Let me love you again

di Elune
(/viewuser.php?uid=1166725)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Welcome back Point Place ***
Capitolo 2: *** Il cerchio ***



Capitolo 1
*** Welcome back Point Place ***


Erano quasi quattro anni che non tornavo a Point Place. Non aveva senso rimanere, da quando avevo chiuso la mia relazione con Fez mi ero decisa a cambiare vita, volevo concentrarmi solo su me stessa. Ora mi sentivo bene, ero riuscita a costruire una carriera nel mondo dello spettacolo, avevo il mio show, i miei fan, un appartamento fantastico a Chicago, tutto ciò che avevo sempre desiderato. Quando ho ricevuto la chiamata di Donna quasi non ci credevo, da quando avevo lasciato Point Place non avevo più avuto contatti con nessuno.

 

Due mesi prima:

*-...Ti sposi? Sul serio?- la risata nervosa di Donna era chiara -Beh, si... Si, questa volta sul serio. Io ed Eric abbiamo fatto le cose con calma, io ho finito il college e lui fa l'insegnante da anni.- -Oh, allora congratulazioni Donna. Sono molto contenta per te.- ed era vero, dopo tutto ciò che aveva passato con Eric si meritava un bel lieto fine. -Grazie Jackie. Io volevo spedirti un invito, ma non conosco il tuo indirizzo, è stata già un impresa trovare il tuo numero di telefono. Lo so che hai tanti impegni con il tuo lavoro però mi stavo chiedendo se riusciresti a liberarti...- -Donna! Ma certo che riuscirò a liberarmi per il tuo matrimonio.- -Davvero?- -Certo, prenderò un paio di settimane di ferie, mi farà bene una piccola vacanza.- -Perfetto allora... Ah, Jackie, un'ultima cosa... Vorresti farmi da damigella?-*

 

