the legend

di Sadele
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** la mia favola ***
Capitolo 3: *** crescere in fretta ***
Capitolo 4: *** la festa ***
Capitolo 5: *** Quel maledetto quasi bacio mancato ***
Capitolo 6: *** ad ogni azione corrisponde una reazione ***
Capitolo 7: *** Non è qual che sembra. ***
Capitolo 8: *** Guai in vista ***
Capitolo 9: *** la verità fa male 1 parte ***
Capitolo 10: *** la verità fa male 2 parte ***
Capitolo 11: *** M'ama, non m'ama ***
Capitolo 12: *** Una possibilità ***
Capitolo 13: *** Dillo alla luna ***
Capitolo 14: *** Visite da lontano ***
Capitolo 15: *** Tutta questione di allenamento ***
Capitolo 16: *** Confidenze ***
Capitolo 17: *** Le lune e il falò ***
Capitolo 18: *** L'ospite ***
Capitolo 19: *** Il rapimento ***
Capitolo 20: *** Destinazione Brasile ***
Capitolo 21: *** Verso la libertà ***
Capitolo 22: *** La fine o un nuovo inizio? ***
Capitolo 23: *** Sospesa nel limbo ***
Capitolo 24: *** Casa dolce casa ***
Capitolo 25: *** casa dolce casa parte 2 ***
Capitolo 26: *** maledetta insicurezza ***
Capitolo 27: *** I miei primi 18 anni ***
Capitolo 28: *** i miei primi 18 anno parte 2 ***
Capitolo 29: *** Per l'eternità ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Prologo

C'è un filo sottile che separa l'amicizia dall'amore. A volte basta uno sguardo, una frase o una canzone per oltrepassarlo e quando succede è molto difficile, se non impossibile, tornare indietro.

E mentre pensi a come risolvere la situazione ti si prospettano due possibili strade da percorrere: la prima è andare da lui, prendere coraggio e confessare i propri sentimenti.

La seconda è fare finta di niente mantenendo inalterato il rapporto di amicizia ed aspettare che sia lui a fare la prima mossa.

Ovviamente da brava codarda quale sono ho scelto la seconda opzione.

Già perché aprire il mio cuore voleva dire mettere a nudo i miei sentimenti, rischiare un rifiuto e perdere anche la sua amicizia, quindi tacere mi sembrava la soluzione migliore, quella più semplice, ma la via più semplice non è sempre quella giusta... e cosi ora mi ritrovo seduta sul divano con una vaschetta gigante di gelato ad annegare negli zuccheri la mia frustrazione.

Che cosa mi è successo? È una storia lunga. Se avete un po di pazienza ve la racconto.

 

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Capitolo 2
*** la mia favola ***


 

 

Mi sento proprio strana, a dire il vero non sono mai stata tanto normale, la mia natura di ibrido e la mia crescita senza eguali non mi hanno mai dato il tempo di abituarmi alle varie fasi del mio sviluppo. Ultimamente però non è solo il mio corpo a cambiare ma qualcosa dentro di me, provo imbarazzo per tutto e il mio corpo mi mette a disagio.

A settembre compirò 7 anni, la mia ultima età poi non cambierò più. Per sempre sospesa nei miei 18 anni, praticamente il sogno di tutte le donne; non il mio naturalmente.

Io non sono mai stata contenta della mia natura, ne carne ne pesce, mi sono sempre sentita strana e non ho mai potuto frequentare la scuola e le persone “normali”, non avevo amici al di fuori di Jacob e i ragazzi della riserva.

Jake è il mio migliore amico, veramente non saprei come definirlo, una specie di amico di famiglia, lo conosco da sempre, da quando sono nata è stato come un fratello maggiore, un compagno di giochi, Jake è un licantropo e lo sono tutti i ragazzi della riserva, gli unici a conoscere la verità ed accettarmi per quello che sono... già ma chi sono?

Mi Chiamo Renesmee, per gli amici Nessie, si lo so come il mostro di Lochness, ma in fondo a me piace, soprattutto perchè a darmi questo nome è stato il mio migliore amico.

Ho 7 anni ma ne dimostro quasi 18, strano vero? Non se sei figlia di un vampiro e di un 'umana.

Non so per quale motivo la mia famiglia è cosi unita al branco di Jake, ma so che in passato lui e mia madre erano molto amici e quando c'è stato bisogno hanno lottato insieme contro i Volturi.

La mia vita è un gran casino, e non si può certo dire banale, fino ad oggi ho vissuto una vita serena, la mia famiglia mi adora, i miei genitori darebbero la vita per me, una favola da mille e una notte. Ma io non avrò un lieto fine, nessun principe azzurro che verrà a prendermi con il cavallo bianco, o meglio io il principe azzurro ce lo avrei anche, ma lui non lo sa, e poi non ha bisogno del cavallo bianco perché lui le quattro zampe le ha incorporate: si trasforma in uno splendido lupo. Ehi..un momento nelle favole non ci sono i lupi mannari e i vampiri, be nella mia si.

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Capitolo 3
*** crescere in fretta ***


Appoggiata al davanzale della finestra guardavo la piccola radura davanti a casa, le ombre degli alberi si allungavano sul prato, la luce creava giochi particolari e i colori assumevano sfumature meravigliose. Il profumo del bosco, di figlie e terra diventava ancora più intenso. Il tramonto è il momento della giornata che preferisco, il mio amico lupo passa a salutarmi prima della ronda notturna e si ferma sempre davanti alla mia finestra. È una specie di gioco che facciamo da sempre, da bambina mi tranquillizzava e mi faceva dormire serena e ancora oggi quando non riesce a venire qualcosa mi manca. Se io mi sentivo strana anche Jake non era da meno, sebbene non fosse successo nulla di particolare, io percepivo un cambiamento in lui, come se qualcosa si fosse incrinato. Tutto ebbe inizio qualche mese fa, quando una mattina mi svegliai e all'improvviso la mia parte umana aveva deciso di svilupparsi al punto che dovetti andare a fare compere con le zie e cambiare l'intero guardaroba. Ero così a disagio che non volevo uscire di casa; ovviamente le ragazze normali vanno fiere delle loro forme, ma io che di normale non ho mai avuto nulla, NO. Non se vai a dormire piatta come una tavola da surf e ti risvegli con due tette che ti ci vuole il porto d'armi per andarci in giro. La reazione della mia famiglia non ha di certo perorato la mia causa, mi guardavano stralunati e l'unico che è riuscito a dire qualcosa è stato zio Emmet: “wow, credo che al cane non dispiacerà”. Questa affermazione ha suscitato le risa di Jasper e un ringhio di mio padre. Effettivamente zio Emmet aveva ragione da vendere, Jake mi ha guardato sconvolto e qualcosa nella sua testa non piacque a mio padre perchè gli ringhiò contro. In ogni caso da quel giorno il mio amico ha iniziato a comportarsi in modo strano, non è più tanto affettuoso e cerca di mantenere le distanze. Forse il mio nuovo corpo non è di suo gradimento, mamma dice che sono io a farmi troppo problemi, che Jacob mi vuole sempre bene ma che siccome sto crescendo vuole lasciarmi il mio spazio. Forse ha ragione, è cambiato tutto troppo in fretta e ancora mi ci devo abituare. Il giorno di shopping con le zie è stato un inferno, purtroppo ho ereditato l'interesse per la moda da mia madre e andare con le zie al centro commerciale è stata una tortura tremenda. Abbiamo dovuto comprare di tutto dalla biancheria intima alle scarpe passando per pantaloni e maglie e soprattutto vestitini un po troppo ini per i miei gusti. Zia Alice sostiene che con un corpo come il mio posso permettermi qualsiasi cosa, ma la fa facile lei, poi sono io che devo uscirci di casa. Ho dovuto anche comprare un costume nuovo e siccome presto sarebbe stata estate non potevo farne a meno. Sono tornata a casa sconvolta, ero stanchissima e una mezza vampira non dovrebbe sentire la fatica. Sono andata in camera mia a chiamare Jacob. Volevo sentire la sua voce, la reazione che aveva avuto quella mattina non mi era piaciuta per niente, cosi presi il telefono e composi il numero. “ Ehi, mostriciattola, fotto compere?” “ciao, si è stata una vera tortura..” “immagino, le tue zie ti avranno comprato di tutto” “già, e non tutto quello che mi hanno comprato è, come dire, mettibile” “immagino la faccia di tuo padre, credo che da domani ti chiuderà in un sarcofago” “ahhh ahhh spiritoso” la voce di Jake mi sembrava strana, quasi triste. “che c'è Jake, mi sembri strano” “no sono solo stanco, ora credo che mi farò una bella dormita.” “allora Notte Jake” “Notte piccola” posai il telefono e rimasi per un po a pensare, la sua voce mi sembrava distaccata, quasi imbarazzata. Da quando tra noi c'è imbarazzo? Siamo sempre stati spontanei senza bisogno di filtri, mentre ora devo pensare a cosa dire e mi sento a disagio.

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Capitolo 4
*** la festa ***


21 giugno, finalmente è iniziata l'estate, non che qui a Forks si senta particolarmente, le giornate di sole si contano sulle dita di mezza mano. Oggi però, sole o no, andrò ad una festa.

I ragazzi organizzano la consueta festa di inizio estate, ogni anno si da il benvenuto alla stagione estiva con una grigliata in spiaggia, musica giochi balli e, per i piu fortunati, la possibilità di avvistare le balene.

Quest'anno ho ottenuto il permesso di fermarmi fino alla sera a guardare i fuochi d'artificio; non mi sembra vero, finalmente non sono più la piccola Nessie da riaccompagnare a casa prima del tramonto.

Sono particolarmente contenta perchè verrà a prendermi Jacob con la sua moto, e potremo stare un po soli prima della festa.

Già, Jacob, argomento spinoso, ogni volta che lo vedo il mio cuore perde un battito, sono sempre piu convinta di essermi innamorata ma non so proprio che cosa lui possa pensare di me.

Ogni tanto lo sorprendo a guardarmi e lo fa con una tale adorazione che mi imbarazzo, la mia faccia va letteralmente a fuoco. Se avessi un po di coraggio gli avrei già parlato ma sono una codarda... ultimamente non faccio che pensare a lui e lo sogno anche di notte, povero papà, lo tormento con i miei pensieri, credo che se potesse cambierebbe volentieri il suo potere con quello di mamma.

 

«Buongiorno principessa».

Una voce calda e sensuale cattura la mia attenzione, mi volto ed eccolo, in tutto il suo splendore appoggiato allo stipite della porta con il sorriso più bello che avessi mai visto.

«Jake» esclamai e corsi tra le sue braccia, mi diede un bacio sulla testa, sarei rimasta in quell'abbraccio caldo in eterno, mi faceva sentire a casa e protetta, mi sentivo il centro dell'universo e lui era il mio sole personale.

«Sono venuto per invitarti ad una festa, l'anno scorso ti sei addormentata e ti sei persa tutto, pensi di riuscire a rimanere sveglia quest'anno?»

«Scemo, non sono piu una bambina di otto anni».

«oohh Lo vedo» rispose serio.

Gli sbalzi di umore di Jacob iniziavano a preoccuparmi, se non lo avessi conosciuto bene avrei pensato ad un qualche problema psichiatrico, che so, personalità multipla, schizofrenia...qualcosa di simile, ne avrei parlato con Carlisle prima o poi.

 

Quel giorno splendeva il sole, il cielo era blu e l'aria calda, insomma il giorno perfetto per una festa in spiaggia.

Sarei andata alla riserva nel primo pomeriggio, avrei fatto un bagno e poi aiutato le ragazze con i preparativi. Di solito Emily pensava al cibo e tutte si radunavano a casa sua per dare una mano.

Quasi tutti gli amici di Jake erano fidanzati, e spesso io mi sentivo di troppo. Jake non sembrava farci caso, ma io si, “IMPRINTING” cosi lo chiamano, io lo chiamo la maledizione dei Quiliute, una specie di colpo di fulmine che ti fa innamorare perdutamente di una persona, e non sei più padrone di te stesso. Tutte le coppie sono state colpite dalla stregoneria, e sembrano esserne felici, chi la subisce viene travolto da un sentimento totalizzante per il quale darebbe la vita.

Fin qui tutto bene, se non fosse che per la felicità di qualcuno, qualcun altro ne ha pagato un prezzo molto caro.

Il triangolo del dolore tra Leah, Sam e Emily non è un mistero per nessuno, all'inizio non potevo vedere di buon occhio Sam per quello che aveva fatto a Leah, ma poi ho capito che non aveva avuto scelta.

Secondo me l'amore deve essere innanzi tutto scelta, non può essere un imposizione voluta dal cielo, io voglio essere libera di decidere del mio futuro. Ovviamente Jake non è d'accordo, abbiamo passato serate intere a discutere su questo argomento; mi chiedo spesso che cosa succederebbe se lui avesse l'imprinting, forse si dimenticherebbe anche di me. Forse è per questo che non ha mai una ragazza, non vuole soffrire o farla soffrire.

 

Usciamo dall'acqua e ci stendiamo al sole e decido di affrontare l'argomento.

«Ma tu non hai mai avuto una fidanzata? Voglio dire, non ti vedo mai con nessuna... aspetti anche tu l'imprinting?»

Jake non risponde subito, si volta a guardare il mare e sospira «ecco, vedi, per me è un po complicato, in realtà ci sarebbe una...» lo interrompo prima che possa terminare la frase, sta per dirmi che e' innamorato di qualcuna e io non posso sopportarlo « non sei obbligato a rispondermi, scusa ero solo curiosa» affermo cercando di nascondere la mia delusione.

«Ehi ragazzi... siete gia arrivati! Jake, Sam ti cercava, devi dare una mano con la legna»

«ma che cavolo Set, non puoi aiutarlo tu.. che guastafeste. Non vedi che sono impegnato?»

«Uh lo vedo, ma potrei tenere io compagnia a questa bella signorina mentre tu vai per legna!!»

«ti puzza la vita Set?»

«Uff, é sempre cosi noiso ..? ciao bellissima è un piacere vederti».

«piacere mio Set e si.. ultimamente è cosi serioso, quasi quasi fa concorrenza a mio padre»

«Non sia mai mostriciattola, te la sei cercata».

Due braccia forti e muscolose mi sollevano da terra e senza nemmeno accorgermene mi ritrovo scaraventata in acqua, Set ci raggiunge e diamo inizio ad una battaglia all'ultimo sangue di spruzzi e schizzi, dove ovviamente Jake e Set hanno la meglio.

Arriviamo a casa di Emily ancora in preda alle risate e bagnati, dopo aver salutato tutti ci mettiamo al lavoro, i ragazzi si occupano della legna e noi femminucce ci dedichiamo al cibo.

«Allora Nessie, che cosa racconti di bello?» Emily è sempre molto carina con me non posso dire lo stesso di Leah, ma lei è scorbutica con tutti.

«tutto bene grazie, sono cosi felice di essere qui e finalmente senza coprifuoco».

Decido di sondare il terreno con lei, infondo conosce Jake da sempre e forse sa cose che io non so. Sono decisa a capire perché in 7 anni non ho mai visto il mio amico con una ragazza, ho persino pensato che fosse gay, mi schiarisco la voce «ehm.. ehm senti Emily ti posso chiedere una cosa?»

«certo, dimmi pure»

«ecco, mi chiedevo, cioè, insomma, io conosco Jacob da sette anni ma non l'ho mai visto con una ragazza,.. beh ecco, voi siete tutte coppie o quasi e mi chiedevo, si, insomma come mai?»

le mie guance erano paonazze, mi sentivo andare a fuoco ma volevo assolutamente scoprire qualcosa di piu, Emily mi guardò con un sorriso dolcissimo e non disse nulla sul mio colorito e sull'evidente imbarazzo.

«non spetta a me parlarti della sua vita privata, ma posso solo dirti che in passato è stato innamorato e ha sofferto molto, ora però il suo cuore è pronto per essere donato alla ragazza che lo saprà cogliere ed amare.»

Grazie tante che vuol dire, accidenti ne so quanto prima, che avesse avuto una storia in passato lo sapevo già, ma io non ero ancora nata. Ma adesso chi sarà questa ragazza, magari esiste già, prima alla spiaggia mi stava accennando a qualcuna...

«ehm, si scusa, ero solo curiosa, spero che possa trovarla presto.. è un ragazzo speciale e non sarebbe difficile innamorarsi di lui».

Il nostro discorso fu interrotto da Jake che entrando a prendere delle birre mi guardò e mi chiese se stessi bene. dovevo sembrare una pazza, avevo la faccia in fiamme e gli occhi lucidi, il suo intervento non ha fatto che peggiorare la situazione. «Si benone, ho un po caldo e credo che andrò a prendermi una boccata d'aria».

Mi girai ed uscii in fretta dalla casa.

 

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Capitolo 5
*** Quel maledetto quasi bacio mancato ***


Presi una profonda boccata d'aria, fuori l'atmosfera era decisamente più sopportabile.

Accidenti, che figuraccia, Emily deve aver capito tutto, quella non è una ragazza ma una specie di strega, ammesso che le streghe esistano, ma su questo non mi stupirei di certo, riesce sempre a captare quando qualcosa non va e capisce al volo ciò che provi o che senti. Spero solo che non abbia detto nulla a Jacob.

 

In spiaggia la festa era stupenda, seduta davanti al fuoco avevo assaporato ogni prelibatezza, io a differenza dei vampiri adoravo il cibo umano, soprattutto la pizza, la carne e i dolci.

Guardavo divertita Quil che stava facendo ballare Claire tenendola con i piedi sopra ai suoi. Claire ha due anni piu di me ma è una normalissima bambina di 9 anni, Quil ha avuto l'imprinting con lei quando era poco piu che una neonata, non so se lei ne è a conoscenza e chissà che cosa proverà per lui tra qualche anno. Mentre li guardavo mi venivano in mente dei momenti passati di una me bambina e di un Jacob che faceva a gara con Emmet per farmi ridere e divertire. Vinceva sempre lui, era imbattibile ed era mio... il mio Jacob.

«Ei Ness, ti ho preso il dolce»

«Grazie Jake»

«Che fai qui seduta tutta pensierosa?»

la voce di Jacob era dolce e calda come al solito, si vedeva che era un po preoccupato per me, non ero la solita Nessie.

Mi perdo nei suoi occhi neri e profondi, Dio quanto è bello, quanto vorrei posare le mie labbra sulle sue. Chissà se anche lui lo vorrebbe, o forse no, penserebbe che sono una pazza, mezza vampira e completamente fuori di testa.

Già perchè dovrei piacergli, apparteniamo a due specie che dovrebbero odiarsi o comunque farsi la guerra, nate per contrastarsi e per nulla compatibili.

Il fatto che siamo amici lo si deve unicamente alla mamma, e alla profonda amicizia che la legava a Jake quando ancora era umana, non nego che sono sempre stata un po' gelosa del loro speciale rapporto.

«Pronto....!! qui terra chiama Nessie!! si puo sapere che hai stasera?»

«scusa, ero soprapensiero, stavo guardando Quil e Claire e mi chiedevo che cosa ne sarà di loro»

«non ci pensare, qualsiasi cosa succeda Quil sarà sempre accanto a lei, come un amico, un compagno di giochi o un amante. Sarà sempre pronto a proteggerla e sostenerla»

«Avanti Jake per colpa dell'imprinting Quil non sarà mai libero di vivere la sua vita, guardalo, sembra felice ma ...»

«ti sbagli Ness, la sua vita è lei, non potrebbe desiderare nulla di diverso».

Non avevo dubbi, Jacob non la pensa come me, lui capisce cosa provano i suoi amici per via delle menti in comune, ha un filo diretto con i loro pensieri e i sentimenti del branco diventano anche i suoi ed è fermamente convinto che avere l'imprinting sia un privilegio.

«senti Ness tra poco iniziano i fuochi, ti andrebbe di venire con me in un posto speciale per guardarli?»

«certo che mi va, dove mi porti?»

Jake si alzò e mi prese per mano, lo seguii lungo il sentiero che portava alla scogliera.

Dopo alcuni minuti arrivammo nella parte più alta, quella da cui si era tuffata mia madre rischiando la vita.

Caspita che paesaggio mozzafiato, nonostante il buio, la luce della luna riusciva a creare dei bellissimi giochi di ombre e luci sull'acqua facendole assumere una sfumatura argentea.

«wow, che bello » fu tutto quello che riuscii a dire.

Ci sedemmo su una roccia, e lo spettacolo ebbe inizio. I fuochi erano molto belli, ma io ero piu attratta dallo splendido esemplare di nativo americano che avevo al mio fianco e che mi stava abbracciando procurandomi brividi caldi lungo tutto il corpo.

Proprio sul finale, ad un tratto, i nostri sguardi si incontrarono, eravamo molto vicini, riuscivo a sentire il calore delle sue labbra ad un foffio dalle mie, -e adesso...? che faccio... non starà mica per baciarmi? E se lo fa, mio Dio.. come si fa,- stavo andando letteralmente nel pallone e feci l'unica mossa che mai e poi mai avrei dovuto fare.

Mentre Jacob stava per posare le sue labbra sulle mie io, in preda ad uno spasmo involontario, ho ruotato impercettibilmente la testa facendo finire il bacio sulla mia guancia. Maledizione, si può essere più idiote di cosi? Merda!!

la reazione del mio amico fu piuttosto secca, era ovvio che ci era rimasto male, un misto di delusione e imbarazzo, lo avevo praticamente rifiutato, ovviamente lui fece finta di niente e lo stesso feci io. Mi sarei presa a schiaffi da sola, avrei dovuto scavare una fossa e buttarmici dentro per l'eternità. Avevo appena sprecato l'opportunità di baciale Jacob Black.

 

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Capitolo 6
*** ad ogni azione corrisponde una reazione ***


Non avevo voglia di vedere e parlare con nessuno, dal quella sera Jacob non si era fatto piu vivo, aveva accampato una serie di scuse strampalate pur di non venire da me. Ero distrutta, non mi ero resa conto fino a quel momento di quanto fosse importante la sua presenza, una costante fissa nella mia vita e ora che eravamo lontani sentivo come una voragine al posto del cuore.

I miei genitori erano preoccupati, da giorni non toccavo quasi cibo e non riuscivano a capire il perchè; col tempo ero diventata particolarmente brava a nascondere i miei pensieri in modo che mio padre non riuscisse a leggermi.

Volevo un po di privacy, ogni volta che pensavo a Jake vedevo la smorfia sul viso di Edward, e anche se non diceva nulla sapevo che gli dava fastidio. Quindi ero riuscita a trovare una strategia per camuffare i miei pensieri, la mia mente poteva funzionare su più livelli e mio padre riusciva a leggere solo quelli più esterni, cosi tenevo Jake nei pensieri piu profondi ben al sicuro da un papà retrogrado ed impiccione.

Fare cio comunque mi costava un certo sforzo e non sempre mi riusciva alla perfezione, una notte feci un incubo e mi sveglia di soprassalto, ero molto spaventata ed angosciata e cosi lasciai trapelare tutta la mia frustrazione come un fiume in piena. Me ne accorsi il mattino seguente, quando mio padre mi lanciò un'occhiata di rimprovero.

Non era arrabbiato per cio che pensavo ma perchè lo avevo nascosto per tutti quei giorni.

“Renesmee” la voce di mio padre era dolce e melodiosa, “ ti va di parlarne?”

“no papà, non c'è nulla da dire, sono solo una sciocca ragazzina e se Jake non mi vuole tra i piedi ha solo ragione.”

“tesoro, Jacob ti vuole molto bene, sono sicuro che ci sono dei motivi validi se ti tiene a distanza, dovresti parlare con lui di ciò che provi.”

non mi lasciò nemmeno il tempo di replicare che era già scomparso. Parlare con lui, certo, come se fosse facile, mi aveva trattato con tale freddezza che mi aveva quasi fatto paura.

Dovevo assolutamente confidarmi con qualcuno, e cosi decisi di parlare con mamma.

Lei era la sua migliore amica e forse sapeva cosa gli passava per la testa.

Si è vero io non ho ricambiato quel bacio ma lui non ha insistito poi molto, forse si era reso conto che era stato un errore e ora non sapeva come dirmelo. Forse non voleva davvero baciarmi, forse..forse.. oh al diavolo il suo sguardo era molto eloquente e se non avessi voltato la testa le sue labbra sarebbero finite sulle mie, ne sono sicura.

Poteva essersi arrabbiato per questo? Noi eravamo amici, ero sicura al mille per mille di cio che ci legava non poteva ridursi tutto ad un bacio mancato. Forse aveva conosciuto qualcuna e si era.... un pensiero improvvisamente mi trafisse come una lama incandescente, IMPRINTING e se avesse avuto l'imprinting con qualcuna? Che stupida a non averci pensato prima, doveva essere di si curo così, certo si spiegherebbero tutte le scuse che aveva tirato in ballo in quelle due settimane.

Una profonda tristezza mi pervase, mi resi improvvisamente conto che se fosse stato questo il motivo, probabilmente lo avrei perso per sempre, anche lui vittima della maledizione.

Uscii dalla mia stanza e trovai mia madre seduta sul divano intenta a leggere uno dei suoi libri preferiti, mi avvicinai e mi sedetti accanto a lei.

“tesoro finalmente ti sei decisa ad uscire”

“mamma, scusa se vi ho fatto preoccupare, papà ti avrà detto che abbiamo parlato”

“mi ha accennato qualcosa, ma se non vuoi dirmi nulla non devi sentirti costretta”

“in realtà vorrei mostrarti una cosa”, le poggiai la mano sulla guancia e le immagini presero il via. Le feci vedere tutto cio che era successo nell'ultimo mese, non solo le immagini ma anche le sensazioni, i colori di ciò che ho vissuto, le mostrai la serata della festa, la chiacchierata con Emily e il quasi bacio. Insomma tutto compresa la reazione stizzita del mio amico.

“ecco è tutto” dissi, Mamma mi guardava con dolcezza, “tu lo ami, piccola.” non era una domanda ma piuttosto una constatazione come se fosse la cosa piu normale del mondo.

“ma mamma, noi siamo amici, come può essere, io non so se sono capace di distinguere l'amicizia dall'amore”

“tesoro, tu e Jake siete molto legati, da sempre, lui ti adora, è solo rimasto un po ferito nel suo orgoglio di maschio Alfa” sorrise a quelle parole lo feci anch'io, suonavano un po come una presa in giro, “credo che Jake ci sia rimasto male, e abbia interpretato il tuo gesto come un rifiuto” ma quello che devi chiederti è se tu quel bacio la avresti voluto...”

Avevo le guance letteralmente in fiamme, era la prima volta che parlavo con mia mamma di ragazzi, non mi era mai interessato l'argomento, fino ad ora,

“io...io... be ecco mi sono vergognata mamma, per questo mi sono spostata, io non so nulla di queste cose e mi ha preso alla sprovvista, sono entrata nel panico. Avrei voluto scusarmi ma lui ha reagito in modo cosi freddo e distaccato che non ne ho avuto il coraggio.”

“credo che tuo padre abbia ragione tesoro, dovresti parlare con lui, non devi mai avere paura dei tuoi sentimenti soprattutto se si tratta di Jacob”.

 

Quelle parole continuavano a girarmi in testa, -non devo avere paura dei miei sentimenti-, certo ma se lui ha davvero avuto l'imprinting i miei sentimenti me li posso mettere...sai dove...!! merda, che situazione schifosa. Hanno ragione i miei devo parlare con lui, oppure potrei provare ad aggirare l'ostacolo magari parlare con qualche suo amico, se fosse cosi me lo direbbero senz'altro.

Seduta sul divano con la vaschetta di gelato al cioccolato stavo rimuginando sul da farsi, sono davvero una codarda, dovrei prendere coraggio e parlarne con lui. Si senza ombra di dubbio.

Ma se poi ha davvero avuto l'imprinting, io che faccio? Dio mio perchè è sempre tutto così complicato.

Ora basta, voglio dimostrare a me stessa che ce la posso fare, domani mattina andrò a parlare con Jake, fosse l'ultima cosa che faccio!

 

POV Jacob.

 

Seduto sulla cima della scogliera guardavo le onde infrangersi sulle rocce, la mia mente tornò al giorno in cui Bella si tuffò da qui rischiando la vita, quante cose sono cambiate da allora. Una sola è rimasta immutata, la mia proverbiale sfortuna in amore, solo che ora fa molto piu male, lei è il mio imprinting non una cotta qualsiasi.

Dopo quel maledetto quasi bacio mancato ho cercato in tutti i modi di starle lontano, ho inventato le scuse più assurde pur di non vederla. È stato un duro colpo capire che per lei sono solo un amico, ero così vicino alle sue labbra, potevo sentirne il calore sulle mie, ma quando lei si è scostata, il mio cuore si è fermato e ha perso non uno, ma mille battiti.

È vero io non sono mai stato sincero con lei, non ho avuti il coraggio di raccontarle tutto il casino che c'era stato prima e l'imprinting poi, ma come facevo, Nessie odia l'imprinting: “la maledizione” come la chiama lei.

Però avevo avuto l'impressione che iniziasse a provare qualcosa per me, certi sguardi, il suo arrossire quando mi sorprendeva a guardarla.

Tutta mia immaginazione certo, volevo così tanto che lei provasse qualcosa per me, che mi sono convinto che fosse così. Merda però quanto male fa.

Ho persino meditato di andare via, poi ho pensato al mio vecchio e non credo che avrebbe preso bene la cosa.

Forse ha ragione Nessie, è una maledizione, sono l'unico dei miei fratelli a non essere corrisposto, persino quello stronzo di Paul è riuscito a far innamorare mia sorella e lei era anche fidanzata, io invece no.

“Cazzo di grande spirito si può sapere dove sei finito? Mi vedi, io sono qui” gridai e la mia voce riecheggiò nel vanto come fosse un eco.

Gonfiai il petto in un profondo sospiro.

Mi alzai e ciondolando mi incamminai verso casa, quella sera mi ero fatto incastrare da Embry e Seth ad uscire con loro “ti faremo dimenticare Nessie” avevano detto in coro.

La fanno facile loro, io non avevo nessuna voglia di uscire ma pur di staccare la spina un paio d'ore accettai.

Cena e poi serata in un disco pub a Forks. Nulla di esaltante, io detesto ballare ma almeno mi sarei stordito con qualche drink.

La mia giornata di merda non era ancora finita, no, perchè ad aspettarmi davanti a casa trovai lei, la mia migliore amica nonché madre di Nessie. -Grande spirito, mi prendi per culo, ti ho chiesto di guardarmi non di giocare a freccette col mio fondoschiena, cazzo che mira però.-

“Bells che ci fai qui, sai che non dovresti entrare nella riserva”

“ho chiesto il permesso a Billy, non te lo immagino pezzo di idiota?”

“ anche io ti voglio bene, a cosa devo tutta questa gentilezza?”

“si può sapere cosa ti passa per la testa, sono giorni che Renesme non parla, è apatica e non vuole mangiare”

“e deve essere per forza colpa del lupo cattivo? Chiedi a lei! Se vuoi scusarmi ho un appuntamento, non ho intenzione di chiudermi in casa in attesa che la principessa si accorga di me”. Dissi e mi diressi verso la porta d'ingresso.

“lei è la mia bambina, non posso guardarla soffrire così.”

“ io cerco solo di fare la cosa giusta per me soprattutto, il mio cuore è già stato calpestato una volta non c'è posto per un altro giro.”

“ lo sai che ti ama vero?”

mi bloccai, feci un mezzo ghigno e poi mi voltai a guardarla negli occhi, quegli occhi che un tempo avevo tanto amato.

“non credo Bells, lei mi vuole bene ma l'amore è un altra cosa, io non sarò più la seconda scelta.

Le passerà, tranquilla si abituerà presto alla mia assenza”. Detto ciò entrai in casa.

 

Nel locale c'era parecchia gente, come è ovvio che fosse dato che era praticamente l'unico locale di Forks.

La musica non era male, ma la ressa iniziava a darmi sui nervi, l'aria era pesante e faceva troppo caldo, decisi di ordinare qualcosa da bere, di forte, molto forte.

“Ei Jake, vieni a ballare?” Seth ed Embry si stavano dimenando in pista con due tipe, io mostrai loro il bicchiere e mi andai a sedere in un posto piu tranquillo.

I miei amici si avvicinarono che le due ragazze ed una terza amica, erano piuttosto carine e vestite in modo provocante, proprio il loro genere; be almeno qualcuno si sarebbe divertito stanotte.

Le ragazze si presentarono, ma ovviamente non prestai attenzione ai loro nomi, troppo comuni per i miei gusti. Si sedettero con me e ordinammo di nuovo da bere.

Alcuni drink dopo avevo le idee un po confuse, la ragazza mora di cui non ricordavo il nome continuava ad abbracciarmi con fare inequivocabile, non ero molto padrone de me stesso, la musica mi stava stordendo, l'alcool aveva fatto effetto, anche troppo. Ad un tratto tutto si fece confuso, e l'ultima cosa che ricordai fu qualcuno prendermi per mano e trascinarmi in pista.

 

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Capitolo 7
*** Non è qual che sembra. ***


La luce del mattino filtrava dalle persiane chiuse, mi girai nel letto e mi stropicciai gli occhi, non ero pronto ad aprirli, non volevo lasciarla andare, quel sogno era cosi vivido da sembrare vero, la mia Nessie..

un profuno sconosciuto mi solleticò il naso, e mi costrinse ad aprire gli occhi, una cascata di capelli neri era sparpagliata sul mio cuscino, il profilo di una ragazza dormiva beato accanto a me.

-Aahh e quella chi cazzo è?- pensai e in un mezzo secondo cercai di ricordare cosa fosse successo la sera prima ma avevo un buco nero in testa.

Una sconosciuta dormiva nuda nel mio letto, sbirciai sotto al lenzuolo e, CAZZO, ero nudo anch'io.

No, non può essere vero, non posso aver fatto una cosa simile.

Allora non era solo un sogno, merda, ho fatto davvero sesso con una perfetta sconosciuta pensando che fosse Nessie, che schifo, improvvisamente il mio letto divenne un talamo di spine, saltai in piedi e cercai qualcosa per coprirmi.

Una fitta alla testa mi colpì in pieno, che cavolo avevo fatto, avevo un sapore in bocca a dir poco vomitevole e mi sentivo uno straccio. Forse ero talmente ubriaco da non essere riuscito...forse..

il mio sguardo si posò sul comodino accanto al letto, una bustina argentata aperta nascondeva un preservativo, usato, cazzo, strizzai gli occhi, sono un coglione e ora ne ho anche le prove. Dove diavolo l'ho preso, non sapevo nemmeno di averne uno, forse lo aveva lei, be almeno ho usato delle precauzioni, un problema di meno.

Raccolsi le scabrose prove del mio misfatto e le buttai, infilai i pantaloni della tuta afferrai il cellulare e saltai fuori dalla finestra aperta lasciando la sconosciuta nel letto.

Dovevo assolutamente capire che cosa era successo e, soprattutto, quando avevo deciso che sarebbe stata una buona idea portarmi a letto una sconosciuta.

Se fosse tornato a casa Billy e l'avesse trovata così gli sarebbe venuto un infarto, merda dovevo risolvere la cosa.

Presi il telefono e chiamai Seth, telefono spento, chiamai Embry, segreteria telefonica.

Quando servono quei due non ci sono mai, ora che faccio? Dovevo svegliarla e riportarla a casa prima che qualcuno la vedesse e soprattutto prima che Billy tornasse con Charlie dalla battuta di pesca.

Mi girai per tornare in casa quando sentii una voce, anche troppo familiare, l'ultima voce che in quel momento avrei voluto sentire.

-ti diverti vero Grande spirito? quando pensi di aver finito con me fammi un fischio così mi organizzo- mi voltai “Nessie, piccola, che ci fai tu qui?”

“ti devo parlare Jake”

“ em.. si ma io ora ho da fare, quindi faresti meglio a tornare a c..” le parole mi si seccarono in gola perchè qualcuno stava pronunciando il mio nome, nell'istante esatto in cui vidi gli occhi di Nessie spalancarsi, e il suo viso sbiancare mi voltai e come potevo immaginare la sconosciuta era sulla porta, con solo una mia maglietta che le copriva malamente una piccola porzione di coscia.

Avrei voluto che la terra si aprisse sotto ai miei piedi in un'enorme voragine e mi inghiottisse per sempre. Guardai La mia ragione di vita negli occhi e vidi la delusione che stava provando.

“Buongiorno, sei sempre così mattiniero, perchè non torni a letto?”

disse la ragazza, ma prima che potessi proferire parola, Nessie rispose con la voce rotta dall'imbarazzo “Scusa Jake, non n..on sapevo che fossi con la tua ragazza, non sarei dovuta venire”

“non è la mia ragazza”, risposi secco, senza riflettere che cosi aggravavo ancora di più la mia posizione.

“non la pensavi così stanotte” la voce della sconosciuta mi trafisse come un ferro incandescente.

“scusa potresti metterti qualcosa addosso mentre parlo con la mia amica?” dissi secco.

“oh lo farei se non mi avessi letteralmente strappato i vestiti di dosso..”

-Grande spirito, fammi un ultimo favore, fulminami sul posto cosi da porre fine a questa tortura.- pensai.

ok era icazzata e come darle torto, si di certo non si aspettava un anello al dito ma nemmeno il comportamento che le stavo rifilando. E pensare che io non sono proprio il tipo da queste cose, cazzo sono anni che non.. lasciamo perdere almeno me la fossi ricordata.. destino crudele.

Mentre stavo rimuginando su queste cose, Nessuno si era mosso, sembrava un fermo immagine, Nessie era imbalsamata come una statua di cera e anche il suo colorito non era da meno, aveva gli occhi chiusi e probabilmente stava pensando le cose peggiori che la sua ingenua testolina potesse produrre. Ero fritto, non me l'avrebbe perdonata facilmente, e come se non bastasse a tutto questo si aggiunse l'arrivo di Billy e Charlie.

Davanti ai loro occhi la scena era questa: io impalato con un paio di pantaloncini a petto nudo e una faccia che la diceva lunga sulla notte appena trascorsa, una ragazza alta con un bel fisico ma soprattutto semi nuda con addosso solo una mia maglietta bianca che lasciava intravvedere tutto il resto, Nessie impalata con uno sguardo omicida che mi fissava. Per di più erano arrivati mentre la sconosciuta si stava lamentando delle mie maniere gentili con i suoi indumenti e credo proprio che la frase non sia sfuggita ai due che mi fulminarono con lo sguardo.

Charlie era paonazzo e continuava a spostare gli occhi tra la ragazza e la nipote chiedendosi forse il ruolo di Nessie in questo siparietto grottesco. Mio padre invece mi ha fulminato con lo sguardo e poi ha detto: “em em si può sapere cosa sta succedendo Jacob”.?

Jacob, non Jake o fogliolo, Jacob aveva usato il mio nome per intero e di solito quando lo faceva erano guai, giuai seri.

“Non è come sembra...”

“ perchè come sembra?” rispose Billy mettendomi in imbarazzo.

“Billy non è successo nulla” rispose Nessie, “io ero passata per salutare Jake, sto partendo, e non sapevo che fosse in compagnia, ora tolgo il disturbo”

Partendo, tolgo il disturbo, ma cosa.. non era lei quella di troppo, si cioè la situazione poteva far pensare l'esatto contrario, ma non era così, e poi quando aveva deciso di partire e per andare dove poi? Mentre pensavo a queste cose il mio povero cervello dolorante chiedeva pietà. Vidi Nessie voltarsi ed iniziare a correre nella direzione contraria a quella che avrebbe dovuto prendere per tornare a casa. Ma dove stava andando , dovevo raggiungerla prima che si cacciasse in qualche guaio.

Entrai in casa velocemente e svegliai Rechel, le chiesi senza farmi domande di prestare dei vestiti alla sconosciuta e di riaccompagnarla a casa, poi senza darle altre spiegazioni uscii e dissi a Billy di avvisare Bella che forse sua figlia non sarebbe tornata a casa.

 

Pv Bella

 

Renesmee era uscita presto questa mattina, aveva deciso di parlare con Jacob, spero che quel testone non combini dei casini. Ero piuttosto in ansia perchè sapevo che la mia bambina stava soffrendo e sapevo inoltre che c'erano tante, troppe cose che le avevamo tenuto nascoste.

L'imprinting innanzi tutto, era stata un idea di Jake quella di aspettare, idea che ovviamente era piaciuta subito a Edward. Io non ero d'accordo, mi ero messa nei panni di mia figlia e credo che al suo posto avrei voluto saperlo, inoltre conoscevo bene il caratterino di Renesmee e sapevo cosa prensasse dell'imprinting, piu glielo si teneva nascosto peggio sarebbe stato.

