La Rosa spinosa e le Tenebre oscure

di MissARose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una Settimana ***
Capitolo 2: *** 2. Esplorazione ***
Capitolo 3: *** 3. Verità ***



Capitolo 1
*** Una Settimana ***


UNA SETTIMANA
 
L’imperatore Magico Julius, con pochissimo preavviso, aveva organizzato degli allenamenti tra le varie compagnie in maniera da avere la possibilità di misurare le proprie capacità combattive anche con gli altri cavalieri del regno di Clover e non solo della propria squadra. Sarebbero durati una settimana e in una regione ipermagica scelta in base alle capacità dei membri delle varie compagnie.
Charlotte Roselei lesse in fretta e furia la lista proiettata da Marcus a tutte le compagnie mentre reggeva con mano tremolante la tazza di tè. Sperava e non sperava di avere un allenamento di una settimana intera con la compagna del Toro Nero, capitanata da quel rozzo e improponibile straniero di cui era follemente innamorata. Boccheggiò sconvolta appena vide che accanto al nome della sua compagnia, vi era scritto con inchiostro nero il nome della compagnia di Yami Sukehiro.
Oh cielo… Non può essere. Una settimana? Forse dovremmo mandare solo i nostri sottoposti… in una regione ipermagica? Ma che dico?  
Pensò mentre ascoltava con attenzione le parole di Marcus che spiegava lo svolgimento degli allentamenti. Non sarebbero partite tutte le compagnie, ne sarebbe andata della sicurezza del regno. Sarebbero andate a coppie per turno. La comandante della Rosa Blu tirò un sospiro di sollievo. Almeno avrebbe avuto il tempo per prepararsi mentalmente ad una delle settimane più dure della sua vita da quando si era presa una grande sbandata per Yami.
Il consigliere Marcus si schiarì la voce “è giusto che ognuno di voi possa fare esperienza in vista di ciò che potrebbe avvenire in futuro. L’imperatore Magico pensa che sia l’occasione perfetta approfittando del periodo di pace che stiamo attraversando… Ad avviare gli allenamenti saranno…” Charlotte ascoltava con tranquillità, insomma… Non potevano essere addirittura i primi “Le compagnie di Yami Sukehiro e Charlotte Roselei, domani mattina”
Charlotte sobbalzò sulla sedia e tirò un grido di panico arrossendo drasticamente. Sua sorella Sol spalancò la porta sentendola. “Che succede sorella?” domandò impetuosamente avvicinandosi a grandi falcate nell’ufficio della Comandante. Charlotte cercò in tutti modi di raccattare la sua freddezza ma l’avvenimento l’aveva sconvolta e non poco. Si schiarì la voce cercando di mettersi composta sulla sedia.
“Niente, avvisa la Compagnia che avremo un allenamento intensivo in una regione ipermagica con il… il Toro Nero. E chiamami comandante, Sol” disse sospirando e mise le mani sulle guance bollenti.
Non aveva motivo di nascondere la sua ansia, Sol e il resto della Rosa Blu erano a conoscenza del suo amore per il rozzo Sukehiro, lo aveva urlato lei a gran voce trovando una piccola luce di coraggio.
Sol guardò la sorella e aggrottò la fronte “Perché? Noi non abbiamo bisogno degli uomini per essere forti!” protestò e incrociò le braccia sotto il petto scollato. “E poi perché con quello lì, sorella?” borbotta. Traboccava di ammirazione nei confronti della sorella e aveva a stento accettato i sentimenti della sorella scelta poiché più di ogni altra cosa voleva vederla felice.
“è stato tutto deciso dal nobile Julius, ci servirà per diventare più forti e saper proteggere il regno. Chiamami comandante, Sol… Ora vai ad avvisare gli altri di prepararsi e preparare lo stretto necessario per la settimana che andremo ad affrontare.” Dice decisa anche se dentro il cuore scalpitava.
Chissà come lui ha reagito alla notizia…
Appena Sol uscì, Charlotte si affacciò alla finestra che dava sul vasto regno di Clover e sospirò posando la tazza ancora calda sulla guancia. Chiuse gli occhi e si lasciò andare immaginando di avere la grande e calda mano di Yami a riscaldarla.
