Il ragazzo che mangiava i fiori

di Marc25
(/viewuser.php?uid=1120243)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** Fuga ***
Capitolo 3: *** Colui che ha dato il nome ***
Capitolo 4: *** Cambiamenti ***
Capitolo 5: *** Bourabia - il paradiso in Terra ***
Capitolo 6: *** La profezia ***
Capitolo 7: *** Sotto accusa ***
Capitolo 8: *** Storie del passato ***
Capitolo 9: *** Le terme di Hurdan ***
Capitolo 10: *** Veleno ***
Capitolo 11: *** Via d'uscita.. alternativa ***
Capitolo 12: *** Verso Alcius ***
Capitolo 13: *** Irruzione! ***
Capitolo 14: *** Stesso sangue ***
Capitolo 15: *** La fine e l'inizio ***
Capitolo 16: *** Vicies ***
Capitolo 17: *** Non può finire così! ***
Capitolo 18: *** Il risveglio ***
Capitolo 19: *** Famiglia ***
Capitolo 20: *** Si riparte! ***
Capitolo 21: *** I tre continenti ***
Capitolo 22: *** La Foresta incantata ***
Capitolo 23: *** Arrivo alla foresta ***
Capitolo 24: *** L'uomo misterioso ***
Capitolo 25: *** Il baro ***
Capitolo 26: *** La curatrice inaspettata ***
Capitolo 27: *** Due madri, Zero madri ***
Capitolo 28: *** Hannah ***
Capitolo 29: *** La nascita della sanguinaria ***
Capitolo 30: *** L'incontro con Lily ***
Capitolo 31: *** Richiesta d'aiuto ***
Capitolo 32: *** Allenamenti ***
Capitolo 33: *** La verità ***
Capitolo 34: *** Rabbia e imprevisto ***
Capitolo 35: *** La scoperta dell'amore ***
Capitolo 36: *** L'abbandono ***
Capitolo 37: *** Un nuovo seme ***
Capitolo 38: *** I giorni prima ***
Capitolo 39: *** Ritorno a Roscow ***
Capitolo 40: *** Inizia lo scontro! ***
Capitolo 41: *** Il vincitore ***
Capitolo 42: *** La decisione di Aegis ***
Capitolo 43: *** Il più forte ***
Capitolo 44: *** Il nostro posto ***
Capitolo 45: *** Braccio di ferro ***
Capitolo 46: *** Il teletrasporto ***
Capitolo 47: *** Il destino di Hiroshi ***
Capitolo 48: *** Ciò che non si dovrebbe desiderare ***
Capitolo 49: *** Ciò che è successo fino ad ora ***
Capitolo 50: *** La calamità ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


~~Cap 1. L’incontro

Nel mondo magico di Albadros, nell’unico dei 3 continenti  pacifico da una cinquantina di anni a quella parte, nell’anno 1036 dopo la Calamità, nella cittadina di Roscow, si aggirava un ragazzino vestito solo di una tunica che assomigliava più ad uno straccio, aveva un sacco in spalla che sembrava più grande di lui. Sembrava un bambino di 10-11 anni, era il ragazzo che mangiava i fiori.


Ichigo Usaka era preoccupato, ormai erano 3 giorni che la madre era andata al palazzo, sperava solo che non fosse stata scelta per il rito della pace. Era un onore essere scelti per il rito, voleva dire essere una famiglia apprezzata da tutti e che aveva una alta considerazione da parte del Re, questo le diceva sempre la madre, ma sapeva che quello voleva semplicemente dire che se fosse stata scelta non l’avrebbe mai più rivista. Tuttavia la madre lo rassicurava sempre che non sarebbe stata scelta, aveva 34 anni, era giovanissima, lui ne aveva 17, solitamente le donne venivano scelte tra i 25 e i 35 anni ma solitamente solo quelle con il marito e lei purtroppo non lo aveva più. Ichigo ricordava a stento il padre, si ricordava solo un uomo alto, un gigante che quando lui compì 4 anni scomparve nel nulla, da allora la madre non ne parlo più, non lo cito mai se non per dirgli di non preoccuparsi, non sarebbe stata scelta. Inoltre nel regno di Oscho c’erano circa 10 milioni di abitanti e quindi circa 600000 ragazze erano nella fascia di età di sua madre, la possibilità che sarebbe stata scelta erano irrisorie.
Ma se fosse passata una settimana sarebbe stato certo, era possibile che chiamassero un gruppo di ragazze di tanto in tanto per vedere chi poteva essere adeguata per il rito che avveniva ogni 5 anni,ma sua madre era già stata testata un paio di anni prima, effettivamente era tornata dopo 5 giorni. Forse si stava preoccupando inutilmente.
Guardò fuori dalla finestra della loro piccola ma incantevole casa, quando vide un ragazzino biondo che stava mangiando dei fiori dalle sue aiuole, del loro bellissimo orticello, subito spalancò la porta e corse verso quel ragazzino gridando: “Che fai piccolo teppista? Come ti permetti di entrare nella mia proprietà e di mangiare i miei fiori e poi perché mangi dei fiori?”
Strano ragazzino: “Scusi… vero? Mi dispiace.. vero?”
Ichigo: “Vero? Perché aggiungi vero alle scuse, mi prendi in giro?”
Strano ragazzino: “No, avevo fame, e che prima di incontrare Oba-chan non sapevo l’esistenza di molte parole, sono contendo di averne imparate cosi tante in poco tempo”. Sorrise innocentemente il ragazzino, come se fosse davvero contento come Ichigo non lo era da tempo ormai.
Ichigo: “Un momento, perché mangi dei fiori? Non hai altro da mangiare? Non credo siano molto nutrienti”.
Strano ragazzino: “Nu..tridente? Che vuol dire?”
Ichigo:  “Non nutridente, nutriente, ah, lascia stare, perché i fiori?”
Strano ragazzino: “Non lo so, rigetto qualunque cosa non siano fiori, vedo altre persone mangiare atra roba ma io non le reggo.”
Ichigo: “Mah, a me sembra solo una scusa per rovinare la mia aiuola”
Strano  ragazzino: “Mi dispiace”.
Ichigo: “Mi dovresti ripagare”
Strano ragazzino: “Ripagare? Cosa..”
Ichigo si mise una mano in faccia esasperato: “Non mi dire che non sai che significa!”
Strano ragazzino: “Ah, si, Oba-chan mi ha detto che quando qualcuno mi chiedeva qualcosa…”
Prese la grossa sacca che si portava in spalla e uscì una mela rossa.
Strano ragazzino: “…gli devo dare una mela”
Ichigo: “ Una mela? Ma allora hai roba da mangiare”
Strano ragazzino: “Ho provato a mangiarla ma come ti dicevo non la reggo però era gustosa quella che ho provato io, si, prima che la rigettassi, Oba-chan non aveva tanti fiori ma nel mese in cui sono stato con lei mi ha mantenuto come ha potuto e le sono molto…come si dice?”
Ichigo: “Riconoscente, si dice riconoscente. Oba-chan, deve essere quella strana veggente della cittadina, ora capisco perché ti ha detto che devi pagare la gente con le mele invece che con i soldi, è una poveraccia.”
Strano ragazzino: “Soldi? Non mi è nuova come parola.”
Ichigo: “Mio Dio! Senti, quando uno vuole qualcosa come queste mele di solito si usano quelle cose che si chiamano soldi, e sono fatti cosi.” Uscì una moneta  per fargliela vedere.
Lo strano ragazzino si grattò la testa strantito: “ E si mangiano?”
Ichigo: “No! Certo che no.”
Strano ragazzino: “Penso siano meglio le mele.”
Ichigo era esasperato ma accettò la mela, la morse, era molto buona e in poco tempo rimase solo il torsolo.
Ichigo: “Davvero buona.”
Strano ragazzino: “Mi fa piacere! Scusa ancora per i fiori.”
Ichigo: “Va bene ragazzino, diciamo che siamo pari, come ti chiami?”
Strano ragazzino: “Non mi ricordo”
Ichigo: “Cioè, non ricordi il tuo nome?”
Strano ragazzino: “Ricordo le cose da un mese a questo parte, si so i giorni, i mesi e gli anni, me li ha insegnato Oba-chan.” Disse sorridendo il ragazzo
Ichigo: “Non ci posso credere! Quindi non sai da dove vieni?”
Strano ragazzino: “È esatto.”
Ichigo: “Raccontami meglio qual è la prima cosa che ricordi.”

Strano ragazzino: Mi ricordo che mi sono svegliato in un vicolo oscuro, quando sono uscito dal vicolo ho visto delle donne, alcune svenivano, altre urlavano pervertito! Ma sinceramente non so cosa voglia dire, io continuavo a camminare stranito da tutto e tutti, poi la mano di una donna gigante mi ha trascinato dentro casa, era Oba-chan, ora ti racconterò meglio cosa mi è successo in questo mese.

Oba-chan: “Ragazzino, ti rendi conto che andando in giro  nudo spaventi la gente?”
Io non capivo cosa stesse dicendo, cosi lei mi disse: “Mi capisci quando parlo?”
Io rimasi in silenzio, mi arrivò un forte ceffone, una lacrima uscì dalla mia guancia e cadendo per terra uscì un fiore di cui mi cibai spontaneamente, lei mi vide e capii che c’era qualcosa di starno in me.
Oba-chan mi tenne con sé un mese , imparai velocemente molte parole e impari a leggere, la consideravo come una mamma ma volevo sapere cosa era successo , sapevo di non essere nato da poco, lo avevo capito,cosi un giorno Oba-chan mi disse: “Se esiste un Dio lui sa che ti vorrei tenere con me per tutta la vita ma sento il tuo fremere, la tua voglia di trovare da dove vieni, di trovare risposte, mi sbaglio?”
 Sapevo parlare ma feci semplicemente di no con la testa
Oba-chan: “Dammi la mano”
Feci come diceva, lei chiuse gli occhi  e dopo un po’ di tempo disse: “Troverai le risposte che cerchi ad Alcius, ad est, a circa 300 km da qui, avrei dovuto insegnarti meglio la geografia, comunque ho una mappa.”
Se ne andò un momento e poi tornò con la mappa in cui era indicato questo posto, ha detto che avrei dovuto imparare la strada grazie alle segnalazioni, che avrebbe voluto permettersi di più del vestito che porto ma a me va benissimo e dopo altre raccomandazioni, mi pare si dica così, mi ha accompagnato fuori, mi ha salutato e ha chiuso subito la porta dietro di se.

Ichigo: “Dunque fammi capire, la strega ti ha detto di andare ad Alcius?”
Strano ragazzino: “Sì”
Ichigo: “A quanto pare ti vuole morto, sei un ragazzino, senza scarpe e con uno straccio, hai un sacco con delle mele di cui non puoi cibarti e ti ha detto di andare ad Alcius, la zona dove è rinchiusa la gente che è condannata a morte per i crimini più efferati.”
Strano ragazzino: “Oba-chan mi vuole bene e io voglio sapere di più sulla mia storia e ad Alcius troverò delle risposte”
Ichigo rideva: “E sentiamo da quanto sei partito?”
Strano ragazzino: “Ho visto due tramonti e tre albe”
Ichigo: “Bene, Oba-chan è a Roscow, tu sei a Roscow, non mi pare che tu stia facendo grandi progressi”
Lo strano ragazzino lo guardò dolcemente e chiese: “Mi accompagneresti?”
Ichigo:”No”
Strano ragazzino:”Perché?”
Ichigo: “ Non posso, anche potendo non lo farei” Poi però il ragazzo con i capelli lunghi e castani, tendenti al rosso, disse: “Ma comunque ti augurò di trovare le risposte che cerchi”
Lo strano ragazzino lo guardò con i suoi occhi azzurri negli occhi verdi di Ichigo: “Grazie signor..?”
Ichigo: “Ichigo, solo Ichigo, senza signor.”
Lo strano ragazzino stava per ripartire, quando arrivò di corsa un ragazzo che disse: “Ichigo, si dice che tua madre era stata scelta per il rito, domani sarebbe dovuto venire il re qui ma lei pare abbia ucciso il governatore di Roscow per non fare il rito e adesso la stanno portando nella prigione di Alcius!”

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Fuga ***


~~Cap 2 – Fuga

Ichigo a quelle parole sgranò gli occhi e indietreggio di qualche passo, non era vero, era un sogno probabilmente, anzi un incubo, questo pensava Ichigo, si doveva svegliare, ora sentiva Amon, uno dei suoi più cari amici tutto ovattato e vedeva quel ragazzino biondo che aveva appena conosciuto, si, era cosi surreale la storia che gli aveva raccontato che doveva per forza essere un sogno.
Amon lo scosse e continuò: “Mi senti?”
Ichigo lo guardava come se non fosse vero, aveva lo sguardo perso
Amon: “Ora non c’è tempo da perdere, devi scappare!”
Ora Ichigo aveva davvero capito che per quanto assurda fosse la situazione era tutto vero.
Entrò velocemente dentro casa, prese una coperta, uno zainetto con tutto l’occorrente per qualche giorno e la sua spada, una delle poche cose che rimanevano di suo padre.
Una volta tornato fuori Amon intimò: Presto, prendi la strada verso sud, l’uscita è qui vicino, riuscirai prima del tramonto a uscire  dalla città, poi prendi le strade meno visibili, nasconditi e non tornare, almeno non finché le acque non si saranno calmate.
Ichigo: Un momento, se io prendo l’uscita verso sud mi allontanerò da Alcius
Amon: Temo di sapere la risposta ma cosa vuoi fare ad Alcius?
Ichigo: Devo liberare mia madre e scoprire cosa è successo.
Amon: Sei totalmente impazzito!
Ichigo: Devo prendere l’uscita verso est
Amon: Sei ancora in tempo per ripensarci Ichigo, l’uscita verso est è anche più lontana e se Vicies e i suoi ti trovassero prima?
Ragazzino: Anche io sono diretto ad Alcius
Amon: E tu chi sei?
Prima che il ragazzo potesse rispondere Ichigo lo interruppe: Mi dispiace Amon ma non posso fare altrimenti. Detto questo, abbracciò il suo amico che ricambiò.
Amon: Abbi cura di te
Ichigo: Anche tu
Ragazzino: Addio amico di Ichigo!
Amon guardò quel ragazzo seguire il suo amico e ancora confuso da quella presenza disse tra se e se: Mah


Cal Otaka  aveva sempre considerato onorevole essere il servitore del figlio del governatore, il giovane Lord Vicies. Da quando si era insediato il governatore di Roscow, ovvero 6 anni, lui era stato selezionato come servo di Lord Vicies tra tanti, ne era onorato principalmente perché la sua famiglia da poverissima quale era, grazie ai suoi servigi viveva più che dignitosamente, cosi che anche i suoi fratelli e sorelle che poteva vedere molto di rado, potessero addirittura studiare, privilegio per pochi tra i poveri.
Quando era arrivato temeva il giovane Lord, all’epoca tredicenne, sapeva che poteva subire molte umiliazioni in quanto servo, molti servitori venivano trattati così dai proprio padroni, per fortuna Vicies a parte un paio di volte in cui era furioso per motivi a Cal tuttora sconosciuti, lo aveva sempre trattato con rispetto, quasi come un suo pari. A volte voleva persino sapere cosa pensasse delle sue decisioni, Cal tendeva a non fiatare in presenza del suo Lord, figurarsi se aveva la presunzione di mettere bocca sulle sue intenzioni , eppure a volte era costretto in quanto ordini diretti del suo padrone, era sorpreso quando Lord Vicies concordava con le decisioni che avrebbe preso lui al posto del signore. Purtroppo da 3-4 anni era lui a gestire la città molto di più di quanto facesse il padre e anche molto meglio, il padre prendeva decisioni solo da sobrio cioè di rado e spesso erano anche scellerate, l’unica cosa che importava al governatore di Roscow era il rito ma adesso era morto proprio a causa di quello. 
Cal era ben consapevole che  il suo Lord era bellissimo, aveva una muscolatura ben definita, non era troppo massiccio ma  aveva una muscolatura giusta per un uomo di un metro e 90, i suoi bicipiti, tricipiti e addominali erano la perfezione. Il suo padrone era bello anche di viso, bruno, con i capelli lunghi oltre le spalle, cosi scuri che a volte sembravano rilasciare colorazioni di viola che spesso raccoglieva con un codino, occhi scuri e penetranti ma che lasciavano trasparire malinconia, il che attirava ancora di più, aveva delle labbra leggermente carnose e un naso perfetto, né troppo pronunciato, né troppo poco, il viso era morbido, non era spigoloso. Non era quindi difficile capire perché molte donne di nobili famiglie fossero a dir poco attratte dal Lord e perché i maschi di qualunque levatura sociale che lo conoscevano lo ammirassero e lo temessero.
Proprio a causa di questo però quel giorno Cal era preoccupato per il suo padrone, infatti Lord Vicies raramente si intratteneva con le ragazze che cascavano letteralmente ai suoi piedi ma era consapevole di poterlo fare e qualche giorno prima si era intrattenuto con la promessa sposa del lord Wellington, la cui famiglia proveniva dall’inospitale stato del nord del continente, nominato non a caso End House. Le voci si erano presto diffuse e Jore Wellington aveva sfidato a duello Lord Vicies per salvare il buon nome della famiglia da questa onta causatagli. Cal non si sarebbe mai preoccupato in altre circostanze ma Jore era un abilissimo spadaccino da ciò che si diceva e Lord Vicies aveva appena perso il padre, e adesso prima di qualunque cosa sarebbe uscito dalla camera e avrebbe combattuto un ospite che probabilmente lo avrebbe provocato. Tutto questo pensò Cal quando dopo aver osservato parte della vestizione del padrone, gli consegnò la spada per il duello.

Vicies era annoiato da quella situazione, gli piaceva usare la spada ma un duello contro quello smidollato aveva un esito scontato, in altri casi si sarebbe divertito di più ma ora doveva vendicare suo padre, arrestando  anche il figlio della traditrice. Una volta arrivato nella sala normalmente da ricevimento vide il sorridente lord avversario.
L.Wellington: Finalmente! Sai pensavo te la fossi svignata, il fatto che tuo padre sia morto casca a pennello, ora bisognerà votare il nuovo governatore e una volta che ti avrò ucciso , tutti voteranno me!
Vicies: Sai, ho sempre trovato strano che chi sta per morire dica come ultime parole delle frasi senza significato, di cui nessuno si ricorderà.
L.Wellington: Non mi sottovalutare, maledetto.
Subito Wellington si avventò con la spada, Cal doveva ammettere che sembrava davvero maneggiare bene la spada, eppure in quei momenti Vicies stava schivando tutti i colpi come se niente fosse, i colpi erano diretti contro la faccia spesso ma nonostante fossero veloci Vicies sapeva dove spostare la testa appena prima che il colpo venisse scagliato.
L.Wellington: Maledetto perché non usi la spada?
E detto questo cercò di tagliare la testa a Vicies ma il colpo fu schivato ancora e lasciò il corpo del lord totalmente scoperto ma Vicies semplicemente usò la spada per disarmarlo, era stata una mossa velocissima, aveva incrociato la spada con quella dell’avversario mentre la presa di quest’ultimo non era sicura a causa del colpo appena scagliato e la fece cadere dalle mani, poi puntò la spada verso la gola di Wellington.
L.Wellington: Aspetta Vicies…
Ma Vicies gli tirò un calcio in petto che lo stese e poi gli mise un piede sopra
L.Wellington: Ti prego, io volevo solo difendere il buon nome della mia famiglia.. giurò che alle elezioni voterò per te e..
Vicies: Non ci saranno le elezioni
Wellington sorpreso sgranò gli occhi, poi vide Vicies alzare la spada e la vide ricadere su di se, fu l’ultima cosa che vide.

Cal era sorpreso, non solo lord Vicies non si era lasciato provocare ma aveva sconfitto e ucciso un lord in meno di un minuti
Cal: Le pulisco la spada
Vicies: No, la devo usare ancora oggi
Cal: Ah,  capisco
Vicies: Dì agli altri di liberarsi del corpo di questo essere. Disse indicando Wellington, poi continuò: Dopo di che vai a aiutare le serve di mio padre ad organizzare il suo funerale, ah, dimenticavo, chiama una quindicina dei nostri migliori uomini, dì loro che è urgente che mi seguano, fai per prima cosa questo.
Cal: Si, signore


Vicies stava cavalcando un bellissimo destriero bianco, lo seguivano a cavallo due soldati e a piedi un’altra quindicina, tutti per prendere una singola persona.
Arrivarono vicino alla casa di Ichigo che sembrava disabitata, Vicies scese dal cavallo e ordinò ai suoi uomini di controllare l’interno della casa. Cosi fecero ma presto uscirono dalla casa dicendo: Non c’è nessuno signore, probabilmente sarà scappato  verso sud! Non sarà facile trovarlo.
Vicies fece un gesto della mano per fermare le parole della guardia e disse: So io a chi chiedere, voi restate qui..ah, dimenticavo, bruciate la casa e l’orto.
Detto questo salì al cavallo e si diresse poche case più in là dove c’era Amon che era già fuori di casa aspettandosi quella visita.


Ichigo era in fuga e ben presto si allontanò dalla casa ma la cosa che lo colpì era che quel ragazzino lo stava seguendo
Ichigo: Ehi, moccioso, perché mi segui?
Ragazzino: Mocc..?
Ichigo: Si, insomma, non seguirmi, è pericoloso
Ragazzino: Ma io non so orientare…
Ichigo: Non sai orientarti
Ragazzino: Ecco, si, non so orientarti..
Ichigo: Oh Dio, imparerai anche in fretta ma ti devono insegnare proprio tutto.., comunque non seguirmi, non mi interessa se sei diretto ad Alcius anche tu, seguirmi è pericoloso, mi saresti d’intralcio e non ho intenzione di difenderti
Ragazzino: Ok
Ichigo: Bene
Ma il ragazzo continuava a camminargli affianco
Ichigo: Allora non hai capito niente!
Ragazzo: So difendermi, giuro che non ti sarò d’intralcio
Ichigo: E va bene, adesso corro, e tu con quelle gambette non mi raggiungerai, te lo dico solo perché mi sei simpatico, addio.
Ichigo stava correndo, dopo circa 200 metri si girò ma non lo vide, pensò fosse stato fin troppo facile ma quando si rigirò avanti vide il ragazzino corrergli davanti
Ichigo: Ehi, fermati!
Il ragazzino si fermò, si girò e aveva per la prima volta uno sguardo diverso, determinato: Ti seguirò
Ichigo: Eh, va bene d’accordo ma sappi che non ho corso alla massima velocità. Mentì Ichigo, il ragazzino era al settimo cielo e tornò a fare la faccia ingenua e buona che lo contraddistingueva.
Mentre si dirigevano a est prendendo delle strade secondarie per passare più inosservati possibile, anche se era difficile visto l’abbigliamento del ragazzino, proprio il giovane ragazzo vide per primo del fumo in lontananza, il massimo fumo che aveva visto da quando si ricordava era quello di quando Oba-Chan cucinava, per sé stessa ovviamente. Invece questo fumo era gigantesco e grigio, non era l’unico sorpreso. Quando lo vide Ichigo, si inginocchiò per terra e sbatte un pugno su questa, aveva le lacrime agli occhi, aveva capito che quel fumo proveniva da  ciò che era la sua adorata casa. Dopo un minuto si alzò senza dire una parola e insieme al ragazzino continuarono il cammino.


Vicies scese da cavallo dicendo: L’amico fidato di Ichigo qui davanti a me, l’unico che può averlo avvisato dell’attentato della madre
Amon: Sei andato dritto al punto ma mi dispiace, non so di cosa tu stia parlando
Vicies: Ah, quindi mi aspettavi fuori dalla porta per dirmi che non sai niente
Amon: So che odi Ichigo e chiunque gli sia amico, ecco perché ti ho anticipato e ti ho fatto risparmiare tempo
Vicies: Io non odio Ichigo, se lo avessi odiato lo avrei ucciso da molto tempo.
Amon: Neanche tu puoi uccidere civili senza motivo
Vicies: Dimmi dov’è andato o in quanto traditore avrò tutto il diritto di ucciderti. E non negare ancora.
Amon annuì e disse: È andato verso sud, so solo questo, non so dove sia diretto e spero che non lo troviate.
Amon fu convincente ma Vicies era sospettoso
Vicies: Il valoroso Ichigo non va verso est nonostante sua madre sia diretta suo malgrado ad Alcius? Mi vuoi far credere che sia così codardo?
Amon: Io ti ho detto la verità, se non mi credi fammi pure fuori
Vicies: No, io ti credo.
E gli passò accanto. Qualcosa non andava pensò Amon, gli aveva creduto? Non poteva comunque stare tranquillo, l’unica cosa che poteva fare per l’amico era uccidere Vicies, e ora che era di spalle l’occasione era ghiotta, portava con se un  grosso pugnale, si avventò con tutta la forza contro Vicies ma un dolore lancinante gli trafisse il petto da parte a parte. Vicies ancora di spalle aveva estratto la spada e lo aveva colpito senza guardarlo.
Vicies: Dovevi proprio voler bene a Ichigo, ma non gli sei stato di alcuna utilità, se prima ero quasi certo fosse andato verso Est, tu mi hai dato la conferma definitiva tuo malgrado.
Amon aveva paura, stava morendo per strada, l’ultima cosa che pensò fu che Ichigo ce l’avrebbe fatta, se lo sentiva ed esalò l’ultimo respiro.

Vicies salì sul cavallo e andò ad avvisare le guardie di dirigersi verso l’uscita ad Est. Finalmente potrò ucciderti Ichigo, questo pensava sorridendo Vicies mentre si dirigeva ad Est.   

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Colui che ha dato il nome ***


~~ Cap 3 – Colui che ha dato il nome

Ichigo e il ragazzo biondo erano quasi arrivati all’uscita ad est della città, a quel punto avrebbero dovuto probabilmente prendere delle strade secondarie per evitare Vicies e i suoi sgherri che sicuramente li avrebbero inseguiti. Ichigo era consapevole di tutto questo e nonostante la compagnia del ragazzo fosse ingombrante gli faceva pensare di meno a tutto ciò che era successo di negativo in quel giorno tutto d’un tratto, prima l’arresto della madre, poi la casa bruciata. Proprio il ragazzo interruppe il flusso di pensieri nella testa di Ichigo.
Ragazzino: Ichigo..
Ichigo: Si, che c’è ancora? Chiese fintamente disturbato Ichigo
Ragazzino: Ecco… non saprei come dire..
Ichigo: Hai qualche parola che non sai come pronunciare o come si dice?
Ragazzino: No, non è quello..il fatto è che un po’ mi ver…come si dice?
Ichigo: Ti vergogni? Ti conosco da poche ore, ma non mi sembravi proprio il tipo che si potesse imbarazzare, avanti cosa è che ti preoccupa? A me puoi chiedere tutto, a parte soldi, quei pochi che ho ci servono per arrivare ad Alcius.
Ragazzino: Soldi? Ah, già, quelle cose rotonde..
Ichigo: Si, non sono solo ro..
Ragazzino: Mi daresti un nome?
Ichigo: Cosa?
Ragazzino: Ecco, si, almeno finché non mi ricorderò il mio..
Il ragazzino arrossì, Ichigo si mise a ridere
Ichigo: Ahahah, cosi anche tu puoi arrossire
Ragazzino: Huh?
Ichigo sorrise e disse: Ti darò un nome, è strana come richiesta ma mi fa sentire bene, ti piacerebbe “Kaito”?
Ragazzino: Si, molto.
Ichigo: Davvero? Non credevo, ok, allora d’ora in poi ti chiamerò Kaito
Kaito: Si, da oggi mi chiamo Kaito, grazie Ichigo!
Ichigo era stranito ma per un secondo contento, erano arrivati alla porta ad Est ma con loro sorpresa c’erano due guardie ad attenderli.


Guardie: Dove siete diretti?
Ichigo: Siamo diretti alla città di Hurdan
Guardie: Lei è Ichigo ed è diretto ad Alcius, la riconosciamo dall’identikit
Ichigo: Si, è inutile mentire. Ichigo estrasse la spada pronto a combattere
Ma da dietro di lui la gente che prima era presente ora si era dispersa, erano arrivate una quindicina di guardie e c’era Vicies
Vicies: Finalmente..posso eliminarti Ichigo.

Le guardie armate di lancia stavano andando contro Ichigo ma Vicies li fermò.
Vicies: Ichigo è mio, occupatevi del ragazzino
Ichigo: Kaito, presto scappa!
Vicies estrasse la spada: Forse dovresti pensare al tuo di destino
Ichigo: Kaito, sei velocissimo, puoi scappare dalle guardie
Ma Kaito tornò a fare lo sguardo determinato di qualche ora prima e ora che stava per calare il tramonto, quella luce rendeva quello sguardo ancora più intenso
Kaito: Non scapperò! Combatterò per colui che mi ha dato un nome!
Ichigo rimase incredulo delle parole del ragazzo e aveva le lacrime agli occhi
Vicies: Ti avrei lasciato la prima mossa ma visto che non ti decidi..
 Vicies stava per attaccare Ichigo mentre le guardie si avventarono su Kaito.


Ichigo rispose al colpo di Vicies con una buona prontezza di riflessi, poi passo al contrattacco e con la sua spada fece un attacco veloce, nonostante questo Vicies schivò il suo colpo con estrema facilità.
Vicies sorrise: Vedo che come spadaccino te la cavi molto meglio di prima e certo molto meglio di alcuni lord smidollati che pensano di essere forti, è un peccato che tu sia il figlio di una traditrice e che ti debba uccidere
Ichigo: Perché Vicies? Io pensavo…
Vicies: Ho ucciso Amon
Ichigo non poteva credere alle sue orecchie, ogni ragionamento perse un senso, vedeva tutto rosso, Vicies sorrise. Un Ichigo infuriato  si scagliò contro Vicies, ogni colpo era a vuoto, Vicies si divertiva a vedere Ichigo scagliare colpi che se lo avessero preso lo avrebbero senz’altro ucciso, voleva portarlo al limite, voleva dimostrare che nessuna forza di volontà o rabbia sarebbe bastata a Ichigo per batterlo, lui era troppo più forte. Ichigo dopo una serie di attacchi tutti andati a vuoto ebbe un momento di visibile affaticamento, Vicies ne approfittò e incrociò la spada con quella dell’avversario, Ichigo riuscì a rispondere ma con fatica, Vicies non solo era velocissimo ma sferrava anche attacchi potenti e non usava neanche tutta la sua potenza, ben presto con uno dei suoi attacchi riuscì a disarmare Ichigo e lo colpì con una gomitata che lo mise a terra, poi mise un piede sul corpo dell’inerme Ichigo, sarebbe tutto finito così? Amon era morto per niente? Aveva dato un  nome a quel ragazzino e ora, che fine aveva fatto? Sperava fosse scappato, le guardie lo avevano massacrato? Non aveva seguito Kaito, era troppo arrabbiato con Vicies per prestare attenzione alle guardie e al ragazzino ma proprio quando Vicies stava alzando la spada si fermò e guardò incredulo in una direzione, anche Ichigo per terrà volto lo sguardo in quella direzione, rimase a bocca aperta.


Due guardie si scagliarono contemporaneamente con le loro lance contro Kaito mentre Ichigo era alle prese con Vicies. Kaito evitò velocemente le due lance, corse su una delle lance che lo volevano colpire dimostrando di avere un equilibrio incredibile e in un batter d’occhio raggiunse la faccia della guardia colpendola con un calcio che la stese, l’altra guardia si riscagliò contro Kaito ma senza rendersene conto Kaito  lo prese per un braccio e lo capovolse buttandolo schiena a terra dimostrando di avere una forza incredibile, poi si girò verso le altre guardie che impressionate e terrorizzate avevano visto Kaito sbarazzarsi delle due guardie, aveva uno sguardo feroce. Le guardie si fecero forza e si scagliarono contro quel diavolo biondo, Kaito fece un saltò incredibile e tirò un calcio ad una, poi mentre atterrava dal salto colpì con una raffica velocissima di pugni un’altra, evitava facilmente i colpi delle guardie ma non era solo veloce, i suoi colpi erano devastanti, era come se in tutti quegli anni avesse solo e sempre combattuto, le guardie non si erano mai trovate in una situazione del genere, le stese tutte e 15.
 Era solo leggermente affaticato, alla fine si girò verso Ichigo e lo vide a terra, Vicies gli teneva un piede sopra, lo stava per colpire ma lo stava guardando con sorpresa, anche Ichigo era riuscito a girarsi e vide qualcosa di incredibile, tante guardie stese a terra e un giovane ragazzino in piedi e con uno sguardo che faceva paura rivolto al suo acerrimo nemico, Ichigo cercò di approfittare dello smarrimento di Vicies che nel frattempo aveva anche tolto il piede da se, la spada era vicina cerco di raccoglierla ma Vicies se e accorse e la allontano da Ichigo, poi mentre lo stava per colpirlo  un calcio lo colpì con forza e lo scaraventò lontano, era stato Kaito.
Vicies si stava rialzando, il calcio lo aveva preso alla sprovvista e lo aveva ferito al labbro, Kaito si rimise subito in posizione di combattimento, le guardie non si erano più rialzate ma quell’uomo doveva essere molto più forte pensò Kaito.

Improvvisamente un bel po’ di guardie si stavano dirigendo verso Est, doveva essere stato Cal Otaka a prendere in mano le redini dell’ordine, probabilmente aveva usato una bugia spacciandolo per un ordine di Vicies, il suo servo era preoccupato per lui che non era ancora tornato, il ragazzino si rimise in posizione di combattimento, non era per niente intimorito.

Ichigo dopo aver raccolto la sua spada notò il cavallo bianco di Vicies intentò a brucare qualche residuo di filo d’erba li presente, salì velocemente sopra questo e riuscì a farlo correre, passò vicino a Kaito e lo prese al volo, Kaito si ritrovò quindi improvvisamente in groppa ad un animale che non aveva ancora avuto la possibilità di vedere prima
Kaito: Che stai facendo? Mi potevo battere con tutti loro
Ichigo: Lo so, ma persino tu avresti rischiato. La nostra priorità è fuggire.
Kaito era poco convinto ma era troppo affascinato dal cavallo per potersi lamentare e inoltre non era cosi facile mantenersi in equilibrio poi senti Ichigo continuare il suo ragionamento: Ricordati che dobbiamo arrivare entrambi vivi ad Alcius, abbiamo una missione da compiere.
Kaito era molto più convinto da queste parole utilizzate dal cavallerizzo provetto con cui viaggiava.
Ichigo: Grazie…,si, insomma… grazie di avermi salvato
Kaito: Huh? Tu mi hai dato un nome, dovevo farlo, io ti proteggerò Ichigo.
Ichigo era imbarazzato ma nello stesso tempo emozionato dalle parole di quello strano ragazzino, poi disse: Ehi, non so quanti anni tu abbia ma tra noi due io sono il più grande quindi al massimo sono io che proteggerò te, ricordatelo.
Kaito sul momento non capiva ma sorrise e disse: Ok, signor capitano!
Ichigo: Ehi, non fare il sarcastico!
Kaito: Il sarc..?
Ichigo sospirò: Oddio….


Nel frattempo le guardie chiesero a Vicies: Gli inseguiamo? Abbiamo degli uomini a cavallo anche
Vicies ci pensò su e disse: Tra poco, lasciamo loro un po’ di vantaggio. Ho ancora qualcosa da sbrigare qui.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Cambiamenti ***


Cap 4 – Cambiamenti
Dopo aver fatto un bel po’ di strada a cavallo insieme a Kaito, Ichigo decise di fermarsi in una zona purtroppo abbastanza desertica, stava calando la notte, ma con il cavallo appena svegli sarebbero riusciti ad arrivare alla città di Bourabia, li sarebbero riusciti a rifornirsi di molte cose. Probabilmente se fossero andati di città in città avrebbero confuso le guardie, era convinto che gli inseguitori avrebbero pensato che i due avrebbero fatto la strada non passando per le città, che erano tra l’altro collegate con strade molto lineari.
In quel momento erano effettivamente fuori città, Ichigo sperava che non li stessero seguendo ancora. In effetti pareva che fosse così, dal suo zaino prese una corda e legò il cavallo vicino a un piccolo albero, ce ne erano davvero pochi in quella zona ed erano tutti piccoli.
Sistemò dei piccoli teli che aveva preso da casa sua con delle coperte leggere
Ichigo: Mi dispiace ma per oggi dobbiamo dormire per terra
Kaito: Non c’è problema
Il ragazzino gli sorrise
Kaito: Ma sei sicuro che il cavallo non scappi?
Ichigo: L’ho  legato benissimo
Kaito: Bene, buonanotte.
Si stesero entrambi, Kaito si addormentò subito. Ichigo rimase ancora una volta sorpreso.
 
Dopo poco più di mezz’ora senti nitrire e vide il cavallo bianco che correva portandosi l’alberello a presso, lo aveva sradicato! Persino l’animale era forzuto, e ora come avrebbero fatto? Poi gli venne un’idea, chiamo Kaito, per svegliarlo lo scosse con molta forza, aveva anche il sonno pesante.
Kaito si stropiccio gli occhi e disse: Che c’è?
Ichigo: C’è un problema, il cavallo è appena scappato, è corso da quella parte, gli indico la direzione, tu sei velocissimo? Credi di poterlo raggiungere?
Kaito annuì: Ci penso io
Poi inizio a correre velocemente ma lo vide tornare poco dopo da un’altra direzione, opposta a quella da dove era corso il cavallo.
Kaito: Scusa Ichigo, ma sai il mio orientamento non è ottimo, mi sono perso e a quanto pare sono ritornato qui.
Disse il ragazzo un poco imbarazzato sorridendo e mettendosi una mano dietro la testa e strofinandosela.
Ichigo era senza parole, l’orientamento di quel ragazzino era pessimo
Ichigo: Ok, ok, non fa niente, ma sappi che domani dovremo fare molta strada a piedi.., in fondo daremo meno nell’occhio.
Kaito era contento che Ichigo non fosse arrabbiato.
Ichigo: Torniamo a dormire, domani sarà una giornata faticosa
Kaito annuì
 
 
Il giorno dopo:
Era passata da poco l’alba, Ichigo si svegliò e anche Kaito lo seguì poco dopo, poi si sentì un forte brontolio di stomaco, era Kaito.
Kaito: Ho fame
Ichigo: Sicuro che tu non possa mangiare niente che sia un fiore?
Kaito: Sì
Ichigo: Io non ho granché, solo un tozzo di pane, quando arriveremo a Bourabia compreremo anche dei fiori, speriamo di trovarne qualcuno in zona, ma ne dubito, la strada è abbastanza desertica, prova  a mangiare le foglie di quegli alberelli, appena lo disse indicandoli, si rigirò verso Kaito ma già non c’era più, riguardo verso gli alberelli e vide Kaito intento a  mangiare. Ma si fermo ben presto
Kaito: Non hanno fiori e a quanto pare le foglie non mi fanno male ma non mi nutrono, è cosi che si dice, vero?
Ichigo: Si
Ichigo: Hai detto che piangendo ti era uscito un fiore e lo avevi subito mangiato quando quella strega, Oba ti aveva tirato uno schiaffo, vero?
Kaito: Si, ma perché?
Ichigo senza rispondergli gli tirò uno schiaffo con tutta la forza che aveva
Kaito: Ahia! Ma perché?
Ichigo: Volevo farti piangere
Kaito: Ah..grazie allora.
Ichigo: Vedo che non ha funzionato.
Kaito: Scusami
Ichigo: Non credevo fosse possibile che qualcuno si sarebbe mai scusato dopo che gli avessi tirato uno schiaffo. Comunque rimettiamo le coperte dentro lo zaino e partiamo, tra 6 ore saremmo arrivati a Bourabia, seguimi, non perderti, se vedi un fiore aspetta me, altrimenti chissà dove vai a finire.  
 
 
Intanto a Roscow
Vicies il giorno prima aveva annunciato che doveva parlare al popolo, molti lord pensava che dovesse annunciare quando si sarebbero tenute le elezioni del nuovo governatore. Vicies era solito vestirsi da solo, nonostante avesse il suo servitore personale Cal, ma per questi eventi era sempre Cal a vestirlo con quei vestiti da lord che lui disdegnava, lui era abituato a indossare l’armatura e se possibile si vestiva sempre con quella. Vestirsi come un lord gli ricordava i periodi di bambino, quando era innocente, la cosa lo irritava al limite del disgusto.
Cal: Ecco, signore abbiamo finito, come si vede? Disse Cal mostrando uno specchio al suo padrone
Vicies: Patetico
Cal: Ottimo sig..come ha detto?
Vicies: Tranquillo, va benissimo, ormai mi dovresti conoscere Cal.
Cal: Mi scusi Padr..
Vicies: Seguimi
Vicies arrivò su un balcone, c’era praticamente tutta la città ad aspettarlo, i lord trepidanti in prima linea. Alcune persone lo acclamarono, meno di quante avessero acclamato suo padre, in fondo era comprensibile, pensavano che presto avrebbero osannato  un altro lord.
Vicies sorrise e disse: Cittadini, ho un annuncio importante da farvi, immagino che non vi piacerà ma per il momento non ci saranno elezioni!
Dalla folla si sollevò un brusio,  i lord subito gridarono inferociti
Un lord dalla folla: Non puoi decidere questo! Tuo padre è morto, vanno indette nuove elezioni, è questa la regola
Vicies: Ho avuto la delega del re firmata, mi è arrivato proprio oggi, è una sua decisione e io ho preso l’impegno seriamente, faro tutto per il bene della città. Siamo in pericolo! Lo capite? Hanno ucciso il governatore e non ci è potuto essere il rito, se non lo facciamo entro pochi anni, scoppierà sicuramente una guerra come dice la profezia!
“Pregiudizi del cazzo” pensava Vicies intanto riguardo il rito
Lord: Vogliamo vedere il messaggio del re personalmente!
Vicies: Siete i benvenuti, tuttavia c’è una possibilità se proprio non mi volete come governatore, potete fare come ha fatto Lord Wellington, sfidarmi e sconfiggermi, allora il Re ha concesso al vincitore di governare per il tempo necessario, è tutto già scritto.
I Lord confabulavano tra di loro e decisero in maniera unanime di accettare Vicies come governatore, la popolazione già lo osannava come nuovo governatore
Vicies pensava “disgustosi” e disse a Cal: Andiamo dentro, qui abbiamo finito
Cal: Si, signore
Vicies: Ora spogliami e portami l’armatura, fammi poi trovare 4-5 uomini all’uscita, devo sbrigare una faccenda.
Cal: Ma chi si occuperà di governare?
Vicies: Ti ho scritto delle disposizioni, pensaci tu, mi fido di te.
Cal: Ma signore, se qualcuno di ceto superiore non dovesse seguire le direttive perché le do io?
Vicies: Tu digli che al mio ritorno lo farò fuori, non mentiresti.
Cal: Grazie signore
Vicies: Si, ora muoviti.
 
 
In viaggio verso Bourabia
Ichigo era stanco, Kaito per niente , erano 3 ore che viaggiavano a piedi e per Bourabia c’era ancora tanta strada, piuttosto il ragazzino era affamato. Poi all’improvviso il ragazzo biondo vide un fiore isolato.
Kaito si fermò imbambolato: Ichigo, Ichigo, un fiore, un fiore!!!
Ichigo: Fermo, vado con te
Appena Kaito arrivò al fiore, si accovaccio su quello e lo divorò.
Kaito: Va già meglio
Ichigo: Certo che sembri uno che non mangia da giorni
Kaito: Beh, era da ieri che non mangiavo.
Ichigo notò un ramo d’albero molto lungo, pensò fosse strano, chissà perché era la ma gli venne una idea.
Ichigo: Facciamo una pausa, ti va?
Kaito: Ok
Ichigo: In realtà ecco, vorrei che tu .. mi allenassi
Kaito: Allenassi..ah, certo, cioè?
Ichigo: Dovevo immaginare che non sapessi cosa significa, dunque lo vedi quel ramo per terra
Kaito: Si
Ichigo: Bene, voglio migliorare le mie capacità di schivata, diventare bravo quanto te a evitare i colpi, solo in quel modo potrò schivare gli attacchi di Vicies se dovessi rincontrarlo.
Kaito: Ah, ho capito, questo vuol dire allenassi
Ichigo: Allenare, Kaito, allenare.
Kaito: Ma non avevi detto che..? Ah, credo di aver capito.
Ichigo: Speriamo….
Ichigo: Ok, ecco come devi fare, tu mi colpisci molto delicatamente mi raccomando, se mi colpisci da destra, mi devi dire prima destra, se mi colpisci da sinistra, mi devi prima dire sinistra, e dall’alto o dal basso la stessa cosa, ah e dimmi dove, tipo, in pancia, sul braccio, aspetta ti faccio vedere, questa è la destra e questa è la sinistra.
Kaito: Ok, ok ti colpisco in faccia da destra
Il colpo fu veloce ma davvero Kaito lo aveva solo sfiorato, peccato solo che Ichigo fosse con quel colpo scaraventato ad un metro di distanza
Kaito corse da Ichigo: Tutto bene?
Ichigo si toccò la guancia dolorante: No, che non va bene! Avevo detto delicatamente, senza forza!
Kaito: Scusa, ma non riesco a essere più delicato di così
Ichigo: Ok, fammi pensare. Ok, facciamo così, tu ti fermi poco prima di colpirmi, ovunque sia, non mi colpisci ma ti avvicini molto, riuscirò a capire comunque se avrei o meno evitato i tuoi colpi.
Kaito: Certo, ho capito!
Ichigo: Lo spero, ci tengo ai miei denti.
 
Kaito effettivamente aveva capito, per un’ora buona avrebbe colpito senza difficoltà Ichigo nonostante gli dicesse le direzioni, ma verso la fine dell’allenamento Ichigo sarebbe riuscito a schivare qualche colpo.
Kaito si congratulo per i progressi di Ichigo: Bravo, Ichigo, saresti riuscito a evitare qualche mio colpo.
Ichigo: Ok, la prossima volta puoi essere un po’ più veloce, ma non lo possiamo fare in città, lo faremo nel viaggio tra Bourabia e Hurdan, spero solo di non perdere i progressi fatti oggi. Allora, sono stato promosso?
Kaito: Certo!
Ichigo: Bene
Kaito: Ichigo..
Ichigo: Si?
Kaito: Ma che vuol dire promosso?
Ichigo si mise una mano in testa: Mi vuoi dire che non sai che vuol dire? E allora perché hai detto Si?
Kaito: Ma mi sembrava una bella parola!
Ichigo era sempre più incredulo: Mi esaspererai prima o poi...
Kaito: Certo!
Ichigo: Esasperare non è una bella parola!
Kaito: Ah, peccato... sembrava.
 
Qualche ora dopo
Ichigo e Kaito arrivarono all’entrata di Bourabia, una città grande con i cancelli aperti a tutti, un palazzo con una cupola si stagliava maestoso, era meraviglioso
Kaito: WOW!!!
Ichigo: Bene, siamo arrivati a Bourabia!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Bourabia - il paradiso in Terra ***


~~Cap 5 – Bourabia - il paradiso in terra

C’erano solo due persone all’entrata della città che dissero praticamente all’unisono: “Benvenuti a Bourabia”
Ichigo e Kaito li ringraziarono, appena entrati videro un sacco di vita, tanta gente per le strade, un mercato gigantesco di cui non si vedeva la fine, con la gente che si fermava a comprare cibo, vestiti, e altro, c’era di tutto.
Kaito era estasiato da tutta quella vita, la gente sembrava così a suo agio, a Roscow non aveva nemmeno lontanamente visto questa situazione.
Ichigo: Bello, vero?
Kaito: Di più, è fav.. bellissimo!
Ichigo: Forse volevi dire favoloso, ma va bene anche bellissimo
Kaito: Ichigo?
Ichigo: Si, cosa c’è?
Kaito: Tu c’eri già stato?
Ichigo: Certo, più di una volta, vedi, questa è una città ricchissima, ha prodotti commerciali che nelle altre città non si potrebbero lontanamente sognare, i poveri sono pochissimi e quei pochi che ci sono hanno l’aiuto della gente e soprattutto del governatore, tutti sono i benvenuti a meno che non commettano crimini, non ci sono servi né padroni, insomma un paradiso in terra. Ci sono andato altre volte con mia madre, abbiamo trovato prodotti di prima qualità, mai visti prima, certo a volte è un po’ caotica ma vale la pena vederla.
Kaito: Chi è un servo?
Ichigo: Un servo è una persona che deve sottostare agli ordini di un’altra che è il suo padrone, è incredibile che tu non sappia neanche questo.
Kaito: E perché deve?
Ichigo: Deve perché...
Ma Kaito stava correndo perché aveva visto qualcosa di allettante
Ichigo: Kaito, fermati!
Doveva assolutamente rincorrerlo, perderlo in mezzo a tutta quella gente sarebbe stato semplice ma per fortuna non lo perse di vista, ma Ichigo vide una scena a dir poco tragica, Kaito prese un mazzo di fiori in esposizione da un fioraio e lo ingoio tutto.
Ichigo lo raggiunse, il venditore era fuori di sé dalla rabbia
Venditore: Maledetto ragazzino! Ti rendi conto di quello che hai fatto! Hai mangiato dei fiori!
Kaito: Mi scusi, morivo di fame.
Venditore: Morivi di fame? Ma non hai visto tutte le altre bancarelle di cibo? E comunque a me non interessa cosa volevi fare con i fiori ma dovevi pagarli, non certo avventarti così e mangiarli
Ichigo: Lo scusi signore, ma mio fratello scherza sempre
Venditore: È suo fratello questo straccione?
Ichigo: Si, lo è
Kaito: No, non è vero
Ichigo: E invece lo sono! Ichigo faceva dei segni che Kaito non comprendeva.
Kaito: Ma no, Ichigo, io so cosa è un fratello e noi non siamo fratel..
Poi a Kaito arrivò uno scappellotto abbastanza forte: Ahia!
Venditore: Insomma, a me non interessa la vostra parentela, basta che uno di voi due mi paghi!
Ichigo: Certo, quel mazzo di fiori quanto valeva, 10 San?
Venditore: 30 San
Ichigo strabuzzo gli occhi: Quanto? Ma è quasi tutto quello che ho! Mi dispiace ma non posso pagare tanto, ti posso dare la metà, se vuoi.
Venditore: Va bene
Ichigo tirò un sospiro di sollievo, ma poi il venditore si girò e prese un lungo bastone rigirandosi verso di loro
Venditore: Prima però devo picchiare il tuo amico o fratello straccione per bene, solo dopo accetterò la metà del prezzo
Ichigo: Non lo faccia!
Ma il venditore aveva già scagliato la bastonata in testa al ragazzo quando Ichigo ebbe terminato la frase, il bastone si spezzò in tanti pezzi, lasciando il venditore basito e con la sola impugnatura in mano poi vide negli occhi quel ragazzino che era sempre stato calmo con uno sguardo diverso e gli faceva paura
Kaito: Voleva picchiarmi?
Il venditore indietreggiò e mise le mani davanti scuotendole: No, no, stavo scherzando anch’io.. ahah, scusate, sono stato burbero, anzi quei fiori che hai appena mangiato te li offro io.
Ichigo: Davvero?
Venditore: Sicuro! Ora pero andate, devo lavorare, vi prego
Kaito tornò con la sua solita espressione innocente e serafica: Ok, allora grazie signore!
Si girarono e se ne andarono, il venditore fece un sospiro di sollievo e pensò “Ma che mostro era quel bambino?”


Mentre Ichigo e Kaito camminavano per le strade affollate di Bourabia, videro in una piazza in cui non c’erano bancarelle tanta gente in cerchio che faceva il tifo, si avvicinarono e videro anche se con difficoltà un tavolo. C’era un bestione seduto, che in piedi sarebbe stato alto due metri, molto muscoloso che batteva uno dopo l’altro tanta gente a braccio di ferro, affianco a lui in piedi un tipo che convinceva gente a partecipare per la misera posta di 1 San. Dal sacchetto che teneva in mano si intuiva che si era già fatto un bel gruzzolo.
Kaito: Che stanno facendo?
Ichigo: È un gioco, si chiama braccio di ferro, vince il primo che riesce con il suo braccio spingendo a stendere il braccio dello sfidante con la sua forza, ma se vedi come giocano puoi capirlo molto bene.
Kaito: Non so, è come se lo avessi già visto da qualche parte
Ichigo: Sarebbe una grande novità. Comunque sono stanco di vedere gente che perde in continuazione, non abbiamo molti soldi ma 1 San credo di poterlo spendere, da un paio di minuti nessuno si avvicina più.
L’uomo che incitava la gente a combattere si chiamava Saito, l’uomo muscoloso era il suo “fratellino” Boi .
Saito: Allora? Davvero nessun altro vuole affrontare mio fratello al modico prezzo di 1 San? Boi non fa male a nessuno e non spezza nessun braccio, quasi mai in realtà, ahahaha.
Ichigo era irritato dai proclami e dalla voce di quell’uomo, cosi decise
Ichigo: Ci sto! Lo sfido io quel bestione
Saito: Ah, finalmente qualcuno che non fa il codardo.
Ichigo: Se dovessi vincere io, cosa guadagno?
Saito: Ahahaha, davvero divertente, ma mi piaci, sei sicuro di te. Vinceresti la meta di quello che abbiamo vinto oggi, circa 100 San. Ti avverto che l’ultima volta che mio fratello ha perso è stato un anno e mezzo fa contro il figlio del governatore di Roscow, com’è che si chiamava?
Ichigo: Vicies?!?
Saito: Proprio lui! Lo conosci?
Ichigo si maledisse: No, come potrei, lo avrò sentito nominare, tutto qua…
Saito: Bene, vedo che hai un piccolo tifoso, chi è tuo fratello?
Ichigo: Si
Saito: Sai cosa? Se non ci rimettessimo cosi tanti soldi, anch’io farei il tifo per te, ragazzo.
Ichigo: Sono onorato. Peccato che io non lo farei mai per voi
Saito: Peccato, avrei  detto a Boi di andarci piano ma visto che sei cosi sicuro di te, beh, Boi ti dimostrerà cosa sa fare. Boi, distruggilo
Boi: Si, fratellone
Il ragazzo rosso incrociò le mani con quel macigno precocemente pelato e quando ebbero lo start da Saito incominciarono. Inizialmente Boi non fece niente ma subì la pressione del rosso, spostare quel braccio era davvero difficile ma Ichigo riuscì quasi a metterlo a terra, quando ad un certo punto Saito disse: Ora Boi!
La situazione si capovolse in un istante, Boi quasi senza sforzo aveva quasi messo a terra il braccio di Ichigo ma Ichigo stava cercando di resistere con tutte le forze
Saito: Ahahaha, ragazzo, è meglio che ti arrendi, se fai resistenza Boi potrebbe spezzarti il braccio, ahahah.
Ma Ichigo, anche se rosso in faccia riuscì quasi a riportare tutto nella posizione iniziale lasciando il “pubblico” abbastanza a bocca aperta, quando però Boi mise più forza stese il braccio di Ichigo che perse, sentendosi umiliato.
Saito: Ahahahah, ragazzo, sei stato molto bravo, dai riprovaci, magari è la volta buona che Boi ti spezza il braccio, siamo stati sfortunati in questa circostanza, ahaha
Saito suscitò le risa anche della folla umiliando ancora di più Ichigo
Kaito: Voglio sfidare io tuo fratello
Saito: Ragazzino, stai scherzando vero? Ahahaha, sei più pazzo di tuo fratello, con quelle piccole braccia vuoi battere Boi? Facciamo così, ti concedo di sfidarlo gratis.
Kaito: Ok, a patto che se vinco io ci concedete sempre la meta delle vostre vincite e che vi scusiate con Ichigo.
Saito: Ahahahahahah, non credo di aver mai sentito frase più divertente.
Questo suscito l’ilarità di quasi tutti gli spettatori
Saito: D’accordo, ci sto, Boi, vacci piano mi raccomando
Boi sorrideva: D’accordo, fratello.
Appena Kaito incrociò le braccia con Boi, spinse al punto da battere Boi, col minimo sforzo
Boi rimase a bocca aperta, non era riuscito neanche a muovere il braccio che se lo era trovato steso.
Saito: Co-cosa?!? Ehi, un momento, non vale! Boi non ci ha messo impegno, rifacciamolo
Kaito: Ok
Saito fece un risolino nervoso, probabilmente Boi non aveva messo neanche un minimo di forza, cosi disse: Boi impegnati al massimo, a costo di spezzare il braccio a questo bambino.
La folla era stupita dal ragazzino e indignata dalla parole di Saito
Kaito all’inizio non mise per niente forza e quando Saito stava già per esultare e il braccio di Kaito era quasi steso, Kaito ribaltò la situazione con più forza di prima e facendo stendere il braccio di Boi distrusse il tavolo.
Boi: Ahia! Mi ha rotto il braccio fratellone!
Tutta la folla esultò per quel ragazzino
Saito: Non è possibile!
Ichigo si avvicinò minaccioso in attesa dei soldi, Saito glie ne consegno metà controvoglia e disse: Giuro che mi vendicherò!
Ma Ichigo gli torse il braccio dietro la schiena: Meglio che non ti fai vedere più a Bourabia, il braccio di tuo fratello non è rotto ma la prossima volta Kaito potrebbe essere meno gentile, chiaro?
Saito: Ch-chiaro!
Intanto la folla si congratulava con Kaito, lo voleva portare in trionfo ma Ichigo subito lo prese per il braccio e corse il più lontano possibile, alcuni della folla lo inseguirono, c’erano altre bancarelle, si nascosero dietro una di queste e la folla li perse.
Kaito: Perché siamo scappati?
Ichigo: Perché anche per colpa mia abbiamo dato nell’occhio, non dovevamo, se le voci su un ragazzino biondo dalla forza sovraumana accompagnato da un ragazzo rosso si spargessero e arrivassero alle orecchie di Vicies avremmo non pochi problemi, anche per quello dico che sei mio fratello, dobbiamo fare finta, ok?
Kaito: Ah, ok.
Improvvisamente una ragazza si avvicinò e disse: Dai discorsi che fate sembrate dei ricercati
Ichigo e Kaito si girarono preoccupati
Ragazza: Scusate, non volevo origliare ma ero insieme a quella folla e vi ho visti nascondervi, mi dispiace, io mi chiamo Lily Arluan, piacere di conoscervi. Ovviamente scherzavo prima, non ho sentito bene cosa vi siete detti, ahaha, sembravate cosi circospetti. State scappando per caso? Ahaha
Kaito: Si, si
Ichigo tirò uno scappellotto a Kaito e disse: Ahaha, mio fratello scherza sempre
Lily sorrise, era una ragazza probabilmente coetanea di Ichigo, era molto elegante, non tanto per il vestiario ma per i movimenti, aveva un viso così dolce, Ichigo era colpito e anche Kaito non era indifferente al fascino della ragazza.
Ichigo: Comunque noi ci chiamiamo Ichigo e Kaito, piacere.
Lily sorrise: Bene, adesso devo andare, scusate ancora se sono stata cosi invadente.
Ichigo: Si figuri
Kaito, quando la ragazza si allontanò disse: Wow!
Ichigo: Già, beh, comunque, incamminiamoci, dobbiamo comprare dei vestiti per te
Kaito: E perché?  Io mi trovo benissimo con questi vestiti
Ichigo: Ma paradossalmente con questi stracci dai nell’occhio! E poi non ti fanno male i piedi?
Kaito: No, per niente e non chiamare stracci i vestiti che mi ha dato Oba-chan!
Ichigo: Dai, Kaito, non fare il bambino!
Kaito: Ma se tutti mi chiamano bambino, vuol dire che lo sono o no?
Ichigo sospirò: E va bene, facciamo un patto, tu ti compri vestiti che non diano nell’occhio e quando vorrai e non potrai farne a meno ti rimetterai questi stracci che io conservo nello zaino, ok?
Kaito: Va bene, ma dove andiamo?
Ichigo: Io so dove, oltre queste bancarelle c’è un negozio molto fornito, è interno e non dà sbocchi verso l’esterno, si chiama “Solo qui puoi vestirti!” Andiamo!

Ichigo e Kaito fecero circa 500 metri e arrivarono al negozio, Kaito si sentiva un po’ a disagio ma appena entrò subito scelse i vestiti e la ragazza gli mostrò i camerini e gli spiego la funzione dei camerini rimanendo un po’ stranita dal comportamento di quel ragazzino, la ragazza conosceva Ichigo e sua madre.
Diana: Che strano ragazzino, come lo hai conosciuto?
Ichigo: È una lunga storia Diana, chissà magari un giorno te lo racconterò
Diana: E tua madre? Dov’è?
Ichigo: ..Sta bene, è rimasta a casa
Diana: Capisco
Ichigo: Voi state bene?
Diana: Si, mia madre non è più quella di una volta, praticamente sto gestendo sempre io il negozio ma non ci lamentiamo.
Ichigo: Ho capito.., non ho visto neanche i vestiti che ha scelto Kaito
Diana: E perché dovresti? Secondo me ha fatto delle scelte particolari ma buone
Ichigo: Quel particolari non mi rassicura.
Poi Kaito uscì, bene la camicetta grigia, un pantaloncino non proprio un indumento per non dare nell’occhio ma le scarpe gialle e le bretelle non aiutavano proprio
Kaito: Come sto?
Diana: Benissimo!
Ichigo: Per piacere Diana, non dargli corda, ti prego Kaito, scegli le scarpe dello stesso colore dei vestiti
Kaito: Perché?
Ichigo si avvicinò a Kaito e gli disse a bassa voce: Così dai nell’occhio, ci noterebbero da un chilometro di distanza
Kaito: E va bene!
Kaito cambiò le scarpe e stavano per congedarsi da Diana ma Diana fece un’altra domanda
Diana: Stanotte sapete dove stare?
Ichigo: Non ancora, ma penso che dormiremo in un ostello vicino all’uscita della città
Diana: Per caso avete conosciuto persone interessanti?
Ichigo: Mah, in realtà sì, una ragazza, si chiama Lily e di cognome..non ricordo
Kaito: Arluan.
Diana: Lily Arluan? Sul serio?
Ichigo: Sì, perché?
Diana: Lily Arluan è una delle personalità di spicco del continente Chao! 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La profezia ***


~~Cap 6 – La profezia

Ichigo: Cosa intendi dire? Avrà si e no la mia età
Diana: Ichigo, non credo proprio, da tempo la signora Arluan è sulla bocca di tutti, ha risolto molti conflitti nelle varie nazioni di Chao con le sue mediazioni, non penso che possa essere tanto giovane, d’altro canto io non l’ho mai vista
Ichigo: Ma io non la ho mai sentita nominare
Diana: Beh, non è strano, non è cosi famosa in questo continente, ha risolto un possibile conflitto tra la vicina Hurdan e Bourabia, ecco perché qui è abbastanza nota, ma nessuno eccetto il governatore la ha mai vista prima. E adesso voi a quanto pare.
Ichigo: Mi sembra così strano, va bene, comunque noi andiamo, spero di rivederti presto Diana
Diana: Anch’io. “Non sai quanto” pensò poi la ragazza
Kaito: Ciao Diana!
Diana sorrise: Ciao Kaito! È stato un piacere conoscerti.

Kaito: Dove andiamo ora?
Ichigo: Godiamoci la città ma cerchiamo un ostello anche, dobbiamo trovare un posto dove dormire e domani dobbiamo partire per Hurdan, sperando di trovare la stessa accoglienza di Bourabia ma temo che non sia cosi semplice, devo pensare a qualcosa.
Kaito: Ti piace Diana?
Ichigo: Cosa dici? Mi piace come amica, si.
Mentre camminavano per la città, arrivarono vicino ad un posto che si chiamava “la via della verità”, c’era un vecchio fuori dalla porta che subito disse: Kaito!
Kaito: Chi è lei?
Ichigo: Lo conosci?
Kaito: Non che io sappia
Vecchio: Scusate il disturbo ma io leggo nella tua mente e vedo ciò che ti può accadere ma sei troppo lontano, se ti avvicinassi potrei dirti di più
Kaito: Davvero?
Ichigo: Non credere a questo ciarlatano, ti vuole solo spillare soldi
Vecchio: Ichigo..da cosa stai scappando?
Ichigo strabuzzo gli occhi ma poi disse: Non so che trucchi lei sta usando ma non mi convince per niente
Vecchio: E se vi dicessi che non voglio soldi, entrereste?
Kaito: Ichigo, hai visto? È gratis, entriamo?
Ichigo: Non so Kaito, c’è qualcosa che non mi convince
Kaito: Io entro, mi dispiace Ichigo
Ichigo: No, se entri tu, entro anch’io. Era la prima volta che Kaito di sua iniziativa si sarebbe allontanato da Ichigo, per un momento Ichigo si senti quasi perso


Quel posto non era di certo accogliente, fuori c’era il sole ma dentro quel posto sembrava essere notte, era buio
Vecchio: Sedetevi pure
Kaito si sedette di fronte al vecchio, Ichigo rimase in piedi affianco al ragazzino.
Il vecchio prese le mani di Kaito e chiuse gli occhi, a Kaito ricordò ciò che aveva fatto Oba-chan quando gli disse di andare a Alcius dove avrebbe trovato risposte, poi improvvisamente il vecchio si mise a parlare
Vecchio: Dovete fare un viaggio, ma non mi è chiaro dove
Kaito: Ad Alcius
Ichigo: Non dovevi dirglielo! Andiamo via!
Vecchio: Non possiamo interrompere la mia profezia, adesso ho tutti gli elementi per dire qualcos’ altro a Kaito
Kaito: Ok
Ichigo: Come vuoi..
Vecchio: Ecco, vedo un potere immenso, vedo dei fiori che ti circondano, ad Alcius!! Un cristallo, vedo anche una formazione in cristallo verde, scoprirai il tuo passato lì
Kaito: Si! Questa è la conferma che volevo, troverò aspetti che riguardano il mio passato, davvero?
Vecchio: Si, ma solo ad Alcius
Ichigo: Ammesso che tu non abbia detto cose a caso, profeta..
Kaito: Non dire così Ichigo!
Ichigo: Dico quello che mi pare e secondo me questo qua è un ciarlatano anche se non riesco a capire il perché
Il vecchio si alzò, si avvicino a Ichigo e gli prese le mani ma Ichigo le tolse subito dalla presa dell’uomo
Vecchio: Non importa, con te è molto più semplice, riesco a leggerti il futuro negli occhi, riuscirai ad arrivare ad Alcius per salvare tua madre ma troverai chi ti ostacolerà e scoprirai una verità celata per molto tempo che ti sconvolgerà.
Ichigo rimase turbato per un po’ dalle affermazioni del vecchio che nel frattempo si rimise a sedere
Ichigo: Allora, vecchio, vuoi dirci altre cose o possiamo andarcene finalmente?
Vecchio: Ho detto tutto quello che dovevo
Mentre Ichigo e Kaito erano sul procinto di uscire, Ichigo disse: Bada bene vecchio, non credo ad una parola di quello che hai detto
Vecchio: Non mi importa se mi credi adesso Ichigo..vedrai con i tuoi occhi quello che ti ho detto.

