Un miracolo per i demoni.

di Coco86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La strana malattia per i demoni. ***
Capitolo 2: *** Dentro la scuola. ***
Capitolo 3: *** Antica razza. ***
Capitolo 4: *** Aiutare. ***
Capitolo 5: *** Proteggere. ***
Capitolo 6: *** Il libro. ***
Capitolo 7: *** Confronto. ***
Capitolo 8: *** La soluzione. ***
Capitolo 9: *** Convivenza. ***
Capitolo 10: *** La verità. ***
Capitolo 11: *** Collaborare. ***
Capitolo 12: *** Kalego e lo stress. ***
Capitolo 13: *** Legame infernale ***
Capitolo 14: *** Relazioni e pratica. ***
Capitolo 15: *** Sentimenti e l'accusa. ***
Capitolo 16: *** Curare ***
Capitolo 17: *** Cameriere personale. ***
Capitolo 18: *** Mettere in chiaro. ***
Capitolo 19: *** Le tre settimane 1 ***
Capitolo 20: *** Le tre settimane 2 ***
Capitolo 21: *** Sorprese e la piramide. ***
Capitolo 22: *** Ritorno e... . ***
Capitolo 23: *** La sala nascosta. ***
Capitolo 24: *** La strana prova ***
Capitolo 25: *** Altro e altri problemi ***
Capitolo 26: *** Sottomettere e il resto ***
Capitolo 27: *** Il contratto ***
Capitolo 28: *** Tanto coraggio ***
Capitolo 29: *** Nuova casa. ***
Capitolo 30: *** Duello ***
Capitolo 31: *** Il dopo. ***
Capitolo 32: *** Sul serio? ***
Capitolo 33: *** Verità. ***
Capitolo 34: *** Confronto. ***



Capitolo 1
*** La strana malattia per i demoni. ***


Capitolo 1

 

 

(Preciso che questa fan fic, inizia da quando Iruma è già entrato nella scuola per demoni. Ed

è diversa dall’opera originale. Se non conoscete i personaggi, cercateli per favore, perché non farò descrizioni dettagliate e poi, chiedo sempre a voi lettori si avere pazienza con me; perché non sono una brava scrittrice ma lo faccio nel modo più corretto possibile.)

 

Il mondo dei demoni, che si trova accanto a quello degli umani; dove si sentono invincibili e forse anche immortali. Però si ammalano alcune volte anche loro, ed lì che entra in aiuto la magia nera e se invece arriva una nuova e potente malattia, che nemmeno questa riesce a sconfiggerla e quindi a guarirli? Ma loro sono demoni, ed è impossibile uno scenario del genere; gli umani, che non tutti conoscono, sono quelli deboli ed effimeri.

Ma proprio quando tutto gira bene, per così dire, visto che comunque regna un po’ di caos da quando non hanno più un re; le cose sembrano prendere un brutta piega; infatti, solo il capo della sicurezza con il suo staff, sono stati i primi a individuare dei casi. Sanno solo che uno strano malessere si sta diffondendo fra quelli al di sotto dei ranghi 9 e 10, quindi Teth e Yod, che sono estremamente vulnerabili e non si sa da dove o chi l’ha portato, ma sanno solo che da una mutazione fisica, pazzia e infine la morte. Tre sintomi uguali per tutti; solo in pochi casi invece ci sono state delle piccole varianti.

Quindi i massimi esponenti, cioè i tre grandi demoni; si sono riuniti con urgenza per decidere il da farsi.

Lord Beliard: "Allora come ci comportiamo? Per noi è una situazione nuova e anche strana, una cosa mai successa in questo mondo!’’

Lady Levi: "Le vittime?’’

Lord Sullivan: "Secondo il rapporto del capo della sicurezza, Azazel, sono attualmente 100 morti e 600 contagiati in poco tempo, dove questi, in attesa di una cura certa, sono stati ibernati con l’incantesimo del ghiaccio perenne. Mmmm in effetti la cosa è davvero seria."

Dice leggendo un foglio sospeso alla sua destra.

Lord Beliard: " Siamo demoni per la miseria non umani! Che cosa sta succedendo?"

Lord Sullivan: " Azazel sta facendo un ottimo lavoro di contenimento, per ora non diffondiamo nessuna notizia, nessun demone deve andare in panico, troveremo una soluzione e poi..ci sono in gioco anche le vite dei nostri nipoti!"

Gli altri due ora hanno espressione terrorizzata; pensare ai loro adorati nipotini che si ammalano in modo grave e che non c’è cura è l’incubo peggiore che possono avere!

 

Lady Levi: "Allora aspettiamo altre notizie?"

Lord Sullivan: "Mi sembra una buona idea. E poi vedere il mio piccolo Iruma ammalarsi...o cielo o cielo! Non posso pensarci!"

E gli altri due: " Già nemmeno noi! Dobbiamo difendere a tutti costi le loro fragili vite demoniache innocenti!"

Lord Sullivan: " Come anche tutti gli altri ovviamente hohoh!"

Con questo, si alzano ed escono dalla stanza e mentre camminano per il corridoio, arriva un demone minore, che fa parte della sicurezza, dove prima si inchina e poi dice:

"Grandi tre, sir Azazel ha un messaggio urgente da darvi, per favore da questa parte!"

Loro si guardano, gli fanno un cenno e lo seguono.

 

 

Una stanza con un’atmosfera oscura, dove i tre sono di nuovo seduti e il capo della sicurezza è davanti a loro e poggia sul tavolo uno strano oggetto, che ha la forma di uno scarabeo, con delle ali di falco, fatto tutto d’oro. Ed è grande quanto un pallone. ( Come quello degli antichi egiziani. )

Lady Levi: " Che cos’è? Sprigiona una vomitevole energia benefica!"

Dice coprendosi il naso schifata.

Azazel: " Stavano pattugliando i cieli, nella speranza di trovare il colpevole, quando questo curioso artefatto è venuto da noi volando."

Sullivan invece sa bene di chi si tratta e infatti risponde: " Dunque...di nuovo loro."

Commenta mostrando una faccia seria.

Lady Levi: " Sullivan stai per caso parlando della razza e della guerra dei cento secoli, dove tu hai combattuto in prima linea?’’

"Esatto… ."

Lord Beliard: " Non ci credo...e cosa vorranno questa volta? Un’altra per caso? Lo sanno che siamo cambiati?"

Azazel: "Non siamo riusciti a percepire niente e usando la magia, non abbiamo ottenuto niente e per la vostra sicurezza, mi sono permesso di scoprire a cosa serve e pigiando un’ala si attiva un messaggio. Non sono molto a conoscenza di quella guerra e… ."

Lordo Sullivan lo blocca con una mano aggiungendo: " Voglio sentire il loro messaggio, a dopo i dettagli."

Detto soddisfa la sua richiesta e lo scarabeo si apre, dove sentono una voce nella loro lingua e il messaggio che porta è troppo benevolo per loro, ma allo stesso tempo interessante, perché parla dello strano malessere ed è così interessante che dopo averlo ascoltato prendono una decisione.

Azazel: "Siete proprio sicuri? Sento puzza di guai ."

L. Sullivan: "E’ la cosa giusta da fare, visto che li conosco molto bene . "

Con questo il primo li fa vedere come registrare un messaggio e poi, lo strano scarabeo, vola dalla finestra verso la sua destinazione finale e la seduta si chiude e Sullivan, aggiorna Azazel sui vari dettagli sulla guerra passata; poi, si prepara alla sgradevole accoglienza; che avverrà dopo quattro ore.

 

 

Il giorno dopo, le vite demoniache scorrono come sempre e come ogni mattina, l’insegnate Kalego Naberius, si dirige, volando con le sue enormi ali nere; verso la prestigiosa scuola di Babylus.

Per ora è in largo anticipo rispetto all'inizio delle lezioni, quindi si gode in santa pace questo momento di tranquillità tra le nuvole color viola e grigie. Porta sotto braccio la sua solita cartella color viola e ogni tanto, osserva la gente sotto cosa sta facendo. Poi passa per la gola del tormento, che è la solita strada per arrivare a destinazione.

Continua sbattendo ogni tanto le ali e guardando l’orizzonte, quando ad un certo punto, qualcosa lo colpisce alle spalle; facendolo sbandare per un secondo ed esclamare:

" Ma che diavolo?!"

Il professore si guarda intorno, non percependo e vedendo nessuno e quindi arriva alla conclusione, che ha solo incontrato uno spostamento d’aria molto forte. Sbuffa e poi torna a volare per la sua strada.

Ma poco dopo i suoi sensi da demone lo avvertono di un pericolo e decide di aumentare la velocità, guardandosi nel frattempo alle spalle. Infatti nota poco dopo, un’ombra sotto le nuvole che lo sta seguendo:

" Che cos’è? Non riesco a percepire la sua natura…non riesco a capire nemmeno dalla sagoma... una bestia magica? Un altro demone?"

Poi spazientito, si blocca e si gira di colpo. Lo vuole affrontare!

" Mi sono stancato! Vieni fuori bastardo vigliacco!"

Con questo, la cosa che vede sono solo le nuvole che si muovono nella sua direzione con movimenti dell’aria, che lui prontamente scansa!

Kalego: " Tz! Invisibilità eh! Mi prendi per il culo? Ora ti sistemo io!"

Ed alza il braccio nella direzione delle nuvole con mano aperta, pronunciando l'inizio di un incantesimo di livello superiore. Ma proprio in questo instante, sulla stessa appaiono delle bolle nere e sente il braccio pesante: " C-cosa?!"

Poi sente una fitta atroce al petto, che lo fa piegare in due e inizia anche a perdere quota, perché ora si sente debole, così debole che inizia anche a cadere, ma riesce in qualche modo ad atterrare e a trovare rifugio in una grotta; perché non si è dimenticato nemmeno per un secondo, che c’è qualcosa là fuori che lo vuole morto!

Quindi ansimando resta lì in attesa, ma la sua salute continua a peggiorare e non capisce per quale motivo.

"Merda! Noi demoni di alto rango siamo molto resistenti, allora perché…tutto questo ... ." E di nuovo una fitta atroce, dove questa volta sputa sangue. Decide disperato di usare un incantesimo di guarigione, che però non funziona anzi, peggio, perché oltre a sputare ancora sangue, il suo braccio inizia a cambiare forma!

Kalego non riesce a pensare ad un’altra soluzione, la sua mente sempre ferma e razionale, ore è nel panico totale e lì non c’è nessuno che lo può aiutare e mentre osserva la mutazione del suo arto e parte del suo viso, non può far altro, per ora, che chiudere gli occhi e soffrire.

 

"Una luce, una fottutissima e fastidiosa luce, sul serio? " Pensa mentre riaprendoli la vede, uno spiraglio, no uno squarcio fatto di luce da dove poi vede uscire una figura con un mantello e cappuccio di colore nero, che si guarda intorno, lo nota e lui pensa: "Un altro demone! Cazzo aiutami!" Però può solo pensarlo visto che non riesce a parlare.

Dall’altra parte, la figura vedendolo in quello stato, non capisce che cos’è, si perché ormai anche il viso non sembra più quello di un demone, quindi si avvicina con prudenza ma poi percepisce che è un essere che sta soffrendo e quindi si china, dove per un attimo i loro occhi si incontrano. Viola come quelli di un gatto di lui e marroni chiaro quelli di lei e poi gli dice in una lingua sconosciuta ( che però noi capiamo): " Tranquillo, ora ti curo." E Kalego sviene per il dolore.
 

Un strano e avvolgente calore, come una carezza, come quando ti avvolge un incantesimo di guarigione di livello superiore, così si sente e inizia ad aprire di nuovo gli occhi; notando che un fuoco verde chiaro lo lambisce e entra nel suo corpo; dove sente il dolore scomparire e il suo braccio piano come il viso ritornano come prima. Però la cosa che lo fa più urtare è una mano sul petto, da cui si origina lo strano fuoco. Quindi fa una smorfia, perché nessuno può toccarlo senza il suo permesso! Poi alza lo sguardo e nota il proprietario che ha la testa china e ancora incappucciata, ed è così concentrato che decide di lasciarlo fare, dopo tutto lo ha salvato, ma poi pensa che sarà una seccatura ringraziarlo e magari ricompensarlo?

Comunque, quello strane fiamme non le aveva mai viste nel loro mondo, però deve anche ammettere che vivono delle creature ancora sconosciute e chissà forse ha scoperto una nuova.

Per ora non riesce nemmeno a percepire la sua vera natura, con i suoi sensi superiori, come fa di solito con i suoi alunni.

Dopo questi pensieri, le fiamme si spengono e la mano si allontana e la figura incappucciata si alza. Kalego si guarda il braccio, poi si tocca il viso e che ora è tornato come prima. Si alza e torna come sua abitudine ad atteggiarsi da demone severo; recupera la cartella e ancora una volta, si guarda il braccio pensando: " Incredibile ed inaccettabile che della magia sconosciuta, sotto forma di fuoco, mi ha curato in così poco tempo, invece la mia di livello superiore  ha fallito!’’ Con un ringhio.

L’altra figura, ora ha capito di che creatura si tratta e la cosa non le piace e pensa: " Orecchie a punta, corna, pelle sbiadita e sguardo malvagio...cioè no, non posso credere che ho appena curato e salvato un demone…questo non era previsto al mio arrivo qui.. . " Ora la cosa che le è venuta in mente è, allontanarsi da lui con calma. Quindi approfittando della sua distrazione, nota un'altra uscita alle sue spalle e piano si dirige lì, ma una voce imponente e spaventosa la blocca.

"Hey tu! che diavolo fai?! Scappi?!" Nessuna risposta e ancora: " Chi sei? Ed è da vigliacchi dare le spalle!’’

Allora questo giro si volta, si toglie il cappuccio, dove Kalego può vedere che è qualcosa di diverso da come se lo immaginava, una donna, demone? Con delle strane alette che le spuntano dai capelli e dei nastri azzurri le coprono il viso fino alle spalle. I capelli legati in un codino dietro, con un ciuffo castano alla sua destra ed ha il contorno degli occhi dipinti di nero.

Questa volta gli risponde nella sua lingua e con tono deciso:

"Sono Annabel, sacerdotessa di terzo grado del tempio di Ra. "

"Ma si." Pensa: " E’ lui quello che deve avere paura non io."

 

Capitolo 1 fine.

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Capitolo 2
*** Dentro la scuola. ***


Capitolo 2.

 

" Sacerdotessa del tempio di Ra?" Domanda mentre alza un sopracciglio Kalego, che ci pensa per qualche secondo e poi:

" Mai sentito parlare."Risponde sicuro, perché ora lo percepisce, su di lei sente energia malvagia tipica di un demone qualsiasi, ma quel fuoco non lo convince. A Annabel invece quasi le cadono le braccia, ma forse è meglio così, in fondo lo voleva spaventare mica vantarsi.

"A quanto pare questo qui non sa niente… ."

Poi il professore alza la manica per guardare l’orologio e con un "Tz!", dove dopo si ricorda di quella cosa che lo voleva uccidere, ma la donna risponde: "Non preoccuparti è andato via, ormai è lontano."

" E chi si preoccupa." Ma lo stesso guarda fuori dalla caverna e lei di nuovo:

" Aaaam...per favore, mi puoi dare un passaggio? Non posso usare il portale di prima, per adesso e non vorrei fare tardi per un incontro importate."

Kalego sentendo questo, prima ringhia e poi le risponde irritato:

" Ma che razza di sfacciata, per chi mi hai preso? Per un portantino?! Cavatela da sola!"

Detto questo, apre le ali e vola via, lasciando la povera donna in mezzo al nulla che gli dice seguendolo fuori la grotta:

" Ma...ma...aspetta per favore!" Quello niente, dritto per la sua strada:

" Prego eh… e scusa se ti ho salvato … ." Poi guardandosi in giro: " E ora? Come ci arrivo alla scuola di Babylus? E comunque ciuffo incazzato aveva i sintomi del male che sta colpendo i demoni in questo mondo...ma non sono sicura che è del tutto guarito...e non dovevo fagli vedere niente, ma ho dovuto… Ok ormai ho fatto e in qualche modo ci arriverò; forza e coraggio Annabel. sperando che quello nel frattempo non sparge la voce."

Dall’altra parte, in volo: " Chiedermi di portarla come un volgare demo-taxi volante, inaudito e poi ho perso un sacco di tempo!"

Ma continua lo stesso a pensare a quel fuoco che lo ha guarito e pensa se ha fatto bene a lasciarla lì, in quella gola piena di bestie magiche e poi, arriva alla conclusione che ha fatto benissimo; fino a che non arriva davanti all’ingresso della scuola, dove è arrivato giusto in tempo per le lezioni.

 

 

 

Tutto procede come ogni giorno, nella classe degli studenti anormali; con gli irritanti studenti; sopratutto con il nipote di Sullivan, il giovane Iruma, che proprio lo odia dal profondo del suo essere per averlo trasformato nel suo famiglio! Ma comandano i ranghi alti e lui è di rango 8, quindi può solo ingoiare il rospo e procedere con la lezione.

Dopodiché anche con altre classi e con altri studenti. Il lavoro di un professore di questa scuola è davvero duro ed è a tempo pieno. Ma a Kelgo in fondo piace, insegnare e torturare gli studenti che gli stanno sulle palle, gli da una certa fama e anche soddisfazione personale.

Ad un tratto però viene convocato nella sala del preside, che ha un questione urgente di cui parlare e già pensa: " Che cavolo vuole questo giro quel vecchiaccio? Vorrà proporre di nuovo qualche sua maledetta cazzata nella mie lezioni?!"

Aprendo la porta si ritrova il preside Sullivan, insieme ad una figura più alta di lui, che indossa un mantello e cappuccio di colore nero, ma non riesce a intravvedere il viso o parte del corpo.

E nella sua mente, sta cercando di ricordare dove già l’ha visto, infondo parecchi demoni lo portano, non è una cosa rara vederlo, ma quello lo attira più del dovuto, ma non comprende il motivo.

Insieme a loro, c’è anche Dali, che è il supervisore degli insegnati e anche lui insegna nella sua stessa scuola, insomma sono colleghi. Dove lo saluta alzando una mano e con il suo solito sorriso. Si avvicina spinto anche dallo stesso preside che gli dice: " Aaaa eccoti Kalego, vieni vieni non fare il timido!"

"E chi lo fa!" Gli risponde stizzito come al solito.

"Perché mi ha convocato? Chi ha invitato questo giro?"

Ricordandosi che ha il vizio di invitare cani e porci che portano rogne nella scuola, visto che tanto sono i professori che poi devono sistemare il tutto.

Quindi tenta di percepire la sua aura e la sua natura e infatti, sente che ha l’energia di un demone comune, ma non riesce a capire se è maschio o femmina, ma lo stesso non si allerta più di tanto e quindi vale anche per il suo sesso. Una sua regola di vita è : se non sono di alto rango e pericolosi, non sono degni della sua completa attenzione, idem per il loro sesso.

" Stiamo aspettando però un altra persona , che però è in ritardo." Dice il preside, ignorando le domande di Kalego, che si è disturbato ma in silenzio e mentre guarda l’altra figura incappucciata, che interviene dicendo: " Sono desolata di questo, di solito è sempre puntuale."

Ma Sullivan le fa capire che la cosa no ha importanza e infatti ribatte con un: " Ooooh ma non importa, aspettiamo e nel frattempo ci beviamo un te’ al lamento!"

Kalego di nuovo più disturbato di prima per questa risposta, visto che non ha tempo per cazzeggiare come lui, ma lo stesso non dice nulla e si limita ad aspettare con le braccia incrociate sul petto. Anche Dali è rimasto, ma lui la prende con pazienza; conosce bene il preside e ormai è abituato a certe situazioni fuori dal comune.

 

Nel frattempo, Annabel è riuscita ad arrivare a scuola, grazie e di nuovo al suo varco dimensionale, che si è ricaricato dopo un’ora.

Può notare la stana struttura che sembra un enorme e tetro castello, con tanto di enormi ali.

"Wooow...un posto da brividi insomma, ma sono demoni, quindi tutto questo è normale."

Cammina verso l'enorme entrata e viene fermata da uno del consiglio studentesco, che hanno il dovere di controllare chi entra e chi esce, sopratutto quando le lezioni sono in corso.

" Alt! Nome e per quale motivo è qui?"

Il ragazzo indossa una divisa color viola e rossa e porta gli occhiali ed ha i capelli bianco e neri, con due corna bianche e sguardo serio.

La donna sempre incappucciata, quindi coperta, gli risponde con educazione e nella loro lingua:

" Salve, mi chiamo Annabel, codice che devo riferire è: Te’ al lamento insieme a Horus lo splendente." Che poi pensa che è davvero una merda e chi l’ha inventato sembra che li sta prendendo per il culo, ma ok.

" Il ragazzo allora controlla sulla sua lista e in effetti, Sullivan ha dato un preciso ordine per questo codice e quindi risponde: " Confermo! L’accompagno nella sala del preside che di sicuro la sta già aspettando." Lei gli fa un cenno e poi lo segue e pensa: "Fantastico sono in ritardo! Ora mi becco anche la ramanzina dalla maestra… sig."

 

Mentre cammina per la scuola, nota delle divise che ha già visto, ma anche lei non ricorda bene dove, ma eppure le ha già viste. (In pratica sono le divise dei professori che sono simili a quella di Kalego.) Per ora non da molta importanza a questo.

E nei corridoi, con gli studenti che vanno e vengono, percepisce bene l’atmosfera del posto, negativa ma al tempo stesso vivace e bella, cosa che lei non si aspettava, di più un’atmosfera di morte, minacce, maledizioni e sadismo: "Che le informazioni che abbiamo su di loro sono sbagliate?" Pensa Annabel e dove poi arrivano a destinazione e il ragazzo, sistemandosi gli occhiali, sempre con sguardo serio le dice: " Prego, entri pure." Facendole segno con la mano e con l’altra dietro la schiena e lei lo ringrazia e lui poi torna al suo lavoro.

Un grosso respiro, mentre guarda l’enorme porta, che da di malvagio più assoluto; dove già si aspetta degli sguardi incavolati per il ritardo, dove hanno già preparato una tortura da darle, con il plus della maestra che ha una bella e severa penitenza per lei.

" Accetterò tutto perché ho sbagliato." Però con timidezza e quasi con le gambe che le tremano, apre un po’ la porta per sbirciare e sente però delle risate dall’interno e aprendola di più, vede che ci sono delle persone che si stanno divertendo, dove uno, molto alto e vestito di viola, pelato, baffi e corna bianche sta raccontando quelle che sembrano delle barzellette e lei: " Ma che...cosa?" C’è rimasta e dopo il preside la nota e dice: "Ohohohohooh ecco il nostro ultimo pezzo del puzzle! Vieni, vieni avanti non aver paura!" Canticchiando pure.

Con gli altri che si girano e lei che è in un enorme imbarazzo.

Kalego d’altra parte non ha ancora capito, colpa del mantello tipico nero demoniaco e lei invece non l’ha ancora visto, perché si mantiene il cappuccio e guarda solo a terra per l’imbarazzo, camminando nella loro direzione.

Arrivata davanti la scrivania del preside, in mezzo a Kalego e Dali la sua maestra le dice con tono di rimprovero:

" Sacerdotessa Annabel, sei in ritardo! Voglio delle spiegazioni, visto che questa è una riunione molto importante!"

Ma il preside cerca di calmarla dicendole parole gentili e nel frattempo nella mente di Kalego: " Sacerdotessa... Annabel?" Ma ancora non ha capito bene.

A questo punto la donna si toglie il cappuccio e finalmente la vede, come lei che gira lo sguardo alla sua destra in alto ( Visto che Kalego è più alto di lei.) e i loro occhi, ancora una volta si incrociano e quindi nei loro pensieri.

Kalego: " Eh?!"

Annabel: "Eeeeeh?!"

E si guardano increduli, dove poi Dali alla sua sinistra, interviene dicendo sottovoce:

" Cos’è già vi conoscete per caso?" E con un sorrisino malizioso.

Kalego: " Eh?! No Assolutamente! Mai vista prima!" E irrigidito, sempre con le braccia incrociate, gira la testa dalla parte opposta e pensando ancora:

" Ma che cazzo! Com’è possibile? Pensavo che qualche bestia magica se l’era mangiata! Ora ho capito perché avevo dei dubbi sul mantello nero, porco diavolo!"

E Annabel sconcertata ancora, ha capito dove ha visto già la divisa:

" Aaaaa….dunque ecco dove l’ho vista, mister ciuffo incazzato lavora in questa scuola, che coincidenza… ."

Sullivan nel frattempo è riuscito nel suo intento e ha calmano gli animi bollenti della maestra che poi dice: " Va bene, per questa volta chiuderò un occhio."

E continua il preside: " Visto che siamo in piena emergenza."

I due professori ora sono allarmati e Dali esclama: " Cosa?! Preside cosa sta succedendo?"

Così lui spiega dello strano male che è arrivato nel loro mondo, delle vittime e morti, di quello che sta facendo la sicurezza e dei sintomi. Qui Kalego sobbalza, perché rivede alcuni di questi, in quello che gli è successo molto prima e pensa: " Puttana! Sono stato vittima di questa malattia incurabile… e sono ancora vivo, non ci credo!"

Poi sente ancora la spiegazione , che li informa che nessuna magia è in grado di curatala, ma anzi, peggiora la situazione e lui ancora di nuovo, che gli viene un colpo; perché ricorda di averla usata e quasi si ammazzava.

La maestra di Annabel spiega chi sono e perché sono lì. Allora i due ricordano di una antica leggenda di una guerra contro una razza benevola, che si facevano chiamare come loro.

Poi parla della alleanza temporanea che hanno stipulato, dove di nuovo Kalego si è disturbato, visto l’incoscienza del presiede e degli altri due grandi demoni.

E finalmente, arrivano al nocciolo, cioè quali saranno i loro compiti.

Maestra di Annabel: " Annabel, sei qui perché dovrai aiutare i demoni a proteggersi da questa malattia."

E lei in mente: "Cosa?!" Con faccia impietrita.

Sullivan: " Voi professori di Babylus siete i guardiani degli studenti e qui si concentra il maggior numero di demoni di tutte le razze! Quindi da ora avrete anche il compito di proteggere e guidare anche la sacerdotessa Annabel in tutto quello che farà!"

Questo giro è Kalego che parla dicendo: "Ma che cosa?! Questa è una pazzia!"

Sullivan: " Volete per caso vedere i demoni morire in massa? E vedere scene dove si scanneranno a vicenda per sopravvivere?"

"No...è lo scenario peggiore."

"Bene allora confido in voi!"

Maestra di Annabel: "So bene che ci sono ancora molte tensioni tra le due razze e ricordate cosa è successo, ma è ora di lasciare indietro il passato, per pensare al presente e al futuro.

"Sono d’accordo!"

Aggiunge Sullivan.

Dali alza la mano, sconcertato: "Ma...ma...come la contrastiamo e perché proprio questa sacerdotessa?"

I due si guardano e: " Ora vi diremo anche il resto, che è la parte più importate di questa alleanza."

Kalego non è per niente felice, Annabel non sapeva niente dei piani nei suoi confronti e Dali, invece è l’unico che forse si fida della decisione presa dal preside.

Dali: " Ohi ohi, che situazione ragazzi… ."

 

Fine capitolo 2.

 

 

 

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Capitolo 3
*** Antica razza. ***


Capitolo 3

 

Ma a questo punto suona la fine delle lezioni, sotto forma di un gracchio di qualche mostro che intona una strana musica.

Sullivan: " Ooooh che sfortuna! Le lezioni delle dieci sono finite, ve lo dirò io dopo!"

Kalego che gli cade tutto: " Ma proprio sulla parte più cruciale, non ci mandare via in questo modo preside!"

" Oh su su su, tranquillo, saprete tutto, ma ora devo andare dal mio nipotino, sapete è dura la vita del nonno hohooh a dopo!" Con questo scompare in un lampo e Annabel:

" Il preside è troppo strano...ma a me sta bene! Pensavo che era uno spaventoso e maleducato demone!"

Anche la maestra di Annabel è rimasta, ma sa della sua reputazione fuori dal comune e quindi tirando un respiro, porta pazienza.

 

Kalego: " Maledetto incosciente! Che cavolo ci voleva a dire cosa dobbiamo fare adesso?! In una situazione come questa poi!"

Dice Incavolato e mentre si incammina verso la porta, non curante delle sacerdotesse e Dali:

" Su su non dire queste cose e poi ha detto che ci aggiorna più tardi." Che gli risponde con molta calma. Ma quello è già andato via. Poi sempre lui, mentre guarda Annabel, le tende una mano dicendo:

"Comunque sono Dali, sono il supervisore dei professori qui a Babylus, ed è un piacere conoscere colei con cui dobbiamo collaborare in questo momento critico."

Anche Annabel educata fa lo stesso dicendo: " Ah si...piacere sono Annabel, come già hai capito..beh si è una situazione particolare e...pericolosa?"

Con questo non percepisce energie negative su sulla sua, la maestra aveva ragione, lei la sopporta bene!

" Oh si questo è sicuro e non preoccuparti per il prof. Kalego, vero che è scontroso ma è affidabile."

" Ah ok."

E in pensiero: " Boh, ho i miei dubbi e poi...tratta male anche lui e poi, un demone educato?! Ma cosa ci hanno fatto leggere su Inb?!" ( Inb è il pianeta da cui proviene Annabel e sacerdotesse.)

Con questo l’altro aggiunge: " Bene se volete seguirmi in un’altra sala, così lo aspettiamo e mi scuso per il suo comportamento… e anche per quello del preside."

E la maestra di Annabel che risponde: " Certo, molto volentieri e non importa, non mi ha disturbata."

Con questo l’altro fa strada e Annabel indossa di nuovo il cappuccio; infatti è fatto apposta per non farsi notare.

 

Le porta in una sala dove c’è un tavolo, dove intorno ci sono dei libri e qui le fa accomodare, dopodiché le lascia perché anche lui ha delle lezione in alcune classi.

Poi, la maestra, attiva intorno a loro una bolla fatta di luce, che le ingloba entrambi con Annabel stupita: "Questo deve essere una delle sue facoltà superiori, ed è fantastico! Non ha caso è di decimo grado!"

Mentre si abbassa il cappuccio, vediamo un antropomorfo della razza dei felini, in particolare delle pantere nere, con occhi verdi, con ornamenti simili agli antichi egiziani color oro e con le alette che indicano il suo grado. La sua presenza è davvero estremamente positiva.

" Ascoltami bene Annabel, non mi fido di loro e possono sentirci, questa bolla lo evita, ma non abbiamo scelta e conosci le dinamiche dell’incidente sul pianeta degli umani vero?"

" Si, l’ho letta...so che una strana creatura dal corpo non definito è fuggito da uno degli antichi Keif per la sperimentazione; un’arma creata proprio per contrastare la razza demoniaca, che stava dando fastidio agli umani, negli loro anni di buoi."

" Esatto, secondo il rapporto ufficiale, la creatura ha aperto un varco in questo mondo ed ora sta facendo la cosa che doveva fare secoli fa. Loro sanno solo che è qualcosa che arriva dal mondo degli umani, dove noi siamo i custodi e niente altro. Ma il problema ora è che sono cambiati, come hai visto nel tu piccolo ed nostro dovere non abbandonarli..anche se sono i servitori delle forze negative, noi dobbiamo mantenere lo stesso l’equilibrio."

" Si, capisco.. a cosa servo io qui? Sono di terzo grado, non sono venuta solo per fare supporto alle sorelle di ottavo grado?"

" No, per questo ti chiedo perdono, ma l’alleanza prevede che deve essere un discende anubiano ad aiutarli..e in pochi sanno le tue facoltà legate al tuo sangue…compreso il preside...ma solo lui lo sa e gli altri due grandi, al resto verrà raccontata una storia differente."

" Ah...La metà della razza a cui appartengo... quindi è quello che dovrò usare e in che modo?"

" Questo te lo spiegherà Lord Sullivan, perché hanno qualcosa che noi non abbiamo."

" Cosa?! Quello lì era il grande demone Sullivan della leggenda?!"

" Esatto!" E lei ci rimane, perché non riesce ad associarlo al quello spietato che ha letto sulla guerra dei cento secoli.

" Aggiungo che tu sei l’unica in grado di sopportare le energie negative del posto, cosa che noi sacerdotesse non riusciamo a reggere; ovvio che in questo caso devi ringraziare anche la tua metà umana potenziata che riesce a resistere. Quindi si collaborativa con loro, ma anche molto prudente, i demoni sono grandi manipolatori e approfittano di ogni situazione a loro vantaggio."

" Ah... va- va bene." E nella sua mente: "Mi ricordano tanto mio padre… e poi se scoprono la vera storia cosa succederà? Ci metteremo nei guai me lo sento."

Con questo, la bolla scompare e attendono per qualche secondo il preside, che però non arriva.

Poi arriva un messaggio al comunicatore della maestra, situato dietro l’orecchio da felino; che quindi deve andare via:

" Ma mi lascia qui da sola con loro?"

"Annabel, tu ti sottovaluti, perché non ti ambienti? Arriveranno anche le altre sacerdotesse per ulteriori accordi."

"Oh..ok.. ." Con questo, la saluta e poi anche lei, sparisce in un lampo di luce.

"Ambientarmi? Quindi devo andare a fare un giro? Visto che resisto alla negatività..ma si."

Quindi si alza e esce, ed inizia a camminare nei corridoi della scuola.

" In fondo è una scuola, cosa mi può accadere?"

 

 

Kalego nel frattempo, dopo un’altra lezione, pensa ancora come quelle sacerdotesse l’hanno fregato con uno stupido mantello intriso di energia malefica e questo lo manda in bestia, perché si sente preso per il culo! Lui che riesce a percepire perfino un demone con poca aura a lunghe distanze! Per non parlare dell’emergenza che dovranno affrontare, senza creare il panico inutile tra gli studenti e cittadini compresi. Insomma il preside ha portato un’altra rogna a Babylus e anche nel loro mondo!

Ed ha fatto un'alleanza con degli antichi nemici, una cosa assurda ed inconcepibile!

" Quell’idiota! Fa sempre di testa sua!"

E mentre cammina per arrivare in un’altra classe, nota tra i corridoi la sacerdotessa Annabel, mentre sta guardando una strana e mostruosa scultura, senza cappuccio e quindi avvicinandosi:

" Chi ti ha dato il premesso di andartene in giro da sola? E poi questa è una scuola non una mostra degli orrori dove divertirti!"

Lei che è sobbalzata per un secondo, visto che ha una voce davvero che fa tremare perfino la terra; si riprende e gli risponde mentre l’altro mette le braccia incrociate e la guarda furibondo, dall’alto in basso.

" Perché con gli orrori loro si divertono?" e poi:

" So badare a me stessa e faccio solo due passi, visto che la mia maestra è andata via e il preside pure, anche tu e Dali lo stesso. Che dovevo fare? Aspettare il babysitter di turno?"

" Non darmi del tu e non rispondermi in questo modo! Dovrei trasformarti in un porcellino con le corna, di sicuro saresti più utile!"

Annabel si sta immaginando un porcellino con le corna ed in effetti le sembra carino, ma:

" Le sacerdotesse sono immuni alla magia nera dei demoni."

Con questo Kalego si sente offeso, perché già lo sapeva, ha letto qualcosa su di loro e questo gli era rimasto impresso e quindi le risponde:

" Credi di aver a che fare con un ignorante? Non sottovalutarmi che non ti conviene!"

"Non ho intenzione di farlo...e comunque mi hai abbandonato in mezzo al nulla, quando invece mi potevi aiutare!"

" Sono un demone, davvero te l’aspettavi? Illusa!"

Un attimo in cui si guardano intensamente e che subito dopo, alcuni studenti si fermano a guardare, ma lui subito li fulmina con il suo sguardo e quindi vanno via in fretta.

"Va bene, allora dove posso dirigermi per la mia sicurezza?"

" Della tua non me ne frega niente! " Detto schiocca le dita, ed appare un paffuto essere con le ali nere e un occhio solo e giallo che gli dice: " Guidala in sala professori, falla sedere e tienila d’occhio finché non torno!" E l'esserino gli risponde: " Va bene, come vuole."

Ad Annabel le pare troppo carino per essere un piccolo demone e non fa resistenza e lo inizia a seguire, indossando di nuovo il cappucci.

Kalego: " Ci mancava solo la sacerdotessa ficcanaso e rompiscatole!"

 

 

In sala professori, non c’è nessuno, tutti sono nelle loro classi ad insegnare. Quindi Annabel seduta aspetta annoiata con l’esserino nero che non la perde di vista nemmeno per un istante:

" Per gli dei che noia e che ansia che mi sta sempre a guardare." Può notare la stanza cupa, con i tavoli e sedie pregiate, dova sopra a questi, ci sono i documenti dei vari docenti e in fondo, c’è una piccola libreria e una bacheca, tutto in stile molto demoniaco, quindi corna, occhi malvagi e figure cupe.

" Devo fare in modo di andare d’accordo con ciuffo incazzato, visto che lui dovrà comunque proteggermi...ma devo anche dirgli che non è del tutto guarito..e poi fa apparire le cose dal nulla, che invidia."

Dopo che si è annoiata per altri venti minuti, ecco che suona la fine delle lezione e il primo che entra dalla porta della sala è proprio lui, che la vede lì seduta, ma non parla e fa solo sparire l’esserino nero, con un gesto della mano. Quindi va al suo tavolo, si siede e inizia a controllare dei documenti e Annabel si alza e si avvicina piano e lui:

" Chi ti ha detto di alzarti?"

" Non sono uno dei tuoi studenti."

" No infatti, sei qualcosa di peggio. Torna a sederti e ti alzerai solo quando lo dirò io chiaro!"

E pensiero: " Per gli dei però quando è antipatico!"

Adesso è lei che mette le braccia incrociate e gli risponde:

" Non sono sicura di aver guarito il male dentro di te." E lui si ferma si gira e la guarda:

"Che cosa?" E lei ancora:" Ho davvero paura che è rimasto qualcosa, perché mentre ti curavo, non ho sentito una vera guarigione nel tuo corpo."

Kalego ora la guarda terrorizzato, al pensiero di ripassare quei brutti momenti lo fanno davvero tremare.

"Quindi anche tu hai paura caro ciuffo incazzato." Pensa lei con una certa soddisfazione.

"Lo stai dicendo solo per tenermi buono! "

" Oh beh, pensala come credi, ma se ti escono degli sfoghi, quello è un segno e sappi che ti lascerò crepare quando avverrà."

Kalego si alza e batte le mani sul tavolo adirato più che mai, dove può sentire la sua energia omicida che le arriva in faccia, come una ventata di freddo pungente e la guarda di nuovo dritta negli occhi e lei:

" Vado a sedermi." Coprendosi la testa con il cappuccio. E l’altro solo un ringhio e poi si risiede e continua con il suo lavoro. Ma il dubbio l’ha fatto comunque venire.

" Per gli dei quand’è autoritario e spaventoso, normale per uno della sua razza… dovrò approcciarmi a lui in maniera diversa."

Poco dopo entra anche Dali, che mostra a Kalego una circolare del preside. Questo la legge e poi:

" Ma sul serio?! Ma che cavolo ha in testa?! "

" Dai dai, alla fine le disposizioni ce le ha date, lui non è proprio potuto venire, però… comunque l’hanno letta anche gli altri."

" Si certo come sempre!" Risponde urtato e mentre molla il foglio sul tavolo. Annabel ha solo visto la scena senza commentare.

Poi Dali la nota e si avvia nella sua direzione dicendole:

" Sacerdotessa Annabel, ora ti riassumo in che modo andremo a procedere...purtroppo, come hai sentito, il preside non si è fatto vivo… ."

" Non..non fa niente, non è un problema, basta agire il più presto possibile."

" Già, allora noi docenti ti porteremo dei ciondoli, dove tu li caricherai con la tua energia, in modo che si crea una protezione nei confronti di questo male, o giusto, anche gli altri ora sanno della situazione attuale."

" Oh...va bene.. ."

E pensa: " Vogliono dissanguarmi… aiuto… ."

" Dopo faremo la stessa cosa con tutti gli studenti della scuola."

" C-che cosa?!"

" Qualcosa non va? Dovrai utilizzare solo un piccola quantità di energia...beh in realtà ti sentirai un po’ stanca , ma farai comunque delle pause non temere."

" No no niente, se è così allora va bene."

Kalego da parte sua, nota solo gli atteggiamenti della donna, ha già capito che l'energia non è quella ma il suo fuoco verde; infatti dalle loro informazioni, le sacerdotesse non usano la magia; quindi è curioso di scoprire che cos’è.

Nel frattempo altri docenti, ma non tutti, sono entrati in sala professori.

Poi dal nulla e come un fulmine, appare Sullivan che li saluta in tono allegro:

" Ohohoh un saluto a voi e ci siete quasi tutti miei cari prof! Ma non importa, va bene così!"

Con questo, schiocca le dite e le porte della sala si chiudono a chiave e loro ci rimangono:

Dali: " Preside... perché queste misure?"

" Ora ve lo spiego subito, ma niente di grave; sarà una bella sorpresa!"

Kalego mette le braccia incrociate sul petto e sbuffa, gli altri invece si avvicinano e gli prestano attenzione e Annabel: " Ho un brutto presentimento… ."

Ed inizia avvicinandosi e chinandosi proprio su di lei che è ancora seduta:

" Vi presento una discendente della razza anubiana!"

Dice mentre appoggia le mani sulle sue spalle e tutti ora, fanno una faccia sbalordita sopratutto Kelgo e iniziano a dire:

Dali: " Cosa?! Sta parlando di una delle più antiche razze di demoni che si era estinta?!"

Annabel ora si è sbiancata, non si aspettava questo dal preside; doveva rimanere un segreto!

E poi erano un’antica razza di demoni? A lei questo gli risulta del tutto nuovo ed sconcertante!

" Si proprio di quella e come vedete, non si è estinta ma semplicemente hanno vissuto altrove la loro vita."

Dali: " Wooow fantastico! Ho letto tante leggende su di loro ed erano potentissimi!"

Momonoki: " Mio nonno mi raccontava tante storie... erano bravissimi nelle arti occulte sulla morte!"

Sullivan: " Si esatto proprio quella delle leggende mia cara ohohoho!"

Kalego non può credere ai suoi occhi! Ha dedicato molti anni allo studio degli antichi anubiani e sulla loro potente magia, a cui nessuno poteva opporsi! Forse solo il re dei demoni in persona! Ma più guarda quella donna e più non riesce a vedere quella grandezza, che ha tanto letto e lo ha tanto appassionato quando era ancora uno studente! Per non parlare ancora adesso!
Blushenko: " Però, me li aspettavo un po’ diversi, magari più imponenti e più...neri? Più antropomorfi sciacalli cornuti?"

Preside: " Hai proprio ragione, ma stiamo parlando sempre di una discendente, chissà nei secoli cos’è avvenuto ohoho, ma è certo che in lei scorre il loro sangue!"

Dali: " Si ma... si sono schierati dalla parte del bene...insomma.. ."

E gli altri bisbigliano.

" Questi sono solo dei piccoli dettagli e come vedete, il destino l’ha riportata tra la loro razza originale."

Annabel sentendo tutto questo, sta quasi per svenire, ripetendo a se stessa:

" Io….io un demone? Io? Sul serio? Ma cosa.. ."

Il preside continua: " Ora vi dirò che sarà proprio il suo sangue di fuoco a proteggerci contro il male!"

Oswell: " S-sangue di fuoco? Non ho mai sentito questo dalla razza leggendaria."

E tutti anche acconsentono tranne Kalego, che non si smuove dalla posa seria.

" Questo perché è una cosa che sanno in pochi, un stretta cerchia. All’epoca gli anubis mantenevano segreto questo potere e lo usavano raramente, tutto qui!"

E tutti che si meravigliano e bisbigliano di nuovo tra di loro e Kalego in pensiero:

" Sta parlando del sangue verde e tu, vecchiaccio maledetto hai appena sputtanato un potere che loro tenevano nascosto per qualche motivo! Non curante degli altri come sempre!"

Con questo tira fuori una collana con un ciondolo a forma di occhio di demone, di colore grigio scuro e dice ancora: " Come ho scritto nella circolare, caricherà questo e i vostri con il suo sangue; che ho chiamato energia e ci proteggerà dal male incurabile e faremo questo anche con gli studenti che permetterà alla protezione di estendersi anche su altri demoni."

Momonoki: " Una specie di immunità?"

" Esatto! Anche se è temporanea finché e non troveremo il colpevole e il modo per fermarlo."

Poi si rivolge ad Annabel che si è coperta con il cappuccio per la vergogna assoluta.

" Per favore puoi? Serve solo un piccola quantità in questo ciondolo." Lei alza lo sguardo e non può resistere alla faccia gentile come la sua richiesta, che è davvero disarmante e in pensiero:

" Ma che cazzo! Non posso ...mi dispiace maestra...ha vinto lui." Quindi prende un paio di guanti neri, con sul dorso una pietra nera, dove battendo le mani e fa uscire il fuoco verde, con delle strane scritte bianche e tutti:

" Woooow!"

Poi, come detto, lo passa nel ciondolo, dove questo si colora di verde smeraldo e Kalego:

" La pietra contenitore… dove a quanto pare funziona, forse è questo quel qualcosa che le sacerdotesse non hanno."

Finito, batte di nuovo le mani e questo si spegne e tutti presenti sono rimasti affascinati.

" Bene! Visto? Ora è il vostro turno signori!"

Dali: " Si ma a lei quello serve?"

" No a me no hoohoh! Ma al mio prezioso nipotino si! Ed è a lui che lo darò! Quindi io vado, fate come da istruzioni mi raccomando ciao!"

Con questo va via di nuovo, facendo rimanere tutti che si guardano:

Dali: " Beh? Chi è il prossimo?"

 

Fine capitolo 3.

 

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Capitolo 4
*** Aiutare. ***


Capitolo 4

Aiutare.

 

(Per vedere il disegno realizzato per questo capitolo, andate qui, fate copia e incolla: https://www.deviantart.com/spizzina00/art/Kalego-Naberius-and-Annabel-fan-fic-cap-4-868028220 )

I docenti, uno alla volta si fanno caricare il proprio ciondolo e poi lo indossano e possono avvertire una certa e strana magia che quasi possono anche vedere una barriera verde intorno a loro. Infine tocca a Kalego, che si avvicina e le dice sottovoce: " Tu una discendente anubiana..ah!" Porgendo la sua di collana, fatta apparire subito dopo che il preside è andato via.

Ma lei non risponde alla sua provocazione e carica anche il suo, che consiste in una luna crescente e in pensiero: " Tu che vuoi rompi palle? Non te lo meriti... ma poi la figuraccia la faccio io!"

Poi la indossa e anche lui avverte questa sensazione di protezione molto forte! Una cosa che non aveva mai provato prima, ed è piacevole ma al tempo stesso lo trova assurdo pensando che l’ha generato quella sacerdotessa insignificante! Ma comunque gli fa comodo, meglio prevenire che curare, come ha già sperimentato sulla sua pelle.

Dali: " Oh bene, ora tutti sono protetti ed è meglio tornare alle lezioni, in fondo siamo ancora dei docenti."

Ma alcuni di loro protestano, vogliono fare delle domande alla discendente dell’antica razza! Vogliono soddisfare la loro curiosità!

Però interviene Kalego, che prima li zittisce con un: " Silenzio!" E poi continua dicendo:

" Questa notizia è stata una vera sorpresa per tutti noi e vi capisco, ma vi ricordo che anche lei ha dei doveri da eseguire il più presto possibile, quindi non stancatela e tenetevi le domande per quando sarà il momento. Per ora, tornate al vostro lavoro principale."

Con questo, tutti comprendono e fanno un cenno con il capo ed escono dalla stanza per andare ad insegnare in altre classi. Così fa anche Dali stesso che però le dice: Yep! Dopo Annabel raggiungimi in corridoio, che tra cinque minuti demoniaci ti faccio conoscere la scuola, così ti riposi, prima della seconda parte del piano."

Lei gli fa un gesto con il capo e poi si alza ed è rimasta davvero sorpresa, non si aspettava queste parole da ciuffo incazzato; dove ha notato come gli altri hanno ubbidito? Quindi avvicinandosi gli dice: " Aaam ti ringrazio, Kalego."

Lui si gira sempre con sguardo severo e le risponde: " Mfp! Non credere di avere una posizione al di sopra delle nostre teste, solo perché hai quel sangue! Non posso crederci... una razza così potente ridotta in questo stato!"

Annabel leggermente urtata: "Ehi! Guarda che abbiamo scelto solo la via della redenzione, una cosa bellissima a mio avviso!"

" Ti ho già detto di non darmi del tu! Patetica sacerdotessa con le tue stupide credenze e per quanto mi riguarda, al tuo primo sbaglio sarò io a metterti fuori gioco!"

E lei in pensiero:"Andiamo bene...se prima era incazzato, ora sembra addirittura deluso...ed è passato alle minacce!"

Ma lei non aggiunge altro; perché l’altro esce dalla sala, visto che ha un’ultima lezione, prima della fine della giornata scolastica e lei invece, attende nel corridoio Dali, che poi si presenta dopo cinque minuti come stabilito e con pazienza.

Il docente le fa visitare, sempre ben coperta con il suo cappuccio e mantello, per far in modo che la sua energia positiva non viene percepita da nessuno, le parti principali della scuola; dove può notare la vita degli studenti demoni strani e ascoltando la sua guida e ogni tanto si ferma a guardare delle strane stanze, con i prof che stanno insegnando le basi della magia, pozioni, creazioni e altre materie.

Finito il giro, la fa sedere e qui le portano una scatola con dentro tanti amuleti ciondoli, creati proprio per questa occasione e Dali:

"In tutto sono 100 che per oggi può andare, dopotutto non vogliamo...aaam dissanguarti giusto?"

" Si giusto.. ."

"Bene, allora falli tutti che poi la giornata scolastica finisce e si torna a casa e potrai riprendere le forze del tutto!"

Con questo si siede lì vicino e sbriga alcune faccende, un modo come un altro per tenerla d’occhio, cosa che lei ha già capito. Ma non la disturba, anzi se l’aspettava; ed inizia a caricare i ciondoli di ogni forma e dimensione.

 

 

La giornata sta per terminare e Kalego, come tutti i giorni, si prepara per tornare a casa dopo aver firmato alcune carte e corretto alcuni compiti. Con Annabel c’è Dali che la tiene sotto controllo dove si sono aggiornati tramite la comunicazione telepatica, quindi non deve preoccuparsi di niente e dopo che ha finito, cammina verso l’uscita principale; dove gli studenti sono già usciti tutti; quindi regna il silenzio e la calma. Ma ad un certo punto, sente un prurito prima sulla mano sinistra e poi anche sul il viso, sempre dalla parte sinistra e dopo con orrore, nota che sono apparse delle strane macchie scure, ed esclama :" Ma cosa...oh no!" E pensa a quello che ha detto la sacerdotessa circa sui degli sfoghi, ma pensa anche che non può essere come ha detto lei! Non può nemmeno farsi controllare andando in infermeria, la malattia non si trasmette da un demone ad un altro, ma ha solo paura di essere ferito nel suo orgoglio! Le voci girano veloci! Quindi, prima si guarda in giro e non vede nessuno, poi con una certa fretta esce dalla scuola, ma dall’uscita secondaria che solo pochi di loro sono a conoscenza, visto che quella principale viene sempre sorvegliata dai membri del consiglio studentesco anche prima della chiusura.

E poi spicca il volo, così ora è sicuro che non li vedrà nessuno; dove nota che non ci sono altri colleghi in vista; ed ha dovuto fare molta attenzione quando è arrivato ai dormitori dei docenti, ( casa sua per ora) dove sempre guardingo, riesce a rincasare nel suo di alloggio senza farsi notare e dire: "Maledizione! Mi sento come un ladro che ha appena rubato qualcosa!"

Corre verso lo specchio della sua stanza da letto e nota che le macchie non sono scomparse, anzi sono apparse delle altre e gli rode, perché quella maledetta aveva ragione!

Kalego sa bene che la magia non farà effetto e pensa che nemmeno le pozioni lo stesso, come sa benissimo che l’unica che può aiutarlo è quella lì e si sente ancora una volta umiliato, dopo che Iruma lo ha trasformato nel suo famiglio, si, però non ha alternative. Se vuole guarire completamente deve portarla nel suo alloggio, dove nessuno verrà a sapere della sua situazione attuale ed è una cosa davvero difficile da accettare per lui, che non ha mai fatto entrare nemmeno un ospite. Quindi pensa ad un modo per portarla lì e ricorda come l’ha guidata in sala professori.

 

 

Annabel alla fine ha terminato il suo lavoro e quindi stanca e con le mani doloranti, tira un respiro di sollievo e Dali, che è rimasto lì tutto il tempo dice: " Favoloso sei riuscita davvero a farli tutti! Sei una grande Annabel! Ora possiamo iniziare a distribuirli agli studenti senza creare del panico inutile. Li diremo che sono degli accessori che servono nel loro percorso e dovranno sempre tenerli, anche quando sono a casa."

"Mmm? Ho solo fatto il mio dovere e non lo so, siete voi gli esperti."

" Giusto! Giusto! Ed ora di tornare a casa per un meritato riposo!"

Così fuori la scuola.

"Sono lontani i vostri alloggio? Dico quelle delle sacerdotesse? Mi piacerebbe vederli."

" Beh sono in un luogo in alto, sai per questione energetiche che di sicuro a voi non fanno bene."

" Oh capisco...allora facciamo la strada insieme almeno fino agli alloggi, sai non sono proprio casa nostra, ma per il periodo in cui insegniamo abitiamo lì."

" Interessante, ma certo non ho niente in contrario, almeno sono in compagnia."

Quale migliore occasione per le due parti ottenere più informazioni sulle rispettive razze, che parlare in modo pacifico, ed è proprio quello fanno loro in questo momento, fino a destinazione.

Ma per sfortuna, Annabel non è proprio una tipa aperta, quindi Dali ha estrapolato poco quando niente.

Sono arrivati nella piazza centrale, dove c’è una fontana che raffigura uno scheletro di un serpente:

" Beh io sono arrivato, svolto l’angolo e sono a casa, tu invece?"

" Userò un teletrasporto dimensionale."

" Oh sul serio? Ma voi non usate la magia mi sembra."

" No infatti è un Reinef, una tecnologia inbariana." Ma non si spinge più da tanto; sono pur sempre i loro antichi nemici e spifferare altro, non porterà nulla di buono per le sacerdotesse. Perché è tecnologia dove alla base usano la loro energia, dove vengono caricati con questa; quindi possiamo dire che è una specie di magia che utilizzano ma in un modo differente.

" Uuuu interessante." Dice mentre si mette la mano sotto il mento, perché gli ha appena dato un’informazione utile e poi.

" Dali, perché il preside Sullivan ha anche coinvolto Kalego? Tu non basti? Insomma sei il responsabile dei professori e lo capisco, ma lui invece?"

La guarda prima e poi: " Lui è di rango 8, quindi è superiore al mio anche socialmente, si avvicina a quello del preside; infatti ha molta fiducia nella sue decisioni e nel suo modo di fare, ed è proprio quello che serve in questa situazione, comprendi?"

"Ah..capisco." E in pensiero: " A me sembra che il preside ha trovato a chi scaricare tutte le sue pulci...e poi quindi è di rango 8? Però, hai capito ciuffo incazzato, mica è un coglione qualsiasi ecco poi perché si atteggia in quel modo!"

" Beh io vado a domani!"

Lei fa solo un cenno con la mano e lo vede allontanarsi tra un gruppo di persone e quindi, inizia a cercare il congegno a forma di piramide. Però un esserino nero, con ali da pipistrello e un occhio giallo che vola verso di lei, attira la sua attenzione, l’ha già visto: " Non è lo stesso che mi ha accompagnato in sala professori?"

E guardandolo meglio, le segna con l’ala di seguirlo e incuriosita lo segue, non curate che potrebbe essere una trappola, ma la peggio l’avranno i demoni, lei si sa difendere bene ed è immune alla magia, quindi non si preoccupa per niente.

Finalmente, dopo qualche vicolo, la porta di fronte a una casa più isolata e più cupa delle altre, un po’ più in periferia e pensa: " Cos’è la casa come quella dei film d'horror?"

Ma continua lo stesso a non preoccuparsi, perché si ricorda sempre in che mondo si trova e quindi questa è la normalità. Poi l’esserino batte tre volte su una porta di colore grigio scuro, che non sembra quella principale, perché è quasi nascosta da dei rovi neri e non ha quelle caratteristiche.

Quella si apre e la donna vede prima un’ombra e poi sente una voce che già conosce:

" Che cavolo… tutto questo tempo per arrivare?"

Fa sparire ancora una volta l’esserino con un gesto della mano e poi Annabel:

" Kalego?"

" Professore Kalego Naberius cazzo! E ti ho già detto di non darmi del tu!"

Lei non si smuove e gli risponde vedendolo ancora nell’ombra:

"Il tu su Inb è una forma di rispetto, non volevo offenderti. "

E quello solo un : " Tz!" E poi scompare nel buio della casa lasciando però la porta aperta; dove lei non comprende e non le piace, quindi gli dice: " Cioè non ho capito… ."

e Kalego disturbato ancora di più: " Che cos’è vuoi un invito ufficiale?! Entra maledizione!"

Non è proprio abituato a cortesie per ospiti, ma deve tenere duro e farla entrare, ne vale per la sua vita di nuovo! Anche se il pensiero di avere un estraneo in casa gli da proprio fastidio, dove il silenzio e la sua privacy vanno a puttane! Per non parlare che ha dovuto abbassare la protezione della casa per non vederla stramazzare a terra.

Annabel sentendo questo con prudenza e piano entra, dove lo vede nello stretto e cupo corridoio e in penombra di una luce anch’essa cupa. Dove poi chiude la porta con un cenno della mano e finalmente dopo si sposta sotto la luce, così che la sacerdotessa può vedere il viso, dalla parte sinistra, pieno di macchie e un occhio iniettato di sangue come anche la reazione imbarazzata del demone, che ora è lì di fronte a lei, con braccia conserte ma con lo sguardo rivolto altrove, per non incontrare il suo.

Indossa dei pantaloni scuri e una maglia a dolce vita di colore blu scuro.

Finalmente ha capito, la malattia è tornata proprio come aveva percepito.

Kalego: " Sto per crepare...cosa farai?" Sono le uniche parole che riesce a dire. Si aspetta ora un rifiuto; ma Annabel invece gli risponde con sua sorpresa : "Solo il mio dovere, cioè aiutare."

Lui si aspettava invece una protesta, dove sarebbe intervenuto come fa di solito; quindi avverte un certo sollievo, ed ha ancora disagio per il suo attuale aspetto, che però nota che non spaventa o disgusta la sacerdotessa, che aggiunge:

" Le sacerdotesse non abbandonano e lasciano morire nessuno e se è necessario, nemmeno un demone."

Lui: " Ti lascerò crepare quando avverrà….sono le tue parole e dunque hai detto una grande menzogna; mf!"

Ma lei a questo non risponde e poi: " Va bene, togliti la maglia."

L’altro ci rimane e controbatte: " Eeeh! Come ti permetti maledetta!"

" No non intendevo quello! Ho bisogno di vedere la parte con le macchie, che è il lato sinistro!"

Lo dice anche con un certo rossore sul viso mentre fa gesti con le mani.

L’altro si calma e poi: "Sbuff!"

E poi di nuovo: " Aspetta qui." E scompare nel buio di una stanza, che è la camera da letto.

 

Dopo un po’ ritorna ed adesso la luce è diventata più luminosa di prima, ed è stato sempre lui a cambiarle. Indossa ora una camicia nera già per metà sbottonata e si dirige verso quello che sembra un soggiorno, con un camino e con una poltrona accanto. Ad Annabel ricorda quelle case in stile gotico.

Lei non si muove e lui voltando solo la testa:

" Che diamine...Vuoi un invito anche per venire qui? Muoviti!"

Già è una situazione del cavolo, poi ci si mette lei, che è lenta a capire, ma in realtà Annabel non è abituata ai suoi modi strani e presto scoprirà che sa adattarsi molto velocemente.

Scossa, allora lo segue e lui si siede sulla poltrona con corna e occhi e scopre la spalla sinistra, dove può notare la pelle chiara e piena di macchie.

Lo sguardo rivolto dalla parte opposta, sempre per l’enorme disagio e lei a questo punto dice:

" Ora userò l’altra vista, che mi farà vedere di preciso dov’è il punto dove intervenire."

E lui in pensiero: "Altra vista? Cioè sul serio o mi prende per i fondelli?"

Con questo i suoi occhi diventano verdi, proprio come il colore del suo sangue; con due pupille bianche molto simili a quelle di un demone. Kalego rimane stupefatto, non si aspettava questo, ma la lascia fare e quindi lei osservando bene la parte; nota due palline che luccicano ed è lì che deve intervenire, perché sono quelle che gli stanno facendo del male e da dove è partito tutto.

" Ora che l’ho visto posso attivare la guarigione ma prima, dovrai inciderti questo simbolo dove ti indicherò." Gli mostra la ankh che al collo e indica il punto preciso. Lui non protesta e lo fa con le sue unghia appuntite, dove Annabel può vedere il sangue fuoriuscire e il suo sguardo impassibile e pensa:

" Accidenti... non batte ciglio.. cos’è queste cose le fa anche nel tempo libero?"

Quindi, a sua volta, anche lei con un piccolo coltello e sul palmo della mano sinistra, si incide lo stesso simbolo e a questa vista Kalego sembra provare uno strano piacere.

" Interessante, stai praticando un rito demoniaco, dove usiamo il sangue... strano per una sacerdotessa." E lo vede per la prima volta ridere, ma è più un sorriso sadico che quasi le mette i brividi. Ma si aspettava questo e quindi mantiene le sue emozioni, anche perché ha capito che è solo una provocazione e inizia la guarigione, poggiando la mano sulla spalla incisa. Così che il suo di sangue entra nel suo corpo e il demone può avvertire di nuovo la sensazione di calore, piacevole, ma più intenso dell’altra volta. Come l’occhio che è in fiamme e lo sente anche caldo, ma non gli dispiace.

Un’esperienza quasi intima che è durata circa un’ora, almeno per lui; dove le macchie sono svanite e l’occhio è tornato come prima e quindi, Annabel toglie la mano, dove il fuoco piano si spegne e porta via con se le due incisioni; cioè quella sulla spalla e quella sua.

 

 

Dopo questo, lui si risistema la camicia ma qualcosa l’attira, la mano della donna sta tremando, quindi intuisce che ha usato molto sangue; visto che ha dovuto caricare anche gli amuleti.

Ma fa finta di non vedere e Annabel invece la nasconde dicendo: " Erano solo degli sfoghi iniziali...e dovrò fare un’altra sezione d guarigione...ho tolto un’altra parte della malattia, ma è rimasta ancora qualcosa."

Kalego: "Cosa? E non potevi togliere tutto?!"

" Si e poi sarei morta dissanguata… ."

"Tz! Inutile e patetica sacerdotessa!"

E in pensiero lei: " Ti ho salvato di nuovo eh...prego."

Poi si alza di scatto e sempre con un forte schiocco di dita; apre la porta da dove è entrata e le dice ancora:

" Sparisci dalla mia vista!" Con le braccia conserte e poi la segue con lo sguardo mentre si incammina verso il corridoio dove aggiunge: " E tieni la bocca chiusa o ti farò vedere come si vendica un demone senza poteri magici!"

Annabel che c’è rimasta di sasso e pensa: " Insomma un calcio in culo e vaffanculo… ."

Ma non osa dirgli niente e poi fuori l’abitazione, Kalego la fa sbattere alle spalle, proprio per accentuare il suo mal umore per la notizia che gli ha dato.

Annabel sottovoce: "Pazienza, porta pazienza…come ti ha detto la maestra ."

Dopo tira fuori una piccola piramide dorata, dove girando la punta, attiva il teletrasporto dimensionale; ed appare un taglio luminoso, dove entra per poi uscire di fronte ad un muro e qui ci sono gli alloggi delle sacerdotesse. Stessa cosa, l’ha fatto anche la prima volta che si sono incontrati.

L’unico problema è quando ha tirato fuori quella d’oro, ha fatto cadere un’altra piramide, quella bianca per il teletrasporto veloce.

 

 

Fine capitolo 4.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Proteggere. ***


Capitolo 5

Proteggere.

 

Un nuovo giorno inizia e Kalego è già pronto per uscire dal suo alloggio, dove chiudendo la porta principale con il gesto del dito indice e rinforzando la barriera, nota uno strano luccichio che attira la sua attenzione. Avvicinandosi alla porta secondaria, a terra, trova un oggetto a forma di piramide, di colore bianco. La raccoglie, la osserva e pensa che cosa può essere, ma non trova la soluzione; poi riflettendo ad occhi chiusi, ricorda la sacerdotessa che ieri notte era lì a casa sua e quindi intuisce che l’oggetto appartiene a lei, anche perché emana una disgustosa energia benefica, per lui fastidiosa ma non pericolosa. Con questo lo prende e lo mette in tasca, sicuro che non lo sfiorerà per niente.

Quindi a piedi si dirige verso una strada secondaria, che in pochi conoscono, anche i suoi colleghi.

Non gli piace la compagnia degli altri; infatti preferisce camminare da solo. L’altra volta stava volando dalla sua vera casa, non da qui, quindi la strada che ho fatto era più lunga e percorribile in alcuni tratti, solo in volo.

Quindi, arriva a scuola molto prima degli studenti, evitando quella folla fastidiosa e in sala professori, gli altri lo salutano, visto che è di rango più alto, tra cui Dali a cui domanda:

"Dov’è la sacerdotessa?"

Dali: " Purtroppo non è ancora arrivata."

"Tz! Si permette anche di ritardare!"

" Dai dai, forse da loro si usa così e magari si devono abituare al fuso orario, vedrai che arriverà."

 

Lei arriva, dove gli studenti la guardano incuriositi e anche stupefatti e bisbigliano tra di loro, forse perché Annabel non porta le scarpe, infatti sta camminando scalza sul quel pavimento tanto freddo e anche ruvido in alcuni punti.

Quindi arriva anche lei in sala docenti e Kalego è il primo che la vede dicendo:

" Sei ritardo!"

" Vi chiedo scusa… ."

Dali interviene prima che il collega inizia a mangiarsela viva:

" Visto è arrivata e poi ha fatto solo dieci minuti demoniaci di ritardo."

" Coloro che non rispettano le regole devono essere puniti severamente, anche se sono esterni!"

E la guarda furioso.

Dali: " Dai dai non dire così e non ti preoccupare, non verrai punita per davvero haha!"

" Mi dispiace...ho avuto un piccolo problema… ."

Dice guardandosi i piedi, dove anche gli altri due guardano e finalmente notano che non ha le scarpe.

Dali " Ma ma che strano, che è successo Annabel? Te le hanno rubate per caso?"

Kalego " Pensi di essere spiritosa?"

" No, ma sono in penitenza, perché ieri sono rientrata tardi, al di fuori dell'orario per colpa di un contrattempo."

Dice questo guardando Kalego, che ha capito che si tratta del fatto che era andata a casa sua, ma non cambia espressione.

Dali: " O cielo..sul serio? La penitenza? Cioè è una punizione?"

Ecco un’altra domanda per prendere informazioni, in modo pacifico e quasi innocente. Il demone biondo è davvero furbo, perché ha notato che agendo in questo modo lei si apre un po’ alla volta.

" In pratica con la penitenza, mi pento di quello che ho fatto e in questo caso, dovrò camminare scalza per l’intera giornata e riflettere anche."

Dali: " Oooooh che cosa strana allora e a me suona più come una tortura."

Kalego non dice una parola. Ma pensa che può applicare questa cosa agli studenti che gli faranno girare le scatole.

Dall’altra parte, il prof Marbar March, che insegna l’arte della tortura, sta prendendo appunti su un piccolo diario, trovando tutto interessante e farà di questa, una nuova lezione per i suoi di studenti! Quindi mentre scrive guarda estasiato la scena però senza avvicinarsi, la presenza di Kalego lo rende troppo nervoso e goffo. Dopo magari andrà a fare i complimenti alla sacerdotessa per questa idea geniale.

La ragazza non ci fa nemmeno caso a lui.

Kalego: " Non pensare che ci farai compassione e non ti faremo lavorare, scordatelo!"

" Ma certo, non ne ho intenzione e farò il mio dovere come previsto dall'alleanza."

Il demone con i capelli blu, pensa che anche se è inservibile, allo stesso tempo è da ammirare; in pochi infatti, dopo quello che ha fatto lei riescono a resistere senza svenire. Quindi sta ancora pensando, magari di aiutarla.

Dali: " Determinata brava mi piace! Coraggio andiamo nella stanza di ieri, che si ricominciaaa!"

Così lo segue e mentre lo fa, lancia un’occhiataccia trasformando i suoi occhi in quelli verdi a Kalego che ci rimane, ma risponde solo con un: "Tz!" Con un ghigno ed ora pensa che dopo questo, con il cazzo che l’aiuterà!

 

Così è di nuovo al lavoro, questa volta deve caricare altri 300 ciondoli, con l’altro che l’avvisa che in tutto sono 666 ciondoli in totale e lei non può far altro che portare altra pazienza. Anche perché non può tirarsi indietro. Ma le mani le fanno molto male e tremano, sopratutto la sinistra; come il suo fuoco che esce a scatti. Cosa che non sfugge al suo custode demone che lo nota e le dice:

" Mmmm così non va bene Annabel...ti fanno molto male?"

" Eeeh si..purtroppo, chiedo scusa."

" A ma no tranquilla, forse ieri abbiamo esagerato? Anche se ero sicuro che del contrario.. ."

Annabel in pensiero: " Se non curavo un certo demone con le manie di grandezza, certo che ci riuscivo!" Ma sospira solamente.

Dali: " Va bene, che ne dici di provare un olio a base di maleficius-rapato?"

" Mi è stato proibito di accettare pozioni e unguenti, quindi grazie ma non posso."

" Ah si?" Ha capito, le sacerdotesse sono vulnerabili a queste, una scoperta davvero inaspettata e molto utile per il futuro! Quindi prende nota mentale.

" Non importa, facciamo così, prenditi due ore di pausa, fatti un giro, prendi un po’ di aria malsana e vedrai che tornerai coma prima!"

Annabel: " Aria malsana? Misà che crepo anche prima.. ."

Ma accetta lo stesso e quindi si alza e: " Non vieni con me?"

" Mm? No, ho da fare qui e poi ti ho fatto visitare la scuola quindi penso che te la caverai."

Non dicendole che in realtà esistono anche delle mappe, che vengono distribuite ai nuovi studenti; Dali vuole vedere come se la cava, in fondo è un essere subdolo, come da norma.

" Ah..ok." Risponde ma non è tanto convinta, quel luogo è comunque molto grande e chissà quali malefici misteri nasconde ancora.

 

 

Fuori, mentre cammina, si presenta uno strano bambino che la guarda con degli occhioni enormi; vestito di verde come anche i capelli:

" Ciao, tu chi sei?"

" Mi chiamo Robin Bars e sono un nuovo insegnate di questa scuola! Insegno tutto quello che c’è da sapere sui famigli!"

" Uuuh interessante!"

" Ooo davvero? " E poi inizia a raffica con le domande:

" E’ un onore conoscere la nostra benefattrice! Che bello! Sei un insegnate anche tu? Se si cosa insegni? Quanti anni hai? Di che rango sei? "

Ed altre domande davvero fastidiose, dove lei non riesce a sopportarlo e non risponde e quindi tenta di scappare ma in vano, perché quello continua, bloccandole la strada.

" Ma che cos’ha questo nano? Ma stiamo scherzando?! "

 

Kalego invece è appena uscito da una classe, dove ha punito tre studenti che non lo stavano a sentire.

In ginocchio sui cocci di bottiglia da cui stavano bevendo. I menefreghisti non li sopporta, perché non rispettano il loro insegnate!

Ed ora ha intenzione di parlare con quella lì da solo; gli deve un’ultima fottuta guarigione e così dopo, la può finalmente tenere lontana da casa sua per sempre!

Quindi cammina per i corridoi, quando sente del baccano ed ha riconosciuto la voce.

" Quel novellino...quando casino che fa!"

Così svoltando l’angolo, vede proprio Robin che a quanto pare sta tempestando la sacerdotessa Annabel di domande, come al suo solito, invadente.

Ma al posto di intervenire, si gode la scena sogghignando, visto che per una volta non sta perseguitando il sottoscritto. Annabel dalla sua parte, stringe il cappuccio per il disagio e non apre bocca e Robin continua:

" Perché non rispondi sacerdotessa? Perché sei scalza? Ma è vero che indossate delle alette dorate? Cosa mangiate dalle vostre parti? Perché non usate la magia? Per favore rispondimi sono curioso!"

La poveretta sente la testa che scoppia e indietreggia con quello che continua e lei pensa:

" Mi hanno dato appena il permesso di uscire da sola e incontro un demone stalker...questa è sfiga!"

E ancora indietreggiando, sbatte contro qualcosa, dove alza testa e lo vede ed è Kalego per niente felice:

" Ma che cazzo fai? Guarda dove cammini!"

Robin: " Ah che bello ci sei anche tu professor Kalego!"

Lasciando per un momento Annabel che veloce si va a rifugiare dietro di lui, che per niente felice nel sentire le domande importune del novellino e quella che ha approfittato della situazione. Quindi inizia a sclerale:

" Cosa?! Come osi nasconderti dietro di me?!"

" Da qui non mi muovo! Quello mi sta mangiando con le parole!"

" E chi se ne frega esci subito!"

Robin non capisce la situazione e continua le sue domande e poi:

" Tu novellino smettila o ti prendo a calci nel culo!"

Robin: " Ma no dai non fare cosi! Ero solo curioso di conoscere la nostra alleata!"

Kalego: " Sparisci cazzo!"

Con questo, davvero gli arriva un calcio dove l’altro risponde:

" Ahiiia! Ahia! Va bene va bene ho capito! Vado a lezione!" Così svelto si allontana e poi rivolto a Annabel:

" Lo vuoi anche tu per caso?!"

" Eh ma che maniere violente però … e no."

Così si allontana e lui: " Tu!"

Dove la punta con l’indice perché le vuole dire altre cattiverie ma poi calmandosi:

" Ti devo parlare in privato. Seguimi!"

" Ooook." E lo segue senza fare storie.

 

 

La porta in una stanza dove ci sono molti libri impolverati e qui, il demone inizia:

" Perché eri in giro e di nuova da sola?"

" Perché Dali mi ha dato il permesso e se non mi credi chiediglielo pure."

Molto probabile che il collega ha qualcosa in mente, lo conosce bene con le sue maniere in apparenze gentili; quindi toccandosi la tempia con due dita gli parla telepaticamente, dove conferma la sua versione più il fatto delle sue mani.

La donna nota questo e intuisce quello che sta facendo. Le sacerdotesse hanno molte informazioni su di loro, ma la controparte invece, di cosa è a conoscenza?

 

Kalego : " Ieri sera, cosa hai visto dentro di me? Com’è fatto questo male? "

" Ti devo rispondere anche se mi hai mandato via in quel modo?"

" Rispondi alla mia domanda!"

" Mi rifiuto."

Kalego allora le ringhia:" Maledetta e ottusa sacerdotessa come osi rivolgerti in questo modo!"

E poi Annabel: " Sono stata fin troppo buona, visto che ti ho salvato per due volte e anche comprensiva, visto che hai continuato a insultarmi, a maledirmi e trattato male. Se vuoi guarire completamente ti devi solo fidare di me e delle mie decisioni e non devo a te certe spiegazioni, visto che l’alleanza non lo provvede."

Dice il vero, quello che può solo riferirgli sono solo alcuni aggiornamenti, che riguardano la diffusione della malattia.

"Mf! Allora torna a fare il tuo lavoro e me ne frego se ti fanno male le mani o perdi sangue e se ti azzardi a lamentarti; giuro che ti farò vedere davvero l’inferno!"

In questo momento smuove una potente energia che lo circonda e fa tremare perfino i libri e i mobili intorno a loro, spaventando Annabel che gli dice solamente:

"Va ..va bene."

Con questo, il discorso si chiude senza risultati, almeno per lui e accompagna di persona la donna, avvisando anche il collega che da parte sua un po’ è rimasto. Ma conoscendo Kalego, sa anche che se viene offeso si può vendicare davvero in modo molto pesante e quindi non protesta.

Lei quindi raccoglie tutte le forze e fa quello che deve fare; anche perché è lui stesso che adesso la tiene sotto controllo.

" Sei proprio uno stronzo, ciuffo incazzato!" Pensa nel frattempo.

Così dopo due ore, riesce a caricare tutti gli amuleti e quindi dopo l’ultimo, si tocca le mani e poi, si toglie i guanti notando dei lividi neri enormi sui palmi che le danno un dolore lancinante, ma lo stesso non si lamenta; non vuole dare soddisfazione a quello lì!

Kalego che nel frattempo si è avvicinato, dove la donna non si è ancora accorta della sua presenza, lo nota anche lui e questo gli pare strano, visto che ha un sangue curativo. Quindi perché lo stesso non cura il corpo da cui viene generato? Forse ha dei limiti? Ed ora sta ipotizzando che la sacerdotessa sta nascondendo qualcosa, qualcosa che non gli piacerà.

Poi finalmente lo vede, sempre dal basso verso l’alto e quindi per il disagio nasconde le mani dicendo:

" Ho finito.. ."

" Ho visto!"

" Posso alzarmi e prendere un po’ di aria malsana...professor Kalego?"

Lui ci pensa per un attimo, dopotutto si è dimostrata davvero tenace ed ha rispettato il suo volere e quindi le risponde:

" Va bene, ma resta nei paraggi!"

Con questo , si gira dandole le spalle, prende dei fogli ed esce dalla stanza e lei sospira solamente.

Dopo ha parlato anche con Dali, che gli ha riferito circa sulle pozioni e unguenti e questo lo trova anche lui interessante, dove da adesso ha deciso di scrivere un piccolo diario per raccogliere tutte le informazioni che le riguardano.

 

Poco dopo, Annabel in qualche modo ha trovato un posto tranquillo dove meditare, visto che l’aiuta contro i cattivi pensieri, quindi seduta sotto un albero, all’ombra, con gambe incrociate e musica rilassante nelle orecchie.

Si gode quei momenti e nel frattempo prova a non pensare al dolore e a ciuffo incazzato, visto che le creme naturali di Inb, fatte proprio dalle sacerdotesse su di lei non funzionano e perciò deve trovare un altro modo per riprendersi.

 

Nel frattempo, Il demone dai capelli blu ha terminato la sua ultima lezione, proprio con la classe del nipote del preside, dove ancora una volta lo hanno fatto irritare per i loro modi insolenti.

Quindi anche Kalego cerca un posto tranquillo dove riposare i suoi nervi, ma prima passa per la grande torre, per prendere un unguento dalla professoressa Stolas Suzy, che le crea e si occupa di demo botanica, quindi di crescita e creazioni con piante naturali.

Dopo si siede su una panchina, la sua preferita, perché si trova in posto dove gli studenti non arrivano e lì apre un libro di incantesimi ed inizia a leggerlo e finalmente pace per la sua mente.

Anche se è un docente, deve comunque ripassarli per poterli ricordare e usarle anche nel quotidiano.

Ma passa qualche secondo prima di accorgersi che non è solo, infatti di spalle nota seduto sotto un grosso albero, qualcuno dove riconosce il mantello, ed è rimasto stupito che anche lei si sta riposando in quel posto molto silenzioso e sopratutto in che modo l’ha trovato?

Poi pensa che è stato qualche collega ad indicarlo, perché alcuni di loro si incontrano ogni tanto anche lì.

Si aspettava invece di vederla a curiosare in giro e in mezzo ad una folla di studenti chiassosi.

Quindi decide di chiudere il libro e dirigersi verso la sua parte, dove proprio in quel momento lei ha finito con la sua sessione meditativa.

Con uno schiocco di dita le fa apparire davanti ai suoi occhi una boccetta con le corna, di color prugna e stupita :

" Ma... che cos’è?"

" Un unguento per le tue mani."

Anche se è stronzo alla fine sa anche come aiutare a modo suo però e in fondo tenerla in quello stato, non sarà molto utile.

" Grazie...ma non lo voglio.. ."

Risponde alzando lo sguardo.

" Ah davvero? E dimmi come ci aiuterai nei prossimi giorni?"

" Troverò un altro modo… quindi rifiuto." E mentre pensa: " Dali l'avrà informato, quindi vuol dire che tra di loro si parlano… e si informano, devo stare più attenta a quello che dico."

" Stupida ostinata!" Però non se la riprende, anzi con un gesto lo lascia cadere e questo rimbalza sul tessuto del mantello.

" Ti ricordo che hai ancora qualcosa da fare con me e non lo farai in quello stato!"

Con questo si volta e le dice ancora:

" Le lezioni sono finite e presentati davanti la porta di ieri sera verso le otto. quando è buio e senza farti notare." E girando solo la testa: " Sono stato chiaro?"

" Si...va bene."

Con questo gira di nuovo la testa e lascia il posto e subito dopo, suona il mostro campana che avvisa la fine delle lezioni, che si concludono di pomeriggio.

" E se questo invece funziona su di me?" E’ davvero tentata di provare, ma non fanno proprio questo i demoni? Tentare le loro vittime per poi succhiarli l’anima? Al solo pensiero rabbrividisce; però lo stesso la raccoglie e la colloca in una delle tasche della sua cintura.

 

 

 

 

Fuori la scuola, il giovane Iruma sta camminando sulla strada che lo porterà a casa del nonno e si è appena separato dai suoi amici, Clara e Alice.

Ma non si è accorto che ha sbagliato, visto che queste si somigliano un po’ tutte.

E camminando per un bel po’ si è finalmente accorto dell’errore, dove si è avventurato in quello che sembra una specie di deserto con sabbia grigia e grandi rovi neri.

Nel frattempo anche Annabel ha preso la sua stessa strada, sbagliando a sua volta, visto che in questo giro, nessuno l’ha accompagnata e il suo teletrasporto, lo può usare una volta e buona.

Quindi si imbatte in un ragazzino con i capelli celesti che urla, inseguito da quello che sembra un serpente di colore verde, con la testa di un pollo?

Ed anche se ancora scalza, non ci pensa due volte e va in suo soccorso; dove la creatura ha messo davanti ad un muro di rovi, bloccando la sua corsa!

Proprio quando sta per attaccare, lei si fionda in mezzo a loro ed apre uno dei suoi tre scudi. Dove vediamo una specie di enorme ombra nera, con occhi verdi e bocca con denti aguzzi ridenti.

E qui, il serpentone, viene bloccato e soprattutto dopo scaraventato con una potente onda urto, lontano da loro, al di sopra dei rovi!

Iruma è rimasto impressionate e al tempo stesso le è grata e infatti le fa gli inchini per ringraziatala.

Annabel: "Non ce bisogno ragazzo, questo è solo il mio dovere, cioè proteggere."

Iruma: "Su-sul serio? Ma è una cosa bellissima!"

: "Ma ma grazie!"

 

Nel frattempo, Kalego Naberius ha visto tutta la scena dall’alto, quella infatti è la strada secondaria che percorre anche a piedi.

Ed è stupefatto, pensava seriamente della inutilità della sacerdotessa, visto che a parte la capacità del suo sangue, fino ad ora non aveva mostrato niente.

Quindi, in questo momento la sta rivalutando e prendendo altri appunti sul suo diario.

Quando poi si accorge del serpente che sta tornando e dei due cretini che non si sono accorti di niente, anzi, nota quella lì che si è voltata ma che si sta toccando le mani; evidente segno che si è accorta ma non può intervenire.

L’unico è Iruma che non ha capito e chiede solo confuso. La sacerdotessa con un segno gli dice di non parlare e il serpente sta per farli un agguato e al punto del balzo:

"CERBERION!"

Ed appare un enorme e dorato cane a tre teste, con occhi rossi e denti aguzzi che si para davanti e spaventa il serpentone e poi:

" Calpesta e spazza via con zampa!"

L'enorme cane obbedisce e con lo zampone, prima lo schiaccia e poi con l’altra lo fa volare via! Facendolo cadere da un dirupo, dove poi anche il canide scompare ed appare una figura che i due conoscono.

Iruma: " Prof-professor Kalego?"

Annabel: " Kalego?!"

Poi pensandoci la voce era proprio la sua e quel enorme cane? Il suo famiglio?

Kalego: "Voi stupidi che non siete altro!"

Gli sgrida mentre si avvicina e Iruma:

" Mi dispiace, mi dispiace tanto ma ho sbagliato strada!"

" Ho visto stupido moccioso! Per poco non diventavate la cena di quel basilisco!"

E i due: "B-basilisco!"

: Cos'è siete diventati sordi! Daaah!"

