Dark Future

di Leonardina Somerhalder
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


CAPITOLO 1
 
“Non potresti aiutarmi?” chiese Chris alla zia avendo difficoltà a riacquistare la fiducia di Leo oltre che di Piper e Paige. L’unica che si fidava di lui era Phoebe essendo a conoscenza del suo segreto, quindi della sua vera identità.
“La fiducia la devi riacquistare tu, non posso aiutarti in questo” rispose la mora controllando dei fogli per organizzarsi il lavoro …
Suo nipote aveva deciso di fare irruzione nel suo ufficio, orbitandovi di nascosto per parlarle. Il fatto che lei ora sapesse tutto, lo faceva sentire meglio, più leggero. Aveva qualcuno con cui sfogarsi, non doveva più tenersi tutto dentro come aveva fatto fino a quel momento. Naturalmente per via di tutte le regole che riguardavano i viaggi nel tempo, non poteva parlarle di tutto, ma almeno su alcune cose aveva qualcuno con cui confidarsi e che poteva essergli d’aiuto.
“Non puoi? Potresti parlare con la zia e mamma per iniziare, che a Leo ci penso io, no?” insistette lui crollando sulla sedia davanti alla sua scrivania.
“Papà non Leo” la corresse lei iniziando a scrivere una bozza al computer “Non è difficile. Si dice papà, perché continui a chiamarlo Leo?”
“Per me è Leo e questo non cambierà” disse testardo il moro.
“Cosa sarà mai successo nel futuro da avere questo astio nei suoi confronti? Insomma, non gli si può rimproverare nulla. È un angelo bianco che...”
“Non posso parlarne e nemmeno voglio parlarne” la interruppe il nipote, irritato dalla piega che stava prendendo la loro conversazione “Come angelo bianco sarà impeccabile, ma come padre … con me almeno, ha lasciato molto a desiderare”
“D’accordo, cambiamo discorso” fece la donna capendo che aveva toccato un tasto dolente “Parliamo di Wyatt, di tuo fratello. Sei venuto qui per impedire che diventi cattivo, no?”
“Si, cosa vorresti sapere?” rispose Chris iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza “E ricorda: non è detto che possa risponderti”
“Oh Chris, per favore. Basta con questa segretezza, ormai lo so chi sei” si spazientì la zia.
“Questo non c’entra niente, sono le regole” spiegò il ragazzo portando la donna ad alzare gli occhi a cielo esasperata “Esistono delle regole per i viaggi nel tempo e alcune non ho potuto nemmeno seguirle, per motivi vari …  oltre che per mie decisioni personali. Spero anche di non aver cambiato troppe cose. Tipo, tu a regola non dovresti nemmeno sapere io chi sono. I piani originali erano questi, ma io lo sapevo che sarebbe successo. Qualcuno l’avrebbe scoperto per forza, l’avevo detto io a …”
“Che rapporto avete?” interruppe lei il suo sfogo personale, spostando di nuovo l’attenzione su Wyatt.
“Perché questa domanda? Che rapporto vuoi che abbiamo?” rispose sarcastico il moro “Lui è un demone, anzi il demone per eccellenza, mentre io sono un ...”
“Lo so questo, intendevo prima che prendesse il controllo del mondo demoniaco e tutto il resto”
Chris stava per rispondere quando sentì le altre due sorelle chiamarlo. Salutò Phoebe, lasciandola al suo lavoro e si diresse da loro, trovandole a discutere su un qualcosa che non riuscì a capire...
“Che succede?”
“Hai qualche demone da uccidere?” chiese Piper mentre Paige accanto a lei mostrò tutto il suo disappunto.
“Non possiamo uccidere demoni alla cieca, dovremmo ...”
“Invece si, più ne ammazziamo e meglio è … C’è più probabilità che Wyatt non diventi un demone e questa cosa voglio assolutamente impedirla” fece la mora ferma nel suo proposito “Visto che il ragazzo dal futuro qui non sa chi sia stato, tanto vale ucciderne uno dietro l’altro come abbiamo fatto finora”
“Ehi, io sto facendo del mio meglio” fece piccato il giovane.
“Beh, non basta, potevi fare una ricerca più approfondita prima di venire qui”
“Ci ho provato, cosa credi? Sono venuto qui per dirvelo e mettevi in guardia oltre che per aiutarvi come meglio posso con quello che so, non vi basta?” disse stizzito, non sopportando più la loro diffidenza o che non lo prendessero sul serio la maggior parte delle volte. Era lì per salvare la sua famiglia, aveva rischiato tutto per essere lì e raccogliere tutte le informazioni che l’avevano portato fino a quel punto, e doveva essere trattato in quel modo? Si stava spazientendo, ma doveva sopportare questi loro atteggiamenti. Doveva farlo per suo fratello e per il bene del mondo, che nel suo tempo sottostava ai suoi poteri. Così, prese un bel respiro e cercò di calmarsi.
“D'accordo, lasciamo perdere” fece lo stesso Piper, capendo che stava esagerando a prendersela con lui, visto che infondo stava cercando di aiutarli “Hai questa lista oppure no?”
“Eccola qui” le porse un foglio con alcuni nomi segnati sopra, tirandolo fuori da una delle sacche interne della sua giacca in pelle “Ho fatto delle ricerche e questi potrebbe essere utile farli fuori. Chiamate Phoebe però, andate in tre che è meglio. Per due dei demoni scritti lì sopra ci vuole l'incantesimo” finì di dire lui consegnandole altri due fogli con le parole da usare per sconfiggerli.
“Per quali tra questi demoni?” chiese Paige esaminando il tutto.
“E’ tutto scritto. Ho scritto tutto sui foglietti”
Le sorelle salirono di sopra per prendere qualche pozione prima di orbitare insieme da Phoebe, per convincerla a lasciar perdere momentaneamente il lavoro, così da spuntare qualche demone dalla lista.
 
“Che ci fai ancora qui?” orbitò Leo alle spalle di Chris, trovandolo in soffitta, impegnato nella preparazione di alcune pozioni “E che stai facendo?”
“Non lo vedi? La scorta delle sorelle sta finendo. Ultimamente sono molto concentrate sui demoni per ...” rispose lui versando un po’ del liquido in una boccetta “E comunque, sono il loro angelo bianco, ricordi?”
“Non ancora per molto”
“Cosa vorresti dire?” chiese celando la sua preoccupazione a quelle parole.
“Che ritornerai nel futuro. Tu non appartieni a questo mondo, ci hai avvisato su Wyatt e ti ringraziamo per questo, per averci avvertito di questo pericolo, ma ...”
“No, puoi scordatelo. Rimango qui. Sono venuto qui con uno scopo ben preciso e fino a quando non riporterò tutto com’era prima, non me ne vado”
“Si può sapere perché ci tieni così tanto?” chiese Leo non sapendo perché si scaldasse per una cosa che non riguardava lui in prima persona, ma non gli diede tempo per rispondere, con sollievo di Chris, che era rimasto leggermente spiazzato da quella domanda “E comunque la decisione è ormai presa, io e gli altri anziani abbiamo deciso”
“Non me ne andrò, non mi importa quello che tu e gli anziani dite”
“Come angelo bianco tu dovresti stare a ...”
“Abbiamo già appurato che io non sono come tutti gli altri angeli bianchi, mi pare” rispose lui con strafottenza prendendo le boccette che aveva finito di riempire e mettendole al loro posto.
“Ormai non c’è nulla di cui discutere, la decisione è presa” disse Leo irremovibile scendendo di sotto in attesa delle sorelle mentre Chris prese una decisione improvvisa visti gli ultimi sviluppi. Non poteva permettere a lui e agli altri anziani di mandarlo via, quindi iniziò a sfogliare il libro delle ombre alla ricerca di qualche soluzione.
 
“Ehi Chris, siamo tornate!” gridò Phoebe orbitando nell’ingresso insieme alle sorelle, che salirono in fretta le scale per pulirsi i vestiti dai rimasugli di alcuni demoni alla quale avevano dato la caccia poco prima, quando notò Leo seduto su una poltrona a poca distanza da lei “Oh ciao. Ci sei anche tu. Dove …?”
“Già, sono venuto qui per parlare con Chris … Deve tornare al suo futuro”
“Cosa?” chiese confusa lei “Non sai cosa stai facendo, credimi. Non puoi …”
“Io e gli anziani abbiamo preso questa decisione perché ...” iniziò a parlare l’uomo, quando si fermò come confuso, reazione che non passò inosservata a Phoebe “Pensandoci, forse dovrei parlarne di nuovo con gli altri anziani. È un po’ prematuro mandarlo via, ancora non sappiamo chi sia responsabile di tutto questo, no? Lui viene dal futuro, ci può essere ancora utile alla fine” finì orbitando via, lasciandola sola.
“Chris!” lo chiamò vedendolo poi scendere le scale e raggiungerla con tutta calma “Che hai fatto?”
“Riguardo cosa?”
“A Leo, cosa hai fatto a Leo?” chiese lei sospettosa.
“Un incantesimo di persuasione” rispose Chris trattenendo il sorriso visto il rimprovero che le leggeva in volto.
“Chris” lo riprese semplicemente chiamandolo per nome e facendolo ridere, ricordandogli episodi del suo passato in cui la zia lo sgridava per qualche comportamento scorretto.
“Cosa? Dovevo” disse in sua difesa il giovane “Non posso permettere che mi rimandi indietro, devo prima salvare mio fratello. Sarà confuso per qualche ora, tranquilla … Nulla di grave”
“Oh, eccoti qui” scese le scale Piper insieme a Paige, appena dopo aver finito di sistemarsi.
“Ucciso tutti i demoni?”
“Si, tutti … Piper è stata molto scrupolosa” rispose Paige per la sorella.
“Ovviamente, si tratta di mio figlio qui. Vorrei ved...” si interruppe all’improvviso guardandosi intorno, avendo sentito un rumore in soggiorno. Fece segno agli altri di seguirla quando si trovarono davanti un gruppo di demoni. Uno di quelli puntò lo sguardo dritto su Chris pronto ad attaccarlo con la sua sfera di energia.
“Oh, merda!” imprecò il ragazzo indeciso su come agire e schivando il suo attacco, mentre Piper fece esplodere alcuni di loro. Quello che sembrava il capo, dopo essersi accorto di aver perso tutti i suoi uomini fece qualche passo verso le tre minaccioso e Chris vedendo la madre pronta a scagliargli addosso la sua magia, agì in fretta usando la telecinesi sul demone, scaraventandolo contro un mobile, che si frantumò sotto il suo peso. In uno slancio, si parò davanti alle sorelle in sua difesa, per bloccare ogni loro attacco verso il nuovo arrivato …
“Chris, ma cosa …?” fece interdetta Phoebe, vedendo il suo strano comportamento e l’espressione allarmata e spaventata in volto.
“Non potete … Non fatelo, ferme!”
“Cosa? C’è un demone nel nostro soggiorno, levati!” urlò spazientita dal suo atteggiamento Piper.
“Fidatevi di me, per piacere”
“C’è un demone in casa nostra”
“No no, lui è … lui è ...”
“Ehi, fratellino” si rialzò a fatica il demone facendo poi qualche passo nella sua direzione e producendo una sfera di energia pronto a scagliargliela contro “Come va? È da tanto che non ci si vede”
“Fratellino!” ripeté Phoebe pietrificata sul posto, sapendo bene cosa significasse essendo a conoscenza del segreto del loro angelo bianco. In quel preciso momento, Chris agì di impulso schivando per la seconda volta il suo colpo e orbitando dei cristalli a formare un cerchio intorno al fratello, che troppo concentrato su di lui per la rabbia che provava nei suoi confronti, non se ne accorse, fino a quando facendo un altro passo non rimase intrappolato.
“Brutto bastardo!”
“Ti ho fregato! Una delle prime regole che ci hanno insegnato alla scuola di magia è di non sottovalutare mai il nemico, neanche se questo è meno forte di noi. Errore che tu fai spesso, per mia fortuna” fece Chris soddisfatto, irritando ancora di più l’altro.
“Chris!” richiamò la sua attenzione Piper “In cucina, ora”
“Meglio di no, meglio non lasciarlo solo” fece Chris preoccupato alternando lo sguardo tra il fratello, che non smetteva di guardarlo storto e le sorelle, che si stavano già dirigendo verso la stanza “Lui potrebbe ...”
“Ci sono i cristalli, Chris” fece confusa Paige.
“Voi non lo conoscete, è molto forte. Fidatevi, per sicurezza è meglio se ...”
“Rimango io” disse Phoebe tornando indietro e squadrando il demone dietro di lui, attirandone l’attenzione “Rimango di guardia, tu vai a parlare con loro”
“D’accordo” sospirò Chris per poi darle nell’orecchio alcuni suggerimenti, facendo sorride la donna della sua preoccupazione e agitazione.
“Tranquillo, so cavarmela” fece lei prima che il nipote, dopo un ultimo sguardo al fratello, segui le altre due in cucina.
“Sai chi sono?” chiese a braccia conserte l’uomo.
“Ovviamente , Wyatt” rispose sicura di se Phoebe.
“Questa non me la sarei mai aspettata” ridacchiò il nipote più grande “Mio fratello di solito è molto bravo a fare le cose di nascosto e mantenere i segreti, oltre che a urtarmi i nervi proprio per questi motivi”
“Oh, è molto bravo in tutto questo infatti … Non me l’ha detto lui. L'ho scoperto e lui me l’ha solo confermato”
“E le altre due? Leo?”
“Solo io, solo io so chi sia veramente Chris” rispose Phoebe notando che anche lui, esattamente come Chris, non si era riferito a Leo chiamandolo ‘papà’, ma che a differenza del fratello, non l’aveva fatto nemmeno con Piper. Ma d'altronde, cosa poteva aspettarsi? Era un demone, no? “E quindi di conseguenza so anche chi sei tu”
 
“Allora, spiega!” fece nervosa Piper in attesa che Chris parlasse … Avere un demone dal futuro intrappolato nel suo soggiorno non la entusiasmava per niente, soprattutto per la presenza di Wyatt al piano di sopra e le informazioni che aveva riguardo il suo futuro.
“Che volete sapere?”
“Non ci avevi detto che avevi un fratello ... demone per di più”
“Non ci ha detto tante cose in realtà” intervenne di nuovo la maggiore delle sorelle, dando così manforte a Paige “Un demone che ti sta dando anche la caccia a quanto pare”
“E’ ovvio, sono qui contro la sua volontà” si decise a dire almeno parte della verità, così da non mettersele di nuovo contro e magari riottenere un po’ della loro fiducia, puntando sul lato emotivo del loro carattere oltre che quello del legame familiare “Non è di certo felice che io sia qui per evitare che Wyatt diventi cattivo, vi pare?”
“E che collegamento ci sarebbe tra tuo fratello e Wyatt, scusa?” chiese smarrita la rossa.
“Ecco … Wyatt è tipo una sorgente di tutti i mali e ha portato mio fratello dalla sua parte, quindi lui è qui per suo volere. Ne sono certo, l’ha mandato lui” inventò in fretta Chris sperando di essere abbastanza convincente nel dirlo “Se io evito che Wyatt diventi cattivo, oltre a salvare il futuro in generale, farei lo stesso anche con lui”
“Beh, mi sembra logico” considerò Piper ormai calma e raddolcita dall’amore di Chris per suo fratello che aveva intravisto in quel momento, mentre il ragazzo sospirò sollevato “Solo che non possiamo tenerlo lì per molto”
“Lo so, ci penso io. State tranquille” fece per andarsene, ma Paige lo prese per un braccio, portandolo a girarsi verso di lei.
“Come si chiama?”
“Clay” disse il primo nome che gli venne in mente, non potendo dire la verità, stranito però da quella domanda e dal dispiacere che le lesse in volto.
“Che ci fa un demone in soggiorno con Phoebe?” entrò Leo preoccupato di quello che aveva trovato appena era orbitato in soggiorno e indicando dietro di se, verso la sala appunto.
“E’ mio fratello” rispose Chris superandolo e lasciando la stanza incurante dello sguardo sbigottito che gli riservò, prima che le sorelle gli riferissero quello che avevano appena scoperto sul loro angelo bianco … o pensavano di aver scoperto.
“Puoi andare. Credo che mamma e la zia ti debbano dire qualcosa, così come stanno facendo ora con Leo” ritornò in soggiorno prendendo Phoebe di sorpresa, ma non Wyatt che l’aveva visto arrivare.
“Cosa gli hai raccontato?”
“Te lo diranno loro. Chiaramente mi sono dovuto inventare qualcosa. Cerca di essere convincente quando fingerai di crederci, okay?”
“Che hai intenzione di fare adesso?”
“Non lo so, devo pensarci su” rispose Chris riservando uno sguardo al fratello, che in quel preciso momento stava cercando di capire cosa si stessero dicendo a bassa voce “Vai da loro in cucina, che con Wyatt ci sto io ora”
 
“Non parlano, perché non parlano?” fece Paige inclinando la testa di lato curiosa “Si guardano e stanno zitti”
“Non l’avrei mai detto che avesse un fratello” affermò Leo guardando nella stessa direzione delle sorelle “… demone per di più. Anche se questo spiega molte cose alla fine. Se è venuto qui, un motivo ci doveva essere, no?”
Erano tutti seduti su un divanetto a qualche metro di distanza da due fratelli, che si stavano sfidando con lo sguardo seduti uno di fronte all’altro, così da avere una completa visuale sui due.
“Secondo voi, chi è il più grande?” chiese di nuovo la rossa.
“W...Clay!” si corresse in fretta Phoebe mordendosi la lingua in tempo, prima di rivelare tutto.
“Non importa, quello che è importante ora è sbarazzarcene al più presto! Avere un demone in casa con Wyatt nei paraggi dopo aver saputo che nel futuro sarà cattivo, non mi piace per niente” fece Piper, sempre a bassa voce, alzandosi per andare sopra dal figlio e metterlo a letto.
“Vedo che ti sei sistemato bene qui” ruppe il silenzio il nuovo arrivato “Nella nostra vecchia casa, a giocare alla famiglia felice … E non hai nemmeno ucciso papà” concluse sarcasrico, rivolgendo lo sguardo verso i tre rimasti sul divano che continuavano a tenerli d’occhio, imitato poi da Chris che fece lo stesso “E’ vivo e vegeto, tutto intero”
“Di che parlano, secondo voi?” chiese Paige aggrottando la fronte “Ci fissano”
“Ah, non lo so” fece Leo continua a osservarli a sua volta.
“Perché mai avrei dovuto ucciderlo? Non sarebbe stata nemmeno una mossa furba, in questo tempo io ancora non sono nato e …” rispose Chris tornando a prestare attenzione al fratello “Da quello che ricordo io, quello che l’ha fatto fuori nel nostro futuro sei tu”
“Touchè” rise l’altro “Ma di sicuro gli rispondi male ogni tanto e vorresti picchiarlo visti i trascorsi tra voi due … o mancanza di trascorsi, dipende dai punti di vista. Sono pronto a metterci la mano sul fuoco”
“In alcuni momenti sì … e comunque, non sono cose che ti riguardano”
“Sempre sulla difensiva, vero fratellino?” lo prese in giro Wyatt “Anche con me...”
“Soprattutto con te”
“Mi spieghi perché l’hai fatto?” domandò il maggiore dei due ritornando alla sua solita freddezza.
“Per salvarti, Wyatt … Te l’ho già detto la scorsa volta”
“Salvarmi?” sghignazzò lui “Sei proprio patetico, Chris”
“Pensala come vuoi, non mi cambia nulla ... ci sono abituato ormai”

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2

“Che ci faccio qui?” si stiracchiò Wyatt guardandosi intorno ancora assonnato e riconoscendo nella stanza la soffitta di casa Halliwell.
“Ti abbiamo portato qui mentre dormivi” fece Phoebe sfogliando il libro delle ombre mentre Chris, a poca distanza da loro, roteò il collo così da sgranchirne i muscoli.
“Dormito male stanotte?”
“Ho dormito vicino a te sul pavimento del salotto per tenerti d’occhio, quindi direi che di certo non sono stato molto comodo” armeggiò con alcuni ingredienti, impegnato nella preparazione di una pozione “Quante premure, mi commuovi” fece sarcastico il demone mettendosi a sedere e guardando i due di fronte a se, quando Chris gli si avvicinò sospettoso.
“Come mai non provi a scappare?”
“Vuoi che provi a scappare?” chiese di rimando il maggiore ridendo tra se e se prendendolo in giro.
“E’ strano, non puoi dire di no. Non ci provi neanche, te ne stai lì e basta”
“Magari mi sei mancato” la buttò li Wyatt per il solo gusto di irritarlo.
“Ma va al diavolo” imprecò a bassa voce il moro tornando alla sua pozione, facendolo ridere di gusto.
“Sai, è stata una noia senza di te” continuò a parlare lui innervosendo il fratello, mentre Phoebe passava con lo sguardo dall'uno all’altro per studiarli, tentando di capire bene il rapporto esistente tra i due “Mi stavi sempre in mezzo alle palle con quelle piantagrane dei tuoi amici e Bianca, quella traditrice ...”
“Non nominarla” gli intimò, cercando di controllare la rabbia e buttando uno degli ingredienti nel calderone. Forse con troppo impeto, producendo una nuvoletta di fumo intorno a sé, per la quale iniziò a tossire.
“Oh giusto, scusami non volevo. Chiedo venia...” si finse dispiaciuto il biondo, raggiunto in un batter d’occhio dal fratello, che gli puntò un dito contro fremendo di rabbia.
“La sai qual è la cosa che mi fa più incazzare? Dopo tutte le cose che hai fatto, dovrei odiarti e volerti morto, ma non ci riesco” confessò Chris “Sei mio fratello e non riesco a odiarti, anche se ci ho provato. Credimi, ci ho provato eccome, mi hai fatto passare le pene dell’inferno, tu e la tua stupida smania per il potere!”
“E non riesci a uccidermi” aggiunse fermo Wyatt mentre il fratello tornò lentamente alla sua postazione “E questa è una delle tue debolezze. Sei troppo attaccato agli affetti. C’erano gli anziani addirittura che volevano ammazzarmi, pensa un po’ te” rise rivolgendosi alla zia, che era attenta a tutte le informazioni sul futuro che riusciva a captare dalla loro conversazione. Chris aveva sempre avuto remore a parlarne, ma Wyatt era di tutt’altro avviso “Ma il mio fratellino no, lui non voleva. Ed eccolo qui, in questo stupido piano architettato con Bianca e quegli altri cretini per non farmi diventare cattivo. Dovresti fare come me, io affetti non ne ho”
“Ne sei proprio sicuro?” chiese Phoebe, che in quei momenti passati insieme ai due aveva percepito qualcosa con il suo nuovo potere, a cui però non sapeva ancora dare una definizione.
“Ovviamente” rispose atono il demone e Phoebe si girò verso Chris per confortarlo con lo sguardo, ma dal suo volto non trasparì nulla … ormai era avvezzo a quell’atteggiamento, anche se dentro di lui faceva sempre male “Comunque per quanto riguarda Bianca, guarda il lato positivo. Ti ho risparmiato un sacco di grane … non avrebbe mai funzionato”
“E tu come fai a dirlo?” chiese sarcastico Chris “Sei esperto anche in amore adesso? I giorni in cui mi davi consigli con le ragazze ormai sono finiti, Wyatt”
“Mi sembra ovvio, era una Fenice e non c’è bisogno che spieghi che cosa fanno le Fenici, giusto?” fece Wyatt “Lavorava per me, l’ho mandata io a spiarti. Solo che poi quella stupida che fa? Si va a innamorare del mio fratellino! Era una delle cacciatrici più capaci che avevo e tu … me l’hai rovinata”
“Sarebbe colpa mia adesso?” rispose a tono Chris “Abbiamo finito per innamorarci anche grazie a te, visto che l’hai mandata tu da me e ti ringrazio per questo, per avermela fatta conoscere. Ha rinnegato la sua natura per stare con me, dovevamo sposarci!”
“Sposarci? Rinnegato la sua natura?” rise amaro l’uomo scuotendo la testa “Chiedilo anche alla zia, lei ne sa qualcosa. Non avrebbe funzionato. Su questo siete molto simili voi due, andreste d’accordo molto sulle questioni d’amore” portò a galla nella strega dei ricordi che aveva accantonato da tempo, facendola sentire a disagio “Comunque, così per curiosità: sai cosa mi ha detto quando l’ho catturata? Dopo che tu eri venuto qui?”
“Cosa? Tanto me lo diresti comunque ...”
“Ha detto, cito testualmente: ‘mi sono innamorata di tuo fratello perché lui non è come te ed è quello che tu non sarai mai’. Una magra consolazione per te, fratellino” fece Wyatt facendo spuntare un lieve sorriso sulle labbra di Chris “La stavo interrogando riguardo i tuoi piani e lei ha detto questa perla … E non sa quanto si sbaglia”
“Io non sono come te” affermò duro in volto in direzione del fratello, che rise di rimando.
“Uguale a me ovviamente no, questo no, ma abbiamo delle cose in comune … Siamo molto più simili di quanto tu creda, d’altronde non sei il classico angelo bianco, no? Hai avuto sempre problemi con gli anziani proprio per questo” lo punzecchiò Wyatt turbandolo lievemente anche se fu abile a nasconderlo “… dei tuoi amici non mi chiedi nulla? Non vuoi sapere come stanno?”
“Non serve, già lo so” rispose Chris con gli occhi fissi sulla pozione ormai ultimata e riservendo poi uno sguardo al fratello, che in apparenza sembrava innocuo ma in realtà era tutto l’opposto e questo Wyatt lo sapeva “ti conosco, non serve che tu me lo dica”
“Allora ragazzi, forse abbiamo trovato una soluzione per riportare Clay al suo tempo” fece il suo ingresso Piper, raggiante per aver trovato un incantesimo a quel problema che si era venuto a creare. Wyatt mimò con le labbra il nome pronunciato dalla madre inorridito da quella scelta, ricevendo un sguardo di rimprovero da Chris, che si affrettò a raggiungere la strega per leggere il foglietto che aveva portato.
“Non funzionerà, credimi” fece Chris non potendo dire nulla nel dettaglio, a meno che non volesse svelare la vera identità di ‘Clay’, nonché la sua, anche agli altri “Trova altro”
“Benissimo, ritorno di sotto allora” fece esasperata la donna tornando da Paige per trovare altre idee insieme “Tra poco andiamo ad uccidere qualche altro demone, capito Phoebe?”
“Si, signor si, signora”
“Fai meno la spiritosa” le urlò dal corridoi facendola ridere.
 
