Pokéspection

di Dameda_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'onda travolgente della Lega Pokémon ***
Capitolo 2: *** Vorrei amarti alla luce del sole ***
Capitolo 3: *** Amici per sempre ***
Capitolo 4: *** Peeko! ***
Capitolo 5: *** Comincia la vacanza! ***
Capitolo 6: *** Una cena particolare ***
Capitolo 7: *** Oh, notte! ***



Capitolo 1
*** L'onda travolgente della Lega Pokémon ***


 GALAR - KEELFORD

 
Volotaxi e via. Azzurra torna finalmente a Keelford dopo un’estenuante sessione di photoshoot nel Mar Gelido della Landa Corona. ‘’Sei andata benissimo’’. ‘’Bellissima come sempre.’’ ‘’Questa campagna sarà un successone!’’. Frasi su frasi che per Azzurra non avevano nessun valore, e non perché non le piacesse ricevere complimenti, anzi, ma la sua testa e anche il suo corpo erano pervasi da un senso di colpa incontrollabile. Un senso di colpa che ad Azzurra viene spesso. Ma davanti alla tavola imbandita del capo del villaggio di Freezedale non poteva rimanere a digiuno: cioè, avrebbe voluto farlo, ma tutti se ne sarebbero accorti e avrebbero cominciato incessantemente a fare domande scomode. Quando non solo sei una delle modelle più popolari di sempre, ma anche un Capopalestra, lo scandalo è sempre dietro l’angolo e Azzurra non voleva vedere articoli sul suo corpo se non sulle copertine delle riviste più celebri di moda. Azzurra si sentiva così in colpa che l’unico pensiero che aveva nella testa era eliminare il cibo ingerito, quel cibo che, secondo lei, l’avrebbe deformata. Così, una volta arrivata a casa, si lega i capelli, corre in bagno, si chiude la porta dietro di sé e fa ciò che per lei era ormai un’abitudine.  Ma non è un male, è un modo per tenersi in forma, altrimenti nessuno l’avrebbe più amata. Anche se in realtà forse nessuno ama Azzurra, perché altrimenti non sarebbe da sola in ginocchio chiusa nel suo bagno, e forse anche la stessa Azzurra ne è consapevole. Forse, se i suoi genitori non fossero morti quando era piccola, non sarebbe successo, o forse sì, non lo sapremo mai. Azzurra si rialza ed esce dal suo bagno. La sua casa è un attico enorme con vista mare. Azzurra esce sul davanzale della sua maestosa camera da letto ad osservare il faro di Keelford, che le infonde sempre tanta tranquillità e serenità. Fa uscire il suo Drednaw dalla Pokéball e si accascia vicino a lui. Ha un’espressione cupa in volto, forse perché le brucia la gola  e ha gli occhi lucidi, ma in men che non si dica  prende il suo Smart Rotom, apre Pokegram e registra una storia. Stranamente, mentre informa i suoi tantissimi fan che è tornata a casa, splende con un sorriso smagliante che in realtà nasconde tanta stanchezza. E’ quasi l’alba e Azzurra deve riprendere il ruolo di Capopalestra, non rimane molto tempo prima che gli allenatori e i fan circondino la palestra. Richiude il suo amato Drednaw nella Pokéball, dopo avegli dato un piccolo bacetto, e si reca nella sua camera. Azzurra si spoglia dagli abiti che le fanno respirare la sua femminilità e indossa la divisa ufficiale da Capopalestra. Si avvia in cucina, dove apre il cassetto della credenza per prendere il piccolo contenitore di capsule di Modafinil: ne ingerisce una, o due, o tre pillole, tanto ormai che differenza fa?

Mentre si aggiusta il make-up alla toiletta, lo Smart Rotom squilla. E’ un messaggio di Laburno, precisamente una risposta alla storia precedentemente messa su Pokégram. ‘Che figa!’ accompagnata con l’emoji della fiamma del fuoco. Azzura scuota la testa e sbuffa compiaciuta. Ahhh caro Laburno! Se solo non si sapesse della tua tresca amorosa con Dandel, Azzurra avrebbe potuto cedere alle tue lusinghe da copertura. Chissà cosa succederebbe se la storia d’amore tra Dandel e Laburno uscisse allo  scoperto. Dandel, il seguitissimo campione di Galar, e Laburno, grande Capopalestra amatissimo dalle sue ammiratrici, se la spassano insieme a letto. Molti capirebbero e accetterebbero, altri farebbero sorgerebbero tantissime polemiche. In fin dei conti siamo a Galar, mica ad Unima.
Effettivamente i rumors si diffondono sempre più velocemente e nel mondo della Lega le voci girano, pare che gli unici ad non essersene ancora accorti siano i diretti interessati. Ma gli sguardi sfuggenti alle riunioni dicono più di mille parole. Azzurra si è sempre domandata come dev’essere mentire per non mostrare ciò che si è veramente ma poi capisce che anche lei fa la stessa identica cosa ogni giorno. Infondo, la modella più famosa di Galar deve essere un modello, deve apparire, non essere. Quante volte avrebbe voluto piangere invece di sorridere, quante volte avrebbe voluto fare una degna colazione al Caffè Lotta, ma avere una fisico formoso e la taglia 38 insieme richiede troppi sacrifici. Il sole ormai splende nel cielo, Azzurra arriva alla palestra e già si vedono alcune teste far capolino. Si prospetta una nuova giornata intensa per la sirena di Kelford, che straccerà chiunque si trovi sul suo percorso.

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Capitolo 2
*** Vorrei amarti alla luce del sole ***


GALAR - GOALWICK

I primi raggi di sole cominciano timidimante a entrare nelle camere del rinomatissimo hotel Yondlands Rose. Dandel si sveglia alle luci dell’alba. Si trova steso accanto a Laburno. I due hanno prenotato due suite diverse per non destare sospetti, ma come al solito la mattina si ritrovano sempre insieme a condividere lo stesso letto. Una delle sensazioni che più piace a Dandel è osservare il  Capopalestra dormire beatamente, nudo e coperto solo da una leggera coperta. Dandel amava tutto di Laburno: il fisco palestrato, il carisma, il carattere; non riusciva a trovare un’imperfezione in lui. Il Campione si alza facendo attenzione a non svegliare il suo amoroso, infila il suo paio di boxer e si accende una sigaretta.
Dandel ha capito di provare sentimenti per Laburno sin da quando avevano quindici anni. Sebbene il Campione stesse con la prof. Pokémon Sonia, il suo cuore batteva solo ed esclusivamente per quel ragazzino sbruffone con un ego sconfinato. Anche Laburno provava gli stessi sentimenti, infatti molte volte cercava di affilare il suo carattere proprio per non ferire Dandel. 
Mentre fuma, l'ex Campione di Galar ripensa alla notte di passione che i due hanno vissuto.Perdendosi tra i pensieri che lo fanno eccetare, non si rende conto che Laburno si è svegliato e si trova completamente nudo.

‘’Buongiorno campioncino. Bella scopata ieri sera, mi piace montarti.''
''Smettila scemo!'' risponde Dandel, ridendo. 

 
Tira dalla sigaretta, si alza, si mette davanti a Laburno, gli prende il mento con il pollice e gli passa con un bacio il fumo che ha inspirato. Laburno espira e poi spinge Dandel sul letto. Ma il focoso Capopalestra stranamente non si mette sopra di lui, bensì si stende vicino. I due fissano il soffitto per un quarto d’ora, presi per mano. Dandel si gira verso  Laburno e gli dice una frase che ormai ripeteva spesso.

