Catch Me

di inlovewithfour
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Let's make a party ***
Capitolo 2: *** Invitations ***
Capitolo 3: *** Whatever ***
Capitolo 4: *** Close your mouth ***
Capitolo 5: *** Lily's birthday ***
Capitolo 6: *** Pumpkin ***
Capitolo 7: *** Shut up ***
Capitolo 8: *** Snape ***
Capitolo 9: *** Lies ***
Capitolo 10: *** Too far ***
Capitolo 11: *** Not him ***
Capitolo 12: *** Just friends ***
Capitolo 13: *** King's Cross ***
Capitolo 14: *** Mischief Managed ***
Capitolo 15: *** He doesn't care ***
Capitolo 16: *** Forgiveness ***
Capitolo 17: *** Troubles ***
Capitolo 18: *** Meant to be ***
Capitolo 19: *** Hogsmeade ***
Capitolo 20: *** Regret ***
Capitolo 21: *** I want you ***
Capitolo 22: *** Wrong ***
Capitolo 23: *** First Date ***
Capitolo 24: *** Love Affaire ***
Capitolo 25: *** Mistletoe ***
Capitolo 26: *** Brothers ***
Capitolo 27: *** Quidditch and Kisses ***
Capitolo 28: *** Moonlight ***
Capitolo 29: *** One last shot ***
Capitolo 30: *** Padfoot ***
Capitolo 31: *** Prongs ***
Capitolo 32: *** Graduation Day ***
Capitolo 33: *** The Order of the Phoenix ***
Capitolo 34: *** Evans ***
Capitolo 35: *** Death Eater ***
Capitolo 36: *** Propose ***
Capitolo 37: *** The Noble House of Black ***
Capitolo 38: *** Inferi ***
Capitolo 39: *** Wedding ***
Capitolo 40: *** Werewolves ***
Capitolo 41: *** Lies...Lies? ***
Capitolo 42: *** Baby Harry ***
Capitolo 43: *** The Chosen One ***
Capitolo 44: *** Incanto Fidelis ***
Capitolo 45: *** Love of my life ***
Capitolo 46: *** Correspondance ***
Capitolo 47: *** The Betrayal ***
Capitolo 48: *** Guilty ***



Capitolo 1
*** Let's make a party ***


Quando Sirius Black si svegliò quella mattina, capì che c'era qualcosa che non andava. Il suo migliore amico James Potter, stava mettendo a soqquadro l'intera stanza per un motivo a lui ignoto, facendo un trambusto degno di un Troll imbestialito all'interno dell'Ufficio Misteri.

《Ramoso, ma che ti prende?》Chiese quindi, con la voce rauca e la vista ancora un po' appannata.

《Ha perso la testa completamente.》Si lamentò Remus alzando gli occhi al cielo. Anche lui aveva l'aria di qualcuno che era appena stato svegliato brutalmente nel mezzo di un bel sogno.

《No, solo la cravatta, Lunastorta!》Disse il ragazzo dai capelli corvini guardando sotto il letto.

《L'avrai dimenticata in camera della Evans!》Scherzò Sirius, provocando delle sonore risate.

《Molto divertente.》James alzò gli occhi al cielo. 《Tu non sarai invitato al nostro matrimonio.》

《Immagino che non ci sarà neanche lei...magari la porterò a bere una Burrobirra mentre tu la aspetti all'altare.》Ghignò sarcastico mentre si dirigeva verso il bagno.

《Come se potesse mai accettare.》 Rise l'altro di gusto. 《Probabilmente sei l'unico che odia più di me!》

《Confermo!》Esclamò Remus, lasciandosi cadere sul letto, esausto.

Effettivamente Lily Evans, non nutriva particolare simpatia per quei due. Non facevano altro che tirarsela, fare i galletti e credersi i migliori della scuola, se non dell'intero mondo magico. Potter, poi...era talmente pieno di sé che la ragazza si chiedeva ancora come potesse riuscire a volare, nonostante il peso del suo immenso ego. Anche se -suo malgrado- doveva ammettere che dopo l'ultima controversia avvenuta dopo i G.U.F.O. lo vedeva leggermente diverso, forse cambianto, come se in qualche modo volesse porvi rimedio. Era sempre il solito malandrino, parliamoci chiaro, ma con lei era un po' più...rispettoso? Le chiedeva lo stesso di uscire, ma non nelle sue solite maniere plateali e fuori luogo, e per quanto ne sapeva era un po' che aveva smesso di infastidire Severus. Che avesse finalmente iniziato a capire che comportarsi in quel modo non lo avrebbe portato da nessuna parte?

《Lily!》Alice richiamò la sua attenzione.《Mi stai ascoltando?》

《Sta pensando a James.》La prese in giro Marlene, mentre disegnava qualche bozza con un carboncino sul suo amato album da disegno. Nonostante fosse presa dal fare altro, la ragazza non si faceva mai sfuggire l'occasione di stuzzicare le sue amiche.

《Mi hai scoperta, Lene!》 Rispose sarcastica e alzò gli occhi al cielo, palesemente scocciata.

《Ad ogni modo!》Quasi urlò Alice, richiamando l'attenzione su di sé. 《Tra qualche giorno sarai maggiorenne e deve essere la festa più grande mai organizzata ad Hogwarts!》Esclamò entusiasta.

《Dopo la festa di Black un paio di mesi fa?》Emmeline accennò una risata. 《C'erano anche quelli del settimo anno!》Sirius aveva compiuto diciassette anni a novembre, e chiaramente, non potè fare altro che organizzare una mega festa piena di gente, superalcolici e musica assordante. Inutile dire che Lily non gli aveva fatto gli auguri, nè tanto meno si era presentata.

《Ragazze, vi ringrazio per il pensiero ma non mi va.》Tagliò corto Lily. Sapeva che le sue amiche erano molto impazienti all'idea di organizzare tutto e di festeggiare fino al mattino seguente, ma il sesto anno le dava filo da torcere e gli esami erano sempre più vicini, non aveva tempo da perdere.

《Dai, ti prego, diciassette anni si compiono una volta sola!》La supplicò Alice. 《Ci occuperemo di tutto noi.》Le assicurò. 《Tu non dovrai fare assolutamente nulla, se non divertirti.》

《Alice, io...》Cercò di controbattere ma l'amica, testarda com'era, non le lasciò neanche finire la frase.

《Ti prego.》Unì le mani in un gesto di preghiera e finse di essere sul punto di piangere.

《Dai, abbiamo tutte bisogno di una bella festa, prima di iniziare a studiare per gli esami.》Intervenne Marlene, a sostegno della ragazza. Le feste di quel genere non erano esattamente nello stile di Lily, e ne avrebbe fatto volentieri a meno, però per le sue amiche sembrava così importante, che proprio non riuscì a dire di no.



Ciao ragazzi!
Questo primo capitolo è un po' più breve rispetto agli altri ma spero che
nonostante questo vi abbia incuriositi.
Presto pubblicherò anche i prossimi, intanto sentitevi liberi di farmi
sapere la vostra opinione attraverso una recensione, ve ne sarei
immensamente grata.

xx inlovewithfour

 

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Capitolo 2
*** Invitations ***


《Sirius!》Il ragazzo stava vagando per la scuola con i capelli raccolti in uno chignon disordinato. Quando si voltò nella sua direzione alcuni ricci ribelli gli scivolarono sul volto affascinante, incorniciando i suoi occhi grigi e penetranti. Marlene sapeva bene che era stata lei ad imporgli di essere solo amici, ma non poteva comunque fare a meno di ammirare la sua bellezza disarmante.

《Hey, zuccherino.》La prese in giro, sorridendo a trentadue denti alla vista della ragazza.

《Ho bisogno del tuo aiuto!》Felpato portò entrambe le mani nelle due tasche della divisa ed iniziarono a camminare l'una al fianco dell'altro per i corridoi del secondo piano.

《Ogni tuo desiderio è un ordine!》Esclamò con il suo solito tono canzonatorio. La bionda alzò chi occhi al cielo, fingendo di esserne infastidita, e andò avanti con la sua richiesta.

《Tra pochi giorni sarà il compleanno di Lily, e dobbiamo organizzare una festa senza precedenti.》Il ragazzo si fermò all'istante, e dopo qualche secondo Marlene, che continuava ad avanzare, se ne rese conto e fu costretta a tornare indietro. Si fermò esattamente di fronte a Sirius, alzando la testa quanto bastava per incontrare i suoi occhi.

《E perché mai lo chiedi a me?》Lo sguardo interrogativo, un po' confuso e forse...irritato.

《Sei il re delle feste!》Gesticolò freneticamente, tanto che per poco non colpì Black in faccia.

《Ma Lily è una stronza con me. Pensa che poco prima dell'inizio dell'anno l'ho incontrata in giro per Diagon Alley, e quando mi sono fermato per salutarla, le ha tirato dritto fingendo di non vedermi!》Raccontò evidentemente sdegnato.

《C'è bisogno che ti ricordi com'era finito per voi il quinto anno?》Chiese portandogli le mani sui fianchi e attirandolo un po' a sé. Effettivamente Sirius aveva dimenticato che la rossa si era infuriata parecchio per quella storia di Moccius. Anche se a dire il vero quell'essere raccapricciante aveva fatto la sua buona parte. Chiamarla in quel modo...e poi d'avanti a tutti...andiamo...era una cosa imperdonabile. Lui per quanto dispettoso, non lo avrebbe mai fatto.

《Sì ma ci odiamo lo stesso.》Si strinse nelle spalle. Lei allora poggiò la testa sul suo petto, stringendolo in un abbraccio. Sapeva che Sirius teneva a lei, e sperava di scioglierlo un po'.

《Fallo per me, ricciolino.》Supplicò allora, pronta a giocarsi la sua ultima carta. 《E per James.》

《Per James?》Chiese confuso. Portò un braccio attorno alle sue spalle, iniziando ad accarezzarle in morbidi capelli biondi con la mano. La ragazza ghignò senza darlo a vedere, finalmente aveva la sua completa attenzione.

《Questo》Estrasse una pergamena dalla tasca.《È l'invito di James, se...》Aggiunse repentinamente quando il ragazzo tentò di strapparglielo dalle mani.《accetti di aiutarmi.》

《Lei lo sa?》Chiese allora, sospettoso.

《Ci saranno così tante persone che neanche se ne accorgerà.》

《Ne dubito.》Scherzò Sirius, che conoscendo bene l'amico, sapeva che in qualche modo avrebbe dato nell'occhio.

《Lily sa che inviteremo quantomeno tutto il sesto anno. Che anno frequenta James?》Chiese guardandolo come la McGranitt lo guardava durante le interrogazioni.

《Il sesto.》Rispose senza riuscire a trattenere una risata.

《Quindi posso contare su di te?》Sorrise spesanzosa.

《Puoi sempre contare su di me, biondina.》Le prese l'invito di mano e quasi iniziò a correre verso la Torre di Grifondoro. Chissà quanto sarebbbe stato felice James, neanche riusciva ad immaginarselo. 《Veritaserum.》Disse alla Signora Grassa, una volta raggiunto il suo dipinto.

《Sbagliato!》Sentenziò lei, intransigente.

《Cosa?》La guardò confuso per qualche secondo. 《Chi l'ha cambiata?》

《Il prefetto Lupin!》Incrociò le braccia, impaziente. 《Allora la sai o devo dire ai Capiscuola che c'è un impostore tra i Grifondoro?》

《Cioccorane.》Quando vide la Signora Grassa spostarsi, lasciandolo passare, ebbe la piena consapevolezza di conoscere Remus meglio delle sue tasche. 《Hey Potter!》Urlò per le scale che portavano ai dormitori maschili. Quando spalancò la porta, il ragazzo che era steso sul letto a giocherellare con un boccino lo guardò confuso.

《Tutto bene?》Ma il riccio gli lanciò il foglio di pergamena arrotolato sul petto. 《Se è un altro Troll in pozioni riprenditelo, questa volta mia madre ci resta secca.》Ghignò divertito. Quando lo aprì, però, impiegò più del dovuto a leggere le poche frasi scritte lì dentro, forse perché non credendo ai suoi occhi le aveva lette e rilette dieci volte. Quando alzò lo sguardo sul suo amico, questo sorrideva soddisfatto.

《Contento, Ramoso?》Ma Sirius non riusciva proprio a decifrare l'espressione sul volto del suo amico, e non era una cosa che capitava spesso. Di solito gli bastava guardarlo di sfuggita per capire tutto, ogni cosa.

《Sicuro che lei mi voglia lì?》Chiese poi, quasi timoroso della risposta che avrebbe ottenuto.

《Ci sarà tutto il sesto anno, anche tu sei al sesto anno!》Alzò le spalle cercando di essere il più convincente possibile. 《Cerca solo di essere discreto.》

《Discreto...》James sfiorò con l'indice la carta ruvida di quella pergamena, pensando a quello che il suo amico gli aveva appena detto. Lui non era esattamente quel tipo di persona che se ne stava in silenzio per i fatti suoi, né tanto meno un tipo poco socievole, anzi, era esattamente l'opposto: l'anima della festa. Ma se essere discreto per una sera valeva a dire prendere parte al compleanno di Lily Evans, allora ce l'avrebbe fatta.

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Capitolo 3
*** Whatever ***


A James Potter di solito, piaceva fare le cose con calma: svegliarsi tardi, fare colazione con almeno una fetta di torta alla melassa e presentarsi a lezione senza fretta. Ma quella mattina, i suoi piani cambiarono radicalmente: non erano ancora le sei quando il ragazzo si svegliò senza più riuscire a prendere sonno.
Pensò quindi, che avrebbe potuto fare una piccola variazione alla sua routine per quella mattina, e andare a fare una corsetta lungo il perimetro del castello. Gli sembrava davvero una buona idea, forse per una volta non sarebbe arrivato a lezione mezzo addormentato, e magari sarebbe riuscito a capire qualcosa. Le prime luci dell'alba erano meravigliose e la fresca brezza di prima mattina piacevole sul viso.

《Potter?》Una voce dolce e familiare, sebbene un po' stupita, attirò l'attenzione di James mentre faceva ritorno.

《Hey Evans, ti darei un bacino, ma sono tutto sudato!》Ghignò, fingendosi spiacente.

《Povera me!》Esclamò sarcastica dopo aver alzato gli occhi al cielo. 《Cosa ci fai in giro così di buon ora?》"Perché, ti interessa?" avrebbe voluto chiederle, ma sapeva che l'avrebbe infastidita e sarebbe andata via e lui non poteva permetterlo. Era la prima volta che Lily Evans gli rivolgeva la parola di sua spontanea volontà, doveva approfittarne al meglio.

《Sono uscito ad allenarmi, è una bella giornata!》Sorrise cordiale, e credette per di aver visto per un secondo l'accenno di un sorriso anche sul volto della ragazza. 《E tu?》

《Controllo che sia tutto a posto.》Alzò le spalle, guardandosi intorno, forse per evitare gli occhi nocciola del suo interlocutore.

《Sirius mi ha portato un invito per il tuo compleanno.》Le disse poi, notando che la rossa cercava in tutti i modi di non ostentare la sua sorpresa. Senza successo, ovviamente.《Dice che glielo ha dato Marlene, ma io volevo chiedere a te. Vuoi che io venga?》Non voleva certo rovinarle il compleanno, era il suo giorno, sarebbe diventata maggiorenne, e per quanto volesse presenziare a quella festa, non lo avrebbe fatto se questo significava infastidirla. Si sarebbe preso un giorno di pausa dall'essere l'assillo perpetuo di Lily Evans, sarebbe stato il suo regalo di compleanno per lei.
La ragazza, dal canto suo, si aspettava una cosa del genere da Marlene, ma non si aspettava certo di avere questa conversazione con James. Non le aveva mai chiesto il permesso di rovinarle ogni santo giorno della sua vita da quando lo aveva conosciuto, eppure lo aveva fatto lo stesso. Ora invece si premurava di chiederle di presenziare al suo compleanno e non sapeva se questo le faceva piacere o la infastidiva.

《Da quando ti interessa?》Optò per la seconda. Ramoso accennò una risata, probabilmente si aspettava una reazione del genere, e quindi non si scompose affatto.

《Da quando ho deciso di non aver bisogno di essere arrogante per piacere alle persone.》Il suo sorriso, però, diceva tutt'altro. 《Ti conquisterò con la gentilezza.》

《Non credo che ci riuscirai.》Scosse la testa scocciata. 《Ma potresti essere sulla buona strada per riuscire a farti sopportare.》

《È la cosa più carina che tu mi abbia detto da quando ci conosciamo.》Disse fingendosi profondamente commosso. Lily trattenne a stento una risata per la sua faccia buffa, anche se infondo sapeva bene che era la verità.

《Raccogliamo ciò che seminiamo.》Rispose seria e risoluta.

《Che filosofa!》Urlò gesticolando platealmente.《Posso avere un autografo? Vorrei che tutti sapessero che ti conosco, sarebbe un onore!》

《Io invece preferirei che questa cosa non si sapesse in giro.》Si voltò, facendo ondeggiare i morbidi capelli vermigli, dando le spalle ad un Potter sghignazzante.

《Così mi uccidi, Evans!》Le urlò dietro, fingendosi disperato e quando Lily rise gli si riempì il cuore. 《Quindi ci vengo al tuo compleanno?》

《Hai l'invito, Potter, sta a te decidere.》James quasi non credette alle sue orecchie. Non era un esplicito sì, ma non era neanche un no. Di certo non era un no. Quasi entrò in camera dai suoi amici saltellando.

《Dov'eri?》Chiese Remus non appena sentì la porta aprirsi, e Ramoso si domandò se non lo avesse fatto preoccupare.

《La Evans non mi ha impedito di andare alla sua festa!》Esclamò felice, destando l'attenzione dei quattro ragazzi con cui condivideva la stanza. Erano tutti un po' confusi, e forse anche un po' perplessi. Si guardavano tra di loro, cercando silenziose risposte tre gli sguardi smarriti.

《Che cazzo hai combinato, Ramoso?》Chiese poi Sirius, alzando un sopracciglio. Aveva la camicia sbottonata e la cravatta ancora in mano. Per un attimo il ragazzo con gli occhiali aveva quasi dimenticato di dover andare a lezione tra meno di un'ora.

《Ho parlato con lei, ha detto che visto che ho l'invito...be' posso farci ciò che meglio credo!》Remus scoppiò a ridere insieme a Frank, mentre Sirius si portò la mano in fronte. 《Ma non capite?》Insistette allora. 《Mi ha permesso indirettamente di andare!》I suoi amici non potevano capire...non avrebbero mai capito quanto per lui fosse importante, cosa significasse realmente. Perché Sirius aveva tutte le ragazze che desiderava, e allo stesso tempo non ne aveva nessuna, e a lui stava bene così; Remus era così carino e gentile che per lui non era mai stato un problema lottare per le ragazze che amava, facevano praticamente tutto loro; e Frank stava con Alice dal secondo anno. Lui invece, dopo tutti quegli anni a sperare in un segnale da parte di Lily, sapeva che quel suo gesto significava che qualcosa stava cambiando, che non lo vedeva più come una persona da evitare e odiare a tutti i costi. Qualcosa stava cambiando, doveva essere così, se lo sentiva.

《Che succede?》Chiese Peter confuso, uscendo dal bagno. Come al solito il ragazzo era arrivato qualche minuto in ritardo, nel momento in cui la conversazione era già finita e a nessuno andava di fare un riassunto del discorso.

《Amico, sono felice per te.》Sussurrò Sirius, che dallo sguardo di James aveva capito quanto tutta quella storia fosse importante per lui. 《Vatti a preparare, sei in ritardo come al solito!》

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Capitolo 4
*** Close your mouth ***


Il giorno tanto atteso da forse troppe persone era finalmente arrivato e nella Sala Comune dei Grifondoro, Mary, Marlene, Sirius e Remus stavano finendo di posizionare gli addobbi per la festa di Lily.

《Io non voglio fare un favore a quella strega.》Si lamentò Sirius che con la bacchetta continuava a gonfiare dei palloncini. L'idea di fare qualcosa per Lily proprio non gli andava giù. Lei non era sua amica e non si era mai neanche comportata come una semplice conoscente con lui, quindi se c'era una cosa che proprio non gli andava di fare in quel momento era organizzarle la festa di compleanno.

《Smettila!》Lo riprese Remus che era invece molto amico della Evans.

《Me lo hai promesso.》Si lamentò Marlene.

《Ti ho promesso di aiutarti, non di non lamentarmi mentre lo faccio.》Sorrise malandrino, prima di avvicinarsi a lei e scoccarle un bacio sulla guancia.

《Remus, secondo te è meglio se la scritta Buon Compleanno Lily la appendiamo rossa o dorata?》Mary chiese aiuto al suo ragazzo in modo quasi disperato, come se da quel festone ne dipendesse la sua stessa vita. Così Lunastorta si comportò di conseguenza, dandole tutte le sue attenzioni.

《Ma come fanno?》Chiese Felpato, quasi disgustato, alla ragazza che gli stava passando altri palloncini colorati.

《A fare cosa?》Intanto la ragazza continuava a fare degli origami a forma di strani uccelli senza l'aiuto della bacchetta. A lei piaceva fare le cose da sé quando poteva, d'altronde usando i suoi poteri per ogni cosa, tutto perdeva significato, non c'era gusto. Si concesse però l'aiuto della magia per permettere alle sue opere di volare intorno alla stanza.

《Stare insieme e tutto il resto.》Commentò con superficialità facendo ridere la sua interlocutrice.

《Non chiederlo a me, la mia relazione più lunga sarà durata due mesi.》Risero insieme questa volta, e vennero interrotti solo qualche secondo più tardi dalla voce di Alice proveniente dalle scale.

《Spero che sia tutto pronto!》Disse con tono di speranza agli amici. Lei era dovuta restare di sopra a preparare Lily, sebbene la rossa si fosse rifiutata categoricamente di truccarsi/acconciarsi/vestirsi in maniera diversa dal solito.

《Puoi scommetterci, tesoro!》Rispose orgogliosa Marlene, guardandosi intorno. Tutto era esattamente come doveva essere, ed era anche rimasto un po' di tempo per andare di sopra a cambiarsi. 《Ti prego, non mi dare buca.》Supplicò il ragazzo riccio, prima di lasciarlo andare via.

《Non ti preoccupare, per te ci sono sempre.》Le assicurò, chiaramente un po' scocciato e salì in camera a prepararsi.

《Finalmente Felpato, ho bisogno del tuo aiuto!》Esclamò James alla vista del suo amico. Indossava dei pantaloni eleganti, contornati da una cintura di pelle con la fibbia argentata ed una camicia bianca ancora sbottonata. Tra le mani stringeva una cravatta verde smeraldo ed una rossa. 《Secondo te è meglio quella che richiama il colore dei suoi occhi o dei suoi capelli?》 Il riccio lo guardò serio per qualche secondo, prima di scoppiare in una risata talmente fragorosa, che senza ombra di dubbio i Tassorosso avrebbero chiaramente sentito dai sotterranei.

《Jamie ma come diavolo ti sei vestito?》Riuscì a chiedergli a stento. 《Non è il Ballo del Ceppo, amico mio, un paio di jeans andranno più che bene.》

《Ma voglio fare bella figura!》Gesticolò rischiando di accecare il suo amico con la cravatta verde.

《E farai bella figura.》Gli assicurò scansando il tessuto liscio. 《Vestito in maniera adeguata.》

Intanto anche le ragazze non riuscivano a scegliere cosa indossare, fatta eccezione per Emmeline, che era pronta all'evento sin dall'inizio di gennaio. Lily era invece già pronta grazie all'aiuto di Alice, con il suo lucidalabbra, il suo mascara ed una gonna verde scuro a pieghe. Nonostante le sue amiche avessero insistito perché lei indossasse abiti appariscenti, dei tacchi e del trucco che non la faceva esattamente sentire a suo agio, lei si era rifiutata categoricamente e non c'era stato modo di convincerla. Se doveva prendere parte a questa festa che neanche voleva, lo avrebbe fatto a modo suo.

《Okay!》Esclamò Marlene, quando notò che anche le sue amiche erano pronte. Fece un giro su se stessa, facendo ondeggiare i boccoli biondi che le ricadevano sulle spalle ed il morbido tessuto blu notte dell'abito che indossava.《Direi che possiamo andare!》

《Frank dice che sono già tutti lì.》Disse Alice, sorridente. 《Magari potresti fare un'entrata d'effetto.》Propose alla festeggiata. Come se tutto questo non fosse già imbarazzante di per sé.

《Credo che mi limiterò a scendere le scale.》Assicurò la rossa che non aveva nessuna intenzione di sfilare davanti ad amici e conoscenti, e le ragazze, sebbene un po' scocciate, lo accettarono.

《Mettilo a posto.》Ordinò Remus al suo amico Peter che stava giocando con un palloncino.

《Lunastorta, mi annoio!》Nella Sala Comune c'era già un sacco di gente che parlava e scherzava in attesa dell'inizio della festa. Avere Sirius e Marlene come organizzatori scaturiva un certo effetto, erano molto popolari.

《E questo》Glielo strappò di mano. 《non ti autorizza a mettere le cose in disordine.》Era stato incaricato dalle ragazze di fare in modo che tutto restasse inalterato fino all'arrivo di Lily, il ché si stava rivelando più complicato del previsto.

《Secondo voi sta arrivando?》Intervenne James spuntando alle loro spalle, seguito da Sirius che li raggiungeva a passo lento e con entrambe le mani in tasca. Nel momento in cui il ragazzo con gli occhiali formulò la domanda, Lily fece capolino insieme alle sue amiche, lasciandolo per un secondo senza fiato. I suoi capelli rossi risaltavano particolarmente tra i festoni dorati che ricoprivano la Sala Comune, ed il suo sorriso illuminava la stanza. Portava una gonna verde smeraldo che faceva risaltare ulteriormente i suoi occhi brillanti e così espressivi che James avrebbe scommesso di sapere cosa provava in qualsiasi momento; o almeno gli piaceva pensarlo.

《Chiudi la bocca, Ramoso!》Lo schenì Sirius, provocando una fragorosa risata tra i malandrini.

 

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Capitolo 5
*** Lily's birthday ***


《Se vuoi farti notare da lei, fai il bravo.》Gli raccomandò Remus, prima di allontanarsi e raggiungere la sua ragazza. James pensò che fosse un buon consiglio, quindi distolse in fretta lo sguardo da lei e cercò di tenersi impegnato, per non fare nessuna delle sue scene plateali.

《Distraimi.》Chiese a Sirius, quasi in tono di supplica, scuotendogli il braccio.

《Perché? Sei alla festa di compleanno di Lily Evans, non sei tipo...al settimo cielo?》Gli fece notare, palesemente felice per l'amico.

《Sì, ma a volte...dico cose fuori luogo senza rendermene conto.》Stando a quello che Remus gli aveva detto qualche ora prima, era proprio quello il motivo per il quale Lily lo sopportava a stento, quindi voleva dimostrarle che aveva torto.

《Amico, la vedi quella ragazza?》Indicò Marlene con un sorriso. 《Conta su di me per rendere questo mortorio una festa memorabile, quindi è quello che farò per vederla felice. Se vuoi stare con me, puoi darci una mano. Chi dice che Lily Evans non ti sarà grata per aver reso questo il giorno più bello della sua vita e ti ringrazierà con una limonata?》A volte Felpato riusciva a dire complete idiozie con una disinvoltura tale da renderle convincenti e plausibili a modo loro.

《Dubito che finirà come hai detto, ma ci sto.》Così i due amici, raggiunsero la bionda, che armeggiava con una strana scatola di legno. 《Cos'è?》Chiese quindi, Ramoso.

《Questo è un grammofono.》Spiegò mentre posizionava un affare nero, rotondo e piatto sulla parte superiore. 《E questo è un vinile. Cose babbane per ascoltare musica.》

《Mi fido.》Sirius alzò le spalle, totalmente all'oscuro di come quell'arnese funzionasse. Quando Marlene posizionò con estrema precisione una specie di ago sul vinile, dalla parte superiore del grammofono inizio a suonare Help dei Beatles. Lily si voltò verso quella direzione, forse un po' arrabbiata, intuì il ragazzo.

《Vado a vedere che le prende.》E quando la bionda di fronte a sé pronunciò quelle parole alzando gli occhi al cielo, ebbe la conferma di avere ragione. 《Voi preparate il punch, lì ci sono tutti gli ingredienti!》Indicò il tavolo che si trovava ad un angolo della stanza e si allontanò.

《Felpato.》Disse James a bassa voce, mentre si passava tra le mani una bottiglia di succo di frutta all'arancia.

《Sì?》Chiese l'altro guardandosi un po' intorno, facendo il punto della situazione.

《Hai idea di cosa sia un punch?》Si guardarono tra di loro per un attimo, poi portarono lo sguardo nuovamente sul tavolo.

《No...ma ci sono una bottiglia di succo di frutta e una bottiglia di Whiskey Incendiario, non può essere così complicato.》Alzò le spalle, e così anche James, che versò tutto il contenuto della bottiglia in una ciotola di cristallo molto ampia. Poi Sirius stappò il Whiskey, versandone quasi la metà. Il ragazzo dai capelli corvini gli rivolse un'occhiata molto eloquente, che l'amico colse al volo. Senza farsi notare dalle ragazze, allora, continuarono a versarne finchè la bottiglia non fu completamente vuota.

《Se la McGranitt sentisse la musica così alta, non credi che verrebbe a vedere che succede?》Si lamentò Lily non appena Marlene fu abbastanza vicina a lei.

《Lily, rilassati!》Le portò le mani sulle spalle, scuotendola appena. 《Da quando siamo ad Hogwarts la McGranitt non si è mai scomodata tanto, non lo farà neanche stasera.》Ma quando vide che la rossa non ne sembrava affatto convinta, si sentì in dovere di aggiungere: 《Fidati solo per stasera.》Le rivolse uno sguardo di supplica tale, che Lily fu costretta a cedere; così annuì e tornò a divertirsi con Alice e Mary. La bionda sapeva che sarebbe stato complicato far divertire Lily: era sempre così pensierosa, responsabile ed ingessata... Lei le voleva un gran bene, ma bisognava ammettere che quello era proprio un suo limite. Quella sera, però -Marlene lo aveva deciso- lo avrebbe superato.

《Abbiamo fatto!》Esclamò James, appena Marlene fu tornata da loro.

《Molto bene!》Sorrise lei, tirando un bel sospiro. Ispezionò il liquido all'interno della boccia di vetro senza farci troppo caso, prima di tornare al suo grammofono. 《Volete scegliere voi la prossima?》

I saw her standing there, ti prego.》La supplicò James con il sorriso stampato in volto. Quella canzone descriveva esattamente il modo in cui si sentiva in quel momento, e poi era così movimentata e adatta all'occasione. La ragazza infatti annuì e lo accontentò in un batter d'occhio.

《Ramoso, vai in pista!》Lo incitò Sirius, che a quanto pareva non aveva capito proprio niente del discorso che avevano fatto poco prima. 《Qui ci pensiamo noi.》Anche Marlene annuì, sostenendo la pessima idea del ragazzo a fianco a lei. James era un po' riluttante, non si fidava troppo di se stesso, sapeva che in qualche modo avrebbe attirato l'attenzione -era nel suo dna- e le parole di Remus gli risuonavano in testa come il ritornello di quella canzone. 《James!》La voce di Sirius lo distrasse dai suoi pensieri. 《Vai a ballare con lei.》Gli poggiò una mano sulla spalla. Quando spostò lo sguardo su Marlene vide che sorrideva con fare incoraggiante, e quindi -come se fosse poi così difficile- si convinse. Stava davvero seguendo il consiglio di Sirius e Marlene piuttosto che quello di Remus? Pessima... pessima idea. E va be', qualcosa doveva pur fare! Poi Remus aveva detto di fare il bravo... chiedere a Lily di ballare non significava certo non fare il bravo. Se avesse detto di no, per quanto sarebbe stato difficile resistere alla tentazione, non avrebbe insistito, né fatto l'idiota. Si fece spazio tra tutti i ragazzi danzanti dei quali la Sala Comune dei Grifondoro brulicava, finchè non si trovò dietro alla rossa.

《Evans!》Richiamò la sua attenzione, e così anche quella di Alice, Mary ed Emmeline che erano di fronte a lei. 《Ti va di ballare?》Chiese poi senza esitare, porgendole la mano. Le ragazze di fronte a lui si scambiavano dei sorrisetti complici, mentre Lily lo guardava un po' sorpresa. James era abituato ai suoi "no", ormai, uno in più non avrebbe fatto la differenza, ma almeno avrebbe avuto la certezza di averci provato.

《Volentieri.》Rispose lei, afferrando la sua mano e lasciando una decina di sguardi perplessi alle sue spalle, ad iniziare dalle sue amiche.

《Lo sapevo.》Commentò Sirius all'orecchio di Marlene, che si voltò un po' sorpresa verso di lui.

《Come?》Alzò un sopracciglio e trattenne a stento una risata. A lei James piaceva, era un membro della sua squadra di Quidditch e lo conosceva bene, quindi era felice che la sua amica gli avesse offerto un ramoscello d'ulivo, ma era sicuramente l'ultima cosa che si sarebbe aspettata.

《È tutta la sera che lo guarda.》Alzò le spalle. 《Lo stava praticamente aspettando.》

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Capitolo 6
*** Pumpkin ***


《Ma quindi ti ha parlato di me?》Chiese James insistente e Remus, come ormai faceva dalla sera dopo il compleanno di Lily. I giorni seguenti furono infatti i più felici degli ultimi sei anni per James perché Lily Evans gli aveva concesso un ballo volentieri e non era affatto cosa da poco.

《Sbaglio o avevo già detto che non avevo nulla da dirti?》Il ragazzo dai capelli color miele sorrise sotto i baffi mentre con i suoi amici si dirigeva verso l'aula di Trasfigurazione.

《Ti prego, Lunastorta!》Unì le mani in segno di supplica, fingendo di essere sull'orlo di una crisi di lacrime.

《Non vado a raccontare in giro i fatti suoi. Mi dispiace, Ramoso.》Alzò le spalle, spiacente. Anche Lily era una sua cara amica, non poteva certo tradire la sua fiducia, così come non avrebbe mai tradito quella di James.

《E tu, Sirius?》Il ragazzo si voltò un po' sorpreso, come se essere interpellato in quel momento fosse l'ultima cosa che si sarebbe mai aspettato. 《Non è che Marlene ti ha detto qualcosa?》

《Io e Marlene non parliamo di queste cose.》Rispose, corrucciando la fronte. Gli bastava James a parlare tutto il giorno di quella ragazza, se lo avesse fatto anche Marlene, si sarebbe sparato in testa.

《Frankie, Alice ti ha detto qualcosa?》Provò, in un ultimo disperato tentativo, ma quando anche Frank scosse la testa, capì che non c'era nient'altro da fare.

《Buongiorno, ragazzi!》La professoressa salutò gli studenti con un sorriso contenuto. James e Sirius erano come al solito seduti l'uno al fianco dell'altro, ad ideare nuovi scherzi da mettere in atto nell'ora di Lumacorno o di Vitious. Era così divertente vedere l'espressione atterrita del professore di Pozioni ogni volta che i ragazzi lo prendevano alla sprovvista, o vedere la piccola figura di quello di Incantesimi sparire tra il fumo verde delle caccabombe di Zonko. Ma nell'ora della McGranitt, neanche nei loro pensieri più reconditi si sarebbero mai azzardati a fare una cosa del genere.《Potter!》Lo richiamò, notando che il ragazzo non aveva prestato attenzione a mezza parola di quelle che aveva detto durante tutta la spiegazione. 《Che incantesimo dovrei usare se volessi trasformare la testa di Black in una zucca?》James sentì una risata alle sue spalle: dannato Mocciosus e il suo club di Mangiamorte. Alzò gli occhi al cielo, e tornò a fingere che quegli idioti non esistessero.

《Non lo so.》Alzò le spalle e a quel punto sentì Narcissa Black mormorare qualcosa che somigliava tanto ad un "per fortuna non ce n'è bisogno" a Severus, provocando una risata da parte sua.

《Tutto a posto, Cissy?》Chiese Sirius, palesemente urtato, ma quando la cugina stava per rispondere, la professoressa li interruppe.

《Black! Fate silenzio, prima che dia a Potter una dimostrazione usando voi come cavie.》Entrambi tacquero all'istante, sebbene palesemente infastiditi. La lezione proseguì senza ulteriori intoppi e alla fine dell'ora, tutti i ragazzi presero i libri e uscirono dall'aula.

《Oggi la ammazzo.》Disse Sirius all'orecchio del suo amico, sfoderando la bacchetta. James lo afferrò per la divisa, facendolo indietreggiare di qualche passo.

《Calmati, Felpato!》Esclamò prima che potesse colpirla. 《Ti metterai nei guai con la McGranitt!》

《Non mi interessa! Sai che sta cercando di convincere mio fratello a diventare un Mangiamorte? E ora si prende anche la libertà di prendersi gioco di me davanti a tutti?》

《Sai che tuo fratello non ha bisogno che qualcuno lo convinca.》Gli fece notare l'amico a malincuore. Purtroppo Regulus, seppure fosse un bravo ragazzo, abbracciava gli ideali portati avanti dalla sua famiglia, e James non aveva dubbi che non appena avesse compiuto sedici anni sarebbe finito tra i seguaci di Voldemort.

《Sì, ma...》Non sapeva più come controbattere, quindi ripose la bacchetta in tasca e sospirò esasperato.《Un giorno di questi la ammazzo.》

《Che succede, criminale?》Una Marlene sorridente lo prese in giro portandogli un braccio attorno alla vita. James si voltò istintivamente nella direzione dalla quale la ragazza era arrivata alla ricerca di Lily, che era infatti a pochi metri da lui, insieme ad Emmeline.

《Cosa vedono i miei occhi?》Urlò poi, avvicinandosi alla rossa, che alzò gli occhi al cielo.

《Vuoi proprio impararlo quell'incantesimo, eh!?》Lo minacciò, quindi, facendo riferimento al rimprovero di qualche minuto prima.

《Sei pericolosa!》Ghignò malandrino.

《Sai che lo sono, Potter.》Alzò le spalle con sguardo fiero, tenendo stretti i suoi libri al petto.

《Mi piace.》Lily cercò di nascondere sotto i baffi l'accenno di un sorriso, quindi James finse di non averlo visto. 《A che ora ci vediamo venerdì sera?》

《Mh...》Finse di pensarci qualche secondo, per poi puntare il dito indice verso la tempia, come se le fosse appena tornato in mente. 《Io e te non ci vediamo venerdì sera.》Il ragazzo rise, seriamente divertito e scosse la testa.

《Perché fingi di non essere innamorata di me davanti ad Emmeline?》Chiese, provocando anche le risate della bionda a fianco alla sua interlocutrice.

《Io non fingo mai.》Rispose di rimando, come se se lo aspettasse, e probabilmente era così. James sorrise, come sempre quando la ragazza era nei dintorni; per qualche secondo i suoi occhi nocciola incontrarono quelli verdi di lei, provocandogli una strana sensazione allo stomaco. Era proprio incasinato. 《Perché non ti trovi una ragazza?》

《Sei tu la mia ragazza.》Rispose con tanta ovvietà che quasi convinse anche lei, che un secondo dopo gli scoppiò a ridere in faccia.

《Ti piacerebbe, Potter.》Ma quando si voltò per andarsene, le cadde il libro che si trovava in cima alla piccola torre che stava trasportando: quello di Pozioni. Così James si chinò per prenderlo e quando glielo porse notò una cosa che fino allora non aveva notato: al collo portava una sottile collanina argentata con un ciondolo di smeraldo, quella che lui le aveva regalato per il compleanno. Spalancò gli occhi per la sorpresa, mentre Lily chinò il capo e andò via prima di dargli il tempo di dire qualsiasi cosa.
 

Ciao lettori,
spero che ques
ta storia vi stia piacendo,
se vi va fatemi sapere la vostra opinione
attreverso una recensione, mi farebbe
davvero molto piacere

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Capitolo 7
*** Shut up ***


《Sono stanca, James, non ce la faccio più.》Sussurrò Marlene con veemenza. Era maggio ormai, e gli esami erano sempre più vicini, quindi tutti i ragazzi, anche i meno studiosi, stavano iniziando a darsi da fare. Chi si metteva in pari con Incantesimi, chi non era ancora capace di trasfigurare un uccello in un calice e chi doveva recuperare l'intero programma di Pozioni, proprio come James e Marlene, che erano chiusi in biblioteca da oltre sei ore a cercare di recuperare tutto.

《Quidditch?》Ma quando entrambi si alzarono contenti, Sirius e Remus spuntarono alle loro spalle.

《Finito?》Chiese quindi il biondo, incuriosito dalla fretta che quei due avevano di scappare.

《Ehm...》James si guardò intorno con aria colpevole. 《Sì Lunastorta, proprio adesso.》

《Io non voglio che tu rimanga al sesto anno.》Disse come se fosse la milionesima volta che ripeteva quella frase. Ed in effetti lo era.

《Dai, ripassate un'ultima volta.》Insistette Sirius che quest'anno era seriamente preoccupato per gli amici. James era solito a lasciarsi tutto all'ultimo, Marlene invece quest'anno aveva deciso di lasciare un po' tutto al caso, senza pensare a quanto se ne sarebbe poi pentita alla fine dell'anno. Perciò Sirius aveva pensato bene di organizzare questo piccolo gruppo di studio perché i due si incoraggiassero a vicenda, anche se non sembrava funzionare un granché.

《Forse ha ragione.》Fece notare James alla ragazza a fianco a lui, che sebbene fosse evidentemente seccata, annuì. Sapevano enrambi che il rischio che correvano non era indifferente.

《Brava ragazza!》Esclamò Felpato lasciandole un bacio sulla fronte. 《Torniamo ad interrogarvi fra poco.》E lui e Remus uscirono dalla biblioteca, passando tra i tavoli che brulicavano di studenti prossimi all'esaurimento. 《Poveri idioti!》Commentò Sirius sghignazzando non appena furono fuori di lì.

《Andiamo, Felpato!》Lo richiamò l'amico mentre si dirigevano verso il Lago Nero.

《Che c'è? È la verità!》Alzò le spalle. Remus scosse la testa, arrendendosi a quanto il suo amico fosse incorregibile. Si sedettero sull'erba fresca, leggermente umida, di fronte al lago, a guardare il sole che via via tramontantava, colorando il cielo di un tiepido arancione contornato da sfumature di viola.

《Vuoi del cioccolato?》Chiese Lunastorta tirandone una tavoletta fuori dalla tasca, ma Sirius scosse la testa. Si lasciò cadere all'indietro, stendendosi a pancia in su; i suoi ricci si erano ormai uniti ai piccoli steli verdi sotto di lui ed il suo sguardo era perso nel nulla.

《Ci pensi mai, Remus?》Gli chiese poi, provocando uno sguardo confuso sul volto del suo amico.

《A cosa, Felpato?》Diede un morso alla sua tavoletta di cioccolato, mentre si voltava verso di lui.

