Titans the door of war [In revisione]

di dragun95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1



Prese a digitare velocemente sulla tastiera del computer guardando sul monitor il tempo di trasferimento.
Adam deglutì rumorosamente sentendo le sirene fuori che segnalavano l'evacuazione immediata dall'intera città di Manhattan.

La ragione di tale evacuazione era che un Titano si stava dirigendo a Manhattan, ecco perché l'esercito aveva fatto lasciare la città a tutti gli abitanti per la loro sicurezza.
Anche lui avrebbe dovuto andarsene subito, ma non poteva senza prima recuperare i dati di vitale importanza riguardanti i Titani, contenuti nel suo computer. 

"Andiamo quanto ci vuole?" Continuava a ripetersi portando nervosamente la mano ai corti capelli biondi spettinandoli lievemente, spostando nervosamente lo sguardo su uno dei muri della stanza su cui era appesa una mappa del globo.
Su di essa vi erano cerchiati i punti in cui si trovavano le basi della M.O.N.A.R.C.H in cui i Titani erano dormienti. 

Quando finalmente anche l'ultimo frammento di memoria fu trasferito nella chiavetta la rimosse subito, soffermandosi su una foto che adornava uno degli angoli del monitor. Allungò la mano per prenderla e senza aggiungere altro scattò verso la porta scendendo le scale del palazzo in disuso in cui aveva allestito il suo piccolo laboratorio. 

Appena fuori una forte folata di vento lo inventi costringendolo a coprirsi il viso con il braccio. Alzando la testa vide degli elicotteri che stavano lasciando la città sicuramente con a bordo i civili.

"Devo sbrigarmi!" Pensò correndo verso la sua macchina, aprendo lo sportello ed entrando il più velocemente che poteva. 
Si allacciò velocemente la cintura di sicurezza e girò la chiave per mettere in moto. Ma appena il veicolo si accese dai bocchetti dell'aria condizionata iniziò a fuoriuscire del fumo, facendolo sussultare. non ebbe il tempo di farsi alcuna domanda visto che un secondo dopo sentì la vista sfocata e poi il buio.

Riaprì gli occhi lentamente sentendo la testa molto pesante. Gli ci volle qualche istante per capire di essere sdraiato su un fianco su una superficie fredda e liscia e di essere stato narcotizzato. 
Ringhiò provando a muoversi ma finì per cadere di faccia contro un pavimento di ferro imprecando sotto voce e sperando di non essersi rotto gli occhiali.

-Si è svegliato!- sentì dire da una voce sconosciuta.

-Più presto del previsto- disse un'altra mentre qualcuno le sollevava di peso facendolo mettere seduto. Batte gli occhi un paio di volte per riuscire a mettere a fuoco, davanti a lui vi erano degli individui vestiti in tenuta tattica nera, come quelle usate dalle forze speciali ed erano armati come se stessero per andare in guerra.

Il biondo si portò la mano alla testa e si rese conto di avere le mani legate insieme con delle fascette di plastica.
Traendo un profondo respirò per restare calmò si dice uno sguardo intorno. Erano in un posto angusto e dal rumore che sentiva provenire da fuori doveva trattarsi di un mezzo di trasporto volante: un piccolo aereo o un'elicottero. 
Eppure quei tizi non gli davano l'aria di essere dei militari.

"Vuoi vedere che c'entrano quei maledetti ecologisti falliti!" Alludendo al gruppo di Eco terroristi guidati da Alan Jhonan, non che responsabile della liberazione del drago a tre teste Ghidorah.

Oltre a lui c'erano altre sei persone, ma fu quella seduta davanti a lui a catturare la sua attenzione. Per la precisione i tatuaggi che le ornavano il volto femminile, sembravano essere dei tribali o geroglifici antichi di colore azzurro, che spiccavano molto sulla sua carnagione lievemente scura.

-Perché mi stai fissando?- chiese la donna incrociando i suoi occhi neri in quelli di lui, anche se era lei che lo fissava fin dall'inizio si era accorta che adesso anche il ragazzo la fissava a sua volta.

-Perché tu sei il capo qui dentro!- 

-Cosa te lo fa credere?- gli domandò la persona alla sua destra.

-Intuito. Anche se non mi aspettavo di trovare un Iwi lontano dall'isola del teschio- la donna assottigliò la vista alle sue parole, mentre portava la mano ad una collana con un ninnolo fatto a mano.