E quindi eccomi qua, di nuovo a casa. Avvertivo una strana sensazione, come se il tempo non fosse mai trascorso qua a Point Place, sembrava tutto uguale... Ma non lo era. Io non lo ero. Dopo aver lasciato le valigie in hotel non sapevo cosa fare, potevo andare da Donna o a trovare i signori Forman. Cominciai a guidare e rimasi piuttosto sorpresa quando mi ritrovai alla torre dell'acqua. Salii e iniziai a perdermi nei ricordi, mi sfuggì un sorriso quando vidi che la scritta “Michael+Jackie” era ancora la. Michael, il mio primo amore... Ma sapevo bene che se mi trovavo alla torre non era per nascondermi da Michael, e neanche da Fez. Da quando Donna mi aveva invitata al matrimonio l'unico pensiero che aveva tormentato le mie notti era cosa avrei provato quando avrei rivisto Steven. La paura di ritrovarmi faccia a faccia con lui dopo tutti questi anni era cosi forte che in più di un'occasione avrei voluto chiamare Donna e inventare una scusa per non venire alle nozze. Era ridicolo, lo sapevo bene. Io e Steven non stavamo più insieme da molto tempo, e probabilmente lui si era costruito una vita con un'altra... E allora perché morivo di gelosia al solo pensiero che davvero potesse stare con un'altra? Dovevo scacciare questi pensieri e farmi coraggio, prima o poi avrei dovuto incontrarlo e non era una buona idea aspettare fino al giorno del matrimonio. Scesi dalla torre e tornai in città, andai a casa di Bob Pinciotti, sperando che potesse darmi l'indirizzo di Donna, ma a quanto pare non viveva più la. La signora che aveva comprato la casa mi disse che Bob si era trasferito in Florida, probabilmente era tornato per le nozze di sua figlia ma lei non sapeva dove alloggiasse. Cosi mi ritrovai fuori casa dei signori Forman. Bussai alla porta, per un istante sperai che non ci fosse nessuno in casa, cosi sarei potuta tornare al motel, ma dopo qualche secondo Kitty aprì la porta. -Oh mio Dio! Jackie, sei proprio tu?- urlò la signora Forman con la sua vocetta acuta. -Si, signora Forman, la trovo benissimo.- le sorrisi. -Entra cara, entra.- mi fece accomodare sul divano e si sedette vicino a me, la casa dei Forman non era cambiata affatto, era accogliente proprio come la ricordavo. -Jackie, tesoro, sei cresciuta così tanto. Sai, ti guardo sempre in televisione e, lo ammetto, ogni tanto mi vanto con le mie amiche di conoscere la famosa Jackie Burkhart.- e fece la sua solita risata nervosa. Risi anche io per non sembrare sgarbata. Parlammo del più e del meno per un po', poi le chiesi l'indirizzo di Donna, non vedevo l'ora di riabbracciare la mia amica. Salutai Kitty e uscii dalla porta sul retro, cercavo le chiavi della macchina quando sentii qualcuno chiamarmi. -...Jackie?- Alzai lo sguardo, e lui era li. I ricci capelli biondi, gli occhiali da sole che non toglieva quasi mai, una vecchia maglietta di chissà quale band. Il mio cuore saltò un battito. Mi ero rassegnata all'idea che avrei dovuto incontrarlo prima o poi, ma non credevo sarebbe successo così presto. Steven tolse gli occhiali e iniziò a squadrarmi, quasi non credesse davvero di avermi lì davanti ai suoi occhi. -Ciao, Hyde.- dissi con fin troppa freddezza, cercando di soffocare ogni emozione che mi suscitava essere di nuovo così vicina a lui. -Quando sei arrivata? Non sapevo neanche che saresti tornata a Point Place.- disse continuando a fissarmi. -Qualche ora fa. Non mi fermerò a lungo, starò solo un paio di settimane.- l'imbarazzo era evidente, non ricevetti nessuna risposta perché in quel momento arrivò Fez. -Ciao Fez.- dissi abbozzando un sorriso. Nonostante la rottura non ero affatto arrabbiata con Fez. -Jackie!- disse Fez con il suo marcato accento spagnolo. Mi abbracciò per qualche secondo, poi mi chiese anche lui da quanto tempo ero qui. -Sei venuta per il matrimonio?- mi chiese Fez. -Si, non potevo mancare.- -Eric e Donna non ci hanno detto di averti invitata.- disse Steven in un tono strano. -Dovevano forse chiedervi il permesso?- risposi ironicamente con un mezzo sorriso, mi fece anche lui un sorrisetto che mi costrinse a distogliere lo sguardo. -Se stavi cercando Donna vieni con noi nel seminterrato, lei ed Eric arriveranno da un momento all'altro.- disse Fez sorridendo. Seguii Steven e Fez nel seminterrato, appena entrai mi tremarono le gambe, fui sommersa da tutti i ricordi legati a questo posto. Era cambiato, probabilmente lo avevano ristrutturato. Avevano cambiato il divano, imbiancato i muri, cacciato il box della doccia e il freezer della signora Forman. Anche la lavatrice non c'era più, era stata sostituita da un grosso stereo. Ora più che un seminterrato sembrava un piccolo soggiorno. -Questo posto è...- -Diverso?- mi interruppe Steven. -Già, ho voluto ristrutturarlo. Quando Eric è andato a vivere con Donna la signora Forman mi ha chiesto se volevo tornare in questa casa e prendere la sua camera, ma ho preferito rimanere qua sotto e migliorare questo posto.- -E' carino.- risposi, poi mi sedetti sul divano. Fez si sedette vicino a me, Steven su una poltrona dall'altra parte del divano. Io e Fez chiacchierammo per un po', voleva essere aggiornato su tutto ciò che mi era successo in questi anni, ma né io né lui avevamo il coraggio di parlare della sera in cui ci lasciammo.

