Tell me, what is love?

di Suzyyy92
(/viewuser.php?uid=1150322)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** *Prologo* ***
Capitolo 2: *** *Capitolo Uno* ***
Capitolo 3: *** *Capitolo Due* ***
Capitolo 4: *** *Capitolo Tre* ***
Capitolo 5: *** *Capitolo Quattro* ***
Capitolo 6: *** *Capitolo Cinque* ***
Capitolo 7: *** *Capitolo Sei* ***
Capitolo 8: *** *Capitolo Sette* ***
Capitolo 9: *** *Capitolo Otto* ***
Capitolo 10: *** *Epilogo* ***



Capitolo 1
*** *Prologo* ***


Drrrrrinnnng Drrrrrinnnnng!

"Bene ragazzi ci vediamo lunedì. E mi raccomando, cercate di scrivere un tema originale! Buon Weekend" la noiosissima lezione di letteratura era terminata e per la classe era arrivato finalmente il momento di tornare a casa per godersi il fine settimana. Peccato che quel tema assegnato per lunedì aveva messo la maggior parte degli studenti nel pieno sconforto. La settimana seguente sarebbe stato San Valentino e l'insegnante aveva deciso di affrontare con la classe l'argomento "amore" lasciandogli un compito a casa decisamente complicato per dei ragazzini di tredici anni. Che ne potevano sapere alla loro età dell'amore?

Tra la confusione generale due ragazzine si erano fermate in fondo all'aula per consumare insieme il loro pranzo commentando in maniera scocciata il tema assegnato

Tra la confusione generale due ragazzine si erano fermate in fondo all'aula per consumare insieme il loro pranzo commentando in maniera scocciata il tema assegnato. "Fate un tema ori-gi-na-le... e bla bla bla!" ripeteva la ragazzina con gli occhiali imitando la voce dell'insegnante all'amica che nel frattempo giocava sconsolata con le bacchette e si lamentava a bassa voce per timore di essere sentita "Quella vecchia deve trovare sempre un modo per metterci in difficoltà!". Nonostante fosse un'appassionata di drama romantici e canzoni d'amore, l'idea di dover fare qualcosa di originale sull'argomento le aveva addirittura fatto passare la fame. Avrebbe voluto passare il week end di San Valentino a preparare biscotti insieme a sua mamma come di tradizione ed invece si sarebbe dovuta concentrare su un lavoro ai suoi occhi così complicato. "Cos'è non mangi? Posso prendere un pò dei tuoi mandu?" a differenza sua Haesung non sembrava così preoccupata. "Certo, tieni mangiali pure tutti! Mi è completamente passata la fame" senza farselo ripetere l'amica prese il piatto di Miyou ed iniziò a mangiare sorridente. "Credo che parlerò della storia d'amore di mia sorella e di quel bellissimo trainee con la quale si sta frequentando... sono così carini!" aveva le idee già piuttosto chiare la piccola Haesung mentre l'amica era nella confusione più totale. "Almeno tu hai una storia carina da raccontare" mentre borbottava lo sguardo di Miyou era distratto dal passaggio di alcuni ragazzini in corridoio, tra questi il più alto si era fermato per qualche istante sulla porta dell'aula e aveva accennato un timido saluto proprio alla ragazzina dai capelli scuri. "Terra chiama Miyou! Terra chiama Miyou! Guarda, hai già trovato l'argomento per il tuo tema... ammettilo che ti piace dai!" l'amica ci scherzava sempre sull'argomento ma nell'ultimo periodo Miyou si stava rendendo conto che ogni volta che vedeva Taehoon si sentiva strana e particolarmente emozionata. Erano amici da sempre ma crescendo quel ragazzino le faceva sempre più effetto, peccato che si vergognava ad ammetterlo.

Fortunatamente il suono del cellulare la stava salvando dalle battutine scomode dell'amica "E' arrivata mamma, devo andare! Ci vediamo lunedì Haesung... e comunque, non mi piace Taehoon!" buttò nello zaino le ultime cose che aveva lasciato sul banco dirigendosi poi verso l'uscita.

Miyou sbuffava pesantemente pensando a quel maledetto compito mentre con passo svelto dribblava i suoi compagni in cerca della macchina scura dove sua mamma la stava aspettando. Una volta individuata aprì lo sportello posteriore, lanciandoci dentro lo zaino e si accomodò sul sedile. "Ciao cucciola, cos'è quella faccia?" chiese la donna mentre si sporgeva sulla bimba per dargli un tenero bacio. "La signorina Yoon ci ha dato un tema per lunedì" sottolineava la piccola con tono preoccupato. "A te piace tanto la materia della signorina Yoon e poi ti piace scrivere, cosa ti preoccupa?" la giovane mamma sapeva quanto la figlia era brava nelle materie letterarie e non capiva il perché di questo suo comportamento. "Mi preoccupa il tema! È difficilissimo!" nel frattempo Miyou estrasse il suo quadernone colorato, sfogliando qualche pagina fino ad arrivare in quella nella quale aveva copiato la consegna del compito: "Le emozioni che si provano quando si è innamorati: che cos'è l'amore? Racconta tramite una tua personale interpretazione di questo sentimento".

La mamma iniziò a ridere guardando la figlia "Sei preoccupata per questo?" la ragazzina aggrottò le sopracciglia e incrociò le braccia al petto. Certo per sua madre era facile rispondere a quella domanda, era sposata con il suo papà da tanto, e sapeva bene cos'era questo sentimento. Ma lei aveva solo tredici anni, cosa ne poteva sapere? "Non preoccuparti questa sera io e papà ti aiutiamo con questo compito!" ripeteva la donna mentre accarezzava la gamba di Miyou che nel frattempo era assorta nei suoi pensieri. Pensava e ripensava, sicura che i suoi compagni avrebbero parlato dei propri genitori nel tema, oppure della storia d'amore di qualche sorella come avrebbe fatto la sua amica Hae Sung eppure lei non voleva parlare della solita storia dei suoi genitori, sentita e risentita, voleva fare qualcosa di diverso.

"Un tema originale" si ripeteva di continuo nella sua testa mentre guardava pensierosa fuori dal finestrino. All'improvviso i suoi occhi si posarono su una foto rappresentata in un cartellone pubblicitario e la sua espressione cambiò "Mamma portami al lavoro da papà! Gli avevo promesso che sarei passata questo pomeriggio" come un lampo, un'idea si era presentata nella sua giovane testolina facendole immaginare a chi avrebbe potuto porgere la domanda del suo tema. La donna era un pò sospettosa per la richiesta della figlia dal momento che il marito non le aveva accennato nulla quando si erano sentiti poco prima ma senza troppo esitazioni assecondò la richiesta della sua Miyou, che finalmente aveva di nuovo il suo bellissimo sorriso!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** *Capitolo Uno* ***


Era stato così semplice convincere sua mamma a portarla nel grande edificio di vetro dove lavorava il suo papà che Miyou saltellava soddisfatta tra i corridoi alla ricerca di chi avrebbe potuto aiutarla nel costruire il tema perfetto. Improvvisamente un uomo dai capelli scuri che indossava una semplice tuta scura ed un paio di occhiali neri la fermò "Ciao nanerottola! Che ci fai qui? Se ti trova qualche dirigente ti sgrida! Se ti serve tuo papà, te lo chiamo ma ti conviene rimanere al bar!" alle sue parole la ragazzina invece di intimorirsi sorrise, conosceva bene quell'uomo ed era proprio una delle persone che avrebbero potuto aiutarla.

"Zio Kyungsoo, in realtà cercavo te! Posso farti una domanda?" l'uomo guardò la piccola Miyou con espressione stranita. "Non ho molto tempo, tra poco ho un impegno ma dimmi se ti posso aiutare, intanto raggiungiamo il bar che almeno non ci rimproverano!" il fare freddo e burbero era solo la facciata di Do Kyungsoo, componente degli Exo ed attore di successo. Raggiunto il bar prese una Coca cola alla piccola ed attese seduto ad un divanetto la domanda. "Ecco, volevo chiederti, cos'è per te l'amore?" la richiesta della piccola studentessa fece imbarazzare un pò l'uomo, ma pensò a come poterla aiutare. Appoggiò il gomito sul tavolo e cominciò a raccontare. 

Kyungsoo

Kyungsoo

Non è semplice dare un significato alla parola amore anche perchè nella mia vita non mi sono innamorato chissà quante volte. Però provo ad aiutarti parlandoti di lei, So Yun.

Era un pomeriggio di fine novembre e faceva molto freddo quel giorno, avevamo da poco finito di registrare le tracce di Universe e non avevo nessuna voglia di tornare a casa. I ragazzi avevo organizzato una sfida alla Playstation e l'idea di sentire tutte quelle urla al dormitorio non era proprio tra le mie priorità. Ci aspettava un periodo molto pesante, stava per ricominciare il tour e quello che avevo bisogno era di stare un pò in pace e staccare un pò la testa, almeno per qualche ora.

Avevo preso la mia auto ed avevo deciso di andare a trovare i miei genitori nel quartiere appena fuori città dove sono cresciuto. a Goyang. Tornare a casa era sempre sinonimo di relax e sarei riuscito addirittura a rimanere lì per qualche giorno visto che per i giorni seguenti non avevamo nulla in programma. Peccato solo che i miei non mi avevano avvertito che quei giorni sarebbero stati fuori città. Ne ho approfittato comunque per rimanere in città, sarebbe stato meglio rimanere solo che tornare a Seoul a sentire le urla di Chanyeol e Baekhyun che litigavano per chi era il migliore nelle loro solite noiosissime sfide alla Playstation. Ogni volta che passavo qualche giorno a casa era per me come una rinascita. A casa potevo dedicarmi allo studio dello musica ed esercitarmi con nuove ricette di cucina che poi avrei potuto proporre ai ragazzi.

Avevo deciso che prima di rinchiudermi in casa sarei passato nella vecchia biblioteca del quartiere a prendere un libro di ricette. Nonostante fosse ormai anni che lavoravo nel mondo dello spettacolo provavo sempre un certo imbarazzo nell'essere riconosciuto per strada dalle persone e soprattutto nel vedere le strade dove sono cresciuto tappezzate da miei fotografie, manco fossi un eroe nazionale. Camminavo per strada molto vicino al muro tutto vestito di nero con un berretto di lana in testa e la mascherina che mi lasciva solo gli occhi scoperti. Fortunatamente la biblioteca era deserta ed ero riuscito a raggiungere lo scaffale dei libri di cucina senza alcun intoppo quando un tocco delicato mi aveva sfiorato la spalla. "Ma chi diavolo è? Sicuramente qualche fan che mi ha seguito fino a qui, sempre la stessa storia!" mi lamentavo tra me mentre mi girai con espressione scocciata. "Ero sicura che fossi tu! Kyungsoo, sei il solito brontolone di un tempo!" non potevo credere ai miei occhi quando davanti a me mi ritrovai Kim So Yun, l'unica ragazza che quasi trent'anni di vita era riuscita a rapirmi il cuore diversi anni prima. Tra il mio lavoro e la sua volontà di andare a studiare in Europa ci eravamo completamente persi di vista e quello che era stato tra noi ai tempi del liceo era rimasto solo un lontano e piacevole ricordo. Mi sentivo in completo imbarazzo nel trovarmela davanti, lei era bella proprio come me la ricordavo. Portava i capelli poco sotto la spalle raccolti in parte da un fermaglio con le perline ed indossava un paio di occhiali da vista che le davano un aspetto un più maturo di un tempo ma che coprivano solo in parte quello sguardo da ragazza timida ed impacciata "Ehm... ciao!" mi ero sentito un idiota in quel momento. "Dovrei sentirmi onorata ad essere qui davanti al grande D.O. degli Exo" ripeteva scherzosa mentre il mio sguardo non riusciva a staccarsi dal suo viso così perfetto. Non sapevo cosa dire, o meglio non sapevo da dove cominciare. Avrei voluto dirle che mi era mancata e che in tutti questi anni non avevo fatto altro che ricercare lei in tutte le ragazze che mi si avvicinavano. Ridevo nervoso "Non sapevo fossi tornata in Corea" mi tremava la voce ed ero completamente in tilt che quasi mi ero dimenticato il motivo per cui ero andato il biblioteca.

Eravamo rimasti a parlare per diverso tempo tra i tavoli di quel vecchio edificio che era stato il nostro compagno di studi durante gli anni del liceo, quando ero semplicemente Kyungsoo e lei era semplicemente la mia So Young. Mi raccontò quello che aveva fatto durante i suoi anni in Europa e di come aveva iniziato a scrivere. Aveva già pubblicato un libro e io non me ne ero nemmeno reso conto sempre preso con il mio lavoro. Era piacevole parlare con lei, mi faceva sentire bene ed era come se stessi vivendo in un'altra dimensione, in un mondo passato che avrei tanto voluto poter rivivere. Perchè nonostante tutto quello che ci era successo nella nostra vita io e lei eravamo legati da un filo indissolubile chiamato destino. Un filo che non si era mai veramente slegato.

Era ormai ora di cena e la signora che gestiva la biblioteca, la stessa anziana donna di sempre, ci aveva avvisato che dovevano andare. "E' stato un vero piacere rivederti Kyungsoo!" mi sorrideva mentre entrambi eravamo immobili davanti al bivio che dalla biblioteca ci portava verso le nostre casa. "Anche per me, davvero! Vieni a trovarmi a qualche concerto, sò che non siamo il tuo genere ma se ti va ne sarei onorato!" sorrideva ad ogni mia parola, era così bella. In quel momento mi venne tutto d'istinto e le diedi un abbraccio. Il nostri cuori battevano forte e all'unisono. Si staccò da me imbarazzata. "Mi mancavano i tuoi abbracci! Chissà quante ragazze però ormai tu abbracci ogni giorno..." quelle parole sussurrate con un filo di voce mi avevano toccato. So Young nemmeno si rendeva conto che nonostante il tempo passato non avevo mai smesso di pensare a lei e che ogni volta che qualche donna mi sfiorava io immaginavo sempre di essere insieme a le. Mi sentivo quasi colpevole nei suoi confronti, in fondo lei in passato mi aveva anche provato a contattare, ma quelle sue parole avevano ricreato nella mia testa una certezza, entrambi eravamo ancora innamorati l'una dell'altro. La certezza migliore che potessi avere ma che sentivo avrei dovuto sfruttare una volta per tutte!

Rimanevamo entrambi lì immobile, nessuno dei due voltarsi per andare a casa. Ci eravamo ritrovati dopo tanto tempo e volevamo solo passare del tempo insieme, tutto quel tempo che avevamo sprecato nello stare distanti. "Senti... So Young... Mi chiedevo..." cercavo di parlare mentre mi fissava con i suoi enormi occhi nocciola. "Cosa Kyungsoo? Dimmi..." avevo una sola occasione e dovevo sfruttarla, o almeno provarci. "Volevo chiederti se ti andava di venire a cenare da me, insomma se non hai impegni... I miei non ci sono e ho l'occasione di rimanere qui per qualche giorno" beh quella richiesta fu l'occasione della vita e quel suo sorriso non l'ho mai dimenticato "Vuoi la verità Kyungsoo? Non aspettavo altro!" .

Passammo una serata magnifica, tra risate e vecchi ricordi d'adolescenza. C'eravamo voluti per tanto tempo e finalmente quella notte riuscimmo a soddisfare tutto il nostro volere. Quella sera fu solo la prima di tante altre, amavo So Young dai tempi del liceo ma da ragazzino non ero mai riuscito a darle quello di cui aveva bisogno. I sentimenti erano da sempre stati reciproci ed era inutile continuare a nasconderli per "gli impegni". Volevamo tornare a stare insieme e avremmo fatto sacrifici per poterlo fare. Avremmo tenuto la relazione nascosta da tutti e ci volle tanto tempo prima che anche le nostre famiglie ne venissero a conoscenza. Il destino aveva voluto farci di nuovo incontrare e quell'incontro era servito ad entrambi per darci la risposta a quello che per noi poteva essere l'amore.

Oggi, a distanza di anni, So Young è una presenza ancora importante nella mia vita e non finirò mai di ringraziare il destino che quel giorno me l'ha fatta incontrare di nuovo!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** *Capitolo Due* ***


Il racconto fatto dallo zio Kyungsoo era stato davvero interessante per la piccola Miyou, si sentiva soddisfatta ed ora era pronta per continuare con la sua ricerca. Sapeva che girovagare per quel grande edificio era un pò rischioso ma per riuscire a fare un "tema originale" aveva bisogno di altre persone che l'avrebbero potuta aiutare.

