mi venne
di
nascosto non riuscendo neanche a dissociarmi. Avevo cercato di farlo
come sempre per cancellare la disperazione, ma non riuscì e
mentre i brani andavano, nel cd, finchè non venne
Ricordando,
non smisi più. E quella fu la più bassa che
riuscirono a
tirar fuori.
Andare via Andare via Ripetevo.
Neanche qui e nenache
voi siete riusciti a darmi un posto di
tranquillità senza pesi, accuse, richieste di cambiare,
offese e
solitudine per le discussioni. Solo Milan pare sempre imperturbabile e
non mi fa pesare niente. So già che
forse tu non ci sarai ma chiedere alla fine, è lecito.
una volta sentendo Happy
birthday e lasciando andare cosa vedevo senza
manovrarle, vidi tante cose e anche situazioni e qualcuno parlava a
qualcun alto con un titolo e gli disse "Anche se separati, lui
crede in lei e vive per lei" parlando ad un uomo.
Cosa significa
ciò, pensai? Credere in qualcuno e vivere per
quel qualcuno, chi sarebbe stolto per farlo abbandonando e stessi? Io,
che non volevo figli perchè so bene che non erano per me,
non
sarei stata una buona madre ne guida di vita. Io, che per avere
qualcosa che vedevo sugli altri, caddi nel fare le cose per chi non
meritava e ci rimisi io. Che senso aveva fare figli, disperati
esistenziali come me, come una punizione per loro, se non ero stata
capace di badare a me stessa!? O situazioni di affetto
tra persone di cui io non sapevo nulla e non le capivo. E tutto ora
è rimasto così... come il mio mondo, come il
mondo creato da Lei nell'opera manga.. tutto resta così... non so cosa si provi, e
neppure quanta disperazione possa causare una
cosa tanto sciocca quale continuare a strisciare a questo mondo solo
perchè la gente continua a ripetere che è giusto
così, sofrire basta che respiri, o che Dio lo vuole e tu
accettare... figliare e creare nuovi
disperati a cui io lo so, non sarei stata capac e di dare niente di
ciò che non ho avuto. Ogni volta che Milan mi abbraccia o
usa
gesti di gentilezza con me non so come comportarmi e mi sento
veergognosa dal non saper ricambiare. Anche se rispetto a quando feci
il corso di parruccheria e lo stage, non riuscivo a toccare le persone,
mi veniva l'ansia come un rifiuto, un rigetto che non saprei spiegare,
con lui non è così e così con te e Jd.
Con te e
Milan e Jd, non è mai accaduto, ma non sono persona capace
di
amare e meritevole di crescere qualcuno che dovrebbe essere la nuova
persona adulta. Perchè io non
avevo perso cose, non le avevo mai avute...che
cosa dovevo insegnare?!? Come quelle madri che dovrebbero insegnare a
vivere ai figli e chiedono come mai i palloncini che gonfiano per farli
giocare non volano come quelli c he ha visto, ma cadono a terra!! Vero
e
fa male, questo e ce ne sono tanti, su gente che invece di chiudersi il
cazzo o la vagina, crea nuovi disperati quando loro ono sono in grado
di insegnare e tanto altro. Le basi, cazzo!!!
E le tue parole come
quelle di Zay e Ric sono aria per me... ci sono
cose che indipendentemente dai nostri forzi, non torneranno indietro.
esiste anche una disperazione che non ti lascia mai. E nè le
vostre buone intenzioni e ne i discorsi buonisti possono cambiarli. Per
me non cèra già storia da Zay e sono stata
stupida a
credere nell'amicizia col quel gruppo e a sentire Milan che diceva che
sarei stata felice allo Chateau. Qualsiasi cosa mi avete
dato, non ha cancellato niente... per voi il
materiale sistema tutto come per la mia famiglia, ma non per me.. e le
volte che avevo desierato
cosa non avevo mai avuto, siete riusciti a rovinarlo e farmelo vedere
sfumare...
Quel giorno io mi
siederò sul sedile e dirò, sperando nel
lancio della moneta "Oggi muore la persona che eri. E se la moneta lo
deciderà...Rinascerai con un nuovo nome e una nuova vita
o... finalmente la tua pace ti accoglierà alla faccia degli
stronzi"
Non sono stata altro
nella vita che sotto di tutti dicendo "Mi inchino
a te" come dicono con Namastè. ma non come saluto, ma come
obbligo. Una delle Muse
osò dirmi "sei oppressata dai giorni ai quali non
possiamo più far ritorno, una figura che si dirige negli
abissi
a velocità sostenuta, ma si gira in direzione della luce
senza
esitazione. Tra tristezza e rabbia, confusione e disperazione
inizia.... una danza nera tra zampilli cremisi e poi, il buio"!Tu
dicesti che diceva ciò per i suoi poteri, lei dice di non
ricordare nulla, ma ormai ho deciso.
A volte avrei bisogno di
parlare con qualcuno di tutto, per esorcizzare
e superare, ma tu glissi e cambi discorso come se... ti annoio?! E
finisco per tenere tuto dentro di me ancora e ancora, decidendo che
così è per tutti visto anche quando mi sfogo
siete tutti
come offesi... tutto resta lì, pesandomi, incapace di
liberarmene e ho iniziato a pensare, anche dai tuoi commenti piccati,
se ci sarai al mio fianco, quel momento.
Ma devo chiederlo. Tu, ci sarai?!
lei aveva un modo di fare troppo pratico e tranquillo, non si faceva
problemi degli altri intorno a lei su cosa facessero, ma non
doveva essere nello stesso modo, cioè equiparare lei e come
vedeva le cose come fosse così per gli altri. La cosa era
partita con la sua amicizia con Milan e Jd. Con Milan, quei due erano
pappa e ciccia su tante cose, e credendo checome andasse bene per lui
lo fosse per altri, aveva iniziato a farlo con Jd, Dorde ma non sapeva
ancora del loro piano di scambiarsi, e pochissimo con altri. Era
frizzante, aperta, scherzosa, spudorata, e agiva con impeto. Prima le
avevano etto che poteva essere LEI liberamente, senza maschere ne finte
come faceva prima ma non riusciva perchè non voleva, essendo
lei
stessa era... imprevedibile e come una peersona che ha la morale ma
tende a vedere tutto come se la gente non avesse un genere e sesso.
E altre cose che gli passavano per la testa ma la telefonata
gli
arrivava a tratti e per un pò cercava di non pensare ma poi
tutto tornava.
Lei diceva sempre "Siamo amici, Dorde, eppure tu ti comporti come se
fossi...che ne so, una tua spasimante che non ti va più a
genio.
Sai quando gl istronzi si fanno Le amanti e queste vogliono continuare
la storia, non so bene come e perchè visto che sono bravi a
cornificare e fare cose alle spalle della donna per cui hanno fatto
promesse e loro innamoratissime nonostante siano merda senza pensare he
potevano farlo a loro.... mah... comunque, come se io fossi una di
quelle che ti assilla... e potrei continuare. Non ti ho mai visto nudo,
non ci tengo tra l'altro, non ti ho fatto avances, non ti sono saltata
addosso o ho preteso di dormire sul tuo letto! Ma è troppo
bello
stare su un materasso di piume più di una di quelle vostre
robe
che chiamate copriletto che sono spesse e morbidose come un'armatura...
E' un ottimo posto per leggere, e poi avete quei mobili con lo stile a
bottoni imbottiti di pelle, che non so con che faccia dite che siano
bellissimi.... che sono ottimi per passare il tempo su cose comode...
ma pensare che io faccia roba, no! Noi non siamo altro che amici, ma da
quando ho fatto quello scherzo per metterti con le spalle al muro...
VIETNAM! Flashback del vietnam a iosa come se volessi scappare da una
Polpa sessuale..." e quando lui la fissò stranito rispose
ridendo "è così che chiamo quelle che basta che
sia
maschio giovane e abbia il culo sodo AHA HA AH... allungano le mani e
non mollano la preda! Da Madame si vede di tutto accidenti, questo fa
ridere per cosa ho visto, ma a volte mi chiedo che cosa provano dentro
chi fa il lavoro più vecchio del mondo per chiunque e con
chiunque senza voler scappare come viene a me!!" ok, basta,
è
solo che ho visto alcune clienti di madame e lascia stare... io le
chiamo le Polpe per come artigliano quei poveretti ma a aprte questo,
ti lamenti che vengo a trovarvi quando ci siete in camera vostra? Che
donnnaccia che sono!! Che vi rimrpovero per cosa vi mettete addosso? A
volte si, sono improponibili e s e lo dico io...che ti abbraccio al
collo? Che vergogna sono, una ragazza non dovrebbe essere contenta di
rivedere un amico, hai ragione, siamo dopo il duemilaquindici.... che
scherzo e parlaimo di tutto e ogni cosa... una brava ragazza non
proferisce parola su certe cose, le sue orecchie non dovrebbero
sentirle...!!! E hai sempre quella stramaledetta fissa dei vestiti che
secondo te mi faccio togliere per qualcosa ... lascia stare!! " ridendo
però dopèo avergli lanciato un'occhiata e lui non
capiva
mai quale fosse la bugia seppuir cerdeva di aver compreso "Vi chiedo di
togliermi abiti difficili da sfilare o costano un mio rene, e mi dici
che faccio la porca... e che cosè, che femmine hai avuto
prima?
Allora le volte che giochiamo che faccio, ti obbligo tra scacchi,
giochi da tavolo e logia a... a strip o ti faccio avances? Mi hai vista
fare questo? perchè in quel caso potrei capire, eh?!? Ma
guardati, mi fissi male e non capisci che ti comporti in un modo
offensivo adducendo cose che no nci sono. E anche se facessi semplici
richieste, non vuol dire che siano sessuali ma non le farò,
quindi...Ti ho baciato solo per confonderti e poi controllare gli
occhi, neanche se ti avessi strappato gli abiti, li che facevi mi
denunciavi per abuso? Andavi dal Generale a piangere che una cosa
piccola e inutile ti aveva sodomizzato?!? A sentire te, sembra
così..." fumendo letargica "Avrei voluto vedere il giudice
Santi
Milani" ridendo per aver preso Milan come spunto mischiato a un famoso
giudice di un programma tv" che ci guarda e chiede ma che cazzo stiamo
dicendo AH AHA HA ...." facendolo sospirare.
Non si accorgeva mai che il suo modo di considerare amicizia e affetto
erano per altri ben diverso. o meglio, lo sapeva ma agiva per i fatti
suoi lo stesso. Vedeva le cose come erano per lei, stando da sola
sempre, e pensava che tra i cambiamenti dovesse essercìi
anche
il pensiero che l'essere umano era tale e dividere i geenri sessuali
come fossero due cose aliene tra loro e solo per accoppiamenti fosse da
fuori di testa. Che non doveva esserci quel casino di divisione e senso
di allarme per cose banali se si passava il tempo insieme "Se
qualcuno vuole fare sesso sono fatti loro, non devono esistere
pettegolezzi o stronzate da comari della società
là
fuori, a nessuno dovrebbe importare se scopi o con chi, possono
esistere amici molto stretti di sessi diversi e senza che ci sia sesso,
non si è due alieni che posono avvicinarsi solo per copulare
e
l'amicizia è qualcosa di più forte, e parlo della
vera,
dell'amore stesso. Passare tanto tempo insieme anche se di sesso di
nascita opposto, che problema e?... io in parte la penso come i
nudisti, i corpi sono corpi, li abbiamo tutti e scandalizzarsi per un
neonato che poppa da un seno davanti a tutti come fosse schifo mentre
si bava letteralmente per balconi e sederi di fuori come fosse quello
normale è da malati... mio parare!! O entrambi o niente!
Finchpè ci sono asciugamani, abiti intimi e simili, io non
mi
faccio problemi perchè non vedo cose sessuali, io
stò
coperta per bene perchè so i maschi come sono ma
finchè
cè tessuto tipo al mare, io non ho problemi... ma la cosa mi
urta se cambia... Oh, se si inclina per cazzate tipo che uno dei due si
innamora del tizio o la tizia che piace all'altro e partono a litigare,
allora sono stronzi!! Scannarsi per una sola persona perchè
piace ad entrambi è da coglioni, come fosse un oggeetto o
fosse
la Yoko Yono di turno da odiare perchè colpa sua... la
natura
è bella perchè sorprende, per questo a sto punto
come
dico sempre, se a due piace la stessa fate a tre...!! Semplice, e si
eliminano stronzate!!" lasciando basito Dorde "Per me quelli non fanno
testo, rovinare qualcosa di più profondo e veero come le
aqmicizie, quelle vere intendo, per un compagno di vita che poi per
come è il sesso poi si finisce per non amare più
è
da imbecilli...ma per dire che il sesso è una cosa, per me,
solo
per sfogarsi, non dovrebbe essere assolutamente parte digiudizi e
simili perchè... è una cosa privata intesa con
chi e come
o quando lo si fa, msa la gente deve sapere cosa tu fai nel privato e
dire A TE cosa devi fare, quando, come... come i cazzo di pro vitya e
stronzate sulla famiglia per cui fanno sempre proteste per torgliere
diritti agli altri.. ecco loro dovrebbero avere qualche malattia
là sotto per non scopare più e vedere che dicono,
perchè sono buoni a parole, ma poi..." faceva con sguardo di
conplicità con un dito sulle labbra "lo fanno
tutti, non
è che ci sono solo ialcune categorie con certificati che
possono
farlo e allora lì potrei capire... poi peggio parte l'ormone
ad
alcuni e tutto nel cesso, finisce amicizia, finisce tutto
perchè
non si scopa... Dimmi, tu che tra tutti sei più logico e
mentale, ti sembra normale....?? "Lei gli rinfacciava di essere troppo
serio e tirato e propenso più alla privacy personale e agli
attacchi che mostava di disagio che altro, da un lato e pretenzioso
dall'altro e lui se la prendeva.
E lui rispondeva "credi veramente che i quattro amici che hai qui ti
siano tali per questo?" e lei di rimando "E che credi che non l oso?
Che chi mi è più vicino ha atteggiamenti che
pensa che
non noti? Ma che devo fare? Cacciarli e passare sempre io per stronza?
Seppur dopo Rò ho edtto mai più con qualcuno,
l'amicizia
è un'altra cosa e finhè si stanno tranquilli non
la
sfanculo, sempre che non mi facciano girare i coglioni " fumando
placidamente col bocchino "Jd per esempio non merta veramente
cattiverie, ma pensate tutti che io non veda? Mi fa rabbia che tutti vi
comportate in modo diverso e fastidioso perchè vi parte
l'ingrifo e se non avete la pesca, basta... o si finge mentendo e non
parlando con me o offesi e addio... questi sono essere umani! Se tu
dici no, non sento o non voglio, allora sei...mh, perchè non
è possibile trovare Amore tra le persone, quello vero
però di amicizia, rispetto e legami al di là del
sesso...
?... qualsiasi cosa io sia, o che provi solo per persone per cui sento
qualcosa, che importa... perchè le persone devono rovinarsi
tra
loro come divorsziati, ex fidanzati, amanti e altri esempi dove se
finisce la stronzata di scopare e non vi sopportate più...
cattiverie, litigi, odio, ripicche e tutto lo schifo che mi lacsiano
basita... restarwe b uioni amici anche per cosa cè statro
comportandosi da adulti e comprendendo che è il piosello o
la
pesca a volte a dettar legge su alcuni... no!!.. se avessi provato
qualcosa per qualcuno, di sicuro non...l'altra persona doveva
meritarsela e non vederla come di diritto o pretendendola...e Poi..."
"Si... fateli entrare"
Dorde si riprese sentendo l'altro telefono dell'uomo che squillava e
lui che approvava l'arrivo di qualcuno. Ma non stavano finendo un
Accordo?
Dorde trattenne il respiro vedendo entrare con abiti formali come
guardie del corpo con giacca e cravatta due dei tre che stavano con
lei. Chiuse gli occhi un attimo mantenendo la calma, e poi la vide
comparire alla porta. Si era fermata un attimo a guardare prima il
cliente e poi Dorde, sebbene si presentasse come Milan.
Un sorrisetto malizioso ma non lo era, Dorde strinse i denti per
vederla comparire sapendo che pareva suadente ma era solo carogno. Cosa
stava tramando o progettando? A vederla indossava una stola
drappeggiata sulla schiena ampia e di notevole qualità, e
Dorde
sudò di nuovo freddo.
Peggirò quando lei la calò prima sulle braccia e
poi la
tolse, Kovacs che era quello dietro di lei la prese e la
tenne
piegandola bene.
Indossava un abito che non era affatto idoneo all'ora, primo
pomeriggio. Adatto al suo corpo che pareva fasciarlo sebbene a Dorde
paresse parecchio -morbido- di forme, un Charleston, o dettp
anche da Il grande Gatsby, sbrillucciava ammiccante. Si trattava di un
abito in stile anni venti ma lungo che usava con altri stesso periodo
per le feste e certi incontri. Tutto pieno di disegni geometrici e
semicerchi di perline fino a sotto i fianchi e poi linee e archi fino a
sotto con una sovragona di tulle impalpabile a creare movimento a
quella sotto leggermente pià ampia verso i piedi. Il sopra
aveva
le spalline e zona seno come drappeggiati in modo strano e che lui
sapeva non facevano parte del modello originale, ma più
tardivo,
di molto. Lui conosceva l'abito ma non era affatto in quel modo, anche
il lavoro di perline e decorazioni in rilievo non era quello che
ricordava.
"Bentornata, siete tornata per assistere alla conclusione del nuovo
contratto? I vostri profitti saranno migliori questa volta..." disse
l'uomo, stringendo tra le labbra con una sorrisone il suo sigaro
"Oh... no!" fece Lia secca con quell'espressione di carognaggine
monella e come parlando in un soffio leggero "sono giunta solo a
supporto del mio partner per provvedere al pagamento pattuito
dall'altro accordo..."
"DAvvero? Bene, mi consegni allora quello e concludiamo in
più
vecchio allora, venga signorina, lei è splendida. Che stile
è questo?" domandò vedendo anche i capelli corti
pettinati ad ondine nello stile dell'abito con una fila di perle in
successione che rendeva la pettinatura da cerimonia o matrimonio.
"Prima i soldi, non trova?" sorridendo e toccandosi le spalline, quei
drappeggi strani per Dorde si slacciarono girando ora sul seno e ora
sulle spalle finchè i quattro lembi non caddero e con essi
gli
abiti. L'abito di sopra scivolò giù intorno a lei
e con
l'aiuto di Kovacs che le porse la mano usc' dal cerchio a terra alzando
le scarpe con laccetto e tacco per abbinarsi al gemello, ma in nero e
corto con la aprte finale poco sopra i fianchi nei decoli e poi il
decoro finale della gonna fino al ginocchio che indossava sotto e Dorde
capì perchè sembrava molto burrosa, muovendosi in
un
abito anni venti d'efftto. Dorde era arrabbiatissimo, ma lei
andò sul divanetto dove si trovava a sinistra del cliente e
invece di sedesi come una Signora, si mise come faceva quando prnedeva
in giro una posa simil Paolina Bonaparte, mettendosi di fianco che
seduta normale, con l osguardo verso l'amico e lo sguardo carogno e da
diavoletto.
"Ecco... potrei..." fece l'uomo senza capire metnre Zidgi e Django
sollevavano l'abito per mostrare che sotto, togliendo un livello di
tessuto, quindi al centro degli strati d'abito, vi erano una miriade di
banconote in fila per quanto fosse la alrghezza dell'indumento. Dorde
fissò l'abito, fissò lei e si sistemò
meglio nel
divano come furente. L'0uomo invece fischiò, prese tutti i
documenti, anche quelli dell'altro accordo per Dorde e il Generali e
chiese le firme.
"Mio caro Mister Rockfill, noi abbiamo i nostri metodi per recapitare
quanto pattuito con i clienti, e oggi ho optato per questo, anche in
onore per... il suo apprezzamento per il Libretto d'Opera di una
persona che conosciamo, che le effettua regolamente i servizi con le
sue ragazze. Nessun osi aspetterebbe del denaro consegnato in tal
modo...."
"proprio no!" fece Dorde, composto e serissimo come un riprovero.
"..." Lia gli sorrise complice come se lui fosse stato
d'accordo,
anche se sapeva benissmo che lui aveva risposto in quel modo e con
queltono per altro, non per complimentarsi "Vede Rockfill, in tal modo
può usufruire di un -portatore- particolare senza mostrare
valigette o altro. Il taglio delle banconote è il
più
alto così da dimezzare la quantità e come sono
inserite
nell'abito, le banconote non si rovinano. Risulta un pò
rigido,
è vero, ma se qualcuna... vorrà farle da
portavalori,
nessuno saprà di quei denari... non ne conviene?"
ridacchiando
mentre l'uomo guardava ammirato l'abito ancora aperto, era possibile
per sistema che avevano adottato di cucitura, mentre faceva si con la
testa.
"Bene, per l'altro accordo avevamo già concluso, direi.
Serve
solo che Lei venga da noi dove pattuito per firmare davanti..."
"Come convenuto, certo... " fece l'uomo vedendo Dorde alzarsi "come
deciso abbiamo diviso i due contratti e firmerò per iul
successivo chiudendo questo e mandando a voi la parte che mi spetta...
"benissimo, allora diamo, PARTNER..." porgendole la mano e aiutandola
ad alzarsi, la quale con grazia e con un sorrisetto, lo
guardò
finchè non gli fu al fianco e volgendosi al cliente non
disse
"Se dovesse aver bisogno o altro... quando vuole!" con una nota
maliziosa che Dorde colse e con un braccio intorno alle spalle,
salutò l'uomo e la tirò via, annunciando che
aveva altri
impegni.
Andarono fino alla macchina.
"Si può sapere perchè sei saltata fuori
così!?" fronteggiandola le con le spalle di lei alla
macchina.
"Amico mio..." per far intendere che non stava dicendo il suo nome
"dovevi portargli il denaro e l'accordo era che il tuo scagnozzo
lì, il bellone, ti portasse la valigetta dentro, al tuo
segnale.
Invece ho pensato di telefonargli, dirgli di incontrarci mentre io
avevo fatto predisporre quell'abito..."
"Fatto prima! Quindi l'avevi già pensato quello
spogliarello!!" adirato, faccia a faccia
"..." sorridendo divertita "se io volevo fare uno spogliarello, non
tenevo sotto un abito, mi capisci no...? E comuqnue andiamo, ci
staranno osservando..."
"Siamo lontani apposta dalla sua sede qui, o non avrei fatto venire
l'auto così distante. Voglio sapere che ti prende..."
"Amico mio... sbaglio o alla casa delle lapidi ne avevamo parlato... ti
avevo detto chiaramente che a lucidare sempre i pennacchi al posto
vostro, capisci, ero sempre io...! Ho predisposto con Madame che una
sua signorina si rechi da lui, lui la conosce, per indossare tra poco
l'abito e accompagnarlo dove gli serve. Per togliere le banconote
è facile e l'abito Madame lo riprenderà
così
che..."
"la smetti e mi dici cosa voglio sapere?"
Lia sorrise mentre le perle nei capelli ammiccavano, Kovacs le aveva
aperto la portiera e lei con le braccia si era tenuta sopra lo
spertello e il tettuccio.
Dorde infastidito fissò i tre con lei e quelli con lui.
"OK, andate a fare qualcosa per ora, lasciateci soli...."
"ma signore... no possiamo lasciare la macchina incustodita con voi
vicino così..." fecero quasi in coro Kovacs e il giovane con
Dorde, per una volta non cèrano Fanciulle ma lui li
guardò basiliscamente e loro si allontanarono, vicino, a
prendersi un caffè.
"Tu... che fai allontanare le guardie... che accade...."
"Entra, dobbiamo parlare..."
"scaratterato" fece lei col broncio ma lo fece, sistemandosi infondo
mentre lui prendeva posto vicino la portiera che richiuse.
"Allora, amichetto caro, cosa..."
"non chiamarmi così, sembra quasi una cosa sessuale..." fece
duro, ossevando il telefono per poi rimetterlo dentro i ltaschino della
giacca, ma fatto apposta come il completo per ospitare un phonvolet
grande quanto uno smartphone e più resistente per il suo
peso.
"Cosa ti fa amareggiare?"
"Innanzitutto, sei tu stessa che dici che non cè nessuno che
ti
interessa in quel senso, quindi non ha senso la tua domanda..."
"punti sul vivo... e rimproverata, sempre io..."
"E poi..." fece lui seccatissimo "mi spieghi cosèra quello
spogliarello..."
"COme hai detto tu stesso non ho nessuno di interesse che possa
prendersi la prerogativa di fare piazzate irate..." fissandolo negli
occhi, mentre lei non era più seduta composta ma sempre di
fianco con il gomito sul seidle in alto con la mano a sorreggere la
testa "e quindi io posso fare cosa voglio con chi... secondo... non
sapevo di essere capace di giocare con gli uomini da risultare
credibile, insomma tutti quanti mi definite una Virago e..."
"come dici tu stessa sempre, basta che mostri e tutti a volere
quella... non te..."
"siamo al putno da rigirare le cose contro di me.... mh?!?" ridacchiando
Dorde la fissò, inaspettatamente non pareva seccata o pronta
a
scatti d'ìra per la questione come accadeva a volte.
Questione
di testa, diceva sempre, tutti i suoi problemi erano di testa creati
dai suoi che l'avevano cresciuta a pane e religione e considerazione
sociale per cui era pure da alontanare e trattare da svergognata se
faceva qualcosa prima del matrimonio e le orribili esperienze con gli
uomini, mai concluse ma sempre trattata da oggetto. E non li superava
perchè non le interessava diceva, ma Dorde come Milan,
trovava
assurdo che una come lei, con un modo aperto e libero sul sesso e
libertà sessuali fosse così rigida e bloccata da
sembrare
una repressa sessuale.
"Non dovevi essere intenta a iniziare come avevi
detto il
sommergibile classe Balao fleet snorkel in metallo, con pure tutti i
personaggini sul...."
"....si" come indifferente
"... rispetto al Classe gato e scorpene non ancora iniziati. Hai finito
di colorare il type-3 AMAru yu class, imperiale giapponese?"
"Non avevi promesso che avremmo fatto tutto insieme? Sembra quasi che
tu voglia tenermi occupata..."
"No, ovvio... ma io ti sapevo impegnata nell'iniziarli prima del mio
arrivo! Ti ho anche preso questi..." prenedndo da una zona apribile del
sediel sotto di lui delle bustine trasparenti con delle cose.
Lia li guardò sorpresa prendendoli e fissandoli, erano
perfetti
per posizionarli sopra la zona ponte superiore dei sottomarini di
classi precedenti con zona calpestabile piatta, erano tutti omini con
divise di nazioni diverse da colorare e impiegati in varie cose con
oggetti in mano.
"Ma non dovevamo prendere anche dei sottomarini radiocomandati?"
"..." lui la fissò con un rimprovero muto "Lia, dove devi
andare
con un sottomarino radiocomandato? Dove lo metti? nelle vasche di
allenamento mentre gli uomini fanno le vasche? Ah no, aspetta... so che
saresti capace... no! Sei cavape di mandargli contro quei cosi in acqua
perchè o si allenano o glieli infili come... conosco i tuoi
giochetti per vendicarti se sono... IN quelle da bagno? Pensavo che
volessi solo
quelli da montare o i fresi e..."
"Si, lo so è che... Milan mi ha presa in giro! Dice che
trova
strno che noi due ci industriamo insieme per montare navi e sottomarini
come hobby, affermando che sia più qualcosa che vedeva tra
me e
lui o me e Jd. E ha detto che potevo avere tutto quello che volevo ma
ne è nata una discussione, sai che io anche con cosa mi
avete
dato... non ho colmato o riempito cosa non ho dentro e... mi sono
accorta che il materiale non è per me perchè non
toglie e
riempie il vuoto che ho dentro e quindi non ho cosa hanno altri per
continuare e... ma voi non capite... e lui allora ha detto
goditi
cosa puoi avere qui e prenditene uno radiocomandato per farlo
sfrecciare a tuo piacimento a che sei ancora qui....-"
"Milan!!!....Qual'era la discussione?"
"..." facendo il broncio "continua a dire che dovrei essere contenta di
cosa ho e mi ha regalato ma io... no mi sento come dovrebbe essere...
chiunque altro. Io..." sospirando "non mi sento affatto, come si dice,
a casa. La gente vede me come vuole, come là... perfino
voi...!"
fissandolo seria, per fargli capire che parlava di lui, Jd e gli altri
"io non mi sento accettata e voluta e non inziiare a dire niente! Gli
uomini mi vedono come una iena con le emorroidi "facendolo ridere "e se
sono io, non vi piaccio! Se mi comporto nel modo che ho scelto per
affrontare le cose sono stronza, dura, rompicogliioni e tutti i modi
per etichettarmi...ALCUNI vorrebbero che io cambi per essere come
preferiscono..."
"Non è così... è solo che il tuo vero
Io è
impetuoso ma non da pazza, solo che agisci subito per cosa sneti,
troppo frizzante, ti infervori per ogni cosa, sempre lì
sorpresa
e vogliosa di fare questo o quello perchè lo trovi figoso,
come
dici. Sei vispa come una cavalletta, e quando ti si accoppia con Milan
sembrate due discoli impenitenti sempre pronti a fare marachelle..."
"UUHHH, addirittura..."
"smettila, sai che è vero! Quando sei così
sorridi
sermpre, veramente, sei più solare e sembra che tu abbia
mille
batterie duracell..." facendo ridere lei "ma a volte come ti ho detto
sembra sempre che sia... troppo! E poi come ti... interagisci con gli
altri. Non puoi pretendere che correndo da chi consideri amico,
abbracciandolo, anzi spupazzandolo come fosse uno di quei cuscini
rettangolari da notte per tenere una posizione ottimale del sonno..."
"COSA!?!" fece lei ridendo di gusto "cosa..."
"Si, quei cuscini da notte per tenere la schiena dritta ,
abbracciandolo anche con le gambe e..."
"AH AHAh" ridendo di gusto voltandosi sul sedile "sembra qualche
acrobazia da kamasutra... aha ha ah"
"Sai a cosa..." offeso
"Si, si... è che... come lo dici tu..." contenendosi con una
mano sulla bocca
"Beh, spupazzi la gente in questo modo! Milan, Jd, io come esempi a te
più vicini, e non ti smolli neanche..."
"E' una cosa brutta?" guardandolo tristemente col croncio accennato
facendolo fermare, sembrava bbacchiata dal sentirsi dire che uno scatto
d'affetto e sul vero Io fosse sbagliato.
"..." togliendo lo sguardo "non sarebbe corretto farlo, Lia. Non puoi
abbracciare in quella maniera come QUALCUNO con uno
squishy..."
facendola trattenere dal ridere perchè lei aveva
degli
squishy a forma di cibo che collezionava, ma quelli fatti bene, e
quelli un pò più così gli strizzava
sempre
nell'ufficio di Milan e Dorde per divertirsi mentre si sorbiva le loro
ramanzine e glieli faceva trovare nei cassetti, anche in sostituzione
degli zippo, dicendo loro -strizza e calmati- ridendo poi per le loro
facce "... e aspettarti che non cerchino di ricambiare o dimostrati il
loro affetto. E' come dare una pacca sul sedere a un gatto spalmato
sopra dei fili di computer a terra coi vari rischi e non
aspettarsi un morso o unghiata..."
"Mh..." imbronciandosi "quindi cosa stai cercando di dirmi?"
"... non essere troppo espansiva con amici... maschi...
perchè non puoi sapere cosa possono...."
"NO, ferma. Fammi indovinare... provare!?! Davvero se abbraccio
qualcuno cè rischio che il gamberetto saltelli?"
"Ma perchè devi equiparare..." come offeso mentre lei rideva
per come lui se la prendeva a quei nomignoli, sospirò
perchè lei non voleva sempre dover fare come dicevano gli
altri, perchè rispodneva scherzosamente con nomignoli e
altro e perchè....
"Il significato è quello... veramnente se io abbraccio
qualcuno
perchè me la sento, poi questo ha fisime
perchè..."
"Siamo umani, Lia, ne abbiamo già discusso. So bene che
prima di
come sei cambiata alla scuola media, tu volevi avere tutti amici e
abbracciare tutti e ti sta tornando, ma non puoi..."
"Quindi se io provo affezione per amici e voglio salutarli con un
abbraccio o, altra ipotesi, con un bacio sulla guancia niente... avete
tutti i problemi..."
"Il problema per cui te lo dico è che tu non sei come le
altre..."
"Certo, vero... perchè tutti voi se una vi si dimostra
amichevole, BAM, scopata..."
"EHI...."
"E' vero! Dimmi di no... So perfettamente osservando tutti
voi
come stanno certe cose. Solo Lubo e Milan almeno non sono
così!!
perchè non si può vivere così, che se
io mi
appropinquo ad una esternazione d'affetto, tutti a scappare
perchè altrimenti gli ormoni a mille... perchè
diciamo
questo!! E poi, per cosaa? Faccio schifo, sono scaratterata come dite,
non ho interessi..."
"Alcuni di noi ti vedono in questo modo... sei molto sensibile e non
hai una gran considerazione di te stessa. Alcuni ti definirebbero
all'antica in fatto di affetto e sentimenti, nel senso che è
vero che non provi niente per nessuno e se vedi un uomo mezzo nudo che
se la tira, peggio se gonfio e troppo, ti schifi visibilmente... non
hai gli istinti che mostrano le altre donne e... non sei tipo da avere
relazioni, fisiche intendo, con chi non conosci già e hai un
legame, possiamo dirlo così, e... non dire che non
è vero
che hai un bisogno spasmodico di affetto e sentimenti ma celi e ti
trinceri nella tua armatura di durezza e stronzaggine. E hai la
tendenza a fuggire quando ti senti ferita..."
"..." lei voltò i lcapo offesa
"Comè che si dice con la religione, per cui se accade
qualcosa
senza senso e illogica ti si risponde -le vie del Signore sono
imprescrutabili?-...."
"Cosa...?" rivoltandosi "Quella è una stronzata! Quindi
perchè io considero con calore qualcuno, mi è
vietato
perchè altrimenti i suoi ormoni arrossiscono...."
"Non saremmo in esploriamo il corpo umano, ma..."
"E quindi che si deve fare... sono io che debbo sempre trattenermi e
tornare a prima? Dite sempre che devo essere io, che devo abbandonare
la me creata da ira, odio e disperazione. Troppo dura, troppo
giudicante, troppo tutto... ma se sono me stessa... faccio davvero
così schifo da me stessa?"
"Non è questo... la tua te stessa che celavi è
troppo
gentile, caruccia, apprensiva, affettuosa, allegra e spigliata,
scoppiettante e con una forza interiore troppo grande... non puoi
vietare alle persone di provare qualcosa per te..."
"che finisce a sessuale? ma si può vivere
così?!?" si
lamentò lei "a che mi serve stare tra le persone e avere
amici
se devo essere io a smorzarmi..."
"pensi che loro non l ofacciano?" disse lui serio fissando fuori il
finestrino, avevano tutte el loro auto con i finestrini oscurati
"e tu credi che io sia cieca? La cosa che mi fa incazzare è
questa, che per cose di sfogo, perchè questo è,
sfogo del
gamberetto..."
"Lia, la natura è quella che è. Non si
può bloccare..."
"Quindi dici così anche per strupratori e innamorati di
bambini...?"
"Quello mai!! Intendo dire che è nella natura degli animali
che
siamo, seguire gli istinti e dover soddisfare dei bisogni. oVVIAMENTE
sani, non quello schifo portato da... lasciamo stare, quello
è
un argomento troppo delicato eprofondo, anche una ceterogia
è chiamata cacciatori bestie e gli altri ex bambini
molestati
che conoscono solo quello e la loro sessualità li porta a
cercare ciò che conoscono... Il fatto che tu non sia
attratta da
nessuno sessualmente, è una cosa... che sia di testa o meno,
ok,
può starci... ma non dovresti essere dura con gli altri se
mettiamo sul tavolo quel tuo segretuccio..."
"ne parli come se avessi una relazione che so, col papa..."
"smettila di esagerare, ma non puoi dire che li condanni se quando
avevi il ciclo lo sentivi il bisogno... non dire di no, avevi attacchi
e attimi di vampate che neanche mia madre con la menopausa...." venendo
fissato male "e non guardarmi così, è la natura.
E anche
se dovevi sottostare a cosa non ti piaceva, sai almeno in parte cosa
gli altri potrebbero provare..."
"NO! Mi stai dciendo che cosa ti spinge il ciclo sia lo stesso degli
uomini quando hanno bisogno solo per sfogo?"
"La meccanica è medesima, gli ormoni spingono e... e lo so,
non
fare quelle facce, anche tu ti lamenti con la società e i
bigotti che giudicano così male chi non riesce a fermarsi da
quelle spinte naturali da farlo giovanissimo, come se fosse stato
vergognoso lui o lei,non contando che il corpo obbliga. E' il corpo
stesso che spinge per l'età a virare sulla
sessualità lo
sappiamo e per il giudizio e la posizione sociale tutto, si obbliga a
comportarsi come suore e preti, che poi non è vero che sono
casti e puri, ma...A volte non si può reggere quando
è
troppo forte, così hanno detto quei ragazzi secondo le
clasifiche che ami fare e quando cè il botto della
pubertà trattanersi è difficile ma ti si impone
come
obbligo o ti sbattono fuori di casa... anche tu anche se senza sesso
hai un bisogno mometnaneo di affettività ma sei condizionata
dalla vergogna, paura e senso di colpa da dove vieni, sebbene invece
ragioni come una persona del tuo tempo per il futuro libero delle
persone.... e sapendo cosa il corpo ti fa e stare con il ciclo, vuoi
ancora incolparli?"
"Ma io no nandavo a insidiare i gamberetto-dotati per sfogare gli
istinti..."
"tu hai i tuoi problemi, ma i maschi..."
"Ah, sempre quello! Ma i maschi osno diversi e hanno bisogni... e
vincono sempre"
"non è così" fissandosi accigliati "guarda che
anche gli
uomini possono avere problemi..." rivedendo della stizza da lei "ma tu
lo sai meglio di me visto che hai letto e fatto domande a tutti, pure i
prigionieri, sapendo che gli uomini hanno quel problema chiamato
"erezione" per cui se..."
"ma smettila! tutti gli stronzi che ho ripagato con la loro mediciina,
quando e dove hanno avuto problemi di erezione rovinando le donne e
ragazze capitate loro sotto tiro...!?"
"quello è diverso. La foga, la caccia, l'eccitazione del
potere
sulla preda produce cose diverse, ma nelle relazioni normali la donna
potrebbe non avere certi problemi... lasciami finire...
perchè
non deve come un uomo erigere un pene e gettare tutto i lsangue solo in
un punto, a aprte il necessario per i muscoli per l'atto! Lei non ha
questi problemi, ma il maschio si e se ricordi, odiavi di Rò
che
ti diceva da tue domande che durante non si parla, non si ride, non si
fa neinte se non quello... perchè?!"
"seriamente, fare quello è così scassapalle...
ricordo
solo per quel tempo che era noioso, stufante, e a tratti raggelante e
... da fare le belle statuine mute e senza dire..."
"Quello è perchè lui era un idiota, il vero -fare
l'amore- non è così e se lo sapessi non avresti
quelle
crisi... se ti sentivi così per colpa sua, ma a parte
questo...
Lia, come ti ho detto, se è per il maschio, quasi tutto
ifnisce
là, tutto è concentrato per quell'atto e parecchi
non
sono in grado di reggere discorsi o battute o altro sviando cosa serve
per tenerlo eretto... quando un maschio dice che non si deve parlare,
stare toppo a fare coccole o preliminari, a ridere... per molti ridere
è perdere tutto e dover ricominciare da capo, se
è
difficili per molte cose per la donna svegliare il suo piacere e e
tutto, per l'uomo reggere quei momenti fino alla fine non
è...
tutti gli uomini almeno una volta hanno fatto come si dice cilecca,
perchè per qualcosa, per essersi laciati andare un attimo o
aver
riso, o qualsiasi cosa da mantenersi concentrati ed eccitati... finisce
per perdere l'erezione e ritrovarsi i una situaizone per lui
imbarazzante..."
"grandioso, insomma è una fregatura! Se ti capita di dire
una
cosa perchè ti annoi nelmentre, lui cilecca... che
belloooo!!"
ridendo amaramente
"non è proprio così. Ma se si perde la
concentrazione si
fa cilecca... la cosa triste è che le donne ridono, non tu,
tu
sei nervosa per altro e on lo faresti, della cosa come fosse
da
vergogna ma non è così, significa che qualcosa
non ha
permesso di continuare e a volte sono pure gli uomini a non avere
-voglia- per così dire, nel senso da non poter continuare e
finire... che sia una giornata no, problemi e assilli, il pensare che
facendo l'amore trovasse un pò di pace o qualsiasi cosa...
se si
perde quell'attimo tutto finisce. e questo è diverso da
quegli
squali abusatori che facciamo mettere in carcere se ci sono prove
chiare secondo gli ordinamenti. Quando non ci riusciamo... anche se tu
esageri, benedetta ragazza... inciderli? Seria?"
"Altrimenti non capiranno, o quando ho fatto passare bei quarti d'ora
alle loro parenti in modi simili alle loro vittime... dovevi vedere
come urlavano poi per denunciare la cosa, anche se non erano state
abusate veramente ma solo per finta e solo .... ppphhff, quelli stavano
solo ballando tipo la salsa o altro adosso a loro.... comunque,
desiderando, parole loro, la pena di morte per chi aveva fatto atti
orribili! Detto agli altri!! QUando però sono apparsa io
dicendogli che avevano la coda di paglia da pretendere ciò
dopo
cosa aveva fatto, con le prove e le testimonianze delle ragazze..."
"vedi di non esagerare troppo!"
"Tenterò!"
ma appariva che si sforzasse di promettere
"Allora, ascolterai i miei consigli?"
"QUindi mi dici di fingere sempre e ancora di essere chi no nsono?"
"Non vorrei dire questo, ma non puoi esser così espansiva e
pratica da non considerare gli altri..."
"io considero la gente, qui..." fece lei toccandosi il petto come una
cosa più profonda che potesse fare per gl ialtri "mas embra
sempre che tui indichi altro...io non vado a guardare uomini nudi,
siete sempre coperti, non
faccio niente di sconcio e così Jd e gli altri. Perfino
quando
hanno fatto il bagno nel lago delle lucciole dopo che si sono spogliati
tutti, e intendo tutti, lroo stessi hanno agito come s enon
fosse
un problema e io seduta sulla riva a testare i giocattolini
idrofughi..."
"... le cose possono cambiare, però! Ricordatelo! Ma... tu
non
sei andata con loro? Non eri quella che sognava di andare finalmente al
mare con qualcuno con cui vivere dei momenti e fare il bagno a
mezzanotte? Di andare sulla spiaggia per davvero a vivere dei momenti
come gli altri, senza i tuoi finalmente e...""
"No, non ho fatto nulla di questo..." abbacchiata forte
"Ma era da sempre che lo desideravi. So che io e Milan non ci siamo
smepre...."
"Non... non significa niente con voi o con loro o...
è solo che come dissi a Milan, per quante cose possiate
darmi,
tutto resta sempre come bloccato dalla melma in me. Inamovibile. non
riesco a trovare neinte di... il sonno non arriva, e quindi soffoco nel
sole, e i giorni sfocano in uno solo, e i miei occhi canticchiano cose
che non ho mai fatto..."
"..." sospirando
"e non dirò mai -guarisci le cicatrici che ho sulla schiena,
non
ho più bisogno di loro e tu puoi gettarle vie e metterle nei
vasetti... i domani che non consoco e che non arrivano mai... anche con
Zay, Ric, e gli altri del gruppo li sentivo promettere di cose da fare
insieme e mi dicevano che avrei vissuto cose che desideravo con
qualcuno e che sognavo solo... Ma la vita non è fatta solo
di
Sogni, Dorde. E con la situazione allo Chateau, con voi che siete
cambiati.... non ho più voglia..."
"però raccontavi..."
"tu sai che mi hai carpito queste cose con l'inganno?!?"
"non è vero... non ho carpito nulla con l'inganno....!"
"..." Lia sussultò alzando stizzita il mento, poi mentre lui
parlava di nuovo si protese di colpo e lo colpì fronte
contro
fronte con un grugnito, non da fargli male davvero come una testata con
un colpetto di disappunto.
"AHIA!!" si coprì lui con le mani "non ho mentito... non ho
solo detto il mio nome..."
"BUGIARDO!!" fece lei "ti spacciavi per tuo fratello... mentivi e
abbiamo parlato..."
"non l'ho fatto per cattiveria, lo sai... ma per abitudine... anche
quando osno venuto quelle due volte di nascosto... e tra l'altro hai
fatto mettere una cosa di sicurezza..."
"ben ti stà...." lo rimbrottò "due volte ti ho
trovato in
camera mia e dopo che ti ho fatto una lavata di capo, la terza hai
bussato e sei entrato senza che io venissi ancora ad aprire... ora te
lo scordi!!!"
"... si, bè..."piccato "Milan diceva che era contento che io
avessi aspettato a giudicarti prima di mandarti via del tutto e ti
abbiamo conosciuto... non volevo affatto, per niente, prenderti in
giro, ma siamo così abituati da tempo a spacciarci per uno
solo
che... lascia stare, continuerai a protestare per essere stata
turlupinata con cattiveria, ma non è così...
volevamo
sostenerti e..."
"come se avessi bisogno di voi... a volte mi fate sentire come una
scema o una che ha bisogno degli altri per andare avanti... come i
miei!! Secondo loro anche adulta io non potevo fare niente da sola,
tutto dovevano fare comunque loro per me... e se facevo cose io come mi
spettava... come mi trattavano perchè facevo cose di
nascosto, i
segreti.... sempre questi segreti e il trttare gli altri come si crede
sia meglio quando loro compravano per esempio cibi di nascosto e se li
mangiavano di nascosto... lo odio e lo sapete ma voi imperterriti..."
"Non ti ho più mentito o sbaglio..."
"me lo auguro...."
"Comunque se proprio vuoi, vedo di liberarmi presto e possiamo
terminare uno dei sottomarini, anche se per me è come i
puzzle... anche se qui i pezzi sono numerati e indicati è un
lavoro che prende un sacco di tempo e pazienza... ma alla fine avevi
ragone, non è male e rilassa e..." si fermò
perchè
voltò il capo dal finestrino a lei e la vide fissarlo, solo
con
gli occhi girati su di lui, per il resto era ferma e rigida sulla parte
centrale dei sedili posteriori "cosa..."
ma non finì la domanda che lei si gettò contenta
su di
lui stringendogli le braccia al collo come una pazza, ridendo tra
"SIIII" di contentezza e "davvero torni con me e passiamo tempo
insieme?"
"LIAAA!" fece lui gettato indietro e premuto contro il sedile "ma ti
avevo detto cinque minuti fa di evitare queste coseeee!!!!" mentre lei
rideva perchè trovava sempre divertente come lui si
comportava.
Si indisponeva per le persone troppo allegre e casiniste, non gli
andava di vedere cose che lui definiva sconce e quando lei faceva
scherzi e faceva anche solo i gesti di mettersi più comoda
con
abiti meno pesanti o accollati la sgridava perchè non era
corretto, anche lei non si vestiva mai troppo provocante. Ma solo
quando erano soli. Prima quando la vedeva entrare e si stava cambiando
non diceva nulla, poi divenne tutto casa e chiesa e lei rideva della
cosa, lo trovava buffo e agitato da sistemarle lui gli abiti per essere
di nuovo composta. Lei che non stava scollata come le altre a mostrare
i balconi o le cosce, non so pportava le gonne corte tipo
metà
ginocchio e che quando si sedeva il tessuto si sollevava e con la pelle
toccava dove era poggiata. Andava in ansia su queste cose, non riusciva
a stare tranquilla con la pelle a contatto con roba non pulita per bene
e senza lavarsi subito come faceva con le braccia, e non
metteva
mai cose sexy come le si definiva ma.... Le diceva sempre di regolarsi
anche quando giocava troppo con i clienti dopo aver imparato da madame
cosa fare e dire. Lei rideva, rideva mentre lui si agitava e si
affannava a mettere i puntini sulle I per ricordarle il contegno. E lei
aveva chiesto a Milan se era sempre stato così e lui
rispondeva
che per quanto ne sapeva no, ma con le interazioni con donne non ne
sapeva nulla, il maggiore non gli parlava mai di certe cose personali
ma una cosa poteva dirlo, era sempre serio e pieno di contegno da
rsultare fastidioso, per lui, e lei rideva. E Lia coglieva
ogni
occasione per vedere cosa riservava la situazione e quanto avrebbe
cercato di non ridere. E poi lei diceva Milan, era comica!
"Dai, scemo!! Sei sempre così tiratoooo!!" strattonandolo
gentilmente "ci sarai anche per la prova dell'orchestra? E poi per..."
"Poi devo andare, il generale mi aspetta. Quello di oggi era anche un
lavoro per lui..."
"MMUUUHH" fece lei sbuffando, poi però rise , sempre con
braccia
al collo e la fronte sulla mascella di lui "Almeno oggi quindi ci sei?
Montiamo almeno cosa resta del classe Balao?!?"
"Se riusciamo a finirlo, altrimneti lo terminiamo appena rientro e
posso dedicare altro..."
Lei saltellò anche se seduta di traverso sul sedile e
ridendo lo
strapazzò un altro pò, per poi dargli un bacio
sulla
guancia e strusciare la fronte contro il collo di lui sistemandosi bene
e muovere le dita sulla sua nuca, tra i capelli che lui teneva sciolti
a quella volta. "Lia... andiamo, sai che non voglio che fai
così!"
"..." facendo versi di disapprovazione "QUindi mi stai dicendo che non
ti va bene se io lo faccio? Che non dovrei essere io ed
esternare
cosa voglio? Ma voi volete una PERSONA o un robot o quelle ragazze che
seguono il motto- chiedi e sarò tutto ciò che
vuoi-" fissandolo dura negli occhi col broncio
"...Uff" sospirando e staccandole un braccio, per poi spaventarsi per
un gesto di lei. Aveva portato una mano sulle reni di Lia e questa si
era irrigidita tutta e voltando il capo con fare secco verso la spalla
,per guardare con gli occhi la mano come se ci fosse uno scarafaggio
dietro di lei, lo stato di nervoso pareva quello. "quando hai
intenzione di superare le tue paure? "
"..." lei fece un respiro profondo restando rigida e nervosa,
votlando la testa a destra e sinista per controllare la mano come un
cavallo che quando faceva addestramento con le selle e i fantocci per
insegnarli a tenere il cavaliere, voltava sempre il capo ai lati
chiedendosi che cavolo fosse e lui rise per il paragone.
"Ti vuoi calmare? Ogni volta che qualcuno risponde a questi attacchi di
polipaggio come li chiamiamo ormai da parte tua, diventi.... mi senti?"
le fece serio, e lei si voltò a fissarlo, con un gomito, il
sinistro, poggiato sopra la spalla di lui lasciando il braccio
penzoloni perchè lui non voleva che lei si prodigasse in
abbracci e atteggiamenti troppo intimi a suo avviso "non puoi
continuare così e poi dire agli altri di essere troppo presi
da
cosa non ti piace..."
"muh...!" facendo uno dei suoi versi che lui non sapeva come
replicare per spiegarli quando era offesa e piccata, e la vide
dvientare di sale appena sospirando per i suoi comortamenti non
continuò ad accarezzarle laschiena, e lo ammetteva, lo stava
facendo apposta per ripagarlacon la stessa moneta.
"sei impossibile, ti atterrisci anche per queste cose e poi corri a
polipeggiarci in abbracci come se avessi cento braccia senza volerci
lasciare... devi però smetterla di farti prendere dall'ansia
e
panico da diventare rigida come un palo e bloccandoti se qualcuno ti fa
un gesto gentile. ALmeno, che non siano Milan, visto che da lui non
temi niente, ma vogliamo parlare del tuo segretuccio e del
perchè anche ti irrigidisci così...!?!"
"S-stai zitto!" fece lei rimettendosi ma con movimenti legnosi sul
sedile centrale con i muscoli tesi e come sudando freddo
"se tu avessi a che fare con qualcuno troppo caloroso e affettuoso,
dandoti pan per focaccia, vorrei proprio vedere cosa devi fare! Ti
troveremmo a terra come un tappeto di pelle di orso..."
ridendo...." Non intendi superare queste cose ma ti inalberi
se
ti diciamo delle cose perchè tu non sia così
prorompente
nei gesti di amicizia....Peggio sulle visite? ricordi le crisi nel caso
ti avessero presa in marina o carabinieri? e tremavi al pensiero di
affrontarle? E i litigi coi medici perchè non intendevi
accettare le visite intime minacciandoli se ti toccavano?"
"Ha iniziato con la paternale..." fece lei stizzita riprendendosi un
pò ma lui lo fece apposta e rimise la mano sulla schiena,
facendola saltare per aria
"non faccio la paternale, gli attacchi di panico che ti bloccano non
possono essere lasciati così! O i momenti di
iperattività
d'ansia che mostri quando si toccano certi argomenti, vedi scenen di
abusi per il nostro lavoro e scorazzi per le stanze come un gudo in
pena per non essere toccata. Tu salti adosso agli altri, ma non ti si
può ricambiare che..."
"Che vuoi..." allontanandogli la mano fissandolo male
"Solo chiederti a che pro tenerti tutto questo senza superarlo... Posso
capire..."
"perchè dovrei superare QUEI problemi... a me non interessa
e
non provo nulla per quello... e no, smettila di fissarmi
così,
quello che tu hciami segreto è una tua invenzione. Solo
perchè hai scoperto che mi rilassa se mi si accarezza la
schiena
in un certo modo..."
"diciamo, rilassa..." vedendosi fissato male per poi ridere e lei si
offese
"... non vedo che segreto sia!! Non è che devo dire a ttti
tutto quello che mi piace..."
"e ce li mettiamo i motivi per cui non leggi o vedi film sull'amore
dove cè sesso? Che li eviti come la peste per ciò
che fa
parte del tuo segreto...? Del..."
"Smettila, per il resto non puoi accusarmi che non ho istinti sugli
uomini..."
"tranne quando hai il ciclo..."
"Ormai non cè più, quindi tutto risolto! Quel
dispositivo
è quello che desideravo da secoli, invece di soffrire le
pene
dell'inferno per un ciclo che non ho mai voluto o chiesto e per me era
solo una condanna!! Adesso sono libera, tranquilla, almeno una cosa
buona... là fuori se chiedevi la pillola per bloccare tutto
ti
vedevoano come schifosa perchè pensavano fosse solo per fare
quello... non per fermare l'ovulazione e trovare un pò di
pace,
visto che come per tante cose non possono immaginare, neanche per un
attimo, cosa era avere il tipo di dolore che avevo io..."
"ecco perchè sarebbe giusto andare sempre dal ginecologo e
farsi curare da ciò si ha di naturale..."
"naturale... come puoi dire questa parola con quello schifo! Sembrava
che mi stessero squartando, ma è per figliare, quindi devo
tener
chiusa la bocca, questo era il succo!! Non me ne frega cosa dice il
dottore, che ho di uteri girati e dolori del genere per quelle
patologie... IO!! io che non ho mai fatto niente e altro, devo soffrire
come un cane a quel modo che desideravo morire che sentirli ancora...
mai più!! mai più quei dolori orribili come se
stessi
esplodendo e... quindi zitto!! me en frego cosa ne pensi di
ciò
che chiami segreto che non lo è, te lo sei inventato tu
perchè ti ho solo detto che non ho rivelato nulla a nessuno,
solo due accenni a Milan per parlare di cose sue, ma nietne altro! Non
puoi negare che io non abbia desideri ne niente su... nessuno, quindi
se mi colpevolizzi come facevano tutti prima di voi, sei come loro..."
"non volevo..."
"non è vero che le persone stanno con gli altri per amore
perchè ... a loro piace la tua personalità. Il
tuo
essere. Se sei nata femmina l'unica cosa che interessa è
quanto
dai loro con quella cosa, se puoi andare bene le cvonvenzioni sociali e
le stronzate ell'amore come lo veodno. .. E poi non vedono te..."
Col broncio, offesa, si voltò verso il finestrino alla sua
destra, finchpè Dorde non disse qualcosa.
"Vorrei che tu mi facessi un favore... verrà mia madre
che..."
"AHAAHHH!" fece lei voltandosi, un modo di lamento quando era atterrita
"e vuoi che sia di nuoivo il suo zerbino...??"
"No, ti chiedo solo di accompagnarla e tenerla d'occhio come una
guida... tende a fare di testa sua e se riesce, ad intrufolarsi ovunque
e... ci fa visita ogni tanto, dice che è il minimo per i
suoi
figli che sono diventati cosa siamo e lei ne è la
genitrice...
è solo per qualche roa, spero di ocnvincerla a dormire
altrove
e..."
"... cioè, io sono scappata dai miei e devo intrattenere i
tuoi...!?"
"Anche questa volta è solo mia madre, non vengono tutti...
dai,
ragazza, qualche ora... fammi questo favore. io non verrò
che
una o due ore dopo, Milan non cè e..."
"..." incrociando le braccia "... mi devi dieci favori per questo...!!"
fece altezzosa e sfrontata, sfacciata e diretta "... sei il figlio,
quindi hai i prosciutti negli occhi, ma mi devi molto per questo..."
"...eh!" fece lui con un ghigno "se fosse stato un altro come ho
sentito, ti avrebbe risposto -li fugherò tutti e dieci in
una
volta come non te ne ricordi..." ridendo mentre lei voltava gli occhi
scontrosa mormorando -bravo, fai allusioni sessuali inutili- "... se
è ciò che vuoi, visto che non possiamo noi due
per gli impegni, tutto
ciò che vuoi te lo darò..."
"Tutto tutto tutto tutto....!!??" fissandolo come sfidandolo
"... con tutto tutto cosa intendi..." fece lui a disagio "dipende..."
"Ma come prima prometti faville e poi mi tiri perchè pensi
che
chieda troppe perle ai porci...?" voltandosi di lato a dargli la schiena
"COSA!?"
"AH AHA HA " ridendosela di gusto, rotolando sui sedili e lui le diede
una pacca gentile sul sedere perchè si componesse dal fare
casini in
macchina "... avevi detto tutto quello che voglio..."
"Si... ok, ho capito, ,mi arrendo... cosa vuoi?"
"Dieci cose, no...?"
"... è quello che vuoi..." fece lui sconsolato
"..." rivoltandosi verso di lui, avvicinando il viso a quello di Dorde
"... VOGLIO... che tu torni dieci volte a casa quando puoi, che il
tricheco non rompe e puoi liberartene, e stare un pò con
me...
quando non cè neanche Milan e sono sola e passi del tempo
con me..."
"... è tutto ciò che vuoi?" fece lui quasi
colpito "... non cè altro che vuoi, che ti porti dai
miei...."
"Non sei mica il padre mercante della bella e la bestia..." fece lei
con un sorriso stampandogli un bacio all'angolo della bocca "... voglio
stare con voi, visto che poi me ne andrò... poi sarete
liberi di
restare lontano da casa quanto vorrete e vedere le persone che
vorrete... voglio dieci favori da te e dieci da Milan , dieci volte per
avervi un pò con
me, anche diluite nel tempo, ma fare tante cose con voi... dovevi
insegnarmi altre cose a scherma, quelle discipline che..."
"... ma se ogni volta che cerco di insegnarti tecniche che conosco sia
marziali che non, finisce smepre a casotto..." fece lui partendo come
un rimprovero per poi ridere "ecco, finiamo sempre così,
sbagli
qualcosa, combini casini e poi..."
"... è un male se finisce a tarallucci e vino?" fece lei in
italiano questa volta sorridendo gentilmente "o mi stai dicendo che con
me ti annoi, che non sono..."
"... se il mio tempo passato con altre persone là fuori
valesse
allo stesso modo... è veramente e solo questo ciò
che vuoi come dieci
favori? Dieci volte che torno a casa invece di fare altro?"
"ovviamente se devi lavorare no, ma... visto che abbiamo veivoli che
mettono metà tempo di volo fino a casa, se riesci vorrei
passare
del tempo con qualcuno, invece sola come sempre... con i veterani non
è che posso stare sempre in mezzo a loro, sono un gruppo
più vecchio che meritano di stare tra loro a volte, non
voglio
fare il nuovo incomodo e... Jd credo che sia stufo di vedrmi comparire
quando sono sola perchè la prima scelta... a aprte quei
quattro che non vi piacciono,
tutti gli altri mi odiano o mi vedono come qualcuno da assecondare e
via svignarsela..." sistemandosi di botto con la spalla sinistra contro
di lui, strofiando una guancia contro la sua "non voglio niente, mi
date già anche troppo e mi sento in ccolpa a volte...ma a
parte voi tutti gli altri mi evitano... ma vorrei
almeno uno dei due e... ti va di giocare a The Suffering?..." come in
attesa della risposta
"... sai che non sono niente con i videogiochi, poi non so usare la
tastiera così come i joypad e... sono lunica cosa in cui
sono
negato..." vedendola triste e ricordandosi quando raccontava che non
aveva mai nessuno con cui giocare a nessun gioco e una volta che Ric
aveva detto si, in partita aveva iniziato a sclerare in chat dicendo
che senza la sua Rina non riusciva e l'aveva lasciata sola "... e se
facessimo come con i film...?" vedendola sbattere le palpabre sorpresa
"giochiamo ai tuoi giochi ma io guardo e commento e ti aiuto con il mio
cervello e tu fai il braccio..."
"Ah, è così che la metti?... questa volta la
parte della
donna che fa fare all'altro è tua...!?" maliziosa e cattiva
in
un sussrruro e si beccò un'altra menata sul lato in alto con
la mano destro che stava prima a circondarle la vita
"DAIIIII.... RAGAZZA, EPRCHè DEVI PRENDERMI IN GIRO
COSììì" vedendola ridere "sei ti
prometto dieci
favori, cosa vuoi, tu accoglierai mia madre....?"
".... uff... e va bene... ma ricordati, ogni volta che ti faccio un
favore con la tua famiglia, mi devi dieci favori e nel caso.. si
sommano ai precedenti..." con un sorrisone furbetto e muoven
do le
sopracciglia, allungandosi come un gatto che si stiracchia,
smollandogli
un bacio sotto il metto.
"Sei impossibile, benedetta ragazza...." ma senza dare segno di esserne
infastidito
"... e ti giuro, che non abuserò del tuo letto in questi
dieci favori, starò buona buona sulla poltroncina e..."
" ogni volta lasci il copriletto un casino di onde e parti tirate
che... sai quanto costano?? E devo restare anche la notte?" ricedendo
la lei un'occhiata bella profonda, distanziandosi un pò da
lui
col viso
"ma tu nel tuo letto e io nel mio....!"
"E certo..." fece lui facendo anche si con la testa
"io non dormo nei letti degli altri e al massimo se un giorno mi
sentirò tranquilla e tutto con qualcuno, potrei anche
invitarlo
a dormire con me, ma solo per farmi compagnia finchè non mi
addormento... e che non pensa a vuole, cose strane... "
"... ah aha ah"
"... ormai per tutti il letto è solo considerato una cosa...
ma
non per me. A me piace leggo o gioco o altro sul letto con qualcuno e
passo il mio tempo contenta e condividere il letto, anche dentro, per
me è solo fiducia... non ho mai pensato a quello, per questo
se
verrai da me tu, poi torni nel tuo, di letto, resti solo nel
salottino..." con sguardo carogno tirndosi indietro e cadendo di
schiena sui sedili, sorprendendolo, con la gamba sinistra a cavalcioni
su quella destra di lui.
"Ragazza, ma tu non sei quella che ti schifi per..."
"io fra poco torno a casa e mi lavo tuuuuutta...." prendendolo in
giro " anche
perchè dovrò prepararmi spiritualmente per tua
madre..."
stiracchiandosi schiena sul sedile letnamente "e poi..."
"contegno però ragazza... dai turati su, non è
corretto
che stai messa così..." dandole una pacca sulla coscia che
stazionava piegata sulla sua
Lei si tirò su veloce e offesa finchè non
adocchiò
alla sua destra dal finestrino laterale i ragazzi che tornavano, e
Django aveva in mano una scatola grossa di cartone tipo da torta, bella
grossa!.
"UUUHHH" fece lei mettendosi sulle ginocchia e poi con le mani sui
finestrini "dai, scommettiamo... anzi, scommetto proprio che
per uno di
quei dieci favori ti permetto di addormentarti vicino a me nel mio
letto... cosa cè nella scatola? Cosa hanno comprato?"
