Flusso di coscienza

di Imperfectworld01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ancora mi manchi ***
Capitolo 2: *** Oggi è uno di quei giorni ***
Capitolo 3: *** Non può sempre piovere ***



Capitolo 1
*** Ancora mi manchi ***


Ancora mi manchi


Mi manchi. Mi manchi così tanto e non so nemmeno il perché. Ciò che c'è stato non vale niente, non valeva niente per te e non dovrebbe valere niente neanche per me. Ne sono pienamente consapevole, ma allora perché non riesco a toglierti dalla mia testa? Ti penso di continuo, ogni mattina, ogni notte, di ogni giorno, ogni ora, ogni minuto e ogni secondo.

Eppure non sono neanche mai stata innamorata di te... mi chiedo come mi sentirò quando finirà la mia prima grande vera storia d'amore, e pensarci mi terrorizza. Perché se mi sento così vuota dopo che tu te ne sei andato, tanto da non riuscire ad andare avanti dopo quasi ben due anni, non oso immaginare come starò dopo la mia prima rottura.

E poi perché? Perché non riesco a smettere di essere ossessionata per una persona di cui non ricordo nemmeno la voce e a tratti nemmeno il viso? Non ricordo praticamente niente di te, niente che possa renderti più reale di un personaggio di un libro.

Più che ricordarti, infatti, mi pare piuttosto di immaginarti.

Immagino continuamente l'evolversi di questa situazione di stallo, immagino come potrebbe trasformarsi in una realtà in cui io e te siamo fatti per stare insieme, in cui decidiamo di lasciarci il passato alle spalle per riprovare ad avere successo lì dove avevamo sbagliato.

Mi incolpo anche, il più delle volte, per quel fallimento, come se fossi stata io la sola responsabile, quando in realtà so benissimo che non è così. Abbiamo sbagliato entrambi, sì, ma io ho sbagliato nel credere ingenuamente che fra noi potesse funzionare, mentre a te era già chiaro come non fosse così, sin dalla nostra prima uscita.

Comunque ciò che non riesco a mettermi in testa è che tu sei soltanto la mia "ultima fiamma", niente di più: sei l'ultimo (anzi, il primo) con cui ho avuto una frequentazione, dopo di te non c'è stato nessuno e per questo mi sono erroneamente convinta che, se non riesco a toglierti dalla testa e a dimenticarti, è perché la nostra storia non si è ancora conclusa e tu avrai ancora un ruolo nel mio futuro.

Ma non è così.

Tu non sei uno che torna indietro, e neanch'io dovrei.

Perché arriverà il giorno, spero non fra molto, in cui qualcuno mi farà completamente scordare di te, e allora tu non conterai più niente, sarai solo uno dei tanti, come lo sono stata io per te, mentre quella persona sarà una fra poche per cui proverò un sentimento autentico.

Però, ti prego, inviami un segnale... qualsiasi cosa che sia sufficiente a farti uscire dal mio cuore e dalla mia mente.

Vorrei tanto vederti, sai? Parlarti, faccia a faccia, in calma e tranquillità, senza urla, battutine, recriminazioni... vorrei che avessimo un confronto maturo, in cui entrambi ammettessimo i nostri errori e i nostri sbagli e ce li perdonassimo a vicenda.

Vorrei che tu mi vedessi e mi conoscessi per quella che sono davvero, non la "bambina" che hai visto in quelle settimane.

Vorrei che tu avessi una buona considerazione di me, così come io, nonostante tutto, non riesco a non avere di te.

È chiedere troppo? Probabilmente no, ma certamente è comunque irrealizzabile.

E poi ti auguro il meglio, che sia con o senza di me.

Però pensami anche tu ogni tanto, voglio contare qualcosa per te, non voglio finire nel dimenticatoio... anche se probabilmente è già successo.

Tu non penserai mai a me sorridendo con gli occhi e col cuore oltre che con la bocca, come invece succede a me.

Mi manchi, "stronzetto". Era così che chiamavi me, ricordi? No, sicuramente no, lo ricordo solo io.

