La Stella del Mattino

di Anguria21
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordici ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici ***
Capitolo 16: *** Capitolo sedici ***
Capitolo 17: *** Capitolo diciassette ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciotto ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Prologo
Essere la figlia di una delle famiglie più importanti del mondo nascosto non era mai stato facile: tra un fratello maggiore e un padre iperprotettivo, non era stato facile arrivare ai miei 20 anni senza voler uccidere qualcuno, o quasi. Essere la migliore amica di Max Lightwood - Bane e parabatai del fratello Rafael Lightwood - Bane, invece, è stata la cosa più facile del mondo. Rafael era la mia metà, l'altra parte di me che mancava, l'altra metà che mi teneva concentrata e pronta all'azione. Max era la mia felicità, la mia allegria, il mio mondo a colori. Ma io, Andromeda Atena Morgenstern - Herondale, ero molto diversa da tutti quelli che mi circondano.
Ero diversa da mio fratello Zeus Christoph Morgernstern - Herondale: lui alta e io bassa, lui occhi dorati/verdi e io come quelli dei nostri genitori e io non sapevo da chi li avevo presi: grigi splendenti e bianchi quando ero triste o molto arrabbiata. Nessuno dei miei parenti li aveva mai avuti così. I suoi capelli sono dorati come quelli di nostro padre, mentre i miei rossi come quelli di mia madre. Mio fratello è estroverso e sorridente e io introversa con viso serio. Lui poteva rendere orgogliosi i nostri genitori con un solo sguardo, mentre io anche provando ero un completo disastro. Lui era il figlio inaspettato ma li rendeva fieri, io ero la figlia voluta ma sempre in mezzo ai guai.
Ero diversa dalla primo genita Lovelace - Lightwood, nonche parabatai di mio fratello, Mary Star era la dolcezza e la bellezza fatta persona: capelli lunghi e neri come la madre e occhi verdi del padre. Coraggiosa, fiera, studiosa e amorevole. 
Ero diversa anche dalla secondo genita, Carole Maryse: capelli corti, ricci e castani con occhi scuri come quelli della madre. Timida, intrepida, sorridente e solare.
Ero diversa dal mio parabatai e non riuscivo a capire come avesse potuto scegliere me in quella notte piovosa di sei anni fa quando tornata da una giornata di caccia piuttosto pericolosa, avevamo scoperto cosa fossi davvero. E quello che avevamo scoperto, mi rendeva diversa persino da Max: quella notte dei demoni avevano attaccato dei mondani. Eravamo corsi fuori dall'istituto, diretto dai miei genitori, a per di fiato. I ragazzi proteggevano i mondani mentre io correvo dietro al più grosso di loro. Per quanto difficile fosse stata la battaglia, mio fratello aveva dovuto chiamare i nostri genitori. Alla fine della battaglia, mi erano venuti a cercare e avevano visto tutto: i miei capelli diventare dorati e i capelli completamente neri. Avevano visto una luce irradiare il mio corpo e uccidere il demone ma più di tutto, erano rimasti inorriditi dal mio corpo che assorbiva il veleno e il potere del demone. Quando caddi a terra, fui presa dalle braccia forti di Rafael, a quel tempo diciassettenne. Mi portarono all'istituto e Magnus Bane fece un analisi del mio sangue dichiarando che ero l'unione perfetta tra angeli e demoni. Tutto questo, era stato causato dagli esperimenti fatti da mio nonno su i miei genitori e il gene misto a stregoni della famiglia Herondale, a causa della mia bis - qualcosa - nonna Tessa Grey.
Quella notte, mi trovai stretta tra le braccia rassicuranti di mio padre e gli occhi dolci di mia madre. Tutto cambiò, quando Rafael cominciò a parlare:
- Voglio essere il tuo parabatai.- disse alzandosi dalla poltrona.
-Non mi sembra il momento adatto, Raf. - disse zio Alec poggiando una mano sulla spalla del figlio.
-Invece, credo sia il momento più adatto. Ho sempre voluto essere il tuo parabatai ma eri troppo piccola. Poi, è arrivata l'età giusta ma era una decisione davvero importante perchè è per sempre e non sapevo se anche tu volessi questo impegno.- disse Raf ignorando il padre.
-Non posso, Raf.- dissi io nascosta tra le braccia di mio padre.
-Perchè? Combattiamo davvero bene insieme e... - disse ma io lo bloccai urlando e alzandomi in piedi.
-E tu non vuoi ino scempio come me al tuo fianco!- urlai facendo calari il silenzio nella stanza.
-Medy..- provò a dire mio fratello ma io lo bloccai.
-No, Zeus, non dire niente. Adesso, capisco perchè il mio mettermi sempre nei guai, il non rendere fieri mamma e papà, i miei cambi d'umore. Sono uno scherzo della natura e non voglio offendere Magnus o Max, che sono diversi da me. Loro sanno cosa sono e ne vanno fieri, io non so cosa sono. Io sono..- continuai a dire ma la mano di Magnus Bane bloccò la mia bocca.
-Sei una Herondale e una Morgerstern. Hai lo stesso temperamento degli Herondale, e credimi ne ho conosciuti molti ma hai la dolcezza e la bellezza della Stella del Mattino. Non sei uno scempio, sei Andromeda Atena Morgerstern - Herondale e sarei onorato se mio figlio, diventasse il tuo parabatai.- disse Magnus.
Delle lacrime uscirono dai miei occhi e la mia testa acconsenti alla richiesta di Rafael. Due mesi dopo, io e Rafael diventammo  parabatai e dal quel momento, tutti iniziarono a ignorarmi. A me stava bene: avevo la mia famiglia e miei amici ma nessun ragazzo di avvicinò mai a me con l'intenzione di conoscermi davvero. Ero solo un passa tempo per loro. A me stava bene, fino ad oggi.
Oggi, stare sul tetto dell'istituto e guardare la notte passare sotto i miei occhi è difficile. La pioggia cade e molte lacrime insieme a lei perchè tutti sapevano che la Stella del Mattino portava solo guai.



 
Personaggi:
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Andromeda Atena Morgerstern - Herondale, 20 anni.

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Zeus Christoph Morgerstern - Herondale, 21 anni.


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Rafael Lightwood - Bane, 23 anni.

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Max Lightwood - Bane, 21 anni.

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Mary Star Lovelace - Lightwood, 21 anni.

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Carole Maryse Lovelace - Lightwood, 19 anni.

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Jonathan Christopher Herondale, 42 anni.

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Clarissa Adele Morgerstern, 42 anni.

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Isabelle Sophie Lightwood, 42 anni.

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Simon Lovelace, 42 anni.

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Alexander Gideon Lightwood, 43 anni.

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Magnus Bane, anni indefiniti.

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Calum Thomas Blackstorm, 25 anni.

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Michael Gordon Graynight, 25 anni.

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Luke Robert Crosslight, 24 anni.

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Ashton Fletcher Bullcar, 26 anni.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


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Quella notte, mentre lacrime amare correvano sul mio viso nascoste dalla pioggia, qualcosa catturò la mia attenzione: avevo una runa della vista sulla mano sinistra ma la pioggia era troppo fitta. Decido di modificarla con una più efficace creata da mia madre e vedo quattro figure aggirarsi per il cortile dell'istituto.
Mi calo dal tetto incurante della caduta e finisco su una delle quattro figure bloccandolo al pavimento bagnato. Le altre tre figure, accorgendosi di me, arrivano in soccorso di quella rimasta a terra.
Iniziamo un combattimento movimentato di una contro tre: capisco che sono dei ragazzi dal loro modo di combattere e dai loro corpi. Riesco a mandare al tappeto il più alto dei tre, colpendolo alle gambe e il più muscoloso dei tre, colpendolo alla testa. L'ultimo dei quattro, corre verso di me ma io scivolo sotto le sue gambe aperte facendolo cadere in ginocchio. Ho il tempo di prendere una spada angelica e nominarla Gabriel, per bloccare il colpo di un'altra spada angelica.

-Chi siete e cosa fate in casa mia?- chiedo non abbassando la guardia.

-Siamo shadowhunters e tu ci hai attaccati.- risponde il ragazzo con voce ferma ma non si accorge che allenta la presa sulla spada leggermente e io ne approfitto: colpisco la sua mano destra dal basso verso l'alto e la sua spada vola in aria. La prendo al volo e punto la mia alla gola dello sconosciuto. I tre ragazzi alle sue spalle, si alzano da terra fradici da testa a piedi e li blocco.

-Fate un altro passo e la sua testa salta via.- dico non lasciando la presa dall'elsa della spada.

-Come puoi minacciare un tuo simile?- chiede il più alto dei tre inorridito dal mio comportamento per molti inappropriato.

-Siete sconosciuti in casa mia. Sto proteggendo la mia dimora.- rispondo ma la porta che si apre alle mie spalle non da modo a nessuno di continuare la dolce chiaccherata. Tutto l'istituto è alle mie spalle con mia madre in testa.

-Andromeda Atena Morgerstern - Herondale, abbassa quella spada. Ti sembra il modo di ricevere dei cacciatori provenienti da un altro istituto?- chiede la voce fredda di mia madre.

-Ci dispiace essere arrivati così in ritardo ma abbiamo avuto un contrattempo.- spiega il più muscoloso dei quattro ragazzi ancora davanti ai miei occhi e pronti a intervenire se avessi fatto qualcosa al loro amico dato che non ho intenzione di abbassare la spada. Ora che hanno abbassaso il cappuccio della loro tenuta, posso notare la loro bellezza: il primo che ho messo al tappeto ha i capelli neri e due occhi verdi, mai visti così cristallini. Il più alto dei quattro, ha capelli ricci e biondi con due pozzi azzurri al posto degli occhi. Il più muscoloso, ha anche esso capelli ricci ma castani e due occhi color nocciola/ verde. L'ultimo è quello che mi colpisce di più: occhi scuri come i suoi capelli ricci ma rasati ai lati della testa. Le labbra carnose non si smuovono dalla smorfia seria e mi accorgo che mi sta guardando negli occhi. Abbasso il mio cappuccio rivelando i miei capelli rossi e sento mormorare i ragazzi davanti a me :" E' davvero lei". Tolgo la spada dalla gola del mio avversario e sento mia madre sospirare delusa. 
L'incantesimo fatto su me stessa, fa effetto e una ferita davvero profonda si apre su una parte del mio corpo; questa volta sul viso.
Molto sangue inizia a correre sul mio viso e vedo il terrore sul volto dei quattro ragazzi. Sento Raf gridare e correre da me.

-Medy!- grida prendendomi tra le braccia. Tutto l'istituto riesce a vedere il sangue correre sul mio viso e la paura si dipinge anche su i loro volti. Ho il tempo di vedere lo stilo di Raf posarsi sul mio braccio per farmi una runa di guarigione, per poi svenire tra le sue braccia.

 
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Mi abbasso al livello del ragazzo che tiene la più piccola degli Herondale tra le braccia e cerco di fare qualcosa per aiutarlo in qualsiasi modo. La ferita è troppo profonda per fermare il tutto con una semplice runa di guarigione.

-Come posso aiutarti?- chiedo in tono serio ma preoccupato.

-Non puoi. Purtroppo nessuno, oltre lei stessa, può aiutarla.- dice sollevandosi da terra con lei in braccio e correre dentro seguito dal signor Herondale e un ragazzo dalla pelle blu.
Mi solleva da terra e tutti e io, insieme ai miei amici, ci avviciniamo all'ingresso dell'istituto di New York. Dentro la struttura, ci apprestiamo a degnare la nostra pelle con una runa di calore in modo da ritornare asciutti e non morire di freddo e tutti ci guardano in silenzio per cercare di capire chi siamo e che cosa ci facciamo dentro casa loro. Il silenzio viene interrotto da Clarissa Morgerstern - Herondale.

-Istituto di New York, vi presento Calum Thomas Blackstorm, Luke Robert Crosslight, Michael Gordon Graynight e Ashton Fletcher Bullcar. Provengono dall'istituto di Sydney e staranno con noi per un po' di tempo. Volevo che mi scusaste per lo spettacolo di poco prima ma non so davvero che cosa sia successo a mia figlia.- dice la donna con la tristezza dipinta negli occhi.

-Non si preoccupi, signora Herondale. Sua figlia ha batutti e quattro per proteggere la sua casa. Dovrebbe essere fiera di lei.- dico notando il ritorno di Jace Herondale.

-Ha anche battuto Calum con la spada. Nessuno era mai stato in grado di farlo.- dice Michael alle mie spalle.

-Siamo molto fieri di lei e voi sarete molto stanchi. Zeus, perchè non porti i ragazzi nelle loro camere? Domani saranno decorate dagli stemmi delle vostre famiglie. Quando sarete pronti, mio figlio vi farà faro un giro dell'istituro.- dice il signor Herondale. 
Il ragazzo annuisce e ci scorta verso le nostre stanze.

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


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- Queste sono le vostre stanze.- dico accompagnando i ragazzi nelle loro camere e le indico a uno a uno.

- Molte grazie.- risponde quello che deve essere Michael facendomi l'occhiolino. Gli altri due, Ashton e Luke, annuiscono e lasciano me e Calum nel corridoio.

- Andromeda è tua sorella, vero?- chiede il ragazzo guardando il muro davanti a se e non fissandomi negli occhi.- Quello che dicono di lei, è vero?

-E cosa dicono di lei?- chiedo stringendo i pugni lungo i fianchi. Non posso permettere a nessuno di parlare o pensare male di mia sorella. Ne ha passate fin troppo e non è stata certo un'adolescenza tutta rose e fiori, beh.. parlando sempre di guerrieri angelici si intende.

-Che quando aveva quattordici anni, ha irradiato luce distruggendo un demone ma ne ha assorbito ill suo potere.- dice ancora non guardandomi.- Dicono anche che sia un po' svitata.

-Sentimi bene, idiota.- dico prendendolo per il colletto della maglietta che si ritrova e attaccandolo al muro. I suoi amici ci raggiunsero.- Parla ancora così di mia sorella e ti frantumo, è chiaro? Cosa ti fa credere a quello che dice la gente?

-Tutte le storie sono vere.- dice il ragazzo senza il minimo terrore negli occhi.

-Si, e io sono l'angelo Raziel.-  dico e lo lascio andare.- Vi aspetto in fondo alle scale.


Quando mi raggiungono alla fine delle scale, noto che hanno indossato tutti e quattro delle tute sportive e devo dire che stanno bene, soprattutto Michael che continua a sorridermi a trentadue denti e io ricambio con timidezza. Il percosso procede in silenzio e ogni tanto si sente la mia voce che indica i posti della grande casa in cui vivo. 
Arriviamo davanti la porta della biblioteca e sto per aprirla ma le urla di mio padre mi bloccano.
-Rafael Lightwood, esigo che tu mi dica che cosa sta succedendo a mia figlia.- urla mio padre fuori controllo. Non l'avevo mai visto così arrabbiato e la cosa mi fa capire che c'è davvero qualcosa che non va con mia sorella.

-Mi dispiace, zio Jace, ma non posso. Ho promesso a Medy..- dice ma la mia entrata, con i quattro ragazzi al seguito, lo blocca. Lo trovo vicino alla scrivania circondato da tutti i nostri amici e parenti che lo torchiano per farlo parlare.

-Che cosa hai promesso a Medy, Raf?- chiedo con tono alterato. Sta parlando di mia sorella, per l'angelo Raziel.

-Chris, sai che non posso dirtelo.- risponde il ragazzo e noto la paura nei suoi occhi.

-Raf, Medy è in infermeria sanguinante. Devi dirci che succede.- dice la mia parabatai Mary avvicinandosi al ragazzo.

-Mi ucciderà.- mormorà il ragazzo combattuto. Ma non posso aspettare più.

-Ti ucciderò io, se non mi dici quello che sai.- dico innervosendomi e sento la mano di qualcuno bloccarmi. Mi giro e trovo gli occhi di Michael fissarmi. Sto per ribattere ma la voce di mia madre mi ferma.

- Zeus Christoph, non farai proprio nulla.- dice la voce di mia madre con rimprovero.

-Diccelo, Raf. Stiamo parlando della tua parabatai.- dice Carole, la sorella di Mary avvicinandosi alla sorella maggiore.

-Lei ha fatto un incantesi al suo corpo.- inizia a dire il ragazzo convinto da tutta la nostra pressione.

-Che tipo di incantesimo?- chiede Max finalmente interessato alla faccenda. Max sa che deve intervenire solo se il bene di mia sorella è messa in grossa difficoltà e questo mi sembra proprio il caso.

-Non so come funzioni ma so solo che ogni volta che uno dei suoi genitori rimane deluso dal suo comportamento, una ferita quasi mortale compare sul suo corpo; qualsiasi parte del suo corpo.- rivela Raf e il caos si scatena dentro la biblioteca.

-Magnus, tu non puoi fare nulla?- chiede zia Isabelle preoccupata per tutta la situazinone.

-Purtroppo, no. Un incantesimo può essere spezzato solo da chi lo crea.- risponde lo stregone con tono affranto.

-Quindi, Medy stessa?- chiede mio zio Simon avvicinandosi a mia madre che riesce a stento a trattenere le lacrime.

-Quella ragazza ci farà impazzire.- dice mio padre rassegnato al comportamento di mia sorella.

-Ha preso da teil carattere, Jace. E' uguale a te.- dice mio zio Alec avvicinandosi a Raf.- A quanto pare, è una caratteristica della tua famiglia commiserarsi un po'.

-Devo parlare con lei. Vado in infermeria.- annuncio in modo che nessuno mi fermi ma Max mi blocca prima che mi giri per andarmene.

-Non è in infermeria.- dice il ragazzo con sguardo serio. Sicuramente, avrà sentito Medy svegliarsi e muoversi.

-Dove può essere? Era sedata fino a poco tempo fa.- dice mia madre preoccupandosi eccessivamente.

-Nella serra.- dice Max rispondendo ai miei taciti dubbi. Il suo posto. Annuisco e sto per andare ma mi accorgo che i nuovi arrivati sono in tre: dov'è andato Calum?

 
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La serra, oltre la sala delle armi e la sala addestramento, è una delle poche stanze del posto in cui vivo a farmi essere davvero me stessa. La ferita sul mio volto si è già rimarginata grazie all'Iritze di Raf e al potere dentro il mio corpo. 
E' ormai mezzanotte e i fiori nella serra, i preferiti di mamma, si aprono come ogni notte e la magia ha inizio.
- Sono davvero molto belli.- dice una voce alle mie spalle. Mi giro e trovo uno dei nuovi ragazzi che mi sorride in modo timido.- Hanno un nome? Il mio è Calum Thomas Blackstorm.

-Non so il loro nome ma scommetto che tu sai il mio.- dico e gli faccio segno di sedersi al mio fianco e lui lo fa senza farselo ripetere una seconda volta.

-Andromeda Atena Morgerstern Herondale, la ragazza più bella che io abbia mai visto nonostante la striscia rossa sul suo viso.- dice fissandomi i residui della mia ferita.

-Scommetto che lo dici a tutte Calum Thomas ma scommetto che non sai come mi chiamano realmente quelli che studiano all'accademia Shadowhunters.- dico sicura che non lo sappia. Nessuno che non frequenti l'accademia lo conosce.

-Hai perso la scommessa. C'è tutto un paragafro lungo qualche pagina sulla tua famiglia nel capitolo storia degli shadowhunters e da qualche tempo hanno aggiornato anche qualcosa su di te.- dice fiero del suo discorso.

-Come fai a saperlo?- chiedo confusa.

-Io, Michael, Ashton e Luke siamo per metà shadowhunters: i nostri padri sono mondani con la vista. Siamo dovuti andare tutti all'accademia e ho una sorella della tua età che ha vissuto in pieno il cambiamento della storia su di te.- dice il ragazzo guardando i fiori davanti a se. Stanno quasi per chiudersi, di nuovo.

-Avete dovuto fare il giuramento e bere dalla coppa? Il parabatai di mia madre l'ha fatto. E' stato anche lui all'accademia quando è stata riaperta. Ogni tanto torna lì.- dico con tono serio.

-Si, è stato molto doloroso, soprattutto per mia sorella.- dice sorridendo al ricordo della sorella.

-Come si chiama?- chiedo pensando al sorriso di mio fratello.

-Mali-Koa. Farei qualsiasi cosa per lei come fa tuo fratello. Per questo non gli hai detto niente del tuo incantesimo?- chiede, finalmente, guardandomi negli occhi e io sbarro i miei per pochi secondi.

-Raf ha parlato, eh?- chiedo distogliendo lo sguardo per non trovare pietà e compassione nel suo.

-Lo hanno messo tutti sotto pressione, soprattutto tuo padre e tuo fratello.- dice sorridendo e io inizio a provare pietà per il mio parabatai e per quello che ha dovuto subire da parte di mio padre e mio fratello.

-Non sono come tutti gli altri, Calum.- abbracciando le mie ginocchia.- C'è un motivo, se mi chiamano la Stella del Mattino. Purtroppo, è una cosa che vorrei cambiare ma non posso.

-Cosa hai di così diverso, oltre al gene intendo.- chiede non capendo dove voglio andare a parare con il mio discorso.

-Sono un disastro, porto solo guai. I miei genitori non sono fieri di me e li deludo sempre. Non aspetto mai nessuno e metto tutti in pericolo, soprattutto Raf che è il mio parabatai. Lui ha deciso di diventare il mio parabatai e non riesco a capire perchè; io avevo bisogno di lui.- dico facendo uscire qualche lacrima. E' la prima volta che piango davanti a qualcuno in sei anni.- Tu hai un parabatai?

-Si, Luke è il mio parabatai. Mi ha scelto lui, anche se è più piccolo di me. Mike è il suo migliore amico e lo ha seguito qui. Ash, essendo il parabatai di Michael, ha seguito tutti noi.- dice avvicinando la sua mano al mio viso e asciugando le mie lacrime.

-Chi ha deciso di venire qui?- chiedo tranquillizzandomi un po'.

-Io. Mi mancavano alcuni crediti dello studio in un altro istituto e mia sorella, sapendo che ci saresti stata tu, mi ha convinto a venire.- dice sorridendo.

-Mi piacerebbe conoscerla.- dico ricambiando il sorriso.

-La faresti morire sul colpo, lei ti adora.- dice prendendo una ciocca dei miei capelli tra le dita e cala un silenzio piacevole tra di noi.

-Credi che dovrei parlare con i miei genitori?- chiedo dopo alcuni attimi di silenzio.

-Si, anzi, non capisco perchè non sono già qui.- dice lasciando la mia ciocca di capelli.

-Se vengo in questo posto da sola, è raro che qualcuno venga con me. A volte, viene mio fratello ma è molto raro.- dico guardandolo negli occhi e cercando un motivo per allontanarmi da questo ragazzo ma non ne trovo neanche uno.

-Quindi, è come se avessi invaso il tuo territorio?- chiede con timidezza e stringendosi nelle spalle.

-Può darsi. Ma sta tranquillo, va bene.- dico ridendo per la prima volta dopo tanto, davvero, tanto tempo.

-Andiamo, su.- dice alzandosi in piedi e aiutando anche me.

-Grazie.- dico quando sono stabile su i miei piedi. Scendiamo le scale in perfetto silenzio fianco a fianco senza toccarci ma non è un silenzio imbarazzante. Sentiamo delle voci provenire dalla cucina che si fermano quando ci vedono arrivare. Sono tutti qui che mi guardano: Che imbarazzo.
-Lo avevo detto io che Thomas ci sa fare.- dice Luke sorridendo ma Calum lo guarda male.

-Mamma, papà, io..- inizio a dire ma le braccia di mia madre mi circondano e sento Calum allontanarsi dal nostro fianco.

-Non sei una delusione, tesoro mio.- dice prendendo il mio volto tra le mani e sorridendo.

-Sei la nostra bambina e ti amiamo così come sei.- dice mio padre abbracciando me e la mamma.- E' tutto okay.

-Su, vieni a mangiare con noi.- dice mio fratello seduto vicino a Michael. Io sorrido e mi siedo al suo fianco.

 
 

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


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La mattina successiva, vengo svegliato da un leggero bussare ma costante alla mia porta. Mi alzo dal letto pieno di sonno e con ancora il segno del cuscino in faccia. Apro la porta della stanza pronto a urlare a chiunque mi abbia svegliato ma due occhi dorati bloccano le mie urla. Zeus è davanti ai miei occhi e mi guarda da testa a piedi con un leggero rossore sulle guance: mi ricordo adesso di avere solo le mutande addosso.
-Buongiorno a te, tesoro.- dico appoggiandomi alla porta e incrociando le braccia al petto.

-Ciao, Michael. Volevo solo avvisarti che stiamo andando a fare colazione e poi, andiamo in palestra. I tuoi amici mi hanno detto che non sei un tipo mattiniero ma volevo sapere se ti andava di venire con noi.- dice con un leggero sorriso molto imbarazzato e mi sporgo dalla porta per vedere una fila di ragazzi vicino alle scale, tra cui i miei amici.

-Non sono un tipo mattiniero, è vero ma per te potrei fare un'eccezione. Dammi cinque minuti.- dico chiudendogli la porta in faccia. Avevo notato la sua tenuta da battaglia, indossata divinamente, così decido di mettere anch'io quella. Apro di nuovo la porta, solo dopo tre minuti, e lo trovo ancora lì appoggiato al muro davanti la mia stanza. La sua timidezza sembra di colpo sparita nel nulla.- Andiamo, tesoro?- chiedo attirando la sua attenzione. Il suo sguardo è serio e mi fissa per un po' di tempo. Annuisce dopo avermi fissato per bene e ci avviamo al gruppo di ragazzi davanti alle scale. Saluto con una pacca sulle spalle i miei amici e faccio un cenno del capo al resto dei ragazzi. Vedo Zeus raggiungere l'inizio della fila vicino a Rafael. Vedo anche Luke e Ash avvicinarsi alle sorelle Lovelace, così io mi avvicino a Calum che cammina in disparte.- Che succede, amico?

-Non lo so.- dice non guardandomi in faccia. So che qualcosa non va e scoprirò di che si tratta.

-Non hai ancora visto la tua bella?- chiedo guardando il resto del gruppo e notando l'assenza della ragazza.

-Non è la mia bella e poi, non è qui con noi.- dice guardandomi per la prima volta in viso. Non rispondo a quello che dice e ripenso a quello che è successo alla più piccola degli Herondale: ha atterrato tutti e quattro in poco tempo e disarmato il mio migliore amico come se niente fosse. Poi, quella profonda ferita sul suo viso ha spiazzato tutti. Il dolore nel suo sguardo e nelle parole del suo parabatai, mi hanno fatto capire quanto possa aver sofferto e quanto sono fortunato ad avere Ashton come mio parabatai.
Facciamo colazione tutti insieme tra qualche chiacchera e posso notare i loro diversi caratteri: Rafael è quello più taciturno e serio ma si lascia andare guardando il fratello con occhi pieni d'amore e orgoglio. Le più amichevoli sono le sorelle Lovelace - Lightwood ma con qualche sfaccettatura diversa e il piccolo Max che fa qualche piccola magia facendoci ridere tutti mentre Zeus è stranamente silenzioso. All'improvviso, si alza da tavola insieme a Rafael e tolgono i loro piatti.
-Ci vediamo in palestra.- dice Zeus uscendo insieme al parabatai della sorella dalla porta della cucina.

-Ma che cosa prende a quei due?- chiede Luke notando tutto e non lasciandosi scappare neanche una mossa.

-La sorella di Chris, nonchè parabatai di Raf, segue un allenamento pesante e forzato con Magnus Bane ogni mattina.- dice Mary avvicinandosi impercettibilmente ad Ashton.

-A volte, sono così intensi che Max deve intervenire sul suo corpo.- dice Carole al fianco di Luke.

-Sono così pericolosi?- chiede Ashton appoggiando la sua spalla a quella di Mary che non sembra infastidita dal contatto con il mio parabatai.

