Storia di vita di una Guerriera Kyoshi

di Alex Ally
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 15: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.

Il rumore di vetri rotti si senti non appena il vaso fu scaglaitto con forza contro la parete.
«Ti prego Shunrei non fare cosi.» disse l'uomo cercando di calmare la moglie.
«Chiudi il becco!» strillo Shunrei lanciando un altro vaso contro il marito. «Come pretendi che reagisca? Ci vuoi abbandonare!»
«Non è cosi e lo sai.» obbietto il marito.
«Sapere cosa? Che andare a farsi uccidere e più importante della tua famiglia!» grido la donna paonazza in volto per la rabbia.
«Proprio per questo voglio andare, prima o poi i soldati della Nazione del Fuoco verrano anche qui.» le fece notare il marito. «Forse hai ragione tu e sono pazzo, ma voglio dare il mio contributto per far finire questa guerra.»
Shunrei non disse niente e a discapitto di quanto fosse arrabbiatta si lascio abbracciare dal marito.
Alla fine sapeva che Yao sarebbe comunque andato qualsiasi cosa gli avesse detto, per alcuni il gesto che stava per fare poteva sembrare eroico, ma lei lo trovava solo stupido.
L'isola di Kyoshi era rimasta neutrale fin dall'inizio della guerra, ma adesso Yao voleva andare e unirsi all'esercito del loro regno perchè secondo lui non era giusto che continuassero a rimanere neutrali quando il resto del Regno della Terra rischiava di venir raso al suolo ogni giorno, secondo Yao prima o poi la Nazione del Fuoco sarebbe venuta anche lì da loro perciò voleva aiutare a sconfiggerla prima che questo accadesse.
«Se te n'è vai non potrai più tornare.» disse Shunrei sciogliendo l'abbraccio del marito e lascinado solo davanti alla porta di casa.
Quando si sveglio al mattina dopo non potè fare a meno di paingere nel vedere che il marito se n'era già andato.
«Mamma?» la chiamo una bambina di circa due anni.
Shunrei si asciugo le lacrime e predendo la figlia in braccio la riporta nel suo letto.
«Va tutto bene Suki torna a dormire.» disse Shunrei mentre la figlia chiudeva gli occhi entrando nuovamente nel mondo dei sogni.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


Capitolo 1.

I raggi del sole fecero capolino dalla finestra atterando sul viso delal bambina addormentata.
Suki si rigiro nel letto volendo dormire ancora un po', ma sembrava che la luce del sole non volesse permetterglierlo. Quella e sua madre.
«Suki svegliatti!» grido sua madre dal piano inferiore della casa.
La bambina di sette anni si alzo dal letto e si msie i vestiti che aveva preparato la sera precedente messi ordinatamente su una sedia li vicino dopo essersi vestita si lego i capelli castano-rossici in una coda. Quando fu pronta scese in cucina e non vedendo sua madra capì che si trovava già nella bottega di sartoria che comunicava con la loro casa, a volte Suki dava una mano a sua madre anche se Shunrei non era antusiasta del fatto che la figlia occupasse il suo tempo a darle una mano quando era ancora una bambina cosi piccola.
«Mamma sei già al lavoro?» domando Suki vedendo la madre cucire dietro al bancone.
«Guarda chi ha finalmente deciso di degnarci della sua presenza.» disse sua madre senza distogliere lo sguardo del proprio lavoro. «Di là è già pronta la tua colazione, ricordati che una buona Guerierra Kyoshi ha bisogno di tutta l'energia possibile.»
«D'accordo!» disse Suki andando a sedersi al tavolo dove, come aveva detto sua madre, c'era già una colazione abbondante ad aspettarla. Mentre mangiava la bambina penso a quello che le aveva detto al madre e non pote fare a meno di ridacchiare eccitata.
Sognava di unirsi alle guerierre Kyoshi da sempre, ma sapeva bene che non tutte riuscivano a farcela.
L'anno prossimo avrebbe avuto la possibilità di iniziare ad allenarsi con loro per vedere se era adatta ad entrare nel gruppo che protegeva il suo vilaggio lì sull'isola. Sperava che l'anno pasasse in fretta perchè man mano che cresceva diventava sempre più eccitata alla prospettiva. Inoltre da quello che le aveva raccontato sua madre anche sua nonna era stata una guerierra Kyoshi ai suoi tempi e questo la faceva soltanto venir ancora più voglia di diventarlo lei a sua volta.
Sua madre inoltre le dava tutto il suo supporto tanto che una volta le aveva anche cucito una piccola uniforme della sua taglia. Suki l'aveva indossata per un mese intero prima di romperla, Shunrei l'aveva aggiustata ma aveva consigliato alla figlia di fare più attenzione con il vestito, la bambina cosi decise di non indossarlo troppo spesso per evitare di romperlo di nuovo.
«Ok, Suki se hai finito di mangiare possiamo andare.» disse sua madre mettendo i vestiti appena confezionati in una cesta in modo da potergli consegnare, di solito quando l'ho faceva lei e Suki si fermavano anche al mercato.
La bambina fini di bere il suo latte e si precipitto dalla madre che la stava già aspettando in piedi sulla porta.

Il mercato era uno dei posti preferitti di Suki, sopratutto perchè era uno dei momenti in cui poteva giocare con le sue amiche senza che ci fossero le insegnanti in mezzo.
A scuola Suki non poteva nemmeno sgrancirsi le gambe senza ricevere un'occhiatta di disaprovazione dell'insegnante che si occuava della sua classe. Tra le compagnie a cui più era legata c'era senza dubbi Maylin che come lei nutriva il sogno di diventare una Guerierra Kyoshi.
Praticamente erano inseparabilli fin dall'infanzia e Suki era sicura che l'ho sarebbero state per tutta la vita.

Quando ebbe finito di consegnare tutti gli abiti che aveva confezionato Shunrei si lascio andare ad un raro momento di pausa sedensosi davanti a casa mentre al figlia giocava con Maylin lì vicino.
Shunrei sospiro per Suki tutto era ancora cosi semplice mentre lei avrebbe dovutto già ricominciare l'indomani dopo a cucire e confezionare tutto il giorno, ma che altra scelta aveva?
Il suo lavoro era la sua unica fonte di reditto e anche se l'Isola di Kyoshi era neutrale questo non voleva dire che la guerra non gli aveva colpiti, si ricordava le storie di suo nonno prima che tutto questo accadesse, storie in cui le navi arrivavano per comerciare e visitare il luogo in cui aveva vissuto l'Avatar Kyoshi.
Adesso invece nessuno veniva più lì, erano neutrali e non avevano subito alcun attacca dalal nazione del fuoco, ma erano rimasti anche tagliatti fuori dal mondo esterno. Le uniche eccezioni era i commercianti che andava nel resto del Regno della Terra per vendere ciò che si procuravano sull'isola, ma gli abitanti dei vari villaggio raramente se n'è andavano da lì.
Lei per esempio non aveva mai visto nulla al di fuori dei vari villaggi dell'isola e spesso si chiedeva se al stessa cosa non sarebbe capitata anche a Suki.
Chissà quanto ancora sarebbe durata questa guerra, chissà se avesse mai rivisto Yao?
Suki si ricordava ancora qualcosa di suo padre?
Shunrei scosse la testa, non voleva soffermarsi troppo su questi pensieri.
Se l'avesse fatto l'unico risultato sarebeb stato che si sarebbe depressa e non poteva permetterselo. Un giorno la guerra sarebbe finita, in un modo o nell'altro, e forse quando quel momento sarebbe arrivato le cose sarebbero andate meglio anche per lei e Suki. Per ora l'importante era che sua figlia vivesse un'infanzia felice e senza problemmi.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.

Di solito quando sua madre era troppo occupata con il lavoro, il che succedeva spesso, Suki passava la giornata con i nonni materni.
Suki n'è era sempre felice soprattutto perchè erano gli unici che le raccontavano qualcosa di suo padre. Di lui aveva pochissimi ricordi e sua madre non nè parlava molto, Suki poteva capire che si sentiva ancora ferita dalla scelta del marito di partire per la guerra a rischiare la vita invece di viverne una tranquilla lì assieme a loro.
«Hai i suoi stessi occhi blu mia piccola Suki.» le diceva spesso sua nonna Jen Yu riferendosi a suo padre e Suki sorideva perchè anche solo grazie a quel piccolo dettaglio si sentiva vicina ad un genitore che a malapena conosceva o ricordava.
“Spero tanto di incontrarti di nuovo un giorno.” pensava la bambina credendo nella sua fantasia infantile che quei pensieri potessero davvero raggiungere Yao ovunque lui si trovasse adesso persino su un campo da battaglia.
«A volte penso che tua madre lavorì troppo.» borbottava il nonno Shen mentre Suki giocava con i vecchi ventagli della nonna. «Prima o poi si rovinerà la salute.»
«Sta solo provedendo a sua figlia.» rispose la nonna ribeccando il marito.
«Lo capisco e lo rispetto, ma prima o poi Shunrei raggiungerà il limite e allora crollerà.» disse il nonno.
Suki ascoltava attentamente il discorso da un'altra stanza ben sapendo che i nonni non avrebebro parlato cosi liberamente se avessero saputo che stava ascoltando.
«Bè se mai succederà saremo lì a darle una mano.» disse la nonna.
«Se l'accetterà! Lo sai com'è testarda... proprio come te.» ridacchio il nonno anche se smise subito perchè la nonna gli tirò un cuscino contro con aria imbrociatta.
Suki si mise una mano davanti alla bocca per evitare di ridere ad alta voce, i nonni discuttevano sempre in questo modo e la bambina lo trovava divertente.
«Shunrei non è una sconsiderata.» disse la nonna. «I tuoi sono solo i timori di un genitore troppo apprensivo.»
«Forse o forse no... il punto è che Shunrei ha bisogno di una pausa da tutto lo stress di cui si fa carico.» disse il nonno in tono deciso.
La nonna non rispose limitandosi ad andare in cucina passando accanto a Suki che si era nascosta dietro ad un mobiletto per non essere vista.
Per quanto adorasse e amirasse la nonna Suki doveva dare ragione al nonno, anche secondo lei la mamma lavorava troppo a volte si svegliava al mattina e lei era ancora lì a lavorare senza essere nemmeno andata a dormire per poi riaprire e tornarè a lavorare senza concedersi nemmeno un minuto di pausa.
Voleva aiutare, ma tutti attorno a lei continuavano a trattarla come se fosse solo una bambina... d'accordo aveva sette anni ma non era cosi ingenua da pensare che andasse tutto bene.
Putroppo però era ancora troppo piccola per non poter aiutare sua madre.