 

Quattro anni prima:

*Avevo passato tutto il giorno a preparare un discorso da fare a Fez, ultimamente si comportava in maniera strana, dopo due mesi meravigliosi passati insieme era diventato freddo, distaccato. Pensai fosse perché vivevamo già insieme, dopotutto è un passo importante da fare in una relazione, magari si sentiva soffocare, ma noi eravamo coinquilini già prima di iniziare la nostra storia. Lo sentii entrare, come da un paio di settimane a questa parte non mi rivolse neanche un'occhiata. Si chiuse in camera da letto senza dirmi neppure una parola. Bussai piano alla porta. -Fez? Dobbiamo parlare, esci per favore.-. Mi andai a sedere sul divano e dopo pochi secondi mi raggiunse anche lui. -Di cosa vuoi parlare, Jackie?- -Fez... Non capisco cosa ti stia succedendo, se non vuoi più stare con me parlamene, questo tuo silenzio mi sta facendo impazzire.- -E'... E' complicato.- -No, non deve esserlo per forza. Accetto che tu voglia chiuderla, ma dammi almeno un motivo perché io...- -Jackie! Sono gay.- chiusi la bocca all'istante. Lo guardai senza dire nulla. Mi fece male sentire quelle parole, ma non ero particolarmente sorpresa, avevo sempre notato i suoi atteggiamenti bizzarri verso gli uomini ma credevo dipendessero dal fatto che magari nel suo paese questi comportamenti venissero considerati normali. -Jackie?- Fez mi riportò alla realtà e mi resi conto che non parlavo da qualche minuto. -Va bene Fez, sei gay.- -Tutto... Tutto qui?- -Io non so cos'altro dire. Sono felice che tu me lo abbia detto.- vedendo il suo sguardo confuso continuai -Ti prego, non pensare che sia arrabbiata con te, in fondo è ciò che sei, non posso cambiarlo e non posso costringerti ad amarmi. Possiamo tornare amici?- -Jackie...- disse con le lacrime agli occhi -Certo che possiamo tornare amici.- e mi abbracciò forte. -Grazie, grazie per aver capito.- mormorò nel mio orecchio. -Scusami per il comportamento che ho avuto, volevo dirtelo, ma non riuscivo a farlo. Ogni giorno mi ripetevo che lo avrei fatto, poi tornavo a casa e... avevo paura. Ti prego, perdonami per non averlo fatto prima.- -Tranquillo Fez, immagino che non sia una cosa facile da dire. A questo punto... Torno nella mia vecchia stanza. Per fortuna che non l'abbiamo affittata, eh?- Dissi abbozzando un sorriso. Dopo che Fez mi aiutò a spostare le mie cose nell'altra stanza mi diede la buonanotte ed andò a dormire. Mi misi nel letto ma non riuscivo a prendere sonno, la mia mente continuava a pensare, pensare, pensare... Iniziai a riflettere su tutte le relazioni che avevo avuto, Michael, Steven e ora Fez. E se il problema fossi io? Mi butto nelle relazioni a capofitto e ne esco sempre con il cuore spezzato. Forse dovrei iniziare a lavorare su me stessa, abbandonare per un po' l'idea di stare con qualcuno. A quel punto mi era tutto chiaro, sapevo cosa dovevo fare. Non fu difficile mettere le mie cose in un paio di valigie mentre continuavo a ripetermi mentalmente le cose da fare. Come un'automa portai le valigie vicino la porta d'ingresso e scrissi un biglietto d'addio a Fez. Non potevo più rimanere qua.*

 

Angolo Autore

Ciao a tutti voi che siete arrivati alla fine di questo mini capitolo!

Spero che abbiate visto la serie tv, altrimenti immagino ci sia un po' di confusione lol (Se non l'avete vista ve la consigliooo, è bellissima)

AAAAALLORA, non ho mai pubblicato nulla qua su efp perché ho sempre avuto paura delle critiche o che non piacesse a nessuno ciò che scrivo, ma ho deciso di provarci e mal che vada cancellerò tutto e farò finta che questa storia non sia mai esistita *piange nell'angolino*
La storia è presente anche su wattpad con lo stesso titolo, il nome autore è EluneLovegood.

Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione (:

Se ci sono errori vi prego di dirmelo e provvederò a correggere

Vi faccio presente anche che essendo questa storia ambientata degli anni '80 potrebbero esserci frasi omofobe o razziste, non perché io lo sia ma solo per poter essere il più possibile fedele alla caratterizzazione dei personaggi e della storia, ma vi chiedo comunque scusa in anticipo, ovviamente cercherò di limitare il tutto. 

Detto ciò, ci vediamo (spero) al prossimo capitolo, ciao ciao *saluta con la manina*

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il cerchio ***


Era assurdo pensarci ora, con Fez che continuava a parlarmi come se non fosse mai successo e Steven che ci osservava senza dire nulla. 

Come dovevo comportarmi? Lo aveva detto agli altri o ero l'unica a saperlo?

Decisi di fare finta di niente, d'altronde non riuscivo a pensare a Fez quando sentivo lo sguardo di Steven addosso. 

Avrei voluto guardarlo anche io, guardare come questi quattro anni avevano cambiato lievemente i suoi tratti, rendendoli più adulti. Sentivo la schiena bruciare sotto il suo sguardo ma non potevo girarmi, o forse... Potevo? 

Mi girai lentamente e gli chiesi -E tu Hyde? Hai ancora il negozio di dischi?- Il tono della mia voce non lasciò minimamente trapelare l'agitazione che in realtà provavo anche solo nel dire quelle poche parole. 

Steven si tolse gli occhiali e li poggiò sul tavolo, si passò una mano tra i capelli e iniziò a parlare del negozio, sentivo cosa diceva ma non stavo davvero ascoltando, beandomi della sua voce e potendo finalmente osservarlo. 

Aveva i capelli più lunghi e provai l'impulso di toccarli, la mascella era più definita e quando fece un sorrisetto, che mi tolse il respiro, gli si formarono delle piccole rughette attorno agli occhi, i suoi bellissimi occhi blu. Il fisico era asciutto, aveva le spalle leggermente più ampie e le gambe più lunghe, anche la voce era cambiata, un po' più profonda. 

Finì il discorso e cercai di concentrarmi, si aspettava una risposta, ma non avevo capito granché.Nel momento in cui provai a rispondere, cercando di non fare la figura dell'idiota, Donna entrò nel seminterrato. -Jackie! Sei arrivata!- 

Non feci in tempo ad alzarmi che la mia amica mi si buttò addosso, mi strinse forte e ricambiai l'abbraccio. -Donna, come sei cambiata!- Anche lei aveva un aspetto più adulto, era dimagrita e i suoi capelli non erano più lunghi e biondi come quattro anni fa, li aveva tagliati corti ed erano di nuovo del suo colore naturale, rosso tendente all'arancione, stava molto bene.

Donna si mise a ridere-Anche tu sei cambiata.- fece spostare Fez e si sedette vicino a me.-Allora Jackie, sono uhm... Quattro anni? Come ti sembra tornare a casa?- -Come mi sembra? Beh non è cambiato un granché, però sono contenta, mi siete mancati tanto.- Donna fece un grande sorriso a questa mia affermazione, poi sembrò pensarci su e il sorriso sparì.-Jackie... Perché sei andata via?- Mi sembrò di vedere Steven agitarsi a queste parole, ma forse era solo una mia impressione. -Sei sparita dalla città, non abbiamo mai ricevuto una chiamata, una lettera, niente. Poi all'improvviso ti vediamo in televisione, hai realizzato il tuo sogno e questo mi rende felice per te, davvero. Ma non abbiamo mai avuto una spiegazione.- continuò Donna.

Guardai per un istante Fez, lui abbassò subito lo sguardo. Presi questo gesto come una conferma del fatto che gli altri non sapessero di Fez e del motivo per cui ci eravamo lasciati. 

-Io... Avevo bisogno di tempo per me stessa.- Tagliai corto, ma vedendo che questa risposta non sembrava bastare, continuai -Ho cercato di migliorarmi come persona, ho iniziato una bella carriera e semplicemente non mi sentivo mai pronta a tornare, mi dispiace di non aver mai chiamato...Possiamo lasciarci il passato alle spalle?- provai, con un timido sorriso. 