-Deve tenere sotto controllo il suo potere durante le battaglie ma soprattutto quando lo usa. Quando si è manifestato il tutto per la prima volta, i giorni successivi sono stati i peggiori della sua vita. Io non ho potuto aiutarla, solo mio padre c'è riuscito. Beh.. non sarebbe il sonno stregone di Brooklyn, se non avesse tutto quel potere.- dice Max con tono serio.

-Andiamo.- dice Cal alzandosi dalla sedia deciso a dirigersi verso la palestra. Posiamo i piatti nel lavandino e ci dirigiamo verso la sala addestramento. Quando entriamo, vediamo una palla di fuoco azzurra che vola verso la testa di Andromeda ma lei la blocca con la spada angelica ma un'altra palla di fuoco vola verso Zeus e Rafael. La ragazza corre verso di loro e si para davanti ai due ragazzi. La palla la colpisce allo stomaco e lei si accascia a terra. Max ci sorpassa tutti quandi e raggiunge i suoi amici e delle scintille partono dalle sue mani e il sollievo irradia il volto della piccola Herondale.

-Perchè non hai usato il tuo potere?- chiede Magnus Bane con tono serio e sguardo severo.

-Non lo so.- dice la ragazza mettendosi in piedi tra le braccia del suo parabatai.

-Devi ragionare e non usare l'istinto. Lo so che voi teste bacate di guerrieri angelici usate solo l'istinto ma tu sei per metà stregone. Usa. Il. Cervello.- dice lo stregone rilassando le spalle e il tono di voce.

-Qual è la mia punizione?- chiede la ragazza con tono di sfida.

-Non potrai allenarti con Raf per una settimana.- dice Magnus con un sorriso beffardo sul volto.

-Merda.- sussurra Rafael.

-Non credi di essere troppo severo?- chiede Zaus cercando di sistemare la situazione ma non noto paura o rabbia negli occhi di Andromeda.

-Non proprio.- dice Magnus controllando il lavoro di guarigione di Max sul corpo della ragazza.- Aspettiamo i vostri genitori e possiamo fare qualche battaglia tra parabatai. Così, vediamo come si comportano i nuovi arrivati.
Andromeda si gira verso di noi e sorride divertita all'idea del combattimento.
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Quando il resto dei nostri genitori entra in palestra, possiamo notare l'aura di silenziosa fierezza che emanano. Mio padre entra al fianco di zio Alec e mia madre al fianco di zio Simon. Zia Isabelle raggiunge Magnus e posso notare Max e Carole raggiungere i loro genitori. Zeus lascia la mia mano e mi affida alle braccia forti e protettive del mio parabatai, Raf.
-Buongiorno a tutti. Vorrei che ognugno di voi scegliesse un'arma dall'armeria e tornasse qui. Questo servirà ad avere una visione più chiara di chi siete.- dice mio padre guardandoci tutti negli occhi, uno per uno, e ci fa segno di andare. Quando entramo nell'armeria, mi dirigo verso le spade angeliche e sento una voce alle mie spalle.

-Tuo padre incute sempre questa reverenziale paura?- chiede Calum prendendo anche lui una spada angelica.

-Solo quando le cose si fanno serie e per lui un allenamento equivale ad andare in battaglia.- dico voltandomi verso di lui e guardandolo negli occhi. Non riesco a capire quale effetto mi facciano questi occhi.

-Ecco perchè è il guerriero migliore del mondo.- dice sorridendo leggermente. Ricambio il sorriso e torniamo tutti in palestra. Ci mettiamo in fila e ognuno di noi viene chiamato e chedato con la sua arma. Io e Calum siamo gli unici ad aver scelto delle spade angeliche, Luke ha scelto dei pugnali mentre Rafbrandisce la sua ascia. Mio fratello ha scelto un'alabarda mentre Mary ha tra le mani una delle sue picche e so che potrebbe averne qualcun altra nella stanza. Ahston brandisce una balestra tra le mani mentre Michael sembra non avere niente ma alza la maglia ed estrae una cintura che in realtà è una frusta. Noto solo adesso che anche Carole ha delle armi: i suoi pugniali giapponesi, Tantò.

-Benissimo! Adesso, posatele e affiancatevi al vostro parabatai.- dice zio Alec e tutti obbediamo senza fiatare.- Okay, mentre Clary e Simon svolgeranno il loro compito, voi vi allenerete con noi. Per chi non conosce i nostri allenamenti, vogliamo solo avvisarvi che le cose sono serie e non ammettiamo distrazioni. Vi valuteremo nei giorni a venire e in base a quello che scriveremo, vi affideremo delle missioni specifiche. Tutto chiaro?- chiede ancora zio Alec e tutti annuiamo in modo serio.

-Okay, dato che siamo in tanti, faremo così: Prenderemo due coppie di parabatai che si sfideranno e chi vince, sfiderà la prossima coppia e così via. Se uno dei due parabatai viene fatto fuori, l'altro dovrà continuare da solo. Per rendere le cose più allettanti, la prima coppia si sfiderà contro Andromeda e Rafael. Isabelle, qual è la prima coppia?- chiede mio padre mentre io e Raf ci posizioniamo al centro della stanza.

-Zeus e Mary.- dice zia Isabelle e io sorrido. Ci sarà da divertirsi.
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Zeus e Mary raggiungono Andromeda e Rafael al centro della stanza mentre Raf e Medy di preparano all'allenamento.
-Ci divertiremo, fratellino.- dice Medy facendo ridere Raf per la prima volta da quando siamo arrivati noi. 
Iniziano a lottare: il primo a intervenire è Zeus, cerca di colpire la sorella ma lei schiva tutti i colpi e sembra che non si muova per quanto è veloce. Carica un calcio verso la sorella ma lei sorride e una mano di Raf blocca quel calcio e la sua gamba blocca una ginocchiata di Mary. I due parabatai si sorridono  e in meno di un secondo, i posti si invertono: Raf spinge Zeus al muro intrappolandogli la gamba al petto e Medy atterra Mary. Un ginocchio della piccola Herondale si posiziona alla gola della maggiore delle Lovelace e l'altro ginocchio blocca la gamba al suolo mentre le mani della piccola Herondale bloccano il ginocchio ancora sollevato di Mary.

-Una sola mossa e la gamba è rotta.- dicono all'unisolo i due parabatai. Zeus batte una mano sul muro e Mary fa lo stesso sul pavimento. In pochi secondi, sono liberi.

-Ma che cosa è appena successo?- chiede Ashton non distogliendo lo sguardo da Mary che torna al suo posto, ovvero il suo fianco.

-Si sono mossi alla velocità della luce.- dice Michael non riuscendo a credere a quello che ha appena visto.

-Perchè avete mollato così facilmente? Potevate farcela.- dice Luke direttamente a Mary e Zeus.

-Ci avrebbero rotto davvero le gambe.- risponde Zeus seccato e la cosa mi stupisce molto come stupisce i miei migliori amici.

-I prossimi sono Michael e Ashton.- dice Isabelle Lightwood riportandoci alla realtà e catturando di nuovo la nostra attenzione.

-Buona fortuna, ragazzi.- dicono Mary e Zeus mentre Raf e Medy se la ridono di gusto.

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


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Ashton e Michael si avvicinano al centro della stanza mentre Raf e Medy si scambiano delle occhiate strane, o meglio per chiunque sarebbero strane ma non per noi: stanno comunicando tra di loro guardando Mike e Ash, e quindi capiamo che si stanno organizzando su come metterli a tappeto il più in fretta possibile. I due ragazzi si stancano di aspettare e Ashton è il primo che si muove: corre verso Mady ma è davvero troppo lento per lei; la mia amica salta sopra la sua testa e lo sorpassa spingendolo verso Raf. Medy guarda Mike che estrae una stella ninja e la tira verso la ragazza. Simultaneamente. cosa molto spaventosa da vedere per quanto sono sincronizzati, Raf colpisce Ash alla testa e Medy prende la stella tra le dita. Ash è k.o.
-Non puoi sconfiggere una stella con un'altra stella.- dice Medy e lancia l'arma appuntita contro Mike e lo prendo alla spalla. Il gesto lascia tutti senza fiato. Raf e Medy sono quelli che non si risparmiano mai nel combattimento. Se vogliamo dirla tutta, credo che con qualche anno di allenamento, potrebbero superare i loro genitori. Raf è già sulla strada giusta e Medy è, praticamente, suo padre al femminile. Comunque, i due parabatai corrono verso il ragazzo che si mette in posizione per attaccare ma solo Raf lo colpisce. Mike è preso alla sprovvista e cade a terra dolorante, dopo il calcio ricevuto da mio cugino.
Medy si avvicina a Mike e gli porge una mano per aiutarlo ad alzarsi. Lui l'accetta volentieri e sorride ai due ragazzi complimentandosi con loro. Medy estrae la stella dalla sua spalla e disegna un'iritze sul braccio. Mike le da un bacio sulla guancia e lei gli da dette pacche sulla schiena non nascondendo un meraviglioso sorriso. Andromeda è davvero bella.
In tutto ciò, mi sento osservata: sposto lo sguardo oltre le due coppie di parabatai e noto due occhi azzurri fissarmi. Luke non riesce a togliermi gli occhi di dosso. Quando si accorge che anch'io lo sto guardando, distoglie lo sguardo e arrossisce. La voce di mio zio Alec mi riporta alla realtà.

-Bene, passiamo all'ultima coppia: Calum e Luke contro Medy e Raf.- dice Zio Alec con la solità serietà che lo contraddistingue.
Luke e Calum si avvicinano al centro della stanza ma non iniziano a lottare subito; decidono di studiarsi a vicenda: Luke e Calum si guardano tra di loro mentre Raf studia ogni movimento dei due ragazzi e Medy si concentra sul suo respiro. Molto spesso, se un combattimento va per le lunghe, deve concentrarsi sul suo respiro per non perdere il controllo di se stessa e del suo respiro.
Questa volta, il primo ad attaccare è Raf: corre verso i due parabatai per distrarli e Medy, a velocità della luce, si ritrova alle spalle dei due ragazzi che si trovano spiazzati dalla cosa ma non si arrendono. Luke inizia ad attaccare Medy e Cal se la vedecon Raf. Luke mette in difficoltà Medy e Raf, per aiutarla, abbassa la guardi e viene colpito da Calum troppo violentemente, tanto da sbattere sul muro della palestra.

-Rafael!- grida Medy ma Luke la blocca alle spalle stringendo le sue braccia su quelle della ragazza per non farla muovere e Calum si posizina davanti a lei. Credono di averla in pungo ma non conoscono la sua forza.

-Che ne dici principessa, ti abbiamo battuta? O vuoi fare la fine del tuo parabatai?- chiede Luke con un sorriso ma questo la fa solo arrabbiare. Mossa stupida, ragazzone. Gli occhi della mia amica diventano bianchi e aggancia le gambe al bacino di Calum. In meno di un secondo, succede tutto: Medy chiude gli occhi e, grazie al suo potere, si spinge con il bacino e si gira su se stessa. I due ragazzi sbattono, molto violentemente, la faccia sul pavimento e dei lamenti di dolore escono dalle loro bocche.
Medy li lascia li per correre da Raf e io corro da Luke e Calum insieme a Mike e Ash. I due ragazzi alzano i loro volti mettendosi seduti e del sangue esce dai loro nasi.

-Per fortuna, non è rotto.- dico prendendo il viso del biondo tra le mani e esaminando il suo naso. I suoi occhi sono fissi sul mio viso e le mie guancie si tingono di rosso. Lui lo nota e sorride.

-L'ho provocata io e me lo merito.- dice il ragazzo appoggiando le sue mani sulle mie e continuando a sorridere anche se dolorosamente.

-Si ma io non l'ho fatto.- dice Calum lamentandosi del dolore e toccandosi il naso.

-Effetto collaterale, mi dispiace.- dice la mia amica avvicinandosi al ragazzo e abbassandosi al suo livello. Prende la mano di Calum e la porta verso il suo stomaco e con l'altra mano esamina il suo viso e il naso.- Non è rotto. Tieni.- dice porgendogli un tovagliolo e lui lo accetta sorridendo.

-Bene, abbiamo una classifica.- annuncia zia Clary e torniamo tutti alla fila ordinata.- Al primo posto, abbiamo Medy e Calum. Al secondo posto, Luke e Raf mentre al terzo va a Mike per la sua astuzia. Al quattro posto, abbiamo Ash mentre al quinto, abbiamo Mary e Zaus ma solo perchè non dovevate arrendervi alle minacce. Ora possiamo prendere le vostre armi mentre Max si allenerà con Magnus sempre qui dentro. Allora, iniziamo con i pugnali. Luke e Carole, per favore, avvicinatevi al centro della stanza: dovete colpire il centro dei bersagli e Jace vi darà un voto mentre io spiego a tutti gli altri i pro e i contro, okay?- chiede mia zia e noi ci posizioniamo dove ci è stato chiesto e prendiamo le nostre armi.

-Le lame più piccole sono meno faticose da tenere in mano, e spesso se ne brandiscono due nello stesso tempo. Il rovescio della medagli è che hanno un raggio d'azione più corto di una normale spada, dunque è necessario avvicinarsi di più all'avversario ma sono molto più facili da nascondere rispetto a una spada. Di regola le spade angeliche vengono usate facendo ricorso a tecniche associate al combattimento con i pugnali, perciò dovrete comunque imparare ad usarli. Si può anche imparare a lanciare coltelli e pugnali, come stanno facendo i vostri compagni ma è una perizia molto difficile da acquisire e potreste perderli molto facilmente e sono molto più costosi e complicati da costruire rispetto alle frecce. Ma molti Shadowhunters, incuranti del prezzo e della necessità, preferiscono usarli per la natura appariscente che hanno.- conclude zia Clary guardando zio Jace che le sorride innamorato.

-Io darei ad entrambi lo stesso voto, ovvero un 8. Per quanto Luke sei veloce con il lancio, devi comunque migliorare la precisione. Mentre, al contrario, Carole per quanto tu sia precisa devi migliorare con la velocità.- dice zio Jace mentre noi torniamo al nostro posto e zio Siamon annota tutto quello che dice zio Jace sulle nostre schiede di valutazione. Luke si avvicina al mio fianco e mi sorride. Sfiora la sua mano con la mia e io arrosisco. 

-Okay, Rafael facci vedere qualcosa.- dice zia Clary e Rafeal inizia a farci vedere qualcosa e anche qualche lancio.- Queste tipiche armi permettono di colpire semplicemente il nemico con un pesante blocco di metallo, magari anche appuntito. Si incontreranno pochissime creature che non possono essere battute con successo provocando loro una contusione sufficientemente forte. Il principale vantaggio di queste armi è che tendono ad essere efficaci quando non abbiamo il tempo di alcun tipo di eleganza, anche se si potrebbero maneggiare con molta semplicità. Tutto ciò di cui si ha bisogno è forza bruta e spazio per roterla. I principali svantaggi di queste armi sono che possono essere difficili da nascondere ed è fondamentale che la pelle del nemico sia meno robusta del loro materiale, cosa che di solito accade con i Nascosti, ma non è detto che capiti con tutti i demoni.

-Raf, devi imparare ad ampliare la rotazione della lancia ma credo che nin sarà molto difficile per te.- dice zio Jace mentre io mi siedo sul pavimento per non stare tutto il tempo in piedi e Luke mi segue a ruota.- Ma ti meriti un bel 9.

-Zeus e Mary, tocca a voi.- dice zia Clary e i due ragazzi si avvicinano al centro della stanza. Luke si avvicina al mio orecchio e poggia una mano alla base della mia schiena facendomi rabbrividire.
-Pensi che ci faranno allenare tutti con queste armi?- chiede sfiorandomi il collo con il naso.
-Non credo, o almeno non abbiamo mai avuto occasione di farlo.- dico e rabbrividisco ancora di più.
-Ti metto a disagio?- chiede notando il mio stato. Io mi giro a fissarlo negli occhi e mi perdo un po' in quell'azzurro come il cielo ma la voce di zia Clary mi riporta alla realtà e non ringrazierò mai il cielo per questa distrazione.

-Queste armi hanno tutte una stessa struttura anche se la lama può cambire. Tradizionalmente sono state usate nelle guerre umane per fornire a chi combatteva un raggio d'azione più lungo del normale. Oggi, tuttavia, è grande il fastidio di portare un'asta appuntita lunga quasi due metri vale raramente lo sforzo e di solito le vedrete usare alle guardie di Alicante per le cerimonie. Ma avendo molta distanza tra un nemico e noi, è molto efficace per atterare i primi nemici.- dice la voce forte di zia Clary.

-Ragazzi, credo che siate molto più bravi con le armi che in combattimento ma come abbiamo detto , le lance, come i pugnali, possono perdesi subito. Quindi, allenatevi anche con altre armi. Ma con queste guadagnate un bel 8 entrambi.- dice zio Jace e i ragazzi tornano al loro posto. Luke è ancora vicino a me e sento il calore che emana. Lo guardo in viso e lui ricambia il mio sguardo sorridendo. Ha una ciocca di capelli che gli cade sul viso, così decido di prenderla tra le dita e sistemarla dietro l'orecchio. Lo guardo negli occhi e mi rendo conto del gesto che ho fatto e divento rossa come un pomodoro. Lui capisce il mio imbarazzo e prende la mano che gli ha toccato i capelli portandola alle labbra e lascia un leggero bacio sulle dita. Quando finisce, cerco di sottrarre la mano dalla sua presa ma rafforza la stretta e la tiene tra le sue mani. Zia Clary chiama Ashton al centro della stanza e gli chiede di colpire i bersagli con le sue frecce.

-Le balestre, come gli archi, sono armi per un combattimento a distanza e sono leggere e maneggevoli. Inoltre, ci si può portare dietro una buona dose di frecce con poco fastidio. Spesso gli shadowhunters, portano frecce con ateriali differenti per le diverse creature che si devono affrontare. L'importante è saperle distingue e contrassegnarle con diversi colori. Come con la spada, l'allenamento con l'arco o la balestra, è molto complesso e difficile. Noi shadowhunters, per fortuna o sfortuna, non tiriamo mai da un postazione fissa quindi, aspettatevi di armare, mirare e tirare nel bel mezzo di una battaglia anche molto movimentata.- dice zia Clary e zio Alec si avvicina ad Ashton per darli voto.

-Molto bene. Sei uno dei pochi che sa come usare una balestra. Uno dei pochi bravi che rientra nella mia lista, per quel che vale. 9.- dice zio Alec e vedo spuntare un sorriso soddisfatto sulvolto di Ashton.
-Ash stima davvero tanto Alec Lightwood. E' grazie a lui se ha deciso di specializzarsi con la balestra.- dice Luke non lasciando la miamano.
-Zio Alec non è molto generoso con i voti. Se ha dato un voto così alto ad Ash, vuol dire che è davvero molto bravo.-dico stringendo la sua mano ma non guardandolo in volto anche se, sento il suo sguardo su di me.

-Okay, Michael, facci vedere qualcosa.- dice zia Clary facendoci concentrare sulla figura di Michael che si posiziona al centro della stanza con la sua frusta in mano. Lui inizia la sua dimostrazione e zia Clary inizia a spiegare.- Le fruste sono una di quelle armi che possono servirvi per qualsiasi tipo di combattimento ma non sono facile da maneggiare. Si deve essere agili ma soprattutto, si deve conoscere bene il tipo di materiale con cui sono fatte. La maggior parte di queste armi sono fatte di elettro che è una lega di oro e argento, che si può trovare allo stato naturale nel terreno. La sua mancanza di purezza fa in modo che venga usato rararmente in rituali specifici, ma è considerato un buon conduttore di magia.

-Devo dire che la destreggi molto bene quella frusta e anche con molta eleganza. Ci sarebbero dei piccoli accorgimenti da fare ma devo dire che sei davvero a un buon punto. Il mio voto è 8.- dice zia Isabelle e Michael torna al suo posto. Vedo Medy alzarsi e Calum la segue al centro della stanza, dato che sono rimasti solo loro due. Si posizionano una davanti all'altroe danno un nome alle loro spade: Jophiel e Samandriel. I due cominciano a duellare e zia Clary comincia a spiegare.

-Le lame angeliche sono l'arma principale di ogni shadowhunters. Sono trasparenti come il vetro ma essendo fatte di adamas, sono affilate in maniera incredibilee in grado mantenere l'affilatura per un tempo indefinito. Sono perciò armi potenti contro qualsiasi nemico. Il loro potere, tuttavia, si rivela quando vengono battezzate: ovvero, quando uno shadowhunter le chiama con il nome di un angelo. Si dice che in quel momento un angelo dimori per breve tempo nella lama, che emanerà un vivido bagliore fuoco celeste. Solo una lama angelica può danneggiare realmente un demone, che deve ritirarsi per andarsi a curare più a lungo e in maniera più seria o deve tornare nel Vuoto per rimettersi in sesto. Dopo un po' di tempo, il potere della lama angelica si esaurirà e per usarla di nuovo, dovrà essere ricadalle Sorelle di Ferro o nell'armeria del proprio istituto. Fate attenzione con i mondani: un nascosto può essere danneggiato più o meno come un demone ma se un mondano vine ferito da una lama angelica, il suo corpo prenderà letteralmente fuoco. La lama, tutta via, non brucia a noi grazie al nostro sangue angelico ma può provocare gravi ustioni, sempre in base al tipo di ferita.- dice zia Clary e in quel momento, la spada di Calum si ferma sulla gola di Medy. Lei gli sorride e incurante del taglio che gli provocherà la spada alla gola, si abbassa a terra e con la sua spada colpisce la manodi Cal che lascia cadere la sua spada.- E con questo, concludiamo qui. Un bel dieci a entrambi. Siete stati molto bravi. Adesso, datevi una rinfrescata e ci vediamo a pranzo. Stacco velocemente la mano da quella di Luke e corro via.

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Capitolo 6
*** Capitolo sei ***


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Quando finiamo gli allenamenti, è ormai ora di pranzo e prima di andare a mangiare decido di andare a fare una doccia. 
Mentre tolgo il sudore dal mio corpo, ripenso alla prima volta che sono arrivato qui: durante la notte non riuscivo a dormire a causa del grande cambiamento che ho dovuto fare per i miei amici e il mio parabatai e il viaggio attraverso i portali non è mai facile, così avevo deciso di scendere in cucina a bere qualcosa ma avevo trovato qualcuno: Mary Star Lovelace Lightwood. La sua bellezza mi aveva colpito all'istante quella notte e non ero riuscito a toglierle gli occhi di dosso.
-Scusami, pensavo non ci fosse nessuno.- dico quando il suo sguardo incontra il mio e noto la bottiglia di vodka che ha in mano.- Posso sedermi?

-Si, certo. Io sono appena arrivata.- dice prima di bere dal biccherino davanti ai miei occhi.

-Posso chiederti perchè bevi a quest'ora della notte?- chiedo guardando il profilo del suo viso che non si gira quasi mai verso il mio.

-La mia camera è attaccata a quella di Max e Rafael. Lui, a volte, ha degli incubi che lo portano ad urlare nel sonno e solo Max e Medy riescono a calmarlo. Le urla mi tengono sveglia e io vorrei dormire, così vengo qui e dopo due bicchieri sono k.o.- dice versando dell'altra vodka nel bicchiere. Io prendo la bottiglie bevo da li.

-Perchè questi incubi?- chiedo poggiando la bottiglia sul tavolo.

-Beh.. zio Alec lo ha trovato in un mercato di nascosti, quando era piccolo. La donna che gestiva il mercato proteggeva tutti i bambini ma lui ha visto cose.. Solo la presenza di Max lo aiutava, poi è arrivata Medy e gli incubi sono diminuiti.- dice bevendo il secondo bicchiere.- Bene, credo che tornerò nella mia camera.

-Ti accompagno.- dico vedendola poco stabile. Mi avvicino giusto in tempo a lei prima che cada tra le mie braccia. La guardo negli occhi e succede tutto in un attimo: poggia le sue labbra sulle mie; sono morbide e calde. Non so per quale istinto, forse solo fisico, ma ricambio il bacio e la prendo in braccio. La porta nella mia camera in modo che i suoi amici non possano vederci e ci lasciamo andare alla passio del sesso. 
La mattina dopo, lei era molto imbarazzata ma abbiamo deciso di tenerlo per noi. Da quel momento, tra di noi ci sono stati degli sguardi e qualche sfioramento veloce. Cioè, sono qui da neanche due giorni e già ho fatto sesso. Devo venti dollari a Luke, quel ragazzo mi conosce meglio delle sue tasche.
La mia mente torna al presente, quando sento bussare alla porta. Avvolgo una tovaglia al mio bacino e vado ad aprire. Davanti alla mia porta trovo Mary con una semplice canotta e un pantalone di tuta. Per l'angelo, quanto è bella.

-Io..- inizia a dire ma si blocca guardando le mie condizioni.- Ero venuta a dirti che è pronto il pranzo.

-Beh, grazie per l'informazione. Arrivo subito.- dico ma non chiudo la porta continuando a guardarla. Lei ricambia il mio sguardo e sto per chiederle se gli serve altro ma lei mi bacia e mi spinge dentro la camera chiudendo la porta alle sue spalle. Porto le mani tra i suoi capelli stringendoli tra le dita e lei le appoggia sul mio petto.

-Scusami, non ho saputo resistere. Tu mi attrai particolarmente.- dice cominciando a respirare con regolarità.

-Anche tu sei molto attraente.- dico passando le mie mani sul suo corpo e la osservo bene grazie alla mia altezza.

-Sai, abbiamo ancora cinque minuti prima che vengano a cercarci.- dice prima di baciarmi sul collo. Sto per buttarla sul mio letto e replicare quello che abbiamo fatto ieri sera ma bussano ancora alla porta.

-Ash, è pronto il pranzo. Hai visto Mary?- chiede Luke non entrando nella stanza e ringrazio il suo senso della privacy.

-Sono uscito adesso dalla doccia, due minuti e scendo. Mary non so dove sia.- dico mentre lei continua a baciarmi il collo incurante del mio migliore amico fuori dalla porta. Sento Luke andare via e la ragazza si stacca da me.- Non abbiamo tempo.

-Mi piace questa cosa segreta.- dice lei sorridendo ancora tra le mie braccia.

-Potremmo esplorare un po' questa situazione tra noi due.- dico sorridendo e avvolgendo le mie braccia in torno al suo corpo.

-Si ma non adesso. Ci vediamo giù.- dice lasciandomi un altro bacio e so per certo che questa ragazza mi farà impazzire.

 
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La giornata passa velocemente e la sera tutti noi ragazzi, ci ritroviamo in cucina senza fare sunna. Per oggi, non abbiamo nessuna missione ma i genitori di tutti sono stati chiamati dall'inquisitore per discutere di alcuni avvenimenti di questi ultimi giorni.
-Vi prego, facciamo qualcosa. Mi sto annoiando a morte.- dice Michael sbuffando al mio fianco.

-Potevamo portarvi da qualche parte, se almeno qualcuno dei genitori fosse rimasto a controllare l'istituto.- dice Carole arrotolandosi i capelli tra le dita e noto Luke fissarla da molto tempo. Chissà che cosa sarà successo tra i due.

-Potevamo portarvi da Mrs Pixy.- dice Mary ridendo tra le braccia di Medy che è seduta sul tavolo della cucina.

-Chi sarebbe Mrs Pixy?- chiede Ashton guardando Mary. E anche tra di loro deve essere successo qualcosa che non hanno detto a nessuno.

-E' una fata che fa molte feste clandestine dove partecipano molti nascosti. A volte, andiamo anche noi.- spiega Zeus al fianco di Luke.

-Da feste divertenti?- chiedo fissando il tavolo davanti a noi per non incontrare gli occhi di Andromeda.

-Beh, molto spesso torniamo con i piedi al posto della testa ma torniamo.- dice Medy guardando verso di me e quando alzo lo sguardo, posso notare il ghigno stampato sulla sua faccia.

-Beh, staremo qui un bel po' di tempo, quindi mi piacerebbe andarci.- dice Luke sorridendo a trentadue denti.