''Laburno... dovremmo dirlo.''

Laburno si alza di scatto.

''Hai rotto il cazzo Dandel. - tuona - No. Quante volte devo ripeterlo?''
''Ma Laburno! Ti ricordi di quando abbiamo incontrato Adriano di Hoenn a Pasio l’anno scorso? Lui é libero! Libero! Non ha problemi a mostrarsi per quello che è nonostante lui sia...''
''Smettila.. - taglia Laburno - Tutti sapevano che Adriano fosse gay anche prima che lui l’ammettesse pubblicamente. Cioè si vestiva proprio da...da...gay!''

Cala il silenzio.
Laburno si veste frettolosamente. 
''Devo andare prima che gli ospiti dell’albergo comincino a girare tra i corridoi.''
Stampa un bacio sulle labbra di Leon, ma prima di uscire dalla stanza, si ferma davanti alla porta e si gira di profilo verso Dandel.

''Pensa ad Hop.''
ed esce.

Tornato nella sua stanza, Laburno apre Pokégram e rindossa la maschera che porta ogni giorno, facendo il cascamorto con Azzurra.

Dandel, invece, rimane nella sua stanza. Le parole di Laburno gli riecheggiavano nelle orecchie. Hop, il suo piccolo fratellino, cosa avrebbe pensato di lui se fosse stato omosessuale? No, non poteva permettersi di perdere il suo amato fratello. Ma non voleva nenache vivere nella bugia, perche quella mancanza di libertà l’opprimeva e gli toglieva il respiro. Almeno, quando era ancora il Campione ufficiale. poteva distrarsi e non pensarci. Ma dopo che Victor l’aveva sconfitto, a Dandel rimanevano fama, gloria e tanto tempo per riflettere. 

Se da una parte Dandel avrebbe voluto gridare al mondo la verità, dall’altra si preoccupava delle conseguenze di un potenziale coming out: gli insulti, le critiche, le calunnie. Nessuno avrebbe più visto il Campione con ammirazione quando avrebbe dynamaxizzato il suo amato Charizard, e tutte le sue interviste si sarebbero incentrate solo ed esclusivamente sulla sua omosessualità. In quel momento, steso da solo sul letto, rifletteva  sul fatto che molti giovani avrebbero strappato la sua Card della Lega Pokémon e avrebbe perso molti ammiratori. 

Si rannicchia in posizione fetale e inizia a piangere.

''Voglio solo essere libero, perchè non posso?'' 

A volte si malediva per aver intrapreso il viaggio che l’ha reso il più grande allenatore di Galar, poteva rimanere tutta la vita a Furlonghan a giocare con i Woolo, non sarebbe stato male. Però anche essere acclamato gli piaceva. La sensazione  che pervadeva il suo cuore quando i suoi tifosi gridavano a squarciagola il suo nome e imitavano le sue mosse, non aveva prezzo per Dandel.

Tante idee confuse per l'ex campione , che almeno è più sincero di Laburno. 

 

GALAR - VERSO KNUCKLEBURGH

Laburno, mentre Dandel è in preda alle lacrime, vola già verso Knuckleburgh. Ama Dandel, ma non capisce perché  voglia comunicare al mondo  qualcosa che, per Laburno, potevano e dovevano preservare e proteggere  con amore, segretamente.  
''Io non sarò mai come Adriano! Quello fa le Gare Pokémon. Che schifo! Io sono un campione, domino i draghi e non perdo tempo in quelle schifezze di Arene della Virtú'' rifletteva Laburno.
La mascolinità è parte integrante nella sua vita. Le sue ammiratrici urlano e vanno in visibilio appena lui mette piede nelle arene. Ma in realtà, il fatto di perdere fan non era l’unico motivo per il quale Laburno voleva mantenere segreta la storia. Infatti, la sua paura più grande era che la vastissima esposizione mediatica scaturita dall'ipotetica rivelazione avrebbe compromesso e incrinato il rapporto con l’uomo che amava. Perdere Dandel equivale a morire per Laburno. Il suo cuore non ha mai battuto se non per lui. 
''Quanto mi fa incazzare Dandel! - tira un pugno contro la portella del Volataxi (tanto da spaventare e far traballare Corvnight) - non capisce che lo faccio solo per il suo bene?''
 
Il fuoco di rabbia  che prova Laburno si spegne appena arriva un messaggio. È Sonia. 
''Draghettino!! Vediamoci vicino all'Insegamosse di Knuckleburgh domattina alle 10. Ho una notizia interessantissima! Ciau~''

Laburno risponde con un secco ''Va bene'' e nel frattempo il Volataxi atterra nella sua città; la palestra già pullulava di allenatori pronti ad affrontare la sfida finale. 
Laburno, un po’ seccato, si avvia verso di essa.
Quello che non sa è che anche Dandel e Azzurra hanno ricevuto lo stesso messaggio da Sonia.

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Capitolo 3
*** Amici per sempre ***


KNUCKLEBURGH - GALAR
 

La professoressa Flora è andata in pensione da qualche tempo ormai e Sonia, sua nipote, ha preso il difficilissimo incarico. Essere professoressa Pokémon richiede tantissima dedizione e Sonia non si sentiva al livello di altri suoi colleghi come il prof. Oak, il prof. Rowan o la professoressa Aralia. Però faceva del suo meglio, tanto da ottenere grandi risultati durante le sue ricerche sul Dynamax. Sempre così diligente, sempre così razionale, Sonia era la più intelligente tra il gruppo di amici che aveva invitato a Knuckleburgh, ma anche la più ingenua. Dopo dieci anni, non le  era ancora passata la cotta adolescenziale per Dandel, il ragazzo che aveva conquistato il suo cuore, diventato ormai l’uomo che tutte vorrebbero avere. Sonia non lo dava a vedere, ma in realtà era evidente piacesse ancora l’ex Campione.
 

Atterrata a Knuckleburgh, si dirige verso la casa dell’Insegnamosse. Azzurra, Laburno e Dandel erano già lì ad aspettare. Appena li vede, Sonia comincia a correre verso di loro e alza la mano per salutarli. Mentre corre, però, inciampa in un tombino e cade a terra con un tonfo. Laburno scoppia in una fragorosa risata, Azzurra scuote la testa e si porta la mano sul viso, Dandel corre verso Sonia per aiutarla a rialzarsi.

"Sonia!!! Stai bene?" e gli porge la mano.
 
In quell’esatto momento, mentre Sonia alza lo sguardo per vedere il viso del’ex Campione, la giovane professoressa credeva di essere in uno di quei film romantici in cui due giovani si scontrano per caso e da lì parte un’intensa storia d’amore.
Sonia arrossisce e rimane a fissare Dandel per circa dieci secondi, prima di rendersi conto della figuraccia che stava facendo. Tornata in sé, prende la mano della sua cotta e si rialza. Si spolvera i vestiti sgualciti, rimette al suo posto gli occhiali ed emette un docile ‘’Grazie.’’
Sonia provava un certo imbarazzo a trovarsi da sola con Dandel, mentre se era in presenza dei suoi amici, si trasformava completamente.
Laburno e Azzurra raggiungono i due.
 