-Come fai a dire che sono una Iwi. Come mi chiami tu?- Adam emise un sospiro portando le mani legato al volto tirandosi su gli occhiali.

-Sono gli unici che hanno tatuati addosso quei simboli- Era stato a studiare la loro tribù visto che era probabilmente l'ultimo popolo ancora esistente che abbia vissuto più a lungo a contatto con i Titani. E grazie a ciò che ne conosceva in parte le usanze trascritte su carta, ma non era mai stato personalmente sulla loro isola.

-Hai un buon occhio signor Adam-

-Sapete chi sono! Quindi non credo che questo sia un rapimento a caso giusto?- fece la domanda anche se era sicuro che fosse proprio lui il loro obiettivo o almeno le sue informazioni, visto che era sicuro di non avere più la chiavetta su cui aveva spostato i file nel suo computer.

-Negare sarebbe inutile visto il suo intelletto. Ma avrà le risposte appena saremmo arrivati a destinazione- rispose la donna mentre il veicolo iniziava a traballare, Adam cercò subito di aggrapparsi per non cadere così come il resto dei passeggeri.

-Le consiglio di rilassarsi...sarà un viaggio lungo!- gli disse la donna allacciandogli la cintura vista che lui era impossibilitato avendo le mani legate.

Ci vollero più di venti ore di volo per poter raggiungere la destinazione, lo sapeva perché aveva iniziato a contare i minuti o almeno ci aveva provato per poi crollare dal sonno.
Fu destato proprio da uno dei uomini che lo scosse per farlo svegliare.

-Siamo arrivati- Adam si alzò sentendo la schiena dolorante, quel posto non era di certo comodissimo per dormire. In quel momento la cambusa del mezzo si aprì e lui venne intimato di uscire, anche se non erano stati aggressivi con lui preferiva non far innervosire delle persone armate.

Così si avviò verso l'uscita scortato dalla donna con cui aveva parlato e dal resto della squadra. Appena fuori venne investito da una folata gelida che gli entrò dentro le ossa.
Rabbrividì guardandosi intorno a vedendo di essere circondato da neve e montagne.

"Ma dove diavolo mi hanno portato?" La risposta si palesò davanti ai suoi occhi sotto forma di un tempio in stile orientale dall'aria antica. 

-Stiamo scherzando!- disse mentre i denti gli tremavano per il freddo, aveva bisogno di scaldarsi e anche al più presto. Mentre avanzavano verso il tempio ad attenderli all'entrata vi era una donna dai lunghi capelli biondi che si avvicinò al gruppo con passo elegante nonostante il pesante cappotto che indossava.

-Vedo che avete portato il nostro ospite. Ottimo lavoro comandante Kirhi- il comandante si tolse il casco liberando i corti capelli neri quasi totalmente rasati facendo un'inchino con il capo.
Successivamente la donna spostò i suoi occhi verdi su Adam sorridendogli, nella sua voce aveva riconosciuto un forte accento francese.

-Benvenuto in Himalaya signor Adam. Spero abbia fatto un buon viaggio-

-Non che avessi molta scelta signora!- rispose tremando esternamente ma internamente era piuttosto scioccato di essere stato portato fin lassù.

-Forse sarebbe il caso di parlarne in un luogo più caldo non trova?- 

-In un'altro caso avrei accettato. Ma considerando che mi avete rapito e portato in un'altro continente contro la mia volontà....una cosa che farebbe benissimo Jhonan- a quella risposta il sorriso sul volto della donna divenne una linea piatta.

-Se crede che siamo alleati con quel pazzo allora è del tutto fuori strada!- il suo tono da rassicurante si fece totalmente serio e il ragazzo di certo che anche il gruppo che lo aveva scortato si fosse sentito offeso da tale affermazione

-Scusate ma in questo momento non potete certo aspettarvi che vi creda fino in fondo- la donna bionda fece un cenno della mano e uno degli uomini estrasse un coltello. Adam sgranò gli occhi pensando che lo avrebbe usato per ferirlo stato, ma invece l'uomo gli tagliò la fascetta che gli teneva legate le mani.

-Non posso certo darle torto su questo. Sicuramente vorrà delle risposte, ma per ottenerle temo sarà obbligato a seguirci, dico bene?- lui sospirò annuendo, visto che alla fine quello che diceva lei era del tutto vero.