“Dove sono Piper e le altre?” domandò Leo orbitando in soffitta accanto a Chris, impegnato a sistemare alcune fiale nell'armadio.
“A uccidere alcuni demoni”
“Di nuovo?”
“Beh si, sai? Per Wyatt?” buttò uno sguardo di avvertimento al fratello, che scosse la testa divertito.
“Lo so che lo fa per nostro figlio, è solo che … non ti sembra che stia reagendo in modo un po’ eccessivo?”
“Forse tu non hai capito l’entità della cosa, Leo. Tuo figlio ...” fece per spiegare Chris, ma l’uomo lo fermo.
“L’ho capito, diventerà la sorgente di tutti i mali … solo che oggi per esempio, stavo facendo giocare Wyatt con dei giocattoli e lei glieli ha presi, dicendo che potevano portarlo a essere violento e gliene ha dati altri. Oppure, qualche giorno fa gli ha tolto la coperta rossa che usa di solito per rimpiazzarla con una azzurra, più pacifica a suo avviso”
“Oh, okay, questo è troppo in effetti” fece esterrefatto Chris dandogli ragione “Sta reagendo un po’ in modo eccessivo”
“Siete divertenti” rise Wyatt nel guardarli parlare in modo del tutto pacifico, senza schermaglie o frecciatine, scena a cui non era per niente abituato.
“Puoi rimanere un attimo con lui, devo andare a fare una cosa” prese un sacchetto dal mobile accanto a se, prima di orbitare via, lasciando Leo e il fratello da soli. Fece un azzardo, non potendo però fare altrimenti. Aveva preso un impegno e non c’era Phoebe in casa per sostituirlo, così fu costretto a chiedere al padre, sperando che Wyatt non facesse troppi danni.
“Così tu sei il fratello di Chris?” chiese l’anziano per rompere il silenzio imbarazzante che si era creato e che lo metteva a disagio.
“Già, suo fratello maggiore per essere precisi … cosa vi ha detto Chris di sé? Così, per curiosità”
“Non molto. Sappiamo che è come Paige, metà strega e metà angelo bianco, che ha 22 anni e stava con Bianca” elencò le poche informazioni che avevano sul ragazzo in una alzata di spalle “E adesso che ha un fratello demone”
“Già, suo fratello Clay” fece Wyatt con un tono strano seguito da una risatina, che catturò l’attenzione dell’uomo “Vi nasconde un po’ di cose, tante cose. Su entrambi, sia su di lui che su di me … e voi”
“Bene, anche questa è fatta!” esclamò Piper orbitando in quel momento insieme alle sorelle, correndo subito al libro delle ombre, armata di penna e foglietto.
“Piper, possiamo parlare un secondo?”
“Si sì, dopo … devo appuntare qualche demone per domani”
 
“Piper mi preoccupa” disse Phoebe a Chris, mentre erano in cucina a riordinare.
“Lo so, me ne ha già parlato Leo” sospirò afflitto il moro “Solo che non so cosa fare, io a regola non avrei dovuto nemmeno dirvelo. Non era previsto tutto questo nei miei piani, insomma … nemmeno che Wyatt venisse a cercarmi qui”
“E nemmeno che io venisse a conoscenza della tua vera identità”
“Esatto, non era nel mio programma che voi lo sapeste, te l’ho già detto ieri. Non era nei piani” fece contrariato Chris “poi oggi Wyatt si è messo a sparlare … Non doveva farlo”
“Sei venuto a cambiare il futuro, in modo drastico anche, quindi ...”
“Si, ma va fatto tutto con una certa logica. Non siete tenuti a sapere proprio tutto, io sono venuto a cambiare solo una cosa e ora … potrebbe andarmi bene, ma potrebbe anche andarmi male. Era meglio se rimanevate all’oscuro di tutto”
“La vita non è fatta di ‘se’, Chris”
“Già …”
“Comunque, non darei troppo peso a quello che dice tuo fratello”
“Tranquilla, ci sono abituato” rispose con tono sottomesso il ragazzo “Non è la prima vota che mi dice che sono debole, non valgo nulla, che non ha affetti quindi non sente nulla per me e via dicendo”
“Mi riferisco anche a quando ha detto che vi somigliate, lui è ...”
“Non ha tutti i torti” la interruppe lui “Anche se la cosa non mi piace, se non fossi stato così come sono, sarei morto già da un bel pezzo”
“Non sei come Wyatt. Lui è un demone e ...”
“Abbiamo dei tratti in comune e questi mi sono serviti. Non siamo uguali, ci mancherebbe altro, ma ...” spiegò il giovane “Sappiamo entrambi nascondere quello che proviamo, abbiamo una visione della vita improntata molto sul ‘il fine giustifica i mezzi’ e abbiamo un lato manipolatore in noi. Quest’ultimo è più forte in Wyatt ovviamente, ma ce l’ho anch’io … L’ho usato anche qui per mandare avanti il mio piano. Ripeto, se non fossi almeno un po’ così, sarei già morto nel mio tempo. Le esperienze ti formano, no? È normale che io non sia il tipico angelo bianco che la gente si aspetta … o che gli anziani vogliono”
“Ehi Chris, ho appuntato questi demoni” arrivò nella stanza Piper con un foglio tra le mani, che consegnò subito all’angelo bianco “Vanno bene? Ti suonano? Oppure ne hai altri tu?”
“Mhm …” analizzò velocemente i tre nomi scritti dalla strega “ci possono stare, ma …”
“Benissimo, grazie” si riprese subito il pezzo di carta, uscendo velocemente dalla stanza, diretta al piano di sopra.
“Piper, aspetta, non …” provò a richiamarla Chris inutilmente e Phoebe lì accanto, si lasciò andare a un sospiro arreso difronte ai comportamenti della sorella. 
 
Wyatt, stranamente rimasto solo, si guardò intorno studiando l’ambiente, che non appariva tanto di diverso da quello che ricordava e in cui era cresciuto. La soffitta era rimasta negli anni pressoché la stessa, solo altri lati della casa erano cambiati, anche se non di molto. Ovviamente, la stanza che aveva subito più mutamenti nel corso degli anni era la sua. Nel futuro la condivideva con Chris, che proprio in quel momento entrò in soffitta con sottobraccio una coperta e un cuscino, chiudendosi la porta alle spalle.
“Dormirai con me anche stanotte?” chiese il demone non ricevendo risposta dal fratello, impegnato a sistemare tutto per la notte “Ti mancano i vecchi tempi?”
“Wyatt, zitto e dormi, per piacere” fece Chris, sdraiandosi accanto a lui e coprendosi con la coperta
“Strano, di solito parlavamo sempre da ragazzi. Non ti ricordi? La mamma ci faceva andare a letto presto perché avevamo scuola il giorno dopo e stavamo svegli a parlare nel nostro letto a castello, anche fino a tardi. Poi ci sgridava e noi ci mettevamo a dormire, senza dire più una parola” ricordò il fratello, cercando anche di irritarlo come sempre
“Con che coraggio …” disse tra sé e sé Chris infastidito, prima di rivolgersi alla sorgente del futuro “Dormi e smettila”
“Wow, siamo intrattabili stasera …” si sdraiò l’altro nel poco spazio che aveva a disposizione all’interno del cerchio di cristalli e sotto lo sguardo del fratello, pronto a restare sveglio fino a quando non si sarebbe addormentato, esattamente come aveva fatto la sera prima “una copertina e un cuscino a me, no?”
“Ieri hai dormito senza, quindi non ti servono”
“Sempre gentilissimo col tuo fratellone”
“Ricambio il favore” rispose a tono Chris facendo ridere di rimando.
 
“Possiamo parlare adesso?” la segui in camera Leo, dopo aver messo a letto il figlio.
“Si certo, che devi dirmi?” chiese la donna mettendo un po’ di ordine nella stanza e l’anziano spazientito, le prese le cose dalle mani posandole nel primo posto che ebbe a tiro, prima di prenderla per le spalle, avendo così la sua completa attenzione.
“Calmati, Piper. Così non risolvi nulla … Non serve a nulla reagire come stai facendo tu”
“Non serve a nulla? Se ammazziamo più demoni possibili, Wyatt non ...”
“Non mi riferisco solo a quello” la spinse con dolcezza verso il letto, facendola sedere accanto a se “La coperta, i giocattoli, i programmi TV...”
“E che non so cosa fare” scoppiò a piangere la donna distrutta, parlandone per la prima volta con qualcuno “Devo essere stata una madre orribile, se mio figlio ...”
“No, Piper, non pensarlo nemmeno per scherzo” affermò sicuro Leo, prendendole il viso tra le mani per guardarla negli occhi “Non è stata colpa tua”
“E tu come fai a saperlo? Non vieni dal futuro, Leo. Chi ti dice che non è colpa mia?”
“Credimi, lo so” le sorrise lui rassicurante “Non può essere colpa tua. Ci siamo anche noi, sono qui per questo e poi c’è anche Chris, che come noi ha un motivo molto valido per aiutarci”
“Suo fratello demone che è venuto a trovarlo per riportarlo indietro?” fece ironica ridendo lievemente tra le lacrime, quando Leo alzò gli occhi al cielo sentendo un richiamo “Vai, vai dagli anziani, Leo”
“No, rimango qui, la mia famiglia ha bisogno di me” disse deciso l’uomo “Te e Wyatt avete bisogno di me, gli anziani aspetteranno”
Piper presa dal sentimento che quelle parole risvegliarono in lei, posò le proprie labbra sulle sue sospingendolo sul letto lasciando la ragione da parte per quella notte. Magari il giorno dopo se ne sarebbe pentita, ma non volle pensarci seguendo l’istinto.

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3
“Cosa sono questi?” chiese Leo studiando con lo sguardo delle strane pietre trasparenti tendenti al viola contenute in una scatola di vetro.
“Cristalli, quelli che si usano per i demoni … dobbiamo sostituirli a quelli che abbiamo usato con mio fratello” rispose Chris prendendone alcuni e mettendoli in una sacchetta pronti all’uso.
“Perché? Quelli che ci sono già non vanno bene?” arrivò nel salone Piper, che accorgendosi della presenza di Leo dissolse lo sguardo a disagio, esattamente come l’uomo, che le diede le spalle fingendo interesse verso delle pozioni posate sul tavolo lì accanto. Chris li presente notò tutto, trovando subito singolare quei comportamenti dato il rapporto esistente tra i due “Abbiamo già messo i cristalli e sta lì buono come un bam...”
“Sono potenziati questi, non sono i soliti che usate voi e ...”
“Da chi?” chiese Paige, che raggiunse la sorella in quel momento.
“E li sostituirò con quelli che ci sono ora” sviò la domanda Chris portando la rossa a roteare gli occhi “Con mio fratello è meglio usarne di più potenti, fidatevi di me”
“Sei andato negli inferi, giusto?” chiese di nuovo la più piccola delle sorelle, nonostante sapesse già la risposta, ma Chris continuò a fare finta di niente.
“Potresti accompagnarmi al P3?” domandò Piper e l’altra acconsentì, orbitando entrambe al locale e lasciando i due uomini da soli in casa, mentre entrambi i Wyatt dormivano al piano di sopra.
“Questa cosa che vai a chiedere spesso aiuti di sotto, non la capisco...” si lasciò sfuggire il biondo.
“Abitudine” mormorò in risposta Chris non dicendo altro, tenendoselo per se.
“Si, ma perch…?” fece per dire ancora l'anziano, bloccandosi poi al sentire un rumore su per le scale. I due uomini si guardarono e corsero il più in fretta possibile verso la stanza del piccolo, per paura di un qualche attacco demoniaco verso il bambino. Aprirono la porta di scatto e si trovarono davanti il piccolo Wyatt in lacrime nella culla con il suo scudo di protezione attivato e quello grande a terra. Il demone si dileguò prima che il fratello potesse fermarlo, mentre Leo corse subito dal figlio per tranquillizzarlo, tenendolo stretto tra le sue braccia.
“Maledizione” imprecò il giovane dando un pugno al muro accanto a sé “Mi sembrava strano che non avesse ancora provato a scappare”
“… o a rapire Wyatt. È quello che ha provato a fare, no?”
“Già, vado a chiamare le sorelle” orbitò via Chris, bisognava riportarlo subito indietro al suo tempo.
 
“Senti, non so chi tu sia ma ...”
“Non devi saperlo, non è importante. Devi solo fare quello che dico io, mi serve un incantesimo”
“Ah, sì? Perché?” fece sfrontato uno dei demoni con l’appoggio dei suoi compagni “Sei grande e grosso, fattelo da solo”
Wyatt ridacchiò maligno, prima di liberarsi in un colpo solo dei demoni, con eccezione di quello che stava osando sfidarlo. Dette loro fuoco con la magia, vedendo passare il terrore sul volto dell’unico sopravvissuto del gruppo, esattamente come lui voleva.
“Allora, me lo fai questo incantesimo o no?” disse semplicemente lui minacciandolo con lo sguardo, facendogli così intendere che quella sarebbe stata la sua stessa fine se non l’avesse accontentato.
“Si, certamente” deglutì impaurito il malcapitato.
“Bene, vedo che inizi a capire … devi farne uno per le sorelle Halliwell e il loro amato ex angelo bianco. Non quello giovane, l’altro. Ci siamo capiti?”
“Si, quello che è diventato anziano, lo conosciamo bene”
“Lui, esatto” confermò Wyatt fermo “Ho bisogno che si levino di torno, subito!”
 
“Che voleva da Wyatt?” prese in braccio il figlio dondolando preoccupata.
“Semplice, mi pare ovvio … vuole impedirmi di evitare che diventi la sorgente” fece nervoso Chris camminando avanti e indietro per il soggiorno “Se riusciva a portarlo via, non potevamo proteggerlo”
“Per fortuna non ci è riuscito” fece Phoebe.
“Per fortuna Wyatt ha il suo scudo” precisò Piper mettendolo nel suo box dei giochi.
“Adesso che facciamo?” intervenne Paige volendo trovare subito una soluzione “Non possiamo mica farlo girare liberamente in questo tempo, no?”
“Ovviamente, deve subito ritornare nel futuro” disse Chris preoccupato dei casini che avrebbe potuto fare nel passato.
“Proviamo con qualche incantesimo di richiamo ...” suggerì Leo.
“Già, magari quello tra fratelli” propose a sua volta Phoebe “mi pare di averne visto uno nel libro delle ombre”
“Non credo funzionerà”
“Tentar non nuoce” fece in un’alzata di spalle la rossa.
 
“Quanto ci vuole? Non ho tutto il tempo del mondo”
“Un po’ di pazienza, non manca ancora molto” replicò il demone mantenendo la concentrazione su quello che stava facendo “Solo non capisco: perché vuoi mandarli proprio lì?”
“Non fare domande, esegui e basta” lo mise a suo posto con tono duro.
“Uh, nel futuro sono tutti come te?” chiese sarcastico, ma Wyatt non agì come suo solito con chiunque gli mancasse di rispetto o non seguisse alla lettera i suoi ordini. Necessitava del suo aiuto in quel momento e non avendo in quel tempo il suo ruolo da sorgente, certe cose non poteva permettersele.
“Stanno tentando di riportarmi da loro con alcuni incantesimi” gli disse sentendo una strana vibrazione magica verso di lui “Vedi di muoverti”
“Un po’ di pazienza … un po’ di pazienza”
 
“Niente da fare” sospirò stanca Paige buttandosi di peso sul divano.
Avevano tentato vari incantesimi, sia scritti da loro sia usando il libro, ma non era servito a nulla.
“L’avevo detto io” mormorò Chris sapendo per esperienza che il fratello era capace di respingere alcune magie, tipo quelle appena usate, quando non voleva essere trovato.
“Che proponi? Tu lo conosci ...” fece Phoebe mettendosi accanto al giovane, mentre Leo orbitò dagli anziani in cerca di aiuto e le altre due sorelle salirono di sopra tentando di trovare altro sul libro, lasciandoli da soli con il piccolo Wyatt.
“Non lo so, mio fratello è difficile da trovare o prendere” sospirò afflitto il moro “Cambiando discorso, hai notato nulla di strano tra mamma e Leo?”
“No, perché?” lo guardò confusa la donna “E comunque ...”
“Si dice papà non Leo” le fece il verso Chris beccandosi un’occhiataccia finendo la frase della zia al suo posto “Poche ore fa c’era un certo imbarazzo tra loro due e poi … sono ancora vivo”
“Che intendi dire?”
“Nei mesi scorsi avevo fatto alcune ricerche, solo che poi con i demoni da combattere per salvare mio fratello, tu che hai scoperto la mia vera identità e l’arrivo di Wyatt non ci ho più pensato, ma fortunatamente hanno fatto tutto loro”
“Spiegati meglio”
“Il mio concepimento” chiarì Chris avendo la completa attenzione della zia che iniziò a capire di cosa parlasse “Doveva avvenire questa settimana, entro stamattina … e sono ancora qui”
“Stai cercando di dirmi che Piper è incinta?” chiese smagliante la donna.
“Esatto, deve essere successo stanotte”
“Ma è magnifico!” esclamò Phoebe felice balzando in piedi pronta a salire di sopra per dare la notizia alla sorella, ma venne prontamente fermata dal nipote, che l'afferrò per le spalle facendola girare verso di lui.
“Che vuoi fare?”
“Come che voglio fare? Dobbiamo dirglielo” tentò di nuovo un movimento, ma venne bloccata ancora dal ragazzo.
“No no, facciamoglielo scoprire da sola per una volta. Apprezzerà scoprirlo da sola come tutti i comuni mortali, fidati, so quello che dico. Poi meno persone sanno la mia identità e meglio è … se glielo diciamo, dovremmo dirle anche chi sono io”
“Non sono d’accordo, ma non voglio discutere con te”
“Grazie” ridacchio Chris mollando la presa sulla zia e girando lo sguardo verso Wyatt che giocava con un pupazzo “Per tornare a mio fratello, forse dovremmo...” iniziò a dire lui interrompendosi quando tornando con gli occhi nel punto dove si trovava Phoebe, notò di essere rimasto da solo. Iniziò a sospettare qualcosa e muovendosi lentamente verso il bambino, che ignaro di tutto continuava a giocare, prese a chiamare Leo e Paige, ma nessuno dei due si presentò “Qua c’è qualcosa che non va”
“Sei sempre stato sveglio” fece una voce all’improvviso che lo fece girare di scatto. Suo fratello era appoggiato contro un mobile poco distante da lui e il piccolo Wyatt, nel vederlo, attivò lo scudo sia per sé stesso sia per Chris, con sorpresa di quest’ultimo “Wow, ho un anno ma ti faccio già da fratello maggiore”
“Che cosa hai fatto? Dove sono …?”
“Mamma, le zie e papà?” ridacchiò sarcastico la sorgente “Li ho mandati a fare un bel giretto turistico in un posto molto lontano, nulla di cui preoccuparsi”
“Che intendi dire?"
“Che presto sapranno le nostre vere identità” disse criptico lui, quando Chris prese in braccio il bambino e orbitò via sotto lo sguardo del fratello, che non fece nulla per fermarlo “Scappa pure quanto vuoi, tanto ti prendo”
 
“Che succede?” si girò verso le sorelle, buttando un occhio nel luogo in cui si trovavano, una stradina nascosta che non riuscì a riconoscere “Ero dagli anziani e adesso ...”
“Noi stavamo in soffitta” disse Paige indicando sé stessa e Piper guardandosi intorno confusa.
“E io stavo parlando con Chris … Ci hai chiamato tu, Leo? Magari orbitato o...”
“No, ve l’avrei detto, vi pare?” prese a camminare verso l’uscita di quel vicolo seguito dalle tre donne “Stavo dagli anziani a cercare aiuto, ve l’ho detto”
“Qua deve esserci lo zampino di Clay” la buttò li Piper.
“Clay?” chiese stupidamente Phoebe, ormai abituata a riferirsi a lui con il suo vero nome, rispetto a quello finto inventato da Chris per nascondere la propria identità.
“Il fratello di ...” fece la rossa stranita.
“Oh, giusto, quel Clay … Si, il fratello di Chris, giusto” sorrise cercando di essere il più naturale possibile.
“Siamo a San Francisco, la riconosco questa strada” fece Piper appena sbucarono sulla via principale, in cui riconobbe un tratto che prendeva sempre per recarsi a lavoro, anche se in quel momento sembrava un po’ diverso. Era meno curato e anche la gente che le passava accanto per strada sembrava diversa … c’era qualcosa che non andava.
“Oddio, cos’era quel coso?” chiese allarmata Paige nel vedere uno strano sensore riflettere una luce gialla verso di loro che andava dal basso verso l’altro come per scannerizzarli e agendo d’istinto, lo fece orbitare il più lontano possibile.
Leo intravide poco distante un'edicola, alla quale si avvicinò prendendo un giornale …
“Ehi, me lo devi pagare quello!” fece l’edicolante con tono scontroso alla quale Phoebe consegno del denaro che il signore posò soddisfatto nella cassa, con sollievo della mora … a quanto pare la moneta era la stessa anche in quello strano luogo.
“Abbiamo un problema” fece Leo attirando la loro attenzione “A quanto pare qua oggi è il 15 gennaio … 2023”

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 4

“Fantastico, ci ha mentito anche sul nome!” alzò le braccia al cielo esasperata dato che dopo quella scoperta, la sua sfiducia nei confronti del loro angelo bianco era aumentata ancora di più.
“Piper, forse...” tentò di difenderlo Phoebe, sapendo bene la verità, ma fu bloccata da Paige che appoggiò la sorella.
“Ha ragione. Non ci ha detto che era per metà strega, non ci ha detto subito di Wyatt, non ci ha detto che il fratello era un demone, ha mentito sul suo nome ...”
“Aveva detto di chiamarsi Chris Perry, ma non risulta alcun Chris Perry” tornò a parlare la maggiore delle sorelle, camminando affianco a Leo alla ricerca della via che era stata data loro all’anagrafe, meglio dire che avevano rubato all’anagrafe.
Avevano cambiato aspetto per evitare che la gente li riconoscesse, dopo aver notato certi sguardi verso di loro da parte dei passanti e scoperto che la loro abitazione in quel tempo era diventato un museo. Arrivati alla loro casa con l'intenzione di chiedere aiuto alle se stesse del futuro, si erano trovati davanti a una fila di turisti e un’insegna in bella vista che riportava scritto ‘Halliwell Memorial Museum’, dalla quale arrivarono anche alla conclusione che sarebbe stato inutile cercarle. Così si rivolsero al comune per chiedere dove si trovasse Chris, ma non risultava nessuno con quel nome in città, mentre il loro padre era venuto a mancare un anno e mezzo prima. L’unico che avevano trovato era Leo, di cui avevano recuperato l'indirizzo per mezzo di un incantesimo, visto che la donna allo sportello non voleva dar loro nessun dato per motivi di privacy. Dopo essere stati attaccati da due demoni sbucati dal nulla appena fuori l’edificio, decisero per sicurezza di non usare più la magia, almeno fino a quando non avrebbero raggiunto il Leo del futuro e capito qualcosa di quello strano tempo quasi apocalittico.
“E siamo morte, siamo morte in questo tempo … l’unico vivo qui è Leo” incrociò le braccia la rossa bloccandosi poi nel vedere che l’anziano si era fermato davanti a un palazzo bianco di dieci piani recante il numero dieci accanto al citofono. Entrarono approfittando dell’uscita di uno dei condomini e salirono i vari piani alla ricerca del campanello giusto con il suo nome, trovandolo al terzo piano …
“Si? Serve qualcosa?” chiese il Leo di quel tempo sbucando dalla porta.
“Oh, ecco, noi … noi abbiamo bisogno di aiuto” fece in difficoltà Leo nel trovarsi davanti il se stesso del futuro “Sei un anziano, giusto?”
Nel sentirsi chiamare in quel modo aprì completamente l’uscio portando l’indice alla bocca, indicando loro di fare silenzio e facendoli entrare nel suo appartamento.
“Meglio non parlare di certe cose alla portata di chiunque” disse l’uomo chiudendo la serratura e facendo loro segno di accomodarsi al tavolo della sala.
Leo nel seguire le sorelle che avevano già preso posto, notò una foto su un mobile e la prese tra le mani per guardarla meglio, mentre il se stesso del futuro chiedeva loro dalla cucina se gradissero qualcosa …
“Sicuri che non volete nulla?” tornò nel salotto il biondo.
“Si sì, grazie” fece gentilmente Phoebe “Stiamo bene così”
“Tu vuoi qualcosa?” fece verso il Leo del passato, che troppo intento a osservare quello scatto, non stava prestando loro molta attenzione.
“No no, grazie” replicò mostrandogli la cornice che aveva tra le mani “Chi sono questi due bambini nella foto?”
“Oh, i miei figli” disse l’altro riprendendosela e tornandola a posare al suo posto.
“Figli?” ripeté Piper notando il plurale usato dall’uomo e scambiando uno sguardo interrogativo con Paige che aveva fatto lo stesso, mentre Phoebe guardò altrove in difficoltà.
“Si, ne ho due. Sono più grandi di come sono qua in foto, ora sono adulti” disse brevemente mentre l’altro Leo prese posto difronte alla rossa, accanto a una sedia vuota, subito occupata dalla sua versione futura, che scambiò l’espressione sorpresa delle due e dell’uomo con loro come rivolta al suo essere un anziano “Oh, lo so, sono un anziano e non dovrei essere padre ma … diciamo che sono un'eccezione”
“Oh, lo sappiamo” sorrise Phoebe “non preoccuparti, lo sappiamo bene”
“Lo sapete?” chiese confuso “D’accordo, perché siete qui? Chi siete poi?”
“Abbiamo bisogno di una mano per tornare nel passato. Magari, del libro delle ombre. Si, ci servirebbe molto in questo momento” fece Paige.
“Il libro delle ombre?” chiese sulla difensiva dato il volume appena nominato, che negli anni avevano sempre cercato di rubare e non essendo a conoscenza della vera identità delle persone che aveva appena fatto entrare in casa sua.
“Tranquillo, noi siamo il trio … del passato ovviamente, quello di questo tempo è morto a quanto pare” rise nervosa Phoebe mentre il Leo del passato sciolse l’incantesimo svelando così i loro veri volti. Per la sorpresa, quello del futuro si alzò di scatto osservandoli uno per uno mettendosi una mano nei capelli …
“E’ un gran bel casino questo, lo sapete?”
“Si, l’avevamo capito” annuì Piper “Dobbiamo andare subito indietro, anche perché c’è Chris che è rimast...”
“Cosa? Chris cosa?” domandò preoccupato, attirando gli sguardi del sé stesso passato e della maggiore delle Halliwell.
“Lo conosci? Sei in contatto con lui anche in questo tempo?” chiese la rossa stranita da quella reazione portando l’uomo a ricambiare il suo sguardo con uno simile, data la domanda.
“Già, Chris” intervenne Phoebe bloccando l’anziano dal parlare di nuovo per paura che potesse dire qualcosa di troppo “Viene dal futuro come te. Alto, castano, occhio verdi ...”
“Che pensavamo si chiamasse Chris Perry, ma no … a quanto pare ci ha mentito” brontolò forse la quarta volta nell’arco di un'ora la sorella maggiore
“Perry?” ripeté il Leo del futuro non capendo di cosa stessero parlando
“Già, deve averci dato un nome sbagliato per salvaguardare la sua identità” continuò Phoebe sperando che capisse e lasciandosi andare a un sospiro di sollievo nel vedere la consapevolezza farsi spazio sul volto dell’uomo.
“Salvaguardare la sua identità? Andiamo, ci ha detto che Wyatt diventerà cattivo, perché non dirci anche il suo nome?”
“Paige, i viaggi nel tempo sono ...”
“Zitto Leo, per piacere” bloccò la sua spiegazione Piper mentre l’altro anziano tornò a sedersi “Non ci serve una spiegazione dettagliata della cosa al momento”
“Sapete di Wyatt, ve l’ha detto lui?”
“Si, quando l’abbiamo messo alle strette però si, ce l’ha detto lui” replicò ancora la mora.
“Perché è venuto nel passato?”
“Per impedire che Wyatt diventi la sorgente” spiegò ancora mentre Phoebe accanto a lei, notò l’espressione sorpresa che assunse l’uomo a quelle parole.
“E che suo fratello diventi un demone a sua volta” aggiunse la minore delle sorelle.
“Si, suo fratello Clay … E’ lui che ci ha mandato qui, poco ma sicuro” tornò a parlare Phoebe con tono strano e un sorriso nervoso sulle labbra attirando lo sguardo di Leo e Piper che trovarono quel suo comportamento strano “Non potresti portarci da lui?”
“Posso provarci, solo che non so dove abiti, quindi dobbiamo ...”
“Come fai a non sapere dove abita?” chiese di colpo la donna … come fa un padre a non sapere dove abiti il proprio figlio?
“Phoebe, ma che ti prende?” chiese il Leo del passato preoccupato.
“Niente, va tutto bene. Perché lo chiedi?”
“Dobbiamo andare nel rifugio degli angeli bianchi, chiediamo li”
 