 
 
La compagnia della Rosa Blu attendeva composta e puntuale quella del Toro Nero in ritardo. Sol sbuffò e chiese a Cob Portaport di aprire il portale che le avrebbe fatte arrivare direttamente alla regione ipermagica di destinazione. Non fu l’unica a sbuffare, tutte le ragazze si stavano annoiando ad aspettare. Cob rifiutò dicendo che doveva trasportare tutti insieme. Charlotte stava prendendo lenti respiri ancora confusa sul volerlo vedere oppure no. L’aveva sognato più del solito e pensato così fortemente che temeva che Yami se ne accorgesse. Buttò i capelli sciolti dietro le spalle e si incamminò verso la sua squadra cercando di placare gli animi.
Sul punto di aprir bocca, apparve un portale dal quale uscirono Magna e Luck intenti a spintonarsi, Gauche, un’imbarazzata Grey, Noelle, Asta, Gordon, Vanessa e Charmy.
Charlotte osservò con occhi spalancati il portale in attesa di veder spuntare l’uomo muscoloso che però non apparve e il portare si richiuse. Asta si avvicinò alla donna con la mano alla nuca e l’espressione dispiaciuta.
“Ecco… Mi scusi Capitano Roselei ma il Comandante è… è occupato con una cosa urgente” Gesticolò impacciato “Arriverà tra poco” disse insicuro sulla veridicità delle sue stesse parole.
Sol raggiunse il gruppo del Toro Nero “Ah?! Non vi basta averci fatto attendere per tutto questo tempo? Siete vergognosi!” Puntò il dito soprattutto contro Magna di fronte a lei e iniziarono a bisticciare come ormai accadeva di consuetudine tra i due Cavalieri.
Charlotte tirò un sospiro di sollievo ma si massaggiò il ponte del naso non sapendo come affrontare la situazione.
Temo di sapere la natura dell’urgenza di Yami… Proprio di lui mi dovevo innamorare? La mia maledizione poteva funzionare in maniera differente…
Si avvicinò ai due gruppi che stavano iniziando a discutere e non poté fare a meno di buttare un’occhiata a Vanessa Enoteca. La invidiava, più volte l’aveva vista fare la gatta morta con Sukehiro con una nonchalanche che Charlotte non possedeva. Lei riusciva solo a trattarlo con freddezza o ad evitarlo scappando dalle situazioni più imbarazzanti. Vanessa era decisamente l’opposto di lei, così intraprendente con Yami, così poco vestita e molto più libera con i suoi sentimenti, ma soprattutto vivevano nella stessa base e facevano grosse bevute insieme.
Ci saranno stati dei trascorsi tra i due? Non ci voglio pensare… lui è così grande grosso, ha 28 anni… perché non dovrebbe essere attratto da una strega abile e libera come lei? Io sono così rigida e fredda… Non mi sono mai permessa di toccarlo o parlare con lui di altro.
La Comandante della Rosa Blu quasi entrò in uno stato di depressione cronica ma si ridestò dai suoi pensieri e si schiariscò la voce aspettando distrattamente che si calmassero gli animi bollenti dei sottoposti. Dopo qualche minuto, il suo cuore quasi cedette appena un improvviso mana potente appartenente a Yami la fece rabbrividire. Il cuore le scoppiò nel petto. Il possente petto di Yami fece capolino e questo bastò per farle venire le farfalle nello stomaco, non lo vedeva da più di una settimana. Yami uscì imprecando seguito da Finral, colui che possedeva la magia dello spazio nel Toro Nero.
“Non si può nemmeno cagare in pace… Avevo una bestia nello stomaco” borbottò con una mano sulla pancia e la sigaretta tra le labbra. Si guardò attorno spaesato “Non ho ben capito cosa dobbiamo fare, i miei idioti sono carichi da ieri” puntò con lo sguardo caldo ma indifferente Charlotte “Hey Regina di Spine… Che cosa dobbiamo fare?” domandò con tono annoiato.