Jake aveva paura che lo respingesse considerandolo solo una stregoneria indiana, ma Edward invece temeva che questo avrebbe legato ancora di piu la sua piccola al lupo.

Lui aveva capito bene, come me, d'altronde, che magia o no, Renesmee era legata a Jake a doppio filo, fin da quando era piccola non poteva fare a meno del suo lupo, ed Edward sapeva che sarebbe stato solo questione di tempo, prima o poi sarebbe stata sua.

Quando squillò il telefono uno starno nodo allo stomaco mi prese, un formicolio come un sesto senso, che fosse successo qualcosa alla mia piccola?

“pronto” risposi secca.

“Bella sono Billy” puoi venire per favore”.

“ cosa succede Billi? Dov'è Nessie” dissi quasi urlando.

“em..non saprei come spiegartelo al telefono..

“Dammi qua” una voce femminile si intromise nella conversazione,

“Bella sono Rechel, quell'idiota di mio fratello si è fatto beccare a letto con una sconosciuta e Nessie è scappata, ora mezzo branco la sta cercando.” non riuscivo a credere alle mie orecchie, se le succedeva qualcosa lo avrei ucciso con le mie mani.

“ questa volta la testa gliela stacco davvero, Rechel. Sto arrivando e ringraziate Dio che Edward è a caccia.”

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Capitolo 8
*** Guai in vista ***


Non riuscivo a pensare, non potevo credere ai miei occhi, perchè mi ero cacciata in quella situazione, non potevo restare ancora li e non volevo tornare a casa, lo sguardo di Billy duro verso suo figlio e compassionevole nei miei confronti mi ha fatto sentire ancora peggio, mi si è rivoltato lo stomaco, che vergogna, come ho potuto solo pensare che Jake provasse qualcosa per me. Io sono solo una bambina cresciuta troppo in fretta, quella era una donna sotto ogni punto di vista.

Mi accorsi di aver dato sfogo al mio desiderio di scappare solo quando l'odore di bosco e di foglie umide mi colpì, e tutto intorno a me era sfuocato, correvo talmente veloce che gli alberi sfrecciavano senza forma ai lati del mio corpo.

Avevo ereditato la velocità da mio padre, sapevo correre quasi quanto lui e sicuramente più veloce di Jake. Non volevo che mi trovasse ed avevo un po di vantaggio, volevo andare a Denali, e stavo cercando di raggiungere il confine per poi proseguire verso nord.

Sentii riecheggiare l'ululato di Jake che richiamava il branco, tra poco li avrei avuti alle calcagna, dovevo trovare una soluzione.

Per far perdere le tracce cambiai direzione, verso nord est fino a raggiungere un piccolo fiume, mi buttai nell'acqua e poi saltai su un albero, la mia scia li avrebbe portati li poi avrebbero perso le tracce. Saltai di albero in albero fino a tornare indietro e ripresi la mia corsa.

Sperai che questo trucco funzionasse a tenerli a bada almeno per un po.

Le voci dei lupi si facevano sempre più lontane, bene segno che erano cascati nella trappola.

All'improvviso una strana sensazione mi colpì, come se qualcuno mi stesse seguendo, impossibile che fossero i lupi, erano troppo lontani, un odore dolciastro colpì le mie narici, non avevo dubbi, vampiri. Non riconoscevo in quell'odore nessuno di familiare, non ero molto brava in questo genere di cose, non mi sono mai allenata, i miei genitori hanno cercato di farmi crescere il piu umanamente possibile, non andavo nemmeno più a caccia.

Non avrei avuto scampo se avessi dovuto lottare, che stupida che sono stata a non tenere conto del pericolo.

Tre sagome spuntarono tra gli alberi, sembravano due uomini e una donna, la ragazza era alta, slanciata con lunghi capelli neri, bella, molto bella. Il primo dei due uomini era basso e corpulento, capelli corti biondi mentre l'altro decisamente più alto, aveva la pelle olivastra e i capelli raccolti in tante corte treccine da sembrare la corona di un porcospino.

Smisi di respirare per qualche secondo, sapevo che se erano nomadi a caccia non mi avrebbero certo risparmiato, per loro io profumavo come il più prelibato dei piatti.

“ma che bel bocconcino” disse l'uomo più basso,

“che ci fai in mezzo ai boschi bambolina, non sai che ci sono i lupi cattivi?”

sicuramente stava bluffando, non poteva sapere che i lupi c'erano davvero ma che erano cattivi solo per lui.

“ti hanno mangiato la lingua?” continuò il vampiro.

“N..No..” la mia voce uscì tremante “che cosa volete da me?” chiesi cercando di mascherare la paura.

“che strano odore hai bambolina, non sembri una qualunque umana”

“infatti non lo sono” risposi secca “sono una vampira”.

I tre si misero a ridere “non essere sciocca ragazzina potresti essere un ottimo spuntino, a dire il vero mi ci vorrebbe proprio in questo momento”

“ non ti conviene, sono velenosa” mentii sperando che questo mi facesse guadagnare del tempo.

Il vampiro si avvicinò e mi guardò alzando un sopracciglio “ a che gioco stai giocando bambolina, non sembri affatto sorpresa, e conosci i vampiri, chi sei?”

il vampiro più alto, quello con i capelli da porcospino, si avvicinò e mi osservò curioso “Renesmee Cullen” disse all'improvviso.

Io sbiancai, non volevo mettere in mezzo la mia famiglia, sapevo quanto la nostra vita fosse poco compresa nel mondo sovrannaturale. Il tipo basso mi accarezzò il viso con un dito “UH ma che fortuna abbiamo avuto oggi” “non ci provare” dissi allontanandomi di un passo “se mi fai del male avrai la mia famiglia alle calcagna per l'eternità”.

“sai quanti pagherebbero oro per averti tra le grinfie, dammi un buon motivo per cui dovremmo lasciarti andare” disse il vampiro più alto.

Ero impietrita dalla paura, a quanto pare ero famosa, e questo non andava affatto bene, ricordavo ancora la visita dei volturi, l'esigenza della mia famiglia di condurre una vita ritirata senza dare nell'occhio.

È tutta colpa mia, per un capriccio sentimentale mi sono andata a ficcare in un guaio e ho trascinato tutti i Cullen con me.

Quando avevo detto a Jake che volevo partire, non avevo la più pallida idea di dove sarei andata, l'ho detto solo per giustificarmi, non potevo certo dire che ero li per dichiarargli il mio amore non dopo averlo trovato in dolce compagnia.

Mi era sembrata una buona idea ma adesso mi sentivo una sciocca.

Chiusi gli occhi e pensai alla mia famiglia, a Jake e ai ragazzi, tutti quelli che mi volevano bene, dovevo proteggerli.

“portatemi dove vi pare ma lasciate in pace la mia famiglia, loro non c'entrano nulla”

il più basso dei due si avvicinò e con un sorriso malizioso mi guardò e disse “vedremo bambolina, ma nel frattempo ci divertiamo un pò” la ragazza che fino a quel momento era rimasta in disparte con due falcate si avvicinò al vampiro alto , lo abbracciò e lo baciò con passione, poi si rivolse a me “divertiti pure Mike, ma non sciuparla troppo, ci serve viva” i due scoppiano in una risata e si allontanano appena dietro un cespuglio. Iniziai a capire di quale divertimento stavano parlando e fui scossa da conati di vomito.

Il vampiro mi si avvicinò ancora, era veramente grosso, poco più alto di me ma con un fisico molto muscoloso, anche volendo non sarei riuscita nemmeno a scalfirlo. Mi afferrò per un braccio facendomi male, l'istinto mi suggerì di rifilargli una potente ginocchiata ai piani bassi, come mi aveva insegnato Zio Emmet, anche se dubito gli avrei fatto male, comunque tentare non nuoce, raccolsi tutta la mia forza e sferrai il colpo.

Il vampiro si accasciò con mia grande soddisfazione, iniziai a correre ma fu un attimo e venni subito riacciuffata, con una gomitata mi scaraventò a terra. “così non va bene bambolina, potresti essere più gentile” e con un colpo secco mi strappò la maglietta lasciandomi in reggiseno, “quanta stoffa inutile” un altro strappo e anche i miei pantaloni erano a brandelli. Chiusi gli occhi ero quasi nuda, vulnerabile ed esposta, pensai che era la fine, mi avrebbe violentata e poi forse tenuta in vita, ma io avrei preferito morire subito. La mia prima volta non sarebbe stata romantiche ma una violenza inaudita.

Le lacrime iniziarono a bagnarmi il viso, sentivo il suo alito freddo sul mio seno e il suo corpo sul mio, sebbene lui fosse ancora vestito, potevo sentire la sua eccitazione spingere su di me. “uccidimi ti prego” gridai “ti piace il sesso violento bambolina?” e con una mano mi graffiò il collo, poi successe tutto molto velocemente, un fruscio in lontananza, e poi un colpo secco, qualcuno me lo aveva strappato letteralmente di dosso provocandomi dei graffi sull'addome.

Sobbalzai per il dolore e aprii gli occhi. Davanti a me, lo sguardo carico di dolore di un grosso lupo rossiccio. Il mio Jake, non ebbi tempo di dire nulla, il vampiro si buttò sul lupo ed iniziò una lotta fatta di colpi, graffi e morsi, poco lontano altri due lupi erano arrivati, riconobbi Seth e Lhea, che si stavano occupando degli altri due vampiri.

Jake cercò di staccare la testa a Mike con un morso ma il vampiro con un balzo gli fu alle spalle, gli saltò sul dorso e lo stritolò. Stava cercando di morderlo quando una sagoma saettò al mio fianco e si buttò sul vampiro scaraventandolo dall'altra parte della radura, poi con un colpo secco gli staccò la testa dal corpo.

Era mia madre, che aveva appena salvato la vita al suo migliore amico.

Mi accorsi appena di mio padre che mi abbracciava, e cercava di calmarmi.

Stavo singhiozzando e tremando violentemente. “Nessie tesoro come stai”? La voce di mia madre era lontana ovattata, come se provenisse dal profondo dell'oceano. Un grido di dolore, straziante ed umano squarciò l'aria e mi riportò alla realtà, solo in quel momento notai Jacob sdraiato a terra, nudo, coperto di sangue con una profonda ferita sul fianco sinistro.

Carlisle era accanto a lui e cercava di capire quanto fosse grave.

Mi alzai per avvicinarmi, “jake” gridai e mi inginocchia accanto a lui, che non sembrava essersi accorto della mia presenza.

Arrivarono anche Seth e Lhea, avevano ucciso il vampiro più alto ma la femmina era scappata. Lhea si accorse di me e mi rivolse uno sguardo carico di odio, fu un attimo e mi fu ad un passo, era furiosa. “tu piccola stupida mezzosangue, guarda che casino, e solo per colpa tua” grido furibonda, non avevo mai visto Lhea cosi, sapevo di non andarle a genio per via del legame di parentela con i Cullen ma non credevo fino a questo punto.

Seth cercò di fermarla ma lei si divincolò, io non avevo il coraggio di muovere un muscolo, papà era impietrito, forse aveva letto nella mente della lupa il suo dolore. “ prima per tua madre, ora per te, ma quante volte dobbiamo rischiare la vita? Sono stanca di farti da serva, Jacob voleva ucciderti, e se non avesse avuto l'imprinting lo avrebbe fatto e ora noi avremmo un problema di meno. Maledetto imprinting” Urlò prima di trasformarsi e sparire nella foresta.

“ma c..cosa.. io non..” non riuscivo ad articolare le parole, tutti smisero di fiatare, erano statue di sale, sentii Jacob chiamarmi “Nessie.. ti prego guardami” ma io non riuscivo a vedere nulla il mio sguardo era perso nel vuoto. “non ascoltarla...lei...” disse, prima di perdere i sensi.

“presto portatelo a casa, recupero gli strumenti e vi raggiungo, bisogna medicare e ricucire la ferita prima che si infetti.” disse Carlisle.

Io non mi sentivo più collegata alla terra, mi ronzavano le orecchie e le parole di Lhea mi rimbombavano nella testa. Due braccia fredde mi accolsero prima di chiudere gli occhi e lasciarmi scivolare nell'oblio.

 

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Capitolo 9
*** la verità fa male 1 parte ***


Lentamente riemersi dallo stato di incoscienza, percepivo qualcosa di morbido sotto di me e il fresco delle lenzuola sulla pelle. Dovevano avermi portata in un letto, lentamente riaffiorarono i ricordi, ero nel bosco, il vampiro che mi stava addosso poi lo scontro. Ahhh una fitta fortissima alla testa, dovevo essere svenuta.

Aprii gli occhi ed il soffitto bianco sopra di me era quello della mia stanza, veramente la stanza che era stata di mio padre nella grande casa dei nonni. La luce era spenta e le persiane chiuse, nella penombra distinguevo perfettamente ogni particolare, qualcuno mi aveva lavato cambiato e medicato la ferita, infatti avevo due grandi cerotti sul collo e sulla pancia.

Mi ricordai improvvisamente del corpo inerme di Jacob, E quel ricordo ne chiamò subito un altro, Lhea le la sua rabbia.

Speravo di essermi sognata tutto ma evidentemente non era cosi, mi alzai lentamente con la consapevolezza di avere una tale confusione in testa, dovevo capire e soprattutto conoscere la verità. Evidentemente c'erano molte cose che mi avevano nascosto, non so per quale motivo ma al puzzle della mia vita mancavano parecchi pezzi.

Prima di tutto, però, volevo sapere come stava Jake, l'ultima immagine che avevo di lui non era molto confortante.

Mi sentivo terribilmente in colpa, era successo tutto per colpa mia, se non fossi scappata non sarebbe successo nulla.

Uscii dalla stanza e presi le scale, potevo udire distintamente alcune voci, mio padre, Carlisle e Sam. Che cosa ci faceva lui qui?” Carlisle come sta Jacob?”chiese mio padre

“Ora è sotto morfina ha qualche osso rotto ma a preoccuparmi è la ferita sul fianco, è molto profonda, gli ci vorrà un po per tornare in forma, ma per fortuna ha la pellaccia dura” disse mio nonno con un mezzo sorriso.

“Edward, Sam è venuto per scusarsi a nome di tutto il branco per quello che ha detto Lhea”.

“mi dispiace molto sono mortificato non doveva tirare fuori quella vecchia storia, non con Renesme presente” disse Sam. “comunque volevo anche dirti che della femmina non c'è traccia, sembra scomparsa nel nulla, domani riprenderemo le ricerche.”

“grazie Sam, questa sera ci penseremo noi, cercheremo qualche pista e poi vi faremo sapere”. La voce di mio padre era molto seria.

Sentii una porta aprirsi e poi richiudersi, segno che Sam era uscito.

Era il momento buono per fare il mio ingresso nella stanza, come avvertirono la mia presenza si ammutolirono, credo che papà avesse già percepito i miei pensieri perchè non si stupì molto di vedermi arrivare, Mamma era seduta sul divano in uno strano stato di catalessi e quando mi vide trasalì. “piccola finalmente, come ti senti?” mi venne in contro per abbracciarmi ma io feci un passo indietro e con le braccia tese le intimai di fermarsi. Mi dovevano delle spiegazioni e non poche.

Il mio sguardo era severo, sapevo di essere in torto, forse mi meritavo anche una punizione ma loro mi dovevano molto di più.

“che cosa voleva dire Lhea?”andai subito al sodo senza girarci intorno, “è evidente che c'è qualcosa che non so”.

Mia madre guardò mio padre per un tempo che mi sembrò infinito, nessuno dei due sembrava intenzionato a parlare. “bene andrò da Leha, lei di sicuro saprà cosa dirmi”

“no, aspetta”fu mio padre a rompere il silenzio. “innanzi tutto ci tengo a dirti che tutto ciò che abbiamo fatto lo abbiamo fatto per il tuo bene.” “lo spero, e comunque sarò io a valutare, una volta che vi sarete decisi a vuotare il sacco”.

 

POV Jacob

 

Mi trovavo in un posto sconosciuto, ero spaesato, cercavo di riconoscere qualche particolare che mi aiutasse a capire dove fossi.

Forse sono morto e finalmente arriverò al cospetto del Grande spirito, mi dovrà ascoltare ho un paio di cosette da digli.. all'improvviso davanti ai miei occhi comparve Nessie, con i vestiti strappati, esattamente come l'avevo vista nel bosco, mi guardava con i suoi grandi occhi color cioccolato

“perchè Jake, io mi fidavo di te..”

spalancai gli occhi all'improvviso, ero nella mia stanza, sdraiato nel letto, completamente stordito, cercai di parlare ma avevo la bocca impastata e la vove non usci.

Cazzo no, pensai, non di nuovo, ero ricoperto di bende, sudato marcio e con una flebo attaccata, morfina, pensai, ne riconoscevo l'odore.

Grande spirito io volevo essere fulminato non fatto a pezzettini dopo una lenta e dolorosa tortura.

Quanto male mi sarò fatto? La mia piccola Nessie, chissà come sta. quando ho visto quel bastardo sopra di lei non ci ho visto più, spero solo di essere arrivato in tempo. È andato tutto storto, da quando mi sono svegliato, che gran casino, chissà cosa avrà pensato di me quando ha visto quella ragazza; poi le parole di Leha mi rimbalzano in testa, ma perchè lo ha fatto, Nessie non sapeva nulla e chissà come avrà reagito, e come se non bastasse io sono qui, e non posso muovermi, cazzo.

Provai a schiarirmi la voce con un colpo di tosse:”em em, Pà..”provai a gridare ma la voce sembrava più un lamento gracchiante. Mi faceva male il petto, il fianco e sicuramente avevo qualche costols rotta, le bende erano sporche di sangue quindi dovevo essermi anche ferito.

Dovevo ricordarmi di ringraziare Bella, se non fosse stato per lei sarei di certo morto.

“Jake, figliolo”,mio padre entrò nella stanza, “ciao pà, quanto male mi sono fatto questa volta?”

chiesi.

“hai una spalla e tre costole rotte, una ferita sul fianco e il dottore ti ha messo dei punti quindi non ti devi muovere”

“see come se non mi conoscessi, devo andare da Nessie, devo..”

“non andrai da nessuna parte invece, Bella ti ha salvato la vita, non vorrai farti uccidere vero?”

“perché dovrebbe?”

“sa quello che è successo questa mattina,, è arrivata incazzata nera, si è chiesta come ha fatto a darti fiducia in questi anni,ha aggiunto che sei un imbecille e che se succedeva qualcosa a sua figlia ti avrebbe scuoiato. Visto quello che stava per succedere e il casino di Leha, io non scherzerei con il fuoco!”

rimasi in silenzio per qualche istante, ripensai a quello che aveva detto ieri sera prima della mia uscita nefasta, dio mio se solo fosse vero..

“cosa ci faceva Nessie qui stamattina?”

“Bella ha detto che era venuta per dirti che è innamorata di te!”

voltai lo sguardo verso mio padre, qualcosa mi rimase incastrato in gola, avevo il terrore negli occhi.

“esatto Jake,ora sono tutti cazzi tuoi, io fossi in te mi preparerei un bel discorsetto perchè credo che ti toccheranno parecchie spiegazioni. Potresti chiedere aiuto al grande spirito!”

ma vaff altro che grande spirito..penasi,se sono messo così e prprio per colpa sua.

Sospirai, faceva un male cane dovevo fare attenzione anche al più piccolo movimento, guardai fuori dalla finestra, ti pareva, stava piovendo, saranno state circa le cinque o le sei del pomeriggio, le gocce d'acqua correvano lungo il vetro, sembravano lacrime, come quelle che stavano bagnando in questo momento i miei occhi.

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Eccomi qui... sono perfida lo so, vi lascio in sospeso..!!! ma intanto godetevi questa parte. Cosa dirà Nessie quando scoprirà tutto?

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Capitolo 10
*** la verità fa male 2 parte ***


“Renesme” fu mamma questa volta a parlare.

“vedi non è facile per me raccontarti tutto, tu sai la nostra storia, le numerose battaglie che abbiamo sostenuto prima che tu nascessi. È in quelle occasioni che il branco ci è stato vicino, ma, ecco lo ha fatto per proteggere me non tanto per i Cullen”.

“ok” dissi, “tu eri umana e loro proteggono gli umani, e poi eri amica di Jake..” capii in quel momento che doveva esserci qualcosa di non detto, perchè lo sguardo di mia madre si fece triste e iniziò a mangiucchiarsi un unghia, segno che era nervosa.

“mamma, vai avanti” le dissi.

“eco vedi, noi eravamo molto uniti, prima che Jake subisse la trasformazione e prima che scoprisse la vera natura di tuo padre. Fu grazie a lui se io riuscii a superare la lontananza di tuo padre”

OK, quella parte la conoscevo bene, papà aveva lasciato mamma perchè voleva proteggerla dal suo mondo e dare una vita umana, fu in quel frangente che l'amicizia con Jake si rinsaldò.

“Fin qui non ci vedo nulla di misterioso” dissi.

“fu in quel periodo che io e Jake ci avvicinammo, lui era diventato il mio migliore amico, era indispensabile per me. Con il suo sorriso contagioso, il suo spirito giocoso era sempre pronto a sollevarmi il morale, era il mio sole personale e mi ha restituito poco a poco la voglia di vivere.

Mi ero spenta, ero viva ma non vivevo davvero, solo Jake era riuscito a curare la ferita nel mio cuore, certo non del tutto ma in modo sopportabile.”

Fece una pausa, io avevo ascoltato tutto con attenzione ma ancora non capivo dove volesse arrivare, mi stavo innervosendo perchè continuava a girare in tondo come se non volesse sganciare la bomba. Perché ci doveva per forza essere, se non no si spiegherebbe tutta questa tensione.

“come ben sai Jake divenne il mio migliore amico, avevamo un legame speciale, ma lui andò oltre, e si innamorò di me.”

ecco la bomba, l'aveva sganciata ed era anche bella grossa, la guardavo con occhi e bocca spalancati, papà che era stato in silenzio fino ad ora parlò.

“Nessie quello che vuole dire tua madre è che Jake aveva confuso il suo sentimento per qualcosa di più, ma non era vero amore”.

“ ah no, e allora cos'era?” sibilai tra i denti.

“ quindi la famosa ragazza che gli calpestò il cuore piu volte eri tu?, e tu mamma cosa provavi per lui? Non riuscivo a crederci, sapevo che Jacob era stato innamorato di una ragazza, che glia aveva spezzato il cuore al punto di farlo scappare. Era stato via per mesi senza dare notizia a nessuno, Billy era quasi impazzito. Questa storia l'ho sentita raccontare molte volte.. non mi erano mai interessati i particolari e a Jacob non faceva piacere parlarne. Lo credo bene, come faceva a dirmi che la misteriosa stronza galattica era mia madre.

Ora però volevo sapere tutto, se avevano avuto una storia, se si erano baciati o.. no, quello non lo volevo sapere sarebbe stato troppo.

“Nessie devi capire che io soffrivo molto ero in un momento difficile ed ero umana, fragile e vulnerabile. C'era stato un momento in cui ho pensato di poterlo ricambiare, ma poi tuo padre è tornato, be la storia dei Volturi la conosci.

Non fu facile per Jake, ma io feci la mia scelta” si voltò a guardare mio padre negli occhi, intensamente come solo loro due potevano fare. Poi continuò “ nonostante tutto mi fu sempre accanto, il branco continuò a proteggermi nonostante avessi scelto di sposare tuo padre. Jake provò in tutti i modi a farmi cambiare idea. Nonostante sapessi di chi non potevo fare a meno, non riuscivo a lasciarlo andare, gli volevo bene e forse una parte di me lo amava ma amavo di più tuo padre.”

Porca vacca, ma come si fa anche solo a pensare una cosa del genere, si possono amare due persone contemporaneamente, forse.

“non mi sono comportata bene con Jacob, lo feci soffrire e molto, e nella battaglia contro i neonati, feci una cosa di cui ancora oggi mi pento amaramente, gli chiesi di baciarmi, fu molto intenso non lo nego, ma fu piu che altro il tentativo di non farlo combattere, di non perderlo o forse semplicemente un addio. In quel momento capii quale fosse la mia starda. Jake rimase seriamente ferito, e quando andai a salutarlo fu un momento terribile credevo che non lo avrei mai più rivisto. Con lui stavo dicendo addio alla mia umanità. Ma come vedi poi le cose si sono sistemate e siamo rimasti ottimi amici” terminò mia madre.

Cazzo ma come si fa, e mio padre in tutto questo? Ha fatto la parte del cornuto senza dire parola?

Vidi una smorfia di disappunto sul volto di mio padre, merda mi aveva sentito. Gli rivolsi uno sguardo compassionevole e vidi la smorfia accentuarsi ancora di più.

“ma come hai potuto?”

“tesoro..” tentò di intromettersi mio padre.

“fammi finire.. come hai potuto tenermi nascosto tutto questo?, tu, papà, Jacob, insomma lo sapevate tutti.. quando ti parlavo dei miei sentimenti, tu sapevi che provavo qualcosa per lui non credevi che fosse il caso di mettermi al corrente di ciò.. no perchè cosi mi viene proprio da vomitare, te lo dico mamma, mi fai quasi.. “Renesmee” mi interruppè mio padre secco.-schifo- dissi solo mentalmente.

E non mi importa quello che pensi papà, leggi pure, fatteli due fatti miei, dovreste solo vergognarvi per tutto. Pensai .

“Ora è chiaro il perchè mi voleva uccidere quando sono nata, io ero il mostro che gli aveva portato via la sua Bella..” le parole mi si fermarono in gola, non riuscivo più nemmeno a pensare, mentre tutto si faceva sempre più concreto, prendevo coscienza della realtà, ero un mostro, indegno di esistere. Un conato di vomito mi fece piegare in due tenevo la testa tra le mani e non riuscivo quasi a respirare. Era ovvio che lui l'amasse ma mio padre perchè non l'ha ucciso, anche solo per aver pensato una cosa simile.

“tesoro, non è come pensi, lui voleva ucciderti ma poi non lo ha fatto”

“grazie della rivelazione mamma, lo hai fatto tu adesso raccontandomi tutto.

Perchè non lo ha fatto?” mia madre rimase immobile e non disse nulla fu mio padre a prendere parola. “ perchè aveva avuto l'imprinting”.

Un sibilo misto a ringhio mi uscì dalle labbra, era un verso così strano che persino io stentavo a riconoscere la mia voce.

“con te mamma.” non era una domanda ma un'affermazione. “la maledizione, era legato a te da quella cazzo di maledizione per questo non mi ha uccisa, lo ha fatto per te..” certo ora anche le parole di Leha e la sua rabbia avevano un senso.

“ma cosa dici Renesme, non dirai sul serio? Se avesse avuto l'imprinting con tua madre credi che lei avrebbe scelto me? È un legame indissolubile difficilmente non corrisposto”. Disse mio padre.

“allora perchè? Per amore di mamma? Lei è una vampira, dovrebbe odiarla e non esserne amico, con tutto quello che ha sofferto, perchè è rimasto, perchè tutte queste premure, non hanno senso.” stavo praticamente urlando, non riuscivo più a contenere la rabbia la tristezza, la frustrazione, insomma un mix di sentimenti che mi stavano letteralmente distruggendo, quando arrivò il colpo di grazia. “non ci arrivi Bambina mia?” disse mio padre “ quando Jake ha incontrato i tuoi occhi i suoi intenti omicidi svanirono, fu travolto da un'onda di emozioni talmente forti da farlo cadere in ginocchio davanti a te..

“NOOO” gridai “non è vero, non può essere vero” mi coprii il volto con le mani e iniziai a strofinare la pelle come a voler cancellare tutto quanto, quella verità che all'improvviso mi sembrava chiara e limpida come l'oceano, come ho fatto a non capirlo mai. In quell'istante mi resi conto della presenza della mia famiglia, c'erano tutti.

“lo sapevate tutti, vero..” era una constatazione. Zia Rose si avvicino e cercò di accarezzarmi i capelli ma io mi scostai, “non spettava a noi dirlo. Ma ti ricordi quell'immagine che mi mostravi sempre da bambina, il primo ricordo che avevi di Jacob? È in quel momento che è successo.”

Si me lo ricordavo, per anni lo avevo accantonato. Ero appena nata e dalle braccia dia zia Rose incontravo gli occhi di Jacob che mi guardavano, e mi tornò in mente un flash, di una me ragazza accanto al lupo. Chiusi gli occhi. “perchè non me lo avete detto.. non stavo più gridando, era un lamento sommesso, “come ho potuto accantonarlo, io l'ho sempre saputo..” quella verità mi travolse come un treno in corsa. Dolore allo stato puro.

“temevamo una tua reazione, e Jake aveva paura che lo respingessi” disse mio padre.

“già, ivece tenerlo nascosto è servito a qualcosa” zio Emmet doveva per forza dire la sua.

Mi voltai a guardare ciascuno di loro, poi dissi che volevo riflettere, che volevo stare sola. Mi spensi all'improvviso no riuscivo nemmeno ad essere arrabbiata.

“vado in camera mia, mi metto in punizione da sola per quello che ho combinato oggi e per aver messo in pericolo le vite di tutti. Mi scuserò con il branco appena possibile. Ne approfitterò per riflettere”. Dissi con tono grave e monocorde, mi voltai e salii le scale. Una volta sola scoppiai in un fiume di lacrime lasciando uscire tutta la mia frustrazione. Può il cuore di una mezza vampira andare in frantumi? il mio ci la fece.

Tutto ciò in cui avevo creduto, le certezze della mia vita erano crollate miseramente. Il mio Jake mi voleva uccidere perchè ero un mostro, e se non avesse avuto l'imprinting forse lo avrebbe fatto, non mi avrebbe mai amata, io sono stata la sua seconda scelta, ma io non volevo essere la seconda scelta di nessuno soprattutto se la prima era stata mia madre.

 

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Capitolo 11
*** M'ama, non m'ama ***


POV Edward

 

sentivo i pensieri di mia figlia farsi sempre più confusi, si colpevolizzava per quello che aveva fatto a sua madre e per quello che aveva dovuto soffrire Jacob ma allo stesso tempo incolpava lui di averle mentito per tutti questi anni. Pensava inoltre che l'imprintig fosse una sorta di ripiego, di seconda scelta.

Ero combattuto se entrare da lei oppure lasciarle il suo spazio, però come potevo lasciarle pensare quelle cose, dovevo tentare di farla ragionare e sapevo anche come.

Se solo potesse ascoltare i pensieri del suo lupo, capirebbe quanta devozione c'è, di quante volte si sia pentito di aver anche solo pensato di poterla uccidere.

Jacob la ama davvero e darebbe la vita per lei, per questo so che deve esserci per forza una possibilità per quei due, per quanto la cosa non mi entusiasmi.

Sono certo che Jake l'avrebbe amata comunque così come sono sicuro che l'intreccio delle nostre vite era parte di un disegno più ampio.

“TOC TOC, posso?

“papà voglio restare sola, mi sembrava di essere stata chiara”

“lo so tesoro ma ti porterò via solo alcuni minuti te lo prometto.” dopo alcuni istanti di silenzio, anche mentale disse “ ok entra pure”.

“ ei, piccola, volevo parlarti di una cosa che accadde quando conobbi tua madre, la prima volta che la vidi.” sbuffò, “ancora qualche mistero da svelare..” disse con tono irinico. Andai subito al nocciolo della questione.

“Quando conobbi tua madre, non fu proprio amore a prima vista, lei mi aveva colpito essenzialmente per due motivi, il primo perchè non riuscivo a leggere i suoi pensieri, e il secondo, molto meno nobile, perchè ero attratto dal suo.. sangue” dissi quella parola sottovoce e con profonda vergogna.

“non avevo mai desiderato così tanto del sangue umano in tutta la mia esistenza, ho pensato a tutti i modi in cui avrei potuto ucciderla, ma poi ho resistito, non l'ho fatto per lei, ma per non deludere Carlisle e la fiducia che aveva riposto in me.” scrutavo la sua espressione attonita, “tu.. volevi uccidere la mamma?” bisbigliò esterefatta . “si” fu tutto quello che riuscii a dire.

Dopo una pausa che mi sembrò lunghissima ripresi il racconto,

“ ho tentato in tutti i modi di resistere, me ne sono andato, ma il ricordo del suo profumo mi perseguitava.

Fu Tanya a farmi capire che dovevo tornare e affrontare la situazione, non potevo scappare per sempre. Così feci, ed andai ad affrontare il mio demone personale.

Non so come spiegartelo, ma più cercavo di tenerla in vita più tua madre si cacciava nei guai, ero diventato il suo protettore, più passavano i giorni più io mi appassionavo a lei, al suo modo di fare, al suo sguardo silenzioso e poco alla volta il sangue divenne il minore dei problemi.

Nessuno mi incoraggiò, a parte Alice, pensavano tutti che fossi un pazzo. Tuo nonno fu il primo a vedere una possibilità, lui pensò che doveva per forza esserci un disegno divino, un qualche progetto superiore, che avesse messo tua madre sul mio cammino. E ora ne sono sempre più convinto.

“che vuoi dire papà, che tutto questo fa parte di una stupido scherzo del destino? Tipo strano il destino, ha una fantasia decisamente stravagante..!

“se vuoi vederla così..” dissi sorridendo della sua battuta, stare col branco ha decisamente migliorato il suo senso dell'umorismo.

“sai come hanno chiamato tua madre i volturi? La mia cantante” Nessie alzò un sopracciglio e un grosso punto interrogativo le si disegnò sul volto.

“il suo sangue cantava per me e se avessi resistito a quel richiamo il nostro legame sarebbe stato indissolubile”

“come l'imprinting..” sussurrò lei.

“Già, pensaci, credo che il paragone possa reggere”.

Mi alzai dal divanetto su cui mi ero seduto e mi avvicinai alla porta, “ah Un ultima cosa, domani Carlisle va da Jacob a medicargli la ferita, credo che abbia bisogno di un assistente.” detto ciò le augurai la buonanotte e senza darle il tempo di replica uscii in fretta dalla stanza.

 

Pov Renesme

 

Che notte ragazzi, non chiusi occhio e le poche ore passate nel dormiveglia erano tormentate da incubi, mio padre voleva uccidere mia madre, Io ho ucciso ucciso mia madre, Jacob voleva uccidere me praticamente una famiglia di serial killer.

Aprii gli occhi, ero nervosa e decisi di alzarmi, merda le 4 di notte. Non mi passava più. Mi buttai sotto la doccia, mi vestii e scesi in cucina, volevo sgranocchiare qualcosa, magari un po di gelato o due patatine in genere qualche schifezza per me o per Jake la nonna la teneva sempre nella credenza. Eccolo li, che bastardo ritorna nei miei pensieri, più cerco di non pensarci più ci penso. D'altra parte ogni angolo in questa casa e ogni attimo della mia vita è intriso del suo ricordo.

Trovo le patatine e mi siedo sulla sedia. Inizio a sgranocchiare strano che non ci sia nessuno, in genere a quest'ora si sentono rumori molesti e inequivocabili provenire dalle stanze degli zii.

I miei invece le loro sconcerie erano soliti afarle al cottage. Per questo due anni fa ho scelto di venire qui dai nonni, un conto è sorbirsi le performances degli zii ma quelle dei miei genitori proprio no.

Ricordo Che Jake aveva riso come un matto quando gli avevo svelato, imbarazzatissima, il motivo del mio trasferimento. Jake, di nuovo... UFF.. sbuffai sonoramente, e ripresi a sgranocchiare, sentii un rumore alle mie spalle, “Nessie tesoro che ci fai alzata a quest'ora?”

“nonno ciao, non riuscivo a dormire, tu da dove ne arrivi?”

“turno di notte all'ospedale, sono le 6 del mattino, vado a cambiarmi, farmi una doccia e poi vado a trovare il mio paziente preferito..”

“ah nonno?”

“si”?

“posso accompagnarti? Così sai.. Se ti servisse una mano..”

“Certo avrò proprio bisogno di un'assistente e credo che al malato non dispiacerà”.

Ok, avevo deciso di andare a trovarlo, dovevo scusarmi con lui per aver messo a rischio la sua vita, in fondo era colpa mia, ho reagito come una stupida.

Si però che nervoso, ho ancora davanti agli occhi quella ragazza mezza nuda, e poi il modo in cui gli si è rivolta, io non avevo mai pensato che Jake avesse questo lato, come dire, passionale.

Il fatto è che per me lui è stato un essere asessuato praticamente fino a qualche mese fa e poi tutto insieme mi hanno sbattuto in faccia la verità, ma quale asessuato, quello sprizza sesso da tutti i pori, persino mia madre se ne era accorta. Porca miseria, mi vergognavo solo a pensarci.

Maledetta crescita accelerata, ma proprio ora gli ormoni dovevano svegliarsi.

Ma il punto è un altro, cosa penserà lui di me? Sono il suo imprinting ok ma questo non significa che lui mi debba vedere come,... abbasso lo sguardo e mi osservo, seconda do reggiseno, nemmeno mezza curva o almeno niente di lontanamente paragonabile a miss chiappe di marmo, naa non potrebbe mai avere quel tipo di interesse è escluso.

Be comunque, avevo bisogno di sapere la sua versione dei fatti, che cosa pensava e questa storia della maledizione, se davvero lui mi amasse non dovrebbe avere interesse per le altre ragazze, non è normale, ma d'altra parte non c'è proprio nulla di normale nella mia vita, quindi perché stupirmi.

Mentre mi perdevo in queste elucubrazioni mentali, mio nonno mi chiamò “Renesme sono pronto, vogliamo andare?”

“UH.. si nonno arrivo”.

 

Erano circa le 7 quando arrivammo alla riserva, tutto era ancora avvolto dalla penombra del mattino, il cielo grigio come al solito non aiutava, le piccole case erano ancora addormentate, qualche finestra illuminata si intravvedeva qua e la.

La finestra della cucina di Billy era illuminata segno che era già sveglio, e chissà come avrà passato la notte pover'uomo, sempre in pena per il figlio e sempre a causa delle stesse persone.

Nonno bussò e io rimasi indietro di qualche passo, combattuta sul darmela a gambe oppure entrare, avevo paura, se Billy non mi avesse voluta? Infondo ero una sorta di sciagura per Jake, prima mia madre poi io... aveva ragione Leha.

“buongiorno dottor Cullen” La voce di Rechel arrivò alle mie orecchie, meno male che è arrivato, quel testone di mio fratello non vuole saperne di stare fermo.” poi allungò lo sguardo verso di me, e un sorriso si allargò sulle sue labbra.

“se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto” disse e mi strizzò l'occhio.

Entrammo in casa, il profumo di caffè appena fatto mi invase le narici, di Billy non c'era traccia, forse dormiva ancora.

“ho appena fatto il caffè Ness ne vuoi una tazza?” chiese Rechel, “ si grazie, ne ho proprio bisogno”

“anche tu nottataccia? a proposito, non ti ho chiesto come stai? Non sai quanto mi dispiace per quello che è successo, ti sarai presa un bello spavento”. Era lei ad essere dispiaciuta per me? Dovevo essere io quella in difetto, accidenti. “sto bene per fortuna non mi ha fatto nulla, Jake è arrivato in tempo”. La porta che da sul retro si aprì ed entrò Billy, mi guardò per un istante poi sospirò e mi rivolse un sorriso, di quelli paterni che era solito rivolgermi da sempre. Non c'era ombra di risentimento nel suo sguardo, non mi meritavo tanto. “non sai quanto sia felice di vederti piccola Ness”.

“Billy, volevo scusarmi con voi, sono stata una stupida, e ho messo la vita ti tutti in pericolo, sono mortificata e spero che possiate perdonarmi..”

“stai scherzando vero...?” mi bloccò Billy, “non devi assolutamente, quel bastardo non doveva osare metterti le mani addosso, ha solo avuto quello che si meritava. E quanto a te non hai nessuna colpa”, se una di famiglia lo sai, sei cresciuta qui e questa porta per te sarà sempre aperta.”

abbassai lo sguardo imbarazzata.

“bene, disse il nonno, andiamo a vedere come sta il malato.”

così dicendo mi fece cenno di seguirlo nella stanza di Jake.

“allora, un uccellino mi ha detto che sei stato un po indisciplinato”

“ciao dottore, non sono io ad essere indisciplinato è mia sorella che è peggio di un dittatore” disse Jake con tono triste dalla mia posizione non riuscivo a vedere la sua espressione ma me la immaginavo da cane bastonato.

Mi spostai un poco giusto quel tanto da permettermi di guardarlo, gli occhi di Jacob si sgranarono e rimase impietrito, non disse nulla ma la sua espressione ere indecifrabile, stupita di vedermi, ma non so se in positivo o negativo.