Donna mi sorrise e mi abbracciò di nuovo -Ma certo, però non sparire mai più.- mi disse sospirando. -Ehi, che succede?- Disse Eric che era appena entrato nel seminterrato. 

-Oh ciao Jack...JACKIE!- Eric guardò prima me, poi Steven e poi di nuovo me. -Forman, hai forse dimenticato di dirmi qualcosa?- disse Steven con un tono seccato. -Cosa? Qualcosa? No, non mi sembra, ma... Ehi!Guarda, è arrivata Jackie.- disse velocemente Eric facendo una strana risata, sembrava nervoso.

Continuava a guardare Donna,cercando un suo appoggio, ma lei non riusciva a smettere di ridere.Non capivo il senso di questa strana conversazione, dovevo aver saltato qualche passaggio. Eric si avvicinò a Donna e le diede un veloce bacio sulla testa, poi si mise a sedere su una poltrona.

Sembrava di essere tornati negli anni '70, quando ci riunivamo tutti insieme in questo seminterrato a fumare nel cerchio. Mancava solo... -Ehi Kelso!- disse Fez, vedendo entrare Michael in quel momento. 

-Ragazzi,non avete idea di quel che mi è successo.- disse Michael, sedendosi sul bracciolo del divano vicino a Fez. -Scommetto che quello che è successo a noi è più interessante.- Disse Donna ridacchiando. -No Donna, ti assicuro che quel che è successo a me è pazzesco.- -Più pazzesco di Jackie che torna a Point Place?- Disse Eric, facendo ridere gli altri. -Beh no, Jackie che torna a Point Place è decisamente più assurdo, ma cosa c'entra lei ora?- disse Michael,facendo ridere ancora di più gli altri. Beh almeno lui era rimasto sempre lo stesso. -Ragazzi, perché ridete?- Disse Kelso non capendo il motivo di tanta ilarità. -Beh perché lei è qui, idiota.- Disse Donna indicandomi. 

Michael mi guardò e si alzò in piedi gridando -OH MIO DIO, MA E' JACKIE!- mi alzai anche io per salutarlo -Ciao Kels...- Non mi fece finire di parlare che mi prese in braccio,sollevandomi da terra di parecchi centimetri, avevo sempre amato la nostra grande differenza di altezza, mi faceva sentire una piccola bambolina. 

-JACKIE, SEI TORNATA!- Continuava a urlare Kelso mentre mi teneva in braccio. -Michael! Il mio orecchio.- Dissi ridacchiando. Mi posò di nuovo a terra, quando mi girai per tornare a sedermi vidi Steven che guardava Michael con uno sguardo che non riuscivo a decifrare.

 Adesso eravamo al completo e sentivo come se il cuore potesse scoppiarmi nel petto dalla felicità, mi erano mancati tanto e me ne rendevo conto solo in quel momento. Quando ero a Chicago ero sempre impegnata e non mi capitava mai di pensare a ciò che avevo lasciato a Point Place, ma adesso che ero tornata non sapevo se sarei riuscita a lasciarmi di nuovo tutto alle spalle.

-Vi devo ancora raccontare cosa mi è capitato.- Disse Michael tutto eccitato. -Stavo facendo un giro, quando ad un tratto ho visto un ragazzino correre e buttare un sacchetto marrone dietro un cespuglio,poi il ragazzino ha ricominciato a correre e la polizia lo stava inseguendo, poi lo hanno preso e lo hanno messo in una volante. A quel punto ero curioso, così quando lo hanno portato via sono andato a recuperare il sacchetto e... Guardate qua!- disse tutto felice mentre tirava fuori un sacchetto e ci mostrava il suo contenuto, era pieno di marijuana. 