Ichigo e Kaito se ne erano andati, nel frattempo il vecchio fece un sospiro di sollievo, una voce venne da dietro: Ora sappiamo dove vanno, potevi anche evitare di predire il futuro a Ichigo, non ci interessa
Vecchio: Con Kaito mi avete detto cosa dire, io ho visto qualcosa ma poco, invece in Ichigo ho visto tutto, sapevo cosa dire e ho voluto fare il mio lavoro
Donna: Ok, ma ti paghiamo solo per quello che avevamo stabilito, ecco i tuoi 50 San
E cosi dicendo la misteriosa donna lasciò i soldi sul tavolo del vecchio e se ne andò ma prima di potersene andare il vecchio le disse: Non so cosa abbiate in mente ma io so che tu sei una donna pericolosa
Donna: Io la penso esattamente come Ichigo, quello che pensi tu non mi interessa.


Stava calando il sole, il venditore dei fiori era tornato a casa, ancora colpito da quello che aveva visto poche ore prima, un ragazzino che mangiava i fiori e che non aveva per niente subito il colpo del suo bastone, se lo avesse rivisto giurava che si sarebbe armato meglio, in casa almeno aveva un ottima balestra, non si poteva mai sapere, nonostante Bourabia fosse sempre stata una città abbastanza tranquilla, proprio mentre pensava quelle cose vide stavolta una ragazza avventarsi sui fiori del suo giardino, quelli che lui vendeva e mangiava senza fermarsi un attimo, lui prese la balestra e uscì dalla porta gridando: Ehi Tu! Allontanati subito dalla mia proprietà, ma la ragazza si avvicinò, ecco che il venditore scagliò la freccia ma la ragazza la fermò prendendola al volo proprio davanti ai suoi occhi e la spezzò, dopo di che si avvicino all’uomo.

L’uomo era terrorizzato, cercava di allontanarsi da quella ragazza ma non riusciva a muoversi, era come se quella ragazza fosse una calamità, il suo movimento era così elegante, quando si avvicinò molto al venditore disse: Mi dispiace della sua diffidenza verso di noi, non mi piace proprio come ti sei comportato fioraio
Venditore: Io volevo solo..
Ma la ragazza non gli fece finire il discorso, lo pugnalò al cuore, il venditore fece una faccia sorpresa e terrorizzata, poi si accascio a terra morto
La ragazza si accasciò sul corpo dell’uomo e lo baciò sulla bocca. Gli occhi dell’uomo si spalancarono, la ragazza gli sussurro nell’orecchio: “Sai quello che devi fare”.
L’uomo si alzò e subito corse verso una direzione ben precisa.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Sotto accusa ***


~~Cap 7 – Sotto accusa 

Donna: Signora Arluan, era come diceva lei, a quanto pare sono diretti ad Alcius
La ragazza bionda aveva appena abbandonato la casa dove aveva pugnalato quell’uomo che adesso correva verso una destinazione che solo lei conosceva
Lily: Hannah, quante volte ti ho detto di chiamarmi Lily? E Alzati! Qualcuno potrebbe vederci
Hannah era inginocchiata al cospetto di Lily e alzandosi da quella posizione disse: Io sarò sempre la vostra servitrice
Lily le prese la faccia tra le mani: Sei molto di più di questo, lo sai.
Hannah: Ora cosa succederà?
Lily: O il ragazzino morirà oppure.. si risveglierà il suo potere.

Kaito e Ichigo stavano camminando con calma tra le vie di Bourabia, era incredibile come si svuotassero le strade appena arrivava il tramonto pensava Ichigo mentre notava che non c’era proprio nessuno finché non vide correre qualcuno verso di loro
Kaito: Ichigo, quello non è il venditore di fiori?
Ichigo: Si, e a quanto pare sta proprio correndo verso di noi, sembra indemoniato
Neanche il tempo di pensarci che quello che era il venditore accelerò e riuscì a tirare un pugno in pancia a Kaito scaraventandolo abbastanza lontano
Ichigo: Kaito!
Possibile che il venditore avesse così tanta forza? Pensò Ichigo mentre sguaino la spada.
Nel frattempo l’uomo si era scagliato su Kaito tirando una serie di pugni tutti parati da Kaito che aveva incrociato le braccia per proteggersi quanto più poteva dai colpi fortissimi ma senza precisione e logica dall’uomo.
Ichigo si scagliò con la spada ma l’uomo con una mano la blocco, sanguinò da quella mano ma pareva non farsi niente e anche l’espressione era vuota, questo diede il tempo a Kaito di rialzarsi. Mentre l’uomo stava per tirare un pugno a Ichigo, ecco che Kaito gli tirò un calcio in faccia alla massima potenza scagliandolo lontano.
Kaito aveva il respiro abbastanza affannoso, Ichigo recuperò la spada.
Ichigo: Lo abbiamo sconfitto?
Ma neanche il tempo di avere una risposta che l’uomo si alzò..
Ichigo: Pensavo di aver visto male ma.. quell’uomo sta sanguinando dal cuore? Ha una ferita profonda là?
Kaito non aveva notato questo prima, non era certo un genio ma sapeva che il cuore era un organo vitale: Cosa sta succedendo?
Ichigo: Non lo so proprio, ma non mi piace…
L’uomo tornò alla carica, stavolta Kaito schivò i suoi pugni e li restituì con potenza ma l’uomo sembrava non averli subiti, poi l’uomo tirò una sberla potente a Kaito scagliandolo abbastanza lontano
Mentre l’uomo stava per avventarsi di nuovo su Kaito, Ichigo lo colpì con la spada di striscio ma sarebbe stato abbastanza per mettere k.o chiunque, ma non quel mostro, lo prese per il collo con una mano e a Ichigo cadde la spada, Kaito si riprese e indiavolato come non mai si avventò contro l’uomo e diede istintivamente una manata in pancia, un colpo che normalmente sarebbe stato leggero ma Kaito sentiva una forza strana nel palmo della mano e con quella riuscì a scagliare il venditore a distanza, il venditore non si stava alzando più.
Ichigo si riprese e disse: Non sarà mica morto, vero?
Kaito: Spero di no, ma spero anche che non si alzi per un bel po’.
Ichigo e Kaito si avvicinarono lentamente, sempre più vicini ma l’uomo non si muoveva, poi improvvisamente mosse lentamente la testa ma poi gli ricadde la testa, era ufficialmente morto. Ciò che Kaito ma soprattutto Ichigo si chiedevano era la ferita che colpiva il cuore, doveva essere morto da tempo e la sua spropositata forza da dove veniva?
Ma poi improvvisamente delle guardie li circondavano e una signora li indico: “si sono loro due! Loro due hanno ucciso quella persona”
Ichigo: Possiamo spiegare
Guardia: Spiegherete tutto direttamente al governatore, tutti gli stranieri sono benvenuti ma uccidere un nostro abitante è imperdonabile, vi attende la pena di morte probabilmente.
Kaito si mise in posizione di combattimento, ma Ichigo gli disse: Riusciremo a spiegare tutto, imita me, alza le mani
Kaito preoccupato annuì, non avrebbe permesso a niente e nessuno di fermare il suo viaggio verso Alcius.

Furono mandati al palazzo, normalmente Kaito sarebbe stato eccitatissimo, invece non disse una parola, chi  non avrebbe avuto paura di morire comunque? Non era certo la situazione in cui gioire, per quanto il palazzo fosse bellissimo, da dentro era ancor più bello che da fuori, un corridoio lunghissimo divideva ormai loro con le catene alle mani scortate dalle guardie, c’era un tappeto rosso lunghissimo per terra e il soffitto era tutto affrescato, Ichigo aveva solo sentito vagamente parlare di affreschi, non era sicuro fosse quello che vedeva con la bocca aperta, anche Kaito per quanto preoccupato non poté fare a meno di alzare la testa e restare a bocca aperta.
Una volta entrati nella sala principale rimasero solo due guardie con loro che li misero in ginocchio dinanzi al governatore
Governatore Hime: Dunque sareste voi i due assassini?
Ichigo: Noi non siamo gli assassini di quell’uomo
Hime: Mi volete dire che non avete ucciso il venditore Halus Ir?
Ichigo: Non sappiamo il suo nome ma..
Hime: Ancor più grave
Ichigo: Lui ci ha attaccati senza motivo!
Hime: Peccato che ci sia stato riferito da un testimone un’altra cosa! È vero o non è vero che la spada che avevi è stata usata contro il venditore Halus
Ichigo: È vero ma davvero la testimone non ha visto niente e come mai la spada insanguinata era per terra e lontana dal corpo e come mai il sangue non corrisponde alla ferita che aveva al cuore
Hime: Ora basta! Quello che dici non corrisponde al vero, altrimenti non ci sarebbe stata la testimonianza che vi incastra.
Il governatore in realtà era consapevole che ciò che diceva Ichigo non era falso, ma la testimonianza parlava chiaro, non poteva non fidarsi di una cittadina di Bourabia e fidarsi di due stranieri che avevano avuto sicuramente un conflitto.
Hime: Al massimo posso concedervi una cosa, condannerò a morte il ragazzo più grande di voi, Ichigo e darò solo 10 anni di prigione al ragazzino che non ha ucciso materialmente il venditore.
Ichigo stava tremando, ma stava per accettare, era sicuro che Kaito avrebbe salvato sua madre, lo conosceva da poco ma si fidava del ragazzino
Kaito: No! Vi prego! Fate il contrario
Ichigo: No, che dici Kaito? Non saprai mai niente del tuo passato, io non voglio che tu muoia!
Ma Kaito come se non ascoltasse Ichigo si spezzo le catene senza difficoltà, questo mise in allarme per un attimo il governatore ma Kaito si prostrò dinanzi al governatore e disse: La supplico!
Hime: Se me lo chiedi così, te lo concedo
Ichigo: No, NO!
Kaito lo guardò con le lacrime agli occhi: Scusami Ichigo..
“Forse non sarà necessario condannare nessuno”
Il governatore Hime si girò verso la voce che aveva osato entrare senza bussare e senza permesso ma poi vide che era Lily Arluan e vicino a lei c’era la testimone.
Hime: Signora Arluan! Che piacere rivederla! Se avessi saputo che sarebbe venuta le avrei  riservato una accoglienza del tutto diversa
Lily: Non avrei tale fama se avessi fatto tutto sempre alla luce del sole
Hime: Già, ha perfettamente ragione signora, perché vicino a lei c’è la testimone di questo caso?
Lily: Volevo fare una sorpresa a lei, governatore..
Hime: Graditissima
Lily: Bene, mi fa piacere. Mentre venivo ho incontrato questa ragazza che piangeva, che aveva detto solo la mezza verità ,perché conosceva il venditore e non questi due stranieri, mi ha raccontato velocemente la storia ma non ho capito molto bene
Testimone: S-si, in realtà ho visto il ragazzo dai capelli rossi colpire Halus ma solo di striscio, e ho visto Halus colpire prima i due ragazzi e anche dopo quella ferità di striscio ha cercato di strangolare il ragazzo rosso
Hime: Si rende conto che per il suo insensato odio verso gli stranieri stavamo per condannare due innocenti! E chi avrebbe colpito al cuore Halus
Testimone: Io non lo so!
Hime: Ma come è possibile? Dovrò intanto prendere dei provvedimenti contro di lei per falsa testimonianza
Lily: Governatore, la prego, consideriamo che è venuta a ritrattare o meglio a perfezionare la sua testimonianza, da quello che ho capito c’era anche del tenero con Halus.. io considererei anche questo.
Hime: Ha ragione..come al solito. E va bene per questa volta passi. Ma la domanda rimane, se i due ragazzi non hanno colpito al cuore Halus, chi è stato e quando?
Lily: Sono sicuro che lei arriverà alla soluzione del caso, l’importante è che vengano liberati i due poveri ragazzi, in fondo anche se lo avessero colpito sarebbe legittima difesa
Era come se Hime fosse ipnotizzato, per tutta la giornata non pensò più alla ferita subita da Halus e subito libero i due ragazzi con scuse annesse e invito a riposare al palazzo che i due giovani accettarono.

I due riuscirono a parlare con Lily e ringraziarla prima che se ne andasse
Kaito: Lily grazie mille!
Ichigo: Già, signora Arluan, io non potevo credere che lei fosse così influente, né che potesse aiutarci, eravamo spacciati.
Lily: Non mi dovete ringraziare, ho fatto ciò che era giusto, voi non avete ucciso l’uomo e anche se lo aveste fatto lui vi ha attaccato
Detto questo Lily prese le mani di Kaito vedendo il palmo sinistro e accarezzandolo: Abbiate cura di voi
Ichigo: Spero di rincontrarla prima o poi
Lily: Sono sicura che ci rincontreremo
Kaito ringraziò ancora Lily, era stanchissimo e si stava addormentando in piedi
Ichigo: Noi andiamo in camera, siamo molto stanchi
Lily rise: Lo vedo
Ichigo: Ahahaha, non credo riusciremo a sdebitarci
Detto questo prese in braccio Kaito che si era addormentato completamente, il ragazzino era cosi leggero, cosi indifeso, cosi dolce, in quel momento gli pareva strano che avesse una forza cosi dirompente.
Lily: Non dovete sdebitarvi, sono solo una donna che ha un certo peso sociale e che si è trovata nel posto giusto al momento giusto.
Ichigo si congedò un’ultima volta da Lily e accompagnato da una guardia arrivò alla più umile stanza del palazzo che per loro era comunque da re, c’erano due letti, ma la sola mobilia della stanza valeva due volte la sua casa come minimo, poggiò Kaito sul letto e gli tolse semplicemente le nuove scarpe che già sembravano vecchie.
Ichigo carezzò i capelli di Kaito e disse: Perché hai rischiato così tanto per me?
Ichigo poi si girò, si tolse anche lui le scarpe e il minimo indispensabile e si mise al letto.
Poi sentì da Kaito che aveva una voce molto assonata: “Perché ti voglio bene..”
Ichigo: Cosa hai detto? Kaito?
Ma Kaito era tornato a dormire come un angelo
Ichigo sorrise ma gli scese anche una lacrima.

Mentre sullo sfondo erano scomparsi Ichigo e Kaito, Lily sentì la voce di Hannah da dietro: Aveva ciò che doveva avere sul palmo?
Lily: Si, si è risvegliato il suo potere e ad Alcisus avrà molte risposte
Hannah: E noi avremo il quadro completo
Lily: Non c’è altro modo per..
Una guardia arrivò all’improvviso: Signora Arluan il governatore vuole invitarla a cena se possibile
Lily: Gli dica che ho già mangiato oggi
Uscì all’improvviso il governatore e le chiese: Almeno le posso chiedere di bere un bicchiere di vino insieme?
Lily fece un sorriso di circostanza e disse: Certo. Volentieri.
Hime: Se vuole venire anche la sua serva..
Hannah: No, figuriamoci, non vorrei mai disturbare la mia signora in un colloquio con un nobile come lei,anzi colgo l’occassione per ringraziarla infinitamente della stanza che mi avete concesso accanto a quella della mia signora, è davvero troppo bella per una come me.
Lily: Non la ascolti, si sminuisce sempre
Hime: Allora, le auguro una buona notte, signora Hannah.
Hannah le ringraziò e vide Lily entrare in una grande sala insieme al governatore.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Storie del passato ***


~~Cap 8 – Storie del passato

Lily aveva delle capacità persuasive sovrannaturali ma il governatore Hime non era certo una persona facilmente ingannabile, gli aveva già fatto dimenticare per quel giorno il colpo al cuore subito dal venditore dei fiori, Halus.
In fondo era solo una chiacchierata informale, eppure temeva che Hime volesse chiedere qualcosa, sapeva di avere un certo tipo di fascino e una capacità dialettica non indifferente, e sapeva che anche Hime era colpito da lei, tuttavia aveva sempre notato anche un substrato di diffidenza da parte del governatore.
Per fortuna loro bevevano come gli umani e bere vino, non faceva differenza, anzi a Lily piaceva molto, sperava solo fosse vino di qualità.
Quando Lily entrò in quella grande sala vide un tavolo molto lungo, Hime la invito a sedersi a capo tavola e come un signore sposto la sedia per agevolare la seduta della signora Arluan.
Hime: Mi sono permesso di scegliere personalmente il vino, è il vino più prestigioso di tutto il continente, o forse il secondo più prestigioso, non ricordo.
Lily: Sarà sicuramente buonissimo
Hime: Spero proprio che le piaccia
Detto ciò Hime sollevò da un punto del tavolo una brocca dorata e servì personalmente il vino a Lily.
Lily: Che onore essere servita dal governatore in persona
Hime: È il minimo. Nessuna guerra con Hurdan e adesso ho evitato di giustiziare un innocente e di rinchiuderne un altro
Lily: Andiamo, per la guerra ormai è passato tanto tempo e per quanto riguarda oggi, mi sono solo trovata nel posto giusto al momento giusto
Hime: Pare che la sua vita sia condizionata da questo elemento
Lily: Cosa intende dire?
Hime: Beh, si, insomma, pare che lei fosse una povera orfana, è una fortuna che la abbia adottata una famiglia nobile come gli Arluan, considerato che erano anche i governatori, è un vero peccato che poi dopo pochi mesi siano morti, eppure trovare informazioni su una figlia adottata è quasi impossibile
Lily bevette una buona parte del bicchiere di vino abbastanza nervosamente, Hime lo notò, poi Lily parlò
Lily: Mi sta dicendo che ha cercato informazioni su di me?
Hime: Voglio semplicemente sapere con chi sto parlando solitamente, il fatto di non trovare notizie su una Lily Arluan è molto strano e questo rende solo ancora più affascinante la sua figura se possibile
Lily: D’accordo governatore ma questo mi rievoca alla mente quell’incidente in carrozza, è terribile,..io..vorrei solo godermi il suo ottimo vino.
Sul vino non mentiva, era molto buono, aveva un retrogusto fruttato che lei trovava al limite del sublime. Ma sul resto la voce spezzata era molto falsa, non poteva né sarebbe riuscita a piangere ma sperava di avere impietosito Hime.
Hime: D’accodo signora Arluan sono stato indelicato, ma facciamo così mi conceda di raccontarle una storia che ha delle similitudini con la sua.
Lily non doveva essere sospetta: D’accordo, mi dica pure, anche se ho finito il vino e forse è anche un po’ tardi
Hime si alzo e riempì di nuovo il bicchiere di Lily: La prego, rimanga almeno fino alla fine della storia, le prometto che è breve
Lily si limitò ad annuire e a sorridergli, poi prese elegantemente in mano il bicchiere
Hime: Dunque la protagonista di questa storia è una bambina povera che vagava per una città, improvvisamente questa bambina sembra essere notata da due signori che decidono di venderla, fortuna vuole che la bambina venga notata niente meno che dal governatore della città e da sua moglie. Ma purtroppo i signori notavano delle stranezze in quella bambina e loro non erano da meno, fuori da casa erano perfetti ma dentro, beh, malmenavano i figli, compresa la piccola e pare che il padre di famiglia abbia fatto anche l’inenarrabile sulla bambina.
Poi un giorno la famiglia non si fa più vedere, i giorni passano, alcuni soldati entrano nella casa privata del governatore e trovano la casa piena di sangue, il governatore e sua moglie erano solo lontanamente riconoscibili e purtroppo anche i bambini erano stai uccisi, tutti meno la bambina che non si trovò e fu data per morta. Ma qualcuno sostiene che la sanguinaria assassina che si aggirava per le città limitrofe in quegli anni fosse quella bambina.
Lily: Mi scusi governatore ma io noto pochissime similitudini con la mia storia
Hime: Certo, ha ragione signora Arluan, ma vede anche della sua vita da bambina ad un certo punto si perdono le tracce, le stesse notizie sull’incidente sono fumose, non faccia quella faccia, lungi da me insinuare qualcosa, le ho solo raccontato una leggenda, forse un po’ macabra per una signora?
Lily: No, no, era interessante, non la avevo mai sentita,…il sole è calato da un pezzo, governatore, domani devo partire per Chao.
Hime: Avete bisogno di un accompagnatore domani?
Lily: No, la ringrazio, sa, preferisco viaggiare da sola.
Hime: Come preferisce, allora le auguro una buona notte signora Arluan, è stato un onore averla ospite anche se per così poco tempo
Lily: L’onore è  stato mio governatore
Lily non vedeva l’ora di uscire da quella stanza
Hime: Ah, signora Arluan. La bambina della leggenda si chiamava come la sua serva, Hannah.


Lily bussò nella stanza di Hannah, non ricevette risposta, andò nella sua stanza e la trovò là.
Lily: Ah, sei qui, mi stavo preoccupando
Hannah: Signora, sta bene?
Lily: Si, si, sto bene.
Lily si avvicinò ad un mobiletto dell’acqua, oltre alla brocca d’acqua, c’era fortunatamente quello del vino, non si poteva dire che Hime non si preoccupasse degli ospiti, riempi il calice e bevve tutto in una volta, era proprio il vino prestigioso appena assaggiato.
Hannah: Signora Arluan che le è successo?
Lily: Il governatore sa troppe cose..sul passato.
Hannah: Vuole che me ne occupi?
Lily: La storia del mercante di fiori passerà sottotraccia, ma se il governatore morisse entreremmo persino noi nei sospettati, non possiamo permettercelo, domani ce ne andiamo.
Hannah: Allora, io torno nella camera affianco, per qualunque cosa..

Ma Lily afferro la mano dell’amica e poi la abbracciò: Dormi con me oggi Hannah
Hannah si stacco delicatamente dall’abbraccio, la guardò negli occhi, sorrise e disse: Va bene, Lily.


 
Ormai Hurdan non era lontana, erano passati 2 giorni da quando avevano lasciato Bourabia, ogni volta che si accampavano era un rischio, Vicies era lontano? Aveva intuito che loro stavano facendo il percorso delle città? Questo pensava Ichigo Usaka dopo aver appena finito di schivare i colpi di Kaito col bastone, il loro allenamento era ripreso e quel giorno era migliorato rispetto ai precedenti, Kaito lo avrebbe colpito solo 3 volte in un’ora. Ichigo decise di fare un passo avanti
Ichigo: Kaito, da domani puoi non dirmi dove mi vorresti colpire, voglio vedere se riuscirei a prevedere le tue mosse senza sapere da dove mi colpiresti.
Kaito: Ma adesso posso anche colpirti?
Ichigo: No, non voglio morire
Kaito non capiva: Ma non lo farei mai
Ichigo: Già, non volontariamente, ma devo sempre spiegarti tutto? Disse esasperato, poi continuò: E ora muoviamoci, più stiamo fermi in un posto, più è probabile che Vicies o i suoi ci scovino.
Kaito: Ichigo?
Ichigo: Si?
Kaito: Posso chiederti perché Vicies ti odia?
Ichigo: Il perché, già, bella domanda. Me lo chiedo anch’io.
Kaito: Uhm?
Ichigo: Che ne dici se ti racconto come ho conosciuto Vicies? Ti va?
Kaito: Si, mi interessa, grazie.


Un giorno, avevo 7 anni, fui circondato da alcuni giovani lord di 2 anni più grandi di me, volevano punire la plebaia, così mi definivano, per aver picchiato uno di loro il giorno prima che stava maltrattando una bambina. Io avrei combattuto, ma erano 5 e avrebbero senz’altro avuto la meglio ma non c’è ne fu bisogno, arrivò Vicies, anche lui aveva 9 anni.
Vicies: Cosa sta succedendo qui?
Bullo 1: Stanne fuori Vicies, a meno che tu non voglia unirti a noi e punire questo plebeo.
Vicies: Facciamo così, facciamo un 2 contro 5, io e lui contro di voi
Bullo 1: Vuoi aiutare un plebeo?
Vicies: Sempre meglio dei codardi
Bullo 1: Non finisce qui! Andiamo ragazzi
I giovani lord se la darono a gambe, si, intendo dire scapparono, io mi avvicinai a lui e lo ringraziai
Ichigo: Ciao, grazie per prima, piacere, io sono Ichigo
Gli porsi la mano e lui ricambiò con vigore
Vicies: Figurati, piacere mio, anche se mi sarebbe piaciuto di più dargli una lezione
Mi disse sorridendo e anch’io sorrisi
Ichigo: Tu sei un lord?
Vicies: Si, è un problema?
Ichigo: No, sei diverso dagli altri.
Vicies: Grazie
Ichigo: Vuoi vedere un posto che conosco solo io?
Vicies: Sì, mi piacerebbe, ma io conosco tutta la città
Ichigo: Ma infatti, non è in città, è quasi sera, è il momento adatto.
Vicies: In realtà dovrei tornare…
Ichigo: Come vuoi..magari un’altra volta
Attesi un poco, lui si girò per andarsene, poi si rigirò, io ero rimasto fermo, lui sorrise, “mi hai convinto” mi disse.

Andammo nella boscaglia là vicino
Vicies: Ma io sono già stato qua, al centro di questa boscaglia c’è un lago, ammetto che in pochi..
Rimase a bocca aperta, vide i lucini, animali che uscivano dal lago ogni sera dopo il tramonto ed emanavano luce di un verde smeraldo.

Da quel giorno divenimmo inseparabili, eravamo quasi sempre insieme, a patto che i suoi non lo venissero a sapere, stranamente anche mia madre era in apprensione, probabilmente per il divario sociale, ma io non ero un servo e lui non era il figlio del governatore, non ancora, in realtà. E anche se lo fosse stato non ce ne saremmo curati o almeno così pensavo io. Quando volevamo stare soli, andavamo in quel posto, in breve tempo lui seppe tutto di me e io  tutto di lui, lui non amava molto suo padre ma amava tantissimo sua madre, soffriva del suo amore quasi per niente ricambiato, se non qualche raro gesto di affetto che lui mi raccontava nei minimi particolari, e io, non avendo mai conosciuto mio padre entrai subito in empatia con lui e quel minimo affetto raccontato da lui, beh, era come se rendesse partecipe anche me.
Certo sia io che lui avevamo altri amici, tra cui uno dei miei più cari era Amon ma posso dire tranquillamente che allora Vicies era il mio migliore amico.
Poi tutto cambiò, quando il governatore, il padre di Vicies, si insidio come tale, io avevo 11 anni e Vicies 13, il giorno prima parlammo del mio timore sul nostro rapporto e lui mi rassicurò  che non sarebbe cambiato niente. Invece so solo che da quel giorno sua madre non ci fu più nella sua vita, se ne andò via e non tornò e so anche molto bene che da allora mi odia.

Notai ben presto che quelle rare volte che lo incrociavo sentivo occhi di disprezzo, così un giorno mi avvicinai e quando fui a un metro da lui, lui sguainò la spada e disse: Se ti avvicini un’altra volta, io ti massacro
Ichigo: Vic..
Vicies: Non dire il mio nome, sporco plebeo.
Con questo mi ferì profondamente ma lo disse solo per allontanarmi, se avesse voluto avrebbe potuto scatenarmi contro tutti i suoi coetanei lord che pendevano dalle sue labbra con uno schiocco di dita ma non lo fece mai.
Io avrei voluto parlargli ancora,  ma temevo la sua reazione, fino a quel giorno, da allora lo odiai anch’io.
Erano passati 2 anni, io avevo 13 anni e lui 15, io crescevo sano e forte, ma mai quanto lui, quel giorno, nella piazza più importante della città di Roscow era stato organizzato un mini torneo, in realtà non c’erano iscrizioni, una persona diceva chi voleva sfidare, se l’altra persona c’era tra la folla ed era d’accordo partiva la sfida. Con somma sorpresa di tutti e di me più di tutti tra quella folla c’era Vicies e quel girono disse: Io voglio sfidare Ichigo Usaka! Io non risposi subitaneamente ma non ero un codardo e volevo delle risposte, così dissi: ci sono! Ma accetto solamente che se vinco mi dici perché mi odi!
Vicies: Per me va bene
La folla specie spazio al centro.. fu un massacro, era velocissimo, fortissimo, ogni suo pugno mi avrebbe mandato a terra se non avessi fatto una resistenza mostruosa, finché non colsi uno spazio scoperto e boom! Riuscì a colpirgli la guancia destra, la folla esultò ma Vicies rispose a quel pugno con foga, mi buttò a terra in pochi secondi, poi due pugni in faccia che mi fecero sputare del sangue e io dissi una frase che oggi probabilmente non direi: Vi..cies, amico mio.. , quello lo fece infuriare, mi tirò un altro pugno ma più forte.. so solo che mi svegliai 5 giorni dopo tutto incerottato a casa mia, beh, mi è andata bene in fondo.
 Da quel giorno ho odiato Vicies tanto quanto lui ha odiato me o almeno così credevo, quello che ha fatto due settimane fa a Roscow io al posto suo non lo avrei mai fatto. Quanto mi può odiare e perché?


Ichigo era assorto nei suoi pensieri, da cui fu destato dallo sbadiglio di Kaito
Ichigo: Ti ha annoiato la mia storia, eh?
Kaito: No, certo che no, è solo un po’ triste. E io sono un bel po’ stanco.
Ichigo: Guarda davanti c’è una piccola distesa di vegetazione, dopo di ché saremo alle terme di Hurdan e all’entrata della città. Se troviamo un posto dentro questa piccola distesa, magari ci accampiamo e dormiamo, tanto oramai è notte.
Così fecero, trovarono un posto abbastanza confortevole, Ichigo aveva  a portata di mano la spada nel caso di presenza di animali feroci.
Kaito: Chissà se vedremo i lucini qua..
Ichigo: Sulla mappa non è segnato un lago e poi oramai è troppo tardi, loro si fanno vedere subito dopo il tramonto
Kaito: Magari un giorno andremo dove si vedono, insieme. Buona notte Ichigo.
Ichigo: Not…
Cosa? Si è già addormentato? Pensò Ichigo, vedendo divertito il suo amico dormire profondamente, decise anche lui di chiudere gli occhi e rispose a bassa voce alla affermazione di Kaito: Si, che ci andremo, te lo prometto.  

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Le terme di Hurdan ***


~~Cap 9 – Le Terme di Hurdan

Ichigo si svegliò all’alba, vide l’amico dormire ancora profondamente, non sarebbe stato facile svegliarlo. Ichigo toccò prima la spalla di Kaito scuotendolo un poco e chiamandolo, ma niente, alzò un po’ la voce e lo scosse un po’ più forte: Ehi, su, svegliati dormiglione!!
Ma  non ricevette nessuna risposta, allora lo prese per entrambe le braccia e lo scosse chiamandolo
Improvvisamente Kaito sbadiglio e si stiracchiò, poi finalmente aprì gli occhi: Oh, ciao Ichigo
Ichigo: Non mi dire che ogni giorno ti dovrò svegliare io in questo modo da ora in poi
Kaito: Perché? Come mi hai svegliato?
Ichigo: Non ti sei accorto di niente, eh?
Kaito: Uhm?
Ichigo: Lascia stare. Comunque, ora incamminiamoci, la distesa di vegetazione non dovrebbe essere troppo grande, ma stiamo attenti, non si sa mai che troviamo animali sconosciuti e pericolosi.
Kaito: Ah, Oba-Chan mi ha parlato molto degli animali, i cavalli, i cani, i gatti, li ho anche visti a Roscow, siamo stati anche sopra ad un cavallo, ricordi?
Ichigo: Già, come potrei dimenticarmi di quel traditore? Del resto era il cavallo di Vicies..
Kaito: Spero stia bene
Ichigo: Già.., comunque a parte questi animali? Ti ha parlato di altri?
Kaito: Si, si, ma purtroppo ricordo poco.., gli uccelli
Ichigo: Sei molto generico, lo sai, vero?
Kaito: Sicuro! È una cosa bella, vero?
A Ichigo scappò una risata, poi scosse la testa e disse ad alta voce: Non ci credo!
Kaito: Dai, che vuol dire?
Ichigo: Diciamo solo che di uccelli ce ne sono tanti nel mondo.
Kaito: Ah! Ma generico quindi che vuol dire?
Ichigo: Lascia perdere, te lo spiego dopo, siamo arrivati in uno spazio abbastanza libero da alberi e arbusti, fermiamoci un po’ qui.
Ichigo poi lanciò un ramo abbastanza lungo che aveva raccolto poco prima a Kaito che lo prese senza difficoltà
Kaito: Ok, allora stavolta non ti dico dove vorrei colpirti?
Ichigo: Esatto, proviamo!

1 ora dopo
Ichigo: Ah, sto andando male, mi avresti colpito centinaia di volte!
Kaito: No, sei stato bravo! Saresti riuscito a preve..dire le mie mosse più volte
Ichigo: Già, forse dovrei essere un po’ meno pignolo con me stesso, ma vorrei anche diventare più forte, se dovessi scontrarmi con Vicies non basterebbe schivare qualche colpo. Comunque prevedere.
Kaito: Ok, basta parlare, ricominciamo!
Ichigo: Ci hai preso gusto! Avanti, allora!

Ad un certo punto pochi minuti dopo Kaito si distrasse vedendo una cosa che non aveva mai visto passare da un albero all’altro usando le braccia. Nel medesimo momento stava per colpire in faccia Ichigo che fortunatamente riuscì a schivare il colpo.
Ichigo: Ma sei impazzito?!?
Kaito si accorse di aver quasi colpito il suo amico: Scusa! Pero, bravo, lo hai schivato!
Ichigo: Già, fortunatamente, ma perché guardavi da un’altra parte
Kaito indicò uno degli alberi dietro Ichigo: Guarda! Che animali sono quelli?
Ichigo si girò e vide delle scimmie rosse dalle tre braccia accumularsi sugli alberi: Oh, no!
Kaito: Che c’è Ichigo? Sono belle, che animali sono?
Ichigo: Le scimmie rosse dalle tre braccia, animali tipici di distese di vegetazione ben più ampie di questa, o almeno così pensavo, sono altamente territoriali
Kaito: Territ..cosa?
Ichigo: Dobbiamo fuggire
“iiiihhhh”, urlavano le scimmie in un coro che aveva del macabro e inquietante, nel frattempo si avvicinavano sempre di più.
Ichigo prese la mappa velocemente e respirando in maniera più affannosa intuì che la strada era sempre dritta per uscire nella direzione di Hurdan
Ichigo: Presto, scappiamo!
Kaito: Ma perché?
Mentre Kaito diceva quelle cose, fu preso da una delle scimmie con un braccio che lo sollevò e lo porto su un albero e poi su un altro.
Ichigo: No, Kaito!
Kaito sul momento rise, ma presto capì che non era una cosa buona visto che più scimmie si avvicinavano a lui e cercavano di morderlo.
Il loro morso era abbastanza forte, Kaito dopo due morsi in cui sentì il dolore capì la preoccupazione di Ichigo che era arrivato la sotto l’albero dove la prima scimmia lo aveva portato. Kaito iniziò a usare le maniere forti, tirò un paio di pugni a due scimmie che furono scaraventate da qualche parte, questo però stava rendendo le scimmie più aggressive, decise di cambiare registro, poi vide una scimmia che stava prendendo di mira Ichigo e gridò: Scansati Ichigo!
Ichigo si scansò ma mentre Kaito allertava l’amico venne morso violentemente da due scimmie una al braccio e una alla schiena e uscì del sangue, una persona normale sarebbe morta da tempo. Kaito però all’improvviso sentì di nuovo quella forza particolare nel palmo della mano e toccò una delle scimmie ma lo fece con delicatezza e disse: Io non voglio farvi del male!!!
Pensava che la scimmia fosse scagliata chissà dove, invece si calmò e subito dopo anche tutte le altre scimmie rosse là vicine.
Kaito e Ichigo rimasero sorpresi. Kaito scese dall’albero delicatamente, si diede uno sguardo d’intesa con l’amico e a passo svelto uscirono dalla distesa della vegetazione mentre più scimmie sugli alberi ancora li osservavano anche se senza più intenti “bellicosi”.

Una volta usciti entrambi tirarono un sospiro di sollievo, anche se c’era dopo un breve prato verde, un ingiallimento del prato e poi di nuovo la zona desertica, Kaito ne approfittò per mangiare i pochi fiori presenti sul prato e tornò in piene forze, nel frattempo poco dopo usciti dalla distesa di vegetazione Ichigo lo aveva medicato con quel poco che si era portato per le emergenze, ma le ferite erano poco gravi e tra le altre cose Kaito sembrava anche rimarginare le ferite in minor tempo di quanto avrebbe fatto lui o chiunque avesse conosciuto con quelle ferite, per quanto piccole.

Fecero ancora poche strade e poi trovarono un edificio maestoso e grande posto subito prima dell’ entrata della città di Hurdan praticamente, erano le terme di Hurdan, non c’erano dubbi, era ben scritto nell’insegna.
C’erano due ragazze vestite in maniera abbastanza sobria ma con dei veli che davano un qualcosa di provocante. Ichigo pensava che a loro due non avrebbe fatto male un bagno, termale sarebbe andato ancora meglio, ma per quanto ne sapeva era riservato alla gente più ricca di Hurdan. Stava per aggirare il palazzo, quando le due ragazze bisbigliarono qualcosa e li chiamarono: Ehi, voi due!
Ichigo: Dite a noi?
Una delle due ragazze rispose affermativamente, Ichigo si avvicinò e lei gli disse: Perché non entrate? Oggi facciamo entrare tutti gli avventurieri stranieri e voi ne avete l’aspetto. In realtà facciamo entrare i viandanti stranieri in generale sorrise delicatamente la ragazza.
Ichigo ne era affascinato ma al contempo sospettoso, tuttavia Kaito era entusiasta
Kaito: Dai, entriamo!
Ichigo bisbigliò a Kaito: E se fosse una trappola?
Kaito guardò il ragazzo rosso con gli occhi dolci, Ichigo sconsolato disse alle ragazze: Va bene, accettiamo l’invito!
Kaito fece i salti di gioia
Ichigo: Almeno sai cosa sono delle terme?
Kaito: Si, mi hai detto tipo un bagno caldo, come quello che mi ha fatto Oba-chan
Ichigo: Beh, non proprio
Kaito: So che a te sarebbe piaciuto andarci, e ciò che piace a te piace anche a me.
Ichigo scompigliò i capelli del piccolo con un gesto affettuoso, quando entrarono accompagnati dalle due ragazze rimasero a bocca aperta


Intanto nella città di Hurdan arrivò un messaggero nella stanza del governatore della città, Yogo.
Yogo: Mhmhmhmh, dunque sono arrivati, hanno scelto il percorso cittadino, Vicies mi aveva avvertito che poteva essere così. Ricordatevi che l’obiettivo è catturare il ragazzo rosso, Ichigo, il ragazzino che lo accompagna pare sia fuori dal normale, uccidetelo.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Veleno ***


~~Cap 10 – Veleno

Il governatore di Hurdan, Yogo aveva manie di onnipotenza, voleva per prima cosa conquistare Bourabia, perciò oltre che temere Vicies, aveva accettato di aiutarlo per poi dichiarare guerra a Bourabia e avrebbe avuto l’aiuto di Vicies, se fosse riuscito a catturare il ragazzo rosso, ne era sicuro.
Con Vicies al suo fianco, non ci sarebbe stata più nessuna ragazzina a fargli cambiare idea, nessuna Lady Arluan a fargli fare pace. Con Vicies al suo fianco non ci sarebbero stati effetti collaterali.

Yogo era un uomo sulla sessantina, era alto 1 metro e 70, aveva i cappelli grigi e lunghi fino alle spalle e la caratteristica che lo contraddistingueva era il pizzetto lungo grigio e un po’ arricciato che soleva accarezzare. Oltre a quello era vestito con una tunica elegante, ogni giorno la cambiava ma non poteva mai mancare una collana d’oro pesante ma soprattutto la corona decorata in oro sulla testa. Yogo era decisamente un uomo narciso e megalomane.
Mentre accarezzava il suo pizzetto disse al suo messaggero: Si, l’idea di avvelenare il ragazzino biondo con del cibo mi piace, offrite del cibo agli ospiti delle terme, a lui avvelenato, mhmhmhmh.

Alle terme intanto…
Kaito appena entrato si era spogliato in un batter d’occhio ed era saltato nell’acqua termale, non teneva vergogna, pensò Ichigo, per fortuna per il momento c’era una vasca riservata a loro, altri ospiti erano in vasche più lontane, così anche Ichigo, più in disparte si spogliò, mise i suoi indumenti e la spada vicino a se sul bordo della vasca e entrato nell’acqua si rilassò, l’acqua calda lo avvolgeva, dei piccoli getti arrivavano dal fondo della vasca e gli solleticavano piedi e gambe dolcemente. Chiuse gli occhi e si godette il momento, fino a quando non ricevette uno schizzo d’acqua forte in faccia, era Kaito.
Quando ero nella vaschetta di Oba-chan lo facevo sempre, è cosi divertente! Disse un divertito Kaito
Ichigo: Dai, smettila! Non facciamoci riconoscere.
Kaito: Ma che sto facendo di male? Disse buttando altra acqua ad Ichigo
Ichigo: Per favore!
Poi arrivarono due donne con dei vassoi, c’era del cibo al loro interno, frutta per lo più.
La prima donna parlò dicendo: Questo è per lei, signor..?
Ichigo. Disse il ragazzo
La donna continuò: La preghiamo di prendere qualcosa
Ichigo: c’è anche questo servizio? Pazzesco! Ok, prendo solo questo grappolo d’uva
La donna meravigliata disse: Solo questo? Ne è sicuro?
Ichigo: Già, per ora sì.
La donna: Come desidera
Lascio il vassoio e si allontanò
L’altra donna invece disse: E questo cibo è per lei, signor..?
Ichigo: Lui è Kaito ma non mangia
La donna: Come? In che senso? Magari poi gli verrà fame
Il ragazzino rispose: No, io non mangio frutta, e nessun altro tipo di cibo consueto, io riesco a digerire solo fiori, mangio solo quello.
La donna esterrefatta: Fiori?
Kaito: Già
La donna si allontanò in fretta e in furia dai ragazzi e uscì dalle terme, Ichigo pensava che ci fosse qualcosa di strano
Ichigo: Kaito, tra poco dobbiamo andare.
Kaito: Perché? Non mi avevi detto che si poteva passare in altre vasche?
Ichigo: Prima di tutto non abbiamo tempo, devo salvare mia madre e ho un tempo limite prestabilito! Secondo, presto arriveranno altri clienti e non voglio farmi vedere nudo da dei sconosciuti e infine, c’è qualcosa che non mi convince.
Kaito: E cosa?
Ichigo: Non lo so, è una sensazione, percepisco un’atmosfera strana.

Nel frattempo la donna aveva comunicato il problema al messaggero che corse ad Hurdan fino al palazzo per riferirlo al governatore
Yogo: COOOOSA? Il ragazzino biondo non mangia cibo! Com’è possibile!?
Disse Yogo battendo i pugni sul tavolo che aveva davanti
Messaggero: Esatto, signore, pare che mangi solo fiori, cosa facciamo ora?
Yogo: Non lo so! Trovate dei fiori avvelenati, ce ne saranno in zona, no? Possibile che debba pensare tutto io?
Disse tutto questo in maniera concitata e la corona gli cadde per terra
Yogo: Oh, no! La mia corona! Ora dovrò pulirla per ore prima di rimettermela in testa. Eh,Tu, che fai ancora li impalato! Datti una mossa! Dobbiamo avvelenarlo nelle terme quella piccola peste!
Messaggero: Si, signore!

Alle terme..
Ichigo e Kaito avevano a disposizione delle asciugamani vicino alla vasca della loro taglia, li presero, Ichigo si cinse la vita e Kaito lo imitò. Ci volle un po’ di tempo per asciugarsi, ma una volta fatto, si stavano per rivestire, quando una donna addetta alle terme disse: Ma cosa state facendo? Ve ne state andando?
Ichigo: Eh, già.
Donna: Ma c’erano ancora tante vasche da farvi provare!
Ichigo: Sarà per un’altra volta. Disse mentre finì di vestirsi.
Mentre si incamminarono , la donna fermò per un braccio Ichigo, lui di girò
Ichigo: Perché ho l’impressione che vogliate trattenerci a tutti i costi per un secondo fine?
Donna: Ma no! Semplicemente volevo che voi beneficiaste a pieno delle nostre terme gratis.
Ichigo: A noi va bene così, grazie. Ora possiamo andare?
La donna rassegnata annui e sorrise falsamente: Tornate presto a trovarci!

Usciti dalle terme, corse verso di loro una ragazza sorridente con dei fiori viola, li porse a Kaito dicendo: Eccoti a te, Kaito, so che ti piacciono i fiori!
Kaito: Grazie mille! E detto questo li divorò
Kaito: Spero che ci rivederemo.
La ragazza annuì sorridendo, quando loro si allontanarono, lei parlò col messaggero, tutto il veleno di tutti i fiori avrebbe ucciso una trentina di persone..ormai era fatta..

All’entrata di Hurdan a Ichigo venne una strana sensazione, certo non se la aspettava come Bourabia, ma neanche deserta, non c’era neanche una guardia all’entrata e mentre iniziarono a camminare per le strade si vedeva solo qualche gente alla finestra che quando loro guardavano chiudevano subito le ante.
Ichigo pensò che ci dovesse essere per forza qualcosa di strano, poi riflettendoci pensò che fosse strano che quella ragazza sapesse sia dei fiori che il nome del ragazzino, non l’aveva vista alle terme, chi aveva potuta avvertirla? La donna che era uscita frettolosamente dalle terme poco prima forse?
Mentre Ichigo rifletteva sulle stranezze, Kaito fece dei versi di dolore
Kaito: Aaaaaaaaaaaaa!! Mi fa male qua! Indicò Kaito la zona dello stomaco
Ichigo: Che cosa? Ma quanto male?
Kaito: Ta..ant..o
Detto questo si mise sulle ginocchia e si accasciò a terra, iniziando a tremare e sudare freddo
Ichigo: Kaito, ehi, resisti, troveremo un dottore, un qualcuno che…
Non si era accorto che tante guardie lo avevano circondato, rimase shockato e stranito, poi..un uomo anziano con un pizzetto strano e una corona si avvicinò sorridente a lui.
Yogo: Fine del viaggio Ichigo Usaka!
Ichigo: E tu chi sei?
Yogo: Mhmhmhmh, sono il governatore di Hurdan, Yogo, e ti dichiaro in arresto!
Ichigo: Cosa avete fatto a Kaito?
Yogo: Mhmhmhm, muahhhahahaha, il ragazzino è stato così stupido da mangiare dei fiori avvelenati, tranquillo, morirà tra pochissimo tempo. Per sicurezza vi metteremo entrambi in cella, in due celle vicine ma separate, non si sa mai.
Ichigo si stava avventando furioso contro Yogo ma le guardie lo fermarono e lo trascinarono verso il palazzo
Yogo: Portateli ai sotterranei del palazzo, mi raccomando. Sono lieto di avervi come ospiti, ahahahahahah!!!
Ichigo mentre veniva portato via gridò: LA PAGHERAI PER QUESTO!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Via d'uscita.. alternativa ***


~Cap 11 – Via d’uscita..alternativa

Ichigo e Kaito furono trasportati nei sotterranei del palazzo del governatore e furono messi in due celle vicine, Kaito fu sbattuto nella cella privo di sensi. Ichigo era molto preoccupato e mentre era nella cella si stava maledicendo con se stesso, se solo fosse stato meno ingenuo..
Poi improvvisamente sentì uno sbadiglio dalla cella affianco, poi come se qualcuno stesse vomitando, e poi un rutto. Infine una voce a lui ben nota: “Forse ho mangiato troppo voracemente quei fiori, mh, però che buoni”
Ichigo: Kaito, sei tu?


Nel frattempo Yogo gongolava: Mhmhmhmh, Ahahahahah, sono un genio! Presto, va a avvertire subito Vicies che abbiamo catturato Ichigo.
Messaggero: Si, vado subito, ma dov’è  Lord Vicies?
Yogo: Che ne so io! Trovalo, no? Sicuramente sta facendo una di quelle strade fuori dalla città. Mhmhmhmhmhmhmhm, presto andrò a visitare i nostri ospiti, ahaha.


Kaito: Ichigo! Dove sei?
Ichigo: Son…
Kaito: Oh no! Sei un fantasma vero?
Ichigo: Ma ch..
Kaito: Oba-chan me ne ha parlato! Ma perché ti hanno ucciso? Come faro senza di te?
Kaito iniziò a singhiozzare, ma non uscì nessuna lacrima dal viso
Ichigo: Vuoi piantarla?
Kaito: Ma perché ce l’hai con me? Oba-chan mi ha detto che i fantasmi perseguitano chi odiano. Ah, Ichigo ma dove siamo?
Ichigo: Idiota! Non sono un fantasma, ci hanno catturato, io sono nella prigione affianco. Che sollievo che sei vivo!
Kaito: Ah! Quindi non sei un fantasma? Oh, sono contento.
Ichigo: Dobbiamo capire un modo di uscire da qui, siamo stati dei stupidi ad abbassare la guardia, il governatore di questa città ci ha ingannati e ha cercato di avvelenarti.

Poi improvvisamente sentirono scendere delle scale, era Yogo, si mise di fronte a Ichigo e iniziò a parlargli, non notò Kaito sveglio e in forma ormai.
Yogo: Bene, Ichigo, non so perché Lord Vicies abbia così tanto interesse per un plebeo come te, e neanche mi interessa più di tanto ma presto ti consegnerò a lui
Ichigo: Oh, quindi nonostante la corona d’oro e tutti gli ornamenti che porti addosso, sei soltanto un altro leccapiedi di Vicies
Yogo: Come Osi?!?
Ichigo: Se non puoi uccidere neanche un plebeo ricercato, beh, devi avere proprio poco potere.
Yogo: Mi vuoi provocare? Ti ho capito sai? Non devi essere stato molto amico del biondino se non ti dispiace che sia morto.
Ichigo sorrise, Yogo si volto spontaneamente verso la cella dove doveva esserci Kaito, vide una apertura ben evidente tra le sbarre della cella deformate.
Yogo: Co..cosa è successo? Dov’è il ragazzino?
Ichigo si spostò ad un angolo della cella e disse: Dietro di te
Yogo si girò e ricevette in un batter d’occhio un pugno in pancia  che lo scagliò all’interno della cella di Ichigo. Il governatore sbatte contrò il muro e svenne e la corona gli cadde dalla testa.
Ora anche Ichigo poteva uscire dalla cella.

Dato il trambusto causato le guardie che erano sopra le scale dei sotterranei scesero e videro Kaito e Ichigo fuori dalle celle, così dissero: Fermi dove siete!
Ma Kaito corse verso la guardia e con un pugno la stanò, l’altra stava scappando ma riuscì a tramortirla.
Ichigo: Ora come facciamo a uscire?
Kaito: Usciamo dalla porta
Ichigo: Ovviamente, ma non possiamo dalla porta principale, ci sarà una uscita secondaria..ma ho una fame da lupi, ho sbagliato a prendere solo poca uva alle terme, a me non volevano avvelenare.
Kaito: Ma che vuol dire avvelenare?
Ichigo: Beh, il veleno come minimo fa stare male chi lo prende come con i fiori che hai mangiato ma di solito è letale, ci sono vari tipi di veleno e solitamente sono sostanze naturali.
Kaito: Wow Ichigo! Quante ne sai!
Ichigo: Grazie! Anche se queste cose le sanno praticamente tutti. Ok, facciamo così, usciamo lentamente da questi sotterranei e facciamo meno rumore possibile, ok?
Kaito: Ok
Detto questo si avvicinarono dalla porta dei sotterranei aprendola molto lentamente, ma all’uscità trovarono 3 guardie che li videro sorpresi ma pronti ad attaccare.
Ichigo: Eh..salve..
Le guardie con le lance attaccarono, una di loro attacco Kaito che prese la lama della lancia con le sue mani e la spezzo, disarmò l’uomo e con la lancia ormai diventata bastone colpì prima una guardia e poi l’altra in faccia scaraventandoli abbastanza lontani
Nel frattempo l’altra guardia stava attaccando con la lancia Ichigo che però riuscì a disarmarla, la guardia allora sguainò una spada che era proprio quella che avevano sequestrato a Ichigo. Ichigo fece un sospiro di sollievo, in uno scontro abbastanza breve riuscì a disarmare ancora una volta la guardia e a puntargli la lancia al collo che indietreggiò fino a cadere col sedere a terra per il timore.
Ichigo: Dov’è l’uscita sul retro? Dimmelo o ma si sentì tirare la manica
Ichigo: Cosa c’è?
Kaito: Guarda!
Una marea di guardie li stava guardando, poi iniziarono a caricare
Ichigo: Sono troppi anche per te! E sono anche veloci!
Allora stavolta fu Kaito a prendere Ichigo per il braccio e a correre verso un posto non ben precisato
Kaito era velocissimo e essere trasportato da lui per Ichigo non era per niente facile, le gambe gli facevano male a correre a quella velocità e gli  veniva il mal di stomaco
Ichigo: Kaito, hai un pessimo senso dell’orientamento, rallenta!
Kaito: Non posso ci stanno inseguendo
Ichigo: Credo che gli abbiamo seminati. Disse il ragazzo rosso guardandosi indietro


Ma pochi secondi dopo videro delle guardie davanti a loro
Kaito: Ma non li avevamo seminati?
Ichigo: Forse queste sono altre
Sempre Kaito prese l’iniziativa, prese Ichigo per mano e corse, e per Ichigo ci fu un altro scombussolamento.
Ichigo: Hai idea di dove stiamo andando?
Kaito: No, ma troverò una via d’uscita.
Vide improvvisamente una porta a destra e disse: Ecco, secondo me da qui si va in una via di uscita.
E detto questo entrò prepotentemente nella stanza, era una stanza da letto
Ichigo: Di qua non si va da nessuna parte, è una stanza da letto
Kaito: Già
Poi sentirono una voce molto vicina, sembrava diretta verso la stanza
Concubina: Governatore, hai lasciato la porta aperta! Sto arrivando Toro!
Ichigo: Oh, cazzo! Dobbiamo nasconderci, presto!
Ichigo prese Kaito per mano e si misero dietro ad una tenda di color ocra, quindi non avrebbe dovuto trovarli
La Donna si spogliò completamente nuda ma non vide il governatore: Ahahaha, oggi facciamo il gioco del nascondino governatore?
A Ichigo sembrò strano che il governatore facesse dei giochetti erotici, anche se pensando al personaggio non avrebbe dovuto meravigliarsi. Intravide la donna cercare sotto il letto, pensò per un attimo di uscire lentamente e fuggire ma poi ci ripensò, quel piccolo movimento però bastò a muovere la tenda, cosa che la donna vide, poi la donna vide anche le scarpe di sotto la tenda.
Concubina: Ah, ecco dove sei, mi sa proprio che ti ho trovato Yogetto
Ichigo sussurrò a bassissima voce: No, no, cazzo
La donna con una sola mano scostò la tenda e disse: Eccot..
Poi urlò fortissimo: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!
E Anche Ichigo senza un motivo urlò: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!
Kaito non capiva, pensava si trattasse di un rito, comunque prese Ichigo per il braccio e corse, scapparono da quella stanza
La donna chiamo a gran voce le guardie!
Usciti dalla stanza, le guardie stavano già arrivando, Kaito prese delle scale e salì insieme all’amico che veniva quasi trascinato, Ichigo non solo faceva fatica a seguirlo per le scale ma era anche sconvolto di aver visto per la prima volta nella sua vita una donna completamente nuda!

Kaito e Ichigo arrivarono all’ultimo piano ed erano entrambi consapevoli di essere in trappola come topi, entrarono nell’ultima stanza in fondo all’ultimo corridoio di quel Palazzo gigantesco.
Ichigo: Cazzo! Lo sapevo che non mi dovevo far trascinare da te, lo vedi adesso non possiamo andare più da nessuna parte
Kaito si gratto la testa confuso dicendo: Già, mi sa che di qui non si va da nessuna parte
Sentirono le guardie dietro alla porta: Ehi, aprite, sappiamo che siete lì! Iniziarono a fare forza, la porta da lì a poco si sarebbe aperta
Ichigo: Cosa possiamo fare?
Kaito: Io posso affrontarli, sì sarebbe stato meglio affrontarli separatamente..
Ichigo: Ora saranno tutti, saranno perlomeno una sessantina, forse di più..
Kaito: Non è un problema
Ichigo: È pericoloso, no, sono troppo preoccupato
Kaito: Allora c’è solo un altro modo, ma forse è ancora più pericoloso e so che non ti piacera
Ichigo: Fai in fretta, di cosa stai parlando?
Kaito prese Ichigo e con due mani lo sollevo improvvisamente, poi corse verso l’immensa finestra che era presente in quella stanza.
Ichigo: Cazzo, Cazzo! No, combatti, lo preferisco…aiutooooooooo!
Kaito saltando ruppe la finestra e  da quell’altezza, poiché la stanza era affacciata sulle mura di Hurdan, con le braccia che tenevano Ichigo sollevato atterrò oltre le mura.
Kaito non si fece nulla ma fece una crepa sul terreno dove era atterrato, Ichigo..se la fece sotto.
Ichigo: Ahh…cazzo, me la sono fatta addosso, …fammi scendere. Pazzo scatenato!
Kaito: Ma Ichigo ha funzionato!
Ichigo: Zitto! Stai zitto! Ora prega che io trovi al più presto un cespuglio dietro il quale possa cambiarmi. E Lo zaino?
Kaito: L’ho tenuto sulle spalle da quando abbiamo visto quella donna, mentre voi gridavate, io ho riconosciuto il tuo zaino nella stanza e l’ho preso, non te ne sei accorto?
Ichigo: No, ero troppo sconvolto!
Kaito: E perché?
Ichigo: Come perché?
Kaito: Ichigo, hai i pantaloni bagnati.
Ichigo: Lo so!
Kaito: Ah, già, ma perché non ti cambi qui e ora?
Ichigo: Come perché? Non voglio farmi vedere nudo da te!
Kaito: E perché? Insomma io non cap….
Ichigo: Shhh…zitto! Non sei nelle condizioni di poter parlare
Ichigo si girò circospetto, prima che le guardie di Hurdan avessero capito la dinamica di ciò che fosse successo ci sarebbe voluto tempo e probabilmente di lì non sarebbe passato nessuno per ore
Ichigo: Ok, facciamo così, tu mi passi lo zaino e poi ti giri e ti rigiri verso di me solo quando te lo diro io, ok?
Kaito fece come Ichigo gli aveva detto, sentiva Ichigo borbottare qualcosa come: “Che schifo! E dire che mi ero da poco lavato!” e ogni volta che diceva posso girarmi con una insistenza al limite del sopportabile, riceveva un no secco e agitato del ragazzo dai capelli rossi.
Ichigo: Oh, va meglio così..puoi girarti
Kaito: Finalmente!
Ichigo: Senti, è tutta colpa tua!
Kaito: Ma Ichigo, siamo fuori da Hurdan, siamo riusciti a fuggire.
Ichigo: Si, almeno questo è vero, dunque, noi  continuiamo a seguire le mura, poi una volta finite le mura ci allontaniamo un po’ dalla strada principale caso mai ci sia qualche guardia di Hurdan a cercarci e poi prendiamo di nuovo la via diretta, quando saremò un po’ lontani da lì. Stavolta tu segui me, ovviamente!
Kaito: Ok..ma la prossima città è
Ichigo: Si, è Alcius

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Verso Alcius ***


~Cap 12 – Verso Alcius

Dopo due giorni di cammino erano ormai vicini ad Alcius, fortunatamente avevano trovato un piccolo villaggio poco lontano da Hurdan dove Ichigo poté rifocillarsi e prendere delle provviste per i giorni a venire.
In quei giorni si era allenato non solo a schivare i colpi che Kaito gli rifilava ma aveva iniziato anche a tentare di migliorare la tecnica di combattimento d’attacco, ma aveva pochi giorni e Kaito non lo poteva aiutare in questo se non schivando con imbarazzante facilità i colpi che con un ramo cercava di assestargli.
Ichigo in realtà se la era sempre cavata abbastanza bene nel combattere con le spade di legno, prima era solo un gioco, lo aveva fatto qualche volta anche con Vicies, perdendo sempre. Poi lo aveva trovato un modo utile anche per allenarsi e cosi anche da grandi si allenavano lui e Amon e stavolta era Ichigo a vincere quasi sempre. Ultimamente grazie al nuovo amico era diventato molto più bravo a schivare, se si fosse scontrato di nuovo con Vicies avrebbe fatto di tutto per stancarlo e poi colpirlo con forza, sperava di non doversi scontrare con lui, ma se fosse stato necessario per salvare sua madre lo avrebbe fatto e per quanto più debole di lui, avrebbe vinto.

Mentre  Ichigo pensava tutte quelle cose schivava i colpi di Kaito e per la prima volta dopo un’ora li avrebbe schivati tutti, certo Kaito avrebbe potuto lanciare attacchi molto più veloci ma ormai sapeva la velocità con il quale lanciarglieli ed erano comunque colpi più veloci di quelli che uno spadaccino normale avrebbe potuto performare. 

Ichigo era fiero di se e ricevette un sacco di complimenti da Kaito, cosa che lo fece sorridere e arrossare, poi decise di spiegare a Kaito un po’ la situazione che avrebbero trovato ad Alcius.
Ichigo: Kaito, stai attento, quello che ti sto dicendo è molto importante
Kaito: Starò attento
Ichigo: Come avrai certamente notato, le strade per le città in queste zone sono per lo più desertiche, in realtà noi abbiamo fatto la strada delle città per due motivi, una, come sai era perché per qualunque fuggitivo era la più improbabile e l’altra è perché per quanto sia più veloce passare per le strade laterali, ci sono molti più pericoli.
Kaito: Più pericoli?
Ichigo: Si, è vero, noi non ce la siamo visti bene ad Hurdan e non avremmo trovato quel tipo di pericoli facendo l’altra strada ma.. hai presente quando abbiamo passato quella piccola distesa di vegetazione con le scimmie rosse?
Kaito: Si
Ichigo: Ebbene, in quelle strade il territorio è molto diversificato, ci sono più specchi d’acqua, per quanto piccolissimi e ci sono due boschetti molto più grandi di quelli che abbiamo visto noi, uno dei due è chiamato addirittura la foresta incantata e pare che non  tutti quelli che passano di lì sopravvivano ma in fondo è solo una leggenda.
Kaito: Allora perché me lo dici?
Ichigo: Non so se troverai delle risposte ad Alcius e se poi ti convenga tornare con me a Roscow o meno, so solo che se salvo mia madre noi passeremo di lì e volevo che ti tenessi pronto nell’eventualità tornassi con noi.
Kaito: Ok
Ichigo: Ma in realtà ora ci dobbiamo preoccupare della località che ormai è vicina e non è detto che usciremo vivi di là.
Kaito: Alcius?
Ichigo: Già, ora è quasi il tramonto, cerchiamo un posto più adatto per dormire, dove accamparci, lì ti racconterò cosa troveremo probabilmente ad Alcius e come faremo a entrare nelle prigioni.


Nel frattempo Vicies era appena all’uscita della foresta incantata, in realtà era solo un bosco, quello che poteva tranquillamente affermare era che aveva perso tutti gli uomini che lo seguivano, per fortuna era riuscito a salvare il suo cavallo, subito al di fuori della “foresta” notò una casa, la cosa lo incuriosì, fu tentato di bussare, ma ormai Alcius era vicina, pensò fosse meglio galoppare verso Alcius, ma proprio in quel momento si aprì la porta di quella casa, un uomo molto robusto con folti capelli rossi e barba del medesimo colore lo fisso intensamente, aveva alla cinta un pugnale, Vicies aveva la mano pronta a sguainare la spada se necessario. Poi vide che l’uomo aveva una buona parte del corpo fasciata e a giudicare dalla qualità della fasciatura si era curato da solo.
Poi l’uomo parlò: Devo ringraziare lei e i suoi uomini se il gigalupo  è morto.
Vicies: A giudicare dalle ferite che quel gigalupo aveva già prima del nostro incontro e dalle sue immaginò che lei abbia avuto il suo ruolo.
Vicies aveva soddisfatto la sua curiosità e stava per andare verso Alcius ma l’uomo lo fermò dicendo: È quasi notte, vuole fermarsi qui? In segno di ringraziamento
Vicies si limitò ad annuire e legò il suo cavallo, si stava fidando di uno sconosciuto ma quello sconosciuto gli ricordava anche se inconsciamente il suo vecchio migliore amico. Poi disse: Io non voglio sapere niente della sua vita, e io non le dirò niente della mia, siamo d’accordo?
L’uomo annuì: D’accordo.


Ichigo aveva una tensione ben evidente, persino Kaito la percepiva, in verità anche il ragazzino biondo aveva un battito più accelerato del solito, qualcosa di simile a ciò che gli era successo a Bourabia, quando stavano per essere condannati.
Ichigo cercava di smorzare la tensione spiegando il piano di irruzione alla prigione di Alcius.
Ichigo: Scusa se te lo chiedo ancora, ma sei proprio sicuro di voler entrare nella prigione di Alcius insieme a me? Rischiamo la vita
Kaito: Certo, la rischieremo insieme
Ichigo: Se penso che all’inizio non ti volevo nemmeno con me.., tu invece non hai mai avuto dubbi.
Kaito scosse la testa: Mai
Ichigo: Ok, ora ascolta attentamente, la prigione di Alcius è narrata come una delle prigioni più tremende di Albadros, eppure il governatore di Alcius non ha per niente l’importanza degli altri governatori, anzi è un pupazzo di questi ultimi, ufficialmente è lui che gestisce le prigioni, ma in realtà la prigione è come una entità a se stante autogestita, quando un prigioniero è molto pericoloso lo mandano ad Alcius e qui a volte viene condannato a morte, quasi tutto è deciso da chi lo manda là. Se la prigione è gestita bene, beh, la città è praticamente non gestita, ho sentito che la povertà è ai massimi livelli, spesso si vede gente per strada che chiede dei San. Spero sia vero che portano dei mantelli stracciati e vecchi spesso come si dice.
Detto questo frugò nello zaino e ne prese due
Kaito: Ah, ecco perché in quei due villaggi hai comprato queste cose
Ichigo: Si, ho preso di proposito quelli già vecchi e usati oltre che grigi, ci confonderemo tra i poveri.
Kaito: E perché?
Ichigo: Ecco, ora ti spiego la parte più importante.


La lieve luce mattutina accarezzò il viso di Vicies che dormiva in un letto per la prima volta dopo giorni dalla partenza da Roscow, non riconobbe subito il posto dove si trovava e per un momento gli venne un sussulto, poco dopo si ricordò e respirò di nuovo tranquillamente. Si alzò e si legò i capelli lunghi e ondulati nel suo consueto codino, si mise le scarpe e uscì dalla stanza spoglia in cui si trovava e vide già pronto l’uomo rosso, aveva cambiato la fasciatura ma la ferita sotto era ancora ben evidente, forse avrebbe avuto bisogno di cure migliori ma a Vicies non doveva interessare.
Vicies: La ringrazio per l’ospitalità
L’uomo: Ho della frutta, se vuole prima di partire..
Vicies: Prendo una mela per il viaggio, mi basta per ora.
L’uomo: Io non so cosa e dove lei voglia andare ma non credo che sia niente di buono.
Vicies: Posso fare a meno delle sue sensazioni, la ringrazio per l’ospitalità ma niente di più.
L’uomo: Addio allora
Vicies: Addio
Vicies si lasciò quell’uomo e quella casa alle spalle, prese il suo cavallo, salì in groppa e andò verso Alcius.  