1 anno dopo...
Shunrei strinse la mano di sua figlia e non sapeva chi delle due fosse più nervosa per la situazione.
Probabilmente lei visto che Suki emanava entusiasmo da tutti i pori e come biassimarla?
Quel giorno avrebbe iniziato gli allenamenti per diventare una guerriera Kyoshi. Non sapeva nemmeno perchè era cosi agitatta, non è che sua figlia si stesse per buttare da una scogliera stava solo imparando a combattere, una cosa che facevano quasi tutte le bambine dell'isola.
Tranne lei certo, ma non era mai stata interessata al combattimento da piccola adorava quando sua madre le parlava delle sue gesta sull'isola come guerriera Kyoshi ma non aveva mai sentito il bisogno di diventarlo lei stessa, non che avesse potutto comunque.
«Guarda mamma c'è anche Rin.» disse Suki indicando una sua compagna di classe, Shunrei conosceva il padre della bambina e inefetti era un suo cliente abituale anche gli abiti che Rin indossava in quel momento gli aveva fatti lei.
La sorpresse vederla lì era sempre stata cosi timida e silenziosa insomma non aveva l'aria di una guerriera e sopratutto non di una guerriera Kyoshi.
«Bene, cosi tu e Maylin non sarete da sole.» disse Shunrei per poi dare un bacio in fronte alla figlia e vederla entrare nel dojo con le altre bambine. “Buona fortuna Suki.” penso mentre tornava verso casa.

Le bambine erano dieci e furono divise in due gruppi ogniuna con una sifu che avrebbe insegnato loro come comabttere con i ventagli, le spade e a corpo a corpo. Suki fu felice di vedere che sia Mayli che Rin fossero nel suo gruppo, visto che era importante anche il alvoro di squadra sentiva che loro tre erano avantagiatte.
Ad assistere all'allenamento come da tradizione c'era anche il capo vilaggio Oyaji infondo il capo vilaggio e le guerriere Kyoshi lavoravano a stretto contato e quindi era logico che volesse osservare le nuove generazioni di persona.
La sifu mise le bambine a coppie e inizio a spiegare a loro i fondamentali delle loro tecniche in particolare l'usare la forza dell'avversario contro di lui. Suki cercava di fare come diceva la sifu, ma non riusciva a compiere nemmeno uno dei fondamentali che stava spiegando, la sua avversaria l'atterò quasi subito e la cosa si ripete più volte durante al giornata.
Alla fine Suki era stata l'unica ad non essere riuscita ad ottenere una vittoria negli esercizi di prova. Il vecchio Oyaji la consolo dicendole che era normale visto che quello era solo il primo giorno d'addestramento. Ciò nonostante Suki era certa che come primo giorno non poteva andare peggio.
Questa convinzione ebbe conferma quando torno a casa e vide sua madre con la testa china sul tavolo della cuccina e una lettera stretta in mano.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. ***


Capitolo 3.

4 anni dopo...
“Sinistra, destra. Sinistra, destr...”
Suki cade per terra mentre Maylin calciava via il suo ventaglio dall'altra parte della stanza.
«Hai perso.» disse Maylin all'amica offrendole una mano per alzarsi.
Suki ridacchio prima di prenderla e di tirarsi su, da quando aveva iniziato ad allenarsi al dojo era migliorata molto, ma Maylin rimaneva sempre un passo davanti a lei anzi a dirla tutta Maylin era la migliore del gruppo e superarla era impossibille, però a Suki non importava, essere la migliore non era una cosa di suo interesse per lei l'importante era diventare una guerriera Kyoshi.
«Molto bene per oggi abbiamo finito.» disse la sifu ringraziando le bambine e mandandole a casa. «Ricordate che domani avremmo la lezione speciale sulle tecniche di primo soccorso.»
«Non capisco perchè dobbiamo imparare queste cose.» borbotto Maylin mentre tornavano a casa.
«Saper curare le ferite è essenziale sul campo di battaglia.» rispose Suki citando le precedenti lezioni della sifu.
«Sei proprio una secchiona.» la prese in giro Maylin.
Suki rise divertita dal commento di Maylin, l'amica era diventata un po' più schietta da quando avevano iniziato all'allenamento e ormai Suki ci aveva fatto l'abitudine. Anche se un po' le mancavano i pomeriggi in cui lei e Maylin giocavano assieme solo per il gusto di farlo adesso invece era tutto incentratto sull'allenamento e per quanto anche Suki sapesse che allenarsi era al cosa migliore a volte voleva solo rilassarsi come ogni altra bambina di dodic'anni, sentiva che Maylin, nonostante avesserò la stessa età, fosse diventata più grande all'improvisso e sinceramente non le sembrava salutare.
Per fortuna a volte poteva svagarsi assieme a Rin, prima di iniziare ad allenarsi con lei Suki doveva ammetere che non l'aveva mai considerata un'amica ma poi l'aveva conosciutta e doveva ammetere che la natura gentile di Rin a volte era una boccata d'aria al dojo visto che tutte le altre erano solo concnetratte sulla competizione di diventare guerriere. Sperva che quando ci sarebbe stato l'esame finale per scegliere il gruppo ufficiale del loro vilaggio quel clima carico di tensione se n'è sarebbe andato e avrebbe lasciato libero spazio al lavoro di squadra, una lezione che non sembrava facile da imparare per le sue compagne o anche per se stessa.
In certe occassioni la rivalità delle altre le dava cosi fastidio che le attacava con la loro stessa medicina solo per farle tacere... ovviamente non solo faliva miseramente come idea, ma anzi la situazione peggiorava e basta.
Suki sospiro mentre entrava in casa quando vide chi c'era davanti al bancone intento a parlare con sua madre si lascio quasi sfuggire un gridolino.
«Suki sei tornata.» disse sua madre mentre appoggiava un pezzo di stoffa in una cesta. «Lee penso si ora che tu vada.»
L'uomo di nome Lee saluto Suki per poi andarsene con passo svelto.
«Che ti ha detto?» domando Suki avvicinandosi alla madre di corsa e con un sorisso da trentadue denti stampato in faccia.
«Le solite cose.» rispose Shunrei continuando a mettere via le stoffe come se niente fosse.
«E tu? Che gli hai detto?» chiese ancora Suki tamburellando sul bancone con le dita in modo impaziente.
«Che se non comprava nulla poteva andarsene.» disse sua madre. Suki al guardo estereffatta e un po' spazientita.
«Ma perchè devi essere cosi testarda?» disse Suki con un tono più alto di quello che voleva.
«Come scussa?» chiese sua madre mettendo da parte le stoffe.
«Lui è stracotto di te e si vede lontano un miglio che anche lui ti piace.» fece notare Suki. «Vienne qui una volta alla settimana da un anno per chiederti di uscire e tu continui a rifiutarlo.»
«Suki ci sono cose che una bambina come te non può capire.» disse sua madre cercando di mantenere un tono di voce calmo.
«Sono passati quattro anni.» fece notare Suki. «A me non importa se hai una relazione, voglio vederti felice mamma.»
«Lo so, ma... non puoi capire lo stesso.» insistette Shunrei.
«Ma... Lee ti piace, giusto?» chiese Suki.
A quella domanda Shunrei perse la pazienza.
«Basta Suki!» grido la donna dando un bugno sul bancone.
L'intera casa tremo mentre il pavimento si rompeva in vari punto a causa delle mattonele che si spezzavano a causa della forza dell'impatto. Suki cade per terra sul sedere e per terra ci finirono anche tutti le cose appesse ai muri e vari scafalli. Shunrei si guardo attorno mentre si copriva la bocca con la mano sconvolta. Anche Suki fece come la madre e vedendo com'era stata ridotta la sartoria, e chissà com'era adesso il resto della casa, si senti in colpa ad aver spinto la madre in quel discorso.
«Scusa.» disse la ragazzina alzandosi in piedi e togliendosi la polvere dai vestiti.
«No, io... vado a prendere una scopa per pulire questo disastro.» disse la madre entrando nel retrobottega.
Suki invece andò in camera sua capendo che aveva esageratto a far cosi tanta pressione su sua madre.
Eppure avrebbe dovutto sapere meglio di chiunque che non era mai una buona idea far infuriare una dominatrice della terra.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4. ***


Capitolo 4.