Ciao bellissima. – esordisce Azzurra, che dà un bacio sulla guancia a Sonia – riuscirai a mantenere quel briciolo di dignità che ti rimane?
Eddai Azzurraaaaa! Non è mica poi così grave, non mi ha visto nessuno…e a proposito.. grazie per l’aiuto Laburno, eh!” dice Sonia in tono sarcastico.
Che vuoi!?! E’ arrivato prima il nostro eroe a salvarti dal rigido asfalto” – risponde Laburno facendo spallucce.
“Ma zitto che ti rode ancora la sconfitta dell’altro giorno, quando il mio Charizard ha bruciato il tuo Duraldon.
” – controbatte il Campione.
Azzurra vede l’interazione dei due giovani uomini ed emette un risolino di nasosto.
Beh dai, non ci vuole molto a battere Laburno, basta un piccolo Swirlix!” dice.
Tu dici sirenetta? Allora sfidiamoci adesso, in questo istante, e poi vedremo chi è che batte chi!” Laburno sfodera le sue Pokéball.
Smettetela bambini!” tuona Sonia “Sono qui per darvi una bellissima notizia!!!
Cosa?” intonano gli altri tre.

Preparate i bagagli… ANDIAMO AD HOENN!
 
EH?!?!?!” ripetono in coro tutti e tre.

Proprio così, tra due giorni salperemo per Hoenn!
Sonia, questo scherzo non è divertente. – ribatte Azzurra – siamo tutti e quattro incasinatissimi, non possiamo fare questa improvvisata.
Infatti. Io, Dandel, il Campione di Galar, non posso permettermi l’assenza. Il pubblico si sentirà sperduto senza di me!
E’ Victor il campione, non tu.” sopraggiunge Laburno.
E’ Victor il campione non tu.” Dandel ripete la frase facendo il verso.
 
BASTA RAGAZZI! – urla Sonia - Ho già sistemato tutto. In memoria dei vecchi tempi, ho pensato ad una vacanza. Ma non sarà solo divertimento, infatti, voglio indagare sulla correlazione tra i Regi di Hoenn e i Regi di Galar. Mia nonna riprenderà momentaneamente la carica di professoressa. Azzurra, ho chiamato la tua agenzia e ho posticipato tutti i tuoi eventi. Tu verrai sostituita momentaneamente da Fabia, mente tu – indica Laburno – verrai sostituito da Milo, che tra l’altro aveva bisogno di staccarsi da sua madre di Melania. Quanto a te, Dandel – abbassa lo sguardo – ora che Victor è il campione puoi prenderti un po’ di riposo. Hoenn è meravigliosa, e tu puoi continuare a rimanere in contatto con i tuoi fan grazie a Pokégram. Mi dispiace ragazzi, ma non potete dire no!"
 
I tre si guardano sconcertati. Erano stati intrappolati da Sonia che aveva architettato tutto perfettamente in modo che non potessero rifiutare.
 
Ho solo una domanda. – esordisce Azzurra – Hai invitato anche Ginepro a prendere parte a questa pazzia?"
Emh… a dire il vero.. non mi sembrava il caso di chiederglielo. E’ in tournè con la giovane Capopalestra di Unima, Velia, e non volevo interferire con i suoi piani.. ma..
Smettila Sonia. – sbotta Laburno – sappiamo che lo hai fatto perché ormai non parliamo come prima.

Dandel tira una botta in testa al Capopalestra di tipo Drago. Quest’ultimo grida ‘OUCH!’ e si massaggia il capo.
Laburno, non dire queste stronzate. Sai bene che lei è la ragazza più dolce che ci sia a Galar.
G-grazie Dandel. – balbetta Sonia - Ma non mi offendo, so che Laburno scherza, vero draghetto?
gli lancia un’occhiataccia.
Sì, è vero. Dandel, la prossima volta ti faccio nero.” balbetta Laburno.
Bene ragazzi! Allora ci vediamo al porto di Kelford tra due giorni alle ore 10. Da lì partiremo per Porto Selcepoli. Mi raccomando, portate solo lo stretto necessario, mi riferisco a voi due, Azzurra e Laburno, va bene?
Tanto non avremmo altra scelta.” Azzurra fa spallucce.
Perfetto, a dopodomani allora! Ora devo proprio scappare, non vorrei che l’energia delle tane Dynamax si esaurisca prima che io la possa studiare. Non sto più nella pelle per l’emezione!” saluta i tre con un bacio sulla guancia e corre in direzione delle Terre Salvagge.
 
Sonia è proprio fuori di testa! Ma sono veramente eccitato per ‘sta vacanza. Hoenn è una delle regioni più belle di sempre.
Oh sì, questo è vero, Laburno! Il tempo è molto mite, e il mare è cristallino. E’ ora di rispolverare i miei costumi da bagno.
Appena li provi mi mandi una foto?

A questa battuta di Laburno, Dandel gli lancia un’occhiataccia segretamente.
Non ne sei degno, mi dispiace Laburno.” Il Capopalestra risponde alla ragazza con una linguaccia.
Con permesso, vi devo lasciare. Devo fare un po’ di shopping prima di partire. Ciao ragazzi! A dopodomani.”  e se ne va.
 
I due ragazzi rimangono da soli. Dandel ha il capo rivolto verso il basso ed un’espressione cupa.
Non sarai mica geloso della battuta che ho fatto ad Azzurra?”
Dandel non risponde. Laburno, allora, si mette dietro a Dandel e lo abbraccia. Si avvicina con il volto all’orecchio del Campione e gli dice, con una voce molto profonda e sensuale:
 
Sesso?
 
Dandel si gira verso di lui e lo guarda. Sapeva che Laburno non provava niente per Azzurra, ma lo faceva ingelosire il fatto che facesse il cascamorto con lei. Tuttavia in quel momento era troppo eccitato per pensarci, tanto da riuscire
 a pronunciare solo una parola come risposta.
 
Sesso.”
 
I due corrono velocemente verso la palestra di Knuckleburgh. Le strade erano deserte quel giorno; i due accedono ad una stanza segreta della palestra dove consumano come di consueto.

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Capitolo 4
*** Peeko! ***


GALAR – KELFORD

 
Azzurra è la prima ad arrivare. Ha tre bagagli, riempiti principalmente da vestiti e accessori nuovi. Il clima di Hoenn, la nazione più calda, è completamente differente da Galar, che fa concorrenza a Sinnoh per le temperature gelide. Sonia la raggiunge poco dopo, con un solo trolley.
Menomale che ti avevo detto di portare solo lo stretto necessario, Azzurra.
Sonia, questo è lo stretto necessario, non sai quanti bei vestiti ho dovuto sacrificare.
La giovane professoressa Pokémon scuote la testa.
Dove sono i ragazzi?
Non sono ancora arriva-“
Neanche il tempo di finire la frase, che le due vedono i loro capelli scompigliati da una fortissima raffica di vento. Entrambe alzano il capo e osservano un Charizard volare maestosoe compiere innumerevoli acrobazie nel cielo. Ad un certo punto, il Pokémon plana in picchiata verso il basso, ma prima di schiantarsi al suolo si ferma e fa scendere Dandel, che lo racchiude in una Pokéball.
 
WOW IL CAMPIONE!”
SEI FANTASTICO DANDEL!
IT’S CHAMPION TIME!!!
 