La comandante della Rosa Blu ruotò gli occhi al cielo usando il suo essere apatico con lui “Tsk… Mi chiedo ancora come tu sia riuscito a diventare Cavaliere Magico” disse annoiata “Abbiamo un allenamento insieme in una regione ipermagica… abbiamo una settimana” spiegò velocemente guardandolo solo alla fine.
Oh cielo quanto è bello… Vorrei essere stretta da quello grosse braccia e- ma che dico? Calma, respira, calma…
Sukehiro annuì distratto e si tolse la sigaretta dalle labbra sembrando realizzare le cose lentamente. “Una settimana? Cazzo ma è tantissimo” sbuffò e si girò verso i suoi sottoposti notando che erano tutti muniti di zainetto. “Porca tr- Oh mi scusi sua maestà” disse ironico alla Roselei e si volse verso la sua squadra “Imbecilli perché non mi avete avvisato? Razza di buoni a nulla!” li fulminò tutti con lo sguardo minacciandoli a morte nonostante loro glielo avessero detto più volte.
Charlotte sospirò cercando di calmarsi e, approfittando del fatto che era di spalle, guardò con aria sognate l’ampia schiena di Yami. Si irrigidì appena colse lo sguardo inquietante di uno strano sottoposto di Gordon e si girò del tutto col terrore di essere scoperta.
Finalmente, Cob aprì il portale per trasportare tutti loro e quindi ogni chiacchera o discussione si interruppe. La prima ad entrare fu la compagnia della Rosa Blu in ordine, seguita dalla disordinata compagnia del Toro Nero.
Dopo qualche minuto, erano già tutti radunati e presenti pronti ad ascoltare i propri comandanti. Yami si portò la mano alla nuca di fronte a quelle facce in attesa “Rimanete qui, io e la comandante della Rosa Blu ci organizziamo dato che stiamo stati avvisati in poco. Non vi muovete o vi taglio in due” Disse minaccioso facendo ammutolire tutti. Si incamminò entrando nella regione ipermagica e fu scosso dal forte mana presente seguito da una timida Charlotte. Non riusciva a ragionare decentemente, soprattutto quando il capo del Toro Nero svoltò attorno ad un grandissimo albero come a garantire loro un po’ di privacy.
Io e lui da soli… appartati… io e lui. Da soli. Non credo di sentirmi bene. È sicuro che vada bene così? Chissà cosa gli passa per la testa… siamo troppo soli… troppo vicini… troppo intimi.
Prese dei respiri profondi parendo scossa dal forte mana presente. “Stai bene?” domandò Yami fermandosi e si girò trovandola dietro di lui.
“Eh? Sto benissimo.” Si riscosse e tornò composta, iniziando a parlare per non sembrare una babbea. “Non abbiamo avuto modo di parlare per confrontarci” Iniziò a dire senza guardarlo negli occhi. “Penso che dovremmo iniziare dalla tipologia di percorso da affrontare, a come e dove alloggiare, all’alimentazione… Come ben sai tutto ciò fa parte dell’allentamento” Gesticolò per poi cercare di guardarlo negli occhi, ma le pupille celesti si ritrovarono a vagare sul corpo muscoloso, attraente e grande dell’uomo di fronte a lei distraendosi.
“Oppure dovremmo iniziare con te che mi guardi negli occhi, Charlotte” disse con tono caldo Yami avvicinandosi a lei di qualche passo.
I brividi percorsero la schiena coperta della bionda che arretrò di qualche passo entrando in confusione a causa della vicinanza dell’uomo.
Mi ha chiamata per nome… il mio nome sulle sue labbra, con quel tono di voce così caldo e po- un attimo! Cosa vado a pensare? Mi ha beccata mentre me lo mangiavo con gli occhi… che figuraccia dannazione
Charlotte, rossa come i pomodori più maturi, cercò di darsi un po' di contegno, ma non ci riuscì dato che Yami aveva di nuovo fatto un altro maledetto passo.