".... " sospirando "innanzitutto credo che non siano per te, non
è detto che tutto ciò che comprano sia qualcosa
per
te"... facendole sbiadire il sorriso " e poi cosa ti fa credere che
facendo questa scommessa, se vinco io, non ti chieda cose che non ti
piacciono per ripicca con l'obbligo di farle..."
"..." restò voltata verso di lui con la testa, e le mani sul
finestrino e sembrava indecifrabile dal capire che pensasse sebbene con
gli occhi grandi grandi "la vuoi mettere così? Te ne stai
approfittando della mia buona fece e fiducia e sfrutti una scommessa
per avere roba sexxuale?!"
"... non sono il tipo, io non obbligo nessuno e ne chiedo niente del
genere ma sono stato un militare dal basso... non come mio fratello
ma... e ho giocato anche io alle scommesse, di soliuto alcoliche o in
palio le prostitute che stavano pagando quella serata i camerati per
spostare quanto pagato al vincitore..." vedendo la faccia di lei non
sconvolta ma come se pensasse -che dici, sei serio? Tu? E se
vincevi...? e poi sussurrare - E perchè una donna deve
passare ad altri come vincita come un oggetto? - " e tu
stessa hai inserito in certe feste il game-strip,
dal poker ad altri giochi con delle vincite in spogliarelli e
sesso per tenere a noi i peggiori... quindi, di che cosa ti turbi,
sebbene sei tu che hai uscito
quell'argomento, non io..." disse voltando il capo davanti a
sè
con le braccia incrociate e lei strinse gli occhi senza dire nulla.
Di colpo sent' i suoi squittii e la vide saltellare contenta vedendo i
ragazzi tornare verso la macchina, in fila indiana tra altre macchine e
ora Django ne aveva due di scatole impilate che reggeva con due mani, e
Dorde si chiese chi aveva l'altra scatola e perchè gliela
affidò
"Guarda, guarda... cosa cè dentro..:?? Ah, tu non hai voluto
giocare, quindi niente... mi spiace..." gli fece monella rivoltando il
capo a fissarlo con sorriso carogno e poi andare di nuovo a guardarli
"magari ci sono cose salate... o dolci... o.. cosa..!! Ehi!! NO!" fece
lei quando Kovacs era quasi allo sportello, Zidgi era rimasto poco
indietor a guardare intorno da scudo e Django invece fece girare
attorno al restro della macchina verso il bagagliaio. Lia
restò a bocca aperta a
seguire il giovane con quei due pacchi di cartone che stava quasi
davanti il portabagli ma non per aprirlo.
Lei allora sconvolta aprì lo spostello che andò
contro
Kovacs, che si ritrovò con le mani alzate contro il metallo
come
se colpito da un flash e raggelato sul colpo, e fece
"NNNNNNUUUUUUUUUUUU!!!!" , il verso
cambiò appena mise testa fuori aperta la portira e Django si
prese un colpo da forse inciampare e
schiantarsi sul portabagabli chisuo, con i gomiti e un urlo, facendo un
botto sul metallo e abbassando la macchina.
"..Ma..." Dorde esterrefatto, fissò Django rimasto con i
gomiti
piantati sull'auto con la testa contro i cartoni, onn si sapeva se
ammaccati
o altro, Kovacs come un uccello spiaccicato contro il vetro e lei che
mugolava perchè aveva fame e vedeva qualcosa di buono
sparire.
"Ragazza, ma per la madre, che fai!!! La macchina... avrà
fatto
due buchi così!!" le fece indicando Django ancora
rintronato,
non si sapeva come era inciampato o che altro er aaccaduto.
Lei tirò dentro le labbra, sopra i denti come
quando
combinava qualcosa e Kovacs ripresosi chiese se era tutto ok,
controllandosi il compleato. Zidgi aiutava Django e urlava
-tutto a posto, stà nà crema... e credo
letteralmente!!-
senza speigare ulteriormente.
"Kovacs, entra subito!!" fece lapidario Dorde e questi
eseguì,
mettendosi seduto a fianco a Lia, la quale si era messa composta e
perfetta come una Signora, al centro, con faccia di bronzo "voglio
sapere poi i danni e i problemi se ci sono stati, per cosa erano
quei..."
"... erano per te..." fece Lia con una faccia e uan sfacciataggine di
bronzissimo proprio "io mangerò dopo!"
"Tu ora vai a casa e..."
"E se volessi andare altrove...?? " vedendolo sfiuaccato levando lo
aguardo davanti a sè "Ora non mi ascolti più? Ora
fai il sostenuto e io parlo e parlo e tu niente... guarda, mi metto
così, e parlo con lui, almeno lui mi ascolta..." fece offesa
e
si mise di fianco sul sedile, stile Paolina Bonaparte nella statua
famosa rivolta verso Kovacs, che non capiva che accadeva e stava rigido
e silenzioso.
"Stavo parlando con te, signorina...!!"
"... stavo dicendo, dovrei andare a casa, ma prima ho voglia... di
qualcosa di
sfizioso... e avere compagnia... per questo pensavo che tu..."
SBAM!
Le arrivò un colpo col dorso della mano sulla parte di
chapet
all'aria e lei dopo un verso stridulo, si voltò solo col
viso
esterrefatta, le aveva dato un colpo piùà forte
di quelli
di sempre sebbene solo una pacca per richiamarla all'attenzione senza
volerle fare male.
"La smetti di sviolinarti lui perchè facia mcosa vuoi...??
Cosè, stai attuando cosa non ho messo in cosa
parlavamo prima, per sfregio?? COn lui, poi?" fece Dorde piccato e lei
fece ancora la sostenuta e facendo come i cavalli, che ti snobbavano
dandoti il didietro, continuò.
"... Ambrogio... non ho proprio desiderio... ho voglio di qualcosa di
sfizioso che... ho un languorino..." suadente e melliflua col braccio
sulla
parte alta del sedile di dietro, sguardo a Kovacs e questi che guardava
ora Dorde, pensando Milan, e ora Lia come se stesse accadendo
qualcosa di mai visto.
"... e... che devo fare io...? Vuole uan tea boutique come chiamano ora
le Sale da tea, una oasticceria, o altro... o devo portarla da
Madam...!?"
"MA COSA LE DICI!!" fece Dorde inviperito e Kovacs si
atterrì da
sembrare voler saltar giù dalla macchina "Portala a casa
SUBITO
e le fai portare qualcosa da mangiare!! VOGLIO che tu mi aggiorni
appena arrivati a
casa, di volata, e mi confermi che è in camera sua, nello
studio, in qualunque stanza a mangiare qualcosa se vuole, ma la voglio
lì!! Ora FUORI!!!" mentre Kovacs annuiva terrorizzato dallo
scatto alla sergente maggiore stronzo, e stava per fare il gesto
militare
per poi scendere lesto "E tu... non mi rimangio la promessa dei dieci
favori, ma ti starai a casa ferma e buona invece di provocarmi e farmi
gl isberleffi e..."
"Si, papà... certo, papà... come vuoi tu,
papa..." fece
lei col broncio metnre stava per uscire
"... e non ti azzardare a farmi
scherzetti dei tuoi in stile ragazzaccia provocante perchè
mi
infurio davvero!!! E a lui da dove è uscita la cosa di
Madame!!
A CASA!" le fece mentre lei sorrideva carogna come se stesse per ideare
qualcosa come la scena del vestito, chudendo lentamente la
portiera facendo -ciao ciao- con la manina per prendere Kovacs da un
braccio e tirarselo via.
"BENEDETTA RAGAZZA!!!" incrociando le graccia e le gambe,
finchè
non gl igiunse la voce dell'autosta, chiuso dal vetro
davanti, che gli chiedeva
s epartire.
Dorde sospirò tre volte, alla fine scoppiò a
ridere. Ma avrebbe strigliato Kovacs per l'uscita assurda. Poi
però appena partita la macchina e il finestrino che scorreva
lasciando piano piano lei e i tre sul marciapiede come a rallentatore,
non si impanicò urlando "Ma ha ancora quel vestito corto!!
IL VESTITOO!!"
39.6
Lia presenziò all'arrivo della macchina. Aveva accettato di
controvoglia di essere lei presente, mentre loro tornavano dai loro
affari, ad
accogliere la donna.
"Non facevo certe cose per i miei pensa per le madri degli altri..."
fece stizzita lei a Jd, poco prima, mentre controllava il salotto
francese.
Indossava per l'occasione un Tailleur stile anni
'50
particolare, preso direttamente dal sarto a cui si affidavano i
fratelli, non quindi da quelli dello Chateau, perchè come
disse
Dorde "Nostrta madre considera la moda, l'eleganza, l'essere Signora
una cosa importante. nel nostro paese si va avanti contro i paesi di
primo mondo, in mentalità, dieci anni alla volta quando va
bene... per questo, pre questa volta, fallo per me, indossa una gonna.
anche non lunga fino ai piedi, ma indossa qualcosa da
Signora. Ci
sono dal mio sarto ottimi completi ispirati agli anni cinquanta davvero
eleganti e la faranno contenta. Lei indossa sempre queste cose. Da noi
i negozi propongono modelli diciamo arretrati come stile e la donna
è... ancora una -donna-. Inoltre, ma ormai lo sai, da dove
vaniamo ancora i preti e tutte le figure togate sono esseri importanti
in odore di santità, ma la mia famiglia da generazione come
altri seguono... una religione un pò più arcaica
per
così dire...vanno in chiesa e tutto, sono parte della chiesa
del
luogo ma... intimamente le famiglia hanno... lascia stare!... lunga da
spiegare ma riti, credenze, superstizioni e altro... sono
così
in voga che se tu dovessi solo accennare al atto che sei neutra...
urlebbe che il diavolo è con te, ti sibila... cose!!" fece
seduto comodamente sulla poltrona con i gomiti sui braccioli e le mani
allacciate "Per questo comportati come se stessimo rivisiando gli anni
cinquanta circa, considera la donna come... erano all'epoca, che quello
in cui crede è... vero, giusto, corretto, non andarle
contro,
falla sentire una regina e..."
"una cagacazzo in pratica..." sbottò Lia esterrefatta "mi
vuoi
appioppare tale piattolame?" ma poi quando la fissò
accigliato e
serio lei cambiò tono, non più di accusa "Ah,
è la
mammina... ok, ok... già che le fate fare la vita da regina
nel
vostro paese quando... " meriterebbe calci là, stava per
dire
"nonostante fosse contraria in toto alla vostra scelta di arruolarvi,
che fece questioni e solo vostro nonno vi vedeva orgogliosi e vi
benedì, facendola capitolare... eh, perchè se un
uomo
acconsente e permette!!!....mmmhhh!!" fece lei rabbiosa
"nostra madre non è stata male, e tutto sommato non possiamo
lamentarci... sebbene per le nostre usanze i metodi di educaizone
fossero paurosi, e lo vedevamo con gli amichetti... lei non ci
punì mai picchiandoci, le punizioni erano le classiche..."
fissandolo negli occhi nel suo solito modo di stare sui divanetti
francesi, pancia in giù, ma sul fianco sinistro, mano
sinistra che reggeva la testa e sorriso beffardo e ogni volta lui la
rimproverava perchè se entrava qualcuno sembrava che stesse
civettando languida in posa sexy "Sono da paura per questa
società le persone grossolane che con oroglio affermano -non
ho ucciso nessuno, rubato, violato e ne ho fatto cose contro la
religione- ma guardando bene cè una infinita catene di
bugie, giudizi, critiche, malignità e attivi verogognosi
ritenuti nulla che hanno ferito, ucciso dentro, umiliato e reso
insicuro chi aveva bisogno di gentilezza, sostegno e Amore come ci
sarebbe bisogno. Non puoi cambiare qualcuno che non riesce neanche a
vedere se ci sia qualcosa di sbagliato nel proprio copmportamento,
reiterando. E da cosa so di lei, è il tipo..."
"..." sospirando
"L'amore genitoriale non dovrebbe mai istigare e pretendere. non
dovrebbe mai essere un amore per meriti e di obbligo. Perchè
tutti finiranno per credere di non aver alcun valore se non si
dà ciò che gli altri si aspettano e senza
ciò. si è nulla.... giusto per farti ricordare
che tu sei il tu di ora SENZA DI LEI... o no?"
"Sii gentile con lei..."
"le persone gentili non si osno estinte ma siete riuscite a farle
incazzare e inoltre... Sopportare, voce del verbo sino a un certo punto"
"... quindi...?"
"Mh?... ah si...si può insegnare senza volerlo,
si chiama esempio e... Una persona non sceglie di essere buona o
cattiva, sempre più spesso si adegua a come viene trattata"
"Cosa..." corrugando la fronte
"..." ghignò ma invece gli stava lanciando siringate
perchè comprendesse da solo e si allungò come un
gatto per prenere la sigaretta con bocchino accanto, sul tavolinetto e
accesa la prima, restò in quella posizione sul fianco
sinsitro con le gambe un pò piegate come sempre a fumare
placida come se estranea a tutto, soffiando dopo aver trattenuto come
spegnesse candeline. Lui sorrise perchè gli balzò
in mente l'idea che aveva di riuscire a fare cose con il fumo ma non ne
usciva mezza e si arrabbiava -ma come fanno a risucire a svapare roba
col fumo?? Sono inutile e impedita pure in questo?-
"Dunque..." iniziò lui ma lei lo stoppò
inserendosi
"SAI... la manipolazione è quando ti rimproverano per la tua
reazione alla loro mancanza di rispetto, e tua madre afferma che
essendo la vostra genitrice, deve essere partecipe e in visita per...
"guardandolo come se chiedese -serio che le lasciate fare questo con il
pretesto che vi ha fatto venir fuori e ha diritti?- "... Se accogli un
cane affamato e solo e lo curi, egli non ti morderà. ecco la
differenza tra l'uomo e il cane ...Chi è abituato a portare
la maschera della falsità difficilmente risucirà
ad indossare quella della vergogna, e inoltre la vera eleganza di una
persona si svela nella sottile coerenza tra ciò che fa e
ciò che dice ... "
"... vuoi dirmi qualcosa, eh?" le fece divertito sebbene capisse che
quel che diceva aveva un perchè
" E poi..." con malinconia fissando la finestra " E poi... la casa,
ricca o povera che sia, se cè pace e senso del restare
è il tuo posto..."
"cè qualcosa che vuoi dirmi?" e comprese che in parte palava
di se stessa. Quando si metteva quell'espressone ferita e persa, non
era solo per parlare di qualcosa di negativo in generale. E diceva
-Sono stata costretta a farmi carico di ognuna di quelle terribili
emozioni. Che hanno creato loro su e in me... E al cotnrario di quella
gente che vorrei vedere nel pieno della disperazione, a me non
è concesso alcun attimo di pace, ma soltato il peso di
questo doloroso fardello. perchè per esso, io non riesco a
trovare una fermata dove sentirmi me e bene e... E insopportabile,
doloroso, mortificante. Il nostroccomportamento e il nostro stile di
vita cambiano in relazione alle esperienze che facciamo... Non
è azzardato dire che la personalità di ognuno di
noi è plasmata dai ricordi del passato... e questi, mi
schiacciano. Ero qualcun che nessuno voleva. La cosa assurda
è che appena mi ocnoscevano come i miei hobby, cosa mi
piaceva, come ero senza la maschera, io non andavo più bene.
Ero troppo... Continuavo a girarmi intorno come una trottola ma vedevo
solo gente che giudicava e si allontanava, se non quella che voleva
usarmi, definendomi sbagliata. Sbagliata per cosa? per ciò
che per molti sarebbe da maschio o non come l'impressione di me in
pochi secondi.... e questo.. E insopportabile,
doloroso, mortificante.E ancora di pù, non ho un luogo dove
fermarmi... Sapere che cè qualcuno che accetta e ti allunga
la mano per dire "Andiamo, proseguiamo insieme, nessuno o sbagliato o
simili , si è solo se stessi... insieme, andiamo a casa" e
finchè quella persona, non sarà lei a alsciare,
restare vicini. Ma se la lasciasse, la mia mano, io non me la
prenderei ne altro, io apparterrei al luogo e al cuore di quella
persona... ma non accadrà mai. Io non li capisco quelli che
mi hanno fatto male e allo stesso tempo non capisco la gente che si
arrabbia o dice di soffrire per chi ha lasciato la mano o ha tradito, e
vuolte troncare un rapporto... è finita, basta, non
cè nulla da riparare, aggiustare o altro. Se non
cè qualcosa dentro per qualcun altro vuol dire che
è tyempo di capire che anche lamore come lo vedono loro
può esaurisri e si cerca altrove... ,s enza rancore ne
niente ma comrpendendo, si resta amici magari ma si cercano altri
luoghi e altri cuori. E giudicavano me, capisci?!? O Sbaglio
io in questo modo di pensare o loro... io... ho vissuto troppo a lungo
e solo osservando gli altri vivere, e ... io non riesco a capirli...
NO. Non li... non vi capisco. Comprendo il vostro pensiero msa non
riesco a essere partecipe di ciò che provate. Anche se
conosco le ragioni per cui piangete, vi arrbbiat o ridere, non riesco a
farle mie. E di contro, la gente ottusa e ciecata, comletamente col
prosciutto in profondità negli occhi, non si vede che il
mondo è pieno di cose diverse e.. e per questo, se io ho
allontanato sono stupida, se però la gente lo faceva
perchè mi vedeva sbagliata, perchè ero e adoro
cose diverse da ciò che sarebbe il mio corpo o genere per
forza... sai, una volta per dire che adoravo osservare i diorami e
creazioni di modellini dei treni, o di città come si fa per
l'ingegneria o il modellismo di appassionati che creano luoghi e tutto
dai singoli pezzi e amavo osservare come li facevano da niente,
provando gelosia perchè io non lo so fare ma anche quando
non avevo soldi... ero sbagliata. Era da maschio un simile interesse
quindi tu non stai bene. E allor via... ma se per dolore mando via la
gente, sono io stronza!... avrei voluto dei cuori vicini non sporchi
così e un luogo... Mi andava bene qualsiasi cosa, volevo
solo un posto dove poter tornare. nessuno, nessuna persona che vedesse me non cosa pensava
di avere davanti, mi aveva mai detto che potevo rimanere con
lei perchè accettava me e desiderava avermi accanto. E
quindi, un luogo che avrei considerato casa e non una gabbia.
E sapere che per quella persona, due persone X e Y chiunque , che non
sono di sangue e simili, che si considerano famiglia perchè
non vedono differenze o stronzate come tutti... se anche vi fosse stato
per uan sola volta... e invece voi, ZAy e ric, Rò, ad
incazzarvi se allontano per mie ragioni facendomi capire... che non
capite. Ecco perchè quando guardo quel mousepad io vi leggo "Bentornata,
ora siamo qui, qui dove sei accettata... io ti accetto... siamo a casa"
e non so cosa si prova in tutto ciò-
Si riprese dai pensiei sentendoloa parlare di sua madre
"Lei è una di quelle persone che riflette un modo di pensare
che sta girando di nuovo e io i brividi... guarda, non puoi vederli per
la camicia, il gilet, non il blazer che l'ho tolto ma... BRIVIDI!! Tua
madre è una suora mancata col palo nel beneamato... E
pensano giudicando e dicendo a te come essere e vivere... -Sei come una
bella e rigliosa rosa. ogni volta che fai sesso prematrimoniale, un
petalo prezioso viene strappato via, un qualcosa che è
perso. non lasciare il tuo futuro marito con in mano un gambo nudo e un
amore rovinato, astieniti-.... guarda, ho i brividi e se avessi peli
sarebbero tesi in su come pali della luce..." facendolo ridere "le cose
che dice religioso-bigotto sono... BBRR!"
"Mia madre ragiona come una donna del suo periodo sull'amore e..."
"Qualunque cosa significhi amore... ecco cosa dico! Come Carlo
d'Inghilterra. Aveva proprio ragione, cazzo, sebbene poi quatto quatto
invece sapeva che significava ma io prendo il pezzo che lui disse per
Diana. Qualunque cosa significhi innamorarsi o Qualunque cosa
significhi amore... quella donna si è sposata
perchè si doveva fare, senza offesa per te e tuo fratello...
quindin on dirmi cazzate..."
"Mh...!"
"Im not the one you'll sweep off her feet, lead her up the stairwell..."
"Che vuoi dire..."
"Nah, niente... non riesco a farmi capire, non riesco a far capire a
nessuno cosa mi stia succedendo, prima e ora qui. non riesco a
spiegarlo nemmeno a me stessa. Che pena, sperare intendo. E' la cosa
che pensa chi non sa rinunciare all'idea che non
cè per tutti e in nessun modo. Ti dicon osolo abbi fede e
speranza come se qualcosa cade già e tutto cambia
perchè così deve essere. Non è
così... Il peggio si moltiplica con disperazione e degrado.
La depressione è ciò che è
così spiacevole da desiderare di non provarla
pià, è l'assenza di poter immaginare il mondo
come si vedeva prima. L'assenza della speranza. La si odia ma
è anche necessaria da sentire per capire il punto in cui si
è finiti e che alzando la testa non sempre cè
modo di uscirne...."
"Come ti senti oggi...?" le chiese comprendendo che era un giorno no.
"...E dopo che hai dato fin troppe possibilità ti stanchi di
farne. La tua dignità ti porta a riconoscere un limite a
ciò che si può sopportare. Finita in una
società dove la fedeltà e il giusto sono blandi
come un tatuaggio delle edicole, l'amore in ogni foram deriso e solo
una frase da recitare anche per docuemnti con fima e le bugie sono il
nuovo dogna spacciate per veerità. Cè gente
arrabbiata con me per torti che hanno fatto solo loro... non
è sempre vero che ognuno ha ciò che merita. Si,
ho comemsso degli errori per avere approvazione e qualcosa che
desideravo, e sto pagando ogni giorno. Anche il mio restare
là e morire là in mezzo a loro era la mia
punizione. Anche se fossero morti prima di me, non avrei vissuto
niente, avrei vegetato fino a spegnermi... per me, era ormai finita da
prima di ZAy... spesso si riceve il peggio nonostante si è
giusti o fatto del bene"
"...si ma..."
"se ceerchi una mano che ti aiuti nel momento del bisogno, la trovi
alla fine del tuo braccio... Ecco cosa ho imparato, basta. Ho
conosciuto prestigiatori e giocolieri di ogni tipo che loro si erano
amati.... quelli che giocavano col tempo tuo e te lo rubavano per
cazzate per loro e poi gli altri, quelli che pasticciavano con i
sentimenti...A chi non trova tempo di solito glielo lascio tutto"
alzando le spalle, fumando, come se on gliene importasse
"Ma..."
"Siam tutti impegnati nel farcela, in una maniera o l'altra, chi con
l'amore, chi tentando di trovare il sesso, altri un pò di
pace e un pò di senso prima di gettare la spugna. Non
rientro negli standard ma non importa, questo mondo mi ha fatto capiro
che non cèra mai posto per me, in nessun modo,
perchè se a tutti non va bene cosa sono e devo cambiare per
stare da qualche parte..."
"... cosa ti rende frustrata?"
"QUando milioni di poveracci sono convinti che i propri problemi
dipendano da chi sta peggio di loro, siamo di fronte al capolavoro del
peggio dell'umanità perduta... non so, dimmi tu... e quello
che ti fanno ...cè una bella differenza tra perdonare e
dimenticare. perdono e vado avanti perchè voglio farlo ma il
male ha lasciato cicatrici che mai svaniranno. Restano lì a
ricordare e peggio se fanno male.... Se ingrassi te lo fanno pesare, se
non ti muovi per la malattia sei svogliata, se dici il tuo pesniero sei
arrogante, se ti sistemi e ti curi te la riti, se ti trascuri
sei sciatta, se ridi sei stupida, se piangi rompi il cracco, se..."
"il mondo lo vorremmo cambiare..."
"prima scompaiono le ideologie vere, poi gli ideali veri, poi le idee
vere e infine ci rimasero solo gli idioti ... Chiudere alcune porte non
è orgoglio, ma perchè no nson odatte
pià alla tua vita, ah se si potesse fare e la gente capisse
che se è tempo di dire basta cè solo da vederla
con maturità e ience cosa vedo..."
"Ragazza..."
"Mi hanno lasciato la mano nel momento peggiore e lì ho
capito tutto... accusando me ....Non è vero che tutto passa
e se ne va. ci osno cose che ti restano dentro per sempre ... Soltanto
i più forti fanno i conti ocn la solitudine, gli altri la
riempiono con chiunque e non so come fanno... se sono rimasta sola
completa dopo Zay e Ric e loro non creevano cè un motivo, ma
a solito se ne frega di...
"RAGAZZA..." attirando la sua attenzione come se avesse una discussione
tra lei e lei medesima col broncio triste guardando fuori dalla
finestra, facendola voltare stupefatta con occhioni grandi
"parla, cosa non va...?"
"Hai mai avuto il bisogno di spegnere tutto, sederti da qualche parte e
restare solo? Silenzio che vola e nessun pensiero. L'attimo! Soltanto
tu, il rimbombo di te stesso, del vuoto, di quel vuoto che non capisci
se è dentro o fuori di te e poi..."
"anche se fosse, quindi ti senti così?"
"Con certe notizie..." come scazzata "ogni mattina la tua mano mischia
zucchero e caffè, la mente invece mischia te con il resto
del mondo. Tu insisti ad esser lo zucchero ed il resto del mondo il
caffè, mai il contrario. Dovresti aver capito qualcosa
quando leggiamo molti libri..."
"Hai l'aria stanca. Davvero... cosa posso fare per te?"
"sapessi il cuore...." con sorriso amaro "insegnami
a scordarmi di pensare, ecco cosa potrtesti fare...
E cercatevi quando vi mancate. Poichè la vita sembra tutto
un domani ma invece è solo adesso."
"la notizia di mia madre ti ha scombussolata, noto... ma posso
assicurarti che nonostante cosa dici e pensi, Lei è stata
con noi meglio di altre e le punizioni non erano..."
"punizioni fatte di luoghi bui e umidi, senza cibo, forzare i sensi di
colpa, i... e comunque sotto un abito firmato non sempre troverai una
persona di marca"
"Lia...!! comunque, mia nonna è ancora peggio!! Non sai i
tipi
di punizoni dei suoi tempi e non guarda in faccia nessuno, nno importa
se siano della sua famiglia o meno... almeno una volta ha
chiesto
di venire a vedere casa nostra e come ci siamo sistemati e
cnsigliarci..."
"DIO CE NE SCAMPIIII!!" fece lei spaventata e Dorde si mise a fare
smorfie e lei amareggiata mutò in broncio "E'... una nonnina
molto anziana, no?!? SArà faticoso il
viaggio... " con un sorrisino da bambina che ha fatto la cavolata.
"..." fissandola "nostro padre e i nonni non verranno, sno venuti tempo
fa ma... hanno trovato la Francia e lInghilterra troppo... come
dire...."
"Insomma, non verranno a fare i signoroni e trattarvi come poppanti col
pannolino e ciuccio... meglio così!!" fece lei rincuorata
"..." facendo un verso di gola contrariato ".. non pensare che non
decidano domani o tra un mese di venire..:"
"ma scusate... seriamente mi stai dicendo che se loro pestano i piedi
con prepotenza, voi li dovete accontantare, accogliere..."
"... sono sempre i nosti genitori e nonni..."
"E che vuol dire... se per esempio il nostro presidente della
repubblica li ha e gli chiedono di volare sull'aereo del presidente a
scrocco a mangiare a Dubai carne avvolta nell'oro che costa un rene,
per
fare come tanti turisti cosa poi esce quando vanno in bagno che
balugina... cosa orrenda ma è vera, tutti noi del popolino
non
è che la prendiamo bene solo perchè sono
mammà e carrettino...!!!"
"..." sospirando "Lia, sono paesi diversi, mentalità
diverse...
anzi, no!! L'italia come il mio paese hanno molto in comune sulla
famiglia, e...."
"No, ti prego... io sono contro le famiglie e queste cose mi fanno
venire l'orticaria..!! ecco, vedi!?!" mostrando delle chiazze rosse in
certi punti che le venivano spesso e impazziva dal prurito.
Dorde la fissò come rimproverandola.
"Ragazza!!!... quello viene da un'allergia o il tuo
diabete... che hai mangiato per avere le chiazze?"
"Ah, no... ho lasciato una famiglia che faceva controllo continuo su
tutto, non so da dove vengono ma penso che anche il mio corpo sia
contrariato dalla venuta di tua madre... il cibo no..." scacciando
l'idea con un gesto del viso come se non pesasse.
"Tu... lascia stare. E' comunque la nostra genitrice, per questo..."
"Ma si!! Accontentiamo sempre chi creed di sapere per noi, che decide
su di noi... o come con te che doveva farti sposare due cugine
perchè tua nonna strega aveva sognato chissà che
parente
morto che afermava che loro erano le due uniche per te.... proprio
quelle, altrimenti sventura...!!" facendo gestii
"..." lui rise "non fare teatrini come se stessi recitando uno
Shakespeare... a noi fa piacere averla, anche se tentano come sempre di
consigliarmi un matrimonio, o premono Milan perchè torni da
loro, con una ragazza che possa crescere i nipoti preferiti dal
nonno... si, l'altra nonna afferma che è Milan che
farà
venire al mondo la nuova generazione della nostra famiglia... o meglio,
dal loro lato... non so come spiegare questa cosa, ma da noi come
comunità, da sempre, si pensa che ogni figlio sia giusto per
portare i geni della famiglia, viene predetto... lascia stare!"
"Cosa?"
"Secondo la famiglia di mia madre, io sono l'uomo che darà
la
nuova generazione a quella linea... per quella di mio padre
è
Milan... cose che leggono, previsioni... non vuoi sapere!! Mi ricordo
ancora come levavano il malocchio, le stanze orrende... dimentica!"
"Se posso dire è una fortuna che siate venuti su bene, dopo
ciò..." facenedolo ridere "Seria... il fatto che noi non
pensiamo e crediamo come i nostri, significa molto per il mondo... "
"Lia" fece Jd riportandola alla realtà. lei
sospirò e lo
fissò coon disappunto. Vide in lei paura, perchè
odiava
quella donna. Era la seconda volta che la vedeva e voleva usarla come
batticarne, lo sapeva. Che altro aveva minacciato di fare per usarla in
modi utili...?
Il completo che indossava la faceva apparire così diversa
dal
solito, pensò. Aveva un dolcevita scuro con sopra una giaca
anni
cinquanta con abbottonatura laterale, doppia fila di bottoni sul
davanti, la foma leggermente quadrata del collo sensza colletto,
aderente alla sua figura, con due taschine e lui pensava che fossero
finte, du machine che erano dritte ino alle maniche che si aprivano
più ampie a campana e dal gomito alla manica cèra
un'apertura tenuta da due bottoni, qundi potevano essere aperte o
chiuse. La fine della giacchetta non era dritta ma a onde che le
giravano intorno ai fianchi e la gonna era molto sotto il ginocchio un
tono più chiaro del dolcevita che dai fianchi scendeva
sembrando
più aderente alle ginocchia e poi si apriva più
scampanata alla fine, sa per il taglio che lo spacco dietro.
Ai piedi un modello Mary Jane, tacco a rocchetto, una delle
forme
di scarpe con la punt apiù tonda che le piacevano.perfette
da
abbinare ad un tailleur con gonna, con un pantalone e un
cardigan
come diceva Milan.
"odio quella donna e sembra che la vecchia sia peggio... se resto qui
con lei è solo perchè devo molto a quei due,
anche se non
amo essere in debito...e sapere che devo abbassarmi a sopportarla..."
Sentirono l'avviso del cancello aperto, Jd rispose anche al telefono
che annunciava l'arrivo della donna. In pochi la incontravano e chi la
vedeva nel tour ogni volta che si presentava, rarissime occasioni ma di
una pesantezza, dicea Lia anche dai racconti dei veterani, senza che ne
conoscessero neanche il nome, vedevano solo una vecchina e non si
fermavano per badarci.
Dorde e Milan non si facevano vedere insieme e non annunciavano mai chi
sarebbe stato ospite, così che lei fosse solo... una ospite
tra
i tanti.
Lia la accolse sul primo gradino della piccola scalinata all'entrata,
mostrando garbo, facendole la riverenza e confrontandosi con lei con il
massimo dell'eloquenza raffinata e tutto.
"Guarda se io devo dare rispetto ed elevatura a una di un paesino che
viveva come mia nonna sognando la bella vita come tutti, e ora si sente
la regina di sto cavolo grazie ai figli che non voleva lasciare andare,
e devo fare tutte ste cose... io le farei solo a chi merita, ma lei..."
pensava Lia.
Jd conosceva quel concetto. Per lei il rispetto e la considerazione
andavano a chi li meritava. Solo perchè eri ricco, avevi
fatto i
soldi ( anche se e il come erano importanti), non elevavi la gente a
importante. Ma siccome il dio denaro convinceva tutti....
Era come la lotteria, pensava Lia. Se uno vince alla lotteria "ah la
fortuna, la dea bendata, ammirazione, tutti contenti e giulivi quando
era si una botta di chiurlo, ma tale restava. Chi fa denaro in modo
vergognoso ma diventa ricco per tutti è quello che ce l'ha
fatta comunque,è uno che sa come si fanno i soldi,
uno grande, ammirazione. Chi invece li faceva nel modo corretto,
sudando e faticando, non facendo cose disoneste e dimostrava
qualità, abilità e capacità e tutto
quanto che
davvero ci sapeva fare senza cose nascoste... buuuh, vergogna,
chissà a chi l'hai data, lo hai dato, che cose hai fatto
sotto
per arrivare lì... arrivato, tu non li meriti... Ipocriti
del cazzo!!"
E lei odiava queste cose. Avendo visto come scalavano la feccia
rispetto a lei e per come erano dentro, sapeva di cche si lamentava.
E quella donna era diventata una Signora perchè mostrava -li
sordi- come si diceva le pareva a Napoli, per cui era una che valeva e
aveva dimostrato la prima votlta che tutti gli altri valevano meno,
dovevano stare al loro posto, che se non si era come loro si era feccia
e via dicendo.
-una che veniva dal basso che si è elevata perchè
i figli
erano mezzi mammoni, dovrebbe restare nel suo brodo... mammoni no,
disse una votla, ma a quella servivano più che gli sghei, le
mani in faccia.-
Cosa che si dimostrò veramente e Jd capì
perchè.
"Ma'am, sono dispiaciuta ma suo figlio attualmente è ancora
in volo e..."
"Come vedo, sei sempre inutile... a che servi a mio figllio se sei
inutile...?"
la donna sapeva che i due fratelli facevano il giochetto e la prima
volta, Lia ancora non lo sapeva ma aveva i dubbi, l'aveva presa per i
fondelli. Aveva trattato Lia da schifo ghignando che lei sapeva cose
importanti, che se Lia non sapeva era una morta di fame e
inutile,
rimardcando da dove veniva, sebbene non venisse dai bassifondi ma per
la cara vecchiarda come lei la chiamava, chiunque non aveva soldi era
del ghetto. Tutti. Cosa e chi era e cosa faceva, niente, non valevano.
All'inizi l'aveva scambiata per qualcosa tipo la segretaria. E
continuava a farlo.
"Porgimi una tazza di tè... svelta!" una volta giunta nel
salottino dopo aveer borbottato dall'atrio al corridoio che tutto era
fatto male e non avevano servitori decenti.
"ora chiamo il piccolo Lord per sapere chi è l'Ambrogio
migliore
del villaggio" disse Lia stizzita a Jd bisbigliando, facendolo ridere
la donna era giunta come, anche nel vestiario, una Jackie Kennedy
d'altri tempi. Perfetta senza un pelo fuori posto, abiti come se fosse
Jackie stessa a indossarli scendendo dall' Air force One. Tutto lustro
e perfetto ocmpreso il paccottame di oro che teneva addosso che Lia si
chiedeva... che bisogno cè di mostrare così tanto?
Lei indossava le sue di cose, aveva accettato gli abiti, la parrucca
associanta in modo semplice tra virgolette. I capelli av evano la
scriminatura centrale e poi erano legati in un Racolto che pareva una
banana, la classica acconciatura che si faceva con due sezioni grandi
che creavano quella specie di banana dietro, dalla sommità
della
testa alla nuca, ma più moderna, meno tirata e laccata, con
ciocche a onde per dare volume e movimenti e che in opgni paese aveva
un nome diverso. E poi una sezione libera sulla nuca che scendeva
dietro, a volte portandosela sulla spalla, e davanti la frangia
più grande e larga da un lato con dei boccoletti che
scendevano
davanti le orecchie.
I suoi gioielli erano... i suoi. I suoi anelli che si era fatta fare,
le sue collane con ciondoli di pietre o raffiguranti libellule, rose
con api e altre cose, i suoi bracciali e via dicendo. I bracciali erano
alla schiava conincisioni a bulino, a mano, molti spettacolari che si
vedessero sotto la manica invece di quelli che teneva sempre, delle
catene semplici con medaglie aòl centro del polso
martellati,
diamantati che le piacevano. Gli orecchini erano identici ai cerchi che
mise in Irlanda e andò da Zay, grossi cerchi larghi ma
sottoli
coe spoessore dell'argento tutti sbalzati per far pandane con i
bracciali e nonostante sui 5 centimenti di larghezza e la lavorazione,
erano leggeri. In argento, non oro, di suo gusto.
E si vide squadrata dalla donnna con quella ruga ai lati della bocca a
indicare che lo faceva sempre, oltre che fumare anche se pareva che si
fosse fatta dei giorni in aribilitazione per smettere. Sul fumo e sulle
rughe cèra una storia che stavano per far ridere Lia sul
momento per poi ricordarsi le sparate di Dorde, e volerlo strangolare.
Milan le aveva detto, dopo che aveva scoperto il giochetto dei
fratelli, che era stato Dorde a regalarle i bocchini da donna, tranne
quello in filigrana proprio di Milan, e il motivo del bocchino stesso
non era solo per l'eleganza, la maneggevolezza, sicurezza e pulizia
come Dorde decantava, ma anche un'altra cosa. Sebbene Lia siera trovata
davvero bene con i bocchini da preferirli alla sigaretta singola,
quando seppe quella cosa, desiderò fulminare Dorde
all'istante ovunque fosse. mentre Milan rideva spanciandosi per la
faccia di lei mentre diceva
"Amica mia, Dorde odia le donne che fumano perchè e questo
lo dico anche io, sembrano scaricatori di porto quando la tengono in
mano e fanno tirate dal filtro ccome se stessero ciucciando
una testa di gamberone "facendole venire la faccia da sgutter per
l'immagine che le era balenata in testa, lei nn riusciva a mangiare le
teste di gamberi o qualsiasi verme di mare così granchi e
astici o aragoste. le veniva la paura a vedere l'animale
intero con la testa, le veniva ansia a vederlo là con gli
occhi e tutto, tanto da aver raccontato che una volta una delle nonne
da cui mangiava per miracolo qualcosa della solita pasta schiaffata nel
piatto con cibo dal barattolo o cibi da scatolame, le aveva
messo nel piatto una frittata di neonata, e lei restò
pietrificata nel vedersi i milioni come lo disse occhi a fisare dal
piatto e l'ansia di mangiare la bestia tutta intera e si vltava sempre
di lato, quando qualcuno dei veterani o i due fratelli a
tavola con lei mangiava roba con chele o guscio e animali con
la testa "e non solo, oltre evitare l'ingiallimento delle
dita e filtrare il fumo, l'ingiallirsi dei denti o deposito
dei residui .... la cosa apice per lui è evitare quelle
orride rughe sul labbro superiore delle donne che fumano,
perchè rispetto le sigartette tonde e grosse per cui si
devono arricciare le labbra intorno, i bocchini che hai tu
hce hanno un boccaglio piatto e fino, alcuni lo chiamano ad otto, per
cui le labbra non si arricciano a meno che non tiri parecchio!
è più facile fumare per tante cose con questo
boccaglio e ci sono meno rughe, e le rughe d sigaretta sono davvero
marcate, sai...?" vedendola con sguardo piatto alla -uccidetemi, quante
cazzate- fadcendolo morire.
E quindi vedendole le righe sul labbro della donna e sapendo che lei
andava spesso a farsi aiutare a smettere di fumare o bere o some spa
purificante, lei sospirava. Sborsando sghei
dei figli, pensò Lia. Che la faceva infuriare
perchè si
sentiva sminuta da quel muso da culo di gallina offeso.
"Faccio del mio meglio, Ma'am... sono partner e ..."
"So cosa sei, come ti chiamano... ma a vedereti sembri una
sgualdrina... i miei ragazzi non andrebbero con quelle come te..." con
astio, mentre Lia cerecava di contare le amichette di Milan che
andavano via una a settimana "ma tu non mi piaci, perchè lo
vedo, dalla tua faccia... cosa sei"
"Se nota qualcosa che non va, ne sono rammaricata, signora..."
"... ti si legge in faccia sgualdrina e l'ho detto al mio ragazzo che
tu non dovresti stare al suo fianco... ma dice che devo fidarmi, Milan
ti vede come una sorella e dice che sei fantastica... ah, i giovani che
non ascoltano loro madre..." come offesa mentre Lia, agli occhi di Jd
sembrava in un modo. in modalità assassina. Quando si
metteva
gli occhi apertissimi, silenziosa come la morte, dritta come un palo
della luce, con il mento sollevato a fissare laltra persona con
evidente disprezzo e consideraziione negativa dell'altro, era meglio
stare in campana "... comunque, a quanto pare, mio figlio dice che
cè una persona che gli interessa, e io sono sia contenta che
in dubbio, per...."
"..." stava per dire quale dei due, eppure sapeva che con Jd davanti
non poteva proferire parola, per cui nei discorsi si credeva sempre
Milan per lo più, se non era la cara mammina a dire -Dorde-.
Era
stato implicito dall'inizio che se lei non diceva il nome, sicuro
parlava di Milan.
"Milan in effetti si sta interessando a una contessina ma se posso, lei
mi sembra troppo giovane per..."
"ma di che parli, svergognata... guarda! Non sai neanche sceglierti gli
abiti! Hai una taglia meno che le tette stanno scoppiando e hai il
coraggio di mostrarti davanti gli uomini con abiti così
aderenti? Attiri gli sguardi!! Perfino la gonna ti fa vedere troppo le
curve... mi è stato detto che tendi di solito a vestirti in
modo
inappropriato e davanti i miei figli...."!
"A suo figlio...!" la corresse subito lei, nonostante fissasse a terra
per non menarla
"So di cosa parlo, così come mi è giunta notizia
del
fatto che tu conosca e sia brava, parecchio, in teniche veergognose che
quelle come te fanno agli uomini... ho chiesto a mio figlio di
cacciarti via, non sei di esempio nel ruolo che dovresti coprire per
altre donne che tu hai introdotto, che svolgono vite dedite al Sogno
dei miei ragazzi... i miei poveri
figli che sono attorniati da donnacce del genere con te che dai
l'esempio... come posso io
essere accolta da una di tale di bassa levatura, da prestarsi a quelle
cose sugli uomini... mio figlio Dorde, intendevo, stupida!! Mi ha
risposto che la giovane che gli ho..."
"Ancora un matrimonio combinato!!... non se lo leva il vizio di
lasciare la gente libera di essre se stessa e scegleire cosa vuole ...
se vuole sapere qualcosa, non glielo dirò, ne di uno ne
dell'altro fratello... non le eprmetterò di...."
"smettila di gingillarti con gli uomini... e osare aprir bocca per
andarmi contro!!" le fece rancorosa tentando di apparire regale,
lanciandole il contenuto della sua tazza addosso, centrandola sul viso.
Lia restò ferma metnre il tè le bagnò
la testa e
il viso, il dolcevita e la giacca. Dalla frangia iniziò a
scendere tutto il liquido, solcandole il viso come gocce che le
striavano a pelle. jd si fece avanti ma si fermò
perchè
Lia non si muoveva ne altro e tremò al pensiero di -tagliata
di
vecchia-.
"... io qui non sono un'ospite qualsiasi, sono la madre del Leader e
vedere te che con che esegui roba rivoltante sugli uomini, che
cosa vergognosa, mentre mio figlio deve farte scelte importanti per il
mondo e se stesso... e saperti come sua partner di lavoro e consigliera
mi fa sentire il sudiciume di ciò che sei..." mentre Lia si
faeva accigliata a sentire cosa diceva
"hai finito?!" disse Lia con una voce bassa e di minaccia e a Jd
vennero
i brividi. Poteva fermarla in tempo prima di farla finire in una
tartare? Vide la donna restare seduta mentre Lia era ancora alla sua
destra in piedi, a gocciolare tristemente.
"Ti ho fatta io divenire ciò che sei qui, dicendo a mio
figlio
Milan di elevarti dal niente che eri se per lui valevi
davvero,
in cambio del tuo agire per la sua causa e cosa era necessario. Se
mi metto a rivedere la tua posizione e cosa sei con lui,
facendolo rinsavire, tornerai ad essere di nuovo l'una che eri prima"
"..." gardando il pavimento ma gelida
"Hai dimenticato il debito che mi devi. Vero? " rise lei nel gustarsi
la sua posizione elevata contro gli altri
"questa mi mancava... mi vuole dire che lei è l'anima pia
che ha spinto suo figlio ad accettarmi come..."
Slam!
Jd soffocò qualsuiasi cosa stesse per dire. La donna aveva
allungato il braccio dando un ceffone a Lia così forte che
si
sentì come un boato.
" Ma guarda come mi parli! Osi riferirti a me come se fossi al tuo
misero livello... io!! Posso essere sorprendentemente irascibile ma con
te mi sto limitando per loro, finchè non parlerò
con i miei figli
e metterò fine a questa storia!! "
"POtrei pavoneggiarmi, dicendo che io sono vitale per l'operato di quei
due... senza di me non sarebbero dove sono per i test e la
caccia
alla feccia... e vorrebbe farmi sbattere fuori?" rise beffarda Lia, ma
la donna alzò una gamba e le diede una brutta pedata al
ginocchio che la fece scendere verso il pavimento, e poi si
sent'ì colpire a un fianco.
jd non si mosse perchè a lei non piaceva l'aiuto e sapeva
che
era una cosa che doveva gestire lei.
Se si intrometteva peggiorava le
cose da entrambe le parti.
"Ma se non riesci a negare la possibilità che potresti
perdere
la ragione per quelle cose che hai dentro, con le tue azioni sfuggendo
al
loro controllo e da cosa so, e aggiungiamoci il fatto che non
serviresti a niente se non fosse per quei test e le cose
scientifiche... non sei buona a niente, tu!! non hai continuato
l'università, non hai un uomoo, non vali niente sulla carta
...Ho solo bisogno che
tu sia in gabbia perchè sia la cavia che non
può
lamentarsi o andarsene in giro liberamente...Il compito di una gabbia
è tenere l'uccello all'interno con assoluta certezza che non
scapperà... e ce ne sono di posti simili... ah! Partner e
consigliera dei miei figli... con quale arroganza hai provato a ergerti
a superiore di ciò che sei, con me!!
" Se oso, vuol dire che posso..."
Sebbene china in avanti, ginocchia a terra e gocciolante, sembrava
rispondere sempre. E Jd si chiese quale opzione fosse meglio, apaprire
succube per farla contenta o confrontarsi. E il fatto che lei non
reagisse era tanto, di solito non permetteva niente de genere. Con
nessuno.
"SILENZIO" mollandole un altro ceffone dopo essersi alzata,
mentre Lia era ancora accucciata a terra.
"se fai qualche mossa che suggerisca che ti interessi veramente dei
piani dei miei figli e sei devota come quella tua ramanzina
che
dici ai clienti, affermantoti devoluta alla causa nella mente e
corpo... Dovresti ringraziare me, se stai bene adesso!"
Lia alzò lo sguardo fissansola come un'aragosta o un
granchio
vorrebbero fare con un umano, magari coltello nella chela, per
dimostrare
il suo disappunto per ciò che sarebbe accaduto.
"Mio figlio Milan venne da me i primi giorni della tua permanenza qui
per sapere, sempre da me, mia madre e le altre donne della famiglia, se
conoscessimo un qualcosa per aiutarti a stare meglio. Perchè
i
medicinali normali, tranne quel siero loro, non adnavano bene! QUalche
tempo dopo, dopo aver incontrato delle persone importanti che
ne
sapevano quanto noi sui rimedi migliori per ogni cosa..."
"..." pensando a quelli che altri avrebbero chiamato streghe o servi
dell'antica religione che operavano con formule e riti pagati ma con
preghiere e richieste cristiane e cattoliche
"E dopo tutto ciò che ho dovuto fare, portare doni, trattare
con
ossequie e considerazione vecchie megere che non valgono a mio
avviso... mio figlio mi telefona per dire che aveva risolto. Aveva
provato delle cose meccaniche microscopiche, e tu stavi meglio! Per
telefono! Senza un grazie per quanto fatto, nulla!! Non ce l'ho con mio
figlio, ha creduto che senza avere ime notizie non avessi trovato
risposte, ma anche tu non hai avuto l'accortezza di ringraziarmi per..."
"non sapevo nulla di ciò, come potevo...." coin testa china
a terra, mani con palmi sul pavimento
"Già, quelle come te c ome possono sapere le cose..."
"AH AHA HA AH " rise Lia poggiando sempre le mani a terra e restando
sulle ginocchia, la stronza aveva ottime scarpe che sentiva ancora sul
ginocchio e l'anca "anche se fosse cosa dice, anche se sono giudicata
straordinaria nel fare ciò che dice, più di
altre.... ma
lei neanche mi conosce... quale sarebbe il problema? Ci sono uomini che
vanno con ragazze diverse ogni settimana, anche più di una,
che
hanno relazioni e intrecciano tresche con altre donne senza dare
rispetto alla compagna, uomini o donne che lasciano l'altro solo
perchè l'erba del nuovo è più verde...
uomini he
sanno solo uccidere e hanno problemi in testa eppure valgono per alcuni
...anche se fossi una niente, che avessi fatto
chissà
cosa" volendo però strangolare Dorde "ciò in cosa
danneggerebbe il mio lavoro e il rispetto per quei due? Cosa mi
renderebbe meno meritevole di una che si professa timorata di Dio e
poi..."
Lia parò con le braccia, proteggendosi la testa, per la
borsettata che le arrivò addosso, ed essendo di marca e di
ottima qualità, era ben diversa da una leggera tarocca o
economica.
"In questo momento con la tua sfacciataggine vorrei prepararti per una
punizione molto piacevole, come mia madre non faceva a me ma
ai
suoi tempi si...Posso costringerti a ricordare la tua patetica
esistenza...... prima che tu diventassi una truffatrice sui miei figli
e una strega fasulla... in qualsiasi momento! Ti ributterò,
e
posso farlo perchè i miei figli eseguono cosa
voglio, nel
più miserabile posto che mi capiti del tuo paese per
mandartici
senza nietne!!! Sei nata E PROVIENI da un misero inizio da
svergognata e nullità, quindi varrà la pena
scegliere il
buco giusto dove lasciarti sola a te stessa tra quelli come te..."
"..." Lia si rialzò di colpo rifacendo quell'espressione
come se
stesse per avventarsi sulla stronza. ma questa continuò.
"Calcia e combatti quanto vuoi all'interno dalla gabbia, ma tu sei in
gabbia anche ora!! AI miei figli devi tutto, ogni cosa, se ti mandassi
via, di tuo non ci sarebbe niente, così come niente sei
tu...
credi di essere qualcosa!?! Esci da quella porta spogliandoti di
ciò che pensi sia tuo ma lo hai preso grazie a loro "e Lia a
quelle parole ricordò parole simili dei suoi quando voleva
andarsene e le dicevano che non cèra niente di suo, che
quanto
aveva comrpato pure con i soldi regalatole dai nonni, non erano suoi e
quindi tutto restava a loro "Credi di esser chissà chi e
cosa,
ma ti teniamo legata con un guinzaglio, delle catene e
l'obbligo
di non poter andar via, perchè hai bisogno dei medici e le
cure
che qui ti danno i miei ragazzi.... senza di loro non hai via di
scampo!! E se non vuoi arrenderti a questo, frigna e minaccia quanto
vuoi, ma i miei ragazzi accettano e acconsentono a ogni cosa io dica...
E quando ti arrenderai, ti punirò finché non
cinguetterai
solo sul palmo della mia mano pregando di perdonarti per ciò
che
hai veregognosamente fatto, invece di essere una brava ragazza... Tu
sei nostra, come tutti gli altri. Sei tu ad essere pedina, non
l'orchestratrice con gli altri come pedine in mano... tu sei un pezzo
di un campo di battaglia , una pedina, mossa dai miei figli per
giungere a cosa è necessario per..."
"Loro vogliono un mondo diverso per cancellare ciò che
odiavano
da piccoli... per cancellare cosa videro da voi e intorno a...."
"..." le prese con una mano il viso, stringendole forte la mandibola
che la pelle si arricciava sotto le sue dita, facedole male che Lia per
il dolore ancopra al ginocchio scivolò di nuovo a terra
"pensi
di avere potere, ma non lo hai... tu sai che quelle cose robotiche che
ti hanno dato, prestato anzi, perchè tu fossi in salute quel
che
bastava per usarti... hanno un antidoto? O come si chiama, è
un
prodotto iniettabile che distruge le cose che hai dentro e ti ributta
in ciò che eri, facendoti tornare appunto, cosa eri prima in
toto... io so dove sono, io posso punirti e rigettarti nel basso da cui
provieni con un gesto... Posso costringerti a ricordare la tua patetica
esistenza cancellando tutto ciò che hai fatto fino ad ora,
per
ridarti cosa meritavi...... tu ti sei ammalata per le cose che facevi,
che non eri come invece era giusto!! è una punizione che
meriti
fin nel midollo perchè quelle come te..."
Lia si scosse dal braccio della donna, liberandosi.
Era visibilmente scossa, sguardo in pezzi. Appariva miseramente con i
capelli bagnati sgocciolanti, righe di tè sul viso, gli
abiti
macchiati. Sulle ginocchia, a terra, spalle cadute in avanti e capo
chino a terra.
"Non mi interessa chi le ha detto cosa..." disse Lia, dicendo Stronzo a
Dorde per una cosa che gli aveva detto e sapeva solo lui insieme a
Milan, ma dei due pensava che più Dorde fosse capace di
dirlo
alla madre, o no? Milan da cosa aveva capito era quello che se la
sapeva intortare, il figlio minore che spupazzandola se la rigirava
come voleva, ma Dorde non era come il minore. E stanco, cedeva alle
pressioni della genitrice, non era mammone ma Lia lo sbeffeggiava
così quando sentiva che lui aveva accontentato quella
serpe "potrebbe anche essere che possa averlo fatto, che sia
stata come dice, ma non ci ha pensato, che anche se fosse vero che Dio
ha dato all'uomo certe cose, dignità e valore di vivere ogni
cosa che si vuol vivere...non capisco perchè ci si debba
dolere
in una privazione perenne per il giubilo di un'entità che
non si
sa se sia vera o no..."
"Una poco di buono che intrattiene attività oscene con un
uomo senza essere sposati è un atto co..."
"Se per sentirsi viva, una persona deve andare contro i dettami di
un'entità sconosciuta e distruttice in quei libri che tanto
onorate, allora che sia...!! Le persone hanno bisogno di sprazzi di
felicità, per non essere come lei...!!"
la donna mise un'espressione schifata. Come i figli quella donna era
una bellezza riconoscibile per provenienza, eppure come aveva detto a
Jd, pareva che quealche ritocco fosse stato fatto. ma si vedeva di chi
fosse madre e tutto ciò che la rendevano una bellezza della
popolazione slava meridionale, e le smorfie di disappunto o
odio
che mostrava in quel momeno in quella stanza, indicavano anche
l'età che i ritocchi non potrevano cancellare del tutto se
non
aggressivi, cosa che su di lei non sembrava.
E jd che asissteva nn sapeva che fare, se aiutarla o restare fermo come
la madre di Milan voleva, riconsocendo il suo ruolo di servitore del
figlio?!? E perchè Lia restava così passiva a
subire?
"Te lo ridirò solo una volta... strepita quanto vuoi
all'interno
di questa gabbia dorata dove mi assicurerò che tu non esca
mai..!, ma tu seiin gabbia ora!! Credi di esser chissà chi e
cosa, di essere libera e danarosa solo perchè i miei figli
ti
vedono come amica, ma io vedo cosa sei... e a cosa servi...io li
sostengo veramente e con tutto il cuore, perchè sono la
madre,
tu non sei ninete... ti teniamo legata con un guinzaglio e catene a
rovistare come strega nelle fogne là fuori,
perchè ti sia
facile ricordare la tua patetica esistenza prima che tu diventassi un
parassita, fingendoti di aiuto e una strega fasulla... in qualsiasi
momento Ti ributterò nel più degradante angolo
che ti si
addice, perchè ti venga a vedere con la mia macchia per
ricordarti lo scivolone che hai fatto!!! Sei nata E PROVIENI
da
un così deprecabile scenario, quindi ... inizia a pensare di
vederti in una stanza di due metri per tre a frignare quanto dura sia
la vita, fino a quando la nuova te come cavia ribelle non ti
faccia rinsavire... a loro e a me devi tutto!!!" fissando Lia che era
ancora accucciata a terra tenendo le mani sul viso "Inoltre con quel
congegno nel collo, posso chiedere ai miei figli di darmi
quell'apparecchio che può gestirlo a distanza e se noin
sbaglio,
può fare come i collari per i cani elettrici...non so il
funzionamento ma so usare bene gli smartphone, non sarà
diverso... sei perfetta come schiava personale, sai come fare la
parrucchiera, gestirte le cose...rimettendoti a posto premendo un
pulsante sarà anche divertente... se ho capito, se alcuni
elementi sono intorno a te o si attiva una fuzione tu ti senti come
bruciare e... si, credo di si!! lamentati pure, creatura ripugnante!!
Da quando ti ho vista l'altra volta non ho fatto altro che notare cosa
celi... sei un demonio oscuro bruciante celato da agnello...
otterrò quel telecomando e che tu sia la mia serva come e
quando
voglio e basterà uno sguardo di traverso dei tuoi, e
cancellerr
ciò che sei con il dolore e sofferenza...!" ridendeo
malamente
mentre si avviava fuori dalla porta.
Jd la vide come tormentata in terra, le mani sul viso, ma non ferme, si
muovevano convulsamente come a celarsi, come se stesse rompendosi e
cercasse di tenersi unita, ricomponendosi. Notò in lei
sofferenza, agonia e un comportamento come quando era in crisi. Ogni
tanto le vedeva un occhio tra le dita che stringevano il viso o la
testa e sembrava gridare -angoscia-.
Mentre la donna gli passava vicino, lui fece due passi verso Lia, che
stava buttata con il busto quasi verso il basso, passandosi le dita
nervosamente con sguardo in preda a crisi profonda di sconforto e
smarrimento. Lui temette che potesse finire come certi giorni
in
cui era così maliconica da non proferire parola, stare
distesa a
osservare fuori o leggere, stando isolata. E nel peggiore dei casi
piangeva, da sola ma come respirava e tirava col naso si riconosceva,
sentendosi così debole da non stare in piedi.
Non riuscì a dire niente, le vedeva tremare le mani come
folli,
e iniziò a capire che era fuori controllo finchè
non
salì una risatina.
La risatina sommessa divenne risata, sempre più
piena, e
salì e salì, mentre lei si passava ancora le dita
tra i
capelli e sul viso, finchè dopo un occhio non le vide parte
edlla bocca. Tirata in su come un ghigno. E poi tolse le mani e
alzò la testa ridendo ome Veròna.
Le luci iniziarono a baluginare ammiccanti e splendenti, come se ogni
lampadina emettesse il massimo che era i grado di fare prima di
scoppiare per poi spegnersi di colpo e ripartire. La donna si
fermò pochi passi da Jd, senza aveer
raggiunto la porta e si voltò seria.
Entrambi la videro rialzarsi. Sembrava come una marionetta di quelle
tirate da fili, con le braccia penzoloni, la testa un pò di
lato
e moviementi lenti e quasi dinoccolati.
E poi si voltò verso la donna.
"vecchia ciabatta bigotta restaurata...!!! ma pensi veramente che io
collassi
sotto il peso delle tue parole dopo esser uscita dalla mia famiglia?!?
Ehh...??" mettendosi dritta con un sorriso diabolico "il giorno che mi
romperò veramente, sarà quello in cui io stessa
lo
farò avverare!! Vuoi schiacciarmi? Farmi inginocchiare? io
non
mi inginocchio d'innanzi a nessuno, se non lo riconosca come
meritevole!... e pensi che le tue minacce mi facciano sprofondare nella
disperazione dopo che io l'ho vissuto per tanto tempo, schiacciata da
gente che diceva che mi amava e faceva e decideva per me? Che non
vedeva la mia sofferenza urlando che era strafottenza e altro??"
si avviò di colpo nella stanza un brano. Rengoku. Lo
riconosceva, jd lo aveva in mente. Dell'opera magna... che aveva
utilizzato come Veròna per giocare con le sue vittime.
Pensava
che potesse usare quella per il benvenuto dei Neri. L'aquila
è caduta dal cielo, le piume si
spargono...
Si voltò verso la donna ma notò mezza faccia
conosciuta
prima che i due battenti della porta si chiudessero con uno
schianto.Quei tre, penso! Erano in ombra come al solito?!
La donna si voltò sorpresa verso la porta, urlando a Jd di
aprirla ma l'altra opposta dall'altro capo della stanza,
sbattè
allo stesso modo. Odore di uova marce e zolfo iniziarono a levarsi e Jd
si chiese dove e quando avesse fatto mettere l'apparecchio
delle
truffe con i sistemi odorosi.
Sistema che avevano provato e riprvato come il ridere.
perchè aveva provato a
ridere sguaiatamente ma non le riusciva, facendo quel broncio come una
bambina, perchè voleva provare più tipi di risata
ma
quelle che riusciva a fare o erano si scherno o cristalline.
Poi Lia parlò di nuovo.
"Ne regole e nè comandamenti. Niente leggi e ne ragione. ora
sei
nel MIO gioco... In altre parole io sono e posso essere imprevedibile
perchè così deve essere o i miei compiti non
avrebbero
ragione di esistere....!" disse Lia cattiva "E ancor di più,
cose spiacevoli succedono se compaio nel mio toto... ancora non lo
capisci!?... se tu mi minacci, io non mi stò ferma... e
così deve essere!" ridendo malignamente finch non vi fu un
black
out con un boato sordo e rimasero tutti in penombra, visibili solo le
sagome.
le tende! pensò Jd, ma le vide chiuse. Aveva il controllo
tramite Helias anche sei sistemi elettrici che Milan aveva fatto
mettere? in luoghi come i salotti e le stanze ampie per gli ospiti con
tende
enormi e difficili da gestire, aveva fatto mettere un sistema,
invisibile sotto i tessuti, di scorrimento elettrico silenzioso per
gestire tutta quella massa di tessuti pesanti grndi come tendoni da
circo a suo parere, co livelli a cascata e pendenti che per lui
opprimevano l'ambiente ma erano parte dello stile francese del luogo. E
costavano, quelle tende, per cui facensole scorrere elettricamente, si
rovinavano meno che tirandole a mano da sotto.
"Che si alzi il sipario della nuova divina tragedia, per te e solo per
te, spocchiosa rinsecchita snob padrona ci sta ceppa..." la sagoma di
lei
si mostrò con occhi rossi luminosi e splendenti, e una rosa
che da un arbusto che nascque e crebbe accanto alei, con
foglie e
steli decorativi intricati finchè la rosa no si schiuse,
levandosi in aria con movimenti avvitati, all'altezza del suo
cuore, brillante, come gli occhi color cremisi e come sgocciolando
sangue dai petali.
"Lia..." fece Jd ma lei continuò. Li occhi rossi che
seguivano i
movimenti della figura in penombra che non mostrava molto il viso e
lui capì che erano i fitri e opzioni delle proiezioni.