Con una mano in faccia, come per dire ‘ non ci credo!’ E con l'altra fa una gesto, dove appare l’esserino con le ali neri, ma con un occhio di colore rosso e dice:

" Guida il giovane Iruma sulla strada che porta alla casa del preside e non perderlo di vista!"

L'esserino: " Va bene."

E Iruma: " G-grazie mille ...professore."

Kalego: " Sparisci!"

E così fa, dopo aver salutato la strana donna che l’ha aiutato, dove non si sono nemmeno presentati.

Così lo vedono allontanarsi tra i rovi e Annabel:

" Casa del preside...quindi quello è il nipote di Sullivan?"

Pensa e poi:

"E tu! Che diavolo sei ancora in quelle condizioni!"

Si riferisce alle mani e ai piedi e poi ancora:

" Stavi per essere divorata da quel basilisco che cazzo!"

" Si lo so….ma ... mi hai aiutato, anzi, ci hai protetto."

Dice con un sorriso e l’altro ghigna e poi:

" Se non c’era quel moccioso ti avrei lasciato crepare! Il fatto che sono anche il tuo custode, non vuol dire che devo farlo anche fuori la scuola!"

Ma non lo dice sul serio, perché sembra imbarazzato mentre si volta con le braccia conserte, cosa che non sfugge alla donna che sorride di nuovo e dopo:

" Raggiungi il giovane Iruma e poi prendi la strada a destra, muoviti!"

" Ah si, ok ok, grazie! A più tardi!"

E quello solo con un: " Tz!"

Per poi precede per la strada ma in volo.

 

 

Ma purtroppo per Kalego, Annabel non si presenta a casa sua quella sera e quindi fuori di sé, trama una vendetta, che nemmeno il re dei demoni se la poteva immaginare!

"Quella maledetta! Quella bastarda! Come ha osato!"

 

Fine capitolo 5.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Il libro. ***


Capitolo 6.

Il libro.

 

Seduto sulla poltrona in stile gotico, indossa la camicia nera, con al collo l’amuleto e pantaloni neri e batte le dita sul bracciolo; ed è furioso ma non può lasciarsi abbandonare al ritorno alle origini, ora sono dei demoni diversi; sanno controllarsi. Ma questo non vuol dire che non farà nulla. Quindi fa un respiro profondo, prende il libro proibito che è appoggiato sul tavolo e inizia a sfogliare le pagine, quello con i disegni, visto che lo rilassano molto.

Quelle scene dove degli umani vengono attaccati da un enorme bestia bianca marina, lo mette di buon umore. Già, a Kalego piacciono i libri degli umani, ma purtroppo non li sa leggere. Spende anche una fortuna se uno di questi lo attira, sono irresistibili e pagherebbe per aver un traduttore o una formula magica che lo può fare. Ma i libri degli umani sono sconosciuti perfino per la loro magia. Già loro da soli sono delle favole per bambini, ma lui sa bene invece che esistono al di fuori di questo mondo e sa anche che sono simili a loro, ma sono anche deboli, effimeri, senza magia, insomma una razza davvero da non considerare; visto che perfino il più poveraccio tra di loro li può uccidere e rubarli l’anima. Però deve ammette che hanno molta fantasia e un po’ di fascino? Visto che scrivono dei libri che creano dipendenza.

Quindi nel frattempo, prende nelle mani anche la strana piramide bianca; dove prima la osserva e poi pensa che per dispetto, la dovrebbe rompere e poi consegnarla alla proprietaria per poi godersi la sua faccia. Un cosa cattiva da fare, ma dopo tutto ha osato dargli buca, quindi se lo merita!

Così, con il libro in grembo e l'oggetto in una mano, inizia a premerlo dalla punta, ma al posto di rompersi, sente prima un clic e dopo aver visto l’oggetto illuminarsi, sparisce in una forte luce.

Appare dopo seduto a terra, in una strana stanza di color sabbia e la prima cosa che sente è tanta nausea, si sente lo stomaco sottosopra e capisce che è l’energia disgustosa e benevola del posto a provocarlo.

Poi vede qualcuno di spalle e la nota bene ed è nuda...anzi è mezza nuda, si perché indossa solo delle mutandine bianche e si ha capito che è una donna.

Una con le curve e cellulite, bassina e per niente elegante, insomma una che non attirerebbe mai la sua attenzione sul piano sessuale, nemmeno pregandolo, ma poi, si gira e nota che ha i capelli castani slegati che gli arrivano sulle spalle, occhi castani e un viso che conosce, che quando lo vede a terra, in un momento di pausa, dove i due si scrutano, di più Kalego che ora può vedere il seno e sulla spalla sinistra una grossa cicatrice.

Annabel: " Waaaa ma che cosa?! Ka- Kalego come sei arrivato qui?! E e…. pervertito!"

E finalmente si copre con un asciugamano, mentre si fa bordò in faccia.

Kalego: " Eeeeeh come ti permetti! Ti presenti nuda e mi insulti... che indecenza!"

Con questo, si copre il volto con il libro e chiude gli occhi perché l’ha messo lo stesso a disagio, ma poi sente che gli mancano le forze, qualcosa le sta risucchiando dall’alto e quindi, alza la testa e vede uno strano anello e la sua energia scura da demone che viene risucchiata in questa.

Allora alza il dito e inizia con un incantesimo, che viene però bloccato da Annabel, che lo ferma e gli dice:

" Non farlo! Vuoi far scattare l’allarme?! E poi non funzionerà visto che sei nell'accampamento delle sacerdotesse!"

" Eeeeeh che cosa? E lasciami! Quell’affare mi sta portando via le energie!"

" Ma per forza è questo il suo compito, purificare questo ambiente da quelle malevoli e negative e se lo distruggi… scatterà un forte allarme e le altre sacerdotesse si fionderanno qui per disintegrarti!"

A Kalego questo non piace, perché se sta dicendo la verità, chissà quante ce ne sono e non riuscirà a contrastarle tutte, è una pazzia, quindi abbassa il dito e dopo, lei lo prende per il polso dicendo:

" Vieni! Ti porto in un posto dove potrai stare! "

Lui la lascia fare visto che non ha molta scelta e lo porta lontano dall’oggetto e lo fa sedere a terra in zona più oscura, dove tira anche delle tende scure e gli dice:

" Resta qui! Potrai recuperare le tue energie, io torno subito! " Sottovoce però.

L’altro senza forze, ghigna solo e poi gli chiude le tendine in faccia, dove se prima si era calmato, ora ha cambiato di nuovo umore!

Ma poi Annabel aggiunge: " Non far uscire la tua rabbia che è peggio! Cerca di stare tranquillo! "

Quella lì che gli da ordini, sul serio?! Da quando è salito a rango 8 nessuno può farlo! Beh si certo tranne il preside Sullivan.. ma gli altri gli devono rispetto! Stessa cosa per gli esterni a questo mondo! Ma per ora recupera solo le forze. Poi nota alla sua sinistra un cactus, ma non uno normale, grande e alto, di colore blu e poi...alla sua destra, la boccetta dell'unguento che le aveva dato.

"Ma che diavolo… e poi che ci fa qui questo cactus? "

Kalego può vedere al buoi, anzi quasi tutti i demoni possono farlo, quindi l’oscurità non gli crea nessun problema.

Osservandolo meglio, lo trova meraviglioso, già, lui li colleziona, ed è un patito nella loro cura e quello, quello è davvero ben curato e gli occhi gli brillano per quanto è bello!

" Ma com’è possibile? "

Si guarda intorno e forse ha capito:

" Non mi dire che ...ha creato un luogo pieno di energia malsana ...una serra, questa è una specie di serra… .Non ci posso credere! "

Forse ha trovato qualcuno che ha il suo stesso hobby? No, non lo può accettare, specialmente se non è un demone!

 

Dall’altra parte invece, lei si e vestita con un pigiama celeste con dei piccoli gufi marroni; ed ha solo paura che qualche altra sacerdotessa ha sentito tutti; quindi guarda fuori una finestra ma per ora non vede nessun e tira un respiro di sollievo, chiudendo anche le tende. Ha anche spento per il momento il purificatore di energia, giusto per non far star male quello stupido demone che è apparso dal nulla! E poi spegne la luce centrale e acceso una più piccola.

Il luogo è per una persona, quindi ha giusto quello che sembra un piccolo soggiorno e la zona letto e il ripostiglio, dove ha messo Kalego che quando si volta, se lo ritrova davanti, con in mano il cactus e che ora la sta fissando in modo strano e le dice:

" L’hai rubato? "

Allora lei gli risponde prontamente: " Ah? Ma per chi mi hai preso? L’ho trovato a terra mentre tornavo...era lì poverino accasciato nel suo vaso, con la terra rovesciata… mi faceva tenerezza...eemmm forse è caduto a qualcuno...ma non l’ho rubato! "

E l’altro solo con un sopracciglio alzato e lei di nuovo:

" Ok va bene, mi piacciono i cactus e quando l’ho visto non ho resistito a portarlo qui e se non ti dispiace lo rivoglio! "

Mentre allunga le braccia ma l’altro:

" Questo resta con me, mi sta aiutando a riprendere le forze. " Mentre fa un passo indietro e la guarda in cagnesco. In realtà se lo vuole tenere e basta, visto che piace anche a lui.

" Ok ..e comunque come sei arrivato qui? Non puoi aver usato la magia e… . "

E lui irritato: " Silenzio! Sono io quello che si deve lamentare visto che avevamo un appuntamento dove tu non ti sei presentata, oltraggioso nei miei confronti! "

" Parla sottovoce per favore. "

E quello stizzito allora si siede su l’unica sedia che ha, davanti a un piccolo tavolo, dove appoggia anche il cactus.

" Spero che tu abbia un valido motivo per avermi dato buca. " Risponde questo giro con calma e moderando la voce: " E comunque, che posto rozzo e disgustoso… . "

" Ehi guarda che non è facile renderlo accogliente, visto che è una mini casa temporanea, che cosa credi? "

Risponde stizzita, mentre mette le braccia conserte, vista che l’ha offesa.

" Comunque dopo che ci siamo separati, mi hanno chiamata per una riunione urgete e sono dovuta tornare qui di corsa, cosa credi che non facciamo niente altro? E non sapevo come comunicartelo. "

" Una riunione urgete? Su cosa? "

Annabel prima ci pensa, non vuole dare notizie scomode, però questo giro gli riguarda quindi continua:

" Di sicuro te lo riferirà anche il preside...sono state attaccate e ferite delle sacerdotesse da delle bestie magiche...per fortuna noi siamo immuni. "

" Cosa? Quindi il male colpisce anche la fauna? "

" Questo è quello che abbiamo pensato e ci preoccupa, visto che ora dobbiamo fare attenzione anche a questo. "

Kalego si mette una mano sotto il mento e pensa, peccato che Annabel i suoi pensieri non li può sentire e poi risponde solo:

" C’è altro? "

" Si, si discuterà con il preside per i provvedimenti e c’è anche una buona notizia, la protezione degli amuleti sta funzionando, nessun demone si è ammalato da quando li state distribuendo. "

" Molto bene. "

" Ora mi puoi dire come diamine sei arrivato qui? Non posso farti uscire dalla porta, l’energia emesso dal sole artificiale ti ucciderà in un secondo...qui sei al sicuro perché ho creato io un ambiente adatto….al cactus e non ai demoni. "

Lui stupito per questa informazione facile, prima la guarda poi le risponde:

"Con la tua stupida piramide bianca. "

E lei: " Ah...ecco perché non la trovavo più! Ora è tutto chiaro! E tu ce l'avevi e non mi hai detto niente sei un infame! "

" Sono un demone! Ed è normale! Ma non è normale che perdi i pezzi in giro; pensa un po’ se andava a finire in mano ad un altro di questo mondo? Cosa sarebbe successo? Sei una irresponsabile! "

Lei ci pensa, ed in effetti non ha torto, ma non è giusto che la fa sentire di merda, in fondo l’ha usato e ora quella nei guai è lei se la scoprono ma e l’altro le parla ancora, dicendo:

" Basta con le cazzate e vedi di finire quello che hai iniziato ieri sacerdotessa! Che prima vado via da questo posto schifoso e meglio è! "

Annabel sospira con pazienza, non capisce, come fa a vincere sempre lui? Con quel atteggiamento imperativo poi, le è proprio antipatico. Quindi prende i guanti da un cassetto e dove Kalego già è pronto con la spalla scoperta, come la sera precedente, gli dice il punto preciso dove si incide di nuovo.

Ma prima le afferra il polso, prima che indossa il guanto e guarda la mano dicendo: " Vedo che l’hai usata finalmente. Com’è andata? " Le chiede con un sorrisino maligno, visto che nota una certa aura che conosce bene uscire da questa e lei:

" No comment. "

E lui: " Mph! " E la lascia andare ed è ha di nuovo, una nuova informazione da scrivere sul suo diario. Ora ne è certo, le sacerdotesse sono vulnerabili agli unguenti.

Così dopo trenta minuti, finalmente lo può confermare, è guarito completamente e tira un respiro di sollievo dicendo:

" Molto bene. Ora fammi uscire di qui. "

" Ma è un ordine? Cioè sul serio? Ma è difficile dire grazie? " Pensa urtata ma poi nota a terra un libro e lo raccoglie, Kalego già l’ha notato, mentre si sta sistemando la camicia e si è messo in allerta.

Lei lo guarda e lo sfoglia dicendo: " Questo non è mio… . " Ma il demone lo strappa dalle mani senza una parola e lei:

" Aah..quindi è tuo?"

" Non sono affari che ti riguardano! "

" In realtà l’ho letto due volte, Moby Dick è un grande classico e quella sembra un formato interessante, lo si vede dalla copertine e…. . "

Kalego si avvicina guardandola intensamente e le dice:

" L’hai letto? Tu menti! "

" Guarda che ti ho detto la verità… . "

Allora per sbugiardarla, lo apre ad una illustrazione e dove indica le parole sotto e le dice:

" Cosa c’è scritto? "

" Aaaam ...i marinai vengono attaccati dalla grande balena bianca, che senza indugiare carica le loro barche affondandole. "

Lui pensa che è impossibile e che se lo sta inventando, quindi apre su altre illustrazioni, dove la donna prontamente legge le scritte sotto con la sicurezza, di chi conosce molto bene quella lingua.

" Qualche problema Kalego? "

" Ma che diavolo… questo è un libro proibito degli umani, com’è possibile allora? Almeno che tu... sei una umana... e lo sai cosa significa vero? "

Ora la sta minacciando, perché in effetti ora ricorda, lì i demoni mangiano gli umani! Lei è per metà umana! Che errore che ha commesso! Ma poi gli dice:

" A ecco da dove arriva...beh noi sacerdotesse conosciamo un sacco di razze e di lingue, compresa quella umana...quindi per me è normale leggerli. "

E spera tanto che se la beve, cosa che funziona, perché l’altro sembra calmarsi e quindi pensa:

" In effetti, sono abbastanza colte, quindi vuol dire che ho trovato il mio traduttore personale? Ma come posso ricattarla? "

 

E facendo finta di niente le risponde: " Va bene ti credo, ed ora fammi uscire di qui! "

Un respiro profondo per Annabel e meno male che le sorelle hanno un sonno pesante e quindi si allontana per un secondo e poi torna con la piramide dorata e gli dice:

" Stesso meccanismo, pensa dove devi andare che apparirà uno squarcio di luce...quella bianca era per il trasporto veloce per le emergenze. "

Glielo strappa dalle mani con un: " Mph! Magia? Che io sappia voi non sapete nemmeno che cos’è."

" No è una tecnologia inbariana che per utilizzarle usiamo le nostre energie."

Ma poi si è pentita, gli ha spifferato un’altra informazione sul loro mondo.

Però ormai è tardi e dopo questo, Kalego l’attiva senza dire una parola e prima di passare oltre la luce, si prende anche il cactus e Annabel:

" Ehi! No quello no...perché? "

Lui mentre si volta con un sorriso sadico le risponde:

" Perché dici? Per tutto quello che mi hai fatto passare stasera. "

E così passa dall’altra parte, con la soddisfazione nel suo cuore di demone di aver attuato la sua vedetta in qualche modo e con Annabel dietro che dice:

" Sig….il mio cactus. "

In realtà una cosa le ha rimasto, la boccetta, quella è rimasta lì nella serra e per fortuna ha altre due piramidi dorate a sua disposizione.

 

 

Il demone sta pensando a un modo per farla diventare la sua traduttrice di libri personale, ok non la voleva più in casa, ma ora è diverso, dove lo trova un altro che gli legge i libri proibiti degli umani?

Quindi prima di andare a dormire rimugina ad un piano subdolo e aggiorna il suo diario, con le novità appena apprese. In realtà in Kalego sta nascendo una dipendenza ossessiva per questa cosa; dove lo porterà a sviluppare un altro tipo di sentimento, la gelosia possessiva. Nel frattempo ha trovato un bel posto per l’enorme cactus, dove gli ha dato dell’acqua e pulito un po’. Ed osservandolo, vede solo perfezione e meraviglia.

 

 

Fine capitolo 6.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Confronto. ***


Capitolo 7

Confronto.

 

 

Il giorno dopo, Kalego esce da casa con il primo pensiero di parlare con quella lì dopo le lezioni, ha giusto trovato un ricatto perfetto per tenersela come traduttrice personale e perché no, anche a vita. Quindi volando verso la scuola, nota sotto di lui il giovane Iruma, con i suoi compagni, sempre i due soliti cioè Clara e Alice, che parlano con la sacerdotessa Annabel? Inconfondibile con quel mantello e di più quella energia malevola, ma finta, che ha imparato subito a riconoscere.

Quindi si ferma sfruttando delle correnti per mantenersi in equilibrio in cielo e li vede in pratica che si stanno presentando. Normale visto che la sera prima, non l’hanno fatto. Ma chissà perché, questo gli da fastidio. Ora il nipote di Sullivan potrebbe interferire in qualche modo nel suo piano. Poi li vede incamminarsi insieme all’interno della scuola e poco dopo li segue; ovviamente camminando prima davanti la porta e poi entrando. Facendolo in volo è da villani ed irrispettoso nei confronti degli altri.

 

Dopo nota che si separano e dunque può procedere nel farla avanzare verso la sala professori, dove Dali la saluta e anche gli altri. Dopo tutto ora è diventata un abitudine vederla, ma per adesso si tengono ancora le loro domande.

Dali: " Oggi abbiamo altri 266 e poi finiamo con gli studenti yeah!

Annabel: " Bene! " Tutta felice, perché finalmente ha finito di dissanguarsi, ma l’altro le dice ancora:

" Ma dopo ci sarà da immunizzare l’altro personale della scuola. "

" Ah ecco e io che ci ho creduto… . "

" Su su dai, sarà una passeggiata e poi lo stai facendo per aiutarci no? Non è questo il motto delle sacerdotesse? "

" Si infatti… . "

" Bene! Allora andiamo nella solita sala! "

Con questo, lo segue e non ha ancora visto ciuffo incazzato, che arriverà dopo che loro sono andati via e procede con la prima lezione.

 

 

Dopo aver terminato anche questi, Dali le dice:

" Ora ti porterò dal tuo altro custode, visto che oggi ho una giornata davvero piena ahaha! "

" Dal professor Kalego? E cosa dovrò fare? "

" Te lo dirò quando arriveremo! "

A lei questo non piace per niente, perché ha capito che Dali oltre a tirale fuori delle informazioni con la gentilezza apparente, è anche un demone che sa nascondere qualcosa di pericoloso con il sorriso. Quindi brividi percorrono la schiena della sacerdotessa.

 

La porta lontano dall’edificio principale, in una grotta e con un demo ascensore, dove apprezza questa tecnologia magica. All’apertura di questo, si ritrovano davanti ad un campo sportivo, circondato sempre da una grotta umida e cupa, come quel mondo vuole.

Dali: " Questo è il campo per la palla di cannone, uno degli esami che affrontano gli studenti per avanzare di rango. "

" Mmm interessante. "

" E se aspetti qui, Kalego arriverà molto presto. "

Con questo la lascia con un saluto e lei aspetta pensando:

" Non so come funzionano gli esami di questa scuola, ma so solo che la salita di rango è essenziale per loro, più sali in alto e più diventi potente e ti rispettano. Da noi è molto differente… . "

Non le piace il fatto che la lasciata da sola lì; si aspetta magari una bella fregatura.

Poi nota alcuni studenti che stanno scendendo le scale, tra cui il giovane Iruma, che si è legato i capelli con un nastro dove l’accoglie dicendo:

" Annabel è bello rivederti! Ma perché qui? "

Alice fa un inchino e Clara saluta a modo suo.

" Anche per me è un piacere rivederti così presto Iruma e mi hanno detto di aspettare qui il professor Kalego. "

" Oh ok... capisco. "

" Vi faccio i miei auguri per l’esame ragazzi. "

Iruma: " Grazie mille! "

Alice: " Gentilissima grazie. "

Con un altro inchino e

Clara: " Yeeeeh vinceremo noii! "

E poi si avvicinano gli altri incuriositi, dove tutti portano al collo gli amuleti caricati del lei e Jazz uno degli studenti che parla:

" Una tua ammiratrice Iruma? "

Iruma arrossito: " Ma no ma no! Lei è un’ospite speciale della scuola! E sta aspettando il prof Kalego. Si chiama Annabel. "

E tutti : " Oooooooh! "

Jazz: " Allora daremo spettacolo...almeno speriamo di non fare brutte figure. "

E poi: " Silenzio! " Ed ecco che arriva e appena la vede, si disturba e le dice:

" Che diavolo ci fai tu qui? "

" Dali non ti ha detto niente? "

Allora sempre con la telepatia lo contatta e poi fa una faccia per niente felice.

" Tz! Va bene , ma vedi di non rompermi le scatole mentre sto facendo lezione a questa classe chiaro? "

Ci sono rimasti gli studenti, dal modo in cui tratta quell'ospite speciale, ma poi pensano che Kalego è fatto così, cioè tratta male tutti.

Annabel: " Ma certo, guarderò solo. "

E di nuovo ci sono rimasti, gli ha risposto con tanta calma e sicurezza, per niente spaventata e poi, il prof inizia a parlare dell’esame e pensa che è una seccatura che Dali oggi l’ha scaricata a lui! Già non aveva niente da fare, poi ci mancava pure quella lì a rompere. Ma poi decide di far finta che adesso non esiste.

Dopo aver abbattuto il teatrino carino, con le regole base, dove Annabel è rimasta, ma non apre bocca; assiste da lontano al bizzarro esame, dove ne vede di tutti i colori. Con Kalego che ogni tanto si dispera per quanto gli alunni pensano solo più a un gioco che a un cosa seria.

Poi alla fine, assiste allo scontro Alice contro Iruma, dove quest’ultimo ha preso la palla infuocata lanciata dall’amico, ruotando e scagliandola contro di lui! Riuscendo così a vincere ed a ricevere la piastrina per l’avanzamento del rango.

Tutti felici gli alunni, invece nota ciuffo incazzato impassibile, come al solito.

Si va a complimentare con il ragazzo, che gli accetta stra felice e poi, mentre il demone sta per andare via:

" Ehi tu datti una mossa! Non ho tempo da perdere! " Tutto questo per farle capire di seguirlo, cosa che lei fa, dopo aver salutato gli studenti, perché ormai si è abituata, lasciando di nuovo i ragazzi sbigottiti da tanta pazienza da parte di quella donna. Iruma è sicuro invece che la rivedrà molto presto.

 

 

Poco dopo, sono in sala professori, dove lui è seduto alla sua scrivania e lei silenziosa su una sedia lì vicino. Kalego si sta domando perché non parla, come le prime volte, ma gli sta bene e vuole parlarle del suo futuro ruolo di traduttrice personale ma, sente una strana vibrazione che però non proviene dal sul demo-telefono ma dall’orecchio della sacerdotessa. Che dice:

" Chiedo scusa...è il mio comunicatore, devo rispondere. " Dove si tocca dietro la parte interessata e inizia a parlare nella sua lingua, che gli suona molto strano. Cosa che lo lascia sbigottito, ed ora sta pensando che ha quindi anche lei un telefono e si sta chiedendo, quanto quindi sono evolute sul piano tecnologico. Ed è disturbato anche, perché lo sta usando mentre lavora.

Finito la chiamata gli dice: " Delle altre sacerdotesse stanno arrivando qui e mi scuso per la chiamata, visto che è da maleducati quando si lavora, ma lo devo tenere acceso per le emergenze. "

Sentite le sue scuse allora si calma le risponde:

" Per fare cosa? "

" Questo non me l’hanno detto. "

" Questa è la famosa fiducia tra sorelle? State messe proprio bene. "

Poi entra la prof. Momonoki che gli dice quasi imbarazzata, cosa che non sfugge ad Annabel:

" Professor Kalego... ci sono delle visite inaspettate, per favore ci può raggiungere nella sala del demo preside per favore? "

Kalego: " Certo, arrivo subito. "

E la donna sembra ammirarlo quando cammina per i corridoi, la prof infatti ha una cotta per il demone dalle corna blu. Ad Annabel non sfugge nemmeno questo.

 

 

 

Così arrivati sul posto, ci sono dei professori più delle figure incappucciate, due alte e due più basse anche di Annabel. Gli insegnanti si stanno chiedendo chi si nasconde sotto, sono troppo curiosi di scoprirlo, in fondo di sacerdotessa hanno visto solo lei.

Anche il preside è arrivato, come al suo solito fare, dove saluta tutti con simpatia e inizia a parlare con la figura più alta, che sta gesticolando.

E dopo che hanno finito, si toglie il cappuccio e si scopre anche il corpo , così fanno anche le altre, dove notano che hanno l’aspetto da bestie magiche. Con l’unica differenza che i loro piedi in realtà sono zampe. Un ghepardo, uno sciacallo dorato, un porcospino e una gallina. Così fa anche Annabel.

A questo punto guardano prima Annabel e poi loro e di nuovo la sacerdotessa, anche Kalego è confuso e lei:

" Qualcosa non va? Perché ci guardate in quel modo? "

Prof. Orias: " Eee tu che ne dici? Pensavamo che le sacerdotesse sono tutte un po’ come te di aspetto…. e non a delle bestie magiche..siamo un po’ confusi. "

Gli altri si stanno ora chiedendo se ha la madre certa e il padre incerto.

Kalego: " Se è uno scherzo è di pessimo gusto! "

Lo sciacallo risponde: " A me piacciono gli scherzi! Mi chiamo Zeret e sono una sacerdotessa di sesto grado del tempio di Osiris e noi siamo degli antropomorfi non delle bestie magiche, non è figo? "

Tutti si stanno chiedendo come caspita fa quella lì, che sembra una tonta ad avere il sesto grado, ma nessuno osa domandare, nemmeno Kalego, che si mantiene.

Annabel la conosce molto bene, come lei ha portato a termine una missione. Ma la maestra di decimo grado ghepardo invece no, non è la sua; anche se dalle sue acconciature ha capito a quale tempio appartiene.

A Kalego quella gli sta già sul cazzo, rumorosa e spiritosa.

Sullivan: " Non è splendido? Hanno avuto una diversa evoluzione! "

Il preside a Kalego gli sta sempre di più sul cazzo come al solito.

Il ghepardo risponde gesticolando, dove dalla mani esce una voce:

"Mi chiamo Cheish e sono una sacerdotessa di decimo grado. Piacere di conoscervi. La sacerdotessa Annabel è un’inbariana come noi, non dovete mai dubitare di questo, anche se è diversa nell’aspetto. E dovete sapere che gli anubiani sono anche una razza muta forma. "

Hanno notato che non ha mosso le labbra e la voce arriva dalle mani, molto strano per loro. Ma nessuno ora ha il coraggio di fare domande.

Così tutti hanno compreso e quindi si tranquillizzano, tranne Kalego che questa stupida spiegazione non l’ha convinto del tutto.

Annabel da parte sua, non dirà mai di appartenere alla razza umana per metà e ha compreso la loro confusione. In effetti lei è diversa e meno male che la maestra ha messo una pezza a colori come scusa.

Sullivan: " Sono qui per darci una ottima notizia e anche una cattiva, quella ottima e che il nostro piano sta funzionando yeeeeh! Infatti nessun altro demone si è ammalato! "

E tutti si guardano e sorridono tranne Kalego:

" Passiamo ora alla cattiva...mmm il male sta colpendo anche le bestie magiche...e questo non è per niente buono. "

Prof. March: " Sul sul serio? Non ci voleva è un problema in più! "

Prof. Orias: " Come faremo adesso? Non è facile controllarle e immunizzarle come abbiamo fatto con gli studenti… . "

Preside: " Su su su, non disperate, troveremo una soluzione anche per questo insieme ad Azazel, ah comunque c’è altro. "

Kalego sapeva già tutto, quindi non si smuove ma ascolta solamente.

E quindi interviene la maestra di decimo grado che dice, gesticolando: " Siamo qui anche per un altro motivo, voi state sottovalutando le sacerdotesse, specialmente Annabel, dove leggendo i suoi rapporti, ho compreso che la vedete più come un supporto misero che come una sacerdotessa in grado di affrontare ogni pericolo e di aiutarvi attivamente. "

Questo ha lascito sbigottiti i due custodi, faceva dei rapporti dove ha parlato anche di loro e non ha detto niente!

Kalego si sta ora chiedendo cosa cazzo ha scritto realmente, magari qualcosa di distorto dalla realtà e spera per lei, che non ha aggiunto i particolari serali dei loro incontri.

E la maestra continua: " Quindi ho chiesto gentilmente al preside di metterci alla prova, in modo da costatare che noi siamo in grado davvero di aiutarvi come si deve. "

Preside: " Ohohoho! Giusto giusto e questa prova avverrà ora, dove i due sfidanti, se così li vogliamo chiamare, verranno scelti a sorte, per questo sono qui anche altre sacerdotesse! Demoni contro sacerdotesse! "

Dove queste salutano in modo carino e con un sorriso, di più Zeret che scodinzola forte perché ha visto Annabel.

Non posso credere ai loro occhi, il preside ancora una volta prende delle decisioni del cavolo!

" Domande? " Tutti zitti, anche perché il rango nove ha parlato, nessuno lo può contrastare e sapendo questo si compiace.

" Perfetto! Allora partiamo con il sorteggio solo dei presenti, ed esclusione la maestra Cheish e me, anche perché non avrebbe senso, io non ho sottovalutato nessuno ahah! "

Kalego in pensiero: " Maledetto vecchiaccio con le tue idee del cazzo, cioè una prova? No davvero?! Non avevamo da fare niente eh e comunque che cosa inulte e stupida! "

Così con dei bigliettini e a turno li prendono prima i prof, dove sopra c’è un numero e poi è il turno delle sacerdotesse. Infatti in sala ci sono quattro professori per quattro sacerdotesse, tutto calcolato dal preside. Nemmeno ad Annabel piace la cosa, ma la maestra non ha tutti i torti.

" Ora fatemi vedere i vostri numeri, quindi aprite i foglietti e vediamo un po’ la sorte come vi ha conciati! "

E lo fanno e quindi le coppie:

Zeret vs Marbas March che pensa: " Ma perché io? " Con faccia disperata.

Sacerd. porcospino vs Momonoki che deglutisce.

Sacerd. Gallina vs Orias, che saluta solo con il cappello.

E sacerd Annabel... vs Kalego.

E lei: " Ma che sfiga oh… . "

Ma l’ha pensato solamente con faccia sconvolta; dove però l’altro non cambia espressione, perché sa che quella lì contro lui non ha speranze, con o senza magia.

" Porca troia...quello non ha mosso un muscolo facciale, in pratica ha già vinto sig. "

 

 

A ciascuno viene dato una collana con un campanellino e in pratica, spiegano che vince chi lo sfila prima dal collo dell’avversario e poi.

Preside: " Perfetto! Una regola sola, potete solo usare le vostre abilità fisiche, niente armi, anche perché ohoh loro sono immuni alla magia demoniaca! "

Cheish: " E voi sacerdotesse lo stesso. E con questo iniziamo con la prima coppia. "

Anche se agli insegnanti non garba di non usare nessun arma, però confidano che sono più astuti e più veloci di loro, dopotutto sono solo piccolo pugno sacerdotesse con l’aspetto ridicolo di bestie. L’unico che non si preoccupa per niente è sempre Kalego, che lo vedono sicuro di se, anche perché gli è capitato Annabel che contro di lui non può vincere.

Alla prof Momonoki le brillano gli occhi per quanta sicurezza infonde e quanta eleganza ha nel farlo, ad Annabel invece, infonde solo tanta ansia.

 

 

Quindi March vs Zeret, che lo batte alla grande, grazie alla sua coda serpente; infatti si può allungare e attorcigliare come un pitone. Dopo averlo stritolato per un po’, gli strappa la collana dicendo: "Ho vintooo yuuupiii!"

Lasciando quindi steso il povero March, che non ha avuto nemmeno il tempo per reagire.

Gli altri ci sono rimasti per la strana coda, però pensano anche che il collega dopotutto non è così forte, quindi la sfida continua.

 

Sac. Gallina vs Prof. Orias.

Dove vince, grazie alla sua velocità. Anche se la sacerdotessa gli ha dato filo da torcere con le sue piume boomerang, cosa che non si aspettava. Quindi, vittoria per i demoni.

 

Sacerd. porcospino vs Momonoki.

Che imbarazzata al massimo, pensa che il suo adorato Kalego la sta guardando e quindi non si può permettere figuracce.

Ma per sua sfortuna, la sac. Porcospino è molto veloce e sa rotolare bene e la prende a zampate. Lei si è difesa scansando anche veloce e tentando di strappare la collana, ma senza successo. E quindi ora si sente depressa, ha fatto flop davanti al suo amato! Che però non ha battuto ciglio.

 

E sacerd Annabel vs Kalego.

Tutti gli occhi sono puntati su di loro, il rango più alto ( sempre dopo il preside.) contro una sacerdotessa di terzo grado. Già assaporano la vittoria.

Uno di fronte all’altro, dove si scrutano e Kalego:

"Arrenditi. Lo sai bene che non puoi niente contro di me." Dice sicuro.

Annabel: " Le sacerdotesse non scappano davanti alle proprie paure, ma le affrontano."

Questa frase risuona famigliare anche tra i demoni, ma lo stesso molti scapperebbero di fronte a Kalego Naberius; infatti non è uno che lascia vincere qualcuno che ha un numero inferiore al suo!

Quindi: "Tz! Stupida… ."

Annabel corre nella sua direzione e tenta più volte di strappare da quel collo il ciondolo che sventola ovunque. Ma proprio non ci riesce, il demone riesce a contrastarla con maestria, eleganza e sopratutto con una velocità fuori dal comune e solo con le mani! Lei non riesce nemmeno a sfioralo.

Dove tutti l’apprezzano, specialmente la prof. Momonoki.

Kalego: "Mph! Sei più lenta di un orco delle montagne! Vediamo di finire con questa pagliacciata!"

E mentre si prepara ad agire per la prima volta, nota sulle mani dei lividi e si blocca pensando:

"Oh no! La malattia è tornata?"

Ma poi guarda meglio, sono davvero dei lividi che gli fanno anche male e si chiede:

" Ma come? Lei? Allora mi stava solo studiando?"

Annabel attacca di nuovo, non è veloce, infatti la vedono tutti però quello che fa dopo ha dell’incredibile. Colpisce Kalego allo stomaco con un pugno, dove risente e anche bene! E piegandosi in due, l’amuleto svolazza sulla sua testa e qui, la sacerdotessa tenta di afferrarlo, ed è così vicino, ma così vicino che sfiora il campanellino! Però… il demone reagisce lo stesso, ruotando e dandole un calcio, che la fa allontanare! Tutti hanno tenuto il fiato sospeso e per un momento, Kalego invece si è sentito vulnerabile!

Lei, povera, si rialza toccandosi la parte lesa, cioè il braccio e poi, guardando dalla sua parte, dove lo vede di spalle e con la mano sinistra di fuori; le mostra infine che penzola la collana con il campanellino che suona. Quindi rimenando di sasso mentre si tocca il petto, nota che non c’è più! Kalego ha vinto! I due per un secondo si guardano di nuovo negli occhi e lui come per dire

: " Visto? Ha perso lo stesso patetica!"

Ma qui interviene il preside che ha goduto e dice:

" Bravi bravi tutti!" Mentre applaude: "Siete stati meravigliosi! Ora cosa ne pensate miei cari prof?"

Tutti sono d’accordo su una cosa, avevano ragione le hanno sottovalutate, sono degli esseri capaci di affrontarli ed aiutarli. Uno alla volta lo esprimono e tutti guardano Annabel, dove anche se non ha vinto ha avuto il fegato di provarci con un demone di rango otto!

Kalego, non dice niente, anzi gira la testa in segno che ha vinto è basta, senza altre parole.

Però deve anche ammettere che quella lì, l’ha quasi fregato e pensa nel frattempo:

"Ha testato la mia velocità e la resistenza, per poi sferrare un colpo forte su un unico punto per distrarmi… le è andata male, ma si è comunque avvicinata….quel cretino di un preside per una volta ha ragione, le abbiamo sottovalutate, no, io l’ho troppo sminuita. La prossima volta, non accadrà."

Preside ad Annabel: "Non farci troppo caso, certe volte è proprio antipatico, mi chiedo perché l’ho assunto… ."

Lei goccia di imbarazzo, Kalego invece è rimasto male. Poi:

" Ottimo adesso torniamo tutti al nostro lavoro!"

E quindi si salutano, la maestra lo stesso con il preside ed escono dalla stanza coprendosi, tranne Kalego, dove Sullivan lo blocca dicendo:

" Dobbiamo parlare… ." Con faccia seria.

E lui in pensiero: "Cazzo! Ma allora diceva sul serio prima? Cos’è mi vuole licenziare?!"

Sullivan: " Ehi Kalego...lo sai cosa ti faccio ora?"

Sempre con faccia seria e quello che suda! Ma poi torna a sorride dicendo:

"Prendi questo demo-telefono e dallo alla sacerdotessa Annabel!"

Con questo, caccia l’oggetto di colore celeste, provvisto anche di corna e coda con la punta e Kalego: "Eh?"

" Ahahah cosa credevi che ti avrei licenziato per davvero? Suvvia che pensiero malsano ahahah!"

E lui pensa mentre prende il demo-telefono: " Brutto figlio di una troia indiavolata! Ci è mancato poco che mi veniva un infarto!"

Sullivan ancora: " Dille che è solo per le emergenze è che tutto a carico mio, in qualche modo dobbiamo contattarla in caso di necessità no?"

Kalego: " Si giusto… ."

" Ottimo! Allora aggiungi il tuo numero e quello di Dali, che siete i suoi custodi e mi raccomando, occhi sempre aperti e orecchie sempre tese ohohoh!"

Con questo lo lascia e torna alla scrivania e Kalego esce dalla sala tirando un respiro di sollievo e dicendo sottovoce: " Coglione di un preside… ."

 

Le altre sacerdotesse stanno per andare via e Zeret saluta la sorella Annabel con un enorme ed infinito abbraccio, che per staccarla ha dovuto combattere.

" Che bello che bello rivederti! E che bello possiamo tornare alla Tief ( casa temporanea) insiemeeee!

"Si..si..sono felice anch’io di rivederti in questo mondo..ma se non mi molli soffoco… ."

" Ops scusa!"

Con questo molla la presa e lei finalmente respira. Zeret è molto più alta ed è molto più robusta di Annabel ed è anche l’unica con cui va d’accordo; infatti anche su Inb si sentono spesso, anche se abitano in templi lontani.

" Te la sei cavata benissimo con quel demone! Sei stata super fantastica!"

" A..beh.. si...però non ho vinto.. ." Toccandosi il braccio, che le fa ancora male; in fondo ha appena assaggiato la forza di un vero demone e deve ammettere che non se l’aspettava da ciuffo incazzato, con quel fisico esile.

" E chi se ne frega! L’importate è che ci hai provato!"

Le fa solo un cenno sorridendo, poi le due si incamminano verso l’ingresso, quando una mano le blocca la strada, una con al polso una bracciale con le borchie di colore grigio, con le unghie lunghe, appuntite e di colore blu scuro. Ed ha già capito di chi è.

: " Il preside mi ha raccomandato di consegnarti questo."

Gira la mano ed appare l’oggetto, dove lei lo prende. ( Ed è simile ai telefoni apri e chiudi.)

: " E’ un demo-telefono è credo che tu già sai come funziona, il preside vuole tenerci in contatto in qualche modo."

" Ooo...va bene."

" Ho salvato il mio di numero è quello di Dali, quindi...vedi di non darli a nessuno, di non perderlo e di non usarli per scopi personali e ovviamente….è tutto a carico suo."

Con questo si gira a via e non ha nemmeno dato il tempo alla poveretta di rispondere e Zeret:

" Oooooh allora anche loro anche dei mezzi per comunicare, che stile strano però...corna e coda ahah uguale ai padroni!"

" Già… " Lo mette in una delle tasche della cintura e poi escono dalla scuola per fare ritorno alla base temporanea.

 

 

 

Ma poi dopo due ore Kalego viene chiamato d’urgenza da Dali, dove lo raggiunge e gli dice agitato:

" E’ davvero terribile e il preside è andato via da un pezzo e non lo riesco a contattare!"

"Tz e ti pareva! E quello stupido pivello!"

Arrivano di fronte ad una enorme porta, dove dentro sono custoditi altri libri di incantesimi, uno dei tanti lì a Babylus. Ma questo giro è sbarrata e alcuni colleghi spaventati la tengono d’occhio.

Kalego: " Qual’è la situazione?"

Blushenko: " Il novellino ha tutti i sintomi..è sta peggiorando...ed è arrivato alla pazzia!"

E da dentro sentono strane urla dove non corrispondo a Robin!

Kalego : " Tz Maledizione!"

Prof. Momonoki: " S...si purtroppo..non c’è speranza..che facciamo? La magia e le pozioni sono del tutte inutili, ma non possiamo farlo uscire…infetterà tutti!" Dice spaventata.

Kalego: " Mantieni la calma!"

Blushenko : " Abbiamo bloccato la porta e le mura con gli amuleti, per fortuna non ci sono finestre ma ...fino a quanto resisteranno?"

Infatti si vedono questi che si illuminano e formano una barriera di luce verde. Questa stanza in realtà è circolare; quindi per loro fortuna sono riusciti a metterli intorno ad essa sempre dall’esterno, non lasciando vie di fuga al malato.

Dali: " Che situazione del cavolo! Che si fa?"

Tutti i presenti sanno che non esiste la cura e che Robin è spacciato, ma Kalego invece sa benissimo che forse non è vero e dice:

" Resistete so cosa fare!"

E pensa:

"Tempestivo è stato quel coglione del preside, nel darle il demo-telefono... per una volta ha fatto una cosa giusta!"

 

 

 

 

 

 

Proprio in quel momento. calata la sera, Annabel è nel suo alloggio temporaneo, il demo-telefono, spiegato la situazione all’ingresso della piramide di luce, dove all’interno ci sono la abitazioni; è stato messo in una piccola scatola, in modo tale da non perdere la sua funzione e nel suo alloggio ha il permesso di usarlo, moderando il purifica energie. Anche se in gran segreto, ha fatto entrare anche altri cactus.

Ora l’ha aperto è sta esaminando le sue funzioni. Per lei è uguale a un comune telefono terrestre, quindi nessun problema ed ecco poi, che inizia a squillare e che squillo! Sembra l’urlo di chi sa quale bestia di quel mondo e dove vede, che è proprio ciuffo incazzato e rispondendo:

Kalego: " Torna a scuola, c’è bisogno di una guarigione e vedi di sbrigarti! Non abbiamo un secondo da perdere!"

Con questo chiude e lei:

" Incredibile come da ordini anche al telefono … ma ok."

Se si tratta di una guarigione, non può dire niente a nessuno e quindi e di nuovo, usa la piramide dorata. Destinazione, da Kalego Naberius.

 

 

Arrivata, lo trova vicino ad una colonna e avvicinandosi: " Si tratta di quello stupido novizio Robin...ha il male ed è arrivato alla pazzia… ."

Lei ricorda e risponde: " Tu eri al primo sintomo quando ci siamo incontrati per la prima volta...come speri che posso guarire qualcuno quasi vicino alla morte?"

Lui esita per qualche secondo e poi:

" Almeno provaci… ." E guardandolo negli occhi, per la prima volta, vede la disperazione di chi non può fare più nulla per qualcuno che gli è vicino e quindi comprendendo:

" Allora farò il possibile." Pensando che anche Naberius in fondo ha un cuore, da qualche parte.

Lui si aspettava più una lamentela, dopo tutto ha usato il suo sangue per tutto il giorno e quindi, l'apprezza e le fa strada verso il punto critico.

 

 

Arrivati, gli altri si sono meravigliati nel vederla e lei nota che la situazione è davvero tragica, le urla che sente di una creatura che sembra arrabbiata, gli amuleti come ultima speranza, le facce disperate degli altri e sopratutto; tanta energia negativa, che le arriva come un pugno facendole coprire la bocca, perché ora ha una nausea pazzesca! Quindi si gira è si appoggia al muro.

: "D-dammi un secondo...c’è troppa negatività qui...ho la nausea… ."

Kalego quindi ricorda bene la sensazione di quando è sbucato nel suo alloggio e quindi glielo concede. Spiega nel frattempo agli altri, che non possono ancora crederci! Quindi una speranza per il novellino c’è! Poi ci pensa e fa apparire una boccetta e la tende alla donna è dice:

" Per la tua forte nausea...non c'è più tempo!"

Lei questo giro non rifiuta, lo prende e lo bene e subito il malanno svanisce.

Poi si prepara, raccoglie tutte le energie e la sua aura cambia e dove tutti possono percepirla! Ora è del tutto cambiata è un’altra persona, non hanno dubbi. Si toglie la mantella così possono vedere il vestito da sacerdotessa con la sua nuova energia e tutti si stanno chiedendo cosa diavolo le sta succedendo.

Kalego invece è impressionato, ma anche compiaciuto, finalmente può vedere l’anubiana, quella vera!

Annabel: "Aprite la porta."

Gli altri si guardano increduli e terrorizzati e Kalego:

" Fate come vi ha detto! Come pensate di poterlo salvare se lei non entra?"

Non ha torto, quindi togliendo gli amuleti, la aprono e la lasciano sola con il suo destino.

Dopo, quello che vedono è solo un muro di fiamme che poi gira in un vortice impressionate, con delle scritte bianche al suo interno! Li lascia tutti sbigottiti! Si devono allontanare perché il fuoco sta per prendere anche loro. Kalego sta per caso assistendo alla vera forza degli anubiani o è solo una piccola parte? E poi dice:

" Aspettiamo… e diamole tutto l’aiuto possibile!" Mantenendo sempre il sangue freddo.

Gli altri sono tutti d'accordo, sia per il suo rango e sia per la salvezza del loro giovane collega.

E poi.. dopo tre ore, le fiamme si affievoliscono piano piano e lascia vedere l’interno della stanza. Vedono la sacerdotessa in ginocchio e di fronte a lei. Robin, il novellino è a terra sopra tanti fogli di libri strappati e oggetti volati via dalle loro mensole. Tutti lo possono vedere, l’ha salvato, l’ha fatto per davvero! Ma poi girandosi, vedono che a lei manca però il braccio sinistro e tutti poi... sbiancano.

 

Fine capitolo 7

Nel disegno sotto, Annabel e com'è vestita, ma ovviamente poi cambiano i colori. ;) https://www.deviantart.com/spizzina00/art/Annabel-and-Kalego-for-fan-fiction-867501304

 

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Capitolo 8
*** La soluzione. ***


Capitolo 8

La soluzione.

 

Naberius anche in questa situazione ha mantenuto la calma e l’ha fatta mantenere anche ai colleghi di basso rango; ed ora c’è solo una cosa da fare, insabbiare in qualche modo quello che è successo. Qui ci pensa Dali, che è riuscito a contattare il preside e a mettersi d’accordo con lui. Far trapelare una incidente del genere dentro e sopratutto fuori Babylus, non è una grande idea, anche nei confronti dei loro alleati e vecchi nemici.

Poi hanno portato la sacerdotessa e Robin in infermeria e lì attendono e cercano di darli delle prime cure, come possono e sopratutto aspettare che si risvegliano. Dopo l'apertura della stanza e la brutta scoperta del braccio tagliato, la donna è svenuta, cosa che li ha fatto anche preoccupare.

Quindi ora è sdraiata su un lettino e con lei ci sono, Kalego e Momonoki. Robin invece è stato portato in un’altra stanza, per evitare scenate al suo risveglio e alla vista di questa. In modo anche da non farlo sprofondare in un enorme depressione; anche se dopo gli aspetta una bella e tosta punizione.

Momonoki: " Poverina...chissà cosa è successo...e chissà se si riprenderà… ."

Kalego: " Ha fatto solo il suo dovere, ricordati che è solo una alleata temporanea."

" C-certo… ."

Kalego sente nella collega una certa compassione, una cosa che non gli va tanto bene, visto che sono sempre i loro vecchi nemici. Ma ammette che quella lì, si è data davvero da fare però non fa sconti a nessuno.

Kalego: " Prenditi cura del novellino, io resto qui e attendo fino al suo risveglio. Dopodiché, vai a casa a riposa anche tu."

Visto che ha anche fatto lo stesso con gli altri docenti e fatto rimanere invece alcuni più necessari.

Se nel caso il preside non c’è è lui l’unico che lo può sostituire.

Momonoki: " Si va bene...ma deve riposare anche lei…tra cinque ore la scuola riaprirà ."

Kalego:" Non ti dimenticare che sono stato io a chiamarla ed è mia responsabilità ora assicurarmi della sua salute."

Momonoki: " Ma… . "

Kalego:" Niente ma. Vai! "

A questo non replica e fa come le è stato detto.

La donna può solo ammirarlo, sa quando può essere severo, ma ci sono altre volte dove affronta le situazioni in modo molto scrupoloso.

Dopo è seduto accanto alla sacerdotessa mentre pensa: " Che cavolo hai combinato? Cosa è successo in quella stanza, dietro a quel tornado di fuoco? " E ripensa a quei attimi di intenso potere e si sta chiedendo se qualcuno l’ha percepito al di fuori della scuola ed è un’altra bella rogna.

Passano così quattro lunghe ore, dove lui è rimasto sempre vigile; anche se ha avuto una lunga giornata di lavoro, non può lasciare le cose come stanno e andare a dormire a casa. Ed ha approfittato per aggiornare il suo diario con le nuove informazioni. Anche Dali sta lavorando in questo momento con il preside per sistemare il tutto. Hanno infatti deciso di far passare la cosa come un incidente durante un esperimento di magia e farlo credere specialmente al consiglio studentesco e alla stampa della scuola, che è sempre pronta a caccia di notizie da fa appendere sulla bacheca.

Quindi Annabel inizia a svegliarsi e Kalego si alza in attesa, dove quando apre gli occhi e lo vede:

" Ma che cos’è? Sono in un incubo?"

In fondo la sua faccia non è la prima cosa che un ferito vorrebbe vedere.

Kalego: " Tz fai la spiritosa anche se sei mezza morta?"

Allora lei cerca di sedersi ma a fatica, dove si tocca la parte sinistra del suo corpo, sentendo che ha il vuoto e fa un sospiro debole.
L’altro la scruta bene; ha la pelle che è più bianca della loro, due occhiaie davvero nere e le sue alette ora sono di un bronzo spento. Tutto questo non è un buon segno.

Annabel: " Pazienza...mi ricrescerà. "

Kalego: " Cosa? "

"Cosa? Davvero? " Chiede anche prof. Blushenko che è appena entrato stupito.

" Quindi.. hai il potere della rigenerazione? E puoi farlo su un intero braccio? "

Annabel: "Si certo...anche se questo giro ci vorrà molto tempo… . "

E proprio in quel momento, un pezzo dell’arto si sta rigenerando, dove vedono quelli che sembrano dei tizzoni verdi che scendono e il pezzo di carne risanato, ma proprio di poco.

Blushenko: " Stupefacente… ."

Anche Kalego lo pensa solo, ma mantene il suo solito rigore.

Il collega ha anche lui questa abilità, quindi è interessato e sopratutto non ha visto per ora nessuno farsi ricrescere una parte del corpo, senza molta forza vitale o chi è già predisposto nella famiglia.

Non se l’aspettava da un non demone. Però deve sempre ricordarsi che scorre del sangue anubiano in lei, che non è poco!

Annabel: " Come sta il professor Robin?"

Kalego: " Preoccupati per te piuttosto!"

Blushenko:" E’ stabile, non ha nessun sintomo; quindi è fuori pericolo ed ora sta dormendo."

Lei fa un piccolo sorriso però Kalego lo spezza con queste parole:

" Certo che avete fatto un bel casino! Ora ci tocca sistemare tutto che diavolo! "

Annabel: " Un bel casino...oh! Devo tornare dalle altre, se non mi trovano..si che sono nei casini!"

Con questo cerca di scendere dal lettino, ma non si regge in piedi e Kalego prontamente, con un braccio la mantiene rimproverandola:

" Ma dove credi di andare in questo stato?! Tu da qui non ti muovi! Siediti immediatamente!"

Blushenko: " Ha ragione devi riposare o il tuo braccio come pensi che ricrescerà? "

Annabel: " Ma ma se non torno, ci saranno conseguenze pesanti!"

Kalego: " Tz ho detto siediti!" E spingendola la fa sedere e lei, muta. Non ha la forza per rispondere. Ed è anche troppo forte per reagire.

Lui invece, si sente doppiamente responsabile e quindi doppiamente si sente con due pesi addosso, il che lo rendono anche più nervoso.

E continua: " Ci occuperemo Dali ed io delle tue noiose sorelline!"

Blushenko:" Pensa solo a riprendere le forze." Ed è abituato al comportamento del collega, quindi non fa una piega.

Così lascia la stanza e Kalego lo stesso dicendole: "Quando torno voglio vederti ancora lì, chiaro?!"

E Annabel: " Cos’è una minaccia? Che antipatico e senza tatto… ."

Però ritorna a sdraiarsi.

 

Fuori discutono come comportarsi, le altre sacerdotesse la prenderanno davvero male e magari sul personale e ora come ora, hanno capito che se si tireranno indietro, loro sono fottuti, quindi devono parlare con il preside assolutamente.

Dove gli anticipa e avverte che Annabel deve tornare alla base; dove alcune sacerdotesse sono andate lì a riprenderla sotto suo avviso. Così mentre entrano in infermeria, vedono la sua situazione, per niente felici, dove guardano adirate i demoni che non si smuovono e poi, la portano via sotto gli sguardi dei docenti rimasti.

Sullivan: " Per il quieto vivere era la cosa giusta da fare."

Dali: " Si ma... se dopo questo non la fanno tornare più?"

Sullivan: " Non possono...sono obbligate ad aiutarci, come è scritto nell’alleanza, ma ho omesso alcuni dettagli dell’incidente, quindi non preoccupatevi."

Con questo, tutti muti anche se Kalego era contrario; infatti sa bene che quella lì non era nelle condizioni di andarsene e l’avrebbe fatta rimanere e convincere le sorelle stronze, in qualche modo. Ma purtroppo lui non è il preside e sopratutto non è di rango nove.

 

 

Passano alcuni giorni, senza avere notizie della sacerdotessa Annabel, cosa che preoccupa non poco i suoi custodi.

Dali: " Tu che dici? L’hanno cacciata da questo mondo? "

Kalego: " Non penso, non possono farlo, sanno benissimo che lei ci serve; anche se può diventare una preziosa merce di ricatto."

Dali: " Eeeeh? Sono davvero così subdole? Non erano quelle ‘illuminate’? "

E parli del diavolo e suona il telefono di Dali dove risponde e :

"Ooooh come va? Stavamo parlando giusto di te, com’è andata? "

E poi: " Oh ...ok...si certo...capisco." Chiedendo la chiamata.

Kalego: " Già so che dovrò stressarmi di nuovo. "

Dali: " Ma no dai! Ha detto che le hanno dato una severa penitenza... dove non ha specificato e che oggi non verrà a scuola. "

Kalego: " Ah! E ti pareva!"

Dali: " Su con il morale, alla fine è ancora qui tra noi, un vero sollievo no?"

Kalego in pensiero: " Anche perché se era andata via, gli amuleti smettevano di brillare della sua energia. Quindi meglio così, abbiamo ancora la protezione."

Si sta anche chiedendo come realmente sta e che tipo di punizione le hanno dato, ma sinceramente ha così tanto lavoro che non ha tempo per andarle dietro.

Gli altri che erano presenti anche hanno chiesto della sua situazione, dove sono stati aggiornati.

In fondo si stanno tutti affezionando in qualche modo a lei dopo l’incidente di Robin, cosa strana per la loro razza.

 

Così finisce un altro giorno e Kalego sta tornando a casa, dove gli ha fatto strano non avere tra i piedi quella lì.

Dopo che ha fatto ripulire da cima a fondo la sala circolare al novellino, ovviamente da solo e dove ha trovato uno dei suoi bracciali, si sta chiedendo se è il caso di consegnarlo di persona oppure di farlo risultare smarrito e quindi, fregarsene. Per non parlare che deve ancora minacciarla per farla diventare la sua traduttrice di libri proibiti.

Nota da lontano che si sta arrivando una tempesta e mentre si avvicina alla fontana scheletrica, che è l’inizio della zona commerciale del luogo, dove si trovano anche gli alloggi.

La vede seduta su una panchina, con accanto uno zaino di grandi dimensioni color sabbia, quindi fermandosi sorpreso, dove anche lei l’ha visto ed ha fatto una faccia quasi spaventata le dice:

" Ti credevo al vostro patetico e disgustoso alloggio temporaneo a scontare la tua stupida penitenza, che cavolo ci fai qui? Attiri troppe attenzioni."

Annabel, quasi timorosa nel rispondergli: " Lo sono infatti… ma fuori.. ."

" Che vuol dire?"

Lei allora muta e lui allora non ricevendo risposta disturbato sta per andare via quando sente:

" La mia penitenza è rimanere fuori con i demoni… in pratica mi hanno cacciata fino a quando non mi ricresce il braccio... ."

A Kalego li suona come la sua occasione d’oro e senza minacce le dice:

" Tz ma tu guarda e poi siamo noi quelli subdoli e malvagi."

Lei niente e lui ancora:

" Si avvicina una tempesta e di notte brulica di bestie magiche e di brutte presenze di tutti i tipi… sai dov’è il mio alloggio e non farti seguire." E ricomincia a camminare, però questo giro l’ha capito, le sta dicendo che la vuole ospitare, anche se non gli piace andare a casa di quello. Ma che scelta ha? Ha un braccio solo è debole e inizia a fare molto freddo, dove accamparsi da quelle parti è un suicidio, non riuscirà a difendersi come si deve e nella sua condizione, anche il blocco della magia nera funziona male. Quindi raccoglie lo zaino e lo segue. Vittoria per Naberius che l’ha in pugno.

 

 

Seguendolo con discrezione, le abbassa la barriera e le apre la porta secondaria, con un gesto della mano e sempre con un’occhiata alla spalle. Insomma, succede tutto in un modo furtivo. Lei infine entra dalla medesima porta semi nascosta dai rovi.

 

E dentro la casa.

Kalego:" Non faccio niente per niente, quindi non credere che mi sono messo a compassione per te. In cambio dell’ospitalità, dovrai leggere tutti i libri proibiti che ti mostrerò. Ti è chiaro?"

Lei se l’aspettava e risponde: " Si...mi va bene." Sapendo che sta infrangendo una parte della penitenza, cioè non farsi ospitare e quindi tentare dai demoni. Ma un tetto sotto a cui vivere lo vuole lo stesso! Ma allo stesso tempo, ha anche capito la dipendenza del demone, che sfrutterà di sicuro a suo vantaggio. Sarà anche di terzo grado, ma non è mica così fessa! Poi si sta chiedendo quanto è grande per farla entrare di nuovo a casa sua?

E di nuovo Kalego: " E si può sapere ora che stai facendo?" Con faccia per niente contenta; perché la vede seduta a terra nel soggiorno in un angolino, mentre sta allungando un sacco a pelo e tirando fuori vari oggetti.

" Che razza di bifolca sei?! Ti sembra normale mettersi a terra nella casa di chi ti sta ospitando?!"

"Voglio solo darti meno fastidio possibile e ho pensato che a terra è un posto perfetto dove posizionarmi, così non dovrai preoccuparti di niente e poi...sono abituata."

Lui si sta mettendo le dita sopra il setto nasale, stringendo gli occhi più che irritato per questo visione oscena.

Non se la poteva scegliere meglio la sua traduttrice: rozza, poco elegante, zoticona, ma spera almeno che mantiene un minimo di igiene. Visto che le piace tanto vivere sul pavimento. Ma poi fa un lungo respiro e va nella sua camera da letto a cambiarsi, per mettersi qualcosa di più comodo.

Ritorna dopo indossando una maglia scura e pantaloni scuri, i colori non sono il suo forte e preferisce sempre quelli scuri.

La vede e nota che indossa il pigiama, quello con i gufi e sdegnato le urla:

" Ma che cazzo! Come osi presentarti così razza di scellerata!"

E lei per niente spaventata: " Ho solo questo... gli altri vestiti li ho mandati a lavare e saranno pronti per domani e poi è quasi notte quindi ci sta. " Anche perché prima di cacciarla, la doccia se l’è fatta, quindi Kalego mugugna qualcosa e dopo, fa un altro respiro paziente; poi prende il libro con la bestia bianca e glielo porge dicendo:

" Sorvoliamo... e inizia a leggere!" E le indica di sedersi su una sedia in stile gotico, che si trova di fronte la sua; ( quella di fronte al camino) quindi si siede ed inizia con la lettura.

 

Pensava di bacchettarla fin dall’inizio per la sua interpretazione da ignorante; invece deve ammettere che lo sa leggere in un demoniaco quasi perfetto e con il giusto tono di voce, anche nelle varie battute e le traduzioni sotto le immagini; quindi, tra un capitolo e un altro, sorseggia un bicchiere di vino raffinato, immaginando questo capodoglio bianco, chiamato volgarmente balena; che affonda la nave di coloro che vogliono cacciarlo e dice sottovoce: " Mph, quello stupido capitano Achab se l’è andata proprio a cercare, hai fatto la fine che ti meriti per la tua sete di vendetta!"

E gode di questi momenti dove passa il tempo e Annabel finalmente, finisce il libro e:

" Ora posso andare a dormire? Sono stanca..per favore."

Lui prima la guarda storto, perché le voleva far leggere altri libri, ora che ha assaggiato uno brama anche di farlo con gli altri, ma poi ricorda la sua situazione e quindi le risponde:

" Va bene." Sorseggiando un altro bicchiere e quindi la vede alzarsi, bere forse dall’acqua da una borraccia, già loro non possono mangiare lo stesso cibo dei demoni, stessa cosa per i liquidi, quindi poi si stende nel sacco a pelo e nell’angolino buoi la si vede dormire.

Kalego farà la stessa cosa dopo e si sta domandando se prova un po’ di paura nel stare in quella casa con lui, senza nessun che la può proteggere. Ma per sua fortuna è un custode abbastanza serio, che non approfitta della situazione, quindi si chiude in camera e va a dormire; visto che il giorno dopo si deve alzare presto come di sua abitudine, per andare al lavoro.

 

Poi giunto il mattino, Naberius ha già fatto colazione, la sua è composta da un po’ di latte di ragno delle valli e qualche fetta biscottata integrale, ci tiene alla sua linea. Dopo indossa la divisa, si sistema i capelli, con estrema attenzione ai ciuffi e poi va dalla sua ospite che la vede ancora dormiente nel suo sacco a pelo.

All’inizio si è disturbato tantissimo, dopotutto anche lei ha dei doveri, ma poi pensa alla parole dette dal collega Blushenko sul circa dell’assoluto riposo e quindi dopo che si è calmato, decide di farla dormire e dunque dovrà rimanere a casa sua. Cosa che non gli va per niente a genio ma non ha altra scelta, se non le ricresce il braccio è un problema e se non legge i libri è un fastidio, la soluzione è quella e spera solo che non gli mette la casa sotto sopra e non va a sbirciare nel suo privato.

Si vuole fidare in qualche modo.

Dopotutto casa sua è molto tranquilla, quindi perfetta per il riposo.

Quindi, dopo un respiro profondo, le scrive un bigliettino parlante, lo poggia sul tavolino del soggiorno e poi esce ma alzando la barriera esterna in modo leggero. E quindi si incammina verso la scuola, dove dovrà trovare anche una scusa con gli altri e specialmente con il preside sulla sua attuale posizione. Non dirà mai che sta a casa sua, grideranno allo scandalo!

Di una cosa è certo, ora ha la sua lettrice di libri proibiti e farà di tutto per tenersela, anche farla rimanere nel suo angolo di pace (casa sua), la dipendenza è aumentata ancor di più e l’entusiasmo di farle leggere tutti quelli a sua disposizione anche, il tutto, prima che quel dannato braccio gli ricresce.

Kalego: " Mph si è un giusto compromesso."

 

 

Fine capitolo 8.

 

 

 

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Capitolo 9
*** Convivenza. ***


Capitolo 9.

Convivenza.

 

Finite la lezioni, Naberius cammina verso la strada che lo conduce al suo alloggio.

Ai suoi colleghi, specialmente a Dali e al Preside ha dovuto spiegare che la sacerdotessa si è accampata nelle vicinanze della foresta degli spiriti e che questa è la sua penitenza, finché non le ricrescerà il braccio.

All’inizio alcuni hanno protestato, ha salvato uno di loro infrangendo le regole delle loro tempio, una punizione non giusta; ma lui li ha risposto che non sono affari che li riguardano; lo stesso l’ha detto anche il preside, in fondo sono due razze differenti con il loro fare ancora più differente e che intromettersi in questi, non porta mai a niente di buono. Quindi tutti muti, anche se lo stesso sono preoccupati. Poi ha affrontato anche le molestie di Robin il novellino che ora sa tutto; dove prima ha pianto tutto il giorno, frignando come una ragazzina e dopo ha insistito nel vederla. Idea che Kalego gli ha fatto passare con una lunga ramanzina, di come lui stupidamente si era tolto l’amuleto con la protezione proprio quando gli serviva e si fatto fregare mentre andava a scuola per le lezioni, mettendo nei guai i colleghi e tutta Babylus!

Quindi alla fine anche lui muto, ma gli da, insistendo di nuovo, una cosa da portare alla sacerdotessa per ringraziarla.

Poi è passato dal prof. Orias dove gli ha mostrato il bracciale ritrovato e gli ha chiesto di esaminarlo, cosa che farà molto volentieri, così hanno più informazioni sulla loro controparte. Perciò se lo rivuole indietro, troverà una scusa che tapperà la sua bocca.

Ed ora sbuffando, con un fardello in una mano e nell’altra con la sua cartellina è finalmente arrivato a destinazione.

Da fuori sembra tutto apposto, poi con un cenno apre la porta, dove dentro regna la solita calma. Gli oggetti sono al loro posto, la camera da letto intatta; ed ora si sta chiedendo se quella lì è ancora viva.

 

E la trova dove l’aveva lasciata, a terra, in quell’angolino mentre sta seduta con gli occhi chiusi. Dove capendo che forse è una specie di concentrazione silenziosa, la lascia fare, notando che il biglietto l’ha letto, perché lo vede aperto; infatti si chiama parlante perché di solito viene scritto con la magia e quindi parla con una voce tramite questa, dunque l’ha letto ed ora Naberius sta pensando con sorpresa:

"Aspetta, l’ha aperto e letto, vuol dire che la sua immunità contro l’occultismo si è indebolita? Molto interessante...l’ho lasciato di proposito intriso di una magia debole, per vedere cosa sarebbe successo... ed è un errore da principianti da parte sua cadere in questa futile trappola! Ma può darsi che l’ha fatto apposta?"

Dopotutto si era ripromesso di non sottovalutarla più, quindi fa l’indifferente e resta guardingo.

Dopo questo, si dirige nella sua camera da letto, poggia gli oggetti e si cambia.

Dopodiché, torna nel soggiorno, sempre in silenzio e rispettando chi ha rispettato il luogo dove abita; quindi si siede e aspetta che finisce bevendo del vino.

Nel frattempo pensa che tra tutte le donne che sono entrate nella sua vita, ma non nel suo alloggio, lei è l’unica che non è invadente e rumorosa; invece si aspettava il contrario. Magari si aspettava di sorprenderla mentre frugava tra i suoi cassetti o in camera da letto, mentre faceva del baccano; invece no, lei è lì dove l’aveva lasciata. Che cosa strana, ha trovato una, che forse gli garba però dall’altra parte della trincea. Buono, visto che dovrà rimanere per alcuni giorni lì.

Naberius sta seriamente rivalutando quella sacerdotessa che all’inizio gli dava fastidio.

Dopo la vede aprire gli occhi e finalmente si è accorto della sua presenza e gli dice:

" Bentornato nella tua casa. Ho letto il biglietto e ti ringrazio per avermi lasciata dormire... ci voleva proprio."

Kalego : " L’ha letto? Ma per favore… di proposito mi ha omesso che si è aperto con un incantesimo. Ma passerò sopra e vediamo che succede."

Dopo la guarda bene, dove nota che ha ripreso colore e le alette sono tornate color oro, ottimo e quindi le dice:

" Mph ora basta gozzovigliare, hai dei libri da leggermi!"

Sorvolando sul fatto che non ha toccato niente.

" Certo. Ma prima… . "

Ecco ora il demone inizia a disturbarsi:

" Posso fare una doccia? Per favore?"

I nervi gli si stanno scuotendo e le risponde:

" Come osi chiedermi una cosa del genere?"

" Se me la farai fare… ti leggerò un libro in più." Con faccetta furba, ma l’altro ha già capito, vuole entrare nelle sue grazie per dei favori, una cosa che ha sempre ritenuto inutile e odiosa; però alla fine gli sta bene, un libro in più lo brama e quindi:

" Va bene...ti do cinque minuti, a partire da ora!"

Con questo fa schioccare le dita e fa apparire una clessidra, dove della sabbia sta scendendo e lei:

" Ah..si ok ok!"

Con questo e la fretta, prende come può quello che le serve e fugge in bagno che è situato alla sua sinistra, in fondo a un lungo e buio corridoio e Kalego:

" Tz, quindi alla fine da qualche parte ha curiosato."

Ma glielo concede, tutti hanno bisogno del bagno prima o poi e quindi guardando la clessidra, attende.

Mentre lo fa, nota sul tavolino scuro vicino al suo accampamento, tre cactus in alcuni vasetti di fortuna, non suoi, quindi nuovi e avvicinandosi li osserva e poi:

" Quella stupida… ."

 

 

I cinque minuti sono passati, dove la clessidra vibra per indicarlo e il demone può vederla quasi affannata e che indossa sempre il pigiama e sempre con un braccio in meno.

" Anf anf giusto in tempo… ." Anche se quel tempo era poco e sta pensando che ciuffo incazzato è un vero bastardo; ma è sempre casa sua quindi regole sue.

Kalego indicando i tre piccoli cactus sul tavolino:

" Dove li hai presi? E li hai messi qui senza il mio permesso!"

" A si...giusto...ti chiedo scusa…li ho trovati ."

Sperando che quello lì non si offende e la caccia a pedate.

" Ma tu vai raccattando robe come una barbona? Che diavolo!"

Lo dice chiudendo gli occhi e lei:

" Mi piacevano, tutti qui… ."

Il demone non può rimproverala, visto che anche lui agisce così; quando vede uno di questi fa di tutto per portarseli a casa e quindi continua dicendo:

" Prima di tutto, questi vasi non sono adatti, sono troppo piccoli e poi...questo rosso ha gli aculei velenosi."

" Eh! Cosa? S-sul serio?"

" Come ti è saltato in mente di raccoglierlo senza informarti!"

Con questo, alza un dito e lanciando un incantesimo, lo disintegra; facendo rimanere male la sacerdotessa e lui aggiunge:

" Se lo portavo fuori, qualcuno sarebbe finito male!"

" Si...capisco e con loro come mi comporto? Cioè come posso fare in modo che stiano bene?"

Ed ecco che queste parole ricordano il suo pensiero principale, curare i cactus e far in modo che stiano in salute e quindi preso dal momento le dice:

" Primo bisogna cambiare il vaso, secondo hanno bisogno di luce, qui non va bene, terzo bisogna ripulirli eee… . "

Ed ora si è appena accorto che sta dilagando sul suo hobby principale con l'altra che lo sta guardando affascinata e sta ascoltando con molta attenzione. Questo non va bene per niente, la distanza prima di tutto e quindi digrignando le dice:

" Ora basta! Hai dei libri da leggermi!"

E si allontana e si va a sedere con lei che è rimasta, perché era tutto interessante e pensa:

" Ciuffo incazzato...noi abbiamo lo stesso hobby per caso? Perché ti vergogni? Forse perché sei un demone severo?"

Ma non ha il coraggio di chiederlo; quindi si siede e l’altro le fa apparire dei libri dicendo:

" Inizia con il primo."

Lo prende e legge il titolo:

" Ventimila leghe sotto i mari...bello."

Così inizia la lettura dove lo immerge con il Nautilus del capitano Nemo, facendolo godere di questo umano che ha fregato i suoi simili con una macchina che va sott’acqua.

Poi è il turno di altri due , dove il tema sono degli animali del mondo umano, che lui considera sempre bestie magiche e quindi li ha letti tutti in quasi quattro ore e senza sosta. Ovviamente con uno in più. Kalego è impressionato dalla resistenza della donna, chiunque avrebbe mollato subito stordito dalla propria voce, ma lei invece no.

Dopo inizia a sentire un rumore strano che proviene da quella lì, che dice:

" Ops...è il mio stomaco, ho una gran fame."

Lui alza il sopracciglio e lei ancora:

" Ti dispiace se mangio qualcosa?"

Le fa solo un gesto per dirle che va bene, ma alla fine anche lui ha fame e quindi senza dire una parola, si alza e va in cucina dove prepara qualcosa che lei non può vedere.

Ormai ha capito, se gli parla con modi educati, ciuffo incazzato resta calmo e permette quasi qualsiasi cosa, in breve, è un tipo che odia a morte gli scostumati!

E mentre mangia quelli che sembrano dei cetrioli, si sta chiedendo cosa mangiano i demoni, anzi cosa mangia Kalego Naberius, che lo vede come un uno che ha la puzza sotto il naso.

Quindi sbirciando, si avvicina alla cucina, che si trova di fronte a lei e di fronte alla sua sedia gotica, di medie dimensioni, in stile demoniaco, lei non sa se hanno gli elettrodomestici come gli umani, oppure hanno qualcosa di magico che fa apparire il cibo. Vede solo un tavolino di legno intarsiato, una sedia simile e delle credenze nello stesso stile, può scorgere forse anche dei fornelli.

Pertanto si affaccia a lo vede prendere qualcosa da quello che somiglia a un frigo.

Sembra un tramezzino viola da cui escono delle zampette di insetto, un po’ disgustoso per lei, poi lo vede sedersi, appoggiare il piatto sul tavolo e iniziare a mangiare composto come un principino; che la fa tanto divertire, anche perché sta utilizzando la forchetta e il coltello per tagliarlo e lui a questo punto, che si è accorto della sua sgradita presenza, la bacchetta dicendo:

" Guardare qualcuno che mangia è da maleducati! E poi... cosa cazzo hai da ridere?!"

" Eeeem perdonami...ero curiosa di vedere cosa mangiate in questo mondo. Tutto qui, non volevo offenderti."

Ma lui con fastidio e con un veloce gesto della mano, chiude la porta della cucina in faccia alla donna che ci rimane di nuovo pensando:

" Oooook...non l’ha presa per niente bene, però sono alla fine ancora qui e che cose strane che hanno come cibo, ma lui ci tiene alla dieta a quanto pare, per mangiarsi solo quello... lo stesso è troppo curioso ahah."

E si va di nuovo a sedere nel suo giaciglio mangiando altri cetrioli, che sono in realtà una specie di barrette energetiche.

A Kalego fa strano avere qualcuno in casa, che anche se con poche buone maniere la può sopportare, quindi sorvola anche sul fatto che l’ha visto mangiare.

Nemmeno i suoi colleghi l’hanno visto fare in mensa, questo perché lui è un tipo troppo riservato.

Per non parlare che stranamente la sua energia di sacerdotessa si è abituata al loro mondo. Insomma non emana più quel tanfo benefico che si portava dietro, ed è una cosa davvero strana ma a lui sta bene, non vuole sentirsi male in casa sua, ma non è una cosa da prendere sottogamba lo stesso.

Sacrifici ben ricompensati.

Annabel invece, sa bene che è vulnerabile alla stregoneria e quindi, finché non si accorge di questa cosa alla fine può star serena. Non sapendo invece che il demone sa già tutto.

 

Finito torna nel soggiorno con il pacco di Robin che letteralmente lo scaraventa a terra dicendole:

" Quel novellino di Robin ha frignato e rotto le palle per tutto il giorno e mi dato questo per te… non accetto un rifiuto."

Così resta in piedi e mette le braccia conserte come al suo solito.

Lei è sorpresa, non si aspettava qualcosa per ringraziarla, non sapeva nemmeno se in quel mondo si usa, ma lo accetta e aprendo, scopre che sono dei libri che riguardano uno sui famigli e l’altro sulla fauna del posto. Già sa leggere bene il demoniaco oltre a parlarlo. Cosa che non ha colpito l’altro.

" Interessanti...anche se non doveva."

" Mph...quell’idiota...il professor Blushenko invece ti manda le sue maledizioni come guarigione, come anche gli altri… ."

Non doveva, ma nel rispetto dei suoi colleghi era obbligato, visto che in privato uno alla volta si sono fatti avanti dicendo la loro.

" Maledizioni? Ah si ...ringrazia anche lui."

Ricordando che per maledizione in realtà tradotto sono gli ‘auguri di guarigione’, un po’ il contrario in sostanza, non è per niente una cosa negativa, anzi.

A Kalego tutti questi ringraziamenti gli fanno venire il voltastomaco, ma capisce anche che è il suo modo per rispettarli e infine:

" Per tutto il periodo della tua convalescenza non metterai piede a scuola, perché comunque non ci puoi aiutare, sei del tutto inutile… ."

Ed ecco a sconfortarla di nuovo e poi aggiunge ancora:

"Ma verrai lo stesso aggiornata e potrai rimanere qui, mangiare e riposarti, come ho già detto, evita quindi di far trapelare il fatto che ti ospito e anche nei tuoi maledetti rapporti, chiaro?"

" Si certo...mi sta bene. Grazie."

E di nuovo disgustato le risponde:

" Mph!"

Annabel: " Hai per caso trovato un bracciale di colore grigio fumo per caso? "

E lui che lo ricorda molto bene, quello che ha affidato a Orias e le risponde:

" No. Se mi giunge qualche notizia in merito te lo farò sapere."

In fondo è sempre un demone e mentire è anche nella sua natura, anche se ha delle domande su quello che è successo in quella stanza con il novellino, ma nelle sue condizioni, vuole evitare, gli manca solo che le viene un attacco di depressione.

Lei fa solo un triste cenno e dopo la lascia di nuovo da sola.

 

 

 

Passano i giorni, dove il contagio e i malati sono stabili, Annabel vive ancora a casa sua, legge ancora i libri proibiti e non si è presentata a scuola come detto ed aggiorna le altre sorelle e i suoi rapporti, nascondendo la verità.

Dove ogni tanto si incontra con Zeret, l’unica che non l’ha allontanata dopo l’incidente e le fornisce di quello di cui ha bisogno: acqua, cibo, vestiti, oggetti vari e anche pettegolezzi.

Gli altri docenti, per ora non chiedono di lei e per adesso non è scoppiato nessuno nuovo e preoccupante caso, le vite di tutti scorrono normalmente.

Kalego si è abituato alla presenza della sacerdotessa e lei lo stesso, diciamo che si sopportano.

Lo vede sempre curare i suoi cactus, ma a lui non da più fastidio anzi, approfitta per insegnarle a curarli come si deve con i suoi, bacchettandola ogni tanto con i suoi modi severi, cosa che non spaventa la donna. I due non sopportano troppo casino, rumore e folle, quindi vanno d'accordo anche su questo. Quando all’inizio il demone era deciso a starle lontano anche con i suoi passatempi; ora invece ha cambiato e si aperto in qualche modo, una cosa che non gli era mai capitato con le sue ex, anzi, non andava quasi mai d’accordo con loro specialmente quando era un po’ più giovane e adesso preferisce rimanere solo.

Lei non ha mai tentato di curiosare nella sua camera da letto o nella cucina, si è limitata al soggiorno e al bagno, cosa curiosa che ha notato è che Naberius ogni tanti guarda una specie di tv, incastrata nel muro che a lei sembrava più un quadro. I suoi programmi preferiti sono i documentari sulla fauna e flora e i programmi di intelletto, specialmente quelli con i rompi capo. Altro è che per le pulizie domestiche fa apparire una squadra di piccoli esserini neri con le ali e grembiulino incluso, dove puliscono la casa da cima a fondo, scontato per uno come lui. L’ha notato anche seduto nel soggiorno con davanti un tavolino e molti fogli e mentre segna con la penna, forse i compiti dei suoi studenti e le lezioni per l’intera settimana, per poi scrivere anche su un piccolo diario con la copertina nera. Poi niente altro. In tutto non l’ha mai disturbato senza il suo consenso. Nel frattempo, lei si è riposata e letto i libri regalati, si è fatta un po’ di cultura, ma sempre rimanendo nel suo angolino.

Insomma l’ha visto in una parte nel suo quotidiano, riservato, ristretto, severo e silenzioso, non l’ha mai visto uscire con nessuno, nemmeno con un demone femmina, ed ha compreso che non è un tipo che se la fa molto con quelli della sua specie. Poi ci sono delle volte in cui quando torna a casa e sbatte forte la porta, ha compreso che è sintomo che l’hanno fatto incazzare più del normale a scuola e quindi non vuole essere disturbato o uccide a vista, ed è un’altra cosa che ha imparato, perché si chiude nella camera da letto, oltre a non pronunciare parola ed a emanare una strana e sinistra aura! Alla fine anche lui l’ha vista un po’ nel suo quotidiano e come anche nel suo di alloggio temporaneo.

 

Il braccio piano piano sta ricrescendo, ma non è ancora sufficiente, cosa che lo rende felice perché nel frattempo gli ha letto ben altri venti libri. Dove la sacerdotessa si è chiesta da dove li tira fuori.

La critica duramente ogni tanto per i suoi modo rozzi, cosa che non la colpisce per niente, ci ha fatto il callo ormai, dunque le cose vanno bene e sta nascendo un certo feeling tra di loro, almeno è quello che pensa Kalego, ma sempre in maniera silenziosa. Si chiede se anche quella là si è accorta della situazione.

Ma deve lo stesso mantenere il suo rigore, lui è ombra lei è luce, sono nemici e pubblicamente sono incompatibili, ma nel privato può dare uno strappo alla regola? Una cosa che lo fa davvero riflettere, mentre la guarda curare i suoi cactus che nel frattempo sono cresciuti e finalmente si è messa qualcosa di decente, lasciando solo per la notte quello stupido pigiama con i gufi.

Pensando anche che ha bisogno di un nuovo guardaroba. In pratica la sta vedendo già come la sua nuova demo compagna.

 

 

Poi, un giorno preciso.

Annabel: " Oggi ho un esame importate... ."

Lo dice mentre si è già preparata come può e dove l’altro è già pronto per andare a scuola.

Kalego: " Mph... sai a me cosa importa."

Lei non ci fa caso, non si aspettava un augurio, quindi esce di casa dopo di questo.

Kalego: " Vedi solo di non perdere altri pezzi, che poi diventi davvero inutile."

Annabel: " Farò del mio meglio."

Le è sembrato più uno ‘stai attenta’ che prende con un sorriso.

Invece gli deve importare, perché lo contatta il preside e quando si presenta nella sala del demo preside:

" Allora miei cari docenti custodi, voglio che andate alla base delle sacerdotesse a osservare bene questo esame, in pratica dovrete essere i testimoni di Annabel senza fare nessun video però!"

Kalego in pensiero: " C-che cosa? Un’altra idea geniale del vecchiaccio!"

Dali: " Beh in effetti è dal un bel po’ che non la incontriamo... e poi sono proprio curioso di vederlo; in fondo è un modo come un altro per prendere altre informazioni."

Sullivan: " Ben detto! Su ora andate e portate questa mappa, vi guiderà visto che è un posto che in pochi conosciamo, proprio per allontanare sguardi sospetti e vecchi rancori ohohoho!"

Naberius la vede invece tutti i giorni, cosa che il collega non sa e non gli va per niente a genio di andarci, però lo stesso non ha altra scelta e quindi deve obbedire.

Fine capitolo 9
 

Nel disegno, la cena di Naberius. 

https://www.deviantart.com/spizzina00/art/Naberius-Kalego-dinner-871572189

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Capitolo 10
*** La verità. ***


Capitolo 10

La verità.