Quando sua madre le lesse la lettera, o per meglio dire l'aveva fatto il nonno mentre la mamma veniva consolata dalla nonna, non aveva saputo bene cosa pensare.
Si sentiva persa.
I pochi ricordi di suo padre non le permettevano di avere un'idea precisa di che uomo fosse anche conoscendo tutte le storie raccontate dai suoi nonni perchè in quel momento quando le darono la notizia capì che di questo si trattava.
Storie, fino a quel momento suo padre Yao era sempre e solo stato un personaggio di un racconto. Si senti in colpa quando realizzo di non aver un legame emotivo con suo padre abbastanza forte per farle provare veramente qualcosa in quel momento.
La lettera diceva che l'esercito del Regno della Terra, stavano andando alla capitale, ma durante il tragitto erano stati attacati dalla Nazione del Fuoco. Suo padre era tra i soldati dispersi e anche una bambina di otto anni poteva dire che quelle erano le parole che veniva usate per addolcire la notizia: suo padre era morto.
Per un mese intero sua madre non si era alzata dal letto rimanendo lì a piangere mentre di Suki e della sartoria si occupavano i nonni. Dopo un anno senza più notizie arrivo la notizia che suo padre era ufficialmente morto e Oyaji si offri di fare una piccola comemorazione funebre per Yao anche se il corpo dell'uomo non sarebbe mai potutto tornare a casa.
A quel punto sua madre si era già abbastanza ripressa tanto che era tornata a lavorare, ma per fortuna lo faceva con un ritmo più calmo e non si affatticava cosi tanto come in passato sembrava aver ormai accetato al morte del marito anche Suki si chiese se non avesse sempre saputo dentro di se che Yao non sarebbe mai tornato, tutte le volte in cui si lamentava che il marito si era condanatto a morte in quel momento parvero a Suki in una luce completamente diversa.
Forse dentro di lei Shunrei aspettava solo la condanna definitiva e quando l'ebbe avuto forse si sentiva in qualche modo più libera sopratutto per quanto riguardava il poter sfoggare il suo dolore.
Di certo Suki non voleva che sua madre rimanesse tutta la vita da sola con un cuore spezzato e se avesse voluto ricominciare con un altro uomo lei né sarebbe stata felice. Lee possedeva una fattoria fuori dal vilaggio, il suo piccolo regno autonomo come lo chiamava lui, ed era uomo gentile e di buon cuore. A volte Suki e Maylin andavano da lui a giocare e Lee non solo a volte si univa a loro, ma le offriva anche qualcosa che aveva preparatto che fossero dolci o un prodotto che aveva coltivato lui stesso.
Da un anno aveva fatto la corte a sua madre e sia Suki che i nonni potevano dire che Shunrei non era affatto indiferente nei confronti del proprio cotergiattore, ma evidentemente non era ancora pronta ad ammeterlo a se stessa.
«Suki posso entrare?» domando sua madre bussando alla porta.
La ragazzina si tiro su a sedere per poi legarsi di nuovo i capelli nella solita coda prima di rispondere.
«Certo, entra pure.» disse Suki. Shunrei entro per poi sedersi sul letto vicino alla figlia.
«Mi dispiace.» esordi. «Non volevo...» Si paso le mani sul viso in preda alla frustazione nonostante gli anni e questo la turbava anche perchè avrebbe potutto ferire Suki se non fosse stata attenta.
«No, mamma sono io che devo scusarmi.» disse Suki. «Non dovevo spingerti ad avere quella conversasione.»
Shunrei guardo la figlia anche se aveva solo dodici anni a volte le pareva già un adulta e questa cosa a volte non le piaceva, Suki doveva godersi al sua infanzia come tutti i bambini e il più delle volte l'aveva fatto, ma Shunrei aveva sempre paura di aver sbagliatto qualcosa mentre la cresceva da sola.
«So che vuoi che io sia felice, ma... a volte voler la felicità delle altre persone non è abbastanza.» tentò di spiegare Shunrei. «Le buone azioni... senti Suki non devi mai dare per scontato niente, intesi? Sopratutto i sentimenti degli altri.»
Suki annui ineffetti non aveva pensato bene alla reazione di sua madre, aveva datto per scontato che sarebbe stata felice di sapere che era d'accordo sul fatto che avrebeb anche potutto iniziare un nuovo amore.
Ma il problemma di sua madre non era lei era qualcosa dentro a Shunrei.
«Bene.» disse sua madre. «Ora andiamo a cena, c'è la pasta con formaggio e pesce.» gli occhi di Suki si illuminarono era il suo piatto preferitto. Corse dietro alla madre improvissamente molto affamata, ma sopratutto era felice che le cose tra loro si fossero sistematte.

«Ottimo lavoro Suki, complimenti.» disse la sifu con orgoglio vedendo come la ragazzina era riuscita ad eseguire coretamente al pratica di primo soccorso sul manichino assegnatele.
«La ringrazio sifu.» disse Suki facendo un piccolo inchino alla donna.
Maylin scocco un'occhiatta all'amica per poi sospirare in modo irritato e anche abbastanza udibille. Suki si volto verso di lei alzando gli occhi al cielo, la pratica di primo soccorso era l'unica cosa in cui Maylin non era al migliore anzi in realtà era proprio negata e questa cosa a volte la indispettiva.
«Comunque continuo a dire che tutto questo è inutile.» borbotto Maylin.
«Niente affatto.» disse Rin. «Se una guerriera si ferisce sul campo di battaglia è molto importante sapere come trattare la ferita in modo da poterla salvare all'istante.»
«Si, ma basta che solo una sappia fare ste cose.» continuo Maylin insistendo sul suo punto.
«Forse, ma ti ricordo che non sono ancora state scelte le ragazze che diventerano guerriere Kyoshi ufficiali.» disse Rin.
«Tu di certo non sarai scelta.» disse Maylin in tono neutrale, Rin abbasso lo sguardo diventando rossa come un peperone mentre Suki diede una gomitatta all'amica.
«Non dire queste cattiverie.» la rimprovero Suki.
«Non è cattiveria è un dato di fatto e lo sa anche lei.» disse Maylin come se quello che stesse dicendo fosse un fatto ovvio.
Suki stava per ribattere, ma Rin la fermo con un gesto della mano dicendo che non importava.
La ragazzina dai capelli castano-rossici annui e non disse niente infondo Maylin non era cattiva forse era solo invidiosa delle capacità di Rin nel primo soccorso.
Si disse che era cosi infondo Maylin la conosceva fin da piccola e sapeva bene che non era qualcuno che diceva cose cosi cattive solo per il gusto di farlo. E poi tra qualche mese Maylin avrebbe capito di sbagliarsi perchè Rin aveva tutte le qualità per diventare una guerriera Kyoshi proprio come loro.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5. ***


Capitolo 5.

L'odore di fuligine e zolfo riempi le narici di Suki come ogni volta che veniva a trovare suo zio.
Lo zio Shaoran era un fabbro, come il nonno Shen prima di lui, e quasi sempre si poteva trovare nella sua fuccina a lavorare. La nonna raccontava sempre che Shaoran da piccolo nutriva una forte ammirazione per la sorella maggiore sopratutto perchè quest'ultima era l'unica domiantrice in famiglia.
«Ciao zio.» saluto Suki entrando nelle fuccina.
«Ciao Suki, come stai?» domando Shaoran alla nipote mentre finiva di ispezionare la spada che aveva appena fatto.
«Bene.» disse la ragazzina. «La sifu mi ha chiesto di chiederti se i nuovi ventagli sono pronti.»
«Certo, gli ho mesi in quella scatola.» disse Shaoran indicando una scatola vicino all'ingresso. Suki lo prese in mano e non potè resistere nel dare una sbirciatta ai ventagli.
Come quelli già all'interno del dojo anche questi erano fantastici e Suki non vedeva l'ora di averne uno tutto suo invece di dover usare quello da allenamento il qualle era solo un ventaglio completamente normale. Ancora poche settimane e sarebbe arrivato l'esame per decidere le guerriere, doveva solo avere ancora un po' di pazienza e se avesse avuto sucesso avrebbe ottenuto il suo ventaglio.
«Dove il tuo apprendista?» domando speranzosa Suki prima di andarsene.
Avrebbe mentito se dicesse che non era leggermente attrata dall'apprendista di suo zio, come quasi ogni bambina del vilaggio d'altronde. Sapeva che lui probabilmente avendo già diciotto anni non l'avrebbe mai degnata di uno sguardo, ma una leggere cotta infantile non aveva mai fatto male a nessuno.
«Oggi non vienne è malatto.» rispose suo zio mentre iniziava a forgiarre una nuova spada.
“Chissà perchè fa cosi tante spade?” si domando Suki mentre si incaminava dalla sifu. Forse sua zio non voleva solo perdere il tocco per creare armi, un fabbro non poteva rischiare di dimenticarsi qualcosa del suo lavoro.
«Ricordati di avisarla che i copricapi sarano pronti tra due giorni!» le grido dietro suo zio.

La sifu la ringrazio per la consegna, ma prima di amndarla via gli chiese a che punto era sua madre con le divise per la cerimonia d'ingresso delle nuove guerriere.
«Arriverano in tempo sifu.» rispose Suki prima di andarsene di corsa.
Sua madre si lamentava da giorni che non riusciva a stare al passo con tutti gli ordini dell'ultimo periodo. “Sembra che ogni bambino si sia alzato nell'ultimo anno!” brontolava mentre cuciva i giaconi invernali che quell'anno erano il doppio di quelli precedenti. Perciò su madre era in ritardo per vari ordini compresse le divisse da cerimonia tanto che stavolta non ha potutto rifiuttare l'aiuto della figlia.
Suki l'aiutava a cucire e a volte le faceva da manichino assieme a Maylin. Anzi quando torno a casa trovo proprio l'amica e la madre a lavorare con le divisse. Al contrario delel loro normali divise erano più fini e leggermente più somilianti ad un vestito normale piuttosto che a quello che usavano per combattere.
Erano di un verde acqua chiraro e per qualche motivo che non capiva alla base delle gonna e delle maniche c'erano delle strissie giallo-arancio.
Per sapere la risposta probabilmente Suki avrebbe dovutto chiedere direttamente all'Avatar Kyoshi che aveva progettato sia le divise normali che quelle da cerimonia.
“Se potessi parlare con lei di certo non discutterei di stoffe colorate.” penso Suki predendo ago e filo per aiutare la madre.
«Sei stata da tuo zio? Hai fatto la consegna?» domando sua madre mentre si passava la mano tra i capelli arruffati.
«Si e... la sifu ha chiesto delle divise.» disse Suki con cautella.
«Ovvio che ha chiesto!» strillo Shunrei. «Non è lei che deve fare più di cento capi d'abbigliamento diversi entro la fine del mese!»
Suki e Maylin non poterono fare a meno di ridacchiare vedendo lo sfogo di Shunrei, dire che si vedeva lontano un miglio che fosse stressata sembrava riduttivo.

Non riusciva a dormire, domani sarebbe stato il giorno che aspettava negli ultimi quattro anni anzi che aspettava da tutta la vita.
Domani a quest'ora sarebbe stata una guerriera Kyoshi... o avrebbe fallito.
“L'importante è dare il cento per cento.” si ricordo Suki ripensando ai consigli che gli aveva datto la nonna.
«Ancora sveglia?» chiese Shunrei entrando nella stanza della figlia e sedendosi con lei sotto al finestra.
«Sono nervosa.» confesso Suki.
«Guarda sta nevicando.» fece notare sua madre indicando fuori dalla finestra.
Suki si mise ad osservare la neve cadere dal cielo e subito si senti molto meglio, sua madre sapeva sempre come calmarla. Poi però la felicità lascio spazio alla sorpressa.
«Hanno brillato...» sussuro.
«Cosa?» chiese Shunrei.
«I suoi occhi.» disse Suki indicando la statua dell'Avatar Kyoshi che si trovava nel centro della piazza.
«Tesoro, gli occhi delle statue non brillano sopratutto quegli dlle statue di legno.» disse Shunrei.
«Ma... ma io l'ho visto. È stato un'attimo, ma...» inizio Suki, ma sua madre la interuppe.
«Sarà stato il riflesso della neve, ora vedi di andare a dormire.» disse Shunrei accompagando la figlia a letto e poi cantarle una canzone.
Suki chiuse gli occhi e si addormento cullata dalla voce della madre.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6. ***


Capitolo 6.