-Si ma adesso che facciamo?- chiede Max vicino al fratello.- Non possiamo neanche far entrare Violet, anche se Luna potrebbe.

-Chi sarebbero?- chiede Ashton avvicinandosi a Medy, dato che Raf gli ha concesso il posto al suo fianco.

-Luna ha una relazione con Raf da due anni, ormai?- chiede Medy a Raf che annuisce bevendo un po' d'acqua.- E Max è interessato a Violet ma non si è mai fatto avanti.

-Perchè non possono entrare?- chiede Luke non staccando gli occhi da Carole che si alza dalla sedia e segue Raf al frigo.

-Luna è un lupo mannaro e potrebbe anche entrare ma Violet è un vampiro.- dice Zeus passandosi una mano tra i capelli biondi.

-Beh, ci sarebbe la cripta arredata da mio padre.- dice Raf sorprendendo tutti.

-Sei un genio, Raf.- grida Medy facendo tappare le orecchie a Mary che inizia a darle schiaffi sulle braccia.

-Sei un'idiota, Andromeda Atena.- dice la ragazza iniziando a rincorrerla.

-Ash, aiuto!- dice Medy correndo dietro Ash e il ragazzo reagisce prendendo Mary su una spalla e iniziando a camminare.

-Fammi strada verso la cripta arredata, ragazza.- dice Ash a Medy e tutti iniziano a seguirli.

-Mando un messaggio di fuoco a Luna e Violet.- dice Carole uscendo dalla cucina e noto Luke guardarla e agire come se nessuno lo vedesse ma io noto tutto e so che sta seguendo Carole. Una voce mi distrae dai miei pensieri.
-Se ti piace mia sorella, dovresti dirglielo.- dice Zeus affiancandomi e camminando insieme a me.

-Cosa ti fa credere che mi piaccia?- chiedo guardandolo in viso e non distogliendo lo sguardo dal suo.

-Non le togli gli occhi di dosso.- dice Zeus sorridendomi.- E non dico solo adesso ma sempre. Pensaci.- dice prima di raggiungere Mike. La conosco solo da due giorni, per la miseria anche se devo ammettere che èuna bellissima ragazza. Prevedo una serata davvero movimentata.

 
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Senza farmi vedere da tutti gli altri, raggiungo Carole in biblioteca e noto la fiamma di un messaggio svanire. Posa l'occorrente nel cassetto della grande scrivania e si volta verso di me ma si blocca quando mi vene.
-Luke! Mi hai fatto venire un colpo. Come mai sei qui?- chiede raggiungendomi all'ingresso della stanza.

-Volevo sapere perchè mi eviti da questa mattina.- dico osservandola meglio e quella gonna le sta bene da morire.

-Io..- inizia a dire ma io la blocco alla parete con il mio corpo.

-Se ho fatto qualcosa di male oppure ho frainteso qualcosa, dimmelo per favore.- dico non pressandola troppo ma mi piace il contatto con la sua pelle.

-No, tu non hai fatto niente ma.. io non vado con il primo che capita, okay?- chiede guardandomi negli occhi.

-Io voglio esserti amico, Carole. Si, fai smuovere un certo movimento in me.-dico facendola ridere.- Ma voglio conoscerti. Sono solo due giorni che sono qui e mi sembra un po' presto.

-Mi fa piacere che lo pensi, amico perchè da me non avrai proprio niente. Forse..- dice ridendo e sfuggendo alla mia presa.- Su, andiamo.
La seguo per tutto l'istituto e quando arriviamo alla famosa cripta, la vedo correre verso due ragazze: una bionda sorridente e una mora che non si stacca da Raf. Due belle ragazze.

-Ma dove sei stato?- chiede Mike venendomi in contro insieme a Zeus.

-Ero andato in bagno e mi ero perso. Menomale che ho incontrato Carole che veniva da questa parte.- dico mentendo ai due ragazzi non potendo dire la verità.

-Senti, abbiamo intenzione di far dire a Calum che gli piace mia sorella.- dice il maggiore degli Herondale rendendomi confuso.

-Potremmo giocare a qualche gioco stupido.- dice Mike sorridendo beffardo.

-Perchè avete tutta questa voglia di farlo parlare?- chiedo non capendo dove vogliono andare a parare.

-Perchè sono sicuro che mia sorella ricambia. Senti, non dico che devono mettersi insieme tra due minuti ma almeno potrebbero avvicinarsi.- dice Zeus cercando di convincermi e ci riesce.

-Va bene, ci sto.- dico e sorrido. Ci sarà da ridere e il gioco potrebbe rivelarsi adatto anche per me.

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Capitolo 7
*** Capitolo sette ***


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-Bella gente,- dico attirando l'attenzione dei nuovi arrivati tenendo per mano le due ragazze.- Queste due belle ragazze, sono Luna e Violet. Mentre, ragazze, questi bei giovani sono Calum, Michael, Ashton e Luke. Staranno con noi per un po' di tempo.
- Ciao.- rispondono i quattro ragazzi e si siedono sui divani presenti nella stanza.

-Bene, ora che siamo qui tutti insieme, che facciamo?- chiede Luke scambiandosi occhiate strane con mio fratello e il suo amico Michael.

-Perchè non ci conosciamo meglio?- chiede Michael con un sorriso strano.- Potremmo scrivere due domande a testa e possiamo metterle dentro un cappello ed estrarle a caso.

-Si potrebbe movimentare un po'?- chiede Marye so che si riferisce all'alcol. So che quando qualcosa non va con Raf durante la notte, lei beve qualcosa in cucina.

-Beh, se vi va di rispondere alle domande, basta bere un bicchiere di vodka.- dice mio fratello con tono sospetto. Voglio troppo fare questo gioco e la cosa mi insospettisce.

-Non abbiamo né fogli, nè penne, nè vodka.- dice Carole avvicinandosi di più al corpo di Luke e lui circonda il divano con il suo braccio.

-Max?- chiede Zaus guardando il mio migliore amico stregone.

-E va bene!- dice Max alzando gli occhi al cielo. Schiocca le dita e sul tavolo compaiono una bottiglia di vodka, 12 bicchierini da shot e un cappello da baseball mentre tra le nostre dita compaiono fogli e penne.

-Molto efficente, Max.- dice Ashton mentre ridacchia ma noto Calum stranamente silenzioso e la cosa mi insospettisce sempre di più.

-Dai, iniziamo!- grida Violet al fianco di Luna che non si stacca da Raf.
Iniziamo tutti a scrivere le domande e strappiamo i fogli mettendoli dentro il cappello e sono davvero tante domande. Max muove un dito e i fogli si mischiano.
-Bene, come iniziamo?- chiede Calum portando il suo sguardo profondo verso il mio.

-Iniziamo dal più piccolo e poi andiamo al contrario.- dice Michael.- Chi è il più piccolo?

-Anagraficamente, io.- dice Violet alzando una mano per farsi notare.- Stiliamo una lista.

-Okay: Violet, Carole, Andromeda, Zeus, Max, Mary, Rafael, Luna, Luke, Calum, Michael e Ashton.- dice Zeus scrivendo i nomi su un pezzo di carta che gli è rimasto in mano.

-Okay, allora, qui chiedono: "Provi qualche tipo di sentimento per qualcuno dentro questa stanza?"- legge Violet e beve dal suo bicchierino.- Si, e anche da molto tempo. Vai, Carole.

-Allora, qui mi chiedono: "Pensi che si possa provare qualcosa per una persona appena conosciuta?"- legge Carole e fissa me perchè sa che ho scritto io la domanda. Beve dal suo bicchiere e lo posa sul tavolo.- Non credo all'amore a prima vista ma penso che se una persona ti piace, si può costruire qualcosa. Voglio vedere cosa ti capita Medy.

-Okay. Beh, penso che questa domanda non fosse per me ma qui chiedono:" Se dovessi intraprendere una relazione con una persona del tuo stesso sesso, come pensi la prenderebbero i tuoi genitori?"- leggo e guardo Michael negli occhi che arrossisce. Bevo il mio picchiere e lo poso sulla tavola.- Se mai un giorno mi dovessero piacere le donne, cosa che penso sia impossibile anatomicamente parlando,- dico e tutti ridono.- penso che i miei genitori non avrebbero nulla in contrario. Cioè, il parabatai di mio padre è un bellissimo uomo che ha sposato un meraviglioso stregone pieno di glitter. In più, il più grande dei loro figli è il mio parabatai. Perciò.. Zeus, vediamo che cosa peschi tu. Magari, prendi quella che era destinata a me.

-Vediamo un po'. Beh, questa è bella: "Quando è stata l'ultima volta che hai detto ti amo alla persona che avevi accanto?"- dice mio fratello a prende il suo bicchiere svuotandolo.- E' stato, più o meno, tre anni fa. Poi, è finita. Max, vediamo se stasera è la tua serata.

-Credo di no! Qui mi chiedono: "Potresti mai innamorarti di un ragazzo che è molto più grande di te per cui provi solo attrazione sessuale?"- legge Max e io guardo subito Ash che guarda Mary e li capisco che qualcosa tra i due è successo. Max beve dal suo bicchiere e lo posa sul tavolo.- Potrei innamorarmi di qualcuno più grande di me, anche immortale ma sono etero quindi, sarebbe una ragazza. Mary, pesca dal cappello.

-Questa non so come prenderla. Mi chiedono: " Potresti mai lasciare la tua casa per trasferirti in un altro continente?"- legge Mary e beve dal suo bicchiere.- Non credo dipenda solo da me, comunque. Sono legata a qualcuno, nel vero senso del termine. Rafael, è il tuo turno.

-Se è una domanda stupida, non rispondo: "Pensi che dovrei combattere con qualche altro nascosto per poter finalmente stare con te?"- dice Raf. Guardiamo entrambi Violet e sorridiamo. Raf beve dal suo bicchiere e avvolge le sue braccia in torno al corpo di Luna.- La mia ragazza non deve combattere con nessuno. Io amo solo lei ma se qualche altro essere immortale vorrebbe combattere per un altro immortale, che si faccia avanti.- dice raf e ci sono alcuni attimi di silenzio. All'improvviso, Violet si alza dal suo porto tra Luna e Mary, che occupa Ash, e si siede sulle gambe di Max. Lo bacia a fior di labbra e si abbracciano. Tutti applaudono e Max arrossisce.

-Oka, tocca a me. Mi chiedono:" Come mai delle belle ragazze come voi, non hanno un ragazzo con cui stabilirsi?"- legge Luna e ride. Prende il bicchiere e lo svuota in un secondo.- Io sono già impegnata ma queste bellezze, sono troppo meravigliose per abbassarsi a certi livelli di degrado. Luke, sbrigati a pescare.

-Vediamo cosa il destino mi riserva. Il mio destino chiede: " Secondo te, una vita ferrea come quella degli shadowhunters, potrebbe interferire con la tua vita sentimentale?"- chiede il destino di Luke. Lui beve il suo bicchierino di shat e torna a posizionare il suo braccio dietro a Carole.- Ogni shadowhunters riesce a sposarsi con la sua anima gemella e penso che lo farò anch'io un giorno ma la mia signora non dovrà interferire con la mia vita militare. Sono un guerriero, dopo tutto. Calum, leggi un biglietto.

-Il mio destino sarà clemente? No, penso di no.- dice accartocciando il biglietto che aveva in mano.- Passo il turno.

-Avanti, Cal. Leggi almeno che cosa c'è scritto.- dice Ash e prende il suo biglietto. Inizia a ridere e tutti assumiamo delle facce confuse.- " Qual è la ragazza che smuove le tue interiora a sud dell'equatore? Avvicinati a lei e baciale". Avanti, Cal. Stiamo giocando.

-No, non siamo obbligati, no?- chiede Calum incrociando le braccia muscolose al petto. Quella maglietta si stringe di più in torno alle sue braccia e mi perdo nei miei pensieri. Il rumore di qualcosa che si rompe, ci fa bloccare sul posto.- Avete sentito?

-Si, proveniva dalle camere.- dice mio fratello alzandosi in piedi.

-Dividiamoci. Violet, Carole, Luke, Calum, Zeus e Mary andate fuori. Mentre io, Raf, Luna, Max, Michael e Ashton andiamo al piano di sopra.- dico e tutti annuiscono. Arriviamo al piano di sopra e ci dividiamo nel corridoio. Tutte le camere soono vuote e così, io e Raf, ci avviciniamo alla porta della mia camera dal quale proviene il rumore. Raf apre la porta e troviamo un essere incappucciato che fruga tra le mie cose.- Ehi!
L'essere si gira e posso notare i suoi occhi gialli osservarci. Estrae un pugnale e lo lancia verso Raf. Io mi paro davanti al mio parabatai e il pugnale mi colpisce allo stomaco. L'essere scappa dalla finistra con qualcosa tra le mani e io mi accascio a terra.

-Medy! Tranquilla, guarirai.- dice Raf prendendomi tra le braccia mentre il sangue continua a scorrere dalla mia ferita. Sentiamo i ragazzi correre verso di noi mentre lui estrae il pugnale dalla mia ferita e crea un' iritze sul mio braccio. La runa sbiadisce più velocemente del previsto.- Non capisco. Max! Max, corri qui. Non guarisce. 
Del liquido nero esce dalla mia bocca e riesco a vedere solo gli occhi di Raf, Zeus e Calum che mi guardano terrorizzati. Poi, il buio.





 
Nuovi personaggi:

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Luna Mccall, 24 anni.

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Violet Martin, 17 anni anagraficamente.

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Capitolo 8
*** Capitolo otto ***


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Passano, esattamente, sette giorni da quando Medy è stata ferita dal pugnale per difendere Rafael. Max ha fatto di tutto per cercare di aiutarla ma il il pugnale è stato avvelenato e solo Magnus Bane ha potuto fare qualcosa. 
Quella sera, Mary è corsa in biblioteca per inviare un messaggio di fuoco ai genitori della ragazza mentre Raf correva con il corpo di Medy tra le braccia in infermeria con Max e Zeus che iniziarono a correre dietro di lui. Luna decide di cercare delle tracce fuori dell'istituto e raggiunge Violet all'ingresso. Il resto di noi è corso verso l'infermeria  e abbiamo aspettato fuori per un tempo interminabile. All'improvviso, abbiamo sentito delle voci cominciare a chiamarci e, dopo poco, tutti i genitori corsero verso di noi.
-Dov'è la ragazza?- chiese Magnus Bane e tutti indicammo la porta dell'infermeria. Poco dopo, abbiamo visto Zeus tirare Raf a forza dalla stanza mentre il più grande dei Lightwood cercava di liberarsi dalla sua presa.

-Padre, non puoi buttarmi fuori.- disse il ragazzo mentre si è liberato dalla presa di Zeus ma Alec Lightwood si è parato davanti a lui.- Devo stare con lei, papà, ti prego.

-Raf, non possiamo fare niente adesso. Solo Magnus e Max posso fare qualcosa.- disse Zeus toccando la spalla del parabatai della sorella.

-Ci volete dire che cosa è successo?- chiese Jace Herondale cercando di calmarsi mentre teneva la mano alla moglie che piangeva.

-Eravamo nella cripta perchè ci hanno fatto conoscere Luna e Violet.- ha iniziato a dire Ashton.- Stavamo parlando tra di noi, quando abbiamo sentito un rumore provenire dalle camere e ci siamo divisi. Le altre camere erano vuote e quando siamo arrivati davanti la sua camera.. non sappiamo chi era. Quando siamo arrivati, Medy era tra le braccia di Raf e la sua camera era tutta sotto sopra. Non sappiamo che cosa stesse cercando.

-Raf, chi era?- chiede Alec Lightwood ma lui non ha risposto.

-Rafael, chi diavolo era?- chiede Jace Herondale infuriandosi.

-Jace, fallo respirare.- disse Clary Morgerstern mentre lo tirava per un braccio.

-Non so chi fosse, okay? Era vestito di nero e aveva mani e viso coperti di bende sporche. Non era un demone o un dimenticato, mi ricordo solo che aveva due occhi gialli enormi.- disse il ragazzo. In quel momento, Max e suo padre uscirono dalla stanza e vennero verso di noi.- Padre, allora? Come sta?

-Le sue condizioni sono stabili ma la situazione è stata davvero brutta.- disse Magnus Bane.- Max è intervenuto in tempo ma non vi so dire che tipo di veleno sia. Lo esaminerò e vi farò sapere.

-Quando si sveglierà?- chiese la madre della ragazza.

-Non te lo so dire, biscottino, mi dispiace. Potete vederla, se volete.- rispose lo stregone e i genitori della ragazza, insieme al figlio maggiore, hanno lasciato tutti noi qui fuore per raggiungere la figlia.

-Credo che dovremmo cercare qualche indizio dentro la sua stanza e fuori dall'istituto.- disse Isabelle Lightwood.- Credo che voi ragazze dovreste esaminare la camera e il resto di noi esaminerà fuori.

-Io vado con le ragazze.- ha detto Max seguendo le ragazze in camera di Medy.

-Io vado a capire che tipo di veleno ha infettato Andromeda.- disse Magnus Bane andando via.

-Raf, vieni con noi?- chiese Alec Lightwood al figlio.

-No. Io aspetto che zio Jace e zia Clary escano dalla camera insieme a Zaus, così entro al loro posto. Non sarei di grande aiuto.- disse il ragazzo non guardando in faccia nessuno. 
Ci siamo recati tutti in giardino e abbiamo trovato Violet e Luna che cercavano ancora indizi.
-Non abbiamo trovato ancora nulla.- disse Luna affiancando Violet davanti ai nostri occhi.

-Avete controllato il tetto?- ho chiesto e tutti mi hanno guardato confusi.- Le camere sono vicino al tetto e per entrare dalla finestra facendo tutto quel fracasso, devono essersi appoggiati al tetto.

-Giusta osservazione. Io, Violet, Luna e Michael cerchiamo qua giù. Voi salite sul tetto.- disse Simon Lovelace. Ci siamo divisi ma non abbiamo trovato nulla sul tetto o a terra.
Sette giorni dopo, siamo tuti riuniti in cucina, eccetto Raf che esce dall'infermeria solo quando il padre e il fratello entrano per controllarla.
-Papà, non ci avete detto che cosa voleva l'inquisitore.-  dice Carole seduta vicino a Luke che le accarezza una guamba.

-Beh, stanno succedendo un po' di attacchi a vari istituti del mondo. Gli unici che non sono stati attaccati sono stati: Londra, Sydney e New York. Sydney e Londra hanno un ottimo sistema di allarme mentre noi  non abbiamo ricevuto nessun tipo di attacco.- spiega Simon Lovelace.

-A questo, credo, possiamo rispondere noi.- dice Michael seduto accanto ad Ashton che annuisce.

-In che senso?- chiede Jace Herondale alzandosi dal suo posto.

-Quando siamo arrivati, il portale non ci ha portati direttamente all'ingressoo. Eravamo a qualche traversa di distanza. Arrivati in questa via, abbiamo visto dei demoni che si aggiravano in torno all'istituto. Così, abbiamo attaccato.- spiega Ashton guardando tutti gli adulti in faccia.

-Dobbiamo capire che cosa volevano. Ragazze, avete scoperto cosa hanno preso dalla camera di Medy?- chiede Clary Morgerstern avvicinandosi al figlio.

-Manca solo la sua spazzola.- dichiara Mary rispondendo alla domanda della zia.

-Che cosa se ne fanno della sua spazzola?- chiede Isabelle Lightwood un po' a tutti ma non ascolto la risposta perchè mi alzo e vado fuori dalla cucina. Noto Luke fissarmi e chiedermi con lo sguardo dove stessi andando. Io alzo le spalle e mi dirigo fuori dalla stanza.
Quando arrivo in infermeria, vedo Raf uscire dalla stanza con lo sguardo stanco.
-Cosa ci fai qui?- chiede il ragazzo passandosi una mano tra i capelli.

-Volevo sapere come stava.- dico alzando le spalle e notando molti segni di stanchezza nel suo corpo.

-Dorme ancora ma ha ripreso colore in viso.- dice guardando dentro la stanza e io annuisco.

-Dovresti riposare un po'.- dico avvicinandomi a lui.

-Devo essere qui, quando si sveglia.- dice guardandomi in modo serio ma io lo convinco a lasciarmi qui promettendogli che lo avrei chiamato. Mi guarda per aluni istanti e poi, annuisce. 
Quando lui si avvia, io entro dentro la stanza. La vedo distesa immobile dentro quel letto e il cuore mi si stringe il cuore nel petto. Mi avvicino al letto e mi siedo sulla poltrona al suo fianco. Le prendo la mano tre le mie e la porto alla mie labbra. Tengo la sua mano vicino al mio viso e la stringo forte. All'improvviso, sento la sua mano stringere la mia e i suoi occhi si aprono.

-Cos'è questa faccia triste, Tommy?- chiede con un leggero sorriso.

-Hai dormito per una settimana, stellina.- dico non lasciando la sua mano.- Hai fatto uscire di testa un po' di persone.

-Mi dispiace molto.- dice con tristezza nello sguardo.

-Adesso stai bene ed è questo che conta.- dico togliendole i capelli dal viso. Sta per dire qualcosa ma un trambusto di persone, entra dentro la stanza e io mi allontano da lei. La sua famiglia qui.

 

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Capitolo 9
*** Capitolo nove ***


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E' passata un'altra settimana e i miei genitori mi hanno vietato di andare in missione, qualsiasi tipo di missione. 
I miei amici mi hanno detto che l'essere che mi ha pugnalata, ha preso la mia spazzola per i capelli e non riesco proprio a capire che cosa possa farsene di una spazzola. Non mi permettono neanche di allenarmi come si deve perchèil veleno nel mio corpo non mi permette di fare praticamente niente.
I miei amici mi stanno sempre vicini, soprattutto Max e Raf, mentre Calum sembra evitarmi come la peste. Da qual giorno in infermeria, non mi rivolge la parola e neanche mi guarda e non penso che i ragazzi sappiano quello che gli succede. Michael, con il quale ho legato molto in questa settimana, mi a raccontato che è come al solito con tutto il resto della casa ma appena si parla di me, cambia radicalmente: diventa freddo e silenzioso, come se sentire il mio nome gli desse fastidio.
Noto anche il comportamento di mio fratello quando Michael è nelle vicinanze: arrossisce in continuazione e sorride molto più spesso. Mio fratello non mi direbbe mai nulla al riguardo, così decido di parla con Michael. Lascio la mia stanza, che mi hanno permesso di raggiungere da qualche giorno, per dirigermi in quella di Michael. Oggi, è l'unico dentro l'istituto. I ragazzi, oltre Max che è andato da qualche parte con il padre, sono tutti a svolgere qualche compito assegnato da mio padre, e so che hanno tirato in mezzo anche Violet e Luna, mentre gli adulti riunisco ogni giorno un piccolo numero di shadowhunter in biblioteca fino a tarda sera. Quindi, tutto il pomeriggio sono sola con uno dei ragazzi che mi fa da babysitter per non far succedere nulla alla mia persona, ma uno dei ragazzi non è mai Calum.
Busso alla porta della camera di Mike e lui mi da il permesso di entrare. Mi butto a peso morto sul letto, dato che è l'unica parte in ordine della stanza e lui continua a sistemare roba su roba sulla sedia della scrivania.

-La tua stanza mi sembra più un casino del solito.- dico guardando il soffitto.

-Grazie di cuore.- dice passandosi le mani tra i capelli neri, come se fosse disperato..

-Mi spieghi che succede?- chiedo sedendomi e appoggianfomi ai cuscini del letto.

-Stasera, andiamo da Mrs Pixy che da una festa e ho una specie di appuntamento con tuo fratello. In fine, non ho nulla da mettermi.- dice guardandomi con sguardo triste. Mi alzo dal letto ed entro, letteralmente, dentro il suo armadio.

-Metti questi vestiti con questa giacca di pelle. Perchè non sapevo nulla?- chiedo uscendo dal suo armadio.

-Di quale delle due cose?- chiede il ragazzo togliendosi la maglietta.

-Di entrambe, per la miseria. Mi trattate come se fossi fatta di vetro.- dico sistemando dietro le orecchie alcune ciocche di capelli.

-Sei fatta di cristallo.- dice il ragazzo togliendo anche i pantaloni rimanendo in mutande.- Per questo non ti abbiamo detto della festa. E per quanto riguarda me e tuo fratello, non lo sa nessuno.  Non credo voglia dirlo a qualcuno, per il momento.

-Bene, che altro sai che io non so?- chiedo incrociando le braccia al petto.

-Beh, tra Max e Violet va alla grande da quando si sono baciati nella cripta. Credo, facciano coppia fissa. Raf e Luna vanno sempre meglio. Ashton e Mary continuano a fare sesso come se nessuno avesse capito che lo fanno ogni notte e Carole e Luke sono sempre più vicini, anche se non c'è stato nulla di concreto ancora.- dice non rendendosi conto del casino che ha scatenato.

-Ah, bene. Tutto va avanti e io non so nulla. Si sono dimenticati di me.- dico e lasciando stupito il ragazzo, esco dalla sua camera sbattendo la porta.
Sento il mio corpo ribollire di rabbia e delle lacrime rigarmi il viso. Come possono nascondermi delle cose cosi importanti della loro vita? Con questo pensiero, scendo al piano di sotto e mi rifugio in palestra. Prendo dei pugnali non troppo lunghi e inizio a lanciarli per tutta la stanza. Dopo due ore, ho riempito tutte lepareti disponibili della stanza di pugnali e sento delle voci da dietro la porta. Sento Carole e Mary prendersela con Michael per avermi detto tutto. Qualcuno apre la porta, Raf, e tutti entrano in palestra rimanendo stupiti dai pugnali alle pareti.

-Medy...- inizia a dire Raf e i pugnali iniziano a tremare alle pareti.- Medy, che cosa succede?

-Strano che tu me lo chieda, Rafael Lightwood Bane.- dico e sento i miei amici trattenere il fiato. Non chiamo mai nessuno con nome e cognome.

-Se è per quello che sta succedendo tra di noi o per la festa, noi...- dice lui mentre io non mi giro a guardarli e i pugnali si staccano dalle pareti rimanendo sospesi per aria.

-E cosa dovrebbe dispiacermi?- chiedo attirando quattro pugnali tra le mani mentre gli altri rimangono sospesi in aria.- Che il mio migliore amico non mi ha detto che sta con Violet?- chiedo e il primo pugnale rompe il primo specchio.- Che Mary e Ashton ci danno dentro come se nessuno lo sapesse? Oh, eccetto me. E' chiaro.- dico e il secondo specchio si rompe.- Che Carole e Luke si piacciono e la mia mica non si confida con me?- chiedo e il terzo pungale rompe il terzo specchio.- Che mio fratello vada a qualche appuntamento e non vole condividerne la gioia con sua sorella o che il mio parabatai non ci sia per me come prima?- chiedo e lancio l'ultimo pugnale che colpisce l'ultimo specchio.

-Ma noi...- inizia a dire mio fratello affiancando Rafael.

-Cosa Zeus Christoph? Voi cosa? Volevate evitarmi cosa? Pensavate che non fossi stata contenta per i miei amici? Per la mia famiglia? Forse, Michael ha ragione quando dice che sono fatta di cristallo ma i pezzi si sono già frantumati.- dico girandomi verso di loro e possono, finalmente, vedere i miei occhi completamente neri. Rimangono tutti in silenzio e in un battito di ciglia, le mie, i miei occhi tornano grigi e i pugnali cadono al suolo producendo un rumore atroce. Li supero tutti quanti e sto per aprire la porta, quando una voce, la sua voce, fa bloccare la mia mano sulla maniglia.

-Quanto sei melodrammatica. Tutti nascondono qualcosa.- dice stringendo le braccia al petto.