Quindi arrivano e le trovano che si stanno preparando, dove restano fermi in volo.

Il posto è molto in alto, su una grande roccia volante insomma perfetto per il loro accampamento principale:

Dali:" Oooh eccole lì, però non vedo la loro base che strano....forse la nascondono?"

Kalego: " Ovvio che non vogliono farsi scoprire ed è una cosa scontata."

Dali: " Ma certo."

Poi la notano mentre si prepara, lei e un altro, un rettile, dove insieme ad altre sacerdotesse fanno un saluto davanti a una statua dalle sembianze feline.

Dali: "Venerano un gatto dunque? Sarà molto potente."

Kalego: "Che cosa inutile."

Le sacerdotesse si sono accorte della loro presenza, ma senza allertarsi; alla fine il preside le ha di sicuro avvisate. Riconoscono la sacerdotessa Chesh che sta parlando con lei e Dali:

"Che razza di esame sarà, tu che ne dici? E perché solo loro due?"

"Cosa vuoi che ne sappia? L'importate che finiscono subito la loro presenza mi da la nausea!"

Mentre mantiene sempre il suo portamento con le braccia incrociate e sguardo serio.

Però si accorgono di una novità, notano delle sacerdotesse diverse.

Dali: " Ma quelli sono dei sacerdoti? Davvero esistono?"

Kalego: " Mph, ci mancavano anche questi." Per lui è solo un altro fastidio.

Così dopo una specie di rito iniziale, vedono Annabel che se la deve vedere con il lucertolone tre volte più alto e atletico di lei.

Dali: " Però uno scontro faccia a faccia è un esame davvero tosto... a te non sembra una cosa troppo a senso unico? Poi nelle sue condizioni... insomma... ."

Kalego a questo giro non risponde e spera solo che davvero quell'essere non la farà a pezzi.

Quindi scelgono le armi, la lucertola prende una spada curva, una kopesh, lei invece un bastone dorato con alla punta una testa di ariete; facendo rimanere un po' perplessi i due custodi.

Dali: " Cioè insomma, che arma singolare che hai scelto."

Kalego: " Quella cretina....vuole morire?"

Dopo un saluto, si bendano gli occhi e loro.

Dali: "Ad occhi chiusi? Le cose si fanno più interessanti."

Così inizia lo scontro.

L'altro l'accatta in modo violento e Annabel para i colpi di kopesh con il bastone, ma tutti hanno capito che è in difficoltà e quindi a certo punto le arriva una codata così forte, che la scaraventa contro un muro fatto di roccia!

Kalego non fa una piega, ma dentro di lui si muove qualcosa che possiamo identificare come rabbia da gelosia, infatti odia quell'essere, perché sta colpendo la sua preziosa traduttrice libri, nonché la loro unica barriera immunitaria contro il malanno.

Ma lo stesso non può intervenire, perché poi verrà considerato come una rottura dell'alleanza.

Quindi continuano dove lei riceve dei colpi fortissimi, riempiendola di lividi.

Però poi fa una cosa che nessuno si aspettava, ad un tratto sparisce e nessuno la percepisce o la vede, nemmeno i loro custodi.

Dali: " Cosa cosa cosa? Davvero? Però non me l'aspettavo...ma è magia?"

L'altro osserva solo concentrato e dopo, notano il lucertolone disorientato, anche se è bendato e poi dal nulla un colpo forte ai gioielli di famiglia! Così lei riappare e vedono la testa dell'ariete conficcata nelle parti basse del rettile! Dove tutti i maschi presenti hanno sentito dolore per lui.

Dali: " Woooow...inaspettato e ...che dolore... ."

Kalego: " Mph!" Però anche lui un pochino si è contorto a quella vista.

E ciliegina sulla torta, Annabel sferra un altro colpo di testa di ariete sotto il mento, dove lo mette del tutto KO!

Ed così che la maestra dichiara lei la vincitrice, dove si toglie la benda e respira profondamente, anche se con qualche livido qua e là.

Kalego a questo punto si volta e inizia a volare seguito dall'altro che gli dice:

" Non andiamo a farle i complimenti? Mi sembra un po' scortese non credi?"

Kalego: " Vacci tu se ci tieni tanto, io non vado sul campo nemico."

" Oh beh si giusto." Ma non ha lo stesso risposto alla sua domanda.

Passa qualche ora, dove Annabel è tornata, sempre con un braccio in meno e coperto con il mantello scuro. Ora sono in una sala dove solo a loro è concesso entrare; non vogliono che gli altri docenti si accorgono della sua presenza e si crei una processione inutile. Dali le fa i complimenti, compresi anche quelli del preside e aggiunge:

" Non mi aspettavo per niente l'ultima mossa...ma era magia per caso?"

" No, non lo era e non sono dovuta a spiegartelo."

Ormai ha capito il suo gioco del 'faccio il gentile così mi dice tutto' pertanto, l'altro che ha afferrato:

" Oooh ok...ma che esame era se posso chiedere?"

" Fiducia dei sensi, era il primo, lo dovevo fare su Inb ma per urgenza me l'hanno fatto fare qui. L'altro dovrà ripetere l'anno visto che anche lui era di terzo grado."

" Uuuuh tosto! Beh mi pare giusto."

Kalego ha solo sentito tutto, mentre sta bevendo un tè al lamento in una tazza raffinata appoggiato con le spalle al muro, ma non interviene.

Poi sorge un problema, gli amuleti stanno perdendo energia, infatti si vede la loro luce diventare sempre più fioca, cosa che dispiace la sacerdotessa ma lo stesso non può fare niente.

Dali: "Che guaio, tra qualche ora non avremo più l'immunità...che fare?"

Kalego: " Che fregatura!"

Dali: " Non dire così, lo sai bene in che situazione è la nostra sacerdotessa e come è successo, non le puoi dare la colpa."

Lei, muta ed imbarazzata e Kalego ancora:

" Che fastidio... se lei in quell'incedente faceva più attenzione al posto di farsi mutilare, a quest'ora non eravamo in questa circostanza precaria!"

Lei resta di nuovo muta, non ha torto e non può controbattere ed è una che non sa pensare a soluzioni per queste situazioni e dunque, lascia fare ai suoi custodi, anche perché altri professori hanno notato e comunicato con la telepatia la stessa situazione.

Con questo Naberius, appoggia la tazza su un tavolo e esce senza dire un'altra parola, facendo rimanere i due perplessi.

Dali: " Non preoccuparti, fa così ma in realtà sta pensando ad una soluzione."

Lei solo un cenno ed una brutta sensazione, che le arriva sotto forma di brivido lungo la schiena.

Lui invece, si è chiuso in una stanza con tanti libri di magia molto antichi e con tanti simboli sulle pareti e sul pavimento di protezione contro i ficcanaso non autorizzati, dove ha appoggiato uno di questi sul leggio e sfogliandolo, arriva alla pagina desiderata dicendo:

" Mmm può funzionare." Con questo lo chiude, certo che si ricorderà di tutte le parole ed è anche consapevole, che dopo dovrà trovare un altro modo per convincerla a leggergli i libri proibiti.

Poi di nuovo mentre incontra Annabel da sola:

" Vieni con me, ti devo parlare in privato."

Lei è sospettosa ma comunque lo segue e la porta in una grande sala illuminata solo da delle enormi candele, dove comminano fino al centro di questa e dopo le dice:

" Fermati lì."

" Perché proprio qui? Di cosa vuoi parlare? A come vi posso aiutare?"

" Fai troppe domande!"

E dopo alzando la mano destra, inizia a recitare un incantesimo e così lei finalmente ha capito vedendo sul pavimento dei simboli illuminarsi di viola. Non ha dubbi, sta usando la magia demoniaca! Ma cosa può fare visto che ora non è immune, ed ha anche capito che l'ha scoperto, anche se non sa come. Ed ora è spaventata, in questi cerchi illuminati e con il demone di fronte mentre la sua aura si è illuminata dello stesso colore, come gli occhi in un'atmosfera da film d'horror!

A questo punto, può solo chiudere gli occhi è pregare gli dei. Il suo custode le ha mentito ed ora le sta facendo chissà quale maleficio per sottometterla al suo volere!

Passati più di trenta minuti, che per lei sono stati un'eternità con il cuore in gola, Kalego dice le ultime parole per concludere e quindi, tutto si spegne e torna semibuio come prima e lui:

" Ho finito."

Lei riapre gli occhi, lo guarda con paura, dove lui si è accorto di questa cosa e poi; fugge più veloce che può! Lasciando l'altro di sasso e mentre dice:

" Fermati razza di cafona!" E poi aggiunge anche: " Stupida ed avventata... ."

La donna corre per i corridoi, fino a scontrarsi contro l'altro custode, che vedendola alterata chiede:

" Annabel che cos'hai?" Pensando nel frattempo, che forse il collega le ha fatto qualcosa.

Con lui c'è anche il prof. March e Blushenko, dove anche loro si stanno preoccupando, ma non lo fanno vedere dalle loro facce calme.

" Ni-niente, sto sto bene... ." Non vuole attirare altre attenzioni o maledizioni e quindi far scoprire anche agli altri che non ha la sua protezione contro la loro magia!

Blushenko: " E' bello rincontrarti sacerdotessa ma nelle tue condizioni non dovresti agitarti, quindi che ne dici di fare un bel respiro e raccontarci cosa ti è successo?"

Alla fine la sua falsa calma non li ha convinti. Poi una forte fitta al petto e sente il braccio sinistro bollente, quindi si scopre toccandosi e in seguito solo una fiammata di fuoco verde e dove appresso appare il braccio completo! Finalmente si è rigenerato completamente con lo stupore di tutti i presenti!

Blushenko: " Me-meraviglioso!" Commenta sbalordito e con gli occhi che gli brillano come quelli di un bambino, anche March è rimasto stupefatto che senza dire niente, si copre le labbra con il libro che aveva in mano.

Dali; invece felice e con le dita sotto il mento:

" Wooooooow era ora! Dunque possiamo stare sereni giusto? Ti sono tornate le energie vero? "

Però Annabel li risponde prendendo la piramide d'oro, aprendo uno squarcio e attraversandolo, sotto gli occhi basiti dei presenti.

Kalego torna cercandola e nel corridoio, trova i tre che gli raccontano tutto e lui disturbato:

" Quella cretina! Cosa crede di fare?!"

Dali: " Mmm per puro caso che ti lo chiedo...le hai fatto qualcosa? Mi sembrava molto frustata e agitata."

Ovviamente gli risponde mentendo:

" Eeeeeh?! Cosa stai insinuando? Siete voi che l'avete vista per ultimi!"

Dali scosso: " A... ma no, non insinuo niente, ho chiesto per sicurezza ahahah!"

Gli dice con una risata nervosa e March che sta tremando e pensando:

" Che paura...speriamo che non se la prende pure con me... gulp."

Blushenko, invece solo una goccia di sudore e non apre bocca, in fondo loro sono solo di rango 6 e 5 e quindi andargli contro non porterà a niente di buono, anche se quest'ultimo è più grande di età di Naberius.

Dali: " Comunque... ora che si fa? Ci serve lo stesso."

Kalego: " Tz, aspettiamo venti minuti demoniaci e se non si fa viva, l'andiamo a scavare dentro quel buco in cui si è andata a rifugiare!"

E tutti sono d'accordo, dunque discorso chiuso e tornano al proprio lavoro anche se sono lo stesso preoccupati.

Più tardi, si incontra con il prof. Orias che ha delle notizie sull'esame del bracciale, fatto con la sua abilità 'fortunato e felice', dove ha funzionato su questo usando un pendolo particolare, per avere delle risposte e le sue sono sempre certe al cento per cento:

Orias: " All'interno c'è un essere vivente e si nutre solo di chi lo indossa."

"Mmm? Un parassita?"

" Di più credo un simbionte, quindi posso affermare, grazie alla mia fortuna, che le sacerdotesse fanno questo genere di patto dove loro in cambio ricevono i nutrienti necessari, non sappiamo invece loro cosa li chiedono."

Kalego: " Interessante."

" Già e chissà cosa ci nascondono ancora."

Orias è un esperto di oggetti di tutti i tipi e misteriosi, quindi non l'ha per niente deluso.

Così suona la campana delle lezioni, dunque prende l'oggetto e poi si dirige verso la prossima classe. Ma purtroppo per lui viene evocato da Iruma per conto di Clara Valac solo per gioco e quindi, sbraitandolo contro e facendoli la ramanzina, finisce per rimanere in quella forma, ma non solo, Clara gli lancia addosso non so quale pozione che lo fa apparire in centro città commerciale, in mezzo ad una folla di donne assatanate di esseri faflosi e morbidi!

Con questo Kalego non può far altro che volare più veloce che può, prima di essere preso, accarezzato e strapazzato da mani bramose del suo pelo morbido fino alla morte! Una fine indegna per uno come lui! Non può di certo uccidere o far del male a dei civili che non hanno colpe, la giustizia ce l'hanno anche loro e funziona molto bene!

Quindi riesce a girare veloce l'angolo di un edificio, evitandole, per poi colpire qualcuno dove lo guarda bene e la riconosce è Annabel, la sacerdotessa che è scappata da Babylus.

Lei lo guarda incuriosita, indossa il cappuccio per non attirare attenzioni e dunque fissando quella strana piccola ma graziosa creaturina volante, con gli occhi che sembrano arrabbiati dice:

" Ma... tu sei per caso Kalego Naberius?"

Quello sconvolto! Non può credere alle sue orecchie è stata l'unica a riconoscerlo anche con quelle sembianze!

" Eh?! C-come fai a dirlo? Insomma chi ti dice che sono lui?" Fregandosi da solo perché ha parlato, ma è troppo tardi.

Lei lo osserva meglio, togliendosi il cappuccio dove vede sul suo volto ancora un po' di paura e gli risponde:

" Beh prima di tutto hai il suo stesso ciuffo e poi, la sua stessa voce e ...hai il suo stesso profumo di incenso, lo stesso che ho percepito in casa sua e me lo ricordo molto bene."

Non può crederci di nuovo! Infatti è così, lui usa un particolare profumo quando è sotto la doccia che poi si estende all'interno della casa e questo gli piace tanto perché lo rilassa molto. Ma non pensava che questa qui se ne sarebbe accorta.

Kalego: " Tz...è la triste verità, sono io." Lo dice vergognandosi.

Annabel: " Oh... quindi sei un muta forma?"

" Se lo ero non mi trasformavo in questo coso odioso e ridotto!"

" Si giusto, hai perfettamente ragione, scusami! E quindi perché?"

E l'altro ancora più imbarazzato:

" E' una lunga storia...che non intendo spiegarti!"

" Si si certo, va bene, come vuoi.. ."

Nota un'altra cosa, non l'ha ancora toccato, accarezzato e strapazzato come chiunque lo vede per la prima volta.

" Ehi! Perché non mi accarezzi, ti faccio schifo per caso?"

" Assolutamente no, ma conoscendoti, quel poco che ho visto, non ti piacciono quel genere di attenzioni, quindi se lo faccio è irrispettoso nei tuoi confronti... ."

E per la prima volta qualcuno finalmente lo rispetta come si deve, anche in quella buffa forma e rispetta sopratutto il suo volere, una cosa che gli pare quasi il paradiso per lui. Ma dopo, dove Annabel si siede a terra e lui invece atterra, le dice con molta calma, per non farla fuggire di nuovo, visto che è ancora scossa:

" Perché sei scappata?"

" Come perché? Hai usato la magia demoniaca contro di me...hai scoperto che ero vulnerabile e mi hai mentita e portata in una trappola, che dovevo fare? Subire un altro attacco?"

Lo dice stringendosi nel mantello quasi tremando.

" Sei una stupida e sei arrivata a una conclusione affrettata e non mi hai dato nemmeno il tempo di spiegarti che, quello era un incantesimo per farti riavere le energie perdute! "

" Eh?! Che che cosa?"

Risponde incredula e lui continua:

" Come hai visto ti è ricresciuto il braccio ma non è grazie al tuo stupido corpo da sacerdotessa, hai avuto di sicuro una colpo di energia che ha accelerato la rigenerazione...energia che ho tolto al mio di corpo!"

" Ah! Che? Mi stai dicendo che hai semplicemente sacrificato la tua forza per darla a me?"

" Semplicemente mph bella parola! Come hai visto ci ho messo più di trenta minuti per completarlo cosa credi? Non sono in molti a saperlo lanciare!"

" Ma allora perché non non me l'hai proposto prima? Mi credi così scema da non capire?"

" No! Sapevo già della tua vulnerabilità, ma dicendo come mi hai detto, mi avresti lo stesso seguito in quella stanza?"

Pensandoci non ha tutti i torti, sarebbe scappata lo stesso e ammette che questo giro ha preso proprio un granchio, visto che oltre a riavere il braccio non ha avuto nessun effetto collaterale, il tutto sacrificando una parte della sua forza fisica, una cosa che non si aspettava proprio da un demone e quindi:

" Non...non ti avrei seguito e... ti chiedo umilmente scusa."

Kalego capisce che lo è per davvero e quindi aggiunge:

" Non l'ho fatto per te, ma per Babylus e per il mondo demoniaco, ma le accetto lo stesso."

Con questo, discorso chiuso e Annabel, mentre si è calmata e si alza e lui di nuovo in volo:

" Beh allora la prossima volta per favore niente più bugie, la fiducia prima di tutto."

Kalego: " A si? Vogliamo parlare del biglietto che ti ho lasciato pieno di magia dove mi hai detto di averlo letto invece che lui ti ha parlato? Non parlami di fiducia!"

Pensandoci non ha di nuovo torto e imbarazzata risponde ancora:

" Aaa...di nuovo scusami...ma mi sentivo così senza protezione e avevo paura... ."

Il demone ha capito una cosa, sa ammettere i suoi errori e quindi non vuole infierire ancora e le dice solo:

" Forza ora torniamo a scuola."

Ma poi dal nulla, una strana luce li avvolge, dove senza poter reagire, li catapulta in un altro posto, sempre fatto di luce accecante, dove Annabel stupita dice:

" Ma che cosa...dove siamo?" E mentre si copre gli occhi con una mano.

Poi girandosi dalla parte del piccolo demone, lo vede a terra stramazzante e che farfuglia:

" Le mie energie...mmm non riesco a muovermi .... ."

E quindi capendo che è il posto troppo positivo per lui e che lo sta vampirizzando e quindi veloce, si toglie il mantello e lo gira, in modo tale che la parte esterna ora è all'interno, poi ci avvolge Kalego dicendo:

" C-come stai? Ora dovresti recuperarle!" Preoccupata.

L'altro che in effetti sta funzionando e pensa che sa trovare delle soluzioni creative e veloci:

" Mmmm ora va meglio, ma voglio uscire di qui subito.... ."

" Si giusto, cerchiamola, sempre se esiste una."

Detto questo, lo prende e lo mantiene tra le sue braccia come un pupazzetto imbozzolato e quello:

" Ehi ehi aspetta! Ma che fai?! "

" Meglio che non cammini o voli, in questo modo le risparmierai e il posto non ti vampirizzerà."

Beh, in effetti non ha torto, quindi, per questo giro la lascia fare, anche perché lì non c'è nessuno che li può vedere e giudicare, pertanto questa è un'altra cosa che rimarrà segreta.

" Ve bene...ma non farci l'abitudine però.... ."

Con questo, inizia a camminare.

Il posto sembra fatto tutto e solo di luce, anche il pavimento e camminano per un po' ma senza trovare niente.

Kalego: " Cos'è uno scherzo? Una presa per il culo? Che cazzo di posto schifoso è?"

Il demone in questo posto ha perso la sua percezione del pericolo, troppa positività, per non parlare della nausea che ora grazie al mantello è diminuito, quindi è parecchio nervoso.

Annabel: " Non so dirti, però un po mi inquieta... ."

" Perché? Sei tu quella benevola, quindi cosa?"

" Non lo so...è solo una sensazione... ."

Anche lui più volte le ha, quindi la capisce e resta guardingo; infatti dopo sentono una risata maschile ma metallizzata che fa allertare i due:

Klaego: " Occhi aperti sacerdotessa!"

Annabel: " Si!"

Poi dal nulla, appaiono delle colonne doriche bianche, un pavimento di marmo che rispecchia il cielo fatto di nuvole grigie e bianche e infondo a questo corridoio, un trono bianco anche lui, intarsiato e in piedi c'è una creatura e il tutto risplende e li invita dicendo:

" Venite, venite avanti e benvenuti nella mia dimora o sciocchi che non siete altro ahahahaha!"

Kalego sottovoce: " Quello non mi piace per niente... avvicinati ma con molta cautela."

Lei esegue, perché è lui quello esperto di situazioni critiche, ed anche se è un demone le conviene lo stesso ascoltarlo, collaborare ora è essenziale!

Dunque si avvicina e arrivati di fronte alla creatura la possono vedere bene.

Ha le sembianze di un elfo, con orecchie a punta, lunghi capelli bianco platino e una veste dello stesso colore, ma i suoi occhi sono gialli.

" Uuhuhu ma che scena pietosa, un demone nano e una sacerdotessa insieme."

Kalego: " Come ti permetti! Maledetto chi sei?!"

Sta pensando che è possibile che non percepisce la sua essenza di demone di rango 8 che per ora li da un grande vantaggio.

" Aggressivo per essere così piccolo, ma si io sono il male che è arrivato in questo mondo, in poche parole sono la morte dei demoni!"

Kalego: " C-cosa?! Allora tu hai fatto tutti quei danni?!"

" Ma certo ahahah ed è stato troppo divertente, voi tutti dovete morire, bestie dell'oscura, figli del lato opposto, mostri senza pietà!"

Kalego: " Bastardo! Non chiamarci in quel modo!"

" A si eh? E tu sacerdotessa non dici niente? Perché li stai aiutando? Hai pietà di loro? Non li vuoi vedere sterminati?"

Kalego la guarda e attende una risposta e Annabel:

"Li aiuto perché è il mio dovere e poi perché non possiamo decidere noi del loro destino, solo l'Universo lo può fare e se prenderanno la via della redenzione, ben venga!"

Con questo Kalego sente le braccia che si stringono intorno a lui, sintomo che è molto nervosa.

" Ahahah si come no, dopotutto mi avete solo creato per questo motivo, quindi che parole inutili ahahah!"

Kalego: " Che cosa? Ora ho capito tutto."

Annabel: " Non è come dice lui... ."

Kalego: " Discuteremo di questo quando usciremo da qui!"

"Noooo voi non andrete da nessuna parte!"

E i due ora si sentono minacciati e l'altro continua:

"Tu demone di rango 8 pensavi di fregarmi in quella forma? E tu maledetto errore! Vi ho fatto entrare apposta in questa dimensione di luce creata da me, voi due morirete qui ed ora!"

Con questo possono vedere lo sguardo malvagio della creatura con la sua aura di colore giallo coprigli il corpo.

Kalego: " Siamo caduti nella sua trappola dannazione!"

Annabel: " Già... e non ci farà qualcosa di molto benevolo... ."

Fine capitolo 10.

 

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Capitolo 11
*** Collaborare. ***


Capitolo 11.

 

Collaborare.

 

I due sono nascosti dietro alle ultime colonne e Kalego che è ancora imbozzolato e tra le sue braccia:

" Certo che sei un genio, pensi davvero di averlo ingannato nascondenti qui? Sul serio?"

Annabel: " Hai un’ idea migliore? Perché non vedo altri posti dove andare!"

Non ha tutti i torti, il luogo si riduce a tanta luce e quelle misere colonne e quindi il demone sta riflettendo, Invece la creatura:

" Ahahah siete divertenti! Siete scappati come dei topi, ma non c’è posto dove lo potete fare! Vedrete sarà una fine lunga e dolorosa, specialmente per te stupido errore!"

Kalego: " Perché ti continua a chiamare in questo modo?"

" Credo per il fatto che lo riesco a contrastare con il mio sangue anunbiano...parlo della vostra immunità e anche forse perché le altre sorelle sono immuni, ma se vengono a contatto con lui, che è la fonte….possono infettarsi esattamente come voi… ."

Ed è così tra stupore e ragione, che al demone viene un’idea!

Kalego: " Ehi, usalo!"

" Che cosa?"

" Come cosa stolta! Il tuo sangue no! Se lo teme allora si comporta così perché vuole spaventati e quindi renderti più sottomessa, usalo!"

" Io..non posso.. ."

" Come non puoi? L’hai fatto fino ad ora che diavolo!"

" Mi dispiace, non posso… ."

Kalego ha capito è le dice ancora:

" Le sacerdotesse affrontano la loro paura, cos’è ti stai rimangiando le tue stesse parole?!"

Annabel ora è muta e può percepire che sta esitando:

" Allora sacerdotessa vuoi morire qui per caso?! Datti una mossa!"

Annabel: " Usa le armi...contro le sacerdotesse e i sacerdoti... ma quelle non intrise di magia, semplicemente quelle materiali è piene dell’energia malefica...noi le temiamo, ma è normale che alla loro vista non tremeremo mai…perché ci possono infliggere anche delle ferite mortali! "

L’altro allora non la risponde nello stupore di nuovo, comprendendo che volontariamente lo sta aiutando, sputtanandogli il loro punto debole e poi la creatura sferra un colpo, che spacca la colonna in due e li colpisce!

Dove per fortuna, la protezione dell’amuleto che ha Kalego li protegge e quindi li sbalza solo lontano, in un polverone bianco e denso.

" Coff coff! Cos’è successo?" Dice mentre si riprende.

Kalego: " L'amuleto ci ha salvati, ma credo che ora si è scaricato!"

" C-capisco."

E la creatura mentre si avvicina:

" Ooooh poveri topi! Finalmente siete usciti allo scoperto e lasciate che vi mostri come ho ucciso gli altri abomini di questo mondo!"

Così possono vedere uscire dal suo corpo, quelle che sembrano delle zampe appuntite, bianche e intrise di energia positiva, che quindi portano la malattia.

Kalego: " Maledetto!"

" Quel giorno, quel fottuto giorno, se lei, l’errore non appariva, avrei finito la mia opera, guardandoti mentre morivi nella sofferenza, godendo di aver finalmente eliminato un demone di alto rango! Ma no! Lei è apparsa con quello schifoso sangue, guarendoti e mandato tutto all’aria!"

Kalego: " Capisco...quindi è stato quel giorno che volavo.. ed eri tu tra le nuvole!"

" Hahahah Esattamente!"

Naberius comprende anche che l’entrata in scena della sacerdotessa è stato cruciale, ed è stato opera del destino a dirgli che non poteva morire?

Annabel che ora lo sta proteggendo, mettendosi di schiena verso la creatura gli dice:

" Come quel giorno, non permetterò che tu muoia! Le sacerdotessa venerano e proteggono la vita e non la morte!"

Kalego: " Tu stupida pazza… ."

In seguito, proprio mentre la creatura sta per sferrare il suo colpo micidiale e infetto con un:

" Allora morite insieme per il mio divertimento!"

Alza il braccio destro piegato al cielo, così da far apparire il secondo scudo simbionte, quello che poi li coprirà con dei lunghi tentacoli azzurri e li farà scomparire alla vista della creatura!

Che quando finisce di infilzare e non vedendo nessuno corpo sofferente, lancia un urlo di rabbia.

 

 

 

Kalego: " Che hai fatto? E dove cavolo siamo?"

Le chiede mentre vede solo delle onde bianche, su uno sfondo azzurro che si muovono in ogni direzione.

La cosa che nota ancora, non ricevendo risposta; che si è ritrasformato nella sua forma demoniaca; quindi Iruma deve aver annullato l’evocazione e forse perché sono imprigionati lì, non è riapparso a scuola.

Successivamente, posa il suo sguardo sulla sacerdotessa Annabel, che ha gli occhi chiusi e lo sta abbracciando alla vita, visto che è molto più alto di questa.

Che con una smorfia le dice:

" Ehi… ." Facendole aprire gli occhi e quando si accorge della situazione imbarazzante, arrossisce ma senza muovere un muscolo pensando:

" Ma ma che cosa...che...quando? Perché questa circostanza spiacevole?! Non era un tenero e morbidoso esserino?"

E Kalego ancora:

"E che cazzo mollami!"

E lei lo fa di scatto, allontanandosi e scusandosi e lui di nuovo:

" Mph!" Mettendo solo le braccia incrociate e disgustato.

Annabel, che ha ripreso il suo normale colore:

" Aaaaf per un pelo….siamo nella dimensione del mio secondo scudo simbionte Caos, che ho aperto giusto in tempo." Sorvolando sul fatto che è tornato alla sua forma originale, più l'abbraccio.

Kalego: " Eh? E non potevi aprirlo prima razza di cretina!"

Annabel: " Caos ha bisogno di molta delle mia energia vitale, non ero sicura del suo completo aiuto.. ."

" Vuoi dire che l’hai fatto senza saperlo?"

" In realtà mi sono semplicemente fidata di lui."

" Da non crederci!"

E dopo un attimo di pausa.

Kalego: " Dunque hai usato questo Caos anche nell’esame?"

" Si ovviamente, ed ora siamo intoccabili ed impercettibili e ho adattato l’energia del posto alla tua, così non dovrai soffrire ancora. Noi possiamo vederlo ma lui invece no."

Lui ha finalmente capito, su quello che gli ha detto il prof. Orias , circa sull’altro bracciale e cioè che le sacerdotesse li utilizzano come scudi in cambio dei loro nutrienti. Una cosa da aggiungere al suo diario delle informazioni.

Annabel: " Però se usciamo, lo stesso quello ci farà fuori.. ."

Naberius sta ragionando su come sfruttare lo scudo più quello che gli ha detto sulle loro armi.

" Perché mi ha raccontato del vostro punto debole? E’ da pazzi farlo."

" Perché dovete saper difendervi in casi estremi come questo."

Kalego: " Allora così sia!" E poi mentre cammina, pensa che se c’è un adattamento energetico, forse riesce ad evocare un’arma e quindi, con dei gesti della mano, più delle parole, fa apparire da un vortice nero un’enorme e larga spada meravigliando la donna.

Poi, lui la contempla nel vedere che ha funzionato e dopo le dice di nuovo:

" Apri bene le orecchie, dobbiamo sfruttare la situazione a nostro vantaggio!"

Lei, solo un cenno deciso.

 

 

La creatura non li percepisce e li cerca ancora, lanciando urli di rabbia, dove abbatte tutte le colonne da lui create, poi, con sorpresa gli arriva un colpo invisibile in pieno volto! Dove viene squarciato e dopo accortosi di questo:

" Cooooosa? Com’è possibile aaaargh!"

Appresso li riesce a vedere, i due maledetti, dove nota il demone Kalego, coperto con il mantello di Annabel, dove stacca dalla sua faccia l'enorme spada, fatta di pura energia negativa e con una catena attaccata a questa dove se la riprende, ma afferra il manico così non viene infettato dal sangue giallo di quell’essere! Nota con piacere che ha funzionato alla grande e gli ha procurato un bel danno dandogli anche una grande soddisfazione!

Così gli sferra altri colpi, dove vanno a segno al petto, alla gamba e tagliandoli anche quelle maledette zampe infette nell’incredulità della creatura!

La sacerdotessa ora capisce perché sul loro pianeta li chiamano: cuori di pietra; proprio per il fatto che sono molto spietati quando attaccano.

Kalego: " Credevi davvero che ci facevamo ammazzare senza combattere?! Tu abominio senza cervello!"

Quello solo un grido di rabbia che echeggia ovunque e poi:

" Ora tocca a te."

" Eh? In che senso? Non c’era un mio intervento nel piano!"

" Mmm ma davvero credevi che non ti avrei fatta fare niente? "

Le dice mentre la guarda intensamente e poi:

" Usalo quel maledetto sangue e portaci fuori da qui, sacerdotessa di terzo grado scansa fatiche!"

L’altro disperato si fionda su di loro, in n'ultimo attacco ma proprio ora, si apre un vortice sotto i loro piedi e i due cadendo, appaiono proprio dove erano, nel vicolo di un palazzo nell’area commerciale.

 

 

Kalego: " Ma che diavolo! Non ci credo! " E Annabel invece sospirando: " Siamo salvi… ." E in pensiero: " E senza usare il sangue anubiano evviva!"

Dopo butta il mantello a terra, disintegra la spada contaminata e fa apparire un’altra più piccola e la punta al collo della sacerdotessa dicendo:

" Ora voglio sapere a che gioco state giocando!"

 

 

Fine capitolo 11.

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Kalego e lo stress. ***


Capitolo 12

 

( In questo capitolo come negli altri, ci saranno dei piccoli spoiler. In questo riguarda un personaggio. Non vi voglio rovinare la lettura del manga, saranno davvero impercettibili. ;) )

 

Kalego e lo stress.

 

Annabel: "Vero è un nostro antico esperimento, ed è stato creato nell’epoca oscura dove le sacerdotesse contrastavano i demoni...so solo che è scappato da un laboratorio e che portava la malattia…. Che è vulnerabile alle vostre armi perché è stato creato partendo dal nostro sangue...ma quello che ora so invece è che quella creatura si è evoluta ed è un pericolo anche noi...se non mi credi leggimi pure nella mente, so bene che se abbasso la mia protezione tu lo puoi fare… ."

Questa giro vuole fidarsi del suo custode e Kalego adirato, che si è sentito preso per il culo da quando è iniziata tutta questa brutta storia, non pronuncia una parola e la guarda con gli occhi che brillano di viola, chiaro segno che è pronto ad agire; ma è anche vero che senza di lei, quel giorno come adesso, non si salvava e quindi dopo qualche minuto di silenzio assordante, abbassa la spada.

La sacerdotessa invece, piano, si tocca i suoi magneti sulle meningi, ( da dove partono anche le alette) una cosa che i demoni sanno, cioè i magneti mentali sono quelli che le proteggono dalla magia e poi, con un cenno lo avvisa che l’ha fatto; così allunga le dita della mano sinistra e le poggia sulla sua fronte e chiudendo gli occhi, vede tutto quello che lei ha letto sui rapporti ufficiali. Poi togliendole le dice:

" Sce..dicevi la verità...sai poco quando niente.. ."

Appresso fa sparire la spada, sintomo che si è calmato, dove lei può tirare un respiro di sollievo e ancora:

" Discriminazione, per questo non lo usi, le altre sacerdotesse ti hanno sempre discriminata e quindi hai timore di usarlo e di mostrarlo."

"D-dovevi leggere solo quella parte e non tutto il resto! E’ violazione della mia parte privata!"

"Mph! Mi hai dato il permesso e io l’ho semplicemente sfruttato, ora torniamo a scuola!"

Dove poi apre le ali e vola via ed Annabel non l’ha fatta nemmeno riabbattere e sottovoce:

" Mmmmmgggg che maledetto...chissà cos’altro ha visto… ." Imbarazzata dove poi prende la piramide dorata, con destinazione Babylus.

 

A scuola il demone ha punito Iruma e Clara, mettendoli dei libri sulle loro teste in equilibrio dove si reggono su una gamba sola, mentre dei piccoli esserini neri con le ali e un occhio solo li punzecchiano ovunque. Ovvio che li ha fatto anche la ramanzina. Evocare i famigli non è un gioco e sopratutto spedirli in un altro posto! Quindi la punizione è servita. Il bracciale della sacerdotessa per fortuna l’ha trovato negli oggetti smarriti, quindi l’ha recuperato e penserà a quando restituirlo alla proprietaria.

Invece Annabel si è scusata con gli altri docenti e il suo custode, dove questi hanno compreso che era in un attimo di panico da rigenerazione, cose che succedono. Quindi è tornata al suo dovere, ricaricando di nuovo gli altri amuleti rinforzandoli ma non come si aspettavano.

In pratica l’ha fatto semplicemente connettendosi con tutti loro e poi ha mandato la nuova energia.

I demoni sono rimasti impressionati, quando poco sanno di questa particolare sacerdotessa e cbissà cosa sa fare ancora.

Un’altra informazione che Kalego scriverà sul suo diario.

Appresso ha caricato anche quelli che sono rimasti, completando l’immunità su tutti. Sui lividi delle mani, ha usato l'unguento che gli aveva dato ciuffo incazzato, ma l’ha fatto di nascosto e dunque si è subito ripresa.

Della questione della creatura Naberius ha deciso di non dire niente al preside, per una semplice ragione; l’ha colpito ferendolo a morte e passeranno giorni prima della sua ricomparsa; ed in questo lasso di tempo avranno già pensato ad una soluzione drastica. In fondo si tratta di contenere le bestie magiche infette e proteggere tutti gli altri. L’ha preoccupato più della vicinanza di quel mostro agli altri della sua razza, ha fatto passi avanti, ma con il loro attacco è convinto che si è ritirato da qualche parte e lontano dalla civiltà, quindi per ora può stare sicuro.

Lo voleva finire lì con un colpo decisivo, ma visto com’è andata ha supposto che questa è la soluzione migliore. E’ fiducioso delle forze demoniache e dell’alleanza.

Quella sera poi, Annabel si è presenta alla porta secondaria dell’alloggio del demone dove a malincuore, ma senza farsi notare, la vede raccogliere le sue cose per poi rimetterle nello zaino, anche i due cactus e dirgli:

" Beh allora torno alla base, dove ho avvisato la maestra e mi hanno detto che posso tornare." Dice con un sorriso dove l’altro invece:

" Bocca chiusa sulla questione della creatura, non vorrai di certo alzare un polverone scrivendo nel tuo stupido rapporto ciò che è successo. E vedi di non maltrattare quei poveri esseri spinosi che hai maldestramente messo lì dentro." Riferendosi ai cactus.

" Si certo… li curerò come si deve… ma non sono molto d’accordo, insomma, loro devono sapere per poter agire al meglio, ora che sappiamo che faccia ha e che è ferito gravemente, non è l'occasione giusta?"
" Appunto, proprio perché è ferito dobbiamo sfruttare la situazione a nostro vantaggio; fermeremo prima il suo esercito di malati e poi sarà il suo turno. Questo è tutto. Puoi andare. "

Detto questo le da le spalle, lasciandola lo stesso con delle domande e dei dubbi. Ma lo rispetta e mettendosi lo zaino sulle spalle, percorrendo il corridoio esce dal suo alloggio, con il cuore più leggero perché sta per tornare finalmente nel suo mondo. Non le dispiaceva stare a casa sua, ma è pur sempre un demone.

 

 

Passano i giorni, dove la forze di Azazel, più quella dei grandi tre hanno trovato una soluzione per le bestie infette; catturarle e metterle in isolamento in un’enorme recinto e lontano dai cittadini, finché non si trova una cura pure per loro, cosa non facile ma per ora è un espediente che ha funzionato; anche grazie all’aiuto delle sacerdotesse e dei sacerdoti, che hanno contribuito alla loro cattura, visto che sono immuni. Dove i casi di infetti diminuiscono velocemente. Cosa che vengono a sapere anche i docenti della scuola, una notizia che volevano sentire da tanto tempo. Ma la protezione lo stesso la mantengono.

 

 

Kalego sente la mancanza delle letture dei libri proibiti, ma non solo, passando per il soggiorno, si ferma ad osservare quell'angolino dove giorni prima sostava la sacerdotessa sospirando, quasi ipnotizzato e con sua sorpresa. Non pensava davvero che quella lì gli avrebbe lasciato uno strano vuoto in casa, lui che è abituato a stare da solo, ora sente il desiderio di riaverla lì, desiderio che si fa passare non appena pensa chi sono e da dove vengono. Dunque dovrà solo trovare un modo per riavere solo la sua traduttrice di libri.

 

Così arriva la festa dei guerrieri, dove tutti sono molto indaffarati per i preparativi, più la sicurezza.

Un evento importante per i giovani demoni che voglio salire di rango! Quindi tra tanto da fare e stress, alla fine hanno quasi dimenticato la malattia. Tranne per l’ultima parte della enorme barriera intorno alla scuola, un problema che poi verrà risolto in seguito da Iruma, docenti e Sullivan.

Le sacerdotesse per questo periodo sono state lontano, infatti Annabel ha aiutato le altre con i malati, che a quando pare alcune cure stanno funzionando, dove hanno usato loro di erbe, infusi e unguenti, quelli che sul loro pianeta crescono nelle zone più oscure; in più si è allenata per diventare più forte, sia fisicamente, mentalmente che energeticamente insieme alla sacerdotessa sciacallo di sesto grado Zeret.

Dunque, passati altri giorni, alcuni demoni malati guariscono; però l’unica cosa è che il rimedio non funziona per tutti, ma per quel mondo è un bel passo avanti ed anche una splendida notizia che i docenti prendono molto bene!

Le loro alleate temporanee sono davvero una mano dal cielo ed hanno dimostrato di mantenere la parola data. Appresso passano altri giorni.

 

 

 

Annabel dopo altri giorni ancora, su richiesta del preside, può tornare a scuola. La sua presenza è ancora necessaria. Ma quando entra in sala professori, Dali le dice:

" Non indossi il tuo mantello?"

" Non mi serve, ormai mi sono abituata alle vostre energie."

" Ooooh….giusto."

Percependo che in effetti sente uno strano cambiamento, che lo lascia sorpreso.

"Questi vestiti chi te li ha dati? Non sono quelli tipici della vostra razza giusto? Sono di questo mondo."

Notando che indossa dei pantaloni blu, con scarpe da ginnastica e una una giacca della tuta grigia, con sotto una maglia nera.

"Ah beh...in realtà...li ho pagati in un negozio in cambio di alcuni gioielli."

" Ahahahha non ci credo? Sul serio ahahaha certo che sei incredibile, ti stai adattando bene Annabel, mi fa piacere!"

"A beh..si."

In realtà vuole solo non dare troppo nell’occhio con i vestiti da sacerdotessa, che sono più colorati e brillanti. Le acconciature, invece non le ritiene un problema e dopo Dali aggiunge.

"Va bene ecco la novità, oggi e nei giorni seguenti, il professor Kalego verrà sostituito dal professor Balam."

Lei è rimasta e chiede:

" Come mai? E’ successo qualcosa?"

" Mmmm semplicemente ha molto da fare fuori la scuola."

Non vuole dire che si è dato malato e che quindi ora è a casa a letto, giusto per non farlo passare per debole e poi è stato minacciato da Kalego stesso.

" Va bene..non ci sono problemi."

" Ottimo! Oggi sei qui solo come sostegno morale."

" Eeeeh? Cioè?"

" Cioè non dovrai fare nulla di particolare, il preside dice che la tua presenza aiuta noi docenti a stare più sicuri e più tranquilli, quindi andrai dal prof. Balam e sentirai lui cos’ha da dire, ok?"

" Ok.. Ma ci vado sempre da sola?"

" Oooh in realtà ti do una guida."

Con questo le consegna una mappa, dove lei è rimasta, pensando che potevano farlo anche prima e non lasciarla smarrire tra i corridoi, o nelle fauci di ciuffo incazzato; una cosa davvero da bastardi insomma!

Ma la prende solo sospirando e senza dire una parola, seguendo la strada indicata ed arriva in un corridoio dove non c’è nessuno e quindi pensando che ha sbagliato strada, si volta e va a sbattere contro qualcuno, dove quando lo mette a fuoco, nota che ha delle piume scure, zampe da uccello e capelli lunghi e trasandati e nota anche che sulla bocca ha una specie di museruola con dei fori e pensa:

" Davvero un tizio inquietante.. ." Ma non si scompone e Balam:

" Oh.. tu sei la sacerdotessa Annabel giusto?

" Si.. sono io."

" Bene! Ti sto spaventando per caso?"

" No."

" No?"

" No davvero."

" Ok...una cosa insolita visto che tutti si spaventano appena mi vedono, tu perché no?

" Perché ho visto creature più spaventose di te sul mio pianeta, tutto qui."

" Oooooh molto interessante! Che ne dici di raccontarmi qualcosa allora?"

Lo dice con entusiasmo.

Ma Annabel: " Preferisco di no...scusami...vorrei solo sapere cosa devo fare."

" Va bene allora….Kalego mi ha parlato molto di te, anche se non sembra."

" Davvero? Cose belle o brutte?"

" Non dice mai cose belle sugli altri."

" Ah… . "

"Lui è fatto così."

E pensa: " Andiamo bene… ."

" Comunque non devi preoccuparti, in realtà sembra che tu gli piaccia!"

Lei ci rimane per un secondo, pensare di piacere a quello lì non riesce proprio a immaginarselo.

Poi gli piace in che senso?

" Oook… . "

" Sisi, però ora meglio pensare alle cose serie."

" Ecco appunto."

" Che ne dici se vai a vedere cosa fanno gli altri docenti?"

" Eh? Tutto qui?"

" Ma certo."

" Tu non vieni?"

" No resterò qui, non preoccuparti, non ti perderò di vista nemmeno per un secondo demoniaco."

E lei di nuovo:

" Oook.. ."

E in pensiero:

" Inquietante davvero anche perché è diverso dagli altri, ma non mi fa paura lo stesso."

E poi si allontana, seguita dallo sguardo di Balam, che usando la sua abilità la può vedere ovunque nella scuola.

 

 

La giornata passa in quel modo, lei che va in giro a vedere le varie lezioni. Un po’ noioso ma in effetti ha notato che quando la vedono, la salutano e sembrano più tranquilli, quindi siccome tutto questo per lei è positivo, preferisce fare altri giri. Finché non finiscono le lezioni e quindi dopo aver salutato Dali e altri professori, esce dalla scuola tranquilla, specialmente perché non c’era Kalego a bacchettarla e prende la strada per tornare alla base delle sacerdotesse. Ormai ha capito anche quale strada prendere senza perdersi, un grande passo in avanti per lei. Ha trovato tutto interessante, alcune lezioni le sono sembrate troppo inquietanti, come quella del prof March che insegna l’arte della tortura, oppure quella della prof. che insegna come creare e lanciare delle maledizioni e l’altro invece i rituali maligni di gruppo; insomma cose che lei non farà mai e non può concepire, ma poi si ricorda che quello è il mondo dei demoni e per loro è tutto nella regola.

 

 

Si sta facendo quasi notte e ora sta pensando cosa ha da fare ciuffo incazzato per lasciare il suo lavoro da insegnate, non vuole pensare al peggio, anche perché chi lo ferma a quello.

Quindi cammina togliendosi dalla testa anche questi cattivi pensieri. La giornata è stata fin troppo tranquilla, così tranquilla che ad un tratto le squilla il demo telefono. Un numero sconosciuto, ma risponde lo stesso ed è Balam che le dice:

" Ciao, si sono io Balam, il numero me l’ha dato Kalego...senti a proposito, non è che puoi tornare qui a scuola? Ho bisogno del tuo aiuto."

" Certo...nessun problema...arrivo."

" Ottimo! Allora a dopo."

Con questo chiude e lei:

" Era una giornata troppo tranquilla."

E prende la piramide dorata.

 

 

 

Si incontra con lui davanti la scuola, dove poi la porta in una stanza situata in quel corridoio inquietante ed è disordinata, con libri a terra e sui tavoli robe e strani barattoli e le dice:

" Questo è il posto in cui eeem preparo le lezioni e faccio anche altro."

" Ooook, perché sono qui?"

" Si ora te lo spiego."

Quindi dopo la spiegazione.

Annabel: " Il professor Kalego ha la febbre molto alta ed è agitato e si trova nel suo alloggio?!"

Balam: " Si! Dali ti ha detto altro perché è un demone molto orgoglioso e dire una cosa del genere a te non portava nulla di buono, solo umiliazione."

Dice, mentre cerca qualcosa in mezzo ad un accumulo sul tavolo.

" E quindi? Non è andato un guaritore?"

"Mmmm? No non esiste, se lo mangia vivo per davvero."

" Ah... e quindi?" E in pensiero: "Magari uno con una museruola?"

" Devi sapere che succede quasi tutti gli anni per colpa di un forte stress accumulato per la sua posizione, lui è anche il capo dei docenti... ma quest’anno sembra proprio che si è stressato più del dovuto. Gli esami degli studenti, l’arrivo della malattia, il tuo arrivo dove lui è il tuo custode, quindi altre responsabilità, altri pesi e poi la festa dei guerrieri che l’ha messo del tutto K.O. mentalmente.

Noi demoni la chiamiamo ‘la fase malvagia’ però per fortuna esce solo una parte, dovuta appunto al forte stress."

" Oooh non lo sapevo…mi dispiace per lui ma non capisco io cosa c'entro."

Balam si gira con in mano un barattolo con una strana crema verde all’interno.

" Ti dispiace per lui? Allora sei la prima che lo dice! Ma è qui che entri in gioco, annulli la magia e quindi sei l’unica che può andare lì e dovrai spalmare questo preparato dove dopo ti dirò e quindi fargli calare la febbre."

" Cheeeee?"

" Sei perfetta sacerdotessa Annabel! Abbiamo bisogno di Naberius e questa febbre lo sta tenendo fermo per troppo tempo, quello che noi non abbiamo per contrastare la malattia. Lui è importante come il preside e tu sei quella che ha più confidenza con la scuola!"

E molla il barattolo nelle sue mani:

" Ma..ma...ma… ."

" Mmm? Lo vuoi abbandonare?"

" No assolutamente! Va contro il mio codice!"

" Ooooo gli somigli un po’ sai?"

"Eh?"

"Dunque ecco il mio piano."

Così dopo che le spiega quello che dovrà fare.

Annabel: " Sembra una cosa troppo folle...e tu non vieni con me?"

" No, l’hanno scorso mi ha trasformato in un alberello vivente... ed è stata una esperienza abbastanza scioccante... quindi passo."

" Ooo cavolo… ."

Così poi Balam pronuncia un incantesimo che apre un portale, dove dall’altra parte lei riconosce l’alloggio di Kalego.

Balam: " Puoi stare tranquilla che ho alzato volutamente la barriera protettiva e antisuono, per tenere lontano i curiosi e per l’energia interna, Kalego sa solo che arriverò io, quindi ti farà entrare di sicuro."

Lei vedendo e percependo da lì, ha di nuovo una forte nausea, causata da un’aura davvero negativa e gli dice:

" Hai per caso una pozione contro la forte nausea?"

" Perché la puoi bere? Non era proibito per voi?"

" Si è vero...ma se voglio che il mio stomaco regga, la devo bere per forza… ."

" Ma certo, mi sembra giusto."

Così sul tavolo la cerca e le prende una boccetta e poi le dice ancora:

" Mi raccomando, con la crema nel barattolo devi disegnare il simbolo che ti ho dato nei punti che ti ho indicato, altrimenti non servirà a niente."

" Si certo."

Poi lei si stacca un pezzo di un'eletta dorata e la da a Balam dicendo:

" E’ un piccolo comunicatore, poggialo sull’orecchio così almeno ci teniamo in contatto."

" Oooooh che meraviglia! Ed è così allora che comunicate tra di voi, affascinate!"

Così lo indossa e dove esce anche un piccolo microfono e nel frattempo non percepisce nulla di benevolo e si è stupito di più di come le sue energie si sono adattate al loro mondo e poi, la sacerdotessa attraversa il portale.

 

 

 

Nel corridoio dell’ingresso secondario che conosce molto bene, aleggia una strana e fitta nebbia di colore viola scuro. Dove ogni tanto sente dei lamenti di sottofondo e le luci sono soffocate ed ha fatto bene a bere la pozione per la nausea. Insomma è una scena come nei film d’horror, dove lo spettatore attendente con il cuore in gola l’uscita del mostro. Ed un po’ la spaventa.

Appresso sente la voce del suo sostituto custode che le dice:

"Quella che vedi anche ad occhio nudo, in realtà è l’energia sprigionata da Kalego, che nel suo malanno l’ha rilasciata tutta insieme. Un sorta di sfogo se vogliamo essere più precisi, adesso entra nella stanza da letto più avanti."

Quindi deglutendo esegue e vede la porta scura alla sua sinistra, dove sopra c’è disegnato qualcosa e Balam:

"Se vedi un sigillo sulla porta, l’ha disegnato lui, non vuole recare danno alla casa e all’esterno. "

Dopo ciò, la apre e vede una scena davvero troppo sconvolgente.

Annabel: " Ma che cazzo… . "

Kalego è seduto sul letto, indossa un pigiama viola, ed ha lo sguardo perso nel vuoto, dove intorno volano gli oggetti in un vortice fatto sempre della stessa aura e lei che richiude piano la porta.

" Gli ci vuole un esorcista altro che una sacerdotessa! " Dice sottovoce e un pochino agitata.

" Suvvia non esagerare, così l’ammazzi del tutto! Forza e coraggio, prima gli togli la magia e prima potrai agire. "

"Se...il problema è che lo devo toccare con l’intenzione, non lo so fare a distanza oppure mi deve lanciare un incantesimo, ma nelle sue condizioni non so come andrà a finire! "

" Oooh interessante! "

"Non dire così! Dammi un altro aiuto! "

"Un aiuto? Ah si certo, allora entra e cerca di parlargli mentre ti avvicini, vedrai che lo calmi. "

" Come no, appena mi vede mi farà fuori! "

" Su su forza e sangue freddo! "

Non ha altre alternative e appresso prendendo altro coraggio, apre di nuovo la porta ed avvicinandosi piano inizia a dire:

" Ehilà ciao! Mi riconosci? Sono io la sacerdotessa… ti ricordi di me? "

Quello gira la testa di scatto e inizia con delle parole in demoniaco e Balam:

" Ops...sta pronunciando un incantesimo potente, meglio che ti metti al riparo! "

" Tanto lo sapevo! "

Troppo tardi! Le arriva una specie di vento forte, che subito dopo però si rompe in tanti pezzi simili a dei cocci, segno che l’ha spezzato!

Balam: "Sei ancora tutta intera? "

Annabel: " Si..per fortuna sono riuscita a bloccarlo come anche il resto! "

Balam: "Perfetto brava! Ora avvicinati e procedi come ti ho spiegato! "

Infatti anche gli oggetti si sono bloccati e poi sono caduti sul pavimento e l’aura malefica si è diradata; così che lei lo può inquadrare bene avvicinandosi all’estremità del letto con le lenzuola color magenta scuro.

Viola fosforescente sulle guance, orecchie, naso e sulle corna, che prima erano blu.

Ha la faccia con due occhiaie nere da paura e ansima visto la temperatura molto alta. Ma tenta lo stesso di mantenere la sua abituale serietà. I capelli poi non li ha mai visti così, spettinati che quasi non lo riconosce.

Annabel in pensiero: " Però povero...un po’ mi fa pena. "

Kalego: "Come hai osato, come hai osato maledetta anf anf! "

Cerca di alzarsi ma non ci riesce e quindi resta seduto.

Annabel: "Sono qui per aiutarti...ancora una volta. "

Kalego: " Aiutarmi?! Con chi credi di aver a che fare stronza! Non ho bisogno di nessun aiuto! Non ho bisogno di nessuno! "

E le lancia di nuovo un incantesimo, che però va a vuoto visto che lei l’ha bloccato e ancora:

" Vattene! Esci da qui figlia di una razza bastarda anf anf! "

Lei non dice niente e Balam sottolinea:

" Ovvio che sta vaneggiando alla grande, quindi non dare molto peso alle sue parole. "

"Certo, l’avevo già capito. "

L'altro la guarda con tanta rabbia, con occhi iniettati di sangue e lei.

" Ok è ora di guarire. "

E inizia ad avvicinarsi, la sua idea è di afferrarlo ai polsi e di bloccarlo in qualche modo sul letto, cosa non facile visto che il paziente si muove peggio di un serpente!

" Cosa cazzo vuoi?! Sparisci ho detto anf!"

Riesce ad afferrarlo e mettersi in ginocchio sul letto, ma sta lottando, perché Kalego è molto forte anche in quelle condizioni e non è facile mantenerlo e teme anche che la può graffiare con quelle unghie appuntite!

" Dai fai il bravo che così guarisci subito e poi starai meglio! "

" Tu maledetta! Non ho mai conosciuto un essere più insignificante di te! "

E questo lo sapeva già, ma il demone non ha intenzione di smettere:

" Sei poco elegante, zoticona, volgare e vivi nella sporcizia a terra! Sei peggio di orco delle caverne e rozza peggio di un nano della foresta nera! "

Annabel: " Stai esagerando… . "

Kalego: "Odio la tua razza e ho sprecato anni della mia vita sui libri, studiando la gloriosa razza anubiana con passione e poi mi si è rivoltato lo stomaco quando ti ho visto aaaanf! "

Il tutto con una voce così poderosa e forte, che echeggia ovunque!

Balam che ha sentito tutto:

" Quest’anno è davvero peggiorato...sono tutte provocazioni, resisti! "

" A me sembra posseduto."

Balam: " E’ un cosa possibile per la nostra razza, ma possedere Kalego è come andare incontro a un muro spinoso, quindi no, sta solo male."

" Ok… ."

" Ciuffo incazzato manco gli spiriti maligni ti vogliono e poi...quante cattiverie oh… ma che è colpa mia se sono nata metà umana? Certo che ci sta mettendo tutto l’impegno possibile per farmi arrabbiare… . "

Pensa solo la donna ma tenendo la mente fredda.

Ed Ora sta pensando a come farlo stare zitto, sta pensando a qualcosa che lo può stendere e la lasciarla lavorare e poi, l’idea arriva! E nel suo pensiero calmo.

" Cos’è che non gli piaceva? Aaaa si il contatto fisico, se non sbaglio lo disgusta, molto bene! "

E poi diretta a lui:

" Ti chiedo scusa da ora, ma lo faccio per il tuo bene..e un po’ meno per il mio… . "

" Tu maledetta sgualdrina! Anf anf!"

" Si certo, come vuoi."

Poi sente che ha perso un po’ di forza e quindi lascia i polsi e riesce ad abbracciarlo con calore e amore dicendo:

" Ti voglio tanto, ma tanto, ma tanto beeeneeeeee!"

" Tu...co..co..cosa...stronza…è disgustoso...lasciam... ."

E appresso perde conoscenza, così lei lo può sdraiare sul letto:

" Aaaah finalmente, non ne potevo più!" E pensa: " Ha funzionato alla grande! Sei sensibile alle coccole eh? Aahah!"

Balam: " E’ una cattiveria dirgli certe parole e non lo sento più...è ancora vivo?"

" Era necessaria e certo respira ancora, affannato ovviamente."

" Perfetto allora! Ed ora la crema!"

Così prima la spalma su tutta la faccia, sulle orecchie, corna, disegnando il simbolo; poi è il turno del petto, dove sbottona la giacca del pigiama, facendo attenzione a ricreare il simbolo dato anche lì. Un simbolo dell’infinito in obliquo, con al centro sbarrato.

Balam: " Attenti, il suo corpo dovrebbe assorbirla."

Ed è quello che succede, infatti prima un bagliore e poi l'assorbimento.

Annabel: "E per finire la schiena."

Balam:" Ti chiedo solo di non turbarti per quello che vedrai."

" Perché cosa c’è che non va?"

E voltandolo, rimane a quella vista, sulla schiena, anche sopra la parte nera da dove escono le ali, ha dei segni che sembrano lasciati da delle frustate violente.

Annabel: " Per gli dei...ma cosa? " Pensando e mettendosi la mano sulla bocca, perché quelle ferite sotto il tatto sono abbastanza profonde.

Annabel: " Ma che ti hanno fatto? E chissà quando hai sofferto… . " E Balam:

" Tutto ok?" E lei riprendendosi gli risponde decisa:

" Si! Ora procedo anche qui!"

Così la applica anche su quella parte e nell’arco di qualche secondo viene assorbita anche questa.

" Fatto!"

" Ottimo lavoro! Ora lascialo pure riprendere, vedrai che tra poco si sveglierà."

" Quindi posso tornare?" Chiede mentre gli copre delicatamente le spalle con la giacca.

" Non ancora, dovrai verificare se ha qualche residuo di febbre e te ne accorgerai dalle corna, se sono ancora sulla tonalità viola, allora potrebbe avere una ricaduta e lì userai di nuovo la crema."

" Ho capito."

Quindi esce dalla stanza, chiude la porta e si va a sedere su una poltrona gotica del soggiorno, che ancora adesso l’ha vista ed è una novità, che sta insieme alla sedia gotica con al centro un tavolino. Dove poi, chiude gli occhi per riposare.

Balam in realtà ha visto tutto, questa è l’abilità della sua famiglia, può vedere chiunque desidera e in qualunque posto, ed ha visto tutta la scena, anche dove lei ha affrontato quelle cicatrici terribili sulla schiena del compagno e come ha gestito molto bene la situzione, senza andare nel panico anzi è stata fin troppo amorevole, fuori dal comune ma l’ha trovata davvero una cosa inaspettata ed efficace.

 

 

Passa qualche ora e Kalego, messo a pancia in giù, apre gli occhi e vedendo che tutto intorno a lui è calmo, capisce che l’amico Balam è andato a dargli soccorso. Su di lui può sempre contare. Ma dopo che si è seduto, messo la giacca del pigiama, inizia a ricordare altro, cioè che a praticare il rito per il suo stress non è stato lui ma la sacerdotessa Annabel e quindi sottovoce dice:

" Tze...ma che diavolo...lei…perché?" Consapevole di come si procede ed anche che ha guardato la schiena, dove si sente adesso in uno estremo disagio e prova vergogna.

Quindi la cosa che vuole fare è trovare il telefono, ma si ricorda che l’ha lasciato sul tavolo in soggiorno, quindi piano e con difficoltà si alza e a tastoni, raggiunge la porta e la apre.

Poi toccando il muro, arriva in soggiorno, dove si va sedere sulla poltrona, dove vicino c’è il tavolino con il cellulare, riprendendo anche fiato. La cosa che poi nota quando gira lo sguardo e la sacerdotessa seduta al suo canto, dove c’è rimasto. La febbre gli ha causato problemi temporanei alla vista, dunque prima non era riuscito a vederla e lei mentre ha visto tutto.

" Come ti senti?"

" Silenzio! Voglio solo parlare con lui!" L’ha anche visto in quello stato pietoso e spettinato, un altro disagio enorme!

E lei che pensa: " Mmmm scusa se ti ho aiutato di nuovo, dopo che mi hai insultata di brutto, scusa tanto eh!"

Balam dal comunicatore: " Sono stato io a mandarla lì da te e non dirmi che non sai il perché; quest’anno è tornato più aggressivo e solo lei poteva avvicinarti, quindi non te la mangiare. Anzi dovresti ringraziarla!"

E sempre lei in pensiero: " Aaaa finalmente qualcuno che lo dice!" Con faccia estasiata e Kalego:

" Tu...sei solo uno stupido ammasso di piume!"

Balam: " Annabel ha di sicuro ancora un po’ di febbre che gli sta causando l’annebbiamento momentaneo agli occhi, come hai visto camminava tastando il muro e i mobili, quindi puoi precedere."

" Cosa? Sul serio? E si va bene."

" Tz...chiudi la bocca...e tu non farai proprio un cazzo di niente! Me la metto da solo!"

Balam: " Si certo avanti allora, provaci pure, farai il rito al contrario."

E l’altro che si sente di fottere, risponde solo con un ringhio. Però ha ragione, ha le corna ancora color viola magenta e si sente ancora accaldato.

Poi dopo qualche secondo di silenzio:

" Va bene… ma vedi di farlo...in fretta… ."

E con questo la sacerdotessa procede e mette sulle corna altra crema con il simbolo e lui ha tenuto gli occhi chiusi per tutto il tempo; che dopo altri minuti subito guarisce, ma la vista è ancora offuscata.

Balam:" Perfetto! Ora è guarito del tutto, puoi tornare."

Ma lei vedendolo ancora in difficoltà, perché cerca di prendere il telefono ma non ci riesce gli dice:

" Resto un altro po’, avviserò la maestra."

 

 

Fine capitolo 12

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** Legame infernale ***


Capitolo 13

 

Legame infernale.

 

Kalego: " Non trattarmi come un moribondo idiota! Di fronte a te c’è sempre Kalego Naberius, demone di ottavo rango e insegnate della prestigiosa scuola di Babylus!"

Annabel: " Guarda che lo so molto bene. "

Kalego: " Allora si può sapere cosa diavolo stai facendo? Chi ti ha dato il permesso di toccarmi? "

Dice mentre la sta osservando spostare i capelli dal viso.

" Non riesci a vedere bene e questi ciuffi sono un altro intralcio. "

Ma lui non ha le forze per agitarsi e quindi la fa fare ma dicendo ancora:

" Tu..tu...tu… . " E poi non esce nient’altro.

Lei finisce mettendoli un po’ dietro le orecchie e un po' all'indietro.

" Ora va meglio no? "

" Taci maledetta! "

E poi:

"Ma come diamine ti sei vestita? Che fine ha fatto il tuo stupido mantello con quei disgustosi abiti che avevi sotto? "

" Mi sono adattata solamente al vostro mondo, tutto qui. "

E lui solo una smorfia.

Balam che sta vedendo e sentendo tutto, se la ride di gusto e appresso la sacerdotessa gli chiede:

" Vuoi un po’ d’acqua? Sei di sicuro assetato. "

" Basta! Non ho bisogno della tua compassione! "

" Non è compassione e stavi rischiando davvero grosso con quel febbrone da cavallo! La vuoi o no? "

Lui prima digrigna e poi.

" C’è una bottiglia in cucina appena entri a sinistra con un bicchiere… . "

In realtà ha tanta sete; infatti sente la lingua secca e la bocca arida e i giorni non li ha contati in cui è rimasto senza e il suo orgoglio è più forte di qualsiasi altro bisogno, ma adesso gli tocca cedere un po’. Quindi, lei senza un parola la prende e poi la versa nel bicchiere e con molta cura, lo posa nella sua mano dove questo non beve solo uno, ma ben cinque bicchieri e lei pensa:

" No non avevi sete assolutamente...ma a chi vuoi prendere in giro? "

Appresso, lo riprende e lo poggia sul tavolo e

Kalego: "Non vantarti di questa situazione perché non otterrai favori da me! "

Annabel: " Tranquillo non l’ho fatto per questo. "E lui solo un:

"Tz! "

E poi:

Kalego: " Non hai delle domande da farmi? " Riferendosi a ciò che ha visto sulla schiena e non solo.

" Perché non me l’hai detto quando ti ho curato dalla malattia? Se me lo dicevi, potevo curare anche quelle… ci vuole più tempo, ma posso farlo in più sedute. "

Lui la guarda sbigottito, perché al posto di dirgli: ‘poverino quando mi dispiace!’

Lei ha trovato invece la soluzione per non farlo soffrire ancora e risponde solo.

" Tu... sei solo una sciocca! "

" Si è vero, ma se un giorno me lo chiederai io non mi tirerò indietro e ti farò una guarigione come si deve. "

" Tzè...ma che cavolo hai nella testa? "

" E poi non mi interessa se ti ho visto in questo stato, per me le apparenze sono superficiali, la cosa più importate e che tu ora stai bene. " E lui gira solo la testa di lato con gli occhi chiusi, seguito da un: " Tz! "

Non aveva mai conosciuto qualcuno del genere, di solito in quel mondo e sopratutto nei ranghi alti, l’aspetto esteriore come anche il comportamento sono molto importanti, pena, pettegolezzi rivolti a distruggere la reputazione con cattiveria e quindi, far scendere di rango, il loro è un mondo davvero spietato. Quindi si sente inerme contro quelle parole.

Balam che ha sentito tutto invece e lei che si è totalmente dimenticata di questo; pensa che sono davvero una bella coppietta e quindi se la ride ancora una volta.

Dopo del silenzio lei si sente inutile, anche perché deve aspettare che recupera la vista e nota i bottoni del pigiama che non sono stati abbottonati nel modo giusto, quindi inizia a sistemarli uno per uno.

Kalego: " Ehi ma insomma! Non mi ha sentito prima per caso?! "

" Mmmm sono messi male, di sicuro ti stanno dando fastidio. "

"Tu ...tu...insomma! "

E Balam: " Lasciala fare che vuole solo aiutarti. "

Kalego: " Ma da dove cavolo parli tu? E poi, smettila di fare il guardone è da maleducati! "

"Cosa? In che senso? "

" Non te l’ha detto e mi sembra logico...è la sua abilità, può vedere chiunque e in qualunque luogo, cosa sta facendo e molto chiaramente. "

Annabel ci pensa per un secondo, dove fa mente locale che quello ha visto tutto, anche quando ha abbracciato l’essere qui presente e non solo, si è appena ricordata che ha anche sentito tutto il discorso precedente e quindi:

" Per gli dei... che vergogna… . "

Kalego: "Mph! Quindi vedi di smetterla! "

Balam: " Non mi scuserò, visto e considerato che eri con una malato e potevi magari approfittare della situazione, in fondo appartieni ad una razza nemica. "

Annabel: " Si ma... vuol dire che non ti fidavi già da prima, ed è una cattiveria… . "

Kalego: " Siamo demoni, cosa ti aspettavi? E poi...perché cazzo stai tenendo il colletto del pigiama? Molla! "

"Perché voglio dirti come la penso una volta per tutte! "

Lui stringe solo gli occhi ma senza dire una parola, l’altro ascolta solo e lei ancora:

" Prima hai sputato tanta di quella perfidia... ma è così anche da quando ci siamo incontrati per la prima volta. "

L’altro ancora niente sa bene di cosa sta parlando, visto che ricorda anche quella parte:

" Te lo voglio chiedere, non da sacerdotessa o da anubiana, ma da essere vivente, Kalego Naberius davvero mi odi così tanto, anche dopo che ti ho aiutato più di una volta? Voglio un risposta sincera. Dite di siete cambiati quindi dimostramelo! "

Mentre stringe il colletto del pigiama e lui, dopo qualche secondo risponde:

Kalego: "Balam taglia la comunicazione visiva e uditiva. "

Balam: " Eh? Ma… . "

Kalego: " Niente ma! Fai come ti ho detto! " Così esegue e si toglie il comunicatore dall’orecchio, in fondo è sempre il capo dei docenti e lui deve sottostare alle sue richieste.

Kalego: " Dunque vuoi la verità...e va bene… . " Mentre chiude gli occhi e lei che attente impaziente:

" Se tornerai a leggermi i libri proibiti, te lo dirò. " Dove poi li riapre guardandola intensamente e lei:

" Eh? "

" Fino al quel momento, ti terrai il dubbio. "

" Cosa? Ma questa non è una risposta! "

" Mph è tutto! "

Dove poi allontana le mani con un gesto del braccio sinistro, quindi lei allora stizzita risponde:

" Va bene! Allora me ne vado! "

Così usa la piramide che si è ricaricata, tornando a scuola da dove era partita, per poi farsi consegnare l’aletta da Balam che le dice:

" Non so cosa ti ha detto, ma.. .. "

" Non voglio sapere niente...torno alla base! "

Risponde secca, facendolo rimanere e così nel porticato esterno della scuola, con la piramide bianca, torna dritta a casa sua, per poi ingoiare ancora una volta il rospo.

Kalego invece, ha ripreso la sua vista abituale dicendo a se stesso:

" Mph...no non ti odio...provo invece qualcosa di opposto… che mi preoccupa… . "

Dopo prende e finalmente il cellulare e chiama Balam che gli risponde:

" Sposala! Sposala! Sposala subito!"

" Ma di che diavolo stai parlando? Cos’è sei impazzito per caso?!"

" Lei deve diventare tua moglie Kalego! Dove la trovi un’altra che ti sopporta?"

" Infatti non voglio proprio nessuno e non dire cazzate!"

" Non è scappata vedendoti in quello stato e con tutti gli insulti ricevuti; come non l’ha fatto le altre volte come mi hai raccontato! Non lasciartela scappare!"

" Quindi era tutto un tuo piano per metterla alla prova?"

" Beeeh si e no...non volevo diventare di nuovo un pezzo di legno.. ."

" Mmmmm…l’hai fatto apposta dunque tu maledetto!"

" Oh dai non ti arrabbiare e che è una sacerdotessa benevola sono dettagli! Puoi sempre costringerla a vivere qui in questo mondo con te!"

" Che cosa?! Stai vaneggiando Balam ti prego, non sai quello che dici… ."

" O si che lo so! Ne parliamo meglio domani!"

Con questo, chiude la chiamata e lui ci rimane.

" Ma che diavolo… non ci credo."

Dopo molla il cellulare sul tavolo disturbato e inizia a pulire e sistemare il casino che ha fatto tramite la magia e nel giro di qualche minuto con dei gesti delle mani qua e là, come un direttore d’orchestra, tutto è tornato come prima. Ed ha cambiato anche le lenzuola al letto, anzi l’ha fatto fare ai suoi piccoli servi neri.

Kalego: " Sposarla…. Tzè!"

Poi si a fare una doccia, ha accumulato tanto sudore e stanchezza e di sicuro gli farà molto bene.

Nel frattempo le ha messo un bel pensiero nella testa su cui dovrà rimuginare parecchio e se funzionerà, tornerà da lui con il desiderio di sapere la risposta alla sua domanda, in cambio della lettura, ma ovviamente la farà prima penare e poi chissà.

Sa bene cosa può fare un pensiero ossessivo, l’ha visto su molti demoni, ci sono addirittura famiglie intere che praticano l'ossessione mentale su altri demoni per ottenere ciò che desiderano e lui ovviamente, le ha anche studiate.

 

 

 

La mattina seguente, si sta preparando come da abitudine, quindi indossa già la divisa della scuola ed è di fronte allo specchio del bagno, dove poi apre lo stipetto, prende una boccetta di profumo molto costoso ma anche molto raffinato e se lo mette un po’ sul collo e i polsi, per poi spruzzarlo un po’ anche sul vestito, in modo tale da lasciare anche una scia gradevole. Non l'aveva mai fatto prima; l’aveva comprato per delle occasioni molto speciali, ed ora lo indossa per iniziare il suo corteggiamento ( una cosa rara per lui, lo faceva solo quando era giovane poi nel tempo, ha perso le speranze pensando che corteggiare è una cosa inutile e costosa, per non parlare che le demonesse che ha incontrato erano tutte troppo rumorose e incontentabili materialmente, perché erano di gran classe.) Infatti durante la notte ha ripensando alla fine alle parole del compagno e in effetti non ha del tutto torto, ha trovato davvero una che lo sopporta ed è differente del tutto dalle altre. Nei suoi modi la considera rozza, ma su questo può chiudere anche un occhio. Quindi lui è già magnifico di base ma con il di più, diventa favoloso! Poi copre le occhiaie con del fondotinta, non può andare a lavoro con una faccia da zombie, quindi la copertura è servita. Fa estrema attenzione ai capelli, si sistema le sopracciglia e infine, si controlla l’alito che è tutto come deve essere. Dopo si sposta davanti a uno specchio a figura intera e lì si ricontrolla per l’ultima volta dove è soddisfatto del risultato impeccabile. Mette un po’ di acqua ai suoi adorati cactus e appresso prende la cartella da docente, ma poi si ferma, guarda alla sua destra e si avvicina alla libreria del soggiorno e aprendola, prende due libri e anche il famoso bracciale che l’aveva posato temporaneamente lì. Infine esce dal suo alloggio, chiudendo la porta e alzando la barriera.

 

 

Mentre cammina, pensa a Balam, l’unico che può entrare ma solo nella camera da letto del suo alloggio, ma mai nelle altre stanze, vero che non fa entrare mai nessuno, ma per lui ha trovato un compromesso. In fondo lo stress non viene fuori e sempre e lui è perfetto per dargli una mano, anche perché sa mantenere la bocca chiusa ed è anche l’unico con cui ha un rapporto basato sulla confidenza e fiducia estrema, quindi glielo concede.

Però la parte dove ha coinvolto anche quella lì, non gli è andato del tutto a genio, una cosa di cui dovrà mettere in chiaro, anche se è stata molto efficace contro il suo stress.

 

 

Quindi, in sala professori, ci sono alcuni colleghi e come da abitudine lo salutano e esprimono la loro felicità per il suo ritorno anticipato, più guarigione e lui lo stesso ma non li ringrazia, semplicemente accenna, sempre mantenendo il suo rigore e tutti si sono accorti dei piccoli ma notevoli cambiamenti, di più la professoressa Momonoki, che se prima l’adorava, adesso con il profumo che la manda in estasi ora sbava per lui letteralmente; peccato che Kalego non è per niente interessato alle sue attenzioni, cosa che non sfugge anche agli altri e quindi tra i pettegolezzi.

March: "Mi sbaglio ma Kalego oggi ha qualcosa di diverso? "

Dali: " Mmmmm si infatti, si è messo il profumo ed ha ...più fascino del solito, forse vuole far colpo su qualche bella donna demone? Magari che lavora qui a scuola?"

I due guardano Momonoki che sta sbavando ed è bordò in viso.

March: " Eeeeh? Tu dici? "

Dali: " Ma chissà, forse è la volta buona. "

Appresso però lo vedono scansare la povera professoressa come al suo solito e quindi si guardano e rispondo insieme: "Naaaaaa! "

Dali: "Secondo me sta solo prendendo più posizione e vuole intimidire il corpo dei docenti ancora di più. "

March: " Si... mi sembra abbastanza veritiera. "

E con questo tornano al loro lavoro.

Naberius: " Cos’è la sacerdotessa è di nuovo in ritardo?"

Dali: " No, in verità non ci aspettavamo il tuo ritorno anticipato, quindi come ieri le ho detto di andare in giro a tirare su il morale agli altri docenti. Visto che non sapevo nemmeno cosa farle fare. Le ho dato una mappa, dunque la troverai in giro."

Kalego: " Capisco."

E senza dire un’altra parola, esce dalla stanza ed inizia a cercala, dove tra i corridoi tutti si sono accorti che è più vistoso del solito e gli studenti e specialmente le studentesse, parlano di lui quando passa. Ma non gli importa, tutto questo aumenta solo la sua fama e quindi gli sta bene. Le lezioni, almeno le sue, iniziano tra qualche ora e quindi ha tutto il tempo che gli serve.

 

 

Come trovare qualcuno senza la magia, visto che la può bloccare? Semplice, con un piccolo demone spia, dove li manda in giro e infatti la trovano nella stanza del compagno Balam. Dove arriva anche lui, ma prima di aprire la porta, sente qualcosa che gli interessa.

Annabel: " Balam ho capito che sei più in confidenza con Kalego, quindi lo chiedo a te, perché ha quelle cicatrici sulla schiena?"

Balam: " Mmm perché non l’hai chiesto a lui? E non ti hanno impressionata?"

" Perché non è il diretto interessato e non voglio che ricordi quella terribile esperienza. Poi perché non ha utilizzato un rito di guarigione? Ed è una cosa che già hai visto, quindi non prendermi in giro."

" Ahaha sei stata attenta brava e in realtà ci ha provato più di una volta, ma sono state fatte con un oggetto intriso con un enorme maleficio."

"Un un malefico? E’ davvero terribile!"

"Si davvero, viviamo in un mondo spietato, dove ogni demone deve stare attendo agli altri e quindi quello poi è difficile da togliere e so solo che sono state inflitte da… ."

A questo punto si spalanca la porta ed è Kalego a parlare dicendo:

" Balam tieni chiusa quella bocca una volta per tutte!"

Balam: " Ops… ."

Quindi si incammina verso di loro e poi fermandosi e guardando la sacerdotessa dall’alto in basso le risponde:

" E tu, fatti gli affari tuoi e di sicuro la tua vita sarà più lunga e meno dolorosa! "

" Voglio solo aiutarti… ."

" Aiutarmi? Fallo prima con te stessa!"

Così tira fuori dalla cartellina i due libri dove li allunga dalla sua parte e lei che è rimasta dice:

" Cosa devo fare con questi?"

" Quello che si fa di solito con i libri, leggerli stolta che non sei altro! E vedi di non perderli! "

Quindi li prende, non comprendendo questo interesse strano nei suoi confronti dove poi appoggia anche il bracciale sul tavolo dicendo:

" Il tuo stupido bracciale era negli oggetti smarriti."

E lei che le brillano gli occhi:

" Oh si grazie mille finalmente!" Dove lo prende e lo infila al polso nella sua sacca appesa di colore sabbia.

Kalego: " Tz!" Omettendo che l’ha fatto esaminare.

Poi si allontana per andare a guardare cosa ha scritto il compagno sulla lavagna e Balam sottovoce e rivolto a lei:

" Quei libri sono dei regali per averlo aiutato, ed è una cosa davvero molto rara!"

E lei: " Ah si? Non l’ha mai fatto con nessuno fino ad ora? "

Balam: " Da quando lo conosco, no. Li tiene custoditi peggio di un prezioso tesoro."

Lei: " Ah...ok." E lei pensa:

" Cos’altro ha in mente? Non fido."

Kalego: " Leggi con molta attenzione il primo e non tralasciare i contenuti pratici, chiaro?"

Le dice mentre la guarda di sfuggita e lei:

" Va, va bene."

Poi Balam lo raggiunge e parlano tra di loro, lei invece, legge i titoli guardando anche le copertine.

Annabel: " Le basi della magica nera... volume 1 e Guida completa alla cura dei cactus con le varie specie." Lei ci rimane e poi di a se stessa:

" Carini..davvero. Ma cos’è, mi vuole far passare al lato oscuro per caso?" Dunque li prende lo stesso e li mette nella sacca appesa per poi raggiungere i due demoni che stanno parlando di una strana teoria che ha scritto il compagno piumato.

Tutto interessante, però lei non ha capito niente quindi, si limita solo ad ascoltare e appresso.

Kalego: " Si può sapere perché sei ancora qui? Vai a fare il tuo dovere!"

Annabel: " Eeem, si certo… va bene."

Così lascia la stanza e Balam:

" Ti sei messo per caso il profumo per lei?"

" Tz basta con questa storia!" Però in effetti ha ragione ma lui lo negherà fino alla morte!

" Mmmm? Peccato che non ha fatto una piega, se non sbaglio è molto costoso e serve poi ad attrarre le femmine giusto?"

" Gulp!"

E pensa: " Già...maledetta lo sentono tutti perché tu invece no? Cos’è mi prende per il culo! Quando ero un famiglio hai sentito l’altra fragranza, maledetta sacerdotessa, che tu sia dannata!"

Balam: " Però perché non la tratti un po’ meglio, magari con più gentilezza?"

Kalego: " Eeeeh?!"

Balam: " Regalarle quei libri è stato un bel primo passo, bravo! Lei ti piace davvero tanto!"

Kalego: " Silenzio!" Chiudendo gli occhi e mettendo le braccia incrociate visibilmente nervoso.

" Se vuoi ti posso prestare qualche libro sul corteggiamento, giusto per ripassare l’argomento."

" Ancora?! Parliamo invece del fatto che hai fatto intervenire lei al posto tuo! Una cosa davvero inaccettabile!"

" Però alla fine non ti è andata male."

E lui solo che si drizza e risponde:

" Balam insomma!"

Balam: " Chissà dove l’ho messo quel libro più quello del sesso."

" Ah! Smettila!"

" Ti ricordo che ti ha anche abbracciato."

" Ho detto smettila!"

" Ed è stata molto coraggiosa ad avvicinarti ad affrontarti e anche omertosa per le tue cicatrici."

" Ma hai sentito quello che ho detto? Basta!"

" Certo che ho sentito, ed insisto che con lei devi usare almeno un po’ di gentilezza e vedrai che cadrà ai tuoi piedi!"

E lui solo un grugnito senza risponderlo.

Ma il compagno lo punzecchia un altro po’, perché non ha negato che ha iniziato a corteggiarla, quindi si è divertito; invece Kalego no.

 

 

 

Appresso, sempre con aria davvero infastidita, si aggira per i corridoi e la vede vicino ad una finestra e mentre sta sfogliando il primo libro, così si avvicina e chissà è la volta buona che si accorge dei suoi miglioramento fisici e altro.

Lei che alza lo sguardo e gli chiede:

" Perché questo? Non passerò mai dalla vostra parte e lo sai bene, con me le vostre tentazioni non funzioneranno."

Purtroppo no, non si è accorta di niente, ma le risponde così.

Kalego: " Apri bene le orecchie stolta che non sei altro! La magia in origine era neutra, non apparteneva ne al bene e neppure al male, dipende dunque da come la usi e per quali fini, quello è logico che è rivolta a noi, ma le basi sono uguali per tutte e due le parti."

" Davvero interessante...ma se la imparo e non so come perché non ho magia in me… non hai paura che un giorno la utilizzerò contro di voi?"

Kalego che ci pensa per qualche secondo:

" E’ un rischio... e poi davvero non hai capito che la magia che non hai, in realtà è il tuo sangue fatto di fuoco!"

" C-cosa?"

" Accidenti a te! Hai un potenziale notevole e lo sprechi solo con degli inutili trucchetti!"

Lei: " Oooh sul serio?" Pensandoci non ha tutti i torti, ma le fa strano sentire quel demone darle delle delucidazioni.

" Alimentalo! Fallo crescere e poi deciderai come usarlo! Mph e mi meraviglio che i tuoi genitori non te l’hanno detto!" Dopo questo, prende e va via lasciandola lì nei suoi pensieri.

Kalego pensa: " Mi sta prendendo per il culo! La sto corteggiando e lei niente!"