Ichigo e Kaito arrivarono nei pressi di Alcius, il momento tanto atteso era arrivato.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Irruzione! ***


~~Cap 13 – Irruzione!

Alcius sembrava quasi una città fantasma, la via principale presentava edifici bassi che si stagliavano a destra e a sinistra, poggiati alle basi di questi edifici erano presenti uomini e donne che chiedevano l’elemosina, proprio come era stato raccontato, loro erano vestiti come la maggior parte di quei senzatetto. La strada era simil-sterrata, proprio come quella che si trovava tra le città, niente in confronto alle strade di Bourabia , anche Hurdan aveva delle strade molto diverse, in fondo loro non avevano visto la vita di Hurdan, visto che non c’era nessuno nelle strade ma solo perché era una trappola di Yogo e dei suoi.
Alcius invece era proprio così, nessuna organizzazione, nessun tipo di vita, anche chi non era prigioniero, poteva definirsi alla stregua di un condannato se viveva ad Alcius.

Ciò che era ben evidente però,  e che si stagliava imponente di fronte a loro, era la grande prigione di Alcius, due guardie davanti alla porta, 5 piani di prigione con una torretta, come sarebbero entrati senza farsi notare? Ad Ichigo doveva venire al più presto un piano, rimanendo per strada così avrebbero dato nell’occhio.
Ichigo bisbigliò: Kaito, fai come me.
Ichigo si posiziono come i senzatetto che chiedevano l’elemosina, così Kaito lo imitò, ora che non erano più in mezzo alla strada Ichigo pensò ad un piano.
Kaito non parlava, era teso, non aveva la minima idea di cosa potesse centrare Alcius con il suo passato ma cercava di concentrarsi nel seguire il piano di Ichigo per aiutarlo e salvare la madre dell’amico.
Ichigo dopo circa mezz’ora : Ok, ce l’ho.
Disse qualcosa a Kaito e si mosse da solo verso le guardie che erano alla porta della prigione. Indubbiamente dalla torretta si vedeva bene tutta la città o comunque ciò che andava dall’entrata della città fino alla porta della prigione, in realtà Ichigo era quasi sicuro che dalla torretta il guardiano non potesse vedere ciò che era in prossimità della porta, l’angolazione non lo permetteva.
Ichigo si avvicinò alle guardie, una di loro si mosse verso di lui, era abbastanza sicuro che l’uomo della torretta non lo potesse vedere. Ichigo si prostro ai piedi della guardia
Guardia 1: Che fai barbone?
Ichigo: La prego, ho fame, qualche san, la prego!
La guardia rise e iniziò a prenderlo a calci, l’altra guardia rideva, Ichigo noto le chiavi alla cinta della guardia che lo stava prendendo a calci, improvvisamente un fulmine passò e colpì alla nuca le due guardie tramortendole, in realtà era Kaito. Il piano di Ichigo era  distrarre le guardie, in modo che Kaito senza farsi vedere le tramortisse, a quanto pare Kaito non aveva fatto mosse evidenti e la guardia nella torretta non lo aveva visto, Ichigo prese le chiavi, tremava, c’erano più chiavi, a cosa servivano? Doveva scoprirlo, una sicuramente per aprire la porta principale, dopo un po’ la trovò ed entrò insieme a Kaito. Lasciò socchiusa la porta.

Fortunatamente non c’erano guardie nell’immediata entrata, ma la fortuna più grande fu una piantina appesa al muro, vedendola non ne capiva il motivo, la struttura della prigione era molto semplice, il piano terra era costituito da stanze di vario tipo, Ichigo sbirciò una delle stanze e vide una sedia gigantesca e molto solida che accoglieva a stento un uomo che somigliava più ad una bestia che ad un uomo, muscolosissimo e che forse in piedi sarebbe stato di circa 2 metri e mezzo, qualcosa di mai visto, fortunatamente sembrava appisolato, sbirciando le altre stanze, qualcosa che assomigliava ad una cucina, e poi delle camere con più letti e alcune persone che stavano dormendo, probabilmente erano guardie che controllavano i prigionieri la notte, dovevano quindi sbrigarsi a liberare sua madre prima del tramonto, altrimenti li avrebbero senz’altro visti.
Le voci dicevano che nelle prigioni di Alcius, i criminali peggiori erano internati nel quinto piano, quindi temeva proprio che sua madre fosse là.
La struttura della prigione lo agevolava, c’era una scalinata, non era necessario passare da un piano all’altro ma tramite quella scala si poteva raggiungere il quinto piano direttamente, tuttavia tra il piano terra e il primo piano c’era una porta chiusa a chiave, lui in mano aveva delle chiavi, ne provò alcune ed ecco che trovo quella giusta, quindi capì il perché la guardia della porta aveva sei chiavi, una per la porta principale e le altre per quelle che immaginava dividessero le porte tra un piano e l’altro.
Ichigo era seguito come un ombra da un silenzioso Kaito, era strano trovarlo silenzioso ma era essenziale in quel contesto, Kaito lo sapeva e poi Ichigo glie lo aveva ribadito per tante volte, Kaito aveva seguito tutto alla lettera.
Presto arrivarono al quinto piano senza fare rumore e senza troppi problemi ed ora? Come avrebbero trovato la cella giusta?
Prima di entrare nel corridoio dove erano presenti le guardie osservarono nascondendosi la situazione e le sentivano parlare, dopo 20 minuti di discorsi che non portavano a niente, una guardia fece una domanda cruciale.
Guardia: Chi gestisce la cella della signora?
Guardia verso il centro del corridoio: Io, hanno messo questa pericolosa criminale proprio qui, anche se devo dire ha uno sguardo così innocente, ahahaha
Le guardie risero, un’altra delle guardie disse: tra 10 giorni deve essere giustiziata, speriamo che in questi giorni ci permettano di darle un po’ di piacere. Le guardie continuarono a ridere.
Ichigo mise con rabbia la mano sulla spada, pronto ad andare all’arrembaggio, ma Kaito lo fermò con la mano sulla sua. Ichigo si calmò, prese un profondo respiro e ragionò: la cella centrale era la dodicesima di ventiquattro, riuscì a contarle, ma come avrebbe fatto a distrarre le guardie.
Ad un certo punto una guardia smise di parlare e disse: Ho sentito un rumore.
Altra guardia: Che rumore hai sentito?
Guardia: Come se ci fosse qualcun altro oltre a noi.
Le altre guardie risero: Ma sta zitto! Nessuno arriva a questo piano, se non con le catene alle mani
Guardia: Io controllo..
Ichigo e Kaito erano fregati, la guardia stava andando verso di loro, poi per fortuna uscì un topo, che squittendo distrasse tutte le guardie che lo inseguivano e per un attimo si allontanarono dalla propria postazione, Ichigo corse lentamente verso la dodicesima cella e dopo un tempo che gli era sembrato una vita rivide sua madre che sgranò gli occhi quando lo vide, poi una guardia si girò: INTRUSO!!!
Ichigo: Kaito corri verso di me
Kaito corse verso la cella dove era presente Ichigo come un fulmine, aprì la cella della madre di Ichigo con le mani, le guardie si distrassero, così Ichigo potè con il manico della spada tramortirne due, poi combatté con le altre o meglio schivava i colpi
Kaito: Signora, rimanga dietro di me
Detto questo Kaito li tramortì velocemente tutti
Madre di Ichigo: Wow! Ma chi è lui?
Kaito: Sono Kaito, piacere
Madre di Ichigo: Oh, io sono Mizuki, piacere
Ichigo: Ehi, su, non abbiamo tempo, dal piano inferiore avranno sicuramente sentito del baccano, dobbiamo fuggire al più presto

Ichigo aveva ragione, appena usciti dalla porta del piano, scendendo le scale, alcune guardie del quarto piano li videro e li inseguirono ma Ichigo andando dietro Kaito e sua madre chiuse la porta del quarto piano dietro di sé con la chiave, adesso avrebbero dovuto trovare la chiave che apriva la porta. Fortunatamente dal terzo piano ancora non c’era fermento, ma presto le guardie dei piano avrebbero avvertito quelle dei piani inferiori, così scendendo le scale senza farsi sentire, Ichigo chiuse tutte le porte finché non arrivo alla porta tra il piano terra e il primo piano, avrebbe rallentato le guardie e avrebbero avuto il tempo di fuggire, Ichigo fece un sospiro di sollievo ma scendendo le scale Kaito si fermò con Mizuki dietro di lui, Ichigo alzò lo sguardo e vide ciò che non avrebbe voluto vedere
Uomo gigantesco: Oh, cosa abbiamo qui!
L’uomo alto due metri e mezzo muoveva il pugno chiuso verso la mano aperta sorridendo.
Erano davvero nei guai. 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Stesso sangue ***


~~Cap 14 – Stesso sangue

L’uomo gigantesco si chiamava Forb, nei primi tempi del suo arruolamento nella prigione era il flagello dei fuggitivi, il principale motivo per cui nessuno fuggiva da Alcius era lui, ne aveva fatti fuori decine, poi le difese della prigione negli anni si intensificarono e si sparse la voce di questo uomo grande quanto una montagna che aveva portato alla morte chi provava a fuggire.
Mizuki aveva sentito qualcosa di queste leggende ma non ci aveva dato troppo peso prima, pensava che non avrebbe mai rivisto Ichigo. Ora era terrorizzata, anche Ichigo era pietrificato. Persino Kaito non aveva mai visto un essere così ed era timoroso.
Forb rimase stranito nel vedere Kaito: Un bambino? Ahahaha. Vi faro a pezzi tutti in poco tempo, non pensate che mi faccia impietosire da un bambino.
Ichigo: Ho una spada, non mi sottovalutare.
Forb: Ahahaha, ti disarmerò con poco.
Kaito: Ichigo, Mizuki, lasciate fare a me, voi scappate, presto arriveranno le guardie.
Forb: Ahahahahahahahahahahahahahahaha, non ho mai sentito niente di cosi divertente. Vi fermero tutti e tre in un attimo
Forb aprì le braccia, effettivamente occupava tutto lo spazio e bisognava metterlo giù per poterlo superare.
Kaito non avrebbe dovuto sottovalutarlo, ne era consapevole.

Kaito subito corse contro Forb, gli arrivava a stento all’altezza della pancia, Forb tirò un pugno verso dov’era Kaito, ma il ragazzino lo schivò saltando poco prima dell’ impatto, il pugno di Forb incrinò il pavimento che colpì al posto del ragazzino. Nel frattempo Kaito col salto aveva raggiunto l’altezza della faccia di Forb e lo colpì con un calcio, l’uomo stava per cadere ma nel mentre prese la gamba di Kaito ancora in aria e lo sbatte contro il suolo, la parte del pavimento si ruppe.
Kaito rimase sorpreso e non riuscì ad alzarsi subito, al contrario di Forb che si avvicinava minaccioso.
Ichigo: Kaito!!!
Ichigo corse contro Forb con la spada ma l’uomo si fece ferire parzialmente il braccio che mise a difesa del corpo, sembrava avere un armatura al posto del corpo, poi tirò un pugno a Ichigo che fu scaraventato lontano, Mizuki subito corse da lui, non era niente di grave, Forb aveva tirato un pugno debole, era troppo concentrato sul ragazzino biondo ancora a terra. Mizuki e Ichigo sentivano le voci delle guardie in avvicinamento e sembravano un bel po’.
Forb rideva: Ahahah, adesso ti schiaccio moscerino!
Alzò il piede che avrebbe coperto buona parte del corpo di Kaito ma quando lo scese le mani di Kaito lo bloccavano, poi il ragazzino fece forza e riuscì a far cadere Forb, poi si rialzò.
Forb era più impressionato che mai ma si rialzò in breve tempo: Non pensavo che un bambino potesse essere così forte.
Kaito pensava di avere poco tempo e corse  ancora una volta contro Forb, stavolta lo toccò con quel palmo che aveva già steso quel mostro che avevano incontrato a Bourabia, Forb accusò il colpo e fu trascinato un po’ lontano ma non cadde, di nuovo Kaito tentò di colpirlo con il palmo ma stavolta non sortì nessun effetto, come se il palmo si fosse “scaricato”, Forb gli tirò un calcione forte ma Kaito non cadde, anzì fece una capriola e tornò alla carica, Forb fu colto alla sprovvista e Kaito tirò una raffica di pugni in pancia, Forb era esterrefatto e non riusciva a reagire, proprio in quel momento arrivarono le guardie.
Videro a bocca aperta tutti i pugni tirati a Forb e poi il calcio che Kaito tirò sotto al mento di Forb che misero il gigante fuori combattimento.
Kaito guardò con sguardo quasi assassino le guardie che rimasero pietrificate, Ichigo e Mizuki raggiunsero Kaito, poi uscirono tutti e tre dalla porta delle prigioni indisturbati.


Kaito, Ichigo e Mizuki erano euforici, le guardie che avevano visto Kaito mettere a tappeto Forb non le stavano neanche seguendo, era una fortuna che lo avessero visto, batterle tutte non sarebbe stato facile, nonostante la presenza del ragazzino biondo.

Tuttavia all’improvviso accade qualcosa di imprevisto.
Kaito sentì un tuffo al cuore e si fermò, Ichigo dopo un po’ si girò e disse: Kaito, perché ti sei fermato?
Ma non ricevette risposta, si avvicino leggermente preoccupato, da Kaito uscirono due lacrime, che caddero, si formarono due fiori a terra, poi si accascio al suolo anche lui, prima in ginocchio mise i palmi delle mani a terra e poi si accasciò definitivamente al suolo, sentiva solo in lontananza Ichigo chiamarlo preoccupato ma poi chiuse gli occhi mentre le lacrime continuavano a scorrere da sole.



In quello stesso momento vicino alle sponde a Nord del continente, in mare…:
Reg Myke stava vomitando l’anima, non ce la faceva più, soffriva di mal di mare e adesso che il mare era calmo e che erano quasi arrivati stava cedendo. Si, perché Reg aveva dovuto guidare la nave in direzione del continete di Erestron dal gran continente Jial, se avesse dovuto occuparsene il suo signore, non sarebbero arrivati neanche dopo un anno, ora la nave su un mare calmo andava da sola e lui stava sfogando il suo malessere.
Ogni tanto Reg si toccava istintivamente la testa, aveva un cappello, e quando non lo trovava per un attimo entrava sistematicamente nel panico, poi si ricordava che glie lo aveva “chiesto” il suo giovane padrone, Aegis.
Aegis infatti stava dormendo beatamente e stava coprendosi il viso col capello di Reg, così non lo disturbava il sole. Se lo guardava in quel momento vedeva il ragazzo dormire con una gamba leggermente piegata e  l’altra distesa e la schiena stesa sul legno del pavimento della nave era completamente rilassata, sperava che si fosse svegliato al più presto, svegliarlo era sempre stata una impresa.
Poi come se Aegis lo avesse sentito, sentì uno sbadiglio, poi vide il suo giovane signore stiracchiarsi e poi molto delicatamente con la mano destra toccarsi il cappello che aveva sugli occhi, lo alzò molto delicatamente per non avere l’impatto del sole così forte, per smorzarlo, ci riusì, provando comunque un certo fastidio, si mise poi a sedere e lanciò il cappello a Reg che lo prese al volo: Aegis, sei impazzito! E se fosse caduto in mare, sai quanto ne sono affezionato.
Aegis: Ma non è caduto, no?
Reg: Sempre l’ultima parola tu, eh?
Aegis non rispose e si alzò completamente, Reg si fermò a guardarlo. Aegis era un ragazzo all’apparenza abbastanza normale, alto circa 1 metro e 75 cm, capelli scuri a spazzola, occhi castani che potevano rilevare dolcezza e molta anche ma succedeva davvero di rado, chissà com’era prima di quel giorno? Si chiese per un momento Reg, poi tornò a scrutarlo, vestiva una giacchetta nera che gli copriva solo le spalle, come al solito, questo mostrava i suoi addominali non scolpiti ma evidenti, braccia muscolose ma non disadorne, e poi vestiva quei soliti pantaloni e le solite scarpe, tutto rigorosamente nero. 
Secondo Reg, nel complesso Aegis era bellissimo, distolse subito quel pensiero dalla sua testa e tornò a rimettere

Aegis: Siamo arrivati?
Reg: Ti sembra che stiamo sulla terraferma?
Aegis: Ah, già, ma..
Reg: Si, si vede il porto della città di Plius di Albadros, è lì che siamo diretti, manca poco.
Mentre Aegis aggiustava la cinta con la spada appesa, ebbe un sussulto al cuore e rimase bloccato, iniziò a lacrimare, cadde al suolo mentre una voce sempre più lontana lo chiamava: Aegis, Aegi..poi più niente mentre le lacrime scorrevano da sole.
 


In quello stesso momento, nella torretta di controllo di Alcius:
Hannah: Sta per accadere ciò che successe tanti anni fa, vero?
Lily: Lo senti anche tu?
Hannah: No, come potrei
Lily: La sensazione che il momento si stia avvicinando, appena sono arrivata qui l’ho sentita. Il posto è proprio questo

La guardia incosciente messa a controllo della torretta era stesa per terra.

Lily guardò dalla torretta, vide improvvisamente nella sua visuale Kaito correre insieme a Ichigo e ad una donna. Poi improvvisamente Kaito si fermò, Lily chiuse gli occhi capendo, un sussulto al cuore, come se fosse l’ultimo colpì Lily, lacrime le caddero dal viso, cadde per terra, vide Hannah, prima di chiudere gli occhi con le lacrime che scorrevano da sole.


Ichigo tentava di svegliare Kaito, ma senza successo. Non era preoccupato del fatto che non si stesse svegliando, ma non era mai accaduto che si fosse addormentato improvvisamente e soprattutto lacrimando, dei fiori circondavano lui e Kaito, Mizuki li guardava preoccupati ad una certa distanza, se lo avessero visto così, anche le guardie li avrebbero  attaccati, dovevano fuggire al più presto, vide preoccupato la torretta, ma non riuscì a vedere niente e nessuno.
Decise di prendere Kaito in braccio e di portarlo via, ma improvvisamente senti degli zoccoli di un cavallo in avvicinamento, poi fermarsi, rimase pietrificato, sapeva chi era.
Si girò verso l’uomo che scese dal cavallo.
Mizuki: Vicies..
Vicies: Allora, non mi chiedi come sto, mamma?
Ichigo guardò Vicies interrogativo, poi si girò verso Mizuki che lo guardava piangendo: Mamma?

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** La fine e l'inizio ***


Attenzione: Questo capitolo è stato molto difficile da scrivere e sicuramente avrei potuto e voluto scriverlo meglio vista l’importanza nella storia. È anche molto lungo ma si può leggere bene in vari piccoli capitoli eventualmente, capirete il perché. Buona lettura.

Cap 15 - La fine e l'inizio

Kaito
Il ragazzino biondo si destò stranito,era circondato da fiori, non era ad Alcius, ne era sicuro, era in un posto che gli era familiare per qualche motivo ma era sicuro di non esserci mai stato, vicino c’era una città. La città che vedeva aveva delle torri incredibili, erano altissime e sembravano avere delle finestre di vetro, ma non era possibile, eppure le vedeva!

Decise di muoversi verso quella città, era come se lo chiamasse, sapeva anche dove andare per la prima volta, i ricordi dell’ultimo periodo pian piano diventavano sempre più sbiaditi e la capitale del pianeta G, GinGya, lo chiamava, la sua casa.

Una volta oltrepassato il confine della capitale, corse verso casa, come prevedibile sua madre era sull’uscio di casa, leggermente spazientita ad aspettarlo.
“ 850, che fine avevi fatto? ” gli disse la madre
“ Ehi, Gin, mi vuoi rispondere? ”
Gin850: “ Non mi ricordo veramente, credo che stessi giocando con 1134. ”
Entrarono in casa
Gya433, sua madre: “ Stavate giocando o lo stavi importunando? Lo sai che è due anni più grande di te e oltre a studiare lavora. ”
Gin850: “ Ma perché lavora?  Lui dice che chi viene dopo 1000 è trattato diversamente, è povero e non può permettersi i fiori che fa nascere per noi ricchi. ”
Gya433: “ Gin, non dovresti ascoltare certe cose, è così che funziona la nostra società per far sì che vada avanti, solitamente chi viene dopo il numero 1000 lavora i campi ma non è un obbligo ed è stato deciso tanti Ryan(anni) fa, tantissimi Ryan fa, di comune accordo tra chi aveva il numero sopra i mille e chi sotto ma qui siamo tutti uguali, ricordatelo Gin ”
“ Cosa mi dovrei ricordare tesoro? ”, era suo padre, era entrato nella stnza dove stavano parlando lui e sua madre, lo ammirava tantissimo, era esperto in molti campi ma soprattutto astronomo.
Gya433: “ Stavo parlando con tuo figlio, non con te. ” Disse tirandogli un pugno affettuoso sul braccio

Gya433 si fece improvvisamente seria: “ Sono quasi arrivati tutti dalle altre città? ”
Gin111: “ Si, alcuni scettici non verranno, altri sono molto anziani e non volevano abbandonare la loro casa ma la maggior parte si è mossa e sono arrivati quasi tutti ”
Gya433: “ Ne sono felice ”
Gin111: “ Ovviamente tu e lui partite domani ”
Gya433: “ No, io voglio partire con te ”
Gin111: “ Nelle 200 astronavi costruite dal mio team e collaudate c’è spazio per tutti ma io sono il responsabile di tutto e sarò l’ultimo a partire dopodomani mattina e se i miei calcoli fossero sbagliati e l’impatto avvenisse prima? Io devo sapere che voi siete salvi ”
Gin850: “ Ma papà! ”
Gya433: “ Ma che dici! Sono dieci mesi che hai calcolato quando sarebbe avvenuto questo impatto e ogni calcolo fatto  e rifatto ti ha portato a dopodomani sera, non può essere altrimenti vero? ”
Gin111 annuì, si avvicinò alla moglie e la abbracciò: “ E sarà così, ve lo prometto. ” Poi la baciò sulla fronte
Gin850 aveva già visto quella scena, forse era routine quotidiana ma perché non ricordava le cose quotidiane nitidamente?
Poi improvvisamente un cerchio alla testa e sentì delle voci non ben distinte: “ Mi dispiace ma io seguirò mio padre ” “ ..forse c’è un modo per salvarci ”.  Tutte voci diverse ma era come se tutto quello non facesse parte del suo passato...
Gin850: “ Le sentite anche voi queste voci? ”
Gin111 e Gya433: “ Quali voci? “
Gin850: “ No, niente.”
Poi Gya433 tornò a concentrarsi su suo marito e disse: “ Ma siamo sicuri che il pianeta sia fertile come il nostro? “
Gin111: “ Sicurissimo, Trusi è il pianeta giusto, non ci sono altri esseri viventi, ci sono già dei fiori e comunque la priorità è evitare le meteore che colpiranno G dopodomani. “
Gya433: “ E quel Albadros? “
Gin850: “ Albadros? Ma io ho già sentito questo nome, mi è molto familiare “
Gin111: “ Si, figliolo, lo hai sentito da me, ma è più lontano e ci sono altri esseri viventi simili a noi, non credo che la convivenza sarebbe pacifica “
Gya433: “ Io mi fido di te, se però la profezia del libro fosse…
Gin111: “ Anche io sarei partito prima se fosse stato possibile ma non ti sarai mica fatta suggestionare dal padre di Gya930? E dai suoi deliranti sermoni? “
Gin850 pensò che quel “ mi dispiace ma io seguirò mio padre “ provenisse dalla voce della sua amica Gya930! Ma quando glie lo aveva detto? E a che proposito?
Gin111: “ Figlio mio, vieni con me a vedere gli ultimi preparativi per le astronavi, vuoi? “
Gin850: “ Si, evvai! “
Gya433: “ Mi raccomando, non tornate tardi “
Gin850: “ No, mamma, facciamo presto! “
Gya433: “ Siii, mi fido molto del tuo presto..
Gin111: “ Tranquilla, ci sono io “
Gya433: “ Peggio mi sento! “
Gin111: “ Ahahahaha, Gya di poca fede! “
Poi il padre la baciò salutandola. E loro due andarono verso le astronavi, da lì a poche ore tutto sarebbe finito.

 

Aegis
Quando il bruno si svegliò si trovò in un altro posto, si svegliò in mezzo a tanti fiori e in lontananza vedeva una città, si ricordò proprio in quel momento che ci era già stato anni prima, che si era risvegliato in quel medesimo posto e con la città sullo sfondo, l’unica cosa che distingueva quel momento dalla volta precedente era quel ragazzino biondo che dormiva poco distante, si ricordò che era un suo amico, ben presto rammentò anche il nome, Gin800 e qualcosa, però presto i ricordi di Albadros, del suo amico Reg, della sua famiglia “umana” sarebbero scomparsi, questo si ricordava del suo primo ritorno. La cosa importante per Aegis era ricodare il più possibile una volta che si sarebbe risvegliato ad Albadros, sicuramente questo lo avrebbe aiutato a prendere una decisione sul d farsi.


Come aveva vissuto, anni prima, anche questa volta l’avvicinarsi a GinGya aveva lo stesso effetto, si stava dimenticando la vita da Aegis come se non la avesse mai vissuta e come se la catastrofe che era successa più di 1000 anni prima dovesse ancora accadere e loro non potevano fare niente per evitarla.

Gin1134(Aegis) era appena tornato a casa, cercava la madre: “ Mamma? Mamma, dove sei?
Poi su un tavolo di legno vecchio lesse: “ Figlio mio, io non credo al padre del tuo amico ma credo al padre della tua amica Gya930, Gin234 e al libro delle profezie, ho portato con me anche…
Gin1134: “Cazzo”
Il ragazzo correva come un forsennato dalla zona periferica della sua casa verso dove solitamente teneva i sermoni quel fanatico di Gin234.
Sua madre era una persona molto particolare, era sempre stata critica verso quelli che lei chiamava i ricchi, anche a ragione, loro erano quelli che contribuivano di più alla nascita e alla crescita dei fiori ed erano quelli che se ne potevano permettere di meno all’acquisto.
Ma 1134 non dubitava della buona fede di Gin111, il padre di 850, sapeva che quelle 200 astronavi erano molto capienti per quanta più gente possibile.
E poi come poteva fidarsi di un libro la cui metà delle profezie era sbagliata?
Quando iniziò a intravedere una folla capì che era quasi arrivato, quando vide qualcuno scappare, si avvicinò ancora di più e riuscì a distinguere sua madre ma vide anche vicino a lei e alla folla delle fiamme attorno ad un corpo inerme.
Vide sua madre ma non riuscì a vedere…, poi un improvvisa onda d’urto prese lui e altre persone lì vicino, quando si alzò vide dove prima c’era la folla e sua madre solo un cratere..
Gin1134: “Mamma!?!”


Lily
Quando Lily si svegliò vide chiaramente a poca distanza in quel campo fiorito Aegis e Kaito, quelli che si ricordava avrebbe chiamato Gin1134 e Gin850, una volta arrivato a GinGya. Lei ricordava molte più cose rispetto alle altre due volte, sperava che questa volta sarebbe stato chiaro il quarto componente e che se ne fosse ricordata al suo ritorno, così avrebbe portato compimento alla profezia. Lily andò verso la città.

Durante i cammino pensava a quanto fosse curiosa la storia riguardante il nome GinGya.
Gin era il fondatore di sesso maschile  della città, nello stesso momento però era arrivata una donna che aveva avuto la stessa idea e dopo una prima fase di conflitto, decisero di dividere la città a metà, ma pian piano si innamorarono, così il muro che stavano costruendo fu abbattuto e la città si chiamava da allora, tantissimi Ryan fa, GinGya.
Tutti gli abitanti della capitale ebbero dei nomi con dei numeri che ogni tanto dopo qualche decade di Ryan si ripetevano.
Più si avvicinava a GinGya, più i ricordi erano nitidi, ma la sua vita ad Albadros, pur non scomparendo totalmente come nelle volte precedenti era molto sbiadita. La stessa Hannah era un ricordo vago.

Una volta arrivata in città andò verso il centro della città dove il padre teneva il suo sermone, improvvisamente Gya930 sentiva come se fosse passato tantissimo  tempo dall’ultima volta che entrava in città eppure, doveva essere passata solo qualche ora.

Arrivata dentro il palazzo, vide una marea di gente, uomini diffidenti delle tecnologie del padre di Gin850, fanatici del famoso libro delle profezie o solamente curiosi che volevano sentire il pedante Gin234, suo padre.
Gya930 vide la madre di 1134, ma no vide né lui né..
Gin234: “ E allora capite anche voi che tutto ciò che è scritto qui è vero, tutte le profezie definite sbagliate di questo libro..
Lo alzò per farlo vedere meglio a tutti e poi continuò: “ Sono vere e sono state soltanto misinterpretate “
Una voce dalla fola disse: “ Ma se più profezie avevano delle date sbagliate, perché dovremmo fidarci che la pioggia di meteore sia proprio oggi? “
Gin234: “ Perché non ci sono altre profezie sul libro! E così come era vera la prima, sarà vera l’ultima. “
Un’altra voce si destò tra la folla: “ Ma l’ultima è incompleta! “
Gin234: “  È vero, la profezia dice che la sera del ventiseiesimo giorno del seicentossettantunesimo anno dalla costruzione di GinGya, ovvero oggi, ci sarebbe stata la pioggia di meteore che avrebbe distrutto l’intero Pianeta e solo chi avrebbe toccato il cristallo sulla collina ma…
Poi si interrompe.”
Una Gya intervenne: “ Ma se non continua la profezia che sappiamo di quello che succede se tocchiamo il cristallo? “
Gin234: “ Ve lo dimostrerò io, io toccherò tra poco il cristallo e una volta toccato il cristallo mi manderà in un altro Mondo, un Mondo al sicuro, un Mondo certo! Ma fate come volete, se volete morire in attesa che qualche fantomatica astronave vi porti chissà dove accomodatevi “
Gin234 prese il libro e lo consegnò ad uno dei presenti a caso, poi fece una carezza a sua figlio e intimò la folla di seguirlo, la maggior parte di loro lo fece, mentre Gya930 seguiva il padre incrociò Gin850 e suo padre.
Gin234: “ A quanto pare ci incontriamo un’ultima volta “
Gin111: “ Già, ne avrei fatto a meno. “
Gin234: “ Oh, anche io, se aspetti vedrai come andrò in un altro Mondo sano e salvo. “
Gin111: “ Mi dispiace ma devo verificare che tutto sia pronto per il viaggio di domani e dopodomani “
Gin234: “ Allora buona fine “

Gya930, amica di Gin850 lo abbraccio: “ Scusa ma devo seguire mio padre “. Gin 850 sapeva che quell’abbraccio sapeva d’addio e la strinse forte prima di lasciarla andare.

Gin234 parlò all’orecchio della figlia: Cara, adesso io prenderò l’ascensore che mi porta alla collina, poi attivò il microfono, per parlare a tutti, Tu aspetta qui, se io dovessi scomparire come penso, tu fai ciò che ho appena fatto io ma prima degli altri, e mantieni un po’ di distanza da loro. Poi la baciò sulla guancia e andò via.

Una volta arrivato sulla cima attivò il microfono e gridò: “ ECCO, ORA TOCCHERÒ IL CRISTALLO E DIMOSTRERÒ CHE È L’UNICO MODO PER SFUGGIRE ALLA CATASTROFE!!! “
Una  volta che Gin234 toccò il cristallo, lanciò un urlo e poi continuo a urlare mentre si scioglieva, tutti guardavano impietriti e esterrefatti.
Gya930: “ Papà…
Il volto fu rigato dalle lacrime che fecero nascere dei fiori.
930 si mise in ginocchio ma appena in quella posizione, vedendo i fiori, ricordò molte cose e si mise a ridere istericamente.

Nel frattempo poco più in là c’era un folto gruppo di persone, tra cui la madre di Gin1134 e colui che aveva ricevuto il libro dalle mani di Gin234, quest’ultimo disse a gran voce: “ Questo libro è di false profezie, bruciamolo! “
Ricevette un mormorio di assenso tra la folla, riuscì con fatica a fare uscire una fiammella dalle mani per bruciare il libro, la impose con forza sul libro ma non successe niente al libro, poi improvvisamente la mano dell’uomo prese violentemente fuoco e poi tutto il resto del corpo, l’uomo gridò, fino a quando non fu morto a terra tra le fiamme, la folla era incredula, poi arrivò una piccola meteora che li spazzò  via sotto gli occhi di Gin1134 e Gya930.


Gin850, Gya930 e Gin1134(Kaito, Lily e Aegis)
Gin850 camminava fieramente vicino al padre, quando arrivarono ad un gigantesco edificio, una volta entrati Kaito rimase esterrefatto, da lì a poco con un meccanismo a lui ignoto sarebbero partite molte astronavi verso un Mondo nuovo e sconosciuto, la cosa lo incuriosiva e lo impauriva allo stesso tempo.
Ad un certo punto suo padre si pegò mettendosi alla stessa altezza del figlio e iniziò a parlare con la gioia negli occhi e la spensieratezza di un bambino, di come da lì nel giro di meno di due giorni astronavi piene di persone sarebbero partite  alla volta del misterioso Pianeta Trusi.
Ma poco dopo quando l’uomo stava indicando le vetrate gigantesche che facevano vedere il cielo stellato si blocco, vedeva qualcosa, come delle stelle che si avvicinavano a loro
Gin111 corse subito ad uno dei telescopi e vide delle meteore di diverse grandezze viaggiare verso di loro
Gin111: “ Non può essere…
Gin850: “ Papà, che succed..
Neanche il tempo di chiedere al padre cosa lo avesse turbato che una piccola meteora colpì un ala dell’edificio, la distruzione di qualche astronave amplifico il danno de da lì a poco l’edificio sarebbe crollato, anche se non fosse stato colpito da altre meteore nel frattempo.
Il padre di Gin850 era in ginocchio e con gli occhi persi nel vuoto, loro non erano stati ancora colpiti.
Gin111: “ Non può essere, Non può essere, Non può essere..
Gin 850: “ Papà, dobbiamo fuggire! “
Il padre non lo sentiva nemmeno, così il ragazzino prese per mano il peso morto del padre e con la sua proverbiale quanto incredibile forza lo trascinava correndo verso l’uscita seguendo gli altri superstiti che fuggivano come non mai.
Una volta all’uscita, 850 fu un attimo spaesato alla vista delle tante piccole meteore che colpivano grandemente il suolo del pianeta, i grandi palazzi colpiti cadevano come castelli di carte dopo che un soffio li aveva travolti.
Il suolo iniziò a tremare, 850 correva verso casa sua, fu la prima cosa che gli venne in mente mentre trascinava come un peso morto con fatica il padre, mentre  cercava di evitare la pioggia di meteore che si intensi cava sempre di più.
Poi d’improvviso il peso del padre si annullò, lui continuava ad avere stretta nella sua mano, la mano del genitore ma aveva sentito chiaramente che una piccola meteora gli era passata vicina, si girò lentamente, teneva una mano che non era più attaccata ad un corpo.
Gin850 lanciò un urlo straziante e lunghissimo e rimase impietrito in attesa die essere  colpito anche lui.

 

Quando Gin1134 si alzò vide chiaramente che dove prima c’er sua madre e una cospicua folla, ora c’era solo un cratere, si avvicinò a questo, non aveva mai pianto prima ma quella volta caddero anche a lui delle lacrime e sorpreso vide dei fiori che erano usciti dalle sue lacrime, una volta che queste erano cadute a terra.
Poi vide sul centro del cratere il libro ancora intatto ma la cosa ancora più incredibile era che avvicinandosi vedeva chiaramente che in quell’istante le scritte stavano riempiendo le pagine ancora bianche, si chinò per leggere, senza pensarci declamò ad alta voce: “ ma solo chi toccherà il cristallo sulla collina e lo merita verrà salvato, coloro il cui pianto è sorgente di nuova vita “.
Mentre Gin1134 era stranito da quello che stava leggendo, sentì una voce dall’alto, appena sopra il cratere, era Gya930.

Gya930: “ 1134, lo capisci il messaggio che ci vuole mandare il libro? Siamo io, te e 850 coloro che meritano di andare in un altro Mondo, noi siamo destinati a toccare il cristallo. “
Gin1134: “ Che cosa dici? Sbaglio o tuo padre ha appena tentato di toccare il cristallo? E la folla voleva bruciare questa cosa “ disse con disprezzo riguardo il libro
Gya930: “ Hai mai visto chi piange? “
Gin1134: “ Mia madre talvolta l’ho vista piangere e non solo lei “
Gya930: “ Hai mai visto dei fiori uscire da delle lacrime? “
Gin1134: “ No, ma quante volte questo libro ha sbagliato profezia..? “
Gya930: “ Non hai visto che il libro ha un’anima? Ha scritto proprio chi può vivere un’altra vita e quelli siamo noi. “
In quel momento a Gin1134, la sua vecchia amica gli ricordava molto il padre con i suoi sermoni eppure qualcosa gli diceva che avesse ragione
Gya930: “ Lo sai, sai che a parte quel fatto delle lacrime, noi non siamo mai stati totalmente normali, la nostra forza supera quella degli altri in maniera evidente, il calmare gli animali feroci da parte di 850, il mio rianimare esseri viventi praticamente morti, il tuo..
Gin1134: “ Sta zitta, sta zitta, quello è stato solo un incidente.. e poi quelli sono stati tutti eventi sporadici. “
Gya930: “ Fa come credi “ Poi sorrise e continuò: “ Io so già di averti convinto, perché questa situazione la abbiamo già vissuta, ora la ricordo sempre meglio “
Gin1134 inizialmente fece una smorfia quasi derisoria riguardo a quello detto dall’amica ma poi quella sensazione di aver già vissuto quella amarezza lo aveva pregnato.
Gya930 scese e si avvicinò all’amico, prese il libro e se lo stava portando via
Gin1134: “ Devo ancora cercare una persona “
Gya930: “ Aspetterò vicino al cristallo “
Gin1134: “ Cercherò di non morire “
Gya930: “ Non morirai “
1134 annuì, poi si mosse velocemente, lei salì senza difficoltà e in breve tempo la collina correndo e evitando le sempre più frequenti meteore con quel libro ben stretto tra le mani.


Gya433 era alla disperata ricerca di suo figlio Gin850 e di suo marito. Ciò che più temeva era successo, non sapeva se c’era possibilità di salvarli, in quel momento non ci stava pensando, voleva solo trovarli.
La terra tremava sempre di più, ma presto le meteore sarebbero potute essere molto più grandi tali da fare a pezzi il Pianeta.
Mentre la donna continuava a correre verso il posto dove dovevano recarsi i suoi cari l’apocalisse la circondava, persone morivano, grattacieli cadevano.
D’un tratto vide suo figlio in ginocchio, in trans, non si muoveva e teneva stretta una mano non attaccata ad un corpo.
La madre capì, vide una piccola meteora andare incontro a Gin850 che non si sarebbe mosso, corse e prese al volo suo figlio evitando la meteora che comunque avrebbe ucciso 850 se lo avesse colpito. La madre tirò due schiaffi fortissimi al ragazzo che si riprese, quando 850 la vide gli uscirono delle lacrime dagli occhi di cui un paio caddero per terra  dando vita a dei fiori, la madre li notò, quando 850 disse: “ Mamma… Pa..pà è..
Ma la madre gli mise un dito sulla bocca: “ Shhh, non è colpa tua, hai fatto il possibile, ora però muoviamoci, forse c’è un modo per salvarci.

Gya433 aveva pensato che forse il padre di Gya930, nonostante i suoi assurdi sermoni avesse ragione e toccare il cristallo fosse l’unico modo di salvarsi.
Così corsero, Gin850 non sapeva dove ma seguiva la madre evitando le nefaste meteore, sempre più grandi.
Arrivarono alle pendici di una collina e iniziarono a scalarla velocemente, 850 scorse chiaramente 1134 che aveva scalato già una buona parte della collina e un’altra persona vicino all’amico che però non riuscì a riconoscere.
La terra continuava a tremare, la madre cadde e alzando gli occhi al cielo  vide dei meteoriti enormi che avrebbero condannato il Pianeta alla distruzione, non c’è l’avrebbero fatta, così prese una decisione tanto sofferta quanto drastica, quando 850 le porse la mano per rialzarsi, lei prese il figlio per il braccio, vicino al polso e alzandosi gli sussurrò: “ Perdonami per questo “
Gin850 sul momento non capii ma subito dopo Gya433 scagliò con tutta la forza che aveva in corpo il figlio verso il cristallo sopra la collina ben visibile.
850 volav verso il cristallo e per evitare di centrarlo in pieno con la faccia, mise istintivamente una mano davanti toccandolo e in quello stesso momento era appena arrivato 1134 e l’altra persona oltre a Gya930 e tutti toccarono il cristallo nello stesso identico momento.
I 4 scomparvero e il cristallo da verde smeraldo divenne grigio, poco dopo il cristallo come tutto il Pianeta venne distrutto in mille pezzi.


Da qui ebbe l’inizio la storia di 4 ragazzi alieni e di un libro con un finale ancora tutto da raccontare.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Vicies ***


~~Cap 16 – Vicies

Ichigo: “ Mamma?!? Ma che sta dicendo? Non può essere vero, dì qualcosa mamma! “
Mizuki si limitò a guardarlo con le lacrime, cercava di dire qualcosa ma le parole le morivano in gola
Ichigo: “ Perché? Perché non ne sapevo niente!? “
Mizuki: “ Io.. l’ho fatto..per proteggerti..”
Ichigo: “ Da cosa? Da chi? “
Ichigo era furioso con la madre e gli occhi verdi che l’avevano sempre guardata con amore, ammirazione, per la prima volta erano pieni di rabbia mista a incredulità.
Mizuki: “ Da Lecus, il padre di Vicies. Lecus mi minacciò scegliendo tra il far vivere Vicies nella miseria in cui Lecus mi avrebbe fatto vivere, oppure dargli Vicies, suo figlio, con la promessa che non mi avrebbe mai più dato fastidio, promessa che tra l’altro non mantenne. “
Vicies: “ Quindi ti dobbiamo ringraziare, io non ho vissuto nella miseria e Ichigo ha avuto l’amore di una madre. “
Mizuki: “ La storia è molto compl..”
Ichigo: “ Ti prego mamma, smettila, in questo momento anche volendo non riuscirei a capire.., io ho un fratello e quel fratello sei tu Vicies “
Vicies: Si, ma adesso vedrò di rimediare.
Estrasse la spada
Vicies: “ Al posto tuo cercherei di difendermi con quell’arnese che ti porti dietro “
Ichigo estrasse la spada e deglutì nervosamente, poi disse: “ Ma perché? Perché mi odi cosi tanto, pur sapendo che sono tuo fratello “
Vicies: “ Proprio da quando so che sei mio fratello ti odio “
Ichigo: “ Cosa? Ma per..
Vicies: “ Basta parlare, non far aspettare la morte ancora a lungo “
Prima che lo scontro iniziasse, Vicies si ricordò di quando scoprì tutto, quando il suo vecchio amico Ichigo si trasformò nel suo odiato fratello.


Avevo 13 anni, ero tutto sommato felice, non avevo un buon rapporto con Lecus ma ero contento fosse diventato governatore, ci saremmo trasferiti il giorno dopo quel fatidico giorno, quando mia madre se ne andò.
Quella sera ero appena tornato sentì per la prima volta gridare mia madre, le parole mi ferirono come una coltellata e capì il perché non mi amasse o non abbastanza: “ Mi sono sempre occupata di un bastardo, e mi è andata bene per tanti anni ma tu non mi  hai dato neanche un figlio, adesso diventi governatore, sai come parlerà la gente “ , sentì quel bastardo di mio padre risponderle: “ Come se la gente non parlasse già, certo parlerà di più ma cosa vuoi che sia, avremmo avuto dei  figli se tu non fossi depressa 24 ore su 24 “ “ Tu mi dai la colpa! Nonostante io a..”
Poi purtroppo feci rumore e mia madre aprì la porta e mi disse: È tardi, vai a letto.
Annuì, ma avevo le lacrime agli occhi, avevo capito perché mia madre non mi amava.
Quella sera so che mia madre  venne in camera mia ma per qualche motivo non ricordo cosa mi disse, so solo che quella notte dormii poco o niente e sentì dei rumori, uscì, vidi mia madre , aveva una grande borsa a tracolla, se ne stava andando, io non capii subito
Io: " Mamma, dove vai? Dobbiamo trasferirci domani mattina "
Mia madre: " Io non verrò con voi, me ne vado "
Io: " Allora io vengo con te "
Mia madre: " Sei il figlio di Lecus e quindi da domani il figlio del governatore, hai dei doveri "
Io: " Non mi importa, io non rinuncerò a te "
Mia madre: " Non ti voglio con me, è più chiaro adesso? "
Si rigirò, dandomi le spalle ma io  corsi e la bloccai
Io: " Non mi importa, io ti amo mamma! "
Allora lei per liberarsi di me fu crudele
Mia madre: " Sai perché me ne vado? Perché è un sollievo non dovermi prendere più cura di un ragazzino viziato che non è neanche mio figlio. Sono sicura che tuo fratello, quell’Ichigo sarebbe stato molto meglio come figlio illegittimo piuttosto che te. "
In quel modo rimasi paralizzato praticamente per tutta la notte, finché Lecus non mi ordinò di prepararmi.
Cercai di non odiare Ichigo, in fondo non era colpa sua, non aveva fatto niente.. ma senza fare niente mi aveva tolto tutto, tutto. Era il mio migliore amico, gli  volevo bene ma il mio odio fu più forte, la sua vista mi faceva stare male e le ultime parole di mia madre mi rimbombavano in testa; era a causa sua se avevo perso entrambe le mie madri.
Si, è a causa sua.  
Quella sera era anche stata l’ultima volta che avevo visto i lucini, avevo tentato di tornare al lago di sera, ma questo mi avrebbe ricordato troppo i momenti felici con Ichigo e non potevo permettermelo, era l’unico obiettivo che mi riempiva la vita, che mi dava una ragione per vivere, quello di uccidere mio fratello, poi avrei trovato un nuovo obiettivo, ma ora non pensavo ad altro, chissà, magari, una volta che lo avrò eliminato riuscirò di nuovo ad andare al lago di sera e vedere i lucini.
Il momento tanto atteso è finalmente arrivato.


Vicies si destò da quei pensieri e si concentrò sulla sua preda, Ichigo. Il fratello era palesemente teso, tremava, deglutiva vistosamente, probabilmente stava sudando.
Ichigo non riusciva a credere a quello che gli era stato rivelato in pochi minuti ma la cosa che più lo sconcertava era che suo fratello avesse tutte le intenzioni di farlo fuori e lui aveva paura, come mai ne aveva avuta prima, sentiva la morte intorno a sé, doveva concentrarsi, adesso sapeva schivare i colpi molto meglio, forse, con un po’ di fortuna sarebbe riuscito anche a contrattaccare qualche volta, si fece forza.
Fu Ichigo il primo a scagliarsi contro il suo odiato amato fratello.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Non può finire così! ***


~~Cap 17 – Non può finire così!
 

Ichigo cercava di cancellare tutte le sue emozioni mentre si scagliava contro Vicies, ma le sconvolgenti novità, unite ad un affetto sempre presente nei confronti del vecchio amico non glie lo lasciavano fare, così il colpo contro Vicies non fu alla massima potenza e fu bloccato con facilità dal bruno con la sua spessa spada.
Ichigo deglutì nervosamente arretrando di qualche passo, l’avversario tuttavia si avvicinava minaccioso e nei suoi occhi non notava la minima emozione, se non una evidente determinazione nel colpirlo.

Così stavolta fu Vicies a fare la prima mossa, con un colpo veloce e forte al fianco vide il ragazzo dagli occhi verdi bloccare il suo colpo all’ ultimo momento. Vicies ne fu sorpreso ma subito dopo scaglio un colpo vicino al viso del fratello ma anche questo fu scansato.
Ichigo voleva contrattaccare ma i colpi di spada del fratello si intensificarono e diventavano sempre più difficili da prevedere e a cui sfuggire. Il ragazzo indietreggiava sempre di più, i fendenti però erano anche sempre di intensità maggiore e Ichigo a stento riusciva a mantenere la spada, Ichigo non era allenato nel contrattaccare e così prima  o poi non sarebbe riuscito a sfuggire ai colpi di Vicies, sempre più veloci, sempre più forti e sempre più imprevedibili.

Dopo qualche altro colpo infatti Vicies riuscì a far cadere dalle mani la spada ad Ichigo e gli puntò la spada contro la gola di Ichigo.
Ma Vicies poi abbassò la spada, solo per avvicinarsi e tirare una ginocchiata al fratello. Ichigo rimase senza fiato e si piegò in due, poi con un pugno lo stese.
Ichigo si accorse che usciva del sangue dalla sua bocca, Vicies lo aveva colpito senza la minima pietà.

Mizuki urlava disperata e corse verso Vicies: “ Non puoi farlo! È tuo fratello! “
Vicies la spinse a terra e puntò la spada alla gola di Ichigo: “Addio Ichigo ”

Ichigo tremava, la paura più grande stava diventando realtà, nel giro di pochi secondi sarebbe morto, decapitato da suo fratello
No, non può finire così. Pensava Ichigo
Ichigo bisbigliava: “ No, non può finire così “
Poi alzò la voce piano piano: No, no…n pu..ò finire, così!!!
Mentre la spada stava per abbattersi su di se, lui urlò: “ Se solo avessi avuto due settimane in più ti avrei battuto! ”, poi chiuse gli occhi aspettando la fine.


Sentì la lama fredda toccargli il collo, ma non lacelarglielo. Ichigo aprì gli occhi e per la prima volta gli occhi di Vicies non mostravano freddezza, non sapeva decifrarli bene ma sentì all’improvviso una grossa risata da parte di quest’ultimo: " AHAHAHAHAH!!! "
Ichigo non sentiva una risata da parte dell’ex amico da molto tempo, ma questa risata era completamente diversa da quella che gli aveva sentito quando erano amici e condividevano il tempo e lo spazio. Questa risata era una risata spontanea si, ma derisoria, ciò che contava però era che Ichigo avesse prolungato la sua vita di qualche secondo, sperava che Kaito si svegliasse, era l’unico che poteva salvarlo in quel momento, si vergognava di questo pensiero, ma sapeva che era la  verità.

Vicies: “ Eh, va bene, visto che ne sei convinto te ne do la possibilità. “
Ichigo: “ Di cosa? “
Vicies allontanò la spada dal collo del suo vecchio amico e disse: “ Ma come? Ti sei già dimenticato dell’assurdità che hai appena gridato? Tra due settimane riuscirai a battermi. Bene, dimostramelo.
Ichigo era  a bocca aperta, non sapeva che dire..
Vicies: “ Ah, prima che me ne dimentichi, sono venuto qui oltre che per ucciderti, per prendere Mizuki “
Ichigo: “ Cosa? Perché? “
Vicies: “ Beh, perché guarda caso tra 15 giorni ho deciso di giustiziarla a Roscow “
Ichigo: “ No! Io non ti lascerò portarla via da me “
Vicies: “ Ha ucciso il governatore, mio padre, la pena è la morte e Roscow mi sembra il posto giusto, il luogo del delitto, Alcius non è più cosi tremenda come un tempo, in fondo sei riuscito a entrare tu insieme a quel ragazzino e a far fuggire questa. “
Ichigo si alzò con fatica
Vicies: “ Hai due possibilità ora Ichigo, o fuggi, come stavi facendo già, da bravo codardo vai dove vuoi, basta che non torni a Roscow e giurò che non ti cercherò più ma in tal caso tua madre morirà, oppure vieni tra due settimane a Roscow e mi uccidi, in tal caso avrò già dato disposizione ad un mio fidato servitore di lasciare tua madre libera. Ah quasi dimenticavo, mi devi sconfiggere in uno scontro uno contro uno, se quel tuo amico dovesse riprendersi e mettersi in mezzo nel nostro futuro scontro allora tua madre  verrà comunque giustiziata “
Detto questo Vicies prese per il braccio Mizuki e la portò vicino al cavallo.
Ichigo: “ No, non ti lascerò portare via mia madre “
Così dicendo incrociò Vicies e gli diede le spalle ma il ragazzo bruno lo colpì alla nuca col manico della spada facendolo svenire per terra, dopo di ché si rivolse alla madre dicendole: “ Sali, mettiti dietro di me e reggiti “
Poi vedendo lei titubante aggiunse: “ Tranquilla, sta bene, qualunque cosa decida tra due settimane sarà tutto finito, per sempre stavolta “
Ma Vicies prima di salire vide finalmente uscire quei codardi delle guardie di Alcius dal portone che erano intenti di uccidere quel ragazzino steso ora che era inerme ma il bruno non voleva che quel valoroso ragazzo morisse in quel modo per mano di quelle pavide guardie, così gridò: “ Sono Vicies, governatore di Roscow! Se tentate di uccidere quel ragazzino ora che è inerme vi farò seduta stante tutti fuori e sapete che ne sarei capace “
Le guardie si spaventarono subitaneamente e tornarono nel grande edificio che custodiva le celle, chiudendo il grande portone alle loro spalle.
Vicies: “ Tsk, Luridi codardi “
Poi fece un cenno del capo a Mizuki per intimarla di salire sul cavallo e così salirono entrambi alla volta di Roscow, stavolta avrebbe fatto le strade per le città e sarebbe passato per Hurdan e Bourabia.
Così il cavallo partì alla volta di Roscow, mentre due ragazzi coraggiosi erano svenuti per terra in una città ostile e inospitale, inconsapevoli di quante cose il destino gli avrebbe ancora riservato.


Fine prima stagione.
Ebbene sì, con questa finisce la prima parte di questa storia nata per caso, ben più improvvisata delle altre e con idee che mi vengono mano a mano. Proprio per questo ho deciso di dividerla in parti, un’ idea generale la ho ma non so bene come delineare la seconda parte del racconto, così una volta che avrò scritto qualche capitolo della nuova parte li pubblicherò. Grazie a tutti i lettori che sono arrivati fino a qua e a presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Il risveglio ***


Un saluto a tutti i miei lettori, sono tornato con la seconda parte della storia che inizia con questo capitolo, avendo qualche capitolo già scritto vi vizierò un po' pubblicando più spesso, anche perché vi ho fatto aspettare tanto, ma non abituatevi troppo bene, ahahahaha. Grazie a tutti voi lettori sempre.

~~Cap 18 – Risveglio

Quando Ichigo riaprì gli occhi, non capiva bene dove era, era steso su un terreno rovente quasi sabbioso, il rosso cercò di alzarsi ma aveva un forte dolore alla nuca e il primo tentativo andò sprecato, tuttavia quello stesso dolore gli fece ricordare tutto in maniera abbastanza rapida, come un flash, tutto quello che era successo, che aveva saputo, era tutto troppo strano per essere vero.
Finalmente in un secondo tentativo riuscì ad alzarsi anche se con un tremendo mal di testa, si girò e incredulo ai propri occhi vide Kaito in mezzo a dei fiori che ancora non si era svegliato, come era possibile? Ora Ichigo iniziava ad essere davvero preoccupato per il ragazzo, rimanere in quella città era pericoloso, anzi Ichigo si meravigliò del fatto che le guardie di Alcius non li avessero colpiti quando erano inermi. Che fosse stato Vicies? Forse per quanto riguardava se, perché sapeva che Vicies lo avrebbe voluto uccidere con le sue mani ma perché avrebbe dovuto proteggere Kaito?
Non sapeva come mai Kaito non fosse ferito ma cercando di scuoterlo non riceveva risposta, con fatica lo prese tra le braccia, il suo obiettivo era cercare di arrivare con lui al villaggio più vicino, sperava che Kaito si risvegliasse nel tragitto, uscendo dalla città avrebbe iniziato facendo il percorso a ritroso, il villaggio più vicino non sarebbe stato raggiunto presto, era abbastanza lontano, inoltre sapeva bene che non sarebbe potuto passare da Hurdan e da Bourabia nel suo tragitto verso Roscow, sapeva bene che stavolta proprio Vicies con sua madre avrebbe fatto quella strada.
Camminava lentamente, troppo lentamente con Kaito in braccio, calò ben presto la notte e lui dopo qualche km si accasciò in ginocchio con le braccia sfinite che tenevano il ragazzino, stavolta ad Ichigo uscirono delle lacrime e bisbigliava: “Svegliati, cazzo, svegliati! “
Fece qualche passo sempre con Kaito tra le braccia ma subito si accasciò nuovamente, poi sfinito vide degli zoccoli, alzò lo sguardo e vide una signora abbastanza anziana che cavalcava un asino, la guardò stranito e stanco.
Lei disse categorica: “Metti il ragazzino sul groppone dell’asino, la mia casa non è molto lontana, tu ci seguirai a piedi”
Non sapeva chi fosse quella signora e perché li aiutasse, sapeva solo che avrebbe ringraziato un qualsiasi Dio per l’avvento di quella signora, qualunque cosa fosse successa da lì a poco.


L’anziana signora fece poca strada per arrivare alla sua abitazione, isolata da altre case anche se abbastanza vicina al villaggio dove erano diretti loro, c’era un piccolo ma curato orticello nei dintorni. Ad Ichigo quella strada sembrò tuttavia infinita, era preoccupato per Kaito, aveva un tremendo mal di testa, oltre ad essere molto stanco, tutte le cose unite avevano reso stancante quella breve camminata. Una volta all’entrata legò l’asino all’albero vicino e Ichigo si offrì di prendere lui Kaito, cosa che fece anche se con fatica. Una volta entrati in casa, l’anziana signore lo guidò senza dire una parola alla stanza da letto, e indico con un dito il lato sinistro di quel vecchio ma grande letto, Ichigo adagiò Kaito dove gli era stato indicato.
La signora fece di no con la testa, toccò la testa di Kaito, disse: “ Scotta, farò il possibile per farlo riprendere ma non ti prometto niente ”
Ichigo: “ La prego si..gno..ra, per me è l’unica cosa che co..
Non fece in tempo a dire l’ultima parola che svenne anche lui
La singora sospirò: “ Lo diceva mio marito che ero troppo buona, chi me l’ha fatta fare? “

Ichigo si ritrovò nel lato destro del letto, era steso su un lato e sentiva delle mani che armeggiavano con la sua testa, si spaventò e si mosse
L’anziana signora parlò: “ Stai fermo, ho quasi finito con la ferita sulla nuca, tra un paio di giorni dovresti stare meglio “
Ichigo: “ Ma io ho poco tempo, devo sa..
L’anziana signore: “ Senti, qualunque cosa devi fare, il tuo amico si deve riprendere e tu devi stare a riposo due giorni, altrimenti la ferita si riaprerà..oh, ecco fatto, finito, ora stai fermo un po’, eh. “
Ichigo: “ Io la ringrazio ma..
Anziana signora: “ Nessun ma “
Ichigo: “ Lei è sempre così categorica? “
“ Si “ rispose lei.
Ichigo sorrise, poi vide Kaito sul lato sinistro del letto affianco a lui, aveva una pezza bagnata in testa, un metodo tipico per curare la febbre, vicino a lui su una sorta di comodino, delle erbe, un mortaio, altri attrezzi che forse servivano per fare degli strani intrugli, se non avesse avuto un buon presentimento riguardo la signora poteva pensare che volesse fare esperimenti su di loro per avvelenarli vedendo ciò.
Anziana signora: “ Nessun movimento dal tuo amico, in compenso è scesa la febbre, è come se fosse in un altro Mondo “
Ichigo: “ Già, a volte a me sembra davvero che venga da un altro Mondo, ahah “
Anziana signora: “ Quindi, suppongo che tu non sappia perché da una lacrima che è uscita dalla guancia del tuo amico è nato questo “
E l’anziana mostrò il fiore a Ichigo..


Alcius, poco prima del risveglio di Ichigo:
 Era già la terza volta che Lily riviveva il momento della fine del suo pianeta d’origine, i tasselli si iniziavano a ricomporre ad uno, ad uno, sapeva quale sarebbe stato il prossimo passo, controllare il libro che lei aveva nascosto, sperava di trovare indizi sull’ultimo tassello che le mancava, chi è il quarto o la quarta persona che si è salvata dalla pioggia di meteore, se anche quel tassello fosse stato risolto, allora l’ultima profezia del libro sarebbe stata esaudita

Aveva corso un rischio quando aveva fatto sapere ad Aegis cosa aveva intenzione di fare, con Aegis dalla loro parte non avrebbero avuto nessun problema, e per quanto Lily credesse ciecamente nel libro, questo aveva anche delle profezie sbagliate, con Aegis contro tutto sarebbe stato più difficile.
Ma Aegis era indeciso e aveva fatto sapere che presto o tardi avrebbe preso una decisione e la avrebbe comunicata a lei. Il loro incontro sarebbe avvenuto sul continente isolano dove entrambi si trovavano.

Hannah si accorse che la sua “padrona” si era svegliata e corse verso di lei accarenzandole il volto
Hannah: “ Come va stavolta?”
Lily: “ Molto meglio “
Hannah: “ È sempre così straziante vederti addormentata, circondata da questi fiori “
Lily: “ So che è pesante anche per te, sei così pallida “
Hannah: “ Già, io tengo molto a lei..
Lily: “ A lei? Ancora? Siamo praticamente sorelle “
Hannah: “ Stavolta si.. ti sei ripresa bene Lily “
Lily sorrise e si alzò.

Lily: “ Ora che anche Kaito ha creato il principio del terzo cristallo, siamo ad un passo dalla realizzazione finale, eppure proprio ora ci manca l’indizio più grande. Non possiamo fermarci ora “
Hannah: “ Farò di tutto perché il tuo desiderio venga esaudito e la profezia completata “
Lily si girò verso Hannah e le diede un bacio a stampo sulla bocca, poi disse semplicemente: “ Andiamo, prima che si sveglino Kaito e il suo amico, non abbiamo più niente da fare qui “
Nessuno delle prigioni notò dileguarsi come se nulla fosse Lily e Hannah.


Poco dopo il risveglio di Lily, all’estremo nord dell’isola, Città: Plius
Reg Myke aveva già visto ciò che era successo pochi momenti prima al suo padrone Aegis, lo aveva visto in circostanze molto più drammatiche tanti anni prima. In quel caso però non aveva visto Aegis fermarsi improvvisamente e accasciarsi a terra in quel modo. Dei fiori circondavano il ragazzo, che avesse pianto durante quello strano momento, ma che cosa vedeva, cosa sognava in questi momenti? Perché i ricordi una volta risvegliato erano vaghi e confusi e stavolta cosa sarebbe successo?
Reg era preoccupato si, ma era consapevole che si faceva quelle domande per non pensare di stare facendo le ultime manovre per ormeggiare la barca in quella città di nome Plius. Il mare lo aveva fatto stare male tutto il giorno, ma gioco forza dovette prendere in mano la situazione e cosi aveva fatto.

Una volta ormeggiata la nave però degli strani ufficiali si avvicinarono a lui dicendogli: “ Benvenuto a Plius, vedo che c’è un passeggero sulla nave che ha appena ormeggiato, sta dormendo in mezzo a dei …fiori? Non sarà mica morto? “
Quelle che non erano altro che delle guardie in realtà, avevano già la mano vicino alla spada pronti a sguainarla
Reg: “ No, no, per carità,è vivo, ve lo giuro, potreste controllare se c’è il battito ma preferirei se non lo disturbaste “
Guardie: “ Ok “
Reg iniziò a pensare che entrare nelle città di quel continente fosse facile ma subito dopo
Guardia: “ Sono 250 San per poter avere la nave qua con due passeggeri che scendono nella nostra splendida città “
Reg: “ Ma è un furto! “
L’altra guardia: “ Sta insinuando che noi siamo dei ladri? “ Vuole che la mettiamo nelle prigioni per caso? “
Reg: “ No, no, aspettate un attimo “
Reg risalì sulla barca, armeggiò con quello che assomigliava ad una borsa da medico e prese tutti i 250 San dandoli alle guardie che annuirono e se ne andarono soddisfatte senza aggiungere una parola, aveva preso anche altri soldi per fare della spesa per lui, le provviste c’erano ma erano già poche.

