Extraterrestrial: Che La Guerra Abbia Inizio

di IvanaAnkhese
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Pianeta Nibiru 

Il tempio era silenzioso, le luci erano spente, il re era solo. Era tutto tranquillo, niente faceva pensare che stava preparandosi il caos, eppure qualcosa turbava il cuore del re. Egli si trovava in una stanza dietro l'altare, ed era intento ad osservare una foto su una mensola in basso. Nella foto vi era una donna di rara bellezza, seppur terrestre, dai capelli biondi, gli occhi chiari e un dolce sorriso. Il re sospirò: aveva un'aria abbattuta. Nel suo sguardo si poteva leggere quanto egli avesse amato quella donna, e quanto gli mancasse. Ma nei suoi occhi c'era anche un'altra preoccupazione. Improvvisamente sentì dei passi dietro di lui : << Mio signore...? >>, era appena entrato il suo consigliere. Il re alzò lo sguardo e si voltò. Gli fece cenno di poter parlare. << I nostri sono pronti. La guerra è alle porte. >>, proferì quello. Il re assunse un'espressione di rassegnazione, ma anche di forte dispiacere, e rispose: << Lo so. Ma siamo stati per troppo tempo in disparte. Questa volta dobbiamo fare anche noi qualcosa. Dobbiamo aiutarli. >>. Il consigliere capì subito che il suo re si riferiva alla Terra. << Ma...mio signore, con tutto il rispetto, ma cosa c'entriamo noi con i terrestri?? >>, rispose quello sorpreso. Il re si indispose, e lo fulminò con i suoi occhi di ghiaccio, ma in modo garbato disse: << Questa guerra coinvolge tutti. Con la Terra ci sono stati forti legami: alcuni dei nostri figli sono per metà terrestri. E' nostro dovere proteggerli. Sono nostri fratelli. E questo sarebbe anche un modo per farci perdonare da Dio. Dobbiamo unirci alle Forze del Bene e combattere. >>. A quel punto il consigliere non ebbe il coraggio di controbattere, e annuì. << Che mi dici degli altri? >>, chiese il re. << Sono stati avvistati dei Grigi...>>, rispose quello. << Tsk, pedine! Sono comandati! >>, disse il re con disprezzo. << Già...invece i Rettiliani sono alleati delle Tenebre...>>, continuò il consigliere. << Ah ma questa non è una novità! >>, ribattè il sovrano. Poi, si voltò di nuovo verso la foto della moglie, come per continuare a pregare e non essere più infastidito, ma quell'altro proseguì: << Ci è giunta voce che il capo dei Rettiliani abbia inviato alcune sue guardie, e che esse siano già sulla Terra...>>. << Che collegamento ha con la Terra? >>, chiese il re curioso. << Sembra che questi soldati siano comandati da un ibrido...un certo Kostyantyn...>> . All'udire quel nome il re ebbe come una pugnalata. Sgranò gli occhi e  si irrigidì. Allora quel farabutto era riuscito a farsi arruolare...! Egli odiava quell'individuo. Non poteva perdonargli quello che aveva fatto. Così chiese prontamente: << Siete riusciti a intercettare mio figlio? >>, ma il vecchio rispose: << No, sire, non ancora, mi dispiace. >>. A quel punto il re proferì: << E' una situazione difficile, ma io confido in lui. Troverà aiuto. Magari riuscirà anche a  salvare qualcuno. >>. Poi il consigliere si inchinò e lo lasciò solo.


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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Non sapeva dove si trovava. Forse in un'altra dimensione...Di fronte a lei incominciò a intravedere una sagoma...Era un uomo...o un ragazzo. Poi la vista si fece più chiara. Era un ragazzo. Forse un po' più grande di lei. Aveva i capelli castano chiaro, e degli occhi grandi e azzurri, quasi trasparenti. Avrebbe potuto specchiarsi in quegli occhi! I tratti del suo viso erano molto aggraziati. Sembrava un angelo! Lo osservò meglio. Percepiva qualcosa di diverso da lei, ma provava una sensazione piacevole. Nonostante non lo conoscesse, e non sapeva se fidarsi di lui, non le sembrava minaccioso. Lui la guardava con dolcezza, cercando di metterla a suo agio. Le sorrise. Poi non vide più niente.