Sentiva una musica provenire dalla sala ballo poco distante dal bar. Conosceva perfettamente quella canzone e chi poteva essere che la stava provando. Aprì lentamente la porta già leggermente socchiusa e si mise a fissare l'uomo che stava provando alcuni conteggi davanti allo specchio, lo zio Jongin o meglio il famoso Kai, uno dei ballerini migliori dell'industria kpop. Miyou adorava guardarlo mentre provava le sue coreografie e sarebbe stata ore ad ammirare quello che stava facendo ma in quel momento non poteva perdersi in inutili distrazioni. Cercò di attirare la sua attenzione sedendosi a gambe incrociate davanti allo specchio.

Jongin stoppò la musica e si avvicinò subito a lei. "Cucciolotta, ciao! Sei venuta a vedere la nuova coreografia?" chiese incuriosito sorridente. "In realtà no, sono venuta per farti una domanda!" il dolce Jongin sempre più sorpreso dalla richiesta della ragazzina si sedette qualche istante di fianco a lei. "Certo chiedimi tutto quello che vuoi, sempre che ti possa aiutare, altrimenti è meglio che ne parli con la tua mamma" il bel ballerino pensava che la richiesta di Miyou fosse qualcosa di piuttosto "femminile" visto che di solito la piccola arrivava da lui con alcune domande assurde. Era talmente affezionata a zio Nini che spesso gli confidava per tutti i suoi problemi da tredicenne. "Zio, cos'è per te l'amore?" una domanda così insolita e diretta che fece piombare subito il ballerino in confusione. Lui che negli anni aveva avuto così tante donne belle e famose avrebbe potuto raccontare tanto a Miyou. Dopo averci pensato un pò, appoggiando la schiena al grande specchio iniziò a raccontare una storia diversa, qualcosa di cui nessun giornale aveva mai parlato.

 Dopo averci pensato un pò, appoggiando la schiena al grande specchio iniziò a raccontare una storia diversa, qualcosa di cui nessun giornale aveva mai parlato

 

Jongin

Non è semplice parlare dell'amore, è un argomento che mi mette sempre un pò a disagio in realtà! Eppure c'è un episodio, di tanti anni fa che mi piace ricordare. Sono state le ultime vacanze che ho passato insieme alla mia famiglia prima di diventare trainee della SM. Ero poco più di un bambino, e come al solito mamma obbligava mia sorella Jong Ha a portarmi con lei quando in spiaggia si ritrovava con il suo gruppo di amici. Ero un bambino timido ed impacciato, preferivo di gran lunga passare il tempo a costruire castelli di sabbia sotto l'ombrellone piuttosto che stare insieme a tutti quei ragazzini che passavano il tempo a fare gli stupidi ed a divertirsi a farmi dispetti. Me ne stavo lì, in disparte a guardarli mentre giocavano a Beach Volley ed ogni tanto qualcuno si avvicinava per prendermi in giro. "Quindi tu sei il ballerino?" "Tua sorella dice che ti piace andare a lezione di danza!" "Dai Dai Jongin che un giorno ti vedremo fare pirouettes in televisione insieme a qualche girls group, chi segui le S.E.S o le Fin.K.L?" odiavo sentirli scherzare sulla mia passione per la danza e la cosa che mi faceva arrabbiare di più era vedere Jong Ha che preferiva ridere alle loro battute piuttosto che difendermi. Ancora oggi, a volte, le faccio pesare questa cosa visto che un ballerino importante poi ci sono diventato e chissà tutti quei buffoni che fine hanno fatto invece! Peccato, però, che agli occhi di un bambino sentire tutte quelle parole non faceva altro che rendermi triste e chiudermi ancora di più in me stesso.

Era una giornata come le altre, mia sorella stava giocando con quei simpaticoni e come al solito io ero rimasto seduto in riva al mare a cercare di addobbare un castello che avevo appena costruito con dei sassolini colorati trovati quella mattina vicino agli scogli. Fu in quel quel momento che per la prima volta i miei occhi si incrociarono con quelli di Park Hwa Young! Era una compagna di scuola di mia sorella che ci aveva raggiunto proprio quel giorno per passare alcuni giorni di vacanza insieme a noi. In realtà non era la prima volta che la vedevo perché spesso passava i pomeriggi a casa mia a fare in compiti con Jong Ha ma non avevo mai fatto caso a lei fino a quel giorno. "Tieni Jongin ti ho portato delle conchiglie! Sicuramente il tuo castello così verrà più bello!" ricordo esattamente tutte le parole che mi aveva detto in quel preciso istante. ll suo dolce sorriso, i suoi occhi che brillavano con il riflesso per sole sono la prima immagine che ancora oggi mi viene in mente a distanza di così tanti anni quando qualcuno mi chiedo cos'è l'amore! "Grazie!" la mia risposta fu timida e molto titubante, era la prima volta che una persona più grande si rivolgeva a me senza prendermi in giro. Hwa Young era la ragazza più bella che avessi mai visto, aveva la pelle quasi marmorea leggermente colorata sulle gote dal sole, dei lunghi capelli neri leggermente ondulati e due occhi grandi scuri. Si era seduta vicino a me e mi guardava mentre cercavo di incastrare le conchiglie che mi aveva regalato nella mia costruzione così brutta ed imperfetta. "Quindi ti piace ballare? La trovo una cosa fantastica!" la sua voce sembrava una carezza delicata alle mie orecchie. Mi vergognavo ma allo stesso tempo con lei riuscivo a sentirmi a mio agio "Si, mi piace molto! Seguo alcuni corsi...". Si era messa ad aiutarmi nel decorare il castello e nel frattempo continuavamo a parlare "Tua sorella mi ha anche detto che sei molto bravo! Dovresti fare il provino per qualche agenzia!" le sue parole mi catturavano minuto dopo minuto. "Non sono così bravo per un agenzia e poi non so se mamma e papà vorrebbero, c'è la scuola! E già spendono tanti soldi per farmi andare ai corsi!" ero un bambino davvero insicuro a quell'età e poi vedevo già i miei genitori fare tanti sacrifici che la cosa del provino a Seoul mi spaventava alquanto. "Se hai una passione dovresti provare, un domani potresti solo che avere rimpianti! Fidati di una noona!" quella frase già da quel giorno mi era iniziata a frullare in testa e credo che se oggi sono Kai un pò lo devo anche a Hwa Young.

Ricordo che quel giorno rimasi con lei quasi tutto il pomeriggio, nonostante fosse più grande di me aveva esattamente la mia stessa passione per le costruzioni. La sua dolcezza ed i suoi modi così gentili mi facevano sempre di più rimanere colpito da lei. L'amica di mia sorella era molto diversa da tutti gli altri, per la prima volta da quando ero in quella cittadina marittima mi sentivo capito ed ascoltato da qualcuno.

Hwa Young rimase con noi per alcuni giorni e si divertiva a passare tanto tempo con me invece che stare con tutti quei ragazzi della sua età. Avevo scoperto che era una grande fan del kpop e che anche lei era una grande appassionata di danza ma che purtroppo dopo un incidente qualche anno prima aveva dovuto smettere di ballare. Ai miei occhi da adolescente quella ragazza era perfetta, il suo modi di fare gentili, il suo sorriso, insomma la vedevo quasi come una dea. Una sera c'era stato un piccolo concorso di ballo nella cittadina e in palio c'era un enorme peluche a forma di orso. Nonostante quei ragazzi sapevo mi avrebbero preso in giro anche in quell'occasione volevo vincere il peluche per Hwa Yong, e cosa ho fatto? Mi sono iscritto alla gara e ho anche vinto. Imbarazzato e tutto rosso in viso avevo trasportato quell'enorme orso per tutta la piazza "Noona, questo l'ho vinto per te!" era scoppiata ridere sotto lo sguardo di tutti gli altri che mi guardavono e facevano urla a presa per i fondelli. La ragazza si avvicinò e mi diede un piccolo bacio sulla guancia "Grazie Jongin, lo custodirò con molta cura!" quella sua frase mi aveva convinto ancora di più di quanto quella ragazza era speciale ed ancora oggi ogni tanto penso a che fine avrà fatto quell'enorme orso e soprattutto a cosa pensava lei di me visto che infondo era semplicemente il fratellino della sua amica.

Era difficile dire se me ne ero innamorato oppure era una semplice infatuazione la mia, ero troppo innocente per capire. Eppure ti affermo che se mi chiedono cos'è l'amore io racconto sempre questa storia, perchè se non fosse stato per lei probabilmente io quel provino non l'avrei nemmeno mai fatto, volevo mostrare al mondo che amavo la danza e volevo portare la mia passione in tutto il mondo anche per lei!

Dopo quell'estate non l'ho più vista, mi sono trasferito a Seoul e a quanto poi seppi da mia sorella, qualche anno più tardi, la bella Hwa Young era anche fidanzata ai tempi di quella vacanza e poco dopo era andata a vivere all'estero con il suo uomo ma dentro il mio cuore rimarrà sempre il ricordo di quella che in un modo o nell'altro era stata la prima volta che qualcuno mi aveva fatto battere il cuore e che custodirò per sempre come un bellissimo ricordo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** *Capitolo Tre* ***


La dolcezza con cui Jongin aveva raccontato a Miyou la sua storia di come grazie alla ragazza che gli piaceva era riuscito a convincersi a fare il provino per diventare un ballerino famosa aveva colpito molto la ragazzina che seduta con le spalle al muro fuori dalla sala di ballo stava scrivendo le informazioni raccolte. Le due storie raccontate erano state una bella scoperta per lei che pian piano stava cercando di risolvere quel tema così complicato, ma sicuramente non bastavano. Aveva bisogno di capirci qualcosa in più su questo amore.

Improvvisamente mentre scarabocchiava assorta nei suoi pensieri un uomo in giacca e cravatta che parlava dolcemente al telefono si stava avvicinando a lei. Riconoscendo la voce alzò lo sguardo arrossendo. A pochi passi da lei c'era Kim Junmyeon, o meglio conosciuto come Suho, il leader degli Exo. Un uomo di una bellezza straordinaria che metteva sempre in leggera soggezione la piccola Miyou. Nella sua mente da ragazzina sognatrice Junmyeon era la rappresentazione del principe azzurro che sua mamma le descriveva ogni volta che le raccontava una fiaba. Bello e così perfetto che la sua presenza la intimidiva tantissimo.

Junmyeon dal canto suo era sempre molto dolce con lei, così come con tutti ma anche un pò strano nei suoi confronti e Miyou si vergognava un pò a porgli quella domanda. Fu l'uomo, una volta staccata la chiamata con la sua dolce metà che era a casa con la piccola Alice appena nata, che richiamò l'attenzione della ragazzina. "Miyou! Ciao! Cerchi tuo papà?" la salutò sorridendo. La ragazzina ricambiò timidamente il sorriso "In realtà no, sto facendo un compito per scuola..." il leader incuriosito sbirciò sul quaderno. "Ah, stai facendo un tema sul amore... Che bello!!!" l'uomo la guardava teneramente mentre Miyou si alzò in piedi di scatto "Sì, devo scrivere cos'è l'amore, ma è difficile! Per te zio Junmyeon che cos'è l'amore?" la domanda molto diretta sorprese il bel leader che invitò la piccola a sedersi su un divano poco distante per aiutarla e raccontarle la sue esperienze. Quella domanda a Junmyeon provocava forte imbarazzo, nonostante fosse al momento follemente innamorato della sua donna in passato c'era stato qualcosa che lo bloccava un pò davanti a Miyou che le faceva una domanda del genere. Sorrise alla piccola, fece sospiro e iniziò a raccontare.

 Sorrise alla piccola, fece sospiro e iniziò a raccontare

Junmyeon

Penso che l'amore possa essere uno dei sentimenti più belli che possano esistere, è qualcosa che quando c'è va sopra ogni cosa. Esistono vari tipi d'amore, e tutti sono belli allo stesso modo. Esiste l'amore per la vita, per la famiglia, per se stessi e nel nostro lavoro anche per tutte quelle persone che ci supportano sempre, insomma i nostri fan. Però se qualcuno mi chiede cos'è per me l'amore non posso che pensare uno degli episodi che mi hanno completamente stravolto la vita.

Era l'estate di circa undici anni fa, ero da poco rientrato a casa dal servizio militare e mi trovavo in un momento della vita in cui niente stava funzionando per il verso giusto. Le promozioni con i ragazzi erano ferme perchè la maggior parte dei membri era ancora arruolato e la mia storia con Mihee la mia fidanzata storica era andata all'aria dopo che avevo scoperto il suo ennesimo tradimento. Oltre a ciò come se non bastasse un piccolo incidente d'auto mi aveva costretto a rimanere mesi fermo da ogni tipo di attività sportiva e avrei dovuto riprendere ballare molto lentamente seguito da alcuni specialisti di riabilitazione. Mi sentivo solo e piuttosto spaesato. Era come se la vita volesse capire fino a che punto sarei riuscito a resistere. Io, Kim Junmyeon, colui che era riuscito ad essere fino ad allora un ottimo leader per un gruppo di scalmanati, colui che cercava sempre di trovare le parole giuste per confortare i suoi compagni nei momenti di maggiore difficoltà mai come in quel momento si sentiva completamente abbandonato a sè stesso, ed anche quando i miei amici cercavano un modo per tirarmi su di morale sembrava tutto completamente inutile. Sentivo il bisogno di una scossa per potermi rialzare da quella "caduta" ma più il tempo passava e meno quella scossa che tanto cercavo arrivava. Almeno fino a quel giorno.

Per riprendere lentamente le mie attività dopo l'incidente e per migliorare i miei movimenti sempre meno sciolti dopo gli anni di inattività per via del militare, l'agenzia mi aveva imposto di partecipare ad alcune lezioni di ballo latino in una scuola poco fuori Gangnam. Sincero, l'idea non mi entusiasma per nulla, sia per il genere che non mi aveva mai particolarmente attratto e sia il mood mentale in cui ero in quel momento. Mai avrei pensato che delle lezioni iniziate così controvoglia avrebbero potuto rivoluzionarmi completamente la vita.

Durante i primi giorni di lezione ero stato seguito da un'insegnante latina piuttosto ferrea e severa che dopo anni di lavoro nel campo professionistico era stata "costretta" ad abbassarsi ad insegnare a corsi privati di persone "incapaci" come le piaceva definirmi. A lei poco interessava chi fossi e perchè stessi frequentando le sue lezioni, il suo unico interesse era la cospicua cifra di denaro che poteva intascarsi dopo ogni ora di lezione. Fortunatamente però la mia esperienza con lei durò solo qualche settimana visto che decise di gettare la spugna dopo che la SM le aveva imposto alcune regole che non le stavano bene. Al suo posto arrivò Lee Hae, una ragazza italo-coreana che aveva trasformato la sua passione per la bachata in un vero e proprio lavoro.

Hae mi aveva colpito da subito, era una vera forza della natura. Aveva un sorriso contagioso ed una solarità che mi attirava tanto. Era molto bella, ma diversa da tutte le donne che mi avevano colpito a quel tempo. Il suo fisico non era il classico rappresentante dei canoni a cui ero abituato, ma le sue forme leggermente arrotondate e più pienotte la rendevano così unica e speciale da lasciarmi a bocca aperta ogni volta che i nostri corpi si avvicinavano per fare qualche movimento. Quelle lezioni di ballo così noiose e a mio occhio inutili si stavano trasformando pian piano in delle ore di svago e distrazione per la mia mente così confusa e piena di preoccupazioni. Hae aveva vissuto gran parte della sua vita in un'isola italiana, la Sardegna e conservava tutte le caratteristiche di quel popolo così caloroso. Non era la prima volta che una ragazza di quel paese mi colpiva per quei suoi modi così diversi dal solito, ma questa è un'altra storia. Più i giorni passavano e più la passione di questa ragazza per il ballo veniva trasmessa anche ad un pezzo di legno come me.

Le lezioni erano diventate sempre di più un appuntamento importante per la mia giornata. Quando ero in sala con Hae la mia testa era piena di pensieri positivi e dopo tanto tempo, finalmente, mi sentivo di nuovo bene. Mi stavo rendendo conto sempre di più che mi attraevano molto il suoi modi di fare e che mi sarebbe piaciuto conoscerla meglio. Quella dopo la lezione avrei voluto provare ad invitarla a cena, non sapevo nulla di lei e non immaginavo nemmeno quale sarebbe potuta essere la sua reazione.

Con le donne avevo imparato una cosa, ad essere sempre molto diretto, e nel caso avessi preso un no, ci avrei riprovato in un'altra occasione.

"Dai Junmyeon, rifacciamo il pezzo finale... e cinque, sei, sette, otto!" stavamo ripassando una bachata sensuale su una canzone di Prince Royce "Robarte un beso" e quello che avrei voluto in quel momento sarebbe stato proprio quello, rubarle un bacio ma per uno come me certe cose non erano concepibili, almeno in un caso come questo. In passato avevo fatto diversi sbagli con una ragazza e non sarei più caduto in quegli errori.