Una folla di ammiratori aveva assistito alla scena. Per tutti loro, Dandel era davvero l’eroe di Galar. Urlavano il suo nome e lui aveva un’espressione trionfante in volto. Firmò tutti gli autografi, scattò i vari selfie, e poi, appena i suoi fan si dileguarono, si avvicinò alle sue amiche, entrambe rassegante.
“Devi fare ogni fottuta volta questa sceneggiata?
Azzura, it’s always Champion time!” e mette in pratica, ancora una volta, la sua famigerata mossa.
La modella scuote la testa e sbuffa. “Cominciamo bene.” pensa.
Sonia sorride e guarda con ammirazione Dandel. Infondo, lei è una dei suoi più grandi fan, tanto da appendere i suoi poster nel laboratorio.
Ma poi come ti sei conciato?” continua Azzurra.
Sono con la mia divisa ufficiale da Campione, così anche gli abitanti di Hoenn mi potrà riconoscere. Il mio mantello volerà in alto anche lì.
Azzurra lo squadra, ma rimane in silenzio per non infierire.
Sapete dov’è Laburno?” chiede Sonia.
Sono qui, e sono orgoglioso di essermi perso il solito show di Dandel – cinge la schiena di Azzurra con le braccia – Quando partiamo?
Azzurra si scosta infastidita. Dandel non risponde, sia perché non sa la risposta sia perché il comportamento flirtante di Laburno nei confronti di Azzurra lo turba. Tuttavia non voleva rovinare la vacanza a nessuno, quindi decise di non fare scenate al Capolaestra.
 
Proprio adesso, draghetto!

Sonia indica un grande battello. Sul ponte vi era scritto a caratteri cubitali “MOTONAVE MAREA”. L’imbarcazione attracca al porto di Kelford ed un uomo scende da essa per avvicinarsi al gruppo di amici. L’uomo sceso dalla MN Marea era anziano, circa una settantina d’anni, bassino, calvo e barbuto. Sulla sua spalla era posato un piccolo Wingull.

Salve stimati Allenatori, io e la mia cara Peeko vi diamo il benvenuto sul nostro battello. Siamo lieti che abbiate scelto di viaggiare con noi. Il raggiungimento della meta avrà una durata di circa un giorno. Sarà meglio che non soffriate il mal di mare, perché dovremo inoltrarci in acque perigliose. Oh, che sbadato! Non mi sono ancora presentato, sono Marino, il Capitan Marino, a vostra totale disposizione.
PEEKO-PE
Siamo onorati di far la vostra conoscenza, Capitan Marino – interviene Sonia – è un’onore viaggiare con voi. Quand’è che dovremo salpare?
Il Sig. Marino controlla il suo orologio.  “CORPO DI MILLE WAILORD! – urla –SIAMO IN RITARDO! FORZA, A BORDO!
PEEEEEKO!
SISSIGNORE”  grida Laburno.
 
In men che non si dica, i quattro amici e il sig. Marino salpano per Hoenn. La M/N MAREA era un gioiellino. Era dotata di ogni comfort: suite lussuosissime, cucina prelibata, un minigolf, una sala cinema e una sala con vasche idromassaggio. Dal momento che c’erano pochissimi passeggerei, praticamente la motonave era a loro completa disposizione.
Neanche il tempo di portare i propri bagagli nelle rispettive cabine che Azzurra era già sul ponte a prendere il sole. Indossa un cappello di paglia decorato da un fiore di ibisco, un bikin rosso, di cui la parte superiore faceva risaltare le forme del suo seno prosperoso, mentre la parte posteriore era coperta con pareo. Era davvero bellissima. Si stese su una brandina e iniziò a scattarsi delle foto che i suoi fan di Pokégram avrebbero sicuramente apprezzato.
 
Sonia, invece, era rinchiusa nella sua cabina a studiare una mappa di Hoenn per focalizzare i luoghi in cui si trovavano i templi dei Golem leggendari.
 
Laburno e Dandel condividevano la cabina ma stranamente non consumarono come solevano fare. Da un momento all’altro sarebbero potute entrare le ragazze e loro, o meglio dire Laburno, non voleva essere colto in fragrante. Inoltre, anche se non voleva darlo a vedere, Dandel era ancora amareggiato per la situazione. I due passano la giornata del tragitto parlando lo stretto necessario, con Laburno che sembrava vivere in funzione di Azzurra e con Sonia che cercava sempre di trovarsi vicino a Dandel.
Tutto sommato si divertirono abbastanza, soprattutto per certe stecche di Laburno al karaoke.
 
La notte, il Capopalestra di tipo Drago va nella stanza della modella. Azzurra sapeva benissimo che Laburno stesse recitando, e aveva anche percepito la sofferenza di Dandel , nonostante lui cercasse di non mostrarla. Tuttavia, non voleva affrontare la questione dell’omosessualità del giovane Capopalestra fino a quando non sarebbe stato pronto. Inoltre non sopportava l’idea di essere  oggettificata da un uomo. Quindi decise di reggere il gioco a Laburno fingendo di credere alla sua infatuazione, rifilandogli però un due di picche. Appena Laburno varca la soglia della cabina, Azzurra, con espressione decisa, prese coraggio e dice:
 
Laburno, no. Ci conosciamo da una vita e io non voglio rovinare la nostra amicizia con qualcosa che io non provo per te. Apprezzo, ma no. Mi dispiace. Solo amici.
 
Laburno, abbastanza seccato, chiude le mani in pugno e pronuncia un semplice “Va bene.”. Ma prima di chiudersi la porta dietro di sé, esclama “Dimentica tutto, amici come prima.”.
 
Azzurra, rimasta da sola nella sua cabina, emette un sospiro di sollievo. Si stende sul letto ed osserva il soffitto. In due giorni, ha mangiato solo qualche bacca. Al ristorante ha spezzettato il cibo e ogni volta che portava un boccone alla bocca, iniziava a parlare, in modo che gli altri non si rendessero conto del fatto che non stesse mangiando. Lo stomaco le brontolava, ma no, non poteva ingerire del cibo, assolutamente no. Prese due pasticche di benzfetamina e poco dopo un sonnifero per addormentarsi.
 
Dandel piange, ma appenaLaburno rientra nella sua stanza, si nasconde la faccia con un cuscino. Il Capolaestra di Tipo Drago si spoglia, spegne le luci e si infila sotto le coperte del suo letto. Si trovano in letti singoli separati ma nessuno dei due riesce a dormire.
 
Dandel…” Laburno si gira verso Dandel, che dal suo canto ha ancora la faccia nascosta.
 
“…”
 
Io amo solo te.
 
Dandel serra i denti per evitare che i suoi singhiozzi possano sentirsi, ma dal suo viso continuano a sgorgare lacrime. Laburno, che attendeva una risposta, credde che l’ex Campione si fosse addormentato, e così non proferì più parola.
 
Il giorno dopo sarebbe tornato tutto come prima.

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Capitolo 5
*** Comincia la vacanza! ***


PORTO SELCEPOLI – HOENN

 
La notte passò velocemente e all’alba  la nave attraccò nella ridente città marina di Porto Selcepoli. I quattro amici scesero velocemente dalla MN Marea e vennero congedati dal signor Marino e dalla sua cara Peeko. Usciti dallo scalo, constatare  il tripudio di colori e la freschezza della cittadina. Da lontano, il mare cristallino brillava e si vedevano una moltitudine di ombrelloni. I bambini giocavano con le loro ciambelle e i  Pelipper scorazzavano liberi nel cielo.
Ma che figata! -  urla Laburno – andiamo a tuffarci in mare!
Buona idea! – continua Dandel – fa un caldo micidiale.” Si toglie la maglietta, rimanendo a petto nudo e mostrando un fisico perfettamente scolpito.
SoniA arrossisce, cerca di non guardare ma puntualmente l’occhio cade lì. Si ricompone per non sembrare una ragazzina svampita.
''Ragazzi, purtroppo io non posso essere con voi. Devo andare ad un posto chiamato 'Rovine Sabbiose' in un deserto poco distante da qui. Ci vediamo dopo. Azzurra, tu vieni con me?''
 
