miracles in december

di elettra manfred
(/viewuser.php?uid=1178690)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** january ***
Capitolo 2: *** february ***
Capitolo 3: *** march ***
Capitolo 4: *** april ***
Capitolo 5: *** may ***
Capitolo 6: *** june ***
Capitolo 7: *** july ***
Capitolo 8: *** august ***
Capitolo 9: *** september ***
Capitolo 10: *** october ***
Capitolo 11: *** november ***
Capitolo 12: *** december ***
Capitolo 13: *** «miracles in december» ***



Capitolo 1
*** january ***


sei andato via solo da pochi giorni
sei andato via solo
da pochi giorni. se non
ti avessi lasciato tornare
a casa da solo tutto
questo non sarebbe
mai accaduto. mi manchi

˚.✦

nella piazzetta faceva freddo, a neve cadeva e lei rimaneva lì sotto al gelo, seduta su una panchina di legno. tre anni fa in quello stesso mese era dovuta andare da junmyeon per consegnare dei documenti e, in quell'ufficio grigio e triste come la morte aveva visto per la prima volta jongdae.
sei andato via solo da pochi giorni

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** february ***


mia madre dice che
devo andare avanti
mio fratello non mi
vuole vedere più così.
se solo sapessi
che sto passando.
dimmi se tornerai, dae
 


 

nello stesso posto del mese prima solo che in quella sera in cielo non c'era nemmeno una nuvola. tre anni fa in quello stesso mese lei e jongdae si incontrarono di nuovo "accidentalmente". si erano entrambi scontrati ed erano caduti a terra, sul ghiaccio gelido. in quel tardo pomeriggio già buio i due si fermarono in un bar per riscaldarsi, scoprendo che avevano molto in comune e a fine serata si scambiarono anche i numeri per rimanere in contatto

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** march ***


oggi sono svenuta.
non so a cosa fosse dovuto
forse perché non mangio
non dormo
e non ne voglio
più sapere di vivere




in quel giorno di marzo già meno freddo rispetto ad altri andò di nuovo allo stesso posto e ricordò il proprio primo appuntamento (da amica sia chiaro) con kim jongdae. dire che era poco in ansia era poco e stesso lei non sapeva che fare per gestirla. appena si ritrovò jongdae davanti entrambi iniziarono a passeggiare con le spalle che si toccavano quasi ad ogni passo che facevano e che sentivano i mignolini delle loro mani che si sfioravano. i loro sguardi timidi sì incontravano mentre uno dei due finiva una frase che parlasse delle vita privata di uno dei due.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** april ***


ciao dae,
sai, è arrivata la primavera
ma per me sembra
sempre inverno
ho già visto i rami degli
alberi ricoprirsi di foglie
verdi... se solo tu le potessi vedere



quel giorno si recò sempre al parco, i tardi pomeriggi erano molto più soleggiati e il sole delle golden hours baciava la pelle della ragazza che ricordava ciò che fosse successo un anno prima. con i capelli raccolti e un vestito leggero si era recata ad un appuntamento con dae. uscivano già da un anno come migliori amici, erano inseparabili e ogni volta che erano insieme era sempre difficile separarli o separarsi. ricorda le loro mani strette, le dita incrociate e le guance rosse di entrambi.
cupido aveva proprio colpito al momento giusto

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** may ***


è arrivato maggio, dae
la tua stanza di ospedale
è piena dei miei fiori
non so se avrò ancora il
lusso di portarteli ancora...
sembra che adesso possano
vederti solo familiari.
ti prego dimmi che guarirai
 

si ritrovò di nuovo nella piazzetta dove andava tutte le sere e il pensiero di jongdae le tormentava la mente come non mai. ricorda ancora lei e lui, due anni prima, sotto un albero ormai rosa per tutti i fiori che vi erano cresciuti sopra. le loro dita erano intrecciate ed entrambi avevano il battito del cuore a mille. e allora jongdae glielo chiese mentre le guance gli si fingevano di rosso

minyoung... vuoi essere la mia ragazza?




 

sì, dae~

la risposta arrivò dopo un minuto di silenzio e di labbra che si abbracciavano dolcemente

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** june ***


è arrivato anche
il caldo, dae
ricordo ancora
noi due un anno fa
a mare
se solo potessi
portartelo in ospedale



dae era all'ospedale, in coma. era in punta di piedi su un filo sottilissimo, tra la vita e la morte. I medici già dicevano che molto probabilmente non sarebbe più tornato indietro. minyoung allora, per la sua ultimissima visita, decise di portare con sé un barattolo di sabbia. la struttura era mezza vuota in quella fresca sera di giugno. appena ebbe il permesso di vedere il proprio ragazzo lelacrime agli occhi iniziarono a sgorgare lentamente mentre le pupille si facevano sempre più scarlatte.
dae... ricordi questa sabbia?