I nostri corpi erano uno contro l'altro e la musica ci trascinava in una danza sensuale e coordinata che mi faceva viaggiare con la testa tra le nuvole. Questa giovane donna mi piaceva ed anche molto ma dovevo darmi una mossa. "Hae, vuoi venire a cena da me?" una richiesta molto diretta, forse troppo alla fine della canzone bloccò la mia insegnate, fissandomi per qualche secondo senza parlare. Forse avevo esagerato, in fondo non la conoscevo nemmeno. Rimase per diversi istanti a guardarsi allo specchio accennando un piccolo sorriso "Ehm... io? A cena con te? Insomma... io sono solo una..." era visibilmente imbarazzata, non riusciva proprio a fermarsi. "Mi farebbe molto piacere, sempre che ti va!" avevo sottolineato nuovamente la cosa. Hae si avvicinò a me all'improvviso e sfiorandomi delicatamente il braccio "Vengo molto volentieri! Dammi solo il tempo di sistemarmi, non vorrei risultare inadeguata!" non aveva capito che a me poco importava del suo aspetto in quel momento. "Per me sei bellissima così come sei, davvero!" avevo ribadito la cosa sorridendo. Era una donna completamente diversa da tutte le altre, e questa cosa la capii ancora meglio da come reagì alla mia frase "Beh allora meglio! Dai andiamo che sto morendo di fame bel leader!" una risposta diretta e decisa accentuata da una pacca sul sedere che mi diede in seguito prima di uscire dalla sala da ballo.

Beh, quella fu sola la prima di tante uscite. Dopo il nostro primo "appuntamento" mi resi sempre più conto di quanto la bella italiana mi piaceva ed il sentimento scoprii molto presto che era reciproco. Grazie a Hae piano piano ero riuscito ad uscire da quella crisi esistenziale dalla quale non vedevo alcuna via di scampo, mi aveva fatto tornare la gioia di vivere e di godermi il mio lavoro. Il nostro rapporto si sviluppò davvero velocemente anche se purtroppo una volta che la SM aveva scoperto la nostra relazione mi aveva cambiato nuovamente insegnante. Poco importava però, potevo vivermi la mia donna al di fuori e nonostante la nostra relazione non era chissà che accettata dal mondo esterno decisi di sposarla appena un anno dopo la nostro primo incontro.

Con Hae mi sono reso conto di cosa voleva dire avere una persona al proprio fianco che ti ama per quello che sei e che soprattutto mi ha fatto capire quanto è importante essere in due per affrontare al meglio ogni difficoltà che la vita ti pone davanti!

Dedicata alla mia cara I_Want_Wonderland ♡

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** *Capitolo Quattro* ***


Come le precedenti anche la storia che il leader aveva raccontato a Miyou aveva colpito molto la piccola, non sapeva che la simpatica Hae e zio Junmyeon si erano conosciuti ad un corso di ballo. La ragazzina era sempre più contenta del lavoro che stava preparando e saltellava soddisfatta verso il bancone del bar per prendere la merenda con le poche monete che sua mamma le aveva lasciato.

Preso un pacchetto di patatine ed un bubble tea alla fragola si mise a sedere ad un tavolino canticchiando, dopo la merenda avrebbe continuato nella ricerca di "esperienze" per il suo tema.

Quasi le venne un colpo quando qualcuno da dietro aveva improvvisamente inserito la mano nel sacchetto delle sue patatine appoggiate sul tavolino. Miyou si girò di scatto spaventata e si ritrovò davanti Byun Baekhyun, il main vocalist degli Exo nonchè una delle punte di diamante della SM che rideva mentre cercava di nascondersi in bocca tutte le patatine che le aveva rubato. "Zio Baek!!! Dai era la mia merenda!" la piccola si lamentava mentre l'uomo dai capelli biondi continuava a rubare le patatine ridendo. "Più cresci e più somigli a tua madre tu, non sai nemmeno stare agli scherzi!" per Miyou, che nell'innocenza dei suoi tredici anni certe cose non le sapeva, era un onore assomigliare alla sua mamma e le battute del cantante di certo non le davano fastidio. "Avevo solo poche monetine e potevo prendere solo quelle patatine!" la ragazzina imbronciata faceva tanta tenerezza a Baekhyun che sparì per qualche istante per tornare poco dopo con un Corn Wurst, una delle merende preferite di Miyou. "Ecco qui, ora puoi fare una merenda come si deve! Ma che ci fai qui?" il cantante era incuriosito della presenza della piccola e per Miyou averlo lì poteva essere l'occasione di porgli la fatidica domanda. "Grazie zio Baek!!! Adoro i Corn Wurst che fanno qui al bar. Comunque sono qui perchè devo fare un compito, anzi ti faccio una domanda, che cos'è per te l'amore?" la piccola sorrise mentre il vocalist rimase sorpreso della richiesta. Prese ancora qualche patatina rimasta nel sacchetto e si avvicinò a Miyou con la sedia iniziando a guardare fuori dalla finestra con aria sognante e cominciò a raccontare un dolce ricordo di qualche anno prima...

 Prese ancora qualche patatina rimasta nel sacchetto e si avvicinò a Miyou con la sedia iniziando a guardare fuori dalla finestra con aria sognante e cominciò a raccontare un dolce ricordo di qualche anno prima

Baekhyun

L'ennesima giornata piena di impegni, un shooting del brand di abbigliamento alla mattina, nuove tracce da registrare nel pomeriggio e quella sera mi toccava anche presenziare ad una noiosissima mostra d'arte futurista organizzata da alcuni sponsor. Non ne potevo più, più il tempo passava e più l'unica cosa di cui avevo bisogno era una di quelle serate che passavo fino a qualche anno prima spaparanzato sul divano insieme agli altri membri a giocare ai videogiochi. Più gli anni passavano e più la mia vita era diventata un groviglio di impegni e giornate dove non esistevano le parole "tempo per me stesso" oppure "relax". Più mi guardavo attorno e più vedevo i miei amici fidanzati, sposati, con famiglia ed io ero sempre il solito scapolo pieno di denaro e con una vita piena di casini.

C'è un evento in tv? Beh chiamiamo Baekhyun, c'è da fare la pubblicità dei surgelati? Chiamiamo sempre e solo Baekhyun! Non che questa vita non mi piacesse eh, anzi era quello che da sempre sognavo ma un pò di relax ogni tanto non sarebbe di certo andato male. Ormai avevo trent'anni e ammetto che iniziavo a sentire la necessità di poter farmi anch'io una vita.

Beh, quella sera sarei dovuto andare alla mostra. Divertente vero? "Non riesco a capire il perchè ti continui a lamentare! E' una mostra famosissima e poi dicono che l'artista che espone è un vero fenomeno!" non sopporto più nessuno e Chanyeol continuava pure a ripetermi che l'artista era bravo e sarebbe stata un'esperienza straordinaria. "Potevi andarci tu visto che ci tieni tanto, chiama il manager e proponiti al posto mio!" sbuffano di continuo mentre cercavo dall'armadio quella giacca di Burberry che avrei dovuto mettere. "Scusami se ho altro da fare nella vita eh! E poi le mostre sono luoghi da single, non lo sai?" non riuscivo a capire se mi stesse prendendo in giro in quel momento oppure se stava dicendo sul serio, fatto sta che non era per nulla divertente ricordarmi che ero rimasto uno dei pochi ancora senza una donna. "Ma smettila!! E poi visto che avevi tanto da fare perchè sei ancora qui e non te ne sei ancora tornato a casa?" erano ore che gironzolava a casa mia e ripeteva che doveva andare a casa. "Ora vado e mi raccomando Baek, guardati attorno!" per fortuna poco dopo avermi dato una pacca sulla spalla era sparito dalla mia vista ed ero riuscito a finire di prepararmi.

"Baekhyun guarda qui!" "Scusa Baekhyun, posso farti una domanda?" "Signor Byun una foto per favore!" come al solito la mostra era piena di giornalisti che mi aspettavano all'ingresso per poter immortalare il momento e come al sempre dovevo riempirli di attenzioni e sorrisetti falsi pur di poter fare bella figura. Mi toccava far un giro per la mostra, dare qualche opinione senza senso e poi approfittare dell'ottimo buffet che fortunatamente offrivano. Il solito evento noioso dove non avrei fatto altro che perdere tempo.

"Per favore, mi faccia entrare! Sono venuta da Busan fino a qui per poter assistere alla mostra! Ho il biglietto!!" la mia attenzione improvvisamente era stata catturata da una ragazza dai capelli biondi che cercava di convincere la guardia ad entrare. "Mi dispiace signorina, le ripeto, questo è un evento privato! Deve tornare domani se vuole vedere la mostra!" sembrava che quell'uomo alla porta non aveva alcuna intenzione di farla entrare, a volte mi stupivo ancora di queste regole così inutile. Una persona che voleva vedere la mostra, e aveva anche pagato il biglietto non avrebbe di certo fatto nulla di male. "La scongiuro, ho fatto tanti chilometri e domani non posso di certo prendere un altro permesso al lavoro per venire fino a qui!" continuavo a fissare la scena sicuramente più interessato di ciò che di tutto quello che succedeva attorno a me. "Glielo ripeto per l'ultima volta! E' un evento privato, se non se ne va chiamo la polizia!" era il solito teatrino che ero abituato da sempre ad assistere e come al solito mi dispiaceva per chi doveva subire quest'ingiustizia. Decisi di avvicinarmi alla guardia "Mi scusi signore, la ragazza è mia ospite, la faccia entrare!" le mie parole gentile sorpresero sia l'uomo che si spostò subito dall'ingresso che la giovane donna che con un sorriso riuscì ad entrare. Ora che ero a pochi passi da lei e la guardavo bene era proprio una bellezza particolare, fuori dal comune. Aveva dei lunghi capelli biondi e il viso leggermente tempestato di lentiggini, era ben vestita ed emanava un aurea particolare. Non era una fan sicuramente ma una persona davvero interessata alla mostra. "Grazie, è stato molto gentile!" ricordo che aveva solo accennato un sorriso e quasi senza considerarmi era scappata a guardare quegli strani quadri esposti.

Ammetto che ho passato gran parte dell'evento a guardarla, nella sua particolarità aveva qualcosa che mi attirava, ma a quanto pare questa ragazza non sapevo nemmeno chi fossi. Stressato dalle continue domande dei giornalisti avevo deciso di farmi un giro per le sale della mostra, cercando di seguire la ragazza. Dopo anni inizio a pensare che Chanyeol aveva ragione nel dire che le mostre sono luoghi per single. Più mi allontanavo dalla folla e più mi ritrovavo a pochi passi dalla ragazza che guardava con cura ed attenzione tutte le opere esposte. "Interessante questo quadro vero?" cercai di approcciare con la giovane nella speranza di sapere qualcosa di più di lei. "Beh è un opera di Joseph Stella, è ricca di elementi di dadaismo questa!" non avevo la più pallida idea di cosa stesse dicendo ma annuivo sorridendo, Quella ragazza mi continuava a colpire senza capirne nemmeno io il perchè. Aveva qualcosa di così... speciale, ecco! "Mmm si mi piace molto il dadaismo infatti!" provai ad inserirmi nel discorso cercando di fare l'interessato all'argomento. "Non vi facevo appassionati d'arte voi idol, insomma non mi sembrava il tipo lei..." da sempre odio i miei coetanei che mi danno del lei e poi che cosa voleva dire che non sembro il tipo per guardare i quadri? Eppure più la guardavo e più questa donna mi interessa. "Abbiamo tante qualità... comunque piacere Byun Baekhyun! E usiamo il linguaggio informale per favore!" avevo deciso di andare al dunque e presentarmi nella speranza di sciogliere un pò l'atmosfera. "So bene chi sei, fuori dalla mostra c'era un cartellone enorme che evidenziava la tua presenza, io sono Lily piacere! Se non ti dispiace ora devo andare e grazie ancora per avermi dato la possibilità di assistere a questa mostra straordinaria!" il suo tono di voce era freddo e così diverso da tutte le donne che mi ero sempre trovato davanti, eppure mi attiravano tanto i suoi modi di fare. Peccato che poco dopo sparì dalla mia vista e nonostante provai a cercarla per tutta la sera a quanto pare se ne era andata. Come al solito ero sempre molto fortunato!

Passarono alcuni giorni, eppure quella Lily non riuscivo proprio a togliermela dalla testa. Da quel poco che avevo capito era un'amante dalle mostre e dell'arte e non era di certo una tipa facile. Mi ripetevo tra me che era inutile continuare a pensarci, quella ragazza non era altro che una delle tante donne che mi capitava di conoscere agli eventi, niente di più eppure aveva quel qualcosa che mi aveva mandato in tilt. Credevo, però, che non l'avrai mai più incontrata.

Era ormai trascorso più di un mese da quando aveva partecipato a quella mostra ed avevo conosciuto Lily, stranamente avevo un pò di tempo libero e prima di andare a casa dal lavoro mi ero fermato a parco vicino a casa a fare una passeggiata. Mi è sempre piaciuto camminare all'aria aperta e quanto pare qualcuno, quel giorno aveva avuto la mia stessa idea. Stentavo a credere ai miei occhi, ma a pochi passi da me c'era Lily che ammirava una vecchia quercia. Decisi di avvicinarmi "Beh questa è la quercia più vecchia di questo parco!" quella volta avrei potuto fare anche io l'interessato visto che conoscevo quel parco meglio della mie tasche. La ragazza bionda al sentir la mia voce si girò di scatto "E' molto bella, avevo immaginato che fosse una pianta centenario..." le sorrisi e mi resi conto era una grande osservatrice ed amante anche della natura. "A quanto pare il destino ha voluto farci incontrare di nuovo, credevo vivessi a Busan! Lily giusto?" era ancora più bella di come la ricordassi, non riuscivo proprio a staccarle gli occhi di dosso. Mi sorrise teneramente rispondendomi con tono sarcastico "Corretto, e tu sei Baekhyun, l'idol che va a vedere le mostre e si finge esperto! Comunque mi sono trasferita qui a Seoul solo da un paio di settimane!" sapevo che si era accorta che l'altra volta avevo solo tentato di approcciare con lei con la scusa del quadro. La guardai imbarazzato grattandomi la testa e scoppiando a ridere "Scusami, ero curioso di parlarti e..." non mi lasciò nemmeno finire la frase "Se mi volevi parlare bastava essere te stesso, era inutile inventarsi interessato ad una cosa che nemmeno conoscevi! Ti facevo più furbo Byun Baekhyun!" nel dire queste parole scoppiò a ridere teneramente.

Nonostante fossi completamente imbarazzato per la figura da ragazzino che avevo fatto cercai di rimediare la cosa invitandola all'indomani a prendere insieme un caffè, in un bar decisamente artistico che ero sicura le sarebbe piaciuto e che soprattutto sarebbe stato lontano da indiscreti.

Mi muovevo velocemente tra una stanza e l'altra alla ricerca di cosa mettermi. Sembravo una ragazzina isterica al suo primo appuntamento e non un trentenne che doveva andare ad un appuntamento con una donna bellissima. Spaparanzato sul mio divano c'era Chanyeol che mi guardava e se la rideva animatamente "Sembra che tu debba sposarti! Calmati idiota e cerca solo di essere te stesso!". Il mio migliore amico sembrava che si fosse dimenticato cosa voleva dire uscire con una donna per la prima volta e continuava a stuzzicarmi, lui ormai aveva la sua dolce metà da tempo e probabilmente queste sensazioni per lui erano solo un lontano ricordo. "Smettila Park! Non capisci niente tu! E poi alzati da quel divani che ora devo uscire e tornatene a casa tua!" ero finalmente pronto, avevo optato per un pantalone beige, una camicia bianca e l'immancabile giacca di Burberry che avevo usato anche la sera che avevo conosciuto Lily alla mostra. Chanyeol mi guardò e sorrise "Io direi che così farai sicuramente colpo con la tipa di Busan, dai che non vedo l'ora di fare qualche uscita a quattro e comunque ora vado che Miyoung mi sta aspettando! Abbiamo anche noi un "incontro" importante! Mi raccomando eh, buon pomeriggio e goditi questo primo appuntamento!" prima che potessi rispondere si era avvicinato alla porta.

Arrivai al "Art Cafè" con quasi mezz'ora d'anticipo, non volevo fare figuracce e conoscendomi avrei rischiato di arrivare in ritardo. Mi ero seduto ad un piccolo tavolo in una zona appartata della sala e sopra di me c'era rappresentato sul muro quel quadro famoso sul bacio, non ricordavo nemmeno come si chiamasse.