-Va bene mi faccia strada-

-Certamente e per favore. Mi chiami Julien-







Note dell'autore

Eccomi di nuovo qui sul fandom di Godzilla. Iniziò dicendo già che questa storia si svolge in un'arco di tempo dopo il secondo film di Godzilla e quello nuovo che deve ancora uscire.

Farò riferimento ad alcune parti del secondo film e informazioni ricavate dal trailer del nuovo film sul MonsterVerse. Ma la trama di questa storia è opera mia e comprenderà personaggi inventati da me.

Spero che l'idea vi piaccia e che gradiate.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2



Adam venne fatto entrare nel tempio e subito fu investito da un piacevo tepore grazie ai riscaldamenti. All'interno dell'edificio vi erano delle persone di guardia anche se l'interno non sembrava avere niente di strano ad eccezione dei soldati.

-Non mi sembra diverso da un tempio- disse lui, mentre Julien sorrise sulle labbra.

-È quello che vogliamo che sembri anche se in effetti in origine lo era- rispose lei conducendolo fino alla stanza dove i montati meditavano, con una grande statua di Buddha al centro.

Si avvicinarono ad essa è la donna spostò un pannello alla base della statua con una tastiera e inserendo un codice, un'istante dopo la statua tremò muovendosi all'indietro e rivelando sotto di essa una piattaforma in acciaio.

-Dopo di voi- il ragazzo venne fatto salire sopra insieme ai soldati, dopo che anche la donna vi fu salita sopra, la piattaforma iniziò a scendere come un'ascensore. 
Il biondo alzò la testa guardando il soffitto che si faceva sempre più basso e l'entrata veniva nuovamente tappata dalla statua.

L'ascensore continuò ad andare verso il basso mentre gli occupanti rimasero zitti e in silenzio. Adam si stava toccando i polsi dove le fascette gli avevano lasciato i segni, pensando che delle manette sarebbero state meglio.

-Quanto in profondità arriva questo tunnel?- 

-Una ventina di metri. Centimetro più, centimetro meno- rispose la donna sorridendogli, mentre lui si metteva a posto gli occhiali. La cosa lo sorprese ma preferiva non dar a vedere quella sua reazione.

-Che ne avete fatto della chiavetta contenenti i miei dati?- domandò dopo un paio di minuti di silenzio, proprio in quel momento l'ascensore si fermò e le porte della parete si aprirono davanti a loro.

-Stia tranquillo è qui- rispose la bionda estraendo la chiavetta dalla tasca, Adam sarebbe stato tentato di riprendersela. Ma non era il caso di fare qualcosa che avrebbe potuto innervosirli.

-Prego di qua- 

Usciti dall'ascensore finirò in un lungo corridoio di quella che doveva sicuramente essere una base sotterranea. Continuò a seguire la bionda lungo il corridoio mentre questa gli mostrava il posto.

-Mi piace il giro turistico ma ora potreste dirmi chi siete?-

-Tutto a tempo debito signor Adam. Presto avrà le sue risposte- ma quella risposta così programmata non fece altro che far salire il nervoso al ragazzo sopratutto perché voleva sapere perché era stato condotto li.

Si fermarono davanti ad una porta di sicurezza, Julien poggiò il palmo della mano sullo scanner, questo lesse la usa impronta digitale. Successivamente avvicinò l'occhio allo scanner sopra per la lettura della retina.

"Livelli alti di sicurezza. Mi chiedo che segreti celi quella stanza?" Si ritrovò a pensare, mentre la porta si apriva con un rumore meccanico facendogli riportare l'attenzione davanti a se.

Appena entrato  vide che la stana era piena di monitor e attrezzature per il controllo e analisi dei dati, con almeno dieci persona che stavano alle postazioni. Ma la sua attenzione venne più che altro catturata dalle immagini sugli schermi e da cosa riprendevano.

-I Titani!- riconoscendo in uno degli schermi il Titanus Rodan o meglio conosciuto solo come Rodan il "demone del fuoco". Sullo schermo il grosso pteranodonte incandescente era seduto sulla bocca di un vulcano. Sapeva che dopo la vittoria di Godzilla, Rodan si era trovato una sistemazione nelle isole Fiji.