“allora come puoi vedere mi sono portato un aiutante, cosi forse ti deciderai a stare fermo. Renasme dovresti tenere tesa la pelle del fianco così io posso togliere il cerotto” mi avvicinai e cercai di togliere il lenzuolo ma Jake lo tenne fermo. “Se non scopri la parte ferita mette male medicarla”.

“ok” disse con voce tremante “è che sotto non porto nulla, sono nudo” divenne paonazzo e lo vidi in seria difficoltà, nonno trattenne una risata e poi disse “non preoccuparti, scopriremo solo il necessario” io nel frattempo ero piu in imbarazzo di lui, accidenti che situazione. Scostai il lenzuolo il tanto necessario da poterlo medicare, il cerotto arrivava fin sopra l'inguine, quindi quasi tutto il corpo di Jake era scoperto ad eccezione della zona genitale. Cercai di non pensare a nulla di sconcio e feci quello che mi disse nonno, sentivo lo sguardo di Jake addosso, ma non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi.

Terminata la medicazione il nonno dovette dargli degli antibiotici ed una dose piuttosto massiccia di tranquillanti visto che era un tantino agitato.

“tornerò questa sera per vedere come va” poi si rivolse a me, “tu che fai tesoro resti a fargli la guardia?” Prima che potessi rispondere fu Rechel a prendere la parola “ potesti fermarti a pranzo, Ness, poi ti riaccompagno io ti faccio portare da Paul.

“ok” dissi semplicemente.

 

Ci scambiammo un lungo sguardo dove nessuno dei due sembrava avere il coraggio di parlare,

“ciao” dissi timidamente.

“ciao” rispose.

“ok, mi.. di..spiace molto per tutto, sono stata un idiota e voglio chiederti scusa.. se non mi vuoi più vedere ti capirò..” ero partita con un lungo monologo ma il mio amico mi stoppò subito.

“non essere sciocca mostriciattola, non devi dirlo nemmeno per scherzo, anzi sono io che devo chiederti scusa, non sono riuscito ad arrivare prima e hai dovuto subire.. la voce gli si strozzo in gola “be, quello che hai subito.”concluse.

“per fortuna non mi ha fatto nulla” mentii, forse fisicamente ma la ferita più grossa l'avevo nell'anima quella violenza mi aveva toccato nel profondo, ora ero consapevole di cosa può essere capace un uomo, e questo mi aveva spaventata molto.

Jake sfiorò il cerotto che avevo sul collo e storse la bocca, “certo certo” disse.

Mi misi in ginocchio accanto al suo letto e gli accarezzai la guancia, sembrava un cucciolo indifeso.

Socchiuse gli occhi e si godette quella carezza sospirando.

Dio quanto lo amo.

Si può amare lo stesso ragazzo che aveva amato tua madre? detto cosi pare proprio brutto e soprattutto, si può amare chi ti voleva uccidere? Secondo mio padre sembra di si, ma io non so se ce la faccio.

“ci sono tante cose che devo dirti”, disse Jake, la voce era già impastata dalla morfina, e non sembrava più tanto lucido, “la prima tra tutte” prosegui biascicando “..è..che ti ..amo” disse e con un sorriso angelico si addormentò.

 

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Capitolo 12
*** Una possibilità ***


Qualcuno mi stava accarezzando la testa, sentivo un leggero calore, irradiarsi lungo il collo. Ero consapevole di essermi addormentata ma quel tocco era così piacevole da non volermi svegliare.

Mi balenò in testa la frese che mi aveva detto prima di crollare nel sonno, quel ti amo così nel dormiveglia.. ma non so quanto ne fosse consapevole, era sotto l'effetto di morfina.

Aprii piano gli occhi, ero ancora in ginocchio vicino al letto di Jake, avevo appoggiato la testa sul materasso e mi ero appisolata, “accidenti, mi sono addormentata” dissi schiarendomi la voce.

“non è una posizione comodissima per dormire..” la voce di Jake mi scaldò il cuore, alzai lo sguardo su di lui, “da quanto sei sveglio”? Gli chiesi. “da pochi minuti ma abbiamo dormito parecchio, sono le undici.” accidenti che posizione scomoda, cercai di alzarmi ma avevo le gambe semi addormentate, la mia espressione doveva essere divertente perchè Jacob abbozzò un sorriso e poi disse: “potevi stenderti qui vicino a me, saresti stata più comoda”. “ si ma non volevo disturbarti, dormivi come un bambino e poi lo hai detto tu che sei nudo.. non volevo metterti in imbarazzo dissi ironica” Jake fece una risatina nervosa.. “see ci vuole ben altro per mettermi in difficoltà” “si l'ho notato, però mi pare che miss chiappe di marmo ci sia riuscita abbastanza bene l'altra mattina” eccola li la prima frecciata velenosa, lo sapevo che non sarei stata zitta nemmeno a pagarmi accidenti a me. Quello non era il momento.

Notai l'occhiataccia di Jake e poi un espressione colpevole, bene almeno era consapevole di essere stato stronzo.

Cercò di replicare ma Paul ci interruppe: “ buongiorno piccioncini, “però Jake, ultimamente la tua stanza è più frequentata dell'harem di un sultano..” disse con tono ironico.” “se non vuoi che la tua di stanza soffra di solitudine per i prossimi 10 anni vedi di piantarla di fare l'idiota” rispose Rechel dandogli uno scappellotto.

Io avevo le guance in fiamme, l'allusione anche troppo esplicita di Paul mi aveva messo a disagio, non volevo affrontare l'argomento con lui che ascoltava. Non si faceva mai gli affari suoi e non volevo andasse a spargere la voce per tutta la riserva. Non mi piaceva l'idea di fare la figura di quella gelosa, anche se ormai la frittata era fatta.

Paul uscì dalla stanza e rimanemmo soli, il silenzio era tangibile e stava diventando parecchio ingombrante. Fu Jacob a romperlo per primo: “em em, lo so che non è stato un bel vedere quello dell'altra mattina, per poco a Charlie non prendeva un infarto, per non parlare di tua madre..” mia madre? Cosa c'entrava mia madre, che cosa interessava a lei con chi andava a letto Jake, gli rivolsi una sguardo tagliente, “cosa c'entra mia madre in questa storia, cos'era gelosa di te per caso? Fammi un favore, se ci tieni all'altra metà del tuo corpo non me la nominare.” ok ero incazzata e di brutto.

“ nulla, non c'entra nulla perchè? È solo venuta a sapere che eri scappata e mia sorella gli ha detto il motivo, era piuttosto incazzata.. ma non capisco” si certo lui non capisce.. come no “ prima mi hai detto che ci sono molte cose che mi devi spiegare” dissi secca, “s..si ma non ora, non voglio farlo con le orecchie di quell'idiota di mio cognato tese ad ascoltare”, bene almeno la pensavamo allo stesso modo. “appena sarò in grado di alzarmi magari ce ne andiamo da qualche parte io e te così possiamo parlare più tranquilli, sempre che tu voglia darmene la possibilità”.

“Be ecco ..si Credo che potrei dartela....”risposi.

“ecco lo sapevo... qui si passa già alle proposte indecenti...” sghignazzò Paul.

“prima o poi riuscirò a convincere mia sorella a mandarlo in bianco... imprinting o no” boffonchiò Jake piuttosto in imbarazzo.

 

La giornata prosegui tranquilla, ci raggiunsero per pranzo Seth e Quil e furono molto contenti di trovare il loro amico decisamente migliorato. Seth fu felice di vedermi, mi abbracciò con affetto chiedendomi scusa ripetutamente. Si sentiva in colpa per aver convinto Jake ad uscire con loro quella sera, come se lo avessero obbligato a fare quello che ha fatto, ma soprattutto era dispiaciuto per quello che era successo a me e per la sfuriata di sua sorella.

“non ti preoccupare Seth, Leha ha solo detto ciò che pensava, e forse ora la capisco un po di più.. al suo posto penserei la stessa cosa.”. “ si ma non aveva il diritto di dirti quelle cose, tu non c'entri nulla.. “no, io non c'entro nulla. Non è colpa mia se una stronza ha preso per il culo Jake e lo ha fatto soffrire, e non è colpa mia se quella stronza era mia madre.

Calò un silenzio imbarazzante, tutti mi guardavano e poi fissavano Jacob che sembrava aver avuto un ictus. Non muoveva un muscolo, io riuscivo invece a mantenere una compostezza innaturale, ma dentro stavo ribollendo dalla rabbia.

“Ook” disse Rechel cambiando discorso, io direi che potreste riportare Il grande capo a letto, io e Nessie diamo una sistemata in cucina.” mi strizzò l'occhio e io capii che voleva levarseli di torno per parlare da sola con me.

Quando restammo sole, Rechel mi guardò, “hai del coraggio, devo ammetterlo” io non so come avrei reagito al tuo posto, credo avrei fatto una strage.” “be sai, la mia famiglia, cosi come la mia vita non sono proprio normali, quando mia madre mi ha raccontato tutto, non è stato bello, ho davvero pensato che sarei impazzita, ma poi ho riflettuto e ho pensato che sono cose successe una vita fa, io non ero nemmeno in programma, non posso colpevolizzare Jake per aver amato Bella, ma lei si è comportata male, e io non me lo aspettavo.”

“Be si anche, ma mi riferivo alla storia di mio fratello e quella ragazza.” presi un profondo sospiro, “avrei voluto sprofondare Rechel, credimi.. non mi sono mai sentita tanto umiliata come in quella occasione. Lo so che lui è single, bello e simpatico, insomma ha un sacco di qualità appetibili e che non ci sarebbe nulla di male se avesse una fidanzata, ma il fatto che quella fosse una botta e via mi ha fatto ancora più male.”

“perchè, se posso chiedrtelo? Dovrebbe averti fatto piacere sapere che non era la sua ragazza” “come faccio a spiegartelo.. vediamo.. hai presente quando becchi i tuoi genitori la notte di Natale mettere i regali sotto l'albero e ti rendi conto che Babbo Natale non esiste? Ecco, è cosi che mi sono sentita!”

“scusa? Jake sarebbe Babbo Natale?” sorrisi “no ma è un po quella delusione, io lo avevo idealizzato, il principe azzurro, senza macchia e senza peccato, e scoprire invece che non è così mi ha deluso. Non me lo aspettavo, non credevo che fosse così superficiale”. Rechel rimase in silenzio a guardarmi. Gli occhi lucidi tradivano la mia emozione.

“nulla è come me lo ero immaginato, Jake, i miei genitori, mi ero creata una vita fatta di racconti a meta di verità non dette, non so piu nemmeno chi sono io, forse sono davvero quel mostro che Jake voleva uccidere e forse se lo avesse fatto sarebbe stato meglio”. Ora le lacrime avevano preso a scendere sulle mie guance e non riuscivo più a mantenere il controllo della situazione, mi sentivo fuori posto, volevo andare via, ma non volevo andare a casa, che situazione del cazzo pensai.

Rechel mi abbracciò dolcemente, “tu sei meravigliosa, e sei una di noi e non voglio sentire più queste stupidaggini” mi lasciai cullare da quell'abbraccio ne avevo proprio bisogno.

“per inciso, Jacob è un testone perchè doveva parlarti molto tempo fa, ma quella sera è uscito solo perchè pensava che tu non lo ricambiassi. Era ubriaco marcio e non si ricorda nulla di quello che ha fatto.” “ tu come fai adirlo, te lo ha detto lui? Chiesi, “no, ma dimentichi che sono la fidanzata di Paul, quello non riuscirebbe a tenersi una cosa per lui nemmeno sotto tortura.” ridemmo entrambe, fu una risata liberatoria, Rechel mi raccontò qualche aneddoto piccante e imbarazzante su cui Paul non era riuscito a mantenere il segreto.. fu davvero divertente. Paul si divertì un po' meno, dall'altra stanza si sentivano sibili e ringhi sommessi, tra le risa degli altri.

 

Decisi che avrei aspettato il nonno per andare a casa, quando arrivò erano da poco passate le 18, gli altri erano andati via, chi di ronda chi a casa. Nonno visitò Jacob e lo trovò decisamente migliorato, la ferita si stava rimarginando, “tutto merito di Nessie” aveva detto, la sola mia presenza aveva risvegliato il lupo ed accelerato la guarigione. Ora avevo capito cosa intendeva Jake quando diceva che solo avere accanto il proprio imprinting faceva la differenza.

Nonno mi aspettò in macchina e mi lasciò il tempo di salutare il mio amico.

“tornerai a trovarmi”?, disse con voce triste, “se ti fa piacere...” risposi, mi afferrò per un polso e mi attirò a se, vicino, troppo vicino, sussurrò sulle mie labbra “se fosse per me ti vorrei sempre qui, lo sai”. Il suo fiato caldo sul viso mi mandava in confusione, Jake se ne accorse e mi lasciò andare, “s-si..” balbettai, “torno domani, a quanto pare hai bisogno di me per guarire” dissi con un sorriso.

 

Dormii a casa dei nonni, avrei pensato a parlare con i miei genitori il giorno successivo.

Quella notte fu decisamente diversa da quella precedente, mi addormentai con il sorriso, e sognai Jacob Black.

 

Il giorno seguente mi svegliai molto riposta e stranamente di buon umore, non mi era certo passata ma, come dire stavo lentamente digerendo il boccone amaro.

Quando arrivarono i miei genitori furono stupiti, mio padre lesse il mio stato d'animo e sorrise bonariamente, “mi fa piacere tesoro che le cose si siano sistemate”. “No papà, non si sono sistemate affatto, non ho dimenticato quello che è successo, e nemmeno le vostre bugie, ho semplicemente deciso di andare oltre. Darò la possibilità a Jake di spiegarmi le sue ragioni, cercherò di mandare giù questa cosa dell'imprinting. Ma nulla sarà più come prima. Sono uscita dal libro della favole e ora sto affrontando la realtà” dissi tutto d'un fiato.

Mamma mi guardava, un misto di preoccupazione e paura, io non ero pronta a perdonarla, ma era sempre mia madre e le volevo bene, “mamma” dissi, “devi darmi un po' di tempo”. “certo tesoro mio, tutto quello di cui hai bisogno”

“ah in caso lo voleste sapere Jake sta molto meglio, si riprenderà presto. Andrò con nonno a trovarlo e passerò la giornata alla riserva, ci vediamo questa sera.”

così dicendo uscii e andai ad aspettare il nonno in macchina.

 

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Capitolo 13
*** Dillo alla luna ***


 

I giorni che seguirono furono un po tesi, Jacob si era ripreso ma non poteva ancora trasformarsi e la cosa lo rendeva al quanto nervoso.

Il branco e la mia famiglia si davano il cambio in cerca della vampira fuggitiva, non potevano lasciarla andare, mi conosceva, sapeva il mio nome, quindi aveva sentito parlare della mia famiglia da qualche parte, il ricordo dei Volturi era ancora troppo fresco per non considerare quella pista.

Zia Alice era tornata in fretta dal suo viaggio d'amore con Jasper proprio per assere d'aiuto.

Si concentrava tutto il giorno nella speranza di vedere qualcosa, ma i Volturi erano tranquillamente nella loro reggia e non sembravano avere nessuna intenzione bellicosa. Se era opera loro, essendo a conoscenza delle nostre capacità, di sicuro avevano agito nell'ombra, quindi era come cercare un ago in un pagliaio.

Quanto a me ovviamente ero segregata in casa o alla riserva a casa dei Black, il posto più sicuro, così dicevano mio padre e Jake per una volta d'accordo.

Erano passati quattro giorni da quella sventurata mattina, Jacob, mio padre e Jasper erano chiusi da ore nello studio del nonno, chissà quali strategie stavano architettando.

Io ero seduta sulle scale del patio, sbuffai sonoramente, che noia, ero praticamente prigioniera in casa mia, improvvisamente la mia incolumità era diventata prioritaria, ma la cosa bella era che non c'era traccia della vampira e nemmeno di una qualunque altra minaccia, tutto sembrava tranquillo ed era una splendida giornata di luglio, ma che cavolo come avrei voluto farmi un bagno o almeno una passeggiata sulla spiaggia.

Mentre pensavo a quste cose una figura molesta mi si acquattò alle spalle, “che fai, aspetti il pricipe azzurro?” “Mmm... non so, potrei anche scappare con il primo che passa..” “e dai mostriciattola, non fare così è per la tua incolumità” “si certo, tanto morirò lo stesso, magari non per mano di un vampiro psicopatico ma di noia!!” “Come se melodrammatica” il mio amico sbuffò e si sedette accanto a me.

“senti, io ora ho una riunione col branco ma più tardi ti passo a prendere e andiamo in spiaggia, io e te” che ne dici?”

sgranai gli occhi con una finta sorpresa, “ ti ricordo che abbiamo un conto in sospeso io e te” dissi, “che sia la volta buona?”Jake mi guardò e sospirò. Po si alzò e mi disse “passo a prenderti alle 17. portati un cambio, dormirai da me”.

Così dicendo salì in moto e se ne andò.

Rimasi li come una cretina a guardare il punto in cui sparì, dormire da lui, era passato un bel po' di tempo, certo lo so, era perchè a casa mia non ci sarebbe stato nessuno, erano tutti impegnati con le ronde, ma io non potei fare a meno di leggerci un pizzico di malizia...

 

Pov Jacob

 

avevo lasciato la casa dei Cullen da qualche minuto quando arrivai alla riserva, la riunione era a casa di Sam, ero nervoso, quella sera avrei avuto Nessie tutta per me e non riuscivo a concentrarmi. In quei giorni non avevamo fatto altro che guardarci da lontano, riunioni su riunioni, impegni e organizzazione dei turni, io non potevo ancora trasformarmi e quindi mi occupavo della parte organizzativa, Seth e Leha erano di ronda, avevano il compito di controllare il perimetro della casa dei Cullen ma soprattutto di controllare Nessie.

Avrei voluto portarla in qualche posto romantico, ma forse sarebbe stato azzardato, non sapevo ancora come sarebbe andata, avevamo un po di cose in sospeso. Mia sorella mi aveva detto della loro chiacchierata e sapevo di averla delusa profondamente.

La riunione terminò alle 16 e andai a casa a farmi una doccia, cazzo ero troppo nervoso, dovevo calmarmi. Mi vestii e presi la moto. Quando arrivai dai Cullen trovai la mia ragione di vita che mi spettava seduta sugli scalini. Mi avvicinai, “ei allora sei pronta per l'avventura” dissi scherzando. Mi sorrise e si alzò.” Sono nata pronta, non te lo ricordi”, sorrise ma era tesa anche lei lo potevo notare da quel vizio che aveva preso da sua madre di mangiucchiarsi un unghia. Ordinammo due pizze, Billy era da Charly, Rechel era con Paul, approfittando di una pausa dalla ronda. Eravamo soli.

La spiaggia, quella sera, era particolarmente silenziosa, “ti va di fare due passi?” chiesi, “certo che mi va”.

Ci avvicinammo ad un vecchio tronco e mi fermai, Nessie si sedette e rimase a guardarmi. Ero rivolto alla luna, come se stessi per confidarle i miei segreti. “Da dove vuoi che inizi?” le chiesi.

“magari dall'inizio” rispose secca. Iniziai il mio racconto, non fu facile ricordare quel periodo e tutto il dolore che ne conseguì. Nessie mi ascoltava in silenzio e poi se ne uscì con una frase che mi spiazzò.

“sono una specie di sostituta di mia madre.... tu di me ami la parte umana che ho strappato alla tua Bella.” non era una domanda, più una conclusione a cui era arrivata non so per quale motivo, io non la vedevo affatto cosi. “no.. cosa dici.. non è così, tu lo sai cosa provo per te, io ti amo Nessie e non potrei desiderare nessuna che non sia tu, Tu hai fatto la differenza, sei sempre stata tu a tenermi legato a Bella prima ancora che venissi al mondo. Tu sei il mio destino Ness e non permetterò a nessuno di portarti via da me.” lei mi guardava silenziosa, io non riuscivo a capire cosa le passasse per quella testolina. “ lo so che è tutto un casino, ma sinceramente, non riesco nemmeno a pentirmi di quello che ho fatto, credevo di Amare Bella, e solo dopo la tua nascita ho capito davvero che cosa vuol dire amare”

“no tu hai capito cosa vuol dire essere schiavo di una maledizione che non ti lascia scelta, sinceramente Jake “mi avresti mai amata senza imprinting? Tu mi avresti uccisa. Ero solo un mostro, e nessun essere sano di mente mi avrebbe mai amato.

Mi voltai e non riuscivo a credere alle mie orecchie come poteva pensarlo. Cercai di essere sincero, “non lo so che cosa sarebbe successo se non avessi avuto l'imprinting, me lo sono chiesto tante volte, ma non credo che ce l'avrei fatta ad ucciderti, forse non ti avrei amata subito, forse me ne sarei andato, ma credo che prima o poi le nostre strade si sarebbero incrociate e, te l'ho detto, tu sei il mio destino e al destino non si sfugge.”

quanto avrei pagato per sapere cosa stava pensando, quel silenzio mi stava logorando, così, con due falcate, coprii la distanza tra noi e la presi delicatamente per i polsi costringendola ad alzarsi, eravamo occhi negli occhi e non mi importava più di quello che pensava, avevo solo voglia di baciarla. Avvicinai le mie labbra alle sue ma questa volta non le diedi il tempo di scostarsi, il contatto con la sua bocca mi procurò un tremito, Nessie cercò di spingermi via ma non glielo permisi. La presi tra le braccia e poco a poco la sentii arrendersi al mio volere. Ero prepotente, si ne ero consapevole, ma ero stanco di aspettare, volevo sono un po di quella felicità che solo lei poteva darmi.

 

Pov Renesme

 

Jacob si avvicinò a me e mi costrinse ad alzarmi, poi successe tutto molto in fretta e non ebbi il tempo di pensare, rimasi incatenata nel suo sguardo, un attimo dopo sentii le sue labbra sulle mie. Mio Dio mi stava baciando e ora? Presa dal panico cercai di divincolarmi ma non me lo permise, non potei fare altro che arrendermi tra le sue braccia, le lingua di Jake mi sfiorò le labbra e mossa da un istinto atavico le dischiusi appena. Fu così intenso e dolce al tempo stesso, la sua lingua accarezzava piano la mia, il suo calore e il suo sapore non immaginavo mi avrebbero fatto questo effetto. Era il mio primo bacio e mi sentivo totalmente impreparata ma non mi importava più. Strinsi le braccia attorno al collo di Jake lasciandomi comlpetamente andare e beandomi di quelle sensazioni. Non so quanto restammo a baciarci, ma ad un certo punto fu lui a staccarsi, mi guardò in un modo che non so nemmeno descrivere, mi sono sentita nuda di fronte al suo sguardo al punto da diventare paonazza in viso.

“non sai da quanto aspettavo questo momento, so di averti delusa, ma ho bisogno di sapere che cosa pensi Ness, dimmi che non ho interpretato male il tuo silenzio.”

chiusi gli occhi e presi un profondo respiro, “Jake.. tu lo sai cosa provo per te,,” “no, non lo so invece, alla festa, quando ho provato a baciarti ti sei tirata indietro, e io non ho retto la frustrazione, so che mi sono comportato male, che ti ho ferita, ma, maledizione, non volevo essere di nuovo calpestato.”

“ e hai pensato che ferire me fosse la cosa migliore?, io non sapevo nulla dell'imprinting, ne di quello che c'era stato prima, tu eri sparito, mi evitavi... cosa dovevo pensare..? poi quando mi ero finalmente decisa a confessarti ciò che provavo, ti ritrovo in compagnia di quella ragazza, e la situazione era parecchio chiara non c'era bisogno di spiegazioni, hai idea di come mi sono sentita?” Jacob mi guardò con una smorfia di dolore, “ ti prego..Ness, non sai quanto mi dispiaccia, io non so nemmeno come sono andate le cose ero ubriaco, e, non doveva succedere e non succederà mai più te lo prometto. Io ti amo, e se tu mi potrai dare una possibilità non la sprecherò te lo giuro.” si avvicinò e con un dito catturò una lacrima solitaria sulla mia guancia.

“io ti amo Jacob Black ..ma non provare mai più a giocarmi un tiro simile o io...” non mi fece finire la frase perchè mi zittì con un bacio carico di passione.

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Capitolo 14
*** Visite da lontano ***


Dormire dal lui... dopo quelle rivelazioni e tutto quello che era successo chi avrebbe dormito..? ero sotto sopra, scombussolata per le emozioni e di dormire con lui non se ne parlava, chissà quali strane idee si sarebbe fatto.

Ora che non era più un essere asessuato, non avrei mai potuto, sarei morta di imbarazzo. Poi con i suoi sensi sviluppati non gli si poteva nascondere nulla, avrebbe pensato che mi stava venendo un attacco cardiaco.

Accidenti a me e alla mia stramaledetta insicurezza, io non sono certo come chiappe di marmo, ma la sua intraprendenza adesso mi farebbe comodo.

La verità è che io ero molto indietro su quel versante e non ero affatto pronta ad andare oltre. Credo che Jacob se ne fosse accorto perchè quando rimasi impalata sulla porta e lo guardai con aria spaventata, sorridendo disse:

“guarda che non è la tana del lupo cattivo... e poi io non mangio le belle ragazze” sghignazzò. Maledetto, possibile che lui non sentisse il minimo imbarazzo, ne usciva sempre in grande stile, spavaldo come al solito. “simpatico...davvero molto, non ho mica paura di te sai...!” dissi cercando di essere convincente, “ allora entra, e mettiti comoda, fa come se fossi a casa tua.”

Rechel aveva preparato il divano letto, sorrisi, deve aver pensato che mi sarei sentita più a mio agio.

Che sciocca, non mi ero mai fatta dei problemi a dormire con Jake, quante volte mi ero fermata da lui dopo cena. Era quasi un abitudine del sabato sera.

Ma adesso era diverso, il fatto è che mi sentivo a disagio, ci eravamo baciati, ma era stato lui a prendere l'iniziativa, io ero proprio un imbranata cosmica.

“non se ne parla Ness, li ci dormo io, questa casa è un porto di mare e non voglio che Seth, o Embry Entrino e ti trovino, come dire, poco vestita.” disse.

“so che sei abituato a ben altri abbigliamenti notturni, ma mi dispiace deluderti, io indosso il pigiama”.

“uff.. per quanto tempo me la farai andare con questa storia.. come se io fossi un donnaiolo che se ne scopa..”, “ehiii, non sono una del branco modera il linguaggio”... lo bloccai prima che terminasse la frase. Ero paonazza, maledetta timidezza, ok avevo iniziato io... ma era stato un po troppo scurrile.. con me di solito era più delicato.

“ scusa..” disse colpevole. “Però anche tu te le cerchi..” “ok uno pari palla al centro”. Mi sedetti sul letto dalla parte opposta mantenendo una certa distanza.. ma che diavolo mi stava succedendo.. non mi ero mai sentita così in vita mia.

Jake, mi guardava, scrutava ogni mio movimento come se mi studiasse, poi parlò: “si può sapere che hai?, e non dirmi niente perchè è evidente che è una balla.” ecco colpita ed affondata.

“Non lo so, ti piace di più come risposta?” “Ness...” il tono sapeva molto di rimprovero.

“ok, il fatto è che sono a disagio.. io non so come mi devo comportare con te, non vorrei che tu ti aspettassi chissà cosa e io..” non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto, mi stavo torturando il labbro con i denti ancora poco e sarebbe uscito il sangue.

Jake fece una risatina, bello lui, cosa ci troverà mai di divertente..

“Ness, guardami per favore,” mi voltai e mi persi nei suoi occhi, “ non mi aspetto proprio nulla, non ho intenzione di sedurti e di fare l'amore con te, anche se la cosa mi piacerebbe molto non lo nego, ma non lo farò.” “p..p..perc..chè” chiesi balbettando. “per tre motivi: primo, fino a ieri per me eri come una sorellina minore, secondo, non farei mai nulla che tu non voglia o di cui non ti senti sicura, e trezo ma non per questo meno importante se ti tocco prima dei 7 anni tua madre mi uccide e siccome ci ha già provato una volta non vorrei tirare troppo la corda.” io rimasi a bocca aperta, lui si avvicinò e mi baciò con delicatezza, “ mi basta poterti tenere tra le braccia e sapere che sei mia, ti amo così tanto..” e riprese a baciarmi.

 

Mi svegliai di soprassalto, allungai una mano, Jacob non c'era e mi trovavo nella sua stanza, strano ricordo che eravamo su divano letto. Probabilmente mi sono addormentata e mi ha portata a letto senza che nemmeno me ne accorgessi.

In cucina c'erano delle voci, papà, mamma..? ma che ci facevano qui. Mi alzai di scatto ero ancora vestita, accidenti dovevo proprio essere crollata.

Uscii dalla stanza, “buongiorno tesoro dormito bene?” fu mamma a parlare, “ss-si” ma che ci fate qui” be ecco siamo passati a prenderti, andiamo a casa, Alice ha avuto una visione e ci vuole tutti. Eravamo in perlustrazione al confine, abbiamo chiamato Jake e ci ha chiesto di venirti a prendere.” “lui dov'è”? è andato dal branco, da oggi piò di nuovo trasformarsi, e ci raggiunge tra poco a casa”.disse mio padre.

Salutai Billy e rechel con un abbraccio presi una mela al volo ed uscimmo.

Mio padre mi stava guardando con un espressione indecifrabile, merda se legge nei miei pensieri sono fritta, ma in realtà sono più quelli di Jacob a preoccuparmi, anche se non abbiamo fatto nulla chi può dire cosa potrebbe produrre la sua testolina... Lo vidi bloccarsi e girarsi all'improvviso, “Papà non è successo niente” dissi quasi a discolparmi. “ lo so tesoro, e sono molto interessanti le motivazioni che ti ha dato.. soprattutto l'ultima..” “non dovresti frugate nella sua testa, lo sai che non è corretto.” disse mamma. “lo so amore mio infatti ho deciso che non voglio più farlo, voglio dargli fiducia e per questo tu mi aiuterai proiettando il tuo scudo.” non riuscivo a credere alle mie orecchie, papà che tirava i remi in barca e rinunciava a spiare ed impicciarsi degli affari miei? Stavo ancora dormendo ne ero sicura.

 

Quella visione arrivò inaspettata, “avremo visite, presto” aveva detto con enfasi da Nostradamus.

“I volturi..” gridammo tutti in coro, i ragazzi erano tesi, ricordavano molto bene l'ultima volta.

“un altra volta.. sempre la stessa storia” sputò Leha. “piantala”, le intimò Jake con il timbro dell'alfa.

“non sono i Volturi, ne sono certa”

“e allora chi “le chiese Carlisle”

“a dire il vero non lo so, vedo una macchia nera arrivare davanti a casa, ma non riesco a capire.. in genere mi succede solo con Nessie o con i ragazzi.” disse Alice avvilita.

Non riuscire a vedere rendeva zia Alice frustrata, e le faceva venire un gran mal di testa.

“bella storia” disse Seth, “quindi che cosa dobbiamo fare, aspettiamo il visitatore misterioso? Sappiamo almeno tra quanto?” “ no mi dispiace”, alice era molto desolata, ma non sapeva dare spiegazioni più precise. Decidemmo di aspettare, saremmo stati all'erta, continuando come sempre a pattugliare i confini. Sbuffai sonoramente con le braccia incrociate “ancora domiciliari per me?”

“Tesoro è per il tuo bene, cerchiamo solo di proteggerti.” “ ma se non sappiamo nemmeno da chi o cosa, è estate, io ho voglia di uscire, di andare in spiaggia sono stufa di stare reclusa” dissi.

“Edward, Renesme ha ragione, dovrebbe pensare a divertirsi, lo straniero arriverà qui giusto?, quindi se lei starà alla riserva non dovrebbe correre nessun rischio.” disse zia Alice.

“non se ne parla, questa è casa sua, non vorrai metterla dritta in bocca al lupo..!” Zia Rose non era per niente d'accordo, continuavano a parlare come se io non ci fossi, come se non fosse della mia vita che stavano decidendo. !”adesso basta” disse mio padre, l'idea di Alice non è affatto male, se Renesme non è a casa noi potremmo concentrarci meglio sullo straniero che deve arrivare, alla riserva di sicuro non andranno a cercarla e sarà al sicuro. “Jake, credi che a Billy dispiaccia avere un ospite per qualche giorno?” chiese mio padre. “non credo Edward, sai che Nessie è la benvenuta”.

“voglio fidarmi di te, non deludermi,” lo sguardo di mio padre era di ghiaccio e credo di sapere a cosa si riferiva.

“bene allora è deciso”. Zia Alice mi guardò con un sorriso a cui io risposi timidamente.

Non ero così felice di trasferirmi, quella era la mia casa, e poi non sapevo nemmeno quando sarei potuta tornare, certo stare con Jake non mi dispiaceva, ma lui avrebbe passato molto tempo con il branco e io sarei rimasta a casa.. da una prigione all'altra, uffa che barba.

 

 

 

Rio De Janeiro

 

“Incapaci, mi sono rivolto a degli incapaci” sbraitava “dille di tornare qui subito, troverò un altro modo per ottenere ciò che voglio”.

“d'accordo padre, come desideri” risposi ed uscii dalla stanza.

Odiavo quel posto, tutto mi dava la nausea, non mi sentivo per niente a mio agio, ma dovevo fare buon viso a cattivo gioco, lui mi ha preso tutto ciò che di più caro avevo.

Avrei fatto ciò che voleva se questo mi avrebbe permesso di riavere con me Hana.

Quando venne a cercarmi tanto tempo fa non avrei mai pensato che mi sarei trovato a supplicarlo di aiutarmi diventando così un suo servo.

Avrei dovuto immaginarlo, un bastardo psicopatico non può cambiare ne tanto meno fare niente per niente.

Quando mia zia scoprì cosa mi aveva chiesto di fare, storse la bocca, non era d'accordo, non dovevo immischiarmi in quella storia, avremmo trovato un altro modo per riavere Hana. “potremo chiedere aiuto a loro anziché metterceli contro, pensaci” mi aveva detto. Ma io non l'ascoltai e ora mi ritrovavo in questo pasticcio con tutte le scarpe.

 

Antefatto:

 

Lei era bellissima, un angelo, i suoi capelli lisci e lunghi le lambivano i fianchi era una gioia per gli occhi.

Come potevo sperare di essere ricambiato? Io non ero come lei e per quanti sforzi potessi fare non avrei mai potuto averla.

Ero un mostro ai suoi occhi, un demone della notte, che arrivava a portare via le belle fanciulle.

Una sera come tante, dopo averla spiata al fiume, ripensai a quella bambina che incontrai anni addietro, lei era come me ma non era sola, aveva una famiglia che la amava, degli amici pronti a morire per lei, quel pensiero mi diede coraggio, forse c'era una speranza, doveva esserci, forse anche io avrei potuto avere una famiglia ed essere felice.

Così una sera mi feci avanti e mi mostrai a lei. Dapprima si spaventò poi capì che non volevo farle del male e poco poco diventammo amici.

Quando capii che anche lei mi ricambiava rimasi molto stupito, iniziammo ad incontrarci di nascosto nella foresta, erano incontri fugaci, con la paura che ci potessero scoprire. Ricordo ancora la prima volta che la baciai, le sue labbra, il suo sapore, la sua lingua calda sulla mia. Dio che emozione; quei baci ci portarono presto a desiderare qualcosa di più. Il suo corpo era fin troppo invitante e così una sera non resistetti.

La portai in un posto più appartato vicino alla mia capanna, li nessuno ci avrebbe disturbati, la baciai e la feci sdraiare sull'erba, iniziai ad accarezzare quel corpo magnifico, i suoi seni erano tondi e sodi e quando le mie mani li raggiunsero un gemito di piacere uscì dalla sua bocca. Fu lei a prendere l'iniziativa e con mio grande stupore si spogliò e poi tolse i miei pantaloni, la lasciai fare, desideroso di ricevere da lei quelle attenzioni che tanto avevo sognato. Mi accarezzò il petto, l'addome e poi scese fino ad arrivare la dove più la bramavo. L'eccitazione era tale da non resistere, la feci stendere sotto di me e le fui sopra, tra le gambe, era calda e umida così senza pensarci troppo entrai in lei prima piano poi più in profondità. Dopo un gemito di dolore lei si lasciò andare e assecondò le mie spinte, fu intenso e quando il suo piacere arrivò al culmine io la seguii morendo letteralmente dentro di lei.

 

Fare l'amore con lei era stata l'esperienza più intensa che avessi mai fatto nei miei 300 anni.

Ci incontrammo spesso, sempre di nascosto, ma ogni volta il desiderio di appartenerci era più forte della paura. Mi perdevo dentro di lei, morivo di piacere e mi lasciavo completamente andare. Avrei voluto portarla con me, dalle mie sorelle ma sapevo che sarebbe stato difficile.

 

La felicità però non durò molto, quegli incontri clandestini si rivelarono presto il mio più grande errore ed il periodo più bello della mia vita divenne anche il mio peggior incubo.

 

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Capitolo 15
*** Tutta questione di allenamento ***


Sarei partita per la riserva la mattina seguente, quella sera preparai la valigia con lo stretto necessario, andavo dall'altra parte del bosco, non dell'oceano, poi era estate e non avevo bisogno di troppe cose.

Misi in valigia alcuni completi, pantaloncini e canottiera comodi e pratici anche per dormire, biancheria intima ed alcuni vestitini di quelli molto “ini” che mi aveva comprato zia Alice, sorrisi al pensiero della faccia di Jake quando me li avrebbe visti addosso.

“ tesoro posso”? La voce di mia madre mi distolse di miei pensieri “certo entra pure”

“ti serve una mano?”

“No grazie ho fatto, non ho bisogno di grandi cose..” mamma mi guardava ed era chiaro che avrebbe voluto parlarmi ma non ne aveva il coraggio.

“Mamma, senti ,io lo so che ho sbagliato a non darti la possibilità di scusarti, e mi dispiace, andare via così senza aver chiarito con te mi peserebbe molto..” dissi guardandola negli occhi. Un piccolo sorriso le incurvò le labbra. “tesoro, non preoccuparti, sono io ad essere dispiaciuta per tutto.. anzi volevo dirti che sono contenta che tra voi le cose si siano sistemate, Jake mi ha detto che vi siete chiariti finalmente...”

Jake le ha detto... lui parlava di me con mia madre..? dovevo immaginarlo, loro si sono sempre detti tutto, quando ero piccola spesso rimanevano in giardino a parlare e ricordare vecchi aneddoti, allora mi piaceva quel cameratismo tra loro, ora ne sono gelosa. Ma come ha fatto mio padre a sopportare per tutto questo tempo...

“mamma, voi due parlate di me.. cioè Jake ti parla di me..?” chiesi con voce stridula.

“tesoro, mi ha solo detto che vi siete dichiarati e be voleva tranquillizzarmi..”lasciò cadere la frase,

“mamma, io so che siete molto legati” sputai quella parola quasi con rabbia “ ma tu sei mia madre e io non voglio che il mio ragazzo ti venga a raccontare i dettagli di quello che facciamo..” già è abbastanza grave che papà me lo legga nella mente o che tutto il branco ne sia a conoscenza.. ma anche tu no..è troppo.”

“ma lui non mi ha detto nulla, e non mi intrometterò lo giuro” disse con tono colpevole.

Ok è solo questione di allenamento, posso farcela, prima o poi digerirò questa storia.

“mamma?” “si..” “lo sai che ti voglio bene vero?”

“OH tesoro..” e mi abbracciò stretta.

Avrei fatto un bel discorsetto al mio amico lupo.. questo era certo.

Quella notte feci un incubo, non proprio un incubo, più un sogno starno che mi procurò parecchia angoscia.

Ero nel bosco, lo stesso dell'aggressione, correvo quando qualcuno mi afferrò da dietro e mi buttò a terra. Era un uomo anche se non riuscivo a capire chi fosse, stava sopra di me sentivo il suo respiro sul collo, tutto come nella realtà, ma non avevo paura, non provavo quella sensazione di terrore che avevo provato e che ricordavo molto bene.

Poi ad un tratto l'immagine sfuocata divenne sempre più nitida e riuscii a scorgere il viso del mio aggressore, con mia profonda sorpresa non era il vampiro biondo ma Jake. Mi svegliai di soprassalto, stavo ansimando, mi mancava l'aria ed ero sudata marcia, ma che cavolo sta succedendo.. come potevo aver sostituito un maniaco sessuale con Jacob. Lui non mi avrebbe mai fatto del male.