Poco dopo Lily mi raggiunse, vestita di tutto punto con un vestitino corto rosso e un paio di stivali scuri con il tacco. Portava i capelli raccolti in una treccia morbida ed il viso era leggermente più truccato del solito, era bellissima davvero. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Iniziammo a parlare di noi sorseggiando un caffè molto che avevo scoperto piaceva molto ad entrambi, il "Macchiato Caramel". Avevo scoperto che era una grafica pubblicitaria ed era appassionata di ogni tipo di arte classica e moderna. Conosceva anche il kpop ma non aveva mai seguito nessun gruppo molto assiduamente. Mi fece sorridere quando mi disse che una sua amica le aveva regalato il mio primo singolo "City Light" per il compleanno e che a quanto pare tra i membri ero quello con la voce che preferiva.

Fu davvero un pomeriggio molto piacevole il nostro, era bello sentirsi libero di essere me stesso!

Improvvisamente mentre stavamo chiacchierando di viaggi mi fece una domanda "Baekhyun ma tu sai che quadro è quello sopra di noi?". La guardai incuriosita, sapevo che era una quadro famoso quel bacio ma non ricordavo proprio l'autore. "E' una dei baci più famosi del mondo!" cercai di cavarmela così, per cercare di non incorrere nella mia ennesima figuraccia. "E' il bacio di Heyz, un simbolo di amore e ribellione! Credo che sia una delle rappresentazioni più belle dell'amore che è passata alla storia, adoro questo genere di storie!" non so cosa mi prese ma sembrava che il suo sottolineare questo bacio era il segno della sua volontà. Mi alzai e mi avvicinai a lei. La presi per mano e la feci alzare adagiandola lentamente con spalle al muro. Mi tremavano le mani ma sentivo la voglia di fare quell'azione, ne avrei pagato le conseguenze nel caso. Le diedi un bacio, proprio come quello del quadro e ti posso dire che quello fu solo il primo di una lunga serie.

Lily era molto diversa da me ma era proprio questo che mi attirava maggiormente di lei, questo sua essere così unica e creativa! Era stata un bella scoperta fin dall'inizio e mi aveva fatto capire una cosa molto importante, che nonostante a volte ci possiamo trovare in condizione difficili da affrontare e lontane dal nostro mondo, quando ti piace una persona devi solo mostrati per quello che sei perchè amore vuol dire essere se stessi, sempre!

Dedicata a _attolraC_

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** *Capitolo Cinque* ***


Il racconto di Baekhyun aveva sorpreso tanto la piccola Miyou, sembrava una di quelle storie che succedevano nei drama che amava tanto. Lui, lei e quell'amore che nasce contro ogni aspettativa. "Deve essere proprio bello essere innamorati" si ripeteva la piccola mentre cercava di appuntare quello che il main vocalist le aveva raccontato.

A suo parere mancava ancora qualcosa a rendere il suo tema perfetto, sicuramente c'era ancora qualcuno che avrebbe potuto aiutarla.

Girovagare per i lunghi corridoi della SM non era di certo una cosa semplice ma fortunatamente la piccola era ormai di casa e le guardia la facevano passare senza grossi problemi. Peccato che però c'era qualcuno che era proprio meglio non incontrare. Stava uscendo dal bagno quando la ragazzina si accorse di un suono di tacchi a spillo molto vicino a lei, troppo vicino per potersi nascondere. "Ragazzina! Che ci fai qui?" davanti ai suoi c'era lei, Kang Mihee la vice presidentessa dell'agenzia, una donna che con la sua avvenenza e con i suoi modi così severi metteva timore a Miyou. Non sapeva cosa dire "Ehm... ero... in bagno!" sapeva che quella scusa però sarebbe stata completamente inutile. "Ma tuo padre non è nemmeno in grado di insegnarti l'educazione? E soprattutto chi ti ha detto di entrare qui???" il suo tono di voce non era per niente delicato.

Improvvisamente un uomo dai capelli scuri si intromette nella discussione "Miyou è con me! Le ho detto io di aspettarmi qui!" la piccola non poteva credere ai suoi occhi, davanti a loro era arrivato Kim Minseok, altro componente degli Exo nonchè zio della piccola Miyou. "Xiumin, vedi di sparire tu e questa marmocchia dalla mia vista prima che avverto mio padre dell'accaduto! E i conti li faremo più tardi nel mio ufficio!" la donna dopo aver risposto in malo modo al povero cantante sparì nel giro di pochi secondi.

"Ma cucciola di zio, che ci fai qui?" la ragazzina adora suo Zio Minsoek, sempre così dolce e comprensivo con lei. Avevano un rapporto fantastico ed era da sempre il suo migliore complice in tutte le sue pazzie. "Zio, ti stavo cercando in realtà, volevo chiederti una cosa... e scusa, dovevo andare in bagno... so che qui non si può entrare... " cercava di trovare un modo per far capire all'uomo che era entrata in quel corridoio di sua volontà, ed ora era davvero dispiaciuta che suo zio era stato rimproverato da Mihee. Il suo viso era triste ed imbronciato.

Il dolce Minseok sorrise alla piccola e alzandola dai fianchi la prese in braccio stringendola forte a lui. "Ma cucciola, non è successo niente, vieni che andiamo sui divanetti e mi racconti tutto!".

Si spostarono in una sala un pò appartata pieni enormi divani scuri e Miyou iniziò a spiegare a Minsoek il motivo per cui era venuta alla SM. "Quindi devi fare un tema per la scuola?" chiesi l'uomo incuriosito. "Si esatto, e vorrei che mi aiutassi! Zio, che cos'è l'amore per te?" una domanda davvero particolare quella della nipote che aveva completamente spiazzato il cantante. Rimase a pensare per qualche istante, quando nella sua mente tornò viva la storia perfetta, un ricordo di tanti anni fa quando per la prima volta qualcuno era riuscito a fargli battere il cuore...

 Rimase a pensare per qualche istante, quando nella sua mente tornò viva la storia perfetta, un ricordo di tanti anni fa quando per la prima volta qualcuno era riuscito a fargli battere il cuore

Minseok

Ogni volta che qualcuno mi chiede cos'è per me l'amore non posso che ritornare con la mente a tanti anni fa quando avevo piu o meno la tua stessa età. Ero un bambino timido e decisamente impacciato. Mi sono sempre sentito diverso da tutti i miei coetanei e preferivo passare le mie giornate ad impegnarmi nello studio ed a giocare ai videogiochi piuttosto che passare il tempo con quei pochi amici che avevo. A scuola ero il bersaglio preferito dei bulletti, mi chiamavo "secchione" "sfigato" oppure mi prendevano in giro per i miei lineamenti fin troppo asiatici per potermi considerare italiano a tutti gli effetti. Insomma, ho passato i miei primi anni da adolescente con più etichette addosso che amici.

In ogni caso mi piaceva andare a scuola e portare a casa bei voti per rendere i miei genitori felici. In classe preferivo farmi i fatti miei e seguire le indicazioni degli insegnanti. Eppure nonostante tutto ricordo con molto piacere quegli anni ed i miei compagni di classe, soprattutto una persona in particolare, Park Seji. Conoscevo quella ragazzina dai tempi della scuola materna, era la nipote di una cara amica di mamma ed anche lei era figlia di una coppia mista. Aveva dei lineamenti molto delicati e particolari dove si fondevano perfettamente i caratteri asiatici a quelli dominanti europei, insomma più crescevo più sentivo qualcosa di strano dentro di me nei confronti della mia bella compagna di classe.

Seji era molto diversa me, aveva un carattere allegro e non era di certo una di quelle persone a cui quei bulletti dei miei compagni potevano mettere i piedi in testa. Si sapeva far rispettare da tutti e non ci metteva nulla a provocare anche le persone più grandi se qualcosa non andava. Tutti in classe la guardavano con ammirazione ed era considerata una sorta di punto di riferimento per tutte le altre femmine. Più il tempo passava e più mi rendevo conto che quella ragazzina era qualcosa di speciale per il mio cuore che ogni volta che si avvicinava iniziava a battere all'impazzata. Beh poco importava però, io ero il secchione e lei era la persona più ammirata della classe anche se ricordo con piacere che rispetto a tutti non si era mai sbilanciata troppo nei miei confronti. Forse perchè eravamo amici d'infanzia o forse, chissà.

Era una mattina molto e come ogni giorno, avvolto dal mio enorme cappotto grigio, stavo andando a scuola insieme al mio amico Marco, uno dei pochi compagni che potevo considerare tali. Essendo piuttosto presto per entrare c'eravamo fermati all'edicola vicino casa a comprare le figurine con i pochi spiccioli che i nostri genitori ci avevano lasciato e, visto che ogni volta la mia sorellina mi chiedeva un regalo anche per lei, visto che mi erano avanzati i soldi avevo deciso di comprarle la rivista di Barbie Principessa che tanto adorava. "Nascondi quella rivista Minseok, se te la trovano in classe sai come finisce!" sottolineava il mio amico anche lui spesso vittima di quei compagni stupidi che ci ritrovavamo. "Non toccheranno di certo nella cartella! E poi sanno tutti che ho una sorellina più piccola!" ribattevo pieno di ingenuità e convinzione.

Peccato che quelli che mi stava dando Marco erano solo dei buoni consigli d'amico.

Era l'intervallo e come mio solito, dopo aver preso la mia merenda, mi ero seduto contro il muro fuori dall'aula per consumare la mia merenda in santa pace, evitando le solite battutine idiote. La mia attenzione era stata catturata dal gruppo di ragazze appoggiate al calorifero poco distanti da me che stavano commentando il fatto che tra pochi giorni sarebbe stato San Valentino, la famosa festa degli innamorati, ed erano curiose di sapere se qualcuno si sarebbe dichiarato a loro, nel gruppo c'era anche la bella Seji. Sarebbe stato bello farle capire che mi piaceva ma sicuramente avrei fatto solo una figuraccia.

Improvvisamente mi ricordai che avevo dimenticato il succo all'arancia in classe e mi ero alzato per raggiungere la cartella e prenderlo, peccato che nel movimento il mio zaino cadde dalla sedia rovesciando completamente tutto quello che c'era dentro tra le risate generali dei miei compagni.

"Oh ragazzi, il cinese legge la rivista di Barbie!!!" senza rendermene conto, Lorenzo Rossi, il cosidetto "capo classe" aveva tra le mani la rivista che avevo comprato per la mia sorellina e la sventolava agli altri compagni.

"Sapevo che ti sentivi donna!" "Beh cosa vi aspettavate da uno a cui piace Christina Aguilera?" "Lorenzo facci vedere anche noi, cos'è una rivista con i test? Chi è la tua anima gemella Leonardo di Caprio o Jesse McCartney?" erano sempre le solite battute, eppure ogni volta nonostante provassi a reagire era tutto così inutile. Nel giro di poco mi ero ritrovato circondato da quasi tutta la classe che rideva e seguiva quel idiota di Lorenzo con quelle battute scomode. Vidi all'improvviso una mano che tolse il giornaletto dalle mani del bullo "Lorenzo certo che sei proprio un cretino! Impara a farti gli affaracci tuoi!" tra noi era arrivata Seji che senza pensarci troppo si era messa in mezzo per difendermi tra lo stupore generale "Siete davvero pessimi, continuare a prendervela con le persone più deboli, solo per puro divertimento! Lorenzo, cresci! E voi razza di pecore idiote che non siete altro, bello lo spettacolo vero?" nessuno parlava ed il mio cuore batteva a mille. Non sapevo cosa dire o cosa fare, essere difeso da una ragazza non era di certo una cosa normale ma ammetto che mi aveva fatto tanto piacere quel suo gesto. "Grazie Seji davvero, non dovevi..." mi porse il giornaletto, fortunatamente non rovinato, e mi sorrise dolcemente "E' il minimo Minseok, non ti preoccupare! Odio le ingiustizie ma davvero cerca di non farti mettere i piedi in testa da quelli lì! E' un consiglio da amica il mio!" rimasi completamente catturato da lei. Agli occhi di un timido adolescente quei suoi modi da dura erano qualcosa di straordinario ed ancora oggi ricordo quei momenti con piacevole malinconia.

Quella sera ero andato a casa pensando a lei, ero completamente nel mio mondo. Avrei voluto far qualcosa per lei ma la paura di prendere un due di picche era troppo forte, in fondo probabilmente aveva fatto quel gesto solo perchè non le piaceva vedere la gente prendere in giro una persona più debole. Ero nella mia stanza a fare i compiti quando mi resi conto che al piano di sotto c'era un gran frastuono. Probabilmente era tornata a casa mia mamma e preso dallo studio non mi ero nemmeno accorto. Scesi le scale e raggiunsi la cucina vedendo mia mamma insieme alla mia sorellina ed a Miyoung preparare dei biscotti a forma di cuore "Ah giusto, San Valentino!" mi tornò alla mente quello che stavano dicendo quella mattina le mie compagne di scuola.

Sharon mi corse incontro felice, saltandomi in braccio "Fratellone!! Ciao!" la mia sorellina, nonostante spesso mi divertivo a farle i dispetti era sempre tanto affettuosa nei miei confronti. "Guarda cosa ti ho portato?" le misi tra le mani la rivista di Barbie Principessa che avevo acquistato quella mattina e iniziò a saltare contenta! "Il giornalino di Barbie! Grazie Minseokki! Sei un fratello migliore del mondo!" era bello sentirsi apprezzato almeno a casa e poi grazie a quel giornaletto la dolce Seji mi aveva difeso.

Raggiunsi mamma che nel frattempo stava impastando la pasta frolla insieme a Miyoung, che non era altro che la cuginetta di Seji ma questi sono dettagli. "Vi posso aiutare?" chiesi sorridendo, avevo in mente una cosa per poter ringraziare la mia compagna e avrei voluto sfruttare l'occasione per poterlo fare.

Rimasi tutto il pomeriggio con mamma e le bambine ha preparare biscotti ed a decorarli con la glassa colorata. "Minseokki ma per chi prepari i biscotti?" chiese Sharon improvvisamente mentre osservava che confezionavo i piccoli cuori. Per fortuna mamma in quel momento si era allontanata per fare il bucato, mi sarei imbarazzato molto davanti a lei. "Sono per una mia amica che compie gli anni e non sapevo cosa regalarle e visto che ama i biscotti..." cercai di trovare una scusa, non volevo dire alle bambine di Seji ma quella furbetta di Miyoug mi interruppe prima del tempo "Minseok Oppa ha la fidanzata! Ne sono sicura!!!" quella bambina era già molto furba a otto anni invece mia sorella era più una sognatrice che immaginava di vedermi sposato con una principessa, mi viene da ridere se ci penso!

Fortunatamente riuscii, a fatica, sviare le bambine e all'indomani avevo portato a scuola i biscotti per Seji. Aspettai tutta la giornata con un'ansia che descrivere a parole è praticamente impossibile, ma non potevo di certo darle i biscotti davanti a tutti i miei compagni.

Era da poco suonata la campanella e Seji era sempre l'ultima ad uscire dalla classe. Stava ricopiando la consegna dei compiti che c'era alla lavagna. Decisi di avvicinarmi piano sedendomi sulla sedia davanti a lei e dondolandomi cercavo di attirare la sua attenzione, era davvero timido e troppo impacciato ma volevo assumermi i miei rischi. "Minsoek, che ci fai ancora qui? Hai dimenticato qualcosa?" chiese incuriosita nel vedermi. Feci un sospiro e cercai di mettere da parte la timidezza per arrivare al dunque "In realtà volevo darti questo, per ringraziarti... insomma... dell'altro giorno!" avevo messo il piccolo pacchetto dei biscotti sul suo banco e la guardavo, tutto rosso in viso. Seji sorrise "Oddio ma sono dei biscotti di San Valentino, grazie! Insomma non dovevi disturbarti, ho semplicemente aiutato un amico in difficoltà! Però accetto davvero con tanto piacere il tuo pensiero!" la mia bella compagna si sporse leggermente verso di me dandomi un tenero bacio sulla guancia. Ancora oggi sento le guance bollenti dell'emozione che avevo provato in quel momento.

Era una stupida cotta adolescenziale la mia e me la portai nel cuore per diversi anni, nonostante tra noi non successe nulla. A scuola continuavo ad essere la vittima dei bulletti e Seji ogni tanto interveniva per tirarmi fuori da quelle situazioni scomode, eravamo troppo piccoli e sicuramente troppo diversi per essere quello che desiderava il mio cuore.

Negli anni seguenti le nostre vite si separarono definitivamente, per il lavoro del padre Seji si era trasferita a Londra e aveva completato le scuole lì, nel frattempo la mia storia è nota e venendo a vivere in Corea la nostra "amicizia" era completamente venuta meno.