Ma non vuole accennare a questo, in fondo lì è lui quello maestoso.

 

 

Poi si incontrano mentre parla con la prof. Momonoki all’incirca sul come sono fortunati ad averla lì, lusinghe che lei non vuole perché fa solo il suo dovere.

Dunque quando passa Kalego guardandole, Annabel nota la professoressa che sta sbavando con gli occhi luccicanti e che sta prendendo fuoco e pensa:

" Aaaah ora ho capito! Si è riempito di profumo e messo in ordine per lei! Mi pare giusto, demone maschio che corteggia una demonessa! A me sembra solo un pavone narcisista… ed anche arrogante."

E Kalego solo: " Professoressa Momonoki, torna al tuo lavoro!"

E lei mentre è in paradiso, quello dei demoni ovviamente, gli risponde:

" Si subito...professor Kalego… aaaaah… ."

Con questo, lui va via finendo di guardare la sacerdotessa e rispondendo con un:

" Mph!"

Annabel che vede poi la prof sospirare pensa:

" Una bottarella però gliela puoi dare, così la fai contenta! Questa qui tra poco si scioglie come un gelato.. ." Ma non vuole dirle niente, perché non sono affari suoi.

 

 

 

 

Dopo, viene chiamato da Dali telepaticamente che gli dice:

" Prof Kalego! Vieni nella sala del demo preside a sentire una notizia bomba!"

E quando sente questo, vuol dire che non gli piacerà, ma ci va lo stesso per curiosità.

Quindi, apre la porta e trova già quella lì che sta parlando con il preside e dunque accanto a Dali ascolta solo il discorso.

" Come le dicevo preside...sono usciti qui a scuola, stamattina non li avevo."

Alzando le maniche della giacca, mostra due anelli neri ma trasparenti, intorno ai polsi.

" Secondo lei...che cosa sono? Di sicuro non sono benevoli...visto che sprigionano energia negativa…ed non capisco perché la barriera anti magia non ha funzionato… . ."

Il preside Sullivan come anche i due li osservano con molta attenzione e piegandosi, visto che è molto più altro di lei, che dopo con una faccia turbata le dice:

" Ma questi...ma questi… ."

Si stanno turbando anche i due custodi che lo vedono preoccupato e poi:

" Non ci posso credere ohohohoh! Sono secoli che non li vedevo!"

Dali: " Preside... ma cosa sono?"

Sullivan si mette i palmi sulle guance e arrossisce dicendo ancora:

" Sono i bracciali del legame infernale ohoho quanti ricordi!"

Kalego: " Legame ...infernale?" Ha già sentito da qualche parte queste parole, ma per ora non ricorda bene dove e il loro significato.

Annabel: " Non mi sembra niente di buono per me… ."

Sullivan: "Ma no ma no, invece è una cosa troppo romantica mia cara ! Si faceva ai miei tempi quando ero un giovane demone spasimante che emozione! Devi sapere che questi bracciali vanno oltre la magia stessa, non possono essere tolti in nessun modo, nemmeno con la vostra immunità e sono stati creati da un pensiero stremamene ossessivo nei tuoi confronti!"

Annabel: " Ossessione? Per me? Chi? Cosa?"

Sullivan: " Non devi temerlo anzi è una cosa troppo emozionante! In pratica chi te l’ha messo vuol dire che prova dei sentimenti moooolto forti per te! Ohohohoh come sei fortunata! Più è grande il sentimento e più i bracciali stringeranno i tuoi polsi finché non si dichiarerà! Mamma mia come ti invidio! All’epoca duellavano fino alla morte per avere un paio di questi!"

Le dice mentre si fa un balletto e lei:

" Eeeeeeh?! Ma… ma..No… ." E mentre sbianca.

Sullivan ancora: " I bracciali diventeranno materiali, fino a quando il nome del tuo spasimante verrà rilevato ma solo dopo la sua dichiarazione!"

E lei per niente felice: " Gaaaaasp! Ma ma così non mi faranno più entrare alla base e sarà uno scandalo! E e poi chi è questo che si va a invaghire di me? No cioè guardatemi non sono mica una dea dell’amore, gaaaasp povera me… ." Lo dice visibilmente in panico.

Sullivan: "Beh chissà, un demone o una donna demone? Di questa scuola o fuori? Ohhoohoh! L’importate che non è uno studente che beeelloooo!"

E lei: " Sig..povera ma."

Kalego è imbarazzato e Dali dice in suo aiuto:

"Preside però ha ragione, ora non si creerà una crepa nell’alleanza? Insomma ha detto che non può tornare alla base quindi che si fa?"

Sulivan mentre si ferma: "Oh si...nessun problema! Vieni a vivere a casa mia!"

E tutti e tre insieme: " CHEEEEE!"

"Ma siii ho tante di quelle camere da ospitare un interno esercito! Puoi trasferirti anche da subito non ci sono problemi! Finché non avrai la dichiarazione che non vedo l’ora!"

Kalego: " Preside...un attimo...cosa diremo alle nostre alleate questo giro? Non ci sono scuse che possono tenere!"

E specialmente, non può far andare la sua lettrice di libri e futura partner a casa sua che tanto odia e non vuole metterci piede!

"Eh? C’è sempre una scusa che andrà bene, fate fare a me!"

E loro rimangono allibiti e infine con faccia seria:

" Ma stai attenta mia cara, se lui o lei non si farà avanti…. Temo proprio che perderai le mani."

"Waaaah?! E’ perché?!

" Il legame infernale è proprio questo, soffrire fine alla fine...una sofferenza però ben ricompensata." Con un occhiolino.

Dove lei c’è rimasta di pietra, perché sente già del prurito fastidioso sui polsi che non le piace per niente.

Alla fine è costretta a trasferirsi a casa sua, non ha molta scelta! L’ha pure invitata uno dei grandi tre, non può rifiutare!

Annabel: " Questo giro...sono proprio fottuta… ."

Kalego ha intuito che forse, ma forse è lui che ha messo i bracciali ai suoi polsi, ma per ora non ci vuole credere e si sente ancora di più infastidito e Dali, sospira e conforta come può la sacerdotessa.

 

 

Fine capitolo 13

 

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Capitolo 14
*** Relazioni e pratica. ***


 

Capitolo 14

Relazioni e pratica.

 

Dali: "Sei per caso preoccupata perché sei casta? "

Annabel: "Eh? "

Dali: "Oppure perché sei ancora minorenne? "

Annabel: "Ah? Primo toglietevi dalla testa che tutte le sacerdotesse sono pure e caste, possiamo sposarci, avere relazioni, sempre contenute e anche dei figli come tutti gli altri. "

Dali: " Oooo ma sul serio, interessante! "

" Quando sono entrata nel tempio, ho firmato un foglio apposito dove c’era scritto che mi potevo togliere la castità e poi...sono adulta da un bel pezzo! Si entra anche da adulti, ed è un percorso spirituale non una tappa obbligatoria! "

" Woooow sul serio? Allora ti mantieni molto bene ahah! Pensavo davvero che eri ancora una studentessa! "

"Ma come puoi averlo pensato Dali! Sono maggiorenne! "

" Suvvia non te la prendere ed è forse per la tua altezza che ti abbiamo scambiato per una minorenne? " Facendo con il gesto delle mani, dove accentua che è più bassa di loro.

" Basta...non parlo più… . " Risponde lei imbarazzata mentre l’altro se la ride, perché ancora una volta hanno più informazioni su di loro.

Kalego invece ha ascoltato tutto ed è meglio per lui che è maggiorenne, in realtà non la credeva minorenne già da prima per il suo modo di pensare e che poi non mantiene la castità è un altro punto a suo favore, così avrà meno rogne. Nel frattempo e in segreto, ha aggiornato ancora una volta il suo diario, dove ha anche scritto che le sacerdotesse sono vulnerabili alle abilità che si eredita in una famiglia, come nel caso di Balam, dove la sua vista acuta ha funzionato senza problemi.

Dali: " Comunque torniamo alla questione dei bracciali… il preside alle volte esagera in realtà, quindi non farti troppi problemi ma in effetti forse può trattarsi di qualcuno fuori la scuola? "

Annabel: " Ma dove? Non capisco… . "

Kalego: " Te ne vai in giro per la zona commerciale e ti chiedi pure dove? Chissà chi hai adescato visto che ti ho sempre detto che attiri troppe attenzioni, ed ecco questo è il risultato! Un altro problema che si accumula agli altri! "

Dali: "Su su e anche se è così? Per me non è un problema, prima poi salterà fuori questo presunto spasimante oppure l'ossessione sparirà e anche i bracciali. "

Annabel: " Si.. magari. "

Dali: " Nel frattempo perché non vai a farti dire qualcosa in più dalla professoressa Raim, visto che in questo campo è più esperta? "

" Si ottima idea ci vado subito, dove la trovo? "

Dali: " Ti ci accompagno, tu Kalego vieni? "

" Ho altro a cui pensare adesso. Ma vedi di non sputtanare in giro questa cosa! "

Dali: "Va bene, giusto ometti la storia dei bracciali...allora andiamo solo noi. "

Le pare un’ottima idea, visto che non sa proprio niente di come funzionano le relazioni amorose in quel mondo, quindi lo segue più che volentieri.

 

L’unica cosa che non le ha detto è che la prof. è una succube, cosa che non le piace per niente perché inizia ad avere delle strane mire su di lei.

Raim: " Ooooooh ma che carina! Hai davvero la faccia della ingenuità in persona! "

Annabel: " Ingenua? "

" E sei anche disinibita ahahah ma che tenera! "

" Di-disinibita? "

E le tocca sia il seno e poi anche il sedere e lei, visibilmente a disagio:

" Per favore… non toccarmi… . "

"Sei messa bene per una sacerdotessa uhuhuh chissà a letto poi che sorprese! Pura e casta tutta da scoprire uhuhuh! " Le dice con un tono più che malizioso.

" Ah? Che cosa? " Con la vergogna dipinta sulla faccia.

"Non sono casta!"

"Ah davvero? Allora è ancora più divertente!"

" Gulp!"

Dali: "Bene, visto che avete fatto amicizia, potete parlare di cose ancora più intime, a dopo! "

" No, aspetta! Non lasciarmi solo con lei sig… maledetto… . "

Raim: "Allora cosa volevi chiedermi? "

" Beeh...qualcuno o qualcuna se ha un’ossessione su di me ...cosa vuol dire? Da noi ha un significato molto negativo… . "

Raim: " Uuuuum capisco, problemi di cuore insomma. "

" Eh? Di cuore? "

" Oh si, in questo mondo funziona che se un demone è interessato ad avere una relazione con l’altro sesso, prova per lei o lui una fissazione forte, in altre parole, prova ‘amore’. "

" Eeeeh? Ma è contorto! "

" Si molto! Ma più si soffre, più c’è attrazione ed quindi interesse e se mai ci sarà, aspettatati tanti regali materiali; dove più sono costosi e più vuol dire che fa sul serio mia cara! Ed dove infine lui o lei prima o poi si dichiarerà!"

" Interessi seri? "

" Come possederti oppure sposarti! Uhuhuu una cosa che modestamente io evito sempre haha, i maschi mi affascinano, ma solo quando mi riempiono di regali e mi fanno tanti favori, poi chissà se avranno il loro premio! "

" Si...penso di aver capito..vi basate sul materialismo… . "

" Quella è una parte fondamentale che nel corteggiamento non manca mai, oltre ad altre attenzioni particolari!"

"Particolari come? "

" Questo lo dovrai scoprire tu! " Facendole l’occhiolino e ancora.

Raim: " Quindi, sul serio hai uno spasimante demone? Sarebbe la prima volta nella nostra storia… . "

" No..no..io...in realtà...ero solo curiosa di sapere come funziona una relazione tutto qui… . "

" Capisco. " Poi le si avvicina e le lecca sul viso sensualmente, facendola rimanere di sasso dicendo:

" Uhuhuuh che carina sei arrossita! "

Con questo Annabel chiude il discorso uscendo da quell'aula di corsa, con la prof. che si diverte ancora alle sue spalle.

Annabel: " Demoni succubi..brrrr! "

 

 

Appresso Dali le dice che la giornata, come nei prossimi giorni, la passerà insieme all’altro custode, ordini del preside quindi non può rifiutare; dunque la porta da lui mentre sta svolgendo una lezione ad una classe del terzo anno sulla magia avanzata e qui le dice.

" Siediti là dietro e non intralciare il mio lavoro chiaro?" Indicando un panchina dietro la cattedra, dove gli alunni incuriositi mormorano, cosa che lui subito fa tacere con un battere della mano, più sguardo assassino.

" Ma certo… tranquillo."

Con questo procede e dove nota che li punisce nei modi più creativi e severi possibili. Come appenderli a testa in giù quando rispondo con tono maleducato, oppure nella lezione pratica di magia, usa addirittura un frustino con la testa piatta, dove da anche delle scosse contro coloro che barano o non praticano bene!

O ancora, a quelli che sono più insistenti e non lo ascoltano per niente, li fa punzecchiare con degli spilloni da degli esserini neri, insomma tutte punizioni al quanto rigide e discutibili e anche sadiche quando si tratta di apprendere qualcosa da lui, cosa che ha spaventato la sacerdotessa, che però non si è permessa di dire una parola. Perché non è il suo mondo e non ha diritto a giudicare o intervenire.

 

Poi fuori ad una torre, al novellino Robin, gli sono scivolati dei libri che ha fatto cadere da questa e lui con un calcio violento ha spedito anche lui giù la torre sbraitando!

" Stupido di un novizio! Quelli sono dei libri antichi va a riprenderli!"

Per fortuna sono provvisti di ali e quindi l’altro torna volando e scusandosi ma ciuffo incazzato proprio non sopporta i suoi modi da sempliciotto e quindi trova sempre l’occasione di ‘insegnargli’ a modo suo qualcosa di utile.

La sacerdotessa rimane solo e unicamente allibita, ok deve ammettere che è eccellente nelle varie materie che quasi è stata ipnotizzata dal suo modo chiaro di spiegare e non a caso è di ottavo grado. Ha assistito oltre a quello di magia, anche al rito iniziale dei famigli e li è stato cattivissimo a cacciare dalla scuola in malo modo almeno venti studenti. Perché non hanno evocato qualcosa di soddisfacente. Poi a quella delle bestie, dove a quelli del terzo anno li ha mandati in campo, contro una bestia magica in modo che dovevano ammaestrarla, ma sono tutti scappati o feriti e lui, li ha puniti facendoli rimanere lì in quelle gabbie per almeno un’altra ora, tra urla dispera e bestie assatanate di sangue che li assalivano.

Ma alla fine li ha tirati tutti fuori, grazie al suo scudo viola con venature nere, che nessuno può penetrare e una zampata a destra e manca da parte del suo Cerbero a tre teste alle bestie più ostinate; con un sospiro di sollievo della sacerdotessa. Ha assistito anche alla gara di volo, nella valle, per quelli del primo anno, dove lì ha osservato mentre da un grande monitor li guardava uno per uno e infine qualcuno si è perso, ma lui ha semplicemente cancellato il loro nome dalla lista, senza battere ciglio e lei a questo punto interviene dicendo:

" Ma scusa , non vai a cercarli?"

Kalego: " Perché dovrei? Si sono messi nei guai da soli e quindi si prendono le loro responsabilità, i giovani demoni devono imparare che non c’è sempre qualcuno ad aiutarli!"

" Quindi possiamo dire che anche nel tuo caso è la stessa cosa? "

Riferendosi alle volte che l’ha sempre soccorso anche se non doveva e lui:

" Tu vuoi dare a me lezioni di vita demoniaca? "

" No, non mi permetto." Dove ancora una volta si guardano intensamente negli occhi e poi Kalego:

" Mph! Vedi di stare sempre al tuo posto quando si tratta di insegnamenti sacerdotessa, che quello di rango alto qui sono io!" Non permette a nessuno di giudicare il suo operato, specialmente a una che ha solo tre gradi, l’esperto lì è lui e lo è da un sacco di tempo!

Con questo chiude il discorso, ed ancora una volta, lei ha l’amaro in bocca.

Infine lei si va a riposare in quel giardino e sotto quell’albero dove le ha dato la boccetta con l'ungente ripensando a tutto quello che ha assistito.

 

 

Con la fine di tutte le lezioni, dove Annabel ha ricevuto degli aggiornamenti tramite il suo papiro sensibile, che è come un tablet umano, ma si tratta di un vero foglio che le permettono di farle interagire sul di questo. Un’altra tecnologia inbariana, ed a casa di Kalego, ha usato dei fogli normali per non dare nell’occhio. Dunque riguardano su una novità che molto presto il preside annuncerà ai suoi insegnati. In collaborazione tra inventori e stregoni dei due mondi, installeranno delle piramidi che emaneranno delle frequenze apposite che terranno lontano le bestie magiche infette dai centri abitati.

Kalego dunque la cerca, ma non per la notizia, perché non l’ha vista più e quindi si sta chiedendo cosa diamine sta facendo. Il corteggiamento lo può fare solo in gran segreto e non mentre lavora, va contro il suo codice creare problemi tra vita privata e ambiente di apprendimento, dopotutto ha scritto anche la guada base per tutti i docenti e non avrebbe senso andare contro il suo stesso pensiero; quindi si limita a mandarle dei messaggi, che però lei non percepisce e quindi deve escogitare altro. Anche perché vuole sapere chi è che ha preso la fissa con nei suoi confronti e dunque, se scopre che è di un rango basso lo può fare fuori facilmente. La concorrenza la deve far fuori dall'inizio, prima che quei bracciali si danno da fare ancora di più! Dopodichè gli arriva una strana comunicazione dal compagno Balam che gli dice:

" La sacerdotessa è in giro a chiedere sulla magia base del libro ai vari colleghi, tu lo sapevi?"

" No non sapevo niente!"

" E’ interessante, perché ha un foglio con sopra disegnato un simbolo magico e sta chiedendo consiglio al prof. Orias."

" Cosa?"

" Si e lui...le ha baciato la mano."

" Cheee?!"

E in pensiero: " Ma come si permette? Quel maledetto playboy!"

" Non è tutto, non le ha detto niente riguardo al simbolo, stessa cosa ha fatto la prof. Momonoki e quindi ora è diretta dal prof. Blushenko."

Ma quello chiude solo la connessione con una smorfia e si dirige come un treno da loro, visto che sa benissimo dove si trovano e pensando:

" Quella cretina, ma cosa pensa di fare? Vuole farmela da dietro?! L’ha sicuramente preso dal libro che le ho regalato!"

In realtà è geloso e quindi non permetterà a nessuno di toccarla o darle spiegazioni al di fuori di lui!

Dunque arriva infuriato davanti la porta, si avvicina e mette la mano su questa con l’intenzione di fare la sua solita entrata ma si blocca sentendo questo.

Annabel: " Non ho ben capito come devo tenere la mano, per utilizzare questo incantesimo con questo simbolo. Mi puoi aiutare per favore?"

Blushenko: " Perché? Voi sacerdotesse non utilizzate la magia, quindi a cosa serve se te lo dico? E poi dove l’hai visto?"

" In realtà sto solo esplorando questo lato, so bene che non la posseggo...l’ho visto su un libro in biblioteca che si trova nella zona commerciale e mi ha incuriosito la sua spiegazione."

Ovviamente è una bugia che recepisce anche Kalego, disturbato ancora di più, perché sta prendendo in giro un collega che è ignaro della situazione!

La sacerdotessa sta facendo lo stesso gioco di Dali, cioè fa la gentile per prendere informazioni e vuole evitare di chiedere a ciuffo incazzato, visto come tratta tutti e con i suoi metodi troppo rigidi, preferisce chiedere quindi agli altri che sono più comprensivi.

Blushenko ci pensa per qualche secondo, in fondo è la loro salvatrice, perché no, sta soddisfacendo solo la sua curiosità, ma sempre omettendo alcune parti quindi le risponde:

" Questo è un simbolo molto basilare, si spiega agli studenti del primo anno e serve per creare qualcosa da un oggetto e la posizione corretta della mano è questa. "

Le mostra il braccio teso e palmo aperto.

" Dopodiché tramite lo scorrere della magia che si avverte da subito e arriva nella mano e nelle dita, devi pronunciare quelle parole. " Infondo non può fare niente di male senza la magia.

Ma Annabel batte le mani e assumendo la stessa posizione, inizia ad uscire da questa il suo fuoco che subito si trasforma!

Quello che vedono i due professori ha dell’incredibile, intorno a questa, sono apparsi dei cerchi verdi, con al centro dei geroglifici che girano e al centro di questi, c’è una strana croce, che è un’ankh! Poi uno di questi cerchi, si rompe facendo uscire le parole che vanno contro l’oggetto trasformando il vaso in un essere vivente; più di preciso, in una pianta enorme con dei fiori fiammeggianti!

I due sono rimasti a bocca aperta, anche perché ora Kalego è entrato in silenzio chiudendo dietro di se la porta e basito, guarda quei cerchi che sono ancora intorno alla sua mano con gli occhi che gli brillano, per quanta magnificenza stanno emanando! La gloriosa razza anubiana è tornata!

Annabel che poi spegne tutto con un gesto:

" Andava bene? "

l’altro con faccia scioccata e sbiancata allo stesso tempo:

" Beh...ecco...andava più che bene...sono esterrefatto… e senza pronunciare l’incantesimo..quindi il tuo sangue di fuoco.. porta la stregoneria… ."

" Mmm? L’ho fatto con il pensiero, mi è sembrato più comodo."

Poi si gira e si è accorta finalmente della presenza dal demone dalle corna blu che la guarda più che adirato.

Kalego ora sta pensando che forse è stato un errore darle le basi, quello era un qualcosa di totalmente differente dalla magia che loro usano abitualmente e non si aspettava che era già a quel livello, che quasi pareggia quella sua che è di ottavo rango, quindi prende il foglio con il simbolo disegnato da sopra e poi lo strappa davanti a loro, facendo rimanere la donna di stucco, perché ha capito che l’ha scoperta!

"Quello che hai fatto… tu... sei davvero pericolosa...da adesso in poi ti proibisco di usare qualsiasi simbolo o formula magica! "

E lei muta e solo una goccia di sudore che le scende sul viso.

Kalego ancora: " E a te Blushenko da ora in poi ti vieto di parlarle di sortilegi e incantesimi!"

L’altro poveretto che non sapeva niente gli risponde solo:

" Si certo… la mia bocca rimarrà chiusa."

E ciliegina sulla torta, si mette in contatto con i tutti i professori della scuola, sempre con la telepatia dicendo:

" A tutti gli insegnanti, da adesso in poi vi vieto di prestare aiuto pratico e teorico sulla stregoneria alla sacerdotessa Annabel ma anche alle altre! Chi verrà sorpreso nel farlo ci sarà un declassamento di rango immediato!"

E tutti che hanno sentito ci sono rimasti, ma ovviamente obbediscono, il rango superiore ha parlato e la sua è legge! E poi non vogliono perdere il loro!

Lei che pensa: " Woe è andato giù troppo pesante..poverini."

Kalego diretto di nuovo al collega: " E tieni chiusa la bocca su quello che hai appena visto e scoperto, nessuno deve saperlo! O verrà sollevato un bel polverone! "

" Sicuro...non succederà mai...puoi stare tranquillo.. ."

Anche perché non vuole perdere il suo di rango, quindi obbedisce e infine:
" Tu, vieni con me!" Le dice con un tono incazzato, che anche le pareti gli hanno fatto eco e lei, niente muta e lo segue.

 

La scuola è quasi deserta e in una stanza isolata, lontano da occhi e orecchie ficcanaso.

Kalego: "Che cosa diavolo credi fare?! Usare l’incantesimo del libro dentro la scuola, una cosa inaccettabile!"

Annabel: " Ma se me l’hai dato tu per farci pratica! Quindi qual’è il problema? E poi che esagerazione nei confronti degli altri docenti!"

Lui allora stringe i pugni e attiva la sua aura viola scuro, perché la sfacciataggine è una cosa che proprio non gli va giù e le risponde:

" Stammi bene a sentire, quello che faccio o dico a loro non ti riguarda! La cosa che non dovevi fare è esibirti davanti a uno dei professori!"

" Se non qui e con l’aiuto di qualche insegnate, dove e con chi? Dimmelo tu! Alla base delle sacerdotesse forse? Me l’hai detto tu di alimentare quello che ho dentro!"

E lui avvicinandosi ancora di più e puntandole il dito, come fa con gli alunni in tono accusatorio le risponde ancora:

" Dovevi venire da me! Visto che gli unici che sanno di quel libro siamo io e Balam stolta che non sei altro!"

" Mi hai sempre insultata, bacchettata e ho anche visto come insegni ai tuoi studenti, pensavi davvero che sarei venuta da te dopo tutto questo? Per prendermi anche qualche frustata? Sarò anche una tua antica nemica, ma non sono una tua studentessa e non puoi trattarmi come loro!"

Ed ora i suoi occhi sono verdi come il suo sangue e la sua aura ancora più verde, con delle scritte bianche che volteggiano in questa e dove Kalego può percepire una forza assurda più un folata di vento, che fa muovere anche gli oggetti intorno a loro, anzi tutto ora è ricoperto da questa che sembra quasi andare a fuoco, dove lo mette in difficoltà, ma poi; lei si calma respirando profondamente e facendo tornare il colore normale dei suoi occhi come il resto che si ferma. Lui invece, la fissa solo muto.

Annabel: " Kalego Naberius, non voglio un mentore sadico e non ti preoccupare, quel libro non l’aprirò più! "

Con questo lo scansa e poi esce dalla porta facendo rimanere l’altro irrigidito che solo dice sottovoce:

" Sei... davvero pericolosa... e anche tanto ingenua… ."

 

Fine capitolo 14.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Sentimenti e l'accusa. ***


Nel disegno, Annabel e Naberius mentre lei legge i libri proibiti. ( Per vederlo, copia e incolla o tasto destro e vai all'indirizzo web. ;) )

https://www.deviantart.com/spizzina00/art/Kalego-Naberius-Reading-forbidden-books-873101728

Capitolo 15

 

Sentimenti e l'accusa.

 

La stessa sera si trasferisce nella casa, anzi nell’enorme castello di lord Sulivan, dov’è rimasta dal luogo sfarzoso e infinito. Non aveva mai visto un posto del genere, di solito è abituata a luoghi piccoli e molto rustici. Per un demone, deve ammettere che è più colorata dell’alloggio di ciuffo incazzato che preferisce i colori molto tetri. Quindi la sua stanza l’ha arredata in stile egiziano da nobili, con tanto di colonne e statue di divinità; si è sentita un po’ a disagio ma al tempo stesso ha ringraziato uno dei grandi tre per non averla lasciata in mezzo alla strada, per colpa dei bracciali e dunque si deve solo abituare.

Il giovane Iruma è rimasto molto contento della sua ospite e spesso e volentieri nei giorni seguenti le a va a parlare. Anche perché suo nonno ha confessato che già sapeva che lei era metà umana e che lo è anche suo nipote adottato. Lei all’inizio c’è rimasta, ma poi ha pensato che forse è un bene e che per come Iruma è arrivato in quel mondo, non le riguarda, ed ha promesso che manterrà la bocca chiusa. Dopotutto con il ragazzo ci va più che d’accordo.

Ha conosciuto il suo maggiordomo Opera, un demone felino abbastanza inquietante visto che non accenna ad un’espressione, ma è un tipo che sa come trattare gli ospiti e quindi alla fine non le dispiace.

La scusa che ha trovato Sullivan con la sua maestra è che lei serve molto di più sul campo e quindi, più è vicina alla scuola, meglio è l’effetto di protezione che darà a tutti i docenti e alunni, una scusa che a quanto pare ha funzionato alla grande. Anche perché ha accentuato il fatto che lei si è abituata di più rispetto a tutte le altre, che quando mettono piede fuori la piramide o a scuola dopo si sentono sempre male. Quindi resterà lì fino a una nuova decisione, ma può lo stesso avere aggiornamenti e rifornitemi vari. I demoni sono davvero esseri che sanno convincere la gente per i loro tornaconto.

 

Nei giorni seguenti, non si fa viva a scuola e lascia solo un messaggio a Dali, dove scrive che ha una missione importante da portare prima a termine.

Cosa che ha lasciato un po' perplesso il suo custode; invece Kalego sa benissimo perché non si è presentata, una cosa che offende i suoi alleati, però non interviene e lascia le cose come stanno.

Quello che ha fatto, quella esibizione, era davvero inaccettabile.

 

Poi arriva finalmente una settimana di riposo, dove per lui è pura libertà e non deve sopportare niente e nessuno. Gli piace insegnare, ma ogni tanto gli ci vuole il riposo e anche più che meritato. Quello è un anno particolare. Già l’arrivo di Iruma l’ha stressato, poi la malattia e infine la sacerdotessa; sono arrivate troppe cose e insieme.

Nel suo alloggio si sta chiedendo cosa ha fatto quella lì per tutti quei giorni. In realtà sente la sua mancanza e di più quella delle sue letture, quindi prende il cellulare, ma non quello in dotazione che comunica anche con i colleghi e docenti, ma con un altro, che usa per la sua vita privata e sopratutto è una linea che non possono intercettare perché è piena della sua magia. Che poi si limita a parlare e chattare con Balam, l’unico suo compagno e confidente.

Quindi invia un messaggio scritto:

"Sono Kalego Naberius, questo è un altro numero, vedi di non darlo a nessuno e hai trovato la risposta alla tua domanda? "

Aggiunge dopo un altro messaggio:

" I libri proibiti ti stanno aspettando."

Così seduto sul divano, mentre sta guardando in tv il canale che da tutto il giorno musica d’orchestra , un altro suo preferito, dove ha di sottofondo quella classica ma dolce che l'accompagna con il fuoco viola acceso nel camino; aspetta la sua risposta che arriva dopo dieci minuti con questo messaggio:

" Ciao Kalego, va bene...e ho già trovato la risposta alla domanda che ti ho posto quella sera, quindi non verrò a leggerti i libri. Ah giusto, da lord Sullivan sto davvero bene."

E lui è rimasto e pensa:

"Ma che diavolo... davvero non si è ossessionata dall’idea di sapere la verità? Non ha funzionato o sta solo fingendo per non venire qui? Quella maledetta! Poi vaffanculo tu e quel vecchiaccio!"

Così con aria infastidita, molla il cellulare sul tavolino e continua a guardare il programma.

Appresso il suono dell’arrivo di un altro messaggio lo fa riprendere e legge:

" Non ti offendere, ma le sacerdotesse sanno come liberarsi da certi pensieri pressanti e poi..in questi giorni ho ben altro a cui pensare. Buona serata."

Lui di nuovo è rimasto, l’ha proprio messo K.O. con quelle parole e non se l’aspettava, la sacerdotessa sta imparando a difendersi e anche bene! Però non ha intenzione di cedere, perché la dipendenza non gli è passata, cosa che preme sui i bracciali della donna, che subito gli arriva una bella strizzata ai polsi causandole un bel dolore; cosa che è durata per almeno trenta minuti per poi allentare la presa; facendo capire il vero significato del legame infernale. Cosa che anche sperimentato nei giorni precedenti, i bracciali sono diventati più materiali e stringono i polsi in una morsa infernale e tutte le volte ha dovuto sopportare! Ma non ha ancora capito chi è lo stronzo o la stronza che si è fissato con lei! Ci ha ragionato su, ha escluso Kalego già dall’inizio, proprio non ce lo vede fare quelle cose e poi l’ha sempre schifata, dunque ha pensato all’altro custode, oppure alla prof. Raim, quella succube maledetta che l’ha leccata; oppure ancora al prof Orias, che in alcuni giorni ci ha anche provato con lei con tanto di bacia mano, insomma il pensiero ora ce l’ha ma per i maledetti bracciali! Quindi poi, il discorso termina lì.

 

 

 

Nei giorni seguenti Kalego esce e va nei suoi posti preferiti, la biblioteca per leggere, il vivaio per piante grasse dove compra altre; una passeggiata da solo lungo un viale alberato e deserto. Un posto davvero favoloso per lui che ama il silenzio, con il vento che soffia tra i rami privi di foglie e gli uccelli che cinguettano e poi a casa sua a curare i suoi cactus. Però non sa ancora come convincerla, cosa che gli da davvero fastidio.

Ma verso le due del pomeriggio di un giorno di sole e vento freddo, mentre passa per il corridoio che porta all’entrata secondaria, sente un bussare alla medesima e si sta chiedendo chi può osare tanto ad un demone di ottavo rango! E sopratutto com’è riuscito a superare la barriera per gli scocciatori! Sta pensando a Balam, ma poi ricorda che oggi andava nella foresta degli orrori per studiare delle creature misteriose che si trovano solo in quel luogo. Impossibile anche per i suoi colleghi, lo devono prima avvisare, se hanno il coraggio, ma non si sono mai permessi! Dunque si avvia verso di questa incuriosito ma anche pronto a inveire contro il presunto molestatore.

Apre la porta e con sua sorpresa, ci trova la sacerdotessa in persona, colei che l’aveva mollato con quei messaggi quella sera. Nota che è vestita sempre con gli stessi abiti e con la stessa faccia, visto che era da tanto che non la vedeva e le dice:

" Tu? "

Ora ha capito tutto, la barriera l’ha lasciata passare perché è stata lì e quindi si è abituata alla sua presenza e lui non l’ha rinnovata.

" Ciao, come va? Hai qualche giorno libero giusto? Che ne dici se ti leggo qualche libro proibito?"

Lui a questa domanda è rimasto basito, non se l’aspettava proprio dopo poi quei messaggi e quindi le risponde con tono alterato:

" Cosa?!"

"Ok... ho capito, scusa il disturbo.. ."

Con questo si volta per andare via imbarazzata, ma lui stringendo i denti e pensando che sta forse perdendo un’altra occasione d’oro che stava aspettando le dice:

"Aspetta!"

Lei si ferma e si volta e lui:

"Perché?"

Annabel che si avvicina di nuovo:

" Perché sento la mancanza di quando te li leggevo, erano davvero belli e mi manca anche quando mi davi quei consigli su come curare i cactus… . A casa di lord Sullivan sto bene ma non del tutto… ."

Kalego è rimasto a bocca aperta mentre la fissa, pensando che lo sta prendendo si sicuro in giro e che in realtà vuole qualcosa in cambio! Come fanno anche molte demone femmina, ti lisciano davanti per poi fartela da dietro, un’esperienza che ha già avuto a che fare in passato e che non vuole assolutamente ripetere!

E lei vendendo questa reazione gli dice:

" Ma...come ho detto, scusa il disturbo, andrò a fare un altro giro."

Lui deciso a scoprire a che gioco sta giocando le risponde.

"Entra... stupida sacerdotessa…e spero per te che nessuno ti ha seguito!"

Lei: " Tranquillo sono stata molto discreta."

Lui solo: "Tz!"

 

 

 

Dentro nel soggiorno vuole mettere le cose in chiaro:

" Ma a che gioco stai giocando?!"

" A nessuno."

" Mi prendi per il culo, tu vuoi qualcosa! Ma come ti ho già detto, da me favori non li avrai!"

" Non voglio niente, voglio solo passare qualche ora insieme a te...prima che lord Sullivan manda Opera a cercarmi, ti fa schifo la cosa forse?" Conosce molto bene Opera e come può diventare assillante e stolker e dopo di nuovo è rimasto da questa risposta, vuole la sua compagnia e non ricorda che qualcuno che non è Balam ha mai chiesto una cosa del genere, quindi.

" Va bene… ." Vuole lo stesso vedere dove vuole arrivare. Così li va a prendere e li posa sul tavolino e si siede sul lungo divano, lei invece, si sta per sedere sulla poltrona ma lui la ferma dicendo :

" Siediti qui. Voglio vedere meglio le immagini." Indicando con la mano il posto accanto a lui dove ci rimane, ma poi non ci fa caso e lo fa.

Kalego: " Inizia con il primo."

Annabel: " Sono andata in biblioteca, in realtà era quella del preside e lì c’era uno sulle famiglie nobili e c’era anche il tuo cognome...hai avuto di sicuro un’ottima educazione quindi, un ‘per favore’ e un ‘grazie’ è da maleducati non usarli dalle vostre parti? O solo non le usi perché sono di terzo grado e tua antica nemica? Ma la scortesia è una cosa che non ha ranghi e nemmeno gradi. Giusto?"

Kalego la fissa negli occhi che ora li inizia a trovare meravigliosi per come sono decisi, con quel colore verdi e metà castano e le risponde prima con una smorfia e perché ha compreso che si è fatta anche furba e dopo:

" Per favore...leggilo." Girando lo sguardo altrove e con braccia incrociate.

E lei con un sorriso:

" Con vero piacere."

In fondo non ha torto e non vuole controbatterla, per la prima volta, visto che vuole anche lui la sua compagnia e nel frattempo, può finalmente continuare anche con il suo corteggiamento; dove pensando alle parole del compagno che deve usare un po’ di gentilezza. Un bell’ostacolo ma non impossibile. Lei invece invece l’ha trovato strano, per la prima volta non l’ha bacchettata.

E prende il libro e nota che è diverso da quelli letti.

" Un romanzo...d’amore?"

Dove sopra ci sono un uomo e una donna che passeggiano su un viale, in tutto, in un contesto in stile Vittoriano.

Lui:" Problemi?"

Lei: " No...nessuno." Non vuole approfondire ma riflettendo, arriva alla una conclusione; siccome sta corteggiando la prof Momonoki, forse vuole prendere spunto per farsi avanti. Quindi inizia senza crearsi problemi.

 

 

 

 

Mentre legge, arriva a quella parte in cui i protagonisti si danno un bacio appassionato con appresso un abbraccio, sempre in modo molto tenero e Kalego sta pensando che ha sempre baciato in modo meccanico e freddo le proprie compagne, per lui è solo un gesto solo per tenere unito il rapporto, stessa cosa con un abbraccio; in realtà non l’ha mai fatto, perché lo ritiene inutile e disgustoso alle volte.

Quindi le fa una domanda inaspettata.

" Cosa vuol dire bacio appassionato e dolce abbraccio? Cosa rappresentano davvero per quella coppia?"

Lei è rimasta da questo, lui che sa tutto e non sa questo per lei è come avere una visione, ma poi, pensa che forse i demoni non hanno questo tipo di approccio con l’altro sesso, magari invece ce l’hanno più diretto, violento, manipolatorio, perverso e quindi con un solo scopo.

Ma gli risponde lo stesso dando una sua delucidazione:

" Il bacio è un modo per esprimere quello che provi per l’altro sesso, già il tocco delle labbra di per se da emozioni; l’abbraccio invece è un modo per dire all’altro che gli vuoi bene, che gli stai vicino, che la vuoi proteggere, che ci tieni a lui o a lei, sono due modi per esprimere i sentimenti più profondi senza l’uso delle parole." Dice tutto questo mentre le brillano gli occhi e l’altro dice solo:

" Puoi continuare." Ovviamente sempre con freddura e lei può solo andare avanti. Però sta seriamente pensando di utilizzarli, quindi conclusi i libri, dove in uno c’era una parte dove hanno rapporti intimi e lei un pochino è arrossita pensa:" Oh cavolo che vergogna quelle scene..insomma un po’ troppo, poi di fronte a lui… ."

" Una unione in cui i due corpi si fondono come anche le loro anime...molto profondo." Pensa invece solamente il demone mentre sta finendo di bere un bicchiere di vino bianco senza commentare.

Annabel poi nota che si è fatto tardi e dice:

" Devo tornare a casa del preside prima delle nove."

" Ti ha dato anche un orario?"

" Si è l’unica condizione, almeno che ho un’emergenza e quindi mi lascia andare via dopo questo orario."

Kalego: " Il vecchiaccio è furbo, l’ha praticamente messa ai domiciliari… ."

Con questo lo saluta con:

" Sono stata bene ...grazie e vado...prenderò la piramide dorata così faccio prima."

Lui non una parola e la vede solo andare via, la strada la conosce.

Lui: " Un bacio...vale più delle parole." Sussurra mentre poggia il bicchiere sulle labbra.

 

 

 

Anche il giorno dopo le invia un messaggio dove scrive così:

" Non mi crea fastidio se anche oggi come nei prossimi giorni verrai qui per leggere altri libri. Stesso orario"

Cosa che lei prende al volo, perché Annabel si è affezionata a ciuffo incazzato, ma solo a questo suo lato, l’altro, quello da severo arrogante demone, lo sopporta come può. Poi sorvola sull’accaduto dell’uso della magia a scuola e della sfuriata che ha fatto.

Questo giro, li legge i soliti libri sulle creature leggendarie, sempre prima con un ‘per favore’ da parte sua dove dopo commenta così.

Kalego: " Ci sono delle novità?"

" Se parli delle piramidi, stanno andando bene grazie ai suoni che hanno creato dei musicisti del vostro mondo, sempre omettendo il motivo e stanno tenendo alla larga le bestie magiche infette."

" Molto bene."

" Kalego davvero pensi che uso il mio sangue solo per fare dei trucchetti da quattro soldi? Anche salvare la tua vita e quella di Robin era un trucchetto allora?"

Lui prima ci pensa e poi le risponde:

" Non intendevo per quello, ma che puoi fare ancora di più, puoi migliorarti e diventare più forte."

Con questo lei ci rimane per queste parole di incoraggiamento e lui:

" Ora continua a leggere."

E lo fa senza commentare; dove sorseggia sempre dell’ottimo vino mentre immagina le scene dei libri. Sta per passare la settimana dove si incontrano sempre allo stesso orario e i loro feeling sta aumentando, dove gli mostra anche le foto dei cactus e lui le consiglia, sempre in tono severo dove intervenire. Una settimana dove lui l’ha passata davvero e stranamente in buona compagnia.

 

 

 

L’ultimo giorno poi, Kalego passando per un negozio, scorge qualcosa di interessante, qualcosa che può regalarle ed è anche ad un prezzo contenuto, lui è un demone un po’ tirchio, ma quella che ha visto è davvero un’ottima offerta e quindi entrando fa il suo acquisto. I regali materiali sono essenziali nel corteggiamento, più si fanno e sono costosi e più vuol dire che la desidera come partner, ma lui ci vuole andare piano, visto che in passato ha speso anche troppo per una compagna. Sa bene che non può farsi vedere in giro con la sacerdotessa e l’unico luogo è a casa sua oppure a scuola, dove però deve mantenere il suo ruolo primario e interagire davvero poco.

Sa benissimo che quel regalo impacchettato e affidato a uno dei suoi piccoli servi demoni andrà a finire prima nelle mani di quel maledetto gattaccio di Opera, come minimo per la sicurezza della casa lo aprirà , dunque anche qui ha escogitato un sistema per non farsi riconoscere.

Non scrive un bigliettino, perché potrebbe capire la calligrafia più le parole usate poi, dal bel vedere del tetto lo fa volare, assicurandosi che non lo ha visto nessuno.

Così andato il primo, lo fa anche con gli altri, dove vanno tutti a buon fine, visto che nessuno l’ha chiamato perché l’ha scoperto e lo fa anche nei giorni appresso, dove torna al lavoro a scuola, ovviamente fa finta di niente, non deve dare assolutamente nell’occhio.

Dove appunto lei la vede parlare con il prof. Dali proprio di quelli e mentre è nascosto dietro a un muro sente questo discorso.

Annabel: " Mi sono arrivati dei regali...e secondo la professoressa Raim, fanno parte del corteggiamento ossessivo del mio spasimante… ."

Dali:" Ooooh interessante, quindi si è fatto avanti, la cosa allora è davvero seria! Dovresti dirlo anche al prof Kalego."

Annabel: " Preferisco di no, per ora."

Kalego che pensa: " Ma tu sentila, razza di ...quelli te li ho inviati io cazzo!" Ma ricorda che non sa niente.

Dali: " Beh prima o poi lo verrà a sapere e sui bigliettini cosa c’è scritto? C’è il suo nome? Sono davvero curioso!"

" Non c’era nessun biglietto, un piccolo demone ha semplicemente detto che erano per me… ."

" Dunque un amante misterioso ahahah che cosa intrigante e che ti ha regalato?"

Lei dice tutto perché vuole il suo aiuto e un suo consiglio, anche se è maschio:

" Il primo un profumo per ambienti, il secondo una rosa nera, il terzo...questo ciondolo che ho qui in tasca…e il quarto sei rose nere."

Dove lo mostra e l’altro lo identifica:

" Ooooh una triskele ed è un simbolo di forte protezione Annabel, poi sopratutto se al centro ha un cerchio che vuol dire che ti protegge fuori e dentro uuuh che cosa troppo romantica!"

" Sul serio? Pensavo che era una specie di fattura… ."

" No no stai pure tranquilla ahaha con questo non si fanno le maledizioni e poi alla fine tu sei immune!"

" Invece gli altri hanno un significato? Così riusciamo a capire chi può essere il mittente."

" Si ottima idea! Allora se non sbaglio, le rose nere nel linguaggio dei fiori demoniaci significa...la nascita di qualcosa e il primo è solo un regalo aha.. ."

"Oook non so sinceramente a cosa si riferisce ma va bene lo stesso… ."Dice visibilmente confusa e Dali: "Vedrai che arriveranno altri e lì forse lo capirai a come vanno i bracciali invece?"

" A si questi mi fanno davvero male...mi stringono tanto e certe volte ho un forte formicolio alle mani… ."

" Il legame infernale purtroppo è questo, sopporta e vedrai che prima o poi finirà."

"Lo spero si, sig… ."

" Su dai, in attesa di ordini dal preside vai pure in giro a fare un controllo e ci vediamo dopo."

Kalego l’ha fatto apposta ma lei non riesce ancora a capire che la triskele è il custode, cioè lui e la rosa nera è il sentimento che è nato nei suoi confronti. Dunque sbuffando lascia la zona e per adesso non la vuole incontrare.

 

 

 

Appresso lei è nei corridoi e in uno in particolare viene attirata, perché quello che vede la lascia scioccata, almeno che non ha le allucinazioni, sta guardando un professore della scuola che sta molestando sessualmente una studentessa. Li credeva perversi, però pensava davvero che erano cambiati! Quindi ora non sa cosa fare, chiamare i suoi custodi o intervenire? Poi ricorda che se tocca uno di loro con intenzioni ostili, infrange l'alleanza ma non può non fare nulla e sta per prendere il cellulare, quando il molestatore purtroppo la vede.

Kalego dopo un’esame con la classe dei disadattati va dal compagno Balam a sfogarsi un po’, visto che gli porta molta pazienza, ma questo gli dice:

" Come sta andando con lei? Ti ho visto sai che la origliavi mentre parlava con Dali."

" Shichirou ti vieto di spiarmi mentre sono in giro per la scuola!"

Gli dice visibilmente colto in fragrante.

" Su non te la prendere, vedrai che la conquisterai, faccio il tifo per te!"

" Per favore basta!"

E poi:

" A proposito, non riesco più a vederla… ."

" Che cosa? Sei sicuro?"

"Sicurissimo, era in un vicolo dell’ala ovest vicino alla sala strumenti musicali, ma poi, buoi totale…. non sarà successo mica qualcosa?"

" Maledizione!" E di fretta esce dalla stanza dicendo:

" Continua a tenere gli occhi su di lei e aggiornami!"

" Certo!" E subito si dirige dove l’ha indicato e quello che trova lo lascia impietrito, perché un professore è a terra che sanguina dove gli dice:

" E’ stata lei...mi ha attaccato senza motivo.. gulp.. ."

Appresso la vede a terra che sta tossendo e poi lo vede che è davvero furioso ma non capisce il perché e infine, nota anche la studentessa mezza nuda.

 

 

 

Dali: "Cosa è successo davvero? Non abbiamo filmati e Balam non ha visto niente perché?"

Kalego: " L’unica cosa certa è che uno di noi è stato attaccato e la sacerdotessa era lì!"

Dali: " Non ha senso? Così ha infranto l'alleanza!"

Kalego: "Sul posto c’era anche una studentessa stordita e mezza nuda… una cosa davvero assurda e schifosa!"

Parlano i due mentre sono nella sala professori, dove hanno portato Annabel in una prigione momentanea, la studentessa in infermeria e il docente ferito anche.

Dali: " Cioè giravano delle voci su un presunto molestatore, ma non pensavo insomma a questo…."

Il custode non può credere che è stata lei.

Kalego: " Ma se ci pensi è andata in giro libera e per molto tempo!"

Dali: " Si ma dai, l’hai vista Annabel non è tipo che farebbe quelle cose!"

Poi sentendo interviene Robin che li dice:

" Ho sentito tutto! Non è stata la sacerdotessa! Mi ha salvato la vita è assurdo il colpevole è di sicuro un altro!"

Kalego: " Tu che cavolo ci fai qui?! E poi credi davvero che qualcuno che ti sta vicino non può pugnalarti alle spalle?! Sei un illuso!"

Robin: "Mi rifiuto di crederlo!"

Kalego: " Vedi di chiudere quella bocca e torna al tuo lavoro senza creare del panico inutile! A questo ci pensiamo noi prima che torna il preside!" Già un’altra bella rogna per lui, ci mancava solo questa, ma in fondo gli crede, lei non è una molestatrice ma come può dimostrarlo? Le prove sono tutte contro, oppure no.

Kalego pensa infatti: "Se non sbaglio le sacerdotesse non posso uccidere e attaccare uno di noi è davvero una pazzia, quindi qualcosa non torna! Per non parlare che non abbiamo filmati e testimoni! "

Ed ora sta pensando a come tirarla fuori, anche perché stando insieme ha capito che è fin troppo buona.

Dunque le fa visita, insieme a Dali, nella prigione sotterranea della scuola, un luogo conosciuto solo dai professori e dal preside stesso, dove imprigionano coloro che fanno delle azioni orribili dentro Babylus. In attesa di un giudizio prima dell’arresto definitivo.

Guardandola, dove le hanno tolto tutto, la sua borsa, le varie armi che lei stessa ha consegnato come anche i suoi magneti, che ha temporaneamente tolto. Insomma in quelle condizioni è vulnerabile a qualsiasi attacco.

Annabel: " So bene che non credi nella mia innocenza...ma quel professore la stava molestando sessualmente e poi mi ha attaccata con una pozione che si è trasformata in un gas..e si è colpito da solo con quel pugnale.. ."

Kalego: " Quello che però avevi anche tu nella borsa e che emanava della disgustosa energia positiva! Ora è davvero in gravi condizioni, come lo spieghi?!"

Lei lo guarda solo, dove lo può vedere in penombra e quindi nota solo gli occhi viola fiammeggianti ed accusatori e l’aura intorno ancora più scura e pensa:

" Davvero ciuffo incazzato? Davvero mi credi un mostro che molesta le ragazzine e aggredisce un professore?"

" Hai altro da dirmi prima di marcire qui dentro?!"

Annabel: " Aveva gli occhi gialli.. ." Replica ma sottovoce e con questo la fissa in un modo diverso, perché ha capito cosa intende. Si riferisce a quelli della creatura che ha portato il male e che loro hanno affrontato.

 

Fine capitolo 15

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Capitolo 16
*** Curare ***


Capitolo 16

 

Curare.

 

Kalego sta ripensando a quello che ha detto la sacerdotessa, mentre osserva un monitor che la tiene d’occhio e con Dali, hanno deciso di non dire niente agli altri docenti e sopratutto al preside.

Dali: "Ma lo sai che prima o poi lo scoprirà vero?"

Kalego: "Tu nel frattempo tieni chiusa la bocca."

Lei serve da calmante e se vengono a sapere una notizia del genere, perderebbero la fiducia nella sua protezione e andrebbero in panico.

Dunque stanno attendendo dove d’accordo con l’altro, hanno capito che c’è qualcosa che non va.

Cosa che non si fa aspettare, perché riescono a vedere il professore ferito lì nelle prigioni e poi, i monitor si oscurano.

Dali: " Non ci posso credere? Hai visto anche tu? Ma se era in pessime condizioni!"

Kalego: " Maledizione...resta qui e aggiornami! "

Dali: " Ricevuto! " Ed è inutile dirgli, fai attenzione.

 

 

Annabel si è vista aprire il cancello della spettrale prigione da Kalego Naberius in persona, con una faccia davvero da film d’horror! Che però non la spaventa, la cosa che la preoccupa invece è che senza dirle niente l’afferra al collo e la inizia a strozzare! Ma si libera facilmente con un calcio e lo fa allontanare respirando a fatica.

Purtroppo non può difendersi e ferirlo, perché è già in una situazione precaria; poi se agisce ci sarà un rottura definitiva dell'alleanza e quindi la guerra tra le due razze! Cosa che vuole evitare. Gli altri non hanno colpa!

"Ma cosa diavolo? Questa è una rottura dell’accordo! Quindi cosa stai facendo?! Sul serio mi vuoi ammazzare?! " Pensa mentre quello, con un sorriso sadico stacca un pezzo dal cancello e inizia a picchiarla, dove lei è seduta a terra rannicchiata con le braccia incrociate e cerca di proteggersi come può e le dice:

" Devi morire razza bastarda! Desidero la tua morte! Sei un essere talmente inutile che nessuno ti vuole! "

Lei ovviamente non sa cosa pensare, il corpo è suo, la voce è sua, il sorriso anche e le parole...anche! Sta per morire per causa del suo custode che sta tradendo la coalizione! E continua poi cacciando anche un piccolo pugnale demoniaco, dove riesce veloce a ferirla!

 

 

Dalla parte di Kalego.

Ci vogliono almeno dieci minuti per arrivare nelle prigioni e lui sta facendo il più in fretta possibile e meno male che la scuola è deserta; infatti ormai è notte e tutti sono andati via.

Poi quando arriva, vede una scena che non si sarebbe mai aspettato, affacciandosi nella cella nota la sacerdotessa che viene picchiata da se stesso!

Ma subito ha capito che quello è il professore ferito che ha preso le sue fattezze tramite un’illusione ed accecato dalla rabbia, evoca una spada di colore nero e viola con intorno della corrente che la lambisce e silenzioso, lo colpisce alle spalle trapassando il torace dicendo:

" Come hai osato! Come hai osato prendere le mie sembianze maledetto schifoso! "

Ovviamente ora è chiaro che è stato lui che ha molestato le studentesse e che la sacerdotessa è innocente!

L’altro stramazza per il dolore, dove la sua immagine ritorna quella del prof. che è stato ricoverato e mentre gli sfila la spada dal corpo con maestria, quello con la mano sulla parte ferita, lo guarda mostrando gli occhi gialli.

Kalego: " Allora è così maledetto mostro disgustoso! E poi come hai osato usare un guardiano di questa sacra scuola e nella sua divisa per il tuoi vili e disgustosi atti! "

L’altro: " Ahahaha davvero pensavi di non vedermi più? Ho solo mostrato la vostra natura perversa ahahah ed ora che ho eliminato l’errore! Finalmente non ci sarà più nessuno a difendervi ahahha morirete tutti! Preparatevi! "

Lui allora con la spada veloce, lo infilza di nuovo e così forte che lo inchioda al muro, così che non può scappare!

" Credi che in questo modo mi fermerai ahahahaha illuso! Questo corpo era già marcio dentro ed io ho solo dato una piccola spinta il che dimostra la vostra vera natura! Piccoli demoni abusati senza pietà, che poi diventeranno al loro volta perversi in ciclo continuo! Questo siete, voi non meritate la salvezza! "

Ma Naberius, sempre più disgustato, gli da un colpo così forte allo stomaco con la barra di ferro che gli fa perdere i sensi dicendogli:

" Mi fai davvero schifo! "

Poi si gira verso la sacerdotessa e la vede malconcia e dove è ancora in posa di difesa.

Non vuole avvicinarsi dopo quello che ha visto. Dopo lo raggiunge anche Dali che dice:

" Oh per il diavolo! Ma cos’è successo?! "

" Il professor Mamez era il vero colpevole... dove ha preso le mie sembianze con un’illusione e l’ha attaccata, sapendo della sua condizione e della sua pozione che non poteva difendersi per non rompere l'alleanza! Una cosa imperdonabile! "

L’altro allora prima nota il prof. impalato e poi capendo si avvicina a lei dicendo:

" Kalego è messa male..e abbiamo un altro problema. "

" Cosa? "

" Sta ..sanguinando… . "

" Che cosa?! "

Così mentre si è accorta che è tutto finito; la donna scossa si tocca il naso e dice:

" Oh caspita… non ci voleva... . "

Appresso notano che gli amuleti subito si spengono, segno che non hanno più la protezione!

Dali: " Ohi ohi… . "

Kalego: " Cosa cazzo! Non è possibile! "

Dali: " Pensiamo prima a lei! "

Così procede con una guarigione, sapendo che non ha più l’immunità alla magia, quindi attiva un cerchio celeste con delle scritte e lì inizia a guarirle le ferite.

Kalego ora stringe i pugni e sta pensando:

" Quell’essere si è evoluto così tanto da riuscire ad entrare nel corpo di uno di noi, qui a scuola con la barriera del preside più la protezione della sacerdotessa! Non posso crederci! E poi… lo sapevo che aveva qualcosa da nascondere che non mi sarebbe piaciuto per niente! Ma ora la cosa più importante e salvarla a qualsiasi costo, perché senza di lei siamo davvero fottuti! "

Dali poi finisce di guarire quelle più gravi dicendole:

" Come stai? "

" Mi...mi fa male il petto… . "

Così il custode apre la maglietta strappata sulla parte destra e sotto, nota una strana macchia nera che si espande sempre di più, facendola soffrire.

" Ooooh...Prof. Kalego..dai un’occhiata. "

Lui avvicinandosi lo vede e capisce subito.

" Maledizione! E’ stata ferita da un’arma di questo mondo! E loro sono vulnerabili a queste! "

" Cosa?! Sul serio! Oh no… . "

Sa bene che l’unico che può effettuare una guarigione di alto livello lì sono solo lui, Balam che sono di ottavo grado e il preside! Ma non c’è tempo per decidere, deve agire subito, la macchia si sta allargando velocemente!

Però Annabel quando poi lo vede, dice :

" Non...non ti avvicinare... non sei ancora soddisfatto? Vattene... non ti avvicinare… . "

Lui capisce e non dice niente, rimane impassibile e pensa:

" Chiunque reagirebbe così dopo che è stato picchiato da un suo conoscente! La comprendo. "

Dali: " Dai dai...tranquilla, che ci sono io qui. "

Ed alza una mano sul suo viso e con un altro incantesimo la fa addormentare.

Kalego: " Hai fatto bene..ed ora voglio che mi lasci da solo con lei, visto che qui sono l’unico che può guarirla definitivamente. "

Dali: " Certo, una cosa che già sapevo e di lui invece? Che ne facciamo? "

" Lascialo soffrire! Ha tradito Babylus con la sua perversione e macchiato la sua divisa con la sua arroganza, sarà portato via dalla polizia di Azazel che penseranno a una punizione esemplare! "

Di più li dirà che era infetto, così lo possono studiare.

Appresso Dali si alza e esce dalla prigione dicendo:

" Ooook e mi raccomando, fai un buon lavoro. Contiamo tutti su di te. "

E va via e lui:

" Tz! "

 

 

Appresso ha portato la donna in braccio e per la prima volta, in una stanza vicino, dove c’è un altare usato in passato per fare dei rituali contro i prigionieri, ma oggi è solo un magazzino, quindi la stende, apre la giacca e strappa un altro po’ la maglia, così può vedere bene dove intervenire.

Inizia stendendo entrambe le mani sul corpo, si deve concentrare al massimo, questo incantesimo è di alto livello e non può sbagliare! Dunque lo fa senza pronunciare le parole e subito dalle mani esce una forte luce viola e sotto l’altare, dei cerchi con le varie formule impresse. I suoi occhi si sono illuminati, i suoi vestiti e i suoi capelli ondeggiano e dopo ben otto ore riesce a guarirla e riesce a togliere quella macchia nera che l’ha distrutta. Almeno così gli sembra.

Si volta dall’altra parte, guarda le mani e le vede bruciate, l’incantesimo era fin troppo potente perfino per lui ed ha anche un po’ il fiatone.

Appresso Annabel inizia a svegliarsi e si guarda attorno, dove ora si sente bene e mettendosi seduta si accorge dove era sdraiata.

" Un un altare?! Ma cosa...ma cosa.. . "

Poi Kalego si gira e quando lo vede, si fa bianca come un lenzuolo e pensa agitata :

" O cazzo.. cosa mi stava facendo?! "

Lui si avvicina, perché sul suo petto ha visto una piccola parte scura e fa una smorfia, già non l’ha guarita del tutto ma lei:

" Non ti avvicinare... . "

Il demone allora la prende per i polsi e le dice:

" Davvero non hai capito che quello che ti ha picchiato era solo una stupida illusione? Guardami con attenzione stolta che non sei altro! "

" Sul serio? Come faccio a saperlo? Dimmi qualcosa che sappiamo solo noi e poi dal luogo dove mi hai portato... non sembra che hai delle belle intenzioni…come faccio a crederti? "

" Mmmm e va bene..sulla spalla sinistra hai una grossa cicatrice e nel tuo stupido alloggio, sul soffitto c’è un disgustoso cerchio che assorbe le energie negative. "

Così si guardano, dove lei è un po’ rossa in viso, perché si è ricorda di quando l’ha vista nuda e si sta calmando, perché solo quello originale poteva saperlo e quindi come ultima prova, lo annusa e sente in effetti il profumo di incenso, che le è rimasto più impresso e lui capendo:

" Ti sei convinta ora? "

Lei: " Si.. scusami.. . "

Lui: " Ora vedi di stare ferma, che non ho ancora finito. "

Così allarga la mano e subito esce di nuovo la luce viola, dove lei percepisce del calore nel suo corpo e dunque lo lascia fare. Dopo altri trenta minuti.

" Ti ha ferita con un’arma di questo mondo...e sul petto ti stava creando dei danni seri, ora sei guarita del tutto. "

Lei si ricorda dello strano dolore, toccandosi anche la parte ed ha di nuovo frainteso tutto.

Ma poi nota le sue mani che sono bruciate e tremanti ma lui le dice prima:

" Ora alza il culo e raggiungi Dali, che ci devi delle altre spiegazioni! "

Appresso, si gira e lascia la stanza, dove Annabel non gli ha potuto dire niente ma solo lo guarda triste e si sente in colpa.

 

 

Il demone si è diretto da Balam con aria davvero stanca, dove gli dice:

" Hai qualcosa per delle ustioni? "

L’altro guardandolo gli dice:

" Per la miseria! Hai davvero una brutta cera! " E poi prende quello che gli ha chiesto:

" Dovevo...l’errore è stato nostro, ma sopratutto il mio… . "

Poi prende l’unguento e se lo spalma sulle mani, dove l’altro gli da anche delle foglie mediche che fanno da bende.

" Ho visto, ed è stata davvero molto fortunata. "

" Si certo… . "

Con questo poi si va a sedere sulla poltrona fatta di rami e dice:

" Tra qualche ora iniziano di nuovo le lezioni… . "

" Si vero e non sei stanco? "

Nemmeno a dirlo, che lo vede sdraiato sulla sua poltrona mentre dorme.

" Wow deve aver davvero dato fondo a tutte le sue energie. "

Quindi, lo lascia riposare. Naberius è uno che non vuole farsi vedere debole, per questo non ha voluto che la sacerdotessa provasse pena nei suoi confronti.

 

 

 

Dopodiché quando Annabel si presenta alla porta di Balam, lui le dice stupito:

" Ciao..ora come stai? E perché sei qui? "

" Sto bene, Dali mi ha fatto un altro po’ di assistenza..e sono qui per chiederti, dov’è Kalego? "

E lui ancora più stupito le risponde:

" In realtà non dovrei dirtelo, però… . " E le indica la poltrona, dove si avvicina e lo vede lì, sdraiato con braccia incrociate e mentre dorme.

" Naberius è un demone che ha molto orgoglio, non voleva mostrarti questo suo lato...quella guarigione l’ha davvero succhiato le energie. "

" Colpa mia, che dovevo chiamarli prima.. . " Dice con voce e occhi tristi.

" Non credo, lui è il capo dei docenti, come ti ho già detto e dentro la scuola il responsabile di tutto quello che succede, quando il preside non c’è è lui. "

Ma lei quasi non lo sta a sentire e con delicatezza si siede accanto a Kalego, facendo rimanere di sasso l’altro, perché sa cosa succederà quando si sveglierà. Infatti non fa in tempo a dirlo che lui apre gli occhi e la nota seduta lì e le dice:

" Che diavolo ci fai qui? "

" Ero preoccupata per te. "

" Sciocchezze! " E si alza e si ricompone, mettendosi seduto con le braccia incrociate, ma ha ancora delle profonde occhiaie e i capelli leggermente spettinati.

Balam: " Colpa mia… . "

Kalego: " E figurati! "

Annabel che è ancora seduta accanto:

" Come stai? E come stanno le tue mani? "

" Pensa a te.. stupida sacerdotessa! "

Balam invece è tutto entusiasta, sta assistendo a un discussione tra piccioncini che gli pare una cosa troppo bella, sopratutto se uno dei due è il compagno.

Annabel: " Sto bene, sto benissimo anzi e grazie a te. "

Kalego: " Mmmmm… piuttosto hai qualcosa da dirci circa sul fatto che sanguini e quindi gli amuleti hanno perso la loro energia? "

In realtà non ce l’ha davvero con lei per averlo visto in quello stato, in fondo ha visto la parte peggiore, anzi sotto sotto gli fa piacere che l’ha cercato e trovato lì. Era solo il suo orgoglio che gli diceva di fare il contrario.

Balam: " Sul serio?! " Si è accorto adesso che il suo non brilla più.

Annabel: " A ecco, non l’ho detto a Dali..in realtà mi vergogno. "

Kalego: " Ti vergogni? Sul serio?! Non dire cazzate! Che cavolo ti prende?! "

Annabel: " Beh in realtà io ora..sono nella fase di totale vulnerabilità e debolezza… infatti non sono riuscita nemmeno a resiste ai colpi di prima… .. "

Kalego: "Eccola la fregatura, lo sapevo fin dall’inizio!"

Annabel: "Gulp..purtroppo coincide con con.. con il periodo delle mestruazioni…che mi arriveranno tra qualche giorno. "

E i due che si guardano e poi:

Kalego: "Coincide con cosa?"

E la guardano strano e lei allora pensa che forse due sono le cose; o non lo sanno per davvero cosa significa o le femmine non hanno il ciclo e quindi ora con super imbarazzo, non sa come spiegarlo.

" Un periodo dove le donne perdono sangue…insomma da lì... qui non esiste?"

Kalego invece ha capito, però in effetti ora è in imbarazzo ed è Balam a parlare:

"Aaaa ho capito! Nel nostro mondo non tutte ce l’hanno e viene chiamato ‘periodo lunare’, perché succede spesso nei giorni di luna piena però ogni tre mesi!"

Lui è quello che studia le creature misteriose, ma è anche biologo e quindi lo sa meglio di qualsiasi altro demone.

"Ah...a me viene ogni mese e dura almeno due o tre settimane… ed è un periodo in cui insomma il corpo è così debole, che preferisce non avere il sangue di fuoco… . "

Kalego: " Una doppia fregatura insomma! "

Balam: "Davvero interessante invece! " E poi "Si ok e ora che si fa? "

Kalego: "Non ho altra scelta che… parlare con il preside Sullivan, visto che la situazione ora è cambiata del tutto… . " Una cosa che voleva evitare.

Balam: "Ooo cavoli… . "

Annabel: " Sono certa che lui capirà. "E i due che la guardano male.

" Ok...forse no… . "

 

 

Fine capitolo 16

Nel disegno, Kalego che riposa: https://www.deviantart.com/spizzina00/art/Kalego-Naberius-Rest-874051042 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** Cameriere personale. ***


Capitolo 17

Cameriere personale.

 

Dunque ora sono nella sala del demo preside, dove Kalego gli ha riferito tutto e questo, fa una faccia seria, molto seria e commenta:

" Capisco...quindi è così che è andata … ."

Kalego: " Si è andata proprio così.. ." Ha cambiato però la versione dell’incontro con la creatura, che è avvenuta in modo diverso, con finale differente, cosa che non piace alla sacerdotessa ma lo lascia lo stesso parlare, anche perché non sapeva bene come erano andati i fatti e pensare che uno di loro è stato infettato mentalmente e ferita con un’arma demoniaca le fa raggelare il sangue.

Suulivan: " Bene...ho preso una decisione... sacerdotessa Annabel, da ora e finché non ti passerà la tua fase di debolezza totale, starai a casa mia e non potrai uscire...è evidente che quella cosa che si è evoluta dalla malattia, sta attendando alla tua vita perché lo puoi contrastare…e non dobbiamo permetterlo."

Kalego ha omesso anche la vera storia della creatura scappata dal laboratorio, dicendo invece che è la malattia che si è evoluta in un corpo cosciente e che loro due l’hanno affrontato e sono usciti vivi.

Il tutto per salvare la loro pelle, perché se diceva tutta la verità, di sicuro l’alleanza si sarebbe spezzata ma quelli che stanno messi male lì sono sono solo loro.

" Lì non oserà entrare, contro di me non può niente e se come mi ha riferito può farlo anche nella mente dei docenti più deboli...le cose si sono fatte più complicate...visto che non avete più la protezione... ."

Dali: " Quindi, per questo...cosa facciamo?"

Sullivan: " Siamo di sicuro scoperti, ma troverò una soluzione e nel frattempo rassicurate tutti gli altri."

Dali: " Ok ricevuto!"

Annabel praticamente le toccherà rimanere prigioniera in casa sua, ma non ha altra scelta, meglio lì che in mezzo alla strada in balia del ciclo e di quell’essere. Anche a casa di ciuffo incazzato è in pericolo.

Con questo, il preside fa uscire lei e Dali ma trattiene Kalego dicendogli:

" Sai bene qual’è il tuo ruolo in questa scuola Naberius."

Kalego: "Certo.. ." E quando lo chiama per cognome, vuol dire una cosa sola e cioè che gli arriverà un castigo bello tosto!

Sullivan con sguardo davvero cupo: "Dunque ti chiamerò, ora puoi andare." E lui esegue sapendo anche che al vecchiaccio piace torturalo, facendolo rimanere sulle spine e che spine! Belle lunghe e appuntite! Così uscendo, fa un respiro profondo e dopo raggiunge Balam per andare a bere una bella tazza di tè, uno di quelli che da la carica per affrontare la giornata di lezione, visto che ha dormito poco quando niente e anche per aggiornarlo.

Le mani di Kalego sono guarite subito grazie alla sua magia e quindi, tutto nella norma e non ha dato nell’occhio a nessuno, per la lettura dei suoi libri dovrà aspettare ancora.

Gli altri sono stati tranquillizzati con una promessa del preside che provvederà anche a questo, agli studenti e agli altri addetti pure, con una comunicazione di classe in classe. Per quanto riguarda il prof manipolato. Lui è stato portato via dalla polizia demoniaca in un posto segreto, dove lo interrogheranno e lo studieranno. Peccato che della malattia non aveva nemmeno l’ombra, dissolta nel nulla, proprio com’è arrivata. Poi, tutto torna normale, per ora.

 

 

 

Passa qualche giorno, dove Annabel è rinchiusa nel castello del preside e qui, nella sua stanza sta aggiornando i suoi rapporti, omettendo ovviamente quello che davvero sta succedendo e legge anche qualche libro che ogni tanto porta Iruma dalla biblioteca del nonno, visto che ora a lei non è concesso.

Appresso il ragazzo bussa alla porta e con educazione le dice che la cena è pronta.

Seduti a tavola il preside inizia dicendo:

" Noto con piacere che ti sei abituata bene come anche alla nostra cucina."

" Si si, non mi dispiace e il vostro cibo è ottimo."

"Ohohoho bene bene! Quindi il fatto che non potete mangiarlo in questo mondo, perché per voi è veleno alla fine non era vero!"

"No..infatti...forse non per tutte… ."

Anche perché da quando ha visto il nipote adottato fare la stessa cosa, che è umano, ha capito che lo può fare anche lei senza preoccuparsi.

Iruma mangia e ascolta e Opera nel frattempo serve solo loro due ma a lei no e questo non l’ha capito. Ma dopo il preside le dice ancora:

" Come sai uno dei tuoi custodi è anche il capo dei docenti di Babylus e anche di alto rango quindi, per quello che è successo… ."

E la porta si apre, dove quando si gira ha una visione. Kalego Naberius vestito come un cameriere e mentre porta nella mano un vassoio con delle pietanze e il preside:

" Lui è il principale responsabile e come tale, dovrà fare come dite voi, una penitenza ohohoho!"

Lei mentre si avvicina e inizia a poggiare i piatti sul tavolo con eleganza, rimane a bocca aperta, come anche Iruma che non ha mai visto il suo professore in quei panni!

Sullivan: "Da ora in poi, sarà il tuo cameriere personale, questo vuol dire che farà tutto quello che gli ordinerai!"

Opera aggiunge: "Un cameriere personale nel nostro mondo deve obbedire al suo padrone, dovrà cucinare, lavare i panni, fare i servizi in camera e tutto quello che serve per accontentare il suo padrone in questo caso è la sacerdotessa Annabel."

Iruma si sta quasi strozzando, nemmeno lui può credere ai suoi occhi e orecchie!

Kalego non ha una faccia felice, in realtà non sorride quasi mai, ma adesso ce l’ha tra l’umiliato e l’arrabbiato e nota che è leggermente nervoso e trema e lei in pensiero:

" Non ci posso credere! No è un sogno! Questa non si chiama penitenza caro ciuffo incazzato, si chiama karma e vedo che qui funziona alla grande!"

L’altro sta pensando che gli farà passare l’inferno per tutto ci che le ha fatto passare, quindi si prepara al peggio:

"Maledetto vecchiaccio e dannato gattaccio! Mi tratterà sicuramente come uno zerbino...e me la farà pagare per tutto.. .maledizione!"

Ma risponde solamente con un inchino molto elegante e:

" Tutto ciò che desideri padrona, lo esaudirò per il tuo benessere."

Lei faccia bianca e scioccata perché sta pensando che gli hanno fatto davvero qualcosa per fargli dire quelle parole, che gli sono costate caro.

 

 

 

 

Infatti un giorno prima, viene chiamato dal preside e gli dice che deve recarsi a casa sua senza la divisa e così ha fatto. Ma quando Opera gli ha aperto la porta secondaria, un brivido gli è arrivato in tutto il corpo. In realtà già entrare in casa del preside non gli piace per niente e poi, trovarsi quello di fronte è ancora peggio!

Opera: "Yo Kalego, ti stavo aspettando."

Così con la fifa addosso, si perché odia Opera che lo bullizzava quando andavano a scuola ed anche adesso e dice ancora:

"Hai commesso un grave errore e per questo diventerai il cameriere personale della signorina Annabel."

Kalego: "Che che cosa?!"

" Se rifiuterai Lord Sullivan ti toglierà il tuo grado declassandoti, se la signorina non sarà pienamente soddisfatta lo stesso e sarò io a controllare di persona che questo avvenga, visto che sono il capo della servitù."

Kalego fa una smorfia nervosa e dice solo:

" Per quanto tempo… ."

" Finché non si riprenderà del tutto e questo vuol dire che dovrai anche abitare qui."

"Che? E il mio lavoro a scuola?"

" Per adesso è sospeso, non ti preoccupare avrai la tua paga, sempre se soddisferai la tua padrona."

Lui: "Tz… ."

" Prendi tutto quello che ti serve dal tuo alloggio e poi trasferisciti subito qui e questa sarà la tua divisa."

E gli consegna quella da cameriere.

Opera: " Un’altra cosa, non puoi usare la magia, dovrai contare solo sulle tue forze e conoscenze anche se ti farai male chiaro?"

"Si..certo..tutto chiaro… ."

Kalego dopo questo si sente morire dentro, perché oltre alla sacerdotessa, dovrà sopportare Sullivan e Opera, i due demoni che più odia, ma non ha altra scelta.

Quindi muto e fa come gli è stato detto. Le regole del mondo dei demoni sono severe e se non si rispetta uno di grado superiore, sono solo guai.

 

 

 

Dunque le serve la cena, con grande professionalità e il preside:

" Ohohoho ma come sei carino! Come sei elegante! Ci sai proprio fare! Quasi quasi ti faccio lavorare per me qui a casa come mio cameriere! Ti ci vedo a portarmi il mio tè preferito mentre sono seduto sulla poltrona ohohoho!"

Kalego in pensiero e mentre gli viene un coccolone:

" Con il cazzo! Sono un insegnate non il tuo fottuto servo!"

Annabel non è si ancora del tutto ripresa e lo nota mentre sistema perfino il tovagliolo di stoffa sulle sue gambe.

Iruma quasi gli è passato la fame ma il nonno poco prima, gli ha detto che tutto quello che succederà, dovrà rimanere in casa, quindi non può fare un video o delle foto da condividere con i compagni di scuola. Però infondo gli dispiace.

Opera: " Kalego ha frequentato un corso di alto livello del bon ton, l’arte del servire a tavola, di cucina da chef e anche un corso a cinque stelle da domestico, ed anche altri ancora sempre di alto livello; quindi si è molto professionale."

Bocca ancora più aperta per lei che pensa:

" Porca miseria! Non ti facevo così preparato!"

Dunque inizia a mangiare, uno strano pezzo di carne di colore verde con delle patate nere come contorno, ma il tutto emana un buon profumo.

Annabel in pensiero: "Sa cucinare proprio come un grande chef ed è tutto ottimo! Insomma un demone da sposare...peccato per il tuo brutto carattere… ."

E Kalego che in piedi aspetta altri ordini, composto e professionale; irriconoscibile dal quello arrogante e che da ordini. Nota che lei sta mangiando come una bifolca, ma questo giro deve rimanere muto. Per non parlare che il preside continua a deriderlo come può in tono scherzoso, cosa che gli passa come un tremolio su tutto il corpo e che la donna nota.

(Giusto per darvi l'idea di com'è vestito, povero. xD)
https://www.deviantart.com/spizzina00/art/Kalego-Naberius-Personal-valet-873619921

Quindi finita la cena, lui sparecchia il tutto e loro si avviano verso le proprie camere.

Poi in cucina mangia come un umile servo e si sente più che sminuito, lui di ottavo rango ridotto su un piccolo tavolino semplice e mentre beve della semplice acqua! Lui che è abituato ai posti di lusso da quando è salito di rango! Non doveva andare in quel modo, ma non può cedere a darla vinta al vecchio, quindi resiste ed ingoia il rospo, anche perché deve anche lavare i piatti.

Appresso va in camera sua che è accanto a quella della sacerdotessa, la quale è anche collegata con una porta interna e quindi apre questa e la trova seduta sul letto, che sembra più un grosso pouf a terra e di color sabbia e le dice:

" La mai padrona ha bisogno di qualcosa?"

Lei lo guarda ancora scioccata e poi risponde:

" No..puoi andare a dormire e grazie per prima."

Lui un inchino e poi si ritira lasciando di stucco la donna di nuovo per quanto è cortese e rispettoso.

Con il suo tono di voce profondo poi, inizia davvero a piacerle in quei panni.

E dietro la porta, solo un lungo sospiro e si prepara per la notte nella sua piccola stanza con un letto, un tavolino, un piccolo armadio e un bagnetto, solo l’indispensabile e sospira ancora pensando che ha lasciato la sua reggia per quello.

Ha già sistemato i suoi ricambi nel piccolo armadio e quindi si va a fare una doccia, anche se è davvero stretta e poi indossa dei vestiti per la notte, nel caso si dovrà alzare e dunque si stende sul piccolo letto e cerca di dormire.

 

 

Dopo non sa quanti minuti o ore, sente un pianto femminile di sottofondo che lo sveglia e quindi si alza e piano apre la porta dove trova la sorgente.

Si avvicina al letto e nota la sacerdotessa rannicchiata nel letto e mentre sta piangendo lamentandosi e quindi lui aspetta altri dieci minuti con le braccia incrociate e poi:

" Cosa? Che cos’hai?"

E lei che prima si blocca e poi gira lo sguardo asciugandosi le lacrime; ed ora che ci pensa il demone è la prima volta che la vede così. Si era fatto un ‘idea di una sacerdotessa abbastanza forte mentalmente, ma a quanto pare anche lei ogni tanto cede.

Annabel: " Mmmm mi dispiace ti ho svegliato… ."

Kalego: " Ovvio, visto che sono nella stanza accanto e la tua lagna echeggia nel silenzio, quindi?"

Lei pensa che ha già perso la sua cortesia da cameriere e gli risponde:

" Sono le mestruazioni, mi danno tanto dolore nel basso ventre e altri fastidi, ma è normale, ogni tanto succede."

" Non ci sono i tuoi simbionti ad aiutarti?"

" Si rifiutano di farlo… ." E si sta chiedendo come fa a saperlo, ma ora non ha proprie le forze per affrontare questo discorso.

E lui : " Andiamo bene."

Ma poi : " Vado a farti una tisana con delle erbe calmanti." E così esce e va in cucina, in fondo è il suo cameriere personale, ma non vuol dire che deve sempre risponderle in quella maniera da principino; specialmente quando non ci sono quei due seccatori.

 

 

 

Ritorna dopo altri dieci minuti, dove porta in un vassoio la tazza fumante e abbassandosi la porge a lei:

" Officinalis Maleficus... Balam dice sempre che è un calmante muscolare."

Quindi lei si siede,la prende e la beve e appresso, dopo altri dieci minuti il dolore non le è passato, anzi sta peggio.

Annabel: " Non ha funzionato mmmm .. ." Ed è di nuove nel letto rannicchiata su se stessa e Kalego sospira; perché se non la fa star bene dovrà affrontare Opera, dunque si siede sul letto pouf, sempre con le braccia incrociate e dopo pensa:

" So che non posso usare la magia...ma se non la faccio smettere, quel gattaccio mi romperà le palle e poi non mi farà dormire e domani non avrò le forze per affrontare altre umiliazioni… .Non ha quelle cose sulle tempie, dunque non ha la barriera, una cosa davvero da folli! Ma a me sta bene, mi renderà le cose più facili."

Dopo le si avvicina ancora di più e con la mano e dita unite le dice:

" La parte dove ti fa male?"

Gli indica il basso ventre ma non si aspettava che dopo con quelle la tocca da dove esce della luce fioca e viola e dopo questo con un piacevole calore, i dolori spariscono.

" Wow...grazie ...mi sento molto meglio." Sapendo della vulnerabilità alla stregoneria, visto che non riesce a mettersi nemmeno i suoi magneti mentali, però a questo giro sorvola, si fida di lui.

Lui solo: " Mph..ora cerca di dormire."

E lascia di nuovo la stanza dove finalmente può chiudere gli occhi.

 

 

 

La mattina dopo, Kalego è in cucina e sta preparando la colazione, lui l’ha già fatta e sta pensando a quello che dovrà cucinare per pranzo, visto che ha scoperto che lei ormai può mangiare il loro cibo, come le bevande, una sorpresa ma anche una seccatura in più. E pensa che forse è per il fatto che si è abituata all’energia di quel mondo. Ma mantiene il suo rigore, questo ora è anche un suo dovere e sbagliare non è un’alternativa da prendere in considerazione e sopratutto, non è da lui che è sempre prefetto.

Poi non vuole svegliarla aprendo le tende, visto che ha già sofferto di suo cosa che lo fa leggermente sorride. Alla fine non è l’unico che viene tormentato.

Quando però poi alla sua destra, si accorge che Annabel tenta di prendere qualcosa dalla credenza senza riuscirci, perché è troppo in alto e le dice:

" Si può sapere... cosa diavolo stai facendo?"

Annabel: " Cerco di prendere una tazza per metterci del latte di ragno...ma è troppo in alto."

Allora lui mentre stringe gli occhi e i denti risponde dove si avvicina pure:

" E io qui che ci sto a fare? E ...che cavolo prendi una sedia!"

E nota che indossa ancora quello stupido pigiama con i gufi, ma questa volta non le dice niente e lei :" Ah..giusto."

Ma lo stesso le prende la tazza ma non la porge nelle sue mani perché dice:

" Questo è il mio lavoro, quindi cerca di fare la tua parte stupida sacerdotessa… ."

" Ah si certo e comunque buongiorno Naberius.. ."

Lui solo una smorfia, in fondo è in quella situazione anche per colpa sua e poi di soppiatto appare Opera che lo rimprovera dicendo:

" La tua padrona ti ha salutato e tu invece le rispondi in questo modo? " E lui subito si drizza rispondendo:

" Buongiorno padrona, la colazione è quasi pronta." Con un inchino e Opera:

" Così va meglio."

Annabel gli scappa una piccola risata e poi chiede a quest’ultimo:

" Buongiorno Opera una informazione, se faccio delle domande al mio cameriere personale...lui deve per forza rispondere o può rifiutarsi?"

Opera: "Buongiorno a te e non può è obbligato dal vincolo."

Annabel: " Vale anche per quelle sul privato?"

Opera: " Certo anche per quelle."