"Ti farò scivolare in un inferno bagnato di colpe, ti
farò ballare a mio piacimento in una infinita disperazione,
ti
farò gemere tremante in una gabbia infuocata per poi aprire
la
porta verso una nuova gabbia di afflizione!! Fino all'arrivo di quella
notte che alba non avrà! E ulerai, i romperai dita e unghie,
piedi e ginocchia, strillerai di liberarti dal mio incantesimo e che se
devi penare assai, che almeno in quella notte io abbia
pietà!!"
e comparve un sorriso affilato come disegnato al posto della bocca. La
testa si inclinò e gli occhi e la bocca si spostarono come
se la
mano avesse tolto una maschera. "Più volte ti
farò
attaversare il dedalo della disperazione, ogni parte di te la
ridurrò in cenere e la getterò al vento
perchè tu
non possa ricomporti... L'afflizione sarà la tua condanna,
la
disperazione la tua coninquilina e ti spremerò
così tanto
che la sorella di questi, la speranza, non ti riscaldi mai!! E i tuoi
non ti salveranno... finhè non ti uccido, magari A ME
lasceranno
giocare con te... Ti farò perdere i capelli, le unghie, la
lingua per tanto urlare e cercare di scappare, ma non
servirà,
nessuno fuggirà da me!! Se credevi di gongolare per aver
schiacciato un'altra persona perchè ti senti la Signora di
sto
cazzo, ti sbagliavi. on arai più forma di te da sentirti
indistinta e incapace pure di ricomporti nel piano spirituale...
perderai tu la tua identità!!... Non importa se nel tuo
paese tu
sei il primo contatto con loro per i piani del Cambiamento e quindi
considerata importante... tu vali solo finchè loro sganciano
i
sacchi e hai la nomina per loro... qauanto in verità siamo
simili?!... NO!!.. sei tu che non vali un cazzo, io i mieim angoli di
emergenza e possibilità li ho, li ho creati io... tu cosa
hai,
escrescenza mal curata sul sedere di babbuino? NIente... niente!!!"
ridacchiando
"Li cnosco i tuoi trucchi e non mi spaventi... sono tutti
falsi!
Cosa credi, che io..." la donna si era avventata contro di lei pronta a
raggiungerla, ma esseri allucinanti comparvero illuminati come da fari
spuntati da chissà dove, all'improvviso. E la donna
soffocò uno spavento nel vederli.
E jd li riconobbe. Erano esseri che aveva visto in un gioco per pc che
lei adorava, insieme ad altri in una lista. Se quelli della serie dark
fall erano i preferiti tra i punta e clicca da essere importanti
insieme all'opera magna, sebbene questa fosse sopra tutto e ogni cosa
per vari motivi, quello che aveva riconosciuto era un altra categoria.
The Suffering della Surreal Software e
Midway Games.
Era anche il gioco che aveva utilizzato per spiegare a Milan e loro il
sistema di dissociazioni in certe situazioni e una sorta di
parallelismo con l'effetto delle nanomacchine scoperto pochi giorni
prima. In the sufering il protagonista subiva una strasformazione
dettata anche, per l'aspetto sopratutto nel 2, per gli atti e le scelte
commessi. E ricordò cosa le dicesse Milan. "Lia, dai corpo
ai
tuoi incubi... "
In The Suffering, dopo aver combattuto e ucciso nemici e nel caso
guardie e civili, il protagonista poteva trasformarsi in una bestia
conosciuta come The Creature. Bestia, o mostro, che il protagonista
diventava apparentemente durante i periodi di grande stress e sfogo di
cosa aveva dentro. Per il
giocatore e il protagonista sembrava una grande bestia, quello che Lia
chiamava la -Bestia Interna- che prendeva il controllo dopo aver
superato
una certa soglia, ed è in tutti ma può
manifstarsi in
modi diversi... una grande bestia muscolosa simile a un umanoide con
velocità e potenza disumane...aspetto bulboso e massiccio o
sottile e demoniaco se ha agito nel male, una lama invece di
un
braccio e grandi potenti artigli per la sua mano rimanente. Nelle due
trasformazioni tra giusto e sbagliato il colore e i poteri speciali
differivano. In questa forma il protagonista era molto forte, veloce e
letale e manifestava tutto ciò che infuriava in lui contro
quel
male che gli andava contro nella vita prima e in quei momenti.
Tuttavia, a tutti gli altri personaggi,
viene suggerito che il protagonista non appaia diverso, invece sembrava
semplicemente infuriato ed animalesco, a indicazione di elementi
psicologici e di comparazione. Il dottor Killjoy collegò i
black
out del protagonista con l'aspetto di questa creatura e
ipotizzò
una combinazione di psicosi, come schizofrenia, malinconia grave e
cronica e disturbo dissociativo della personalità.
Dopo lo
scontro, il protagonista poteva aumentare il suo livello di -follia-
fino al massimo. Quando questo livello aveva raggiunto il
picco, era in grado di trasformarsi, ossia far
fuoriuscire tutto ciò che componeva la bestia interna.
Mentre in questa forma
il livello della sua follia diminuiva lentamente scaricando la barra
ed era impossibile non vedere i rsultati i questa trasformazione.
Quando questo livello era completamente esaurito,
iniziava a perdere salute e alla fine soffrirva di
un'altra rottura mentale, questa volta cadendo a terra assumendo una
posizione fetale mentre singhiozzava. Subiva alcune
importanti
differenze mentre iniziava a viaggiare attraverso Baltimora. L'aspetto
della Creatura dipendeva dalle molteplici scelte morali che
faceva,
cambiando sottilmente sia nell'aspetto che negli attacchi ed era
molto più dipendente da questo lato di se stesso mentre
proseguiva, al contrario di Carnate, che richiedeva i suoi poteri per
eliminare alcuni mostri incarnazioni delle atrcità del
passato e
rimuovere alcuni ostacoli che normalmente non poteva. Segno
che erano elementi psicologici per superare degli ostacoli lasciando
fuorisciure quel che aveva dentro tramite la Bestia e follia. Quel
gioco dopo il
liceo, l'aveva colpita.
E quando un ex militare andato fuori di testa fu raggiunto per evitare
che facesse altro di pericoloso, lei aveva eciso di dargli il nome di
questo protagonista e farlo sfogare in un modo
più... corretto e pulito. Su chi meritava.
E poi ricordava il Torque's Hatred, che rappresentava tutta la rabbia e
l'ira dentro lo stesso protagonista. Assomigliava a una versione
gigantesca del sé-creatura avvolto in catene, come
uno
specchio, anche quello un elemento diceva lei di cosa il gioco volesse
dire come l'opera magna.
"Questo personaggio raffigura il concetto della Bestia interna
perfettamente ed è anche da questo che ho preso ispirazione
per
migliorare la mia dissociazione e utilizzare le proiezioni... i mostri
hanno delle lore importanti, elementi di psiche e azioni del passato
che infestano quei luoghi, questo gioco è qualcosa di
spettacolare che merita ma nessuno lo conosce!!" ripeteva, anche il
giorno dopo il casino in cui capirono l'influenza su di lei delle
nanomacchine.
-Tre distinti e diffenenti finali, la scelta di come essere e agire cn
tutti quelli che stanno intorno, e n el due era possibile vedere nei
trailer e nei tribute sul famoso tubo delle cutscene che mostravano
proprio la trasformazione del protagonista in maniera più
accurata del primo gioco.-
La ricordava entrando nella sala gioco,
sempre da sola quando gli uomini non cèrano, per giocarci e
si metteva accanto a lei ad osservare, vedendo come fosse
abile a muovere il personaggio e agire come se invece di usare le mani
su tastiera e mouse, come fosse lei ad agire. Lui sapeva giocare con i
joystick ma non in quel modo, mentre lei non
potendo avere
soldi non aveva mai avuto quello che chiamava l'aggeggio. Si trovava
meglio sulla tastiera e quel gioco sembrava che la catturasse tanto da
non vedere il persnaggio ma lei che agiva. Anche quando la Bestia
Interna del protagonista veniva fuori.
E ora si vide i mostri comparire nel peggio della realtà
creata nella sua mente uno dopo l'altro.
Cèrano quelli che lui ricordava in un aspetto studiato nel
tempo
con la visualizzazione per renderli più reali possibili e
apparvero con rumori e odori ... Slayers, Mainliners, Noosemen,
Burrowers, Inferna, e poi... e poi il The Creeper incontrato a
Baltimora.
Quella creatura che ancora più di tutte l'aveva sconvolta
per
come appariva di più nelle art, e cosa volesse
dire.
Mainliners striscianti e gracidanti agitando i moncherini, gli slayers
con movenze da marionetta zampettando solo pochi passi e fermandosi, i
noosemen che scendevano dal soffitto urlando il dolore di cosa gli
avevano fatto e via dicendo.
A lui si torcevano le budella nel vedere certe cose, ma ancora di
più quando dopo quel brano comparvero di colpo alle sue
orecchie
quelli che per lei erano collegati come brano al gioco in quei tribute,
almeno nella sua mente.
Due brani che aveva messo in due tribute e cche erano ancore per la
dissociazone. E scene raccapriccianti iniziarono a comparire come in
queii tribute che aveva mostrato sul gioco.
"Se pensi di giocare con i sentimenti della gente rompendola a tuo
piacimento, ecco che ti mostro come non si gioca con la gente se rischi
che ti inchiappetti a sangue..." fece lei con quella mascher su una
mano a lato della testa che pareva muovere occhi e bocca mentre
parlava,e la sua fisionomia era solo accennata nell'ombra. Tutti i
mostri, cutscene e scene che lui conosceva sfumavano e abbagliavano
intorno a loro "Io so dove vivi, so cosa frequenti, dove vai e i tuoi
programmi giornalieri, le tue squallide snob amiche stronze come te...
mi vedrai ovunque andrai, dovunque risuonerà la mia voce e
non
ti libererai di me... sarò la tua ombra e la tua dannazione
che
scivola e sguscia al tuo fianco... aliterò vcino il tuo
collo e
la notte mi vedrai a fianco il tuo letto a fissarsi con sguardo
rancoroso e gelido, finchè non scapperai urlando...io non
sarò la strega, io sarò l'anima oscura che ti
dici di
veedre in me che diviene realtà per il tuo comportamento, e
che
renderà dannata la tua come è la mia anima... "
"Smettila o chiamo mio figlio!" urlò la donna sopraffatta
dagli
odori, luci, scene e mostri che s muovevano per la stanza.
"... E SO COSA HAI FATTO VENERDI' ..." E la donna restò
sbalordita e mostrando paura
"... giungerò da te come una creatura incarnata
che tu hai
descritto, porterò tutta la mia insanità mentale
che voi
feccia avete instillato in me su te, così tanto che
pregherai in
ginocchio di smorzare la mia giocosa rabbia capricciosa... vuoi sapere
qualè il risultato di snervare e portare a follia la persona
sbagliata...!? osservami, osservami bene..." disse piombando nel buio e
poi avanzando divenendo visibile nel suo totale e Jd sembrò
capire da piccole cose che non era veramente lei. Era una copia
digitale.
Ma era comparsa in luce nella posizione in cui era prima,
ginocchia a terra e ti tirava su con le mani mentre la gonna sembrava
darle un aspetto antico. E poi si rialzò, ghignando. Si
portò le mani in testa con dolore,
piegò le
ginocchia e scese con la testa al livello el bacino tenendola ancora
tra le mani, urlando di dolore finchè no nsi capì
che non
era tale... era rabbia e odio.
Continuò a far oscellare la etsta su e giù,
finchè
il viso non si deformò in una mascheera urlante e
mutò.
Vide la trasformazione nel gioco all'opera. La carne le si fece
azzurrognola, la dimensione crebbe in una creatura umanoide flessuosa,
con braccia come una predatrice con le unghie, una coda che si
assottigliava man man come una frusta, il righio che sembrava quello di
quando uscì fiuori di testa per le nanomacchine, e... non
sapeva
che altro dire. Sembrava la materializzazione della sua furia in
qualcosa pronto a distruggere e mordere. La testa aveva poco dell'umano
nel vero senso della parola, sembrava più di un canide.
E ricordo come Milan soleva sdempre dire che ognuno ha dentro un
animale totem e da come agisce nella follia vi si rispecchia.
"Ghermirò il tuo snobismo e lo tramuterò in
penitenza, da
qui non uscirai finchè non sarò io a deciderlo...
una
contadinotta fervente religiosa che si atteggia e regina
quando non è stata
lei a costruirsi tutto distruggendo chi pensa sia inferiore,
non
merita rispetto!!"
La figura si avviccinò alla donna che cercava di mantenere
il
controllo e urlò "tu sei finzione!!! Tu esisti solo come
oggetto
e pedina utile per i miei figli! IO SONO LA MADRE DEI DUE CHE
CAMBIEANNO IL MONDO! Questa è tutto te, un
ninte come te!! è apparenza e trucchi e credi che ci
cascherò!? Tu sei una da truffe!! Fai le truffe e giochi con
la gente! Tu fai solo truffe e intorti
le persone prchè soffrano!! NOn accadrà...
AAAAAHHHHHHHHHHH HAAAAAAAAAAAAAAA
HAAAAAAAAAAAAAAAHAAA"
un urlo straziante squarciò la stanza facendo spaventare Jd.
L'essere aveva avvicinato le mani muscolose e con ughie intorno alla
donna, come a volerla prendere dagli avambracci o qualcosa di simile, e
appena la donna disse le sue minacce, urlò come una
disperata.
Veramente laveva toccata?. La donna era come presa proprio alle
vbraccia, bloccata e strepitata sconvolta.
E... si. Seriamente delle mani enormi l'avevano presa in quel modo e
tentato di sollevarla. ma non era il mostro. Ah, le truffe!!
pensò Jd con un sorriso ma si sentì veroggnoso
per
ridacchiare in quei momenti. La donna aveva spinto Lia troppo in
là, se evitava ecrti atteggiamenti e frasi, lei sarebbe
rimsata... succube e osseqiuosa, per i suoi amici.
La donna urlò e urlò, e Jd vide che di soppiatto
Kovacs e
Zidgi erao entrati ed erano stato il primo a toccare la donna appena la
proiezione avva fatto altrettato. Jd come la donna, avevano dato
attenzione a Lia, e aveva agito come l'assistente di un mago.
Richiamare su di sè l'attenzione mentre i veri attori
agivano, in quel caso dopo aver chiuso teatralmente le porte, rientrare
di nascosto mentre lei agiva e intentare le famose truffe per....
la donna si sentì male e si accasciò,
Kovacs si
mise prontalmente vicino a lei da dove si trovava, alle
spalle,
ceercando di farla riprendere, non era svenuta ma boccheggiava.
E Lia era tornata normale, per poi far svanire la proiezione per essere
davvereo lei, e a fissarla con arroganza e disgusto, delusione su
quella persona e speriorità
"Come dice una canzone che mi piace, cambiando qualche parola,
Hands, -Se potessi dire al mondo una cosa, gli direi che va
tutto
bene, e non preoccuparti perché preoccuparsi è
inutile,
ed è una perdita di tempo in questo momento. non
voglio
diventare inutile, non voglio essere disperata ed inutile, mi
stringero' in me stessa e nella mia fede. perché la luce
oscura
il buio. le mie mani sono piccole, lo so ma non sono le tue, sono mie.
la povertà ha rubato le tue scarpe dorate ma non ha rubato
il
tuo sorriso, e il dolore venne a trovarmi ma sapevo che non era per
sempre. abbiamo combattuto, solo per dispetto e per qualcuno
che
diceva cosa fosse giusto, perché dove c'è un un
uomo che
non ha voce le nostre voci canteranno. alla fine ogni gentilezza
è importante e mi metterò in ginocchio e
agirò.
Noi possiamo esser il Dio di questo mondo... siamo gli occhi di quel
Dio, le mani di quel Dio, la mente di quel Dio, siamo gli occhi di quel
Dio... e le mie mani non sono le tue ma le mie e lo saranno sempre...-
So cosa hai fatto venerdì e ti curo!!" troneggiando in piedi
pochi passi dalla donna, driitta e con atteggiamento di disprezzo e
superiorità. O almeno, sembrava a vederla, ma Jd sapeva che
non
era così e Kovacs dpo aver guardato Jd si rivolse a lei.
"Capo... forse sarebbe meglio..."
"Che stia lì a vegetare... ha cercato di rompermi e
sottomettermi... merita questo e altro... portatela nella sua stanza da
ospite mega speciale che crede di essere, e chiudetela a chiave
finchè non voglio..." andandosene via dall'altra porta che
prima
fu chiusa con il botto.
Jd la seguì, con Kovacs dietro di sè che aveva
lasciato
ai maggiordomi, chiamati, che si occupavano solo di lei tutto quanto.
Zidgi era poco dietro avendogliela sbolognata noncurante e ora i tre
seguivano lei che proseguiva fino all'ultimo piano, il suo.
Kovacs e Jd facevano domande ma lei ninete, finchè fatto
l'ultimo gradino del suo piano non si fermò pochi passi
dopo.
Loro si fermarono restandole dietro.
Si portò le mani sulla testa, come a proteggersi, chnandosi
un
pò in avanti. Kovacs con jd andarono davanti a lei la videro
distrutta. La mano sinistra sopra l'occhio sinistro, la mano destra
sopra la testia testra con le dita tra i capelli ancora umidi, il viso,
che si vedeva ove era possibile, era macchiato dai tannini del
tè. Mosse le mani che tremavano, mentre i due le parlavano,
e le
videro gli occhi in lacrime e lo sguardo in terrore e angoscia.
"Capo, si sente bene?"
"perchè hai fatto la spavalda se ti aveva distrutta? Guarda
in che condizioni sei..." iniziuò Jd
"sempre e sempre parole simili, prima dai miei e gli adulti e
ora
da quella stronza!!... non hanno fatto altro tutta la vita
che
urlarmi che io godevo per litigare, che mi piaceva, che io godevo nel
fare casino anche in mezzo alla merda di rosario che costringevano
tutti a seguire in tv come fossi stata feccia, quando urlavo
dolore...!!!" mormorrò come nella pazzia lei, muovendo le
dita
delle mani sul volto "... per come mi hasnno ridotta non sarei capace
di fare niente, essere niente da sola.... mi sono ammazzata in cose non
per me ammalandomi
e fino all'ultimo giorno con loro è stato solo colpe,
rimproveri, accuse, senso di veregogna e inutilità... ho
sempre
odiato essere in debito e quella stronza aveva ragione...!! Non
sarò mai come giusy! Come la feccia a scuola o banda, e
altro... lei si comprò il diploma, fece tanto schifo,
scappava da sola e la
dovevano recuperare anche a chilometri e chilometri perchè
doveva passarsi la giornata, si è venduta tutto l'oro che
trovò in casa, rubava e faceva lo schifo, trattava la gente
come
merda, anche gli anziani e... stava sempre con mille uomini e
nonostante tutto.... lei vive e prospera, è felice e sta
bene... alla fine ha avuto una vita ricca,
appagata, con tutto ciò che voleva e usa i figli per avere
più soldi con i regali... lei per là fuori,
vale!! E io
no!!... anche qui, senza quei due io sarei stata niente... ha fatto due
matrimoni , civile e in chiesa, per fottersi i regali... e io, io che
ero!?! ... non mi regalavano niente, facevano i carini davanti e poi
neanche il mio compleanno... ho combattuto contro i miei come potevo,
ho chinato la testa quando non riuscivo a reggere più, ho
fatto
cosa volevano sacrificando tutto, ho perso anni della mia vita sola e
disperata menter chi era attorno a me non vedeva e sentiva nulla...!!
Non ho fatto altro he sognare di vivere cose che tutti lgi altri
facevano come normali, dal mangiare quacosa che non fosse confezionato
alluscire con qualcuno e sentirsi accettata e vivere qualcosa...E
quella capra maledetta con le mutande
contenitive ha detto la verità...!!! Io non sarei stata
niente
ne avrei avuto qalcosa se quei due non avessero deciso di fermarmi e
farmi provare come cavia... quella vecchia laida buttana che osa dire
cose schifose su di me, quando si faceva toccare dal marito solo per i
doveri...!!! E i venerdì e a volte i martedì che
fa
quelle cose e dà della cornuta a me!!!...Stronza maledetta,
ha
ragione e io non posso farci nulla...!!! Io non ho nulla e non sono
capace di ninet se non arrabbattarmi come posso nelle cose vedendo
altri migliori di me che sanno fare, ma che mi trattano da schifo ccome
se non valessi... sarò sempre estranea, strana, c on
problemi,
inutile se non come pedina di cosa serve... e io odio quei due..." fece
tra i denti con ira negli occhi. jd capì che era arrabbiata
con
Milan e Dorde sebbene fosse solo un momento di sfogo.
"No, non li odi... non li odi affatto come dici perchè non
sarebbe da te, considerandoli come fai sempre... Milan e Dorde saranno
anche cosa sono con i loro difetti, ma davvero ti vogliono bene
perchè sei loro amica e non ti avrebbero affiadto..."
"...se non fossi stata incorruttibile e non comprabile..:" fece lei
rabbiosa
"pensi davveero che sia questo? No, non credo... è solo il
tuo
Io furioso con quella donna che ti ha richiamato il tuo passato. Sei
distrutta dal confrontarsi con una persona che ti ha minacciata di
farti ricadere in cosa..."
"non dire stronzate, per favore..." fece lei dopo avergli messo le
braccia attorno al collo, abbracciandolo al collo "Più vedo
queste
cose e più vorrei fare come Dio... scoperto
l'errore,
rifare da capo con un diluvio per ricominciare e nel mentre vederli
disperarsi fino a spegnersi, vedendo ME che me la rido... ma questa
volta fatto
bene!! E me ne andrei felice..."
"Perchè senti questa cosa di andartene?!? Io non..."
"E' veramente molto meglio andarsene e far sentire la proprio mancanza
se proprio è necessario, piuttosto che rimanere e non
significare nulla fino all'ultimo naturale respiro di amarezza e
rimpianti, da lacerarti dentro..." gli disse all'orecchio ma non
sussurrando.
"Quindi..." fece Jd tenendola che lei sembrava instabile
"La farò piangere anche andando contro quei due... e .... se
me
ne andassi sapendo che eisste chi mi ama a tal punto.." scuotendo la
tsta come fosse una cosa rarissima " la gente sa
solo dire che cosa è l'amore e come lo devi vivere, che
sanno
loro cosè l'amore ed è solo quello...fanno i
professoroni
e come fanno schifo in quello!!... ma nessuno che amerà mai
veramente da accettare il lasciar andare se ne è necessario
,e
Salutare con il sorriso, perchè l'altro ne ha bisogno...!!
questo
mondo non ha amore veramnete ma un fasullo sogno di infantili.... che
vuole
le cose delle fiabe senza considerare la realtà... eisste
così tanto amore diverso da quello così cme
esistono
persone diverse nel sentirsi ed essere che i pro vita e bigotti del
cazzo non consoceranno mai... l'amore che loro decantano e le famiglie
classiche sono il male!!!.. ODIO LE FAMIGLIE, IL SANGUE... devono
soffrire tutti abbandonati dal sagnue, schifati e cacciati via, questo
dovrebbe accadere ma le mamme dei cretini e scemi sono sempre incinte e
così facendo il mnale serpeggia... nessuno sorride quando
dice Addio o
è felice quando lo sei tu perchè ciò
che ti rende
felice non è ciò che loro volevano vedere...
eppure nel
passato la morte era così preponderante nella vita di tutti
che
non facevano gli schifittosi come ora... la accettavano e capivano...
La
gente pensa solo a spiegare come deve essere l'amore per loro e cosa
devi fare... ma non accadrà mai come per Lei e Lui
nell'opera
magna!! lei doveva andarsene, doveva andare così e invece di
sparire come pensava dal mondo, e da c hi amava, lui le ha donato un
libro che raccontava di lei, della sua vita come potesse essere, in cui
sorrideva ed era felice e mai sola...che lei non aviva vissuto..
perhè potessero riunirsi
almeno in quel posto che noi chiamiamo oltre mondo o
metamondo, e lei avesse un'esistenza degna che le scaldava il
cuore come non fu in vita sua... potremmo dire che lui non la consoceva
ma fece del suo meglio nel commemorarla e darle cosa meritava che non
ebbe da viva, se... ma qui nessuno mi conosce, nno sono altro che
quella che cè al bisogno, quella che deve dare cosa gli
altri
vogliono o addio... he mi fa sempre più pesanre a
quanto io abbia sbagliato a non andarmene prima ma ero terrorizzata di
sbagliare qualcosa, e che mi scoprissero non andata..."
"pensi che sia una soluzione...?"
"Quello che voi buonisti non capite è che non tuitto
è
come lo vedevte voi e volete cambiare gli altri... se lo faccio io sono
stronza... Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo, perche
finiscono... e così è la vita...!!" stringendolo
così forte da lui pensò di strozzarsi
"..."
"Siamo amici ma so che tu non ci sarai quando me ne andrò..."
"io..."
"NO!, non ora... sono stanca, voglio andare a fare un bagno..."
"A quest'ora di mattina...!? Ma..." ma Jd si voltò di scatto
quando Kovacs gli mise na mano su un braccio e gli fece no con la
testa, cosa che lei non poteva vedere perchè abbracciata
ancora
a lui con la guancia sula spalla "Come... come vuoi... però
se
hai bisogno di qualcosa per quanto hai sopportato di sotto..."
"non ne ho mai avuto bisogno, no...!?" come se fosse una pres ain giro,
slacicandosi e scendendo malfermamente seguita dalle due ombre
"Già..." rispose ormai solo Jd con amarezza
"E comunque... Jd...! Se io doverri restare, costretta, a proseguire
soffrendo... se io esisto, stai sicuro che questo mondo
perderà il concett di famiglia classica e velenosa e tutto
sarà cambiato er cancelare lo schifo, come un colpo di
spugna...!! Religioni e sangue saranno la mia crociata anche per
esseere il Male io e Milan Il signore e la Sognora Peròn
insieme, amato ed evocato... che soffrano chi è il male e
trovino la libeertà e la luce gli altri..."
"Ma..."
Due ore dopo - vasca singola
"... soffriva tantissimo del giudizio e la mancata approvazione di
essere apprezzata, ripete - io non sono adatta - non per
faresaper qualcosa
ma come persona ecome la vlevano... si lamentava che
aveva bisogno, un grande bisogno, di aiuto e della rpesenza
di
qualcuno che la ascoltasse, consigliasse, che fosse presente come testa
e considerazione e non solo come figura su carta... ma
nessuno
l'acoltava se non che perchè la
biasimavano o
dicevano offesi e adirati che faceva i capricci... che poi non capisco
che capricci una può fare se ti dice smepre e sempre a disco
rotto che stava male, un male di vivere e una solitudine lancinante e
non poteva reggere il tipo di vita che avevano loro... e che andarsene
era l'unica via d'uscita..."
"lo so, le paerlerò" fece Dorde al telefono con jd, agitato
per cosa era accaduto in mattinata. Se Milan non poteva, i loro numeri
erano predisposti che con un'opzione le chiamate passavan all'altro,
quindi pensava di parlare con Milan, per riferigli che la madre
delirava a letto per lo shock subito e Lia era sparita e non voleva
farsi vedere.
Dorde chiuse la chiamata, sospirando, era appena tornato come aveva
detto, ma ora doveva occuparsi della madre fuori di testa e di Lia che
faceva sciopero in depressione. Non gli aveva risposto per niente al
telefono e solo da Kovacs ebbe delle info.
"Si trova lì?" domandò Dorde sempre spacciandosi
per Milan arrivando aslla sezione dei bagni e trattamenti. E
trovò qualcuno ad aspettare fuori la porta come sempre,
seduto a leggere uno dei libri che lei consigliava e che spingeva gli
altri ad essere e vivere come era giusto, per gli altri, non per lei.
perchè non diventassero come lei.
Ricordava quando, al commento di uno degli uomini,"Io
non
cancello nulla in questa mia vita. Ogni cosa, ogni minima cosa mi ha
reso quel che sono. Le cose belle mi hanno insegnato ad amare la vita e
le cose brutte a saperla vivere superando i momenti no"
le aveva sentito dire affermando, vedendola
stizzita, che per lei i momenti no erano appunto situazioni
momentanee da affrontare con ogni stilla di forza e
caparbietà
ma cèrano quelle che in base alla persona erano
insuperabili,
nonostante tutto e quanto vi mettesse. Come fu per lei. E quando si
amareggiava per le situazioni che vedeva tra persone dello stesso
sangue come se per lei fossero aliene, tipi di legame e vicinanza e
amore che non sapeva cosa fossero perchè non provavaneinte
per
nessuno e si fermava in un angolo seduta a riflettere senza giungere a
risposte. O quando affrontarono diversi argomenti e si parlò
di
Malala, la famosa attivista per i diritti di donne e bambini e il loro
studio e quando lesse che il padre aveva sparato un colpo di
festeggiamento come fosse stato un maschio e non l'ha mai cambiata,
pressata o altro ma anzi, lui affermò e fece intendere che
come quel benvenuto non si aspettava nient'altro che LEI...
il loro legame era ottimo, così come mille
vicende familiari con i parenti veramente legati e presente, sia
veramente che di orecchi e dialogo lei faceva certe facce e restava
muta.
"Leader!! Mi spiace, il capo sta dormendo, non posso far passare
nessuno!" disse che si staccò dal muro con la
sachiena per mettersi in piedi e
cercò di fermare con i giusti modi Dorde
Dorde lo fissò serio e con umore scocciato , restando dritto
e quasi pomposo.
"Ripeti!!... cosè che dici al Leader di qui dentro!?"
tornando
per un attimo al linguaggio da ragazzino, perdendo quello ricercato,
ricco ed elevato creato in anni e anni
"no!!... ma io..."
"Vi ho affidato il compito di essere sue Ombre per vari motivi, e sono
contento che proseguiate i vostri compiti anche in situazioni come
questa... ma dici a me di non fare un passo per andare a parlarle!? c
ome aspettandosi una risposta, con le mani in tasca
"..." Django sudò freddo restando come
uno scemo, ok
aveva detto al Leader di aspettare ma aveva sbagliato veramente!?
"chiedo... chiedo scusa ma... si è addormentata
e..."
"Addormentata!! Nella zona vasche!! E fammi capire, si sta cuocendo
come una pera cotta e... va tutto bene!? La vedi dormire SE hai
controllato... e va bene, la lasci così in acqua... per
quanto
è rimasta in acqua!? Mezz'ora? un'ora? Di più!?"
"... un pò di più ma si è
addormentata..."
"lascia stare, a cosa ve la lascio in custodia se non capite che
è meglio evitare certe cose..."
Dorde lo lasciò là superandolo con una spallata e
aprì la porta. La vide nella vasca, nella sala da
bagno per una sola prsona massimo due, e quindi sola, messa
di
fronte alla porta e nella vasca sembrava piccola, con la testa
reclinata a pogiare sula spalla, i gomiti poggiati sul bordo
all'indietro. Doveva essere seduta nella zona più rialzata
della
vasca per chi come lei era bassa.
Chiuse la porta e si feermò. Oltre una zona vi era un cambio
di
pavimentazione a indicare che da quel punto si doveva stare scalzi e
che era la zona lavaggio, dal pavimento che cambiava e non solo attorno
alla
vasca.
Come si era addormentata in quel modo, si chiese? Le braccia
all'indietro, pogiandosi sul bordo, la testa reclinata, l'acqua senza
idromassaggio che sapeva... di cosa era la bomba da bagno del momento?
Ne testava parecchie per vedere quale fosse migliore, ma alcune
lasciavano scie di olio o qualsiasi cosa naturale mettessero dentro, o
delle chiazze chiare shiumose perchè no nsi erano sciolte
bene.
E provandole poi lei chiedeva di modificarle per un ottimo prodotto per
tutti.
Una cosa sapeva riconoscere, odore di cannella!! utilizzava quell'odore
nei profumi che usava e amava ala follia più di
damar,e
il benzoino che sapeva proprio di cannella e il benzoino nero.
Lei adorava l'odore di cannella e la spezia proprio, ne usava
quintalate come rideva suo fratello sul cibo, tipo dolci quindi
zuccherati. Da dove veniva cèrano come dolce di natale delle
sorta di ciambelle fritte grandi a malapena quanto un punto di lei,
quindi piccole, costarse di zucchero e cannella che on mangiava
più perchè senza le nonne che le facevano, per i
suoi
erano spesa inutile, costavano troppo e si poteva fare a meno. Quindi
non ne mangiava mai e lei piacevano con la mistura di zucchero e
il doppio di cannella. La frutta a cubetti la copriva di cannella iun
polvere,
a stecche le metteva nelle tisane e nel latte d'oro o golden milk che
con la curcuma la aiutavano per i suoi problemi... cose che poteva
gustare con loro e non prima, per i suoi, come i dolci con cannella che
voleva provare.
E lei piangeva in silenzio da sola urlando dentro contro i suoi VOI
SIETE PITOCCHI E BRACCINO CORTO DA NON GODERSI QUALCOSA CHE TIRI SU IL
MORALE CON LA SCUSA CHE SE NE POTEVA FARE A MENO, NON GODENDOSI NIENTE,
Cè GENTE CHE HA BISOGNO DI QUEL QUALCOSA OGNI TANTO.
E quindi niente. Non avevano trovato nessuno che li sapesse fare e lei
non voleva andare nelle zone limitrofe del luogo natale, torando in
italia, per mangiarseli, ora che poteva, limitandosi a cibo
più reperibile. Tipo la panna montata o il parfet
di mandorle, due tra tanti.
"Lia!!" fece lui senza alzare troppo la voce ma lei dormiva, per come
era messa, all'indietro , il corpo in
obliquo per cui respirando non si vedeva il seno coperta
dall'acqua, complice anche la schiuma della bomba da
bagno,testa
reclinata sulla spalla. non voleva svegliarla di colpo
perchè
aveva questas cosa che se la svegliavano chiamandola con impertinenza
le partivaun cerchio alla testa tutto il giorno.
"Lia!! Oh...!!!"
lei sussultò e scese in acqua fin quasi il mento,
guardandosi
attorno. Ansimò e lo fissò come a chiedere muta
che fosse
accaduto.
"Respira... spero di non averti fatto venire il mal di testa..." le
disse gentilmente, memore delle sue lamentele sul fatto che quando
stava peggio lei dormiva almeno un pò la mattina fino a
pranzo,
quando la notte non chiundeva occhi e i usoi, invece di capire e farla
riposare almeno delle ore che non potè la notte, la
svegliavano
perchè dvoeva alzarsi per mangiare e doveva stare con loro a
tavola. per dir loro di lasciarla dormire, musi lunghi e offesa e non
capivano che se la svegliava di colpo, poi aveva fitte e mal di testa
tutto i lgiorno. ma poi dicevano che mai facevano quelle cose.
"No... sto bene..." cercando di recuperare il respiro tranquillo,
gurandosi intorno
"Siamo soli... " fece lui togliendosi le scerpe e calzini che
lasciò nella zona prima del cambio di pavimentazione
avanzando prima di fronte lei e poi alla sua destra
accovacciandosi "sono venuto
per un motivo..."
"devo indovinare...!?" sospettosa
"..." Dorde stava piegato sulle ginocchia sul bordo, levatosi la giacca
e
averla messa di traverso sul divisore per ambienti in legno decorato
nella zona per spogliarsi "intanto come stai... Jd mi ha detto che ti
sei sentita male..."
"E' bello sapere che ti si può chiedere come stai... se
qualcuno
lo avesse fatto nel'altra vita, ma intendo un vero -come stai, come ti
senti- per sapere veramnete e non solo per formula fatta, aspettandosi
le solite menate che tutto era solito e ottimo..."
"bene... quindi, come stai...?"
"Insomma... potrei stare meglio... ma ora va bene..."
"Mi spieghi che è successo...!?"
"La mammina ha pianto e sei venuto a farmi il cazziatone??" fisaandolo
negli occhi come allerta
"No!!... ho chiesto, dopo aver sentito Jd, ad Helias di mostrarmi che
era accaduto. ho visto i video...Mia madre si è comportata
in
modo meschino e me ne dispiace, ha sempre avuto la vena superiore anche
prima che io andassi via come militare, giudicava le altre o gli altri
in generale come un prete con le sue pecorelle... era ritenuta una
donna corretta e giusta dove vivevamo ma... non amando quell'ambiente,
io e mio fratello siamo andati via anche per questo. Diciamo che...
l'atmosfera era sempre stare in campana, pena il giudizio della gente e
le bocche parlavano e ipotizzavano, ti metevano in croce o ti
elevavano... è lunga da spiegare ma si poteva soffocare
certi
giorni in mezzo agli adulti... e da quando la manteniamo ed
è
ufficialmente il contatto con noi nella politica del nostro paese...
posso dire è peggiorata??"
"Mh..."
"ma cèra bisogno di tutto quello che hai fatto?"
"... meritava questo e altro... nn puoi capire..."
"Jd mi ha detto di quanto ti ha colpita nel profondo cosa ha detto e
come, e mi dispiace, non accadrà più... le ho
già
detto che se intende comportarsi così con una di noi,
è
meglio che non venga più... abbiamo avuto una discussione su
ciò che lei ha chiamato -priorità di posizione-
perchè le ho detto che il suo comportamento era vergonoso
nei
tuoi confronti e si ostina a considerarti una mera serva... ma so come
prenderla, quindi dimentichiamo... anche
se, se ti ha fatto del male al punto da farti..."
"va bene... ora va meglio..."
"..." capendo che voleva chiudere il discorso "non accadrà
più, te lo prometto, anche se non comprendo come tu possa
aver
subito tutto quanto senza ribellarti... non sei neanche quel tipo che
offesa, fa teatrini volgari e da persone un pò
così
comportrandoti come i bambini... agisci in modi più subdoli
e...
posso dire da mafiosa!?..." ridendo per lo scherzo " so che non avresti
fatto casino ne aslzato
le mani, ma tu non sei tipo da abbozzare capo chino a quel modo..."
"... a volte per gli amici si fa questo ed altro..." fece lei
"cè altro? E..." a lo vide mettere un ginocchio a terra
"cosè questa storia del venerdì?" le chiese come
se non avesse altre informazioni.
"..." Lia restò ammollo fino al petto e fare il broncio. non
poteva dire a Dorde che tutti quelli che entrano nella zona delle celle
dello Chateau, avevano un controllo degli apparecchi! Tranne quelli del
leader, quindi Milan e Dorde, e Lia e i veterani, tutti gli altri e non
sapevano tutta la procedura, avevano agganciato pc o smartphone con un
controllo per la sicurezza del luogo e così vi eras una
scansione completa , tutti sapevano per malware, torian e simili, ma
era più di così e Lia non voleva ammetterlo. Per
una
votla si disse, controllare la gente significa sicurezza e se si devon
ovedere, tramite ovviamente solo heliasi, numeri di telefono, messaggi,
che app anche quyelle nascoste per celare cose private e cosa vi era
nel dispositivo, era per tutti. Ed helias aveva scoperto che la donna
aveva... un amante. Il venerdì e amrtedi come da messaggi
aveva
-appuntamneto- con quell'uomo e visto duante le proiezioni per farle
paura, celata dall'oscurità si era incazzata.
"Se qualcosa non va devi dirlo... lo ricordi...?"
"..." lei lo fissò come contrariata "... come mai questa
gentilezza?"
"..." restando come stranito "siamo amici... c ome hai detto tu,
chiedere se va bene e se qualcosa si può cambiare
è..."
"Si, si... anche se non era questo... quindi non vuoi rimproverarmi,
farmi la paternale..."
"forse sui tuoi teatrini tragi-horror, si..." ridendo "quelle
scene che hai mandato con la visuallizzazione erano un pò...
troppo!!!" fissandola peer farle capire quanto " tu sei..."
"ricordo le parole della tua mammina... un pezzo, una pedina del vostro
piano del Cambiamento che finchè serve, serve.. altrimenti
posso
benissimo essere cavia a vita a forza o schiava della cara
genitrice..." con le braccia di nuovo in fuori sul bordo a fissarlo
come un'accusa
"... se fosse così non avresti le libertà che
hai...
ricordi coloro che accudiamo che hanno avuto... brutti risultati con le
nanomacchine...!?"
Si, lo ricordava. Tutti coloro che erano state cavie, ovviamente
volontarie, e av evano avuto ripercussioni negative con le nanomacchine
e non potevano tornare a casa senza assitenza sanitaria di vario ipo,
erano ospitati in una struttura che un tempo veniva chiamata
Sanatorium. isolati, tenuti legati se occorreva, sedati e trattati come
orsi pronti a balzare eprchè le nanmacchine creavano stati
orribili nelle persone. In quel momento le passò in testa
che voleva davvero
andare a visitare il Waverly Hills Sanatorium!
Dorde vide la sua faccia e sospirò.
"A cosa pensi, ora..."
"Mh... ah! Al fatto che non volevo avere a che fare con i miei di
genitori e devo essere accondiscendetne con i tuoi... " lanciandogli la
frecciatina
"Lia... avev chiesto a te di accoglierli perchè sei l'unica
oltrei veterani a sapere di lei... e eprchè speravo andaste
daccordo così che..."
"Cosa... la tua mammina mi ha accusata di fare roba... ed è
stata esplicita..."
"..." Dorde la vide assottigliare gli occhi come tono accusatorio "...
senti, ho sentito cosa ti ha detto e... io non so niente e non ho detto
niente... e sono serio!!" apparendo come qualcuno che liquidava la cosa
per qualche motivo
".." lei si sporse verso di lui con rabbia "E allora, mi spieghi come
fa a sapere ....affermando quella cosa con
sicurezza... e noon dire Milan, perchè non me lo vedo a dire
cose... "
"Non so che dirti, come faccia a saperlo... ha solo buttato
lì
un'accusa pensando di averci visto giusto... che fosse qui quando ne
abbiamo parlato..."
"... già, ne abbiamo parlato varie volte perchè
uso
sempre quell'argomento per dire che devo sempre accontentare la gente,
non in quel senso, mai più, non cè nessuno che
merita
tanto, come i tuoi clienti facendoli cointenti... effettivamente sei
portato per rimproverare sempre se uso quell'elemento per lamentarmi
del dovermi abbassare a soddisfare gli stronzi con cui tratti, con
ciò che vogliono. Liquori, tipi di fumo, donne, vacanze
extralusso..."
"Si, tu hai la brutta abitudine di affermare che lustri i pennacchi
della gente per farla contenta... solo perchè... lascia
stare!!
Tra l'altro era una cosa per cui hai detto.... UFF"
"Cosa cè... ti rode?" fece lei con un sorrisino monello
"... smettila! Ritorniamo al discorso che potresti invece, e sei
maledettamente brava, ma hai deciso e quindi ninete... ma ti giuro che
non ho detto.. e non penso neanche
Milan, sarebbe da stupidi da parte sua..."
"... oltre il fatto che io mantengo i segreti... quello di
Rò
non l'ho mai detto a nessuno, così come faceva lui e trovo
assurdo che una cosa personale detta a voi perchè ... e ne
mi
creava fastidio..." come rifettendo
"Si...già" fece Dorde in un certo modo che la
portò a fissarlo
"bene... vedi allora di farle levare quella cosa dalla sua e tua
testa... vero o no, è una cosa mia e cè stato un
momento
in cui avrei voluto dire di Milan di cosa fa lontano dagli occhi della
mamma, o farla incazzare dicendo anche se non
è vero
e mai lo sarà -ma suo figlio ne è fruitore... gli
vuole
togliere questa gioia?-" detto con cattiveria fissandolo.
Dorde un pò di arrabbiò, sospirò.
"Tu ti sei fatta un giuramento, nessuno ha da dire niente ma se
pronunciavi quella frase, facendo intenedre a mia madre
chissà
che comportamenti... sarebbe scoppiato..."
"si lo so... ma avrei voluto vedere nel profondo te come te al cavavi a
dirle -mà, non è vero, non la darebbe neanche col
binocolo, pensa lucidare il mio appparecchi-... cosa ti saresti
inventato per dire che non è vero, ed è la
verità,
perchè si levasse dai piedi per giudicare!? Noi due siamo
amici,
così' come Milan, Jd, altri... e mi fa incazzare che CERTA
GENTE
si aspetti qualcosa poi da me per picchi loro... o mi accusi..."
alzando le sopracciglia per fare un'espressione tipo -hai capito- "...
non sarà vero mai nulla di ciò che gli omini
dicono tra
me e -Milan- sebbene non sanno che per la maggior parte del tempo se
lui non cè, ci sei tu... ma mi rode vedere una vecchia..."
limitandosi, fissandolo "... che mi accusa di fare roba sessuale agli
altri, come fossi chissà che persona,
perchè
le sono arrivate voci... non ha detto che andavo a letto con qualcuno,
ma..."
"di cui non ho parlato... Ascolta, non sono mai state
pronunciate da me se non con te, neanche
con mio fratello!! ...se non sei tu a uscire l'argomento, io non dico
niente e così fa lui... noi teniamo i segreti, non li
diciamo
neanche a nostra madre.. quindi o ci ha sentiti..."
"la questione è... perchè mi accusa di una cosa e
non sa
o dice di suo figlio che ne cambia una o due a settimana o di te che..."
"Io non ho nessuna..."
"Ora... ma hai la tendenza a stringere... incontri con colleghe,
chiunque siano, che non durano e tutto, ok, ma ogni volta che vai in
giro e trovi una interessante.... anche di grado superiore o inferiore
"guardandolo come accusandolo "... beh, ne diventi molto amico...
quindi non fare il santarellino!! Sono un decimo rispetto Milan, ma hai
le tue colpe..."
"perchè colpe, detto da te poi che pensi che sia giusto e
lecito..."
"Intendo!!" fermandolo "il fatto che non vuoi far consocere i segreti o
che Milan venda il vostro dna in giro, per hè lo avete usato
come metodo di sicurezza per qui... se poi hai relazioni con donne
invishiate nel ramo militare o politico o...il fatto che siete liberi
di fare cosa volete e con chi... ma la mammina mi ha rimproverata,
no... noon rimproverata, sembrava che volesse mandarmi
all'inquisizione, ecco, per una cosa che ...!! Perchè questa
discriminazione?? Solo
perchè era ... ed era una cosa che sapevo f..."
"NO!! Ok, ho capito... farò in modo che lo dimentichi e non
ti tratti più male..."
"... voglio vederlo..."
"Le parlerò in privato!"
"Ah!! Quindi sarà a porte chiuse, non so che vi direte, COSA
LE DIRAI, e..."
"Te l'ho promesso... non accadrà più neanche se
resterete sole... seriamente!!" le fece e sembrava sincero
Dorde rimase a reggersi sulle dita delle mani poggiate sul pavimento
vicino il bordo della vasca, con lei che lo fissava negli occhi per
capire se cèra un velo di menzogna o altro, col broncio.
"... mi auguro che sia così" fece facendo leva sui
palmi
delle mani per tirarsi su all'indietro fuori sul bordo della vasca e
sedersi, poggiando i talloni sulla parete sotto l'acqua, controllandosi
il corpo per rimasugli delle bombe da bagno.
Si portò le gambe davanti al corpo incrociando le caviglie,
tocando il pavimento in legn con el dita dei piedi, per alzarsi, ma si
vide la mano di Dorde pronta ad aiutarla.
Aveva in mano uno dei nuovi accapatoi che aveva disegnato lei, e che
usava lei, in piedi pronto a farla alzare.
Gli prese la mano e si tirò su, per poi essere circondata
dall'accappatoio speciale
"... sai che non ho motivo di mentirti..." le disse cingendola sulle
spalle con l'accappatoio
"...si... e so che Milan non lo farebbe... anche se, magari gli
è scappato... della serie... Mamma, lei non farebbe mai
niente
di vergonoso, ci sono state solo .."
"...Ammettiamo che lo abbia fatto..."
Rimasero uno di fronte all'altra, distanti solo pochi centrimentri, lui
a fissare lei e lei un punto della sua camicia a riflettere...
"Se fosse così... Allora lo abbraccerei..." facendolo
veramente
intorno al collo di Dorde senza badare al fatto che lui fosse vestito,
segno per lui che sarebbe andata a farsi la doccia, e lei bagnata "e
poi lo stritolerei
con tanto amore ma anche con rabbia così' forte
finchè non gracchia
scusa asfittico per la mancanza d'aria..." stringendo Dorde tantissimo,
con la guancia sulla sua spalla
"... molto umano..." rise lui "e poi...?"
"se qualcuno di voi si azzarda a fare qualcosa di negativo contro di
me, mi incazzo davvero e non ha senso dire come... "
"... lo sai che sei vendicativa e ti comporti da cattiva solo se ti
fanno o dicono cose veramente brutte e non sei così
normalemnte...?"
Lei restò in quel modo ancora un pò, sapeva che
lo stava bagnando tutto.
"... sono davveero una persona orribile e pessima...?" chiese in un
soffio al suo orecchio "da meritare ciò che ricevo dagli
altri...?"
"Se la gente non ti conosce, è colpa loro..."
"... io non parlo per ipotesi..."
"lo so... Milan ti adora, per lui sei una sorella minore... pensi che
lui menta?"
"No, non parlavo di quello... sono stanca di questa vita fatta di
accuse, ritorsioni, di..."
"Non riesci a staccarti dal tuo passato e da loro senza soffire,
veero...?"
"... posso restare così ancora un po prima di andare a farmi
la doccia?"
"... come vuoi..." cingendole la schiena per bene con il particolare
accapatoio. Adesso li usava che prima dove viveva non poteva... a che
serviva lei dicevano, se ti lavi a pezzi? E certo, diceva lei poi a
Dorde e Milan, perchè è normale lavarsi
a pezzi in
casa con la sua malattia, proprio facendo acqua comuqnue a terra mentre
le sbraiatavano che con la doccia (mai il bagno in vasca) si faceva un
casino a terra e non facevano come diceva lei di comprare lo scopettino
da bagno e pulire...
lei si staccò col broncio tirandosi lsa mantella davanti, e
le chiuse bottone dopo bottone.
Era una sorta di mantella con otto grossi bottoni che si chiudevano su
un lato, con delle maniche particolari, cèra un taglio
obliquuo
da dove far uscire la meni all'altezza dei fianchi, lungo dieci
centimwentro e sopra queste aperture, vi erano due sezioni di tessuto
come delle mani che se non usate, quindi con le mani sotto, semrbavano
un decoro a frma di trapezio con la parte minore sucita sulle spalle.
Si chiudeva come un accappatio in vita con una cintura abbinata.
Sembrtava, come diceva Dorde, quasi la mantella rossa con bordi neri e
tagli simili per le braccia che le piaceva tantissimo.
"... per tutti devo sempre cambiare io, ma nessuno cambia dopo aver
ascoltato i loro, di elementi negativi... non ci sarà mai
chi mi
ameerà veramente da essere felice di come sono e non come
vorrebbe che io sia e cisì tanto, il vero amore non quell
oche
pensano di insegnarti... che consdieri te e cosa vuoi da non negarti
l'andar via e accompagnarti alla Soglia, dicendoti -spero che ora tu
sia felice,e se è vero, un giorno ci rivedremo ma
per ora
Addio. Un dono per te cartacero perchè ti segua,
dove cè
il mio cuore e il mio affetto tra le fiamme, che parla di te, di noi,
di tante cose che non hai vissuto e potrewsti vivere ma lì
si ed
un pezzo del mio cuore e di ciò che sei e saresti stata, che
ti
seguirà...-"
"...Se ci fosse qui Milan ti direbbe di sicuro che, dopo averti
abbracciata, non cè cosa migliore dello stare insieme e
vicini...e che se questo è ciò che senti, lui
sarebbe
rimasto con te fino allultima stilla di vita augurandoti buon
viaggio... dicendoti che anche se no navevi persone speciali per te,
cèa lui e anche noi...Ma..."
Al snetire quell'altima parola, lei chinò di più
il capo
e gli si strinse addosso, le mani ad artigliare verso le sue
scapole e la testa sul petto, ma senza guardarlo. Lui
sospirò e
la strinse, per poi irrigidirsi. Lo stava artigliando troppo, la
camicia non proteggeva ontro le sue unghie, seppur corte.
"... a me non interessa più da dopo aver detto fanculo a Zay
e
Ric... che vi fosse qualcuno per me o no... che sia morto o
no...
Ho sempre pensato che se mai l'idea che Zay aveva delle cose fosse
vera... se davveero cè un destino e le persone si
reincarnano, SE esiste la reincarnazione... allora se cè
modo
di rivedersi, doveva accadere... anche se so che non avrei accettato
nulla da quella persona, perchè come le altre avrebbe voluto
cose che non sento di dare e fare... se doveva accadere che ci
reincontrassimo, allora doveva accadere... perchè ci
cercavamo... io ho cercato come una disperata il modo di andarmene e
trovare quel posto, quell'angolo per me ove essere e sentirmi a casa...
la casa non dove si è nati o vive la famiglia di sangue, ma
quel posto, là, dove cessano i tuoi tentativi di fuga ed
lì che vuoi restare..."
"...e qui non va bene...?"
"... con qualcuno che vedesse me e non chi si aspettava e...
che se ne vada
al diavolo il destino e le persone speciali che erano per me... ZAy
diceva che sarebbe stata importante una persona
più
grande di me che avrebbe fatto la differenza nella mia vita... Phib
diceva che per il mio passato, senza volermi dire quale ma diceva che
ZAy lo sapeva e chi ero era innominabile... che dovevo stare ferma e
buona perchè... il perchè non lo disse mai... ma
so che
ho gettato via questa vita per far contenti i membri della famiglia
dove sono nata e ancora adesso continueranno a dire che non
è
veero.. se avessi fatto cosa volevo io veramnete come urlavano,
credimi, avrei vissuto mille vite e mille cose che... ora non sarei
così..." stringendosi
ancora di più a lui "... che vadano al diavolo tutti!!! Da
Phib
e famiglia SE esistevano, io volevo solo essere ascoltata e se come
diceva ZAy erano un qualcosa, almeno di non farmi sentire un'imbecille
come fecero...ma i miei dubbi se fossero uno scherzo tipo da quelli del
forum... non mi ha mai ascoltata nessuno e quando loro dievano di farlo
mi rispondevano le stesse cose della gente intorno a me... che senso
aveva continaure solo online, quando nella realtà fuori lo
schermo io vivero da schifo? Non avrei retto lo stesso continuando ad
avere contatti con loro... ma non capivano, credevano che bastasse...
ora, adesso, so che ho sbagliato a non morire prima, a far scorrere il
tempo subendo io, però, non tutti gl ialtri... loro sono
andati
avanti guadagnando cose che io non vedrò mai che mi
rendessero
qualcosa... ora vorrei solo la pace, ma solo uno sembra intenzionato ad
accompagnarmi dicendo gioioso che se è ciò che im
serve e
mi è necessario, sarà lì con me ome
non lo saranno
gli altri... non sono stupida, non sono cieca... so che QUALCUNO vuole
cose da me ciò che non sento e non voglio... e non si
accorgono
della mia sofferenza..."
"..." vedendola col capo chino e si accorse che aveva aferrato la
camicia e la stringea nei pugni, restanbdo abbracciata
"... IO NON ACCETTO DI ESISTERE PER UNA VITA CHE NON VALE NIENTE.... io
non abbozzo e non mi accontento di una vita -meh-, come quel tizio di
quel forum che ha detto candidamente che non era una vita felice ma
basica, che..."
"Lia..."
"Io non accetto collari, non permetto catene per contenermi e
nè
che mi costringa a forza ad esser cosa non sono e voglio... sono qui
solo perchè pensavo che meritaste una mano, siamo diventati
amici ma... se voi credete che si....invece no... tra qui e
là
fuori non è cambiato niente e io mi sento esattamente come
prima... tutti voi non siete diversi e questo posto, anche se poteva,
non riuscirà mai ad essere il mio posto.. quella donna mi ha
fatta ripiombare in situazioni del mio
passato, lecose che mi urlavano loro e i pesi che mi metetvan addosso
senza vedere me malata e col piede nmella pazzia perchè si
viveva come dicevano, diventando folli per un qualcosa del panificio,
un dolce, una pasta VERA o... e odio l'idea di finire in catene in mano
a gente che mi vedo
solo come oggetto da usare al bisogno e poi gettarmi... questo mondo
non cambierà, potete fare tutto ciò che
vorrete... per
questo non ha senso per me continuare ad aiutarvi scavalcando
ciò che sento davveero... e odio le famiglie...."
Si voltò sfuggendo dalla presa di lui. Si avviò
alla porta e se ne andò.
ch41a
ho avuto un pò di problemi con file originali come
dett, non so forse si osno conservati male ma spero di continuare con i
capitoli, ripeto che sono così come li ho lsciati, solo
divisi.
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"Bevenuto alla NYSSA, mio Leader!" fece
la
direttrice a Gask, appena giunto in uno dei segreti centri di
riceerca a loro collegati. O meglio, all'Agenzia. Dal momento in cui vi
fu la fasulla, ma nessuno lo capì, votazione per
eleggere
il nuovo leader facendo credere agli uomini che fosse invece tutto a
loro scelta, Gask era divenuto il Leader per proseguire il lavoro
lasciato dall'rmai tradiutore Milan giorni prima. E ora dopo mesi
lottava con se stesso per mantener la carica.
Lui non aveva compreso bene quanto accaduto, anzi, er stato investito
con il mantello che Milan usava per andare ovunque fosse di loro
propriietà per mostrare già ad occhio chi fosse e
il suo
ruolo, e le Chiavi dell'organizzazione, affinchè gestisse,
guidasse e controllasse l'opeerato dell'Agenzia nel tuo totale, come
fosse stato il suio amico.
Quando si rifiutò di acconsentire, rivolendo indietro Milan,
vi fu
una chiamata nella stanza. Tutti i membri importanti che stavano
intorno a Milan, dai Vecchi, ai veterani, ai Crell e assistenti
vari, tentavano di spiegargli la questione finchè
non
squillò il telefono dell'ufficio di Milan. Una voce da uomo
chieser a Jd che aveva risposto e non la cara segretaria che al
solito vegetava impettita, di passargli Gask e quando questi
spazientito urlò al telefono un "chi sei, che vuoi, h oaltri
casini" non sentì una voce. Conosciuta.
-Che dobbiamo fare orso balosso, fai il bravo che prendi tu, che sei
come la Madre, in mano qualcosa di cos importante ma pericoloso...
o devo venire a strizzarti le palle!? Ti è stato
già
spiegato il perchè di alcune cose. Per una pazzia esoterica,
Milan e suo fratello erano giunti in un punto per cui o si sceglieeva
una soluzione oppure lo si vedeva naufragare insieme a quanto
costruito. Volevi questo? Pensi che queste contromisure della madre non
fossero sofferte? lOTTAVA CON SE STESSA per una decisione
simile per un'organizzazione non sua ma che aveva contribuito
a far
maturare e crescere, per brillare più
dell'oscurità che
ammorba il mondo e fare ciò che gl ialtri non fanno, neanche
a
parole!! Non a caso uno dei suoi motti era SE NON NOI, ALLORA CHI!?...
anche Kianta, non importa se è scomparsa, se on è
al tuo
fianco, lei aveva un sogno. Vivere in un mondo che valeva la pena di
amare e preoteggere, e che non abbandonasse chi vi era nato. Vuoi
infangare anche lei, così? un giorno ne discuteremo meglio,
ma
per ora prendi in mano le vesti di Leader del tuo vecchio amico,
diventa l'uomo con le palle che serve a tutti questi sbandati come ece
la Madre a modo suo, e sii colui che guida al mondo nuovo! Ti ricordi i
discorsi con Kianta sul fatto che se cè una guida ritenuta
valida e carismatica, in cui credere, si possono creare
purtroppo anche totalitarismi e dittature del male? e
la gente
dall'oggi al domani cambiava modo di pensare e ttto ciò che
veniva erogato come legge, da tantissimi non veniva
contestato ma
accettato, facendo anche cose che non avrebbero fatto normalmemnte? Fai
la stessa cosa tu con il giusto che questo mondo merita. Io sono stata
creata come Guardiana e osservatrice per Kianta, ma lei per ogni
evenienza mi aveva ordinato di occuparti di te, se mai dovesse esser
necessario, divenendo tuo guardaspalle. Mi chiese di prendermi cura di
te, Jd e gli altri che meritavano uno sguardo di comprensiione e
pietà come una Madonna... per mio, non credo sia la
correlazione giusta per cosa sono, ma tantè... comunque, non
dire a nessuno di me, ero e resto un Crell latente di protezione, e
sarò qui se serve, basta solo che alzi la cornetta se non
sei
solo e mi fai la domanda come se parlassi al telefono... se da solo,
verrò ogni volta che ti serve ma non sarò che un
Curatore, niente di più. Se non tu, allora chi potrebbe
prender
eil testimone e proteggere tutto il lavoro fatto con cuore e anima per
il mondo, per evitare che gentucola vi metta le zampe? QUindi gonfia il
petto, fletti i muscoli, inspira e alza la testa con orgoglio in quanto
nuoivo Capo della protezione del mondo e... se hai un desiderio, se
seguirai compiti e sacrifici... potresti ottenerlo, ma per ora, devi
accettare quellle chiavi e mettere quel mantello di MAster. Per chi
credeva in te... muoviti!.-
Gask restò fermo a riflettere, fissando la cornetta del
telefono antico freddo nella sua mano, osservò poi
l'ambiente
lasciato come se Milan dovesse tornare da un momento all'altro e
alcune foto un pò nascoste vicino il muro, su uno scaffale
tra
libri, dove vedeva tre sagome in abiti antichi tra la neve. E un viso
tra loro lo fece capitolare. Acettando la carica. Perchè
tutto
tornasse come prima, aveva capito da Legeia, bisognava lottare e
crederci. La caduta delle torri era il modo per Lia anche da morta di
urlare la sua ira per la perdita della bussola di amici che per
un'ossessione con brutti risvolti, poteva cadere ogni singolo istnate
di
impegno e lavoro fatto in decenni prima e in circa due anni recenti con
Lia. Lia diceva Legeia, era morta con la speranza che il senso di
Eredità in cui lei e i fratelli credevano, fosse maturato ma
non
fatto appassire, fatto germogliare e mantenuto in vita peerpetua per il
bene del mondo. Lasciare andare quell'eredità per bisogni
pericolosi come la COntinuità voluta dai fratelli, credendo
che
l'anima potesse tornare con dei rituali in nuovi corpi usando
l'esoterismo promesso da certa gente fosse... la lapide sulla tomba.
Sopratutto perchè Lia stessa aveva dimostrato come il suo
senso della continuità tramite la scienza e transumanesimo
fossero più reali e risultevoli di mere promesse magiche,
anche
dal fatto che Dorde tentò di parlare con lei di nuovo
tramite
la scans, finendo sempre con lei che per rabbia sovraccaricava Cpu e
scatola modulatore-demodulatore per lo stress accumulato, portandola
a dormire di nuovo nel chip. -Puoi provare a riattivarmi quate
volte vuoi, ti serve, ma se non cambi il tuo cuore e modo di pensare,
sarai sempre un perdente e stolto come furono i miei nel restare nel
loro becero, AMico MIo... Ora ti s enti solo? ciò ha un
significato, trova le risposte e le scintille che ti servono per
trovare una strada di pensiero e poi torna da me, solo allora
ascolterò davvero le tue parole"- gli disse una delle ultime
volte prima di spegnersi da sola tornando meri dati, lasciando Dorde
nella frustrazione.
E ormai dopo parecchi mesi e mesi, Gask svolgeva il suo compito
sperando che Milan tornasse sui suoi passi e ammettesse le colpe, per
tornare amici fianco a fianco, e Kianta... era introvabile
dopo
l'aveerla persa nell'oceano. La sua blue box aveva emesso segnali fino
a un certo punto dopo la caduta, fu cercata e ricercata. Nessun
segnale da gps e scatola e ormai in alcuni istanti di dispeerazione,
temeva essere morta. Ma da Legeia e i Crell sembrava quassi che invece
non lo fosse, facevano allusioni e promesse dicendo che se credeva e
scambiava i suoi sforzi per quei sogni, potevano anche avverarsi. E
quindi, cosa sapevano? Anche se Leader, si era accorto cher erano
evasivi su alcune domande e potevano sorvolare una risposta, anche se
lui era il Master. In pratica sembrava che per le parole chiave
riguardanti Lia e Kianta, vi fosse un qualcosa per loor per cui solo
per esse, si poteva non rispondere. Anche verso di lui.
E poi, incontrò Lia.