“Arrivo, arrivo!” urlò dato l’insistente bussare alla porta del suo appartamento. Aprì per vedere chi fosse, trovandosi davanti un uomo con in braccio suo nipote. Chris notando la preoccupazione sul suo volto nel vedere Wyatt in braccio a una persona a lui sconosciuta in quel tempo, si decise a parlare per rassicurarlo …
“Sono l’angelo bianco delle streghe, quello nuovo. Leo ormai è un anziano e ...”
“Oh, sì sì, me l’avevano detto che ne avevano uno nuovo. Sei Chris, giusto?” fece l’uomo dandogli il permesso di entrare.
“Si, esatto” fece sollevato il ragazzo posando il bambino sul divano per poi riavvicinarsi al nonno ancora accanto all’ingresso.
“E’ successo qualcosa? Dove sono Piper e le altre? Di solito Wyatt sta con ...”
“Non sono qui, ma nel futuro. Un demone del futuro le ha mandate li insieme a Leo” spiegò in modo sintetico Chris “Non potevo rimanere a casa da solo con Wyatt, avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse con lui. Insomma, non posso portarlo negli inferi con tutti i demoni che ci sono, no? Portare un bambino di sotto non è il massimo”
“Direi proprio di no, vuoi che ti aiuti con mio nipote mentre tu vai a cercare una soluzione per riportarli qui, giusto?” domandò Victor trovando il ragazzo, che annuì in risposta, subito piacevole “Per me non c’è nessun problema” replicò l’uomo avvinandosi a Wyatt, prendendolo tra le braccia e dondolandolo sul posto “Vuoi stare un po’ col nonno? Giochiamo un po’ e guardiamo la TV?”
“Bene, ha lo scudo quindi è protetto … Io vado” orbitò via lasciandoli soli.
 
“Tu lo sai, giusto?” chiese a bassa voce il Leo del futuro affiancando Phoebe tornata al suo aspetto fittizio insieme agli altri tre, che camminavano parlando tra loro a distanza di qualche metro, impossibilitati in questo modo a sentirli per loro fortuna.
“Si, so chi è Chris e anche che il fratello demone che è venuto a farci un saluto non si chiama Clay”
“Sai anche che sarà inevitabile che lo verranno a sapere stando qui?”
“Si, ma Chris non vuole che lo sappiano quindi … cerchiamo di non dirglielo noi ecco, almeno posso dire che non sono stata io. Per una volta ho una scusa e non se la può prendere con me. Già è un record che sono riuscita a mantenere il segreto per così tanto tempo. È un mese che lo so e non l’ho detto a nessuno … e ne vado fierissima”
“Allora, dove sta la macchina?” chiese il Leo del passato “Meglio dire l’astronave o navicella, la vostra vola … non è proprio un auto”
“Già, le vostre auto sono antiquate in questo tempo” rise l’altro salendo in una sorta di veicolo privo di ruote insieme agli altri, che guardarono quel mezzo di trasporto con sospetto “Tranquilli, è come una macchina, ma vola. È sicura”
Mise in moto salendo di qualche metro prima di partire verso la loro destinazione …
“Fammi capire un po’ dove stiamo andando, cos’è questo rifugio? Non dovremo andare di sopra?”
“Non puoi, in questo tempo non c’è un sopra” spiegò al suo sé stesso del passato l’uomo “Quando Wyatt è salito al potere si è sbarazzato di tutte le creature magiche. Meglio dire, quasi tutte visto che parte della sua famiglia contando anche me è ancora viva e lo stesso altri. C’è chi scappa di continuo, chi si nasconde e chi invece fa una silenziosa resistenza contro la sorgente, tipo Chris per esempio. Il rifugio dove stiamo andando era stato creato solo per noi anziani e angeli bianchi all’inizio, ma lo usano anche altri se ne hanno bisogno. L’unica cosa è non farne parola con nessuno”
“E perché ha cercato di uccidere tutti?” domandò Piper volendo sapere il più possibile così da poterlo impedire … più sapeva, meglio era secondo il suo punto di vista.
“Per fare in modo che i demoni prevalessero sugli altri. A lui piace il potere. Ha fatto aprire anche un museo su di voi per auto celebrare la propria magia, far conoscere a tutti il potere delle Halliwell che scorre nelle sue vene”
“Si, l’abbiamo visto il museo”
Scese di qualche metro e imbucò una via secondaria chiusa dall’altro lato rimanendo a nemmeno un metro da terra ...
“Scusa non vorrei dire ma stai andando contro il muro, lo sai?”
“Tranquilli, chiudete anche gli occhi o urlate se volete, ma non orbitate” aumentò la velocità l’uomo mentre l’altro Leo porto le mani sul cruscotto guardando davanti a se impaurito e le ragazze si coprirono gli occhi credendo fosse impazzito di botto. Nel non sentire nessun tonfo, spostarono le loro mani dal volto trovandosi in un prato con una costruzione in pietra poco distante.
“Era un passaggio magico” si stupì Paige scendendo dalla macchina e guardandosi intorno.
“Ovvio, non mi vado a schiantare contro un muro di proposito se non si tratta di un portale, no? È l’unico modo per arrivare qui. Niente orbitare o magie simili, così non ci trovano”
Entrarono nella costruzione trovandosi in un grande salone dalle mura bianche, interamente creato con la magia per renderlo il più simile possibile all’originale a cui gli angeli bianchi e anziani erano abituati. C’erano creature magiche di ogni tipo ovunque e seguirono il Leo di quel tempo verso un ragazzo moro sulla ventina, alle prese in quel momento con una strega in difficoltà a cui indicò uno degli anziani, da cui corse subito per ricevere qualche consiglio.
“Ehi George” richiamò la sua attenzione l’uomo venendo subito abbracciato dal giovane.
“Non sei un po’ in anticipo?”
“Già, devo aiutare queste persone qui dietro di me adesso” fece cenno ai quattro camuffati dalla magia che l’angelo bianco salutò con un movimento del capo “Chris dove sta? È qui? Avrei bisogno di lui”
“Se non lo sai tu” ridacchiò lui “Non è qua, ci viene poco a differenza tua. Lui è … insomma, lo sai, no? Poi ha già i suoi di problemi ... hai provato dove lavora?”
“E dove lavora?” chiese in difficoltà l’anziano.
“Wow, quando aveva detto che non avevate rapporti non pensavo fino a questo punto” rise di nuovo il ragazzo mentre le streghe e Leo non si perdevano neanche una parola, trovando strano quello scambio di battute “Lavora da tipo un mese nel locale cinese di Tenderloin District. Hai presente? Quello con l’insegna gialla?”
“Non è una bella zona quella” intervenne Phoebe conoscendo la fama di quel quartiere.
“Già, ma ha trovato lavoro solo lì … sempre se si può chiamare lavoro quello, lo pagano anche da schifo”
“Sta ancora lavorando?”
“Si, finisce tra due ore” controllò l’orologio il giovane “Entra dal retro però … il capo non è molto affabile. Lavora nelle cucine, quindi se entri da dietro lo trovi subito”
 
“Bene, speriamo che il me stesso di quel tempo ci pensi” ragionò ad alta voce dopo aver orbitato in un appartamento a San Francisco che fortunatamente a quel tempo era disabitato, oltre che pressoché uguale alla sua versione futura. Era pronto ad usare la magia su chiunque vi vivesse, per far in modo che non ricordasse nulla della sua presenza e non se ne curasse neanche, ma aveva avuto fortuna … per una volta.
Prese un vecchio scontrino dal portafoglio, non avendo nulla su cui scrivere e usando una penna che portava sempre con sé, lasciò un messaggio di poche righe. Piegò il pezzo di carta e lo nascose in un cassetto sotto la caldaia che usava da porta oggetti nel suo tempo. Dopo aver chiuso tutto, orbitò via negli inferi alla ricerca di qualcuno che l’aiutasse, oltre che di informazioni per risolvere il problema che si era creato.
 
“Bene, grande! Per me non c’è alcun problema!”
“Stregone da strapazzo, ma che avevo in testa quando l’ho preso ...” borbottò con accento asiatico l’uomo appena rientrato nel locale.
“Strega! Oppure mago se proprio vuoi” lo corresse ad alta voce accendendo una sigaretta con fare nervoso “idiota, non è stregone”
“Mi sa che ha perso il lavoro” mormorò a bassa voce Paige in modo che la sentissero solo le sorelle e il ‘loro’ Leo mentre l’altro poco avanti, era ormai a pochi passi da Chris, che dava loro le spalle.
“Da quanto fumi?” domandò facendo irrigidire il moro che riconobbe subito la voce e girandosi lentamente, si trovò davanti proprio l’ultima persona che si sarebbe aspettata a cercarlo. La sua espressione da stupida tramutò subito in infastidita e aspirò tutto il fumo in faccia all’uomo, che chiuse gli occhi e iniziò a tossire per il fastidio …
“Fantastico, ci mancavi solo tu!” esclamò buttando la sigaretta a terra calpestandola con la suola delle scarpe avendo perso improvvisamente la voglia di fumare “Già la giornata stava andando alla grande”
“Sono anch’io felice di vederti, Chris” fece sarcastico a sua volta il padre.
“Che vuoi? Perché sei qui?” chiese duro il ragazzo “Comunque per tua informazione fumo quando sono nervoso e ora sono molto nervoso”
“Queste persone hanno bisogno del tuo aiuto” li indicò e nel vedere Chris studiarli con lo sguardo, per convincerlo aggiunse “E’ urgente, devi aiutarli. Mi sa che solo tu puoi farlo. Conosci Wyatt molto bene, anche da demone a differenza mia e … per una volta fidati di me”
“Se sei venuto tu da me, è urgente sicuro” acconsentì il ragazzo visto che non l’aveva mai cercato in tutti quegli anni. Scrisse qualcosa su un pezzo di carta che aveva con sé e glielo consegnò, riponendo la penna nella sua giacca in pelle “Quello è il mio indirizzo. Vai a casa mia, ci trovi un mio amico. Io vi raggiungo dopo, devo andare a fare una cosa … questione di vita o di morte”
Senza fare domande orbitò al posto indicato da Chris portando gli altri con se, così da evitare ancora per un po’ il momento in cui avrebbero scoperto il vero cognome del loro angelo bianco.
“Non si possono fare magie, avevi detto che ...” iniziò a dire Piper, ma l’anziano non vi badò visto che la sua attenzione venne attirata da una figura sofferente stesa sul letto che li stava guardando alzando di poco il capo dal cuscino.
“Che è successo?” chiese preoccupato sedendosi accanto alla ragazza, che venne notata in quel momento anche dagli altri li presenti.
“Da quanto tempo” lo salutò parlando a fatica lei, felice di vederlo, mentre Leo individuata la ferita all’addome iniziò a guarirla “Dov’è Chris?”
“Sta arrivando, è andato a prendere la pozione. Voi chi siete?” entrò nella camera della ragazza pronto a un possibile scontro quello che doveva essere l’amico, un giovane sulla ventina dai capelli scuri e gli occhi marroni vestito completamente in nero.
“Amici di Chris” rispose prontamente Phoebe “Puoi abbassare l'ascia di guerra”
“Oh, tu sei Leo” lo riconobbe il nuovo arrivato “Sei un anziano, potresti provare a … oh, ci stai già provando”
“Non riesco, c’è come un qualcosa che blocca la mia magia” spiegò Leo interrompendo il suo tentativo di guarigione essendo inutile.
“Ci aveva provato anche un amico angelo bianco di Chris. John, George … non so, non mi ricordo ora. Comunque, non è riuscito a guarirla nemmeno lui. Pensavo che essendo un anziano ...”
“Ci sta ammazzando tutti” tornò a parlare lentamente la giovane “E’ successo con mamma e le zie, adesso tocca a me”
“No, hai ancora tutta la vita davanti” orbitò nella stanza Chris tenendo tra le mani una boccetta che aprì, versandogliela in bocca, in modo da fargliela bere “Speriamo che questa funzioni, sto andando avanti a tentativi da stamattina”
Attese qualche secondo e non vedendo alcun effetto su di lei, lasciò la stanza pronto a cercare altre soluzioni.
“Chris, ascolta ...” lo seguì Leo nella parte dell’appartamento usata con la stessa funzione della soffitta della sua vecchia casa, imitato dagli altri eccetto che dall’amico rimasto in camera con la ragazza.
“Non ti azzardare a dirlo, ha solo quindici anni. Non morirà!” esclamò lui trattenendo le lacrime e tirando fuori tutto l’occorrente per preparare una nuova pozione.
“E’ una ragazzina” fecero sorprese e spaventate le sorelle. Sembrava più grande rispetto alla sua età. Non che in quel caso andasse bene, ma era giovanissima … troppo giovane.
“Già, un modo lo trovo per salvarla. Non può morire, okay?”
“Chris, c’è un blocco che mi impedisce di guarirla. Non puoi salvarla con la magia” spiegò il padre “Né con le pozioni né con gli incantesimi, nessuna magia”
“Non posso portarla in ospedale” sospirò stanco il ragazzo afflosciandosi sulla sedia dietro di lui.
“Perché no?”
“Certe volte mi chiedo se non ti aggiorni su quello che combina Wyatt perché non vuoi accettare ciò che è diventato o perché non te ne importa nulla”
“Direi la prima” confessò Leo facendo ridacchiare amaramente Chris.
“Immagino che se al suo posto ci fosse stato qualcun altro a caso problemi non ce ne sarebbero stati, giusto?”
“Non è così, non fare lo stupido” lo rimproverò portandolo ad alzare gli occhi al cielo “Piantala, ok? Dimmi perché non puoi portarla in ospedale”
“Non la curerebbero per il cognome che porta … Noi non siamo streghe normali, abbiamo meno diritti degli altri. Nuova legge di Wyatt, tanto per farmi capire che non posso fare nulla contro di lui e rimarcare che ha potere su tutti noi”
“Proviamo lo stesso, tentar non nuoce ... poi non è curabile con la magia. Non c'è altro modo”
“Però lo facciamo a modo mio” affermò il castano prima di alzarsi e scomparire in corridoio nell’esatto momento in cui li raggiunse anche l’amico.
“Dove va?” domandò lui avendolo visto sfrecciare via, appena messo piedi nella stanza.
“Non lo so” rispose sinceramente l’uomo “Però quella frase che ha detto non promette nulla di buono”
Chris tornò con una pistola tra le mani e delle munizioni che posò sul tavolo, iniziando a caricare l’arma sotto lo sguardo divertito dell’amico e allarmato degli altri.
“Chris, che stai facendo?”
“Ti presento il mio modo. Una Colt. 45 semiautomatica. Era del nonno” mise l’ultima munizione prima di far scattare l’arma pronta all'uso e riporla nella fodera della sua giacca. Raggiunse la ragazza nell’altra stanza, prendendola sottobraccio e urlando per farsi sentire “Tranquillo, la userò solo in caso di necessità!”
“Chris, non credo sia una buona idea. Non è il metodo adatto per ...”
“Lascia fare a me e zitto” tornò dal padre e prendendolo per la spalla orbitò tutti e tre via di lì, lasciando gli altri in casa da soli.
 
“Che è successo? Ti sei buttato in una fogna?” ridacchiò Victor nel vedere Chris comparire dal nulla con tutti i vestiti sporchi di fango.
“Ho avuto degli scontri con alcuni demoni … farsi dare informazioni non è sempre semplice” disse stanco il giovane “Ho fatto una scappata a casa per prendere alcune cose di Wyatt”
“Bene, ero un po’ a corto di … beh, tutte le cose che servono a un bambino”
“Posso … posso farmi una doccia e cambiarmi? Ho già preso un cambio, ho solo bisogno di una doccia. Devo tornare subito di sotto” chiese a disagio … nel futuro loro due avevano un rapporto molto stretto, ma in quel tempo l’uomo non sapeva nemmeno chi fosse quindi non poteva prendersi troppe confidenze.
“Si certo” gli diede il suo consenso indicandogli il bagno ignaro che Chris conoscesse bene quella casa, visto che negli anni ci era andato spesso “Quanto rimarrete qui? Non ci capisco nulla di magia, ma da quello che mi sembra di capire è una cosa abbastanza lunga”
“Non so quanto ci vorrà” disse Chris togliendosi la maglietta e guardandola schifato visto come era conciata, facendo ridere Victor, che la prese e la buttò nella lavatrice “Spero di metterci meno tempo possibile”
“Beh, ho preparato tutto, rimani anche tu qui ovviamente” fece il nonno “Quel demone per aver mandato le mie figlie, Paige e Leo nel futuro e averti portato a venire qui da me deve essere pericoloso, meglio se rimani anche tu, no?”
“S-si, grazie” sorrise il moro grato “Dopo porto dei cristalli così siamo più sicuri”
“Oh, d’accordo. Non so molto bene di che parli, fai tu” alzò le mani Victor ignorante in materia lasciandogli via libera e tornando dal nipote in soggiorno, aggiunse ad alta voce “Ti tocca dormire con Wyatt, non è un problema, no?”
“No, tranquillo” gridò per farsi sentire continuando a spogliarsi e aggiungendo tra se e se “non è nemmeno una novità, l’ho fatto per anni”
“Bene, ho solo una stanza per gli ospiti, sarebbe stato un problema!”
Chris scosse la testa divertito, sollevato che anche nel passato suo nonno fosse lo stesso che conosceva e a cui era affezionato.
 