Eppure, quasi per magia dopo quasi dieci anni ebbi la fortuna di incontrarla di nuovo, questa volta tra il pubblico di uno dei miei concerti. Era insieme a Miyoung ed era la prima volta per entrambe che venivano in Corea.

Siamo riusciti a passare insieme una serata, era sempre la stessa Seji di un tempo bella, e con quel carattere così estroverso che riusciva a farmi sciogliere tutta la mia timidezza. Io ero sicuramente cambiato nonostante dentro di me ero sempre il solito bambino imbranato di un tempo. Ricordo con piacere che quella sera decisi di portarla a mangiare in un ristorante di sushi fuori città. Ridemmo tutto il tempo nel pensare ai nostri ricordi da adolescenti e ammetto che gli confessai anche che mi piaceva. "Quindi ti piacevo? Non ci posso credere giuro!" era decisamente stupita dalla mia dichiarazione. "Si, avevo perso completamente la testa per te! Ti ricordi i biscotti di San Valentino?" al pensiero era completamente imbarazzata, a quanto pare non pensava che già quello era stato un modo da parte mia di far capire i miei sentimenti. "Ero solo una bambina e non capivo nulla dell'amore! Mi dispiace, magari ti ho anche fatto soffrire!" le sue dolci parole mi riempivano il cuore di gioia, erano passati tanti anni ma non l'avevo mai dimenticata. "Eravamo piccoli un tempo ma di certo non hai mai smesso di essermi indifferente Park Seji, e vederti oggi mi rende davvero tanto felice!" ero sicuramente più maturo e sentivo quasi che tra noi semplicemente le cose erano successe in momento sbagliato della vita, quando eravamo troppo piccoli

Successe tutto così velocemente, stavo riportandola nell'appartamento dove alloggiava insieme a sua mamma e a sua cugina quando decisi di cambiare strada, dirigendomi verso il fiume Han.

Nessuno dei due voleva andare a dormire, avevamo solo voglia di stare un pò di tempo insieme. Improvvisamente Seji si sporse dal sedile, proprio come quel giorno a scuola quando dal banco si ero protratta verso di me per darmi quel piccolo bacio sulla guancia "Kim Minseok... scusa, a tredici anni non capivo niente!" ci scambiammo un bacio questa volta sulla bocca. Fu lungo e dolce, uno dei migliori baci della mia vita.

L'avevo sognato e desiderato tanto e finalmente le nostre labbra si stavano teneramente sfiorando. Passammo tutta la notte insieme ed anche il giorno seguente prima di vederla partire con tristezza e malinconia.

L'ho rivista ancora una volta al matrimonio di sua cugina, era incinta ed al suo fianco c'era l'uomo che aveva sposato. "Junho, lui è Minseok, il mio primo amore!" era stato davvero piacevole essere presentato in quel modo al marito, in fondo senza nemmeno rendermene conto entrambi provavamo gli stessi sentimenti da ragazzini ma eravamo troppo ingenui per capirlo. Amore è anche questo non dimenticare mai la prima persona che ti ha fatto battere il cuore, perchè il primo amore potrebbe non essere quello che sarà al tuo fianco per sempre ma sicuramente sarà quello che occuperà sempre un posto importante nel tuo cuore.

Dedicata alla "mia" Haneul9497 ♡
È la prima volta che mi "diletto" con degli adolescenti, spero tu possa apprezzare ♡♡♡

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** *Capitolo Sei* ***


La storia del primo amore di suo zio Minseok era stata per Miyou qualcosa di straordinario. Nella sua mente l'idea che anche suo zio alla sua età aveva vissuto quei piccoli batticuori che, anche se odiava ammetterlo, stava anche lei vivendo era qualcosa di davvero molto emozionante per la ragazzina. Peccato che il suo amato zietto doveva raggiungere alcuni giornalisti per un'intervista e Miyou fu costretta a tornare al bar visto che tra i corridoio dell'edificio quell'antipatica di Mihee era sempre in agguato e l'avrebbe rimproverata se la trovava ancora gironzolare alla ricerca di qualche altra persona per chiedere una mano per il compito che stava facendo.

Era rimasta seduta in un tavolino appartato nella speranza che qualcuno che conosceva raggiungesse il bar. "Che palle! Voglio andare al piano di sopra, qui non c'è mai nessuno... non finirò mai questo tema!" pensava mentre scarabocchiava la copertina del suo quadernone. Improvvisamente la sua attenzione venne catturata dalla tenera voce di una bambina che correva verso di lei urlando in malo modo il suo nome "Miu!! Miu!!". Una bambina con le treccine nere e il vestitino da principessa le era salita in braccio arrampicandosi dalle ginocchia "Ehi ciao piccolina! Che ci fai qui?" poco distante da lei Oh Sehun, il maknae degli Exo, cantante e modello di successo. Un uomo bello e affascinante che aveva rapito il cuore di milioni di donne! Haneul, la bambina che era saltata in braccio a Miyou era sua figlia ed a soli quattro anni era già considerata una delle bambine più belle di tutta la Corea.

"Ti ho detto che devi stare vicino a papà! Non puoi correre dove vuoi qui che poi c'è il signore cattivo che ti mette in castigo!" vedere il maknae nelle vesti di papà era tra le scene più comiche a cui si poteva assistere alla SM e poi quella bambina adorava tanto Miyou che ogni volta che la vedeva le riempiva sempre di baci e disegni. "Zio Sehun, non ti preoccupare è venuta qui perchè mi ha visto!" la ragazzina cercava di giustificare la piccola davanti agli occhi del padre ancora tanto impacciato.

Sehun scoppiò a ridere, prese la figlia in braccio e si mise a sedere vicino a Miyou osservando quello che stava facendo. "Che stai facendo te qui invece? Aspetti tuo papà?" la ragazzina, qualche giorno prima, aveva origliato mentre sua mamma raccontava a suo papà che zio Sehun si era da poco lasciato e stava soffrendo molto. Voleva evitare di chiederle dell'amore, non sarebbe stato di certo felice di rispondere. "Nulla, stavo facendo i compiti..." cercava di nascondere la traccia del tema con la mano ma la piccola Haneul prese il quaderno di Miyou tirandolo verso di sè "Haneul... disegno!" a quanto pare voleva disegnare. Troppo tardi nascondersi ormai, Sehun aveva visto tutto quello che la ragazzina stava scrivendo "Ah stai facendo un tema sull'amore, che bello! Dai allora ti racconto anche la mia esperienza come hanno fatto gli altri ragazzi!". Miyou guardò l'uomo sorpresa "Ma zio Sehun..." il rapper annuiì e sorrise. "Dammi un foglio per Haneul e qualche pennarello intanto così ti inizio a raccontare..." la ragazzine strappò un foglio di carta dal quaderno e qualche pennarello per darli alla bambina e poi rimase con il viso incantato ad ascoltare quello che Sehun aveva iniziato a raccontare...

Sehun

"Un'altra birra per favore!" era ormai tardi, ero in quel bar in compagnia di Junmyeon da diverse ore ma non avevo alcune intenzione di alzarmi. Tanto sarei dovuto ritornare al dormitorio, di nuovo. "Sehun, smettila di bere! Sei già alla decima birra, pensi che ridurti in questo modo possa risolvere qualcosa?" il leader continuava a ripetermelo, più bevevo e più la situazione già terribile in cui mi trovavo sarebbe solo che peggiorata. "Che ci posso fare ormai? Mi ha sbattuto fuori di casa e a questo punto non sò nemmeno se e quando mi permetterà di vedere Haneul!" sbuffavo ripetutamente mentre tiravo giù l'ennesimo sorso di alcool. Quel vizio maledetto era tornato prepotentemente nella mia vita e questa volta sarebbe stato quasi impossibile riuscire a togliermelo. "Potresti provare a sistemare le cose, e a dirla tutta visto così non ti lascerei nemmeno io la custodia di una bambina di nemmeno quattro anni" la mia vista era sempre più offuscata, le parole del leader erano solo dei lamenti inutili alle mie orecchie, quasi non capivo nemmeno cosa mi stava ripetendo ormai da ore.

Da qualche giorno a questa parte la mia vita si era trasformata sempre di più in un inferno. Tutto da quando io e Youngji avevamo deciso di separarci. Quella che doveva essere una scelta condivisa, fatta principalmente per il nostro bene era diventata sempre di più un'agonia, almeno per me. Un amore nato per caso il nostro quando eravamo poco più che ragazzini e diventato con il tempo un sentimento sempre più solido e duraturo sfociato in un matrimonio da sogno cinque anni fa, dopo anni di problemi con l'agenzia e con la sorpresa più bella dopo averla cercata invano per tantissimo tempo, l'arrivo di Haneul, la nostra bambina. L'amore per Youngji mi aveva cambiato e mi aveva fatto crescere ma con il tempo qualcosa tra di noi si stava rompendo sempre di più. Per mia moglie la mia vita frenetica e piena di impegni iniziava sempre di più a stare stretta e l'abitudine di una relazione ogni giorno sempre uguale e monotona aveva reso le cose ancora peggiori.

Ma quello che più aveva creato attrito tra noi era stata l'insolita richiesta improvvisa di Youngji "Amore, io torno in ufficio la prossima settimana! Voglio tornare a lavorare!" una frase che mi aveva alquanto sorpreso. "Cosa? E Haneul? Chi la tiene se tu torni in ufficio? Io sai che ho i miei impegni!" non mi piaceva per nulla l'idea che mia moglie riprendesse a lavorare e già i problemi tra noi erano tanti e la cosa ha solo che fatto traboccare l'acqua dal vaso. "Tu non vai da nessuna parte Youngji! Ne avevamo già parlato, non permetterò di certo che mia figlia cresca con le baby sitter al seguito!" preso da un nervoso improvviso avevo alzato la voce e la reazione di Youngji fu peggio di quello che pensavo "Certo perchè giustamente tu ti puoi fare, sempre, i cavoli tuoi ed io devo sempre stare chiusa in queste quattro mura! Esistono gli asili Sehun e poi Hanuel ha anche un padre, sempre che ogni tanto te ne ricordi..." quelle parole mi avevano ferito pesantemente. Volevo tanto bene a mia figlia e cercavo sempre, a mio modo, di essere di aiuto per Youngji ma a quanto pare quello che facevo non bastava. Ormai la nostra relazione stava arrivando ad un punto di non ritorno.

Dopo quella discussione avevo deciso di uscire a farmi un giro, sempre per non peggiorare ancora di più le cose. Ero andato in market ed avevo comprato del soju da bermi in macchina in un qualche parcheggio appartato. Volevo stare solo, ero nervoso ed arrabbiato.

Avevo passato tutta la sera così chiuso tra le portiere di lamiera, speravo di chiarirmi un pò le idee ma l'alcool non fece altro che creare ancora più problemi. Barcollavo ed a fatica mi tenevo al muro davanti all'ingresso. Youngji mi aspettava sveglia sulla porta di casa con la stessa espressione arrabbiata di qualche ora prima "Complimenti Sehun davvero! Eccoti, sei proprio la dimostrazione dell'essere un ottimo padre per tua figlia, bravo!" provavo a spiegare la situazione ma non facevo altro che inciampare in tutto quello che volevo dire. Quella notte ho dormito sul divano e la mattina seguente mi sono ritrovato con le valigie fuori casa.

Ero stato costretto a tornare al dormitorio, là dove tutto era cominciato. Grazie al cielo noi Exo avevamo deciso di tenere quel posto come spazio di svago altrimenti questa volta sarei stato costretto ad andare a vivere in macchina. Odiavo la situazione che si era creata, ma d'altro canto, nonostante i giorni seguenti provassi a contattare Youngji, anche solo per chiedere di mia figlia, ogni richiesta era inutile. Nonostante la situazione che si era creata più passavano i giorni e più mia moglie mi mancava sempre di più così come quella piccola peste di Haneul. Non riuscivo a far altro che pensare a loro ed in ogni cosa che facevo rivedevo il viso stanco della mia Youngji, o quel piccolo naso a patata della mia bambina. L'unico compagno delle mie giornate era l'alcool e quei pochi impegni di lavoro che avevo in quel periodo erano il mio unico passatempo.

"Allora come ti taglio questi capelli?" mi ripeteva Miyoung mentre fissavo con lo sguardo assente la mia immagine riflessa nello specchio davanti a me. Miyoung era la mia migliore amica, l'unica persona che negli anni mi capiva e mi era sempre stata vicino, anche quando sbagliavo. "Ehm... come ti pare a te!" non mi importava di come potevo apparire, mi sentivo solo una persona senza un vero senso di vivere. "Ma si può sapere che diavolo ti prende? Sei ridotto uno straccio e continui a dirmi che stai bene! Oh Sehun, mi sembra di aver a che fare con un ragazzino! Che cosa è successo? C'entra Youngji per caso?" il tono della mia migliore amica era tutt'altro che pacato. Decisi che era arrivato il momento di sfogarmi "Youngji vuole tornare a lavorare, e mi sono lamentato della cosa perchè non voglio! Sono uscito e sono tornato ubriaco... ero troppo arrabbiato... E mi ha sbattuto fuori di casa..." mi tremava la voce mentre Miyoung mi guardava con espressione rassegnata. "Sei arrivato a farti sbattere fuori di casa alla fine! Complimenti Sehun, ti sembra un comportamento responsabile il tuo? Intanto non puoi impedire a tua moglie di poter ricominciare a lavorare, siamo sempre stati delle persone libere noi e cosa ti ha fatto diventare così ora? E poi, da donna posso dirti, che non è di certo bello vedere il padre di sua figlia tornare a casa in quelle condizioni..." le sue parole nonostante fossero così dirette e severe rappresentavano la verità. "Miyoung... io, non voglio separarmi da lei... la amo troppo e poi..." la pressione subita in quei giorni era molto forte, dentro di me avevo un mondo pronto completamente ad esplodere. Una lacrima iniziò a scendere rigandomi leggermente il viso. Non volevo che Miyoung mi vedesse piangere ma ormai il danno era fatto. Come quando eravamo due ragazzi mi prese e mi strinse forte a lei "Devi solo dimostrarle che la ami e che ci tieni a lei, Youngji ha solo bisogno di sentirsi sempre amata... ultimamente state perdendo di vista questa cosa... e poi Haneul ha bisogno del suo papà, fidati di me! Ti provo ad aiutare io, mi manca un pò farlo!" la mia migliore amica era stata insieme a Sharon fondamentale per l'inizio della mia storia con Youngji e ora si stava nuovamente mettendo a disposizione per me. "Grazie davvero!!!" sorrisi e insieme a lei decisi come farmi sistemare i capelli.

Aveva architettato tutto Miyoung, io l'unica cosa che dovevo fare era quella di andare a casa mia e tenere per qualche ora la piccola Haneul. Youngji era stata convinta da Sharon ad andare insieme a lei alle terme e lasciare la bambina con Miyoung. In realtà, però, mia figlia sarebbe stata con me appena mia moglie e l'amica fossero uscite.

"Appaaaa Appaaa!" la piccola appena mi vide mi saltò in braccio riempiendomi di baci. Era ormai più di una settimana che non la vedevo e mi mancava tanto. E a quanto pare mancavo anche a lei. "Amore di papà, oggi stiamo tutto il giorni insieme ok?" vedere mia figlia sorridere di rendeva davvero felice, mi sono sempre goduto poco il tempo insieme a lei lasciando sempre a Youngji tutto il peso del crescere Haneul.

Abbiamo passato tutto il pomeriggio insieme, Haneul è una bambina tanto tranquilla che ama disegnare proprio come la sua mamma e guardare i cartoni animati. Sono riuscito addirittura a prepararle da mangiare senza combinare alcun danno. Sempre troppo preso da me stesso non mi ero mai reso conto cosa voleva dire essere un papà e di dover stare dietro alla famiglia. Dopo tutta la giornata ero completamente stravolto ma felice.

Erano ormai le nove di sera quando Haneul si era addormentata sulle mie gambe. Più la guardavo e più rivedevo Youngji in tutto quello che faceva, nella sua timidezza dei primi tempi fino al suo sguardo dolce e sorpreso di quando mi ero confessato a lei. I lineamenti della bambina erano molto più simili a me ma nei suoi modi, nonostante fosse ancora piccola, era tutta sua madre ed io mi stavo sempre più rendendo conto di quanto ne ero ancora follemente innamorato.