-Esatto. Li monitoriamo costantemente da qui- rispose la Julien incrociando le braccia al petto.

-La Monarch non ha mai avuto una base operativa in questa zona. Quindi o siete una divisione a parte oppure...non ne fate parte- 

-Esattamente. Siamo una divisione di ricerca indipendente, se vogliamo dire così- rispose girandosi a guardarlo.

-Quindi non sottostare al governo?!- in quel momento la sua attenzione venne catturata da uno dei monitor che riportava la scritto "Manhattan". Si avvicinò per guardare meglio l'aspetto del Titano che era sullo schermo.

La sua altezza si sarebbe aggirata intorno ai cento metri o poco più, uno dei Titani più bassi rispetto ad alcuni di loro. 
Il suo aspetto ricordava un sauropode senza però il lunghissimo collo che era invece di lunghezza più ristretto. Ma la sua mole era ricoperta da della pelle squamata di un colore grigiastro con protuberanze ossee a punta su tutta la schiena fino alla lunga coda. 
La testa sembrava un'incrocio tra quella di un'elefante senza le orecchie e di un coccodrillo, con una piccola proboscide e due zanne cadenti verso il basso come quelle dei trichechi sulla mandibola inferiore. 
Gli occhi erano piccoli e non riusciva a distinguere il loro colore ma sopra di loro si stagliava un corno osseo che faceva capolinea dalla testa.

Rimase a bocca aperta mentre scopriva quale creatura avesse provocato l'evacuazione generale, mentre vedeva il video di come il titano si faceva strada tra i palazzi distruggendoli con solo il suo corpo.

-Titanus Mokele-Mbembe- disse una voce infantile al suo fianco, facendolo voltare senza però vedere nessuno.

-Sono qui- abbassando lo sguardo vide una bambina di dodici anni di origine orientale, aveva i capelli lunghi neri e occhi a mandorla anch'essi neri.

"Chi sarebbe questa bambina?"

-Asagi eri qui- disse la Julien avvicinandosi alla bambina e poggiandole le mani sulle spalle.

-Signor Adam lei è Asagi Sanada- gliela presentò mentre la piccola continuava a guardarlo, non sapeva perché ma aveva il sospetto che quella piccolina fosse particolare. Almeno così gli diceva il suo intuito.

-Lui è lo scienziato che studia gli Dei guardiani?-

-Dei guardiani?- non capiva a cosa si riferisse quella piccola creatura.

-È così che Asagi chiama i Titani- doveva ammettere che era un modo particolare e in qualche modo carino, il classico modo di una bambina per definire le cose. 

-Carino. Ma ora vorreste dirmi voi chi siete di preciso?-

-Noi siamo la D.A.S.A.O- rispose Julien.

-Dasao?- chiese il biondo sicuro di non aver mai sentito questo nome.

-È l'acronimo di: Defense And Security Ancient Organism- spiegò la piccola bambina ma anche così il nome non gli diceva un bel niente, ma visto che erano indipendenti e non sottostavano a nessuno era normale che non fossero noti.

-Quindi voi vi occupate di studiare i Titani-

-Non solo lì studiamo. Ma cerchiamo di fare in modo di difenderli!- rispose il comandante Kirhi facendo un passo avanti. Il biondo non si stupì molto visto che la donna era una Iwi e visto il loro rapporto stretto con i Titani era ovvio che volesse difenderli.

-Difenderli da chi?-

-Dall'uomo ovviamente!- la risposta fu secca e fredda. Sul ragionamento della donna Adam non credeva avesse tutti i torti, infondo l'uomo sebbene fosse la specie più intelligente, credeva di poter far qualunque cosa. Ed inoltre era risaputo di come i vari governi preferisse affrontare i Titani con le armi piuttosto che con la tolleranza.

-Bene ma allora perché io sono qui di preciso?- chiese ancora il biondo tirandosi su gli occhiali.

-Prima di rispondere a ciò. Credo sia il caso che gli riveli una cosa molto importante. Ma l'avverto che potrebbe sconvolgerla- precisò la donna bionda facendo dei passi verso il monitor e restando a guardarlo.

-Cosa potrebbe mai sconvolgermi più di tutta questa storia?- 

-Ghydorah...- sentendo pronunciare quel nome un brivido percorse la schiena fino alla base del collo, anche la piccola Asagi sentendo quel nome si strinse contro la gamba del comandante Kirhi che subito gli poggiò la mano sulla testa per tranquillizzarla.
Il biondo deglutì chiedendosi cosa centrasse quel mostro alieno.