“Come si chiama?” chiese Phoebe all’amico di Chris, rompendo il silenzio e preoccupata per quella ragazza, non vedendoli tornare nonostante fosse già passata più di un’ora “Spero vada tutto bene, è troppo giovane”
“Già, anche molto brava a scuola. Chris ha lasciato gli studi per lavorare così da mantenere entrambi e farla studiare. Almeno lei, no? Suo fratello si è preso tutto, per fortuna ha avuto suo nonno che gli ha lasciato qualcosa, come questa casa e un’altra che ha venduto per accumulare un po’ di soldi. Comunque si chiama Prudence, per chi la conosce Prue”
“Nostra sorella aveva lo stesso nome” intervenne Piper sorpresa “E’ morta qualche anno fa”
“Davvero?” chiese lui stupito a sua volta “Beh, la mamma di Prue ha deciso di chiamarla in questo modo proprio in memoria della sorella. Una delle zie di Chris si chiamava così”
“Una zia di Chris si chiamava Prue?” chiese Leo sospettoso … non era un nome molto comune.
“Si, è morta prima che lui nascesse” replicò il giovane “Erano quattro sorelle in tutto, ora sono tutte morte però”
“Quattro sorelle” ripete pensierosa Paige scambiandosi uno sguardo con Leo e Piper alla sua sinistra mentre Phoebe dall’altro lato si coprì il volto sapendo che il momento era arrivato … quel ragazzo stava parlando troppo, anche se alla fine non era colpa sua, non sapeva chi fossero.
“E suo fratello?” chiese Piper avendo capito che bastava una domanda per avere anche più informazioni di quelle richieste e voleva approfittarne, così da capire finalmente chi fosse veramente il loro angelo bianco “Ha un fratello, giusto?”
“Oh sì, ce l’ha” rispose lui con un’espressione nauseata “Ne ha uno che veramente … non so come facciano a essere fratelli. Insomma, su certe cose si somigliano, ma su altre sono completamente l’opposto. Visto che si può dire che lavoro per lui, so quello che dico”
“In che senso lavori per lui?” aggrottò la fronte Leo sapendo che se l’informazione sulla natura demonica del fratello era giusta, questo significa che …
“Sono un angelo nero” alzò le spalle il giovane.
“Cosa?” chiesero increduli in coro facendolo scoppiare a ridere.
“Dovreste vedere le vostre facce. Lo so, non si direbbe calcolando la mia amicizia con Chris”
“Già, non si vedono tutti i giorni un angelo bianco e uno nero amici” affermò Leo ancora sotto shock a quella scoperta “Anche se forse da come sei vestito avremmo dovuto capirlo, sei tutto in nero. Hai un po’ l'abbigliamento da angelo nero”
“Già, diciamo che faccio il doppio gioco. Per fortuna Wyatt non sa nulla. Se venisse a sapere che aiuto suo fratello, sarei bello che morto ...”
“S-suo fratello? W-wyatt?” chiese Piper sgomenta anche se date le ultime informazioni sospettava della cosa, ma rimaneva comunque un colpo per lei, così come per Leo e la rossa che ebbero la stessa identica reazione.
“Si, Wyatt Halliwell. La sorgente, avete presente? Quello che sta terrorizzando mezzo mondo? Biondo, alto tanto da sembrare una montagna. Assomiglia un po’ a quell'anziano con cui siete arriv…” fece il demone e nel vedere i volti sconvolti davanti a sé e quello stanco di Phoebe pensò di aver fatto qualcosa che non andasse “Ho detto qualcosa che non va?”
“Come ti chiami? Non mi pare che ...” decise di intervenire quest’ultima.
“Oh, giusto. Clay, il mio nome è Clay” rispose il giovane.
“Come Chris aveva detto che si chiamava suo fratello” sussurrò alle sorelle Paige senza farsi sentire chiaramente dal demone.
“Sei peggio di me, sai? Ne ho trovato uno peggio di me, ce ne vuole. Avete visto?” ironizzò la donna girandosi verso le sorelle e Leo, intenti a guardarla storto portandola a tornare seria all’istante “Ecco, forse è meglio se certe informazioni te le ...”
“Oh, andiamo, Phoebe!” esclamò Piper con tono seccato ormai conscia che Chris era suo figlio e il demone del futuro che li aveva mandati li era Wyatt “Tu lo sapevi, non è vero? Ecco perché eri strana”
“Scusate, ma non potevo dirlo” si difese con un sorriso tirato in volto la donna “Chris non voleva”
“Ed ecco chi è l’altro bimbo nella foto a casa di Leo” sospirò l’anziano ancora incredulo che Chris fosse figlio suo e sentendosi in colpa per come l’aveva trattato in quei mesi, anche se pure lui ci aveva messo del suo con alcuni comportamenti sospetti.
“Phoebe? La mamma di Prue si chiama così … beh, forse dovrei dire si chiamava così” disse Clay iniziando a stranirsi.
“La mamma di quella ragazza si chiama Phoebe Halliwell?” chiese la diretta interessata capendo che era la bambina che aspettava nella visione avuta alla scuola di magia e agitandosi ancora di più per lei avendo capito di esserne la madre.
“Già, era il suo nome” li guardò con sospetto il demone “Tu ti chiami Phoebe, avevate una sorella che si chiamava Prue, parlate di un Chris ma … Chris non sembra conoscervi. Qua c’è qualcosa che non va”
“Era per questo che ti stavo dicendo di andarci piano con le informazioni, Noi ...” iniziò a spiegare la donna quando Leo e Chris orbitarono nella stanza. Il primo sembrava la tristezza fatta a persona, mentre il secondo che avesse visto per l’ennesima volta la morte in faccia. Aveva del sangue sulla maglietta e sulle mani e passando davanti a loro, non degnandoli di uno sguardo troppo perso nei suoi pensieri, posò la pistola sul tavolo prima di strascinarsi in silenzio verso una delle stanze e chiudersi la porta dietro in un tonfo.
“Prue dove sta?” chiese Clay aspettandosi il peggio visto che non aveva mai visto il suo amico in quelle condizioni e nel vedere l’anziano scuotere la testa abbassando gli occhi a terra, ne ebbe la conferma.
“Chris? Voglio dire, non avrà ...” fece Phoebe nervosa, avendo visto il nipote sconvolto in quel modo per la prima volta.
“Non ha ucciso nessuno se è quello che stai chiedendo” replicò il Leo del futuro gettandosi di peso sulla poltrona sforzandosi di non lasciarsi andare alle emozioni “Il sangue è di Prue. Si è macchiato abbracciandola prima che morisse. La pistola l’ha usata per minacciare il dottore così da farla curare. Non ero molto d’accordo, ma non c’era altro modo. Gli ha fatto credere che l’avrebbe ucciso se non avesse fatto il suo dovere da medico, naturalmente poi non l’ha fatto. Il punto era solo farglielo credere ...”
“… così l’avrebbe curata per paura di morire. Tipico” sorrise furbamente Clay attirando gli sguardi dei presenti “Scusate, ogni tanto esce fuori il mio essere demoniaco” finì con ironia il giovane ricevendo la completa attenzione del Leo del futuro ancora ignaro della sua identità.
“E’ un angelo nero” disse a mo’ di spiegazione Paige vedendo nel volto del Leo futuro la stessa reazione loro di poco fa.
“E sei amico di Chris?” si alzò in uno scatto l’uomo.
“Già, strano, vero?” ridacchiò Clay per quella reazione tornando subito serio data la situazione “Comunque meglio se vado a vedere come sta”
“No no, lascialo solo” fece Leo vedendolo alzarsi dalla sedia “Credo voglia stare per conto suo. Non l’ho mai visto così”
“Nemmeno io” si rimise a sedere l’uomo “Ma è anche vero che non l’ho mai visto reagire alla morte di qualcuno che non fosse un demone, a regola tu dovresti averlo visto almeno una volta”
“Una mezza reazione l’ho vista … l’ho provata su di me più che altro” si lasciò sfuggire l’uomo mordendosi poi la lingua visto che il trio e il se stesso del passato erano lì con loro.
“In che senso?” domandò curioso il demone.
“Oh, sanno tutto adesso” lo rassicurò la sorella di mezzo pensando che il problema fosse quello “Diciamo che Clay l’ha detto non sapendo chi fossimo”
“Lo sospettavo, te l’avevo detto che l’avrebbero scoperto prima o poi e comunque, che sappiano o meno non fa differenza, non posso parlarne perché il futuro potrebbe risentirne più del dovuto. Già mi sa che ho detto troppo finora”
“Oh, adesso ho capito” ebbe un'illuminazione l’angelo nero “Voi venite dal passato e tu sei Phoebe Halliwell” indicò la mora che aveva parlato conoscendone ormai il nome “quindi le altre due sono Piper e Paige mentre l’unico uomo con voi è Leo”
“Bravo, sei sveglio” si complimentò il Leo del futuro colpito che avesse capito tutto in così poco tempo, mentre il diretto interessato si alzò e mimò un inchino per ringraziarlo, facendo sorridere i presenti. Ad un tratto, l’aria accanto a Clay vibro svelando poco dopo un altro demone dai capelli biondi e gli occhi cerulei, vestito di tutto punto da sembrare un perfetto uomo d’affari. Le sorelle si alzarono pronte a intervenire ma Clay le fermò in tempo …
“Calme, è un amico. Fa il doppio gioco anche lui” mise le mani avanti parandosi come uno scudo davanti al nuovo arrivato prima di girarsi verso di lui, appena le tre streghe tornarono a sedere, anche se sempre attente a ogni sua mossa “Che cavolo ci fai tu qui?”
“Mi ha chiamato Chris. Dice che ha bisogno di un favore” rispose l’uomo prima di spostare l’attenzione sul trio “Comunque loro chi sono? Volevano attaccarmi”
“E’ una storia lunga, te la racconto dopo ... quando avrò gli ultimi dettagli”
“Oh, ti conosco” sorrise divertito indicando Leo appoggiato ora al muro accanto a lui “Sei il padre di Chris … e Wyatt ovviamente. Che ci fai qui?”
“Fa parte della storia lunga” sussurrò al suo orecchio Clay quando Chris, cambiato e pulito, entrò nella stanza e si piazzò tra loro e Leo premendo al petto del nuovo arrivato una busta di plastica con dei documenti al suo interno.
“Voglio cambiare cognome. Mi devi fare avere dei documenti falsi” disse con tono duro “Chiamarsi Halliwell è troppo scomodo. Me ne devo liberare”
“Ti senti bene?” lo studiò con lo sguardo. Gli sembrava diverso dal solito ma non riusciva a capire cosa avesse.
“Dylan, mi fai avere i documenti, sì o no?”
“E’ morta Prue” disse al suo orecchio Clay beccandosi un’occhiataccia da Chris “E’ sconvolto per questo”
“Come è successo?” chiese preoccupato per l’amico “Non ne ho sentito parlare di sotto, cos…”
“Non me la sento adesso, mi fai avere questi documenti?” chiese sull'orlo delle lacrime il moro.
“Hai qualche preferenza?” non insistette Dylan dandogli tempo per assimilare la cosa “Così è più facile da ricordare e tutto”
“Perry. Modificalo in Chris Perry” replicò lui mentre le sorelle si scambiarono uno sguardo con Leo … in qualche modo non aveva mentito alla fine “E’ facile da ricordare per me. Penny Halliwell. Penny e Perry, me lo ricordo senza problemi”
“Ne sei proprio sicuro?” intervenne il Leo del futuro “Insomma, voglio dire, cambiare il cognome...”
“Hai visto dove lavoravo? Quello che è successo in ospedale? Ho dovuto puntare una pistola contro un dottore per far curare Prue! Abbiamo dovuto metterla nella bara con la madre perché non posso farle un funerale! Tutto perché ci chiamiamo Halliwell e non siamo demoni come Wyatt” si sfogò Chris cercando di tranquillizzarsi “Ci stavo pensando da un po’, ne avevo anche parlato stesso con Prue e adesso … tanto è solo un pezzo di carta, dentro rimango un Halliwell. È fattibile, ho notato che molti non mi conoscono, non tutti sanno che sono il fratello della sorgente, alcuni non sanno nemmeno che ha un fratello. Chiamarsi Halliwell è molto scomodo ora come ora, l’hai visto oggi. Sono morti tutti quanti, siamo rimasti solo io e te. Non voglio morire, okay?” si voltò di nuovo verso l’amico “Chris Perry, cambialo in Perry, per favore”
“D’accordo, te li faccio avere domani” si congedò Dylan tornando negli inferi.
“Ho bisogno di una distrazione” si mise le mani nei capelli Chris imponendosi nuovamente la calma “Parliamo di voi quattro, chi siete?”
“Non credo che sei nello stato adatto per ...” si bloccò Clay guardando verso il basso.
“Ti sta chiamando Wyatt, eh?” intuì Chris avendo memorizzato il movimento automatico che gli partiva ogni volta che succedeva e che aveva appena fatto “Vai, prima che sospetti qualcosa”
L’amico se ne andò lanciando un muto sguardo a Leo, che subito si avvicinò a Chris per destarlo dai suoi propositi, visto che era ancora scosso per la morte della cugina ...
“Ho bisogno di una distrazione e loro fanno al caso mio” insistette il moro per poi girarsi verso i quattro seduti sul divani “Allora? Chi siete?”
Leo non sapendo come prenderlo e non avendo voglia di litigare, fece segno al sé stesso del passato di annullare la magia fatta per camuffare il loro aspetto. Appena il suo effetto svanì, Chris vide davanti ai suoi occhi le ultime persone che si sarebbe aspettato di incontrare quel pomeriggio.
“Potresti non fissarci come se fossimo dei fantasmi?” disse infastidita Paige mentre Chris le guardava scioccato, concentrando soprattutto la propria attenzione su Piper facendo riaffiorare vecchi ricordi.
“Scusate, ma per me siete dei fantasmi” si buttò di peso sulla sedia e si prese la testa tra le mani non riuscendo più a trattenersi dal piangere.
“Chris, ascolta ...” si abbassò al suo livello il padre per cercare di farlo calmare di nuovo.
“Ma si può sapere tu che vuoi da me? Non te ne mai fregato niente!” si sfogò di nuovo su di lui, che non gli diede peso sapendo che i loro trascorsi non erano dei migliori e capendo anche come si potesse sentire in quel momento.
“Non è colpa tua, lo sai questo”
“Se ti riferisci a mamma, hai ragione. Non è colpa mia e né tua come ho creduto per anni. Se ti riferisci a Prue invece no, era il mio compito occuparmene … Le ero rimasto solo io dopo che è morto il nonno” singhiozzò il ragazzo “E’ andata negli inferi perché voleva aiutarmi. Diceva che era inutile frequentare la scuola, se c’erano cose più importanti di cui occuparsi e io da solo facevo tutto, rischiando la vita ogni giorno. Io le ho detto di no e lei ha fatto di testa sua per dimostrarmi che poteva farlo. Aveva solo quindici anni … E poi non sono riuscita a guarirla”
“Non si poteva guar...”
“Non è quello il punto!” lo interruppe il moro “Il punto è che non so guarire. Dovrei riuscire a regola, sono un angelo bianco!”
“E’ una cosa difficile da fare quella. Non hai ancora tutta quella esperienza, hai solo diciannove anni, Chris!” alzò la voce a sua volta il padre mentre i quattro dal divano osservavano tutto in religioso silenzio non sapendo se intervenire o meno.
“Wyatt ci riesce da quanto è piccolo. Mi diceva sempre che basta amare una persona per riuscirci e io non ci riesco” si alzò prendendo dei profondi respiri per tranquillizzarsi.
“Non è solo legato all’amore, bisogna anche essere pronti. Ti ha fatto una spiegazione un po’ troppo semplicista della cosa. Ci vuole anche esperienza con la magia da angelo bianco, ma poi ci possono anche essere altre variabili e ci sono eccezioni alla cosa, ma ...” prese a spiegare Leo con l’intenzione di farlo sentire meglio, bloccandosi quando si accorse dello sguardo di ghiaccio che gli stava riservando prima di girarsi verso il padre del suo tempo
“Sto vizio di metterti a spiegare le cose tipo professore l’hai sempre avuto, eh?” fece sarcastico il giovane prendendo la sua giacca dall'attaccapanni vicino all’ingresso e indossandola “Io esco, ne ho bisogno, davvero bisogno. Non sono pronto a … tutto questo” indicò con un braccio Leo e il trio seduti davanti a lui mentre con l’altro aprì la porta “Vado a cercare una distrazione al rifugio. Magari aiutare qualcuno estraneo alla mia famiglia, non mi fa pensare all’ennesimo parente morto … Ci vediamo dopo”
“L’ha presa piuttosto bene” considerò Leo osservando la porta chiudersi e Chris lasciare l’appartamento “Più o meno”
“Ti riferisci alla morte della cugina oppure a noi?” domandò Paige “Perché prima mi pare di averti sentito dire, poco fa, che non l’avevi mai visto in questo stato”
“Infatti, non l’ha presa bene” aggiunse Piper “Entrambe le cose non le ha prese bene”
“Pensandoci, la morte di Prue l’ha presa piuttosto bene. Già sta affrontando la cosa. Un altro attacco da Wyatt credo se lo aspettasse” insistette l’uomo sedendosi sulla sedia prima occupata da Chris, non accettando ancora che il maggiore dei suoi figli fosse diventato quello che era, ma non potendo fare altrimenti, anche se faceva male “E penso ci abbia fatto l’abitudine a perdere persone della sua famiglia, anche se è brutto dirlo. Quando è morta Piper … lì per iniziare ad affrontare la cosa ci ha messo giorni e non credo nemmeno l’abbia mai superata veramente. Non è una cosa che si supera alla fine, no?”
“Ma avevi detto che ...”
“Non l'ho mai visto con i miei occhi eccetto quella mezza reazione che ho detto prima e di cui non posso parlare, ma alcune cose le so perché me le ha dette … beh, me l’hai dette tu” indicò Phoebe che aveva interrotto per spiegarsi meglio “E alcune me le ha dette Wyatt, anche se non so se posso prendere per vero tutto quello che mi ha detto”
“Ecco, a proposito di quello. Quando…” tentò Piper volendone sapere di più sull'accaduto avendo sentito anche Chris accennare alla sua morte prima.
“Ho detto che non posso dirlo e non chiederlo, potrebbe essere rischioso per il futuro” replicò fermo lui facendo sbuffare la donna che voleva avere più informazioni possibili, pur sapendo che non sarebbe stata una mossa sicura da parte sua.
“Ha ragione, il futuro potrebbe cambiare e ...” lo appoggiò l’altro Leo vedendo subito interrotta dalla donna che non aveva bisogno di sentirselo dire anche da lui.
 
“Dai andiamo, apri la bocca” cercò di imboccarlo Victor ma il nipotino non voleva saperne “La mamma ora non c’è, ma c’è il nonno, su!”
“Posso provare io?” chiese Chris, che appena l’uomo si alzò facendogli segno di tentare, si sedesse al suo posto e prese il cucchiaio che aveva prima lui tra le mani. Lo alzò in aria muovendolo da un lato all’altro mimando i rumori dell’aereo con la bocca così da distrarlo e divertirlo, per poi imboccarlo nel momento più propizio, stupendo l’uomo rimasto in piedi accanto a lui nel vedere il suo operato “Ti senti un po’ uno stupido quando lo fai, ma funziona. L’ho visto fare a Piper”
“Continua tu, domani ci provo io a fare l'aeroplanino” disse Victor mentre il moro continuò a far mangiare Wyatt senza tanti problemi.
“Non sei molto pratico con i bambini, eh?”
“Non molto, devo ancora entrare totalmente nelle vesti del nonno. Voglio riscattarmi visto che come padre non sono stato il massimo”
“Se ti può consolare, nemmeno io me la cavo con i bimbi. Non sono fatto per certe cose” rise Chris dando l’ultimo boccone al fratello prima di prender il piatto e le posate, andando subito dopo in cucina.
“Non si direbbe, te la sei cavata con Wyatt”
“Ci ho provato e ha funzionato, non so nemmeno io come ho fatto” disse il moro avviando la lavastoviglie “Comunque se ti può consolare, migliorerai molto”
“E come faresti a saperlo tu?”
“Diciamo che lo so, fidati” sorrise Chris tornando in salotto e prendendo in braccio Wyatt, pronto a metterlo a letto.
“Oggi come è andata con le ricerche?”
“Male, un buco nell'acqua … non è facile” si sedette sul divano della sala imitato subito da Victor, dopo aver portato il bambino nella stanza che l’uomo gli aveva preparato.
“Mi spieghi meglio cosa è successo? In parole comprensibili ovviamente” precisò l’uomo facendo sorridere l’angelo bianco.
“Vengo dal futuro e ...”
“Allora mi fido su quello che mi hai detto prima, se vieni da futuro” ironizzò lui.
“Dicevo, vengo dal futuro e sono in questo tempo per aiutare le sorelle. Un demone sempre del futuro, che guarda caso è mio fratello ...”
“Aspetta, hai un fratello demone e tu sei un angelo bianco?” domandò incredulo Victor.
“Già, gli strani casi della vita. Prima era come me ovviamente, ci è diventato dopo un demone … anche se non so come. Comunque lui è venuto in questo tempo per impedirmi di aiutarle e riportarmi indietro con lui. Per farlo, si è sbarazzato temporaneamente di loro e anche di Leo”
“Mandandoli nel futuro” aggiunse il nonno essendo già a conoscenza di quella informazione.
“Già, un posto che conosce bene” disse Chris “Io li devo riportare qua e per farlo devo capire che incantesimo ha usato. Mio fratello è molto furbo su certe cose, si accerta sempre che vada tutto come dice lui. A volte ci riesce e a volte no, la maggior parte delle volte ha la meglio lui, ma non questa volta”

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


Buonasera,
Eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo e riguardo alcune cose scritte nelle recensioni:
- non è mai stato specificato se in 'Streghe' Leo e gli altri angeli bianchi come lui avessero documenti o meno, per me è la scelta più logica per vivere normalmente come tutti senza problemi. E comunque, in questa storia nel futuro tutti li hanno per volere di Wyatt (si vedrà nel prossimo capitolo).
- il futuro può sembrare futuristico e fantascientifico, ma così è stato fatto nella serie. In due scene di Chris e Bianca si vede proprio che ci sono dei sensori volanti (se si possono chiamare così) e in una mini frazione si nota un mezzo volante, quindi queste cose le devo rispettare. La sesta stagione è del 2003-2004 e il futuro veniva visto così, su questo non ci posso fare nulla.
- lo stregone è considerato la controparte cattiva delle streghe (c'è scritto sul libro delle ombre, ho controllato su internet prima di scrivere tutto - faccio sempre controlli per evitare errori) e le uccidono per prenderne i poteri, quindi Chris non è uno stregone. Nella serie lui si auto definisce 'metà strega metà angelo bianco' ovviamente, non mago, solo che nella scena del capitolo precedente a questo lui stava parlando con un umano che certe cose non le sa.  Quello l'ha chiamato 'stregone da strapazzo' quindi lui gli ha risposto "Strega! Oppure mago se proprio vuoi. Idiota, non è stregone" come per dire 'sono una strega, mago te lo posso far passare, ma stregone proprio no'. In Harry Potter, che i comuni mortali senza poteri ovviamente possono prendere come punto di riferimento insieme ad altre serie e film per le cose riguardanti la magia, gli uomini vengono chiamati 'maghi', quindi una strega può anche far passare la cosa, ma non il termine 'stregone'. Il senso era questo ecco.

Poi aggiungo anche un'altra cosa, una libertà come mi sono presa rispetto alla serie:
Tra Wyatt e Chris c'è una forte differenza a livello di potenza magica e secondo il mio punto di vista è veramente troppa. Basta fare un paragone con il trio, hanno esagerato giusto un po. Quindi, ho mantenuto la differenza (non posso cambiare troppo le cose), ma Chris lo reso un pochino più forte. In questo modo rimane una grande differenza tra i due, ma non troppo accentuata e inverosimile come nella serie.


CAPITOLO 5

“Ma quanto ci vuole” fece Chris battendo le dita sul tavolo con fare nervoso, mentre beveva il suo caffè seduto al tavolo del soggiorno insieme a Phoebe e Paige, rimaste lì a dormire da lui, aspettando l’arrivo degli altri.
La sera prima, Chris e il padre avevano deciso di far rimanere a dormire due delle sorelle da lui e Piper e Leo invece dall’anziano, non essendoci abbastanza spazio per tutti da Chris, ma anche perché il giovane non se la sentiva di avere la sua mamma del passato per casa e preferiva avere le zie lì … faceva meno male.
Le sorelle non dissero nulla a disagio. Quel ragazzo li seduto davanti a loro, che si era appena alzato prendendo le loro tazze e la sua per portarle in cucina, si chiamava come il loro angelo bianco, ma era leggermente diverso in alcune cose. Probabilmente in quei tre anni di differenza tra i due doveva essere cresciuto parecchio. In quel momento suonarono al campanello e Chris andò ad aprirli facendo loro segno di accomodarsi al tavolo insieme alle altre.
“Visto che ieri ero troppo sconvolto per parlare, che ne dite se mi spiegate adesso che succede?” chiese Chris uscendo dalla cucina e sedendosi a capotavola, mentre i nuovi arrivati ripresero al loro vero aspetto “Allora, che ci fate qui? In cosa vi devo aiutare?”
“Dovresti aiutarci a tornare nel nostro tempo” rispose Paige sintetica
“Okay, però se non mi dite di più non posso. Tipo: chi vi ha mandato qui e perché?”
“L’incantesimo dovrebbe averlo fatto Wyatt” rispose Leo “Il demone che ci siamo trovati all’improvviso in casa era tuo fratello, quindi …”
“Beh, allora iniziate a pregare” fece una battuta il giovane ridendo leggermente
“Pregare non ci aiuta, Chris” intervenne il padre
“Che rigidità, Leo” alzò gli occhi al cielo il castano sotto lo sguardo attento degli altri che cercavano di capire che rapporto li legasse visto che lo chiamava per nome e sembrava super distaccato con lui “Comunque l’incantesimo non credo l’abbia fatto mio fratello”
“E perché?” domandò scettica Piper essendo la scelta più logica
“Non è da Wyatt” rispose brevemente lui, ma a uno sguardo interrogativo degli altri, compreso il padre, spiegò più nel dettaglio “Non è uno da prima linea, preferisce mandare gli altri piuttosto che andare lui. Quando c’è qualcosa da fare manda sempre gli altri, lui è prevalentemente un burattinaio”
“Quello nel nostro soggiorno però era lui” precisò Phoebe
“Infatti, è strano, molto strano. È raro, non capita spesso” rifletté Chris “… che ci sono venuto a fare nel passato io?”
“Sei venuto per aiutarci a impedire che Wyatt diventi la sorgente” spiegò Leo brevemente
“Interessante, quindi gli anziani rimasti hanno cambiato idea …” disse lui alzandosi e ritornando in cucina, dove iniziò ad armeggiare con qualcosa di metallico che gli altri non riconobbero dal rumore che sentivano “oppure sono io che ho fatto di testa mia?”
“Ah, questo non lo so” rispose Phoebe sapendo a cosa si riferisse a differenza degli altri
“E per essere venuto lui stesso li, la mia presenza nel passato deve preoccuparlo parecchio …” tornò Chris al tavolo con un foglio rovinato e inerito tra me mani
“Gli anziani? Gli anziani cos…?” provò a chiedere l’anziano supportato dal suo doppio che annuì, intuendo la domanda dell’uomo
“Però, come mai lo sa lei” indicò Phoebe, prima di buttare il pezzo di carta sul tavolo di fronte a Piper e rivolgere le sue attenzioni al padre “… e tu no? Come mai non te l’hanno detto? Sanno anche loro che il figlio prediletto è lui?”
“Senti, possiamo fare una tregua, per favore” sospirò esasperato il Leo del futuro passandosi una mano sul viso mentre gli altri iniziavano a capire quale potesse essere il problema, ma non osarono chiedere per non sentirsi dire l’ennesimo ‘non possiamo, il futuro potrebbe cambiare irreversibilmente’ che non si sarebbe fatto mancare, ma Piper tentò di fare comunque una domanda …
“Non posso dirlo e tu silenzio” si riferì alla zia, l’unica a conoscenza di quell’informazione “non so nemmeno perché lo sai, è strano. Comunque, quel biglietto è per voi. Che voi abbiate un Chris del futuro nel vostro tempo è una cosa a nostro favore, essendo la stessa persona pensiamo uguale”
Piper allungò la mano, afferrando il foglio pronta a leggerlo, avendo capito fosse un messaggio da parte del loro Chris per aiutarle …
“A quest’ora saprete già chi sono in realtà. Mi scuso, ma non ho potuto dirvi tutta la verità per ovvi motivi di viaggio nel tempo…” prese a leggere Piper
“Ovviamente” commentò sottovoce Paige facendo sorridere gli altri
“Sicuramente avrete cercato le voi stesse del futuro senza successo e in qualche modo sarete arrivati a me. Trovare Wyatt non è semplice, ma ci sto provando. Cercherò una soluzione qua nel vostro tempo, però ho bisogno anche del vostro aiuto ovviamente. Appena ci saranno sviluppi vi scriverò come ho fatto ora” fini la lettura la maggiore delle sorelle “Bene, come ci muoviamo? Il fatto che ci possa scrivere è positivo”
“Prendete le vostre giacche e seguitemi” indossò la propria Chris e fece facendo segno agli altri di alzarsi
“Si va da un demone, per caso?” fece in coro le sorelle causando ilarità nel giovane, mentre l’anziano di quel tempo aggrottò la fronte, non conoscendo bene certi aspetti di suo figlio minore, che invece a loro sembrano familiari.
 
 
“Non so nulla, te l’ho già detto” fece impaurito l’uomo guardando in basso verso le fiamme.
Chris quel mattino era andato a farsi un giro negli inferi per scoprire qualcosa e non trovando nulla, aveva optato per un metodo meno benevolo e gentile, passando alle minacce, che per i demoni erano gli approcci più chiari e diretti nella maggior parte dei casi. Così, in quel preciso istante, teneva un demone con metà del corpo sospeso verso le fiamme dell’inferno, minacciando di buttarlo di sotto se non avesse parlato …
“Ti ho fatto una descrizione dettagliata e ho visto nei tuoi occhi che sai di chi parlo”
“No, mai visto, non so niente” insistette l’altro tremando come una foglia
“Che ti ha promesso per farti stare zitto?” domandò Chris irritato “Dio, non è possibile, ha così tanta influenza pure senza essere la sorgente!”
“Sorgente che …?”
“Lascia stare, sfogo personale …” mormorò l’angelo bianco spingendolo più verso il vuoto “allora, dove sta?”
“Non lo so, va bene”
“Vuoi proprio che ti butti di sotto, eh?”
“Legam! Chiedi ai Legam” sputò il rospo lui e Chris lo buttò verso la parete dietro di lui, al sicuro con suo sollievo.
“Legam? Loro sanno dove sta?”
“Potrebbero, da loro è andato …”
“Bene, non osare dire una parola di quello che è successo, se non vuoi che ti venga a cercare” gli risparmiò la vita Chris nel caso in cui avrebbe potuto servirgli il suo aiuto un’altra volta. Aveva imparato nel corso degli anni che ad alcuni demoni era meglio risparmiare la vita e non ucciderli, perché potevano rivelarsi utili successivamente.
 