Trovò ben presto un mercato, era abbastanza vicino al molo, certo erano centinaia di metri ma la barca era visibile, aveva dei timori per Aegis ma sperava che si svegliasse al suo ritorno e non più tardi. Mentre girava per il mercato vide una scena raccapricciante degli uomini spintonavano una donna e la molestavano, uno le toccò il sedere, un altro il seno, la donna gridava ma era come se nessuno la sentisse, eppure c’era un sacco di gente che guardava e faceva finta di non vedere, possibile che questa città fosse così? Penso adirato Reg.
Reg: “ Ehi, voi! Lasciatela subito in pace “
Quegli uomini che erano 5 e anche abbastanza forzuti si girarono verso Reg ma subito risero: “ Ahahahaha, se no che ci fai damerino? “
Effettivamente Reg si vestiva in maniera molto elegante, col suo immancabile cappello, aveva dei guanti bianchi alle mani e vederlo così agguerrito lo rendevano un po’ poco credibile come minaccia.
Così uno degli uomini prese per i capelli la donna che gridava ancora e le toccò il seno davanti a Reg dicendogli : “ Su, avanti vieni  a salvarla, damerino! “, tutto questo tra le risa degli altri 4 uomini altrettanto minacciosi.
Reg lasciò la spesa per terra e subito dopo aveva già colpito l’uomo che teneva per i capelli la povera donna, l’uomo era al tappeto e sanguinava dal naso, la donna ne approfitto e scappò lontano.
Reg: “ Dannazione, mi sono già sporcato un guanto ”, subito si avventarono contro di lui gli altri 4, per primo fu colpito uno che si avventava alle spalle di Reg che senza guardarlo tirò un pugno dietro di se non molto forte al muso del malcapitato, nel frattempo tirò un pugno all’uomo che gli stava davanti , poi si girò e stese con una gomitata quello precedentemente colpito al muso e velocissimo si rigirò per stendere con un calcio al volo l’altro che aveva colpito precedentemente, gli altri due tentarono di bloccare Reg ma uno lo fece cadere con uno sgambetto, l’altro lo prese allo sprovvista e prendendogli il braccio lo fece roteare mettendolo al tappeto e colpendolo con un colpo secco al petto che lo avrebbe tenuto k.o per diverso tempo. Infine l’uomo che aveva ricevuto lo sgambetto stava scappando ma fu preso per il colletto della maglietta che aveva e Reg gli tirò un pugno in faccia che mise k.o anche lui.
Ma ciò che non sapeva era che il primo che aveva messo al tappeto, si era rialzato e aveva un brutto coltello con il quale lo avrebbe senz’altro colpito, Reg si girò vedendo la morte in faccia.
Ma quell’uomo si bloccò all’improvviso, poi sentì una voce familiare dire al bandito: “Spero tu sappia nuotare “
Aegis aveva preso appena in tempo l’uomo per il colletto e lo scaramentò a metri di distanza appunto dove c’era il mare.
Reg: “ Mi hai salvato! E sei sveglio! Stavolta molto prima, forse questo è dovuto al fatto che l’altra volta.. “ 
 Aegis: “ Finiscila e la prossima volta stai più attento “
Reg: “ Ok, signore. Comunque ti vedo ancora un po’ pallido, sicuro di stare al meglio? “
Aegis: “ Sei tu il dottore “
Reg: “ Giusto “. Reg sentì il battito del polso, gli sentì la fronte e poi aggiunse: “ Si, non stai al 100% ma presto ti riprenderai, mi chiedo ancora come mai ti sia svegliato così presto “
Aegis: “ Sarà che sono abituato a stare male per i tuoi esperimenti “
Reg: “ Si, decisamente, ti stai riprendendo in fretta “
Aegis: “ Ora andiamocene di qua, tutti ci guardano interdetti, prendiamo le nostre cose dalla barca, prendi quella spesa che hai fatto e andiamo via da questo posto di merda. “
Reg: “ Volentieri signore “
Aegis: “ Signore…come se comandassi in qualcosa. “


Ichigo non sapeva cosa rispondere a quella signora, decise però di dire ciò che sapeva su Kaito, in fondo la vecchia li aveva salvati e lui si sentiva di potersi fidare di lei.
Signora: “ Capisco, dunque pensi che venga da un altro pianeta? “
Ichigo: “ Cosa? No..,non lo so, insomma il fatto che ci siano altri Mondi oltre al nostro è solo una ipotesi. “
Signora: “ Già, una ipotesi basata sul cielo stellato che vediamo in cielo ogni notte “
Ichigo: “ Qualcuno suppose che fossero altri pianeti simili al nostro “
Signora: “ In tal caso sarebbero tantissimi. Vedo che sei abbastanza istruito “
Ichigo: “ Mia madre mi ha istruito bene per le sue possibilità “
Signora: “ Per me può bastare, da dovunque provenga il tuo amico, ti prometto che si salverà “
Ichigo era quasi commosso: “ Grazie “

Qualche ora dopo:
Ichigo riposava, quando ad un certo punto sentì tossire di fianco a sé. Anche la signorà seduta su una sedia a dondolo lo sentì, era Kaito
Kaito: “ I..chigo “
Ichigo si girò verso Kaito e lo abbracciò
Kaito: “ Ichigo? “
Ichigo: “ Si? ”
Kaito: “ Ho fame “
Ichigo: “ Hai fame? Ma non ci sono fi “
L’anziana signora si avvicinò a Kaito e le porse il fiore che aveva trovato in precedenza, il ragazzo lo mangiò
Kaito: “ Grazie Signora. Ma lei chi è? “
La Signora si apprestava a rispondere ma Kaito si riaddormentò
Ichigo: Oh, no, si è..
Signora: “ Puoi stare tranquillo, si nota che questo è un sonno normale e rilassato, non ha neanche più la febbre “
Ichigo: “ Io non so come ringraziarla “
Signora: “ Fare una buona azione mi fa stare bene, ho capito che avete problemi ma che siete bravi ragazzi e l’unica cosa che potete fare per me è di riuscire nei vostri intenti “
Ichigo si commosse
Signora: “ Beh, dai, su, adesso stenditi che anche tu ti devi riprendere da quella botta, e ricordati due giorni! Ripartirete dopodomani “
Ichigo: “ Agli ordini “
La signora si mise a ridere: “ Che scemo che sei, ahahaha”

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Famiglia ***


~~Cap 19 – Famiglia

Ichigo era a Roscow, era al palazzo del governatore, si girava intorno ma non c’era nessuno, finché una voce lo chiamò, era la madre.
Lei aprì le braccia, lui le corse incontro e la abbracciò, ma ciò che sentì fu un corpo che si abbandonava completamente a lui, in quel momento lui là guardò e ciò che vide fu un taglio profondissimo alla gola della madre e poi la testa si staccò.


Ichigo urlò svegliandosi, era madido di sudore e aveva ancora un forte mal di testa, ciò che aveva sognato, da lì a 14 giorni poteva davvero succedere, doveva avere la forza di evitarlo.
L’anziana: “ Deve essere proprio importante ciò che devi fare, ti sei agitato fortemente nel sonno “
Ichigo: “ Lo è, per questo già oggi me ne dovrei andare “
L’anziana: “ Se te ne andrai oggi, non andrai molto lontano, il tuo amico che dorme beatamente affianco a te è completamente guarito ma per sicurezza entrambi dovete rimanere qua, vedrai che anche la tua testa domani, farà meno male. E se doveste abituarvi ai miei intrugli e alla mia esilarante simpatia, tanto da non volervene più andare, vi caccerò personalmente a pedate “
Ichigo: “ E va bene, con lei non si può discutere “
L’anziana: “ Lo hai capito solo ora? A proposito, bevi”
La signora porse a Ichigo un bicchiere con una roba verde all’interno
Ichigo: “ Non è molto invitante “
L’anziana: “ Bevi “
Ichigo bevve un sorso e fece una faccia schifata
L’anziana: “ Lo devi bere tutto “
Ichigo: “ Sa, signora, non credo che ci dovrà cacciare a pedate se son questi gli intrugli. “
La signora rise.


Kaito si svegliò in un posto che non conosceva affatto, vide sull’uscio di una porta una persona che conosceva bene con una signora anziana. Lo chiamò.
Kaito: “ Ichigo! ”
Ichigo lo abbracciò, Kaito fu felice, ma mentre lo abbracciava delle immagini sconnesse gli martellarono la testa, rivide il Pianeta in fiamme, la faccia della madre, la mano del padre..
Kaito: “ Aaaaaaaaaaaaa!!! “
Ichigo: “ Kaito che c’è? “
Kaito: “ Ora ricordo qualcosa, so da dove vengo.. più o meno, non sono di questo.. Mondo. “
Ichigo per certi versi se lo aspettava ma saperlo lo lasciava altrettanto perplesso: “ Quindi è così! Eppure sei di carne e ossa come me, come noi “ disse toccando qua e là il ragazzino
Kaito continuava a toccarsì la testa: “ Scusa, voglio stare un po’ da solo “ e detto questo uscì velocemente da quella casa che non conosceva.
Ichigo si rivolse all’anziana: “ Ha detto che vuole stare un po’ da solo? “ Chiese sconcertato
L’anziana: “ Pare di sì “

Kaito continuava ad avere ogni tanto quelle scene in testa che lo martellavano, perché ricordava così poco di quello che era successo? Perché aveva la sensazione che fosse meglio così? Perché ricordava di aver visto una piccola Lily Arluan vicino ad un cristallo, era davvero lei? Perché diavolo era andato ad Alcius?

Un’ ora dopo
Kaito era ancora assorto nei suoi pensieri, Ichigo non poteva vederlo così, Kaito non era così, sapeva che probabilmente da adesso in poi anche Kaito avrebbe pensato al suo passato, a ciò che pian piano stava ricordando ed era anche giusto così. Ma lui conosceva Kaito, era l’unico che lo conosceva, sapeva che era spontaneo, puro, istintivo, buono e non avrebbe rinunciato a quel Kaito, al suo Kaito.

All’ improvviso Kaito sentì una mano sulla spalla, si girò, era Ichigo.
Kaito sorrise leggermente: “ Ehi, Ichigo “
Ichigo: “ Ehi, Ichigo? Davvero? Si saluta così? “
Kaito: “ Scusami, ma..
Ichigo: “ No, no, no, so io come devo salutarti, sai mi sono sempre chiesto  come facessi a correre così veloce, quando pensavo, quando ci siamo conosciuti, di averti seminato, tu mi stavi avanti, e non c’entra niente il fatto che tu non vieni da questo Mondo, no, c’entra che mi avevi scelto. Ora sono io che voglio correre più veloce del vento, ma non per fuggire da te, no, ma per andare con te. “
Kaito: “ Cosa inten..
Ma neanche il tempo di rispondere che Ichigo lo prese a cavalcioni e corse più veloce che poteva
Kaito: “ Ma che fa.. ahahahahaha “
Improvvisamente Kaito si mise a ridere senza riuscire a controllarsi, in quel momento non pensava ad altro che al vento che gli andava contro la faccia, che gli scompigliava i capelli grazie al ragazzo che lo stava facendo divertire come non mai.
Poi Ichigo inciampò e cadde rovinosamente ma non si fece male, ovviamente con lui caddè anche Kaito che continuava a ridere, poi immprovisamente gli ritornò il mal di testa e di nuovo si isolò. Ichigo non ci credeva.

Qualche ora dopo Kaito stava guardando il cielo, il giorno stava per finire e stavano comparendo pian piano le prime stelle, quelle che lo avevano colpito così tanto nel suo sogno/ricordo ma non rimembrava quando e che cosa fosse successo di preciso dopo, sapeva solo che era successo qualcosa di catastrofico e che c’erano altre persone che avevano toccato quel cristallo, che fossero anche loro nel posto in cui era lui?

Ichigo lo affiancò, e dopo qualche minuto di silenzio in cui guardava le stelle insieme all’amico incominciò a parlare: “ Io non ho idea di cosa hai ricordato, di cosa hai passato in quei momenti in cui stavi dormendo, so però che domani verrai con me andremo verso Roscow e sai perché lo so? “
Kaito si girò verso Ichigo e fece di no  con la testa
Ichigo: Perché noi in poco tempo abbiamo vissuto troppe cose insieme,  e ricordi della vita con me sono troppo importanti per non sovrastare qualunque momento tu abbia ricordato. Io lo so questo, quando quei ricordi riuscirai a domarli, allora saranno un bene, ma fino ad allora, quando quei ricordi tenteranno di martellarti la testa, di domarti, di intristirti, tu pensa al nostro primo incontro, pensa a come hai avuto il nome Kaito, pensa a quando volevi dare la vita per me a Bourabia, pensa a quando siamo scappati  da Hurdan, ecco là, magari, non proprio tutti i particolari “
Risero entrambi
Poi Ichigo: “ Insomma pensa a me, perché per me tu sei come una nuova..
Kaito: ..Famiglia “
A Kaito scesero due lacrime che nel terreno formarono due fiori. Kaito abbracciò Ichigo, quel discorso improvvisato, anche un po’ sbruffone aveva portato i risultati sperati pensò il ragazzo rosso.
Kaito mangiò i due fiori che erano usciti dalle sue lacrime.
Ichigo e Kaito ritornarono verso la casa dell’anziana che li ospitava
Kaito: “ Ichigo? “
Ichicho: “ Si? “
Kaito: “ Hai usato una parola.. domare.. ma che significa? “
Ichigo tossì: “ Come che significa? “
Ichigo doveva ammettere che Kaito era tornato fin troppo se stesso..

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Si riparte! ***


~~Cap 20 – Si riparte!

Ichigo fu svegliato da alcune risate della signora anziana e di Kaito. Era incredibile che Kaito si fosse svegliato prima di lui, anche se doveva ammettere che effettivamente in quei giorni aveva dormito fin troppo il biondino.
Signora Anziana: “ Buon giorno Ichigo. ”
Ichigo: “ Giorno ”, rispose Ichigo stropicciandosi gli occhi, poi riprese: “ Ma perché stavate ridendo? “
Signora Anziana: “ Oh, Kaito mi ha raccontato tutto il vostro viaggio, le vostre avventure “
Ichigo: “ Tutto?!? Ma da quanto siete svegli? “
Kaito: “ Non riuscivo a dormire e lei era ancora sveglia “
Ichigo si avvicinò all’orecchio di Kaito e bisbigliò: “ Ma non hai anche raccontato quel piccolo incidente che è succeso ad Hurdan, vero?
Kaito: “ No, non le ho raccontato quando ti sei fatto la pipì addosso “
Per sbaglio però Kaito non parlò a bassa voce
La signora anziana rivolta a Ichigo: “ Te la sei fatta anche addosso? “
Kaito si dileguò
Ichigo: “ KAITO!!!!! “


Un’ora dopo
Ichigo aveva fatto l’offeso per un po’ ma poi aveva dovuto perdonare l’amico per la sua pura ingenuità e il suo non riuscire a stare zitto.
Signora Anziana: “ Bene, se non ho capito male dovete tornare a Roscow nel giro di 13 giorni. “
Ichigo: “ Si, so che non è per niente facile, ma ce la faremo. Il problema è  che con la forza attuale non ho speranze di battere Vicies “
Signora Anziana: “ Non è solo quello il problema, se ho capito la strada che dovete fare è quella non cittadina e quindi dovrete passare per la foresta incantata “
Ichigo: “ Già, ma per quanto ne sappiamo è una leggenda “
Signora Anziana: “ Già, probabilmente è così, io non ho mai conosciuto qualcuno vivo uscito dalla foresta ma io in tutta la mia vita non ho conosciuto così tanta gente “
Kaito: “ Ma perché non passiamo per le città? “
Ichigo: “ Forse perché ad Hurdan siamo ricercati? E perché  Vicies fa le strade delle città e ci impedirebbe di fare quel tragitto? “
Kaito: “ Ah, già, me lo avei detto “
Ichigo: Già, altre 3 volte in verità.

Signora Anziana: “ Vi ho messo delle provviste, sia per te Ichigo e ho messo dei fiori per Kaito ma non durerà più di 3 giorni il tutto, non avevo altro e qui i fiori sono da cercare e difficilmente si trovano. Vi auguro di trovare ulteriori provviste nel tragitto”
Kaito: “ Grazie mille signora. “
E detto questo la abbracciò, lo stesso fece Ichigo imitando l’amico
La signora si fece rossa in viso: “ Andate via o non arriverete in tempo “
Ichigo dopo un po’ penso: “ Ma non abbiamo saputo neanche il suo nome..”


La signora se ne tornò a casa pensando a ciò che era successo due giorni prima.
Qualcuno aveva bussato alla porta ed era mio nipote, Vicies, ero contentissima di rivederlo ma sul suo cavallo c’era una donna. Mi disse che era Mizuki, quella Mizuki.
E poi mi disse testuali parole: “ Non ti ha contattato vero? “

Io purtroppo risposi ciò che ero costretta a rispondere da più di 6 anni a quella parte: “ Non sento tu madre dallo stesso tempo da cui non la senti tu,.. io vor
“No, tra poco metterò una pietra sopra su tutto. Ti devo chiedere un altro favore, nei dintorni troverai tra qualche minuto, ora, un ragazzo rosso insieme ad un ragazzino biondo, il rosso sarà ferito alla testa, il biondo non so cosa ha, curali entrambi

Io gli chiesi prima che si rimettesse a cavallo: “ il rosso è..
Vicies si limitò ad annuire e se ne andò con quella Mizuki che non aveva detto una parola.

La signora, Eleanor aveva notato che Ichigo era un bravo ragazzo , si era affezionata ma sapeva che era un condannato a morte che camminava.
Suo nipote non avrebbe perso.

Vide in lontananza per una ultima volta Ichigo e Kaito, poi li perse sull’orizzonte.


Ichigo: “ Kaito, si riparte! “
Kaito sorrise e annuì, poi inizio a correre
Ichigo: “ Ehi, aspetta! Non sai neanche dove andare!! “


Angolo dell’Autore: Ora la pubblicazione tornerà ad avere una cadenza mensile e non precisa. Volevo però fare un piccolissimo glossario riassuntivo sui ragazzi che mangiano i fiori alla fine di questo breve capitolo:

Nome: Kaito/Gin850
Compagno di viaggio: Ichigo
Obiettivo attuale: Tornare a Roscow ed aiutare Ichigo a liberare Mizuki da Vicies

Nome: Aegis/Gin1134
Compagno di viaggio: Reg
Obiettivo attuale:  Capire che risposta dare a Lily ma su cosa?

Nome: Lily/Gya930
Compagna di viaggio: Hannah
Obiettivo: Trovare il quarto ragazzo/a che mangia i fiori per far nascere l’ultimo cristallo, ma perché?

Nome:?
Compagno di viaggio:?
Obiettivo:?

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** I tre continenti ***


~ Capitolo 21 – I tre continenti
 
Kaito: “ Uff.. ma quando arriviamo a Roscow?
Ichigo: “ Siamo partiti da questa mattina, dobbiamo ancora raggiungere la foresta incantata, inoltre dovrai continuare ad allenarmi, non possiamo raggiungere Roscow prima di Vicies, siamo comunque ricercati e a questo punto io non sono per niente al suo livello purtroppo. ”
Kaito: “ Vorrei insegnarti come si combatte con la spada, ma non ne so niente, vorrei essere più utile. ”
Ichigo: “ Non ti crucciare per questo.. ”
Ma quando kaito stava per chiedere qualcosa di prevedibile, Ichigo lo precedette: “ crucciare è un altro modo per dire non ti incolpare, rimproverare, ok? “
Kaito: “ Ah “
Ichigo: “ Bene, ma sai, anche a me questa strada tutta semidesertica mi ha stancato, dovremo stare vicini alla foresta e se come credo, è una normalissima distesa verde con un fiumiciattolo, avremo fiori per te, qualche bacca per me e soprattutto acqua per entrambi. “
Kaito: “ Evviva! Non vedo l’ora “
Ichigo: “ Allora, come possiamo passare il tempo durante il tragitto? Sei sicuro che fosse proprio Lily Arluan quella del sogno del tuo passato? “
Kaito: “ Non ne sono sicuro, era più bassa ma assomigliava tantissimo alla signora incontrata a Bourabia e poi il sogno, se vogliamo chiamarlo così, è ancora molto confuso. “
Ichigo: “ È sicuramente una ragazza enigmatica ma pensare che sia di un altro Mondo e il fatto di averla incontrata è una coincidenza pazzesca, in fondo proviene da un altro continente. “
Kaito: “ Un conti..che? “
Ichigo: “ Ecco! Potremmo parlare di un po’ di geografia, non ho studiato molto nella mia vita ma mi ha sempre affascinato il Mondo in cui viviamo “
Kaito: ”Ah, certo. “
Ichigo: “ Ho capito, non sai che vuol dire geografia,vero? “
Kaito: “ Beh, ecco.. “
Ichigo: “ Tranquillo, diciamo che ti parlo in breve del mondo di Albadros e poi se vuoi un po’ di storia di Ereston, ci stai? “
Kaito: “ Qualunque cosa faccia passare del tempo prima di arrivare alla foresta che non sia solo camminare, mi fa piacere “
Ichigo: “ Wow, che entusiasmo. “
Kaito: “ Davvero? “
Ichigo: “ Ero sarcastico.. oddio, lascia stare, inizio dal principio. Albadros è stata divisa per comodità dagli storici in 3 grandi continenti, questa gigantesca isola è il continente di Ereston, a destra e a sinistra di quest’isola si affacciano il continente di Jial e il continente di Chao, quest’ ultimo da dove pare provenire la signora Arluan. Dai libri di storia che sono stato costretto, da mia madre, a leggere pare che Ereston non sia stata solo soggetta a guerre interne tra i vari Stati e alle guerre addirittura tra le varie città, ma anche un campo di battaglia adatto a guerre tra nazioni provenienti dal continente Jial contro nazioni provenienti dal continente Chao.
La nazione di Osho dove Roscow, Bourabia e Hurdan si trovano, oltre a altri villaggi e città è in pace interna da poco tempo, ma fortunatamente è in pace anche con gli altri Stati, il Rito è una assurda credenza che giustifica il sacrificio di giovani donne con la scusa di mantenere la pace, ma non è così.
Per quanto sia folle e accecato dall’odio verso di me, Vicies non userà la scusa del rito per uccidere nostra madre e me, non è ipocrita, so solo che lo devo fermare ad ogni costo. “
Ichigo si era un po’ perso durante il racconto e non aveva dato molti dettagli su che sapeva di Ereston ma poi girandosi verso Kaito, si rese conto che probabilmente aveva fatto bene, visto che praticamente il ragazzino trascinava i passi e stava dormendo in piedi, aveva ascoltato al massimo metà del racconto pensava Ichigo.
Ichigo: “ Kaito? “
Kaito assonnato: “ Mh..? “
Ichigo si abbassò un poco mettendosi davanti a Kaito mostrando la schiena e disse: “ Dai, metti le tue braccia attorno al collo, ti porto io “
Kaito non se lo fece ripetere due volte e Ichigo lo portava sulle spalle con estrema facilità, rimaneva sempre allibito di come un ragazzino così forte potesse essere così leggero.
Il ragazzo biondo nel frattempo poggiando la testa sulla spalla di Ichigo si era già addormentato.
Ichigo sorrise dolcemente e riprese il cammino, la foresta incantata non era lontana. 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** La Foresta incantata ***


~~Capitolo 23 – La Foresta incantata

Kaito entrando nella foresta rimase incantato, aveva la testa verso l’alto. Quegli alberi molto alti e fitti lo affascinavano tantissimo, non aveva mai visto così tanto verde, così tanti alberi, non che ricordasse almeno.
Ichigo era leggermente intimorito, non pensava che la foresta fosse così fitta e così buia, per fortuna un po’ di luce riusciva a passare, ammetteva che quei raggi di sole che penetravano, rendevano il paesaggio molto suggestivo.
Sentì il rumore di un corso d’acqua, finalmente potevano bere, ma se quel fiumiciattolo era vero, quale era la bocca e quale la foce? Smise di farsi domande a riguardo, c’erano anche delle infiorescenze vicino al corso d’acqua, Ichigo invitò il ragazzino ad abbeverarsi e cibarsi, e Kaito senza farselo ripetere due volte andò con entusiasmo a bere e mangiare, Ichigo si limitò a bere, sperò solo che l’acqua fosse bevibile e che avrebbe trovato bacche commestibili nella foresta, certo se avesse trovato qualcuno in quella casa, avrebbe sicuramente avuto più informazioni, non poteva far altro che incrociare le dita, l’acqua era fresca e sembrava molto buona, poi alzò la testa in direzione di dove poco prima stava l’amico, ma non lo trovo lì, si girò e lo chiamò.
Ichigo: “ Kaito..Kaito, dove ti sei cacciato? ” “ Oh, no si è perso ” fu il primo pensiero di Ichigo ma vedendo meglio l’ambiente intorno, sembrava completamente diverso rispetto a come era prima. Cosa diavolo stava succedendo? Si chiese

Kaito stava gustando delle ottime infiorescenze vicino al fiume, poi guardò in direzione di dove stava Ichigo ma non c’era nessuno, possibile che si fosse perso? Kaito si grattò la testa confuso, si era perso? Di nuovo?
Ma perché la foresta gli pareva diversa? Gli alberi era come se si fossero abbassati, poi sembravano alzarsi nuovamente, come se si muovesse, vide dei corpi senza vita ogni tanto emergere da un terreno che si muoveva e poi tornare sotto terra, aveva della allucinazioni?
Un paio di alberi caddero proprio su Kaito che riuscì con facilità a fermarli con entrambe  le mani ma  non si accorse di un serpente verde-blu che lo morse poco sopra la caviglia, Kaito spostò i due alberi che caddero con un tonfo. Sperò che quel serpente che dopo averlo morso se ne era andato non avesse un morso pericoloso, ma Kaito dopo il fastidio per il morso non sentì nessun dolore né fastidio e si incammino alla ricerca di Ichigo.

Ichigo stava iniziando a credere che la leggenda fosse realtà, ma col passare dei secondi ne ebbe la certezza, gli alberi si alzavano e i rami diventavano sempre più possenti, ad un certo punto sentì la voce di Kaito che lo chiamava, sperava non fosse un effetto della foresta ma mentre stava per andare in direzione del suono, qualcosa lo prese per il piede, lo sollevò e lui rimase appeso a testa in giù, ciò che lo aveva “preso” era una sorta di liana, poi vide con un po’ di terrore una scimmia rossa dalle tre braccia sul ramo di fronte pronta ad attaccarlo.
Ichigo però prese il coraggio a due mani, decise di fare qualcosa quasi impossibile per qualsiasi essere umano, così oscillò muovendosi con la liana, la presa della magica liana diventava sempre meno forte ma il ragazzo riuscì a darsi la spinta con la spada sguainata e ferì di striscio la scimmia, liberandosi nel contempo della presa della liana magica che ritornò una liana normale, la scimmia ferita cadde dal ramo, lo stesso ramo a cui Ichigo voleva aggrapparsi come atto finale del suo sforzo ma la sua mano sfiorò soltanto il ramo e Ichigo cadde.
Con sua somma sorpresa però non si fece male, il terreno della foresta in quel frangente era semi-mobile e molto morbido, si alzò con facilità ma vide che anche la scimmia che aveva sfiorato con la sua lama era in piedi e inferocita con lui ma poi improvvisamente scappò, Ichigo inizialmente sorrise, possibile che la sua sola minaccia con la spada avesse impaurito un esemplare così pericoloso?
Ma presto le sue speranze si spensero, quando sentì dietro il suo collo un respiro caldo, la mostruosità che vide quando si girò lo fece urlare dalla paura come forse non aveva mai fatto nella vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Arrivo alla foresta ***


~~Capitolo 22 – Arrivo alla foresta

Aegis era seduto su una roccia all’esterno di un villaggio nella zona nord di Ereston.
Avevano da poco passato Plius, quindi era alquanto sicuro che stessero a Nord, per quanto il suo orientamento fosse pessimo, per fortuna il suo compagno di viaggio, servo, amico, mentore Reg Myke sapeva orientarsi abbastanza bene, tuttavia anche lui non era di Ereston, e anche se lo fosse stato era un grande continente, non una cittadina. Reg aveva forse trovato una mappa interessante e dettagliata al villaggio, ma Aegis aveva deciso di aspettarlo appena fuori, sapeva che Reg ci poteva mettere un bel po’ di tempo anche se lo faceva per il bene di entrambi.
Nonostante questo Reg ogni tanto faceva subire al povero Aegis degli stravaganti esperimenti di svariato genere, questo da un certo punto di vista esasperava il giovane ragazzo ma dall’altro lo divertiva e incuriosiva.

Una voce dal passato si intromise nei suoi ricordi: “Da adesso in poi sei lo scudo della nostra famiglia
Si alzò di scatto, amava avere i ricordi di quell’uomo ma non era riuscito a proteggere nessuno, non era stato lo scudo di niente


“ Eccomi qua! “
Aegis si girò: “ Reg, mi hai spaventato! “
Reg: “ E da quando tu ti spaventeresti? “
Aegis: “ Lascia perdere, hai trovato la mappa?
Reg: “ Qualche brutto ricordo? “
Aegis: “ Fatti gli affari tuoi per una volta! “
Reg: “ Scusa.. ma almeno si può sapere per una volta quando e dove dovremo incontrare Lily, siccome ho comprato la mappa ch..
Aegis: “ Lo sai che prima di incontrare Lily devo prendere una decisione “
Reg: “ Perché fare una traversata in mare per raggiungere un altro continente, non potevi prendere la tua decisione nel nostro continente, nella nostra nazione? “
Aegis: “ A Jial ho incontrato solo gente avida, che voleva fare i propri interessi, non avrei mai incontrato nessuno di buono e la mia decisione sarebbe stata scontata “
Reg: “ Ah, grazie per i complimenti “
Aegis: “ Andiamo, lo sai che erano esclusi i presenti, non fare il finto permaloso “
Sorrisero entrambi
Reg: “ Oh, finalmente un sorriso. Pensi che qui sia diverso? “
Aegis scosse la testa: “ Non lo so Reg, Plius non ha promesso bene. Ma in fondo non doveri avere il diritto di prendere una decisione del genere, non sono diverso dalla marmaglia di gente vuota di Jial, chi sono io? Un assassino, un mercenario..
Reg: “ Ehi, Aegis, non fare il depresso, io non sarò permaloso ma tu non sei uno che si abbatte al primo dubbio “
Aegis: “ Perché devo prendere una decisione? “
Reg: “ Innanzitutto perché come hai appena detto, devi, è un tuo dovere, che ti piaccia o no, quella donna ha contattato te, e poi siamo venuti qui per un motivo, non ti è bastata la gente che hai conosciuto per farti prendere una decisione, questo vuol dire che sei curioso, che vuoi ponderare bene le possibilità e sinceramente, io sono contento che sia tu colui che deve decidere e di stare al tuo fianco.
Aegis: “ Dici davvero? “
Reg: “ Ho mai mentito? “
Aegis: “ Mh, dunque, direi la metà delle volte “
Reg: “ Dai, ma stavolta lo sai che sono serio “
Aegis annuì continuando a ridere, poi dopo un po’ disse: “ Grazie Reg “
Reg: “ Ah, per rispondere alla tua domanda, ho trovato le mappe! “
Aegis: “ Le mappe? “
Reg: “ Certo, le mappe, scusa ma Ereston è grande e noi se non esploriamo i borghi, i bar, come facciamo a scoprire com’è davvero la gente di questo continente? Per questo ho preso una mappa dei posti qui vicino “
Aegis: “ Ho sentito bene? Bar? No, eh, stavolta non mi presterò ai tuoi esperimenti. “
Reg: “ Ma sati tranquillo! Su questa mappa è segnato un Bar in grande ed è anche vicino “
Aegis vide il bar segnato sulla mappa: “ Da Mister Ics..Mah, e Ics sarebbe il cognome? “
Reg: “ Chissà, forse un nome d’arte “
Aegis: “ E che sarebbe? “
Reg: “ Forza, in cammino, 40 gradi Nord “
Aegis: “ Eh? “
Reg: “ Seguimi “
Aegis roteò gli occhi e seguì il suo folle amico


Ichigo appena vide la foresta in lontananza pensava di essere vicino, ma non aveva ben calcolato la distanza, per fortuna il ragazzino che portava sulle spalle era molto leggero, fortunatamente in quel secondo giorno di viaggio, il tramonto era ancora lontano, probabilmente avrebbero passato tranquillamente il primo bosco, poi avrebbero passato il secondo il giorno successivo. In tutto quei due boschi folti ma non molto grandi erano inappropriatamente chiamati foresta incantata, probabilmente per le leggende che precedevano la fama della suddetta foresta. Anche lui non aveva conosciuto nessuno che fosse sopravvissuto alla foresta, ma in realtà non conosceva nessuno che si fosse avventurato, quindi lui non faceva testo, per quanto pensasse fosse tutta una leggenda, più si avvicinava alla foresta, più gli batteva forte il cuore. Una cosa era sicura, sperava di non imbattersi in Fauna pericolosa come in quel boschetto con le scimmie dalle tre braccia.


Una volta che era molto vicino alla foresta, Kaito si svegliò, così Ichigo lo fece scendere e il biondo notò qualcosa che il ragazzo dai capelli rossi non aveva notato, in prossimità dell’entrata nella distesa verde c’era una casa in pietra e vicino un pozzo.
Ichigo decise di bussare, magari era un tipo gentile che gli avrebbe dato qualche cosa, magari un poco d’acqua dal pozzo.
Purtroppo bussò un paio di volte ma non ricevette risposta
Kaito: “ Immagino che dovremmo entrare nella foresta “
Ichigo: “ Già, è arrivato il momento, nell’eventualità che questa foresta sia davvero magica, preparati a tutto “
Kaito: “ Si, sono pronto.. ma che vuol dire eventualità? “
Ichigo sbuffò: “ Te lo spiego un’altra volta,.. entriamo “
E così entrarono nella Foresta incantata

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** L'uomo misterioso ***


~~Capitolo 24 – L’uomo misterioso

Quella creatura mostruosa davanti a lui era una creatura leggendaria, il Gigalupo, era effettivamente maestoso, era alto tre volte Ichigo come minimo, ma in quanto al resto era davvero mastodontico.
Il Gigalupo in realtà era una creatura affascinante, visto partendo dalla testa alla coda aveva il muso nero, la maschera facciale completamente bianca, poi seguiva una parte superiore blu brillante, seguita a sua volta da una parte del collo bianca che si estendeva fino al garrese, poi la restante parte del corpo era con sfumature di blu, tranne la coda ce terminava con un ciuffo grigio e bianco, le zampe gigantesche erano solo nella parte superiore blu, poi completamente bianche.
Era un animale affascinante se visto nei libri ma vederlo davanti a sé con i denti digrignati  e bava alla bocca pronto ad uno spuntino era tutto fuorché un bell’animale per Ichigo.
Ad Ichigo le gambe tremavano e il cuore batteva all’impazzata ma era determinato a non essere sbranato, così teneva treamante la spada e tentò di colpire il Gigalupo ma l’animale riuscì con una facilita disarmante a prendere la lama tra i denti e spezzò la lama in due, poi sputò via la lama, come se lo avesse fatto decine di volte prima e ad Ichigo rimase solo il manico.
Ichigo strabuzzò gli occhi e decise di fuggire, riuscì a sfuggire ad una zampata del lupo altrimenti letale, ma mentre correva lontano inciampò e il Gigalupo gli fu subito adosso, pronto a sbranarlo, sarebbe davvero morto così, si chiedeva Ichigo prima di lancirare un grande urlo: “AIUTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”


Nel frattempo a nord-est del continente Aegis accompagnato da Reg continuava nel suo viaggio, il discorso fatto dall’amico poco prima era stato rinfrancante per lui, l’esistenza di Reg  era un punto a favore per lui di prendere la decisione opposta a quella che prospettava Lily e il libro della profezia secondo l’interpretazione della vecchia amica.
Secondo l’interpretazione del libro ci sarebbe stato un modo per tornare indietro nel tempo in un certo senso ma questo avrebbe avuto delle conseguenze tremende su parte del Mondo di Albadros.
D’altro canto di persona per cui valeva la pena salvare Albadros consoceva solo Reg, ora per lui c’era solo quell’amico servitore che lo aveva salvato anni prima, e non solo in un senso.
Se in quel breve viaggio avesse tratto la conclusione che Eraldon era come il continente di Jial, allora avrebbe aiutato Lily, cercando comunque di preservare la vita di Reg in tutti i modi ; altrimenti avrebbe dovuto preservare Eraldon e  l’intero Mondo di Albadros da Lily, fermandola.
Reg lo ridestò dai suoi pensieri: “Eccoci ci siamo!”
Aegis alzò lo sguardo pensando di vedere davanti a lui un villaggio o una città invece vedeva l’ennessima zona arida con un qualcosa che assomigliava ad uno strano bar e disse a Reg: “ Quindi non scherzavi quando parlavi di bar, un altro? “
Reg: “ Certo che no, e poi era segnato sulla mappa, non può essere altro che un ottimo bar! “
Aegis: “ Ah, si? Come gli altri a Jial? E poi guardalo, è una struttura mal tenuta anche se grande. “
Reg: “ Dai, non farti pregare, magari qui c’è una bevanda con un frullato di cibi che magari puoi deglutire e di conseguenza che puoi mangiare! “
Aegis: “ Ancora con questa idea! Mi sento una cafia! “
Reg: “ Una cavia, Aegis, non cafia e comunque non esagerare e poi questo bar mi ispira fiducia “
Aegis: “ E lo deduci dal nome? Da Mister Ics? No, perché è un nome ridicolo “
Reg: “ Magari è il nome o il cognome del signore, e poi è un bar così famoso che..
Aegis: “ È segnato sulla mappa, ho capito, io non ci voglio andare e chi è che comanda tra noi due? “
Reg: “ Ma Aegis, non credi  che sia una occasione in più per capire come è la gente di questo posto. “
Aegis: “ …… “
Reg: “ Ok, quindi è un si “
Aegis sbuffò: “ Va bene, dai, entriamo “
Reg lo prese per mano ma subito Aegis lo rimproverò: “ E lasciamo la mano! So muovermi da solo. “
E così un Reg entusiasta e un Aegis ancora non convinto passarono la porta a battente di quel particolare bar.


Ad Hannah non importava avere i dettagli del piano di Lily, lei l’avrebbe sempre e per sempre supportata. Tempo addietro la sua padrona aveva parlato della profezia del libeo ad Aegis di Jial, ciò che sapeva è che Aegis non aveva dato una risposta definitiva, così Lily aveva dato un appuntamento in un posto, una volta che il ragazzo avesse deciso.
All’appuntamento mancavano 3 settimane, loro andavano da sud, Aegis e il suo servo da nord.
Hannah aiutava Lily nell’orientarsi, ma Hannah stessa non era un granche anche se l’ausilio della mappa oltre a far decidere a Lily il luogo del’incontro, era stato anche facilmente identificabile.
In quel momento erano all’uscita di un villaggio molto chiuso ma che di sera si animava, la seconda sera la signor Arluan seguita da Hannah decise di vedere dove molti uomini si dirigevano la sera tardi. Notò alle porte del villaggio una abitzione di 3 piani, molto elegante all’esterno, di colore bianco, il colore della purezza, tutto ciò che in quel palazzo non c’era.


Ma quando il lupo stava per mangiare in un sol boccone la testa di Ichigo, si avventò contro il lupo distintamente un uomo che colpì con una spada una zona vicino al collo del Gigalupo; l’animale fece un verso molto strano e spaventoso, Ichigo riuscì a mettersi in piedi, avrebbe voluto ringraziare l’uomo e lo avrebbe fatto se fossero sopravvissuti a quella situazione ma quando l’uomo cercò di estrarre la spada dal corpo dell’animale, quest’ultimo tirò una zampata che fu quasi schivata dall’uomo a cui comunque uscirono tre evidenti graffi sul corpo. Il gigalupo era vivo e infuriato, risuscì con fatica a mettersi in piedi sulle sue zampe, a quel punto l’uomo misterioso che gli aveva salvato la vita iniziò a parlare: “ Ragazzo, se vuoi avere una possibilità di salvarti da questa situazione devi fare esattamente ciò che ti dico, chiaro?
Ichigo: “ Si..

Osservando da vicino quell’uomo, notava un uomo molto muscoloso, alto poco più di lui, con i capelli del suo stesso colore e per quel poco che aveva visto della sua faccia sembrava avere gli occhi verdi, lo stesso colore degli occhi di Ichigo, inoltre doveva essere un bell’uomo anche se aveva notato la folta barba e qualche piccola cicatrice sul viso.

L’uomo: “ Stammi bene a sentire, tra poco il gigalupo attaccherà, io lo distrarrò, nel frattempo tu ti devi aggrappare a lui, ha un folto pelo, probabilmente gli darai fastidio ma penso che sarà troppo concentrato su di me, in quel lasso di tempo devi cercare di arrivare alla mia spada e toglierla da dove lo ho colpito, questo aumenterà la perdita di sangue da parte del lupo e poi dovrai lanciarmi la spada.

Ichigo era titubante ma neanche il tempo di poter dare qualsiasi tipo di risposta che subito il gigalupo si era avventato dove stava l’uomo che per fortuna era riuscito a spostarsi prima, corse un po’, Ichigo seguì tremante il lupo, non era ancora risucito ad aggrapparsi al folto pelo dell’animale, poi l’uomo si rigirò in direzione del lupo lanciandogli un sasso in faccia che lo fece trasalire, giusto il tempo per Ichigo di aggrapparsi al pelo del lupo, l’uomo tornò a richiamare l’attenzione del lupo che sentiva un fastidio ma che in quel momento non capiva cosa fosse, così riprese a rincorrere l’uomo, Ichigo cercava di prendere la spada ma allungando un braccio non la raggiungeva, così si mosse prendendo un altro punto del pelo del lupo e si spostò più vicino alla spada ma il lupo capì che qualcuno era aggrappato al suo pelo, così andò verso un albero per “pulirsi ” di quel fastidio sbattendo il povero ragazzo contro l’albero ma Ichigo riuscì in tempo a raggiungere la spada e ad estrarla dal gigalupo che fece un urlò di doore e si imbizzari come fosse un cavallo, Ichigo cadde ma lanciò la spada a quell’uomo, così l’uomo gli intimò di avvicinarsi a lui, il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e corse lontano da quel lupo e si mise vicino al signore.
L’uomo con quella spada, che poi Ichigo capì molto speciale, tagliò di netto uno degli alberi che andò direttamente sul lupo schiacciandolo.
Ichigo si sedette per terra facendo un grosso sospiro di sollievo e quasi ridendo istericamente ma l’uomo gli disse: “ Alzati, sedersi sul terreno di questa foresta non è mai una buona idea “
Ichigo d’accordo si alzò, voleva presentarsi e ringraziarlo ma l’uomo lo bloccò
L’uomo: “ Usciamo da questa foresta, poi faremo le dovute presentazioni. “
Ichigo: “ Non posso, non ora, devo trovare Kaito “
L’uomo: “ Chiunque sia Kaito, a quest’ora sarà morto e la foresta avrà assorbito il suo corpo “
Ichigo: “ No, non Kaito, lui è speciale, un po’ come la spada con cui hai abbattuto quell’alb..
Ma Ichigo indicando l’albero fece uno sguardo sorpreso e spaventato, l’uomo guardò nella sua direzione e vide che il gigalupo col suo corpo stava sollevando l’albero, finché con una mossa del suo corpo si tolse un intero albero dal groppone.
L’uomo subito impugnò per bene la spada, andò contro il lupo, l’intento era quello di entrare in scivolata e lacerare il lupo da sotto, cercando ovviamente di rotolare fuori prima che il corpo gli cadesse adosso, altrimenti sarebbe stata morte certa, era rischioso ma lo aveva già fatto una volta, tuttavia il gigalupo lo sorprese, fece un salto e si avventò contro Ichigo che per riflesso si lasciò cadere per terra, evitando un primo contatto col gigalupo, ma adesso il predatore era sopra di lui pronto a mangiarsi la testa con un solo morso; ma come se fosse un replay di quanto successo poco prima, un lampo biondo colpì il lupo con un pugno proprio dove stava sanguinando, il lupo fu scaraventato lontano, sfraccellandosi con qualche albero che cadde, fino all’ultimo contro cui si scontrò che resistette all’urto.
L’uomo era rimasto senza parole, Ichigo si alzò e abbracciò Kaito.
Ichigo: “ Lo sapevo che eri vivo  “
Kaito: “ Anche io ero sicuro che tu..fossi vivo “
Ichigo vide Kaito un po’ sudato e affaticato, l’esperienza in quella foresta non doveva essere stata facile neanche per lui.
L’uomo capì perché il ragazzo dai capelli rossi era certo che il suo amico fosse vivo, non aveva visto mai nessuno così forte tanto da stendere un gigalupo con un pugno solo per quanto ferito.
L’uomo: “ Ci sono solo due entrate normali e uscite dalla foresta che coincidono “
Ichigo: “ Che vuoi dire? “
L’uomo: “ Che tutte le altre uscite e entrate sono solo temporanee e tendono a bloccare il passaggio ad un certo punto o a stritoare il mal capitato tra alberi che si avvicinano improvvisamente. “
Ichigo sentì la terra tremare, poi si girò, vide in lontananza ben 3 gigalupi pronti ad attaccare
Ichigo: “ Cazzo..no..
Kaito: “ Dobbiamo trov..are subi..to un’uscita sicu..ra “
Disse con affanno il ragazzo biondo.
L’uomo: “ Si, si, lo so, eccola “
Intanto i 3 gigalupi iniziarono a caricare.
L’uomo parlò velocemente e ad alta voce: “ Ascoltate, al mio 3 dobbiamo correre pù forte che possiamo, seguitemi ma statemi più vicini possibili altrimenti gli alberi si chiuderanno, ok, 1..2 e 3, ora! “
Ichigo e Kaito corserò dietro all’uomo standogli praticamente attaccati, i gigalupi erano molto vicini, arrivarono a pochi passi dall’uscita e gli alberi si stavano avvicinando gli uni agli altri da sinistra e da destra sempre più velocemente.
L’uomo: “ Saltate ora! “
Tutti e 3 saltarono appena in tempo, 1 secondo in più e sarebbero rimasti intrappolati, come la zampa di uno dei gigalupi.
Ichigo si sedette a terra esausto, ma non fece in tempo a fare un sospiro di sollievo che..
Kaito: “ Ichigo, non mi sento bene..
Kaito svenne come un corpo morto a terra
Ichigo: “ Kaito, Kaito, che succede? “ 
Solo ora si accorgeva che macchie grigie avevano invaso tutta la gamba destra.


Note dell’autore: Cosa sarà successo a Kaito? Lo scopriremo ma non nel prossimo capitolo ma a breve.
Volevo precisare in queste note che quando Aegis parla di viaggio nel tempo, non è letterale, capiremo tutto o quasi a riguardo quando saremo alla fine della seconda parte del racconto, non so bene tra quanti capitoli ma ne passerà acqua sotto i ponti.
Un altro avviso, avremò capitoli per tutti i protagonisti, anche per Lily e Hannah. A dispetto del prossimo capitolo( che dovrebbe essere più comico) avremo atmosfere in generale un po’ più drammatiche rispetto alla prima parte del “ Il ragazzo che mangiava i fiori” ma cercherò di preservare diciamo tutti i generi che pervadono il racconto.
A presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Il baro ***


~~Capitolo 25 – Il baro
 

Attenzione! Come intuibile dal titolo c’è in questo capitolo del gioco d’azzardo, poiché il racconto non è ambientato nel nostro Mondo ho inventato un simil poker texano con pochissime regole e molto semplificato. Per chi non conosce il poker le regole che ho descritto sono semplici e poi diciamoci la verità, non è molto importante capire regole di un gioco che non esiste ai fini della trama. Sorvolate sulle eventuali assurdità di tale gioco, se ci dovessero essere. Buona lettura, ci vediamo alla fine di questo capitolo.

 

Aegis pensava che  non aveva mai visto un bar del genere, la fatiscenza che notava all’esterno era presente anche all’interno, nonostante questo una lieve musica accompagnava i suoi pochi decisi passi verso il bancone di quel gran bar, poi notò un uomo che suonava quello che Reg chiamava piano.

Reg, già, era fissato nel trovare un alimento che non fossero fiori che Aegis potesse mangiare. Aegis riusciva a bere anche succhi di frutta, purché non ci fossero dei pezzi di frutta, poteva bere anche degli alcolici e quando pensava ai brutti momenti si era anche rifugiato in quel piacevole oblio.
Reg era convinto che se poteva bere degi estratti di frutta, allora poteva anche bere qualcosa che in un certo senso contenesse in parte quell’alimento, l’intento di Reg era quello di riuuscire a trovare per il suo amico/padrone una nuova fonte di sostentamento e nonostante i tentativi falliti numerose volte Reg continuava a insistere e Aegis lo assecondava, perché capiva che per quanto folle e un filino sadico, Reg lo faceva per aiutarlo, per il suo bene.
Reg si sedette elegantemente su uno degli sgabelli posti davanti al bancone del barista, Aegis lo imitò sedendosi sullo sgabello accanto.

Il barista inizialmente apatico li accolse con piacere quando Reg chiese una sorta di menù delle bevande.
Barista: “ Signori, vi posso consigliare la novità della casa? “
Reg: “ Per me un whisky, per il mio amico invece..
Aegis a Reg sottovoce: (Chiederò un whisky anche io..)
Ma Reg lo ignorò: ..dicevo  per il mio amico, volevo sapere in cosa consiste la creazione di cui parlava, ci sono pezzi di frutta o verdura interi? “
Barista: “ Certo, lasciate fare a me “
Improvvisamente il barista si girò di spalle e iniziò ad armeggiare con della roba facendo preoccupare Aegis mentre Reg lo guardava entusiasta.
Poi ad un certo punto il barista si girò e diede il whisky a Reg e poi tornò a armeggiare.
Reg chiese nel frattempo: “ Lei è il signor Ics? “
Barista: “ Ahahahah, no, io sono Lyu “
Reg: “ Bene, e se posso chiedere signor Lyu, perché il bar si chiama così? “
Lyu: “ Semplicemente mi piaceva il nome di un signore straniero come voi e molto  strano e da allora ecco il nome “
È un nome praticamente senza significato, pensò sorpreso Reg
Lyu: “ Ecco fatto! “
Prese quello che era un cocktail verde scuro poco invitante e lo porse a Aegis.
Aegis si avvicinò alla cannuccia, solitamente gli intrugli che gli avevano preparato negli altri bar avevano almeno un buon odore, questo neanche quello, ancora una volta Aegis si pentiva di seguire le idee di quel pazzo di Reg, comunque prese coraggio e assaggiò.
Aegis non reggeva mai gli intrugli che avevano dei residui di alimenti ma in quel caso non seppe mai se scappò dal bar e rimise tutto a causa del suo “problema” o perché quella roba era disgustsa.
Reg: “ Non la prenda sul personale signor Lyu, il ragazzo ha lo stomaco sensibile, io andrei da lui ma per dimostrare che tornerò per pagarla, le lascio qui la mia borsa da medico a cui tengo più della mia stessa vita, ovviamente non la tocchi, lo dico per lei “
La simpatia che il barista Lyu aveva provato per quei due stranieri era già svanita

Aegis aveva rimeso l’anima: “ Cazzo, Reg! Ti è piaciuto l’esperimento? “
Reg che nel frattempo lo aveva raggiunto fuori dal bar: “ Ma dai! Non sarà stato poi così male “
Aegis: “ No, no, stavolta faceva proprio schifo, quando torni vallo a provare “
Reg: “ Quando torniamo, dai, ti offro del whisky, non è il migliore che abbia bevuto ma è decente “
Aegis: “ Forse non ti è chiaro che non abbiamo tanti San e li dobbiamo centellinare, non ho intenzione di fare il mercenario a Eraldon per accumulare San, tienilo a mente! “
Reg: “ Tranquillo, ho in mente un modo per accumulare San proprio in quel bar “
Aegis: “ Ora sono tutto tranne che tranquillo “
Reg: “ Andiamo “
Aegis: “ Ti raggiungo tra poco “

Reg rientrò al bar, tutto era al suo posto, chiese a Lyu se poteva assaggiare l’intruglio
Lyu entusiasta: “ Ma certo “
Reg bevette dalla stessa cannuccia su ciui si erano appoggiate le labbra di Aegis, appena assaporò il contenuto gli venne naturale mettere una mano davanti alla bocca e deglutì a fatica. Era disgustato.
Lyu: “ Allora, com’è? “
Reg: “ Mhhh, ha un sapore interessante, molto intenso, forse un po’ troppo per i miei gusti ma sono sicuro che per altri palati è perfetto, ma mi dica, che ingredienti ha adoperato? “
Lyu: “ Cippola, sedano e carote, geniale, vero? “
Reg: “ Si, si. “ Dissse con un non velato sarcasmo che comunque il barista non colse.

Tornò dopo Aegis che si riadagio sullo sgabello vicino al bancone
Reg: “ Credo che per il ragazzo vada bene un whisky in alternativa “
Lyu: “ Ma ha detto che ha lo stomaco sensibile, il whisky è forte “
Reg: “ Si fidi, in un certo senso è più forte il suo cocktail “
Aegis a bassa voce: ( È traumatico per qualunque palato )
Reg: ( Mi spiace non poterti dare torto )
Lyu non capì cosa stavano dicendo ma aveva dei sospetti, tolse l’intruglio dal suo bancone e porse il whisky al ragazzo che lo bevve senza problemi.

Reg: “ Signor Lyu, quei signori lì a che gioco stanno giocando? “
Lyu: “ Beh, quello è Pixal e quei 4 bifolchi là vengono al bar praticamente solo per giocare e poi per bere quando finsicono di giocare, a volte il tutto finisce in spiacevoli risse “
Aegis: “ Reg, non starai pensando quello che penso io? Vuoi giocare d’azzardo con quei tipi? “
Reg: “ No “
Aegis: “ Ah, meno male “
Reg: “ O meglio, non da solo, giocheremo entrambi “
Aegis: “ Cosaaa? “
Reg: “ Ti spiego le regole, nel mazzo ci sono 44 carte, 4 per ogni carta che va da 1 a 10 e 4 per la carta reale. “
Aegis: “ Primo, mi sto già perdendo e secondo, io ho consociuto qualche tuo “amico” con cui giocavi a Jial e puntualmente ti volevano uccidere perché dicevano che eri un b..non ricordo cosa di merda, terzo, non voglio perdere San. “
Reg: “ Ti assicuro che è divertente e che vinceremo “
Aegis lo guardò per un momento, poi vinto dagli occhi dolci che gli faceva Reg disse: “ E va bene! “
Reg: “ Cercando la mappa in quel villaggio che abbiamo passato poco fa, mi sono imbattuto in delle carte da gioco..
Aegis: “ Ah, ti sei imbattuto casualmente..si “
Reg: Certo.. comunque me le sono studiate un po’, i semi qui sono rettangoli, triangoli, quadrati e cerchi. “
Aegis: “ Con semi intendi i simboli che si trovano sulle carte? “
Reg: “ Esatto, bravo, sono orgoglioso di te! Le regole sono pochissime e semplici, ci sono ogni giro due carte a terra, e ne viene data una ad ogni giocatore, se al giocatore piace la combinazione tra la sua carta e le due a terra, va avanti altrimenti si ritira. “
Aegis iniziava a grattarsi la testa confuso ma Reg andò avanti: “ Se la combinazione delle carte è o una successione di carte con lo stesso seme o 4 carte uguali con seme diverso si fa il punteggio più alto e solitamente si vince. “
Aegis: “ Non ho capito granché .. e se uno fa tre carte uguali o l’altra combinazione? “
Reg: “ Ottima domanda, vince se non c’è uno con 4 carte uguali o che si succedono se è l’altro caso, vale anche il punteggio delle carte, un quartetto di 2 perde con un quartetto di 3, inoltre chi ha il quartetto con semi diversi vince contro l’altra combinazione.
Infine, a dispetto di quanto potresti pensare il quartetto di assi vince. “
Aegis: “ Reg, sono davvero troppe cose! “
Reg: “ E sono niente in confronto ad altri giochi che hanno 100 volte le regole di questo gioco. “
Aegis: “ Ma chi ha fatto il dispetto a chi? “
Reg: “ Di che parli? “
Aegis: “ Tu prima hai detto a dispetto..”
Reg: “ Ah, si, poi te lo spiego. È inutile che ti parlo di senso orario e di dire vedo durante il tuo turno, vero? “
Aegis: “ Cosa? “
Reg sospirò: “ Ci serve qualche altro minuto “

10 minuti dopo:
Reg: “ Ok, siamo pronti, chiederò a quei bifolchi di farti fare un girò di prova, ok?
Aegis: Ok….


Reg si avvicinò a quel tavolo, un ciccione stava litigando con un uomo barbuto , con una barba incolta e grigia, gli altri due erano quasi apatici, vecchi o meglio trasandati sia nel vestirsi che nell’aspetto, l’aria era un misto di alcool e fumo e quando lui si avvicinò, l’uomo barbuto si girò, così come il ciccione, il primo disse: “ Ehi, tu, vestito tutto così per bene, stai per caso ascoltando i cazzi nostri? “
Reg: “ No, gentili signori, io non mi permetterei mai..
L’uomo barbuto che si chiamava Harvey si mise a ridere: “ Ahahahaha, hai sentito Roy, siamo diventati gentili signori. “
Roy, l’uomo ciccione disse: “ Allora, che vuoi? Stai facendo perdere tempo al nostro gioco “
Reg: “ A tal proposito vi dispiacerebbe prendere due partecipanti in più? “
Harvey: “ Chi? Tu e quel.. cos’è, il tuo servetto lì dietro? “
Tutti e 4 i bifolchi a ridere
Reg: “ In un certo senso è il contrario “
Harvey: “ Ma dai! “
Aegis: “ Perché è meravigliato? “
Harvey per la prima volta fu zittito, perché era rimasto così? Era per la spada foderata che portava alla cinta il ragazzo o era per quegli occhi che lo avevano trafitto?
Reg: “ Io conosco il gioco e le vostre carte, ma il mio amico ha bisogno di un ripasso, potremmo fare un giro di prova? “
Harvey: “ Hahaha, e che facciamo, ti sembra che sia una scuola questa, eh? “
Di vere e proprie scuole non c’è ne erano tante nel Mondo, Reg era meravigliato che conoscessero la parola, o almeno quel tale.
Reg: “ E se mettessimo sul piatto 200 San? “
Aegis: (200 San? Ma sei impazzito? Se li perdiamo siamo fottuti!) disse il ragazzo a bassa voce a Reg
Reg: ( Fidati, non succederà)
Harvey sorrise e disse: “ Dove si gioca in 4, si può giocare anche in 6, su avanti, prendete due sedie e unitevi a noi!

Harvey: “ Però dovete giocare ognuno per conto suo, ti concediamo di aiutarlo in questo giro di prova. “
Reg: “ D’accordo “
Prima ogni partecipante metteva mezzo San per ogni giro
Harvey mischiò e mise due carte a terra e ne diede una ad ogni partecipante compreso se stesso. Uno dei due partecipanti magri e vecchi, si chiamava Eli, mandò all’aria il giro di prova, disse: “ Mi dispiace per il tuo amico, ma io una mano così non la ho ancora mai avuta oggi e non voglio sprecarla, punto 5 San. “ Reg che era alla sua destra passò ma a sorpresa Aegis vide e fu l’unico in quel giro.
A terra c’erano un 9 e un 10 di cerchi, Eli disse contento che aveva due 9, uno con semi di triangoli e l’altro di rettangoli.
Aegis sorrise un po’ e disse: “ Io ho una successione di 4 carte, ho un 7 e un 8 di cerchi e un quartetto vince contro un tris. “
Ad Eli stava per cadere la mascella e Harvey commentò: “ Mi sa che il novellino ha già capito bene il gioco “
Reg sorrise: “ Credo anch’io. “

I primi giri per Reg e Aegis furono un disastro, infatti il ragazzo iniziava ad arrabbiarsi con l’amico: ( Non avevi detto che avremmo vinto? Abbiamo già perso 30 San in due )
Mentre Harvey sghignazzava: “ Ahahahahaha, stranieri, forse non siete così bravi o forse non siete affatto fortunati “
Reg disse ad Aegis: ( Fidati di me)
Dopo mezz’ ora di gioco e molte mani sfortunate, la situazione improvvisamente cambiò e la fortuna sembrava baciare a turno Reg e Aegis e passarono da 30 San di perdita a testa a 40 di vincita a testa e Aegis iniziava a capire perché a Reg piaceva così tanto giocare, era davvero divertente ma poi tutto d’un tratto Harvey sbottò.
Harvey: “ Tu, damerino, ti ho visto, è almeno la terza volta che muovi la manica, e probabilmente lo hai fatto da quando avete iniziato a vinere, scometto che sostituisci le carte con quelle vincenti, non so come tu faccia, non ho mai visto uno che barasse meglio di te “
Reg si alzò le maniche ma ormai Harvey aveva già uscito un accetta, il ciccione aveva uscito un coltellaccio da cucina, mentre Eli e il suo amico avevano uscito un pugnale ciascuno
Reg: “ Ehi, amici, calmiamoci..
Harvey: “ Ti taglierò una mano come ho fatto ad ognuno di quelli che voleva barare contro di me, baro di merda! “
Aegis rivoltò ad Harvey: “ Ecco, bravo! Reg, mi sono ricordato cosa ti dicevano quelli di Jial quando ti cercavano perché volevano i soldi, baro di merda! “
Reg: “ Aegis, ma da che parte stai?!? “
Aegis: “ Perché? “
Harvey rovesciò il tavolo con i biccheri e i soldi.
Aegis: “ Wow, sei forte Harvey o è leggero il tavolo “
Aegis lo sollevò con un dito: “ Ah, no, è fin troppo leggero “
I bifolchi erano più armati di quanto si pensasse e lanciavano pugnali e coltello prima  verso Aegis che li parava con quel tavolino e poi verso Reg sempre parati dal ragazzo tramite il medesimo tavolino. Mentre Aegis parava i colpi disse a Reg: “ Ma perché ti stanno attaccando dopo che ti hanno paragonato ad una comune cassa di sepoltura per le persone?
Reg: “ Aegis, quella è la bara..
“ Imbroglione “ gridavano in coro mentre adesso lanciavano i bicchieri
Aegis: “ Un momento, non mi vorrai dire che baro è un sinotero di imbroglione? “
Reg: “ Sinonimo.. No, ma figurati, no, hai sicuramente sentito male “
Aegis: “ Ho capito, ma perché ci vogliono uccidere? “
“Ladri” gridarono più forte
Aegis: “ Stavolta ho sentito bene! “
Quando finirono di lanciare di tutto erano armati però ancora con le armi che avevano uscito all’inizio, Aegis lanciò con noncuranza il tavolino via ma non si accorse subito che squarciò parte del muro del bar di Lyu.

Ciò terrorizzo uno dei giocatori che scappo via dicendo: “ Questo è un mostro! “
Harvey e gli altri 2 cercavano di mantenere il sangue freddo, in fondo erano in 3 e lui non aveva sguainato la spada, magari non era molto bravo con l’arma.
Aegis nel frattempo: “ Oddio, spero di non aver colpito nessuno che passava per la strada “
Reg: “ Credo di no.. non siamo in un zona molto frequentata “
Aegis: “ Ora dimmi la verità, hai bar..aco, barato? “
Reg: “ Ti fidi di me? “
Aegis: “ No “
Reg: “ Ma come? “
Poi dalla giacca di Reg caddero delle carte.
Reg: “ Oh, il meccanismo non è ancora perfetto “
Aegis: “ Sei pessimo “
Eli si scagliò con il pugnale verso Reg che lo evitò con facilità, mentre Aegis lo rivoltò con un dito e Eli cadde rompendo il pavimento e svenne.
Aegis: “ Non sarà mica morto? “
Reg: “ Nah, figurati e poi voleva uccidermi “
Aegis: “ Beh, ne ha tutti i motivi “
Reg: “ Ma come? “
Aegis: “ Dai, tu che sei un dottore, sveglialo “
Reg: “ Ma non ci penso nemmeno “
Aegis: “ È un ordine “
Reg alzò gli occhi al cielo e si accovvaccio vicino a Eli e iniziò a prenderlo a schiaffi per svegliarlo
Aegis: “ Non so quanto sia efficace questo metodo “
Reg: “ Chi è il dottore tra noi due? “
Aegis alzò le mani
Improvvisamente si scagliò Roy con un grido di battaglia e con il coltellaccio in mano verso Reg ma Reg si alzò e lo colpì senza neanche guardarlo in pieno volto, poi si girò e lo colpì in pancia con un pugno e in faccia con un calcio stendendolo, poi gli schiacciò la mano e così l’uomo  con un urlo mollò l’arma, arma che Reg con la stesa gamba allontanò con un calcio.
Eli fu svegliato da Reg che si era riaccovaciato su di lui e gli tirava schiaffoni: “ Oh, hai visto Aegis, è vivo. “ Poi gli tirò un pugno in faccia e Eli risvenì
Aegis: “ Ma che fai Reg? “
Reg: “ Beh, voleva uccidermi, mi sembra il minimo. “
Harvey era in un misto di rabbia e di paura, come faceva quel ragazzo a essere così forte? Nessun uomo era mai  stato così forte, un rumore gli dava fastidio, quel piano maledetto, quel giovane che continuava a suonare nonostante la rissa, Harvey in un modo o nell’altro voleva dimostrare chi comandava in quel terreno e se non poteva danneggiare direttamente gli stranieri, avrebbe fatto la voce grossa con il pesce piccolo, come aveva sempre fatto nella sua vita.

Mentre Aegis rimproverava Reg, Harvey andò verso il piano e con la sua accetta colpì una parte del piano, facendo trasalire il ragazzo che smise di suonare.
Il pianista Akiro: “ La prego, non lo rompa oltre “
Harvey: “ È già rotto, due tasti non funzionano bene, me ne sono accorto io che di musica non ne capisco un cazzo e tu non te ne sei accorto? Solo perché al piano di sopra non ci sono le signorine, credi di poter rompere i timpani a noi? “
Harvey continuava a romprere il piano
Akiro: “ La prego, basta! “
Harvey: “ Preferisci che ti tranci una delle tue belle manine? “
Akiro, capendo che Harvey diceva sul serio indietreggiò con la faccia spaventata, tanto che arrivò al limite del bancone, Harvey prese una bottiglia di vetro vuota che stava sul bancone, la ruppe e porse la parte scheggiata a Akiro: “ Se non vuoi che ti amputi tutte e due le mani uccidi con questa bottiglia quel ragazzo che ora ci sta guardando. “
Akiro sapeva che Harvey non scherzava sull’amputare le mani, lo aveva già fatto ad alcuni bari ed era stato spaventoso ma quei due stranieri erano altro, avevano messo in crisi persino lui.
Akiro tremava ma poi prese coraggio per quanto possibile corse ad occhi chiusi contro Aegis che schivò il colpo con una facilità disarmante, dicendo al ragazzo: “ Mai attaccare qualcuno ad occhi chiusi “
Harvey stava per imprecare contro Akiro ma in due secondi Aegis aveva preso la bottiglia scheggiata e l’aveva conficcata nella mano di Harvey che girdò: “ AHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!! Che cosa..mi hai fatto? “
Aegis: “ Penso sia abbastanza evidente, non credo che portati utilizzare ancora questa mano, che dici? Te la taglio con l’accetta che ti è caduta per terra? “
Harvey: “ Tu non sei umano, grandiss..imo figlio di..
Aegis tirò una ditata in fronte ad Harvey che fu scaraventato oltre il muro del bar

Lyu che aveva recuperato il coltellaccio del ciccione ,che era rimasto a terra anche se cosciente, lo lanciò con grande precisione contro la faccia di Aegis che però lo prese al volo dalla parte della lama e facendo un poco di pressione con la mano sulla lama la fece a pezzi.
Lyu che era dietro il bancone si mise a sedere a terra terrorizzato.

