Tre pluffe bronzo-blu

di Mari Lace
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima pluffa ***
Capitolo 2: *** Seconda pluffa ***
Capitolo 3: *** Terza pluffa ***



Capitolo 1
*** Prima pluffa ***


Tre pluffe bronzo-blu

 

Prima pluffa

 

Non le piace molto ballare.

Non più.

«Vieni, tesoro, balliamo».

Seduta al tavolo con i suoi amici, le note d’inizio della banda la distraggono dalla conversazione con Ron.

«Amo questa canzone; l’hanno suonata anche al nostro matrimonio».

Riconosce la musica – non ne sa il nome, non l’ha mai chiesto – e lascia riemergere il ricordo di mille pomeriggi passati a ballare girando in tondo abbracciata a sua madre.

«Quando balli esprimi la tua libertà, Luna. Dimentica le regole e disegnati con i tuoi passi».

Sorride: aveva dimenticato.

Ondeggia con passione, come le ha insegnato la madre, seguendo solo sé stessa – balla.

 

 

 

 

 

 

 

 

NdA

Questa raccolta partecipa alla Coppa di drabblitch indetta da me sul forum di EFP. La sfida prevede tre turni [ci si può iscrivere anche in corso, se ci sono posti liberi in squadra], questo è il mio contributo per i Corvonero con il prompt del primo turno: Passione.

Una passione che qui viene “riscoperta” da Luna, quella per il ballo. Una passione che ho immaginato legata alla madre, volendo giocare con due battute canoniche pronunciate da Luna stessa:

“«Non si è divertita granché» lo informò Luna. «Dice che tu non l’hai trattata molto bene, perché non hai voluto ballare con lei. Io non credo che me la sarei presa» aggiunse pensierosa, «a me non piace molto ballare».”

“«Mi piace questa canzone» commentò Luna, dondolando a ritmo di valzer, poi si alzò, corse sulla pista e prese a girare in tondo, da sola, a occhi chiusi, facendo ondeggiare le braccia.”

A Luna non piace molto ballare – così dice parlando con Harry alla sua prima apparizione –, tuttavia al matrimonio di Bill e Fleur sente una canzone che le piace e non esita a lasciarsi trascinare dal ritmo e buttarsi in pista da sola.

È proprio questo matrimonio l’ambientazione che ho scelto per la mia drabble; la canzone che le piace riporta a galla un ricordo – tanti ricordi – in cui balla con sua madre, le ricorda ciò che un tempo l’ha appassionata. Spero che sia risultato chiaro che il corsivo indica proprio battute pronunciate anni prima da Pandora Lovegood.

L’immagine del ballare come disegnare mi è stata suggerita da una citazione di Paul Valery. Con la drabble in sé non c’entra nulla, però per completezza la riporto: “Pensavo che i piedi del danzatore sapessero solo disegnare, vedo che sanno anche pensare e scrivere.”.

Bene, vi saluto e vi ringrazio per aver letto! Ai miei avversari: in bocca al lupo!

Alla prossima drabble (prompt “Nemesi”, non ho idea di cosa scrivere – tutto nella norma), con affetto,

Mari

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Capitolo 2
*** Seconda pluffa ***


seconda pluffa

Tre pluffe bronzo-blu


Seconda pluffa


«Non dovresti parlargli».

La voce che turba il silenzio è roca, lenta – sforzata. Da quand’è arrivata è solo la terza volta che la sente.

«Perché?» chiede semplicemente, volgendosi appena verso dove suppone che sia Olivander.

Il vecchio sospira. Il silenzio si dilata; Luna inizia a credere che non avrà risposta, ma infine arrivano tre parole – mormorate ma definitive.

È nostro nemico.

Nemico.

Lo è davvero?

Se chiude gli occhi vede ancora lo sguardo spaventato del coetaneo che scappa dal suo saluto.

«Ciao».

Nemico.

È prigioniera della sua famiglia, scappare appare impossibile – lui non li aiuterà.

Basta una parola a farlo sussultare.

Luna scuote la testa.

A che servono i nemici?








NdA

Questa raccolta partecipa alla Coppa di drabblitch indetta da me sul forum di EFP. La sfida prevede tre turni [ci si può iscrivere anche in corso, se ci sono posti liberi in squadra], questo è il mio contributo per i Corvonero con il prompt del secondo turno: Nemesi.