Improvvisamente si sentì il cigolio della chiavi e la porta d'ingresso si aprì. Youngji era tornata dalla sua giornata di completo relax e canticchiava a bassa voce entrando. Avevo il cuore che batteva a mille, per un attimo mi sentivo come quando anni prima la incontravo ogni volta casualmente a casa di Jongdae ed impazzivo nel vederla tanto da non saper mai come fare per approcciare con lei. "Haneul, amore di mamma, dove sei??" la sua bellissima voce ondeggiava tra le mura di casa mentre cercava di chiamare la bambina che dormiva invece tra le mie gambe. "Miyoung sei in cam..." si blocca nel vedermi.

Per qualche istante nessuno dei due riusciva più a parlare, ci stavamo solo fissando imbarazzati, esattamente come tanti anni prima. Appoggia con delicatezza la bambina su un cuscino e mi alzai. "Ma tu che ci fai qui..." chiese con un tono di voce sorpreso ma calmo allo stesso tempo. "Abbassa la voce che Haneul si è appena addormentata... volevo vederti Youngi e volevo passare del tempo con la mia famiglia..." avevo i brividi, avrei voluto correre incontro a mia moglie ed abbracciarla. Lei era lì immobile mentre fissava la bambina dormire. Non mi riusciva a guardare negli occhi ed io ero davvero imbarazzato dalla situazione. "Haneul non dorme mai la sera, devo sempre lottare per farle mettere il pigiamino e tu invece... c'è non me l'aspettavo Sehun, davvero! Non so cosa dire..." le tremava la voce, sembrava così piccola ed indifesa. L'amavo e non avevo mai smesso di farlo, purtroppo però non riuscivo a capire che anche lei aveva bisogno di un pò di spazio, di non vivere sempre e solo appresso alla bambina. "Youngji perdonami, davvero! Sono stato uno stupido... stavo buttando via tutto questo per uno stupido capriccio... e poi quel maledetto alcool..." rimase per qualche istante a guardarmi, accennò un sorriso e mi avvicinò a me abbracciandomi. Sembrava così minuta rispetto a me, la mia Youngji, la donna che avevo promesso di amare e proteggere per sempre. Non servirono molte altre parole, le diedi un dolce bacio sulle labbra e poi mi staccai da lei per prendere Haneul e portarla nella sua cameretta.

"Allora io vado...." dopo aver messo a dormire mia figlia presi la mia roba pronto per tornare al dormitorio. Youngji mi prese per un braccio fermandomi "Dove stai andando Sehun? Rimani qui stanotte... così come per il resto dei giorni della tua vita...". Inutile dire che quella fu una di quelle notti che non dimenticherò facilmente. Come l'indomani quando mi svegliai con mia moglie che ancora dormiva sul mio petto nudo. Nessuno dei due voleva lasciarsi e quei giorni di lontananza non erano stati altro che l'ennesimo banco di prova per il nostro amore, più forte di ogni cosa!

Era passata ormai una settimana da quando io e Youngji eravamo tornati insieme. Era il giorno di San Valentino. Stavamo pranzando mentre mia moglie continuava a guardare il mazzo di rose rosse che le avevo regalato ed io cercavo di convincere Haneul a mangiare un pò di carne. Decisi che era arrivato il momento di affrontare di nuovo l'argomento lavoro "Amore... allora quando cominci in ufficio? Davvero, è giusto che anche tu ricominci a lavorare!". Youngji mi guardava senza parlare e sorrideva "Non me la prendo, me ne occupo io di Haneul! Vedo di incastrare tutto e poi nel caso non è un problema portarla alla SM... l'hanno sempre fatto anche gli altri con i loro bambini..." continuavo a parlare in attesa di una risposta. Effettivamente Youngji era un pò strana quel giorno, anzi erano diversi giorni che era così... un pò sulle nuvole.

Improvvisamente la mia attenzione venne catturata dalle parole di mia figlia "Mamma... Fratellino!"guardai per qualche istante Haneul sorpreso e poi il mio sguardo si ripose su Youngji e che mangiava ridacchiando. La bambina continuava a ripetere quelle parole, probabilmente aveva visto qualche cartone animato in tv "Amore dove hai sentito queste parole?" mi moglie alzò lo sguardo verso di noi sorridendo. "Sehun... quelle parole non le ha sentite da nessuna parte, solo che mi sa che a lavorare è meglio che ci torno l'anno prossimo! Beh Buon San Valentino... piaciuto il regalo?" rimasi immobile per diversi istante, il mio cuore stava esplodendo di felicità. Una notizia così inattesa ed inaspettata, eppure quello era il regalo più bello che poteva farmi!

Quando mi chiedono cos'è l'amore non è difficile dare una risposta per l'amore ho la fortuna di viverlo ogni giorno grazie alla mia famiglia. Amore è questo avere al tuo fianco una famiglia fantastica, proprio come la mia!

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** *Capitolo Sette* ***


Il racconto di Sehun aveva completamente sorpreso ed incantato Miyou. Era felice che tra lui e zia Youngji era tornato il sereno e l'idea di un'altro piccolo Exo ad allargare la famiglia era davvero una bella notizia.

Haneul era seduta sulle gambe di Sehun e disegnava qualcosa in maniera confusa ripetendo titubante alcune parole "Appa... Eomma.... Haneul e fratellino!". A quanto pare la bambina stava disegnando la sua famiglia.

Miyou, intanto aveva scritto quello che il bel modello le aveva raccontato e si guardava attorno attirata da una voce che conosceva davvero bene quella di Chaneyol.

Il rapper degli Exo, un uomo affascinante che alla piccola Miyou ricordava un gigante, si stava avvicinando a loro con il suo immancabile e bellissimo sorriso. Quel sorriso che a Miyou ricordava tanto qualcuno che le faceva battere il cuore ma che era meglio non pensare in quel momento.

"Oh chi vedo qui! La principessina Haneul!" l'uomo si era avvicinato da subito alla figlia di Sehun per farle un tenero pizzicotto e poi aveva voltato lo sguardo verso la ragazzina, da sempre gelosa di come i suoi "zii" trattavano i più piccoli. "Miyou, che ci fai qui? Tuo papà sta ancora registrando, forse è meglio che inizi a tornare a casa, se vuoi ti accompagno!" il bel Chanyeol nutriva un affetto profondo per Miyou ed era da sempre molto apprensivo e dolce nei suoi confronti "In realtà sto facendo un compito e volevo finirlo prima di andare a casa!". All'improvviso l'attenzione dei due venne catturata da Haneul che iniziava a muoversi ed a lamentarsi tra le braccia del padre "Io vado che questa monella vuole tornare dalla mamma, ci vediamo! Mi raccomando Miyou, impegnati con il tema!" dopo aver spettinato la ragazzina Sehun sparì da loro nel giro di pochi istanti.

"Quindi dicevi che stai facendo i compiti?" intanto Chanyeol aveva aperto delle patatine e si era seduto di fianco alla ragazzina curioso di quello che stava scrivendo con tanta attenzione. Miyou aveva da sempre ammirato molto la storia d'amore di Chanyeol, soprattutto perchè vedeva sempre con occhi sognanti il rapporto che il gigante aveva con zia Miyoung, suo più grande punto di riferimento e uno dei modelli a cui si sarebbe sempre voluta ispirare. Era sicura che il bel rapper avrebbe potuto raccontargli qualcosa di interessante e non vedeva l'ora di scoprire qualcosa che non sapeva sul loro amore. "Zio Chanyeol, che cos'è per te l'amore?" la domanda improvvisa di Miyou fece sorridere l'uomo dolcemente. "Bella domanda! Immagino che tante cose ormai le sai.... mmmm fammi pensare, ok! Mettiti comoda che ti racconto..." la mente del bel rapper venne da subito invasa dai ricordi di un pò di anni prima quando per la volta aveva davvero capito quanto grande e importante fosse questo sentimento da avergli completamente cambiato la vita...

Chanyeol

"Ragazzi riproviamo, di nuovo! Concentrati!" era il solito pomeriggio di inizio settimana, e come al solito il coreografo ci stava massacrando di prove. La settimana seguente avevamo un'esibizione ad un evento televisivo importante e volevamo essere impeccabili. Peccato che la mia testa quel giorno completamente da un'altra parte. "E cinque... sei... sette.... otto... Chanyeol!!! Ma stai attento ai conteggi?? Sembra che oggi sei in un'altra dimensione!!" urla all'improvviso il coreografo. In effetti non ha tutti i torti, fisicamente sono qui ma la mia testa è già a stasera quando tornerò a casa. "Scusa Kasper! Mi ero un attimo confuso con i passi della coreografia!" sottolineo quasi scocciato mentre noto le occhiatacce dei miei compagni. Capisco che sono stanchi di provare ma, sono semplicemente con la testa tra le nuvole.

Ricominciamo a provare, questa volta le coreografie dei vecchi pezzi, insomma quelle che ormai sono anni che facciamo. "E stooop! Basta! Chanyeol ma si può sapere dove hai la testa?" è nuovamente Jasper che ferma la musica lamentandosi della mia distrazione e facendoci, finalmente fare un pò di pausa.

Avevo la schiena appoggiata al muro e stavo bevendo quando il leader si avvicina

Avevo la schiena appoggiata al muro e stavo bevendo quando il leader si avvicina "Ma si può sapere cosa c'è? Siamo stufi di ripetere le cose per colpa tua! Hai sbagliato anche i passi di Growl!". Già ero nervoso per il fatti miei ed in piu il tono da saputello di Junmyeon non faceva altro che farmi aumentare lo stress mentale. Lui non poteva capire, anzi nessuno di loro poteva capire come mi sentivo in quel momento. "Sbagliare è umano Junmyeon, sono un pò stanco ok?" mi alzo spostandomi da un'altra parte della sala per non sentirlo. Mi scambio uno sguardo fugace con Jongdae, unico mio complice in tutta questa storia.

Sembrava una giornata infinita, le prove avevano preso tutto il pomeriggio ma la mia testa viaggiava totalmente in un'altra dimensione. Sembrava assurdo quanto da quando Miyoung era entrata nella mia vita le mie priorità erano completamente cambiate. La mia donna, quella bellissima creatura dai lunghissimi capelli castani era ormai la compagna fissa delle mie giornate, sia quando era con me che quando non eravamo insieme la mia fidanzata era il primo dei miei pensieri. Da due estranei che non si volevamo impegnare e pensavano solo a divertirsi eravamo diventati con il tempo due perfetti innamorati, che litigavano ma che condividevano anche un sentimento così profondo che descriverlo a parole è praticamente impossibile.

Ormai ero giunto alla decisione che mi frullava per la testa da diverso tempo. "Allora sei pronto?" una voce mi distrae dalla realtà mentre, finito le prove, sistemo le cose nella borsa della palestra. E' Jongdae che con la sua solita espressione da angioletto sceso in terra mi guarda. "Diciamo.. spero solo che le cose vadano bene! Sai com'è fatta! Però sono sicuro che è arrivato il momento giusto!" nella mia voce convinta si percepiva benissimo tutta la mia paura. Jongdae mi da una pacca sulla spalla e mi sorride "Vedrai che andrà bene, devi solo fare quello che ti dice il cuore, il resto verrà tutto da sè!". E' molto diretto rispetto a me, lui ne ha affrontate tante di sfide e sicuramente ogni cosa gli è servita per farlo maturare. So bene che , pur essendo coetanei, lui è molto più adulto in queste cose. Gli sorrido "Farò del mio meglio! Grazie per essermi sempre così di supporto!" le accarezzo amichevolmente il braccio mentre prendo le mie cose per andare a casa.

Si poteva percepire la mia agitazione in ogni gesto che facevano. Tornato a casa mi sono buttato letteralmente nella vasca da bagno per rilassarmi un pò. Sapevo che quel giorno Miyoung avrebbe fatto un pò più tardi del solito visto che la mattina mi aveva avvisato di un impegno improvviso al lavoro.

I miei piani erano tutti organizzati con una perfetta precisione, che mi sarei stupito di me stesso se fossi riuscito a realizzare tutto in quel modo. Era tutto pronto, mancava solo lei, la mia Miyoung. Il tramonto di fine settembre illuminava il tavolo che avevo già preparato sul terrazzo accuratamente apparecchiato e le candele profumavano l'atmosfera. I battiti del mio cuore iniziarono ad accelerare quando sentii la porta d'ingresso aprirsi. "Chanyeol? Amore? Sono a casa!" sentivo la voce della mia fidanzata urlare dal salotto mentre stavo sistemando gli ultimi dettagli e posizionando le rose nel vaso al centro del tavolo. "Chanyeol, dove sei?? Tanto so che sei in casa e i tuoi scherzi ormai li conosco alla perfezione!" ripeteva agitata mentre sogghignavo cercando di non farmi notare.

Miyoung continuava a ripetere il mio nome, il suo tono di voce era quasi arrabbiato, eppure adoravo vederla impazzire così "Chanyeol dove sei???? Smettila di giocare a nascondino, non è divertente!!!!" non capivo perchè non si spostava dal salotto e mi faceva ridere la cosa. Decido di scrivergli un messaggio "Amore sono sul terrazzo, sto finendo una cosa!" non faccio tempo ad inviarlo che me la trovo dietro che mi guarda stupita. "Ma non potevi entrare quando ti ho chiamato invece di scriver... ma tutto questo?" non fa in tempo a finire la frase che si blocca. Avevo arredato per l'occasione il terrazzo come una piccola sala di un ristorante lussuoso, mettendo dei piccoli pouf color panna attorno ed apparecchiando il tavolo con molta cura. Delle candele alla vaniglia, una fragranza che entrambi adoriamo, erano disposte sul davanzale per illuminare l'atmosfera e rendere tutto più magico. Avevo deciso di cucinare alcuni piatti italiani grazie ad alcune dritte che Sharon aveva chiesto alla compagna di suo padre e acquistato uno spumante prestigioso. Al centro del tavolo avevo disposto altre candele ed un vaso con tre rose rosse. Non a caso erano proprio tre, il numero perfetto come perfetta era la nostra vita da quando ci eravamo incontrati.

Miyoung mi guardava incredula, senza parlare. La leggera brezza di fine settembre le faceva svolazzare i suoi lunghi capelli castani ed i lineamenti perfetti del suo viso erano illuminati dal riflesso delle candele. Dietro di noi il cielo arancione del bellissimo tramonto sul panorama suggestivo che si poteva vedere dall'ultimo piano del nostro appartamento in centro a Seoul. Il mio cuore batteva all'impazzata e lo sguardo della mia ragazza era completamente incantato. "Volevo preparare una cena speciale, tutto qui!" cercavo di sdrammatizzare la cosa ma le parole mi uscivano davvero a fatica. "Tu sei pazzo! Completamente!" la mia donna mi era saltata in braccio ed aveva cominciato a riempirmi di baci, come ormai era spesso abituata a fare. Eppure in quella sera così speciale di certo non sapeva che quello era solo l'inizio.

"Che dici mangiamo?" molto diretto l'avevo fatta sedere ed avevo iniziato a portare i piatti sul tavolo. "Quindi stasera niente dieta?" ripeteva sarcastica mentre gustava ogni boccone di quello che avevo preparato solo per lei.

Tra una portata ed un'altra passavano il tempo a sfiorarci le mani ed a scambiarci dolci gesti d'affetto quasi come due fidanzatini alle prime uscite. Come sempre rimanevo alcuni istanti a guardala e ripetevo nella mia testa quanto fossi stato fortunato ad essere stato scelto da uno come lei. Da quando ci siamo incontrati la nostra vita era stata una vera e proprio altalena di emozioni, tra i dubbi e problemi del primo periodo fino agli ultimi avvenimenti dopo che la nostra relazione era stata finalmente resa pubblica e ormai tutti sapevano che Jang Miyoung era la mia fidanzata.

Durante tutta la cena nella mia testa vagavano mille pensieri e nonostante la mia ragazza cercava di distrarmi con i racconti della sua giornata al lavoro non riuscivo a scollegare la testa a quello che avrei voluto fare di lì a poco. "Amore ti vedo pensieroso, tutto apposto? E' successo qualcosa al lavoro?" lo sguardo di Miyoung si era letteralmente bloccato su di me e sull'espressione da ebete che probabilmente avevo. Alzai lo sguardo verso di lei, mi ero reso conto che era arrivato il momento ed era inutile continuare a rimandare. "Si, è tutto apposto, sono solo un pò stanco..." il mio sorriso cercava di ingannare la mia agitazione. "Adesso ti coccolo io per bene e vedi che la stanchezza passa!" si stava alzando per sparecchiare quando decisi di fermala.

"Miyoung... aspetta" mi guardava stranita, in effetti credo che anche io l'avrei fatto di fronte ad pazzo che continuava ad inciampare nelle parole "Eh? Chanyeol?". Avevo aspettato che si era rimessa a sedere e poi continuai a parlare "Ecco... hai notato che davanti a noi ci sono tre rose" iniziai a porgergliene una, accompagnata da una busta con due foto "Ma questa sono io da bambina... e questo invece sei tu! Come hai fatto ad avere quella foto così orribile? Sharon questa volta non la passa liscia!!!!" rideva mentre continuava ad osservare incredula le immagini nelle sue mani "Ecco questa rosa rappresenta il nostro passato".