《A cosa faremo una volta fuori di qui.》Disse poi, senza lasciare trasparire alcuna emozione. Ma Remus sapeva bene come si sentiva il suo amico, che aveva paura, che si sentiva perso. Solo pochi mesi prima la sua famiglia lo aveva disconosciuto, e per quanto fingesse che non gliene importava nulla, non era certo qualcosa che capita tutti i giorni, ne era chiaramente turbato. Come se non bastasse, sua cugina Cissy faceva di tutto per non farlo avvicinare a Regulus, suo fratello, al quale Sirius voleva molto bene, e anche questo -per quanto negasse- aggiungeva altra carne al fuoco.

《Passeremo un'estate indimenticabile.》Gli passò una mano sulla spalla, solidale. 《E quando avremo finito il settimo anno ci penseremo.》 Ma Sirius non lo stava già più ascoltando, era chiaramente perso nei suoi pensieri.

《Remus!》Sentì una voce familiare alle sue spalle che attirò anche l'attenzione dell'amico, che si mise di nuovo a sedere.

《Hey Lily, cioccolato?》Le porse la tavoletta, facendo sorridere la ragazza.

《Certo.》Ne prese un pezzettino e prese posto al fianco del ragazzo. 《Sto aspettando che Severus finisca di studiare.》Disse poi, con aria cupa.

《Mocciosus?》Sirius sbuffò una risata e il suo amico lo fulminò con lo sguardo.

《Fatti gli affari tuoi, Black!》Lo riprese la rossa, facendogli alzare gli occhi al cielo.

《Scusa.》Mormorò chiaramente sarcastico. 《È che non pensavo gli parlassi ancora dopo...》

《Grazie a chi?》Chiese irritata. 《E comunque è proprio per questo che voglio parlargli... spero di rimettere a posto le cose.》Questa volta sembrava riferirsi al biondo, ma Sirius non sembrava avere voglia di tacere.

《Per colpa sua, Evans. Se è tanto idiota da insultare te quando lo difendi, certo non è colpa mia. Né tantomeno di James.》Le fece notare un po' irritato. Sapeva che lui e James avevano passato il limite quel giorno, ma non per questo erano da biasimare per il comportamento che quell'idiota aveva avuto nei confronti di Lily. Era assurdo che quella ragazza stesse insinuando una cosa del genere solo per giustificare quell'incapace.

《Povere vittime!》Lo prese in giro, alzando gli occhi al cielo.

《Hai deciso di parlargli, quindi?》Chiese Remus, intenzionato a sentire le ragioni di Lily.

《Sì... vorrei rimettere a posto le cose, per quanto possibile.》Spiegò, sentendosi un po' patetica. Dopo quello che era successo si aspettava che Severus tornasse da lei, ma non aveva fatto altro che nutrire false speranze.

《Dopo...》Remus si fermò un attimo, insicuro su quale fosse la cosa giusta da dire. 《Insomma dopo quello che ti ha detto... sei sicura di voler tornare da lui?》

《Sì.》Rispose convinta, stupendo entrambi i ragazzi. 《Era solo arrabbiato... voglio parlare con lui, sentire le sue ragioni.》

《Ragioni.》Bofonchiò Sirius, che non riponeva alcuna fiducia in quel tipo, o nei Serpeverde in generale d'altronde. Era scampato a quella casata per miracolo e ne era infinitamente grato.

《Black, mi hai stancata!》Urlò la rossa, alzandosi in piedi. 《Non sono qui per parlare con te! Sei solo un idiota che cerca attenzioni da parte di tutti per soddisfare il proprio ego! Cresci un po'!》Detto questo andò via, lasciando il suo interlocutore basito e senza più una parola da dire.

《Non ti conosce. Ed è nervosa per la storia di Severus.》Remus cercò di consolare il suo amico, che però scosse la testa.

《Non capisco proprio cosa ci trovi James in lei.》

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Capitolo 8
*** Snape ***


Lily tremava all'idea di rivolgere la parola a Severus dopo quasi un anno. Aveva immaginato nella sua mente un centinaio di scenari, ed in ognuno di questi lei ed il suo amico finivano con il fare pace. Ma sì, era Severus, come avrebbe potuto ignorare il suo disperato tentativo di fare pace con lui? Erano amici da sempre, non avrebbe buttato tutto al vento per una stupida lite.

《Severus!》Richiamò la sua attenzione quando lo vide uscire dalla biblioteca. Era in compagnia di Narcissa e Regulus Black, e di altri Serpeverde che Lily conosceva solo di vista. Ognuno di loro -a parte forse Regulus- la guardava con aria di scherno, come se fosse lo zimbello di turno.

《Ciao, Lily Evans!》Sorrise Narcissa, in un modo talmente falso da sembrare solo cattiva. 《Dove hai lasciato le altre amichette mezzo-sangue?》La ragazza prese un bel respiro, cercando semplicemente di ignorare lei e tutti gli altri che ridevano alle sue spalle.

《Possiamo parlare?》Chiese poi, guardando il suo amico dritto negli occhi. Severus la guardò per qualche secondo, poi annuì, chiedendo con lo sguardo ai suoi amici di andare via. Lui raggiunse Lily ed insieme iniziarono a camminare fino al campo di Quidditch, dove non c'era nessuno e potevano parlare in tranquillità.

《Cosa vuoi dirmi?》Chiese lui con la sua voce nasale e apatica, senza neanche voltarsi a guardare la ragazza negli occhi.

《Speravo che avessi tu qualcosa da dirmi.》Ammise lei, col cuore spezzato a causa dell'indifferenza che Piton stava dimostrando nei sui confronti. Come poteva il suo migliore amico comportarsi in quel modo? Come poteva semplicemente stare lì a fianco a lei senza neanche degnarla di uno sguardo?

《Vuoi sentire delle scuse, Lily?》Chiese quindi, alzando un sopracciglio. 《Mi dispiace per quello che ti ho detto, contenta?》

《No, che non sono contenta, Severus!》Aveva decisamente iniziato ad urlare.《Davvero conto così poco per te?》Quasi le si spezzò la voce mentre pronunciava quelle parole, ma sarebbe morta piuttosto che lasciare che lui vedesse quanto fosse ferita in quel momento.

《Non è così, Lily!》Si affrettò a dire lui.

《E allora cosa?》Insistette infuriata ed imperterrita.

《Non capiresti.》Scosse la testa passandosi una mano sui capelli umidicci. I suoi occhi non avevano ancora incontrato quelli della ragazza sin da quando avevano inziato la conversazione, sapeva che non avrebbe retto.

《Cosa, Severus?》Chiese ancora, stanca dei suoi segreti, del suo essere così schivo e misterioso. Ma com'erano arrivati a quel punto? Quend'era passato dall'essere il suo migliore amico, all'essere un completo estraneo?

《Ti ho detto che non capiresti!》Anche lui si stava alterando in quel momento e fu proprio quando gesticolò freneticamente, che la manica gli si alzò appena, quanto bastava comunque per lasciar trasparire la parte finale del suo marchio.

《Cosa... cos'hai lì?》Chiese lei incredula e lui scosse la testa. 《Severus cos'hai lì?》Stava di nuovo urlando innervosita, spaventata, delusa. Lei sapeva bene cos'aveva appena visto, seppure non volesse crederci, seppure volesse restare appesa all'effimera ed instabile convinzione che Severus fosse ancora il suo migliore amico, che sebbene frequentasse delle persone poco raccomandabili, lui era ancora buono, diverso da tutti. Ma davanti a lei c'era un Mangiamorte, lo stesso che quasi un anno fa l'aveva chiamata "sporca sanguemarcio" e che poi aveva fatto finta di non conoscerla per il resto del tempo. Tutte le sue illusioni crollarono in quel momento, mentre guardava il ragazzo andare via, allontanarsi da lei, questa volta forse per sempre. Permise ad una lacrima di scendere veloce lungo le sue guance, e chiuse gli occhi per un attimo, prendendo fiato.

《Evans?》Chiese James con voce sommessa, riluttante, quando con Marlene raggiunse il campo da Quidditch.

《Io vado.》Mormorò la bionda, dando una pacca sulla spalla all'amico e lasciandolo da solo con Lily. Sapeva che lui stava facendo qualche passo avanti con la ragazza, e perciò pensò che fosse meglio lasciar loro un po' di spazio.

《Potter, ti prego.》Sussurrò scuotendo piano la testa. 《Ora non è il momento.》

《Voglio solo sapere come stai... se ti va di dirmelo.》Fece qualche passo nella sua direzione, finché non fu abbastanza vicino da sfiorarle il braccio. Lily scoppiò a piangere e quando James vide che le sue gambe non reggevano più, la strinse a sé, evitandole di cadere con le ginocchia per terra. La ragazza affondò la testa nel suo petto, stringendosi a lui più che poteva. James le accarezzò i capelli, cercando di calmarla, anche se ogni cosa sembrava essere inutile in quel momento. Le lasciò un piccolo bacio sulla fronte e continuò ad accarezzarle la schiena finché non sentì che il suo respiro pian piano si regolarizzava, che il suo petto andava su e giù con un po' meno frequenza. Odiava doverlo ammetere, perché lei stava soffrendo in quel momento, ma non poteva smettere di pensare a quanto fortunato fosse stato a trovarsi lì proprio quando Lily aveva bisogno di lui. Era una cosa che lo faceva stare bene, come un segno del destino.

《Non sei obbligato a farlo.》Sussurrò lei staccandosi dall'abbraccio. Con il dorso del dito indice si asciugò le lacrime, sentendosi un po' ridicola per quello che era appena successo.

《Lo so.》Alzò le spalle. Portò entrambe le mani in tasca e si guardò intorno. 《Vuoi dirmi cos'è successo?》Le chiese poi, cercando di suonare il meno indiscreto possibile. Lily però, sebbene gli fosse grata per averla consolata, non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di lamentarsi di Severus con lui, neanche sotto l'effetto della Maledizione Cruciatus. Non dopo i loro trascorsi, non dopo che aveva impiegato gli ultimi sei anni della sua vita ad avvertirla di ciò di cui i Serpeverde erano capaci. Quindi scosse la testa, e James annuì.

《Grazie, Potter.》Sussurrò poi, sforzandosi di sorridere.

《A disposizione.》Si inchinò a lei, facendola ridere per qualche secondo. Portava ancora quella collana ed il ragazzo ne fu immensamente felice: pensò che doveva esserle piaciuta molto. 《Ti accompagno di sopra?》

《No, ci vado da sola.》Gli assicurò con un filo di voce, e -seppure a malincuore- James la lasciò andare, seguendo con lo sguardo la figura della ragazza sparire dietro le enormi porte di Hogwarts.

 

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Capitolo 9
*** Lies ***


《Gli esami sono domani!》Urlò Remus mentre James e Sirius progettavano uno scherzo per Lumacorno.

《Infatti!》Ramoso alzò le spalle. 《Oggi siamo liberi.》L'amico si portò una mano sulla fronte, scuotendo la testa. Quei due erano incorreggibili.

《Dai Lunastorta, divertiti un po' con noi.》Lo supplicò Sirius.

《Non ho intenzione di rompere le scatole a quel pover uomo.》Alzò gli occhi al cielo. 《E non dovresti neanche tu, James! Se ti beccassero potresti essere bocciato questa volta, o addirittura espulso.》

《Hai ragione, Lunastorta.》Il ragazzo credette si star sognando. 《Infatti non mi beccheranno.》Fece un cenno con la testa verso il suo adorato Mantello dell'Invisibilità, il quale giaceva sul letto a fianco alla Mappa del Malandrino.

《Non ci posso credere.》Remus si portò di nuovo una mano in fronte, totalmente sconsolato. Si alzò in piedi e si diresse alla porta, incapace di stare lì a fare da spettatore all'istito suicida dell'amico, specie ad un giorno dall'esame e a due dalla luna piena. Era un periodo di forte stress e si sarebbe strappato la pelle di dosso pur di non dover più sostenere quel peso insopportabile. E come se non bastasse, certe volte lo facevano sentire il papà del gruppo, un baby-sitter. Lui voleva un mondo di bene a quei due, sarebbe morto per loro, ma molto spesso veniva assalito dalla consapevolezza che non avrebbero mai messo la testa a posto, e ne era seriamente preoccupato.

《Remus!》La voce di Mary, la sua ragazza, lo distrasse dai suoi pensieri. Era seduta su un divanetto in Sala Comune con un libro sulle gambe e lo guardava con aria interrogativa. 《Tutto bene?》

《Sì.》Prese posto a fianco a lei, poggiando la testa sulla sua spalla. Mary portò il braccio attorno alle sue spalle, stringendolo a sé con fare confortante. Con l'altra mano gli accarezzava piano i capelli color miele, facendo scivolare le dita lentamente.《Sono solo stanco.》 Lei annuì chiudendo gli occhi e beandosi del profumo familiare del suo shampoo. Restarono lì in silenzio per un po', godendosi la reciproca compagnia, senza aver bisogno di proferire parola.

《Ti va se giovedì sera stiamo un po' insieme?》Chiese poi lei, a bassa voce, lasciandogli un bacio sulla fronte.

《Dopodomani?》Chiese staccandosi dall'abbraccio. La guardò negli occhi per un secondo, prima di distarsi con una rivista di Quidditch che qualcuno aveva lasciato sul tavolino di fronte a lui. Giovedì ci sarebbe stata la luna piena, non poteva accettare di stare con lei. 《Ho un impegno con i ragazzi.》Tagliò corto, schivo.

《Che impegno?》Anche lei si sistemò seduta composta, in attesa di una risposta da parte del suo ragazzo. Non era la prima volta che le rifilava quella scusa e con quella faccia. Lei e Remus stavano insieme da un anno ormai e almeno una volta al mese aveva degli impegni con i ragazzi. Mary non sapeva esattamente cosa volesse dire, non glielo aveva mai detto, ma sicuramente niente di buono, ed era stanca delle sue bugie. Il suo ragazzo era tremendo a mentire, se ne accorgeva ogni volta e aveva deciso che non avrebbe più fatto finta di niente. Anche le ragazze, vedendo che era triste per via di quella storia, le avevano consigliato di parlargli e porvi fine una volta per tutte.

《Niente di ché, solo una serata tutti insieme.》Alzò le spalle, con falsa indifferenza.

《Quindi non potete rimandare? Vorrei salutarti prima di partire.》Insistette e Remus si voltò di scatto verso di lei. Non capiva perché quella volta fosse così determinata, ma qualcosa gli diceva che non avrebbe ceduto facilmente. Quando la ragazza notò che il suo fidanzato non sapeva più come controbattere, alzò gli occhi al cielo, seccata. 《Mi dispiace chiedertelo ora, ma si può sapere cos'è che mi stai nascondendo?》

《Assolutamente nulla.》Le assicurò prendendole la mano, ma lei la ritirò un secondo dopo.

《Remus, basta bugie.》Lo supplicò e lui voleva dirglielo, voleva veramente dirglielo, ma come avrebbe potuto? Era davvero innamorato di Mary, e sapeva che se avesse confessato, lei non lo avrebbe più guardato in faccia, e lui non lo avrebbe sopportato, avrebbe fatto troppo male. Era per quel motivo che fino ad allora aveva cercato di tenersi fuori da quel genere di cose: un mostro non poteva prendersi il lusso di amare, avrebbe finito inevitabilmente per ferire tutti coloro che gli stavano attorno e non voleva, non poteva permetterlo. Esattamente per quel motivo era sempre stato un tipo solitario, trascorrendo la sua intera vita ad evitare la gente, a nascondersi, ma lei... era stata diversa sin da subito, si era fatto sfuggire le cose di mano prima che potesse accorgersene ed in quel momento erano appena arrivati al capolinea, qualunque fosse stata la sua scelta. Se non le avesse detto di essere un lupo mannaro, lei lo avrebbe lasciato perché era un bugiardo, ma se invece glielo avesse detto, lo avrebbe lasciato perché era un mostro. In quel caso preferiva la prima opzione.

《Mary, io non ho niente da dirti, mi dispiace.》Disse quindi, con tono sommesso e colpevole, scandendo bene le ultime due parole: le uniche vere di quella frase. Con il cuore a pezzi, guardò Mary alzarsi e andare via, portandosi una mano sul volto, probabilmente per asciugarsi una lacrima che senza il suo permesso aveva lasciato i suoi occhi. Lei salì in camera sua e Remus rimase lì, con la testa tra le mani, a cercare di non lasciare uscire le lacrime, e di rassegnarsi all'idea che non sarebbe mai cambiato niente, che la sua vita sarebbe sempre stata quella: un inevitabile susseguirsi di sofferenze, di persone che lo lasciavano, di pregiudizi e di illusioni. Per lui non c'era redenzione, era semplicemente la natura dei fatti. Era un mostro e tale sarebbe rimasto per il resto della sua vita. E parliamoci chiaro, chi avrebbe mai potuto amare un mostro?
 

Cari lettori,
Spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto,
Remus è un personaggio che amo moltissimo
e ho cercato di immaginare i suoi sentimenti
e di descriverli al meglio. Se vi va fatemi sapere
cosa ne pensate in una recensione, mi renderebbe
davvero molto felice avere un feedback da voi.

xx inlovewithfour

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Capitolo 10
*** Too far ***


《Non ci hanno beccati, Codaliscia!》Esclamò Sirius scompigliando i capelli dell'amico, che sorrise tirandosi indietro. Era la mattina dell'esame e lui e James si erano svegliati presto solo per poter nascondere delle Caccabombe all'interno dell'ufficio di Lumacorno. Era l'ultimo giorno di quell'anno e voleva che tutti si ricordassero di quanto loro fossero geniali. Avevano calcolato tutto nei minimi dettagli: le Caccabombe sarebbero scoppiate esattamente all'inizio dell'esame. Sarebbe stato fantastico! Ma quando si voltò verso Remus, che intanto finiva di prepararsi, notò che qualcosa non andava, e quando rivolse un'occhiata a James, si accorse che lo aveva notato anche lui.《Lunastorta, stai bene?》Chiese quindi, mentre l'altro si avvicinava per esaminarlo.

《Luna piena.》Tagliò corto. Non voleva parlare di ciò che era successo il giorno prima, specie se poi erano soltanto a meno di un'ora dagli esami.

《Come se fosse la prima!》Ramoso alzò gli occhi al cielo. 《La conosciamo la faccia da luna piena. Cos'è successo?》

《Non ne voglio parlare.》Scosse la testa, completamente consapevole che altrimenti non avrebbero smesso di tormentarlo. Per quanto gli pesasse ammetterlo, quei ragazzi lo conoscevano meglio di quanto lui conoscesse se stesso.

《Va bene.》Potter annuì, lanciando uno sguardo a Peter e Sirius alle sue spalle. 《In questo caso... abbraccio di gruppo!》Si fiondò addosso a Remus, e subito dopo anche gli altri due, facendo ridere il ragazzo. Era impossibile tenere il muso se James Potter era nei dintorni, lui riusciva sempre a risollevare il morale dei suoi amici.

《Ragazze, avete visto Lily?》Chiese Alice, vedendo che la sua migliore amica non era in camera. Le ragazze però, erano così in ansia per gli esami, che tutte prese dal ripassare le ultime cose, non sentirono neanche la domanda.

《Buongiorno!》La rossa aprì la porta sorridente, salutando le sue amiche. Lei al contrario di tutte le altre, non era in pensiero per gli imminenti esami, perché se c'era una persona che li avrebbe superati ottenendo ottimi risultati, quella era proprio lei.

《Hai parlato con Remus?》Chiese Mary, speranzosa, lasciando cadere tutti i libri sul letto. Il giorno prima, la ragazza era tornata in camera in lacrime, spiegando alle altre ciò che era successo. Supplicò quindi Lily di andare a parlare con lui, visto che erano molto amici, e di cercare di farlo ragionare. La rossa conosceva molto bene il -citando Potter- piccolo problema peloso di Remus, e sapeva che non ci sarebbe stato verso di convincerlo a dire tutta la verità alla sua -ormai ex- ragazza.

《Non l'ho ancora visto.》Rispose, spiacente. 《Gli parlerò subito dopo gli esami.》Le assicurò prendendo tutte le sue cose. Le ragazze lasciarono la stanza e si recarono di corsa nell'aula di Pozioni.

《Buongiorno!》Esclamò il Professor Lumacorno. 《Per questo esame del sesto anno, sarete sottoposti alla preparazione dell'Amortentia. Spero non sia troppo difficile e che tutti voi raggiungiate un buon risultato!》Mentre l'insegnante predispondeva gli ingredienti a fianco, James e Sirius si scambiarono un sorriso malandrino, aspettando che il tanfo delle Caccabombe riempisse l'aula, rendendo impossibile proseguire gli esami. 《Buona fortuna!》Augurò loro Lumacorno, che girò la clessidra, dando il via al tempo.
Quando i due si resero conto che non accadeva assolutamente nulla, assunsero delle espressioni confuse. Provocarono così la risata di Lily Evans, che -nonostante fosse seduta davanti a loro- incapace di perdersi quella scena, si voltò per qualche secondo.

《Sembri sorpreso, Potter!》Lo stuzzicò soddisfatta. Era stata lei a liberare l'intera aula da quelle diavolerie. Da bravo Prefetto quale era, non avrebbe mai permesso a quei due di compromettere l'esame di Pozioni. Non avevano la minima idea di quanto grave fosse ciò che intendevo fare. I due si guardarono sorpresi e contrariati, prima di rendersi conto che il tempo scorreva inesorabile, e che avevano tempo a malapena sufficiente per preparare quella dannata pozione.

《Dai Ramoso, mettiamoci all'opera!》Lo esortò quindi Sirius, con un tono che lasciava trasparire totalmente tutto il suo disappunto. Proprio non sopportava quella ragazza, il suo atteggiamento, la sua arroganza; si credeva chissà chi e il suo unico obiettivo nella vita era rovinare i loro scherzi, fare la guastafeste. Aveva proprio bisogno di un ragazzo che la facesse... rilassare un po'.
Felpato riuscì a finire la pozione senza troppe difficoltà, e quando sentì il profumo di muffin e gelsomino, seppe di aver fatto un buon lavoro. Alla fine della prova consegnò la boccetta contenente un campione della sua pozione al Professore, così come tutti i suo compagni e subito dopo lasciarono l'aula, in preda all'agitazione per l'esame successivo.

《Ma si può sapere qual è il tuo problema?》Chiese Felpato alla rossa non appena furono fuori dalla traiettoria di Lumacorno.

《Il mio problema, Black? Piuttosto, qual è il tuo problema?》Gli rivolse uno sguardo di fuoco. 《Hai diciassette anni e la tua maggiore preoccupazione è ancora quella di sabotare un esame!》

《E la tua quella di essere la cocca dei professori!》La accusò, puntandole il dito. 《Che c'è Evans, non riesci ad avere dei voti alti senza fare la lecchina? Hai così poca autostima?》

《Felpato, ora basta.》Gli sussurrò il suo migliore amico all'orecchio, cercando di porre fine a quella lite imbarazzante.

《Ci riesco eccome, sfacciato che non sei altro!》La rossa si avvicinò pericolosamente al ragazzo e Marlene la tirò per un braccio, temendo che avrebbe potuto prenderlo a schiaffi da un momento all'altro. 《E la mia autostima è a posto, piuttosto sei tu che cerchi di colmare le tue carenze d'affetto con le mille ragazze che ti porti a letto.》

《Okay, ora basta!》Urlò Remus, mettendosi in mezzo. Stavano veramente esagerando e non poteva permettere loro di proseguire, erano già andati abbastanza oltre. Stavano puntando a ferirsi a vicenda e conoscendoli, non si sarebbero fermati finchè uno dei due non sarebbe crollato. Sirius respirò profondamente, poi abbassò la testa andando via, seguito a ruota da James. Lily rimase lì, ferma per un attimo, finchè non si sentì scuotere il braccio.

《Dai, andiamo.》Le disse Alice, a voce bassa, iniziando a dirigersi verso l'aula di Trasfigurazioni.

 

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Capitolo 11
*** Not him ***


Il giorno dopo Sirius non parlò con nessuno, neanche con James, perché temeva che lo avrebbe ripreso per aver arrecato un affronto di quel genere alla sua ragazza, e non aveva voglia di ascoltarlo. Aveva però promesso a Marlene di passare da lei nel pomeriggio, e lui era di parola, quindi fu quello che fece. Utilizzò un passaggio segreto che permetteva ai ragazzi di entrare nel dormitorio femminile -senza che le scale si trasformassero in uno scivolo- e quando fu davanti alla porta, bussò un paio di volte, senza ricevere risposta. Aprì comunque, trovandosi di fronte ad una camera vuota, talmente in ordine da fargli dubitare che cinque persone vivessero effettivamente lì. Entrò e si chiuse la porta alle spalle; era sicuro che la ragazza lo avrebbe raggiunto da un momento all'altro, e non era molto prudente farsi vedere lì fuori. Si guardò intorno, vedendo che su un comodino del quale non conosceva il proprietario, c'erano dei libri messi in pila l'uno sull'altro. Iniziò a sbirciarli, a sfogliarne le pagine ruvide che profumavano di carta, notando che si trattava senza dubbio di autori babbani. Quando uno di quelli lo incuriosì particolarmente, si sedette sull'infisso inferiore della finestra ed iniziò a leggerlo. Lesse pagina dopo pagina con sincero interesse fin quando -pochi minuti dopo- non sentì qualcuno entrare. Dette per scontato che si trattasse di Marlene e infatti non alzò neanche lo sguardo, finché non si rese conto che quel silenzio assordante persisteva più del previsto. Era infatti quella di Lily Evans la figura che si ergeva con le braccia incrociate a pochi metri da lui.

《Sto aspettando Marlene.》Disse ritornando a leggere, noncurante, quasi giustificandosi.

《Ma è il mio libro quello che stai leggendo.》Gli fece notare, mantenendo però un tono neutro. Aveva visto l'espressione sul viso di Sirius il giorno prima, si era accorta di aver toccato un nervo scoperto e non voleva infierire ulteriormente.

《Va bene.》Non sembrò importargliene, e continuò infatti  a leggere come se lei non fosse lì, tenendo la testa china sulla pagina mentre dei ricci gli ricadevano morbidi sul volto. Per quanto le costasse ammetterlo, era veramente un bel ragazzo.

《Mi dispiace per quello che ho detto ieri.》 Iniziò Lily, decisa a mettere in chiaro quella situazione. Per quanto lui e James fossero antipatici, lei non aveva intenzione di abbassarsi al loro livello.

《Ma davvero?》Chiuse il libro e lo poggiò a fianco a lui. Si voltò in direzione della ragazza ed incontrò i suoi occhi verdi per un attimo, prima di iniziare ad indugiare nella stanza in cerca di una qualsiasi via di fuga.

《Black.》Alzò gli occhi al cielo. 《Hai iniziato tu ad aggredirmi.》Gli ricordò. Se lui non fosse stato tanto infantile, non si ritroverebbero a dover affrontare quella conversazione. 《Non volevo ferirti.》

《Non lo hai fatto.》Le assicurò con aria spavalda. Non era esattamente il tipo di persona alla quale piaceva ammettere le sue debolezze.

《So di aver toccato un nervo scoperto.》Lui la guardò smarrito, come faceva a saperlo? Remus non poteva...non avrebbe mai...

《Ah sì?》Chiese quindi, chinando appena un po' la testa di lato.

《Ho visto la faccia che hai fatto quando... be' mi dispiace.》La verità è che probabilmente la ragazza non sapeva niente. Aveva semplicemente visto come aveva reagito e si era sentita in colpa. Forse non era male come pensava.

《Anche a me dispiace per quello che ti ho detto. A volte quando mi arrabbio perdo il controllo.》Disse lui quindi, sapendo di non esserci andato leggero con lei. 《Non le penso veramente quelle cose.》

《Accetto le tue scuse.》Gli porse la mano. 《Tregua?》Sirius la guardò per un attimo, forse un po' stupito da questo suo gesto, ma in qualche modo stranamente compiaciuto.

《Tregua.》Accettò stringendole energicamente la mano. Da una parte fu per lei un grande sollievo, anche se dall'altra, era pienamente convinta di non avere nulla da spartire con Sirius Black e non era assolutamente interessata ad essere sua amica.

《Comunque credo che dovrai continuare ad aspettarla ancora per un po'.》Lo avvisò Lily tirando fuori dei fogli di pergamena da un cassetto.

《Perché mai?》Chiese un po' confuso.

《Era impegnata in una conversazione con tuo fratello.》Alzò le spalle, come se quella frase non fosse totalmente priva di senso logico.

《Con mio fratello Regulus? Ne sei sicura?》Quando la ragazza annuì, Sirius spalancò gli occhi per la sorpresa. 《E di cos'è che dovrebbero parlare quei due?》

《Non lo so, ma credo che si sia innamorato di lei.》Ammise Lily ridendo sotto i baffi.

《Cosa?》La sua voce risultò un po' più acuta del solito. Afferrò il libro mettendosi in piedi e attraversò velocemente la stanza. 《Questo me lo tengo.》Disse riferendosi al libro. La rossa alzò gli occhi al cielo seccata, senza però controbattere. Gli avrebbe solo fatto bene un buon libro!

Intanto, come aveva detto l'amica, Marlene era con Regulus Black in giro per la scuola a chicchierare del più e del meno. Il ragazzo era un anno più piccolo di lei, ma affascinante quasi quanto il fratello. I suoi lineamenti erano gentili, gli zigomi erano alti ed il naso sottile; le sue labbra carnose e rosee erano così simili a quelle del fratello, ma gli occhi no: mentre quelli di Sirius erano grigi come il cielo in tempesta, quelli di Regulus erano azzurri tendenti al verde, quasi come l'acqua del mare. I capelli scuri e mossi erano più corti di quelli del fratello, ma nonostante questo, mentre camminava qualche ciuffo gli ricadeva sulla fronte.

《Come sono andati gli esami?》Chiese alla ragazza a fianco a lui, accennando un sorriso.

《Mi aspettavo peggio.》Ironizzò lei, che li aveva passati per il rotto della cuffia. Non era mai stata una a cui piaceva studiare, ma nella pratica era davvero molto brava.

《Stavo pensando...》Si fermò davanti a lei, a pochi centimentri dal suo volto. La ragazza riuscì ad ammirare meglio la bellezza del ragazzo così simile a quella del fratello e allo stesso tempo così diversa. 《Che forse stasera potremmo uscire insieme.》Quasi sussurrò, erano così vicini che lo avrebbe sentito anche se avesse solo mimato quella frase con le labbra. Marlene si ritrovò un po' intontita e sorpresa da quella vicinanza, infatti boccheggiò qualcosa di incomprensibile, prima che lui si avvicinasse ulteriormente: ormai era questione di millimetri. Sfiorò le labbra della ragazza con le sue e puntò gli occhi nei suoi blu, come se in quel momento il mare e il cielo si fossero incontrati.

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Capitolo 12
*** Just friends ***


Quando Sirius lasciò la stanza delle ragazze, Lily iniziò a fare i bagagli. Il giorno dopo sarebbe tornata a casa per le vacanze estive, e non riusciva a decidere se ne fosse felice o meno. Insomma era sempre entusiasta di rivedere i suoi genitori, ma ritornare a casa significava anche fare i conti con sua sorella Petunia, che non faceva altro che ignorarla o trattarla male tutto il tempo. Ormai ci aveva fatto l'abitudine e aveva smesso di restarci male, però era stanca di quell'ambiente pesante e pieno di imbarazzo e di tensione. Ad un certo punto uno schiudersi di ali interruppe i suoi pensieri: quando spostò la sguardo nella direzione di quel suono, vide che sul cornicione della finestra c'era un piccolo Barbagianni con una lettera tra le zampe. Quando Lily si avvicinò, vide che al collo portava una medaglietta dorata con il suo nome inciso sopra: Archie.

《Grazie mille, Archie.》Sorrise accarezzandogli la morbida testolina. Prese la lettera tra le mani, leggendo a stento la calligrafia disordinata che pareva dicesse: "Sala Comune?". Non vi era nessuna firma, nè qualche sorta di spiegazione particolare, così la ragazza pensò che l'unica cosa da fare era scendere a scoprire di chi si trattasse, sebbene avesse già una mezza idea. Quando raggiunse la sua destinazione, vide infatti James Potter intento a lanciare dei biscottini al suo gufo, il quale si divertiva a prenderli al volo.

《Hey, Evans!》Saltò in piedi non appena si accorse della sua presenza.

《Non ci si firma più?》Lo prese in giro mostrandogli la lettera che aveva in mano.

《Dovrei?》Ghignò senza malizia, avvicinandosi alla ragazza.

《Se vuoi che venga, forse è meglio di no.》Alzò le spalle facendo ridere il ragazzo. 《Cosa c'è Potter?》Lui annuì piano, passandosi una mano tra i capelli. Poi si voltò, tornando a sedersi sul morbido divano vermiglio ed invitando Lily a fare lo stesso.

《Volevo scusarmi per quello che è successo ieri.》Ammise poi, a testa bassa.

《Tu non hai fatto niente.》Gli fece notare, cercando il suo sguardo.

《Ma Sirius sì... credo che abbia esagerato, e vorrei scusarmi al posto suo.》Alzò finalmente la testa, ed i suoi occhi incontrarono quelli verde smeraldo della ragazza.

《Si è già scusato lui, in realtà.》Gli fece presente, notando lo stupore di James.《Pensavo lo avessi mandato tu.》

《No, ma sono felice che lo abbia fatto.》Ammise, visibilmente compiaciuto.

《Mi sono scusata anche io... sai, credo di aver toccato un nervo scoperto.》Quando vide l'espressione del ragazzo incupirsi tutto d'un tratto, capì di aver ragione. 《Cosa gli è successo?》

《Non spetta a me dirtelo, Evans.》Alzò le spalle, spiacente, e lei capì. Era il suo migliore amico e lo avrebbe tutelato, lo avrebbe difeso a spada tratta ad ogni costo. D'altronde era questo che facevano Potter e Black: si spalleggiavano l'un l'altro. Lily non aveva mai conosciuto due persone tanto in sintonia, tanto leali l'una con l'altra, e questo era un aspetto del loro carattere che ammirava, nonostante tutto.

《Ramoso!》Si sentì un urlo provenire dalla tasca di James e la rossa rimase basita per qualche secondo.

《Scusa.》Sorrise gentile, prima di tirare fuori uno specchietto nel quale era riflessa l'immagine di Sirius. 《Presente, Felpato!》

《Trovami la McKinnon.》Chiese, forse un po' nervoso. Probabilmente la stava cercando da quando aveva lasciato la sua camera. Al ché Potter tirò fuori una specie di mappa, mormorando una frase a bassa voce. Dopo aver sbirciato un attimo senza lasciare che la ragazza accanto a lui vedesse qualcosa, prese di nuovo lo specchieto in mano.

《Secondo piano, lato est, vicino il bagno di Malcontenta.》Sirius lo ringraziò e James rimise tutto a posto.

《Come hai fatto a sapere dov'è Marlene? E quello... quello specchio?》Quasi balbettò Lily sentendosi una completa idiota.

《Oh Evans, se ti svelo tutti i miei segreti ora, come potresti trovarmi ancora interessante?》Ghignò portandole un braccio attorno alle spalle.

Sirius intanto stava procedendo a passo svelto verso la sua destinazione, intenzionato a capire cosa spingesse il fratello ad avvicinarsi tanto alla sua amica Grifondoro, mezzosangue e troppo bella per lui. Che stava cercando di fare? Ma quando li raggiunse, si rese conto che il ragazzo era così vicino a Marlene che avrebbe potuto baciarla da un momento all'altro. Le sue intenzioni furono subito chiare.

《Reg!》Urlò facendo risuonare la sua voce per tutto il corridoio. Entrambi sussultarono, staccandosi repentinamente l'uno dall'altra per lo spavento. 《Ah Lene, ci sei anche tu!》Si finse stupito, ma senza successo, dato che il suo tono assunse -come al solito- una chiara vena di sarcasmo.

《Sirius!》Il più piccolo sorrise sincero alla vista del fratello; d'altronde erano sempre stati molto legati, e da quando era andato via di casa non aveva fatto altro che pregarlo di ritornare. 《Che ci fai qui?》

《Ero di passaggio!》Mentì spudoratamente,  sorridendo a stento. 《E voi, che stavate facendo?》Chiese spostando continuamente lo sguardo tra i due ragazzi.

《Stavo chedendo a Marlene se le andasse di uscire con me.》Ammise timidamente, lanciando uno sguardo fugace alla bionda.

《Ma davvero?》Ostentò una finta risata. 《Quindi ho interrotto un momento romantico?》Li prese in giro con un ghigno. Marlene alzò gli occhi al cielo seccata, mentre Regulus guardava il fratello confuso. 《Ti stavo aspettando. 》Si rivolse alla ragazza, incontrando i suoi occhi.

《Ed io stavo arrivando.》Si giustificò prontamente la bionda.

《Certo.》Alzò gli occhi al cielo. 《Scusate il disturbo.》 Girò i tacchi ed iniziò a camminare verso un posto qualsiasi, basta che fosse lontano da quei due. Li sentì mormorare qualcosa alle sue spalle, poi dei passi veloci alle sue spalle.

《Sirius!》Marlene gli afferrò il braccio costringendolo a fermarsi. 《Ma che ti prende?》Gesticolò nervosa. Aveva notato qualcosa di strano in lui, e perciò aveva chiesto a Regulus di andare via. Doveva assolutamente parlargli.

《Niente.》Scosse la testa, seccato. Cercò di scansarla ma lei gli poggiò il palmo della mano sulla spalla, rendendoglielo impossibile.

《Sirius!》Ribadì ferma. 《Allora?》

《Dimmelo tu, Marlene!》Esclamò sarcastico, quindi. 《Che diavolo stavi facendo con mio fratello?》La ragazza sbuffò una risata e alzò gli occhi al cielo.

《Sul serio?》Lo guardò negli occhi alzando le sopracciglia. 《Non stavamo facendo niente.》

《Vallo a raccontare a qualcun'altro.》Disse irritato, e la sorpassò.

《Guarda che non mi devo giustificare con te per questo, amico.》Gli urlò dietro, e lui si fermò. Prese un repiro lento e profondo, poi si voltò verso di lei e la guardò per un attimo senza dire niente. Sembrava turbata, forse anche un po' triste e così anche lui. Nonostante cercassero l'uno gli occhi dell'altra, nessuno dei due riusciva a reggere il peso dei loro sguardi, come due calamite che si avvicinano, ma si respingono a vicenda.

《Certo.》Ostentò un sorriso amaro, poi abbassò la testa lentamente. 《Buone vacanze.》Si limitò a dire, prima di andare via e lasciarla lì, da sola, senza parole.

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Capitolo 13
*** King's Cross ***


Il giorno dopo i ragazzi erano nel loro solito vagone, dove si respirava un po' di tensione a causa degli umori di Remus e Sirius: completamente a terra. Erano infatti entrambi sconsolati e se ne stavano seduti dal lato del finestrino, l'uno di fronte all'altro, a guardare il paesaggio britannico che scorreva sotto i loro occhi. James, Peter e Frank si guardavano imbarazzati, non sapendo cosa dire nè cosa fare, finché il primo non si stufò di quella situazione.

《Okay, chi parla per primo?》I due, presi alla sprovvista,  si indicarono a vicenda, cercando di sfuggire alla propria condanna. 《E va bene, decido io!》Si lamentò l'amico, alzando gli occhi al cielo.《Andiamo in ordine alfabetico: Remus?》Lunastorta si lasciò cadere sul sedile, affranto, prima di prendere un bel respiro profondo ed iniziare a parlare.

《Mary mi ha lasciato.》Disse tutt'ad un fiato, come se volesse togliersi un macigno da sopra lo stomaco.

《Cosa?》Quasi urlarono tutti e quattro gli amici insieme, sporgendosi verso di lui. Mary e Remus erano ormai diventati un'istituzione, non potevano essersi lasciati!

《Cos'è successo?》James si spostò, prendendo il posto di Peter vicino all'amico, così da poterlo abbracciare.

《Lei... voleva sapere ed io... non potevo dirglielo.》Tagliò corto e poggiò la testa sulla spalla del ragazzo, cercando di trattenersi dallo scoppiare a piangere.

《Sì, che puoi! Lei ti ama!》Lo incoraggiò Ramoso, inguaribile romantico qual era. Non coglieva la gravità della situazione, come avrebbe potuto?

《James, lei ama la maschera che ho voluto mostrarle, non amerebbe mai me.》Disse gesticolando molto, palesemente nervoso.

《Cazzate!》Bofonchiò Sirius. 《Quasi il cento per cento delle volte sei tu a farti tutti questi problemi. Non frega niente a nessuno del tuo dannato problema peloso, non ti definisce come persona!》

《Ma che diavolo vuoi capirne tu?》Alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.

《È vero, Lunastorta.》Intervenne James. 《Noi non possiamo capire cosa provi, ma noi siamo stati al posto di Mary, come Lily, e tutti noi ti siamo stati a fianco. Dovresti avere un po' più di fiducia in lei.》

《Ramoso, non sono tutti come te!》Gli fece notare, amareggiato. 《Non so se capirebbe... e onestamente neanche voglio farle portare questo peso. Ora tocca a Sirius.》Tutti gli occhi si puntarono su di lui, in attesa di una storia. Il ragazzo li guardò destabilizzato, poi si mise a sedere composto ed iniziò a parlare, controvoglia.

《Marlene se la fa con Regulus.》Ammise, con molta fatica. Era come se quell'incubo si stesse concretizzando.

《Cavolo, Felpato!》James tornò al suo posto, così da poter abbracciare lui a quel giro.

《Ma non siete amici?》Chiese Frank, alzando le spalle. 《Che ti importa di chi si fa?》

《Ma stai scherzando?》Remus accennò una risata. 《Credevo che gli unici a non sapere di essersi innamorati fossere loro due!》

《Ma quel muso da lupo pulcioso non lo chiudi mai?》Chiese Sirius, rivolgendogli un'occhiata infastidita.

《No, mai. E se ho le pulci sarà perché c'è un randagio che ha il brutto vizio di dormire nella mia stanza.》Incrociò le braccia, tornando a guardare fuori dal finestrino.

《Basta, cucciolotti!》Esclamò James in toni conciliatori.

《Ad ogni modo abbiamo litigato perché ho fatto una scenata.》Gesticolò scuotendo la testa.

《Va' a salutarla quando arriviamo a King's Cross.》Suggerì il suo migliore amico.

《Tu sei pazzo!》Lo accusò, e la sua voce divenne un po' più acuta del solito.

《Con le ragazze come Marlene non puoi permetterti di fare l'orgoglioso.》Gli fece notare, prontamente. 《A meno che tu non sia disposto a perderle.》James aveva ragione, lei era troppo forte e testarda, avrebbe dovuto fare lui la prima mossa. 《Facciamo così.》Propose quindi, cercando salvare la situazione. 《Io vado ad infastidire la Evans, Marlene sarà senza dubbio lì, se ti va vieni con me, altrimenti mi aspetti con gli altri e poi ce ne andiamo a casa.》Sembrava un buon accordo, e poi non sarebbero arrivati a Londra prima di due ore. Sirius avrebbe avuto tutto il tempo di pensarci con calma e decidere cosa fare. O almeno era quello che credeva, visto che il tempo che aveva a disposizione terminò prima del previsto e si ritrovò completamente impreparato. Sia lui che i suoi amici presero i bauli e scesero dal treno.