Ancora mi manchi. Dopo tutto il tempo che è passato dall'ultima volta che ci siamo visti, dopo tutto il male che mi hai causato e, nonostante il pessimo modo in cui ci siamo salutati, tu ancora mi manchi. La mancanza che provo è così forte che, nonostante la tua assenza, è come se fossi sempre presente accanto a me.

19/01/2021

 

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Capitolo 2
*** Oggi è uno di quei giorni ***


Oggi è uno di quei giorni
 

"Voglio essere amata senza confronti,
amata, punto.
Senza "se", senza "ma", senza "forse".
Amata e scelta. Preferita. Urlata al mondo.
Come se fossi la cosa migliore che poteva capitare."

Giulia Vistoli

Oggi... è uno di quei giorni, anche se non era incominciato così: mi ero svegliata radiosa, positiva, sicura di me stessa, consapevole del mio valore.

Perché sì, so di avere valore, di averne molto.

Però poi me lo sono dimenticato, solo perché nessun altro l'ha notato. Nessun altro lo nota mai, a parte me.

E sono stanca. Sono stufa. Mi guardo intorno e ovunque vedo persone felici, che vivono le loro relazioni con serenità, e quando queste terminano trovano subito nuove persone, e poi altre ancora... Mentre io non trovo mai nessuno. O meglio, nessuno trova mai me.

E non è che mi interessi avere una fila intera di pretendenti, però a volte credere di averla fa bene alla propria autostima... meglio che fare i conti con la realtà, in cui nessuno è mai realmente interessato a me.

Forse sbaglio qualcosa, forse sono sbagliata io, forse sono sbagliate le mie aspettative sulle relazioni e sull'amore. Eppure le altre persone lo fanno sembrare così semplice, a loro le cose semplicemente capitano, senza che facciano nulla. Un'occasione dopo l'altra, mentre io sto a guardare e sognare che prima o poi anche per me arrivi quel momento.

E persino in quelle rare volte in cui decido di non starmene lì ferma a guardare, ma provo piuttosto a essere più intraprendente, alla fine ci rimetto soltanto io, ottenendo zero risultati.

"Tu ci pensi troppo, devi buttarti!"

"Fallo, che male c'è? Sempre meglio che startene lì a chiederti se cambierà mai qualcosa!"

"La vita è una, devi viverla. Sei umana, devi rischiare e vivere le tue emozioni che ti rendono tale, non puoi semplicemente fare da spettatrice."

Non ne posso più di sentirmi dire queste cose. Gli altri si buttano nel vuoto e "inaspettatamente" arrivano a toccare il cielo, mentre io finisco sempre a sbattere la testa per terra.

"Ma che ti frega degli altri? Ognuno ha i suoi tempi."

"E poi mica puoi avere tutto subito!"

Tutto? E chi ha mai detto di volere tutto? Voglio solo un po' d'amore, e qualcuno che sia pronto e muoia dalla voglia di ricevere il mio.

Non mi sembra di chiedere così tanto, né mi sembra di aver fatto qualcosa per non meritarmelo.

E così, questa sera andrò a dormire avendocela con me stessa e stufa di questa situazione così monotona e demotivante.

A me piace anche la mia vita: ho una famiglia unita, degli amici, sto costruendo il mio futuro studiando ciò che mi piace e mi interessa, e ho sempre voglia di darmi da fare, di tenermi impegnata, di creare... ma c'è una cosa che mi manca e che in certi momenti, in giorni come questi, desidero con tutto il cuore: AMORE.

Se davvero siamo fatti per amare ed essere amati, se davvero il senso della vita è questo perché "finché c'è l'amore c'è tutto", allora perché ne sono stata privata?

11/02/2021

 

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Capitolo 3
*** Non può sempre piovere ***


Non può sempre piovere


C'è una citazione, in particolare, che mi dà sempre forza nei momenti come questo. È tratta da una serie tv più di successo dell'ultimo ventennio, e un motivo in effetti ci sarà se va avanti da così tanto:

«Quando diciamo cose tipo: "Le persone non cambiano", facciamo impazzire gli scienziati, perché il cambiamento è letteralmente l'unica costante di tutta la scienza: l'energia, la materia, cambiano continuamente, si trasformano, si fondono, crescono, muoiono. È il fatto che le persone cerchino di non cambiare che è innaturale, il modo in cui ci aggrappiamo alle cose come erano invece di lasciarle essere ciò che sono, il modo in cui ci aggrappiamo ai vecchi ricordi invece di farcene dei nuovi, il modo in cui insistiamo nel credere, malgrado tutte le indicazioni scientifiche, che nella vita tutto sia per sempre. Il cambiamento è costante. Come viviamo il cambiamento, questo dipende da noi: possiamo sentirlo come una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita. Se apriamo le dita, se allentiamo la presa e lasciamo che ci trasporti, possiamo sentirlo come adrenalina pura, come se in ogni momento potessimo avere un'altra occasione di vita, come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta.»

Oggi mi sento giù. Triste. Disillusa. Delusa. Demotivata. Sembra che nulla stia andando per il verso giusto. Mi viene quasi da piangere, ma non voglio farlo perché sono forte, o almeno mi ostino a credere di esserlo, e piangere non risolverà i miei problemi, solo io posso farlo.

Inoltre, che senso ha piangere per qualcosa o qualcuno che non piangerà per me?
È bastato così poco, è bastato solo che dicessi, per una volta, che qualcosa non mi era andata bene, come tutti mi dicono sempre di fare (e che io non faccio mai finché non arrivo al limite e allora scoppio), per mandare anni e anni di amicizie in frantumi... E loro non l'hanno neanche capito, né danno la stessa importanza che do io a ciò che è successo.

SUPERFICIALITÀ E MENEFREGHISMO, sono le due parole chiave in questo caso, e io me ne sto rendendo conto solo ora.

Onestamente adesso sono stufa. Sono fatta così: resisto fino all'ultimo, incasso i colpi stando in silenzio... ma se decido di parlare, di far sentire la mia voce, e mi rendo conto che neanche questo è sufficiente, allora è lì che quelle persone mi hanno persa per sempre. Ciò non significa necessariamente che non faranno più parte della mia vita, perché non posso sapere con certezza come si evolveranno le cose d'ora in avanti, ma ciò che è certo è che non avremo lo stesso rapporto di prima.

Anzi, probabilmente è così già da un po', ma non me ne ero ancora resa conto.
In fondo, non è a loro che racconto le cose più personali che mi succedono.
Sono sempre stata molto riservata e introversa: lascio che le persone sappiano di me solo ciò che voglio che sappiano, giusto la punta dell'iceberg, ma sotto ho un abisso che solo chi è meritevole può conoscere... e loro non lo sono da un bel po'.

Chissà perché ci si ostina sempre a credere che solo perché un'amicizia è di vecchia data, allora durerà per sempre... le persone cambiano, crescono, e man mano può capitare che perdano tutte le cose, sia caratteriali che non, che le accomunavano.
E quindi sì, viene definita amicizia, ma non è un'amicizia vera: è un'amicizia che si mantiene solo perché, perdendola, si teme di perdere le proprie certezze, le proprie basi, oltre che perché si teme di aver sprecato e buttato via anni di vita accanto a determinate persone, oppure ancora si teme di rimanere da soli.

Be', io non ho paura della solitudine, perché sono abituata ad avvertirla anche quando sono in compagnia.

E poi dentro di me so di non essere davvero sola. Attualmente c'è una sola persona che sento vicina a me per davvero, e so che anche per lei è così. Per molto tempo ho tentato di negarlo, che fosse solo una la mia vera amica, per giunta comparsa da meno tempo, e che le altre cinque, sei, sette, fossero solo un rumoroso contorno, che nonostante tutti questi anni mi hanno dimostrato di non conoscermi affatto, neanche nelle cose più palesi e banali.

Pensavo che scrivendo questo sfogo, alla fine sarei scoppiata in lacrime, ma non è stato così. Mi sono isolata per qualche minuto dal mondo a me circostante, ho esternato ciò che mi attanagliava, e ora mi sento, seppur parzialmente, meglio.

L'unica cosa che mi dà speranza e su cui cerco di far leva, è che si dice che dopo un momento buio, dopo aver toccato il fondo, alla fine succede qualcosa di bello, in grado di stravolgerti l'esistenza in senso positivo. D'altronde, non può sempre piovere.

28/04/2021

 

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