E lei in pensiero: " Molto interessante." E Kalego che ha sentito tutto mentre sta ancora preparando il vassoio e pensa: " Lo sapevo! Lo sapevo! Questo ruolo sarà la mia condanna!" Ma non si scompone e fa solo una piccola smorfia e poi Opera:

" Sacerdotessa, sapevi che Kalego è un grande appassionato della razza anubiana? Infatti quando andavo a scuola, lo vedevo sempre leggere tanti libri in biblioteca su questo argomento ed era davvero molto entusiasta."

Lui che si drizza e lei invece stupita gli risponde: " Da-davvero? No non lo sapevo.. ." E mentre lo guarda e di più ricorda qualcosa quando vaneggiava nella febbre, ma pensava appunto a un a suo vaneggiamento.

Opera: " Kalego è un demone molto orgoglioso e certi argomenti forse lo mettono a disagio."

Kalego allora risponde urtato: " Questa è una futile bugia!"

Opera allora disturbato e con faccia cupa li risponde:

" Cosa hai detto?" E lui che si è appena accorto dell’errore e stringe solo i denti e si fa blu in faccia.

Opera: " Non ti devi permettere di rispondermi con quel tono chiaro? Ricordati ora in che posizione sei!"

E lui umile risponde: " Si...certo...porgo le mie scuse." Con un inchino e qui Annabel, capisce che è stato sottomesso dal demone gatto e quindi per spezzare questo attimo di nervosismo tra i due:

" Opera...per favore, vorrei fare colazione in camera come per gli altri pasti...non mi sento per niente bene, visto che è iniziata la fase vulnerabile."

L’altro che rizza le orecchie e risponde educato: " Ma certo, come desideri."

E poi verso Kalego: " Hai sentito? Questo è il desiderio della tua padrona, esegui."

Kalego solo un cenno imbarazzato con la testa ed forse ha capito che lei sta cercando in qualche modo di allontanarlo dai i due del terrore, o forse è solo un capriccio.

 

 

 

Dunque in camera sua, appoggia sul tavolo la colazione, uno molto costoso e in legno, la famosa tazza con il latte di ragno caldo, dei biscotti al cioccolato e delle fette biscottate con la marmellata. Con infine un inchino e lei lo ringrazia appresso, apre le finestre per far entrare la luce del sole, dove finalmente può vedere la sua stanza in stile egiziano antico faraonico ed rimasto sconcertato, nonché disgustato da questo arredamento volgare per i suoi occhi, ma non apre bocca o per lui sono guai e poi:

" Kalego perché temi molto Opera? Capisco con il preside che è di rango nove, ma con lui...perché?"

Con questo lui digrigna, ma non può opporsi e deve rispondere:

" Eravamo compagni di classe a Babylus, anche se è più grande di me di età, ma all’epoca mi faceva tanti dispetti e mi faceva fare tante commissioni per conto suo…. E si burlava di me di continuo… ."

Annabel si blocca mentre sta facendo ancora la colazione, infondo le dispiace per questa umiliazione e continua:

" Capisco...vuoi qualcosa? Per me è anche tanto… ."

" Ho già fatto colazione."

" Kalego come ti hanno convinto a diventare il mio cameriere personale? Non sei un demone che si piega tanto facilmente, quindi come?"

Lui prima resta in silenzio e poi:

" Se non lo faccio… Sullivan mi declasserà e se ciò avverrà… sarò deriso da chiunque e la mia carriera andrà a rotoli..come anche tutta la mia vita... ."

Gli sono costate quelle parole ma è stata anche una liberazione dove lei ci rimane, perché ok sono cambiati ma certe regole rigide sono rimaste e sono davvero ingiuste! Quindi gli dice solamente:

" Capisco...da parte mia ti prometto che questo non avverrà. Cercherò di non ostacolarti troppo."

Lui di sasso, si sta davvero preoccupando ed è una cosa strana, visto quello che le ha fatto, ma risponde solo girando lo sguardo imbarazzato e con il suo solito.

" Mph.. ."

Annabel: " E com’è la storia che davanti sei tanto cortese e da dietro mi rispondi come al solito?"

Lui: " Tz… ."

Lei: " Guarda che lo dico ad Opera."

Lui urtato: " Cos’è ti stai mangiando le parole di prima?!"

" No, però mi piace un sacco la tua versione gentil demone casalingo." Con un sorrisino.

E poi solo un sfida di sguardi dove Kalego è il primo a desistere, in quelle condizioni non può dire più di tanto:

" Allora ti porgo le mie scuse e non ricapiterà mai più… ." Risponde con le braccia incrociata e sguardo impacciato.

" Va bene."

E lui in pensiero: " Razza di stronza mmmgggg! Aspetta che finisce tutto questo e poi vedrai!"

Appresso lei si sente di nuovo male e si va di nuovo a sdraiare, ma l’altro invece deve lavorare e prima porta il resto della colazione in cucina, poi lava i piatti e dopo prende un piumino e inizia a fare la polvere in camera sua, osservandola di tanto in tanto i suoi comportamenti da donna sofferente e mestruata e pensa che è davvero una tortura da non provare e a questo giro, non l’aiuta.

Poi passa agli abiti, una maglia di lana, la giacca grigia e il pantalone, calzini, l’unici che ha trovato e li vuole portare in lavanderia, dove da questi cadono anche un reggiseno e una mutanda e lei super imbarazzata:

" Ehi aspetta che fai? Anche quelli?!" Peperone in viso.

" Certo, sono il tuo cameriere e quindi devo fare il bucato." Le risponde per niente scomposto, visto che in vita sua ha visto tanti di quei reggiseni e mutande, specialmente dalla professoressa Raim e da tante demonesse succubi, che non si crea ormai nessun problema; quindi con lei che balbetta qualcosa da dietro, lascia la stanza.

" Stupida sacerdotessa illibata… ."

Si perché da questo comportamento ha intuito che non è abituata a far vedere le sue grazie ad un maschio, cosa che lì succede molto spesso, quindi che non ha avuto nemmeno un rapporto sessuale, cosa che non lo sconvolge per niente; perché quando diventerà la sua partner le cose per lei cambieranno drasticamente e lui è uno molto esigente. Dopotutto ha anche ammesso che per loro non è un problema legarsi con qualcuno.

Così ha potuto anche sbirciare le taglie che abitualmente porta, il suo pensiero adesso è che può andare a comprare altri vestiti e decenti e sopratutto, più femminili.

Lo chiede ad Opera che gli da il permesso, perché si fida del demone dalle corna blu, visto che sa del suo impegno e del suo seguire delle regole in modo rigoroso, oltre che non oserebbe mai contrastare Sullivan, quindi gli da anche dei soldi, sempre da parte del preside ma con un limite ovviamente.

 

 

 

 

Dunque esce finalmente dalla casa del terrore, ma nei suoi abiti abituali da civile, quindi maglia con giacca di colore nero e pantaloni scuri e si dirige nella zona commerciale, qui non tutti lo conoscono, non è piccola come sembra e lo attira anche una vetrina dove subito gli ritorna la voglia del corteggiamento e quindi entra.

Esce e poi si dirige a quello per i vestiti femminili, dove le commesse lo guardano un po’ strano, ma lui è ben concentrato, non deve dimenticare il ruolo attuale che ha, dunque con l’aiuto di una di queste compra dei nuovi abiti. Dove l’hanno temuto per i suoi modi severi mettendole un pochino a disagio e appresso in una zona deserta, manda il suo corriere demone con i suoi regali e poi riparte.

Prossima tappa la biblioteca e cerca qualche informazione utile sui quei maledetti bracciali e le loro vere conseguenze, non si fida del vecchiaccio, che spesso spara solo cazzate.

 

 

 

 

Infine prende la strada per la reggia del preside, portando nelle mani delle buste, quando davanti al cancello e da lontano, nota una strana figura che sta atterrando. Un volatile dalle lunghe ali scure e di sicuro non è un demone, visto che porta degli ornamenti che ha già visto suoi sacerdoti ed avvicinandosi, questo lo nota e gli dice:

" Salve sono qui per vedere la sacerdotessa Annabel, mi puoi aiutare?"

Kalego disturbato risponde: " Un sacerdote in una proprietà privata... questo è un atto di infrazione dell’alleanza!"

Lui lo guarda con i suoi occhi neri, con le pupille contornate di bianco e poi:

" Sono fuori la proprietà e poi non infrango niente, stavo facendo un giretto in volo quando sono atterrato qui." Gli dice gesticolando e può notare che è più alto di lui con le ali che le piega dietro la schiena.

Il demone sta per perdere la pazienza, perché è ovvio che lo sta prendendo per il culo.

Sacerdote: " A comunque vuoi sapere una cosa? Annabel mi piace da impazzire!"

Con faccia più che felice e Kalego invece, ora è geloso da morire, non bastava il tipo che gli ha messo i bracciali, ci voleva anche questo!

Per sfortuna della donna, questo giro stringono come una morsa i polsi e quindi stramazza per il dolore.

 

 

Fine capitolo 17

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Mettere in chiaro. ***


Capitolo 18.

 

Mettere in chiaro.

 

Quando lo odia questo pennuto screanzato che si permette di ridergli pure in faccia, ma Naberius non vuole una rottura dell’alleanza che ha tanto difeso, quindi e con calma gli dice:

" Prego il gentile sacerdote di lasciare l’ingresso della dimora di lord Sullivan, uno dei tre grandi."

E quello invece:

" Tranquillo corna blu, me ne vado subito dopo aver incontrato la sacerdotessa, che ho ovviamente avvisato."

E lui in pensiero: " C-corna blu?!" E tenta di mantenere ancora la calma, questo giro, posando le borse della spesa in un angolo ma poi, si presenta Annabel che esce dal cancello principale, seguita da Opera che già sapeva tutto. Indossa il suo solito vestito da sacerdotessa.

" Oh eccoti qua e mi presento. Sono Kerefet, sacerdote di grado otto, sono un archeologo ma in questo caso mi sto anche occupando della sacerdotessa Annabel. Il mio compito è vedere la sua fiducia nei nostri confronti."

I due demoni ci sono rimasti, ha davvero detto tutto ed anche la sua missione.

Kalego in pensiero: " Ma che razza di fesso è mai questo? Ed è davvero di ottavo grado? "

Annabel prima si inchina con le braccia incrociate al petto e poi gli dice:

" Sono felice di incontrarti di nuovo e sono anche onorata ad averti come mio ispettore."

Naberius ci rimane, perché quella scena gli ricorda tanto lui con il preside Sullivan, ed è una cosa davvero bizzarra ed è come guardarsi allo specchio.

Ma questo non vuol dire che deve prendere in simpatia quel maledetto pennuto.

Kerefet che le si avvicina, per prenderle le mani e dice:

" Che bello si! Ma poi ci hai pensato per quell’invito a cena?"

Il demone non può credere alle sue orecchie! Ci sta provando spudoratamente!

E quindi rode dalla gelosia, dove stringe i pugni e anche i denti cosa che non sfugge al felino che gli dice incuriosito: " Kalego cosa c’è? "

Nel frattempo, i bracciali del legame infernale stringono ancora di più, in una fastidiosa morsa dove la povera donna deve contenere le lacrime per il troppo dolore che le provoca e per fortuna che è riuscita a coprirli.

Kalego: "C’è che la sta toccando quel maledetto impertinente e nelle sue condizioni è un male!"

Opera la prende come un attimo delle sue solite paranoie, non capendo invece che sta morendo dalla gelosia e non può fare niente.

" Non ci sono problemi, ora ci penso io."

Così si avvicina e con il suo atteggiamento serio dice:

" Per favore non toccare la signorina Annabel, visto che comunque non è nelle condizioni ottimali. E poi, sei nel territorio di Lord Sullivan e dove quindi hai infranto le regole dell'alleanza."

L’altro si gira, la molla e poi gesticolando risponde, Annabel invece si vergogna, perché non voleva che il suo stato vulnerabile doveva venire fuori in questo modo.

" Oh sul serio? Questa poi… ." E mentre la guarda e lei:

" Eeee si mi dispiace, ma non posso affrontare una prova così importante...sono nel mio periodo… "

" Capisco...e so di che parli."

Kalego pensa: " Dunque è qui per una prova? Le sorelline iniziano a non fidarsi più di lei…lo sapevo che la decisione del vecchiaccio ci avrebbe messo di nuovo nei guai!"

Kerefet:" Va bene, vorrà dire che avverrà quando starai meglio, quindi quando?"

"Tra tre settimane.. ."

" Ooo un po’ tante ma va bene, riprenditi sacerdotessa e afferra la mano di Horus per un aiuto."

Poi rivolto ai due demoni.

" Chiedo scusa e tolgo il disturbo. Così apre le sue lunghe ali e spicca il volo, dove Kalego sente una certa soddisfazione per il gattaccio che l’ha bacchettato ed è rimasto fregato.

Ma poi quello torna dicendo:

" Ah sapete qual’è il significato di Annabel? Colei che impara in fretta! Ma il suo nome completo è Annabella. Che vuol dire l’amabile, non è fantastico! Vi saluto di nuovo miei alleati! "

Ci sono rimasti e poi Kalego con faccia da punto interrogativo: " Annabella?"

Lei: " Eehehe si..però non mi piace, mi faccio chiamare Annabel e solo mio padre mi chiama in quel modo e lo odio.. ." Risponde visibilmente a disagio.

Opera: " Bene, ora che anche questa cosa si è risolta, torna a portare benessere alla tua padrona."

Ovviamente rivolto all’altro che si drizza e poi acconsente con un inchino.

Ed arriva l’ora di pranzo e Annabel:

" Kalego desidero che pranzi insieme a me qui su questo tavolo."

Lui che la prima la fissa mentre sta poggiando i piatti con eleganza e poi le risponde:

" Se lo faccio vado contro il bon ton." Perché lui è uno che segue le regole in modo fiscale e si concede qualche svista solo raramente o quando gli girano.

" Sai quando me ne importa? Kalego ...è un ordine."

E lo sapeva che sarebbe successo, una presa di potere e le risponde solo:

" Come la mia padrona desidera." Con un inchino.

In realtà non gli fa tanto schifo mangiare insieme a lei, alla fine non deve farlo sul quel tavolino piccolo e umile della servitù, però quello che gli disturba è il suo modo rozzo di prendere le posate e lei e che lo nota mentre sta mangiando un po’ di insalata condita con chissà quali strani insetti, come uno di quei nobili che ha visto in tv gli dice:

" So bene che sto mangiando come una bifolca..e quindi non mi sopporti e so anche bene che dopo che finirà questa storia del cameriere personale ti vorrai vendicare in qualche modo, non è così Naberius?"

" Dunque mi temi?" Senza distogliere lo sguardo dal piatto.

" Aaaaf più che altro ti chiedo scusa per prima, che ti ho dato un ordine, come forse nei prossimi giorni…non è da me e non sono abituata e poi il tempio mi ha educato che siamo noi che dobbiamo fare i servizi di casa e altro...questo non è un modo per evitarle, però te lo volevo solo dire...io sono a disagio in questi panni e una vendetta non è una cosa da infami?"

E lui risponde solamente:

" Sono un demone cosa pretende la mia padrona?"

" Solo la tua compagnia senza costringerti."

Lui allora alza lo sguardo e

" Non voglio darti altri ordini, quindi senza che te lo dico, puoi venire a pranzare e a cenare qui da me?"

Lui che alza il sopracciglio, perché non si aspettava questo discorso anzi si aspettava che gli dava ordini a destra e a sinistra come un’arpia assatanata e senza sconti.

Klaego: " Certo, come desideri." E lo dice con una voce quasi dolce per le orecchie della donna. Infondo ha trovato bene la sua padrona, troppo onesta e buona quindi perché non sfruttare la situazione e non ritrovarsi nelle retrovie come un servitore qualsiasi.

Lei solo un piccolo sorriso.

 

 

 

 

Sera, cena non una parola dai due e poi dopo che lui ha sparecchiato e lavato i piatti, torna in camera, dove nota la donna che sta per indossare la sua solita maglia, pulita e lui prima pensa:

" No, non ci provare, non di nuovo!" E poi le dice:

" La mia padrona dovrebbe indossare questi."

Così ha nelle mani un pantalone e una maglia lunga e scura e lei:

" Ma che cosa? Mi hai comprato dei vestiti nuovi? Perché? Ho già questi che mi vanno più che bene e poi non sono strappati."

Kalego mentre le misura la maglia sulle sue spalle le risponde, anche se gli ha fatto troppe domande moleste:

" Un cambio è sempre di buona educazione, specialmente se si è ospiti nella casa di Lord Sullivan."

" Ah...ok, va bene allora li provo.. dopo però mi metto il pigiama."

Lui solo una smorfia e in realtà le ha detto una bugia, visto che non sopportava più vederla con gli stessi vestiti.

" Ma le misure le hai prese dai vestiti che hai mandato a lavare?"

Lui con calma e mentre misura anche i pantaloni.

" Ovvio." E lei si fa rossa dalla vergogna.

"La mia padrona si pone dei problemi? Posso ricordare che sono il tuo cameriere personale e quindi devo occuparmi anche delle faccende di questo genere."

" Si ok, ma la prossima volta puoi anche prima parlarmi e poi magari agire, che ne dici?"

Lui prima la fissa e poi:

" Certo, la mia padrona è sempre nel giusto."

Quindi una volta indossati, un pantalone comodo di colore diverso dal suo, la maglia lunga e non molto aderente dove lascia vedere le forme di colore scuro anche questa, dove gli dice:

" Non so, non mi trovo.. ."

Lui mano sul mento e poi si avvicina per sistemare la maglia e finalmente le ha fatto mettere qualcosa di decente e che apprezza.

" Sei presentabile."

" Eh? In che senso scusa? Non va bene? "

" Nel senso che va bene."

" Ok."

Appresso Kalego sta riordinando le lenzuola del letto e vuole fare delle domande che riguarda la prova con quel maledetto sacerdote però non può, perché è scortese farle senza il suo permesso ma per sua fortuna è lei che inizia a parlare:

" La prova del sacerdote consiste nel tenere un’arma che si chiama Kopesh-simush...il fatto che è un simbionte che per essere usata ha bisogno di molta energia del mio corpo...quella che ora non ho...e si fa proprio per vedere se la sacerdotessa ha perso oppure no la sua fiducia in quello che sta facendo...ma il problema che più sono antiche quelle armi e più energia rubano per funzionare e questo mi preoccupa molto…dove se la riuscirò a utilizzarla dovrò scontrami con lui, insomma è come una macchina della verità. Se la userò bene rimarrà la fiducia invece se avverrà il contrario, prenderanno dei provvedimenti per niente leggeri."

Kalego: " Hanno paura che le stai tradendo? Non è così?"

" Purtroppo è così...Zeret ( la sacerdotessa sciacallo) mi aveva avvisato su presunte voci che alcune hanno dei dubbi su quello che sto facendo con voi..per non parlare quelle che riguardano il fatto che sono in questa casa e non con loro sotto la piramide ."

Dice mentre si siede sul letto appena fatto sconfortata e Kalego:

" Perché me l’hai detto?"

" Perché sei l’unico con cui adesso posso parlare, come per la storia dei bracciali...con Opera mi vergogno come per il preside...Iruma è un ragazzino… ."

Lui la fa solo continuare, visto che ha capito che è uno sfogo e infatti riprende dicendo:

" Questi oggi mi hanno stretto così tanto i polsi, che li ho ancora viola…perché anche adesso lo stanno facendo… . " E rivolta a lui mentre mostra le mani che sono in effetti quasi sul viola, con faccia supplicante: " Per favore, puoi fare qualcosa per farli calmare, non ne posso più…ti prego Kalego, tu che sei di alto rango di sicuro hai una soluzione, come ieri notte con l’altro dolore... ."

Ed è la prima volta che lo sente dalla sua bocca, una sua supplica che tocca il suo cuore da demone e vendendola in quello stato, pensa a due opzioni. La prima dove la lascia soffrire come un cane dicendole che non può fare niente, godendo di questi attimi e la seconda, aiutarla alleviando il dolore, magari con una magia fatta di nascosto; ma poi potrebbe perdere le mani. Un fastidio visto che sarà un problema in più. Ed è più deciso per la prima, ma poi qualcosa attira la sua attenzione, sui bracciali nota che sta apparendo qualcosa, forse un nome dove legge e ci rimane. Il suo nome e cognome sono appena apparsi con dei caratteri viola e questo lo lascia di stucco! Alla fine è lui quello che la sta facendo penare ed è sempre lui che ha l’ossessione nei suoi confronti! Ed adesso gli è tutto chiaro, il sentimento profondo si è trasformato nella realtà in quegli oggetti. Quindi non è mai esistito un altro pretendente ed ora si sta chiedendo quante volte l’ha fatta patire con la sua gelosia.

Appresso si siede anche lui sul letto e le dice:

" Ci provo, anche se sarà inutile."

Quindi le tocca i polsi e subito dopo, la morsa si allenta e lei:

" Ooo finalmente si sono dati una calmata, grazie...è da stamattina che mi stavano stringendo grazie davvero!"

Lui non ha usato niente, solo il tocco, questo conferma quello che ha letto al riguardo e cioè che solo chi li ha messi può domargli solo stando vicino o toccandoli.

Lei ancora: " Quando avrò ripreso le forze, la prima cosa che farò è cercare il maledetto colpevole! Metterò un po’ del mio sangue di fuoco sui bracciali e dirò loro di cercarlo!" Dice e mentre stringe i pugni.

Kalego che per un secondo è rimasto:

" Vuoi forzarli? Non puoi, loro ti uccideranno prima."

" E allora preferisco la morte che dover passare la vita come la schiava di qualcuno che prova ossessione e possessione nei miei confronti! Ho letto il tappeto rosso di Lilith...e non voglio fare la fine dei poveri demoni zerbino, solo per ottenere il suo amore o la sua affezione dove li sottometteva mentalmente, io sono più o meno in quella situazione e no, non voglio finire in quel modo! Rivoglio la mia libertà!"

Kalego è rimasto di nuovo, ha letto il libro dove riassume quel sentimento in quel mondo e lo trova davvero un passo in avanti ed ora ha capito cosa intendeva il sacerdote con il suo nome.

Annabel che significa colei che impara in fretta! Ed è quello che ha appena assistito, in tutti questi giorni, mentre lui era a scuola, lei si è semplicemente informata e chissà quale altro argomento ha letto.

" E se la cosa funzionerà e lo o la troverai, cosa gli farai?"

Lei che attiva con cattiveria i suoi occhi verdi risponde:

" Gli o le farò sentire le note del mio flauto anubiano, dove farò provare la stessa sensazione e anche di più, così gli o le passerà la voglia di farmi soffrire!"

Un brivido scuote il corpo di Kalego, ma no per la paura ma perché l’ha emozionato!

Il flauto anubiano, una leggenda assoluta, la richiama anime in persona che onore sentire che è nelle sue mani e sopratutto, che esiste davvero!

Appresso decide di fare la sua mossa e cioè, le afferra i polsi, dove lei non capisce il perché e poi, la bacia, la bacia in modo così appassionato e duraturo che la sacerdotessa si sente scuotere dentro e poi, quando finisce e si allontana con delicatezza le dice:

" Un bacio vale più delle parole... come in quel libro, ora sacerdotessa ti è chiaro?"

Lei solo scioccata, Kalego che l’ha baciata! Ora si che è la fine del mondo!

" Cosa..io...insomma...io non."

Allora lui di nuovo la bacia più intensamente, toccandole il viso con le dita, facendole sentire cosa davvero prova nei suoi confronti e lei, si fa solo trasportare e poi quando ha finito:

" Ti è più chiaro adesso?"Sempre con una faccia impassibile e mentre si sistema anche i capelli; segno che è anche nervoso, visto che si è stupito da solo per quell’atto.

Lei: " Tu? Me li hai messi tu?"

Lui: " Mph.. ."

Lei: " Sei un maledetto! Mi sei stato vicino tutto questo tempo, vedevi che soffrivo e non hai fatto niente?!"

Lui che mantiene la calma:

" L’ho scoperto da poco anch’io, perché è apparso il mio nome…prima pensavo ad un altro."

Lei allora osserva i bracciali, dove adesso lo vede anche lei, il suo nome impresso e dice:

" Tu...stai mentendo...lo sapevi anche dall’inizio..l’hai fatto per pura vendetta!"

" Pensala come vuoi, ma mentre ti baciavo non ti sei opposta."

Lei che ci pensa un secondo con faccia da fagiolo e dove in effetti è la verità e Kalego:

" Dunque vuol dire che non solo l’unico qui a provare qualcosa." Le dice ancora con un accenno di un mezzo sorriso.

Lei allora si fa rossa in viso con impaccio e risponde:

"Tutti quei regali allora li inviati tu? Come quando ti sei riempito di profumo e ti sei agghindato ancora di più a scuola?"

" Tzè! Ci sei arrivata e finalmente!" Pensando anche che alla fine si era accorta di tutto ma ha fatto finta di niente.

Lei: " Ma...ma..pensavo che stavi corteggiando la professoressa Momonoki?"

Kalego: " Eeeeeh? Ma cosa vai a pensare? Lei è solo una buona collega!"

" Ma se ti sbava dietro dalla mattina alla sera!"

" Lo so molto bene, ma non sono interessato a lei visto che è troppo impacciata e timorosa e sopratutto, si fa manipolare con troppa facilità e non è all’altezza di starmi accanto!"

" Ah si certo! Ed io invece? Mi hai sempre schifata, guardata dall’alto in basso, chiamata rozza, bifolca, razza bastarda, stolta e altri insulti vari e mi hai sempre detto che sono bassa come un nano da giardino e che somiglio ad un orco delle montagne e quindi come? Sono alla tua altezza?! Come fai ad avere dei sentimenti nei miei confronti?! Spiegamelo! Lei è molto più carina di me e sopratutto è un demone!"

Lui braccia incrociate e testa girata dall’altra parte e per sua fortuna la stanza è insonorizzata, perché a quel punto si sarebbe presentata la famiglia al completo.

" Su un libro una volta ho letto: al cuore di un demone non si comanda e l’ossessione è cieca… ."

E lei:

" Lo sai bene che non può funzionare...è sbagliato, liberami!"

Lui: " Ho letto al riguardo che non si toglieranno, non ci sono stati casi dove si sono tolti da soli … ma solo dei casi dove li hanno tenuti a vita e come ha detto il preside, nemmeno la magia può niente."

" Non voglio fare la tua schiava, mi rifiuto… ."

Lui: " Mpf."

Allora lei conclude con:

" Ah è così allora ... voglio rimanere sola, lasciami da sola! " E con questo si rannicchia dall’altra parte del letto e lui si alza e torna nella sua stanza chiudendo la porta e dicendo sottovoce:

" Non farai la fine degli uomini di Lilith…te lo prometto."

Perché sa molto bene che significa; visto che qualche volta ha anche provato sulla sua pelle, ma per fortuna è riuscito ad uscire da quel cerchio che tiene bloccati i demoni a vita, mentre corrodono nella loro illusione.

 

 

Dunque la mattina dopo, Kalego si sveglia con un prurito fastidioso sul polso sinistro e quando lo scopre nota qualcosa che lo scuote, si è appena formato un bracciale infernale nero con sopra inciso il nome della sacerdotessa in caratteri verdi ed esclama:

" Ma che diavolo?!"

Nel frattempo la malattia sta prendendo una brutta piega al di fuori della casa.

 

Fine capitolo 8.

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Capitolo 19
*** Le tre settimane 1 ***


Capitolo 19

 

Le tre settimane 1

 

Nella prima settimana.

Non riesce a capire che sta succedendo visto che secondo quello che ha letto i bracciali appaiono solo a chi è diretto il sentimento.

Con questo e mentre si veste e appresso si sistema i capelli e fa tutto quello che è nel suo quotidiano mattutino e poi lo riguarda con una smorfia. Appresso si avvia alla porta che conduce nell’altra stanza dove di sicuro lei lo sta attendendo, ma non sa con quale umore visto quello che è successo la sera precedente.

Ma quando la apre, lei non c’è e si guarda intorno un po’ confuso; perché pensava di trovarla magari a disperarsi nel letto visto che si è appena legata ad un demone e invece non la trova. Ma poi la finestra aperta lo attira, perché il vento sta facendo volare dei fogli vari, che lui raccoglie e dopo la chiude e lo sguardo cade sul tavolo e su un libro in particolare. Copertina nera con una croce con testa tonda al centro che riconosce come un’ankh.

Allora incuriosito lo apre e capita proprio sulla parte dove c’è un disegno che lo ritrae. Deve ammettere che l’ha fatto davvero bene e nel suo solito atteggiamento, ma quello che lo preoccupa è che vicino ci sono delle scritte in inbariano che sono di sicuro degli appunti. Su di lui ci sono ben dieci pagine e poi, ci sono anche i disegni degli altri professori, compreso il preside ed Iruma.

Quindi è sicuro che quelli sono proprio appunti.

"Dunque non solo l’unico che li ha presi in tutto questo tempo? E poi… chissà cosa c’è scritto? Forse degli insulti su di me… ." Pensa mentre lo sfoglia ancora.

Però poi una mano l’afferra, alza lo sguardo e nota che è vestita con gli abiti che gli ha comprato ed indossa anche la triskele che le ha regalato! Stupendosi di questo e lei:

"Non è carino spiare nelle mie cose personali."

Kalego che è sempre legato dal suo nuovo ruolo, le risponde solo e con un inchino:

" Chiedo umilmente scusa...non succederà più.. ."

Anche perché l’ha colto sul fatto ed è una cosa terribile, alla pari di un ladro!

Lei allora si avvicina e visto che è chino, gli da un tenero bacio sulle labbra, dove è anche più alto di lei e l’altro ci rimane.

" Lo si da anche per salutarsi, non solo quando si deve e buongiorno...e poi sei molto alto e così mi sono trovata comoda."

E canta qualcosa che lui non comprende mentre si ricompone e pensando che baciava solo le sue compagne perché doveva, ma questa proprio non la sapeva. Dopotutto non gli ha fatto schifo come pensava.

" Questi sono solo degli appunti personali, non li ho aggiunti nel rapporto ufficiale, mi servono solo per avere un ricordo di questo mondo visto che mi è stato vietato di fare delle foto tutto qui..e tranquillo, non ho scritto niente di così cattivo."

Kalego anche se non le crede la prende per buona e poi si sta domandando che non è per niente turbata da quello che è successo ieri, anzi il contrario.

Lei aggiunge: " Per i bracciali li accetto, tanto non posso scappare e non posso fare niente..ieri notte ci ho pensato a lungo... quindi vada per la relazione… ."

E guarda fuori dalla finestra. L'intenzione di Annabel è quello di farlo cedere in qualche modo, magari facendo la super tenera per disgustarlo oppure facendo quella super fastidiosa; perché non crede alla storia che i bracciali non si possono togliere, secondo lei si possono togliere, ma deve comunque convincere il mittente a cedere.

Poi non sa ancora molto di come funzionano le relazioni, ma sente che è meglio non dirgli nulla, anche perché non vuole che lui approfitti della situazione, infondo è sempre un demone.

Kalego rimane a bocca aperta, non può crederci, ha davvero accettato la situazione con tanta serenità?

Annabel che guarda fuori dalla finestra: " A una cosa, un bracciale quello della parte sinistra non c’è più, per caso sai il perché?"

Kalego allora si sbottonala manica della camicia e le mostra dov’è finito e dicendo:

" Eccolo… ." Con faccia più che seria.

Lei che ci rimane, perché si legge palese il suo nome sopra:

" Ah ecco dov’era...ma è normale?"

Kalego: " No che non lo è. Non doveva avvenire questo!" Aggiunge e mentre si richiude il bottone nascondendolo; invece lei un pochino si sente soddisfatta; visto che ora non è l’unica che dovrà patire le pene dell’inferno. Ed ora ha anche uno in meno e si sente più leggera e con meno lividi.

Annabel: "Oook, quindi la stessa cosa vale per te? Cioè io mi ingelosisco, se succede ovviamente e a te stringe?"

Lui mentre gira lo sguardo disturbato le risponde:

" Si..credo proprio di si, la tua vendetta alla fine si è attuata in qualche modo… non sei felice? Oppure suonerai anche il tuo flauto?" Le risponde mentre stringe gli occhi in una smorfia.

Annabel: " Ti farò tanto male è dovrei provare piacere? E non credo…non lo farò…non sono sadica. "

Kalego solo un: " Mpf.. ."

E poi: " Vado a preparare la colazione. Torno subito."

 

 

 

Non sa come prenderla, in realtà doveva succedere il contrario, doveva disperarsi lei ed invece sembra lui quello disperato ed ora che ha anche il bracciale non ha scampo, ma una cosa positiva alla fine l’ha ottenuta, la sacerdotessa ormai è sua e siccome è lui quello di rango alto, in quel mondo deve sottostare ad alcune regole, che tanto anche quelle generiche andranno a suo favore. Quindi preparato il vassoio, si dirige verso la sua stanza con un certa soddisfazione.

 

 

Lo poggia sul tavolo e con professionalità inizia a servire il latte nella tazza più le fette biscottate nere con la marmellata blu e anche dalla sua parte, un po’ di latte, visto che gli è stato ordinato di mangiare insieme a lei.

Poi mentre si siede, entra Iruma che vuole salutare Annabel:

" Buongiorno! Come stai oggi?"

Lei: " Buongiorno! Un po’ meglio grazie."

E lui: " Meno male..mi ero preoccupato."

Kalego: " Iruma, non sei per caso in ritardo per andare a scuola vero?"

E mentre lo fissa con sguardo di rimprovero e lui che si drizza:

" Ah...si...giusto è vero!"

Kalego: " E allora che diamine ci fai ancora qui?"

Il ragazzo ora trema, perché si era dimenticato che rimane comunque il suo professore e quindi fa per alzare la mano nervosa, che al posto di salutare, attiva l’evocazione del famiglio, dove sulla mano ha anche il simbolo per farlo, messo li da Opera poco prima e quindi, Kalego si trasforma di nuovo nell’essere paffuto bianco!

Tutti ci rimangono, specialmente lui che quando si accorge che la sacerdotessa ormai sa la verità, cade a terra come stordito e Iruma:

" Ah! Prof Kalego! Mi dispiace mi dispiace non volevo davvero!"

Kalego che farfuglia: " Non è possibile..oggi non è giornata...perché proprio ora maledetto moccioso… ."

Annabel che pensa con faccia scioccata: " Ah...quindi è Iruma che l’ha trasformato in quell'essere morbidoso? Interessante."

Ma poi il ragazzo si sente chiamare da Opera che deve uscire visto che sono arrivati i suoi amici e lui è in ritardo e quindi, lo molla lì in quella forma e lui:

" No...aspetta! Annulla prima l’evocazione!"

Iruma da lontano: " Si certo, lo farò quando posso e mi dispiace di nuovo!"

Annabel: " Evocazione?"

Lei in effetti sa solo quello che ha visto quando nella lezione per i nuovi arrivati ha espulso degli studenti perché non avevano evocato nulla di buono, quindi si limita a quello e non sa tutta la vera storia.

Kalego ormai è nel disagio totale, ora che si è dichiarato ha fatto anche una figuraccia enorme, ed è vero che l’ha già visto in quello stato, ma non sapeva la verità. Quindi si sta chiedendo ora se lo deriderà, prendendolo in giro o peggio sfrutterà la situazione per minacciarlo.

Ma mentre è sempre a terra scioccato, lei si accovaccia e chiede:

" Tutto bene?"

" S-secondo te?" Risponde con un filo di voce e aggiunge:

" Ora sai la triste verità...io sono...il famiglio del giovane Iruma...io il demone di ottavo rango...ridotto a fare il subordinato di un moccioso...per colpa di un maledetto incidente… ."

E l’ha detto con tanta vergogna nelle sue parole e lei solo:

" Oooooh beh non è una bella situazione... ma sei comunque tu, quindi l’importante è questo giusto? E poi a me non mi interessa nella forma in cui ti trovo."

Si sta domandando che è nella sua forma attuale perché il ragazzo è umano e quindi possono evocare i demoni, ma tiene lo stesso la bocca chiusa al riguardo.

E lui mentre la guarda: " Eh?"

Non si aspettava quella risposta e lei:

" Ti sei fatto male? Ti aiuto ad alzarti?"

Lui irritato: " Non trattarmi come un patetico peluche! So farlo da solo!"

Lei: " Va bene e per quando durerà questa situazione?"

Kalego: " Per un anno… ."

Lei: " Ooo capisco."

Quindi si risiede e beve il latte come può anche se è goffo come lei che finisce.

Kalego aggiunge: " Certo che sono sempre io…. Ficcatelo bene in testa, sono così perché è la personalità del moccioso che mi ha trasformato in questa forma, ma ho gli stessi poteri di sempre!"

Lei: " Beh, allora questo mi fa piacere."

Lui solo la guarda e sta pensando che Balam non aveva torto, la sacerdotessa è la tipa giusta ed è anche e fin troppo comprensiva. Se era un’altra a quest’ora si sarebbe burlato della sua condizione senza pietà, mettendo dei manifesti ovunque per sputtanarlo e quindi umiliarlo.

Poi ha notato un’altra cosa, lei sa come riportarlo nel suo normale umore ed è come un specie di medicina, anche le altre volte lo stesso. Quando era a disagio, lo ha sempre messo invece a suo agio, facendogli dimenticare la brutta situazione in cui era. Un cosa davvero che tanto sta adorando. Lei è il suo supporto morale e fisico; mai successo con le altre, che vedendolo sempre con la corazza da demone severo e nobile non si permettevano nemmeno di intervenire, anzi si spaventavano o lo abbandonavano nei suoi problemi. " Che forse è proprio per fatto che non appartiene a questo mondo che succede tutto questo? " Si è questo nel frattempo, ma sempre nei suoi pensieri.

Appresso entra Opera che quando lo vede così, non resiste, quindi inizia ad accarezzarlo e lui:
" Ma che cazzo.. ."

Opera: " Modera i termini Kalego fluffi, sono il tuo superiore ora e anche il tuo morbido pelo mi appartiene."

Kalego imbarazzato: " Si certo, chiedo scusa."

Ora ha capito chi ha messo il simbolo d’evocazione al giovane Iruma, l’ha fatto apposta per arrivare a questo!

Opera: " Bene e credo proprio che è l’ora di darti una sistematina con un bagnetto e tanto balsamo per farti diventare più morbido."

E lui in pensiero: " Nooooooo anche questo nooooo!"

Annabel che ha osservato tutto e pensando alle sue parole all’incirca sul suo rapporto con l’altro, dice:

" Opera buongiorno… ."

Lui che drizza le orecchie:

" Buongiorno sacerdotessa Annabel." Però non smette di accarezzare il povero Naberius che non ce la fa più! Per lui è un inferno!

" Kalego anche in questa forma è sempre il mio cameriere personale giusto? E deve compiere lo stesso il suo dovere?"

Opera: " Si esatto, sempre anche in questa forma goffa."

Lei: " Bene, quindi credo che allora ha molto da fare, polvere, panni, pulizie varie e non credo che ha tempo per un bagno, tu non credi?"

Lui si ferma con l’accarezzamento sfrenato, con shock di Kalego che nota che sta davvero contrattando con il gattaccio e le risponde:

"Più che giusto, Kalego datti da fare allora."

Con questo lo lascia e va via e lui:

" Si certo… ."

E dopo che sono rimasti soli e lei che chiude la porta:

" Aaaanf mamma mia che tipo! Non ti mollava più!"

Lui solo un: " Mmmmm… ."

Lei: " Fai pure quello che vuoi, in quello stato non devi fare proprio niente e non comportarti da cameriere intesi?"

E lui che prima la fissa smarrito e poi, gira lo sguardo come al suo solito.

La sua compagna è davvero troppo buona e forse anche subdola?

Poi lei si va sedere dicendo:

" Sto per sentirmi di nuovo male che palle.. . "

Lui anche al suo fianco e di colpo, torna il Kalego normale e lei:

" Bentornato.. ."

Kalego: " Ora che sei diventata la mia partner in modo ufficiale, dovrai seguire alcune regole."

Annabel: " Regole? In amore ci sono per caso?"

Kalego: " Non so a che ‘amore’ sei abituata nel tuo mondo ma in questo è importante seguirle per avere una relazione duratura e sana."

" Ah si? Come i bracciali?"

" Quelli sono solo dei dettagli… ."

" Certo...va bene…ma possiamo parlarne dopo? Ora non me la sento.. . "

Lui non fa niente, perché nota che si è addormentata stendendosi sul letto e quindi, sospirando, inizia a pensare alla prossima mossa.

 

 

 

Appresso Naberius dopo l’ultimo ordine che prende alla lettera di non fare le faccende domestiche, si fa aggiornare da Dali, chiamandolo con il demo cellulare. Dove gli da brutte notizie e poi pensa ad un modo per proteggere ancora di più la sacerdotessa, che ora è proprio nel picco della vulnerabilità fisica e mentale e non possono permettersi di perderla! Ed ancora aggiorna anche suo di diario con le nuove informazioni.

Lei nel frattempo si sveglia ma con una faccia davvero terribile. Quindi Kalego le si avvicina e le dice:

" Altri professori di Babylus sono stati rimandati a casa sotto osservazione, perché avevano gli stessi sintomi di quello che ti ha aggredito...quindi debolezza mentale…per non parlare che le piramidi installate non funzionano quasi più... ."

" Cosa? Ma è terribile!"

" Tz...mi fa adirare di più che quell’abominio ha trovato un spiraglio per attaccarci in qualche modo...sfruttando la nostra debolezza ed anche del fatto che tu sei qui e non lì per confortarli fa tanto e va a suo vantaggio…aveva pianificato tutto maledetto! Ha capito che senza di te ci può attaccare come gli piace ed ha oltrepassato anche la magia del preside, assurdo!"

" A me da quando abbiamo incontrato Kerefet non mi aggiornano più...ma sospetto che anche tra di noi ci sono degli infetti… ."

Kalego: " Che grande fregatura! Come ha fatto ad evolversi così in fretta?!"

Di più che l’ha sottovalutato ma poi continua dicendo:

" Non posso permettere che ti colpisca di nuovo, specialmente che ora sa del tuo punto debole e dunque.. ."

Si siede accanto a lei e poi si morde un dito facendo uscire del sangue dove lo fa colare sulla tiskele e qui le dice ancora:
" Qualcosa mi dice che non sei del tutto al sicuro e appena capirà dove ti trovi, proverà ad attaccarti anche con il solo pensiero e riuscirà anche a trapassare la barriera del preside che circonda la casa...quindi farò in modo che questo gli impedirà di percepirti e penserà che sono io e infine mi avviserà grazie al sangue al suo interno! Non è magia ma un collegamento fisico. Vero che ha tentato di attaccare anche me, ma ha capito che sono un osso duro per questo ha infierito su di te. Non possiamo abbassare la guardia nemmeno per un secondo!"

Annabel: " Mi stai proteggendo... perché sei il mio custode?"

Kalego che allontana le mani:

" No...anche perché ora siamo legati, sei la mia partner, la mia demo compagna ed ho un’altra responsabilità in più e non permetterò a quello schifoso di ferirti di nuovo...anche perché la prossima volta ti darà il colpo di grazia!"

Lei lo percepisce come delle parole romantiche e quindi si fa rosa in viso e ora sta pensando che forse sta cambiando per via di questa novità che ha travolto entrambi e poi:

"Una responsabilità che non devi affrontare da solo."

Lui la fissa e poi:

" Questo quando riprenderai le forze, ora sei inutile."

E lei pensa:

" Eccolo è ritornato ciuffo incazzato…sig…e fa sul serio! E’ davvero intenzionato a portare avanti la relazione! Quando è profondo questo sentimento che prova?"

Quindi leggermente urtata gli dice:

" Ma non sei più il mio cameriere?"

" Mmm? Secondo il tuo ultimo ordine potevo fare altro e non le faccende domestiche e ho solo eseguito."

E lei che si ricorda e risponde solo con un

"Ah...giusto… ." Pensando che però è davvero troppo fiscale.

 

 

 

Fine capitolo 19

 

 

 

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Capitolo 20
*** Le tre settimane 2 ***


Capitolo 20.

 

Le tre settimane 2

 

Seconda settimana.

Annabel è sempre sdraiata sul letto e si sente troppo inutile, il ciclo proprio non le lascia tregua e osserva il demone fare le faccende domestiche, quindi, ordine sul tavolo, pulire il bagno, con tanto di guanti e lava anche a terra. Dove prima ha passato con la demo aspirapolvere e dopo la polvere con un piumino e deve ammettere che è troppo professionale, un vero casalingo di tutto rispetto! E lo trova anche davvero sexy vestito in quel modo e si sta facendo certi viaggi mentali. Ma poi pensa ancora che è meglio non usare troppa immaginazione, non vuole diventare perversa come loro!

Kalego dalla sua parte per adesso è meglio che sta lì a non combinare guai e così la può tenere meglio d’occhio, più vicino sta e meglio è.

Annabel: "Kalego hai domande da farmi circa sulla razza degli Anubis? Lo so, non sono pura, ma sono pur sempre la versione aggiornata di questa."

Lui si blocca e dopo si volta dalla sua parte con un sopracciglio alzato e lei ancora:

" Posso soddisfare la tua curiosità di ammiratore… ."

Sperando che non le inveisce invece contro con qualche insulto dei suoi.

Invece mette le braccia incrociate e non vedeva l’ora di fare una conversazione del genere! Lui lo sfegatato tra gli ammiratori della razza! Che però come da sua abitudine, si contiene lo stesso facendo finta che in realtà non gli interessa più di tanto e risponde:

" La storia che narra che esiste un libro degli anubiani, dove sono scritti tutti i vostri segreti corrisponde al vero?"

Lei: " Esiste…ma non è quello che pensi, cioè non è proprio un libro ."

E l’altro si drizza solo un po’ di più, come una piccola scarica di adrenalina e di nuovo:

" Il flauto anubiano davvero può richiamare e sottomettere tutte le anime per rinchiuderle in uno vaso speciale?"

Lei: " Certo, lo può fare, ma dipende sempre da chi viene suonato e quale è la sua intenzione..un po’ come la magia."

" Mph...tu l’hai suonato?" Prima ci pensa e poi:

" Un paio di volte..ma il mio intento era un altro." E Kalego felice, anche se non si vede e pensa:

" Dunque l’ha fatto! E chissà com’è stato starle vicino!"

Kalego sempre nella stessa posa e impassibile:

" Posso vederlo?" Con gli occhi che gli brillano.

" Magari un’altra volta."

Lui ...deluso ma continua con altre domande:

" Il sangue verde è un fattore ereditario? Anche altri membri della tua famiglia ce l’hanno?"

" No solo io… ed è questo è un fattore strano tra di noi che nemmeno mio padre è riuscito a comprendere."

" Cosa? Mi stai dicendo che sei l’unica ad averlo?"

" Si esatto."

" Tz pazzesco…. in questo mondo la magia ereditaria è estremamente rara ed è quella più apprezzata, ma nel tuo caso è davvero una cosa bizzarra, ma dopotutto non sei un demone e forse funziona in modo diverso; chissà proprio perché sei razza mista è uscito questo nuovo fattore."

" Si forse, ma non è una cosa sicura."

" Dunque sei l’unica anubiana che può utilizzare sia il libro che il flauto?"

" Il primo è ereditario, il secondo non sempre perché si usa anche senza il sangue ma solo con l’energia anubiana, ma questa è una storia abbastanza lunga."

" Un storia che un giorno mi racconterai visto la nostra attuale situazione."

" Uuum vedremo.. ."

Lui risponde solo con una smorfia, però ha soddisfatto una parte della sua brama di sapere.

"Kalego tu cosa hai ereditato dalla tua stirpe?"

Lui silenzio per qualche secondo e dopo:

" Sono in grado di leggere e ricordare qualsiasi libro o informazione e riesco subito a metterlo in pratica con estrema facilità e viene infatti chiamata: ‘memoria pratica all’infinito’ ."

" Quindi tu…. Sei molto bravo in più di un campo?"

" Ovviamente."

Con questo ora si sente a disagio, non se l’aspettava da ciuffo incazzato, lo vedeva come il solito snob raccomandato arrogate, ma a questo punto ha cambiato la sua visione e dunque il rispetto che gli danno gli altri, se lo merita tutto. Lei si o no sa fare giusto qualcosa e lui notando questo, perché è l’effetto che fa su chiunque, facendoli sentire davvero piccoli, le risponde:

" Ma anche i più miseri alcune volte possono diventare dei grandi."

Lei allora pensa che la vuole confortare in qualche modo, cosa che suona davvero strano e quindi fa solo un cenno e dopo, torna a fare le pulizie.

Annabel: " Kalego quando hai letto nella mia mente, cos’altro hai visto oltre che le altre sacerdotesse mi discriminano? Voglio la verità."

E lui che si ferma per un secondo e senza voltarsi:

" Non mi sono spinto oltre, ho visto i rapporti e il perché della tua paura...è da maleducati sbirciare nel personale con quel tipo di abilità. Ma dovevo sapere il perché hai agito in quel modo."

Lei pare soddisfatta, perché sa che ora deve farlo con le sue richieste, cosa che finirà quando non sarà più il suo cameriere personale.

E di nuovo: " Un’altra domanda." E lui che si è stufato, perché è diventata una ficcanaso, ma in questo caso non può fare niente.

" Che tipo di demonesse hai conosciuto nella tua vita? C’è stata almeno qualcuna che ti è rimasta nel cuore?"

" Mpf.. . Erano tutte di alto rango e no, nessuna."

Con questo, preferisce non approfondire almeno per ora, dove anche capisce che è qualcosa che non vuole ricordare e che un po’ le dispiace, visto che forse ha avuto più delusioni che gioie. Ma quello è il mondo dei demoni e non si aspettava mica l’amore puro e chissà come si comporterà con lei. Però è una conversazione che riaprirà di sicuro.

" Un’altra cosa."

" Cosa?"

" Sono finiti gli assorbenti, per favore li puoi andare a comprare quando puoi?"

" Assorbenti?"

" Si...sai quelli che servono per le mestruazioni e sono questi." E prende la busta che li contiene e li mostra e lui: " Ah...certo.. provvedo subito."

" Quelli da notte per favore."

Invece non sa proprio come diamine sono fatti e cosa sono di preciso, però vedendo la confezione con la forma si è fatto una vaga idea che sono simili a dei pannolini ma più piccoli. Le sue ex compagne non avevano questo tipo di problema, solo alcune ma lo nascondevano sempre per vergogna. Ma gli fa anche piacere che la sacerdotessa in qualche modo lo rende partecipe della sua quotidianità più intima, che per una donna deve essere certe volte molto imbarazzante, specialmente poi nel suo caso. Sta pensando infatti a cosa può farle mangiare per farla riprendere, visto che sta perdendo molto sangue, cosa che chiederà al suo compagno Balam.

Dunque dopo le pulizie, va in camera sua e chiama per la prima volta la prof. Momonoki, che quando vede la sua chiamata sul demo cellulare, dov’è l’ha nominato: Il maestoso prof Kalego e si fa bordò dicendo:

"C-cosa? Mi mi sta chiamando il prof Kalego! Che onore che onore! Sono così emozionata!"

Così risponde e lui freddo:

"Professoressa Momonoki vorrei chiederti una informazione."

"M-ma certo sono a tua disposizione!"

"Sai per caso dove posso trovare degli assorbenti? "

E lei che c’è rimasta e risponde: "Eh?"

"Più di preciso in quale negozio si vendono? E come faccio a riconoscerli?"

"S-si ma certo...nella zona commerciale c’è proprio uno vicino alla profumeria Rosa Pungente e per riconoscerli, può chiedere alla commessa che è molto disponibile."

Ma si sta chiedendo il perché di quella bizzarra domanda.

"Mmm molto bene, grazie."

Con questo chiude e lei:

"M-mi ha anche detto grazie aaaah… ." Però si sta ora chiedendo a chi servono gli assorbenti ed ora sta pensando ancora che forse si è trovata una fidanzata? Ma poi scotola la testa e dice:

"No no no! Non è possibile Kalego è ancora single e di sicuro c’è un altro valido motivo si si!"

Così convinta di questo, torna a lavoro. In realtà l’unico che sa della sua punizione è Dali, che ovvio tiene la bocca chiusa, visto che ci tiene al suo lavoro e al suo rango.

Quindi esce sempre con l’approvazione di Opera e dunque li va a comprare, dove quando la commessa lo vede, poi con la sua faccia seria dove un po’ si è intimorita e dopo che le ha spiegato quelli che vuole di preciso, con molta serietà che quasi la fulmina se sbaglia. Lei prende quelli giusti attenta a non sbagliare perché teme una sua reazione. Dunque soddisfatto, in qualche modo visto che è maschio e comprati, torna di nuovo alla dimora e ora ed solo ora si sta chiedendo che fine hanno fatto i suoi ultimi regali. Un’altra cosa da chiedere, sempre con garbo, visto sempre il suo attuale ruolo.

Dunque nella stanza di Annabel, quando apre la porta, la vede mangiare dei biscotti al cioccolato con ingordigia, ma un vassoio intero ed un po’ è rimasto da questa scioccante visione, lui che mangia davvero poco e le ha cucinato sempre dell’ottimo e sano cibo. Ed ora che la vede spazzolarsi dei dolci pieni di zuccheri e grassi è un vero colpo al suo duro lavoro!

Quindi e con garbo le chiede:

" Se posso consigliare… del cibo più sano come frutta e verdura...quelli non fanno bene alla salute."

Lei: "Si lo so, ma sono in preda ai dolori e alle voglie da ciclo, quindi no voglio questi."

E gli fa uno sguardo assassino, come per dire: "Se me li togli, ti ammazzo!"

Cosa che nota per la prima volta e prende alla lettera e la lascia stare, ricordandosi anche di aggiungere questo particolare per quando vivranno insieme. Non che lui non può gestire la situazione dove la convincerà a non mangiare porcherie e lui sa persuadere molto bene la gente, ma più che altro perché ora non lo può fare.

Però:" Per i dolori della padrona non c’è altro rimedio?"

" Si... una borsa dell’acqua calda, se esiste." Ed ecco di nuovo che neanche questo sa che cos’è ma a questo giro lo chiede ad Opera che gli risponde:

"Kalego tu sai tutto non sai cos’è una borsa dell’acqua calda?"

E lui non risponde ma si morde solo il labbro, visto che non le ha mai usate:

"Tieni è questa e impara allora qualcosa di nuovo da un adulto."

Giusto ad accentuare che lui è più grande d’età e poi gli allunga un oggetto rotondo ma morbido, ricoperto di pelliccia e gli dice ancora:

"Fai bollire l’acqua, riempila e chiudila bene."

" Certo… ." Con questo muto e fa come gli si dice e appresso Annabel ha la sua borsa calda, dove la poggia sul ventre e sembra placare la sua voglia smisurata di dolci, visto che si è sdraiata con faccia super felice e dunque, Kalego con gesto da felino, toglie il vassoio e lo fa sparire e lei, non si accorge di niente. Una nota da aggiungere al resto.

Poi quando il dolore le è passato.

Kalego: "Posso porgere una domanda alla padrona con modi informali?"

Lei che si è seduta per bere un po’ d’acqua: "Si certo."

" Hai ricevuto gli ultimi regali?"

Lei che ci pensa per un secondo e poi:

" Si..ma non li ho aperti e in questo giro non c’era nessuno e sono riuscita a ritirarli io dalla finestra."

Un sollievo per lui, visto che ha speso dei soldi, dove sapeva che il gattaccio controllava tutto ma è stato fortunato.

" Le rose nere che significato hanno per te?"

" Un sentimento che è nato ma profondo e sincero."

Lo dice sempre con faccia seria e lei:

" Oh… ok e la triskele perché sei il mio custode giusto?"

E in pensiero:

" Ops..come diamine faccio a fargli cambiare idea?"

Il fatto che lui è sempre un demone e una relazione amorosa con Naberius la spaventa, sopratutto sul piano fisico. Sono famosi per essere dei perversi nel campo del sesso e notando che usa il sadismo nel lavoro chissà com’è al letto, la cosa le mette i brividi e quindi si vuole solo difendere.

Lui: " Mph..ovvio."

Così prende i tre pacchetti ricevuti, nascosti nell’armadio e inizia ad aprirli.

" Un profumo...un spilla per capelli con delle ali da pipistrello e un..cos’è questo?"

L’oggetto ha la forma rotonda, piatta e nera, dove al centro c’è una stella a cinque punte grigia, con intorno dei disegni delle fasi lunari.

Kalego: " E’ un porta candele esoterico...lo si usa per dei rituali sotto le fasi lunari."

E lei che si sbianca e lui:

" Ma lo puoi usare anche come profuma ambienti, non credere che tutti gli oggetti sono per fare del male solo perché sono raffigurati i simboli della stregoneria. Avete un’idea da mente chiusa del nostro modo di fare." Le spiega mentre chiude gli occhi e braccia conserte e lei:

" Di sicuro è originale...grazie. Allora spero che mi spiegherai altri modi di fare di questo mondo, visto che siamo tanto diversi."

Lui: " Mph." Come per dire, forse.

Lei di nuovo: "Ma voglio che la smetti di farmi regali."

Lui: "Cosa?"

Lei: " Non sono tutto in una relazione, anche il volersi bene è già una gran cosa."

Lui: " Io devo è da prassi ed è importante farli e poi..cos’è questo volersi bene? Sembra disgustoso… . "

" Aaaa te lo spiegherò con i fatti e per favore... almeno puoi fare una pausa?"

Ma lui solo uno: "Mph." Come per dirle lo faccio lo stesso e punto e lei, sospira solo.

 

 

 

Così passano due settimane dove il loro rapporto cresce e si salutano con i baci, che a lui vanno benissimo e si va a letto con gli stessi, dove i due cooperano in armonia, parlano ancora e il demone non viene infastidito più di tanto e lei, continua a soffrire per il ciclo. Tutto sommato gli va tutto fin troppo bene anche se altre volte è stato evocato a tradimento da Iruma come famiglio, ma lo stesso è andata bene grazie a lei.

 

 

Quando nella terza settimana dove i giorni non sono sei ma tredici, altri giorni in più per recuperare le forze.

Annabel: " Kalego insegnami altre basi della magia. Ho letto tutto il primo libro ma non ho la pratica!" Ormai ha una certa confidenza con il demone.

Kalego: " Eh? Avevi detto che non l’avresti aperto mai più! E poi ti ho anche fatto la ramanzina!"

Anche lui lo stesso, non gli da più fastidio.

" Ovvio che era una bugia, come facevo a resistere? Non me la sono dimenticata e... per favore. Ma senza bacchettarmi come al tuo solito."

" Mmmm ti stai approfittando della situazione...dove non posso rifiutare… . "

" Ovvio ed è una cosa scontata."

" Mmmm tu!"

" Per favore, o dico ad Opera che non sono soddisfatta!"

" Eeeeh! Questo è ricattare! Ti stai rimangiando le tue stesse parole!"

" Non lo è, ma è solo sete di conoscenza. Lo so che non sono ancora del tutto informa, ma almeno spiegami qualcosa in più, posizioni delle mani, come usare le lettere e i numeri, gli oggetti, insomma cose come queste."

Lui fa una smorfia e poi un sospiro rassegnato:

" Va bene.. ."

" Ah si, che bello grazie!"

" Ma ti serviranno i libro due e tre delle basi della magia… . "

" Eh?"

" Tu sei già ad un livello più alto, il primo è per chi inizia… ."

" Sul serio?

" Non fammelo ripetere, ti servono quelli e l’unico che li possiede sono sempre io."

" Eh?"

" Ma sfortunatamente sono nel mio alloggio."

Naberius vuole solo farla franca ma lei:

" Sei un insegnante e secondo me te li ricordi benissimo."

" Non tutto."

" Ok vado a chiamare Opera."

" NO aspetta! E va bene si me li ricordo!"

In pensiero: " Com’è che tutto ad un tratto è diventata più furba? Dannazione!"

In realtà non ha capito che è la sua influenza da demone a far crescere Annabel che quindi impara a sapersi difendere verbalmente.

" Tzè iniziamo allora, sempre se la padrona è disposta."

" Si certo, hai forse paura che ti superi Naberius?"

Lui la fissa e poi:

" Non credo proprio. Nemmeno tra cento anni."

" Allora hai paura che posso perdere il controllo?"

Lui la fissa più intensamente perché l’ha scoperto ed è così, ha paura proprio di questo.

" So controllare molto bene il mio sangue, questa è solo una cosa nuova da imparare."

" Mph...poi la padrona non deve venire dopo a dirmi che l’avevo avvisata."

" Fidati è così."

Lui solo un altro sguardo e poi:

" Iniziamo."

Appresso le insegna un po’ di tutto, dalle posizioni giuste, agli oggetti magici e anche le bestie magiche, usando tutta la calma e la pazienza possibile, anche quando fa degli errori da principiante, ma il suo ruolo gli impone di obbedire.

Così che alla fine dell’ultima settimana, la donna ha preso appunti e imparato un sacco di cose.

E non solo, Kalego ha visto solo adesso che i suoi cactus sono cresciuto benissimo, ma che non li teneva in stanza che ha sempre pulito e si sta chiedendo se è stata davvero lei a curarli, quindi ha visto un altro passo avanti per lei, che ora li sta porgendo sul davanzale della finestra.

Annabel: "Che dici? Vanno bene?"

Lui che gli osserva con la mano sotto il mento:

" Metti più acqua sono secchi."

E lei guarda solo il soffitto come per dire: "Non va mai bene."

 

 

 

Proprio gli ultimi giorni, si sente molto meglio, il ciclo le sta passando i simbionti sono tornati ai loro posti e si concede una lunga e calda doccia dove quando apre la porta di questa, nota il demone che la sta aspettando con in mano un accappatoio pronto per essere indossato e lei che si fa bordò e si compre con le mani:

" Ma.. ma insomma un po’ di privacy!"

" Mmmm? Cos’è che la padrona non mi ha ancora mostrato di quello che ho già visto? "

E lei che si ricorda di nuovo di quel piccolo incidente con la piramide bianca.

" Ma è lo stesso una cosa da non fare… mi sento a disagio… almeno chiudi gli occhi quando esco!"

" Come desideri."

Così accade e veloce lei indossa l'accappatoio tenuto dall’altro e poi lo avvolge intono alla donna e le sussurra in un orecchio:

" In fondo in una relazione amorosa questo è normale."

Lei si volta e lo vede sorridere maliziosamente e quindi veloce si allontana e gli risponde:

" Un passo alla volta però… ."

" Come tu desideri." Seguendola mentre va in camera e gustando della faccia che ha fatto poco fa.

 

 

 

Poi l’ultimo giorno, dove Opera si è messo in testa di farlo lavorare il doppio del dovuto, quindi facendogli fare anche delle pulizie in altre stanze della casa e alla fine della giornata, si ritrova le mani messe davvero male, oltre alla enorme stanchezza fisica e mentale. Annabel questo giro non poteva protestare perché c’era anche Sullivan, dove l’ha anche servito umiliandolo ancora di più.

Kalego ha pensato che è stata una vedetta del gattaccio come colpo di grazia prima di farlo andare via in modo definitivo.

Quindi, a fine giornata e dopo cena, si ritrova seduto sul letto della sacerdotessa mentre sospira stanco, non accorgendosi che lei è lì seduta accanto e dopo, si appisola in quella posizione.

Quando si sveglia, ma prima di aprire gli occhi, sente una mano che l’accarezza l’orecchio sinistro e e poi anche le corna e di nuovo l’orecchio e quando apre gli occhi, la nota che lo sta accarezzando e gli sorride solamente e mentre stanno sentendo delle voci in tv.
( Il disegno associato sempre fatto da me:http://https://www.deviantart.com/spizzina00/art/Kalego-e-Annabel-fan-fic-874317162 )

E dopo, si alza con un scatto, perché si è accorto che stava dormendo sulle sue gambe, in qualche modo la stanchezza l’ha portato ad accasciarsi in quella posizione e imbarazzato e mentre si tocca i capelli confuso, perché quello che stava facendo andava sull’intimo; infatti toccare quelle parti porta all’eccitazione. Lei questo non lo sapeva, era solo un atto dolce e innocente:

" Ti ha davvero massacrato oggi...vuoi una crema per le mani?"

" Tze, smettila di preoccuparti per me!" Calmandosi, visto l’attimo intimo.

Ed allora: " Ok...la tua padrona vuole vedere le mani."

Lui che gira lo sguardo con un sogghigno ma poi le mostra e lei:

" Si sono davvero in pessimo stato, hai la pelle rovinata che ti esce anche il sangue."

Quindi prende da un cassetto un barattolo con della crema dentro e la inizia a spalmare.

Lui: "Che cos’è?"

Lei: " Un crema da deriva da una pianta che cresce solo sul pianeta Inb."

E lui che ora sbarra gli occhi e si fa viola perché è un derivato di quel mondo disgustoso e benevolo e lei aggiunge:

" Sta tranquillo, crescono solo nelle zone più buie e poi, l’abbiamo usato a volontà sugli altri malati, non ti farà niente di ‘benevolo’."

Infatti, subito dopo le ferite svaniscono e lui, solo le contempla ma sempre con un inizio di infarto.

Kalego: " Chiedo alla mia padrona di non farlo mai più... senza il mio consenso!"

" Mmm? Stessa cosa anche tu quando capiterà."

" Tz!"

" Quindi domani hai finito e tornerai a scuola?"

" E finalmente direi!"

Così si alza di scatto ma prima, si china per darle un bacio non dimenticandosi del rapporto che ha ormai stabilito e poi la lascia dandole la buona notte con il suo ultimo inchino.

 

 

 

 

Finalmente le tre settimane sono finite, come il castigo di Kalego che è stato sciolto dal suo obbligo, ed ha pagato del tutto per il suo errore.

Nella piccola camera e per l’ultima volta, sta finendo di preparare i bagagli e si è rimesso i suoi soliti abiti, abbandonando quello da cameriere sul letto.

Finalmente torna alla vita di sempre, dove tutti lo rispettano e sopratutto non deve più servire nessuno.

Quando esce non saluta nemmeno Annabel, perché è mattina presto e poi vuole uscire di lì subito e tornare nel suo adorato alloggio. Nei corridoi solo Opera e Sullivan che lo notano e si dicono.

Opera: " Vuole che lo faccia tornare per farlo salutare? Ed è davvero un maleducato."

Sullivan: " Ma nooo lascialo pure andare! Ha avuto già la sua punizione e chissà se ha imparato un po’ di umiltà stando con la sacerdotessa."

Opera: " Quindi...era tutto un piano preciso?"

Sullivan: " Ohohoho esattamente!"

L’altro muove solo le orecchie senza aggiungere altro.

Dunque e finalmente esce dalla porta secondaria, che quando la chiude alla sue spalle dice sottovoce:

" Finalmente, l’incubo è finito."

Ma deve comunque ammettere che sono state anche molto appaganti dove ha raggiunto il suo scopo e non solo, ha approfondito la conoscenza della sua nuova partner. Tutte informazioni che vanno a suo vantaggio.

 

Peccato che quando rincasa, il bracciale infernale sul lato sinistro inizia a stringere e dove lo costringe a toccarsi:

" Gelosia? Ma se stava dormendo? Quindi perché?"

Dall’altra parte anche da lei la stessa cosa dove viene svegliata dal suo.

Non capendo che se si allontanano stringono, come per dire che devono stare per forza vicini, una piccola informazione che nel libro letto da Naberius non c’era.

 

Fine capitolo 20.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 21
*** Sorprese e la piramide. ***


Capitolo 21

Sorprese e la piramide.

 

 

Kalego quindi è tornato a scuola, ma il bracciale gli ha sempre dato fastidio come una morsa soffocante e dove la sua mano inizia a soffrire di formicolii perenni ed inizia a cambiare anche colore, dal chiaro al viola. Ma mantiene lo stesso il suo rigore, dove non può assolutamente far trasudare la sua sofferenza. Le apparenze sono molto importanti e se gli altri scoprono che si è indebolito è la fine, quindi non trapela nemmeno una smorfia mentre insegna nella classe dei disadattati del giovane Iruma; come nelle altre. Ma il bracciale fa davvero tanto male, che ogni tanto si tocca e quindi soffre internamente.

Kalego: "Ma come cazzo ha fatto a sopportare tutto questo?! E pensare che indossava due di questi nnggg maledizione! "

Pensa nel frattempo e si dirige di corsa dal compagno Balam, perché proprio non ne può più! Dopo dieci ore sta per scoppiare!

Quindi apre la porta come una furia e urla:

"Presto dammi del ghiaccio, tanto ghiaccio!"

Balam che si è spaventato gli risponde: " Eh?! Che hai?!"

Mentre apre il freezer e lo mette in un secchio e lo poggia su un tavolo.

Kalego: " Te lo spiego dopo!"

Così veloce e disperato si toglie il bracciale con le borchie, si alza la manica del braccio sinistro e la immerge nel ghiaccio sperando che funzioni.

Kalego: " Nnngggg non ne posso più è insopportabile e sto per perdere la mano dannazione!"

Balam: " La la mano?! Che cavolo! Mi vuoi spiegare?!"

Così mentre patisce ancora, gli racconta circa del legame infernale più di quello che è successo dopo a casa del preside Sullivan, raccontando brevemente della sua penitenza.

" Hai compreso adesso! "

" Woooow ma che storia…. Quindi sei stato tu...Questa si che è una situazione surreale! Per non parlare della tua punizione poi!" Sentendo una certa gioia nelle sue parole.

" Nnnggg il problema che non so cosa fare per allentare la stretta capisci! Il ghiaccio sta solo tamponando la situazione!"

" Ooooh la sacerdotessa ci sta dando dentro con la gelosia."

" Maledetta… ."

" Perché non la chiami e le dici tutto?"

" NO! Mi rifiuto!"

" Non dire così, ti ricordo che sei stato tu ad iniziare con loro creazione. Che cosa carina però e te lo dicevo che lei è quella giusta!"

" Nnnngggg smettila non sei d’aiuto!"

Poi dal nulla, notano una strana frattura da dove escono dei geroglifici verdi e da questa, esce la sacerdotessa Annabel facendo rimanere i due di stucco. Perché è appena uscita da un tunnel creato da lei.

Balam: " Ma ma cosa? Quando l’ha imparato a farlo?"

Kalego: " Tz… ." Ma non nega che è rimasto sorpreso anche lui e appresso Annabel che si avvicina e gli dice:

" Su dammi il braccio...facciamo toccare i due bracciali...che sta stringendo da morire anche a me!"

Kalego: " Eh?! Cosa?! Chi ti dice che funzionerà?"

" Ti puoi fidare ogni tanto? Dai forza o perdiamo le mani!"

Mostrando anche il suo polso che è quasi nero e quindi, senza altre parole il demone toglie il suo dal secchio e veloce afferra il braccio destro della donna che infatti poco dopo, la morsa dei due bracciali si allenta all’improvviso facendo sospirare le due parti.

Balam: " Wow ma che cosa troppo strana, non l’avevo mai vista? Quindi non era gelosia?"

Annabel: " Mi sono solo ricordata di quando mi hai toccata i polsi quella sera e si sono calmati. Questo giro non sono le nostre emozioni, ma penso che è stato di più per il fatto che siamo lontani."

E i due che la guardano confusi:

Kalego: " Che..vuoi dire?"

" Voglio dire che è più una questione di distanza e che più stiamo lontani e più stringono, invece più stiamo vicino e si più si allentano...come dite voi, in amore si soffre, ecco questo è il caso."

"No! Non ci credo un altro problema!"

Balam: " In effetti se ci pensi… ."

Kalego: " E’ assurdo!"

Annabel: "Bisogna solo accettare la nuova condizione e mettersi d’accordo in qualche modo."

Balam: " Mi sembra giusto."

Kalego: " Tu..nggg ." Mentre stringe gli occhi ma le tiene ancora il braccio.

Annabel: " Rimaniamo così per un po’, che secondo me ci darà altro tempo."

Balam che osserva sempre più incuriosito ed entusiasta per la nuova e particolare situazione del compagno.

Kalego: " Tu..ma come cazzo ti sei vestita?" Notandola che indossa qualcosa di veramente volgare per i suoi occhi da nobile:
" Eh? Ma è solo una tuta da casa. A me sta comoda." Tuta color viola, con giacca e pantaloni larghi che quasi sembra un uomo.

Kalego: " Che indecenza!" E pensa ai i vestiti che le ha comprato che chissà dove li ha buttati.

E Balam mentre le guarda i piedi dove indossa anche delle babbucce con le sembianze di due draghi verdi:

" Però le pantofole sono carine."

Annabel: "Ahah si piacciono anche a me e sono molto morbide!"

Kalego: " Basta!"

Con questo si riprende il braccio, urtato e mentre la guarda ancora una volta da sotto sopra e si asciuga la mano con un fazzoletto.

Annabel: " Non mi hai nemmeno salutata stamattina.. ."

Ormai si è abituata alle sue reazioni esagerate e quindi non le fa ne caldo e nemmeno freddo.

Kalego: " Era presto ed è da maleducati svegliare qualcuno a quell’ora!"

Allora dopo si ricompone, abbassando la manica e poi le si avvicina chinandosi e sfiorandole quasi le labbra e toccandole il mento con le dita, ma non la bacia e le dice solamente con un sguardo freddo.

Kalego: " Siamo a scuola e non vado contro le regole, lavoro e vita privata devono rimanere sempre separati, chiaro? "

E lei che ci rimane un attimo, ma ci ha fatto lo stesso il callo, quindi sospira solo con pazienza rispondendo.

: "Si, va bene."

Appresso, lui si compone solamente rimettendosi anche il bracciale con le borchie; ed ora Balam ha capito da questo comportamento strano ma troppo intimo e dice agitato e rosso in faccia:

"Oooooh Ooooohh ma ma non mi dire che! Ti sei finalmente dichiarato?! Non ci posso credere! Ci sei riuscito!"

Kalego: " Tz… ."

Balam: " Perché non mi hai chiamato? Non è giusto volevo vedere tutta la scena!"

Kalego: " Non dire sciocchezze!"

Annabel turbata: " Ah ma quindi lui sapeva tutto?"

Balam:" Certo! Ero suo complice fin dal principio anzi l’ho spronato!"

"Balam che cazzo fai silenzio!"

" Ah ...che cosa interessante…siete due infami ."

Kalego: " Eh? Ti correggo siamo due demoni ed è nella norma!"

Balam: " Giusto!"

Annabel: " Mmmg...non parlo più."

Kalego ora accenna a un piccolo sorriso soddisfatto; si è svolto il tutto sotto i suoi baffi senza che lei si è accorta di niente ed è una goduria nel vedere la sua faccia disturbata.

Adesso Annabel invece sta pensando come i due hanno tramato alle sue spalle da chissà quanto tempo, ma come dicono loro sono demoni e quindi la prende di nuovo a pazienza, anche perché dal legame infernale non può scappare e nemmeno lui.

Kalego: " Tz comunque che ti è saltato in mente di aprire un portale qui? Ora il preside di sicuro lo sa!"

" Tu dici? Era una situazione di emergenza dovevo farlo!"

Balam: "Beh..non ha tutti i torti...stavate per perdere le mani. "

" Si ma ora ci saranno le conseguenze!"

Balam: " Stiamo a vedere e…. chi ti ha insegnato ad aprirli e poi in quel modo strano?"

Lei indica semplicemente con il dito Naberius che alza solo un sopracciglio e Balam:

" Ma ma sul serio?! Non l’ha mai fatto!"

Kalego: " Shichirou insomma faccio quello che mi pare!" Ad Annabel scappa una risatina che non sfugge all’altro che la rimprovera: " Non c’è niente da ridere anzi ora dovresti piangere!"

Balam che dice tutto euforico:

" Siete davvero in sintonia che cosa troppo bella e strana per Kalego che è stato sempre un tipo in disaccordo con tutti! Ma certo! Lo vedo già cambiato ed è una cosa troppo nuova ed entusiasmante!"

Kalego: " Ora calmati che sei troppo agitato!"

Balam: " Ah si scusate tanto, ora mi calmo… ." Così beve qualcosa che la donna non capisce cos’è e poi.

Annabel: " Il preside non si è fatto sentire?"

I due che si bloccano ed in effetti stanno pensando che a quest’ora doveva già convocarli ma invece niente.

Kalego: "Tz..meglio così..può darsi che l’ hai aperto così velocemente che non è riuscito a sentirti...ovviamente è solo una supposizione."

Balam: " Una cosa troppo strana però… ."

Annabel: " Beh ok allora non è successo niente giusto?"

Kalego: " Torna da dove sei venuta casinista che non sei altro!"

Lei solo un sospiro e Balam che si è avvicinato a lei ed osservando il bracciale risponde dubbioso:

" Mi avevi raccontato che c’era il tuo nome sul bracciale ma io non leggo niente… ."

Kalego: " Eh? Sul serio?"

Il compagno fa un cenno con il capo e lui prima ci pensa e dopo:

" Molto probabilmente lo possiamo leggere solo noi, meglio così, meno rogne." E poi aggiunge:

" Balam anche tu, tieni chiusa la bocca chiaro?"

Balam: " Ma certo, per chi mi hai preso?"

Con questo, Naberius si sistema la mantella e Annabel che ora ha notato che è anche più lunga del normale, dove poi si avvicina.

Kalego: " Cosa? Sei ancora qui?"

Lei prende l’amuleto che ha al collo tra le mani e dice:

" Riattivo questi prima di andare." E senza usare i guanti, dove bucava le mani con dei piccoli aghi e riesce nel tentativo, dove anche quello dell’altro si riaccende come tutti gli altri nella scuola, che ora di nuovo si sentono protetti e l’altro è rimasto anche da questo particolare e poi lei che riapre il portale e dice infine:

" Ci si vede più tardi."

Balam segno con la mano e poi quando è andata:

" Sbaglio o sta diventando più forte di quando è arrivata in questo mondo?"

" Mmmm… ."

" E non si è tagliata per far uscire il sangue di fuoco...che significa?"

Ma a questa domanda, nemmeno Naberius sa dare una risposta, quella donna ultimamente con i suoi insegnamenti si sta rilevando piena di sorprese. Cosa che non gli dispiace.

 

 

 

 

Finite le lezioni dove ha costatato che il bracciale non gli ha dato più nessun fastidio, segno che lei aveva ragione e quindi sospirando sta pensando ora che le è mancata da quando ha aperto il portarle. Una cosa impensabile quando l’ha incontrata la prima volta, che gli dava davvero fastidio ma ora è il contrario. Dopo quelle tre settimane più gli altri giorni passati a casa sua, il demone la vuole sempre più vicina, una esigenza che non aveva mai sentito con le sue ex compagne. Comunque la giornata è stata movimentata. Tra qualche settimana ci sarà il festival del raccolto, un evento troppo importante per i giovani demoni, dove il luogo in cui si terrà, testerà la loro resistenza fisica e psichica. Tutto questo simula la vera vita del loro mondo, infernale e ostile a qualsiasi demone che non è pronto! Dunque la rogna è stata quando ha visto il numero dei docenti che hanno mandato a casa con i sintomi della debolezza mentale, una cosa che dovrà tappare in qualche modo. Il primo giorno del festival è un inferno per loro, con gli studenti che si mettono in pericolo e quindi dovranno stare pronti e soccorrerli tutti!

Un parola! Quindi deve pensare a chi aggiungere come protettore, insomma un altro problema che si accavalla già alla malattia.

Però una cosa positiva che ha notato è che gli altri docenti sono molto più sereni da quando gli amuleti si sono riattivati, segno che aveva ragione, il ruolo della sacerdotessa è fondamentale per la loro salute mentale, lei fa da calmante e il lavoro arretrato di tre settimane non l’ha ancora completato. Però a questo già era pronto.

 

 

 

Quindi finita la giornata, dove è tornato nel suo alloggio, fa una doccia e shampoo e indossa la sua solita maglia nera e pantaloni scuri. Poi si siede per mangiare qualcosa, mentre si asciuga i capelli con un asciugamano. Dell’insalata nera con degli scarafaggi fritti.

Dove dopo se li asciuga con un incantesimo di folata di vento caldo istantaneo, che li lascia un po’ scompigliati, dove però mantiene in qualche modo il suo solito ciuffo e taglio, aggiustandoli con le sole dita.

E sente di nuovo l’esigenza di avere accanto a se la sacerdotessa, ed è diventata un pensiero fisso ormai. Anche perché gli manca la sua lettura dei libri proibiti che ha dovuto sospendere con la storia della penitenza.

Dunque prende il telefono, ormai è tardi ma vuole provarci lo stesso e prima legge un messaggio di Balam che ha scritto:

"Sono convinto che la sacerdotessa, ora tua partner, se la caverà benissimo nel nostro mondo! Ancora non ci posso credere complimenti!"

E lui che commenta:

"Mmmm...questo è ancora da vedere."

Già non ha visto proprio tutto, ma quel poco dove ha notato la sua mente fredda nel reagire nelle situazione complesse e particolari le da un punto a suo favore.

Sul piano di sopravvivenza non la vede ancora bene, ma con la storia dei bracciali non può andare da nessuno parte, quindi può solo rimanere insieme a lui.

E le invia un messaggio dall’altro demo cellulare, quello più privato scrivendo:

" Stasera puoi venire da me, apri un portale come hai fatto a scuola, così il preside non si accorge di niente." Li è parso un po’ come una sorta di richiesta in realtà, lui che chiede poi è davvero raro, ma adesso lo ritiene necessario.

Mentre attende una risposta, sta pensando che prima o poi la loro relazione verrà messa allo scoperto e qui respira profondamente, perché sarà davvero una tragedia, visto il suo ruolo nell’alta società e quando lo scoprirà il preside sarà davvero una sciagura! Ma lui vuole la sacerdotessa anche se è rozza e lasciarla non è nei suoi piani, quindi sopporterà.

E dopo dieci minuti arriva una risposta:

" Opera mi ha scoperta e ora mi tiene sotto stretta sorveglianza e mi ha vietato di usarlo… ma sono riuscita almeno a convincerlo a non aggiornare di questo cosa al preside… scusami… ."

Kalego: "Quel maledetto gattaccio… ."

Poi mettendosi le dita sotto il mento pensa ad una soluzione che trova subito; quindi si alza e prende da un cassetto la famosa piramide dorata che ormai è sua e ormai è diventata di colore grigio per quanta energia ha assorbito del posto.

Lui: " Chissà se funziona lo stesso mmmm.. ."

Quindi pensa prima a quello che desidera e poi preme sulla punta e subito si apre un portale, dove dall’altra parte vede la stanza della donna e nota anche lei che è di spalle mentre sta guardando il demo cellulare.

Kalego non si fa scappare l’occasione e allungando una mano, l’afferra alla vita e la trascina nel portale quindi nel suo alloggio, con faccia dell’altra che è rimasta davvero di stucco per quello che le è appena successo e dice:

" Ma ma cosa?"

Dove nota la mano del demone che avvolge la sua vita e girandosi e alzando lo sguardo nota che la sta fissando con la sua solita faccia seria ma con un sopracciglio alzato.

Kalego che dunque preme di nuovo la piramide per far chiudere il portale.

" Mph.. ha funzionato, molto bene."

Lei : "Ma quella è la mia piramide dorata!"

Lui: " Tua? Da quando me l’hai data ed è uscita dal vostro possesso, non appartiene più a te quindi ora è la mia piramide apri tunnel e non più dorata."

Infatti lei nota che ha cambiato colore e fa una faccia da fagiolo dicendo:

" Beh ecco..in effetti...non è più color oro…ok...e e con Opera che si fa? Di sicuro si accorgerà che sono scomparsa… ."

Kalego: " Conoscendolo non è così fiscale, quindi aprirà la porta della tua stanza tra qualche ora."

Lei: " Davvero? Beh se lo dici tu… ."

Lui solo: " Mph lo conosco fin troppo bene."

Così lascia la piramide sul tavolo e si china per baciarla sulle labbra e non accenna a lasciarle la vita, una cosa che non gli dispiace e sente una specie di gioia interna per la sua presenza nel suo alloggio, come prima delle tre settimane.

Infondo Kalego anche se non sembra è un tipo romantico ma a modo suo.

Lei: " Hai le labbra troppo fredde.. .."

Lui che è rimasto ma le risponde:

" E le tue sono troppo calde."

Però di nuovo si baciano con più passione usando questa volta anche la lingua. Insomma nota con piacere che la sacerdotessa non si schifa per niente! Ottimo per lui e non si aspettava nemmeno la sua bravura nei baci appassionati!

Kalego: " Ma che diavolo però, tu non ti cambi mai? "

lo dice perché indossa sempre la stessa tuta della mattina e lei:

" Ma è così comoda, la notte poi mi metto il pigiama."

E lui solo: " Mmmmm… ." Dove sopporta.

 

 

Quindi seduti sul divano in stile gotico, quello che è situato davanti al camino, lei nota i suoi capelli spettinati e sorride e lui:

" Cosa?"