《Secondo me dovresti andarci.》Sussurrò Remus una volta arrivati alla stazione. James fece come aveva detto: si stava avvicinando a Lily e lui era lì fermo che non sapeva cosa fare.

《Dolce Evans!》Esclamò destando l'attenzione della buona metà dei presenti. Tutte le ragazze si voltarono nella sua direzione, persino Marlene, che speranzosa guardò alle sue spalle invano: Sirius non era lì.

《Che diavolo vuoi, Potter?》Alzò gli occhi al cielo. James trasfigurò il pezzo di pergamena che stringeva tra le mani in una rosa rossa e gliela porse, facendole scuotere la testa.

《Vengo a dimostrarti il mio amore eterno per te.》Rispose con ovvietà .

《Sei scontato.》Lo riprese con un sorriso prima di accettare il suo dono.

《Può darsi.》Ghignò passandosi una mano tra i capelli. 《Ti volevo solo salutare.》Alzò le spalle e quando stava quasi per andare via, lei si alzò sulle punte dei piedi e gli lasciò un bacio sulla guancia.

《Ci vediamo, Potter.》Sorrise perdendosi per un attimo nei suoi profondi occhi nocciola.

《A presto, Evans.》Continuarono a guardarsi per qualche secondo, fin quando le amiche di Lily non la chiamarono per andare via, poi si scambiarono un ultimo sorriso e si ricongiunsero ognuno al proprio gruppo. Quando Marlene vide arrivare Lily, capì che era proprio ora di andare, e anche la sua ultima speranza svanì. Si voltò rassegnata, prendendo i suoi bagagli e assicurandosi che Cordelia, la sua gatta nera, fosse accanto a lei, decisa a lasciare la stazione il più in fretta possibile.

 

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Capitolo 14
*** Mischief Managed ***


《Ma che razza di problemi hanno i babbani?》Urlò James, anche se tra il vento e le sirene, l'amico lo sentì a stento. Erano sulla moto di Sirius nel centro di Londra, e avendo superato il limite di velocità, seppure inconsapevolmente -chi lo sapeva che i babbani avessero queste strane regole?- avevano gli sbirri alle calcagna. 《Vai un po' più veloce, amico, questi ci prendono!》

《Che faccio, volo?》Propose quindi, non avendo alternative. Per quanto la sua moto andasse veloce, e per quanto si ostinasse a fare lo slalom tra le auto in fila ai semafori, a Londra c'era molto traffico.

《Non voglio passare l'estate con quei bastardi del Ministero, vai di acceleratore!》Lo esortò energicamente.

《Ma Ramoso,》Rise Sirius. 《non abbiamo più la traccia.》Gli ricordò ghignando. James Potter ci pensò per un attimo... il suo amico aveva ragione, quelli del Ministero non sarebbero mai risaliti a loro.

《Divertiamoci un po'.》Gli diede due piccole pacche sulla spalla e Sirius accostò in un vicolo cieco. Entrambi scesero dalla moto, lanciandosi delle occhiate furtive e aspettando che i poliziotti li raggiungessero. Quando la volante si fermò davanti al vicolo per impedir loro di uscire, i due si scambiarono un'occhiata complice. Sirius incrociò  le braccia e si lasciò cadere all'indietro, poggiando il sedere contro la moto; James, invece restò lì in piedi accanto a lui.

《Siete in trappola, ragazzini!》Intimò un agente poco entusiasta del suo lavoro. 《Come ti chiami?》Chiese a Sirius, tirando fuori un taccuino dalla tasca dell'uniforme.

《Mi dispiace, ma preferisco le ragazze.》Alzò le spalle con fare spiacente.

《Senti teppistello, non ho voglia di scherzare.》Mise in chiaro. 《Stavi guidando quella moto come un pazzo e in più nessuno di voi due portava il casco.》

《Quale moto?》Chiese James, facendola sparire con un colpo di bacchetta.

《Quell...》Ma quando si accorse che non era più lì, sgranò gli occhi.

《In servizio ubriaco...》Commentò il ragazzo con gli occhiali mentre il suo migliore amico lo guardava con un ghigno compiaciuto. 《Brutto affare!》

《Tutto a posto, Clarke?》Chiese il collega mentre lo raggiungeva. Erano solo due ragazzini, multarli non doveva essere poi così difficile, sarebbero già dovuti andare via.

《La moto... era...》Indicò il punto in cui il veicolo giaceva fino a qualche secondo fa.

《Il suo collega è ubriaco.》Lo avvertì James. 《Fossi in lei lo porterei a fare un giro.》Sia lui che Sirius oltrepassarono i due agenti confusi, uscendo da quel vicolo con la loro solita nonchalance. Non appena furono fuori dal campo visivo di quegli uomini, scoppiarono a ridere, iniziando a correre più veloce che potevano.

《Ramoso dove diavolo è la mia moto?》Mormorò il riccio tra una risata e l'altra.

《Da Lunastorta, credo.》Alzò le spalle prima di infilarsi nel vicolo a fianco.

《Sarà meglio.》Lo minacciò un attimo prima che entrambi si smaterializzassero nel vialetto di casa del loro amico.

《Che avete combinato?》Chiese il ragazzo dai capelli color miele che li stava attendendo seduto sulla moto.

《Come stai bene lì sopra, Lunastorta!》Il riccio sorrise malandrino. 《Sembri quasi un cattivo ragazzo.》

《Mia mamma è quasi morta di paura!》Disse scendendo di lì e aprendo la porta di casa, invitandoli ad entrare. 《Devo ricordarvi che è una babbana? Io e mio padre non usiamo spesso la magia in casa, una moto che si materializza nel suo giardino mentre pianta dei fiori non è esattamente il massimo per lei.》

《Era un momento di necessità... ci scuseremo con tua madre.》Gli assicurò James, profondamente dispiaciuto per quella signora sempre tanto gentile. 《D'altronde è lei quella simpatica della famiglia.》Lo prese in giro sghignazzando con Sirius alle sue spalle, ma lui li ignorò; ormai era abituato alle loro stupide battute. Entrambi i malandrini seguirono Remus su per le scale fino ad arrivare in camera sua.

《Cosa ci fate qui?》Chiese prendendo posto sul letto, mentre James si sedette sul bovindo e Sirius a cavalcioni su una sedia.

《Ci mancavi, Lunastorta.》Il riccio alzò le spalle. 《E poi i Potter se ne sono andati in vacanza, ci sentiamo soli!》

《Disperatamente soli.》Si lamentò l'altro, poggiando la testa contro il vetro della finestra. Remus scoppiò a ridere, sembravano due cuccioli abbandonati alla ricerca disperata di attenzioni.

《E cosa volete da me?》Chiese quindi, sapendo che era esattamente la domanda che volevano sentire, e ne ebbe la conferma quando li vide ghignare sotto i baffi.

《Invitarti a casa Potter, ovviamente!》Esclamarono entrambi alzandosi in piedi. Remus scosse la testa e si portò una mano in fronte, trattenendosi a stento dal ridere.

《Ci vieni?》Chiese Sirius, afferrandolo per le spalle. 《Pensaci, ci divertiremo come matti!》

《Sì, ci vengo.》Rispose, con tono di ovvietà. Come avrebbe potuto rifiutare un invito tanto allettante? Per quanto fossero pazzi, erano i suoi migliori amici e amava stare con loro.

《E allora salta sulla moto, io e te facciamo il giro lungo!》Esclamò felice il riccio.

《Questo significa che sono appena stato scaricato?》Si lamentò James.

《Già Ramoso, sei grande e grosso, saprai smaterializzarti, immagino.》Lo prese il giro Sirius, ed in un colpo di bacchetta, il suo migliore amico non era più lì. A distanza di poco, anche loro due giunsero a destinazione, imbattendosi nel ragazzo con i capelli corvini che li aspettava sul ciglio della porta, appoggiato allo stipite con le braccia incrociate.

《Ah Lunastorta, spero tu sia pronto a trascorrere la notte più indimenticabile della tua vita!》Lo avvertì, sfoggiando un ghigno malandrino.

《Ma di che parla?》Chiese a Sirius, alzando confuso un sopracciglio.

《Lo scoprirai, amico mio.》Gli diede una pacca sulla spalla ostentando lo stesso sorriso dell'altro ragazzo. 《Lo scoprirai.》

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Capitolo 15
*** He doesn't care ***


L'estate trascorse in fretta, tra discoteche babbane, feste e spiagge esotiche. I malandrini infatti avevano solo pensato a divertirsi e a trascorrere la loro ultima estate da studenti nel modo migliore possibile.
Inoltre, durante una delle loro pazze serate ad Honolulu, James aveva ricevuto un gufo da Hogwarts con la spilla da Caposcuola, il ché aveva stupito -oltre che lui- anche Remus e Sirius, che nonostante volessero molto bene al loro amico, erano consapevoli di quanto fosse irresponsabile.
A prova di questo, infatti, la mattina del loro ultimo primo giorno, James e Sirius rischiarono quasi di trovare il muro chiuso, visto che salirono sul treno un minuto prima della partenza.

《Siete due maledetti pazzi!》Lunastorta, esasperato, puntò loro il dito contro.

《Rilassati!》Il riccio gli passò una mano tra i capelli, sorridendogli. 《Lo sai che ce la caviamo sempre.》Ma il biondo alzò gli occhi al cielo e tornò a sedersi al suo posto. A volte questa loro superficialità lo irritava, specie quando si avvicinava la luna piena. In quel caso diventava intrattabile, e ogni cosa che di solito gli dava semplicemente fastidio, diventava insopportabile. I suoi amici, però, lo sapevano bene e ormai cercavano di non farci caso e di scherzarci su.

《Io credo di dover andare nel vagone dei Capiscuola.》Disse James orgoglioso, sfoggiando la sua scintillante spilla nuova di zecca.

《Vai, disertore!》Lo accusò Sirius, con un ghigno. 《Noi resteremo qui, con il resto della plebe.》

《Mi raccomando, non fategli mangiare troppe Cioccorane mentre sono via.》Disse agli amici riferendosi a Remus. 《Giuro che conto le figurine quando torno.》

《Chi ti dice che non mangerò anche quelle?》Chiese il biondo con aria di sfida. Ramoso uscì ridendo e quando si voltò, urtò inavvertitamente a qualcosa, anzi qualcuno che quasi finì per terra.

《Scusa.》Disse quindi, prima di vedere che si trattava di Severus Piton, il ragazzo con i capelli un po' umidicci, il portamento un po' goffo dato dalla sua insicurezza e lo sguardo sprezzante che solo a James rivolgeva. 《Ah Mocciosus, sei tu?》Ghignò divertito.

《Lasciami stare, Potter.》Ringhiò a denti stretti, assottigliando gli occhi neri dai quali traspariva tutto l'odio che provava nei confronti di quel ragazzo.

《Hey...porta un po' di rispetto per il tuo Caposcuola.》Indicò la spilla, presuntuoso e anche un po' arrogante, quanto bastava comunque ad accentuare l'espressione di disgusto che Piton aveva sul volto.

《Devono essere tutti matti in quella scuola.》Alzò gli occhi al cielo, prima di andare via sdegnato ed incredulo. L'altro non sembrava averci fatto troppo caso, infatti continuò indisturbato a percorrere il corridoio fino ad arrivare al suo vagone. Si poggiò allo stipite dell'entrata ed incrociò le braccia, osservando la figura seduta all'interno.

《Ci avrei scommesso!》Ghignò compiaciuto. Lily Evans si voltò repentina nella sua direzione, distogliendo lo sguardo dal libro che stava leggendo.

《E tu che ci fai qui?》Alzò un sopracciglio guardandolo dalla testa ai piedi. 《Restituisci la spilla a...com'è che lo chiami tu? Lunastorta?》

《Sì, lo chiamo così.》Entrò nel vagone con il suo solito andamento rilassato e disinvolto. 《Ma questa è mia.》Alzò le spalle, sedendosi di fronte a lei. La ragazza si aspettava che fosse uno dei soliti, stupidi scherzi di Potter, fin quando non lo guardò in faccia, notando che non poteva essere più serio.

《Sto iniziando a dubitare per la prima volta in vita mia del giudizio di Silente.》Commentò sdegnata.

《Magari anche lui fa il tifo per la Jily.》Disse dopo averci pensato per qualche secondo.

《La cosa?》Chise lei, alzando un sopracciglio.

《Jily.》Rispose con ovvietà.

《Che?》La voce della ragazza divenne un po' più acuta.

《Dai, Evans! Jily: James e Lily.》Spiegò gesticolando in modo tale da risultare il più chiaro possibile.

《Dovrebbero chiuderti in manicomio.》Scosse la testa sdegnata, facendo ridere il suo interlocutore.

《La solita melodrammatica.》Alzò gli occhi al cielo, ma lei già non lo guardava più. Secondo Lily, infatti, discutere con lui era inutile, e preferiva perdersi tra le colline inglesi che la circondavano evitando accuratamente di rivolgergli di nuovo la parola. Il resto del viaggio proseguì in tranquillità, ed una volta arrivati ad Hogwarts, come tutti gli anni, iniziò la cerimonia di smistamento e subito dopo, Silente diede il via al banchetto.

《Guarda, Ramoso!》Sirius gli diede una spallata. 《C'è lo stufato di patate!》Iniziarono a mangiare, più felici che mai. La madre di James era una brava cuoca, ma quando sperimentava le ricette del Settimanale delle Streghe, non gliene veniva mai bene una, e i due ragazzi si erano ritrovati spesso a rimpiangere i pasti preparati dagli Elfi di Hogwarts.
Quando tutti finirono di cenare, James prese un bicchiere di vetro, e con il bordo della forchetta diede un paio di colpi leggeri, attirando l'attenzione dei giovani Grifondoro su di sé.

《Buonasera piccoli maghetti e streghette!》Sorrise cordiale. 《Io sono James Potter, il vostro Caposcuola, ed ora vi scorterò nella vostra Sala Comune.》Ma Lily lo afferrò per un braccio, rivolgendogli uno sguardo di rimprovero.

《Questo è un compito che spetta ai Prefetti.》Gli ricordò, irritata.

《Ma io sono superiore di grado, fiorellino, quindi posso fare quello che mi pare.》Ghignò divertito. Lily fece un passo indietro per evitare di schiaffeggiarlo davanti a tutti e si avvicinò ad Alice con i pugni stretti.

《Non arriverò mai a fine anno di questo passo.》Si lamentò esasperata. 《Mi fa venire voglia di ucciderlo!》

《Lo so, tesoro.》L'amica le accarezzò il braccio comprensiva.

《Ti ha già fatta piangere?》La prese in giro Sirius con un sorriso beffardo. Lei gli afferò la cravatta, facendogli sgranare gli occhi per la sorpresa.

《Fa' silenzio, Black.》Quando mollò la presa, lui indietreggiò di un passo, ancora un po' basito.

《Scusami.》Disse poi, alzando gli occhi al cielo. 《Non sapevo che oggi fossi tanto suscettibile.》Commentò, infastidito.

《Il tuo amico è un emerito idiota e sopportarlo è un'impresa. Nonostante questo, dovrò farlo per l'intero anno, Black. Mi hai sentita? L'intero anno. Come credi che mi senta?》Gli chiese, ad un passo dall'esasperazione.

《Credo che... questo non mi interessi.》Sorride spiacente.

《Non prenderla sul personale, Lily, non gli interessa niente di nessuno.》Commentò Marlene amareggiata, mentre si avvicinava all'amica. Lily vide Sirius cambiare totalmente espressione, ma non riuscì a cogliere neanche un'emozione sul suo volto. Era chiaro però che fosse agitato, tanto che non fu neanche in grado di risponde all'accusa di Marlene, comunque non prima che James iniziasse a gridare a gran voce il nome della rossa, costringendola a raggiungerlo.

《Ora che anche la spendida Caposcuola Lily Evans è con noi, direi che possiamo andare!》Iniziò a camminare diretto alla Torre di Grifondoro, con Lily al suo fianco.

《Ragazzi vi raccomando di stare molto attenti alle scale: a loro piace cambiare.》Li avvisò Lily con un sorriso.

《E quel gradino è falso, occhio a non finirci dentro!》Aggiunse James con fare premuroso. Una volta giunti di fronte al quadro della Signora Grassa, quest'ultima rivolse uno sguardo confuso al ragazzo.

《Cosa devono vedere i miei poveri occhi! James Potter Caposcuola? È forse uno scherzo, mia cara?》Chiese poi, rivolgendosi a Lily.

《Mi creda, lo vorrei tanto.》Commentò lei alzando gli occhi al cielo.

《Lei è la Signora Grassa!》Il ragazzo con gli occhiali decise di ignorare entrambe. 《Sarà lei a darvi accesso alla Sala Comune di Grifondoro chiedendovi una parola d'ordine.》

《Quest'anno sarà: Amortentia.》Disse loro la rossa, ed il quadro si spostò   liberando il passaggio.

《Dai Prefetti! Che ne dite di concludere voi?》Chiese poi James, restando qualche passo indietro. Si guardò intorno, cercando il suo migliore amico tra la folla. 《Hey Petie, hai visto Sirius?》Chiese quindi, un po' preoccupato.

《È rimasto di sotto con Marlene.》E fu quello il momento in cui Ramoso capì che qualcosa non stava andando per il verso giusto.

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Capitolo 16
*** Forgiveness ***


《A me non interessa niente di nessuno?》Sussurrò Sirius con veemenza, mentre tutti lasciavano la Sala Grande. Marlene si voltò verso di lui, forse un po' stupita del fatto che il suo amico le stesse rivolgendo la parola.

《Esattamente quello che ho detto.》Rispose lei con la testa alta, terribilmente orgogliosa. Sirius accennò appena un sorriso e si portò una mano tra i capelli ricci, nervoso. 《Mi hai ferita, Sirius. Te la sei presa con me senza alcun motivo e hai smesso di rivolgermi la parola.》

《Mi hai dato buca per fartela con mio fratello!》La accusò, evidentemente ancora un po' irritato. Sirius non poteva smettere di pensare a come si fosse sentito quel giorno. Mai e poi mai avrebbe immaginato di provare tanta rabbia... che forse rabbia non era, ma era più facile catalogarla come tale.

《Di nuovo con questa storia!》Si lamentò alzando gli occhi al cielo. Non poteva credere che se la fosse presa tanto per quella baggianata.《Sembri un bambino di sei anni.》

《Nessuno ti costringe ad essere mia amica.》Ormai la Sala era rimasta vuota, gli unici ad essere lì erano loro due ed un paio di professori che chiacchieravano in fondo alla stanza. Il ragazzo la sorpassò e andò via di lì, percorrendo l'atrio che portava alle scale. Non poteva discutere con lei, non voleva. Forse starle lontano gli faceva bene, forse era meglio così per entrambi. Ma Marlene, chiaramente, non la pensava allo stesso modo, e Sirius se ne accorse quando sentì dei passi veloci alle sue spalle.

《Non ti inseguirò per sempre!》Quasi gli ulrò dietro, esasperata.

《Non te l'ho mai chiesto.》Gli si spezzò la voce e non ebbe il coraggio di voltarsi verso di lei.

《Ma io l'ho sempre fatto, Sirius! Non puoi sempre rinunciare a tutto per sfuggire a quello che provi.》Lui chinò la testa e respirò lentamente.

《Era questo il piano.》Ghignò beffardo, questa volta girandosi a guardarla. Un sorriso comunque, che non incontrava i suoi occhi.

《Un piano pessimo.》 Commentò, forse un po' infastidita.

《Quindi vuoi essere mia amica, Marlene?》Chiese incontrando i suoi occhi blu, un po' più scuri del solito. Sentì attorcigliarsi lo stomaco, non la guardava negli occhi da mesi e si era dimenticato della strana sensazione che gli provocava.

《Non siamo mai stati amici io e te.》Sussurrò con un filo di voce, quasi come se pronunciare quelle parole significasse ferirsi con una lama affilata.

《Cosa?》Sirius non la sentì, o perlomeno fece finta di non sentirla. Quello che gli stava dicendo, era qualcosa che non era pronto ad ascoltare, e forse non lo sarebbe stato mai.

《Possiamo tornare ad essere amici come prima?》Chiese quindi, pentendosi di ciò che aveva detto realmente. Il ragazzo la guardò per un istante, cercando di prendere una decisione. Era tentato dal rifiutare quella sua bizzarra proposta, era davvero convinto che lo avrebbe fatto; ma poi ci pensò e capì che rifiutare significava stare lontano da Marlene, e stare lontano da lei era l'unica cosa che non era disposto a fare; così si limitò a sforzare un sorriso e ad annuire debolmente. La ragazza gli si fiondò addosso, stringendolo a sé come poche volte aveva fatto. Quando Sirius sentì il profumo familiare di gelsomino invadergli le narici, il suo cuore perse un battito, ritrovando il ritmo giusto.

《Mi sei mancata, Lene.》Le sussurrò all'orecchio, lasciandole un bacio delicato appena dietro. Dopo tutto quel tempo, stringerla tra le braccia lo faceva sentire finalmente bene, come se tutto fosse tornato al proprio posto, come se l'ultimo pezzo di un infinito puzzle fosse stato inserito, come se una rovinosa tempesta si fosse fermata, come se il mondo avesse finalmente iniziato a girare per il verso giusto, insomma.

Intanto nel dormitorio femminile della Torre di Grifondoro, le cose si mettevano molto diversamente, infatti la voce infastidita di Lily Evans riempiva la stanza altrimenti tranquilla. Non riusciva prorpio a trattenersi, non poteva fare a meno che lamentarsi ancora e ancora di James Potter con le sue amiche, che dal canto loro avrebbero preferito di gran lunga strapparsi le orecchie. Non era la prima volta che si ritrovavano costrette ad ascoltare uno sproloquio su quanto quel ragazzo fosse terribilmente insopportabile e pieno di sé. Solo qualche mese prima Lily aveva salutato James con un bacio sulla guancia a King's Cross, ed era bastato perché le sue amiche si illudessero che qualcosa sarebbe cambiato; ma in quel momento tutto sembrava completamente immutato e proprio non si spiegavano perché.

《Qualche mese fa non sembravi odiarlo così tanto.》Le fece notare quindi Mary, arricciandosi una ciocca di capelli tra le dita.

《Lo so!》Esclamò seccata. 《E di questo me ne pento amaramente, Mary, te lo assicuro.》Ci pensò per un attimo poi riprese a parlare:《È che credevo che fosse diverso da come lo avevo immaginato, invece... è sempre lo stesso idiota.》

《È solo un po' egocentrico, questo non fa di lui una brutta persona.》Le fece notare Alice.

《Sì, ma fa di lui una persona non adatta a me.》Tagliò corto. Non aveva intenzione di sentire alcun elogio a quel ragazzo. Le sue amiche avevano ragione, alla fine del sesto anno si era un po' lasciata ingannare da lui, ma non si poteva certo fargliene una colpa: era indubbiamente simpatico -quando voleva- e gli occhi per vedere quanto fosse bello ce li aveva anche lei.

《A volte sei troppo melodrammatica!》La riprese Alice, alzando gli occhi al cielo. 

《Lo so che è amico di Frank e che sei affezionata a lui, ma non puoi negare l'evidenza, Alice.》

《Sarei io a negare l'evidenza?》Accennò una risata, sinceramente divertita. 《Tu fingi di odiarlo per non ammettere che ti piace.》

 

Ciao lettori,
Come sempre
sentitevi liberi di
farmi sapere cosa pensate della
storia attraverso una recensione.
Inoltre in caso foste interessati volevo
farvi presente che ho scritto anche altre
storie sulla saga che trovate sul mio profilo.

xx inlovewithfour

 

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Capitolo 17
*** Troubles ***


《Evans!》Urlò James, facendosi spazio tra la folla. 《Scusate, permesso...》Cercò di passare tra due Tassorosso che si tenevano per mano, beccandosi un'occhiataccia. 《Evans!》Accelerò il passo, scansando alla ben e meglio gli studenti che riempivano il corridoio. 《Buongiorno, fiorellino!》Esclamò quando finalmente riuscì a raggiungerla, sfoggiando il più radioso dei sorrisi. Accanto a lui c'erano Sirius, Remus e Peter che chiacchieravano tra di loro, e accanto alla ragazza c'erano Marlene ed Emmeline che ridevano sotto i baffi per la scena.

《Buongiorno, Potter!》Ostentò un sorriso così falso che non avrebbe convinto neanche un Troll; ed è risaputo che quelle creature non brillino d'intelligenza.

《Perché sempre quel visino contrariato?》Cercò di accarezzarle la guancia, ma lei si tirò indietro con l'agilità di una lepre. 《So io cosa fare!》Ghignò ignorando quel gesto.

《Oh, James Potter ha avuto un'idea!》Lo prese in giro, scuotendo la testa.

《Stasera ti porto ai Tre Manici di Scopa. Lo sanno tutti che una bella Burrobirra tira sempre su il morale!》Esclamò convinto.

《Povero Potter!》Sospirò rivolgendosi alle sue amiche e si finse dispiaciuta. 《È così convinto che quasi mi dispiace dirgli di no.》

《Non lo fare.》Si piazzò davanti a lei, poggiandole le mani sui fianchi. Le sorrise dolcemente e la guardò negli occhi verde smeraldo per qualche secondo, supplicandola silenziosamente di accettare. La ragazza dal canto suo, per quanto volesse rifiutare all'inizio, pensò che avrebbe potuto cambiare idea, dopo essersi persa negli occhi color nocciola del suo interlocutore. Forse Alice aveva ragione, si stava imponendo di odiarlo e lui glielo stava rendendo dannatamente difficile.

《Prendetevi una stanza!》Sghignazzò Sirius, dando una gomitata complice a Lunastorta che rideva a sotto i baffi. Lily alzò gli occhi al cielo e si tirò indietro imbarazzata.

《Andiamo, ragazze!》Si rivolse poi alle sue amiche, lanciando un ultimo sguardo furtivo al ragazzo dai capelli neri. Tutte e tre si voltarono quasi contemporaneamente, dirigendosi verso l'aula di Incantesimi e lasciando i ragazzi indietro.

《Diamine Felpato, questa volta ce l'avevo in pugno!》Si lamentò frustrato.

《Come tutte le volte!》Gli passò una mano tra i capelli, scompigliandoglieli ulteriormente.

《A volte mi chiedo se le pensi davvero queste cose.》Mormorò Remus tra una risata e l'altra.

《La smetterete mai di prendermi in giro?》Si finse sdegnato. 《Dei veri amici crederebbero in me, dico bene, Petie?》Chiese al ragazzo bassino passandogli un braccio attorno al collo.

《Certo, James!》Rispose prontamente con fare adulante. Sirius alzò gli occhi al cielo con un sorriso sul viso. A volte non poteva fare a meno che sorprendersi di quanto il suo Codaliscia fosse ammaliato da James, era praticamente il suo idolo.

《Secondo te ce la farebbe a sopravvivere una giornata intera senza James?》Chiese quindi a Remus, divertito.

《Certo che ce la farebbe, Felpato!》Rispose quasi con tono di rimprovero. Nonostante sapesse che il suo amico stava scherzando, non poteva fare a meno di difendere Peter. Era chiaramente il membro più debole del gruppo, ed era sempre stato particolarmente protettivo nei suoi confronti.

《Black e Potter!》Urlò Gazza infastidito, seguito dalla sua stupida gatta. 《Andate in classe! Chiamo il Preside!》Quasi tremava per la rabbia e l'agitazione. Quell'uomo odiava tutti, ma mai aveva odiato qualcuno nella sua vita come odiava quei ragazzi.

《Che c'è, vecchio idiota?》Chiese Sirius. 《Hai paura di questa?》Tirò fuori una Caccabomba dalla tasca destra della divisa.

《O di questa?》Ghignò James sfoderando la bacchetta e facendo levitare Mrs Purr a qualche centimetro da terra.

《Lasciala stare!》Urlò a squarciagola, puntandogli il dito conto e stranamente il malandrino obbedì. 《Giuro che se non andate subito in classe avviso Silente! E poi...》Sghignazzò diabolico prendendo la gatta in braccio. 《Poi saranno guai grossi per voi!》

《E va bene, ce ne andiamo.》Ma prima che si voltassero per andare via, James rivolse uno sguardo eloquente a Sirius che gli fece un cenno con la testa, come per dirgli che aveva capito. Remus colse quasi immediatamente le espressioni sui loro volti, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa per dissuaderli dal loro intento, il riccio scagliò quella diavoleria contro il custode della scuola e tutti e quattro furono costretti a scappare più veloce che potevano per evitare che la puzza li assalisse. Quando furono abbastanza lontani dal luogo del delitto, si fermarono in un angolo a prendere fiato.

《Ma che diavolo avete al posto del cervello?》Si lamentò Remus, gesticolando nervoso. 《Quell'incapace dirà tutto a Silente e finirete nei guai come al solito!》

《Silente non farà troppe storie!》Ghignò James, che quando si voltò verso le scale, vide che sul corrimano c'era un gatto seduto composto che li fissava in modo agghiacciante. 《Ma come ha fatto quella maletta gatta a raggiungerci tanto in fretta?》Si voltò ridendo verso Sirius. Il suo migliore amico però, aveva un'espressione atterrita e agitata.

《Non è Mrs Purr, idiota!》Lo riprese con uno sguardo spaventato.

《Come?》Ramoso era evidentemente confuso e non capiva perché il suo amico avesse quella faccia, da quando aveva paura dei gatti? Però poi l'animale prese sembianze umane, le sembianze della Professoressa McGranitt.

《Questa maledetta gatta, Signor Potter, la invita a seguirla nell'ufficio del Professor Silente.》Il ragazzo si sentì morire dall'imbarazzo. 《Seguito dal suo fedele compagno, chiaramente.》La Professoressa indicò Sirius con la mano sinistra e si voltò iniziando a camminare verso la sua destinazione.

《Siete fottuti.》Mormorò Remus a bassa voce, scuotendo la testa.

《Spero che mi stiate seguendo!》Disse poi con tono fermo la donna, senza voltarsi indietro. I due si rivolsero uno sguardo rassegnato, poi a passo svelto iniziarono a camminare dietro l'insegnate.

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Capitolo 18
*** Meant to be ***


《Ti sei messo nei guai?》Chiese Marlene a Sirius facendo irruzione nella sua stanza. Non bussò neanche, come al solito, facendo alzare al ragazzo gli occhi al cielo. Era sdraiato sul letto a pancia in su a leggere un libro di narrativa babbana che aveva rubato a Lily Evans. Ormai era diventata un'abitudine e quando uno dei suoi libri spariva misteriosamente, lei neanche ci faceva più caso.

《Capirai!》Si poggiò il libro aperto sul petto per tenere il segno. 《Non vedremo Hogsmeade per un mese, come se fosse difficile evadere da questa maledetta scuola! Non ho più la traccia ormai, stasera vado a cenare a Vienna, a Venezia, a Mosca o anche a Città del Messico, se mi va!》La bionda rise di gusto, mettendosi a sedere di fronte a lui, con le gambe incrociate.

《Dovresti mettere la testa a posto, è il nostro ultimo anno.》Con due dita afferrò il riccio che gi ricadeva sul volto, sistemandoglielo dietro l'orecchio.

《Lo so.》Rispose scocciato. 《Ma è tutto così noioso qui! Dimmi almeno che hai portato quei tuoi dolcetti!》Marlene adorava i muffin alle violette, e sebbene Sirius non li apprezzasse particolarmente, la ragazza aveva l'abitudine di mangiarne uno prima di andare a dormire e pur di trascorrere un po' di tempo insieme a lei, li mangiava volentieri.

《Ma certo, per chi mi hai presa!》Si finse sdegnata, mentre felice gliene passava uno.

Nel frattempo James Potter era poggiato a peso morto contro la parete sulla quale era appesa la Signora Grassa, proprio a fianco a lei, dedito ad aspettare Lily Evans per la ronda notturna. Il loro compito era quello di accertarsi che tutti gli studenti di Hogwarts rispettassero il coprifuoco ed il ragazzo non poté fare a meno di pensare a quanto avesse odiato i suoi predecessori per quel motivo. In realtà grazie al suo Mantello, né lui né Sirius, erano mai stato scoperti, ma si sentiva comunque in dovere di odiarli.

《Sei in anticipo.》Commentò Lily, quando lo vide lì. Si passò entrambe le mani sulla divisa, lisciandola e mettendo più in evidenza la spilla da Caposcuola.

《Anche tu.》Ghignò mettendosi in piedi. 《Iniziamo?》La ragazza annuì semplicemente, cercando di ridurre al minor numero possibile le parole da scambiare con lui. 《Com'è andata la giornata?》

《Bene.》Tagliò corto. 《Ti chiederei della tua, ma so che l'hai trascorsa con Silente. Come al solito.》Alzò gli occhi al cielo, scuotendo la testa.

《Divertente.》Ghignò facendo roteare gli occhi. 《Come sta il tuo gufo?》Ma Lily non aveva nessuna intenzione di intraprendere conversazioni di quel genere con Potter. Non voleva parlare con lui in modo confidenziale... né in nessun'altro modo in realtà.

《Potter, facciamo un patto! Parliamo solo quando e se sarà strettamente necessario.》Gli disse quindi, zittendolo per un po'. James allora si guardò un po' intorno, continuando a camminare con entrambe le mani in tasca.

《A che ora hai detto che ci vediamo domani sera?》Le chiese poi, voltandosi nella sua direzione.

《A quest'ora.》Alzò le spalle, con ovvietà.

《Ma non dobbiamo fare la ronda a quest'ora?》Le rivolse un finto sguardo confuso, talmente convincente che anche la rossa gli credette.

《Certo.》Alzò gli occhi al cielo seccata. 《Perché, a cosa ti riferivi?》

《Al nostro appuntamento.》Ghignò soddisfatto.

《Non l'ho detto, infatti.》Rispose irritata.《E non lo dirò mai.》

《Va bene, Lily.》Disse in tono di rassegnazione, poi con un braccio le afferrò i fianchi, costringendola ad indietreggiare fino a poggiare la schiena contro un muro.

《Potter, lasciam-》Iniziò lei sul punto di urlare, ma venne prontamente interrotta dal ragazzo.

《No, Evans, ora ascolti.》Sussurrò con dolcezza.

《Ragazzo! Ragazzo!》Urlò una vecchia signora da un quadro nelle vicinanza. 《Lasciala subito o chiamo la cavalleria!》Ma lui la ignorò, fingendo che non esistesse.

《Finora ho lasciato perdere, ma ora voglio che tu sappia che non importa quanto tu continui a rifiutarmi o ad insultarmi.》Si avvicinò un po' di più a lei, sfiorandole il collo con la punta del naso. Riusciva a sentire il suo profumo delicato di vaniglia che gli piaceva tanto e non poté fare a meno di sorridere.《Io e te siamo destinati a stare insieme.》I suoi occhi nocciola incontrarono quelli verdi della ragazza, che stranamente non lo guardavano con odio, sdegno o disgusto. 《E non ho intenzione di lasciarti andare.》Lily sembrava sul punto di dire qualcosa, ma i due furono interrotti da urla e schiamazzi. James si allontanò velocemente dalla ragazza, correndo verso la fonte di tanto trambusto. Lily lo seguì prontamente, sfoderando la bacchetta. 《Serpeverde!》Urlò lui sprezzante.

《Hey, James!》Regulus corse nella direzione dei Capiscuola, mentre i suoi tre amici se ne restavano indietro.

《Reg, che state facendo? Dovreste già essere a letto.》Lo rimproverò con fare fraterno.

《Lo so, hai ragione... stavamo andando.》Alzò le mani, come in segno di difesa e gli irivolse uno sguardo dispiaciuto.

《Be', mi trovo costretto a togliere 400 punti alla vostra casata. Avete fatto una cosa davvero molto grave.》

《Cosa?》La voce del suo interlocutore divenne leggermente più acuta.

《100 a testa. Mi sembra una giusta punizione.》Annuì convinto, incrociando le braccia. La rossa lo guardò torva, prima di rivolgere il suo sguardo a Regulus.

《10 a testa saranno sufficienti.》Sentenziò autoritaria. 《Ora tornate subito nel vostro dormitorio.》Regulus lanciò uno sguardo seccato a James, poi si voltò raggiungendo i suoi amici. 《100 punti a testa?》Si portò le mani in vita.

《Che c'è?》Allargò le braccia e la guardò con fare innocente. 《Sono dei Serpeverde!》Si giustificò, ma la ragazza non sembrò approvare comunque il suo comportamento, né comprendere a pieno le sue ragioni.

《Questa sì che è una motivazione valida.》Disse sarcastica, poi scosse la testa e andò via, lasciando il ragazzo interdetto.

《Non ne dico mai una giusta.》Si lamentò tra sé e sé il ragazzo, iniziando a camminare verso di lei.
《E che cavolo!》

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Capitolo 19
*** Hogsmeade ***


《Stasera io ed Emmeline usciamo con Remus e Frank, ti va di unirti a noi?》Chiese Alice a Lily, mentre si dirigevano verso la Sala Grande.

《E cosa dovrei fare tra le coppiette?》Rise divertita.

《Remus ed Emmeline sono solo amici, lo sai, ma potresti portare qualcuno, no? So che piaci molto ad Andrew Flint.》La guardò accennando un ghigno. Ma prima che la rossa potesse rispondere, venne interrotta.

《Dolce fiorellino!》Urlò James a gran voce, catturando in particolare l'attenzione di Piton che lo guardava disgustato. 《Ti ho tenuto il posto!》

《Piuttosto resto in piedi.》Scosse la testa indignata. Ma perché era tanto testardo? Perché doveva assillarla fino a quel punto? Quale diavolo era il suo problema? Iniziò a pensare quindi, che l'idea di Alice -di primo acchito pessima- poteva rivelarsi brillante.

《Dove sta andando?》Chiese James a Sirius che stava mangiando un zuccotto.

《Dai Tassorosso.》Rispose con ovvietà, prendendo un altro boccone.

《Sì Felpato, questo l'ho capito ma che diavolo sta facendo?》Continuò allora, vedendo che Lily si avvicinava pericolosamente ad un ragazzo sorridente e di bell'aspetto.

《Con Andrew, dici?》Esordì Remus, che fino ad allora era rimasto in silenzio. 《So che a lui piace molto, magari stanno uscendo insieme.》

《Cosa?》Chiese sdegnato il ragazzo con gli occhiali, rendendo la sua voce un po' più acuta. 《Dev'essere un idiota totale per non capire che Evans è la mia ragazza, lo sanno tutti.》

《Non è la tua ragazza.》Gli ricordò Sirius trattenendo una risata. 《E dovresti smetterla di affermarlo con tanta convinzione, diventi inquietante.》Anche Remus e Peter iniziarono a ridere sotto i baffi, ma James non sembrò farci caso.

《Ramoso, dalle il suo spazio ed i suoi tempi.》Lunastorta alzò le spalle, cercando di confortarlo. 《Se Sirius può accettare che Marlene esca con Martin Avery di Corvonero, puoi farcela anche tu.》Sirius quasi si strozzò con un pezzetto di cibo, che riuscì a sputare fuori solo grazie all'aiuto di Frank che gli diede prontamente un paio di colpi bene assestati tra le spalle.

《Cosa?》Chiese sdegnato tra un colpo di tosse e l'altro. 《Marlene è la mia migliore amica, non c'è termine di paragone.》

《Sì, certo.》Il biondo alzò gli occhi al cielo. 《Comunque io, Frank e le ragazze andiamo ad Hosmeade stasera, perché non porti una ragazza e ti unisci a noi?》Propose fiducioso, ma il suo amico non sembrava essere molto convinto che fosse una buona idea.

《Non lo so, Lunastorta... a me piace solo Lily.》Prese la forchetta tra le dita ed iniziò a giocarellare con gli avanzi che aveva nel piatto, sconsolato.

《Portati Domitilla Vane, è carina e le piaci!》Suggerì Sirius, con la voce ancora un po' rauca.

《Ma non è Lily Evans.》Commentò a bassa voce tra sé e sé. In un modo o nell'altro però, i suoi amici riuscirono a convincerlo, e così alla fine invitò la ragazza ad unirsi a lui per quella sera. Non era estasiato dalla cosa, ma forse gli sarebbe servita per distrarsi un po'.

Quando arrivò la sera infatti, andò a prendere Domitilla, e insieme si incamminarono verso Hogsmeade dove i loro amici li attendevano
Erano seduti ad un lungo tavolo ai Tre Manici di Scopa, e con loro c'erano anche Lily e quel tipo. James sentì un colpo al cuore, e perciò guardò male Remus, che alzò le spalle spiacente. Da suo sguardo desolato, il ragazzo con gli occhiali dedusse che non ne era a conoscenza quando lo aveva invitato; ad ogni modo il danno era fatto e ormai lui era lì, e qualcosa doveva pur fare.

《Ciao, ragazzi!》Esclamò prendendo posto di fronte alla rossa. 《Scusate il ritardo.》

《Ma quale ritardo?》Chiese Alice dandogli uno schiaffetto sulla spalla. 《Anche noi siamo appena arrivati, non abbiamo ancora ordinato.》Frank a quell'osservazione fece un cenno con la mano a Rosmerta, che in un batter d'occhio fu lì da loro, sorridente e disponibile come sempre.

《Guarda chi c'è, Lene!》Subito dopo aver ordinato, i ragazzi sentirono una voce familiare alle loro spalle.

《I nostri amici!》Esclamò la ragazza di rimando. 《Possiamo sederci?》Chiese poi ad Alice con un sorriso.

《Ma certo!》Sirius rivolse un ghigno soddisfatto alla bionda, prendendo una sedia dal tavolo a fianco. La posizionò tra James e Domitilla, guadagnandosi due occhiate torve e un po' confuse da parte dei due. Marlene da canto suo, prese posto proprio di fronte al riccio, tra Lily ed Andrew.

《Rosmerta, zuccherino!》Urlò Sirius. 《Un muffin per la mia amica ed un Whiskey Incendiario per me.》

《Come mai da queste parti, ragazzi?》Chiese poi Lily, lanciando un'occhiataccia alla sua amica appena arrivata.

《Eravamo nei dintorni e vi abbiamo visti.》Alzò le spalle lei.

《Ma come, Evans, non sei felice di vedermi?》Ghignò Sirius, che riuscì a scorgere Lunastorta che si portava una mano in fronte.

《In realtà no.》Rispose lei di rimando, ostentando un sorriso irritato.

《Mandi dei segnali contrastanti, allora.》La prese in giro, scambiando uno sguardo complice con Marlene.

《Lo fa spesso, credo che la diverta.》Commentò James aspramente, destando l'attenzione di tutti.

《Che cosa?》Chiese lei sdegnata dalla sua irriverenza. Ma come si permetteva quella specie di giullare di corte a rivolgersi a lei in quel modo?