Azzurra, che nel frattempo si era accesa una sigaretta, guarda stranita Sonia.
"Sei impazzita?! Ho notato un mercatino con tante bancarelle da quella parte. - si toglie gli occhiali da sole - Ci sarà qualche occasione che mi aspetta lì."
"U
ffa...Laburno, tu vorresti venire?"
"A dire il vero non ci tengo più di tanto. Il deserto è troppo afoso."
"Okay..."
Sulla faccia di Sonia si ritrasse un’espressione di delusione. Dandel lo nota, e allora decide subito di accompagnarla.
"Verrò io con te. - esordisce il Campione - il mare può aspettare, tanto non scappa. - ride - Posso approfittarne per catturare nuovi Pokémon che a Hoenn non si trovano!!! Ti farebbe piacere se venissi io?''
Sonia non poteva chiedere di meglio. Appena sentì quella proposta, le brillarono  gli occhi. 
"CERTO!!" risponde con un po’ troppa euforia.
"Bene, allora non perdiamo tempo. It’s champion time!"
"It’s champion time!"
Azzurra e Laburno si guardano rassegnati.
''Ti puoi rimettere almeno la divisa? - interviene la modella - Non è molto decoroso..."
Detto fatto, per la delusione di Sonia e Laburno.
''Penso che per la sera saremo di ritorno per cenare insieme"
Sonia e Dandel si salutano con Azzurra e Laburno e partono per le Rovine Sabbiose. Rimangono i giovani capipalestra. 
"Laburno, vieni con me al mercato?'"
"No, vado al mare. Dopo scriviamoci per aggiornarci."
"Va bene. A dopo."
Nessuna battutina. Niente. Forse Laburno aveva capito che ad Azzurra dessero fastidio quelle attenzioni invadenti che lui le riservava.
I due percorrono un tratto insieme scherzando e ridendo per poi prendere due direzioni diverse.
 

MERCATO DI SELCEPOLI – HOENN

Appena Azzurra si avvicinò alle bancarelle, venne pervasa da un piacevole odore. Si trattava del profumo che gli aromi in vendita propragavano. Azzurra rimase estasiata dal mercato e dalla diversità dei prodotti. Dai vestiti particolarissimi alle Macchine Tecniche, dalle delle decorazioni per delle ''Basi Segrete" alle bacche di tutti i gusti. Ma la cosa che colpì principalmente Azzurra fu la spensieratezza della gente, i volti sorridenti. Non potevano permettersi tutti i lussi che lei aveva a disposizione, ma sembravano più felici loro di lei. Aveva l’impressione che tutti si conoscessero tra di loro, perché la gente si fermava a parlare nella strada. Senza rendersene conto, una lacrima le sgorgò dal viso. Era ferma sul varco della zona mercantile, che osservava persone di cui non sapeva nulla ma che di sicuro  avevano una vita migliore della sua, pur stando nella semplicità.
 
"Ti senti bene?"

Una ragazza aveva notato che Azzurra era spaesata. Aveva i capelli racchiusi in un foulard stretto con un fiocco, dal quale fuoriusciva un ciuffo di capello nero. Gli occhi erano coperti da un paio di occhiali con lenti rosse opache. Indossava un vestito giallonero, a mezze maniche, aderente, dotato da uno scollo a V che lasciava poco all’immaginazione. Accanto a lei vi era uno Zebstrika.
Azzurra si voltò e scrutò la giovane. Non era abituata a parlare per strada con persone che non  fossero suoi fan. Però  riconosceva in lei qualcosa di familiare.

"Allora, stai bene?"

La ragazza era immobile, e non sembrava disposta ad andarsene senza una risposta.
"Sì, grazie, mi sono solo persa." risponde Azzurra.
"So come ti senti, anche per me fu così la prima volta."
"Prego?"

"Non è mai quel che sembra. Tu credi che siano invidiabili. Ma non è così. Alla signora della  bancarella delle bacche è morto il marito qualche anno fa. Al signore delle MT è stato diagnosticato un cancro. Non credere di essere sola al mondo, perché ogni giorno tutti noi dobbiamo affrontare la difficoltà che la vita ci impone. Ma se tu rimani chiusa in te stessa, non riuscirai mai a superare gli ostacoli. Ricordati che c'è sempre qualcuno per te. Addio."

E così, lentamente, si allontanò. La ragazza di Galar restò a lungo ad osservare quella figura longilinea  ed il suo presunto Zebstrika dileguarsi, si muovevevano con grazia e leggiadria, tanto che ad Azzurra sembrava che stessero sfilando su una passerella. Aveva un portamento che la giovane di Kelford non aveva mai visto  in nessuno.
Improvvisamente, nell’oscurità della vita di Azzurra, cominciò a brillare una flebile luce.  Possibile che ci fosse qualcuno che potesse aiutarla? Sapeva che se avesse chiesto aiuto a Sonia, la giovane professoressa sarebbe andata nel pallone, Dandel e Laburno erano già presi dai loro problemi. Cercò di distrarsi camminando tra le bancarelle del mercato. Comprò una Bambola Marill, e l'anziana propietara dell’attività le regalò anche una Bambola Azurill, tanto che rimase colpita dalla bellezza della fanciulla. Tutta la gentilezza che Azzurra non ha mai ricevuto nella sua vita, è stata concentrata in circa un'ora tra saluti, complimenti e regali.
Nella sua testa, però, frullava un solo pensiero. Doveva capire chi era la giovane misteriosa che ha incontrato e contattarla.
 

 

PERCORSO 109 – HOENN
 

Laburno si stava godendo la freschezza e la purezza del mare di Hoenn. Indossava un costume a bermuda, così che tutti potessero ammirare il suo fisico, ancora più perfetto di quello di Dandel. Ed effettivamente fu così, dal momento che molte giovani non facevano altro che fissare il fighissimo ragazzo sconosciuto. Alcuni lo avevano riconosciuto, infatti gli facevano foto di nascosto per mandarle ai siti di gossip. Molti si avvicinarono anche per chiedere foto.

Si stese a prendere il sole. Passò circa un quarto d’ora e ad un tratto  sentí un tonfo provenire dal mare. Gli schizzi d’acqua arrivarono anche su di lui. Si sedette di scatto e vide un Milotic che nuotava. Al solo muovere della coda, il pokémon creava immagini e giochi di luce mozzafiato.
Girò il capo verso destra e vide un gruppo di bagnanti radunato intorno a qualcuno. Incuriosito, decise di avvicinarsi anche lui.
 
"SEI MAGNIFICO!"
"TI ADORIAMO!!!"
"UNA FOTO!! UNA FOTO!!!"
 
Laburno riuscì a intravedere un copricapo bianco e dei fili di capelli verde acqua. Capí immediatamente di chi si trattava.
 
"ADRIANO! ADRIANO! ADRIANO!"
 
Capopalestra, performer, campione. Adriano era la persona più amata di Hoenn, Adriano era Hoenn. Eccelleva in tutto: intelligenza, bellezza, eleganza, acume, forza. Prima di conoscerlo a Pasio, Laburno aveva sentito parlare di lui da Azzurra, che lo venerava come un dio del tipo Acqua. Laburno lo disprezzava perché lo trovava una persona frivola, non un vero uomo. E da quando Dandel lo aveva preso come modello d’ispirazione, lo tollerava anche meno.
 