-Come te?- chiedo girandomi verso di lui, l'ultimo della fila che adesso mi guarda in viso.- Pensi che io non abbia notato il tuo comportamento? Timido e sorridente ma so che qualcosa ti attanaglia lo stomaco. Tutti abbiamo dei demoni che ci rincorrono e i tuoi li posso leggere nei tuoi occhi. Forse, ignorarmi come hai fatto in questa settimana, ti avrebbe aiutato a non farmi notare questi demoni.- dico e prendo di nuovo in mano la maniglia tra le mani ma torno a guardare tutti in faccia.- Ah, e divertitevi alla festa stasera.
Mi rifugio dentro la mia stanza, come se un qualche demone mi stesse inseguendo ma il demone ero io  e avevo rovinato tutto. Come sempre. daltronde.

 
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Le parole di Andromeda mi avevano colpito in pieno. Nessuno aveva mai visto i miei demoni, tranne i miei migliori amici. Nessuno sapeva quanto avevo sofferto per la sua morte. Nessuno sapeva quanto io mi colpevolizzassi per la sua morte e ripetevo tutti i giorni a me stesso che lei non vorrebbe vedermi in questo stato ma è più forte di me non pensare che potevo fare qualcosa in più che non ho fatto. 
-Cal...- prova a dire Luke ma io lo blocco alzando una mano. Menomale che non possono vedermi in viso.

-Va tutto bene. La ragazzina ci sa fare con la lingua.- dico prima di uscire dalla palestra.
Rimango tutto il resto del pomeriggio in camera mia: faccio una doccia molto lunga, studio un po' per tenermi aggiornato, evito Luke che mi avvisa che la cena è pronta. Non voglio vedere nessuno, non voglio vedere lei. Verso le 23:30, decido di uscire dalla stanza per andare a fare una passeggiata e arrivato quasi al portone, sento delle urla. Mi fermo dietro un pilastro e vedo la piccola Herondale litigare con il padre.

-Non puoi uscire in queste condizioni. Stai ancora male per quel veleno. Se succedesse qualcosa?- grida suo padre pieno di ira in corpo.

-So cavarmela. Che cosa potrebbe succedermi?- chiede lei spostandosi verso il portone e posso notare il suo pallore. Sembra cadaverica.

-Potrebbe succederti qualsiasi cosa. Sei pallida e non ti reggi in piedi.- dice Jace Herondale prendendola per un braccio ma lei si libera e apre il portone.

-No! Senti papà, oggi ho combinato un disastro a causa di quello che sono. Ho rovinato dei momenti felici ai miei amici solo perchè ero triste, solo perchè non so come controllare la mia parte demoniaca e mi odio per questo, infinitamente. Devo solo restare sola per un po'. dice la ragazza e corre via. Sto per seguirla ma Jace Herondale mi ferma.

-Non lo farei, se fossi in te.- dice raggiungendo la mia postazione. 

-Potrebbe davvero succederle qualcosa.- dico poggiando una mano sul portone ma lui mi afferra saldamente una spalla.

-Non è una buona idea. So quello che è successo oggi in palestra. Ti ha ferito, eppure vuoi ancora aiutarla. L'hai evitata ma non riesci a starle lontano.- dice lasciando la mia spalla.

-Io.. non lo so cosa mi succede. Non mi era mai successo.- dico guardando dal lato opposto al suo. Quest'uomo mi mette in soggezione.

-Lei ti piace più di quanto pensi.- dice e lo sento irrigidirsi al mio fianco.

-Cosa le fa pensare che lei mi piaccia?- chiedo guardandolo, finalmente, in viso e vedo due occhi dorati che mi colpiscono come un colpo di frusta.

-Il tuo sguardo. Sai perchè lo so? Perchè ho guardato una sola donna come tu guardi lei. Vuoi sapere chi è? La madre della ragazza che ti piace. Solo se lei ti piace davvero come pernso, non la fare soffrire. E' la mia bambina e conosco qualche tecnica che potrebbe romperti qualche osso.- dice battendo una mano sulla mia spalla, prima di andare via.
Non capisco perchè tutti vogliono farmi dire che mi piace Andromeda. Certo, sono rimasto ferito dalle sue parole e, di solito, non succede con nessuno. La cosa mi fa riflettere e capisco che mi piace la ragazza davvero tanto e voglio parlare con lei ma seguirla, come ha detto il padre, mi sembra una cattiva idea. Così, mi siedo su una panchina, qui, all'ingresso e aspetto il suo ritorno. Purtroppo, il sonno si impossessa del mio corpo e mi addormento.
Quando mi sveglio, sento una mano scuotermi e il sole colpisce la mia faccia. Apro gli occhi e trovo Mary, insieme alla sorella Carole, che mi fissano.

-Cosa ci fai addormentato qui?- chiede Mary confusa.

-Aspettavo che Medy tornasse.- dico strofinandomi gli occhi e mettendomi seduto.

-Quando è uscita?- chiede Carole più confusa della sorella. 

-Non è tornata?- chiedo allarmato e loro alzano le spalle non sapendo nulla. Mi alzo dalla panca come un razzo e corro in cucina con le due ragazze dietro. Quando entro in cucina, trovo tutti ma non lei. Fisso i miei occhi in quelli di Jace Herondale e mi avvicino a lui.- Non è ancora tornata?

-No, ancora no.- dice lui con sguardo affranto.
Corro fuori dalla cucina, su per le scale ed entro nella sua stanza. Prendo la prima cosa che mi capita sotto mano, una sua maglietta, e faccio una runa di localizzazione sul tessuto. Essa si attiva e la stringo nel palmo della mano iniziando a camminare. Mi scontro con tutti i ragazzi in corridoio che camminano con me.

-Runa di localizzazione? Ci ha spiegato tutto Jace Herondale.- dice Michale al mio fianco. Io annuisco e continuo a camminare.
La runa ci porta davanti l'ingresso di un cimitero e a qualche metro di distanza, la troviamo appoggiata a una lapide. Lascio la maglia a Michael e corro da lei. Lei alza lo sguardo e spunta un sorriso tirato sul suo volto, quando mi abbasso al suo livello.

-Ehi stellina, stai bene?- chiedo togliendole alcune ciocche dal viso

-Mai stata meglio, Tommy.- dice lei notando i ragazzi che la circondano. Zeus si abbassa al suo livello e le sorride. Io noto il suo respiro irregolare.

-Sei ferita, sorellina?- chiede Zeus accarezzandole la mano.

-Nell'anima.- dice e alcune lacrime escono dai sui occhi.
La prendo tra le braccia e la sollevo da terra. La porto con me e torniamo all'istituto. 
La porto in camera sua e Magnus, insieme a Max, la controllano. Dopo essersi assicurati che stia bene. decido di entrare in camera sua e passare un po' di tempo con lei.

-Mi dispiace.- dice appena mi vede posando il bicchiere con un antidoto sul comodino. Mi guarda in faccia e il suo viso riprende colorito.- Per quello che ho detto ieri.

-Non fa niente, stellina. A me dispiace per quello che ti ho detto.- dico sedendomi al suo fianco. Mi appoggio alla testiera del letto e la circondo con un braccio.- Posso stare qui con te?

-Non mi odi?- chiede la ragazza poggiandosi al mio petto.

-Mai.- dico stringendola di più a me. 

-Allora, puoi restare. dice con un sorriso e rimango con lei per un bel po' di tempo.

 

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci ***


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La mattina dopo, mi trovo tra le coperte del mio letto appoggiata a qualcosa che non è il mio cuscino. Alzo il viso e trovo le labbra di Calum a pochi centimetri dalle mie labbra: sono leggermente aperte, carnose e sembrano morbide. Sposto la mano appoggiata al suo petto verso l'alto, la poso sul suo viso e accarezzo con il pollice la sua guancia. Muovo ancora la mano più in alto e passo le dita tra i suoi capelli, fino a quando un verso di piacere lascia le sue labbra. Mi blocco all'istante e il suo braccio si stringe al mio bacino con con più forza.
-Perchè ti sei fermata?- chiede con voce assonnata.

-Non volevo svegliarti.- dico e sono sicura che il mio volto sia rosso come un pomodoro.

-Mi stavo rilassando.- dice iniziando a passare le sue dita sulla mia schiena.

-Non hai dormito?- chiedo allarmata. E se avessi fatto qualcosa di male?

-Si e anche troppo. Mi sono svigliato ieri sera, dopo che ci siamo addormentati la mattina. Non ho notato nessuno in cucina, così ho rubato qualcosa dalla dispensa. Sono andato in camera per mettere qualcosa di comodo. Quando sono tornato, ti stavi agitando nel sonno. Così, mi sono rimesso a letto e ti sei calmata subito. Però, non mi sono addormentato subito a causa della lunga dormita. Non dormivo così bene da un po' di tempo..- dice stringendo la mia maglia tra le dita.

-Posso farti una domanda?- chiedo un po' esitante. Non vorrei si arrabbiasse e si rovinasse questo momento.

-Certo, dimmi.- dice infilando la mano tra i miei capelli.

-Perchè non chiami casa? Ho sentito Luke parlare con i suoi fratelli, Michael con i suoi genitori e Ashton mi ha parlato delle telefonate interminabili con suo fratello e sua sorella; hanno chiamato a casa, quando hanno saputo dell'attacco all'istituto ma tu no. Michael mi ha detto che è successo qualcosa cinque anni fa, e da quel momento avete cambiato vari istituti. Non mi ha detto che cosa è successo ma anche lui era triste.- concludo e lo sento irrigidirsi. Si alza e si mette seduto con lo sguardo perso nel vuoto. Mi avvicino a lui e poso la mano fredda sul suo braccio caldo.- Cal, mi dispiace. Io non so mai quando stare zitta.
Lui fa una cosa che mi stupisce: si gira verso di me e mi abbraccia forte. Porta una mano tra i miei capelli e l'altra la aggancia al mio fianco tenendomi strettaal suo petto mentre sono finita in mezzo alle sue gambe. Appoggio la testa sulla sua spalla, faccio passare le braccia sotto le sue braccia e stringo la sua maglia all'altezza delle sue spalle.

-Che cosa mi stai facendo, Andromeda Atena Herondale?- chiede in un sussurro leggerissimo che sento appena.

-Cosa pensi che io stia facendo?- chiedo alzando il volto dalla sua spalla guardandolo negli occhi. Lui non risponde ma le sue labbra si avvicinano alle mie. Continuiamo a guardarci negli occhi e le nostre labbra sono a pochissimi millimetri di distanza, quando qualcuno apre la porta di camera mia e ci fa saltare in aria.

-Andromeda Atena, spero che tu sia vestita perchè non voglio vedere di nuovo le tue tette come l'ultima volta!- grida la voce di Michael ma si blocca, quando mi vede tra le braccia del suo migliore amico.- Ho interrotto qualcosa?

-Quando ti avrebbe visto le tette?- chiede il moro stringendo la presa sul mio corpo.

-Che situazione imbarazzante. Potrebbe andare peggio?- chiedo a me stessa alzandomi dal letto e in quel momento, Michael inizia a gridare per il corridoio.

-Luke! Ragazzi! Ho trovato Calum. E' in camera di Medy!- grida portando le mani ai lati della bocca.

-Si, potrebbe andare peggio.- dice Calum abbracciandomi da dietro ridendo. In quel momento esatto, entra tutta la truppa in camera mia e iniziano a parlare tutti insieme.

-Che cosa ci fa lui in camera tua?- chiede mio fratello stringendo i pugni.

-Siete rimasti insieme un giorno intero?- chiede Carole sbattendo i capelli in faccia a Zeus superandolo.

-Avete fatto qualcosa di peccaminoso?- chiede Mary affiancando la sorella.

-Michael ha visto di nuovo le tue tette?- chiede Ashton sputtanando dietro la spalla di Mary e si becca un pugno da Mike.

-Che cosa ha visto Mike?- chiede Luke con un gridolino e, anche lui, riceve un pugno da Mike.

-Devo uccidere qualcuno?- chiede Raf trucidando Calum con lo sguardo.

-Stai bene?- mi chiede Max ma tutti continuano a parlare, così decido di intervenire.

-Fate silenzio!- urlo e tutti si ammutoliscono.- Allora, lui è in camera mia perchè non mi ha lasciata sola da ieri mattina. Non abbiamo fatto nulla di peccaminoso e non so come Ashton sappia dell'incoveniente sulle mie tette ma questo mi da un motivo in più per uccidere Michael. Raf, non devi uccidere nessuno e grazie Max, sto bene.
Cala il silenzio nella stanza ma viene spezzato da Michael.

-Okay, voglio Carole, Mary, Max e Raf qui. Tutti gli altri, fuori.- dice il ragazzo e tutti iniziano a uscire dalla camera. Calum mi lascia un bacio sulla fronte e si abbassa al mio orecchio.

-Ci vediamo dopo.- dice ed esce dalla stanza. Mary chiude la porta e Carole mi abbraccia stretta.

-Sono così contenta che tu stia bene. Eravamo tutti preoccupati, soprattutto un certo ragazzo.- dice Carole tra le mie braccia.

-Anch'io sono contenta di stare bene, anche se questo veleno non vuole saperne di andarsene.- dico sedendomi sul letto disfatto e gli altri si posizionano in giro per la stanza: chi a terra, chi sul letto e chi sulla sedia davanti alla scrivania.

-Purtroppo, mio padre non ha scoperto ancora nulla. Non sa che composizione ha e perchè non va via.- dice Max sedendosi meglio sul mio letto al mio fianco.

-Allora, non ci devi raccontare nulla?- chiede Mary abbassando e alzando le sopracciglia con fare malizioso.

-Non è successo nulla, Mary. E' rimasto qui con me, da ieri mattina. Abbiamo parlato un po' ma non abbiamo fatto altro. Poi, siete entrati voi.- dico abbracciando un cuscino.

-Quando sono entrato, vi stavate baciando.- dice Michael seduto sulla sedia.

-Che cosa?- gridano Mary, Raf e Carole alzandosi dal pavimento.

-Non ci stavamo baciando. Mi stava abbracciando.- dico facendo calmare gli animi di tutti che si risiedono.- Piuttosto, come andate voi?

-Beh, tuo fratello non è molto propenso aspiattellare tutto ai quattro venti mentre io vorrei gridarlo al mondo. Quando hai avuto quel crollo, non siamo più usciti ma in compenso ci siamo baciati. Non so cosa siamo ma ogni volta che siamo soli, è un'occasione buona per mettersi le mani addosso.- dice Michael con un sorriso enorme sul volto.

-A proposito di quello, mi dispiace di aver rovinato i vostri piano.-dico con tono triste e Max mi stringe la mano tra le sue.

-Non essere triste. Il tuo corollo è servito un po' a tutti. Prendi me: Ash non è un tipo che si impegna molto mentre adesso è più "morbido". Cioè,non stiamo insieme ma non ci vediamo solo per il sesso. Passiamo molto tempo insieme, adesso.- dice Mary consolandomi un po'.

-Io e Luke, invece, siamo al contrario: niente sesso, anche se lui vorrebbe e si può notare benissimo. Mi porta una rosa ogni giorno, mi tiene per mano e mi abbraccia molto spesso.- dice Carole con un dolce sorriso sulle labbra.

-Cosa avete fatto ai miei amici?- chiede Michael ridendo.- Ragazze, quei due sono i peggio puttanieri di tutta Sydney. Non so cosa avete fatto ma continuate così.

-Bastava venire a New York prima.- dico e tutti ridono insieme a me.- Voi che mi dite?

-Io e Violet, stiamo ufficialmente insieme. Ci siamo visti qualche notte e.. si, credo che sia quella giusta.- dice Max arrossendo un po'.

-Io ho visto Luna molto spesso in questo periodo e devo dire che va molto bene tra di noi.- dice Raf abbracciando Mary e Carole.

-Mi fa davvero piacere per voi, ragazzi.- dico sorridendo a tutti.

-Ma adesso dovremmo fare qualcosa per te e quell'idiota di Calum.- dice Mike facendomi rendere conto che posso organizzare qualcosa per loro. Mi alzo di scatto da letto e prendo i primi pantaloni della tuta che trovo nell'armadio e scappo via da camera mia, non ascoltando le voci dei miei amici che chiamano il mio nome. Sento delle voci provenire dalla cucina e mi dirigo li. Quando entro nella stanza, tutti stanno ridendo oe Calum è rosso come un pomodoro.

-Che succede, sorellina?- chiede mio fratello notando la mia presenza e tutti si girano verso di me.

-Mi servirebbe aiuto per un progetto.- dico e lui si alza dalla sedia ma io lo fermo.- No. In realtà, avrei bisogno di Calum.

-Che succede, stellina?- chiede alzandosi dal suo posto raggiungendomi. Lo prendo per mano e lo faccio uscire dalla cucina. Lo trascino su per le scale, verso camera mia e una volta dentro, chiudo la porta alle mie spalle. Per fortuna, i miei amici hanno lasciato la stanza.- Se volevi rimanere da sola con me, potevi dirlo.

-Non è per quello che pensi tu.- dico ridendo.- Ho rovinato molto appuntamenti romantici quella sera e voglio rimediare. Tu mi darai una mano.

-Che hai in mente?- chiede sedendosi sul mio letto, stranamente, rifatto.

-Potremmo organizzare delle cene romantiche qui all'istituto.- dico iniziando a gesticolare.- Possiamo mettere i fratelli Lightwood nella cripta, Michael e mio fratello li sistemiamo in biblioteca, dato che Zeus ama infinitamente quel posto mentre Luke, Carole, Mary e Ash li mettiamo nella serra.

-Sembra che abbiamo un ottimo piano.- Ma come sistemiamo tutto? Non abbiamo nulla.- dice leggermente confuso.

-Stai parlando con una che per metà è una strega.- dico sorridendo beffarda.
Passiamo tutto il pomeriggio a organizzare il tutto. Partiamo dalla cripta: faccio comparire una bella tovaglia color oro con sopra delle candele color argento, un bel servizio di porcellana con ricami in oro e uno stereo da cui partirà musica soffusa. Passiamo alla biblioteca, che da quest'ora in poi è disabitata,  e faccio comparire un tavolo decorato con una tovaglia rossa e delle candele nere, colore preferito di Mike, un bel servizio di argenteria pregiata e Calum mi avvisa che Michael ama suonare il piano ed è perfetto perchè ne abbiamo uno gigantesco in quella stanza. Nel tardo pomeriggio, dopo aver inviato un messaggio di fuoco a Luna e Violet, ci dedichiamo alla serra: faccio comparire un grande tavolo coperto da una tovaglia lilla con un bel vaso di rose al centro, dato che la serra è sempre illuminata, non si possono accendere le candele. Il servizio è di porcellana con dei ricami blu scuro e lo sterio è ben nascosco. Devo dire che siamo molto soddisfatti del nostro lavoro.
Quando arriva l'ora di cena, ci rechiamo in cucina e troviamo tutti li pronti per mangiare ma li blocchiamo.

-Scusate l'interruzione, ma avremmo bisogno di tutti i nostri amici. Se ci volete seguire.- dice Calum indicando l'uscita della cucina. Loro si guardano confusi ma fanno come abbiamo detto, Vedo i miei genitori sorridermi e capisco che hanno visto qualcosa.
Arriviamo davanti la cripta e decidiamo di mandare avanti raf e Max. Entriamo tutti dopo di loro e troviamo Luna e Violet che sorridono come due ebeti. Con uno schiocco di dita, le candele si accendono e faccio partire la musica soffusa. I due ragazzi rimangono stupiti. Corrono dalle loro ragazze e ci sorridono entusiasti. Schiocco di nuovo le dita e del cibo buonissimo compare sul tavolo. 

-Grazie, ragazzi.- dice Max sorridendo.

-Ringraziate solo lei. Io ho solo messo la presenza del mio bel faccino.- dice Calum e tutti ridiamo. Il resto di noi si sposta in biblioteca. Quando entriamo, le candele illuminano il buonissimo cibche compare sulla tavola ma la musica non parte.

-So che a Mike piace suonare il piano e qui ne abbimao uno gigantesco. Così, pensato che Mike potrebbe suonare qualcosa per te.- dico e i due ragazzi mi abbracciano con forza.

-E' tutto perfetto.- dice Mike e noi li lasciamo a godersi la loro cena. Saliamo le scale e arriviamo alla seraa. Il cibo compare sul tavolo e la musica parte in soddofondo.

-Le candele sarebbero state inutili.- dice Calum con una smorfia.

-Siete stati magnifici.- dice Luke. Le ragazze corrono ad abbracciarmi e i ragazzi tirano delle pacche sulle spalle di Calum. Li lasciamo soli e prendo la mano del ragazzo al mio fianco e lo porto con me.
-Dove mi stai ortando?- chiede continuando a seguirmi.

-In un posto dove amo andare, oltre la serra.- dico e apro la porta che conduce al tetto. Quando mettiamo piede sul tetto, la prima cosa che vediamo, è tutta la città illuminata e le stelle che le fanno da contorno.- Non è meravigliosa?

-Si, lo è.- dice ma quando mi giro per guardarlo, lui lo sta già facendo con me. Io arrossisco e lui si schiarisce la voce mentre si siede a terra.- Allora, cos'è questa storia che Michael ti ha visto il seno?

-Vuoi davvero saperlo?- chiedo sedendomi al suo fianco e lui annuisce.- Era uno di quei giorni in cui io e Mike eravamo soli perchè voi eravate in perlustrazione. Ci stavamo annoiando molto, così abbiamo deciso di andare in perlustrazione anche noi, anche se non potevo. ora, lo sai che Mike ha il maledetto vizio di non bussare prima di aprire la porta, no? Beh, stavo mettendo la casacca della tenuta e io non porto il reggiseno con la divisa perchè mi da molto fastidio e lui è entrato proprio in quel momento. 

-Tu vai in battaglia senza reggiseno in battaglia?- dice guardando verso il mio petto.

-Prima cosa, i miei occhi sono sul mio viso, Tommy.- dico alzandogli il viso e ridiamo insieme.- Seconda cosa, la giacca della tenuta è imbottita.

-Adesso, continuerò a fissarti il viso sapela verità.- dice e continuaiamo a ridere.

-Posso farti una domanda?- dico tornando per un momento seria.

-Dimmi.- dice posizionando un braccio sulle mie spalle e l'altro lo posa sul suo ginocchio.

-Perchè non sei mai rimasto a farmi da babysitter?- chiedo ridendo un po' per il termine che ho usato.

-Perchè l'unica cosa che avrei voluto fare, sarebbe stata baciarti. ma non potevo.- dice con tono serio guardandomi negli occhi.

-Come mai?- chiedo fissando le sue labbra. Adesso, chi me la toglie più la voglia di baciarlo dopo questa confessione?

-Perchè per me baciare qualcuno è na cosa seria. Per me è molto più intimo del sesso. Non ho mai baciato nessuna durante l'atto o una con cui non volevo avere intimità. Per me è sempre stato solo sesso.- dice spostando i miei capelli dal mio viso.

-Quindi, se adesso volessi baciarti?- chiedo prendendo la sua mano tra le mie.

-Potrei farlo, adesso.- dice guardandomi negli occhi.

-Cosa ti ha fatto cambiare idea?- chiedo abbassando lo sguardo sulle nostre mani intrecciate.

-Tuo padre.- dice e io alzo lo sguardo confuso su di lui.- Quando sei corsa fuori dall'istituto, io ero li. Tuo padre mi ha fermato dal seguirti e con un bel discorso, mi ha fatto capire quanto mi piaci, Medy.

-Ti piaccio?- chiedo sorridendo e lui annuisce.

-E io ti piaccio?- chiede esitante e io decido di baciarlo.

-Vale come risposta?- chiedo e lui annuisce sorridendo. Poggia una mano sul mio fianco e una dietro il mio collo per avvicinarmi a lui. Mi bacia di nuovo ma approfondisce il tutto e io sono felice almeno una volta nella mia vita.

 

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Capitolo 11
*** Capitolo undici ***


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Non potrò mai ringraziare mai ringraziare abbastanza Medy per aver organizzato la serata con Carole, Luke e Ashton. Le avevamo detto che non avevamo bisogno che lei si scusasse ma Medy è fatta così.
Dopo la cena, abbiamo parlato tutti del più e del meno e delle nostre vite in generale per conoscerci meglio. Abbiamo riso degli aneddoti più divertenti della nostra infanzia, come quando Zeus e Andromeda sono corsi via inseguiti da un gruppo di anatre molto arrabbiate. Non hanno smesso di ridere per tutta la serata.
Quando, dopo aver visto i fiori di mezzanotte sbocciare, abbiamo capito che era ora di tornare a letto, Luke ha deciso di accompagnare mia sorella in camera sua. Ash, preso dal momento, decide di fare lo stesso e , prendendomi per mano, mi accompagna davanti alla mia camera.
-Vuoi entrare?- chiedo al ragazzo davanti ai miei occhi.

-Mi piacerebbe.- dice e io lo lascio entrare nella mia stanza sempre in disordine.

-Credi che Luke faccia sul serio con mia sorella? Sai, non vorrei dovergli spezzare qualche osso.- dico sedendomi sul letto e facendogli segno di sedersi al mio fianco.

-Beh, non ho mai visto Luke fare sul serio con una ragazza e non aveva mai fatto nulla di quello che sta facendo per Carole.- dice guardandomi con sguardo serio.

-E di te che mi dici? Michael mi ha detto che tu non sei da meno.- dico iniziando a giocare con le fita della sua mano che tengo tra le mie.

-Dovrò uccidere Michael un giorno. Quel ragazzo non sa mai tenere la bocca chiusa.- dice e io scoppio a ridere.

-Quindi, ha ragione?- chiedo coprendo la mia bocca con una mano.

-Si ma non credo di essere più in quel modo. Penso che qualcosa, o qualcuno, mi abbiano fatto cambiare idea.- dice guardandomi negli occhi.

-Ma avevi detto che era solo sesso.- dico cercando di capire che cosa sta cercando di dirmi.

-Lo era, non posso negarlo. Ma adesso, dopo quello che è successo con Andromeda e dopo quello che ci ha organizzato, credo di voler provare ad aver qualcosa in più.- dice accarezzandomi la mano.- Voglio provare ad andare oltre, insieme a te.

-Non sarà facile.- dico sedendomi sulle sue gambe.

-Non ho mai pensato che lo sarebbe stato.- dice poggiando le mani aul mio sedere.- Possiamo andare piano, se vuoi.

-Ash, siamo stati a letto diverse volte.- dico accarezzandogli il viso.

-Ma potremmo andare a diversi appuntamenti, quando abbiamo un po' di tempo libero da passare insieme.- dice lasciandosi andare al tocco delle mie mani.- Mi è piaciuto molto stasera.

-Anche a me e mi piacerebbe rifarlo.- dico prima di lasciare un bacio sulle sue labbra.
Lui stringe le mani sul mio corpo e approfondisce il bacio. Mi fa stendere sotto il suo corpo e inizia ad accarezzare tutto il mio. Prendo il bordo della sua maglia e la sollevo verso la sua testa. Toglie la sua maglia e, in poco tempo, ci ritroviamo senza vestiti tra le coperte del mio letto. Quando arriviamo all'apice del nostro piacere, rimango stesasul suo corpo e lui mi tiene stretta.
-Credo di dover ringraziare, Cal per avermi portato qui.- dice e io scoppio a ridere e lui fa lo stesso insieme a me. Ha una risata così cristallina e di cuore che mi emoziona ogni volta.


Passano alcuni giorni e continuiamo le ricerche su questi attacchi agli istituti. Non si sa ancora nulla sul perchè quell'essere abbia preso la spazzola di Andromeda e Magnus non ha ancora trovato un vero nome per il veleno. Lei, però, sembra stare meglio: il suo viso. E' davvero bellissima.
Mi trovo nell'armeria insieme a Zeus per prendere qualche arma per il pattugliamento di oggi ed entrano Medy e Raf in tenuta da combattimento.
-Che cosa state facendo?- chiedo confusa dal loro abbigliamento.

-La signorina è riuscita a convincere i loro genitori a farla partecipare alla pattuglia di oggi.- dice Raf ancora incredulo per quello che ha appena detto.

