Collana di brevi racconti

di caffe_vulcano
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lettera agli insegnanti ***
Capitolo 2: *** trenta grammi di caffe e cento di zucchero ***



Capitolo 1
*** Lettera agli insegnanti ***


                                           LETTERA AGLI INSEGNANTI
 
Gentili insegnanti tutti, in particolare voi del modulo quinta A e B, con la conclusione dell’anno scolastico 2011/2012 termina uno dei tanti cicli delle classi elementari (quest’ultimo iniziato il 13 Settembre del 2007) che voi avete fatto, e altri che ne farete nella vostra lunga e onorata carriera.
Ma per gli alunni delle quinte classi che stanno per lasciare quest’istituto scolastico è qualcosa di diverso, perche loro dal prossimo anno frequenteranno altre scuole, faranno le classi medie, poi andranno alle superiori, e per tanti di loro anche le facoltà universitarie.
     Avranno altri insegnanti, altri professori, negli anni futuri loro ricorderanno       
Tanti nomi tanti volti, che poi man mano alcuni di loro dimenticheranno.
     Ma, una cosa è certa quei volti e quei nomi che non dimenticheranno mai più
     sono i vostri perche voi siete stati i primi, e i vostri insegnamenti sono stati
     quelli di base che gli serviranno per tutta la vita. E poi vi ricorderanno anche
     per come sono stati trattati sicuramente con affetto materno e anche paterno.
     Loro non dimenticheranno quando voi nelle giornate di freddo intenso gli
     alzavate le lampo dei giubbotti e gli calzavate meglio sciarpe e cappelli prima
     di uscire dalla scuola.
     Certamente non vi ricorderanno solo per queste attenzioni, ma per tante altre
     Cose.
     Poi, ci si perderà di vista.                                                                                                                                                                                                                                                 
     Sicuramente già e successo e si ripeterà ancora, in futuro un giorno lontano incontrandovi per caso, avverrà una cosa bellissima, in un attimo ritornando indietro nel tempo, affioreranno tanti cari ricordi, e certamente nel ricordare  
     gli anni passati, sarete presi senz’altro da un pizzico o tanta nostalgia.                       
     Sicuro di interpretare il pensiero di tutti i genitori dicendo grazie a voi innanzi
tutto, e al personale tutto della scuola dai dirigenti ai collaboratori scolastici,     
     e di essere fieri di tutto quello che avete fatto per i nostri ragazzi. 
     Continuate così grazie, grazie ancora.             
 
Ecco quello che pensa il nonno di
                  Un alunna
                                                                           
                                                                             
Napoli 30 Maggio 2012

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Capitolo 2
*** trenta grammi di caffe e cento di zucchero ***


Si deve sapere che un tempo, negli anni del secondo dopoguerra, il caffe, lo zucchero e tante altre cose in casa non esistevano come ai giorni attuali, per essere più precisi non esisteva niente, con quei pochi soldi che si guadagnavano lavorando, servivano per comprare lo stretto necessario quotidiano, praticamente i generi così detti di prima necessità, tanto per dirne una: l’olio si comprava addirittura a misurini. “Scarpe larghe e bicchiere pieno prendi il mondo come ti viene” Ma in questo piccolo racconto mi voglio soffermare sul titolo in questione. Il caffe, per tantissime persone era considerato un lusso che difficilmente poteva essere appagato. Pertanto per prendersi una tazzina di caffe, mia madre e diverse amiche del palazzo dove abitavamo, dovevano fare una colletta e raggiungere la cifra di cento lire, che servivano per comprare i famosi trenta grammi di caffe e cento di zucchero. “Scarpe larghe e bicchiere pieno prendi il mondo come ti viene” Per la macchinetta ci volevano giusto i trenta grammi di caffe, mentre lo zucchero meno della quantità acquistata. Quello che rimaneva, a turni se lo prendevano una alla volta, a volte lo davano a noi ragazzi ed era una piccola felicità. Solo in questo modo avevano la possibilità di bersi un buon caffe. E dall’inizio fino alla degustazione ci voleva quasi un’ora, e l’effetto era una strabiliante cordialità e segno di vera amicizia.

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