Poi cercai di recuperare un po di lucidità, in effetti nel sogno non mi stava facendo del male, era quasi piacevole.. mi vergognai anche solo del mio pensiero, merda, avevo i battiti accelerati, uno strano calore pervadeva il mio corpo e soprattutto una parte ben precisa...

avevo letto molti libri di anatomia, sapevo perfettamente il funzionamento del corpo umano e della risposta sessuale, ma una cosa è leggerlo su un libro e un'altra è provarlo e poi così... merda avevo fatto una specie di sogno erotico su Jake..

mi fiondai in bagno, avevo bisogno di una doccia per calmarmi un po'.. doveva essere lo stress, la discussione con mia madre.. non lo so ma tutto stava cambiando troppo in fretta, da quando lo avevo trovato con quella ragazza era come se avessi scoperto un altro Jacob, come se avessi tolto un filtro da cui l'ho sempre guardato.. e ora è tutto diverso, o forse ero io ad essere diversa.

È solo questione di allenamento, devo imparare a convivere con questi sbalzi emotivi.

È questo che significa essere adolescenti... maledetti ormoni impazziti.

La doccia aveva avuto effetto, mi ero calmata, asciugai i capelli con cura , mi vestii e scesi per fare colazione. Jake sarebbe arrivato di li a poco, non volevo sembrare nervosa.

“Nonna, mi mancheranno le tue colazioni..!” dissi un po triste, “oh tesoro non starai via per molto, vedrei che presto risolveremo questo problema”.

Certo, lo avremmo risolto, lo spero proprio, questa situazione non mi piaceva per nulla. Un profumo mi colpì all'improvviso i sensi, odore di bosco anche troppo familiare, annusai l'aria e sorrisi compiaciuta nello stesso istante in cui io sorrisi, zia Rose storse la bocca in una smorfia schifata, Jacob dicemmo in coro, poi ci guardammo e scoppiammo a ridere. Come facevano a dire che il mio Jake puzzava, il suo odore era particolare, ma buonissimo.

Uscii dalla cucina e corsi ad abbracciarlo “ciao mostriciattola, come stai” “come una che deve andare in esilio,.. ma direi bene” sorrise alle mia parole “esagerata, vedrai ti farò divertire promesso”. “em em, spero che nel divertimento sia incluso proteggerla vero”? Disse mio padre. Il solito guastafeste, non era contento di sapermi alla riserva ma non aveva alternative e io a Denali non volevo andarci nemmeno morta.

Sistemata la valigia in macchia partimmo, avremmo fatto prima passando nel bosco ma Jake aveva insistito per venire a prendermi in macchina.

“puoi sistemare le tue cose in camera mia”, aveva detto Jake, “io dormirò sul divano, ti ho liberato una parte di armadio”. “Grazie Jake” risposi. Poi si avvicinò e mi abbracciò. Il suo calore era così piacevole, mi diede un bacio sulle labbra e poi mi sorrise. “io devo andare di ronda, ti accompagno in spiaggia, li ci sono Rechel, Leha, Seth e Paul, starai con loro fino a quando non torno”, sembrava dispiaciuto di dovermi lasciare, “ma questa sera ce ne stiamo soli io e te..” non so se fu la frase o il tono volutamente malizioso, ma andai letteralmente in fiamme.. Jake non disse nulla e mi baciò una guancia, ma sono certa che si fosse accorto del cambio di frequenza del mio cuore.

 

La spiaggia era quasi deserta eppure era una giornata di sole, strano a dirsi, faceva quasi caldo, mi ero fatta un bel bagno ristoratore, e dopo una gara di nuoto con Seth decisi di stendermi a prendere il sole. In quel momento arrivò Leha, che non appena mi vide non perse l'occasione di fare la sua solita faccia schifata, “ è già arrivata, per quanto tempo dovremmo sopportarla, non bastava vederla sempre nella testa di Jake...” disse con tono sprezzante. “falla finita” rispose Seth. Io non ci vidi più, non so cosa mi disse il cervello ma sbottai: “ nessuno ti obbliga a guardarmi, puoi anche andare da un 'altra parte, e per quanto riguarda i pensieri di Jake dovresti imparare a farti gli affari tuoi e non ficcare il muso in quelli degli altri.” “ma come ti permetti, come se io mi divertissi a sentire Jacob che pensa a te, come se fosse piacevole guardarti con i suoi occhi, da quando ti sono cresciute le tette è diventato un incubo” rimasi a bocca aperta, cavolo, cosa voleva dire che tutti erano soliti guardarmi le tette...? cercai di ignorare la cosa e risposi a tono. “perchè non te ne vai, lascia il branco, trovati un fidanzato così magari ti diverti un po e lasci in pace me..” dissi. Non so da dove mi venne quella frase ma Paul e Seth mi squadrarono da capo a piedi e si misero comodi come se fossero al cinema. “certo, perchè secondo te con una scopata risolverei i miei problemi...” poi sorrise e aggiunse “guarda Jake, a lui non sembra aver fatto poi così bene, e pensare che se l'è scelta ben piazzata...” ok aveva vinto, tirare fuori quella storia era stato un colpo basso, sapeva che mi avrebbe ferito, certo lei sapeva. Non dissi nulla, mi alzai mi voltai e iniziai a camminare nella direzione di casa, volevo andarmene da li, quella stronza aveva oltrepassato il segno. “sei un idiota, potevi evitartela quella frese...” sentii in lontananza la voce di Seth che rimproverava la sorella.

Entrai in casa, non c'era nessuno, sul tavolo un biglietto di Billy che si scusava ma avrebbe passato la serata da Charlie a guardare la partita. Bene, ero sola, andai a recuperare la biancheria pulita e un vestito e mi diressi verso il bagno per fare una doccia, mentre stavo per aprire la porta, qualcuno la spalancò di colpo e mi trovai a sbattere letteralmente contro un muro di muscoli, le sue braccia mi avvolsero in automatico prima che rimbalzassi a terra “Ness, che fai?” Jacob era appena uscito dalla doccia, aveva ancora i capelli bagnati e un asciugamano in vita che lasciava ben poco all'immaginazione. “em em s-scusa, sono tornata per farmi una doccia, non sapevo che eri già a casa..” “ mia sorella?” “è rimasta in spiaggia con gli altri, sono venuta via solo io” dissi. Jacob mi strinse ancora di più, mi guardò come se non mi avesse mai visto prima, bene, pensai, sarà contenta Leha, ora tutto il branco avrebbe avuto un'altra visione del mio lato A.

Iniziò a baciarmi una guancia per scendere poi lentamente sul collo dove posò una scia di piccoli baci e con la lingua andò a stuzzicare il lobo del mio orecchio. Cacchio non riuscivo a muovermi ed ero completamente avvolta da quelle sensazioni, il calore, il suo profumo e quei baci. “Jake” dissi con il respiro corto, “mmm” forse sarebbe meglio..” non mi fece finire la frese perchè la sua bocca finì sulla mia e la sua lingua iniziò una danza parecchio interessante con la mia. Le sue mani accarezzavano la schiena e poi all'improvviso emise una specie di grugnito e con una mano mi strinse il sedere spingendo il bacino vero di me. Fu in quel momento che lo sentii, qualcosa ai piani bassi si era risvegliato, potevo sentirlo premere sul mio basso ventre.

Mentre cercavo di allontanarmi Jake imprecò sottovoce, staccandosi da me quel tanto che bastava per permettermi di abbassare lo sguardo e notare un certo rigonfiamento al di sotto dell'asciugamano. Jacob segui il mio sguardo e a quel punto, come se non se ne fosse accorto prima, trasalì, “merda Ness, scusa” disse sinceramente dispiaciuto si girò dall'altra parte, ma io non mi mossi, non riuscivo a dire nulla, aprii la bocca ma poi la richiusi senza che uscisse alcun suono. Jacob rientrò in bagno chiudendosi la porta alle spalle lasciandomi li impalata come una scema.

 

Pov Jacob

 

Cazzo che figura di merda, ma cosa mi dice il cervello.. ero completamente partito, chissà cosa avrà pensato.. mi infilai nella doccia avevo un'erezione pazzesca dovevo risolvere questa cosa, aprii l'acqua fredda e mi ci buttai sotto. E' ancora piccola, è ancora piccola, è ancora piccola... e mentre mi ripetevo queste tre parole come un mantra, mi tornava in mente il suo sedere sotto le mie mani.. merda cosi non va, non mi passa più...

ok, avrei dovuto usare il vecchio metodo manuale... mi sentivo davvero un depravato come se fossi tornato quindicenne.

Una volta recuperata la padronanza di me stesso, chiusi l'acqua e mi infilai un accappatoio, cosi da non fare danni, spero di non averla spaventata, lei non credo abbia molta familiarità con certe cose, non ha amici della sua età con cui confrontarsi e non credo proprio che i sui le abbiano parlato di sesso.. figuriamoci, Edward non riesce nemmeno a pronunciarla quella parola senza andare in catalessi, e Bella... naa.. non ce la faccio proprio, lei non è mai stata brava con le parole.

Comunque dovevo andare di là a scusarmi mica potevo fare finta di niente.

La porta della camera era aperta e Nessie era seduta sul letto con le mani sulle gambe e lo sguardo basso. Quando mi vide si alzò all'improvviso e mi sorpassò per andare in bagno ma senza guardarmi in faccia, la fermai per un braccio, lei si voltò ma continuò a tenere lo sguardo sui suoi piedi. “Ness, ti prego scusami, non so che mi è preso, non volevo spaventarti.” lei mi guardò e mi sorrise, scosse la testa “non mi hai spaventata, è.. che non mi aspettavo..” lasciò cadere la frase, storsi la bocca, merda che situazione. La lasciai andare incapace di aggiungere altro e lei entrò in bagno, dove si chiuse a chiave e rimase per circa mezz'ora.

“Nessie, sei in ca... o ciao Jake, dimmi che Nessie è qui” Rechel era entrata di corsa seguita da Paul, sembrava agitata, “è in bagno a fari una doccia, che succede?” chesi “ no ecco è che..” mia sorella tergiversava e fu Paul a sparare secco “ha discusso con Leha e sai quanto sa essere stronza se vuole..” Bene, ora capisco perchè era tornata a casa prima.. “e si può sapere cosa le ha detto questa volta?” “solite cose, ma a sto giro la piccoletta si è difesa e le ha dato del filo da torcere.. solo che poi .. Leha ha affondato il colpo..” “cioè?, spiegati..non dirmi che ha tirato di nuovo in ballo la storia di sua madre..” “no peggio.. la tua sexy amica dell'altra notte...” ammiccò Paul con un sorriso sornione.

“ma porca puttana, è mai possibile che per un cazzo di errore dobbiate mettermi in croce per tutta la vita..? siete tutti santi voi? Poi proprio tu parli.. lascia perdere” “ehi amico, io non ti giudico, e poi era proprio una bomba...” “che cosa era una bomba”? La voce di Nessie ci raggiunse, Rechel tirò uno scappellotto al suo fidanzato così forte da farmi provare pena per lui, “niente Ness, quella che adesso piazzo sotto le chiappe di mio cognato se non la smette di fare l'idiota”. Dissi piuttosto incazzato. In quel momento un trillo del mio telefono fece cadere l'argomento, era un messaggio di Edward. “riunione da noi, raduna il branco” di molte parole come al solito.

“ci sono novità,” dissi, “Edward ci vuole parlare stasera riunione dai Cullen”.

Avevo promesso a Nessie che avremmo passato la serata insieme ma vista la situazione forse era meglio così.

“posso venire anch'io?” chiese. “No no Noi abbiamo un invito a casa di Emily, passeremo una serata tra ragazze...! vedrai Ness ci divertiremo a spettegolare su questi testoni!” disse Rechel e mi strizzò l'occhio.

Bene, la serata era sistemata.

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Capitolo 16
*** Confidenze ***


Ci incamminammo lungo la strada che da casa Black portava a quella di Emily.

La strada percorreva tutta La Push, la casa di Emily si trovava verso la costa, vicina al bar della spiaggia.

“ciao ragazze ben arrivate” disse Emily in tono allegro. Da quando lei e Sam avevano deciso di convivere, capitava spesso che con le ronde Emily si ritrovasse sola a casa. “tra poco dovrebbe arrivare anche Kim.” “bene, possiamo dare una mano?”chiese Rechel “no tranquille, fate come se foste a casa vostra.. ho sfornato una torta adesso arrivo” la voce di Emily arrivava dalla cucina insieme ad un invitante profumino di torta di mele.

“Ehi ragazze.. permesso!!” Kim fece il suo ingresso nel piccolo salottino, “bene visto che ci siamo tutte possiamo prenotare le pizze, Oliver ha la consegna a domicilio vero?”

“esatto Rechel, chiama pure!!”

la serata proseguì tranquilla, le pizze erano buone e le mangiammo con gusto. “perchè non facciamo il gioco della verità... dai sarà divertente..” “di che si tratta?” chiesi incuriosita “si fanno delle domande a cui bisogna rispondere sempre dicendo la verità.”

“dai inizio io”, disse Rechel “vediamo un po'... Kim raccontaci com'è stata la tua prima volta.”

“E dai lo sapete bene che per me questo è un argomento spinoso...”disse Kim arrossendo.. “Ok ok allora vado io” disse Rechel “avevo 17 anni e lui era un mio compagno di scuola, Robby, fu un mezzo disastro... ma conservo tutto sommato un bel ricordo!” “Allora, io invece avevo 16 anni, e lui era il mio fidanzatino praticamente da sempre...siamo cresciuti insieme... ma non fu prorpio un'esperienza esaltante, eravamo troppo giovani e immaturi, dopo pochi giorni ci lasciammo” “ma dai che Tristezza” disse Kim. “adesso tocca a te... non puoi fare finta di niente..cara” kim arrossì violentemente, non sapevo che fosse così timida, “be lo sapete tutte che è successo con Jared, ci siamo conosciuti a scuola e io ero innamorata di lui da due anni... prima che mi notasse. Quando ebbe l'imprinting con me, non riuscivo a crederci, pensavo che mi stesse prendendo in giro.. uno come lui con una come me.. ma chi ci avrebbe creduto.

Io ero un vero disastro, e l'ho fatto aspettare parecchio... quasi sei mesi prima di decidermi a fare l'amore con lui. Comunque è stato fantastico...” era praticamente fucsia.. Kim faceva davvero fatica a parlare di se, chissà come faceva ad accettare che tutto il branco la potesse vedere nei pensieri di Jared.. “E invece tu Piccola Nessie cosa ci racconti? Come vanno le cose con Jake? chiese Emily.. io abbassai lo sguardo.. “be io non ho molto da raccontare su questo argomento...io non ho mai..”lasciai cadere la frase, troppo imbarazzante. “con Jake non saprei come sta andando... è tutto così strano... io mi sento a disagio con lui, non mi era mai capitato..e forse voi potete aiutarmi” dissi “tu prova a raccontarci e se possiamo volentieri..” disse dolcemente Kim. “be, da qualche giorno a questa parte mi sento strana quando sono con lui, non mi è mai successo prima. È come se lo vedessi sotto un ottica nuova e diversa.. in realtà sono mesi che provo per lui piu di una semplice amicizia ma ora sento una strana emozione che non mi spiego...” “oh tesoro ti senti attratta da lui..” non era una domanda quella di Emily ma più una constatazione.. “si ma quello che mi spaventa sono le reazioni fisiche che ho... e che ha lui” “che vuoi dire..” chiese Rechel “be ecco, non è mica facile cavolo.. mi vergogno, perchè non ne ho mai parlato con nessuno e la teoria sui libri è tutta un altra cosa.. oggi ci stavamo baciando, lui era appena uscito dalla doccia, e be ecco ad un certo punto ho sentito una cosa.. cioè più che altro una parte ben precisa di lui avete capito cosa intendo vero..? be mi sono un po spaventata..” terminai la frase quasi bisbigliando... Dio che imbarazzo, non mi ero mai sentita così in vita mia.. “be questo perchè mio fratello è un uomo e come tale in certi momenti ragiona con le sue parti basse...”disse Rechel sogghignando... “si ma io non credo di essere pronta per..” “o ma non c'è mica solo quello, tu non devi fare nulla che non ti senti, solo perchè pensi che lo voglia lui..” disse Kim. “guarda me, io ero la più imbranata di tutte e ce n'è voluta perchè mi decidessi a sciogliermi un po.. ma poi le cose sono venute da se.. è solo questione di tempo. Certo Jared è quasi impazzito.. ma alla fine è sopravvissuto..”sorrisi, forse aveva ragione lei, mi stavo facendo troppi problemi, dovevo solo rilassarmi e darmi tempo.. sarei cresciuta no prima o poi...!

 

tornammo a casa quella sera e tutto era stranamente silenzioso, era quasi mezzanotte e Jeke non era ancora tornato dalla riunione, sapevo che Paul e Sam avevano la ronda notturna ma lui no.. iniziai ad agitarmi “ma secondo te perchè non sono ancora tornati?”chiesi a Rechel “ho paura che sia successo qualcosa...” “non ti preoccupare, sarà rimasto a parlare un po con i ragazzi..” “o con mia madre” dissi io con un tono un po' troppo acido. “uhh qualcuno qui è un po gelosa o sbaglio..?” sorrise Rechel, il tono di voce era leggero e divertito ed io mi sentii una sciocca. “è più forte di me, non dovrei, ma da quando ho scoperto la verità, mi è difficile non pensare che Jake era innamorato di lei, e.. “lasciai cadere l'argomento non mi andava di parlarne, mi ero esposta già parecchio per quella sera poteva bastare. “ non devi.. se io dovessi essere gelosa di tutte le ex di Paul credo che impazzirei, e con loro non c'era stato solo un bacio.. non so se capisci cosa voglio dire..!!” “si ma loro non erano tua madre.. e la situazione ad essere strana, dai ammettilo.. un po come se io avessi avuto una cotta per Billy e poi l'imprinting con Jake... ti sembrerebbe normale...?” Rechel storse la bocca in una smorfia e non disse nulla anche perchè in quel momento si aprì la porta ed entrò Il mio amico. “ehi sei arrivato finalmente.. qui qualcuna stava andando in ansia...” disse Rechel,

“tutto ok?” chiesi, “si tutto ok, mi sono fermato dai Cullen, Bella ed Edward volevano sapere se ti avessi già sbranato...” disse Jake con un sorriso divertito, Io e Rechel ci scambiammo uno sguardo che solo noi avremmo potuto capire. “ci sono novità?” chiesi, “non proprio, tua zia è convinta che il misterioso visitatore arriverà per il tuo compleanno, O poco prima. Dice di aver visto qualcuno portarti un regalo e comunque le nostre espressioni non destavano preoccupazione. Ovviamente tuo padre, il paranoico, crede che sia meglio aspettare ancora un po'.”

i passi di Rechel che stava andando in camera sua mi distrassero leggermente, aveva probabilmente pensato fosse meglio lasciarci soli.

“e tu cosa pensi...? preferiresti anche tu che tornassi a casa?” “stai scherzando mostriciattola? E poi con chi le faccio le battaglie di solletico, e così dicendo mi buttò letteralmente sul letto ed iniziò una delle nostre solite lotte all'ultima risata dove chiedevo pietà disperatamente...

“ti prego Jake smettila... non ce la faccio più...!” lo supplicai tra le risate, eccolo il mio migliore amico, finalmente eravamo di nuovo noi.. quanto mi era mancata questa complicità, semplice senza secondi fini e pensieri maliziosi... sospirai.. “Posso dormire qui con te?” Chiesi sottovoce.. “Tutto quello che vuoi... ma sappi che se al vecchio domani prende un colpo e tutta colpa tua!!”.

 

La mano calda di Jake mi accarezzava piano, la sensazione che mi dava era paragonabile ad una leggera scossa, brividi mi percorrevano la pelle, le sue dita correvano su e giu lungo la mia schiena, poi ancora più giù sulla mia coscia. Alzai una gamba e l' avvolsi intorno al suo fianco Dio, stavo andando a fuoco, le sue labbra erano sul mio collo, poi sulla spalla, e giù sul seno, accarezzò con la lingua un capezzolo mandandomi in orbita, era la prima volta che qualcuno mi toccava in quel modo... e non riuscivo a controllare le sensazioni, io gli accarezzai il petto, gli addominali tesi. La sua pelle era liscia e calda, un invito per le mie mani, scesi sull'addome, e quando sentii l'elastico dei suoi pantaloni mia accorsi dell'erezione che spingeva sotto. Senza pensare lo accarezzai proprio li dove era più duro, passai la mano aperta sul tessuto dei pantaloni e lo sentii gemere di piacere... poi all'improvviso sentii la sua mano afferrarmi il polso e bloccarmi. Aprii gli occhi e trovai quelli di Jake, sgranati, che mi guardavano, con un espressione indecifrabile dipinta sul viso.

 

POV JAKE

 

Nessie aveva voluto dormire con me, ovvio che fossi contento, ma non era la situazione migliore... ero piuttosto nervoso ed averla così vicino non mi aiutava, ci misi parecchio ad addormentarmi, ma alla fine ci riuscii.

Stavo sognando, uno di quei sogni da cui non vorresti mai risvegliarti. Le mani di Nessie mi stavano accarezzando con passione, dio quanto era bella, non riuscivo a credere di avere a portata di bacio il suo seno, quante volte l'avevo desiderato. Ero completamente partito, la accarezzavo, e baciavo i sui capezzoli inturgiditi che mi mandavano in estasi, era tutto perfetto quando lei iniziò a far scorrere le sue lunghe dita sulla mia pelle... sul petto e poi sempre più giù fino ad arrivare alla mia erezione, che non ricordo fosse mai stata così imponente.

Stavo sognando ne ero sicuro, ma c'era qualcosa di strano, era come se le sentissi davvero quelle carezze, cazzo sembravano vere, aprii gli occhi e non riuscii a credere a ciò che stava succedendo... non ero io a sognare, ma Nessie.

Stava dormendo ma mugolava e sospirava e con il suo potere mi stava passando quello che stava sognando.

La sua mano scendeva sempre di più, io incapace di fermarla stavo per perdere il controllo, avevo il respiro corto, l'eccitazione era alle stelle e quando si posò sulla mia erezione e mi accarezzò piano esplosi. Strinsi denti cercando di nascondere gli spasmi dell'orgasmo che mi percorrevano, porca.. imprecai mentalmente, ero venuto nei pantaloni, e non mi era mai successo, nemmeno da ragazzino, merda che vergogna, quando lo sapranno i miei fratelli mi prenderanno per il culo a vita. Ma come cazzo avrò fatto a ridurmi cosi... bloccai la sua mano all'istante, prima che si accorgesse di quello che era appena successo.. come glielo spiego?

Mentre le toglievo la mano, un po bruscamente per la verità, le immagini si interruppero improvvisamente, mi voltai e Nessi era sveglia, mi guardava con stupore, forse non si era accorta di avermi trasmesso il sogno, ma quando il suo sguardo si abbassò non c'erano scuse valide da usare, la situazione si spiegava da se.

 

 

POV Renesme

 

Gli occhi di Jake mi scrutavano in modo strano, avevo una strana sensazione, avevo appena fatto un sogno che al solo pensiero ero diventata paonazza, e il brutto era che pensavo fosse accaduto sul serio.. abbassai lo sguardo e quello che vidi mi lasciò di sasso. Jake mi aveva afferrato per il polso, ero molto vicino alle sue parti intime che non erano propriamente a riposo, e una macchia copriva parte dei pantaloncini, non ci voleva un esperto in materia per capire che cosa fosse, e una consapevolezza si fece strada nella mia testa.

“s-s-ono, t-u -ti-ho fatto.. s-stavo so-gna-ndo” balbettai senza riuscire a completare una frase, Jacob sembrava in preda ad una paresi, prese un profondo sospiro poi parlò. “stavi sognando Ness, e involontariamente mi hai trasmesso il tuo sogno.. be era molto vivido, non c'è che dire” poi si guardò i pantaloni e face una strana smorfia che non riuscii ad interpretare ma credo fosse frustrazione più che fastidio.. “ora devo andare in bagno, ma tu non muoverti da qui”. Disse e si alzò in fretta.

Che situazione, io ero ancora stravolta dal sogno, porca miseria, mi sentivo completamente sottosopra e in quel momento mi accorsi di essere accaldata e di avere le mutandine bagnate.

Ma la cosa che più non riuscivo a ricordare era se avessi fatto qualcosa, perchè Jake mi aveva preso per il polso? Non lo avrò davvero toccato..? non può essere vero. Che vergogna, da domani dormirò sempre nel mio letto questo è poco ma sicuro.

Però non riuscivo a non pensarci, quel sogno mi rimbalzava in testa senza volersene andare.

Sgattaiolai dal letto ed andai in quella che doveva essere la mia stanza. Mi infilai nel letto e tirai le coperte fin sopra la testa, speravo che Jake mi lascisse in pace e tornasse a dormire, speranza vana, pochi minuti dopo lo sentii entrare in camera, “Ness, possiamo parlare un attimo?” non ottenendo nessuna risposta “avanti lo so che sei sveglia, ti prego.. solo un attimo”. Il tono supplichevole mi convinse a riemergere dal cumulo di coperte sotto cui mi ero sotterrata, spuntai con il viso e mi voltai verso di lui stando attenta a non guardarlo negli occhi. “che c'è” chesi.

“scusa, non mi sono controllato io... è stato.. parecchio intenso”

“scusa?, tu mi chiedi scusa? io faccio sogni da depravata e ti assalgo nel sonno e tu chiedi scusa..? Dio che vergogna Jake, non so come sia potuto succedere.. sono mortificata” risposi sommessamente.

“sai, in realtà non c'è nulla di male a fare certi sogni, anche a me capita, ti sogno spesso e non mi vergogno a dirlo, e vorrei tanto che non fossero solo sogni.” “si ma tu non mi salti addosso nel sonno..” “questo perchè non dormiamo insieme da un po'... ma puoi stare tranquilla non ti denuncerò per molestie notturne...” il tono era scherzoso, mi voltai e stava sorridendo, sorrisi anch'io, poi lui disse “ e comunque fossero tutte così le molestie ci metterei la firma.” si chinò su di me e mi diede un bacio sulla punta del naso, chiusi gli occhi e pensai che non ci sarebbe stato nessun posto dove vorrei essere se non con lui, il mio Jake.

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Capitolo 17
*** Le lune e il falò ***


dopo quella imbarazzante sera, le cose andarono meglio, non ci furono aggressioni notturne anche se i sogni continuavano, gli ambienti e le situazioni cambiavano ma i soggetti erano sempre gli stessi. Io e Jake.

In ogni caso la nostra storia proseguiva, io ero migliorata parecchio, riuscivo persino a baciarlo in pubblico senza andare a fuoco e mi sentivo più a mio agio. Ogni volta che Jake allungava un po' di più le mani però io lo fermavo prontamente, così da un po di tempo aveva smesso di provarci, e mi rendevo conto dello sforzo che faceva per controllarsi.

Ricordo molto bene la sera in cui Jacob mi invitò a cena fuori, solo noi due, la sera in cui decisi che non lo avrei più fermato, che volevo lasciarmi andare. Era quasi un mese che ero alla riserva ed era un po che non restavamo soli, c'erano sempre le ronde, e quello straniero che non si decideva ad arrivare.

Comunque quella sera doveva essere tutta per noi. Cenammo a Forks, in una trattoria, poi decidemmo di fare una passeggiata romantica sulla spiaggia.

La luna era alta nel cielo ed illuminava di argento l'oceano, era uno spettacolo indescrivibile. Ci sedemmo su un tronco e iniziammo a baciarci, tutto era perfetto, l'atmosfera, la luna, il luogo, lo splendido ragazzo che era davanti a me in quel momento. Gli accarezzai la guancia e gli mostrai la voglia che avevo di sentire le sue mani su di me. Jacob sulle prime rimase un po colpito, poi disse “sei sicura Ness?” un sussurro appena udibile, carico di emozione e desiderio.

“si..” risposi. Continuò a baciarmi e iniziai a sentire le sue mani che accarezzavano piano la schiena, salivano su verso le spalle per poi riscendere sulle braccia, poi ancora più giu fino alla coscia, erano carezze piene di passione, poi delicatamente posò una mano sul mio seno, sentii il calore attraverso la stoffa e mi piacque. Sospirai e lui sorrise, “Jake, ti amo” bisbigliai all'orecchio provocandogli caldi brividi sulla pelle, lui lentamente sbottonò due dei bottoni della mia camicetta, così da avere via libera per approfondire le carezze. Infilò un dito sotto il reggiseno e lo sentii sfiorarmi un capezzolo, dio che sensazione stupenda, e questa volta non era un sogno.

La sua lingua affondava nella mia bocca cercando la mia, e insieme danzavano vorticosamente, lo sentivo gemere di piacere, e lo sapevo che lui avrebbe voluto ben altro. La sua mano scese sul mio fianco fino alla cintura della gonna che portavo. Era una gonna corta a palloncino, da quella posizione ero praticamente in mutande. Jake mi mise una mano sulla gamba, sulla coscia per poi passare all'interno, si spinse un po' più su. Io stavo boccheggiando, so che si sarebbe fermato se glielo avessi chiesto ma non so se volevo fermarlo.

La sua mano mi sfiorò il sesso, sentii nettamente lo strusciare delle dita sopra le mie mutandine. Strizzai gli occhi, forse non volevo spingermi oltre, e una paura ancestrale mi avvolse. Fermai la sua mano e lui lo fece senza dire nulla, mi guardò, aveva gli occhi lucidi e il respiro affannato, posò la fronte sulla mia “forse è meglio se ci fermiamo qui...” sussurrò e mi sorrise.

“mi dispiace, pensavo di volerlo ma poi....mi è salita l'ansia, vorrei essere più disinibita e fare qualcosa di più ma..non credo di esserne capace” dissi mortificata. “non devi scusarti, abbiamo deciso di lasciare andare le cose, ma non c'è nessuna fretta, abbiamo un sacco di tempo per imparare.” “allora tu insegnami” dissi in un sussurro. Restammo abbracciati a guardare la luna ancora per un po', poi decidemmo di rientrare.

Camminammo sulla sabbia giocando a lasciare le nostre impronte, le sue enormi e le mie piccoline, consapevoli dei nostri sentimenti e desideri, e delle nostre voglie inespresse.

Mancava un mese esatto al mio compleanno, i giorni trascorrevano tranquilli, quel pomeriggio mia madre ebbe il permesso di venirmi a trovare, ero felice di poterla riabbracciare dopo quasi un mese.

Quando la vidi le corsi in contro, “mamma, finalmente..” “o Renesme quanto mi sei mancata, ma fatti guardare, sei cresciuta, sei diversa..” “certo che è cresciuta, cosa credi la annaffio tutte le sere.. ciao Bells, come stai?” “ tu invece non cresci proprio mai .. sempre il solito cretino..” rispose mia madre “ lo sai che sono rimasto fermo ai 17 anni no...” sghignazzò poi andò ad abbracciarla calorosamente, forse un po troppo per i miei gusti. Mamma se ne accorse e sciolse l'abbraccio, “allora cosa raccontate di bello?” “nulla mamma, passo le giornate al mare, non trovi che sia abbronzata..?” chiesi con soddisfazione, ma lo sguardo di mia madre la disse lunga sul fatto che la mia pelle nonostante il sole fosse ancora chiarissima...!” “si.. forse un po..” disse titubante, Jake scoppiò a ridere, io iniziai ad innervosirmi e battere il piede a terra, “spiritosi davvero molto... non è colpa mia se ho preso la carnagione di mamma..” dissi imbronciata. Jake si avvicinò e mi diede un bacio sulla fronte, “hai la pelle più bella che esista sulla faccia della terra”, sussurrò maliziosamente facendomi arrossire.

“ Ciao Bella” la voce di Billy ci colse alle spalle, “Billy..” salutò mia mamma, nonostante gli anni quei due non andavano molto d'accordo, Billy non aveva mai visto di buon occhio mia madre, per la scelta del marito, certo, ma soprattutto per come aveva trattato Jacob.

Non ha mai detto nulla per rispetto a Charlie e ora a me, in fondo doveva ringraziarla per avermi messo al mondo, secondo lui sono stata una benedizione per Jake , ma anche per gli altri, ho portato una ventata di aria nuova, e sono l'esempio che tutto può succedere e che le novità non per forza devono essere negative.

“Il giorno di ferragosto abbiamo organizzato un falò, come tradizione raccontiamo le storie della nostra tribù, te lo ricordi vero Bella?” disse Billy. Ero stupita, non sapevo che mia madre avesse anche partecipato al falò, io non ci ero mai andata ma questa volta Billy mi aveva chiesto di partecipare, ora che ero a conoscenza dell'imprinting sarebbe stato giusto rendermi partecipe.

Jacob fece una smorfia, forse notò il tono severo di suo padre, di cui a me ovviamente sfuggiva il significato. Avrei mai saputo tutto, capito fino in fondo quello che c'era stato prima di me.. ? Chi può dirlo, ogni volta emerge qualche pezzetto nuovo, come se il puzzle non fosse mai completo.

“certo che lo ricordo Billy, è stata un esperienza straordinaria, sono certa che Renesme ne resterà affascinata” disse mia madre guardando seriamente Billy negli occhi.

“ho sentito tuo padre, si lamenta che non ti vede mai dovresti passarci..” disse Billy per cambiare volutamente discorso, “ si lo so mi telefona tutti i giorni ci passerò più tardi prima di tornare a casa” disse mamma sbuffando. Billy sorrise “ è buffo come certe cose non cambino mai..” a quelle parole mia madre si mise a ridere e con lei anche io e Jake, mamma anche da umana, era sempre stata restia alle dimostrazioni d'affetto verso il nonno e ogni volta sbuffava sonoramente. Non che Charlie fosse il tipo affettuoso, insomma, si capiva bene da chi mamma avesse preso quel lato del carattere.

 

La sera del falò arrivò e io ero nervosa, conoscevo le leggende ma insomma, sentirle raccontare sulla spiaggia , intorno al fuoco, come succedeva anticamente doveva avere tutto una altro fascino.

Infatti non mi sbagliai, l'atmosfera era fantastica, un grande fuoco si stagliava al centro della spiaggia. Le fiamme scoppiettavano verso l'alto lasciando salire piccole scintille infuocate . La luce che avvolgeva i presenti era davvero suggestiva. Presi posto di fronte a Billy, Jake si sedette accanto a me, notai che tutte le coppie presenti erano sistemate a semi cerchio intorno a Billy, mancava solo Clair, troppo piccola per ascoltare quelle storie.

“tutti voi conoscete le nostre leggende”, tuonò la voce di Billy calda e profonda, “ tra noi questa sera c'è un nuovo membro, che partecipa per la prima volta al nostro falò. Sono lieto di dare il benvenuto a Renesme Cullen”.

Sentivo gli occhi dei presenti puntati su di me, sapevo che quasi tutti mi avevano accettato, persino Sue da quando stava con Charlie si era ammorbidita molto, tuttavia, percepivo quell'unico sguardo ostile che mi perforava e mi rendeva nervosa.

Stringevo la mano di Jake, lui mi cinse le spalle e mi abbracciò con fare protettivo, mi baciò i capelli, e sentivo il suo calore darmi coraggio e sicurezza.

Billy raccontò di come la sua gente incontrò per la prima volta i freddi e di come ciò risvegliò la magia della trasformazione nei possenti lupi. L'atmosfera era magica ed io ascoltavo a bocca aperta, Billy era davvero bravo, sapeva incantare la gente, quando raccontò dell'imprinting mi guardò e sorrise, dalle sue parole quella che io avevo sempre chiamato maledizione suonava più come una magia, un incantesimo d'amore. Guardavo le coppie intorno a noi, e tutto l'amore sprigionato dall'imprinting si poteva respirare nell'aria, le due metà perfette che finalmente possono riunirsi in un tutto.

“ma non è tutto” continuò Billy, “alcuni giorni fa, insieme ai membri del consiglio ci siamo imbattuti in un vecchio libro, nascosto tra le pagine abbiamo trovato un antico manoscritto nella lingua quiliute.

Abbiamo cercato di tradurlo e quello che ne è venuto fuori ci ha lasciati di stucco.

Il testo è molto antico, precedente a tutte le nostre leggende, è una profezia, scritta da un grande capo della nostra tribù “Suani Ahi”. Non ne avevamo mai sentito parlare prima”.

Le parole di Billy lasciarono tutti i presenti stupiti, nessuno sapeva di cosa si trattasse, Jake aggrottò la fronte in segno di perplessità. Tutti eravamo in attesa di sapere, quando Billy proseguì con il racconto “ la profezia racconta di un popolo di guerrieri che si serviva del potere degli animali per difendere le creature della terra dai demoni delle tenebre.

Verrà un giorno in cui un giovane lupo che discende da un grande capo, si innamorerà di una creatura della terra, ma il destino di lei era già segnato e il suo futuro ricamato nella libro del grande spirito. La figlia della terra, si innamorerà di un demone della notte, e dalla loro unione nascerà una creatura a metà tra i due mondi. La sofferenza del giovane lupo ed il dolore provato si trasformeranno in qualcosa di inaspettato, quando i suoi occhi incontreranno quelli della creatura una potente forza lo attraverserà legando le due anime per l'eternità. La profezia termina con questa frase:

Verrà un giorno, il giorno delle 7 lune, in cui due anime a metà si uniranno per dare origine alla creatura che in se racchiude il tutto. Appartenente alla terra, al fuoco e al ghiaccio sarà capace di controllare gli spiriti della notte, combattere il male e proteggere le anime della terra.”

Il silenzio era assordante, nessuno osava parlare tutti si voltarono a guardarci, era chiaro come il sole di cosa parlasse la profezia, la vita di mia madre, di mio padre e di Jake erano davvero gia tracciate nel grande libro del destino.

L'ultima parte della profezia mi rimbalzava in testa, ma cosa vorrà dire? E quale sarebbe il giorno delle 7 lune?

Mentre nessuno osava proferire parola, lo squillo del mio telefono fece trasalire tutti. “Pronto”? Risposi con voce incerta. Era mio Padre. “Devi tornare subito, a quanto pare abbiamo visite.”

 

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Capitolo 18
*** L'ospite ***


La telefonata di mio padre ci colse alla sprovvista, la serata delle rivelazioni, pensai. Mentre io cercavo di riprendermi vidi Jake avvicinarsi veloce a Billy e Sam, dire qualcosa loro a bassa voce poi tornò da me e mi prese per mano “andiamo” disse.

“Jake ma che cosa..”non finii la frase, Jake si era nascosto dietro un cespuglio e si era trasformato, il lupo mi si avvicinò e con il muso mi fece segno di salire sulla sua schiena, così avremmo fatto prima. Mi aggrappai con forza al suo pelo e partimmo di corsa verso casa Cullen.

Arrivati nei pressi di casa Jake mi fece scendere, si rivestì e mi prese per mano “non temere, ci sono io e gli altri sono qui nei dintorni, pronti ad intervenire in caso di bisogno”. Annuii senza avere il coraggio di parlare gli trasmisi quello che stavo provando, Jake mi abbracciò e poi ci dirigemmo verso la verità.

Mio padre mi stava aspettando davanti a casa, quando ci vide arrivare mi venne in contro, mi abbracciò “tesoro, abbiamo temuto il peggio ma forse ci siamo agitati per nulla” “ che intendi” disse Jake nervoso. “ non credo che questa visita sia pericolosa, o almeno non per Nessie, purtroppo non posso dire altrettanto per te”. Le parole di mio padre mi lasciarono alquanto perplessa, non riuscivo a capire che cosa volesse dire, non ci restava che entrare e scoprire una volta per tutte di chi si trattava.

 

In piedi, nel mezzo del grande salone, c'era un ragazzo, alto, spalle larghe, carnagione olivastra e capelli lunghi raccolti in una coda bassa. Il suo viso mi diceva qualcosa ma non riuscivo a mettere a fuoco, non era un vampiro, il suo odore era familiare, appena pensai queste cose un nome uscì dalle mie labbra quasi senza che me ne accorgessi. “Nawell” dissi. Sentii Jacob accanto a me irrigidirsi e trattenere il fiato. “ si tesoro, Nawell è venuto a farci visita, è interessato al nostro stile di vita ed era curioso di conoscerti.” “ si come no..” bofonchiò Jake al mio fianco, gli tirai una gomitata e mi avvicinai di qualche passo. “Ciao, è un piacere rivederti, e poterti ringraziare ancora per quello che hai fatto per noi”. “ non devi ringraziarmi, l'ho fatto per me, non è facile trovare qualcuno con cui condividere la propria essenza, soprattutto per quelli come noi”. Che voleva dire, che siamo dei fenomeni da baraccone.. mio padre si accorse del mio pensiero e si affrettò ad aggiungere “ credo che volesse dire che voi siete molto simili e avete parecchie cose in comune di cui parlare”, Nawell sorrise. La sua voce era molto calda e il suo sorriso accattivante, un bel ragazzo non c'è che dire, ma qualcosa in lui stonava. “ ti fermerai molto?” chiesi, “ be vorrei fermarmi fino alla moça nova” disse, “Moca che?” chiese Jake, io lo guardai stralunata, non avevo la più pallida idea di cosa fosse.