-...Quel mostro è morto!- era fermo e deciso di ciò che affermava, visto che Godzilla lo aveva letteralmente polverizzato nello scontro a Boston rivendicando il trono che gli spettava di diritto.

-Si...il suo corpo è stato ridotto totalmente in polvere. Ma non è così!- 

-Che vuole dire?- chiese Adam alzando un sopracciglio, Julien fece cenno ad uno degli operatori, questo mise sullo schermo più grande il filmato in cui Godzilla aveva afferrato Ghydorah trascinandolo in mare. Nelle sequenze successive di videro il re dei mostri riemergere con in bocca una delle teste del drago tra le fauci.

Si trattava del momento in cui i militari avevano usato la nuova arma contro i Titani, il missile "Oxygen Destroyer" credendo di aver ucciso entrambi i mostri. Ma dopo l'esplosione il drago riemerse dalle acque e la testa mozzata gli era ricresciuta come se niente fosse.

-La testa tagliata!- solo allora capì a cosa si stava riferendo la donna.

-Esatto. A quanto pare è stata ripescata da un peschereccio e in seguito venduta per una cifra esponenziale-

-Chi ha acquistato la testa?- era ciò che gli premeva di più sapere chi avesse potuto pagare per quella testa, forse uno dei governi ne era venuto a conoscenza e aveva deciso di prenderla. Il DNA del drago sarebbe potuto rivelarsi una scoperta fenomenale ma anche un'arma a doppio taglio nelle mani sbagliate.

-Alan Jhonan-






Note dell'autore

Ecco il secondo capitolo della storia e credo che il prossimo sarà anche l'ultimo. 
Qui vediamo che Adam scopre quale Titano ha attaccato Manhattan e fa la conoscenza della piccola Arisa.
Cosa succederà adesso? Lo si vedrà nel prossimo capitolo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3



Dopo aver sentito il nome di Jhonan venire fuori dalla bocca della donna, non seppe proprio cosa lo stesse ancora tenendo in piedi visto che sentiva le gambe diventare molli. E infatti un secondo dopo cedettero rischiando di farlo cadere a terra se uno dei soldati non lo avessero preso prima in tempo.

-Mi faccia capire...- iniziò alzando lo sguardo sulla donna che per un secondo si era preoccupata della sua reazione.

-...quel figlio di puttana ha la testa dì Ghydorah!- quando lei annuì sentì come se la terra sotto i piedi gli fosse mancata e il mondo sopra di lui crollato.

-Siamo nella merda!- sputò alla fine senza tenere conto della bambina che era nella stanza, in quel momento il suo pensiero era altro.

-A parte voi lo sa qualcun'altro?- 

-No e poi crede davvero che i vari governi vogliano distruggere la testa? Oppure studiarla per poter ottenere qualche nuova arma?- quelle domande erano come un pugno nello stomaco ma allo stesso tempo vere. Non sapeva quanto il DNA del drago alieno si degradasse visto che era rimasto congelato nel ghiaccio per secoli ancora vivo.
Era certo che il suo codice genetico potesse essere una risorsa pericolosa nelle mani sbagliate sopratutto quelle umane. 
Adam scosse il capo, sapendo benissimo che agli uomini piaceva il controllo anche quando in realtà non possono averne e in caso ciò che non riescono a controllare o capire lo distruggono.

-L'arroganza di noi uomini è credere di poterci paragonare a dio- disse solamente sospirando e Julien gli diede ragione.

-Quindi capirà che non ci possiamo fidare neanche dei nostri simili!-

-Allora perché vi fidate di me?- una domanda piuttosto lecita quella di averlo fatto entrare nel loro base visto che era un'estraneo. La donna gli porse la foto che il ragazzo portava sempre con se, dove lo ritraeva lui e un'uomo giapponese: il professor Serizawa. 
La persona che per lui era stato un maestro e un padre, insegnandogli tutto quello che sapeva sui Titani e la sua visione di un mondo in armonia con loro, cosa che il biondo concordava pienamente.

-Il capo della Dasao, conosceva molto bene il defunto Serizawa- Adam alzò lo sguardo sbalordito.

-Non è lei il capo?- la bionda scosse la testa.