Reg salì sul bancone guardandolo severo ma poi sorrise e chiese quanto gli dovevano
Lyu: “ Niente,…offre..la..casa “
Reg: “ Così mi offende, allora quanto costa quello che abbiamo preso noi e quello che hanno preso quei 4? “
Lyu: “ In totale circa ottant..
Reg: “ Sicuro? “
Lyu: “ Sessant..
Reg: “ Ha considerato anche l’intruglio che ha fatto? “
Lyu capendo disse: “ Quar..
Reg fece una faccia e Lyu si arrese dicendo: “ Venti “
Reg: “ Venti! Proprio come mi aspettavo, ecco a lei, comunque ci dovrebbe ringraziare, quei 4 che probabilmente vi dovevano soldi a palate non verrano più e poi ci vuole una bella rinnovata di questo bar, così vengono più signorine e qualche cliente di un certo tenore, anche se di ciamo la posizione non aiuta “
Lyu: “ La ringr..azio per il consiglio. “

Nel frattempo Aegis stava parlando ad Akiro, vedendolo meglio il ragazzo aveva un vestito che una volta doveva essere stato elegante, ma che doveva essere sempre lo stesso da una vita: “ Devi cambiare vita ragazzo, tu hai un gran talento e dovresti suonare un piano vero in un locale VERO! “
Sottolineò l’ultimo “vero” facendosi sentire meglio anche da Lyu.
Akiro: “ E dove? Quando ero piccolo la mia famiglia aveva una piccola tenuta qui vicino, ebbi una infanzia felice fino alla morte di mio padre, prima il giardino che curavamo divenne arido come il resto del paesaggio, poi io ipotecai la casa per pagare le cure per mia madre che si era ammalata e tirai avanti finche non è morta due anni fa, da due anni sono parcheggiato qua, ho vitto e alloggio gratis e tanto mi basta.  “
Aegis: “ Fidati, meriti molto di più. “
Akiro: “ E tu come lo sai? “
Aegis: “ Non lo so, me lo sento, poi con i cappelli biondi e gli occhi azzurri mi ricordi una persona, a parte per i riccioli. Reg, quanto abbiamo vinto in tutto? “
Reg: “ 80 San, di cui 20 gli ho dati a Lyu “
Aegis ad Akiro: “ Credi con 60 San di riuscire a ripartire? “
Akiro: “ Dice sul serio? “
Reg: “ Sul serio? “
Aegis: “ Si, Reg, così redimi in parte il tuo imbroglio. “
Reg porse ad Aegis 60 San mettenoli in un sacchetto che si era portato tipico per mettere i soldi.
Aegis prima di porgelo ad Akiro disse: “ Promettimi che rimarrai umile e rispettoso ma che non ti farai mettere più i piedi in testa “
Akiro: “ Te lo prometto “

Poi il ragazzino biondo quando Aegis se ne stava andando disse: “ Io.. vorrei essere come te “
Aegis sorrise mestamente e disse: “ Ti assicuro che è meglio non diventare come me, al massimo come Reg, beh, a parte per il suo giocare d’azzardo e anche a parte per il suo barare o eh, sarebbe meglio se tu  non facessi esperimenti vari, e poi sarebbe meglio non avere altri mille difetti che ha. “
Reg: “ Grazie Aegis “
Aegis: “ Prego Reg. Akiro, sii te stesso e non sbaglierai “
Akiro: “ Grazie signori “
Aegis sorrise ad Akiro e si diresse verso l’uscita del bar insieme a Reg.
Lyu: “ Lieto di aver avuto voi come ospiti..
Reg si girò: “ Dovresti fare del teatro, sei stato credibile “
Akiro e Aegis riserò


Aegis: “ Reg, ora basta col gioco però “
Reg: “ Dai, che giocare a Pixal ti è piaciuto “
Aegis: “ Prima che scoprissi che barattavi “
Reg: “ Mai fatto “
Aegis: “ Baravi, mi son confuso “
Reg: “ Secondo me ti è piaciuto anche quello “
Aegis sorrise un attimo, poi negò con veemenza.
Ripresero il cammino e presto il bar fu lontano.

 

Note dell’autore: Complimenti a chi è arrivato in fondo al capitolo e se c’è qualcuno lo ringrazio di cuore. Spero sia stato un capitolo divertente, di certo io mi sono divertito a scriverlo anche se è stato lungo da scrivere e visti i miei tempi ci ho messo anche poco, adesso ho più impegni, cercherò comunque di pubblicare il prossimo capitolo che sarà chiaramente molto più corto il prima possibile, e per i prossimi capitoli il rating arancione sarà più che giustificato e non a causa di scene sessuali. Ah, ovviamente le parti tra parentesi erano discorsi sottovoce.
A presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** La curatrice inaspettata ***


~~Cap 26 – La curatrice inaspettata

Vicies andava con Mizuki verso Hurdan ormai vicina, nessuno dei due aveva parlato durante il viaggio, Vicies si chiedeva se il suo odiato fratellastro fosse arrivato alla foresta incantata e se fosse sopravvissuto, normalmente sarebbe stato impossibile ma per quanto non volesse ammetterlo, a distanza di un mese aveva ritrovato ad Alcius un Ichigo diverso a quello che aveva lasciato Roscow, non solo più forte ma anche più determinato. E poi c’era quel ragazzino.
Immerso in quei pensieri fece appena in tempo a fermare il cavallo davanti all’entrata di Hurdan con le porte aperte. Yogo, il governatore sorrideva pronto ad accoglierlo.. o forse no? Vicies scese da cavallo, lasciando la madre sopra.

C’erano dei soldati, una decina, 5 da una parte e 5 dall’altra, erano pronti ad attaccare, Yogo al centro e più dietro rispetto ai soldati, con la solita corona in testa iniziò a parlare: “Mhmhmhmhmhmhmh, caro Vicies, governatore di Roscow, lo so che questi due pagliacci mi sono scappati, ma non mi farò più mettere i piedi in testa da uno come te, adesso dico cosa faremo, io ti arrest..
Le parole gli si bloccarono in gola, Vicies aveva la sua fredda lama vicino al collo di Yogo
Vicies rivolto ai 10 soldati disse: “ Abbassate le armi “
Yogo annuì e i suoi soldati le lasciarono cadere.
Il velocissimo Vicies che aveva corso fino ad arrivare a Yogo lasciando di sorpresa anche i soldati abbassò la spada.

Yogo si fece la pipì adosso e si inginocchio con lo sguardo terrorizzato
Vicies: “ Ora darai a me e a quella signora sul cavallo una stanza dove alloggiare e della roba da mangiare “
Yogo annuì ancora sotto schock
Vicies: “ E basta portare questa corona, non sei un re..
Vicies gli tolse la corona della testa e la gettò lontano continuando: .. sei solo ridicolo “

Poi si avvicnò alla madre e le tolse ciò che la legava e nel mentre le disse a bassa voce: “ Se provi a scappare anche solo una volta ti farò vedere la morte di tuo figlio davanti agli occhi. “
Mizuki si limitò a fare non con la testa e con le lacrime agli occhi disse: “ Non scapperò “


L’uomo misterioso si avviccinò al ragazzo con la macchia grigia sulla gamba e disse a Ichigo: “ È stato morso dal serpente verde-blu, il secondo serpente più velenoso di Albadros. “
Ichigo: “ Ma ci sarà qualcosa che possiamo fare. “
L’uomo non rispose e uscì dalle sue tasche un sacchettino, c’erano delle boccette rotte, altre erano intatte.
L’uomo: “ Per fortuna quella blu è intatta “
L’uomo aprì la bocca di un incosciente Kaito e fece scendere il contenuto della boccetta per il corpo del ragazzo.
Ichigo: “ Basterà? “
L’uomo: “ Certo che no, questo blocca per mezz’ora il diffondersi della macchia in un uomo normale ma questo ragazzo non è normale, probabilmente avremmo un’ora intera o qualcosa in più. “
Ichigo: “ E poi? “
L’uomo: “ Siamo a circa un’ora da casa mia se ho capito bene dove siamo, devi correre per tutto il tragitto e forse ci metteremo meno, ho un amica che viene proprio oggi ogni settimana, lei ci può aiutare a guarire Kaito. Io portò il ragazzo sulla schiena, siamo d’accordo?
Ichigo: “ Certo, andiamo. “

Ichigo dopò una quarantina di minuti di corsa sentiva l’acido lattico alle gambe ma non poteva fermarsi, la saìua corsa era per fare in modo che Kaito continuasse a vivere e in quel momento non c’era niente di più importante.
La sua corsa era più un galoppare strambo e doloroso che altro, ad un certo punto l’uomo si fermò
Ichigo: “ Perché si è fermato! Dobbiamo fare una corsa contro il tempo “
L’uomo: “ Se riposiamo qui 2 minuti riusciremo ad arrivare tra 10 minuti a destinazione, altrimenti ci metteremo di più, la nostra corsa sta rallentando decisamente, non solo la tua. “
Ichigo: “ Ne è certo? “
L’uomo: “ Si “
Ichigo: “ Posso fare una domanda? “
L’uomo: “ Se proprio non puoi fare a meno di parlare “
Ichigo: “ Ma siamo stati zzitti ino ad ora! Comunque è una domanda molto semplice a cui rispondere, qual è il suo nome? “
L’uomo aspetto qualche secondo prima di rispondere: “ Mi chiamo Hiroshi. “
Ichigo: “ Piacere di conoscerla Hiroshi, Io sono Ichigo, ma questo lo sa già, ahah. Ma perché vive cosi’ isolato? In una zona così pericolosa poi, e ha una famiglia? “
Hiroshi si scurì in viso: “ Sono passati i due minuti e tu dai troppe domande “
Ichigo pensava: Oh, no, è vero, sto diventando come Kaito, deve assolutamente guarire, lo devo rimproverare di avermi contagiato coi suoi modi di fare.

Quando arrivarono alla casa di Hiroshi, lì stava già aspettando una signora con un piccolo carro vicino a sé, Ichigo non poté credere ai suoi occhi, era  Diana
Diana: “ Ichigo!! “
Ichigo: “ Che ci fai qua? “
Hiroshi poggiò delicatamente per terra Kaito: “ Vedo che vi conoscete ma i convenevoli dopo, abbiamo questo ragazzo da salvare. “
Diana era preoccupata, si accovvacio vicino a Kaito dicendo: “ Che è successo a Kaito? “
Hiroshi: “ È stato morso da un serpente verde-blu “
Diana notò la gamba ricoperta dal grigio e notò che seppur bloccato, presto sarebbe ripreso a galoppare prendendo tutto il corpo di Kaito.
Ichigo: “ Diana, si può fare qualcosa? “
Ichigo non sapeva di queste capacità di Diana, era qualcosa di nuovo per lui ma si fidava.
Diana: “ Si può fare, io non l’ho mai fatto però non posso non tentare per Kaito “
Ichigo: “ Ce la farà, vero? “
Diana lo guardò in un istante e disse: “ Quando ho visto Kaito ho subito capito che era un ragazzo speciale, puoi scommetterci che ce la farà. “ 

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Due madri, Zero madri ***


~~Cap 27 – Due madri, Zero madri

Ichigo osservava Diana che leggeva con attenzione la pagina di un libro abbastanza corposo, vedeva i begli occhi dell’amica di infanzia muoversi lentamente mentre leggeva, poi spostò lo sguardo verso l’amico, gli avevano tolto i leggeri vestiti che portava eccetto i pantaloncini, quel liquido blu aveva bloccato per un po’ di tempo la macchia grigia ma adesso si stava diffondendo, Ichigo non voleva disturbare Diana ma voleva saperne di più riguardo quel veleno, perciò chiese qualcosa in più a Hiroshi che guardava Kaito.
Ichigo: “ Hiroshi? ”
Hiroshi guardò Ichigo in attesa che parlasse
Ichigo: “Cosa sai sul veleno di questo serpente, cioè cosa succederebbe a Kaito se non..
Hiroshi: “ Ho capito. Beh, tu vedi Kaito, suda freddo e il suo respiro è molto in affanno, per quanto ne so io, se raggiunge il cuore il battito smette e se non dovesse succedere la macchia raggiungerà il cervello e a quel punto morirebbe definitivamente. “

Ichigo sapeva che avrebbe dovuto ringraziare Hiroshi per la sua risposta fredda e lapidaria ma non lo fece. Non doveva succedere a Kaito, non doveva.
Mentre Ichigo osservava Diana con apprensione per il suo amico, vide la ragazza finalmemente chiudere il libro , aveva uno sguardo di determinazione che le aveva già visto in volto negli anni passati. La vide improvvisamente alla ricerca di qualcosa che aveva portato convinta che non le sarebbe servito, poi prese 4 boccette, ognuna di queste eccetto una conteneva un liquido, l’altra era vuota.
La ragazza iniziò a mettere un liquido blu, poi mise un liquido molto più denso di colore giallo, si formò un liquido sul verde, ma le dosi non erano affatto a caso, poi mise un liquido dal colore arancione e finì per uscire un brutto liquido dal colore marrone ma se quello avrebbe salvato Kaito sarebbe stato per Ichigo il liquido dal colore più bello del Mondo. Diana mise il liquido in bocca al ragazzino, ma solo parzialmente, circa metà, il resto lo sparse con minuziosità su buona parte del corpo dove la macchia era già presente, prese delle fasce e chiese a Hiroshi di aiutarlo a fasciare la gamba e parte del corpo di Kaito, Ichigo si sentiva inutile.
Diana: “ Ecco fatto, tutto quello che potevo fare l’ho fatto, non sono sicura che funzioni ma sono fiduciosa. “
Ichigo abbracciò Diana con forza, lei ricambiò delicatamente e appena si staccarono lei disse: “ Non è detto ancora “
Ichigo: “ Ma tu ce la hai messa tutta e poi io sono sicuro delle tue capacità e della sua tenacia. “
Hiroshi: “ Metto Kaito in uno dei 2 letti della casa, voi vi accampate qui fuori con me? “
Ichigo: “ Beh, a me andrebbe bene anche il pavimento della casa “
Hiroshi: “ Allora facciamo così, facciamo dormire Ichigo e me a terra e se Diana rimane nel letto, ma bada bene Ichigo se vuoi andare a Roscow dovrai accamparti o  dormire al freddo “
Ichigo: “ Lo so, sono in viaggio da più di 1 mese “
Diana: “ Credo che sia imprudente tornare a casa adesso per me, per cui rimango volentieri e poi ti devo far vedere tutto ciò che ti ho portato, inoltre adesso Hiroshi stai un po’ fermo che devo curare delle ferite sul petto “
Hiroshi: “ Sono solo dei graffi “
Diana: “ Graffi profondi di gigalupi, sì “
Ichigo sorrise, era in apprensione per Kaito ma era convinto che tutto sarebbe anadato bene.


Vicies e Mizuki avevano mangiato bene a Hurdan, il giovane aveva fatto assaggiare le pietanze che gli venivano servite prima a chi le serviva, era molto diffidente ma per fortuna loro nessun piatto era avvelenato, sarebbe stata l’ennessima mossa stupida del governatore Yogo.
“ Bene “ disse Vicies alzandosi dalla sedia su cui era seduto mentre mangiava, “ spero che il cavallo regga oltre ai nostri due pesi anche le provviste che abbiamo fatto preparare per il viaggio verso Bourabia, spero che tu non ti sia abituata a questi posti lussuosi Mizuki, perché durante il viaggio ci dovevamo adeguare come abbiamo fatto finora. “
Mizuki: “ Chi ti dice che non ci abbiano dato delle provviste avvelenate? “
Vicies: “ Le farò assaggiare a qualche animale che troveremo nei dintorni, scoiattoli, topi, o a te. Ora andiamo a dormire, siamo nella stessa stanza ma ci sono letti separati. “
Mizuki: “ Vicies “
Vicies: “ Senti, non ti ho dato il permesso di importunarmi per cui se non..
Mizuki: “ Mi gioco l’ultimo desiderio ora “
Vicies: “ Che vuoi dire? “
Mizuki: “ Ai condannati a morte si dà l’ultimo desiderio, no? Io lo uso adesso. “
Vicies si rimise a sedere incuriosito: “ Sentiamo “
Mizuki: “ Non uccidere Ichigo “
Vicies sorrise: “ Lo ha risparmiato ad Alcius perché ha detto che in 2 settimane sarebbe diventato più forte di me, credi davvero che stupido come è, non venga lui da me? Se fosse intelligente si nasconderebbe in un altro continente, e probabilmente io dopo anni e anni di ricerca lo lascerei in pace, ma per fortuna Ichigo non è così e se è sopravvissuto tra 10 giorni verrà a Roscow e io lo ucciderò. “
Mizuki: “ Ma Ichigo non ti ha fatto niente! Dovresti prendertela solo con me! “
Vicies: “ Ichigo mi ha rubato l’amore, si, inconsapevolmente ma lo ha fatto, quando hanno dovuto scegliere hanno scelto lui, non me, non è così mamma? “
Mizuki: “ È una situazione complicata..
Vicies: “ Non mi interessa, io ho avuto due madri, ed è ironico il fatto che è come se non ne avessi avuto neache una, quando la madre che consideravamo tale se ne è andata ho pianto tantissimo, adesso non ho più lacrime, anche perché i veri uomini non piangono, così mi ha detto mio padre picchiandomi un giorno si e l’altro pure “
Mizuki: “ Io.. non.. Io credevo che..
Vicies: “ Oh, si eppure sapevi che uomo era mio padre e sapevi che mia madre poteva anche non stare con un uno così e con un figlio non suo. “
Mizuki piangeva.
“ Però immagino di doverti ringraziare “, continuò il giovane, “ adesso che hai ucciso mio padre sono molto più libero “
Mizuki: “ Tu sai che.. in realtà.. io
Vicies: “ Cosa? Vuoi negare di averlo ucciso? “
Mizuki scosse la testa ancora con le lacrime che le rigavano il volto
Vicies: “ Per cui hai ancora 10 giorni per pensare ad un altro desiderio, perché io ucciderò Ichigo “
Mizuki: “  A meno che la tua invidia non ti uccida prima “ disse ma subito dopo si pentì della frase.
Vicies: “ Hai ragione, sono invidioso di Ichigo, in un certo senso lo sono sempre stato, ma presto tutto questo finirà. “
Vicies si alzò dalla sedia e disse: “ Ora andiamo, domani sarà una lunga giornata. “
E Mizuki lo seguì rimuginando su quello che poteva essere e non era stato.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Hannah ***


~~Cap 28 – Hannah

Warning! Capitolo un po’ gore.

Da quel palazzo bianco e molto bello viderò scappare una bellissima donna con dei lividi sul corpo che piangeva.
Lily e Hannah subito le corserò incontro per soccorerla.
Lily: “ Signora, che succede? “
La signora però era con gli occhi sbarrati e non si faceva toccare, inoltre era chiaramente spaventata, poi diceva frasi incomprensibili: “ il mio bambino, il mio bambino…
In quel momento Hannah notò che la donna in ginocchio perdeva sangue dal basso, aveva abortito, qualcuno le aveva  fatto del male.
Sia Lily che Hannah capivano per esperienze diverse ciò che la donna stava vivendo, poi la donna iniziò a parlare dicendo: “ Quel posto è l’inferno, scappate, prima che vi prendano..
Hannah: “ Che intendi? “
Ma la donna senza che nessuno lo aspettasse prese un pugnale e si pugnalò in pancia uccidendosi.
Hannah: “ No..
Videro gli occhi della giovane donna spegnersi e una ultima lacrima scendere dall’occhio destro, ad Hannah tornarono in mente brutti ricordi.
Lily: “ Ormai è evidente che dentro quel palazzo ci sia un bordello. “
Hannah: “ Si..gnora..posso fare ciò che..ho fatto le altre volte in contesti simi..li? “
Hannah lo aveva detto tremante, Lily normalmente la avrebbe rimproverata per averla chiamata signora ma stavolta si limitò a dire: “ Si, io intanto cerco di seppellire in un posto decente questa poveretta. “

Hannah entrò spontaneamente in quel bordello, c’era all’entrata un piccolo bancone con una signora di mezz’età che mostrava una artefatta eleganza ma niente impediva l’avanzare delle rughe, era colei che gestiva “ l’attività ”.
La signora iniziò a parlare, subito pensando di aver trovato una nuova vittima: “ Signorina, non credo che lei sia qui per caso e sa, lei viene proprio a proposito, sta cercando un lavoro in cui si possono fare facili soldi? “
Hannah iniziò a mettersi a fare la parte della disinibita, sapeva che a certe persone piacevano le ragazze che apparentemente accettavano tutto pur di guadagnare soldi e che apparivano inattaccabili.
Hannah: “ Lei ha capito subito quello che voglio, io accetto tutto, tutto quello che vogliono i suoi clienti io sono disposta a farlo. “
“ AHAHAHAHA, mi piace la sua sicurezza ma oggi una idiota è scappata solo perché aveva perso un bambino di un cliente che giustamente la ha punita e quando è venuta aveva il tuo stesso sguardo, la tua stessa determinazione.
E poi come mai ha un vestito così lungo? “
Hannah: “ Signora, sono sicura che tra i suoi clienti ci possa essere qualcuno a cui piace scoprire lentamente cosa c’è sotto e poi.. beh, questo vestito è leggero, è facile da strappare. “
La signora ci pensò un po’ e poi disse: “ Ragazza cara, ci sono 6 o 7 clienti in una sala al terzo piano e sono molto pretenziosi, le mie ragazze non so se gestiscono a pieno la voglia dei clienti, senti delle urla? 
Hannah annuì
Ecco immagina che sono del terzo piano e si sentono fino qua, come avrai capito di carne fresca ho sempre bisogno, seguimi “

Hannah fece come le fu detto, la burbera signora aveva ben presto cambiato tono, era passato da darle del lei a darle del tu. Salirono i 3 piani, ogni scalino faceva palpitare il cuore di Hannah un po’ di più, raggiunserò una porta grande, più grande delle altre e dietro il quale si nascondeva una stanza molto grande, lei aprì la porta e la gettò dentro gridando: “ Carne fresca ragazzi! Ahahahaha “
Poi chiuse la porta mentre Hannah presumeva che scendesse le scale

“ Ohiohi, belezza “ disse uno toccandosi volgarmente il pacco, “ avevo proprio bisogno di una bella vacca per svuotarmi le palle “
Hannah: “ Ti consiglio uno zoo la prossima volta “
L’uomo rise: “ Ahahaha, mi fanno impazzire le donne che hanno la risposta pronta “ e iniziò a tocccare Hannah, un po’ il seno, un po’ il fondoschiena , lei cercava di scacciare queste mani ma l’uomo si attaccò sempre più vicino ad Hannah e iniziò a baciarle il seno, mettendo la mano sotto il vestito della giovane donna.
Hannah non opponeva molta resistenza perché vedeva una donna che sul letto stava venendo brutalmente picchiata e violentata perché non stava facendo godere abbastanza l’uomo che la usava.
Poi si avvicino da dietro ad Hannah un altro che disse: “ non vorrai mica tenertela tutto per te “, allora il primo uomo disse: “ Facciamo così, mentre me lo succhia tu la sfondi da dietro e poi ci diamo il cambio. “
“ Ci sto “ disse chi la stava toccando da  dietro

Hannah aveva notato anche due ragazze che stavano intrattenendo uno e gli imboccavano l’uva, altri uomini che stavano trattando sul come e quando usare altre ragazze, un po’ come avevano appena fatto con Hannah quei due.

Hannah però riuscì a defilarsi da quei due e disse: “ Un attimo solo, vado dal vostro amico che sta avendo dei problemi con quella prostituta. “
“ Eh va bene, però poi torna presto “
Hannah: “ Ci metto solo un attimo “

L’uomo che cercava di scopare sul letto quella ragazza le tirò altri due ceffoni  e poi imprecò: “ Ho detto di stimolarmelo, lo capisci o no? “
La ragazza forse neanche diciottenne toccava dove doveva, poi arrivò una mano a toccargli il collo e una voce suadente: “ Posso aiutare anch’io? “
“ Oh, ma certo “ disse, “ lo sai che sei proprio una be..
Hannah aveva uscito uno dei due pugnali se così si potevano chiamare e aveva lacerato in maniera chirugica il pene del cliente.
Il cliente quando si accorse cosa aveva perso e vide il sangue che stava uscendo e il dolore iniziò a gridare come mai prima: AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!

Ma gli altri clienti non ebbero neanche il tempo di accorgersi di quello che aveva fatto che la misteriosa donna lanciò il pugnale in testa a quello a cui le ragazze stavano imboccando dell’uva, il corpo dell’uomo si accasciò sul giaciglio dove era seduto, la donna riprese subito la sua arma conficcata nella testa dell’uomo e un fiotto di sangue le macchiò il vestito ma era inevitabile.
Poi uscì minacciosa ma con un sorriso il secondo strano pugnale.
Non solo gli altri uomini ma anche le altre ragazze erano spaventate, l’uomo che non aveva più la sua piccola proboscide si alzò: “ Brutta pu..
Ma ancora una volta fu interotto da Hannah e questa volta per sempre, la donna gli tagliò la gola senza neanche guardarlo  in faccia, l’uomo si toccò la gola per altri due passi e poi si accassciò a terra morto.
I due uomini che la avevano assalita all’inzio la guardavano interdetti, lei li guardò, sorrise loro dicendo: “ Scusate l’attesa, dove eravamo rimasti? “

La proprietaria era da poco tornata al piano di sotto che inziò a sentire le solite grida..no, in realtà non erano le solite, qui gridavano solo gli uomini e non sembrava che si stessero divertendo, quando le urla improvvisamente cessarono la cosa le sembrò ancora più strana, normalmente avrebbe dovuto sentire un brusio condito da commenti goliardici e poco lusinghieri nei confronti delle ragazze, invece il silenzio, non si preoccupò più di tanto ma qualcosa era successo, forse qualche ragazza morta, sperava  non la nuova, sarebbe stato uno spreco di San.
Decise di salire e di controllare, la porta era appena aperta, la spalancò e quello che vide fu uno spettacolo raccapricciante, tante ragazze tremavano spaventate e alcune imbrattate di sangue, poi vide chiaramente 6 cadaveri maschili, uno con un buco in testa, l’altro con la gola tagliata, uno con una spada, l’unico uomo armato della serata, conficcata nel cuore, un altro con una serie di pugnalate in pancia, un altro che aveva aperto la finestra per buttarsi era stato colpito alla schiena e un altro con un colpo secco alla gola.
La donna al vedere tutto quel rosso che era sangue indietreggiò un poco, improvvisamente da non si sapeva dove era sbucata la nuova ragazza con il vestito macchiato quasi completamente di rosso, andava incontro a lei parlando, la signora indietreggiava a ogni passo spedito che faceva Hannah verso di lei.
Quella furia che era Hannah diceva: “ Non so se fanno più schifo i clienti o quelle come lei “ o frasi come del tipo: “ Non si dovrebbe fidare di tutti “.
Hannah aveva avanzato e la signora aveva indietreggiato fino a quando quest’ultima non raggiunse il parapetto del terzo piano.
La signora era terrorizzata, cercava di biascicare parole di preghiera verso Hannah ma la ragazza disse solamente: “ Ho un messaggio dall’idiota che ha perso il bambino “ e detto questo spinse con forza la signora che cadde oltrepassando la balaustra direttamente al piano terra e Hannah osservò l’agonia della proprietaria dell’ “ attività ” finché i suoi occhi non si spensero.

Fatto questo tornò nella camera, le ragazze ancora terrorizzatte da lei e dal futuro tremavano come foglie.
Hannah oltrepassò la porta che dava alla camera affianco, in realtà faceva parte della stessa suite, in tale piccola stanza era presente una vasca ricoperta di oro.
Hannah: “ Avete per caso preso dell’acqua calda per uno degli uomini che sono morti? “
Una di loro dopo un po’ prese coraggio e rispose: “ Si..era per quello che mangi..
Hannah: “ Ci avrei scomesso, bene portate l’acqua e riempite questa vasca “
Così fecerò, Hannah si spogliò completamente e aggiunse : “ Cercate un vestito qui che mi vada e che non sia da troia o quantomeno non lo sembri, io starò nella vasca qualche  minuto. “
Lily potrà aspettare ancora qualche minuto.

Hannah si rilassò appena sentita l’acqua calda sulla sua pelle e il rosso che le ricopriva parte del corpo pian piano svaniva, Hannah si mise sott’acqua chiudendo gli occhi e ripensava a come aveva vissuto l’infanzia e come aveva conosciuto Lily.

Note dell’autore: Ciao! Grazie ancora a tutti i lettori, per quanto riguarda il prossimo capitolo ci vorrà un bel po’ di tempo, perché sara lungo e inoltre tra poco sarò molto preso da tante cose che devo fare. Spero di metterci il meno possibile, spero che questo capitolo non sia stato troppo forte per voi. Grazie.
Spero di scrivervi presto.
Marc25

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** La nascita della sanguinaria ***


~~Cap 29 – La Nascita della Sanguinaria
Avvertenze: Per capire al meglio il capitolo che segue si può andare a ripescare il capitolo 8 (che è uno dei capitoli di cui sono più fiero), ci saranno degli elementi divergenti, vi spiegherò meglio alla fine del capitolo.
Questo, come il precedente e il seguente è uno dei motivi per il rating arancione.
Buona lettura.

Hannah
Il calore di quell’acqua mi lambiva dolcemente e delicatamente la pelle, pian piano mi toglieva il sangue proprio come 14 anni prima mia madre mi toglieva lo sporco pe la prima volta dal mio corpo.
Quest’acqua mi fa tornare a 14 anni fa quando fui adottata dalla famiglia Arluan, lì passai l’anno più bello e più brutto della mia vita.


Continente Echo – Città Neo-Cartago
Mi ricordo poco della mia infanzia prima di essere adottata dalla famiglia Arluan, ricordo che tra i 4 e i 6 anni ero con un vagabondo, mi ricordo bene di lui, si chiamava Jinko, non posso dire di aver passato un bel momento, non che ricordi molto, ricordo che mi spacciava per sua figlia quando chiedevamo l’elemosina con qualunque tempo e a qualunque ora, ma divideva con me il cibo, a me andava bene quello, per me quello era già affetto, non avevo termini di paragone. A volte mi picchiava, sapevo che non era una cosa buona perché mi faceva male e a volte come riflesso nelle pozzanghere vedevo che avevo dei segni sul viso, sul corpo, violacei, talvolta neri, non sapevo cosa fossero, forse è perché siamo sporchi pensavo ma Jinko non aveva segni viola o neri, non capivo, ero piccola o forse capivo già troppo.
Ogni tanto cercava di vendermi, quando vedeva una persona che potesse avere tanti soldi diceva: “ Volete questa bambina? È mia figlia ma non riesco a mantenerla, fatela vivere dignitosamente “
Ma molti lo guardavano con disprezzo e non volevano una bambina sporca come me, iniziai ad avere un primo sentimento, l’odio.
L’odio verso quell’uomo che mi voleva vendere come un oggetto.

Poi, un giorno quasi all’improvviso, vidi un uomo avvicinarsi a me e a Jinko, l’uomo era alto e biondo e mi guardò con uno sguardo serio e non mi sebrava provare alcun sentimento, aveva quasi per nulla considerato Jinko, forse lo aveva visto cercare di vendermi al primo che capitava fino a 5 minuti prima senza successo, in quel momento però Jinko era sfinito e sapevo che appena si fosse ripreso mi avrebbe dato la colpa non solo di non essere una buona merce di scambio come mi chiamava lui, ma anche di non essere risucita a fargli fare soldi in altro modo, né rubando ( non quel giorno almeno) né facendo pietà durante l’elemosina.
Per quello Jinko all’inizio mandò a quel paese l’uomo che non si scompose, poi Jinko alzò lo sguardo verso l’uomo e il suo volto dall’indagatore passo al sorpreso e al devoto addirittura: “ Lei è.. il Governatore..?!? “
“ Si “ rispose l’uomo, effettivamente con abiti ben diversi da quelli che solitamente vedevo, neanche la gente più rinomata a cui Jinko mi voleva vendere era così elegante.
Jinko si gettò ai piedi di quell’uomo che guardandolo dall’alto in basso non nascondeva lo sguardo di disprezzo per quel mendicante.
Il governatore chiese senza preamboli: “ Quanto costa? “ indicandomi
Jinko si alzò ma teneva sempre lo sguardo basso: “ Ecco, vede, governatore Arluan..per lei io glie la darei anche gratis ma sono troppo affezionato a questa mia.. si posso chiamarla così..figlia. “
Tutto questo me lo disse accarezzandomi, era sempre peggio nelle sue operazioni di vendità, questa era la più vergognosa, fingere affetto per aumentare il prezzo..
Ma il governatore rispose senza aver prestato molta attenzione a Jinko: “ Possono bastare 600 San? “
Era sei volte quello che normalmente chiedeva Jinko, vidi il mio vecchio..possidente trattenersi dall’esultare e dire in un ultimo atto di falsità: “ Che diritto ho io di trattenere questo angelo e di farle vivere una vita con uno come me? Questi 600 San li accetto perché sono un simbolo del fatto che io la sto consegnando ad un uomo ed ad una famiglia migliore. “
Il governatore ascoltò con distrazione la prosopopea di Jinko, poi mi prese per mano e io lo seguì guardando per un ultima volta Jinko, non lo guardai con odio, non in quel momento, più con un affetto e una gratitudine, andavo in una famiglia vera, una famiglia migliore, ma mi sbagliavo.

Mentre camminavo affianco a qull’uomo ,che non mi guardava quasi mai in faccia, verso una destinazione ignota, io ero timorosa, era una situazione nuova, aspettavo un momento del genere viste le tante volte in cui Jinko aveva cercato di vendermi.
Ma fu tutto improvviso e non sapevo proprio cosa dire, cosa fare; eravamo per la strada quando vidi una scena agghiacciante, un bambino aveva messo quattro piccoli paletti piantati per terra e legato per ogni zama c’era un piccolo cane bianco, lui aveva intorno a sé una piccola folla di ragazzini della sua età, il cane piangeva spaventato, il bambino rise e con crudeltà prese un sasso  di media grandezza e colpì 3 volte la testa del cane con una crudeltà che mai avevo visto prima, io ero impietrita, sussultai quando il governatore Arluan mi toccò la spalla, incitandomi a riprenderlo a seguirlo, io non mi ero neanche accorta di essermi fermata.

Quando arrivammo alla grande dimora degli Arluan io rimasi per la prima volta in vita mia a bocca aperta, era così bella, così diversa dalle altre case in legno piccole che per me però sarebbero già state un sogno.
Fuori da quella casa mi apettavano la mia futura madre e la mia futura sorella, Fuyuko e Maeko.
Fuyuko aveva un sorriso splendente e sincero, Maeko invece si nascondeva dietro le gambe della madre un po’ spaventata dalla mia nuova presenza, poi Fuyuko incitò la figlia con un gesto che con lentezza e timore venne incotro a me e mi disse: “ Benvenuta mia nuova sorella “. Lo disse come se fosse stata preparata prima, anzi lo era ma io al momento non capì e a stento capivo ciò che mi stava succedendo e quello che mi dicevano, così rimasi in silenzio e notai l’atteggiamento del mio futuro padre cambiato, sorridente e caloroso.. mi chiesi il perché.

Quella stessa sera entrai in quella reggia e capii da allora cosa volesse dire davvero grande, maestoso, ben presto avrei notato che poche erano le stanze che venivano effettivamente usate dalla signora e dal signor Arluan, molte stanze un tempo forse quando c’era un’atra famiglia dovevano essere state occcupate dalla servitù, presto scoprì che c’era della gente che si occupava di non lasciare quelle stanze in rovina ma erano presenze occasionali e non potevano chiamarsi servitori, solo la cuoca era una presenza costante e dormiva in una stanza al piano terra, era una signora sempre sorridente con noi piccole.
Quella stessa sera Fuyuko mi accompagnò in una stanza e appunto vidi la cuoca vicino ad un lungo tavolo, sentì un odore mai sentito prima, un odore di buono, mi fiondai vicino al tavolo, a stento mi sedetti sulla sedia e bevetti quella zuppa senza sapere che cosa ci fosse dentro, incurante ovviamente di quell’aggeggio che era affianco alla coppetta da cui avevo appena bevuto che scoprì più tardi essere una posata.
Maeko, la mia nuova sorella che aveva seguito la madre e me fino a quel momento disse sinceramente: “ Come puzza però! “
La madre la sgridò: “ Maeko, che modi sono! “
E Maeko scappo piangendo e venendo consolata dal padre che era comunque lì vicino.
Quella donna così premurosa, Fuyuko, mi sorrise e disse: “ Scusa Maeko, sono sicura che presto andrete d’accordo, pensavo che una frase del genere ti avrebbe fatto piangere ma è ovvio che io non sappia niente davvero di te. “
Ero troppo piccola per capire quel sottile senso di inadeguatezza di Fuyuko ben espresso in quella frase, però ricordo che pensai di non capire perché sencondo lei avrei dovuto piangere, Maeko aveva detto la verità, puzzavo e poi non avevo mai pianto.
Fuyuko mi sorrise di nuovo subito dopo e mi disse: “ Ti è piaciuto il pasto? “
Io annuì energicamente
Lei mi richiese: “ Ne vuoi un altro po’? “
Io annui nuovamente energicamente e poi aggiunsi con un filo di voce: “ Grazie “
Lei mi sorrise stavolta non per essere dolce e rassicurante con me ma perché davvero felice di quella mia semplice parola.

Quella stessa sera Fuyuko mi accompagnò in una strana stanza che poi imparai a chimare bagno, c’era un contenitore pieno d’acqua, io ero timorosa, non ero sicura di voler entrrare la dentro come mi incitava Fuyuko, poi lei mise la mano nell’acqua e prese un po’ d’acqua mettendo le mani a conca e se la butto in faccia mostrandomi così che non c’era niente di pericoloso, così io mi spogliai da sola di quei vestiti vecchi che portavo da non so bene quanto tempo, ma era almeno qualche mese e mi misi con ancora un pizzico di timore in acqua.  
Subito provai sollievo, l’acqua era calda ma non troppo e fino ad allora quella era la più bella sensazione che avessi mai avuto, poi Fuyuko prese una grande spugna per il corpo, io la guardai preoccupata ma lei mi disse: “ Ti fidi di me? “ Io annuì e lei iniziò a passarmela delicatamente lungo tutto il corpo, non provavo vergogna davanti a lei, in pochi attimi capii che cosa volesse dire volere bene a qualcuno.
Il più dello sporco venne levato via da quel bagno e grazie a dei prodotti che mai avevo visto prima anche la puzza andò via.
Fuyuko mi portò dei vestiti della mia taglia, probabilmente abiti che Maeko non portava per qualche motivo e che a me andavano bene.
Poco dopo vidi il governatore di cui seppi il nome, Arch e la figlia Maeko. Arch mi sorrise affettuoso, di un affetto sincero e Maeko, beh, forse perché ero appena arrivata o forse gelosa delle attenzioni che stavo ricevendo mi fissava seria come a cercare di scrutare ogni possibile mossa di un avversario o di un nemico.

Un giorno però diventammo sorelle, fu grazie a Kujo, ma non per merito suo.
Quel giorno Fuyuko voleva che noi giocassimo insieme non lontani dalla reggia per diventare più unite tra noi ma Maeko non voleva stare vicina a me, poi prese una pietruzza bianca che faceva dei disegni sul terreno e fece una figura geometrica, poi seppi che quel gioco in cui Maeko saltava tra delle caselle si chiamava campana. Voleva giocare da sola e io mi tenevo a debita distanza, nonostante la osservassi con curiosità.
Però si avvicinò a lei un bambino e poi altri dietro di lui che ridevano, vidi subito Maeko preoccupata, mi preoccupai anch’io e mi avvicinai a Maeko, quando fu spinta da quel bambino ,che poi seppi chimarsi Kujo, corsì verso la situazione di conflitto.
Notai che era lo stesso bambino a cui avevo visto uccidere il cane con una pietra, era pericoloso, una volta arrivata lì dissi: “ Lasciate stare mia sorella! “
“ Oh, ma guarda adesso abbiamo la bastarda, meglio così, ci divertiamo con tutte e due “ disse perfidamente Kujo, le risate dei suoi amici riecheggiavano, Maeko intervenne: “ Lo dirò a mio padre! “
“ Siamo abbastanza lontani dalla reggia e poi tuo padre non sarà per sempre governatore “ rispose Kujo
Mentre quel perfido ragazzino stava per picchiare Maeko, io mi misi in mezzo e presi un pugno in un occhio e non cadendo dissi: “ Potete picchiare me ma non dovete toccare mia sorella “
“ Che bastarda coraggiosa e resistente, tranquilla, siamo abbastanza per pestarvi tutte e due, vorrei tanto farvi fare la fine dei cani e dei gatti che trovo  per strada, vorrei tanto fracassare con una pietra la testa della tua sorell…
Non feci finire la frase che gli tirai un pugno sul naso e lo feci cadere per terra con il naso insanguinato, lui mi guardò con un mix di terrore e odio, ero sorpresa della mia stessa forza, mi misi a cavalcioni su di lui, pronta a continuare a prenderlo a pugni, i suoi amici nel frattempo erano scappati, sentì la voce di Maeko dirmi di non farlo: “ Ti prego Hannah, non sei come lui “.
Tanto bastò a bloccarmi con il pugno che avevo già alzato pronto a scagliarlo su Kujo che mi spinse via vedendo il mio tentennamento e alzandosi scappò minacciando vendettà.
Io avevo avuto per tutto il tmpo il cuore che mi batteva come mai aveva battuto, ero contenta, ero fiera di aver protetto Maeko, ero fiera di me.

Maeko si avvicinò a me e si limitò a darmi un bacio vicino all’occhio dove avevo preso il pugno, evidentemente si stava già formando il violaceo intorno. Poi mi disse: “ Nostra madre dice che così qualunque ferita guarisce prima “, poi mi prese la mano e ci incamminammo verso la nostra enorme casa. Io sorrisi per tutto il tragitto, nostra madre, aveva detto nostra.

I mesi che seguirono furono i più belli della mia vita, ero una bambina innocente che instaurò una sorellanza con Maeko, avevamo fatto vari giuramenti da bambini ma che per noi erano importantissimi sul fatto che saremmo sempre state sorelle, o che saremmo state sempre insieme, cose del genere, le idee erano di Maeko ma io la seguivo con convinzione e poi giocavamo sempre insieme per la gioia nostra e di Fuyuko, nostra madre.

E poi c’era Arch che era più freddo, preferiva la sua vera filglia, ma io lo capivo, Fuyuko voleva un’altra figlia e non accorgendocene mesi prima mi aveva visto con Jinko andando in quelle zone malfamate contro il parere del marito. Ma Arch cercava di dissimulare questa verita e lo faceva piuttosto bene dispensando affetto anche nei miei confronti.
L’unica cosa che straniva e spaventava me e Maeko era che qualche sera il padre si chiudeva a chiave in una stanza solo sua da cui provenivano versi quasi animaleschi a volte. quando noi bambine ci spaventavamo Fuyuko ci rassicurava allontanandoci dalla stanza e delle numerose volte in cui era successo mi colpì una volta una frase  che non poteva essere più vera, ciò che accadeva in quella stanza era qualcosa di necessario, purtroppo avremmo capito a nostre spese il perché, dopo quel maledetto giorno.

Il giorno del non ritorno fu un attentato alla vita di Arch, una freccia scoccata da qualcuno nella folla per poco non colpì Arch, io, mia sorella e nostra madre eravamo lì ma per fortuna non fummo colpite, l’unico effetto sarebbe stato lo spavento ma da quel momento Arch divenne oltremodo paranoico. Noi fummo contente che Arch non fu colpito, non poteva esserci motivo più sbagliato per essere contenti, se quella freccia fosse andata a segno forse ora..
Qualche giorno dopo, una sera, la nostra cuoca ci aveva portato da mangiare come faceva sempre ,ma Arch le disse: “ Non mi fido di quello che puoi aver messo nel mio piatto, assaggia! “
Ma la cuoca Emily non era un tipo che si faceva comandare facilmente, così si rifiuto, Arch si alzò, prese per i capelli la povera Emily, prese il cucchiaio con un po’ del suo cibo e lo ficco a forza nella bocca di Emily che fu costretta a deglutire,il cibo non era avvelenato, Emily dopo qualche secondo si stava allontanando tremando, quando Arch le disse tra un boccone e l’altro: “ Comunque non mi fido di te, chi sei tu?!? Un’estranea, domani mattina ti voglio fuori da questa casa. “
Fuyuko: “ Ma Arch..
Arch gridò: “ Non mi contraddire! “
Maeko piangeva, io cercavo di consolarla, nostro padre era diventato come quello che prima si chiudeva nella stanza, solo che molto peggio.
Emily disse: “ Come desidera signore “

La mattina dopo:
Emily svegliò di buon leva me e Maeko e ci diede due dolci fatti da lei e ci disse: “ Gustateveli, mangiateli in 3 giorni massimo e non fateli vedere a nessuno, vi voglio bene ragazze “ e ci abbracciò, ci sarebbe mancata, le ultime due parole che sentimmo dalla sua bocca furono: “ Buona fortuna “

Facemmo come aveva detto Emily, quei dolci erano buonissimi, se le notti io e Maeko sentivamo degli strani rumori e urla di Fuyuko mai sentite prima provenire soprattutto dalla camera dei nostri genitor; il giorno la nostra sorellanza si rafforzava sempre di più, uno dei nostri giuramenti di sorellanza consistette nel ferirci con uno spillo un dito e unire le proprie dita ferite e col sangue mischiato urlare: “ Sorelle per sempre! “

Una notte non riuscì a dormire e passai vicino ad una stanza attirata dalle voci, vidi una porta socchiusa e sbirciando notai Arch vicinissimo a nostra madre attaccata al muro, poi le mise una mano sul colllo e disse: “ Non riesci neanche più a soddisfarmi col tuo corpo! Forse dovrei andare da qualche puttana o forse da mia figlia e dalla bastarda, stanno crescendo bene in fondo, no? “
A quella fraese, inoriddita Fuyuko si spogliò completamente donandosi al marito e con le lacrime agli occhi mi guardò facendo no con  la testa, Arch pensava fosse riferito a lui che incurante si stava spogliando per avventarsi sulla moglie, io capìì che voleva che non guardassi, così abbandonai quella vista, non senza notare le braccia, le gambe e non solo con dei lividi evidenti.


Il giorno dopo quando io e Maeko ci eravamo svegliate sentimmo un urlo da parte di Arch
“ NOOOOOOO!!!! “
Corremmo tutte e due verso da dove proveniva l’urlo, io che ero davanti a Maeko appena vidi Arch abbracciare disperato un corpo che pendeva da un lampadario bloccai la visuale di Maeko: “ Non guardare “
Maeko capì subito che riguarava sua madre e iniziò a piangere.
Io ero molto triste ma non riscivo a piangere, non mi era mai capitato e non potevo certo farlo davanti a Maeko; a niente valse però il mio intento di non far vedere la madre impiccata a Maeko perché all’improvviso Arch mi spinse via e fece vedere il corpo di Fuyuko a sua figlia dicendo: “ È colpa vostra se si è uccisa, siete state delle figlie inette! “
Maeko era rimasta con gli occhi sbarrati, forse non aveva sentito neanche le assurde accuse del padre ma era completamente scioccata, mi alzai dalla spinta di Arch e raggiunsi subito Maeko per toglierla da quella vista, ci riuscì ma Arch mi tirò un violento ceffone che mi fece sanguinare il labbro, Maeko non si era ancora ripresa e in me riaffiorò quel sentimento che avevo provato molto tempo prima, no, molto più forte di prima, l’odio odiavo quel mostro che era Arch, lo guardai con odio, lui sostenne il mio sguardo per qualche secondo, poi lo distolse.
Si girò e finalmente tolse il corpo di Fuyuko da quel lampadario e come ultimo atto umano la seppeli nel gigantesco giardino con mota cura e pianto un piccolo paletto di legno nel terreno.
Fuyuko ci aveva abbandonati con un mostro, era consapevole di ciò, eppure lo aveva fatto, non poteva perdonarla per questo.

Passamo il mese seguente in una relativa orrida tranquillità, Arch presto non sarebbe stato confermato governatore, da quel sistema oligarchico che c’era nella città, ma Arch non sarebbe tornato a essere il padre amorevole di famiglia che era prima, almeno in parte, oramai era un punto di non ritorno.
In quel mese noi imparammo a cucinare, Maeko voleva i complimenti del padre ma non li avrebbe mai avuti neanche se fosse stato mai a mangiare a casa in quel mese, tornava tardi e ubriaco ed era un sollievo, l’unico mio pensiero era Maeko, volevo il suo bene, ogni notte aveva un incubo dalla morte della madre e io la consolavo, la calmavo, non era un peso per me.


Ma una notte fu l’inzio della fine, Maeko ebbe un incubo e gridò, entrò nostro padre più sobrio del solito ma comunque abbastanza brillo, si diresse verso Maeko ma non per consolarla, si mise adosso a lei e iniziò ad armeggiare con i pantaloni, mia sorella era impietrita, non capiva cosa stesse succedendo, io vidi nella mia testa la stessa scena con nostra madre la notte prima del suo suicidio, capii cosa voeva fare, così attirai la sua attenzione, dissi: “ Arch, vieni da me “ e imitai la Fuyuko che vidi qualche giorno prima e mi spogliai davanti a lui, Arch fece uno sguardo voglioso, si allontanò da Maeko e si mise adosso a me. Io non sapevo che avrebbe fatto così male ma dovevo resistere, lo dovevo fare per mia sorella.

Successe un altro paio di notti e nel frattempo passarono una decina di giorni ,il dolore che provavo per tutte le giornate era lancinante, il mio piccolo corpo non era abbastanza formato per subire tutto quello, decisi che c’era solo un modo per liberare me e Maeko, così un giorno presi un coltello da cucina e pensau che se fosse venuto nella nostra stanza lo avrei attirato  per ucciderlo.

Proprio quella notte entrò Arch, cercai di attirarlo com avvo fatto giorni prima ma non feci in tempo a spogliarmi che lui si gettò su Maeko dicendo: “ Mi sono già stancato di te bastarda “
Volevo protestare, volevo dire che era sua figlia, ma capii che sarebbe stato tutto inutile, così presi il coltello che avevo nascosto sotto il letto, ma mentre Maeko si dimenava e Arch armeggiava coi pantaloni, mia sorella vide la mia figua con il coltello alzato pronto a colpire Arch ma mi disse con un filo di voce: “ No, non farlo “. Io mi bloccai e Arch si girò , vide me col coltello alzato e mi prese per il collo, mi butto a terra ma io non mollai la presa del coltello e riuscì a colpirlo in pancia, lui che era sopra di me si toccò sorpreso la pancia e si girò con la schiena a terra e gridò: “ Maledetta bastarda, giuro che ti uccido! “
Sarebbe soppravvisuto con una ferita leggera seppur in pancia? Forse no, ma non vollì rischiare, così lo colpì di nuovo vicino alla ferita, stavolta ero io sopra di lui, sentivo la voce di Maeko ma non capivo quello che diceva, era tutta ovvatata, l’unica cosa che vedevo e sentivo era quell’uomo che mi aveva rovinato la vita, dopo la seconda ferita disse semplicemente: “ Fermati, così mi uccidi “, io vidi il suo sguardo di terrore e colpii una terza, una quarta, una quinta volta, continuavo e continuavo, arrivai a oltre 10 coltellate, ero pregna di sangue della mia vittima sulle mani, sul vestito, mi girai, Maeko che mi aveva pregata per tutto il tempo di fermarmi era esterefatta, io mi avvicinai con un sorriso: “ Ora siamo libere “ le dissi ma lei indietreggiava, allontanandosi e dicendo cose deliranti coe: “  È colpa tua, da quado sei arrivata..
Io mi avvicinavo preoccupata, lei indietreggiava sempre più velocemente, era ad un metro di distanza, prese le scale che portavano al piano terra, ma al terzo scalino inciampò, fece in tempo a rendermi la mano e a dirmi con un tono di aiuto: “ Hannah “.
Io le tesi la mano di rimando ma eravamo troppo lontane, riuscì a sfiorare solo due dita di Maeko e così cadde dalle scale.
Io mi precipitai al piano di sotto, aveva gli occhi vacui, come se fosse morta..ma non poteva essere morta, avevo fatto di tutto per proteggerla, la mossi scuotevo il suo corpo ma lei mi guarava col suo sguardo vuoto, perché mi faceva questo pensavo, perché?

Quando uscì da quella casa, rinaqui in un'altra veste e diventai Hannah, la sanguinaria.

Commento: Come avrete intuito in questa storia abbiamo più generi e questo capitolo potremmo metterlo nel tragico come capitolo, spero però che sia piaciuto il capitolo. Il prossimo ci farà capire perché Lily si fa chiamare Lily Arluan, e perché ci sono delle differenze con ciò che aveva scoperto Hime(sapete di cosa sto parlando se avete rivisto il capitolo 8) dopo di ché perderemo di vista per un po’ Hannah e Lily e le rivedremo alla fine della seconda parte del racconto.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** L'incontro con Lily ***


~~Capitolo 30 – L’incontro con Lily

Hannah
Uscita da quella casa vagai imbrattata di sangue senza meta per un po’ di tempo, nessuno mi vide, la reggia degli Arluan era un po’ isolata rispetto al resto della degradata città, poi alcuni occhi si posarono su di me, alcuni si allontanavano, molti non capivano perché io fossi macchiata di rosso su tutto il vestito e sulle mani ma a me non interessavano loro, io avevo la scena di Maeko che cadeva dalle scale a ripetizione nella mia testa, oltre a quegli occhi accusatori prima, poi che chiedevano aiuto e poi vacui, il mio destino era morire quel giorno, avevo fatto in modo di vivere insieme a Maeko ma “ adesso non c’è più motivo di vivere ” pensai. 
Prima o poi qualcuno avrebbe chiamato qualche guardia armata che non avrebbe mai colpito una bambina ma se mi fossi battuta pur di farmi colpire e uccidere lo  avrebbero fatto, quello era il piano, ma una delle prime cose che vidi era Kujo che aveva messo un gatto con le zampe a 4 paletti, ll gatto miagolava forte, si lamentava, poi lo sguardo di Kujo si posò su di me, aveva già la pietra in mano ma io pesi una pietra nettamente più grande della sua e senza indugiare glie la lanciai contro con tutta la forza che avevo, lo presi in piena faccia, uscì un fiotto di sangue importante, la madre del ragazzino che era nelle vicinanze corse verso il figlio e gridava disperata, io mi avvicinai, Kujo era morto, avevo ucciso ancora, la madre del ragazzino teneva tra le sue braccia la testa di suo figlio, ora sembrava così innocente. La madre di Kujo mi guardò con odio e mi disse: “ Tu.. tu sei un mostro “
Sussurai ma abbastanza forte per farmi sentire da quella donna: “ Come tuo figlio “. Ripresi la pietra con cui avevo ucciso Kujo e così senza pensarci due volte colpii la madre del ragazzo in faccia, vedendo sul suo volto come ultima espressione uno sguardo tra il sorpreso e il terrorizzato.
Avevo ucciso anche lei, era stato così..naturale, “ noi umani siamo davvero così fragili? “ Questo pensavo mentre abbandonavo la pietra e mi lasciavo due vittime dietro di me.

Camminavo, camminavo, senza una meta, aspettando che qualcuno uccidesse il mio piccolo corpo, sperando che ciò avrebbe fatto svanire tutto il mio dolore, tutti gli atroci ricordi, poi senza accorgermene mi ritrovai nella periferia che frequentavo mio malgrado assiduamente fino all’anno prima, ma era convenuto passare dei bei momenti belli per poi perderli in quel modo? Non seppi mai rispondere e tutt’ora non lo so.
 
Lì rividi una vecchia conoscenza, Jinko, qualcuno mormorava indicandomi, e dicendo: “ la sanguinaria, la sanguinaria “, qualcuno diceva che erano stati trovati due corpi nella villa, qualcun altro diceva tre, alcuni persino quattro, mormorvano e si allontanavano, io mi avvicinai a Jinko che mi disse: “ Hannah, piccola mia, dammi la mano, noi formiamo una bella coppia insieme, non ti ricordi? “
Vidi il pugnale attaccato alla cinta di Jinko ma a parte questa novità come elemento era rimasto come prima, pezzente, sporco, probabilmente mendicava, come aveva speso 600 San? Poteva ricostruirsi una vita con 600 San e invece li aveva spesi in donne, alcool e chissà cos’altro lo guardai con disprezzo, neanche si accorse che avevo sfilato il pugnale dalla sua cinta quando lo colpii all’anca facendolo cadere a terra e spaventando ancora di più la gente che guardava, alcuni scapparono, i più temerri guardarono quando alzai il pugnale mentre Jinko mi pregava: “ Hannah, non farlo, io sono come tuo padre, uccideresti tuo padre? “
“ Ne ho già ucciso uno “ dissi apaticamente
Lui interdetto, gridò fortemente ma per poco mentre gli pugnalavo la faccia, mi aveva venduta come un oggetto ad uno che mi aveva usato come un oggetto o peggio, anche Jinko meritava di morire.


Abbandonai Neo-Cartago ma le voci di una certa Hannah, la sanguinaria si spargevano e io vagavo in attesa di vedere una guardia armata pronta ad uccidermi ma le poche che avevo visto le avevo tutte ferite, erano sempre sole, erano sempre titubanti ad attaccare una bambina per quanto neutra in viso, inquietante e sporca di sangue, ma prima o poi ero sicura qualcuno mi avrebbe fermata uccidendomi, e la storia neonata di Hannah, la sanguinaria sarebbe rimasta solo una storiella del terrore.

Ad un certo punto tra la seconda cittadina, Ulmin e la terza, Godigas (entrambe sotto il controllo del governo di  Neo-Cartago) c’erano quattro arcieri, tutti pronti a scoccare la propria freccia ma tutti ancora tremanti e titubanti, volevo vedere se correre come un assatanata verso di loro con il mio pugnale avrebbe dato una spinta in più per loro per scoccare quelle maledette frecce ma ero sfinita, così chiusi gli occhi in attessa dello scoccare della freccia, ne sentii una ma non sentii dolore, vidi un cadavere con una freccia in testa stoccata dal suo compagno che era alla sua sinistra, quest’ultimo poi fu colpito alla schiena da un altro arciere e mentre questo prendeva un’altra freccia dalla sua faretra per uccidere il quarto, venne preceduto e ricevette una freccia nel cuore, l’unico superstite tra gli arcieri non capiva cosa fosse successo e corse via verso la città urlando, probabilmente avrebbe passato i guai.

Io che capivo ancora meno cosa fosse successo caddi a terra ma prima di svenire vidi una donna bionda avvicinarsi, così dissi: “ Maeko!! “ e sorrisi, poi chiusi gli occhi.

Mi ritrovai in un letto, in una casetta sconosciuta, che tutto quello che avevo passato fosse solo un brutto sogno? Poi vidi vicino a me una bacinella colorata praticamente di rosso col mio vestito all’interno, non era stato un sogno. Una signora che non avevo mai visto cercava di lavarla, doveva avere una cinquantina di anni, timorosa cercai di alzarmi dal letto ma non riuscivo a muovere un muscolo.

Sentì una voce nella medesima stanza, era la signorina bionda che avevo visto prima di svenire e che somigliava a Maeko, solo che era più grande di lei ovviamente, mi disse: “ Non ti preoccupare, probabilmente tutto quello che sta vivendo la signora verrà percepito come uno strano sogno “.

“ E tu chi sei? E che vuoi da me? “

“ Mi chiamo Lily, e ti ho salvato la vita, a proposito la storia della sanguinaria nei paesi di Ulmin e Godigas è come svanita nei ricordi, ora manca solo Neo-Cartago. “

“ Dovevi lasciarmi morire, e poi, come è possibile che a Ulmin e Godigas non si ricordino di me? Della sanguinaria? “

“ Capirai tutto a tempo debito. Sul lasciarti morire, beh, non posso frlo, ho bisogno di una servitrice e tu mi sembri la persona adatta “.

“ Servirti? E perché dovrei? Io voglio solo morire “

“ La tu vita vale e lo scoprirai se mi seguirai. Comunque ti chiedo qualche giorno, se sarai convinta di voler morire ancora non mi opporo, d’accordo? “

Annuì insicura ma incuriosità.


Rimasi un altro giorno in quella casa, poi ripresi quasi totalmente le forze e seguii quella donna verso Neo-Cartago, tutti quando mi videro scapparono, gridavano ma quella donna rimase impassibile, poi delle guardie stranamente ci seguirono, non capivo ma sembrava che improvvisamente avessimo tutta la forza militare della città dalla nostra parte, e così, tutti i “ capi ” di quella città, la cosiddetta oligarchia fu rapita e portata davanti a noi e quella donna, Lily, fece dei movimento con le mani e nel farlo disse: “ Io sono Lily Arluan, ero la figlia di Fuyuko e Arch, e sorella di Maeko ma putroppo un terribile incidente in carozza ha fatto morire tutti tranne me che porterò avanti gli affari di famiglia e metterò dove possibile pace tra le famiglie e le città “.
Presto gli oligarchi e tutti quelli che avevano sentito questo discorso furono convinti da quella versione e fu come se avessero sempre visto Lily come signora Arluan e mai me, la sanguinaria ormai sembrava già esssere solo una leggenda passeggera e in breve tempo in tutta la città si diffuse l’idea che quella fosse stata davvero solo una macabra leggenda. Io vidi Lily stare fisicamente male dopo lo sforzo usato in quel contesto, in molti soccorsero qulla che ormai per tutti era la signora Arluan.
Presto si riprese e io non la persi mai d’occhio, ero una bambina ma sapevo che questo lo aveva fatto soprattutto per me, in altri casi sarei stata uccisa e anche se in quel momento era quello che pensavo di volere, sarei potuta essere uccisa in modi crudeli e io non me lo sarei meritato nonostante il male che avevo fatto.
Quella stessa sera dissi: “ Ti seguirò per un po’, poi decidero se servirti o meno “
Lily: “ Bene, questa notte rimarremo in città, poi mentre mi seguirai nel nostro viaggio ti spiegherò alcune cose mentre altre le capirai da sola, sei una bambina sveglia. “
Io annuì e dissi: “ Ho avuto poco tempo per essere una bambina. “

Non seppi mai di preciso da quando Lily mi stesse seguendo e stese osservando le mie vicende, sicuramente aveva notato la mia fase da sanguinaria, col passare delle settimane iniziai a legare e decisi di vivere per lei e di diventare effettivamente la sua servitrice.
Ora, mentre mi ritrovo in questa vasca penso a quanto sia strano che adesso io mi consideri ancora sua serva e lei invece mi consideri una sua amica, quasi una sua pari.
Comunque per quanto la sanguinaria sia una leggenda, qualche documento scritto subito dopo la tragedia a casa Arluan è ancora presente in qualche posto nascosoto di Neo-Cartago, per questo il governatore Hime di Bourabia era venuto a sapere alcune informazioni su di me e sulla tragedia Arluan per quanto  con delle inesattezze e delle iperboli.
Le poche volte che Lily era entrata a Neo-Cartago lo aveva fatto mentre io rimanevo fuori, il fatto che pochi documenti segreti parlassero di me non mi toccava più di tanto, l’importante era che non scoprissero in tanti la verità e per me l’importante era non mettere mai più piede in quella città se non per distruggerla, quello sarebbe stato l’unico motivo per cui l’avrei fatto.


Uscita dalla vasca prendo le asciugamani poste dalle ragazze che avevo salvato e minacciato, poi avevano posto anche dei vestiti decenti per una donna, senza che questa potesse essere considerata una prostituta, cosi mi vesto e uscendo dal bagno vedo ancora delle ragazze tremanti e preoccupate, anche se negli occhi vedo un minimo di gratitudine in ognuna di loro.
Lo spettacolo non era cambiato in  quei 15 minuti e l’odore del sangue è ancora presente e predominante.
Inizio a parlare alle ragazze: “ Ora la scelta è vostra, potete lasciare il posto cosi com’è, prima o poi troveranno i corpi e molte mogli faranno finta di piangerli e faranno finta che questo posto non sia mai esistito oppure potete bruciarlo, in modo che quei mariti siano solo cenere e nessuno si sentirà in dovere d piangerli.
Ah, potete anche continuare la vita che avete fatto fino ad ora, solo auguratevi di non incrociare mai più la mia strada in tal caso perché io vi ucciderei, e mi ricorderò di voi, ho una buona memoria. “

E con queste parole dette alle ragazze scendo le scale, apro la porta e vedo Lily
Lily: “ Ci hai messo un po’ di tempo, io comunque ho seppellito la donna. “
Io annuendo dico: “ Avevo assoluto bisogno di un bagno caldo “
Lily: “ Hai fatto bene, ora possiamo andare “
Nuovamente annuisco e la seguo in maniera zelante come ormai faccio da tanti anni.

Minuti dopo vedo in lontananza l’edificio bianco in fiamme. “ Ottima scelta “, penso, “peccato per la vasca però..

 

Note dell’autore: Ciao fedelissimi letttori, vi ringrazio per aver letto fino a qua, possiamo dire che per un po’ abbandoneremo Lily e Hannah e ci concentreremo sui nostri protagonisti e per un paio di capitoli su Aegis( non sul suo passato, non ancora), penso che il potere “ ipnotico ” di Lily si sia capito, oltre a quello di risvegliare i morti con un bacio. Come vi dicevo li rincontreremo ma più in là, verso la fine della seconda parte di questo racconto.
Comunque su per giù siamo al giro di boa, non per numero di capitoli che probabilmente saranno una settantina, però come consistenza sì.
Grazie ancora e al prossimo capitolo!
Marc25

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Richiesta d'aiuto ***


~~Capitolo 31 – Richiesta d’aiuto

Ichigo era seduto vicino ad un fuoco acccesso in maniera rudimentale con dei legnetti e con lo sfregare di due pietre, Hiroshi e Diana erano andati a caccia e avevano cacciato ciò che si trovava fuori dalla foresta, qualche incauto daino era caduto nella caccia di Hiroshi e Diana, quest’ultima aveva detto a lui che l’animale non aveva sofferto, ma in quel momento Ichigo pensava ad altro.
Dopo cena, in cui mangiarono ovviamente solo una parte dello sfortunto animale, Ichigo muoveva nervosamente le sue gambe incrociate, non riusciva a nascondere la sua tensione e Diana se ne accorse, era seduta affianco a lui e mise la sua mano sulla  gamba di lui fermandola.
Ichigo la guardò e lei incominciò a dire: “ Kaito non si è svegliato ma è guarito, è questione di giorni, forse ore e si sveglierà, stai tranquillo “
Ichigo le sorrise: “ Grazie Diana “
Diana: “ Però c’è qualcos altro che ti preoccupa “
Ichigo, con i suoi splendidi occhi verdi sollevò lo sguardo in direzione della ragazza, sorpreso dalla sua perspicacia.
Ichigo: “ Per la prima volta davvero..ho paura. Si, è vero in questo mese ho rischiato di morire più di una volta e ho sempre avuto paura sul momento ma stavolta è diverso, mancano 10 giorni allo scontro con Vicies e io sono nettamente più debole di lui da tutti i punti di vista, è come se.. stessi andando incontro alla morte. “
Diana: “ Forse Vicies sta bleffando “
“ Che intendi dire? “
“ Beh, sicuramente il fatto di non avere avuto l’amore da parte dei genitori e di non aver mai avuto la possibilità di essere amato da Mizuki gli provoca invidia, persino odio ma voi avete avuto una intensa amicizia ed era vera, forse vuole batterti in uno scontro, magari umiliarti ma davvero vorrebbe uccidere il suo unico vero amico e la possibilità di riallacciare il rapporto con sua madre? “
“ Tu non conosci Vicies “
“ E invece si “
“ Cosa? “
“ Si, beh, quando era bambina gli affari andavano bene ed è capitato che qualche domestica, serva abbia portato il piccolo Vicies a fare le compere, era un ragazzo  introverso ma avolte abbiamo parlato, e abbaimo legato, grazie a te “
“ A me? “
“ È per te che abbiamo iniziato a parlare e quando lui parlava di te era felice e poi una volta abbiamo giocato tutti e 3 insieme “
“ Davvero? “
“ Si, è stata una giornata bellissima, abbiamo fatto mille giochi insieme prima che arrivasse tua madre preoccupata perché non ti trovava e ora capisco anche meglio il suo sguardo timoroso e triste nei confronti di Vicies “
“ Ora mi ricordo “, sorrise Ichigo “ però.. ti ricordi di Amon, era un nostro amico comune, mio, tuo e di Vicies “ continuò il ragazzo
“ Si, non lo vedo da molto ma.. cosa..
“ Vicies lo ha ucciso a sangue freddo e non lo odiava quanto me, quindi mi dispiace ma non credo che tornerà mai ad essere il bambino che conoscevamo, tutti cresciamo e cambiamo e lui non posso biasimarlo per quello che è diventato “
Diana aveva le lacrime agli occhi ma disse: “ Allora c’è solo una cosa che puoi fare “
“ Cosa? “
“ Chiedi a Hiroshi di allenarti nel combattimento con le spade, non saresti il suo primo allievo “
Ichigo fu sorpreso da questo consiglio di Diana, e decise di provarci: “ Hai ragione, lo ho visto combattere e non ho niente da perdere “
Ichigo decise di andare da Hiroshi prima che Diana lo avvissasse che convincere l’uomo non sarebbe stato facile.