“ il rito di passaggio, quando compirai i 7 anni non sarai più una bambina e sarai pronta per l'accoppiamento” disse come se nulla fosse.

La reazione dei presenti fu particolarmente eloquente, mio padre sbiancò ancora di più se possibile, mia madre iniziò a sibilare pronta a mordere come una leonessa a cui toccano i cuccioli, zio Emmet tossì “lo dicevo io che questo era venuto per dare un occhiata alla carrozzeria della mia nipotina”.

“ credo che tu ti sia sbagliato, se non tene fossi accorto qui non siamo alla fiera del bestiame e io non sono una vacca da vitelli. Credo che dovrai cercarti qualcun altra con cui accoppiarti. “sputai tra i denti, rossa di rabbia, questa volta, ma come si permetteva, con chi credeva di parlare.

In quel momento mi accorsi che Jake stava respirando a fatica, cercava di trattenersi ma il tremore sul suo corpo la diceva lunga.

Fu nonno a prendere la parola. “perchè non calmiamo gli animi, Jake che ne dici di andare a prendere una boccata d'aria? E quanto a te, Nawell, sai qui da noi non abbiamo riti di passaggio, le cose sono un po diverse rispetto alle tue parti.”

“ma io non volevo offendere nessuno, nella tradizione Ticuna la moça nova è un rito di iniziazione alla vita adulta. È una grande festa, e non c'è nulla di male. Le fanciulle si preparano a prendere marito” disse come se fosse la cosa più naturale del mondo. “ qui da noi invece le ragazze prima vanno al college e poi forse decidono se prendere marito” disse Zio Emmet con sguardo serio. Guai a chi toccava la sua nipotina.

Strano che papà non fosse intervenuto, mi accorsi che lui e mamma non c'erano, avevano trascinato fuori Jacob prima che combinasse un casino davanti al troglodita che rispondeva al nome di Nawell. Ma dico io, tutte a me, sono stata confinata alla riserva per una minaccia fantasma e poi si presenta questo cretino che vorrebbe accoppiarsi con me, roba da matti.

Lasciai Nawell a parlare con il nonno ed uscii a cercare Jake, volevo accertarmi che stesse bene. “ma sei scemo?” udii la voce di mamma più alta di qualche decimo, “secondo te io consentirei a quel cavernicolo il permesso di portarsi via mia figlia come un pacco postale... accoppiamento un cazzo, ma come ti è venuto in mente...” non avevo mai sentito mamma parlare così, era furiosa, Jacob doveva averle detto qualcosa in merito al nostro ospite. “ ci vogliamo calmare? Per favore, nessuno porterà via nessuno. È venuto in pace e noi lo accoglieremo, fino ad ora non ho letto cattive intenzioni, è solo un po rozzo ma non credo faccia nulla di male” disse mio padre.

“che succede qui, Mamma, papà? Avete intenzione di ospitare quel coso per davvero?” chiesi titubante.

“non possiamo fare diversamente, non dobbiamo attirare l'attenzione. Siamo in debito con lui, non ci possiamo tirare indietro.

Credo che da stasera dovresti fermarti qui a dormire, non sarebbe il caso di attirare la curiosità di Nawell sulla riserva.” “ma papà..” “non preoccuparti, ti terremo d'occhio, e nessuno verrà a disturbarti. Poi rivolto a Jacob “no, è meglio che tu resti alla riserva, potrai venire qui come amico di famiglia ma è meglio che per ora non sappia nulla dei lupi”. Rispose a qualche sua domanda muta. “sono perfettamente in grado di sorvegliare e proteggere mia figlia da quell'idiota.” rispose secco mio padre.

Mi avvicinai a jacob e lo abbracciai, “credo che papà abbia ragione, non è prudente che lui sappia, e poi qui sono al sicuro. Fidati di me, ti amo” così dicendo gli diedi un bacio. Jake ricambiò in modo piuttosto freddo, poi si girò e scomparve nel bosco.

 

Sospirai frustrata, non ci voleva proprio, mi voltai e ritornai a passo lento verso casa. Mancava un mese al -tuca tuca- o come cavolo lo aveva chiamato, e fino ad allora lo avrei dovuto sopportare.

Ma come avrei fatto con Jake, avevo la sensazione che non sarebbe stato facile.

Un mese di torture ecco cosa mi aspettava. Altro che grande libro del destino, qui qualcuno aveva deciso di farmi il malocchio.

 

Rientrai a casa, e Nawell era intento a parlare con il nonno, “Renesme, se per te non ci sono problemi Nawell prenderà la tua camera, tu potresti andare al cottage, che ne dici?” chiese Nonna Esme, certo che problema c'era.. più lontana stavo da lui meglio era.

“nessun problema, vado a preparare le mie cose.”

quella sera girai e rigirai nel letto, non riuscivo a dormire, continuavo a pensare a Jake, e al modo in cui se ne era andato. Gli avevo mandato un messaggio ma non aveva risposto, conoscendolo sarà stato da qualche parte in mezzo al bosco a controllare la situazione.

 

La mattina seguente avevamo appuntamento a casa dei nonni, Mio padre voleva parlare con il nostro ospite, e cercare di capire il motivo del suo arrivo. Io ero inquieta, Jacob non mi aveva risposto, e aveva il cellulare staccato, “Renesme non ti preoccupare, avrà passato la notte di pattuglia e ora starà riposando, vedrei che più tardi si farà vivo” disse mia madre.

La casa dei nonni era immersa in uno strano silenzio, al nostro arrivo c'era solo la nonna, “ma dove sono tutti?” chiesi, “Sono andati a caccia molto presto, Nawell aveva bisognio di nutrirsi e non volevamo certo che lo facesse in città.” sorrise, ovviamente gli avevamo fatto promettere di non aggredire nessuno per tutto il tempo che sarebbe stato qui, inoltre poteva benissimo mangiare cibo umano così come facevo io, erano due anni che non andavo a caccia.

Quando tornarono, Nawell insistette per fare una passeggiata nel bosco, voleva che gli mostrassi i dintorni e aveva piacere di conversare con me.

“ mi dispiace per ieri sera, devo averti dato l'impressione sbagliata..” disse appena fummo soli, “ be ecco in effetti mi hai lasciata un po di sasso, sai da queste parti non si usano tradizioni come le vostre.” cercai di essere gentile anche se non ne avevo per nulla voglia. “ sai, sono molto curioso Renesme, il tuo stile di vita è così diverso dal mio, tu sei cresciuta in una famiglia, con dei valori umani, ma nonostante ciò, noi siamo uguali, tu sei l'unica ibrida che non sia mia parente, è logico che fossi interessato a conoscerti.” “scusa sai, ma non mi piace definirmi ibrida, mi fa sentire un emarginata” “ ma è quello che sei” rispose Nawell, certo, lui aveva tutta una sua idea, e forse potevo anche capirlo, non aveva mai frequentato nessuno oltre alle sorelle. Poi continuò, “ sai dalle mie parti ci sono molte superstizioni su di noi, e non siamo ben visti, io vivo ai margini del mio villaggio e non posso metterci piede, gli umani hanno paura di me, mi chiamano demone della notte” “ come scusa, ti chiamano così, vuoi dire che tu non hai amici umani?” chiesi sorpresa, “ no, sai quando vivi per trecento anni è un po difficile mantenere delle amicizie. Ma dimmi un po', quel ragazzo con cui eri ieri sera è uno dei lupi che erano presenti sette anni fa?” la domanda mi stranì parecchio, lui i lupi li aveva visti, ma come faceva a sapere che Jake era uno di loro, mica ce lo aveva scritto in fronte. “tu che ne sai dei lupi?” “ be sai sono tradizioni antiche, anche io discendo dagli indigeni, abbiamo territori diversi ma alcune leggende sono in comune, soprattutto quella che lega gli umani ai vampiri, e dimentichi che mio padre è un vampiro”.

Già suo padre, quel pazzoide che aveva creato una specie di esercito di ibridi nella speranza di ottenere così una razza superiore. “ em em.. tuo padre non è certo un esempio di rettitudine..” dissi, “ si, sai però negli ultimi anni ci siamo ritrovati, in fondo lui è la mia unica famiglia, lui e le mie sorelle”

arrivammo ad una radura, con al centro un grande masso, venivo spesso qui quando volevo rimanere un po' sola, non mi ero accorta di essermi spinta così lontana da casa. “ credo che sia meglio rientrare”, dissi, “perchè? È così bello qui!” disse guardandosi intorno compiaciuto. “ si è un posto magico, vengo spesso qui, a leggere o riflettere,” “ a che ti serve leggere, tanto quelli come noi non avranno mai una vita normale, credi che potrai andare a scuola o a lavorare?” mi stava dando sui nervi come si permetteva, io avevo dei progetti in testa che non erano certo giocare a Tarzan nella giungla. “ be io a scuola ci andrò, il prossimo anno prenderò il diploma da privatista e poi andrò al college. Voglio vivere una vita il più normale possibile.” dissi scocciata. Ma tu non sei normale, pensaci, gli umani crescono, invecchiano e tu resterai sempre una ragazza di 20 anni al massimo, quanto credi che ci vorrà prima che se ne rendano conto? Ti toccherà andare via, spostarti continuamente, non avrai mai una vita normale. Perchè non vieni con me, mi piacerebbe presentarti alle mie sorelle e a mio padre, gli piaceresti e poi dimentichi che le nostre strade sono segnate...!” “ come scusa? Che intendi?” Mi guardò con una luce strana negli occhi, sembrava quasi volesse ipnotizzarmi, “ mio padre mi ha raccontato di una leggenda in cui si narra la storia di due ibridi che uniti daranno vita alla creatura perfetta, capace di controllare tutte le forze della natura.” queste leggende erano un po' tutte simili, che ci fosse qualcosa di vero? Non è possibile, io non ho nulla a che fare con lui non può riferirsi a me. “scusa, non credo proprio, sai io posso decidere con chi passare la mia vita, e non ho intenzione di venire proprio da nessuna parte con te.” scoppiò in una risata, poi mi guardò, “vedremo, se non riuscirò a conquistarti entro il tuo compleanno allora me ne andrò, ma se tu cadrai ai miei piedi come penso, sarai mia per sempre.” io ero completamente stregata dalle sue parole, si era avvicinato pericolosamente, e i suoi occhi, dio, erano così magnetici che non riuscivo a distogliere lo sguardo. Poi un rumore alle mie spalle, un fruscio di foglie e rami spezzati mi fece riprendere, mi voltai e da un cespuglio sbucò lui, il mio Jacob. Che tempismo perfetto, quando lo vidi mi gettai tra le sue braccia, senza pensare che Nawell non doveva sapere di noi. “ che ci fai qui Ness?” “stavamo facendo due passi..” risposi, “ nella foresta, strano posto dove passeggiare,” il suo tono era un po' scocciato, poi voltò lo sguardo verso Nawell, e lo fulminò, “ti avviso, falle qualcosa contro la sua volontà e sei un uomo morto.”

ci incamminammo tutti e tre verso casa, io ero preoccupata per quella sensazione che avevo provato, se non fosse arrivato Jacob che cosa sarebbe successo? Che abbia un qualche potere. Dovevo assolutamente parlare con mio padre, lui avrebbe di certo indagato.

Arrivati a casa trascinai mio padre con una scusa, abbastanza lontano da orecchie indiscrete e gli raccontai quello che era successo e anche la proposta di Nawell. “strano”disse mio padre “non ho letto nulla nei suoi pensieri, che abbia davvero qualche dono” si massaggiava il mento pensieroso, “non lo so, ma l'effetto che mi ha fatto non mi è piaciuto, mi sentivo ipnotizzata, se non fosse arrivato Jake...” lasciai cadere la frase, mi sentivo davvero spaventata. “non preoccuparti, cercheremo di non lasciarti sola con lui o per lo meno di essere sempre nei dintorni”.

Tornammo dagli altri, non volevamo che sospettassero. Mentre io , mamma e Nawel entrammo in casa Jake e papà restarono fuori, credo che lo volesse mettere al corrente, quando si trattava della mia sicurezza nulla doveva essere lasciato al caso.

Nei giorni che seguirono mio padre passò molto tempo con Nawell, andarono a caccia, a passeggio nel bosco e parlarono molto delle nostre abitudini e leggi.

Nonno approfittava di questo tempo per fare ricerche in merito alla strana leggenda che mi aveva raccontato, soprattutto per capire se fosse simile o meno a quella che aveva letto Billy.

Quanto a me, io passavo più tempo possibile in compagnia di Jake, veniva a trovarmi quasi tutti i giorni, quando non era di ronda, e i nostri momenti insieme si facevano sempre più intensi. Un pomeriggio mentre eravamo nel bosco, alla radura Nawell ci raggiunse. Era riuscito a svicolare da mio padre. Quando arrivò ci sorprese a baciarci. Sulle prime non disse nulla, fece solo una faccia un po schifata, lui come la mia famiglia trovava l'odore di Jacob sgradevole.

Io sapevo che prima o poi avrebbe detto qualcosa rispetto alla nostra storia, non pensavo che avesse rinunciato al suo proposito, infatti la sera seguente ci ritrovammo soli, la mia famiglia era andata a caccia, Carlisle e Jasper erano alla riserva in riunione con Billi e i membri del branco. A casa restarono Nonna Esme e Zia Alice.

Eravamo seduti sul dondolo nel giardino su retro, e Nawell era silenzioso, poi ad un tratto parlò “e cosi tu e il cane avete una storia, ma guarda un po..” “ che cosa intendi, io sono libera di stare con chi mi pare” dissi secca. “ non direi, siete due razze diverse non siete compatibili, è un po come fare accoppiare un cane e un gatto, cosa vuoi che esca” “ ma sei fissato..? piantala con sto accoppiarsi, non siamo animali, e poi io e Jake ci amiamo, tu non puoi nemmeno capire cosa rappresenta lui per me.!” Nawell sorrise, e si voltò a guardarmi, ecco di nuovo quella sensazione strana, mi sentivo vulnerabile ed esposta “ vedremo cara Nessie, vedremo a chi ti concederai” mi sussurrò all'orecchio, ero immobile, non riuscivo a muovere un muscolo come paralizzata, sentivo il suo respiro sul collo e la sua lingua che mi stava leccando un lobo, avevo la pelle d'oca, sebbene volessi alzarmi e andarmene non riuscivo a muovermi, ero fritta, non potevo nemmeno gridare. Poi la sua mano scivolò sul mio fianco, mi strinse e sussurrò al mio orecchio “ piccola Renesme, tu non potrai resistermi, se solo volessi ti prenderei qui su questo dondolo e tu non avresti nulla da ridire te lo assicuro, e non ti conviene parlarne con il tuo amichetto, se non vuoi che faccia una brutta fine.

Così dicendo si alzò e si allontanò.

 

Rimasi li seduta come una scema, non riuscivo a credere, non potevo dire a Jake quello che era successo, lo avrebbe affrontato, e sarebbe successo il finimondo.

Altro che potere, lui riesce ad ipnotizzare chi ha davanti e fargli fare quello che vuole, questo si che era un problema grosso, poteva davvero convincermi ad andare con lui o peggio, un brivido di terrore mi colse all'improvviso.

 

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Capitolo 19
*** Il rapimento ***


Pov Nawell

 

Mi alzai da quel dondolo, con la consapevolezza di essermi esposto troppo, se lei avesse parlato con suo padre potevo dire addio al mio piano. Dovevo agire subito, quella era la sera perfetta. Mi nascosi dietro una colonna del portico, sarebbe dovuta passare da li per andare a casa. L'avrei intercettata prima che potesse accorgersene, inoltre era piuttosto suscettibile al mio potere avrei potuto convincerla a seguirmi senza fare storie.. e lo avrebbe fatto ne ero sicuro.

Sentii i suoi passi avvicinarsi, la colsi alle spalle e le misi una mano sulla bocca per non farla gridare, “schhh” dissi, “fai silenzio. Se farai come ti dico non ti succederà nulla. Ora guardami”. Lei si voltò e i suoi occhi restarono incatenati ai miei, bene, così sarebbe stato molto più facile. Era praticamente un automa, mi seguì senza dire nulla, ci infilammo nel bosco e appena lontani dalla casa dei suoi nonni la presi in braccio e mi misi a correre il più velocemente possibile. Raggiunsi la periferia di Forks, mi diressi al parcheggio dove avevo lasciato l'auto quando ero arrivato. Infilai Nessie in macchina e poi feci una telefonata. “ pronto capitano, si tra un'ora al massimo sono li. Prepari l'aereo partiamo subito.”

Hana resisti, presto potrò riabbracciarti.

 

Pov Renesme.

 

La testa mi girava, mi sentivo strana, gli occhi pesanti. Ma quanto avevo dormito? Non ricordavo nulla, l'ultimo ricordo che avevo era il dondolo di casa dei nonni. Spalancai gli occhi improvvisamente al pensiero di quello che era successo con nawell, le sue parole, quel potere di soggiogarmi con lo sguardo mi misero in allarme. Non riuscivo a capire dove fossi, ero in una grande stanza, nella penombra. Non so se fosse giorno o notte le persiane erano chiuse, e intorno a me non c'era nulla che mi facesse capire qualcosa. Non ero a casa mia questo era ovvio.

“ eih c'è qualcuno” gridai “ dove sono”? Nessun rumore proveniva da fuori la porta. Piano piano i miei occhi si stavano abituando all'oscurità e iniziai a vedere qualcosa. Mi alzai, avevo i polsi doloranti, segno che ero stata legata, quel bastardo mi aveva portato chissà dove. Improvvisamente il mio pensiero corse a casa, i miei genitori, la mia famiglia, Jacob.. chissà che cosa era successo, staranno impazzendo non trovandomi più. Mi avvicinai alla porta, provai ad aprirla ma ovviamente era chiusa. Era una pesante porta di legno massiccio, era impossibile buttarla giu, almeno per me. Mi sentivo debole e mi girava la testa, chissà quali porcherie mi avevano dato per farmi perdere i sensi. Iniziai a battere con il palmo della mano sulla porta gridando con quanto fiato avevo in gola. Ad un certo punto qualcosa mi colpì e finii sul pavimento, la porta si aprì all'improvviso facendomi sobbalzare all'indietro.

“Ma la vuoi smettere di urlare?” “ maledetto bastardo, dove mi hai portato?, appena la mia famiglia mi verrà a prendere per te sarà la fine? Gridai a Nawell. Lui mi guardò e poi rise, non verranno tesorino, nessuno sa dove sei, siamo in Brasile, a casa di mio padre.” rimasi di sasso, lo guardai stranita, era riuscito a rapirmi da casa dei nonni e portarmi in Brasile senza che nessuno se ne accorgesse.. “ma come..” “se ti chiedi come ho fatto, dovresti saperlo, tu hai un debole per me e ti lasci soggiogare anche troppo facilmente.. sei venuta con me di tua spontanea volontà. È stato mio padre a drogarti, voleva essere sicuro che non creassi problemi” “ problemi? Ma come hai fatto, i lupi pattugliano costantemente il terr..” la frase mi rimase in gola, una terribile sensazione mi attanagliò lo stomaco.

“tranquilla, si saranno fatti una bella dormita, ho cosparso il perimetro di casa tua di polvere di strozza lupo. Dalle vostre parti non ce n'è molta, quindi i tuoi amici non hanno riconosciuto l'odore.” “ che cos'è”? “ una pianta, piuttosto velenosa, è usata in farmacia e chimica per produrre pozioni e antichi rimedi... basta aggiustare le dosi e può mettere fuori uso anche un gigante.”

“perchè..”? Chiesi, a quel punto volevo sapere perchè mi aveva fatto questo, noi lo avevamo accolto in casa nostra, e lui ci aveva traditi nel peggiore dei modi.

“ non capiresti, tu sei cresciuta nella bambagia, abituata ad avere tutto ciò che desideri. Io invece ho passato 300 anni della mia vita credendo di essere solo al mondo. Poi ho conosciuto te e ho creduto che ci fosse una speranza anche per uno come me.

mi sono dato la colpa per quello che era successo a mia madre, mi sono considerato un mostro assassino e per quello non mi sono ancora perdonato. La verità è che per quelli come noi non esiste il paradiso cara la mia Nessie. Siamo dei demoni, roviniamo e uccidiamo tutto ciò che tocchiamo”.

“parla per te.., io non ho mai fatto del male a nessuno, e ho una famiglia e degli amici e qualcuno che mi ama. Dipende da noi, da come siamo e da quello che vogliamo essere..” Nawell mi guardò, aveva lo sguardo spento, “ si per un po' ci ho creduto davvero, ma poi ho perso tutto.. comunque, io non ho nulla contro di te.. Sai la leggenda delle due anime a metà...?” io annuii, “be ecco lui crede che quelle anime destinate ad unirsi e dare vita alla creatura perfetta, siamo noi due. Il giorno del tuo settimo compleanno ci sarà la settima eclissi di luna, lui crede che gli astri siano in posizione e che quella sera dovrà avvenire il concepimento.” lo guardavo stranita, cosa voleva dire, suo padre era un pazzo e lui gli andava dietro, chi avrebbe dovuto concepire, io e lui...? “ io e te cosa dovremmo fare?” chiesi nervosa . “ devo farti un disegno o ci arrivi da sola. Guarda il lato positivo della cosa, ci divertiamo un po', se preferisci posso usare il mio potere così ti sentirai meno in soggezione..” mi strizzò l'occhio.. io mi stavo sentendo male, ma come si permetteva, io e lui avremmo dovuto fare sesso per procreare questa fantomatica creatura... piuttosto mi uccido.

 

Pov Edward

 

Correvo il più velocemente possibile, avevamo ricevuto la telefonata di Esme che ci avvisava della scomparsa di Renesme e di Nawell. Non dovevamo lasciarla da sola, avevamo sbagliato, e adesso lei era in pericolo, Bella correva accanto a me, non aveva detto una parola, il suo sguardo era serio e concentrato, spero che Nawell abbia una buona scusa, perchè credo che mia moglie lo farà a pezzetti appena lo troverà. Quello che non riuscivo a capire era come avessero fatto a scomparire in quel modo, c'erano i ragazzi di ronda, possibile che nessuno avesse visto?

In meno di un ora eravamo a casa, Esme e Alice ci aspettavano fuori, erano visibilmente disperate, non ci sono da nessuna parte, e anche i ragazzi sembrano scomparsi.. A quella frase mi bloccai, come era possibile, “Carlisle, vieni con me, andiamo in perlustrazione, ci deve essere una spiegazione”. Io Bella e mio padre ci inoltrammo nella boscaglia, non ci volle molto per capire che era successo qualcosa, uno strano odore mi colpì le narici, mi fermai giusto in tempo per sentire mia moglie urlare, mi precipitai e la trovai in ginocchio, ai suoi piedi Jacob in forma umana era sdraiato privo di sensi. Carlisle arrivò subito, “ragazzi poco più avanti ho trovato Seth e Embry, sono svenuti, Ho trovato questa” e mi porge una polvere blu “ che cos'è?” “strozza lupo, può essere molto pericolosa, per fortuna sembra solo averli addormentati. Dobbiamo portarli a casa, nel mio studio potrò capire meglio come aiutarli, Io caricai sulle spalle Jake mentre bella e Carlisle si occuparono degli altri due.

 

Pov Jacob

 

sentivo delle voci in lontananza, ma non riuscivi a capire a chi appartenessero, ero troppo stanco, e stordito per riuscire a reagire, sentivo la testa pesante, come staccata dal corpo. Non ricordavo nulla, dove mi trovavo, e perchè, ero nel bosco e poi tutto si è fatto scuro, uno strano intorpidimento agli arti e alla gola, facevo fatica a respirare e poi tutto si è fatto sfuocato. Un nome mi ronzava in testa, Nessie.. dovevo risvegliarmi per lei, avevo una terribile sensazione.

Poco a poco le voci si facevano più vicine, e nitide, iniziai a riconoscerne alcune, Bella, Edward, mi stavano chiamando, lentamente mi sentii come riemergere da sott'acqua e aprii gli occhi di colpo, la gola bruciava e iniziai a tossire, “ tranquillo, Jake, è tutto a posto, sei a casa, cerca di respirare piano” era il dottore che mi stava parlando, la vista era ancora offuscata, non riuscivo a distinguere nulla solo la luce bi abbagliava gli occhi. “ c'è troppa luce..” dissi e mi misi una mano sul viso.

“Renesmee... dov'è?, ditemi che sta bene” bofonchiai. “Jacob, Nessie è scomparsa, speravamo che voi ne sapeste di più” la voce di Bella mi colpì come in pugno nello stomaco, “ come sarebbe scomparsa, che strano scherzo è questo” ringhiai. “ ti pare che potremmo scherzare su questo argomento?” disse Edward.

 

Ero seduto sul letto, mi ero quasi del tutto ripreso, la stessa sorte era capitata ai miei fratelli, eravamo deboli e non riuscivamo a trasformarci, I Cullen e Il resto del branco erano partiti alla ricerca di Renesme e quel mezzo sangue, non potevano essere così lontani. Non riuscivo a credere di dover stare ad aspettare con le mani nelle mani, ma non c'erano alternative. Seth cercava di tranquillizzarmi, ma come potevo.. quel bastardo ci aveva avvelenato con quell'erba, aveva previsto tutto fin dall'inizio, e noi ci siamo fatti fregare.

“se la sfiora anche solo con un dito io..” “ Jake cerca di stare calmo, più ti agiti più tempo impiega sta roba a svanire.” disse Embry cercando di farmi ragionare.

Dovevamo stare a riposo e bere molti liquidi, così il nostro corpo avrebbe smaltito gli effetti dello strozza lupo più in fretta.

Non ce la facevo più, una fitta in mezzo al petto mi fece accasciare, era come se qualcuno mi stesse strappando il cuore, doveva essere successo qualcosa, il mio imprinting era in pericolo. Chiamai Edward e gli dissi quello che provavo, e la sensazione che la stesse portando via, lontano da qui.

Nessuna traccia, quella notte e nemmeno le tre giornate successive, con il sole o con la luna le ricerche continuavano imperterrite.

Bella era in uno stato catatonico, non l'avevo mai vista così nemmeno quando Edward l'aveva abbandonata, nel frattempo io e i miei fratelli avevamo recuperato completamente e ci eravamo uniti agli altri nella ricerca.

Niente, nessuna traccia, tutto sembrava inutile, era come girare in tondo, avevamo chiesto aiuto anche a Denali, ma nemmeno loro sapevano nulla.

Una mattina, il quarto giorno dalla scomparsa di Nessie, Alice ebbe una visione, avremmo avuto una visita al quanto inaspettata.

Eravamo riuniti in giardino pronti per aspettare il nuovo visitatore e anche pronti ad attaccare nel caso ce ne fosse stato bisogno, quando dalla foresta spuntò una sagoma, una donna, o meglio una vampira.

Alice le andò in contro, Yulien disse, sembrava felice di vederla, sapeva che lei ci avrebbe portato notizie.

La zia del mezzo sangue, quella che lo aveva cresciuto.. bella educazione gli aveva dato, pensai.

“buongiorno a tutti”, disse, “ mi rendo conto che la mia visita possa sembrarvi al quanto strana, soprattutto dopo quello che ha fatto mio nipote. Ma sono qui per aiutarvi e allo stesso tempo per chiedervi aiuto.” “ ma sei pazza o cosa, chi ti dice che ti crederemo” dissi con rabbia, Edward mi fermò, “è sincera, lei può aiutarci” disse con emozione. “parla,” disse Carlisle. “tuo nipote ci ha traditi, e ha approfittato della nostra ospitalità per colpirci alle spalle”.

“ il comportamento di Nawell è imperdonabile, io gli avevo detto di non farlo, che avremmo trovato un altro modo, ma lui non ha ascoltato il mio consiglio.

È stato ricattato da suo padre, quel pazzo criminale è ancora libero di compiere i suoi esperimenti e ha messo gli occhi su Renesme.” “ dicci dove l'ha portata” disse Edward, “ prima voglio la vostra parola che ci aiuterete a eliminare Joam e poi che libererete Hana” non avevamo la più pallida idea di chi fosse questa Hana e sinceramente non me ne importava un fico secco, io volevo la mia Nessie, che bruciassero pure tutti all'inferno. “perchè dovremmo fidarci di te..? dissi.

“non avete alternativa. Il padre di Nawell è venuto a conoscenza di una profezia che parla dell'unione di due anime ibride e da quell'unione nascerà una creatura perfetta, in grado di controllare il bene e il male. Joam vuole il potere. La profezia parla della settima eclissi lunare che avverrà il giorno del settimo compleanno di Renesme. Lui crede che non possa trattarsi di una coincidenza e quindi quella notte farà accoppiare Nawell e Renesme.

Avete ancora sei giorni per ritrovarla e se vi fiderete di me, vi porterò da lei.”

“d'accordo disse Carlisle, hai la mia parola”.

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Capitolo 20
*** Destinazione Brasile ***


“Hai la mia parola” disse Carlisle, “ma adesso devi dirci tutto quello che sai”

La zia di Nawell sospirò e poi inizio il racconto.

“ Nawell non è una cattiva persona, ha solo sofferto molto, ed è cresciuto senza una guida. Suo padre è un pazzo criminale, e non è certo un esempio di rettitudine.

Comunque tutto iniziò dopo essere venuti qui a testimoniare. Lui continuava a pensare a voi, alla famiglia che eravate riusciti a costruire e che a lui era stata preclusa. Questo pensiero lo tormentava, desiderava anche lui essere felice.

Un giorno incontro una giovane ragazza, la figlia del capo villaggio. Si innamorò di lei e per qualche strano scherzo del destino, lei lo ricambiò. Come era prevedibile il padre le proibì di frequentare Nawell, per gli umani noi siamo solo demoni della notte...” “è molto triste commentò Bella, ecco lo sapevo la sua parte sentimentale si era fatta coinvolgere dalla vampira.. donne, sempre le solite! “vai al dunque, le paturnie amorose di quel coso non mi interessano” sputai secco.

“ehm ehm.. dunque ci sto arrivando, la ragazza, Liuba, decise di scappare a andare a vivere con mio nipote, si trasferì da noi nella foresta, e per un certo periodo tutto andò bene, erano felici e molto innamorati. E io non potevo che essere felice per lui.

Ma Liuba era una fragile ragazza umana e la vita della giungla non era fatta per lei. Quando rimase incinta, le cose iniziarono a complicarsi. Al 7 mese Liuba iniziò a manifestare una strana febbre, era sempre più stanca e il feto iniziava a soffrirne. Non sapevamo che fare, noi non siamo medici così Nawell decise di portarla da suo padre. Lui aveva l'esperienza per aiutarci.

Joam accolse la ragazza, fece nascere la bambina ma per lei non ci fu nulla da fare. Nawell lo supplicò di trasformarla, avrebbero vissuto per sempre insieme, ma suo padre non lo fece.

Tenne la bambina per studiare la sua crescita e la sua natura, a me e Nawell fu concesso di stare con lei. Ma di fatto eravamo prigionieri”. Porca vacca, che storia, quel Joam deve essere davvero uno stonzo con la S maiuscola. Nessuno osava parlare, sembravano statue di sale. Mi schiarii la voce e dissi “ma non ho ancora capito una cosa, noi che cosa c'entriamo con questa storia?”

“ sono passati 4 anni da quel giorno, e la bambina cresce sana e forte e.. umana. Nessuna crescita anomala, nessun potere, niente di niente. È un po più intelligente della norma, forse dimostra 5 o 6 anni al posto dei 4 ma nulla di più. Potete immaginare la frustrazione di Joam. Gli abbiamo chiesto di liberarla visto che non gli interessava, ma lui ha posto una condizione, voleva avere Renesme in cambio. E non solo, vuole che Nawell la metta incinta proprio la sera del suo settimo compleanno.. crede che la profezia si avvererà qual giorno.”

Mi accorsi che stavo iniziando a tremare quando Bella mi toccò il braccio cercando di farmi calmare..” non succederà, noi la porteremo via prima, non permetterò a quel viscido di metterle le mani addosso” disse. La guardai e annuii debolmente, dovevamo andare subito.. “ cosa stiamo aspettando?”

“lei è tenuta prigioniera in una stanza blindata nella villa del padre di Nawell.

Ho visto quando sono arrivati.”. “ perchè ci vuoi aiutare..?” chiese Edward. “perchè non voglio che mio nipote faccia una cosa del genere, so che poi se ne pentirebbe, e poi non credo che Joam manterrà la parola. Ho paura che uccida la piccola.. lei non ha nessuna colpa.”

Ok, questo lo potevo capire, avremmo salvato Nessie e la bambina, quanto al cavernicolo non ne sarei stato così sicuro. Vidi Edward lanciarmi un'occhiataccia, ma non me ne curai. Vorrei vedere se al posto di renesme ci fosse stata la sua Bella.. e si, non me ne importa un fico secco se mi ascolti.. è quello che penso. “lo vidi annuire debolmente ma capii che non sposava il mio proposito di uccidere Nawell. E Va be.. ne avremmo ridiscusso. “e poi c'è un'altra cosa” disse la vampira, “Nawell ha dei poteri unici, che farebbero gola a molti.. voi sapete a chi mi riferisco vero?” lo sapevamo eccome.. quegli Italiani del cazzo erano sempre in agguato. “non voglio che venga attirata la loro attenzione, già sanno di noi se si facesse una cosa simile credete che resterebbero a guardare? Non voglio che mio nipote finisca tra le loro schiere”.

 

Avevamo messo a punto il piano, una volta prenotati biglietti, saremmo partiti io Edward e Bella, Emmett, Rosalie e Carlisle, dei lupi Seth, Leha, Paul ed Embry Qui sarebbero rimasti Alice, Esme, e Jasper e gli altri ragazzi a controllare il territorio e la riserva.

Ero terribilmente nervoso, Nessie era lontana, prigioniera e io non sapevo nemmeno come stava, non ero riuscito a proteggerla e ancora una volta mi sentivo in difetto. Non ero nemmeno bravo a starle accanto, avevo combinato solo casini. Sospirai, tra poche ore l'avrei riabbracciata poco ma sicuro.

 

Pov Rnesme

 

le giornate trascorrevano lente, non potevo uscire e nemmeno vedere la luce del sole. Passavo il tempo in quella camera buia e umida, probabilmente era in qualche sotterraneo. Mi portavano del cibo ad intervalli regolari ed avevo iniziato a distinguere la colazione dal pranzo o dalla cena. A portami da mangiare era una ragazza, credo una sorella di Nawell, cosi quando mi portò quella che doveva essere la colazione la fermai e le chiesi che ora e che giorno fosse. La ragazza sulle prime non sapeva cosa dire poi mi parlò “sono le 8 del mattino ed è domenica”.

Domenica.. cavolo era qui già da quattro giorni, una settimana al mio compleanno. Dio mio, cosa posso fare, pensai, aspettare il giorno del patibolo con le mani in mano era fuori discussione, dovevo escogitare qualcosa. “aspetta non te ne andare, resta un po con me..” dissi alla ragazza. Non sapevo nemmeno bene che cosa le avrei chiesto ma dovevo provare.

“non posso, non mi è permesso” rispose. “come ti chiami?” le chiesi. Non sembrava ostile, solo molto spaventata, forse sarei riuscita a farmela amica. “Noemi” rispose “sai dove'è Nawell?” Le chiesi, non si era più fatto vivo, dovevo sapere di più. “ non non lo so, mio fratello non vive qui, viene solo a trovare Hana” disse. “ Hana, Nawewll me ne ha perlato molto” mentii, non avevo la più pallida idea di chi fosse. “mi piacerebbe conoscerla, credi sia possibile?” la ragazza mi guardò stranita, “non credo proprio, Nawell non vorrebbe e poi Hana non ha il permesso di incontrare persone esterne alla famiglia.” ok, allora doveva essere una di famiglia.. non una fidanzata o presunta tale, forse una sorella.. “ascolta, non lo verrà a sapere, io qui mi sento terribilmente sola, e tu sei cosi gentile, facciamo solo quattro chiacchiere e basta. Poi sai, a quanto pare se la profezia dice il vero presto diventerò una di famiglia anch'io.” dissi e al solo pensiero mi venne un conato di vomito ma cercai di fare buon viso a cattivo gioco.

“non saprei..” la ragazza sembrava titubante, “potresti portarla con te quando torni con il pranzo, così magari mangiamo insieme..sarebbe bello..” dissi con entusiasmo. Non sapevo a cosa mi sarebbe servito conoscere Hana, magari era una stronza come Nawell.. ma sentivo che dovevo provare.” Noemi si voltò ed usci dalla stanza, non mi aveva detto no.. quindi avevo qualche speranza.

Le ore passavano lente, non sapevo davvero cosa fare, almeno avessi avuto la possibilità di parlare con quel pazzo di Nawell. Mentre pensavo queste cose sentii la chiave nella pesante serratura e la porta aprirsi. “Renesme”, qualcuno mi stava chiamando, ma non era Noemi, era la voce di una.. una bambina, mi si parò davanti, una bambina sui 5/6 anni, lunghi capelli lisci e neri, portati sciolti sulle spalle.

“e tu chi sei” chiesi stupita. Come faceva questa bimba a conoscere il mio nome e soprattutto che cosa ci faceva qui. Dal suo odore sembrava umana. “sono venuta a trovarti, ho visto quando sei arrivata, ed ero curiosa, qui non succede mai nulla. Il nonno dice che non devo uscire dalla mia stanza da sola, ma io sono con la zia Noemi e quindi non sono sola.” disse tutto d'un fiato mentre entrava nella stanza.

Si sedette con me sul letto e poi sospirò, “anche la mia stanza è buia come questa, ma quando c'è la zia, posso stare con lei e allora mi porta in giardino a passeggiare”.

“Tu ti chiami Renesme, che strano nome..” disse la bambina. “ si e tu invece non me lo hai ancora detto...” la piccola sorrise, “mi chiamo Hana.”

o porca... Hana era solo una bambina, ma come cazzo ragionano questi, non mi dire che si approfittano di una creatura per i loro porci esperimenti... ero disgustata, “Hana, che bel nome, ascolta, tu sai dove si trova Nawell ora?” “ tu sei una sua amica, io lo so, mi ha detto che doveva andare a prendere una sua amica e poi è tornato insieme a te.

. Io non sarò gelosa di tè, non ne ho motivo, lui per me ci sarà Sempre”.

Santo cielo, pure questo le ha promesso. Che cosa fanno aspettano che cresca per trasformarla in un incubatrice sforna ibridi... mi venne il volta stomaco.. “sembra che siate molto legati.. gli vuoi bene?” chiesi a quella bambina. Non mi rispose ma mi prese per mano “vieni” disse “andiamo fuori, in giardino. È una splendida giornata di sole vedrai ti piacerà, ti mostrerò il mio posto segreto” si alzò e mi tirò con se. Io la seguii. Non mi sembrava vero di poter uscire. Magari avrei trovato il modo di andarmene da li.

Percorremmo un lungo corridoio buio e umido camminammo per parecchio “ma dove stiamo andando? Stiamo camminando da parecchio” dissi “ fidati, è il modo migliore per uscire e nonno non ci vedrà”. Fidarmi, di una bambina sono davvero messa male. Però mi sembra una tipa tosta per essere solo un'umana mi ricorda tanto me a due anni.

Una luce si iniziava ad intravvedere in fondo al tunnel, “ci siamo quasi” disse la bambina.

Arrivati all'uscita mi trovai davanti Noemi che prese in braccio la bambina e la fece girare in aria. “non mi mettete nei guai e tu, non fare stronzate sono stata chiara?” mi disse la ragazza.

Il giardino era davvero incantevole, il sole era caldo e il cielo di un azzurro che non credevo nemmeno possibile, abituata al grigiume di Forks.

“ allora ti piace?” mi chiese Hana, “ è..fantastico..” dissi, le sorrisi e non avevo altro da aggiungere.

“Vengo sempre qui, con la zia, è l'unico posto dove posso stare tranquilla”.

“perchè non puoi uscire?” chiesi, mi rendevo conto che stavo parlando con una bambina e forse non aveva la più pallida idea del perchè la tenevano li. Mi aveva parlato della zia, del nonno, ma mai dei genitori. Chissà che fine hanno fatto, un brivido mi corse lungo la schiena, non ero più tanto sicura di volerlo sapere.