《King's Cross.》Disse poi, in un tono che non lasciava trasparire nessuna emozione, e Lily capì, come quasi tutti a quel tavolo. Lei lo aveva baciato sulla guancia in stazione e qualche mese dopo aveva ricominciato a comportarsi come sempre. Che lo avesse ferito? Quindi James Potter aveva dei sentimenti? La verità era che Lily iniziava a provare qualcosa per lui, ma proprio non voleva ammetterlo, non poteva, e nel contrastare i suoi sentimenti, non si era accorta di star ferendo quelli del ragazzo.

《Uh, Burrobirra!》Esclamò Frank quando Rosmerta arrivò con le loro ordinazioni, cercando di interrompere quell'imbarazzante silenzio. Sembrò riuscirci, infatti da quando i due ragazzi finirono di fissarsi intensamente -quasi come se stessero per duellare- la conversazione prese una piega diversa, basata su discorsi leggeri ai quali né James né Lily presero parte.

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Capitolo 20
*** Regret ***


《Quindi ho fatto la stronza.》Dedusse Lily dopo una lunga, infinita conversazione con le ragazze su James Potter. 《È solo che...》

《Ti piace ma non lo vuoi ammettere.》Tagliò corto Marlene che non ce la faceva più ad ascoltare i flussi di coscienza della sua amica. Le voleva bene, ma quando è troppo è troppo. Infatti ingannava il tempo cercando di disegnare al meglio dei ricci scuri, sforzando la memoria quanto poteva. I risultati però non erano un granché soddisfacenti, dedusse infatti che avrebbe dovuto cercare un modello.

《No!》Contestò prontamente, ma poi ci pensò meglio. 《Oh...》Effettivamente a lei piaceva tanto quel ragazzo, ma non lo voleva accettare, come avrebbe potuto? Lui era arrogante, presuntuoso, pieno di sé... e anche se ora sembrava cambiato, come faceva a sapere che lo era davvero?

《Tesoro dovresti almeno provare.》La incoraggiò Mary.

《Lo so.》Lily alzò gli occhi al cielo, prima di prendere coraggio e alzarsi dal letto, per poi dirigersi verso la porta. Lasciò la sua stanza ancora un po' insicura e titubante, però sapeva che prima o poi quel momento sarebbe arrivato. Odiava dover ammettere di essere dalla parte del torto, specialmente in quel caso. Così iniziò a salire le scale dei dormitori maschili, fino ad arrivare davanti alla camera di James. La porta però era socchiusa e prima che potesse bussare, sentì i ragazzi parlare tra di loro.

《Dai Frank, è stato un colpo basso.》Lily riconobbe la voce di Sirius, il quale sembrava essere un po' infastidito.

《Ma lei non sapeva che James sarebbe venuto!》Esclamò Remus, prontamente. 《L'ho invitato io!》

《Bel lavoro, Lunastorta!》Commentò sarcastico il riccio. La rossa dedusse che il fulcro di quel discorso riguardasse proprio lei, e per quanto andasse contro i suoi principi, decise di restare lì ad origliare ancora un po'. 《James è innamorato davvero, lo sai, e lei invece si prende gioco di lui.》

《Smettila di dire bugie, non l'ha mai fatto!》Contestò il biondo.

《C'eri anche tu in stazione, hai visto cos'ha fatto! Lo ha illuso!》Black iniziava ad alzare la voce. Quando il silenzio calò nella stanza, Lily capì che neanche il suo migliore amico aveva idea di come difenderla. Scosse la testa, ancora un po' sconvolta per quello che aveva sentito e scese le scale di fretta, tanto che neanche si accorse del ragazzo che di fronte a lei stava salendo, e andò a sbattergli contro.

《Attenzione, Evans!》James accennò un sorriso facendo un passo indietro.

《Scusami.》Quasi sussurrò, e abassò la testa non appena si accorse che la stava scrutando per più tempo del dovuto.

《Tutto a posto?》Chiese quindi il ragazzo, evidentemente preoccupato. Lei annuì repentinamente e quando provò a spostarsi dietro l'orecchio il ciuffo di capelli che gli ricadeva sul volto, la sua mano finì su quella di James che stava facendo esattamente la stessa cosa. Sentì un brivido percorrerla fino al petto, che cercò di ignorare.

《Ero...stavo...》Ma non riuscì a formulare una frase di senso compiuto e si arrese, sbuffando rumorosamente. 《Devo andare.》Lo sorpassò senza neanche dargli il tempo di capire cosa stesse succedendo e andò via, diretta verso la sua camera. James rimase attonito per un momento, tenendo lo sguardo su di lei finché non sparì da suo campo visivo. Non capiva il perché di tanta agitazione, né perché la ragazza si trovasse nei dormitori maschili. Ad ogni modo, non avrebbe avuto il tempo di chiederglielo.

《Ramoso!》Sirius gli si buttò addosso con un impeto tale che quasi rischiarono di cadere giù per le scale. 《Hai visto il mio zuccherino?》

《Sono qui, ricciolino!》Replicò Marlene dalla Sala Comune. Il viso del ragazzo si illuminò alla vista della bionda ed in un batter d'occhio si precipitò da lei. 《Ti sono mancata?》Chiese con un sorriso provocatorio non appena incrociò gli occhi grigi del suo amico.

《Ah, non sai quanto!》Ghignò prendendole il viso tra le mani per lasciarle un bacio sulla fronte.

《Aspettatemi giù al campo!》Urlò James che era ancora in cima alle scale. 《Avviso Frankie e vi raggiungiamo!》

《Speravo se ne fosse scordato.》Sussurrò Marlene all'orecchio del riccio facendolo sghignazzare. Le portò una mano intorno alle spalle ed iniziarono a camminare per i corridoi della scuola, diretti verso il campo. Sentire il profumo familiare di Marlene lo faceva sentire inspiegabilmente bene, tanto che non poteva fermarsi dal sorridere sotto i baffi.

《Hey Marlene!》Al suono della voce del suo ragazzo, la bionda si staccò prontamente da Sirius, correndo ad abbracciarlo. Il riccio ne restò stupito, quasi deluso e abbassò lo sguardo portando entrambe le mani in tasca, cercando di dissimulare come meglio poteva. Se ne restarono lì a parlare per un po', mentre Sirius lottava contro se stesso per cercare di stare calmo e di comportarsi bene. Lui non aveva nessun diritto di proferire parola su quelle cose, e lo sapeva bene. Dopo pochi minuti lei -che non voleva tardare agli allenamenti- tornò dal suo amico, che notò essere un po' diverso rispetto a prima. Decise però che sarebbe stato un bene per la loro amicizia fingere di non essersene accorta, e perciò non chiese nulla al riguardo.

《Ma dove sono tutti?》Chiese il riccio una volta giunti al campo. Sembrava che oltre a loro due, tutti gli altri fossero in ritardo. Capitano compreso.

《Dai, andiamo a metterci la divisa.》Disse lei, incamminandosi verso gli spogliatoi. Il ragazzo dietro di lei guardava i capelli morbidi che ondeggiavano lungo lei sue spalle mentre camminava, i movimenti del suo corpo perfetto a meno di un metro da lui.

《Lene!》La chiamò quindi facendola voltare non appena raggiunsero la loro destinazione. Lei lo guardava con un leggero sorriso, il viso rilassato e a lui morirono quelle poche parole che aveva da dirle in gola. Che cosa avrebbe mai potuto sperare di ottenere? Lui era un irresponsabile, uno sciupafemmine, tutto ciò che di sbagliato ed immorale c'è a questo mondo. Non era capace di impegnarsi e forse neanche di amare. Così si limitò a sorriderle e ad inventare una scusa il più in fretta possibile, poi entrò in uno degli spogliatoi ed indossò la sua divisa in religioso silenzio.

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Capitolo 21
*** I want you ***


《La vostra vista è più carina.》Commentò Sirius guardando fuori dalla finestra della camera delle ragazze. Era seduto come al solito sull'infisso inferiore, dove c'era una specie di piccolo bovindo discutibilmente comodo, che però a lui piaceva. Marlene sedeva invece sul suo letto, proprio di fronte a lui, con il suo album ed il carboncino tra le mani, intenta a disegnare il ragazzo che aveva di fronte. Ogni tanto infatti, gli lanciava delle occhiate furtive, sperando che non se ne accorgesse più di tanto.

《Lo so.》Alzò le spalle visibilmente compiaciuta mentre cercava ancora una volta di dare una forma concreta e realistica a quei ricci indomiti e perfetti che tanto le piacevano.

《Insomma, guarda lì!》Indicò un punto impreciso di fronte a sé. 《Noi siamo praticamente sulla Foresta Proibita, il massimo che possiamo vedere sono due giganti che si litigano l'ultimo cinghiale.》Si lamentò poi, poggiando la testa sul vetro. Da quella posizione i suoi bei lineamenti erano particolarmente in risalto e la ragazza gliene fu immensamente grata. Era così bello che le era difficile addirittura concentrarsi sul disegno. Purtroppo durò poco, visto che a distanza di qualche secondo si voltò, cogliendola con le mani nel sacco.《Ma cosa fai, biondina?》Le rivolse un ghigno malandrino, prima di alzarsi lentamente ed iniziare a camminare verso di lei. La ragazza richiuse prontamente l'album, nascondendolo alle sue spalle.

《Dovresti imparare a farti gli affari tuoi, ricciolino.》Lo riprese sarcastica.

《Ma non mi fai mai vedere i tuoi disegni.》Si lamentò sporgendosi verso la ragazza tanto da sfiorarle il naso con il suo.

《Sì che te li faccio vedere.》Gli sorrise alzando le spalle. 《Solo... non tutti, ecco.》

《Lene...》Salì sul letto con entrambe le ginocchia, sporgendosi ancora un po' verso di lei. La ragazza si sdraiò attirandolo a sé dai lembi esterni della divisa ed inchiodò gli occhi blu in quelli grigio tempesta del ragazzo. Non avrebbe dovuto, lo sapeva molto bene, ma cosa avrebbe potuto farci? Il cuore le stava scoppiando nel petto e la voglia di poggiare le labbra sulle sue era incontenibile.

《Sirius.》Rispose piano, quindi, senza mai interrompere il contatto visivo. In quel momento sentiva una sensazione strana che con Martin non aveva mai provato, e le piaceva da impazzire. Il ragazzo abbassò la testa lentamente fino ad arrivare nell'incavo del suo collo, dove le lasciò dei piccoli baci umidi e lenti. Marlene chiuse gli occhi per un secondo ed infilò la mano sinistra tra i ricci morbidi di Sirius che le stavano solleticando il viso. Quando lui arrivò all'angolo della sua bocca si fermò, cercando di tirarsi indietro, ma lei non glielo permise. 《Non ti fermare.》Lo supplicò.

《Devo.》Accennò una risata, dispiaciuto. Non voleva rovinare tutto, Marlene era troppo importante per lui, non avrebbe sopportato di perderla.

《Non devi.》Scosse la testa e gli slacciò la cravatta della divisa, aprendogli i primi due bottoni della camicia bianca e perfettamente stirata.

《Ma tu non esci con un altro?》Tentò di dissuaderla debolmente, ma lei non sembrava curarsene: infatti gli tirò fuori i bordi della camicia che erano infilati all'interno dei pantaloni. Quando si rese conto che ogni suo tentativo di fermarla sarebbe stato vano, si fiondò sulle sue labbra come avrebbe voluto fare da forse troppo tempo. Sentì il sapore dolce del suo burrocacao e chiuse gli occhi, lasciandosi inebriare la mente da quella sensazione sconosciuta. La sentì respirare più velocemente sotto di sé, poi le sue mani fredde infilarsi sotto la camicia e accarezzargli piano la schiena in una meravigliosa tortura. Non c'era modo di fermarsi, ormai, nessuno dei due ci sarebbe riuscito.

James Potter invece, quella sera non sapeva proprio cosa fare, e aveva quindi deciso che sarebbe andato a letto presto. Essendo un tipo abitudinario però, voleva rispettare la sua routine e controllare sulla Mappa del Malandrino che Lily fosse a letto; era un suo modo per darle la buonanotte che i suoi amici definivano inquietante, ma che a lui sembrava romantico. Quella sera però, lei non era dove avrebbe dovuto, e dopo un'attenta ricerca sulla mappa, vide che invece si trovava in giardino tutta sola. Se la sua Lily Evans stava violando il coprifuoco ci doveva essere qualcosa che non andava.

《Ragazzi, devo un attimo andare da... be' devo andare!》Si alzò velocemente dal letto infilandosi la divisa il più in fretta possibile.

《Ramoso, dove diavolo vai?》Chiese Remus in dormiveglia, mettendosi a sedere a fatica per guardarlo meglio. Con una mano si strofinava gli occhi assonnati e i suoi capelli erano tutti scompigliati. 《Almeno porta il mantello.》

《Giusto!》Esclamò indossandolo. Anche mezzo addormentato era più sveglio di lui.《Non aspettarmi in piedi, lupacchiotto!》Gli sorrise poi, prima di portare con sé la mappa e lasciare la Torre di Grifondoro. Si precipitò al pian terreno, facendo attenzione ad evitare eventuali insegnanti o quell'inetto di Gazza con l'aiuto della mappa, e per fortuna ci riuscì. Si levò il mantello ed iniziò a camminare verso il cortile; nascose il mantello e la mappa dietro ad una quercia imponente a pochi metri da dov'era lei e si avvicinò lentamente. 《Hey, Lily!》La ragazza trasalì e si voltò di scatto nella sua direzione sfoderando la bacchetta. James alzò le mani in segno di resa, accennando un sorriso, e la ragazza ripose le armi.

《Che ci fai qui, Potter?》Aveva la voce flebile ed era seduta in modo tale da far aderire il petto contro le ginocchia. Sembrava pensierosa, forse un po' triste.

《Sono il Caposcuola, devo assicurarmi che tutti rispettino il coprifuoco.》Scherzò prendendo posto a fianco alla rossa. Lei accennò un sorriso, continuando a guardare di fronte a sé. 《E poi sei troppo vicina al lago, la piovra potrebbe decidere di fare lo spuntino di mezzanotte con te.》Disse con l'intento di farla ridere, e con sua grande soddisfazione ci riuscì.

《Sei un idiota.》Poggiò la testa sulla spalla del ragazzo che le portò un braccio attorno alle spalle, stringendola a sé. Lily chiuse gli occhi, beandosi del profumo di James e del calore del suo corpo, rannicchiandosi tra le sue braccia.

《Tutto a posto, Evans?》Chiese quindi lui, stupito dal gesto della ragazza, che aveva più volte sostenuto che non lo avrebbe toccato nemmeno con un palo.

《Ora sì.》Rispose sinceramente, senza neanche pensare a ciò che realmente stava dicendo, e James fu felice di sentirlo. La ragazza in realtà stava lottando contro i suoi sentimenti, stava cercando di capirli, di capirsi, ma senza successo, finché lui non era arrivato e tutti i suoi problemi sembrarono essere risolti. E quindi i due restarono lì ancora per un po' a guardare la luna e le stelle che illuminavano il cortile altrimenti buio pesto, persi ognuno nei propri pensieri, senza riuscire a capire che qualcosa di grande stava per succedere.

 

Cari lettori,
non vedevo l'ora di mostrarvi questo capitolo,
è uno di quelli ai quali ho prestato più attenzione
insieme ad altri che non vedo l'ora di pubblicare.
Perciò sono curiosa di sapere la vostra opinione al
riguardo attraverso una recensione.

xx inlovewithfour

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Capitolo 22
*** Wrong ***


Il giorno dopo Sirius e Remus se ne stavano seduti sotto un albero a leggere. Il biondo poteva chiaramente cogliere gli sguardi dell'amico, che sembrava volergli dire qualcosa ma pentirsene subito dopo.

《Lunastorta.》Dopo molti tentativi falliti riuscì a pronunciare il suo nome, ed il ragazzo alzò lo sguardo dal libro prestandogli la sua completa attenzione. Il riccio era visibilmente agitato e non capitava spesso, quindi Remus iniziò a preoccuparsi. 《Ti sei mai... voglio dire... tu hai mai... con un'amica... a cui tu vuoi molto bene... insomma, hai capito!》Urlò alla fine, frustrato.

《No.》Rispose Remus, accennando una risata. 《Ma per te non dovrebbe essere un grande problema.》

《Non di solito...》Si fermò un secondo a riflettere, ed il suo amico capì che si trattava di una persona più speciale delle altre.

《Se ti stai riferendo a Marlene, voi due non siete mai stati amici.》Felpato lo guardò stupito e forse anche un po' offeso dalla sua affermazione.

《C-cosa? Certo che siamo amici... insomma negli ultimi due anni io e lei...》Ma mentre prendeva una delle sue infinite pause, il suo amico lo interruppe.

《Negli ultimi due anni, dopo esservi ignorati fino ad allora per non ammettere i vosti sentimenti, vi siete avvicinati con il pretesto di un'amicizia che non è mai esistita.》Prese fiato e scosse la testa per un attimo, richiudendo il libro. 《Sirius, io non ti ho mai visto così con nessun'altra. 》

《È solo perché lei è la mia migliore amica.》Tentò di difendersi debolmente, ma ormai non ci credeva più neanche lui.

《Tu sei innamorato di lei.》Gli disse in tono deciso, come se fosse la sua coscienza. 《E sei ricambiato, quindi smettetela di girarci intorno e mettetevi insieme.》

《Metterci insieme, dici?》Sbuffò una risata. 《E poi cosa? Portarla all'altare e vivere per sempre felici e contenti?》

《Magari.》Alzò le spalle ritornando al suo libro. Conosceva bene le paure del riccio sull'amore, ma non poteva continuare a torturarsi per sempre e negarsi tutto. 《Si ama, si soffre, si ricomincia.》

《Black!》Una voce imbestialita urlò alle sue spalle: Martin Avery, il ragazzo di Marlene. Sirius alzò gli occhi al cielo scocciato e si mise in piedi. Un fidanzato furibondo che urlava il suo nome a gran voce? Purtroppo aveva rivissuto quella scena più volte di quanto gli piacesse ammettere, ci aveva praticamente fatto l'abitudine.

《Che diavolo vuoi, Avery?》Chiese guardandolo con aria di sufficienza.

《Che hai fatto con la mia ragazza?》Gli puntò la bacchetta alla gola e Sirius rise di gusto, sfoderando la sua.

《Quello che faccio con tutte le ragazze.》Lo guardò dritto negli occhi, con un ghigno divertito stampato in volto.

《Brutto figlio di-》

《Hey, che succede lì?》Venne interrotto dalla voce autoritaria di Lily Evans, che vedendo la scena si era allontanata dalle sue amiche e li stava raggiungendo. 《Avery non costringermi a togliere 20 punti a Corvonero, abbassa la bacchetta!》Il ragazzo lo fece, seppur controvoglia e se ne andò, lanciando un'ultima occhiata furiosa al riccio.

《Grazie mia salvatrice, come avrei fatto senza di te?》Scherzò Sirius rivolgendo uno sguardo divertito alla Caposcuola.

《Quello che fai con tutte le ragazze?》Chiese palesemente infastidita, e lui capì che lei doveva averlo sentito. 《Sei un becero idiota, Black.》Guardò alle spalle di Lily e la vide infatti rientrare di corsa.

《Adesso tu corri a rimediare!》Lo riprese Remus, esortandolo con una spinta. Il ragazzo non esitò neanche un momento e la inseguì veloce come uno snaso insegue un sacchetto pieno di galeoni.

《È un idiota.》Ripetè Lily, questa volta rivolgendosi al suo amico.

《Lo so.》Annuì lentamente mentre lo guardava inseguire la ragazza. 《Tu proprio non li sopporti, eh?》

《Questo non è vero.》Rispose decisa, quasi indignata, e questo fece sorridere Remus, che capì che c'era qualcosa sotto.

《Mi devi dire qualcosa?》La guardò divertito, vedendo che la ragazza iniziava ad arrossire.

《No, io... sì.》Ammise poi. 《Può darsi che io stia...ecco...rivalutando alcune mie opinioni.》

《Ah sì?》Remus non lo faceva spesso, ma anche lui era capace di sfoggiare un bel ghigno malandrino quando voleva. 《E cioè?》

《James, sai...》Era particolarmente pensierosa e forse anche un po' imbarazzata. 《Lui sembra diverso.》

《Lui è diverso.》La corresse all'istante. 《È cambiato molto nell'ultimo anno.》Affermò sicuro. Lui aveva assistito in prima persona a quel fenomeno che sembrava non arrivare mai, ed era molto fiero di lui.

《Lene!》Sirius intanto correva veloce abbastanza da vincere una maratona pur di raggiungere la ragazza il prima possibile.

《Che cosa vuoi?》Urlò senza fermarsi, né tanto meno voltarsi a guardarlo.

《Fermati, per favore!》Ma lei non obbedì, e lui fu costretto ad aumentare il passo e tagliarle la strada. 《Puoi ascoltarmi un attimo?》

《Credo di aver già sentito abbastanza.》Cercò di sorpassarlo, ma lui portò un braccio davanti a lei, costringendola a fermarsi.

《Tu non ha sentito niente.》Affermò con tono fermo guardandola negli occhi. 《Se non delle parole vuote dette a caso per fare lo spaccone.》Ammise evidentemente pentito.

《Complimenti, allora.》Alzò gli occhi al cielo sarcastica. 《Posso andare?》Chiese impaziente. Non voleva assolutamente ammettere di essere stata ferita da lui, non gli avrebbe mai dato quella soddisfazione.

《Tu proprio non lo capisci?》Sirius gesticolò nervoso. 《Tu per me sei...》

《Come le altre.》Rispose Marlene, fredda e un po' disgustata.

《Niente di più lontano da tutto questo.》Disse repentinamente il ragazzo, pienamente consapevole di essere stato frainteso. 《Io mi ricordo che al primo anno... tu sei inciampata nel gradino mancante ed io ti ho afferrata per il braccio, te lo ricordi?》Lei lo guardò scettica e piano annuì. 《Bene... lì ho capito che un po' mi piacevi... ero piccolo ed ho iniziato ad evitarti. L'ho fatto per i successivi cinque anni, perché più passava il tempo e più capivo quanto fosse forte quello che provavo per te; ed incasinato come sono non potevo certo prendermi il lusso di soffrire anche per amore.》Accennò una risata amara, guardando in basso. 《Poi l'anno scorso siamo diventati amici, ed io ho cercato di ignorare i miei sentimenti, di non mandare tutto a puttane come al solito e di comportarmi bene.》Prese fiato per un attimo. 《Ovviamente non ce l'ho fatta.》Alzò le spalle. 《Ma almeno voglio che tu sappia che non potresti mai essere messa a paragone con nessun'altra.》Ci fu un silezio straziante, che riempì l'aria del corridoio per dei secondi interminabili.

《Ho aspettato questo momento per non so quanto tempo, e tu scegli di dirmelo dopo avermi umiliata davanti a tutti?》Chiese con amarezza, quasi disgustata. 《Io... ci voglio pensare.》Poi girò i tacchi e se ne andò, senza neanche voltarsi a guardarlo.

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Capitolo 23
*** First Date ***


《Evans!》Urlò James per i corridoi mentre si avvicinava di corsa alla ragazza. Lei, sentendo la voce del ragazzo alle sue spalle, sorrise sotto i baffi, ma non si voltò, continuò a camminare. 《Bella Lily!》Alla fine riuscì a raggiungerla e le si piazzò davanti, impedendole di proseguire.

《Cosa c'è, Potter?》Incrociò le braccia e restò lì, in attesa, a guardarlo.

《Sembra una bella giornata oggi, eh?》Chiese accennando un sorriso nervoso. Nervoso? James Potter?

Qualche ora prima:

《Dai Felpato, vedrai che chiarirete!》Lo confortò James abbracciandolo.

《E poi ti sei dichiarato una volta sola.》Remus alzò le spalle. 《Prendi esempio da Ramoso!》

《Esatto!》Convenne il ragazzo con gli occhiali e sciolse l'abbraccio per guardare l'amico negli occhi. Era chiaramente ferito e sconsolato, e forse anche sull'orlo delle lacrime. 《Facciamo un patto!》 Propose poi entusiasta, invitando Remus a sedersi vicino a loro. 《Chiederò a Lily Evans di uscire con me per l'ultima volta, poi mi unirò a voi due nel club degli scapoli tristi e delusi dalla vita. Che ve ne pare?》

《Tristi e delusi dalla vita?》Ripeté Remus contrariato. 《Noi ce la spassiamo, eh Sirius?》Gli diede una pacca sulla spalla, sorridente, cercando di tirarlo su di morale. Il ragazzo accennò un mezzo sorriso sconsolato e annuì debolmente.

《Ma chi vuoi che ti creda, Ramoso?》Commentò poi, sarcastico.

《Giuro solennemente, signori miei!》Si portò la mano destra sul cuore e i suoi due amici si scambiarono un'occhiata scettica.

F I N E

《Sì, è una bella giornata.》Convenne Lily, rivolgendogli uno sguardo confuso. Doveva avere intuito la sua chiara agitazione, ma non avrebbe mai immaginato che fosse legata a quel motivo. La testardaggine e l'ostinazione di James non lasciavano spazio alla resa.

《Mi chiedevo se...》Esitò un attimo e si passò una mano tra i capelli. La ragazza notò subito il modo in cui lo aveva fatto: non era un gesto arrogante volto semplicemente a dare nell'occhio come al solito. Era un gesto ingenuo e spontaneo, che Lily trovò quasi tenero. 《Se ti andasse di uscire con me.》Lei non potè fare a meno di sorridere notando il leggero rossore sulle sue guance. James era diverso, Remus aveva ragione e nonostante sapesse -suo malgrado- cosa Sirius pensava di lei, non voleva precludersi qualsiasi cosa stesse per nascere tra loro due e di sicuro non aveva intenzione di prendersi gioco di lui.

《A patto che non mi porti da Madama Piediburro.》Le sue labbra assunsero la forma di un sorriso dolce mentre James spalancava gli occhi incredulo e piacevolmente stupito.

《C-credo che i Tre Manici di Scopa dovrebbe andare.》Accennò una risata. Poi il suo petto si abbassò di colpo, come se per tutto quel tempo avesse trattenuto il fiato, e sembrò tranquillizzarsi.

《Lo credo anche io.》Si avvicinò tanto da sfiorargli la punta del naso con il suo, e gli passò una mano tra i capelli scuri che scoprì essere più morbidi di quanto si aspettasse. 《Ci vediamo in Sala Comune alle cinque. Odio i ritardi!》Gli puntò il dito scherzosa, quasi correndo via da lui, impaziente di raccontare tutto alle ragazze. James dal canto suo aspettava di svegliarsi da uno dei suoi soliti sogni, e quando si rese conto che quella conversazione era avvenuta per davvero, si precipitò nella sua camera, facendo trasalire i quattro ragazzi che sembravano conversare tranquillamente tra di loro.

《Lei...lei...》Si agitava frenetico per la stanza.

《Ramoso, i Serpeverde ti hanno dato qualche strana sostanza?》Chiese Sirius fingendosi preoccupato, scaturendo così una risata da parte di Remus.

《Ha detto sì!》Esclamò poi ostentando un sorriso a trentadue denti.

《E bravo il nostro Jay Jay!》Lunastorta, che dopo la conversazione avuta con Lily non aveva avuto nessun dubbio riguardo alla sua risposta, lo abbracciò sinceramente felice per i suoi due amici.

《Finalmente! Tira fuori una bottiglia di champagne, Codaliscia!》Lo esortò il riccio.

《James lo sapevo che ce l'avresti fatta!》Commentò il più basso, con aria adorante.

《Non ci posso credere!》Alice esclamò a voce alta quando Lily le diede la notizia. Le ragazze si trovavano in biblioteca, e forse la mora aveva alzato un po' troppo il tono di voce, provocandosi degli "ssh" infastiditi da parte di tutti gli studenti seduti nelle vicinanze.

《Fatevi gli affari vostri!》Sbraitò Marlene, zittendoli in un secondo. Quando si voltò verso la rossa, il suo sguardo innervosito era sparito, lasciando spazio ad un'espressione felice e sognante. 《Allora, dicevi?》

《Oggi pomeriggio usciamo insieme, non vedo l'ora!》Esclamò cercando di tenere la voce il più bassa possibile. D'altronde non voleva diventare una dei disturbatori da biblioteca che lei detestava tanto. Tipo Sirius Black. 《Voglio capire cosa gli passa per la testa, se veramente è cambiato e se vale la pena di provare a costruire qualcosa.》

《Secondo me è una buona idea!》Gesticolò Emmeline. 《James è bello, popolare, ricco e simpatico. In altre parole è perfetto!》Strizzò l'occhio destro, beccandosi un'occhiata torva da parte di Mary.

《Lasciala perdere, Lily.》Scosse la testa quest'ultima. 《Se ora senti che sia giusto dargli una possibilità, credo che tu faccia bene ad uscire con lui.》Le poggiò una mano sulla spalla, accarezzandola. 《Anche io lo vedo cambiato, potrebbe persino essere quello giusto per te. Indifferentemente dalla sua camera blindata alla Gringott.》Sottolineò particolarmente l'ultima frase, facendo alzare gli occhi al cielo ad Emmeline.

《Vai a prepararti, no?》La incitò Alice. 《Cosa aspetti?》

《Sì, hai ragione!》Si alzò, mentre sorrideva agitata. 《Auguratemi buona fortuna!》Esclamò con enfasi in un sussurro prima di alzarsi e andare via. Era quasi all'uscita quando incontrò gli occhi neri ed inespressivi di quello che una volta era stato il suo migliore amico. Se ne stava lì a studiare insieme a Narcissa Black, Zabini ed altri Mangiamorte. Distolse in fretta lo sguardo, ricordando a se stessa che lui non faceva più parte della sua vita e che un nuovo capitolo stava iniziando. Non doveva più guardarsi indietro, doveva lasciarsi i ricordi dolorosi alle spalle, ed iniziò proprio in quel momento, quando uscì dalla biblioteca senza voltarsi ad incontrare quello sguardo che la seguiva insistente.

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Capitolo 24
*** Love Affaire ***


L'appuntamento di James e Lily doveva essere andato molto bene, visto che i due a distanza di oltre una settimana continuavano a vedersi. Secondo il ragazzo, la loro prima uscita aveva visto protagonisti due boccali di Burrobirra, degli zuccotti di zucca e tanti sorrisi,il ché sembrava essere un quadretto abbastanza realistico, visto come la Evans lo guardava e lo cercava nell'ultimo periodo. Ramoso però si era astenuto -non si sa come- dal baciarla. A detta sua voleva fare le cose con calma e voleva, specialmente, che quel momento fosse speciale.

Quel giorno James aveva da poco lasciato la stanza -per vedere la Evans, probabilmente- e Sirius, lasciato a se stesso, tirò fuori la Mappa del Malandrino, curioso di sapere dove fosse Marlene. Nonostante quello che era successo tra loro due, era determinato a chiarire con lei, ad avere un confronto e trovare una soluzione, qualunque essa fosse. Tra tutti i nomi che si muovevano su e giù per Hogwarts, quello di Marlene spiccò alla vista del ragazzo che lo cercava avidamente. Era in biblioteca, le sue amiche stavano andando via, e tra pochi istanti sarebbe rimasta da sola. Senza neanche pensare iniziò a camminare a passo svelto per i corridoi di Hogwarts, diretto da lei. Sarebbe stata disposta a parlargli e a perdonarlo per ciò che senza neanche pensare aveva detto? Sirius aveva sempre avuto paura dei suoi sentimenti, e dichiararsi a lei era stata la cosa più difficile della sua intera vita; addirittura più difficile della decisione di lasciare casa sua, e lei non sembrava averci fatto peso. Era troppo ferita, troppo delusa e solo per causa sua. Come poteva essere così innamorato di lei eppure averle fatto così tanto male?
Quando varcò l'entrata della biblioteca, avanzò cauto ed incerto verso la ragazza, che avendo la testa china sui libri non notò la sua presenza finché non si sedette proprio di fronte a lei.

《Lene.》Sussurrò deciso incastonando i suoi occhi grigi in quelli blu come l'oceano della sua interlocutrice. Lei ripose la piuma sul poggia-penna e chinò appena la testa di lato, assottigliando gli occhi. 《Vieni fuori con me?》

《Ti ho detto che ci avrei pensato, non voglio sentire altro.》Sussurrò con veemenza.

《Per favore.》Chiese dolcemente, poggiando una mano sulla sua. Marlene abbassò lo sguardo sul tavolo, nel punto in cui le loro dita si sfioravano, e lentamente annuì.
I due ragazzi camminarono allora fino al campo da Quidditch, dove avrebbero avuto un po' di privacy. Il ragazzo si inginocchiò davanti a lei, prendendole una mano tra le sue. Lei sgranò gli occhi perplessa e lo guardò confusa. 《Chiedo umilmente il tuo perdono per essere stato un cretino colossale.》Recitò poi come se avesse pensato a quella frase per tutta la settimana.

《Sei un un idiota.》Accennò una risata e alzò gli occhi al cielo. 《Puoi alzarti.》Disse poi, scandendo bene le parole ed il ragazzo obbedì, mettendo le mani in tasca.

《Mi perdoni?》Chiese poi, con la testa bassa, ma senza mai distogliere lo sguardo dagli occhi di Marlene.

《Non puoi dire tutto quello che ti passa per la testa!》Lo rimproverò categorica, mentre lui continuava a guardarla con aria pentita.

《Lo so.》Rispose poi, con estrema consapevolezza. Era cosciente del fatto che l'avesse ferita ed era assolutamente intenzionato a non ripetere mai più niente del genere. 《E comunque tu lo sai cosa provo per te.》Quasi sussurrò quella frase, come se il solo pronunciare quelle parole lo rendesse più vulnerabile.

《Cosa provi per me?》Girò il dito nella piaga, noncurante dell'espressione schiva del suo interlocutore.

《Lene...》Accennò un ghigno, passandosi la mano tra i ricci morbidi. 《Non farmelo dire.》La supplicò poi, senza guardarla negli occhi. 《Non così. Non adesso.》

《Bene.》Acconsentì autoritaria, incrociando le braccia. 《Considerati perdonato.》Cercò di andare via, ma lui glielo impedì afferrandola per il braccio.

《Tutto qui?》Quel sorrisetto beffardo era ancora sul suo volto. 《Non mi dai un bacio?》Chiese poi, spudorato.

《Hai bevuto, Sirius?》Lo scrutò fingendosi preoccupata.

《Ma chiudi il becco.》Sussurrò a pochi centimetri dal suo viso, prima di annullare completamente la distanza tra loro. Poggiò le labbra sulle sue in un gesto febbrile e disperato, scoprendo che anche la ragazza non aspettava altro che quel momento. Sirius la strinse a sé tenendola per i fianchi, mentre lei lo teneva incollato a sé affondando le mani nei suoi morbidi ricci.

《Sfacciato.》Sussurrò la ragazza riprendendo fiato. Le sue dita sottili stavano accarezzando il volto liscio del ragazzo, che la guardava come se in quel momento esistesse solo lei.

《Lene io...》Indugiò un secondo, guardandosi intorno per cercare di sfuggire a quella situazione; ma ormai era quasi fatta, e avrebbe preferito fronteggiare un ultimo rifiuto piuttosto che continuare a nascondersi dietro la barriera insormontabile che aveva costruito negli anni. Aveva così tanta paura di soffrire che non si era mai permesso di provare dei sentimenti. Vivere significa rischiare, Sirius lo aveva sempre sostenuto, ed era arrivato il momento per lui di farlo, di distruggere quella barriera, di lasciare che qualcuno si sedesse a fianco a lui in quell'oscurità e che la illuminasse fino a renderla un po' meno spaventosa. 《Voglio essere diverso per te.》Ammise quindi, sentendo un peso insopportabile ed opprimente svanire in un secondo. 《Voglio tutte le cose romantiche, stare con te, essere il tuo ragazzo.》Non riuscì a trattenere un sorriso, ma quando notò l'espressione perplessa di Marlene si ricordò che quella era una decisione da prendere in due. 《Se tu lo vuoi.》

《Non aspettavo altro.》

 

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Capitolo 25
*** Mistletoe ***


《Remus, guarda!》Quasi strillò Lily alla vista di Fanny che svolazzava felice per i corridoi.

《È sempre necessario agitarsi così tanto per una dannata fenice?》Sirius alzò gli occhi al cielo. 《Hai una voce così acuta che potresti spaccare tutta la cristalleria di mia madre con una sillaba.》

《A cuccia, Felpato!》Lo riprese James portando un braccio attorno alle spalle della rossa. Lei sorrise alla vista del ragazzo e lo salutò con un bacio sulla guancia. Sirius rivolse loro un finto sguardo disguatato e si diresse verso Remus.

《Che c'è?》Chiese il biondo trattenendo le risate.

《Sono contento per lui, ma...》Cercò di gesticolare in modo quasi ridicolo. 《È così strano vederli così.》

《Ma sono così carini!》Esclamò Alice spuntando tra i due ragazzi.

《Non era esattamente la parola a cui stavo pensando io.》Felpato alzò gli occhi al cielo.

《Ma smettila!》Marlene si avvicinò al suo ragazzo e gli lasciò un bacio sulla guancia. Intanto Lily e James camminavano qualche passo davanti a tutti gli altri, diretti verso le grandi porte che davano sull'uscita della scuola. Le feste erano ormai vicine ed Hogwarts era piena di addobbi e alberi di Natale. La rossa amava quel periodo dell'anno e non poteva fare a meno che guardarsi attorno estasiata.

《Hai freddo?》Le chiese James non appena misero piede fuori dall'edificio. Lei, avvolta nella sua caldissima sciarpa bianca di lana, scosse la testa, sistemandosi sulla testa il cappello con il pompon. Tutto il paesaggio davanti a loro era totalmente innevato, una vasta distesa di neve soffice e bianca: un vero spettacolo.

《I Tre Manici di Scopa?》Urlò Sirius alle loro spalle ed il ragazzo con gli occhiali annuì. D'altronde quel posto aveva le Burrobirre migliori dell'intero mondo magico, ed era assolutamente il loro preferito.

《Che bel calduccio che c'è qui dentro.》Disse Remus che sembrava avere due ghiaccioli al posto delle mani. I ragazzi presero posto in fretta e come da prassi ordinarono le loro bevande preferite e dei dolcetti, mentre se ne stavano lì a chiacchierare del più e del meno.

《Siete pronti per le vacanze?》Chiese Peter entusiasta. Lui adorava tornare a casa dalla sua famiglia, e reputava sua madre la miglior cuoca di pudding di tutto il Regno Unito.

《Veramente preferirei starmene con Lumacorno piuttosto che rivedere mia madre.》Ammise Frank un po' scocciato. La sua di madre, sapeva essere invece molto invadente e fastidiosa. Inoltre da quando si era messo con Alice non faceva altro che chiedergli di presentargliela e magari di chiederla in sposa alla sua famiglia.

《Cos'avete contro Lumacorno?》Chiese Lily contrariata mentre se ne stava comodamente appoggiata sul petto di James.

《Sentitela, la cocca del prof!》La schernì Sirius senza malizia.

《Ah Black, non sai che ti sei preso rifiutando di unirti al Lumaclub!》Rispose lei di rimando, come se si aspettasse che il ragazzo l'avrebbe presa in giro.

《Posso solo immaginare!》Ghignò sarcastico. 《Quel vecchio rimbambito ci ha messo sette anni a rassegnarsi al fatto che non mi sarei mai unito al suo gruppetto di sfigati!》

《Falla un po' finita!》Lo riprese la rossa e gli lanciò il cappello in faccia, facendo ridere tutti lì al tavolo, Sirius compreso.《Ad ogni modo, il Natale è la mia festa preferita e sono molto contenta di tornare a casa dai miei genitori e da mia sorella. Sapete, ho regalato loro un gufo, ma mi pesa non vederli per quasi tutto l'anno.》 Ammise con un velo di tristezza negli occhi. Il ragazzo seduto a fianco a lei sembrò accorgersene, infatti le rivolse un sorriso dolce e le accarezzò il viso con il dorso della mano.

《Io invece credo che andrò in vacanza con i miei sulle Alpi.》Disse Remus, con un'espressione che non lasciava trasparire il suo stato d'animo. 《Magari imparerò a sciare.》

《Prometti di mandarci spesso dei gufi.》Gli raccomandò James, al quale non piaceva affatto trascorrere tutto quel tempo senza i suoi amici. Quando ebbero finito di bere, mangiare e raccontarsi i proprio programmi per le vacanze, tornarono al gelido inverno di Hogsmeade, a passeggiare sulla candida distesa di neve che ricopriva i ciottoli.

《Adoro la neve!》Esclamò Lily, mostrando al ragazzo i fiocchi candidi che le erano caduti sui guanti vermigli. L'attenzione di James però, si soffermò sulla gioia riflessa negli occhi verdi di lei, sulle guance leggermente arrossate a causa del freddo e sul suo sorriso dolce e genuino che anche con temperature sotto lo zero riusciva a scaldargli il cuore.

《Sei bellissima.》Disse quindi, senza indugiare un secondo. Lily ridacchiò palesemente imbarazzata, cercando inutilmente di non darlo a vedere.

《Sei bello anche tu.》Rispose sincera, mettendo lui in imbarazzo a quel giro. Si fermarono sotto un albero, contro il quale James poggiò la schiena. Lily restò lì di fronte a lui, prendendogli entrambe le mani tra le sue e tentando di riscaldarle. 《Avresti dovuto indossare dei guanti!》Lo redarguì.

《Lo so.》Sorrise lui alzando gli occhi al cielo.

《La prossima volta faresti meglio a ricordarteli!》Gli sfiorò la punta del naso con l'indice e si sporse verso di lui, fino a cingergli il collo con le braccia.

《Promesso!》La strinse a sé e le baciò piano la punta del naso, facendola sorridere. Era tutto così perfetto che l'unica cosa che il ragazzo avrebbe voluto fare, era catturare quel ricordo per riviverlo all'infinito, senza stancarsi mai.

《Alza lo sguardo.》Sussurrò lei, prendendolo alla sprovvista. Ramoso obbedì senza obiettare e si accorse che l'albero contro il quale era appoggiato, era un albero di vischio. Il suo cuore fece un balzo prima di tornare a guardare lei, ammirandone i lineamenti, contemplandone la perfezione. Chinò appena la testa di lato e quando le sue labbra sfiorarono quelle di Lily, una scossa elettrica percorse il suo corpo, ripagandolo di tutti quegli anni di attesa.

《Finalmente!》Esclamò Sirius a Marlene, portandosi le mani in tasca. 《C'è veramente voluto tutto questo tempo per un dannato bacio?》La ragazza scosse la testa e andò via, lasciandolo da solo in mezzo alla città. 《Che c'è? Ora sono io quello strano?》Chiese gesticolando prima di alzare gli occhi al cielo e raggiungerla, lasciando ai due innamorati la propria privacy.

 

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Capitolo 26
*** Brothers ***


《Volete smetterla di ingozzarvi?》Urlò James levando da sotto al naso di Marlene e Sirius la tanto agognata torta al cioccolato che stavano per addentare. Il capitano della squadra di Quidditch aveva deciso di mettere tutti i suoi giocatori a dieta, visto che dopo le vacanze di Natale erano ritornati tutti un po' meno in forma di come se li ricordava.

《Questa la prendo io!》Esclamò Remus sottraendo quella splendida fetta di torta al suo amico.

