Una storia oltre l'impossibile

di Oh_my_Darvill
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Doctor Who e Legend of Tomorrow, dove le due serie si incontrano ***
Capitolo 2: *** PERSONAGGI ***
Capitolo 3: *** Cap 1 ***
Capitolo 4: *** Cap 2 ***
Capitolo 5: *** Cap 3 ***
Capitolo 6: *** cap 4 ***
Capitolo 7: *** cap 5 ***
Capitolo 8: *** cap 6 ***
Capitolo 9: *** cap 7 ***



Capitolo 1
*** Doctor Who e Legend of Tomorrow, dove le due serie si incontrano ***


●DOCTOR WHO: stagione 07 puntata 05
11h e River hanno appena visto Amy e Rory venir presi dagli angeli piangenti.


●LEGEND OF TOMORROW: stagione 02 puntata 01
Rip Hunter e la sua squadra di leggende sta cercando di fermare un missile nucleare e per farlo sacrificherà la sua navicella spaziale e per salvare le vite ai suoi amici li disloca in posti ed epoche diverse e lui stesso è costretto a teletrasportarsi altrove.



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Capitolo 2
*** PERSONAGGI ***


𝑷𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂𝒈𝒈𝒊 𝒅𝒆𝒍 D͟o͟c͟t͟o͟r͟ W͟h͟o͟:
•11𝒕𝒉 𝑫𝑶𝑪𝑻𝑶𝑹
Il Dottore è un Signore del Tempo, è un alieno ultracentenario e con due cuori, originario del pianeta Gallifrey che viaggia nel tempo e nello spazio attraverso il TARDIS, la sua navicella spazio temporale a forma di cabina blu della polizia, frequentemente è accompagnato da vari compagni di viaggio, in questo caso da Amy, Rory e River.
Se rimane ferito in modo grave, ha la possibilità di rigenerare il proprio corpo; nel processo, cambiano il suo aspetto fisico e la personalità.
MATT SMITH è il Dottore


•𝑹𝑰𝑽𝑬𝑹 𝑺𝑶𝑵𝑮 (𝑴𝑬𝑳𝑶𝑫𝒀 𝑷𝑶𝑵𝑫)
Melody Pond, nome di battesimo, soprannominata poi River Song, è metà umana e metà Signora del Tempo: è figlia di Amy e Rory e questo le dà le sue caratteristiche umane, ma essendo stata concepita all'interno del TARDIS, è per metà Signora del tempo (Time Lady), che, come il Dottore, ha la capacità di rigenerarsi, nell'arco della sesta stagione, lo farà due volte, nella seconda puntata della stagione e nella puntata 'Uccidiamo Hitler', dove 'Mel', la migliore amica dei Pond, si unisce al trio per un viaggio nel TARDIS, qui viene colpita 'mortalmente' , ma non muore e si rigenera in 'River Song', la donna bionda e riccia di mezza età, rivelando così ai suoi genitori, ignari del fatto che la loro migliore amica sia in realtà loro figlia, la sua vera identità e il fatto che abbiano passato tutta la loro infanzia e adolescenza insieme.
È sposata con il Dottore, ma la sua linea temporale è opposta a quella del marito, gli ultimi momenti che passerà con il Dottore saranno i primi per lui.
ALEX KINGSTON è River Song


●𝑨𝑴𝑬𝑳𝑰𝑨 𝑷𝑶𝑵𝑫:
Fedele amica del Dottore è sposata con Rory Pond (Williams), è la madre di River.
Incontra per la prima volta il Dottore quando era una bambina di sette anni e lo ha aspettato per ben dodici lunghi anni, per questo è soprannominata la 'Ragazza che ha Aspettato', diventerà poi una sua compagna di viaggio la notte prima del suo matrimonio con Rory.
KAREN GILLAN è Amy Pond


●𝑹𝑶𝑹𝒀 𝑷𝑶𝑵𝑫/𝑾𝑰𝑳𝑳𝑰𝑨𝑴𝑺:
Rory Williams o meglio conosciuto come Rory Pond è anche lui un fedele amico del Dottore ed è sposato con Amy, è il padre di River.
ARTHUR DARVILL è Rory



𝑷𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂𝒈𝒈𝒊 𝒅𝒊 L͟e͟d͟e͟n͟d͟s͟ o͟f͟ T͟o͟m͟o͟r͟r͟o͟w͟:
•𝑹𝑰𝑷 𝑯𝑼𝑵𝑻𝑬𝑹
È un Signore del Tempo di origini inglesi, proviene dall' anno 2˙166, inizierà a viaggiare nel tempo per poter fermare il malvagio Vandal Savage che uccise la sua famiglia, e con questo intento formò le Leggende.
ARTHUR DARVILL è Rip Hunter


•𝑺𝑨𝑹𝑨 𝑳𝑨𝑵𝑪𝑬
Sara Lance, ex membro della Lega degli Assassini fondata da Ra's Al Ghul, qui venne costretta a subire il loro duro addestramento: arti marziali, tecniche di assassinio, sopravvivenza, guerriglia e uso delle armi.
Verrà uccisa da un membro della Lega, ma sua sorella la farà resuscitare grazie al Pozzo di Lazzaro, quando tornerà in vita avrà una gran sete di sangue e dopo che Rip Hunter la recluterà si unirà alle Leggende.
CAITY LOTZ è Sara Lance


● 𝑹𝑨𝒀𝑴𝑶𝑵𝑫 𝑷𝑨𝑳𝑴𝑬𝑹 / 𝑨𝑻𝑶𝑴:
Ricco industriale e stimato scienziato di Star City che utilizza la sua armatura ATOM per rimpicciolire gli atomi del suo corpo, grazie anche ad una nanotecnologia da lui studiata, per diventare un giustiziere.
BRANDON ROUTH è Ray Palmer


○𝑴𝑰𝑪𝑲 𝑹𝑶𝑹𝒀:
È un patito del fuoco ed ha un carattere impulsivo ed è completamente privo di autocontrollo, utilizza una pistola lanciafiamme. Inizialmente si dimostra distaccato e si unisce a loro con l'intento di arricchirsi rubando nelle varie epoche in cui andranno ma con il tempo si integrerà nel gruppo delle Leggende, chiama tutti con dei soprannomi.
DOMINIC PURCELL è Mick Rory


○𝑴𝑨𝑹𝑻𝑰𝑵 𝑺𝑻𝑬𝑰𝑵 / 𝑭𝑰𝑹𝑬𝑺𝑻𝑶𝑹𝑴 (𝑮𝒓𝒊𝒈𝒊𝒐)
È uno stimato scienziato proveniente da Central City. Il giorno del malfunzionamento dell'acceleratore di particelle degli STAR Labs, le cellule di Ronnie, si fusero con il suo corpo, rendendolo la seconda controparte di Firestorm. Dopo la morte di Ronnie si unisce a Jefferson Jackson (Jax). Sin dall'inizio lui sembra molto eccitato di poter fare parte delle Leggende e salvare il mondo.
VICTOR GARBER è Martin Stein


○𝑱𝑬𝑭𝑭𝑬𝑹𝑺𝑶𝑵 𝑱𝑨𝑪𝑲𝑺𝑶𝑵 / FIRESTORM (J𝒂𝒙):
Ex atleta e bravo meccanico, dopo la morte di Ronnie si unisce a Martin Stein per salvargli la vita e diventa l'altra metà di Firestorm.
FRANZ DRAMEH è Jefferson


○𝑵𝑨𝑻𝑬 𝑯𝑬𝒀𝑾𝑶𝑶𝑫:
È uno storico e inizia a cercare le Leggende, riesce a riunirle, una volta riuniti tutti, continuerà a far parte delle Leggende.
NICK ZANO è Nate Heywood


○𝑮𝑰𝑫𝑬𝑶𝑵:
Intelligenza artificiale della Waverider, la navicella spaziale delle Leggende ed è stata creata dai Time Master.
AMY LUISE PEMBERTON è Gideon


●𝑴𝑰𝑹𝑨𝑵𝑫𝑨 𝑬 𝑱𝑶𝑵𝑨𝑺:
Moglie e figlio di Rip Hunter, morti per mano di Savage, Rip cercherà di salvarli in qualsiasi modo inutilmente.