 
“Voi seguitemi, okay? E se…” disse Chris guidandoli verso una meta agli altri sconosciuta eccetto che a lui.
“Ma guarda chi si rivede … Chris” lo richiamò una voce conosciuta dietro di loro e nel girarsi, si trovarono davanti un uomo alto e robusto dalla carnagione scura e i capelli e occhi neri, accompagnato da altri due dai capelli scuri “Dove vai di bello?”
“Non sono fatti tuoi, Grane” rispose duro il castano parandosi davanti a lui “Cos’è? Troppa paura per andare in giro da solo?”
“Sono pur sempre il braccio destro di tuo fratello, mi è concessa protezione” si vantò l’altro guardando curioso le persone con la quale stava girovagando il giovane Halliwell
“Protezione?” rise tra sé e sé guardando i due demoni rimasti dietro Grane, che nel frattempo aveva fatto qualche passo avanti per incutergli timore, aiutato anche dalla sua altezza e corporatura “Credimi, ne avrai bisogno … se non vuoi fare anche tu la fine di Crone, ti ricordi di lui, no?”
“Io farei meno lo spiritoso” gli consigliò l’altro, che a quelle parole si fece serio colpito sul vivo “Sei l’unico della tua famiglia rimasto in vita, insieme a quell’anziano di tuo padre … a proposito, prima che me lo scordi, condoglianze”
“… grazie” rispose semplicemente Chris trattenendo al massimo la propria rabbia e cercando di sembrare impassibile di fronte a quella provocazione “gentile da parte tua”
“E lei? Tutto bene?” chiese a Leo che preso alla sprovvista annui in difficoltà “Come mai state insieme? Da quello che mi è stato detto non scorre buon sangue tra di voi”
“Non sono fatti tuoi” ripeté di nuovo Chris come poco prima, quando Grane con un ultimo sguardo di sfida si dileguò insieme agli altri due chiamato dalla Sorgente “Oh, che bravo, come obbedisce” lo prese in giro tornando sul suo cammino seguito dagli altri
“Ma quello lì non era …? Cioè, magari ricordo male io, ma mi sembra che …”
“Andava a scuola con Wyatt, non era un demone prima” risolse i dubbi dell’anziano svoltando un angolo “Così come Crone, che ha fatto una brutta fine semplicemente perché ha sbagliato un incarico e Wyatt si è arrabbiato. Prima o poi succederà anche a lui … e lo sa, eccome se lo sa, gliel’ho letto in faccia”
“Hai avuto molto autocontrollo comunque” espresse il suo pensiero ad alta voce Phoebe per poi rivolgersi alle sorelle “Aveva ragione quando mi ha detto che in certi momenti sa nascondere quello che prova, non ci avevo mai fatto caso prima … perché non ci avevo mai fatto caso prima?”
“Cosa?” domandò Piper non capendo di cosa stesse parlando
“Oh, giusto, si. Nel nostro tempo ci è stato un momento in soffitta in cui …” gesticolò la sorella di mezzo pronta a spiegare il confronto tra i due fratelli nel loro tempo e la conversazione avuta dopo con Chris, quando il quest’ultimo lì con loro si girò di scattò verso di lei e la interruppe.
“Ehi, hai frugato nelle mie emozioni? Hai usato l’empatia su di me?” chiese irritato e lei si difese subito di riflesso
“Si, però non l’ho fatto apposta. Cioè, voglio dire …”
“Non lo fare più, d’accordo? È una cosa che odio, mai sopportato” fece Chris che a un assenso di Phoebe “cambia aspetto come il tuo doppio qui” si rivolse al padre, indicando il Leo del passato dall’aspetto completamente opposto a quello reale
“Perché dovrei? Loro d’accordo, ma io …”
“Nel posto in cui stiamo andando meglio se non entri con il tuo aspetto, credimi. Poi meglio se non ti vedono con me. Già con Grane abbiamo rischiato parecchio” disse il figlio e lui fece come richiesto senza obiettare “comunque speriamo che nei momenti in cui avevate il vostro vero aspetto, non vi abbia riconosciuto nessuno”
“Questa cosa della magia non mi è molto chiara. Possiamo cambiare aspetto, ma …”
“Domanda più importante: dove stiamo andando?” domandò Piper interrompendo la rossa che sembro non farci caso
“Ci sono delle regole per le magie. Qua intorno ci sono sensori ovunque nell’aria. Appena fai una magia, si attivano e viene attaccato da dei demoni. Non funziona con tutte le magie per fortuna. Di solito i poteri tuoi propri non possono essere individuati da questi sensori magici. Per esempio, il cambio di aspetto è uno dei poteri da angelo bianco di Leo, quindi non corre rischi” spiegò indicando l’uomo dietro di lui
“Anche l’orbitare però è da angelo bianco, ma Leo ha detto che …” considerò Phoebe
“Orbitare è uno spostamento, su quello i sensori funzionano, ma solo in luoghi aperti. Se io da qui orbito in casa mia, dove i sensori non ci sono, non succede nulla” continuò Chris girando in un vicolo e spostando con l’uso della telecinesi un sensore metallico, uguale a quelli che Leo e il trio avevano incrociato appena arrivati in quel tempo, prima che li analizzasse
“E quello cos’era?” parlò di nuovo Phoebe indicando l’oggetto che ormai stava fluttuando lontano da loro “Ne abbiamo incontrato uno anche noi quando ci siamo ritrovati in questo tempo”
“Un altro sensore” rispose stavolta l’anziano “Non magico, ma è un sensore. Fa uno scanner della persona, la esamina ed è capace di individuare se è una creatura magica oppure no”
“E lasciami indovinare” fece l’altro Leo “Se sei una creatura magica, non demoniaca ovviamente, arrivano i demoni ad attaccarti”
“Proprio così, qui funziona in questo modo” disse Chris in un’alzata di spalle “E per rispondere all’altra domanda: stiamo andan…”
“Al P3” finì per lui il padre “Però perché stiamo entrando dal retro?”
“Vuoi entrare dall’entrata principale? Sei pazzo?” alzò un sopracciglio interdetto “Fanno i controlli e non solo dei documenti se necessario, ci scoprirebbero subito. Se non sei un demone o una persona priva di magia qui non entri”
“Oh, si, giusto” gli dette ragione lui mentre il giovane scosse la testa incredulo prima di iniziare ad armeggiare con una porta per poter entrare senza essere scoperti all’interno del locale.
 
“Perfetto, sono tutti morti” dedusse Chris dalle macchie di bruciato per terra che ancora non erano andate via “non devono aver accettato la sua proposta e in tutta risposta li ha uccisi, tipico suo”
Iniziò ad esaminare le pozioni prodotte dai demoni che occupavano prima quel posto per vedere se trovava qualcosa che poteva essergli utile, ma nulla faceva al caso suo in quel momento. Sapeva bene per esperienza che suo fratello era molto abile nel nascondersi e nel fronteggiare gli incantesimi, ma doveva riportarlo al suo tempo e fare lo stesso con il trio e Leo. Doveva trovare un modo per individuarlo e scoprire come aveva fatto a mandarli nel futuro, così da avere il contro incantesimo. Sbuffò stanco e decise che per quella mattina ne aveva abbastanza, così orbitò a casa del nonno per rilassarsi un po’ prima di continuare con le ricerche.
 
“Il P3 è diventato un locale per demoni, fantastico” fece sarcastica Piper vedendo cosa era diventato quel posto tra le mani di Wyatt: un locale per demoni con alcol e cubiste poco coperte ovunque, aperto tutto il giorno a tutti … o quasi.
“Un P3 un locale per demoni e la vostra casa un museo, ringraziate Wyatt” ironizzò Chris prima di scontrarsi con una ragazza che gli taglio la strada e gli intrecciò le braccia al collo, baciandolo sulle labbra prima che
potesse rendersene conto. Chris la spinse via facendo leva sulle braccia, allontanandola da sé di qualche centimetro, trovandosi di fronte una ragazza bionda dal viso quasi angelico e molto formosa, vestita con un completo in pelle nero.
“Ti ricordi di me?” chiese la ragazza avvicinandosi di nuovo al ragazzo facendo aderire il corpo al suo, mettendolo in difficoltà, essendoci lì la sua famiglia. Dall’abbigliamento doveva essere una demone e gli era anche familiare, ma non riusciva proprio a farsi venire in mente il nome o dove l’avesse vista prima d’ora.
“Quella non è Bianca” commentò a bassa voce Paige quasi ridendo
“Direi di no” costatò l’altra non facendosi sentire dal ragazzo e guardando con occhio critico, proprio come Leo accanto a lei, la scena di suo figlio incollato a una demone di secondo livello, deducendolo dai vestiti che portava.
“Lucy, eccoti!” si avvicinò un uomo e la donna sentendosi chiamare, lasciò la presa su Chris, che si rilassò e fu felice di vedere il suo salvatore, nonché la persona che stava cercando in quel momento
“Lucy?” si sforzò di ricordare il giovane Halliwell e la ragazza lo guardò speranzosa “Ti ho conosciuto mesi fa al Tailor, giusto?”
“Lo sapevo che ti saresti ricordato di me” sorrise raggiante la ragazza, tentando di nuovo di baciarlo
“Tailor? Cosa ci facevi al Tailor?” la derise l’altro con sollievo di Chris, che riuscì di nuovo ad allontanarla da sé
“Anch’io ho una vita privata, sai Nicolas?” rispose sarcastica lei con le braccia in vita irritata dal suo collega, che era venuto a disturbarla
“Ti cercano” indicò dietro di lui l’uomo e lei si allontanò irritata, non prima di aver lanciato uno sguardo ammiccante a Chris
“Ti devo chiedere un favore …”
“Da quando te la fai con le demoni, Chris?” sorrise divertito osservando di sbieco le persone lì con il giovane
“In mia difesa, non sapevo lo fosse. Quale demone poi andrebbe al Tailor”
“Beh, Lucy …” rise Nicolas facendo sbuffare Chris e divertire gli altri, quando vennero interrotti da una voce che chiamò il suo sottoposto e fece ammutolire tutti
“Wyatt, stavo …” rispose cercando una scusa plausibile alla situazione
“Nicolas, puoi andare. A mio fratello ci penso io ora …” lo congedò severo la sorgente fronteggiando in pochi passi il fratello, mentre due incendiari rimasero dietro osservando la scena, pronti ad intervenire se ce ne fosse stato bisogno. A fargli compagnia c’era anche una ragazza appesa al suo braccio, che osservò stupita Chris, avendo appena scoperto che la sorgente avesse un fratello ancora in vita.
“Che sorpresa!” esclamò Chris preso in contropiede ma dissimulando il tutto, mentre gli altri dietro di lui non dissero niente, osservandoli e cercando di rilassarsi “Che ci fai qui? Ti annoiavi giù di sotto?”
Wyatt non rispose sorridendogli sarcastico e disse qualcosa all’orecchio della ragazza che se ne andò, non prima di aver lanciato un ultimo sguardo a Chris che ricambiò stranito
“Chi sono?” chiese facendo cenno alle persone dietro di lui, che si irrigidirono sentendosi chiamati in causa
“… Amici” rispose vago sperando di cambiare subito discorso
“E da quando hai amici?” lo punzecchiò l’altro ma senza dargli tempo di rispondere a sua volta “Comunque mi è arrivata una strana voce, sai? … Grane mi ha detto che ti ha visto poco fa con nostro padre”
“Io l’ho sempre detto che il tuo amico non sta bene di testa … io con Leo? Per piacere” negò Chris sotto lo sguardo attento del fratello, che decise di rimandare la conversazione a più tardi fingendo di credergli per il momento.
“Già, mi sembrava strano. Non è da te, Chris”
“Già, non è da me. Comunque, hai bisogno anche tu delle guardie del corpo lì dietro per parlare con me?” fece il ragazzo e Wyatt in tutta risposta li congedò con un semplice cenno della mano, per poi fare segno di seguirlo.
“Voi aspettate qui” fece prima di incamminarsi seguendo il fratello
“Ehi, dove vai?” lo trattenne per un braccio il padre
“Da tuo figlio, ecco dove vado. Eh, mollami!” lo strattonò, proseguendo poi dietro Wyatt, consapevole già di dove volesse condurlo.
“Usciamo” fece l’anziano tornando dagli altri
“Ma ha detto di …” fece Paige venendo interrotta di nuovo dall’uomo, che chiese loro di fidarsi. Così lo seguirono uscendo dal retro, da cui erano entrati poco prima. Fuori da sguardi e orecchie indiscrete, l’anziano tirò fuori da un taschino uno strano oggetto dalla quale provenivano delle voci, tra cui una a loro molto familiare …
“Ma questi …”
“Sono Chris e Wyatt!” fini Piper per la rossa “ma come …”
“Gli ho messo un sensore addosso prima, quando l’ho bloccato. Meno male che non se n’è accorto” disse in difficoltà allontanandosi di qualche passo “Voi rimanete li, io …vado ad ascoltare”
“Ehi aspetta, ma anche noi …” tentò Piper ma l’anziano fermò ogni suo tentativo visto il loro tempo di provenienza.
“E’ la cosa giusta, fidatevi. Anch’io vorrei sapere tutto e subito, ma è giusto così” disse Leo vedendo Paige sbuffare e Piper alzare gli occhi al cielo, mentre Phoebe si sedette tranquilla contro il muro in attesa.
 
Chris si buttò all’indietro sul letto esausto. Erano ore che provava e riprovava, ma non riusciva a trovare il fratello sulla mappa. Era a corto di idee, quando osservando il piccolo Wyatt a poca distanza da lui, seduto a terra a giocare con delle forme, ebbe un’illuminazione. Si alzò e lo prese in braccio, portandolo con sé a sedere sul letto davanti alla cartina.
“Adesso tu mi aiuti a fare un incantesimo, va bene? Dopo puoi tornare a giocare” fece Chris prendendo la sua manina tra la sue e tenendo il cristallo insieme a lui, facendolo volteggiare sulla mappa. Dopo quasi due minuti, stava per perdere le speranze quando il cristallo iniziò a vibrare, prima di cadere in un punto preciso non molto lontano da loro “Trovato!”
 
“Cosa stavi dicendo prima su Chris?” chiese Piper a Phoebe, rompendo il silenzio che si era creato in quell’angolo del vicolo “Quando Chris ti ha interrotto, cosa stavi dicendo …”
“Ah, stavo dicendo che non mi sono mai resa conto che Chris è molto bravo a nascondere quello che sente. Insomma, non l’ho mai percepito sul nostro Chris, ma su questo …”
“E quindi? Che significa?” intervenne Paige, sedendosi per terra appoggiata al muro accanto alle sorelle
“Non lo so, con questo ci riesco. Quando quel demone gli ha fatto le condoglianze era molto arrabbiato e quando ha visto Wyatt prima, era un fascio di nervi, ma non sembrava a vederlo”
“Deve aver isolato le proprie emozioni …” ipotizzò Leo, in piedi davanti a loro impegnato a fare avanti e indietro ansioso.
“Potresti calmarti un po'. Lo so che sei preoccupato, ancora scosso dalle nuove scoperte che abbiamo fatto, oltre a non sapere cosa sta succedendo nel nostro tempo e tra Chris e Wyatt ora. È così anche per noi, ma potrebbe sederti qui davanti a me? Mi stai facendo venire il mal di testa …” si massaggiò le tempie la mora mentre Leo fece come richiesto, scusandosi per le sensazioni che la strega percepiva col suo potere “Non preoccuparti, un po' tutti mi state facendo venire il mal di testa. Anche Chris lo stesso, quello nella testa ha un bel casino … e con la vita che si ritrova non mi sorprende”
“Già … comunque, deve aver isolato le proprie emozioni, probabilmente per non farsi scoprire”
“Ma quando è arrivata Bianca a cercarlo, era riuscita a farlo” ragionò ad alta voce Paige, per poi rivolgersi alla sorella “perché dici che non ci riesci col nostro? Ci sei riuscita”
“Li era diverso, era in uno stato vulnerabile” spiegò Phoebe “Questo Chris ha 19 anni e riesco a sentire tutto. Ma il nostro Chris è più … non sento tutte le emozioni come con questo. E adesso che ci penso, dopo Bianca ho iniziato a non sentire proprio più nulla”
“Probabilmente dopo Bianca, ha preso una pozione per bloccarti del tutto, isolare la sua mente, mentre prima … che riuscisse a respingerti?”
“Si può fare?” domandò curiosa Piper
“Ovvio, è tutta una questione di allenamento, ma devi essere molto bravo e già capace di tuo a nascondere ciò che senti”
“E Chris è bravo in …” fece Paige, alzandosi poi di scatto vedendo l’altro Leo correre verso di loro allarmato facendo segno di seguirlo all’interno.
Non se lo fecero ripetere due volte e corsero dietro di lui verso un angolo della sala. Leo aprì una porta di colpo ed entrò nella stanza con gli altri, trovandosi davanti Chris a terra e Wyatt su di lui con le mani strette al collo del fratello. La sorgente preso di sorpresa da quella irruzione, allentò la presa al collo di Chris che sfruttò il momento a suo vantaggio. Wyatt iniziò a respirare a fatica sentendo una pressione al petto, sotto lo sguardo stranito degli altri e puntando il proprio su Chris, conscio che l’artefice di quel malessere fosse il fratello, che lo sospinse lontano portandosi le mani al collo iniziando a sentire sollievo.
“Chris, cosa …”
“Andiamocene” orbitò sé stesso e gli altri a casa sua il più in fretta possibile, prima che Wyatt potesse reagire e attaccarlo di nuovo. Non essendosi ancora del tutto ripreso, rovinò a terrà e iniziò a tossire, tornando gradualmente a respirare con regolarità.
“Ma che cavolo ti è saltato in testa?!”
“A me lo dici, a lui? Mi stava soffocando! Non so se te ne sei accorto?” rispose di rimando il ragazzo
“Non dovevi attaccarlo, stava solo cercando di provocarti e tu che fai? Insomma, poteva essere …”
“Come fai a sapere che …” fece il ragazzo iniziando poi a pensare e guardandolo con sospettò si alzò in piedi, tastandosi la giacca e trovando un mini-sensore in una delle tasche “Hai origliato!”
“Volevo sapere che succedeva, com’è il vostro rapporto e tutto il resto”
“Ma come vuoi che sia? Lui è la sorgente e io sono una strega e un angelo bianco. Che credevi? Che andassimo d’accordo? Che ci prendessimo il tè allegramente parlando di come mi rende la vita impossibile?” fece con sarcasmo il giovane
“Da quando lo sai fare?” domandò il padre
“Sa fare cosa?” intervenne con un’altra domanda Piper un po’ spaesata, non capendo a cosa si riferisse. Si stava parlando dello scontro a cui avevano appena assistito e ora questa domanda?
“A differenza sua, io non volevo ucciderlo, stai pure tranquillo” rispose Chris togliendosi la giacca e appendendola all’ingresso “Volevo solo che mollasse la presa sul mio collo per scappare”
“Aspetta un secondo, sei stato tu a …”
“Ovvio” rispose semplicemente lui al Leo del passato “Che pensavi? Che l’avesse fatto lui per salvarmi?” chiese indicando il padre, che non badò alla cosa.
“Chris, come …”
“So farlo da tre anni ormai, okay? Non capisco quale sia il problema. Viene dalla telecinesi, lo sai benissimo”
“Non è un potere molto …” fece per spiegarsi l’uomo, ma venne interrotto prontamente dal figlio
“Da angelo bianco? Abbiamo già appurato che come angelo bianco sono un caso a parte, no? Voi anziani non pensate questo di me? Che sono un po’ strano?”
“Potreste far capire anche a …”
“Guarda qui” rispose Chris alla madre concentrando subito dopo la sua attenzione sul porta ombrelli accanto a lui, che si piegò su più lati, cadendo a terra “Questo l’ho fatto sul cuore di Wyatt, non andando fino in fondo ovviamente e senza lo scopo di ucciderlo. È questo che lo allarma. È uno dei miei poteri”
“Hai 19 anni. Non può essere che … insomma, significherebbe che l’hai avuto a 16 e non è pos…”
“Possibile? Fammi capire: l’unico bravo con la magia qui può essere Wyatt? Non sarò forte quanto lui e non saprò guarire, ma me la cavo anch’io sai? Ho esperienza con la magia, cosa credi? Vado a caccia di demoni da quando ho 14 anni!” alzò la voce il giovane mentre le sorelle e Leo li guardarono discutere chiedendosi come mani non avessero mai visto Chris usare quel potere e allarmandosi per quell’ultima informazione.
“Cosa?! Come 14 anni?!” fece Piper, ormai arresa al fatto che fosse suo figlio e preoccupandosi come ogni madre farebbe.
“Chris …” lo rimproverò il padre
“Cosa? Mi hai fatto arrabbiare. Senza che fai ‘Chris’ in quel modo” fece sulla difensiva il ragazzo sapendo bene che non doveva lasciarsi sfuggire certe cose.
“No, davvero? 14 anni?! Ma sei matto!” parlò ancora Piper quando vennero interrotti dall’arrivo di Dylan, che notò subito la tensione nell’aria, con i nuovi documenti per Chris.
“Oh, ho interrotto qualcosa?”
 
“Wyatt, ti ho trovato finalmente” lo prese di sorpresa Chris orbitando dietro di lui
“Come hai fatto a …” si girò verso il fratello scrutandolo attento
“Segreto professionale” rispose ironico lui bloccando poi Wyatt dal fuggire via orbitando “è da maleducati andarsene nel bel mezzo di una conversazione”
“Lo sapevo che mi stavi nascondendo qualcosa” rise furbamente Wyatt, scuotendo la testa divertito
“Beh, non sei solo tu ad avere segreti qui, è concesso anche a me ogni tanto”
“Tu ne hai anche fin troppi, sai?”
“Quello che ha nascosto per anni di essere la sorgente facendosi passare per una strega metà angelo bianco agli occhi di tutti sei tu, non io”
“Parla quello che andava negli inferi di nascosto dalle zie in cerca di risposte perché aveva capito che c’era qualcosa che non andava nella morte di mamma, che ha contatti con demoni più che con angeli bianchi, che è venuto qui e ha ideato tutto questo fantastico piano alle mie spalle, che mi ha nascosto per anni alcuni aspetti della sua magia tipo questo che hai usato ora e ...”
“Dove sono? Dove li hai mandati?” roteò gli occhi il minore, volendo risposte e stanco di quello scambio di battute
“Segreto professionale” gli fece il verso Wyatt “Se sei così intelligente come credo, arrivaci da solo. Ti sfido”
“Sfida accettata” sospirò rassegnato, mentre la sorgente vibrò via da quel posto verso un altro angolo degli inferi e lui non provò nemmeno a rifermarlo, sarebbe stato inutile trattenerlo di nuovo.
 
“Chris non è …” ruppe il silenzio Phoebe, interrompendo lo scorrere dei pensieri del Leo di quel tempo, che stava ancora rimuginando sui poteri del minore dei suoi figli.
Dopo cena, Chris si era chiuso nella stanza che faceva da soffitta in quell’appartamento per fare delle ricerche e alcune pozioni così da rifornire la sua scorta, mentre gli altri stavano seduti sul divano davanti alla televisione.
“Lo so, però … forse ho paura che essendolo Wyatt, possa diventarlo anche lui. Non so, è piccolo per avere già così esperienza con …”
“Normale, se andava a caccia di demoni a 14 anni” ripete incredula e pensierosa la maggiore delle Halliwell
“Adesso ne ha 19 anni, è più piccolo rispetto all’età che avevate voi quando avete iniziato. Sembra più grande, ma …” rispose sulla difensiva l’anziano leggermente in difficoltà.
“Dov’eri tu? E io dove stavo? Non gliel’avrei mai permessa una cosa del genere, quindi dovevo essere già morta oppure lo faceva di nascosto, cos…”
“Piper …” cercò di farla desistere Paige vedendo l’anziano in difficoltà davanti alle sue parole
“No, ‘Piper’ un corno” si agitò la donna alzandosi e iniziando a camminare nervosamente per la stanza “Wyatt è diventato la sorgente e ha provato ad ammazzare il fratello oggi, Chris invece … lui va a caccia di demoni da quando ha 14 anni! Non è l’età giusta per andare a caccia di demoni quella e due fratelli che si dovrebbero voler bene sono l’uno contro l’altro, insomma io …”
“Non è colpa tua…” intervenne l’anziano intuendo che potesse pensare di essere una cattiva madre
“Non puoi saperlo, non si sa come Wyatt sia diventato un demone. Comunque dobbiamo andarcene da qui, davvero” disse Piper prendendo un respiro profondo per calmarsi “dove sta il libro delle ombre?”
“Wyatt” rispose Chris raggiungendoli e buttandosi nel posto sul divano lasciato libero dalla donna “Ce l’ha Wyatt”
“C’e qualcosa in questo tempo che Wyatt non ha?” chiese esasperata Paige al suo fianco
“Questo appartamento?” cercò di fare ironia il giovane “Si è preso tutto, l’unica cosa che mi è rimasta è questo”
“Che ti ha lasciato nostro padre” affermò Phoebe ricevendo uno sguardo interrogativo dal nipote “ce l’ha detto Clay”
“Ah, parla troppo certe volte …”
“Abbiamo scoperto chi sei grazie a lui” sorrise Piper “Parla troppo eccome”
“Come fai per gli incantesimi? E per i vari demoni che ti trovi davanti? Vai a memoria?” chiese curioso Leo
“No, certo che no, ne sto scrivendo uno io” rispose Chris “Anzi, cinque in realtà non uno”
“Cinque? Che intendi dire?” domandò l’anziano di quel tempo sorpreso che si stesse scrivendo dei grimori tutti suoi.
Chris non rispose, ma si alzò entrando nella stanza dove stava poco prima e uscendone in breve tempo con cinque volumi tra le braccia.
“Manuale dei demoni, quello delle creature magiche, pozioni, incantesimi e magia nera” elencò uno a uno i vari libri ponendoli sul tavolino davanti al divano, alla vista di tutti “Mancano cose presenti nel libro delle ombre, ma almeno è qualcosa. Li ho divisi per argomento, per me è più semplice. Alcune cose le ho scritte io con le mie conoscenze, altre le ho prese da libri di demoni, altre ancora me le ricordavo dagli anni che ho fatto in tempo a fare alla scuola di magia e beh, questo è tutto”
“Magia nera?” chiese dubbioso il padre prendendo il volume in questione tra le mani e sfogliandolo critico
“Non giudicarmi” lo avvisò Chris non volendo sentire lamentele da lui
“Non metterti sempre sulla difensiva, per favore” sbuffò l’anziano “Non puoi biasimarmi comunque, questo …”
“È utile, non iniziare” fece per difendersi Chris quando suonarono alla porta
“Aspetti qualcuno?” domando Piper prendendo uno dei libri ed esaminandolo interessata. Per averci lavorato da solo, era fatto bene, anche se non completo.
“No, non viene mai nessuno qui … almeno non suonando alla porta” disse confuso prima di andare all’ingresso e guardare dallo spioncino “E’ la ragazza che c’era oggi al P3”
“La demone che non ti si staccava di dosso?” domandò il padre corrucciando la fronte sospetto
“No, l’altra … quella che stava con Wyatt” rispose lui aprendo la porta dubbioso. Non le era sembrava pericolosa e dallo sguardo che si erano scambiati, tutt’altro che a suo agio in quel posto.
“Oh, stavo già per andarmene, pensavo non ci fosse nessuno” si torturò le mani nervosa la ragazza evitando il suo sguardo più che poteva
“Perché sei qui?” domandò cercando di essere il più pacato possibile ma vedendola irrigidirsi sul posto, non doveva essere riuscito nell’intento
“Ho bisogno di aiuto, mi ha mandato Dylan” rispose lei vedendo un sintomo di sorpresa sul suo volto “Tu sei il fratello di Wyatt, ma non mi sembri come lui e …”
“Entra” le ordinò gentilmente aprendo l’uscio e facendole segno di avanzare. Era la prima volta che Dylan le mandava qualcuno ed era pronto a sentire cosa avesse da dirgli.