-Accidenti Kelso, allora ogni tanto sei utile anche tu.- Disse Steven ridendo prendendogli il sacchetto dalle mani.-Cavolo, quanta roba è?- Disse Eric con un grosso sorriso stampato sulla faccia. -Abbastanza da mandarci fin sulla luna al tuo addio al celibato.- Disse Steven, poi guardando l'occhiataccia che Donna gli riservò aggiunse -Beh, puoi prenderla anche per il tuo addio al nubilato se vuoi.- Donna si allungò verso di lui e gli diede un pugno sul braccio -Ahia! E va bene mammina, ci andremo piano.- Disse allora Steven. 

-Oh ragazzi, fate ancora queste cose? Pensavo fosse acqua passata, roba da ragazzini.- dissi io ridacchiando. -Beh Jackie, provala e vediamo se è roba da ragazzini.- Mi provocò Steven. Mi posò una mano sul ginocchio e continuava a fissarmi, uno strano calore cominciò ad espandersi dalla zona in cui mi toccava,salendo sempre più su e credo che fu lì che decisi che gli avrei concesso qualsiasi cosa, purché continuasse a guardarmi come stava facendo e che non togliesse la mano dal mio ginocchio. 

Gli altri osservavano con curiosità la scena e mi risvegliai dalla trance che il suo tocco mi aveva provocato -Non mi tiro indietro, Hyde.- dissi con un sorrisetto. Il mio ovviamente era un bluff, e speravo che lo fosse anche il suo. Non avremmo fatto il cerchio ora, giusto?

 

Eravamo in cerchio e mi sentivo la testa leggera.

Sentivo Donna ridacchiare accanto a me mentre continuava a fissare il suo anello di fidanzamento. -Il matrimonio è tutto un imbroglio del governo,amico.- Disse Hyde guardando Eric

-Governo, che parola buffa, sembra il nome di uno strano animale.- rispose Eric ridendo. 

-Secondo voi riuscirei a mangiare un intero barattolo di peperoncini?- chiese Michael. 

-A me piacciono i matrimoni.- Disse Fez felice. 

-Il mio anello è enoooorme.- Esordì Donna continuando ad osservare il suo dito. 

-Sono cosi felice di stare qua con voi ragazzi.- dissi io,cercando di fermare la stanza che continuava a girare. 

-Il governo vuole controllarci ti dico, è per questo che esistono i matrimoni,gli ospedali e i fast food.- Continuò Hyde. 

-Un animale molto buffo,con le corna e la coda... E anche una proboscide.- Rise Eric, probabilmente immaginando un'animale del genere. 

-Io credo che potrei mangiarlo, anzi, vado subito a prenderlo.- Disse Michael uscendo dal cerchio. 

-C'è la torta, il ricevimento, la torta, la musica, la torta... La torta è al cioccolato, vero?- chiese Fez guardando Eric e poi Donna. 

-E' cosi grande che posso specchiarmici. Guardate!- Disse Donna mettendosi il dito davanti la faccia. 

-La stanza sta giraaaaaando, come faccio a fermarla?- domandai a Steven che mi guardò e si mise a ridere insieme a me. -Potresti non muovere la testa, forse la stanza si ferma.- E scoppiai a ridere perché non mi ero resa conto di muovere la testa. 

-AAAAH, IL GOVERNO MI INSEGUE, VUOLE LA SUA PROBOSCIDE INDIETRO.- Urlò Eric spaventato, per poi fermarsi di colpo e ricominciare a ridere. 

-Ho preso i peperoncini, ora li mangio tutti d'un fiato ragazzi.- Disse Michael che era appena rientrato nel cerchio con il barattolo di peperoncini. 

-No, sul serio, è al cioccolato?- chiese di nuovo Fez guardando male sia Donna che Eric. 

-Mi pesa la mano per quanto è grande.- riprese Donna. 

Io guardavo Steven, Dio, era così bello. Dovevo dirglielo subito, ma... Era una buona idea?

No

Era un'ottima idea! Però forse era la marijuana a convincermi di ciò. Al diavolo, glielo avrei detto.