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Capitolo 3
*** Cap 1 ***


𝑹𝑰𝑷 𝑯𝑼𝑵𝑻𝑬𝑹
Okay!
Mi trovavo davanti a una porta. Certo, sembrava una porta simile a tante altre viste in precedenza in tutti i miei anni di vita, eppure, in quel momento mi sentivo strano, come se fossi a casa.
Affermazione strana per un Signore del Tempo che viaggia in esso in continuazione; sentii il ronzio famigliare di un motore in sottofondo che mi rassicurò ed ebbi la vaga impressione di essermi già trovato in precedenza davanti a questa porta, ma quando e soprattutto dove?
Non avevo certo viaggiato con altre navicelle al di fuori della mia e di quella di mia moglie Miranda.
Avevo appena dislocato la mia squadra in varie epoche e congelato un membro di essa all'interno della Waverider, dato che, lui non poteva essere materializzato altrove.
Tra l'altro, ero certo che sarebbe stato in grado di poter localizzare e riunire Raymond, Jefferson, Martin e Sara.
Quella appena presa non fu una decisione facile e fu persino più difficile teletrasportarmi altrove, ma proprio non potevo aspettare i quattordici anni previsti da Gideon, l'Intelligenza Artificiale della navicella, per le riparazioni dopo l'impatto con il siluro nucleare.
E ora mi trovavo chissà dove e chissà quando nello spazio e nel tempo.
Mi aggrappai al corrimano posto davanti alla porta e lentamente mi girai sulla lastra metallica dove erano poggiati i miei piedi, mi guardai intorno, una bella luce calda color arancio, proveniente dai numerosi oblò contenenti lampadine, illuminava la stanza dal soffitto infinito.
Al centro di essa notai dei gran cerchi concentrici, da dove partivano dei strani tubi a penzoloni, che a parere mio erano inutili. Dentro l'ultimo cerchio, era stanziata una struttura cilindrica in vetro, dove si potevano intravede gli oggettini al suo interno muoversi dal basso verso l'alto e viceversa. A quel punto, iniziava la confusionaria console circolare, formata da innumerevoli tasti e leve che servivano al comando della navicella, era, poi, ben visibile un mini monitor.
Che dire del pavimento? Era semi trasparente con rifiniture in metallo, quest'ultime sembravano tessere una ragnatela e lo trovai spettacolare .
Infatti, dalla mia navicella super tecnologica, mi ero catapultato in un'altra dalle dimensioni decisamente molto più piccole che di tecnologico aveva ben poco, anzi, a dirla tutta, pareva di più un rottame di navicella.
Solo in quel momento, mi accorsi della presenza dei due individui che mi stavano osservando esterrefatti, come se fossi stato un fantasma, ma allo stesso tempo notai nei loro sguardi gioia, come se fossero felici di vedermi.
Davanti a me erano presenti una donna sulla quarantina con un'immensa chioma bionda e riccia e un uomo dall'aspetto bizzarro, vestito quasi come un nonnetto: dalle scarpe, ai pantaloni, dalla camicia, al gilettino color grigio e all'orrenda giacca grigiastra con una stampa a righe del medesimo tono, e, come tocco finale, un papillon rosso, giusto per avere un po' di colore; dire che il signore si vestiva in modo vintage sarebbe stato un grosso complimento.
"Padre!" disse la bionda guardando prima me poi l'altro uomo, con voce rotta dal pianto, iniziando poi a incamminarsi verso di me.
"Rory! Oddio non posso crederci, sei proprio tu? Il mio Rory Pond!" l'uomo bizzarro mi corse incontro abbracciandomi, poi mi fissò dritto negli occhi per accertarsi che fossi chi diceva che fossi.
Mi passò le mani tra i miei capelli e pian piano scese verso i miei occhi, il mio naso e temetti quasi che avesse intenzione di staccarmelo, infine si soffermò sulle mie guancie, facendomi degli amorevoli buffetti, il tutto accompagnato da affermazioni commosse, "Ah, il mio Rory, il mio Rory Pond!"
Io ero completamente irrigidito, quasi pietrificato, non avevo la minima idea di chi fossero questi individui che continuavano a chiamarmi Rory.
Dove cavolo ero finito? Se fossi stato sulla Waverider, avrei avuto l'opportunità di interpellare Gideon, chiederle dove fossi finito e chi fossero gli altri due, tuttavia, non ero su di essa e quindi non avevo mezzi per poterlo fare.
"Allora, caro Rory, sapevo di avere una certa influenza su di te, ma, di certo, non credevo che saresti arrivato persino a imitare il mio stile. Oh no! Ma che dico, quello uguale al tuo stile odierno è stata la rigenerazione passata. Non farci caso, un po' di confusione e stress per tutti gli avvenimenti di oggi. Sai, non sono abituato a passare dall'essere felice di viaggiare con i miei amici, all'essere tristi per vedervi presi e spediti nel passato da un Angelo Piangente ed essere ancora una volta euforico nell'avere nuovamente, davanti a me, te, Rory Pond. Comunque, sai che la barba ti da uno stile più maturo? È stata Amy a convincerti a farla crescere? Sai, io non amo molto i tipi barbuti, ma a mio sucero non posso che fargli i complimenti, vero mogliettina?" il signore interpellò la riccia girando la testa a destra per vedere la reazione della sua compagna.
"Senti Dolcezza, io penso che..." non riuscì a terminare la frase, che il pazzoide decise nuovamente di porsi al centro dell'attenzione, e sporgendosi oltre di me, come a voler vedere se dietro le mie spalle nascondessi qualcun'altro, mi fece questa domanda: "Rory, ma Amy dove l'hai lasciata?"


N͟D͟A͟: Scusate ragazzi se ho definito il TARDIS un rottame e l'11th vestito da nonnino, ma me lo ha suggerito di scriverlo Rip Hunter, non appena si è trovato sul TARDIS, si è sentito disorientato, dice inoltre che la sua Waverider è molto più tecnologica... (ma io in realtà amo tutto del Doctor Who dai vestiti del Dottore al suo TARDIS)
Vabbè che ci possiamo fare? Lasciamo parlare il nostro Rory Pond... ops... volevo dire Rip Hunter ...in fondo ha fondato le Leggende XD
Scherzi a parte spero proprio che il capitolo sia di vostro gradimento. Un bacione


 Arthur Darvill is Rory Pond and Rip Hunter 

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Capitolo 4
*** Cap 2 ***


11𝑻𝑯 𝑫𝑶𝑪𝑻𝑶𝑹
"Senti Dolcezza... lui non è Rory, o per lo meno, non è la versione di lui che noi conosciamo!" mi informò River.
Lo guardai bene.
Era lui, stesso viso, stessi occhi, stesso naso... ma questo giro sembrò proprio non essere in grado di riconoscerci, tirai fuori il cacciavite sonico per scansionarlo, eppure lui fu più veloce di me e mi puntò contro la sua pistola sonica.
"Io non vi conosco e di certo non ho intenzione di farvi del male, ma non costringetemi a usarla." ci minacciò.
"Ehi padre, nemmeno io ho intenzione di farti del male! Che c'è Dolcezza? Vuoi realmente spararci con quella pistolina giocattolo?" lo provocò River divertita.
"River per piacere datti una calmata! Per quanto riguarda te, Rory, metti giù la tua arma."
"Ma io amo le armi, soprattuto in situazioni come queste che posso usarle! Tu, Dolcezza, lo sai benissimo!" la mia cara mogliettina mi guardò, lanciandomi un bacetto, facendomi così arrossire.
In quel momento, mi avvicinai a lei e la intimai ad abbassare la pistola e, stranamente il cowboy che si era materializzato nel TARDIS, distratto dal nostro teatrino, non si accorse che nel frattempo gli tirai un narcotico che lo centrò in pieno sul collo.
Quest'ultimo, portandosi una mano sul punto colpito, stramazzò a terra addormentato.
"Bella mossa moglie!" mi complimentai con lei.
"Per te questo e altro!" flirtò con me, come era solita fare.
"Oh, lo so benissimo, amo quando insceniamo uno spettacolo per distrarre le nostre vittime. Mi dispiace Rory, ma non avevamo scelta!" mi giustificai, seppure sapessi che non mi avrebbe sentito perché privo di sensi.
Insieme lo portammo sulla sedia posta vicino la console, lo legammo per assicurarci che non facesse qualche altra mossa avventata e gli togliemmo di dosso la pistola.
Chissà cosa passava per la testa di quel ragazzo; era appena stato preso da un Angelo Piangente e Amy, la mia cara Amelia Pond, lo aveva raggiunto perchè non avrebbe mai lasciato l'amore della sua vita per viaggiare con me, un pazzo con una cabina blu della polizia.
Al loro posto erano spuntate le loro bare, ero sereno perché sapevo che avevano vissuto insieme, felici e innamorati, la loro vita dopo il tocco dell'Angelo, ma avevo il cuore spezzato, quella di Manatthan sarebbe stato il nostro ultimo viaggio e non avrei più avuto occasione di poterli rincontrare, perché non potevo tornare indietro nel tempo per poterli riprendere e portarli a casa loro.
Una lacrima mi solcò il viso e River, con un gesto affettuoso, l'asciugò, abbracciandomi calorosamente.
Ero molto affezionato ad Amy e a Rory, con lei avevo un legame fortissimo, fu la prima faccia che vidi dopo la mia rigenerazione e ne passammo di tante insieme, viaggiammo molto tra mille avventure e altrettanti guai.
Nel nostro viaggio ci sono state molte cose belle e buffe, come per esempio, infilarmi nella torta sorpresa durante l'addio al nubilato di Rory per convincerlo a viaggiare con noi, veder poi lei scegliere il suo grande amore e quindi poter in seguito partecipare alle loro nozze; ma anche momenti brutti, come la mia presunta morte avvenuta per mano dell'Astronauta Impossibile o come il rapimento della loro unica figlia, la piccola Melody, o, meglio conosciuta come l'archeologa River Song.
"Uhm, allora secondo te chi è lui? Potrebbe essere tuo padre?" chiesi a mia moglie e, non appena mi liberò dalla sua stretta, potei tornare a girare intorno al nuovo arrivato, studiandolo per bene.
"Dottore senti, potrebbe essere benissimo lui. Conosci la mia storia e la sua e, non ritengo I-M-P-O-S-S-I-B-I-L-E che lui si sia trasformato in un Signore del Tempo. Vi siete incontrati, ha iniziato a viaggiare insieme a te, è morto ed è stato cancellato dallo spazio e dal tempo a causa della crepa, eppure ce lo siamo ritrovati di nuovo davanti come l'ultimo centurione romano. Quest'ultimo poi in realtà era solo un Auton di plastica, però tu hai sistemato tutto. Lo hai fatto tornare ad essere una persona normale, un terrestre, proprio come mia madre Amelia... Si è sposato, lui e Amy hanno avuto me, una Time Lady e siamo cresciuti assieme e abbiamo fatto persino qualche viaggio nel TARDIS fino a oggi. Tutto è possibile con te, Dolcezza. Eppure, in lui c'è qualcosa che non mi quadra, che non riesco a capire, come se avesse un filtro fatto apposta per poterci nascondere qualcosa. Perché non lo scansioni come avevi intenzione di fare prima?"
"Non posso farlo, River. Ho paura di scoprire che in realtà sia solo un paradosso."
"Non lo è, fidati di me! Fidati di tua moglie!"
"River mi stai nascondendo qualcosa?" chiesi allibito.
"SPOILER Dolcezza! Non posso dirti nulla, le mie labbra sono sigillate. Nemmeno con un bacio mi farai parlare" mi provocò.
"Sicura?" esclamai, mi piaceva davvero molto poter flirtare con lei e, ovviamente, nei momenti più strani e particolari era ancora più eccitante farlo, e, anche se la maggior parte delle volte, non esprimevo i sentimenti che provavo per lei, ci tenevo veramente molto alla mia Time Lady.
Lei si avvicinò a me e, prendendomi per il colletto della giacca, mi attirò a sé, avvicinò il suo viso al mio e sussurrò in modo sensuale ma deciso un, 'non ti dirò nulla.'
"Ma lo sai mogliettina che tanto scoprirò tutto ugualmente. Tanto vale dirmi la verità." appoggiai la fronte contro la sua cercando di dissuaderla dolcemente.
Cercò di rispondermi ma l'addormentato rinvenì.
"Hey, Hey!! Voi due stupidi imbecilli! Possibile che pensiate solo ad accoppiarvi? Oh, che schifo!" imprecò infuriato, iniziando a dimenarsi sopra la sedia con lo scopo di liberarsi, ma girò la testa di lato, per non vedere ciò che stavamo facendo.
"Perchè non mi stupisce il fatto che ami così tanto la parola 'Stupido'!" dissi rivolto a River, alludendo ad Amy e al nomignolo che aveva affibbiato a suo marito Rory: 'Stupida Faccia'.
"Dolcezza, lascia fare a me! Rory senti dobbiamo calmarci un po'..."
"Io non ho la più pallida idea di chi sia questo Rory che nominate continuamente. Io sono Rip Hunter e sono un Signore del Tempo! Quindi ora liberatemi immediatamente, prima che sia troppo tardi." ci rispose lui, puntualizzando il fatto di essere un 'Signore del Tempo'.
"Per essere un Signore del Tempo, alla fine dei conti, non sei molto scaltro come mi aspettavo." commentai.
"Ehi Papillon, mi avevate distratto! Pensavo che, proprio in quel momento, avreste avuto più bisogno di una camera piuttosto che combattere con me, stavo per abbassare la mia pistola." mi spiegò acidamente.
"Papillon. Simpatico come nome, non ci avevo mai pensato prima. River sai dov'è finito il mio fez?"
"Ma guarda, al posto di liberarmi, pensi a un fez, tu? Ditemi piuttosto chi siete voi due e come mai sono stato catturato da voi e da questa specie di rottame. Avete almeno un computer parlante?" il castano smise di dimenarsi da sopra la sedia.
"Ehi, non provare mai più a insultare il mio TARDIS super sexy. Computer parlante? Che diavoleria è mai questa?" chiesi, seppur offeso dall'affermazione del nuovo arrivato
"Lascia stare! Chi siete voi?" disse con tono annoiato.
"Io sono il Dottore." risposi.
"Si okay, dottore. Ma dottore CHI?"
"Sì!" esclamai felice, lui, d'altro canto, fece una delle tante facce che ormai ero abituato a vedere dopo questa risposta, per l'appunto, cercò nuovamente di ribadire qualcosa, ma River lo batté sul colpo e si presentò a sua volta.
"Io sono River Song. Entrambi siamo dei Signori del Tempo e dobbiamo dirti di più: noi tre ci siamo già conosciuti in precedenza!"