" I tuoi capelli mpff...di solito sono sempre perfetti, scusami mpf..stai bene però ."

Lui che la fissa serio ma non sente rabbia per questo, anzi il contrario non lo tocca per niente, cosa strana perché all’inizio, quando si sono conosciuti una scenata del genere l'avrebbe urtato nel profondo e risponde solo:

" Ho fatto lo shampoo."

Lai: " Tranquillo, per me puoi stare così."

Lui: " Accettare il partner anche al di fuori della maschera della società è un’ottima cosa in una coppia."

Lei: " Beh penso che ognuno deve sentirsi libero nei confronti dell’altro e poi lo sai, puoi mostrarti come ti è più comodo a me non mi da fastidio."

E in pensiero: "Quello che si disturba di come mi vesto sei tu caro ciuffo incazzato."

Ma per ora evita di dirglielo.

Lui: " In questo mondo non è sempre così, l’aspetto esteriore è tutto e se questo viene meno, gli altri ti schiacciano. Chiaro?"

" Chiarissimo."

Kalego anche se un po’ si sta aprendo, lo fa sempre nel modo più stretto possibile. Non vuole mostrare le sue emozioni, almeno per ora si mantiene.

Lui: " Ora stammi bene a sentire, una coppia nel mondo dei demoni deve avere delle regole da seguire per vivere la vita insieme in modo pacifico e duraturo, sopratutto noi che siamo nel legame infernale; dunque prima di tutto è molto importante la fiducia, se questa viene meno, il rapporto si rompe con pesanti conseguenze, secondo, una coppia deve sostenere la complicità in qualsiasi situazione e abbandonare il partner è simbolo di debolezza ed è una cosa inaccettabile! Terzo, seguire e sopportare le abitudini quotidiane è molto importante per tenere la coppia ben salda e quarto, i rapporti intimi sono anche questi importanti, averli periodicamente è un ottimo segno di un rapporto saldo. Ogni coppia ha le sue di regole, queste sono le mie."

A lei l’ultima cosa la preoccupa e pensa che è fin troppo fiscale su queste regole e poi dice la sua.

Lei: " Una coppia deve anche parlare dei propri problemi e risolverli insieme e sopratutto in una coppia ci si deve guardare a parlare allo stesso livello e non dall'alto verso il basso."

Lui prima la fissa e poi: "Sono sempre di rango otto! Ed è inaccettabile!"

Lei: " E io di terzo grado e allora? Ti fa schifo parlarmi normalmente come abbiamo fatto fino adesso nel privato? "

In effetti non ci aveva pensato per niente, ultimamente le ha sempre parlato con più confidenza. Nella loro società il rango è tutto ed è una abitudine ormai che ha preso piede in pieno nella sua vita, come anche rispondere in modo arrogante e con tanta presunzione e quindi le risponde:

" Va bene, ma lo farò solo nel privato e mai sul lavoro."

Lei: " Ok, ma anche davanti agli altri quando non lavori."

Lui: "Eh?"

Lei: " Oppure diciamo che la fiducia può andare a puttane...chi ti dice che non ti ho tolto la magia mentre ti baciavo? Lo sai bene che passo farlo con il tocco, anche se ultimamente ho scoperto che posso farlo anche senza. Quindi rispetta le mie regole e io rispetterò le tue. "

Lui faccia quasi smarrita perché non ha torto, l’ha baciata nel periodo vulnerabile, ma ora che si è ripresa può farlo benissimo ed è un errore madornale che ha fatto spinto dalle sue emozioni e quindi, mentre guarda altro e senza scomporsi le risponde:

" Tu...va bene, anche al di fuori del lavoro..ma non farlo mai più senza avvisarmi!"

" Certo, la fiducia prima di tutto e tranquillo non te li ho tolti."

Ed eccola là, quella furba che quasi non la riconosce, ma forse è anche un bene, in futuro non si farà fregare da nessuno o almeno lo spera.

Lei: "A giusto in una coppia esistono anche le effusioni."

Lui: " Cosa.. sono? "

Lei: " Sai gli abbracci, le carezze, le parole dolci … i baci ancora più dolci insomma dimostrazioni d’affetto."

E lui mentre si è sbiancato e risponde: " Disgustoso… ."

Lei: " A beh, le voglio, così la coppia è più unita e nel mio mondo benevolo sono ben presenti e se non le accetti, io non accetterò le tue regole."

Lui faccia viola perché quelle cose le ha sempre reputato inutili e rivoltanti, ma si deve ricordare che forse è uno dei pochi che semplicemente non le accetta, come il troppo rumore e che lei appartiene ad un altro mondo, quindi le diverse condizioni purtroppo ci devono stare.

Lei invece l’ha detto per fargli mollare la presa e chissà forse si libera del legame infernale, però non può mentire a se stessa del fatto che per lui prova qualcosa e infatti il bracciale che porta il demone è una prova e che lo trova sexy vestito da cameriere e più le piace quando la bacia, ma poi pensa che deve smetterla con questi viaggi mentali se vuole uscire da questa situazione.

Kalego: " Va bene… ma non esagerare, solo nel privato e... effusioni...minime!"

Quando sono costate queste parole, ma non può farci niente, la dipendenza per lei vince su tutto!

E faccia da fagiolo per Annabel perché si aspettava degli insulti e poi.

"Va bene ." L’ha davvero spiazzata e dopo qualche minuto di silenzio dove lui beve del vino bianco.

Lei: " Ma voi demoni avete la fissa per il sesso? Cioè quello perverso, sadico e super lussurioso?"

E lui che si stava quasi per strozzare e fa una faccia strana rispondendo: " Eh?"

Lei: " Si insomma, ho sempre letto e visto immagini dove la vostra razza ha un’ossessione per il sesso e sopratutto per quello di mettere incita le vergini ingenue che ammaliate con tante belle parole e una cosa che fate sempre?"

Lui contrario controbatte: " Voi stupide sacerdotesse! Ma chi ve le ha date certe informazioni?! Togliti dalla testa queste cazzate! Quelli di cui parli sono appunto quelli della lussuria e quelli che ammaliano appartengo alla razza dei seduttori, che lo praticano come lavoro e stile di vita! Non tutti in questo mondo lo fanno, ognuno ha il suo lavoro e poi sai quanti problemi crea una vergine incinta? Non puoi nemmeno immaginare! Per non parlare che non tutti praticano l’arte del sesso, oggi parecchi demoni fanno una vita normale demoniaca e non stiamo solo e sempre a pensare a quello! "

Lei: " Ok, ok non ti volevo offendere, era solo per capire… ."

E lui respiro profondo e lei aggiunge:

" Scusa se ti dico anche questo... ma ho bisogno di togliermi ogni dubbio... ti vedo come uno sciupa femmine, con il tuo portamento di alta classe e poi non ti ho mai visto uscire con nessuno, ma non vuol dire che magari frequenti le zone a luci rosse quando esci da scuola."

Lui con faccia ancora più sconcertata:

" Eeeeh?! Ma per chi mi hai preso?! Sono un demone serio e credo nell’unione di coppia e quindi, il sesso è quella parte importate che la unisce ancora di più! Non vado a prostitute per un volgare sfogo fisico! "

"Ooooh sul serio? Credevo il contrario. Ti vedevo tipo in un bordello di lusso mentre ti scopavi più di una prostituta demone e usavi magari anche il sadomaso… ."

Lui:" Che che cosa?! Come osi vedermi in quel modo così volgare! Te lo proibisco!"

"Dalla faccia e dalle tue azioni a me sembrava altro… . "

"Basta! Cosa mi tocca sentire ancora e non posso credere che ti era fatta questa idea sbagliata sul mio conto!" E mentre lo dice si è messo una mano in faccia.

Non può credere che la sua immagine le ha portato a pensare a questo!

Lui che ha sempre sostenuto una vita fatta di sobrietà, ora si vede rinfacciato come un qualunque donnaiolo fissato!

" Ti chiedo scusa se l’ho pensato, ma carpiscimi sei un demone e pensarlo è normale."

Lui solo: " Mmmmm … ."

E lei di nuovo:

"Userai il sadismo anche con me in privato come fai con i tuoi studenti?"

Lui che prima ci pensa e poi:

" Ti fidi di me sacerdotessa?"

Replica mentre la guarda dritto negli occhi, perché Kalego è sadico quando qualcuno gli sta veramente sulle palle, per rendergli la vita un vero inferno ma non lo usa con chi invece va d’accordo, forse all’inizio quando si erano conosciuti era probabile, ma ora è diverso, le situazione è cambiata.

Lei: " Si…mi fido di te come custode e voglio farlo anche come partner ."

Il demone nota della sincerità in quelle parole e risponde:

Lui: " Molto bene." Ed è proprio quello che voleva sentire, ma dovrà dimostrarlo anche con i fatti.

Lei: " Invece tu come le vedi le sacerdotesse?"

Lui: " Abbastanza stereotipate, che siete quelle illuminate e disgustosamente benevoli, che portate la pace in ogni posto e volete salvare tutti con i vostri atti benevoli. Prive di magia e peccati e pensavo che eravate caste, ma poi tu hai confermato il contrario e specialmente, vi credevo molto più ingenue. Per non parlare che esiste anche la versione maschile, una cosa che non mi aspettavo e sono peggio di voi."

" Si in effetti e tanto stereotipato...ma alcune cose che hai detto sono vere e ti assicuro che non sono molto benevoli, anzi alcune di loro sono molto competitive e si guardano male e con invidia, quella che fanno vedere è solo una facciata. Per i sacerdoti infatti è una cosa nuova sul nostro pianeta, all’inizio non esistevano."

Lui mentre la guarda di nuovo: " Buono a sapersi per il futuro."

Altre informazioni da aggiungere sul suo diario e dopo che passano cinque minuti di silenzio.

" Torno subito." E si alza e lo vede entrare in una stanza che sta alle spalle della poltrona, un posto dove non ha messo mai piede.

Nel frattempo si controlla il bracciale, dove magari lo vede sbiadire ma niente è ancora lì, di un nero brillante e molto materiale, quindi solo un sospiro. Gli piace stare con lui, ma ha lo stesso paura di questa relazione fuori dal normale con uno troppo rigido e che le porterà solo guai, dove prima o poi verrà scoperta dalle altre e lì non sa poi come reagire o fare. Per ora può solo portare pazienza e provare a fargli cambiare idea come lei la stessa cosa, deve provare a sciogliere il legame infernale.

Poi nota alla sua destra la piramide e quindi allungandosi, cerca di prenderla ma sfiora solo la punta, però poi sente tornare il partner e quindi veloce si ricompone, facendo finta di niente.

Lui con in mano un libro, visto che non ha molto tempo e lo allunga dalla sua parte dicendo:

" Visto che abbiamo almeno trenta minuti. "

Lei lo prende e lui si risiede e dopo aggiunge:

" Leggilo... per favore."E lei con un sorriso inizia con il primo capitolo.

Kalego inizia a fidarsi anche della sacerdotessa, proprio perché vuole testarla e vedere se è degna. Quindi diciamo che ha abbassato la guardia e dunque non si è accorto di niente.

 

 

 

Quando gli era mancata la lettura dei libri degli umani, una vera goduria e anche una doppia dipendenza, dove è finalmente può immaginare di nuovo le sue scene mentre sorseggia altro vino.

Un modo troppo bello per passare il tempo con la sua nuova partner e ormai sua lettrice di libri fissa, peccato solo per il tempo, dove infatti poi le dice:

" Meglio che torni, evitiamo altre scenate inutili."

" Certo." Gli risponde mentre chiude il libro.

Ma poi, la piramide inizia a illuminarsi di verde, quel colore che tanto ricorda il sangue della donna e attirando la loro attenzione, dove si mette a pulsare.

Kalego che prima guarda l’oggetto e poi guarda lei dicendo:

" Che hai fatto?"

Lei imbarazzata: " Eee beh ecco io...l’ho solo sfiorata, scusa."

Lui con uno sguardo di rimprovero e poi:

" Va bene."

Così la prende e quella lampeggia ancora più forte.

Lei: " Non capisco, perché è diventata verde?"

Lui: " Mmmm forse ha assorbito la tua energia e ora la sta usando, ma non ho compreso per cosa."

E subito dopo, un raggio di luce sempre verde esce da questa che punta verso l’ingresso principale della casa e lei:

" Ma cosa… che strano, mai successo una cosa simile."

" Mmmm… ."

Poi sentono delle grida al di fuori dell’alloggio, dove subito si alzano e la donna seguendo Naberius verso l’ingresso, dove apre la porta, si ritrovano il raggio di luce verde che indica una scena.

Un demone che sta per essere aggredito da una bestia magica! Ma nota subito che ha i sintomi della malattia come anche gli occhi gialli!

Kalego: " Maledizione è una bestia magica infetta! E non posso fare quasi niente!"

Annabel: " Fammi vedere!"

Così lui si sposta e vendendo anche lei gli risponde:

" Lascia fare a me!"

Così attiva il suo scudo nero, dove con un gesto della mano, un pezzo di questo si stacca e si para tra la bestia e il demone vittima, così che non lo riesce a colpire dando il tempo a quello di fuggire!

Kalego stupefatto: " Questa poi...mi è nuova."

Annabel: " E’ solo l’abilità del mio scudo simbionte, ora che sono svegliati posso usare tutta la loro forza!"

Lui la fissa solo rimanendo a bocca aperta, la sacerdotessa è davvero piena di altre sorprese, oltre che ha appena scoperto forse un altro modo per individuare subito coloro che portano la malattia.

Dandoli altro vantaggio sulla maledetta creatura portatrice del male.

 

 

Fine capitolo 21

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 22
*** Ritorno e... . ***


Capitolo 22

 

 

Ritorno e...

 

La bestia magica veloce scappa via, perché è stata scoperta!

Kalego: "Maledizione è fuggita nella foresta dei rovi ed è impossibile seguirla con questo buio!"

Annabel: " Almeno quel demone ora è sano e salvo.

Kalego: " Si ma la notizia si spargerà in fretta, di solito non si avvicinano da queste parti, proprio perché è protetta dalla magia demoniaca!

Così sbruffando rientra in casa, seguito da Annabel che chiude la porta e dopo aggiunge:

" Domani cercherò di far tacere le voci come posso."

" La creatura è davvero diventata forte, ma forse con quella piramide possiamo almeno evitare altre vittime?"

Lui che fissa l’oggetto, che ora è tornata grigia:

" Di sicuro va a nostro vantaggio."

E poi:

" Quindi i tuoi simbionti scudo hanno delle altre abilità?"

Lei: " Beh si. Sono i miei protettori ed erano in una specie di letargo e potevo usare solo una piccola parte delle loro capacità; ma adesso che sono svegli posso utilizzarli appieno."

Lui: " Mph allora cerca di usarli meglio la prossima volta."

E lei che prende questa risposta con pazienza sospirando solo e dopo:

" Ora vado. Mi puoi aprire il portale per favore?"

L’altro che si avvicina e tocca prima il braccio destro con il suo sinistro per far allentare la presa dei bracciali e dopo la tira a se per darle un bacio e sussurrando:

" Domani di sicuro tornerai a scuola, Babylus ha bisogno della tua presenza."

Lei solo un cenno e dopo, pigiando sulla punta, apre di nuovo il portale, dove nota che non deve passare per forza un’ora come quando era dorata.

E quindi lei l’attraversa ed infatti Opera non si è accorto di niente.

Naberius l’ha utilizzata perché ha capito che le loro tecnologie possono attraversare anche la barriera di un rango nove, dove non si è accorto di niente, al contrario se lo apriva lui e questa è una conferma che scriverà anche sul suo taccuino .

 

 

 

Il giorno dopo, non ha ancora ricevuto strane notizie sull’accaduto della sera prima.

Quindi per adesso è tutto calmo e mentre cammina sulla strada che porta a scuola, si ferma davanti a un fioraio, dove vende fiori e piante strane e qui notando uno articolo in particolare entra e fa il suo acquisto.

Naberius ha letto il libro del linguaggio dei fiori demoniaci e ha sempre pensato che sono un ottimo regalo per una donna, come le rose nere, ma in questo giro non ha preso un fiore.

Poi riparte per la via giusta e qui davanti nota proprio la sacerdotessa Annabel uscire della strada che porta verso la dimora del preside.

Nota che è sola ed è di spalle e indossa un lungo cappotto nero con un cappuccio e pelliccia come nota anche la spilla nei capelli, dove gli crea una certa gioia interna e forse ha compreso che il preside le ha concesso di girare di nuovo da sola, visto che si è ripresa del tutto. Lei è l’unica immune alla malattia in quel mondo, tranne che nel suo periodo vulnerabile. Ma non vuol dire che non ci sono lo stesso altri pericoli.

La giornata è fredda ed anche lui porta la divisa più pesante per quei periodi quindi indossa la mantella più lunga. Anche se è uno che il freddo lo mantiene piuttosto bene e non è dunque un grande problema.

Quindi fermo, la nota per un po’ dove ci sono anche altri demoni che vanno per la loro strada e anche se hanno un rapporto, non possono dare nell’occhio, dunque si tiene per ora lontano.

Poi arriva al punto dove le blocca la strada un enorme demone con due corna enormi e con pelle verdastra, faccia da alce e vestito da motociclista che convinto le dice:

" Ehi tu chi sei? Che ne dici di venire con me eh? Anche se sei bruttina mi va bene lo stesso ahahah!"

Lei lo guarda alzando la testa e sospirando solo. Non ha paura, dopo che ha affrontato ciuffo incazzato, ora suo fidanzato, nella fase dello stress, figurati se questo coglione che ci sta provando gli provoca qualche turbamento. Poi, non può nemmeno usare armi o aggeggi vari perché va contro l'alleanza e quindi gli dice gentilmente sperando che quello la lascia in pace:

" Grazie per l’invito...ma devo rifiutare."

E quello solo con una smorfia e poi le dice:

" Non hai capito! Vieni con me e basta brutta puttanella!"

Le urla mentre alza una mano per afferrarla e lei si vuole difendere magari semplicemente scappando ma a questo punto sente alle sue spalle:

"Cerberion!"

E dopo appare di nuovo il cane dorato a tre teste, dove veloce con uno zampone artigliato in pochi secondi lo mette K.O.!

L’ha riconosciuto è il famiglio di Naberius che infatti poi sente ancora:

" Più sono alti e grossi e più sono stupidi!"

Lei si gira a nota che guarda prima quello a terra che farfuglia qualcosa, forse mugolii di dolore e poi guarda lei e gli dice con un sorriso:

" Buongiorno Kalego."

" Non perdere tempo con i patetici demoni di basso rango!"

Così richiamando la bestia inizia a camminare, dove la donna vede quello a terra mezzo rotto e chissà perché in giro non c’era nessuno.

Annabel che lo segue: " Mi so difendere ma lo sai che non posso… ."

" Ma non hai le tue stupide piramidi dorate?"

" Dall’ultimo incontro con Kerefet...mi sono state tolte anche quelle… ."

" E figurati!"

Kalego è intervenuto sia perché lei non poteva farlo e sia perché l’ha insultata. Ora che è sua, nessuno si può permettere di usare certi termini nei suoi confronti, quindi, giustizia è fatta.

Lei gli è sembrato più un gesto da cavaliere, che non sa se veramente esistono certi gesti lì, quindi la prende come una cosa positiva.

Poi, girato l’angolo di un palazzo, dove la prende per un braccio e la trascina e lei:

" Che cosa?"

Lui: " Silenzio!" Coprendole la bocca con un dito, dove poi la saluta con un bacio appassionato e anche lei ricambia e poi con l'altra mano fa apparire il suo piccolo regalo. Si tratta di un piccolo e tondo cactus di colore nero e spine verdi, dove ci sono due protuberanze che ricordano le orecchie a punta della razza degli Anubis. Ed è sistemato in una piccola confezione trasparente per proteggerlo e lei:

" Oh... ma che carino! E’ così piccolo!" Amore a prima vista che l’afferra e lui dice:

" Mph!" Con tanta soddisfazione perché ha il suo stesso hobby e quindi già sapeva che l'avrebbe apprezzato più degli altri e poi:

" Forza, o arriveremo tardi a scuola!"

Vero che gli ha detto di darsi una calmata, ma quel regalino è troppo bello che quasi lo coccola e Kalego ancora:
" Non mostrarlo a nessuno, bisogna evitare la domande indiscrete." Il materialismo per loro è importante, perché esprimono in qualche modo affezione e lui non può farne e meno, anche se si è dichiarato perché è un’altra dipendenza e per lei, l’ha presa fin troppo bene ed è cosciente di questa cosa che non gli da per niente fastidio.

E la donna fa un cenno con la testa e poi lo nasconde nella sua sacca appesa.

Lei: " Per quello che è successo ieri? Notizie?"

Lui: " Non ancora..forse se siamo fortunati era solo un barbone a cui nessuno gli crederà, quindi è ottimo per noi." E aggiunge anche:

" Ed ora cammina distante da me, non devono accorgersi di niente chiaro?"

E anche qui gli fa un gesto e si allontana ricordandosi che quella relazione è segreta.

 

 

 

 

A scuola, gli altri docenti, dove prima salutano il rango otto; incontrano il consiglio studentesco che li distribuiscono dei fogli dove c’è scritto quello che dovranno fare quel giorno, più stabilire i loro nuovi incarichi. Dove appresso sono molto felici di vederla e incontra di nuovo l’altro custode che le dice:

" Annabel finalmente sei tornata tra noi! Com’è andata?"

Lui sa la storia della punizione e quindi omette apposta dei particolari:

" Bene grazie."

Dali sa della sua fase vulnerabile ma non tutta la storia, sa solo che il suo sangue è diventato normale ma non sa del periodo del ciclo. Gli unici che lo sanno sono: Kalego, Balam e casa Sullivan, dove ovviamente mantengono il silenzio per il bene di tutti.

Dali: " Per fortuna gli amuleti sono di nuovo tutti in funzione e poi che carino il fermaglio nei capelli come per questo maglione." Le dice mentre si mette a mano sotto il mento.

Maglione che nota anche il suo partner e altra gioia interna nel vedere che alla fine gli abiti comprati non gli ha buttati.

Poi guarda anche Kalego, che però gli rifila uno sguardo minaccioso, come per dirgli: se dici altro ti rovino e che lui subito intuisce:

" Ok...allora aspettiamo nuovi ordini dal preside e poi vediamo come procedere."

La donna che si è accorta di questa cosa e risponde solo con pazienza:

" Si certo… ."

Kalego: " Per adesso starai con me." Dove anche l’altro è d’accordo. Ora non gli crea più di tanto fastidio e poi con la storia dei bracciali, che non possono stare lontani è meglio che la tiene il più vicino possibile. Detto questo, esce e lei lo segue salutando gli altri.

 

 

 

Ha ancora un’ora a disposizione prima che le lezioni iniziano e quindi procede con una ispezione,

dove però qualcosa attira subito la sua attenzione, in infermeria, c’è la professoressa Morax; una docente abbastanza avanti con l’età, insieme a Blushenko che si occupa di guarire chiunque ha bisogno. Dunque lei si tocca la schiena e avvicinandosi gli dice:

" Di nuovo la schiena ….che male.. e ho provato di tutti, unguenti, pozioni e altro ma niente… ."

Blushenko: " Aaaam..proprio non riesco a guarirlo..ed è davvero una cosa snervante."

Kalego: " Professoressa Morax, se il dolore è insopportabile può tornare a casa."

Lui è uno che i colleghi li rispetta se viene rispettato e sta anche attento alla loro salute se questi se ne prendono cura e in questo caso sa bene che lei l’ha fatto, ma continua lo stesso a soffrire e uno di loro in quelle condizioni è veramente inutile.

" Si non ho altra scelta… sono davvero mortificata… ."

Lui: "Mph, verrai sostituita senza nessun problema."

Annabel che ha visto tutto interviene dicendo:

" Scusate..posso provare un metodo che usiamo anche sul nostro pianeta?"

E tutti a guardarla strano e aggiunge:

" Non è niente di benevolo ve l’assicuro."

Allora i due professori guardano Kalego e aspettano una sua risposta che arriva con un gesto della mano, per dirle che può provare. Infondo è il loro sostegno morale e anche la loro protezione perché non fare in modo che lei incoraggi ancora di più questa situazione? Può solo far altro bene.

Dunque le si avvicina, tastando la schiena e poi procede con dei lenti movimenti delle mani su una precisa parte, quella dove escono le ali e dopo qualche minuto.

Morax: " Oh..oooh...mi sento...mi sento molto meglio… ."

E gli altri due sbalorditi e lei ancora:
" Non so cosa mi stai facendo...ma mi sta passando il mal di schiena."

Annabel che continua: " In realtà sto solo facendo dei dolci e lenti massaggi sui muscoli vicini alla zona da dove escono le ali, che è davvero rigida. Se non sbaglio si chiama Curiorium."

Blushenko: " Per il diavolo...conosci l’anatomia demoniaca?"

" In questi giorni mi sono fatta una cultura e se continuo con altri massaggi anche sotto, sul muscolo che si chiama Curioriumini, dovrebbe passarti del tutto."

Così continua facendo dei movimenti circolari dove la prof. si sente in paradiso e infatti dopo conferma: " Il dolore mi è..mi è passato e non succedeva da anni!"

Annabel termina la seduta e lei che si raddrizza e prova la schiena dicendo a Kalego:

" Vorrei tornare alla lezione con il suo permesso."

" Se se la sente, certo non ci sono problemi."

" Si voglio continuare." Girandosi dalla parte della sacerdotessa con un sorriso, che prende come un grazie e dove poi tutta felice esce e Kalego è rimasto stupefatto da questo, non pensava che era capace di togliere dei dolori con solo dei movimenti delle mani. Aveva sentito qualcosa del genere ma non pensava che erano efficaci fino a questo punto, anche più della stregoneria stessa.

Blushenko: " Ma perché con la magia non ci sono riuscito? Non capisco?"

Kalego: " E’ evidente che il corpo di Morax si era così abituata alla tua cura come alle altre che non facevano più effetto."

" Oh...si può essere, in effetti… ." E con questo e pensieroso esce anche lui dall’infermeria e dopo.

Kalego: " Si può sapere dove l’hai imparato e l’anatomia demoniaca? Dove?"

" Fare i massaggi è un corso obbligatorio su Inb per noi sacerdotesse, ed è un modo molto efficace prima di usare medicine e altre robe..per l’anatomia… Iruma mi porta dei libri, visto che Sullivan mi ha vietato l’ingresso nella sua biblioteca... ma spesso sono errati e in mezzo c’era anche quello e così l’ho letto."

" Che? Iruma? Mi stai dicendo che ti fai portare i libri dal moccioso come una ladra?"

" E’ contento di farlo e poi ci perdevamo in altri discorsi divertenti e quindi… ."

Ma poi sente che il bracciale stringe e nota Kalego che quasi sta ringhiando dicendo:

" Parlavi con lui? Da sola, con lui?"

" Guarda che è solo un ragazzino… ."

" Lo so molto bene!"

" E quindi? Mi fai male… ."

" Non voglio che parli o rimani con lui, specialmente se è il nipote di Sullivan."

Le dice sottovoce per non farsi sentire.

" Va bene, se ti da tanto fastidio non lo farò più… ." E lui che si ricompone e il bracciale allenta la presa e dopo le dice: " Mph! Andiamo!"

Così esce dall’infermeria seguito dalla donna che pensa che però è davvero esagerato provare gelosia per un ragazzino.

Kalego è geloso si, ma odia profondamente quel maledetto moccioso e non vuole che si approccia anche alla sua compagna, che potrebbe sfuggirle qualcosa sulla loro relazione, quindi quel discorso lo trova più che giustificato.

 

 

 

Appresso mentre camminano per il corridoio, Annabel lo perde di vista, la scuola è davvero grande e i corridoi si somigliano un po’ tutti, specialmente quando è pieno di studenti che cambiano aula, quindi confusa lo cerca.

Kalego invece è convinto che lo sta seguendo e mentre cammina sente delle grida e urtato si dirige nella direzione delle voci e si ritrova la solita scena.

In un posto poco frequentato, dei bulli forse del terzo anno, se la stanno prendendo con alcuni del primo; infatti gli stanno pestando e quindi interviene dicendo:

" Silenzio! Voi maledetti delinquenti!"

E tutti un po’ spaventati si girano verso la sua direzione e il demone si è meravigliato che non è intervenuto il consiglio studentesco e quindi, quello che succede dopo è questo, un dei bulli per non incappare in una punizione severa, perché l’ha riconosciuto, gli lancia veloce e in faccia una boccetta che non riesce a schivare e quindi, non sapendo cosa c’era al suo interno, si mantiene il volto urlando per gli fa molto male:

" Come hai osato figlio di una bastarda!"

I bulli mentre se la ridono scappano ma Kalego prontamente evoca il suo famiglio, che li cattura tutti e tre e poi con un incantesimo, fa apparire una gabbia nera e viola e ce li sbatte dentro con le urla di quelli disperati e che si scusano e lui, sempre che si mantiene la faccia furioso e con Cerbero alle sue spalle minaccioso più che mai, dice:

" Basta! Siete patetici! Prima mi attaccate e ora frignate! Per voi c’è solo l’espulsione!"

Così accade, dove fa apparire dei fogli con i loro nomi e foto e poi, firma l'espulsione per tutti loro.

E questo per gli studenti di questa prestigiosa scuola equivale all’umiliazione più totale, perché ora dovranno frequentare altre scuole di basso livello.

Appresso e senza farsi vedere, contatta Blushenko per i feriti con la telepatia e dopo si dirige verso la strada che conduce dal compagno, ma prima si guarda in giro perché ora e solo ora si è accorto che la sua partner non era con lui.

" Ma che cazzo di fine ha fatto?"

E poi il dolore al viso è così forte che lo spinge da Balam senza pensarci due volte!

 

 

 

 

Balam: " Meglio che vai in infermeria Kalego...quella è roba forte mista ad acido e non so dove hanno presa la formula!"

Kalego sta facendo un incantesimo curativo ma le cose non migliorano:

" Maledetti loro e chi li ha generati! No resto qui, ce la farò!"

" Mmmm testa dura." Ma l’altro mugola solo seduto su uno sgabello davanti a un tavolo pieno di medicinali del tutto naturali, dove Balam ha già provato a curarlo ma senza successo.

Appresso, passati dieci minuti, soffre ancora di più, ormai il volto è bruciato e l’occhio sinistro si è gonfiato e quindi soffre solo.

Balam: " Aaaaam. .. ."

Kalego: " Non dire una sola parola… riuscirò a guarire!"

Annabel che finalmente entrando e seguendo le voci dice:

" Ma per gli dei...cosa ti è successo?"

E si avvicina e Kalego:

" Tu...ma dove cavolo eri?"

Balam: " Non è questo il momento..ha avuto un incidente con dei bulli del terzo anno che poi ha espulso."

" Cosa? Il tuo volto, cosa ti hanno fatto?"

Kalego che si sente a disagio risponde solo: " Mmmmgggg… ."

E l’altro di nuovo: " E’ stato colpito da una pozione altamente corrosiva! Abbiamo provato di tutto ed si sta facendo un incantesimo curativo di alto livello, ma non sta funzionando bene."

Lei visibilmente sconcertata da questo.

Annabel: " Fai provare me… ."

Kalego: " Ce la farò...guarirò!"

Annabel: " Fiducia e complicità...sono le regole stabilite per questa relazione… e poi lo sai molto bene che l’ho fatto anche quando non dovevo, quindi dov’è il problema? E come ben sai, tengo sempre chiusa la bocca."

Balam che si è entusiasmato di nuovo per quanto si preoccupa per lui, cosa che non ha mai visto con le altre con cui stava, di più l’ha solo sentito dai suoi racconti e gli dice:

" Dai Kalego fatti curare dal fuoco verde! Lo sai bene che ci vorrà troppo tempo e non sei sicuro che non rimarranno cicatrici o danni irreparabili!"

Quelli che più teme e dove verrà deriso da tutti ma sa anche che il suo sangue può fare miracoli e quindi, dopo qualche minuto di silenzio:

" Va bene...ma fai in fretta!" Ha zittito il suo orgoglio, lasciando spazio alla prova di fiducia nei suoi confronti.

Lei sono un cenno della testa, dove si prende un coccio che sta sul tavolo e si taglia il palmo formando la ankh e dopo, Kalego toglie la mano e lei avvicina la sua al viso e inizia con la cura.

Di nuovo sente quella sensazione piacevole di calore che lo avvolge, come le fiamme con le scritte bianche al suo interno e così attende e dove Balam da vero biologo, prende appunti disegnando e assistendo a tutta la scena. Perché chissà poi quando gli ricapita!

E dopo dieci minuti, il volto è completamente guarito e Kalego non sente più dolore e può aprire anche l’occhio.

Balam: " Che cosa troppo fantastica! Vedere dal vivo quello che mi hanno raccontato!"

Annabel: " Per favore ho visto che prendevi appunti..non farli vedere a nessuno.. . "

" Ma certo sicuro! Tanto gli unici che entrano qui si contano sulle dita e chi mi parla anche. "

Kalego si è fidato ed ha fatto bene, ha superato la prova, lei è davvero degna della sua fiducia!

Annabel solo un sospiro e dopo gli si avvicina e gli da un tenero abbraccio, dove avvolge il collo e sente il suo viso premere con delicatezza su questo che lo fa rimanere, come l’altro e poi staccandosi gli dice:

" Scusa, mi è scappato… ." Con un piccolo sorriso dove all’altro, mentre la fissa, stranamente non l’ha disgustato come temeva, anzi ha provato ancora più affezione nei suoi confronti e poi.

Kalego: "Tz..va bene.. . " Allora e visto che non l’ha rimproverata come al suo solito, gli da anche un tenero e piccolo bacio sulle labbra e lui:

" Ehi! Non sono stato chiaro? Hai già dimenticato cosa ti ho detto?"

" No, ma qui non ci vede nessuno giusto? E Balam lo sa già."

In effetti non le da del tutto torto, anche lui va lì per sfuggire alle regole alle volte e risponde solo con uno:

"Mmmmmgg… ."

Balam: " Oh ma fate con comodo..io vado da quella parte… ."

Mentre si allontana perché si sente un po’ troppo a disagio.

Kalego: "Mmmm...ma non farci l’abitudine che qualcun altro ci può anche vedere… . "

Le dice mentre gira lo sguardo quasi imbarazzato e lei di nuovo un piccolo sorriso.

Ha capito che il demone più severo, se preso con calma e delicatezza, può diventare anche tenero alle volte.

Ma ad un certo punto sentono una voce che dice:

" Aaaaam scu..scusate… . "

I due si girano e vedono davanti alla porta Iruma che è rimasto basito, perché ha appena visto il suo professore e responsabile della sua classe e la sacerdotessa che si sono baciati e Kalego incazzato:

"IRUMA!"

" Ah! Ecco! Non non non ho visto niente! Proprio niente!"

Kalego di nuovo: " Che cavolo ci fai qui?! "

Iruma: " Aaaaah! Chiedo umilmente scusaaaa! "

E mentre si è fatto rosso in faccia e gesticola impaurito.

Annabel: " Ops… ."

Balam che torna:

" Cosa? Che è successo?"

Poi vedendo il ragazzo alla porta anche lui dice:

"Ops...questa non ci voleva…colpa mia, devo prestargli un libro sulle creature mitologiche ."

Kalego: " Ah! Sei un maledetto!"

Iruma: " Sc-scusate! Tolgo il disturbo!"

Ma Kalego veloce schiocca le dita e fa apparire una corda che lega come un salame il ragazzo con tanto di bavaglio sulla bocca, spaventandolo ancora di più!

Kalego: " Lo sapevo...lo sapevo che sarebbe successo e proprio con lui poi!" Dice mentre tira la corda incazzato nero.

Annabel: " Non stai un po’ troppo esagerando?"

Kalego: " Sei seria?! Questo moccioso andrà a raccontare a tutti quello che ha visto e specialmente a suo nonno! E sarà la fine delle nostre vite! "

Balam: " C’è di sicuro una soluzione… ."

Kalego: " Si, cancellargli la memoria temporanea!"

Annabel non dice niente, perché se parla davvero è nei guai anche lei, quindi procede con un incantesimo, dove appunto gli cancella la memoria e dopo che è svenuto, lo fa apparire nel corridoio, dove si sveglia confuso e poi torna sui suoi passi.

Kalego: " Salvi per un soffio… ."

E di nuovo:

" Tu...non farlo mai più!"

Annabel: "Si..scusa."

Però questo giro a Kalego gli ha fatto più male che bene rimproverarla, in fondo non hanno fatto niente di male, ma le regole sono regole e devono essere rispettate!

Annabel pensa che è stato davvero una cosa scorretta, ma c’è in gioco anche la sua vita di sacerdotessa che è già precaria per il legame infernale, quindi è complice ma consenziente.

 

Ma Iruma però durante la giornata inizia a ricordare qualcosa; infatti l’incantesimo non andato proprio bene.

Nel frattempo la malattia è diventata più subdola, dove in qualche modo si è intrufolata all’interno del dormitorio dei professori per farli litigare tra di loro, visto che ha capito come indebolirli.

 

Fine capitolo 22

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 23
*** La sala nascosta. ***


Capitolo 23

 

La sala nascosta.

 

La giornata scolastica continua e Kalego ha affrontato di nuovo Iruma, che si è presentato nella sala dei professori con un aspetto del tutto diverso e aria da bastardello sapientone. Se prima lo odiava ora è peggio.

Annabel, invece, aiuta gli inservienti a pulire a terra in una grande sala, poi gli aiuta a spostare degli enormi oggetti e infine, fa il suo giro di controllo nelle varie aule, dove i professori si sentono molto più protetti e questo era la direttiva del preside, dove lei ha solo fatto qualcosa in più.

Dunque dalla parte del demone, Iruma ha preteso che la sua classe, quella dei disadattati, deve cambiare aula, visto che quella attuale fa schifo; ma Kalego gli ricorda cosa lui e i suoi compagni di classe hanno combinato dall’inizio dell’anno scolastico, cosa non da poco. Tutte i casini sono stati scritti in più di un libro che sembrano delle enciclopedie infinite. Ma Iruma insiste che si vogliono trasferire nella stanza quella con la grande porta, che è sigillata, quella reale.

A questo punto il demone lo minaccia anche con la presenza del suo Cerbero, che all’occorrenza lo fa uscire come sua aura e come suo aiutante fisso e nel frattempo che l’altro controbatte pensa:

"Moccioso di merda! Non basta quello che è successo qualche ora fa, ora anche questo! Tu maledetto sfrontato! Ti presenti con questa faccia da criminale e poi pretendi pure qualcosa? Ah no! Adesso ti sistemo io!"

Quindi sempre minacciandolo, gli dice che ci vuole il consenso di tutti, quindi dei documenti firmati da tutti i lavoratori della scuola, così l’ha messo in difficoltà dove l’ha mandato via. ma dopo altre ore, si presentano tutti che con suo grande stupore, sostengono il ragazzo e quindi firmano i documenti e Kalego non può far altre che aprire la stanza reale, quella dov’è situato il trono del re dei demoni ed è rimasta intatta dalla sua scompara.

Ed Aprendola, la classe da sottoterra dov'erano, si trasferisce in una sala da vero re! Tutto di lusso! A Kalego non gli dispiace, visto che ha anche la sua sontuosa sedia personale, dove prima doveva stare sempre in piedi ma in pensiero:

"Non cantare lo stesso vittoria moccioso bastardo, che per voi la strada ora sarà più dura e io godrò quando arriverete stremati! " E le lezioni continuano, anche se l’ha battuto, si ricorda di come l’ha legato e cancellato la memoria e questo lo fa sorridere. Oltretutto nuova stanza più compiti da fare a casa.

 

 

Finita la giornata poi, tutti escono da scuola, prima gli studenti e dopo i professori e quando Kalego cerca la sacerdotessa.

Dali: " In verità è uscita già da un’ora fa ed che ha ricevuto una comunicazione urgente e quindi il preside l’ha fatta andare via."

Lui non protesta, perché quando si tratta di quel genere di comunicazioni, non può interferire. Ma è andata via senza salutarlo, visto il loro rapporto e la cosa un po’ lo urta.

Quindi anche lui, finisce di sistemare altre scartoffie arretrate e poi saluta il compagno Balam, che anche lui sta finendo un esperimento e alla fine, esce da scuola.

Ora mentre cammina sul sentiero, si sta chiedendo se la comunicazione riguarda la prova che dovrà affrontare, dove valuteranno che effettivamente lei è ancora dalla parte del bene, una cosa che deve per forza far passare, perché c’è sempre in ballo l’alleanza. Sta anche pensando se è il caso di prepararla con un allenamento speciale. Quindi, apre le ali nere e spicca il volo.

 

 

 

La cerca e finalmente la trova su un piccolo sentiero isolato, che porta verso la strada della casa di Sullivan; dove nota che cammina e indossa il cappuccio stringendosi nel cappotto, segno che ha freddo. Quindi allora scende alle sue spalle silenzioso e con un’ala le blocca la strada dove lei si gira e:

" Sei andata via senza salutarmi! Inaccettabile!"

Ci tiene e tanto al bacio come saluto, ormai è diventato un rituale e una droga che non può fare a meno.

Quindi si china e la bacia e poi lei con visibile imbarazzo gli risponde:

" Ti chiedo scusa...ma devo incontrare Kerefet, che mi passerà delle informazioni sulla prova e anche una mappa del luogo dove avverrà..e ha detto anche che mi aggiornerà sulla situazione attuale dei contagi."

Lui chiudendo le ali e mettendo le braccia incrociate:

" Mmmmm...va bene, in che giorno?"

" Dopodomani…. ."

" Mph! E tu sei pronta?"

" A modo mio, si."

Kalego prima le guarda gli occhi, che sono sinceri e poi:

"E’ importate che la passi per il bene di tutti."

" Si lo so… ."

" Ma visto che sei stata indisposta per tre settimane, non credo che ti sei allenata abbastanza per e un giorno non farà la differenza. Quindi, ti alleno io."

" Cosa?"

" Riceverai un allenamento con i fiocchi, dove uscirai più resistente e esperta di come sei ora."

Lei prima ci pensa e poi lo guarda rispondendo:

" No."

Kalego stupito : "Cosa?"

" Ho detto no. Come per te che insegni e non devo interferire, farai lo stesso nelle mie prove, questa è una faccenda che riguarda solo me."

E lui con faccia disturbata, perché ha rifiutato l’aiuto di demone esperto e di alto rango che in molti se lo possono sognare:

" Tu… ."

" Fidati di me Kalego, non è un prova dove devo per forza vincere è una prova dove devo solo dimostrare che sono ancora una sacerdotessa con i suoi valori e ce la farò!"

Lui: " Mmmmgg… ."

Lei: " Sei un maestro molto severo e di sicuro non ti risparmi nemmeno sull’atto pratico... nelle tre settimane sei stato costretto ad avere pazienza mentre mi insegnavi, ma ora che non sei più vincolato, di sicuro inizierai prima ad insultarmi e poi a bacchettarmi...ed io ho bisogno della mia salute mentale e un allenamento con te, mi farà deprimere del tutto… ."

Lui allora, dopo queste parole, la guarda prima offeso e poi:

" Va bene! Fai pure come ti pare!"

E dopo, apre le ali e urtato, spicca di nuovo il volo non salutandola.

Lei, solo un sospiro paziente.

 

 

 

Tornato a casa, dopo una doccia, aver mangiato, aggiornato il suo diario e dopo avere sbrigato altro lavoro arretrato, inizia a pensare che lei non ha torto, lui è molto severo e rigido, perché crede in una disciplina insegnata come si deve e senza sconti. Quindi, mentre sospira, decide che per quella sera non si incontreranno, deve smaltire l’offesa subita e deve pensare a una sorta di piccola ripicca per quello che gli ha detto. Si deve ricordare che è sempre un demone e attuare vendette è nella loro natura, quindi prima di andare a dormire, rimugina qualcosa che la può mettere in difficoltà ancora di più durante la prova, ma allo stesso tempo non deve compromettere la regola principale del loro rapporto, cioè la fiducia.

Poi il giorno dopo, uscito dal suo alloggio, gli arriva una notizia per niente piacevole da Dali, che quando lo chiama al demo cellulare gli dice:

" Sono a scuola e mi è appena arrivata una strana comunicazione dal consiglio studentesco...almeno sessanta professori oggi non si sono presentati, tra cui il professor March."

" Che cosa? Ma dove diavolo pensano di stare è inaudito!"

Dove l’urlo l’hanno sentito anche altri demoni, che si sono girati tutti preoccupati.

Dali ancora: " Si è vero! Ma per me è strano, visto la situazione che abbiamo non vorrei che… ."

Kalego: " No, non dirlo! Non osare!"

Dali: "Il preside ha detto di agire e quindi che facciamo?"

Lui prima ci pensa e dopo risponde:

" Andiamo a fare un’ispezione al dormitorio!"

Dali: " Certo! Mi sembra giusto!"

Kalego: " E ci portiamo anche la sacerdotessa!"

Dali: " Sono d’accordo!"

Quindi chiude la chiamata e qualcosa gli dice che sarà una giornata del cavolo.

Più tardi, prima dell'inizio delle lezioni, dove però la maggior parte dei docenti è già a scuola, mentre alcuni sono ancora nei dormitori; i tre si incontrano all’ingresso, Annabel ha seguito un piccolo demone che le ha fatto da guida. Si presenta come un insieme di piccoli castelli e torri di varie dimensioni e forme varie; accessoriate anche con: corna, ali, borchie, rami spinosi, piante minacciose, muschio e occhi demoniaci e l’atmosfera che si respira non è delle migliori.

Annabel, un po’ preoccupata da tutto questo e sempre da film d’horror:

" Quindi fatemi capire... sono qui perché avete paura che lì dentro c’è un focolaio?"

Dali: " Ma no, ma no! La nostra è solo pura precauzione!"

Kalego: " La paura in questo caso è per gli idioti!" E dopo aggiunge:

" Entriamo!"

Ma la sacerdotessa non è tanto convinta ed indossa il cappotto che aveva la mattina, perché fa freddo. Dali invece ha solo una sciarpa al collo visto che anche a lui fa freddo.

Così i tre, oltrepassano la porta di ingresso che si affaccia ad un atrio all’aperto, composto da varie piante, ad Annabel ricorda quello di un monastero, con tanto però di pozzo minaccioso e tetro con intorno delle panchine, che per loro è sempre la normalità.

Dali: " Mmmmm iniziamo da quello maschile o da quello femminile?"

Dice mentre si guarda intorno e Kalego furtivo le si avvicina con la piramide grigia dicendole sottovoce:

" Prendila e dopo tirala fuori, se mi vede con questa, sospetterà di sicuro qualcosa."

Applicando la regola della complicità dove lei, fa quello che chiede, quindi la prende dalla sua mano e la mette nella borsa appesa.

Dali: " Dai iniziamo da quello femminile!"

Kalego: " Va bene, oggi siamo in veste di ispettori, quindi faremo un'eccezione ed entreremo."

Dali: " Ma si certo! Anche perché il preside ha avvisato tutti e anche quelli che sono ancora qui."

Annabel è d’accordo, visto che sono loro quelli che conoscono il luogo e mentre camminano per il porticato di sinistra, che porta ai dormitori femminili.

Dali: " Annabel anche da voi ci sono dei posti simili?"

Lei: " In realtà abbiamo delle villette in comune che non sono dei dormitori, ma vere e proprie case, infatti abitiamo nel tempio e non abbiamo una casa fuori, almeno che una di noi si sposa e quindi crea una famiglia e compra anche una casa vera."

Ora non le disturba la sua curiosità, visto che non è molto invadente.

Dali: " Ma dai incredibile! Vorrei farti vedere la mia stanza e magari prenderci un te al lamento insieme."

Kalego: " Non siamo qui per divertirci, ma abbiamo un compito importante da svolgere concentrati! E poi è vietato far entrare le donne nei dormitori maschili!"

Lui mantiene il suo rigore, come stabilito dalle regole della coppia, però recepisce lo stesso queste informazioni.

Dali: " Ma si certo, tranquillo era solo per dire."

Annabel: " Quindi tutti voi abitate temporaneamente qui giusto? Poi quando finisce l’anno scolastico tornate nelle vostre vere case?"

Dali: " Esatto! Però ognuno ha la propria privacy."

Lei: " Kalego anche tu abitavi qui?"

Fingendo che in realtà non sa niente del suo alloggio privato.

Kalego: " Mmmm? Ti sembrano domande da fare adesso?" E ha capito che sta omettendo apposta quello che davvero sa ma non significa che deve per forza rispondere.

Dali: " Su dai che tanto per arrivare dobbiamo salire le scale quindi ti rispondo io. Kalego è salito subito di rango e gli è stato assegnato un alloggio privato e lontano dai nostri, quindi no non ha mai avuto un alloggio qui."

Annabel stupita: " Ooo interessante."

Dali: " Rango alto più privilegi."

Kalego: " Privilegio del tutto meritato!"

In realtà non ha mai sopportato di vivere con gli altri, tutti rumorosi e fastidiosi, quindi è salito di rango anche per questo motivo.

Dali: " Ahaha ma certo!"

Appresso dopo dieci minuti.

Dali: " Oh dai, siamo arrivati!"

La sacerdotessa può vedere com’è fatto; un largo corridoio, ma non lungo, con a destra e sinistra le stanze delle professoresse, con tonalità del colore sempre scura, tipico di quel mondo.

Dali: " Queste sono solo alcune, quindi ora?"

Kalego: " Entriamo senza dividerci."

Così fanno, dove delle professoresse a vederli, un po’ sono turbate, altre invece si imbarazzano sia per Kalego e sia perché sono due maschi e di solito per loro è vietato entrare. Quindi mentre passano, li salutano solo con educazione.

Dopo un po’ bussano alle porte degli assenti al lavoro ma non ricevono una risposta e quindi.

Kalego: " Non possiamo sfondare la porta dunque, sacerdotessa ora tocca a te!"

Così lei tira fuori la famosa piramide e Dali:

" Che strana...non erano dorate?"

" Si emm si , questa è particolare."

Dali: " Oooh allora vediamola in azione."

Quindi la tiene nel palmo della mano per almeno dieci minuti e quella però non si colora di verde.

Kalego è rimasto deluso invece Dali:

Dali: " Si ecco, cos’è che doveva fare esattamente?"

Annabel: " Cercare dei possibili infetti… ."

Dali: " Ma dai? Molto utile, quindi vuol dire che qui non ce ne ne sono giusto?"

Kalego: "Tz! Dopo penseremo ai fannulloni che non rispondono! Ora andiamo nel dormitorio maschile!"

Così fanno, uscendo e prendendo la parte destra dell’atrio, dove anche qui applicano lo stesso procedimento.

Prima bussano alle porte degli assenti e poi usano il metodo piramide grigia che però questo giro dopo cinque minuti si illumina e inizia a pulsare.

Dali: " Wow che forza! Cosa vuol dire?"

" Che c’è qualcosa."

Kalego invece osserva solo, dove da questa poi esce di nuovo un raggio verde, dove li fa da guida per una parte precisa.

" Ahahahah! Mai vista una cosa del genere ed è davvero comoda? Specialmente perché con il tuo sangue andiamo a colpo sicuro! Tu che ne pensi Kalego? L’hai già visto?"

Lui risponde mentre seguono il fascio:

" No, mi ha solo riferito che ha un localizzatore di potenziali infetti quindi credo che ci aiuterà."

Sminuendo un po’ la faccenda.

Dali: " Capisco, beh dai allora siamo fortunati!"

Annabel ha sentito tutto, ma non dice niente, non può raccontare tutta la storia! Quindi si limita a farli da guida.

 

 

 

Dopo altri dieci minuti di cammino tra vari corridoi, dove anche qui , gli altri professori salutano il ragno otto e Dali e sono un po’ confusi per la visione femminile. Ma siccome è Kalego, nessuno ha da ridire. Arrivano di fronte a un muro, dove il fascio di luce verde si ferma qui. Però non ci sono porte e nemmeno finestre e la parte porta fuori l’edificio, quindi nel vuoto.

Kalego: " Ma che cosa significa?"

Dali: " Mmmm che strano ...è un muro che non porta da nessuna parte… ."

Dice mentre lo tocca e poi chiude la mano e bussa da sopra.

Annabel: " Eppure indica qui."

Kalego, fa lo stesso e poi, apre il palmo della mano:

" Non percepisco niente."

Così anche Annabel con il palmo della mano tocca il muro; dove però questo si rompe in mille pezzi come un specchio! E i due ora guardano sbalorditi e confusi, perché davanti a loro c’è un lungo corridoio buoi.

Kalego: " Non ci posso credere!"

Dali: " Ooooh! Magia dimensionale? Che ovviamente hai spezzato."

Annabel: " Beh...si certo… ." Dice confusa anche lei.

Kalego: " E’ assurdo! Devi almeno essere di rango nove per creare una cosa del genere!"

Annabel: " Ho paura solo di quello che troveremo in fondo… ."

Ed anche loro che si guardano e non le danno torto, quindi si preparano al peggio.

Allora Kalego appresso con un incantesimo, crea due muri a destra e a sinistra e dice:

" Evitiamo sguardi indiscreti, nessuno tranne noi deve sapere cosa c’è in fondo a quel tunnel!"

 

 

 

Appresso, dopo che Dali ha accesso un sfera di luce azzurra, camminano per quel corridoio per almeno venti minuti. Poi arrivano davanti ad una porta, dove da sopra c’è disegnato un sigillo più sulla maniglia un amuleto con l'energia protettiva della sacerdotessa anubiana.

Dali: " Ma questo tipo di sigillo...lo fa solo il professor March… ."

Kalego: " Ha bloccato qualcosa che spero non è uscito nel frattempo. State pronti a tutto!"

I due fanno un cenno e dopo, apre la porta e quando entrano.

Dali: " Oh...per il diavolo!"

Annabel: " Ma che cosa.. ."

Kalego: " Tz ..ecco dov’erano finiti tutti i professori assenti…. ."

In una grande sala senza finestre, ci sono dei demoni con la divisa scolastica e hanno un atteggiamento da morti viventi; in pratica camminano lenti e senza una meta, dove ci sono alcuni che si lamentano, altri che sono mezzi mutati, altri ancora sono a terra stramazzanti e mezzi morti!

Allora Kalego decide di chiudere la porta con cautela e.

Dali: " Aspetta...ma la malattia non si trasmette da una demone ad un altro...quindi che è successo qui?"

Kalego: " E’ possibile che si è evoluta."

Dali: " Cosa?"

Kalego: " Dentro ho notato che alcuni hanno dei graffi e segni di morsi sul corpo… e credo che si sono contagiati in quel modo…da dove ha avuto inizio, questo non lo so."

Annabel ascolta solo.

Dali: " Ma hanno la protezione! Quindi come?"

Kalego: " No! Non ce l’hanno...nessuno ha il proprio amuleto e sarà successo quando la sacerdotessa ha avuto il suo periodo vulnerabile...non c’è altra spiegazione, maledizione!"

Dali: " Ooo cavolo...questa è davvero una cosa terribile...che si fa?"

Alla fine la sacerdotessa aveva ragione, temevano un focolaio ed eccolo lì e appresso, discutono ancora sulla prossima mossa.

Chiamare le forze di Azazel che si stanno occupando del caso, oppure prima il preside Sullivan ed avvisarlo? Ma poi arrivano ad una conclusione.

Kalego: " Se altri vengono a sapere, ci sarà un panico generale tra gli altri docenti e si scatenerà un putiferio! Quindi dobbiamo agire noi! Il focolaio è piccolo e possiamo occuparci di loro immediatamente!"

Dali è d’accordo ma Annabel invece:

" In che senso occuparvi di loro? Non vorrai ucciderli?"

Kalego: " Non abbiamo alternative, ho notato che molti sono alla fase finale e altri sono già con un piede nella fossa, ma per qualche strana ragione non sono impazziti e non ce la faremo a salvarli. Se entriamo c’è il rischio che ci attaccano tutti insieme e temo che gli amuleti non saranno efficaci se accadrà. Come quello esterno, non sappiamo in quando tempo e se si sveglieranno dal loro stato di ipnosi e lo abbatteranno in tutto liberandosi!"

Annabel contrario: " Ma cosa? Stai scherzando vero? Secondo me possiamo salvarli! Non puoi ucciderli!"

Kalego allora visto che ha alzato la voce la rimprovera dicendo:

" Pensi davvero che mi sto divertendo nel vedere dei miei simili e colleghi fare una brutta fine! Ma qui si tratta di sopravvivenza! Quell'amuleto sulla porta non reggerà a lungo e se questi escono, non ci sarà nessuno che si salverà capisci! Specialmente che ora che si è evoluto e non sappiamo cosa può fare!"

Annabel intimorita: " Ma...ma… ."

Kalego: " Silenzio! E’ la nostra razza e ci penseremo noi! E lo faremo con delle armi demoniache materiali, così siamo sicuri di fare una pulizia completa!"

Dali è d’accordo ancora una volta con lui:

" Non ci fa piacere...ma ha ragione, per far sopravvivere gli altri bisogna fare dei sacrifici."

E così, i due fanno apparire delle armi da fuoco, una balestra intarsiata per Kalego e Dali due pistole belle grosse simili a quelli che usavano i pirati, intrisi di energia malefica.

Kalego: " In questo modo non ci faremo toccare! "

Annabel che non può far niente, stringe solo i pugni e i denti, non può interferire, ma non dice niente e le piange il cuore.

Notando questo Kalego aggiunge:

" Bisogna essere forti mentalmente e accettare queste situazioni per vivere in questo mondo sacerdotessa!"

Ma poi sentono un debole bussare che arriva dalla porta e i tre si guardano e di nuovo lo sentono, come dopo sentono anche una voce fioca, che riconoscono come quella del professor March che dice:

" Per favore...aiutateci...vi ho visto...per favore non siamo tutti malati...aiutateci vi prego…non ci abbandonate qui… ."

Kalego: " E’ una trappola! Il finto ferito che poi ti divorerà!"

Ma Annabel allora si para davanti alla porta e gli dice con stupore dei due:

" Trappola o no, io apro ora la apro! "

Kalego: " Che cosa?! Non osare!"

" C’è la possibilità che March e altri si sono salvati in qualche modo e non voglio tenermi sulla coscienza delle vite che stanno supplicando il mio aiuto!"

Kalego: " Tu... cos’è sei diventata pazza per caso!"

Non può credere che la sua demo compagna si sta comportando in quel modo! Da vera irragionevole!

Dali: " Ha ragione è una trappola!"

Annabel: " Sono l’unica immune, quindi entro e porto fuori chi si può salvare con o senza il tuo consenso Kalego Naberius!"

E qui si guardano di nuovo negli occhi sfidandosi e poi lui:

" Dannata stupida… e va bene! Ma non verremo a salvarti se accadrà qualcosa di spiacevole!"

Lei allora fa un cenno, si toglie il cappotto appoggiandolo a terra, dov’è vestita come la mattina e poi apre la porta e veloce entra richiudendola.

Dali: " Ma l’hai detto per farla ragionare vero? Perché ci serve ancora e lo sai… ."

Kalego: " Se non torna tra cinque minuto demoniaci, l’andiamo a prendere."

Dali: " Uuuooo...mi hai fatto prendere un colpo per davvero ehehe!"

Kalego: " Mph!"

Anche perché non vuole perdere l’unica donna con cui va d’accordo, dopo tante delusioni; quindi non l’abbandonerà nemmeno se dovrà affrontare mille malati e poi ormai ha piena fiducia in lei! Quindi attende.

 

 

 

Dopo che sono passati i minuti, della sacerdotessa non vedono nemmeno l’ombra. Quindi e sopratutto Kalego che batte il dito sul braccio incrociato e nell’altra mano ha la balestra ed è nervoso.

Dali: " Che facciamo? Andiamo?"

Kalego: " Quella incosciente! Lo sapevo!"

Ma poi, notano alla loro destra degli strani tentacoli azzurri e poi al centro di questi si apre un portale.

Dali: : "Eeem ...dobbiamo preoccuparci anche di questo? "

Ma l’altro non sembra tanto turbato, perché ha già visto quei tentacoli e infatti dopo da questo escono almeno trenta professori, maschi e femmine, tutti insieme!

Dali: " Wooow ce l’ha fatta per davvero! Non ci posso credere! "

Tra questi c’è anche il prof March che dice:

" Grazie, grazie mille! "

Kalego: " Dov’è la sacerdotessa? "

Quello prima lo guarda e poi impaurito gli dice:

" E’ rimasta lì dentro...ci ha permesso di scappare tramite questo strano portale...mi dispiace… sig!"

Allora Kalego stringe i denti e poi si dirige verso la porta:

" Quella cretina! "

Seguito da Dali che gli dice:

" Restate qui, torniamo subito. "

 

 

 

Dentro Annabel sta affrontando i demoni malati rimasti, che ormai si sono accorti della sua presenza e cercano in tutti modi di ucciderla o di contagiarla!

E lei li scansa solo come può, non può ferirli, va contro l'alleanza! Ed è già successo una volta, quindi porta pazienza e cerca di aprire di nuovo un portale, ma senza successo!

Poi quando tutti insieme la circondano e lei, visibilmente stanca e abbassando la guardia uno di loro si lancia per morderla assatanato! Ma a questo punto, quando si è accorta troppo tardi, gli arriva una feccia dritto in testa, dove poi stramazza e infine prende fuoco!

Così anche altri, uno dopo l’altro e lei:

" Ma che cosa?"

Kalego: " Stupida e fastidiosa di una sacerdotessa!"

Lei si volta e li vede, i custodi con le armi stanno tentando di aiutarla a fuggire e lei fa un sorriso speranzoso!

Dali: " Giusto in tempo! Però che confusione!"

Così con le pistole spara e colpisce altri demoni malati, uccidendoli!

Lei ora ha le gambe stanche e si china dove un altro demone malato ci prova, ma con sorpresa Kalego veloce si para davanti e lo infilza con un’altra freccia della balestra!

Kalego: " Alzati cretina! Ti sembra il momento per una pausa!"

Dali anche lui che si para aggiunge:

" Siamo i tuoi custodi, ma non ci dobbiamo mica far ammazzare!"

Così formano una barriera davanti alla sacerdotessa, dove può vedere in funzione anche quella degli amuleti, che funzionano benissimo! Quindi tra il tiro assegno dei due, lei si rialza e dopo riescono ad uscire illesi!

 

 

 

Appresso, il resto dei malati tocca la stessa fine, colpiti dalle pistole o da una freccia, dove prendono fuoco, mettendo fine alle loro vite come alle loro sofferenze.

Annabel per questo è visibilmente dispiaciuta ma pensa anche che è risuscita a salvare almeno trenta di loro.

Kalego: " Voi tenete chiusa la bocca su questa faccenda e voglio un rapporto completo su quello che è successo!"

Gli altri annuiscono impauriti ma felici che sono ancora vivi e illesi, i loro amuleti li hanno salvati!

March, dopo aver ringraziato la sacerdotessa, racconterà che si accorti di questo strano corridoio e quando hanno scoperto la stanza piena di malati, dove si sono accorti della loro presenza, hanno deciso con un incantesimo di sigillarlo e quindi nasconderla agli occhi degli altri. Ed ecco spiegato la finta porta illusoria, era l’energia che tutti loro hanno unito.

Poi, tramite e di nuovo con la piramide, verificano se ci sono degli infetti e per fortuna non ci sono.

Così stanchi escono dal corridoio e appresso i professori lo distruggono e ripristinano il muro originale e tutto, torna nella normalità o quasi per questi che li rimarrà la scena dei loro compagni che ora non ci sono più.

Agli altri si racconterà un’altra storia e al preside invece la verità, dove una cosa hanno capito, la malattia li sta usando come pedine che la porterà ad avere un esercito di zombi mutanti. La cosa più brutta e che alla fine li manderà a combattere contro di loro! Demoni contro altri demoni! Una battaglia che ricorda quella delle loro origini, quando erano solo violenza e sangue! Una situazione che non deve tornare! Quindi Sullivan deciderà il da farsi anche con gli altri di rango nove, che anche loro hanno avuto le loro difficoltà nel loro rispettive scuole, come nelle altre. Ma la differenza sta che Babylus ha la sacerdotessa Annabel a proteggerli e non la lasceranno andare nemmeno per tutte le ricchezze di quel mondo!

 

Fine capitolo 23.

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Capitolo 24
*** La strana prova ***


Capitolo 24

 

La strana prova.

 

La giornata continua, dove Kalego, Dali e Annabel tornano di nuovo ai loro doveri, dove questo giro, mentre Kalego è indaffarato con la classe dal giovane Iruma, che li ha riempiti di compiti.

Ma prima di questo, si è fatto ridare la piramide grigia da quest’ultima.

Appresso, in sala professori, Dali inizia con le domande moleste.

Dali:" Ma poi alla fine con i bracciali come va? E il tuo spasimante si è fatto vivo?"

Chiede con faccia curiosa, e con le dita sotto il mento.

Annabel che è a disagio, visto che non può raccontare la verità:

" Beh quelli sono diventati materiali …. ."

" Ooo ooo interessante! Quindi si è fatto vivo qualcuno? E’ apparso il nome da sopra?"

Lei: "Eeem...invece no… sono arrivati solo i suoi regali… ."

Dali: " Oooh... sei sicura? Magari ti spia da qualche parte mentre percorri la strada per la scuola."

" No, non ho visto nessuno e spero proprio di no… ."

Risponde infine gesticolando e sperando che ha finito. Poi arriva anche Robin che sentendo il tutto inizia anche lui:

"Di cosa state parlando? Eh? Eh? Sembra interessante?"

Dali: " No invece, non è niente e torna a lavorare ehehe!"

Ma quello niente è rimasto lì a fissarli e sparare altre domande mentre Annabel si sente ancora più disagio e Dali non sa come mandarlo via.

Appresso poi arriva un’altra notizia non buona da un membro del consiglio studentesco, sotto forma di un foglio scritto.

Dali: " Ahi ahi, di male in peggio...questo a Kalego non piacerà… ."

Appresso la sacerdotessa riceve un messaggio dal suo superiore che poi riferisce:

"Mi dispiace ma devo andare, ho una prova importante… se puoi riferirlo anche a lui."

Dali: "Un’altra? Interessante e non ti preoccupare, che questo giro non verremo a vederla, visto che abbiamo dei problemi urgenti da risolvere qui. Vai pure."

Così con il suo consenso, lei esce da scuola e con una piramide dorata, data da Kerefet e arriva nel posto stabilito per la prova di fiducia nei confronti della loro missione e nel loro credo.

 

 

 

Kalego, terminata la lezione, torna in sala professori e quando Dali gli fa leggere la notizia:

" Venti professori si sono messi in malattia? Questo è un insulto!"

Dali: "Sono coloro che erano in quella sala, non può darli torto dopo quello che hanno visto, non tutti hanno reagito bene. Però guarda anche la buona notizia, dieci di loro invece sono al lavoro come al solito tra cui il prof. March!"

" Ma siamo lo stesso ridotti all’osso! Poi con l’arrivo del festival del raccolto come cavolo facciamo? Dove troviamo dei sostituti validi!"

Dali: " Stavo pensando, che la sacerdotessa ha avuto un bel sangue freddo… ."

Kalego: " Non, so già dove vuoi arrivare, no!"

Dali: " Oh andiamo, aggiungerla nella squadra di recupero non è una cattiva idea e magari anche altre sacerdotesse e sacerdoti?"

Kalego: " Cosa mia tocca sentire!"

" Però l’idea non è del tutto da scartare vero? In fondo ci serviranno solo per la prima notte, dove ci saranno più feriti e ritirati e troveremo un modo per camuffarli! Alla fine sembreranno simili a noi!"

Pensandoci però, il collega non ha del tutto torto, anche se non sono demoni, li possono lo stesso aiutare, anche perché è colpa loro se la malattia ha messo fuori gioco la metà dei professori.

Kalego: " Va bene! Vediamo cosa dice l’alleanza e poi avvisiamo il preside!"

" Perfetto! A si giusto, Annabel è andata via per un’altra prova importante e dunque per adesso è assente."

Già la famosa prova, con il pennuto che tanto odia ed è anche geloso; cosa che arriva al bracciale della donna che mentre si sta per iniziare, le stringe il polso.

Kalego: " E chi se ne frega! L’importante che poi porta di nuovo il culo qui da noi!"

Risponde e facendo finta che non gli interessa. Ma pensa anche che l’ha pure anticipata e forse sta mettendo in difficoltà in qualche modo la sua partner, una cosa che lo irrita parecchio!

Dali: " Aahahha si vero!"

Così tornano di nuovo al lavoro.

Ma poi, dopo altre lezioni, il demone ha un’ora di pausa abbondante, dove per i primi dieci minuti demoniaci li spende per sistemare altre scartoffie arretrate e poi per il resto, si sta cambiando. Quindi si sta togliendo la divisa da docente nello spogliatoio personale e mettendo quella normale. Pantaloni scuri, maglioncino a collo alto blu e una giacca lunga da sopra e nera.

Nel frattempo entra Balam, ed è uno dei pochi posti dove può entrare e mentre lo sorprende gli dice:

" Dove stai andando?"

Kalego prima si spaventa per qualche secondo, perché non se l’aspettava e poi gli risponde mentre si sistema la giacca:

" Sono riuscito a liberami per un’ora...vado a fare una commissione."

" Mmm, ed è ammesso e il preside lo sa?"

Allora lui urtato gli risponde di nuovo:

" Insomma Balam! Non è il mio babysitter e in questo caso è ammesso!"

Allora l’altro pensandoci su:

" Ah ho capito, stai andando da lei? Lo sai che vedo tutto e lo so che è andata a fare una prova importate."

L’altro allora si stringe nelle spalle con un tremolio; perché è stato scoperto ancora una volta:
" Nessuno mi viene a disturbare quando ho pausa e nemmeno il vecchio se ne accorgerà!"

" Oh allora è così, stai infrangendo le regole per andare da lei?! Sei preoccupato vero? Vero?!"

Replica il compagno tutto eccitato.

" Tzè! Non le infrango, semplicemente sanno solo che sono qui e tornerò prima della fine della pausa! Per la mia energia non c’è problema, ho fatto un incantesimo di finta presenza, così il vecchio non avrà modo di controllare!"

Appresso tira fuori la piramide grigia.

" E con questo non si accorgerà nemmeno che ho aperto un portale." Sfoggiando un piccolo sorriso sadico.

Balam: " Oh oh che cosa troppo carina! Ma quando ti ha preso quella sacerdotessa?"

Lui che mentre si ricompone, pensa che vuole andare da lei, ovunque si trova e dopo schiaccia la punta, da dove appare il tunnel grigio.

" Vedi di tenere la bocca chiusa e se qualcuno te lo chiede, io sono nella sala della lettura e non voglio essere disturbato. Chiaro?"

" Ma tranquillo, lo sai che ti puoi fidare di me! Buona fortuna!"

E con il suo solito atteggiamento, l’attraversa.

 

 

 

 

Dall’altra parte, si trova nelle vicinanze di una foresta che conosce bene e infatti commenta:

" La foresta del delirio? Perché qui?"

Ed ora inizia davvero a preoccuparsi, perché è un posto in cui non mettono piede nemmeno quelli di alto rango tanto che è pericolosa; quindi, volando su questa, la cerca dall’alto non trovandola.

" Tz...ma dove diavolo è? E non posso credere che la prova si svolge qui è una pazzia! Cosa ha in testa quello stupido pennuto?!"

Appresso, volando per altri cinque minuti, decide di atterrare di fronte alla foresta, anche perché non vuole che qualcuno dei sacerdoti lo vede, quindi non ha altra scelta. Se vuole vedere che fine ha fatto la sua partner; deve entrare e così dopo lo fa senza indugiare, dove prende un sentiero oscuro che lo porta in una raduna coperta da tanti alberi rovi, che coprono quasi del tutto la poca luce di quel posto.

" Ora da dove inizio? Non è facile, qui non percepisco niente, nessuna presenza e nessuna energia… ."

Ma poi dal nulla, una roba appiccicosa gli afferra il braccio destro! Dove nota meglio e riconosce come una lunga ragnatela ed esclama:

" Puah ..disgustoso!" Dove cerca di liberarsi ma sa molto bene che sarà difficile e poi sempre dal nulla una voce femminile che gli dice:

" Gnuuum Gnuuun finalmente un bocconcino prelibato !" E lui rimanendo freddo ed impassibile pensa: " Un demone che usa le ragnatele per catturare altri demoni? Qui e poi in questa foresta? Perché?"

Poi nota da un albero rovo, due occhi rossi e quando cammina e arriva sotto la luce la può vedere.

E’ un ragno, anzi un mezzo ragno e pure femmina, dove il busto è quello di una donna e ai lati della bocca ha due chele e ha anche i capelli corti e il sotto è quello di un ragno e lui sempre impassibile e mentre alza un sopracciglio:

" Uno pseudo demone?"

La ragnessa: " Oh ma che brutto nome...mi chiamo Arakna e sono la regina di questa foresta e tu mio caro demone di alto rango.. ." Dove annusa l’aria e poi continua:

" Un Cheth! Che delizia! Diventerai il mio pasto principale e poi io mi evolverò ancora ahahhaha!"

Lui sempre freddo:

" Dunque sei una bestia magica che ha mangiato dei demoni e assorbito la loro energia?"

Lei: " Uuuh esatto e non ho intenzioni di fermarmi ahahah!"

Non può negare che è affascinato ma al tempo stesso è ancora più disgustato e non aveva mai visto una creatura del genere, ma in quel mondo tutto può succedere.

" Tu..sei solo un abominio!"

Lei: " Pensa pure quello che vuoi!" Mentre gli lancia altre ragnatele dove quasi lo blocca contro un albero:

" Ma ora io ti mangiooo hahaha!" E gli dice ancora, mentre sfoggia una faccia maligna! Peccato che Kalego sa come schiacciare gli insetti troppo grandi, basta che evoca il suo Cerberion e di quella non rimarrà più niente! Può usare tutta la magia e le ragnatele che vuole.

Kalego in pensiero:" Ha di sicuro divorato solo dei pesci piccoli, contro di me non può niente! Patetica!"

Quindi mentre l’altra si sta preparando al banchetto, lui sta per evocare con la mente il suo famiglio. Ma ad un certo punto, arriva una specie di raggio blu, che scioglie le ragnatele e lo libera e lei:

" Aaaaah nooo! La mia opera d’arte!"

E dove si girano e possono vedere da dov’è arrivato! Dall'oscurità, cammina verso di loro e quindi sotto la luce, una creatura con la testa di un’ aquila dorata e braccio sinistro teso e da dove è uscito il raggio, c’è un serpente dorato con la bocca spalancata ed è avvolto intorno a questo. Kalego la nota bene ed è vestita come la sacerdotessa, forse con qualche elemento in più e al suo fianco, c’è una giovane, una piccola demone aggrappata ai suoi vestiti ed è terrorizzata.

La ragnessa agitata: " Dah! Di nuovo tu maledetta creatura estranea!"

La maschera si apre, ed appare proprio lei, la sua demo partner più determinata che mai che replica:

" Pussa via ragnaccio schifoso! Non ti è bastato quello di prima? Ne vuoi ancora?!"

Allora questa visibilmente scossa, prima sibila e poi veloce si allontana arrampicandosi nei rovi imprecando:

" Io odio le femmine! Le odioooo!"

Kalego da questo è rimasto e pensa ancora: " Quell’essere divorava solo demoni maschi e questo spiega il perché nelle storie raccontate solo qualche femmina si salvava…inconcepibile.. ."

Dunque si ricompone e si spazzola via con le mani la polvere e i residui della ragnatela e Annabel:

" Kalego? Tutto bene? Ma questo non è orario di lavoro? E poi...non avevate dei problemi da sistemare? Quindi perché sei qui?"

Kalego: " Quante domande moleste! Sono solo uscito a prendere una boccata d’aria!"

Lei: " E la prendi in questa gelida e oscura foresta?"

Kalego: "Mph! Vado dove mi pare! E per la cronaca, non avevo bisogno del tuo aiuto!"

Annabel allora risponde ancora stizzita: " Ok, allora io continuo con la mia prova e tu...prendi tutta l’aria che vuoi.. e scusami se sono intervenuta e ...ci vediamo."

Con questo lo oltrepassa facendolo rimanere di stucco per il suo comportamento e quindi:

Lui: " Ehi!"

Lei: " Cosa?"

Lui: " Ti pare il modo di rispondere?"

Riferendosi al fatto che è si di rango otto ma è anche il suo partner.

Lei ancora: " Guarda ho il braccio sinistro che mi fa male perché alla fine Kerefet ha cambiato simbionte oggetto, che ora è una apopki serpente pistola ed è ancora più insopportabile e due, ho il bracciale infernale che mi sta massacrando anche, quindi se non ti dispiace vorrei uscire da qui il più presto possibile e portare fuori questa creatura impaurita e liberarmi dalla tortura e se vuoi essermi d’aiuto, per favore smettila di fare il geloso!"

Con questo lui si raddrizza con una smorfia e fa la faccia di chi ha appena ricevuto un colpo e lei, ricomincia a camminare.

Kalego sottovoce: "Ma che cosa? Ma che diavolo? Tz!"

E poi muto la segue anche lui.

 

 

Per un bel po’ non si parlano però il demone deve da una parte attuare la sua ripicca e dall’altra rispettarla. Ed un po’ la comprende, con tutti quei fastidi, chiunque può perdere la pazienza, sopratutto se è una prova molto importate ed è essenziale la concentrazione, specialmente in quella foresta. Quindi, cammina dietro di lei solo osservandola, ma l’idea subdola proprio non gli viene ed è come bloccata e dunque, opta per qualche domanda:

" Quella maschera di prima?"

Lei: " Tecnologia inbariana e si attiva in automatico quando c’è qualcosa nell’aria che è tossico."

Lui solo silenzio dove ha compreso e poi:

" La foresta del delirio, dove i sensi si perdono come la strada che non ritroverai più e dove morirai di fame o di pazzia oppure finirai mangiato… perché Kerefet ti sta facendo fare la prova in questo posto così pericoloso, persino per un demone di alto ragno come me?"

Lei allora si ferma, si gira con faccia stupita e gli dice:

" Non lo so...se è davvero come dici, perché allora tu sei qui? "

Lei ancora:

" Sei preoccupato per me?"

Lui: " Tz! Non abbassare la guardia!"

Infatti da dei rovi, arrivano dei lunghi aghi a tutta velocità! Dove Kalego para prontamente con la sua barriera di colore viola e con venature nere e quando si gira dalla parte della sacerdotessa, vede un specie di guscio di tartaruga trasparente sulla sua schiena, che sta parando i colpi e lei dice:

" Come ti ho già detto, so difendermi molto bene e non sarà una foresta strana a fermarmi. Finirò la prova e tutti sapranno che sono ancora una sacerdotessa non corrotta dalla vostra razza!"

Lui allora stupito di questo allora le dice ancora:

" Il tuo terzo simbionte? Ma io non lo visto quando non avevi i vestiti."

Lei: " Beh.. perché lui si fa vedere quando vuole...infatti si chiama paura ed è situato sulla zona lombare."

Kalego faccia scioccata, perché se c’è vuol dire che si nascosto bene alla sua vista e lei

rivolta alla piccola demone:

" Cammina davanti a me e non aver paura, usciremo molto presto."

L’altra annuisce incoraggiata e quindi riprendono la strada e con appresso il demone, con faccia ancora meravigliata e dice ancora:

"Sto rispettando una delle regole, la complicità. Ecco perché sono qui."

Lei lo fissa e poi con un sorriso:

" Ho capito e ti ringrazio."

Lui solo: " Mph!"

 

 

 

Camminano per un altro po’, dove lui guarda l’orologio e nota che ha ancora tempo e poi guardandosi in giro, vede che la foresta è sempre più chiusa, sempre più minacciosa.

Dove poi le arriva di tutto! Insetti demoniaci dove lei li spara con la pistola serpente! Alberi mostruosi che la vogliono divorare e lei si difende molto bene liberandosi! E altri ostacoli da bestie, piante, dove anche qui la sacerdotessa sfodera la sua forza e quindi riesce a cavarsela meravigliosamente! Kalego, si libera facilmente di tutto ciò con dei piccoli incantesimi e non si aspettava tutta quell'ardore nella difesa, gli sembrava una guerriera esperta, cosa che apprezza molto ma non lo fa vedere; infatti rimane impassibile come al solito.

Appresso dei grossi rovi si parano come ostacolo e questi si muovono pure minacciosi dalla sua parte e lei, per un attimo alza la mano e il demone può vedere che sta per evocare il suo sangue verde! Ma sul più bello, l’abbassa e gira lo sguardo con imbarazzo e lui:

" Perché ti sei fermata?"

Lei muta e lui ancora:

" Sei ancora repressa? Sul serio?"

Allora lei, allunga il braccio e con la pistola serpente apre un enorme varco e così inizia di nuovo a camminare e facendo capire al demone, che la discriminazione è davvero forte per non farla usare quel potere allucinate, una cosa su cui ci dovrà lavorare.

Poi Annabel si ferma e si tocca la parte, dove è evidente che più lo usa quello strano bracciale e più le darà filo da torcere, dove soffre e allora, prende la piramide grigia e la porge dalla sua parte con lo stupore della donna e le dice:

" Questo posto non ti darà tregua, con questo usciremo prima. So bene che puoi anche farlo con uno dei tuoi simbionti, ma con questo non c’è rischio che ci percepiscono."

" Scherzi vero? Equivale a barare!"

" Parli di baro, quando il primo a farlo è proprio il tuo superiore che prima ti anticipa la prova, poi ti cambia l’arma simbionte e ti fa entrare qui dentro, dove a me sembra fatto apposta per farti crollare del tutto e per poi dire che non sei più degna di far parte della loro combriccola! Quindi sacerdotessa, qual'è il problema?"

Lei lo guarda solo e

: "Uscirò da qui con le mie forze, se vuoi usala tu per uscire.. ."

" Tzè testa dura! Per quanto tempo pensi di vagare a vuoto? Non riuscirai mai a trovare l’uscita come io quando sono entrato!"

E chissà perché ricorda tanto se stesso; testardo come un mulo demoniaco!

La piccola demone spaventata si stringe alla vita della sacerdotessa dove lei l’accarezza con la mano ma poi, balbetta solo qualcosa, poi le alette da dorate diventano grigie di colpo e poi, sviene, con la piccola demone che è più terrorizzata e lui:

" Tu smettila di piagnucolare che non è il caso! Sta bene è solo svenuta!"

E lei muta, perché con il suo tono di voce e sguardo severo, mette a tacere persino i sassi.

" Stupida testarda…. .tz!"

Ma non la può abbandonare lì e decide anche di non vendicarsi più, ma di metterla solo in salvo.

 

 

 

Non è un atto di pietà o voglia di farla fallire, ma semplicemente ci tiene troppo a lei e alla sua incolumità. Quindi ha usato la piramide grigia per aprire un portale, che li porta fuori da quel posto e lontano dai sacerdoti. Insomma sono riapparsi in una caverna ben illuminata e attende il suo risveglio. Che quando succede e si accorge che non sono più nella foresta:

" Cosa? Siamo fuori? Perché l’hai fatto? E ora che faccio?" Dice con voce disperata e Kalego:

" Troppe domande! Semplicemente faremo finta di uscire dalla foresta presentandoti a Kerefet con la mocciosa!"

Le risponde freddo e lei:

" Ma non mi crederanno mai!"

" Sei sicura? Prova e vediamo che succede. Quel bracciale ti sta distruggendo è questo che vuoi?"

Annabel ci pensa per un attimo e poi:

" Userai di nuovo il portale nelle vicinanze dell’uscita della foresta e poi ti presenterai a lui, ragiona e l’unico modo per passarla!"

E lei dopo ci ha pensato su e deve ammette che il suo partner se la cava sempre meglio nelle condizioni difficili:

" Ok, ci sto.. ."

Lui: " Molto bene."

Così apre il portale dove prima ha fatto un incantesimo alla piccola demone che ricorderà altro e poi l’attraversano.

 

 

 

Dall’altra parte lei esce illesa dalla foresta dove Kerefet l’attende, insieme altri due sacerdoti e altre due sacerdotesse. Invece Kalego rimane nascosto e abbassa la sua presenza in modo tale che non lo possono percepire.

" Ma bene ci sei riuscita i miei complimenti! Hai salvato la piccolina sperduta da giorni! Sono fiero di te!"

Il demone nota che non si è accorto di niente, peccato che non può comprendere la conversazione.

Annabel: " Quindi l’ho passata?"

" Ma certo! La prova era il sacrificio e difendere i più deboli e tu l’hai fatto alla perfezione! Non è vero?"

Rivolto agli altri che fanno un si con la testa.

" Come vedi siamo tutti d’accordo! La prova è terminata con la tua gloriosa uscita da quella foresta pericolosa!"