Si risvegliò piano piano. Sentiva che il lenzuolo le si era attaccato alla  pelle, e quando aprì finalmente gli occhi, vide che la luce del sole illuminava già la sua stanza, e nonostante il balcone fosse aperto, non si respirava dal caldo. Si sollevò lentamente: alzarsi la mattina era diventato sempre più difficile. Era in un bagno di sudore! Si sentiva un po' indolenzita, eppure non aveva fatto niente di particolare ultimamente! Scese dal letto e raggiunse sua madre in cucina. << Ma tu hai visto che caldo!? >>, le disse la madre rientrando: aveva appena steso il bucato. Ivy si lasciò andare sulla sedia come un sacco di patate, limitandosi ad annuire. << Ti rendi conto che siamo a Ottobre, e fa caldo come se fosse Agosto!?? E' la fine del mondo! >>, continuava quella. Per Ivy non era poi così insolito: a Napoli aveva sempre continuato a fare caldo dopo l'estate, pure fino a Ottobre. Anche se indossavano ancora le maniche corte, e questo non era mai successo prima! << E' un caldo strano...non mi piace! Sta per succedere qualcosa...>>, disse sua madre sospettosa. Ivy già sapeva dove quella stesse per andare a parare! E in fin dei conti, non le sarebbe tanto dispiaciuto: non succedeva mai niente! Intanto c'era veramente qualcosa di strano: la ragazza non si sentiva pienamente in forma, ed era come se le stesse tornando il ciclo mestruale. Ma com'era possibile?? Le era terminato da poco! Forse era colpa proprio dell'alta temperatura? << Tiempo 'e terremoto!* >>, esclamò sua mamma. "Ecco!", pensò Ivy. Si aspettava che lo dicesse! << Devo andare a controllare il sismografo! Ma tu quando scendi all'Università?? >>, chiese curiosa alla figlia, stuzzicandola. << Sta per uscire il calendario delle lezioni! >>, le rispose Ivy risoluta. Quella domanda le mise un po' di apprensione, così andò a controllare sul sito. Il calendario era già apparso! A quanto pare il giorno dopo le toccava scendere! Si ricominciava. Era finita la pacchia!

Ivy era rimasta colpita da quel sogno, anche se non le era sembrato un semplice sogno! Le sembrava di avere visto per davvero quel ragazzo! Finì però per pensare che si trattasse solo di una  creazione del suo inconscio, e che avesse semplicemente sognato il suo ideale di ragazzo...eppure aveva smesso di credere nell'amore già da un po' di tempo, e non desiderava fidanzarsi! Cercò quindi di non darci tanto peso. Dentro di sè, però, era a conoscenza della strana "caratteristica" che lei e sua madre condividevano: i sogni premonitori.




* "Tempo da terremoto"

Ciao a tutti! Finalmente sono riuscita a scrivere il primo capitolo! Spero di aver suscitato il vostro interesse! Vedo ancora pochissime letture...vi consiglio di seguire questa storia!! ;) Inoltre, visto che tutto si svolge a Napoli, vedrete di tanto in tanto delle espressioni tipicamente napoletane, che io avrò cura di tradurvi (vedete sempre l'asterisco a fine pagina!).



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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Ivy giunse a Piazza del Gesù tutta trafelata. C'era un sole che spaccava le pietre. Si muoveva velocemente cercando di schivare quella miriade di gente che normalmente affollava quel luogo. Indossava delle ballerine rosa di plastica, che fasciavano perfettamente i suoi piedi grazie a un elastico al loro interno. Di certo non erano le scarpe adatte per fare una maratona come stava facendo lei! In un attimo i suoi piedi erano diventati roventi. Il tessuto dei jeans le si era attaccato alla pelle per il caldo, dandole un senso di pesantezza alle gambe, e l'elegante camicetta ricamata era ormai zeppa di sudore. Mentre percorreva la via verso la Caffetteria Scaturchio, il venditore ambulante che di solito si aggirava per quella zona produsse uno strano suono simile a quello di una trombetta o al verso di un uccello, e sbraitò: << Sciò sciò Ciucciuè!! * >>. Quel suono stridulo penetrò nell'orecchio di Ivy che sobbalzò spaventata, e quasi perse l'equilibrio urtando qualche passante! << Che bella jurnata ch'è schiarata! >>, disse la ragazza tra sè e sè. Aveva anche fatto tardi!!

Finalmente riuscì ad entrare a Palazzo Corigliano, sede dell'Università L'Orientale. La lezione era già incominciata! Quando Ivy entrò in aula la professoressa stava parlando con un nuovo allievo. Straniero, forse. Alla ragazza non importò molto, tanto era preoccupata di aver fatto tardi! << Scusate il ritardo!! >>, si scusò. << Non si preoccupi! Dobbiamo ancora iniziare. >>, le rispose l'insegnante. La ragazza scelse il primo banco della prima fila. Sistemarsi per lei fu faticoso, a causa di quel maledetto seggiolino rumoroso che bisognava abbassare con la mano se ci si voleva sedere! Non sapeva neanche dove appoggiare il suo zainetto, tanto che lo spazio era ridotto! Sentiva su di lei gli occhi di tutti, infastiditi dal suo rumore. Moriva dall'imbarazzo. Il ragazzo straniero era seduto proprio dietro di lei! La ragazza si lasciò andare pesantemente sulla seggiola e i suoi lunghi capelli caddero proprio sul banco del giovane. << Oh, scusami!! >>, disse girandosi a stento per ritirare le sue ciocche, senza degnare neanche di uno sguardo il ragazzo, che non ebbe il tempo di risponderle. Egli però la guardò con i suoi occhi chiari ma profondi. Sembrava che la conoscesse...!