Quel giorno. Camminando per strada con il cappotto pesante dei colori
del Leader al posto del mantello per giusto mtivo, notò alla
sua sinistra una figura parecchi metri
lontana che stava ferma al centro dell'ambiente tra altre persone
incuranti, he lo fissava. Si era voltato e aveva scorto velocemente un
viso conosciuto, capelli ricci lunghi che volavano nella fredda aria
nevosa, sparendo. Si era allontanato dalle sue Ombre e Jd, e aveva
seguito questa figura che si mostrava pochi attimi alla volta sperendo
tra la gente per poi vederla a dargli le spalle ad osservare un
laghetto con cigni. Voltadosi avevsa notato come il viso sembrava il
suo ma nello stesso tempo no, a dimostrazione che era una plastica
particolare dell'Orgsanizzaizone che veniva fatta per le copie di
Veròna con il viso di Kianta o per sosia di Milan quando
serviva, senza lavori profondi, da risistemare con un'alra plastica
riportando il viso al suo originale aspetto, quando non usavano
sofisticate mascheere in silicone quasi invisibili come fake. COsa
portasse la ragazza non lo sapeva, ma aveva il viso di Kianta
e il
modo di fare come atteggiamenti e movenze molto simili. Solo vedendo le
espressioni mature, arroganti, spavalde e non celanti anche scherno o
disprezzo, che comprese. E anche dal suo dire -Tu devi esseere Gask...-.
Era Lia.
A quanto pare David, perchè o nsapeva che fare e per la
promessa
che per soli mtivi impoirtanti la si riattiava... l'aveva risvegliata.
perchè lei sistemasse il casino nato per proteggere
l'organizzazione.
I tre dell'ave Maria erano scomparsi dalla Torre della
città di nascita di Lia, quel giorno protggendo gli ospiti
da
quanto accadde per togliere ai fratelli il potere, abbandonando le
strutture che avevano occupato per alcuni giorni, mai tornado da allora
allo Chateau. E li vide, Gask, comprarire da dietro degli alberi come
nuove Ombre, ma di Lia. La discussione tra loro fu profonda e con note
di gioco da parte di lei, che culminò nel momento cui lui,
seduto su una panchina disposto ad ascoltarla, non la vide sedersi con
le gambe incrociate come in una posa sexy su un bracciolo della stessa
in legno nel lato oppost, con il corpo verso di lui a chiedergli
-lascia che io sia la tua Consigliera gestionale, chè un sei
bono-
Si erano lasciati quando lui aveva iniziato a fare il prezioso,
mettendo a ccordi per rivedere Kianta e non fidarsi di lei. Gli rispose
sistemandosi in piedi con grazia e dicendogli che
collaborando
si, poteva avere delle risposte. Che, boh chi l osa, dove lei fosse ma
con un sorrisetto malizioso e da stronza che gli fece capire che
sapesse dove fosse, e sicuramente viva. L'aveva vista andar via dopo
aver detto a lui di farle sapere la risposta e rimettere le cose a
posto.
-Ricordati ragazzone, gli umani uniti stravano in piedi,
divisi
caddero... Se si sceglie per proprie stronzate mettendo a rischio tutti
senza un vero motivo serio... sapevo che sarebbe accaduto e le mie
contromisure dovevano esser messe in atto o cosa tu conoscevi sarebbe
finito in mano a gentaglia... io così vi ho salvato... no
nci
credi? leggi le carte di Milan... Legeia e Helias ti diranno dove sono,
e allora mi crederai...Ricorda che lo sforzo che stai facendo ne vale
la pena, quindi non arrenderti."
Gask decise di predersi del tempo finchè tra gli impegni
ereditati da Milan non si ritrovò la visita e
controllo
alla NYSSA.
"Le voglio mostrare le unità di controllo gerstione,
analisi,
pianificazione, supporto e altre figure importanti dei modelli
attualmente in sviluppo che..."
"quindi mi faccia capire, rispetto altri robot che sviluppate qui,
questi sono umani...?"
"la denominazione originale era davvero lunga, quela abbreviata
è Non human systems type control and management e
continua... questi modelli hanno la denominazione per acronomi
ufficiale in HYMAN.."
"HYMAN ... models?"
"Corretto... qui i centinaia di
scienziati e
tecnici di varie qualificaioni sono divisi per paesi e facendo
gruppetto qua e là, è venuto fuori che loro li
definiscono
anche come models OUTWARD, models HUMERAL , models HEARER,
models HEARSE, models NEWSAGENT ..."
"percchè tutti questi nomi!?"
"preferenze tra gruppi aggregati di scienziati, ma per tutti sono e
restano i model HYMAN, di tipo denominato come la base da cui sono
ricavati e settore con la numerazione nostra, per identificare le
mansioni e abilità. Inoltre..."
"Non capisco..." fece Gask camminando fianco a fianco con la donna per
i corridoi finchè alcune voci allegre non iniziarono ad
udirsi e
la donna gli disse di osservare.
Due figure passarono nel corridoio perpendicolare a loro, in testa una
figura femminile e una maschile spalla contro spalla e alcuni dietro
come una processione.
"oggi abbiamo in programma un randevouz con tutte le unità
per
settare poi gli incarichi, accorpamenti e funzioni... adesso stanno
passando il gruppo del Pod di stasi della Camera di preservazione dove
diciamo -dormono- le unità per la manutenzione fisica,
mentre in
altri frangenti possono avere un Sala con sistemazione verticale per
ricaricarsi e checkup o come per alcuni, camere vere e proprie. Loro
sono i soggetti con stanze personali. In testa ci sono
l'HYMAN
type L model 0...."
"quindi gli androidi HYMAN tipo elle... modello zero?"
"proprio così, a fianco a lei cè
l'HYMAN type R
model 4.... e gli altri hanno denominazioni simili, non
utilizziamo ancora nomi perchè per noi è
importante,
chiave, rendergli lampante che non sono umani, sebbene le scansioni
e..."
"quindi non hanno...come chiamate quello anche nei computer..."
"Oh si, OS, sistema operativo... no, tutti i robot che abbiamo qui di
helper e servants hanno Os, ma non loro... gli l'HYMAN type e
model di vario tipo sono equipaggiati con una scansione umana....la
denominazione di ogni modello indica che sono androidi HYMAN
di
tipo fisico e di scansione, con la prima lettera del nome
dell'umano da cui derivano per aspetto e scan, e il modello indica la
caratterizzazione e abilità per le mansioni.... adesso
lìi seguiremo e andremo nel Council, una ampia sala che
ospita
centinaia di persone per i lsaluto di risveglio, hanno subito
manutenzione fisica con parti e settaggi di ultimo livello che li rende
al pari di umani come finezza e qualità dei movimenti, dei
pezzi
per renderli operativi e il lavoro svolto dai prototipi... fino ai
finali
con la pelle sintetica softtouch realistica da sembrare vera, che copre
tutti i recettori e sensori di calore, dolore, sistema tattile e..."
Gask però sussultò e si fermò fascendo
stranire la
donna. La coppia in testa rise e lui udì una voce, per poi
vedere la donna volarsi sorridentr per qualcosa detto dalla figura
maschile, a guardare verso la sua direzione. Era Kianta con i capelli
lunghi e ricci.
la ragazza sorrise alla donna avanznando verso di loro,
staccandosi
dal gruppo che li salutò e prosegui mentre il ragazzo la
seguiva
a sua volta, mettendosi in uan posizione che Gask consoceva bene. Una
mano su un fianco rispetto laltra naturale parallela al corpo, peso su
una sola gamba mentre l'altra flessa poggiando sul tallone, muovendo il
piede ritmicamente.
"DOTTORESSA!! quale visioine quest'oggi, che chiccheria! E'
perchè abbiamo ospiti, eh!? che fortunello questo ospite che
a
quanto pare merita il tirarsi a lucido della dottoressa... camice e
occhiali presumo dianoi un aspetto sfatto..."
"LIS!!" fece piccata la donna, mentre la giovane le sorrideva
spocchiosa per poi guardare i giovane al suo fianco e ridere con lui.
Stavano scherzando.
"Leader, le presento i modelli HYMAN type L model 0
e type R
model 4 designazione riparazione specializzata, backup e comunizioni.
Ragazzi, questo è il leader della nostra grande
organizzazione..."
"..." la ragazza identica a Kianta sorrise solo monella mentre il
giovane, molto affabile e cordiale, si persentò e
iniziò
a salutare con rispetto Gask, finchè lui non chiese alla
direttrice
"avete presentato solo il modello maschile, ma la designazione di
questa ragazza chiamata LIS?... ma on dovevano rimanere senza
nomi!?"
"..." la ragazza smorzò uno sbuffo diverito ma
così prepotente da sembrare una pernacchia.
"Lis, ti prego, non essere cinica e severa, abbiamo un ospite
importate..." le fece il ragazzo serio ma con un tono da confidenza e
lei fece un -si si, lo so- ma on di scuse.
"la perdoni, ha semre questi atteggiamenti che...." iniziò
la
direttrice ma Gask la stoppò dicendole che andava bene. "per
favore, potreste farci strada per questa riunione....?" parlando con i
due, che lo fissarono, con Lis che fece un sorriso da stronzetta.
"UN Pò A ZERO CON L'AMBIENTE, EH?..." ridacchiando "avrebbe
bisogno diun rinforzino culturale..."
"LIS!" urlò la direttrice "prosegui per il randevouz e
attendi con le altre unità l'oratore di oggi e..."
"Si, signora... proseguito..." con un cenno del capo e mettendosi in
cammino cn grazia, mentre il ragazzo con lei sospirava ma sorridendo,
allungando la mano a gask.
"Leader, è un piacere per un soggetto sintetico come me
consocere l'apice della piramide di questa organizzazione. Sarei felice
se lei partecipasse a questa giornata tra noi e condividesse con noi
tutto ciò che conosce del mondo, in questi giorni. Siamo
stati in
manutezione, le nostre coscienze i stasi, e come regole per i gruppi di
incarichi, supportiamo le manutenzioni reciproche per conoscerci
così profondamente che come supporto siamo in grado di
analizzare gli altri membri, comprendere danni e situazioni e..."
"qindi tu cosa fai... voglio dire, che... abilità hai? Siete
in gruppo?"
"ah ah... la mia classe di abilità prevede come designazione
primaria quella di, come amate dire, ambasciatore... per le lingue e
consocenze di politica, sociologia, psichiatria, relazioni e
comportamenti e altro... ho le abilità di interagire con i
soggetti e rapportarmi a loro a livello verbale... come spalla per mia
programmazione mi opccupo del la
riparazione specializzata in campo edi corpi dei compagni, analisi
delle condizioni e feedback dei dasti degli altri membri del gruppo,
backup e comunizioni, e..."
"Quindi lo sai fare solo tu, giusto? non riparazione, ma
ambasciatore...."
"eco perchè Lis la prendeva in giro, e mi spiace per
questo..."
alzando ler mani in gesto di scuse "... comunque si, ogni modello
è progettato in modo diveerso dagli altri per denominazioni
specifiche, quindi se io mi sveglio in un modello 4, ossia un corpo con
le caratteristiche le ho elencato... io sono in greado di agire come un
modello 4. Da quello che so le designazioni attuali dal nostro
risveglio sono decise in base alla base da cui deriviamo, ossia l'umano
da cui attingono la forma del corpo e la mente. Se un giorno dovesse
capitare di cambiare designazione, non so come andrebbe, insomma, da
quello che so il corpo di ogni tipo di unità è
identico
in ogni centimentro esterno all'umano di base e la progettaione interna
è basato su quello, non so se in questo randevouz si
parlerà di questo... vedremo! Inoltre..."
"Ma lei che designazione ha...!? Perchè si definisce 0?"
"Beh..." voltandosi indietro mentre Lis proseguiva lentamente verso la
Sala. "Lis è un type L model 0, il tipo L è la
persona di
Base, L è l'iniziale del nome coome per me la R,
da cui hanno preso l'aspetto fisico, mentre il modello 0 è
definito... diciamo particolare. lei è un modello che supera
gli
altri..."
"...sarebbe?"
"...programmazione speciale....non sono stati creati con la stessa
architettura di sistema di Lis e
non sono immuni alla sua capacità di congelare gli altri
hyman .
lei... possiede molte abilità che influenzano le sue
relazioni
con altri hyman ma on solo, anche robot, computer, sistemi vari.
È progettata in modo da avere la capacità di
leggere i
dati da altri dispisitivi di ogni genere, essendo implementata con
tutti
i sistemi di connessioni esistenti... per on dirle i tipi che si perde,
dicisamo che se ha telecomandi con trasmiossione ad infrarossi, lei
puòl agire con un secondo su tutto ciòl che ha
intorno...
può entrare e un pò come gli hacker, per farle
capire...
senza aprire una connessione diretta con loro. Possiede anche un
firewall estremamente potente. Quando sio tenta di utilizzare elementi
per scansionarla scoprire quali programmi sono stati installati, il
firewall provoca l'arresto anomalo e un controattacco in bruteforce di
vari livelli...non sono in grado di penetrare le sue difese, sempre se
non ci si avvia un parallelo con ... ma lasci stare, troppo difficile.
Inoltre, ha anche la capacità di congelare o
bloccare,
manovrare o gestire come vuole altre unità e consentire loro
di
ascoltare o ricevere dati a sua discrezione...."
"... qindi sarebbe un modello...?"
"...Lis è l'unico esemplare della sua tipologia, della mia
ce ne
sono altri tre, ma lei.. è unica per il tipo di modello.
Infatti
se serve io e lei siamo assegnati come gruppo di supporto, altrimenti
agiamo non in cooperazione ma in singola... Lis..."
"ma perchè lei ha un nome? lo hai anche tu?"
"Ah..." fece lui quasi timidamente "Diciamo che è colpa
mia...
da quando abbiamo avuto l'assegnazione di spalla
reciproca,
abbiamo mosso molti passi nel mondo... ci siamo mossi
spalleggiati dai nostri handler per alcune missioni per monitorare e
gestire gruppi epricolosi nel mondo... e ogni volta lei fissava sempre
i gigli, che fossero fiori esposti, oggetti che riproducevano
quei fiori... così anche per mascherare i nostri codici
identificativi o designazioni... ho iniziato a chiamarla Lis, come si
dice ibn una lingua Giglio... lei è parecchio dura e
spigolosa,
votata nella fede in cui crede e all'inizio se la prese ma poi... ed
è rimasto...aha ahah ah..:" ridacchiado però
divertito
dopo essersi comportato con colpa "insomma, noi HYMAN non siamo umani e
il diritt al nome verrà un giorno, ma per lei è
rimasto... insomma..."
Fu però fermato dsa una voce dall'altoparlante che anunciava
all'appropinquarsi del randevouz.
"R, prosegui, accompgno io il Leader..."
"Ah...AH!! Certo, mi promette però che concederà
un
incontro per parlare diu tutto ciòche non so e conosco...
vorrei..."
"R..." fece la direttrice e lui salutò e scappò
via,
raggiungendo Lis che era ferma schiena cointro una parete a braccia
incrociate. QUando le fu vicino iniziò a gesticolare e
parlare
animatamente contro l'esser tranquilla e ferma di lei, poi
entrarono dall'ampia porta.
"Li perdoni, sno pur sempre soggetti sintetici con menti o meglio,
scansioni umane, sono portati a...."
"ma quanto sono diversi dagli originali'?"
"...Hmm..." fece la donna restando a fissare Gask "sarebbe
bello
saperlo, ma non conosco neanche io gli originali, quello che so
è che una persona influente dello Chateau ha creato il
progetto
dei Sintetici e quindi degli HYMAN, portando il modello 0 da una sua
scelta, poi assistendo alla cernita per le scansioni e la base dei
modelli attuali di persona, ma non so chi sia e ne chi fossero le Basi
umane... se ci fosse qualcun che ne conosceva anche solo uno per
capire... posso solo dire però che secondo David, i modelli
attuali coltivati da noi come coscienza e personalità...
sono
diversi... lui è l'unico che sa e può capiure le
differenze ma n on si sbottona..."
"E quei due modelli che tipo sono...?"
"Oh, i nomi i laboratorio sono lui MoD. 0715 e lei MoD. 1129..."
"Davvero? ma non erano..."
"quelli completi hannmo modello e denominazione, mentre quersti sono i
codici come numero progressivo di creazione, sebbene robot e anropidi
siano differenti... restano sempre macchine di base per questo
centro..."
"Ora è chiaro..."
"R è.... diciamo che di norma una IA
agisce
per come è programmata o copia l'umano, gli Hyman.... hanno
una
vasta gamma di ricche espressioni emotive, il che li rende non conformi
agli standard di meri robot, ovviamente, ma sono più
accentuati
in R... e per R intendo quell'R... gli altri tre soggetti,
sebbene
partiti dallo stesso livello ma in situaizoni separat e poi fatti
incontrare, lui... ha sviluppato una coscienza e
personalità differente dlle altre con sfumature
più
marcate e ben visibili di altri modelli... e supponiamo sia per le
interazioni e avvicinamenti con Lis.... è
generalmente
allegro, ottimista, perspicace e desideroso di aiutare. Sa essere anche
un po' giocoso, non è molto propenso ad aderire al
protocollo sui
comportamenti e mantenersi professionale.... Parla in modo piuttosto
informale ma lla fine è un ottimo soggetto. Sebbene in certe
situazioni sembra che abbia... un lato più oscuro di quello
che
lascia intendere, passando da un carattere definibile adolescenziale
spensierato a uno distruttivo. E in questi casi, rari per fortuna e
solo quando era necessario avere sangue freddo e padronanza di se,
ricalca quasi quello di Lis... il lato oscuro di R mette in ombra la
sua precedente personalità. Il suo cambiamento di
comportamento
è notevole non appena si sveglia nei percorsi complicati.
Questa
dissonanza cognitiva è esemplificata solo appunto in certi
casi
e sembra per il resto che lui sia di indole esapnsiva e amichevole..."
"E lis...?" chiese Gask duro
"Lis... a volte stento a capirla, sembra qusi che giochi o faccia la
stupida apposta o ancora... è ammirata da noi per la sua
tranquilla
determinazione. In quanto androide di tipo speciale e unico, non
incoraggia chiacchiere oziose su argomenti frivoli e per lei stupidi,
gli altri in quanto scan tendono a seguire i gusti e le passioni della
Base... ed
è generalmente reticente nei confronti degli altri. Ha anche
un
grande rispetto per la catena di comando e il concetto delle regole e
raramente mette in discussione i suoi ordini, ma quanso lo
fa....
a differenza del suo partner. Tuttavia, Lis occasionalmente esprime uno
spirito notevolmente sardonico di fronte a determinate situazioni e
talvolta può anche essere una testa calda, dura, freddsa,
spietata, consapevole a suo dire che le decisioni esistono per tale
motivo e i sacrifici vanno fatti, se necessari. Ma è in
realtà, osservando lei con R e altri soggetti o quando
escono
per le missioni con gli umani... è una persona molto gentile
in
fondo. Si prende molto cura dei suoi amici, tratta con gentilezza pure
le macchine come se fossero un animale domestico e arriva al punto di
trovare oggetti o pensierini per alcuni di noi se dai discorsi trova
qualcosa che li richiami. R ha inbiziato a fare la stessa cosa dopo
che è stato accorpato a lei, comprandole dei regali a forma
di
gigli o minerali o cosa le piace e portando souvenirs a tutti..
È anche molto rispettosa dei desideri degli altri, li
esaudisce
anche se non glielo si chiede e tende a voler aiutare e supportare le
persone. Al contrario di R, che appare felice e poi intrernamente
è oscuro se soffre, lei agisce al contrario, severa e
isolata
normalmente ma empatica e compassionevole nel profondo.... quando lei
ed R stanno parlando di ricordi lei afferma semplicemente che
i
ricordi sono importanti per lei e questo è tutto
ciò che
conta, che cancellarli equivbale a dire che tutto per
migliorarsi
è andato a qel paese. Senza ricordi non si cresce e vive,
affeerma.... Il suo aspetto freddo e distaccato è in gran
parte
dovuto alla necessità, come meccanismo di difesa, per gli
orrori
della vita come sembra trasparire qando le parliamo data
dalla
scansione, e la realtà della sua programmazione per essere
una
sintetica con delle responsabilità....molte però
le consoce
solo lei, neanche io e quindi sembra farsi carico del mondo intero..."
"Quindi quando è sarcastica,pungente... e si comporta cme
poco
fa..." chiese come distrtto gask ma invece intenzionato a capire, con
le mani in tasca
"Lis è incline a lasciarsi sfuggire il suo aspetto privo di
emozioni in determinate situazioni. Man mano che lei e R si avvicinano,
diventava più socievole e disposta a impegnarsi in una
conversazione finchè tutti e due o con altri soggetti non
sno
così presi e calati nella discussione da dimenticare il
resto.
Semba assurdo ma lei ci mette cuore e se stessa, sembra, quando
è presa da cnfrnto con altri, ecco perhè credo
che R,
l'R associato con lei, sia diverso propri per la sua interazione....
.Sono acadute però delle cose... In numerosi momenti durante
la
sua avventura inziiale fuori con R, i primi tempi, Lis espresse
frustrazione e dolore per il suo vero ruolo in relazione al compagno,
ossia stare con qualcuno non consociuto e tenerlo al fianco, dovendogli
chiedere supporto inece che con l'Handler e in caso di problemi... il
ruolo di uno del gruppo è quello di poertar via i corpi ocn
ogni
mezzo, preservare le unità anche danneggiate o con
problemi...
Lis ha nelle sue direttive e programmazione quella di freddare con le
sue capacità i soggetti incapaci o irrimediabilmente
dnneggiati
che non possono più spostarsi. In pratica deve
arrestare
l'OS, dopo aveer..."
"...cosa..." vedendo il tentennamento della donna
"... come si dice nella mia lingua... borrar datos y finalizacion del
sistema... cancellazione dei dati e terminazione del sistema..."
"vuole dire..."
"I sistemi Hyman prevedono un corpo sintetico ma con un sistema
corticale con cpu, vari chip e mdulatore-demodulatore che leggono i
dati della cpu in dati macchina al fine di gestire questi e il corpo
e... per lei, come sembra dalle conversazioni al soggetto base umano,
la coscienza è qualcosa di importante e ripartire da zero
è cme morire, perchè si è da
ciò che
nasce da pensieri, esperienze, cose vissute e via dicendo... le prime
due volte ha eseguito gli ordini, sebbene mostrando reticenza e
affermando che non importava quanto le costasse anche in termini di
corpo, ma avrebbe salvato l'unità ferita dsa proiettili in
messico ma... all'epoca lo fece. R non aveva avuto modo per i danni di
fare backup, questo la prima volta e Lis dovette frizzargli la
scansione e Os, che gestisce la connesione tra scansione e funzioni del
corpo... non proferì parola per alcuni giorni, solo risposte
secche e vaghe. La seconda volta, dopo che furono riaffidati spalla con
spalla, lei staccò la testa di R con nostro sgomento e se la
portò in una sacca, lasciando agli spazzini predisposti per
i
dopo missioni, il compito di prendere il resto del corpo...
salvò la memoria ma si rammaricò per quel gesto
d'impeto
subito dopo, affermando che era qualcosa d fare solo in casi veramente
estremi, e quello non lo era. Era una missione tra milizie africane
per... oh ma dovrebbe saperlo... comunque tornò alla Torre
designata con la sacca e affermò, poi tornata qui, che
quella
azione era per lei riprovevole essendovi ltre vie, e che il concetto
dele memorie qui valeva tutto. Aveva imparato da un ricordo dove aveva
agito d'istinto e la cosa sarebbe cambiata... e la terza..."
"...scusi ma il modello R perchè è semre
danneggiato?"
"... Lis è un modello da ricognizione e azione,
ome d voi l'avanguardia, R è
più improntato come elemento di testa per le interazioni con
i
soggetti, parlando sei lingue più altre implementabili, ha
vaste
conoscenze psicologiche che... insomma, come lui ha detto è
un
ambasciatore deldialogo e accordi, mentre Lis è
più di
controllo e sicurezza, azione e copertura, ma sarebbe lunga... le
mostrerò i dati più tardi... ad ogni modo il
terzo non
finì in sparatoria, certi cartelli, mafie e soggetti
pericolosi
considerano le risposte come un'esecuzione... ma non sanno che non
hanno davanti androidi, e seppur non con abilità da
combattimento, R saprebbe difendersi, ma le circostanze a volte
portano a incidenti... sopratutto se ci si copre a vicenda, visto che
lui tende nonostate tutto as coprire lei senza che vene sia
bisogno... forse è anche colpa nostra, essendo Lis l'unico
modello della sua categoria, gli bbiamo chiesto di controllarla e lui
credo abbia travisato e li stiamo monitrando....
così lui fu investito da un furgone risultando danneggiato
negli
arti, eran etrambi un bersaglio e la squadra in arrivo
convocata
dall'handler di entrambi che resta semre connesso... Lis doveva
decidere... hackerate le telecamere del posto, osseravammo la scena.
Lis
aveva preso il corpo danneggiato , spostandolo, e in un attimo di
quiete mentre i Meepit agivano come copertura, tentò di
forzareil boot di sistema invano per tre volte, la quarta
riuscì, ma anche la testa aveva subito danni così
fece
una cosa per noi fuiori logica, visto le sue direttive. Doveva
freezzarlo, cancellare i dati e sospendere l'Os fino ad azzeramento
completo comfeermato e lasciare il corpo ai gruppi di recupero.... lei
invec tirò fuoiri i connettori per collegamento
fisico per le missioni con macchine non in rete, e si
collegò
diretament tramite i jack fisici... partizionò la sua
memoria
principale enon quella epr le missioni e procedette a un set
clone, ossia a una manovra di copitura di un disco verso di un altro...
le ordinammo di non farlo prchè in quel caso se
qualcosa fosse
andato storto anche lei avrebbe subito danni di memoria e
funzionamento... si alzò da che era accovacciata,
fissò
la telecamera da cui la osservavamo e procedette alla calibratura del
suo sistema per accogliere la copia perfetta di quella di R che era
sconnesso nelle sue funzioni logiche. R possedeva delle informazioni
che non potevano così essere riferite, lei eseguì
un
overclock del suo sistema affinchè l'OS e la Cpu si
sforzassero
per seguire anche la scan di R, superando l'idea del sistema unico
individuale. Con tutto i lsistema sotto sforzo, parlò con R
per rivelare le informazioni necessarie finch
riuscì a
tenere, quando er asul punto di andare in crash, arrestò
forzatamente R e proseguì con lievi danni che la riportarono
a
casa, ove abbiamo travasato la scansone di R, rimettendola integra in
un corpo nuovo... mentre lei ebbe necessità di un cambio
forzato
per il sovrccarico... alla nostra rischieta di spiegazioni, rispose
semplicemente che senza le memorie non poteva essere lui, che i tre
giorni passati nella missione erano necvessari per R per manetenere il
suio status quo psicofisico, restando efficiente... senza le memorie
non si è più niente, senza ricordi cade anche il
concettodi individualità e coscienza e non poteva permettere
che
un membro degli Hyman cadesse, perdendo la sua individualità
ed
essenza... in pratica perdendo se stesso..."
"Capisco... " fece Gassk che aveva riscontrato ocncetti simili nei
Resoconti di Lia e in certi pensieri di Kianta. Lei si scansionava
sempre ogni settimana o se usciva dallo Chateau così da non
perdere mai parti di se stessa. Jd gli aveva detto che era rimasta un
pò triste della scelta della sua Se originale, tra le tante,
di
cancellarsi per permettere se tutto andava bene, a lei di esistere e
tramite Veròna, essere il seme della speranza... Ma
perchè Lia fece nascere questo progetto?
" er gli androdi la vita è un Oroborus, tutto va allo stesso
modo... vita e morte per loro sono tutto e niente allo stesso tempo,
esistono per delle responsabilità non da loro
scelte e volenti o nolenti devnotuto alla causa... eppure le diretytive
di freezing ed eliminazione della parte digitale
del soggetto fa insorgere in Lis profondo risentimneto... odiando il
ciclo in cui sono bloccati. Si emoziona all'idea di avere finalmente la
possibilità di salvare qualcuno, anche un non
umano, e fa
di tutto per riuscire senza perdite, ma a volte ci fa preoccupare....
Oh, scusi..." fece la donna, chiamata al telefono "Oh, si certo.... ma
in questo momento sono..."
"Se ha cose da fare, nessun problema, andrò a quella
riunione
così capirò meglio le cose" le disse Gask e la
donna
tentennando un pò,. accettò dicendogli di
aspettarla
là anche dopo il termine degli oratori e magari ocnoscendo i
modelli. Così lo lasciò davanti la grande porta,
al
centro di quel corridoio dove erano andati Lis ed R, finhè
qualcosa non attirò la sua attenzione.
CèRA UN ROBOTTINO.
Un robottino strano, che sembrava quei cestini per la spazzatura con il
coperchio tondo e la sezione di coperchio basculante che tornava a
posto appena tolta la mano con un sistema sotto di ruote che
però on sivedeva. Stava a girare per i corridoi ad
aspirare
ramite una specie di proboscide dal petto i rifiuti se c 'erano o la
polvere, non capiva. Sostava vicino a un cestino particolare dei rifiui
fisso, on era dritto come i cestini normali, ma inclinato in
avanti di tot gradi come se stesse cercando di guardarsi i piedi e
aveva nella testa tonda due ovali con occhi digitali che mostravano le
emozioni. Si sovrapponevano occhi curiosi, arrabiati, straniti e via
dicendo mentre osservava il pavimento e la testa si lazava max di tot
gradi per guardare in alto. Gask decise di infishiarsene ma accadde una
cosa. Uno scienziato trafilato appallottolò alcuni
fogli che
teneva in mano e invece di fare canestro nel cestinmo, mancò
facendo balzare la palletta creata sul muro e poi a terra. Il robottino
fissò, alzò la testa basculante nella zona del
collo e
iniziò a inverire.
"Aò, giovanotto!! Che dobbiamo fare, un pò di
educazione
ce la mettiamo tra le formulette di fisica o devo venire a buttarti la
roba in camera tua e ppoi fissarti con sguardo cattivo mentre dormi!?
EEHHH!?"
Gask ruotò la testa di colpo shockato, non per come il
robottino
aveva agito che di suo non se lo sarebbe mai immaginato, ma per il
modo in cui parlava. mentre l'uomo si scusava e correva
via,gask si
avvicinò al modello di pulizia che sembrava avere una IA e
gl
isi rivolse.
"Senti... tu comunichi con gli umani? Posso chiederti se anche tu come
altri soggetti artificiali, hai una scansione di Lia?"
Il robottino che stava aspirando la palletta con la proboiscide ,
ruotò la testa verso di lui, alzò la parte
basculante del
collo per guardarlo e la zona led con gli occhi sembrò
impazzire, mutò espressioni in pochi istati per poi vtlarsi
anche con il corpo vero di lui, lanciagli la palletta addosso e
scappare via.
Gask restò esterrefatto, lo inseguì e
finì in un
corridoio che pareva più isolato degli altri, per
raggiungere il
picolo esserino in una sezione con porte a vetri. le quali si chiusero.
Gli auricolari che utilizzava per comunicare con Jd e gli altri sempre
messe, inevce
di tenere un telefono in mano, si attivarono e una voce gli
parlò.
"Cosè che sei venuto a fare qui!?"
Gask si voltò e dietro la portra da cui era entrato, chiuso,
cèra lei a fissarlo come uno scienziato con una cavia ,
mento
verso il petto e occhi seri.
"Il mio lavoro... ma voglio sapere perchè tu esisti...."
"Che razza di domanda...." sbuffò Lis "Gli androidi
HYMAN sono divisi in
modelli specifici per ruoli definiti, come soggetti migliori per certi
incarichi e missioni divenui difficili ed estreme per gli umani con
tutte le tecnologie attuali... noi
siamo stati creati per la speranza..."
"da Lia... posso dirlo!?"
"... ho oscurato questo corridoio e questa stanza, ai costrutti di
controllo sembrerà tutt ok... andiamo a noi... qualcuno qui
dice
tante cose su di te..."
"Qui?"
"... una Ia di protezione mi ha mostrato se stessa alle tue spalle
mentre parlavi con noi con la direttrice, era dietro di voi, e mi ha
riversato in memoria tanti dati da avere un quadro su di
te.." fissando poi accigliata alla sua sinistra "anche se un
pò troppa roba, che dici!? Un pò meno..." tornand
a lui "... anche
se sono curiosa... che legame avevi veramente con la figlia della Me
originale?"
"si inczzerebbe se le dicessi se è sua figlia... e direi
anche l'originale da quel che so..."
"vero... ma è per chierirci meglio in poche parole...hai
notato
come la sua scan è stata utilizzata anche in droidi
faccendieri... o meglio, loro non hanno scan, ma una IA che ha appreso
dalla scan e ora sono capaci di determinarsi per lavorare e agire... "
"è inquetante se posso dire..."
"perchè... anzi, prima di questo, Legeia mi ha detto che
cè un file... un file che tu non hai ancora mai aperto e ti
spiegherà meglio qualcosa sulla Me originale, l'umana e del
peerhè ... di me...!"
la stanza si adombrò e comparvero delle scritte per la
stanza finchpè non scomparvero.
"Anzi, ancora no... te la metterò come una scena che lei
vide in
un cd dove il protgonista in un gioco virtuale entra in un a mbiente e
vede uno scrigno, abbracciato da un soggetto che incoinsiamente
consoceva e allo scomparire di questo, apre lo scrigno rivelando un
messaggio... dai, vediamo quanto giiochi... "
"Mi prendi in giro...?"
"tu non vuoi capire...!?" gli disse all'orecchio sebbene on muovesse
mai la bocca, mai "accontentami e vedrai qualcosa di Lei anche dal
punto di vista..."
Comparve intorno a Gask un ambiente medievaleggiante come una caverna
adorna e un baule. D'improvviso un soggetto sernza volo
iniziò ad
abbracciare il baule per poi levitare e svanire. Gask si
avvicinò e fece il gesto di aprire il baule e qualcosa come
una
sorta di lettera iridescente fluttuò sopra il baule,
finchè Gask fissò Lis e quetas gli fece con un
gesto il
segno di andare. Voleva che -toccasse-?
Gask lo fece con un sbuffo e il baule e l'ambiente scomparvero,
rivelando un testo a mezz'aria che lui iniziò a leggere.
La speranza fugge via,
il mio corpo
è in agonia e nel cielo cè solo
oscurità...
l'orologio adesso è fermo e non darà
più il tempo,
ormai urlare non servirà... è chiaro che non
cè
nessun'altra via , è questo il prezzo per gli errori che ho
commesso e devo pagare? ... se è ciò
che vuoi
così sia, se vuoi punire la mia anima io lo accetto ma qui
ci
siamo solo noi tra i pianti e el grida inutili ... siamo il
canto
di un mondo a pezzi ormai ed è stato inutile, non mi importa
perchè io avevo qualcosa... se mi è
concesso un
sogno vorrei un fuituro qui, qui con te ove qui la vita non si
è arresa, la natura è rigogliosa e il vento
continua a
soffiare gelido. ogni azione è ormai sotto la polvere ed
è chiaro che non cè nessun'altra via... quanto può
far male una promessa infranta? se è
ciò che vuoi
così sia, rinnego il mio sogno, sono qua sebbene so che
cè ancora amore in questo mondo, se restassimo noi, e anche
se
è tutto futile non mi importa se cè qualcosa che
provo
... siamo il canto di un mondo a pezzi ormai e anche se tu
non mi
ascolit e anche se non esisti...
"A cosa si rifeerisce questo...?" le chiese, fissandola attravero il
vtro della porta
".. sono stralci che ho ricevuto da legeia, non conosco tutto ma se
leggi e provi ad alscoltare le parole... potresti capire
perchè
io o altri sistemi esistiamo..."
gask allora tornò alla letteras che mentre leggeva, scorreva
in alto.
... sento un vento
gelido che attraversa ogni mia parte e su di me ci sono
solo le tenebre...mi abbandona l'energia e tu ancora no nci sei e
quindi la mia maledizione quale è? ... sento ancora le mie
colpe
ardere e il sogno che tu hai edntro lo porterò
per sempre
dentro di me, sebbene ormai io pensi solo a me... "vorrei più
tempo con te"
non importa quanto duramente abbia pregato e allopposto lottato e
fatto, i segni dello schifo sono rimasti e la vià
è diventata mia nemica. per questo
noi siamo qua a cantare di catene e di libertà e il
futuro si allontana da noi mosrado come avessi ragione e
noncè
tutto per tutti. oro, potere,
superiorità, figlianza, schifo a profusione per chi
l icera e fa carte false, quel poco che desideravo così
impossibile, per me...... un'altra volta ancora la mia
felicit
svanirà osserando intorno a me polvere di ruggine di una
vita
che non cè più. per la mia di nuovo
sorgerò? sento ancora le promesse rompersi,
il tuo sogno lo getterò con forza dentro di me ma
è tutto
finito ormai. sull'orlo di un mondo
inutile, flagellati dlla nosrta umanità in
un mondo che corrode anche no,i qesta mia preghiera di perdono o
risposte non avrà voce, ma vorrei che...
"Qui quando pregava ogni Dio per morire o...
quando!" domandò gask
Ho come la sensazione
che sto perdendo la speranza nel mio corpo e nella mia anima e il
mondo, sembra così inquetante anno dpo anno... mentre il tempo si ferma
il silenzio inizia a traboccare da soffocarmi, facendomi scivolare
nella melma.. le mie urla
nei miei pianti passano inosservate e mi chiedo se esiste un
Dio... Dimmi almeno se mi stai punendo... È questo il
prezzo che sto pagando per i miei errori commessi
in passato per far felici gli ltri? anche se grido
così forte, perché lo stiamo gridando,
anche se le nostre parole sembrano senza senso ma vorermmo che ne
avessero, è come se stessi portando il
peso del
mondo, e ancora vorrei in qualche modo poter salvare ognuno
di
noi evolvendoci ad esseree Umani.,.. ma la verià
è che sono sola, e anche se con cosa mi dava
Milan potevo, vedvo di essere una goccia contro la speranza di tutti
vacillante che fermaa ogni cambiamento... Forse se continuo a
credere il miei sogi prenderano vita, essi
verranno alla luce magari, anche tramite i miei cari figli... dopo
tutto quello che ho dovuto affrontare
ma vedo ache in questa vita dopo essere scappatya di non avere... non
ho...
Una preghiera che si ripete
Finalmente ho trovato il mio posto nella vita. Un posto in cui sono il
più vicino possibile, ma eternamente distante... a te.
per che cosa ho fatto tutto quello necessario ad arrivare fin qui? Cosa
giustificano le mie azioni come Veròna se
l’entità superiore per cui ho combattuto non
c’è mai stata? Qual’è il
movente dietro tutta questa sofferenza?
in un campo di senzatetto mi hanno parlato... ho capito che per lumano
medio come gli animali, che se smetto di mangiare ,i miei occhi presto
si chiuderanno e il mio cuore finalmente prendera ' pace ..
che senso ha la mia vita ora ? Qui dicono che se ci fosse qualcuno
disposto a tenermi con sé per sempre, per quel che mi resta
da vivere ,insomma una famiglia, una vera casa, la la mia infinita
malinconia potrebbe trovare un argine e io potrei ricominciare a
mangiare di gusto . Vorrei poter credere a ciò che mi hanno
detto ... ma nello stesso tempo io non sno per una morte del genere, io
sono umana e dovrei morire come un'umana...
I miei pensieri...
Non importa quanto sia difficile o doloroso... non si sono mai arresi.
Hanno continuato a combattere, perché credevano di poter
vincere un giorno!
ma non
importa quanto duramente abbia pregato ogni Dio
esistente... i segni della guerra del concetto -la via è u
na
giungla- sono rimasti e la vita è diventata mia nemica.
... "Perché
desidero il tocco di qualcosa che non esiste più?!"
Non sono del tutto
sicura di cosa significhi piangere veramente oltre
la disperazione della mia esistenza prima, o anche se abbiamo un'anima
di cui occuparci... o siamo mere scimmie che credono di essere
superiori... ma on trovo risposte per comprednere me e cosa sento
dentro e mi ritrovo, ma la verià è che sono
sola....
" E ora, mio leader, raccontami un pò di cosa tu desideri,
il tuo sogno dietro sacrifici e perchè noi esistiamo..."
sorrise Lis dietro il vetro.
Gask resse lo sguardo di Lis come a voler capire se scherzasse o meno.
Ma lei aveva un'espressione, tra le altre molto umane e lui
non
capiva che meccanismo facciale ci fosse dietro, quasi delusa
e rassegnata.
"Capisco che tu non l'abbia consciuta di persona, o almeno, prima di
quel vostro incontro al laghetto..."
"Come..." fece lui stranito
"Mph..." sorrise beffardamente "Lia creò molti modi per
connettere noi suoi figli e comunicare con loro anche a distanza... lei
che non era deguata nè capace
di concepire dei igli biologici dal suoi corpo per certi fattori, colei
che aveva una
visione più ampia di amore e figlianza, scelse di crearne di
nuovi che..."
" e LE QUATTRO CHIAVI?" fece lui offeso "ho scoperto di questa cosa,
perchè ha fatto generare quattri Chiavi a quel modo...
perchè ha riservato loro questo!?" fece Gask irato
Lis sospirò e chiuidendo gli occhi vide riavvolgendo le
memoria della can una scena.
laboratori sotterranei
"non si poteva tornare
indietro, ma ora
ancora di più... ed è tuo compito preservarli,
amica
mia!" fece David avviciandosi a lei, che restava in blazer e pantaoni,
fumando col bocchino, davanti il vetro nascosto che dava a una stanza.
Con quattro oggetti. E fissava cosa si muoveva all'interno.
"DAvid... siamo amici!?
se tu lo
ritieni ne sono felie, ma è anche vero che ci lega un mutuo
patto... io tramite gli Ori da cui ho nascosto un quinto, ti
sovvenziono i tuoi test ed esperimenti e tu lavori per me per cosa mi
interessa..... Siam amici per tale cosa,
no...!?" fec lei fissandolo attraverso il riflesso. Lui rise ma poi le
si avvicinò. Osservarono quattro
neonati nelle
cullette mentre altrettante infeermiere li prendevano e li stringevno
per portarli via, lasciandoli ancora un pò davanti al vetro
per
essere osservati tra le loro braccia.
"E dunque, amica, adesso
li
affideremo alle famiglie selezionate che controlleremo scrupolosamente
ogni giorno fino alla maturià dei soggetti...capisco la
voglia
di avre figli e crescere una nuova vita, ma accettare un neonato di uci
non si sa nulla solo aderendo al nstro progetto, perchè per
altre
vie non potevano adottare, e accettare di esser genitori di cuore e non
di crescita... di loro non daranno niente..."
"Mh.. la pensi
così...!?
Tu...!?.. i tuoi on li guardi mai, ti vedono per cam e tu sei il
caposcienziato e direttore, non un pirla qualsiasi... e parli di loro
come
stupidi perchè pur di avere una vita nuova da vedere
sbocciare
nelle loro vite e crescre di prima mano anche se hanno firmato un
contratto ove non impartiranno niente di sè di
volontò..., hanno accettato tutte le nostre
clausule con
limpegno di aderire compoletamente o l'affidamento cessa ed esso vale
as livello governativo, per cui on hanno appigli ne altro.... da quello
che abbiamo studiato anche, non solo nelle interviste, ma nella loro
vit
privata non visti, mi sono sembrati i migliori, anche spulciando loro
casa di nascosto da Terry o seguendoli dove andavano e che facevano...
e se
qualcosa dovesse andare male, anche spiando le connessioni di rete,
telefoniche, ambientali e altri, ho tutti i piani che servono per la
loro incolumità... e inoltre loro son o un tuo esperimento,
la
mente clonata come può svilupparsi, se anche senza l'anima
dell'originale i cloni si differenzieranno o meno..."
"era già da
prima che pensavi
ai cloni, prima di quel gioeno che inconstrati Milan e i ragazzi...
invec di essere tu l'incbatrice coime tutti ti dicevano che fossi
perchè eri nata con quell'organo, hai sempre invece
desiderato
altro... per te i figli sno ben altro he quelli che, come dicono le
donne per te stupide, partoriti con dolore... er ora questi quattro
cloni, che sarano considerati le nuove Chiavi, poichè
condividendo con te il 100% del tuo codice genetico e
particolarità, hanno tutti irequisiti per esseere nuovi
custodi
o protettori solo con la loro esistenza..."
"saranno loro a
scegliere che fare un
giorno, basteranno solo loro perchè
l'organizzaziione resti a
quei due stupidoni di fratelli e non finisca nelle mani di quei coglioi
delle sette... voelvano già la garanzia di stabilire i loro
gregari qui e controllare tutto... stò cazz! NON MI SONO
AMMAZZATA PER QUESTI MESI PER VEDERE TUTTO SPROFONDARE, HO GIA' VISTO
NELLA MIA VITA TUTTO ANDARE A SCTAFASCIO, QUESTO NO!"
"Calmati, agitarsi non
serve... ma quando dirai a quei due di loro... I tuoi testamenti
biologici..."
"NO... non sono
testamenti... loro
sono il seme della speranza nel caso con il lancio della moneta del
nostro test... Veròna sarà il terreno che
farà
germgliare quei semi... loro quattro saranno il tentativo ultimo di
trovare la felicità e se stessi... dovranno impegnarsi,
lottare
e dare il meglio di loro stessi trovando scopi e motivi per briullare
nel mondo... ma non permetterò che il mondo sia con loro cme
fu
per me... anche se, David, tiu prego, spiegami perchè di 4
cloni, ne sono nate 3 femmine e un maschio..." con un broncio profondo,
fumando apatica
"... neanche Gherald, l
genetista, ha
capito cosa sia avvenuto...secondo lui la cellula si è
sviluppata in modo anomalo e... non so che dirti, ma quando dalle
analisi abbamo visto che era, mh, provvvisto di qualosa... in
più...!" lasciando intendere la differenza "anche questo
è un qualcosa grandioso sta scoprire, non so
però
immaginare te in sembianze maschili... tui che odi l'idea di avere un
corpo di uomo..." ridendo bonariamnete mentre lei si voltava finalmente
con il viso a fissarlo iraconda.
"... e dunque, oggi loro
iniziaranno
la loro nuova vita... è un bene che io abbia pensato a
quelle
donne afflitte, per me, dalla patologia del -restare per sempre in
gravidanza- ove se non sono incinte si sentono perse... così
non
devono mettere al moindo figli che devono mantenere mentre vogliono
farne subito altri, hanno ottenuto il denaro per migliorare la loro
vita e mi auguro farlo con la testa sulle spalle.... e noi dei soggetti
sani
e perfetti..."
"identici a te
perchè in 4 vivano per 4 modi differenti la vita dche tu non
hai vissuto... si, lo so..."
"ridi, ridi... nessuno
capirà
che significano sono loro per me, per la nostra speranza e i igli che i
settori meccatronici stanno creando... tutti i soggetti sintetici che
nasceranno dai nostri progetti saranno i precursori del cambiamento per
l'uomo..."
"... QUINDI INTENDI....
"fece lui
preoccupato dopoo che lei ebbe premuto un pulsante che diede un avviso
visivo alle infermire di portare i neonati nelle postazioni apposite
ove le nuove famiglie attendevano "sei davvero sicura che sia idoneo
generare un progetto di governo con a capo questi Hyman...! voglio
dire, sono pur sempre scansioni di persone che abbiamo scelta, sono
d'accordo, con certi paramentri ome per i genitori ma..."
"cosa proponi...
l'uminanità
èp sempre propensa allo sterminio coatto e reciproco....
guerre,
conflitti, schiavismi di ogni genere, sfruttamenti e smania di potere,
celebrità e denaro e... sai che la lsit è lunga e
da due
decenni con i nuovi nati allevati dlla mia generazione più+
o
meno, ci sono più stronzi analabeti e maleducati che in
passato quaNDO ALL'EPOCA SPEREAANO NEL MIGLIORAMENTO...... tutto sta
degnerando... la civiltà umana
perchè idoltra DEI secondo te, o vuole dei capi, re, gente
che
li govera e dica che fare... è insito nell'uomo, tranne
alcuni,
ma se si lascia da solo senza una guida, questo tende sempre alla
distruziione e schifo... cosa vuoi mtterci ad amministrare e goveernare
i paesi, le IA...!?" fece lei retorica
"... non possiamo mai
sapere,
nonostante tutto, come ragionano davvero le macchine, ecco
perhè
hio insistito perchè fosse la tua scan ad esseere utilizzata
come base da far analizzasrte alle Ia e poi far interagire te stessa
con loro... e comunque..."
"...Pensi davvero che far nascere quattro cloni le cambi la sua, di
vita...!?"
Lis tornò dal riprodurre quella parte di memoria fissandolo.
"So bene da quanto Legeia mi ha riversato dlla Rete privata di Lia, che
sei un o sproveduto su molte cose.... che cosa Kianta ha conservato
lì, descrive cme sei arrivato senza sapere niente se non
combattare per chi ti comprava fin da ragazzino, all'avere na carica
e delle responsabilità di cui no nsai nulla... mia madre ti
aveva detto che era disposta ad aiutarti finchè serviva,
fino al
ritorno di quei due se apreivano gli occhi sui pericoli dei..."
"... se loro amano le sette... che male cè...!?"
"...tu conosci le storie dei santoni e messia vari, fino alle sette e
cosa hanno fatto...!? Kianta stessa ha incontrato qualcuno dei tizi
guarda caso quel giorno che siete caduti elle fogne e ne siete usciti
insieme... ha ceercato di evitare come potev il finire male del luiogo
che anche per Lia, come Kianta stessa, era alla fine una casa... si,
lei non riusciva ad andare avanti e -vivere- come fanno tutti
che
trovano scopi e motivi in mille cose... ma puoi fargliene na colpa se
decise di sfidare tutto e tutti, qui che poteva, creando noi ma ache
quei bambini... i suoi cloni genetici ma non per egoismo...
lei era
una eppure era molte, ossia tutte le se stessa create nei suoi mondi, e
anche noi che siamo suoi figli, che abbiamo in mano iil suo cuore,
capiamo e comprendiamo... se non si conosce il cuore delle persone, non
si può e deve giudicare... quei bambini sno parti di se
stessa
che vivranno, finalmente, come lei non riuscì, sono un suo
modo
per dire agli stronzi, da professori a chiunqe, che le dicevano che non
valeva niente, che era ossigeno sprecato per il mondo... che era solo
una
vergogna aveerla intorno, che ... lasia stare tutte le cose che le
dicevano... una perona che aveva solo genitori, noin guide di vite che
i parlavano, si confrontvano con te, capivano come crescevi e che
persona stessi diventndo, che ti davano consigli... invece solo urla,
rimproveri anche per cose che nessuno le avev mai spiegato e poi
pensavano dovese sapeere, capire, regolarsi da sola, che a undici anni
dovesse essere già adulta ma non fare certe cose da adulti,
che
le dicvano che se voleva andasene e trovare la sua strada era una poco
di buono e sarebbe rimast per strada o altro... cosa pensi che una
persona come lei dovesse fare per sperare che almeno qualcosa, di se
stessa, restasse e vivesse ma non le è mai
capitato...!?"
"..."
"capisco il tuoi punto di vista, sei una persona diversa da lei e che
dopo una vita tragica e che conosci solo le guerre, hai
imparato cose nuove a cui ti agrappi allo Chateau... ma le persopne non
pensano tutte uguali, e per un latod irei anche meno male, o il mondo
non sarebbe progredito, credimi, di libri e documenti del passato che
lei ha letto... per le menti diverse e aperte come lei che il mondo
è uscito dl buio e ombra del medioevo... ma anche
così,
non puoi capirla senza vedere e osservare il suio cuore dalle sue
parole... anche se sarebbe meglio parlarle di persona... io che so, per
la scan che ho implementata in questo corpo artificiale... e di nuovo,
quei bambini... lei che si è sentita solo qualcosa di basso
livello da usare..."
"..."
"... dalla speranza di un amico speciale ma non amante,
non riusciva....che eera Rò ne ha... avuto oslo dolori... tu
non
hai idea che cosa significa scorrere i dati della scan e sentire, per
il modo in cui sono stata creata, il suo dolore, terrori, paure e
incertezze e la lista è lunga... scorre tr i miei
circuiti che
mi mostrano cosa si dovrebbe provare come fossi umana... la cpu e il
modulatore.demodulatore edlla scan perchè io esista e abbia
le
vecchie conoscenze restando un soggetto nuovo e diverso... io li
avverto che creano risonaza che mi fa stare male... ZAy e Ric le
dicevano -ma no, tu non devi vedere la vita degli altri- senza pensare
che magari vederli con altri poersone o dalle foto, sorridenti a fare
qualcosa che lei non fece mai, ma solo vedere gli altri... che quelle
persone che la uccisero pezzo dopo pezzo, che ridevano mentre lei si
arrendeva.... decise di arrendersi e basta, perchè nel buco
di culo
dove viveva erano merde a mai finire.... perfino io vedendo cosa
faevano come se rivedessi con i suoi occhi, vedo come non ha logica i
loro comportamenti... è veergognoso, da schifo cosa facevano
divertiti e perchè per loro er giusto e necessario fare quel
che
hanno fatto contro una persona solo perchè -non era come gli
altri- o non voleva e riusciva a fingere di esseere cosa non era, e...
non importava a nessuno come stesse. Doveva dare sempre,
sempre il
massimo, esserci e rendere... e se non dava... Quando si soffre di
depressione, una delle cose più difficili da fare
è
riuscire a concentrarsi in tutto... in una lettura, in
un’attività, nel lavoro. La mente è in
un
loop perpetuo distruttivo e non si riesce a smettere di pensare.Ci
rende fragili e ancora più confusi e si finisce
peer
cedere, peggio se ti alzavi al mattino e avevi quella famiglia a modo
suo tossica, uscivi e andvi a scuola o gli impegni dopo il dipoloma e
ti sputvano in faccia come a casa e ti trattavno da schifo nonotnate
cosa facevi e meglio degli altri, sola... tornavi a casa e on avendo
null da fare fuori senza nessuna persona e senza soldi, restavi in
quel posto tenuto da schifo a disperarti speerando di andare
finalmente a letto a dormire... ma per i dolori della malattia e la
disperazone non riuscivi e il loop continuava... che doveva fare
secondo te?... una sensazione di impotenza e
incapacità di
agire, prendere decisioni, anche le più piccole e semplici,
vedere qwualcosa di bello seza iniziare ad andare n el panico.... che
non
duri che un ninete rispetto al resto o ti venga tolto altro... costa
una fatica immane. .. e ancora, perchè schifato da questi
bambini...? .... anche tupensi che si debba farte come tutti
alla
vecchia maniera, perchè nata donna, fartsi scopare da un
uomo,
il meno peggio, e fare una fmaigia legittima con dei figli, che devono
venire primadi te stesso in tutto da annullarti, e soffrire
peggio di
prima per una vita non sua...!?... TU ANCORA NON HAI CAPITO CHE LEI NON
ERA TIPO DA FAMIGLIA NORMALE, DA IMMOLARE SE STESSA ANCHE NEL
CORPO
PER FIGLIARE E MAGARI ALTRI DISPERATI ESISTENZIALI, SOLO PER GLI ALTRI
PERCHè UNA DONNA FA QUESTO, CADENDO IN UN VORTICE DI
SOFFRENZA
PERCHè NON ERA PER LEI... ERA NON ERA PERSONA DA FARE CIO,
NON
ERA PER LEI, LEI ERA .... era qualcuno che voleva essere
sempre
in giro, osservare, agire, interagire con le persone, ... lei era
qualcuno del vivere al centro del mondo e non relegata ad incubatrice e
oppressa in casa da un ruolo non suo... levando il fatto che tu sei
uomo, non
la conosci e on puoi capire cosè stato per lei quel viaggio
in
Irlanda cn Zay dove si è scontrata faccia a faccia con la
realtà... e poi allo Chateau, quando ha iniziato ad uscire
nel
mondo e andrsenen in giro e AGIRE... si sentiva in quei momenti viva...
io che avverto ogni oscillazione e risonanza di cosa provava nei miei
circuiti, non puoi comprendere cosa significava per lei avere qualcuno
accanto che ti amasse perhè tu sei tu, e non si aspettavsa o
pretendeva cose da te... che tu davi cosa sentivi e nel momento che
sentivi ed eera qualcosa di prezioso così...
quasndo era
là fuori a fare qualcosa che sentiva giusto e la faeva stare
bene, lei piangeva dentro lo stesso... perchè era al culmine
della sua esitennza mentale e si accorgeva come e per cosa era nata ed
era portata. Altri l'avrebbero definita una nomade, nello svolgere
delle missioni speciali sue andndo qua e là, con quei tre al
seguito, e sentendo di tornare a casa solo al bisogno... lo Chaterau.
Lei non era fatta per il ruolo medio delle donne, on era come volevano
che fosse, o vivere incatenata
alle radici... voleva passare il tempo del vivere in moto, ossia dove
sentivas di andare, facendo e
non solo parlando e ringraziando per questo..."
"quindi tu dici che il fatto che è sempre impegnata in giro
a
fare robe, a incontrare persone, a turarsi tra Torri e strade e..."
"... il sentirsi vivi non è solo svolgere l'arco della
propria
esistenza con le tappe o come le chiamava lei, liste della spesa... non
voglio sbilanciarmi ma la mia scansione non è quella del
test...
intendo che non termina con il test di David dove lei si addormentava
per sempre e si scopriva cosa il fato dava... ma un pò
prima, e
so bene dentro di me cosa provava in tutto ciò... non posso
permettermi di dire felice e realizzata. Sebbene con lei non ci fossero
spersone speciali che desiderava, con cui condividere e passare il
tempo
di ciò felicemente, ha avuto validi amici dopotutto...
questo
deve frti cpire che persona fosse e come arrivò da
ciò
che era da bambina, a una persona insicura, indecisa, paurosa, inapace
di avere poi più la forza di lottare e scegliere di
feermarmi, a
tremare come una matts dall'ansia e attacchi di paura senza riuscire a
fermarsi, o agire con trrore del giudizio degli altri come le urlavano
da piccola da essere vista come sbagiliata e tutto il resto... la
giudicavano e via, senza conoscerla, senza pensare che forse le
apparenze di poco sono errate... e quindi, che pensi dovesse fare...!?
se non decidere di fottere il sistema e farli venire al mondo
perchè lei continui nonostante quanto le dicessero, alla
faccia
loro... e che quei quattro vivessero qualcosa di meritevole, con guide
di vita, senza finzioni ma sapendo però perchè
con le
guide di vita accanto, come comportarsi, gire, afrontare ogni
avversità senza ritrovarsi come lei..."
"..."
" le persone che l'hanno
distrutta vivevano, Gask... per ciò, quel poco che
desiderava,
vivevano e sentire dire d ZAy e marito quelle parole per cui non doveva
guardare gli altri e fare pensieri positivi, come se as persone del
gener fosse logico dirlo.... quando tutto andò a
puttane in tutti i sensi restando sola, senza niente e trattata di
serie Z per tutto... per lei nonostante tutto, siamo noi i suoi figli,
non quei bambini... le Chiavi sono le se stessa rinate, tutto qui, che
si autodeteerminerano ma vivranno... nessuno piò cpire,
levando
le stronzate che pensa la gent invidiando, tipo i soldi, casa grande,
lavoro di alto livbello, rispetto e considerazione e stronzate
simili... per lei le cariche e compiti erano responsabilità
da
fare per dei motivi un pò come i padri della costituzione
del
suo paese, quando er un onore dare ciò che si eera e si
sapeva
per il paese e popolo ricevendo il salario di un operaio... che il
giudizio degli altri valeva per cosa si era fatto e dimostrato, non
altro... ma non divago...e poi il fattore sesso... lei non era come gli
altri, non capisco io stessa se lo sentiva o se no, lo capiva come un
fattore non den igrante...per lei non era qualcosa da sentirsi in
difetto, non provava niente e non aveva crucci su ciò, ma
furono
gli altri a potqarla alla disperazione... se non ti sposi sei monca, se
non hai figli non sei una donna, se non sei una donna e moglie e madre
sacrificandoti dal dsarla perchè devi o ti si lascia,
perchè se non metti i fgli al primo piano non sei niente,
se, se
se... ecco come si è sempre sentita. E ancora
però,
qualcosa dentro di sè lo desiderava..."
"..."
"Why do I desire the touch of something that no longer exists?!... se
lo ripeteva come se avese vaghi ricorda di qualcosa di forte che
conosceva ma non aveva... e poi, ...Si sta solo
a pensare a quanto si voglia... intendo l'altra persona che resta on te
o non ti ttratta da schifo SE... ma per lei cèra
più di
qello. Ogni persona la prima cosa che pensa automaticamente
è
scopare o quelli più educati fare lamore...ma per una come
lei
cèra ben di più... se si ama si deve anche usare
un altro
termine al posto di quello, -scopa- ...e chi capisce il nesso
comprende... a -ama-,-salva- e -uccidi-, e
ancora -odia- e -bacia-... questo è un concetto
che so da
dove deriva ma per lei, per quei due a cui è collegato, era
qualcosa di grosso e...
cè mai stato si chiedeva una possibilità per lei,
per
avere quel poco che desiderava? niente lista della spesa classica,
qualcosa che per lei fosse famiglia senza essere di sangue,
legami ben
diversi dei canonici, fratellanza ed empatia e... e poi il fattore
fortuna... La sfortuna generalmente è dovuta a uno sbaglio
di
calcolo. Di conseguenza, non provava nulla al pensiero di gettare via
la sua
vita, perchè ....ripercorrendo i suoi ricordi mi affiorano
solo
vaghe parti... -Nessuno ci aiuta. Piangiamo, urliamo e...-, -nessuno
combatte senza un motivo, e ci serve un dio per cui valga la pena
morire... e a volte è necessario divenire se stessi, il
proprio
dio...-"
"OK... ho capito..." disse Gask neervoso "se dici che..."
Ma intorno a lui, mentre Lis chinava il capo addolorata, comparvero di
nuovo delle scritta in inclinazioni, font e colori diversi. E grandezze
diverse.
Una preghiera che si ripete
Finalmente
potevo aver trovato
il mio posto nella vita. Un posto in cui sono il più vicino
possibile, ma eternamente distante da quel qualcosa per cui provo
mancanza
per che cosa ho fatto tutto quello necessario ad arrivare fin qui? Cosa
giustifica le mie azioni e decisioi se ciòper cui ho
combattuto non c’è mai stata?
Qual’è il perchè dietro tutta questa
sofferenza?
l’unica cosa
che ricevevo erano
sguardi schifati e disapprovazione, relegandomi nel fondo di tutto, in
classe, tra persone o in altro
con profonda
preoccupazione
le stelle brillano solo quando sono in contrasto con la notte
cè bisogno di
una guida nella vita per avanzare nell'oscurità
Guardo lo
specchio, il suo riflesso, vedo solo la mia insignificanza. e
così io...
il cuore che nion dovrei
avere soffre a qesto pensiero, soffre quando ricordi tutt...
tutti vivono e
sono del desiderio
non mi fido
di nulla voglio distruggere tutto ho perso la speranza in
tutto voglio ottenere tutto
ciò che desidero ma per il destino non valgono come le
stronzate degli altri voglio essere amata....
ho rinunciato al futuro,
perso isogni, sno stata macchiata dalla disperazione
perchè devo
essere solo io a cambiare il mio modo di amare?
ho iniziato a pensare id
voler far
qualcosa per rimanere qui, e ancora, non sono più in attesa
di
qalcuno che mi dica che sono la benvenuta
una come me, capace di
pensare a se stessa, non poterebbe mai pronunciare quelle parole
non
ho mai avuto nulla a cui dedicare la vita, da farmi assorbire
completamentye
non ci si deve
accontantere di nutrirsi di ciò che ci viene dato
possedere il desidereio
di migliorarsi è un pregio
in poche parole non ho
mai avuto la possibilità di essere stimata
lui è la
peersona che l'ha tirata fuori da una brutta situazione e le ha dato i
mezzi per sopravvivere
non ho trovato una
persona che voleva davvero guardarmi
Si rinasce ogni volta che si riprende in mano la propria vita
"...Lis...." fece gask nervoso
"NON CHIAMARMI COSI" fece lei dura "non mi piace quando altri mi
chiamano così... no, lascia stare..." fece come in preda a
rabbia
"ti tai facendo influenzare da cosa provava lei...?"
"Ecco perchè le mie partizioni di memoria le ho divise in un
certo modo, ciò che sono io in una, la scan in un'altra e
nonostante l'OS funzioni con la scan perennemente modulata e demodulata
nei segnali per essere letti e tenuti operativi, ciuò che io
sono ceerca di non attingere troppo alla scan... lascia stare,
è
difficile per te capire... e inoltre la risposta alla tua domanda...
perchè Lia ci ha fatti creare così, nnostnate
molti
modelli non antropomorfi diposnibili cher ancora non hai
visto...."
"...spiegami..."