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


CAPITOLO 6

Chris e l’ospite misterioso si erano chiusi nella stanza usata per la magia e avevano parlato per ore. Gli altri erano rimasti in attesa nel salone; ma dopo due ore, non vedendoli uscire, avevano deciso di andare a dormire. Al risveglio, Phoebe e Paige trovarono la ragazza in cucina a preparare la colazione e Chris addormentato sul divano del salone con una coperta addosso.
“Buongiorno, sto facendo i pancake, li volete anche voi oppure …?”
“I pancake vanno benissimo, grazie” le sorrise la rossa 
“Strano che dorme ancora, di solito è già sveglio. Sono le nove del mattino” ridacchiò Phoebe osservando il nipote rannicchiato in un sonno profondo a poca distanza da lei, ancora sull’uscio della cucina
“Oh, credo sia stanco. Abbiamo parlato un po’ di ore stanotte … anche se più che parlato direi che mi ha fatto una specie di interrogatorio” intervenne la giovane mettendo il composto nella padella controllandone la cottura “Credo volesse essere certo che dicessi la verità e non fossi una demone prima di darmi qualunque aiuto o informazione”
“Beh, è ovvio, l’attenzione non è mai troppa” asserì Paige
“Si, ha fatto bene infatti. Comunque, ho passato anche di peggio con i demoni, l’interrogatorio suo è stato leggero rispetto al loro” disse la ragazza posando un pancake su un piatto insieme agli altri già pronti e passando a cuocere l’ultimo
“In che senso?” fece curiosa la sorella di mezzo
“Beh, i demoni mi hanno torturato mentalmente e fisicamente per ore e ore, mi tenevano in una cella e altre cose fino a quando ... beh, io stasera ho dormito in un letto, che credo fosse quello di Chris. Non ha voluto che dormissi sul divano e dopo l’interrogatorio mi ha chiesto scusa. È diverso da Wyatt, lui non chiede mai scusa”
“Che state facendo?” si fece sentire la voce assonata di Chris e Phoebe lo salutò ridendo, vedendolo camminare ancora mezzo addormentato verso di loro
“Pancake?” chiese gentilmente la donna mentre divideva tra tutti quelli che aveva preparato
“Perché no?” fece con un’alzata di spalle l’uomo sedendosi al tavolo della cucina con le altre. Mangiarono in silenzio e il ragazzo a fine colazione lavò tutto aiutato da Phoebe, mentre le altre due rimasero sedute in attesa degli altri, che poco dopo orbitarono da loro in soggiorno.
“Cos’è? Non si suona più? Volendo è anche più comodo così, però …”
“C’è un problema” disse Leo preoccupato raggiungendoli nella stanza
“Aspetta, prima che me lo spieghi, devi portare lei al rifugio” indicò la giovane, che alternò confusa lo sguardo tra i due, prima che Chris la rassicurasse “Ti ricordi l’uomo di cui ti ho parlato stanotte?”
“Tuo padre? L’anziano?” chiese lei con lo sguardo fisso sull’uomo che ricambiò smarrito
“Si, lui. Ti porta al rifugio e rimani lì con gli anziani e gli angeli bianchi” spiegò il ragazzo, quasi sottolineando la loro presenza per calmarla
“No, aspetta, cos…?”
“Tranquillo, non è una demone, ho controllato” tranquillizzò il padre, che lo prese per un braccio trascinandolo nel corridoio che conduceva alle camere, lontano da orecchie indiscrete. Paige notò nella donna una certa preoccupazione davanti a quel comportamento, in cui intravide la possibilità di non poter essere aiutata, e cercò di confortarla.
“Che cosa c’è? Qual è il problema? Ha bisogno di aiuto, credevo che voi bravi samarit…”
“Non posso portare le persone così li, devo chiedere agli altri anziani prima”
“Cosa? Scherzi, vero?” si meravigliò Chris “Tu sei un anziano e devi chiedere agli altri anziani? Non ha senso! Fidati, non chiedi proprio nulla e la porti li. Io non la posso aiutare qua”
“Perché la dovrei portare al rifugio?”
“E’ una ninfa” disse semplicemente lui, sapendo bene che quelle poche parole sarebbero bastate a catturare la sua attenzione e a convincere l’uomo
“Cosa? Pensavo fossero tutte morte!” corrucciò la fronte Leo
“Lei è l’ultima e tu sai questo cosa significa, giusto? Per questo stava con Wyatt e le è andata bene che non l’abbia uccisa subito. La sua fortuna è stata che al tuo caro figlioletto lei piacesse un po' più del dovuto. Le ha fatto delle avance e lei…” spiegò lui e allo sguardo confuso del padre rise “Che credi? Un cuore non l’avrà forse e sarà anche la sorgente, ma gli ormoni li ha anche lui. Lei è stata al suo volere e ha finto che ricambiasse per non morire, è stata furba”
“Chris!” lo sgridò aumentando le sue risate “Non era per quello, era …”
“Ce la porti oppure no?” tornò serio il giovane, interrompendolo e riportando l’attenzione sulla creatura magica che andava tutelata dalle grinfie del fratello.
Leo prese un respiro profondo e senza dirgli nulla si avvicinò alla cucina, facendo segno alla ragazza di seguirlo. In tutta risposta lei lo abbracciò ringraziandolo e donandole un sorriso, grata per il suo aiuto. Si avvicinò anche a Chris facendo lo stesso, prendendolo di sorpresa e donandole un timido sorriso in cambio.
“Se non ti aiutiamo noi, chi lo fa? Non c’è bisogno di ringraziare” fece Leo
“Potevate sempre dirmi di no e ridarmi alla sorgente, non lo so”
“Quando sarai li racconta tutto quello che hai detto a me anche a loro, va bene?” fece Chris
“Non ti preoccupare” gli rispose facendo qualche passo verso l’anziano pronta ad andare
“Comunque prima devi dirmi come fare per andare lì senza che mi becchino” fece Leo e allo sguardo interrogativo degli altri si rivolse di nuovo al figlio “Mi riferisco al problema che dicevo prima, guarda fuori dalla finestra”
Chris scostò le tende per guardare in strada, imitato dagli altri che non capirono il problema a differenza sua e della ninfa.
“E’ colpa mia, mi sta cercando” fece la donna osservando alcune forze dell’ordine chiedere documenti per strada e arrestare un uomo che probabilmente era donato di magia non demoniaca “Scusate, non volevo …”
“Tranquilla, non potrà intensificare i controlli per troppo tempo” disse trattenendo una imprecazione visto quel momentaneo impedimento che limitava i suoi contatti con l’esterno, prima di rivolgersi al padre “orbita in un luogo chiuso lì vicino e poi vai a piedi, in quel vicolo non ci dovrebbe essere nessuno. Di solito stanno nelle strade principali. E muoviti velocemente”


“Io non ho fatto nulla, va via. E poi io quelli come te non li aiuto” fece scontroso il demone alle prese con una pozione, gettando qualche ingrediente nel calderone come scritto nelle indicazioni sul suo grimorio
“Beh, tu sei molto abile in questo tipo di incantesimi”
“Molti demoni ne sono capaci in realtà”
“Bene, qual è il demone che può essere il responsabile?” chiese lui e l’altro in tutta risposta lo attaccò con una sfera di energia. Chris la respinse indirizzandola di nuovo al mittente, che in un urlo e in una folata di fiamma sparì per non fare più ritorno, lasciando come unica traccia di sé una macchia di bruciato a terra …
“Odio quando non collaborano” disse tra sé e sé Chris iniziando a controllare una serie di pozioni poste in un ripiano inciso nella pietra e prendendone alcune che potevano essergli di aiuto, prima di iniziare a sfogliare il libro di magia posto vicino al calderone e orbitare poi a casa, portandoselo dietro, per poterlo studiare con più calma.


“Ti posso fare una domanda?” chiese Piper mentre sfogliava insieme alle sorelle i volumi scritti da Chris 
“Dipende, tu fammela e vedo se posso risponderti” rispose il giovane riponendo delle pozioni in uno scatolone, riempiendolo fino all’orlo, per poi chiuderlo e iniziare a riempirne un altro “Sai come funziona, no? Non posso dire troppe cose”
“Già, come al solito” disse scambiandosi uno sguardo ironico con le sorelle “Perché se tu hai iniziato a cacciare demoni a 14 anni, non volevi che tua cugina ti aiutasse?”
“E’ un pochino ipocrita, no?” intervenne la rossa tornando poi a leggere il libro tra le sue mani
“Ipocrita, non l’avevo mai vista da questo punto di vista. È che … non so, senso di protezione?” la buttò li Chris “Insomma, legalmente ero il suo tutore, non so come dire e poi è mia cugina, la più piccola della famiglia e …”
“Capito, senso di protezione” annui con la testa Piper “Lei sapeva che tu …”
“No, non lo sapeva. Credeva che avessi iniziato quando Wyatt è diventato a tutti gli effetti la sorgente … almeno credo non lo sapesse, mi ha sempre dato quell’impressione”
“Altra domanda: cosa stai facendo?” domandò Phoebe all’ennesimo scatolone chiuso e posto sugli altri, prima che Chris ne aprisse un altro per riempirlo a sua volta
“Oh, alcuni ordini che mi hanno fatto dei negozi. Lo faccio per arrotondare … lo facevo per arrotondare in realtà, adesso è il mio unico lavoro, sono stato licenziato”
“Ci sono dei negozi che vendono pozioni? Alla gente normale? Questo tempo è molto diverso dal nostro, davvero molto diverso” fece Piper “Qua tutti sanno della magia e …”
“Già, alcune pozioni vengono vendute anche ai comuni mortali. Sei innamorata di una persona che non ti ricambia? Ecco una pozione d’amore” la interruppe Chris mettendo una pozione di quelle in questione nello scatolone e continuare a porne altre incastrandole tra loro “Oppure una persona vuole mantenersi giovane? Pozione ringiovanente. A regole i demoni dovrebbero fare le pozioni per questi negozi e i negozianti dovrebbero prendere tutto da loro, ma quelle delle streghe costano meno, quindi …”
“In pratica è un lavoro in nero”
“Io lavoro sempre in nero. Se non lo facessi, non arriverei a fine mese” spiegò Chris posando l’ultimo scatolone vicino agli altri e sospirando rilassato, potendosi finalmente sedere dopo aver finito di mettere a posto tutto “La paga fa schifo se non sei un demone o un normale umano, poi non ne parliamo se sei un Halliwell. Lavorando in nero posso chiedere un po’ di più ed evito problemi. Alcuni non vogliono sempre i demoni a controllare”
“Davvero un tempo strano” ripeté Piper più parlando a sé stessa che agli altri
“A proposito di demoni, perché ti aiutano? Non capisco, dovrebbero essere contenti che hanno il controllo su tutto, che siamo morte e …”
“Diciamo che dipende a chi lo chiedi, ognuno ha i suoi motivi” rispose Chris a Phoebe “Tipo se chiedi a Clay, ti dirà che non c’è più gusto a essere un angelo nero. Wyatt con la sua politica ha portato tutti a nascondersi … o li ha uccisi. Gli angeli bianchi e gli anziani sono davvero pochi ormai, quindi è a corto di lavoro, se si può chiamare così. Infatti, il 90% del tempo fa tutt’altro rispetto a quello che sarebbe il suo ruolo ecco”
“Però tu sei un angelo bianco e ti aiuta, non ti dà la caccia” considerò ragionevolmente Leo rimasto in silenzio fino a quel momento
“Vogliamo la stessa cosa, quindi abbiamo un accordo. Poi è nata un’amicizia, ma è un altro discorso quello. Se invece chiedi a Dylan, le cose cambiano” continuò a spiegare il giovane “Lui non tollera che un Halliwell gli dia ordini, infatti lo chiama ‘l’angelo bianco travestito da demone’. Diciamo che non lo riconosce come capo perché è un Halliwell e non crede sia la giusta sorgente ecco”
“Voleva esserlo lui?” provò a indovinare Piper
“Credo di sì, ma non me l’ha mai confermato”
“Fatto, l’ho portata al rifugio” li interruppe l’anziano, orbitando nella stanza
“Sei riuscito a evitare i controlli vedo” fece Chris sollevato
“Non è stato semplice, come lo risolviamo questo problema comunque?”
“Non può mantenere i controlli così per troppo tempo, prima o poi si arrenderà, però possiamo … Dylan!” richiamò il suo amico mentre gli altri li guardavano persi
“Ci potete spiegare bene qual è il problema?”
“Il problema è che se ci chiedono i documenti, ci arrestano oppure ci uccidono” spiegò troppo sintetico Chris perché loro potessero capire, prima di tornare a richiamare l’amico, che arrivò subito in loro aiuto “Eccoti, ho bisogno di quattro documenti nuovi per loro” indicò Leo e le sorelle ancora leggermente confusi
“Me lo chiedi proprio ora con tutti i controlli che ci sono? Vuoi farmi ammazzare?”
“Uno dei tuoi compiti è proprio quello, non sarà così difficile. Ci lavori li, no?”
“D’accordo, datemi i documenti che …” fece il demone verso i quattro che stavano per prendere le proprie carte di identità prima che Chris li fermasse 
“Dylan, loro non li hanno i documenti, non quei documenti almeno” spiegò lui sintetico ma chiaro “Per questo ti ho chiamato”
“Non possono non avere dei documenti, li hanno tutti i documenti! Sono tutti registrati su ordine di Wyatt, non possono non avere documenti” si agitò l’uomo perdendo la solita compostezza che lo caratterizzava da sempre
“Calma, respira! So cosa stai pensando, Wyatt non ti ucciderà, fidati” cercò di farlo rilassare Chris prendendolo per le spalle “Hai parlato con Clay?”
“No, perché?”
“Niente, fa niente, dopo capirai. Come procediamo?”
“Orbitate stanotte in ufficio. Aspetta un mio segnale e mi raggiungete, tu sai dove” disse Dylan all’amico prima di tornare a lavoro, chiamato dalla sorgente.


La soffitta era buia e sembrava non esserci nessuno, si avvicinò al leggio, ma lo trovò vuoto. Non c’era ombra del libro e al suo posto trovò un biglietto, di cui riconobbe subito la calligrafia …

‘Sei piuttosto prevedibile, ti ho preceduto. Ce l’ho io stavolta’

In preda alla rabbia scaraventò il leggio al lato opposto della stanza e strinse i pugni per cercare di calmarsi e ragionare, pensando alla prossima mossa per fronteggiare il fratello. Ci aveva messo troppo a trovare un incantesimo che gli permettesse di avvicinarsi al libro delle ombre, nonostante il suo essere demone e Chris l’aveva fregato sul tempo. Era diventato piuttosto bravo con gli anni e rispetto agli inizi, riusciva molto bene a prevedere le sue mosse e a stargli sempre col fiato sul collo. Pure in quel momento, si stava avvicinando molto a scoprire chi avesse fatto l’incantesimo di viaggio del tempo e doveva trovare subito un modo per tornare nel futuro con suo fratello, che volesse o meno e senza fallire stavolta.


“Ci sono gli anziani che vorrebbero parlare con te” lo informò il padre
“E di cosa?” sbuffò Chris preparando il pranzo insieme a Piper “Poi ora? Nella situazione in cui stiamo?”
“Ho provato a dirglielo, ma …”
“Tanto moriamo noi nel caso, no? Che gliene frega” borbottò tra sé e sé tagliando le verdure “Poi se la vedono loro con Wyatt”
“Chris …”
“Si si, ho capito” lo zittì scocciato il giovane “Di cosa vogliono parlarmi?”
“Non so, riguarda Wyatt comunque” 
“Chissà perché me l’aspettavo, vogliono sempre parlare di questo con me. Sono la loro unica speranza …” mormorò tra sé e sé prima riporre il coltello al suo posto, interrompendo quello che stava facendo e lasciando fare alla maggiore delle Halliwell “però non cambio idea”
“Io non so quale sia il problema, ma almeno parlaci, okay?”
“Quando vogliono vedermi? Possiamo andare già ora? Così mi levo il pensiero”


Sfogliò svogliatamente il libro del demone, annottando di tanto in tanto nomi che potevano essergli utili, mentre il piccolo Wyatt giocava in braccio al nonno, seduto al tavolo del soggiorno accanto a lui …
“Sembri in difficoltà” dedusse Victor dondolando il nipote
“Lo sono, pensavo di essere sulla strada giusta, ma credo di star sbagliando completamente tutto”
“Provo a darti una mano?”
“Non te ne intendi di magia, meglio di no” rise lui, apprezzando comunque il supporto
“Già, hai ragione. Meglio di no, prima che faccio casini”
Chiuse il libro in un tonfo e ricontrollò velocemente la lista che aveva scritto, segnando altre brevi annotazioni vicino ai nomi dei demoni che aveva trovato.
“Speriamo di essere sulla strada giusta” prese un sospiro il giovane piegando il foglio e mettendoselo in tasca “Vado negli inferi, potrei arrivare tardi, quindi …”
“Prenderti una pausa, no? Dormi poco”
“Credimi, meglio così, devo trovare una soluzione al più presto” orbitò via a fare nuove ricerche, lasciando l’uomo arreso con il bambino.


Chris uscì spedito dalla stanza in cui si erano chiusi per almeno un’ora a parlare, allontanandosi verso l’esterno senza guardare nessuno in faccia, seguito subito dopo da alcuni anziani che in tutta calma parlottavano tra loro …
“Ma cosa vi è saltato in testa?” si piazzò davanti al gruppo il Leo di quel tempo, rivolgendosi soprattutto a Kheel, uno degli anziani veterani ancora in vita
“Già, non è un buon modo per convincere qualcuno a fare qualcosa, sai?” fece John, uno dei pochi angeli bianchi con cui Chris aveva mantenuto un rapporto d’amicizia 
“Come se non avessimo ragione, lo sai anche tu che è strano” intervenne un altro anziano “Non ha rapporti con noi, ma con i demoni si. Conosce anche la magia nera e …”
“D’accordo, un po’ strano si, lo ammetto” disse l’uomo sotto lo sguardo attento di tutti gli altri “Ma lui sta in prima linea, non si nasconde come facciamo noi”
“E se non facesse determinate cose e avesse il caratterino che si ritrova, sarebbe già morto. Anche questo va considerato” intervenne di nuovo l’amico “noi siamo ancora qui perché ci nascondiamo, lui invece perché ha capito come sopravvivere lì fuori. Forse dovremo ascoltarlo un po’ di più, no?”
“Conosce bene suo fratello, pure da demone” si aggiunse George, un altro angelo bianco con la quale Chris non aveva cattivi rapporti
“E’ troppo legato a Wyatt” tornò a parlare Kheel “Deve capire che quello non è suo fratello, è un demone, una sorgente. E Piper …”
“Lei farebbe lo stesso che sta facendo lui e credo che sarebbe orgogl…”
“Orgogliosa di lui, come tutte le madri, no? Non è Wyatt, quello è stato un colpo basso Kheel” intervenne un’anziana prendendo finalmente anche lei parola
“Si, potevo evitarlo, ma quel ragazzo mi manda sui nervi, non ascolta. Wyatt deve morire e se non lo ucciderà Chris, lo farà qualcun altro per noi. Deve prendere in considerazione il nostro piano, ci deve ascoltare”
“E’ mio figlio ed è suo…”
“No, è la sorgente. Non è figlio e fratello di nessuno, è solo una sorgente” 


“Potevamo andare anche noi …”
“Per cosa, Paige? Non ci avrebbero fatto partecipare sicuro” disse Piper sapendo bene che sarebbe stato inutile andare lì con loro, quando Chris orbitò in casa prendendoli di sorpresa “già finito?”
“Io si, è da un botto che ho finito con quelli” borbottò diretto verso la sua stanza, nella quale entrò chiudendosi la porta alle spalle e lasciandoli di nuovo soli
“Deve essere andato bene l’incontro” fece sarcastica Phoebe
“Chris dov’è?” fece il suo arrivo anche il padre 
“Si è chiuso in camera, che è successo?”
“Non è andata bene”
“Questo l’avevamo capito” fece Paige ovvia 
“Diciamo che adesso comprendo perché non sopporta gli anziani …”
“Okay, perché?” provò invano Piper cercando con lo sguardo Phoebe che a differenza loro sapeva tutto e proprio per questo, si finse interessata a un giornale sul mobiletto vicino al divano su cui stavano seduti
“Non posso dirlo” arrivò chiara la ovvia risposta dell’uomo “Oggi hanno esagerato comunque” 
“Cosa hanno fatto?” domandò preoccupato Leo
“Hanno detto che sua madre non sarebbe orgogliosa di lui perché non fa la cosa giusta, o meglio, quello che loro reputano giusto, usa la magia nera e via dicendo” rispose l’altro prendendoli di stucco non aspettandosi un comportamento del genere da parte degli anziani
“Ma è una cosa brutta da dire … e non è nemmeno vera!” ribatté Piper infastidita
“Già, calcolando anche che lei credo proprio farebbe quello che sta facendo lui. Insomma, che tu faresti lo stesso ecco. A me non piace che usi la magia nera, però …”
“Dobbiamo andare, ha chiamato Dylan” arrivò Chris facendo segno agli altri quattro di alzarsi e orbitando tutti dal demone, senza dare loro nessun preavviso.
“Wow, non hai perso tempo” disse lievemente l’uomo alzandosi dalla sua scrivania e andando dritto verso Leo, che preso alla sprovvista, si sentì afferrare un braccio dal demone. Lo punse lievemente sulla mano con uno strano oggetto simile a un plettro con un piccolo ago all’estremità, prima di ritornare indietro alla sua postazione. L’uomo spostò l’attenzione su Chris in una muta domanda, esattamente come le altre, ma non trovò alcuna risposta nel ragazzo, che in quel momento non stava badando attenzione a loro.
“Ah, aspetta, lui …” fece per dire l’anziano, ma il figlio lo fermò con un gesto della mano mentre Dylan inserì l’oggetto all’interno di un macchinario posto vicino al computer, digitando subito dopo qualcosa sulla tastiera. Nel vedere il risultato sul monitor, si girò verso l’amico interrogativo.
“Qui c’è qualcosa che non va … riproviamo” ragionò tra sé e sé prendendo di nuovo la provetta e riavvicinandosi a Leo, quando Chris lo bloccò prendendolo per un braccio.
“Non c’è nessun errore, è giusto”
“Giusto?” chiese scettico, tornando al proprio computer e premendo alcuni tasti, rendendo così visibile i dati che il sistema gli mostrava in un monitor appeso al muro “Leo Wyatt, nato il 6 maggio 1924, morto il 14 novembre 1942, ex angelo bianco attualmente anziano, ex medico dell’esercito, si è sposato due volte … sono i dati di tuo padre, ma io ho punto lui” indicò il Leo del passato, ora intento a studiare sorpreso tutta quella marea di dati che erano registrati sul suo conto. Sembrava proprio che non mancasse nulla, c’era tutto sulla sua vita da mortale e quella da angelo bianco e anziano. Nel suo tempo aveva dovuto ricorre ovviamente a dei documenti falsi per muoversi, mentre li era pubblica la sua vera identità in tutto e per tutto.
“Wow, sembra un vero e proprio identikit più che un documento questo” commentò Piper sbigottita a sua volta
“Che vorresti dire, scusa?” chiese interdetto Dylan davanti alla sorpresa che leggeva nei volti del trio e di Leo
“E’ un identikit, il documento è questo” spiegò l’anziano tirando fuori la propria tessera e dandola alla sua controparte del passato che prese a osservarla, vedendo una sua foto muoversi su una superficie semitrasparente e delle scritte in risalto che riportavano il nome, la data di nascita, quella di morte e la sua natura magica 
“Fanno lo scanner e loro vedono tutti quei dati li su un dispositivo. In più c’è il controllo del DNA, in alcuni casi, per maggior sicurezza e per scovare documenti falsi” spiegò Chris
“Wyatt è molto meticoloso” intervenne Dylan con una certa acidità nella voce “Però non capisco, perché glielo spieghi, dovrebbero …”
Chris fece un cenno con la testa a Leo, che portò i loro aspetti a quelli originali di sempre, lasciando Dylan di stucco e facendogli comprendere subito il motivo dietro a quei comportamenti strani.
“Okay, che hai combinato Chris?”
“Niente, perché pensi che abbia fatto qualcosa io? Sono loro a essere comparsi così dal nulla, devo aiutarli a tornare nel loro tempo, ma non è questo il punto ora” rispose picato l’angelo bianco “Mi devi dare dei documenti che li faccia muovere liberamente in tutto questo casino perché io e Leo non possiamo”
“Devono evitare posti con il controllo del DNA…”
“Ovviamente, lo so questo. So anche dove possono andare, d’altronde li evito anch’io per non avere rotture”
“Okay, mi tocca darvi documenti di comuni mortali … ormai morti ovviamente, sennò risulterebbero dei casi di doppioni nel sistema. Non è un problema, vero?” chiese retorico il giovane mettendosi al lavoro per procurarsi quattro documenti falsi.