Ci sedemmo sull'erba, il sole era così piacevole.. ad un certo punto sentii una voce conosciuta alle mie spalle e sobbalzai “Hana che ci fai qui?” chiese Nawell con tono preoccupato. Poi rivolto a me “e tu come hai fatto ad uscire, stai alla larga da lei sono stato chiaro?” “guarda che io non mangio i bambini e poi è stata lei a farmi uscire, voleva un po di compagnia”. “ non litigate, Mi sentivo sola..è solo colpa mia.” disse la piccola. “tesoro mio.. non ti preoccupare, non è colpa tua, sono solo preoccupato per te.” “lo so papà” ero scioccata.. aveva detto papà.. ma come è possibile, allora hanno provato altre volte.. chissa a quante era toccata la sorte della profezia. Gesù ma dove cavolo ero finità. Li guardavo con una faccia stravolta e probabilmente Nawell se ne accorse, “ qualunque cosa tu stia pensando c'è una spiegazione.” “io non voglio nemmeno sapere quale sia.. io voglio solo andarmene da qui, non ho intenzione di partecipare alle vostre pazzie, io...” mi resi conto che stavo gridando, la bambina si stava spaventando e Nawell mi mise una mano sulla bocca e mi intimò di fare silenzio se non volevo finire male prima del tempo.

Tornammo nella camera di Hana, Nawell si sedette con lei sul letto e la coccolò tenendola in braccio, non mi sembrava nemmeno lui, possibile che le volesse davvero bene? Po le diede un bacio “ adesso io devo andare, accompagno Renesme nella sua camera, e poi torno da te per la buonanotte” “promesso?” chiese la bambina “promesso piccola”.

Quando fummo soli mi voltai e lo fulminai con lo sguardo “allora, che storia è questa, che diavolo ci fa una bambina qui? Non dirmi che fate esperimenti su di lei?” “ stai scherzando?” mi rispose “se qualcuno prova a toccarla lo scuoio vivo.. lei è la cosa migliore che abbia mai fatto, e tutto quello che sto facendo ora è per lei.” mi guardò “lo so che che non puoi capire, ma io non faccio esperimenti qui, è quel malato di mente di mio padre che li fa.” “però tu hai accettato quelle

stronzate sulla profezia..” ero davvero furiosa, cavolo, aveva anche una figlia ma come faceva a gardarla negli occhi..?

“ lo so che tu mi consideri un mostro, ma non sono così cattivo, non ho mai voluto davvero farti del male, ma lui ha la mia perla.. e capisci, farei di tutto per lei.” “non sei costretto, voglio dire ci sarà un modo per andarsene, un modo di salvare Hana senza dover sottostare a tuo padre.”

Nawell mi guardò, poi si avvicinò a me e sospirò. Iniziavo ad avere paura, se avesse usato il suo potere non avrei avuto scampo, ma non so per quale motivo avevo la sensazione che non lo avrebbe fatto, o meglio se avesse voluto lo avrebbe usato prima quando l'ho attaccato davanti a sua figlia.

Era silenzioso e si guardava le mani, io ho dovuto portarti qui, lo capisci vero? Ho dovuto far finta di collaborare con lui. Deve credere che tra noi ci sia qualcosa, deve credere che la sera del tuo compleanno ci uniremo.” “che cosa intendi con deve credere.. non vuoi farlo davvero?” “che c'è bocconcino, ti dispiace per caso?” “ sei un idiota, ovvio che no.. sono spaventata a morte..”

come faceva a fare il cascamorto in un momento come questo. “ io non sarò mai tua spero che sia chiaro..” dissi con tono molto pacato.

“oh lo so, io non sono il tuo lupacchiotto, con lui ti diverti non è vero?” ma come osava, da quando in qua eravamo così in confidenza...

e poi io e Jake non avevamo fatto ancora niente, mi venne una rabbia che avrei spaccato volentieri la faccia a quell'idiota di Nawell se non fosse che dovevo tenermelo buono.

“ che cosa pensi di fare” gli chiesi.

“Non ti preoccupare ho un piano, ma perché funzioni, mio padre non deve sospettare nulla.”

 

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Capitolo 21
*** Verso la libertà ***


POV Nawell

“pronto, zia dove sei finita?” dissi. Dall'altro capo del telefono mia zia mi stava spiegando dove fosse andata, non poteva averlo fatto davvero.. “come hai potuto, sei andata da loro.. mi uccideranno per quello che ho fatto, tu non capisci.” non ascoltavo nemmeno quello che aveva da dirmi, “ok ti aspetto”.

Tirai giù la conversazione, ero molto arrabbiato con mia zia e mi sentivo tradito. Chi mi assicurava che una volta qui non si sarebbero vendicati?

Stavo camminando e non mi ero nemmeno accorto di aver iniziato a correre volevo solo andare a caccia, dovevo sfogare la mia frustrazione.

 

Ero all'aeroporto stavo aspettando il volo di mia zia, speravo che non fosse in ritardo, ero impaziente di capire quale piano avessero escogitato.

“Nawell” mi girai e la vidi corrermi incontro, dietro di lei c'erano loro, i Cullen quasi al completo e si erano portati dietro i cani da guardia. Li guardai con sospetto. Il leggi pensieri mi guardò e disse serio “voglio credere alle parole di tua zia, e voglio sperare che tu non le abbia fatto nulla, in caso contrario ti lascerò in pasto ai cani e ti assicuro che non sarà per niente divertente.”

Quelle parole gelarono non solo me ma tutti quanti, non credo che stesse esagerando sapevo bene che mi avrebbe ucciso nei peggiori dei modi se avessi toccato la sua bambina. Poi c'era Giacob, il suo promesso... che non mi staccava gli occhi di dosso.

“non preoccupatevi, non la toccherò fino al giorno del suo compleanno, mi auguro che abbiate un'idea di intervento prima di allora.” dissi senza staccare gli occhi da Edward. Sua moglie Bella era ancora più inquietante se possibile, sapevo che sarebbe stata pronta a qualunque cosa per la figlia, come me d'altra parte. Io non volevo fare del male a Renesme, non mi piaceva per niente questa storia, ma non avevo scelta.

“ti sbagli, c'è sempre una scelta” disse Edward. Cavolo dovevo stare attento a quello che pensavo.

“Renesme è alla villa, l'ho vista oggi e sta bene. le ho fatto credere di avere un piano per non farla agitare, stava cercando il modo di scappare, ma se la beccano per lei sarebbero guai. come pensate di fare ad entrare, sapete che la villa è controllata da tutti i lati, le guardie non vi lasceranno certo passare. “vorrei parlare con tuo padre, dici che sarebbe possibile. Ho fatto delle ricerche su di voi .. Ibridi e..” “ e cosa”? Chiesi, “be a quanto pare c'è una forte possibilità che siate sterili.” disse il capo famiglia Carlisle.

“ non credo proprio, io ho una figlia nata dalla relazione con un'umana.”

quella verità sembrava aver colto di sorpresa gli altri membri del gruppo tranne ovviamente Edward che doveva aver già letto nella mente del dottore.

“vorrei parlare con tuo padre da uomo di scienza a uomo di scienza, alla pari insomma. Ho delle teorie interessanti. Il suo proposito non si realizzerà e in più attirerà l'attenzione di qualcuno che noi non vogliamo avere tra i piedi. E nemmeno tuo padre credimi.”

“se stai parlando dei Volturi, non darti il disturbo, sono già venuti da lui anni fa, lo hanno lasciato andare perchè i suoi esperimenti erano utili anche a loro, se mio padre avesse trovato il modo di arrivare ad una razza superiore, loro volevano la loro parte.” dissi ricordando bene quello che mi avevano detto. -Uno come te ci farebbe molto comodo, sarebbe un elemento prezioso.- era quel viscido di Aro ad avermi fatto la proposta, ma io rifiutai gentilmente, stavo bene dov'ero, non mi andava di unirmi a loro.

Poi conobbi Liuba e poi arrivò Hana e poi... tutto cambiò, ora come ora se non fosse per mia figlia ci andrei eccome, non ho più nulla che mi tiene qui.

“ma tuo padre non voleva il potere?” chiese Edward “ s.ssi” risposi, ero incerto e non capivo dove volesse arrivare.

“non capisci vero?, loro non danno una seconda possibilità, se tuo padre dovesse davvero creare questo essere superiore pensi che vi lasceranno in pace? Loro vogliono tutto, non spartiscono. Tuo padre verrà irrimediabilmente ucciso e chi secondo loro merita di interesse verrà obbligato a seguirli, o con loro o cenere.” Edward aveva probabilmente ragione, era tutto inutile, io avevo fatto tutto ciò per nulla. Se io e Nessie avessimo procreato questa creatura, sarebbe comunque stata loro e non ci avrebbero risparmiato.. nemmeno la mia bambina che per altro non aveva nessun potere e quindi perchè avrebbero dovuto tenere in vita un testimone?

“io.. io.. non ci avevo pensato” dissi a disagio. Era un bel casino.

“potresti provare a parlargli ma non credo che vorrà ascoltarti, in più si insospettirà intensificando i controlli.”

“tentar non nuoce, non farò il tuo nome, verrò solo e non cercherò la guerra, quello che dobbiamo avere è l'effetto sorpresa. Io conosco molto bene i Volturi, so come ragionano, ci ho vissuto. Credo che mi ascolterà.

Carlisle sembrava sicuro di se. “ e va bene, domani mattina ho appuntamento con lui. Fatti trovare alla villa per le 9 cercherò di farti entrare”. “Fino ad allora tenetevi alla larga.. la loro puzza, si sente da chilometri.” dissi rivolto ai lupi.

Non ero convinto che l'idea del dottore fosse buona, temevo che mio padre non avrebbe accettato, io stavo pensando ad un modo per andarmene, ma la verità è che non ne avevo ancora trovato uno. La mattina seguente arrivai alla villa e andai subito da mio padre.

“Ciao Nawell, allora, il grande giorno si avvicina... sei pronto?”

“padre, è proprio necessario? Non siamo certi che la profezia si avvererà.”

“sembra quasi che quella mezzosangue ti faccia schifo... che c'è non ti va di spassartela un po?” mio padre aveva un'idea del sesso tutta sua, puro divertimento, credo non abbia mai provato nulla per nessuno e anche le mie sorelle, erano solo delle pedine nelle sue mani.

Fu in quel momento che la voce del dottor Cullen si alzò nella stanza. Noemi era riuscita a farlo entrare. Lei era la mia unica speranza. Amava mia figlia come se fosse stata sua, e avrebbe fatto qualunque cosa per lei.

“buon giorno Joan” mio padre trasalì e si voltò verso quella voce. “ e tu chi sei? Poi lo guardò e il colore dei suoi occhi lo tradì. “un Cullen, ma certo, dovevo aspettarmelo.. Nawell, tu non ne sapevi nulla vero? Chiese rivolto a me. “io, credo che dovresti ascoltare quello che ha da dire.. è molto informato rispetto alla nostra natura, ha studiato la nipote nei dettagli”. “credi che io non lo abbia fatto? Sono 300 anni che cerco di trovare la creatura perfetta, e ora che sono così vicino a riuscirci non mi farò certo fermare”.

“joan, tu credi di sapere tutto.. e forse in parte è così. Ma la profezia di cui parli tu non si potrà mai avverare. La leggenda narra di due anime a metà ma non spiega a quale specie appartengano.

Vedi io ho studiato attentamente il corredo cromosomico di mia nipote e quello di Nawell sembra essere identico.

Tuttavia sono due ibridi, e come tali non sono compatibili. Sei un uomo di scienza e dovresti sapere che due specie ibride non possono quasi mai riprodursi. I nostri cromosomi e quelli degli umani non sono identici , noi vampiri subiamo una mutazione durante la trasformazione. Tale mutazione non ci impedisce di procreare ma nell'intreccio cromosomico con il genere umano si crea una combinazione anomala. Per questo Renesmee e Nawell non sono compatibili, presentano entrambi questa anomalia.

Le parole del dottore per me non avevano alcun senso ma mio padre lo ascoltò attentamente, Poi disse “quello che dici potrebbe essere vero, ma non puoi esserne certo, anche io ho svolto degli studi in merito ma non ho mai potuto fare delle prove, e tu sai quanto me che la scienza si basa su esperimenti!”

“e vorresti farli su mia nipote..? la voce del dottore sembrava vacillare e tradire la sua finta calma.”

“che problema c'è” risposi io, “ possiamo sempre provare, se quello che dice il dottore è vero non ci sarà nessuna gravidanza, in caso contrario avrai avuto ragione tu padre”.

La mia idea, che poi era anche l'unica che mi era venuta in mente era quella di fingere un rapporto sessuale che in realtà non ci sarebbe mai stato. Ma quando la mancata gravidanza sarebbe stata palese mio padre avrebbe dovuto rinunciare al suo proposito. Restavano da definire i dettagli in cui tutto doveva sembrare vero.

Speravo che il mio bluff fosse chiaro, che il dottore avesse capito, lo guardai intensamente cercando di trasmettergli fiducia, lo vidi fare un lieve cenno del capo.

“pensaci Joan, tutta questa storia attirerà i Volturi”, “che vengano pure, hanno sempre saputo quello che facevo, ma non si sono mai intromessi, e poi chi ti dice che non sia proprio per loro che lo sto facendo”

non poteva essere vero, che mio padre avesse un accordo segreto con loro? Questo avrebbe complicato le cose e non poco.

“adesso se vuoi scusarmi Cullen, ti pregherei di andartene, con le buone se non vuoi assaggiare i miei soldati.” il dottore fece una smorfia di disappunto e poi se ne andò.

“Nawell il rito verrà consumato qui, in questa sala, deve esserci una grande finestra da cui si veda l'eclissi di luna. Il tutto durerà un ora circa, e in questo lasso di tempo la farai tua.

Non puoi deludermi.” doveva succedere qui, sotto gli occhi delle guardie, certo, aveva capito che avrei escogitato qualcosa.

Fu in quel momento che un boato interruppe i miei pensieri, un tonfo sordo, di pietre distrutte, grida improvvise segno che una lotta stava avvenendo fuori da quella porta.

Note: capitolo un po' cosi.. forse un po' corto ma mi serviva come ponte per il prossimo.. siamo quasi al termine!!😊

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Capitolo 22
*** La fine o un nuovo inizio? ***


Ciao a tutti coloro che mi stanno seguendo, questo capitolo è stato molto difficile da scrivere... spero di esserci riuscita!! fatemi sapere anche con una critica negativa.. tutto serve per crescere!! intanto ringrazio chi mi ha letto, e chi mi fa puntualmente sapere che cosa ne pensa!!!!

 

All'improvviso la porta si spalancò ed entrarono in ordine: Carlisle, Edward e Bella

“credevi davvero che ti avremmo lasciato Renesme?” la voce di Carlisle rimbombava come un tuono, era arrabbiato e molto determinato. Avanzò con passo sicuro. “e chi ti dice che io sia disposto a restituirtela?” disse mio padre con tono divertito “credi di farmi paura Cullen, quelli come te che hanno rinnegato la loro natura non mi spaventano”.

“sei solo un povero pazzo Joan e presto la pagherai cara questa tua follia”. Vidi avanzare le guardie di mio padre, Caim il più grosso era davanti, Senza batter ciglio Edward si scaglio contro di lui costringendolo ad arretrare, lo scontro fu molto violento, Caim alzò e sferrò un calcio micidiale dritto al voto di Edward il quale lo schivò abilmente, intanto anche le altre due guardie si erano lanciate nel combattimento. Bella era molto veloce e brava nonostante la sua giovane età, in breve le tre guardie vennero sconfitte. Mio padre osservava la scena impassibile, io ero allibito. Erano riusciti ad eliminare le tre guardie personali di mio padre, quelle scelte appositamente per la loro bravura nel combattimento.

All'improvviso dal retro si spalancò la porta e usci l'intero corpo di guardia, due di loro tenevano Nessie e Noemi.

Nessie era molto agitata, scalciava e si dimenava come un'ossessa, mia sorella non muoveva un muscolo, aveva forse capito che erano solo energie sprecate. Quando Bella vide la figlia cercò di andare da lei ma venne fermata dal marito. “non farlo Bella, è una trappola, vogliono toccarti nel tuo punto debole. Un potente ringhio i elevò nella sala. Bella era furiosa. Mio padre sogghignò, “adesso voglio proprio vedere.. chi è più forte..!” non capivo cosa volesse fare, poi si girò da me e disse, figlio, non credo sia il caso di aspettare l'eclissi di luna... potresti iniziare già ora a divertirti con lei. Si avvicinò a Renesme che aveva le braccia legate e un bavaglio sulla bocca. “padre io non credo che..” non mi fece terminare la frase, devo ricordarti chi rischia la sua tenere vita?” bastardo, faceva leva su mia figlia. “ con il pubblico sarà ancora più divertente” le accarezzò una guancia e poi scese con il dito sul suo collo fino ad arrivare alla scollatura della maglietta. Potrei anche farci un pensierino passerotto, sei deliziosa. Non so come fece ma riuscì a togliersi la benda dalla bocca e a sferrare un morso potentissimo alla mano di mio padre che emise un grido “piccola mezzosangue bastarda, come ti sei permessa ti farò chiedere scusa a costo di scuoiarti viva..” a quelle parole sussultai, non potevo fare nulla, le guardie tenevano le armi puntate alla gola di mia sorella e di Renesme se avessimo mosso un dito le avrebbero uccise di certo.

A quel punto mio padre alzo una mano e tutto l'esercito si avvicinò minaccioso, i Cullen erano assediati, non avrebbero di certo potuto fare nulla contro tutti quei vampiri. Mi chiedevo dove fossero finiti i lupi e gli altri membri della famiglia. Mentre pensavo queste cose sentii un potente ululato provenire da fuori.

 

POV Giacob

erano dentro da più di quindici minuti, e io non riuscivo a controllarmi, guardavo i miei fratelli eravamo in attesa fuori dalla galleria che avrebbe portato al sotterraneo, non sapevamo ancora che cosa fare, entriamo o aspettiamo? “ Ehi capo che si fa, entriamo?” Paul aveva voglia di menare le mani o meglio le zanne. “ non so, aspettiamo ancora un po” poi all'improvviso un frastuono tremendo raggiunse il nostro udito, era uno stridio, il tipico rumore di lamiere che vanno in pezzi, “è successo qualcosa, stanno combattendo e qualche vampiro ci è andato di mezzo” merda, sapevo anch'io che cos'era quel rumore, avevamo aspettato anche troppo, decisi che era il momento.

Un potente ululato si alzò nell'aria, io e i miei fratelli in un batter d'occhio eravamo a quattro zampe, entrammo velocemente nel cunicolo, si sentiva una tremenda puzza di vampiro, “state attenti” pensai, non lasciamoci sorprendere.

Arrivarono due guardie verso di noi, eliminarle fu un gioco da ragazzi, chissà dove si trovava la stanza di Nessie, se la Vampira Brasiliana aveva detto il vero doveva essere proprio qui, il tunnel si aprì su uno slargo circolare, da cui si vedevano due pesanti porte, entrambe aperte. “cazzo, qui non c'è più nessuno, le hanno portate via” era la voce di Leha non riuscii nemmeno a rispondere un potente ringhio mi uscì dalla bocca e mi lanciai in una corsa sfrenata, dovevo raggiungerla, i miei fratelli mi seguirono, ci lasciammo guidare dai rumori che provenivano da quello che doveva essere il campo di battaglia. Quando mi trovai una porta davanti mi lanciai con tutto il mio peso e la sfondai, effetto sorpresa pensai e fu proprio così. Nessuno si aspettava di trovarsi davanti dei lupi grandi come cavalli. Tutti i Cullen erano impegnati in una lotta all'ultimo respiro, cercai Nessie e la vidi legata e imbavagliata tra le grinfie di un vampiro che probabilmente doveva essere il padre di Nawell “ non ti avvicinare cane bastardo, o la uccido” gridò. Merda non potevo rischiare che le facesse del male, con la coda dell'occhio vidi i miei fratelli intenti a dare man forte ai Cullen bene, avrebbero finito prima, Nawell mi guardò non riuscii a capire cosa volesse fare poi ad un tratto saltò alle spalle del padre, cercando di colpirlo di sorpresa, ma non ci riuscì, per tutta risposta si beccò un calcio nello stomaco, Nessie cercò di divincolarsi e riuscì a tirargli una testata. “Padre, non hai scampo, devi ammettere di aver perso” disse Nawell, “aveva uno strano tono di voce e i suoi occhi erano intensi, magnetici, ora capivo il suo particolare potere. “Non puoi usare il tuo potere su di me, lo sai, io ho ancora tua figlia” “non ne sarei così sicuro fossi in te, ti sei chiesto che fine hanno fatto Gerom e Noemi?” “cosa, cosa vuoi dire?” “tu credi di avere tutto sotto controllo, ma non ti sei mai accorto della loro storia d'amore, in questo momento staranno portando la piccola lontano da qui, come vedi non c'è più nulla per cui io dovrei temerti, per troppo tempo mi hai tenuto in scacco, ora tocca a me.” Nawell lo guardò serio e concentrato, vidi il volto di Joam cambiare espressione, sembrava quasi ipnotizzato, poi si voltò verso la pira che ardeva in mezzo al salone e con passi lenti ma decisi si avvicinò. Nawell continuava a mantenere il contatto visivo con lui, e alla fine disse “addio padre” come terminò la frase Joam si gettò nel fuoco con un urlo terrificante. Suo figlio lo aveva indotto ad uccidersi, tanto era potente il suo dono. Ora capisco perchè i Volturi lo avrebbero voluto.

Mentre osservavo stupito tutto ciò, la Mia Nessie era a terra, sembrava svenuta, mi trasformai all'istante, non mi importava se ero nudo, corsi da lei e quando le fui accanto mi accorsi che era priva di conoscenza, respirava a fatica “Nessie, tesoro rispondimi, Nessiee...” gridai scuotendola. “è il veleno, è stata morsa, quel bastardo prima di uccidersi l'ha morsa.” “cosa...? che cazzo dici, e ora che cosa dobbiamo fare..?” non ci pensai un attimo e chiamai a gran voce l'unico che avrebbe potuto fare qualcosa “CARLISLE” urlai con quanto fiato avevo in gola, a quel punto tutti i Cullen mi furono intorno “ che succede ?” cheiese il dottore, “ è stata morsa” risposi. Il silenzio era assordante, nessuno osava dire nulla, Edward era paralizzato, Bella anche; “ che cosa può succederle?” Chiese Edward “non ne ho la minima idea, non ho mai preso in considerazione che qualcuno potesse morderla. Nawell tu sai che cosa potrebbe succedere?” “no... ma se mio padre lo ha fatto ci sono solo due possibilità, o si trasforma in vampira o muore”. Non ce la feci, mi ritrovai in ginocchio con la testa tra le mani ed un urlo straziante uscì dal mio petto. “ dottore, puoi fare qualcosa? Devi salvarla, anche vampira, ma salvala.” ero completamente fuori, mi accorsi solo in quel momento che stavo piangendo e che tutti i Cullen mi stavano osservando.

In quel preciso istante sentii una voce alle nostre spalle, “ ma che quadretto meraviglioso, mi fate quasi tenerezza...” la voce era della zia di Nawell, ma cosa stava dicendo?.

“zia, me cosa...?”Nawell non terminò la frase, guardò sua zia e non riusciva a capire, “Nawell, tesoro, davvero volevi aiutarli, è solo a causa loro se siamo in questa situazione, guarda il lato positivo, ci hanno aiutato a liberarci di tuo padre, ora siamo liberi, liberi di tornare alla nostra tranquillità.” “ ma come ti viene in mente, come hai potuto, tu lo sai che è solo grazie a loro se ho vissuto davvero, per poco tempo, ma ho conosciuto l'amore” “ e dove ti ha portato, stupido mezzosangue, sei come tua madre, sciocco e innamorato dell'amore, lei è morta per te e tu saresti morto per tua figlia, proprio degni l'uno dell'altra. Ma io ti ho salvato da tutto ciò, io ti ho reso libero, tra poco tutto questo non esisterà più, ti ho vendicato nipote mio, la sua vita per la tua libertà.” “ ma di cosa stai parlando... lei non c'entra nulla, ha tutta una vita davanti da vivere, non può finire così” “dove sono Noemi e Hana, che cosa le hai fatto?” Nawell stava urlando, a quel punto eravamo tutti pronti ad intervenire, “non ti preoccupare, non ho intenzione di fare loro del male, io volevo solo liberarmi di Joam. E vendicarmi. Per te, per tua madre e per me. Guardami, per causa sua sono costretta all'eternità, a vivere questa non vita, per amore di mia sorella e per te non mi sono tolta la vita, ma credi che sia stato facile, io discendo dalla tribù Ticuna una di quelle che ha lottato per secoli contro i demoni della notte e guarda come sono finita.”.

Messa in questi termini non aveva tutti i torti quel bastardo ne aveva fatti di danni, ma ora la mia piccola stava per morire e io non potevo permetterlo. “non puoi dire sul serio, ti sei servita di noi, hai finto di essere dalla nostra parte perchè ti servivamo” Edward la guardava con uno strano ghigno sul viso, sembrava pazzo. “ tu sei proprio come Joam, non ti bastava avere l'immortalità, no dovevi rubare la vita a quella povera fanciulla, trascinarla con te all'inferno perché lo sai che è li che finiremo tutti,” “lui non mi ha trascinata proprio da nessuna parte, è questa la vita che volevo e che mi sono scelta, e adesso la mia bambina sta per morire, e tu sei la colpevole, Bella stava per saltare al collo della vampira quando Nawell si mise in mezzo, Bella lo colpi con una forza tale da scaraventarlo dall'altra parte della stanza, nello schianto Nawell atterrò su una colonna riducendola in frantumi.

Cazzo Bella era una furia, una fiera a cui hanno appena toccato i cuccioli. Si metteva davvero male, all'improvviso accadde ciò che nessuno si aspettava, “ papà...noooo fermati lascialo stare..” le grida di una bambina echeggiarono nella stanza, ci voltammo tutti nella direzione della voce, e la vedemmo, una bambina di 5 anni circa stava in piedi, con lo sguardo rivolto verso Bella e un'espressione assassina se così si può definire di una bambina.

Nawell si girò appena, “Hana tesoro mio vai via, mettiti in salvo”... Hana si avvicinò a noi, guardò Bella con le lacrime agli occhi, “non puoi fargli del male, lui è il mio papà...” a quelle parole tutti ci calmammo, poi si voltò.. “Renesmee, che cosa ti è successo?” la bambina corse verso Nessie, che stava sdraiata a terra priva di sensi, quando le si avvicinò Nessie sembrò sentirla perchè inarcò la schiena ed emise uno starno gemito, fummo tutti su di lei, Hana si inginocchiò al sui fianco e toccò con la sua manina il collo, nel punto esatto in cui Joam l'aveva morsa. Improvvisamente una strana luce avvolse la piccola, e piano piano come una bolla luminosa avvolse anche Renesmee. Poi fu un attimo, tutto svanì Hana era svenuta accanto a Renesmee, sembravano entrambe prive di vita.

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Capitolo 23
*** Sospesa nel limbo ***


Ero in un posto strano, non riuscivo a capire dove mi trovassi, ero consapevole di essere sola, lontana da tutta la mia famiglia, sapevo sarei morta, anzi no, forse ero già morta, perchè non sentivo piu alcun dolore.. tutto era come ovattato. Ero stesa su un pavimento e avevo gli occhi chiusi, avrei voluto aprirli ma non ci riuscivo, le palpebre erano pesanti, e io ero debole molto debole. Dovevo essere morta perche ad un tratto sentii la voce di Jake, il mio Jake. Certo la sentivo perchè ero morta, era solo un miraggio. Avrei voluto parlare, gridare ma la voce non usciva e io non riuscivo ad emettere nessun suono. Mi sentivo persa in limbo oscuro, dove non sei ne vivo ne totalmente morto, ancora agganciato alla vita e alla realtà tanto da percepirla ma non abbastanza da riuscire ad afferrarla.

Provai a muovermi ma non riuscii a fare nemmeno questo. Poi ad un tratto sentii un calore pervadermi e mi sentii leggera, molto leggera, come se stessi volando o come se qualcuno mi stesse portando da qualche parte.

Non riuscivo a vedere chi fosse e dove stessi andando ma sentivo quel calore pervadermi, ero in paradiso perche era una sensazione troppo piacevole per essere all'inferno.

Non so quanto tempo fosse passato perche nalla condizione in cui ero non riuscivo nemmeno a percepire il tempo che scorreva, poteva essere trascorso un minuto come un mese. Ero sempre nella stessa condizione. Ora però sapevo di essere in un altro posto, non ero più su un pavimento duro e freddo ma su qualcosa di nettamente diverso.

I miei sensi percepirono un profumo familiare.. il mio lupo era qui. Non può essere, se sono morta vuol dire che lo è anche lui, ma lui non può essere morto, lui deve vivere, lo deve fare anche per me. Piangevo, cioè avevo la sensazione di piangere e singhiozzare ma ancora era una sensazione strana. Non lo stavo facendo davvero, lo stavo solo pensando. Mi sentivo come congelata nel mio corpo. “Nessie amore mio, torna da me ti prego...” quella voce, quelle parole, allora non ero morta. Ma che cosa era successo se non ero morta perchè non riuscivo a svegliarmi?, che cosa mi teneva imprigionata?

Avrei voluto gridare a Jake che ero qui che non me ne ero andata e che non avrei mai potuto farlo, perchè volevo vivere con lui ogni istante della mia vita e non volevo perdere più nemmeno un momento. Ma non ce la facevo, non riuscivo a dire nulla, più provavo più la mia voce sembrava scomparsa.

Poi sentii qualcuno chiamarmi “Nessie..” era la piccola Hana, “dove sei Hana” pensai e lei mi rispose “sono qui proprio davanti a te apri gli occhi” come era possibile, lei mi sentiva, riusciva a parlare con me, “ si, Nessie ti sento e se apri gli occhi mi puoi vedere. Sono con te, siamo intrappolate in un limbo, sospese tra la vita e la morte, dipende solo da te se decidere di tornare oppure no.

“che vuoi dire, ho provato in tutti i modi ad aprire gli occhi, e a parlare ma niente..” perchè non lo volevi davvero, devi pensare a qualcosa che ti rende felice, qualcosa per cui daresti la vita e che vorresti poter riabbracciare con tutta te stessa.” “non saprei ce ne sono tante, la mia famiglia, Giacob..” “no devi sceglierne una, solo una persona avrà il potere e la forza di riportarti indietro, il legame che vi unisce sarà talmente forte da non cedere e non spezzarsi, ma lo devi volere.” “e tu? Tu come farai a tornare?” “semplice, io ho il mio pensiero felice, io ho il mio papà, è per lui che tornerò indietro.” non sapevo che fare, pensavo a mia madre ma non succedeva nulla. Cercavo di aprire gli occhi per guardare Hana ma non ci riuscivo, merda non è mia madre, allora pensai a mio padre, a quanto lui fosse indispensabile per me.. ma anche qui non ero convinta della scelta, non riuscivo a risvegliarmi, intanto sentivo le voci della mia famiglia disperarsi per la situazione. “ma cosa mi è successo? Hana ci sei?” “ si ci sono Nessie, stai sprecando del tempo prezioso, non resterai così per sempre, sei stata morsa da mio nonno, e io ho usato il mio potere per salvarti. Ma eri molto debole, io ti ho congelata in una fese, ora tocca a te decidere e trovare la forza per tornare indietro.” la forza per tornare, la forza per tornare.. ma certo, non è la mia famiglia, il mio pensiero felice è Jake. Ne ero assolutamente sicura, il nostro legame avrebbe superato ogni avversità, pensai intensamente a lui, sentivo il suo odore, il suo calore, la sua voce.. forse,, “brava Nessie continua così, ci sei quasi.. se sei pronta possiamo tornare insieme”.

 

POV Jacob

“che diavolo ha, non si muove, è rigida, sembra un manichino. Perchè?” chiesi disperato. Mi accorsi in quel momento che non ero il solo a disperarsi, Edward e Bella se avessero potuto avrebbero dato la loro eternità per la figlia, per vederla ancora sorridere. E Carlisle continuava instancabilmente a visitarla, passava da lei alla piccola Hana, anche lei nelle stesse condizioni di Renesme.

Non sapevo piu che cosa fare, poi ad un tratto la sentii muovere impercettibilmente una mano, “Carlisle, sembra che si sia mossa, forse si sta risvegliando” il dottore corse dalla mia piccola e la visitò per la centesima volta “mmmhh.. non so, Jake, a me senbra che sia tutto uguale, dobbiamo cercare di farla riposare, è in uno stato di incoscienza, sembra una sorta di coma indotto, se sapessi come fare per riportarla da noi lo farei.. stanne certo” si lo so non volevo essere scortese e solo che.. “ non finii la frase, mi sentivo uno stupido a voler rimarcare quanto amassi Renesmee, li non ero certo l'unico.

Poi ad un tratto il respiro della piccola Hana si rianimò, sentii Nawell precipitarsi da lei ed abbracciarla.

Hana spalancò gli occhi e si guardò intorno, sembrava sorpresa di essere li e stupita in qualche modo. Poi si voltò verso il padre con un sorriso bellissimo, e gli buttò le braccia al collo. “ti voglio bene papi,” “tesoro.. Nawell stava piangendo lacrime di sale, sapeva che avrebbe dovuto raccontare alla figlia come stavano le cose e questo pensiero non gli dava tregua.

Hana si voltò verso di me, sei tu che devi riportarla”. “io...?” chesi perplesso. “si sei il suo pensiero felice, senza di te si sente persa in quel limbo in cui è finita.

Nessie è molto insicura e fragile, non riesce e vedere in te l'unico, anzi è lei che non riesce ad immaginarsi l'unica donna per te. Non chiedermi perchè, io non lo so sono solo una bambina ma tu sai che cosa la preoccupa, tu sai cosa dirle perchè lei abbai fiducia cieca in te. Solo così tornerà indietro.” grande spirito, e adesso che cosa dovevo fare, come può pensare di non essere l'unica, io non amerei mai nessun'altra..poi cercai di trovare le parole per parlarle a cuore aperto.

“Nessie, ti prego non lasciarmi, non potrei vivere senza di te. Tu sei la luce nei miei giorni bui, ho sbagliato con te, ti ho delusa lo so, ti ho mentito e tenuto a distanza ma.. avevo paura.

Tu per me sei l'unica donna che vorrei accanto perchè ti amo. ti prego Renesme non lasciarmi.

Non sopporterei un altro abbandono.

Sapessi quanto male mi ha fatto perdere tua madre, si perchè per quanto lei sia qui davanti a me, io in un certo senso l'ho persa.

Ho perso quella ragazza che arrossiva per un niente, che inciampava nei suoi piedi, che era così fragile ma allo stesso tempo così forte. Credo di averla anche odiata ad un certo punto perchè mi lasciava, perchè aveva deciso che io non ero abbastanza per lei.

Ora io ho capito il suo gesto, so che lo ha fatto per amore, anche nei miei confronti, perchè mi ah donato la perla più preziosa che possa esistere al mondo, e per questo ringrazio Dio ogni giorno. Nessie tu hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più, l'hai resa perfetta. Ma può esserlo solo con te accanto. E tu non sei abbastanza per me, tu sei troppo, e io ho paura che prima o poi tu te ne accorga e allora si che non potrei più vivere.

Perciò ti prego torna da me. No lasciare che la luce si spenga per sempre.” dissi queste parole piangendo, non avevo mai pianto davanti a nessuno e ora lo stavo facendo davanti a un gruppo di vampiri... assurdo.

Bella mi guardava con un'espressione intensa sicuro che se avesse potuto avrebbe pianto. Ad un tratto sentii qualcosa di tiepido sfiorarmi il viso e asciugarmi le lacrime. Aprii gli occhi e ne trovai due color cioccolato, che mi guardavano intensamente.

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Capitolo 24
*** Casa dolce casa ***


aprii gli occhi e trovai quelli di Jacob che mi guardavano intensamente, quanta sofferenza in quelle parole.

Per la prima volta riuscivo a comprendere quanto doveva essere stato doloroso per lui perdere mia madre, quanto le scelte che ha fatto possono averlo distrutto, mi domando ora, guardando quei fantastici occhi neri, come il fato possa essere stato così crudele con lui. Non esiste al mondo un'anima nobile come la sua, leale, onesta, che si venderebbe al diavolo pur di proteggere chi ama, E per mia madre ha rischiato la vita non una ma molte volte. Già perchè lui l'ha amata, e per quanti sforzi io possa fare, questa cosa proprio non la posso cambiare, devo fare i conti con quel sentimento che si è trasformato in amicizia, gratitudine e rispetto, ma pur sempre una forma di amore.

Però è anche vero che non si può cambiare il passato, e ora per qualche strano scherzo del destino, che si diverte a giocare con le nostre vite, lui ama me, sono la sua luce, ho salvato la sua anima, ho ricucito le sue ferite.

Indietro non si torna, mai, nemmeno per prendere la rincorsa, nulla si distrugge e tutto si trasforma, l'amore in amicizia, l'odio in amore, infondo è quello che è successo alle nostre esistenze. Due anime che dovrebbero odiarsi destinate dal fato ad amarsi per l'eternità. Detta cosi sembra la descrizione di uno dei gironi dell'inferno, ma io so che non è così.

Lo guardo e non riesco a formulare nemmeno una frase.

Resto immobile mentre tutta la mia famiglia mi si butta letteralmente addosso, grida di gioia, abbracci, baci, se avessero potuto piangere lo avrebbero fatto. Capisco che mi credevano morta e deve essere stato davvero atroce. Notai solo allora che mia mamma era rimasta in disparte, colpita dalle parole di Jake, ne sono certa. Non era mai stato così sincero, così schietto nel descrivere il suo stato d'animo.

Aveva paura ecco cos'era, temeva che io la incolpasi o le portassi rancore, ma come potevo, lei era la donna che aveva dato la sua vita per me, per mettermi al mondo. In questo lei e Jake erano molto simili. Sarebbero morti per chi amavano davvero.

Allungai una mano verso di lei e le sorrisi, la vidi storcere la bocca e singhiozzare, un pianto asciutto, ma liberatorio. Si buttò su di me e mi strinse forte. “amore mio, ho avuto così paura...” non riuscì ad aggiungere altro, non c'era altro da aggiungere.

 

POV Jacob

Nassie mi guardava sbalordita, la sua espressione mi diceva molte cose e allo stesso tempo temevo di non essere in grado di coglierne nemmeno una. Avevo messo la mia anima a nudo come mai prima, e forse sapere quanto avevo amato sua madre non le era piaciuto. Ma è quel sentimento che mi ha portato dove sono ora, senza di lei non avrei mai avuto la mia ragione di vita. A volte il destino fa dei giri assurdi per farti trovare la strada. Con me è partito un po da lontano ma alla fine ci sono arrivato lo stesso.

Però quell'espressione mi aveva lasciato un po perplesso, poi la sua famiglia ci ha distolti da quel momento magico e io mi sono sentito di troppo, un intruso che stupidamente avevo creduto di far parte di qualcosa, qualcosa che forse non c'è nemmeno.

Bravo Jake, ti sei reso ridicolo davanti ai vampiri e per cosa...?

sentii dei passi dietro di me, sentivo l'odore inconfondibile, un moto di disgusto salì nella gola, “ che vuoi Edward?” “sei scappato, che ti prende”? “perchè mi fai perdere tempo a parlare se tanto sai già la risposta?” “perchè voglio sentirtelo dire. Sei grande e grosso non hai paura di niente e poi sei così insicuro da andare nel pallone per nulla?” “scusa se io non leggo la mente delle persone e non so cosa pensano quando stanno zitte, e poi non è colpa mia se sono insicuro, deve essere un difetto di fabbrica”. Sorrisi della mia battuta, ma era un sorriso triste.

“davvero Ed non so cosa tu sia venuto a dirmi, e vorrei restare solo.”

“ per crogiolarti nella disperazione e nelle convinzioni sbagliate? Dov'è finita la tua spavalderia, la tua sicurezza?” lo guardai di sbieco, dove era finita? Già, non lo saprei dire, con Nessie ho sempre sbagliato tutto, ho sempre interpretato i suoi silenzi e i suoi sguardi nel modo sbagliato. Ho desiderato talmente tanto che si accorgesse di me da esserne anche spaventato... non so se sono alla sua altezza. Forse lei merita di.. “ non dire sciocchezze, non lo penserai davvero.? Lei ti ama da quando è nata, anzi da prima, sei sempre stato suo, io l'ho sempre saputo che prima o poi me l'avresti portata via. Ho letto i suoi pensieri, li ho visti cambiare, trasformarsi in tutti i tipi di amore possibili. E tu davvero pensi di non essere abbastanza per lei?

È rimasta colpita dal tuo discorso come tutti del resto.

Hai un'anima davvero profonda Jake, te lo devo riconoscere e credo che mia figlia sia fortunata ad avere te, perchè so quanto sei leale e onesto, so che la rispetterai e proteggerai così come farei io.”

lo guardai stupito, cos'era una sorta di benedizione, si avvicinava il rito dell'accoppiamento... voleva mettere le carte in tavola... “ecco quando fai l'idiota sarcastico mi piaci un po meno,” sentenziò Edward. Sorrisi, anzi mi misi proprio a ridere... anche lui sorrise. “ora credo sarebbe meglio rientrare che dici?