-No, sono solo uno dei suoi vice. Mettiamola così- la cosa non faceva altro che insospettire Adam, tutto troppo fumoso e segreto. Ma considerando che era ancora vivo e che lo avevano informato di una cosa così importante, si sarebbe fidato ma comunque avrebbe dato costantemente uno sguardo alle sue spalle.

-Io però non ho ancora capito il mio ruolo qui?- 

-Adesso glielo spingerò, ancora un secondo di pazienza-

Venne condotto in un'altra stanza allestita a laboratorio, sempre scortato dalla soldatessa Iwi e almeno altri due soldati. Appena arrivati la piccola Asagi andò a sedersi su uno sgabello metallico.

-Immagino che abbia sentito che ultimamente Godzilla sia agitato?- Adam annuì, aveva sentito che il re dei mostri avesse distrutto qualche nave e creato un po' di scompiglio.

-Credete che c'entri la testa di Ghydorah? Che sia quella a renderlo nervoso?-

-Non lo sappiamo con certezza. Una testa mozzata non risulterebbe un pericoloso per lui, sempre che il resto del corpo non si rigeneri da essa. Ma è altamente improbabile secondo i nostri studi- lui si guardò intorno per poi notare in una teca di vetro un frammento osseo. 

Si avvicinò ad esso pulendosi gli occhiali con il bordo del camice per osservarla meglio, dalle lievi venature presenti su di esso gli ricordava molto un frammento del corpo di Godzilla.

-Un frammento del dorso del Re degli dei- rispose la piccola prendendo in mano un pacchetto di caramelle -Non è suo ma di un'altro della sua specie- la piccolina ne parlava con calma e per nulla spaventata, come se fosse abituata a quelle cose.

-Qualsiasi cosa lo stia innervosendo. I vari governi preferiscono correre ai ripari!-

-Mi faccia indovinare, vogliono usare di nuovo la bomba distruttrice di ossigeno?- quell'arma si era rivelata molto efficace contro di lui in passato e quindi non lo stupiva che pensassero di usarla di nuovo. Ma Julien scosse il capo.

-Vogliono combattere un Titano con un Titano- Adam sgranò gli occhi a quella risposta ma poi si mise a riflettere dopo un secondo.

-Combattere il fuoco con il fuoco...mi sembrerebbe logico. Ma davvero pensano di poter controllare uno di quei mostri? È inoltre chi sperano di usare, visto che tutti gli altri titani si sono sottomessi a Godzilla- Julien scosse la testa incrociando le braccia al petto.

-C'è uno di loro che non ha risposto ne alla chiamata dì Ghydorah e né a quella di Godzilla. E riteniamo che probabilmente vogliano usare lui!-

-Di chi si tratta?- fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare dopo quelle informazioni, aveva come l'impressione che la sua testa sarebbe esplosa.

-Titanus Kong- rispose Asagi con in bocca una manciata di caramelle.

-Kong?- disse lui con un sopracciglio alzato e un tono poco convinto -Vorrebbero usare Kong?-

-Credi che non possa affrontarlo?- Kirhi fu evidentemente infastidita dalla poca convinzione del ragazzo, visto che lei e il suo popolo consideravano Kong un vero e proprio dio il rispetto verso di lui era assoluto. E non sopportava che qualcuno lo insultasse.

-Non metto in dubbio la forza del re di Skull island- rispose subito alzando le mani per provare a calmarla.

-Solo che se paragonato ad altri titani, che possiedono capacità legate ad un'elemento come Rodan o una corazza corporea come Methusella o un Muto. Lo vedo più svantaggiato contro un titano come Godzilla- il suo ragionamento non era del tutto errato, al contrario degli altri titani Kong non possedeva una difesa efficiente o poteri legati alle radiazioni.

-Il fatto che abbiano scelto lui non è solo perché non si è sottomesso a Godzilla- continuò Julien andando ad uno dei computer e facendo apparire sullo schermo la foto di un disegno sul muro di una grotta raffigurante due creature intente ad affrontarli, una delle due ricordava Godzilla e l'altra Kong.

-Oh...questo...è...inaspettato- era molto colpito e stupito da quella scrittura, che rappresentava i due Titani scontrarsi in battaglia, ma un dubbio gli venne spontaneo.