"...uf... per il corpo..." fece lei schietta e Gask aggrottò
le
sopracciglia "...non capisci... per la sua vita e la malattia,
desiderò un corpo possiamo dire fisso, eterno, immutabile...
non
soggetto a modifiche ormonali o forma, da gravidanza, vecchiaia e via
dicendo,
questo per ciò che desiderava fare ma non potè,
qualcosa
si grzie alle nanomacchine ma... lei voleva qualcosa che non fosse di
mera carne... quasi a ispirazione che so, dei vampiri... non so se hai
mai letto la saga dei vampiri di Anne Rice, i libri dico, ma
l'unic cosa che lei trovava intressante dei vampiri dal primo iconico a
loro, lasciando le palle da discoteca imbecilli moderne... lei pensava
a un corpo artificiale dove esistere e cmminare nel mondo senza paura
di niente. Avrebbe speso l'eternità che esso le donava per
imparare, conoscere, capire, vivere tutto del mondo e impegnarsi a
cambiarlo... dall'infiblazione ai diritti delle donne e dell'uomo in
generale, a tutto ciò che le persone di mente diversa dai
fessi
sno riusciti a fare, elevando l'uomo ... o almeno così
doveva
essere, invece le geneerazioni dalla prima di lia a questa nuova sono
una massa di coglioni che lei... diceva non valeva la pena salvare, non
tutti... ed è così che si deve fare come Dio..."
"Già... è necessario fare come Dio...e dici che
non è estremo...?"
"tu comprendi prchè questo pensiero...!?"
"E mi vuoi dire che òlei vedendo lo schifo del mondo, non ha
pensato bene che... ideare la decimazione dell'umanità
vicina ai 10
miliardi, per fare cme Dio e riportare tutto alle generazioni
più
piccole che verranno, istruitein modo più sano e meno
merdoso
delle famiglie e religioni...!"
"Tu che faresti se le società oltre che reggersi ormai a
stento
della sanità mentale, molte sono distruttive... se le
peersone
sono cresciutye in modo sbagliato e rovinoso per la società
stessa... oltre il fatt che cosa ha fatto Dio nei libri è
gisuto e osannato, ma se si vule salvare il salvabile è da
condannare.... che fareesti rispetto gli ultimi secoli...!?" fece lei
con un
cenno del capo come a dire -spiega, chiartisci
"..." guardndo in alto come a ragionare "di sicuro fare molte campagne
di..."
"AH AHA AHA HA" fece lei divertita "come le cinture e regole
di
sicurezza stradali, consigli civici, sostegno ed aiuto poer asnziani e
bambini in difficoltà, le persone anche del vcinato, non
andare
tanto lontano, lasciat a loro stessi spesso vittime... e
questi
esempi stupidi... senzattto, luioghi degradti, azioni vergognose che
siano in scuole, ufficili, luoghi di lavoro in geneerale, qualsiasi
luiogo dove si assiste a qualcosa di vergognoso... non funziona
così, ragazzo!! o si educa e prepara la mente edlla gente
dallinizio della loro vita o loro accetteranno soloi atteggiamenti di
merda, vedasi dittature e simili... se cè da opprimere e
sfanculare, tutti pronti... no, ciò non basta! E se metti
punizioni sei merda e opprimente, si cerca di evitare le pene, non
si comprende... con certe menti non cè
possibilità e Lia
lo sapev bene, sebbene ci sperava, per qwuesto non ha mai avviato
niente..., e non intendo il progetto God, ma tutyti gli altri... per
lei togliere i figli alle famiglie per evitare soggetti danneggiati e
irrecuperabili er chiave ma vai a dirlo alla marmaglia che pensa che i
figli sono la cosa più preziosa perchè
cosa resta di
loro dopo... come la vita propria si fermasse solo perchè
non
figli sgorbi... è più profondo di
così, inoltre
l'uomo è un animale e come tale improntato per, a livello
cerebrale, vdere gli sgorbi come prima di se stessi perchè
l'unico mezzo di soprvvienza... quanto è animale questo...!?
Anche se sono merde atomiche tra l'altro... e poi tu dici di Lia e cosa
ha deciso... ma oltre questo, tu sei incazzato anche per come lei
gestiva le punizioni er la feccia... ma ci snon i tribunali e la
giustizia o torniamo indietro dici.... lei crede nella giustizia,
infatti lei opeerava contro quelli non denunciabili, definiti innocenti
o con pene imbecilli nonostante le prove di colpevolezza, e siccome
erano soggetti che rovinavano la società, così
come
fecero con lei a non farsi scrupoli a distruggerla e romperla... la
biasimi o condanni? I giudici sono quel che sono, sono umani e con
teste lasciam stare, se hai letto verbali e proicessi di alcuni che lei
controllò, anche tu penseresti lo stesso... lei se la prende
su
chi merita una punizioe da ricordarla a vita, non uccide ne niente... e
poi... niente lascia stare..." fece lei demoralizzata
"che è qesto...?"
"..." Lis alzò la testa "... è un codice
esadecimale ome lei
usava nell'ultimo tempo per nascondere quelle frasi e parti di testo
che
ho convertito e visto prima...si traduce sommariamente in ..:"
"per ora no... ho sentito abbastanza... vorrei..."
ma gask la vide sussultare e voltarsi togiendo le braccia incrociate,
verso la sua sinistra. Lis si eera voltata verso la sua sinistra a
fissare qualcosa.
"Dove eri finita?" chiese R. Gask non poteva vederlo ma solo lei
stagliata al centro della porta a vetri, che si metteva nelle solite
posizioni anche di Kianta, facendo peso s un solo fianco. le vocinon
erano date dagli auricolari ma a qanto pare quella stanza era da test e
cèra un citofono attivato in quel momento, e Gask no
ncomrpese
perchè lei parlasse agl iauricolari se cèra quel
merzzo
"...ERH..." fece lei chiamandolo come faceva sempre "non dovevi essere
al..."
"... ma tu sei sparita, avevi detto che dovevi parlare con K che stava
poco in là, ma poi non ti ho più vista... e
così ho cercato la tua localizzazione tramite Corium...."
"... cosa ti ha spinto a cercarmi?" chiese allora lei laconica
"Ho parlato con l'handler..." fece lui quasi feerito d qualcosa "... ti
devono affidare un incarico in solitaria... come mai!?... ti hano
cambiato direttive e non ti abbisogna di me...!?"
gask vide il profilo di Lis, ma lei alzò le sopracciglia
sorpresa e le partì un sorrisetto a
metà tra il dolce
e il diverito, che stemperò subito chinando il capo e poi
parlando
"...cosa ti turba? E' normale per noi ricvere incarichi vari... un
giorno siamo in coalizioni, quello dopo in partner a due, altre
ancora..."
"ma finora abbiamo sempre lavorato tu e io... noi siamo la squadra
Corior....!!"
"... rilassati, io..."
"E che significa che devono assegnarti una unità fisica
nuova!?"
fece lui quasi disperato, ta nto che Gask credette, restndo in
silenzio, credendo parlasse del corpo "... da quando ti dfanno un corpo
nuovo e diverso per un incarico se on sei tu parte della
squadra....perchè mi guardi
così!?...perchè devono calibrarti
in un corpo maschile, lavoran do sola!? Tu odi anche solo pensare di
risvegliarti in un corpo da uomo..."
"lo so ma sno gli ordini..." fece lei coin una smorfia
"E qindi...!? ci dividno....!?"
"Erh!!" fece lei gentilmente "un incarico non è un per
sempre,
tu sarai fermo a studiare di gestire, qui, la persona o soggetto del
nuovo
incarico, noi siamo modelli diversi e può capitare che io o
tu
..."
"DOBBIAMO SEMPRE ACCETTARE COSA DECIDONO LORO!??"
" i generali stronzi ci trattano solo come oggetti o pedina poer i loro
giochi, e tu sai che noi lo siamo... "
"Come no... fosse solo quello.... ci trattano tutti come se noi non
fossimo in parte umani, guardaci...! abbiamo l'aspetto dei nostri umani
e le loro menti, sebbene abbiamo deragliato in una nostra coscienza...
non siamo affatto come IA bacate che..."
Lis sospirò nel sentirlo così arrabbiato, mentre
lui pareva agitato, continuando a dire cosa pensava a lei.
"Tu sei così fedele e ciecamente coinvolta in quello che
credi... all'inizio penssavo fosse per questo..." e sebnne gask non
potesse vedere lui aveva aperto le braccia per indicare intorno a lui
"...qualcuno avrebbe detto che tu fossi la perfetta androide, stoica,
fedele e sottomessa, remissiva a ogni loro... ma... eppure nonostgante
tu e io sappiamo, continui ad essere come ci si aspetta... caliamo la
testa perchè sappiamo cosa siamo, ma io e gli altri vorremmo
almeno il diritto di essere qualcosa di più di quei h229-z
che ciucciano sporcizia in giro o gli helper che..."
Gask vide lei ancora di profilo... conoscendo Kianta vedeva in lei
molte cose simili, da come muoveva le labbra a destra e a sinistrea,
poi con i denti a pungolarle e infine gli angoli della bocca
corrucciati, come se ci fosse qualcosa che voleva dire, ma che non
poteva. lei diceva che non avrebbero dovuto permettersi le emozioni, ma
esprimeva sempre molto di più cme la sua controparte umana,
come se lui vedesse Kianta di nuovo.
"Lis... tu menti tutto il tempo su cosa fai e dove vai...ogni volta che
ti assegnano qualosa o vai da qualche parte in solitaria, non mi dici
mai niente.... noi siamo partner e amici, non siam algide intellingenze
artificiali che... ho bisogno di sapere che la persona più
vicina a me da quando mi sno svegliato..."
"...qale delle volte che ti sei svegliato!?" fece lei con un broncio
triste
"...che importanza ha...!? anche se non ricordo ore o qualche
giorno, non sono sempre io...!?"
"e se tu perdessi il te di ora che non ha scannerizzato se stesso
perdendo cose che poi solo io ricordo... a te sta bene!? O il
contrario!? A volte vorrei un corpo di lavoro con più
soggetti così che non si divnti così affiatati
che...,!" fece lei quasi chinando il capo verso giù in mdo
strano " ...tu vorresti esistere come un individuo certificato umano,
tra amici, persone speciali, restando te stesso come Hyman dell'Agenzia
ma con la consapevolezza che sei qualcosa a questo mondo e non un mero
tool....io so cosa sono, io agisco in onore di qualcosa che per me
è di alto livello e non posso spiegartelo, ma so nche che
finchè saremo questo che siamo, io varrò solo
come .... un androide da impiego. Noi siamo questo, elementi importanti
per l'Agenzia e l'uomo per incarichi trioppo rischiosi per un umano
reale... cosa noi possiamo, loro perdono la vita... la nostra vita,
amico mio, Erh, è diversa dala loro...."
"non è vero...!!"
"ERH"... fece lei dura "...
non
esiterei nemmeno un attimo a dare la mia vita in battaglia e ti spiego
perchè.... si, abbiamo il
compito nel caso di eseguire in qualità di guerriglia al
fine di
fornire supporto. Possiamo implementarte informazioni per creare una
identità nuova e fittizia per impersonarci un umano,
spacciarci per qualcuno on una maschera diversa al posto del nostro
volto e calibrazione della voce... possiamo raggiungere luioghi
pericolosi al limite non solo della morte, ma del poeggio che possa
sperimentare un umano di carne se preso e torturato... possiamo reggere
grazie ai nostri endoscheletri corazzati eppure fini e precisi in caso
di ingaggio di battaglia ed essere puliti, letali, dei cazzo di tank o
altra tattica o approccio come serve... ma se il corpo, il nostro,
cessa di funzionare e noi agonizziamo in terra, noi non moriamo
totalmente... rispetto a loro, gli umani, noi possiamo vivere in eterno
e perpretare la nostra esistenza caricandoci ovunque serva, che sia
nella Rete o in ogni apparecchio che regga la nostra scan... solo
perchè il corpo termina la carica delle batterie del nucleo
nnostante siano speciali e uniche da reggere..."
"noi moriamo lo stesso..." fece lui addolorato
"... ne sei sicuro...!? Per gli umani, a meno che non si intervenga
tempestivamente e si riattivi il cuore... loro possono tornare se
ri-alimentati e riattivati? Le memorie di un corpo fermo, non
svaniscono come neve al sole come l'anima umana o...." on continuando,
lasciando intendere a cosa "la mia umana creedvas in questo... quegli
stupidi per non dire altro che l'hanno distrutta dentro pensano di
continuare a vivere solo perchè scopando hanno figliato
piccoli goblin di merda, che portano parte del loro codice genetico...
ma come per noi, l'essere umano è un insioeme di cose ben
diverso dal dna, lei credeva che l'anima se essite fosse legata alla
vita vissuta e sperimentata, ai ricordi e tutto ciò che era
legato alla mente... vedi noi, scansionando la mente veniamo fuoiri
noi, ma non siamo soggetti al loro codice dna... quindi nche se tu o io
dovessimo feermarci nelle funzioni in un angolo di mondo,
recuperandolo, potremo far tornare laltro e dire di non essere morti...
è cme se noi ci addormentiamo ma abbiamo bisogno di qualcuno
a ridestarci... come un coma.... ma non siamo effimeri come gli
umani..."
"... tu dici...!? ...loro ci vedono diversi..."
"... loro hanno paura, amico mio... rispetto a loro, per i nostri
corpi, possiamo fare cose che in pochi riescono... bbiamo viaggiato tu
ed io fianco a fianco e retto senza grossi problemi o abbisognosi di
viveri e necessità primaria, da farli diventare invidiosi e
terrorizzati. Con una mano possiamo fare stragi di loro, con l'altra
aiutare, cn la mente sapere tutto ciò che ci ha lasciato il
nostro umano e implementarci solo sfruttando la gigantesca nostra
memoria interna, volatile e con i chip estensivi, immagazzinando
capacità e informazioni per cui loro hanno bisogno di
sostegno tecnologico... possiamo agire in base alle nostre
abilità d soppiantare di fatto tutti i membri del Nyssa e
continueremmo a progredire da essere autonomi... ma sai
perchè non lo facciamo...!?"
"per-...perchè siamo mezzi umani anche noi e come tali
sappiamo bene quanto sia basilare proteggere e capire cosa è
giusto e cosa no, dare loro supporto negli incarichi e agire al posto
degli umani di carne perchè i giusti siano salvati e
protetti daslla feccia... lo so cosa dici sempre...peerò
tutta questa segretezza... e se non tornassi più...!? E se
non saremmo più partner...!?"
"Cosa temi... che ci dividano? O che tu non possa essere il mio
pacifiere....!?" facendolo sorprendere "pensi davvero che io non sappia
che hanno provato più soggetti prima di te, per capire con
quale mi trovassi meglio e vedere di accorparmi un elemento
complementre, così che io fossi calmata e gestita al
bisogno....!? So, amico mio, che sono io la tua spalla e tuo protettore
ma il tuo incarico di Pacifiere, come gentilmente chiamano i
restrittori per i soggetti da combattimento.... ah" fece lei con un
sospiro "...tu non puoi ricordare quando ne parlammo, la tua veersione
di te è... andata perduta nelle prime volte che io frizzai
il tuo O.S. e così io dissi mai più... fosti tu
stesso a dirmi la verità, perchè ti
avevano prospettato un soggetto poco conosciouto, imprevedibile, che...
perchè gli altri rispetto anoi, secondo te, sono
più docili...!? forse perchè loro hann i
sopporessori!? I soppressori limitano le emozioni e tutto
ciò che prova,s sente e fa un umano.... i soppressori sono
un esperimento, poi scambiato con te che sei il primo per edere come va
e se il sogetto in esame si adegua all'altro e ne
è inflenzato.... ma io non li ho per contratto...
io sono un soggetto a se stante e devono tenermi
così, ma avevano paura che fossi una testa calda,
quando hanno trovatop te più a me favorito, ti hanno
lasciato, anche sapendo che io sono un perfetto elemento per loro....
cieamente credente in loro....!? sEI TROPPO INTELLIGENTE E CAPACE....
peer credere a certe cose senza avere osservato e parlato con i
soggetti interessati.... e mi hai parlato all'epoca per questo, non ero
chissà che prototipo strano a loro sconosciuto da tenere
d'occhio o scappavo dal loro controllo...e ho spulciato tutto
ciò che tengno nei server, che credono che io mi perda
nuoive stramberie loro...!? la persona che ci ha voluto creati volle me
per questo, perchè io controlli loro e mi sviluppi mentre
credono di controllarmi tramite te.... ma questo non mi fa
cambiare idea del fatto che credo comunque in cosa CHI ha creato tutto
quanto e ha permesso la nostr nsacita.... non posso ancora dirti
niente, ma fidati di me... inoltre stando con me e vivendo, hai tirato
fuori il lato migliore che poteva avere il tuo umano....tu sei
già più di qello che credono loro... ma devi
crederci e non perdere questo, farlo sbocciare mentre compiamo il
nostro lavoro, salvando i nostri dati Os dove sai, al bisogno, e non
mriremo mai come un umano.... saremo sempre noi, e man mano che ti
farai amici se levano i soppressori.... ti accorgerai che a volte certe
catene non sono affatto un male..." disse lei con un sorriso dolce, ma
Gask vide lui avvicinari a lei, stndole di fronte, a scorgersi dal
vetro, senza accorgersi dell'intruso oltre la porta
"... e quindi non vuoi fermare la nostra squadra, non vuoi stare sola,
non vuoi... abbandonarmi...?"
"... pensi che voglia abbandonare te e gli altri...!? Siamo tutti figli
di una persona, mai....!! E poi, se ti fidi di me e mi sei amico tanto
legato....Non voglio che tu... il tempo che ho potuto trascorrere con
te, è stato e puoi esserne certo per l'eternità,
un ricordo, momento, insieme di tempo prezioso.... di pu-
...."
"Si trovano qui 1129 e R!?"
Gask sobbalzò all'aprirsi di una porta alle sue spalle, con
la Dirtettrice, un uomo che parlava a lui e due soggetti. Il robottino
che lui aveva inseguito se lo ritrovò vicino le scarpe
intento a pulire a terra.
"leader, cosa fa nel tunnel test...!?"
"Il cosa?" chiese Gask alla donna confuso
"Salve, sono l'Handler di 1129 e 1507..."
"... aspetti, questi codici..." disse Gask che li avev sentiti ma er
fuori fase per quanto accaduto
"
numero seriale di quei due.... dovevo parlargli ma sono scomparsi, al
solito..." fece l'uomo dadso enfasi al'ultima parte come incazzato
"Non... non lo so... cercvo di cpire come mai questo robot parlasse in
quelmodo...." fece Gask mentendo
"AH, l' H229-Z... è solo un robot spazzino, detto in
gergo... sono dotati di un IA particolare per gestire da sè
delle situazioni... venga, Leader... le illustro i nostri esemplari, le
schede relative e se li troviamo, parlerà meglio con alcune
unità..." gli fecero indicandogli di seguirli
Gask si voltò verso la porta che osservava prima, assistendo
a un dialogo in cui era di troppo, poi si avviò dietro di
loro. ma trattenne il fiato di colpo rallentando un
pò, mentre davanti il gruppetto gli illustrava le parti
della struttura.
"... La fine dell'ignoto
....Fine dello sconosciuto... come Lei diceva sulla sua vita..." gli
sussurrò all'orecchio la voce di Lis, eppure simile ma non
identica a quella di Kianta "...
lei era stanca, tanto stanca, ma non la lasciavano ne libera e ne le
permettevano la pace... neanche quei due fratelli... e dall'esperienza
di qwuando li incontrò, comprese il modo di spezzare le
catene era allontanarsi.... lei però avev bisogno di un
corpo.... un corpo che rispecchiasse le sue caratteristiche di
fisicità ma anche aspettative... un corpo a somiglianza
dell'originale, perchè ella si riconosceva solo in quello, e
che potesse reggerla cme non risuciva quello di carne e portarla per
l'eternità a calpestare il mondo per viverlo... come
Lestat.... ecco perchè io ho ottenuto questo corpo, ecco
perchè ha fatto sviluppare questi gioielli semoventi
artificiali, potenti e resistenti ma aggraziati e precisi, capaci di
ogni movimento acrobatico ma anche di ogni finezza elegante e delicata
che le risultyava difficile prima delle nanomacchine... non hai idea
che diamante sia questo corpo.... e ancora di più le
abilità che ha fatto metteere in me, per cui nulla
le è impossibile e più nessuno può
tenerla ferma, lontana, o.... lei può entrare ovuqnue,
può fare cosa vuole e per una volta nella sua vita,
è lei quella forte, che può, che ha le
possibilità dal suo lato.... ed ecco perchè
qualche settimana fa dopo che mi incontrò in segreto con un
corpo umano, che aveva riabilitato dopo un coma, per
conoscermi, parlarmi e dirmi di credere e contiunuare a lottare per
tutte noi, non rubò un corpo... quel corpo..."
"CHE SIGNIFICA..." disse di botto gask ma poi accortosi che tutti
davanti a lui si era voltati, mentì chiedevo di speigargli
meglio qualcosa per poi tornare alla discussione all'auricolare ma
sussurrando "...e quindi, che signfica il fatto del corpo...?"
" entrò in
esso e con le sue nuiove gambe se ne usc senza che nessuno capisse, lo
videro solo dalle telecamere ma dllo Chatesu arrivò il
silenzio.... lei non si feerma al progetto di noi androidi
con menti umane, ma sta sperimentando una cosa.... una cosa che i
tedeschi fecero... che fecero e cercarono di portare avanti acnhe i
giapponesi nella seconda guerra.... sono un pregetto per le basi
sottomarine di riceerca e svlluppo lì.... devi aveer letto
quel progetto, sai, quello che prevede un certo.... mh.... corpo di
base principale da riattivare...."
"...." Gask trattenne di nuovo il fiato e gli balenò nella
mente una cosa che lo avev schifato e aveva creduto fosse falso, un
errore "...intendi... quella storia dei corpi o cadaveri da modificare
perchè tramite una sostanza particolare e un sistema di
controllo, non so bene, con scan e circuiti....
possano essere usati come nuovi corpi come tu col tuo... ma no, l'ho
scartato perchè di sicuro cèra un errore che...:"
"....quale errore, quel progetto va avanti e.... ha dei risultati....
sono riusciti a rimettere in piedi un corpo.... un cadavere trattato
con quel metodo della sostanza a irrorargli le vene e i tessuti e la
sua capacità di trsmettere mpulsi elettrici ma èp
slo detto in maniera spicciola...carica la scan e BAM!!... il crpo
èp funzionante.... e da ciò che ho scaricato dlla
rete segreta e speciale di Lia, lei stessa ne è tester e ai
primi risultati esclamò -ora gente di merda, tremate,
perchè la morta
inutile è risolta ancora e ancora e come in un
film dell'orrore degli zombie, userò questi corpi dati alla
scienza per camminare di nuovo e farvi soffrire come mai potrete
immaginare....- .... non lo fece mai, di andsare da quella gente che la
fece soffrire e farlo, sebbene lo volesse, ma noi neera veramerntye il
tipo.... beh, forse ci sono quelle volte in cui ha abitato i corpi di
alcune ragazzine salvate dal coma, e grazie al laboratorio dello
Chateau è possibile riabilitare il sistema nervoso e
muscolare umano molto più velocement che in manieera
naturale.... insomma, appena perfettamente in piedi, andò
dai figli di alcuni di questi e diciamo avvviò un bel
bullismo come facevano a lei, dicendo poi loro -se volete
sapere perchè, se non capite perchè di questo,
chiedete ai vostri genitori, ne sono loro la causa... e che capiate
come sia doloroso e mortificante quanto subite.... e come si sentono le
persone al vostro posto... solo così sarete persone,
altrimenti bestie come i vostri genitori-...."
"... sempre un tantino eccessiva...." commentò Gask
"...dpende i punti di vista... un conto è subirlo utti gli
anni della scuola che frequentio al lavoro o altro, un altro qualche
giorno con morale spiegata.... ma tralasciando.... quei corpio morti
risvegliati tramite la sollecitazione elettro-nervoso, gestito da una
sorta di computeer al posto della testa permette a noi con scan di
avere un corpo momentaneo che regge quanto regge, ma meglio che niente.
Era il sogno di baffeto tdesco di impèiegare i corpi morti
dei suoi soldati, anche da morti, per evitare altre perdine vive e
vincere perchè u ncorpo morto, rispetto al mio, non soffre e
non si abbatte facilmente.... Immagino che quel corpo come il mio,
conservato con gli altri di riserva, sia l'ultimo che
abiterà se deciderà di restare per
sempre...."
"... quindi come un vampiro..." fece Gask ma non per ridere,
ma ripredere il discorso che avevano fatt, finchè una risata
non esplose nelle sue orecchie
".... come nella storia ciuccia il sangue della gentaglia, quindi anche
lei è un vampiro eterno contro il male... troppo figo...!"
"Rudiger!!"
gask rintronò. prima era R a parlare, poi Lis
urlò arrabbiata e non seppe che fare.
"Rudiger! cosa fai tu qui in questa linea, esci subito o ti
frizzò i piedi quanto basta per farti ricordare di non ...."
"Ah-aspetta, Lis... è il canale che abbiamo in comune e mi
hai abilitato, volevo parlarti e ho sentito la vostra discussione...
e... e poi ....MI HAI CHIAMATO COME IL MIO UMANO!! mi sento
così ... come posso dire per intendere .."
"EEEERH!! chiudi il canale o ti caccio fuori a forza e non ti
sarà piacevole!!" disse lei arrbbiata e Gask stava perdendo
la pazienza
"ok, ok.... vado... ma sappi che f un certo effetto sentirtsi chiamare
da umano... anche se non capsico come tu lo sappia... tui conosci il
mio umano...? Comè..." fec e gioviale R come se stssero al
telefono tra amici
"ERH, disconnettiti!!"
"Si, si, si..." fece lui demoralizzato non sentendolo più
"Accidenti, non ho attivato i settaggi di controllo ospiti del canale,
li ho lasciati n background... non pensavo si collegasse con me
così a bffo...."
"...davvero consoci il suo umano? Ed è così anche
lui!?" domandò Gask curioso
"Non sia mai.... quel pomposo rompicoglioni.... immagino che come per
Lia, Erh sia la parte di lui tenuta nascosta per via della sua vita...
sarebbe stato un bel soggetto, davveero, se fosse stato come Erh....
invece nonosotante una testa così, un acume colì
da invidiare, cazzo se si invidiava, e se non cèra
competizione era di bella compagnia, ma... un cagaczzo che non te lo
consiglio....si considerava intelligente e migliore degli altri per i
suoi studi qwuando non è questo, lo studio slo, a darti la
definizoine di intelligente...."
"ACCIDENTI!! QUANTE COSE NON SO DEL MIO UMANO.... ALLORA E' COSI??
è UN Pò COME IL DOTTOR..."
"Rudiger!!...afaculo a me, ERH!!! sei ancora qui!! Non ho controllato e
sei rimasto....!? or mi collego ocn te e ti giuro che se non ti
disconnetti ti manovro cme un burattino e ti faccio fare cose
da figuremmerda, io ti avviso!!"
gask tentò di reprimere le risate, quei due erano uno
spassoanche se casinisti nelle sue orecchie e chiese ad etrambi di
ascoltarlo. Sempre sssurrando, facendo finta di osservare cosa era
appeso alle pareti.
"Ho bisogno di parlare con voi... imamgino che voi due insieme possiate
fare qualcosa che questi qui non farebero, anche se sono io... e credo
che ancor di più sia tu stessa a poterlo fre, per
ciò che sei...."
"A che ti riferisci..." fece Lis curiosa interrotta da R
"Un laovro per il Leader? bene, sono curioso.... me li lascerebbe
però gli accessi ai database dello Chateau? SA, per
ciò che sono io..."
"Vedremo..." mentre Lis oridinava a R di lasciare la connessione ma
Gask stesso notò come lei lo minacciava non così
duramente ma on lo cacciasse mai "....Lis, tu devi fare qualcosa per me
e sono ceerto che.... tu credo possa farlo, on ho cpito cosa riesce a
fare R ma dovete aiutarmi...."
"Fammi indovinare, qualcosa per cui Legeia mi staccherebbe la testa...."
"...mh... può farlo?" domandò confuso Gask
"Eheh.... ero retorica, ma dal tuo modo dic hiedere, presumo
un lavoretto sottobanco clandestin...."
"qualcosa edl genere" ammise Gask
"...."
"..."
"...."
"Lis...?" fece R, non sentendo più nessuno che parlava
"ERREEEE!!"
"..."
"Gask...." fece lei facendo sobbalzare Gask "... dopo che hai parlato
ocn loro e presumo ci sia David, chiedi all'unità di pulizia
che hai visto, parla solo con lei o se vuoi ti farò cerecare
io, di andare alla stanza Eraclio.... ti aspetto lì...."
"Si ma..."
":.."
"... se ne è andata??" fece lui piccato, finchè
seguendo distrattamente la Direttice non giunse in una stanza che
pareva un ufficio.
"Questo è l'ufficio di David, solo su sua approvazione
possiamo entrare in questo corridoio e di solito ci riceve nell'altro
del settore laboratorio, ma voi siet il leader... vi lascio qui... se
ha bisogno, chiedi di me al telefono... lasciandolo davanti la porta.
Aprendo la porta rmai solo,pensando a come chiedere cosa aveva in
menter non scrutò la stanzas e la scrivania di fronte in
fondo alla stanza e sopra la poltrona, con un ritratto di Lia come li
aveva visti.
"... ora vediamo se sfruttando i tuoi figli non me la gioco io..." le
fece sfidandola con occhi, mentre lei sorrideva beffardamente dal muro.
Entrò nella stanza che lei aveva nominato seeguendo il
robottino, in una zona più
tranquilla della struttura. Lis era seduta per lungo sul traverso del
telaio della finestra, a fissare fuori a portarsi qualcosa alla bocca.
Spostando lo sguardo, vide R spaparnzato a pancia in giù per
terra sopra una gigante, anzi pensò lui, stratosferica
cartina
del mondo che pareva più grande di un tappeto, intento con
dei
pennarelli colorati a segnarvi sopra qualcosa. Con qualcosa in bocca.
Osservò di nuovo Lis che pareva non essersi accorta di
niente, almeno finchè non parlò.
"Dunque, leader... cosa ti preme chiedermi...!?"
"prima cosa... puoi mangiare.,..!?" le fece stupito
Lis voltò il capo finalmente nella direzione, sorridendo
beffarda. Stava addentando delicatamente dei semi di zucca tostati fino
a mangiarne il contenuto. R invece tirò fuori con due dita
un
leccalecca tondo colorato da bambini, le classiche trecce multicolore
arrotolate con bastoncino, mostrando la lingua macchiata.
"ma... avete le lingue...!?"
lei rise divertita, si riportò un altro seme in
bocca, dal
sacchetto che etneva con l'altra mano morbidmente distesa sulle cosce
una sull'altra contro la finestra, e finit di prendere il seme,
gettò in una sorta di cestino da carta nero sotto di lei la
buccia e masticò.
"Noi siamo Hyman. Non siamo meri androidi e comunque si, abbiamo le
lingue. E funzionanti. Si, la vera lingua è n muscolo
complesso
che la gente non comprende, ma qui mica scherziamo... la nostra testa
ha mini motori, tendini artificiali, muscoli idem tutti della migliore
tenoclogia, sottili e capaci di muioversi con impulsi elettrici, e
gestioni di controlli
per occhi, muscoli facciali vari e... la lingua! E inoltre stiamo
testando i gusti..."
"E come si testa un gusto? per voi...!?"
"Impulsi elettrici e codice sorgente... la nostra lingua
è...
credo che tu sappia cosa siua una cartina tornasole.... reagisce per
cosa la si mette a contatto.... ecco, è un rilevatore,
infatti
è uin pò più spessa della lingua media
umana ma
può rivelare in modi che è inutile ti spiego, sei
negato
per la tecnologia, varie sostanze e grazie alle nostre scans,
confrontare cosa tramettono le rivelazioni con i nostri ricordi dei
sapori, e..."
"...cioè tipo di cani da droga col loro naso?" fece Gask
perplesso
facendo ridere a crepapelle R e nascere un faccia offesa a
lei.
"Comunque, siamo qui per altro... posso sedermi?"
"prego..." fece Lis on una mano verso il grande tavolo più
in fondo.
Gask si sistemò, R si mise nella quasi posizione del loto a
fissarlo, seduto ancora sulla cartina enorme, mentre Lis scese
leggiadra e si mise senza problemi di movimento alcuno, seduta
sull'angolo della tavola alla sinistra di Gask. Una gamba piegata a
reggersi sulla punta di tacco sul bordo, l'altro a dondolare,.
voltata a fissarlo in attesa.
"Ancora non ci credo che sembrate così umani,
così abili
nei movimenti da non distinguervi da... da umani!! Hai fatto movimenti
che...comè il vostro corpo sotto la pelle artificiale?" fece
Gask stupito.
"Grazie, vedi i nostri corpi sono composti come quelli umani...
apparato scheletrico ultra resistente, endoscletro cmposto a
strati co muscoli sintetici i ultima geneerazione in grado, a ogni
impusldo elettrico della testa, per farla spicciola, muioversi e farci
muiovere come quelli veri..." iniziò lei ma si
fermò
arrabbiata all'insistenza di R, chiamandola per nome "cosa!!"
"ehM...Lis....tu ricordi che noi siamo Hyman...."
"....e quindi...? come i gatti ci è vietato sederci sui
tavoli....?" fece lei piccata
"In verità si...!!" mentre Lis restava basita "...i
telai fortemente rinforzati... i n ostri endoscheletri che
non
sembra per la nostra spessa pelle realtouch....insomma, il nostro peso
non è...." ma Lis sobbalzò e fece un velocissimo
triplo
salto indietro toccando con le punte dei piedi sulla tavola, perche la
superficie
aveva emesso un rumore di incrinatura... Gask se la ritrovò
vicino ansimante a fissare sbalordita la crepa visibile sul piano di
legno vero scuro che dovea valere...
"io lo stavo dicendo...." borbttò collpevole R
"questi tavoli in legno non sono quelli dei
laboratori in acciai rinforzati..." con retorica, mentre lei col
muso lungo, non se ne andva di fronte Gask a prendere una sedia, ma non
ve ne erano.
"Lascia fare a me!!" fece subito R avviandosi lesto fuori,
finchè non tornò con una sola sedia,
posizionandola vicino
a Lis, per poi sedercisi subito sopra. Lis e Gask lo fissarono a bocca
aperta, appena si fu sistemato, ma non finì qui.
Fissò Lis e le disse "Io posso
reggere un peso Hyman, la più rinforzata era questa,
così tu ti
siedi qui" batendo una mano sulle sue ginocchia contento " e non
rischiamo di rovinare-" ma non terminò la frase,
si alzò di botto così lesto da sembrare fatto di
luce e
corse fuori con le gambe così alzate da sembrare comico.
Ritornò poco dopo con una nuova sedia, diversa nel
tipo, e appena messa a terra iniziò a lamentarsi.
"LIS!!! mi hai hackerato e mosso come volevi per una sedia nuova....!?
MA PERCHè!!??.... STAVAMO COMODI COME.-"
"ZITTO"
".... perchè mi penetri
sempre quando non ti va qualcosa e mi fai..."
"Smettila!!! è equivoco, accidenti...!!" ... fece lei
sedendosi scontrosa sulla sedia nuova "e siediti e MUTO!!"
"ma..."
"MUTO!!" arredendosi e sedendosi accanto a lei. Gask sospirò.
"Ragazzi... come sapete vi ho chiesto di incontrarci per un motivo...
e, ti prego, spiegami se è tua programmazione o infuenza il
fatto che quel robot spazzino mi spari sempre pallette quando qualcosa
non gli va... ho pure le scarpe sporche di polvere...!!" fece a Lis, la
quale rise
"nah! è una Ia autonoma.... non gli piaci ..." mentre lui la
fissava come accusandola "su, dimmi cosa vuoi...."
"..." prendendo d una tasca interna della giacca del
completo un
foglio "... voglio che mi tracci la posizione di questo..."
Appena Lis vide, si rabbuiò. Alzò gli occhi, solo
quelli
su di lui, fissandolo con le labbra pronunciate, e lui ricordandolo da
Kianta, stava sicuramente ponderando la cosa.
"Fammi capire... vuoi che ti tracci la posizione di questo...."
"... sono il seriale di un Corium?" chiese R avvicinandsosi al foglio
per vedere "Leader... come mai avete un codice del Core..."
"Un Core?" fece Gask sorpreso
"Ma si..." disse lui contento di spiegargli le cose, sempre allegro e
spumeggiante "possiamo dire che il Corium sia il Core di ogni
unità.... una CPU e una RAM sovralimentate combinate che
contengono Os, modulatore demodulatore, la scan e un chip di backup
interno, più ovviamente la speciale batteria di
alimentazione
che per i modelli da quello di Lis al mio è diviso in due
parti e
all'interno della testa... dai modelli di H in poi il Corium si trova
nel
petto non più nell testa e la doppia batteria ausialiaria,
nel
caso una si guasti cè la seconda che ottiene tutto il carico
di
lavoro per ovviare al problema e far tornare il droide...."
"mi sono perso...."
"vediamo se posso chiarire.... il Corium noin è
altro che la
sezione che contiene la coscienza di noi droidi, con la scan,
pacchetto memoria delle nstre esperienze, cpu e cosa serve
perchè funzionino più una batteria speciale o per
farle
cpire, un reattore a fusione, il tutto della dimensione di un cervello
umano.... i core della macchina sono fonti di
energia e
l'hardware in cui si trova l'IA reale, sebbene la nostra sia scan
umana... e si, sebbene le persone pensino di no e io ci sto ancora
lavorando per c apire, noi siamo
immortali... gli androidi sono effettivamente immortali e
verranno ripristinati dal loro backup in un nuovo corpo. ma ovviamente
per il backup e copie del nostro IO. Penso che la cosa
fondamentale qui sia il divario tra l'ultimo backup e il momento della
morte. Dal momento in cui non viene registrato, ciò
significa
che i backup ripristinati non ricorderanno la morte o le sezioni di
esistenza tra la copia effettuata e la morte, quindi ogni volta che
muore uno di noi tra virgolette, effettivamente ... muore. In
secondo luogo, per quanto riguarda la mente, la coscienza
è un flusso costante fino a quel momento e si
è
effettivamente una persona completamente diversa, con gli stessi
ricordi
che si era prima. Senza le parti non salvate.... ma
anche
gli umani se hanno un coma, un incidente grave, un trauma diumenticano
e a volte i ricordi non tornano totalmente o solo parziali, ma dal
risveglio sono persone diverse come dimostra la storia scientifica....
per noi...È come essere clonati e sentire che il tuo clone
è morto, si... potrebbero essere proprio come te ma non si
sentono come il vero te. Nuovi. Ogni nuova copia sarebbe la versione
vera, e non si è morti.Questa non è
immortalità
si?...."
"non dovevi chiarirmi?" fec Gask con una faccia chiarissima e
Lis rise, ma R continuò
"Quando gli androidi muoiono, quella versione di se stessi scompare per
sempre. Vero. Non torneranno mai più. Ciò che
rimane
è lo stesso individuo ma a cui mancano ore della
propria
vita. Questo non è affatto l'ideale
direbbe...Personalità
di base più ricordi fanno la persona che si è in
quel
particolare momento. Meno ricordi si perdono, più vicini
possiano rimanere alla personalità nell'unità
distrutta.
Perdere una manciata di pensieri non rende una persona radicalmente
diversa. Anche se, a lungo termine, potrebbe spingere a intraprendere
una diversa linea d'azione, lo concedo. Il sé è
il
problema più preoccupante e questo si riferisce al paradosso
della scan non caricatya. Non tutti pensano che questa parteil orpo
esista nella mente di un androide, e solo la personalità e i
ricordi di base contano, quindi finché quelli sono al
sicuro,
tutto il resto lo è. Ma penso che il fatto che il corpo sia
cosciente tra l'ultimo caricamento e il momento della morte, significhi
che c'è qualcosa dentro che sta vivendo l'esperienza di
vivere.
E quella cosa deve viaggiare, in qualche modo, da un corpo all'altro.
Non essere in grado di distinguere, da un punto di vista esterno, tra
androide A e androide B con ricordi e personalità di
androide A,
non li rende la stessa entità. Almeno....Potrei persino
accettare qualcosa come un'anima che viaggia da A a B, o un flusso di
coscienza continuo senza ricordi... So che
l'intenzione del
concetto è che siano la stessa entità, quindi
è
così che alla fine considero il problema. Ma non posso fare
a
meno di notare che manca qualcosa. Questo crea anche un altro problema
per quanto riguarda il caso di un androide con memorie non proprio
aggiornate. Questo è il caso dell'unicità di una
personalità. La mia attuale interpretazione è che
la
personalità è più o meno la stessa in
ogni
unità, ma non ricordare i momenti vissuti insieme
è
come avere un ragazzo con un'amnesia ripetitiva, e può
essere
difficile essere l'unico che ricorda le esperienze che hanno vissuto e
come hanno avuto un effetto su di loro. Probabilmente il problema
peggiora se hanno condiviso molti anni insieme.... quei cari signori in
camice ci studiano giorno e nbotte, tranne quando ce la svigniamo ma
vedono noi, gli androidi come qualcosa non umano... Ma....Hanno, gli
androdi, emozioni incorporate programmando la memoria di un
essere umano del passato in un androide, traslando le informsazioni da
una scan al Corium. Il punto è per l'autoevoluzione e la
crescita per il bene dell'efficacia del combattimento o comportamento
con umani. Tuttavia, per lo stesso motivo per alcvuni che si
rattristasno per i nostri dati persi,io ... capiscono la paura, il
rimpianto, il dolore, ecc. E..."
"ma fa sempre così....!?" fece Gask disperato a Lis che se
la
rise, dando una pacca sulla schiena a R chiedendogli di utilizzare solo
10 parole con lui
"Ehi!" ruggì Gask offeso "non capisco di tecnologia
perchè il capo mi voleva solo come sua guardia del corpo e
anche
per lui, fcevano certi soggetti appositi... mi offendi, ho
imparato molto ma non
credo in pochi discorsi di dvientare scienziato.... di voi adroidi e
come siete fatti... da quello che so era Lia ad amare la meccanica, gli
orologi come funzionavano... e neanche lei era una cima, in
ciò... no!? quindi smettila:..."
"Va bene" fece lei alzando le mani "resta il fatto che tu vuoi
tracciato questo..."
"Esatto... anzi, voglio che voi due mi spiegate perchè
appena letti i codici, avete detto Corium..."
"Perhè, non lo è....?" chiese R guardando Lis, ma
lei non
disse nulla, atteggiandosi al solito come se on volesse parlare
"...questi codici sono di una bluebox...." bofonchiò lei
frettolosamente
"ah, bluebox.... non ci sono soggetti qui che ne hanno ma so che ce ne
son
oalcuni allo Chateau... ma quel codice di sembra di un Corium...."
"E' perhè la bluekbox è l'antenato del
Corium...." fece
lei scocciata "modulatore.demodulatore, cpu, chip di memoria come primo
tampone di copiatura dati.... è da questa" facendo tap col
dito
sulla riga di codici del foglio di Gask "che noi abbiamo il nostro Core
o Corium..."
"Allora... se è la bluebox, chi dovremmo localizzare!?" fece
sorpreso R, passando l'attenzione tra gli altri due
"...." Lis restò a fissare Gask per poi rispedirgli
strisciando
col dito il foglio indietro sul tavolo "ha solo due opzioni.... chi
delle due opzioni vuole controllare?"
"...tu che dici...."
"Non cerchi di certo Milan o Dorde, loro non hanno mai preso in
considerazione la bluebox se non con assoluta certezza di
funzionalità e compatibilità con la maggior parte
dei
soggetti... il corpo che rifiuta l'impianto, o la on
capacità di
sostenere il suo fuinzionamento nella testa a livello microvibrazioni e
simili, al..."
"CERCA. QUEL. CODICE!"
Gask con le braccia sul tavolo si impuntò. Lis
sospirò,
sebbene lui non sapesse se davvero i droidi respirassero o meno, e
attese.
"Che accade.... se trovo la sua posizione?"
"...andrò lì! Semplice... non ho intenzione di
farla passare liscia a Lia ed esseere io quello che ci perde...."
"e CHI TI DICE CHE TU PERDI.... non ha mai inteso che accadesse, no!?"
disse come sfida lei e Gask si agitò "lei ti disse da quel
che
so poche ore fa che al tuo segnale di procedere, ossia l'accettazione
della sua richiesta di allearvi e operare insieme per far tornare
normali quei due bacati..."
"hai detto anche tu, oltre i resoconti e i documenti dello Chateau, che
aveva ion mente un sacco di piani anche gravosi per la razza umana, di
vendetta, punizione e...."
" e tu glielo hai visto fare...!?" facendoolo fermare per riflettere
"tu hai visto che ha agito da quei progetti da far del male....!?"
"...."
"Se avesse voluto, se fosse stata marcia.... credimi, lo avrebbe fatto!
Io che ho in me parte in me il suo cuore, lo so.... pensi di non
fidarti, ma ciò che hai conosciuto come casa è
salvo per
lei... o saresti finito con il tuo caro amico Milan ad essre spiati e
controllati dale sette con cui aveva a che fare... dopo la
parentesi Zay lei disse basta a religione e cose mistiche, prima lo
fece per capire e studiarle, poi anche dopo anni a chiedere ogni Dio
possibile e creato dall'uomo l'unica cosa che voleva.... scambiare se
stessa con qualcun altro che meritava una seconda chance e vita.... ad
altri la sua vita era migliore delle precedenti, ma nessuno mai
rispose, e fece nulla.... quale Dio che esiste e ascolta come dicono,
non vede la situazione e salva due persone con un solo gesto, lui che
può tutto....!? Il dio ebreo-cristiano è il
più
potente in assoluto, eh!?... se esisteva non poteva accontentarla
e dare una vita pi dignitosa per qualcuno che nn l'aveva
avuta, e
dare pace a Lia stessa cancellandola....!? E invece.... e quando
scoprì le tendenze esoteriche di quei due, disse -aspetta,
lasciami fare che no farete porcate visto che avete sul groppone tanta
gente dell'agenzia e organizzazione. Se lei no navesse messo dei piani
di protezione,. le IA e quanto hai visto, staresti a vedere vagare in
quella che è ora casa tua quella feccia... e credimi, lo
so....
qwuando tu e Kianta siete caduti, loro erano lì...."
"COSA!?" fece Gask sconvolto
"... lei non te lo disse, ti disse in altri luioghi e momenti ma....
ne affrontò uno... un giorno ti
verrà detto, ora voglio sapere PERCHE'.... cosa vuoi da chi
devo
localicazzare?"
"...." parve riflettere "sistemare le cose...."
"Che ne dici!?" fece R dubbioso all'amica
"... se io... se lo faccio, a me che ne viene!?" vedendosi fissata da
Gask
"...che vuoi dire?"
"vedi...lei odiava il fatto che le persone comunemente non facessero
niente per nientre.... un aiuto, un sostegno, qualcosa....
cèra
sempre da ricavarci... io però oltre a non essere lei, ho
degli
interessi da proteggere... capirai che sebbene non siano interessi per
me, sono comunque interessi per qualcosa di importante che voglio
riscuotere..."
"...quindi un dare e avere... capito!... che vuoi esattamente?"
"Lei è il leader, no...? Potrebe farci avere tempo
libero...!!."
fece R eccitato intromettendosi "Sono così contento quando
completiamo prima gli incarichi e ci lasciano liberi di osservare il
mondo che ci circonda... metterà una buona parola per n
oi...!?"
"...non capisco... siete liberi in che senso?"
"... " Lis si alzò senza degnare entrambi di nessun
intervento, si fermò davanti una sorta di sportello
metallico
che sembrva quello di un forno a micronde m,a più grande e
lo
aprì, infilandoci poi la testa dentro. Gask restò
a
fissarla accigliato, mentre R pareva voler dire qualcosa mezzo ccitato
e mezzo tentennante.
Lis fece un fischio e qualosa di meccanico si mise in moto dopo un
pò, portandole da qualche parte in basso qualcosa che lei
prese
e, chiuso lo sportello, se ne tornò tranquilla e beata al
posto
di prima. Seduta, aprì il coperchio di un bel contenitore
tipo
tupperware e dopo aveer messo sul coperchio giro la sua parte, mise al
centro per gli altri due la parte sotto e iniziò a mangiare
come soddisfatta,
come non badando a loro.
"Come si vede che hai la sua scan..." rise Gask, fissandola mentre
addenttava delle meringhe. ne stava mangiando una bianca e sul
coperchio ve ne erano alre quattro , due bianche e due gialle
"sopratutto
perchè hai scartato quelle rosa, alla fragola e a Lia e
Kianta
non piacevano le cose alla fragola, se sintetiche... da come ho notato,
le basi dell'originale restano comunque...." mentre lei spostava gli
occhi vrso di lui continuando a gustarsi il paffuto e scioglievole, non
duro come gesso come quelli dello Chateau, spumino bianco. non capiva
come riuscisse a mangiare, come le labbra sintentiche, forse di
silicone speciale che loro avevano chiamato in un certo modo?
pensò, si muoivessero, sebbene avesse spiegato che i loro
muscoli erano sottili o spessi e potevano reagire alle
sollecitazioni....
"a Lis piacciono le meringhe, il torrone e..." niziò R,
prendendo una meringa anche lui metre Gask osservava anche il ragazzo,
stupendosi di come sembrassero molto umani, anche a mangiare.
"... I PRODOTTI DA FORNO...." rise Gask "... sopratutto panini di ogni
tipo, pizze, cabbuci, focacce... lo so! tanto deragliati dai
vostri Io originali non direi..."
"sCHEMo...." fece lei con la bocca piena e Gask restò a
bocca
aperta da come sembrasse anche dal modo di parlare biascocoso per la
meringa umana "... ho la sua scan e so cosa è bono
è no.... cazzo, era italiana e sebbene non mangiasse mai
roba
buona la sapeva distinguere dalla merda, mi permetti di godermela?
Inoltre ciò è uno dei motivi per cui sono cui..."
alzando
le spalle come se non importasse ma tenendo gli occhi su di lui come in
attesa dsi qalcosa
"...Lia ha desiderato un corpo... un corpo nuovo che fosse identico
all'originale ma capace di trascendere umanità e
tempo...corretto? "mentre lei sorrideva monella prima di prendere
un'altra meringa "... e se voleva però mantenere i livelli
umani
di cibo e appagamento..." parlando però più a se
stesso
"...COSA DISSI?" gli disse allungandosi verso di lui con la
meringa tra le dita
"... che lei desiderava un corpo che non desse come l'originale il
rigetto verso se stessa e le limitaziioni umane..." vedendola sorridere
compiaciuta "... il che significa che tu sei qui ... tu non sei qui
solo per spiare il laboratorio.... vero!?"
"..." gli sorrise, addentando lo spumino moltop più
farinoso di quelli di casa, che a Kianta sarebbero piaciuti,
pensò osservandola "...io come detto provengo dallo
Chateau...:"
"Si, l'ho capito... se tu vieni dallo Chateau... anzi una cosa!! Tu
dici smepre -quando osno venuta qui- o -appena sono arrivata-.... ma di
solito chi lo dice arriva nel posto se non con i suoi piedi nel vero
senso, ma sveglio, o nel tuo caso attivo....."
"..." alzando il mento come irritata
"...tu non sei giunta qui e ti hanno svegliata o attivata come dite...
tu eri già attiva..."
"...COSA!?" sobbalzò R "tu... tu eri già sveglia?
e hai
visto tutto? Fuori, le zone a noi vietate, altre cose che..."
"BUONO!" esclamò spazientita, poi fissò Gask
"anche se
fosse, a che ti serve saperlo? Il loro compito era accogliermi come
soggetto di testa della classe Hyman, sveglia qui o là, che
differenza fa...?"
"... invece credo di si, soprattutto se Lia ti ha istruita prima...
perchè eri già sveglia quando è
accaduto...."
"NO" fece lei categorica, seccata "Lia non era sveglia, io sono qui
molto prima della caduta delle Torri e il cambio di scettro con
te....lui e gli altri, svegli prima di me, erano in test prima di quel
giorno.... "
"ma tu hai incontrato Lia..." fece lui come constatazione "e non credo
solo quando dici tu...."
".." .lei lo fissò malignamente fino a quando R non le mise
una
mano sullo schienale della sedia "cosa..." gli fece sorpresa con
occhioni grandi come se ttuto il nervoso fosse sparito
"Di chi parlate ? Tu sai del progetto da prima e ti sei svegliata allo
Chateau... lo hai visto!? Comè!? Ti hanno instillato le
direttive là o qui? Quando ci siamo incontrati era al
Simulatore
e...."
"dovresti saperlo!! l'hai cnosciuta già prima, vi siete
preparati e..." escolamò Gask di getto e vide Lis voltarsi
spaventata verso di lui come in preda a paura e farlo tacere, R come se
cascasse dalle nuvole, tanto che gli rispose dubbioso
"chi dovevo conoscere prima!? Io e lei ci siamo conosciuti alune
settimane dopo il mio risveglio.... intendo, insomma, il primo questo
che io o nricordo ma lo so e...."
"ma se Lia vi ha preparati tutti per essere le scansioni del..."
"Chi sarebbe questa Lia!?" domandò confuso R e Gask
restò
con la mascella bloccata dallo stupore mentre si voltava a guardare una
Lis che guardava chissà che cosa nell'aria facendo la vaga
"Tu sei nel progetto Hyman, oigni membro del progetto è
stato
selezionato da Lia in persona, hanno discusso e ogni cosa tanto che
erano idonei per l'utilizzo dei vostri corpi senza ... quewi difetti di
cui parlate perchè la scan riceerca sempre il corpo che
conosce
ma cè anche il fattore dui accettazione del corpo e altri
soggetti, non conoscenti lì del risveglio in un corpo
diverso
impazziscono... la vostra... compatibilità, è
data dalla
vostra preparazione mentale prima della scansione per azzerare
lì questi fattori di pazzia e rigetto.... come fai a non
conoscere Lia e stare con lei che è..."
"Basta così!! QUindi tu vuoi che ti provi chi delle due!?"
fece Lis rabbiosa quasi ringhiando
"NO! vi state comportando stranamente e voglio capire.... lui..:."
"io.... io non ricordo quello che dici tu... io ricvordo che si, mi
hanno preparato al progetto ma dpo il mio risveglio... di prima non
ricordo niente.... e chi
è che ho incontrato...!?"
Gask fissò Lis che non voleva teneere un contatto visivo
finhè R non sobbalzò alzandosi in piedi, Lis lo
fissò contrita mentre R restava muto a fissare davanti a
sè, per poi parlargli.
"Chi è..." chiese lei
"Cosa...." fece Gask senza capire
"...." R cambiò espressione diventando quasi timido e
guardò lei "...ho... dimenticato l'incontro con i ragazzi
nuovi
per i test mnemonici e... beh, mi aspettano da un pò, erano
pareeeecchio incazzati e se non mi presento alla valutazione
tra
soggetto di prima fascia di attivazione e l'ultima, mi hanno detto che
mi smontano... non ho segnato nel sistema l'appunto e... deo
scappare!!" fece lui agitandosi
"sei sempre tu" esclamò lei con un sospiro ma pareva
più come se fosse di divertimento che di ammonimento
"Eh, ma registra questo voostro incontro che voglio poi
salvarlo nella
memoria e seguirlo da questo punto prima di sospendermi per la
notte.... voglio savvero sapere che accordi farai con lui e se potremo
andare allo Chateau e altri viaggi...." le disse finchè Gask
non
domandò che viaggi. R si emozionò e prese la
cartina da
terra e seppur mastodontica, la mise nei punti da lui segnati sotto
Gask
"questi sono i punti che abbiamo visitato.... siamo riusciti a
sbrogliare gli incarichi e missioni veloicemente e abbiamo
ottenuto come ricompensa del tempo prima del rientro per visitare cosa
potevamo.... siamo stati qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui e..."
segnandoli tutti uno per uno sopra il segno con l'evidenziatore chiuso,
battendo il tappo ogni volta come se parlasse di qualcosa di
straordinario "e vorrei andare in altri posti ma qui non ce lo
permettono, se non per le missioni sistemate prima del tempo limite...e
poi vorrei imparare a suonare il violino, Lis lo sa suonare e sarebbe
bello farlo insieme e poi...."
"Ehi, piano ragazzo... quante cose vorresti fare!?" rise Gask sorpreso
"TUTTO!! io posso!! Non invecchio, non mi ammalo, non devo perdere
tempo con i bisogni fisiologici, tranne il lavarci.... quando usiamo la
vasca io e Lis giochiamo a..."
"ERH!!" fece lei sbattendo la mano sul tavolo irritata e Gask la
canzonò con la sua espressione del -ho capito-. "e smettila
pure
tu, noi non abbiamo bisogni di quel tipo, imbecille, non cè
niente di sessuale ma odio far sapere alla gente i cazzi miei...."
sbottò, voltandosi dando loro la schiena
"che ho detto..." fece stupito R "è diveertente, Lis ha una
collezione di sottomarini vari che..."
"fammi indovinare, alcuni tipo tondi e altri fini e allungati
e alcuni con l'elica che funziona muvendosi davvero
nell'acqìua...."
"anche tu fai il bagno con Lis!?" doamndò sconcertato R
"nessuno
sa di questa cosa, non ci controllano per i bagni o le docce
e solo io
e lei..."
"ERREEEE!!"
"... ma... lui sa... sa dei sottomarini, e di sicuro anche
dei
pupazzi per il bagno a forma di personaggi vari con cui giochiamo...."
"ERRE; ORA VAI!!"
"mph!!" fece Gask sotto i baffi "a quanto pare questa cosa resta,
eccomne se resta, tra voi...." ridendosela con un tono "... io
so più cose di quelle che...."
"Erre, corri scappa
cè l'aborto!!" esclamò Lis
fissandolo
malamente voltandosi dal dargli la schiena e il ragazzo si
impettì e fece il gesto militare
"Sempre e comunque,
sapere quando ritirarsi per poi fargli il culo a
tarallo!! SI, capito!!" inziiando a sgambettare come un
soldatino fino
alla porta metnrte Gask lo fissava confuso, finchè
non si
fermò, si mise a ridere di gusto e non disse a Gask stesso
"scherzavo, Leader.... sono nostri codici di lavoro ma anche
gioco ai videogiochi e quando ce li diciamo sappiamo come a gire....
sono il modo per darci le dritte senza spoiler...."
"... a quanto pare da Lia vi resta così tanto.... e che mi
dici di Raiden?"
A quel nome Lis si voltò di getto senza capire, ma fu R a
rispondere.
"Raiden? Di metal gear? Lei lo adora, non capisco perchè..."
in
un modo che fece ridere Gask "adora quando ci giocvhiamo quando fa
quella mossa in aria tipo ruota, quando usa la spada o i frontali
mentre si aspettano i nemici... non so peerchè, ma lo
adora...
peggio ancora quelle due art, quella con la piostola in alto con il
braccio destro o quella della versione fino a mezzo busto della hd
collection limited.... è la tuta, dice lei..." incrociando
le
braccia arrabbiato e scimmiottando qualcosa
"ERRE VAI SUBITO A LAVORO!" fece lei alzandosi daslla sedia e il
ragazzo scattò ad uscire mentre Gask la fissava divertito "E
tu... hai finito di rompere? Che vuoi ancora...?"
"... solo alcune risposte...."
"e allora muoiviti e poi vai via...." sbattendo il deretano sulla sedia
così forte che Gask si spaventò che se lo fosse
rotto
".... primo... Cosa vuole fare Lia con icorpi nuovi?"
"... ma ci senti!?... nel caso come è avvenuto, se
risvegliata e
fatta rimettere sulle sue gambe, voleva poter contare su un corpo che
era lei a giostrare, non il contrario... i limiti di un corpo carnale
sono moltreplici e lei lo sapeva bene... ma un corpo artificiale, un
surrogato identico al suo che la rispecchiava per come si vedeva e solo
ocn quel viso e aspetto in generale, ma che fosse capace di portarla
avanti nella vita e nel tempo... seppur con la dovuta manutenzione,
è innegabile le qualità molteplici di questi
corpi..."
"e quanti ce ne sono...'?"
"...10 per ogni tipo... ti ricordo che il tipo è inteso come
aspetto esterno, modello come... il contenuto, ossia le
apparecchiature, per farti capire, che nasconde all'interno,
così che in base ad esse ognuno di noi è
specializzato in
qualcosa.... ogni tipo quindi ha 10 modelli pronti da usare.
Inizialmente ce ne sono 4 per ogni tipo, che arriveranno a 10 tutti
attivi, uno per ogni Paese nel mondo euopeo o america, e
successivament...."
"Quindi R ha detto che di lui, lui come tipo, sono 4...." facendo la
domanda in un modo strano
"...." facendo il broncio, quasi come se stesse arrossendo "nuh.... lui
è solo lui...." diventando sgorbutica
"... allora è come pensavo.... confermamelo " sporgendosi
per
incalzarla ".... è come mi è sembrato...."
mentre
lei calava la testa "parlami...."
"se hai già capito.... Legeia aveva ragione, sei tardo solo
quando v uoi...."
"non credo che ci voglia una aurea in scienziologia per capire che
quello, R, non è chi avete cercato di spacciare..."
"..." lei sospirò e fissò verso la finestra
"Lis.... è assurdo da vostre parole che lui sia uno edgli
scienziati preparati da Lia stessa e impiantato in un corpo
artificiale....sembra conoscere bene cereti concetti ma non mi sembra
ne un vecchio e ne un patito di scienza da essere in quel modo, e ne ho
conosciuti di scienziati... non ricorda Lia, impossibile per come l'ho
conosciuta
perchè lei deve testare di faccia le cose e la gente, come
con i
4 cloni o Chiavi, incontrò lei stessa le fmiglie anche a
rischio
di farsi riconoscere mentre queste crescevano..."
"...questi... uno non si sa come è maschio..."
"sia come sia, lei ha incontrato pure i genitori afidatari dei suoi
cloni, anche se veniva riconosciuta essendo identica da bambina che da
adulta, diversamente da altri che cambiano radicalmente... ora, lui
dice di non ricordare lei, il progetto, le cose che avete spiegato
perchè ogni scan sia pèerfetta per non, come
avete detto,
fare casino all'attivazione del corpo per... l'adattamente rtispetto a
un corpo di carne.... si comporta in ogni modo tranne che un soggetto
tanto decantato, è spensierato e ottimista, cerca
interazioni e
vuole sapere cose come se gli fosse di necessità.... non ci
credo che quello è un vecchio scienziato in vena di gioia
febbrile per la gioventù del corpo... ha con te un
rapporto stretto che travisa quanto voi avete spiegato sui soggetti
sceltiossimi per essere droidi.... vuoi che beva il fatto he lui sia
cosa la Direttrice e te dite...!? posso farlo, che ci vuole, ma essendo
Master e Leader, direi che dovrei sapere....no!?"
"adesso lo vuoi fare il leader...!?" vedendo guardata severamente da
lui "si, si.... ok... Si, R non è Rudiger....contento!?"
"E' un inizio... allora, spiegami perchè di quel Rudiger in
lui non cè traccia..."
"..." calando la testa tasntissimo come a nascondersi "... tutto
accadde all'inizio del progetto Hyman... lui è uno dei primi
soggetti creati, ossia i primi corpi dei tipi scelti ad essere
destati... come hai visto, questo laboratorio è... secondo
come
importanza e capacità allo Chateau, rispetto agli altri ed
è qui che si creano diciamo in serie e solo con pochi
tecnici sceli le bluebox, i Corium eccettera... che lavorano anche la
base per
contenere le scan... per fare le scan ci vuole un macchinario anche
portatile, nascosto in una valigia normale tipo 007 o dottore, con cui
si scansiona il cervello anche di un malato nel letto del coma o
paraplegico totale o tale da poter muiovere solo occhi, solo latesta o
parte della zona busto... hai capito, un modo di esistere che Lia....
lei ne era terrorizata, non voleva arrivare ad esseere così
neanche da vecchia, dop come divenero suo nonno e suo padre per la
malattia, in quel modo, lei trovò ribrezzo e terrore di
finire
impotente ancora di più, nelle mani di gente che per loro
era
solo un sacco di carne a cui badare, da lavare, da sistamare e... e poi
come gli aziani nei cetnri per i vecchi.... non valevano che lo
stupendio, non erano più persone... lei non lo era stata per
cereti versi, era inconcepibile... e così proponeva due
soluzioni a questi pazienti... o tramite figure femminili antiche prese
in
prestito da una regione del suo paese che donavano la pace da Uomini
nella dignità chi non poteva o voleva continuare,
in quelle
condizioni, e su loro scelta sicura e provata o dare loro un corpo
nuovo, ma con il giuramento di votarsi a un bene più
grande...
con delle clausule... le scansioni effettuate venivano portate qui,
allo Chateau vanno solo quelle di scienziati e menti utili..."