“Ecco, col nonno devi giocare normale. Niente magie, perché io non sono …” fece al nipote Victor, interrompendosi all’istante nel sentire un frastuono dietro di lui, proveniente da una delle stanze. Si alzò lentamente allarmato e ordinò al nipote di usare lo scudo. Si avviò verso la stanza dalla quale aveva sentito il rumore, tenendo in mano un vaso recuperato su un mobile presente nel corridoio, pronto a colpire chiunque fosse l’intruso. Aprì la porta di scatto pronto a difendersi, quando per sua fortuna, si trovò davanti solo Chris intento ad alzarsi da terra e togliersi pezzi di legno da dosso … 
“Che stai…?” chiese il giovane, facendo qualche passo in avanti e guardando dietro di sé i frammenti di tavolo rotto sulla quale era atterrato “non ti preoccupare, dopo te lo riparo con la magia”
“Nessun problema” disse sollevato di non dover affrontare nessun demone e che fosse solo l’angelo bianco delle figlie
“Pensavi fossi un demone e volevi colpirmi con un vaso?” lo prese in giro il giovane indicando l’oggetto tra le mani del nonno, che in imbarazzo lo posò subito al suo posto
“È stata la prima cosa che mi è venuta in mente” disse in sua discolpa l’uomo
“Beh, per tua informazione saresti morto se fossi stato davvero un demone” rise leggermene il ragazzo, raggiungendo il salone e accennando al bambino seduto a terra impegnato a giocare “dovevi rimanere con Wyatt e fatti proteggere da lui con lo scudo magico. Se non c’è lui, nasconditi o scappa via … non c’è altro da fare per chi non ha poteri”
“Giusto …” gli dette ragione Victor buttandosi sul divano, mentre Chris prese a sfogliare il libro delle ombre, avendo finalmente trovato una pista e pronto ad annotare il necessario
“Ricordatelo, tienilo bene in mente se ricapita” si assicurò lui, quando sentì il pantalone tirare e spostando lo sguardo verso il basso, trovò Wyatt con le braccia protese verso l’alto e tra le mani un libro di racconti
“Oh, vuole che gli leggi una storia. Gli stai simpatico a quanto pare” sorrise l’altro, alzandosi per andare in bagno a farsi una doccia, approfittando della presenza del ragazzo con il nipote
Chris prese il fratello in braccio, tenendolo su un fianco e guardandolo curioso “Ti sto simpatico oppure hai capito chi sono?” chiese sottovoce con un sorriso sulle labbra al bimbo che gli porse nuovamente il libretto colpendolo giocosamente sulla spalla facendolo ridere “fammi finire e poi ti leggo tutto quello che vuoi”


“Sto cancellando la data di decesso, così risultano ancora in vita nel sistema ... naturalmente poi dovrete prendere le sembianze della gente che vi do”
“Certo, lo sappiamo” rispose Paige per poi azzardarsi a fare una domanda “comunque, come mai tu che sei un demone fai lavori di ufficio?”
“Bella domanda, me lo chiedo anch’io sai” rispose nuovamente acido lui, rendendo ancora chiaro ai presenti quanto non sopportasse Wyatt “In tutti questi ruoli di controllo mette sempre noi demoni, di streghe e umani non si fida … a loro al massimo li mette alla recezione clienti. In altri luoghi tipo ristoranti oppure negozi, dove non ci possono essere fughe di informazioni e via dicendo, la scelta è del proprietario, anche se di solito un demone c’è sempre”
“Quindi si deve fidare parecchio di te per farti controllare i dati della gente…” considerò Phoebe
“Già, non sa quanto si sbaglia, visto che aiuto il suo fratellino qui” rise Dylan digitando cose sulla tastiera e facendo un cenno col capo verso Chris seduto dietro di lui, prima di parlare apparentemente a nessuno in particolare “cerca di respirare, trattenere il fiato non aiuta”
“Scusa, cosa?” domandò confusa Piper non capendo a chi si riferisse con quelle ultime parole
“Sto parlando con Chris” spiegò brevemente premendo un ultimo tasto avviando la stampa e girandosi verso l’amico “respira ti ho detto, devi rilassarti”
“Rilassarmi, come faccio a rilassarmi?!” sbottò a denti stretti lui, in totale difficoltà. In quel momento i presenti posarono la loro attenzione sul ragazzo, trovandolo seduto su una sedia, in una posizione molto rigida e le mani a stringere i braccioli fino a far diventare le nocche bianche.
“Da quando ha iniziato a …?”
“Da quando mi sono seduto”
“Una ventina di minuti” calcolò lui dando un’occhiata all’orologio appeso al muro, proprio di fronte a lui “ci sta andando pesante stavolta, eh? Sei migliorato comunque”
“Migliorato su cosa?” domandò il padre non capendo cosa stesse succedendo
“Wyatt sta cercando di entrargli in testa, ogni tanto lo fa … e Chris sta imparando a respingerlo” spiegò il demone prendendo poi l’anziano per un braccio e portandolo a stringere la mano del figlio “aiutalo, non credo ce la faccia ancora per molto. Sei suo padre, no? Aiutalo con la tua energia magica o come cavolo si dice”
“Ecco perché sa difendersi da intrusioni esterne” sussurrò Leo a Phoebe, visto una domanda che si era fatta a riguardo il giorno prima e le altre due sorelle fecero esattamente lo stesso collegamento … stavano scoprendo sempre più lati nuovi del ragazzo stando in quel tempo, oltre a capire varie cose del suo carattere.
Dylan prese le tessere elettroniche e raggiunse il Leo del passato, dando le ultime istruzione prima di consegnagliele. In quel momento Chris tornò a rilassarsi sulla sedia, finalmente libero dalla pressione magica del fratello e lasciando la presa sulla mano dell’anziano, che ancora preoccupato, orbitò tutti a casa, dopo aver salutato e ringraziato l’amico demone del figlio.
“Va che sto bene…” fece debolmente Chris mentre il padre l’aiuto a sedersi sul divano
“Perché non l’hai detto agli anziani?”
“È una cosa tra me e mio fratello, loro non c’entrano”
“I demoni non hanno empatia e Wyatt non ha poteri di lettura o controllo della mente” ragionò a voce alta l’uomo, facendo capire di botto anche al suo doppione cosa quello significasse, mentre le sorelle, non informate sulla magia quanto lui, non compresero cosa volesse dire “c’è una sola spiegazione a questa cosa”
“Una spiegazione che è affar mio” fece fermo e infastidito il ragazzo alzandosi dal suo posto “Gli anziani non devono saperlo, cercherebbero di usarglielo contro”
“Tu glielo puoi usare contro, Chris”
“Lo so questo, ma lo farò alle mie condizione, non alle loro” ribatté il giovane entrando in cucina per controllare la presenza di indizi da parte della propria controparte presente nel passato, come aveva fatto il giorno prima.
“E su questo siamo d’accordo, non sono molto a favore della loro idea, ma …”
“Ci mancherebbe altro” borbottò tra sé e sé consegnando un altro foglietto inerito a Piper 
“… tu non puoi formare un trio con quelle due streghe che hanno trovato per fronteggiare Wyatt, perché hai già un legame con lui”
“Non a caso ho detto che non è fattibile, ma non mi ascoltano”
“Tu non hai dato spiegazioni e …”
“Ragioniamo, okay? Legame o non legame, non funzionerebbe comunque. Non abbiamo nessun legame di sangue, non ci conosciamo e non c’è fiducia. Tu dimmi un po’ come faccio a formare il potere del trio con quelle due in queste condizioni” fece quelle considerazioni Chris e al mutismo di Leo continuò “Vedi? Mi stai dando ragione. È un’idea stupida e infattibile a priori”
“Nemmeno tra te e Wyatt c’è fiducia, lui è un demone e…”
“È un po’ diverso, non è la stessa cosa”
“Aspettate un secondo, hai il potere del trio con Wyatt? … o meglio, duo in questo caso” intervenne Piper avendo finalmente colto a cosa si stessero riferendo “Non pensavo esistesse una cosa simile”
“Più o meno, ma non si sa molto a riguardo, è raro”
“Già, quando l’ho scoperto, ho fatto delle ricerche. Non è proprio come un potere del trio, è più una questione di sangue, ma è simile ecco” aggiunse Chris alle parole del padre “Ed è la mia ancora di salvezza”
“Che vorresti dire?” chiese il Leo del passato
“Secondo voi perché sono ancora vivo? Non è solo perché so difendermi, ho capito come muovermi in tutto questo e assolutamente non è per un possibile affetto di Wyatt nei miei confronti, ma è perché gli servo” cominciò a spiegare Chris venendo però interrotto dal padre
“In cosa? Non fai altro che andargli contro”
“Non è un problema quello, sono comunque meno forte di lui e non ho un potere del trio dalla mia parte, sono da solo. Gli creo problemi perché so usare la testa e sono furbo e…”
“L’hai affrontato molte volte e l’hai sempre superata o l’hai messo in difficoltà, anche in scontri diretti”
“Perché so usare la testa e sono furbo … su questi punti spesso lo batto” ribadì il concetto Chris “Abbiamo un legame e insieme siamo più forti. Se io morissi, lui si indebolirebbe. Di poco, ma si indebolirebbe e questo non lo vuole, anche se comunque rimarrebbe la sorgente. Sai, no? La sua fissa per il potere e cazzate varie”
“Si, ma …”
“Anche per questo cerca sempre di portarmi dalla sua” lo interruppe di nuovo il figlio “Entrambi vivi, siamo più forti, anche da separati. Se ci unissimo, lo saremmo ancora di più. Se uno dei due morisse, l’altro si indebolirebbe. È così che funziona questo nostro ‘potere del duo’ ed è la mia garanzia di vita. Non una garanzia sicura al 100% perché potrebbe benissimo uccidermi, rimarrebbe comunque l’essere più forte sulla faccia della terra anche senza di me, ma sapendo com’è fatto …”
“Ha già provato a ucciderti” affermò Paige “Ieri, ci ha provato ieri”
“Non seriamente. Ci sono stati altri momenti peggiori, di solito quando si arrabbia e perde la ragione. Lo conosco e so gestirlo … la maggior parte delle volte almeno, poi come ho detto è una garanzia non sicura al 100%, ma sempre una garanzia”
“E che dici di quando …” si fermò Leo guardando gli altri consapevole che non poteva dire molto e fino a quanto potesse spingersi, decidendo proprio per quello di andare sul vago, sperando che capisse “eri più piccolo, hai rischiato molto”
“Non dovevo essere lì, non era nei suoi piani” rispose l’angelo bianco avendo capito a cosa si riferisse, cercando di non incupirsi a quel ricordo e cambiando subito discorso “Che c’è scritto sul biglietto?”
“Oh, giusto, si” mormorò Piper chiamata in causa e confusa dal cambio di argomento improvviso, oltre che da tutte le informazioni che stavano inevitabilmente ricevendo stando li, anche senza il bisogno di fare domande “Ho trovato una pista. Wyatt dovrebbe essere andato dai Jemsty. Sul libro delle ombre di questo tempo non c’è nulla riguardo questi demoni; quindi, dovreste cercare qualcosa voi da quello presente nel futuro. Io proverò a trovarli qui, cercando di ricordarmi cose che ho letto dal libro o imparato a scuola, ma voi siete più facilitati rispetto a me. Trovateli e fate fare loro l’incantesimo se riuscite. Comunque entrambi i Wyatt stanno bene e il bambino sta con me dal nonno. Ho riempito l’appartamento di cristalli, è tutto al sicuro” terminò di leggere con un sorriso sulle labbra intenerita dall’ultima frase con la quale aveva voluto rassicurarli su Wyatt, anche se non aveva dubbi al riguardo, dato l’amore fraterno che Chris aveva dimostrato, anche solo con il piano ideato per salvarlo dal male.
“Siete più facilitati rispetto a me” citò il sé stesso del futuro sarcastico “Fa sul serio?”
“Dove sta il libro?” domandò il padre
“Al museo, in soffitta. Dove è sempre stato insomma”
“Allora è facile, andiamo lì e ce lo riprendiamo” disse ingenuamente Paige
“E i sistemi di sicurezza dove li metti? Wyatt non lascia di certo quel libro alla portata di tutti” fece ovvio Chris “Devo studiare le mappe che ho recuperato, mi dovete dare massimo tre giorni per fare un piano”
“Hai le mappe del museo?” domandò il padre curioso
“Delle copie, si. Stavo già pensando di recuperarlo … ma senza fretta ecco” rispose il giovane con uno strano tono di voce, quasi timoroso e triste, che non passò inosservato al Leo del passato
“Tutto bene?”
“Si, certo, tutto okay” 
… non era vero e lui l’aveva capito, ma non osò insistere ulteriormente.

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 ***


Eccomi di nuovo qui! Sono tornata, scusate la lunga (lunghissima) assenza. Sono pronta a riprendere la storia lasciata in sospeso...

CAPITOLO  7

“Due volte al giorno, mattina e sera” gli dette alcune indicazioni d’uso Chris, consegnando una pozione anti-invecchiamento nelle mani di un uomo sconosciuto al trio e a Leo, seduti a poca distanza dai due “fai attenzione, può avere effetti indesiderati se fai qualche sbaglio”
“Okay, grazie” fece lui lasciando l’appartamento, non prima di averlo pagato con una banconota da 20 dollari
“Hai anche tuoi clienti propri?” chiese curiosa Piper
“Si, alcuni comprano le cose da me. Costo meno dei negozi…”
“Fai concorrenza agli stessi negozi che fornisci insomma” intervenne Phoebe quasi divertita dalla cosa, visto che in un modo o nell’altro ci guadagnava sempre
“Esatto, ma loro non lo sanno” rise Chris tornando a studiare la mappa di casa Halliwell per creare un piano efficace al loro scopo
“A che punto sei?” orbitò nel salotto l’anziano, appena tornato dal rifugio, dopo un incontro con gli anziani
“Devo rivedere le ultime cose, ma ho quasi finito… qualche novità tu invece?”
“Nessuna, anche gli anziani sono preoccupati dei controlli che stanno facendo…” si sedette accanto agli altri quattro l’uomo
“Una settimana, non può tenere questo livello di sicurezza in eterno” spiegò Chris continuando a studiare tutte le carte e le mappe in suo possesso “finora il massimo è stato 5 giorni”
“Sei molto organizzato… e informato” osservò il Leo del passato notando la concentrazione e l’impegno del ragazzo in tutto. Qualità che aveva visto anche nel Chris che avevano imparato a conoscere loro, in quei mesi passati con lui come angelo bianco delle Halliwell, eccetto per la parte dedicata alle informazioni. Il loro Chris era molto informato su certi aspetti, ma non molto su come impedire che Wyatt diventasse la sorgente, ma capiva bene che quel tipo di informazione potevano essere difficili da reperire.
“Grazie? È un complimento?” domandò confuso il moro non sapendo bene come prendere quella affermazione
“Diciamo che è una costatazione, non è un attacco comunque” rispose Leo mettendo le mani avanti avendo notato quanto questo Chris partisse spesso prevenuto nei confronti della sua controparte futura per dei motivi a lui ancora sconosciuti, anche se alcune possibili ragioni dietro questo strano rapporto padre e figlio le aveva intuite stando a contatto con entrambi.
 
 
“Dai, Wyatt, mangiane ancora un po'” fece Chris bevendo l’ultimo sorso rimasto del proprio caffè e guardando il piccolo che, si faceva indietro a ogni tentativo del nonno di fargli finire il poco yogurt rimasto nella sua ciotola “se ne prendi un altro boccone, ti do un pezzettino di cioccolata. So che ti piace…”
A quelle parole Wyatt smise di opporsi e mangiò tutto con sorpresa di Victor. Chris sorride e recuperò un piccolo quadratino di cioccolata, che aveva intravisto la sera prima in frigo, mentre stava cercando qualcosa da mangiare per la cena. Lo consegnò al fratello come promesso e gli dette un bacio sulla testa, mentre lui iniziò a magiare il dolce tenendolo stretto tra le sue mani.
“Ti ascolta, con me non fa così. Non mi ascolta in questo modo” fece un po' demoralizzato il nonno
“Tempo al tempo. L’ho visto fare a Piper, ci sono dei trucchetti per queste cose. Non funzionano sempre, ma possono essere utili. Se tu prometti ai bambini qualcosa che a loro piace, faranno quello che vuoi per ottenere quella cosa. In questo caso la cioccolata” provò ad alzargli il morale Chris sapendo bene gli sforzi dell’uomo nel cercare di essere il nonno migliore del mondo, visto che come genitore aveva fatto molti errori. E decise anche di aprirsi leggermente, senza però dirgli la propria identità ovviamente. Era vero, l’aveva visto fare a Piper con lui e il fratello negli anni prima della sua morte, e anche in questo tempo col piccolo Wyatt aveva notato l’uso di questa strategia quando era necessario. Ma nonostante questo, aveva come la sensazione che il bambino gli desse molto più ascolto anche per un altro motivo: aveva capito chi fosse, probabilmente tramite il loro legame magico.
Victor gli sorrise grato per il suo tentativo di farlo stare meglio, prima di prendere in braccio il nipote e portarlo nella sua stanza per farlo giocare un po' con i suoi giocattoli, mentre lui lavorava al computer e Chris si occupava delle sue ricerche in salotto. 
Il moro tornò a occuparsi di alcune pozioni, quando qualcuno suonò alla porta. Chris sbuffò e andò ad aprire, rimanendo spiazzando dall’identità del suo disturbatore...
“Ciao fratellino, come va?”
“Che ci fai tu qui?!” domandò allarmato, chiudendosi la porta alle spalle per non farsi vedere dal nonno e non farlo preoccupare
“Non mi fai entrare?” domandò Wyatt con falsa espressione candida in volto
“No” rispose diretto il fratello facendolo ridere. Il demone scosse la testa, sapendo bene che non sarebbe stato facile convincerlo
“Andiamo, sono innocuo ora. Te lo assicuro”
“Innocuo? Sei la sorgente, Wyatt. Sei un demone e c’è il nonno e il piccolo…”
“Una sorgente senza poteri” lo interruppe spiazzandolo… questo Chris non se lo aspettava proprio “puoi controllare se vuoi, lo so che non ti fidi. Fino a qualche ora fa, avevo i miei poteri e poi sono spariti. Così, nel nulla. Sono venuto qui in taxi”
Il giovane Halliwell non se lo fece ripetere due volte e, tenendo il fratello maggiore per le spalle, usò il loro legame per controllare se dicesse la verità o meno. Era vero: l’aura magica era rimasta, ma era come vuota, quindi non poteva più usare i suoi poteri liberamente come era solito fare.
“Mi aiuti? Non so a chi chiedere e sono bloccato qui da solo. Ci sei solo tu” ritentò Wyatt “Ti do quello che vuoi in cambio, promesso. Facciamo un patto. Poi per il momento non farò nulla, mi fai entrare?”
Chris non disse nulla e rientrò in casa lasciando la porta aperta. Wyatt prese il gesto come un assenso, così fece qualche passo avanti, ma una barriera magica lo bloccò all’ingresso dell’appartamento…
“Ci sono i cristalli, non sono mica stupido. Fermo lì e aspetta” gli punto un dito contro Chris, prima di percorrere velocemente il corridoio ed entrare nella stanza dove si trovavano Wyatt e il nonno in quel momento.
“Che succede?” chiese confuso Victor notando l’espressione agitata del giovane che prese Wyatt in braccio per poi rimetterlo sul pavimento, qualche secondo dopo, con un sospiro di sollievo
“Non lo so, ma nulla di grave. Dopo ti spiego, tranquillo” lasciò la stanza così come era arrivato per raggiungere di nuovo il fratello, ancora in attesa sull’uscio “la tua versione piccola ha ancora i poteri, quindi devi aver combinato qualcosa tu, Wyatt”
“Aiutami a capire cosa è successo allora. Sei furbo e…”
“Smettila di adularmi” fece duro Chris conoscendo i metodi del fratello
“Non ti sto leccando il culo. Cosa credi? Che non abbia nemmeno un po' di stima per te? Sei mio fratello e mi dai sempre parecchio filo da torcere. Hai molto potenziale, non sei per niente una mezza cartuccia… purtroppo per me” ammise Wyatt, anche se controvoglia, a Chris che spostò con un piede uno dei cristalli, rendendo nulla la protezione all’appartamento
“Mi dovrò segnare questo giorno come il primo in cui molto probabilmente sei stato sincero con me” fece il ragazzo mentre Wyatt entrò cauto in sala, sempre pronto a qualche attacco magico di protezione che per sua fortuna non arrivò. Il fratello, però, riposizionò nuovamente il cristallo al suo posto tenendolo segregato lì dentro con la magia “ora sei in trappola, farai quello ti dico. In caso contrario, ti arrangi”
 
 
“Da quando non ci vai?” chiese il Leo di quel tempo rompendo il silenzio che aleggiava nella stanza e prendendo posto sulla sedia di fronte al ragazzo che, alzò lo sguardo verso di lui, distogliendo la propria attenzione dalle mappe che stava esaminando
“Perché me lo chiedi?” rispose con un’altra domanda il ragazzo mettendosi sulla difensiva, come sempre quando il padre cercava di aprire il dialogo con lui
“Sono solo curioso” fece allo stesso modo l’anziano non volendo discutere di nuovo col figlio
“Da quando è successo. Non ho voluto più metterci piede. E comunque non avrei nemmeno potuto, visto che Wyatt ci ha sfrattato. Si è preso tutto e tu sei sparito” lo accusò Chris facendo irrigidire il padre, che non si aspettava di arrivare a quel discorso partendo da una semplice domanda ai suoi occhi innocente “non che prima tu fossi chissà quanto presente per me, però insomma, almeno per Prue potevi fare uno sforzo”
“Senti, perché non cerchiamo di risolv…”
“Risolvere la cosa? Te lo puoi scordare, è troppo tardi” gli rispose a brucia pelo il moro mentre gli altri non dissero nulla, non sapendo neanche cosa fare. Era meglio non intervenire non sapendo tutta la storia “Ci pensavi prima”
“Quando Wyatt ha… mi è caduto il mondo addosso, va bene? Mi sentivo in colpa, magari avevo sbagliato qualcosa come genitore. Per un padre questo genere di cose non è…”
“E per un fratello?” lo interruppe Chris togliendogli ogni parola di bocca “Credi che a me non sia crollato il mondo addosso? Siamo cresciuti insieme, dividevamo la stanza, era il mio confidente, è stata la prima persona a cui ho presentato la mia prima ragazza, ci coprivamo a vicenda quando facevamo qualche cazzata… tranne una volta e ho capito solo dopo perché non l’ha fatto” iniziò ad aprirsi il giovane cercando però di non rivelare troppo, vista la presenza dei quattro ospiti dal passato in ascolto “Una notte mi sono ferito su un fianco durante una caccia ai demoni, sono orbitato in camera e ho chiesto a Wyatt di guarirmi. L’ha fatto e poi è andato a fare la spia, nonostante gli avessi fatto promettere di non dire niente a nessuno. Tutto per paura che scoprissi qualcosa. Mi sono beccato una strigliata di quelle infinite e le zie hanno iniziato a starmi col fiato sul collo tutto il tempo”
“E hai smesso di andare a cacc…”
“No, certo che no” fece con fare ovvio facendolo sorridere lievemente in mezzo a quella tensione “ci andavo comunque, un modo l’ho trovato alla fine. Semplicemente stavo più attento a non farmi beccare”
“Beh, il suo in quel caso è stato un comportamento da fratello maggiore però” disse Leo apprezzando in qualche modo l’atteggiamento di Wyatt in quella circostanza “poteva essere pericoloso, poteva veramente finire male”
“È stata la motivazione che ha dato, infatti. Ma non era quello il motivo vero, non prendiamoci in giro, Leo” fece il figlio minore “ero vicinissimo a scoprire tutto prima del tempo e ha voluto mettermi i bastoni tra le ruote. Quella è stata una delle poche volte che abbiamo litigato, solo che poi come tutti i fratelli abbiamo fatto pace. Eravamo molto legati e alla fine me lo ritrovo davanti come sorgente. Come pensi che mi sia sentito io?”
“Non sto dicendo che te non…”
“Una merda, ecco come mi sono sentito. Mi sono sentito uno schifo, mi sono sentito tradito, ma a differenza tua non mi sono nascosto” continuò a sputargli addosso tutto quello che sentiva il moro “non che volessi essere affidato a te fino alla maggiore età, intendiamoci. Sono stato bene col nonno, ma ho dovuto fare tutto io. Non ci capiva nulla di magia lui, non era una strega o un angelo bianco. Era solo un comune mortale e un aiuto mi sarebbe stato comodo”
“Ti posso aiutare adesso…”
“Certo, come no” rise amaramente il ragazzo “se tu stai qui ora con me è per loro” terminò Chris indicando i quattro ancora lì seduti sul divano che guardavano i due discutere senza fiatare, prima di lasciare la stanza per recuperare alcune pozioni e allo stesso tempo allontanarsi dal padre per sbollire la rabbia
“Vedi di non fare gli stessi miei errori, okay?” si rivolse verso la sua controparte passata Leo ricevendo un segno di assenso di risposta. Avrebbe cercato di non fare i suoi stessi sbagli ed essere presente per Chris, sempre e comunque.
 
 
“Sforzati un po', Wyatt” lo rimproverò Chris camminando avanti e indietro per la stanza degli ospiti, mentre il fratello era seduto a gambe incrociate sul suo letto cercando di pensare a qualche possibile colpevole dietro la sua perdita improvvisa della magia. Dopo il suo arrivo, Chris aveva spiegato velocemente tutto, o quasi, al nonno rimanendo comunque celata la loro vera identità e l’aveva convinto a far rimanere Wyatt lì con loro, essendo in quella condizione inoffensivo.
“Sul serio, non mi viene in mente nulla…”
“Non posso fare tutto io qui, okay? Chi può avercela con te?” ritentò il moro fermandosi davanti al demone e guardandolo esasperato
“Nessuno, sono la sorgente” fece spallucce l’altro facendo ridere divertito Chris
“Appunto perché sei la sorgente hai molti nemici…”
“Si, ma non hanno speranze contro di me, non ci proverebbero neanche” insistette il demone, ma il giovane Halliwell cercò di farlo ragionare in mezzo a tutto quell'egocentrismo e arroganza.
“Questo lo dici tu, Wyatt. Stai commettendo lo stesso errore che fai spesso con me: non sottovalutare mai il nemico” ripeté Chris aprendo dei cassetti della scrivania presente nella camera
“Per me stiamo andando fuori strada. Nessuno proverebbe a contrastarmi in modo diretto”
“Nessuno? Sul serio?” lo guardò dubbioso Chris, per poi alzare un sopracciglio e indicarsi con entrambe le mani in modo quasi plateale
“Oh, tu sei un’eccezione. Sei mio fratello, che razza di paragone stai...”
“Comunque, non lo sta facendo in modo diretto” lo interruppe lui scrivendo alcune parole su un foglio che aveva trovato in uno dei cassetti della scrivania “chiunque sia il colpevole, non ti sta attaccando in modo diretto. Non sai chi sia e l’ha fatto in un momento nella quale potevi essere vulnerabile, ossia in un tempo non tuo, dove non hai nessun ruolo da sorgente, ma sei solo un bimbo di un anno”
“Sono comunque molto potente…”
“Si è visto quanto ti è servito qui” lo smontò Chris lanciandogli in grembo una penna e il foglio sulla quale aveva appena finito di annotare tutto “scrivi su questo pezzo di carta i nomi che ti vengono in mente, comprese quelle persone che avrebbero voluto essere al posto tuo come sorgente. Pensa a tutte le possibilità, okay? E rispetta la tabella che ho fatto, annotta pure il motivo per la quale dovrebbe essere il colpevole”
Wyatt lesse velocemente le cose scritte dal fratello: aveva diviso il foglio velocemente il foglio in tre colonne da compilare; la prima per il nome del sospettato, la seconda per il tipo di demone o creatura e la terza per segnare il possibile movente. Prese un sospiro e iniziò a mettere giù qualche idea, mentre Chris tornò in salotto per iniziare a fare altre ricerche, tenendo conto di alcuni elementi che Wyatt gli aveva comunicato in cambio del suo aiuto.
 