Le accarezzo la mano mentre commento scherzosamente insieme a lei le foto

Le accarezzo la mano mentre commento scherzosamente insieme a lei le foto. Dopo poco cerco di tornare serio porgendole la seconda rosa e un'altra busta, questa volta al suo interno c'è una nostra foto scattata qualche giorno prima ed un doppione delle nostre chiavi di casa "Oddio che ci fanno le chiavi di casa qui dentro? Vuoi tornare al dormitorio?" so che sta scherzando per fortuna "Che belli che siamo qui! Devo pubblicarla su Instagram questa foto!" lei e il suo vizio con i social. Sorrido "Beh come puoi dedurre questa rosa rappresenta il nostro presente!" già il bellissimo sogno che ogni giorno stiamo vivendo. Un presente pieno di ostacoli ma anche ricco di di gioia e continue sorprese. Miyoung guarda la rosa e poi si avvicina a me sedendosi sulle mie gambe. Le accarezzo dolcemente la schiena.

 Le accarezzo dolcemente la schiena

Faccio un respiro profondo. E' arrivato il momento della terza rosa, quella più importante. Gliela porgo, questa volta non c'è nessuno busta che l'accompagna. "Quest'ultima invece... rappresenta il nostro futuro!" faccio segno di guardare direttamente nel bocciolo dove ho nascosto un anello. Miyoung mi guarda incredula appena nota il piccolo gioiello di diamanti tra i petali. "Ma Chanyeol... tu sei...!" non faccio in tempo a farle finire la frase "Jang Miyoung, vuoi diventare mia moglie?". Ho cercato di essere più diretto possibile ed il mio cuore scoppia dall'agitazione. La mia Miyoung mi guarda, noto dai suoi occhi quanto è emozionata "Siiiiiii Chanyeol! Certo che lo voglio!" quasi urla e mi stringe forte riempiendomi di baci.

Poco dopo la prendo in braccio e la porto sul nostro letto appoggiandola delicatamente e sdraindomi di fianco a lei

Poco dopo la prendo in braccio e la porto sul nostro letto appoggiandola delicatamente e sdraindomi di fianco a lei. "Ti amo Miyoung!" continuavo a ripetere quella frase mentre la mia futura moglie seguiva con il dito i miei lineamente dolcemente. "Sei la mia vita Pak Chanyeol, mai avrei pensato che avrei trovato una persona che mi avrebbe insegnato davvero ad amare! Ti amo e sono davvero felice di potertelo giurare per sempre!" le sue parole erano come un vero ossigeno per me. Iniziammo a baciarci per poi consumare il nostro amore, come ogni sera, ma da quel giorno con una promessa in più!

E' indescrivibile poter raccontare come mi sono sentito quel giorno, mai mi sarei immaginato di potergli fare una proposta del genere e mai soprattutto avrei pensato che io, mi sarei meritato al mio fianco una donna così.

E' indescrivibile poter raccontare come mi sono sentito quel giorno, mai mi sarei immaginato di potergli fare una proposta del genere e mai soprattutto avrei pensato che io, mi sarei meritato al mio fianco una donna così

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** *Capitolo Otto* ***


La storia di Chanyeol ed il modo così dolce e speciale con cui aveva chiesto a Miyoung di diventare sua moglie avevano portato la piccola Miyou in un'altra dimensione. Era tutto così bello e così romantico che il solo immaginare la cosa faceva battere all'impazzata il cuore della ragazzina, che stava lentamente scoprendo la magia di quel sentimento così speciale come l'amore.

"Ora piccola scusami ma devo andare, sai nonostante siano passati diversi anni devo sempre trovare il modo per sorprendere tua zia e voglio fargli una sorpresa questa sera!" il rapper si era alzato e si stava preparando per andare mentre Miyou lo guardava sorridendo curiosa di sapere cosa aveva in serbo per la sua amata zia Miyoung. Sicuramente nei prossimi giorni lo avrebbe chiesto alla sua mamma. Se c'era una cosa che avevi capito molto bene era che in amore non bisogna mai smettere di sorprendere e corteggiare la persona che si ama. Chissà se un giorno avrebbe trovato anche lei qualcuno che l'avrebbe corteggiata e fatta sentire importante come faceva zio Chanyeol. "Certo zio! E grazie, la tua storia mi ha dato un'enorme aiuto!" ripeteva sorridendo Miyou mentre l'uomo si allontanava da lei per avviarsi all'uscita.

Il suo compito era ormai quasi completo, mancava solo una persona per renderlo perfetto, il suo papà! Da sempre nei racconti di sua mamma era stato descritto come un vero e proprio principe, e c'erano alcuni momenti della loro storia d'amore che Miyou conosceva ormai alla perfezione. Dal loro primo bacio sull'isola di Jeju fino a quando il suo papà era corso fino in Italia per dichiararsi ufficialmente alla sua mamma, per non parlare del loro bellissimo matrimonio il quale album era stato praticamente consumato dalla ragazzina per tutte le volte che l'avevo visto.

"Mi hanno detto che c'è una principessa che si aggira per i corridoi della SM!" ecco la voce che più di tutte faceva battere il cuoricino della piccola Miyou, quella del suo papà. Kim Jongdae, main vocalist degli Exo, una delle più belle voci del panorama musicale, meglio conosciuto come Chen. Il ragazzo che anni fa fece scandalo per aver sposato la sua fidanzata incinta e per essere il primo nel gruppo ad essersi creato una famiglia. Per Miyou, però Jongdae era semplicemente il papà migliore ed il suo maggiore punto di riferimento. "Papàààààà!!!!" la ragazzine le corse incontro saltandogli letteralmente in braccio ed stringendolo forte a lei. "La mia principessa!!! Ma mi stavi aspettando?" le diede un dolce bacio sulla guancia e poi sorrise alla sua bambina. Jongdae era completamente innamorato di Miyou dal giorno che era nata e come ogni papà faceva di tutto pur di vedere la sua piccola sorridere. Nell'ultimo periodo però si stava rendendo conto di quanto la sua Miyou stesse crescendo in fretta ed il pensiero che ormai stava diventando grande e presto si sarebbe allontanata da lui lo faceva un pò soffrire. Apprezzava tantissimo ogni volta che lo cercava e le chiedeva consigli.

"Papà, sono venuta qui per farmi aiutare dagli zii per fare un compito! E poi volevo chiederti... per te che cos'è l'amore?" la domanda della figlia aveva completamente spiazzato il bel Jongdae. Perchè mai la sua Miyou gli chiedeva una cosa simile? Era un pò troppo piccola per pensare all'amore! C'era forse qualche ragazzino che faceva battere il cuore alla sua principessa? E se poi l'avrebbe fatta soffrire. Improvvisamente il giovane papà venne completamente invaso da un forte sentimento di gelosia. "Ma amore, perchè mi fai una domanda del genere?" chiese curioso e completamente bianco in viso.

Miyou scoppiò a ridere, aveva capito benissimo il malinteso di suo papà. "E' per il compito della festa degli innamorati! Ho chiesto anche agli zii... però sarei curiosa di saperlo anche da te... e non raccontarmi le solite storie che racconta sempre la mamma che quelle le so a memoria!" completamente imbarazzato Jongdae scoppia anche a lui a ridere tirando dentro di sè un enorme sospiro di sollievo. Era così simili quando ridevano che l'immagine di padre e figlia era un vero spettacolo per tutti coloro che passavo dal bar in quel momento. "Una storia che non ti ha mai raccontato mamma per raccontarti cos'è l'amore... si, ora che ci penso c'è qualcosa che la tua mamma non ti ha mai raccontato..." si sedettero sul divanetto vicino all'ingresso del bar, la piccola Miyou appoggiò delicatamente il viso sulle gambe del suo di Jongdae ed il cantante cominciò a raccontare qualcosa che era ancora completamente impresso nel suo cuore.

Jongdae

"Quindi più tardi ho l'estetista e poi mi vieni a prendere ed andiamo a comprare quel vestito per la festa a cui dobbiamo andare domani sera... e poi, quei capelli... insomma se non fai qualcosa parlerò io con la vostra stylist" era da quando eravamo saliti in macchina che parlava, non la sopportavo più. E prima l'estetista e poi il vestito, sempre gli stessi discorsi. Banali ed estremamente noiosi. "A me piacciono i capelli in questa maniera!" la mia risposta era stata secca e diretta. Erano settimane che si lamentava del mio look eppure io ero dell'idea che questo nuovo taglio di capelli mi stesse decisamente meglio di quello del comeback precedente. "Cosa hai detto Jongdae? Più passa il tempo e più ti dimostri il ragazzotto di provincia che sei... hai dei gusti terribili!" avevo solo voglia di fermare la macchina e lasciarla in mezzo alla strada, la mia pazienza era arrivata ad un limite ma per una civile convivenza all'interno dell'agenzia avevo evitato qualunque gesto. Ormai erano due anni che andava avanti questa storia ma se inizialmente Mihee si era rivelata una persona anche piuttosto piacevole più passava il tempo e più il suo carattere viziato ed arrogante si faceva strada nella nostra relazione. Mi ero quasi sacrificato nello stare con lei pur di evitare ulteriori problemi all'interno del mio gruppo ed ormai mi ero abituato al suo essere. Ero un ragazzino che non sapeva nemmeno il vero significato della parole amore, ed a differenza dei miei amici non aveva mai avuto grandi esperienze con le ragazze. Sarà per per colpa di questo lato del mio carattere che il signor Kang si era fin da subito fissato che fossi l'uomo perfetto per la sua unica figlia, Mihee. "Tanto i nostri gusti non credo che andranno mai nella stessa direzione!" eravamo arrivati davanti alla sua villa e finalmente mi sarei liberato di lei per almeno qualche ora. "Vabbè, i miei sono solo consigli amore mio... ci vediamo più tardi, e per favore mettiti quei jeans strappati che ti ho regalato che almeno non sembrerai uno scappato di casa. Au revoir Chen!" si era per qualche istante attaccata al mio braccio e mi aveva salutato con un bacio sulle labbra, decisamente di facciata e poco dopo era sparita rapidamente dalla mia vista, per fortuna!

Dopo una mattinata passato con Mihee, non vedevo l'ora di ritornare al dormitorio. Per qualche ora avrei finalmente potuto rilassarmi un pò. Tra il comeback, gli eventi e la mia fidanzata era difficile trovare dei momenti per me stesso e passare un pò di tempo sdraiato sul letto ad ascoltare buona musica era la cosa ideale per concedermi il relax che tanto mi serviva.

Peccato che il mio rientro a casa era stato tutt'altro che tranquillo. Già dal vialetto d'ingresso sentivo strani rumori provenire dal salotto e le voci dei miei compagni che prevaricavano l'una sull'altra. Due erano le cose, o stavano giocando alla Playstation oppure qualcuno stava discutendo. Più mi avvicinavo e più i rumori erano forti e continui, quasi come se stessero addirittura spostando dei mobili. I miei amici erano pazzi eppure li adoravo proprio per quello ed ero davvero curioso di sapere cosa stessero combinando.

"Ti ho detto che devi sistemare il divano così! E poi avevo appena pulito, dai Chanyeol con quelle patatine, stai attento!!!" la voce di Minseok rimbombava tra le mura del salotto, anche piuttosto nervosa mentre alcuni dei ragazzi erano intenti a... mettere a posto! Assurdo, tutto così assurdo visto che l'ultima volta che avevamo sistemato il dormitorio risaliva ai tempi del nostro debutto! E poi, da quando in qua, Minseok era così nervoso? Solitamente era uno dei pochi che riusciva sempre a mantenere la calma. "Che sta succedendo qui?" chiedo perplesso a Jongin che nel frattempo mi viene incontro per chiedermi come è andata la mattinata. "Domani arriva la sorella di Minseok, dall'Italia..." il ballerino non fa tempo a finir la frase che mi ritrovo con una scopa in mano e le indicazioni del mio hyung su come pulire e preparare al meglio la stanza vuota al piano di sopra. Sono completamente spaesato, volevo tranquillità ed invece sono finito in una gabbia di matti.

Sorrido e salgo al piano di sopra dove vengo distratto dalla voce di Baekhyun chiuso in bagno. "Ho detto di no! Per quale motivo qualcuno deve venire a vivere in casa nostra? E per di più toccherà tutte le mie cose!!!" è decisamente arrabbiato ed il leader sta cercando di calmarlo "Sarà solo per qualche tempo dai, e poi dice Minseok che è molto carina... ci sarà da divertirsi!" beati loro che hanno pure il tempo di divertirsi con le ragazze. Mi avvicino verso il bagno, Junmyeon credo che si è arreso a Baekhyun. Busso alla porta, dovrei entrare. "Dai Baek, su con il morale!!! E fammi entrare che devo andare in bagno!" esce poco dopo con in mano una piastra per i capelli e un beauty case colmo di sue cose. Lo guardo perplesso "Beato te Jongdae che tra poco ti sposi e puoi andartene da questo manicomio! La villa di Mihee sarà sicuramente molto più bella e tranquilla... Qui ci mancava solo la sorella di Minseok, oltretutto magari è pure una pazza maniaca dell'ordine come il fratello... Io intanto mi porto di là le mie cose..." bello essere confortati dai miei compagni su una relazione che di vero non ha nulla e soprattutto che mi costringerà ad essere legato a quella ragazza insopportabile a vita. "Per il bene del gruppo Jongdae, solo per il bene del gruppo!" queste parole sono diventate il mio motto quotidiano ormai. Certo che questa povera ragazza non è ancora arrivata ed è già stata etichettata in mille modi! In effetti sono curioso anch'io di vederla, Minseok Hyung ne parla sempre benissimo ma ne è talmente geloso che non ci ha mai mostrato nessuna foto. Chissà, poi, perchè sta venendo in Corea e soprattutto in questa gabbia di matti.

Grazie a al cielo durante l'ora di pranzo gli animi degli altri si sono calmati, ed ora riesco a stare in camera a rilassarmi per qualche ora, prima di andare all'ennesimo appuntamento che Mihee. Deve acquistare un'abito per una festa di una sua amica a cui dobbiamo andare domani sera dopo l'evento di beneficenza dove mi dovrò esibire insieme ai ragazzi. Prima sentivo che loro poi andranno a far serata al Pentagon, una delle discoteche più conosciute di tutta la Corea. Bei tempi quando anch'io potevo divertirmi insieme a loro. Ed invece, per colpa del mio carattere sempre così buono e accondiscendente sono finito in mezzo a questa relazione senza via d'uscita. Mihee è la persona più lontana dalla donna che mi sarei da sempre immaginato al mio fianco, ed in più so chiaramente che mi tradisce con un'altro membro. Ma il padre, nonchè CEO della SM, ha voluto la nostra relazione ed io, come un'idiota ho dovuto accettare.

Ammetto che all'inizio ci ho provato ad aver un rapporto normale con lei, ho ascoltato i consigli dei miei amici, le ho fatto regali, l'ho portata al ristorante ma niente di tutto quello che facevo per lei andava bene. E il ragalo era brutto, e i fiori erano da vecchi per non dire tutte le critiche dei "ristoranti da provinciali" in cui la portavo. Insomma, la nostra relazione non era altro che un enorme disastro con cui avrei dovuto convincerci! Mi ero ormai abituato a tutto ciò ed abbassavo la testa ad ogni suo volere.

Sono sdraiato sul letto mentre ascolto la musica e progetto nella mente il testo di una canzone che mi piacerebbe scrivere per il mio album da solista che la SM mi ha promesso di produrre da lì a poco

Sono sdraiato sul letto mentre ascolto la musica e progetto nella mente il testo di una canzone che mi piacerebbe scrivere per il mio album da solista che la SM mi ha promesso di produrre da lì a poco. La musica, è la mia unica valvola di sfogo e per fortuna mi distrae tutto quello che mi succede attorno. Sento bussare alla porta, è Minseok. Qui dentro è tra le persone con cui ho un legame più profondo e la sua presenza è sempre piacere. "Hyung, entra pure! Mi stavo solo riposando un pò..." mi guarda con il suo solito sorriso. "Jongdae, ho da proporti una cosa! Sei la persona più adatta sicuramente..." è tutto euforico, mi alzo leggermente e lo guardo con espressione interrogativa. "Ecco, domani arriva la mia sorellina!!!! E vorrei che tu venissi con me a prenderla all'aeroporto, ne sarei davvero tanto felice. Insomma, Sharon non sa nulla di tutta questa vita e sai gli altri come sono fatti, non vorrei che..." capisco l'euforia ma sono costretto a bloccarlo prima di fargli concludere la frase. "Hyung, purtroppo non posso... sono a pranzo da Mihee e poi..." abbasso lo sguardo, sono onesto nel dire che l'avrei accompagnato volentieri, ma non posso dire alla mia ragazza che non ci sono perchè potrebbe succedere il finimondo!