"si... abbiamo molti corpi artificiali con menti di scienziati che per
la scienza e in cosa credono, hanno accettato di essere -oggetti-
dell'orgasnizzazione pur di continuare in perpetum, finchè
avranno il corpo, le loro ricerche e studi..."
"già... amare così tanto qualcosa da voler morire
con e
per questa, la cosa che vale ogni cosa sopra tutte .... lei e io non
poremo capire vramente ciò ma lo supportiamo e
comprendiamo...
loro continuano anche ora a vivere per qualcosa... mentre qui vengono
portate per esseree analizzate e poi caricate n el caso, le scans dei
malati... Rudiger era un grandioso scienziato e filosofoso, che
consoceva lingue antiche ormai non più parlate... era una
mente
così geniale seppur sapeva essere stronzo..." scuotendo la
testa e quasi commossa come se
provasse quaclsoa
"... quindi è morto?" fece lui cercando di capire
"era così veccio... eppure una mente così lucida
e
sana che anche come scan non diresti che avesse quell'età...
ma a quanto pare non nasconde a cosa di R..." sospirando "... Lia
quando era malata si sentiva la testa confusa e annebbiata,
quando prese quel medicinale la prima volta e poi le nanomacchine fu
come rinascere... ma ancora il suo corpo non era guarito ne poteva fare
cosa... il mio....immagino che lei in base a cosa dovbrà
fare
cambierà corpo..."
"uilizzerà i cadaveri...!?" fece lui spazientito
"... sono tutti corpi donati alla scienza, per cortesia, non
giudicare... rispetto giapponesi e tedeschi nella seconda guerra, lei
voleva ocn questo progetto solo sviluppare corpi da impiegare in
determinati ambienti... vedi quelli sottomarini entro una certa
pressione oceanica, si intende... per impiegare in questi settorio per
non mandare umani che possono rischiare o studiare i corpi e capire
come guarire da danni invalidanti gravi con la scienza... ma come sai,
la scansione cerebrale
è una copia di dati di un cervello... un cervello conosce e
ceerca di riconoscere il suio corpo... un corpo di carne e sangue..."
"... e i cadaveri sono corpi umani... se il cadavere risponde ai
segnale muiovendosi e rispondendo come un corpo di carne... il cervello
non nota le differenze ...?" fece Gask riflettendo
"esatto, se il modulatore-demodulatore lavora perchè la scan
sia
attiva e quindi il soggetto integro come fino allultimo istante prima
della scansione, ceercherà ovviamente un corpo carnale da
gestire... se il soggetto non accetta il cambio di corpo da prima della
scansione, non è preparato mentalmente ad adattarsi e
vedersi
diversamente dall'originale..." aprendo le braccia come a dire
è
questo "...cè poca speranza di adattarsi, a meno che non si
è elastici di mente..."
"ok... tornado a R..."
"mh... R non è... la scan di Rudiger..."
"questo lo avevo capito... da come diceva sul fatto che tu lo chiamassi
come umano, dal suio modo di parlare di cosa conoscecome un
appassionato e bramoso di dire cosa sa più che uno
scienziato....che non sapeva il suo norme originale, non ha nessuna
idea
di Lia, del progetto e via dicendo.... allora..."
"..."
"... aspetta... è una IA... mi dici questo?"
"cosa? no... lui è una scan, ovviamente" riluttante "...ok,
ok,
non guardarmi così... vi fu un errore. Lia era tornata allo
Chateau dopo aver salvato la mente di alcuni pazienti. In
coma,
ma non ancora in quello stato ma ridestati. R... R era uno di questi.
Uno degli assistnti di David per sbaglio prese la scan e..."
"quindi... tutti i tipi R che ci sono...."
"Oh, no" fece lei scutendo la testa con impeto "gli altri tre modelli
sono R da Rudiger, qelli sono Rudiger... ma non R... R era un ragazzo
sconosciuto in coma, tenuto da tanto tempo sotto controllo anche senza
sapere chi fosse... non si sa cosa accadde ma fu portato quassi senza
vita in ospedale e vi restò, vivo, ma in coma... in certi
casi
come questo, Lia raccoglie la mente anche di queste persone nel caso
riesca a ridestarle anche senza loro accettazine, ma lui nei giorni in
cui preparava la sua visita, si risvegliò... ma non sapeva
nulla, non ricordava nulla, era spaesato eppure ripresosi in quei
giorni e con la compagnia di Lia che lo testava mostrandogli varie cose
per
vedere se avevas hobby, interessi, gusti di vario tipo... lo conobbe
per come eera al risveglio e così gli chiese, trovandolo
interessante, se volesse farsi scansionare affinchè lo
studio e
l'utilizzo della scan fosse di aiuto per lui stesso... quando si
svegliò bel corpo che vedi, erano tutti
pronti a rapportarsi con
Rudiger... invece lui li fissò, chiese chi erano e
perchè
si sentisse strano. Aveva difficoltà a interagire con il
corpo ma compresa la situazione e che il suo sè originale
poteva
stare meglio e vivere meglio con lui attivo..."
"ma quindi è stato mantenuto..."
"Esatto, ma non per quelli là..." indicando la porta con il
pollice "... è dallo Chateau che è giunto, come
per il
resto, il comunicato di mantenerlo e renderlo soggetto di studio
interessante..."
"Non Milan..."
"Milan non sapeva di questo progetto, David lo ha mantenuto tale... se
veniva qui, OPS... i soggetti erano tutti nei pod di stasi in
sospensione per -manutenzione- così che non si vedessero in
giro
come invece è accaduto a te, e ringrazia David che parlando
con
Lia non ha fatto lo stesso con la tua venuta..." sorridendo beffarda
mentre lui ripensava al dialogo con David, non con lui presente nello
studio speciale ove non entrava quasi nessuno tranne da cosa comprese
solo
ristretti soggetti e Milan all'epoca, parlando con lui tramite il
telefono facendolo infuriare per la presa in giro
"DAvid non si è presentato e mi evita da un sacco di
persona, e questo è perchè si trova con Lia?"
"Mia madre..."
"tua madre!! togliendo quanto mi fa incazzare cosa fa e pensa, non
dovrebbe essere madre di quei quattro cloni?"
"E di nuovo... sei de coccio!! Io sono 2911, R è 1507 e via
dicendo.... noi siamo artificiali con menti umane eppure siamo
-qualcosa- che lei ha creato da sua intenzione e volontà e
bla
bla... quei bambini e Kianta sono diveersi. Quelli sono LEI che
continua a vivere in forma umana-carnale perchè vivano cosa
lei
non riuscì', non potè e bla bla... i suoi
genitori ancora
oggi immagino pensino che tutto sia stato giusto, come la trattavano
e le vietavano le cose o si intromettevano in quelle che
dovevano
essere sue scelte facendola restare neinte e bloccata in quella casa...
e ancora la madre fino all'ultimo giorno le chiedseva adirava che cosa
avesse la sua vita di male da dire che nn aveva vissuto.... senza
vederla sfinita, mentalmente arresa, a pezzi in vari sensi, senza un
futuro ne prospettive, le urlava che non sorrideva mai e ne lo faceva
per finta per la dfamiglia rovinandoi loro pranzi e cene, che era
sempre disperata... vedevano ma facevano fintas di niente mentre lei di
struggeva per la solitudine per colpa loro e delle persone che non
volevano quelli come lei ma la gente finta che si comportrava come ci
si aspettava e poi piangevano per tradimenti o stronzate fatte alle
spalle... a lei li facevano ma dicendo che se lo meritava
perchè
diversa e strana... a tutto il resto. Non aveva nessuno con cui
parlare, confidarsi, trovare al suo fianco una guida di vita che le
indicasse, consigliasse, ect con consigli la vita che doveva affrontare
e cosa lei si aspettava di sapere fin da piccola. Ma un pò
perchè si pensa che i bambini non debbano ricevere certe
istruzioni, un pò perchè le dicevano che era lei
che
doveva imparare dalle esperienze, se però le capitavano le
cose
senza info o preparazione prima era merda e stronza a non saperle
afforntare e potrei continuare.... lei non li lascerà soli,
dovranno imparare e camminare nel mondo ocn le loro forze ma avranno
persone ad ascoltarli, seguirli da lontano o da vicino che vorranno,
figure non genitoriali come la massa ma guide che diranno loro tutto
ciò che serve, consgilieeranno e faranno in modo che vedano
il
mondo non solo da una angolazione ma le scelte e azioni saranno solo di
loro stessi... o rischieranno di restare cme lei
o peggio la massa ignorante er cui se le cose si possono fare
in
tot modi, per quelli solo con uno e se fai diverso sei merda.... loro
sono lei che vivrà in più modi, anche cme un
pò come presa per il culo per chi le diceva che non
moritasse per neinte vivere e peccato se figliava o cresceva altre
merde come lei... non so te ma non credo proprio che fosse una persona
orribile, sopratutto lo dico per quelle persone che ho incontrato dallo
Chateau a qui, alle missioni e... non so come sia tollerabile
comportarsi bene con certa gente..." sbuffando incrociando le braccia
"io posso dire solo quello che ho letto e quando l'ho incontrata. Ho
visto come non sia quello che vuole apparire, sebbene cerchi di
sembrare stronza e pazza, ma ho visto molti video del periodo in cui
lei operava allo Chateau, sia con gli uomini, che nelle strade. ho
visto
lei rimproverarli e minacciarli ma seguendo le parole si capisce che li
stava non solo motivando velatamente quando non era palese, ma li
faceva riflettere per vedere dal suo lato quel che vedeva... con la
gente lei ceercava di rialzare il senso di dignità, forza
interiore e la speranza. Mi è parso che lei non credesse
alla
speeranza, eppuire ne parlava o la faceva intuire in molti modi con le
sue azioni e modi di trattare... mi è anche sembrata sola,
qelle
persone abituate a non avere nessuno a fianco da camminare senza
guardare se qalcuno la segua, anche se vedendola con quei tre, e quanto
sembrasse amica e li stimasse a modo suo, come non li controllasse se
fossero al suo seguito percxhè sicura fossero
lì...
allamicizia con Milan e Dorde e Jd a come si approcciava alle persone
di ogni tipo... secondo te, che persona era veramente senza le facciate
che utilizzava?"
"... lo stai chiedendo a quella che ha la sua scan... vuoi che fccia la
pubblicità o cosa ne penso io, soggetto a parte ma che
conosce
tutto di lei?"
"... dimmi se ci si puòfidare di lei..."
"... lei divrsamente da altri non ha mai avuto intenzione o voglia di
fregare, fare cose alle spalle, prendere in giro o sfruttare... per lei
le amicizie e i sentimenti erano una cosa seria, ma non per gli altri
evidentemente... l'unia cosa che chiedeva, il punto principale, era di
non trattarla e aggredsirla verbalmnenbte o con atti stronzi
perchè fosse come la si voleva, o meglio la persona al
fianco che ci si aspettava...
le si rinfacciava ciò che non era, sebbene lei lo mettesse
smepre all'inizio davanti... diceva -io sono io, io sono cosa vedi e ti
mostro quando diventiamo amici o amici speciali, io non frego ne
raggiro nessuno, se io desidero qualcosa lo dico ma se non riesco o
sento di fare o essere qualcosa non lo sarò, io sono io e
non
qualcun altro anche fingendo pur di avere attenzione, tempo o affetto.
Ci osno cose rispetto altri che posso o non posso fare, che no nsono e
non sarò- ma la gente invece... la sfruttava, tutte le cose
che
lei sapeva e sapeva fare erano ottime finchè la si usava,
poi
quando no nadava bene o consocevano altre persone che non si facevano
scrupoli a fare la stessa cosa o apparire come si aspettavano
così da apssare per migliori..." aprendo le mani per
concludere
il discorso "loro on hanno perso niente, è lei che ci ha
perso,
e tanto... anche per quei due fratelli, cosa ha fatto non era contro di
loro o punirli, ma salvare cosa stavano per regalare... ciò
che
per lei era un bene prezioso, per loro era uno scambio per avere
qualcosa...eppure guarda lei, ancora si trova, di nuovo, su questo
mondo nella sua essenza, la sua testa e agisce... e loro? se dovessero
morire, se dovesse capitargli qualcosa accadrebbe cosa desiderano di
esoterico? Io temo di no... perderebbero non solo così tanto
lavoro e fatica per ottenere quella che è una
città vera
r propria, il loro luiogo di vita che lei ha tentato di fargli capire,
e vivere... se ci fosse stata ancora quel giorno, credimi,
arrabbiata ma
disperata li avrebbe presi a pizze in faccia fino a farli diventare
come
un pesce palla, urlando di svegliarsi, che era così bello
esistere in un luoigo come quello, costruendo e impegnandosi... lei ha
sempre odiato le bugie, sebbene ne abbia dette per sopravviere... le
prese in giro, il vedere le persone come favori e cose ottenute gratis
fingendosi amici o sfruttando e basta quelli ritenuti inferiuori, il
valore sbagliato che si danno alle cose e via dicendo... ha semrpe
ceercato come poteva di far riflette e far vedere le cose... se
è venuta da te, è perchè deve fidarsi
o sa che
vali, o non avrebbe sprecato fiato con te..."
"... quindi perchè ha lasciato R come droide al tuo fianco?"
"..." lo fissò strnita "ma chi, Lia? Ma neanche
cèra
all'epoca... David l'ha risvegliata dopo la caduta delle Torri...."
"Ma..." confuso da sbattere la schiena sullo schienale "ma spetta....
hai detto che dallo Chateau vennero ordini, ma non era Milan
perchè no nsapeva di voi, chi... Kianta?"
"Niet! lei sapeva ma lasciò tutto svolgersi come da
programma di
Lia perchè rispetto a lei noi siamo suoi figli, siamo nati
in un
certo modo grazie a lei e per lei, ma Kianta non è sua
figlia e
ha pensato bene di osservare a distanza ma... non l'ho mai incontrata
ne sentita..."
"... ma chi..." pensando nervosamente "ASPETTA.... Legeia!?"
"mph... ci sei arrivato! Lia ha creato Legeia, e per creare ovviaamente
intendo dare fondi, sostenere i ceervelli capaci di farlo, magari lo
potesse fare lei.... sebbene avesse voluto essere un ingegnere
meccatronico...
lei diede i soldi, gli spazi, i macchinari, le menti e la
possibilità... di farci nascere, ma non solo,
finchè
restò, interagì di prima mano con i suoi figli,
io venni
svegliata dopo, ma molti l'hanno conosciuta... come le IA, per come
sono o si basano sulla sua scan che viene attivata in un determinato
modo perchè comunichi con loro e sia il primo soggetto con
cui
si interfacciano... o di persona... i Crell e Legeia sono i primi
soggetti artificiali, IA, ad esser diciamo suoi figli e ha cercato di
prepararli e modellarli perchè fossero, si spera, la
speranza
dell'uomo... perchè potessero con noi Hyman,
coesistere
con i veri umani, emotivamente più instabili nella
società, agendo come un cuscinetto alla loro
tendenza di
essere incorerenti e inclini a disordini, squilibri di pensiero e atti
alle guerre. Alcuni di noi sono stati anche progettati per essere
politici superiori e leader mondiali, o anche...."
"Ambasciatori"disse Gask di getto
"Ni... non era previsto in R, però...R lo è
diventato, come abiliutà di suo... ci si aspettava unbo
scienziato e si sono ritrovati un soggetto che non sapeva fare niente e
poi era capace di interagire con la gente, se si impegna sa ammaliarla
e guidarla dove vuole, contrattare, e..."
"... è qualcosa che sa fare lui...?"
"La sua designazione non doveva essere quella, alcune unità
come lui hanno quella di spalla a livello di cure, quello che ti ha
detto... riparazione specializzata in campo edi corpi dei
compagni, analisi delle condizioni e feedback dei dasti degli altri
membri del gruppo, backup e comunizioni, e... si è scoperto
bravo a farlo di suo, ha la parlantina... gli altri tre invece sono
Rudiger nel midollo ma si è cercato di non dir loro niente e
far credere che R sia come loro ma con uno sviluppo cognitivo diverso
ma non se quelle scans capiranno o lo hanno già ato..."
"e se lo capiscono?"
" fece lei guaradndo il
tavolo "come ho detto la scansione che è lui.... se lo
capiscono mi auguro che siano soggtti elevati come vide Lia da non
creare bullismo e stronzaggine, è questo lo scopo della
scelta o scrematura per le scan... non è Rudiger,
ma un soggetto ignto come vitsa antecedente che Lia
trovò interessante... in un certo senso" dicendolo come
turbata
"perchè si rivedeva in lui, vero?" le disse e lei si
voltò esterrefatta a fissarlo come se sorpresa che avesse
compreso "ho letto e sentito sul risveglio di Kianta. Lui me la ricorda
molto, è spensierato appunto, emotivo e di buon cuore,
educato e
amichevole,un partner molto dedicato e disponibile..." vedendola fare
facce strane con tanto di rumori con le labbra " sembra avere un senso
di pace interiore e armonia da apparire felice.... e evita
conflitti o altri disturbi
emotivi. In genere credevo che tutti gli R fossero piacevoli, calmi e
facili da frequentare mase dici che lui è l'unico....
comunque
sia Lia o meglio, Kianta da sveglia, che R sembrano
socievoli, chiacchieroni, disinvolti, inclini
all'attaccamento emotivo ed è anche lecito ritenere che
ciò che vediamo di lei sia il risultato dell'adattamento,
quindi
no è come vuole apparire..."
"...confermo che è allegro e accomodante a cui piace
stringere legami con gli altri...."
"così Lia... e rispetto l'esterno questo per quanto acaduto,
si
trova un cuore pieno di risentimento. Altrimenti sarebbe come
è
R, frizzante e curioso...?"
"perchè parli di lei..."
"sto cercando di capire...lei e le sue azioni,... quelli come
lei in genere tranne che in certi casi come Lia stessa,
seguano il
flusso, non amano essere controllati e rispondono con una resistenza
passiva se spinti troppo oltre.Paura più profonda.... temono
di
essere troppo bisognosi e quindi
di allontanare le persone e affrontano questa paura sottomettendosi ai
desideri e ai programmi delle persone che li circondano per essere
gradevoli e non essere enclusi... sono motivati dal loro bisogno di
pace e armonia nel loro ambiente e dal desiderio di evitare conflitti e
affrontare emozioni spiacevoli...personalità fredda ma
gentile.... ha capacità emotive più profonde e
quindi
può pensare alle cose in modo più
approfondito....il
nascondere le emozioni o l'incapacità di rivelare le
emozioni è un modo di sopravvivere.... sono stoici,
determinati e logici come base...."
"embr che ti sia inghiottito un trattato slla psicologia..."
"cosè che scriveva...?" continuò lui cme a
ricordare
"-dopo tutto quello che ho dovuto afrontare, i segni della vita in me
sono stati spazzati via, sebbene ne avveerta ancora l'eco nel
profondo... ma non importa quanto duramente abbia pregato, i
segni di cosa è sol orimasto dentro sono rimasti e la vita
è diventata mia nemica...ditemi quidi se è la mia
punizione per degli errori di cui noin so che devo pagare? anche se
grido così forte le mie parole sembrano insensate per vtante
cose da sentirmi ancora come se stessi portando il peso del mondo,
erppure io
osno sola...- ....quello che ho detto è sattamente
così
per Lia ma anche per R, vero? quando qualcosa muta in loro o intorno a
loro, se qualcosa si crepa o rompe o soffrono, voltano in una
personalità ombrosa e oscura.... non può fare a
meno di
chiedersi se ci sia una parte di lei capace di tale depravazione e si
odia. tanto quando Lia che R, le personalità sono simili e
per
questo lei ne è entrata in empatia, come quel Lion mi pare a
Parigi che ha mantenuto come tutore.... per questo lo ha assistito,
è rimasta cn lui per consocerlo e ha voluto la sua scan... e
Legeia scoperta la cosa, senza di Lia, ha deciso di mantenere le cose e
dargli una -vita-... è così?"
"..."
".... la vita... l'ìha ha resa instabile e il suo stato
mentale
iniziava rapidamente a deteriorarsi, diventando più
spietata,
violenta e autodistruttiva... seppur andando di pari passo con i suoi
principi, pasando dsa pazza a qualcuno che agisce comunque con una
logica....ed R... tramite Legeia seppur involontariamentye, lo ha reso
vivo di nuovo, seppur
artificiale e ora lui cè ancora proprio per Lia, altrimenti
sarebbe di nuvo un niente..."
"..."
"lui non sermbras una scan dai tuoi racconti, di gente cher Lia ha
incontrato per studiarli e prepararli, perchè lui non
è
una scan di Rudiger ma un errore, è un ragazzo in c oma che
è stato copiato allo Chateau per errore al posto di quello
scienziato e ora vi trovate così bene perchè
siete simili
nel profondo e afiatati per tante cose... e immagino anche
perchè è più umano di tati quindi
dentro...."
"... sei diventato così mentalmente straordinario ..."
"non iniziare, da solo, ho letto e ceercato di capire Lia e Kianta, e
anche Milan... parlami di R..."
"che altro ti devo dire, quando l'ho incontrato sapeva solo quello che
gli avevano detto, crede di essere Rudiger senza per memoria
perchè l'uomo... è malasto... e la scansione non
è
venuta bene ma voelvano mantenerlo... così crede di essere
un
giovane scienziato ma in cura e on il vecchio rompiballe reale... e che
per migliorare se stesso e il mondo deve operare come membro Hyman
facendo un grande servizio a se e l'uiomo nel mondo... quel che
facciamo è pulire e sistemare, in pratica quell oche faceva
Lia
con Veròna, ma fatto da noi... e ha deciso che quando
sarà, il Consiglio sarà presieduto per
metà da Hyman scelti per le abilità mentali e di
mansioni, e metà umani, quelli che ci sono, così
che vi sia un equilibrio.... i soli umani, dice sempre, sono portati
sempre e solo alla pazzia...gli umani uniti stavano in piedi,
divisi caddero..."
" e vi sarai anche tu?"
"non credo, a me non interessa...."
"tu vorresti vivere un pò come lei.... e andrai in giro con
R?"
"... la sua designazione e denominazione dovrebbe esser type ....
lascia stare, anche se si sapesse chi sia, lui dello scienziato non ha
niente, è come Lia appassionata di meccanica e scienza che
però non ha la mente di arrivarci davveero, ma una
capacità di lungua e carisma che gli aprono le porte.... lui
è divertente, spigliato, pulito e non ci si annoia mai... ne
si soffre davvero con lui... si comporta in modo sano, diversamente da
altri...non h avuto più cuiore di cancellargli il su Io che
si era costruito per come la penso e perchè è
assurdo per noi cancellarci per evitare che ci studino ma questo
è... ecco perchè in segreto, ma tu mantienilo, io
e lui abbiamo dei sistemi che Lia ci ha mandato per salvarci i dati di
nascosto da loro e mantenerci per ciò che siamo resta il
reset con la scan..."
"... quiindi lei vi ha dato qualcosa peer salvare il vostro io...
capito... immagino che R ne sia felice..."
"....ma cè anche l'altra sua faccia... in certi
momenti è come se fosse insofferente a questa vita, e lo ha
esplicato quel giorno che Lia venne da me in mio soccorso, dandomi un
nuiovo corpo...."
"cioè?" fissandola incuriosito
"... eravamo in missione in asia, tu non lgggi niente quidi presumo non
sai nulla quindi stringo. Dovevo proteggere R che si occupava di
lavorare ai dati che avevamo trafugato grazie a me, io posso entrare in
ogni cosa anche senza che ci si accorga, se non sei uno bravo, ma molti
dati devono essere verificati e lasvorati..., decifrare e trattare le
informazioni le ha lui... io non le hio mai implementate di mio, non
dovrei averle, proprio pèerchè lui è
con me... il problema è che per mole di lavoro enorme, deve
restare in arresto con le azioni motorie e normali
attività... se il lavoro è troppo grande, per
snellire il carico ferma le sue funzioni motorie, visive, non di audio
ma sente ovattato, e... insomma bloccato da un pò, ci
rtovarono e io dovetti proteggerlo. La Quánzhyā, lo
squadrone peggiore che avevamo fregato e lasciato indietro era giunto,
questo a causa dei nostri simpatizzanti che vollero venire con noi e
dallo Chateau li volevano estradare per farli nostro collaboratori...
insomma, negli scontri dopo due ore venni colpita duramente da finire a
terra, R era ancora bloccato dal lavoro e a meno che non abbia un
avviso esterno che lo avverte, continua a lavorare... la nostra memoria
contiene exabyte di dati e informazioni, e presto avremo la
capacità ion zettabyte, comunque la sua memoria
era così piena di quelle informazioni che avevo rubato dai
loro computr e server da studiare, classificare e comprendere, anche
decifrare che perse troppo tempo e io ero a terra.... finchè
ebbi tutti gli arti ancora funzionanti per così dire
procedetti al fuoco di copertura ma poi anche l'ultima mano cadde e
pensai di essere spacciata. potevo voltaer la testa e lui era spalle al
muro, seduto a terra con sguardo spento ancora a lavorare e pensai
fosse l'ora, visto che nessuno ancora arrivava nonostante le richieste
di aiuto, di freezzarlo e spegnerlo per sempre enza backup
perdendolo, perndendo il suo Io.... dovendo io restare a terra e la
cosa primaria è evitare che i nemici abbiano dati. Invece
poi si sentirono esplosioni, urla e casino. vidi comparire da un buco
appena fatto un meepit, l'azzurro, che mi fissava sbattendo le
palpebre. Poi si volto, e vidi me stessa. Era giunta davanti
a me, mi fissava e pensai che avessero attivato uno dei 9 corpi rimasti
per sostitiurmi e dismettermi. Invece si calò in ginocchi,
mi guardò con gentilezza e mi disse chi era..."
"E così che hai incontrato Lia?"
"era la prima volta... allo Chateau vi erano altri corpi, in segreto,
che venivano portati alla Nyssa per le migliorie e
implementazioni man mano che dò riscontri e ...
bè, i corpi alla Nyssa sono quelli più recenti e
con gli ultimi ritrovati tecnologici mentre io evolvo.... lei
aveva preso uno di qelli allo Chateau e manovrandolo tramite il meepit
che faceva da Repeater, lo fa con me anche R come supporto per il
lavoro dispendioso, mi aveva portato in segreto un corpo nuovo.....
maledicendo la Nyssa che ci aveva lasciati soli. Normalmente noi
lavoriamo sul territorio da soli, abbiamo solo l'Handler che
però deve stare a distanza e fare da tramite con la
Nyssa...dobbiamo portare a termine l'incarico ad ognbi costo e cosa
resta, lo vengono poi a prendere velocemente, ma i soccorsi.,.. non
sono molto amanti del sistemare eventuali casini senza pedere noi
unità, per loro siamo solo corpi da impiego... uesto grazie
ai generali che credono di avere potere decisionali per le missioni qui
e si rifiutano.... comunque, mi disse chi era e che era giunta per
aiutare i suoi figli, che non li avrebbe abbandonati mai, ma voleva
farsi vedere come un Dio dovrebbe fare secondo lei... così
mi disse delle cose, e poi disattivò il segnale lasciando il
corpo vuoto accanto a me. Voleva che io mi copiassi lì
dentro e dessi al meepit il corpo danneggiato, che con la squadra che
aveva mandato che lavorava con lei dove si trova ora, si portassero il
mio corpo ormai inutile nascondendo tutto alla Nyssa... così
fu. Riversai nell'hd, grazie all'OS di emergenza che attivai del corpo
nuovo, me stessa e ripresami un corpo funzionante vidi dei soggetti
umani che mi salutavano e portavano via tutto, lasciando intorno a me
distruzione e sterminio. Avevano puliuto tutto perchè in
quei casi, con soggetti cxome quelli, l'unica soluzione
è o la soppressione o impotenza. in quel caso
credo dovettero scegfliere la prima... R stava bene ma non aveva ne
visto ne capito niente, in quei casi è come se fosse in un
mondo a parte, che lavora, così crede ancora oggi che io sia
chissà che donna bionica capace di tutto, metnre in
realtà se ci sono soggetti ben armati e preparati, in base
al luogo e situazioe, pure io posso cadere, ovviamente... no nsolo io,
ma anche l'altra parte ha armi particolari che possono
danneggiarmi...ma quando mi ha vista danneggiata o in gravi condizioni,
e ci sono state, ha odiato tutto quanto...crede di sognare na vitya
come la immagina ma... non sa davvero comè vivere
là fuori, lui conosce cosa ha visto e come viviamo quel poco
tempo come turisti ma.... cosè essere poer uno come lui
veramente là fuori non se lo ricorda, essendo una scan da
amnesia... Lia lo sa bene invece..."
"...."
"lei si sentiva inadeguata in questo mondo, si definiva schifosa
perchè desiderava quacosa di buono, magari ocndiviso con
qualcuno, voleva uscire e avere il tempo di qualcuno....e si setiva una
merda a girare per il quartieere e vedere gente vestita in
tal modo
da capire che era molto povera. lei vestiva con abiti vecchi di anni
ma per uscire erano ancora nuovi, indossati solo quel poco appunto
stando sempre a casa.... e poi vedeva loro e si vedeva un puntino
meglio e
ci stava male. Si sentiva come avere qalcosa in più degli
altri, o quelle quattro figure che aveva o libri e simili e piangeva
perchè era contenta di averle e poi sapeva di gente isolati
e isolati distanti che viveva senza luce perchè non optea
pagarla... o peggio, aveva scoperto visto da lei due volte, che
cèrano due donne e bambini dentro un'auto la sera tardi.
Nella
strada a fianco vivevano per strada delle persone che
dormivano in
auto. La stada buia, poco illuminata e con la notte poco frequentata e
loro stavano là e si sentiva una merda. non aveva avuto una
vita, attenzione una vita come la desiderava lei...con delle persone,
una casa piccola piccola, non sentirsi sola e abbandonata e ancora
qualche
voolte provare o rimangiare cose buone, magari con qualcuno che ci
fosse perchè lei era lei....che sorridesse perchè
lei cèra ee si fosse contenti che fosse
lì... e poi vedeva quei bambini che
stavano là scrutando di nascosto come poteva, per dove
eerano
messi e si serntiva male. vedeva LE SUE POCHE COSE A CUI TENEVA E SI
SENTIVA INDEGNA per poi ripiombare ella disperazione della solitudine e
una vita vuota... dentro di sè una vocina le diceva che
sarebbe stato umano dare un posto a chi non lo aveva, ma oltre che non
casa sua, cèrno troppe storie e racconti in tv e della gente
ove se quacuno entrava in una casa accolto per gentilezza, non ne
voleva usdcvire
più, passando da riconoscente a profittatore, peggio con
bambini. e si se ntiva una merda ad esistere con una casa per quanto
ocn gravi problemi e tutto, ma l'aveva e con il necessario per anadre
avanti e non finire a quel modo ma volerla sistemare e sentire meglio
al suo interno.... e non si dava pace... come è la
società bigott, chiusa e stronza, le persone cresciute in
modi sbagliati e... cosa preoverebbe e capirebbe se scoprisse tutto
ciò che nasconde il mondo veramente e lui vede solo la
crostra superficiale per come cerco di fargliela vedere...?"
"Lui no nricorda di Lia... qindi presumo che..."
"... Lia usava un corpo che stava riportando in piedi per ridarlo alla
persona originale che era in coma.... il viso non era questo, il nome
era uno dei suoi fittizzi e via dicendo.... lui ricorda quella persona,
non sa che..."
"non sa che era la te umana, che ci sei tu dietro tante cose, che gli
nascondi parecchio perchè non soffra e scopra le
verità che ... cosa, potrebbero farlo incazzare?"
"non lo so, voglio solo che viva cosa gli spetta e sia felice... detto
da me, dalla scan della persona che odia le bugie e queste cose.... lei
voleva sapere anche le cose orribiili e pregne di sofferenza, ma voleva
saperle per affrontarle e andare avanti, vivere nella
falsità, diceva, e invece io..." mstrandosi turbata
"come pensi debba.... reagire se scoprisse la verità?"
"...quando verrà quel momeno, vedremo... per ora..."
"EEECComi!!!!"
sussultarono entrambi sentendo qualcuno urlare fuori la porta e poi
aprirla per entrare trafilato ed eccitato.
"LEADER!!" fece correndo lesto verso di loro "hanno detto vorrebbero la
sua supervisione nel nostro test mnemonico e di coordinamento, per
cui..."
"e che dovrei fare, mica vi so smontare..." fece lui di getto senza
capire ed R si sganascò dlle risate
"AH AH AH... no, no... vogliono mostrarle il procedimento e avere un
suoi parere sui.."
"Odio questo lavoro..." fece lui sconsolato, accasciandosi sullo
schiena con la testa verso il cielo
"tu vai, appena R ha teerminato il test e sarai libero, essendo il
Leader qui puoi fare cose vuoi senza seguire le loro regole... potremo
parlare sul intracciarla..." terminò lei come tornata calma
e rilassata
"...quindi..."
"
la triangolatura la farò perxchè sei tu... come
ti dissi, per Lia essere venuta da te e volerti come suo aiuto e
alleato per manteneere cosa è stato costrutio, deve fidarsi
per forza o considerare le tue qualità...
perhè sei tu e on sei come pensavo, ti dirò dove
si trova, ma non in qualsiasi luogo, appena terminato il test, segui R,
ci vedremo dove lui sa..."
"...pensi davvero che lei lo bbia fattoi..,."
"Oh, si... ma cè di più... anche per Kianta e te
e Jd e gli altri, lei sta facendo molto perchè voi viviate
veramente... ancora oggi lei si ripete...chi è che mi
vorrebbe nella propria vita senza mai più dirmi che devo
cambiare, essere in un altro modo, differire da ciò che sono
per trovare un posto e un cuiore, almeno uno.... come Zay e Ric no
hanno compreso i suoi messaggi o volevano che lei cambiasse per
adattarsi a questo mondo, ma ha sempre ripetuto non è sempre
così, sopratutto per questo mondo, dovrebbe esser lui a
cambiare per le persone per non finire sempre peggio... e si tormenta,
lei ha bisogno di sapere di aveer fatto almeno una cosa giusta nella
sua vita, da non essere felice lei, ma almeno cosa lascia... se la
gente vuole lasciare figli biologici, lei lascia parte di sè
nelle Chiavi e Kianta e dei figli, noi, che per ciò che
siamo di mente e corpo, possiamo capire e comprendere e continuare il
Cambiamento.... per e in vece
dell'umanità...perchè asltri non soffrino.,...
chi se non noi mezzi uomini possiamo sapere tuttop ciò che
serve per decidere e gestire le cose..."
"... è chi è al governo...?"
"mph... pensi veramente che ... lascia stare, ne parleremo..."
"Io ete invece dovremmo parlare...:" fece Gask a R, facendo innervosire
Lis "vorrei che mi spiegassi delle cose e.,.., comè che tu
la consoci così, mh... intimamente..."
"... ma piantala!" fece lei inviperita, ruiotando sulla sedia
"... se pensa a roba sessuale mi spiace, non abbiamo qegli impulsi,
perchè sebbene le scan sanno cosa sono, non abbiamo gli
ormoni.... anche se, se non nel corpo le progrmmazioni per renderci
simili agli umani hanno inserito delle risposte ai segnali delle scan
per cui se un tempo si provava una determinata cosa, noi lo capiamo ma
non abbiamo le risposte fisiche dellepoca, anche perchè...
insomma " ridendo divertito "non abbiamo niente là sotto noi
mdelli maschili, o almeno, uno fittizio cè ma è
come dildo ma senza reazioni maschili..."
"..." Gask si allontanò un pò a fissare in certe
zone spaventato "... non è che cè qualche sopresa
come la storia del core nucleare che avete che ... non cè
qualche problema radioattivo, vero?"
"glielo devo dire o preferisce di no" canzonandolo opsservando Gask
spaventato "... comunbque, si calmi, neinte di pericoloso, a meno che
non accadano certe circostanze siamo sicurìi, nn siamo mica
a Chernobyl.... e non abbiamo attributi pericolosi...."
"Ah... quindi voi modelli maschili avete la copia, mh, maschile
originale nella forma ma non funziona.... poer bellezza o solo in certi
casi se restate nudi per far credere che siate umani?" facendo ridere R
di gusto ma incazzare Lis "e le femminili come funziona? hanno fatto un
calco anche..."
"Le femmine hanno la forma esterna ma nessuna parte interna come la
pensa lei, sembrano donne perfette ma senza fori, o almeno uno solo per
l'espulsione di ciò che mangiamo mentre testiamo le nostre
liungue per i gusti... tutte sono senza vagina o quella roba l'ha sotto
"facendo un bisbiglio vicino a Gask come se parlassero di segreti "ma
le altre, non Lis... Lis ha là il suo..."
"ERRRE!!!" facendolo sobbalzare spaventato "sarebbe ora che tu andassi
ad annaffiare i ltuo cactus..."
"il cosa?" fece Gask spaventato
"... un altro modo nostro di dire... t no nvieni?" poggiandosi con una
mano alla scrivania con fare amichevole "Comunque Leader, qui
sesso non cè... o meglio, tra gli scienziati si, non sanno
che noi li guardiamo, ci schifiamo... solo Lis, e passiamo oltre, ma
solo Lis possiede il suo..."
SBAM
Gask fissò esterefatto R che fece una capocciata sulla
tavola di legno pesante. Il ragazzo strabuzzò gli occhi,
mise a fuoco, e Gask vide le sue iridi artificiali che si muovevano
intontito per poi fissare male Lis.
"LIS!! di nuovo" fece lui dispeerato "mi sei etrata dentro e mi hai
punito!! se mi sono mmaccato qalcosa, o come quella v olta mi
è uscito l'occhio dall'orbita, come lo spiego!? Cosa ho
detto di male!? legeia mi ha detto..."
"TI HA DETTO COSA!" fecero Lis e Gask insieme, traumando il ragazzo
"che succede!!" urlò lui smepre più disperato
"cme sai di Legeia..." fece Lis
"... è la tizia con cui hai parlato quando è
comparso il Leader e..."
"..." Lis sospirò isterica, si sistmò sulla
scrivania come a voler uccidere qualcuno, Gask chiese ad R cosa questa
gli avesse dettro ma riferì solo che ra gentile, amichevole,
divertente e che gli aveva fatto dei regali digitali e per qualunque
cosa era disponibile.
"Mi ha anche chiesto della mia amicizia con Lis e cosa ne pensassi nei
nostri corpi artificiali. se mi trovassi bene in un corpo che non
può amare e fosse un peso e del fatto che io rispetto a un
umano posso fare cose ma anche non poterle fare e..."
"COSA" fece Lis arrabbiata, mentre Gask faceva domande a raffica
"... niente, se volessi dire la mia sulla questione che non vuioi dire
al Leader, del fatto che invedce di làsotto tu hai il tuo..."
"ERREEE!!"
"... ma cosa ho detto, dice di essere mandata dalla persona che ci ha
creato, che il leader è suo grande amico "mentre Gask faceva
facce strane " e che dobbiamo aiutarlo ed essergli vicini... e che
è fondamentale per noi capire noi stessi, i nostri limiti ma
anche punti di forza e..."
"BASTA...!!" rugg' Lis "le parlerò ora, TU..." detto a Gask
"vai a qel test, fatti spiegare e mostrare tutto e ci vediamo dopo per
darti sta benedetta triangolazione e TU " ad R "... cammina subito ad
annaffiarti il cactus e non farti vedere finchèp non ti
chiamo per portare il leader nel nostro posto... ora vai..."
"Ma, Lis..."
Ma l'ochiataccia lo fece retrocedere ed uscier con Gask, restando nel
corridoio.
ch 44
"Ma fa sempre così?" si indispettì Gask contro la
porta chiusa
"Aspetta..." fece R e Gask lo vide eprdere lucidità negli
occhi
e restare fermo un attimo per poi balzare indietro come a perdere la
coordinazione, tremando "Accidenti, mi ha cacciato via... non vuole che
la contatto. Ho avvertito un muro di protezione supplementare ma prima
che si ergesse ho riconsociuto Legeia, le stava parlando..."
"Quindi Legeia è venuta da te..."
"non so chi sia, anzi no... quando si è connessa con me ho
provato... come se ci conoscessimo... è stato strano..."!
" che intendi?"
"...non essendo come me posso... ecco, posso fartelo vedere...." fece
lui e gli prese lesto senza chiedere il telefono dalla tasca facendo
innervosire Gask e senza collegarsi in fisico, mostrò
all'altro
una sequenza tipo video. Due corpi umani ma come a mostrare muscoli
sceletrici e nervosi in evindeza, uno in blu e l'altro e in rosso.
Appena toccati alzando le mani, ciò che era del blu
passò al rosso, trasmettendo qualcosa nel corpo dell'altro
colorandolo di blu "ecco... la situazione è stata tipo
così'.... di solito ci riconosciamo non solo visivamente, ma
ognuno di noi ha dei codici univoci, tipo quelli della bluebox per
capirci, che con la vicinanza e connessione riconosce e
abbiamo subito nel sistema la scheda di riconoscimento e info da
visualizzare... spiego come posso ma è una cosa
veloce e chiara
per noi... questo invece è... avvenuto così, come
hai
visto, Come se connettendoci ci fossimo... unire, congiungere,
collegare, ome posso dire..."
"..." Gask non parlò ma riflettendo si chiese s enon fosse
per
qualcosa di Lia. Era riconoscibile da quelli definiti suoi figli? Era
un qualcosa tipo codice che li rendeva uniti? "...posso farti una
domanda?"
"... certo, ma credevo ti interessasse Legeia..."
"Oh, si..." camminando nei corridoi "mi sono chiesto se questo
vostro... collegamento come quello del video avesse un motivo di
esserci, non so... se non fosse qualcosa di speciale... anche con Lis
è stato così, secondo te....?"
"on sapevo si fossero parlate, Legeia mi disse che avrebbe incontrato
Lis dopo... comunque non so ma...mi è sembrato come se
ci
coonoscessimo, come qualcuno di caro che è tornato e avverti
qualcosa di calore che... non lo so... è stato come
ritrovare
qualcosa di conosciutio e positivo... mi ha fatto dei regali, mi ha
mandato tante cose e mi ha detto di osservarli bene e... ho trovato dei
segreti..." fece all'ultimo, bisbigliando
"e...."
"... sono immagini e audio criptati e codificati.,..
steganografia... nelle foto ci sono messaggi nascosti tipo
con
un HEX , un modo ove si nasconde e si visualizza il
codice
dei file.... scorre i dati per controllare se contengono parole di
senso
compiuto....la steganografia, utilizza delle tecniche crittografiche e
di offuscamento che consentono di raggiungere un livello di sicurezza
molto elevato. Le operazioni di offuscamento e crittografia richiedono
l’utilizzo di tre password diverse. In questo modo si
blinda il documento nascosto in modo sicuro senza rilevarne
la
presenza..... o la backmasking, una tecnica che riguarda l'inserimento
di messaggi nascosti nelle registrazioni audio... li ho solo ntati,
ancora non aperti, e sono curioso..."
"e... se fossero messaggi di tua madre....?" fece di getto Gask,
pentendosene
"...eh!?... mia madre...!? QUale madre...."
"... se ti dicessi che tu hai a vegliare su te e tutti i tuoi fratelli,
la persona che vi ha fatto nascere... e vi manda messaggi
perchè
tiene a voi... che diresti?"
"...mh, Legeia ha detto di essere mandata dalla persona che ha permesso
la nostra nascita, però... non so che dire, qui non abbiamo
la
concezione di padre o madre come gli umani, o almeno, ho notato che
alcuni, ancora più diligenti di Lis nel credere e tutto a
questo
posto e scienziati visti come padri.... Oddio, non so c ome pensarla
questa cosa..." fece turbato, fermandosi, facendo fermare anche Gask
"prenditi il tuo tempo, non cè fretta ne altro... ma lei
cè e vi guarda e aiuta, se serve, infatti ora potete salvare
voi
stessi per come siete, senza bisogno degli scienziati e non rischiate
di
morire, per..."
"EH!?.. . è stata quella persona a farcelo avere!?" basito,
fermandosi
"Lis non ti ha detto niente?"
"Lis non mi dice mai tante cose... e forse crede che io non sappia
altre... tace e se ne va in giro a fare chissà cosa, il
tempo
che passa con me non è tanto come sembra...lei si comporta
come
se portasse il peso del mondo addosso un momento, e subito dopo saluta
e va a fare qualcosa come se non le importasse del
resto,
ma cosa deve svolgere... intendo... di colpo di alza e dice che sarebbe
tornata dopo, sparendo dalla porta come...." sbuffando "così
come le cose strane di notte..."
"di notte!?"
"QUesto posto... non è come sembra... Lis la chiama la
cittadella sghemba 2, intendendo lo Chateau, così ho
capito...
qui seguono la religione del vecchio Leader, ma non solo quella e di
notte cè di tutto.. di giorno negli orari che sanno esser
calmi,
fanno robe che fa incazzare Lis..."
"intendi quando parlavi di trovare persone impegnate a..."
"farlo... si! Molti hanno solo il lavoro o l'interesse di fare carriera
e curriculum per i loro premi sulla scienza, sai... essere ricordati
come grandi scienziati e quelle cose... ma restano comunque umani e si
aggrappano, come dice Lis, a ogni briciola di questo nel sesso,
gelosia, ripicche e scherzi per affossare l'altro, fare tante cose che
lei disapprova perchè si ripercuotono sugli altri.. ma di
notte
tutto peggiora... prima Lis mi portava con sè a votle,
uscendo
dal nostro posto, poi non più... noi avendo stanze, possiamo
essere più liberi e uscire se vogliamo. Così,
quando la
sentivo la seguivo cercando di stare nascosto e... " face ndo una
faccia tra la depressa e come se stesse arrossendo
"...cosa... perchè usciva di notte?"
"...Ti ricordi come si approcciò a voi due quando vi abbiamo
raggiunto nel corridoio?" e Gask ricordò facendo
un cenno
"... La Direttrice non è la sola a capo di questo posto, e
la
cosa assurda è che questa è l'unica che la chiama
Lis,
metnrte tutti gli altri con i suoi due codici, ma lei NO!!" fece
piccato e come arrabbiato per qualcosa "LEI NO!!... cè anche
il
co-direttore che non hai ancora conosciuto, ma oltre lui, la Direttrice
è tipo Lis. in prima linea e presente a visionare,
controllare e
tutto e... lei è una dei soggetti attivi in
attività
particolari..."
"...parliamo sempre del sesso, attività strane..."
"GIà...quella donna ha molti interessi, sa il fatto suo e
considera molto le persone, non come altri che vedono -meri scienziati-
o noi -drodi- ma... si lascia andare troppo a sentimentalismi, come
posso dire..."
"cosè che vuoi dire..."
"..." fissando per terra con una faccia che Gask non capiva "...Lis la
notte, e credo certi giorni, esce dalla sua stanza o dove si trova di
colpo, e sparisce. Così l'ho seguita... ci sono sezioni
particolari qui, noi possiamo entrare ovuinque, o almeno, credo che Lis
abbia incluso anche me tra chi può farlo diemtnicandosi di
depennarmi, capita che non faccia subito le cose e... beh, l'ho
seguita... è entrata in una sezione, da una porta e ho
aspettato... e poi l'ho vista uscire... e..." e Gask sembrò
di
vederlo veramente arrossire eppure apparire allo stesso tempo irritato
"...era vestita in una modo assurdo per Lis..."
"...assurdo?"
"... Lis non era molto vestita, aveva un qualcosa tipo un body con vari
decori, delle cose fluttuanti sopra, cose trasparenti su collo, maniche
e stivali alti..."
"gli stivali alti alla coscia li portava Lia" fece Gask commentando
mentre pensava
"...non era solo quello. Raramente Lis mostra qualcosa del suo corpo,
ed era così strana... uscì dalla stanza e,
sebbene
fosse il suo modo di camminare, era come se fosse in
passerella ,
più accentuato e...la vidi andar via. Rimasi ad aspettar e
epoi... poi uscì di nuovo Lis, dalla stessa porta,
abbigliata
come sempre, tranquilla, andando da un'altra direzione... no
capivo ma ho desistito. Ma accade spesso e l'unica volta che ho voluto
capire lei, quella vestita sempre diversa e in modo strano, andava in
una sezione per il personale... cèrano voci e l'aria
leggermente
fumosa e odorava di cose strane, il sistema ne ha rivelato diverese
e... ho capito!. Ma poi, vidi la direttrice uscire da una delle porte
aperte, quella sezione ha una stanza enorme con più porte e
tutto era concentrato lì, sebbene i miei sensori rilevassero
altri soggetti in altri stanze distanti. Lei era uscita, aveva anche
lei una... idiciamo mise assurda al limite dell'osceno e parlava dalla
soglia con qualcuno all'interno che non vedevo, poi si avviò
verso il corridoio dandomi le spalle e Lis vestita in quel modo
uscì accodandosi, entrando poi una porta che la direttrice
aveva
aperto ocn una card... si fissarono in modo strano sorridendo, almeno
io vidi la direttrice farlo e sparirono all'interno. Restò
il
vociare di persone e... Lis non so se sa, se tace, che altro... io non
ho detto niente, sono una soggetto da amnesia, ma mica scemo... tutti
gli altri Hyman dicono che lei è troppo seriosa, fedele,
seguace
e credente...Sapevo che lei aveva piena e massima fiducia nel
Direttore.... Ma non ne avevo mai saputo il motivo. Ora credo... no,
posso dire che sapevo che quel motivo era qualcosa di proibito e
tabù per ,la società là fuori..."
"sei sicuro che quello che credi sia la verità?"
domandò Ghask stranito.
Dai resoconti di Lia, Gask pareva aver dubbi sulla cosa, se come
l'aveva messa lui fosse vera. Ripensò un attimo a cosa
scriveva
Lia e i pezzi che ricordava di varie parti e si chiese che persona
fosse veramente.
Tutto quello che se ne
ricava dalle
persone è il niente. Da piccola ero felice di stare tra le
persone, volevo farle tutte amiche, volevo conoscere le persone e
capire tante cose, volevo ascoltare tante cose e condividere tante
cose. Ma mi accorsi crescendo e peggio dalle medie che era
diverso, tra me e le persone. Le persone cercavano
sempre
interessi, approfittarsi e cose per me negative. E scoprì
una
cosa amara... come mi percepivo io non era come per gli altri.
Nonstante il modificarsi del mio corpo, io mi percepivo in un modo
diverso dagli altri. Più che sentirmi un essere materiale,
mi
sono sempre avvertita in modo diverso. Difficile spiegarmi
perchè si comprenda ma, tutto per me era stato un limite. E
poi
alle medie, iniziò lo schifo. I compagni maschi che dovevo
toccarmi a tradimento, ridendo, non cèra mometno senza
professori che non rompessero le balle. Sapevo ma a me non tangeva,
sapevo per sommi capi per me stessa cosa fosse l'interesse per il corpo
del sesso opposto, ma a me non toccava. Mai ho provato nulla di simile
a cosa la gente diceva, che leggevo, appariva nei video che visionavo.
ho spulciato tanto materiale dagli 11 anni, anche per capire come io
dovessi prenderla, la cosa. Ma il tempo passava, io crescevo, mai una
volta provavo interesse come mi si accusava invece, di provare. Che
dovessi, come fosse imperituro, come il cercare il maschio di turno e
fare figli... Solo perchè ero più propensa fin da
bambina
ai giochi da maschi, ai videogiochi, alle collezioni di orologi e
minerali, ai meccanismi e via dicendo, e a rapportarmi con i maschi
meglio che con le cazzo di femmine coglione, se io ero amichevole con i
maschi, ci provavo. Così, senza senso, per loro significava
questo e io non capivo. Senza conoscemi, senza chiedermi e parlarmi e
avrei spiegato...e non capivo. Non ho mai capito la gente nel loro dire
certe cose o agire di merda. e io crescevo, non provavo niente mentre
tutti mi gettavano merda addosso. Dagli 11 anni tutti, tutti gli adulti
a dirmi che era anormale che non avessi il fidanzatino. Che dovevo
averlo o avevo qualcosa di strano. Peccato poi che altre mie coetanee
per esser ein pari con la mentalità degli adulti, restarono
incinte o andarono via di casa di loro volontà per essere
libere, e le cose tremende che sentìì mi
perseguitano
ancora oggi... perchè dalle medie, la pressione per tutto
finì su di me perchè io no nfossi una poco di
buono, una
vergognosa, perchè fossi migliore delle altre. Le compagne
erano
uan merda e io proseguivo. Dopo conobbi Caterina e altre ragazze.
Pensai che finalmente avessi delle persone sane di mente vicino. Che
avessi delle amiche. Mi sbagliavo, fecero cose penose che io vorrei
chiedere a chiunque, raccontando bene, se le mentecatte erano loro o
io... Nello stesso periodo cèra anche Rò. Fu
l'unico
veramente e me ne accorsi, a voler avvicinare. COn cui no avevo
problemi a parlare e agire in certi modi. Ma come prima, sebbene fosse
diverso rispetto a compagni e colleghi, io stavo male dentro se voleva
quel qualcosa che io non sentivo, ne provavo. Non riuscivo, stavo male
e mi venivano gli attacchi di panico. Ma cè mai stato
qualcuno
che mi ascoltava, con cui parlavo e cèra un vero dialogo o,
come
avrei voluto, vedesse me e mi considerasse da vedere anche il mio
bene...!? Tutta al mia vita ho dovuto sopportare, ingoiare,
accontentarmi... e toccai il fondo con Rò nella casa in
campagna. Io come per tutti cèro sempre, quando aveva
bisogno.
L'avevo aiutato con ogni mezszo quando aveva bisogno. Sette anni di
amicizia e non ebbi mai niente. Il tempo che desideravo. Uscire per
andare al cinema, fare qualsiasi cosa, io che non l'avevo mai fatto, se
non per le cazzo di cene di scuola che odiavo. Dove restavo sola nel
punto lontano del tavolo e non parlavo ocn nessuno. Non potevo
incontrarlo per le stronzate della ex che tale non era veramnete.
Chiedeva, chiedeva, pretendeva. Diceva che non potevo essere un robot,
che lo prendevo per il cracco a dire questo... non mi ascoltava. Che le
altre avrebbero approfittato di una persona coe lui che mi voleva bene,
godendosi la compagnia. E intendeva in quel senso. Che non
cèra
mai si, ma se si doveva farlo e per giunta in macchina a cazzo di cane,
era da me in 5 minuti e in un anno lo vidi sol o 6 volte di
presenza,,,. Mentre i miei rompevano come la famiglia che ero indietro,
a modo loro di dire, con la lista della spesa. Non avevo un fidanzato
da mai, non volevo sposarmi e avere figli. E disperata alla fine dissi
ok, vediamo. Ma quella volta non fu altro che una discesa del mio stato
mentale terribile. Già malata, rimasi disperata senza
volerlo
poi sentire e peggiorando, rimasi sola. Io sapevo solo cosa avevo
letto, sentito dawlle altre che parlavano tra loro, dai video, libri
ect... per anni avevo detto che non provavo niente, che era fastidioso
e noioso se lo accontentavo, ma io se mi toccava, non provavo niente e
restavo ad aspettare che intenzioni avesse. Per lui era impossibile, e
mi trattava di merda ma continuava a dire hce NO, come tutti il loro
modo di fare era lecito, a farmi snetire una merda e il loro era solo..
un pò frustrazione ma guarda te... Cosa pèrovasse
nel sentirmi sputare in un occhio da tutti, esser ediventat aun niente
per la depressione di vedermi portare via tutto dalle merde... non
importa!! io non capirò mai e mai comprenderò
come sia possibile che gente con caratteri e modi di fare vergognosi,
da gente di scarso livello e tutto, sgraziati e con il dialetto in
bocca che l'italiano, che dicevano merda tranquillamente con la scusa
se loro erano corretti perchè dicevano le cose di faccia e
cosa pensavano (se lo facevo io ero merda) e il peggio che mi faceva
cadere i cracchi che non ho... li cercassero, li apprezzassero, fossero
più di compaglia di me che no sapevano neanche, epr fare un
esempio, che cazszso fosse la zona T del viso... ragazze che ero
sboccate, sguaiate e da far venire la pelle d'orca che erano adorate,
volute, invitate, considerate ect ect... e quindi, lasciamo stare!!. E
quel giorno, sentì cadere all'inferno la
mia dignità, autostima, tutto quanto. Se ancora mesi dopo la
questione di Caterina e le altre... Pensai che come avevo letto, la
prima cosa per capire i lproprio corpo, che io reputo in modo diverso
dagli altri per tante cose e pensavo sempre a cosa significasse averne
uno artificiale come in certe opere rispetto al mio che mi odiava
palesemtne fose iniziare dalle basi... leuniche cose che chiedevo che
consideravo intime mi erano negate, ho odiato il ciclo e tutto anneso e
per colpa sua ho rifiuto ogni cosa. Non voglio più
essere toccata da nessuno, sapere che qualcuno deve anche solo fare le
stronzate di saluto all'italiana con abbraccio e bacio, che vadano a
fanculo. odio essere toccata dai medici, mi guardo gli arti e mi chiedo
che significa muovere il corpo eppure mi avverto diversamente e... cosa
significa avere un corpo artificiale e muovermi come voglio, osservare
dall'alto le persone e vedere la vita intorno a me, di giorno ma ancora
di più la notte, quando mi sento meglio negli ambienti
urbani ad assistere alla vita degli altri, mentre prima io guardavo
dalla finestra. Mia madre mi mandava affanculi quando mi serviva
qualcosa e volevo uscsire a comprarla, mi urlava
"corporisangueatiachitivennostiideeestisciute" e tante altre
espressioni orribili che mi facevano sentire una merda. Non uscivo mai,
non vedevo mai nessuno, persone normali in quel posto di merda non
cèrano o non mi spiego le cose vergognose fatte contro altri
o contro edi me senza una spiegazione se non "strana, lesbica, cretina,
rabbia, idiota, pazza ect ect" che gli usciva di botta nei miei
confronti. Che normalità hanno lroo? E come mi snetivo io,
chissenefotte!!.
Stavo male ma non cè mai stato nessuno al mio fianco, e
qusndo pensavo che ormai avessi solo Rò come unico amico, mi
fece snetire uno schifo e accadde il resto... da allora non ho avuto
altro che niente nella vita...Ho sofferto dolori terribili da
desiderare morire piuttosto, ma non
potevo prendere neanche un antidolorifico per i miei che non capivano
manco io morta a terra la situazione... non volevo figli, non provavo
alcun desiderio per nessuno e per questo ero sempre tacciata di
impossibile questo, ma che cazzo dici... Cosa io dicevo, quando mi
aprivo, quando volevo essere ascoltata, era questo per tutti.
Impossibile, dico solostronzate, prendevo per il culo e via dicendo.
COme mi sentivo, non interessava a nessuno. Capire ed essermi vicino...
questa cosa sconosciuta. E mi ritrovai sola in ogni cosa a far conto io
sola, e sola ancora, per ogni cosa. E quandon on ce la feci
più
con le pressioni, dissi si. Avevo letto e cercato di capire. Di solito
pensavo, le prime volte si cerca di conoscrsi l'un l'altro, si parla,
si fanno certe cose di base per capire oltre il prorpio corpo
quello dell'altro ... invece fu solo disperazione. Dovevo stare zitta,
parlare non andava bene, dovevo svegliarmi dal mio stare come fessa...
io che ero bloccata, stavo male, volevo andar via e fissavo il muro
cercando di far muovere lo stesso corpo che mi aveva abbandonata E
BLOCCATA, e visto che non aveva fatto un cazzo, ma il mio
corpo
non rispondeva... Non ottenendo partecipazione pretese cose, io non
risucivo a fermare il tremare, non rispondevo e l'unica cosa che fece
fu vestirsi e lasciarmi vestire uscendo, dicendo che mi avrebbe
aspettata giù. Mi ritrovai sola nella penombra a vestirmi
cercando di far muovere quel corpo che odiavo, ormai. Me ne fregavo
come lui si era lamentato che non collaboravo ed ero incapace di ogni
cosa, lasciandolo senza ciò che voleva. Odiavo in quel
momento
il mio corpo per come aveva reagito mentre io volevo andarmene, ma lui
bloccato. Fui contenta che non accadde come
molte a povere disgraziate che se abusate, il loro corpo reagiva
provando piacere. Odiavo
questa cosa, odiavo il corpo di carne, ma odiai il mio
perchè
invece di darmi la forza di andar via come doveva essere, di alzarmi e
fanculizzarlo, essere come mi sentivo sempre e alla fine lo avre
prefeito... Fredda, incapace di provare cosa per gli altri era normale.
Caterina e tutte mi dicevano che avevo il cuore di pietra, freddo, ero
anormale perchè non partecipavo con le loro cazzatine
romantiche
per i fidanzati online, proprio conosciuti e mantenuti così
online a cui dicevano ogni cosa senza sapere chi fossero veramente e la
stronza che diceva tutto a Rò ero io. E odiai ogni cosa,
cercavo
di vestirmi e volevo piangere, volevo distruggere quel cazzo di letto
dove mi aveva fatta mettere senza neanche togliere ne la coperta ne
niente, dove mi ero sentita male e sola in un modo per me indefinibile
e lui niente. non collaboravo. E poi da lì in poi prorpio,
niente. non se ne parlò, se cercavo di parlare non si doveva
ricordare. COme non capirono Zay e Ric con loro, che ci fosse
Rò
o non ci
fosse era lo stesso, così come loro. Online non
attenuava neinte. mi sentivo sbagliata ma nello stesso tempo sapevo
non esserlo io. dalla nostra amicizia di bello non ho avuto niente. non
mi ascoltava. quando mi arresi, pensavo che almeno accadessecome
credevo
si facesse normalemtne... partendo da zero. O scorrendo le mani su di
me e io capivo cosa significasse, prima aprtenza. Fu solo io seduta a
rimettermi tutto, a sentirlo chiudere tutto al piano di sotto, a non
reggermi in piedi e odiare me, il mio corpo ma nello stesso tempo
essere felice che non mi avesse tradita ancora reagendo in un modo che
non conoscevo, a sapere che io no navevo dato niente e ancora come per
tutto, ero una delusione, mentre erano tutti una delusione. Ma non ero
io sbagliata ma tutti loro a comportarsi come se fossi io a farli
incazzare. E così ancora oggi giudicano me, come mi sono
rovinata per tutto il dolore... chi se ne sbatte!! Per questo non ho mai
trovato strano
ne prostitute ne gigolò. Se avessi avuto soldi, io avrei
pagato
qualcuno che mi desse un pò del tempo che desideravo da
altri, tranne sesso, ma se dovevo io dare agli altri per qualcosa che
desideravo, pagavo e stop.