《Morirò entro la fine di questa settimana!》Si lamentò la ragazza lasciando cadere la testa sulla spalla di Sirius.

《Non ti preoccupare, biondina.》Le accarezzò i capelli. 《Evans, prendi il cervo per le corna!》

《Cosa?》Chiese confusa, senza riuscire a capire l'umorismo del ragazzo.

《Lascialo perdere, Lils.》James portò un braccio attorno alle sue spalle. 《Abbaia ma non morde.》Vide i due amici scambiarsi strani sguardi divertiti che la mandarono ulteriormente in confusione.

《La settimana prossima c'è la partita, vero?》Lunastorta sviò il discorso per evitare che la sua migliore amica iniziasse a fare mille domande.

《Sì, per questo ci toccano felicissimi piatti di insalata, riso e petto di pollo.》Spiegò il riccio disgustato mentre la sua ragazza fingeva uno svenimento.

《Mi dispiace per voi!》Remus alzò le spalle, mangiando un altro boccone della torta deliziosa che aveva sottratto all'amico.
Dall'altra parte della Sala Grande, invece, Regulus Black non smetteva di mandare occhiate furtive a suo fratello, con il quale non parlava ormai da mesi.

《Smettila, Reg!》Lo riprese sua cugina quando se ne accorse. Lui si voltò di scatto e abbassò la testa.

《È solo che... credo che se si pentisse e tornasse a casa, mamma lo perdonerebbe.》Ammise con voce sommessa. Lui e Sirius erano sempre stati legati, e quella situazione lo faceva stare male. All'inizio pensava che suo fratello stesse bluffando, come anche sua madre, ma poi non tornò più a casa, nonostante tutte le Strillettere, e allora capì che non avrebbe più fatto ritorno.

《Tua madre non vuole saperne di quello sciagurato, e neanche tutti noi!》Disse autoritaria. 《È un Black, il Signore Oscuro lo avrebbe reclutato senza battere ciglio, lo sai, e invece lui ha preferito infamare il nostro nome!》Quasi le cadde la forchetta per terra a causa dell'impeto con cui la scaraventò sul piatto.

《Stai diventando pazza come Bella.》Il ragazzo alzò gli occhi al cielo seccato, prima di ritornare a finire il suo pasto.

《Tua cugina ha ragione.》Intervenne Piton. 《I traditori del sangue non meritano redenzione.》Aggiunse con il suo solito tono freddo e apatico, trascinando quasi ogni parola pronunciata. 《E se la pensi diversamente, farai la sua stessa fine.》

《Come dite.》Scosse la testa, ormai stanco di stare ad ascoltare quelle cose. Sirius era suo fratello, voleva solo convincerlo a tornare a casa e a seguire Voldemort insieme a lui. Cosa c'era di così eclatante e sbagliato da suscitare la loro ira? Anche Cissy aveva trascorso la sua infanzia con loro, ma per lei non significava niente, così come non significava niente Andromeda. Chiunque si permettesse di prendere scelte diverse dalle loro, era un traditore del sangue, una feccia e non meritava considerazione alcuna.

Quella stessa notte fu costretto ad uccidere dei Mezzosangue con gli altri. Fu una scena raccapricciante, piena di lacrime, sofferenza e urla, le quali ancora risuonavano nelle orecchie di Regulus. I Mangiamorte non guardavano in faccia nessuno, che fossero adulti, bambini o anziani. Se non seguivano Lord Vodemort, erano spacciati. Se erano Nati-Babbani, erano spacciati. Se erano Mezzosangue, la stessa cosa.
Ma perché lo stato di sangue era così importante per loro? Non erano comunque vite umane quelle che prendevano senza consenso? Non era forse sbagliato avere la presunzione di sentirsi migliore di qualcun'altro? Torturarlo e fargli del male? Togliere una madre ai propri figli? Era questa la giustizia di quell'essere riprovevole che lui e decine di altri avevano scelto di seguire?
Erano quelle le domande che frullavano nella mente di Regulus Black quella notte. Forse non si sentiva più adatto al ruolo che gli era stato assegnato, forse quel grande mago aveva commesso un errore a prenderlo con sé.

《Sirius!》Urlò il ragazzo, quasi sull'orlo delle lacrime quando lo vide scendere dalla moto. Il riccio alzò lo sguardo confuso, e scrutò la sua figura lontana nel buio, non riuscendo a riconoscerlo. Quando il fratello avanzò verso di lui e riuscì a vederlo, la sua espressione mutò completamente. Si diresse a grandi passi verso di lui e lo prese per un braccio, scrutando attentamente i suoi abiti ricoperti di sangue.

《Che hai fatto, Reg? Sei ferito?》Chiese preoccupato. Il più piccolo era pallido ed i suoi occhi verdi erano arrossati e pieni di lacrime che lui non permetteva di lasciare scorrere.

《I-io... no.》Ed è lì che Sirius capì. Lasciò lentamente la presa e fece due passi indietro. 《No, ti prego Sirius, io...》

《Tu cosa, Reg?》Sbuffò un risata nervosa. 《Di chi è quel sangue?》

《I-io non... io...》Scosse la testa. Stava letteralmente tremando e non sapeva cosa dire. Si vergognava troppo di ciò che aveva fatto e di ciò che stava diventando.

《Tu sei uno di loro.》Disse più a se stesso che al ragazzo di fronte a sé. 《Cosa dovevo aspettarmi?》Si portò una mano sul viso scuotendo la testa.

《Tu non capisci, io-》Ma il più grande non lo lasciò terminare.

《Io capisco perfettamente!》Ormai stava urlando. 《Mi ero illuso del fatto che tu non saresti mai arrivato ad uccidere qualcuno, nonostante i tuoi ideali malati! Ed ora ti ritrovo davanti a me ricoperto del sangue di chissà quale malcapitato! E perché? Vuoi che ti consoli? Che ti dica che in realtà sei una brava persona?》Regulus respirò profondamente e abbassò la testa, non riuscendo più a sostenere lo sguardo disgustato del fratello.

《Sei ingiusto!》Sbraitò il più piccolo, cercando invano di trattenere le lacrime. 《Te ne sei andato, mi hai lasciato da solo! Lo sapevi che sarebbe finita così!》

《Saresti venuto, se te lo avessi chiesto?》Chiese allora, perfettamente cosciente della risposta.

《Forse.》Allargò le braccia. 《Se mi avessi fatto sentire importante la metà di James Potter.》

《Ora sarebbe colpa mia?》Chiese attonito. 《Io ti ho sempre coperto le spalle Reg, ho sempre cercato di farti aprire gli occhi! Il problema è che tu non sei mai stato dalla mia parte...》Sussurrò Sirius con veemenza tra i denti puntandogli un dito contro il petto. 《Perché tu sei esattamente come loro.》E poi andò via senza voltarsi indietro, deluso e amareggiato, cercando di nascondere il dolore che provava a causa di suo fratello, ormai un assassino.
Regulus cadde sulle ginocchia, lasciandosi alla sofferenza, alle lacrime e al pentimento.

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Capitolo 27
*** Quidditch and Kisses ***


《Dolce Lily!》Sorrise James quando la ragazza si precipitò verso di lui, abbracciandolo più forte che poteva.

《Sì Lily, entra come se fosse la tua camera!》Esclamò Frank lanciando un'occhiata complice a Sirius.

《Sei nervoso?》Chiese la rossa al ragazzo con gli occhiali prendendogli il viso tra le mani con fare premuroso. Scelse chiaramente di ignorare completamente quei due e dedicare le sue attenzioni a chi le meritava.

《Nervoso io?》Accennò un sorriso. 《Mai.》

《Ma è la partita più importante della stagione!》Gli fece notare lei, che forse era più agitata di quanto lo fosse il cercatore.

《Lo so Lils, e a proposito...》Sfoggiò uno dei suoi ghigni malandrini, provocando un'espressione confusa sul volto della ragazza. Era abituata ad odiare quell'espressione in passato, ma non ne capiva più il motivo... era così adorabile! 《Mi chiedevo se ti andasse di indossare questa.》Tirò fuori dal cassetto una felpa scarlatta. Sulle spalle c'era scritto il suo cognome ed il numero 7. 《Sei... la ragazza del Capitano, vero?》Chiese poi, leggermente imbarazzato passandosi una mano tra i capelli.

《Mi stai chiedendo di metterci insieme?》Chiese lei sorridente, e lui annuì piano, guardandola negli occhi. Lily allora si sporse verso di lui e lo baciò, scaturendo rumorosi applausi e fischi da parte dei ragazzi.

《Ma guardali che dolci, Frankie!》Esclamò il riccio provocando la fragorosa risata del suo interlocutore.

《Capitano!》Marlene entrò nella stanza dei ragazzi con i capelli biondi raccolti in una coda alta e la divisa della squadra indosso. 《Non sarebbe ora di andare?》

《Certo! Ci vediamo tra poco, Lils.》Salutò la ragazza con una dolcezza quasi commuovente, accarezzandole dolcemente il viso col dorso della mano e lasciandole un piccolo bacio sulla fronte. Dopo di ché tutti i giocatori si precipitarono negli spogliatoi per il solito discorso motivazionale del capitano. Quando ebbe finito, si chiusero a cerchio per il loro solito rito e subito dopo, si avviarono tutti verso il campo.

《Eccoli i nostri campioni!》Esclamò Bruce Jordan, vedendo arrivare i Gifondoro.

《Jordan, sii imparziale, mi raccomando!》Raccomandò la Professoressa McGranitt che sedeva a fianco a lui.

《Ma certo, prof!》Disse alzando gli occhi al cielo senza farsi notare da lei. 《Benvenuti a tutti, studenti e studentesse di Hogwarts, alla partita più importante e più attesa della stagione: Grifondoro contro Serpeverde!》Tutta la tribuna esplose in urla, fischi e applausi incontrollati mentre i due capitani si stringevano la mano.

《Emmeline, metti la sciarpa!》Urlò Alice, tirandogliela praticamente addosso.

《Ma cosa cambia?》Si lamentò lei. 《Se devono perdere, perderanno comunque!》

《Non dirlo neanche per scherzo!》Le diede una botta sulla spalla così forte che nonostante il caos, le ragazze riuscirono a sentirne il rumore. Quando Madama Bumb diede il via alla partita, partì il tifo sfegatato degli studenti.

《Come potete vedere, miei cari, la partita inizia molto bene per i Leoni. McLaggen è in possesso della Pluffa, tenta di segnare...non ce la fa!》Urlò il cronista disperato. 《La Pluffa è ora di Zabini, percorre il campo velocemente e sì! Un Bolide lo becca in pieno! Madama Chip, serve una barella!》

《Jordan!》La McGranitt gli diede uno schiaffetto sul braccio.

《Mi scusi.》Roteò gli occhi tornando a concentrarsi sulla partita. 《Ora è Marlene McKinnon ad avere la Pluffa! Vola verso l'alto... tesoro non è così che ci regalerai dieci punti! Ma un attimo! Mette in atto una perfetta Manovra di Porskoff, passando la palla a Sirius Black. Che tempismo perfetto, ragazzi! Black vola verso la porta alla velocità della luce! Prosegue con un Woollongong Shimmy...vai bello, vai... e dieci punti per i Grifondoro!》La tribuna si alzò in piedi e tutti iniziarono ad esultare e ad intonare dei cori.
James intanto andava su e giù in cerca del boccino che sembrava non volersi ancora mostrare. Così pensò di andare a salutare la sua ragazza.

《Hey Lils!》Disse affacciandosi di fronte a lei.

《James ma che stai facendo?》Chiese, un po' agitata.

《Vengo a salutarti!》Alzò le spalle. 《Non c'è molto da fare da quelle parti.》Fece un cenno con la testa verso il campo, dove Frank stava mettendo in atto uno Starfish and Stick che fece sbarrare gli occhi alla rossa. 《Mi dai un bacio?》Le chiese poi, ostentando un sorriso da ebete.

《Non mi sembra il momento adatto.》Gli fece notare, sorridendo a sua volta.

《Ti prego Lils! Porta fortuna!》E così la ragazza acconsentì, lasciandogli un dolce bacio a fior di labbra davanti a tutti. Davvero tutti, come ad esempio Severus Piton che si voltò atterrito e disgustato, non riuscendo a guardare ulteriormente quella scena rivoltante.

《Per carità, Severus!》Esclamò Narcissa sdegnata. 《Ancora quella maledetta sanguemarcio?》

《Sta' zitta!》Disse lui, freddo e apatico come al solito.

《Quelle come lei non possono stare con gente come noi, lo sai.》Cercò di essere di conforto, ma stava solo girando il dito nella piaga ulteriormente.

《Cissy falla finita!》Intervenne quindi Regulus, che iniziava a trovare pedanti quei discorsi. Lui era il cercatore della squadra dei Serpeverde ma quel giorno non si sentiva troppo bene e aveva deciso di restarsene negli spalti. Chiaramente non immaginava che sarebbe finito a fare da moderatore alle discussioni di Piton e sua cugina.

《E tu che vuoi, Reg? C'è qualcosa che non va? Vuoi iniziare ad uscire con le Mezzosangue come tuo fratello?》Chiese irritata a suo cugino, il quale non avrebbe dovuto contraddirla.

《No, ma mi piacerebbe parlare d'altro ogni tanto.》Disse alzando gli occhi al cielo prima di tornare a fingere che gli interessasse qualcosa della partita.

《Devo ricordarti che fine ha fatto Sirius?》Il ragazzo si voltò, puntando gli occhi verde mare -questa volta un po' più scuri del solito- sulla cugina, in uno sguardo furibondo.

《Non lo nominare.》Ringhiò tra i denti, lasciando Narcissa attonita.

《Dovreste smetterla di litigare.》Gli fece notare il ragazzo dai capelli unticci. 《Sembrate due ragazzini idioti.》

I giocatori continuarono la partita, facendo del loro meglio e beccandosi forse un po' troppe punizioni prima che James Potter afferrasse il boccino comportando la vittoria dei Grifondoro.

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Capitolo 28
*** Moonlight ***


Nella Sala Comune di Grifondoro c'era la festa più chiassosa che la scuola avesse mai visto fino ad allora. C'erano strane trombette, sciarpe scarlatte, caramelle, cappelli insoliti e chi più ne ha più ne metta per festeggiare quella memorabile vittoria. Ma a tutto quel trambusto mancava l'anima della festa: Sirius Black. Marlene chiaramente non impiegò più di cinque minuti a capire che il suo ragazzo non era nei dintorni e dopo aver controllato nella sua camera, lasciò la Torre per andare a cercarlo. Certo, la scuola era enorme e non sarebbe certo stata un'impresa facile, ma sapeva che lo avrebbe trovato dalla sua adorata moto. O almeno lo credeva, fin quando passando vicino alla Sala Grande non sentì suonare un pianoforte. Non era però uno dei soliti motivetti di Vitious, allegri ed irritanti. Quel brano era triste, straziante e suonato con tanta maestria che la ragazza quasi iniziò a piangere commossa all'udire quel suono. Quando si affacciò all'entrata della sala, vide che il pianista in questione era proprio Sirius. Marlene iniziò a camminare verso di lui che non sembrava essersi accorto di nulla, continuando quindi a suonare imperterrito, con impeto ed impazienza, totalmente assorto ed invaso dalle note, e dalla musicalità cupa e triste di quella sonata. Quando la ragazza fu dietro di lui, gli poggiò le mani sulle spalle, facendolo trasalire, poi percorse le sue braccia forti fino a poggiare le mani sopra le sue, facendo incrociare le loro dita.

《M-mi ha spaventato.》Sorrise lui, voltandosi verso la ragazza. 《Sei qui da molto?》

《Abbastanza da rimanere affascinata dal tuo talento.》Sussurrò al suo orecchio lasciandogli un bacio sulla mandibola definita. 《Cosa stavi suonando?》

《La Sonata al Chiaro di Luna, di Beethoven.》Disse piano, mentre lei prendeva posto a fianco a lui sullo sgabello.

《Come hai imparato a suonare così bene?》Chiese curiosa dopo un attimo di silenzio. Sirius alzò un sopracciglio, accennando appena un sorriso amaro.

《Mia madre era... è una brava pianista.》Annuì piano, guardando i tasti dello strumento di fronte a sé con aria persa. 《Ha insegnato molto a me e mio... sì, mio fratello.》Pronunciò quelle parole come se lo ferissero fisicamente, come se il dolore che provava in quel momento lo stesse consumando. 《Forse dovrei smettere di suonare.》

《E perché mai?》Accennò un sorriso stupito. 《Sei così bravo!》

《Sì, ma ogni volta che lo faccio... penso a lei.》Ammise con fatica. 《Per quanto fosse severa e autoritaria... era mia madre... è mia madre.》Si corresse. 《Non fraintendermi, Lene, io non rimpiango la mia scelta, sono felice di essere andato via, ma è stata la decisione più dura che abbia mai preso nella mia vita.》

《È normale avere dei ripensamenti quando si fanno scelte così difficili, ma l'importante è che tu sia sicuro di quello che hai fatto.》Rispose nel tentativo di farlo sentire un po' meglio.

《Già.》Quasi sussurrò, premendo con la mano un tasto a destra della tastiera, il quale suonò una nota particolarmente grave.

《È...》Iniziò lei, cercando di utilizzare più tatto possibile. Lo vedeva particolarmente malinconico, ed era preoccupata per lui. Erano rare le volte in cui Sirius lasciava trasparire le sue emozioni, e quando lo faceva, spesso era a causa di un fattore scatenante.《È successo qualcosa? Come mai non sei di sopra a festeggiare?》Con il pollice e l'indice prese un riccio ribelle che gli ricadeva sul viso e lo rimise a posto, premurandosi di accarezzargli dolcemente il viso prima di tirare via la mano.

《Non ho voglia di festeggiare, perché...》Deglutì rumorosamente, e a causa del silenzio che regnava nella Sala Comune ormai deserta, Marlene riuscì a sentire il cuore del ragazzo battere più forte di quanto avrebbe dovuto. Così poggiò la testa sul suo petto, steingendolo a sé nel vano tentativo di riuscire a calmarlo. 《Ho avuto una discussione con Reg.》Ammisse accarezzandole dolcemente i boccoli biondi. 《E ho capito di averlo perso, e che lui non è più quello che conoscevo... o che quantomeno credevo di conoscere.》Regulus era diventato un Mangiamorte da qualche mese ormai, ed il cambiamento che aveva avuto era stato radicale. Più che ad un cambiamento nei suoi atteggiamenti, Marlene aveva notato le occhiaie profondamente marcate, lo sguardo stanco ed il fisico un po' più esile del solito, come se si fosse pentito della sua scelta, come se non si sentisse più all'altezza di ricoprire quel ruolo.

《Hai provato a... ragionare con lui?》Chiese allora, sapendo che quando Sirius era particolarmente infuriato, diventava difficile intrattenere una conversazione con lui.

《Io non... non ce l'ho fatta, Lene.》Gli si spezzò la voce mentre pronunciava quelle parole. 《Lui era... ricoperto di sangue.》Gesticolò freneticamente, e la ragazza si voltò dal lato opposto, cercando di nascondere la sua espressione inorridita. 《Non è più mio fratello.》Disse con un filo di voce, abbassando la testa triste e sconsolato, ad un passo dalle lacrime. 《La Guerra sta arrivando e dovrò combattere contro di lui.》La ragazza lo trinse forse a sé, portandolo a poggiarsi sul suo petto, così da poterlo cullare, accarezzargli i capelli e cercare di calmarlo. 《Sarebbe disposto ad uccidermi.》

《Non lo farebbe mai.》Disse cercando di sembrarne il più sicura possibile.

《Come puoi dirlo?》Marlene non poteva vederlo in faccia, ma poteva dire certamente che il ragazzo avesse iniziato a piangere. 《Io sono un traditore del sangue, e lui un...》Nonostante tutto faceva ancora fatica ad associare quel nome a suo fratello. 《Un Mangiamorte.》

《Non mi sembra felice della sua scelta, cambierà idea, vedrai.》Passò le dita tra i suoi ricci morbidi e definiti, beandosi del loro profumo dolce.

《E allora verrà ucciso lui. Dovrebbe farmi sentire meglio?》

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Capitolo 29
*** One last shot ***


Dopo essersi lasciati per la vacanze di Natale, i ragazzi erano felici di tornare ad Hogwarts e finalmente rivedersi, dato che non avevano avuto occasione di incontrarsi. Era stata dura specialmente per James, trattenersi dal prendere la scopa e fiondarsi a casa di Lily, ma alla fine ce l'aveva fatta.

《Hey!》Lily si affacciò al vagone dei ragazzi sorridente, facendo scivolare i suoi lucenti capelli rossi su una spalla.

《Lils!》Ramoso schizzò in piedi, correndo ad abbracciarla.

《Fa ancora strano.》Disse Sirius a Remus che con suo sommo stupore, annuì. I due ragazzi avevano la fronte appoggiata l'una su quella dell'altro e si sussurravano qualcosa che i ragazzi non riuscivano a sentire.

《Passami una cioccorana.》Ordinò Remus all'amico che non riusciva a distogliere lo sguardo dai due innamorati.

《Mi sei mancata tantissimo, Lils!》Sussurrò il ragazzo sulle labbra della rossa, spostandole una ciocca di capelli dal viso con estrema delicatezza.

《Mi sei mancato anche tu!》Gli sfiorò il naso con il suo, lasciandogli poi un leggero bacio sulla punta.

《Dai Ramoso, staccatevi prima che ti si appannino gli occhiali!》Lo prese il giro Sirius, facendo ridere Frank, e anche un po' gli altri due. La ragazza alzò gli occhi al cielo, ed entrambi presero posto sul sedile, l'una a fianco dell'altro. James portò il braccio attorno alle spalle di Lily, tenendola stretta a sé come se non volesse più starle lontano dopo quella separazione.

《Come sono andate le vacanze, Lily?》Le chiese Lunastorta, porgendole una Ciccorana che lei accettò volentieri.

《Molto bene!》Sorrise entusiasta scartando il dolcetto. 《Sono stata con la mia famiglia, e mia sorella ci ha fatto conoscere il suo fidanzato. È... non so come descriverlo... forse all'apparenza non sembra molto simpatico, devo ammetterlo, ma credo che sia una brava persona.》Purtroppo la gentilezza della ragazza non le permetteva di dire esattamente quello che aveva pensato di Vernon, anche perché lo conosceva poco e non le piaceva nutrire dei pregiudizi nei confronti delle persone.

《Mi fa piacere.》Le rispose l'amico, sorridente.

《E James quando conoscerà la tua famiglia?》Chiese Sirius con un ghigno spudorato stampato sul volto, cercando di metterli in imbarazzo.

《Quando lo vorrà.》Rispose però lei, senza esitare, lasciando tutti un po' sorpresi, per quanto cercassero di non darlo a vedere.

《Mi piacerebbe conoscere i tuoi.》Disse allora il ragazzo, e i due si scambiarono sorrisi e sguardi innamorati.

《Te l'ho detto.》Sussurrò Remus all'orecchio dell'amico. 《C'è qualcosa di più, non è solo passeggero.》

《Mi sa che hai ragione, Lunastorta.》Annuì piano, accennando una risata. 《E tu, Petie? Come va con quella Tassorosso?》

《O-Olivia, dici?》Era così imbranato che gli caddero tutte la caramelle di mano. 《Va bene, direi, piuttosto bene.》Si abbassò, tentando di raccoglierle con l'aiuto di Lily.

《Avete già...》Ma Sirius venne interrotto dalle urla della rossa.

《Black, non mi sembrano domande da fare!》Lo fulminò con lo sguardo e lui scoppiò a ridere.

《Non sai neanche cosa stavo per dire!》Tentò di difendersi.

《Certo, come no!》Lily alzò gli occhi al cielo.

《Volevo sapere se avessero avuto il loro primo appuntamento.》Ma era inutile continuare a difendersi, non gli credette nessuno.

Il viaggio continuò tranquillamente per ancora mezz'ora prima che i ragazzi arrivassero ad Hogwarts, stanchi ma felici. Ormai quella scuola era come una seconda casa per loro, e sebbene fossero agitati per i M.A.G.O. non potevano che essere entusiasti di essere lì. Ormai era ora di iniziare a prendere in mano le redini delle proprie vite, iniziare a pensare al proprio futuro e diventare adulti, il ché fece comparire anche il senso di responsabilità dei Malandrini che si era celato durante tutto quel tempo dietro Caccabombe e scherzi vari.

《Sirius.》Quasi sussurrò James, sdraiato sul suo letto a pancia in su, con lo sguardo immerso nel vuoto. Il riccio, che si trovava nella sua stessa posizione a solo qualche metro di distanza, si voltò lentamente verso il suo amico. 《Tra pochi mesi tutto questo sarà finito.》

《Già.》Il ragazzo annuì pensieroso.

《Dovremmo diventare degli adulti responsabili.》Gli fece notare.

《Così pare.》Rispose, trascinando le parole.

《Quindi stavo pensando...》Si fermò un attimo, incuriosendo Sirius. 《Se magari non fosse il caso di fare un ultimo colpo.》Ghignò voltandosi verso il suo amico. Felpato incredulo si mise a sedere, sfoggiando un sorriso eccitato.

《Che hai in mente, Caposcuola?》Chiese strofinandosi velocemente le mani e pronunciando quell'ultima parola con sarcasmo, essendo quasi un ossimoro associata al nome di James.

《Qualcosa di memorabile.》Si sedette di fronte al suo migliore amico, iniziando a riflettere.

Ed fu così che i due malandrini pianificarono lo scherzo più memorabile della storia di Hogwarts e lo misero in atto. Loro malgrado si beccarono una punizione all'altezza del caos che avevano creato per tutta la scuola da parte della Professoressa McGranitt, grata che quello fosse il loro ultimo anno. Sperava infatti che avrebbe avuto un po' di pace dal prossimo.

《Ne è davvero valsa la pena?》Chiese Remus affacciandosi all'ufficio di Lumacorno, dove i due stavano scrostando dei calderoni con enorme fatica.

《L'ultimo colpo, Rem.》Potter alzò le spalle. 《Dovevamo.》

《Immagino di sì.》Il ragazzo alzò gli occhi al cielo scoppiando in una fragorosa risata. 《Ti conviene evitare Lily per un po'.》

《Perché?》Corrucciò la fronte, stupito.

《Vuole ucciderti.》Alzò le spalle, prima di voltarsi e andare via, lasciando il suo amico sconvolto e forse anche un po' spaventato.

《Cos'è quella faccia, Ramoso?》Chiese Sirius mentre strofinava l'interno di quell'affare con forza.《Dopo quasi sette anni non ne sei abituato?》

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Capitolo 30
*** Padfoot ***


Il giorno dopo i ragazzi erano fuori in cortile, distesi sull'erba a bearsi del dolce far nulla. Remus leggeva il suo libro all'ombra di una quercia, Peter sonnecchiava e Sirius e James lanciavano dei sassolini nel lago, cercando di colpire la piovra gigante.

《Quando abbandonerete la vostra missione suicida?》Chiese il lupo senza alzare lo sguardo dal suo libro.

《Ma dai, Lunastorta!》Esclamò Sirius. 《Questa maledetta piovra sembra un fantasma!》Si lamentò. 《Tu l'hai mai vista? Fanno più baccano Sir Nicholas ed il Barone Sanguinario!》

《Dovresti esserne grato.》Gli fece notare l'amico.

《Dai, allora cambiamo gioco!》Propose James guardandosi intorno. 《Okay, ci sono!》Prese un bastone da terra e lanciò più lontano che potè. 《Corri a prenderlo, Felpato!》Sirius guardò l'amico con aria seria, scuotendo la testa.

《Ma fai sul serio?》Chiese poi il riccio.

《Dai, non ti va di sgranchirti un po' le zampe?》Alzò le spalle. 《Cos'hai di meglio da fare? Correre ti piace tanto!》Cercò di convincerlo con entusiasmo. Remus guardava quella scena divertito, senza proferire parola, gustandosi le assurde ragioni di James e le espressioni impassibili di Sirius.

《Dai, lanciane un altro.》Acconsentì poi il riccio, che si trasformò in cane ed iniziò a correre.

《Bravo, Felpato!》Esclamò il ragazzo dai capelli corvini quando riportò il basto e lo accarezzò dietro le orecchie.

《Secondo me dovresti restare così per sempre, sei più carino.》Commentò il biondo divertito, prima di tornare alla sua avvincente lettura.

《Hey ragazzi!》Li salutò Lily, avvicinandosi a loro. Con lei c'era anche Marlene, che stringeva tra le mani una tela e dei colori ad olio.

《Lils!》James la prese in braccio facendole fare un paio di giri prima di lasciarle un bacio affettuoso sulle labbra. 《Che ci fai qui?》

《Marlene voleva provare a dipingere un paesaggio ed io ho preso un libro dalla biblioteca. È proprio una bella giornata, non trovi?》Chiese entusiasta. Quel sole tiepido la rilassava e la metteva di buon umore.

《Ma dov'è il mio ricciolino?》La bionda si guardò intorno alla ricerca del suo ragazzo, senza però scorgerlo da nessuna parte.

《Ehm...già...Sirius...》Potter si grattò la testa, in evidente difficoltà. 《È di sopra. Dorme.》Nel frattempo il cane nero e possente arrivò correndo facendo un giro attorno alle ragazze, scodinzolando freneticamente.

《Ma che bel cane!》Quasi urlò Lily. 《Di chi è?》

《Ah lui?》Chiese James, lanciando un'occhiata furtiva a Remus.

《È un randagio.》Rispose il biondo. 《Un povero malcapitato che girovaga per Hogsmeade.》Alzò le spalle mentre il suo amico si tratteneva dal ridere. 《Ogni tanto ci fa pena e gli diamo da mangiare.》

《Io non l'ho mai visto, in realtà.》Notò la rossa.

《Neanche io.》Convenne la sua amica.

《Posso accarezzarlo?》Chiese Lily ed il cane si nascose dietro James, per evitare che lo facesse.

《Ma certo, è un animale così buono!》Esclamò Remus, chiaramente divertito. La ragazza allora si avvicinò lentamente, noncurante del fatto che Sirius stesse facendo di tutto per dissuaderla dal suo intento, persino ringhiare. Quando finalmente il cane fu a portata di mano, Lily lo accarezzò dietro le orecchie, facendolo scondinzolare. Eh già, a volte il ragazzo si sentiva più cane di quanto non volesse ammettere.

《Ma quanto sei bello!》Disse rendendo la sua voce appena più acuta, come se stesse parlando ad un bambino. Remus, James e Peter che si era appena svegliato, trattennero a stento una risata, scambiandosi risate furtive e divertite.

《Possiamo andare, Lily?》Chiese Marlene, sorridente. Sapeva bene che la sua amica amava molto gli animali, e vederla alle prese con loro era sempre una scena molto tenera.

《Va bene.》Acconsentì, allontanandosi da lui. 《Ci vediamo dopo.》Disse rivolgendosi a James e lasciandogli un bacio sulla guancia.《Ciao ragazzi!》Salutarono poi entrambe, prima di andare via.

《Molto divertente.》Si lamentò Sirius con i suoi amici sghizzanti una volta riprese le sue sembianze umane.

Intanto le ragazze avevano preso posto vicino al lago, in una prospettiva perfetta per un dipinto. Si vedevano gli alberi riflessi nel lago, le ninfee galleggianti e Hogsmeade in lontananza. Marlene non perse tempo a montare il cavalletto e ad organizzare per bene i suoi colori sulla tavolozza: non poteva rischiare che cambiasse la luce.

《Lene...》La sua amica, seduta a pochi metri da lei richiamò la sua attenzione. 《Non trovi che i ragazzi fossero strani, poco fa?》

《Strani?》La ragazza alzò un sopracciglio mentre mescolava tra loro due colori primari. 《Non mi sembra, l'unica cosa strana è che Sirius dormisse... non lo fa mai nel pomeriggio, dice che è una perdita di tempo.》

《Sì... nascondono qualcosa.》Insistette lei, imperterrita.

《La solita esagerata!》Marlene scosse la testa, iniziando a disegnare sulla sua tela.

《Non è così!》Si difese repentinamente. Era sicura di averci visto giusto. Conosceva bene Remus e James, sapeva cogliere i loro segnali. 《E poi... non ti chiedi mai dove finiscono una volta al mese?》

《Dovresti fondare un club di complottiste insieme a Mary, così discutereste di queste vostre teorie.》La prese in giro trattenendo a stento una risata.

《Sul serio? Non ti interessa?》Chiese gesticolando.

《No, Lily.》La bionda alzò le spalle senza distogliere lo sguardo dal disegno. 《Mi fido di Sirius.》

《Anche se noti che ti sta palesemente mentendo?》Insistette la ragazza che proprio non capiva perché la sua amica fosse così calma.

《Se vuoi che la tua relazione con James funzioni, entrambi avrete bisogno di avere dei segreti. Lascia che sia così.》La esortò con la sua solita nonchalance. Quel breve discorso però, per quanto convincente, non sortì l'effetto desiderato su Lily Evans, che quando si metteva in testa una cosa, non c'era niente che potesse fermarla.

 

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Capitolo 31
*** Prongs ***


《Remus...》Lily sussurrò mentre entrambi erano in biblioteca a fare i compiti per il giorno dopo. Il ragazzo alzò lo sguardo dal tema di Trasfigurazioni, prestandole la sua completa attenzione. 《Sai... io e Marlene abbiamo parlato di una perplessità che condividiamo ultimamente... solo che lei dice di fidarsi di Sirius e non mi supporta nelle mie ricerche... quindi mi trovo costretta a chiedere il tuo aiuto.》

《Quale sarebbe questa perplessità?》Chiese quindi il ragazzo, alzando un sopracciglio.

《Vedi... io so perché quando c'è la luna piena tu sparisci... ma non capisco perché sparisce anche il resto del gruppo.》Insinuò, sperando di avere una risposta dal suo amico.

《Non saprei dirlo.》Alzò le spalle distogliendo lo sguardo.

《Me lo devi dire!》Urlò lei puntandogli il dito contro e facendolo indietreggiare. 《È il mio ragazzo, devo saperlo!》Tutti gli studenti spostarono lo sguardo si di lei, senza però avere il coraggio di proferire parola per paura che quella furia si riversasse anche su di loro.

《Appunto.》Disse rivolgendole uno sguardo spaventato. 《È James il tuo ragazzo, parlane con lui.》

《Ah certo!》Gesticolò nervosa. 《E cosa dovrei dirgli?》Si poggiò le mani sui fianchi, irritata.

《Quello che ti pare!》Esclamò sulla difensiva, indietreggiando ancora un po' con la sedia.

《Tu sì che sei un vero amico, Remus!》Scosse la testa e andò via, lasciando il ragazzo interdetto e ancora un po' spaventato. Pensò che di quel passo, sarebbe stato meglio chiedere a James... ma chiedergli cosa, esattamente? Non sapeva neanche come formulare una domanda. Voleva sapere, ma non voleva che James pensasse che non si fidava di lui... era solo curiosa. Quella situazione era veramente troppo complicata. Doveva trovare un modo per... essere discreta ma comunque colpire dritto nel punto giusto.

《Ciao Evans!》Esclamò Sirius alle sue spalle facendola saltare in aria per lo spavento. Il ragazzo scoppiò a ridere e si piegò in due, tenendosi la pancia per le risate.

《Idiota.》Sussurrò tenendosi una mano sul petto.

《Dai... scusami...》Riuscì a biascicare tra una risata e l'altra. Dopo qualche secondo si ricompose, passandosi una mano tra i ricci morbidi per rimetterli a posto. 《Ti ho fatto prendere un bello spavento, eh!》Ghignò soddisfatto.

《Già.》Alzò gli occhi al cielo. 《Senti Bl...》Ma poi ci ripensò. 《Sirius.》

《Sì?》Chiese lui alzando un sopracciglio, diffidente. Era la prima volta che quella ragazza pronunciava il suo nome.

《Io e te siamo amici, vero?》Sorrise in maniera forzata e forse anche un po' disperata.

《No.》Rispose secco lui, ostentando un sorriso spiacente.

《Dai, sono la ragazza di James!》Cercò di persuaderlo.

《Infatti.》Alzò le spalle. 《Non la mia.》

《Divertente.》Fece roteare gli occhi, evidentemente seccata.

《Dai, cosa ti serve?》Chiese quindi, portandosi le mani in tasca. A quel punto Lily si rese conto che chiedere a lui sarebbe stato difficile esattamente come chiederlo a James. Magari poteva usare il riccio come cavia per quando lo avrebbe chiesto al suo ragazzo!

《Cosa fate tu e James durante la luna piena?》Chiese quindi d'un fiato.

《Andiamo in cerca di vergini da sacrificare.》Rispose con tanta serietà che la ragazza rimase basita per un momento.

《Idiota! Sempre questo black umor!》Si lamentò scuotendo la testa.

《Ma che c'è Evans?》Riuscì a dire tra una risata e l'altra. 《Perché non lo chiedi a lui?》

《Non voglio sembrare la ragazza psicopatica, tutto qui!》Gesticolò freneticamente.

《Torchiare il suo migliore amico in effetti ti fa sembrare perfettamente sana.》Annuì lentamente, pronunciando quelle parole con quel solito velo di sarcasmo che caratterizzava quasi tutti i suoi discorsi.

《Hey!》James spuntò alle spalle di Lily, abbracciandola da dietro. La sentì sussultare, ma non ci fece caso e le lasciò un bacio sul lato del collo.

《Hey Ramoso, Nancy Drew qui sta investigando!》Ghignò Sirius divertito.

《Su cosa?》Chiese quindi a Lily, sorridendole. La ragazza si trovò interdetta per un attimo. Maledetto Black! Che figura! E ora cosa avrebbe dovuto dirgli? Nessuno batteva quel ragazzo nel rendere le situazioni imbarazzanti.

《Io...》Esitò un attimo, evitando lo sguardo dolce del suo ragazzo. 《Mi chiedevo...》

《In realtà lo chiedevi a me.》La corresse il riccio, troppo divertito da quella situazione.

《Sì... vedi James...》Indugiò un attimo, e poté vedere chiaramente l'espressione del suo ragazzo tramutarsi da dolce a preoccupata.《Come mai voi ragazzi sparite durante la luna piena?》

《Lily, mi hai fatto preoccupare!》Il ragazzo con gli occhiali tirò un sospiro di sollievo e accennò una risata. 《Io, Sirius e Peter siamo diventati degli Animagi per stare insieme a Remus durante le sue trasformazioni.》Spiegò tranquillamente.

《Grazie James.》Alzò gli occhi al cielo irritata. 《Ora mi prendi in giro anche tu!》

《No Lils, io non ti prendo in giro!》Cercò di difendersi all'istante.

《Quindi dovrei credere che tre ragazzini alle prime armi con la magia siano riusciti a diventare degli Animagi? E per di più da autodidatti?》Chiese con tono ironico.

《Piuttosto accurato, direi.》Rispose il suo ragazzo, annuendo lentamente.

《La tua arroganza è inenarrabile, James Potter!》Lo accusò Lily, dandogli uno schiaffetto sul braccio. 《Continui a prenderti gioco di me?》

《Hey hey hey!》Sirius si mise in mezzo, evitando che lei lo colpisse ancora. 《Qualcuno qui deve darsi una calmata!》

《Non sono affari tuoi, Black!》Quasi urlò, ormai troppo infastidita per trattenersi.

《Sono tornato ad essere Black?》Sghignazzò divertito e scosse la testa. 《Comunque Ramoso,》Si rivolse all'amico. 《forse ha semplicemente bisogno di una dimostrazione.》

《Qui? In mezzo al corridoio? Non credi che darei un po' nell'occhio?》Chiese un po' riluttante Potter.

《Ti copro le spalle.》Disse tirando fuori la Mappa del Malandino.

《Ecco a proposito di quell'affare!》Disse indicandola. 《Mi piacerebbe molto sapere cos'è!》

《Una mappa che traccia ogni dannato imbecille che se ne va in giro per Hogwarts. L'abbiamo ideata e creata noi di sana pianta!》Le spiegò Sirius, evidentemente molto fiero del proprio lavoro. Dopo aver dato un'occhiata, ne rimase palesemente perplessa, anzi affascinata.

《Voi... l'avete fatta voi?》Chiese quindi loro, non riuscendo a trattenere il suo stupore.

《Ci sottovaluti tesoro?》Ghignò James accarezzandole il viso. 《Guarda qua!》Esclamò allora un secondo prima di trasformarsi in cervo. Un elegante e maestoso cervo che galoppava avanti e indietro per il corridoio esattamente davanti a lei. Trasalì all'istante ed incredula si voltò verso Sirius, che tanto per cambiare rideva di gusto. Quando il ragazzo risprese sembianze umane si avvicinò alla sua ragazza e le lasciò un piccolo bacio sulla guancia.

《Ma tu... ma voi...》Scosse la testa incredula. 《Non siete sull'elenco!》

《Non siamo dichiarati.》Disse Sirius alzando le spalle.

《Figurati se potevate fare qualcosa di legale!》Si lamentò Lily facendo roteare gli occhi. 《E tu che animale sei?》Chiese poi curiosa all' -quasi- amico.

《Un cane.》Annuì lentamente. 《Sai...nero, grosso. Un cane grande.》

《Un cane...》Ma un ricordo la pervase invadente, e le fece sgranare gli occhi. 《Oh mio Dio, no...》

《Oh mio Dio sì.》Il riccio alzò gli occhi al cielo seccato.

《Tu non puoi... non è possibile...》Non voleva e non poteva crederci. Aveva davvero grattato Sirius dietro le orecchie?

《Credimi dolcezza, è stato peggio per me che per te.》

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Capitolo 32
*** Graduation Day ***


《Dammi una mano, Felpato!》James si rivolse all'amico. Quel giorno era talmente agitato che non riusciva neanche a farsi il nodo alla cravatta. Sirius si avvicinò e con calma legò quel pezzo di stoffa alla perfezione, così come suo padre gli aveva imposto per tanti anni. 《Grazie.》Disse poi freneticamente, mettendosi a posto la camicia.

《Ma perché tutta questa agitazione?》Chiese Felpato. 《I M.A.G.O. sono andati, devi solo alzarti e prendere quel maledetto pezzo di pergamena!》

《Lo so.》Il ragazzo respirò rumorosamente. 《È solo che...》Si guardò intorno, rivedendo per un attimo i piccoli bambini curiosi e un po' impauriti che sette anni fa avevano varcato l'entrata di quel dormitorio, totalmente inconsapevoli di tutto quello che Hogwarts gli avrebbe dato: anni di risate, liti, amori e amici insostituibili. Era grazie a quel posto se aveva conosciuto i ragazzi, se erano diventati una squadra inseparabile. Aveva conosciuto la dolce Lily Evans, se ne era innamorato. Aveva anche scoperto a sue spese che -a quanto pareva- non poteva piacere proprio a tutti, e che solo maturando e mettendo da parte l'arroganza si possono ottenere alcune cose.
Era un capitolo della loro vita che concludevano con tristezza, nostalgia e allo stesso tempo tanta voglia di scoprire il mondo e combattere la guerra che incombeva sul mondo magico. 《Mi mancherà questo posto.》

《Mancherà a tutti.》Remus gli poggiò una mano sulla spalla, sorridendogli con il suo solito fare rassicurante. 《Ma noi resteremo tutti insieme.》Disse forse più a se stesso che a James. La vita non era stata clemente con Remus, gli aveva posto di fronte una sfida dopo l'altra dopo che l'attacco di Greyback, quando aveva solo quattro anni, lo aveva condannato per sempre. Nonostante i suoi genitori lo amassero a dismisura, dopo quell'avvenimento non aveva potuto fare a meno di vedersi come un mostro. Non si era mai sentito adatto né accettato finché non aveva incontrato il resto dei malandrini. Se glielo avressero chiesto qualche anno fa, non avrebbe puntato uno zellino sulla minima possibilità che sarebbe riuscito a trovare degli amici come loro, eppure erano sempre lì per lui, anche durante la luna piena.