-Ese dovesse succedere qualcosa? Non sono convinto a lasciarti andare.- dice Zeus avvicinandosi alla sorella.

-Infatti, è per questo che veniamo con voi.- dice la ragazza con sorriso beffardo agganciando due spade angeliche alla tenuta. Esce dalla stanza e Raf la segue alzando le spalle. Guardo Zeus che segue la sorella e l'unica cosa a cui riesco a pensare è la strana sensazione che ho allo stomaco: qualcuno potrebbe andare storto.
Arrivo davanti al portone in tempo per vedere Zeus seguire Medy fuori dall'istituto mentre la ragazza si gira tra le mani due pugnali e Raf li guarda annoiato. Sicuramente, i due Herondale staranno litigando.
-Ho appena visto Andromeda uscire dall'istituto in tenuta da combattimento, o sbaglio?- chiede Ash raggiungendomi insieme al resto dei ragazzi e poggia una mano sul fondo della mia schiena.

- In qualche modo, ha convinto i suoi genitori a venire con noi.- dico girandomi verso il resto del gruppo.

-Quella ragazza ottiene sempre quello che vuole.- dice Carole affiancando Max.

-Sarai il suo compagno, oggi?- chiedo a Max con sguardo serio.

-Si, e Luna, insieme a Violet ci raggiungono sul luogo del perlustramento.- dice il ragazzo sistemando qualche pugnale per precauzione.

-Vi muovete o starete qui tutto il giorno?- chiede Medy affacciandosi dal portone.

-Arriviamo!- grida Mike correndo da lei.

-Fa sempre così?- chiede Luke riferendosi all'impazienza della ragazza, mentre tutti usciamo dall'istituto.

-Anche peggio.- dico ma sento una mano tirarmi verso la fine della fila. Mi giro e vedo Calum davanti ai miei occhi.- Che succede?

-Tienila d'occhio per me. Ho una strana sensazione e non è piacevole.- dice guardando la ragazza che sorride a Max.

-Sarà fatto.- dico e lo vedo annuire. Si sposta al fianco della piccola Herondale e le sussurra qualcoda all'orecchio. Lei sorride e gli stringe la mano mentre lui le lascia un bacio tra i capelli prima di raggiungere Luke. Ash mi lascia un bacio a stampo e mi sorride.- Ci vediamo dopo.
-A dopo.- dice con un sorriso e raggiunge i suoi amici.



Stiamo camminando da tutto il pomeriggio e non c'è nessuna traccia di un solo demone. Ma quando inziamo a dirigerci verso la zona più periferica della città, noi ragazze camminando avanti e i ragazzi dietro di noi, notiamo un demone camminare senza preoccuparsi de nulla tra le ombre dei palazzi. Ci nascondiamo dietro una staccionata e notiamo che si dirige verso un palazzo.
-Secondo voi, che cosa c'è dietro?- hiedo ai ragazzi che osservano la scena.

-Non lo so. Non sappiamo neanche se è solo o con qualche altro mostro.- dice Raf guardando in giro.

-Beh, ma non possiamo lasciarlo andare in giro così.- dice Zaus vicino alla sorella che annuisce. La mia stretta allo stomaco, però, si intensifica.

-Dovremmo attaccare?- chiede Medy e, stranamente, sta chiedendo il permesso. Qualcosa la spaventa.

-Muoviamoci in sicurezza e tutti insieme.- dice raf e tuti annuiamo. Il primo a partire è Rafael, successivante, io e Medy ci muoviamo mentre Zeus chiude la fila. Entriamo nel palazzo e il buio circonda e, solo adesso, ci rendiamo conto che è calata la notte. Prendiamo tutti in mano la nostra stregaluce e iniziamo a salire piano per piano. Li controlliamo tutti ma non c'è nessuna traccia del demone. Solo quando arriviamo al terrazzo, troviamo emone davanti ad un tavolo.
Estraiamo le lame angeliche e il demone si gira verso di noi e possiamo notare un corpo pieno di bende steso priprio li sopra. Il demone scappa e cerchiamo di raggiungerlo ma cadiamo in un'imboscata: alcuni dimenticati ci arrivano addosso.

-E' un'imboscata!- urlo ai miei amici mentre inizio a lottare.

-Da dove arrivano tutti questi dimenticati?- chiede Medy facendone fuori alcuni ma sono troppi. Sentiamo una porta che si chiude e notiamo uno stregone lavorare su un portale per lasciarlo aperto per i dimenticati.

-E' colpa sua!- dice Zeus affiancando Raf in difficoltà per il numero elevato di mostri che lo attaccano. Lo stregone si sposta vicino al tavolo e notiamo solo adesso un pentagramma demoniaco li vicino.

-Vuole evocare un demone superiore.- grida Raf na è troppo tardi. Il giovane stregone, dopo aver evocato il demone superiore, viene trafitto da una spada e muore cadendo al suolo.

-Non un demone superire qualsiasi, ma me.- dice una voce femminile e non posso credere ai miei occhi: Lilith è qui. Bene, bene, bene, due Herondale insieme ma a me ne serve una sola.
Veniamo messi k.o. dai dimenticari ma lei si avvicina a Medy. La ragazza si libera dei dimenticati e prende la seconda spada angelica chiamandola Nakir giusto in tempo per difendersi dalla spada del demone.- Combattiva, proprio come i tuoi genitori ma io sono tornata per vincere.- dice il demone disarmando Medy e pugnalandola allo stomaco.

-Andromeda!- grida raf cercando di avvicinarsi a lei ma Lilith lo colpisce con i suoi poteri bloccandolo. In realtà, blocca tutti noi e manda via i dimenticati.

-Quanto sono carini a preoccuparsi per te ma tu devi aiutare me, signorina. Vedi, tu lo porterai in vita di nuovo.- dice il demone superiore estraendo la spada dal corpo di Medy facendola cadere a terra. Raccoglie un po' di sangue spada mettendolo dentro una provetta, poi, si avvicina al copro sul tavolo e lo trafigge con la stessa spada.- Vedi, Magnus Bane ha fatto un ottimo lavoro con il suo antidoto bloccando ogni mio controllo su di te ma non può competere con me. Non adesso che voglio vincere più di prima.- dice e con una mano fatta di sangue del corpo, disegna una strana runa sul petto di Medy.- I tuoi genitori sapranno cosa vuol dire vendetta.- conclude e scompare insieme al corpo.

I nostri corpi si bloccano e corriamo da Andromeda.
-Adesso ci pensiamo noi.- dice Raf prendendola in braccio e correndo via. Penso che non potrò mai scordare i suoi occhi pieni di terrore e il suo corpo tremante.

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Panico. Il panico riempie la mia vita da un po' di anni e proprio in questo momento lo sto provocando. Sentiamo un forte trambusto nel corridoio che porta all'infermeria che ci fa uscire tutti dalla biblioteca. Vediamo Raf entrare in infermeria correndo ma quando ci giriamo dal lato opposto, vediamo Zeus venire sorretto da Mary terrorizzata e posso capire perchè: sono coperti di sangue da testa a piedi. I loro genitori corrono verso di loro ma sentiamo Raf gridare.

-Padre! Max! Aiutatemi, vi prego.- dice la voce di Raf rotta dai singhiozzi. I due corrono dentro la stanza e io li seguo. Quello che mi aspetta, però, non lo avevo previsto: Raf è sul corpo di Andromeda, che è sveglia per miracolo, coperto di sangue con le mani sullo suo stomaco da cui esce molto sangue. Max lo allontana da Medy e Magnus la sua magia.
Corro fuori dalla stanza e mi appoggio al muro: le mani mi tremano e il rinizia a mancare. Vedo Luke correre verso di me e poggiare le sue mani sulle mie spalle.

-Cal, che succede?- chiede preoccupato.

-Il suangue è si Andromeda.- dico attirando l'attenzione di tutti.- Lei è li dentro. Luke, non ce la faccio. Io non posso rivivere il passato.

-Cal, calmati e respira. Lei non è Mali-Koa, può farcela.- dice il mio amico. Io annuisco e lui mi stringe tra le sue braccia mentre i genitori della piccola Herondale corrono dentro la stanza insieme a Zeus che si è ripreso.

 

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Capitolo 12
*** Capitolo dodici ***


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Dentro la stanza, insieme ai miei genitori, viviamo il giorno più brutto delle nostre vite. 
Magnus cerca di fermare il sangue che esce dal corpo di mia sorella. Max cerca di fermare il fratello che vorrebbe fare qualcosa ma non può. 
Magnus fa comparire delle sacche di sangue con la sua magia e Medy perde coscienza.
-Qualcuno tenga ferma mio figlio perchè ho bisogno di una mano qui.- urla Magnus e io, insieme a mio padre, teniamo Raf fermo e Max corre dal padre.- Attaccale una sacca di sangue, ha appena perso conoscienza. Sto cercando di chiudere le sue ferite.

-Ce la farà?- chiede mia madre mentre delle lacrime le scendono sul viso.

-Sto facendo quello che posso. Clary, dammi una mano.- dice Magnus e fa apparire un macchinario e spiega a mia madre di infilare il tubicino nel naso.- Questo è un macchinario per l'ossigeno che l'aiuterà a respirare meglio.

-Forza, piccola mia.- dice mia madre e Magnus chiude le ferite sul corpo di mia sorella mentre Max attacca un'altra unità di sangue.

-Okay, tutto chiuso. Il battito è regolare come il respiro. Jace, credo che dovremmo chiamare i fratelli silenti.- dice Magnus a mio padre. Lascia andare Raf, che si avvicina al letto di Andromeda, e vedo mio padre perdere il colorito del suo volto.- Qualcosa non va con il suo corpo e scommetto che il veleno al suo interno è una delle cause, come la strana runa che ha sul petto.

-Dovremmo prima capire che cosa è succeso.- dice mio padre e scommetto che non gli piace l'idea di chiamare i fratelli silenti.

-Jace.- dice Magnus appoggiando una mano sulla sua spalla.- Andromeda adesso è stabile ma non so per quanto possa restare in questo stato. Io ho fatto tutto quello che ho potuto ma quello che hanno fatto al suo corpo, era studiato alla perfezione. Non è stato puro caso.

-Jace, parliamo della vita di tua figlia.- dice mia padre riuscendo a convincere mio padre.

-Va bene.- dice l'uomo che ho sempre ammirato prima che tutti usciamo dalla stanza, Raf compreso. Ci fermiamo nel corridoio e mio padre guarda tutti con un sguardo pieno di ira.- Avete tutti dieci minuti per pulirvi e cambiarvi. Vi voglio tutti a rapporto tra dieci minuti in biblioteca. Se qualcuno di voi ritarda un soo secondo, se la vedrà con me.

Ci allontaniamo tutti per dirigerci nelle nostre camere: faccio la doccia in pochissimi minuti per liberarmi di tutto quel sangue e infilo la prima cosa che mi capita sotto mano: una felpa grigia e un pantalone della tuta nero. Rimango solo con le calze, vecchia e brutta abitudine, ed esco dalla stanza. Trovo tutti nel corridoio e, in silenzioso andamento, scendiamo le scale dirigendoci in biblioteca. Quando entraimo nella stanza, troviamo tutti li adulti e tre fratelli silenti dentro le loro tuniche.
-Fratelli, questi sono i nostri figli e alcuni visitatori da un altro Istituto.- dice mio padre indicandoci tutti.

-Possiamo vedere che manca una Herondale.- dice la voce di uno dei tre fratelli nelle nostre teste.

-E' per questo che vi abbiamo chiamati.- dice mia madre attirando l'attenzione su di lei.- Si tratta di nostra figlia: Andromeda è stata ferita gravemente in battaglia e pensiamo che sia stato tutto premeditato.

-Che cosa è successo in battaglia?- chiede un altro di loro tre.

-Non lo sappiamo.- dice zio Alec intervenendo nella discussione.

-Andromeda era in fin di vita e Zeus, Rafael e Mary erano coperti di sangue.- dice zio Simon incrociando le braccia al petto.

-Il sangue era tutto di Andromeda.- dice zia Isabelle spiegando al meglio la situazione.

-Io e mio figlio Max siamo riusciti a fermare l'emorragia e a soministrarle altro sangue. Adesso, è stabile ma non so dire per quanto lo sarà ancora.- dice Magnus pensando a tutto quello che ha dovito fare per stabilizzare la mia sorellina.

-Diteci esattamente quello che è successo.- dice un fratello silente.
Io non ho intenzione di parlare. Guardo Raf ma è perso nei suoi pensieri. Mary, si accorge di tutto e inizia a apralare per prima.
-Eravamo di pattuglia tutti e quattro e per tutto il pomeriggio non abbiamo visto neanche un demone. Ne abbiamo avvistato uno che si aggirava verso la periferia della città tra le ombre dei palazzi, così abbiamo deciso di seguirlo. Ci ha portato ad un palazzo ma non sapevamo che fare. Andromeda, lei.. c'era qualcosa che la spaventava. Cioè, di solito si butta nelle cose senza pensare mentre questa volta sembrava avesse chiesto il permesso di fare qualcosa. Comunque, abbiamo deciso di entrare e lei non ha detto niente. Solo quando siamo entrati dentro, ci siamo accorti che era calata la sera. Abbiamo preso tutti la stregaluce e siamo dovuti salire all'ultimo piano prima di trovare il demone: era sul tetto davanti ad un tavolo con sopra un corpo coperto da bende. Penso, penso che fosse il tizio che l'ha pugnalata qualche settimana fa.

-Quale tizio?- chiede uno dei fratelli silenti e le loro parole nelle nostre teste incutono solo terrore.

-Qualche settimana fa, un essere coperto di bende si è presentato in camera di Andromeda e ha rubato la sua spazzola. Prima di andare via, l'ha pugnalata infettandola con un veleno di cui sappiamo nulla.- dice Michael spiegando cosa è successo qualche giorno fa a mia sorella.

-Continua.- dice lo stesso fratello silente rivolgendosi a Mary che annuisce.

-Il demone è scappato e ci stavamo preparando a seguirlo ma siamo stati assaliti da moltissimi dimenticati. Mentre stavamo combattendo, abbiamo notato un giovane stregone tenere un portale aperto per loro e più ne uccidevamo più ne comparivano da qualunque posto il portale portasse. Ci siamo accorti troppo tardi che lo stregone ha attivato un pentagramma e poco dopo, è morto trafitto da una spada.- dice Mary ma si blocca come se fosse terrorizata.

-Chi ha evocato?- chiede Magnus terrorizzato dalla risposta ma lei non risponde.- Mary...

-Lilith.- risponde Rafael facendo calare il silenzio nella stanza.- Lui ha evocato Lilith, il demone superiore che l'ha ucciso. Lei ha detto che le piaceva avere due Herondale davanti a lei ma che gliene serviva una sola. Si è scagliata contro Medy mentre noi ci difendevamo dai dimenticati. La piccola guerriera si è difesa ma lei era più forte: l'ha disarmata e trafitta. Volevo correre da lei, volevo farlo con tutto me stesso zio Jace ma..- dice Raf trattenendo a stento le lacrime.- Lei ci ha bloccati con i suoi poteri e ha mandato via i dimenticati. Ha trafitto il corpo sopra il tavolo con la stessa spada con cui ha trafitto Medy, dopo aver conservato un po' del suo sangue. Poi, con il sangue del corpo, ha disegnato una runa sul petto della mia parabatai mentre le diceva che adesso voi potevate capire che cosa significa vendetta. Quando ha finito, è scomparsa insieme al corpo coperto di bende e noi abbiamo corspo fino a qui.

-Lilith..- sussurra mio padre scnvolto dalle circostanze.

-Sembra molto personale.- dice Ashton con tono serio.

-Lo è.- dice mio padre iniziando a spiegare tutto quello che è accaduto a loro in passato.- Molti anni fa, io e Clary l'abbiamo rimandata nel suo mondo mentre lei cercava di portare in vita Jonathan Morgerstern. C'è riuscita ma noi l'abbiamo ucciso a Edom.

-Dobbiamo vedere la ragazza prima che succeda qualcosa.- dice un fratello silente ma un urlo di Raf ci fa girare verso di lui terrorizzati. Il parabatai di mia sorella si tiene il petto con una mano mentre del sangue macchia la sua canotta bianca all'altezza.. merda, la sua runa parabatai.
Luke, che è il più vicino a lui, lo sorregge mentre Carole strappa la sua canotta. La runa è rossa e molto infiammata e del sangue scorre sul suo petto.
Sentiamo una voce dietro di noi e una risata mostruosa: Medy è alle nostre spalle ma questa non è lei. Ha gli occhi completamente neri e un sorriso maligno dipinto sul volto.

-Non la potete salvare. Lei appartiene a me, adesso e io avrò la mia vendetta.- dice la voce di Medy. Vediamo che estrae un pugnale dalla tenuta piena di sangue e la punta al suo braccio in modo perpendicolare: taglia dal polso in giù, per tutto l'avambraccio, aprendo una ferita molto profonda ma Calum è più veloce e tampona la sua ferita con tutte e due le mani.

-Non morirai anche tu.- dice il ragazzo e vediamo Andromeda tornare in se. 

-Calum, ti prego, aiutami.- iniziando a piangere prima di svenire tra le braccia del ragazzo davanti a lei che le tiene ancora il braccio. Lui la tiene stretta e ferma il sangue che continua a uscire con più di un'irizte. La riporta in infermeria ma non lo vediamo tornare.

-Le cose sono pegiori di quanto pensassimo.- dice un dei tre fratelli mentre Luke e Carole continuano a prendersi cura di Rafael a Max, Magnus e zio Alec.- Dovete tenerla il più possibile addormentata. Se dovesse svegliarsi, Lilith potrebbe impossessarsi della sua mente.

-Creerò una pozione adatta.- dice Magnus annuendo con aria seria.

-Noi faremo ricerche più approfondite. Dovreste informare il conclave.- ci consigliano il fratelli prima di uscire dalla stanza e dall'istituto.

-Qualcuno deve rimanere con Medy.- dice zio Simon.

-Rimango io con lei.- dico parlando per la prima volta dopo molto tempo e stringengo i pugni.

-Ti seguo e porto via dall'infermeria Calum.- dice Michael volendomi accompagnare.

-Vengo con voi. Così, la controllo prima di dormire.- dice Max e inizia a seguirci. Sarà una lunga notte.

 
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Il silezio che cala su di noi, mentre ci dirigiamo in infermeria, è assordante; pieno di dolore e ansia. Mi sembra di essere tornato indietro di cienque anni e tutto diventa molto opprimente. Quando arriviamo davanti l'infermetia, sentiamo una voce spezzata dal dolore: Calum.
-... lo farò, piccola. Ti proteggerò e farò di tutto per capire quello che sta succedendo. Non mi darò pace, finché non sarei tornata da noi, da me. Te lo prometto.- dice Cal e si sente il rumore di un bacio.

-Quel ragazzo si distruggerà, come tutti noi.- dice Zeus abbassando lo sguardo.

-Lo è già.- dice Max e lo guardo negli occhi.- Scusami Mike, ma quando siete arrivati qui, io ho letto nella vostra mente e so cosa è successo. Non lo sa nessun altro.

-Allora, sai che niente gli farà cambiare idea.- dico e apro la porta davanti a noi.- Calum..

-Ragazzi.- dice vedendoci arrivare e passando una mano sul viso e tra i capelli in modo confuso.- Ci sono novità?

-No. I fratelli silenti ci hanno detto che più dorme, meno Lilith può controllarla. Magnus a qualcosa mentre i fratelli silenti faranno delle ricerche.- dico avvicinandomi a lui.

-Qualcuno deve rimanere con lei, allora.- dice con tono speranzoso ma Zeus parla prima che lui possa dire altro.

-Rimango io per stanotte e non si discute.- dice il fratello della ragazza stesa sul lettino mentre Max controlla il suo corpo e le sue funzioni vitali.

-Tu devi dormire, Calum.- dico poggiando una mano sulla sua spalla ma lui si scosta ed esce dalla stanza contraendo la mascella. Sospiro e mi giro verso Max e Zeus.- Mi dispiace. Lui è.. complicata la situazione. Sembra di essere tornati davvero a cinque anni fa.

-Che cosa è successo?- chiede il ragazzo per cui ho una cotta staccando lo sguardo dalla sorella.

-Mi dispiace, io non posso. Non perchè non mi fidi ma è una cosa troppo personale. Posso solo dirti che quello che provi adesso per tua sorella, lui capisce benissimo cos'è.- dico e prendo la sua mano. Lui mi guarda e non aggiunge altro.- Se hai bisogno di qualcosa, puoi chiamarmi quando vuoi.
Lui mi lascia un leggero bacio sulle labbra e un leggero sorriso.
Una bella dormita ci vuole in casi come questo.




Durante la notte, però, delle urla mi svegliano facendomi saltare in aria e posso capire benissimo a chi appartengono: Calum ha uno dei suoi incubi.
Metto in fretta e furia il pantalone del pigiama e corro fuori dalla mia camera. Trovo i miei migliori amici nel corridoio, nelle mie stesse condizioni, davanti la porta di Calum. Mi butto con tutto il mio peso sulla porta e la apro: il nostro migliore amico, si dimena tra le coperte del letto continuando ad urlare come se stesse cercando di raggiungere qualcosa o qualcuno riducendo le lenzuola quasi a brandelli.
-Calum! Calum, svegliati!- grida Luke correndo verso di lui e scuotendolo un po'. Ash chiude la porta alle sue spalle e raggiungiamo i due parabatai sul letto.
Luke, stanco di aspettare, tira due schiaffi in faccia al nostro amico e lui si sveglia di colpo. Impiega alcuni minuti per caèire dove si trova e che cosa sta succedendo. Quando mette a fuoco tutto, il suo sguardo si fa triste e capisce da solo che cosa è successo.

-Mi dispiace, ragazzi.- dice stringendo le lenzuola tra le mani.

-Non ne avevi uno da un po' di tempo.- dice Ash ignorando le sue scuse infondate.

-Credo che la causa scatenante, questa volta, sia stata Andromeda.- dice il ragazzo non guardandoci in faccia.

-Tu provi qualcosa di forte per lei, vero?- chiede Luke al suo fianco e il moro annuisce.

-Che cosa ha sognato?- chiedo e lui alza lo sguardo verso di me.

-All'inizio, era Mali ad essere tra le mie braccia e io non potevo fare niente per salvarla. Poi, dopo un po', Andromeda compare tra le braccia di Lilith davanti ai miei occhi e il demone la trafigge allo stomaco ridendo. Io corro, corro e corro a non posso arrivare a lei. Solo quando è morta, la raggiungo ed è così fredda tra le mie braccia. Cerco di sveglarla ma lei, lei non lo fa. Il fantasma di Mali compare davanti ai mei occhi e mi dice che adesso la proteggrà lei.- dice prendendo fiato.- Non posso permettere che succeda. Devo scoprire che cosa sta succedendo.

-Okay, noi ti daremo una mano per venirne a capo.- dice Ash e Luke annuisce convinto delle parole del più grande di noi.

-Adesso, possiamo lasciarti solo o ci accampiamo qui come quando eravamo piccoli?- chiedo facendo ridere, leggermente, i miei amici. Ci sistemiamo tutti e quattro nel letto e ci soffermia ad osservare il soffitto in silenzio che viene rotto da me.- Credo di essermi innamorato di Zeus.

-Cosa?- chiede Ash con una leggera risata ma non è derisoria.

-Lo so che è molto presto, ma si. Credo, di amarlo davvero tanto.- dico tono serio.

-E' l'effetto che fanno gli Herondale.- dice Calum sorridendo pensando a Medy.

-Forse, è l'aria di New York.- dice Luke aggitandosi nel letto.

-Non c'era quest'aria a Sydney.- dice Ash non smettendo di ridere.

-E che aria!- dico io aggiungendomi alal sua risata.

-Grazie, ragazzi.- dice Cal e continuiamo così per un po' di tempo.




La mattina dopo, vengo svegliato da un calcio di Luke sul fianco e adesso, inizio a ricordare il motivo per la quale non dormivamo più tutti insieme: il più piccolo di tutti noi scalcia come un cavallo, quando dorme. Gli tiro una gomitata facendolo svegliare e mi metto seduto sul letto. Noto Ash già in piedi e ci fa segno di fare silenzio perchè Calum sta ancora dormendo.
Usciamo dalla camera del moro ancora assonnati e non andiamo neanche a cambiarci; abbiamo solo bisogno dell'energia che ci può dare il caffè per affrontare questa giornata.
In cucina, troviamo solo i ragazzi e le ragazze che ci guardano con delle facce sconvolte.

-Sembrate dei cadaveri.- dice Raf guardandoci bene n viso. Ash si avvicina alla macchinetta per fare il caffè mentre noi prendiamo posto al tavolo.

-Cal ha avuto uno di quegli incubi che non aveva da un po' di tempo e siamo rimasti svegli quasi tutta la notte.- spiega Luke baciando Carole sulla guancia accettando la tazza di caffè che Ash gli porge.

-E' collegato a quello che mi hai detto ieri sera?- chiede Zeus sedendosi al mio fianco.

-Si, ma non posso parlarne, lo sai.- dico mentre Ash mi porge la mia tazza di caffè e fa accomodare Mary sulle sue gambe.

-Si, ma se mi dice che sa cosa provo in questo momento, mi fa pensare.- dice con sguardo confuso e aggrottando le sopracciglia.

-Lo so, ma..- inizio a dire ma Carole mi ferma con le sue parole.

-Medy, mi ha raccontato che Calum ha una sorella in Australia.- dice Carole stringendo la mano di Luke.

-Si, beh.. lui..- inizia a dire Luke ma una voce dietro di noi lo ferma.

-Io so che cosa prova Zeus perchè l'ho vissuto sulla mia pelle.- dice Calum entrando in cucina e avvicinandosi alla macchinetta del caffè come se niente fosse.

-Cal, non devi parlare per forza.- dice Ash ma lui scuote la testa.

-No, devono sapere.- dice il ragazzo guardando tutti in viso ma soffermandosi su Zeus.- Mia sorella è morta durante la cerimonia shadowhunters in accademia. Ha bevuto dalla coppa mortale e non ce l'ha fatta.

-Per questo non chiami mai casa?- chiede Mary non volendo sembrare troppo invadente.

-Anche. Mio padre, mondano con la vista, incolpa me della sua morte. Dice che non avrei mai dovuto convincerla a diventare una di noi.- dice Cal bevendo un sorso del suo caffè.

-Ma non è stata una tua scelta. Anche se si ha l'1% di sangue shadowhunters, lo sei a tutti gli effetti. E' la legge.- dice Max spiegando la cosa in modo impeccabile.

-Lo so e mio padre è un mondano che non capisce le nostre leggi.- dice il ragazzo avvicinandosi alla porta con la tazza in mano.- Comunque, non permetterò che anche lei faccia la stessa fine di mia sorella. Costi quel che costi, anche la mia vita, io salverò Andromeda.- dice per poi uscire dalla stanza.

-E' molto determinato.- dice Zeus davvero sorpreso da tutta la faccenda.

-E' innamorato ma ancora non lo sa.- dice Raf e il silenzio cala su di noi. A quanto pare, non sono l'unico a pensarlo.

 

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Capitolo 13
*** Capitolo tredici ***


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Magnus è riuscito a creare una pozione per tenere tranquilla e dormiente Andromeda; la si deve soministrare ogni dodici ore ma non per troppo tempo o potrebbe rischiare di non svegliarsi più. I fratelli silenti ci hanno informato che il rituale eseguito da Lilith è davvero pericoloso: in sostanza, grazie ai capelli presi dalla spazzola di Andromeda, il suo sangue e la runa sul suo petto, il demone collega la sua vita a quella del cadavere che l'ha aggredita nella sua stanza e LIlith controlla Medy a causa del veleno in circolo nel suo corpo che la indebolisce. Purtroppo, i fratelli silenti ci hanno avvisato che non è questa la cosa peggiore: quando i due corpi sono collegati, quello che ha vita- Medy, per la precisione- inizierà a indebolirsi sempre di più per dare anima al cadavere fino a quando la sua non sarà esaurità per far rinascere il mostro. Provare a ferire uno dei due, soprattutto Andromeda, accellererebbe solo il processo.
Inoltre, i giorni passano e non possiamo tenere per troppo tempo il corpo della piccola Herondale sedato e oggi, quattro giorni dopo l'attacco, dobbiamo tenerla sveglia. Abbiamo deciso che, quando si sveglierà, sarà circondata solo dal padre e Magnus il quale, in caso di emergenza, potrà intervenire in tempo. Tutti gli altri, ci troviamo in biblioteca per decidere il da farsi.