Laburno??? Sei davvero tu??

Tra tutta quella gente, Adriano lo aveva riconosciuto. Subito, i  fan del performer aprirono la strada al Capopalestra di Galar in modo che i due si incontrassero.
 
Adriano. Quale piacere.
Non avevo notato tutti questi tuoi muscoli a Pasio. Avresti dovuto scorazzare per Pasio con questo outfit. Amici non siete d’accordo?”                    
Il gruppo intonò un “SIII!”.

Laburno voleva sotterrarsi, gli avrebbe sferrati volentieri un pugno ma come minimo sarebbe stato squalificato dalla Lega Pokémon di Galar. Quindi con molta sofferenza, rispose solo “Grazie.”.
 
Quando sei arrivato?
Questa mattina.
Sei qui da solo?
No.
Ah no?
No.”
E con chi?
Dandel, Sonia e Azzurra.
Dove sono?
Altrove.
Avete impegni per stasera?
Laburno cercò di inventare una bugia. “Ver…
“Magnifico!!!!!! Allora stasera ceneremo insieme. Vi contatterò su Pokégram per dirvi il luogo. Ora, vieni con me che ti faccio un breve tour della città.
 
Laburno era così rassegnato che si rifiutò di replicare.

Scattiamo un selfie – continua Adriano -  che lo posto immediatamente! Amici, partecipate anche voi!
Adriano portò il braccio dietro la nuca di Laburno e scattò la foto. Poi congedò i suoi fan e, tra sbuffate varie, i due partirono per il tour.
 

DESERTO DEL PERCORSO 11 – HOENN

Muniti di occhialoni, Dandel e Sonia si cimentarono nel deserto. Il  compito della prof.ssa Pokémon era di arrivare ad una grotta chiamata Rovine Sabbiose.  Il professor Birch della regione di Hoenn aveva reso possibile l’accesso a questa grotta grazie alla risoluzione di un rebus in un’ulteriore zona della ragione, chiamata Sala Incisa. Quella nel deserto non era l’unica grotta sbloccata, infatti n’esistevano altre due. Ulteriori ricerche (grazie a testi importantissimi nelle biblioteche di Malie e Canalipoli) hanno messo in rilievo la presenza di diversi Pokémon golem, appartenenti alla famiglia dei Regi, nelle zone sbloccate dal prof. Birch.
Poiché nella Landa Corona di Galar esisteva un tempio per due altri Regi, Sonia aveva il compito di studiare la correlazione tra i Regi di Galar e i Regi di Hoenn.
Tutto questo, però, passò in secondo piano. Ai Pokémon Golem Sonia preferiva di gran lunga Dandel. Sebbene provasse un certo imbarazzo, non desiderava altro che passare del tempo insieme  a lui. Ci misero più del previsto, perché l’ex Campione aveva fatto il pieno di Tranpich, Cacnea e Baltoy. Ma Sonia non battè ciglio perché amava vedere il suo amato in azione,
Raggiunsero le Rovine Sabbiose e varcarono la soglia della grotta. Sulla parete opposta all’entrata era possibile leggere un'iscrizione in braille.
Sonia sfoderò la mappa con la traduzione del linguaggio braille, si avvicinò alla parete e cominciò ad analizzarla.

Allora...qui dice…des…destra! E di nuovo destra! Poi tr…no, due, due v…vo..due volte, un’altra v..ver..verso..il..bas..so, verso il basso! E..in..fine..f..forza! DESTRA, DESTRA, POI DUE VOLTE VERSO IL BASSO E INFINE FORZA! Dandel, l’ho tradotta!

Bravissima! E adesso che si fa?
Sonia ride. “Seguimi.”.

Prende per mano Dandel ed esegue l’istruzioni dell’inscrizione braille. La terra comincia a tremare e inizialmente la giovane prof.ssa Pokémon, spaventata, cerca protezione tra le braccia del ragazzo. Improvvisamente, si apre un passaggio nella grotta. I due lo attraversano e davanti a loro si palesa un enorme e imponente Regirock. Sonia, con molta prudenza, si avvicina e scatta delle foto. Fa un giro intorno al Pokémon che sembra dormiente e scrive qualche appunto sul suo quadernetto. Dopo, torna dall’ex Campione.
Tutto qui? – dice lui – mi aspettavo di peggio, dopo aver visto Eternatus..”
Si tratta di un Pokémon pericolosissimo. Bisogna stare molto attenti, essendo stato schiavizzato in passato dagli uomini, potrebbe ancora essere desideroso di vendetta.
 
Effettivamente era così. Regirock non stava dormendo ma cercava di approfittare di un momento di distrazione dei due per attaccare.
Improvvisamente la terra cominciò a tremare, i due si guardarono intorno impauriti.
REGIIIIIII………..ROCK
 
Il Pokémon si butta sulla giovane prof.ssa cercando di afferrarla, ma lei si sposfa appena in tempo da non morire schiacciata dal Pokémon. Regirock cade di peso, facendo tremare ulteriormente la terra, in modo ancora più forte. Sonia e Dandel cadono a terra per l’urto e il pokémon, che nel frattempo si è rialzato, chiude in un angolo la giovane prof.ssa che sbiancata e intimorita, rimane immobile. Credeva di morire, ha visto tutta la sua esistenza passare velocemente davanti a sé.Sembrava che la morte si fosse posata su di lei- In quelle frazioni di secondo, la paura le impedì anche di piangere.
 
SONIA, NO! NO!.... CHARIZARD, VAI!
 
Dandel liberò dalla Pokéball il suo fidato Pokèmon che si abbatté su Regirock. In questo modo il Pokémon venne distratto.
 
SONIA, SCAPPA!  VELOCE!
 
Sonia prende il minimo coraggio che c’è in lei, e mentre i Pokémon lottano, non scappa ma corre vicino a Dandel,
Con un filo di voce, bisbiglia “Non ti lascio solo.
Dandel le sorride, poi torna a concentrarsi sulla battaglia.
 
CHARIZARD, USA SOLARRAGGIO!
 
Il Pokémon esegue l’ordine e un raggio solare trafora la grotta , colpendo  il  golem, lasciandolo secco. Laburno gli lancia un’ultraball e dopo tre tocchi, il golem diventa un suo pokémon.
Prende l’ultraball e la porta vicino al viso.

Beccati questa, ciottolino. – poi si gira verso Sonia – E’ tutto finito. Che avventura, eh?"

Sonia lo guarda, sorride e poi si butta su di lui per abbracciarlo. Mentre china il capo sul petto del campione, la giovane scoppia in un pianto di sfogo.
 
G-g.razie D-d-andel.  St-stavo m-morendo e m-m-mi hai s-salvato lala v-vita.

Dandel la stringe ancora di più a sé, gi passa una mano i capelli e le bacia la fronte. Poi le sfiora il volto con una carezza e la guarda negli occhi.
Gli amici si aiutano a vicenda, no? – le asciuga le lacrime – e adesso fammi un sorriso, che sei ancora più bella.
 
Sonia continua a singhiozzare ma è stato proprio in quel frangente che ha capito di amare Dandel. I due sono rimasti abbracciati a lungo, finchè la professoressa non si è ripresa completamente.
Durante il tragitto di ritorno a Porto Selcepoli, Dandel fece di tutto per far ridere Sonia e ci riuscì. La giovane, non riuscendo più a tenere per se quel sentimento, prese consapevolezza di un’importante decisione.