La lezione era appena finita. Ivy era contenta di tornare a casa: non si sentiva tanto bene! Si fermò nell'androne di fronte al portone spalancato, cercando di godersi quell'unico filo d'aria che passava di lì. Aveva la bocca asciutta, strinse le labbra e deglutì. Aveva bisogno d'acqua. Quel caldo terribile l'aveva stremata. Guardò per terra, e le sembrò che il pavimento tremasse. Improvvisamente si sentì debole, come se una forza la stesse attraendo verso il basso, ed ebbe un mancamento. Qualcuno la afferrò per il polso. << Tutto bene? >>, le chiese colui che l'aveva appena sorretta. La ragazza si girò di scatto, e vide che era il nuovo arrivato! Avvertì un brivido. Stranamente non sentì più tutto quel caldo! La sua attenzione cadde sulla mano del ragazzo che l'aveva stretta. Aveva una presa forte, ma delicata allo stesso tempo! Non aveva sentito dolore. Ivy era rimasta colpita da quel gesto! << Sìsì, non ti preoccupare...! >>, rispose. << Sicura..? >>, insistette lui. << Sìsì, ehm...è il ciclo...sai, a me fa così, è normale!! >>, balbettò Ivy spontanea. Il ragazzo la fissò con i suoi occhi magnetici, poi le sue labbra si incurvarono in un sorriso, e le disse dolcemente: << Forse devi bere! >>. << Sì, giusto! >>, rispose lei. Così la accompagnò al distributore di bibite. << Ivy, giusto?? >>, chiese lui. << Mi chiamo Ivana, ma sì, puoi chiamarmi Ivy. O anche Iva! >>, rispose lei mentre si chinava per prendere la bottiglietta d'acqua. << Io sono Michael, ma puoi chiamarmi anche Michele. Mia madre era italiana. Mio padre è straniero. Sono uno studente in Erasmus. >>, disse lentamente il ragazzo, senza staccare gli occhi da lei. << Ah ho capito! Quindi da dove vieni?? >>, chiese Ivy incuriosita. << Da lontano...da molto lontano! >>, puntualizzò sibillino, poi continuò: << Ora però vivo qui. >>. << Ah, bello! Parli benissimo l'italiano! >>, rispose Ivana entusiasta. << Allora ci vediamo in questi giorni...!? >>, tagliò corto, salutandolo. Il ragazzo sorrise, e rispose deciso: << Certo. >>. La guardò allontanarsi, e con uno strano scintillio negli occhi, sorrise soddisfatto: non c'erano dubbi che l'avrebbe rivista! Doveva darle un messaggio.

Durante la strada verso la stazione della metropolitana a Piazza Dante, ad Ivy sembrò di riavvertire quel tremore sotto i piedi, e di percepire che dal marciapiede si sprigionasse un forte calore. Comunque era stata contenta di aver conosciuto quel ragazzo, nonostante fosse un tipo un po' strano! Eppure...quello sguardo...le sembrava di averlo già visto! 

Quando rientrò in casa, in cucina la tv era accesa e trasmetteva il telegiornale, che stava dando la notizia di leggere scosse di terremoto che erano state avvertite a Napoli e in paesi limitrofi circa un'ora prima. L'epicentro era il Vesuvio. Allora non era stata solo una sua impressione. Ecco perchè si era sentita male! Le aveva avvertite...!

In quei giorni si era parlato  dell'attività del Vesuvio che stava intensificandosi sempre di più...ma cosa sarebbe accaduto nei giorni successivi??




* "Sciò sciò Ciucciuè!!"  è un' espressione scaramantica esclusivamente napoletana  per allontanare il potere del malocchio e delle malelingue;

* "Che bella jurnata ch'è schiarata!" , cioè " Che bella giornata che si presenta!" in senso ironico, cioè brutta. E' un detto napoletano.


Ciao a tutti!! Scusate il ritardo nell'aggiornare questa storia!! Spero con questo capitolo di avervi affascinato un po' di più...Seguitemi!!



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