-A che epoca risale?-

-Difficile a dirsi, sappiamo solo che è molto antica. Forse la datazione risale alle statue registrate nella tana di Godzilla nel tunnel della terra cava- questa gli fece pensare che poteva risalire ad una vecchia disputa tra gli antenati dei due titani attuali.

"Se vogliono basarsi sui riferimenti antichi. Allora Kong dovrebbe essere in grado di tenergli testa...che sia lui a renderlo nervoso? Un predatore che potrebbe usurpare il suo trono come ha fatto il drago alieno?" Si chiese rimuginandovi sopra.

-Per questo ci servono più dati e il luogo che può darceli è la terra cava. Visto che crediamo che sia la culla dei Titani-

-Un'approccio molto sensato. Ma per arrivarci dovremmo avere un sottomarino oppure dirigerci a Skull island e cercare una via partendo da lì?- Adam sapeva che la dimora di Kong era collegata alla terra cava secondo alcuni studi, ma attraversare i possibili tunnel che portavano lì era un rischio, sopratutto per gli Strisciateschi.

-Si è chiesto perché abbiamo stabilito la base qui? Di certo non per il panorama!-

-Mi sta dicendo che qui sull'Imalahya c'è una via?- in risposta la donna premette un'altro pulsante e sullo schermo comparve un video di una foresta e dallo sfondo si poteva vedere che al posto del cielo vi era della roccia, come se fosse stato l'interno di una caverna.

-Avete raggiunto la terra cava!- disse a bocca aperta non pensando che fossero così avanti.

-Si anche se per ora abbiamo mandato dei droni in avanscoperta. Sono riusciti a fare le registrazioni che vede...ma sfortunatamente- continuando a guardare la registrazione video che la telecamera inquadrò qualcosa che si spostava velocemente e subito dopo una grande bocca munita di denti prima di smettere di registrare.

-Come ha potuto constatare c'è vita la sotto, ma non possiamo affidarci solo ai droni per tutte le ricerche. Ecco perché abbiamo deciso di mandare una piccola spedizione per fare ricerche sul campo, e vorrei che lei ne facesse parte-

-Capisco cosa intende. Ma dopo quello che ho visto e il fatto che può, anzi sicuramente ci sarà fauna ostile. Pensa che accetterei di andarci?-

-Ovviamente stiamo mettendo a punto un veicolo con armi e sistemi difensivi apposta. Non trattiamo i nostri uomini come carne da macello!- anche la Iwi diede ragione al suo superiore, ma Adam restava comunque dubbioso. Andare in uno dei luoghi che potenzialmente era il più ostile di tutto il pianeta, con un mezzo e armi che probabilmente non erano nemmeno state collaudate sul campo.

"Questa storia non mi convince! Ma mi chiedo cosa farebbe Serizawa?" Pensò che forse lui ci sarebbe andato senza battere ciglio, per riuscire a conoscere più approfonditamente i Titani e il loro re.

-Mi sembra una missione folle e molto pericolosa!- ammise sospirando -Quando partiamo?-

-È dei nostri signora Adam?- chiese Julien un po' sorpresa di quella risposta immediata.

-Credo che Serizawa avrebbe fatto la stessa cosa- la donna gli porse la mano, lui la guardò tirandosi su gli occhiali e stringerla a sua volta. Sperando che oltre alle informazioni che avrebbe potuto scoprire, avrebbe trovato anche cosa stesse facendo innervare Godzilla, visto che aveva il sospetto che la cosa potesse solo peggiorare.

Asagi che aveva assistito e ascoltato tutto il dialogo e la spiegazione continuando a mangiare le sue caramelle, alzò lo sguardo come se avesse avvertito una vibrazione nell'aria che attirò la su attenzione facendole pensare.

"Gli dei guardiani sono agitati. Non è un segno di buon auspicio".








Note dell'autore

Ed ecco l'ultimo capitolo di questa breve storia. Qui scopriamo che gli umani vogliono usare Kong per combattere contro Godzilla e sopratutto che la Dasao conosce un passaggio per la Terra cava.

Adam alla fine ha scelto di cooperare con loro per scoprire la verità e forse prevedere una catastrofe. Mentre la piccola Asagi su di lei scopriamo che sembra percepire e sentire lo stato d'animo dei Titani.

Ringrazio chi ha anche solo letto la storia e spero che l'abbiate apprezzata.

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