Hiroshi era intento a prendere altri pezzi di tronco che sarebbero stati utili per i fuochi che avrebbero accesso nei giorni a venire, sia dentro casa, se possibile, nel piccolo camino che aveva a disposizione, sia fuori come avevamo fatto in quel giorno.
Ichigo si mantenne a debita distanza, fece un prodondo respire e iniziò a parlare:
“ Signor Hiroshi, le devo chiedere un favore “
Hiroshi senza girarsi disse: “ Sei qui da 3 ore, sbrigati a chiedermi questo favore, non ho tempo da perdere io “
Ichigo era sopreso che Hiroshi si fosse accorto della sua presenza da quando era arrivato, fece un altro respiro e disse: “ Ho bisogno che mi alleni nel combattimento con la spada per battere Vicies “
Hiroshi si girò e gli disse: “ Questo Vicies è per caso un uomo alto e muscoloso con una chioma scura che gli arriva a 5 cm dal fondoschiena ed ha un cavallo? “
Ichigo: “ Beh, è una descrizione un po’ approssimativa ma la descrizione combacia abbastanza bene a Vicies ma come..
Hiroshi: “ Lui ha passato la foresta incantata e io ho ritrovato questo giovane con il sangue del gigalupo sul suo corpo, è vero, aveva forse dei soldati che lo aiutavano ma è stato lui ad ucciderlo, quindi se te lo stai chiedendo, sì, è probabile che io lo abbia conosciuto qualche tempo fa e sentiamo, quanto tempo avrei per allenarti?  “
Ichigo era impietrito alla notizia e Hiroshi lo riporto bruscamente alla realtà: “ Ehi, sto parlando con te! “
Ichigo per quanto possibile si ricompose e prima di rispondere alla domanda deglutì vistosamente: “ Se da qui a Roscow ci metto un giorno, cosa già complicata.. avrei 9 giorni. “

Hiroshi prese con facilità disarmante la catasta di legname che aveva selezionato e che sarebbe bastato per giorni e disse: “ È impossibile, semplicemente fatti aiutare da qul bambino prodigio  o rinuncia, non hai possibilità di batterlo. “
Ichigo: “ Ma io non posso farmi aiutare da Kaito, sarebbe da codardi e se lo facessi forse Vicies ucciderebbe prima mia madre, Mizuki “
A Hiroshi cadde improvvisamente la catasta di legname che stava portando prima con facilità
Ichigo continuò: “… Comunque non fa niente, con o senza il suo aiuto io sconfiggero VIcies! “
Ma mentre Ichigo se ne stava andando deluso e arrabbiato, Hirsoshi lo richiamò: “ Ehi, aiutami con la catasta di legname “
Ichigo anche solo per ringraziarlo della ospitalità e di averlo salvato prese con le sue braccia la catasta di legname e si accorse che era molto pesante: “ Eh.. signor.. Hiroshi, dove li devo portare? “
“ A casa mia “
“ Ma non è tanto vicina.., almeno facciamo un po e un po’ “
“ E che allenamento sarebbe se ti aiutassi? “
“ Allenamento? Ha detto allenamento? “
“ Si, ma adesso sbrigati, il legno non si trasporta da solo “
Hiroshi mentre vedeva la gioia mista a determinazione negli occhi di Ichigo sorrise, come non faceva da anni.

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Allenamenti ***


~~Capitolo 32 – Allenamenti

Kaito aprì pian piano gli occhi, era su un giaciglio abbastanza comodo, un letto e in una casa, vedeva sfocato all’inizio ma pian piano la vista migliorava e vicino a lui c’era una ragazza che gli sorrideva, lui la aveva già conosciuta, si sforzò per ricordarsi dove. Poi si ricordò, era la ragazza di Bourabia, quella che gli aveva dato quei bei vestiti che ormai dopo tutte le disavventure passate si stavano sgualcendo.
Kaito ricordava gli ultimi momenti in maniera confusionaria, lupi giganti, serpenti, alberi che diventavano sempre più grandi , se lui sapesse cosa fosse un sogno e avesse avuto la capacità di sognare lo avrebbe sicuramente considerato tale. Ma sapeva che in qualche modo era successo qualcosa.

Diana: “ Ben svegliato Kaito “
Kaito: “ ..Ciao.. uhm.. ragazza di Ichigo? “
Diana arrosì e si affrettò ad aggiungere: “ Mi chiamo Diana e non sono la ragazza di Ichigo “
Kaito si mise subito in piedi ma si accorse che gli girava un po’ la testa.
Diana: “ Aspetta prima di alzarti, non ti sei ancora ripreso al 100%, non che la cosa mi sorprenda dopo il morso di quel serpente “
Kaito: “ Quale serpente? Mh.. comunque io voglio vedere Ichigo, dov’è? “
Diana: “ Si sta allenando “
Kaito: “ Alle..Ah, si, so cosa vuol dire, ma.. da solo? “
Diana: “ No, non da solo, è una lunga storia, ti accompagno da lui, se vuoi “
Kaito: “ Si! “
Disse il ragazzo biondo che stavolta riuscì ad alzarsi senza giramenti di testa e abbracciò di impulso Diana
Kaito: “ Grazie ragazza di Ichigo. “
Diana alzò gli occhi al cielo e sospirò ma stavolta non corresse il ragazzo: “ Andiamo “


Da qualche parte ad est di Eraldon:
Reg ed Aegis si erano fermati a dormire in un ostello abbastanza squallido, erano ben lontani dalla zona d’incontro che era stata stabilità da Lily Arluan ma 2 settimane sarebbero bastate. La zona era migliore di quella desertica che avevano passato fino ad ora, era sempre una zona piuttosto calda ma almeno c’erano più alberi.
Si girò verso il letto di Aegis per vedere se stesse dormendo ma non c’era, allora Reg si mise subito in piedi dal letto, quando e soprattutto dove era andato?
Mentre si faceva queste domande un vento inaspettato in una giornata afosa si levò e sentiva una voce che usava una specie di grido.
Scese le scale dalla sua stanza dell’ostello per vedere cosa stesse succedendo, il proprietario dell’ostello era vicino alla reception su una sedia e dormiva russando a bocca aperta, disgustoso.

Uscendo dalla struttura doveva fare molta attenzione a quel vento che oltre ad alzare della terra, alzava e scaramentava dei rami di diversa grandezza. Si avvicinò alla sorgente e vide Aegis a petto nudo con i famigerati segni neri sul corpo, era lui che creava quel vortice, ma stavolta era diverso dalle alte volte in cui erano comparsi i segni, stava controllando lui il suo potere, per questo ciò che faceva accadere era soltanto qualche raffica di vento.

Il ragazzo si fermò quando vide il suo amico, i segni stavano scomparendo pian piano dal corpo, Aegis cadde in ginocchio sfinito e Reg subito gli si accovacciò vicino.
Reg: “ Non è la prima volta che scompari la notte, pensavo andassi a pensare, era questo che invece facevi? “
Aegis: “ Riesco quasi a controllarlo.. mi manca tanto così “
Disse Aegis facendo il gesto con due dita vicine tra di loro
Reg: “ Si, ma hai visto come ti sei ridotto alla fine? “
Aegis tossì forte e rimise i fiori che aveva mangiato quella sera
Reg: “ Se adesso stai male, non oso immaginare le altre volte, visto che affermi che ora quasi lo controlli “
Aegis: “ Reg! Questa è una mia decisione! Non voglio più uccidere senza controllarmi, a dire il vero non vorrei neanche più uccidere, anche se so che è impossibile. “
Detto questo si alzò ed effettivamente Reg doveva amettere che si era ripreso abbastanza velocemente. Era maturato molto Aegis da quando lo aveva conosciuto, anche se le persone lo avevano deluso, lui riusciva a pensare al non farle del male.
Aegis sopravviveva e Reg con lui, ma forse il ragazzo senza rendersene conto voleva tornare a vivere.

 

Nei pressi della Foresta incantata:
Ichigo aveva imparato una cosa da quelle due ore di allenamento, la prima era che sapeva schivare meglio i colpi, la seconda era che a quanto pare era l’unica cosa che sapeva fare, ogni volta che partiva all’attacco, Hiroshi sapeva parare con la sua spada tutti i colpi di Ichigo con il minimo sforzo e col contrattacco lo aveva già disarmato 10 volte e lo aveva fatto finire col sedere per terra, e quando ciò succedeva diceva sempre: “ Sei morto “ come se dovesse arrivare sempre la sua fine, non poteva esserci motivazione migliore per impegnarsi ma l’impegno non bastava.
Poi da dove stavano allenandosi scorse la figura di Diana e di Kaito che appena lo vide iniziò a gridare e a salutarlo, bastò quel momento perché Hiroshi disamò Ichigo e gli punto la spada alla gola dicendogli: “ Sei morto, mai distrarsi “
Ichigo era sconvolto dalla serietà di Hiroshi e si incolpava di essersi distratto, è vero che non vedeva l’ora che Kaito si riprendesse ma qualunque distrazione contro Vicies sarebbe stata letale.

Hiroshi: “ Ti do un minuto per salutare il tuo amico, poi ricominciamo “
Ichigo annuì e corse da Kaito abbracciandolo
Ichigo: “ Cavolo Kaito, mi hai fatto preoccupare “
Kaito: “ Scusa, ma..non è colpa mia.. credo “
Ichigo lo riabbracciò: “ No, non è colpa tua “
Kaito: È quello il tipo con cui ti stai allenando? “
Ichigo: “ Si, ma tu come lo sai? “
“ Me lo ha detto la tua ragazza, lei “, disse Kaito indicando Diana affianco a lui .
Sia Ichigo che Diana arrossirono e evitarono di guardarsi in faccia, dopo di ché Ichigo ricorse ad una risata forzata e disse: “ Beh, io devo assolutamente tornare ad allenarmi “
E Ichigo tornò subito da Hiroshi, mentre Kaito non aveva per nulla colto l’imbarazzo dell’amico.

Diana: “ Kaito, vuoi aiutarmi a cercare del cibo? “
Disse la ragazza che non voleva che il biondino si annoiasse ma Kaito la sorprese: “ Anche io devo allenarmi “
Diana: “ Cosa? Ma sei già fortissimo. “
Kaito: “ Forse, ma devo diventare più pronto per aiutare Ichigo, non posso più essere colto di sorpresa come da quel serpente. Ichigo ha un gran destuto da compiere e io lo devo aiutare, forse è per questo che sono nato. “
Kaito vide Diana piangere.
Kaito: “ Perché piangi? “
Diana: “ Perché hai detto una cosa bellissima, anche se penso che la parola che volessi dire fosse destino. “
Kaito: “ Certo.. Destito. Ho detto bene ora? “
Diana lo guardò ancora comossa e decise di dire: “ Hai detto benissimo Kaito. “

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** La verità ***


~~Cap 33 – La verità

Ichigo era frustrato dopo il primo giorno di allenamento, al tramonto avevano finito e lui “era morto” 150 volte, Hiroshi era davvero forte, ma si sentiva di essere stato soltanto umiliato, forse non era stata una buona idea affidarsi a quella persona che conosceva davvero poco.
Hiroshi: “ Ichigo, va a dormire, domani iniziamo l’allenamento serio
Ichigo s’illuminò: “ Vuoi dire che inzieremo a allenare la potenza?
Hiroshi: “ No, la velocità “
Ichigo: “ Ma io sono già rapido “
Hiroshi: “ Se allenassimo la potenza senza la velocità, perderesti quel poco di velocità che possiedi, la potenza è l’ultima cosa. “
Ichigo: “ Ah, capisco. “
Hiroshi: “ Domani, all’alba, ti voglio motivato, altrimenti puoi pure evitare di venire “

Ichigo tentava di dormire in quello che aveva scoperto chiamarsi sacco a pelo, si era sentito come Kaito in quel momento, era bella la sensazione di scoprire qualcosa di nuovo, se non si consideravano le nuove cose terribili che aveva scoperto in quella foresta.
Quel sacco a pelo era comodo e caldo, il letto della casa occupato per un po’ di tempo da Kaito era ora occupato dal leggittimo proprietario, mentre Kaito guarito dormiva vicino a lui, poco distante Diana che presto sarebbe dovuta tornare a Bourabia.

Tuttavia quella notte Ichigo non riusciva a chiudere occhio e improvvisamente venne pervaso da una grande arsura, così ando vicino al pozzo, vide che c’era dell’acqua e per fortuna era molta, si riusciva a specchiare in  quell’acqua, solo che la figura che vide non era la sua ma quella di Hiroshi, perché? Come era possibile? Lo inquietava, lanciò un sassolino contro l’acqua che si increspò e quando tornò normale, l’acqua dava un altro riflesso ma ancora una volta non era lui, non era neanche Hiroshi, si sporse per vedere meglio il riflesso ma appena riconobbe la figura di Vicies, ecco che questo uscì dall’acqua, lo prese per i vestiti e lo portò nell’acqua.


Ichigo si svegliò di soprassalto, tutto sudato, aveva fatto un sogno orribile e senza senso, perché si era visto come Hiroshi all’inizio? Vicies lo poteva capire, ogni giorno che passava aveva più paura dell’incontro con l’ex amico e fratello da poco scoperto tale.
Si alzò, dormire ormai era inutile, l’alba non era molto lontana; si andò a sedere un po’ lontano da dove erano accampati, Kaito stava continuando a dormire, conoscendolo non era sorpreso, sembrava non avesse svegliato neanche Diana per fortuna.

Una volta seduto fece un bel respiro, stava già meglio, poi improvvisamente delle braccia lo cinserò, in un primo momento trasalì ma poi capì chi era, Diana.
Diana: “ Ti ricordi? “
Ichigo: “ Si “ disse appoggiandosi in maniera delicata al petto della ragazza 
Diana: “ Proprio come quando eravamo bambini, già, quando sembrava una cosa normale, innocente “
Ichigo tra il timoroso e lo spavaldo disse: “ Chi dice che non lo sia più? Perché non lo abbiamo fatto più? Per quello che potrebbero dire gli altri? Me ne frego “ disse Ichigo mettendosi a sedere in maniera composto e non più cinto dalle braccia della ragazza, poi continuò: “ Io posso avere il conforto di un..’amica quando nenho bisogno se lei è vicina a me “
Diana: “ È questo quello che pensi? “ disse avvicinando il suo volto a quello di Ichigo in maniera inconsapevolmente provocatoria.
Ichigo col respiro un po’ più affannato e avvicinando di rimando il viso alla ragazza: “ Perché, cos’altro potrebbe significare? “
Le domande erano sussurrate, non avevano risposte e nessuno di loro attendeva davvero delle risposte a quelle domande, i loro volti erano ormai a contatto, si carezzavano, il viso, i capelli, i loro respiri erano cosi vicini e quasi all’unisono scatto in loro la voglia di baciarsi, ci fu un primo languido, romantico bacio, seguito da un altro più animalesco e passionale e poi ancora e ancora.
Ad un certo punto si fermarono, Diana si accostò all’orecchio di Ichigo dicendogli: “ Ti amo “.
Poi se ne andò senza aspettare neanche un secondo la risposta di Ichigo che rimase per un bel po’ di tempo imbambolato e felice.

La felicità di Ichigo era palpabile nell’allenamento della mattina successiva a quella notte, Hiroshi gli aveva fatto capire l’importanza della velocità nel combattimento e non solo con le parole, si era trattenuto Hiroshi e aveva combattuto usando solo la potenza e Ichigo era riuscito a disarmarlo per ben due volte, anche s eHiroshi poi lo aveva messo K.O con la mera forza fisica, ennesima cosa sulla quale avrebbero dovuto lavorare, almeno per limitare la superiorità di Vicies anche in quel campo.
L’allenamento per migliorare la velocità senza perdere potenza era intensissimo e molto stancante ma Ichigo quel giorno aveva una marcia in più e riuscì a migliorare quanto più possibile la velocità di esecuzione, quando si sarebbero dedicati alla potenza del colpo avrebbero capito se effettivamente Ichigo sarebbe riuscito a unire entrambi gli elementi, Ma Hiroshi anche se non lo avrebbe mai detto sembrava abbastanza soddisfatto del lavoro del ragazzo.


Quella notte:
Ichigo dormì bene per una buona parte della notte, poi però si svegliò in piena notte, perché gli era venuta sete, proprio come la notte precedente, sperava che questa volta fosse vera e non comparissero in uno strano sogno Hiroshi e Vicies che lo prendeva con sé.
Una volta arrivato al pozzo prese con facilità l’acqua abbastanza abbondante e ne prese una parte mettendola in un piccolo contenitore d’acqua e bevve.
Si dissetò, non era un sogno, fece un sospiro di sollievo, mentre stava per tornare a dormire, sentì delle voci che discutevano abbastanza animatamente tra di loro, era notte, quindi non gridavano, però incuriosito il ragazzo si accostò.
Erano Hiroshi e Diana, ecco perché le voci gli sembravano familairi, stava per farsi vedere, ma si fermò quando capì che stavano parlando di lui.
Diana: “ Ha il diritto di saperlo “
Hiroshi: “ Non mi pare per niente il momento adatto “
Diana: “ Si, ma noi non sappiamo veramente cosa succederà a Roscow, potrebbe non saperlo mai “
Hiroshi: “ Amesso che vincesse, io non glie lo direi “
Diana: “ Perché? “
Hiroshi: “ Come pensi reagirebbe a sapere che suo padre che lo ha abbandonato è vivo, non è poi così lontano da Roscow e nonstante questo non è mai tornato? Credi davvero che mi perdonerebbe, sei una folle se lo cre..

Poi si sentì un rumore, come se qualcosa fosse caduto dalle mani di qualcuno, vicino viderò un contenitore di legno per bere l’acqua vuoto.
Hiroshi: “ Cos’è stato? “
Diana mostrò il contenitore a Hiroshi: “ Credo sia successo l’irreparabile “.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Rabbia e imprevisto ***


~~Cap 34 – Rabbia e imprevisto

Quel sogno, la loro somiglianza, c’erano tanti segnali, tante coincidenze, ma non poteva credere che quell’uomo fosse suo padre e che sapesse di lui era.., che Diana sapesse di lui era inaccettabile.
La ragazza che stava pensando stava correndo verso di lui che invece sconvolto e pieno di rabbia camminava senza una meta precisa. Ad un certo punto Diana lo raggiunse, gli toccò un braccio, lui si girò infuriato
Diana: “ Io..
Ichigo: “ Tu lo sapevi e non mi hai detto niente! Perché? “
Diana: “ Io volevo proteggerti, almeno fare questo per te e poi non volevo tradire Hiroshi, era lui che doveva dirtelo “
Ichigo: “ Bel modo di proteggermi, allora visto che non potevi tradire lui, hai tradito me “
Diana: “ Io..
Ichigo: “ Da quanto tempo lo sapevi? “
Diana: “ Pochissimo, vi ho visti vicini quando avete portato Kaito dopo che era stato morso dal serpente, eravate troppo simili per non essere parenti, successivamente ho chiesto coferma a Hiroshi che mi ha confermato la verità ma mi ha fatto promettere che non lo avrei detto a nessuno, neanche a te. “
Ichigo: “ Una promessa a lui vale più dell’amore che provi per me quindi “

Ichigo si girò e si incammino lontano da lei e lontano da quel posto
Diana: “ Ichigo, aspetta..dove vai? “
Ichigo: “ Lontano da voi “
Diana si sedette a terra piangendo.

Ichigo si chiedeva se forse avrebbe dovuto essere contento, aveva trovato un fratello e un padre in pochi giorni, alcuni pagherebbero pur di avere questa fortuna, ma suo fratello lo odiava e suo padre lo aveva abbandonato. Quante volte si era chiesto il perché, adesso, da anni non gli importava più, qualunque fosse stato il motivo non sarebbe stata una giustificazione sufficiente.

Stava vagando senza meta Ichigo pensando tutte queste cose, quando avrebbe sbollito parte della sua rabbia, sarebbe tornato al loro provvisorio accampamento e insieme a Kaito se ne sarebbero andati, non prima che lui avesse grisato tutto il suo disprezzo per suo “ padre “
Stava albeggiando, aveva camminato in maniera limitrofa alla foresta incantata, tenendo comunque una certa distanza per sicurezza, poco prima dell’alba si era seduto per terra respirando a pieni polmoni aria pura che non sapeva per quanto tempo ancora avrebbe avuto questa possibilità, giorni? O sarebbe riuscito a battere Vicies? Non poteva continuare ad allenarsi con Hiroshi, ma avrebbe fatto di tutto per salvare sua madre.

Mentre si accingeva a tornare indietro, vide una cosa che prima non c’era sulla strada, aveva già visto una cosa del genere ma molto più piccola, era un ombrello, alcune persone lo usavano per proteggersi dal sole ma non ne aveva mai visto uno piantato nel terreno e così grande, non si accorse del filo quasi invisibile collegato all’ombrello e si ritrovò improvvisamente in una rete a testa in giù attaccata a quell’ombrello.
Ichigo pensava a voce alta: “ Non ci posso credere, capitano tutte a me.. e ora che succede? Come faccio a liberarmi? “
Sentì una risata molto strana vicino a lui. “Bhbhbhbhbhbhbh, ottimo lavoro Trevor “
Trevor: “ Grazie capo “
Trevis: “ Un momento capo, sono stato io ad avere l’idea “
Trevor: “ Bugiardo “
Iniziarono a fare un casino ed azzuffarsi finché il capo non gridò: “ Adesso basta! “
Trevor e Trevis tornarono subito composti per quanto possibile.
Il capo continuò: “ Stiamo facendo brutte figure davanti al nostro ospite idioti. Bhbhbhbhbhbhbhbhbh, che maleducato che sono, io sono Teodor, questi due deficienti sono i miei figli, poi c’è Pillar, lo spadaccino, Gerardo con i suoi coltelli e Yorek, maestro del combattimento. “
La rete era larga e Ichigo spostandosi riuscì a non stare più a testa in giù, si imponeva di stare calmo, doveva trovare una via di uscita da quella trappola, decise di usare un po’ di spavalderia.

Fece un finto sbadiglio, poi disse: “ Come siete noioso, signor capo Teorin “
“ Come osi? E poi mi chiamo Teodor “
“ Ok, ma lei con quella risata non farebbe paura a nessuno, neanche a uno in trappola come me “
Teodor: “ Perché? Cosa c’è che non va nella mia risata? “
Ichigo: “ Tutto non va, fa ridere, quando mai si è sentito uno che ride con la Bh, la risata si fa unendo tante Ah, ripeta dopo di me, Ah Ah Ah Ah “
Teodor: “ Ah Ah Ah Ah “
Ichigo: “ Bravissimo, e adesso le unisca come una risata, ahahahahaha “
Teodor: “ Ahahbhbhbhbhb.. dannazione, però ha ragione signor..
Ichigo: “ Ichigo “
Teodor: “ Ichigo.. un momento, ci sta distraendo dal nostro lavoro! Il lavoro dei banditi, dei predoni, dei malfattori più pericolosi di Albadros. “
Ichigo: “ Sisi, veniamo al dunque, tappo “
Teodor: “ Tappo? COME OSI CHIAMARMI TAPPO?! “
Ichigo: “ Beh, è quello che sei. “
Teodor: “ Ti avrei solo rubato la spada ma vedo che ci tieni a morire “
In effetti Ichigo non era mai stato così spavaldo e incurante del pericolo, ma era troppo arrabbiato, aveva troppa adrenalina in corpo per non affrontare quei banditi e poi tutto faceva parte di un piano per uscire dalla trappola e ridurre lo svantaggio numerico durante il futuro scontro
Teodor: “ Uomini, uccidetelo “
Ichigo: “ Mi permette un ultimo desiderio? Vorrei essere ucciso da Pillar, lo spadaccino “
Pillar: “ Eheh, vedo che il ragazzo capisci chi vale “
Teodor guardò Ichigo con sopsetto, poi disse: “ Non capitò mai gli uomini incuranti della morte, cos’è? Pensate che ci sia una vita dopo questa o la vita è troppo dolorosa per voi? Mah. Comunque se questo è il tuo ultimo desiderio, ti accontento, vai Pillar e fallo urlare. “
Pillar: “ Eheh, con piacere capo “

Pillar si avvicinò alla rete e con la spada cercò di colpire Ichigo in pancia ma la rete era molto larga e Ichigo potè spostarsi verso una parte della rete, in cui risultava quasi disteso e prima che Pillar potesse accorgersi di ciò che stava succedendo, il ragazzo tirò un calcio all’elsa della spada di Pillar che gli andò a finire con forza proprio contro il mento facendolo svenire.
(1 in meno) pensò Ichigo, mentre con la sua di spada tagliava via la rete in modo da liberarsi e nello stesso tempo di non cadere schiena a terra o pancia a terra, ma con le gambe ben piantate a terra, pronto all’azione.
Teodor era impietrito e Ichigo prese anche la spada di Pillar e puntò proprio a Teodor ma fu fermato dallo sgherro coi pugnali, presto però Ichigo riuscì con una spada a sfilargli un pugnale e in maniera molto rapida lo ferì alla vita, in maniera leggera ma abbastanza da metterlo K.O.
Ora erano 4 contro 1, Teodor tremava ma arrivò Yorek che colpì Ichigo con un calcio al petto, il ragazzo riuscì ad alzarsi, ma il giovane combattente era una furia e con un calcio lo disarmo dall’arma di Pillar, poi gli tirò un paglio di pugni mettendo il ragazzo dai capelli rossi al tappeto, Yorek bloccò con un piede il braccio armato di Ichigo su cui torreggiava sorridente, ma Ichigo lo colpì d’istinto ai testicoli lasciandolo senza fiato e mettendolo a sorpresa fuori combattimento. Ma mentre cercava di alzarsi ecco che Trevor cercò di colpirlo con la spada, colpo che fu parato dalla spada di Ichigo all’ultimo momento, fece pressione contro la spada di Trevor spingendolo via, in modo da spostarsi appena in tempo per evitare il colpo di Trevis che arrivava dall’altra parte mentre era ancora a terra.
Riuscì finalmente ad alzarsi e disarmando facilmente Trevor e puntandogli la spada alla gola lo fece scappare.
Ora poteva concentrarsi su Trevis , ci fu un breve scontro con le spade; nel frattempo Teodor prese uno dei pugnali del suo sgherro Gerardo e proprio nel momento in cui Ichigo aveva messo col sedere a terra Trevis, corse verso il ragazzo con i capelli rossi che era di spalle rispetto a lui e disse: “ Addio Ichigo!”
Ma una spada fermò il colpo di Teodor e lo disamò completamente
Lo sguardo di gratitudine di Ichigo si trasformò prsto quando vide Hiroshi che lo aveva salvato, di nuovo.

Hiroshi puntando la spada alla gola di Teodor disse: “ Cosa mi dovrebbe trattenere dal tagliarti la testa? “
Teodor: “ No signore, avete frainteso, noi facciamo degli scherzi ai passanti incauti, li facciamo divertire..
Hiroshi: “ E si divertono a venire pugnalati alle spalle? “
Teodor sudava e balbettava: “ No..ved..ete, queste sono armi finte per spaventare “
Hirosi: “ Ah, si? “
Teodor: “ Si “ (forse lo ho fregato) pensò
Hiroshi: “ Allora, non ti dispiace se testo questo pugnale su di te “
Teodor: “ Ecco io preferirei.. Vi prego.. pietà “
Il bandito si mise pateticamente in ginocchio
Hiroshi: “ Sei alto uguale a quando sei in piedi “
Teodor: “ Ha ragione signore “ (grrr)
Hiroshi: “ Se vi rivedo in queste zone, non sarò clemente come questa volta, ora andate. “
Teodor: “ Grazie, grazie “

Mentre Teodor se ne scappava con la coda tra le gambe insieme ai figli Trevis e Trevor, Hiroshi si ricodò una cosa e gli gridò: “ Hei nanetto “
Teodor si girò infuriato
Hiroshi gli tirò l’ombrello grande in faccia, dicendogli dopo: “ Avevi dimenticato questo “
Teodor al tappeto, avrebbe impiegato qualche minuto per riprendersi.


Appena Hiroshi ebbe sistemato Teodor, ricevette un pugno in bocca, forte, da parte di Ichigo che lo fece cadere.
Ichigo: “ Se pensi che avendomi salvato, siamo pari, ti sbagli, tu mi fai schifo “
Mentre Ichigo se ne stava andando, Hiroshi lo chiamò: Ichigo, ti prego, lascia che ti spieghi, c’è un motivo se  ti ho abbandonato, so che giustamente non mi perdonerai mai ma forse potresti capire, me ne darai la possibilità?
Ichigo si girò ed si limitò ad annuire, pronto a scopire la completa tremenda verità sulla sua famiglia. “

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** La scoperta dell'amore ***


~~Capitolo 35 – La scoperta dell’amore

Reg era preoccupato, il loro viaggio era diventato silenzioso da quando aveva scoperto che Aegis si allenava di notte risvegliando e cercando di controllare la sua furia distruttiva, il ragazzo sapeva che l’amico era preoccupato ma Reg non poteva che essere ammirato dalla determinazione di Aegis.
Insomma nessuno dei due voleva incolpare o rimproverare l’altro, capivano le loro posizioni e forse era proprio quello che non gli aveva fatti parlare negli ultimi due giorni.
L’incontro con Lily sarebbe stato a breve e il loro passare di villaggio in villaggio non aveva colpito positivamente Aegis, Eraldon era grande ma loro avevano solo la possibilità di visitarne una parte. Aegis voleva farsi un’idea della natura umana dove nessuno lo conosceva, soprattutto per quanto riguardava i posti che sarebbero stati interessati nel raggio di azione se il piano che aveva accennato Lily si fosse compiuto.

Reg ad un certo punto prese il coraggio di parlare: “ Liminus è la prossima città dove siamo diretti, è a pochi km di distanza ormai, pare che sia una città abbastanza povera ma dove la gente cerca di vivere al massimo delle proprie possibilità e la parola d’ordine è “ divertirsi quando possibile “ “
Aegis: “ È il più orribile motto che abbia mai sentito, e poi dove le prendi le informazioni  sui posti dove andiamo? “
Reg: “ Ma da questo bellissimo opuscoletto che ho preso qualche villaggio fa, pensa che ho pagato solo 10 San “
Aegis: “ Ma è un furto! “
Reg rise e quello scambio di battute sembrava  aver sciolto l’empasse che era intercorsa tra di loro in quei due giorni, ma Reg si sbagliava.

Infatti una volta alle porte di Liminus, Aegis gli disse: “ Ho bisogno di esplorare questa città per conto mio, tranquillo, è la verità, non ho intenzione di allenarmi qua in pieno giorno. “
Reg: “ Ma perché vuoi stare solo? Sappiamo entrambi che il tuo orientamento è pessimo “
 “ Si, è vero, ma ti giuro che non me ne andrò dalla città e mi troverai, in fondo non è una città grande, lo hai detto tu “
“ Si, ma..
Aegis si era già incamminato oltre le porte di Liminus, anche Reg entrò ma fece un’altra strada, aveva gli occhi lucidi ma si disse che non aveva motivo di averli e si ricompose.


Mentre Aegis camminava per le strade di Liminus, pensava che fosse una città strana, è vero come diceva il motto, divertirsi quando possibile, sembrava vedere tanta gente deficiente che rideva, erano tutti sorridenti, quasi tutti e Aegis non capiva il motivo, ok, aveva capito che c’era un evento importante in città quella sera, ma a lui quella felicità un po’ forzata pareva inquietante. Ma mai come quando fu ricoperto come gli altri passanti da coriandoli corolati, aveva messo mano istintivamente alla spada ma non la aveva sguainata una volta che ebbe capito che non c’era pericolo.
Poi oltre a delle bancarelle in allestimento, vide anche delle torcie ai lati delle strade che stava percorrendo, ancora spente, probabilmente le suddette torcie sarebbero state accesse al tramonto.

Aegis era in parte ammirato e  in parte infastidito dall’ atmosfera che si respirava in quella cittadina, sapeva che c’era una città ben lontana da dove erano loro che era sempre piena di bancarelle e di merce, si chiamava Bourlaba o qualcosa del genere, Aegis non si ricordava bene.
L’atmosfera di quella cittadina sembrava non caotica come era descritta l’altra, nonostante fosse giornata di chissà quale festa.
Quella temperatura mite che si respirava in quella città, caratterizzata anche da una piacevole brezza ricordava ad Aegis i primi anni nella sua città natale o meglio quella di questo Mondo, Albadros.
Questo mentre camminava lo aveva reso sovrappensiero e improvvisamente si scontro con qualcosa o meglio con qualcuno che trasportava qualcosa.
“ Ehi, guardi dove va! Oh, no, tutti i miei dolci per la festa di sta sera, erano solo da mettere sulla bancarella, beh, lei non ha niente da dire? “
Aegis non capiva: “ Cosa vuole che dica? “
“ Ma come? Si è scontrato contro di me, mi aspetto delle scuse “
“ Più di una? “
“ Cosa? No, anche un mi scusi, è un modo di dire usare il plurale, ma da che Paese viene?  “
“ Comunque tu dovevi stare più attenta “
“ Lei è un gran maleducato! Era lei che era sovrappensiero e poi non si usa il tu verso uno sconosciuto. “
Poi la ragazza vide verso un punto e disse a bassa voce ad Aegis che stava per rispondere: “ Sta arrivando quello che crede di essere il mio fidanzato, stia al gioco “
Aegis: “ Che? “
Mentre quell’uomo si stava avvicinando la ragazza senza che Aegis si aspettasse nulla lo baciò
Aegis la prese per le braccia e lo scostò: “ Ma che fa? “
“ Ehi, lei tolga subito le sue mani dalla mia fidanzata! “
Aegis: “ Ma che..
Intervenne la ragazza che disse: “ No, Fujio, tu non sei il mio fidanzato, è lui il mio fidanzato. “
Aegis e Fujio: “ Cosa? “
La ragazza all’orecchio ad Aegis: (La prego, stia al gioco! )
Aegis: “ Ma che gioco!? “ Gridò
“ Fuijo, guarda! Uno scoiattolo “
Fujio si girò e cercava il suo animale preferito non trovandolo, in quel frangente la ragazza aveva preso per il braccio Aegis e stava correndo con lui.
Aegis: “ Ma che fa? Lei è pazza! “
Ad un certo punto la ragazza si fermò davanti ad un posto e prima che Aegis potesse dire qualunque cosa la ragazza disse: “ Ok, lei mi ha fatto cadere i dolci..
Aegis: “ Ma ve..
..Non è stato al gioco..
Aegis: “ Ma non lo ho cap..
..e quindi adesso mi aiuta a rifare i dolci entro stasera “
Aegis: “ Ma io non so fare dolci e poi non mi sento in dove..come si diceva? “
“ In dovere “ disse la ragazza mentre era già entrata nella cucina di quel posto e Aegis senza accorgesene l’aveva seguita “
Aegis: “ Ah, ecco, grazie, ehi, un momento, ma dove siamo? “
“ Nel mio regno “
Aegis: “ Regno? Ma è piccolo, è una cucina “
La ragazza rise e disse: “ Non so, ti conosco da qualche minuto ma ho già capito che sei un ragazzo complicato “
Aegis la guardava confuso e la ragazza continuò mentre prendeva tutti gli ingredienti che le servivano: “ Insomma, quando ti ho incontrato oltre ad essere un maleducato, sembravi un ragazzo con occhi duri, severi, e anche rassegnati, da uomo triste. Eppure poi hai mostrato involontariamente una ingenuità così tenera, fanciullesca “.
Aegis: “ Ho capito metà delle cose che hai, che ha detto, ma va bene, la aiuto “
“ Dammi pure del tu, io mi chiamo Yuma ma mi faccio chiamare da tutti Helena. “
Aegis: ..Ook, io mi chiamo Aegis “
“ Non vuoi sapere perché mi faccio chiamare Helena? “
Aegis fece spallucce
Helena: “ Sei il primo..” disse affascinata, poi aggiunse: “ Non so perché sia consentito portare armi in città ma quella spada la deponga per lo meno, scusami, deponila per piacere “
Aegis sbuffò, si tolse la cinta dove teneva la spada e mentre stava deponendo la spada..
Helene: “ Non sul tavolo da cucina! Non osì! “
Aegis si fermò appena in tempo prima di dover temere seriamente per la sua vita, la porse a Helene che la mise in un baule lì vicino.
Aegis: “ Ora è contenta, mia regina? “
Fece un gesto di riverenza un po’ sarcastico
Helene: “ Ah, un ingenuotto come te sa essere anche sarcastico? Complimenti “
Aegis: “ Grazie. Sar..Che? “
Helene: “ Come non detto “.
 
Helene: “ Questi dolci sono facili da fare e non ci vuole molto, 50 grammi di farina, 500 ml di latte, 6 tuorli, un po’ di zucchero, 150 grammi circa e 1 baccello di vaniglia, ho preso già tutto, si inizia dal ripieno, mentre tu fai il ripieno, io faccio la pasta frolla “
Aegis: “ Forse ti sei già dimenticata che non so niente di cucina e non ho idea di che dolci siano “
Helene: “ Ora ti faccio vedere come si fa, vedi i tuorli come si mettono, si evita che vada l’albume e nel mentre si mette del latte in una pentolina su quel piccolissimo camino che ho accesso, puoi fare questo almeno? “
Aegis notò il tono di Helene ma decise di non rispondere e fece ciò che gli era stato detto, una volta che Helene mise lo zucchero con i tuorli e la farina, prese il latte e unì tutto al latte caldo, Aegis era ipnotizzato dai movimenti e per la prima volta nella sua vita notò la bellezza di quei grandi occhi neri, delle sue guance formose, dei suoi capelli biondi uniti con un codino, del neo che aveva sotto il labbro o del seno non troppo grande, in una parola del suo corpo meraviglioso, non era solo quello ma erano anche i movimenti, l’eleganza con cui faceva ciò che amava che la rendeva agli occhi di Aegis bella.
“ Perché mi guardi in quel modo? “ chiese d’un tratto la ragazza
“ Perché come ti guardo? “
“ Non lo so, nessuno mi aveva guardato così “
Helene pensava: ( Lo conosci da un giorno, Helene, non ti stai innamorando)
Aegis pensava: ( A parte Reg tutti ti hanno deluso, non puoi affezionarti ad una ragazza che conosci da poche ore )
Helene: “ Beh, non importa, vieni a mescolare la crema con forza “
Aegis andò verso la ciotola, prese in parola Helene e per poco non rompeva il contenitore.
Helene: “ Ehi, non così forte e poi più che mescolare sembra che tu voglia scavare una fossa con la crema “
Aegis: “ Scusami ma non sono di grande aiuto, mi sa “
Mise imbarazzato una mano dietro la testa e Helene si sciolse come quella crema.
Helene: “ Tranquillo, riprendi il cucchiaio in mano, ti guido io “, prese la mano di Aegis nella sua e lo guidò in un movimento che non aveva niente di sensuale ma lo sembrava, erano come un  unico corpo e quello che non era sensuale lo divenne.
Ad un certo punto si riguardarono e si resero conto  che erano pericolosamente vicini.
Poi Helene soddisfatta prese con un dito un po’ di crema e la fece assaggiare ad Aegis, era un gesto molto sensuale ma Aegis non poteva mangiare cibo che non fossero fiori e fu colto alla sprovvista, dopo essere pervaso da un sapore meraviglioso, ingogliò e gli venne da rimettere.
Aegis: “ Devo andare a prendere un po’ d’aria. “
Helene si chiese come mai così d’improvviso: ( Forse ho osato troppo con quel gesto), poi assaggiò la crema (è ottima, la migliore cha abbia mai fatto).

Aegis uscito fuori vide che davanti a quella abitazione c’era quello che poteva essere un piccolo giardino, non era molto curato, erbacce più che altro ma c’era un fiore, non sembrava che sarebbe vissuto ancora per molto tempo e se Helene avesse anche solo percepito la fame che Aegis aveva gli avrebbe fatto assaggiare altra crema e a quel punto il ragazzo pensava che non sarebbe resistito, un po’ di crema lo aveva messo talmente in crisi che stava per rimettere.
Così Aegis mangiò quel fiore, poco dopo che lo ebbe fatto stava rientrando in casa, quando Helene uscì per cercarlo, e vedendo in direzione di dove poco prima c’era il fiore ora scomparso, non riuscì a trattenere due lacrime che Aegis vide chiaramente, accarezzò la guancia della ragazza, in quel momento l’imbarazzo era stato messo in secondo piano e Helene disse: “ Lì, forse tu non lo hai visto ma c’era un fiore, sai era il fiore che avevo piantato alla morte di mio padre, è morto da poco e quel fiore mi dava l’impressione che ancora per un po’ lui fosse con me, ora invece, è volato via per sempre.
Aegis sobbalzò sentendo ciò, si sentiva terribilmente in colpa.
Poi Helene si asciugò le lacrime e gli disse: “ Beh, hai riposato abbastanza, su, entriamo che dobbiamo fare la pasta frolla “
Aegis non sapeva di cosa Helene stesse parlando ma stava ancora pensando al fiore che per quella ragazza valeva più di quanto potesse immaginare.

Vide la ragazza prendere la crema che avevano fatto aprire uno scompartimento, poi prendere un paio di sachetti molto grandi e quando Aegis ne prese uno anche molto freddi, contenevano quello che lui aveva imparato essere ghiaccio, fece quello che faceva Helene e mise il ghiaccio a contatto con la ciotola.
Vide comunque Helene sovrappensiero, nel frattempo la ragazza prese la farina e poi ne mise una parte sul tavolo da lavoro.
“ Sicura che vada tutto bene? “ chiese ad un tratto il ragazzo
“ Sicura. Perché non dovrebbe? “
“ Perché da quando siamo rientrati non hai detto una parola “
“ Non mi conosci che da poche ore, io non sono un tipo da sproloqui “
“ Forse no, ma con me lo sei stata “
“ Che c’entra? Se non ti avessi guidato in ogni cosa, non avremmo quasi finito i dolci ore prima della festa “
 Aegis sorrise, ora si,  andava molto meglio

Qualche minuto dopo, quando la pasta frolla doveva ancora essere iniziata, Helene sfottò Aegis: “ Quella cosa che ti lascia le braccia e parte del corpo scoperta è proprio da tamarro “
“ Ehi, non è da tamarro! È bella “
“ Si, è soprattutto utile, comunque sono sorpresa che sai il significato di tamarro “
“ È grazie a Reg, un mio amico..che la pensa come te “
“ Non lo conosco ma mi è già simpatico “
“ Ah, si? “
“ Si “
Aegis improvvisamente prese un po’ di farina e la butto in faccia a Helene
Helene: “ Ma che fai? Mi è andata negli occhi, non vedo niente “
Aegis preoccupato: “ Fa vedere “
Ma appena avvicinatosi ricevette la farina in faccia e su parte del corpo, ci era cascato, i due continuarono a lanciarsi la farina per una decina di minuti, poi una risata spontanea di Aegis colpì profondamente Helene che d’impeto lo baciò. Quella sensazione mai provata da Aegis lo bloccò un attimo mentre Helene visto il nullo coinvolgimento di Aegis divenne tutta rossa e disse: “ Oh, mio.. scusa, non so che mi è preso, io di solito non sono così, ora chissa che id..
Non riuscì a finire la frase che fu baciata di rimando dal ragazzo, un bacio bellissimo, Aegis non sapeva se stesse facendo bene, ma Helene non si lamentò, anzi ne seguirono in successione altri e Helene gli lanciò la discussa giachetta via, così Aegis delicatamente tolse la camicetta che la ragazza indossava.
Helene prese la sua mano sinistra e lo condusse in una camera da letto, mentre continuavano a baciarsi Helene confessò ad Aegis all’orecchio: “ Per me è la prima volta “
Aegis che aveva a malapena idea di ciò che stava succedendo le disse: “ Per me è stato anche il primo bacio “
Ecco la parte dolce del ragazzo che aveva fatto innamorare in più istanti Helene in quella giornata.
Lo gettò sul letto, poi Helene si mise sopra.

Il sesso che fecero fu una sensazione meravigliosa per entrambi, i loro corpi si muovevano in un ritmo armonico, come se il loro fosse il ballo più bello del Mondo, anche se era fatto su un letto.
Quando Aegis, ora sopra di lei raggiunse il culmine della passione, capì, anche se solo in parte, l’altra funzione che aveva sentito nominare dell’organo che aveva tra le gambe, non che gli importasse molto in quel momento.

Aegis sapeva quello che stava provando, lo aveva già provato ma in un modo totalmente diverso, per lui era come una scoperta, la scoperta dell’amore.

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** L'abbandono ***


Cap 36 – L’abbandono
Ichigo e il padre erano entrambi seduti per terra su quel terreno inospitale, dove pochi minuti prima Ichigo e Hiroshi avevano sconfitto e cacciato dei banditi.
Ichigo era curioso  di sapere a quali scuse il padre si sarebbe appigliato per giustificare il suo allontanamento quando aveva 4 anni e perché non lo avesse mai cercato dopo.
 
Hiroshi cominciò a raccontare:
Quando tua madre aveva 15 anni conobbe un giovane uomo molto attraente, Lord Goro, era un lord ed era il figlio del governatore di allora e tutto faceva credere che lo avrebbero votato come successore, come poi è stato. Tua madre era una bellissima ragazzina e Goro che la aveva adocchiata era molto bello anche lui, capelli biondi che gli arrivarono alle spalle, 21 enne prestante, con occhi scuri molto belli.
Io già allora, era innamorato di tua madre, avevo 18 anni e ovviamente non   mi ero mai approcciato ad una ragazza così piccola se non come amico. Ma quando dovetti assistere alle attenzioni di Goro verso Mizuki mi salì il sangue al cervello e le dissi apertamente più volte che Goro voleva solo attirarla per divertirsi.
Ma Goro era furbo, Mizuki era un trofeo che voleva ottenere, e utilizzò ogni mezzo, persino fingersi amico nei miei confronti e rimanere spiazzato davanti a Mizuki quando io lo accussavo di manipolarla. Io mi ricordavo che prima che mettesse gli occhi su Mizuki mi chiamava pel di carota, mi insultava e da Lord una volta mi fece pulire i suoi stivali infangati e se non lo avessi fatto avrebbe tormaneto la mia famiglia, come potevo pensare che fosse cambiato nel giro di qualche giorno?
Il tempo purtroppo mi ha dato ragione, Mizuki si è allontanata dai suoi amici tra cui me e poco dopo al palazzo del neo governatore Goro, ha ceduto al suo fascino.
Qualunque ragazza di 15 anni avrebbe ceduto anche prima a Goro, per cui non la ho mai biasimata, anche perché purtroppo lei si è incolpata molto della sua debolezza.
Insomma Lord Goro si era stancato di lei nel giro di un paio di settimane e lei piena di vergogna non avrebbe resistito senza il supporto dei pochi amici che le rimanevano.
Fu terribile per Mizuki scoprire di essere rimasta in cinta, io le feci la proposta di sposarla e di dichiarare il figlio come mio, ero triste inizialmente di non avere l’amore di Mizuki al 100%, e di avere solo la sua gratitudine ma ben presto le cose cambiarono e il suo amore fu la cosa più bella che mi sia capitata nella vita, lavoravo come apprendista fabbro e mia moglie coltivava terreni per altre famiglie oltre al nostro terreno e come sai è una lavoratrice instancabile.
Tutto era così bello, ci concedevamo anche delle giornate solo per noi con delle passeggiate, andammo anche nella vicina Bourabia una volta, e mentre ci prendevamo cura di Vicies, quasi un anno dopo la sua nascita, tua madre rimase in cinta di te. Penso che per noi la tua nascita sia stato il giorno più bello della nostra vita.
 
Tuttavia qualche giorno dopo la tua nascita, forse a causa delle voci di invidiosi o forse a causa di un sospetto dello stesso Goro, iniziò la nostra fine.
Lord Goro entrò in casa nostra insieme a alcuni suoi uomini, io mi misi a scudo di Mizuki con te in braccio.
Tu piangevi, così come Vicies che non vedevo, poi vidi che una delle guardie di Goro aveva un pugnale puntato alla gola di tuo fratello.
Io lo implorai: “ Lascialo, cosa vuoi che faccia? “
Lord goro rise: “ Da te? Ahaha, voglio solo che ti metti in una posizione consona di fronte a me, prostrati ai miei piedi. “
Lo feci, me ne vergogno ma ero sotto scacco, ancora una volta Goro mi poteva togliere tutto ciò che amavo ma io avrei subito tutte le umiliazioni pur di proteggere Mizuki, te e tuo fratello. Ma Goro dopo avermi deriso si rivolse a Mizuki dicendo: “ Chi vuoi che sia tuo figlio? “
Mizuki: “ Cosa? “
Goro: “ O li uccido tutti e due oppure uno lo devi dare a me “
Mizuki con in braccio ancora Ichigo: “ Non puoi chiedermi questo “
Io stringevo i pugni ma non so per quanto tempo tempo avrei resistito dal sferrargli un pugno.
Goro: “ Oh, si che posso, hai 3 secondi per decidere, 3, 2, 1.. “
Mizuki: “ Ichigo! Il bambino che ho in braccio “
Mizuki piangeva disperata mentre Goro disse: “ Ottima scelta “
Si portò in un lampo via Vicies fra i pianti disperati del bambino che gridava: “ Mamma! “
 
Ichigo: “ Quindi mia madre è stata costretta a scegliere? “
Hiroshi: “ Già,  non dovrei dirlo ma io ero sollevato che abbia scelto te. Ho reincontrato Vicies prima che vi raggiungesse ad Alcius, avevo la sensazione di conoscerlo ma lui non mi ha detto niente di lui e io niente di me. Sicuramente ho letto nei suoi occhi un rancore, il fatto che sia proprio contro di te e tua madre mi fa molto male. Immagino però che tu voglia sapre il perché ti ho abbandonato quando avevi 4 anni, riprendo il racconto.
 
Gli anni successivi furono più tranquilli, Mizuki ogni notte piangeva almeno 5 minuti ricordandosi di ciò che aveva fatto. Il nostro matrimonio tuttavia continuò ad essere felice e noi iniziavamo insieme a insegnarti alcune cose, come l’andare a cavallo per esempio.
 
Poi un incendio di poco conto dentro il palazzo del governatore, a cui io ero totalmente estraneo sancì la mia fine.
Il governatore Goro prese subito i 3 colpevoli, furono accusati di alto tradimento che li poteva portare alla prigionia ad Alcius.
Ma un giorno le notizie riportavano che il governatore aveva un annuncio dal suo palazzo da fare a tutta la popolazione. Buona parte della popolazione andò in piazza ad assistere al messaggio di Goro, compreso me.
Goro si presentò acclamato dalla folla, poi chiamò uno dei colpevoli dell’incendio e gli disse: “ Forza, ripeti quello che hai detto a me “
Il colpevole disse: “ È stato Hiroshi Usaka che mi ha costretto “
Io ero interdetto, non sapevo di cosa stesse parlando, era sicuramente una cattiveria di Goro che parlò alla folla:
“ Avete sentito anche voi, purtroppo uno dei nostri stimati cittadini è in realtà un mostro, ma io sono un uomo buono e generoso e quindi dico a Hiroshi ,che credo sia nella folla, tra di voi, che ha 24 ore per auto esiliarsi, non tornare mai più a Roscow e di non poter vedere mai più la propria famiglia. Ma se entro le 24 ore non sarà fuori di qui, anche la sua famiglia sarà accusata di alto tradimento. “
 
Mi si gelo il sangue  a quelle parole, Goro aveva convinto il piromane a testimoniare il falso in cambio della libertà forse e ancora una volta aveva rovinato la mia vita, stavolta definitivamente pensai, come potevo abbandonarvi? Pensai di uccidermi ma Goro non aveva detto che se mi fossi ucciso avrebbe lasciato in pace te e tua madre, per cui decisi di tornare a casa un’ultima volta.
 
Quando raccontai tutto a Mizuki, lei si sedette su una sedia affranta: “ Non ci lascerà mai in pace “
“ Non dire così, sono convinto che questa sia la sua ultima cattiveria, ha distrutto la nostra felicità insieme ma adesso con Ichigo sono sicuro che troverai nuovi mometi di felicità “
“ Ma non è giusto! “
“ Lo so “
Posai la mia testa su quella di tua madre, il nostro respiro  vicino si fuse per un’ultima volta.
Poi venni in camera tua e sotto la supervisione di tua madre, ti consegnai una spada che avevo appena fatto e ti dissi: “ Quando sarai grande viaggia, vivi il Mondo e sperando che tu non debba usarla fatti accompagnare da questa spada “
 
Abbraciai te, poi tua madre un’ultima volta, chiusi la porta di casa e non mi sono più gurdato indietro. “
Dopo una serie di avventure mi sono stanziato vicino alla foresta incantata salvando qualche incauto viaggiatore, vedendone morire altri, in attesa che succedesse a me. Ora però…
 
“ Bella storia “ disse Ichigo asciugando due lacrime, “ ma c’erano altre città, altri posti dove noi a volte andavamo per necessità e tu dovevi esserci, pochi minuti con te sarebbero stati vitali per me, sarebbe significato che mio padre mi voleva davvero bene! Invece hai deciso di lasciarti morire vicino a una foresta come un egoista! “
Hiroshi processò quelle parole, poi si alzò, cosa che il ritrovato figlio aveva fatto prima per la accalorata sfuriata e disse semplicemente: “ Domani mattina alle 5 presentati all’allenamento, se vuoi sopravvivere contro tuo fratello “.
 
Ichigo stava per rifiutare ma non riusciva a dire niente perché sapeva che Hiroshi aveva ragione e non era per niente rimasto indifferente al racconto del padre.
Prima che potesse dire qualcosa, corse verso di loro Diana: “ Finalmente vi ho trovati! “
Hiroshi e Ichigo all’unisono: “ Che succede? “
“ Kaito è scomparso! “  
  

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Un nuovo seme ***


Cap 37 – Un nuovo seme
La sera di quella splendida giornata i dolci furono pronti appena in tempo alla serata e portati di corsa alla bancarella che era assegnata a Helene. Le stavano cadendo anche quella  sera ma stavolta il ragazzo che li aveva fatti cadere quella mattina lì salvo perché era accanto a lei.
Lo sguardo di Aegis passò dal preoccupato per i dolci e poi guardando Helene fece un sorriso rassicurante, lei lo adorava sempre di più.
Pochi minuti dopo che erano arrivati alla bancarella a sistemare i dolci, iniziò la musica, i divertimenti per tutta Luminus, le torce erano accesse, giocolieri si alternavano, Helene apprezzava molto tutto ciò, mentre Aegis trovava che ci fosse troppo rumore e confusione, poi fortunatamente il clima si calmò e la gente iniziò ad essere affammata e chi aveva voglia di dolci non poteva che scegliere quelli di Helene che Aegis notò, erano ben nota in città.
Aegis temeva il momento che effettivamente arrivò, la gente diminuiì e Helene propose: “ Perché non prendi un dolce anche tu, ho sentito il tuo brontolio dello stomaco “.
Aegis non sapeva che scusa usare ma per fortuna arrivò Reg
Reg: “ Ecco dov’eri! “
Aegis: “ Reg! “
Reg: “ Oh, ma vedo che sei in buona compagnia, lei è la signorina..? “
“ Mi chiamo Yuma ma mi faccio chiamare da tutti Helene “
Reg: “ Ah, intressante, e come mai? “
Helene: “ Mia madre che non ho mai conosciuto perché è morta dopo che mi ha partorito era una gran cuoca e amava un libro: << Da Helene >>. E cosi io che ho consultato quel libro più e più volte, ho chiamato il mio laboratorio che poi è anche la mia casa << Da Helene >> che è diventato anche il mio secondo nome o meglio, un vero e proprio nome nuovo “
Reg: “ Già solo da questa storia la trovo una donna molto interessante, non mi meraviglio che abbia colpito Aegis “
Helene: “ O ma Aegis non la ha voluta proprio sentire questa storia “.
Reg: “ Aegis, ma cosa mi fai sentire? Comunque per come la guarda posso capire che lo ha colpito ugualmente “
Aegis divenne tutto rosso: “ Reg! “
Reg: “ Che c’è? Sono troppo esplicito? “
Helene un po’ imbarazzata cercò di cambiare discorso: “ Quindi è lei l’amico cui si riferiva Aegis “
Reg: “ Mi ha nominato? Ne sono onorato “
Aegis: “ Non ho mai detto il tuo nome e comunque non era una cosa positiva “
Helene: “ Non gli dia retta, era una cosa giusta, condivido con lei che il suo modo di vestire è da tamarro “
Reg: “ Oh, sa che credo che Aegis abbia fatto proprio una bella conoscenza “
Aegis: “ Vi conoscete da 5 minuti e già vi siete colizzati contro di me, iniziamo bene. “
Helene e Reg all’unisono: “ Coalizzati “
Aegis alzò gli occhi al cielo: “ Ecco, appunto. “
 
Helene si rivolse ad Aegis tornando alla carica: “ Allora, lo vuoi assaggiare il dolce? “
Aegis guardò in cerca di aiuto Reg che venne subito in soccorso.
Reg: “ Eh, no, purtroppo Aegis non può più mangiare dolci “
Helene: “ Ma come? E perché? “
Reg: “ Perché una volta ne ha mangiati così tanti che è stato molto male e il corpo che ha reagito a quella quantità eccessiva di dolci, adesso reagisci rigettandoli subito “.
Helene si mise le mani alla bocca trovandola una cosa terribile, Aegis invece per la prima volta era contento che Reg fosse un bugiardo nato, con gli sconosciuti almeno e a volte anche con lo stesso Aegis.
Reg: “ Però, potrebbe fare l’esperimento di fargli bere lo zabaione “
Helene: “ Ah, bella idea, magari così il corpo si ria..
Aegis: “ No, no, non dare retta a Reg..
Helene: Ma per..
Aegis: “ Uh, si è fatto tardi, la festa è finita e quindi noi andremo “
Helene: “ Verrai domani? “
Aegis si girò e rispose d’istinto: “ Certo “
Si sorrisero.
Quella notte Aegis uscì fuori dall’ostello che Reg aveva prenotato appena fuori da Luminus. Le emozioni che aveva provato erano troppo nuove e forti per dormirci sopra, ben presto  però si accorse di non essere l’unico ad essere uscito, c’era anche il suo compagno di viaggi.
 
Reg: “ Pensavo che non ci saremmo fermati molto a Luminus “.
Aegis: “ Ci saremmo fermati un po’ di più nella città in cui io avrei preso la decisione su ciò che dirò a Lily “
Reg: “ Capisco, e ora hai deciso “
Aegis non rispose direttamente ma disse dopo qualche secondo: “ Reg, hai mai provato quella sensazione, la sensazione per cui quando vedi una persona non riesci a distogliere lo sguardo da lei e quando ti avvicini ti fa battere il cuore più velocmente senza che faccia assolutamente niente e quando anche solo per un piccolo particolare sei convinto di riconoscere tra mille? “
Reg: “ Si, la conosco bene “
Aegis: “ Credo di averla provata per la prima volta “
Reg: “ Sai bene come si chiama “
Aegis: “ Si, lo so, si chiama Amore “
 
Alla fine sia Reg che Aegis riuscirono a dormire un poco, il secondo svegliò Reg con una cuscinata in faccia
Reg: “ All in sul 5! “
Aegis: “ Che stavi sognando? “
Reg stroppiciandosi gli occhi: “ Già sveglio? Avevo quasi vinto! Credo. Peccato fosse un sogno “
Aegis: “ Non so di cosa stai parlando ma ho un sospetto conoscendoti. Comunque mi devi aiutare “
Reg: “ In cosa? “
Aegis: “ Come faccio a trovare dove si trova Helene, mi devi accompagnare tu, poi ti devi dileguare “
Reg: “ Come faccio? Non ho idea di dove sia. Il suo laboratorio, so solo come si chiama perché me lo ha detto, al limite ti posso portare dove vi ho visti, tra l’altro la vendita di dolciumi ti dona “
Aegis: “ Ma devo trovarla! “
Reg: “ Ok, non disperiamo, io ti porto dove vi ho trovato ieri, poi chiederemo a qualche passante “
Aegis: “ Si, ma mi devi condurre lo stesso tu, perché io le indicazioni non le capisco “
Reg: “ Ti conosco da un bel po’ di tempo, pensi non lo sappia? “
Aegis: “ Chi è? “
Reg: “ Chi? “
Aegis: “ Appia..
Reg: “ Dio mio…
 
Reg e Aegis arrivarono nel luogo dove il giorno prima c’era la bancarella, durante il loro tragitto notarono che nonostante non fosse più giornata di festa l’atmosfera era sempre allegra e frizzante e Aegis si stava con sua sorpresa abituando a questo stile di vita, per lui totalmente sconosciuto e fino al giorno prima anche assurdo. La conoscenza di Helene tuttavia lo apriva a nuove prospettive.
 
Ad un certo punto Reg si allontanò per chiedere informazioni ad un passante ma fu proprio in quel momento che a Aegis apparve Helene davanti a se
Helene: “ Anche tu ti sei fermato nel posto dove abbiamo venduto i nostri dolci ieri “
Aegis: “ Si.. “
Vide Reg che salutava con la mano e faceva il pollice verso e poi altri gesti che Aegis non comprendeva e Helene si girò per vedere da cosa fosse attratto il ragazzo, vide Reg, lo saluto con calore, poi quando Reg scomparse dal suo quadro visivo, finalmente Aegis si poteva concentrare sulla ragazza, ma in quel momento ci fu uno strano imbarazzo, come ad un secondo appuntamento a cui non si voleva andare e la cosa non poteva essere sostenuta, non da lui per lo meno che si era sinceramente innamorato della ragazza, così prese il controllo della situazione e chiese: “ Cosa cuciniamo oggi? “
Helene sorrise e mano nella mano andarono verso la casa/laboratorio di lei.
 
Fecero una grande quantità di biscotti, Aegis seguì al meglio le inidicazioni di Helene, non mancarono sbagli, battute talvolta sarcastiche di entrambi, era come se quell’ambiente così estraneo ad Aegis e così familiare per Helene li unisse fortemente.
D’altro canto però non ci fu nessuna effusione romantica, entrambi erano frenati e timorosi, temevano di essere per qualche motivo rifiutati.
 
Quella sera:
Aegis: “ Abbiamo finito presto, no? “
Helene: “ Veramente abbiamo iniziato presto ed è già tramonto “
Aegis: “ Ah “
Helene: “ Senti, Aegis, che ne diresti di un bicchiere di vino, quello lo puoi prendere o ti fa male anche quello, come i dolci? “
Aegis ringraziò una qualche divinità che ad Albadros esistesse il vino, una delle poche bevande che Aegis riusciva a sostenere, a parte l’acqua e altri tipi di alcool, peccato che l’uva solida gli desse lo stesso effetto degli altri cibi.
Aegis: “ Volentieri “
Helene aveva già preparato due bicchieri piccoli su un tavolo, forse convinta o speranzosa che Aegis avrebbe accettato.
Dopo un piccolo sorso di entrambi la ragazza sentenziò: “ Tu sai tutto di me, ma io non so niente di te, da dove vieni? “
Una banale domanda, ma non per Aegis che entrò subito in tensione: “ Vengo da Jial “
Helene: “ Un altro continente! Wow! Non ho mai conosciuto nessuno che venisse da un altro continente e ne ho conosciuti pochi di altre città “
Aegis sperava che le domande finissero lì, cosi fini il vino, Helene sorpresa da ciò che vide, chiese al ragazzo se ne volesse altro e Aegis accettò, sperando in quel modo che Helene cambiasse discorso ma non successe.
Helene: “ E perché sei ad Albadros, se posso? “
Aegis omise molto ma non mentì: “ Devo andare in un posto per incontrarmi con una persona che mi ha scritto una lettera e non vedo da tempo, devo darle una risposta. “
Quel darle mise in allarme Helene: “ Per caso questa lei è la tua ragazza? “
Per poco Aegis non sputò il vino che stava bevendo: “ No, no, assolutamente no, non ho relazioni “
Helene da una parte si rassicuro, il fatto che avesse detto che non aveva relazioni, la doveva prendere bene pensò, in fondo loro non stavano tecnicamente insieme, però doveva ammettere con se stessa che se ci stava pensando, benissimo non l’aveva presa.
Helene sorvolò, sperando effettivamente che quella ragazza fosse un’amica o una sorella, però voleva sapere davvero di più di Aegis, si era innamorata, ma basatava questo? Perché portava una spada così affilata in giro? Forse era troppo invadente fare una domanda sulla sua famiglia? Ma in fondo erano andati a letto insieme, poteva chiedere qualunque cosa, e se quell’essere andati a letto avesse valore quasi esclusivamente per lei e non per quel bellissimo ragazzo che aveva di fronte? Tante domande si faceva Helene ma alla fine decise comunque di fare una domanda: “ Quindi vieni da Jial ma posso sapere il nome della città? “
Helene non conosceva il nome della città di un altro continente ma le sarebbe piaciuto conoscere quello di Aegis, si dovette ricredere quando il bicchiere in mano al ragazzo si ruppe, era stato lui che aveva fatto pressione sul bicchiere sentendo la domanda
Helene dopo lo spavento gli disse: “ Oddio, ti sei fatto male? Ti sei ferito? “
Aegis: “ No, non mi sono fatto niente “
Era vero, si alzò dicendo: “ Forse è meglio che vada “
Helene fu presa dal panico e lo abbracciò da dietro fermandolo: “ Ti prego, non andare, scusa se le mie domande ti hanno ricordato qualcosa di brutto magari, per me l’importante è stare con te, staresti con me stanotte? Anche solo dormire..
Aegis da un respiro leggermente affanoso passò ad un respiro tranquillo, e in un momento il dolce e caldo abbraccio di Helene lo aveva già convinto a rimanere, le parole erano state solo un di più, un bel di più però, lui si girò e la baciò e andarono a letto insieme, di nuovo, come la notte precedente, anche se quella notte la loro unione fu più dolce e più lunga, stavano esplorando il sesso, e lo stavano facendo nel migliore dei modi. Con amore.
 