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Capitolo 5
*** Cap 3 ***


𝑹𝑰𝑽𝑬𝑹 𝑺𝑶𝑵𝑮
"Io sono River Song, entrambi siamo dei Signori del Tempo e dobbiamo dirti di più: noi tre ci siamo già conosciuti in precedenza!" spiegai al nuovo arrivato.
"Questo è impossibile." esclamò il sosia di mio padre, non riuscendo a credere alle mie parole.
"Oh, Rory non essere così ottuso..." lo interruppe il Dottore.
"Rip, mi chiamo Rip! E per piacere slegatemi." era sempre più addirato per la situazione, quindi, lo accontetammo a patto di nessun passo falso. In cambio gli avremmo spiegato il tutto.
"Senti un po', la pistola è sonica?" domandai subdolamente, conoscendo già la risposta.
"Senza indugio!" mi rispose, il ciò mi fece stampare un sorriso speranzoso in volto, quindi... questo stava a significare che aveva funzionato, che il mio 'piano' aveva funzionato.
"River cosa stai cercando di dire con questo? Non avrai mica..." il Dottore quasi mi lesse nel pensiero, capendo che sotto quest'incontro c'era il mio zampino.
Ebbene sì, avevo lasciato nel giacchetto di mio padre Rory, una fialetta contenente il 'liquido sonico' del cacciavite sonico del Dottore. Non appena mi accorsi del pericolo che lui e mia madre Amy stavano correndo, agii: gli Angeli Piangenti li stavano cacciando, io ebbi un brutto, bruttissimo presentimento e gli diedi una garanzia, ovvero, questa fialetta.
"Dolcezza, non ti scaldare. Alla fine dei conti, l'ho fatto con l'unico scopo di poterci ricongiungere ad Amy e a Rory un domani. Guarda il caso il domani è già oggi. L'ho fatto per te e per me. Una figlia farebbe di tutto per salvare i propri genitori. Voi avete mobilitato un'armata a Demons Run, quando sono nata, e io ora ho semplicemente fatto una piccola, piccolissima cosa per loro."
"Oh, River! Ma non ti ho insegnato nulla? Li conosci anche tu i paradossi temporali, no? Magari, proprio ora, l'intero sistema planetario si sta distruggendo a causa di questa tua avventata decisione. Ti rendi conto che potremmo rimanere solo noi tre, qui dispersi nel nulla? River hai combinato un bel casino. Sei riuscita a fare peggio dei Dalek, quando hanno sequestrato ventisette pianeti per distruggere qualsiasi cosa. Se fossero stati qui, ti avrebbero già lodato come loro capo malefico e destituito Davros, il loro creatore." mi riprese mio marito con fare infuriato, mentre, iniziò a camminare in su e in giù per la stanza con fare quasi nevrotico.
"Ehm in realtà..." Rip cercò di dire qualcosa ma il Dottore lo zittì di botto, gli poggiò l'indice sopra le labbra e lo mosse a destra e sinistra come a disegnare un 'NO' sopra la sua bocca, il tutto accompagnato da un sonoro "Shhh!"
Qualche secondo dopo si staccò da lui, aprì lo sportello del TARDIS, osservò in giro, scansionò l'universo, chiuse la porta, andò verso la console per controllare ulteriormente le informazioni che il monitor gli stava fornendo e rimase a smanettare alla console in modo spasmodico.
"Signor Dottore... senta!"
"Rory, non è il momento." lo zittì nuovamente con fare autoritario come era solito fare con mio padre. L'unico fatto che di sicuro sapevo, era che questo RIP non aveva tutta questa gran voglia di essere comandato, lui aveva un carattere forte, determinato non un carattere passivo non come il suo sosia, ovvero, il nostro Rory.
Rip aveva proprio quell'aria da leader che trovavo affascinante e sapevo che il Dottore era della mia stessa opinione.
Il nuovo arrivato d'altronde cercò di protestare, di puntualizzare il suo nome vero, ma lo interruppi in tempo.
"Dolcezza, non sprecare il fiato. Pensa, il vero cognome di Rory era Williams, ma per lui è sempre stato Rory Pond. Pond è il cognome di mia madre Amelia."
"Anche loro Signori del Tempo?" mi chiese curioso.
"No, loro erano dei semplici umani."
"Ne parli al passato. Mi dispiace per la vostra perdita, capisco molto bene il vostro dolore. È successo da molto? E lei è diventata una Signora del Tempo, dopo che si è sposata con lui?"
"Dammi del tu, Dolcezza! Comunque, li abbiamo persi proprio... proprio da molto poco. Rip, io sono una Time Lady dalla nascita. È una lunga storia, che poi ti racconterò. Di te cosa ci puoi dire?" gli domandai.
"Io sono un Time Master, un Signore del Tempo, ho vissuto per molti anni nel Punto Zero."
"Il Punto Zero? Gallifrey vorrai dire. Gallifrey è il pianeta natio dei Signori del Tempo. Che comunque è strano, perché questo pianeta non esiste più da secoli, dalla Guerra dei Tempi, per la precisione, dalla guerra tra i Signori del Tempo e i Dalek."
"No, i Signori del Tempo sono stati fatti fuori dalla mia squadra di Leggende e da me, abbiamo fatto esplodere l'Oculus, affinché riuscissimo nell'impresa e purtroppo, abbiamo perso un nostro affezionato membro, Leonard Snart."
"Questa cosa non combacia con le mie fonti. Sono un'archeologa e conosco a memoria tutte le azioni fatte da mio marito. E la fine dei Signori del Tempo è avvenuta con la Guerra dei Tempi, non con l'esplosione dell'Oculus, come dici tu. Comunque, come mai siete arrivati a tanto?" era meglio indagare sul nostro nuovo amico e sul suo passato, c'erano molte incongruenze che non combaciavano con i fatti che studiai e che accertai.
"L'Oculus condizionava ogni nostra mossa e decisione, inoltre abbiamo sconfitto i Signori del Tempo perché, piuttosto che appoggiarci e aiutarci a difendere la terra, si erano alleati con un cattivo, a dire il vero un altro viaggiatore o un maestro del tempo..." ci spiegò.
"Oh, lo conosci pure tu il Maestro?" domandò il Dottore non distogliendo gli occhi dal monitor, riferendosi all'altro Signore del Tempo, che negli ultimi millenni diventò un suo più acerrimo nemico.
"Parli di Vandal Savage?" chiese Rip.
"Non sapevo che ora si facesse chiamare così. Vandal Savage... che nome è? Era un vandalo, cioè si comportava da vandalo?"
"Beh, lui ha ucciso la mia famiglia: mia moglie e mio figlio Jonas..." disse Rip Hunter con fare addolorato.
"Oh che bello, quindi tu ed Amy siete riusciti ad avere un figlio? Jonas? Pensavo seriamente che lo avreste chiamato Dottore, come me." lo interruppe il Dottore.
"Mi volete dire chi è questa Amy?" volle sapere l'altro.
"Certo Dolcezza, ti accontento subito." mi alzai, schiacciai dei pulsanti, facendo comparire l'ologramma di mia madre, strano a dirsi ma la sua moglie attuale non era Amelia, glielo lessi in faccia.
"Non la conosco. Però ha delle belle lunghe gambe! Sapete se è più alta di me o è come me?" disse il cowboy quasi in trance, come se la visuale gli avesse scosso qualcosa, quella era una tipica osservazione che mio padre sarebbe stato capace di fare, poi scosse la testa e riprendendosi aggiunse: "Ehm! Comunque... mia moglie si chiamava Miranda."
E così Rip ci raccontò la sua storia, da Savage, che gli uccise la famiglia, ai suoi innumerevoli sforzi fatti per cercare in ogni modo di salvarli, senza però ottenere alcun riscontro. L'unica possibilità, che gli venne in mente, fu creare una squadra di 'supereroi' in grado di fermare i malvagi piani, dell'Immortale Savage, e provare per la millesima volta di salvare Miranda e Jonas.
Indagando, erano venuti a conoscenza dell'Oculus e lo distrussero, portando, così, alla morte dei Signori del Tempo e purtroppo, la perdita di un loro amico.
Cercai di dire altro, di poter vagliare ancora su di lui e sul suo racconto, ma mio marito iniziò a urlare esaltato per la scoperta appena fatta.
"Questo è a dir poco sorprendente! Rory puoi dirlo forte, questo sì che è impossibile: non ci sono paradossi temporali o nessuna anomalia. River sai quanto vorrei baciarti?"
"Oh, Dolcezza! Non essere timido, le effusioni non sono mica vietate!" gli dissi e lui in tutta risposta mi fece l'occhiolino.
"River sai cosa significa questo? Che abbiamo una piccola possibilità di poter andare a riprenderci i nostri cari. Oh, non sapete quanto vorrei baciarvi entrambi!" disse poi.
"Oh! Signor Dottore, non ci provi." si tirò indietro inorridito il bel cowboy, dopo l'insinuazione fatta dal mio uomo.
"Non posso nemmeno abbracciarti?" incalzò 'l'Uomo Stropicciato', nomignolo tanto caro al Dottore, in quanto fu mia madre Amelia a darglielo.
"No! Miss River, non obbietta? Non puoi tenere a freno tuo marito?" urlò disperato l'altro.
"E perché mai, Dolcezza? Se non te ne sei accorto, entrambi siamo affascinati da te e da questa tua versione. Hai veramente un bel sex appeal. Che ci puoi fare? Il nostro caro Dottore era persino attratto dal Maestro" gli risposi.
"No mogliettina, hai frainteso: con il Maestro inizialmente, e quando dico inizialmente, intendo da bambini, provavo un amore fraterno, ma non è paragonabile all'amore che provo per te!" mi specificò mio marito.
"Voi due... siete dei pazzi! Riportatemi immediatamente sulla mia navicella." sbraitò un Rip impaurito per via del nostro comming out. Gli avevamo solo detto di trovarlo affascinate, di certo non avevamo cattive intenzioni.
"No, mi dispiace Rory, prima di tutto andiamo a salvare i nostri cari amici. GERONIMOOOOO!"