-Allora, la mia teoria è questa.- inizia a dire Simon Lovelace affiancando la moglie.- Bisogna attaccare il male alla fonte e, in questo caso, Lilith.

-Tu credi che potrebbe funzionare?- gli chiede la moglie incrociando le braccia al petto.- Ti ricordo che uccidendo Lilith, la volta precedente, lui è tornato in vita. Non credo che lo collegherebbe alla sua vita sapendo che possiamo sconfiggerla.

-E scommetto che questa volta non sarà facile come la prima.- dice Mary poggiando le mani sulle spalle di Ashton.

-Mary, ha ragione. I demoni, soprattutto quelli superiori, acquistano più potere quando tornano nella loro dimensione e lei è rimasta lì per, più o meno, vent'anni.- dice Carole d'accordo con il discorso della sorella avvicinandosi, impercettibilmente, a Luke.

-Ci deve essere un modo per sconfiggerli.- dice Ash prendendo le mani di Mary tra le sue.

-La volta precedente, era tuo padre collegato a Jonathan Morgerstern, vero?- chiede Luke a Zaus poggiando un braccio sulle spalle di Carole avvicinandola ancora di più al suo corpo. Come se fosse possibile più di quanto non siano adesso.

- Si, e mia madre era stata rapita da loro due.- dice Zeus guardando la madre.

-Erano stati collegati allo stesso modo di adesso?- chiede Michael tenendo stretto il bicchiere di succo che ha in mano.

-No.- riponde Clary Hendale seduta alla scrivania.- Quella volta, Lilith aveva approfittato della mancanza di protezione su Jace perchè era stato ucciso da mio padre e resusitato da me grazie a un desiderio espresso all'angelo Raziel evocato dal lago Lynn.

-Quali rituali di protezione?- chiede Rafael ponendo la domanda che tutti noi ci stiamo facendo.

-Quando nasce un bamnino da una coppia shadowhunter, si applicano sul bambino delle protezione e questo rituale viene eseguito da un fratelo silente e una sorella di ferro.- risponde Alec Lightwood.- Nel caso di Clary, da fratello Zaccaria, ora Jam Carstairs, e Tessa Grey.

-Ma Medy ha questi incantesimi su di lei. Come può Lilith avere il controllo su di lei?- chiede ancora Rafael.

-Credo che abbia trovato un modo tramite la sua parte demoniaca. Medy è per metà demone a causa del sangue di Tessa Grey che ha trasmesso agli Herondale tramite il suo matrimonio con Will Herondale.- spiega Max quello che sa della storia.

-Quella volta, avete separato i due corpi grazie al fuoco celeste, giusto?- chiedo a Clary Herondale che mi rivolge un sorriso sincero.

-Si, è stato dato a Simon, quando gli è stato tolto il marchio di Caino. Con la spada dovevo colpire Jonathan ma sapevo che sarebbe morto anche Jace. Così, ho deciso di colpire Jace liberandolo da mio fratello e lui ha incanalato il fuoco celeste.- Dice la madre di Zeus e Andromeda. A Mali-Koa sarebbe piaciuto ascoltare tutto questo.

-Non si potrebbe fare la stessa cosa con Medy?- chiede Ashton ancora nella sua posizione.

-A: non abbia fuoco celeste e B: ucciderebbe al 100% la sua parte demoniaca. Non possiamo sapere che effetto avrebbe su Medy e sul rapporto con Rafael.- dice Zeus rispondendo con astio alla domanda di Ash.

-Calmati, Zeus Christoph. Per quanto il tono di mio figlio sia inappropriato, ha comunque ragione. Non conosciamo gli effetti collaterali. Neanche con Jace li conoscevamo ma Medy.. Medy è un'incognita troppo grande.- dice Clary, dopo aver rimproverato il figlio per il tono di voce utilizzato e cala il silenzio tra di noi. 
Esso viene interrotto dal rumore fastidioso di qualcosa che stride sulla superfice del muro. Il rumore proviene dal corridoio e si ferma dopo pochi istanti, quando una luce blu abbagliante si intravede dalla fessura della porta: un portale è stato aperto. Corriamo tutti in corridoio e vediamo Medy tenere per un braccio il padre incosciente sdraiato a terra con del sangue che gli esce dalla fronte.

-Andromeda!- urla la madre spaventata da quello che vede davanti ai suoi occhi.

-Clarissa Adele Morgersten, adesso Herondale. Ne è passato di tempo dall'ultima volta.- dice Andromeda girandosi verso di noi con gli occhi completamente neri.

-Lilith, che cosa vuoi da mia figlia e mio marito?- chiede Clarissa al demone dentro sua figlia.

-Non è ovvio? Vendetta. E la avrò piano, piano. Ho iniziato con tua figlia, tuo marito e con lo stregone che era con loro.- dice con un ghigno sul viso.

-Che cosa hai fatto a Magnus?- grida Alec Lightwood impugnando un pugnale ma Rafael lo blocca tenendosi dolorosamente il petto.

-Sta sanguinando a morte e ho lasciato un messaggio per voi vicino al suo corpo.- dice il demone e Max corre dal padre ferito.- Non credo lo troverai vivo. Tornerò Clarissa e quando lo farò, prenderò tuo figlio e i tuoi amici. Dopo, ucciderò anche te.
La mia mano si muove in quel momento e il pugnale si infila nalla spalla di Andromeda.

-Che fai, stupido?-grida Zeus colpendomi.

-Guardala, stupido.- grido indicando Medy. Lei estrae il pugnale dalla spalla e i suoi occhi tornano del grigio cha tanto mi piace.

-Mamma?!- dice con voce tremante e poi, nota la sua mano avvolta al polso del padre e si inginocchia vicino al suo corpo dando le spalle al portale.- Papà!

-Medy, tesoro... - dice la madre ma delle mani che spuntano dal portale la afferrano e altre due mani, bendate, trascinano Jace Herondale mentre un urlo della figlia squarcia l'aria.- Medy! Jace!
Corro verso di loro per buttarmi all'interno del portale ma quando mi lancio verso il suo bagliore, sbatto contro il muro lussandomi la spalla. Il portale si è chiuso.
-Merda!- urlo in presa all'ira mentre vedo Alec Lightwood e il figlio correre via.

-Che volevi fare, idiota?- chiede Luke correndo verso di me per farmi un'iritze alla spalla.

-Non volevo lasciarla sola. Era tornata se stessa, era tornata da me.- dico chiudendo gli occhi per il dolore all'anima.

-La porteremo indietro, amico. Lo prometto.- dice il mio parabatai rassicurandomi.

 
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Zia Clary corre a chiamare Caterina Loss per rintracciare il portale e la sua direzione mentre noi corriamo in infermeria. Troviamo Max e Raf fuori dalla stanza che fanno entrare solo mamma e papà.
-E' stabile e si riprenderà. Deve solo riposarsi.- dice Max passandosi una mano tra i capelli.

-La ferita non era molto grave. Credo che l'abbia ferito solo come diversivo.- dice Raf accarezzando la testa del fratello minore.

-Oppure, Andromeda può ancora controllare per metà il suo corpo.- dice Calum accendendo uno spiraglio di luce in tutti noi.

-Se fosse stata Lilith al comando, si sarebbe assicurata di ucciderlo definitivamente.- dice Mary dando man forte a Calum.

-Mi dispiace per vostro padre, ragazzi.- dice Zeus in tono pacato e mortificato.- Lei non..

-Lo sappiamo, Chris. Lei non l'avrebbe mai fatto e penso che Calum e Mary abbiano ragione.- dice Max e il fratello, alle sue spalle, annuisce.

-Cosa diceva il messaggio lasciato da Lilith?- chiede Michael facendoci focalizzare sulla sua domanda.

-Lui vivrà.- dice Raf e si passa le mani nei capelli.- E' scritto nella lingua demoniaca con il sangue di mio padre sul muro della stanza.

-E noi lo fermeremo.- dice Luke al mio fianco.- Andiamo nella sala comune?

-Grazie ma credo, rimarremo qui con nostro padre.- dice Max e Raf annuisce alle sue parole.

-Io vado a vedere se la signora Herondale ha bisogno di qualcosa. Voglio trovare Andromeda al più presto.- dice Calum e si avvia verso la biblioteca.

-Io vorrei portare Ashton alla serra.- dice Mary prendendo Ash per mano e portandolo via. Rimaniamo solo io e il biondo in una situazione imbarazzante.

-Vuoi venire in camera mia?- mi chiede Luke e io annuisco. Mi prende per mano e mi conduce verso la sua stanza. Quando entriamo, mi siedo sul suo letto e noto quanto sia ordinato mentre lui chiude la porta alle sue spalle.

-Sei un ragazzo molto ordinato.- gli faccio notare.

-Lo sono sempre stato. Poi, all'accademia ci hanno detto che l'ordine è un fattore vincente per uno shadowhunter e la mia è diventata una mania.- dice sedendosi al mio fianco.

-I tuoi fratelli sono stati fieri di lei.- chiedo poggiando le gambe sulle sue.

-Si, lo sono stati. Anche se, Ben pensava che non superassi il test. Quando ha saputo quello che è successo a Mali-Koa, la sorella di Calum, ha fatto ammenda per tutti i dispetti che lui e Jack mi hanno fatto.- dice ridendo appoggiando le mani sulle mie gambe.

-Era molto bella, Mali-Koa?- chiedo pensando a come sarebbe perdere Mary.

-Molto bella. Somigliava molto a Cal ma con molta più grazia. Avevo una cotta per lei, quando avevo dieci anni ma poi, mi sono reso conto che era semplice e puro amore fraterno.- dice sorridendomi.

-Deve essere stato terribile per Calum.- dico avvicinandomi al suo viso.

-Suo padre, come avrai capito, non gli parla più. E' come se lo avesse sbattuto fuori di casa. Sua madre ha pianto per la figlia ma noi siamo guerieri shadowhunters, possiamo perdere chiunque ogni giorno mentre per i mondani è diverso, lo sai. So che la madre di Calum vorrebbe rivederlo.- dice guardando le mie labbra.

-Credi che si impegnerà per trovare la mia amica?- chiedo guardando le sue labbra.

-Si, penso che lo farà.- dice con un sussurro vicino alle mie labbra.

-Luke?- lo chiamo guardandolo dritto negli occhi.

-Si, Carole?- chiede ricambiando lo sguardo.

-Baciami, ti prego.- dico e lui mi bacia con molto trasporto. Poggio le mani sul suo viso e lui poggia le sue sl mio bacino, portandomi sulle sue gambe. Faccio passare le mie dita tra i suoi capelli e, impercettibilmente, muovo il bacino sul suo e, di conseguenza, lui stringe la mia maglietta tra le mani.

-Carole, se ti muovi così, io credo che non risponderò più delle mie azioni.- dice sospirando sulle mie labbra.

-Magari, non voglio che ti fermi.- dico chiudendo gli occhi e rinforzando la presa su i suoi capelli. 

-Sei sicura?- chiede accarezzandomi il viso.- Non voglio che ti senti costretta.

-Ne sono sicura ma non voglio che sia una cosa di una notte.- dico poggiando le mani sul suo petto.

-Non lo sarà. Voglio che le cose tra di noi continuino con serenità. Quindi, se tu sei pronta, lo sono anch'io.- dice con un sorriso e decido di baciarlo con trasporto. Prendo la sua maglia dal bordo e la tiro su, verso l'alto, e lui alza le braccia per aiutarmi a levarla con più facilità. Mi guarda negli occhi prendendo il bordo della mia e io annuisco per farlo muovere. Dopo averla tolta, torna a baciarmi e le sue mani salgono sul gancio del mio reggiseno. Lo toglie e io mi avvicino al suo petto in modo da poter stare pelle contro pelle e sospiriamo all'unisolo. Mi tiene ferma per il bacino e si alza, con me in braccio, mentre io continuo a baciare il suo collo. Mi fa sdraiare sul letto e poggia le sue mani ai lati dei miei pantaloni della tuta e li tira giù insieme alle mie mutandine. Quando li fa scorrere giù per le mie gambe, toglie anche i miei calzini. Si avvicina al mio corpo e io aggancio le mie mani ai suoi jeans. Sbottono i pantaloni e li tiro giù insieme ai suoi boxer. Toglie anche le scarpe e quando il tutto arriva alle sue caviglie, li lascia sul pavimento.

-Dimmi che hai dei preservativi qui con te.- dico circondando il suo corpo con le mie braccia.

-Si, li ho nel cassetto ma sono troppo comodo per alzarmi.- dice afferrando le mie gambe e attaccandole al suo bacino. Si struscia un po' sul mio bacino e mi fa trattenere il fiato.

-Luke.- dico espirando pesantemente.- Se non pendi un preservativo, adesso, non ci sarà niente tra di noi, dopo.

-Va bene.- dice lasciandomi un bacio sulle labbra. Si solleva dal mio corpo e armeggia con il cassetto sulla sinistra. Ne trova uno e apre la bustina con i denti, lo indossa e torna a sdraiarsi su di me. Avvolge il suo bacino con le mie gambe e si tiene sulle braccia forti per non pesarmi mentre si posiziona per agire al meglio.
Mi guarda negli occhi, come per chiedermi il permesso, io annuisco e, finalmente, siamo sulla stessa lunghezza d'onda.

 
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Quando arriviamo al culmine, mi appoggio al suo petto per riprendere fiato e lei passa una mano tra i miei capelli leggermente bagnati dal sudore. Poco dopo, mi alzo per togliere il preservativo e buttarlo nel cestino. Guarda verso il comodino alla sua sinistra e la sveglia ci rivela che è passata un'ora da quando siamo qui dentro. Torno al suo fianco avvolgendo le sue spalle con un mio braccio e la faccio appoggiare al mio petto.
-E' passata un'ora.- dice e scoppiamo a ridere. La stringo più che posso al mio petto e la bacio sulla fronte. In quel momento, qualcuno bussa alla porta e sta per aprirla ma salto giù dal letto e blocco la porta con il mio corpo.

-Luke, che stai facendo?- chiede la voce di Calum mentre Carole scende dal letto e inizia a prendere i vesiti da terra e indossarli.

-Cal, amico, sono leggermente nudo.- dico mentre noto che lei è totalmente pronta, adesso.

-Amico, ti ho già viso nudo.- dice Calum cercando di aprire la porta.

-Calum, sono nudo e non sono solo.- dico mentre la guardo con un sorriso.

-Oh!- dice Calum smettendo di spingere.- Volevo solo dirti che sono arrivati Caterina Loss e i genitori di Clarissa Morgerstern. Ah e di a Carole, che Mary la stava cercando.- conclude prima di andare via.

-Credo che dovresti vestirti.- dice mentre si trova tra le mie braccia e mi bacia sulla spalla. 

-Si, aspettami. Andiamo insieme.- dico lasciandole un bacio sulle labbra. Mi vesto in pochi minuti e, prendendola per mano, la porto alla ricerca del resto della truppa. Troviamo Michael e Zeus nel corridoio, dove si trova la biblioteca e li seguiamo. Entriamo nella stanza e troviamo Caterina vicino a Clarissa, la possiamo riconoscere per il colore azzurro della sua pelle, e due figure li vicino. Carole mi lascia la mano e corre dalla donna.

-Jocelyn!- dice abbracciandola. La donna la stringe al petto accarezzandole la schiena poi, si gira verso l'uomo e lo abbraccia.

-Ehi, Zeus, chi sono i due che Carole sta abbracciando?- chiedo al ragazzo al mio fianco.

-Sono i miei nonni. Jocelyn Frairchild e Luke Garroway, nato Lucian Greymark. Sono la madre di mia madre e il suo compagno. Ha cresciuto mia madre come una fila e non abbiamo mai conosciuto Valentine, per ovvi motivi.- dice il ragazzo sorridendo al pensiero dei suoi nonni. Lo guardo e noto un leggero sorriso sul suo volto che sarebbe più ampio se sua sorella fosse al suo fianco. Guardo Carole, che ricambia il mio sguardo, e sento che qualcosa sta cambiando.

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Capitolo 14
*** Capitolo quattordici ***


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-Bene, ragazzi.- dice Clarissa Morgerstern, risvegliandomi dal mio stato di trance, prendendo in mano la situazione.- Loro sono Caterina Loss e mia madre Jocelyn, insieme al mio patrigno Luke. Loro ci aiuteranno a trovare Jace e Andromeda. Invece, i volti nuovi sono: Calum Blackstorm, che già avete conosciuto, Michael Graynight, Luke Crosslight e Ashton Bullcar.

-Conosciamo i vostri parenti e li frequentavamo prima del Circolo. Le vostre madri non erano ancora nate.- dice Luke Garraway attirando la nostra attenzione e sorridendo, stringengo la mano alla moglie.

-Si, ma torniamo a noi. Caterina ha trovato una pista.- dice Clarissa e poi, si gira verso di noi.- Non ho niente contro di voi, ragazzi ma parte della mia famiglia è in pericolo.

-Ho scoperto che il portale è stato aperto da qualcuno di molto potente.- dice Caterina iniziando a spiegare.

-Medy. Lo ha aperto lei.- dice Calum incrociando le braccia al petto.

-E questo spiega la sua potenza.- dice Jocelyn parlando per la prima volta da quando abbiamo iniziato a discutere dell'argomento.

-Si, ma sono certa che Andromeda non è mai stata in quei luoghi.- dice Caterina preoccupata.

-Dove si trovano?- chiede Calum serio e posso vedere il suo corpo in tensione.

-In un posto che alcuni di voi ricorderanno.- dice la donna degluttendo a fatica.- Li ha portati in una delle sue dimensioni demoniache.

-Dove di preciso?- chiede Clarissa con tono preoccupato.

-La dimensione demoniaca è simile a... Edom.- risponde lo stregone.

-Merda.- sento sussurrare ai fratelli Lightwood, gli adulti.

-Che significa che è simile?- chiede Simon Lovelace, e vedo una strana luce passare per i suoi occhi ma solo per qualche secondo.

-Vuol dire che è parallela a quella ma... molto peggio.- dice la donna e il silenzio cala nella stanza prima che tutti iniziano a gridare. La calma prima della tempesta.

 
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Un dolore lancinante invade la mia testa e mi fa svegliare dal sonno in cui mi trovavo fino a pochi secondi fa. Mi guardo in giro e capisco di trovarmi in una stanza buia e piena di polvere. Sono stesa sul letto e quando guardo verso il fondo della stanza, trovo qualcuno intrappolato al muro con delle catene: mio padre, riconoscerei i suoi capelli dorati ovunque.
-Papà.- dico scendendo dal letto e avvicinandomi a lui.

-Medy?- chiede come se non mi riconoscesse e io annuisco. Lo guardo attentamente e noto il suo corpo pieni di ferite e lividi, più o meno recenti.

-Che ti hanno fatto?- chiedo abbracciandolo.

-Non importa. Tu stai bene ma.. lui è vivo.- dice spaventato e, per la miseria, non ho mai visto questo sguardo sul suo viso.

-Lui chi, papà?- chiedo ma la porta alle mie spalle si apre e qualcuno entra dentro la stanza. Mi giro verso la porta e trovo l'essere che mi ha pugnalata qualche settimana fa. Noto che si sta togliendo le bende dal viso.

-Io sono vivo. E così, questa è la mia nipotina?- chiede l'essere e non posso credere ai miei occhi: Jonathan Morgerstern, il diciassettenne morto più di trent'anni fa, è qui davanti al mio viso mentre il mio corpo inizia a sentire dolore. Lui se ne accorge.- Oh, si. Sei legata a me e dato che io sono vivo, tra poco Lilith si impossesserà del tuo corpo.

-Come hai fatto a portarci qui?- chiedo poggiando una mano sul mio petto dolorante.

-Sei stata tu ad aprire il portale, mia cara. Il tuo essere sia angelo che demone, ha permesso al portale di essere abbastanza forte. I demoni, neanche quelli superiori, possono aprire dei portali per altre dimensioni, neanche tua madre, ma tu... tu sei speciale e grazie a te, io rivivrl la mia vita a pieno e potrò vendicarmi di tutto il male che mi hanno fatto.

-Non ti permetterò di uccidere la mia famiglia.- dice mio padre mentre io mi accascio al suolo per il dolore.- Andromeda!

-Ma io lo sto già facendo.- dice indicandomi e sorridendo maligno.- Vedi, più lei si indebolisce, più io mi fortifico. Questo, finchè non morirà. Ma tranquillo, finché mi servirà, ucciderò chiunque la tocchi.

-Sei malato, verme.- sento gridare mio padre che si muove facendo stridere le catene che lo tengono al muro. Il dolore diventa sopportabile e sento bruciare la runa sul mio petto. Mi alzo in piedi e la mia vista è totalmente nera. Lilith si è impossessata di me.

-Bene, adesso, dobbiamo andare. Abbiamo qualcuno da catturare.- dice Jonathan che mi afferra la mano e mi porta via, mentre io vorrei solo morire.

 
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Erano passati alcuni giorni e ancora non avevamo trovato un modo per raggiungere Medy e suo padre. L'unica cosa positiva è stata la completa guarigione di Magnus dalla ferita che gli ha inflitto Andromeda sotto il controllo di Lilith. 
In questo momento, siamo tutti riuniti in biblioteca per cercare qualcosa su questa città demoniaca parallela a Edom ma non abbiamo trovato molto, fino ad ora. I fratelli silenti continuano ad aiutarci ma ci hanno detto che i demoni superiori creano dimensioni demoniache a loro piacimento e che noi non abbiamo la possibilità di conoscerle tutte; di alcune non si sa quali siano i loro nomi. In più, Cateriana e Magnus non sanno nulla di queste dimensioni. Lo stregono aveva pensato di evocare il padre, Asmodeo, ma il marito lo ha negato categoricamente, dato che l'ultima volta che Magnus l'ha fatto, Simon Lovelace ha perso la memoria per riportare tutti sani e salvi a casa da Edom.
Mentre continuiamo con le ricerche, sentiamo dei rumori provenire dall'ingresso dell'istituto. 
-Qualcosa non va.- dice Max prima che corriamo nell'armeria a recuperare armi disponibli a un presunto combattimento. Corriamo giù per le scale fino all'ingresso e posso notate la velocità in cui ci sistemiamo tutti in posizione di attacco ma anche di difesa. Le porte si spalancano con una folata di vento, facendoci notare il temporale al di fuori, e una figura in rosso entra con eleganza. La donna, possiamo capirlo dal suo corpo e dalle sue movenze, alza gli occhi verso di noi e il cuore mi si blocca nel petto: Andromeda è davanti a noi con gli occhi completamente neri e un sorriso maligno che le sfigura il volto.

-Siete pronti a difendere la vostra casa?- chiede la ragazza continuando a sorridere.

-Cosa vuoi, Lilith?- chiede Clarissa posizionandosi al centro del nostro gruppo.

-Sono venuta a privarti della felicità, Clarissa e a presentarti una persona. Ti ricordi di Jonathan, non è vero?- chiede il demono e in quel momento, entra un'altra figura completamente in rosso. Un giovane ragazzo ci guarda con un sorriso agghiacciante in viso, molto simile a quello della ragazza che sta davanti ai miei occhi.

-Jonathan..- sento sussurrare dalla donna con terrore.- No, tu sei morto!

-Ero morto, cara sorella. Devo dire che tua figlia è bella come te, se non di più.- dice il mostro poggiando una mano sul suo fianco e avvicinandola al suo corpo annussandole i capelli.- E quello deve essere Zeus, uguale al padre.

-Lascia stare i miei figli, Jonathan. Cosa vuoi da noi?- chiede ancora la donna mentre io osservo Andromeda: la guardo negli occhi neri e noto una scintilla di grigio passare come un lampo, poi torna tutto come prima.

-Voglio ciò che è mio di diritto, ovvero il mondo ai miei piedi. Voglio condividerlo con qualcuno. Avevo dato a te questa opportunità tanto tempo fa ma adesso, penso che Lilith possa essere più adatta di te.- dice con un sorriso passando una mano sul corpo di Andromeda causando un senso di rabbia furiosa dentro di me che mi fa irrigidire all'istante.

-Si, tu e quale esercito?- chiede Simon Lovelace al fianco della sua parabatai.

-Sono contento che tu me l'abbia chiesto perchè mia madre mi ha insegnato come usare il sangue demoniaco dentro un corpo per controllare il suo essere. Ehm, ragazzi?- chiede l'essere spregevole richiamando qualcuno: una flotta tra stregoni e lupi mannari con occhi neri fa il suo ingresso dal portone e si posiziona alle spalle delle due figure in rosso. Una di loro, in particolare, compare davanti ai nostri occhi e Max, insieme all'aiuto di Zeus, sono costretti a tenere fermo Rafael che vorrebbe correre da lei; Luna, con occhi neri, è al fianco di Andromeda.- Penso che la conosciuate benissimo. Non potete capire quanto sia bello per me sentirle urlare dall'interno.

-Maledetto!- urla Rafael lanciando un pugnale contro Jonathan ma lui lo prende dalla lama.

-Non dovevi proprio farlo.- dice tornando serio. Con un gesto della mano, fa segno alla flotta di attaccare e la battaglia ha inizio. Vedo Andromeda dirigersi verso la madre ma io mi metto nel mezzo.

-Veditela con me.- dico alzando la spada angelica.

-Non ti servirà quella, ragazzino.- dice Andromeda con fare cattivo.

-Vuol dire che ti atterò a mani nude.- dico agganciando la spada angelica alla mia divisa senza mai distogliere lo sguardo dal suo.

-La ragazzina ti sta dando dell'idiota e lo sei. Pensare di battermi a mani nude, stupido davvero da parte tua.- dice lei ridendo e io stringo i pugni. Sento alle mie spalle un lupo mannaro cercare di sorprendermi ma io lo schivo velocemente e il lupo finisce su Andromeda infilzandola con i suoi artigli. Le levo il lupo di dosso e la guardo negli occhi che sono tornati del grigio che amo.

-Calum.- dice sorpresa e si guarda in torno vedendo la battaglia consumarsi.

-Medy.- dico prendendola per le braccia e stringendola al mio corpo. Ci spostiamo un po' e la guardo in viso.

-Non ho molto tempo, Calum. Lui ha mio padre in quel posto oscuro. Non si può raggiungere, solo lui può grazie a me. Lui.. lui vuole mio fratello ma soprattutto vuole ferire mia madre e mia nonna. Vuole prendere Zeus, stasera. Glielo impedirò.- dice preoccupata guardandosi in torno alla ricerca del fratello.

-Glielo impediremo.- dico e le accarezzo il viso.- Ti ha fatto male in qualche modo?

-No, ma penso che io ne faccia a mio padre, quando sono lei. E' pieno di lividi e di ferite.- dice con gli occhi lucidi per le lacrime che cerca di trattenere.- Dovete trovare qualcosa. Io non so cosa voglia fare in futuro e se mai dovessi scoprirlo, non potrò comunicare con voi. Penso, attaccherà Idris nuovamente.

-Ne sei sicura?- chiedo e lei scuote la testa. Sta per dire qualcosa ma il suo sguardo si ferma alle mie spalle con terrore.

-Ti prego, perdonami.- dice e la guardo non capendo le sue parole. Estrae un pugnale dalla divisa e lo infila nella mia coscia. La guardo con stupore e dolore, prima di accasciarmi al suolo e vederla correre verso la mischia. Riesco a girarmi in tempo per vedere Andromeda schivare tutti e pararsi davanti al fratello. Lo guarda negli occhi spingendolo via facendolo cadere a terra e in quel momento, la spada di Jonathan Morgertern le trapassa lo stomaco fino all'elsa.