Perchè la sua doveva essere proprio l'ultima prova del giorno.
I due gruppi si sarebbero sfidati prima in esercizi per testare il lavoro di squadra e poi ci sarebbero stati gli scontri individuali, alla fine avrebbero saputo chi c'è l'aveva fatto e chi no. 
Suki inizio a disfarsi e rifarsi la coda varie volte per l'agitazione, sia Rin che Maylin avevano già fatto, e vinto, i loro scontri individuali lei invece sarebbe sata l'ultima delle giornata assieme alla ragazza che avrebbe dovutto affrontare.
Alla fine dopo un tempo che alla ragazza parve lunghissimo venne chiamata per lo scontro.
Fece un respiro profondo per poi afferare il ventaglio e andare al centro del ring assieme alla sua avversaria. Si inchinarono per rispetto l'una all'altra e con il cuore in gola Suki senti le due sifu annunciare l'inizio dello scontro.

Pareggio.
Suki non sapeva se piangere oppure vomitare, non c'era mai stato un pareggio negli scontri eppure lei e Akemi erano riuscita ha pareggiare a fine scontro si scambiarono lo stesso identico sguardo.
Uno sguardo di rasseganzione e sconfitta.
«Bene ragazza venite qui stiamo per annunciare chi entrare nel gruppo!» proclammo Oyaji. Con passo pesante Suki si avvio verso lui e le sifu per poi mettersi a sedere vicino a Maylin.
Era finita, il suo sogno era infranto e non c'era alcuna possibilità di rimediare.
Aveva fallito.
«D'accordo ecco i nomi di chi è stata scelta.» inisio Oyaji. «Hui Ying, Cho, Akemi, Suki e infine Maylin. Domani ci sarà la cerimonia.»
Aveva sentito bene? Sia lei che Akemi...?
Suki non potè fare uno strillo di gioia cosa che feccero anche le altre quattro ragazze scelte. La sconfitte si congratularono con chi aveva vinto per poi andarsene fu solo in quel momento che Suki noto che anche Rin se n'è stava andando... che non era stata chiamata.
«Rin aspetta.» disse Suki correndole dietro, la coetanea si fermo e Suki vide che non sembrava triste sul suo viso c'era solo una solenne rassegnazione.
«Complimenti Suki, sono felice per te.» disse Rin feccendole un piccolo inchino.
«Mi dispiace...» disse Suki, non sapeva nemmeno perchè si stava scussando, ma sentiva di doverlo fare.
Forse lo stress l'aveva veramente fatta impazzire.
«Suki non devi scusarti ti sei guadagnata il posto.» disse Rin scrollando le spalle sembrava quasi che non fosse interessa all'esito ottenuto eppure era sempre stata una delle più determinate durante l'allenamento.
«Ma tu hai vinto!» obbietto Suki. «Io e Akemi invece abbiamo pareggiato.»
«Non sarei stata scelta in ogni caso.» mormorro Rin.
Suki la guardo stranita, che stava dicendo? Stava per chiederglierlo quando Maylin la chiamo in modo che potesse tornare dentro con le altre. Rin se n'era andata, ma Suki continuava a non capire il senso della conversasione avuto con l'amica.

Doveva essere felice eppure non riusciva a scrollarsi di dosso il pensiero che ci fosse qualcosa che non andasse. Anche se sua madre, suo zio e i nonni continuavano a festeggiare lei non se l'ha sentiva, il suo più grande sogno si era avverato e lei non riusciva a fare un sorisso sincero.
«Tutto bene Suki?» chiese la nonna.
«Si ho... solo tanti pensieri per la testa.» rispose la ragazzina.
«Ci credo adesso sei una guerriera Kyoshi sei una delle persone più importanti del villaggio!» esclamo Shaoran.
«E domani saremmo tutti in prima fila durante al cerimonia.» disse Shunrei mentre portava in tavola una torta.
Per il resto della serata Suki dimentico i suoi dubbi e si godette i festeggiamenti che la sua famiglia aveva fatto per lei. Il suo sogno si era avveratto e doveva esserne felice... perciò lo sarebbe stata.

Appena si fu preparatta Suki senti nuovamente il terribile senso di agitazione che le era presso durante l'esame del giorno primo. Aveva il terrore di fare una figuraccia e che a causa di un suo erorre potessero toglierle la nomina di guerriera Kyoshi. Maylin cercava di assicurarle che le sue paure erano assurdo, ma lei continuava a insistere elencando una serie di incidenti che in ogni caso non avevano alcuna probabilittà di acadere tanto che alla fine Maylin alzo gli occhi al cielo a causa del nervosismo dell'amica.
«Devi stare calma!» le grido Maylin afferandola per le spalle. «Tra poco verrano a truccarci e poi ci presenteromo al vilaggio e fine.»
«Non riesco a stare tranquilla dopo che non hanno scelto Rin chissà quanto poco ci vorrà per cacciarmi.» mormorro Suki esprimendo la paura che aveva avuto dalla sera prima.
Maylin scoppio a ridere.
«Ci stai ancora pensando?» chiese diveritta.
«È successo solo ieri.» fece notare Suki.
«Suki ascolta c'è un motivo molto semplice se nonnostante la bravura Rin è statta scartatta.» spiego Maylin.
«E quall'è? Io non capisco!» scatto Suki. «Vi comportatte tutti come se fosse una cosa normale, ma io non capisco! Cosa aveva Rin meno di noi?»
«Non in meno, ma in più.» disse Maylin.
Suki sentendo quelle parole capi finalmente tutto.
«Vuoi dire che Rin non è stata scelta perchè è una dominatrice?» chiese Suki.
Maylin si limito ad annuire.
«Le guerriere Kyoshi sono tutte non dominatrici cosi è sempre stato.» disse l'amica.
«Siamo state fondate da un'Avatar!» grido Suki.
«Già... l'ironia, vero?» rispose Maylin fecendo un piccolo sorisso.
«Non è giusto.» disse Suki.
«La vita non è giusta se l'ho fosse noi non saremmo qui.» rispose Maylin.
Suki stava per ribattere ancora quando furono chiamate per l'inizio della cerimonia. Ingoiando il rospo Suki andò dietro alle sue compagne sul palco, ma non riusci a fare un sorisso sincero come il loro.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7. ***


Capitolo 7.

Suki si guardo allo specchio per l'ultima volta, oggi sarebbe stato il suo primo giorno ufficiale da guerriera Kyoshi però i sensi di colpa del giorno prima non la alsciavano in pace anche se una parte di lei non poteva che essere felice di portare quell'uniforme.
Era tutto cosi contradittorio che si sarebbe voluta tanto dare uno schiaffo da sola per decidere cosa provare. Gioia di essere riuscita a realizzare il suo sogno oppure rammarico per l'esclusione ingiusta di Rin.
Maylin aveva cercato si spiegarle che non c'era niente di ingiusto, che c'erano cose che i dominatori potevano fare e i non dominatori no e cosi c'erano anche cose che funzionavano al contrario, inoltre loro non era un gruppo di combattenti essclissivamente femminile?
Non c'era mai stata un uomo cosi come non c'erano mai state dominatrici all'interno delle guerriere Kyoshi.
Cosi era la vita inutile farsi cruci su qualcosa che non potevi cambiare e sulle qualli non avevi alcun controllo. Suki sapeva che l'amica aveva ragione e che si stava fasciando la testa per niente eppure non riusciva a smettere di pensarci.
“Quando Maylin dice che sei un caso disperato ha ragione.” penso Suki mentre camminava verso il dojo. Stava per iniziare al sua nuova vita e a questo pensiero si sentiva sul punto di vomitare per l'aggitazione.
«Coraggio!» le grido Hui Ying saltandole addosso proprio davanti all'entratta. «Non sei emozionata?»
«Un po'.» mormorro Suki.
Per tutta risposta Hui Ying la strinse in un'abbraccio quasi soffocante per poi entrare nel dojo strillando ad alta voce. Suki non aveva interaggito molto con lei visto che come Akemi era sempre stata nell'altro gruppo ciò nonnostante aveva sentito come Hui Ying potesse essere iperattiva, ma sinceramente non credeva che le voci fossero cosi vere.
Era un vero vulcano d'energia.
Quando entro vide che le altre era già sedute al centro nella stanza e cosi in silenzio si mise a sedere vicino a Cho proprio mentre Oyaji e una donna entravano a loro volta nel dojo. Suki la riconobbe come Lan Fan il capo delle guerriere Kyoshi adulte.
Loro erano il gruppo giovane, delle “apprendiste” mentre c'e n'erano altri due composti da donne adulte con le qualli da quel giorno avrebbero lavorato. Suki ingoio a vuoto per la tensione, Lan Fan era una cliente abbituale di sua madre, ma vendendola con il trucco e la divissa da guerriera emanva un senso di timore che Suki non era inin grado di ignorare e si chiese se un giorno anche lei sarebbe riuscita ad intimidire in questo modo gli avversari.
«Prima di tutto vorrei congratularmi con voi per esssere riuscite a superare l'addestramento.» disse Lan Fan con sguardo dolce, il qualle però si induri subito dopo. «Ciò nonostante non pensiate di aver finito, da adesso in poi vi aspetterano molto più lavoro e molta più fatica. Certo ora siete delle guerriere Kyoshi, ma ricordate che come lo siete diventate potrette smetterla di esserlo.»
«È importante che siate sempre al massimo della forma per poter affrontare ogni avversita possibile.» continuo Lan Fan. «Finora siamo sempre stati neutrali per quanto riguardava questa guerra, ma non durerà in eterno prima o poi la Nazione del Fuoco ci attacherà, non crediatte il contrario e ognugna di voi dovrà fare la sua parte per diffendere il vilaggio. È il compito di ogni guerriera Kyoshi.»
«Pensa davvero che prima o poi la Nazione del Fuoco ci attacherà?» domando Akemi alzando una mano.
Suki intanto rabbrividi, quella prospettiva non le piaceva affatto.
«La Nazione del Fuoco.» disse Lan Fan con tono disgustato. «Sono solo degli invassori che non hanno rispetto per le culture altrui pronti a tutto pur di aver la supremazia assolutta su tutte e tre le nazioni rimaste, perchè ci credono inferiori a loro, si credono i padroni di questo mondo e vogliono plasmarlo a loro immagine senza pensare a ciò che distruggono, nemmeno se si tratta di vite umane. Non passerà molto tempo prima che decidano di voler la nostra isola, la nostra casa.»
«Bè che ci provino noi gli fermeremo!» eslcamo Maylin con tono fiduccioso, Suki invece non era molto sicura secondo lei l'amica sta sopravalutando le loro abilità una cosa che in un combattimento vero era da non fare mai.
Però Maylin era fatta cosi, era una ragazza molto pratica e istintiva. Una volta si era quasi fatta mangiare dall'Unagi perchè l'aveva sfidatta a gettarsi in mare di notte era sopravissuta per miracolo e la cosa che faceva impazzire di più Suki era che dopo quell'esperienza Maylin continuava ad accetare sfide assurde senza pensare alle conseguenze.
Suki scosse la testa non era giusto pensare in quel modo della sua amica.
«Ammiro il tuo entusiasmo, ma ti convienne darti una calmata.» disse Lan Fan. «Oggi ognugna di voi sarà affiancata da una guerriera adulta in modo da approfondire la vostra arte con i ventagli.»
«Ma l'abbiamao già fatto un miglione di volte!» si lamento Akemi.
«Si, quando eravate aspiranti guerriere adesso è diverso.» disse Lan Fan con uno sguardo che indicava che quella era la fine della discussione.
La nuova sifu che l'avrebbe addestratta personalmente si chiamava Aoi ed era molto gentile e paziente, le spiegava le cose con calma e la lodava quando riusciva in un compito che per Suki accadeva troppo spesso tanto che pensava che potesse mentire solo per non deluderla.
Questo pensiero le sembrava fin troppo verossimile visto che le stava dicendo che aveva un talento naturale e che aveva buone possibilità per essere scelta come leader del suo gruppo.
Ecco quella era la prova che la stava predendo in giro, come poteva lei tra tutte essere scelta come leader?
Era impossibille nemmeno sua nonna era stata scelta quando aveva la sua età figuriamoci se adesso sarebbe stata scelta lei.
Però forse... bè a sognare non ci perdeva nulla.
Infondo era solo all'inizio di questo suo nuovo percorso.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8. ***