“Stavo…Umh Stavo” si schiarì la voce portando un pugno di fronte alle proprie labbra. Inarcò il sopracciglio destro “Stavo notando quanto fossi sporco… dovremmo pensare anche all’igiene in caso non trovassimo acque tranquille nella dimensione ipermagica” Si inventò a caso guardando a terra.
“Continui a non guardarmi negli occhi, Charlotte” Yami si avvicinò alla ragazza costringendola ad arretrare fino a toccare con le spalle, l’albero dietro al quale si erano appartati.
“Y-Yami!” squittì la comandante della Rosa Blu paonazza. “S-smettila… non… non ti avvicinare” disse con voce tremante sul punto di premere le mani sul suo petto per spingerlo via, ma sarebbe stato troppo. Quel contatto l’avrebbe completamente stravolta.
Yami ridacchiò e si allontanò. “Suppongo di farti talmente tanto ribrezzo, che la mia vicinanza ti turba” disse con tono strano ma tornò subito alla sua indifferente espressione. Mise le mani in tasca e mosse la sigaretta tra le labbra.
“N-no!” esclamò Charlotte incontrollatamente ma poi si riscosse “esattamente… non avrei saputo dirlo in maniera migliore” annuì freneticamente ancora scossa dalla vicinanza precedente di Yami.
“Già… in ogni caso direi di parlare di cose più importanti” disse girandosi verso la ragazza intenta a mordersi il labbro carnoso con lo sguardo fisso per terra. Sukehiro non potè far a meno di concedersi qualche secondo per ammirare la ventisettenne bionda. Gli occhi marroni guardarono con intensità le labbra della Roselei e scivolarono sui seni prosperosi, il ventre piatto e le gambe lunghe. Fece cadere la sigaretta dalle labbra inconsciamente e si riscosse dai suoi pensieri probabilmente poco casti. “Per il percorso, propongo l’attraversamento della regione ipermagica a gruppi combinati tra le due compagnie. I ragazzi devono avere un maggiore controllo del proprio mana e l’abilità di combattere con le bestie della regione senza via di scampo. Se non è un problema per te, noi potremmo farlo insieme per testare il luogo ed fare una mappatura veloce in maniera da evitare pericoli troppo elevati” Propose attirando su di se gli occhi cristallini di Charlotte.
Un problema? È un problemone… non riesco a stare sola con lui, è troppo per me.
Charlotte si portò una ciocca bionda dietro l’orecchio e annuì con un turbine di emozioni dentro “Certamente, mancano igiene, nutrizione e alloggio”
Nobile Julius, cosa le è passato per la testa? Come dovremmo fare? Maledizione.
Yami annuì pensieroso “Charmy penserà al cibo, è perfetta in questo.” Disse portando una nuova sigaretta alle labbra. “vi è sicuramente una sorgente termale nelle vicinanze e per gli alloggi basterà dormire all’aperto, ma in un luogo sicuro”
“S-S-Sorgente termale? Dormire all’aperto? In che senso?” balbettò terrorizzata tornando di nuovo rossa.
Bagno nudi? All’aperto? Dormire all’aperto? Questo è un incubo…
“è un problema?” domandò notando la sua reazione poi fece un sorrisetto di scherno “oh certo tu sei una nobile… Ah! Sia mai! Beh nelle situazione più critiche anche voi nobili vi dovete abbassare allo stesso livello di noi plebei” disse con espressione indifferente dandole le spalle “ora torniamo di là altrimenti penseranno che stiamo facendo tutto tranne che organizzarci” mormorò.
Charlotte si imbarazzò e non poco “Y-Yami, non ti permettere di dire una cosa del genere” mormorò rossa seguendolo. Con lo sguardo fissò a terra raggiunsero gli altri e si organizzarono al meglio. Charlotte aveva partecipato quasi per niente alla lunga conversazione tenutasi tra le due compagnie, intenta ad immaginarsi il bel maschione addormentato di fianco a lei.
Sol la guardò leggermente preoccupata ma non commentò a differenza di Selena e Galgaria che avevano già fatto una lista delle cose sconce che avrebbero potuto fare i due comandanti dietro quell’albero se solo lei non fosse troppo frigida e riservata e lui troppo ottuso e idiota.