In quella splendida notte, Helene non aveva dormito dopo che avevano fatto l’amore ma aveva guardato Aegis per tutto il tempo mentre dormiva.
Quella notte lei aveva sentito le mani di Aegis in parti diverse del corpo dove non pensava di sentire quei brividi di piacere per i quali Aegis si scusava sempre mentre lei gli diceva che le davano tutt’atro che fastidio in modo che lui fosse libero di rifarlo.
Comunque mentre lo guardava dormire, pensava a come era beato, nudo, coperto solo in parte dalle lenzuola e con le prime luci del mattino che prendevano parte del suo splendido viso e del suo petto.
Era contenta per lui, temeva avrebbe avuto degli incubi a causa delle domande che gli aveva fatto. Tuttavia il fatto di non sapere niente di lui non la faceva stare tranquilla, non perché temesse qualcosa da lui, ma proprio per proteggerlo dal suo passato, se davvero era così terribile, e dai suoi demoni, se ne aveva.
 
Il risveglio più dolce della sua vita con un bacio del suo amato, un’altra mattinata di rimproveri ad Aegis mentre cercava di “ aiutarla “ nei dolci, la visita di Reg, che li aveva troavti, tutto era perfetto in quella giornata.
Reg faceva ridere lei con i dettagli imbarazzanti su Aegis e i suoi giochi con le carte, dove era un mago o come diceva Aegis, un baro. Parola che secondo Reg, il ragazzo aveva imparato da poco e di cui, sempre a suo dire, abusava. Ad un certo punto della giornata Helene si accorse che era felice, forse come non lo era mai stata.
 
Quella notte però fu diversa, fecero l’amore ancora una volta, e sempre con molta passione. Però quella volta Helene si svegliò durante la notte e vide Aegis seduto sul letto al lato sinistro, che era stato la sua parte in quei tre giorni in cui lo avevano condiviso, il giorno della loro conoscenza e quella due notti. A lei pareva di conoscerlo da sempre ma non sapeva niente di lui, e ora quel giovane uomo guardava fisso dalla piccola finestra, che la mattina precedente gli aveva illuminato il volto, le stelle.
La ragazza lo abbracciò da dietro, lui le baciò la mano, poi finalmente si girò e le sorrise, ma era un sorriso diverso, malinconico.
Aegis poi iniziò un discorso che Helene già quando il bruno aprì bocca sapeva che non poteva finire bene: “ Sai, Helene, io ho capito grazie a te tante cose. Ho capito che se c’è anche una sola persona buona vale la pena lottare e difenderla e ho capito cosa vuol dire..
Ma non riusciva a dirlo, poi riprese il discorso: “ Comunque Helene, se tu solo sapessi quello che ho fatto in tutta la mia vita, sono sicuro che ti allontaneresti, tu hai fatto uscire la parte migliore di me, ma io non sono sempre così..perciò..
Helene mise un dito sulla bocca del ragazzo, si, quel discorso non poteva finire bene, perciò lei lo fermò.
 
Helene: “ Senti, Aegis, non voglio sentire questi discorsi dalla persona che amo, non so cosa tu abbia fatto che ti fa stare così né che passato tu abbia avuto, ma mi è bastato un attimo per capire che sei una persona buona e che ha un cuore che sa amare. “
Aegis: “ Hai detto persona che amo? “
Helene: “ Oddio, spero che tu non abbia sentito solo que..
Ma la sua frase fu interotta da un bacio, poi il giovane si mise sopra di lei.
Helene: “ Che intenzioni hai? “
Aegis: “ Secondo te? “
E così anche quella notte Helene non dormì molto.
 
Il giorno dopo Helene lo sapeva già, Aegis avrebbe ricominciato il viaggio, avrebbe incontrato quella donna di cui non sapeva niente, tanto per cambiare ma era poco gelosa, sapeva dell’amore di Aegis anche se lui non lo aveva espresso a parole. Comunque dopo un dolcissimo risveglio, il ragazzo dovette congedarsi perché doveva parlare con Reg, per prepararsi, ma le aveva promesso che sarebbe ritornato per darle un saluto più caloroso  e appropriato.
Purtroppo non fu così.
 
Quel pomeriggio Aegis era contento, aveva in parte imparato come raggiungere la casa di Helene, per cui passeggiava non armato, la ragazza gli aveva fatto capire che non sempre si è sul filo del rasoio, non si è sempre in guerra con tutti.
Quel giorno, mentre si rendeva conto di essersi perso, Aegis sentì da un vicolo una voce. La riconobbe subito, era Helene che diceva però qualcos di strano: “ No! Lasciami stare “
Poi una voce sconosciuta dire: “ Dai, vedrai che ti piacerà “
Aegis entrò nel vicolo e vide un uomo che aveva sfilato la mutandina e Helene e che sorrideva come un matto, mentre Helene era tenuta da altri due uomini per le braccia.
L’uomo notò Aegis interdeto per un attimo e gli disse: “ Vuoi assistere? “
Quasi destatosi dallo schock di quello che aveva visto, Aegis si limitò ad avvicinarsi all’uomo e a tirargli un pugno, il ragazzo gli aveva tirato un pugno leggero ma l’uomo era a terra con la faccia sanguinante, appena cosciente, gli altri due attaccarono simultaneamente il ragazzo, uno di loro aveva anche un coltello e senza sapere come se lo rotrovo nel braccoio, mentre il suo amico ebbe una gomitata alla gamba che glie la spezzò.
Helene si era rimessa ciò che il suo molestatore le aveva tolto, ma il ragazzo che l’aveva salvata era solo lontanamente simile all’Aegis cche lei aveva frequentato in quei giorni.
Aegis poi si mise a cavalcioni sul molestatore e gli tirò un altro pugno molto leggero che fece comuqque  uscire un fiotto di sangue dalla faccia dell’ormai incosciente criminale, ma Aegis era pronto a massacrarlo, così quando Helene lo prese per il braccio per fermarlo, lui scostò chi lo stava fermando dal pugno, non accorgendosì ne che fosse Helene, né che avesse detto: “ Fermati Aegis, ti prego! “
Cosiì Helene cadde all’indietro, a quel punto Aegis si rese conto di ciò che aveva fatto, si girò e vide Helene seduta a terra, lui si avvicinò ma la ragazza indietreggiò spaventata
Aegis: “ Tu..hai paura..di me? “
Helene si limito ad annuire guardandolo appena.
Aegis non riusciva a dire una parola, né gli sembrava di riuscire a respirare, l’unica cosa che fece fu scappare lontano, senza sapere dove, ad un certo punto si fermò e stavolta le lacrime avevano motivo di uscire da sole e anche stavolta non riusciva a controllarle ma non perché stava per ricordare del suo Pianeta come qualche giorno prima, no, ma per un dolore lancinante che non aveva mai provato prima.
 
Reg lo avevo cercato per tutta la città, era giorno ma sarebbero dovuti partire già da qualche ora, era andato da Helene ma la aveva trovata completamente sotto schock, non sapeva che fosse successo ma non riuscì a dirgli una parola su Aegis. Ad un certo punto, quasi senza speranze che fosse rimasto in città, ecco che vide in un vicolo una sagoma che aveva l’aspetto di Aegis.
Quando si avvicinò la sua felicità si trasformo presto in paura, perché Aegis era ricoperto dai segni neri che gli uscivano solo quando era adirato e fuori controllo, gli stessi segni che stava cercando di controllare qualche notte prima.
Si girò verso Reg e tirò indietro quei segni, dicendo: “ Adesso credo di saperli controllare totalmente “.
 
Reg fece un sospiro di sollievo, vicino al ragazzo c’erano dei fiori, capì che il suo amico aveva pianto, si sedette vicino a lui e non avendolo mai fatto prima lo abbracciò e Aegis si abbandono a quell’abbraccio che durò a lungo, poi staccandosi da Reg e disse: “ Prima di andare via, devo scrivere una lettera, mi aiuterai? “
Reg: “ Certo “
Aegis: “ Prima però mi devi aiutare ad andare in un posto, rimanderemo il viaggio di un giorno “
Reg: “ Va bene, ma dove vuoi andare? “
Aegis: “ C’è quella colina, là troveremo il seme di un fiore che sto cercando “
Reg: “ Un seme? Ma è una sfacchinata “
Aegis: “ Non ho capito “
Reg: “ Lascia stare, andiamo “
Aegis: “ Ah, prima fammi mangiare i fiori che ho fatto nascere “
 
 
La mattina seguente Helene era ancora sconvolta da ciò che stava per accaderle e ciò che poi era successo. Si era comportata male con Aegis, aveva avuto paura di un più che legittimo impeto di rabbia, lei d’altro canto aveva cercato di evitare che Aegis uccidesse una persona, per quanto meritevole di morte. Si era spaventata, è vero ma era stata una reazione involontaria, anche se a specifica domanda aveva detto che aveva paura ed era vero. Però sperava che avrebbe avuto modo di chiarire con il suo amato.
 
Poi vide da sotto la porta di casa sua passare una busta, era scritto sopra << Da Aegis >>, lei si affrettò ad aprire la porta ma non c’era più nessuno. Dentro la busta una lettera e un seme.
Quel seme era lo stesso del fiore del padre, sorrise “ un bel gesto “ pensò ad alta voce, poi iniziò a leggere la lettera:
 
“ Cara Helene, so che meritavi che l’uomo che amavi e che ti aveva deluso ti salutasse di persona ma non riuscirei a dirti addio, né a dirti che sono stato io a mangiare il fiore morente di tuo padre,  se avessi saputo la storia non lo avrei mai fatto. Ho inventato mille scuse per il fatto che io non mangiassi, in realtà, io posso mangiare solo fiori, perché non reggo altro, questo perché..non sono di questo Mondo, vengo da un altro Pianeta, non sono di Albadros. Però è una lunga storia e anche io non so bene, lo so, non ci credi e non so quanto tu ti possa fidare di me dopo quello che è successo. Ti posso dire che grazie a te ho preso una decisione che potrebbe salvare Albadros.
 
Helene in quella prima parte della lettera era molto arrabbiata, pensava che Aegis avesse inventato quella storia pur di non affrontarla di persona. Però decisi di continuare a leggere:
 
So cosa stai pensando, che sono un codardo e forse hai ragione, ma credo che anche tu sappia che sia difficie che possa funzionare tra noi, si parlo al presente, perché se c’è una cos che mi ha infuso lo stare accanto a te è la speranza. Ti chiedo solo una cosa, non lasciare che niente e nessuno ostacoli i tuoi sogni, averli è un privilegio, cerca di realizzarli.
Quando il fiore si staccherà, morira, fai finta che io sia morto, ti prego ma fino ad allora non perdere mai ciò che mi hai trasmesso, la speranza.
Se dovessi innamorarti, e dovessi formare una famiglia, come spero che tu faccia anche se mi dovessi ricordare vagamente con un pizzico di affetto.
Io so solo che Ti Amo e lo farò per sempre
Aegis
 
Helene piangeva ma portò la sua lettera vicina al cuore, faceva fatica a credere alle parole di Aegis ma non a quelle più importanti, la speranza e l’amore. Poi lesse un post scriptum sotto.
 
P.S: Ciao Helene, sono Reg, è una lettera che io avrei scritto meglio, quindi si, sono tutte parole di Aegis. Però ametto che ho dovuto fare un bel po’ di correzioni per renderla così.
 
Helene sorrise al messaggio di Reg anche se le sue lacrime continuavano a scorrere. Da quel momento lei avrebbe continuato a vivere come aveva sempre fatto, ma con il suo Amore per Aegis di cui avrebbe custodito i ricordi più dolci per sempre.
 
 
Quella mattina:
Reg e Aegis avevano ripreso il cammino verso il punto d’incontro  che avrebbero avuto di lì a pochi giorni con Lily.
Reg: “ Sicuro sia stata la scelta giusta? Le hai praticamente detto addio e nche se non hai dato un taglio netto penso che non salutarla di persona sia stato uno sbaglio. Se tu dovessi tornare..
Aegis: “ Reg, io amo Helene e non pensavo che potesse succedere in così pochi giorni e nonostante tutto lo schifo che c’è a Jial così come in questo continente, la sua sola esistenza vale la pena, ma noi stiamo rischiando la vita, se pensi che con la mia decisione la nostra sopravvivenza sia garantita ti sbagli e a tal proposito, Reg..tu sei una delle persone a cui voglio più bene, anzi, insieme a Helene in vita sei l’unico, promettimi che una volta arrivati sul posto ti allontanerai il più lontano possibile “
Reg: “ Aegis “
Aegis si fermò e Reg gli tirò un ceffone . Aegis era scioccato ma Reg parlò prima: “ Se pensi che ti abbandonerò ora che hai preso la decisione più importante della tua vita, solo per salvare le mie chiappe, vuol dire che non hai capito niente di me. Non importa quanti pericoli affronteremo io sarò sempre al tuo fianco. E se a volte per te sarò un peso, beh, mi renderò più leggero.
 
Aegis era commosso dalle parole di Reg, e come segno di comprensione si limitò ad annuire.
Per salvare Reg, Helene, se stesso e tenere viva quella speranza doveva fermare Lily e lo avrebbe fatto con le buone o con le cattive.
 
 
Note dell’autore: Ok, spero che ai pochi lettori di questa storia, la parentesi amorosa con Aegis (penso inaspettata) sia piaciuta. Capiremo tra pochi capitoli la famosa scelta misteriosa che Aegis doveva prendere e che sancirà la fine della seconda parte del racconto. Ma nel mezzo bisogna mettere la parola fine alla storia di Ichigo e Vicies e non mancheranno i colpi di scena. Per cui superstiti del racconto, stay tuned!

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** I giorni prima ***


Cap 38 – I giorni prima
Ichigo era preoccupato mentre cercava Kaito nei luoghi dove il ragazzino poteva essere andato. Ne aveva già passate tante e dopo l’avvelenameto doveva stargli più vicino ma il ritrovamento del proprio padre lo aveva mandato fuori di testa, Kaito era fortissimo, e a volte anche maturo ma era comunque poco più che un bambino, amava quel piccoletto come un fratello, lo amava quanto Diana o sua madre, anche se un amore ancora diverso da questi ultimi.
Si stava sgolando e aveva le lacrime agli occhi per lo sforzo, ma notò con piacere che anche Diana e persino Hiroshi lo stavano cercando con ardore, sperava solo non fosse tornato nella foresta incantata.
Un albero dalla foresta incantata cadde improvvisamente e da quella nefasta foresta uscì Kaito, aveva dei graffi qua e là ma sembravano poca roba, in mano aveva il serpente verde e blu e con una cattiveria che non gli apparteneva stritolò la testa di quel serpente che morì e poi lo lasciò.
“ Scusate ma dovevo allenarmi anche io “ furono le parole folli  pronunciate da Kaito, anche se era tornato il solito Kaito, aveva fatto un allenamento estremo e quella che sembrava cattiveria lo era solo in parte, in realtà era l’adrenalina ancora presente per un allenamento così duro unita alla rivalsa sul serpente verde-blu.
“ Oh, ciao Ichigo, stamattina quando mi sono svegliato tu non c’eri “
Quando Kaito si avvicinò, Ichigo gli tirò un ceffone
“ Ahia “ disse il biondo non capendo
Ichigo lo abbracciò subito dopo dicendo: “ Mi hai fatto preoccupare, ho avuto paura di perderti già due volte, quando sei scomparso non sai l’angoscia che ho provato, non voglio perderti “
A fatica riuscirono a staccarsi da quell’abbraccio, il ragazzo dagli occhi verdi li aveva lucidi
Kaito: “ Grazie Ichigo, ti voglio bene. Mi dispiace che hai provato agogna, anche se non so cosa voglio dire, immagino sia una cosa brutta “
Ichigo sorrise
Kaito continuò: “ Però avevo bisogno di allenarmi, vedere te con tanto impegno mi ha fatto  capire che non potevo stare con le mani in mano. Pensavo di dover fare un allenamento intenso e non vedevo modo migliore che farlo in quel posto. “
Ichigo lo capiva ma decise di continuare a rimproverarlo anche se più bonariamente: “ Guarda qua quanti graffi, potevi morire dissanguato! “
“ Ma sono graffi superficiali “
“ Ma non ti sarai imbattuto in un Gigalupo? “
“ Eh, si, ma lo ho tramontato “
“ Tramortito si dice…, wow, e il serpente verde-blu era quello che…
“ Si, era lui, ne sono sicuro, la mia mano me lo ha fatto sentire anche se gli animali di questa foresta sono completamente diversi da quelli normali, non riesco a calmarli “
“ Beh, anche se superficiali va da Diana a farti medicare che poi anche io ho delle novità da raccontarti “.
 
L’indomani mattina Ichigo si presentò davvero alle 5 di mattina come gli aveva intimato Hiroshi, entrambi troppo orgogliosi per dire qualcosa che potesse distendere la tensione palpabile tra di loro, Ichigo aveva capito meglio le motivazioni del padre pensandoci la notte ma non aveva intenzione di perdonarlo, non ancora.
Hiroshi capiva la rabbia del figlio ma non poteva tornare indietro nel tempo.
 
Hiroshi: “ Oggi testeremo la resistenza, schiva e se riesci para i miei attacchi ma per ora non contrattaccare, io farò attacchi abbastanza prevedibili, ma che andrebbero a segno dopo del tempo se l’avversario è stanco.
Ichigo avrebbe voluto dire qualcosa ma si limitò ad annuire e a prepararsi.
All’inizio schivare gli attacchi di Hiroshi fu una passeggiata, erano attacchi più che prevedibili, quasi al rallentatore per lui che si era fino ad allora allenato sulla velocità, poi improvvisamente gli attacchi divvenero più veloci e sempre più difficili da schivare e parare, dopo un’ora e mezza un colpo sarebbe andato a segno, se Hiroshi fosse stato un avversario la sua testa sarebbe stata tagliata.
Ichigo ansimava: “ Ad un certo punto hai aumentato il ritmo “
Hiroshi: “ È proprio questo il punto, io non ho aumentato per niente il ritmo e i miei attacchi erano prevedibili come all’inizio, la tua resistenza era diminuita per la stanchezza, come è normale che sia, per questo dobbiamo aumentarla ma siamo già ad un buon punto.
Ichigo capì l’importanza di quell’allenamento, come allenatore Hiroshi non era per niente male..
 
I giorni passavano  e la sensazione di essere un condannato a morte non se ne andava, anzi lo accompagnava per tutto il tempo, solo quando si allenava con Hiroshi la sensazione si attenuava. Ametteva che stava parlando di più con l’uomo, nei momenti di pura pausa, senza neanche che fossero dettate parole importanti di allenamento.
 
Quattro giorni prima della partenza finalmente Hiroshi annunciò qualcosa che Ichigo aspettava un tempo.
Hiroshi: “ Ti sarai chiesto il perché di tutto l’allenamento fisico che ti ho fatto fare oltre a quello con la spada “
Ichigo: “ Beh, per farmi avere un fisico più scolpito “
Hiroshi: “ No, non l’ho fatto per quello “
Ichigo: “ Si, era una battuta “
Hiroshi imperturbabile continuò: “ Per due motivi, innanzitutto ora che alleneremo la potenza, vedremo effettivamente gli effetti di questo allenamento, e  i tuoi attacchi con la spada avevano già una potenza maggiore, il secondo motivo è che da quello che ho potuto capire il tuo avversario è forte anche nel corpo a corpo, per cui ci alleneremo anche in quello “
Ichigo: “ Non vedevo l’ora “
Hiroshi: “ Bene, ci concentreremo su tutto ciò su cui ci siamo allenati tra due giorni, nei nostri ultimi due giorni di allenamento. Spero che tutto questo basti per darti qualche chance contro Vicies “
Ichigo: “ Grazie della fiducia “ cercò di sdrammatizzare
Hiroshi sorrise leggermente.
 
L’allenamento fu effettivamente super intenso, aveva ragione Hiroshi, la potenza di attacco con la spada era già nettamente migliorata, tuttavia ci vollero centocinquanta tentativi per vincerne uno contro Hiroshi, altre volte era arrivato a disarmarlo ma il padre era riuscito con gomitate, sgambetti e leggeri pugni a metterlo fuori combattimento. Quando vinse però era troppo stanco e svenne, Hiroshi non lo fece cadere e per la prima volta dopo tanto tempo si sentì di nuovo padre.
La cosa che più lo aveva colpito in quei due giorni era il rialzarsi sempre di Ichigo, non importa quante sconfitte subisse, si rialzava sempre, la determinazione non gli mancava.
Era già notte, i due giorni seguenti avrebbe fatto un allenamento intensissimo il primo giorno, ma avrebbe sorpreso Ichigo con un allenamento defaticante il secondo giorno, doveva arrivare vivo allo scontro con Vicies.
 
Ichigo non capiva bene perché l’ultimo giorno fosse meno faticoso del penultimo, il giorno prima aveva dato tutto se stesso e unire resistenza, velocita, potenza e corpo a corpo era stato sfiancante, pensandoci durante il giorno capì che stava recuperando dall’allenamento del giorno prima, doveva cercare di avere quanto più sangue freddo possibile, il giorno si stava avvicinando inesorabilmente, doveva salvare sua madre o morire con lei.
Ma la seconda opzione era improponibile, non poteva rinunciare all’amore per Diana, all’amicizia di Kaito, né ad un ritrovato padre.
Quella sera l’allenamento finì prima, quando vide Kaito alla luce del tramonto, notò solo allora che era cresciuto, aveva un corpo con muscoli definiti, sembrava un quattordicenne in formissima, non era stato con le mani in mano. Diana gli aveva raccontato che a parte la follia nella foresta incantata aveva fatto piegamenti sulle braccia, corse, aveva sradicato i pochi alberi morti che erano presenti fuori dalla foresta e lanciandoli in area li aveva fatti in pezzi piccolissimi prima che raggiunsero terra e quest’ultimo allenamento  non era proprio umano.
Hiroshi: “ Lavatevi per bene prima di cena “
L’uomo si rivolse ai due ragazzi che erano molto sudati, l’acqua dal pozzo presa da Hiroshi era abbondante e avevano tutto l’occorente per lavarsi che aveva dato Diana.
Diana: “ E non schizzatevi mentre vi lavate, mi raccomando “
“ Agli ordini! “ dissero Kaito e Ichigo..si lavarono per bene..dopo che si erano schizzati a vicenda e avevano giocato.
 
Il giorno dopo, prima di partire, dovette tornare verso Bourabia Diana ma prima doveva salutare per bene Ichigo e doveva dirgli ciò che provava.
Prima salutò con calore Kaito abbracciandolo e lui rispose con un : “ Ti voglio bene Diana “
Diana si avvicinò poi a Ichigo, il cuore che batteva forte e mentre stava dicendo: “ Voglio dirtelo ora: Ichigo io ti… “
Ma Ichigo le mise un dito sulla bocca prima che lei potesse dirlo: “ Vincerò Diana, ti prometto che tornerò per sentirtelo dire “.
Diana annuì, non del tutto convinta che lo avrebbe rivisto, ma decise di fidarsi e lo salutò baciandolo castamente sulla bocca.
Poi abbracciò Hiroshi e prendendo il cavallo che aveva andò verso Bourabia.
 
A quel punto Ichigo e Kaito con poche provviste stavano per lasciare il posto e salutare Hiroshi che comunque li aveva salvati e accolti per più giorni.
Hiroshi: “ Vi dono queste, due ciascuno “
Ichigo: “ Cosa sono? “
Hiroshi: “ Sono delle zucche ormai vuote che molti viaggiatori usano per portare dell’acqua anche quando per chilometri non c’è nemmeno l’ombra e bere solo quando ne hanno bisogno, per ora sono riempite, ve ne ho date 4, visto che non credo che prima di Roscow incontrerete una fonte d’acqua.
Kaito: “ Wow! “
Ichigo: “ Condivido l’entusiasmo di Kaito, è fantastico, grazie. “
Kaito: “ Arrivederci signor Hiroshi “
Ichigo porse i 4 contenitori nello zaino, ciò lo rendeva molto più pesante ma non importava.
Ichigo: “ Ti ho perdonato..ma non mi basta, voglio costruire un rapporto con te, quindi se è vero, come dici che ho circa una possibilità su dieci di vincere allora farò in modo che diventi realtà.
Hiroshi annuì sorridendo e mentre li vedeva allontanarsi sperava davvero che, anche se sembrava impossibile, si sarebbero salvati sia suo figlio che Vicies.  

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** Ritorno a Roscow ***


Capitolo 39 – Ritorno a Roscow
Il ritorno di Vicies a Roscow fu molto più veloce e facile dell’andata verso Alcius, poche erano state le parole che si era scambiato con la sua madre biologica, lui non aveva niente da dire e lei si sentiva troppo in colpa per cercare di farsi perdonare.
Vicies sapeva che Mizuki sperava che Ichigo non si presentasse per salvarla, ma Vicies lo conosceva troppo bene, sapeva che due giorni dopo avrebbe incontrato Ichigo e stavolta non avrebbe avuto nessuna pietà.
 
L’accoglienza a Vicies non fu delle migliori, Cal Otaka, il suo servo personale che aveva messo a capo del governo durante la sua assenza aveva fatto un ottimo lavoro, ma il fatto che fosse un servo non era andato giù non solo ad alcuni dei nobili ma neanche ad alcuni dei sottoposti quali guardie o altri servi invidiosi.
Nonostante questo fino ad allora era riuscito ad evitare una rivolta. Rivolta che però arrivò proprio poco prima del ritorno di Vicies.
Metà della nobilta, capitanata da Lord Hurd voleva sovvertire il governo e avevano pensato che avrebbero avuto un potere sufficiente per cacciare anche Vicies quando sarebbe tornato.
Quando Vicies tornò proprio quando la rivolta stava per cominciare, molti nobili e suoi sostenitori lo abbandonarono ma Lord Hurd sicuro del fatto suo si presentò davanti a Vicies insieme a suoi 3 fedelissimi armati per uno scontro decisivo, il loro obiettivo era eliminare Vicies, il resto sarebbe stato un gioco da ragazzi se fossero riusciti ad ucciderlo.
 
Vicies a quel punto scese da cavallo: “ Mizuki, stai indietro “
Uno dei nobili aveva la balestra carica, pronta a scagliare la freccia, motivo per cui Vicies partì da lui, senza che se ne accorgesse il balestriere perse le mani, prima di poter scagliare la freccia, tagliate in un lampo da Vicies, che subito dopo lo trafisse in pancia, subito uno dei nobili cercò di approfittare del momento e tentò di colpirlo con la spada ma velocemente il governatore legittimo parò il colpo, lo disarmo con un contrattacco e con la punta della lama gli trafisse la gola, a quel punto uno dei rivoltosi stava scappando ma Vicies odiava i vigliacchi e lo trafisse da dietro.
A quel punto  Lord Hurd cercò con la sua spada di colpirlo con foga, una foga dettata non più dalla voglia di rivalsa di un minuto prima ma dalla paure che lo attanagliava. Così, quando Vicies disarmò anche lui, Hurd cadde col sedere a terra indietreggiando sempre per terra mentre l’uomo armato si avvicinava, iniziò a scusarsi: “ Vicies, ho sbagliato, mi sono fatto prendere dalla rabbia ma tu ci hai abba…
E la testa di Hurd fu tagliata senza che potesse finire con le sue ridicole scuse.
Vicies: “ Mizuki, spero che questo spettacolo ti rimanga impresso, la fine di Ichigo non sarà tanto diversa “
Mizuki raggelò al pensiero.
 


Due giorni dopo:
Ichigo e Kaito arrivarono alle porte di Roscow, le stesse porte da cui erano fuggiti più di un mese prima, tanto tempo era passato e soprattutto tanti avvenimenti, avventure avevano passato insieme, e tante scoperte avevano fatto sul loro passato.
In quel tempo passato era come se Kaito fosse cresciuto di due anni in un mese. Kaito era molto confuso sul suo passato, sapeva che la gentile signora che aveva avuto un ruolo nella loro salvezza a Bourabia era del suo stesso Mondo ma mentre quando avevano  toccato quel cristallo lei era poco più grande di lui, ora lo era molto di più per quanto ancora giovane, Lily Arluan, così si faceva chiamare.
 
Ichigo aveva scoperto che Vicies era suo fratello, non aveva ben chiaro il motivo del suo odio nei suoi confronti ancora ma sapeva che aveva come un demone dentro che aveva corrotto il suo animo dolce e gentile che lui aveva provato quando erano bambini, quando Vicies aveva fermato quei bulli che lo avevano preso di mira.
Tra l’aver scoperto che Vicies fosse suo fratello e il rincontrare suo padre che a malapena ricordava, non sapeva scegliere quale fosse stato lo shock più forte.
Ora però aveva accanto quello che considerava un fratellino acquisito, aveva cambiato la sua vita, aveva contribuito a stravolgerla e lui avrebbe rivissuto tutto pur di incontrarlo di nuovo. Lui era un morivo in più per sopravvivere oltre a salvare sua madre.
 
L’atmosfera era chiara, erano entrati senza problemi, non c’era nessuno per strada, una città così varia come Roscow vuota era qualcosa che non credeva avrebbe mai visto, neanche di notte e ora era così, che però fosse una trappola come quella architettata da Yogo a Hurdan era da escludere, Vicies voleva risolvere le cose personalmente. Soprattutto ora che erano passate le fatidiche due settimane.
 
Arrivarono al palazzo del governatore tranquillamente, una volta dentro videro un centinaio di uomini armati, subito Ichigo sguainò la spada, questo lo mise subito in agitazione, non aveva previsto che forse non sarebbe neanche arrivato allo scontro con Vicies ma chi comandava quegli uomini disse chiaramente: “ Ichigo deve essere lasciato in pace, ha una speciale udienza dal governatore, noi dobbiamo solo attaccare il biondino che è un ospite indesiderato “
Kaito con uno sguardo determinato: “ Vai Ichigo, a loro ci penso io “
Ichigo: “ Scherzi Kaito? Lo so che sei fortissimo ma sono più di cento, troppi persino per te “
Kaito: “ Non mi sono allenato alla Foresta per niente, cinquecento, mille sono troppi ma cento posso gestirli e tu non puoi sprecare energie, ti prego fidati di me e quando affronterai Vicies non pensare al pericolo che potrei correre con loro, ma concentrati.
Ichigo: “ Ok, ma promettimi una cosa, sopravvivi “
Kaito: “ Io te lo prometto ma me lo devi promettere anche tu “
Per Ichigo prometterlo a Kaito era ancora più difficile che prometterlo a Diana ma lo fece: “ Te lo prometto “.
 
Mentre Ichigo corse verso la sala del governatore, Kaito fu sfottuto da una guardia che era un po’ più alta delle altre: “ Ahahahahah, il tuo amico ti ha abbandonato, sarai pure speciale ma basto io a..
Un pugno diretto al naso gli ruppe il setto nasale e mise la guardia fuori combattimento.
Kaito: “ Allora, iniziamo sul serio? “
 
Dopo qualche minuto Ichigo arrivò alla sala principale dove c’era sua madre, legata a una sorta di trono mentre Vicies era in piedi ad aspettarlo.
Vicies: “ Sei venuto, ti fa onore “
Ichigo: “ Sarei arrivato prima ma questo palazzo è grande e dispersivo, c’è voluto un po’ per trovarvi.
Vicies sorrise: “ Fai anche dell’ironia in una situazione del genere, sembri più sicuro di te rispetto a sole due settimane fa, sembri cresciuto anche fisicamente, chissà quanti sforzi vani ha fatto ma il momento che aspettavo da anni è arrivato “
Vicies sguainò la spada
Ichigo: “ Prima voglio sapere tutta la storia del rito, mia madre ha davvero ucciso il governatore Goro? “
Vicies: “ Esaudirò questo tuo ultimo desiderio e ti dirò ciò che è successo quel giorno “.
 
Note dell’autore: Siamo al momento della verità in tutti i sensi. Spero che qualcuno mi abbia atteso, cercherò di essere molto attivo per lo meno fino al capitolo 43 che dovrebbe sancire la fine della seconda parte della storia, so stay tuned!   

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** Inizia lo scontro! ***


Cap 40 - Inizia lo scontro!
Vicies: “ Mizuki, inizia tu a raccontare a tuo figlo come sono andate le cose “
Mizuki annuì, avrebbe cercato di portare quanto più possibile lungo il racconto pur di evitare lo scontro tra i suoi figli
 
Mizuki
Ichigo, sai che io ero stata accettata per il rito, una donna del regno che avesse tra i 25 e i 35 anni veniva scelta a caso per immolarsi e garantire che i regni di Albadros non entrassero in guerra, non a caso si chiama il rito della pace, sai, è vero quello che ti dissi quasi un paio di mesi fa, vengono scelti per il rito solitamente quelli che hanno un marito e tuo padre, Hiroshi, da anni non era con noi, solo che non ti ho mai detto un particolare, io conoscevo Goro.
 
Ma Vicies interuppe il discorso di Mizuki: “ Oddio, non vorrai mica raccontare tutto, insomma Ichigo, per fartela breve Goro era uno stronzo  e Mizuki ha deciso di tenere te come suo figlio e di dare me al mio legittimo padre, ma Goro ha voluto privare te di un padre, ora possiamo andare al succo del discorso , allungare il racconto non salverà Ichigo, cara mammina “
 
Ichigo notava un Vicies diverso da quello degli ultimi anni, che era freddo, serio e di poche parole. Era in parte come il Vicies di quando erano grandi amici, quel modo di esprimersi, abbastanza scherzoso, quasi fanciullesco, almeno con lui, perché comunque era un bambino timido. Ciò non di meno, non aveva cambiato intento e non nascondeva affatto il suo obiettivo, uccidere Ichigo, quindi questo modo di fare cos’era? Un modo per fargli abbassare la guardia, o per esorcizzare la tensione dello scontro e quello che voleva fare, uccidere suo fratello? Probabilmente più la seconda.
Quello che lui aveva scoperto pochi giorni prima dal padre, Vicies lo sapeva, si chiedeva da quanto, lo aveva raccontato la madre durante il loro viaggio o lo spaeva già? A quel punto non si poteva tornare indietro, avrebbe voluto sapere soprattutto il perché dell’odio improvviso di 6 anni prima ma uno di loro due doveva morire, quindi non avrebbe mai trovato risposta a queste domande.
 
Mizuki rassegnata andò a raccontare di quello che era successo al rito: “ Quindi come ti dicevo io conoscevo Goro, e si, mi aveva rovinato la vita, io credevo poco all’utilità del rito, inoltre mi sembrava un caso troppo singolare che fossi stata scelta io per tale onore, capii tutto quando rimanemmo in una stanza in questo palazzo solo io e Goro.
Mi disse: “ Da quanto tempo cara “
“ Da quando mi hai tolto un figlio con la forza “
“ Proprio nostro figlio, un inetto, non ha preso niente dal padre “
“ Oh, lo spero “
Goro: “ Sai, se fai qualcosa per me, tu torni a casa e prima che arrivi il re, la ragazza del rito diventerà un’altra “
“ Non lo farò “
“ Una volta avresti pregato per farlo, credo di essere ancora piacente in qualche modo e magari chissà mi potresti dare un altro figlio “
Goro nel frattempo si era avvicinato e mi stava baciando il collo, le guance, io sono stata indecisa solo per qualche istante, non avrei ceduto all’uomo che ci aveva rovinato la vita, i cui effetti dell’alcolismo su quel viso scavato erano evidenti anche quel giorno in cui era sobrio. Ma quando era evidente che Goro non avrebbe accettato un no come risposta lo spinsi via e cercai qualcosa per difendermi, così presi una sorta di daga sinuosa e elegante, proprio la spada che trafigge la ragazza del rito.
Goro: “ Non fare la stupida e abbassa l’arma. “
Si avvicinò, io tenevo l’arma ma tremavo vistosamente
Goro: “ Vuoi davvero rovinare la tua vita a tuo figlio? Sappiamo entrambi che non mi colpirai, se abbassi l’arma e accetti di fare sesso con me, ho intenzione di mantenere la promessa e tornerai da tuo figlio “
Mizuki: “ Come se avessi mantenuto mai una promessa “
Ma la mia mano si stava abbassando e Goro già pregustava la vittoria ma poi dalla tenda dietro di me uscì Vicies che era nascosto e con la sua mano fermò la mia mano tremante
Goro: “ Bravo Vicies, ma avevo già quasi risolto, sei intervenuto tardi, ora vattene. “
Ma la mia mano improvvisamente si mosse verso Goro e la sua pancia fu trafitta, insomma Vicies aveva guidato la mia mano e poi…
 
Ma Mizuki si fermò, Ichigo era esterefatto, era sicuro che la madre fosse innocente ma che Vicies avesse ucciso il proprio padre lo stentava a credere, fu proprio il fratello a finire il racconto della storia.
 
Vicies
Poi ho colpito insieme a mia madre ancora due volte quello stronzo che è stramazzato al suolo.
Così mentre Mizuki si sedette a terra sconvolta, io guardai rantolare mio padre, non so cosa si aspettasse di vedere nei miei occhi, che mi facesse pena? Che mi pentissi? Cercava ancora di aggrapparsi alla sua inutile vita, probabilmente cercava di dirmi di chiedere aiuto, ovviamente non lo ho fatto, forse tu Ichigo non conosci la sensazione di vedere trasformar degli occhi che hanno vita in occhi vuoti, vacui, beh, solitamente non mi soffermo neanche io, ma lì in quel frangente ho provato soddisfazione, peccato che non sia riuscito a esprimerlo con la mia faccia. Ma posso rifarmi con te.
 
Ichigo: ”  Perché lo odiavi così tanto? “
Vicies: “ Oh, non voglio che provi compassione per me, niente di nuovo, una storia banale, un padre legittimo che mi considerava un fallito, che quando mia madre se ne è andata, ha inziato a essere sempre più sbronzo, a picchiarmi, a frustarmi, ho ancora i segni sulla schiena, poi è arrivato un giorno in cui vedendo i risultati del mio allenamento ha pensato bene di smettere, lo ha capito anche da ubriaco…ma troppo tardi. Vivere da ubriachi e morire da sobri, che beffa.
Ichigo: “ Poi hai incolpato nostra madre “
Vicies: “ Nostra? Ahaha, divertente. Comunque tecnicamente io ho solo aiutato una mano armata ad agire, non la definerei innocente “
Ichigo: “ Tu dovresti essere giustiziato! “
Vicies: “ Beh, sei qui per provarci, no? “
 
Vicies si scagliò con velocità fulminea contro Ichigo che parò il colpo con sicurezza, Vicies fece uno sguardo sorpreso ma divertito, cercò di fare pressione sulla spada del rosso per fargli perdere la presa ma quando capì che il ragazzo aveva una buona resistenza tornò indietro sempre con la difesa alta, allora fu Ichigo ad attaccare, lo fece con potenza, precisione e agilità, Vicies riuscì a ribattere colpo su colpo con la sua arma ma non con tanta sicurezza, Ichigo aveva già messo in chiaro che batterlo non sarebbe stato facile.
A quel punto Vicies tentò di dare una gomitata per sbilanciarlo e poi colpirlo ma l’avversario parò il colpo e riuscì anche ad evitare uno sgambeto e a colpire quasi sulla faccia Vicies che mise la sua spada a protezione appena in tempo.
Anche Mizuki era sorpresa dai miglioramenti di Ichigo.
Vicies: “ E va bene fratellino, mi sa che devo impegnarmi sul serio “
Con un giro di polso incredibile mosse la pesante spada come se fosse leggerissima, Ichigo deglutì ma non si fece vincere dal timore e così si scagliarono uno contro l’altro.

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** Il vincitore ***


Cap 41 – Il vincitore
Lo scontro era cambiato, Vicies era sicuro di se e usava dei colpi di una forza indicibile, a stento Ichigo riusciva a tenere l’impugnatura mentre parava i colpi sempre più veloci e imprevedibili, non poteva andare avanti così, per fortuna si era allenato sulla resistenza, se fosse andato al contrattacco avrebbe lasciato libero il suo corpo rischiando tantissimo, d’altro canto per quanto fosse resistente, prima o poi avrebbe ceduto se la situazione non fosse cambiata.
Dopo un po’ di tempo vide Vicies un po’ stanco prima di fare il suo attacco, così decise di contrattaccare ma schivò il colpo improvviso di Vicies di pochissimo, tanto è che perse dei ciuffi rossi e un piccolo graffio lambì parte della sua faccia, il suo colpo di spada all’altezza della faccia dell’avversario fu invece schivato da un agilissimo Vicies che si abbassò, Ichigo rimase sorpreso e in un attimo Vicies era dietro di lui e Ichigo per un pelo parò il colpo portando la sua spada dietro di sé. Il suo battito era sempre più accelerato, iniziava a sudare freddo mentre il fratello sembrava sempre più calmo e serafico, certo della sua vittoria. Anche se avesse avuto quella forza un mese prima si sarebbe arreso ma in quel momento aveva fatto due promesse che non voleva deludere, una a Diana e la stessa a Kaito.
 
La situazione però degenero presto, Ichigo che si era appena salvato a stento riusci a prendere l’impugnatura per bene, mentre Vicies notando questo colpiva con la sua spada quella dell’avversario, lo faceva con leggiadria, quasi eleganza, come se quella spada fosse una parte integrante del suo corpo e lui stesse danzando, Ichigo per la prima volta in quello scontro si sentiva annichilito, e iniziava a tremare di paura, Vicies lo notò ed ad un certo punto lo disarmò, la spada caddè lì vicino, Ichigo si sporse giù velocemente ma fu raggiunto da un pugno in faccia del fratello che lo stese, Vicies torreggiava sopra di lui, in quel momento Ichigo non aveva paura, solo dispiacere, non avrebbe rispettato le sue promesse, ma non provava rassegnazione, non voleva perdere la speranza.
Vicies alzò la spada: “ Addio Ichigo “
Mizuki:  NOOOOOOO!!!!!!!!
L’urlo disperato della madre bloccò Vicies per qualche attimo, nella testa del bruno passarono gli attimi belli passati da bambino con Ichigo, il suo salvarlo dai bulli, il posto speciale esclusivamente loro, quello specchio d’acqua, le lucciole…
Vicies cercò di cacciare immediatamente quelle immagini ma Ichigo che aveva notato il tentennamento improvviso del fratello, aveva spostato quanto bastava il suo corpo per avere sotto la spada del fratello solo parte della spalla e non il petto, Vicies affondò il colpo con la sua spada, ma seppure urlando, Ichigo riuscì a colpire con un calcio una gamba di Vicies, sbilancinadolo, così ichigo recuperò la spada e si alzò seppur ferito ad una spalla, era vivo e ancora in gioco.
Vicies anche si era alzato ma era molto infuriato e incolpava se stesso della sua debolezza, questo rendeva i suoi colpi più forti ma meno precisi e Ichigo riusciva paradossalmente a pararli con più facilità, prese una decisione rischiosa, apettare la stanchezza di Vicies, un momento di maggiore lentezza nello scagliare il suo attacco, in modo da colpire, era rischioso perché se non fosse stato abbastanza veloce, gli attacchi potenti di Vicies sarebbero stati letali, d’altro canto la sua resistenza vacillava e la ferita gli faceva male, il momento che aspettava arrivò, colpì la spalla con cui Vicies impugnava l’arma e la spada con cui stava per scagliare il corpo dalle mani cadde a pochi centimetri da Ichigo. Vicies però non era ambidestro come il fratello e con la spalla ferita era disarmato, Ichigo ebbe la forza di tirare un calcio in pancia a Vicies che non lo mise al tappeto ma in ginocchio, tanto bstava a porre la spada di Ichigo vicino al collo di Vicies. Non era un sogno, era lui il vincitore, aveva davvero vinto contro Vicies!
 
Vicies iniziò a ridere incontrollabilmente, questo fece rimanere perplesso Ichigo che non riusciva a sprizzare di gioia come pensava avrebbe fatto se avesse vinto, dal riso di Vicies sembrava che avesse vinto il bruno.
Le risate di Vicies durarono più di un minuto, poi parlò al fratello: “ Complimenti, hai vinto, ora puoi tagliarmi la testa e dilaniare il mio corpo quanto vuoi, puoi liberare Mizuki e uccidendomi diventerai di diritto governatore di Roscow…sei cresciuto molto Ichigo “.
“ Non ti ucciderò
“ Non osare! Non voglio la tua pietà, questa è l’offesa più grande che tu possa farmi “
“ Se è davvero così, non può che essere la decisione migliore “ disse il rosso
Poi improvvisamente un lampo correndo sfondò le porte di quella stanza, era Kaito
Kaito: “ Ehm, scusate…Ichigo hai vinto? “
Ichigo: “ Avevi dubbi? “
Kaito: “ Eccome se ne avevo!
Ichigo: “ Kaito, non dovresti dirlo! “
Kaito lo abbracciò intensamente e Ichigo ricambiò con gioia anche se solo con un braccio.
Ichigo: “ Sei ferito “
Kaito: “ Di striscio, tu invece hai una brutta ferita alla spalla “
Ichigo: “ È stata dura “
Kaito: “ Ma che sta facendo Vicies? “
Il bruno aveva raccolto la spada e con fatica se la stava puntando contro
Mizuki: “ NO! “
Entrò Cal: “ Padron Vicies, non lo faccia! “
Vicies: “ Non provate a fermarmi “
Ichigo: “ Io non lo farò…è una tua scelta. Però guarda, in una stanza ci sono già quattro persone che non vogliono che tu ti amazzi, due perché ti amano profondamente, io perché so che hai indurito il tuo cuore ma conosco il vero te e beh…Kaito perché non augura la morte a nessuno…, se invece vuoi continuare a odiare, me e mia  madre..nostra madre..beh, uccudendoti non potrai farlo, chissà magari avrai la possibilità di riaffrontarmi in futuro e di vincere ma ripeto, è una tua scelta.
Un silenzio tombale scese per degli istanti che sembrarono un’ eternità ma poi il tintinnio di una spada che cadeva fece fare un sospiro di sollievo a tutti i presenti.
“ Cal, giusto? “
Il servo si destò dal terrore di vedere il padrone che amava uccidersi e si girò verso il suo interlocutore che teoricamente e anche praticamente sarebbe diventato anche il suo nuovo padrone, si asciugò in fretta gli occhi che stavano per rigare le sue guance pochi istanti prima.
Cal: “ Si, signore, mi dica “ disse chinando il capo.
Ichigo sorrise un po’ imbarazzato: “ Se trovi un dottore, possiamo curare le ferite. “
Cal: “ Certo signore, io prendo l’occorente e me la cavo, se lei si fida “
Ichigo: “ Certo, parti pure da Vicies “
Cal: “ Sul serio? “
Ichigo: “ Si, posso aspettare “
 
Ichigo liberò Mizuki che lo abbracciò intensamente, non avrebbe mai sperato in una vittoria di Ichigo, ma aveva ragione Vicies, suo figlio era cresciuto molto in poco più di un mese.
 
Pochi minuti dopo Ichigo sfinito si sedette vicino a Kaito e iniziò: “ Grazie “
“ Prego…ma per cosa? “
“ Di esserci stato, senza di te non sarei mai riuscito a fare tutto quello che ho fatto, sei parte della mia famiglia, una famiglia che ho scelto o meglio che mi ha scelto e sono felice di questo “
“ Anch’io Ichigo “
“ A tal proposito, per me il viaggio è finito, rimarresti con me al palazzo? “
“ Certo.. ma non potrò per sempre, perché ancora ho bisogno di trovare altre risposte “
“ Lo  capisco, sarà difficile da separarmi da te ma almeno non sarà subito “
Si abbracciarono nuovamente
Ichigo: “ Beh, è ora di farci curare “
Ichigo andò mentre Kaito sorrideva, era contento per il suo amico/fratello più di quanto avrebbe mai potuto esserlo per se stesso.
 
 
Angolo dell’autore: Ecco un primo finale, un primo epilogo. Contro ogni pronostico Ichigo ha vinto e tutti i segreti che lo riguardavano sono venuti a galla, spero che chi continua a seguirmi abbia apprezzato questo lieto fine ma mancano due capitoli alla fine della seconda parte della storia che ci daranno molte risposte per il filone rimanente, quello dei ragazzi che mangiano i fiori, iniziando dall’incontro tra Aegis e Lily.
 
A presto amici!

Ritorna all'indice


Capitolo 42
*** La decisione di Aegis ***


Cap 42 – La decisione di Aegis
Entrambi sapevano che il luogo dove erano diretti era vicino e sia Reg che Aegis sapevano che l’incontro con Lily non sarebbe stato piacevole, il rischio di uno scontro era molto probabile e effettivamente Reg poteva essere d’intralcio, d’altro canto anche lui sapeva lottare e probabilmente avrebbe potuto fermare l’accompagnatrice di Lily che avevano visto quando si erano incontrati a Jial.
 
Aegis era sicuro che Lily fosse vicina, il ragazzo non aveva un buon senso dell’orintamento quando doveva raggiungere un posto, tantomeno quello concordato tra Lily e Aegis, era stato Reg tramite mappe a guidarlo verso la giusta direzione, eppure da qualche giorno sentiva la presenza di Lily e la direzione che la mappa segnava corrispondeva a quella che spontaneamente prendeva lui, era come se ci fosse una forte connessione tra i due.
 
Ma alla fine sia la mappa che Aegis portarono ad una costa sul mare.
Reg: “ Che strano, non mi pare che l’incontro fosse sul mare e a parte una barca in lontananza, non vedo niente, tantomeno qualcuno che somigli a Lily e alla sua aiutante “
Aegis: “ Sento che è vicina e guarda, la barca si sta avvicinando verso di noi “
Un uomo molto pallido remava verso di loro, una volta vicino Reg vide qualcosa di pazzesco, l’uomo aveva un buco in pancia, una lacerazione da pugnale, eppure aveva remato verso di loro e a parte il volto pallido e del sangue che gli usciva dalla pancia sembrava una persona normale: “ Vi accompagno al luogo d’incontro “ disse con voce spettrale il barcaiolo, fu così che Aegis disse solamente: “ È opera di Lily, sicuro Reg di voler salire? “
Reg: “ Sto tremando ma non rinuncio al mio destino “
Aegis e Reg salirono sulla barca, la loro guida si girò, dandogli le spalle e tornò a remare. Fecero poca strada e approdarono su un’altra costa vicina, il luogo era una piccola conca sabbiosa cirocondata da pareti rocciose abbastanza alte e proprio sul ciglio, sul lato destro rispetto a loro c’era Lily e la sua serva, Aegis non ricordava il nome eppure a ragazza aveva qualcosa di familiare, che l’avesse incontrata precedentemente, a parte l’incontro di qualche tempo prima?
La posizione che aveva assunto Lily non era un buon auspicio, e anche il traghettatore non morto era un cattivo segnale. Probabilmente Lily aveva preparato una trappola nel caso Aegis avesse rifiutato la sua offerta di un paio di mesi prima, come effettivamente avrebbe fatto.   
 
“ Allora cosa hai deciso? “ disse ad alta voce Lily Arluan
Aegis: “ Forse, se mi fossi fermato a Jial, se mi fossi fermato all’aridità del mio cuore, se non avessi conosciuto la persona che mi ha rubato il cuore, allora avrei potuto abbandonarmi ad una profezia ipotetica che se vera porterebbe alla fine di questo Mondo ma se c’è anche una sola persona meravigliosa, allora vale la pena tutelare questo Mondo che ci ospita, inoltre sono sicuro che così come questo Mondo è pieno di gente cattiva, lo è altrettanto di gente buona. “
Lily: “ Sai, mi fai ridere, proprio tu mi parli di gente buona, quindi la gente di quella città era tutta cattiva? “
Aegis: Come fai a…
“ So tante cose vecchio mio, uomini, donne e persino bambini, non hai proprio pietà eh? “
“ Sta zitta! “
“ Quei bambini non erano forse degni di vivere? Pensaci Aegis! Tu ti sei dato la risposta vera molto tempo fa, non ne eri consapevole ma ora potresti esserlo “
Reg aspettava una risposta ferma e sicura del suo amico/padrone ma Aegis rimase in silenzio.
La ragazza continuò: “ Sai che se la profezia fosse vera la nostra gente tornerebbe a popolare un altro Mondo, il nostro Pianeta tornerà a vivere! Il libro della profezia dice questo: Se i 4 ragazzi che sono andati nell’altro Mondo porrano i cristalli nella posizione corretta il Mondo corrotto che si trova in mezzo ai cristalli sprofonderà negli abissi del Mare, trascinando tutto ciò che vi è sopra, ma torneranno a vivere tante persone meritevoli di tale onore, gli abitanti del pianeta G e il sacrificio di questi 4 ragazzi sarà per sempre scritto in questo libro “
Dopo qualche secondo finalmente Aegis rispose: “ Potrei dirti che in questo libro la metà delle profezie è falsa, potrei dirti che non viene menzionato in nessun punto che come mi dicevi tu l’altra volta gli uomini rimasti e quelli del nostro Pianeta vivrebbero in armonia “
Lily: “ Pensavamo anche che il nostro Pianeta sarebbe stato travolto dai meteoriti dopo 2 giorni invece la profezia più importante di tutta la nostra storia era scritta esatta in questo libro, e questa ha la medesima importanza, non meritava la nostra gente di scomparire, ora ha la possibilità di rinascere! E Poi forse noi non ce ne siamo accorti ma se il libro ha detto che parte di questo Mondo è corrotto, è perché forse la parte del Mondo dove la nuova gente del Pianeta G nascera sarà pura e a quel punto perché non dovrebbero vivere in armonia e anche se non dovesse essere così, noi siamo superiori a questi umani in tutto, loro vivrebbero bene sotto il nostro comando “
Aegis: “ Sai, io vorrei più di ogni altra cosa la rinascita della nostra gente e in un certo senso del nostro Pianeta e forse il libro dice il vero, forse tu non sei completamente pazza ma se è vero che io ho ucciso molto e forse chissà, ucciderò ancora, non permetterò che venga commesso un genocidio in cui morirà tanta gente innocente, compreso i più innocenti, coloro che hanno ancora tutta la vita davanti “
Lily: “ È incredibile che l’unico tra noi che ha ucciso dei bambini parlì così “
Aegis: “ Se sai tutto, sai anche come è andata veramente “  
Lily sorrise: “ È un vero peccato, tu ci avresti agevolato il lavoro ma il tuo cristallo è nato molto tempo fa, per cui non servi più “
Aegis sguainò la spada: “ Sono pronto, affrontami se ne hai il coraggio “
Lily: “ Oh, non io…
Aegis ebbe un brutto presentimento
Lily alzò una mano e si fecero avanti, affianco a lei, un centinaio di non morti
Aegis: “ Tu sei completamente fuori di testa! “
Lily: “ Ti ho davvero voluto bene Gin1134…Addio “
Detto questo abbassò la mano e subito i cento uomini si lanciarono dalla parete rocciosa sulla spiaggia e ormai anche se a qualcuno si rompevano le ossa, loro continuavano a muoversi scordinati ma assettati di sangue come chi aveva le ossa intatte.
 
Aegis era inorridtito dallo spettacolo e prima che i non morti effettivamente attaccassero lui fece un inchino.
Lily non capiva ma decise di girare le spalle al suo vecchio amico e di guardare avanti ma Hannah che ancora guardava dissse una frase che frenò Lily: “ Cosa sono quei segni neri? “
Lily si girò e capì: “ Ora riesce a controllarli. Hannah, dobbiamo fuggire! “
Hannah: “ Cosa? “
“ Hai capito bene e non solo dobbiamo andare in fretta ma dobbiamo anche dividerci “
“ No! Signora, non posso! “
“ Devi! Lui percepirà la mia presenza e potrebbe trovare me, non te, sei l’unica che può portare avanti la missione, vai, è un ordine! “
Hannah aveva le lacrime agli occhi ma fuggi verso una direzione e Lily prese l’opposta pregando che quella cosa mostruosa che era diventato il suo ex amico non la prendesse mai.  

Ritorna all'indice


Capitolo 43
*** Il più forte ***


Cap 43 – Il più forte
Lily aveva preparato tutto nei minimi dettagli per quella sera, se Aegis avesse accettato tutto sarebbe andato liscio, altrimenti tutto era pronto per sovvertire la battaglia a suo favore con un mini esercito che lei aveva appena preparato. Qualche ora prima infatti era passata da una città:
Hannah si chiedeva come mai la sua padrona si fosse fermata in quella città la notte stessa dell’incontro, avrebbe voluto chiedere il perché ma non lo avrebbe mai fatto, tuttavia Lily aveva percepito i dubbi di Hannah: “ Cara, percepisco la tua curiosità “
“ Mia Signora, io non mi permetterei mai “
“ Perché sei rimasta così servile con me? “
Hannah non sapeva che dire: “ Ho sempre pensato fosse giusto così, lei mi ha dato una seconda vita e io voglio ripagarla al meglio “
Lily: “ Hai ragione ma se e quando mi chiamerai spontaneamente per nome, io sarò contenta. Per quanto riguarda il perché mi sono fermata qui, aspetta e vedrai. “
Anche se era sera tardi quella cittadina brulicava di gente, Lily chiese ad un cittadino: “ Mi scusi signore, mi saprebbe dire dove è il cimitero? “
“ Certo signora, ma ora credo sia chiuso “
“ Non importa “ disse usando un mnima parte del suo potere “ convincendolo “ a dirglielo: “ È a due miglia da qui. È ben visibile “
“ Grazie “
Il giorno dopo l’uomo a stento avrebbe ricordato qualcosa di quella conversazione.
Una volta arrivati al cimitero, un mastodontico cancello presente all’entrata era chiuso.
Lily urlò a gran voce per richiamare l’attenzione del custode, che infatti arrivò poco dopo con una torcia in mano molto arrabbiato: “ Come vi permettete di fare questo baccano? Non avete nemmeno rispetto per i defunti? Ora sparite! “
“ Mi apra il cancello “ disse con voce suadente e muovendo una mano la bellissima donna bionda
Il custode in automatico fece ciò che gli era stato detto
Lily: “ E ora mi dica, c’è per caso un posto dove sono presenti i morti seppelliti recentemente? “
Il custode ormai plagiato mentalmente disse: “ Certo, vi accompagno personalmente “
Una volta arrivati Lily chiese: “ Sono tutti qua? “
Il custode: “ La maggior parte “
Lily: “ Bene, tu guiderai la piccola imbarcazione “
Il custode era confuso: “ Quale imbarcazione? “
Lily: “ Hannah “
Hannah improvvisamente uscì un pugnale e lo colpì in pancia
Il custode sorpreso sputò del sangue e si accascio al suolo pronto a essere usato come corpo senza più un anima.
Lily si accovaccio sul custode e lo baciò, Hannah vide il corpo del custode riprendersi come se fosse vivo ma con del sangue che ancora colava dalla pancia. Il potere di Lily era strepitoso, baciando dei cadaveri morti da non troppo tempo riusciva non solo a farli rivivere, in un certo senso, ma anche a renderli più forti e resistenti. Hannah notò che non ne aveva mai fatti rinascere così tanti, voleva dire che il possibile nemico era davvero pericoloso ma lei pensava anche spacciato.
 
E invece ora che guardava Lily per la prima volta impaurita aveva capito che Aegis o Gin1134, comunque lo si volesse chiamare, era un nemico formidabile, con la coda dell’occhio aveva visto, pochi secondi dopo aver visto i segni neri che lo ricoprivano, già qualche non morto di nuovo nel loro stato precedente, stecchiti.
Quando Lily ordinò ad Hannah di prendere un’altra strada lei obbedì ma solo per poco tempo, forse quella sarebbe stata la prima volta che avrebbe disobbedito, probabilmente l’unica e l’ultima.
 
Reg aveva ancora timore nel vedere Aegis trasformato con quei segni neri, anche se adesso lo controllava, era sicuramente qualcosa di destabilizzante per il ragazzo, ma in quel caso era necessario, il potere di Lily era agghiacciante, riportare gente in vita solo per perseguire i suoi obiettivi era riprovevole.
Vedere Aegis combattere così era però se possibile più spaventoso dei non morti.
Dopo che si era scusato con chi avrebbe dovuto riuccidere, aveva richiamato il suo potere e quando il primo si avventò su di lui, Aegis fece un salto sulla testa pelata dell’uomo e di spalle lo colpì con la spada facendolo tornare morto, nel frattempo con una gomitata, senza guardare, spaccò la mandibola e parte della faccia ad un altro che stava per attaccarlo, poi lo attaccarono simultaneamente, Aegis era ricoperto, Reg non lo vedeva e iniziò a preoccuparsi ma ben presto vide i corpi saltare uno a uno, alcuni uccisi con pugni e calci, altri con colpi di spada e presto il ragazzo fu di nuovo visibie a Reg solo che ricoperto oltre che dei segni neri anche di sangue.
Ad un certo punto il rematore colpì Aegis con il remo ma il risultato fu il rompersi di quaet’ultimo, Aegis lo guardò e con un calcio gli sfondò ancor di più la pancia.
Quando in non morti rimasero solo una decina, uno di loro era armato e lanciò una accetta, Aegis la fermò con facilita e subito dopo era a contatto con quei dieci e con un paio di movimenti della spada li fece tutti fuori.
Reg rimase a bocca aperta, consapevole però che quello non era tutto il potere di Aegis trasformato.
Reg si stava per congratularsi con Aegis ma il ragazzo corse sulla parete rocciosa come se fosse una strada in discesa e scomparì dalla visuale di Reg, probabilmente Aegis sentiva la presenza di Lily e aveva deciso di porre la parola fine a quella storia, sarebbe stato un sollievo.
 
Lily scappava più velocemente che poteva ma riusciva a sentire chiaramente la presenza di Aegis che si stava avvicinando, non poteva finire così! Aveva preparato tutto nei minimi dettagli, la profezia non poteva aver sbagliato, doveva avverarsi. Lei era in un boschetto, non sapeva dove, ad un certo punto sentii del cespugli muoversi.
Lily: “ Chi è là? “
Hannah: “ Sono io “
Lily: “ NO! Cosa hai fatto!? Ora chi porterà avanti la profezia?! “
Hannah: “ O lei o nessuno “
Hannah si avvicinò ad una Lily che si era seduta, lei si accovacciò e prese le mani dells sua Signora
Hannah continuò: “ Sono sicura che tu avrai un altro asso nella manica per far si di sfuggire ad Aegis non è così, Lily? “
Lily meravigliata guardò Hannah che per la prima volta le aveva dato del tu e l’aveva chiamata col suo nome spontaneamente.
Lei aveva sviluppato un potere extra molto rischioso che però era l’unico che poteva salvare almeno sul momento da Aegis: “ Ci possiamo teletrasportare ma mi devi continuare a tenere per mano, potrei morire, spero solo che questo ci porti lontano “.
Hannah avrebbe chiesto un modo meno rischioso per Lily ma proprio in quel momento arrivò Aegis con la spada sguainata che disse: “ Mi dispiace Gya “
“ Anche a me Gin “ rispose lei
Il fendente finale prese l’aria, Aegis capì che in qualche modo erano andate abbastanza lontane da non sentirne più la presenza.
Aegis ritirò il suo potere e si stese sfinito, ricoperto ormai solo del sangue di sconosciuti che erano già morti prima che lui li riportasse nell’aldilà.
Qualche ora dopo tornò da Reg che era rimasto lì, seduto e pensoso, lui saltò dalla parete rocciosa sulla spiaggia e raccontò tutto a Reg
Reg: “ Mi dispiace Aegis “
Aegis: “ Non sono contento ma non lo sarei stato neanche se le avessi uccise “
Reg: “ Certo, ti capisco. Ora che si fa? “
Aegis: “ Li seppelliremo da qualche parte, riportarli in città ci porterebbe solo guai, mi dispiace per le famiglie. Ma subito dopo ho bisogno di lavarmi “
Reg: “ Troveremo un posto dove farlo..ma sarai sfinito, potrò lavarti io? “
Aegis: “ Si, anzi grazie “.
 
 
Angolo dell’autore: Ebbene si, siamo arrivati alla fine della seconda parte della storia. Ora si sa cosa succederebbe se il piano di Lily andasse in porto, rinascerebbe parte del pianeta G sul nuovo Mondo Albadros, ma parte di questo Mondo scomparirebbe con tutto ciò che c’è dentro, anche le persone. Comunque manca sempre il quarto individuo che dovrebbe attivare il processo e portare a compimento la profezia. Nessuno sa chi sia, nonostante ci sia un forte collegamento tra i ragazzi che mangiano i fiori. Non tutti i segreti sono stati svelati, ma vi posso garantire che col terzo e ultimo “ volume “ del libro avrete tutte le risposte, ci vorrà un po’ di tempo ma preso arriverà il capitolo 44 che sancirà l’inizio della fine. Spero vi stia piacendo, domande e curiosità sono sempre ben viste, sia come recensioni che come messaggi. Un abbraccio
 Il vostro Marc25   

Ritorna all'indice


Capitolo 44
*** Il nostro posto ***


Cap 44 – Il nostro posto
 
Già pochi giorni dopo il suo insediamento come governatore di Roscow, Ichigo aveva capito che gli oneri superavano gli onori.
Aveva iniziato a conoscere meglio i vari membri con cui avrebbe dovuto collaborare, ma l’unico veramente interessato ad aiutarlo era Cal Otaka, era un ragazzo timido, molto servile, eppure aveva conquistato Vicies, che certo non amava le persone servili, quindi suo fratello doveva averci visto qualcosa di più, in fondo aveva governato più lui che Vicies in quel periodo, aveva preso delle scelte coraggiose, più a favore dei poveri, cioè per la maggior parte della popolazione di Roscow, ma si sapeva che a Roscow i nobili avevano un certo peso, aveva saputo che avevano cercato di sovvertire Cal prima che arrivasse Vicies e li facesse fuori.
Ichigo da quel punto di vista era per il momento tutelato, il fatto di aver sconfitto Vicies gli dava due vantaggi, il primo, quello di aver sostituto un governatore non apprezzato, il secondo, quello di aver sconfitto uno degli uomini più forti di tutta Albadros, e quindi di essere temuto e rispettato.
Ma ciò non toglieva che lui di dinamiche di palazzo e di come governare una città non sapeva niente.
Se si fosse applicato sarebbe riuscito anche in quello ma era ciò che voleva per il resto della vita? Sapeva già la risposta ma voleva essere responsabile.
 
Era stato molto impegnato sin dal giorno dopo della vittoria contro il fratello, non aveva neanche esplorato tutto il palazzo, lo conoscevano meglio Mizuki e Kaito, la madre e il suo amico passavano molto tempo insieme, la madre solo in quel periodo si stava rendendo conto di quanto fosse puro e speciale Kaito.
Ben presto Kaito si annoiò a stare nel palazzo e Mizuki che conosceva Roscow poteva fargli anche da guida, oltre a respirare per la prima volta dopo tanto tempo da donna veramente libera. Kaito oltre ad avere la purezza di un bambino a volte sapeva avere anche il comportamento di un bimbo, a Mizuki non dispiaceva, si divertiva molto; si divertivano decisamente meno le donne che dovevano pulire il palazzo, spesso tornava sporco di fango o di altra roba. Ma alla fine anche loro non potevano fare a meno di volergli bene.
 