 

beep


 

CHE COSA È SUCCESSO?!
nella stanza un medico insieme ai propri infermieri fecero irruzione nella stanza appena sentirono dei beep ripetersi e videro la linea cardiaca aumentare la propria velocità. ma minyoung non aveva nemmeno aperto il barattolo di sabbia, aveva solo avvicinato il proprio viso a quello di jongade facendo sfiorare il proprio capello con quello del suo ragazzo.

signorina, deve uscire da qui!

e un'infermiera la trascinò via con la forza mentre Jongdae veniva portato via

"NO, DAEEE!!"

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** july ***


non ti vedo da più di un mese.
non ti sento da sette mesi
mi manca la tua risata,
mi manca la tua voce, jongdae

minyoung era stesa sul proprio letto e mentre le sue cuffie le facevano rimbombare la musica nella propria testa. aspettare il momento del ritorno di jongdae ancora per molto non sarebbe servito a niente. non sarebbe ritornato a cantarle e a scriverle canzoni. ricorda ancora quando dae le dedicò una canzone in cui le diceva di non abbandonarlo, che persino il modo in cui piangeva o sorrideva per lui fosse il suo ossigeno. lei non l'aveva abbandonato, eppure lui lo stava facendo, con lentezza.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** august ***


sto per tornare al lavoro
non so quanto mi ha fatto bene
questa vacanza lontana da questo paese.
sono riuscita a distrarmi per qualche
secondo, ma adesso ritornerà tutto
alla normalità. voglio che anche
tu torni alla normalità

minyoung era nella sua stanza ricordando ciò che era successo un anno fa; era con le sue amiche e aspettava che arrivasse anche jongdae e la sua compagnia. ricorda ancora quando c'erano dei tizi a caso che cercavano di strusciarle addosso anche se era al confine tra la sala da ballo e l'uscita. ricorda ancora il viso rosso del suo ragazzo mentre, geloso, la prendeva per il polso e la toglieva dalle grinfie maligne di quegli ubriaconi. ricorda ancora come lui la guardava preoccupato mentre le accarezzava i capelli e la fronte con un lieve gesto della mano

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** september ***


ho portato la figlia di mia sorella a scuola
vedere tutti quei bambini,
vedere tutti quei genitori che tenevano
le manine dei loro figli strette alle loro
mi ha fatto pensare ad
una tua vecchia promessa...

erano ubriachi, correvano come pazzi fuori dal locale dove avevo bevuto chissà quali alcolici. avevano ancora le bottiglie di alcool in mano. erano finiti su una panchina. lui seduto e lei con la testa sulle sue gambe mentre facevano cin cin con le bottiglie. dopo un paio di minuti in cui entrambi non facevano altro che sorridersi come ebeti jongdae le mise una mano sulla pancia e mentre stava per chiudere gli occhi le disse

" un giorno... ci sposeremo... te lo prometto, accada quel che accada"

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** october ***


sono passate quasi due
settimane dal tuo compleanno
nessuno mi ha fatta entrare
sembra che ti stiano
tenendo nascosto
sembra che ti stiano
tenendo nascosto da me
ti prego, dimmi dove sei

due settimane ed era passato il compleanno di jongdae, ricorda ancora quando ha aspettato davanti alla sala d'attesa dell'ospedale con molti regali per lui. e invece, nessuno l'ha fatta entrare, si sentiva sola, come se le stessero portando via tutto. sperava solo che la vita le avesse ridato ciò che era suo, e sperava di non fare cose brutte per stare vicina a lui

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** november ***


alla fine è successo,
sei morto davvero
mi hai abbandonata,
tra i sogni infranti,
le mie preghiere vane,
al tuo funerale c'erano
tutti i tuoi amici, in lacrime, tutti.
hai lasciato tutti, e anche me

piangeva, mentre inviava quel messaggio ad un numero ormai di una persona che aveva abbandonato quel mondo. era ancora vestita di nero, con un velo di rete che le copriva il viso. aveva aspettato undici mesi, eppure la vita le aveva tolto ciò che più amava. l'unica persona che avesse mai amato con tutta se stessa in vita sua, l'unica persona che era riuscita a scioglierle quel suo cuore simile ad iceberg, l'unico che riusciva a farla sorridere e ridere nel modo più semplice e spontaneo. era l'unico essere umano di cui minyoung amava la felicità contagiosa, il modo di piangere, il modo di essere timido, un po' impacciato e romantico, il modo in cui cantava. jongdae era la sua luce, e adesso che lui non c'era più, lei era nel buio