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Capitolo 6
*** cap 4 ***


𝑹𝑰𝑷 𝑯𝑼𝑵𝑻𝑬𝑹
"No, mi dispiace Rory. Prima di tutto, andremo a recuperare i nostri cari amici. River, perché non porti il nostro ospite a perlustrare il TARDIS? Ah, aspetta un attimo Rory mi daresti prima un dito?" mi domandò il Dottore.
"Un dito? A che ti serve?" chiesi perplesso.
"Oh, perché voi umani fate continuamente domande? Forza, il dito. Non farà male!" insistette prendendo prima la mia mano poi uno strano aggeggio, che tra tutte quelle cianfrusaglie, solo lui sapeva a che cosa servisse.
Poggiò l'attrezzo sul mio indice e, non appena premette il pulsante, sentii uno spillo perforarmi la pelle.
"Ahia!" esclamai non aspettandomelo.
"Ok, ho mentito! Avrebbe fatto male. Apposto, ora siete liberi di andare. Forza Sexy... riscaldiamo il motore e partiamo. GERONIMO!" esclamò digitando sulla vecchia macchina da scrivere, azionò, quindi, una leva e fece una giravolta su sé stesso.
"Sexy? Ma con chi ci prova ora?" domandai.
"Sexy? Sexy è il TARDIS, non hai visto che gioiellino che è? Tu non hai dato un soprannome alla tua navicella?" volle sapere.
"No, non mi sembra una cosa normale dare dei soprannomi agli oggetti."
"Ma le navicelle non sono oggetti qualsiasi, Rory. Loro hanno un'anima, un cuore... e ovviamente si possono pure amare! Quindi, non dirmi che anche tu non ami la tua. Tra l'altro, mi hai detto che parla anche, come se fosse una persona. Ha una voce femminile?"
"Sì, è una voce femminile. Ma, no non è una persona e no, non sono innamorato di lei! Quindi... sì...ma no, non ne sono innamorato in quel senso... ovvio che per me è importante e cerco di trattare la Waverider il meglio possibile. La riparo quando ci sono dei guasti, parlo con Gideon quando mi sento solo... ma di certo non... cioè cavolo, è possibile che tu mi debba confondere le idee, signor Dottore?"
"Forse è meglio se ti porto a far vedere il TARDIS. Vieni andiamo!" la riccioluta si intromise tirandomi via per un braccio, prima che a scaldarsi troppo, fossimo stati il Dottore e io, piuttosto che il motore della cabina di pilotaggio.
"Ma che problemi ha? Usa sempre questi metodi poco convenzionali?" domandai alla mia interlocutrice, non appena fummo lontani da lui, stranamente, con lei mi sentivo a mio agio.
"Dolcezza, fidati che questo è niente!" mi rispose strizzandomi un occhio.
"Allora, forza raccontami qualcosa su di voi. A dirla tutta, oltre al fatto che siete dei Signori del Tempo, non conosco altro. Raccontami dei tuoi genitori tipo..."
E così mi raccontò di Amy e del mio sosia Rory, delle loro avventure nello spazio e nel tempo, finendo poi a parlare, purtroppo, della loro dipartita per mano degli Angeli Piangenti.
Di come fosse possibile che da due umani nascesse una Time Lady e delle linee temporali di lei e del Dottore, una opposta all'altra, facendo in modo che i primi momenti per lui fossero gli ultimi per lei, e viceversa.
"E adesso a che punto siete delle vostre linee temporali?" ero incredulo, non avevo mai ascoltato nulla del genere, eppure, ora come ora, nulla mi poteva sorprendere più di tanto.
"Stando ai miei dati, purtroppo per me siamo quasi alla fine. Con dolore, dovrò affrontare l'ultima nostra avventura con un Dottore che purtroppo non mi riconoscerà più. Per quanto possa essere avventurosa, piena e adrenalinica la nostra vita è sempre molto triste." sospirò affranta, mentre mi mostrava la biblioteca gremita di libri.
"E tu e lui viaggiate spesso insieme?"
"Oh no, non sarebbe possibile viaggiare sempre insieme. Il bello è che prima che apparissi tu nel TARDIS, lui me lo aveva ufficialmente chiesto, ma ho dovuto rifiutare." mi rispose.
"Ma se hai detto che, ormai, il vostro tempo a disposizione è poco, non sarebbe meglio accettare e cercare di godervi il tempo che vi rimane insieme?" domandai.
"Dolcezza, noi ce lo godiamo il tempo che passiamo insieme."
"Miss River, per piacere... di certo non voglio scoprire i particolari. Limitiamoci al giro turistico del TARDIS." cambiai discorso per evitare ulteriori discorsi imbarazzanti.
"Come vuoi, cowboy!" quindi, a quel punto, mi fece vedere la piscina, la serra che possedeva e da lontano notai le numerose stanze, quella navicella aveva inoltre tanti corridoi lunghissimi, i quali non avevo la minima idea di dove portassero.
Dopo un po', sentimmo un gran sibilo seguito da uno scossone, poi tutte le luci si abbassarono e l'interno del TARDIS sprofondò nella penombra: c'era qualcosa che non andava anche perché la navicella si fermò.
"Dottore tutto apposto?" volle sapere la mia accompagnatrice non appena tornammo di là.
"NO! No, niente è apposto... dannazione!" imprecò. Quella fu in assoluto la prima volta che lo vidi così amareggiato e arrabbiato.
Sentii un gran tuffo al cuore, come se mi dispiacesse vedere così affranto lo sconosciuto.
C'era qualcosa sotto, provavo affetto per i due sconosciuti, sentivo una strana sensazione, come se in passato ci fossimo già conosciuti.
E vederlo così distrutto, faceva star male persino me.
"Il TARDIS si rifiuta?" continuò la riccia.
"Sì River, purtroppo è così... anche se non c'è nessun paradosso, per noi lì è tecnicamente impossibile accedervi. C'ho sperato e provato, ma nulla non posso fare nulla. Mi sento inutile, River."
"Sicuro che non ci siano altre soluzioni?"
"Potremmo spegnere il TARDIS, precipitare dove sono loro, tenendo conto che poi, saremmo costretti a vivere lì, senza più TARDIS, viaggi nel tempo e sempre costretti a combattere con qualsiasi essere alieno esista lì. Non mi sembra che sia un'idea ingegnosa." spiegò lui sospirando amaramente.
"Sono mortificata!" River abbracciò calorosamente il marito e lui stranamente parve quasi ricomporsi, come se l'abbraccio della donna potesse allietargli ogni male.
"Ehm, signor Dottore ma non eri proprio tu a dire che 'impossibile' è una parola che non esiste? Non vorrei sembrare narcisista... ma, vi siete dimenticati che voi avete me? Se mi riportaste sulla Waverider e mi aiutaste a ricomporre la mia squadra, nel caso che questa ancora non lo sia... noi poi potremmo tornare qui e recuperare i vostri familiari." proposi.
"Rory, sarebbe troppo rischioso per te e per il nostro Rory. Non potresti nemmeno scendere dall'astronave, per River e me varrà la stessa cosa. Una volta che il nostro Rory sarà dentro il TARDIS, locato all'interno della tua navicella, voi due, dovreste sempre stare a debita distanza. Ne andrebbe della vostra vita. Tenete, inoltre, conto che ci sarà un combattimento contro degli alieni,  metteresti a rischio la tua squadra e noi. No, no! Questo non è possibile farlo. Ti riportiamo dovunque tu voglia, poi le nostre strade si dovranno dividere com'è stato fino a ora." mi spiegò con voce affranta.
"Per una volta, signor Dottore, si fidi di me. Miss River convincilo! Vi aiuterò io, non accetto un 'No' come risposta. Per una volta lasciatemi fare qualcosa per aiutare qualcun'altro!" insistetti.
"Rip non capisci la pericolosità che tutto ciò comporterà." cercò di farmi desistere.
"Insisto! Allora, signor Dottore, a quanto pare, hai usato il sangue che mi hai prelevato dal dito per sapere in quale epoca fossero finiti i vostri amici. Possiamo fare lo stesso per rintracciare la Waverider?" lo interrogai.
"Sì, è possibile farlo." mi rispose.
"Perfetto! Partiamo?" domandai.
"Tieniti forte, Dolcezza, si parte!" mi suggerì River.
"Ma qui non ci sono postazioni dove sedersi per rendere il viaggio meno pericoloso?" domandai quando il TARDIS iniziò a muoversi mentre io cercai, a stento, di tenermi in piedi.
"No! GERONIMOOOOO!" esclamò esaltato il Dottore.