Capitolo 8.

1 anno dopo...
«Come osa quella dirmi una cosa del genere!» grido Maylin lanciando il suo ventaglio contro il muro della camera di Suki dove si trovava in questo momento.
Maylin si stava lamentando, come al solito, della sua insegnante personale la qualle continuava a ricordarle che se non riusciva a tenere sottocontrollo la sua rabbia allora non sarebbe mai stata una leader.
«Pensa che io abbia problemmi nel gestire la mia rabbia, ma ti sembra?» sbotto di nuovo Maylin dando un calcio alla sedia di Suki.
«Bè... ammetti che a volte sei un po' troppo suscetibille.» cerco di dire Suki in modo che l'amica non si offendesse più di quello che era già.
«Forse hai ragione, ma comunque non mi interessa. Sarò io la leader.» disse Maylin con un tono che non lasciava spazio per nessuna contradizzione cosi Suki si limito ad annuire per poi salutare l'amica quando se n'è andò.
Una volta sola Suki sospiro, ormai mancavano pochi giorni e poi sarebbe stata decisa al leader del loro gruppo e anche se non l'avrebbe mai amesso, ma stava iniziando che forse avrebbe veramente potutto diventare lei la leader.
Si sentiva più sicura di se stessa e delle sue abilità. Ad aiutarla era stata soprattutto Aoi e i suoi insegnamenti. Le aveva sempre dato consigli utili anche quando il probelmma non riguardava il suo addestramento in un anno aveva iniziato a considerare la donna come una seconda madre.
E a proposito di madri, Suki corse al piano inferiore appena senti un rumore di vetri rotti solo per tranquillizarsi quando vide che era solo sua madre che stava respingendo l'enessimo pretendente oltre a Lee infatti con il tempo si erano aggiunti sempre nuovi uomini che facevano la corte a Shunrei e lei gli respingeva sempre tutti senza pensarci due volte.
Alcuni dopo un po' avevano rinnuciatto, ma altri , i più tenaci, continuavano a cercare di conquistare la sua mano. D'altra parte questa situazione non sorprendeva Suki più di tanto, sua madre era poco più che ventenne quando l'ebbe avuta perciò era ancora giovane e bella inoltre grazie alla sartoria si poteva benissimo definire una donna d'affari in piena regola e di successo per di più la sua era sempre stata una famiglia ben rispettata al contrario delle origini di suo padre Yao che da quel che le era stato detto era stato sempre stato solo e unicamente un orfano senza famiglia o casa.
Insomma per farla breve Shunrei era una delle donne più ambite del vilaggio forse anche dell'intera isola visto che anche gli uomini di altri vilaggi veniva fin lì per corteggiarla e questa cosa faceva divertire Suki visto che il carettere a dir poco esplosivo di sua madre a volte riusciva solo a renderla ancora più bella agli occhi dei corteggiatori piuttosto che il contrario.
Quelli che avevano rinnuciatto era semplicementi stanchi dei continui rifiutti e abbastanza giustamente aveva deciso che se proprio voleva sposarsi e avere una famiglia allora era meglio andare avanti, tuttosomatto però Suki si domandava spesso perchè invece di tirare vasi o piatti sua madre non scacciava i pretendenti che non sopportava direttamente con il suo dominio, ma forse la risposta era che semplicemente non voleva danneggiare troppo(e ancora)la sartoria e la casa.
«Perchè non provi ad accetare almeno un corteggiatore?» domando Suki sospirando mentre vedeva il pover'uomo che si era peccato un piatto sulla testa andarsene brontollando.
«Lo farò se e quando mi sentirò pronta e comunque non dovresti impicciarti nella mia vita privata.» rispose Sua madre mettendosi a pulire i cochi rimasti sul pavimento con uno stroffinaccio.
«Sei mia madre.» obbietto Suki incrociando le braccia sul petto.
«Appunto.» disse Shunrei. Suki sospiro per poi tornare in camera quello era porpio il motivo per cui si sentiva più a suo agio nel parlare con Aoi piuttosto che con sua madre.
D'accordo forse non era affarri suoi, ma comunque se sua madre prima o poi avesse deciso di accetare un pretendente anche la sua opinione sarrebbe servità, giusto? Infondo non si parlava solo di sua madre, ma di tutta la loro famiglia.

«Va bene per oggi basta cosi.» Disse Lan Fan battendo le mani.
Era già il tramonto ciò voleva dire che per quel giorno gli allenamenti erano finiti, quel giorno le guerriere avano fatto qualche piccolo scontro tra loro e Suki era soddisfata dei risultati aveva vinto tutti gli socntri tranne quello contro Maylin, ma infondo quello era un risultato socntato c'era un motivo se l'amica d'infanzia era considerata quella fisicamente più forte del gruppo.
«Bene Ragazze sono felice di dirvi che dopo quasi più di un anno ho visto in voi molti progressi.» disse Lan Fan. «Come sapete tra pochi giorni ci sarà il festival di Kyoshi e quel giorno vi dirremo chi abbiamo deciso che sarà la leader del gruppo. Auguro buona fortuna a tutte.»
Le cinque ragazze si inchinarono alle guerriere anziane mentre se n'è andavano lasciandole da sole subito esplossero varie discussioni su chi tra loro poteva essere quella scelta. Suki era l'unica che non partecipava attivamente alla discussione non volendo inimicarsi nessuna compagna e in special modo Maylin. Infondo nemmeno vedeva l'utilità di questa discussione se Lan Fan e le altre avevano già deciso chi di loro avrebbe ottenuto il ruolo allora non potevano farci proprio niente. All'improvisso senti un braccio attono al collo che la stringeva.
«Non capisco perchè discuttino tanto su questa questione.» le disse Maylin.
«Infatti...» sospiro sollevata Suki, almeno Maylin la pensava come lei.
«Cioè mi sembra ovvio che sceglierano me, sono o non sono la migliore.» si vanto Maylin. «Nessuno mi ha mai batutta.»
«Bè la forza fisica non è tutto.» fece notare Suki, che capendo dove stava andando la conversasione aveva fretta di tornare a casa e stare da sola per un po'.
«Si è quello che dicono le ragazzine flossie come te.» la prese in giro Maylin e Suki forzo una piccola risata per nascondere il suo disaggio.
«Ci vediamo domani, ok?» disse Suki liberandosi dalla presa dell'amica e tornandosene a casa sentendosi stremata.
Qualcosa le diceva che chiunque sarebbe stata scelta come leader le altre non l'avrebbero affatto presa bene o almeno dubittava che avrebbero ingoiato il loro orgoglio cosi facilmente come le guerriere adulte pensavano.
Sperava soltando che indipedentemente da chi fosse scelta alla fine la squadra sarebbe riuscita a superare la questione e continuare a lavorare assieme in armonia.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9. ***


Capitolo 9.

Crescendo nonostante sua madre non l'ho volesse Suki aveva imparato ad occuparsi della casa da sola quando la mamma era troppo occupata in sartoria per poterlo fare da lei. Sinceramente non capiva sua madre non voleva quasi mai che l'aiutasse anche Maylin aiutava spesso in casa e la sua di madre non diceva che cosi spreccava la sua infanzia infondo in una famiglia ci si doveva aiutare a vicenda, giusto?
Comunque quello era il giorno che Suki e le altre stavano aspettando da ormai un anno, quando il sole sarebbe tramontato danno inizio ai festeggiamenti avrebbero saputo chi di loro era stata scelta come leader e Suki non riusciva a nascondere il suo nervossismo perciò decise che appena avesse finito con le faccende sarebbe andata a fare una passeggiata per schiarirsi le idee anche perchè dalla finistra aveva visto uno dei pretendenti di sua madre avvicinarsi perciò se usciva senza venir coinvolta in un'altra delle scenate di rabbia della genitrice forse era anche meglio.