Lei un debole sorriso felice e poi Kerefete le toglie il bracciale serpente, che strisciando torna sul suo braccio. Le alette della donna sono però di bronzo.

" Stai tranquilla, ti riprenderai subito e torna pure ai tuoi doveri con i demoni sacerdotessa di Ra! E riavrai tutti gli aggiornamenti come i rifiorimenti ed equipaggiamenti! E per finire...accompagna la piccola al sicuro."

Lei: " Certo lo farò e grazie."

Così si salutano con un inchino con braccia incrociate e poi ognuno per la sua strada tramite le piramidi dorate.

Kalego, dalla sua parte, sfoggia un sorriso soddisfatto e in pensiero:

" Stupido di un pennuto… te l’ho fatta sotto il naso, altro che di ottavo grado, ti dovrebbero degradare!"

Ma poi, alle sue spalle, atterra proprio Kerefet che mentre lo nota con faccia sbigottita gli dice:

" Ma bene...pensavi di nasconderti, ma ti ho percepito lo stesso corna blu."

E gli sfoggia una faccia più che seria e lui urtato, perché è stato scoperto da quel coso odioso con quella faccia di cazzo e gli dice:

" Ero qui solo di passaggio… ."

" Ma certo... e quindi non eri qui per aiutare la sacerdotessa Annabel? Ops aiutare è un parolone per voi, meglio dire...manipolare, giusto?"

Kalego prima un ringhio, perché è palese che lo vuole stuzzicare ma poi risponde educato:

" Non ho niente a che fare con lei, ero solo curioso, tutto qui."

" Si certo...guarda che lo so bene che tu sei Kalego Naberius, il suo custode temporaneo, perché tutta questa pantomima?"

Lui digrigna e Kerefet ancora:

" In che altri rapporti sei con lei? Sei davvero solo il suo custode? O la vuoi circuire per i tuoi scopi demoniaci? Visto che gli unici a sapere di questa prova eravamo solo noi e di sicuro Lord Sullivan e voi i due...quindi che intenzioni hai, demone di ottavo rango?"

Ora gli sembrano più delle minacce che delle semplici domande, che però è abituato. Con tutti i suoi simili invidiosi che l’hanno fatto, dove ha sconfitto anche di più grossi e astuti di lui. Quindi gli risponde sicuro e con ancora più rigore:

" Mi stavo assicurando che la sacerdotessa non era in pericolo, visto che sono appunto il suo custode."

Lo dice con tanta fierezza e mentre lo fissa negli occhi, senza timore ed anche se è molto più alto di lui e Kerefet:

"Va bene...per questo giro passi. Ti saluto."

E dopo, spicca il volo e si allontana e Kalego sottovoce:

" Come hai osato minacciarmi...stupido volatile! Non finisce qui!"

E appresso, gira i tacchi e anche lui spicca il volo ma dalla direzione opposta.

 

 

 

Fine capitolo 24

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 25
*** Altro e altri problemi ***


Capitolo 25

 

Altro e altri problemi.

 

Volando, raggiunge la donna che ha già portato vicino a un piccolo paese la bimba demone. Quindi aspetta che si allontana atterrando nelle vicinanze e appoggiandosi ad un muro fatto di pietra, con la schiena e braccia incrociate l’aspetta e quando passa dice:

"Come hai visto è andato tutto liscio."

Lei che si gira e si accorge della sua presenza:

" Si..anche se è stata un’idea azzardata… ."

Lui: " Sinceramente la cosa che più mi interessa è che non ti credono una traditrice."

Lei solo un cenno con la testa e lui aggiunge:

"Comunque quel Kerefet sospetta qualcosa."

" In che senso?"

Risponde mentre si avvicina:

" Nel senso che mi ha scoperto e parlato, ed ha capito che tra noi c’è di più... gli hai detto qualcosa?"

"D-davvero? Scherzi? Non sono così pazza! Una cosa del genere mi farà cacciare del tutto tal tempio di Ra!"

Cosa che per lui suona bene, perché lasciando quello stupido vincolo, potrebbe vivere lì in quel mondo senza problemi, ma le risponde:

" Mmm..allora dobbiamo tenere gli occhi ben aperti e guardarci le spalle."

Appresso prende di nuovo la piramide grigia e riapre si nuovo un tunnel dicendo:

"Massima discrezione allora e non perdere altro tempo e torna a scuola!"

E poi l’attraversa lasciandola lì a riflettere ancora, perché l’ha visto usare quel metodo in modo quasi furtivo. Ed infatti, dopo gli arriva un messaggio da Balam sul demo cellulare che le scrive:

"Kalego era così preoccupato per te, che ha infranto delle regole ed infatti non è vero che non stava lavorando, ma aveva solo una lunga pausa che ha sfruttato per venire da te! Non è una cosa troppo bella?"

Lei prima aggrotta le sopracciglia e poi:

"Ma...sul serio? Davvero ciuffo incazzato ha fatto questo solo per me? Quando è profondo il suo sentimento nei miei confronti? "

E a scuola, Kalego guarda il compagno storto e mentre si rimette la divisa dicendogli:

" A chi stai mandando un messaggio?

E l'altro che fa finta di niente:

" Oh...a nessuno." Con faccia che però lo tradisce e infatti non gli crede e quindi risponde sottovoce:

" Mph..bugiardo… ."

Sapendo che oltre a lui, non invia messaggi ad altri, almeno con quel demo cellulare, ma lascia passare la cosa.

 

 

 

Poi in sala professori, dove sulla sua scrivania nota una montagna di demo regali e quindi urtato dice a Dali:

" Ma che significa?! Dov’è finito il rispetto per i superiori?!"

Dali: " Ma dai non adirarti che sono solo dei doni per la sacerdotessa da parte dei prof. che ha salvato tutti qui!"

" Mmmmgg… ma perché insozzare la mia scrivania?"

Dali: " Guarda che anche sulla mia ci sono e non ti dimenticare che sono in tutto trenta ahahaha com’è fortunata! Quanti ringraziamenti e si!"

Kalego: " In che senso?" Risponde facendo finta di non aver capito e mentre si avvicina al suo tavolo di lavoro, buttando letteralmente a terra tutti i pacchetti ingombranti, senza nessuna cura di quelli più fragili.

Dali: " Non fare finta di non aver compreso. Tutti noi ci siamo ormai affezionati a lei, specialmente perché continua a proteggerci ed aiutarci senza fare nessuna discriminazione. Vale anche per te giusto prof. Kalego?"

Gli dice mentre si appoggia con i gomiti sul tavolo e guardandolo con un sorriso compiaciuto, suscitando nell’altro solo una smorfia:

" Affezione? Non nego che è essenziale averla qui, ma non dimenticarti chi è davvero e a che razza appartiene!"

Risponde mentre inizia a correggere dei compiti di alcuni alunni del terzo anno.

Dali: " Lo so, lo so benissimo….ma se ci pensi e magari, un giorno chissà le faremo la proposta di rimanere qui nel nostro mondo e forse accetterà."

Kalego allora si drizza, perché quest’ultima idea non è per niente male, se rimarrà lì, potrà vivere con lui per sempre; ma ovviamente non lascia trasudare niente dalle sue espressioni severe e infatti controbatte solo:

" Mph! Cerchiamo invece di concentraci su come risolvere questa situazione scomoda e pensare di meno alle cose superflue!"

Dali: " Ok, ok ho capito...torno al lavoro." E lo fa sospirando.

Dopo altri cinque minuti, ecco che entra in sala professori anche Annabel; dove quando vede tutti i pacchetti che sono per lei, rimane senza parole e dice:

" Ma perché? Era mio dovere aiutarvi.. ."

Dali: " E’ solo il modo per ringraziati! In questo mondo il materialismo è molto importate e fare regali e segno anche di rispetto oltre che di ringraziamenti, cose che non puoi rifiutare, che sai quante offese e maledizioni riceverai poi ahahaha!"

Lei che lo guarda un pochino inquieta:

" Maledizioni? La prendete così male?"

Dali: " Ahahah beh si! Mai rifiutare doni!"

Annabel si è quasi sbiancata per la sua risata sarcastica, ma poi si ricorda che è immune alla stregoneria e quindi, tira un respiro di sollievo.

Kalego: " Vedi di liberare le postazioni da tutto questo ciarpame subito, prima che li disintegro!"

Dali: " Oh su, che cattiveria... ."

Lei: " E dove le porto scusa? Sono tanti.. ."

Kalego: "Questo non mi riguarda!"

E lei pensa che forse si comporta in quel modo perché è geloso, visto che il bracciale le stringe il polso, ma non ha colpe e soffre solo in silenzio, pensando poi dove portarli.

 

 

 

Dopo una lezione, la trova nel corridoio e i pacchetti sono scomparsi e Kalego:

" Dove li hai buttati?"

" Eh?"

" Ti ho chiesto dove li hai buttati? Perché è così vero?"

Le risponde mentre la fissa, con occhi socchiusi e braccia incrociate e lei:

" Ma no invece, non faccio queste cose e poi perché mi devo far odiare da tutti? Li ho solo messi in un posto segreto, dove poi li andrò ad aprire uno alla volta e con calma."

Dice con faccia soddisfatta; dove l’altro aggrotta le sopracciglia e dice:
" Un posto segreto? E cioè?"

E il bracciale che stringe di uovo, si perché preferiva che li buttava.

Lei: " Beh è segreto per ora… e per favore basta che mi fai male...e che senso ha per quei regali innocenti?"

Kalego quindi la spinge per una spalla in un corridoio semi buoi, guardandosi in giro e le risponde sottovoce e serio più che mai:

" Perché mi disturba che ti danno tante attenzioni...qui sono l’unico degno di dartele!"

E questa è la prima volta che esprime i suoi sentimenti in quel modo, come dire, sfacciato, lui che si è sempre mantenuto.

Lei: " Hai appena detto quello che pensi realmente? Non è così?"

Lui: " Mmmm… ." Perché si è accorto anche lui di questo.

Lei: " E’ una cosa molto positiva esprimere le proprie emozioni ed è una cosa troppo bella!"

E mentre le brillano gli occhi e lui imbarazzato, le da solo le spalle dicendo:

" Tz... non farci l'abitudine!"

E poi, si incammina lasciandola lì che gli dice:

" Ehi aspetta...e ora che faccio?"

Ma lui, niente tira dritto senza aprire bocca e nel frattempo, qualcuno, nascosto, ha invece visto tutta la scena, perché era l’unico che passava da quelle parti. Costui è il giovane Iruma, che ormai si è ricordato di tutta la scena vista; dove il suo professore baciava la sacerdotessa e quindi, con estremo imbarazzo e in silenzio fa il tifo, ed ha deciso di fare qualcosa e sopratutto, di non dire niente a nessuno.

 

 

 

 

Appresso, dopo un’altra lezione, finalmente arriva la risposta del preside circa su chi sostituirà i professori mancanti nel festival del raccolto.

Dali: " Alla fine la mia idea non era così male ehe!"

Kalego, leggendo il foglio con le disposizioni risponde:

" Mph bene. Ora manca solo il suo consenso."

La cerca e non la trova, così manda di nuovo i suoi piccoli servi demoni e dova la individuano insieme a Balam, nel suo laboratorio e quindi li raggiunge.

E quando apre la porta, sente il compagno fare lezione alla sacerdotessa sulla anatomia maschile demoniaca, dove lei è seduta di fronte a una grande lavagna e l’altro sta spiegando qualcosa di veramente imbarazzante.

Balam: " Ci sono molti tipi di peni maschili demoniaci e ogni razza ha la sua forma e lunghezza; ma quasi tutti ci riproduciamo sessualmente! Ci sono quelli con delle protuberanze visibili e quelli che hanno delle borchie e alcuni con altre stranezze, ma il tutto è per dare piacere durante l’atto sessuale! "

E mentre indica con una bacchetta sulla lavagna dei disegni di genitali maschili di tutti i tipi e Kalego:

" Ma che diavolo… ."

Balam: " Un attimo solo, ho quasi finito, anzi, questo ti riguarda!"

Poi guarda la sacerdotessa che è in soggezione totale e questo vuol dire che il compagno la sta spaventando.

Balam: "Pensa che alcuni demoni hanno due o tre peni perché si possono accoppiare con due o tre femmine contemporaneamente!"

Lei bianca e Kalego:

" Balam… ."

" Durante l’accoppiamento noi demoni possiamo cadere in quello che viene definita ‘ piacere compulsivo’ dove diamo il meglio nell’eccitazione finale! Ma per tua fortuna, questo non succede più, perché in effetti si rischiava di uccidere la partner o il partner…ora abbiamo più controllo quando succede!"

Lei ancora più bianca e Kalego di nuovo:

" Balam smettila!"

" Eh? Perché? Me l’ha chiesto lei di farle una lezione sul sesso demoniaco e io ho iniziato con i genitali maschili."

Kalego: " Non è questo il modo!"

Anche perché se la sconvolge figurati cosa andrà a pensare poi quando si congederà a lui.

Balam: "Oh giusto!"

Mentre lo prende di peso e lo porta davanti alla lavagna e lui basito:

"Ehi!"

Balam: " Dai per questo ho bisogno di te!"

" Cosa?!"

E la sacerdotessa, può vedere che tra i due c’è parecchia confidenza.

Balam continua: " Un esempio, Kalego ha il corpo di un classico demone con fisico asciutto, pelle chiara, ali e corna nelle norma." Dice mentre lo indica con la bacchetta.

Kalego: " Con questo che cosa vorresti dire?! E non trattarmi come una volgare cavia!"

Risponde lui visibilmente disturbato.

Balam: " Non era un’offesa, ma solo un’osservazione da biologo!"

Kalego: " Mmmmggg… ."

Annabel invece, non ha capito dove vuole arrivare.

Balam: " Quindi lui è più alto di te e anche se non sembra è molto forte, come forse hai anche sperimentato e di sicuro il suo pene è nella norma e quindi vuol dire che è solo lungo e niente protuberanze e altre stranezze e di sicuro ha uno solo e specialmente, andrà benissimo per il tuo corpo! E quando lo farete vi divertirete tantissimo!"

Kalego visibilmente in un mostruoso disagio:

" Ora basta! La lezione è finita!"

Balam: " Oh dai, ora inizia quella sui genitali demo femminili!"

Kalego: " NO!" Che rimbomba nella stanza e Balam:

" Oook...spero solo che tu abbia preso tanti appunti, che prima o poi ti serviranno!"

Lo dice con tanto entusiasmo, che lei, sempre bianca, fa solo con la testa un si e con la bocca aperta per quello che le ha detto anche sul suo partner.

Kalego: " Cosa mi è toccato sentire!"

Balam: " E’ solo una lezione di anatomia demoniaca, tutto nella norma!"

Ma lui solo mano in faccia, dove poi guarda lei e che in effetti non gli ha fatto una bella impressione con quelle spiegazioni più da pervertito che da professore di biologia.

Poi un sospiro e le consegna il foglio dicendo:

" Firmalo."

Lei che si riprende:

" Eh? Che cos’è?"

Lui: " Leggilo e firmalo!"

Poi afferra il foglio e inizia:

" Devo radunare altre sacerdotesse e sacerdoti per questo festival del raccolto?"

Balam: " Ah si, la storia dei professori mancanti, in effetti ci serve una mano per sostituirli visto che il primo giorno e la prima notte è sempre un inferno!"

Lei: " Aaaah..non credo che le altre sorelle vi aiuteranno, un conto è il dovere contro la malattia, un altro e aiutarvi per altri motivi, non tutte hanno la simpatia per voi."

Lui: " E di chi è la colpa per tutto questo? Non potete scappare, firmalo e portaci almeno una decina di loro, saranno sufficienti!"

Balam: " Perché è colpa loro?"

Lui: " Affari nostri!"

Balam: " Ah...ok… ."

Annabel che prima ci pensa e poi:

" No, non lo firmerò."

" Cosa?!"

" E’ un contratto con Lord Sullivan, quindi con un demone di alto rango e non esiste che metto la mia firma su questo foglio! Poi chi mi dice che non mi userà per fare altro?"

Kalego pensa che non ha del tutto torto, firmare un contratto del genere con il vecchiaccio è una pazzia, ma la risponde:

" Questo foglio non contiene la sua magia ed è solo una formalità che si usa qui in questa scuola!"

" Mi dispiace, non lo firmo lo stesso, ed è come dite voi, siete demoni cosa mi devo aspettare?"

L’altro fa una smorfia e Balam:

" Beh in effetti non ha tutti i torti."

Kalego: " Quindi ti rifiuti di darci assistenza? Viene considerato un rottura dell’alleanza, visto che la malattia può entrare anche nel luogo dove avverrà!"

Annabel: " Non ho detto questo."

Lui: " Huh?"

" Ho detto che non firmo e no che non vi voglio aiutare..c’è un altro modo per garantirvi la mia assistenza? Tipo con un pegno?"

Lui: " Eh? Un pegno?"

E pensandoci, non è una cattiva idea e

Kalego: " Va bene, tu mi darai qualcosa che io tratterò fino alla fine della durata del contratto e io firmerò questo al posto tuo."

Balam: " Vuoi falsificare un documento del preside? Sul serio? Proprio tu?"

Lui: " Accidenti a te quante domande! E hai un’altra brillante idea forse?"

Balam: " Mmm no… di queste cose non me ne intendo."

E l’altro solo uno sguardo di rimprovero e Annabel:

" Ok.. ti darò in pegno, il mio flauto anubiano… ."

E lui che apre gli occhi stupito e rispondendo:

" Cosa?!"

" Non va bene? E’ un oggetto molto prezioso per me, come ben sai.. ."

Balam: " Uno di quelli che hai sempre desiderato vedere, interessante."

Kalego che non ci pensa due volte! Perché chissà quando avrà l’occasione di avere tra le mani un oggetto leggendario del genere!

Kalego: " Mi sta bene! Lo custodirò io stesso fine alla fine del contratto!"

Con questo allunga la mano, dove un pochino i presenti, notano che è nervoso e lo brama intensamente e lei:

" D’accordo, ora lo prendo."

Sperando invece di aver preso la decisione giusta.

E dalla borsa caccia uno panno, dove lo apre e poggia il contenuto sul palmo della sua mano e lui che ci rimane:

" Ma...cos’è mi prendi per il culo? Cosa diamine è questo pezzo di legno marcio?"

Dove lo nota più da vicino, ed è proprio un strano pezzo di legno marrone scuro, molto vecchio e curvo, con due buchi come un flauto e lei:

" Si attiva solo quando lo uso, quello è il modo per tenere lontano i ladri che appunto pensano che è un pezzo di legno marcio… ."

Lui: " Come faccio a sapere che è davvero lui?"

Allora, passa la mano da sopra e quello, inizia a brillare di verde ed a cambiare la forma, diventando ora un flauto nero, curvo con all’estremità una faccia di un Anubis e sopra sono incisi i geroglifici e Kalego che è rimasto meravigliato da tanta bellezza leggendaria!

Lei: " Ti ho convinto? E’ l'originale."

Lui allora solo un : "Mph!" Perché poco dopo si è ritrasformato nel pezzo di legno marcio.

Dove poi con un gesto lo fa sparire e Balam:

" Ma a me sembrava della magia! Com’è possibile?"

Kalego: " Te lo racconterò un altro giorno."

E lei: " N-non perderlo per favore!"

E lui sdegnato le risponde:

" Ma per chi mi hai preso?" E poi di nuovo:

" Su, ora andiamo scansafatiche!"

E lei, sospira solo, ricordandosi che sul lavoro si deve comportare in quel modo per non dare sospetto; però certe volte è davvero tanto irritante.

 

 

 

 

E nei corridoi mentre camminano.

Kalego: " Aggiornamenti utili dalle tue sorelline?"

Lei: " Qualcuno… hanno rimediato con le piramidi, le hanno aggiornate e per ora tengono di nuovo a bada le bestie magiche e altri malati sono stati dimessi grazie alle nostre cure alternative. Quindi per adesso la malattia è sotto controllo."

Kalego: " Mph. Molto bene."

Lei ancora: " E Kerefet nei prossimi giorni mi sottoporrà ad un addestramento speciale."

E qui lui si blocca e lei anche a seguire, dove si gira e di nuovo la prende a la porta in una stanza lì vicino chiudendo la porta a chiave, dove lei ora è un po’ turbata da questo nuovo comportamento, che sembra quello di un maniaco sessuale e poi:

" Cosa hai appena detto?" Però senza girarsi ma la sacerdotessa può sentire la stretta del bracciale.

" Che mi sottoporrà ad un addestramento speciale. Ed è nella norma, visto che è il mio superiore."

Lui poi stringe i pugni si volta e le risponde con un’aria davvero irrequieta, dove anche la sua aura trasuda gelosia sotto forma di un colore viola scuro:

" Mmmmggg se è per questo sono anch’io di alto rango!"

" Ma non è la stessa cosa."

Lui la fissa e risponde ancora:

" Dunque lui che ti ha fatto fare quella prova con l’inganno e sospetta di noi può addestrarti senza nessun problema e io invece no?"

" Non posso rifiutare e lo sai, come sai anche il perché del rifiuto nei tuoi confronti e per favore, smettila che mi stai facendo davvero male ed è una gelosia nei suoi confronti ingiustificata!"

Ma lui niente la guarda ancora con una certa ira, perché quel pennuto proprio non lo sopporta!

Visto che ci ha anche provato con lei spudoratamente!

Però succede una cosa strana, Annabel lo abbraccia alla vita con delicatezza che può sentire tutto il suo calore e il suo affetto, che dovrebbe disgustarlo all’infinito ed invece, lo fa calmare e gli dice chiudendo gli occhi:

" Lo sai che ti puoi fidare di me, non ti tradirò con Kerefet, non c’è motivo di provare tutta questa avversione… ."

Allora lui, con questo decide di rilassarsi respirando profondamente; pensando che non ha torto ed ha già dimostrato quello che doveva e quindi:

" Va bene… . "

Così dopo che lei si allontana, le afferra il braccio toccando il bracciale dove la stretta cede subito e poi:

" Procedi come da programmi... ma tieni lo stesso gli occhi aperti e le orecchie sempre in tensione."

Lei solo un cenno felice perché è davvero come pensava; cioè che il demone più severo, se preso con calma e delicatezza, può diventare anche tenero e non è vero che sono solo spietati e usano solo la violenza, ha capito che fanno del loro meglio per cambiare, anche se non è facile.

Poi entrambi escono dalla stanza.

 

 

 

La giornata passa, tra Kalego che assegna un’altra montagna di compiti con tanta cattiveria, specialmente alla classe di Iruma e Annabel che aiuta come può facendo l'assistente morale, anche se è davvero noioso; ma in compenso aiuta anche gli inservienti come può, giusto per sentirsi più utile.

E chissà perché Iruma è andato da Balam e ha riferito che Annabel in realtà è metà umana e lui subito si è preoccupato e presto la contatterà per farle un discorso serio.

Poi vengono a sapere che ci sono almeno tre settimane di riposo per tutti prima degli esami della fine ed iniziano proprio il giorno dopo. Tutti felici insomma, tranne i due custodi e gli altri professori che comunque dovranno lavorare sulla malattia e dunque stare sempre in allerta.

La giornata finisce e Kalego, come al solito lascia la scuola e si dirige sulla strada che porta al suo alloggio. Appresso incontra la sua partner, che quando vede che non c’è nessuno si avvina a lui dicendo:

" Beati loro che fanno festa."

" Mph. Meglio che pensano a studiare che a divertirsi, gli esami della fine non sono uno scherzo, specialmente per la classe dei disagiati. Per loro sarà ancora più dura."

Poi si unisce anche Dali che vedendoli insieme dice:

" Mi unisco a questo bel duetto e torniamo insieme agli alloggi?"

Kalego: " Non si capisce se lo stai imponendo o chiedendo."

Dali: " Ovviamente chiedendo."

A Kalego non da fastidio, alla fine la prenderà come una passeggiata di ritorno tra colleghi, si perché ora anche la sacerdotessa la considerano tale.

Annabel: " Per me non ci sono problemi, devo comunque fare questa strada per arrivare a casa del presiede Sullivan."

Dali allora curioso: " Come vanno le cose lì? E’ davvero enorme come si dice?"

Lei: " Tanto enorme e se non si fa attenzione ci si perde."

Dali: " Ma dai? Che invidia! La vorrei vedere anch’io, ma nel mio piccolo rango non posso."

E dopo: " Sui bracciali poi? E’ uscito il nome?"

Kalego che accenna a una smorfia e lei:

" No..non ancora, forse me li terrò per tutta la vita… ."

Dali: " Mmm non scoraggiarti, vedrai che si farà avanti!"

Poi arrivati al bivio.

Dali: " Beh io vado, devo fare prima una commissione a dopo le vacanze o prima se serve!"

E con una mano e allontanandosi li saluta.

Annabel: " In realtà anche il preside non fa altro che chiedermi in modo troppo insistente e peggio di un molestatore seriale..ed insiste che vuole anche vederli…ed ho sempre rifilato delle scuse.. .."

Kalego: " Mmmmmggg … ."

Ma all’improvviso da un cespuglio spinoso, salta fuori un strano essere e i due ora sono in allerta.

Lo notano bene e Kalego riconosce:

" E’ un demone nel ciclo del male!"

" Cosa? E che cos’è?"

" Te lo spiego dopo! Ed è meglio non farsi colpire...ha gli occhi gialli!"

E subito capiscono che è infetto ed è molto probabile che è alla pazzia. Due o tre volte li aggredisce, dove prontamente Annabel apre il suo scudo nero e Kalego lo scansa facilitante!

Così, il demone fa apparire una pistola bella grande in stile vittoriano nera ed intarsiata e spara ferendolo in modo grave, specialmente alle ali, così non può fuggire in quel modo e mentre stramazza dice:

" Siete riusciti a scoprire il mio focolaio, ma non riuscente a fermare il mio esercito!"

Kalego: " Maledetto! Di nuovo a manipolarci come dei burattini!"

Quello: " Ahahah hai detto bene, siete i miei burattini e io che mi sono ormai evoluto non farete in tempo a trovare una soluzione, voi patetici che provate a cancellarmi! Sarà una guerra che ricorderete nei secoli! Demoni nel loro ciclo del male mutato contro altri demoni!"

Kalego:" Bastardo!"

Quello: " Non vedo l’ora e poi vedremo se il mondo del bene vi aiuterà ancora o vi lascerà nel vostro destino ahahaha sarà una scena davvero divertente ahahaah!"

Appresso, gli da il colpo di grazia sparandolo in testa, dove subito perisce e il corpo prende fuoco!

Annabel che è rimasta sconcertata ma non ferita:
" Quindi questo è il suo obbiettivo! E’ davvero terribile!"

Kalego: " Una cosa che avevo previsto.. maledetto abominio ha tentato un attacco frontale con un corpo già contaminato! E’ solo un vigliacco!"

Lei: " Davvero? E allora come procediamo? Se è arrivato fin qui...chi ci dice che non ci sono altri infetti per la strada?"

Kalego: " Faremo intervenire le forze dell’alleanza, che si occuperanno di individuare altri potenziali infetti...non ci voleva cazzo! "

Poi pensando ancora le dice:

" Torna lo stesso a casa del preside e non fare parola di quello che hai appena sentito! "

 

Fine capitolo 25

 

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Capitolo 26
*** Sottomettere e il resto ***


 Capitolo 26

 

Sottomettere e il resto.

 

Tornando nel suo alloggio Kalego sta ancora pensando che quel maledetto abominio alla fine sta prendendo il sopravvento e la situazione sente che sta degenerando. Ormai è mutato ed è diventato anche più furbo del previsto che nemmeno l'alleanza prima o poi potrà gestirlo; una vera tragedia insomma! Quindi seduto sulla poltrona del soggiorno, pensa e ripensa a come possono contrastarlo e poi, guardando un libro proibito degli umani, gli salta in mente la sua compagna e dice:

" Ma certo..è ovvio ed è come dice il vecchiaccio, ha paura del suo sangue perché non può infettarlo ed è forse l’unico modo per ucciderlo del tutto. E tolto lui di mezzo anche gli infetti guariranno. Ma il problema è che lei non può farlo."

E di nuovo nei suoi pensieri ed arriva alla conclusione che la sacerdotessa è l’unica soluzione definitiva ed in qualche modo, dovrà riuscire a convincerla che non è arrivata lì solo per proteggerli. Dunque, prende degli appunti e poi siccome è tardi e non ha nemmeno dato il bacio alla sua partner, sua dipendenza, disturbato va a dormire.

Sarà un demone, un essere superiore, ma il lavoro che fa è massacrante, come il mondo in cui vive.

 

 

La mattina seguente, dopo la colazione ed ancora in pigiama, quello che fa è scrivere un messaggio alla sua demo compagna sul demo cellulare privato:

" Oggi che programmi hai? Dobbiamo parlare di quello che è successo ieri."

Sinceramente ha delle scartoffie da controllare, ma in realtà in quelle tre settimana non farà niente che riguardi la scuola, tranne il suo ruolo di custode e partner, quindi quella è più una scusa per vederla.

Così, mentre sta guardando la demo tv, attende e la risposta arriva dopo cinque minuti:
" Oggi vado nella zona commerciale per degli acquisti."

E Kalego che pensava invece che si doveva allenare con quello stupido pennuto e ci rimane scrivendo:

" Siamo in emergenza e tu pensi a comprare cose?" E lei poco dopo:

" Questo è uno dei modi per liberarmi dallo stress… ."

Allora pensa che ognuno reagisce in modo diverso e lei non fa eccezione, visto che questa storia ha preso e stressando tutti e sperando che quelle tre settimane riescano ad allentare il loro ciclo del male. Dunque dopo le risponde:

" Va bene, ti invierò una guida."

E lei:

" Meglio di no, con me ci sarà anche Opera.. ."

E lui disturbato dice:

" Tz..quel maledetto gattaccio...è sempre attaccato come una pulce assatanata!"

Così, prima di rispondere pensa e poi digita:

" Allora ti troverò io, vedi solo di non insospettirlo chiaro? "

" Si, chiaro."

E dopo questo, si alza e va a prepararsi indossando dei soliti abiti, con pantaloni scuri, maglia viola scuro e la sua giacca lunga nera, come sempre al collo l’amuleto protettore e come sempre si sistema i capelli in modo sempre rigoroso. Appresso esce dal suo alloggio, alzando la solita barriera per chiunque ha voglia di invadere la sua proprietà.

 

 

 

Arriva nella zona commerciale che non dista molto dal dove abita e quindi mandando in giro i suoi piccoli servi neri, la trova in un posto che si chiama il Tunnel Nero, che è una sorta di piccolo centro commerciale con le sembianze esterne appunto di un tunnel; con tanti strani negozi di tutti i tipi. I suoi mini demoni neri con un occhio solo, la trovano in un negozio di abbigliamento e lì la raggiunge, facendo attenzione a non incrociare la strada con il gattaccio o con altre sue conoscenze.

La donna, dopo che ha detto ad Opera di voler andare in giro da sola, cosa che l’ha convinto visto che è immune alla magia nera; sta scegliendo dei vestiti, visto che il preside le ha dato dei soldi come se fosse un’altra nipote da viziare, cosa che ha preso al volo e quindi sta ampliando il suo guardaroba. Anche se deve ammettere che lì si vestono in modo troppo strano.

Quindi prende delle magliette e dei pantaloni e va allo strano e mostruoso camerino, con tanto di tende che sembrano strappate e decorato con teschi, ragnatele e occhi demoniaci e inizia a provare. Ha preso alcune che somigliano vagamente a quelle che ha comprato Kalego , questa in particolare è una felpa nera con cerniera ed un enorme cappuccio ed ha degli anelli sulle tasche e su un lato del cappuccio e sotto indossa una canottiera viola. Le altre sono tutte semplici magliette a maniche lunghe e monocolore, come i pantaloni e questi le vanno bene.

Lui nel frattempo è arrivato anche e la trova subito perché l’ha vista uscire del camerino e specchiarsi davanti ad uno a figura intera, quindi incuriosito si siede su una poltroncina dietro di lei accavallando le gambe e braccia incrociate e inizia a scrutarla senza aprire bocca e con uno sguardo più che severo. Ma prima uno dei suoi piccoli servi gli ha riferito la posizione di Opera, che per ora è lontano poi torna a fissarla.

 

 

 

Deve ammettere che quella felpa le sta davvero bene e finalmente e quindi la guarda ancora mentre lei non si è accorta della sua presenza. Poi però non la vede convinta e inizia a spogliarsi con faccia dubbiosa, ma qui intervenine dicendo:

" Perché?" Lei che prima sobbalza e poi si gira vedendolo:

" Eh ciao...non mi convince." Risponde con imbarazzo e infatti subito si copre visto che era lì a guardare tutta la scena del cavolo che ha fatto davanti allo specchio e lui, solo si avvicina, le sistema la felpa dicendo:

" Invece devi prenderla."

Lei che ci rimane e risponde: " Oh sul serio? Quindi ho scelto bene?"

Lui solo un gesto con la testa per dirle di si, ma con un’espressione sempre impassibile e quindi lei felice entra nello spogliatoio e lui allora, per non fare il maleducato o per non essere scambiato per un pervertito, esce dagli spogliatoi e l’aspetta.

Dopo il pagamento escono dal negozio e quindi dal Tunnel Nero, senza che Opera si è accorto di niente e senza incrociare altri docenti.

Appresso, si china e le da un bacio così appassionato che per poco le mancava il respiro e dopo:

" Non ti ho salutato ieri...una cosa inaccettabile!"

Lei: " Tranquillo..capita." E poi mentre si ricompone:

" Non ti devi allenare con quel pennuto?"

Mentre camminano su una strada alternativa dove non c’è nessuno, così che non danno nell’occhio:

" Beh in realtà, non mi ha detto il giorno."

" Mmmmm.. .. ."

Poi : " Sono molto preoccupata anch’io per quello che è successo ieri...ma se non scarico la tensione in qualche modo non riuscirò a ragionare come voglio. Questo è un posto in cui non c’è tanta gente quindi ho approfittato per scaricare il tutto… ."

Una cosa che fa anche lui, va nei posti più tranquilli per ragionare e quindi lei continua dicendo:

" Ho fiducia che andrà tutto bene."

" Sul serio? Anch’io lo pensavo ma adesso mi sto ricredendo, quella creatura è diventata più furba e ci sta spingendo in un vicolo senza uscita come dei topi!"

" Quindi l’alleanza non è più in grado di fronteggiarlo?"

Dice mentre si blocca e lui pure:
" Per ora lo sta solo frenando ma non fermando e prima o poi farà di nuovo la sua mossa, l’hai sentito è convinto così tanto che ci ha anche attaccati!"

Ma quando lei sta per replicare, il suo comunicatore, posto dietro l’orecchio squilla e lei:

" Devo rispondere, scusami."

Così si allontana un attimo lasciandolo per adesso solo.

 

 

 

Mentre l’aspetta ancora, sta pensando dov’è quel maledetto gattaccio e quindi, mentre sta per evocare i suoi piccoli servi per controllare la sua posizione, qualcuno l’afferra per il collo della giacca e lo trascina veloce in un angolo semibuio e lui:

" Che cazzo! Come ti permetti? Sai chi sono io?!" E la figura esce allo scoperto, ed è Opera il maggiordomo di casa Sullivan, il suo incubo peggiore insieme al preside!

" Yo Kalego."

" Tu maledetto...ma che fai? Sei impazzito?!"

Replica mentre si sistema il collo della giacca nervoso.

Opera che si avvicina di più, replica:
" Non sono io quello pazzo qui, ma tu che vai in giro con la sacerdotessa, questo si che è pazzia da parte tua che fai sempre il solitario. "

E lui ora si drizza e fa anche una smorfia dicendo:

" Ci siamo incontrati per caso, lo sai bene che ruolo ho nei suoi confronti! Sto solo controllando che non combina dei guai!"

Sperando che non li ha visti mentre si baciavano qualche secondo prima!

Ma quello non gli crede e per sua fortuna non ha visto niente e allora con la forza gli afferra i polsi e mette una ginocchio in mezzo alle gambe, spingendolo forte contro il muro che Kalego sbraita:

" Ehiiii! Cosa credi di fare?! Lasciami bastardo!"

E questo gli fa ricordare i brutti momenti passati con lui.

Opera con sguardo impassibile gli dice:

" Che cosa c’è tra te e lei?"

Lui: " Eh?"

Opera: " Mi sembrate quasi come una demo coppia...una relazione quindi….ma spero di sbagliarmi Kalego:" Eh?! Ma che ti salta in testa stupido idiota! Lei è solo la pedina che ci sta aiutando tutto qui! Ora lasciami!"

Ma non riesce a divincolarsi della sua stretta felina, non c’è mai riuscito! Opera ha sempre usato la forza bruta nei suoi confronti, una delle cose che non può affrontare e l’altro allora, vedendolo in difficoltà, prova un certo piacere ed infatti stringendo ancora di più i polsi, dove l’altro mugola per il dolore, lo inizia a leccare sul viso e lui:

" Cazzo no! Fermo…che schifo… ."

Opera: " Che c’è non ti piace? Tu che fai tanto il sadico, dovresti godere di questi attimi passionali."

Lui ancora più a disagio e sopratutto in una posizione troppo scomoda, dopo può sentire il ginocchio che tocca le sue parti basse:
" Smettila maledetto pervertito! Ti ho già fatto capire tempo fa che non voglio farmi scopare da te! Mollami cazzo!"

Opera: "Ed è davvero un peccato."

A questo punto gli da un bacio sulle labbra e non riesce proprio a divincolarsi e poi anche uno con la lingua dove Kalego disgustato cerca in tutti i modi di liberarsi ma senza successo!

Kalego disperato: " Puah NO basta! Bastaaa!"

In questo momento gli batte forte il cuore ed è rosso in faccia, perché è intimidito da Opera ed ha così paura che non riesce nemmeno a lanciare un incantesimo o chiamare il suo famiglio! Quel felino ha il potere di bloccargli la mente con le sue azioni perverse! Sa davvero come sottometterlo, lui che l’ha sempre fatto con gli altri ma non in quel modo!

Opera: " Invece no è il contrario." E continua a baciarlo, dove gli è sempre piaciuto stuzzicare il demone più severo della scuola, perché lo trova eccitante, specialmente quando mugola mentre lo tiene fermo a subire, ed ha sempre provato a portarlo a letto, come gesto di sottomissione ma senza successo. Lui ha un talento nello sfuggire alle situazioni come questa, ma ora è l’occasione giusta per farlo suo!

Però poi succede qualcosa, dal polso sinistro di Kalego appare del fuoco verde, dove subito si propagano sulla mano e sul braccio di Opera che basito esclama:

" Cosa? Fiamme verdi?"

Anche Kalego stesso è rimasto e poi, le fiamme si trasformano in una enorme mano artigliata che vuole ferire il felino e lui prontamente lo molla e veloce con un balzo si allontana dicendo ancora:

" Ostile….Kalego da quando sai usare il fuoco simile a quello della sacerdotessa?"

Ed con queste parole all’altro gli è chiaro, sul braccio sinistro ha il bracciale del legame infernale e non sa perché è portatore del suo sangue, quindi del suo potere, quello degli Anubis! Che ora lo sta difendendo, infatti di fronte a lui si è formato anche un scudo verde! Ed è rimasto ancora più basito!

Ma sfrutta la cosa a suo vantaggio minacciandolo:

" Cosa ti aspettavi? Uno scenario dove mi plagiavi mentre mi scopavi? Mai! Non sarò mai il tuo fottuto servo! Da quando ci siamo conosciuti che ci provi maledetto schifoso! Si, questo è un nuovo e potente incantesimo simile al fuoco della sacerdotessa!"

Opera impassibile:

" Oh, affascinate un sortilegio che copia."

Lui: " Non prendermi per il culo! Perché questo ti farà davvero vedere le pene dell’inferno se ti avvicini di nuovo a me! Hai capito bastardo?!"

Replica tenendo la mano infuocata di fronte al suo viso per spaventarlo, perché ora come ora non sa come procedere per mandarlo via, sperando che funzioni per davvero!

Opera poi prova a spegnerlo sul suo braccio ma senza successo e gli dice:

" O accidenti..questa si che è un bel problema."

Proprio non riesce a spegnerlo ed ora preoccupato gli dice ancora:

" Si ho capito Kalego, messaggio ricevuto, ma adesso spegnile...sento dello strano calore… ."

Kalego con un sorriso: " Troppo facile! Andranno via solo quando vorrò e non me ne frega se ti andrà a fuoco il braccio! "

Così messo alle strette dal demone più severo, perché è convinto che è stato lui a riprodurla con qualche nuovo incantesimo, si allontana veloce e con passo da felino, senza aggiungere un parola, perché questo giro è stato davvero bravo a contrastarlo! Quindi soffre senza aprire bocca e rinuncia per adesso al suo scopo.

 

 

 

Un lungo respiro di sollievo per lui che si è salvato per il rotto della cuffia!

: " Quel maledetto...stava per farlo qui...mi voleva soggiogare sessualmente in un posto come questo...assurdo.. ." Dice ancora con disagio per ciò che è successo.

Poi, nota che sul braccio sinistro le fiamme ci sono ancora e sono tornate alla loro forma originale e lui: " E adesso, come le estinguo? E’ perché sono uscite?"

Lo scotola ma niente, dimenticandosi da chi provengono e poi una voce:

" Aaam quello posso farlo solo io."

Dove poi si gira e lei è lì, che ha una faccia davvero seria ed ora Kalego fa mente locale che lei era lì ed ha visto tutta la scena e con la vergogna interna, si volta super imbarazzato pensando.

: " Mi ha appena visto...mi ha appena visto con Opera…in quel contesto indecente...non va bene! Non va affatto bene maledizione! "

Ed ora sente che davvero ha toccato il fondo. Ma mantiene lo stesso il suo decoro come può dicendo: " Per quello che hai visto... di sicuro hai delle domande da pormi, ma non qui in questo posto..non sono sicuro che lui è andato davvero via… . " Ma internamente sta sprofondando nella vergogna, perché mai nessuno aveva visto lui insieme ad Opera che lo molestava in quel modo, lui che ha sempre fatto vedere che è al di sopra dei demoni con i bassi ranghi! Ed adesso accetterà anche questo o la disgusterà?

Annabel dopo che è passato qualche secondo, dove l’ha fatto rimanere davvero sulle spine, attiva il suo simbionte scudo Caos, dove l’altro riconosce i tentacoli del polpo che li circondano, portandoli in quella dimensione dove nessuno può vederli e percepirli.

Lui: " Si qui può andare… ti faccio ribrezzo? "

Lei: " Beh non nascondo che vendendo quello che ti stava facendo sono rimasta sconvolta...Opera mi ha sempre inquietato con il suo sguardo impassibile e mi hai raccontato solo che ti bullizzava, ma ad arrivare a quello con te ...insomma… . "

Lui che mette le braccia incrociate e si irrigidisce stringendo anche gli occhi:

" Sto sprofondando nella vergogna per questo…tu che ora sei la mia demo compagna..non dovevi sapere e vedermi in quello stato pietoso! " E di nuovo si è aperto con lei, ma li è parsa più una liberazione che una condanna.

" Eh? Invece è il contrario, devo saperlo e non mi fai schifo...tutti abbiamo dei segreti, chi brutti e chi belli, ma parlare e accertarsi vuole dire volersi bene e in una coppia ci si accetta per come si è fatti, ed è una regola che abbiamo anche stabilito. Quindi accetto quello che ho visto e non ti giudicherò ne adesso e ne mai! "

Allora sentendo questo, Kalego si gira meravigliato, non se l’aspettava e mentre la fissa con la bocca semi aperta, lei continua:
" Se vuoi parlarne ancora, sappi che sono aperta ad ascoltarti..cos’è è innamorato di te? "

" Eh? Cosa? "

" Si insomma era una specie di corteggiamento dei demoni felini? Che è abbastanza inquietante.. . "

" Stai scherzando vero? Non sono contro le relazioni dello stesso sesso, ma quello non era corteggiare ma sottomettere sessualmente allo scopo di rendere me suo servo in assoluto! "

" Oh, sul serio? Quindi lo voleva fare con il sesso? "

" Quindi non l’avevi capito? Roba da non credere! Che diavolo! "

" Ah beh, il vostro mondo è davvero e troppo strano.. . "

Lui solo con la mano in faccia ed ora si è anche ripreso del tutto, ed è come aveva pensato, lei è la sua medicina di cui non può fare almeno e specialmente nelle situazioni più imbarazzanti.

Lui: " Lasciamo perdere…. Cosa ti hanno comunicato? "

Lei: " Che devo incontrarmi con Kerefet per quell’allenamento speciale e quindi devo andare. "

" E quando durerà? "

Perché rimanere senza di lei ora è davvero una tragedia.

" Credo fino a stasera...avviserò Opera. "

Lui solo una smorfia e appresso la donna fa un gesto con la mano, dove apre una sorta di stanza, dove può vedere che poggia la busta con i suoi acquisti a terra, ma non solo, in quel luogo ci sono anche i famosi regali dei professori e lui basito commenta:

" Dunque...è questo il tuo posto segreto? "

Lei: " Si, Caos mi fa anche da magazzino e qui ci metto anche gli oggetti vietati, tranne i cactus, quelli li ho tenuti fuori perché sono esseri viventi, ma li ho dovuti lo stesso nascondere, come hai visto. "

Lui ancora più meravigliato e affascinato; dove nota anche i libri dati da Robin come anche i suoi su una mensola e dopo, richiude la stanza e gli dice:

" Ora devo proprio andare, non posso aprirti un portale da qui, per me è stancante quindi ti riporto indietro. "

Kalego: " Si certo, non mi crea problemi. "

E le si avvicina per darle un bacio che lo rifiuta dicendo:

" Non esiste dopo che l’ha fatto quelli lì! Lavati la bocca e poi ne parliamo! "

Lui in estremo imbarazzo, si ricompone senza protestare toccandosi i capelli. Lei solo gli tocca il braccio e lente le fiamme si spengono.

Kalego: " Dunque puoi usarle anche in questo modo? "

" Posso manipolare piccoli oggetti, quelli grandi mi stancano subito...ma per il bracciale è stata una sorpresa. E si sono spente anche su Opera. "

Lui: " Non ha stretto per niente...non hai provato gelosia? "

Lei: " No è un sentimento che ci corrode ed ho provato più protezione nei tuoi confronti. "

Lui un po’ urtato: " E’ invece molto importate! "

Lei: " Sarà... ma ora devo andare, se faccio ritardo poi me lo sento al mio superiore. "

Con questo, prima si guardano e poi:

" Va bene, fammi tornare. "

E prima di tornare al suo alloggio, va nei bagni pubblici e fa apparire uno spazzolino con un dentifricio e si lava i denti e poi con un collutorio anche la bocca, borbottando:

" Quello schifoso...lui è le sue uscite perverse...mi ha negato anche il bacio dell’arrivederci mmmmrrrggg!"

E appresso pranza nel suo ristorante preferito che servono sempre dei piatti di lusso e poi va a fare una passeggiata per smaltire e dopo, una visita in biblioteca in tutto relax.

Ed è un posto in cui nessuno gli rompe le scatole e non può interferire con l'allenamento della sacerdotessa; le deve fiducia.

Poi si incammina per un negozio di alimentari per fare rifornimenti di cibo, per tutto il tempo che sta a scuola infatti c’è la mensa con i suoi cibi prelibati, ma ora deve cucinare e quindi deve avere del cibo prelibato in casa, con tanto vino pregiato che tanto ama sorseggiare.

Quindi tornado e sistemando il tutto nel suo alloggio attende la sera, svolgendo gli hobby che più gli piacciano e cioè curare i cactus che sono almeno un 666 in tutta la casa più nel suo giardino privato posto dietro di questa, poi fa fare le pulizie ai suoi piccoli servitori, con la sua severa supervisione e suonare il pianoforte che tanto lo rilassa e lo toglie dal ciclo del male; ed infatti passano almeno cinque ore, dove ha creato tramite la musica vari scenari che più gli aggradano. Questa crea un’illusione molto materiale e per lui è vera goduria.

Appresso e dopo cena, verso le dieci, invia un messaggio alla sua demo compagna e scrive:

" Se hai finito il tuo allenamento, ti apro un portale con la piramide grigia. "

Tutto questo giro di parole solo per dirle: ‘ ho voglia di vederti di nuovo.’ Ma deve mantenere sempre un il suo rigore, visto che non è da lui scrivere parole dolci.

Risposta che arriva dopo dieci minuti:

" Va bene. "

Quindi con una certa soddisfazione, la prende, preme sulla punta pensando sempre a lei e si apre il tunnel, dove la donna lo attraversa e la nota con una certa aria stanca, visto che le alette sono di color bronzo e ha delle occhiaie allucinanti, ed indossa la felpa che ha comprato quella mattina con dei pantaloni scuri.

Annabel: " Aaaaaf...finalmente ho finito. " Così si siede sul divano come un peso morto e lui pensa solo: " Dove essere un allenamento davvero duro. Ma è comprensibile visto l’attuale emergenza. "

E dopo anche lui si siede al suo canto e la spinge da dietro la schiena per farla avvicinare alle sue labbra, ma lei mugola:

" Ahi...ahia! "

Allora sentendo questo, la lascia e la prende per la vita sempre per baciarla, ma lei di nuovo:

" Ahi! Scusa...puoi non toccarmi per favore? "

E lui: " Cosa? "

" Ho il corpo un po’ indolenzito. " Ma poi nota sul collo dei lividi neri che sporgono e quindi le dice: " Spogliati! "

E lei preoccupata: " Cosa? "

" Andiamo, voglio vedere perché ti lamenti così tanto e poi già ti ho visto nuda, quindi smettila di fare la pudica imbarazzata! "

Così dopo un turbamento, si toglie la felpa, rimanendo solo con la canottiera e il demone può vedere che è ricoperta di lividi e dice basito: " Ma che diavolo! Sei piena di contusioni! E poi il tuo sangue curativo cosa fa non agisce e i tuoi simbionti? "

Lei imbarazzata: " Solo in casi necessari...questi sono solo piccolezze… . "

" Le chiami piccolezze?! A ma sembrano delle percosse belle e forti! Ma che diavolo fa quel pennuto? Capisco l'emergenza ma vuole ammazzarti per caso?! "

E lei: " Sei preoccupato? "

Lui sempre più nervoso: " No! Sono molto turbato! "

Lei: " Non puoi fare niente e lo sai e Kerefet mi ha detto che diventerò molto forte e resistente. "

Lui: " Se prima non ti spezza tutte le ossa! Anch’io sono ferreo ma non arrivo a tanto cazzo! "

Poi dopo qualche minuto dove lei si ricopre sempre con la vergogna e lui si è calmato e pensa:

" Questa cosa non deve andare avanti, chi si crede di essere quello?! Sistemerò questa faccenda una volta per tutte! "

Poi sente qualcosa di pensante che si appoggia alla sua a spalla ed è Annabel che si è addormentata e mentre ha la testa appoggiata alla suo braccio abbracciandolo anche e lui:

" Ecco appunto...se continua così altro che relazione, diventerà solo un albergo… . "

E con questo, escogita un piano per contrastare il suo rivale Kerefet, quel maledetto pennuto che sta facendo la sua mossa per separarli e l’ha preso per un cretino!

Oltre a pensare a come fermare la creatura abominevole, che ormai ha preso bene piede nel loro mondo.

Quindi nel mentre, fa apparire una coperta che avvolge la sua demo compagna senza però svegliarla. Tutto questo non lo schifa per niente ma sente per lei più affetto.

 

 

 

Fine capitolo 26

 

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Capitolo 27
*** Il contratto ***


Capitolo 27

 

Il contratto.

 

Dopo un’ora lei dorme ancora e lui sospira solo guardando la demo tv e sta ancora riflettendo; ed appresso arriva alla conclusione che l’unico che può far qualcosa è proprio Sullivan, che lo sfrutterà, se ci riuscirà, a suo favore.

Poi prende il demo cellulare, dove vede l’orario ed è passata quasi un’ora e con una smorfia fa squillare apposta la suoneria di questo. Una così gracchiante che la donna si sveglia spaventata, dove poi si accorge di cosa stava facendo e mentre si stacca da lui visibilmente imbarazzata e notando anche la coperta dice:

" Mi sono addormentata… ."

" Purtroppo ho visto."

" Mi dispiace… ."

" Mph! Meglio che torni, prima che quel gattaccio malefico ti viene a cercare e non ti trova."

Ma lo dice in tono disturbato e con le braccia incrociate.

" Si, giusto...grazie per la coperta."

" Mph. " Mentre le apre il portale con la piramide grigia dove prima di attraversarlo gli dice ancora:

" Grazie anche per non avermi svegliata." Con un sorriso e poi va.

Lui niente, non dispiaceva averla lì un altro po’, ma il tempo è tiranno anche nel loro mondo, quindi sorvola e continua a guardare la demo tv, sospirando ancora e poi va a dormire.

 

 

 

Passano quasi i tredici giorni della prima settimana dove a seguire, succede la stessa cosa, lui di mattina si rilassa con i suoi hobby, più la lettura di alcuni libri di stregoneria e poi la sera quando si incontrano e lei puntualmente si addormenta, un po’ all’angolo della poltrona, un po’ nella posizione da seduta; insomma di stare con lui e magari ricominciare con la lettura dei libri non se ne parla, come nemmeno per i baci, non riesce ad avere nemmeno uno. Quindi abbastanza irritato, la vede attraversare il portale per l’ennesima volta dove si porta dietro altri lividi belli evidenti e dopo:

" Basta! Questa storia deve finire! Capisco che non devo intervenire nel suo allenamento, ma questo è troppo! Che quel maledetto ha capito come stanno le cose per davvero!"

Così pensa che il giorno dopo, vuole vedere con i suoi occhi quello che sta facendo e quindi in una stanza che sembra un ripostiglio e togliendo un panno, scopre uno specchio particolare, con sulla cornice dei simboli demoniaci, dove quando apre il palmo per formulare l’incantesimo ecco che si accendono e appare la scena. Nota molto bene Kerefet che la sta allenando e sembra che lo specchio funziona senza nessuna interferenza. Lui in volo che le lancia delle strane palle che quando rimbalzano forte sulla sacerdotessa, le provocano del dolore facendola indietreggiare e qui capisce la fonte dei molteplici lividi. Cosa che lo fa davvero adirare, visto che lo fa apposta per indebolirla sempre di più! Come aveva pensato. Poi lui è un demone è capisce al volo se un’azione viene fatta per invogliare qualcuno oppure solo per fare del male. Dove appresso nota ancora lei che tenta di aprire un dei suoi scudi ma senza successo; infatti quelle piccole palline blu sono così veloci che non ha il tempo giusto per reagire! Quindi lui digrigna perché può solo osservare e appresso spegnendo il tutto con un gesto, visto che teme di essere scoperto, riflette: " Quel maledetto! Si vede che lo fa di proposito e non per aiutarla a diventare più forte! Che diamine! Anch’io uso le maniere più severe possibili, ma non fino a stroppiare i miei alunni! "

Così riflette ancora, ma purtroppo un messaggio del preside, sul demo cellulare lo distoglie, perché ha bisogno di lui in un certo posto che non tanto sopporta.

" Quel vecchiaccio bastardo, proprio ora ha bisogno di me? E si spera che è almeno una cosa urgente!" E preparandosi a dovere, va all'incontro.

 

 

 

In pratica va di fronte all’entrata di Walter Park, un enorme parco a tema dove i demoni calmano il loro ciclo del male, costruito sopra un carcere ed è un posto che lui però evita come la peste, perché è fin troppo rumoroso e gli da sui nervi! Ma non può rifiutare, ordini del rango nove! Quindi si è ritrovato a fare il demositter ai mocciosi della classe dei disadattati, più Opera che lo molesta e Balam che l’accompagna con il suo nuovo taglio di capelli corti. La giornata fila male per lui insomma, visto che da quando si è separato dagli altri due, con i rispettivi gruppi, sorteggiati, dove era contrario; l’hanno preso perennemente in giro e qui ha scritto sul suo piccolo diario altri compiti da assegnare loro a casa con molta cattiveria e gli hanno fatto indossare anche degli oggetti ridicoli. Il tutto per una competizione uscita dal nulla, dove il gruppo che si diverte di più e fa una foto vince. Ma poi con l’apparizione delle bestie magiche, le cose si sono ribaltate. Si è vendicato, mandando i mocciosi del suo gruppo in pasto ad un enorme Minotauro, che ha dovuto anche salvarli alla fine evocando il suo Cerberion e facendo vedere come si sconfigge per davvero una bestia magica di quelle dimensioni! E la vendetta è servita, più un addestramento sul campo bello caldo, dove i mocciosi si sono fatti prendere dal panico, ma poi si sono dati da fare e in qualche modo sono riusciti a prendere dei punti da Kalego. A lui piace lo scontro frontale e l’insegnamento diretto, quindi è stato anche un po’ uno sfogo nonché una dimostrazione della sua forza.

Insomma, non bastava la malattia, Kerefet e le sacerdotesse, pure i sabotatori ci volevano! Una giornata da dimenticare per lui.

Dopo che hanno sistemato le bestie, che hanno creato il casino nel parco a tema, finalmente si possono riposare in un albergo di lusso, dove lui, ovvio ha preteso la stanza più in alto e quella più costosa.

Appresso ha ragionato con Balam dei possibili terroristi, ma nessuno nelle prigioni ricorda niente, visto che è partito tutto da lì.

Tornado poi in camera, ha trovato i mocciosi del suo gruppo che fanno baldoria sporcando e rubando tutto quello che c’è e qui si è preso altro veleno, cacciandoli a parolacce e riempiendoli di nuovo di compiti da fare a casa!

Poi l’hanno invitato ad un enorme banchetto, dove viene continuamente infastidito da Opera e anche dagli altri, dove trova tutto molto rumoroso e decide di tornare in camera tutto disturbato, dove qui a Balam, che non si è presentato per la sua spaventosa presenza, ha ordinato del cibo in camera e lui dei vini molto costosi, visto che sono gratis, come il resto e così i due parlano tra un pasto ed un vino e tutto è tranquillo e Balam:

" Come va con lei?"

" Mmmm?"

" Si insomma la vostra demo relazione, dai racconta sono curioso!"

" Cosa vuoi che ti racconti? E’ un periodo del cavolo!"

"Oh ma sul serio? Ci litighi furiosamente?"

" Eh? Assolutamente no! Ma in questa settimana delle circostanze strane hanno voluto tenerci separati!"

" Oh...che sfiga."

" Già."

E continua a bere e appresso qualcuno bussa alla porta, dove i due prima si guardano e poi Kalego:

" Vado io, non vorrai spaventare il personale."

" No meglio di no."

Quindi si alza dalla sontuosa sedia e si dirige verso la porta e quando apre, si ritrova di fronte il giovane Iruma in versione ciclo del male e lui, fa una faccia più che disturbata dicendo:

" Che cavolo ci fai qui? Vai rompere le scatole agli altri!"

Iruma: " Su su su prof. Kalego, non inveire così tanto, che non ce ne bisogno sai?"

Lui ancora più urtato e l’altro continua:

" Vorrei parlati di una questione seria, se non ti dispiace."

Kalego: " Eh? Di cosa di preciso?"

Iruma: " Se mi fai entrare ti dirò tutto."

 

 

 

 

All’interno della stanza, Iruma è seduto sul divano, accanto a Balam che però ha smesso di mangiare e si è rimesso la maschera, per far sembrare tutto anonimo tra di loro, dove invece si conoscono bene.

Però Kalego più lo guarda e più gli sta sul cazzo, con quel sorriso e quell'atteggiamento da strafottente.

Iruma: "Woah! Ma guarda che stanza di lusso! E’ favolosa!"

" Smettila di perdere tempo e arriva alla parte centrale!"

Iruma: " Ah si certo...allora caro prof. Ho qualcosa per te. Qualcosa che ti cambierà la vita in meglio!"

Kalego stupito replica: " Eh? Ma che diavolo vai blaterando?"

Iruma: " Ehehe!"

E dopo questo, tira fuori un papiro e lo poggia sul tavolo dicendo:

" Leggi e stupisci."

Così lo fa, lo apre e lo legge e prima ci rimane farfugliando:

" Ma questo è… ."

Iruma: " Si è proprio lui caro prof!"

Balam: "Che che cos’è?"

E poi, lo legge e lo rilegge e nota anche che è firmato da Sullivan in persona e sotto, c’è una firma fatta con del sangue. E sfoggia poi un sorriso compiaciuto, cosa che non avrebbe mai fatto se le cose non andavano come sono adesso e Iruma:

" Ah vedo che la cosa ti piace tanto caro maestro!"

E lui poi che torna con la sua espressione severa:

" Tu... come ti permetti di mostrarmi un documento simile! E poi, come diavolo sei riuscito ad ottenerlo?!"

Iruma che si è messo comodo con le braccia incrociate dietro la schiena, con un sorriso più che soddisfatto e gambe allargate:

" Oh beh si dice il peccato e non il peccatore e poi la sai bene che il vecchio soddisfa tutte le mie richieste, quindi non ti devi stupire, ma mi devi dire se accetterai."

" In cambio di cosa? Non si fa niente per niente!"

Balam che sta corrodendo per la curiosità: "Ma si può sapere che cos’è? Che c’è scritto?"

Ma loro niente continuano con la loro conversazione.

Iruma: " Oh sai, tutta quella montagna di compiti che non finisce mai e non ci da un attimo di tempo libero...diminuirli tipo."

Kalego: " Eh? Questo è un ricatto vero è proprio! Come osi! Sono il tuo responsabile e un demone di alto rango e mi devi assoluto rispetto!"

E qui fa apparire alle sue spalle il suo Cerberion con tanto di aura malefica.

Iruma: " Ricatto? Oh allora vorrà dire che andrò dal mio caro nonnino e gli dirò che mi hai legato e imbavagliato e dopo, mi hai cancellato anche la memoria."

Lui ora è rimasto di pietra e gli risponde:

" M-maledetto!"

Balam che ha anche capito questo giro:" Ops… ."

Iruma: " E si, mi sono ricordato tutto, dove rammento anche il bacio tenero tra te e la sacerdotessa Annabel, ma non temere, io sono più che favorevole alla vostra unione ed infatti quel documento lo prova! Ma in cambio voglio meno compiti per la mia classe, oppure il nonnino saprà tutto e di sicuro per te non sarà piacevole il dopo."

Lui ora ringhia, perché sul quel fottuto moccioso non ha funzionato bene il suo incantesimo! Ed ora lo sta ricattando come un qualsiasi demone di basso rango e quindi a sua difesa gli dice:

"Dannato bastardello ma che hai nella testa? Ti piace scherzare con il fuoco? Questo contratto non vale perché il sangue è falso non è il suo!"

Iruma: " Oh si, so anche quella storia, il nonno mi ha raccontato della malattia e del seguito, dopo tutto sta vivendo in casa nostra. Ti dico che non è falso anzi."

Kalego che pensa: " Quel vecchio rincoglionito l’ha fatto per davvero? E’ matto!"

Iruma: " Perché non la chiami e ti fai raccontare da lei come stanno le cose?" Gli dice con faccia convinta e lui con i nervi quasi che stanno per esplodere, dove però appresso tira un lungo respiro per calmarsi, ritirando anche la sua aura e il suo famiglio; perché non vuole ricevere un’altra punizione da Sullivan, quello del cameriere personale gli è bastato e fin troppo! E siccome si tratta del suo adorato nipotino, ci andrà giù parecchio pesante, con cattiveria e senza sconti!

Quindi tenta la strada più pacifica e della diplomazia e dice:

" Va bene. " E così, prende il demo cellulare, guarda prima l’orario che è quello giusto dove ha finito il suo duro allenamento e dopo la chiama, lo vuole sbugiardare con calma, perché è convito che quel sangue come firma è falso e lo vuole solo incastrare con chissà quale demonessa assatanata! Tutte bramano uno come lui e di alto rango!

Quindi dopo che gli risponde le dice solo senza salutarla:
" Usa la tua piramide dorata e vieni qui, ti devo parlare di una questione importate!"

E con questo chiude, senza che lei poveretta ha potuto rispondere e infatti c’è rimasta e poi, si apre un portale dove lei esce e notando la situazione dice:

" Cos’è questa questione importante? E...che sta succedendo?"

Iruma: " Hey Annabel! Come va?" Balam solo un cenno della mano.

Kalego: " Modera i termini maledetto!"

Iruma: "Su non te la prendere, che non è la mia ragazza!"

E lui solo un ringhio e poi:

" Vieni qui sacerdotessa e di a questo moccioso che è impossibile che il sangue su questo foglio è il tuo!"

Lei: " Eh? Cosa? Il mio sangue dove?"

Kalego: " Spiegagli solo che è impossibile visto che tu hai il fuoco verde nelle vene!"

Iruma: " Di più di al tuo demo partner che hai una fialetta con del sangue dentro!"

Ribatte con un sorriso e Kalego: " Cosa?!"

Lei: " E e tu come fai a saperlo?"

Kalego: " Eh?! Ma che cos’è questa storia?"

Dice mentre si alza di scatto e Iruma:

" Ooooh allora non ti ha detto niente mmmm male ."

Con un sorriso sarcastico e Balam è solo in imbarazzo per lui e allora Kalego, prende per un braccio la donna e la porta in un’altra stanza dicendo:

" Ora voglio delle spiegazioni visto che sto facendo un figuraccia di fronte a quel maledetto moccioso viziato!"

" Mi dispiace è solo una boccetta che contiene l’altro sangue, dove viene fermato da una speciale sostanza che si trova appunto nella boccetta e l’ho preso quando ero nella mia fase vulnerabile, ed è l’unica in assoluto e serve solo nei casi di emergenza, dove depistiamo delle bestie feroci tramite questo… ed ce l’hanno tutte le sacerdotesse e posso andare a pensare che Iruma lo doveva andare a prendere! L’avevo ben nascosto, insomma che gli è preso?"

" Ma che cavolo! Potevi anche dirmelo prima! E lui è nel ciclo del male ed è incontrollabile diavolo!"

" Non lo sapevo... quindi quello è un ciclo del male? E non hai torno, ed è un oggetto così scontato che ho dimenticato di dirtelo… ."

Allora vedendo che in effetti non l’ha fatto apposta, decide di calmarsi e poi le dice:

" Spero allora che non accadrà più e ora torniamo."

 

 

 

Poi di fronte ad Iruma.

Kalego: " Ci siamo chiariti e non mentivi."

Iruma: " Visto?"

Balam: " Quindi c’è davvero il tuo sangue sul quel contratto?"

Annabel: " Contratto?"

Kalego: " Ma farò lo stesso un’altra prova, non voglio cascare in una ridicola trappola, dove mi incastri con qualche altro demone inutile!"

Iruma: " Mmm ma certo, fai pure, io non ho nessun dubbio eheh!"

Ed allora e con una smorfia, Kalego fa apparire delle forbici e le si avvicina dicendo:

" Sta ferma."

Lei turbata: " Eh?" Poi le afferra una ciocca dei capelli e la taglia dicendo ancora:

" La prova del capello è efficace al cento per cento in questo mondo, per verificare se il sangue è davvero il tuo."

E lei che respira tranquilla e lui mentre si avvicina al papiro continua:

" Se si colorano dopo che pronuncerò uno specifico incantesimo, vorrà dire che non è il tuo, invece se restano intatte sarà la prova definitiva."

Così i presenti assistono, dove poggia le ciocche sul foglio, poi lo pronuncia e dopo un bagliore di luce e attendendo per qualche minuto dove non si colorano e lui:

" Non ci sono dubbi...è il tuo vero sangue." Dice sospirando perché quel maledetto ha detto davvero tutta la verità.

Iruma è tutto felice e lei invece: " Cosa? Sul sul serio? Ma cosa ho firmato senza il mio consenso?"

Balam: " Beh in realtà con il tuo sangue l’hai dato.. ."

Lei: " Oh per gli dei.. e ora che facciamo?"

Iruma: " Allora prof. cosa farai? Manca solo la tua di firma!"

Lui: " Tz! Maledetto.. ." Però dopo alcuni minuti non ha altri dubbi, quindi con un canino si ferisce il dito e firma anche lui con il suo sangue e dove dopo, la pergamena brilla e da questa si sdoppia quindi ricavando una copia e Kalego rivolto a lei:

" I miei complimenti, sei appena diventata la signora Naberius."

E lei: " Che che cosa?!"

Balam: " Oh ecco che cos’era! Un contratto di unione, quindi di matrimonio! Eh aspetta? Kalego si è sposato?! Sul serio?!" Risponde incredulo il compagno.

Lui: " Questa è la tua copia, dove non potrà essere annullata se non da Sullivan stesso e nel caso proverà una tua maestra di decimo grado, non ci riusciranno, perché ci sarà comunque la mia."

Lei: "Ma ma perché non hai rifiutato? Insomma un m-matrimonio con me? Ti sta bene?!"

E lui mentre sospira: "Mi sta bene."

Lei: " Eeeeh? "

Balam: " Ma sul serio?"

Lui: " Conservalo come si deve."

Ed è la verità; ed all’inizio un matrimonio non era nei suoi piani, ma ora e finalmente con quello lei non può lasciare quel mondo, perché ha un legame demoniaco con lui ed ecco perché aveva sorriso, ha ottenuto quello che voleva anche questa volta anche se con un imbroglio.

Iruma: " Beh caro prof. rispetta l’accordo ."

Lui: " Sei solo un imbroglione di basso rango!"

Iruma: " Di pure quello che vuoi ma ricorda cosa ho fatto per te."

Kalego: " Sparisci!"

Iruma mentre si avvia verso la porta:

" Ma certo, tranquillo e sono sicuro che lo rispetterai, perché oltre alla memoria che mi hai cancellato, racconterò al nonno che ti sei sposato di nascosto e con la sua ospite, che tu sai bene a che razza appartiene."

Lo dice con un sorriso sadico e lui si drizza e fa una smorfia e poi Iruma ancora:

" Beh vi lascio miei cari piccioncini."

Con questo esce dalla stanza soddisfatto e mentre la chiude.

Annabel sconvolta: " Ma allora si è ricordato tutto? E quindi ti ha minacciato in cambio della firma?"

Balam: "Si purtroppo.. ."

Kalego: " Maledetto doppiogiochista! "

Annabel: " Non ci posso credere…ti ha solo costretto ."

Balam: " Una costrizione ben accettata, visto che quando l’ha letto ha anche sorriso. Non voleva dare altre soddisfazioni a Iruma."

Annabel: " Sul serio?"

Kalego: " Chiudi quella bocca sacco di piume!"

Poi sentono qualcosa che si spezza e che subito capiscono, i loro bracciali si sono disintegrati, lasciando finalmente i polsi liberi.

Kalego: " E dunque con il contratto che ci ha unito, ha sciolto il legame infernale... chi l’avrebbe mai pensato...alla fine era questa la soluzione. "

Annabel: " Ah finalmente!" Risponde mentre si tocca la parte.

Balam: " Interessante, liberi da una parte e uniti da un’altra però."

Lei che ci pensa di nuovo e dice con faccia sconvolta: " Mi mi sono appena sposata con un demone… e con un vero contratto demoniaco ... ."

Balam: " Beh guarda il lato positivo, in realtà sei tu che hai fatto il patto con lui e non viceversa."

Lei: " Eh? E che vuol dire?"

Balam: " Vuol dire che sei tu a comandare."

Lei: " Sul serio? E tu Kalego lo sapevi?"

Kalego: " Tz ovvio...ma non farti strane idee che quello di alto rango sono sempre io!"

Balam: " Si per questo in molte decisioni lui è quello che dovrà darti il consenso ma per il resto comandi tu."

Lei: " Ma questo è maschilismo non è giusto! Poi porto il tuo cognome, maschilismo doppio!"

Kalego: " Eh? Non dire cavolate che se era il contrario prendevo io il tuo! E poi il mio cognome è maestoso e dovresti essere al settimo cielo e onorata invece!"

Lei: "Eeee si certo… . Quindi se ero anche io di alto rango… dovevamo portare i due cognomi?"

Balam: " Si esatto."

Kalego: " Basta con queste sciocchezze! "

E poi sentono delle grida che arrivano da fuori la porta e dice:

" Ma che diavolo… ."

Balam: " Forse ci stanno dando dentro con la festa!"

Annabel: " A me sembrava più un grido disperato… ."

Allora Kalego apre la porta, guarda prima e destra e poi a sinistra, dove nota una scena già vista, quella dove un essere che sembra una bestia magica sta per attaccare una donna demone .

Kalego: " Tz ci risiamo!"

La malattia è arrivata anche lì? Oppure è la creatura stessa a mostrarsi di nuovo?

Quello che sa solo adesso è che devono intervenire, prima che quella situazione porterà al panico totale.

 

Fine capitolo 27.

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Capitolo 28
*** Tanto coraggio ***


Capitolo 28

 

Tanto coraggio.

 

Kalego: " Un demone nel ciclo del male e forse porta anche la malattia! "

Balam: " Oh davvero? Interessante! "

Annabel: " Di nuovo… . "

Così Kalego fa apparire la piramide grigia e tenendola in mano, aspetta una sua conferma che non si fa attendere molto; infatti poco dopo si illumina di verde e un fascio dello stesso colore punta proprio il demone che è immerso nel suo ciclo del male e commenta:

" Come pensavo è infetto!"

Balam: " E’ l’hai capito con quella piccola piramide e con quel fascio di luce?"

" Si, ed è molto utile per scovarli anche se non si mostrano."

Balam: "Ooooh! Affascinante!"

" Poco entusiasmo e diamoci da fare e senza provocare dell’inutile panico! "

La donna non dice niente perchè è così stanca che non riesce nemmeno a replicare.

Quindi Kalego esce per primo seguito da Balam e poi lei dicendo ancora:

" Non farti toccare o sfiorare e tu sacerdotessa, per ora non fare niente, resta solo qui chiaro? "

Balam: " Cosa? Perché? Lei è l’unica immune!"

" Lo so benissimo, ma in questo momento non è in condizioni di fare qualcosa e poi non dimenticarti che abbiamo questi!"

Indicando gli amuleti al collo, che li proteggerà.

L'altro: "Ok e si è vero, siamo protetti."

Lei è rimasta, perché per la prima volta le ha detto di stare ferma e senza insultarla, che forse la nuova situazione l’ha un pochino addolcito? Ma lui l’ha fatto perché la vede ancora troppo stanca e teme che può fare più danni che invece aiutarli come dovrebbe e aggiunge:

" E speriamo che non ci sono altri infetti nell’albergo! "

Così fa apparire la balestra nera ed intarsiata, intrisa del potere malefico e dice al compagno:

" Pensa ad allontanare la vittima, io invece penso a lui!"

L’altro un cenno e poi, l’infetto si accorge della loro presenza e li urla addosso e non è mutato, ma ha solo i denti più aguzzi, come gli artigli, con gli occhi iniettati di sangue e i vestiti sono lacerati, ma questo non fa smuovere i due demoni che rimangono freddi e poi Balam con un incantesimo fa apparire delle radici, che veloci afferrano la donna vittima e la portano via lontano! Anche se poi si è spaventate per la presenza di questo fuggendo, dove lui ha solo sospirato e bloccata con delle ragnatele, tappandole anche la bocca.

Kalego: "Hai fatto bene! Non deve diffondere il panico e dobbiamo controllare che non l’ha infettata! "

Annabel pensa invece che sono stati brutali, ma non hanno torto e quindi non apre bocca ed osserva solo meravigliandosi dei poteri del demone, che controllano quelli della natura.

Appresso, L’infetto ora tenta un incantesimo, che va a vuoto; infatti gli amuleti fanno il loro lavoro egregiamente proteggendoli e rompendolo come un vetro frantumato!

Kalego: " Tz patetico!"

Quindi punta la balestra e quando sta per scoccare il colpo, la mano della donna gli afferra il braccio dicendo:

" Non lo uccidere! Non farlo! Secondo me è al primo sintomo e si può ancora salvare!"

Kalego stupito e urtato dal suo intervento le dice:

" Tu! lo so bene! Ma se lo lasciamo libero quello creerà un altro focolaio e il panico! Non ci sono le forze dall'alleanza qui che possono intervenire! Mollami!"

Lei allora prima esita e poi di nuovo:

"Allora lasciami provare.. ."

Lui: " Cosa?"

" Fammi provare… lo fermo io, quindi non ucciderlo, ma bloccalo solo..per favore Kalego, fidati."

Balam: " Non è una cattiva idea, ma sbrigatevi perché forse ha capito tutto."

Kalego: " Non sei nelle condizioni di usare il tuo sangue!"

Annabel: " Apprezzo la tua preoccupazione...ma lo farò lo stesso, sono qui per aiutarvi, non dimenticartelo, anche se sono in difficoltà!"

Allora lui prima ci pensa, chiude gli occhi e dopo con uno strattone si libera dalla presa della donna e poi, puntando di nuovo la balestra e facendo scoccare dei colpi, riesce a bloccare quel demone che stava per fuggire volando! In pratica l’ha puntellato al muro tramite le ali!

Lei: " Grazie.. ."

Lui: " Stupida che non sei altro...fai quello che devi e in fretta! E se qualcosa andrà storto non esiterò di nuovo!"

Lei solo un cenno e con un braccio alzato e palmo aperto, recita un incantesimo che i due riconosco come quello della cura temporanea e poi, del fuoco verde e geroglifici circondano il malato, che ora si dimena e soffre e appresso il fuoco lo avvolge in tutto, facendo rimanere i presenti stupiti da tanta potenza e di più Kalego che di nuovo e finalmente, vede la razza anubiana in azione! Che dopo un venti minuti, il fuoco si abbassa a piano si spegne sotto il comando della donna e il malato, sembra guarito e lei stanca tiro un respiro.

Balam: " Impressionante! Lo ha guarito anche dal ciclo del male!"

Kalego: " Ma solo temporaneamente! Giusto il tempo per chiamare i rinforzi!"

Replica freddo e impassibile come sempre.

Così dopo fa, chiama il preside Sullivan che subito lo raggiunge e costatando la situazione, sentendo anche i due docenti, prende la decisione di chiamare in segreto alcuni demoni che si occupano di questi casi. Non ha rimproverato nessuno, nemmeno la donna che ora è lì, visto che era una emergenza. Quindi dei dottori da un portale arrivano e portano via il malato legandolo a un lettino; dove loro indossano delle tute speciali per non farsi contagiare. Dopo danno le cure alla donna demone che era la vittima, dove costatano che non è infetta ma solo molto spaventata, che dopo una pozione la calmano e le fanno dimenticare l’accaduto. Altri invece in incognito perlustrano tutto l’albergo, anche Kalego e Balam si uniscono, ma per loro fortuna, quello era l’unico malato. Annabel invece è rimasta in camera ed infatti quando tutto è finito e i due demoni tornano anche loro, la vedono dormire ma non nel letto, ma sul divano e Kalego:

"Ma perché cavolo non usa il letto! "Mettendosi la mano in faccia, segno che disapprova.

"Forse sta più comoda qui e poi davvero una cosa del genere l’ha stancata fino a questo punto? Non erano abbastanza forti?"

Kalego: " Mph non è per quello...ora ti racconto." E quindi gli dice tutta la storia dell'addestramento con Kerefet, il sacerdote di grado otto, più com’è andata la settimana e di quello che ha visto nello specchio e il compagno:

" Oooh...ora capisco tutto, in effetti è un bel po’ esagerato...lasciala riposare. "

" Non avevo intenzione di svegliarla."

Balam: Da quando ti sei sposato sei diventati molto premuroso o mi sbaglio?

Gli dice per prenderlo in giro e Kalego:

"Voglio solo che non si riduce in un mucchio di carne ed ossa! "

"Oh si certo, vedo."

Aggiunge l’altro con un sorriso e Kalego ricambia con una smorfia e giro della testa, come per dire ‘ si ok vero ci tengo a lei, ma preferisco non dirlo direttamente.’

 

Così appresso si danno le ultime disposizioni e gli ultimi commenti sull’accaduto, insomma devono stare più attenti e guardinghi visto che ormai, il malanno ha raggiunto anche luoghi impensabili come un albergo e poi, lo saluta e lascia la stanza e lui, prima si fa una doccia e dopo indossa un pigiama dato dall’albergo stesso. Di colore magenta scuro e fatto di un tessuto costoso e molto morbido al tatto. Ed il tutto è di suo gradimento.

Appresso mangia qualcosa anche lui, di quello che Balam ha rimasto sul vassoio e poi riguarda urtato la sacerdotessa che dorme, con le braccia incrociate e appresso fa apparire di nuovo una coperta di colore viola che l’avvolge e infine, sospira solo andando a dormire nel letto a baldacchino matrimoniale super lussuoso.

 

 

La mattina seguente Kalego è già sveglio, anche perché è abituato ad alzarsi presto e si è seduto accanto ad Annabel che sta ancora dormendo, più di preciso la sua testa è vicino la sua gamba e mentre si è fatto portare la colazione e sta bevendo un tè al lamento, la osserva.

E poi fa una cosa che non mai fatto, con la mano sinistra sposta dei ciuffi di capelli che le nascondono il viso e quindi tra le dita li accarezza dolcemente; ed ora può sentire che sono lisci e morbidi e poi, li accosta dietro l’orecchio. Ormai si è affezionato tantissimo a lei e forse prova quel sentimento che nel mondo benevolo vuol dire, volersi bene, quindi per lei prova davvero amore, ma quello molto profondo e forse sincero, ed ora si è rafforzato più che mani. Si sta chiedendo se anche lei prova un sentimento del genere, visto l'attuale unione in matrimonio. Poi ritrae la mano.

Annabel poi si sveglia e nota la situazione e quindi piano si siede e gli dice:

"Buongiorno..alla fine ero così stanca che mi sono addormentata… . "

" Mph, come tutte le altre volte!" Dice tornando al suo rigore, ma è ancora in pigiama segno che si è abituato che lei lo vede fuori dagli schemi.

Poi nota che ha difficoltà a muovere il braccio sinistro e quindi chiede:

" Che cos’hai?"

" Non riesco a muoverlo e mi fa male da per tutto… ."

" Ovvio, hai strafatto è questo il risultato come ti avevo detto, eri già messa male ed era meglio che non intervenivi!"

" Invece dovevo è il mio dovere.. ." E di nuovo tenta di muovere l’arto ma senza successo e quindi lui, vedendo questo, prima posa la tazza sul tavolino di fronte a loro, sospira e dopo mette una mano sul petto e una sulla schiena della donna che dice:

" Che..che cosa fai?"

" Mmm? Cos’è non ti fidi più di me sacerdotessa? Fammi fare, che in queste condizioni non andrai lontana. Quindi, togli l'immunità alla magia."

Lei esita per qualche secondo, ma poi procede perché ora ha un certa confidenza con lui e appresso; Kalego attiva un incantesimo di guarigione, dove questo appare sul corpo della donna sotto forma del suo sigillo, il labirinto contornato dal ciclo lunare e dove le toglie anche i lividi sul corpo e dopo dieci minuti conclude e aggiunge:
" Non pensare che lo farò sempre! Non sono il tuo dottore personale! Cerca invece di non finire a pezzi!" Riferendosi a Kerefet, con il suo strano addestramento.

Lei che si controlla con un sorriso e sta bene, visto che anche le alette sulla testa sono ritornate dorate:
" Si, certo, grazie… ."

E poi: " Kalego, davvero non c’era modo di sfuggire al contratto? Insomma ti sta bene per davvero? O è solo una scena che hai fatto con Iruma? Pensavo che il problema erano i bracciali...ma adesso le cose sono diventate serie e insomma, sposarsi così, su due piedi, non è per niente romantico… e non è stato nemmeno chiesto il mio parere… . " Lo dice con una voce molto sconfortata e lui mentre la guarda le risponde:

" Troppe domande….e romantico? Cos’è il matrimonio se non un contratto tra due persone che si sopportano nel bene e nel male? E cosa sacerdotessa? Non ti sono piaciuti i miei baci, la miei attenzioni con i regali e specialmente la mi compagnia?"

Lei ora è visibilmente imbarazzata, perché quello che ha elencato in effetti non le è per niente dispiaciuto e si è ricordata che lei ha cercato la sua compagnia per prima, dopo che a perso il braccio e pensa ancora che se all’inizio si voleva liberare del legame infernale, adesso non è più convinta di volersi separare da lui e l’altro ancora:
" Il tuo sguardo dice tutto." Sfoggiando un piccolo sorriso soddisfatto e poi aggiunge tornado serio:

" Quel contratto è firmato dal rango nove e per me era come un ordine, quindi no, non potevo rifiutare e tu sei caduta nel tranello di quel moccioso."

Lei sguardo triste e lui di nuovo:

" Ora fai colazione e poi ritorna a casa Sullivan."

Con questo la conversazione per ora si chiude e la donna, mangia qualcosa, del pane nero con della strana marmellata di colore viola. Dopo che ha finito, si volta dalla parte di Kalego e gli da una bacio sulla guancia e lui:

" Sul serio? Sono tuo marito adesso diamine e mi dai questo misero saluto?"