𝑺𝑨𝑹𝑨 𝑳𝑨𝑵𝑪𝑬
"Gideon, per favore, cerca informazioni su Rip." chiesi all'Intelligenza Artificiale, una volta che tutti noi fummo rintracciati, tutti, tranne il nostro capitano.
"Mi dispiace, miss Lance, ma non riesco a trovare nessuna informazione sul capitano Hunter."
"Ma l'Inglese è morto? Glielo auguro, ha cercato di uccidermi." esclamò Mick Rory sorseggiando birra.
Già, le vecchie abitudini, quelle non cambiavano mai.
"Che significa questo Gideon?" volle sapere Raymond Palmer.
"Ma lo troveremo giusto?" aggiunse poi Jefferson Jackson, il ragazzino della nostra squadra.
"Rip è disperso, certo, ora è nostro compito trovarlo!" risposi cercando di rassicurare tutti, anche se non avevo la minima idea su dove poter andare a cercare il nostro capitano.
Poteva essere finito in qualsiasi epoca e, a quel punto, un senso di smarrimento si impadronii di me.
Per quanto potesse essere strano mi ero affezzionata a lui.
Era strano che un membro della Lega degli Assassini potesse sentirsi così fragile e disorientata davanti a certe cose, ma durante la prima missione con Rip, per cercare in tutti i modi di salvare la sua famiglia e uccidere definitivamente Vandal Savage, mi fece scoprire che, persino un'assassina come me, potesse avere un lato umano.
"Ragazzi, se provassimo a cercare tra qualche anomalia nella storia? Non potrebbe essersi nascosto lì?" propose saggiamente il professor Martin Stain.
"Ma che razza di diavoleria è questa?!" esclamò Mick indicando il monitor che stava osservando.
"Mick che cosa succede?" chiese Nate lo storico, il nuovo arrivato, quello che trovò tutti noi tra le varie epoche.
Il piromane ci mostrò una cabina telefonica blu inseguita da un tiranosauro che in quel momento stava spaventando la città di Tintagel, una manciata di minuti dopo, la cabina e il dinosauro scomparvero nel nulla per poi ricomparire a Salem, dove ero finita io, quando Rip mi dislocò nel tempo.
"Mi sembra proprio Gertrud, quel tiranosauro che inseguiva me nel giurassico." disse Ray euforico.
"Ed è persino andato nei posti dove eravamo finiti. Non è vero Grigio? Noi eravamo a Tintagel." aggiunse Jax.
"Gideon dacci informazioni su quella cabina blu." chiesi all'Intelligenza Artificiale.
"Miss Lance, la cabina blu non rappresenta una minaccia." mi rispose evasiva.
Ma proprio in quel momento, sentimmo uno strano rumore, mai sentito prima d'ora e sul monitor di controllo, apparve proprio la cabina blu, ci aveva trovati e ora si trovava all'interno della Waverider.
"Ragazzi prepariamoci all'attacco!" ordinai loro, facendo poi strada per andare a batterci contro i nostri nuovi nemici.
Prendemmo le nostre armi, aspettammo che il Pirata del Tempo che si era agganciato alla nostra rotta uscisse dalla sua navicella per attaccarci, ma uno strano tipo con un fez in testa, aprì la porta, si aggiustò il farfallino rosso che aveva al collo e ci guardò stupito, infine non appena vide le armi, fece una strana smorfia storcendo la bocca sempre in modo buffo, a quel punto guardò dentro la sua navicella e urlò impaurito.
"Rory, vieni qua... pensavo che i tuoi amici fosse gente più rassicurante, ma vai in giro con dei depravati?"