 

Pov Renesmee

Jeke era sparito, non capisco, si era sentito rifiutato, non volevo, le sue parole erano bellissime, sono io che come al solito rovino tutto ciò che tocco. Maledetta me. Mentre penso questo sento il suo profumo inconfondibile colpirmi le narici. Eccolo il mio sole, era rientrato, con mio Padre? E quando era uscito a cercarlo? Non me ne ero accorta e speravo che non gli avesse detto nulla di male.

In pochi istanti ci lasciarono soli.

“ehi” dissi, “ehi” rispose in imbarazzo, Jake in imbarazzo giuro non lo avevo mai visto. “alla fine mi hai salvato..” Dio mio ma che avevo, la mia voce tremava, sembravo una cornacchia spennacchiata.. “sempre lo sai, lo farei sempre.” era di poche parole così decisi di parlare io per prima. “Jake, le tue parole di prima, erano bellissime, cioè insomma il sogno di ogni donna, io, ti devo chiedere scusa, mentre parlavi della storia con mia madre, io mi sono sentita gelosa, gelosa di qualcosa che era solo vostro, di cui io non facevo ancora parte..” “Ness, non era mia intenzione..”non lo lasciai terminare, lo interruppi “ascolta Jacob Black, tu sei la persona migliore che possa esistere sulla faccia della terra, e non so se te ne sei accorto ma io ti desidero accanto da prima di vedere la luce. Stasera ero colpita dal modo in cui hai avuto il coraggio di raccontare certe cose. Ho capito che il passato non si cambia, e tutto serve per crescere, e io voglio crescere con te. Ti amo Jake da impazzire” terminata la frase lo guardai negli occhi, lui si avvicinò e mi abbracciò, respirando tra i miei capelli poi mi sfiorò timidamente le labbra con le sue. il bacio che seguì fu la cosa più bella che potessi assaporare.

“ti amo anch'io mostriciattola, tu sei l'unica.. lo sei sempre stata..” quel momento perfetto non poteva durare.. no, ovviamente qualcuno venne ad interromperci. “ehm ehm... chiedo scusa..” Nawell era sulla porta e ci guardava sorridente “scusate se vi disturbo ma ci sarebbe una cosa da chiarire, prima che decida di usare la pelle di lupo come scendiletto..” non riuscivo a capire a cosa si riferisse, Jake ne sapeva quanto me, seguimmo Nawell fuori e la scena che ci si parò davanti era davvero particolare.

Un enorme lupo color sabbia sdraiato sulla pancia che si faceva accarezzare come un cucciolo da una curiosa bambina che non smetteva di girargli attorno e sorridere, e per risposta il lupo emetteva uno strano suono che assomigliava a delle fusa... Jake scoppiò a ridere “ehi Seth, da quando in qua fai le fusa” si avvicinò e il lupo iniziò a ringhiare..”ecco lo vedi, prima ho provato ad avvicinarmi a mia figlia e mi ha mostrato i denti, glielo dici tu di piantarla o lo devo scuoiare?” tutti si misero a ridere, era chiaro come il sole, a tutti noi tranne che a Nawell ovvio. Mio padre si avvicinò, “Jake, credo che tu debba fare qualcosa..” Jake si gratto la testa poi sbuffò, ci penso io. “ Seth allontanati da lei e torna umano, dobbiamo parlare.. è un ordine.”

Seth si alzò lentamente, stando ben attento a non ferire Hana e sbuffando si allontanò. “finalmente, bambina mia ma cosa ti è venuto in mente, non è un animale da compagnia.. è pericoloso” disse Nawell abbracciando la figlia. “o papi, non è pericoloso, hai visto quanto è carino e come scodinzola... possiamo tenerlo?” mio Dio, Seth aveva avuto l'imprinting con Hana, ma lei non sapeva che il lupo era in realtà un ragazzo.. aveva solo visto il suo “animale...” ci guardammo, Nawell era interdetto, “tesoro, non è un vero lupo, non sempre..” “aspetta Nawell ci penserà Seth a spiegarle cosa è successo..sarà molto più facile per lei capire se lo vedrà” “ cosa vuoi dire, quel coso non si trasformerà davanti a lei, non permetterò che me la porti via. Ho capito quello che è successo, è la stessa cosa che c'è tra voi due.. ma lei è una bambina è .. è un..” “aspetta Nawell non dire quello che stai pensando, perchè non è cosi” disse mio padre. Intanto io portai Hana con me, non volevo che sentisse qui discorsi. Ci allontanammo abbastanza da impedirle a lei di ascoltare ma da poter sentire ciò che mio padre stava per dire.

Lo sentii raccontare a Nawell che cos'era l'imprinting e di come anni prima Jake lo avesse avuto con me. Gli spiegò che non si tratta solo di attrazione fisica, e non c'entra nulla con quello che pensava lui.. che i pensieri di Seth erano puri come quelli di un bambino, per lui conta solo la sua felicità, l'imprinting è l'amore con la A maiuscola.. quello che li racchiude tutti.

Già perchè papà con il suo potere sapeva perfettamente quali fossero i pensieri di Seth, diceva sempre che era un onore poterli condividere. Hana era fortunata, non poteva nemmeno immaginare quanto.

In quel momento vidi tornare i due lupi, in versione umana, Hana si girò e guardò intensamente Seth il quale era in evidente imbarazzo. Lei si avvicinò e gli disse: “ tu sei suo amico?” indicando me. “s-si” balbettò Seth “allora non puoi essere cattivo, se sei amico di Nessie sei anche amico mio” poi si girò verso suo padre “vedi papi, non hai nulla di cui preoccuparti”. Quella bambina era un portento, ci lasciò tutti di stucco compreso il povero Seth che non sapeva cosa dire, ma era felice, si vedeva lontano un miglio.

Era tutto pronto, saremo partiti il giorno seguente, Carlisle chiese a Nawell di venire a casa con noi, Hana avrebbe avuto bisogno di essere controllata e visitata e poi c'era Seth che non poteva starle lontano. Avrebbero avuto una casa e una famiglia. Nawell accettò ma non subito, non poteva partire prima di aver sistemato le cose con la casa, Naomi e sua zia Julien. Chiese se potevamo prenderci cura di Hana nei giorni che sarebbe stato via. Ovviamente abbiamo accettato, con noi sarebbe stata al sicuro, e in più avrebbe avuto Seth vicino.

“ti raggiungerò presto piccola, appena sistemato tutto vengo da te” disse abbracciando la figlia, “Papi non metterci troppo, mi mancherai” “lo so tesoro, ma hai molti amici che ti vogliono bene, e che saranno disposti a proteggerti.”

Ci ritrovammo all'aeroporto, i ragazzi ci aspettavano li, ovviamente Leha guardava storto sia me che la piccola Hana, poi quando scoprì dell'imprinting del fratello apriti cielo.

Il viaggio fu tranquillo, io e Jacob ovviamente non eravamo piu riusciti a rimanere soli, e non lo saremmo stati nemmeno all'arrivo.

“jake”? “si?” “dici che riusciremo per il mio compleanno a passare una giornata soli io e te?” “ ogni tuo desiderio è un ordine principessa” rispose facendomi l'occhiolino. “decidi tu cosa vuoi fare e lo faremo” “sicuro?” gli chiesi maliziosa “sicuro.. parola di lupetto” .

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Capitolo 25
*** casa dolce casa parte 2 ***


PoV Jacob

all'aeroporto vennero ad aspettarci praticamente tutti, il resto dei Cullen e il branco.

Ognuno di noi tornò a casa propria, quella sera io sarei tornato da mio padre, era giusto che anche lui potesse abbracciarmi, fu particolarmente complicato spiegare a Seth che non avrebbe potuto stabilirsi in pianta stabile dai Cullen, La bionda già ne aveva sopportato uno, credo che un' altro non lo avrebbe tollerato.

Alla fine si convinse e per quella sera anche lui tornò da Sue che non aspettava altro di riabbracciare i suoi figli.

 

“ehi pa sono tornato” mio padre mi stava aspettando in sala davanti alla tv, sembrava indifferente ma io sapevo bene quanto era stato in pena. Si voltò e notai una lacrima solitaria sul suo viso segnato dal tempo e dai dispiaceri. Mi resi conto che non avrebbe vissuto in eterno, e prima o poi avrei dovuto dirgli addio, destino crudele il suo, prima la perdita di mia madre poi la malattia, e per finire tutti i guai che gli ho fatto passare io con le mie pene d'amore. “ehi , tutto bene?”chiesi un po preoccupato “si figliolo, tutto bene, ora che sei qui...” mi avvicinai e mi chinai per abbracciarlo, Dio da quanto tempo non lo facevo? “ti voglio bene Pa..” “Anch'io...Jake, e Nessie, dimmi che sta bene e non le è successo nulla..” “non ti preoccupare, sta bene, per fortuna siamo arrivati in tempo, ce la siamo vista brutta ma è tutto passato, sai la novità..? il moccioso ha avuto l'imprintig!” “ma non mi dire, e con chi?” sorrisi e lo guardai..”con la figlia di Nawell.. una bambina di 4 anni!” mio padre impallidì poi sorrise “eh..non ci sono più gli imprinting di una volta..!” ridemmo di gusto entrambi. Aspettammo Rechel e Paul e poi cenammo tutti insieme, era tanto che non mi sentivo così sereno, ero certo dell'amore di Renesme e avevo la mia famiglia, ero persino felice di avere tra i piedi quella mosca fastidiosa di Paul.

Mio padre andò a letto e noi ci spostammo in giardino, “allora ragazzi come sono andate le cose...”? chiese Rechel “bene amore, lo sai che noi siamo imbattibili...” il solito sbruffone, possibile che non cambiasse proprio mai..?! scossi la testa e sorrisi. “tra due giorni è il compleanno di Nessie, vorrei organizzarle una festa a sorpresa, insomma il suo settimo compleanno va festeggiato in grande stile..” “eh già.. la fine della crescita.. se non sbaglio questo vuol dire anche un'altra cosa vero?” mi guardò Paul ammiccando e facendo un gesto con la mano inequivocabile. Mia sorella lo fulminò con lo sguardo “sei il solito idiota amico, non era a quel genere di festa che alludevo..” “allora mi aiuterete o no ad organizzare qualcosa, sulla spiaggia.?” “certo Jake, lascia fare a noi, Emily e le ragazze saranno felicissime di organizzare una festa e poi ci vuole proprio per scacciare il malumore.” disse Rechel.

 

Pov Renesmee

non mi sembrava vero, la mia casa, il posto in assoluto dove potevo essere me stessa, respirai a pieni polmoni, il profumo della torta di mele mi riempì le narici, entrai e mi guardai intorno, erano passati solo pochi giorni, ma a me sembravano un'eternità, inutile dire che l'accoglienza era stata piu che calorosa, tutti erano curiosi ci conoscere la piccola Hana che si guardava intorno un po spaurita.

All'aeroporto aveva dovuto separarsi da Seth, un po a malincuore.. incredibile come in poche ore fosse già così affezionata al suo lupo.

“tu ci hai impiegato anche meno...” la voce contrariata di mio padre mi fece sorridere, “non avevi detto che avresti smesso di impicciarti?” risposi, “uh si ma tua madre ha tolto lo scudo..” si strinse nelle spalle come per scusarsi ma io mi misi a ridere. “non sei credibile papà, e comunque Seth è un bravo ragazzo, so che si prenderà cura di lei!” Hana mi teneva la mano e non si voleva staccare da me, quando Esme la invitò a prendere una fetta di torta prima si girò verso di me come a chiedere il mio consenso, poi sorrise e si avvicinò timidamente, “vieni tesoro andiamo in cucina, non hai nulla da temere, qui sei in famiglia” inutile dire quanto fosse materna la mia nonnina..

entrai in camera mia, mamma aveva preparato un letto per Hana avrebbe dormito con me almeno fino a quando non sarebbe tornato suo padre. Avevo promesso a Seth che il giorno seguente saremo andate alla riserva, lui moriva dalla voglia di farla conoscere a sua madre. Sicuramente Hana avrebbe stregato tutti, è incantevole e poi di un'intelligenza particolare.

La notte passò tranquilla, mancavano solo due giorni al mio compleanno e non so perchè ma mi sentivo inquieta. Volevo passare del tempo con Jake, era tanto che non stavamo più soli, e ne avevo bisogno. Avevo rischiato di perderlo per sempre, ora non volevo più lasciarlo.

Come promesso la mattina seguente andammo alla riserva.

La piccola Hana era entusiasta ma anche intimorita, si guardava intorno e non capiva dove la stessi portando. “andiamo da Seth piccola, sei contenta?” le chiesi. “si, io gli voglio bene, anche se lo conosco da poco, sento che è speciale”. Sorrisi a quelle parole, certo che lo è..pensai.

Inutile dire la gioia di Seth quando la vide, era al settimo cielo, e come avevo previsto la bambina piacque a tutti, Sue ci invitò a pranzo e si vedeva che era serena. Seth era il ritratto della felicità. “così la smetterai di andare in quei locali da depravati”.. brontolo Sue, Seth in evidente imbarazzo non disse nulla, ma mi guardò con fare eloquente. “già..” risposi.

“ehm.. a proposito.. Jacob non c'è ?” chiesi, avevo provato a chiamarlo ma aveva il cellulare spento e non si era fatto vivo per tutta la mattina. Nessuno sapeva dirmi dove fosse, facevano tutti i vaghi. Possibile che ci fosse qualcosa da nascondere? Mi aveva detto che avremmo fatto tutto ciò che avrei voluto e poi lui sparisce così?

Dopo pranzo andammo sulla spiaggia, Seth e Hana giocavano con la sabbia, sebbene abitasse in brasile la piccola non era mai uscita dalla villa, per lei era tutto nuovo, come un luna park.

Intanto io continuavo a guardarmi intorno e di Jake nemmeno l'ombra.

Verso le 17 tornammo a casa, non c'era nessuno, erano tutti a caccia. quando fummo dentro sentii arrivare una moto, il rumore era inconfondibile, il mio Jake. Mi affacciai ma quello che vidi mi fece rimanere di sasso. Jake non era solo, era in moto con mia madre, e i miei occhi vedono solo lei che si stringeva a lui, lei che scendeva e si toglieva il casco, lei che lo abbracciava e gli dava un bacio sulla guancia, lui che sorrideva come un idiota.

Mi ritraggo non voglio che mi vedano, la delusione sul mio viso è cocente.

Cosa ci faceva mamma con Jake? un groppo alla gola non mi faceva respirare, e pensai alle parole che jake disse in Brasile, quella specie di dichiarazione, ricordo ancora il dolore con cui ha raccontato di lei. E se non fosse vero che gli è passata, se in fondo l'amasse ancora. Mi sarei presa a schiaffi da sola, merda non devo essere gelosa, ci sarà sicuramente una spiegazione. Ora scendo e me la darà di sicuro.

Hana stava giocando con una mia bambola seduta sul divano, mamma era in cucina, “ciao” dissi “oh ciao tesoro non ti ho sentita scendere” “con i tuoi sensi sopraffini.. com'è possibile?” “ero sovra pensiero tesoro” strano e chissà a cosa pensava.. “tutto bene alla riserva?” “si mamma tutto ok, nonno ti saluta, e Hana ha gia fatto strage di cuori, l'adorano tutti.” dissi, “e tu invece?, non c'eri quando siamo arrivate” “o si, ero andata al cottage a sistemare delle cose, niente di che”. Al cottage, con Jake..e cosa dovevano sistemare? Era ovvio che mi nascondevano qualcosa. “è passato Jake per caso, è tutto il giorno che lo cerco ma non risponde” “o non ti preoccupare, sarà impegnato con il branco, vedrai che avrà un ottima scusa per non essere passato”. Un pugno nello stomaco mi avrebbe fatto meno male, quindi non mi voleva dire che si erano visti.. un bel mistero, niente di meglio per incentivare le seghe mentali di un'insicura come me.

La notte fu lunga e sfiancante. Mi svegliai piu stanca di quando ero andata a letto. Dormii poco e feci parecchi incubi. Uno in particolare, non era proprio un incubo più uno strano sogno. Io e Jake eravamo in montagna, c'era la neve e faceva molto freddo. Stavamo discutendo per qualcosa e ad un certo punto lui mi baciò, fu molto intenso, ma quando il bacio finì mi accorsi che la ragazza in questione non ero io ma mia madre. Mia madre ancora umana, strano perchè io non ho ricordi di lei prima della trasformazione e ci sono davvero poche foto che la ritraggono. Mi svegliai scombussolata, la storia di eri mi aveva turbata a tal punto da farmi sognare una tale assurdità.

Io che mi trasformo in mia madre... scossi la testa e mi alzai, Hana era gia scesa il letto era vuoto. Andai al piano di sotto, i miei genitori non erano ancora arrivati, Hana era in cucina con Seth, e nonna Esmee aveva preparato la colazione per un reggimento.

Buongiorno a tutti dissi con la voce ancora un po assonnata. “finalmente, disse Hana, ti sei lamentata tutta la notte..” “ uh scusa, ho fatti dei brutti sogni, non ho dormito molto.” Seth mi guardava interrogativo. Poi vista la mia faccia da funerale disse “ehi domani è un giorno importante dovresti essere al settimo cielo non così mogia” “già infatti, e che non sono serena, ho l'impressione che qualcosa non vada, mi sento nervosa” non potevo certo snocciolargli tutte le mie assurde paranoie, non con nonna davanti. “Jacob che fine ha fatto?” chiesi, “come, non lo hai visto ieri? Mi ha detto che era dai Cullen pensavo che fosse con te”. “io ero alla riserva te lo ricordi?” “si.. ma io l'ho incontrato all'ora di cena, e mi ha detto che ne veniva da casa tua.” “bene. Però evidentemente non è me che è venuto a trovare.” dissi secca.

Seth mi guardò e fece una faccia strana, evidentemente non capiva, e conoscendolo non avrebbe lasciato cadere l'argomento.

Dopo colazione uscimmo in giardino, Hana giocava sull'altalena che mi aveva costruito Jake qualche anno prima, io e seth sedemmo sul dondolo. “allora che c'è che non va? E non dirmi niente”. “ non mi va di parlarne, una serie di sfortunate casualità mi hanno fatto perdere il buon umore tutto qui..” “ che intendi?” sbuffai, non voleva proprio mollare.. così decisi di mostrargli quello che avevo visto il pomeriggio prima. Posai una mano sulla sua guancia e lo spettacolo iniziò. “Ness, non penserai che...” lasciò cadere la frase e mi guardò perplesso. “quella storia è morta e sepolta, Jake vede solo te dovresti saperlo. Avranno avuto qualcosa da sbrigare, magari tua madre gli ha chiesto una mano per qualcosa.. sai che sono molto amici, non sarebbe la prima volta..” “si si.. ok basta, lo so che hai ragione ma io non riesco a tenere a freno le mie paranoie, il fatto è che questa cosa proprio non mi va giù, forse se l'avessi saputa prima... non so, è come se leggessi della malizia in ogni gesto.. e lo so che è sbagliato. Poi lui non si fa vedere, racconta della palle e anche mia madre.. cosa dovrei pensare scusa...” Seth sorride e scuote piano la testa.. “non ti facevo così gelosa..” “ e non sai cosa ho sognato questa notte...” gli poso la mano sulla guancia e parte l'immagine del mio sogno. “ o porc... ma tu non dovresti avere questo ricordo..”dice Seth. “ ricordo, quale ricordo, io l'ho sognato, ero con Jake e poi al mio posto c'era mia madre, ti rendi conto..?” “Ness questo non è un sogno, è accaduto davvero, prima della battaglia con i neonati, tua madre ha chiesto a Jake di baciarlo, ed era proprio in quel posto. Io ed Edward eravamo poco lontani.. ma tu come fai a ..” non riuscì a finire la frase, io ero impietrita, non ero io, ma mia madre, era un flash di vita vissuta.. o mio Dio, non posso crederci, mio padre legge nel pensiero, mia zia vede il futuro e io leggo il passato, bella famiglia di fenomeni da baraccone. “Ness tutto bene?” mi scrollò leggermente Seth, ero imbambolata.. s-si forse dovrei parlarne con Carlisle.

Rientrai in casa, ero un po scossa, proprio in quel momento entrarono i miei genitori, insieme a Jacob. Ridevano di qualche battuta, non lo so, e mia madre era così divertita, non la vedevo così serena da tempo. Io avevo una faccia scura, credo che un corvo a confronto sarebbe impallidito. “tesoro tutto bene?” disse mia madre. “ hai una faccia, ti è morto il gatto?” aggiunse Jake, io lo guardai storto, “ pensa alla tua di faccia...” dissi secca. Ero incazzata, nervosa per tutto, e per quel cazzo di sogno.. “Renesmee modera il linguaggio” fu mio padre a parlare, era diventato torvo e forse stava cercando di capire cosa non andasse.

Jake si avvicinò e mi accarezzò una guancia e come un flash ebbi una visione, un'immagine, due ragazzi in un garage, un Jake ragazzino, molto più piccolo, con i capelli lunghi ed un sorriso da infarto e una ragazza dai capelli castani, minuta pallida con due grandi occhi color cioccolato, stavano lavorando ad una moto, e ridevano sereni. Mi scansai all'istante e sgranai gli occhi inorridita, di nuovo, erano loro lui e mia madre parecchi anni prima. Ero spaventata, mio padre mi guardava perplesso, aveva seguito il mio pensiero e non aveva capito come facessi ad avere quel ricordo, forse diquando lui l'aveva lasciata.

Mi avvicinai a Jacob e dissi “ sai cosa mi piacerebbe fare per il mio compleanno...? andare in montagna.. magari una bella notte in tenda che dici?” “ da quando ti piace il campeggio?” chiese sbigottito, “ be sai pensavo che piacesse a te, che lo trovassi un ambiente romantico..” dissi. Tutti mi guardavano allibiti e non capivano, anche Seth e Hana erano rientrati, A quel punto posai la mano sulle guance di Jake e di mia madre e lo spettacolo ebbe inizio.

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Capitolo 26
*** maledetta insicurezza ***


Pov Jake

non riuscivo a capire dove voleva andare a parare era.. come dire incazzata? Con Me? Non mi sembrava di aver fatto nulla di male, guardai Seth che era appena rientrato, lo vidi abbassare la testa e scuotere appena il capo, ma cosa... Nessie aveva appoggiate le mani sul mio viso e quello di sua madre e la visione che partì nella mia testa fu peggio di un pugno nello stomaco.

La montagna innevata, il viso di Bella ancora umana, i suoi occhi e poi le sue labbra... merda merda merda.. ringhiai e mi staccai dalla sua presa. Ora avevo capito a cosa si riferiva.. cazzo mi sembrava di essere di nuovo li e di baciare Bella. “ma cosa.. come.. che cazzo era” dissi balbettando con il fiato corto. Alzai lo sguardo e vidi il viso scuro di Nessie, Bella con gli occhi ancora sgranati, sembrava le fosse presa una paresi mentre Edward digrignava i denti, lui stava rivivendo quel momento nella testa della figlia.

Ma come faceva lei ad avere questo ricordo. Nessie ci guardò, poi rivolta a suo padre farfugliò un mi dispiace e scappò fuori.

Senza pensarci due volte scattai verso l'uscita, non potevo lasciarla andare cosi, “Jake aspetta è meglio se vado io” “no, è una questione tra noi due, tu pensa a rianimare tua moglie..” dissi secco. Uscii di corsa cercando di seguire la sua scia, merda se correva la bambina, si era infilata nel bosco, ma perchè ogni volta che scappa si deve nascondere nel bosco, un posto meno pericoloso no...?

riuscii a vederla, era seduta al fiume, un posto dove andava spesso per riflettere e stare in pace con se stessa. Mi avvicinai piano, stava piangendo. “non ti avvicinare o ti attacco, giuro che lo faccio.” “ok, mi fermo qui se vuoi, ma dobbiamo parlare..” dissi calmo. “ come hai fatto ad avere quella visione? È un nuovo potere?” “no, è un sogno che ho fatto, è stato Seth a dirmi che era accaduto davvero, ma poi che ti importa.” “Ness, tu sapevi che.. be insomma quello che era successo..! pensavo fosse una cosa superata.” “ una cosa è saperlo, un'altra è vederlo con i propri occhi, cazzo Jake, sentivo persino i vostri sospiri e percepivo l'intensità con cui lei te lo ha chiesto.. sai all'inizio del sogno pensavo di essere io.. poi ho capito che era mia madre, è sorprendente come i nostri occhi siano uguali vero Jake?” non sapevo cosa risponderle, una specie di nausea mi scombussolò lo stomaco, ero in preda all'ansia più totale, sapevo dove voleva andare a finire, la storia che io mi sono innamorato di lei perchè mi ricordava Bella.

“mi dispiace” dissi semplicemente. “ ma non posso farci nulla, e non rinnego nulla di quello che ho fatto. Solo non vorrei che tu ne soffrissi così.. come posso convincerti che ci sei solo tu?” “per esempio dicendomi la verità, ieri ti ho visto con mia madre, siete arrivati in moto, pensavo che ti saresti fermato da me e invece te ne sei andato, poi lei mi ha detto di non averti visto, Seth mi ha detto di averti incontrato, e anche a lui hai rifilato una palla.. cosa devo pensare scusa?” parlò tutto d'un fiato, facevo persino fatica a seguirla, merda ci aveva visti. “Ness ho chiesto a tua madre di farmi un favore, ma è possibile che tu non riesca a fidarti di me?” ora ero io ad essere arrabbiato.

La sua profonda insicurezza mi spiazzava, non riuscivo a farle capire che per lei mi sarei gettato nel fuoco. Ma in fondo era colpa mia, le ho tenuto nascosto dei miei sentimenti per troppo tempo.

Mi avvicinai piano, non disse nulla, quando le fui acanto sospirai. “è tutta colpa mia, lo so, sono stato pessimo, avrei dovuto parlarti prima, non sai quante volte ci ho provato ma poi.. uff.. finivo sempre per cambiare idea.

Poi, quando sei venuta a casa mia quella maledetta mattina, mi sarei preso a calci da solo. Ho avuto una paura fottuta che tu non mi perdonassi.” “ per averti trovato con chiappe di marmo?” chiese lei tirando su col naso. Sorrisi, quel soprannome che le ha dato... “ma perchè la chiami così?” “ eddai Jake non dirmi che non te ne sei accorto...?” “ be ero troppo impegnato per cercare una soluzione che non ho prestato molta attenzione al suo lato B” dissi cercando di essere convincente.. “Bugiardo, persino Nonno Charly ha avuto un guizzo quando l'ha vista, e poi non è colpa mia se tu sei un gran maleducato.” “scusa?” “ be non me l'hai nemmeno presentata e scommetto che non sai nemmeno come si chiama...!” mi grattai la testa, un po in imbarazzo.. “be la prossima volta che avrò una bella ragazza nuda nel mio letto prometto che farò più attenzione ai particolari” dissi e le feci l'occhiolino. La vidi avvampare, bene avevo sortito l'effetto sperato, “e.. pensi che succederà presto?” mi chiese maliziosa.. “ non lo so Ness, ma spero proprio di si” risposi serio, guardandola negli occhi, Dio solo sa quanto lo desideravo, e sono certo che non dimenticherei un solo centimetro della sua pelle. Continuavo a scrutare i suoi occhi, incatenati ai miei. Con un movimento veloce la portai su di me e posai le mie labbra sulle sue, la baciai, come volevo fare già da un po'. Prima delicatamente poi sempre più approfonditamente, la stavo assaporando mentre accarezzavo la sua schiena. cercai di pensare ad altro, con suo padre nei paraggi.. infatti poco dopo sentii un ringhio cupo provenire dal giardino, “credo che mio padre sia in ascolto mormorò piano Nessie” “uh..forse,,” “ a cosa pensavi..?” mi chiese maliziosa.. “ io alle onde dell'oceano che si infrangono sulla scogliera... e tu?”

 

pov Renesmee

Colpita ed affondata, accidenti ero io quella che aveva pensieri sconci.. arricciai il naso, “mmm.. forse è meglio tornare indietro, prima che mio padre ti stacchi la testa” “cosa, ma non è colpa mia e lo sai..” disse contrariato, si ma è colpa tua se io ho strani pensieri.. quindi vedi un po cosa devi fare” Jake rimase a guardarmi un po perplesso poi sorrise “ok è sempre colpa mia ho capito..”

“a proposito, non me lo vuoi dire cosa avevi da fare con mia madre...?” “...mmm, no!” uff.. sbuffai.

appena misi piede in casa Carlisle mi venne incontro, Nessie, forse dovrei visitarti, devi raccontarmi ogni particolare. “Nonno, ti prego, non mi ci far penare” dissi sconsolata. Intanto notai che mio padre e mia madre erano sul divano, mia madre come sempre aveva un'espressione colpevole e mortificata. Mi dispiaceva ma non volevo chiarire con lei, non ora, quelle visioni mi avevano urtato e parecchio. Raccontai al nonno quello che mi era successo, dal sogno alla visione di Jake e mamma nel garage. Nonno ascoltò molto interessato, “e dimmi ti succede con qualcun altro, cioè se tocchi me vedi qualcosa?” “no, non mi era mai capitato ma se succede te lo dico subito ok?” Emmet era pensieroso poi sorrise e disse “però forte.. Abbiamo l'uomo lupo, il leggi pensieri, la donna del futuro, quella del passato, l'antidepressivo vivente, ci manca la donna cannone e siamo a posto...” tutti ci girammo verso di lui e ridemmo di gusto, era vero sembravamo un circo... “però Bells, un bel culo ad avere lo scudo...” aggiunse Jake.

 

visto che era la viglia dl mio compleanno e visto che qualcuno doveva farsi perdonare, decisi di uscire, chiesi a Jake di andare da qualche parte solo noi due. “dove vuoi che ti porti, pricipessa?” “mi piacerebbe andare a Port angeles e magari fermarmi a mangiare pesce.. che ne dici?” era una vita che non ci andavo, ed era la giornata perfetta. Strano a dirsi, il cielo era sereno e il sole splendeva.

“Ogni tuo desiderio è un ordine.” disse il mio principe azzurro.

Il viaggio in macchina fu silenzioso, Io guardavo fuori dal finestrino, l'aria fresca mi accarezzava il viso, il profumo del mare mi inebriava le narici. Pensavo a quanto ero stata stupida, mi ero ingelosita per nulla, poi ripensai a quella visione, e mi rattristai di nuovo. Mi sarebbe mai passata?. Accidenti mi ci voleva anche questo strano potere a disturbarmi. Avevo paura di avere altre visioni, magari di Jake con qualche ragazza, possibile che avesse a che fare con le mie debolezze, la mia dannata insicurezza. Merda mi veniva da piangere. D'altra parte assere la figlia di genitori perfetti e impeccabili aveva il suo prezzo, mi sono sempre sentita un passo indietro.

Jake mi osservava, silenzioso.. “un penny per i tuoi pensieri..” disse dolcemente. Lo guardai e sorrisi, non volevo annoiarlo con le mie paranoie, sempre le stesse.. “ non pensavo a nulla, mi stavo godendo l'aria fresca e il profumo del mare.” “sei una pessima bugiarda, ma farò finta di crederti.” lo guardai, era bellissimo ed era mio, cioè non ancora, non del tutto, ma prima o poi..!!

parcheggiammo e ci dirigemmo verso il molo, che posto romantico, molto grazioso camminammo mano nella mano, poi scendemmo in spiaggia. “ness,” “si?” “ricordi quando venimmo qui l'ultima volta?” se me lo ricordavo? Certo, era successo due anni prima, avevamo fatto una passeggiata, poi io gli avevo chiesto se fosse mai stato innamorato.. “si , come se fosse ieri. Ricordo anche la domanda che ti feci, a cui tu non desti una risposta” “ avrei voluto dirtelo, sai, ci sono andato vicino, tanto così... ma poi ho pensato che non fosse il momento giusto.. tu eri ancora troppo piccola per capire.”

“secondo te perchè ti ho chiesto se eri mai stato innamorato?” “per curiosità?” rispose lui. “in realtà io ti vedevo come il mio principe azzurro, e speravo che mi avresti aspettato e che come nelle favole mi avresti portato via sul tuo cavallo bianco..ma siccome non ti avevo mai visto con una ragazza mi era presa la fissa che tu fossi gay..” silenzio di tomba. Mi voltai a guardarlo e lo trovai a bocca aperta, che mi fissava interdetto.. “cosa...?” disse con una voce stridula. Io non riuscii a trattenere una sonora risata, “ma se stavo impazzendo, tu stavi crescendo e ti trasformavi in una bellissima ragazza, io mi sentivo un pedofilo depravato che non riusciva a toglierti gli occhi di dosso e tu.. pensavi fossi gay? Scosse la testa sbuffando. Lo guardai ancora ridendo, era troppo buffo.. scusa Jake ma il dubbio c'era. “e dimmi come te lo sei tolto?”be ho chiesto a Emily, lei mi ha detto di no, si è messa a ridere e ora capisco anche il perchè.. ma non ero convinta, credo di aver fugato ogni dubbio quando ti ho visto con.. be cioè hai presente no chiappe di marmo.. be li ne ho avuto la conferma.” “ smettila, mi stai prendendo in giro, lo sapevi cosa provavo per te, non dirmi che non te ne eri accorta.” “lo guardai e sorrisi, ok un pochino ma comunque ho chiesto davvero ad Emily se fossi dell'altra sponda.” “sai che potrei rispondere alla tua domanda con i fatti e non con le parole..” disse con voce roca, “ credo che mi piacerebbe un sacco” risposi. Non se lo fece ripetere due volte, e le sue labbra furono sulle mie, la sua lingua cercava la mia, le mie mani erano tra i suoi capelli corti e le sue scivolarono automaticamente sui miei fianchi. Dio mi sembrava di andare a fuoco, quando mise una mano sotto la maglietta e risalì fino al contorno del seno mi sembrò di essere in paradiso, ma durò un attimo, mi guardò con il fiato corto e gli occhi lucidi, “c'è troppa gente.. dovremmo trovare un posto solo nostro dove poter stare in pace e fugare una volta per tutte i tuoi dubbi..” disse. E aveva ragione, per un motivo o per l'altro non si riusciva mai ad essere soli.

Dopo tutto quello che avevamo passato mi sembrava davvero stupido avere ancora dei dubbi su di lui. Mi sentivo sempre più desiderosa di spingermi oltre, non so se sarei stata pronta per fare l'amore ma credo che fossi sulla buona strada. Domani sarebbe stato il mio settimo compleanno quale serata migliore per lasciarsi andare?

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Capitolo 27
*** I miei primi 18 anni ***


Stavo dormendo, e lo avrei fatto ancora per un po se un suono in lontananza non mi avesse riportato alla realtà. Chi aveva puntato la sveglia?, accidenti, avrei voluto dormire ancora un po'. “ehi dormigliona, è ora di alzarsi”. Zia Alice piombò come un uragano in camera mia, ed aprì le persiane, la luce del sole mi colpì in pieno viso.. ancora sole?, che strano siamo sempre a Forks o ci siamo trasferiti nella notte? Dovetti arrendermi a quella pulce fastidiosa di mia zia, “ok, ok, ora mi alzo..” “ ti ricordi cosa mi hai promesso ieri?” si me lo ricordavo, dovevamo andare a cercare qualche vestito adatto per l'occasione, come se mi fossi dovuta sposare! “ti avviso che è solo il mio compleanno non una festa di gran gala e poi non credo che festeggerò.” dissi. “non dire sciocchezze, i 18 anni arrivano una volta sola” “zia, io li avrò per sempre.. anno più anno meno, ho un sacco di tempo per festeggiare”. “no tesoro, anche se tra 300 anni sarai ancora così, non significa che tu non debba goderti ogni esperienza come se fosse unica ed irripetibile.. non si torna in dietro mai, anche per chi come noi non invecchia. Quindi nulla sarà mai come la prima volta.” mi strizzò l'occhio e mi gettò dei vestiti puliti. “ora vai a farti una doccia, ti aspetto di sotto.” so che per zia Alice ogni occasione andava assolutamente festeggiata, lei non ricordava nulla della sua vita da umana, per questo ogni esperienza assumeva un'importanza particolare. Credo che abbia ragione però, per quante volte si possa ripetere una cosa , la prima volta sarà sempre irripetibile. E chissà per quale starna associazione di idee pensai a Jacob. Come sarebbe stata la nostra prima volta? Be in realtà la mia, perchè lui non era di certo inesperto. Però mi accorgo che a parte l'ultima, di cui ho fatto conoscenza a mie spese, non so molto della sua vita intima. Si d'accordo amava mia madre... ma tra quell'amore pressoché platonico e oggi c'è un buco di quasi sette anni. Chissà come reagirebbe se glielo chiedessi...?

Mentre penso a tutto ciò sono già sotto la doccia, l'acqua calda scorre sul mio corpo e ripenso alla giornata di ieri, iniziata nel peggiore dei modi ma poi finita meravigliosamente. Avevamo parlato molto riuscendo a chiarire molti punti, la mia dannata insicurezza, il suo senso di inadeguatezza nei miei confronti, certo che eravamo una bella coppia di insicuri paranoici.

Tornata a casa avevo trovato mia madre ad aspettarmi a casa dei nonni, voleva parlare con me di quello che era successo. Era molto dispiaciuta. Ma infondo non era colpa sua, io sapevo che c'era stato qualcosa tra loro, quel famoso bacio.. se io non avessi sviluppato quella sorta di potere, non sarebbe accaduto nulla. La rassicurai, e anzi mi scusai per come mi ero comportata, non avevo il diritto di aggredire in quel modo nessuno, tanto meno lei che aveva rinunciato a tutto per me.

Ero andata a letto serena, ero riuscita a sistemare le cose e mi ero fatta una promessa, - non mi sarei più fatta prendere dalla gelosia soprattutto nei suoi confronti-.

Scesi in cucina, “Hana dove si è cacciata?” chiesi rendendomi conto sollo allora che non era nel suo letto. “l'ha rapita Seth questa mattina, sono andati alla spiaggia e poi pranzavano da Sue. Seth era davvero perso per quella bimba, ma la cosa assurda è che lei lo ricambiava. Mi sembra di vivere un dejavu.

il programma prevedeva compere con la zia e poi avrei passato il resto della giornata con la mia famiglia, Jacob mi sarebbe passato a prendere per le 19 e mi aveva promesso una serata romantica solo io e lui. Chissà cosa aveva in mente. “ehi nipotastra, che cosa stai macchinando in quella testolina, sei arrossita” zia Alice mi distolse dai miei pensieri peccaminosi, “uh.. a niente zia, pensavo in quali negozi volevi portarmi e se mi conveniva mettere le scarpe comode..” scherzai cercando di deviare l'argomento, che sono certa sarebbe ritornato, perchè quando mai zia Alice si sarebbe fatta scappare l'occasione di confidenze intime senza mio padre nei paraggi?

Il centro commerciale era semi deserto, complice la bella giornata, Zia lo aveva previsto, così avremmo girato per tutti i negozi senza dare troppo nell'occhio. Dopo essermi provata praticamente di tutto, abiti eleganti, piu sportivi, corti, lunghi, stretti, larghi, scarpe di ogni genere, dal tacco 12 alle ballerine rasoterra dissi: “zia io non ne posso più, perchè non facciamo una pausa? Posso prendere qualcosa da bere, sono distrutta.” “ok, ma solo 10 minuti, ho visto una cosa che fa al caso tuo” e mi strizzò l'occhio.

Mi gustai un fresco gelato e poi riprendemmo la tortura, il vestito che aveva visto era davvero bello, si questa volta era quella buona. Era un abito semplice, arrivava a metà coscia, stretto ma non troppo di un colore molto particolare, un verde quasi petrolio ma molto luminoso. Scelsi un sandalo allacciato alla caviglia di medio tacco. “sei meravigliosa, ora passiamo all'intimo” e tirò fuori, non so bene da dove, un completino ino, ino, che mi fece morire di vergogna solo a guardarlo. Lo slip, se così si poteva chiamare, era praticamente inesistente, diciamo più un filo interdentale e il reggiseno trasparente anche quello era decisamente provocante, aveva su scritto “toglimi”. “s-scusa zia, non ti sembra un po' troppo...”non mi fece finire la frese, “smettila, a Jake piacerà..l'ho visto” “che..cosa..come..” stavo balbettando le parole mi si seccarono in gola, “ e dai che scherzo, lo sai che non riesco a vedere il vostro futuro, ma lui è un maschio, quindi lupo o no è piuttosto prevedibile.” ero paonazza, “per apprezzarlo, dovrebbe vederlo e non credo che da sotto al vestito..si possa..” Alice inarcò un sopracciglio e mi guardò tra lo stupito e il divertito. “ Nessie sei incantevole quando sei in imbarazzo, ma non c'è proprio nulla da vergognarsi, ormai sei grande ed è una cosa naturale fare l'amore con chi si ama..” venni colta da un attacco di tosse convulsiva, “zia ma che dici, noi non abbiamo mai fatto..” “o lo so ma c'è sempre una prima volta... ti ricordi il discorso di questa mattina..? dai prendi questo completino e smettila di fare la sciocca, mi ringrazierai lo sento.. o quanto meno lo farà lui”.