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** december ***


dae💓✨

minyoung, se mi ami ancora, incontriamoci
il 24 dicembre alle sette
nella piazza della
città, non portare nessuno

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** «miracles in december» ***


minyoung sperava che quel messaggio fosse una follia. credeva che qualcuno si fosse impossessato del telefono di jongdae per farle uno scherzo. erano le sei e mezza del 24 dicembre, la vigilia di natale, le strade erano piene di gente, sorrisi, amore, felicità, luci, piccoli fiocchi di neve che scendevano copiosamente da un cielo grigio ma luminoso. lei, ridotta in uno stato inguardabile, era fuori luogo, ed essere presa in giro non le faceva stare bene. probabilmente colui che si era impossessato del telefono di dae era qualcuno che voleva qualcosa da lei, e avrebbe avuto tutto ciò che voleva. minyoung si avvicinò verso il bagno e prese tra le sue mani vari vasetti di pillole e altri medicinali molto forti. una manciata di quelle pillole di colori diversi erano nel palmo della sua mano. le ingoiò tutte in poco tempo. avrebbero fatto effetto al momento giusto. già sentiva il proprio respiro farsi sempre più pesante. si preparò lentamente e raggiunse a piedi, sotto al freddo e alla neve la piazza dove un tempo si incontrava sempre con il suo ragazzo. le strade erano già meno piene, tutti stavano iniziando a tornare a casa per festeggiare felicemente la vigilia di natale. appena arrivò alla piazza mentre il freddo le faceva venire la pelle d'oca vide una strana presenza aggirarsi per la piazza. lei lo riconobbe; faccino simpatico, le labbra piccole e il sorriso da bambino che aveva sempre avuto in volto. aveva un mazzo di rose bianche. per un attimo si chiese il perché avesse ingoiato tutte quelle pillole ma poi ci ripensò. lui aveva previsto la morte di lei? lui era reale o era solo un'anima che l'avrebbe accompagnata all'inferno? lui era vivo o morto? lei si avvicinò a lui mentre sentiva gli arti che le facevano male e che non riusciva a controllarli, come se stessero morendo. quando jongdae vide l'ombra di minyoung le andò incontro sorridendo e l'abbracciò fortemente. lui era freddo, non aveva il battito del cuore ma sembrava proprio lui.

 

- sei veramente tu? - disse lei in un sussurro mentre lui le accarezzava la testa con la mano. lui la guardò un attimo negli occhi e le baciò la fronte. le sue labbra erano ancora morbide come ricordava.

 

- sono io, sono io, sono qui per te. ti devo domandare una cosa però... tu cosa saresti disposta a fare per me? - disse lui in modo serio come se fosse un qualcosa di urgente e di estremamente importante. lei pensava che lui già lo sapesse ma alla fine chi lo sapeva meglio di tutti era lei

 

- dae... mi hai stravolta la vita quando nell'ufficio di Junmyeon ti vidi per la prima volta con il tuo sorriso dolce e con i tuoi modi impacciati. Sei l'unica persona di cui apprezzo ogni singola cosa, cattiva o buona che abbia fatto. Perché sì, gli sbagli che fanno gli tutti esseri umani li fai anche tu, ma questo non ti rende una persona cattiva. Sei la mia luce... vivere nell'oscurità è un incubo e farei di tutto per riavere la mia unica luce...- disse minyoung ma fu fermata da un dito del suo ragazzo che si posizionò sulle sue labbra.

 

- so quello che hai passato, so quello che hai fatto poco fa, so tutto, ho visto tutto, l'avevo previsto. sono venuto qui per portarti con me, sempre se sarai disposta a venire - disse lui mentre si era allontanato di uno o due passi indietro da lei e le aveva teso una mano nella speranza che fosse afferrata. lei sarebbe morta probabilmente, ma almeno, sarebbe rimasta con lui anche dopo al morte. lei prese la mano di lui e cercò di stringerla mentre la neve ed il vento aumentavano diventando sempre più forti e avvolgevano i due, poi non rimase più niente se non un cumolo di neve, un cadavere e due figure sbiadite che si volatilizzavano e venivano trascinate dal vento

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3966209