-Hyde, io penso che...-

-AAAAAAH- l'urlo di Michael mi risvegliò da ciò che stavo per fare. Aveva realmente ingoiato un barattolo di peperoncini e ora la sua faccia era completamente rossa.

-PRENDETE DEL LATTE!- urlai. 

Eric corse al piano di sopra mentre Donna cercò di far sputare a Michael un po' di peperoncini. Eric tornò con il latte e dopo averlo bevuto Michael si sentì meglio. -Ve lo avevo detto che ci sarei riuscito.- Disse ridendo Michael. -IDIOTA!- esclamammo tutti insieme.

La serata era stata divertente, ma si era fatto tardi. Eric e Donna furono i primi ad andare via, seguiti da Fez e poi da Michael. Rimasi sola con Steven. 

-Allora...- Disse Steven guardandomi. -Allora...-ripetei io. -Cosa stavi per dirmi?- Lo guardai confusa e lui aggiunse -Prima, nel cerchio. Stavi dicendo "Hyde, io penso che..." e poi Michael si è mangiato i peperoncini.- -Oh, quello.- Lui mi sorrise e io non sapevo cosa dire. Non potevo dirgli quello. 

-Hyde, io penso che... avevi ragione. Non è una cosa da ragazzini, è stato divertente.- Dissi, facendo un mezzo sorriso. -Ah. Beh, sono contento che ti sia divertita.- Disse, e sembrava... Deluso? -Stai in hotel o...?- Mi chiese all'improvviso. -Cosa? Oh, si. Sto in hotel.- -Ah,beh se avessi saputo che tornavi, non so, avrei potuto trovarti un posto.- -Grazie per il pensiero Hyde, ma non importa... Anzi, è meglio che vada.- -Beh, allora buonanotte Jackie.- -Buonanotte...-

Prima che potessi andarmene lui si avvicinò a me e senza darmi il tempo di realizzare cosa stesse facendo che mi abbracciò. 

Rimasi pietrificata sul posto, si era piegato un po' e avevo il viso nell'incavo del suo collo, il suo profumo mi inebriava e sentivo di nuovo come se la stanza stesse girando, ma stavolta non c'entrava la marijuana. 

Poggiai piano le mani sulla sua schiena e speravo che lui non sentisse il rumore del mio cuore che batteva all'impazzata. Mi strinse a sé e disse piano -Mi sei mancata, Jackie.-.

 

Andai via e mentre tornavo in hotel non potevo fare a meno di pensare a tutto ciò che era successo, ed era solo il primo giorno. In tutti questi anni non avevo mai pensato a Steven, me lo ero imposta. Poi era bastata la chiamata di Donna, il pensiero che sarei tornata, che lo avrei rivisto, e tutto il lavoro di questi anni aveva iniziato a cedere. E ora, dopo averlo visto, dopo averci riso insieme, dopo il suo tocco, il suo abbraccio... Era come se questi anni non fossero mai passati. 

E anche stanotte, come da due mesi a questa parte, mi sarei addormentata pensando a Steven Hyde.

 

Angolo Autore

Ciao a te che sei arrivato fin qua!

Mi dispiace se i capitoli sono un po' brevi, ma sono solo l'introduzione a quella che poi sarà la vera storia. 

Ho cercato di ricreare il cerchio il più possibile simile a quello della serie e vi confesso che mi sono divertita tantissimo a scriverlo :')

Se la storia vi piace potete supportarla magari consigliandola ai/alle vostr* amic*? Ma basta anche una piccola recensione, ne sarei davvero felice! 

Vi ricordo che la storia è presente anche su Wattpad con lo stesso titolo, il nome autore è EluneLovegood

Per questo capitolo ho provato a usare la suddivisione che utilizzo per wattpad, fatemi sapere se preferite la storia divisa in questo modo o con il testo unico.

Ci vediamo al prossimo capitolo, nel frattempo enjoy la torta e attenti al governo! LOL

Ciaoooo *Saluta con la manina*

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3965580