 
“Potresti metterla giù, per favore?” chiese ancora infastidito dall’ultima discussione Chris, non distogliendo lo sguardo dalle carte sparse sul tavolo del salone. L’anziano posò la cornice di un ricordo di pochi anni prima sul mobile accanto al divano: Chris, Wyatt e Piper a Disneyworld con un uomo a lui sconosciuto, che ipotizzava fosse uno dei fidanzati avuti dopo la loro separazione. Vederla con altri uomini gli aveva fatto sempre male, ma d’altronde non poteva pretendere nulla da lei. Non stando più insieme, non erano più impegnati l’uno verso l’altro…
“Che pensavi? Che si fosse fatta suora?” chiese retorico il giovane, mentre il Leo del passato si avvicinò allo stesso scatto per capire di cosa stessero parlando e anche l’espressione sul volto dell’uomo nell’osservare quella foto. Venne subito raggiunto anche da Piper che, sorrise nel vedere quella e anche altre immagini con i figli, che Chris aveva posto con cura sul mobile e a cui non aveva fatto caso fino a quel momento.
“No, però ecco… come hai fatto a capire che…?”
“La tua faccia” rispose semplicemente lui, come se fosse la cosa più ovvia del mondo “avete sempre avuto un rapporto strano voi due”
“Che vorresti dire?” chiese subito l’uomo mentre Piper prese uno scatto tra i tanti sul mobile per esaminarlo: una foto dei figli e la nipote alla scuola di magia
“Era come se… non so spiegarlo. Nonostante mamma avesse altre relazioni, in qualche modo c’era sempre un filo che vi univa… e non parlo precisamente di me e Wyatt” disse semplicemente il giovane mettendo in imbarazzo non solo il padre, ma anche i due interessati proveniente dal passato. Quest’ultimi cercarono di non incrociare lo sguardo dell’uno e dell’altro e tornarono a sedersi accanto alle sorelle “E comunque se ti fa stare meglio: quello lì non ci piaceva, né a me né a Wyatt. Sono stati insieme poco più di un anno e poi si sono lasciati. Abbiamo accettato di andare con mamma e quello perché ce l’ha chiesto lei”
“Allora perché hai quella foto?”
“Perché non dovrei averla? È una bella foto di un momento in famiglia”
“Scusate, interrompo?” comparve all’improvviso Dylan nella stanza
“No, come mai sei qui? Non mi avevi detto che…” si interruppe Chris nel vedere l’amico sventolargli davanti un pass, che riconobbe subito essere uno di quelli del personale di sorveglianza del museo dedicato alla sua famiglia.
“Avevi detto che volevi tornare a casa, no? Ti posso aiutare”
“Dove l’hai preso?” chiese sorpreso l’angelo bianco iniziando a studiare l’oggetto, che il demone gli aveva appena consegnato
“Controllo i dati della città e ho accesso a tutto dal mio ufficio, ricordi?”
 
 
“Fatto” interruppe le sue ricerche il fratello consegnandogli il foglio che aveva appena finito di compilare, almeno a detta sua…
“Hai segnato troppi pochi sospetti” commentò Chris ridandogli il pezzo di carta e tornando a prestare attenzione al libro delle ombre, mentre il demone lo guardò contrariato
“Mi hai chiesto di scrivere i possibili colpevoli e l’ho fatto”
“Ne hai messi cinque, Wyatt… e tu ne hai almeno una ventina di nemici che potrebbero farti questo” insistette il moro dando il via a una discussione tra i due, che portò Chris a non badare molto ai rumori intorno a lui, come quello di alcuni passi che dal corridoio si stavano avvinando al salone, nel quale si trovava in quel momento
“Credo di saperlo meglio di te quanti sono i miei nemici nel nostro tempo!”
“A me non sembra, sei troppo arrogante. Sottovaluti troppo le persone che ti circondato. Wyatt, te lo ripeto, okay? Vedi di impegnarti se vuoi uscire da questa situazione!”
“Wyatt?” affermò quasi in un mormorio una voce che fece congelare entrambi sul posto. Il biondo si girò verso il nuovo arrivato, mentre Chris si sporse a destra per vedere il nonno fermo immobile all’inizio del corridoio tenere per mano il nipotino.
“Salve…” improvviso il demone muovendo leggermente la mano in un saluto verso l’uomo
“Avevi detto che era tuo fratello” disse Victor parlando con l’angelo bianco, non badando tanto al giovane che gli aveva appena parlato, e guardando entrambi con diffidenza
“Già, siamo fratelli, si” lo precedette la sorgente tentando di spiegare la situazione al nonno “Io sarei il marmocchio che stai tenendo per mano in questo momento e Chris è il mio fratellino” terminò il biondo, beccandosi una gomitata nel fianco dal moro appena dietro di lui “ma che fai?! Sei matto?!”
“Stai zitto, non dovevi dirglielo” fece sottovoce adirato Chris per farsi sentire solo dal fratello
“Oh andiamo, l’ha capito, ci ha sentito”
Victor sgranò gli occhi davanti alla consapevolezza di chi fossero l’angelo bianco e il demone di fronte a lui, iniziando ad alternare lo sguardo tra il nipotino e la sua versione adulta direttamente dal futuro, che si trovava con nonchalance in casa sua.
“Non dare di matto, d’accordo? Adesso ti spieghiamo tutto… o quasi” cercò di prevenire una sfuriata Chris, mentre Wyatt alzò gli occhi al cielo, consapevole che sarebbe stata una lunga notte…

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 ***


CAPITOLO 8
 
“Eccomi” rientrò nell’appartamento Piper con alcuni sacchi della spesa appena fatta evitando i controlli, così come le era stato indicato da Chris, che le andò incontro aiutandola a mettere tutto a posto in cucina “Andiamo oggi al museo, giusto?”
“Si, ne ho parlato con Dylan. Abbiamo messo su un piano, ci farà entrare lui”
“Si fingerà qualcuno della sicurezza?” ipotizzò il Leo del passato entrando nella stanza e iniziando a riporre alcune cose nel frigo a sua volta
“Più o meno: andremo quando sarà chiuso, lui ci farà entrare col pass e disattiverà i sistemi di sicurezza. Quelli disattivabili almeno… dopo ve lo spiego meglio. L’altro Leo dove sta?”
“Dagli anziani, non so cosa dovesse fare” arrivò anche Page in compagnia della sorella. A quelle parole Chris alzò gli occhi infastidito, cosa che non passò inosservata agli altri “comunque prima è passato Clay”
“E cosa voleva?”
“Ti ha portato delle pozioni e poi alcuni vestiti da demone” rispose Phoebe con un’alzata di spalle
“Si, cose da angeli neri… ogni tanto mi infiltro diciamo” fece Chris sapendo ormai bene che loro, a differenza del padre, non si sorprendevano di queste sue abitudini. Questo dettaglio lo faceva sentire più libero a parlarne, senza paura di essere giudico per ogni parola che avrebbe detto.
“Non prenderla come un attacco, okay? Però visto che il nostro di Chris non mi ha risposto…” iniziò a parlare Leo dubbioso di una sua reazione negativa che, però, per sua fortuna non arrivò
“Cosa? Che devi chiedermi?”
“Perché ti fingi loro? Ti fai aiutare dai demoni e…?”
“Beh, in questo tempo ci sono più demoni che angeli bianchi o streghe… e a me gli anziani non piacciono, esattamente come io non piaccio a loro. Il sentimento è reciproco” iniziò a spiegarsi con tranquillità il giovane, posando l’ultimo articolo in uno dei ripiani sopra il piano cottura “Molti demoni sono contro mio fratello; quindi, posso sfruttare la cosa a mio favore. Fingendomi loro posso ottenere molte più informazioni che magari non direbbero a un Halliwell, oltre a conoscere un po' l’ambiente o i piani di Wyatt. Se il vostro Chris fa così anche nel vostro tempo è per abitudine…”
 
“Mi fa strano…” fece ancora leggermente scosso Victor osservando i due ragazzi seduti davanti a lui al tavolo in soggiorno, dove stavano pranzando tutti insieme dopo i chiarimenti della sera prima
“Comprensibile” gli concesse Wyatt addentando un pezzo di pane, mentre il fratello accanto a lui era impegnato a dare da mangiare alla sua controparte bambina “ti sei messo a farmi da babysitter?”
“Piantala, Wyatt. Da bambino eri molto più sopportabile” gli lanciò una frecciatina Chris facendolo ridere sotto gli occhi ancora increduli del nonno
“Credi che lui lo sappia?” domandò l’uomo all’angelo bianco in riferimento al piccolo, che in quel momento stava mangiando la mela appena tagliata dal moro
“Penso di sì, credo mi stia dando più ascolto del solito proprio per quello”
“In pratica, mi stai simpatico” parlò il demone sorseggiando un po' di vino, che si era appena finito di versare nel bicchiere “tra qualche anno cambierà idea, sarai la sua spina nel fianco”
“Quello dipende dai punti di vista, potrei dire lo stesso di te” rispose a tono ma con leggerezza al fratello “Comunque muoviti che dobbiamo andare a recuperare il trio e Leo”
“Oh sì, una bella riunione di famiglia!” batté le mani con finto entusiasmo il biondo, mentre Chris scosse la testa cercando di non perdere la pazienza davanti alla poca serietà di Wyatt in tutta quella situazione
 
 
“Potete venire dentro” indicò Dylan a Chris, ai due Leo e al trio, aprendo loro la porta sul retro che conduceva alla cucina, in modo da farli entrare “Ho tolto i sistemi di sicurezza, quelli non magici. Per quanto riguarda il resto, chi ha sangue Halliwell nelle vene non tocchi nulla. Fidatevi di me, non fatelo assolutamente” sottolineò le sue parole il demone consegnando poi il pass all’amico “per uscire sai come fare, Chris. Usa il pass come ti ho detto. Vedete di non metterci tanto comunque”
Dylan si dileguò per tornare negli inferi, lasciandoli da soli nella stanza. L’angelo bianco camminò qualche passo guardandosi intorno, attento a non sfiorare nulla. Purtroppo per lui, però, non riuscì a sfuggire a tutti gli ultimi ricordi legati a quella casa, momenti che avrebbe voluto tanto dimenticare e non aveva ancora avuto modo di affrontare completamente…
 
“Non dovremmo aspettare Wyatt?” domandò debolmente la cugina, mentre si rimetteva lo zaino in spalla e scendeva dall’auto. Chris la imitò e chiuse la serratura della macchina, pronto a rientrare in casa dopo un’intera giornata passata a scuola tra lezioni e verifiche “Aveva detto che ci avrebbe raggiunto per tornare insieme”
“Lo sai com’è fatto…”
“Salta troppo le lezioni, non capisco perché lo copri sempre” continuò la ragazza seguendo il moro e salendo le scale verso l’ingresso, a pochi passi dietro di lui
“Cose da fratelli, Prue” rise Chris aprendo la porta e facendole segno di entrare. Buttarono le borse a terra e appesero subito le giacche all’appendiabiti lì accanto.
“Mamma, siamo a casa!” urlò a gran voce la più giovane, come era solita fare per farsi sentire da Phoebe, impegnata in cucina a preparare la cena. La ragazza si buttò di peso sul divano e accese la TV per guardare il suo programma preferito, mentre Chris iniziò a preoccuparsi: solitamente la zia rispondeva sempre oppure usciva dalla cucina per raggiungerli, tartassarli di domande sulla scuola o su dove si trovasse Wyatt se non era con loro, ma quella volta… niente. Dopo la morte della mamma, era molto più attento a tutto e si allarmava per ogni stranezza a cui assisteva, mettendosi subito in allerta pronto a reagire o difendersi. Di fronte a quel silenzio inaspettato raggiunse la cucina accertandosi, però, che la cugina rimanesse in soggiorno e non lo seguisse. Aprì la porta ed entrò nella stanza, trovandosi davanti una scena a cui non avrebbe mai voluto assistere: sua zia stesa a terra prima di sensi con ancora il coltello in mano, probabilmente preso per tagliare le verdure, che erano mezze tritate sul piano della cucina…
“No, no, no. Per favore, no. Ti prego, anche tu no” si abbassò verso il corpo della donna cercando inutilmente di trattenere le lacrime e allungano una mano a sentirle il polso. Non c’era più battito e sempre più agitato ritentò sul collo, ma niente da fare. Si sedette contro la parete e si lasciò andare a un pianto liberatorio, chiamando più volte Wyatt. Stranamente il fratello non rispose; quindi, iniziò a pensare da solo a cosa fare. Si impose la calma, in modo da uscire e non destare sospetti: non voleva che sua cugina entrasse e vedesse sua madre in quello stato, come era successo a lui con Piper nell’incidente stradale di due anni prima. Non era qualcosa che voleva far vivere anche a Prue...
 
“Tutto bene?” interruppe il suo filo di pensieri il padre, vedendolo come perso nel nulla
“Si, certo, andiamo” fece strada agli altri verso il piano di sopra per raggiungere la postazione del libro delle ombre e richiamare il volume con l’incantesimo che aveva preparato in quei giorni. Il trio e il Leo del passato sembravano non notare nulla di strano nei comportamenti di Chris, che però all’anziano non erano per niente sfuggiti. Gli sembrava un pochino troppo teso ed era da giorni che lo notava nervoso quando si arrivava a parlare di dover entrare nel museo, la sua vecchia casa. Sembrava quasi che avesse paura di mettere piede lì dentro e gli era anche parso che si fosse come bloccato davanti alla stanza della madre, nonché ex ufficio di Paige, per una qualche ragione a lui ancora sconosciuto, esattamente come ora era fermo sulla porta della soffitta…
“Chris, che sta succedendo?” domandò di nuovo il padre attirando l’attenzione del figlio, che alzò lo sguardo verso di lui, ma non si mosse di un millimetro “sei strano”
“Non è vero” negò l’evidenza il giovane non volendo ammettere il suo attuale stato d’animo all’uomo che, almeno per quanto ne sapeva lui, non era a conoscenza di quanto fosse accaduto l’ultimo giorno che aveva trascorso nella casa di famiglia
“Beh, in realtà io ti sento un po' teso, impaurito e … triste?” lo analizzò con il suo potere Phoebe percependo un misto di emozioni che la stranì
“Piantala, non mi piace quando lo fai! Non intrometterti” la rimproverò Chris e la zia si scusò all’istante per le sue azioni, ma era troppo curiosa e voleva capire anche lei cosa stesse succedendo.
“Oh, aspetta. Non pensavo… credevo fosse stato Victor” capì tutto l’anziano “Lui ha chiamato la polizia”
“Beh sì, ma…”
“Senti, Chris, ascolta. È passato, qui non c’è nulla” cercò di smuoverlo l’uomo per avere una reazione del figlio “qualunque cosa è successa qui, è passato”
 
Era salito di sopra e aveva raggiunto lo studio di Paige, trovando anche lei in fin di vita appoggiata alla scrivania. Crollò definitivamente e iniziò a chiamare Wyatt ancora di più, ma il fratello non si presentò nemmeno questa volta. Non potendo stare lì senza agire, decise di farsi forza e seguire quello che gli aveva sempre detto sua madre in caso di emergenza: prendere il libro, i cristalli e andare dal nonno.
Si diresse a passo di marcia in soffitta, prese alcune pozioni che potevano servirgli e le mise in una borsa. Successivamente passò a cercare i cristalli, ma non erano nel solito posto di sempre…
“Cercavi questi?” fece una voce alle sue spalle che riconobbe subito e lo rincuorò all'istante
“Oh, eccoti. Ti ho chiamato tutto il tempo, dove cavolo eri finito? Dobbiamo subito…” gli disse Chris allungando una mano verso i cristalli che teneva nella sua destra, ma quando li allontanò da lui impedendogli di afferrarli, si fermò interdetto “Wyatt, non è il momento di scherzare”
“Chi ti dice che stia scherzando?” chiese lui con uno strano tono, che Chris non seppe decifrare, prima di lanciargli in grembo il sacchettino con i cristalli
“Bene, adesso dobbiamo prend…” iniziò a dire il moro dirigendosi verso il leggio notandolo però vuoto “dove sta il libro?”
“L’ho preso io”
“Perfetto, allora andiamo da…”
“Io non vado da nessuna parte, meglio dire, non dove vorresti andare tu ora” lo bloccò per un braccio Wyatt “dovresti venire anche tu con me, siamo fratelli, no?”
“Ma che… che ti prende? Lo sai cosa è successo? No, perché, insomma… le zie sono…”
“Morte, lo so” lo interruppe quasi atono Wyatt beccandosi uno sguardo confuso dal moro “Dopo mamma era inevitabile. Il potere del trio come duo non funziona e tolta mamma che era la colonna portante, sarebbe crollato a picco a livello magico e a livello emotivo”
“Che stai dicendo? Cosa…?” fece Chris iniziando a sentirsi strano a quelle parole e al modo, privo di emozione, in cui le aveva dette
“Mamma doveva essere la prima e le zie dovevano venire dopo… solo che tu non dovevi essere lì” confessò il fratello maggiore “avevo espressamente richiesto che mamma fosse sola, ma il demone incaricato non mi ha ascoltato e tu hai dovuto perdere il pullman della scuola proprio in quel momento. E ovviamente sei troppo intelligente per non notare che ci fosse qualcosa di strano in quell’incidente in macchina”
“Espressamente richiesto?” domandò scioccato Chris non potendo credere a quello che aveva appena sentito. Aveva avuto sensi di colpa per anni dopo quel giorno, non essendo riuscito a guarire sua madre e, aveva anche incolpato il padre per non averlo raggiunto quando l’aveva chiamato…
“Si, è così … e papà non è venuto perché c’era un blocco magico, non ti sentiva. È stato pianificato tutto nei minimi dettagli ovviamente. Adesso ho 18 anni ormai, non ho più limiti”
L’aveva odiato, molto più del solito, in quei due anni per non essersi presentato, arrivando addirittura a colpirlo con la magia dopo il funerale per la rabbia… e alla fine non era colpa di nessuno dei due, né sua né di suo padre.
“Potremmo collaborare come fratelli, sai? Hai una bella testa” lo colpì quasi scherzosamente sul capo sorridendo come nulla fosse “Sei intelligente, furbo, tattico… insieme potremmo fare grandi cose”
“No…” mormorò Chris ancora scosso, indietreggiando leggermente
“D’accordo, se cambi idea…” si congedò Wyatt dileguandosi nel nulla mettendo il fratello di fronte a una nuova realtà: non era più un angelo bianco.
 
“Vediamo di muoverci, troviamo quei demoni e…” parlò a raffica non volendo pensare più a nulla del suo ultimo giorno in quella casa. Avanzò velocemente verso la postazione del libro delle ombre, quando il suo peggiore incubo gli si materializzò giusto in mezzo al cammino: Wyatt comparve dal nulla, facendolo quasi sobbalzare per la sorpresa, e venne prontamente bloccato da Piper.
“Cosa ci fa qui? Qualche demone ha fatto la spia?”
“No, non può ess…” rispose Chris interrompendosi di colpo nel vedere un sé stesso leggermente più grande comparire accanto al fratello. Il nuovo arrivato si guardò intorno confuso per un nano secondo, prima di prendere coscienza su dove si trovasse.
“Io lo uccido, l’ha fatto apposta” si sfogò tra sé e sé il moro sotto lo sguardo curioso di tutti, per poi rivolgersi all’altro Chris che lo guardava quasi scioccato “questo è il mio Wyatt, non quello di questo tempo. Sta tranquillo. Chi l’ha bloccato comunque?”
“Io, chi vuoi che sia…” fece per rispondere Piper nel rimanere sorpresa vedendo Chris imitare il suo stesso tipico movimento per far tornare il demone al suo stato precedente “…stato?”
Wyatt guardò in malo modo sua madre, che cercò di non badarci, per poi girarsi di scatto verso la sua destra, dove trovò il fratello con le mani ancora protese verso di lui. Riconobbe subito il gesto, che il fratello cercò inutilmente di nascondere
“Tuo figlio è uno stronzo!” esclamò Wyatt al Leo di quel tempo che li guardava ancora confuso, esattamente come il diciannovenne
“Senti un po' da che pulpito…” ridacchiò il fratello a quelle parole “poi non credo sia la fine del mondo per lui: di figli stronzi ne ha due”
A quello scambio di battute, Phoebe cercò di trattenere un sorriso senza successo, poiché vene subito notata dalla sorella maggiore, che la guardò con un misto tra confusione e rimprovero
“Mi hai nascosto anche il potere di mamma!”
“E quindi? Che ti frega dei miei poteri, scusa… vogliamo parlare di te? Siamo finiti qui per colpa tua, l’hai fatto di proposito” ribatté Chris dando inizio a una lite molto simile a quelle che avevano da ragazzi, ma allo stesso tempo molto diversa, data la situazione attuale tra i due
“Non so di che cosa parli, non posso nemmeno più usare la magia e…”
“Non fare il finto tonto con me, non mi freghi. Fai qualche altra cazzata e l’accordo salta!” lo interruppe il moro, mentre Piper a pochi metri da loro iniziò ad allarmarsi per quello che aveva appena sentito
“Aspettate, in che senso non puoi usare la magia?” cercò la loro attenzione Piper ma senza successo. Erano troppo impegnati a discutere per ascoltarla in quel momento
“Non so che incantesimo ha usato quel demone, ho puntato a indovinare in base a quello che gli ho richiesto”
“Dovevano venire loro da noi, non noi da loro!” non gli credette Chris, fermamente convinto che il fratello stesse architettando qualcosa
“Mi devi aiutare, mi serve il tuo aiuto, non ho nessun piano malefico o altro al momento…”
“Wyatt, i viaggi nel tempo… i viaggi nel tempo non sono una passeggiata!”
“Quando fai così sembri veramente papà, lo sai” gli disse Wyatt con il solo scopo di irritarlo ancora di più, anche se veramente notava delle somiglianze tra i due, nonostante non andassero per nulla d’accordo tra loro. Chris gli riservò un’occhiataccia e lo scaraventò contro la parete dietro di lui
“Smettila di provocarmi che ti posso fare seriamente male ora”
“Okay, adesso basta” decise di bloccare la lite Piper, mettendosi giusto davanti a Chris per avere la sua totale attenzione, mentre Wyatt si rialzò dolorante dal pavimento “che significa che non può usare la magia?”
“Oh, qualcuno gli ha bloccato i poteri” le spiegò Chris “comunque vale solo per lui, quello piccolo i poteri li ha ancora”
“Marmocchio fortunato” commentò Wyatt tenendosi un fianco e raggiungendo il fratello
“Chiama il libro delle ombre”
“Cosa? Perché mai dovrei farlo io? Quest’altro Chris è grande e vaccinato, può farlo benissimo da solo” ribatte il maggiore indicando il moro, che stava ancora lì accanto a loro ad assistere in silenzio allo scontro tra i due, guardando con attenzione la sua controparte futura
“Oh, ho l’incantesimo e…” tirò fuori un foglietto sulla quale aveva notato la formula, ma venne subito fermato dalla sua controparte
“No, fidati, lo fa Wyatt. Motivi di sicurezza” fece Chris guardando con tono di comando il demone, che alzò gli occhi al cielo e lo seguì al leggio.
“Sai troppe cose per i miei gusti” mormorò tra sé e sé, mentre afferrò la mano del fratello pronto a veicolare la sua magia per poter fare l’incantesimo. Dopo pochi secondi di parole dette sottovoce da entrambi, comparve il libro dal nulla, esattamente dove le streghe l’avevano sempre lasciato. Il biondo invitò l’angelo bianco di quel tempo a raggiungerli per trovare quello che stava cercando.
“Non toccare il libro e se devi girare le pagine usa la telecinesi, okay?” indicò Chris al suo gemello di quel tempo “non mi ricordo se in questo tempo c’era ancora quel sistema di…”
“Dylan ha detto di non toccare nulla quindi… se si è Halliwell ha detto di non toccare nulla” intervenne per la prima volta l’anziano da quando gli altri Chris e Wyatt del futuro erano comparsi dal nulla, beccandosi un rimprovero dal figlio minore per aver nominato il suo complice e amico di fronte alla sorgente
“Tranquillo, già lo so di quel traditore”
“Come sarebbe a dire che già…”
“Lui lo sa, quello di questo tempo non sa nulla” lo rassicurò il moro, mentre si allontanava verso il lato opposto della stanza seguito dal trio e il Leo del passato
“Che bastardo, lui sì che mi ha fregato” borbottò Wyatt raggiungendo gli altri, mentre il Chris di quel tempo iniziò ad annottare alcune cose su un taccuino, tra cui anche informazioni aggiuntive con le quali poteva aggiornare i suoi grimori, e il padre si mise al suo fianco
“Se non te ne fossi sbarazzato dopo la mia partenza, sicuro nella lista dei sospettati non l’avresti messo, anche se lui ne sarebbe stato capace… non ci avrebbe pensato due volte a toglierti i poteri per liberarsi di te” gli dette ragione il fratello iniziando a saltellare da una parte all’altra di quel lato della soffitta sotto lo sguardo interdetto degli altri, eccetto del demone
“Senza che ci provi, qui non c’è nulla. Ho fatto controllare”
“Mi devo fidare?” chiese Chris sospettoso
“Ovvio, in questo caso puoi fidarti. Qualunque cosa ci ha lasciato la mamma non volevo finisse nelle tue mani. Poteva essere una cosa molto utile e avresti potuto usarmela contro”
“Onesto, anche troppo ultimamente…” fece il moro “sentiamo un po': dove pensi si trovi?”
“Non lo so, chiedilo a lei” alzò le spalle con nonchalance Wyatt indicando la madre lì vicino a loro, che però non riusciva ancora a capire di cosa stessero parlando “oppure prova a ragionare come farebbe mamma”
“Sinceramente non credo l’abbia nascosto lei, sai?” pensò a voce alta l’angelo bianco per poi rivolgersi alle sorelle “se doveste nascondere qualcosa e farlo trovare solo a chi vorreste voi, evitando che finisca nelle mani sbagliate, dove lo mettereste?”
“Cosa cercate di preciso?” chiese Leo in modo da poter essere anche lui utile a sua volta
“Non lo sappiamo, in realtà” rispose Wyatt “Mamma non ci ha detto nulla, non ha fatto in tempo. L’abbiamo saputo da un demone che ha trovato qualcosa per noi e…”
“Beh, mi verrebbe da dire un posto dove i demoni non possono andare. In questo modo non finirebbe nelle mani sbagliate” ipotizzò Paige non riuscendo però a pensare a un luogo preciso off-limits per il mondo degli inferi, a differenza di Chris che invece ebbe un’illuminazione improvvisa
“Non esiste un posto del genere, abbiamo accesso ovunque. Soprattutto da quando sono la sorgente e…”
“Quasi ovunque, c’è un posto dove i demoni non possono mettere piede” lo spiazzò Chris avendo avuto un’idea su dove andare a cercare. Un luogo che, a quanto pare, il maggiore degli Halliwell non aveva tenuto in conto fino in fondo…

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