Nemesi: avversario, generalmente impossibile o quasi da sconfiggere. Qui è Draco a incarnare il nemico (mi sono presa la libertà di immaginare che lo incaricassero di scendere dai prigionieri a volte; non credo sia esattamente what if? perché non si sa nulla di preciso, in più è un headcanon che vedo abbastanza sfruttato, ma se ritenete che dovrei aggiungere l'avvertimento lo faccio senza problemi), non tanto per chi è quanto per chi rappresenta per qualcuno tenuto prigioniero nella sua Villa. Luna, tra l'altro, dice che sia lei sia Olivander hanno provato a cercare una via di fuga ed è impossibile: Draco l'ho immaginato un po' anche come simbolo di questa impossibilità. In questo senso, nemesi, ed è così che viene percepito da un Olivander ormai rassegnato.

Venendo però alla mia protagonista [per questa drabble ho vagliato varie idee, tra cui per restare in ambito Lovegood i gemelli di Luna l'uno contro l'altro, ma alla fine ho preferito mantenere lei per tutte le drabble per maggiore coerenza], penso che sia lontanissima dall'idea di avere un nemico. Con lei quindi ho rovesciato il prompt, svuotando dal suo particolare punto di vista il concetto di nemesi: a che serve averne? Un uso un po' particolare, ma è quello che più sento affine a Luna.

Piccola nota di ambientazione: per chi non lo ricordasse, Luna a Natale viene rapita dal treno e rinchiusa nel sotterraneo di Villa Malfoy, dove Olivander si trova già da mesi. La prigione è buia (per questo Luna si volge "dove suppone che sia Olivander") e Olivander non parla molto, considerando che quando vengono raggiunti da Harry, Ron e Dean (e Unci-unci) l'anziano costruttore di bacchette non proferisce nemmeno mezza parola.

Vi saluto e vi ringrazio per aver letto! Ai miei avversari: in bocca al lupo, ma forza Corvonero!

Alla prossima drabble (prompt “Amiciza”, in teoria più semplice, in pratica ho già mille dubbi), con affetto,

Mari

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Capitolo 3
*** Terza pluffa ***


terza pluffa

Tre pluffe bronzo-blu


Terza pluffa

(Amici nonostante)


Dean le ha detto che non crede si possa essere amici di qualcuno che non si conosce, ma Luna non è d’accordo. È convinta che non serva molto per amare; serve molto di più per non farlo.

E come potrebbe non essere amica di chi le ha salvato la vita?

Il suo sguardo vaga sulla lapide, si posa sull’incisione – Qui giace Dobby, un Elfo Libero – e Luna ricorda il piccolo elfo addormentato.

«Ti ho portato un regalo» mormora, poggiando il vasetto con le lavande colte quella mattina. «Non so se ti piacciano, ma spero di sì. Hanno un buon profumo».

Sorride alla pietra bianca. «Spero davvero che tu sia felice».

 

 

 

 

 

NdA

Ho cambiato idea più volte su chi trattare come amicizia (il prompt del terzo turno) di Luna in questa drabble: le mie possibili scelte erano Dobby, Olivander o Dean. Della sua amicizia con il trio, Neville e Ginny ho già parlato altrove (e in effetti è stato un po’ frustrante avere una drabble edita perfetta ma non poterla iscrivere!) e non volevo ripetermi.

Alla fine ho scelto Dobby. Perché no?

«Grazie infinite, Dobby, per avermi salvato da quel sotterraneo. È ingiusto che tu sia morto, eri tanto buono e coraggioso. Ricorderò sempre ciò che hai fatto per noi. Spero che ora tu sia felice».

Se fosse sopravvissuto penso che sarebbero diventati davvero amici, ma in fondo sono convinta che Luna lo consideri comunque tale. A volte basta davvero poco.

La scena che ho ripreso, Luna che sistema “un mazzetto di lavanda in un vasetto di marmellata” sulla tomba di Dobby, è canonica: la trovate nel capitolo “Villa Conchiglia” (25) de I doni della morte.

Luna ricorda Dobby  “addormentato” come rimando al suo commento dopo avergli chiuso gli occhi: “Ora è come se dormisse”.

Una piccola nota sul titolo: come avrete notato ho deciso stavolta di aggiungere anche un titolo più specifico per la drabble [fondamentalmente perché mi è venuto in mente e mi piaceva]. Dopo che la challenge sarà scaduta passerò ad aggiungere un titolo anche alle due precedenti.

Vi lascio con una stupenda fan-art di Jununy:
Luna-e-Dobby

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