《Non fate i sentimentali!》Esclamò Sirius, il quale soffriva forse più di tutti i suoi amici per il congedo. Il riccio aveva trascorso la sua intera vita a sentirsi dire di essere inadeguato alla sua posizione, al suo status sociale, al suo nome. Da quando era ad Hogwarts però, si era sempre sentito libero di essere se stesso senza rimorsi, a trecentosessanta gradi. Per lui quella scuola era stata un'ancora di salvezza, una casa quando Grimmaul Place per lui non lo era più, anche se forse non lo era mai stata realmente. Hogwarts era il posto in cui aveva imparato che i fratelli non sono sempre uniti da un legame di sangue, e che ci si può innamorare veramente, non solo sposarsi per interesse come aveva visto fare durante tutta la sua infanzia. I suoi genitori non si amavano, si tolleravano a malapena, e non avevano mai neanche cercato di nasconderlo. Bellatrix aveva sposato Rodolphus perché obbligata da suo padre e Cissy presto avrebbe fatto lo stesso con Lucius. L'unica dei suoi parenti ad essere felice era sua cugina Dromeda, che aveva sposato Ted, un Nato-babbano gentile ed un po' impacciato che la amava alla follia e che le aveva dato una splendida bambina. Apparentemente la felicità si poteva raggiungere soltanto allontanandosi da quella famiglia.

《Hai ragione, Felpato!》Convenne James sistemandosi la divisa. 《Ora dovremmo proprio andare!》Prese la bacchetta e si raddrizzò gli occhiali sul naso. 《Siete pronti, ragazzi?》Si voltò verso di loro, sapendo che quella sarebbe stata l'ultima volta che lo avrebbe chiesto. Quantomeno in quella stanza.

《Stanno scendendo tutti!》Li avvisò Frank affacciandosi alla porta. E così, lo fecero anche loro, lasciarono la loro amata camera e seguirono tutti gli altri fino alla Sala Grande, gremita di genitori orgogliosi con le macchine fotografiche in mano.

《James, Sirius!》Si sentì bisbigliare. 《Sorridete!》Quando si voltarono videro la Signora Potter con gli occhi pieni di lacrime e di orgoglio per i due ragazzi. Aveva temuto spesso di non vedere mai suo figlio diplomarsi che quasi faceva fatica a credere di star assistendo a quella scena. Quando i due si misero in posa scattò, conservando la foto nella borsetta.

《Ora basta, cara.》Il marito le accarezzò il braccio dolcemente. 《Lascia che prima si diplomino!》E allora lei obbedì, sedendosi a fianco a lui e cercando di trattenere l'emozione.
Lily intanto lanciava occhiate furtive a James, che venivano prontamente ricambiate e accompagnate da sorrisi. Marlene e Sirius invece, se ne stavano seduti vicino e abbracciati, noncuranti di tutta quella gente che li stava a guardare.
Così quando la Professoressa McGranitt ebbe finito di chiamare i ragazzi e consegnare loro i diplomi, tutti gli ospiti iniziarono ad applaudire e a scattare foto mentre i ragazzi lanciavano i cappelli in aria felici del traguardo raggiunto.
Da quel momento in poi sarebbero stati liberi di essere loro stessi, di fare ciò che gli andava, di combattere e di vivere la loro vita al massimo.
Lily saltò in braccio a James che la afferrò prontamente e la baciò.

《Ti amo.》Le sussurrò lui sulle labbra, lasciandola senza parole. La ragazza sentì il suo cuore perdere un battito e lo guardò negli occhi incontrando i suoi, scuri e sinceri. In quel momento Lily capì che James era quello giusto per lei, capì di esserne innamorata e che non avrebbe più voluto trascorrere neanche un giorno senza di lui. Per loro la vita insieme, stava solo per cominciare.

《Ti amo anche io.》Rispose allora, fiondandosi sulle sue labbra ancora una volta.

《Dai, andiamocene a festeggiare!》Li interruppe Sirius, col suo solito tempismo perfetto. E così se ne andarono tutti insieme ai Tre Manici di Scopa a raccontare aneddoti di esperienze vissute in tutti quegli anni e bevendo Burrobirra fino alla mattina.
 

Cari lettori,
con questo capitolo termina la prima parte
della storia, dal prossimo inizerà la seconda
sull'Ordine della Fenice originale e la vita
dei ragazzi dopo la scuola.

xx inlovewithfour

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Capitolo 33
*** The Order of the Phoenix ***


《Ma che diavolo hai combinato ai capelli?》Chiese James a Sirius non appena si incontrarono, facendo ridere Peter che se ne stata in piedi alle sue spalle. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e si passò una mano tra i ricci ormai decimati.

《Ho seguito il consiglio della tua insopportabile ragazza e sono andato da un parrucchiere babbano.》Remus rideva sotto i baffi, ma cercando di non farsi notare dall'amico chiaramente turbato.

《Hey!》Lily raggiunse i ragazzi di corsa, accompagnata da Emmeline. 《Oh mio Dio, Sirius!》Esclamò entusiasta. 《Ma stai benissimo, hai un aspetto così ordinato!》Si avvicinò cercando di toccarglieli ma lui si scansò prontamente.

《Marlene non la pensa così.》Si lamentò alzando gli occhi al cielo.《Lei adorava i miei capelli, specie quando facevamo...》Ma venne prontamente interrotto dalla ragazza che si avvicinava con una sigaretta in bocca ed i capelli mossi che ondeggiavano a causa del vento. Con lei c'erano anche Mary, Alice e Frank.

《Mi piaci lo stesso, ricciolino.》Gli sorrise, lasciandogli un bacio a stampo sulle labbra. Il ragazzo la guardò sognante, perdendosi un attimo nei suoi occhi blu prima di prendere la sigaretta che lei aveva tra le dita ed iniziare a fumarla.

《Ci siete tutti, direi!》Esclamò il Professor Silente facendo trasalire i ragazzi. Era spuntato alle loro spalle con l'aiuto di Fanny e purtroppo quella era una pessima abitudine che probabilmente non avrebbe mai perso.

《Sì.》Rispose James, sorridente.

《Restate tutti uniti, Fanny ci porterà al Quartier Generale dell'Ordine.》I ragazzi si presero per mano e quando l'anziano Preside di Hogwarts si fu accertato che fossero tutti pronti, chiese alla sua fenice di partire. In una batter d'occhio si ritrovarono in una sala ampia con un lungo tavolo al centro e delle persone sedute lì intorno. 《Miei cari amici, vi presento i nuovi membri dell'Ordine!》E così tutte quelle persone persero circa mezz'ora a presentarsi e a cercare di ricordarsi tutti i nomi.

《Albus, ma possiamo fidarci di questi ragazzetti?》James sentì qualcuno sussurrare, che poi riconobbe come Malocchio Moody, un collega di suo padre all'Ufficio Auror.

《Ma certo, Alastor!》Gli assicurò il signore anziano senza esitare neanche un secondo.
Qualche minuto dopo, quando tutti ebbero preso posto al tavolo, iniziò la riunione. Tutti i nuovi arrivati erano affascinati dal sentir parlare gente tanto ferrata nella lotta contro Voldemort e con tanta esperienza, e non vedevano l'ora di poter far parte di quel mondo, di poter combattere e dare una mano a fare giustizia.

《Detto questo, ci si vede domani alle cinque. Non tardate.》Concluse Moody con fare severo, prima di alzarsi e dirigersi verso un uomo del quale i ragazzi avevano già scordato il nome.

《Sirius ma ti rendi conto?》James gli colpì la spalla eccitato. 《Ora anche noi facciamo parte dell'Ordine!》Esclamò contento e ancora un po' incredulo.

《Già, il ché sai che significa?》Chiese il riccio, beccandosi un'occhiata confusa dall'amico. 《Che dovrò combattere contro tutta la mia famiglia.》Gli fece notare, ed entrambi scoppiarono a ridere.

《Ma avete assaggiato queste tartine?》Chiese Peter estasiato, come sempre fuori luogo.《Vale la pena restare qui solo per queste!》

《Mi hai tolto le parole di bocca, Codaliscia!》Remus alzò gli occhi al cielo, sarcastico. 《Sono venuto a salutarvi, ci vediamo domani!》Sorrise cordiale, poggiando loro una mano sulla spalla.

《Già, anche io devo andare, Lily mi aspetta! A domani!》Si congedò James dopo aver abbracciato gli amici. Sirius intanto si ricordò di una cosa e con lo sguardo cercò Marlene in quella stanza affollata. La sua figura bella ed elegante però, risaltò immediatamente agli occhi del ragazzo, e quindi con un po' di sforzi, facendosi spazio tra quelle persone, riuscì a raggiungerla, abbracciandola da dietro. Lei riconobbe subito il tocco del suo ragazzo e si rilassò tra le sue braccia, spostando la testa di lato in modo da scoprire il collo, sul quale lui iniziò a lasciare dei piccoli baci facendola sorride.

《Lei è Dorcas Meadows.》Disse Marlene, presentandogli una ragazza con lunghi capelli scuri ondulati, carnagione olivastra e sguardo affascinante. 《Dorcas, lui è Sirius Black.》Allungò la mano destra oltre la sua fidanzata, quanto bastava per stringere la mano della sua interlocutrice.

《Sei davvero bello come dicono.》Commentò lei, un po' sfacciata, abbozzando un sorriso. Marlene sfiorò la mano che Sirius poggiava sul suo ventre e la strinse forte.

《Ti ringrazio.》Ghignò lui, al quale i complimenti facevano sempre piacere.

《È ora di andare, vero amore mio?》Chiese Marlene, chiaramente irritata e questo fece sorridere Sirius.

《Certo, amore.》Le resse il gioco. 《È stato un piacere, Dorcas.》La salutò poggiando un braccio sulle spalle della sua ragazza e lasciando quel posto.

《Ma che sfacciata! E hai visto come ti guardava?》Esclamò Marlene indignata. 《D'avanti a me!》Sirius scoppiò a ridere stringendola più forte a sé. La sua ragazza non si ingelosiva molto spesso, e quando succedeva gli faceva sempre molta tenerezza. 《È evidentemente una bella ragazza...》Constatò poi. 《Ti piace? La trovi bella?》Si fermò in mezzo alla strada con le mani sui fianchi e si mise esattamente di fronte a lui, per scrutarne ogni espressione.

《Lene, sei seria?》Chiese lui, in bilico tra bugie bianche e verità. Lei però restò impassibile, ed il riccio capì che doveva darle una risposta. 《È una bella ragazza...》Puntò sulla verità. 《Ma non mi piace.》

《Bene.》Annuì riprendendo a camminare. Sirius pensò che sarebbe stato meglio stare lontani dalla Meadows d'allora in avanti, tanto per evitare inutili conflitti con Marlene. Mentre passeggiavano per la città, sotto il London Tower Bridge, il riccio si ricordò quello che avrebbe dovuto fare già da quella mattina.

《Lene...ti ricordi di mio zio Alphard?》Chiese portandole di nuovo il braccio attorno alle spalle, e quando si strinse a lui, il ragazzo capì che andava tutto bene.

《Zio Alphard, certo! Quello simpatico che ti ha nominato nel suo testamento!》Sorrise lei.

《Già.》Accennò una risata. 《Mi ha lasciato un po'di soldi e ho deciso di lasciare casa Potter.》Annunciò fermandosi vicino alla ringhiera.

《Cosa? Davvero?》Chiese lei un po' stupita, affacciandosi a guardare il fiume. 《E dove andrai a vivere?》

《Ho trovato una casa a Londra, in un quartiere di maghi, sai... è poco distante da Diagon Alley.》Anche lui si affacciò, perdendo lo sguardo nelle luci della notte riflesse nell'acqua. 《E mi stavo chiedendo se ti andrebbe di lasciare il dannato Berkshire per venire a vivere con me.》Disse poi, senza riuscire a trattenere un sorriso.

《Mi prendi in giro?》Chiese incredula, un po' presa alla sprovvista. Quindi lui tirò fuori un mazzo di chiavi al quale era appesa una medaglietta a forma di muffin.

《Se le vuoi, sono tue.》Alzò le spalle, sventolandogliele davanti. Lei scoppiò a ridere e le afferrò prima di saltargli addosso e fiondarsi sulle sue labbra.

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Capitolo 34
*** Evans ***


《James ti prego, comportati bene.》Lo supplicò Lily prima di aprire la porta di casa sua.

《Ma per chi mi hai preso?》Ghignò lui divertito, entrando insieme a lei.

《Mamma, papà!》Urlò lei, chiudendosi la porta alle spalle.

《Cara sei tor... Oh Charles, abbiamo ospiti!》Esclamò la signora bassina, con i capelli rossi ed il sorriso gentile quando vide James entrare insieme a sua figlia. 《Io sono Margareth, piacere.》Porse la mano al ragazzo che le rispose cordiale, e quando fu arrivato, si presentò anche a suo marito. 《Venite, accomodatevi!》Li invitò poi a sedersi sul divano e andò in cucina a preparare il tè.

《Bene James, anche tu sei...》Ma poi il Signor Evans guardò Lily, incerto se fosse la cosa giusta da chiedere. Se il ragazzo fosse stato un babbano, avrebbe messo Lily in difficoltà.

《James è un mago, papà.》Disse poi lei, cercando di porre fine a quel momento di imbarazzo.

《Sei un mago anche tu?》Chiese la Signora Evans, affaciandosi all'entrata del salotto. 《E che lavoro fai?》

《È un membro dell'Ordine della Fenice, come me!》La rossa rispose ancora una volta al posto del suo ragazzo, facendolo ridere sotto i baffi. Era facilmente intuibile chi fosse il più nervoso tra i due, quindi la lasciò fare.

《Ed i tuoi genitori?》Chiese il suocero.

《Suo padre è il Capo dell'Uffico Auror e sua madre è una Pozionista.》Spiegò Lily, ancora una volta.

《Rispondi mai per te, mio caro?》Chiese sarcastica Margareth.

《Certo che risponde per sé!》A quel punto James si portò una mano davanti al viso per nascondere le risa e la sua fidanzata finalmente si rese conto di quello che stava facendo. 《Scusate, è solo che...》Spostò lo sguardo dai suoi genitori al ragazzo seduto a fianco a lei. 《Io lo amo tanto e vorrei che vi piacesse.》Gesticolò, cercando di spiegarsi. 《Io... vado ad aiutare la mamma con il tè allora, vi lascio parlare.》Si congedò poi, dopo aver accarezzato delicatamente la mano del suo ragazzo. Poteva sembrare un gesto dolce, ma lui lo colse esattamente per quello che era: una raccomandazione.

《Bene, Signor Evans!》James che era seduto sul divano, si spinse più in avanti e si strofinò le mani. 《Lei che lavoro fa?》

《Io sono un architetto.》Spiegò annuendo leggermente. 《Mentre mia moglie gestisce un negozio di fiori.》Ed in quel momento il ragazzo capì il perché di quei nomi.

《Sembra interessante.》Sorrise cordiale. 《I miei genitori, come diceva Lily, fanno dei lavori molto impegnativi... non trascorrono molto tempo a casa, ecco.》Disse un po' malinconico. I suoi genitori lo avevano sempre amato e avevano fatto di tutto per lui, ma avrebbe voluto vederli un po' di più.

《Direi che sono riusciti comunque a tirare su un bravo ragazzo!》Quel signore tanto gentile con i capelli brizzolati gli poggiò una mano sulla spalla. Quando Lily e sua madre furono tornati, iniziarono a bere il tè e a mangiare squisiti biscotti al burro preparati dalla Signora Evans, che sembrava adorare il suo nuovo genero.

La prova più difficile per James però, anche se ancora non lo sapeva, sarebbe arrivata solo qualche ora dopo, quando avrebbe conosciuto i suoi due cognati: Petunia e Vernon. Si erano dati appuntamento in un ristorante poco lontano da lì per cenare insieme e conoscersi.

《James per favore con loro non fare nessun riferimento al mondo magico, chiaro?》Raccomandò Lily, che conosceva bene sua sorella.

《Va bene.》Disse roteando gli occhi. 《Tenendo in considerazione che è l'unico mondo che io conosca.》Continuò dopo qualche secondo con tono di polemica.

《Lo so, James!》Gesticolò nervosa. 《Ma che ti piaccia o no, loro sono due babbani. Non sei costretto a conoscere la mia famiglia se non vuoi.》In quel momento capì che per lei era importante e chiedergli di non essere se stesso per una sera, non era poi impossibile.

《Certo che voglio conoscere la tua famiglia, Lils.》Si fermò davanti a lei prima di stringerla forte a sé e lasciarle un bacio sulla testa. 《Farò il bravo.》

Quando entrarono nel ristorante, i cognati erano seduti ad aspettarli in un tavolo in fondo alla sala e quando li raggiunsero Lily li presentò al suo fidanzato.

《Allora Vernon,》Iniziò James entusiasta. 《Che lavoro fai?》Sembrava una domanda che piaceva fare ai babbani, e anche se non ne vedeva il senso né gli interessava più di tanto, glielo chiese comunque.

《Mi occupo di trapani.》Rispose risoluto e particolarmente orgoglioso, tanto che il ragazzo iniziò a chiedersi se questi fantomatici trapani non fossero una cura per il vaiolo di drago.

《Sembra interessante.》Annuì semplicemente, fingendosi entusiasta. Faceva molta fatica a restare serio in quel momento; l'uomo davanti a lui si atteggiava così tanto da sembrare il Ministro della Magia ed il suo doppio mento particolarmente accentuato gli dava la parvenza di una patata con la bocca.

《Lo è.》Disse presuntuoso. L'uomo sembrava essersi accorto del divertimento sul volto del suo interlocutore ed era deciso a fare di tutto per prendere il sopravvento su di lui.《Che auto guidi, James?》

《Oh la mia Nimbus 1000?》Chiese entusiasta. 《Ha il manico in mogano che mi premuro di lucidare ogni giorno.》Disse palesemente orgoglioso. 《E inoltre riesce a raggiungere i duecento chilometri orari, non è fantastico?》Vernon accennò una risata, voltandosi verso la sua promessa sposa.

《Una scopa? Sul serio?》Guardò James con sufficienza, quanto bastò ad infastidirlo, comunque. Ma ripensò alle raccomandazioni di Lily e si trattenne. 《E che mi dici del lavoro? La disoccupazione è uno dei vantaggi dell'essere un mago?》

《In realtà mi occupo di collaborare con l'Ordine della Fenice, sai per combattere il Signore Oscuro.》Disse lui, irritato.

《James.》Lily gli afferrò la mano cercando di fermarlo, ma era troppo tardi.

《Praticamente non ho bisogno di lavorare, i miei genitori mi hanno lasciato così tanti soldi alla Gringott che sono a posto per tutta la vita!》Ma quando vide lo sguardo confuso del cognato, si sentì in obbligo di precisare. 《Ah che sbadato!》Si portò una mano sulla fronte in un gesto plateale. 《La Gringott è la banca dei maghi, dove depositiamo tutto il nostro oro ed è gestita dai folletti.》

《Lo sapevo che ve ne sareste usciti con una delle vostre stranezze!》Urlò Petunia. 《Siete dei mostri, te lo avevo detto che non saremmo dovuti venire!》Si alzò in piedi rivolgendosi al fidanzato, che qualche secondo dopo fece lo stesso. 《Noi ce ne andiamo!》

《No Petunia, ti prego!》La supplicò sua sorella, prendendole la mano. 《James non voleva... lui...》Si voltò per un secondo verso il suo ragazzo. 《È solo che...》Ma non riusciva a spiegarsi, non sapeva cosa dire ed era sull'orlo delle lacrime.

《Non mi toccare!》Urlò Petunia ritraendo la mano. 《Andiamo Vernon!》Ed entrambi, senza neanche salutarli, lasciarono il ristorante il più in fretta possibile. Lily restò perplessa per qualche secondo, prima di lasciarsi cadere sulla sedia.

《Lils, tutto bene?》Chiese il ragazzo premuroso, prendendole la mano e vergognandosi un po'di quello che aveva fatto. Lei in tutta risposta scoppiò a piangere disperata coprendosi il viso con la mano libera. 《No Lils, ti prego non fare così!》La abbracciò stretta a sé, accarezzandole i capelli. 《Mi dispiace tanto, amore mio!》Le diede un bacio sulla fronte. 《Ti prometto che risolveremo tutto con loro al più presto! Te lo prometto, Lils!》

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Capitolo 35
*** Death Eater ***


Bellatrix Lestrange non nascondeva mai di essere dalla parte del Signore Oscuro quando qualcuno la accusava. Ne andava vergognosamente fiera e non vedeva perché non dovesse ammetterlo. Era una di quei Mangiamorte dei quali tutti conoscevano il volto e tutti tremavano solo a vederla per le strade, perché dove passava lei, lasciava stragi. Quel giorno però, il suo signore non l'aveva mandata ad uccidere Mezzosangue, bensì a reclutare una persona che lui stesso trovava molto utile e allo stesso tempo abbastanza smidollato da cedere facilmente.

《Peter Minus.》Disse il suo nome lentamente, e quando si voltò gli si gelò il sangue nelle vene. Si guardò intorno, ma non trovo James, né Sirius, né Remus. Così sfoderò la bacchetta, cercando di difendersi da sé per quando spaventato. 《Tremi sempre così tanto?》Chiese lei avvicinandosi al ragazzo. Con la mano destra gli sottrasse la bacchetta e la lanciò per terra, lasciandolo disarmato.

《L-lasciami stare.》Borbottò cercando di indietreggiare, ma si accorse che alle sue spalle c'era un muro che gli impediva di fuggire.

《Povero ingenuo.》Sghignazzò lei con il suo solito fare instabile. 《Se ti sto rivolgendo la parola è perché mi servi, razza di idiota!》Urlò senza controllo facendo rabbrividire il ragazzo.

《M-ma io...》Tentò, ma il suono gli morì in gola.

《Non vali niente?》Lo schernì. 《Io lo so, ma sono un soldato ed eseguo gli ordini.》Disse afferrandogli il polso con forza, quasi strattonandolo. 《Tu verrai con me.》Sussurrò poi con fare inquietante e sguardo gelido, prima di smaterializzarsi. Quando Codaliscia si guardò intorno vide un tavolo pieno di Mangiamorte, tra i quali riconobbe qualche volto familiare: Cissy, Lucius, Regulus, Piton. Tutti si voltarono a guardarlo quando arrivò lì e poté vedere chiaramente il più piccolo dei Black irrigidirsi.

《Grazie, Bella.》Disse colui che non deve essere nominato, lasciando Peter impietrito. Non lo aveva ancora visto, in quando era nascosto dietro la figura imponente di Rodolphus Lestrange, e quando si spostò il ragazzo si sentì morire. Quell'essere che non poteva definirsi umano, si stava avvicinando a lui con il suo serpente a fianco. 《Sta' calma, Nagini.》Le accarezzò il capo quando lei si mise in posizione d'attacco. 《Peter è nostro ospite.》Abbozzò un sorriso che non incontro i suoi occhi, perfidi e gelidi. 《Siediti pure!》Lo invitò indicando un posto libero tra Regulus e Piton. Quando Bellatrix vide che il ragazzo era troppo spaventato per muoversi lo spinse, costringendolo ad obbedire agli ordini del suo signore.

《Io... io... che ci fa-faccio qui?》Chiese poi, con un filo di voce.

《Come dici?》Voldemort scosse il capo. Il ragazzo parlava così piano che non riuscì a sentirlo. Codaliscia però, per quanto si sforzasse non riuscì a ripetere la frase, era troppo spaventato.

《Chiede perché è qui.》Disse Severus allora, impietosito da quell'essere.

《Ah, ma certo!》Esclamò lui. 《Tu cosa credi, Peter?》

《I-io...》Il ragazzo tremava in maniera incontrollata. 《Credo che lei voglia uccidermi.》Disse tutto d'un fiato trattenendo a stento le lacrime.

《Non essere sciocco!》Voldemort prese posto a capo tavola. 《Nessuno ti ucciderà.》

《E quindi cosa ne farà di lui, mio Signore?》Chiese Regulus, impaziente. Aveva visto altri mebri dell'Ordine, addirittura Auror essere portati lì e uccisi. Non credeva certo che proprio Peter rappresentasse l'eccezione.

《Ottima domanda, Regulus.》Sorrise puntando gli occhi vuoti sul ragazzo grassottello che tremava ancora. 《Se Peter deciderà di aiutarci, sarà uno di noi, altrimenti sarai tu ad ucciderlo, vista la tua loquacia.》Black abbassò lo sguardo e respirò rumorosamente.

《M-ma... io sono un membro dell'Ordine!》Esclamò Codaliscia impaurito. 《Se ne accorgerebbero subito!》

《Nasconderò il tuo marchio, farai da spia per noi ed io sarò clemente.》Disse tutto d'un fiato. 《Questa sarà la tua nuova famiglia e mi giurerai fedeltà, altrimenti sai cosa ti aspetta.》Si alzò ed iniziò a camminare per la stanza. 《Non pretendo niente da te, Peter.》Disse gesticolando elegantemente con la bacchetta. 《Puoi scegliere.》Lord Voldemort continuava a camminare lentamente attorno al tavolo: il rumore sordo dei suoi passi ed il fruscio del suo mantello sul pavimento fecero salire un brivido a Peter lungo tutta la schiena. Non voleva tradire i suoi amici, non voleva davvero... ma non voleva neanxhe morire, era troppo spaventato!

《A-accetto.》Sussurrò poi, quasi tra sé e sé facendo voltare Regulus di scatto. Sapeva bene che Peter era un caro amico di suo fratello, non si aspettava che cedesse così presto, non pensava che avrebbe tradito l'Ordine. Se questa era la resistenza, allora presto l'oscurità avrebbe prevalso sul mondo magico e tutto sarebbe andato perduto. L'amore, la bellezza, la luce. Tutto sarebbe andato in frantumi ed era stanco di starsene a guardare, almeno lui avrebbe tentato di fare qualcosa.

《Come dici?》Chiese Voldemort. 《Dovresti imparare a parlare ad alta voce.》Lo redarguì severo.

《Accetto.》Urlò quindi, rendendo la sua scelta definitiva e ufficiale. Era un traditore, un codardo, i suoi amici non lo avrebbero mai perdonato, né lo avrebbero mai più guardato in faccia se avessero scoperto quello che aveva fatto. I sensi di colpa lo stavano attanagliando, ma chiunque al posto suo avrebbe fatto la medesima scelta! Nessuno di loro avrebbe osato guardare in faccia Lord Voldemort e rifiutare di unirsi a lui! Nessuno di loro ne avrebbe avuto il coraggio! O almeno stava tentando di convincersene...

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Capitolo 36
*** Propose ***


《Hey Felpato, come procede il trasloco?》Chiese James affacciandosi alla camera che fino a pochi giorni prima era stata del suo migliore amico. Qualche giorno fa aveva deciso di andare a vivere con Marlene, e per quanto fosse felice per loro, non poteva fare a meno di essere un po' malinconico nel vederlo andare via.

《Bene Ramoso, grazie!》Rispose sorridente mentre riponeva degli oggetti in uno scatolone. 《Ormai direi che quasi tutte le mie cose sono già lì, ma Marlene avrà ancora un centinaio di pacchi da portare.》Disse un po' scocciato. Fare quelle cose era molto più stressante di quanto avesse previsto.

《Se hai bisogno di una mano mi trovi in camera mia.》Gli sorrise poi, percorrendo il corridoio con malinconia. Quando arrivò a destinazione si lasciò cadere sul letto a pancia in su ed iniziò ad osservare il soffitto in silenzio, pensando a quanto la sua vita fosse cambiata in soli pochi mesi. Si era diplomato, era diventato un membro dell'Ordine, si stava separando da Sirius e... aveva comprato un anello per la sua ragazza. Lo aveva preso dopo giorni di riflessione, deciso più che mai a trovare quello perfetto che alla fine aveva trovato! Quello che non riusciva a trovare però, era il modo giusto per chiederlo, il ché non era da sottovalutare! Era un momento che avrebbero ricordato per tutta la vita, che avrebbero raccontato ai loro figli, doveva essere indimenticabile!
Mentre era completamente assorto nei suoi pensieri però, il rumore della porta che si apriva lo fece voltare di scatto. Era Lily, sorridente e meravigliosa come sempre e si dirigeva verso di lui, che si mise seduto per guardarla meglio.

《Buongiorno, amore mio.》Gli sorrise sedendosi a cavalcioni su di lui. Gli tolse delicatamente gli occhiali e li ripose in maniera ordinata sul comodino a fianco al letto.

《Buongiorno!》Sorrise lui sfiorandole la punta del naso con il suo. 《Come mai da queste parti?》Ghignò poco prima che lei si fiondasse sulle sue labbra. James rimase stupito dalla foga della ragazza e restò fermo per un secondo prima di ricambiare. La ragazza portò le mani tra i suoi capelli morbidi, stringendo appena la presa. Lo spinse fino a farlo sdraiare, continuando a baciarlo senza neanche fermarsi per prendere fiato.

《Mi mancavi.》Rispose sulle sue labbra sfilandogli la maglietta e togliendosi anche la sua. Il ragazzo sorrise eccitato e trasalì quando lei fece attrito sul suo bacino, causando esattamente la reazione che desiderava. Tornò a baciarlo con foga e desiderio, accarezzando il petto definito del suo ragazzo con le dita sottili, mentre lui la stringeva ancora più vicina a sé tenendola per i fianchi.

《Sirius, mio caro, ti serve una mano?》Chiese la Signora Potter entrando nella sua camera. Era chiaro che fosse triste per la sua dipartita, come una madre che vede andare via suo figlio, ma cercava con tutte le sue forze di non darlo a vedere.

《No Euphemia, grazie.》Sorrise lui, richiudendo l'ultimo scatolone. Era difficile anche per il ragazzo prendere tutto e andare via; quella d'altronde era la prima vera casa che avesse mai avuto, nella quale si era sentito veramente amato, e non sarebbe mai stato grato abbastanza ai Potter per questo.

《Lo sai che puoi sempre tornare qui, non è vero?》Chiese lei, guardandolo negli occhi, quasi come se fosse una raccomandazione.

《Verrò a trovarvi così spesso che vi stancherete di vedermi.》Ghignò avvicinandosi a lei -chiaramente felice di sentirlo- e la abbracciò.《Grazie per tutto quello che avete fatto per me.》

《Sempre con questa frase!》Si lamentò lei asciugandosi una lacrima dal viso. 《Noi non abbiamo fatto niente che tu non meritassi!》Disse come al solito, facendolo sorridere. 《Ora vado di sotto da Fleamont, dice di voler cucinare lui oggi, e Merlino sa quanto lui sia incapace!》Si congedò poi, forse perché non voleva che lui la vedesse piangere ed il ragazzo gliene fu grato.

《Felpato, l'Ordine ci aspetta!》Esclamò James sulla porta e quando il suo amico si voltò, vide che con lui c'era anche la Evans ed entrambi avevano i capelli arruffati ed i vestiti un po' in disordine.

《Ci venite così?》Chiese quindi divertito. 《Non so se vuoi farti vedere dai suoceri in queste condizioni, Evans!》La schernì poi, facendole alzare gli occhi al cielo. Dopo che entrambi furono riusciti ad avete una parvenza pressoché decente, si smaterializzarono al Quartier Generale dell'Ordine.

《Non c'è tempo!》Urlò Emmeline correndogli incontro. 《Dobbiamo andare a Diagon Alley, c'è un attacco dei Mangiamorte!》Ed in un secondo non c'era più, si era già smaterializzata. I ragazzi si guardarono un attimo tra di loro cercando di elaborare l'informazione, poi fecero lo stesso. Arrivati nella cittadina, trovarono un gran trambusto: gente che urlava e correva cercando riparo dai lampi verdi che i Mangiamorte scagliavano senza pietà contro tutti quelli che passavano.

《James, attento!》Urlò Remus dall'altra parte della strada e quando il ragazzo si voltò, vide qualcuno con indosso una maschera ed il mantello nero. Non poteva dire di chi si trattasse, ma non si tirò indietro, iniziò a duellare. Dall'impeto con cui quel Mamgiamorte scagliava maledizioni contro di lui, dovevano avere un conto in sospeso, e James si fece qualche idea su chi potesse essere.

《Stupeficium!》Urlò il ragazzo, ma il suo duellante si difese.

《Septumsempra!》Contrattaccò l'altro, e quasi lo colpì. James iniziò a scagliare un incantesimo dietro l'altro, finché non vide una luce verde sfiorare il viso di Lily a qualche metro da lui.

《Lily!》James lanciò un urlo incontrollato, così forte che sentì la gola andare a fuoco. Il Mangiamorte contro cui combratteva si voltò di scatto nella direzione della ragazza e Potter ebbe la conferma della sua identità. Senza neanche pensarci due volte iniziò a correre verso la sua ragazza e la prese per mano, costringendola a seguirlo dietro un angolo, dove entrambi sarebbero stati al riparo per un po'. 《Stai... stai bene?》Le accarezzò il viso con fare premuroso.

《James, sì!》Rispose lei tentando di tranquillizzarlo. 《Ma tu tremi...》Constatò poi, prendendogli le mani tra le sue.

《Lily se ti succedesse qualcosa, io...》Si passò una mano tra i capelli e portò l'altra all'interno della tasca del cappotto, dove teneva la scatolina con l'anello che aveva comprato per lei. 《Io non mi perdonerei di non avertelo chiesto.》

《Chiesto cosa?》Scosse la testa confusa.

《Io ti amo come non ho mai amato nessun'altra persona nella mia intera vita e non riesco ad immaginare di stare un solo giorno senza di te, quindi farò quello che avrei voluto fare ormai da giorni.》Tirò fuori la scatolina e si mise in ginocchio di fronte a lei. La rossa trasalì per lo stupore e anche per la capacità del suo ragazzo di trovare sempre il momento meno opportuno per fare qualsiasi cosa. 《Lily Evans, vuoi sposarmi?》

《Tu sei pazzo...》Accennò una risata scuotendo la testa. 《Certo che ti sposo!》Urlò di gioia ed il ragazzo si alzò in piedi infilandole l'anello al dito. 《Tu sei pazzo!》Ripetè saltandogli addosso e fiondandosi sulle sue labbra, stringendolo forte a sé come se non volesse mai più lasciarlo andare via.

 

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Capitolo 37
*** The Noble House of Black ***


《Dobbiamo festeggiare!》Esclamò Sirius quando i suoi amici gli diedero la notizia. 《Lunastorta, hai sentito cos'ha combinato questo pazzo?》Chiese dando una pacca sulla spalla a James prima di abbracciarlo forte.

《Tre Manici di Scopa!》Urlò Marlene. 《È d'obbligo!》Ed effettivamente lo era, lo sapevano tutti: i grandi eventi, si festeggiavano da Rosmerta.

《Come mai così felici?》Chiese l'oste ciriosa, portando dei calici di Burrobirra al tavolo dei ragazzi.

《Io e James ci sposiamo!》Esclamò Lily al settimo cielo mostrandole l'anello.

《Amico mio, ma quanto l'hai pagato?》Gli sussurrò Sirius, colpito dalle dimensioni di quel diamante.

《Per Lily nessun prezzo sarebbe abbastanza.》Rispose mentre guardava la ragazza parlare felice. Il riccio lanciò un'occhiata divertita a Marlene che condivideva il suo stesso pensiero sul tema del matrimonio: una dannata perdita di tempo. D'altronde lui non era da biasimare, a casa sua i matrimoni non erano nient'altro che contratti, unioni forzate di persone che si disprezzavano profondamente, e di sicuro il suo non era il suo caso.

《Adesso facciamo un brindisi!》Propose il lupo. 《A Lily e James, che niente possa mai portare via l'amore che provano l'uno per l'altra. Tanti auguri!》

《Tanti auguri!》Urlarono anche tutti gli altri alzando i calici. Erano tutti di buon umore quella sera, ed era ormai un evento raro dato tutto ciò che stava accadendo in quel momento. Tra Voldemort, i suoi seguaci, la guerra che incombeva su di loro, i momenti di gioia erano rari.

《Ah Felpato, c'è bisogno che te lo chieda?》Sussurrò James all'orecchio del suo amico che si voltò confuso.

《Cosa?》Scosse la testa. 《Di portare un'auto per fuggire dal matrimonio in stile babbano? Sarà fatto.》Assicurò con il suo solito fare sarcastico. Il ragazzo con gli occhiali rise e scosse la testa: effettivamente una cosa del genere da lui un po' se l'aspettava.

《Non era questo, ma sembra un'ottima idea!》Gli resse il gioco. 《In realtà volevo chiederti di essere il mio testimone di nozze.》Il riccio non afferrò subito il punto, ma quando capì cosa l'amico gli stava chiedendo schizzò in piedi entusiasta.

《Rosmerta, qui ci vuole un giro di Whiskey Incendiario!》Poi tornò a sedersi, rivolgendo il suo sguardo contento a James. 《Ma certo che sì, Ramoso, che domande!》Così i ragazzi trascorsero quella serata insieme, tra risa, scherzi e aneddoti strani sui futuri sposi, finché non fu davvero troppo tardi.

《Io sto morendo di sonno.》Si lamentò Lunastorta strofinandosi gli occhi con il dorso della mano.

《Già, anche io.》Concordò Peter.

《Ma siete proprio due nonni!》Li prese in giro il riccio.

《Ci vediamo domani, Felpato!》Lo salutò James con un abbraccio e così anche Lily, prima che tutti si smaterializzassero lasciando lui e Marlene da soli.

《E tu, biondina?》Le sorrise stringendola a sé. 《Vuoi che ti riporti a casa?》

《Potremmo fare cose molto interessanti a casa.》Lei sorrise maliziosa ed il ragazzo colse al volo l'allusione, quindi le portò una mano attorno alla vita ed in un colpo di bacchetta entrambi si ritrovarono nel vialetto di casa loro. 《Dovremmo piantare qualche fiore in giardino.》Notò la ragazza e lui annuì, come se gliene interessasse. Sirius non badava molto a quelle cose, a lui bastava condividere la casa con la donna che amava, il resto erano baggianate.
Quando furono dentro, il riccio non esitò un attimo a saltarle addosso: le fece poggiare la schiena contro la porta di legno scuro e si avventò sulle sue labbra. Marlene portò una mano tra i suoi ricci, e gli cinse i fianchi con le gambe, stringendolo a sé quanto più poteva. Lui trasalì per la frizione e tirò indietro la testa scoprendo il collo; la sua ragazza non esitò un attimo a lasciargli proprio lì dei piccoli baci umidi, prima di prendere un lembo di pelle tra i denti ed iniziare a succhiare. Sirius gemette prima di tornare a baciarla con più foga e desiderio di prima, ma quando tentò di sfilarle la maglietta, lei lo fermò.

《Che c'è?》Il ragazzo alzò lo sguardo su di lei, evidentemente confuso.

《Tu aspettavi posta?》Chiese guardando un punto fisso dietro di loro.

《Cosa?》Scosse la testa. 《No, io...》Si voltò verso la finestra e vide un gufo nero ed imponente con una lettera stretta tra le zampe sottili e affusolate. I due ragazzi si staccarono, e la bionda si diresse verso l'animale che, non appena ebbe consegnato la lettera, volò via.

《C'è il sigillo-》Ma lui la interruppe prontamente.

《Lo so.》Si passò una mano tra i capelli. 《Conosco il loro gufo. Cosa vogliono?》

《Non vuoi aprirla tu?》Chiese lei premurosa, sapendo il rapporto che il suo ragazzo aveva con la sua famiglia. Lui scosse la testa con aria indifferente, così lei staccò con cura il sigillo di cera nero, ed estrasse la lettera al suo interno. 《Sirius, tuo fratello...》

《Ah... cosa dice?》Chiese con noncuranza, forse anche un po' infastidito. Non parlavano da mesi, da quando Sirius aveva lasciato Hogwarts esattamente, e perciò il ragazzo non poteva immaginare cosa lo avesse spinto a scrivergli proprio in quel momento.

《No, Sirius... lui è... è morto.》Disse poi la ragazza dopo un attimo di difficoltà. Non era una cosa facile da comunicare, e non era certo felice di farlo lei. Il ragazzo cambiò completamente espressione e si lasciò cadere sul divano, così Marlene poggiò la lettera sul tavolo e prese posto a fianco a lui. 《Ne vuoi parlare?》Accese una sigaretta e gliela porse. Lui la prese tra le due dita della mano sinistra ed iniziò a fumarla lentamente, con lo sguardo perso nel vuoto.

《Per me era già morto quando ha deciso di unirsi ai Mamgiamorte.》Disse freddo, senza neanche accennare ad un'espressione del viso.

《So che gli volevi bene e so che ora sei ferito.》Gli prese la mano e la strinse forte, per fargli sapere che lei era lì per lui. 《Ti va se andiamo al funerale domani?》

《No.》Scosse la testa impassibile. 《Non mi farebbero neanche entrare.》Accennò una risata amara. 《L'antica e nobile casata dei Black non accetta i traditori del proprio sangue.》Spense la sigaretta nel posacenere, poi si alzò e piano si diresse al piano di sopra.

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Capitolo 38
*** Inferi ***


Regulus Black nell'ultimo mese non aveva preso pace. Andava e veniva dalla biblioteca di Hogwarts come un pazzo, cercando informazioni su informazioni, arrivando addirittura a non dormire la notte pur di far quadrare tutto. Nella sua famiglia una profonda conoscenza delle Arti Oscure era d'obbligo ed era quasi convinto di aver capito quale fosse il segreto di Voldemort. Aveva visto una persona scagliargli contro l'anatema che uccide senza che ne sortisse alcun effetto. C'era solo una forma di magia oscura che poteva proteggere una persona da quell'incantesimo: gli Horcrux. Era intenzionato a capire come distruggerli, trovarli tutti e sconfiggere Voldemort. Era stanco di servirlo, stanco di fare del male e voleva porre fine alla guerra, alle sue sofferenze e a quelle di tutto il mondo magico.
Era ormai giunto il periodo di Natale e per questo il ragazzo era a tornato a casa, dove tutti quei libri in runico, tutte quelle mappe antiche avrebbero potuto fornirgli un grosso aiuto.