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Capitolo 7
*** cap 5 ***


𝑺𝑨𝑹𝑨 𝑳𝑨𝑵𝑪𝑬
"Rory, vieni qua... pensavo che i tuoi amici fosse gente più rassicurante, ma vai in giro con dei depravati?" esclamò lo strano individuo che ci aveva seguito ed era riuscito, senza alcuna spiegazione, a entrare dentro la nostra navicella, violando ogni nostro protocollo di sicurezza.
"Chi sei?!?" chiese nel suo solito modo rude Mick, continuando a puntare il fucile contro di lui, che dal canto suo, teneva ancora le mani alzate e ben in vista.
"Rory, per piacere!" disse nuovamente in modo disperato.
"Certo, Signor Dottore ti accontenterei subito... se solo tu mi facessi spazio per uscire!" parlò una voce alle sue spalle e che noi conoscevamo fin troppo bene.
Al suono di quella voce, non potei fare a meno di sorridere felice. Lui era qui.  Non era più disperso.
Il soggetto in questione uscì, accompagnato sempre dalla sua lunga giacca da cowboy color marrone, ci guardò e provò a dirci qualcosa, ma la sua attenzione fu catturata dalla struttura della cabina, come se una cabina fosse una cosa così particolare e spettacolare da rimanere stupiti.
"Rip!" esclamammo all'unisono, tutti quanti noi fummo felici di vederlo sano e salvo.
Lui, però non rispose, anzi, con una mano ci fece il segno di aspettare un attimo.
Si guardò a destra, poi a sinistra, guardò l'interno della navicella e, a quel punto, con bocca spalancata, fece il giro della cabina con un'espressione alquanto esterrefatta.
"Rip!" esclamammo di nuovo, questo giro con meno gioia ma con un tantino di impazienza.
Volevamo capire e scoprire che cosa gli fosse capitato e soprattutto chi fossero i due individui con lui.
Perché sì, oltre al bizzarro tipo col farfallino e il fez in testa, dietro lui, era spuntata una donna bionda e riccioluta.
"Ma che razza di scherzo è mai questo? Non è possibile che lì dentro ci sia la cabina di pilotaggio, una piscina, una biblioteca e un'infinità di stanze!" esclamò elencando le stanze sulle sue dita.
"Sì, è ciò che dicono tutti. E puoi dirlo forte: è più grande all'interno!" lo interruppe lo strano damerino, aggiustandosi con fare orgoglioso il suo papillon rosso.
"Rip!" lo chiamammo per l'ennesima volta, mentre l'interessato tentò di fare un altro giro attorno alla cabina, Mick, a questo punto, lo fermò non appena gli passò vicino e gli diede un bel pugno in viso.
"Questo è per aver cercato di uccidermi dentro la tua stupida navicella." ringhiò.
"Ma non è successo!" si giustificò il nostro capitano con fare alterato.
Non resistetti e mi avvicinai a mia volta, alzai una mano e lo colpii pure io.
Ero infuriata perché aveva agito da solo e non come se fossimo stati una squadra, non si prese la briga di interpellarci, per chiederci cosa avremmo preferito fare, in quella determinata situazione.
Dislocandomi in un'altra epoca, io ero capitata a Salem, luogo conosciuto per la sua caccia alle streghe, ironia della sorte, venni reputata tale e per questo motivo tentarono di bruciarmi al rogo.
Piuttosto che fare quella fine, avrei preferito perdere, nuovamente, la mia vita all'interno della Waverider a causa di un impatto con un siluro nucleare piuttosto che venir bruciata viva.
"Scusate, ma qui qualcuno è felice di vedermi?" esclamò con il solito sarcasmo Rip.
"Certo Capitano! Io lo sono. Sono sempre contenta quando è qui con noi. Capitano Hunter, ci è mancato!"
"Gideon!" esclamò Ray.
"Rory visto allora? Alla tua fidanzatina sei mancato." disse l'individuo cercando di avvicinarsi a Rip, che dal canto suo, si girò per guardarlo male.
"Ehi, ma io non sono la sua fidanzata!" obbiettai e non vedendoci più, cercai di colpire nuovamente il nostro capitano.
Non appena tentai l'azione, la donna bionda, appena uscita dalla cabina blu, si avvicinò al damerino con il papillon rosso e gli mise una mano davanti gli occhi, per non fargli vedere che cosa sarebbe accaduto a Rip che, comunque, riuscì a bloccarmi in tempo.
L'ex Time Master, con uno scatto fulmineo, mi afferrò per un braccio e mi guardò con sfida, come a voler riportare la sua supremazia e tenermi quindi a bada.
"Non parla di te, Miss Lance, ma di Gideon!" a quel punto mi lasciò, sperando di avermi messa in riga e che la mia voglia di colpirlo si fosse assopita.
"Ah!" esclamarono divertiti gli altri.
"Rip, veramente? Hai una tresca con la nostra Intelligenza Artificiale?" volle sapere con la sua solita curiosità Jax, ma il capitano non gli rispose, si limitò a lanciargli una brutta occhiata.
"No, non mi riferivo a lei, parlo infatti del computer parlante. Per caso tu e la bionda avete una storia? Comunque... visto? Io ho il mio TARDIS, super sexy... tu hai Gideon!" ci spiegò sorridendo come un ebete.
"Oh, così mi fate arrossire!" rispose l'Intelligenza Artificiale.
"Gideon, per piacere smettila!" Rip sembrò sempre più imbarazzato a causa delle insinuazioni fatte dal suo nuovo amico e di certo Gideon non lo stava aiutando.
"Okay ragazzi... torniamo a noi? Rip chi sono loro?" chiese Raymond.
"No, chi sei tu?" rispose quello della cabina blu, "Potete abbassare le armi? Non mi piacciono."
"A me invece sì, Dolcezza!" rispose la donna riccia.
A guardarli bene sembrava che tra i due ci fosse un legame indissolubile e antico, erano molto complici anche se completamente differenti l'uno dall'altro, sembravano quasi fratelli.
"No, non le abbassiamo, noi non ci fidiamo... o almeno non di loro..." proferì Ray con poca convinzione, "Che dobbiamo fare, capitano?"
"Abbassiamole, non vedete che loro sono innoqui?" parlò Nate, il nuovo arrivato.
"Ne sei sicuro, Dolcezza?" lo sfidò la bionda sorridendo beffardamente.
"River per piacere stai calma!" la mise a tacere il suo accompagnatore.
"Abbassatele!" ci ordinò Rip, quindi dopo le rassicurazioni fatte da lui, lo accontentammo.
"Rip, come mai ti ha chiamato Rory?"
"Mister Jackson, perché mi sta confondendo con una loro vecchia conoscenza."
"Jefferson... possibile che tu debba essere sempre così inpertinente?" lo richiamò la sua altra metà di Firestorm, il professore Martin Stein.
"Ah, Rory a proposito: hai detto che c'avresti aiutato a trovare i nostri amici, be', prima di andare mi potresti aspettare qui? Devo fare una cosa velocissima, torno subito. Mi giuri che tu con la tua navicella non vi muoverete?" a essere strano lo era per davvero il nuovo damerino.
"Certo, sai come Signore del Tempo, ho tutto il tempo per aspettare i tuoi comodi." rispose in tono sarcastico l'interpellato, sottolineando con la voce la parola 'tempo'.
"Non ci vorrà molto lo giuro! Vi lascio qui River come pegno. Tu fai amicizia nel frattempo, ma non troppa, ci siamo capiti, no? E per quanto riguarda voi: non provate a baciarla." detto questo, entrò nella cabina e sparì con essa.
"Il maritino è geloso per caso? Ma dove va ora? Lo dicevo in modo ironico, prima risolviamo la faccenda meglio è." gli disse Rip. Troppo tardi, il tipo strano, era già partito per chissà dove e chissà quando.
"SPOILER Dolcezza!" rispose la donna riccia.
La guardai affascinata, aveva un carisma che mi amaliava. Sentendosi osservata, venne verso di me e si presentò come archeologa River Song, poi persino il resto della squadra si fece avanti per fare la sua conoscenza.
"Gideon traccia la cabina del Dottore."  le ordinò il castano.
"Mi dispiace capitano, ma non mi è possibile." gli rispose.
"Mister Jackson hai controllato le funzionalità della navicella? Sai se sono apposto? Gideon potrebbe essere un po' fuori fase per via dell'impatto."
"Capitano Hunter, io funziono a meraviglia." rispose in modo insolente l'intelligenza artificiale, sentendosi tirata in causa.
"Sì funziona. Anche prima quando le chiedemmo informazioni sempre riguardo i tuoi nuovi amici, ci ha risposto in modo vago." lo informò Ray, "Rip, ma che aveva di strano la cabina? Poi com'è stato possibile che voi tre foste lì dentro?"
"E me lo chiedi proprio tu che hai costruito l'Atom tuta? Piuttosto dovresti essere tu a doverlo spiegare a me come mai quella navicella sia immensamente più grande all'interno, può essere addirittura più grande della Waverider stessa."
"Ingegneria dei Signori del Tempo!" esclamò l'archeologa, a quelle parole Mick le puntò l'arma addosso, ma Rip si mise davanti lei, come a volerla difendere.
"Inglese spostati è una di quelle bastarde che è riuscita a fuggire dopo che abbiamo fatto fuori tutti quei Porci del Tempo." ringhiò il piromane.
"Mister Rory, non è così! Lei è una nostra nuova alleata e loro, a loro volta, hanno sterminato i Signori del Tempo." cercò di spiegare il capitano con l'intento di portare quiete nell'animo di Mick.
"In realtà è stato solo il Dottore a farlo." puntualizzò River.
"Potevate dirlo prima." esclamò l'uomo pelato abbassando, poi, il suo fucile.
"Così facendo vi siete guadagnati la nostra stima! Come hai detto che si chiama tuo marito?" chiesi, al che, notai la strana occhiata complice tra il mio capitano e la sconosciuta.
"Lui è il Dottore!"
"Oh, che bello quindi Capitano Hunter avremmo due nuovi membri nell'equipaggio? E uno di loro è un dottore? Certo che quest'idea mi piace. Comunque, a noi si è unito uno storico, Nate Heywood, è stato lui a ritrovarci" prese parte alla nostra conversazione Martin.
"No, in realtà no. Non faranno parte della nostra squadra e secondo non è proprio un dottore." rimase sul vago, ma stranamente, poggiò una mano su una spalla di River e questo mi parve piuttosto strano.
Loro due si erano appena conosciuti e già avevano una tale confidenza, in pochissimo tempo erano riusciti a instaurare un rapporto; il perfetto contrario di ciò che accadde con noi, con il gruppo di Leggende, prima che riuscisse ad aprirsi e cercasse di fare confidenze con noi, che eravamo la sua squadra, di tempo ne passò.
"Quindi che ci fanno qui?" volle sapere Mick sorseggiando della birra.
"Mick, un po' di tatto no? Hanno pure riportato il nostro capitano qui, dovresti essere felice." mi intromisi, " River ti andrebbe di fare un giretto turistico per la Waverider?"
"Sara, non so' se lo hai capito, ma lei è già sposata e suo marito tra non molto sarà qui." mi ricordò quel guastafeste di Ray.
"Ma certo Dolcezza, volentieri!" mi rispose invece lei, appoggiando sopra il tavolo il suo diario blu, mi parve un gesto fatto apposta; come a voler dire "leggetelo".
"Visto Raymond. Forza andiamo, la Waverider ci aspetta!"