Ichigo poteva dormire in una camera fatta solo per lui, con un letto gigantesco e suonando un campanello poteva chiamare tutta la servitù che voleva, per fortuna la nazione non era schiavista altrimenti li avrebbe liberati tutti e per fortuna i servitori erano pagati bene, comunque lui si sentiva un po’ in imbarazzo nell’ordinare, non faceva per lui. Durò in quella stanza un giorno, aveva sempre dormito con Kaito prima e poiché non sapeva quanto tempo sarebbe rimasto il ragazzo e perché era un po’ di tempo che poteva passare lui con Kaito senza pensare al governo, ai soldi e a tutto ciò che comportava la posizione di potere che aveva iniziato a ricoprire, decise di dormire nella stanza con Kaito. Quella stanza era molto più scarna rispetto alla sua ma sempre molto più comoda di dove avevano dormito per tutta la durata di quel terribile e meraviglioso viaggio.
Una notte Kaito fece una domanda strana: “ Credi che tu e Vicies farete mai pace? “
“ Non credo sia possibile, ha ucciso il proprio padre e soprattutto Amon che era un nostro amico comune “
“ Ma adesso sai che è tuo fratello “
“ Già, e questo rende tutto più complicato…quando si tratta di famiglia è così “
“ Davvero? Io non mi ricordo come era il mio rapporto con mio padre e mia madre prima, ma per quel che mi ricordo era buono, e per me qua la mia famiglia sei tu e io non trovo niente di complicato, ti voglio tanto bene “
Kaito abbracciò Ichigo, il rosso sorrideva per la purezza e la profondità del pensiero del fratello acquisito. Presto o tardi avrebbe dovuto confrontarsi col suo fratello di sangue, Kaito gli aveva solo dato motivazioni in più.
 
Uno dei suoi successi più grandi era sicuramente aver fatto reincontrare il padre e la madre, c’erano voluti sei giorni, prima era andato a trovare il padre, dicendo che non solo aveva vinto ma che lo perdonava, poi aveva affidato ad un servitore il compito di prendere le lettere che Hiroshi aveva scritto a Mizuki in quegli anni ma per evitare ripercussioni non aveva mai dato a nessuno che li consegnasse alla moglie. Mizuki per un giorno intero lesse tutte le lettere e pianse per più di una, alcune erano dirette al figlio che cresceva e anche ad Ichigo uscirono delle lacrime per qualcuna di esse.
Finalmente qualche giorno dopo Hiroshi si presentò invitato dal figlio a Roscow, lo accolserò senza clamore lo stesso Ichigo, Kaito e Mizuki.
Per un interminabile istante si guardarono e l’imbarazzo tra i due era evidente, erano come due sconosciuti, non si vedevano da più di dieci anni, Mizuki era rimasta bellissima, Hiroshi era cambiato molto, ma gli occhi verdi e la chioma rossa era inconfondibile.
Fu Mizuki ad avvicinarsi, la sua mano toccò delicatamente il viso di Hiroshi, aveva delle nuove cicatrici, dal punto di vista di Ichigo era una scena tanto delicata quanto intima.
Quando si abbracciarono Ichigo era il ragazzo più felice del Mondo.
 
Il giorno dopo già pensava a come convincere Hiroshi a trasferirsi a Roscow di nuovo, non sarebbe stato facile, andarsene da quella casa vicino alla foresta che per lui rappresentava un porto sicuro e tornare in una città alquanto caotica come Roscow, si, sarebbe stato decisamente difficile ma Ichigo era fiducioso. Mentre pensava a tutte queste cose camminava per il palazzo e improvvisamente si ritrovo ad una porta che dava ad una scalinata, quando Ichigo aprì la porta sembrava di scendere verso l’inferno per come era buio il corridoio a cui portava, e in effetti era una sorta di inferno, li c’erano le segrete, erano solo 3, di solito lì venivano rinchiusi solo i criminali più pericolosi e violenti, in quel momento c’era solo Vicies, i suoi ricordi e le parole di Kaito lo spinsero a scendere quella scalinata.
 
Dopo una settimana da quel fatidico giorno era di nuovo davanti al fratello biologico anche se erano divisi tra loro da delle sbarre dietro le quali c’era il bruno, Ichigo pensava che non gli avrebbe rivolto parola  e che sarebbe stato come parlare con un muro, tra l’altro Vicies era probabilmente in un angolo della cella, la parte più buia perché lo vedeva solo in penombra ma con sua sorpresa, invece fu il primo a prendere parola
Vicies: “ Allora hai deciso il mio destino? Pena capitale o Alcius? “
Ichigo: “ Nessuna delle due “
Vicies: “ Sai proprio come umiliarmi, eh? Farmi vivere nella vergogna per tutta la vita, avrei fatto meglio ad uccidermi. Allora, che sei venuto a fare qui? Vuoi farmi compagnia “
Ichigo: “ In un certo senso si “
Vicies: “ Sei più stupido di quanto credessi, pensi davvero che voglia passare del tempo con te? “
Ichigo: “ Beh, non sei tanto nella condizione di evitarlo “
Vicies dovette amettere che aveva ragione: “ Mph “
Ichigo: “ Ci pensi mai a quando eravamo bambini, a quando mi hai difeso dai bulli, a quando passavamo il tempo insieme, e non era solo il richiamo del sangue che inconsapevolemente ci attraeva, c’era un rapporto di amicizia vero e ti ricordi del nostro posto speciale, vicino al lago, quello solo nostro, con i lucini?
Vicies: “ Pensi davvero che io possa aggrapparmi a quei ricordi? Li ho completamente rimossi “
Ichigo: “ Ah, si, allora perché quando stavi per colpirmi prima hai esitato per qulche istante? Sono sicuro che stavi pensando a quei momenti “
Vicies: “ Se ti sei già fatto questa idea allora perché me lo domandi? “
Ichigo: “ Sai, se tu mi chiedessi di affrontarti di nuovo forse te lo concederei e nove volte su dieci vinceresti “
Vicies: “ Ah, almeno ne sei consapevole “
Ichigo: “ Ma allora perché non me lo chiedi? “
Vicies: “ Perché lo scontro doveva essere uno e se tu non fossi così disgustosamente buono, ora io non avrei più la testa “
Ichigo annuì
Vicies finalmente si avvicinò alle sbarre e ora lo vedeva di nuovo chiaramente: “ Allora, che pena ha deciso per me, governatore? “
Ichigo: “ L’esilio “
Vicies: “ Esilio? Che idea è questa? E dove? “
Ichigo: “ Un’isola che ho già scelto, sarà nel regno ma non potrai mettere piede sul restante regno, tranne nel momento in cui vorrai riaffrontarmi senza magari mettere in palio la vità però “
Vicies: “ Continuerò ad allenarmi, sappilo “
Ichigo: “ Lo so, e io non sarò da meno “
Ichigo si alzò e fece per andarsene
Vicies: “ Perché non mi odi? “
Ichigo: “ Perché io non sono smemorato. Farò vedere quel posto a Kaito perché lo considero un fratello ma quel posto sarà sempre il nostro posto e se necessario lo ricorderò io per entrambi. Addio Vicies. “
Vicies ascoltò i passi di Ichigo allontanarsi forse per l’ultima volta, chiuse gli occhi pensando a quel posto, e non sapeva come mai dopo tanti anni aveva una guancia bagnata.  

Ritorna all'indice


Capitolo 45
*** Braccio di ferro ***


Cap 45 – Braccio di ferro
Erano passati pochi giorni dalla scomparsa di Lily e Hannah e non c’erano né tracce né indizi su dove potessero essere andate. Così presero dopo un po’ di ragionamento una decisione, sarebbero andati a cercare in alcune città delle biblioteche che potessero dare informazioni sulla cosiddetta calamità. 1036 anni prima che pare fosse legata alla loro venuta su Albadros.
Reg ne aveva sentito parlare ma non aveva molte informazioni, non sapeva di preciso infatti dove si fosse formato il primo cristallo, quello di Lily, forse trovarlo avrebbe riformato una connessione con lei.
Se invece fossero stati fortunati l’avrebbero incontrata per caso ma Eraldon era molto grande amesso che fossero rimaste sul continente.
 
La notte post scontro con quei non morti era stata ancor più emozionante per Reg, aveva quasi minacciato il proprietario dell’ostello vicino per accoglierli, infatti in un primo momento quel tizio aveva paura di accogliere un uomo completamente ricoperto di sangue.
Ma quella paura che era il motivo di una sua iniziale rinuncia ad accoglierli, fu anche il motivo per cui li accolse.
Infatti Reg aveva detto: “ È sicuro di non volerci accogliere? Il mio lord potrebbe sporcarsi anche del suo sangue se rimane sulle sue posizioni. “
A quel punto non solo il proprietario dell’ostello gli diede la stanza, ma portò tutto ciò che occoreva a Reg per lavare il suo amico/padrone e tutto fu gratis.
Aegis in un altro contesto lo avrebbe rimproverato per le minacce rivolte a quell’uomo, ma quella nottata lo aveva provato, ed era anche molto stanco, per cui lasciò correre.
 
Reg passava delicatamente la spugna porosa pregna d’acqua sul corpo di Aegis, levando il sangue che ormai si era asciugato sul corpo del povero ragazzo.
Aegis si stava rilassando come non gli succedeva da tempo.
Invece a Reg batteva il cuore forte, perché stava lavando il corpo della persona che amava più di ogni altra cosa al Mondo e lo amava anche per quanto riguardava quell’amore per cui era consapevole non sarebbe  mai stato ricambiato, ma lo aveva accettato, dal primo momento.
Ecco perché lo emozionava così tanto sfiorare quelle parti del corpo di Aegis, avrebbe dato via qualunque cosa pur di farlo ogni giorno.
Aegis nel frattempo si era addormentato, Reg lo svegliò delicatamente per asciugarlo.
Aegis si sveglio appena per farsi asciugare ma poi completamente nudo si buttò a letto e si riaddormentò all’istante,
Reg non poteva sostenere quella vista per cui si affrettò a coprirlo quanto bastava per non farlo impazzire.
Quella notte Reg ci mise un bel po’ prima di addormentarsi.
 
Appena la luce del sole entrò dalla finestra e lambì la pelle del giovane Reg, lui aprì gli occhi, ancora frastornato dalle emozioni dell notte precedente che riaffiorarono tutte quando vide il suo padroncino con il petto nudo scoperto e illuminato dalla luce del sole mentre dormiva beato.
Rimase imbambolato a osservarlo per almeno un’ora, poi prese un cuscino e lo tirò adosso a Aegis svegliandolo bruscamente.
Reg: “ Dormito bene? “
Aegis: “ Prima che tu mi colpissi, stronzo “
Reg: “ Beh, dovevo svegliarti, altrimenti perdiamo inutilmente una giornata, e comunque prego. “
Aegis: “ La prossima destinazione abbiamo detto è quella con la più grande biblioteca di Eraldon, dico bene? “
Reg: “ Si, Greiton, ci vuole una bella camminata, è probabile che arriveremo di sera e la biblioteca potrebbe essere chiusa “
Aegis: “ Bene, non perdere altro tempo “
Reg: “ Da che pulpito… “
 
Effettivamente per arrivare a Greiton ci misero mezza giornata, Reg per tutto il viaggio parlò molto, come faceva di solito e come al solito Aegis gli intimava di chudere il becco, ma Reg riusciva sempre a cogliere quei mezzi sorrisi alle sue parole che Aegis cercava di nascondere.
A Greiton tutti potevano entrare, tuttavia era una città molto fortificata, forse in passato doveva essere stata un importante baluardo per il regno, in fondo era vicino al confine con un altro regno.
Chiesero ad un passante dove fosse la biblioteca, che gli indicò una struttura gigantesca ma come prevedibile chiusa.
 
Reg: “ Con i San che abbiamo non possiamo permetterci di dormire in città “
Aegis: “ E come  hai intenzione di guadagnarne altri? Non dire barando a carte. “
Reg: “ Beh, non avrei usato il termine barare..ma “
Poi Reg come se nulla fosse andò in una direzione dove c’era del vociare, e Aegis lo seguì urlandogli debolmente contro, era pur sempre sera tardi.
Arrivarono vicino ad un piccolo pubblico che guardava un tavolino dove c’erano due tizi che si sfidavano a braccia di ferro.
Un tipo con i capelli lunghi, muscoloso, sicuro di se, anche se Reg e Aegis lo vedevano di spalle e il suo sfidante, un energumeno pelato con un sorriso tronfio.
Prima che la sfida iniziasse, lo sfidante, il ragazzo coi capelli lunghi mise un solo San in palio e se avesse vinto avrebbe guadagnato i tanti San del campione, almeno una sessantina stimò Reg.
Quando la sfida iniziò lo sfidante a stento mosse un po’ il braccio del campione che sorrideva sornione e quando si era stancato stese il braccio dello sfidante, poi disse: “ Mi dispiace carpentiere, ma mi stai antipatico e mi hai dato un solo San “
Il ragazzo sconfitto disse: “ Che vuoi fare? No, ti prego! “
Un urlo lancinante sconvolse la folla che poi urlò festosa. Al carpentiere era stata stretta la mano tanto forte da spezzargli tutte le dita.
“ Ahahahahahahaha, allora? Nessuno vuole più sifidarmi? “ Disse il pelato
“ Si, lui. “
Aegis non capì subito perché la folla si era aperta e tutti lo fissavano sorpresi, poi si accorse che Reg lo indicava e colui che aveva parlato era il suo amico
Aegis: “ Io? Ma perché? “
Reg: “ Ci servono San “
Aegis riluttante: “ Ok… “
Alcuni ridevano pronti a vedere un’altra mano spezzata.
 
Quando Aegis si sedette al tavolo, il pelato gli disse: “ Io mi gioco tutto, sono in totale 71 San, tu quanto ti giochi? “
Aegis: “ Aspetta, prima mi dici come si gioca? Ho visto ma non ho capito bene. “
Le risate intorno a lui diventarono fortissime e anche il campione lo derideva: “ E va bene ragazzino, prima ti faccio un esempio. Si mettono le mani l’uno contro l’altro in questo modo e i gomiti sul tavolo e poi si spinge, vince chi mette con la propria forza la mano dell’avversario sul tavolo, in questo modo “
Il pelato spinse la mano di Aegis che quasi raggiunse il tavolino ma nonostante lo sforzo del pelato non lo raggiunse.
Il campione era sorpreso ma fece la parte del gradasso: “ Ora che hai imparato le regole dimmi, quanti giochi? “
Aegis: “ Reg, quanto ci giochiamo? “
Reg: “ 1 San “
Il campione: “ Ah, hai anche un consigliere tirchio, che si sta prendendo cura della mano del carpentiere. Cos’è? Un medico? “
Aegis: “ Si “
“ Eh, ma presto dovraà prendersi cura di un'altra mano “
Tutti intorno ridevano
Aegis: “ Sono d’accordo “
Il campione: “ Almeno ne sei consapevole, ahahah “
Un tizio che si ergeva ad arbitro diede il via. L’energumeno spingeva ma la mano di Aegis non si muoveva, neanche quando il pelato ci mise tutta la forza, iniziò a sudare preoccupato, il pubblico iniziava a mormorare e poi…
 
La moglie del locandiere che ospitava una sera ogni due quell’evento sbottò sentendo l’ennesimo urlo: “ Amane, non ne posso più, so che ci dà metà di quello che ricava, ma non può spezzare le dita a tutti i suoi avversari, altrimenti ,metà della popolazione presto non potrà lavorare. “
Amane: “ Hai ragione tesoro, quest’urlo è stato troppo forte. Ora glie ne dico quattro “
“ Si, ma stati attento tesoro. “
 
Quello che Amane vide fu surreale e sorprendente, un ragazzo, si, muscoloso ma molto meno dell’energumeno che si faceva chiamare Hector, nome d’arte o nome falso, aveva battuto il pelato e l’urlo era stato di quest’ultimo.
Hector: “ Guarda, mi hai rotto il braccio!!! “
Aegis: “ Nah, è solo un’impressione, però ti ho promesso che una mano si sarebbe rotta, come hai fatto tu con lo sfidante di prima? “
Hector: “ No, mi sono già pentito, ti prego non…
Aegis fece una leggera pressione sulla mano che stringeva, tanto bastò a spezzare le dita dell’ormai ex campione. L’urlo disumano di Hector in un primo momento sconvolse la folla, poi Aegis prese Hector per il colletto e lo scaraventò non troppo lontano dicendogli: “ Togliti di mezzo “
Aegis stava prendendo i 71 San quando il locandiere lo interuppe: “ Ehm, signore..io sono il proprietario della locanda e di solito io dividevo i soldi con Hector, quindi se lei volesse fare lo stesso, noi le saremo sempre grati. “
Reg intervenne: “ Quindi mentre io curavo una delle vittime di Hector, lei viene dal mio padrone a chiedere di fare gli stessi affari sporchi con lui, ma quando le vittime gridavano, lei si è tappato sempre le orecchie, pur di arrotondare. “
Amane: “ Veramente io… “
Aegis puntò la spada alla gola di Amane: “ Siamo solo di passaggio e lei è fortunato “
Amane scappò impaurito in casa sua.
 
Ma improvvisamente uno degli spettatori intervenne: “ Mi gioco 10 San “
Reg: “ Sfidare a braccio di ferro Aegis non è saggio signore “
“ Ma io non lo voglio sfidare a braccio di ferro ma a chi beve di più “
Aegis rivoltò a Reg: “ Acqua? “
Reg: “ Non credo Aegis, credo alcool “
Aegis: “ Ah, allora accetto! “ Disse ad alra voce.
 
Amane fu costretto a tornare a vedere colui che gli aveva puntato una spada contro e a servirgli 10 bicchieri di un alcool della zona, molto forte.
“ Le regole sono semplici “ annunciò l’avversario, “ il primo che beve i 10 cichetti vince, oppure vince colui il cui avversario sviene, si arrende o vomita “ finì sorridendo.
Al via di un improvvisato arbitro i due iniziarono a bere alla velocità della luce, la sfida era serrata, a volte sembrava avanti uno, a volte l’altro ma all’ultimo bicchiere Aegis finì prima per mezzo secondo il bicchiere e gridando ad alta voce: “ Ho vinto! “ alzò le braccia al cielo. “
Il suo avversario nel frattempo svenne avendo esagerato con il ritmo più che con le dosi.
Reg poi porse un altro bicchiere a Aegis e disse al suo amico: “  Non voglio metterti due dita in gola “
Fuori di sé dall’euforia Aegis non diede peso alle parole dell’amico e bevve quella spremuta con la frutta dentro.
Aegis: “ Buona “
Subito dopo vomitò.
 
Il vomito era servito a disintossicare Aegis un po’ ma Reg temeva che la sbronza non gli fosse passata.
Aegis barcollava e Reg lo sosteneva per evitare che cadesse.
Aegis: “ Guuuarda ch..che sonno sob..rio “
Reg: “ Certo “
Aegis: “ Guarda che magia, le case di questa città si muovono “
Reg alzò gli occhi al cielo, sarebbe stata una lunga nottata.  

Ritorna all'indice


Capitolo 46
*** Il teletrasporto ***


Cap 46 – Il teletrasporto
Bastarono pochi giorni a convincere Hiroshi a trasferirsi a Roscow, l’aver ritrovato Mizuki e il figlio per lui era troppo importante, e per quanto fosse affezionato alla sua casa vicino alla foresta, l’avrebbe lasciata volentieri.
Solo in alcuni libri aveva letto di lieto fini del genere e lui lo stava vivendo veramente, un po’ gli dispiaceva non rivedere  Vicies ma era contento che fosse vivo.
 
Aveva avuto anche la possibilità di conoscere meglio Kaito, era come un bambino dall’anima pura, ma era fortissimo e questo lo sapeva bene.
Il giorno prima che lui tornasse a casa sua per prendere quelle poche cose che aveva notò che Kaito era molto silenzioso, cosa che non era da lui. Lo fece presente a Ichigo che però era troppo occupato dal suo nuovo lavoro per preoccuparsene troppo.
Nonostante questo fu proprio suo figlio a chiedergli di indagare, per sapere se si sentisse solo o trascurato, o se ci fose un altro motivo.
Cosi Hiroshi quando vide Kaito sulle scale del palazzo di Roscow si sedette vicino.
 
Kaito: “ Oh, ciao papà di Ichigo “
Hiroshi: “ Mi chiedo quando inizierai a  chiamarmi col mio nome, ma mi piaci anche per questo “
Kaito: “ Oh, grazie “
Hiroshi: “ Però oggi ti vedo un po’ diverso, è successo qualcosa? “
Kaito: “ Ho una strana sensazione da questa notte, è come se improlvisamente..
Hiroshi: “ Improvvisamente “
Kaito: “ Si, improvvisamente qualcuno come me si sia trasferito in questa zona. “
Hiroshi: “ Uno come te? “
Kaito: “ Qualcuno che viene dal mio stesso Mondo, è come se avessi una connessione.. non lo so, è la prima volta che mi accade ma da quando sono svenuto ad Alcius e ho visto parte del mio passato, io percepisca la presenza degli altri 3. È una sensazione molto vaga di solito ma stavolta non lo è. È come se io sappia..
Hiroshi: “ È come se io sapessi “
Kaito: “ Cosa? “
Hiroshi: “ Cosa?.. Oh, insomma, se tu ti riferisci a te stesso dovresti dire.. ah, lascia stare,  va avanti “
Kaito: “ È come se sappia la posizione dove si trovano, eppure il mio orientamunto è pessimo “
Hiroshi pensava che non fosse pessimo solo il suo orientamento, tuttavia la storia di quel ragazzino lo interessava molto.
Kaito: “ Sono 3. “
Hiroshi: “ Quelli che vengono dal tuo Mondo? “
Kaito: “ Si, questo me lo ricordo bene, ma ne ho visti nitidalmente solo 2, una di loro è conosciuta qui col nome di Lily Arluan. “
Hiroshi: “ Quindi hai visto nitidamente due dei 3 che sono venuti in questo Mondo insieme a te, e una di questi è la famosa signora Arluan “
Kaito: “ La conosci? “
Hiroshi: “ Non direttamente, ma anche se viene da un altro continente, si è fatta una ottima reputazione anche qui ad Eraldon “
Kaito: “ Io e Ichigo la conosciamo, pensavamo ci avesse alvato la vita ma lei sapeva quello che mi sarebbe successo, aveva visto il mio simobolo sulla mano che ogni tanto mi compare e che aveva anche lei e se ciò che ho visto in quel mio lungo sogno è vero..il suo potere..beh, non promette niente di buono. “
Hiroshi: “ Perciò cosa hai intenzione di fare? “
Kaito: “ Mi devo mettere al più presto in cammino, domani saluterò Ichigo e partirò “
Hiroshi: “ Se ho capito bene hai un orientamento pessimo, aspetta che ritorni, magari ti potrò dare delle indicazioni che potrebbero aiutarti a perderti di meno. “
Kaito: “ Ok, ma se dovessi sentire un allontanamento di uno dei miei simili partirò all’istante. “
Hiroshi: “ D’accordo, allora. Avviso Ichigo e Mizuki che sto andando, a presto Kaito. “
Kaito: “ A presto padre di Ichigo “
Hiroshi si allontanò sorridendo.
 
Hannah finalmente si svegliò, si rese conto di trovarsi su un terreno freddo, non sapeva da quanto tempo fosse lì, quando iniziò a mettere a fuoco vide vicino a lei una casa e quello che le sembrava un boschetto. Il suo obiettivo era trovare Lily che aveva salvato lei da morte certa per mano di Aegis. Ben presto la vide, era a pochi metri da lei da morte certa per mano di Aegis. Ben presto la vide, era a pochi metri da lei, la raggiunse stentando, quando la toccò sentiva che scottava.
Non poteva permettere che la sua padrona morisse, si alzò lentamente, raggiunse la porta della casa e bussò con insistenza ma non ricevette risposta, era disabitata.
Poi vide sfocato un uomo coi capelli rossi che si avvicinava, lei si limitò a dire: “ Salvi la mia padrona che scotta “. Poi però svenne ma quell’uomo la soresse.
 
Quando Hannah si svegliò vide un uomo vicino a Lily e improvvisamente in testa le passo il flash della sua infanzia, rivide il padre con Maeko.
Hannah: “ Fermo! “ gridò
Hiroshi si girò dicendo: “ Se vuole che la sua padrona viva, ho bisogno di valutare il suo stato, e non posso farlo se non la tocco “
Hannah si ricordò, si rilasso un attimo e annuì.
“ Lei si è ripresa a quanto vedo “, stava per toccarle il polso, quando lei impulsivamente si scostò, Hiroshi intuì subito che doveva aver vissuto dei traumi in passato e intuiva anche di che tipo.
“ Voglio solo controllarle il polso e la fronte se me lo concede “
Hannah si lasciò toccare.
Hiroshi pensò un attimo e poi disse: “ Si, si è decisamente ripresa. Per quanto riguarda la sua padrona, ho bisogno del suo aiuto, la sua situazione è più critica, non sono un dottore ma ho alcune nozioni e non abbiamo il tempo di chiamare nessun altro. “
“ Si, farò qualunque cosa “
“ Bene, immagino non voglia lasciare la sua padrona da sola con me, quindi guardi la dispensa, ci dovrebbero essere delle erbe con una etichetta, con scritto sopra Trixiam, poi vicino ci dovrebbe essere qualche caramella rotonda, quella va schiacciata col mortaio. Poi misceli i due e li metti in quel recipiente che vede davanti a sé.
Nel frattempo io accendo un fuoco fuori, ho già pronti i legnetti, poi metteremo a cuocere la miscela, pensa di potercela fare? “
“ Certo “
“ Bene, dobbiamo agire celermente. Al lavoro “.
 
Passarono delle ore, Hiroshi riuscì a far bere quell’intruglio a Lily e molto presto la febbre si abbassò.
Hiroshi aveva visto che ogni tanto si palesava un simbolo verde sulla mano dell’incosciente Lily e ripensò a quello che gli aveva detto Kaito.
 
Hiroshi: “ Come si chiama la sua padrona? “
Hannah: “ Lily “
Hiroshi: “ Beh, le posso dire che la febbre si è abbassata notevolmente e penso che tra qualche ora sarà come nuova “
Hannah “ Davvero? “
Hiroshi: “ Si “
Hannah: “ Non so come ringraziarla, dovrei avere dei San “
Hiroshi: “ No, no, c’è un’altra cosa che può fare per me “
Hannah: “ Cosa? “
Hiroshi: “ Un ragazzo, Kaito, mi ha raccontato qualcosa su una certa Lily e un altro Mondo, so che è probabile che sia una coincidenza ma vorrei che lo incontraste. Anche perché il simbolo verde sulla mano di Lily è molto simile a quello del mio amico Kaito “
Hannah: “ Io non capisco “
Hiroshi: “ Secondo me capisce benissimo “ disse Hiroshi girandosi verso Lily dando le spalle a Hannah.
Hannah sussurò: “ Mi dispiace moltissimo “
Hiroshi però la senti e percepì un suono che lui riconosceva, così fermò con la sua spada il pugnale che Hannah voleva conficcargli nel collo.
 
Messaggio speciale: Sto pubblicando oggi che è il mio compleanno, mi avvicino sempre di più ai 30, ma vi assicurò che me li porto bene, ahaha( non ne faccio 30 oggi comunque). Quindi, beh, auguri a me! Buona lettura di questa storia che va ormai avanti da 3 anni.

Ritorna all'indice


Capitolo 47
*** Il destino di Hiroshi ***


Cap 47 – Il destino di Hiroshi
Hiroshi: “ Le avevo chiesto un favore per aver salvato la sua padrona, non pensavo di ricevere questo trattamento. “
Hannah: “ Mi dispiace signore, ma già il fatto che sappia di un altro Mondo non è una cosa positiva. Ma lei vuole che incontriamo Kaito. “
Hiroshi: “ Poteva semplicemente rispondere in maniera negativa invece di cercare di uccidermi. “
Hannah: “ Si, ma Lily è ancora incosciente e lei poteva ricattarmi cercando di ucciderla. “
Hiroshi: “ Non lo avrei mai fatto ma si, avrei insistito che incontraste Kaito. “
Hannah uscì dalla casa di Hiroshi, certa che lui l’avrebbe seguita,  cosa che successe.
Hannah aveva permesso a Lily di riposare sola ma doveva fare in modo che l’uomo che le aveva salvato la vita ma che ora era pericoloso fosse ancora più distante dalla sua padrona. Decise di entrare in quel boschetto vicino.
Hiroshi: “ Io al suo posto non lo farei “
Hannah: “ Che c’è? Ha paura? “
Hannah pensava di aver attirato Hiroshi con quello stratagemma ma subito dovette capire che l’avvertimento di Hiroshi non era falso.
Il posto in cui era entrata era molto strano, gli alberi sembravano muoversi, il terreno era improvvisamente sconnesso e scivoloso. Da questo uscirono improvvisamente dei rovi che le bloccarono le gambe, lei riuscì con i suoi pugnali a liberarsi, poi i rovi divvenero sempre più numerosi e la ferivano superficialmente con le spine, lei fu presa dalla foga di liberarsi da quella orribile matassa. Quando colpì finalmente l’ultimo ostacolo, si ritrovò davanti un animale che le ruggiva contro, era un gigalupo, per la prima volta Hannah urlò per la paura.
 
L’urlo di Hannah doveva essere per il gigalupo, pensò Hiroshi. Non gli sembrava una ragazza facilmente impressionabile per urlare per qualcos altro, l’importante era trovarla. Voleva salvarla dal gigalupo, aveva il bisogno di confrontarsi direttamente con lei e voleva chiederle ancora qualcosa. Pensava però di dover stare attento, l’urlo poteva anche essere una trappola della ragazza. Cercò di andare in direzione dell’urlo, anche se lui lo sapeva bene, orientarsi in quel dedalo era impossibile.
 
Hannah dopo l’urlo cercò di calmarsi ma non ebbe il tempo di pensare che una musata dell’animale la scaramentò lontana. Subito il gigalupo corse per mettersi sopra di lei ma la ragazza riuscì a salire agilmente sull’albero, anche se quest’ultimo sembrava avere vita propria e oscillava come se volesse liberarsi di lei. Nel frattempo il gigalupo era salito su due zampe e graffiava in maniera evidente l’albero. Iniziò a uscire bava dalla bocca dell’animale, era una situazione inimmaginabile fino a qualche minuto prima. L’albero cadde ma lei riuscì a prevederlo qualche secondo prima e si diede la spinta dall’albero per riuscire a cadere sul dorso del gigalupo e conficcargli i pugnali. Così fece, il gigalupo fece un urlo ma riuscì a far cadere la ragazza che a sua volta riuscì a sfilare i pugnali prima che rimanessero conficcati nel dorso dell’animale. La bestia fece un altro ruggito contro di lei, cercò di conficcargli la lama in bocca ma il gigalpupo prese la lama di un pugnale tra i denti e facendo pressione ruppe in mille pezzi la lama di un pugnale.
Mentre era in grave pericolo e conscia di poter essere predata e uccisa da quella bestia vide un lampo rosso che conficcò la spada all’altezza del collo della bestia che fece qualche altro passo stentato ma poi si accasciò per terra morta.
Il lampo rosso era Hiroshi che tolse la spada dal collo del gigalupo e la puntò verso Hannah pronto a combatterla.
 
Hannah: “ Perché lo ha fatto? “
Hiroshi: “ Perché? È semplice, lei vuole affrontare me, non un mostro come il gigalupo. E poi volevo farle una domanda, perché non volete vedere Kaito? Cosa vi spaventa, che piano avete in mente? “
Hannah: “ Il piano della mia padrona è un piano ambizioso e perfetto ma richiede qualche sacrificio. Kaito è un ragazzino puro e ingenuo, non sa che vuol dire vivere in questo Mondo, non ancora. Sarebbe stato un ottimo alleato, per questo potrebbe ostacolarci non poco, ma finché non sa niente non costituirà un pericolo. “
Hiroshi: “ Quindi lei intende sacrifici umani “
Hannah: “ Necessari, come lei “
 
Hannah si avventò improvvisamente su Hiroshi, i colpi che sferrava erano veloci e difficili da parare, inoltre sembrava avere una ottima resistenza. Ma l’uomo aveva un maggior vantaggio, conosceva tutte le insidie e gli inganni della foresta ed era forte almeno quando l’avversaria. Appena il terreno della foresta si mosse, lei ebbe una difficoltà nel mantenere l’equilibrio, lui invece abituato aveva tenuto salda la sua posizione e approfittando dell’incertezza dell’avversaria con un colpo di spada spazzò via il pugnale di Hannah ma non lontano.
Infatti quando Hiroshi la voleva colpire, lei schivò il colpo lasciandosi cadere per terra e riuscendo a prendere il pugnale lo lanciò verso l’avversario colpendolo di striscio al braccio.
Rotolò a terra approfittando del momento di distrazione del rosso, e riprese il suo pugnale pronto a colpire ma Hiroshi era già pronto a parare il suo ennessimo colpo.
Le lame facevano pressione l’una contro l’altra, gli sguardi di entrambi erano seri e determinanti.
Ma Hiroshi fu il primo a interrompere quella situazione di stallo, ancora una volta fece saltare il pugnale di Hannah con un colpo di spada.
Il pugnale fini ai piedi di un albero, lei riuscì a indietreggiare fino a tale albero ma Hiroshi le era davanti pronto a colpirla con la spada.
Hannah non aveva più speranze.
Hiroshi: “ Mi dispiace “
 
Ma qualcosa di incredibile accade, il segno verde che usciva da solo, ogni tanto, sulla mano dei ragazzi che mangiavano i fiori uscì sulla mano sinistra di Hannah, lei era incredula, inoltre il tempo si era dilatato, il colpo finale che le stava per sferrare Hiroshi era rallentato ai suoi occhi, tanto che riuscì a spostarsi e lui prese con la spada l’albero, mentre il tempo scorreva normalmente solo per la ragazza, lei prese il pugnale e colpì il collo dell’avversario. La mano tornò normale, così come il tempo e lei si accasciò seduta per terra appoggiata all’albero.
Hiroshi si toccò il collo, la ferita non era profonda ma poteva portarlo alla morte.
 
“ Quindi sei tu! “
Hannah si girò verso quella voce, era Lily! Lily corse verso Hannah incurante degli effetti della foresta, in quel momento non la toccavano minimamente. Lei aveva un mix di emozioni, euforica, incredula, anche un po’ arrabbiata con se stessa, aveva avuto la ragazza che doveva cercare sempre accanto a sé.
Era lei il quarto elemento, era lei la ragazza che avrebbe permesso la rinascita del popolo del pianeta G.
Hannah: “ Non so quello che mi è successo, credevo di morire e..
Lily: “ Tranquilla “ le disse prendendole il viso tra le mani e continuando: “ Adesso sei sconvolta e non sai quello che ti sta succedendo ma io si, ed è una cosa bella, anzi bellissima. “
Lily abbracciò Hannah. La ragazza si fidava ciecamente della sua padrona ma non riusciva a trattenere le lacrime che portavano per la prima volta alla nascita dei fiori.
 
Nel momento in cui ad Hannah uscì il simbolo verde, sia il cuore di Kaito che quello di Aegis, che erano in posti molto diversi di Eraldon, sobbalzarono e i loro segni verdi seppur per pochi secondi erano ben visibili nelle loro mani. Era come se la presenza di Lily che Kaito percepiva fosse anche se per pochi secondi raddoppiata. Non poteva più né aspettare Hiroshi né salutare Ichigo, era vicino ad una uscita di Roscow, sentiva già meno la presenza di Lily nelle vicinanze ma proprio mentre stava per uscire, entrò Hiroshi barcollante e con una terribile ferita al collo. Cadde al suolo e subito Kaito si avvicinò allarmato.
 
Hiroshi avva usato tutte le forze che gli rimanevano per uscire dalla foresta e per non divenire l’ennesimo corpo inghiottito da quel posto infernale. Era proprio con Kaito quello con cui voleva parlare. Il colpo al collo non riusciva a fargli pronunciare suoni.
Kaito: “ Vado a cercare Ichigo “
Hiroshi: “ No, asp…
Kaito si fermò
Hiroshi fece un cenno, Kaito lo capì e avvicino l’orecchio.
Hiroshi: “ Li.. Lily… Piano..devi fermarla. “
Kaito: “ È stata lei..?
Hiroshi: “ Cerca..altro ragazzo. “
Arrivò correndo Mizuki che per caso passava di lì.
Mizuki: “ Hiroshi!!! “
Hiroshi cercava di dire qualcosa ma non usciva niente dalla sua bocca.
Mizuki: “ Shh, non ti sfozare. “
La donna teneva una mano sulla ferita per fermare l’emoraggia, poi si girò verso Kaito e disse: “ So che il tuo orientamento non è buono ma ora devi assolutamente fare uno sforzo, devi andare verso il palazzo, da qui si vede, non distogliere mai lo sguardo, devi arrivarci, appena incontri qualcuno a palazzo fa chiamare Ichigo e di che è urgente. “
Kaito si limitò ad annuire e andò guardando quel palazzo come se lui fosse un predatore e l’edificio fosse una preda.
Riuscì ad entrare, appena all’interno vide Cal, era ottimo, Cal aveva nozioni mediche, gli disse di chiamare Ichigo subito. Cal non perse tempo e Ichigo arrivò correndo verso Kaito.
Ichigo: “ Che succede? “
Kaito: “ Riguarda tuo padre. “
 
Quando Ichigo arrivò rimase pietrificato, la situazione era più grave di quello che pensasse, la madre si girò verso di lui con le lacrime agli occhi, Ichigo sapeva già quello che sarebbe successo ma non lo avrebbe mai ammesso.
Cal aveva portato qualche medicamento, ma niente che avrebbe potuto evitare la morte di Hiroshi, al massimo ritardarla di qualche ora, aveva perso troppo sangue. Hiroshi chiamò Ichigo e Mizuki vicino a se e scostò Cal scusandosi con gli occhi, il ragazzo capì.
 
Ichigo: “ Papà, devi resistere, tu sei l’uomo più forte che abbia mai conosciuto, niente ti buò abbattere. Non puoi lasciarmi, non di nuovo. “
Ichigo cercava di trattenere la lacrime ma non ci riuscì, Hiroshi lo accarezzò. Poi riuscì a parlare a stento: “ Avrei vo..luto conosc..erti meglio, ma in questi ult..imi giorni io sono stato l’uomo più felice del Mondo. “
Riuscì a dare un ultimo bacio a Mizuki, poi abbracciò Ichigo: “ Grazie di avermi chiamato papà, io muoio felice. “
Ichigo avrebbe voluto ribattere ma le mani di Hiroshi caddero dalle spalle di Ichigo.
Ichigo: “ Papà, papà! “
Cal sentì il polso di Hiroshi e guardò Ichigo facendo no con la testa.Mizuki scoppiò a piangere. Ichigo era incredulo, nuovamente pietrificato.   
Improvvisamente Kaito disse una frase terribile: “  È colpa mia. “

Ritorna all'indice


Capitolo 48
*** Ciò che non si dovrebbe desiderare ***


Cap 48 – Ciò che non si dovrebbe desiderare
Ichigo si girò verso Kaito che aveva detto quella strana frase: “ Che vuol dire che  è colpa tua? “
Kaito: “ Ultimamente sentivo la presenza di uno uguale a me stesso e ho percepito che fosse Lily, è comparsa improvvisamente o almeno io l’ho sentita all’improvviso. Quando la abbiamo conosciuta ad Bourabia, non avevo questa percezione. Forse è nata dopo Alcius, magari non subito. “
Ichigo: “ Vieni al punto, non sei tipo da giri di parole, che vuol dire che è colpa tua? “
Kaito: “ Ho detto a tuo padre che percepivo Lily e mi sembrava dove viveva lui e che il mio orientamento era pessimo, allora lui si è offerto di dirmi se vedeva qualcosa di strano e che mi avrebbe dato indicazioni in tal caso, solo io non pensavo che…
Ichigo: “ Già, non pensavi. “ disse il rosso alzandosi e avvicinandosi a Kaito e poi continuò: “ Non è una novità. Non ti prendi le tue responsabilità, probabilmente non sai neanche cosa significa. Sei un bambino, devi crescere “
Kaito: “ Ichigo, aspetta “
Ichigo: “ Lasciami in pace “
A Kaito sceserò due lacrime mentre Ichigo si allontanava. Due fiori nacquero dal terreno ma stavolta Kaito non li mangiò.
Mizuki: “ È solo sconvolto e arrabbiato ma non con te, sa che non è colpa tua. “
Kaito: “ Invece ha ragione, anche tu dovresti essere arrabbiata con me “
Mizuki: “ E per cosa? Devo dire che sono orgogliosa del comportamento di Hiroshi per essere disponibile ad aiutarti, tu ti sei solo confidato con lui o sbaglio? “
Kaito: “ Ma dovevo pensare…
Mizuki: “ Lui ti ha voluto aiutare e nessuno poteva pensare che… sarebbe successo questo qualunque siano le dinamiche. Aspetta un po’ di tempo perché Ichigo lo sa. Ora devo pensare a dire addio per sempre a Hiroshi. “
 
Quello stesso giorno, qualche ora dopo, Ichigo e Mizuki erano da soli davanti alla sepoltura improvvisata di Hiroshi. Mizuki singhiozzava silenziosamente, tentando maldestramente di celarlo a Ichigo. Ichigo non piangeva, non era mai stato così triste in vita sua, ma il sentimento della rabbia era maggiore. Ma era una rabbia strana, non quella che aveva avuto verso Vicies, ma forse quella che Vicies aveva nei suoi confronti, desiderio di vendetta. La differenza era che Vicies non aveva motivo di vendicarsi, lui lo aveva eccome.
 
Ichigo vide che Kaito era là vicino, era stato duro con lui, era stato ingiusto. Si avvicinò, vide per la prima volta negli occhi di Kaito un po’ di pura, esserne la causa era un’altra stilettata.
Ichigo: “ Scusami Kaito, ero solo arrabbiato, tu eri quello che avevo davanti e volevo sfogare la mia rabbia su qualcuno. “
Kaito: “ Non sei più arrabbiato? Davvero? “
Ichigo: “ Con te non lo sono mai stato “
Kaito: “ Beh, lo sembravi, anzi eri davvero arrabbiato “
Ichigo: “ Si ma tu non c’entri niente. “
Kaito: “ Non sei sarcantico, vero? “
A Ichigo venne un sorriso, anche in quella giornata il ragazzo era riuscito a farlo sorridere.
Ichigo: ” No, non sono sarcastico. “
Kaito tornò serio: “ Non sento più la loro presenza, già da quando Hiroshi è… tornato, la loro presenza la sentivo molto meno. “
Ichigo: “ Dannazione, una cosa è sicura, qualunque sia il suo intento non è qualcosa di buono, visto che mio padre ci ha lasciato la pelle. “
Kaito: “ Non so cosa voglia fare ma tuo padre mi ha detto: “ Cerca l’altro ragazzo. “ Forse lui sa di più, solo che io a malapena me lo ricordo e non so quale sia il suo nome in questo Mondo. “
Ichigo: “ Non abbiamo nenache un punto di partenza. Dobbiamo andare da Cal, devo lascargli momentaneamente l’incarico, anzi ho un’idea migliore. “
 
In quello stesso momento:
Hannah e Lily erano corse lontane dal luogo dello scontro, la presenza di Kaito non la sentivano più, il problema era ora orientarsi.
Hannah: “ Lily, io non so cosa mi sia successo. “
Lily: “ Hai tante domande, lo so, ad esempio come mai puoi mangiare roba che non siano fiori o come mai hai un orientamento migliore del mio. Ho una idea su queste questioni ma una cosa è certa, tu ora sei mia sorella e ora sarai ancora più coinvolta nel piano. “
Hannah: “ Ora dove andremo padr.. cioè Lily? “
Lily: “ Dobbiamo riprenderci il libro delle profezie, è molto lontano, abbiamo bisogno di un mezzo. “
 
Ichigo aveva parlato a tutta la città e aveva rinunciato al suo incarico di governatore. Dal balcone del palazzo aveva annunciato che chi voleva di qualunque classe sociale fosse aveva la possibilità di candidarsi come governatore di Roscow e che nel tempo di un mese sarebbe stato eletto. Nel frattempo Cal avrebbe fatto le sue veci.
Una volta soli lui, Cal e Kaito, il servitore disse: “ Sono solo un servo padron Ichigo, Vicies mi metteva al suo posto perché eravamo molto legati “
Ichigo: “ Lo so, e so che se avessi potuto ti saresti fatto esiliare con lui, ma spero che adesso tu ti sia affezionato anche un po’ a me. “
Cal: “ Si, certo padrone, lei è molto buono e imapra in fretta. “
Ichigo: “ Allora ti do un ultimo ordine in qualità di padrone: Voglio che tu ti candidi per il posto di governatore della città. “
Cal: “ Ma Signore, io mi sentirei inadeguato. “
Ichigo: “ Ed è proprio ciò che non sei, so che tu non lo avresti mai fatto di tua spontanea volontà ma se voglio la speranza che ci sia un buon governatore ho bisogno che tu mi faccia questo favore. “
Cal: “ Non posso dissubidire ad un ordine. “
Ichigo: “ Ovviamente da ora in poi siamo allo stesso livello, come del resto siamo sempre stati. “
Cal: “ Grazie padro.. “
Ichigo: “ Ichigo, ti prego. “
Cal: “ Grazie Ichigo. “
 
Ichigo: “ Dunque Kaito, senti ancora la presenza di Lily? “
Kaito: “Purtroppo no. “
Ichigo: “ Maledizione. “
Kaito: “ Però penso che Hannah sia la ragazza che cercavamo. “
Ichigo: “ Che intendi? “
Kaito: “ Ti ricordi che ti dissi che eravamo 4 dal pianeta G. “
Ichigo: “ Si, di 2 ti ricordavi più o meno l’aspetto ma di un altro solo vagamente la sagoma. “
Kaito: “ Per ora la situazione non è cambiata, solo che ho sentito nella stessa direzione di Lily un’altra presenza per pochi secondi. “
Ichigo: “ E pensi sia Hannah? “
Kaito: “ O qualcuno che è stato decisamente per poco tempo, il problema è un altro, Hiroshi mi ha detto che Lily ha un piano e va fermata, secondo lui dovremmo trovare l’altro ragazzo, Gin 1134 ma io mi ricordo solo vagamente l’aspetto e forse è anche cambiato.
Ichigo: “ Cazzo, siamo ad un punto morto. “
Cal notava come Ichigo fosse rabbioso e come aveva desiderio di vendicarsi di chi avesse ucciso Hiroshi. Vedere Vicies inividioso e vendicativo nei confronti di Ichigo faceva subito cogliere al giovane servo tali sensimenti, in questo caso c’era solo desiderio di vendetta.
Cal: “ Pa..Ichigo, Kaito, forse ho un’idea, solo che potrebbe essere una sciocchezza. “
Kaito: “ A questo punto tutto ci può aiutare “
Ichigo: “ È vero. “
Cal: “ Ho un libro sul medico più famoso del Mondo, si chiama Reg, so solo il nome ma è il mio idolo, in confronto a lui io non ho nessuna capacità ed è anche un inventore.
Insomma per quel poco che si sa sulla sua biografia accompagna un ragazzo, pare un mercenario che si dice sia invece lo spadaccino più forte e feroce del Mondo, una figura mitologica quasi. Purtroppo il libro è su Reg e non di Reg, tutto potrebbe essere inventto ma le tecniche mediche descritte viste fare da Reg sono tutte precise  e veritiere.  Però potrebbe non centrare niente con chi mangia i fiori. “
Ichigo: “ Almeno abbiamo una pista. “
Kaito: “ Cerchiamo questo Reg. “
Ichigo: “ Grazie Cal. “
Un abraccio da amico sancì a entrambi un saluto che speravano non sarebbe stato per sempre.
 
Quando Ichigo stava per partire con Kaito partendo dal famoso cancello est, Mizuki, lo fermò, era dietro di lui. Il vento le muoveva i bei capelli bruni, la 35enne bellissima, per la pima volta aveva delle piccole ruche e segni che rendevano il suo viso leggermente meno dolce. Sicuramente la morte di Hiroshi la aveva distrutta.
Ichigo: “ Scusa mamma, ci sarà tanta gente che si prenderà cura di te “
Mizuki: “ A me va assolutamente bene che tu parta con Kaito, certo temo per la tua vita  ma so che hai fatto lo stesso viaggio quando eri molto più debole. Ma vederti così mi fa stare male.
Tu desideri la vendetta, hai visto come ha ridotto Vicies? La vendetta è ciò che non si dovrebbe mai desiderare. Non cercarla, ti prego, rimani il ragazzo puro che sei. “
Ichigo: “ So che ti ferirò, ma in questo momento questo desiderio è ciò che mi fa andare avanti. Addio mamma, spero che ci rivederemo. “
Una volta partiti Mizuki disse tra sé e sé: “ Spero che tu rimanga così come sei e rinunci a quel desiderio. “   

Ritorna all'indice


Capitolo 49
*** Ciò che è successo fino ad ora ***


Cap 49 – Ciò che è successo fino ad ora
Alert SPOILER! Qui è presente un riassunto breve di alcune cose che sono successe fino ad ora, è preferibile quindi non leggere questo riassunto fin quando non si sono letti tutti i 48 capitoli precedenti. Volutamente non è scritto se nello scontro tra Ichigo e Vicies abbia vinto uno o l’altro, un ulteriore motivo per leggere i precedenti capitoli. Questo riassunto è un compendio di pensieri dei ragazzi che mangiano i fiori. Buona lettura.
 
 
Kaito: Stiamo uscendo da Roscow, con l’intento di trovare gli altri come me, non sarà facile. Menre cammino verso l’uscita est penso a quante cose sono successe nel giro di pochi, come li chiama Ichigo, mesi.
Ricordo di aver camminato nudo, con la gente che urlava e sveniva, non ricordo niente prima o almeno, non ricordavo niente allora. Ad un certo punto una signora, Oba-chan, mi ha preso con se, mi ha lavato, vestito, ha scoperto che non potevo mangiare altro che fiori e mi ha insegnato a parlare, anche se secondo Ichigo, mi ha insegnato poco e male. Mi ha detto che se volevo andare a scoprire qualcosa dovevo andare ad Alcius, una città non troppo distante dove ci sono delle prigioni terribili.
Poco prima di partire ho incontrato Ichigo, aveva una casa con dei fiori deliziosi, mi è stato subito simpatico, anche se non mi ha accolto subito bene. Poco dopo è arrivato un suo amico che ha detto che sua madre, Mizuki,era ad Alcius per aver ucciso Goto, il governatore di Roscow, lei si era rifiutata di sacrificarsi per un rito che avrebbe dovuto garantire la pace, secondo Ichigo, un gesto scaramantico, anche se non so cosa sia, ma pare non sia una cosa bella.
Ichigo decise di andare subito verso Alcius, proprio dove dovevo andare io, così gli imposi, Ichigo mi ha insegnato da poco questa parola, di viaggiare insieme a lui.
Durante il viaggio abbiamo conosciuto tante persone, alcune buone, come Diana, altre meno, come Yogo. A Bourabia, una bella città abbiamo conosciuto Lily e Hannah, ci avevano salvato la vita dalla condanna a morte( una lunga storia, niente di grave). Erano due ragazze generose, pensavamo questo, ma Lily era un ragazza che mangia i fiori, io non lo sapevo e a mia insaputa mi ha attivato un potere toccandomi la mano, e ora penso proprio che avesse un secondo fine.
Poi siamo passati per un'altra città, Hurdan, ci volevano fare fuori ma ho provato quelle che chiamano terme, un paradiso.
Una volta arrivati ad Alcius abbiamo fatto irruzione nelle prigioni dove era rinchusa Mizuki e siamo riusciti a liberarla.
Poi però mi sono sentito male, e ho, come se fosse un sogno, ricordato qualcosa del mio passato. Ricordo che conoscevo Lily che non sembrava più grande di me, al contrario di questo Mondo. Conoscevo anche un altro ragazzo e anche lui ha toccato un cristallo che probabilmente ci ha portati ad Albadros, questo Mondo. Il nostro pianeta fu travolto da una pioggia di meteoriti prima delle previsioni di mio padre e ha spazzato via tutti, tranne me, Lily, un ragazzo e uno o una bambino o bambina, ma di questa quarta persona non ricordo nulla.
Mi risvegliai in un posto sconosciuto, una gentile signora aveva accolto me e Ichigo ma di Mizuki nessuna traccia. Ichigo mi spiegò che Vicies era arrivato e la aveva rapita per portarla a Roscow e giustiziarla. Vicies aveva dato un tempo a Ichigo per batterlo e salvare la madre, per cui ci siamo rimessi in viaggio verso la città da cui eravamo partiti.
Abbiamo fatto una strada diversa rispetto all’andata, abbiamo preso la foresta incantata, in altre circostanze, altra parola imparata da poco, mi sarei divertito ma dividermi da Ichigo non mi piaceva e in più mi ha morso un serpente verde-blu velenoso, il tempo di salvare Ichigo da un Gigalupo e scappare dalla foresta e poi buio, non mi ricordo molte cose.
Pare che abbia rischiato di morire. Al mio risveglio ho conosciuto Hiroshi, il padre di Ichigo e poi ho rincontrato la dolce Diana, secondo me ama Ichigo ed è ricambiata. Ho ucciso un serpente verde-blu rientrando nella foresta, ma il più grande paradosso è stato uscirne senza perdermi.
Io mi allenavo da solo, mentre Ichigo si è allenato col padre, è migliorato tantissimo, poi siamo tornati a Roscow e mentre io combattevo con le guardie di Vicies, lui si scontrava col fratello ritrovato. Ero abbastanza sicuro che Ichigo non sarebbe morto, anche se era più debole di Vicies, e così è stato.
Purtroppo Hiroshi è stato assassinato e la sua morte potrebbe essere colpa di Lily o della sua serva Hannah o di entrambe ma da quando sono svenuto ad Alcius riesco a percepire Lily quando è vicina, forse succederebbe anche con gli altri due individui.
Stavolta usciamo da Roscow senza una reale destinazione ma sento che abbiamo bisogno di più risposte su di noi che mangiamo i fiori.
 
 
Lily: Chi lo avrebbe detto che proprio Hannah fosse la persona che stavo cercando, e la avevo vicina da anni! Forse proprio per questo motivo, quella volta mi aveva attirato quella bambina che aveva il Mondo contro. Finalmente la profezia dl libro è sempre più vicina dal realizzarsi, non sarà facile tuttavia capire per bene dove attivare l’ultimo cristallo in modo da far rinascere chi appartiene alla nostra gente.
Aegis e Kaito non sanno niente quindi abbiamo un vantaggio.
Aegis non ha voluto seguirci e Kaito è troppo innocente per fare ciò che è giusto fare.
 
 
Hannah: Ho sempre sostenuto il piano di Lily ma che vuol dire che sono una di loro? È vero, ciò che è successo con Hiroshi ha dell’incredibile.
Lily mi ha fatto sentire utile da quando ero piccola. La fame mi ha fatto mangiare di tutto, forse sono una difettosa di quel fantomatico Mondo di cui mi parlava ma in questo è un vantaggio, anche se mangio poco effettivamente e non sopporto sempre ciò che mangio, questa sarebbe una spiegazione.
Qualunque cosa voglia Lily continuerò a seguirla, ciò non fa altro che darmi una motivazione in più.
 
 
Aegis: Dopo tutto quello che è successo al continente Jial avevo iniziato a pensare davvero che nessun uomo meritasse di vivere, Reg faceva eccezione ma vincevano sempre i vili, le persone indegne. Ma con Helene è stato diverso, ho provato un amore troppo grande per sacrificarla come sarebbe avvenuto se avessi seguito Lily. Helene mi aveva fatto capire che anche solo per una persona speciale valeva la pena lottare per questo Mondo, e io ne conoscevo già più di una. Purtroppo non sono riuscito a fermare Lily, non acnora per lo meno.
La visita a Greiton potrebbe essere importante per capire qualcosa sulla calamità, così magari potremmo iniziare a capire quando ci siamo svegliati e magari anche perché proprio in momenti specifici. Spero di trovare informazioni utili per fermare ily o per trovare chiunque sia il quarto o la quarta che si è salvata dall’esplosione del nostro pianeta.
 
Mi scuso ancora per il tanto tempo passato, questo riassunto è stato più difficile del previsto, essere sintetici non è il mio forte. Spero di non farvi aspettare troppo per il prossimo capitolo
Vi saluto con affetto
Marc25

Ritorna all'indice


Capitolo 50
*** La calamità ***


Cap 50 – La calamità
Quando Hannah risvegliò inconsapevolmente il suo potere, oltre ovviamente a Lily che aveva anche visto l’attivazione del potere, anche Kaito e Aegis avevano percepito qualcosa di strano e importante, anche se quest’ultimo in maniera più blanda vista la lontananza dal luogo dello scontro.
 
 
Quando Aegis entrò nella biblioteca di Greiton rimase a bocca aperta. La biblioteca era gigantesca in estensione e nonostante questo gi innumerevoli scaffali dove erano posti i libri erano altissimi e arrivavano al soffito della struttura altrettanto alto.
Per la prima volta ad Albadros, Aegis si sentiva piccolo piccolo, quasi inadeguato dinanzi a tanto sapere.
Aegis: “ E adesso da dove cominciamo? Forse non è stata una buona idea cercare cosa c’entriamo noi con la calamità. In fondo qusto riguarda più i cittadini di Albadros che noi. “
Reg: “ Ci sono tre motivi del perché dobbiamo farlo. il primo è che hai deciso di non partecipare al piano di Lily e quindi di salvare molti cittadini di questo continente, compreso, ti ricordo…me. Il secondo motivo è che questa ricerca oltre a darci informazioni potrebbe far scaturire ricordi nella tua mente. E terzo ma non meno importante fattore, ormai siamo qui. “
Aegis: “ Mi hai convinto ma la domanda rimane, da dove cominciamo? “
Reg: “ Beh, chiediamo a quel signore anziano al centro della sala. “
Al centro della gigantesca struttura c’era un bancone e dietro questo era presente un vecchio che sembrava leggere con scarso interesse un libro.
Quando si avvicinarono, il vecchio visibilmente annoiato posò lo sguard su di loro. Sembrava quello che si definisce un topo da biblioteca, le rughe non erano molte ma aveva una schiena curvata, dovuta al suo lavro probabilmente. Portava dei piccoli occhialini rigorosamente cadenti sul naso e guardava torvo i due.
Posò lo sguardo sulla spada di Aegis e disse: “ Vedo che adesso fanno entrare cani e porci “
Aegis, non capendo si guardò intorno e poi: “ Non ne vedo, anzi penso che siamo solo noi. “
Reg si mise un mano in faccia esasperato mentre il vecchio rise: “ Almeno siete simpatici. “
Reg: “ Come mai siamo solo noi oggi? Pensavo che avremmo trovato più gente in una biblioteca così grande che è una istituzione praticamente. “
“ Purtroppo  è solo per la sua importanza storica che non l’hanno buttata giù. È da molti anni che Greiton è in una fase di involuzione perenne. Prima, ai confini di una città così fortificata avrebbero controllato molto una persona armata, invece scometto che vi hanno fatto entrare senza problemi “ disse amaramente il vecchio.
Reg: “ Si, ma vi assicuro che non abbiamo nessuna cattiva intenzione. “
“ Lo so, altrimenti non sarei vivo “ rispose a Reg l’anziano, poi aggiunse: “ Allora, che ricerca dovete fare? “
Reg: “ Vogliamo capire meglio ciò che è successo con la calamità e cosa ha lasciato la caduta di quei meteoriti. “
Lo sguardo del vecchio si illuminò: “ Non credevo che avrei incontrato qualcuno ancora interessato  questa storia. È fantastico, ci sono molti volumi sulla calamità ma se volete un volume che può darvi un quadro generale ho quello che fa per voi. Seguitemi, nel frattempo vi racconterò qualcosa sulla calamità che non è scritto in nessun libro. “
 
Il vecchio cominciò a parlare: “ 1036 anni fa caddero quattro meteoriti importanti sul pianeta, alcune testimonianze parlano di terribili terremoti che davano la sensazione che presto parte delle terre emerse sarebbero sparite. In realtà i terremoti portarono alla morte di tante persone ma meno di quelle che una calamità del genere poteva prevedere, questo secondo quelli che si definirono esperti ma nessuno era esperto di una cosa mai successa prima. Ciò che rimase di questi meteoriti fu in tutti i quattro meteoriti una sorta di resina ambrata, è possibile che almeno tre delle quattro resine ambrate siano state toccate ma di una c’è una sicura testimonianza di un tocco nel continente Echo. E beh, quella persona si sciolse tra le grida sue e quelle dei presenti, i quali scapparono. Fu costruito in quel cratere molto grande, una sorta di mausoleo gigantesco per paura di quella resina e il mausoleo è rimasto così com’era fino a sessanta anni fa. Per quanto riguarda gli altri, beh, uno è probabile che sia sott’acqua, visto che il meteorite causò uno tsunami parzialmente arginato dalla scogliere infinita di Jial. Gli altri due, beh, sono segnati sui libri in punti diversi, uno dicono che era presente dove è sorta Roscow e pare sia ancora lì, dell’altro si sa che c’è ma pare che fosse molto piccolo e pochi libri ne parlano tanto che ne è dubbia l’esistenza. Ma i meteoriti sono stati 4 e se tre hanno dato quella resina, è probabile che anche il quarto l’abbia data. “
Una volta arrivato ad una scala appoggiata alla libreria chiese ai due avventori di aiutarlo a prenderla e a spostarla fino al punto dove il vecchio si sarebbe fermato. Aegis non se lo fece ripetere due volte e prese la scala con disarmante facilità, pensò che probabilmente era leggera se di solito la prendeva un vecchio.
Reg: “ Come mai dice quella sorta di mausoleo era rimasto intatto fino a sessanta anni fa. “
Il vecchio: “ Ecco, dovete sapere che quella zona è abbastanza isolata, non è normalmente frequentata da molta gente, ecco perché l’informazione che vi sto per dare non è scritta in nessun libro. Ma anche voi probabilmente mi prenderete per pazzo. “
Reg: “ Non temete, ne ho visti di pazzi e lei non mi sembra uno di loro. “
Il vecchio: “ Sessanta anni fa ero un tipo abbastanza avventuroso, tant’è che andai addirittura a Echo, il continente a ovest rispetto a questo. Poco prima di arrivare al porto per tornare ad Eraldon vidi questo gigantesco mausoleo di cui avevo sentito vagamente parlare e di cui avevo letto in qualche libro in questa biblioteca. Dopo aver sostato una decina di minuti ad osservare da lontano il mausoleo nel cratere, stavo per andarmene, quando sentii un rumore che sembrava provenire dall’interno del mausoeo e poco dopo boom, parte della parete cadde come se colpita dall’interno. Ne uscì una ragazzina completamente nuda, avrà avuto dodici, tredici anni, sembrava disorientata, volevo aiutarla ma ho avuto paura e sono scappato, quando sono tornato pentito non c’era più.
Quando sono tornato entrai nel mausoleo, dell’ambra di cui parlavano nemmeno l’ombra  ma una formazione di cristallo e un libro. “
Aegis: “ Un libro?!? “
Il vecchio: “ Si, incomprensibile e con caratteri mai visti. Lo presi e partii verso Eraldon. C’era una città vicina a Plius a nord, famosa per trattare libri con contenuti particolari, pare abbia una biblioteca seconda solo a quella di Greiton ma inaccessibile ai cittadini comuni. Ammetto che quando sono andato a Velma, quella città, mi sono sentito come un criminale sotto interrogatorio e una volta che hanno preso quel libro io non l’ho visto più. Fatto sta che mi hanno intimato di non dire niente, io ho accettato ma in realtà, durante i miei viaggi e quando sono tornato a Greiton ne ho parlato ma nessuno mi ha dato retta. “
Arrivarono al punto del vecchio che guidò Aegis nel posizionare la scala proprio dove il vecchio voleva. Reg pensava che avrebbe chiesto ad uno di loro di salire e che gli avrebbe indicato l’autore e il titolo del libro e invece l’anziano signore sorprese entrambi salendo con una agilità insospettabile la scala e dopo più di una decina di gradini prese un libro giallo non troppo voluminoso.
Scendendo disse: “ Ecco qua, questo libro riassume molto bene tutti i fatti che in altri libri raccontano in maniera più farraginosa. “
Aegis: “ Fara…? “
Il vecchio sorrise: “ Diciamo più difficile. “
Reg: “ Mi tolga tre curiosità, le prime due, se posso, sono il suo nome e la sua età. “
Il vecchio: “ Mi chiamo Oda e ho 98 anni “
Reg: “ Incredibile, ha una agilità che mi sorprende. “
Oda: Grazie e l’altra? “
Reg: “ Ho capito che i visitatori sono diminuiti ma questa biblioteca è comunque gigantesca, ci vuole una cura di volumi millenai, davvero non ci sono altre persone che se ne prendano cura. “
Oda: Oh, si, qualche giovane mi aiuta nel catalogare i libri, nello spolverarli con prodotti specifici ma purtroppo solo un paio di volte alla settimana. Solo un ragazzo molto giovane mi aiuta anche nella vendita quando c’è qualche visitatore in più, non dovrebbe lavorare, ha 11 anni ma la sua famiglia è molto povera, io gli do parte della mia paga e gli insegno qualcosa. Oggi non c’è, sta giocando con alcuni amici, è giusto che quando può viva la sua età. “
Aegis: “ Lei è un uomo buona Oda. “
Oda: “ Grazie. Credo che anche voi lo siate. Scusate per la diffidenza di prima. Quando avete finito lasciate pure il libro sul bancone, per qualunque cosa chiedete. Spero di rivedervi presto.
 
Una volta soli, Reg e Aegis si confrontarono su ciò che avevano scoperto.
Reg: “ Non credevo che Lily avesse sessant’anni o più, sembra avere la tua età. “
Aegis: “ Io mi baso sui canoni umani e dovrei avere ventisette, ventotto anni. Sono da tredici anni qua, sono crescuito normalmente, non abbiamo altri termini di paragone ma è probabile che noi invecchiamo ad una età più tarda rispetto agli umani e probabilmente viviamo di più, non credo sia la cosa più sconvolgente per te. “
Reg: “ Decisamente no. “
Aegis: “ Questa visita a Greiton è stata più utile di quanto pensassi. Abbiamo scoperto che il libro di profezie non è stato ripreso subito da Lily, probabilmente non ricordava niente come me. D’altro canto noi sappiamo che lei ha letto la profezia su questo Mondo e non credo che fosse scritta prima che approdassimo ad Albasros. “
Reg: “ Quindi credi che lei abbia in qualche modo riavuto il libro e che adesso lo abbia lei in qualche posto? Ma Velma da quello che ho capito è una città che tiene molto secretate le sue informazioni. “
Aegis: “ Ma ti ricordo il potere di Lily, lei riesce a convincere le persone a fare cose al limite del pensabile, anche se non li uccide. In questi anni si è fatta un nome, non escluderei che il libro sia ancora a Velma, quale posto più sicuro? “
Reg: “ Capisco ma potrebbe essere una mera ipotesi. “
Aegis: “ Ipotesi? Ah, si, beh, è quello che è. “
Reg: “ Quindi adesso torniamo a nord. “
Aegis: “ Si, verso Velma. “   

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3917491