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Capitolo 6
*** Una cena particolare ***


Sonia e Dandel tornarono a Porto Selcepoli nel tardo pomeriggio. Sonia era ancora abbastanza provata dall’episodio con Regirock, anche se le farfalle nello stomaco erano buon motivo di distrazione. Aveva deciso di voler confessare i suoi sentimenti all’ex campione. Il problema era capire come. Un biglietto? Un messaggio in una Pokéball? Una dichiarazione? Doveva dichiararsi. Sonia non poteva più aspettare. Dandel aveva rischiato la vita per lei e  credeva che questa fosse la più grande dichiarazione d’amore che si potesse fare.
Nel frattempo, Adriano gli aveva fatto tutto il tempo da guida a Laburno. Visitarono il Museo Oceanografico, che conservava ricchezze e tesori provenienti dal fondale marino, il Cantiere di un certo Capitan Remo e persino il Pokémon Fan Club. Ovunque andassero, Adriano veniva acclamato a gran voce. Laburno era stanco, voleva tornare in hotel e dormire, ma durante il loro tragitto incontrarono Azzurra.

La modella, appena vide Adriano, gli saltò in braccio. Prima di rivedersi a Pasio, Adriano fu a lungo tempo mentore di Azzurra e le insegnò tecniche e tattiche per combattere. All’epoca lui non aveva ancora dichiarato di essere omosessuale ed era fidanzato con la Capopalestra Alice. Insieme formavano una bellissima coppia, lui solcava le acque, lei dominava i cieli. Inoltre, Adriano ha introdotto Azzurra nel mondo della moda ed è principalmente grazie a lui che Azzurra è diventata una modella di fama mondiale. Questo incontro ha aiutato Azzurra a smetterla di scervellarsi su chi fosse la ragazza misteriosa che aveva incontrato al mercato.

Adriano mio – lo abbraccia – speravo proprio di vederti. Scusami se non ti ho avvisato del nostro arrivo, ma è stata un’improvvisata.. sono così felice di ricontrarti.
Azzurrina, principessa del mio cuore, il tuo charme diventa sempre più evidente ogni volta che le nostre vite si incrociano.” Stringe più forte a sé Azzurra.

Adriano, oltre a essere un ragazzo bellissimo, disponeva di una grazia e di un’eleganza senza eguali.
La sua pelle non aveva alcun difetto, sembrava di porcellana. Gli occhi erano di un colore verde speranza, come il colore dei capelli, i quali non erano mai fuori posto. Si poteva provare piacere a trovarsi vicino a lui, perché emanava un profumo degno di uno Spritzee.

Benissimo ragazzi! – esordisce Laburno – Io me la filo in albergo. Ci si vede.
Azzurra e Adriano si guardano e ridono. Poi il campione di Hoenn riprende la parola.
Allora Azzurrina che ne dici se ti porto un po’ per negozi e poi ci vediamo stasera con Dandel, Sonia e Laburno? Conosco un ristorante che fa dei manicaretti deliziosi!
Ohhh buona idea! Adesso li mando un messaggio!” 
Anche se in realtà il fatto di andare in un ristorante non gratificava particolarmente Azzurra perchè, se da una parte poteva pubblicare delle storie invidiabili su Pokégram, dall'altra avrebbe dovuto trovare uno stratagemma per non ingurgitare cibo. 

PORTO SELCEPOLI – RISTORANTE “L’AROMA DI HOENN”

“…e alla fine il mio Charizard ha fatto capire a quel bestione di roccia chi è che comanda! IT’S CHAMPION TIME!

Al ristornate, Dandel aveva raccontato tutto di un fiato le sue gesta eroiche nelle Rovine Sabbiose. Adriano ascoltava allibito, Laburno insofferente, Azzurra indifferente e Sonia con gli occhi a cuoricino.

…vero Sonia?

Sonia?” Azzurra le dà una gomitata e Sonia scuote la testa e rientra dal suo mondo idilliaco.
Oh si…se non fosse stato per Dandel sarei morta…e invece..”. Si perse di nuovo nel sorriso di Dandel.

La cena proseguì tranquillamente tra risate e chiacchiere fino a quando Sonia fece una domanda particolare ad Adriano.

Come va con Rocco?

Calò un silenzio gelido. Persino Laburno smise di usare lo stuzzicadenti. Sonia si irrigidii: Rocco e Adriano erano sempre insieme ed era troppo strano il fatto che lui non lo avesse mai citato. Azzurra guardò il campione preoccupata.

Ci siamo lasciati. – esordii – Ora lui si frequenta con Alice.
Il tuo tipo che si frequenta con la tua ex?” Laburno scoppiò quasi a ridere, se non fosse per Azzurra che prontamente gli tirò un calcio sotto il tavolo.
Adriano, sono dispiaciuta, non vol-
Tranquilla, Sonia – sorrise ma fece trasparire comunque la sua sofferenza – anche le storie più belle finiscono prima o poi.”

Dandel prese in mano la situazione e l’atmosfera si distese di nuovo. Ormai la luna brillava nel cielo come un Lunatone gigante. Per dessert fu servito un dolce alla baccamango.
Finito anche quello, Azzurra fu la prima ad alzarsi. “Vado in bagno a risistemarmi il trucco.
Appena la ragazza varcò la toilette del ristorante, Adriano disse ai restanti amici di tornare in hotel e di stare tranquilli perché lui voleva passare un po’ di tempo in più con Azzurra.
Li salutò e quando si avvicinò per salutare Sonia le sussurrò all’orecchio qualcosa.

Non aspettare troppo, o perderai il tuo treno.

Con il cuore riempito di gioia, Sonia decise definitivamente di dichiararsi quella stessa sera.

Nota: dovete perdonare la mia assenza, ma ho avuto diversi problemi. Ad ogni modo, nel prossimo capitolo, forse, succederà qualcosa di scioccante.

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Capitolo 7
*** Oh, notte! ***


PORTO SELCEPOLI – RISTORANTE “L’AROMA DI HOENN” 00:25

 
Durante la cena, Azzurra cercò di ingerire meno cibo possibile. Spezzettava il contenuto delle varie portate, avvicinava alle labbra il boccone, ma poco prima di mangiarlo posava la forchetta e cominciava a parlare. Era cosciente di non poter fingere sempre, altrimenti avrebbe destato sospetto, così, a malincuore, ogni tanto dovette cedere.
In bagno, con la gola dolorante e gli occhi rossi, fece in modo di rassettarsi per non far notare ciò che aveva appena fatto.
Quando uscii dal bagno, Adriano era l’unico ad attenderla al tavolo, un’espressione seria e preoccupata.
 
Ma dove sono gli altri?” chiese lei dopo averlo raggiunto.
Li ho liquidati io. Dobbiamo parlare.” la sua voce melodiosa ma tesa
Ok…cosa mi devi dire?
Perché lo fai?
Azzurra ebbe un tuffo al cuore. Adriano aveva capito? Cominciò a balbettare.
N-non capisco di cosa parli.” Fece un sorriso forzato.
Hai capito benissimo invece, Azzurra? Da quando, eh?
“…”
Azzurra, rispondi.”                                                
Adriano, ti giuro che non sto capendo!
Bugiarda. Cosa hai fatto in bagno?
Mi sono aggiustata il trucco.
Serviranno ben più dei cosmetici per prendermi in giro, tesoro.
Okay, questo è molto strano.
Come mai hai mangiato così poco?
Non ho mangiato poco e io mi sazio subito.
Non era vero.
Adriano capii che la conversazione non avrebbe portato a niente quindi decise di tagliare corto. Prese le mani ad Azzurra e la guardò negli occhi.
 