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Capitolo 8
*** cap 6 ***


𝑹𝑰𝑷 𝑯𝑼𝑵𝑻𝑬𝑹
Mi accorsi che miss River aveva lasciato il suo diario sopra a un tavolo, non appena la nuova arrivata e Sara furono abbastanza distanti, lo afferrai con l'intento di sbirciarci. Ovviamente, non volevo leggerlo completamente, ma, volevo solo spulciare alcune parti, per capire meglio chi fossero i due misteriosi individui.
"Ma Capitano... cosa intende fare?" come al solito, il professor Martin Stein mi fece capire che ciò che stavo facendo non era giusto.
"Professor Stein, non faccio nulla di male. L'ha lasciato qui apposta, affinché lo leggessi." risposi, girando velocemente le pagine scritte con un'elegante calligrafia.
"Una risposta del genere me la sarei aspettata da Jefferson, non da lei capitano. Non può chiedere informazioni a Gideon?"
"Non credo che me ne darà." dissi, senza badare alle parole dette dal mio fidato amico.
"Ma il tizio strano dov'è finito?" ci interruppe Jefferson raggiungendoci nel mio studio.
"Non ne ho la minima idea. E nemmeno so quando tornerà." tagliai corto, non alzando nemmeno la testa dalla pagina che aveva catturato la mia attenzione.
"E in che cosa dovremmo aiutarli? Ma... ma Rip, stai leggendo il diario della donna?" mi domandò incredulo il ventenne.
"Non lo sto proprio leggendo, mister Jackson. La mia è solo curiosità: vorrei capire qualcosa di più su di loro, sul loro conto. Ciò che conosco è che hanno perso i loro amici, dato che sono stati catapultati nel 1˙938, il signor Dottore e miss River, per non so quale motivo, non possono raggiungerli per salvarli. Magari, il TARDIS non è molto sofisticato come la Waverider. La signora viaggia molto da sola, da quanto ho letto qui, ma delle volte si unisce con il Dottore, Amy e Rory Williams..."
"Possiamo chiamarti anche noi Rory?" mi chiese prendendomi un poco in giro Jefferson.
"Non azzardatevi!" dissi a denti stretti, già odiavo quel nome: Rory, sicuramente il diminutivo di Rorarium.
"Quindi, dovremmo recuperare i coniugi Williams? Perché capitano non prova a vedere della loro ultima avventura?" mi suggerì il professore.
Così, seguendo le dritte dell'uomo più maturo, andai verso le ultime pagine scritte. Guardai bene la data riportata.
La ripetei diverse volte, mi risultava famigliare.
"Ma è la data di oggi!" esclamò il professore incredulo.
"E cosa dice?" domandò Jefferson, la sua altra metà.
Girai diverse pagine prima di trovare la fine. Lessi ad alta voce: lessi della coppia che saltò giù dal tetto per modificare il loro futuro, onde evitare di venir presi dagli Angeli Piangenti, ma, che uno salvatosi, prese, ahimè, prima Rory poi sua moglie Amy.
"Non mi avevano detto che fosse accaduto proprio oggi..." non terminai la frase perché i miei occhi caddero prima sulla parola bara.
Dovevamo per caso recuperare due morti?
Poi, ciò che mi scandalizzò di più, fu la foto della coppietta. Non ci potevo assolutamente credere, Rory era praticamente identico a me, era come guardarsi allo specchio, era la mia fotocopia.
"Gideon?! Dammi tutte le informazioni che sei in grado di recuperare sui due amici del Dottore, sai se sono ancora vivi?" domandai appoggiando il diario sul tavolo, Jefferson non perse tempo e iniziò a sfogliarlo interessato.
"I signori Williams risultano morti ora. Ma se tornassimo indietro nel tempo, nel 1˙938, quando la coppia fu presa, avremmo il 60% di possibilità di riuscire nell'impresa, quindi, di salvarli." ci illustrò la saggia intelligenza di Gideon, proiettando l'immagine della tomba dove giacevano i due sposini.
"Di cosa state parlando?" si intromise Raymond, il ragazzo moro e dinoccolato, "Jax, oddio no! Non lo puoi fare! Non puoi leggere il diario di River!"
"Rip ha detto che lo ha lasciato qui apposta. Sentite ...-𝘔𝘪 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘢𝘷𝘰 𝘪𝘯 𝘱𝘳𝘪𝘨𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘪 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘪, 𝘧𝘪𝘯𝘤𝘩é, 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘪𝘪 𝘪𝘭 𝘥𝘰𝘭𝘤𝘦 𝘳𝘶𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘧𝘪𝘴𝘤𝘩𝘪𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘦𝘷𝘰 𝘣𝘦𝘯𝘪𝘴𝘴𝘪𝘮𝘰. 𝘖𝘨𝘯𝘪 𝘯𝘰𝘵𝘵𝘦 𝘢𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘷𝘰 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘴𝘪𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘢𝘮𝘢𝘵𝘰, 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘶𝘯𝘵𝘶𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘢𝘷𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘛𝘈𝘙𝘋𝘐𝘚, 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘵𝘵𝘦, 𝘮𝘪 𝘱𝘰𝘳𝘵ò 𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘦𝘳𝘦 𝘑𝘪𝘮 𝘪𝘭 𝘗𝘦𝘴𝘤𝘦...-"
"Non posso crederci! La signora ha omesso di dirci che è stata in prigione. Gi..." Martin Stein non riuscì a terminare la frase perché Gideon ci mostrò che il Dottore e la sua misteriosa cabina blu erano appena tornati a bordo.
A quel punto, ci aspettammo che Jax scattasse su come una molla, che ci costringesse a raggiungere gli altri due viaggiatori del tempo per avere spiegazioni sul tutto, invece, girandoci, notammo che in mano stringeva ancora il diario blu e se la rideva come un matto.
"River è proprio cazzutissima! Ha tutta la mia stima, non potremmo tenerla a bordo con noi? Sapete quante volte ha schiaffeggiato il Dottore"
"Jax metti giù quel diario!" lo pregò Ray, cercando di prendergli l'oggetto che teneva in mano, ma il ragazzino oppose resistenza.
"Forza, smettete di fare i bambini! Mister Palmer vieni. Andiamo a farci dare delle spiegazioni dal signor Dottore. E quando torneremo qui, mister Jackson, fammi il piacere di aver posato l'oggetto, ok?" ordinai con risolutezza a Jefferson.
"Ok capitano." rispose il diretto interessato poco convinto.
"Capitano? Guardi un po'... cosa crede che stia facendo?" il professore cercò la mia attenzione, facendomi vedere il Dottore parlottare con qualcuno che noi non riuscimmo a notare, infine trafficò con il cacciavite sonico, puntandolo verso l'interno del TARDIS.

"Ora tu vieni con noi!" dissi, non appena raggiunsi l'uomo con il papillon rosso, che stava mettendo la mia pazienza sotto dura prova.
Lo presi per un orecchio e lo trascinai dove erano rimasti Jefferson e Martin, tuttavia, all'ultimo cambiai idea e virai in cabina di pilotaggio.
Magari, il Dottore sentendosi alle strette, mi avrebbe finalmente rivelato la verità su di lui, sul nostro incontro e soprattutto sul mio sosia, il signor Williams.
Non appena arrivammo a destinazione, ci scontrammo con le due donne bionde del gruppo, Sara e River, non appena quest'ultima si trovò davanti al marito, gli diede un sonoro schiaffo, facendogli rivoltare la faccia di lato.
"E non azzardati mai più a lasciarmi come pegno!" esclamò arrabbiata, scatenando le risa di Ray e di Sara.
"River, ma che cosa ti ho fatto? Si può sapere che cosa vi prende a tutti e due? Uno mi tira per un orecchio, il mio povero orecchio, l'altra, mia moglie, mi schiaffeggia." disse offeso il Dottore a causa dei nostri comportamenti, di certo non si aspettò un benvenuto così gelido, si accarezzò con le mani i due punti dolenti, "River, sei proprio il diavolo coi tacchi a spillo!"
"Forza siediti qui. Gideon allaccia la sicura al signor Dottore!" lo spinsi su una sedia e gli tirai giù la sicura in metallo cosicché Gideon, obbedendomi, bloccò la briglia, impedendogli ogni minimo movimento.
"Ehi, ma non potete farmi questo." protestò scalciando, cercando di liberarsi.
"Legato... certo! Come mai non c'abbiamo mai provato prima?" esclamò River esaltata per l'idea avuta, sorbendosi di conseguenza, gli sguardi maliziosi degli altri.
"River! Non credo che ai nostri nuovi amici possano interessare i particolari piccanti del nostro rapporto." la rimproverò il Dottore.
"Oh sì, invece è interessante! Cara, nel caso non dovesse funzionare con tuo marito, sappi che, per una come te, io sono sempre disponibile." si fece avanti Sara, facendo delle avance alla donna dai capelli ricci.
"Rory, allora? Mi potresti slegare?" l'uomo con il papillon, richiamò nuovamente l'attenzione su di sé, sperando di poter ricevere approvazione alla sua richiesta.
"Oh no, certo che no, caro Dottorino! Innanzitutto tutto, non chiamarmi più Rory, è un nome che non sopporto e per seconda cosa dovete assolutamente dirmi chi DIAVOLO SIETE? Dimmelo, oppure scordatevi l'aiuto offertovi per recuperare i vostri amici." insistetti.
"River, non mi difendi?" notai la moglie sorridere divertita, "Oh su, andiamo! Te l'ho già detto Rory, sai già chi sono... inoltre ho controllato una cosa importante, se tu non ci aiuterai in questa cosa... penso... penso che..."
"Mi hai già detto cosa?" lo interruppe Mick Rory, che passando di lì, proprio in quel momento, si sentì tirato in causa, dato che, spesso e volentieri, la maggior parte di noi lo chiamava col suo cognome, Rory per l'appunto.
"Non sta parlando con te!" gli rispose Nate che si era unito a noi, non appena presi il Dottore per un orecchio trascinandolo, poi, fino in cabina di pilotaggio; divertito e incuriositosi dal teatrino imbastito.
"Okay, allora con chi parla? Io non conosco nessun altro Rory in questa stupida navicella. No, lasciamo perdere non voglio saperlo!" e se ne andò, probabilmente, in cucina per addentare qualche ciambella.
"Tornando a noi... a cosa stai pensando Dottore? E soprattutto cosa hai controllato?" insistetti.
"Be', so che se tu non ci aiuterai a recuperare i Pond, quindi se loro non torneranno nel loro anno, non potranno accedere cose che interesseranno perfino te!" mi spiegò rimanendo sul vago, mentre io ero bramoso di sapere tutto ciò che lui aveva scoperto su di me.
"Cosa intendi dire?" lo interrogai nuovamente.
"SPOILER Dolcezza!" mi rispose al suo posto la donna riccioluta.