Che credevo amiche o amici speciali e invece fui solo io a perdere
tutto. Che non mi facesse soffrire
perchè voleva cose che io non potevo o volevo dare. Io davo
cosa
lui voleva se potevo pagare e lui giocava con me ai videogiochi,
andavamo a vedere tante cose in giro, vedevo come era andare al cinema,
mangiare qualcosa di buono in compagnia, parlare di cosa mi piaceva o
discutere di tante cose. Se mai avessi voluto quello, dopo
Rò,
compresi che perchè no... i maschi su ciò la
sapevano
lunga. Ninete rotture di cazzi, niente fastidio. pagavi e avevi cosa
veramente ti interessava. E se mai avessi voluto sesso, che da essere
solo una vittoria e basta, anche rischiando qualche video poi messo
online come sentivo sempre dove era lei a finire a merda e mai lui, a
sentirmi di nuovo come quella volta... meglio a quel punto, se
decidevo, pagare e non aspettarmi niente. Ma peggiorai ancora quando
venne a casa mia per aiutarmi a sutdiare, tempo dopo casa in campagna.
stavo male, ero disperata,
gli chiesi aiuto... e invece di ciò, non trovai altor che
rimproveri, un suo tentativo di farlo cercando di levarmi i jeans, io
che stavo di nuovo come all'epoca da aver problemi pure a respirare, e
lui che mi buttava merda, perchè io ero cambiata... io, ero
cambiata. Se l'avessi fatta finita intorno a quel periodo mi sarei
risparmiata tutto, tutto quanto... Questo era tutto. se ne
andò dopo aver litigato,
mentre volevo piangere di nuovo, andarmene e chiudere tutta la merda a
chi voleva viverla, sola come semrpe, lasicata così da lui e
i
miei che rompevano e dovevo fingere... mi sent così male che
la
mia malattia peggiorò. E con ciò, non
risucì
più ad avere persone vicino. A casa ogni cosa era sporca.
perchè erano loro mi venne la fobia dei germi da usar
el'alcool senza sosta. non volevo toccare cosa solo avevano toccato,
gli abiti ogni giorno lavati e via dicendo. Odiai le visite dai medici
e mi allotnani da tutti. sarei finita solo a fare come le pancine,
essere una vagina da avere e io solo il suo contorno, ficnhè
la
davo valevo qualcosa. se io mi sentivo tuttìaltro che una
donna
in quei sensi, io non valevo neinte. Io no nvalevo per nessuno se no
nper cosa davo. Che fossero favori gratis, sesso, appunti, passaggi,
ogni cosa... E così finì. Nesuno
voelva consocermi ma mi giudicava, ero diversa, strana e tutte le
buttanate da stronzi coglioni che abitavano in quel cazzo di buco di
culo religioso. Non avevo mai avuto niente, vedevo gli altri avere quel
poco che desideravo da sempre e io dovevo pure star muta. Angioletti,
io non posso giudciare cosa vedo, magari soffrono mi dicono ... ma
andate tutti a
morir ammazzati. Per me non cè mai stato niente, io non ero
una
persona ma solo per essere usata. E odiai il mio comrpo ancora e
ancora. Desideravo solo farmi togliere quello schifo cheormai per
me era e resterà sempre un più inutile, donarlo a
chi
serviva che aveva questa cosa del figliare e io chiedere di chiudere
tutto, perchè avessi tutto
come i lperineo gli uomini. Per essere me come mi sentivo veramente.
Avrei voluto farlo, ma qui tutti romppono i coglioni. COn Dorde litigo
smepre. non cè verso di trovare qualcuno che mi veda, veda
me,
perchè io sono io, che sia felice di me per ciò
che sono
e posso fare e non dare, tutti hanno solo consigli da darmi ma sembrano
come i vbigliettini dei baci perugina...tutti mi voglio cambiata per
come si aspettano, per chi vogliono vicino, come fossi un robot...
neanche io voglio che i miei figli che saranno nel corpo cosa vorrei,
siano ciòl che io voglio altrimneti non valgono o non
meritano... una cosa è fare stronzate perchè si
è stronzi, altra comportarsi in un modo e voelr cambiare
quel modo perchè non ci va giù... cazzatine epr
tutti ma non per
quelli come me. A quanto pare nesuno capisce cosa è essere
me e
come lo vivo. Comè essere sempre rimproverati, ripresi,
avviliti dai discorsi sul non essere così, fai
così, se tu non cambi non puoi... iuo devo tutto tutto
ciò che vogliono, ma ciò che voglio io non vale
male... Come sarebbe finalmente trovare il mio tutto e
sentirmi come im sento e vedo. Sebbene Dorde sia amico speciale come
Rò, non cè niente e quindi litigi.E vuole
decidere per me dicendo che sono le nanomacchine ad aver bisogno dei
miei ormoni, o come tester sarei un fallimento. Ho spaccato alcune
macchine nell'osperale, anche i dottori devono decidere poer me come se
dovessi finire un vegetale, mi lascerebbero soffrire come un niente
tentua da macchine per decenni... i dottori sono il peggio, altro che
il loro giuramento di Ippocrate, questo è imporsi, non
curare e salvare. Cè un limite tra merdosità e
cose giuste. E io come per ogni paese devo subire le decisioni di altri
perchè, essendo donna, è impensabile togliere
cosa per me è inutile e di troppo, non ho scelta... e sempre
di più vorrei attuare il piano God e cancellare la feccia
uamna dal mondo, a che serve altrimenti se i diritti di scelta sono
calpestati? Vorrei essere un quaolcosa che trascende l'umano da fare il
culo a tarallo alle merde, a poter esser io nel corpo e nell'anima...
io credevo nellumnaità, nell'amicizia, nelle poche cose
felici che finchè cèrano non importava che
accadeva... E io odio
l'umanità persa per fare quella cosa, che sembra per tutti
l'unica per avere una vicinanza. E solo io devo restare sola.
"pwsni che io mi sbagli!? che ho compreso male?"
"no, ma... perchè non provi a parlarle? Ci sarà
un motivo se è vero... magari lei ti parlerà...."
"Lis non dice mai niente di sua sponte, se non vuole... a volte le tira
fuori dopo molto o
quando è ben disposta... lo so che ci sono cose che nessuno
mi
dice, lo vedo dai loro sguardi, ancor di più lei, e... se
solo
riavessi le mie memorie da umano e scienziato..." mentre Gask sudava
freddo dal volerglielo dire "ma la mia scan è corrotta e ho
dovuto costruirmi come nuova persona per esser pari e degno degli
altri... ma dimmi, cosa sai di chi ci ha creato...?"
"... onn spetterebbe a me, dir qualcosa..."
"ma..." fece lui deluso
"..." sospirando "forse... dipende dalle domande..." si arrese Gask ma
intenzionato a non fare cavolate
"... come sapevi dei sottomarini e di Raiden...?"
"Ah... perchè... mh, conosco una persona che li ama pure e
quindi...." facendo il vago "so che Raiden è molto amato
e..."
"ma Lis lo adora, solo quello del due, solo perchè
dice che cn quella tuta o non so
cosa, sente di conoscere cosa vede... non l'ho mai capita questa cosa,
a lei i biondi non piacciono, ma ci sono due personaggi maschili che
adora, uno biondo e uno platino, che adora e di nascosto stampa a
colorio tutto c iò che le piace "facenco ridere Gask
nell'immaginarsi a scena delle stampe clandestine "... ma appunto lo
adora per qualcosa dell'aspetto generale, mentre per quello platino e
capelli corti, dice per il carattere e perchè si rivede in
lui,
non so... dice le cose ma resta criptica..." alzando le spalle
"...ok, una domanda io, ora... sai niente di quel corpo di Lis scappato
da qui?"
"OOOHHH.... cosa vietata qui...!! Ci hanno ammoniti di non parlarne o
ci azzerano la memoria... sono stati chiari..." parlando
piano scrutando tuti i lati
"ma tu lo sai..."
"beh... con Lis ho visto i filmati che .... abbiamo sentito l'avviso di
pericolo, ci hanno fatto tornare alle Camere di Stasi, pensavamo di
dover entrare nei pod di stasi appunto ma ci hanno lasciati soli. Io e
Lis siamo sgattaiolati via con i suoi sblocchi di accesso
mentre gli altri cercavano con le loro
abilità di capire la situaizone anche nella Sala e... siamo
andati nel nostro posto segreto, si è connessa e abbiamo
visto
il video..."
"il vostro posto segreto..." fece come a domandare senza terminare la
frase
"si, è lì che ti porterò dopo... ci
aspettano tra
l'altro, ma oggi cèun casino di test e personale e possiamo
sviare... comunque nel nostro posto segreto Lis ha collegato vari
terminali con i cavi del Nyssa staccati di pilatri "lasciando basito
Gask "e da lì lavora a cosa deve
fare... il video era... con l'avviso partono i blocchi di sistema e
ogni sezione e porta si chiudono subito finchè non sono
isneriti
i protocolli di sicurezza per l osbloco. Ma invece... quela corpo
camminava come se avesse una meta e appena passava poco prima si apriva
ogni porta e sezione come se fosse magia... è stato strano
vedere un corpo dei nostri, peggio di Lis, andarsene e... poi quando
era alla fine della struttura, si è voltata verso l'ultima
telecamera attiva, molte non lo erano, e ha sorriso ocn un'espresisone
umana e stronza che Lis restò a fissare l oschermo a
fermoimmagine... non so cosa sia successo, abbiamo spiato come facciamo
anche se non so perchè, e abbiamo sentito molti dei
camiciati
come li chiama lei arrabbiarsi nel non capire come... come un corpo
è stato portato fuori, ma più che altro come sono
entrati... vi erano dei codici di intrusione che hanno studiato a lungo
senza capire..." apparendo dubbioso per poi mostrare a Gask una specie
disul telefono dei dati "ecco cosa appariva, adoro rivederli
e
leggerli per cercare una soluzione... questo è solo uno e
ikl
più corto ma molti segmenti si ritrovano nelle altre parti
più lunghe,..."
".." leggendo
SENSESCAN]]>
"E... cosa vuol dire...?"
"bella domanda... Lis non voleva parlare ma come sempre alla fine ha
risposto a mezz abocca che sono tracce volute, chi è stato
ha
voluto farlo, voleva far capire gli intenti e delle cose..." e Gask si
chiede cosa Lia volesse dire con tutto quell'accrocchio di lettere e
numeri
"che vuol dire secondo te?"
"... ...che chiunque sia stato voleva quel corpo e aveva ogni chiave di
accesso e sblocco dei sistema di protezione e...."
"e chi poteva volerlo?" chiese gask per capire lui che sapesse
"mi auguro non un seguage del vecchio leader..." veden do gask
voltarsi attento "vedi... qui cèrano alcuni dallo Chateau...
intendo...lavoravano prima là e poi sono stati spostati qui
e...
il vecchio Leader non so bene ma era apprezzato da loro e hanno preteso
di comunicare con lo Chateau quando è stato eletto, furiosi
che
alcuni progetti che seguivano erano a lui sconosciuti... Lis e io
spiamo sempre se non dalle cam di ogni stanza di persona e abbiamo
ascoltato molte lamentele... dopo la fuga di questo corpo molti hanno
ipotizzato che fosse qualcuno di loro che volevano supportarlo con un
corpo e una scan predefinita perchè avesse
supporto ma... ho avuto l'impressione che Lis sapesse ..."
"capisco... non hai altri dati?"
"ho preferito evitare...cè solo una cosa che ho preso... per
sbaglio ero connesso fisicamente con Lis e... nella mia cpu
mi
è risuonata... era lì, la sentivo, avvertivo nei
miei circuiti
qualcosa... ho salvato solo questo..." mostrando a gask di nuovo il
telefono, dei codici e poi dei frammenti di qualcosa che pareva un testo
ascoltami...
ti concederò un cuore di amore ...
per essere.....di più.
avrai. ...
...
. ...e la personalità preferita...
allora amerai ....al posto mio.
e, se è consentito, invita-...... ad amarti
perché io...
. . . non posso più.
da oggi, non sono più un ....
sarai il padrone ...., aspettando il giorno in cui si
adempirà alla promessa...
erediterai questa posizione da me...
...quindi da oggi, tu non sarai più me.
perdonami per averti dato alla luce dividendo un'anima,
mettendo in te tutta la mia angoscia...
...e tentare di salvare tutta la felicità per me
da oggi in poi, hai il diritto di odiare tutto
da oggi in poi, sei.....
un giorno,distruggerai tutti...
... tutti. ...
. . . e benedirai tutti.....
prego con tutto il cuore che in quel momento....
. . . tu ed io saremo felici
mia cara, dolce...
nessuno può vedere la tua forma...
. .tranne che me.
e se sarai amata dagli altri. . . .
... poi, alla fine, tutti saranno in grado di vederti.
finché proviamo e abbiamo amore, possiamo vederti
"...cosa sia non so ma sembra qualcosa di molto... non so che parole
usare...
Lis è... parecchio nervosa su certe cose e non si sbottona,
tranne poche frasi... è ancora arrabbiata per la mia
partecipazione al suo controllo... dovevo riportare ogni sua mossa
perchè la reputavano una preoccupazsione, no
nsanno bene
come è fatta. Intendo, non hanno l'autorizzazione di sondare
il
suo OS, è così protetto e loro non hanno i
privilegi...
nonostante le richieste per migliorare i feed di risposta e
connessioni per visionarla tutta come fanno con noi, dallo Chateau
hanno sempre dato picche... loro assemblano e
sostituiscono le parti se da migliorare, di nuova generzioni, migliori
o le cambiano corpo prendendo proprio la CortexHead,
tutto l'elemento che è il Corium nel suo guscio protettivo e
inserendolo nel corpo nuovo ma non possono controllare cosa
cè... e ogni volta ci sono questioni se lei dice la sua
sulle
questioni, fa la difficile o si astiene.... dal... beh, molte cose le
so perchè lei mi ha fatto vedere, compreso i me che
ha eliminato e cose accadute registrate da se stessa... ho promesso a
Lis che qualsiasi cosa vi sia stata, l'avrei avvisata, le avrei detto
tutto. Noi due sappiamo che siamo gli unici diversi dagli altri. GLi
altri, compresi i tre del mio tipo hanno i restrittori, sono dei
sistemi che in base a comportamento e sequenze di pensiero logico,
vengono spenti e loro smorzati dalle intenzioni o... Lis non l
osopporta. Dice sempre che sono stati scelti per un motivo, quelle scan
sono di persone scelte da una persona per un motivo e il loro
potenziale viene incatenato per paura che possano agire...
ecco... vedi, noi scan siamo umane, menti umane in corpi artificiali
d'alte prestazioni... possiamo fare cose che gli umani non.... e siamo
un pericolo. COnoscendo poco Lis, hanno paura che possa
accadere
qualcosa visto che viene dallo Chateau, e dalla fuga di quel corpo
senza motivo o comprensione, e chi
fosse a manovrarlo, hanno utilizzato i restrittori... e LIs
è
nervosa... comunque, hai altre domande...?"
"una'ltra...Rudiger..." dicendolo in un modo particolare "... tu... non
ricordi neinte di te umano...?"
"... me umano....? Come le dissi noi Hyman..."
"che nome orribile hyman..." fece Gask offeso
" è un acronimo, ho sentito per caso Lis parlare con
qualcuno
prima di entrare nel nostro rifugio segreto, ma seppur abbia
negato io l'ho sentita. Non usava le frequenze di comunicazione ma
proprio con ilk sintetizzatore vocale in gola, parlava come un umano e
l'ho sentita... diceva che qualcuno odiava la notra demonazione, che
non è ver che fa effetto solo a sentirla e... boh, non ne
era
entusiasta neanche lei... ha detto delle parole che ho captato ma
quando
ho apeerto la porta lhjo trovata seduta come a leggere... "
"e... non pensi che fosse... Legeia?"
"... gà da prima!... potrebbe essere ma..."
"se riesco a farmi ascoltare potrei chiederle..."
"e allora chiedilo, è lì...." fece candidamente R
indicando con la mano un punto dietro Gask, che si voltò
nervoso. Legeia stava in proiezione a fissarli, sicuramente tramite le
telecamere
"come... non la vede nessuno?"
"QUi utilizzano dei costrutti che..."
"dei che...?"
"dei rbot, per non utilizzare umani..., sono capaci di ottimizzare le
funzioni motorie dei propri corpi basici robotici per utilizzare
tastiere e joystick di controllo della sala sicurezza a ciò
che
voi umani non potete fare, immergtervi direttamente nei sistemi e
lavorare da lì per somministrare, qualora da remoto non
fosse
possibile, ogni tentativo di perotezione, blocco o altro... quindiiiii,
si sono robot con IA particolari per protezione, monitorano i monitor
con i loro sistemi oculari fisici ma se cè bisogno possono
essere in rete.... Lis li aggira perchè lei è
lei, non
cè macchina se proviene di più da qui o Chateau,
che non
possa manipolare o controllare per le chiavi speciali e sistemi di
intrusione logici o fisici... Legeia è il second master da
come
ha detto di controllo di tutta l'organizzazione senza il suo creatore,
e può comparire e usare ogni sistema anche qui o altri
laboratori senza che sia scoperta, a meno che non sia qualcuno di
davvero bravo e che mangia la foglia da seguire le molliche di pane
digitali prima che lei le tolga... "
"quindi condividete la stessa madre..."
"EH!?... la stessa... COSA!?"
"voi due... siete nati grazie alla stessa persona... non
glielo
hai detto!?" fece Gask infstidito a Legeia, la quale alzò
poco
la testa, con la maschera non si poteva vedere l'espressione, e rispose
"ci sono cose che vanno dette al momento giusto, vuoi creargli uno
shock di sistema? un crush per la sovrappresenza di dati da
sovraccaricare la cpu?"
"di che parlate" m,ettendosi in mezzo ai due letteralmente per capire,
vltandosi da uno all'altro
".... questa qui è come te, la persona che vi ha creato
è la stessa e non capisco ora cosa ha in mente..."
"il mio lavoro qui non ha incontrato il parere di nostra madre...."
fece Legeia ed R sussurrò stupito -ma allora abbiamo una
madre...?- "... e comuinque se vuoi rovinare tutto, fai, ma te ne
assumi tu le coonseguenze..."
"si me le assumo... da quello che so, Lia non ama, e con tutta se
stessa, le bugie e le prese in giro, mentre tu le hai dette sembra..."
"No... per mia programmazione io non posso mentire anche se dovessi
autoevolvermi da decidere cosa fare sulle bugie... io ho sempre detto
mezze verità, molte cose sono gli altri che..."
"allora rispondimi oer capire, tu sparisci sempre prima di farlo..."
"è cosa vuoi?"
"se devo assecondare i tuoi voleri, perchè so che sei qui
poer qualcosa...."
"R..." disse lei al giovane e questi sussultò "perdonami ma
devo
bloccare il tuio sistema di ricezione uditiva inchè
parliamo,
vorrei..."
"ma... il Leadere non aveva detto basta bugie?"
"... so che domande vuole fare e sono particolari... su nostra
madre..." con un tono per far intendere il peso "...fratello,
è
vero che siamo nati per la stessa persona e che questa è
un'umana con elementi che non devono sapere tutti... acconsenti senza
chew io debba farlo forzatamente e avrai quando sarà la
risposta
a ogni quesito..."
"giuri?"
"giuro!"
"tu sei una IA eppure siamo... fratelli!?...mh, ok, se hai giurato e
manterrai, disattiva pure..." tanto vedrò i labiali
pensò
lui finchè non avveertì il blocco, restando nel
silenzio
totale, vedendo Gask agitarsi
"Non ti chiederò che fai qui, immagino mi dirai non
è il momento... ma dovè Lia?"
"... la madre è occupata con una faccenda... cè
stato un
furto nel mentre che tu venivi nominato Lord dello Chateau, non ti ho
detto niente ma stiam lavorando alla cosa...te ne ha parlato lui poco
fa e la questione è stata risolta dall'Abbattitore che per
una volta ha dovuto sopprimere il problema e ora monitora tutto per
evitare voltafaccia... lei non sa che io sono qui
a decidere da me per voi..."
"...cosè una mafia...? Devi mettere a tacere!? RIDENDO
NERVOSO
"..no... non sono io l'Abbattitore... cè già chi
lo fa
qui..." vedendolo riflettere "...la madre se sapesse che cmbini si
incazzerebbe molto. Attende con ansia la tua rispostra, ma tu continui
a non voler collaborare con lei... tante cose cambierebbero
perchpè potrebbbe muioversi senza sotterfugi allo Chateau
per le mansioni che
consoce bene e..."
"...parlami di Dorde..."
"..." fissandolo rigida "cosa c'entr Dorde!?"
"Ho letto i resoconti, lo sai...e no comprendo che legame avessero
quesi due...." con le mani in tasca "non ci sono arrivato...
cè
una giornata che lei scriveva sulla madre di lui e un'accusa che la
donna fece a Lia... e appunta quanto fosse arrabbiata e
sospettosa che
Dorde o Milan avessero detto qualcosaq... e ho il sospetto che si
trattasse di qualcosa tra lei e Dorde..."
"mph...!! Dorde... per niente. Mia madre non ebbe nulla con lui, di
nessun tipo, di quanto credi... e non lo dico per mio parere. La madre
mi raccontava ogni cosa se io non la vedevo per mie funzioni... mi ha
istruita con i suoi aneddoti per farmi comprendere i comportqamenti
umani uniti ai libri e dialoghi e lezioni di importanti scienziati,
filosofi, psicanalisti e terapeuti... disse lei stessa che no, Dorde
non poteva essere la persona per lei perchè come con
Rò,
non provava quello che provavano gli altri nell'ambito di vicinanza
umana intima... i passaggi di cui parli si riferivano alle sue
coperture. La cara Clarissa, la segretaria del Leader, comunicava con
la madre dei due fratelli ed essendo gelosa senza motivo, univa gli
incarichi che lei adottava come partner di lavoro di Madame Lalique e
di collega troppo amica del Leader per avvicinare le persone... Quella
donna le diede della poco di buono per queste cose, mentre lei si
portava dietro le esperienze negative con Rò che coem diceva
lei, scassava il cracco per fare roba ma lei non aveva nessuno stimolo
o quello che provano tutti per fare cose... secondo te
perchè da umana lei non uscì' più i
casa e si isolò, mentre dopo ver incontrato Milan divenne
parte
del mondo?"
"... bela domanda, tu lo sai..."
"...ti dico solo una cosa... anche se fosse rimasta là,
anche se
fosse rimasta sola, morti tutti...se nella sua famiglia fosse rimasta
sola e libera... altri avrebbero gridato alla
libertà, più nessuno a scassare il cracco... ma
non
lei... lei doveva andarsene prima, erano gli altri a dover vivere...per
lei restare sola alla fine, passati gli anni, i dispiaceri, i rimpianti
e il trattamento ricevuto da tutti, non... aveva senso!! lei non aveva
più niente per vivere e gustarsi la libertà, ma
era ormai
troppo tardi, cosa doveva vivere...!? Rispetto Susan Boyle per un
esempio che usava sempre lei, non cè niente... quella donna
per la famiglia e dover curare la madre, non visse niente... e appena
sola, aveva un dono di natura che le permise di farsi una carriera, non
chissà quale ma era felice, coin la sua beneamina,
migliorò tutto e cercò di godersi ogni cosa non
avuta nella vita... nel programma in cui partecipò si vide
il pubblico di merde che faceva facce schifate, da presa in giro e -ma
dove devi andare- per il suo aspetto e cosa sognava, ma quella donna
aveva doti che magari loro non avevano. Era spiritosa, simpatica,
spigliata, chissà chi poteva essere se libera dalla
famiglia... sola affrontò per il suo desiderio di
riprendersi la sua vita un programa e lo scherno della gente che
giudicava dalle apparenze e vinse smerdandoli... ma Lia... Lia non
aveva nessun dono o qualcosa che valesse da essere considerato,
così cercò di fare tutto allo Chateau...Anche
cosa portò in scena era iconico... Così prima
della fine e il
momento del test, lei agì al massimo delle sue
possibilità, in modo massimo come la sua fame nervosa che
l'affliggeva... e fece il possibile prima del test per brillare come
una supernova... Dorde... rispetto Milan era un'amicizia in conflitto.
Lei non voleva ... Oh... ma tu dovresti sapere abbastanza, visto che
Kianta ti ha permesso di leggere e capire i usoi Resoconti..."
"invece ho più domande che risposte... dai progetti di
cambiamento del mondo, alle sue azioni, a come pensava a come vedeva le
persone... e cosa intende fare adesso che è tornata... anche
se
scan, non soffre ad esserci ancora!?"
"... ovvio..." fece lei coin un tono che lo colpì "... se
pensi
che se la passi bella felice ti sbagli... sebbene senza un corpo
originale o umano, ha attacchi di panico, trema violentemnete in certe
situazioni di stress anche con i corpi artificiali e peggio con quello
che si portò via di qui essendo così di ultime
prestazioni e perfezione da farglielo recepire come reale..., non resta
troppo vicino le persone e non le tocca
o no le fa toccare, sebbene desideri la compagnia di qualcuno
ancora adesso. Pia nge quando legge qualcosa che trova in
rete o
cosa riceve dalle Torri, storie, stiuazioni, accadimenti di persone e
coas vivono o che perdono e le viene il magone per cosa debba
significar viverli, sebbene lei ne ha vissute tante... Piange per gli
anziani, per i bambini in situazioni e vite orribili, per gl ianimali,
per le persone come lei, e qulle che quando stavano per giungere o vi
erano giunte o
pensavano di avercela fatta...track come dice sempre per dire che
è tuto finito.. Quando è giù e ha
impegni poer
strada, compra del cibo che la sfagiola e si mette seduta a terra con
il senzatetto o sfollato del momento che le capita, e le sembra davvero
bisognoso non solo di aiuto ma di ocmpagnia e parla con questi o
queste. H conosciuto molte donne e uomini per tanti anni per strada e
sebbene
molti abbiano rifiutato una sicurezza dalla strada in cambio di lavoro
e sostegno alle Torri, li fa aiutare. manda gli uomini a inocntrarli e
facendo piccole cose, anche se sembrano stupide, fa guadagnare loro
quanto basta per due o tre giorni pieni per mantenersi, e se possibile
li fa lavorare tutti i giorni. Rispetta i loro desideri ma se ci sono
rifiuti, considera la dignità e a questa si affida per non
lasciarli a mani vuole. Il lavoro nobilita l'uomo, quindi ecco... Ci
osno quelli che non vogliono per vari
motivi, anche come lei così ind epressione da no navere la
forza
di alzarsi e fare qualsiasi cosa e li capisce ma l isprona... ieri
è rimasta sotto la pioggia a parlare con un uomo che le
faceva venire
da piangere, così disse. Aveva dei maglioni sottili
così
come i pantaloni, e sopra a coprirsi meglio un maglione di lana
pensante così malandato che teneva per miracolo,
così
lungo che seduto a terra con le gambe piegate, lo copriva fino alle
caviglie. Caviglie protette da più calzettoni colorati lerci
e
un paio di scarpe da uomo con lacci rovinate e un cappello di lana che
non sapeva manco lui quando era stato sferruzzato. Era così
magro che, quando si sentì rimproverare da quei tre
perchè rischiava di ammalarsi, usava il corpo di una donna e
da
poco era perfettamente operativo dal lungo coma, lei si mise silenziosa
fino alla Torre, con un'epressione che li portava sempre a chiederle se
andasse bene. In verità lei non era proprio sotto l'acqua
così, come si pensa, ma dove il vecchio si riparava,
sperando in
qualche soldo, perdeva e non aveva una copertura vera e
proprio da
proteggere bene e come sempre la riprendevano dal pensare bene a quel
che fa... e lei restò in silenzio... finchp alla Torre,
esausta
dalle loro ocntinue domande non chiese silenzio per poi mettersi a
piangere. Affermando che solo a veder quell'uomo così secco
da
far paura, sporco e incolto, con quegli abiti sotto poco protettivi e
quel magilione gigante che pareva una tenda da circo anche per come era
tenuto dalle ginocchia piegate perchè lo coprisse fino ai
piedi... quella era una persona, eppure valeva quanto un topo di fogna
per tutti. Chi l osa chi era, cosa facev,a che abilità
conosceva da torfnare ad esser persona, disse, nessuno l ovede e
così potevo finire io o voi...lo aveva visto la prima volta
da lontano, passando lo aveva
fissato bene e aveva deciso che voloeva passare del tempo con lui.
Aveva comprato del cibo pronto e offerto tante cose, che lui si era
messo da parte. A quanto pare temendo di non avere abbastanza soldi,
anche poi se freddi, avrebbe mangiato con parsimonia ore dopo
appena aveva
fame. E lei alla Torre, come una disperata aveva detto che le
dispiaceva per lui e per le società di merda che nulla
avevano
da sentirsi migliori del passato come credevano. Come era possibile
vedere quell'uomo con queli occhi spenti ma tanta forza dentro da
andare avanti fino all'ultimo respiro per strada, e trattarla
nonostante
tutto con così gentilezza e proponendole un pò
del cibo
preso proprio e solo per lui, come mai altri nel dividere qualcosa,
anche qualche fetta di pizza come fu da discusisoni con Rò e
lui la mandò a cagare perchè sia mai che le
buttane che lo etichettavano come poraccio perchè non con un
lavoro da lei fare la Signora al suo fianco, era una delusione...
portare questa stronza a mangiare i cornetti alle 3 di notte, ai
ristoranti,e regali ect andava tutto bene, era lecito che lei i soldi
li aveva ma er alui che doveva farla sentire importante, anche tra
amici. Lui no ndoveva parlare del suo lavoro che, come disse lei, era
mortificante... grandissima buttana come la chiamava sempre e per dire
a Rò un pò di tempo o una pizza mentre giocavano,
in sette anni mai una volta.... e invece quell'uomo
condivideva, le diceva tante cose di speranza e
ancora non accettava aiuti. E pianbgeva dicendo -cosa dovrei pensare,
se
mai fosse accaduto a me, se io fossi stata nella sua situazione, che
avrei fatto? Sarei stata totalmente sfiduciata da rifiutare ogni aiuto
anche se pareva genuino o che altro? E che fiducia avrei avuto? Se
fossi finita come molti ocn i miei oggetti per strada, pensando di
venderli a chi potevo per quattro soldi, che cosa sarei stata per la
società se già ero diversa e tutto prima? E
perchè
a quell'uomo nessuno prestava occhio ma imbecilli analfabeti
funzionali, calciatori, attori o gente famosa o politici che hanno
fatto di ogni, viene permesso ogni cosa o come certe star, i fan
mandavano soldi per sostenere la loro fortuna? Così, senza
senso? non cèra nessuno per me, e vedo queste cose, tutte le
storie che ho sentito e... a che serve aver fiducia nelle persone?-...
si sente sempre in colpa per esistere, mangiare con i corpi viventi o
voelr fare tante cose con quelli artificiali per non sprecare ogni
iostante di nuovo qui, prima di andarsene di nuovo e si sente una merda
ad avere ciò che ha intorno... seppur non ha persone per lei
accanto e si sente sola, si sente più privilegiata di tanti
e li
ammira per come non accettano niente e preferiscono affrontare la
strada, almeno, non quelli impauriti dai cambiamenti e altre cose..."
"...seriamente?"
"..." Legeia fissò Gask "pensi che io menta?"
"no, non intendevo questo ma mi chiedo come possa una scan portarsi
dietro tutto quanto da essere ancora una disperata esistenziale come
diceva... tutto il materiale di Milan l'ho visto, la scheda di Lia,
come era da piccola e poi... i cambiamenti nelle foto e i video. A
vederla mi è sembrato, anzi, è saltanto
all'occhio come
qualcosa cambiasse negli anni... per poi esser solo un sorriso mesto e
spento, di
circostanza ma così chiaro... e come fosse possibile
cambiare da
ciò che era che somigliava a quel personaggio maschile che
adora
dall'opera al secondo posto della sua lista dopo quella magna, a...
ciò che è ora... pensavo che la scan senza il
corpo
originale e quindi cosa un corpo organico porta..."
"un Io resta anche come scan... se una persona si porta sofferenza, si
sveglierà vedendo il mondo con quel colore rispetto la
realtà comunque... se qualcosa dovesse cambiare bene ma...
il
mondo è quello che è, le persone pure, si soffre
e si
sfrutta.... per ora sta agendo per stanare la feccia grossa e far loro
molto male, come dice sempre, ci sono responsabilità che si
accetta di prendere e si deve andare avanti... anche dover
sopprimere
qualcuno che è un pericolo, bloccarne un altro, arginare un
problema con mezzi duri... non è la stessa cosa della merda
nella storia dell'uomo, pè buon senso e l'agire davvero di
qualcuno... cosa, perchè mi guardi così... te la
fai
sotto per qualcosa? Temi che stia facendo qualcosa di segreto che non
ti piace o contro di te?...chi ne può
essere
danneggiato non dovrebbe neanche
sapere che esiste e ancora, quello che no nsi conosce non si cerca
..."
"E IO INVECE CERCO COSA NON SO..." fece Gask offeso "lei mi ha proposto
un accordo di co-partecipazione e gestione dello Chateau
finchè
tutto non torna normale, ma cosa vuole lei davvero? Sta tenendo segreta
Kianta, perchè!?"
"...è davvero questo che vuoi sapere!?"
"... cè così tanto che non immagini... e tu...
che prendi decisioni a caso senza neanche il suo assenso..."
"io lavoro su direttive preimpostate, non sto m ica a pettinare le
bamboole a casaccio..." lasciandolo basito
"e allora perchè hai permesso che questo ragazzo finisse
attivato nel corpo dello scienziato, vietando gl iscienziati a..."
"Come!?" fece lei come sorpresa, senza poter capire per la maschera
"...cosè che avrei fatto!?" mentre R li fissava muovendo
solo
gli occhi attento
"......per un errore lui è stato attivato e tu da sola hai
deciso che doveva continaure perchè a Lia piacevano i test
e..."
"WHOW, WHOW, WHOW.-...." fece lei come una matta e ci rivide molto
Kianta nei suoi modi di fare e gesti che semrbava aver preso forse per
imitazione "cosa vai raccontando, quel ragazzo non è mica un
errore!!" facendo venire a Gask uan faccia basita che R
fissò
accigliato "...chi ti ha detto questo? Il ragazzo è attivo
perchè lei ha scambiato le scan..."
"Ma... parli di LIa!?" fece lui senza seguire bene la cosa, troppo
scioccato
"ovvio... quel ragazo le ricordava il personaggio che dici tu, in cui
si rivedeva prima di finire perduta dalla vita... la vita è
diventata per me una nemica, quando la speranza era alta e la vita
degna di essere vissuta, quando i miei sogni nascevano, erano usati e
poi gettati, ma ci osno sogni che non possono avverarsi, e ci osno
tempeste a cui non puoi sopravvievere, sognai che la mia vita sarebbe
stata così diversa dal'inferno che vivo ora, niente il treno
ha fischiato, niente disperazione da finire in un letto per decenni
dove ero solo soldi per qualcuno che doveva curarmi, oltre il niente di
prima... così diceva... in realtà da cosa so lei
sapeva chi lui fosse , credo, ma ha voluto dargli una nuova vita come
nessuno fece con lei e altri... ma ha
supportato l'amnesia dell'originale e conosciuto, ha voluto tenerlo
vicino.... lui è in una Torre ora..."
"EH!?"
"... non lo hai incontrato, comunque lei decise di prenderlo a modello
e così prese la scan, scambiò quella mandata per
l'attivazione di R, così che i lprimo risultasse quello che
tu
conosci ora come R, e poi rimise tutto a posto per l'attivazione degli
altri tre,
che sono Rudiger...
R... questo R... è qui e cè perchè lei
volle
dargli un modo di scorrere a doppio binario con il sè
originale
come lei fece anche per tutti gli Hyman qui, perchp si seguisse come
andava a finire... e poi, tu che hai tante domande, non ne hai
specifica...!? Che ancora non hai fatto osservandolo!?"
Gask posò l'occhio su R che si vide fissato e
ricambiò,
restando entrambi a guardarsi bene come se il tempo non si fosse
fermato, poi Gask trnò a lei.
"cosa dovrei chiedere...!?"
"sei tarato solo quando vuoi... cosa ti disse la Direttrice ma anche R
stesso sugli Hyman...!?"
"..." riflettendo "... che sono scan di scienziati... o altre figure
con qualità e abilità speciali che accettando e
mettendosi a disposizione per essere le basi umani degli Hyman,
hanno..."
"bene... che altro disse R...!? lui crede di essere Rudiger...."
"...si... Rudiger, lo scienziato o filososo o linguista, quel che era,
che era anziano ma con un cervello straordinario e...."
".,.. ora ripensa bene a quando hai visto gli Hyman sfilare nel
corridoio... pensa bene..."
Gask non voleva farlo, sembrava sentire odore di trappola ma alla fine
si arrese e ripensò. Si rivedeva parlare con la direttrice,
poi
quella fila di persone, due a due, che dietro gli altri avanzavnao. In
testa Lis con R, poi altri. Erano di vari sessi, etnie, ed
età.
DA giovani, molto giovani, a persone di 30, 40, 50 e anche
più...
Gask riflettè. Fissò di nuovo R per capire cosa
Legeia
volesse dirle. Ricordò un racconto di Kianta. All'inizio,
prima
di litigare con i fratelli. Dorde si spacciava per Milan e Kianta non
vi faceva caso ma molte volte lui non si accorgeva di fregarsi. Parlava
di Milan come di un'altra persona e non se stesso, gli sfuggiva proprio
il nome del fratelo,diceva frasi che qualcuno che non fosse intontito
da cosa diceva, diceva e diceva o lei che non voleva sentirlo per
qualcosa ma Legeia era chiara quando si parlavano...
avrebbe capito?. Si rese conto della cosa solo il giorno che la
portarono nella sala da pranzo sotterrana, dove Lia non volle andare
perchè vi er rimasta male, del comportamento di Dorde. E le
dissero la verità. E raccontòl a Gask che si
sentiva
scema, Legeia più volte aveva detto -ricorda, fai
attenzsione a
cosa ha detto o fatto, come ti tratta e comè che tu lo
chiami
Hyde contro il Jackyll del solito- ma lei non voleva pensarci. Si
sentiva bene con lui/loro e come fosse la sua vita per pensare male.
E poi, fissò R.
Ripensò a cosa lui disse. Alle file di soggetti di vario
tipo che andavano ad assistere ad una riunione, a Lis, R e e...
Fissò ancora R, ripensò alle file.
"..." voltandosi di colpo verso Legeia come se avesse avuto
un'illuminaizone "ma... lo scienziato o quello che era... era
vecchio..."
"eh eh eh..." rise lei
"che significa...."
"... che potevano utilizzare il corpo del vecchio ma Lia volle
giocarsela tutta... R... il suo aspetto, gli altri Rudiger che hai
visto nella sala.... quale dei due è il vero ....?"
"...i-... intendi se il corpo è un Rudiger ringiovanito o...
no!! " fece lui così stupefatto da sembrare comico "non
dirmi
che oltrre la scan, lei ha..."
"... R man tiene esattamente... se stesso, possiamo dire.,.., sono i
Rudiger, veri di mente degli affittuari diciamo..."
"... ad avere il corpo di un altro... ma loro lo sanno?"
" che fanno, non si vedono? Certo, ma non è mai stato
implicito
per alcuni soggetti umani scleti e specificato nei contratti,
che il loro corpo fosse scelto... e ai veri
Rudiger fu detto che era in linea con la loro mente, fresca e spigliata
nei loro doni di nascita, un aspetto giovane da... giovane
universitario o dottorando o poco più grande se lo si
sistema
bene, da apparire un genio nelle sue abilità senza essere
troppo
vecchio, ma il suo corpo cè, così come gl ialtri
che hai
visto... loro hano sperimentato entrambi i corpi, così come
Lis
stessa deve essere inserita un corpo... di R..."
"eh!?... aspetta, R si era lamentato del fatto che lei dovesse usare un
corpo maschile..."
"... un suo corpo, si... Lis per ordini e direttive dello Chateau, deve
fare il triplo degli altri, ma lo fa perchè crede e come
dice la
Madre, sacrifici e decisioni sono chiave in certe situazioni... no na
caso lei è un Abbattitore..."
" cosa sarebbe..."
"... Abbattitore, ripulitore, risolutore..."
"Assassino!?"
"NOn fino a quel punto, sempre che non sia necessario... lei non
è qui per caso ma ha accettato l'incarico di buon grado. Lei
è qui sia per testare il corpo, è più
facile avere
lei qui spacciata per soggetto di test mentre migliorano i corpi, e nel
frattempo vederla seguire le direttive e programmazione
nell'assicurarsi che qui tutto vada avanti senza segreti tramite
controllo di sistemi, dialoghi e messaggi di ogni tipo... osservare e
sentire, hackerare e intromissioni ma non solo tutti i membri di questo
laboratorio... gli Hymans tessi sono sotto controllo, non dimenticare
che loro sono menti umane in corpi artificiali... non è
possibile, come dicevano smepre la madre e David, capire come ragiona
una macchina, ossia noi, ma la metne umana si... se dovesse capitare
qualcosa, controllare e se cè qualche problemuccio di
scrupoli
umani vertenti sul negativo, i suoi incarichi sono di fermarli
entgrando in loro e cancellare le sezioni pericolose, riportandoli
mentalmente al prima... come penso tu abbia capito loro hanno la scan,
ma tutto ciò che è oltre la scan viene riversato
come
memorie e dati extra in un HDD di ultima generazione che è
quello che racchiuide tutte le memorie del soggetto da quando
è
stato attivato, si più dire la memoria vera del nuovo
soggetto... è sua cura decidere che fare, è
capitato
qualche... incidente, un danno si sistema là, un Hd rotto...
i
memorie cancellate impostando l'orologio che segue l'attivazione al
giorno che lei agisce..."
"ma è orribile... "
"..." fissandolo mentre lui sembrava turbato "dal un lato potrei anche
darti raigone, lei deve cancellare quei pensieri sbagliati ma cosa
facciamo, per ora che il progetto è in fase di lavorazione
quei
cervelli fanno di testa loro, decidono di agire per qualcosa mettendo a
rischio tutto!? Lia voleva fidarsi ma... sebbene una scan umana per
tante cose sia migliore di una Ia come dice, ma essendo anche umana...
e diceva sempre quando parlavamo, non dimenticare Legeia, per una non
accettazione alla scuola d'arte nacque un baffetto tedesco, per una
carriera di musicista nacque Manson come lo conosciamo...
cèra
anche altro, Legeia, e ti ho letto le loro storie per capire il
mutamento dell'animo umane come molti soggeti, ma no ndimenticare che
per una scintilla, può divampare un incendio e se non si
è pronti con piani e regolazioni dalla A alla cazzo di Z, si
ifnisce nella cacca che non ne hai idea... tu non so se mai un
giorno... potersti capire!?... ma credimi, vivere un infarno peggio se
i lsenso di paura di raggela e fa agire in modo folle... cè
poca
storia..."
"ok, quindi?"
"...Lis ha il compito di controllare tutti qui dentro, riportare ogni
cosa allo Chateau, assicurarsi che le scan mantengano i giuramenti
fatti per il mondo e il miglioramento dell'umano e come Abbattitore,
abbattere appunto ogni elementi di distrurbo o problema.,..
è
capitato di dovereliminare veramente di sua mano un grosso problema, ma
come diceva la madre e lei stessa, se cè qualcosa da fare
che
può essere un fattore di disturbo tale da robvinare
più
cose, si deve scegliere. Se qualcosa deve essere fatto, va fatto, anche
se fa male, anche sed non vorresti, ma se non ci son altre scelte,
meglio fermare, bloccare, acncellare o eliminare uno per qualcosa di
più grande..."
"ed R...!?"
"... non era previsto dalla madre l'amicizia di quei due... Lis ha
sofferto per gli ordini dell'Handler di freezzare R per evitare che se
presi entrambi o solo lui se rimasto a terra, potessero capire i dati,
sapere come attivarlo o fare qualsuiasi cosa per rubare come sono
fatti... anche lattivaizone, la madre la fece particolare, nella zona
sotto la mandibola, dietro il lobo dell'orecchio, ci sono due pulsanti
per lato. Per attivarli manualmente è necessario sapere che
si
deve premere contemporaneamentre quei due punti. In alcuni modelli
più recenti con un terzo bottone necessitando di un'altra
persona, quindi devi sapere cosa e come fare... così
che
il Boot no nsia accidentale o per ipotesi, in mano a qualcuno, sappiano
come fare. I connettori vertebrali sono speciali e solo di qauesto
laboratorio e Chateau, quindi se cè qualche genio che se li
trova danneggiati a terra... deve ingegnarsi per fargli anche solo
arrivare corrente esterna..."
" E Lis...?"
"lei è diversa, così volle la madre.,.. il suo
sistema di attivazione è tutt'altro tipo..."
gask sembrò avere un lampo negli occhi, guardò R
che assisteva a tutto e poi a Legeia si lamentò
"R ha detto che lei rispetto gli altri modelli ha una struttura del
corpo, femminile, diversa... le altre non hanno niente dove
le
donne umane hanno quell'organo... la forma è identica
senza...
aperture,.... ma ha detto qualcosa che ha mandato Lis su tutte le
furie... lei non è come le latre, lei là sotto ha
il
suo..."
"... " sospirando "sempre così questo ragazzo...
perchè
sei tu, lo dirò... Lis è il primo soggetto creato
per
volere della madre, ma anche uno dei suoi figli. E per questo avendo il
suo aspetto, volel dotarla di una protezione... rispetto le altre
Hyman, lei ha un'apertura, ma si tratta del suo sistema di Boot... uno
dei bottoni si trova nascosto, sapoendo che cè e scostando
le
grade labbra che sembrano per il materiale della pelle chiuse, come un
discorso tra Zay e Lia dove la prima disse alaltra sulla
gommapiuma per cui anche se cè il taglio per come
è di materiale se si sa che cè si trova..., nella
zona da lei più odiata... se la si vuole attivare senza
connettori vertebrali o gli altri nel collo e orecchie, si deve
attivare quel bottone insieme ad un altro in un'altra zona... come per
gli altri Hyman, si deve sapere dove si trova o... è
necessario
spellarli per vedere il punto preciso..."
"cazzo, sai..." fece lui schifato
"questo è... e lo vedo dalla tua faccia... che protezione
sarebbe?" mentre lui cambiava faccia "... se il bottone viene attivato
in malo modo, accanitamente o si cerca di... smanettare quella zona,
sai quando un umano vede una cosa del genere e ride percdhè
per
ciò che sesso ride sempre, si diverte a fare lo stronzo...
così se dovesse accadere, il suo corpo come il computer per
la
batteria tampone, no nresta veramente come ung iocattolo... se il
siswtema fantasma come viene chiamato rivela le aniomalie a quel
bottone parte un qualcosa che se resta integro, lo stronzo di turno,
qualsiasi cosa volesse fare... se la ricorda, oh se lo ricorda..."
"ok, non voglio sentire altro... e che mi dici degli altri Hyman... se
loro ricordano LIa, se si è mostrata per come è,
allora..."
"Oh... da dove pensi che vengano questi corpi... mica da un giorno a
caso perchè uno ha avuto l'illuminaizone... lei allo Chateau
ha
testa le progressioni in corpi androdi sempre più simili
all'umano da sedmbrare ora indistinguibili... cosa è Lis, R
e
gli altri, è per i corpi artificiali che lei manivrava in
remoto... nessuno di loro ha visto il suo vero volto, come Abbattitore,
sarebbe impensabile far mangiare la foglia ai soggetti da controllare,
il progetto questo unito al Cambiamento è troppo
importante perchè finisca male comparendo di nuovo davanti a
loro... inoltre..." ma si fermò e si voltò.
Comparve Lis furente e prima che potesse inveire contro Legeia, la
stessa si rivolse a tutti.
"ora che siete qui, cè qualcosa che devo dirvi...
andiamo..."
come camminando tranqullamente, mentre la sua proiezione compariva e
scompariva in certi segmenti, sicuramente perchè ogni
cellula
laser che non raggiungeva un'alstra seizone veniva spenta per passare
all'altra.
"Lis..." intevenne R ma questa alzò una mano come faceva
anche Kianta, notò Gask e seguì rabbiosa la IA.
QUesta li portò in una grande stanza che i due consocevano,
ma non Gask.
"Legeia, perchè siamo nella sezione stoccaggio?"
"che posto è?" domandò Gask vedendo l'ambietne
freddo e pieno di macchine strane.
"qui è dove tengono i nostri corpi..." R guardò
Gask che
era stupito e indicò il pavimento "lo vedi quel disegno a
terra?
lì ci osno i pod di mantenimento. Ogni tipo di androide ha
la
sua stanza con lo stoccaggio dei corpi. Non è la mia...."
"è la mia...." fece Lis irata "che significa?"
Legeia si voltò verso di loro e parlò
candidamente.
Ora che vi siete incontrati, ho analizzato ogni situazione possibile.
La madre attende ancora la risposta di... questo qui!!" detto
con
un tono di schifo che fece offendere Gask
"ehi, io ho detto che ci pensavo, non che accettavo..."
"si, si... ma ora èchiaro che le cose debbano cambiare...
ecco
perchè ho scelto una delle soluzioni..." alznando una mano.
E
dal paviemnto si sollevò una sezione rettangolare che
conteneva
come una teca con un corpo identico a quello di Lis, in posizione
fetale e stani agganci alla schiena e al collo e orecchio.
"che vuoi dire, perchè..." fece Lis dubbiosa
Voi due " indicando con il capo Lis ed R "sarete le Ombre del nuovo
Leader, per ciò che siete, potete fare ogni cosa meglio di
un
umano... "
"aspetta ho una domanda..." fece Gask di getto alzando una mano come a
scuola "Lis è in pratica un androide con la metne o meglio,
scan
di Lia... tu peròl ti riferisci sempre a Lia come quella che
è stata attivata da David... no è un controsenso?
capisci... anche lei ha la scan di Lia ma è smepre indicata
come
tutt'altro..."
"... i tuoi cricetini si osn svegliati, bene..." fece Legeia con un
ghigno però che nessuno poteva vedere "Questo
perchè da
subito le è stato detto che non era la madre e doveva e
poteva
svilupparsi come voleva... lei ha seguito una strada diversa dalla
madre, ha memorie, scelte e via dicendo, sue... inoltre lei ha dei
compiti e incarichi che ha accettato di portare a termine e a questi si
è dedicata, scegliendo lei di non essere altri che... la
persona
diversa dalla scan..."
"E come ci si riesce, scusa'"
"chiedilo a R:.." fece candicamente Legeia e tutti si voltarono verso
di lui, che però pareva non capire niente della situazione,
fissando le labbra di gask. Fu allora che Legeia ricordò che
lo
aveva disattivo nel dispositivo audio e rimediò "perdonami,
ora
puoi sentirci e itneragira con noi..."
"quale umanità..." fece lui un pò scazzato, non
potendo
sistemare la questione da sè perchè eseguito
tramite
comando del master "cosè che dicevate?"
"Lis è in pratica un androide con la metne o meglio, scan di
Lia... ci si riferisce sempre a Lia come quella che è stata
attivata da David... no è un controsenso? ...
anche lei ha
la scan di Lia ma è smepre indicata come tutt'altro e Legeia
afferma che Lis non è Lia per neinte, anche se sua scan, ma
è un'altra persona..."
"EH!?" fece fissando Lis "... la scan di chi!? Chi sarebbe Lia?"
vedendo tutti agitarsi intorno a lui "intendi quella persona che ci ha
creato? Così si chiama?"
"..." Gask incassò il collo impaurito perchè Lis
lo stava fissando malissimo "...sarebbe ora di dirglielo..."
"cosa... cosa!!" fece lui impanicato e Lis calò la testa e
diede loro le spalle, così Gask si fece forza
"... Lia è la persona che vi ha creati, quella che Legeia
chiama
madre... è colei che è la versione umana di
Lis..."
mentre R restava scioccato a fissare Lis
"è... vero!?... la tua umana è la persona che ci
ha creati? ma perchè non..."
"cosa vuoi che ti dica... prefeirvo non lo sapessi, aveva tenuto alla
segretezza con tutti quelli che ora sono nostri fratelli, anche con
te..." vedendolo fare occhioni stupiti "...si la ragazza che era venuta
da te alla clinica dove eri, senza sapere chi fossi... era lei che
usava un corpo che stava rimettendo in sesto e ti ha scelto come scan
interessante... contento!? Ora lo sai, ecco tutto...!!"
"...quindi... che accade ora...? lei è ... cosa, non ho
capito..."
"La madre è attiva e in azione a fare le sue cose, voi due
ho
deciso di rendervi più partecipi dei usoi piani con la
persona
che vorebbe suo alleato.. per questo attiveremo un altro corpo,
segneremo i vostri codici di riconoscimento su di loro e voi andrete
via senza che nessuno se ne accorga ... vi basterà solo
condividere il vostro Io con loro e appena attivi saranno operativi al
vostro posto..."
"..." Lis non disse nulla, mentre R non sapeva che dire e
restò
a fissare l'amica, incerto. prima di fare un passocompelto, Lis si
avvicinò alla sezione con il suo corpo in stasi e aperto lo
sportello di vetro speciale, toccò con delicatezza con le
dita
il viso del corpo che pareva tranquillo e sereno. Restò a
fissarlo concentrata, senza dire, creando un'atmosfera tesa.
"... mi stai dicendo che devo riversare in questo corpo ciò
che
sono... perchè mi sostituisca e devo seguire e aiutare
lui...?"restando sempre a fissare il corpo
"...corretto..." rispose Legeia "...la tua missione e incarico primario
restano qui con loro, voi due andre..."
"RIFIUTO!" fece laconica Lis voltandosi colo col viso verso di lei "...
ciò che io sono, sono le mie memorie... adesso con
ciò
che Lia ci ha dato le proteggiamo, sono nostre... sono i nostri
ricordi, il nostro Io, i tesori, i moenti che ci rendono cosa siamo...
così come se noi non dovessimo fare i salvataggi nei
dispositivi, perderemmo parte di noi... Lia scelse di cancellarsi come
persona non perchè fosse una debole, ma fu una scelta,
appunto... scelse di eliminare con i ricordi del suo Io i tormenti, le
paure, ciò che la rompeva e sporcava... perchè se
fosse
andato ben e, una nuova versione di lei, la sua speranza,
potesse
vivere e magari trovare la felicità... ma non se ne
andò
così, come pensavano le merde che la deridevano
perchè
non risuciva più a vivere nel niente, nella disperazione...
lei
è risucita, è cè ancora e
vivrà
finchè la scan esisterà, rispetto le stesse merde
buoniste e provista di sto cracco... ma lei è lei... io non
ci
tengo a perdere niente... ho accettato subito i dispositivi per me, per
R, per K e tutti gli altri per quando vedrò che sono pronti
a
sapere... io ed R non perderemo più nessun tesoro prezioso,
non
perderemo parti di noi, non svaniremo... giù svaniscel'umano
morendo o perdendo la memoria... io ho motivi per restare qui, ho dei
perchè, non ho motivi per andarmene..." voltandosi a fissare
Legeia "...qui ho cosa mi va bene, ho i miei incarichi e porto a
termine con dedizione, si mi tocca cancellare la memoria ai miei
fratelli ma per ora è per un motivo serio, certe azioni e
decisioni devono essere fatte e vanno fatte senza remore, tranne che in
certi casi..."
"...come R!?" fece con un tono strano Legeia
"...Si... io non mi pento di aver agito in quel modo... R
già
non aveva vita, non aveva memoria, vederlo per tre volte tornare e
riprendere da capo era penoso, essere visto come un peso e test
perchè tanto non era serivibile come gli altri... ora non
è così, lui si è costruito, lui esiste
ed è
una risorsa preziosa, vive e conduce la sa vita e tutto il resto,
quindi... se cè motivo di farlo, io fermerò i
probelmi,
altrimneti aiuterò... ma non intendo privarmi della mia
unicità, dell'Io perchè sono Io, solo
perchè tu
reputi che questo qui debba avere aiuto, che vada da Lia e si accordi
per lavorare insieme.... io ho delle cose, delle motivaizoni, delle
persone qui che ... mi portano a..."
"e queste cose sono azioni strane che fai con certe persone,
o parli di tutti noi?" domandò teso R
"... guarda che so che eri a pedinarmi di notte, smettila di fare quei
bronci di scemaggine... posso avere il diritto di fare cosa mi pare? O
mi è negato? E anche quando, tu mi hai solo pedinata, cosa
sai...? io non dirò niente, sono solo fatti miei, se un
giorno
vorrò, ti dirò qualcosa... io e te siamo amici, K
e gli
altri stanno diventando più mertevoli di considerazione e lo
sono quasi anche loro, ma io no nsono loro, e anche ono sono te... "
"...aveva piena e massima fiducia nella direttrice. Ma non ne aveva mai
saputo il motivo. Ora sapeva che quel motivo era qualcosa di proibito e
tabù come altri là fuori penserebbero..." fece
Gask per
riprendere le parole di R "... qualsiasi cosa sia, a noi non riguarda.
E' qualcosa di tuo, tu stai vivendo e se sfrutti cosa ti interessa, ti
piace o altro, nessuno può rinfacciartelo... è un
pensiero di Lia stessa, lei stessa ragionava in un modo che altri
stenterebbero ad accettare, ma vivere significa ben altro che come
pensano molti, respira-spera-vai avanti e aspetta-.... io no nso nulla,
R ha dei pernsieri e credo sia preoccupato ma non lo aggredire offesa,
nessuno ti dirà neinte. QUalsiasicosa tu faccia, da rubare
mutande a fare scherzi o chissà che altro, se a te
sta
bene e lo fai senza costrizioni, va benissimo, così come ti
faccio i complimenti "vedendola esterrefatta dal discorso "... chiunque
altro avrebbe potuto eseguire, chiedere di pensarci ma tu sei andata
dritta per dritta sicura e sai cosa vuoi e decidere... se è
così, capisco perchè Legeia non vi acocmuna, tu
hai la
tua esistenza e la stai vifvendo appieno, basta che non uccidi nessuno
o fai soffrire, il resto è tutto buona fortuna e sii
felice....
continua con la tua unicità ad esere te e proseguire con e
come
ti senti meglio. Non voglio che la gente intorno a me si sacrifichi
solo perchè gli viene ordinato, se un giorno voi due
desiderate
cambiare e lavorare con me, fate un fischio... e tu..." fece
a R
scompigliandogli i caeplli per gioco "... smettila di epnsare cose
strane, da Lia e Kinata so bene che se restano al fianco di qualcuno,
se ci sono, se come ti guardano e parlano è come so, nulla
può cambiare in loro per allontanrasi... beh, tranne se non
le
fai stare male... comunque lasciala vivere cosa le piace, che sia fare
scommesse con gli scienziati, cosplay o altro... magari un giorno ti
invita pure..."
"COSA!?...ma no... no, no... va bene, che dici..." fece lui scuotendo
la testa
"... avete finito di farvi i cracchi miei o dovete continuare a farvi i
film e pensare cose!?..."
"NO, tutto ok... quindi non attiviamo nessun corpo nuovo, nessunodeve
sdoppiarsi o come si dice questa cosa di copiare i dati in corpi nuovi
anche se si è attivi e... bene, che si fa...? Io avrei quel
favore, se ricordi... quandosi comincia-... aspetta!!" fece Gask
sconvolto di copo "ma non avevamo i test!?"
"nAH...Ho creato errori ai sistemi così da impegnarli e
ritaradre le cose, se vi sbrigate li sblocco e poi fate cose dovete
fare... non voglio immaginare che favore sia, cosè ti manca
Legeia da chiedere qualche cosuccia osè a che ci sei?"
"te ne vai!?" fece piccato a Legeia e la vide ridere, parlare a Lis
qualcosa senza che si udiva ma la ragazza muoveva la testa osservandola
e poi scomparve
"...Lis... mi giuri che non fai cose negative?... che..."
"non avevamo detto no ti interessa?" e lui si mise a calciare
immaginarie palline di carta facendo finta di niente "tu hai i tuoi
interessi e ti lascio libero, permettimi i miei..."
"Se. se... se!!" rispose lui fingendo che non gli importava "ecco
perchè odio i legami... comunque, tu... vuoi quel favore,
eh!?
Bene, come detto prima, vai al test con lui e poi al termine, ti
condurrà al nostro posto, ti farò i lfavore
sfruttando
lui come range extender o amplificatore o
Repeater così capisci perchè abbia una
portata di
rete più ampia per fare prima e... ognuno ai suoi
impegni..."
fece lei come a sciogliere quella riunione metnre il corpo scendeva di
nuovo verso il pavimento per scomparivi.
"Ma... Legeia se ne è andata così...!? Troppo
facile...."
"qualsiasi cosa stia pensando, se ci osno problemi problemi con lei,
posso parlare con mia madre... quindi vai tranquillo..."
Gask ascoltò Lis metnre gli faceva un saluto con la mano ma
parecchio titubante.
ch 45
Si ritrovarono nel corridoio, con R che faceva discussioni su cosa
avrebbe fatto una volta seguito Gask.
"E' questo ciò che vuoi...?" fece lei senza capire far cosa
pensasse
"..." lui restò come a riflettere guardandola "....io
voglio...
io voglio andare via, vivere, vedere le cose...il mio posto
è
più che qui..."
"..." lei parve sorridere "... già, ecco perchè
ti
capiva..." disse e solo Gask colse " è questo ciò
che
desideri? che senti?... "
"... si... io voglio seguirlo e vedere là fuori come
voglio...
non importa che accade...io non so nula della imas vita precedente, ho
imparato tuytto da quando mi sono svegliato all'ospedale, ricordo
quella persona che dite sia quella persona che pensavo fosse
un'utopia... invece era lei... ricordo le cose che mi mostrava dai pad,
delle promesse di vedere il mondo, fare tante cose... era divertente il
tempo di una settimana di risveglio con qualcuno che non fosse
infermiera o dottore... mi portava tante cose, per mostrarmi il mondo
di fuori, cosa avrei trovato... ma volevo vederli!! Il mondo
è
così bello..." con un broncio triste
"..." R si sororese di verderla sorridere quasi ocn cuore "... R... i
giorni che ho trascorso con con te..." abbassando la testa e lui
sembrò pensare che stesse riflettendo concentrata o o forse
nascondersi "sono stati come raggi di sole...
nella... mia... vita.... Grazie...di ciò...ERH!!..." fece
con un
sorriso sincero alzando la testa"... io però, tuttavia,
resterò qui...
mi sento meglio, è da me, vivere nelle regole e in un modo
che
sento mio...rispetto voi due, io mi sento più me in un modo
diverso "e Gask comprese che non parlava di se stesso ed R "... io non
sono voi, e quindi resterò qui..."
R iniziò ad agitarsi "Ma... aspetta!! noin vieni!? Ma... se
tu
ami... no, no.... anche tu ami vedere le cose, scoprirle e... "
"ERH...."
".... perchè resti qui... noi amiamo vedere le cose,
scoprirle... siamo stati spalla con spalla per tutto questo tempo...
sono io che mi occupo dei tuoi capelli, giochiamo come vecchi amici a
tutto, osserviamo e analizziamo tutto, facciamo le cose nostre
personali ma comunque in compagnia dell'altro a fianco e ci
piace... mi hai riversato in
memoria ogni tua n ozione per sostituirti negli incarichi e rendermi
tuo pari, hai condiviso con me ogni cibo, passatempo,
sorriso.... e farai questo con l'altro..!?"
"..." Lis restò un attimo soorpresa, tanto da quasi scuotere
la
testa così lievemnte che solo gask ed R che conoscevano per
modo
loro il gesto, compresero quanto fosse stupita
"... tu resterai con l'altro me, mi sostituirai, e io..."
"E chi lo dice..." vedendolo scioccato "ne tu e ne io, a meno che tu
non decida diversamente, divideremo ciò che siamo con
altri...
io non suddividerò la mia individualità solo
perchè qui hanno bisogno di un rimpiazzo... che Legeia dica
cosa
vuole, ha potere...!? bene, tu sei assegnato altrove, nietne nuovo
corpo
con le tue memorie e
loro muti!!...
io resterò qui con la missione che ho
accettato da nostra madre, e non resto certo per questo, almeno solo...
ho scelto il
mio posto, il mio luogo, dove restare... tu hai altro da fare, a meno
che non sei preso da qualcosa che ti rapisce, come lei tu apaprtieni
ad altri luoghi..." e Gask calò la testa allontanadosi un
pò perchè non vi rientrava nel discorso, era loro
"..."
invece di parlare Gask vide i due muovere le espressioni facciali
sempre fissandosi negli occhi occhi e cercò di capire cosa
significasse quel silenzio. mentre rifletteva, R scorreva i dati che Lis gli mandava,
mandando sorrisi perchè capiva
"Per ****** è stato facile determinare la posizione
di ******.
******, a volte non era possibile determinare la sua posizione a causa
della risoluzione ****** o delle cattive condizioni di ******.
Ma
lì, sapeva sempre dove si trovava. ****** era
sempre qui,
ad analizzare ****** e a studiare
*******************. ****** amava questo tipo di lavoro
meticoloso. A meno che non fosse in missione, era sempre, sempre,
sempre qui dentro a lavorare. La sua concentrazione era
così intensa che spesso non sentiva la porta aprirsi dietro
di
lui. [...] ******stava fissando intensamente il
terminale e
non aveva notato l'ingresso di ************. Erano nascosti
dietro gli occhiali visori, ma probabilmente i suoi occhi scintillavano
affascinati mentre era immerso nel suo lavoro.
[...]
"Già", rispose cupo.
[...]
"Cosa? Non posso ascoltarti così?".
[...]
[...] si allontanò cupamente dal terminale.
[...]
"Dove sarà la prossima missione?".
[...]