Io ci sarò sempre per te.”  E voltandosi, se ne andò.
 
Mentre Azzurra vedeva Adriano allontanarsi, le balenò in testa l’idea di correre verso di lui e piangere, dimenarsi, chiedere aiuto. Ma non lo fece, perché infondo lei credeva di essere nel giusto, non vedeva il problema, o forse non lo voleva vedere. Era stanca, infelice, ma non aveva mai affrontato il problema.
 
Adriano.” lo fermò.
Tesoro…” si voltò di scatto nella speranza che Azzurra fosse pronta a liberarsi dal suo male interiore.
Questa mattina, al mercato, ho visto una ragazza bellissima. Alta, pelle pallida, con uno Zebstraika con sé."
Adriano chiuse gli occhi, abbassò il capo e sorrise.
 
Camelia.” e se ne andò.
 
Azzurra rimase immobile, occhi e bocca spalancati. Camelia? Quella Camelia?  La top model delle top model? Amata da tutti, icona di stile, portatrice di nuove tendenze, ma soprattutto idolo e modello di riferimento per le giovani ragazze. Azzurra la conosceva di nome e di fama, non era ancora arrivata al suo livello, sebbene le mancasse poco. Hanno sfilato per gli stessi stilisti, ma non hanno mai avuto occasione di incontrarsi. E le era passata davanti quella mattina stessa.
A scioccare la capopalestra di Galar, però, furono più le parole che la regina della moda le aveva proferito. Possibile che la bellissima Camelia abbia vissuto la stessa situazione di vuoto e malinconia che Azzurra sentiva? E ne era uscita? Azzurra voleva assolutamente trovarla, e mentre ci pensava, la sigaretta che stava fumando si era consumata.
 
 

PORTO SELCEPOLI – HOTEL 00:45

 
Sonia si precipitò in albergo, il batticuore fortissimo. Quella era la sera in cui si sarebbe dichiarata. Il suo principe dalla folta chioma viola avrebbe ricambiato ovviamente. Andava avanti e indietro nella sua stanza, pensando a quel momento, al matrimonio, magari anche dei bambini, piccoli campioncini con cui Hop, fratello di Dandel, avrebbe giocato.
Quella sera Sonia era particolarmente bella. Aveva i capelli sciolti, una folta massa di onde arancioni tra le quali faceva capolino un Sunflora-fernaglio, e un lungo vestito giallo di cotone allacciato al collo, da cui trasparivano i seni prosperosi.
Si era profumata con degli aromi di lavanda.
Non era molto truccata, perché, anche se molto spesso le occhiaie scavavano il suo viso, la sua bellezza risedeva proprio nella semplicità. Si tolse il vestito con cura, per non stropicciarlo, e si mise un completo lingerie di pizzo bianco.
Sonia l’aveva portato con sé nella rassegnazione di non poterlo usare, invece adesso le si spalancava un portone: era pronta a concedersi al suo eroe. La sua prima volta, sperava. Si riallacciò il vestito e si rimise i tacchetti, per avviarsi nella stanza di Dandel. La paura della morte del mattino era stata rimpiazzata dal sentimento puro dell’amore.

Dandel, nella sua stanza, stava anche lui per celebrare l’amore, però con Laburno. La tensione sessuale era elevatissima, anche perché i due si erano completamente ignorati tutta la giornata. Quella sera, Laburno aveva indossato una camicia a mezza manica che lasciava liberi i muscoli del capopalestra e Dandel non vedeva l’ora di sentirli premere contro la sua pelle. I due avevano già incrociato violentemente le loro lingue e stavano per spogliarsi nel momento in cui qualcuno bussò alla porta. Laburno e Dandel si guardarono sconcertati, e il campione spinse di furia il capopalestra nel suo armadio.
Bussarono una seconda volta alla porta.
Arrivo, un attimo!” esclamò il campione mentre si riabbottonava la camicia.
 
Dandel racchiuse velocemente i suoi capelli in un fermaglio e aprì la porta.
‘’S-sonia? Che bellissima s-sorpesa!’’ farfugliò Dandel.
Dall’armadio, Laburno deglutì.
‘’Ehi champ! – esordì sorridente Sonia – ti vedo un po’ scosso? Tutto bene?
Ceeeeerto!! Cosa mai potrebbe andare storto??!’’ Dandel rise in maniera isterica.
‘’Beh, allora non mi inviti ad entrare?
S-sì, prego, fai pure?
 
La stanza non era completamente in ordine, segno della passione che i due ragazzi stavano vivendo prima di essere interrotti, ma Sonia non parve ravvedersene.
La ragazza si sedette sul letto con le gambe a cavalcioni. In questa posizione, il vestito che indossava le aderiva notevolmente, lasciando pochissimo spazio all’immaginazione.
 
Dandel si perse un momento nel contemplare la bellissima creatura che si palesava davanti ai suoi occhi. Che fosse innamorato di Laburno era un dato di fatto, ma le donne esercitavano su di lui un fascino non indifferente.
Per la prima volta, vide Sonia più come una donna che come la storica amica ex compagna di viaggio. Inoltre, il fremito dell’eccitazione interrotto non era ancora passato.
‘’Dandel… -  riprese la parola Sonia con un tono molto sensuale – devo parlarti di una cosa…’’
Il campione si piegò davanti a lei, per fissarla ancora più intensamente negli occhi. I volti si avvicinavano sempre di più, uno poteva sentire il respiro dell’altra.
 
Io…
 
Fu Dandel a baciare Sonia. Un bacio intenso e lungo, che sembrava essere la celebrazione del vero amore.  Il profumo di lavanda inebriava la stanza.
 
Ma fu solo dopo che Dandel si alzò e che Sonia, abbassandogli i pantaloni, si inginocchiò davanti a lui, che Laburno, chiuso nell’armadio capì esattamente cosa stava succedendo.
Quei sospiri che sentiva, provenienti da Dandel, erano fin troppo riconoscibili per il capopalestra di tipo drago.
 
Laburno vide nero. Voleva spaccare tutto, uscire dall’armadio e rivendicare l’amore per il campione. Non capiva il perché dovesse farlo proprio lì mentre lui era impotente chiuso in un armadio. Voleva fargliela pagare per essersi rifiutato di dichiararsi omosessuale alla stampa? O perché faceva lo scemo con Azzurra?
Troppi pensieri vorticavano nella sua testa. Stringeva così forte i pugni che le unghie incisero dei segni nei palmi delle mani.
 
Nel frattempo, Sonia e Dandel si erano spostasi comodamente sul letto e stavano continuando a consumare.
 
A Laburno sembrava un’eternità ed era un bene che si perdesse nei suoi pensieri, chiuso nell’armadio. Senza neanche accorgersene, cominciò a piangere, ma i due non si accorsero di nulla.
Quando Dandel emise un grido di piacere, si sentì un po’ più sollevato, poichè aveva capito che era terminato quello strazio,
 
Oh Dandel, ti amo..” ansimò Sonia.
 
Dandel fece finta di dormire, e non rispose. Sonia non sembrò preoccuparsene e guardava incantata il suo uomo sudato, mentre posava il capo e le mani sul suo fisico d'acciaio.
Laburno stava impazzendo.
Ndr: povero Laburno eheh! Rieccomi con un nuovo capitolo. Presto arriveranno colpi di scena e tanti nuovi personaggi. :)

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