Lei con la vergogna: " Eeeem non sono abituata all’altro bacio..l’altra volta infatti ho esitato prima di dartelo... ."

E lui prima sospira e poi prende il viso con le mani e la bacia sulle labbra sempre in modo appassionato e quando ha finito aggiunge:

" Allora vedi di imparare a darmelo come si deve."

Lei solo un cenno impacciato e poi si alza e prende la piramide dorata e mentre sta per premere la punta, lui aggiunge:

" Annabel, vuoi rimanere ancora a casa Sullivan?"

Lei un po’ stupita pera questa domanda, risponde:

"In realtà ora mi pesa stare in casa sua, mi sento troppo pressata e troppo osservata, ma non ho una grande scelta... per ora."

Con questo poi gli sorride, apre il portale, lo attraversa e lui:

"Mmmm allora vorrà dire che dovrò portare davvero un cambiamento radicale."

Visto che ora lei è sua moglie, la sua consorte e quindi deve stare insieme a lui.

 

 

 

 

 

Appresso si veste, si sistema i capelli e finalmente può tornare al suo alloggio, abbandonando letteralmente i mocciosi e Opera per le loro strade e il compagno Balam torna anche lui al suo di alloggio. Insomma, ha finalmente finito di fare il demositter.

Ma sulla strada del ritorno, nota della gente incappucciata che subito riconosce, sono le sacerdotesse, insieme agli uomini d Azazel, che indossano quella particolare tuta, che li riveste dalla testa fino ai piedi e nota che stanno portando via dei demoni legati ad una barella.

Kalego: " Tz! Lo sapevo! La situazione sta degenerando! Non passerà molto tempo che la popolazione si accorgerà di questo, quelle stupide pezze che hanno trovato non reggeranno per molto e ci sarà il caos più totale!"

Quindi con passo spedito torna alla sua base, dove si punge anche con una spina di rovo e imprecando guarisce la ferita e rincasa; dove entrando nella sua biblioteca personale cerca qualcosa e mentre lo legge dice:

" Ma si me lo ricordavo molto bene, può funzionare!"

Kalego ora è deciso più che mai ad intervenire, ma prima deve risolvere un’altra faccenda più personale.

 

 

 

 

Dunque passata un’ora, si presenta davanti alla casa degli incubi, quella di Sullivan e raccogliendo tutte le sue forze mentali e facendo dei profondi respiri, suona poi il campanello e si apposta come un elegante nobile, quindi schiena dritta, braccia dietro a questa e sguardo serio e deciso.

Quando Opera va ad aprire la porta, dice sorpreso:

" Tu... qui?"

E lui ancora più determinato:

" Vorrei parlare con Lord Sullivan di una faccenda importante, per favore, puoi avvisarlo?"

Gli sono costate queste parole, ma non aveva scelta.

Opera prima lo fissa per qualche secondo e poi gli risponde:

" Accomodati, vedo se è libero."

Non può controbattere visto che è una richiesta fatta con molta educazione e rispetto, quindi dopo lo fa entrare nello studio del preside e lì arriva dopo qualche minuto dicendo:

" Cosa posso fare per te Kalego? Cos’è questa cosa che mi devi dire con impazienza? Non sarà per gli aggiornamenti sul malanno? Quelli li so tutti ohohoho!"

Kalego in pensiero: " Si come no, proprio tutti."

E poi risponde:

" Sono qui per mia moglie, la sacerdotessa Annabel. "

Sullivan prima lo guarda spaesato e poi:

" Ma che vai blaterando? Lei non è tua moglie! Hai per caso bevuto o ti sei drogato?"

E l’altro in pensiero: " Bevuto...ma se reggo gli alcolici meglio di te e poi drogato… come ti permetti! Mai fatto uso di quella robaccia!"

E gli risponde sempre con garbo e mentre fa apparire la pergamena:

" Secondo il contratto qui presente, firmato da te, grande Sullivan, Annabel ora è mia moglie e come testimonianza c’è il nostro sangue sullo stesso!"

L’altro lo prende, lo legge e si fa blu farfugliando:

" Ma quando caspita l’ho firmato?"

Poi pensa che il giorno prima, il nipote gli ha portato un documento simile e ed esclama:

" Oh..quindi era questo… ."

L’altro in pensiero e mentre sfoggia una smorfia:

" Brutto vecchiaccio! Vuol dire che ti sei fatto inculare dal tuo stesso nipote inconsciamente! Maledetto irresponsabile!"

E nel frattempo entra anche Iruma incuriosito, che è ancora nel suo ciclo del male con Opera che era già lì, ed a sentire è rimasto di stucco.

Sullivan rileggendo e vedendo che non è un falso, lo guarda prima corrugando il viso e lui:
" Chiedo ufficialmente il trasferimento della sacerdotessa nella mia dimora personale, così che posso adempiere ai miei doveri di marito e di demone di rango otto!"

E l’ha detto con tanta fierezza che i presenti ci sono tutti rimasti, perché lui che si pronuncia così, non l’hanno mai visto e Sullivan:

" Capisco...dunque… ."

Kalego adesso si aspetta una strigliata, perché l’altro ora ha capito chi è il colpevole che ha creato i bracciali infernali e tutta quella situazione scomoda!

Quindi gli si avvicina ed ha uno sguardo severo, che fa deglutire nervoso Kalego; ma poi gli stringe la mano e la scotola freneticamente dicendo:
" Complimenti vecchio mio! Non ci speravo più ahahah!"

Kalego scioccato: " Eh?!"

Sullivan: " Me l’hai fatta proprio sotto il naso tu furbastro che non sei altro ahahah! Dovrei punirti severamente! Ma chi se ne frega, ti sei sposato e sono tanto felice hohohoo! "

Kalego ci rimane sempre quando il preside si comporta in quel modo, come un idiota sconsiderato e quindi non apre bocca.

Appresso fa chiamare Annabel da Opera, che subito si unisce al discorso anche lei, dove Sullivan le spiega la situazione e:

" Si è la verità, ho la mia copia." Ed è rimasta da tutto questo, proprio non se l’aspettava dal suo partner.

Sullivan: " Mmm bene! Ma dovrei punirvi entrambi perché mi avete nascosto la storia del bracciale infernale che ha creato non pochi problemi all’allenaza!"

Ma lei risponde:

" Per quelli non è stato lui..quando poi ha firmato il contratto, questi si sono frantumati...è stato di sicuro un altro, come anche i regali, ma ora per fortuna si sono spezzati grazie a questo matrimonio ."

Kalego è rimasto, l’ha difeso a spada tratta e il preside la guarda e dice:

" Capisco.. .dunque era un altro e si potevano spezzare alla fine. Kalego confermi quello che ha detto?"

Lui: " Si ovviamente."

E dopo un minuto di silenzio.

Sullivan: " Ohohoh e va bene, va bene! Nessuna punizione e non vedo l’ora di dirlo a tutti!"

E loro insieme:

" Eeeeh?!"

" Che bello che due razze che si sono fatte la guerra dopo secoli, ora si sono unite e addirittura in un matrimonio! E poi chi l’avrebbe mai detto che il demone più severo alla fine si è sposato!"

Poi è Annabel che parla dicendo:

" Preside, per favore non deve saperlo nessuno..specialmente le altre sacerdotesse, mi toglieranno i gradi e mi cacceranno dal tempio e forse anche dal pianeta!"

Kalego a quelle parole non sa se gioire oppure preoccuparsi, se lei non li aiuterà più, loro saranno in grossi guai! Ma se va via da quello stupido vincolo, per lui è una cosa positiva e una rogne in meno da affrontare.

Sullivan: " Mmmm se è così può anche creare problemi con l'alleanza in effetti...va bene non lo dirò a nessuno! Ma prima o poi verrà fuori!"

Kalego: " Nemmeno ai colleghi a scuola, per adesso...per favore grande Sullivan."

L’altro che corruga la fronte e poi di nuovo:

" Mmmmm e va bene, non lo saprà nessuno! Però non è giusto! Volevo dirlo al mondo intero!"

E poi, mentre si ricompone con le braccia dietro la schiena annuncia:

" Dunque io il grande Sullivan, do il permesso a te Kalego Naberius di custodire la sacerdotessa Annabel tua consorte nella tua dimora, così che potete vivere insieme una sana vita demo matrimoniale!"

Faccia soddisfatta per Naberius che l’ha fatta al moccioso, che pensava di averlo in pugno o almeno in parte.

Annabel li guarda a bocca aperta, ed ora ha capito il perché di quella domanda fatta qualche ora prima.

Iruma invece è rimasto deluso, perché pensava di tenerlo almeno per un po’ sotto il suo controllo.

Sullivan: " Fai pure le valigie sacerdotessa e non preoccuparti, troverò una scusa anche questa volta, dopotutto siete una bella coppia e dividervi è un vero peccato!"

Lo dice mentre si mette la mano sulla guancia e si fa rosso in viso.

Quindi e appresso, lei prima lo ringrazia per sua lunga ospitalità e poi fa come detto e Kalego esce dalla stanza guardando Iruma negli occhi, come per dirgli ‘ ti ho fregato moccioso!’ Poi Opera lo fa attendere all’ingresso e li con le braccia incrociate aspetta e per fortuna il vecchio è d’accordo sulla loro unione.

Opera: " Dunque è come avevo pensato, tu e lei."

Kalego: " E allora? Non devo spiegare niente a nessuno, specialmente a te dopo quello che hai fatto!"

Opera: " Hai mentito a tutti."

Kalego: " Mph! Ricordati a che razza apparteniamo."

Opera: " Lo sai in che guai ti stai cacciando Kalego?"

Kalego: " Guaio? Da quando è iniziato questa storia della malattia che sono iniziati i guai e per quanto mi riguarda questa è una boccata d’aria!"

E poi non una parola ma solo una sfida di sguardi dove appresso arriva Annabel con i suoi bagagli, l’enorme zaino e un borsa nelle mani e dice:

" Sono pronta."

Kalego: " Molto bene." Ed inizia a camminare verso l’uscita della casa e Opera:

" Ti userà per i suoi scopi e diventerai la sua schiava, lui che è il demone più severo ti sottometterà si mentalmente che sessualmente. Davvero vuoi vivere insieme a lui? Tu che appartiene alla razza benevola che siete il nostro opposto?"

Kalego solo una smorfia ma in pensiero:

" Gattaccio bastardo! Tu non sai proprio niente di me! Come ti permetti di dirle certe assurdità per farle cambiare idea!"

Annabel: " Si voglio vivere insieme a lui e sono certa che non è come dici, anzi è il contrario."

Opera muto e meravigliato da quelle parole e lei aggiunge ancora:

" Sono stata davvero bene in questa casa, grazie per tutto."

Poi i due escono, dove Kalego mentre cammina, gira la testa incontrando lo sguardo del maggiordomo con molta soddisfazione e poi quando sono lontani dall’abitazione, pronuncia un incantesimo dove poi la borsa dalle mani e lo zaino fluttuano in aria e dice:

" Quel dannato gattaccio come si è permesso!" E ricomincia a camminare e lei solo un sorriso e dopo lo segue.

 

 

Fine capitolo 28

 

 

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Capitolo 29
*** Nuova casa. ***


Capitolo 29

Nuova casa.

 

Camminano ancora per un po’ e poi.

Kalego: "Sono sicuro che quello ci sta seguendo. "

Annabel: " Non si fida? "

Kalego: " Di più vogliono accertarsi che non ti porto nel mio dormitorio ma nella mia vera dimora, visto che non è consentito stare insieme perché contrasta la vita lavorativa. "

Annabel: " Capisco… quindi che facciamo? "

Appresso con un altro incantesimo, apre una specie di portale e le dice ancora:

" Attraversalo. "

" Anche tu puoi aprirli allora..ma perché usi la piramide grigia? "

Kalego: "Mh? Perché consuma molta energia e specialmente se la destinazione è lontana. Cosa credi che non lo sapevo fare? "

Lei non un’altra parola e l’attraversa, seguita dei suoi bagagli volanti e poi, anche lui e il portale si chiude, dove Opera che ha visto tutto, nascosto proprio come aveva pensato e non ha obiezioni ed è sicuro che la porterà davvero nella dimora ufficiale.

 

 

Dall’altra parte, la casa di Kalego, quella vera, di più è una villa a due piani abbastanza grande con davanti un enorme giardino e alla donna ricorda sempre quelle case in stile vittoriano con un tocco di gotico, quindi si impressiona dal lusso del tutto e poi il demone, di fronte all'enorme porta d’ingresso di color ruggine e fatta di spuntoni e strani canidi minacciosi e intarsiati, apre il palmo della mano e fa apparire il suo sigillo e pronunciando delle specifiche parole, quella si apre e la donna è rimasta ancora più impressionata.

La villa è uguale a Kalego, scura e silenziosa, un po’ come il suo alloggio e l’energia che la protegge ha già riconosciuto la presenta della sua consorte.

Appresso sentono una voce famigliare che dice:

" Ah quindi l’hai fatto alla fine, l’hai portata qui! Ci sei riuscito per davvero! "

Loro che si voltano verso il cancello.

Kalego: " Tz! Tu che diavolo ci fai qui? "

Balam: " Ero solo curioso, non mi hai mai fatto entrare...posso? "

I capelli gli sono ricresciuti subito, quindi è tornato come prima.

Kalego: " Forse perché quando passi rompi gli oggetti più costosi, quindi no, non puoi! "

Annabel: " Dai fallo entrare è il tuo compagno fidato, che male c’è se da un’occhiata? "

Balam: " Si infatti! Farò molta attenzione! "

E Kalego vedendo le loro faccine che lo implorano risponde:

" E va bene! Un giro e poi te ne vai chiaro? "

Balam: " Si certo che bello! Che bello! "

Kalego: " Tzè! "

Quindi gli apre il cancello d’ingresso con un gesto della mano e entrando i due possono notare l’enorme primo piano, dove con un schiocco di dita dello stesso, le luci si accendono, così possono notare meglio il tutto; sopratutto le scale scure intarsiate situate a destra e a sinistra che portano entrambi al secondo piano e Balam:

" Alla fine te la sei comprata, la villa di tuo zio ed è davvero enorme!"

Kalego: " Mph! Quell’idiota irresponsabile ha fatto così tanti debiti che l’aveva messa in vendita! Ho solamente approfittato e lui ha saldato una parte di questi, visto che era uno spreco nelle sue mani! "

Annabel : " Suo zio? "

Balam: " Mmmh? Non le hai detto niente? Nemmeno sulla tua famiglia? "

Dice mentre segue l’altro al secondo piano e risponde:

" Troppe domande…. Ed è un argomento spinoso. "

Guardando la donna negli occhi e poi si rigira e continua a camminare e lei:

" Ma mi racconterai vero? Insomma dovrò anche incontrarli per caso?"

Dove già sente gli occhi dei suoi parenti super ricchi che la guardano schifati e mentre parlano tra di loro, sputando anche cattiverie.

E lei ancora: "Guarda che poi dovrai incontrare anche i miei di genitori."

Lui la fissa solo quasi spaventato e l’altro:

"Oh giusto! Chi dei due è l’anubiano?"

Lei: "Mio padre."

L’altro:" Affascinate!"

Kalego: "Ora basta! Ed quando arriverà il momento li affronteremo a testa alta, visto che è inevitabile!"

Lei:" Giusto."

Una cosa che già sapeva e a cui ci aveva pensato più volte, ed anche se deve ammettere che il demone freme nel conoscere suo padre, un vero anubiano ed ora anche suo parente.

Appresso salite le scale, sospirando si ferma e si volta alla sua destra alzando lo sguardo e gli altri lo seguono, dove possono notare qualcosa appesa alla parete e lui:

" Questo è lo stemma dei Naberius, una famiglia nobile, dove il compito di ogni membro fin dalla nascita è quello di proteggere questo mondo; ma di nascosto, come un cane fedele che protegge il suo padrone nell’ombra; ed infatti ognuno di noi viene destinato alla custodia di un preciso luogo. Ci chiamano i ‘ Cani Neri’ dell’inferno."

Lei che è rimasta dalla spiegazione, prima osserva lo stemma, dove in uno scudo color grigio è rappresentato un canide con tre teste di colore nero e con occhi bianchi ed ha un atteggiamento aggressivo, infatti la creatura mostra anche le zanne e ha anche compreso perché il suo famiglio è anche un canide e poi risponde:

" Oooh..quindi mi stai dicendo che non hai scelto tu di diventare un insegnante a Babylus, ma l’ha fatto la tua famiglia?"

Lui: " Si."

Lei: " Oooh ok...però è triste insomma che un altro ha decise per te… ."

Lui mentre gira lo sguardo:

" In questo mondo se non hai uno scopo non servi a niente e le nullità finiscono sempre per soccombere schiacciate dagli altri demoni più forti, quindi non è un male dopo tutto."

Lei niente, solo uno sguardo triste, perché le sembra una ingiustizia e forse ha anche capito perché ha sempre quell'atteggiamento rigoroso, che è forse una sorta di sfogo nei confronti di questo percorso che gli era stato già imposto e poi Balam per sdrammatizzare.

Balam: " Guarda il lato positivo però, la sua famiglia è una delle migliori e sopratutto ha un ruolo molto importante nonché essenziale nel nostro mondo. Un po’ come voi sacerdotesse che dovete per forza aiutare gli altri ."

Lei: " Si, forse è proprio così. Ma oltre a te chi sa del ruolo dei Naberius?"

Kalego: " In pochi e mantengono il segreto, meno la nostra presenza viene allo scoperto più questo mondo è al sicuro. "

E dopo un minutino di silenzio.

Kalego: " Aspettate qui." E camminando scompare in una parte semibuia di quel secondo piano e poi, quando non lo si vede proprio più Balam sottovoce:

" Noi due dobbiamo parlare di una cosa seria."

" Eh? Di cosa?"

" Come di cosa? Iruma mi ha detto tutto! Del fatto che sei metà anubiana e metà...umana!"

Lei scioccata: " Cosa?!"

Balam: " Abbassa la voce o vuoi che Kalego lo viene a sapere? Anzi dovresti dirglielo ora che sei diventata sua moglie! E dovrei toccarti con le mie mani, perché sei una creatura ibrida e anche rara! Ma lo rispetto molto e non lo farò!"

Lei: "Eh cosa... Doveva rimanere un segreto e poi, se lo dico mi mangerà viva! Anzi lo farai anche tu per caso? "

" Mangiarti? Ma sei seria? Quella è per far sentire i demoni al di sopra di ogni essere vivente! Ed è l’ultimo dei tuoi problemi, perché se non gli dirai niente e lo viene a scoprire in un altro modo, Kalego cadrà in una forte depressione da cui non si riprenderà più e poi si che scatenerà l'inferno, anzi no l’apocalisse ! "

" Ecco io… ."

" Non hai idea di quando lui si è affezionato a te! Credi che non ha dei sentimenti solo perché lo vedi sempre severo e impassibile con tutti? E sbagli, visto che lo conosco da troppo tempo e tu sei l’unica donna che di più l’ha capito e sopportato senza fuggire o deriderlo e hai capito bene a cosa mi riferisco! Tu e lui ora siete in assoluta sintonia e non puoi ferirlo brutalmente, non ne uscirà sano!"

" Si va bene...vedrò di parlargli e di dirgli tutto."

E Kalego alle sue spalle che è apparso come un fantasma:

" Dirmi cosa?"

E i due si rizzano e poi lei voltandosi, guardandolo e lui braccia incrociate e con occhi socchiusi:

" Di cosa stavate parlando voi due e alle mie spalle?"

Balam: "N- Niente di importante o utile e non stavamo parlando da dietro."

E lui mentre osserva Annabel:

" Mmmmm… ."

Lei: " E’ come dice lui...niente…. ."

E poi dopo qualche secondo:

" Va bene, Balam il tuo giro finisce qui."

Balam: " Eh? Cosa? E perché? Non ho rotto nulla!"

Kalego: " No è vero, ma andrai via lo stesso ed ora!"

All'altro suona molto imperativo e quindi risponde solo:

" Va bene si, ora me ne vado... che peccato." Quindi li saluta solo con la mano e con sospiro e appresso, mentre esce dalla grande porta Annabel:

" Gelosia nei suoi confronti? Sul serio? Con lui?"

Kalego: "Casa mia, regole mie!" Risponde mentre si gira e lei solo il muso e poi:

" Sbrigati, che non si visita da sola."

E quindi lo segue solo sospirando a sua volta.

 

 

 

 

Poco dopo, arrivano in una stanza dove quando apre la porta, lei può notare che è molto grande e che è stata sistemata simile a come quella che aveva da Sullivan, con tanto di grande pouf a terra, ed anche i colori sono simili, tranne dei dettagli pacchiani che si è rifiutato di aggiungere, tipo le statue enormi di divinità, tende super colorate.

Lei: " Ma cosa?"

Lui: " Mmm? Problemi?"

Lei: " Non capisco questa stanza, perché?"

Lui: " Ognuno ha bisogno di un proprio spazio personale e questa ora è la tua, così puoi fare anche le tue concentrazioni silenziose."

Lei: " Te te lo sei ricordato?"

Lui: " Mph, ma per chi mi hai preso?"

Lei: " Questo allora è una cosa davvero super carina. Grazie! "

Dice mentre sorride e lui schiocca le dita e fa cadere i bagagli volanti dicendo:

" Ora mettiti comoda e se vuoi...esplora pure la casa, che ora è anche tua per la legge demoniaca."

Lei: " Si va bene e in che senso per legge è anche mia? "

Lui: "Leggi sul contratto sotto la tua firma, per legge la casa dove vivi ora per metà è anche la tua, specialmente perché sei tu che hai fatto un contratto con me. Questo è il potere di quel documento nel nostro mondo. "

Allora lei lo prende, lo srotola e lo legge, ed infatti c’è scritto proprio che ha detto e lei:

" Ma ma..su serio? E a te sta bene? Insomma questa è la tua villa che tu hai comprato con tanti sacrifici ed io non ho diritto ad averla! "

Lui: "Un contratto si rispetta e poi se non lo faccio, ci saranno anche delle spiacevoli conseguenze."

Lei: " Oh..che storia.. mi dispiace. "

E lui mentre si gira finisce così:

"Dispiacerti? Mph! "

Come per dire ‘ ma sul serio sei scema?’ però lo ha evitato e dopo si allontana silenzioso e lei lo guarda solo incuriosita; ma ormai abituata ai suoi strani comportamenti.

Quindi entra nella stanza e inizia ad ambientarsi per come può.

 

 

La donna si è cambiata ed ha esplorato la stanza ed ora mentre sistema i cactus sul davanzale della finestra, sta pensando di dirgli la verità. Pensa anche che forse quando lo farà reagirà in tre modi; nel primo, la schiferà e l’abbandonerà e la seconda, la mangerà per cena e terzo, chiederà subito il divorzio scatenando l’inferno. Ma non dirgli niente come suggerito da Balam è comunque un male, visto che lui si fida di lei. Però deve ricordarsi che è sempre un demone e gli umani li vedono come esseri inferiori, anche se lui ama i loro libri e gli anubis. Quindi mentre ci pensa sospira e si prepara al peggio.

 

Kalego nel frattempo è andato a rileggere l’alleanza, vero che ha una memoria formidabile, ma quei fogli gli erano sembrati quasi inutili, quindi non degni della sua completa attenzione per i minimi particolari. Ma ora le cose sono cambiate e dunque ha riletto una specifica parte e poi sfoggia un sorriso soddisfatto.
Appresso torna dalla sua compagna, attraversando il silenzioso corridoio e la trova nella sua camera, mentre sistema degli abiti in una cassetto.

Nota su un davanzale della finestra situata alla sua destra i cactus, anche quello che le ha regalato, con le orecchie lunghe e tutti sono in ottima salute. Quindi per una volta non ha niente da dire.

Poi le si avvicina, lei si gira e finalmente lo nota e dice:

" Chiama quel pennuto maledetto, voglio discutere con lui di una questione importante. "

Lei è rimasta da questa richiesta e spera solo che non ci vuole litigare, ma poi pensa che lui ha sempre difeso e si è sempre mantenuto per difenderla. Quindi acconsente rispondendo solo:

" Va bene. Cosa gli devi dire? "

" Mh? Devi solo fidarti di me sacerdotessa. "

Lei allora prima ci pensa e poi, porta la mano al comunicatore che è situato sulle meningi.

 

 

Fine capitolo 29

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E grazie! Aiutate un'artista ad andare avanti ed a crescere!

 

 

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Capitolo 30
*** Duello ***


Capitolo 30

Duello.

Annabel dunque apre una comunicazione con Kerefet che acconsente poi a parlare con il demone.

" Ti porgo i miei saluti Naberius, cosa posso fare per te?"

" I miei saluti sacerdote di ottavo grado, ho una comunicazione da esporre e cioè che la sacerdotessa Annabel da ora in poi verrà addestrata solo da me."

Un minuto di silenzio, dove lei è rimasta a bocca aperta e l'altro risponde:

" Cosa? Questo è uno scherzo vero? Lei è sotto la mia tutela adesso come deve essere e la tua richiesta equivale alla rottura dell'alleanza ed è anche un insulto per la nostra razza!"

La sua voce è agitata ed è proprio quello che il demone voleva. Ma Kalego sempre sicuro di sé, risponde:

" Secondo il terzo capitolo di questo, se una parte non soddisfa è qui sto parlando della malattia che ormai è arrivata in città, dove in molti hanno visto che portavano via i contagiati, l'altra parte cioè noi, abbiamo il dovere di prendere le redini onde a evitare ulteriori danni. Ed io non mi ritengo soddisfatto del vostro operato e come custode della sacerdotessa, pretendo questo per il bene delle due razze e non va contro la nostra alleanza e dunque non porterà alla sua rottura."

Un altro minuto di silenzio dove Naberius attende con una certa felicità interna. Ma dopo Kerefet con sua sorpresa risponde:

" Non hai torto, mi era sfuggita quella parte… allora facciamo così, incontriamoci per parlare faccia a faccia."

Kalego stupito: " Cosa?"

Non è la risposta che si aspettava.

Kerefet: " Voglio parlarti dal vivo e quindi ci vediamo tra un' ora demoniaca nel posto che invierò ad Annabel e porta anche due testimoni. Con questo ho finito."

Infatti dopo chiude la comunicazione e l'altro è rimasto ma poi, mettendo le dita sotto il mento, pensa che forse vuole fare qualcosa che non gli piacerà per niente e Annabel:

"Davvero c'è una cosa del genere dell'alleanza? Non mi sembra di averla letta e poi… è davvero una buona idea la tua?"

Kalego: " Troppe domande! Quella parte esiste ma è scritta con caratteri molto piccoli."

" Ah ecco...si mi è proprio sfuggito e poi, tu che mi alleni? Sul serio? Mi vuoi davvero morta?"

Kalego: "Preferisci invece i lividi e i dolori sul corpo? Quando ci si allena per diventare forti, bisogna soffrire ma non fino all'estremo!"

" Ho lo stesso paura… ."

Lui: " Mph! Fiducia moglie, fiducia o ti sei già dimenticata di questa regola di coppia essenziale nel nostro rapporto?"

Lei quindi ricorda cosa hanno passato e che in molte occasioni si sono fidati l’uno dell’altro e quindi risponde solo:

"Si è vero e va bene… ."

Dopo questo segue un minuto di silenzio e poi:

"Visto che abbiamo un po’ di tempo… . "

E fa apparire un libro proibito dicendo ancora:

"Per favore… sono passati troppi giorni dall’ultima volta e ho tanta voglia di una storia."

E lo allunga dalla sua parte e lei solo un mezzo sorriso.

Appresso, si siedono sul pouf della stanza, il demone vuole farla ambientare prima in quella stanza e quindi gli sta bene per ora.

Annabel inizia a leggere il libro che parla di un lupo che si fida di un umano, non è famoso ma è affascinante e Kalego con le braccia conserte e occhi chiusi, si immagina la scena dove i due si incontrano e iniziano a conoscersi. Dove finalmente la sua attività preferita, la lettura dei libri proibiti è tornata!

Ed ora la sacerdotessa, ora sua moglie, li potrà leggere quando vuole e dove vuole! Un grande gioia e soddisfazione per lui!

Appresso, passa il tempo e Kalego:

" Può bastare. Di sicuro Kerefet avrà qualcosa in mente per metterci al nudo, dunque resta in guardia e preparati come si deve e andiamo all’incontro."

Lei, chiude il libro e poi un cenno con la testa.

Kalego: " Ma prima… ."

Le punta un dito verso la fronte dicendo:

" Dovrai imparare la telepatia privata."

Lei: " Eh? Sul serio posso? E perché privata?"

Lui: " Ovvio! Perché in caso di estrema difficoltà, potremmo comunicare in modo tempestivo e privato perché lo faremo solo noi due ed è quindi una comunicazione chiusa! Ed ora giù l’immunità alla magia!"

Dopo questo, lei esegue ed ecco che con due dita ed occhi chiusi le tocca la fronte e qui si concentra e poi, lei inizia a sentire nella sua mente le sue parole, come un eco che si avvicina e che dice:

" Mi senti? Riesci a sentirmi?"

E lei sempre con la mente, anche se ci vuole tanta pratica a non aprire la bocca:

" Si...si! Riesco a sentirti! Wow è fantastico!"

" Mantieni le tue emozioni sacerdotessa! Che se non ti controlli io sentirò dei discorsi che non devo!"

Lei sempre nella mente:

" Ah si ...scusami! Lo farò!"

Appresso, toglie le dita, riapre gli occhi e le dice ancora:

" Come inizio non è male, pensavo ad una maggiore difficoltà, ma ricorda, mantieni le tue emozioni e concentrati quando mi chiami, come quando fai le tue sedute silenziose. Chiaro?"

Lei tutta emozionata: " Si! Chiarissimo e sarà molto utile!"

Lui sempre con atteggiamento serio:" Ora proviamola anche con la tua immunità, quindi attivala."

Detto lei fa anche questo e dopo, riesce a sentire la sua vece chiara e cristallina e lui:

" Funziona lo stesso, molto bene e buon per noi."

Lei solo un altro cenno con la testa e dopo:

Lui sempre con atteggiamento serio: " Mph! Ora preparati."

Poco dopo lui è nella sua stanza, ed è simile al suo alloggio, ma molto più grande e con delle finestre enormi e vari cactus sparsi un po’ ovunque ma in modo sempre ordinato; ed ora sta pensando che non può sconfiggere il sacerdote se si arriverà ad uno scontro; visto che è immune alla magia e non berrà mai delle pozioni preparate da lui, ma neanche da Annabel, visto che ora la vede di sicuro come sua complice. Dunque prepara solo qualche arma intrisa della sua energia malefica scegliendo in modo accurato quelle migliori e da far apparire nel momento giusto.

Kalego: " Quel maledetto, mi fischiano le orecchie! Ha di sicuro qualcosa in mente! Qualcosa di molto pericoloso!"

Appresso, si presentano nel luogo stabilito. Davanti a delle vecchie rovine di un castello, che tutti in quel mondo chiamano ‘ il martirio’.

E mentre aspettano, lui con le braccia dietro la schiena e mentre osserva:

" Un altro posto davvero inaspettato… se li sceglie bene quel maledetto."

" Spero solo che andrà tutto bene."

" Mph! Questo posto si chiama il martirio, ed il motivo è che qui sono stati torturati e uccisi brutalmente dei demoni e mi sto chiedendo se questo è un avvertimento che ci vuole lanciare."

Annabel: " Cosa? Sul serio? Beh so solo che a lui piace giocare con chi gli sta antipatico."

Lui: " Vedo. Occhi e orecchie aperte."

Perché loro stanno arrivando, come anche i due testimoni del demone.

Balam e Dali; invece Kerefet si è portato due sacerdoti, un corvo e un aquila antropomorfi, con degli sguardi davvero paurosi e aggressivi e che indossano le solite mantelle nere con sotto I vestiti come quelli degli antichi egizi.

Dali: " Ciao a tutti! E cos’è che dobbiamo fare noi due di preciso?"

Che è vestito con una camicia bianca, leggermente sbottonata e un pantalone nero. Annabel è la prima volta che lo vede senza la divisa della scuola.

Balam: " Forse guardare e giudicare?"

Kalego: " Semplicemente guardare e rammentare questo giorno. Tutto qui!"

Dali: " Perfetto!"

Kerefet che gli si avvicina, dove lui non si scompone minimamente e lo guarda dall’altro verso il basso:

" Vi porgo i miei saluti e anche a te sacerdotessa, dove non accetto di lasciarti nelle mani di un demone, che ti allenerà contro il male che affligge questo mondo."

Dali: " Oh ooooh! Interessante! Ecco cosa non sapevo!"

Balam: " L’hai sentito, dobbiamo limitarci a guardare."

Kalego: " Non mi tiro indietro."

Kerefet: " Molto bene, visto che sei nel giusto e io invece non sono del tutto convinto, anche se è scritto nell'alleanza, ti propongo una gara di volo, solo noi due e potrai scegliere il percorso qui intorno che più ti piace! Cosa ne dici?"

Kalego: " Cosa? Quindi un duello? Si fanno anche da voi?"

Anche gli altri due demoni più Annabel ci sono rimasti e l’altro:

" Certo! Ma in modo molto pacifico! Dunque se vinco io, Annabel l’allenerò di nuovo e tu non potrai più interferire e se vincerai tu, l’affiderò a te, anche se a mio avviso è una cosa da pazzi."

Kalego ci pensa per qualche secondo, dove questa è l’occasione e forse l'unica, dove la può far pagare una volta per tutto al maledetto pennuto, con tanta di sua gioia da demone di alto rango,.

Quindi risponde:

" Mph! Va bene, accetto."

Gli altri muti, ma meravigliati e l’altro:

" Bene, allora scegli pure il percorso, per ma vanno tutti bene e l’unica condizione è di non usare armi e nemmeno la stregoneria."

Kalego: "Si mi sta bene!"

E poi fa apparire una mappa tridimensionale, dove mostra il percorso da fare, come quella di un simulatore per aerei dicendo:

" Noi ci troviamo qui e il percorso da fare è questo, ed è chiamato il ‘Groviglio della mente’, vince chi arriva all'enorme albero che vedi qui e torna a queste rovine."

Kerefet che ha guardato tutto con attenzione:

" Mmm perfetto e non ho domande! Possiamo già andare!

Lui: " Mph!"

Ed è molto sicuro, visto che gioca in casa e lui non ha idea di che cosa incontrerà durante il percorso; infatti ha scelto proprio uno che conosce benissimo e che è pieno di ostacoli.

Quindi si prepara, togliendosi il lungo cappotto scuro mollandolo al povero Balam che l’afferra senza farlo cadere e quindi sporcare e Dali:

" Quindi ora vedremo delle belle!"

Annabel non è tanto sicura di questo duello appena proclamato e sente che avverrà qualcosa di non buono e Balam, vedendo la sua faccia preoccupata dice sottovoce:

" Stai tranquilla, che non è ancora nato qualcuno in grado di battere nella gara di volo il grande Kalego Naberius, dove infatti ha vinto anche molte medaglie!"

Lei: " Eeeh? Su-sul serio?"

L’altro le risponde con un cenno della testa ma lei è lo stesso preoccupata, anche se suo marito è un portento in tutte le discipline demoniache.

Dali: " Che ne dite delle demo telecamere? Se vogliamo fare da testimoni, c’è bisogno di vederlo con I nostri occhi!"

Kalego non ha niente da ridire, anzi meglio, in questo modo quel pennuto non potrà fare qualcosa di azzardato.

Kerefet:" Va benissimo e mi sembra giusto!"

Quindi Dali le fa apparire, dei piccoli demoni neri e tondi, con degli obbiettivi su gli occhi e dove subito si vanno a posizionare e dopo, fa apparire anche un’enorme schermo e dopo ancora, Kalego con un schiocco delle dita si cambia ed indossa una tuta nera sportiva e aderente, con tanto di guanti che sistema con molta calma, come gli occhiali, che somiglia a quelli dei nuotatori.
Sotto il disegno di com'è vestito. :)
https://www.deviantart.com/spizzina00/art/Kalego-Naberius-I-m-ready-885293902?ga_submit_new=10%3A1625935185


Kerefet:" Ooooh sei molto professionale demone di ottavo rango!"

Lo dice però con un sorrisetto e come se fosse un isulto più che un complimento, cosa che l’altro non prende male, anzi se ne infiscia e risponde solo:

"Mph! Le cose si devono fare come si devono e l’abito fa anche la sua parte!"

E appresso.

Dali: "In posizione cari signori!"

Kalego apre le sue enormi ali nere e le sbatte e poi si mette in posa, come anche l’altro che quando le allunga, sono più lunghe delle sue e più sottili e affusolate, dove il demone è rimasto da questo, ma poi torna a concentrarsi.

Appresso nella mente gli arrivano le parole di Annabel che gli dice:

" So che è inutile dirtelo ma….per favore fai molta attenzione, Kerefet appartiene alla famiglia dei rondoni e sono molto abili nei voli acrobatici e veloci. "

Lui senza voltarsi le risponde:

" Mph! Almeno non mi annoierò e quello che le prenderà sarà lui!"

Con un sorriso malvagio dove lei non lo può vedere e dopo, Dali da il via abbassando un braccio e i due, partono alla velocità della luce, alzando un mucchio di polvere.

Volando su una gola, che è già la seconda parte del percorso, Kalego sfreccia sinuoso e maestoso invece Kerefet gli volteggia intorno, sempre andando veloce e dicendo:

" Godiamoci questo panorama morto, prima di finire la gara!"

Kalego ora è urtato, perché nota che non sta competendo ma sta giocando, cosa che lo irrita e parecchio visto quello che c’è in ballo. In risposta quindi accelera seguito dall’altro che l’affianca con una smorfia.

Nel percorso incontrano prima delle grandi orchidee, arrampicate su degli alberi che sputano acido e loro li evitano con grande velocità e mosse acrobatiche, poi superano una pioggia di sassi volanti e appuntiti, appresso affrontano delle bestioline velenose e fastidiose che subito la evitano entrambi! Insomma I due sono bravissimi ad evitare ostacoli pericolosi!

Ed ora il demone si sta preoccupando, perché il suo rivale è molto bravo e questo non se l’aspettava!

Ma c’è ancora un parte del tragitto che è infido e quindi lui solo sorride solo e procede.

Dunque la gara di volo continua e Kerefet si è dimostrato un degno avversario, dove negli ostacoli più complessi si è destreggiato molto bene. Kalego non è per niente contento, perché oltre a questo l'altro lo prende in giro facendo delle acrobazie e però non può far altro che resistere e finire la gara in grande stile, dando uno schiaffo morale e si spera anche fisico a quel pennuto odioso. Ed arrivano in punto dove appare una strana nebbia di colore grigio fumo, ovvio che il demone lo sapeva già e spera di fermarlo in questo modo, ma quello che ottiene è qualcosa che non si aspettava; infatti all'improvviso sente come se il suo corpo ha preso una forte scossa è poi, non riesce più a muovere un muscolo! Ed infatti appresso inizia a perdere quota e a cadere a peso morto e lui agitato pensa, perché non può parlare:

"Cosa diavolo! Non riesco più a muovermi! E non va bene perché sto precipitando!"

Infatti dopo colpisce qualche roccia e infine cade in una pozza piena di fango, ma non normale.

Kalego: " Maledizione! Questo è fango mobile e sto affondando!"

Ma non riesce proprio a muoversi e quindi ad uscire da quel posto!

"Poi sente la voce di Kerefet che gli dice: " Ops...quindi ho preso te con la mia pistola serpente mmm che sfortuna… non la dovevo usare poi...Ma vabbè sei un demone e quindi te la caverai."

E lo dice più cattiveria che con dispiacere che Kalego infatti ha preso al volo capendo e dicendo:" Che tu sia dannato pennuto della malora! L'hai fatto apposta per togliermi di mezzo, come hai osato! Hai usato le armi che erano proibite in questo duello imperdonabile!"

Ed infatti lo lascia lì ad affondare lentamente in quella pozza marrone e andando via e continuando la gara, seguito da una risata compiaciuta.

Kalego allora chiama con la telepatia il suo famiglio Cerberion! Dove immediatamente gli ordina di tirarlo fuori dal quel posto mortale e subito esegue, prendendolo con la sue enormi fauci e lo poggia poi al di fuori della pozza, il tutto senza aver toccato il fango della morte! Ma di muoversi non sa ne parla, il suo corpo è del tutto paralizzato!

Kalego:" Bastardo non te la farò passare liscia!"

Ma passano almeno venti minuti pieni, dove il suo famiglio gli ha fatto la guardia e appresso e finalmente, riesce a muoversi di nuovo anche se con fatica , adirato ed amareggiato che un alleato ha attentato alla sua vita con un espediente da demone dilettante! Una cosa inaccettabile per lui che si ‘fidava’ in qualche modo.

Quindi di nuovo riesce anche a muovere le ali e a spiccare di nuovo il volo ed ha aumentato la velocità il più possibile; visto che non vuole perdere!

Ma all’arrivo, nota che Kerefet è già lì che si sta pavoneggiando con gli altri che ha vinto e lui, mentre gli altri due demoni lo guardano e pronunciano il suo arrivo contenti, atterra triste e irritato. All’inizio stringe i pugni e digrigna perchè lo vuole sbugiardare, ma poi pensa che il tutto finirà nella rottura dell’alleanza, che ha sempre difeso per il loro bene e poi il tutto cadrà in una guerra, dove la peggio l’avranno sempre loro! Quindi, da vero nobile si avvicina e non dice niente calmandosi, abbassando gli occhiali da corsa e accettando, per ora, la sconfitta.

Annabel che si è accorto di questo, gli dice in pensiero:

"Kalego, cos’è successo per davvero? " Lui che la guarda solo con una certa vergogna le risponde sempre con la telepatia:

" Se mi vuoi credere oppure no, quel maledetto ha barato! Non è stato per niente leale e si è nascosto dietro ad un errore!"

Lei solo faccia sconvolta ma non risponde e poi Dali:

" Quando siete arrivati in quella nebbia strana, le telecamere vi hanno pero di vista. Cos’è successo? " Gli domanda incredulo.

Balam: "Kalego?" Preoccupato davvero per lui che ha sempre vinto in queste gare.

Ma lui per ora non da risposta anche perchè ora è Kerefet che parla:

" Visto? Ti ho battuto anche se non è il mio mondo o il mio cielo. Questo dimostra che sappiamo sempre quello che stiamo facendo!"
Sotto nel disegno, Kerefet:
https://www.deviantart.com/spizzina00/art/Original-character-Kerefet-885293719

Lui niente, braccia incrociate e sguardo pieno di vergogna, dove questa è la prima volta che viene umiliato da un non demone. Sullivan e Opera, con il nipote Iruma sono casi a parte.

Quindi non riesce a dire una parola, ma è Annabel a rispondere dicendo:

" Questo duello non vale, perché io ora non sono più una sacerdotessa!"

Kerefet e Kalego la guardano increduli e il primo risponde:

" Cosa? Di cosa stai parlando?"

Lei allora indica il posto in cui di solito ci sono i gradi con le alette e infatti notano che non ci sono più:

"Ho consegnato I gradi prima del tuo arrivo."

Lui faccia scioccata come Kalego di nuovo che in effetti non si era accorto di nulla, perché era sprofondato nella sua sconfitta.

Dali: "Ah! Noi siamo i testimoni e quindi confermiamo tutto!"

Balam anche: "Confermo anch’io!"

Difendono il collega alzando una mano.

Anche gli altri due sacerdoti che gli mostrano i gradi, quindi i magneti ovali nelle loro mani; dove risponde quello che ha le sembianze di un’aquila:

" Tu hai vinto, ma lei ha fatto rinuncia dei gradi dieci minuti prima del tuo arrivo Kerefet, quindi quello che c’è in palio, non è più valido, visto che ora lei non è più una sacerdotessa ma solo una inbariana qualsiasi ed ha espresso di rimanere con il demone Kalego Naberius per aiutarli ancora e noi come sai, non possiamo intervenire visto che è una sua scelta."

Kalego è rimasto a bocca aperta di quello che ha fatto sua moglie e Kerefet per niente felice:

" Che cosa?! E davvero credete che non è stata manipolata da uno di questi demoni nella sua scelta?"

Il sacerdote corvo risponde:

" Questo non possiamo saperlo, ma la scelta resta sempre la sua come tutti i rischi, quindi la devi solo rispettare."

Allora l’altro prima stringe i pugni e poi rivolto a lei:

" Va bene! Allora resta pure insieme ai peccatori e aiutali pure come hai fatto fino ad ora, ma senza il nostro aiuto!"

E dopo questo, apre le ali e spicca il volo seguito dagli altri che le dicono:

" Non è proprio così, se cambierai idea, noi possiamo aiutarti lo stesso."

E poi volano via anche loro, lasciando I presenti sbigottiti e Kalego:

" Ma che significa? Cos’è sei impazzita!"

Balam: " Kalego calmati e falla parlare."

Dali: " Giusto!"

Lei: "Solo temporaneamente non lo sono."

Lui: " Cosa?"

E lei con la telepatia gli dice ancora e anche con sguardo serio:

" Fidati di me, marito."

Fine capitolo 30



 

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Capitolo 31
*** Il dopo. ***


Capitolo 31

Il dopo.

Kalego si sta ancora riprendendo per quello che gli ha appena detto la sua consorte, ma al tempo stesso sta pensando a quello che gli ha detto anche dopo.

Dali: " Quindi aspetta, ora non sei più una sacerdotessa? Giusto? "

Annabel: " Si è così, ma come ho già detto, solo per un periodo limitato in cui posso riflettere liberamente, senza ricevere altri ordini da Kerefet. Dopo quando sarò pronta, tornerò ai miei doveri."

Balam: " Mmm...ma ora sei anche vulnerabile alla magia nera e non ti passeranno più altre informazioni? Giusto? "

Annabel: " Non proprio...ho quelli di riserva, cioè ho i magneti di riserva, che servono proprio in queste occasioni particolari e si purtroppo mi dovrò arrangiare. "

Cosa che da quando è arrivata in quel mondo ha sempre fatto.

Poi da una tasca li tira fuori e li indossa sulle meningi, che quando li attacca produce un suono breve.

Dali: " Oooh capisco, affascinante! Quindi ora che si fa? Quel Kerefet non era molto contento. "

Kalego ha ascoltato tutto, sempre con la sua posa, quindi sguardo severo e braccia incrociate e sporco di fango.

Balam: " Kalego, tu cosa hai da dire? Ti sta bene? "

E tutti a guardarlo, visto che è sempre lui che fa da capo in queste occasioni e sospirando risponde:

" Va bene così, per il bene dell'alleanza, quindi questo duello si è concluso diciamo con nessun vincitore e dunque, torniamo alle nostre postazioni e ai nostri doveri. "

Dali: " Giusto! Sono d'accordo! Ma spiegami il perché bene la storia dell'addestramento di Annabel. "

Kelego: " Mmm? Perché non sono felice di come stanno procedendo le cose e se ti vai a leggere per bene l'alleanza, c'è una parte dove ne parla pienamente! "

Dali: " Oooh ...va bene! Lo farò! "

Poi apre le ali, li saluta e va via e Balam:

" Kerefet ha fatto qualcosa vero? Qualcosa che non ti è andato a genio. "

Lui: "Quel maledetto! Quel falso! Quel uccello della malora ha barato! Quel bastardo!"

Balam: "Oh si decisamente... . Capisco allora il tutto. "

Annabel: " Ho dovuto farlo...ti spiegherò tutto in privato. "

Balam: " Vorrei sapere anch'io più informazioni che diamine! Vi tenete sempre tutto per voi! "

Kalego: "Balam! "

L'altro: " Si si lo so, vado, vado, allora aggiornatemi eh. "

E dopo questo, dopo che ha consegnato il cappotto alla donna, anche lui apre le sue ali piumate e spicca il volo.

Annabel: "Però non ha torto, anche lui ha diritto di sapere."

Kalego: "Mp! Per ora è meglio che spieghi a me il tutto, poi si vedrà."

Anche se è il suo compagno fidato, certe volte gli tiene nascosto alcune cose, come quello che gli piacciano i libri proibiti degli umani, cose che per lui le considera più riservate e intime.

Dopo di questo, Kalego apre un portale con la piramide grigia, fatta apparire al momento e poi, fanno ritorno nella loro dimora.

Dove li aspetta con sorpresa la servitù che li salutano con un inchino, che quando sono entrati non c'erano.

La donna che li nota e li riconosce in un maggiordomo accompagnato da due cameriere, come quelli molto in stile inglese e di classe, lui con i capelli grigi, corna e baffi e abito impeccabile, loro cameriere normali ma molto educate.

" Padron Kalego è tornato! Ma perché non mi ha avvisato?"

Kalego: " Mmh? Perché non c'era bisogno."

" Lei sa benissimo che noi della servitù abbiamo a cuore la sua dimora, visto che è il nostro lavoro e dovere nei confronti della famiglia Naberius!"

" Beh ora siete tornati, dunque fatelo!"

E l'altro: " Ma certo! Con grande piacere, tra un'ora la cena sarà pronta padrone."

Dice inchinandosi e dopo, notano la donna al suo canto e inizia a dire con una certa meraviglia come anche le cameriere che ci sono rimaste sorprese.

" Un un un ospite? Qui e casa sua padrone?!"

Kalego: " Mh? Perché ci sono problemi Mir?"

" N-n-n-n-nessuno! Ma non è sua abitudine! E poi... chiedo umilmente scusa, non l'ho vista signorina! La maestosità di padron Kalego vi ha coperto!" Dice inchinandosi umilmente.

Annabel: " Non fa niente, mi chiamo Annabel e il piacere è tutto mio... ."

Kalego: " Tz! Lei è solo un'ospite speciale e bocca chiusa o verrete licenziati in tronco! Chiaro?"

"Ma certo rimarranno chiuse e non uscirà niente da questa villa e con permesso."

Annabel fa una faccia corrugata di come tratta i suoi domestici, uguale a come tratta i suoi studenti e colleghi ma non intralcia.

Così dopo che loro lasciano la stanza, appresso i due salgono al secondo piano dove lei nota che il personale si sta dando da fare per tenere pulita e impeccabile la villa, notando anche un certo rispetto nei confronti da Kalego, che li saluta con un cenno a sua volta.

Annabel: " Pensavo che non avevi dei domestici, visto che nel tuo alloggio fai lavorare quei piccoli demoni neri."

Lui: " Come ti ha detto Mir, siamo una famiglia nobile e sono un obbligo, anche se rumorosi e poi, l'alloggio scolastico è una cosa a parte, dove ogni demone deve tenere la massima cura. Avevano dei giorni di riposo."

Lei: " Capisco...ma sono lo stesso a disagio, visto che non sono abituata a tutto questo. "

Lui: " Mf, faresti meglio ad adattarti subito allora."

Però non gli andato proprio giù il fatto che sua moglie ha agito senza dirgli niente. Quindi una volta arrivati al secondo piano, dove ora non è più silenzioso come prima, le dice:

" Vado a farmi una doccia."

"Ma la i domestici non ti hanno chiesto il perché ei sporco di fango?"

"Mmm? Chiederlo è da maleducati, specialmente se sono il loro padrone."

"Oh capisco.. ."

Una appunto da tenere a mente.

Ed appresso come di sua abitudine, si allontana e lei gli fa solo un cenno con un sorriso, visto che le ha detto dove va e poi ritorna nella sua stanza.

Sotto la doccia, si sta chiedendo se è giusto quello che ha fatto e quale sarà la conseguenza. Quindi tra una lavata di capelli e una passata di bagnoschiuma sul corpo, decide di non infierire più di tanto. Infondo ha fatto in modo che la sua finta sconfitta alla fine si è annullata, risparmiandosi delle umiliazioni di fronte ai loro alleati. Una cosa davvero inaccettabile!

Dunque finito il risciacquo, esce dalla sua sontuosa e spaziosa doccia con piastrelle grigie , con tanto di corna e dove il soffione è più una bocca di una pianta carnivora.
Il disegno della scena descritta:
https://www.deviantart.com/spizzina00/art/Kalego-Naberius-sexy-shower-882017667

Poi indossa un accappatoio scuro e qui, attiva con un incantesimo dell'aria calda per asciugare i capelli, pensando che si deve concentrare sull'addestramento della donna. Subito dopo che gli chiarirà il tutto. Sceglie dei vestiti, un pantalone semplice con una maglia scura e semplice; appresso si sistema i capelli come al suo solito, impeccabile, visto che deve fare bella impressione di fronte ai suoi domestici.

Ed poi torna nella stanza di questa, dove aprendo la porta si blocca e guarda meravigliato perché davanti ai suoi occhi, c'è qualcuno che aveva cacciato via dalla villa.

Kalego: "Balam! Come diavolo sei entrato?" Gli dice adirato.

: " Beh mi ha fatto entrare lei con la piramide dorata, perché non lo sapevi?"

E quindi rivolgendo il suo sguardo furioso dalla parte della donna e lei

: " Mi hai detto che questa villa è anche mia, quindi era mio desiderio riaverlo."

Kalego: "Tu... ."

Però non ha torto, quindi si è dato la zappa sui piedi da solo e dopo il compagno: " Ooooh capisco... se creo problemi me ne vado."

Kalego allora mettendo le dita sul naso e chiudendo risponde: " No! Resta!"

È l'altro tutto contento: "Perfetto! Vado a preparare del tè al lamento?"

" No cretino, mi spaventi i domestici!"

"Oh giusto...allora che faccio?"

" Apri un piccolo portale e vai nella mia stanza e aspetta lì! Hai il mio permesso! E non toccare e sopratutto non rompere niente!"

Dopo questo esegue è dunque i due sono rimasti da soli e Kalego la guarda di nuovo storto e lei : " Se parliamo anche con lui e ci mettiamo d'accordo, possiamo contrastare quell'essere è sconfiggerlo insieme e magari anche con Dali."

Lui ora ha lo sguardo di chi ha appena sentito una enorme cavolata e le risponde:

" Cosa diamine vai blaterando? E prima, spiegami la storia della tua perdita del tuo stupido titolo di sacerdotessa e le sue conseguenze!"

E lei allora con un sorriso nervoso, si siede e inizia e dopo dieci minuti lui:

" Quindi hai ancora i tuoi simbionti e le tue attrezzature, ma senza i gradi non hai voce in capitolo come sacerdotessa?"

Lei:" Si ...Ma come ho detto il tempo lo deciderò io... ."

Lui: " Tu, perché non mi hai detto niente di tutto questo è magari dello strano piano? È inaccettabile!"

"Ti chiedo scusa...Ma è una idea che mi è venuta al momento, perché in realtà...non mi fido di Kerefet e secondo me sta facendo qualcosa alle nostre spalle."

Lui: " Cosa? Tradimento?! Ora capisco perché mi ha colpito con quella stupida pistola serpente nel duello, voleva darmi un avvertimento il maledetto!"

Lei scioccata:" Cosa? Quindi è questo che ha fatto? Come immaginavo, lui appartiene a quel gruppo che non vuole aiutare questo mondo, ma è ovvio che non lo fa vedere alle altre sorelle o ai suoi fratelli."

Lui:" Dannato! Lo sapevo che c'era qualcosa in lui di sospetto! È poi siamo noi i demoni doppio giochisti! "

Lei: "Come hai visto ha molta influenza su gli altri e poi, non è la prima volta che fa una cosa del genere ora che ci penso... ."

Lui: "Mmmh? Va bene, penseremo anche a lui, ma adesso il problema è un altro."

Così con un battito di mani, fa apparire nella stanza uno enorme e ovale specchio che quando lo tocca si illuminano delle lettere e le dice ancora:

" La situazione sta degenerando, i media non fanno parola perché li tengono allo scuro, ma gli occhi dell'energia demoniaca vede tutto quello che non si dovrebbe conoscere."

E lei con bocca aperta osserva allora lo specchio e da questo vedono più di una scena.

Kalego:" Ed ora guarda con attenzione."

In realtà nemmeno lui sa cosa lì mostrerà, ma si è fatto una idea e infatti lo specchio mostra loro più immagini, prese da più parti di quel mondo, dove le forze dell'alleanza portano via dei presunti pazzi, che in realtà sono i contagiati e loro indossano quella tuta che li protegge e spiegano agli altri demoni la situazione, calmandoli.

Lui se l'aspettava, lei un po' meno e dice:

" Ma cosa ho appena visto? Ma mi hanno sempre detto che è tutto sotto controllo e che i malati non erano un problema!"

Lui sempre con aria tranquilla:" Ti hanno raccontato una grande menzogna, ed anche a me...quello che abbiamo visto è la situazione attuale, dove il male oramai è arrivato nei paesi e nelle città. Loro stanno semplicemente tamponando , cosa che non durerà a lungo."

Lei: " Per tutti gli dei...quindi ora che facciamo?"

Lui: " iniziamo il tuo addestramento adesso in modo tale che potrai fronteggiare e sconfiggere del tutto quel maledetto mostro!"

Lei: "Cheeee? Perché solo io? Possiamo farlo insieme, quell'essere ha paura delle armi demoniache e lo sai!"

Lui:" E pensi che non ha trovato un modo per contrastarle è diventare immune? Sei una illusa! Ci ha usato, manipolato a suo piacimento e di sicuro anche studiato! Bisogna agire subito e tu sei l'unica che lo spaventa e che non sa contrastare!"

Lei:"Ma... ."

Lei: " Niente ma, inizieremo subito!"

Però lei non è convinta e per niente contenta, visto che fino ad ora pensava che insieme a lui in qualche modo avrebbero affrontato la creatura e quindi con una certa tristezza gli risponde.

:" Scusa Kalego ma io...ho paura di affrontarlo da sola ...e con te le altre volte mi sono sentita al sicuro... ."

Kalego sentendo questo:" Cosa? Non eri quella tu che diceva che le sacerdotesse affrontano la paura? Ed ora di farlo una volta per tutte! Anche se non hai più i gradi non ci sono scuse che possono tenere!"

Ma le ora è in imbarazzo e dopo che si è strofinata il braccio nervosamente si siede sul pouf e vedendo ciò pensa che forse ha esagerato? Lui è sempre un demone severo e le maniere brusche le ha sempre usate anche con i suoi studenti. Quindi si atteggia solo con le braccia incrociate e mentre la fissa dice: " I demoni non collaborano e se lo fanno è solo per convenienza! L' altra volta sono stato costretto dalle circostanze !"

Già ora ricorda a che razza appartengono, freddi e per niente empatici e quindi gli risponde con una voce triste

: Allora se stanno così le cose...cercherò di fare del mio meglio. Dopotutto è il mio dovere aiutarvi...anche senza i gradi."

Però sentendo questo, dopo un po', Kalego sospira e si siede composto al suo fianco. Ora è la sua consorte, l'unica che l'ha sopportato e degna di fiducia, ed averla in quello stato non aiuterà la situazione attuale.

Quindi, sospirando di nuovo tenta di consolarla, una cosa che ha visto fare in qualche telefilm romantico e noioso per i suoi gusti, ma il problema che lui non sa da dove partire. Con le sue ex non era necessario e nessuna di loro pretendeva questo. Insomma ci prova avvolgendo con una mano il fianco e la inizia a strofinare delicato ed impacciato che quando la donna se ne accorge, ci rimane e gli chiede

:"Ma ...cosa stai facendo?"

" Come cosa?E..e..effusioni... ."

Lei è un po' confusa, ma poi capisce dopo qualche minuto, che quello è il suo modo per consolarla è quindi gli sorride e lui con sguardo imbarazzato e rivolto altrove le dice ancora

:" E non temere... non ti lascerò da sola contro il tuo destino, farò il mio dovere di marito e ti starò accanto... ."

( Kalego tenerello! xD)
https://www.deviantart.com/spizzina00/art/Kalego-Cute-892145770?ga_submit_new=10%3A1631880744

Non può credere a quello che ha appena detto! Poi pensa a Balam che gli ha detto che da quando è insieme a lei, si sta addolcendo e non sa se è positivo o negativo per un demone. Ed appresso, Annabel senza giudicarlo, perché le sembra troppo carino, solamente si appoggia dolcemente sul suo petto è gli dice

:"Grazie, ora mi sento più al sicuro."

Lui solo un pieno imbarazzo e per niente schifato, anzi del tutto il contrario e poi dopo un po'

:"Ora basta. Torniamo ai nostri doveri e andiamo a vedere che combina Balam."

Un attimo di tenerezza che per Annabel è durato davvero poco, una cosa su cui lavorare, visto che infondo il demone più severo ogni tanto si lascia anche andare.

Nella sua stanza da letto, Balam è lì che lo aspetta, seduto a terra e Kalego che è appena entrato, si guarda in giro per controllare e il compagno:" Visto? Non ho rotto niente!"

"Si lo vedo."

Anche la donna si guarda in giro dove nota che è molto più grande e sontuosa dall'altra situata nel suo alloggio.

Tutto molto sfarzoso, con mobili intarsiati, come le statue di varie creature e i quadri. Il colore è sempre sulla tonalità viola, nero e grigio. Come il letto a baldacchino e intarsiato anche questo.

Balam:" Posso sapere perché sono qui?"

Ora guardano Annabel che risponde :" Un po' di sostegno morale e poi...Lui ti può aiutare con l'addestramento. "

Balam:"Oh ma giusto è una buona idea!"

Kalego invece contrariato :"Sostegno? E quando mai ho bisogno di te quando si tratta di allenamenti speciali! Non dimenticarti che sono un Naberius e sono esperto in combattimento!"

Balam:"Si lo so bene, ma voglio rimanere lo stesso, perché sono curioso di vedere come la metterai in difficoltà."

Annabel:"Eh! Cosa? Questo non è un sostegno morale!"

Kalego:" Logico siamo demoni e non ci sosteniamo tutto qui!"

Lei allora faccia con broncio e lui:"Forza ora andiamo nei sotterranei, che abbiamo già perso troppo tempo!"

Nei sotterranei della villa, dove sono arrivati attraverso una entrata secondaria, aperta da Kalego in persona, spingendo una statua di un gargoyle posto vicino al camino; giusto per non spaventare la servitù. Ed è una entrata segreta che solo lui sa della sua esistenza; ed ora anche gli altri due. Ma non gli crea fastidio, uno è sua moglie e l'altro e il suo compagno fidato e entrambi terranno la bocca chiusa.

E qui con una sfera luminosa, i tre scendono delle scale fatte di pietra come nei castelli antichi.

Appresso, arrivano in una grande sala, con tanto di sedie, tavoli e divani, il tutto sembra una enorme sala di relax ed anche qui ci sono dei cactus, che non mancano mai ed è illuminata da strame sfere fluttuanti.

Poi notano delle entrate a dei tunnel che sembrano infiniti, il tutto e illuminato da delle deboli luci ai muri.

Annabel:" Ma davvero c'è tutto questo qui sotto?"

Balam:" La maggior parte delle case dei demoni nobili si, ed hanno l'obbligo di avere dei sotterranei cupi e infiniti, ed è come un segno distintivo e poi, se sono abitati da entità che spostano gli oggetti è anche meglio."

Lei:"Cosa? Ci sono anche i fantasmi?"

Kalego:" Portano fortuna a chi li accetta e tremende sfortune a chi li caccia."

Lei deglutire solo è Kalego ancora:" Dovrai abituarti, sono ovunque nella villa ed infatti è molto fortunata. Ovviamente da quando è diventata mia!"

Quindi arrivano davanti a un muro, che porta lo stemma dei Naberius e qui il demone, con una specifica formula magica, lo apre e dietro possono vedere uno stanzone buio e qui Annabel inizia a temere per quello che le farà passare suo marito, che non è tanto dolce con i suoi studenti, figurati con lei.

"Ora si fa sul serio!"

È con uno schiocco delle dita, delle torce si accendono, illuminato il tutto. I tre possono vedere cosa c'è dentro.

Dei pilastri sospesi nel nulla più assoluto e sopra di questi, ondeggiano delle armi affilate di tutti i tipi e con tutti i loro tempi. Palle di fuoco viola che volano veloci da una parte all'altra; seghe circolari volanti che appaiono e scompaiono dal nulla e poi tutte altri strani oggetti affilati e minacciosi che violenti fanno la loro apparizione!

Kalego:"Benvenuti in una delle sale di addestramento della famiglia Naberius! Dove qui io stesso sono stato forgiato dal quel incompetente di mio zio, a diventare un valoroso cane da guardia di questo mondo!"

Annabel che è diventata viola:"Ecco lo sapevo che se ne usciva con una cosa del genere...gulp !"

Fine capitolo 31

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Capitolo 32
*** Sul serio? ***


 Capitolo 32

Sul serio?

Ad Annabel il percorso per addestrarsi e quindi per diventare più forte, le sembra più una bella tortura. Considerando che suo marito è un demone e anche severo, la cosa non la deve turbare. Ma invece lo è e quindi tenta di fargli cambiare idea.

Kalego: "Preparati fisicamente e mentalmente, devi diventare più forte e resistente! Non abbiamo altro tempo da perdere! Ti vieto di usare il tuo sangue, le tue armi e i tuoi simbionti! Devi semplicemente contare sulla tua forza fisica e mentale!"

Lei: " Si va bene...Ma tu per caso l'hai fatto senza la stregoneria e senza le ali?"

Lui disturbato: "Lo stai mettendo in dubbio?!"

Lei:" No di certo...Ma vorrei una piccola dimostrazione se non ti dispiace... ."

Balam che fino adesso è rimasto ad ascoltare: " Si mi pare giusto! Lo vorrei vedere anch'io la dimostrazione! Nel posto in cui un Naberius si è addestrato duramente!"

Lui dopo qualche secondo risponde: "Mph! Va bene! Apri bene gli occhi allora!"

Dove fa apparire un demo tv dove qui vedranno in diretta il percorso che farà.

Così si prepara, ma fa qualcosa in più. Fa apparire delle manette, dove con la magia le chiude ai polsi:

" Ti dimostrerò che devi avere fiducia nelle tuo fisico e far funzionare bene la mente prendendo delle decisioni veloci!"

Appresso parte e saltando come un felino, su i pilastri sospesi e schivando le palle di fuoco e armi di tutti i tipi, con diverse velocità, il demone riesce ad arrivare alla fine è non solo! Riesce a tornare indietro senza nessuna difficoltà! Dove finisce con un salto maestoso e aria da spavaldo! E la donna rimane a bocca aperta pensando: " Porca zozza! Quante volte l'ha fatto?"

E dove Balam lo riempie di applausi dicendo :" È stato davvero molto eccitante bravo!"

Kalego si toglie le manette, si ricompone sistemandosi i capelli; mantenendo sempre la sua serietà:

" Ora tocca a te!"

Annabel che fa un lungo respiro, inizia ad avvicinarsi al burrone ed a osservare i pali sospesi nel vuoto più assoluto pensando:

" Non ce la farò mai!"

Non è panico ma è più paura di sbagliare ed essere ripresa da Kalego, cosa che a lui non sfugge capendolo dai movimenti del suo corpo. L'ha visto in tanti studenti alle prime armi, ma da lei è la prima volta, ma non dice nulla e Balam: " Su sono sicuro che ce la farai! "

Ma l'esitazione è più forte e non la fa muovere. Allora Kalego le si avvicina e con una mano la spinge così forte che la fa finire a malapena sul primo pilone! E c'è mancato poco che le veniva un infarto e più ha evitato di cadere!

Balam un po' contrariato gli dice: " Potevi usare più delicatezza...ricordati che ora è tua moglie, ed è l'unica che ti sopporta... ."

E lui solo :" Mpf! Niente sconti!"

Lei allora dopo che si è ripresa e cerca di non guardare nel vuoto, perché soffre di vertigini, riesce a passare le palle di fuoco goffamente, ma quando arriva alle armi magiche, qui alcune la tagliano e dopo che le ha anche passate a malapena, viene sballottata tra una pietra volante tagliente e un'altra!

Balam: " Emmm Kalego... ."

Kalego: " Silenzio! Lo so!"

Lo sa benissimo, sua moglie sta esitando ad usare il cervello e non pensa prima di agire e non capisce se è in panico e sta esitando per pigrizia oppure c'è altro. Quindi dopo averla vista sballottata un'altra volta dove a un certo punto sta per cadere da un pilastro, lui veloce la va a soccorrere, volando e prendendola appena tempo!

Lei che apre gli occhi, si vede nelle sue braccia dove nota il suo sguardo severo. Prima si meraviglia e poi: " Mi dispiace... ."

Lui: "Mpf. È solo l'inizio."

Quindi fa fermare il tutto e poi la riporta indietro e vedendo com'è conciata, cioè con i vestiti strappati e visibilmente imbarazzata dove sta aspettando una ramanzina da lui, che invece sospira solo e dice:

" Per oggi basta. Torniamo nelle nostre stanze."

Stupiti entrambi di questa sua risposta magnanima , lo seguono.

Notte fonda. Nella villa c'è il silenzio assoluto e Kalego sta pensando che forse ha esagerato a portarla lì, ma lui è sempre stato diretto e spietato. Però vedendo come si è comportata, per la prima volta ha capito che non è l'addestramento giusto per lei. Lui è diverso ed ha preteso lo stesso percorso anche per lei.

Quindi, dopo che si è cambiato ed indossato il pigiama, cerca sua moglie, dove la trova nella sua stanza già addormentata nel pouf. È con un sospiro, perché doveva dormire con lui nel letto demo matrimoniale e dunque decide anche lui di coricarsi come può al suo canto e sotto le coperte viola. Ma freddo supino e distaccato. Appresso pensa che deve proteggere sua moglie, l'unica che lo sopporta e forse lo capisce. Quindi decide di lasciarsi un po' andare, cosa che non ha mai fatto con le sue ex e dopo, si gira, si avvicina a l'abbraccia, dove costei si sveglia e nota la situazione, dove si fa rossa ma non le dispiace, come a lui che pensava che poteva disgustarlo, invece tutto il contrario e vuole rimanere lì e darle quel senso si sicurezza.

Lei: " Oggi ho fatto davvero schifo..mi vergogno tanto..ti chiedo scusa... ."

Lui solo: " Riposa... e non pensarci."

Delle parole che le suonano dolci e quindi stringendosi di a lui, con l'odore di incenso che il suo corpo emana, riesce ad addormentarsi con il cuore più leggero e la mente più rilassata.
Il disegno per questa scena:
https://www.deviantart.com/spizzina00/art/Kalego-Naberius-Sleeping-together-879484257

Fine capitolo 32

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Capitolo 33
*** Verità. ***


Capitolo 33

Verità.

La mattina seguente, Kalego è il primo ad alzarsi, lui è mattiniero e lascia dormire sua moglie e senza far rumore apre un tunnel per andare nella sua stanza; per evitare chiacchiericci di corridoio.

Quindi si veste e va a fare colazione e dopo pensa a che addestramento la può sottoporre, cosa non facile visto che non è un demone, dunque ci pensa ancora e quando arriva a una soluzione commenta:

"Si può andare ed l'unico modo."

Appresso, il resto dei suoi domestici lo salutano quando passa e dopo si avvia verso la stanza della donna che quando apre la porta piano sente:

" Devo dirgli, devo dirgli che sono umana..devo farlo, forza e coraggio!"

Kalego in pensiero: " Ma cosa sta farfugliando? Che storia è?"

E di nuovo, mentre la vede camminare nervosa al centro della stanza:

" Ha il diritto di sapere come dice Balam... . "

Kalego: " Balam? Cosa? "

Mentre entra e sempre molto silenzioso si avvicina.

Lei: " Deve sapere che io sono metà anubiana e per metà...umana...è giusto... . "

E quando si gira, si ritrova faccia a faccia con Kalego, con le braccia incrociate e sguardo severo e le dice: " Cos'è questa storia? "

Lei con la faccia sorpresa ma al tempo stesso impaurita:

" Che per metà della mia razza appartiene a quella degli umani.... . "

Lui: " Eh? Mi stai prendendo in giro?! "

Lei: "No...so leggere i libri proibiti. "

Lui: " Voi sacerdotesse siete molto colte e di sicuro avete dei contatti con loro. "

Lei: " Si contano sulla mano! E poi come vedi non sono uguale a loro! "

Lui: " Su Inb non ci sono quelle simili a te? "

Lei: "No, siamo rari! Io sono per metà umana e ho avuto paura di dirtelo perché i demoni mangiano gli umani...e pensavo che anche tu..insomma ... . "

Lui: " Che ti avrei mangiata? Sul serio? Quella è una favola per farci sentire superiori a loro! "

Lei: " Ti chiedo umilmente scusa se non te l'ho detto prima ... . "

Con questo, Kalego ora è furioso e dal suo corpo inizia ad uscire una potente aura viola e non può credere che anche lei l'ha tradito con questa grossa bugia!

Però, si gira solo ed esce dalla stanza, sbattendo la porta e lei solo uno sguardo triste.

Torna nella sua stanza più che adirato dove incontra Balam, che entrato con un portale e che gli dice:

" Giorno Kalego, dormito bene? "

E lui incazzato e lo indica con il dito indice:

" Tu! Tu lo sapevi che lei è per metà umana! Non è così?! "

Balam sorpreso: " Si...lo sapevo...quindi...te l'ha detto? "

Lui: "Quella stupida traditrice! "

Balam contento: "Ottimo e finalmente! No aspetta, perché traditrice? "

Lui che ora cammina al centro della stanza nervoso:

" Perché la fiducia che è la base del nostro rapporto ora è andato a puttane! E tu lo sapevi! Perché non mi hai detto niente?! "

Balam: " Mmmm perché te lo doveva dire lei e poi scusa sul serio? Trovi l'unico essere vivente che ti sopporta e ti sostiene e la vuoi mandare a quel paese? Sul serio?! "

Kalego ancora infuriato ora si trova davanti alla finestra, mentre stringe i pugni e dove fa uscire anche Cerberion per quanto è arrabbiato che gli ringhia in seguito:

" Anche tu vedo che non sei da meno! Sparisci! Esci da questa stanza! "

Allora il compagno capisce che si deve prima calmare e poi fa come detto, concludendo:

" Certo vado...ma rifletti bene alla tua prossima mossa. "

Dopo almeno due ore Kalego si è calmato e ora è nei suoi pensieri e non può ancora credere che si sposato una mezza umana, proprio le creature inferiori che loro possono dominare facilmente!

Ma poi pensa a quello che hanno passato insieme, di come l'ha sopportato e aiutato e ha dimostrato la sua fiducia nei suoi confronti più di una volta e anche coraggio in alcune situazioni e quindi davvero vuole spezzare l'unione che ha con lei proprio ora che ha trovato la sua compagna perfetta? Appresso si mette la mano sotto il mento e pensa ancora che per essere una metà umana è stata anche coraggiosa ad affrontare quel mondo dove li mangia con un boccone, quindi infine ha preso la sua decisione.

Torna da lei che è seduta sul pouf, dove prima la guarda e lei:

" Ora avvierai la pratica per il divorzio e lo dirai alla polizia del confine demoniaco? "

Lui: " Stupida mezza umana.. . "

E dopo questo, si piega e la bacia come la prima volta, cioè appassionato e dopo che ha finito:

" Dopo questo, credi che farò quello che hai appena detto? "

Lei stupita gli risponde:

" No...ma non ti da fastidio? "

" Mf! La nostra relazione è già fuori della norma demoniaca, perché dovrei lasciati? In fondo sono io quello che doveva capire il tutto fin dall'inizio. "

Parole che la risollevano, perché tenta di prendersi una parte della colpa, anche se non lo dice apertamente e dopo, si alza e lo abbraccia! Che lui prima ci rimane, perché non è abituato per niente, ma dopo si lascia andare e ricambia abbracciandola dolcemente. Non esiste divorziare con lei, la vuole con se anche se è mezza umana e poi aggiunge:

" Ricordarti che metà del tuo sangue appartiene ad un'antica razza demoniaca, con ciò la parte umana in questo mondo è quasi del tutto invisibile, dunque non farti altri problemi. "

E appresso che si sono distaccati lei gli risponde con:

" Si...e sono felice di essere tua moglie Kalego. "

Con un sorriso, cosa va a segno nel suo cuore! Visto che è la prima volta che lo sente:

" Tz! Ora basta, fai colazione e poi raggiungimi fuori la villa. "

Lei solo un cenno felice con la testa.

Nel giardino della villa, Balam:

" Quindi vi siete chiariti giusto? "

Lei: " Si. "

Lui: " Oh che bello e come sono contento! "

Kalego che è appena arrivato:

" Contento? E di cosa brutto infame! Non me lo sono dimenticato e non te la farò passare liscia! Ricordati che sono il capo del corpo docenti e aspettati del lavoro extra demoniaco e anche nei giorni festivi! "

Balam: " Cosa? Oooh ma che cattivo.. . "

Lui: " Tz! Ovvio sono un demone. "

Appresso faccina depressa del compagno, seguito da uno sguardo imbarazzato di Annabel e dopo di questo, qualcuno si avvicina dicendo:

" Kalego, è passato di tempo dall'ultima volta che ci siamo visti. "

Lui sorpreso, perché ha riconosciuto la voce, si gira e lo vede.

Alto, con i capelli del suo stesso colore e sguardo ancora più severo e risponde a bocca aperta e con gli occhi che gli brillano:

" F-fratello Narnia... . "

Lei: " Fratello? "

Balam: " Wow, il fratello maggiore di Kalego che lavora nella polizia che pattuglia i confini demoniaci...non me l'aspettavo di vederlo dal vivo! "

Lei: " Woa...in effetti si somigliano. "

Narnia, sempre impassibile gli dice:

" Che significa che ti sei sposato con un'umana? Kalego voglio delle risposte. "

E lui rimane basito e suda freddo.

Balam: " Ohi ohi questa non ci voleva... . "

Annabel pensa invece che le cose andranno di male in peggio.

Nel link, il disegno di Narnia:  https://www.deviantart.com/spizzina00/art/Kalego-Naberius-older-brother-880001878

Fine capitolo 33

Se volete sostenere quello che faccio, cioè le mie fan fic e il lavoro come artista:

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Grazie, aiutate un'artista a crescere ed andare avanti!

Accetto anche le commissioni personalizzate per

le vostre fan fiction, quindi disegno su commissione.

La mia pagina:

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Capitolo 34
*** Confronto. ***


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 Capitolo 34

Confronto.

I tre ora sono seduti in soggiorno, ma quello più discreto della casa, dove i domestici non possono origliare, visto che è piena di magia che fa da barriera. Narnia è seduto su una costosa poltrona e loro due su un costoso divano, dove il primo si è fatto portare del tè al lamento e Annabel può notare il suo portamento impeccabile e peggio di Kalego, quindi deduce che è più fiscale di lui e capisce anche da chi ha preso esempio. Narnia infatti è per Kalego un modello da seguire fin da quando erano bambini e lo rispetta tantissimo.

Narnia: - Delle lettere sono arrivate da lord Sullivan, dove si riferiva che la qui presente è per metà umana.

Kalego in pensiero:- Che che cosa?! Maledetto vecchiaccio doveva mantenere il segreto e non dirlo a nessuno!

Ma che colpa gli da se anche lui è un demone ed anche di alto rango e non può farci niente.

Narnia ancora: - Non devi prendertela con lui, in fondo non ha fatto altro che avvisarci dell'evento come doveva... in confronto a te Kalego, che non hai accennato alla nostra famiglia nemmeno un minimo di quello che stavi facendo.

Kalego allora con espressione decisa: - Sono profondamente dispiaciuto...ma ti devo ricordare che è vero seguo la strada che mi è stata già predestinata, ma nella mia vita privata, mi sembrava di essere stato chiaro con nostro padre e nostra madre che avrei deciso io la mia consorte.

- Si, vero, ma sai come vanno le cose in questo mondo, specialmente nella famiglia Naberius.

Dove un attimo di pausa predomina nella sala, dove la donna non ha detto una parola e non si permette di pronunciare una.

Ed ora i suoi occhi, quelli di Narnia sono diretti su di lei, che mentre la scruta le dice:

- So tutto su di te Annabel Dikai, figlia di un Anubis e di una umana, con l'antico potere demoniaco nelle vene, sacerdotessa di terzo grado del tempio di Ra. Che ci sta in qualche modo aiutando con questo male... ma dico per il diavolo Kalego...

Ora si rivolge di nuovo al fratello, dove in questo frangente, lei ha davvero tremato.

- Perché lei? Appartiene ad una razza a noi nemica di più a quella umana, che come sappiamo qui sono banditi, perché inquinano le sensorie dei demoni, facendoli ritornare alle origini! Spiegami il perché?!

Kalego esita per qualche secondo e lui infierisce ancora dicendo alla donna:

- Hai preso proprio un galletto demoniaco d'oro, come ti senti? Invincibile? Lo sai che vivrai molto di più grazie a lui? E che godrai della sua protezione anche se divorzierete?

Lei stupita risponde sottovoce: - Io...non lo sapevo e...

Narnia: - Certo come no, un nobile che appartiene alla nostra famiglia fa gola a tutte, ma da mio fratello, quello più inflessibile non me lo sarei mai aspettato!

A questo punto Kalego digrigna e gli risponde e per la prima volta, con un tono severo:

- Ora smettila! Ti rispetto molto, ma non insultare mia moglie in quel modo! Vuoi sapere perché l'ho sposata?

E i due sono rimasti, Narnia primo che gli si è rivolto così e Annabel che vuole sapere la risposta perché si stupita anche lei; visto che l'ha difesa:

- Vero quello che hai detto, lo pensavo anch'io all'inizio, la disprezzavo senza pietà, la insultavo e maledicevo il fatto che era in questo mondo... ma tra tutte quelle che ho frequentato, lei è l'unica che mi ha dimostrato fiducia, pazienza e specialmente non mi ha mai diffamato in qualsiasi situazione incresciosa o imbarazzante, quindi te lo chiedo con un per favore... portale rispetto!

Dopo questo, c'è uno scontro di sguardi tra i due fratelli, dove Narnia fa uscire il suo famiglio, un enorme cane lupo nero con gli occhi rossi, che lo avvolge e Kalego a sua volta, fa uscire il suo Cerberion!

Annabel, se ne sta zitta e quieta e con molto imbarazzo per quello che ha appena sentito e spaventata dalla scena.

Dopo ben dieci minuti, i toni si calmano e Narnia chiudendo gli occhi gli risponde:

- Non ti ho mai visto così ferreo su una donna. Hai dei gusti difficili e non è facile starti accanto.

L'Altro ci rimane, perché gli accenna anche ad un mezzo sorriso e poi:

- Alla fine anche se non è un demone, ti rende felice... e non posso fare altro che acconsentire; anche se è una mezza umana, ma dopotutto metà del suo sangue appartiene a questo mondo, quindi vuol dire che non le accadrà nulla, almeno non da me.

Kalego: - Cosa?

- Mmmm? Suvvia fratello, lo sai che ti ho sempre sostenuto, sei il miglior demone professore di tutto l'altro mondo ed impeccabile e non ti preoccupare, lo so solo io, visto che Lord Sullivan l'ha confidato solo a me.

- Ma..ma quindi la famiglia non sa niente?

- No...ma del tuo matrimonio purtroppo si e pretendono il rituale completo, nella villa famigliare.

- Tz! Tu... .

Non può credere a quello che ha appena sentito! Era un test per lui! Una specie di prova della verità e c'è cascato in pieno!

Sono anni che lavora con il controllo dei confini e sa tutte le tecniche subdole per strappare la verità a qualsiasi demone e lui è stato il fesso di turno!

- Bevo alla tua Kalego.

Poi sorseggia un altro po' di te al lamento e gli animi si sono calmati; anche se Narnia vuole lo stesso indagare sulla donna. Non è del tutto convinto che lo rispetta, ma ora non lascia trasudare niente.

Kalego, chiude gli occhi, afferra la mano della sua consorte e poi sorride.

Annabel, solo un gran respiro di sollievo e fa lo stesso.

Più tardi, Narnia è ripartito senza dire niente come al solito, dove Kalego è abituato.

Appresso Balam:

- Allora? Com'è andata? Sono curioso! Non tenermi sulle spine!

- Quante cavolo di domande!

Annabel: - E' andata..bene.. .

Balam: - Sul serio? Con Narnia? Stiamo parlando dello stesso demone?!

Kalego: - Certo cretino e di chi allora! Sa tutto e ha accettato la situazione e ...la mia famiglia vuole il rituale di unione intero.

Balam: - OOOoooh capisco...

Poi rivolta ad Annabel:

- Beh buona fortuna allora... perché sarà peggio dell'addestramento di Kalego.

Lei solo un : - Gulp!

Kalego: - Balam smettila! E il problema che dobbiamo andarci in questi giorni e dobbiamo sospendere l'allenamento... dunque preparati psicologicamente.

Lei di nuovo: - Gulp, ma cosa ho fatto di male?

Fine capitolo 24

PS: Chiedo scusa se questo capitolo è stato davvero corto, ma spero lo stesso che è stato di vostro gradimento.

 

 

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