«Secondo te chi ha più probabilittà di diventare la leader?» domando Suki a Rin.
Le due si era incontratta durante la passeggiata della prima e assieme erano andata in riva al mare per parlare mentre giocavano con i sassolini per vedere chi riusciva a fargli rimbalzare di più... inutile dire che Rin era la migliore in questo.
«Sinceramente non lo so.» rispose Rin scrollando le spalle. «Personalmente conosco solo te e Maylin le altre era tutte dell'altro gurppo ricordi?»
Suki sospiro e annui.
Una parte di lei si chiedeva se non era da insensibille pore certe domande a Rin visto che era stata scartatta per un motivo su cui non aveva nemmeno il controllo, infondo non sei tu a decidere se nasci con il dominio oppure no, ma almeno Suki ammirava l'amica per averci provato nonostante già sapesse che non sarebbe stata presa forse lei non sarebbe riuscita a farlo senza mollare ad un certo punto.
«Bè Cho è molto intelligente, Hui Ying ha energia da vendere e ha un'allegria davvero contaggiosa e Akemi... lei è molto determinata.» disse Suki descrivendo le compagne all'amica anche se aveva tralasciatto i vari diffetti come il fatto che a volte Cho si metteva a fare la maestrina, che Hui Ying era talmente sensibille che a volte scoppaiva in vere e proprie crisi di pianto o che Akemi e Maylin passavano metà del loro tempo a litigare per vedere chi di loro fosse la migliore.
«Tu.» disse allora Rin.
«Eh?» chiese Suki.
«Tu, secondo me saresti un'ottima leader.» disse Rin.
Suki era arrossita a quelle affermazioni, le ricordavano i consigli datoli da Aoi, ma una parte di lei faticava ancora a credere che potesse essere lei quella che sarebbe stata scelta. Anche se avesse avuto quelle qualità tra tutte le compagne era quella che si distingueva sempre meno, certo era abile come loro però le loro capacità individualle le facevano spiccare al di fuori degli socntri lei invece era semplicemente Suki non Cho l'intelligente, Hui Ying la solare oppure Maylin e Akemi le due rivali. E di certo essere semplicemente Suki non l'avrebbe mai aiutata ad essere scelta.

I fuochi d'artificcio riempirono il cielo segnando l'inizio del festival mentre le ragazze uscivano dal dojo in silenzio meditando sulla decisione che le guerriere adulte avevano preso.
«Hanno scelto te...» mormoro Maylin dopo che Lan Fan aveva scelto Suki come leader.
«Non ci posso credere... ma ti rendi conto? Io?» chiese Suki ancora incredulla. Aveva già festeggiatto con le altre e adesso lei e Maylin stavano tornando a casa passando tra le bancarelle e le persone che si stano divertendo ignorando il fatto che la vita di entrambe era cambiatta per sempre. Suki era la colmo della gioia, il giorno dopo avrebbe dovutoto sicuramente dire a Rin che aveva ragione sul suo conto.
«Si... è incredibille, ma infondo te l'ho meriti, sei... sei davvero l'unica che riesce a portare equilibrio nel gruppo.» continuo Maylin senza riuscire a guadarla in faccia e facendo eco alle parole di Lan Fan.
Anche Suki abbasso lo sguardo capendo che per Maylin doveva essere dura ingoiare il suo rogoglio e dirle che era lei la leader, lei era stata scelta... Maylin invece era stata scartatta.
«Mi dispiace...» mormoro Suki.
«Non fa niente.» disse Maylin. «Solo una cosa però... dimostratti degna del ruolo che ti hanno affidato va bene?»
«C'è l'ha metterò tutta.» rispose Suki.
Lei la leader ancora non ci credeva anche se una parte di lei nonostante la gioia per questa notizia si stava chiedendo se le congratulazioni delle altre fossero davvero sincere, ma ciò che era fatto era fatto. A dispetto di quello che credevano tutte, lei compressa, era stata scleta come leader.
Dopo aver salutato Maylin andò a casa per dare al notizia a sua madre, ma prima che potesse entrare vide delel ombre muoversi sul retro della casa. Con circospezione Suki si avvicno e non pote fare a meno di spallancare gli occhi a ciò che vide.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10. ***


Capitolo 10.

Sua madre, la stessa donna che lanciava vari oggetti e parole che poi le aveva viettato di ripetere altrimenti le avrebbe lavato la bocca con il sapone contro i propri pretendenti, era con un'uomo e lo stava baciando.
Suki senti una strana senzasione allo stomaco e non pote dire nulla quando sua madre finalmente si accorse della sua presenza. Congedo l'uomo misterioso e porto sua figlia in casa senza dire nulla poi le preparo del thè e le chiese chi fosse stata scelta come leader, a Suki ci volle qualche minuto prima di poter rispondere.
«Chi era quello?» chiese con un tono che era un misto tra la curiosità e forse l'irritazione.
Shunrei sospiro e senza guardare la figlia negli occhi le rispose.
«Quello era Ping, fa il falegname in un vilaggio vicino... ci frequentiamo da un anno.» rispose portandosi la tazza di thè alle labbra e aspettandosi una qualsiassi reazione dalla figlia.
«Perchè non me l'hai detto?» domando Suki non capendo perchè sua madre le avesse nascosto una relazione per cosi tanto tempo.
«Perchè non sapevo come avresti potutto reagire, volevo aspettare il momento giusto e alla fine era già passato un anno.» disse Shunrei con un tono che non nascondeva affatto il suo senso di colpa.
«C'è altro che dovrei sapere?» chiese Suki che si sentiva svuotatta da tutto l'entusiasmo per la sua nomina di leader.
«Si.» disse Shunrei annuendo. «Stasera Ping mi ha chiesto di sposarlo.»

Essere la leader era molto meno spaventoso di come si aspettase.
Certo, doveva cordinare gli allenamenti e i turni di ronda delle sue compagne, ma alla fine dei conti si sentiva brava e fiduciosa di questo suo nuovo ruolo e inoltre era anche utile per evitare certi pensieri su i quelli non voleva soffermarsi. Sua madre era fidanzata, non ancora ufficialmente ma presto lo sarebbe stata di sicuro. Le aveva detto che non aveva risposto di si a Ping perchè prima voleva presentarlo alal famiglia, era piaciutto a tutti e tutti avevano dato al propria benedizione alla coppia... tranne Suki.
Non riusciva a capire perchè fosse cosi reticente a farlo infondo non era empre stata lei a spingere sua madre ad iniziare una nuova relazione?
Ha cercare la felicità dopo al scomparsa di Yao?
«Hai qualcosa per la testa?» le domando Cho e Suki fece un piccolo balzo.
Quella ragazza riusciva sempre ad apparire dal nulla e parlava con uan voce cosi stoica che era impossibille non spaventarsi quando te l'ha ritrovavi vicino.
«Solo qualche faccenda personale.» disse Suki, non solo non se l'ha sentiva di apprirsi con Cho su una questione cosi personale, ma non voleva nemmeno intralciare gli allenamenti con cose che non c'entravano nulla.
Le guerriere Kyoshi non avevano tempo per questi drammi adolescienziali dovevano sempre essere pronte per ogni evenienza in ogni momento del giorno.
«Suki.» disse Cho. «Sono felice che abbiano scelto te come nostra leader, ma questo non vuol dire che devi tenerti dentro ciò che provi. Io e le altre siamo qui se vuoi.»
Suki si morse il labbro e alla fine decise che forse era arrivato il momento di conoscere meglio Cho.
Le due si sedettero sul retro del dojo e le racconto ogni cosa riguardante sua madre e Ping.
«Lui è un brav'uomo, ma.... non lo so.» confesso Suki. «Ho sempre voluto che mia madre fosse felice, ma ora che sta accadendo davvero è come se non l'ho volessi. Mi sento cosi egoista.»
E il peggio era che Ping era una brava persona, nelle ultime settimane aveva imparato a conoscerlo e non c'era niente in lui che non le piacesse, ma non riusciva comunque a dare ha sua madre la sua benedizzione.
«Bè sei egoista.» disse Cho e Suki al guardo confussa e leggermente offessa. «Non fraintendermi, non sto dicendo che sei una cattiva persona, ma una ragazza di tredic'anni che sta per avere la sua vita completamente sconvolta e che sta per avere una nuova famiglia. I tuoi dubbi sono perfettamente normali.»
«D'accordo, ma secondo te che cosa dovrei fare?» chiese Suki.
«Se pensi che Ping possa rendere felice tua madre dalle la tua benedizzione... è questo il mio consiglio perchè non posso scegliere io al posto tuo.» detto questo Cho si alzo andandosene e lasciando Suki da sola.
La ragazza continuo a pensare a ciò che le aveva detto al compagna, aveva ragione quando diceva che la sua era una reazione normale infondo desiderare una cosa e averla erano due cose diverse.
Alla fine prese la sua decisione e quella sera andò dritta da sua madre a dirle ciò che pensava. Una cosa che aveva imparatto come guerriera Kyoshi era che bisognava sempre affrontare le battaglie senza lasciarsi mai bloccare dalla paura.
Aveva paura che con Ping sarebbe tutto cambiatto, ma non poteva tenere per sempre sua madre solo per lei sopratutto non adesso che aveva finalmente trovato qualcun'altro per essere felice.
«Suki tutto bene?» domando Shunrei quando vide Suki entrare in sartoria con un'espressione cosi seria che quasi el fece paura con il trucco delle guerriere Kyoshi.
Suki prese un respiro profondo, sua madre aveva dedicato tutta la sua vita per renderla felice, per occuparsi di lei come un qualunque bravo genitore anche da sola e sebbene fosse stata aiutata dai nonni e dallo zio, Suki sapeva che era stato comunque duro per Shunrei.
Era arrivato il momento per ricambiare il favore.
«Voglio che Ping faccia parte di questa famiglia.» disse Suki e con le lacrime agli occhi Shunrei abbraccio la figlia.

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Capitolo 12
*** Capitolo 11. ***


Capitolo 11.