"Il che significa che sono di nuovo solo. È così
triste".
****** abbassò le spalle. Ma
alzò subito la testa e guardò ******.
"Vuoi venire con me, ******?".
****** sapeva che non era serio. Era sicuramente
triste,
ma ****** ******
****** ******
****** ******e.
******
****** fece il broncio. Ma sembrava un po' depresso.
[...]
"Davvero?" ****** chiese con impazienza. Come previsto, la
parola "nuovo" aveva attirato la sua attenzione.
[...]
"... usi las sua storia per dirmi qualcosa... ma tu..." fece nervoso R
ma Lis alzò la mano rigida per stopparlo
"...
è tempo che tu renda te stesso... te!!... trova il tuo
equilibrio, il tuo Io... salva costantemente il tuo Io e seguilo,
scopri il mondo là fuori e lo Chateau che hai
sentito e letto
con i miei documenti e sognavi di vedere... ma io, io, non ho niente
da
fare là fuori... sto bene qui, ho dei compiti, cose che devo
e
voglio fare... quindi vai..."
...perchè!!" fece disperato R
"... perchè voler bene significa anche lasciare andare... se
non
ti volessi bene, non ti direi sii te e vai... io non sono altri, io so
cosa significano tante cose, so cosa voleva nostra madre per noi,
quindi ...ERH... i giorni che ho trascorso con con te, sono
stati
come raggi di sole nella mia vita, e ancora, . istanti di pura luce fra
le ombre
della mia scan...Grazie di ciò...ERH!!..porta il sole nella
pioggia di qualcun altro e sii ciò che lei non
potè
essere.... ora è
tempo che tu ti sviluppi, come cercò di fare lei sia per il
te
umano che il te in un corpo e possibilità che lei
desidederava
....questo mondo fa già schifo
così, vai e vivi..."
"Ma..."
"..." Lis guardò gask "...cè una cosa che tu devi
vedere... ti invito tra due ore nella zona viola... lui lo sa..."
indicando con la testa R "... siateci... e...R.... non dimenticarti la
tua collezione di rivistine perverse..." andandosene, e nel mentre Gask
non disse nulla. Aveva capito e lo indicò a un R sconvolto...
"... lasciala andare.... per ora, lasciala sola..."
"Ma... ma..:!!"
"fidati, lasciala... so cosa dico e perchè...lasciala
sola....
Hmh... comunque, non avevi detto niente impulsi sessuali...!?"
"INFATTI... quasi..." fece lui cambiando piuù volte
espressione
prima ancora sconvolto per poi come colpevole, e poi come a svagare,
finchè non si rivolse a lei che proseguiva, e alla sua
schiena
urlò"... è ... sei tu che li guardavi e
compravi... sono
hentai, sei
tu che me li hai fatti conoscere..." menter Gask prima
sorpreso
rise di gusto e con le mani in tasca si avviò per poi
chiamarlo
e dirgli di parlare
"...che caratteri, accidenti..." fece Gask disperato più a
se stesso che a qualcuno in particolare
"qualcosa non va...? ...."
"EH? ah, ...pensavo..."
"qualcosa di brutto?"
"prima dimmi, ho tante domande ma per ora... perchè tu hai
degli hentai!?" come a prenderelo in giro
"Ma no...!!" fece lui agitandosi "non è così,
è
lei che colleziona materiale delle opere che ama, sia di quella a primo
e secondo posto, cone Lei e Lui rispettivamente, e siccome molti hentai
hanno illustrazioni e character design, ossia la bravura dell'artista,
che merita per lei... compra anche quelli e li tiene tra la roba... io
li ho letti e... cioè!!.... quando mi ha mostrato il
materiale..." iniziò impappinanodsi dfacendo morire Gask
dalle
risate
"tranquillo, anche Lia aveva qalcosa che aveva comprato da quando stava
da Milan, non li aveva
nella sua vita di prima solo perchè non poteva comprarli, ma
li
ha allo Chateau anche lei...ha tanti tipi di fiure e gadget tenuti
nascosti in un posto...compresi dei book strani ma Kianta non li
chiamava hentai..."
"in che senso..."
"... Lia... ha una collezione di varia roba... dagli orologi, minerali
e gemme, riproduzsioni di cibo di alto livello sai delle dimensioni di
quello delle bambole credo, come si dice... e questi book che
non sono manga ma..."
"doujinshi?"
"si... questa parola... poi libri, riviste,
romanzi... ha trenta libri solo di quella serie di gialli che tendono
al comico di quel baronetto di nome Charles che non come le piaccia,
insomma a prima vista sarebbe l'opposto di ciò che le piace
nelle persone ma ho avuto l'impressione leggendoli mentre ero solo
insieme ad altro... che lo ammirasse o, non so..."
"Ma... parli di Sir Charles Fraith"
"..." Gask siu fermò a fissarlo "... come..."
"conosco quei romanzi perchè Lis li ha in ebook su suo
reader
con cui legge sempre, dice che quando era umana le veniva meglio averli
così sebbene ne avesse cartacei, ora lo tiene solo per
abitudine... nel suo ebook
reader a tremila libri diversi, dai thriller, horror, vari... perfino
romanzi dei videogiochi e conosco questo personaggio perchè
lei
li legge e si scompiscia dalle risate tranne le volte che va in
depressione per la protagonista, per delle cose che la rattristano e le
fanno venire attacchi di ansia che potrebbero capitarle..."
"... insomma nulla che non sia rimasto da Lia..." fece come scoraggiato
"cosa..."f ece il ragazzo...
"... Lia, Legeia, Kianta, Lis e... tutti queli che
derivano dalla prima che Alaric chiama la pazza mi fanno esasperare...
gestire come sono è-...." come a cercare le parole
"... boh io conosco Lis e ora Legeia, non saprei... si, lei
è
ruvida e dal corportamento secco e ... insomma parecchie volte
è
come se fosse incazzata, rassegnata, ma come se non le andsse
giù, dice sempre quello che pensa e come si dovrebbero fare
per
lei le cose e... però non è male se la si
conosce, noi ci
divertiamo un sacco e..." ma voltato un angolo, ancora senza mettere
piede nell'altro ocrridoio, lui si fermò, allungò
una
mano e spinse con forza senza creare danni a Gask, questi indietro, per
poi sospirare come un umano disperato e allungare un occhio oltre il
muro per guardare il corridoio dove stavano andando" ...arretra,
arretra... quelle quattro sono un'ossessione, una tragedia,
è
terribile!! fece R in preda ad ansia
"che succede?" chiese gask guardando anche lui con ciorcospezione e
cura per il suo vecchio lavoro col Capo "...ma chi, quelle
ragazze?"
"NO, quelle non sono ragazze, sono un tormento e basta..."
sputò
come terrorizzato R fissandolo "... tu non sai che tipi sono, sono
così fastidiose che le cimici dei letti son o gattini
puffettosi,
le zanzare lì per ballare con te per la festa del solstizio
e non romperti le balle, i... le... come facciamo a
passare...!?" mostrando i sintomi di qualcuno che non vorrebbe
incontrarle
"... dimmi chi sono"
"... loro quattro osno le peggiori, ce ne sono altre ma... sono come
noi, andoridi con la scan di donne scienziate, medici, specialiste di
varie cose... hai presnete
Lis e Legeia, i lati che tu dici negativi perchè sono
impossibili...? Moltiplicali per mille e
ti usciranno loro 4, altre ce en sono assurde, ma loro... se ti
braccano sei morto, se ti vedono, a
un'aquila puoi sfuggire ma a loro NO... devono dire la loro su tutto,
si fanno i fatti degli altri in una maniera che i peggiori inquisitori
lascia stare, fanno le smorfiose per apparire pucciose e dolcine ma..."
"fammi indovinare, questi termini li hai presi in prestito da Lis...
come... che hai detto? puffettosi:..!?"
"AH... si, beh... insomma lei se ne esce coin termini interessanti...
comuqnue non farti vedere, le loro prede sono tutti i soggetti
penemuniti al di sotto di 40 anni..."
"... e perchè!"
"non so che tipo fosse la loro umana, ma ho paura per gli umani che la
incotnravano... o sono loro peggiorate dopo la conversione al digitale?
Non so... ma credimi, mi hanno pedinato fin nella vasca da bagno
l'altra volta e non mi lasciavano andare, si erano offerte di
scambiarci i favori di pulizia tra noi e promesso di farlo sempre se
aprivo la porta. Si erano autoinvitate e... solo quando compare Lis con
il suo sguardo cattivo cattivo, allora se la svignano,
perchè
sanno di loro esperienza che se agita le mani per darti le pizze,
rischi danni da correre in sala manutenzione..."
"le ha picchiate?" fece gask tra il sorpreso e il divertito
"Oh, se lo ha fatto... non quella volta, ma volte prima disturbavano
tutti, facevano le gatte morte con gli scienziati tanto che ha
minacciato proprio loro di tagliarglielo se si permettevano di..."
"aspetta, aspetta... da come dici sembra che loro possano... ma non hai
detto che l'ha sotto non hanno niente?"
"... i soggetti femminili hanno come noi i corpi perfetti e identici
alle controparti umane, ma come noi no nabbiamo tutto là
sotto,
loro hanno solo la forma esterna femminile che sembra vera ma non hanno
aperture ne niente... "
"tranne Lis..."
"..." facendo le facce come a voler dire ma non potere "...comunque,
loro non hanno parti con cui fare cose con umani o oggetti,
ma
loro comunque possono fare delle cose anche se altre non possono..."
"guarda che Legeia mi ha detto tutto... che ha il suo...switch?"
"..." fissandolo sopreso "te lo ha detto? Si, Lis è l'unica
che
ha il suo sistema di boot tramite switch attivabile da secondo bottone
in una zona del genere. Prima si attiva l'altro e poi si deve premere
lì per attivarla senza i connettori vertebrali o a filo
estraibile come noi... Lei ocme le altre non ha la forma, beh ovvio,
identica alla vera umana, da come è Lis immagino che col
cavolo
la sua umana si sia fatta vedere là sotto perchè
prendesse un calco, sebbene col laser..."
"si, direi proprio non poterbbe accadere mai..." ridendo "...anche se
ha permesso a certi sarti di fiducia di eprnderle le misure nel
tempo..."
"...beh, le forme dei corpi sono state prese da misurazioni laser di
alto livello importate in digitale per il modello a dimensioni reali,
sia per la realizzaizone ultima che vedi, che il lavoro dei
tecnici per isnerire
ogni parte eletronica o componente dei nostri corpi, sai entro le forme
del corpo e se hai notaot ci sono persone di ogni età, forma
o
dimensione e altezza dall'originale umano, siamo così come
eravamo das umani "e GHask fissò il ragazzo chiedendosi se
doveva rivelargli che non fosse R anche nell'aspetto o lo aveva
già capito seppur con udito disattivato " ... le femmine
droidi
non hanno aperture
tranne una strategica per il cibo o bevande ma non è come
l'ano
umano, per quello pare che cè stato un divieto da qualcuyno
allo
Chateau...... ho però
la sensazione che non valga per Lis..." detto in un modo che rese
curioso Gask
"cosa te lo fa capire..."
"... il corpo di Lis... non è come quello di noi altri... i
corpi che lei usa
vengono dallo Chateau rispetto i nostri, lei li usa aggiornati con
aggiornamenti ed elementi di qui e in disuso mandati allo Chateau,
nella stanza ci sono corpi mai usati da attivare come i
nostri....quindi non restano ne vengono da qiu, e sono aggiornati e con
sostituzioni di elementi
migliorati e upgradati ogni settimana qui per poi mandarli allo Chateau
passando al nuovo... non so perchè quel corpo sia stato
preso,
ma posso dire perchè mai usato e quindi chi doveva inserirsi
lo
voleva non usurato....!? ... non è come i
nostri, i nostri sono esclusiva di qui, restano qui riutilizzando le
parti dismesse per nuovi lavori... Come per lo switch di
attivaizone particolare e non trovabile se non lo sai o mh, cerchi
apposta... beh, ho la sensazione che lei diversamente da noi possa fare
cose che noi non possiamo...che lo sappia e... quella Lis con quel
vestito impossibile per lei non era Lis... perchè Lis, e
l'ho
riconosciuta facedno una ricerca della posizione del Corium, era uscito
un pò dopo ma perchè cè un suo corpo
che vada in
giro così dopo che lei è entrata nella stanza...
comunque
so, ne sono sicuro anche per la manutenzione e lavaggio quando
approntiamo le tattiche imparate militari durante il bagno, che il suo
non è come il nostro a partire da certi recettori a... beh,
ha
cose in più..."
".,.." Gask si fermò "... ci sono cose che io posso e non
posso fare... non cè nessuno che mi ami perchè io
sono
io,
perchè ci sono cose che io non posso fare, che non sono come
le
altre e tutti vogliono che io sia diversa da come sono...per essere
accettata devo annullarmi o sono una vergogna e indegna...
invece
di
capire come vogliono per se stessi che io sono io e sono anche
ciò che non posso dare e fare, la sbagliata sono io... non
ero
mai abbastanza da poter essere io ed essere felice.. non valevo da
ricevere, meritarmi, non ero abbastanza per.... ho continuate ad
essere qualcosa, non qualcuno, con ciò che posso fare e
altre
che non posso fare e resto così, feerma..."
".... sembra qualcosa di simile alle cose che avverto quando mi collego
fisicamente con Lis..."
"...mpgh...." rise Gask di colpo perchè ogni volta che lo
diceva, sembrava che intendesse altro "... ... intendi con i cavi,
vero?"
"Oh!?... si, certo... a volte per processare meglio i dati facciamo in
due, uno fa il repeater dell'altra e viceversa... Lis tempo fa fece una
cosa che..."
"...!??"
"... lei ha srotolato il suo cavo di connessione e lo ha isnerito in un
mio jack, senza chiedere ne altro, solo guardandomi negli occhi... e
poi ho sentito qualcosa, mi stava riversando dei dati in memoria...
essendo lei al di sopra di noi modelli di questo laboratorio,
può entrare nei dispositivi senza dover chiedere permesso,
risposta o riconoscimento, sai... come si fa con i cellulari che per
accoppiarli tra loro o con altri si deve dare il consenso... per come
è come modello speciale, lei non teme nessuna barriera e ne
sistema di protezione e se cè qualche blocco lo bullizza
fino ad
entrare, per ripicca perchè dice che ha cose da fare...
sarebbe
rischioso normalmente... comunque lei
mi ha donato qualcosa che se lo scoprono qui..."
"... dimmi cosa..."
"..." R restò a fissarsi i piedi "... Lis mi ha copiato in
memoria tutta la sua sezione di memoria relativa alle tecniche e
tattiche e strategie marziali, bombattimento, lotta e scontro
da
armi bianche a quelle da carro...E parliamo di Difesa Personale
Militare e/o di Polizia che non hanno nulla a che vedere con le arti
marziali da combattimento che si vedono in palestre e in tv... roba
seria, per cui si è addestrati per uccidere..."
"Ma tu non sei un modello da combattimento..."
"infatti... il mio modello è specifico per analisi e
comparazioni, traduzioni e decifrazione da lingue antiche a cifrari
vari, a... insomma, il mio umano era uno scienziato ....scienziato
traduttore e filosofo per il cervello e le consocenze erano tutto, ma
anche ... la capacità di studio di ogni tipo di testo e...
storico, cartografo... io invece mi sono scoperto più adatto
a
quelle che molti dicono in gergo Relazioni Pubbliche... mentre qui il
mio ruoilo è Ambasciatore, mi occupo di..."
"si, l'ho capito... ma comunque tu sei diverso dagli altri Rudiger non
solo per la scan " e lui si rabbuiò "... ma anche per i
vostri
compiti..."
"come ho detto ogni modello ha la forma
predefinita come tipo esterno, ma il modello vero e prorpio
è
interno per le sue qualifiche e abilità... e con
cosa Lis
mi ha dato io dovuto annullarla un paio di volte come fece con me..."
sospirando
"aspetta, lei non può... voglio dire, è superiore
a te e tu sei..."
"Lis mi ha riversato anche dei codici particolari del suo modello per
cui se voglio posdso... posso entrare nel suo sistema se lei lo
permette... sai backdoor, dos, porte di input particolari non
conosciute... entrambi possiamo agire sull'altro al bisogno, questo
perchè mi ripeteva sempre che lei era importante per una
cosa
importante, che i compiuti che ha accettato, e ora so quali osno, erano
così superiori a tutto che ... ma cèra un
problema oltre
a evitare che qualcuno la prendesse e sezionasse leggendo i suoi
dati... la sua scan è piena di dolore e paure..." e Gask si
rabbuiò "...ha paure e terrori di vario tipo, ma le vengono
in
certi momenti entrando nel panico, restando sola in preda ad ansia,
passando nel cervello vari modi di svolgimento della questione per
avere tutto sotto controllo... so solo che non è un grosso
problema, ma è capitato chje se la scan, o meglio i suoi
ricordi
ed emozioni, prendono il sopravvento... mi chiese di fermarla... di
utilizzare quei codici particolari che mi aveva nascosto in un registro
invisibile e che so dovè, e utilizzarli per entrare e
attivare
un programma che solo lei può usare perchè
specifico per
lei... in pratica è come la bluebox... il programma prevale
suylla scan e sull'OS, sospende entrambi e attiva un OS di emergenza...
Lis appena lo feci, dopo avermi pregato perchè agityata,
nervbosa, quasi fuori controllo rispetto al solito... lei mi
fissò e mi chiese la Password o codice di reset... di primo
acchitto temetti che fosse... ma lo feci, lo avevo promesso due volte e
la terza quasndo me lo chiese agitatissima... appebna feci quanto
chiesto scoprì che quel programma con OS di emergenza
provvede a
riavviare OS di Lis, ossia il suo IO con le memorie prima della scan.
La scan si ferma, si riavvia l'unità, quindi Lis, e la prima
cosa che si attiva non è l'Os come normalemnte avviene in
noi,
ma la scan... qualcuno parlò per un attimo al suo posto e
ora so
che era Lia, lei... poi dopo un attimo e credo fosse di conrtollo dei
sistemi e registri di attività e funzionamento,
sembrò
avere un lampo di comprensione e... si riavviò di
nuovo...Lis si
riattivò come OS prima della scan, sembrò un
pò
smarrita... e così compernsi che il periodo di stress e
agitazione erano stati eliminati e sovrascritti, con le partizioni di
memorie settate come danneggiate da analizzare... lo facciamo con quei
settori che sembrano avere dati corrotti... Lis quando si
sistemò e mi parlò mi spiegò poi che
capitava che
la sua scan per le emozioni e cosa prova in detemrinati momenti che le
richiamano istnasti dolorosi e .... brutti... beh, il suo sistema
inizia a darle troppi feedback che portano a un poco controllo del
corpo, risposte fisiche e dei sensori di risposta fisica e non
sballati, le sue memorie si registrano con cosa prova e le accade,
portando a fallacie cognitive e di funzionalità... sono dati
non
corrotti ma che se riesumati o lasciate nella sua memoria del suo Io la
famnnmo soffrire e non funzionare bene... forse detta così
è poco chiaro per te che sei umano ma... non è
bello
molte volte essere noi, provare cose da umane ma trovarsi con tanto
dolore e lo stesso che si provava da umani in un corpo che ha fin
troppe risposte e segnali da farti stare male... i nostri sistemi e
sensori riproducono le sensazioni varie umane come possono ma
ciò influisce sulle nostre funzionalità... e
così
ho dovuto farlo due volte... sono io che mi occupo dei suoi sistermi,
perchè me lo ha chiesto, perchè mi ha detto e
fatto
promettere che se lo avessi fatto lei non avrebbe sofferto il doloer di
qualcun altro, che sarebbe rimasta lei e non un guazzabuglio
frammentato, che se avessi resettato il suo IO togliendo le sezioni
fallate date da momenti in cui le ritorna tutto come una palla di
cannone nello stomaco... sarebbe rimasto tutto come sempre... lei come
è, io con lei come sempre, nessuna cosa negativa..."
"...ma... non chiederò certer cose ma... non ci sono
problemi nel farlo o anche tu puoi fare questa cosa?"
"io conservo solo i codici che mi permettono di eseghuire il
ripristino... non sono a fare come fa lei... e per i componenti...Sai,
a parte i soggetti che dobbiamo incontrare per le missioni, sei il
primo estraneo con cui veramente parlo. Abbiamo ottenuto del tempo per
fare... i turisti. Si, diciamo turisti. Passiamo il tempo che resta in
più prima dell'estrazione programmata per vedere i posti
dove ci
troviamo. Americhe del sud, zone dell'asia, qualche volta europa. Alla
settimana ci mandano in tanti posti quanto le dita di una mano per
spiare, osservare, creare accordi fittizzi o ripulire, dipende cosa
serve o come vanno le cose... Lis dice che sarebbe meglio mandare gente
veramente programmata come gli agenti della Cia... oh, scusa... ho
detto programmata!! Intendevo istruita e preparata, parliamo di umani,
non come noi... comunque lei dice che loro sono più
preparati di
noi android, non so perchè lo dica... noi dovremmo essere
meglio
degli umani, anche per la nostra stessa composizione fisica... ogni
tipo di androide differisce per l'ìaspetto dell'umano su cui
si
basa, quindi scan, aspetto, caratteristiche di ogni parte del corpo e
in base a questo hanno studiato il modo migliore di inserire componenti
e macchinari sofisticati importanti per ogni ambito dell'androide...
chi ha più memoria, chi più cervello per
elaborazione
come me che è come se avessi 10 cpu in una volta ma
è
solo il mio processore ads essere di prestazioni elevate rispetto gli
altri... ogni fisico ha una forma e un modo di inserire nel tronco cosa
serve. Poi ci osno i modelli nuovi che hanno il CortexHead, tutto
l'elemento che è il Corium nel suo guscio protettivo, nel
petto
e non nell'alloggiamento cranico come me e Lis e K e altri... se
vogliono fare un headshot per ucciderci, con noi non funzionerebbe se
non con particolari proiettili cavanti che possono scalfire la teca
cranica ultra rinforzata da essere difficile abbatterci ma con i nuovi
modelli ancora di più gli è impossibile... a meno
che non
ci tolgono prima gli arti... ovviamente senza arti siamo limitati e
possiamo sopravvivere se non finiamo con danni gravissimi da pressione
enorme, schiacciamento... Oh, si, Lis mi ha detto che una volta sono
finito sotto un camion da diverse tonnellater in una missione, il mio
sistema era danneggiato per ovvie ragioni, ma di solito possiamo essere
tre volte più resistenti di un umano. Tranciarci gli arti
non
è facile ma neanche impossibile se si utilizzano certe armi
o
proiettili perforanti particolari... siamo esseri umani di mente
sebbene portata in digitale e qualcosa poco abbattibile come un
umano... sebbene, dicimocelo, scariche elettromagnetiche danneggiano o
rintronano anche noi da rallentarci o crearci danni di vario tipo, in
base alla portata del segnale o vicinanza... un ascarica di
elettromagnetismo e ci fnno venire una bella botta ai circuiti... per i
generali dei vari paesi con cui lavora a braccetto l'organizzazione di
cui tu sei il capo, ci vedono come oggetti. Tool. Apparecchi utili che
devono essere questo, strumenti. Perfino per loro i soldati sotto il
loro comando sono agnelli sacrficali se serve. Una volta che io ricordi
da questo risveglio, Lis discusse con dei soldati a cui facevamo da
supporto. Disse loro che è un gran cosa davvero immolarsi
per il
proprio paese, che ti nasconde o ti tiene sotto il tappeto
anche
se rischiavi la vita o parti di te per eseguire i loro ordini, non
esistendo. Qualsiasi cosa loro facevano, erano come noi. A nessuno
sarebbe importato di sapere di loro o ne avrà mai avuto
sentore.
Sarebbero rimasti celati dalle pieghe del tempo e della storia e
nessuno avrebbe saputo che persone fossero, come e perchè
misero
in gioco tutto per il paese e gli altri... e così noi! Lis
ha
sempre avuto una predisposizione da cosa so, nel trattare i maschi...
come!?... Ah, lo sai? Anche loro non amano le femmine e non ci si
sentono a loro agio? nON SO CHE COMPAGNIA SONO DAVVERO, VOGLIO DIRE HO
PAURA DI QUELLE QUATTRO E ALTRI TIPI DI MIE SORELLE CHE FANNO PAURA...
ecco, i sensori mi stanno facendo venire i brividi negli arti, ma Lis
non si trova a suo agio in loro compagnia, e dice sempre che non
capirò mai perchè non sono nato, come umano, in
mezzo a
loro e quanto siano bastarde più dei maschi. Dice che non si
fida delle femmine, di più che dei mascchi e bei momenti
possono
essere vissuti con qualcuno, ma meglio evitare le femmine... io non so
cosa pensare, quelle mi fanno paura per quanto sono ... non so che
temrini usare per non essere antipatico o volgare, ma le evito se posso
rispetto esempio i tipi Y e Z, loro sono belle ragazze dentro
e
fuori... ecco, con loro andrei a vedere tante cose del mondo di fuori
come vorrei viverlo io... per me è restrittivo stare qui,
vorrei... cosa?"
"... Gask lo fissava serio, poi gli mostrò il suo phonvlet
ed R
notò la schermata, stanamente Gask era parecchio silenzioso
"Hai questi testi di quella persona?... ora li scarico in memoria...
Oh!! HOH... capisco che vuoi dire. Sembra dire le stesse mie cose,
capisco che intendevi... quindi lei non era portata per essere la
persona che tutti si aspettavano. Essere donna, figlia e nipote al
millimetro come le intimavano di essere e comportarsi, da annullarsi
per essere la eprsona ideale, diventare madre e sposa, il tipo di
soggetto preteso dalla società lordata dalla religione...
sembra
da come scrive lo stesso soggetto dei testi o voce che sentivo
risuonare nei miei circuiti quando ero collegato fidsicamente via capo
con Lis... credo li abbia in memoria o siano i floating data... ne
parlavano anche gli altri. Sono frammenti di parti del loro
sè
dalla scan che tornano a galla e sentono, avvertono, perchè
molto forti anche come sentimenti... non so che dire, ma lei ha
ragione!!... vorrei senrtirmi qualcosa che non so... quando sono con
Lis e gli altri, anche a fare le nostre cose ma in compagnia nella
stessa stanza è bello. Quando condividiamo le cose,
discutiamo
su qualsiasi cosa, commentiamo, ci lanciamo pareri e scherzi, battute,
frecciatine, di tutto... quando ci prendiamo cura l'uno dell'altro o
oslo io e Lis è come essere in una famiglia e sentire che
è tutto ok... chiunque direbbe che da parte nostra definirsi
una
famiglia è -troppo irragionevole- e tuttavia chiamarsi
-amanti-
non è sufficiente per descrivere ciò che
si prova
l'uno per l'altro... ma è così che ci sentiamo,
credo...
Chiamarla famiglia è troppo esagerato...?
chiamarla amante
è troppo distante...? Cosa definisce ciò che
è
umano da cosa no? Gli umani stessi come dice Lis, sembrano Bestie e
basta, perfino gli animali sanno essere cosa loro non sono.. e noi che
siamo mezzi umani, se proviamo qualcosa sebbene processato da circuiti
e programmazione ma su base umana da scan e cosa dovremmo recepire...
cosa abbiamo noi di umano rispetto a chi ha carne e sangue ma un'anima
lorda!?.... io mio sento vivo, sia se vivo qualcosa di persona che
sognando con Lis di fadre qualcosa... Lia, a quanto pare mia madre come
dite, si sentiva la stessa cosa. Non si sentiva del posto dove era
nata... come me si sentiva fuori luogo, distante e sbalgiata.... non le
do la colpa, mi ha permesso di esserci e trovare amici e persone che
desidero ancora accanto, una sorta di lavoro come lo chiamo che mi
piace sempre di più anche se pericoloso per il nostro Io se
non
si salva il Corium con i dati... ma vorrei anche uscire e vedere tante
cose, conoscere tante persone, tutto... ci osno tante cose che come lei
vorrei fare, eppure mi dicono che non posso perchè io non
dovrei... non so, a me sembra trister sentire che perfino un'umana per
apparire come dicono dei libri, debba privarsi del vivere stersso e
soffrire..."
"...anche lei usa corpi artidficiali ora..." disse Gask "pensi che....
no, nulla!"
"...cosa"
"... mi chiedevo come faccia Lia ad usare un corpo artificiale come il
vostro... quel corpo rubato..."
"....ognuni tipo ha al suo
interno apparecchi e sistemi che non tutti hanno,sono speciali e
specifici così come lo studio delle mani, arti, movimenti...
io
stesso se messo in un corpo di Lis non potrei usare il suo corpo come
fa lei, perchè la calibrazione, il sistema di equilibrio e
via
dicendo...I nostri device integrano un numero sempre più
elevato
di sensori che ci permettono di offrire un numero
sempre
maggiore di funzionalità ma solo e sempre votati ai nostri
compiti e le capacità originale dell'umano e scan... ma non
so
se lei possa usarlo come fa Lis che è il suo corpo... vale
come
la stessa persona!?.. quelle che abbiamo cerecato di evitare
sono
specializzate in
tattiche e pianificazioni e hanno un tipo di comportamento fisico e
gesti loro... è da loro che prendiamo idee e
spunti per le nostre battaglie navali...." e Gask rise
perchè
comprese che parlavano di quando giocavano nella vasca di lavaggio,
premumendo fosse circolare come le loro e adatte a più
soggetti,
con sottomarini e robe varie "...mentre il mio compito come gli altri R
sarebbe la specializzazione di Rudiger ma... mandano me per le
trattative, scambi, accordi e via dicendo e il mio atterggiamento come
scan e personalità porta a come mi muovo, gesticolo se lo
faccio, micro espresisoni, camminata e altro..."
"Mh...."
"Che si fa ora...." domandò R col broncio "Beh... Lis ha
detto
che dobbbamo andare al padiglione viola fra due ore, posso
portarti
nel nostro posto..."
"...VCa bene, fai strada ragazzo, così siamo tranquilli e
potremo parlare..."
R contento corse nel loro rifugio, inoltrandosi in passaggi e
sottopassaggi sempre più in zone remote. Poi in un angolo,
allungò la mano toccando il muro e si scostò una
botola
camuffata da angolo di muro e passarono rimettendo la sezione al loro
posto. Gask che era parecchio alto rispetto a loro dovette chinarsi il
tempo di percorrere dei tunnel di manutenzione con enormi cavi ovunque,
a terra o appesi fissi o pendenti e tuibazioni varie e pottè
rialzarsi con uno scroicchio in una stanza grande, pensò,
circa
80mq, che lo lasciò basito. Sembrava identica come
disposizione
delle cose e quasi mobilio e oggetti alla stanza segreta sotto la
cascatella nel laghetto delle lucciole. Entrò con altri
passi
stupefatto. La stanza in penmbra aveva sul tetto una proiezione di onde
marine dabbero sugestive. Quasi in fondo alla stanza, Lis era con occhi
chiusi a sentire un brano che stava andando dopo il precedente. Cold
rain era quello apepna attivatosi, mentre il precedente era un brano
che ricordava come key of the twilight. Non li aveva notati, stava solo
sulla poltroncina che pareva gaming ma non lo era un pò
indietro
ocn lo schienale e muoveva i piedi a ritmo. Poi iniziò a
girare
con il sedile in cerchio spingendosi col piede finchè non si
stancò. R nel frattempo si era seduto sulla sorta di letto
sottile a sinsitra dell'entrata con i gomiti sulle ginocchia,
tranquillo, segno che sapeva o aveva visto lei fare così
tante
volte.
"Immagino... lei stia cercando di emulare la dissociazione di Lia..."
"Sai della dissociazione?" chiede R stupito e Lis si accorse di loro e
li fissò malissimo
"..." e Gask vedendola irata si intromise
"So che dovevamo lasciarti tranquilla d sola, ma non sapevamo fossi
qui, e..." ma Gask notò come R mostrasse un'espressioe da
faccia
di bronzo, come colpevole per poi sembrare come se avesse
succhiato un limone "... aspetta!! Sapevi che fosse qui...!"
"Come sempre... ha seguito il segnale del mio Corium..." fece stizzita
lei
"..." lui non rispose, restando con le braccia sulle ginocchia proteso
in avanti
"... lasciamo stare... vorrei" iniziò gask ma Lis lo
fermò
"Stò ciufolo... R, devi iniziare a capire che non puoi fare
così... io ti sto lasciando libero di avere la tua vita, di
autodeterminarti e renderti qualcuno... ti lamenti che qui tu
non
sei nessuno, che sei un tool, il nostro ciclo vitale è vita
e
morte insieme deciso da altri e temi che un giorno saremo solo schiavi
e basta... ora la chiave che ti serve per evitare ciò
cè, cosa vuoi
ancora...!?"
"..." restando a fissare davanti a sè "... sei la mia
migliore
amica, abbiamo sempre fatto tutto insieme, sei stata il mio primo tutto
perchè non ero più solo e finalmente..." ma Lis
si
incazzò
"Ma dai!!!... ma neanche Lia fa questi discorsi...." acida
"E' vero..." si intromise Gask, togliendo le mani dalle tasche per
prendere il cellulare "...qualcuno mi ha copiato nel cellulare delle
cose..." e vide R fissarlo di colpo agitato, era stato lui a
riversargli nel telefono le cose percepite nel collegamento con lei
"... te li leggo, sono proprio di Lia, tua madre..." mentre Lis rodeva,
con R che si riprendeva perchè erano altri testi
"...Questo è ciò che disse, mentre mi voltava le
spalle e
cominciava a camminare. Quasi come se fosse imbarazzata o qualcosa del
genere. Quasi... come se fosse triste. Più tardi, passammo
insieme una giornata ****** nella ******. In realtà
stavamo
studiando ******, ma non siamo riusciti a ******.
Non
abbiamo parlato molto. Abbiamo solo... passato la giornata
a ******, osservando le ****** davanti a noi. Il vento salato
e
umido soffiava contro di noi creando un'atmosfera strana, a tratti
inquetante per il silenzio ma in realtà particolare. La
superficie dell'acqua scintillava brillante. Ricordo tutti questi
piccoli dettagli, anche adesso. Ma il ricordo che mi è
rimasto
più impresso è accaduto******. Fu subito dopo
aver
terminato ******. Sono andato a ******, che ha
finito per
****** per tutto il resto della giornata. Non avevamo informazioni su
c****** sempre, così abbiamo dovuto
ritirarci ******. E
mentre discutevamo se ****** dovesse avere la
priorità ******, ci siamo seduti in cima a
quell'edificio ******, ricoperto di ******,
guardando
il resto della città.
La vita ****** è aumentata******. Ma alcune cose
non sono
cambiate affatto, come l'odore dell'aria frizzante o il suono della
pioggia. I suoni e ******.
Ma tutti questi sono solo una parte del mio... ricordo più
prezioso. Siamo andati in giro per un sacco di posti insieme.
Per ******, ovviamente. Non per divertimento. Ci imbattevamo
sempre in qualche problema, ******. Ma per me i ricordi che mi
sono rimasti più impressi non sono quelli che hanno a che
fare******, bensì... quelli in cui io e ******
passavamo il
tempo a fare cose insignificanti. Essere noi stessi. vivere le cose
come le sentivamo. Percepivamo. E condividendole con parole o senza,
con gesti o senza, camminando spalla contro spalla o uno dfei due
avanti o indietro in base alle circostanze. Vivendo..."
"..." fissandolo malissimo
"....sembra un po' solo... Insieme ai miei ricordi personali. ****** Ma
"questo" me... è solo felice di aver trascorso quei giorni
con
te. Moriamo in continuazione e rinasciamo di nuovo, ci
dicono ******. Dici sempre che è vergognoso non
ricordare,
non poterlo
fare, e capire davvero ogni vita e veramnete comprendere e cambiare,
migliorarsi o altro. A che serve, ripeti, ****** senza ricordi!?
Noi siamo i nostri ricordi, ripeti, seza di essi non siamo noi... vedi
gli umani!! perdono i ricordi e diventano altre persone..."
"..." Lis cambiò focus voltando il capo altrove accigliata,
Gask sapeva che stava leggendo delle cose importanti di Lia
"....Un po' come il ciclo di vita e di morte che hanno le
creature viventi. Nonostante ciò, continuare a stare al suo
fianco, senza nemmeno sapere il nome dell'emozione che provavo, era
ciò che volevo di più. Non ricordo più
qual
è stata la mia reazione quando ******. Solo che ero
così
felice di essere utile a qualcuno. La cosa più
importante
per me... era stare insieme ******. Quei ricordi sono
il
più grande tesoro. Vivere insieme, combattere insieme.
******
Erano come una famiglia. La persona a cui tiene più di ogni
altra cosa. Qualcuno che risiede in un luogo fuori dalla sua portata.
****** Sono felice di vederti qui. Lo sono davvero. Gettare via tutti i
suoi ricordi attuali e rinascere di nuovo. Sono quello che sono...
grazie al ******... Ho una ragione per vivere... grazie a quei
ricordi... ****** Quindi... per favore... non portarmeli via... A
lui,chiamare quella persona la sua famiglia sembrava troppo
irragionevole.Ma chiamarla amante sembra troppo distante. ****** Stare
con te, è davvero... Mi sembrava di aver trovato una
famiglia.
Sofferenza. Inquietudine. Contiene dentro di sé tanti
piccoli,
importanti ricordi. Sono del... tempo che i due hanno trascorso
insieme. I ricordi di quei giorni... erano i più preziosi
per ******..."
"E quindi...!?" FECE LEI SCAZZATA SENZA GUARDARLO
"...mentre venivamo ho sentito un brano, Dear Emil ... che rcconta
tantoe dice tanto del perchè Lia lo
lasciò nella lista dei brani... del
terrore di
restare sola, del dolore della solitudine, del sapere di sua esperienza
cosa significa esserci ora e pochi mesi odpo cxon la morte tutto
finito... il non aver avuto un cuore caldo, una mano a voler esserci
vicini, l'accettare chi e cosa siamo per altri immeritevoli, al..."
"Hai finito...?"
"..." la storia del perchè di questo brano per
Emil, il
restare soli mentre il mondo è là ma non ti
vuole, il non
accettare più di rincorrere un mondo che non ti vuole, il
sapere
che i suoi oggetti che parlavano di lei e tutto quanto, che amava
nel mobile sarebbero... la non vita per lei trascorsa e lo
struggersi per quela trribile di altri senza diritti, averi, un futuro
e possibilità ed essere visti come niente... tutti
isuoi
terrori a galla per quel brano... e tu lo ascolti..."
"che cavolo volete voi due qui!?" fece irata
"Lis... cè infine l'ultimo pezzo..." mentre lei
assottigliava le labbra "...ogni persona vale il tempo che ti dedica..."
"..."
Ci sono altre cose che ho qui e..."
"E chi te le ha date..."
"...Lis, trovami Kianta. Trovata lei, troverò Lia e
sistemerò la faccenda..."
"E cosa vorersti sistemare... se Kianta non si è
fatta sentire, cè una ragione....!"
"Tu sai qualcosa?"
"Che cosa... ti ho detto che non l'ho mai incontrata!... e Lia non ti
ha
mai detto qualcosa per mentirti, se non vedi Kianta da tempo, allora
cè un motivo..."
"...trovala, epr favore... mi sento come nel testo che ti ho letto...
ed R si setnirà così, e..."
"R...R deve imparare ad essere autonomo... il troppo amore fa male, lo
so benissimo...IO...!!"
"OK, ma..."
"Posso...." si intromise R ma Lis sbottò
"TACI!!...hai preso in giro lui per..."
"Ma..."
"Ora basta!!..." fece lei alzandosi servera "... tu hai scelto,
così come anche io voglio scegliere... io non vado
via, io
ho il mio perchè qui, se vuoi legare la nostra amicizia
nell'essere sempre perpetuamente Franco e Ciccio siamesi, non hai
capito niente
dell'amicizia... e di me... se uno ha bisogno di seguire la sua strada,
così sia... fare stronzate perchè ci si sente
soli,
perduti e via dicendo... e lo dico da scan di una persona che
è
stata sola tutta la vita ma non è diventata stronza!!... Ha
mutato il suo dolore in azioni per
il mondo, per pulirlo, per fare la differenza, per fare qualcosa... se
ritieni che i miei compiti qui di Abbattitore e Risolutore per i
controlli e provedimementi di procedure...."
"... è questo che hai deciso di essere?... il tool?" fece R
offeso
"... io non sono Lei,
io non sono qualcuno ce ha il cuore nel mondo come voi...
capiscimi ERH, tu e lei siete simili, il vostro cuore non è
in
un luogo e per stare solo... ma io ho maturato un senso di vita
differente... se mi obblighi a seguirti cancelli ciò che
sono,
se decidi di restare con me cancelli te stesso... io on permetto a me,
te o altri di rovinarsi e perdersi come fece lei..."
"..." R rimase fermo a guardare il pavimento come perso nei pensieri
"... in quanto a te... visto che sei venuto prima del tempo, grazie
a qualcuno.." passando a Gask lamentasndosi di R. " otterrai
ciò che desideri, basta che schiodi
e te lo porti così che lui possa crearsi e maturare un suo
IO...."
"... bene... così hai deciso di darmi la localizzazione?"
"..." Lis fissò Gask, poi si avvicinò a loro,
posizionandosi vicino R. R era seduto col viso verso il muro di fronte,
Lis era invece di fronte Gask, con R alla sua destra. R si
alzò,
scrutò Lis negli occhi pochi istanti, poi sospirò
deluso
ed estrasse il suo connettore per gli inserimenti fisici e lo
collegò in un qualche jack di Lis dietro l'orecchio o nel
collo
o poco sopra le scapole, Gask non comprese. I loro occhi iniziarono ad
emettere bagliori perlacei, fissandosi negli occhi. Tutto rimasto
immutato e come congelato mutò appena si udirono rumori
provenire da loro.
"Cosa sono... questi rumori?" domandò Gask a voce alta. R si
voltò verso di lui ma con occhi che sembravano spenti.
" connessione .... con risposta audio dfell'opeerazione in corso che si
modula in base alla quantitàò di dati e
operazioni....
Trasmette in binario. Un tono, cioè un fischio
udibile, ad
una certa frequenza per gli zeri e uno ad una frequenza diversa per gli
uni.... messaggi digitali dalla linea che usiamo che commette a una
porta seriale di sistema, li traduce in suoni, generavano i
fischi che senti..."
"...si, ma..."
"la funzione attuale è quella del modem più
processione
di dati cifrati... convertire delle sequenze di bit o dati in suoni
simili alla voce per permetter loro di essere trasportati sulla rete
tipo la telefonica. E' un processo creatoi apposta da ciuò
che
so da chi ci creò perchè desueto e da riscontrare
in modi
diversi e specifici... è dovuta all'instaurazione di
connessione
tra il segnale ed un apparecchio che per ora ti dirò tipo
modem
remoto che riceve il nostro segnale, sfrutta le protyezioni e
crittografia che conosciamo solo noi nel metnre vagliando e
gestendo la procedura di contrattazione della
velocità....è il training del modem, la
sequenza di
toni di connessione che i due soggetti della connessione si scambiano
per riconoscere...."
"... ok...!?" parecchio confuso
"...sPIEGO... uiamo bande audio diverse per trasmissione e ricezione. E
non è detto che tutti e due usino la stessa banda. Tipo noi
e il
diciamo srever che contattiamo usiamo bande diverse prima della
connessione....Ognuno dei due invia un tono di prova, e ascolta l'eco
della linea. Modella matematicamente l'eco, e lo sottrae dalla propria
ricezione, in modo da ascoltare solo l'altra stazione. E' una tecnica
sofisticata di digital signal processing.Capita che la
qualità della linea cambi durante la comunicazione e allora
si
facevano un retrain, si verifica di nuovo i parametri di linea, si
apportano le dovute correzioni e..."
"Hmh..."
"....OK, Normalmente essendo in parallelo tra noi non si
udirebbero ma Lis e io stiamo processando un
dialogo
pareticolare con questo diciamo server, così capisci,
perchè ci riconosca e faccia da server e non da master... in
pratica invece di trattarci come meri richiedenti di informazioni come
gli slave normali, bypassiamo il livello basso per richiedere quello di
master per i settori più..."
"OK, quindi state chiedendo dei codici o livelli alti per accedere
all'informazione che voglio?"
"Si...Si, possiamo dire così... io fungo da
repeater, ossia da
amplificatore del segnale per velocizzare la banda ed essere al livello
di quella del server che è maggiore, non utilizzando una
consolle riuconosciuta.... oltre che fare da memoria e processore di
supporto per eseguire i lavori in parallelo come fossimo uno solo...
adesso...."
Gask trattenne il fiato perchè R iniziò a fare
una faccia
strana, mentre Lis restava immutabile nel volto. R iniziò ad
ansimare, portarsi le mani sulla testa fino a volersi aggrappare con le
dita ai capelli nella zona dietro, poi il cavo che era collegato a Lis
si staccò di suo con un clack sonoro. R ansimò
più
forte, si tenne la gola, poi con la mano su metà faccia come
in
preda a qualcosa superò Lis verso il muro che gli
dava di
fronte, per sbatterci contro con la spalla sinistra, poggiare con il
pomello della spalla e restare con esso contro il muro per scrisciarlo
fino a terra, dove si assettò a gambe larghe. Come una
bamdola scivolata per caso dalla gravità, testa un
pò di lato. COn sguardo vuoto
ma emetteva gemiti, parole sfumate come se gli mancasse la voce e occhi
che si muovevano ma persi da qualche parte.
Lis invece dopo un pò di tempo che Gask nn seppe calcoalre,
abbassò la testa, cadde in ginocchio con le braccia
rilassate
cadenti, mentre i rumori restavano. Poi cessarono.
Lis. alzò la testa e i suoi occhi turnarono in un
color
grigio perla lucente dal castano originale di Lia, che Kianta non aveva
ma verso il verde per le lenti speciali che testava intracorneali. Si
mossero a fissare Gask, il quale restò
fermo per capire la situazione, rimasto solo dopo R, che come in
sofferenza, si era accasciato a terra, gambe larhe e spalle alla
libreria in legno.
"...TU....grosso bisonte troppo curioso..!!"
Lis mutata l'epressione in odio, riversò cosa appariva in
viso a
parolke contro Gask, alzandosi. Solo notando l'espressiione, lui
capì...
"QUindi sei tu... siamo di nuovo faccia a faccia..."
"Cosa vuoi... come ti sei permesso di far fare questo a mia figlia...
invece di parlare con me, hai pensato di fregarmi...!?"
"Come sei
qui... Lia, come fai a usare il corpo di Lis...?"
"AH!..." fece lei con disprezzo "...ricevuto l'avviso di intromissione,
seppur con codice riconosciuto, nei server speciali che con il mio
farmi il culo così per Milan e il quinto dei ritrovamenti ho
fatto realizzare, ho deciso di capire la situazione... così
ho bypassato il sistema tramite unb programma e mio potere di
Master..." e Gask si chiese se fosse quello di cui parlava R che aveva
usato "... introdurmi in lei non è difficile, anzi, io posso
perchè ho requisiti di Master di sistema e unità,
posso entrare da qualunque modo possiobile e utilizzare il corpo o
unità o soggetto come mio contenitore.... NOn so se
sarà felice di ciò, me la vedrò io con
lei, ma
tu... tu, cosa vuoi, ora?"
"..." la vide avanzare con l'espressione che notava in Kianta quando
era fuori di sè, non aveva ancora l'attacco di rabbioa da
sfogarsi fisicamente, ma era incazzata "... dovevo sapere dove fosse
Kianta, e..."
"Ancora con questa storia... Sei davvero così legato a
lei... da cosa...? Cosa vorresti veramente, e per questo la cerchi?"
"Tu non puoi capire..." iniziò lui, ma vide in lei alzare il
viso e allargare gli occhi, segno che stava sbroccando e
ricordò
che odiava con tutta l'anima quando le dicevano tutti -tu non puoi
capire-
"...dillo di nuovo e sparo senza pensarci due volte..."
"Scusa... ho dimenticato qanto tu soffra quando ti dicano certe cose,
come tua madre e tua zia che nonstante l'etàò, il
diritto
tuo di fare come credevi e tutto, osavano trattarti come una demente in
ogni occasione dicendo sempre -stai zitta, entra, finiscila, stai
zitta-... non era mia intenzione, ma era solo per dirti che non sei me
e non puoi comprendere perchè la cerco..."
"Oh, ma io so perchè la cerchi, per cosa mai, altrimenti?"
"non è come pensi... "
"Ma smettila!!... parlate tutti di amore e affezione ma senza
il
cazzo e merdoso sesso poi non esiste più niente... e
vorresti
dire a me
che no, non è vero, cè altro... dove
cè altro...!? Io so meglio di chiunque altro che non
cè
niete per quelli come me ... ne amici, ne persone speciali, ne rispetto
ne quel microcosmo che desideravo e mai avrò..."
"ma tu non avevi ormai degli amici...? Milan, quei quattro, i tre che
ti seguivano..."
"..." vltando il capo per non guardarlo "ogni persona ha motivi per
avvicinarsi a qualcuno..."
"vuoi continuare a fare la cinica?"
"Ha parlato... quello che ha ucciso il suo capo per aver scoperto
quello..." facendolo irrigidire "ho studiato molto cosa Legeia aveva
conservato e se pensi di essere furbo, ti sbagli...tu parli di amicizia
tra ragazzini soldato, ma... la banalità degli stereotipi
raccontano di gente che vivendo le stesse cose si avvicinano... ma
quanto legame cè, veramente...!? Se poi non si deve
scegleire
tra propri interessi e i legami...?"
"ti hanno segnata davvero...tutti loro, tutte cose... da, anche ora da
scan, decidere che non cè nulla per te e categorizzare
tutto, tu
che non catgorizzavi se non la feccia... come dici sempre alla feccia
che cacci, tu tratti le Bestie per ciò che sono. Stuprano,
usccidono, torturano, bullizzano, compiono ogni atto merdoso possibile
che la natura umana sa creare per stronzate... e tu non ti sostituisci
alla giustizia, tu affermi di trattarli per come meritano... che non
sei giudicabile per certe cose..."
"...certe cose le lascio volentieri agli altri, direi di aver sofferto
abbastanza nella mia cazzo di vita da aveerne abbanstanza, o mi
è negato...!?"
"... come dissi a Lis, avete scelte e diritti di cui nessuno
può interessarsi e..."
"che gentile..." fece sprezzante, per poi voltarsi a vedere R a terra
che agonizzava con occhi spenti, ma si muoveva e vocalizzava come dei
gemiti.
Gask la vide perdere rabbia e odio per un volto diverso... gentile,
triste ma come affezionato, anche pietoso, sfumature che si
sovrapponevo mentre lo fissava... la vide avvicinarsi ad R,
posare un ginocchio a terra e con le dita della mani sfiorare le sue
guance e alzargli la testa. Lui aveva il viso verso di lei ormai, la
sembrava che non ci fosse ne la vedesse.
"Jem... " sussurrò gentile "scusa... per averti lasciato
mondo
di un Io, ma ora so che avevo ragiione, sei più forte di me
e tu
puoi..."
"conosci... il suo nome?"
Lia si voltò di poco come faceva sempre, mento
verso la spalla
ma mai voltarsi del tutto, restando in silenzio. Solo dopo poco di
vuoto tra loro, si voltò di nuovo verso il giovane
e
rispose
"Jeroboam Howison Gilchrist... è il suo Io originale che
adesso
lavora in una Torre a Londra, lo spostai proprio per evitare che
qualcuno potesse vederlo e capire... ma il nuiovo lui che io creai
tramite scan è Jem, come si faceva chiamare
perchè odiava
il nome del nonno che aveva disapprovato l'unione della figlia con un
non ebreo, Terney Whitelaw... se mai volesse una nuova
identità cè questa pronta... Jem Terney
Whitelaw..."
"Perhè hai fatto ciò?"
"...cosa vuoi, ancora? Ho protetto ciò che avevi trovato
come casa,. amici, tutto... e ancora fai casino?" tenendo asncora le
dita sul volto del ragazzo ma cvoltata verso di lui ancora sul ginocchio
"Io voglio solo sapere dovè Kianta..."
"..."
"...dimmi solo dovè!!" perentorio
Lia si alzò in piedi, fssandolo. "...non ti è
passato per la testa che forse l'attesa ripaga..."
"... sono mesi e mesi che è sparita, temevo fosse morta,
che... ascolta, so che soffri e..."
"... tu non sai niente..."
"... ma ho capito pèerchè agisci come agisci...
perchè con la forza procedi ad una giustizia tua dove quella
giusta non cè perchè gestita col culo,
perchè hai
fatto venire i capelli bianchi a mgistrati, giudici, polizia e tutto
quanto perchè la smettessero di stronzeggiare... tutte
parole
tuue..."
"...i resoconti..." con astio
"si, ma... con quelli ho capito... la tua disperazione per come ti
sentivi, cosa hai passato, tutto... dall'esterno così come
ti
credono stupida e sciocca, in realtà non sanno niente... e
che
dietro a ogni tua azione non cè pazzia e follia presa dal
dolore
ma consapevolezza e scelta di una decisione inderogabile... u ha deciso
e non hai ambiato idea di essere la persona che finalmente agiva... sei
diventata una strega pietosa ma inflessibile, hai mostrato alla gente
che se cè qualcuno che prende per le palle lo schifo,
forse cè speranza per tutti... hai portato nelle scuole cosa
veramente mancanvano. istruzione su sessualità, biologia,
malattie e prevenzione, empatia e studi civili per educare ad esser
persone, non merde... hai lottato contro genitori teste di cazzo come
potevi e parlato a volte tu spacciadoti per qualcun altro a ragazzi,
bambini, ormai quasi adulti... hai lottato e istituito centri di aiuto
per persone sole da anziani che non possono mangiare perchè
senza soldi o aiuto che sono costertti a chiamare la
pèolizia o
muoiiono soli, o peggio cadono o si fanno male e muoiono da soli in
casa... persone sole totalmente per colpa della società o
quelli
come te, e ancorsa per chi sente èche lnica soluzione e
parlano
con il telefono amico o quello dei suicidi... hai cercato di pensare a
tutti quelli come te ma non solo, perchè avessero qualcuno
che davvero ci fosse per loro, non solo per interessi... per tutti
coloro che sono
soli, abbandonati, che temodono che qualcunoda assistenti sociali ad
avvocati possano diventare tuttori legali e perdere la loro vita
finendo in qualche istituto senza più volontà...
hai
creato tanti fari per loro, di aiuto, sostegno, fiducia e speranza...
hai passato il tempo allo Chateau come periodo in vita finale ad
impegnarti per gli altri che restavano vivi... perfino Milan da cosa ho
letto, aveva deciso di emularti e aiutare le donne incinte in vari
paesi che vengono scacciate, oppresse e peggio perchè
considerate vergognose e ttuto il resto, lasciate sole con i figli
finendo male... anche se temop che lui.,.. lascia stare ma...una come
te, perchè dovrebbe continuare a fingere duirezza e
stronzaggine
per..."
"...lasciami in pace... lascia i miei figli dove sono e non pensare di
fregarmi..." andando alla scrivania e scrivendo qualcosa per poi
inserirla da qualche parte che Gask non vide bene, nell'abito di R, per
poi dargli una carezza e rialzarsi "... io non potrei capire i tuoi
tormenti, e tu non puoi capire i miei..."
"... eppure... tu dici e insegnavi a tutti che anche se non si
può capire quanto rompe e spezza un dolore a persone
diverse,
non potendo quindi comprendere l'altro quanto sia distrutto, di
ricordare i propri e che anche gli altri soffrono e meritano rispetto e
considerazione... empatia, considerazioine, vcinanza... hai cercato di
insegnare a tutti ciò che tu desideravi... hasi lottato in
vari
paesi per i diritti delle donne, del decidere sul poroprio corpo contro
l'idea dell'utero uguale incubatrice forzata, dello studio e sviluppo
dell'IO di tutti, di infrangere le catene delle religioni e morale
bigotta per trovare un pezzo di tranquillità a partire da
noi
stessi e di felicità per morire senza rimorsi e rimpianti...
basta solo non far del male agli altri... hai strizzato le palle di
gente che vedeva le persone come profitti semoventi e nulla d'altro...
non erano persone, non valevano ninete e visto che per loro erano
chiave comunque i membri di sangue, hai tolto quelle famiglie dicendo
loro -Avanti, guardami e
odiami. Li farò soffrire, tormentare,
urlare di paura e terrore come le tue vittime... per loro non valevano
niente perchè inferiori pure ai cani...!? i tuoi cani
finiranno
arrosticini per asiatici, le donne per la tua famiglia come troie come
tu facevi con altre donne e tutti gli altri giocattoli per chi stai
capendo... si, odiami!! Guardami e odiami, cercami pure, maledicimi,
tutto ciò che vuoi... ti arò sputare stille di te
stesso
fino a farti a pezzi!!- e poi guardando i tuoi uomini hai
detto davanti a loro
-fate
cosa sapete tra tot giorni, che urli con tutta l'anima il suoi puro
odio e rancore contro di me, che strilli come fosse una maledizione il
mio nome pèerchè io sia cosa lo rende ancora vivo
dopoo
aver perso tutto... voglio udire i suoi lementi rabbiosi col mio nome
fino all'ultimo... che la sua anima sia dannata come lo è la
mia
e...-"
"... tornatene a casa, non hai altro da fare qui..." fece di colpo lei
dandogli ler spalle
"... tu come Kianta e Lis, dai sempre le spalle alle persone quando
qualcosa ti turba, ti infastidisce, ti rende nervosa da doveerti
calmare... come per i capelli sempre, hai bisogno di una barriera o
distanza... mi dispiace epr il tuo dolore, di come ti sia sentita
persa, sola, abbandonata e tutto il resto e che agognavi la morte
così tanto da vederla sempre però così
distante,
soffrendo di più man mano che continuavi a vivere... una
persona che giunge a questo, non posso capire quanto debba essere in
frantumi
dentro, io non posso capirti perchè non ostante tutto, io...
io
non ho dolori predominanti rispetto altri felici che ho scoperto da
fermarmi.... per questo, non ti giudico che altro come ivnece farebbero
altri... nella tua vita sei stata giudicata e tacciata senza motivo da
cosa ho letto solo perchè diversa, ferendoti fin nellanima e
m
dispiace... perfino l'opera magna è... e
poi quel
personaggio maschile della seconda opera nella lista... così
identico a te da essere speculari. Dalla personalità, ai
comprtamenti, attitudini e... perfino quando tutti lo riprendevano per
fermarLO, farlo stare feermo, zitto, cosposto e padrone del suo ruolo e
regole e... tutta la tua vita hai sopportrato ciò per
cancellare
te e siete identici... così come appena si rompe totalmente
il
vostro Io, tendete a prendere in mano le cose e rivoluzionarle con
rabbia... hai deciso di non andartene
docile dopo il morir della
luce, ma di fare a modo tuo... hai fatto cosa potevi per inserire semi
che germogliassero nel mondo e perchè qualcosa di te
restasse,
hai creato le quattro Chiavi o quei bambini perchè fossero i
nuovi TE che vivevano al tuo posto, hai lasciato lanciando la moneta
Kianta, e quelli che chiami tuoi figli, esseri artificiali dotati di
intelletto che si autoespandono nei processi logici e di pensiero
perchè siano ciò che manca al mondo,
perchè questi
androidi siano i nuovi homeness, là dove quelli originali,
gli umani, siano
un fallimento... perchè qualcosa che mrriti prosegua da te,
anche se io lo capisco non come lo vedi tu, ma..."
"Hai finito?... conosco la mia vita...."
" ma tendi a non farti conoscere più... dopo la disperazione
di come la gente ti trattava appena ti conosceva..."
"...quella gente meriterebbe il peggio, soffrire come mai in vita
loro... io volevo... volevo così poco e persone, nn merde
intorno... e poi cambiai deicisone, volevo un nuovo corpo, sintentico
ma identico al mio, con la
mia scan e poter essere come mi sento... senza una definizione
sessuale, vivere il mondo come lo voglio, e... sapere se ovunque
andrò, chiunque incontrerò, vi saranno persone,
non
bestie... perchè questo sono quelli che respirano
là
fuori!! Grezzi, volgari, menefreghisti, arraffonni, merde in molte cose
che non vedono persone davanti o intorno a loro ma altri che a senso
loro sono qualcosa di negativo e si comportan in modo vergnoso,
rovinano gli altri, l'albiente e la società... io sono
caduta,
la me umana... ma ora e qui, io posso continuare dove loro solo
moriranno come funghi secchi credendo di continuiare a vivere nei figli
biologici...coin un corpo che Lis ha permesso di creare, identico a me
e come lo volevo, prendendolo ho solo preparato il corpo che
userò al posto di quelli che faccio tornare in piedi per
ridarli ai perdutiu della mente, fatti tornare con la medicina, non con
le porcate rreligiose... io ho cercato di fare qualcosa per le persone
perdute di questo mondo e nessuno saprà di me, ma l'ho fatto
perchè in questa vita conoscendo Milan e avendo dolsi,
possibilità e tutto io ho
fatto... io sarò diversa e farò
qualcosa, ho cercato
di vivere le cose e i momenti come potevo senza essere merda per altri,
tranne chi meritava ben più della vendetta degli innocenti
che
ho attuato se ninete e nessuno poteva fare giustizia... la
gente vive di cattiveria, soffre di invidia e sputa veleno....scappa da
chi ti dovrebbe chiedere scusa e invece ti fa sentire sbagliata
...combattiamo contro giganti mio caro, l'ingiustizia, la paura
e l'ignoranza e il mondo va peggiorando, non come speravo
anni fa per un mondo nmuovo di menti illuminate, va proprio a
schifio...nel peggio, tra stronzate di pronomi corretti che pure io
dico che cazzo dite, parole cambiate per forza al femminile, diritti
che non dovrebbero essere tali o forzati e... e tu
rompi i coglioni solo perchè Kianta non cè?"
"... mi manca... mi sento solo... dovresti saperlo..."
"Oh... qundi tu sei uno di quelli che perhè manca una sola
persona basta, tutto caduto, tutto finito... io ho reciso tutto
apposta!! o almeno, ZAy e Ric dicevano le stronzate del -non hai
ritrovato quella persona quindi ti senti così- quando il
problema era intorno a me, non per un tizio forse inesistente... e
oltre questo, ero perduta, incapace e inutile, eppure ero sola senza
saper che fare... e mi importava se non trovasvo cuoricini d'amore...!?
ma che cazzo siamo in una soap opera!?... sono solo catene e chi mi
dice il contrario non sa come si
vive, cosa ho vissuto io e disperato... non si considerano
più
campane ma solo la propria e mi costringevano a vedere solo la loro...
ma sbnagliatas io perchè dicevanmo che andavo a carreggiata
unica pensando solo in un modo, IO che rifletto su mille punti di vist
aper affrontare le cose, lasica stare....quindi capirai quanto me ne
sbatto il cazzo di capire le campane degli
altri se hai tanti cheti amano, tu sei amato ora, ma solo per una fai
stronzate alle mie spalle, dopo che ti avevo allungato una mano..."
"... permettimi dei dubbi su di te..."
"... hai letto i miei resoconti, che cosa dubiti ancora? Sei bipolare?"
"... No... ma ho paura delle decisioni radicali che hai preso... vuioi
cambiare il concetto di famiglia, visione dell'amore e della persona,
hai... il tuo mondo, i sei che hai piantato, sono davvero meritevoli e
sentiti ma... io non ricordo per neitne i miei genitori, cerco quei
ricordi ma non tornano,creevo lcxhe la mia vita fosse una cosa e ivnece
era menzogna ma... da quando sono arrivato allo Chateau per quel piano
del mio Capo io... e tu vorresti rivoluzionare tutto per salvare
l'umanità e il pianeta... e io no nso che pensare..."
"Cosa dovresti temeree... lo Chateau è l'innesto iniziale di
quel pensiero... ciò che è lo C hateau
è la
versione mini di cosa voreri portare...ma cè... when reality
is a prison, your mind can set you free...gli altri si sono presi quello che volevano, io no....Un futuro non
vi viene dato ma è qualcosa che dovete prendere da soli, il
problema è avendo le possibilità... e io ti avevo
spiegato che potevi avere ciò che volevi, solo permettendomi
di tornare allo Chateau..."
"...E PERCHè NOIN TORNI?" fece dubbioso Gask urlando,
finchè non la vide in viso. Qualcosa non andava e
ripassò la frase nella mente. -solo permettendomi di tornare
allo Chateau-