《Kreacher!》Chiamò dalla sua camera, senza alzare gli occhi dal libro e l'elfo si materializzò davanti a lui, esausto e morente lasciando Regulus esterrefatto. 《Oh mio Dio, cos'è successo?》Chiese affrettandosi a prestargli soccorso. Aveva permesso al Signore Oscuro di portare Kreacher con sé per una spedizione speciale, ma non sapeva di cosa si trattasse, sebbene avesse i suoi sospetti, e ritrovarselo davanti in quelle condizioni lo fece sentire un sacco in colpa.《Aspettami qui.》Disse affrettandosi a prendere un bicchiere d'acqua. 《Bevi un po'.》Lui obbedì e dopo qualche minuto si riprese, riuscendo addirittura a rimettersi in piedi. 《Ora puoi spiegarmi cos'è successo?》Chiese gentile e ancora un po' preoccupato.

《Il Signore Oscuro ha chiesto a Kreacher di testare delle trappole per un suo nascondiglio.》Quasi balbettò ancora troppo spaventato.

《Cosa doveva nascondere?》Il ragazzo sapeva che aveva fatto centro! Il suo elfo doveva sapere... e lui avrebbe fatto pagare a Voldemort il male che aveva fatto a lui e a tutti gli altri.

《Un medaglione, Signore.》Rispose bevendo ancora un sorso d'acqua. Regulus scattò in piedi e prese uno dei libri di storia che stava studiando. Sfogliò velocemente il libro finché non trovò la foto del medaglione di Salazar Serpeverde.

《È questo, Kreacher?》Chiese mostrandogli la foto. L'elfo assottigliò gli occhi guardando la figura intensamente, poi annuì. 《Bene.》Disse indossando un lungo cappotto scruro. 《Devi portarmi in quel posto.》Prese velocemente un foglio di pergamena, scrivendo un breve messaggio.

Al Signore Oscuro: So che avrò trovato la morte prima che tu legga queste parole, ma voglio che tu sappia che sono stato io ad aver scoperto il tuo segreto. Ho rubato il vero Horcrux e intendo distruggerlo appena possibile. Affronto la morte nella speranza che quando incontrerai il tuo degno rivale sarai di nuovo mortale.

R.A.B.

Trasfigurò il primo oggetto che si trovò davanti in una copia esatta di quel meraglione e infilò il biglietto al suo interno. 《Portami lì.》Disse autoritario e l'elfo obbedì, portandolo nei pressi di un lago nero vastissimo del quale non riusciva neanche ad intravedere l'altra sponda.

《Dobbiamo salire, Padrone.》Disse l'elfo riferendosi ad una barca malmessa sulla riva che il ragazzo non aveva notato.

《Va bene.》Il ragazzo annuì, respirando rumorosamente. 《Vieni con me!》Entrambi salirono sulla barchetta che procedeva inesorabile, finché non giunsero davanti ad una distesa di roccia scura dalla quale fuoriusciva una luce verdastra.

《Padron Regulus, c'è bisogno di ferirsi per passare, lasci che sia Kreacher a farlo.》Si propose lui  ma Regulus scosse la testa.

《No Kreacher, ne hai sopportate abbastanza per oggi, lo farò io.》Rispose risoluto, prima di alzare la mano e puntarsi contro la bacchetta. 《Diffindo.》Apparì un piccolo taglio che in poco tempo iniziò a sanguinare, permettendo alla nave di entrare. Scesero entrambi quando furono davanti ad un bacile di pietra posto su un piedistallo. 

《Padrone la prego, lasci che sia Kreacher a bere quella pozione, non c'è altro modo di prendere il medaglione.》Supplicò l'elfo, mentre il ragazzo studiava il contenuto con circospezione. 《Sarà molto doloroso! La prego Padron Regulus, lasci che sia Kreacher a farlo!》

《La tua vita non è meno importante della mia.》Disse accennando un sorriso, poi iniziò a bere. Un dolore lancinante gli attraversò il corpo, facendolo urlare di strazio. Krecher guardava il suo Padrone spaventato e seriamente preoccupato per lui, avendo provato in prima persona gli effetti di quella pozione infernale. Ma il ragazzo non si fermò, continuò a bere nonostante stesse rivivendo i ricordi più dolorosi della sua vita, i suoi peggiori sensi di colpa, nonostante avesse preferito di gran lunga strapparsi la pelle di dosso piuttosto che fare i conti con quel dolore insopportabile che lo lasciava senza fiato. Regulus la bevve tutta finché non vide l'Horcrux apparire. 《Kreacher...》Biascicò debolmente accasciandosi per terra. 《Sostituiscilo.》Ordinò, e l'elfo si affrettò ad obbedire. Regulus respirava a fatica e sentiva un bisogno impellente di bere, come se fosse altrimenti sul punto di morire. Si trascinò fino al lago, ma quando la sua mano venne a contatto con l'acqua, fu assalito da degli essere pallidi e ripugnanti che riconobbe come Inferi. Sapeva che avrebbe potuto allontanarli con del fuoco, ma dopo il loro primo attacco la bacchetta gli cadde in acqua, ed era ormai irrecuperabile.

《Padrone!》Urlò l'elfo disperato.

《Kreacher, va' via! Questo è un ordine! Distuggi l'Horcrux! Distruggilo!》E poi venne tirato giù con impeto, in fondo al lago, finché ormai rimasto senza fiato non chiuse gli occhi, abbandonandosi all'oscurità.

Solo pochi giorni dopo Voldemort scoprì quello che il ragazzo aveva fatto e preferì dire in giro che Regulus gli aveva disobbedito e per questo lo aveva ucciso, vanificando così il sacrificio di un Mangiamorte pentito che aveva dato la sua vita nel vano e disperato tentativo di salvare quella di molti altri.

 

Cari lettori,
spero che la storia vi piaccia, e se vi va
fatemi sapere le vostre considerazioni
attraverso una recensione, in particolare
su questo capitolo, al quale sono davvero
affezionata.

xx inlovewithfour

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Capitolo 39
*** Wedding ***


Nella primavera del 1979, tra fiori di pesco appena sbocciati e uccellini cinguettanti, stava per avere luogo il matrimonio tanto atteso da tutti: quello di Lily e James.
La celebrazione sarebbe avvenuta in un meraviglioso gliardino pieno di alberi appena fioriti, che Lily con l'aiuto delle sue amiche aveva sistemato con delle sedie di legno adornate con fiocchi bianchi. Dove gli sposi si sarebbero scambiati le fedi, c'era un arco ricoperto di fiori bianchi e rosa, e la navata era segnata da un lungo tappeto candido che la sposa avrebbe dovuto percorrere per incontrare il suo futuro marito.
Gli invitati erano già tutti arrivari, emozionati e trepidanti, e Sirius era lì da un po' ad osservare il giardino con una sigaretta in mano: era tutto talmente perfetto da sembrare disegnato.

《Ti piace?》Chiese Marlene nel suo splendido vestito da damigella mentre piano si avvicinava a lui. Era di un elegantissimo rosa tenue che donava tantissimo ai toni della sua pelle, ed era lungo e morbido, tanto da caderle delicatamente sul suo bel corpo evidenziandone le forme.

《Sì.》Alzò le spalle portandosi la mano sinistra in tasca.

《È stato così impegnativo sistemare tutto!》Si lamentò alzando gli occhi al cielo. Fece ancora qualche passo in avanti fino a raggiungerlo, poi gli cinse i fianchi con le braccia, lasciandosi cadere addosso a lui. Sirius sorrise per il gesto tenero e portò un braccio attorno alle sue spalle stringendola a sé. 《Non chiedermi mai di sposarti.》Lo avvertì lei con aria divertita, ma con una palese nota di serietà nella voce.

《Non corri il rischio, biondina.》Ghignò lui prima di fare un ultimo tiro.

《Sirius Orion Black!》Urlò Alice -da poco- Paciock dall'altra parte del giardino. 《Prova solo a pensare di lanciare quel mozzicone per terra e sarà l'ultima cosa che farai!》Lo minacciò prima di raggiungere Lily. Il ragazzo guardò Marlene ed entrambi scoppiarono a ridere.

《Hey Felpato!》Disse James che ei dirigeva di fretta verso i due ragazzi mentre si sistemava la cravatta. 《Come sto?》

《Una meraviglia, Ramoso!》Disse fiero, avvicinandosi all'amico. 《Stai davvero benissimo.》

《Io raggiungo le altre, Lily avrà bisogno di me per il trucco.》Si congedò la bionda sorridendo ad entrambi e Sirius tenne lo sguardo fisso su di lei finché non sparì completamente dalla sua vista. Era così bella che non ne potè fare a meno.

《Che facciamo? La aspettiamo sull'altare?》Chiese poi il riccio, un po' confuso su quella procedura.

《Sarebbe questa l'idea!》Esclamò Remus in lontananza in tono di scherno, facendo ridere anche James. Così lo sposo ed il suo testimone si sistemarono lì, nell'attesa che arrivasse Lily. James non riusciva a stare fermo, era agitatissimo e riuscì a prendere fiato solo quando la vide arrivare. Era splendida nel suo vestito bianco, lungo e con una coroncina di piccoli fiori candidi sistemata tra i capelli vermigli.

《Per le mutande di Merlino!》Sussurrò quindi così piano da farsi sentire solo dal suo migliore amico a fianco a lui, che non potè fare a meno di sghignazzare. Quando Lily fu di fronte a lui, le alzò il velo prendendosi qualche secondo per contemplare la sua bellezza. 《Sei meravigliosa, Lils.》Le sussurrò poi, facendola sorridere.

《Ora potete scambiarvi per promesse.》Disse il mago che celebrava il rito arrivati a quel punto della cerimonia.

《Lily Evans.》Iniziò James, trattenendo a stento le lacrime. 《Ho saputo dal momento che ti ho vista che eravamo destinati a stare insieme, e credo che mi sia il mondo testimone.》Disse facendo ridere tutti gli invitati. 《Avevo capito dalla luce nei tuoi occhi che avevi qualcosa di speciale, ma sono riuscito a capire cosa solo dopo averti conosciuta. Tu sei gentile, sei dolce e premurosa. Non lasci mai che qualcuno che ami soffra e non dai mai niente per scontato. Io ho molto da impare da te, Lils, e ti prometto che farò del mio meglio per essere l'uomo che meriti: quando avrai paura sarò al tuo fianco, nei tuoi momenti bui sarò la tua luce e se vorrai piangere sarò la tua spalla. Ma Lily ti prometto anche che trascorrerò ogni giorno della mia vita a farti sorridere, ad allentare le tue preoccupazioni e a sostenerti in ogni tua scelta. E anche se litigheremo, perché sai che litigheremo》Entrambi risero tra le lacrime. 《prometto che non lascerò mai che l'amore che ci unisce si affievolisca e che non lascerò mai che ti allontani troppo da me.》 Concluse infilandole l'anello dorato al dito come simbolo del suo impegno e della sua promessa.

《James Fleamont Potter.》Seguì lei dopo qualche secondo, asciugando una piccola lacrima con il dorso del dito indice. 《Sei la persona più buona e altruista che io conosca. Daresti la tua vita per quelli che ami senza pensarci un secondo e riesci sempre a tirar fuori il bello dalle persone. Ti basta entrare in una stanza per illuminarla ed il bello di te è che neanche te ne accorgi. Io ti prometto di essere la tua confidente, prometto di supportarti nei momenti difficili e di condividere con te i momenti di gioia. Ti prometto che nonostante la vita sappia essere crudele, io saprò trovarne il bello per te quando tu non ci riuscirai e ti prometto di essere la tua forza nei momenti di sconforto e di amarti sempre nonostante le difficoltà.》Anche lei gli infilò l'anello al dito e Sirius dovette voltarsi per non dare a vedere che stava piangendo. Purtroppo sembrava essersi rammollito anche lui davanti a quella scena tanto commuovente; era così felice per i suoi amici che non riuscì proprio a trattenersi.

《Vi dichiaro》Esclamò l'Ufficiale del Ministero facendo un Incantesimo sulle loro mani unite. 《marito e moglie! Ora puoi baciare la sposa.》Si rivolse a James che non esitò un attimo, sigillando il loro amore con un casto bacio a stampo mentre tutti gli invitati lanciavano delle scintille colorate con le bacchette rivolte verso il cielo.

 

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Capitolo 40
*** Werewolves ***


《Eccoli qui gli sposini ritardatari!》Esclamò Sirius quando anche James e Lily si furono uniti alla riunione dell'Ordine.

《Scusate!》Sorrise James, desolato. 《Il trasloco si sta dimostrando più difficile di quanto non pensassimo.》Alzò le spalle prendendo posto a fianco a Remus. Gli passò una mano tra i capelli per salutarlo, mettendoglieli tutti in disordine ed il biondo sorrise scuotendo la testa. 《Che ci siamo persi?》

《Nulla ragazzi, non avevamo ancora iniziato.》Li tranquillizzò Silente, poi si sedette a capotavola ed incrociò le dita, poggiando i gomiti sul tavolo. 《Purtroppo non ho buone notizie per voi... Voldemort è riuscito nel suo intento di portare i lupi mannari dalla sua parte.》Disse sconsolato, tenendo lo sguardo fisso sulle sue mani. Remus abbassò la testa ed inspirò rumorosamente destando l'attenzione di James, che si voltò per qualche secondo nella sua direzione.

《Bene.》Emmeline alzò gli occhi al cielo. 《Come possiamo sperare di sconfiggerlo se ogni giorno diventa più forte?》

《Possiamo semplicemente cercare di... indebolirlo.》Suggerì il preside, pensieroso.

《E come?》Chiese Marlene, e Sirius le poggiò la mano su una spalla, quasi in un gesto di conforto.

《Avrei un'idea in proposito.》Silente si alzò ed iniziò a camminare per la stanza seguito dallo sguardo di tutti, eccetto che da quello di Lupin. 《Remus.》Lo richiamò poi, come il ragazzo si aspettava che sarebbe successo. Alzò la testa piano, incontrando gli occhi chiari e gentili dell'anziano signore. 《Tu sai bene che loro non ascolteranno noi, ma ascolteranno te perché sei uno di loro.》

《No.》James batté una mano sul tavolo, voltandosi a guardare il professore che era alle sue spalle, esattamente dietro a Remus. 《Non se ne parla, non lo manderemo...》

《Nella tana del lupo?》Chese Lunastorta, con un umorismo forzato, velato dalla tristezza.

《Esattamente.》Disse James risoluto. 《Lui non ci andrà.》

《Non sto dicendo che Remus debba farlo.》Disse Silente tornando a sedere. 《Sto solo dicendo che potrebbe prendere in considerazione l'idea.》Alzò le spalle. 《È stato Greyback a trasformarlo, il loro capo, lo ascolterà.》

《Ma ha tentato di ucciderlo!》Il ragazzo con gli occhiali si alzò in piedi. 《Chi ci dice che non lo farà di nuovo?》

《Non possiamo saperlo, James ma è l'unica possibilità che abbiamo.》Spiegò il suo interlocutore con calma.

《Vorrà dire che andremo con lui.》Intervenne Sirius.

《Sarebbe molto più rischioso così. Remus deve andare da solo nella Foresta Proibita.》Disse guardando il lupo negli occhi.

《E quindi è deciso, non ci andrà.》James riprese posto tra il suo amico e sua moglie, la quale gli afferrò la mano tra le sue tentando di farlo calmare. 《Remus non devi andarci se non vuoi, è molto pericoloso.》Quasi sussurrò al suo orecchio, rassicurandolo.

《Ci penserò, professore.》Disse però il ragazzo, con la gentilezza che lo aveva sempre contraddistinto. Poi si alzò e lasciò il Quartier Generale senza dare spiegazioni. Sapeva qual era la cosa giusta da fare, e saleva che era l'unico a poterlo fare. Silente aveva ragione, i lupi mannari ascoltano i propri simili e c'erano buone possibilità che avrebbero ascoltato lui. Senza idugiare ulteriormente prese la bacchetta e si smaterializzò nella Foresta Proibita. Non sarebbe stato facile trovare il covo di Greyback, ma Remus era più che certo che in caso non fosse stato lui a trovarli, lo avrebbero trovato loro. Vide in lontananza il fumo di un fuoco acceso, e avanzò quindi lentamente in quella direzione. Stava per incontrare l'essere che quando aveva solo quattro anni aveva tentato di ucciderlo e questo gli bastava per sentirsi estremamente vulnerabile. Quasi gli si gelò il sangue nelle vene quando senti un fiato caldo e pesante sul collo che lo costrinse voltarsi di scatto e a sfoderare la bacchetta.

《Che ci fai qui, ragazzo?》Chiese il capo dei lupi a Remus di fronte a lui e ormai circondato da altri suoi simili.

《Io...》Riprese un attimo fiato, cercando di mandare via la paura. 《Sono qui per parlarti.》

《Parlare con me?》Rise compiaciuto. 《Per caso ci conosciamo?》

《Certo.》Rispose risoluto, guardandolo negli occhi. 《Mi chiamo Remus John Lupin, non ti ricordi di me?》

《Lupin?》Chiese accennando una risata. 《Ma certo! Il figlio di quell'idiota!》Il ragazzo strinse forte la bacchetta, cercando di trattenersi e non iniziare una battaglia, dal momento che era in netto svantaggio. 《E che cosa vuoi da me?》

《Ho saputo che hai portato il tuo branco dalla parte del Signore Oscuro.》Iniziò guardandosi intorno e incontrando gli sguardi minacciosi dei lupi che gli giravano attorno. 《Volevo invitarti a rivedere la tua decisione... potreste unirvi a Silente, combattere con l'Ordine della Fenice.》Propose tentando di risultare il più convincente possibile.

《Rivedere la mia decisione?》Gli rise in faccia. 《Ragazzo dovresti essere tu a rivedere la tua, piuttosto.》Si avvicinò a lui così tanto che Remus sentì di nuovo il suo fiato sulla pelle. 《Loro non ti capiscono, tu hai bisogno di un branco. Guardati attorno, questi sono i tuoi fratelli!》

《Mi... mi unirei a voi se combattessimo tutti per Silente.》Tentò ancora.

《Lascia perdere quel vecchio rimbambito! Ma ti sei guardato allo specchio?》Lo schernì puntandogli un dito contro. 《Tu sei un mostro!》Urlò facendo riecheggiare la sua voce tra gli alberi alti. 《Sei un assassino, come noi! Quando arriva la luna piena non c'è redenzione per nessuno!》Lunastorta deglutì rumorosamente e fece un passo indietro, cercando di allontanarsi da quell'essere immondo.

《Io...》Scosse la testa. 《Sto con Silente.》Gli disse deciso. 《Vi invito ad unirvi a noi e a fare la cosa giusta.》

《Ed io invito te a pensare meglio a ciò che ti ho detto.》Fece un cenno agli altri. 《Voglio darti un'opportunità, per questa volta ti lascio respirare 》Ed in pochi minuti furono tutti spariti. Remus chiuse gli occhi, lasciandosi cadere sulle ginocchia e lanciò un urlo di frustrazione, forte abbastanza da sentire un forte bruciore nella gola che gli spezzò il fiato. Sentì delle lacrime bagnargli il viso: quello che Greyback aveva detto era la verità, lui era un mostro ed un assassino, lui era esattamente come loro, nonostante tutti gli sforzi che faceva per essere buono.

《Lunastorta!》Sirius gli era apparso di fronte ed insieme a lui c'era Lily, che si precipitò ad abbracciarlo.

《Oh mio Dio, Remus, cos'è successo? Come stai?》Chiese la ragazza ispezionandolo da capo a piedi.

《Sto bene.》Si rimise in piedi. 《Ho parlato con lui, ma non credo che cambierà idea.》

《Sono sicura che hai fatto del tuo meglio.》Disse Lily cercando di confortarlo. 《Ora torniamocene a casa, questo posto è inquietante.》Lei si smaterializzò per prima e Sirius si avvicinò al suo amico stringendolo forte a sé.

《Tu sei buono, Remus. Sei dannatamente buono e sei il mio migliore amico.》Si staccò dall'abbraccio per guardarlo negli occhi, e gli passò le mani su entrambe le guance per asciugargli le lacrime. 《Ma non fare più una cazzata del genere senza me e James. Quando lo saprà ne sarà furioso.》
 

Cari lettori,
Non so voi, ma io amo Remus,
sono molto affezionata a questo
personaggio e ho voluto dedicargli
un capitolo, spero di avergli reso giustizia.
Vi ricordo che se vi interessa ho scritto
anche altre storie sulla saga!

xx inlovewithfour

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Capitolo 41
*** Lies...Lies? ***


《Lo hai già detto a James?》Chiese Marlene, ma la rossa la prese per un braccio e la portò in un posto lontano da orecchie indiscrete.

《No, e spero che tu non lo abbia detto a Sirius.》Disse con fare intimidatorio.

《Non gli ho detto niente.》Alzò gli occhi al cielo seccata.《Ma dovresti sbrigarti, prima che tuo marito se ne accorga da solo.》La prese in giro prima di tornare dagli altri. Lily prese un bel respiro prima di autoconvincersi che James non aveva capito nulla e che avrebbe avuto il tempo che le serviva per dirgli tutto. Chiuse gli occhi e prese un bel respiro, ma quando si voltò si trovò suo marito davanti ed urlò a squarciagola per lo spavento.

《Scusa, Lils.》Disse trattenendo a stento una risata. 《Non volevo spaventarti.》

《Che succede?》Chiese Sirius accorrendo insieme agli altri membri dell'Ordine, credendo che si trattasse di un'emergenza.

《Colpa mia, Felpato!》Disse accarezzando dolcemente il viso a Lily. 《Le sono spuntato alle spalle.》

《Be' meglio così.》Disse Remus, riponendo la bacchetta.

《Possiamo andare, quindi?》Chiese Frank rivolgendosi a James che annuì. Quella mattina sarebbero dovuti andare in spedizione ad Hogmeade perché sospettavano un possibile attacco dei Mangiamorte ed erano già un po' in ritardo. James prese Lily per la mano e si smaterializzarono lì insieme a tutti gli altri. Una volta arrivati, lei si reggeva in piedi a stento e quando suo marito se ne accorse, le portò un braccio attorno alla vita.

《Lils stai bene?》Chiese preoccupato.

《Sì... è solo... la smaterializzazione.》Si giustificò. 《Ora sto meglio.》Gli sorrise accarezzandogli dolcemente il viso e nonostante non ne fosse pienamente convinto, decise di crederle.

《Hey Ramoso, Silente ha detto che non possiamo stare insieme alle nostre belle signore, quindi facciamo scambio!》Propose Sirius mentre lui e Marlene camminavano nella loro direzione.

《Per te va bene?》Ma non fece in tempo a porre quella domanda alla rossa che era già al fianco di Marlene a qualche metro da lui, come se non vedesse l'ora di scappare.

《Tutto a posto?》Chiese il riccio quando iniziarono a camminare per la cittadina.

《Non direi.》Sospirò il suo migliore amico. 《Ultimamente Lily è strana.》

《Strana? Intendi più del solito?》Sghignazzò ironico. Voleva molto bene a Lily, ma adorava prenderla in giro.

《Felpato, sul serio.》Si rivolse al riccio con aria preoccupata. 《Mi nasconde qualcosa.》Disse poi, scuotendo la testa.

《Cosa? La Evans? Ma lei non è capace di dire bugie.》Disse pensandoci un attimo. 《Mio Dio, forse dovrei chiamarla Potter ora.》

《Non so se faresti in tempo a prenderci l'abitudine.》Biascicò malinconico. 《E poi è proprio perché non le sa dire che me ne sono accorto.》

《Ramoso, non fare il melodrammatico!》Gli diede uno schiaffetto sulla spalla. 《Lei ti ama.》

《Sì, ma...》Abbassò lo sguardo. 《E se mi stesse tradendo?》

《Sì, certo.》Sirius alzò gli occhi al cielo. 《E con chi? Sentiamo... magari con Mocciosus.》

《Cosa? Te l'ha detto lei?》Chiese all'improvviso, leggermente preoccupato.

《James... ma che problema hai?》Si fermò un attimo per guardarlo negli occhi. 《Tua moglie non farebbe mai una cosa del genere.》Disse scandendo molto bene le prime due parole. 《E poi se proprio dovesse farlo sono sicuro che punterebbe più in alto.》

《Il fatto è che...》Ripresero a camminare. 《Lei mi nasconde qualcosa, me lo sento e questo mi agita molto.》

《Dev'essere per forza una cosa brutta?》Il riccio alzò le spalle, girandosi la bacchetta tra le dita. Potter sembrò pensarci un attimo prima di rispondere.

《Perché nascondere una cosa bella?》Chiese poi con ovvietà, lasciando anche Sirius interdetto, il ché non era cosa da poco.

《Ragazzi!》La voce di Remus risuonò in quel vicolo. 《Silente ha detto che era un falso allarme, possiamo andare via.》Fecero un cenno con il capo al loro amico e si smaterializzarono entrambi al Quartier Generale dell'Ordine.

《Dov'è Lily?》Chiese James a Marlene quando vide che lei non era lì.

《Ti aspetta a casa.》Rispose la bionda andando ad abbracciare il suo ragazzo. Lui le sorrise dolcemente e le lasciò un bacio sulla fronte.

《Jay!》Felpato richiamò la sua attenzione prima che si smaterializzasse. 《Non hai nulla da temere, sta' tranquillo.》Il ragazzo con gli occhiali annuì e sorrise leggermente prima di tornare a casa sua a Godric's Hallow con un colpo di bacchetta.

《Sono a casa!》Urlò chiudendosi la porta alle spalle. Poggiò le chiavi e la bacchetta sul tavolo e si tolse la giacca.

《Jamie!》Esclamò lei, un po' agitata. Lui si limitò a forzare un sorriso, comportandosi come se non avesse notato in lei nulla di strano. 《Ti va se ci sediamo?》Chiese avvicinandosi a lui con un pacchetto in mano. James la guardò ancora più confuso di prima, ma prese posto sul divano senza fare domande e lei fece lo stesso qualche secondo dopo. 《Perché quell'aria preoccupata?》

《Cosa? Io?》James accennò una risata. 《No Lils, scusa è che... sono solo curioso.》Alzò le spalle, sorridendo alla donna che amava.

《Allora aprilo!》Gli porse il pacchetto entusiasta. Il ragazzo guardò prima la scatola, poi Lily e poi di nuovo la scatola, non sapendo bene cosa fare. Sollevò così il coperchio adornato con dei fiocchetti ed infilò la mano nel pacchetto, tirandone fuori una tazza di ceramica con la scritta Miglior Papà del Mondo sopra. La guardò per un attimo con confusione, poi si ricordò.

《Oh Lils, è vero! Tra due settimane sarà il compleanno di tuo padre! Con tutta quella faccenda dell'Ordine me ne ero quasi dimenticato...》Si portò una mano in fronte. 《La trovo molto bella.》Commentò poi sorridendo.

《No, amore mio...》Gli prese entrambe le mani tra le sue, guardandolo intensamente negli occhi. 《Questa è per te.》

《Per me?》James alzò un sopracciglio rileggendo attentamente quella scritta. 《Per me... Lily, non starai dicendo che...》Sentiva il cuore battere a mille ed il fiato gli morì in gola, rendendogli impossibile terminare la frase. Si alzò in piedi e si passò entrambe le mani sul viso, incredulo.

《Sono incinta, James.》Si alzò anche lei cercando di decifrare l'espressione sul volto di suo marito.

《Tu sei...》Sfoggiò un sorriso che andava da un orecchio all'altro e poi la prese in braccio facendole fare un paio di giravolte. 《Tu sei incinta!》Esclamò facendola ridere prima di baciarla.

《Sarai un papà fantastico!》Disse sicura accarezzandogli il viso.

《E tu la mamma migliore che si possa desiderare.》

 

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Capitolo 42
*** Baby Harry ***


Nove mesi dopo James e Lily Potter si ritrovarono d'un tratto ad essere genitori di uno splendido bambino dalle fattezze del suo papà, ma che aveva gli occhi dell'inconfondibile verde smeraldo della sua mamma. I due decisero che Sirius sarebbe stato il suo padrino, sebbene tutti i commenti al riguardo da parte dei loro amici. Se c'era una persona di cui potersi fidare ciecamente, per i Potter era senz'altro lui, ed infatti non esitarono un momento a prendere quella decisione. Sirius dal canto suo non ebbe un secondo di riluttanza nell'accettare quella proposta, nonostante la sua totale inesperienza con i bambini. Si era però impegnato negli ultimi mesi nell'essere presente il più possibile per loro e di dargli una mano nel prendersi cura di Harry, che aveva scoperto non essere poi così male.

《Secondo te questo piacerà al marmocchio?》Chiese Marlene mostrando al suo ragazzo un boccino di peluche. Stavano percorrendo il vialetto della casa di Lily e James a Godric's Hallow per una visita al loro piccolo nipotino che aveva da poco compiuto nove mesi.

《Ma sì.》Alzò le spalle sghignazzando tra sé e sé. 《È ancora troppo piccolo per lamentarsi dei regali.》Aggiunse poi mentre suonava il campanello. Aprì la porta James che aveva i capelli più arruffati del solito -come sempre negli ultimi mesi- ed il piccolo Harry in braccio.

《Hey ragazzi!》Esclamò evidentemente felice di vederli. 《Dai, entrate.》I due ragazzi si fecero avanti in quella casa, la quale da un pezzo era ormai sommersa da pappine e giocattoli, che fecero attenzione a non pestare.

《Lene e Sirius! Che bello vedervi!》Sorrise Lily raggiungendoli dalla cucina ed abbracciandoli forte. Aveva i capelli raccolti in uno chignon disordinato e lo sguardo stanco, e reggeva tra le mani un vasetto pieno di frutta schiacciata per Harry.

《Questo è per te!》Marlene diede il peluche in mano al bambino che lo afferrò entusiasta e se lo portò alla bocca, sbavandolo tutto. La ragazza assunse un'espressione strana, che cercò di nascondere un istante dopo, sperando che i suoi amici non l'avessero notata; cosa molto probabile visto il loro livello di stanchezza.

《Perché non lo lasci a me?》Chiese Sirius alla sua amica. 《Lo faccio mangiare io.》Aggiunse prendendo il vasetto ed il cucchiaino di gomma.

《Lo faresti?》Chiese James con aria quasi sognante.

《Ma certo, è il mio figlioccio!》Sorrise prendendolo in braccio. 《Andate a farvi una doccia voi due!》Li prese in giro facendoli ridere, poi entrambi andarono di sopra, estremamente grati ai loro amici per quella breve pausa dal loro amato -ma impegnativo- Harry.

《Secondo te noi riusciremo a nutrirlo, se ho capito bene.》Disse sarcastica Marlene incrociando le braccia.

《Non può essere così difficile.》Alzò le spalle. 《Vero, malandrino?》Chiese al bambino, solleticandogli la pancia. Aveva ancora il boccino di peluche in bocca, che era ormai quasi zuppo a causa della saliva. 《Oh Santo Cielo...》Sirius glielo sottrasse cercando di nascondere la sua faccia evidentemente disgustata, il ché fece ridere Marlene a crepapelle.

《Papà.》Biascicò Harry guardando in cima alle scale.

《No Harry, papà non c'è.》Sirius lo mise nel seggiolino. 《Ti devi accontentare di noi due.》Marlene prese il cucchiaino ed il vasetto e guardò il suo compagno confusa.

《Che faccio?》Chiese quindi.

《Mamma.》Continuò il bambino facendo alzare gli occhi al cielo al suo padrino.

《No, piccolo malandrino, non c'è neanche lei.》Disse sorridendogli. 《Oggi ti tocca stare con Felpato.》

《E...ppato.》Ripeté allora, sghignazzante.

《Bene ora ci siamo! Lene... direi che io lo distraggo e tu tenti di infilargli quella roba in bocca.》Alzò le spalle incerto su quali sarebbero state le dinamiche di quell'operazione. La ragazza si alzò le maniche della camicetta e prese una cucchiaiata di quella poltiglia dall'odore dolcissimo.

《Dai Harry, apri la boccuccia!》Tentò lei, ma lui le rise in faccia scuotendo le manine e per poco non rovesciò tutto l'omogeneizzato per terra. 《Promettimi che io e te non ne avremo mai.》Lo supplicò esasperata.

《Puoi contarci, piccola.》Rispose di rimando. Poi si grattò la testa e pensò per un attimo ad una plausibile soluzione. 《Harry, guarda!》Si trasformò in cane, lasciando il bimbo stupito. Marlene non perse occasione e lo imboccò approfittando della sua distrazione.

Nel frattempo Lily e James erano appena usciti dalla doccia ed erano entrambi stesi sul letto con gli accappatoi ancora addosso e gli occhi socchiusi, impegnati a godersi quei pochi momenti di pace che gli spettavano.

《James.》Disse Lily a bassa voce, prendendo un bel respiro.

《Amore mio.》Rispose subito lui, e portò una mano sulla sua in un gesto dolce e delicato, facendo incrociare le loro dita. Poi si avvicinò piano iniziando a lasciarle dei baci umidi sul collo che la fecero sorridere, e portò una mano tra i capelli ancora umidi di James, strimgendoli appena e portandolo un po' più vicino a sé.

《Ti amo.》Sussurrò Lily mentre suo marito si sistemava sopra di lei continuando a baciarla dappertutto con calma e dolcezza, fino ad arrivare al lato della bocca.

《Ti amo anche io.》Rispose piano prima di baciarla lentamente, succhiandole il labbro inferiore con dolcezza e facendola trasalire. La ragazza infilò entrambe le mani sotto l'accappatoio di suo marito accarezzandogli il petto definito, fino a scivolare sulla schiena e stringerlo a sé, costringendolo ad avvicinarsi ancora a lei. James ghignò a quel gesto e la baciò con desiderio prima di slegare il laccio che teneva chiuso l'accappatoio di sua moglie.

《James!》Urlò Sirius dal corridoio, facendoli trasalire. Il ragazzo schizzò in piedi e quasi cadde a terra, mentre Lily si richiuse l'accappatoio in un gesto repentino, tentando di non tremare per lo spavento. 《Dove sono...》Ma si interruppe non appena vide i volti paonazzi dei suoi amici evitare il suo sguardo. 《Che stavate facendo, monellacci?》Ghignò malandrino.

《Che ti serve, Sirius?》Chiese la rossa in fretta, tentando di non dare a vedere quanto fosse imbarazzata.

《I pannolini di Harry... ma voi cosa facevate, sporcaccioni?》James si affrettò a prendere un pacco di pannolini e glieli lanciò addosso con impeto chiudendogli la porta in faccia. 《Ma dai... non ve la sarete presa?》

《Sparisci Sirius!》Urlarono all'unisono facendo ridere il loro amico.

 

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Capitolo 43
*** The Chosen One ***


Quel giorno Severus Piton era stato mandato ad Hogsmeade dal Signore Oscuro per spiare Albus Silente, forse l'unico mago nel mondo magico che lui temeva e che aveva deciso di tenere d'occhio. Quel suo spostamento nella cittadina aveva insospettito il suo Signore e Severus, da bravo servitore qual era, era riuscito ad entrare in quello squallido posto, La Testa di Porco, senza destare sospetti né farsi notare. Era a pochi passi dalla stanza in cui era entrato Silente, dove il preside stava tenendo un colloquio con Sibilla Cooman per il posto di Divinazione, l'unica materia che secondo Piton avrebbe potuto insegnare quella donna.

《Dimmi, Sibilla.》Esordì Silente. 《Faresti una predizione per me?》Piton alzò gli occhi al cielo, non avendo il benché minino dubbio di quanto lei fosse incapace.

《Io... io vedo qualcosa di oscuro...》Iniziò come al solito concentrandosi il più possibile. 《Lei morirà molto presto.》E Severus ebbe la conferma di avere ragione sul suo conto: era una truffatrice. Il preside però non sembrò prenderla male, anzi rise di gusto.

《Riesci a dirmi qualcosa di meno tragico?》Tentò poi, sperando in qualcosa di meglio.

《Bene...》Lei si concentrò per un attimo poi sembrò essere posseduta da qualcosa, come se non fosse più lei a parlare. 《Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore... nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese...

《E tu che ci fai qui?》Chiese Aberforth Silente a Piton, guardandolo con aria infuriata. 《Razza di...》Ma Severus non sentì mai quella frase fino alla fine, così come non sentì mai l'intera profezia, ma era sicuro di averne comunque ascoltata abbastanza da essere utile al suo Signore.

《Severus, sei già di ritorno?》Chiese Voldemort quando lo vide rientrare nel loro ritrovo.

《Mio Signore.》Esordì lui. 《Sibilla Cooman ha fatto una profezia... sul serio, questa volta... dice che lei verrà sconfitto dal figlio di chi l'ha tre volte sfidata.》Disse poi, quasi febbrilmente, cercando di ricordarsi tutto. 《A fine luglio. Il ragazzo è nato a fine luglio.》Aggiunse poi il piccolo ma rilevante particolare che gli era sfuggito.

《Ti ringrazio, Severus.》Disse poi, effettivamente molto grato al suo servitore. 《Mi ricorderò di ciò che hai fatto per me.》

《Chi è che l'ha sfidata tre volte e non è ancora morto, mio Signore?》Chiese Bellatrix, impaziente.

《Saranno dei membri dell'Ordine.》Concluse poi dopo qualche secondo di riflessione. 《Codaliscia, conosci qualcuno che corrisponde alla descrizione?》

《I Paciock.》Rispose senza esitazione.

《I Paciock... e basta?》Chiese puntando gli occhi gelidi ed insespessivi nei suoi piccoli, acquosi e spaventati. Peter non voleva dirlo, proprio non voleva ma... era stato il Signore Oscuro in persona a chiederglielo come avrebbe potuto mentirgli? E se gli fosse entrato nella mente? Lo avrebbe ucciso di sicuro.

《E-e... i Potter.》Severus impallidì. Il figlio di Lily no... non poteva essere.

《Ah certo, i Potter... quei Mezzosangue! Saranno sicuramente loro, li ucciderò io stesso.》Disse alzandosi con estrema nonchalance.

《Mio Signore.》Piton si alzò in piedi a sua volta. 《Come può esserne così sicuro?》

《Severus mi sembra scontato.》Alzò gli occhi al cielo seccato. 《Sai benissimo quale battagli combattiamo, se morirà uno di quei due bambini, sarà il Mazzosangue.》Così il Mangiamorte tacque e tornò a sedersi al tavolo insieme agli altri.

《Non ucciderà sua madre, non è vero?》Chiese poi, con un po' di riluttanza.

《Se è importante per te no, Severus.》Gli assicurò prima di lasciarli andare via, con la promessa di ritrovarsi l'indomani alla stessa ora per decidere del prossimo attacco.

Quando Piton tornò a casa, non riuscì a fare altro che rimuginare e rimuginare su quanto accaduto quel giorno. Ma che aveva fatto? Era davvero stato lui a consegnare la donna che più aveva amato nella sua vita e la sua famiglia in mano a Lord Voldemort? Cosa avrebbe pensato di lui se lo avesse saputo? E come sarebbe riuscito a sopravvivere sapendo che lei era morta a causa sua? Non poteva permetterlo, né tanto meno poteva permettere che perdesse suo figlio... e quindi la soluzione era una sola: andare a chiedere aiuto a Silente.
Quando varcò l'entrata della scuola aveva il cuore in gola e procedette a stento fino ad arrivare nell'ufficio del preside. Quella volta bussò, e dopo averne avuto il permesso, entrò chiudendosi la porta alle spalle.

《Oh ciao, Severus.》Lo salutò cordialmente, senza nascondere però la sua sorpresa nel vederlo lì. 《Prendi pure posto.》Lo invitò indicando la sedia di fronte a lui. Il mago titubante e ancora un po' nervoso, forse addirittura ad un passo dalla disperazione, obbedì sedendosi di fronte a quell'uomo anziano.

《Il Signore Oscuro sa della profezia... lui... lui ucciderà Lily.》Biascicò disperato, quasi sull'orlo delle lacrime.

《Ma Severus, la profezia non faceva riferimento ad una donna.》Spiegò il preside, risoluto. 《Parlava di un ragazzo nato alla fine di luglio.》

《Lui crede che sia suo figlio!》Quasi urlò disperato. 《Lei deve nasconderli, deve metterli al sicuro!》Lo supplico, ormai tra le lacrime.

《Lo farò.》Annuì pensieroso. 《Ma tu cosa mi darai in cambio?》L'uomo dai capelli scuri alzò velocemente lo sguardo sul suo interlocutore, un po' stupito da quella domanda.

《Tutto ciò che vuole!》Rispose prontamente e senza esitazioni.

《Sai, il Professor Lumacorno ha deciso di andare in pensione, e mi servirebbe proprio un insegnate di pozioni qui ad Hogwarts.》Disse come se avesse aspettato per molto quel momento.《E poi, vorrei che iniziassi a lavorare per me.》Piton era sbigottito, tanto da pensare che il vecchio professore stesse delirando. Se avesse fatto come diceva, il Signore Oscuro lo avrebbe scoperto quel giorno stesso e lo avrebbe ucciso senza battere ciglio.《So cosa stai pensando, Severus, e posso assicurarti che ti insegnerò come impedirgli di entrare nella tua mente. Affare fatto?》

《Affare fatto.》Pronunciò quelle parole con decisione ed impegno, convinto che quella fosse la sua occasione per redimersi, per fare ciò che era giusto, e più importante di qualsiasi altra cosa per salvare la vita di Lily. L'amore che provava per lei era smisurato e nonostante non parlassero da anni, nonostante lei avesse deciso di sposare un altro, nonostante avessero preso strade diverse, c'era una cosa che non era cambiata e che non sarebbe cambiata mai: per lei sarebbe stato sempre e comunque disposto a fare qualsiasi cosa.

 

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Capitolo 44
*** Incanto Fidelis ***


《Sorridete!》Disse Moody impostando l'autoscatto sulla macchina fotografica prima di raggiungerli velocemente.

《Ti rendi conto, Lene? Rimarrà per sempre la prova dei miei capelli corti!》Si lamentò Sirius alzando gli occhi al cielo.

《Amore, sei bello lo stesso!》Gli sorrise prima di alzarsi sulle punte e lasciargli un bacio sulla guancia.

《Smettetela di parlare e sorridete!》Li redarguì Lily prima di mettersi in posa, e così tutti gli altri esattamente un secondo prima che il flash li accecasse. Emmeline corse a prendere la foto impaziente e la esaminò con estrema attenzione.

《Oh, ma guardate quanto siamo belli!》Esclamò poi, mostrandola a tutti con un entusiasmo innato. James accennò una risata stringendo sua moglie, anche lei sorridente, a sé, lasciandole un bacio sulla fronte.

《Ora possiamo andarcene!》Esclamò Malocchio prendendo orgoglioso la foto tra le mani.

《Tu vieni da noi?》Chiese Lily a Felpato che annuì alzando le spalle. Ormai trascorreva più tempo dai Potter che a casa sua.

《Io vado da Mary, ci vediamo a casa!》Marlene avvisò il suo ragazzo prima di salutarlo con un bacio e smaterializzarsi. In men che non si dica anche Sirius e i Potter erano andati via, raggiungendo Harry, che li aspettava a casa in compagnia di Bathilda Bath.