L'estate era alle porte e quell'anno faceva particolarmente caldo rispetto ai precedenti, ma a Suki non importava era solo un modo come un altro per riuscire a convincere suo zio ad accompagnarla in spiaggia mentre Shunrei era impegnata con i preparativi per le nozze, nonostante avesse già tredicanni sua madre non le permetteva di andarci da sola e infondo un po' l'ha capiva. D'altronde in quelle acque viveva pur sempre l'Unagi.
Quel giorno lei e Akemi si stavano godendo il sole assieme visto che Maylin aveva rifiutatto il suo invito, in realtà era da quando era diventata leader che la evitava, evidentemente non era ancora riuscita ad ingoiare del tutto il suo orgoglio e Suki l'ha capiva.
Le dispiaceva, ma l'ha capiva.
Oggi era l'unico giorno del mese in cui non avevano allenamenti e poteva svagarsi perciò promisse a se stessa che si sarebbe semplicemente goduta la spiaggia senza pensare a niente che fosse legato alle guerriere Kyoshi.
Sulla spiaggia c'erano anche altri ragazzi più o meno della loro età che si stavano godendo questa bellissima giornata.
«Secondo te come passano le giornate i ragazzi che vivono altrove?» domando all'improvisso Akemi.
«In che senso?» chiese Suki non capendo il senso della domanda dell'amica.
«Quelli che crescono dove la guerra infuria.» spiego meglio Akemi.
«Non lo so...» rispose mogia Suki.
Non se l'era mai chiesto, ma ora che si pensava era ovvio che c'erano ragazzi come loro nel mondo che non erano in grado di godersi giornate come questa e in quel momento realizzo anche che forse suo padre non era stato l'unico genitore che la guerra aveva tolto ai figli.
Al di fuori dell'isola di Kyoshi la guerra aveva tolto padri di famiglia, fratelli, amici e amori a chissà quanta gente durante quest'ultimo secolo e mentre ciò accadeva loro mantenevano la loro neutralità, vivevano in una bolla isolata e pacifica, ma allo stesso tempo avevano al consapevolezza che prima o poi sarebbe tutto finito.
La Nazione del Fuoco prima o poi sarebbe arrivata anche da loro e nel mentre che cosa stavano faccendo?
Niente.
Rimanevano in disparte mentre il resto del Regno della Terra cadeva e se questa guerra non fosse finita presto lo stesso destino sarebbe accaduto a loro ciò nonostante continuavano a non fare niente aspettando che fossero altri a mettere fine alla guerra quando anche loro avrebbero potutto fare qualcosa in questo senso invece di concentrarsi solo sulla loro isola.
Suki si alzo in piedi e senza nemmeno passare da casa per cambiarsi andò dritta al dojo per parlare con Lan Fan.
Forse le avrebbe riso in faccia oppure le avrebbe tolto la nomina da leader, ma non le importava.
Suki le avrebbe detto ciò che voleva dirle e niente e nessuno l'avrebbe fermata. Non aveva paura perchè sapeva che ciò che stava facendo era la cosa giusta.
«Suki qual buon vento ti porta qua?» domando Lan Fan scuadrandola con i suoi occhi castani.
Internamente Suki rilascio un sospiro, anche se si era detta di non aver paura doveva ammetere che senza il trucco Lan Fan incuteva decisamente meno paura.
«Le devo parlare di una faccenda importante.» disse Suki.
«Bene, sieditti e parla pure.» disse Lan Fan sedendosi su uno dei cuscini al centro della stanza. Suki fece come richiesto e per poi fare un respiro profondo.
«Penso che dovrebbo andare ad aiutare il Regno della Terra.» disse e vedendo l'espressione confussa di Lan Fan decise di continuare a parlare prima che lei potesse interomperla. «Ogni vilaggio dell'isola ha una squadra di guerriere d'elitè pronte a combattere, ma ciò nonostante lasciamo che la Nazione del Fuoco attacci il nostro regno senza fare nulla al riguardo, so che siamo neutrali ma non mi sembra giusto il fatto che per un'intero secolo ci siamo rifuggiati qui al sicuro mentre il resto del mondo soffre per la guerra.»
«Posso chiederti dove vuoi arrivare con questo discorso?» domando Lan Fan con un tono che dichiarava tutto il suo scetticismo.
«Le guerriere Kyoshi dovrebbero andare ad aiutare in guerra ecco cosa sto dicendo.» rispose Suki setendosi più sicura di come lo fosse mai stata in tutta la sua vita.
Lan Fan la guardo attentamente come se la stesse studiando sotto ogni angolo, come se fosse la prima volta che la vedesse per davvero. Poi senza dire ancora nulla si alzo e usci dal dojo, Suki rimase li da sola poi andò via anche lei.
Evidentemente Lan Fan non era del suo stesso parere, ma almeno l'aveva espresso e questo era iò che più contava.

Quella sera Suki ceno a casa di suo zio.
«Chi può essere a quest'ora.» disse Shaoran sentendo qualcuno bussare alla porta.
Sulla soglia c'era Lan Fan e per poco Suki non si strozzo con il pesce che stava mangiando.
Che ci faceva qui?
«Suki sono venuta a dirti che ho parlato con le leader degli altri vilaggi e molte di loro appoggiano la tua idea... cosi come l'ha appoggio io.» disse Lan Fan sorridendole.
«Davvero?» domando Suki entusiasta come se avesse di nuovo sei anni e sua madre le avesse appena fatto un regalo.
«Si e sono sicura che quando partirò lasciero il vilaggio in mani sicure.» continuo Lan Fan. «D'altronde la tua proposta ha ulteriomente confermato che io e le altre abbiamo preso al decisione giusta a scegliere te come leader.»
Suki arrossi e si senti orgogliossa di se stessa.
Anche se poi Lan Fan le riferi che non avrebbero veramente aprtecipato, am si sarebbe limitate a missioni d'aiuto di sostegno delle zone in difficoltà, in questo modo avrebbero mantenuto la neutralità e dato sostegno al Regno della Terra allo stesso tempo non cambiava la senzasione di aver fatto la cosa giusta che provava Suki.
Dopo la loro partenza come leader ha Suki toccava prendere il ruolo di Lan Fan all'interno del villaggio. Ma prima di quello Suki ebbe un'ultima conversasione con Lan Fan.
«Suki voglio darti un'ultimo consiglio: non dimenticare mai che le altre guerriere non sono solo le tue compagne o amiche, ma sono la tua famiglia. Ricordati sempre questo e sarai una grande leader.» le disse Lan Fan prima di salpare.
Suki annui promettendo che non l'avrebbe mai scordato.

Suki si trovava davanti allo specchio, osservava il suo riflesso e dopo un po' prese tra le mani una ciocca di capelli e inizio a tagliare, poi ripette il processo con le altre cioche che le scendevano sulle spalle, le taglio tutte.
Alla fine guardo il suo nuovo taglio e sorrisse soddisfatta, si sentiva pronta per iniziare il suo ruolo.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12. ***


Capitolo 12.

Maylin osservava acigliatta il dojo in cui si allenava e dove Suki stava insegnando le basi alle bambine più piccole, adesso era lei che se n'è occupava e non perchè era la leader, l'avevano scelta come insegnante perchè era la più grande d'età anche se solo di pochi mesi.
Maylin strinse i pugni per poi andarsene il giorno dopo si sarebbe tenuto il matrimonio di Shunrei con Ping e ovviamente come migliore amica della figlia della sposa era stata invitata come le altre guerriere secondo Suki loro non erano solo una squadra, ma una famiglia.
Non aveva mai sentito niente di più stupido sopratutto perchè la famiglia non ti ruba da sotto il naso il tuo sogno più grande senza nemmeno meritarlo.

«Stai veramente bene con i capelli corti, sai?» disse Hui Ying mentre aiutava Suki a metersi il vestito per la cerimonia.
«Grazie, dopo che Lan Fan e le altre se n'è sono andate pensavo... bè pensavo che fosse giunto il momento per un cambiamento.» rispose Suki per vedersi allo specchio con il vestito giallo che indossava, sua madre aveva cucito sia il proprio abito da sposa che il vestito di Suki e ovviamente anche il vestito dello sposo.
Suki sorisse più passava del tempo con Ping e più capiva di aver fatto al scelta giusta ad aver datto a sua madre la benedizione per le nozze, Ping per lei era già diventato un padre e dopo quel giorno lo sarebeb stato per davvero.
Non nascose che una parte di lei era eccitata all'idea di avere finalmente una famiglia come le altre.
«Possiavo finirla con i complimenti e muoverci.» borbotto Akemi sollevando leggermente la gonna del suo abito. «Prima mi tolgo questa roba fru-fru è meglio è.»
«Ti vorrei far notare che noi indossiamo abiti anche per combattere perciò non capisco di cosa ti lamenti.» disse Cho finendo di sistemarsi i capelli neri in uno chignon.
Suki sorrise nel vedere le compagne essere lì con lei in quel momento cosi importante.
Tranne Maylin.
Si sentiva triste che la sua più vecchia e cara amica non fosse lì con lei, ma forse aveva altro da fare di sicuro non sarebbe mancata alla cerimonia.
«Suki sei pronta?» domando Jen Yu alla nipote.
«Arriviamo subito nonna.» rispose Suki scedendo le scale con le altre.
Jen Yu accompagno le guerriere nella piccola capana dove si sarebbe svolto il matrimonio, gli invitati erano già quasi tutti presenti e ovviamente Oyaji era già lì pronto ad officare la cerimonia.
Suki si sentiva nervossa come se fosse stato il suo di matrimonio, se solo Maylin fosse stata presente. La ragazza sperava che l'amica non avrebbe fatto tardi.
«Suki!» grido la voce di Maylin e voltandosi Suki vide l'amica avvicinarsi a lei, ma stranamente non era vestita elegante.
«Perchè non sei pronta?» domando Suki. «Se non hai un vestito posso prenderne uno dalla sartoria.»
«Smettila di parlare!» grido Maylin. «Ma senti ciò che dici? Tutte queste schiochezze mi hanno stancato!»
«Sciochezze?» domando Suki confussa, ma poi assunse un tono autorevole e aggiunse. «È il matrimonio di mia madre.»
Maylin non rispose limitandosi a guardarla con uno sguardo accigliato e freddo come il giacchio poi senza alcun preavisso spinse Suki a terra.
«Ho cercato di capire, ma in tutti questi mesi ancora non capisco come sia possibille che abbiano scelto te come leader.» disse puntando il dito contro l'amica. «Quindi voglio scoprirlo di persona.»
«Cosa vuoi?» domando Suki rialzandosi e togliendosi la polvere dla vestito.
«Una sfida se la vinci ammetero che sei la leader, ma se perdi smetti di esserlo.» rispose Maylin.