-No!- sento gridare Zeus mentre guarda la sorella con terrore. Ecco perchè mi ha pugnalato alla gamba, in modo che non mi potessi muovere per fermarla. Vedo il corpo di Rafael cadere al suolo e Medy sorridere al fratello con dolore; del sangue le esce dalle labbra.

-Mi sa che dobbiamo intensificare il dominio su di te, signorina.- dice Jonathan Morgersten estrendo la spada dal corpo di Medy e prendendola prima che possa cadere a terra.- Ritirata!- grida e tutti, in un secondo, spariscono dalla nostra vista. Sul pavimento compare una macchia di bruciato, ovvero una scritta in latino: torneremo.
Vedo Mary e Clary avvicinarsi a Zeuse per controllare le sue condizioni. Max e la sua famiglia si avvicinano a Raf che è solo svenuto e vedo Luke avvicinarsi a me e farmi un paio di iritze per la ferita alla gamba.

-E' stata lei?- chiede posando lo stilo.

-Si, ma solo per impedirmi di fermarla dal salvare Zeus. Era tornata in se.- dico alzandomi dal pavimento per raggiungere tutti gli altri.

-Che cosa volevano?- chiede Carole guardandosi in giro.

-Volevano prendere Zeus ma soprattutto, volevano far soffrire Clarissa.- dico guardando la donna che si passa le mani sul viso e tra i capelli.

-Come fai a saperlo?- chiede Michael non lasciando il fianco di Zeus.

-Stavo combattendo contro di lei e un lupo mannaro, dopo che l'ho schivato, l'ha colpita e ferita facendo tornare davvero lei. Mi ha detto che solo lei può aprire il portale ma solo Jonathan sa dove vanno. Ha paura che le facciano ferire il padre, quando Lilith si impossessa del suo corpo.- dico passandomi una mano sul viso per l'esasperazione.

-Sa dove attaccheranno la prossima volta?- chiede Ashton non staccandosi da Mary.

-No. Dice che lui le rivela le cose solo quando Lilith si impossessa di lei ma pensa che attaccheranno Idris. Lui vuole il mondo e il nostro mondo è proprio Idris...- dico ripensando alle parole di Medy.

-Come facciamo a sapere che era davvero lei?- chiede Michael dubbioso.

-Come, scusa?- chiede Zeus allontanandosi dal corpo di Mike.

-Beh, l'abbiamo vista tutti quando è entrata qui dentro.- dice Ashton dando man forte al suo parabatai.

-Ragazzi, ha salvato Zeus. Anche Jonathan ha detto che il legame con Lilith andava rinforzato.- dice Mary prendendosela con Ashton e si allontana da lui.

-Ha ferito Calum.- dice Luke ricordando a tutti che cosa è successo.

-Solo per impedirmi dal fermarla, quando ha protetto suo fratello.- dico difendendo Andromeda e innervosendomi.

-Basta!- grida Carole zittendoci tutti.- Stiamo parlando della nostra Medy, della mia amica. Era lei perchè io stavo alle spalle di Zeus, quando lei si è parata davanti al fratello. Mi ha guardata in viso e sapevo che era lei. Ora, invece di litigare, troviamo una soluzione per separarla da Jonathan e riportarla a casa insieme a zio Jace.- dice prima di andare cia seguita da Mary e Zeus.

-Che cosa pensate di fare, eh?- chiedo girandomi verso i miei amici.

-Cal, noi..- dice Luke ma lo fermo.

-Cosa? Come potete dubitare di lei? No, sentite, lasciate perdere. Carole ha ragione e se voi non volete aiutare, quella è la porta.- dico prima di lasciarli lì a rimuginare sui loro sbagli.





 
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Catarina Loss, anni indefiniti

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Jocelyn Fray, 66 annni

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Luke Garroway, 66 anni
 
 

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Capitolo 15
*** Capitolo quindici ***


 
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Erano passate ormai delle ore da quando Jonathan aveva portato via la mia bambina posseduta da quel demone marcio di Lilith. Avrei voluto difenderla con tutte le mie forze e avrei voluto abbracciarla come quando si addormentava da sola nella sua stanza a causa degli incubi e io correvo a rassicurarla perchè, si siamo guerrieri e dobbiamo cavarcela con le nostre forze, ma avrei fatto qualsiasi cosa pur di alleviare il dolore che la vita sta "regalando" ai miei figli. Farei qualsiasi cosa per evitargli tutto il dolore che la vita ha "regalato" a me. Penso al piano subdolo di Jonathan, al viso di mia miglie, agli occhi di mio figlio e alla forza di tutta la mia famiglia presente dentro l'istituto. Penso ad Alec e al dolore che starà provando. 
Cerco di liberarmi da queste catene che mi tengono fisso al muro, ma mi lasciano libero di muovermi; le afferro saldamente e inizio a tirare cercando il modo di staccarle dal muro ma è tutto inutile. Sono saldate alla pietra e in più penso che il posto in cui ci troviamo mi indebolisca di molto. Deve aver applicato qualche strana runa per mimimizzare i miei movimenti. Mi accascio sfinito ma con la voglia di riprovare, quando sento dei rumori provenire da fuori la stanza.

-Portala al piano di sopra. Io prendo l'occorrente per intenzificare il mio volere su di lei.- dice una voce femminile, quella di Lilith, a quello che sembra essere Jonathan. Infatti, qualche istante dopo, il mostro apre la porta con in braccio un corpo coperto di sangue: Andromeda.

-Che cosa le hai fatto?- chiedo tirando le catene con tutta la mia forza mentre lui appoggia il corpo di mia figlia sul letto malandato.

-Io non ho fatto proprio niente.- dice con un sorrisino malefico sul volto.- Vedi, stavo cercando di ferire e catturare Zeus ma la bellissima Andromeda,sfuggita al controllo di mia madre, si è messa in mezzo e la mia spada le ha infilzatto lo stomaco fino all'elsa. Ma non ti preoccupare, le ho già applicato delle rune di guarigione e di trasfusione. Ma il controllo di mia madre deve essere intensificato.

-Sei un mostro. Giuro sulla mia vita che ti distruggerò, come ti ho distrutto anni prima.- dico con tutta la rabbia che ho in corpo. In quel momento, entra Lilith in camera con dei vari oggetti in mano. Li poggia vicino al corpo di mia miglia e prende una piccola ampolla contenente del sangue. La versa in una ciotola e trafigge Jonathan con una spada, fa gocciolare il sangue nella stessa ciotola e ripete delle parole in una lingua demoniaca che non comprendo. Disegna qualcosa sul corpo di Medy e poi, riesco a vedere che è una runa rossa perchè la disegna sul corpo di Jonathan: il legame è stato rinforzato.

-Bene, lasciamola riposare.- dice Lilith uscendo dalla stanza.

-Mi raccomando, se dovesse succedere qualcosa, cerca di aiutarla.- dice Jonathan ridendo seguendo quel mostro.
Per tutto il tempo, due ore più o meno, guardo il corpo inerme di mia figlia steso sul letto mentre la rabbia sale dentro di me. Ha una divisa da shadowhunter addosso e posso notare che certe abitudini non cambiano, visto il suo colore rosso. La maglietta è zuppa di sangue ma posso notare il suo respiro regolare, segno che il mostro si è davvero preso cura di lei. Qualche attimo dopo, noto il suo corpo iniziare a muoversi e i suoi occhi aprirsi. Si guarda in torno come se fosse spaesata ma un lampo le passa negli occhi, segno che inizia a ricordare tutto. Si gira verso di me e delle lacrime iniziano a solcarle il viso.

-Non piangere, bambina mia.- le dico con un tono leggero di voce. Lei si alza dal letto e viene a sedersi sulle mie gambe. Avvolge il mio busto con le braccia e poggia il viso sul mio petto. Riesco a circondare il suo corpo, grazie alla lunghezza delle catene e stringerla al mio petto tanto forte quasi da stritolarla.

-Adesso penseranno tutti che li ho traditi. Dovevi vedere le loro facce, papà. La mamma era così delusa.- dice continuando a piangere.

-Sono sicuro che non era delusa, piccola mia. Secondo me, era spaventata e arrabbiata allo stesso tempo con le forze oscure che ti stanno facendo questo. Sono sicuro che i ragazzi ci aspettano a braccia aperte e che Calum provi qualcosa di forte per te.- dico accarezzandole i capelli.

-Come fai a drilo?- chiede alzando la testa dal mio petto e guardandomi negli occhi. Le lascio un bacio sulla fornte e la faccio appoggiare nuovamente sul mio petto.

-Perchè ha lo stesso sguardo che avevo e che ho tutt'oggi quando guardo tua madre.- dico mentre lei si strenge a me sentendo queste parole.- Non preoccuparti, ci aiuteranno. Ne sono convinto.


 
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Dopo aver discusso con i miei amici sulle condizioni di Andromeda dopo la visita di Jonathan Morgersten e Lilith, decido di recarmi nell'unico posto che mi ricorda la ragazza per cui provo qualcosa di veramente forte: la serra. Non è ancora mezzanotte e i fiori non sono ancora sbocciati ma qui, in mezzo a tutte queste piante e fiori, riesco a sentire il suo profumo dolce e la sua presenza perchè questo posto le appartiene più di qualsiai altra cosa che la circonda.
Sento dei passi dietro di me e li riconoscerei tra mille, mi hanno accompagnato nella mia vita tutti i giorni e non potrei farne a meno.
-Se sei qui per ribadire il tuo concetto su quanto non ti fidi della ragazza per cui provo un sentimento, puoi anche tornare indietro.- dico al ragazzo che si siede al mio fianco.

-Sono qui per chiederti scusa sul nostro comportamento.- dice Luke gurdando i fiori ancora chiusi davanti a noi.

-E gli altri dove li hai lasciati?- chiedo guardandolo in viso per la prima volta da quando si è seduto al mio fianco.

-Siamo andati a parlare con gli altri e a scusarci con loro ma hanno pensato che sarebbe stato meglio se io fossi venuto da solo.- dice con un leggero sorriso che contagia anche me.

-Mi conoscete così bene.- dico sorridendo leggermente.

-Si e non ti avevao mai visto così preso da una ragazza prima di adesso. Che cosa ti ha fatto?- chiede non distogliendo lo sguardo dal mio volto.

-Lo stesso effetto che a te fa Carole. Lei, per me, ha qualcosa che va oltre il suo essere speciale. Non riesco a spiegarlo, Luke ma quando la guardo è come se il mio mondo iniziasse e finisse con lei, con un suo sguardo. Suo padre dice che la amo. Io non so se è amore o se ne sono innamorato ma so che tengo a lei e la voglio al sicuro.- dico non rendendomi conto  che qualcun altro è entrato nella serra e si avvicina a noi.

-Che dichiarazione importante.- dice la voce di Zeus alle nostre spalle.

-Non ti avevamo mai sentito parlare così, amico.- dice Michael dandomi una mano per alzarmi. Ash fa lo stesso con Luke.

-Ci dispiace, Cal. Non volevamo dubitare di lei ma soprattutto non volevamo dubitare di te.- dice Ash guardandomi negli occhi.

-I tuoi amici sono degli idioti ma sanno come farsi perdonare.- dice Carole guardando Luke e sorridendo.

-Io non li avrei perdonati così facilmente.- dice Mary incrociando lebraccia al petto e non ricambiando l'abbraccio di Ash.

-Dovete stare solo in silenzio, li avreste perdonati comunque.- dice Max annoiato dalla situazione.

-Che intenzioni hai?- cmi chiede Rafael con sguardo e tono serio.

-Ho intenzione di riportarle a casa, Raf. E si, non mi sono dimenticato di Luna.- dico ricambiando lo sguardo e rassicurandolo nei miei intenti di riportare a casa anche la sua ragazza.

-Violet è pronta ad aiutarci in qualsiasi modo pur di riportare a casa le sue amiche.- dice Max informandoci dell'aiuto che avremo dagli unici nascosti non colpiti dall'effetto di Jonathan e glunici che sono rimasti nostri alleati, dato che non andremo di certo a chiedere aiuto alle fate che sono sotto il regime di un'ex alleata di Jonathan Morgersten.

-E zia Clary ha convocato i membri del Conclave per radunare un esercito di shadowhunters pronti a salvare zio Jace e Medy.- dice Mary informandomi della situazione. Li guardo tutti in viso, pronti a sacrificare se stessi per qualcuno che amano; così coraggiosi, così pieni di vita.

-Quando iniziamo?- chiede Rafael impazziente.

-Subito.

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Capitolo 16
*** Capitolo sedici ***


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Decidiamo di iniziare le ricerche dalla biblioteca dell'istituto e ci immergiamo dentro i libri per quelle che sembrano ore. Ognuno di noi ha uno scaffale diverso e pensiamo di poter riuscire a velocizzare le ricerche ma i libri dentro questo posto sono infiniti e giganteschi. Parlano, la maggior parte, di diverse dimensioni demoniache con i diversi demoni che le abitano e alcuni sono davvero mostruosi ma potrei affrontare qualsiasi cosa per poterla riavere tra le mie braccia.
-Ci vorranno delle ore.- dice Ashton lamentandosi del tempo passato qui dentro e riportandomi alla realtà. Sto rileggendo lo stesso paragrafo da ben due minuti.

-Sono già passate delle ore.- dice Max continuando a leggere un libro sulla dimensione dei demoni ragno.

-Ho trovato delle mappe, ragazzi.- dice Carole appoggiando diverse mappe sul tavolo della stanza mentre tutti ci avviciniamo a lei.- Queste sono alcune mappe di alcune dimensioni che siamo riusciti a creare grazie all'aiuto dei nostri genitori e alle rune create da zia Clary. Si, è vero, non può aprire dei portali per altre dimensioni ma ha potuto creare delle rune che ci permettessero di vedere oltre la nostra. Purtroppo, non c'è nessuna mappa che raffiguri le dimensioni parallele. Però, abbiamo quella di Edom.

-Che c'è ne facciamo di quella di Edom?- chiede Luke non capendo il clou della situazione.

-Caterina ha detto che questa dimensione che stiamo cercando assomiglia ad Edom ma che è peggiore. Se è una dimensione parallela a quella, ci deve essere un portale tra i due mondi che li collega.- dice Michael cercando di spiegare il tutto a Luke ma sembra non aver ancora capito.

-E quindi?- chiede ancora molto confuso.

-Basta studiare la mappa di Edom e capire dove potrebbe essere il portale.- dico arrivando alla conclusione più ovvia.

-Beh, non è così semplice. Non sapevano di queste dimensioni parallele, quando hanno creato la mappa. Quindi, non sono riportate.- dice Carole un po' sconsolata per la situazione.

-E quindi che dovremmo fare? Andare a Edom e cercare questo portale?- chiede Zeus cercando di capirci qualcosa.

-In pratica, si.- risponde Ashton con del leggero sarcasmo.

-Come hanno fatto i vostri genitori ad arrivare a Edom quella volta?- chiede Luke guardando la mappa che Carole ha poggiato davanti ai nostri occhi.

-Hanno usato un passaggio nella corte Seelie. Era il passaggio che Jonathan usava per vedere la regina e tornare in questa dimensione.- risponde Rafael spiegando l'accaduto di molti anni prima.

-Quindi, usarlo di nuovo è un no categorico.- dico rassegnandomi a spegnere l'unico barlume di speranza che ci eravamo creati.

-No. Erano alleati con Jonathan per una relazione tra lui e la regina Seelie e non mi fiderei delle fate quando si tratta di lui. Purtroppo, nonostante la fine della Pace Fredda, molte fate hanno ancora dei rancori verso noi Shadowhunters, nonostante siano stati proprio zio Alec e zio Magnus a combattere in prima linea perchè essa finisse.- dice Carole guardandoci tutti in viso per capire le nostre reazioni.

-E' proprio in quelle gallerie che hanno trovato Mark Blackthorn.- dice Max e capisco dal suo tono che c'è qualcosa che lo lega al cacciatore appena citato.

-Adesso, sta molto meglio e Diana lo protegge dalla caccia selvaggia, grazie alla sua relazione con il capo della caccia.- dice Mary rassicurando tutti sulle condizioni del cacciatore con il sangue di fata.

-Quindi, come ci muoviamo?- chiedo incrociando le braccia al petto ma ha la possibilità di rispondere perchè la porta della biblioteca viene aperta da Magnus Bane che ci guarda tutti con sospetto mentre noi ci pariamo tutti davanti al tavolo per non far vedere allo stregone quello che abbiamo trovato.

-Che state combinando voi mocciosi?- chiede lo stregone assottigliando gli occhi e guardandoci tutti per bene.

-Niente!- rispondiamo tutti in coro.

-Non mi piace per niente tutto questo mistero ma abbiamo cose più importanti a cui pensare. Il Conclave è qui e vuole parlare con voi. Mettete a posto tutto quello che avete alle spalle e preparatevi al loro ingresso.- dice Magnus e tutti facciamo il nostro meglio per posari libri e mappe che abbiamo trovato nelle nostre ricerche mentre noto Mary piegare la mappa di Edom e chiedere a Max di rimpicciolirla. Dopo che il cugino lo fa, vedo Mary mettersi la mappa in tasca e continuare a nascondere il resto delle mappe. Pochi minuti dopo, vediamo entrare tutti gli adulti dentro la stanza compreso il conclave con molte persone importanti da tutti il mondo. Tra di essi, noto il fratello di mia madre che fa parte dell'Enclave di Sydney. Lui mi guarda ma non dice proprio nulla e continua a camminare per la stanza. In fine, nella stanza entrano il Console Matthew Penhallow - Blackthorn, figlio adottivo di Aline Penhallow e Helen Blackthorn che ha preso il posto di Alec Lightwood qualche tempo fa, e l'Inquisitrice Diana Graynight, cugina di Michael ma non sono in buoni rapporti. Sua madre e suo zio si odiano da quando la madre di Michael ha sposato un mondano con la vista.

-Bene, ragazzi. Grazie per averci accolti con così poco preavviso ma avevamo bisogno di risposte alle nostre domande e solo voi potete darcele.- dice il Console con un sorriso rassicurante sul volto.- Ci hanno riferito che Jace e Andromeda Herondale sono stati rapiti da Jonathan Morgerstern e il demone superiore Lilith che lo ha ripostato in vita. E' esatto?

-Si, signore.- risponde Mary facendosi avanti e guardando il console dritto negli occhi.- Io, Mary Lovelace, Zeus Herondale e Rafael Lightwood - Bane, eravamo in missione di ricognizione con Andromeda Herondale. Ci siamo accorti troppo tardi che era un'imboscata. Il demone superiore Lilith, evocata da uno stregone molto giovane, ha pungalato Andromeda per prenderle il sangue e, con un rituale demoniaco, ha collegato la vita della nostra amica a quella di Jonathan Morgerstern.

-Ed è vero che una volta riportata all'istituto ha attaccato Magnus Bane e il padre per rapire quest'ultimo e portarlo con se?- chiede l'Inquisitrice con tono autoritario. 

-Si, ma..- inizia a dire Mary ma l'Inquisitrice la blocca.

-Va bene, così. Grazie.- risponde con lo stesso tono. Non ci sto a questa risposta e mi sembra che vogliano far passare Medy per la cattiva della situazione.

-Quello che Mary voleva dire, se sua maestà la lasciava finire di parlare, era che Lilith si era impossessata del corpo di Andromeda ferendo Magnus Bane e portando con se Jace Herondale. Andromeda non avrebbe mai fatto una cosa del genere, se fosse stata in se.- dico incrociando le braccia al petto e sfidando con lo sguardo la cugina di Michael.

-Lo sappiamo bene, signor Blackstorm. Non stiamo accusando la signorina Herondale di tradimento e rapimento. Vogliamo solo conoscere i fatti.- dice il conosole Penhallow con lo stesso sorriso rassicurante.- Per esempio, chi può dirci che cosa è successo due giorni fa quando Jonathan Morgerstern ha attaccato questo istituto?

- Erano entrati solo loro due signore, ma poi, Jonathan Morgerstern ha chiamato un esercito a se composto da stregoni e lupi mannari ma avevano tutti le caratteristiche di Andromeda: occhi neri e segni di possessione demoniaca. Lui stesso ha confermato di provare piacere nel sentirli urlare dal dolore e dalla disperazione nella loro mente.- dice Zeus difendendo la sorella.- Tra di loro, c'erano molti nostri amici.

-Si, tra cui Luna Mccall.- dice con disgusto l'Inquisitrice.- Sapete perchè solo lupi mannari e stregoni? 

-Non ne siamo sicuri ma pensiamo che sia per via del loro sangue. Gli stregoni sono figli dei demoni mentre i lupi mannari sono infettati dal sangue dei demoni. Anche i vampiri ma in modo minore mentre le fate hanno anche del sangue angelico in corpo e non sono facili da controllare. Hanno usato lo stesso metodo per controllare mia figlia: fare leva sul solo lato demoniaco.- dice Clary rispondendo a tono all'Inquisitrice che stizzita torna a fare silenzio.

-Ci hanno anche detto che Andromeda è sfuggita al controllo di Lilith e salvato il fretello. E' così?- chiede ancora il Console.

-Si. Ha messo fuori gioco me e schivato molti attacchi per pararsi davanti al fratello ed essere pugnalata allo stomaco per salavare il fratello.- rispondo continuando ad avere un tono serio. Non mi piace la piega che sta prendendo questa conversazione.

-Quindi, non sappiamo se sia ancora sotto il controllo di quel mostro o se sia morta.- dice l'Inquisitrice.

-Lei non è morta.- afferma con rabbia Rafael facendosi avanti ma viene fermato per una spalla dal fratello.- Come suo parabatai, lo sentirei.

-Credo che sia arrivato il momento di prendere una decisione.- dice l'Inquisitrice con tono serio e alzandosi dalla seria, evitando la risposta di Rafael. I membri del consiglio, fino ad ora rimasti in silenzio, si recano fuori dalla biblioteca insieme al Console e all'Inquisitrice. L'attesa è snervante e nessuno di noi riesce a proferire mezza parola. Dopo qualche minuto, rientrano tutti nella stanza e riprendono le postazioni precedenti ma le loro facce non predicono nulla di buono.- Abbiamo preso una decisione.

-Purtroppo, non conoscendo le condizioni fisiche e mentali di Andromeda Herondale e di Jace Herondale, pensiamo che sia inappropriato mobilitare tutto il Conclave per andare alla ricerca di due soli shadowhunters.- dice il Console con sguardo dispiaciuto. In due secondi, si scatena il panico dentro la stanza. Chi urla a destra e chi urla a sinistra.

-Mio marito ha sconfitto quel mostro molto tempo fa salvando i vostri culi e quelli dei vostri familiari, rischiando il suo insieme ai nostri. Come potete non mandare qualcuno per salvarlo insieme a mia figlia?- urla Clarissa mentre Alec deve tenerla per le spalle.

-Matthew, rifletti. Ti ho concesso quel posto perchè so quanto tu sia retto e giusto ma lasciare due shadowhunters del loro valore nelle mani di quei mostri non è proprio corretto. Io e mio figlio che dovremmo fare? Aspettare di sentire il dolore dilantiante per la loro morte? La loro famiglia cosa deve fare? Non sapere nulla sulle loro condizioni finché noi non le diremo che non li sentiamo più?- chiede Alec con tono disperato.

-Mi dispiace, Alec ma il consiglio ha votato in questo modo. Ha anche votato per un insieme di shadowhunters che si tengano pronti ad attaccare il nemico.- dice il Console alzandosi dalla sedia, come tutti gli altri, e dirigendosi alla porta lasciando tutti noi senza parole. Lasciano la stanza e il silenzio cala tra di noi. Preso da un attacco di iera, prendo la prima cosa che mi capita sotto mano dal tavolo [un bicchiere di vetro] e lo lancio contro il muro della biblioteca facendolo frantumare in mille pezzattini. Dobbiamo assolutamente trovare una soluzione al problema.

 
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Dopo aver sbollito la rabbia con il silenzio, ci disperdiamo tutti per l'istituto. Io mi reco in camera mia ed estraggo dalla tasca dei pantaloni la mappa della dimensione di Edom. La guardo attentamente mentre la sistemo sul mio letto e noto una croce su quello che dovrebbe essere il cielo della dimensione, con su scritto "Ingresso alla dimensione con collegamento al regno Seelie". Decido di mandare un messaggio di fuoco ad una mia amica fata chiedendo se quel passaggio sotto terra è ancora utilizzato dalla corte Seelie e quando mi risponde, mi dice che quel passaggio sotterraneo non è più utilizzato dalla corte Seelie e che si sono trasferiti tutti nel loro regno di orginire, il regno delle fate. Mando dei messaggi di fuoco ai ragazzi presenti all'istituto per proporre loro un patto folle. Qualche minuto dopo, si trovano tutti nella mia stanza.
-Quello che sto proprovi è davvero folle e se lo mettiamo in atto, nessuno dei nostri genitori dovrà saperlo.- dico richiamando l'attenzione di tutti su di me.

-Così, spaventi tutti, Mary. Lo sai.- dice mia sorella in tono serio.- Spiegati subito.

-Ho mandato un messaggio di fuoco ad una mia amica della corte Seelie e mi ha detto che i passaggi sotterranei sono ormai inutilizzati dalle fate per un loro trasferimento nella patria d'origine delle fate.- dico spiegando in parte il mio piano.

-E quindi? Che cosa vuoi dirci con questo?- chiede Max. So che ha già capito tutto perchè è molto intelligente e mi conosce molto bene ma so che vuole farmelo dire a me.

-Andiamo a riprenderci Andromeda e zio Jace. Arriviamo ad Edom dai passaggi sotterranei delle fate e cerchiamo il portale collegato alla dimensione parallela. Non sarà una passeggiata. Se decidiamo di andare, dobbiamo trovare al più presto il passaggio o rimarremo bloccati li per sempre. Nessuno potrebbe salvarci.- dico spiegando il mio piano.

-Ammettiamo che lo facciamo, quel passaggio non è stato chiuso da Jonathan in persona quando i vostri genitori erano andati a combatterlo?- chiede Ashton ricordando quello che tutti dicono sia successo.

-Si, ma questa mia amica, dice che quel passaggio non è mai stato chiuso e che molti demoni, provenienti da quella dimensione, passavano di li.- dico spiegando la situazione.- E' un punto che nessuno controlla più, quindi, sicuro per loro. Cosa ne dite?

-E' una missione suicida.- dice Luke incrociando le braccia al petto.

-Si, ma hai sentito cosa hanno detto quelli del consiglio, non manderanno nessuno per salvare Andromeda e Jace.- dice Michael andando contro il suo amico.

-Io ci sto.- dice mia sorella guardandomi sorridendo.

-Io voglio solo che mio padre e mia sorella tornino a casa, quindi, per me è okay.- dice Zeus alzando le spalle.

-Nessuno mi fermerà dal portare a casa la mia parabatai e il suo papà.- dice Raf incrociando le braccia al petto.

-Noi siamo con voi.- dice Michael e Ashton annuisce sorridendo.

-Farei qualsiasi cosa per averla di nuovo con me. Quindi, ci sto.- dice Calum annuendo in modo serio.

-E va bene, ci sto.- dice Luke in tono esasperato.

-Max?- chiedo al nostro amico stregone.

-Mio padre non apprezzerà tutto questo ma posso portare anche Violet?- chiede lo stregono con un leggero sorriso.

-Certo! Tenetevi pronti, domani sera sul tardi ci incontreremo alla cripta e partiremo.- dico annuendo con serità.