《Bathilda, siamo tornati!》Annunciò Lily rientrando in casa mentre James e Sirius si precipitavano di sopra, impazienti di vedere Harry. 《James, lascialo dormire in pace!》Urlò sua moglie facendogli alzare gli occhi al cielo.

《Se lo svegliamo non lo scoprirà mai.》Sirius alzò le spalle. 《Diremo che era già sveglio.》Il suo amico annuì, prendendo la sua idea per buona ed aprendo lentamente la porta della stanzetta del bambino.

《Harry...》Disse piano avvicinandosi alla culla, dove vide il piccolo giocare con il boccino di peluche che gli aveva regalato Marlene. 《Visto, è sveglio davvero!》Esclamò felice e lo prese in braccio.

《Papà!》Il bimbo batté le mani felice, facendo sorridere anche i due uomini di fronte a lui. Tutti e tre scesero le scale, dirigendosi in cucina da Lily.

《Era già sveglio.》Si giustificò il ragazzo non appena varcò la soglia della cucina, dove la moglie stava dando da mangiare a Zuccotto, il loro gatto.

《Harry, amore di mamma!》Esclamò felice non appena lo vide e lo prese in braccio, mentre Zuccotto si approprinquava alla sua ciotola impaziente.

《Dov'è la vecchia bacucca?》Chiese il riccio guardandosi intorno, beccandosi un'occhiata torva da parte della rossa.

《È appena andata via.》Rispose lei lasciando un bacio sulle guanciotte rosee del suo bambino. Sirius guardò Harry con un sorriso orgoglioso, notando quanto era cresciuto. Era incredibile pensare che fino a qualche mese prima era solo un piccolo e morbido fagottino piagnucolante. Ma l'attenzione di tutti, venne attirate presto da qualcuno che bussava alla porta.

《Aspettavamo qualcuno?》Chiese quindi James, ma sua moglie scosse la testa, così mentre Sirius faceva degli stupidi giochi con Harry facendolo ridere a crepapelle, il suo papà andò ad aprire la porta ritrovandosi Albus Silente davanti. 《Oh Professore!》Lo salutò un po' sorpreso. 《Prego, entri pure!》Lo invitò per poi chiudersi la porta alle spalle.

《Professore!》Esclamò Lily anche lei un po' stupita nel vederlo, mentre lei e Sirius raggiungevano i due uomini nel salotto.

《Ciao ragazzi!》Li salutò il preside sorridendo cordiale, senza però riuscire a nascondere la sua preoccupazione.

《Dai Lily, metti Harry a terra, fagli vedere come gattona!》Quasi urlò Sirius entusiasta e la rossa lo fece, ostentando un enorme sorriso. Harry iniziò a muoversi a carponi per la stanza mentre la sua mamma ed il suo padrino lo guardavano adulanti. Suo padre però, non poté fare a meno di notare l'espressione del professore e preoccuparsi a sua volta.

《Professor Silente, come mai è qui?》Chiese quindi destando l'attenzione anche degli altri due. Il preside prese posto sul divano, invitandoli con la mano a fare lo stesso.

《Sirius, ci lasceresti per qualche minuto?》Chiese l'anziano gentilmente.

《Qualsiasi cosa sia lui può restare.》Rispose Lily di rimando con l'appoggio del marito, che annuì prontamente.

《Bene, ragazzi...》Iniziò mentre il piccolo Harry cercava di arrampicarsi lungo le gambe del suo papà, che senza levare gli occhi di dosso a Silente lo prese in braccio. 《Il Signore Oscuro... in seguito ad una profezia... ha ragione di credere che vostro figlio, Harry, sia destinato a sconfiggerlo.》Tutti e tre spostarono lo sguardo sull'esserino che cercava di afferrare gli occhiali di James. 《E perciò, mio malgrado, è intenzionato ad ucciderlo.》Harry riuscì nel suo intento, mentre erano tutti troppo increduli e sconvolti per accorgersene. Solo dopo qualche minuto infatti, James ritrovò la lucidità necessaria per accorgersi che non vedeva più, così prese gli occhiali dalle piccole manine di suo figlio con dolcezza e li indossò.

《E... e noi cosa dovremmo fare?》Chiese Lily, in preda al panico.

《Vi consiglio di scegliere un Custode Segreto al più presto.》Disse Silente di rimando, come se ci avesse pensato assiduamente e non vedesse l'ora di dirlo.

《Un Incanto Fidelis...》Rifletté James lanciando un'occhiata esplicita a Sirius, che annuì subito.

《Esattamente... io credo che ora abbiate bisogno di parlarne tra di voi.》Il vecchio signore si alzò, lisciandosi la veste con le mani. 《Mi raccomando, prendete questa decisione al più presto ma con coscienza.》Raccomandò prima di salutare Harry con un pizzicoto sulla guancia morbida e rosea ed uscire da quella casa in cui piombò un silenzio assordante. James mise suo figlio nel seggiolino, mentre piano si avvicinava a sua moglie sconvolta.

《Sirius tu...》Iniziò James, ma per il suo migliore amico non erano necessarie parole.

《No!》Quasi urlò Lily categorica. 《Non ti metterai in pericolo per noi, Sirius, non te lo permetterò!》Gli puntò un dito contro facendogli aggrottare la fronte.

《Andiamo Lily, sai bene che potete fidarvi di me! Io morirei per voi!》Esclamò Felpato gesticolando animatamente.

《Ed è proprio per questo che non te lo lascerò fare!》Insistette imperterrita.

《Lils pensaci, è della vita di Harry che stiamo parlando, a chi vorresti affidarla se non a Sirius?》Cercò di convincerla suo marito che proprio non voleva saperne di rivolgersi a qualcun'altro. 《Lui è il suo padrino, è stato il nostro testimone di nozze, è mio fratello!》Spiegò poi con enfasi.

《Esatto...》Biascicò Sirius pensieroso. 《Forse è poco sicuro... io credo che dovremmo...》Si fermò un attimo a riflettere. 《Dovremmo lasciare credere a tutti che io sia il Custode Segreto ed incaricare qualcuno che nessuno si aspetterebbe ma allo stesso tempo di cui ci fidiamo ciecamente.》

《Saresti in pericolo comunque.》Gli fece notare la rossa.

《Lily questa è una fottuta guerra, siamo tutti in pericolo!》Le rispose di rimando mentre James si passava entrambe le mani sul volto. 《E noi dobbiamo difendere Harry.》Sentenziò categorico.

《Che ne dire di Peter?》Propose poi il ragazzo con gli occhiali.

《Peter?》Lily alzò un sopracciglio. 《No, lui... insomma...》

《Peter è perfetto!》Esclamò il riccio. 《Nessuno se lo aspetterebbe mai e ci si può fidare senza problemi!》

《Lily?》James le lanciò uno sguardo, cercando il suo consenso. La ragazza sbuffò e alzò gli occhi al cielo contrariata. Sapeva bene però che erano con le spalle al muro e che dovevano prendere una decisione. Non poteva dire se quella fosse quella giusta o meno, ma era sicuramente la scelta migliore che avessero.

《E Peter sia.》

 

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Capitolo 45
*** Love of my life ***


《Amore mio!》Sirius sentì Marlene chiamarlo mentre ancora dormiva. Era troppo stanco per aprire gli occhi, così tentò di ignorarla, fingendosi ancora addormentato. 《Amore mio!》Ripeté quindi mettendosi a cavalcioni su di lui. Il ragazzo allora sorrise, passandosi il dorso della mano sugli occhi e cercando di aprirli lentamente. 《Buongiorno!》Si abbassò piano sul suo viso, lasciandogli un dolce bacio sulle labbra.

《Buongiorno.》Biascicò lui con voce rauca cingendole la vita con le braccia.

《Sto andando dai miei.》Gli sussurrò sulle labbra, sfiorandogli la punta del naso con il suo.

《Cosa? Te ne vai?》Chiese fingendosi disperato e facendola ridere sonoramente. Poi capovolse la situazione ritrovandosi sopra di lei, che divaricò appena le gambe per permettergli di sistemarsi.

《Te lo ricordi che oggi siamo a pranzo da loro, vero?》Chiese sistemandogli i ricci che gli ricadevano sul volto.

《Certo, Lene.》Alzò gli occhi al cielo prima di affondare la testa nell'incavo del suo collo e riempirla di baci.

《Mi fai il sollettico!》Lo strinse di più a sé ridacchiando. Lui sorrise dolcemente guardandola negli occhi blu luminosi. Era così bella che ogni volta lo lasciava senza fiato. Si avvicinò piano al suo viso sfiarandole le labbra con le sue prima di baciarla intensamente, in un modo lento e struggente che fece ansimare entrambi. 《Mi farai fare tardi!》Si lamentò poi dopo aver ripreso fiato. Fece per alzarsi, ma lui la fermò tenendola per un braccio e facendola cadere sopra di lui.

《Ti prego, non lasciarmi da solo!》Continuò la sua commedia beccandosi uno schiaffetto sul braccio.

《Sono sicura che sopravviverai.》Gli resse il gioco prima di dargli un altro bacio.

《Io no.》Le sussurrò sulle labbra facendole scuotere la testa. Alla fine riuscì a mettersi in piedi -nonostante le lamentele di Sirius- senza però riuscire a trattenersi dal ridere.

《Ci vediamo dopo!》Lo salutò prendendo la borsa. Lui la guardava sorridente mentre se ne stava sul letto mezzo morto e con un braccio poggiato dietro la testa.

《Lene!》La richiamò. Quella mattina non voleva proprio vederla andare via. La ragazza si fermò sulla porta della loro camera voltandosi verso di lui con aria interrogativa. 《Ti amo.》Disse poi per la prima volta da quando stavano insieme, come se sentisse il bisogno impellente di farlo. 《Scusa se non te lo mai detto.》Ridacchiò poi, dopo essersene reso conto. Marlene rise scuotendo la testa.

《Non importa, Sirius.》Alzò le spalle. 《Me lo hai sempre dimostrato.》Tornò da lui per dargli ancora un ultimo bacio. 《Ti amo anche io.》Gli sussurrò sulle labbra. Si perse per qualche secondo nei suoi occhi grigi ed innamorati, prima di accarezzargli dolcemente il viso e dirigersi di nuovo verso la porta. 《Non fare tardi!》

《Ma per chi mi hai preso?》Si finse offeso prima di sentirla lasciare casa loro tra le risate. Si alzò un attimo dopo per controllare la posta, e fu contento di vedere una lettera di James tra le tante che c'erano lì.

Caro Felpato,

So che ti scambi lettere con mia moglie con una cerca frequenza, dovrei essere geloso? Te lo ricordi che sono io il tuo migliore amico e non lei, vero?
Comunque è uno strazio restare chiusi in casa tutto il giorno, credimi! Anche Harry non ne può più, sono sicuro che se potesse se la darebbe a gambe... A proposito di darsela a gambe... ieri si è avvolto nel mio mantello e sai bene che gattona già da un po' quindi ti lascio immaginare cosa sia successo. Lo abbiamo cercato per ore prima di renderci conto che si era addormentato sotto al tavolo.
Ora comunque il problema non sussiste più visto che Silente me lo ha chiesto in prestito, e questo significa che me ne starò qui buono buono con la mia famiglia e con la vecchia Bathilda che passa spesso a trovarci, ma prometto che non appena me lo avrà restituito, verrò a rompere le scatole a voi Blackinnon.

Con affetto,

James.

Sirius lesse quella lettera con il sorriso, ma anche con un po'di malinconia. Gli dispiaceva non poter vedere il suo migliore amico spesso come una volta, ma la sua sicurezza e quella della sua famiglia veniva prima di ogni cosa, quindi tentavano entrambi di adattarsi. Prese una piuma e rispose alla sua lettera, promettendogli che sarebbe stato lui ad andare a trovarlo il prima possibile e che non vedeva l'ora di rivedere il suo figlioccio, poi diede la lettera al gufo e la spedì.
Quella mattina fu esattamente come tutte le altre per Sirius: aveva salutato Marlene, scritto ai Potter, fatto la doccia e si era preparato per uscire. Tutto esattamente da routine, fin quando non sentì bussare qualcuno alla porta, il ché lo lasciò un po' sorpreso visto che non aspettava nessuno e l'unica persona che si presentava sempre senza preavviso era chiusa in casa per cause di forza maggiore. Quando aprì la porta si trovò davanti Remus, con un'espressione che non lasciava molto all'immaginazione.

《Lunastorta, cos'è successo?》Chiese quindi, lasciandolo entrare. Il suo amico non lo guardò negli occhi, si limitò semplicemente a prendere posto sul divano in salotto e ad invitarlo a fare lo stesso. 《Okay, ora mi spaventi.》

《Sirius...》Respirò profondamente, cercando le parole più adatte, senza però trovarne alcuna. 《Ho insistito per essere io a dirtelo ma... non c'è un modo carino per farlo ed in realtà volevo solo starti vicino quando lo avresti saputo.》Disse poi trattenendo le lacrime e giocherellando con le sue stesse dita per l'incapacità di restare fermo a causa dell'agitazione. Il suo amico aspettò lì in silenzio a guardarlo, e deglutì rumorosamente a causa del nodo in gola che sentiva.

《È... è successo qualcosa ad Harry?》Chiese quindi temendo la risposta così tanto che a malapena riuscì a formulare la frase.

《No, Sirius.》Scosse la testa prendendo fiato. 《Dei Mangiamorte hanno ucciso Marlene e la sua famiglia.》Disse poi abbassando la testa e portando una mano su quella di Sirius, cercando di mostrargli conforto. 《Lei è morta.》

《No...》Scosse la testa, abbozzando una risata nervosa. 《Lei... non può, Remus...》Si alzò in piedi iniziando a camminare per la stanza. 《Era qui un paio di ore fa... io l'ho vista, lei...》Si passò una mano tra i capelli, incredulo.

《Lo so...》Rispose l'amico, vedendo il riccio perdere forse l'unica cosa bella che gli era rimasta nella vita. 《Mi dispiace.》

《Remus, non è...》Ma poi anche la sua ultima speranza svanì e non riuscì più a cercare di negare quella che ormai era l'evidenza. Cadde in ginocchio per terra, e nascondendo il viso tra le mani iniziò a piangere rumorosamente ed in maniera diesperata, senza riuscire a tratterersi.

《Dai, Felpato.》Si mise in ginocchio a fianco a lui e lo abbracciò, cercando di far cessare i singhiozzi che quasi gli impedivano di respirare.

《Non può essere!》Urlò affondando la testa nel petto del suo amico.

《Lo so, Sirius... lo so...》Sussurrò non sapendo cosa dire. Non c'era modo di consolare una persona a lutto, perché niente e nessuno avrebbe mai colmato quel vuoto che la persona che era andata via aveva lasciato.

《Io la amo, Remus!》Biascicò nella sua disperazione, cercando di ricordarsi di respirare di tanto in tanto. 《Lei non può... non è giusto...》

《La vita non è giusta, Sirius... ma noi la vendicheremo, vedrai... arriverà il momento in cui lo sconfiggeremo e poi andrà tutto meglio, ci riprenderemo e saremo felici.》Disse cercando di crederci davvero mentre gli accarezzava la schiena nel vano tentativo di farlo calmare. 《Vedrai, saremo felici.》

 
Cari lettori,
So che questo capitolo è un po' triste
ma spero vi sia piaciuto, se vi va fatemelo
sapere con una recensione. Inoltre volevo
avvertirvi che ho iniziato a pubblicare anche una
nuova storia, se vi va date un'occhiata!

xx inlovewithfour

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Capitolo 46
*** Correspondance ***


《James...》Lily entrò nel soggiorno dove suo marito e suo figlio stavano giocando per terra con dei pupazzetti che facevano muovere con la magia. Il ragazzo alzò lo sguardo su lei, senza però smettere mai di tenere d'occhio Harry. 《Sono preoccupata per Sirius.》Piagnucolò guardandolo con aria triste. James sospirò pesantemente, perdendo il sorriso radioso che stava dedicando a suo figlio.

《Come credi che mi senta io?》Chiese quindi mettendosi in piedi. 《Io e Sirius abbiamo trascorso metà delle nostre vite a supportarci l'un l'altro e adesso che ha più bisogno di me non posso neanche andare a trovarlo.》Si lamentò evidentemente frustrato, sbuffando rumorosamente.

《Dovremmo scrivergli... anche per ringraziarlo del regalo che ha mandato per il compleanno di Harry.》Disse poi lei, scuotendo la testa.

《E dirgli cosa?》James alzò le spalle. 《Ci dispiace che l'unica persona capace di farti capire cosa sia l'amore sia stata brutalmente uccisa in una strage in cui è stata coinvolta anche tutta la sua famiglia?》Disse gesticolando platealmente, senza fare pause. 《Silente dovrebbe proprio ridarmi quel dannato matello... ma quanto tempo è che l'ha preso?》

《Vorrei solo che sapesse che noi ci siamo sempre per lui.》Mormorò Lily, abbassando la testa. James che fino a quel momento l'aveva guardata a malapena poggiò lo sguardo su di lei, ritrovando solo una ragazza triste e un po' spaventata a causa di tutto quello che le stava succedendo. Il suo cuore si spezzò nel vederla tanto sconsolata, e si pentì subito di avere in qualche modo riversato su di lei la sua rabbia. Si avvicinò a sua moglie lentamente accarezzandole il viso con il dorso della mano. Lei alzò lo sguardo incontrando gli occhi nocciola di James, che non esitò ad abbassare un po' la testa e baciarla dolcemente sulle labbra.

《Scusa, Lils... è solo che...》Si fermò non sapendo come spiegarsi e si limitò quindi ad abbracciarla forte, stringendola a sé quanto più poteva.

《Non importa, Jamie... so come ti senti per Sirius, e anche perché...》Non c'è niente che tu posso fare per proteggere Harry avrebbe voluto dire, ma sapeva che farlo non sarebbe stato affatto d'aiuto. 《Siamo confinati in queste quattro mura.》Ripiegò poi, poggiando le mani sulle sue.

《Già.》Convenne James sconsolato, accarezzandole le spalle. 《Forse dovresti scrivere quella lettera a Sirius.》Le sorrise poi  sapendo che mandare quelle lettere la faceva sempre sentire meglio. Sua moglie annuì e si allontanò lentamente, appropinquandosi alla scrivania sulla quale lasciava pezzi di pergamena, piume e inchiostro.

Caro Felpato,

Grazie, grazie per il regalo di Harry! È di gran lunga il suo preferito. Ha solo un anno e già sfreccia in giro sulla sua scopa giocattolo, è tutto contento! Ti mando una foto così puoi vederlo. Sai benissimo che si alza da terra di neanche un metro, ma ha rischiato di uccidere il gatto e ha mandato in mille pazzi un orrendo vaso che Petunia mi ha regalato per Natale (nessun rimpianto). Naturalmente James lo trova buffissimo, dice che diventerà un grande giocatore di Quidditch, ma abbiamo dovuto mettere via tutti i soprammobili e quando vola non possiamo levargli gli occhi di dosso.
Abbiamo festeggiato il compleanno con un tranquillissimo tè, solo noi e la vecchia Bathilda, che è sempre stata carina con noi ed adora Harry. Ci è dispiaciuto tanto che non ci fossi anche tu, ma l' Ordine viene prima di tutto e comunque Harry non è abbastanza grande da capire che è il suo compleanno! James è un po' frustato qui rinchiuso, cerca di non darlo a vedere ma io lo sento ... E Silente ha ancora il suo Mantello dell'Invisibilità, quindi non c'è modo di farsi un giretto. Se tu potessi venire a trovarci, gli farebbe molto piacere. Coda è stato qui il weekend scorso, mi è sembrato giù, ma probabilmente erano le notizie sui McKinnon; ho pianto tutta la sera quando l'ho saputo.
Bathilda viene quasi tutti i giorni, è una vecchietta affascinante e racconta un sacco di storie pazzesche su Silente, non penso che gli farebbe piacere saperlo! Non so quanto crederle però, perché sembra impossibile che Silente possa mai essere stato amico di Gellert Grindelwald. Personalmente sono convinta che stia perdendo il senno!

Con tantissimo affetto,
Lily.

Quando ebbe finito di scrivere spedì la lettera con Archie, il vecchio gufo di James, sperando di ricevere presto una risposta dal suo amico. Decise di non parlare troppo di Marlene nella sua lettera per non rattristirlo ulteriormente, ma voleva comunque fargli sapere che anche lei soffriva e che non era solo.
Sirius dal canto suo cercava di riprendersi da quel brutto colpo come meglio poteva, ma era più dura di quanto potesse immaginare. Ormai era abituato a condividere la sua vita con Marlene al punto che averla persa lo faceva sentire come se fosse incompleto, totalmente incapace di svolgere anche la più insignificante delle attività da solo. Leggere le lettere di Lily però, lo metteva sempre di buon umore per qualche minuto, prima di tornare bruscamente alla triste realtà.

Cara Lily,

Mi fa piacere che al piccolo Harry sia piaciuto il mio regalo, ho pensato che il figlio del grande James Potter non potesse non avere una scopa!
Sono contento che abbia distrutto quell'orribile vaso, non riesco più a contare tutte le volte che avrei voluto farlo io, però cercate almeno di salvare quel povero gatto!
Ti chiedo scusa se non sono venuto a trovarvi ultimamente, ma oltre agli impegni con l'Ordine, non sto attraversando un gran bel momento come puoi immaginare. Lei mi manca ogni giorno di più e mi sembra di vederla ovunque, ho perfino preso in considerazione l'idea di cambiare casa. Poi però perderei anche questo di lei e proprio non voglio, quindi cerco di rimettermi in piedi come posso e di andare avanti.
Prometto di venire a farvi visita il più presto possibile, non mi piace sapere che James è triste e anche se non me lo dici, so che lo sei anche tu. E poi mi manca il mio figlioccio!
Per quanto riguarda la storia di Grindelwald e Silente, direi che la vecchia bacucca è arrivata al limite, rinchiudetela nel primo ospizio che vi capita davanti!

Con tanto affetto,

Felpato.

Lily lesse la lettera ad alta voce così che anche suo marito che sorrideva, forse un po' nostalgico, potesse sentirla.

《Sembra che si stia riprendendo.》Convenne James facendo annuire Lily  che ripiegò ordinatamente la lettera e la ripose nel cassetto insieme a tutte le altre.

《Lo spero davvero.》Gli sorrise avvicinandosi a lui ed accarezzandogli i capelli scuri e disordinati. 《Non vedo l'ora di rivederlo!》

《A chi lo dici?》Accennò una risata. 《Inizio a non sopportarti più.》La prese in giro, e lei si finse offesa incrociando le braccia sdegnata. Suo marito quindi, inaspettatamente la prese in braccio facendola adagiare sul divano. Lui si sistemò sopra di lei, ed iniziò a baciarla dolcemente, mentre entrambi ridevano appena. Lily e James erano spaventati da quello che li aspettava, spaventati di non riuscire a proteggere il loro bambino, ma quando erano l'uno tra le braccia dell'altra, avevano la senzazione che niente e nessuno avrebbe potuto distruggere tutto l'amore di cui quella famiglia era colma. Niente e nessuno.

 

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Capitolo 47
*** The Betrayal ***


《Ho trovato il lato positivo dell'essere segregati in casa!》Esclamò James mentre se ne stava seduto sul divano insieme ad Harry e con la bacchetta emetteva nuvole di fumo colorate che il piccolo tentava di acchiappare entusiasta.

《Sentiamo!》Urlò Lily dalla cucina, raggiungendo i suoi due ragazzi qualche secondo dopo. Aveva i capelli vermigli sciolti sulle spalle ed il viso raggiante come al solito. La bellezza dei suoi occhi verdi, alla quale suo marito non si sarebbe mai abituato, lo lasciò senza fiato per qualche secondo.

《I maledetti ragazzini non possono bussare a chiederci le caramelle.》Alzò le mani con il suo solito fate sarcastico, facendo ridere sua moglie.

《James!》Lo sgridò trattenendo le risate. 《Ora che sei un papà non puoi dire queste cose!》

《Ma Lils, le dico solo dei figli degli altri!》Alzò le spalle facendola ridere ancora di più.

《Sei incorreggibile!》Sentenziò avvicinandosi a lui e lasciandogli un bacio sulla fronte. 《Eppure quest'anno avrei voluto vestire Harry da zucca!》

《Hai sentito Harry? Quindi ti è andata bene!》Disse emettendo una nuvola arancione dalla figura simile a quella di una zucca, appunto.

《Ma smettila!》Esclamò lei fingendosi infastidita. 《Sarebbe stato così carino!》Il ragazzo sorrise e alzò gli occhi al cielo, lanciandole uno sguardo fugace.

《Almeno non avrà nulla da rinfacciarci da adolescente!》Alzò le spalle, rimettendosi gli occhiali a posto con l'indice.

《Ma è questo il bello dell'essere genitore!》Gli fece notare lei, dandogli uno schiaffetto sul braccio.

《Certo.》James alzò gli occhi al cielo ridendo sotto i baffi e posò la bacchetta vicino alla finestra. Lily prese posto a fianco a lui, prendendo in braccio suo figlio che portò le piccole braccine attorno al collo della sua mamma, accovacciandosi sul suo petto.

《Piccolo mio!》Gli sorrise intenerita lasciandogli un bacio sulla testa. Il ragazzo con gli occhiali non poteva fare a meno di guardarli con occhi pieni di amore, pensando a quanto fosse fortunato ad avere loro nella sua vita, finché d'improvviso non sentirono la porta spalancarsi e James portò d'istinto il braccio davanti a sua moglie e a suo figlio.

《Lily, prendi Harry e scappa! È Lui! Scappa! Corri! Io cerco di trattenerlo...》Si alzò in piedi ergendosi di fronte a quella figura scura ed inquietante nel vano tentativo di dare a sua moglie il tempo di mettere in salvo se stessa ed il loro bambino. Lily fu invasa da una forte sensazione di impotenza, e si limitò a costringersi a salire al piano di sopra facendo l'unica cosa che non avrebbe mai e poi mai voluto fare: lasciare James da solo e disarmato contro il Signore Oscuro in persona. L'amore che provava per quell'uomo era tale che avrebbe preferito strapparsi il cuore dal petto piuttosto che lasciarlo lì da solo ad attendere inesorabilmente la sua fine.
Si sentì morire, mentre tremante apriva la porta della cameretta di Harry, non sapendo cos'altro fare. Non aveva la bacchetta con sé e non poteva smaterializzarsi, né sperare di salvarsi in qualche modo. Iniziò a piangere disperata, senza riuscire a controllarsi quando sentì il rumore del corpo senza vita di suo marito cadere per terra, e mise suo figlio nella sua culla, tentando di tirare indietro le lacrime ed essere forte per lui.

《Harry... Harry, tesoro, sta' calmo, la mamma è qui.》Sussurrò al suo bambino accarezzandogli il volto con entrambe le mani tremanti. 《Non avere paura, andrà tutto bene.》Voldemort li raggiunse qualche secondo dopo, facendola voltare di scatto. La ragazza si frappose tra Harry e quell'essere rivoltante, determinata a salvare suo figlio.

《Spostati!》Le ordinò il Signore Oscuro, puntando i suoi occhi freddi e vuoti su quelli verdi e spaventati di Lily.

《Non Harry!》Lo supplicò. 《Prendi me, ti prego... lascia stare Harry!》Urlò senza muoversi di un centimetro.

《Ho detto spostati, stupida!》Sbraitò, puntandole contro la bacchetta. Quell'essere non si spiegava perché mai qualcuno fosse disposto a morire per qualcun'altro, non si spiegava come quella donna potesse considerare la vita di quel moccioso più importante della sua.
Era una Sanguemarcio, è vero, ma l'avrebbe volentieri risparmiata in seguito alla promessa fatta a Severus; lei però sembrava ostinata ad ostacolarlo e non aveva voglia di perdere tempo, quindi senza neanche dare troppo peso a ciò che stava facendo, le puntò contro la bacchetta: 《Avada Kedavra!》Pronunciò l'anatema che uccide segnando la fine di Lily, come quella di suo marito qualche minuto prima. Il corpo esile della donna cadde a terra senza vita, scatenando però un fenomeno inspiegabile e potentissimo, proteggendo Harry dal Signore Oscuro che venne sconfitto dalla forza dell'amore di una madre che non era stata disposta a farsi da parte per difendere suo figlio.

Il sacrificio di Lily e James fu da subito sulla bocca di tutti, che festeggiavano la fine di una guerra sembrata interminabile. Festeggiavano la dipartita del Signore Oscuro, festeggiavano la libertà e festeggiavano Harry Potter, il Prescelto, il bambino che era sopravvissuto, colui che era stato in grado di porre fine alle loro sofferenze.
Quella felicità incontenibile non lasciava spazio alla tristezza, e nelle menti di tutti i maghi del mondo magico -o quasi- non c'era posto per il lutto di due giovani maghi coraggiosi che avevano combattuto per la pace e che si erano amati al tal punto che neanche la morte era stata capace di dividerli. Voldemort era stato sconfitto e per i maghi non c'era spazio per il cordoglio. O meglio, per la maggior parte di loro.

 

Cari lettori,
avete appena letto il penultimo capitolo,
tenetevi pronti per il gran finale! Se vi va
fatemi sapere cosa ne pensate della storia
e se non sapete cosa leggere vi ricordo che
ho scritto altre storie sulla saga!

xx inlovewithfour

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Capitolo 48
*** Guilty ***


Sirius Black quella notte sentì i festeggiamenti e capì che quell'immensa felicità che tanto rallegrava il mondo magico non sarebbe arrivata fino a lui. Salì sulla sua moto in fretta e in furia e volò più veloce che potè fino a casa dei suoi amici a Godric's Hallow, della quale ormai restava ben poco. Scese dalla moto, restando lì impalato per qualche istante, cercando di capire cosa fare, cosa dire o quantomeno cosa pensare. Erano morti tutti? Com'era stato possibile? L'Incanto Fidelis... Peter...non poteva...
Quando il riccio vide un'ombra venir fuori da quella casa trasalì e gli puntò contro la bacchetta.

《Sirius!?》Sentì poi una voce familiare e un po' spaventata pronunciare il suo nome. Assottigliò gli occhi e piegò appena di lato la testa, sforzandosi di vedere meglio.

《Hagrid...》Sussurrò quindi abbassando la guardia e lasciando che il mezzogigante si avvicinasse a lui. Solo dopo si accorse che tra le braccia stringeva il piccolo Harry avvolto nella sua copertina di lana che Lily aveva fatto per lui. 《Harry...》Disse poi cercando di prendere con sé il bambino, ma Hagrid glielo impedì. 《Hagrid, dai Harry a me...》Biascicò tremante, con sguardo supplichevole. 《Sono il suo padrino, penserò io a lui.》

《Vorrei, Sirius...》Disse spiacente il suo interlocutore. 《Ma devo portarlo ad Hogwarts, ordini di Silente.》

《Silente?》Chiese alzando un sopracciglio, come per mettere in discussione l'autorità di quell'uomo sul suo figlioccio; ma poi si ricordò cos'era successo, e che il professore sapeva sempre cosa fosse giusto fare, quindi annuì debolmente, intenzionato a raggiungerli il più in fretta possibile. 《Hagrid, prendi la mia moto!》Lo esortò poi, indicandogliela. 《È un mezzo sicuro, raggiungerete Silente sani e salvi.》

《Grazie, Sirius.》Disse il mezzogigante, facendo come il suo amico gli aveva detto, ed in un minuto volarono via. In quel momento al ragazzo tornò un'unica cosa in mente: Peter li aveva traditi. Non potè trattenere in nessun modo l'irrefrenabile desiderio di trovarlo e fargliela pagare. Iniziò a camminare tra la folla, ma non sentiva niente: vedeva dei volti felici, maghi e streghe abbracciarsi, ma l'unica cosa che sentiva in quel momento -nel quale si era ormai estraniato da tutto- era il suo cuore battere a mille. Continuava a respirare a stento, la testa gli girava e le mani gli tremavano appena, finché non vide dei piccoli movimenti tra la gente, qualcosa che non avrebbe dato nell'occhio a tutti gli altri ma che per Sirius era l'unica cosa che riusciva a vedere in quel momento: un ratto correva veloce, si allontanava dalla folla ed il ragazzo lo seguì velocemente, deciso a non farselo scappare. Quando arrivò in un vicolo isolato, Sirius gliene fu infinitamente grato, ed iniziò a ridere piano, sottovoce, fino ad amplificare quella risata nervosa, isterica e piena di dolore che non riusciva a controllare.

《Peter!》Urlò poi così forte da far volare via dei corvi che se ne stavano tranquillamente seduti sul tetto di Magie Sinister. Sentì un dolore lancinante alla gola che gli spezzò il fiato, ma decise si ignorarlo.

《Sirius...》Biascicò lui riprendendo sembianze umane. Guardò il suo amico con indifferenza, quasi spaventato però, da quello che avrebbe potuto fargli.

《Come hai potuto?》Chiese isterico, tentando di fermare la mano tremante quanto bastava per lanciargli una maledizione. 《Tu li hai traditi! Ci hai traditi!》

《Tu non lo avresti fatto al mio posto?》Peter alzò la voce, gesticolando freneticamente.

《No!》Urlò a squarciagola. 《Io avrei lasciato che mi torturasse!》Si avvicinò a lui, facendolo indietreggiare. 《Avrei lasciato che mi uccidesse piuttosto che tradire James e Lily!》Il suo urlo fu quasi disumano, tanto pieno di strazio che fece rabbrividire Codaliscia. Un gruppo di maghi intanto, forse a causa dei toni con i quali avveniva quella discussione, si appropinquarono per vedere cosa stesse succedendo. Prima che Sirius se ne rendesse conto, Peter puntò la bacchetta contro quei dodici maghi, uccidendoli tutti senza riluttanza e senza pietà.

《Scusa Sirius, ma non ho intenzione di finire ad Azkaban.》Disse poi sfoggiando un sorriso cattivo che il suo amico non aveva mai visto. Poi si tagliò un dito e scomparve, lasciando il suo interlocutore spiazzato e confuso. Quando il riccio si voltò si ritrovò davanti degli Auror, tra cui Emmeline, che gli si fiondarono addosso mentre lui rideva disperato, con gli occhi vuoti e l'anima a pezzi.

《Hai ucciso tu questa gente?》Urlò uno di loro avvicinandosi con cautela, ma Sirius non lo sentì neanche, e tutte le persone lì intorno che in realtà avevano visto ben poco dell'accaduto, testimoniarono contro di lui.

《Sirius...》Sussurrò Emmeline ammanettandolo. 《Ma che diavolo hai fatto?》Chiese quasi sull'orlo delle lacrime, sopraffatta dalla profonda delusione che il suo amico le aveva provocato. Scosse la testa, cercando di ignorare l'assordante risata ed i comportamenti da sociopatico di Sirius che sembrava essere completamente un'altra persona; quando arrivarono al Ministero, lo rinchiuse in una cella provvisoria sovvergliata da due Dissennatori. Il mago si lasciò cadere sull'umido pavimento e poggiò la testa contro il muro ruvido e refrattario. Scosse la testa lentamente, ripensando a ciò che era successo...James e Lily...non era possibile...la sua mente fu invasa dai pensieri ed un ricordo del giorno del loro matrimonio riaffiorì all'improvviso:

《Scusate, Signori!》Esordì Sirius dando due colpi ad un bicchiere col bordo della forchetta. 《Posso avere un attimo la vostra attenzione?》Così tutti smisero di fare ciò che stavano facendo e gli prestarono la loro completa attenzione. 《Io e James siamo come fratelli, e questo è un dato di fatto! Siamo cresciuti insieme, ci siamo sempre sostenuti a vicenda e abbiamo perfino vissuto nella stessa casa per un po'!》Accennò una risata su quest'ultimo punto prima di proseguire. 《James è esattamente quel tipo di persona che vorresti al tuo fianco per affrontare qualcosa di impossibile, perché lui trova sempre il modo di rendere qualsiasi ostacolo sormontabile. Eccetto le pozioni, quelle chiedetele a sua moglie!》Il ragazzo con gli occhiali scosse la testa, mentre la rossa rideva di gusto. 《Lily è brava a fare le pozioni, vi ricordate di quel maledetto Lumaclub? Ecco, lei era la leader!》La prese in giro.

《Non è vero!》Si difese, trattenendo una risata.

《Ad ogni modo,》Procedette lui inesorabile. 《io non ti sopportavo proprio, Lily. Rubavi le attenzioni di James, di Remus e di Marlene.》Elencò quei nomi contandoli sulle dita e facendola ridere. 《Ma poi hai rubato anche il mio cuore, rossa impertinente, e sei diventata una delle persone più importanti della mia vita.》Ammise con un po' di fatica. Non era molto bravo -né propenso- ad esternare i suoi sentimenti, ma in quell'occasione tanto speciale, aveva deciso di fare uno strappo alla regola. 《Vi auguro di essere felici per sempre, e di continuare ad amarvi come avete sempre fatto. A James e a Lily!》Disse poi, alzando il bicchiere e proponendo un brindisi in onore degli sposi.

Sirius asciugò una lacrima che incontrollabile gli stava rigando il volto. James e Lily... i suo amici... no, non potevano essere morti.

《Cos'è successo?》Sentì poi in lontananza una voce familiare, particolarmente agitata, e dei passi veloci camminare nella sua direzione.

《Li ha traditi!》Urlò Emmeline, che Sirius riusciva ad intravedere dalle sbarre.

《Che cosa?》Remus si avvicinò a lei, ed il riccio riuscì a vedere anche lui. Era incredulo, ed era facilmente deducibile dal tono della sua voce. 《No, Sirius... non avrebbe mai...》Si voltò intravedendo l'amico seduto a terra, con la testa all'indietro e gli occhi chiusi.

《Lo ha fatto, e ha anche ucciso altre tredici persone!》Disse lei, urlando tanto che le si spezzò la voce.

《Ma lui...》Iniziò debolmente. 《Emmeline sai benissimo che deve esserci un errore.》

《Ci sono dei testimoni, Remus!》Insistette lei, dalla rabbia implacabile. 《Ha ucciso anche Peter!》

《Ho ucciso Peter?》Chiese con un sorriso amaro, scuotendo la testa, ed entrambi i suoi amici si voltarono verso di lui. 《Ho ucciso Peter?》Iniziò a ridere di nuovo, in maniera maniacale ed incontrollata, tanto che fece rabbrividire Remus, che spalancò gli occhi esterrefatto.

《Era uno di loro...》Biascicò lei, poggiando una mano sulla spalla a Lunastorta. 《Era un Mangiamorte e non ce ne siamo accorti.》Al ché Remus non riuscì più a stare lì. Peter, James e Lily erano morti per mano di Sirius per quanto sembrasse assurdo ed impossibile, e lui non poteva accettarlo, non poteva sopportarlo. Si voltò repentinamente, e andò via senza voltarsi indietro, cercando di allontanarsi quanto più poteva dalla risata assordante di quell'uomo che non riconosceva più.
Sirius respirò rumorosamente, quasi strozzandosi con il suo stesso fiato, e nascose il viso tra le ginocchia strette al petto mentre dei ricordi gli tornavano alla mente:

《Dammi un bacio!》Sussurrò Marlene sulle sue labbra, stringendolo a sé. Erano nella loro bella casa, e nonostante il sole fosse sorto ormai da un pezzo, i due avevano deciso che vista la giornata uggiosa, sarebbero rimasti a letto ancora per un po'.

《Non c'è bisogno di chiederlo, biondina!》Ghignò chiudendo definitivamente la distanza tra i loro corpi, baciandola dolcemente. Lei gli infilò una mano tra i ricci, accarezzandoli piano, tanto da causare nel suo ragazzo un bivido che percorse tutta la sua schiena. 《Sei bellissima!》Sussurrò poi, staccandosi per un secondo dalle sue labbra.

《Anche tu non sei niente male!》Lo prese in giro accennando una risata.

《Non so proprio come farei senza di te.》Disse poi lui, lasciandosi cadere tra le sue braccia e beandosi del suo dolce profumo al gelsomino che tanto gli era familiare.

《Per fortuna non dovrai mai scoprirlo!》

Quando ritornò alla realtà sentì una fitta al petto così forte da togliergli il fiato. Marlene era morta e aveva scoperto a caro prezzo come fare a vivere senza di lei, ed ora avrebbe dovuto fare i conti anche con la morte dei suoi più cari amici.

《È qui Sirius Black?》Chiese Barty Crouch, il Capo del Dipartimento Applicazione della Legge Magica, ad Emmeline.

《Sì, è qui, Signore.》Rispose lei, lisciandosi la divisa con le mani.

《Bene, portatelo ad Alzkaban il prima possibile!》Ordinò risoluto, guardando l'Auror a stento.

《Ma non è ancora stato processato.》Ribattè lei prontamente, prima che l'uomo andasse via.

《Non importa!》Rispose scuotendo la testa. 《Per me bastano le dichiarazioni dei testimoni ed il suo atteggiamento da sociopatico.》Disse poi, con estrema noncuranza, andando via velocemente. Altri Auror accorsero quindi per aiutare Emmeline a consegnare il pluriomicida ai Dissennatori.
Quando aprirono la cella lei lo prese per un braccio, costringendolo ad alzarsi.

《Dove andiamo?》Chiese lui guardandosi intorno con aria persa mentre due Auror gli puntavano contro la bacchetta.

《Ad Azkaban.》Rispose uno di loro. 《Ci marcirai lì dentro.》

《Ma io...》Tentò di parlare, ma gli tremava la voce. 《Sono innocente!》Urlò beccandosi una gomitata da uno di loro.

《Fa' silenzio!》Sbraitò quindi, cercando di tenere fermo il prigioniero.

《Ma io non posso finire ad Azkaban... Harry! Devo andare da Harry!》Biascicò febbrilmente.

《Harry sta benissimo!》Esclamò Emmeline guardandolo con disgusto. 《E non ucciderai anche lui.》Senza lasciare che proferisse parola ulteriormente, gli Auror lasciarono Sirius Black in custodia ai Dissennatori. Il ragazzo era troppo ferito, troppo triste, troppo stanco di lottare per riuscire ad opporsi. Chinò la testa e si abbandonò al suo destino, sicuro che prima o poi avrebbe trovato un modo per andare via da quel posto, sicuro che la consapevolezza della sua innocenza gli avrebbe restituito la forza di lottare quanto bastava per tornare a casa da Harry. Il suo figlioccio sarebbe stato per lui la luce alla fine del tunnel, la motivazione per riuscire a combattere il dolore ed il tormento che gli attanagliavano il petto ad ogni respiro.

《Te lo prometto, Harry, io e te avremo giustizia.》Sussurrò poi tra sé e sé prima di lasciarsi cadere per terra ad osservare l'infinita distesa d'acqua che aveva di fronte. 《Te lo prometto.》

                          F I N E
 

Cari lettori,
ebbene sì, in occasione del compleanno di
James Potter, questo era l'ULTIMO CAPITOLO,
grazie per aver seguito questa storia, ve ne sono
molto grata. Fatemi sapere la vostra impressione
complessiva nelle recensioni se ne avete voglia,
e se aveste ancora bisogno di altre storie che possano
tenervi compagnia, date un'occhiata alle altre
che ho pubblicato.

xx inlovewithfour

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