Alla fine mi aveva convinta, tornammo alla macchina, ero esausta, a casa mi aspettava il pranzo in famiglia, dove l'unica a mangiare ovviamente ero io e poi avrei potuto riposare un pochino prima della serata.

 

POV Jacob,

mi svegliai presto, oggi era il compleanno del mio amore, le mandai un messaggio di auguri e poi andai a fare colazione. “buongiorno Jake” mi disse mia sorella, “per questa sera è tutto pronto, abbiamo organizzato una cena sulla spiaggia, un bel fuoco, carne alla griglia, musica insomma tutto quello che piace a lei. Ovviamente non mancherà la torta, ci pensa Sue. Sam ha dato il permesso ai Cullen di venire per l'occasione, pensavo che sarebbe stato carino se ci fossero anche loro. Che dici?” “ si è stata una buona idea Nessie apprezzerà di sicuro” ero teso e non so nemmeno perchè, forse perchè avevo una cosa importante da dirle e sinceramente non sapevo come l'avrebbe presa... il mio regalo per lei era parecchio impegnativo..” “a proposito, hai poi trovato il regalo perfetto?” mi chiese Rechel, “ si l'ho trovato e ti dirò sono piuttosto nervoso, ho paura della sua reazione, forse sto correndo un po troppo.” “no, e poi sono solo sette anni che state insieme,” sorrisi alla battuta di mia sorella, “ simpatica, davvero molto”. Feci colazione e poi uscii. Sulla spiaggia incontrai Seth con Hana, accidenti come sono legati, so che lui non le ha spiegato nulla ma che lei ha praticamente capito che tra loro c'è qualcosa di speciale, quella bambina dalle sembianze umane in realtà di umano aveva davvero poco, era di un intelligenza davvero sopra la norma. “Ehi Set” decido di chiamarlo, “ ciao capo” rispose, “che ci fai qui pensavo che saresti andato da Nessie”. “No oggi è impegnata con quella pazza di Alice, vado a prenderla per le 19 e la porto subito qui.” “come vanno le cose?” mi chiese. Mi sedetti sulla sabbia. “meglio, abbiamo chiarito e spero che non salti fuori nient'altro a guastarmi la giornata. Ness è così suscettibile che basterebbe un nulla per mandarla fuori.” “sai che è un insicura cronica, i geni Swan purtroppo l'hanno colpita” già era tremendamente insicura, temeva di non essere abbastanza, non riusciva a vedere lo splendore che era.

Un fruscio mi colse di sorpresa, Leha, che ci faceva lei qui, doveva essere di ronda. “ehi Jake, posso parlarti un attimo?” “certo che succede?” “ nulla ho finito ora la ronda, volevo solo dirti che non so se ci sarò questa sera, non mi va di vederla, cioè lo sai, poi potrei dire qualcosa di spiacevole e non vorrei rovinarti la serata. Poi ci saranno anche i Cullen quindi è meglio che mi tenga alla larga.” “ come vuoi, mi dispiace però che tu non riesca ad andare oltre. Lei non è così male come vuoi farla sembrare..” “dici così perchè è il tuo imprinting, sei diventato cieco, ma lei dovrebbe essere una tua nemica, ricordi ancora cosa pensavi di lei quando stava uccidendo Bella?” già come pensavo, lei era rimasta in fissa su quella storia e non riusciva ad andare oltre, non accettava che io avessi superato la crisi e lei no. “Leha, dovresti davvero andare avanti, è passato un secolo, possibile che non riesci a superare..” le parole mi morirono in gola, lo so bene perchè non riusciva a superare, avrebbe voluto l'imprinting anche solo per spezzare il legame con Sam. Ma lei non può averlo.. avevamo anche stupidamente, provato a leccarci le ferite a vicenda ma non aveva funzionato, non per me, per lei era anche stato peggio. “non ho dimenticato quella notte Jake, ma forse tu si.” quelle parole dette così a bruciapelo, merda, no,non l'avevo dimenticata, ma non ci pensavo da.. be da quando avevo visto Nessie per la prima volta.

Non sapevo che cosa dire.. “ non è per il sesso che non l'ho dimenticata, non temere non è quello che desidero.. ma ci eravamo fatti una promessa, e poi tu non l'hai rispettata, è arrivata lei, sei diventato schiavo dell'imprinting esattamente come tutti gli altri, e della povera sfigata che non riesce a levarsi dai piedi non te ne fregava più nulla”. Ecco qui, come non detto, grande spirito dei miei stivali giuro che mi faccio ibernare per qualche secolo.. “cazzo Leha, non è vero che non mi frega niente di te, è solo che lei è tutto il mio mondo. Ti avevo promesso che ci saremmo guardati le spalle a vicenda e che saremmo sempre bastati a noi stessi, ma che cosa pretendevi..? ti ho anche offerto di andare via per un po, magari lontano da qui potevi rifarti una vita. Io ti voglio bene lo sai ma..” “si certo lei è lei..l'unica la sola. Sai ci avevo quasi creduto che tra noi ci potesse essere qualcosa, forse il fatto di essere entrambi a pezzi, feriti, soli, ci avrebbe unito, l'intesa fisica mi era sembrata buona..” “Leha non mi sembra il caso di parlarne ora dopo sette anni. Se ci tenevi tanto perché non mi hai detto queste cose subito” “che cosa sarebbe cambiato, credevo di aver trovato un alleato nella lotta ai Cullen invece tu sei diventato amico del nemico”. ora capisco il suo risentimento, non era per quello che c'era stato, non era per quel momento di follia o direi più disperazione, in cui eravamo caduti ma per il fatto che lei vedeva in me un alleato, mal comune mezzo gaudio, e il mio abbandono l'ha ferita profondamente. Non sapevo cosa dire.. “comunque Jake non voglio mettermi in mezzo per questo non verrò alla festa.” così dicendo si allontanò.

Rimasi spiazzato, tornai da Seth il quale mi guardò con pena.. si era proprio pena. “ hai sentito tutto vero?” “si ma non ce n'era bisogno, sai eravamo nello stesso branco, sapevo tutto da allora.” mi voltai di scatto, credevo di non averci mai pensato in sua presenza.. “non sei stato tu, ma Leha, quando ha capito quello che era successo con Nessie, e scappata e si è lasciata praticamente sfuggire tutto, tutta la sua rabbia e la frustrazione.”

merda e meno male che doveva essere una bella giornata.. mai una gioia!! e ora che ci penso forse è meglio che non venga alla festa, non vorrei mai che le uscisse di bocca qualche stronzata con Nessie, ci mancava solo lei strizzo gli occhi e passo la mano sulla faccia, come a voler strappare via i ricordi dalla mente. Seth mi osserva pensieroso.. “non dire niente, non ce la farei.. ti prego abbi pietà di un povero lupo..” si avvicina Hana e mi guarda “ sai che i segreti non fanno mai bene, prima o poi escono fuori e fanno danni” Nostradamus avrebbe messo meno enfasi in quella che sembrava una profezia, feci una smorfia e me ne andai, mi sentivo veramente uno schifo.

Bene vediamo cosa potevo fare, così tanto per prendere qualche altro calcio nel culo. Decisi che era meglio evitare andai nella rimessa a trafficare con la moto, almeno lei non mi avrebbe fatto sorprese sgradite.

 

Note dell'autrice:

 

Eccomi qui, ecco il tanto atteso giorno, La festa di compleanno.. Siccome il capitolo era un po lungo l'ho diviso in due. Siamo quasi alla fine.. non mi sembra vero, quando ho iniziato pensavo di non andare oltre i 4/5 capitoli!!!

vi lascio alla lettura a presto con la seconda parte, che è già quasi scritta.

<3

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Capitolo 28
*** i miei primi 18 anno parte 2 ***


POV Nessie

 

il pranzo era stato ottimo, Esme aveva cucinato per un reggimento, forse pensava che sarebbe passato Jake, ma aveva declinato l'invito con fare misterioso, chissà che cosa stava architettando. Anche zia Alice doveva saper qualcosa perchè ogni tanto mi guardava e sorrideva, mah...

Mi andai a sedere fuori sul dondolo, era una bella giornata e si stava davvero bene. Improvvisamente mi tornò in mente il discorso di Zia Alice, quello sulle prime volte.. e mi resi conto che io non sapevo davvero nulla di quelle cose li. Non avendo mai avuto amiche della mia età, non mi ero mai confrontata su certi argomenti e non avevo mai avuto il coraggio di chiedere cosa si provasse, e se faceva male come avevo sentito dire.

L'unico confronto che avevo avuto era stato con le ragazze giu alla riserva ma ero troppo in imbarazzo che approfondire l'argomento e mi ero limitata ad ascoltare le loro esperienze. A pensarci bene non ne avevo mai parlato nemmeno con Jake, io non sapevo nulla della sua vita intima.

Avrei sempre potuto chiederglielo. Infondo non c'era nulla di male, e se la cosa lo turbava poteva sempre non rispondere.. come si dice chiedere è lecito, rispondere è cortesia.

Mentre ero assorta nei miei pensieri sentii una folata d'aria fresca e una mano gelida toccarmi un braccio.

“Mamma, che ci fai qui?” pensavo volessi andare a caccia,” “tesoro, andremo questa sera, partiamo con il buio e staremo via un paio di giorni”.

Mi guardava con un espressione adorante, sapevo che per lei era un giorno bello e allo stesso tempo triste. Ero cresciuta così in fretta che non aveva avuto il tempo di godersi quasi nulla. E per tutta la mia famiglia, con l'eternità davanti avere una bambina come me era davvero il colmo. “tesoro, sai già cosa farete questa sera..?” mi chiese.. non so perchè ma avevo il sospetto che tutti sapessero qualcosa tranne me.. “no mamma, Jacob mi viene a prendere alle 19. so solo questo” “ sono sicura che sarà una serata speciale..” “non è che tu sai qualcosa che io non so?” “no..no e anche se fosse non te lo direi mai. Non vorrei scatenare la furia del lupo” così dicendo sghignazzò. “non ti farebbe niente nemmeno in quel caso, lui ti adora, non ti attaccherebbe mai”.

La sento sospirare, mi volto e la sorprendo persa in qualche ricordo che forse non voglio sapere. “ no non lo farebbe mai, quando sei nata tu e ho saputo dell'imprinting, io l'ho attaccato, ho puntato alla gola e lui non si è nemmeno difeso.. si è messo in mezzo il povero Seth e si è rotto una spalla. Avrei potuto davvero ucciderlo con un morso e lui probabilmente non mi avrebbe torto un capello”.

La guardai sorpresa, questa ancora non la sapevo, cioè sapevo che non l'aveva presa bene ma che addirittura lo volesse morto.. “comunque tornando a noi, spero che per te questa sia una serata indimenticabile.. te lo meriti tesoro, anzi ve lo meritate”.

 

Ero davanti allo specchio, il vestito che mi aveva regalato zia Alice era davvero bello, e poi non era troppo striminzito. Mi guardavo nello specchio, ero bella, davvero, ma la mia perfezione non era perfetta. Ecco mia madre ha dato tutto in cambio dell'immortalità, io non so cosa darei per essere una comune mortale, per invecchiare insieme a lui e non privarlo di una vera famiglia, perchè diciamocelo, imprinting o meno, lui scegliendo me si negherà la gioia di essere padre. E questo sarà un rimpianto che mi porterò dietro per sempre.

“ma che succede qui, cos'è quel muso lungo?” niente paranoie, devi sorridere ed essere felice come è giusto che sia!!” “Zia Rose, non ti ho sentito entrare”, ero così assorta da non essermi accorta di lei. “fammi un bel sorriso, splendore!!” sorrisi, ero davvero felice di passare la serata con Jake qualunque cosa avesse in mente, credo che stasera non potrei negargli nulla.

Un profumi inconfondibile mi riempì le narici, eccolo il mio lupo, e improvvisamente mi sentii nervosa.

Scesi le scale e lo trovai li, appoggiato alla colonna che mi aspettava, con il sorriso più bello che avessi mai visto. Era magnifico, con un paio di Jeans e una camicia bianca riusciva ad essere perfetto. Gli posai gli occhi addosso e non riuscivo a staccarli. “auguri principessa”, sussurrò quando gli fui vicina. Si avvicinò e mi diede un casto bacio sulle labbra. “sei stupenda” il suo respiro sul collo mi fece venire i brividi. “anche tu..” dissi con un filo di voce. Era teso anche lui, chissà perchè, in genere non lasciava mai intravvedere la sua emozione, era piuttosto bravo a camuffare, ma non so perchè questa sera non gli era riuscito gran che bene.

Uscimmo di casa, mi fece salire in macchina e poi con mio grande stupore mi bendò gli occhi. “che fai?” gli chiesi appena mi mise la stoffa sugli occhi. “non puoi guardare dove stiamo andando, devi fidarti di me, è una sorpresa” disse ridacchiando. “dai Jake, lo sai quanto odio non essere padrona dei miei sensi,” “ ma ti ho tolto solo la vista, vampiretta, perchè non provi ad acutizzare gli altri?”

accidenti, mi aveva fregata. Il viaggio durò una decina di minuti, cercai di ascoltare i rumori intorno a me. “ok siamo in città.. a Forks?” “fuochino” rispose.. sentivo il rumore del traffico, qualche clacson in lontananza, poi tutti si fece più lontano, ovattato. Ci stavamo spostando dal centro, provai a mettermi in ascolto, sentii qualche uccello in lontananza, un cane abbaiare. “questi rumori non mi dicono nulla Jake. Chiunque potrebbe avere un cane.. uff” sbuffai sonoramente e sentii una risatina in risposta.. “ti stai divertendo vero..? aspetta che mi tolga la benda poi ti faccio vedere io..” “uhh che paura, e quale sarebbe la punizione?” avvampai, aveva usato un tono volutamente malizioso e io mi sentii andare letteralmente a fuoco.. “sei arrossita, devo pensare male signorina?” disse con tono ironico. All'improvviso la macchina si fermò. Jake si avvicinò al mio orecchio lasciandomi caldi brividi sulla pelle. “siamo arrivati. Che cosa senti ora?” “il tuo profumo Jake e il calore del tuo corpo..” dissi ed era vero.. in quel momento non sentivo altro. Ci incamminammo per un sentiero e sentii in lontananza un rumore familiare, poi un profumo mi invase le narici. “il mare” dissi “siamo vicini alla spiaggia?” chiesi? “ fuocherello”.. o insomma, dammi qualche indizio..!!” oltre al profumo della salsedine sentii un inconfondibile odore di muschio, e di bosco, conoscevo solo un posto che avesse queste caratteristiche “La Pusch” dissi. “fuoco!! attenta a non bruciarti..” e delicatamente sciolse la benda dai miei occhi. Quello che vidi mi fece rimanere a bocca aperta... “AUGURIIIII”gridarono in coro le persone davanti a me. C'erano proprio tutti, non potevo crederci, nonno Charlie, Sue, Billy, Seth con la piccola Hana e tutti i ragazzi del branco. Non mancava nessuno. Poi un po defilati rispetto agli altri vidi la mia famiglia, i Cullen al completo.

Rimasi immobile con le mani sulla bocca, avrei voluto correre a salutare tutti, ma non sapevo da chi iniziare. “allora, che ne dici?” mi sussurrò Jake, “ non.. io, cioè è..” non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto. Gli occhi mi si offuscarono e calde lacrime iniziarono a rigarmi il viso, fu nonno Charlie a farsi avanti per primo, “non vorrai mica piangere il giorno del tuo compleanno...?” sorrise e io gli buttai le braccia al collo “oh nonno... ci siete proprio tutti!!” dissi con la voce rotta dall'emozione. Un mormorio si alzò tra i presenti, un vociare allegro, a turno tutti vennero ad abbracciarmi. Tenni per ultimi la mia famiglia, mia madre e mio padre che mi guardavano estasiati. “sei bellissima tesoro,” disse mamma, e so che se fosse ancora stata umana avrebbe pianto di sicuro.

Era tutto perfetto, non mi aspettavo nulla di simile, sapevo che Jake stava architettando qualcosa ma non avrei mai immaginato una festa a sorpresa.

“Allora che ne dici?” mi chiese Jake avvicinandosi dolcemente. “che ti sei superato, non me lo aspettavo, e sono felicissima.” lo abbracciai e gli diedi un bacio sul collo. Lo sentii rabbrividire, sorrisi compiaciuta.

 

La festa prosegui allegramente, la grigliata era squisita e poi musica, balli insomma tutto era perfetto poco prima della torta dovetti salutare la mia famiglia, i miei sarebbero partiti per una fuga romantica e gli altri.. be si erano trattenuti anche troppo per i loro standard.

Un po mi dispiaceva, notavo lo sforzo che i ragazzi facevano a tollerare i miei, nonostante tutto c'era sempre un po di diffidenza, che credo fosse parte della loro natura. La loro presenza qui era stata un eccezione e quell'eccezione ero io. Osservai Jacob che parlava con Sam bevendo una birra, poco lontano Seth teneva tra le braccia la piccola Hana addormentata. Tutto era tranquillo e rilassato e io sentii il bisogno di allontanarmi un po.

Mi avvicinai alla riva e mi sedetti sul grande tronco abbattuto. Da qui potevo osservare l'oceano, il cielo nero e quasi privo di stelle, che nonostante tutto mostrava una luna davvero bellissima.

“che ci fai qui tutta sola?” la voce di Jake mi arrivò come una carezza, morbida e calda, sorrisi e senza voltarmi risposi “la luna è bellissima stasera, e il profumo del mare è più intenso del solito” lo sentii sorridere.. “in un altra vita saresti dovuta essere una sirena, altro che vampira!” “magari, sarebbe stato bellissimo” sospirai. “non mi dire che non stavi pensando a nulla, hai lo sguardo perso”. Jake riusciva a capire sempre quando c'era qualcosa che non andava o semplicemente percepiva i miei stati d'animo prima ancora che me ne rendessi conto io.. il potere dell'imprinting.

Mi voltai e lo guardai, i suoi occhi così' profondi, e quel viso terribilmente sexy. Arrossii al solo pensiero. Avrei voluto chiedergli del suo passato, della sua prima volta.. già perché era tutto il giorno che mi tormentavo dalla curiosità, dopo la chiacchierata con zia Alice, ma così di punto in bianco non sapevo come intavolare il discorso.

Fu lui a parlare per primo “ se c'è qualcosa che non va o di cui vorresti parlarmi non devi farti problemi ok?” e che cavolo... “che fai leggi nel pensiero anche tu...”? Dissi fingendomi sconvolta, però in questo momento sarebbe stato molto più comodo.. lui ridacchiò ed emise un suono roco che mi mandò in pappa il cervello.

Sospirai, “sai, in realtà stavo pensando che in questo momento sarei potuta essere in Brasile, vittima sacrificale di quella stupida profezia, e prima ancora ho rischiato di essere aggredita da quel vampiro... ho pensato che i miei sogni romantici sulla prima volta si sarebbero infranti miseramente.” lo sentii irrigidirsi “..già ma per fortuna non è andata così..” disse con un filo di voce, lo sentii deglutire rumorosamente, mi voltai e mi stava guardando, “Ness, non devi sentirti in dovere di.. cioè io non mi aspetto nulla..” non finì la frase perchè gli premetti le labbra sulle sue, “lo so, e ti amo anche per questo, ma nei miei sogni ci sei sempre stato tu.” dissi tutto d'un fiato. “ohh, be mi lusinga e voglio che tu sappia che anche nei miei tu sei la protagonista..” presi coraggio “Jake?” “si?” rispose “ com'è stata la tua prima volta?” strabuzzò gli occhi, e si irrigidì ma non proferì parola. “Jake...?” lo chiamai, niente silenzio di tomba, merda era meglio che stessi zitta, lo sapevo... ho rovinato tutto.

 

POV JAKE

merda, ma che domanda è...? Nessie la regina delle domande scomode.. ricordo ancora la prima volta che aveva scoperto i suoi in atteggiamenti intimi... dopo la spiegazione che cercai di darle non del tutto convincente andò a chiedere a Carlisle e poi in preda all'imbarazzo decise di trasferirsi dai nonni... non che lì si giocasse a carte la notte... ma almeno non erano i suoi genitori!!

dovevo darle però una risposta, mi vennero in mente le parole della piccola Hana, Nostradamus non sbaglia mai.. forse avrei dovuto dirle tutto del mio passato, se lo venisse a scoprire con quel suo nuovo potere sarebbe peggio.. mentre pensavo a queste cose lei cercò di scusarsi per la domanda, era in imbarazzo era ovvio. “non preoccuparti Nessie non c'è problema, il fatto è che non ho molto da raccontarti in questo campo..” mi guardò un po stupita.

“la mia prima volta è successa al liceo, avevo 16 anni e lei era una ragazza più grande,, diciamo che è stata la prima volta di metà dei ragazzi della scuola.. lo so che detto così è un po squallido, ma noi maschi siamo un po idioti da quel punto di vista, soprattutto a quell'età.” mi voltai ad osservarla, mi ascoltava con un espressione tranquilla, “si ma com'è stata..voglio dire che sensazioni hai provato..?” come faccio a spiegarglielo..vediamo.. “ero piuttosto impacciato, si può dire che ha fatto tutto lei.. provavo una forte attrazione fisica ma non ero coinvolto sentimentalmente, “ma come si fa a stare con qualcuno in quel modo senza provare dei sentimenti.. io non capisco,” “be intanto noi ragazzi viviamo la prima volta diversamente.. è un po un traguardo da raggiungere il prima possibile per vantarsi con gli amici, per le ragazze in genere è diverso..” “comunque se ti può interessare nemmeno a me piace il sesso senza sentimento, non era quello che cercavo infatti per un bel po non è più successo..” “e poi,? avrai avuto altre esperienze no..?” “Nessie..” sospirai.. “ poco dopo quella volta ho incontrato tua madre..” lasciai cadere il discorso..lei mi guardò in apprensione come se aspettasse il seguito del racconto e allo stesso tempo lo temesse, decisi di dirle tutto. “è successo altre due volte.. la prima quando tua madre era in cinta e stava per partorire e l'ultima.. be anche quella la conosci..” Nessie era a bocca aperta e so che non era ne per la prima ne per l'ultima... era quello che stava nel mezzo ad averla stupita. “credevo che tu amassi mia madre...” disse.. “si e infatti era così.. ero completamente distrutto, ero disperato, tuo padre aveva sentito i tuoi pensieri, ed era assolutamente certo che tu non fossi un mostro, mi sono sentito solo, definitivamente distrutto.. avrei voluto scomparire dalla faccia della terra. C'era solo una persona che mi poteva capire, che sentiva il mio stesso dolore,

“Leha...” soffiò Nessie in una specie di sussurro, non era una domanda ma una constatazione. “ e così non so nemmeno come, abbiamo stupidamente pensato che insieme avremmo potuto trovare un po' di pace.. ma non ha funzionato.. è stato un rapporto dettato dalla disperazione, qualche ora dopo, tornando da tua madre per dirle che me ne sarei andato l'ho trovata che fantasticava con i nomi da dare al bambino.. è stato un attimo poi tutto è precipitato.. e sei nata tu..”

“ohh cazzo, mi odierei anch'io se fossi al suo posto..” disse quasi tra se e se..

“no, lei non ti odia per quello, era consapevole quanto me che si era trattato di un errore, si è sentita tradita dal mio imprinting, noi facevamo fronte comune nell'odio verso i Cullen e io mi sono schierato con il nemico..” rimase in silenzio per qualche minuto, io non sapevo che cosa stava pensando , ma non avevo il coraggio di proferire parola. Poi si girò sospirò e mi sorrise.. “be.. quindi siamo uguali io e te.. si può dire che nessuno dei due abbia mai fatto l'amore..non nell'esatto senso del termine..” la guardai.. sorrisi di rimando “s-si..se così si può dire...”!

“Jake, Nessie” una voce alle nostre spalle ci fece sobbalzare, mi voltai, cazzo Leha che diavolo ci faceva qui, non ora, non dopo quello che le avevo raccontato, non mi andava proprio di vederla ne di litigare. Grugnii un “che cosa vuoi” Nessie mi tirò una gomitata, si sforzava sempre di essere gentile, “non temere, non sono qui per litigare o fare le mie scenate.”la vidi sogghignare, si avvicinò “sono passata per salutarti capo, ho deciso di accettare la tua proposta, me ne vado.” la guardai allibito “e dove?” dissi. “vado a Boston da un'amica di mia madre, mi ha trovato anche un lavoretto, forse riprenderò gli studi, e se sarò fortunata mi lascerò tutto alle spalle.” le brillavano gli occhi come non le avevo mai visto, era decisa, questa volta non sarebbe tornata indietro. “ ok, se è quello che vuoi. Se pensi che ti serva. Ti faccio i miei migliori auguri:” allungai una mano per salutarla e lei inaspettatamente mi gettò l braccia al collo. “ la strinsi sentivo che mi sarebbe mancata, non solo la mia beta ma l'amica che era stata e che sapeva essere al bisogno.” Nessie ci guardava allibita, non so cosa pensasse certo non aveva mai visto Leha lasciarsi andare così. Ci staccammo dall'abbraccio e lei con mio stupore si voltò verso Nessie e la guardò con sfida. Dio mio fa che non dica nulla di sconveniente, ma ancora una volta mi sorprese. “Nessie, lo lascio nelle tue mani, Jake ha l'anima più bella che io abbia mai conosciuto, quindi abbine cura, se vengo a sapere che lo fai soffrire torno e ti stacco la testa a morsi.. intesi?” “non ti preoccupare Leha, fare del male a lui equivarrebbe farlo a me stessa.. e se dovesse succedere avrei campo libero e potrai staccarmi la testa.” sorrise Leha e annui “risposta esatta succhia sangue a metà” così dicendo si voltò e se ne andò. Rimanemmo con lo sguardo su di lei finchè non scomparve nella foresta.

“spero che trovi un po di serenità” disse Nessie, “sai sono le prime parole quasi gentili che mi rivolge” no, non erano gentili per niente ma capivo cosa intendeva Nessie, avevano il sapore di approvazione e questo era già qualcosa.

 

Nota dell'autore.

Ciao a tutte, a chi mi segue, a chi mi ha letto per sbaglio e a chi perde sempre un minuto per recensire..!!

eccoci qui, sempre più vicini al mio per sempre felici e contenti... in questo capitolo, un po introspettivo abbiamo trovato una Leha che decide finalmente di seppellire l'ascia di guerra. E una Nessie forse un po più riflessiva e meno impulsiva.

Che ne pensate?

Vi lascio uno stralcio di un brano dei MCR

 

“Buon viaggio hermano querido
E buon cammino ovunque tu vada
Forse un giorno potremo incontrarci
Di nuovo lungo la strada.

…...

Non voltarti ti prego
Nessun rimpianto per quello che è stato
Che le stelle ti guidino sempre
E la strada ti porti lontano”

 

Al prossimo capitolo!!

Sadele

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Capitolo 29
*** Per l'eternità ***


Eccoci arrivati alla fine della mia storia. Non riesco ancora a credere di averla terminata, mi sono chiesta tante volte se ne valeva la pena, se continuare o fermarmi. Sono felice di aver continuato. So di non essere una grande scrittrice, e di avere molti difetti ma mi sono sempre chiesta come sarebbe stato scrivere una storia tutta mia..

ora sto provando a buttare giù un originale, ma ancora non so quando la pubblicherò!!

volevo ringraziare tutti coloro che hanno dedicato un minuto per leggere la mia storia, e a quelli che hanno gentilmente recensito. Grazie di cuore!!!

un bacione e a presto

Sadele.

 

 

Per l'eternità

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

È eterno il sorriso ingenuo di un bambino
Sono eterne le mie parole in un bicchiere di vino
È eterna la radice di un albero che ha visto la storia
Un pensiero contaminato dalla memoria

È eterno chi ha scelto di vivere a suo modo
La mia voglia, la pace, la guerra
Fra il gatto ed il topo
È eterno un soffio di vento mentre chiudi i tuoi occhi
E ogni cosa che ti dà un emozione quando la tocchi

..

(l' eternità di Fabrizio moro)

l'improvvisata di Leha per fortuna non aveva fatto danni, capirai, con lei l'incomprensione era sempre in agguato. Nessie sembrava serena ed era giunto il momento della mia sorpresa, quella vera. Ero in ansia, speravo che non fraintendesse, così presi una boccata d'aria e mi decisi.

“ehm ehm” mi schiarii la voce “dunque, torniamo a noi, credo sia arrivata l'ora della mia sorpresa” dissi “come.. un'altra...?” Nessie era stupita, pensava che il mistero dei giorni scorsi fosse la festa, e in effetti in parte era cosi, ma c'era ancora una cosa che volevo mostrarle e poi dovevo ancora darle il mio regalo.

“certo principessa, pensavi che la sorpresa fosse la festa?” “be si... non dovevi disturbarti, non volevo nulla per il mio compleanno...” “o ma non è un regalo per te, in effetti è più una cosa mia..”dissi incrementando la sua curiosità.

“allora... che cos'è, lo sai che sono curiosa!!”

“vieni con me, ti ci porto”. Imboccammo il sentiero che passava davanti a casa mia e attraversava il villaggio. Ad un certo punto lasciammo la strada principale per addentrarci in un piccolo viottolo in mezzo alla vegetazione. La strada era ancora da sistemare, ma avrei avuto tempo, già era un miracolo quello che erano riusciti a fare. “Jake ma dove mi porti, nel bosco? Non ho l'abbigliamento adatto per una escursione notturna” sorrisi, “no, abbi ancora un po di pazienza, pochi minuti e siamo arrivati”.

All'improvviso dietro all'ultimo cespuglio si aprì una piccola radura, avevano anche tagliato l'erba e sistemato il giardino, mi fermai, Nessie era impalata e guardava davanti a se senza probabilmente capire. “andiamo a casa di qualcuno?” chiese. “non Nessie questa è casa mia”.

Lei si voltò con gli occhi sgranati “cosa? Vai a vivere da solo?” mi chiese, “perchè Jake, non mi avevi detto nulla...?” ora sembrava quasi triste, non volevo che si sentisse tagliata fuori, io volevo andarci a vivere con lei non da solo... “sono abbastanza grande per iniziare ad essere autonomo, e poi quando mia sorella si sposerà vorrà stare con mio padre, e io non posso sopportare Paul tra i piedi...” “oh credo nemmeno tuo padre” disse sogghignando. “e quindi hai deciso di comprare casa senza dirmi nulla..” “non l'ho comprata, questa era la casa dei miei nonni, dove è cresciuta mia madre, era poco più che un rudere.. Esme ha fatto il miracolo” “cosa? Mia nonna ha restaurato la tua casa?” “già, le ho chiesto un favore e mentre eravamo in Brasile ha davvero fatto un lavoro con i fiocchi. Volevo che fosse pronta per il tuo compleanno, be io non ho fretta di trasferirmi ma pensavo che avere un posto solo per noi facesse piacere anche a te. Ma se non ti piace...” “ma scherzi, è bellissima..” disse con un filo di voce, mi sembrava un po nervosa forse aveva capito a cosa alludevo e forse anche lei stava pensando la stessa cosa. “dentro è ancora vuota, ma pensavo che potresti aiutarmi ad arredarla, e magari sentirla un po' tua. Lo so che è presto ma..”non mi lasciò finire la frase che mi cinse il collo con le braccia e mi baciò. Un bacio intenso, Dio come avrei già voluto arredare almeno la camera da letto.

Ci staccammo, “vuoi vederla dentro?” “ si certo”.

Entrammo e dentro, sebbene non ci fosse ancora nulla tutto era già predisposto. L'ingresso dava su una grande zona giorno, cucina a vista e soggiorno, poi un disimpegno portava alla zona notte. Esmee aveva insistito per ampliare un po la casa, aggiungendo una stanza degli ospiti, non si sa mai, aveva detto. Già chissà che cosa ci riserverà il futuro, Carlisle non è sicuro sulla sterilità di Nessie, in ogni caso non mi importava, non volevo pensarci ora, sarà quel che sarà, l'importante è stare insieme, poi i problemi si affronteranno piano piano. Mentre ero perso nei miei ragionamenti sento Sento Nessie dire qualcosa, “ ma quello cos'è?” Chiede indicando un postit rosso attaccato alla porta di quella che sarebbe stata la camera da letto. Mi avvicino e lo stacco. Scritto con una grafia inconfondibile


 


 


 


 


 

ciao piccioncini,

spero che la sorpresa vi piaccia, non potevo lasciare la casa così spoglia, e consideratelo una sorta di regalo di compleanno.

Ps. Nessie sono certa che mi ringrazierai

anche tu per quello che ti ho obbligata ad indossare..!!

divertitevi... zia Alice


 

Pov Nessie

Tenevo quel bigliettino tra le dita e lo leggevo e rileggevo, ero consapevole di avere lo stesso colore della carta... sentivo le mie guance letteralmente andare a fuoco, ma cosa le era venuta in mente.. l'allusione al completino intimo che indossavo.. certo, era già tutto premeditato, mi voltai verso Jake e vidi che era turbato almeno quanto me. “giuro che io non ne so nulla..” mi disse quasi a volersi giustificare, risi, un suono gutturale e tirato uscì dalle mie labbra, questa me la avrebbe pagata.. nana malefica, pensai. “ho quasi paura ad aprire la porta, tua zia sa essere pericolosa.. ma qualunque cosa sia l'affronteremo insieme” rise di gusto, sorrisi anch'io per stemperare la tensione “pronta...? 3-2-1 Via!!!” aprimmo la porta e quello che vidi mi lasciò di sasso. Un enorme materasso da campeggio a forma di cuore, rosso, più o meno come la mia faccia, occupava il centro della stanza, petali di rosa bianchi cosparsi ovunque disegnavano un percorso che arrivava fino alla porta. Nessuno dei due riusciva a parlare, io aprii la bocca diverse volte salvo poi richiuderla senza proferire alcun suono.

“ehm ehm, certo che tua zia riesce sempre a stupirmi... come avrà fatto a depistare Edward?” “non so, intanto era in Brasile e poi avrà imparato qualche nuova lingua” dissi incredula, ok, ero ufficialmente in imbarazzo, mi voltai a guardare Jacob che come me fissava quel materasso e lo so cosa stava pensando.. poi si voltò verso di me donandomi il suo miglior sorriso “è arrivato il momento del mio regalo” disse.

Ancora un regalo, lo guardavo stupita, mi prese per mano e mi invitò a seguire il percorso di petali fino al letto. Lo guardai incredula, ma a che razza di regalo stava pensando?

“siediti” disse ridacchiando “Jake ma cosa hai in mente?” dissi quasi strozzandomi con la saliva. “ecco lo so che può sembrare ancora presto, cioè non che voglia metterti fretta, però io ti amo e vorrei condividere con te ogni cosa..” oddio non sarà quello che penso, cioè anch'io voglio fare l'amore con lui ma non avrà mica pensato al sesso come regalo di compleanno... questa volta Alice mi sente... ci mancava solo questo letto come se non bastasse l'imbarazzante coso che mi ha fatto mettere sotto al vestito e che lei chiama “completino intimo”... mentre il mio cervello registrava tutto questo vidi Jake estrarre dalla tasca una scatolina nera e rimasi completamente sbalordita.

Si inginocchiò davanti a me, ed aprì la scatola, uno splendido anello d'oro bianco con al centro una scia di delicati brillantini che risplendevano di luce propria. Non riuscivo a crederci, ero senza parole, fissavo l'anello e poi lui negli occhi, poi di nuovo l'anello dovevo avere un espressione stralunata perchè ad un certo punto Jake parecchio nervoso mi guardò “ti prego Ness di qualcosa” ma cosa avrei potuto dire, non c'erano parole per descrivere il mio stato d'animo, “io... non so cosa dire Jake, è.. st..stupendo” dissi balbettando. Jake mi prese la mano sinistra e mise l'anello al mio dito, era perfetto, ora capivo cosa era andato a fare con mia madre, e io che gli avevo fatto una scenata.. che stupida.

“Nessie, io vorrei poter vivere con te per sempre, e mi piacerebbe che questa casa possa diventare la nostra casa...”non lo lasciai finire, chiusi le sue labbra con le mie, in un bacio mozzafiato. Non mi importava più di nulla, quella era la serata più bella di tutta la mia vita e lo sarebbe rimasta in eterno, l'imbarazzo era scomparso e restava solo lui, in tutta la sua bellezza, mi scrutava da sotto le sue lunghe ciglia nere e mi sentivo nuda davanti al suo sguardo. Jake si sedette accanto a me sul materasso, e ricambiò il bacio. Sentivo le sue mani sulla mia schiena scoperta, si muovevano su e giù fino alla cerniera del vestito ma non osavano andare oltre, dovevo fargli capire che ero pronta, così gli posai una mano sulla guancia e gli mostrai il desiderio che avevo di lui, di essere sua. “sei sicura?” “non sono mai stata cosi sicura in vita mia...” Jake sospirò e riprese a baciarmi, questa volta però le sue mani si appoggiarono sulla cerniera del vestito e la fecero scorrere, mi alzai lo feci scivolare a terra rimanendo così solo con la biancheria. Lo sguardo di Jake si accese all'improvviso, mi tirò a se e mi accarezzo con gli occhi prima che con le mani, sembrava un cieco che aveva visto la luce del sole per la prima volta, il suo sguardo mi imbarazzò e distolsi il mio, “non devi vergognarti, sei così bella da togliere il fiato, e dovrò ricordarmi di ringraziare tua Zia” disse in un sussurro poi riprese a baciarmi ed accarezzarmi la schiena le sue mani calde percorrevano il mio corpo, un po' incerta cercai di sbottonargli la camicia che andò a fare compagnia al mio vestito, Jake si sfilò i pantaloni e rimanemmo in intimo. Per un attimo fummo incerti sul da farsi notavo che anche lui era nervoso, forse aveva desiderato tanto quel momento che ora aveva paura ..ecco si sembrava spaventato e infatti quello che mi disse mi colse di sorpresa “ho paura Nessie” sussurrò al mio orecchio “dovrei essere io quella intimorita dall'ignoto” sorrise “non è di quella paura che parlo, ma sono spaventato da quello che provo, ho paura che tu possa svanire da un momento all'altro, o che ti renda conto di meritare molto di meglio e io senza di te..” non finì la frase, gli presi il viso con le mani e lo guardai “non dire sciocchezze, sono io quella che ha paura di poterti perdere un giorno, ti amo Jake e sono qui e ci sarò per sempre” dissi. Il bacio che segui non aveva bisogno di essere descritto, mi sentii semplicemente persa tra le sue braccia, e quando rimasi nuda davanti a lui mi sorpresi di non provare imbarazzo ma solo felicità, le sue carezze, le sue mani calde che scorrevano sul mio corpo mi portavano lontano in un mondo solo nostro, sentivo solo il nostro respiro e il rumore dei nostri baci. Quando entrò in me lo fece con una tale venerazione e dolcezza che il dolore passò in secondo piano, non credevo si potesse provare nulla di simile. La sensazione di averlo dentro di me, il suo corpo sul mio, non ci sono parole per descrivere quello che ho provato.

Non so che cosa ci riserverà il destino, o se avrò mai la gioia di diventare mamma, quello che so è che quella sarebbe stata di sicuro la notte più bella della mia vita.


 


 


 


 

Epilogo


 

Dopo tutti questi anni io non smetto di guardarti
qualche volta ancora a bocca aperta
Non finisco di capire non finisci di stupire come non dovesse mai finire
Vuoi nascondermi i difetti mentre a me piacciono tutti
ma non te lo vuoi sentire dire

Tu sei lei
tu sei lei
fra così tanta gente
Tu sei lei
tu sei lei
e lo sei stata sempre

(…....)

E lasci in giro il tuo profumo come a dirmi “Io ci sono” come a dirmi “Sarò sempre qua”

Tu sei lei
tu sei lei
fra così tanta gente
Tu sei lei
tu sei lei
e lo sei stata sempre
Se l’universo intero ci ha fatto incontrare qualcosa di sicuro vorrà dire......

(TU SEI LEI di Luciano Ligabue)

 

FINE

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