Anni come migliore amica di Maylin avevano insegnato a Suki una preziosa lezione: se lei prendeva una decisione non c'era modo di farle cambiare idea.
Cosi eccole  lì al dojo pronte ad affrontarsi sotto gli occhi dele altre guerriere. Suki si era sistemata come meglio poteva il suo vestito per evitare che la intralciasse nei movimenti mentre Maylin si stava riscaldando in attessa dello scontro.
Suki non era entusiasta di questa idea, ma visto che l'amica l'aveva sfidata a riguardo del suo ruolo da leader allora non poteva passarci sopra. Avrebbe datto il massimo e si sarebbe assicurata al vittoria e si sperava il rispetto di Maylin.

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Capitolo 14
*** Capitolo 13. ***


Capitolo 13.

Le due amiche si guardarono negli occhi e ognugna delle due esprimeva sentimenti diversi; una guardava l'altra con evidente disprezzo e risentimento mentre l'altra con la stessa calma che poteva essere definita come quella dell'oceano dopo una tempesta.
Cho si mise tra le due e diede il segnale di iniziare lo scontro, sarebbe stato senza armi la prima che avesse atterato l'avversaria senza farla rialzare avrebbe vinto.
Senza nemmeno aspettare un secondo in più Maylin già cerco di colpire Suki con un calcio, ma la leader riusci a blocarlo e afferando al caviglai dell'avversaria la spinse all'indietro. Maylin però non cadette barcollo un po' ma ritrovo subito l'equilibrio, poi cerco di colpire di nuovo Suki stavolta cercando di darle dei pugni, ma Suki blocco anche questi.
Le due stavano combattendo in modi del tutto opposti, Maylin giocava principalemente in maniera offensiva cercando di colpire Suki con pugni o calci mentre Suki si limitava a parare i colpi che riceveva senza veramente darne lei, ma cercava di respingere Maylin ribaltandola grazie agli spazi che la ragazza lasciava scoperti duranti gli assalti.
Sembrava una situazione di stallo senza via d'uscita ma le altre guerriere non poteva non ammetere che rimaneva uno scontro affascinante da guardare.
«Perchè non tenti almeno di reagire?!» grido Maylin al culmine dell'irritazione.
«Perchè non è cosi che combatte una guerriera Kyoshi!» rispose Suki continuando a parare i colpi dell'amica.
Quell'affermazione però servi solo a far infuriare Maylin ancora di più che aumento l'intensità e il numero dei colpi tanto che sebbene Suki continuasse a parerne la maggior parte con successo alcuni riuscirono affetivamente a colpirla per davvero.
Alla fine Maylin riusci a centrare Suki in pieno stomaco facendola cadereper terra sul sedere.
«Ti arrendi.» sbuffo Maylin.
«Non puoi dare ordini alla tua leader.» rispose Suki intreciando le gambe su un piede di Maylin in modo da far cadere anche lei facendole perdere l'equilibrio. Maylin cadete per terra sbattendo la faccia e prima che potesse rialzarsi Suki le afferro il braccio piegandoglielo dietro la schiena poi le blocco anche le gambe in una presa unica. Non si poteva rialzare bloccata com'era e Cho dichiaro Suki vincitrice.
«Sei stata brava.» disse Suki porgendo la mano a Maylin, ma lei non l'accetto anzi la schiaffegio via.
«Perchè hai vinto tu!?» grido Maylin con le lacrime agli occhi. «Mi sono impegnata per anni in modo da poter essere la leader, ma loro hanno scelto te! Perchè io sono più forte di te! Di tutte voi!... perchè!?»
Suki si senti il cuore stringere in una morsa quando vide l'amica d'infanzia scoppiare in singhiozzi disperati, ma capi che in quel momento Maylin non aveva bisogno di una spalla su cui piangere.
Suki le diede uno schiffo cosi forte che si vedeva il segno rosso sulla guancia di Maylin.
«Ti sembra che le altre stiano faccendo una scenatta come la tua?» le domando Suki in tono duro.
Tutte le ragazze, Maylin compressa, guardarono Suki estereffatte non l'avevano mai vista usare un tono del genere in particolare con la sua migliore amica.
«Capisco che sei delusa, ma vale lo steso per le altre.» continuo Suki. «Anche loro volevano essere la leader però non hanno reagitto in maniera tanto infantile sono andate avanti accetando la decisione di Lan Fan, se vuoi il mio posto posso anche daterlo non m'interessa ma sappi che ciò non cambierà niente. Avere semplicemtne il titolo non ti rende una leader, io ancora non lo sono, questo percorso che ho intrapresso è solo all'inizio e mi manca ancora molto epr potermi definire una vera e propria leader.»
«Io... volevo solo dimostrare di essere la più forte...» mormorro Maylin.
«La forza fisica non è tutto sopratutto per uan guerriera Kyoshi, sfruttiamo la forza dell'avversario contro la sua non ci affidiamo solo alla nsotra, ma anche a quella che ci sta intorno ma tu questo non l'ho capisci.» grido Suki per poi voltare le spalle all'amica e avviarsi all'uscita. «Ora se mi vuoi scussare ho un matrimonio che mi aspetta.»
Detto questo Suki lascio il dojo mentre le parole che le aveva rivolto non lasciarono affatto la testa di Maylin.

Jen Yu e Shen accompagnarono al nipote a casa loro in modo da lasciare i due sposi da soli, Suki era contenta perchè come quando era piccola vedeva la casa dei nonni come un rifuggio sicuro e quella sera n'è aveva proprio bisogno.
Non voleva essere cosi dura con Maylin, ma era ciò di cui l'amica aveva bisogno, sperava che in questo modo sarebbe riuscita a superare il suo rogoglio. Suki sospiro decidendo che era meglio smettere di pensarci cosi fece vagare la sua mente a sua madre e a Ping. A quel pensiero sorisse, ma si chiese anche se prima o poi anche lei avrebbe trovato l'amore infondo la cotta per l'apprendista di suo zio le era passata da un pezzo e anche se era una guerriera Kyoshi rimaneva pur sempre una ragazza.

Il giorno dopo al Dojo Maylin senza uniforme addosso si avvicino a Suki che con le altre si stava allenando.
«Mi dispiace.» disse Maylin con sguardo basso. «Sai ho capito perchè hanno scelto te.»
«Ah, si?» domando Suki un po' scettica.
«Si... tu sei semplicemente tu.» rispose Maylin. «Non cerci di essere migliore delle altre, ma le sproni ad esserlo, dai il meglio di te per tenere unita la squadra. Perdonami per averti evitata e per... bè per aver cercato di soffiarti il titolo.»
«Tutto qui quello che hai da dire?» chiese Suki.
«No io... forse è meglio se lascio il gruppo.» disse Maylin facendo per andarsene, ma Suki la fermo.
«Tu non vai da nessuna parte, io sono la leader e secondo me ti meriti una seconda possibilità.» disse Suki sorridendo all'amica.
Maylin l'abbraccio di slangio commossa e felice per questa decisione, un gesto che Suki ricambio con piacere. Poi si stacco da lei e le ordino di andarsi a preparare che era già in ritardo, ridendo e sotto lo sguardo sorridente della latre Maylin fece come richiesto.
Suki penso che essere la leader era duro e probabilmente in futuro avrebbe incontratto altri ostacoli, ma almeno avrebbe avuto le altre al suo fianco per aiutarla.
Maylin inclussa.

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Capitolo 15
*** Epilogo. ***


Epilogo.

2 anni dopo...
Shunrei saluto la figlia ormai quindicenne prima che lasciare la sartoria per andare al dojo.
La donna fu felice di vedere come la figlia fosse cresciutta e maturata mentre pensava a questo Ping andò da lei e la saluto prima di andare nella piccola falegnameria che aveva aperto dopo le loro nozze.
Shunrei sorrise, pensava che dopo Yao non avrebbe mai più amato, ma per fortuna Ping era riuscita a confuttare questa sua idea. Amava suo marito e sua figlia ed era felice nel vedere che sebbene non avessero legami di sangue anche loro si amvano come una famiglia. Si sentiva bene come non si sentiva da anni... se solo questa guerra fosse finalmente finita.

Durante il tragitto Suki guardo lo spettacolo della neve che si ammucciava sulle case le faceva sempre un effetto calmante per motivi che le erano sconosciutti. Anche se tecnicamente non era ancora inverno, mancava ancora un po' al solsistio c'erano già state le prime nevicate nonché i primi cali di temperatura.
Quel giorno doveva controllare i progressi delle nuove bambine, tra le qualli c'era persino al sorellina di Rin era promettente tanto quanto la sorella maggiore ed essendo nata senza dominio forse avrebbe anche potuto farcela.
«Suki!» grido Maylin raggiungendola di corsa.
«Cosa succede?» chiese Suki.
Dopo che Maylin l'aveva finalmente accetata come leader l'amicizia tra le due era diventata ancora più forte e salda di quanto non fosse mai stata prima perciò a vederla cosi agitata Suki si chiese cosa potesse essere successo.
«Abbiamo avvistato delle persone vicino ad una spiaggia.» rispose Maylin. «Sembrano sospetti.»
«Chi sono?» volle sapere Suki. «Due ragazzi, una ragazza e uno strano animale grande e peloso.» continuo Maylin.
Suki ci penso un po' su, era improbabille che qualcuno fosse venuto lì da loro solo per le spiagge sia per la guerra sia perchè probabilmente sarebbe morto congelatto in acqua.
«Descrivemeli.» ordino Suki.
«Allora il ragazzo più grande ha la pelle scura, capelli castani raccolti in un strano codino, ma rasati ai lati, la ragazza gli somiglia molto forse sono imparentati, ma ha una lunga treccia entrambi indossano dei giacconi pesanti mentre il ragazzo più piccolo... è strano. Ha dei tattuaggi a forma di freccia e non ha i capelli. Secondo te sono spie della Nazione del Fuoco?» domando Maylin quando ebbe finito di descrivere ciò che aveva visto.
«Chiama le altre, non dobbiamo corerre rischi.» disse Suki.
Gli avrebbero colti di sorpressa e poi avrebbe ottenuto tutte le risposte che voleva.
Suki era ignara che tali risposte sarebbero state solo l'inizio di qualcosa di più grande, l'inizio della fine della guerra... alla qualle lei avrebbe in seguito datto il suo contributto.
Ma questa è una storia che già conoscette.

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