NDA: Ma ciau :) tutto bene?
Ed ecco qui il nuovo capitolo, spero vi piaccia... ok ancora non siamo dentro il momento dell'azione... ma tranquilli che a breve verrete accontentati :)
Allora secondo voi dove se ne è andato a spasso il Dottore, avete qualche idea? E in più, che mai avrà scoperto su Rip?
Curiosi? Beh presto lo scoprirete... comunque, comunque... indovinate un po' chi ci sarà a parlare nel prossimo capitolo?

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Capitolo 9
*** cap 7 ***


𝑵𝑨𝑻𝑬 𝑯𝑬𝒀𝑾𝑶𝑶𝑫
"Stai mentendo Dottore!" esclamò il capitano con esasperazione.
"Hai ragione Dolcezza, il Dottore mente sempre." mi informò sua moglie.
"Grazie miss River, buono a sapersi! A tal proposito... io potrei tenerti qui finché non mi dirai tutto ciò che vorrò sapere. Non so se sei a conoscenza di questo fatto, ma, io sono un uomo senza scrupoli!" si fece sentire Rip, "Quindi, chi sei tu, Dottore?"
"Io sono il Dottore. Ho 1˙103 anni e sono un Signore del Tempo, come te... e come te ho la possibilità di rigenerarmi e ho due cuori." gli rispose l'interessato, per nulla intimorito dalla prestanza del castano che lo stava letteralmente tartassando di domande.
"Sai essere un bravo comico, ti dovrei fare gli applausi, a questo punto? Dopo questa battuta dovrei mettermi a ridere? Ancora non lo hai capito? Io voglio la verità, Dottore."
"È la verità!" esclamò sua moglie.
"Sì certo, queste sì che sono belle! E io allora sono Giulio Cesare." li schernì.
"Nemmeno il mio Rory aveva reagito così tanto male. Come potertelo dire: io non sono un umano come tutti voi, io sono un alieno e ho due cuori. Se tu non hai queste caratteristiche... mi potresti dire chi sei tu, Rip Hunter, tu che ti definisci un vero Signore del Tempo?"
Sentii chiaramente tutto il loro discorso anche se ero nell'altra stanza insieme a Jefferson, lo avevo raggiunto perché fui richiamato da un'altra lite che stava avvenendo in quello stesso momento all'interno della Waverider, coinvolgeva Jax e Ray.
"Jax, ti ho detto di rimetterlo apposto. Stai violando la privacy di una persona e questo non va affatto bene." lo rimproverò il castano.
"Dai, aspetta un attimo amico. Fammi finire di leggere quest'ultima cosa. È troppo interessante, sono al clou di questa loro avventura. Fammi finire." gli rispose l'altro scansando in malo modo la mano del suo interlocutore.
"Martin non gli dici nulla?"
"Cosa credi che abbia fatto fino ad ora, Raymond?" rimbottò con leggera arroganza l'uomo anziano, "Jefferson, ora basta, hai superato il limite!"
"Ecco bravo. Come mai quella faccia, Jax?" gli domandò il moro.
"Quale faccia?" il più giovane parve non capire, ma Ray aveva ragione, non era sfuggita nemmeno a me il suo sguardo impaurito.
"Mentre leggevi sembravi spaventato. Che hai letto di così pauroso?" mi intromisi.
"Uhm... Non mi ricordo!" esclamò pensieroso il ragazzo.
"Jefferson, come fai a dimenticarti di una cosa che hai appena letto?"
"Non lo so... Ma non mi ricordo, davvero... Non mi ricordo."
"Che cosa strana!"
"Bravissimo Jax, questo lo riporto alla proprietaria." e dicendo questo, Raymond afferrò il diario blu della donna e si allontanò con esso tra le mani.
"Io controllo il mio libro, chissà se sono presenti altre anomalie. Fate pure come se non ci fossi." informai gli altri due, che, nel frattempo, erano ancora intenti a discutere sull'accaduto.
Presi il mio libro di storia, girai diverse pagine e mi accorsi di quest'atipicità: nel 1˙938 degli alieni avevano invaso la terra.
Andai a riferirlo al capitano, o almeno tentai, perché, senza alcun preavviso, Gideon mi precedette.
"Capitano Hunter, abbiamo un problema, prepararsi per l'atterraggio. Destinazione Manhattan 1˙938." esclamò Gideon di sua spontanea volontà.
"Gideon cosa stai facendo?" domandammo in coro, mentre tutti si precipitarono in cabina per prendere posto nei sedili; il capitano cercò di fermare la sua navicella, senza alcun risultato.
"Rip... devo dirti una cosa importante. Il libro... avevo... avevo scoperto qualcosa di strano sul libro... riguardo il 1˙938. Ma ora non ricordo." gli dissi.
"Va bene, mister Heywood. Me lo dirai una volta che questa situazione si sarà appianata, ora siediti e allacciati la cintura." mi ordinò.
Obbedii, eppure, mi sembrò molto strano non esser riuscito a ricordarmi del particolare di cui volevo parlargli. Che ci stava accadendo a me e a Jefferson, che, proprio qualche minuto prima, ebbe il mio stesso comportamento?
Entrambi c'eravamo dimenticati di qualcosa di estrema importanza.
Com'era possibile?


𝑹𝑶𝑹𝒀 𝑷𝑶𝑵𝑫/𝑾𝑰𝑳𝑳𝑰𝑨𝑴𝑺
"Amy vieni a vedere!" quelle furono le ultime parole che le dissi prima di essere preso dall'Angelo Piangente.
Mi guardai in giro, ero a Manhattan, ma sapevo che l'epoca in cui ero finito era ben diversa da quella da dove io provenivo.
Mi sentii morire.
In una manciata di secondi, avevo perso la mia epoca, la mia casa, l'auto che adoravo, mio padre, il Dottore e mia figlia River, ma, soprattutto l'amore della mia vita, Amy.
Senza la mia Amy non avrei proprio saputo come poter andar avanti, mi sentii perso, vuoto e desolato.
A quel punto mi lasciai andare, mi misi a sedere sul freddo gradino che mi dava la visuale verso l'immenso parco davanti me, e iniziai a piangere a dirotto, incurante dei passanti. D'altronde, dietro il parco si trovava il cimitero, lo stesso cimitero dove tra una cinquantina di anni verrò sepolto.
Mi nascosi il viso tra le mani, non sapevo proprio che cosa poter fare, ero per davvero perso, finito...
"Rory? Rory? Dove sei?" sentii la voce di Amelia risuonarmi in testa, ma sapevo si che trattava solo di una mia immaginazione.
Lei era rimasta a viaggiare col Dottore, glielo augurai, dato che sin da bambina, il suo desiderio più grande, era, appunto, viaggiare con lui e la sua cabina blu.
"Rory... Rory? Dove sei?" sentii ancora.
Questo giro le voci si fecero più vicine, sempre più vicine, e alla fine, in lontananza scorsi la sua figura alta e slanciata, con i suoi favolosi capelli rossi che ondeggiavano nell'aria mentre correva nella mia direzione.
Anche lei si era fatta prendere dagli Angeli Piangenti.
Si era fatta prendere per me, solo per me.
Le corsi incontro con le lacrime agli occhi ma per la gioia di poter stare nuovamente con lei.
Il destino con noi non fu molto favorevole, non ci rese le cose semplici. Dal fatto che rischiai di venir cancellato dalla storia, quindi dalla sua vita, e quando tornai, non ero realmente io, bensì, ero un Autom, che l'aspettò, poi, per duemila anni, mentre lei era 'prigioniera' all'interno della Pandorica.
Poi la fortuna volle farci sposare e mesi dopo nacque la nostra Melody, che però venne rapita quando era in fasce dall'Ordine del Silenzio, per farne un'arma da usare contro il Dottore.
Lei comunque ci trovò e passammo tutta la nostra infanzia e adolescenza insieme, anche se a quell'epoca per noi era solamente la nostra amica 'Mel', la ribelle, ancora non sapevamo che in realtà lei era nostra figlia.
E ora, ancora una volta, quel destino ci giocò un brutto, orribile scherzo, eppure lei, la mia Amy, aveva scelto di passare il resto dei suoi giorni con me, rinunciando però al Dottore e a nostra figlia, che non avremmo mai più potuto rivedere.
Per questo, una volta vicini l'abbraciai e la sollevai da terra euforico: potevo rimanere con l'amore della mia vita per sempre e questo giro niente e nessuno ci avrebbe più divisi.
Amavo quella meravigliosa donna dai capelli rossi, l'amavo più di ogni altra cosa, più di chiunque altro e più di me stesso.
"Finalmente ti ho trovato, mio caro Rory Pond!" esclamò lei baciandomi felice di potermi rivedere, "Non farlo mai più!"
"Amy! Amore mio, ho avuto paura di averti persa. Perché sei qui e non sei rimasta col Dottore? Questa vita non ti appartiene, dovresti essere con lui a viaggiare insieme, affrontare alieni pericolosi. Non qui a Manatthan con me." le risposi, incurante del fatto che mi avesse chiamato, ancora una volta, con il suo cognome da nubile, 'Pond'.
"Ma cosa dici? Rory sai benissimo che il mio posto è accanto a te e alla tua Stupida Faccia. Questo si chiama matrimonio, mio caro, ce lo siamo promessi: nel bene e nel male. Non potevo continuare a stare con lui, sapendoti qui tutto solo e impaurito."
"Non sono impaurito." esclamai con fare lamentoso.
"Certo, come no! Ti amo Rory, non riuscirei a stare un minuto in più senza di te!"
"Ti amo anche io, amore della mia vita."
L'abbracciai ancora più forte e a quel punto ci baciammo appassionatamente con le lacrime agli occhi, eravamo felicissimi, avremmo almeno vissuto in tranquillità la nostra vita insieme e la cosa più l'importante in assoluto era questa.

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