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Capitolo 17
*** Capitolo diciassette ***


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La sera dopo, aspettiamo che gli adulti siano andati a letto e che siano realmente addormentati. Decidiamo di utilizzare delle ruen del silenzio per non fare sentire i nostri passi per tutto l'istituto e di portare con noi uno zaiono ncon l'essenziale per non appesantirci troppo. Quando finisco il mio "borsone" mi reco in camera di Carole e busso piano.
Apre la porta, mi fa entrare e torna a concentrarsi sulla borsa quasi piena sul suo letto.
-Stai portando molte armi.- le dico chiudendo la porta alle mie spalle e avvicinandomi al suo letto.

-Si, beh, non sappiamo che genere di demoni o mostri possiamo incontrare.- dice chiudendo la borsa finalmente piena.

-Sei pronta?- chiedo portandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

-Se ti dico si, ci credi lo stesso?- chiede guardandomi negli occhi.

-Farò finta di crederci. Che cosa ti preoccupa?- chiedo facendola sedere al mio fianco tirandola per una mano e facendola cadere sul materasso.

-Tutto.- dice non incrociando il mio sguardo.

-Andrà bene. Lo facciamo per Andromeda e Jace.- dico facendole alzare lo sguardo verso di me e sorridendole per incoraggiarla.

-Lo so ma non voglio perdere nessuno di voi per quel mostro.- dice in un sussuro e l'unica cosa che mi viene da fare è stringerla tra le mie braccia non sapendo che cosa rispondere. Lei si lascia andare e mi stringe forte le braccia in torno al bacino come se non mi volesse lasciare andare. Le lascio un bacio dolce sulla fronte e le accarezzo i capelli. Lei alza la testa dal mio petto e mi lascia un dolce bacio sulle labbra che io ricambio subito trasmettendole la mia paura di perderla. Dopo il bacio, mi sorride e decidiamo di recarci nella cripta per raggiungere tutti gli altri. Prendiamo i nostri bagagli e camminiamo mano nella mano per i corridoi fino ad arrivare a destinazione. Trovano tutti lì che stavano aspettando solo loro e quando entrano, Zeus si alza dalla poltrona e tira fuori un foglio e lo stringe tra le mani.

-Adesso che siete tutti qui, vorrei mostrarvi qualcosa che ho trovato in camera dei mie genitori.- dice aprendo il foglio che ha tra le mani e mostrandocelo: al suo interno è disegnata una runa strana.- Sapevo che mia madre aveva un piano: una volta, prima dell'ultimo attacco di Jonathan, mi ha detto che stava lavorando a qualcosa che ci avrebbe aiutati a far ritornare Andromeda in se e dopo che Jonathan è andato via, l'ho vista lavorare su questa cosa ancora più intensamente. Questa rina può separare Andromeda dal potere di Lilith e spezzare il legame con Jonathan. Raf, c'è scritto che sarà così potente da liberare anche Luna.

-Ma è magnifico!- dice Mary alzandosi dal divano esultando in silenzio come tutto noi.

-E' già stata usata?- chiede Raf smorzando l'entusiasmo di tutti.

-No, voleva provarla per prima cosa su Medy. Ma se mia madre voleva provarla su sua figlia, vuol dire che si fida delle sue capacità come tutte le altre volte.- dice Zeus cercando di convincere Raf che annuisce e prende il suo zaino mettendolo in spalla. Ci alziamo tutti, prendendo le nostre borse e i nostri zaini, e lo seguiamo fuori dalla cripta per seguirlo verso Central Park. Arriviamo davanti al lago e il riflesso della luna ci apre il passaggio per la corte Seelie. Il passaggio, ci catapulta nel corridoio adiacente e tutto sembra troppo tranquillo, quasi spettrale. Fa un certo effetto sapere che le fate non  sono più qui.

-Sono io o fa strano anche a voi sapere che le fate non sono più qui?- chiede Max rivolgendosi ai suoi amici ma leggendomi nella mente.

-Si sarebbe dovuta sentire della musica e rumore di piedi che ballano sul pavimento.- dice Ash estraendo la strega luce dalla sua tasca.

-Si sarebbero dovute sentire anche urla e lamenti dai poveri mortali che torturavano.- dice Michael seguendo i movimenti del suo paabatai.

-Si sente solo il rumore della desolazione e della morte. Andiamo.- dice Calum mettendosi in testa alla fila e iniziando il percoso che tutti seguiamo. Passano tutti e faccio passare Carole prima di me per tenerla d'occhio. Quello che incontriamo nel nostro cammino, sono foglie secche e farfalle morte. Arrivati alla stanza del trono, troviamo moltissima edera e moltissime radici che si arrampicano sul trono che apparteneva alla regina Seelie. Le radici sembrano stringere la pietra tanto da romperla o formare delle crepe. Arriviamo al tunnel che, infondo si divide il tre tunnel più piccoli e sappiamo che quello che porta a Edom è il tunnel nel mezzo mentre gli altri due ai lati portano, rispettivamente, al regno dei mondani e al regno delle fate. Ci fermiamo di botto, quando sentiamo dei rumori provenire davanti a noi.- Non mi piacciono per niente questi rumori.

-Sapevamo che non sarebbe stato facile.- dice Carole al mio fianco.

-E' stato fin troppo facile fino ad ora per i miei gusti.- dico e in quel momento, arriva dalla galleria centrale un grossissimo demone Kuri seguito da due Behemoth, tre cani infernali, due Reum e due demoni Vermithrall. In silenzio, estraiamo le spade angeliche dotandole ti un nome e iniziamo a lottare con questi esseri. Combattere contro il demone Kuri non è difficile e neanche i demoni Behemoth danno tanti problemi. Quelli che sono più ostinati a resistere sono i cani infernali, i Reum e i Vermithrall. Io, Cal, Ash e Mike ce la vediamo con i due demoni Reum stando attenti ai suoi tentacoli, mentre Zeus, Mary e Carole se la vedono con i cani infernali e Raf, Max e Violet con i demoni Vermithrall. In poco tempo, li agnentiamo e ci incamminiamo verso la nostra meta. Arrivati al portale, ci scheriamo in fila uno di fianco all'altro e guardiamo il vortice davanti a noi cercando di respirare al meglio.

-Siete pronti?- chiede Max cercando conferma in tutti noi e tutti annuiamo. Violet prende la mano a Max, lui la prende a suo fratello, che stringe quella si Zeus. Zaus prende la mano ad Ash che stringe quella di Mary, lei tiene stretta quella della sorella , che a sua volta stringe la mia mano. Io prendo la mano di Mike guardandolo negli occhi e lui, sorridendo, prende quella di Calum. Prendiamo un respiro profondo e ci buttiamo nel vuoto del portale.


 
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Quando tutti i ragazzi arrivano a Edom, qualcosa in quella dimensione li fa uscire fuori di testa:
Luke si trova a casa della sua famiglia. Sa perfettamente che stanno per arrivare tutti i suoi amici per festeggiare il suo compleanno e non vede l'ora che arrivino per poter fare l'annuncio più importante della sua vita. Per primi arrivano il suo parabatai, Calum, con la sua bellissima Andromeda ttaccata al suo braccio. Successivamente, arrivano Michael e Zeus che si tengono per mano e in fine, arrivano Ash e Mary che sorridono a Luke come fossero la coppia più felice sulla terra. La serata trascorre perfettamente e e le famiglie sono tutte felici, augurano un felice compleanno a Luke e la sua fidanzata Mali-Koa è li al suo fianco come aveva sempre desiderato. A fine serata, si schiarisce la gola e l'attenzione di tutti si posa su di lui che stringe al petto la sua ragazza.
-Ho un annuncio da fare. So che non ve lo aspettate da me ma ho preso una grande decisione.- dice e si volta verso la ragazza al suo fianco.- Tu mi rendi felice e io voglio rendere te felice. Ti prego, sposami, Carole Lovelace.
-Come?- chiede Calum incazzato e vedo il terrore negli occhi di Mali-Koa. La testa inizia a girarmi e tutto diventa improvvisamente buio.

Calum è appena rientrato dalla battaglia; l'ha sconfitto, ha sconfitto Jonathan Morgerstarn. Ha salvato Jace e Andromeda Herondale, che in quel momento, stringono tra le braccia Clarissa e Zeus Herondale. Vede i suoi amici sorridere orgogliosi del suo coraggio e lui si sente orgoglioso di se stesso. Più tardi, nel pomeriggio, gli arriva un messaggio da Medy che gli chiede di incontrarsi nella serra dell'istituto per rimanere un po' da soli. Quando la vede, vicino ai fiori che le piacciono tanto, corre verso di lei e la stringe forte tra le sue braccia. La bacia con passione e si sente stringere con forza da parte di lei ma sente che qualcosa non va. Apre gli occhi e trova quelli di Andromeda completamente neri, come posseduta.
-Credevi di poterti liberare così facilmente di me, ragazzino?- chiede Andromeda ma sa che in realtà è Lilith. Vede la ragazza prendere una cosa appuntita e tagliarsi il collo. Il sangue inizia a correre fuori dalla ferita e Lilith ride.
-Adesso, come la salverai?- chiede il demone e nella sua testa sente un urlo disumano, il suo, e poi, tutto buio.

Michael ha salvato il mondo. Tutto il mondo shadowhunters è fiero di lui: gli hanno consegnato trofei e medaglie, fatto dei dipindi raffigurandolo con la spada calata su un demono superiore che aveva ucciso ma l'unica cosa che gli mancava erano i suoi genitori. Il ritorno a casa, non è stato come Michael se lo aspettava. Aveva portato Zeus con se per presentarlo ai suoi genitori, per renderli fieri di quello che era diventato: un uomo e un guerriero migliore. Arrivati a casa, la madre lo abbraccia fortissimo  e il padre sorride apertamente. La serata in famiglia passa velocemente tra risate e racconti di guerra ma è arrivato il momento di dire la verità. Il ragazzo si alza da tavola e guarda i suoi genitori e successivamente Zeus al suo fianco.
-Mamma, papà, devo confessarvi una cosa. A me piacciono gli uomini e Zeus è il mio ragazzo.- dice orgoglioso guardando il suo ragazzo ma qualcosa non va. Il silenzio cala nella stanza e sua madre inizia a piangere. Le chiede che cosa c'è che non va e suo padre inizia a gridare: gli dice che è un abominio e che non vogliono un figlio come lui, li obbliga a uscire immediatamente da csua senza una spiegazione mentre le lacrime scendono dal viso di Michael e si fondono con la pioggia che bagna i loro corpi, quando vengono sbattuti fuori. La luna cessa di esistere e le nubi coprono le stelle che rendono tutto buio come il suo cuore in quel momento.

Carole si trova in mezzo alla battaglia che stanno combattendo contro Jonathan Morgerstarn. Sa che quel mostro non si fermerà finché non avrà ucciso tutti quelli che gli hanno fatto un torto. Tutti continuano a combattere furiosamente contro l'esercito manovrato da Lilith ma non cercano di uccidere, ne di ferire gravemente perchè sanno che dietro il controllo del demone si nascondono delle persone che stanno lottando contro loro stesse per non fare del male a nessuno. Continua a combattere al fianco della sua famiglia e dei suoi amici ma non si rende conto che uno stregone sta per attaccarla. Lo stregone si avvicina alle sue spalle e sta per affondare la lama nel corpo della ragazza ma la sorella la precede. La lama la trapassa da parte a parte al cuore e cade a terra.
-No!- urla con disperazione la piccola Carole finché la sorella non muore le sue braccia e tutto si fa buio.

Mary si trova ad una delle feste che le piacciono tanto, insieme a tantissimi abitanti del mondo invisibile. Le piacevano questefeste perchè si trovava insieme a tanti esseri che non conosceva ma che loro conoscevano lei. Le ripetevano sempre che non sapeva amare e che le persone al suo fianco soffrivano per la sua indifferenza. Aveva visto soffrire sua sorella per volere un po' del suo ai suoi genitori non sapevano cosa fare con lei sin da bambina e molto spesso la ignoravano per non dover parlare con lei e anche Ashton, l'unico ragazzo che si fosse interessato a lei, aveva sofferto. Stava ballando in mezzo alla pista, quando i suoi amici e familiari la accerchiarono e iniziarono a ridere di lei.
-La ragazza che non sa amare.- disse sua sorella deridendola davanti a tutti.
-Forse, la ragazza che ha spezzato il cuore di tutti. Mi dispiace tanto per lei ma è solamente fatta di pietra.- disse Ashton urlandole contro. Iniziano tutti ad andare via e lei vorrebbe seguirli, dire che è tutto un malinteso e che lei vorrebbe amarli come meglio può ma nessuno l'ascolta. Piangendo, tutto si fa buioi in torno a lei.

Zeus l'unica cosa a cui non poteva credere si è avverata:
 ha visto la sorella e il padre che morivano davanti ai suoi occhi. Non poteva farci nulla ma non sapeva  perchèstavano morendo. La notte era andato al loro funerale e piangeva insieme alla madre. Non aveva più la sua sorellina e suo padre a consolarlo. Stava vedendo i loro corpi bruciare per poterli utilizzare nella città silente. Lui non voleva perserli ma non poteva farci nulla. Erano morti. Sentiva la voce di qualcuno che lo chiamava ma non riusciva a svegliarsi . Poi, tutto si fece buio e la sua faccia iniziò  bruciare.

Essere rinchiuso, intrappolato e senza una via d’uscita era sempre stato l'incubo di Rafael.  Sapeva che il suo problema arrivava a causa del suo stile di vita ma sapeva anche che non poteva farne a meno. Doveva seguire sempre la sua parabatai e rendere orgogliosi i suoi genitori. Non sapeva se era  totalmente libero nel prendere delle decisioni. A volte, pensava che Medy lo controllasse come una marionetta e in quel momento vedersela davanti come se fosse fatta di legno con dei fili che la tenevano su, non aiutava per niente. Qualcosa però gli diceva che tutto questo era sbagliato, che qualcosa lo stava pilotando e non era la sua mia amica. Vide un portale al suo fianco e decise di entrarci, tutto si fece buio.

​Max sognava di scappare da un mostro, Asmodeo che aveva creato suo padre, che lo costringeva a vivere con lui contro il suo volere. Il suo voler scappare rendeva più difficile la sua posizione e cercava di fare meno danni a lungo termine. Voleva raggiungere la sua famiglia, abbracciare suo frate baciare la sua ragazza come non aveva mai fatto prima. Doveva trovare un modo. Una notte, mentre Asmodeo dormiva, entrò nsua stanza e lo pugnalò al cuore con una spada intrisa del suo sangue. Si aprì un portale e tornò a casa ma quando varco la soglia tutti stavano piangendo: suo padre, Magnus, era morto e lui lo aveva ucciso. Tutto, però, si fece buio improvvisamente.

 Violet sapeva che di fronte a guerre, carestie, povertà e fame dovevano trovare un capro espiatorio in streghe e stregoni. In seguito alla riforma protestante l'unità della fede in Europa cadde e la logica delle persecuzioni e delle condanne divenne più complessa assumendo caratteristiche particolari secondo i paesi e le culture. Moltissime donne ritenute streghe vennero torturate e bruciate vive con le motivazioni più diverse, spesso in base a delazioni anonime mosse anche da interesse. Ottenendo confessioni sotto tortura venivano fatti nomi di altre persone talvolta benestanti e in un processo successivo il risultato era la confisca dei beni dei condannati. L'ultima donna condannata a morte come strega in Europa fu Anna Göldi, uccisa nel 1782 in seguito alla sentenza del Cantone di Glarona, in Svizzera. La Göldi venne riabilitata dal parlamento cantonale nel 2008.  Sapeva che sarebbe toccato pure a lei e sapevano che stavano venendo a prenderla. Una notte, mentre dormiva, irruppero in camera sua. La portarono in piazza e la bruciarono viva davanti a tutta la sua cittadina e tutto si fece buio.

Ashton spaventava che niente lo spaventava: era sicuro di se stesso, coraggioso e orgoglioso di quello che era. Quindi, quando iniziò a vedere se stesso in forma umana senza essere uno shadowhunter non ci credette per niente. Si svegliò di botto in mezzo al deserto. Vedeva i suoi amici, in torno a lui, agitarsi nel sonno e non sapeva come aiutarli. Poi, improvvisamente, vide vicino a loro un demone Moloch e sapeva che era lui a farli agitare in questo modo. Decise di agire: prese la sua balestra e mirò al demone. Scagliò due freccie, dritte una al cuore e una alla testa, che lo fecero morire all'istante. Se questo era l'inizio, non voleva immaginare il resto.

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Capitolo 18
*** Capitolo diciotto ***


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L'atterraggio su Edom non è stato uno dei migliori che potessero capitare e dalle facce che hanno i miei amici, posso scommettere che anche loro hanno avuto delle visioni che li hanno sconvolti un bel po'. Vedere Andromeda così vicina al mio viso e non riuscire a salvarla perchè so che Lilith è davvero potente, non è una cosa che posso dimenticare così facilmente ma devo provare a riprendermi per riuscire a dare un qualunque sostegno ai compagni che mi hanno seguito in questa impesa suicida. Mi guardo in torno e a pochi passi da me trovo Carole e Luke. Il mio parabatai è in ginocchio davanti al viso della ragazza per cui prova dei sentimenti e cerca di scuoterla come meglio può. Vi avvicino a loro e li sento parlare:
-Carole, è tutta un'illusione. Siamo a Edom.- dice il più alto dei due cercando di scuotere la ragazza.

-Mary è morta, tra le mie braccia.- dice la ragazza continuando a piangere. Così, mi abbasso al suo livello e sposto Luke e le do uno schiaffo in viso facendola riprendere.

-Ehi!- grida Luke ma lo zittisco con uno sguardo omicida.

-Carole, guardami. Giuro sulla mia vita che Mary è viva. Dobbiamo solo cercarla. Ci stai?- chiedo alzandomi e porgendole la mia mano. Lei annuisce avvolgendo la sua mano alla mia e si gira verso Luke, ormai in piedi da un po', e lo stringe tra le braccia mentre lui mi osseva.- Riprogrammazione cognitiva, le serviva un colpo secco per tornare in se.

-Stavo per tirarti un pugno.- mi dice Luke con tono serio.

-Lo so. Andiamo, cerchiamo gli altri.- dico iniziando a camminare per questo deserto infinito. Qualche metro dopo, troviamo Mary insieme a Max e Violet. Carole si stacca da Luke e corre dalla sorella abbracciandola forte. La ragazza ricambia la stretta e si accorge della nostra presenza.- Non avete visto gli altri?

-No. Abbiamo ripreso conoscenza adesso.- dice Mary non staccando le braccia dalla sorella.- Vorrei gridare i loro nomi ma non so cosa ci aspetta in questo regno. Ashton.. lui..

-E' ancora vivo, Mary. Ho fatto un incantesimo su tutti voi prima di partire. Se qualcuno di noi fosse morto, in questo momento lo saprei. Credete che quello che abbiamo visto sia reale? Asmodeo può essere qui? In fondo, è il suo regno questo.- chiede Max cercando delle risposte.

-Credo che sia stata tutta opera di qualche demone perchè la stregoneria non è il mio forte.- risponde Violet stringendo la mano di Max tra le sue per cercare un qualche tipo di conforto.

-Si, era tutta un'illusione. Dobbiamo cercare gli altri.- dico e iniziamo a camminare tutti insieme verso una meta imprecisa. Dopo qualche altro metro, sentiamo delle voci chiamare i nostri nomi. Iniziamo a correre verso la direzione dei nomi e troviamo Raf insieme a Ashton che appena ci vedono corrono verso di noi. Ash abbraccia forte Mary stringendola al suo petto mentre Raf corre ad abbracciare il fratello.

- Come state ragazzi? Quel demone era davvero grosso.- dice Ashton dandoci delle pacche sulle spalle.

-Allora, era davvero un demone?- chiede Carole stringendo la mano di Luke.

-Si, e anche bello grosso.- dice Rafael non staccandosi dal fianco del fratello.- Ashton, l'ha colpito con una freccia uccidendolo e io mi sono svegliato subito al suo fianco. Medy non avrebbe fatto nulla di quello che ho visto, era impossibile.

-Sono contento che stiate bene, ma avete visto Michael o Zeus?- chiedo preocupandomi per il mio amico.

-Si, li abbiamo lasciati a qualche mentro di distanza. Michael sta cercando di far svegliare Zeus dal trance.- dice Ashton inziando a camminare nella direzione dei nostri amici. Dopo pochi passi, li troviamo seduti nel deserto: Michael scuote vigorosamente il ragazzo che ama ma Zeus non vole saperne di dare segni di vita.

-Zeus, ti prego, svegliati!- grida Michael mentre tutti gli altri li raggiungono.

-Michael, Zeus ha bisogno di qualcosa di più forte.- dico inginocchiandomi davanti a loro e colpendo Zeus alla testa con molta forza. Cade a terra ma poco dopo, apre gli occhi e inizia ad agitarsi mettendosi seduto.- Zeus! Zeus, calmati.

-Medy e papà sono morti! Sono morti!- continua a urlare agitandosi tra le braccia di Michael che lo stringono forte.

-Non si è ancora ripreso. Io mi sono svegliato subito perchè i miei genitori non mi avrebbero mai trattato in quel modo ma lui è terrorizzato.- dice Michael non lasciando la presa sul ragazzo tra le sue braccia.

-Zeus, guardami: Medy è ancora viva, oppure Raf l'avrebbe già sentito se le fosse successo qualcosa.- dico prendendo il suo viso tra le mani.

-Non sono morti?- chiede fermando le lacrime che scendono sul suo volto.

-Non sono morti e noi li troveremo, te lo prometto.- dico e lui annuisce. Aiuto i due ragazzi ad alzarsi dal suolo e iniziando ad abbracciare il resto dei nostri amici. Ci rimettiamo in cammino per cercare un posto dove accamparci e non troviamo nessun demone a ostacolare il nostro cammino ma forse ho parlato troppo presto. Arriviamo nei pressi di una grotta e troviamo molti demoni che sorvegliano l'ingresso.- Strano che non li trovassimo sul nostro cammino.

-Quella è la grotta descritta da zia Clary e zio Jace nella mappa che ho nello zaino. Sono stati al sicuro li dentro insieme ai nostri genitori.- dice Mary spiegando la situazione.

-Quindi, entreremo li dentro?- chiede Raf affiancandomi davanti al resto del gruppo.

-Prima dobbiamo affrontare loro.- dice Max seguendo il fratello.

-Affrontiamoli. Cassiel!- grido donando un nome alla mia spada angelica. In quel momento, i demoni si accorgono di noi e iniziano ad attaccarci. Tutti quanti impugnamo le nostre armi per poterci difendere e sembra andare davvero bene perchè i demoni iniziano a morire uno dopo l'altro ai nostri piedi non volatilizzandosi come fanno nella nostra dimensione, segno che si trovano in quella che li ha visti nascere. Cadono uno dopo l'altro e la mia spada angelica si sciglie al solo contatto con il loro sangue, segno che sono molto più pericolosi e velenosi rispetto a quelli che arrivano nel nostro modo. Ma qualcosa mi blocca: l'urlo di Carole e Luke che cadono al suo ai piedi dei demoni che stavano affrontando. Lancio due pugnali nelle loro direzioni e riesco a uccidere i demoni che stavano per farli fuori. Corriamo da loro, dopo che tutti i demoni sono morti, e ci accertiamo che non siano feriti gravemente.

-Si salveranno, vero?- chiede Mary stringendo la sorella al suolo che inizia a sudare un bel po' mentre io mi avvicino a Luke.

-Portiamoli nella caverna e vediamo che posso fare.- dice Max aiutandomi con Luke mentre Violet aiuta Mary con il corpo della sorella. Entriamo nella caverna e poggiamo i due ragazzi sul pavimento freddo.- Ci penso io. Dovete solo fargli delle rune per la guarigione.

-Okay.- dice Mary che inizia a segnare il braccio della sorella mentre io segno quello di Luke. Poco dopo, ci allontaniamo per lasciare Max al suo lavoro.- Dovremmo esplorare la caverna e vedere se è davvero sicura.

-Ci sono due corridoi da quello che possiamo vedere.- dice Michael affiancando Zaus e tenendogli la mano.

-Ci dividiamo in due squadre?- chiede Ashton formando un cerchio insieme a tutti noi.

-Credete che sia opportuno?- chiede Zeus guardando verso Luke e Carole.- Se Max avesse bisogno di una mano? 

-Rimarrò io insieme a lui.- dice Violet con tono deciso.

-Bene, ci divideremo in due gruppi: Zeus e Michael, voi verrete con me e prenderemo il corridoio est. Mentre Mary, Ashton e Raf prendete il corridoio ovest. Ci ritroviamo qui tra cinque minuti.- dico e tutti annuiscono mentre ci dirigiamo verso i corridoi da esplorare. Vediamo che cosa ci riserva questo posto.

 
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Trovarsi ancora dentro questa dimensione non sta agevolando per niente le nostre condizioni di salute, soprattutto quelle di mio padre che ha molte ferite nel corpo che guariscono poco alla volta e troppo lentamente. Cerco di bagnargli la fronte con quello che posso per non fargli salire la febbre che potrebbe essere causata da un'infezione da una delle ferite. Da quando Lilith ha lasciato questa dimensione, Jonathan sembra molto diverso: mi ha fornito acqua pulita e un po' di mangiare per me e mio padre ma lui dice di non fidarsi troppo di quel mostro. In questo momento, è seduto sul letto alle mie spalle mentre io bagno la fronte di mio pade e cerco di pulire al meglio alcune delle sue ferite ancora aperte.

-Dovresti tamponare un po' di più quelle ferite.- dice il mostro alle mie spalle.

-Sto cercando di fae del mio meglio. Non è facile la situazione nel quale ci hai incatenati.- dico con odio nel tono della voce.

-Questa situazione non ti sembra facile? Vuoi sapere che cosa non è stato facile per me? Non è stato facile superare le ingiustizione di un padre che non ti voleva per quello che lui stesso ti aveva fatto diventare. Non è stato facile non essere amato da una made che ogni bambino ama incondizionatamente e non è stato facile vedere il terrore negli occhi di tua sorella che ti ha odiato non sapendo tutta la storia.- dice facendomi girare verso di lui stringendo forte il mio braccio.

-E' questo che volevi? Una famiglia?- chiedo aveendo pietà del mostro davanti ai miei occhi.

-Ho sempre voluto amore e basta. Amore che mi hanno tolto.- dice lasciando il mio braccio che diventa livido.

-Non è stata colpa di mia nonna o mia madre. Se te la devi prendere con qualcuno, dovresti avercela con tuo padre. Lui ti ha fatto diventare il mostro che sei adesso e che sei stato. Eri solo un bambino innocente che lui ha trasformato quando ancora non eri nato. Tuo padre era malato.- dico facendo scendere delle lacrime dai miei occhi. Lui mi guarda in silenzio per alcuni secondi e poi, torna a sedersi sul letto.

-Parlami della tua famiglia e dei tuoi amici. Mia sorella è una brava mamma?- chiedo abbassando lo sguardo.

-Si, lo è. Lo delusa un paio di volte a causa del mio sangue demoniaco mentre mio fratello Zeus è quello normale. Papà mi tratta come la principessa di casa ma non ci ha mai risparmiato quando si trattava di lottare o di allenarci. Così, ci ha fatto diventare dei guerrieri formidabili con un cuore grande. Siamo una famiglia molto allargata, tra Zio Alec e zia Isabelle e le rispettive famiglie. Ma ci vogliamo molto bene.

-E c'è qualcuno che ami?- chiede ma io non so cosa rispondere. Potrebbe sfruttare questa debolezza a suo vantaggio.

-Amo la mia famiglia e potrei anche uccidere per loro, senza alcun rimorso.- dico guardandolo negli occhi. Dopo aver ascoltato le mie parole, mi guarda per alcuni secondi e poi, va via dalla stanza. Guardo la porta che si chiude alle sue spalle e inizio a provare un po' di pietà per il bambino, il ragazzo e l'uomo che non è mai stato e che non sarà mai. Guardo il viso di mio padre e torno a passare la pezza con l'acqua sulla sua fronte ringraziando l'angelo Raziel del dono che mi ha fatto: una famiglia che mi ama.

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