"Vengo io con te Minseok! Mi hanno detto che tua sorella è una gnocca paura e sai... poi le italiane mi hanno sempre particolarmente attirato..." è la voce di Chanyeol che fa eco dal corridoio. Minseok mi guarda disperato, gli appoggio il braccio sulla spalla e scoppio a ridere "Vai con lui, sai che tanto parla ma poi non fa nulla!" nel frattempo guardo l'ora e mi alzo per prepararmi visto che tra poco "quella rompiscatole" sarà qui. "Lo spero... e che Sharon è... completamente diversa dalle solite ragazze e non vorrei che..." è troppo paranoico Minseok, gli voglio bene ma dovrebbe fidarsi un pò di più degli altri. E poi cosa può avere di così diverso sua sorella dalle altre ragazze, non riesco proprio a capire. Poco importa, tanto il mio destino è già segnato. Mi inizio a preparare, ho l'ennesimo pomeriggio di "vero divertimento" che mi aspetta.

Il pranzo a casa di Mihee è stato qualcosa di terribile, come al solito non ha fatto altro che criticare il mio modo di essere ed ho dovuto fingere che andava tutto bene davanti ai suoi parenti. Se non fosse per l'impegno di questa sera con i ragazzi per l'evento di beneficenza mi sarei chiuso in camera a dormire dal fortissimo mal di testa che mi è venuto.

Raggiungo i ragazzi davanti casa, il van ci sta già aspettando ed alcuni dei miei compagni sono già andati all'evento. "Quindi tua sorella è già arrivata?" chiede Sehun incuriosito a Minseok mentre si siedono sui sedili posteriori. "Siii, ma non so dove sia al momento visto che il signor Kang ci ha cacciato dall'ufficio mentre le stava spiegando le cose..." ripete Minseok mentre gli altri miei compagni ascoltano con attenzione. "Poverina, speriamo che non l'abbia spaventata!" sottolinea Jongin con il suo solito fare preoccupato. Nel frattempo mi siedo davanti e mi metto le cuffiette alle orecchie, non voglio essere distratto dai discorsi dei miei amici. "Ci siete tutti?" chiede all'improvviso l'autista. Nessuno come al solito lo sta ascoltando e mi rendo conto che manca Baekhyun, è in ritardo come al suo solito. "Manca Baek, aspetta lo vado a chiamare!" decido di entrare per dargli una mossa visto che stiamo aspettando tutti lui.

"Nessuno ti ha spiegato le regole qui dentro? In questo bagno possono entrare solo gli Exo! Il bagno di servizio è nel sottoscala!" sento le urla arrabbiate di Baekhyun provenire dal piano di sopra. Ma che diavolo sta combinando quello? Dobbiamo andare all'evento e lui perde tempo come al solito, e poi con quei modi così sgarbati se la sta prendendo con... una ragazza? Ma allora la sorella di Minseok è qui in casa e gli altri nemmeno lo sanno. Inizio a chiamarlo "Baek muovitiiiii!!!! BYUN BEAKHYUN scendi immediatamente che siamo in ritardo!" non ricevendo alcuna risposta da parte sua decido di salire al piano di sopra.

Mi avvicino sempre di più, la voce di Baek è sempre più vicina. Eccola che sbraccia davanti ad una figura femminile piuttosto minuta che fatico a vedere perchè coperta quasi completamente dal mio amico. "Ci avrei scommesso tutti i guadagni dello scorso tour che eri qui di sopra, giuro che se arrivo in ritardo di nuovo per colpa tua..." improvvisamente mentre mi lamento con Baekhyun i miei occhi si incrociano con i suoi bellissimi occhi scuri. Per un attimo tutto quello che c'è intorno a me si ferma davanti ad una ragazza minuta con i capelli ramati tutti bagnati ed una maglietta indossata al contrario, che al solo pensiero mi viene da sorridere. Ha il viso leggermente imbarazzato, ma lo sguardo attento su di noi. Dentro di me succede qualcosa che mai avevo provato prima. Il mio cuore inizia a battere all'impazzata e sembra di essere finito in un'altra dimensione. Ha dei lineamenti molto fini e delicati con una pelle che sembra quasi di porcellana. Le sorride, decisamente scosso e imbarazzato. Peccato che l'ennesimo urlo di Baekhyun ci riporta alla realtà "Arrivoooo!! Scusami ma sta ragazzina si è appropriata del bagno e della mia piastra senza permesso!" il suo modo di fare mi infastidisce e il mio sguardo è catturato dall'espressione quasi spaventata della ragazza davanti a noi. Cerco di smorzare la tensione "Scusalo guarda, da bambino è caduto dall'altalena ed è irrecuperabile ormai! Devi essere la sorella di Minnie, sapevo che eri arrivata! Mi chiamo Jongdae" le sorrido e i nostri sguardi si incrociano di nuovo provocando, in me, l'ennesimo brivido. "Sharon... piacere! E mi dispiace per il bagno... ehm..." le faccio segno di non preoccuparsi. Non riesco a staccare lo sguardo da lei, aveva ragione suo fratello nel dire che è completamente diversa da tutte le ragazze che siamo abituati a vedere ed è, soprattutto, completamente diversa da Mihee.

Guardo l'orologio, a malincuore me ne devo andare, trasportando dietro di me quel pazzo di Baekhyun. "Non ti preoccupare, non ascoltare quello che dice Baek! Scusami ora dobbiamo scappare, a più tardi!" la saluto con un occhiolino e mi allontano cercando nuovamente di catturare per qualche istante il suo sguardo.

Per tutto il viaggio verso l'evento non ho fatto altro che pensare a lei ed al suo viso, in pochi istanti mi resi conto che in un modo o nell'altro avrei dovuto conoscere meglio quella ragazza.

Quello era stato solo il nostro primo incontro ma c'era qualcosa in lei che fin da subito aveva lasciato un segno indelebile dentro di me. Fu solo l'inizio ma già da quel momento avevo capito che Sharon sarebbe stata colei che mi avrebbe fatto scoprire un sentimento così forte e speciale come l'amore. Sembra assurdo solo a sentirlo ma è così, è davvero bastato solo uno sguardo per capire che quella ragazza così particolare sarebbe diventata la donna della mia vita, colei che mi ha insegnato ad essere l'uomo che sono poi con il tempo diventato.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** *Epilogo* ***


"Credo che il tuo tema sia stato il più originale di tutta la classe. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai affrontato l'argomento e le diverse sfaccettature che sei riuscita a dare! Bravissima, per me questo è un dieci!" la piccola Miyou era ancora incredula nel ripensare alle parole della sua insegnate. Quel tema che tanto l'aveva messa in difficoltà all'inizio si era rivelato molto più facile di quanto pensava. Grazie all'aiuto della sua "famiglia speciale" era riuscita a creare il compito perfetto, originale e ben scritto proprio come la signorina Yoon aveva richiesto.

(Collage realizzato dalla bravissima @I_Want_Wonderland)

(Collage realizzato dalla bravissima @I_Want_Wonderland)

Miyou saltellava felice vicino al suo banco mentre Haesung la guardava ridendo "Ti piace vincere facile Kim, quando la professoressa ha iniziato a leggere i nomi degli Exo è impazzita, era scontato che ti desse quel dieci". Talmente era euforica, però, che non le importava nulla delle parole della compagna "E' tutta invidia la tua!" scherzando prese il sacchettino del pranzo e si mise a sedere per mangiare. Quel voto era stata una vera e proprio soddisfazione per lei ma quello che l'aveva entusiasmata di più era aver scoperto tutti quegli aneddoti speciali sull'amore che il suo papà e i suoi zii le avevano raccontato. Chissà che un giorno anche lei li avrebbe potuti mettere in pratica.

Quel giorno era San Valentino e la sera prima insieme a sua mamma aveva preparato dei biscotti a forma di cuore

Quel giorno era San Valentino e la sera prima insieme a sua mamma aveva preparato dei biscotti a forma di cuore. "Cucciola te ne messi da parte qualcuno, portarli a scuola per i tuoi amici!" la donna aveva pensato che sarebbe stato carino da parte di Miyou portare un pò di biscotti ai suoi compagni di classe. "Uh si mamma! Li porterò ad Haesung, però conservane un pò anche per gli zii, sai come sono fatti!" dopo aver messo da parte alcuni biscotti che avrebbe poi portato agli Exo, Miyou dispose in una piccola scatola una porzione dei biscotti che aveva preparato e li mise all'interno della sua cartella colorata.

"Che bello! Oggi è San Valentino, non vedo l'ora di accompagnare mia sorella a prendere il regalo per il suo fidanzato! Adoro passeggiare per il centro commerciale e guardare tutte quelle coppie di innamorati!" come un disco rotto era da tutta la pausa pranzo che Haesung ripeteva a Miyou i piani per il suo pomeriggio, mentre la ragazzina continuava a guardarsi attorno alla ricerca di qualcuno che solitamente passava la pausa appoggiato al calorifero appena fuori dalla sua classe. Era completamente distratta da tutto quello che stava succedendo attorno a lei. "Miyou... Miyou, mi stai ascoltando?" mentre l'amica cercava di attirare la sua attenzione il suo sguardo venne completamente catturato dai ragazzini erano appena usciti dall'aula a fianco, soprattutto su uno.

Miyou ci aveva pensato tutto il giorno e si era ripromessa che se il tema fosse stato soddisfacente avrebbe portato i biscotti che aveva preparato con sua mamma a Taehoon. Non sapeva ancora dentro di lei cosa significava quell'affetto particolare che nutriva nei confronti del suo amico d'infanzia ma c'era qualcosa che la spingeva a provare. Si alzò di scatto prendendo la scatolina dalla borsa e per far smettere di parlare l'amica prese una seconda scatolina, più piccola, e gliela ripose sul banco "Tieni Heasung, questi li ho preparati per te!". Non era stato difficile la sera prima illudere la madre dicendogli che parte dei biscotti li avrebbe portati ai suoi zii ed un'altra parte alla sua amica Haesung.

Presa da un coraggio che nemmeno lei sapeva di avere, si avvicinò all'uscio della porta. Taehoon era poco distante da lei che scherzava con i suoi amici, con il suo solito sorriso contagioso e quel viso bellissimo che non era altro che il mix perfetto tra i lineamenti dei suoi genitori. Il cuore di Miyou batteva forte, l'aveva visto nascere e crescere quel bambino e con il tempo l'interesse che aveva verso di lui era sempre maggiore, peccato che lei non lo voleva ammettere.

"Taehoon, ciao!" con il suo solito sorriso fece segno al ragazzino di avvicinarsi. "Miyou Noona! Ciao!" come era abituato a fare, Taehoon corse incontro all'amica ed incominciò a scompigliargli i capelli sorridendo. Miyou si prese coraggio e porse gli porse la scatola con i biscotti "Tieni, ho preparato questi per te! Sono biscotti alla mandorla, i tuoi preferiti!" le parole usciva dalla sua bocca con tale velocità che quasi era complicato capire cosa stesse dicendo. L'amico prese i biscotti e sorrise timidamente "Grazie noona.... scusami ma ora devo andare, tra poco viene a prendermi papà per il corso di chitarra!" nonostante Miyou fosse felice di essere riuscita a dargli il suo piccolo "regalo" di San Valentino dall'altra parte ci era rimasta male che Taehoon era scappato subito dopo, come ultimamente faceva. Era così, ogni volta che la ragazzina si avvicinava a lui c'era sempre un motivo perchè l'amico sparisse dopo pochi istanti. Miyou c'era ormai abituata ma l'ingenuità dei suoi tredici anni non facevano altro che farla rimanere sempre male della cosa.

Era ormai tardo pomeriggio quando la piccola Kim poteva finalmente rientrare a casa. Dopo scuola era andata alla solita lezione di canto e poi si era fermata al parco per scambiare quattro chiacchiere con le sue amiche. Quel giorno però il suo umore non era dei migliori, ci era rimasta male di quello che era successo con Taehoon e sentiva dentro di lei qualcosa che proprio non si riusciva a spiegare.

A casa c'era uno strano silenzio "Mammaaa!!! Papàààà!!!" continuava a guardarsi attorno senza capire visto che la porta di casa era aperta. "Hyung Sikkkkkkk!" nemmeno il suo fratellino che solitamente era la prima persona che le correva incontro quando metteva piede in casa si era fatto vedere. "Ma dove siete tutti?" continuava a guardarsi attorno senza capire.

All'improvviso la sua attenzione venne catturata da una giacca appoggiata sul divano "Ma questa è la giacca di zia Miyoung!" ed il cuore della piccola ricominciò a battere all'impazzata. Che ci faceva lì la giacca di sua zia la sera di San Valentino? Dei passi si facevano piano piano sempre più vicini a lei "Nooona! Eccoti, ti stavamo aspettando! Siamo tutti sul terrazzo!" non poteva crederci, davanti a lei c'era Taehoon, vestito particolarmente bene, che le sorrideva e le faceva segno di seguirla. Era completamente interdetta. L'amico le prese la mano e la trascinò con lui sul grande terrazzo del suo appartamento.

Il terrazzo di casa Kim era addobbato a festa. Sharon, la mamma di Miyou insieme Youngji e Miyoung stavano preparando una cena speciale per i mariti ed avevano deciso di festeggiare insieme agli altri Exo la festa di San Valentino. Nel frattempo sdraiati a terra c'era Hyunk Sik, il fratellino di sei anni di Miyou che disegnava insieme alla piccola Haneul.

"Taehoon, fammi un favore, scendi che è arrivato tuo padre e almeno lo aiuti a portare su le cose!" la bella Miyoung urlava al figlio che nel frattempo stava ancora con la sua piccola mano stretta a quella di Miyou. I due ragazzini, dopo essersi accorti della cosa, si guardarono imbarazzati arrossendo prima che Taehoon sparisse dalla sua vista per andare ad aiutare il suo papà. Ebbene si, colui che aveva iniziato a far battere il cuore alla piccola figlia di Jongdae non era altro che Park Taehoon il figlio quasi dodicenne del gigante degli Exo, Chanyeol.

La serata era passata tranquilla, piano piano tutte i componenti del gruppo accompagnati dalle loro famiglie o in alcuni soli, avevano raggiunto casa Kim per festeggiare quella festa tutti insieme, come erano soliti fare durante le festività importanti. In fondo San Valentino era la festa dell'amore e non c'era niente di più bello dell'amore per l'enorme famiglia che il gruppo con il passare degli anni era riuscito a creare.

Era ormai tarda sera e Miyou, sotto la richiesta dei genitori, stava portando il fratellino ormai addormentato a letto. La maggior parte degli amici dei genitori aveva già fatto rientro a casa. Jongdae si era chiuso in studio con Chaneyol e Baekhyun, mentre le donne di casa stavano sistemando il disordine che era rimasto sul terrazzo.

"Buonanotte piccolo monello!" la ragazzina aveva rimboccato le coperte di Hyunk Sik dandogli poi un piccolo bacio sulla guancia e stava ritornando verso il salone quando venne fermata di Taehoon. Il ragazzino aveva qualcosa tra le mani che cercava di nascondere "Prima c'erano i nostri genitori e tutti gli zii e mi vergognavo un pò, ma volevo darti questa!" all'improvviso estrasse da dietro la schiena una rosa di un bellissimo rosa chiaro e gliela offrì alla ragazzina con il suo immancabile sorriso imbarazzato.

 Il ragazzino aveva qualcosa tra le mani che cercava di nascondere

Miyou lo guardava sorpresa "Oddio, grazie!" e senza pensarci due volte le diede un tenero bacio sulla guancia in segno del profondo affetto che li legava. Miyou e Taehoon erano ancora piccoli e stavano scoprendo piano piano il vero significato dell'amore ma chissà, con dei genitori e degli ottimi zii così, forse un giorno anche quella rosa simbolo di una grande amicizia sarebbe potuta diventare rossa.

 

 

Siamo arrivati alla fine anche di questo piccolo progetto, che per chi non sapesse i personaggi sono tratti da un'altra mia storia "Le stelle della mia vita" che se volete leggere mi farebbe tanto piacere! Spero che vi sia piaciuto!!! Ringrazio come al solito tutte le persone che mi hanno seguito in questo piccolo spin-off e sono davvero contenta del riscontro che ha avuto. Non escludo in futuro altri progetti, a presto <3 <3 <3 

Susy

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3963571