Nelle ore successive aveva evitato in qualsiasi modo Yami e i membri della sua squadra. Si era rifugiata tra la sua compagnia che la confortava e le dava suggerimenti, forse anche esagerati dal momento in cui lei non riusciva nemmeno a guardarlo tanto a lungo negli occhi, figuriamoci toccarlo o sfiorarlo. La comandante sospirò esasperata, iniziava a odiare questa sua timidezza e si rifugiava dietro la fredda e insensibile maschera che si era costruita con gli uomini.
Una volta costruite le piccole abitazioni a coppie per i sottoposti e singole per i comandanti attraverso una combinazione di poteri, venne sera e tutti si riunirono per cenare abbondantemente grazie a Charmy. Charlotte comparve senza armatura insieme a Sol dopo una breve esplorazione e vide che più o meno tutti erano stanchi e malconci. Nonostante non fossero dentro di essa, il forte mana della regione ipermagica faceva pressione su di loro.
I combattimenti hanno dato loro modo di sfogarsi e scaldarsi, domani inizia il vero addestramento, ho notato che è particolarmente pericoloso ma non è un male.
Si sedette accanto a Puli che le ammiccò per poi indicare con un cenno Yami intento a imprecare poiché non è riuscito a liberarsi in pace. Charlotte sospirò e portò una mano alla fronte leggermente disperata. Possibile che parlava sempre e solo di cacca?
Le pecore cuoche di Charmy portarono a tutti abbondanti piatti con i quali era possibile rigenerare il proprio mana e Roselei ne aveva proprio bisogno dato che di lì a poco sarebbe andata ad esplorare e mappare la regione ipermagica insieme a Sukehiro. Si era preparata mentalmente in quelle ore. Non gli avrebbe rivolto la parola se non strettamente necessario e almeno un metro e mezzo di distanza. Aveva optato liberamente di non indossare l’armatura che essendo leggermente pesante non l’avrebbe aiutata a spostarsi tanto velocemente. Era apparentemente indifferente ma la piccola gita con Yami l’agitava. Dopo anni passati a nascondere il suo folle amore, l’amore di una nobile irraggiungibile per un uomo straniero e plebeo, ora che l’aveva detto alle sue sottoposte, si sentiva più incitata e avrebbe voluto confessarsi. Ma aprire il suo cuore a Sukehiro è risultato quasi impossibile dal momento in cui si era fatta prendere dal panico e l’imbarazzo ogni volta, scappando a gambe levate con tanto di figuraccia.
 
Fece per mangiare ma l’agitazione per ciò che sarebbe avvenuto tra un po’ le chiuse lo stomaco, quindi passò la sua porzione a Sol mentendole nel dire che già aveva mangiato.
Il capo del Toro Nero si alzò e stiracchiandosi volse lo sguardo su Charlotte che sembrava quasi brillare talmente era bella. “Hey Regina di Spine” la richiamo portando l’ennesima sigaretta alle labbra. Fece un tiro mentre la ragazza sobbalzò come di consuetudine “Sei pronta? Voi non fate casini, altrimenti vi ammazzo” li minacciò con sguardo inquietante facendo ammutolire la sua squadra che annuì obbediente, mentre l’altra compagnia ne rimase intimorita.
La Rosa Blu si alzò elegante e annuì decisa seppur rossa sulle gote “Andiamo. Andate a riposare presto, domani mattina partirete in piccoli gruppi da tre, vi conviene raccogliere le energie dato che sarà una specie di competizione” Come le sue parole abbandonarono la bocca, le espressioni mutarono. Sapeva perfettamente che la storia della competizione li avrebbe resi più determinati e decisi, quindi avrebbero evitato di fare cavolate. La sana competizione non faceva mai male a nessuno.
Charlotte si allontanò dal gruppo e Yami la seguì a ruota verso l’ingresso della regione ipermagica, ovvero un’immensa foresta.
“Sei pronta Regina di Spine?” domandò Yami vedendola fermarsi di fronte alla grande foresta.
No, per niente… non con te, voglio morire.
“Si” disse con una falsa sicurezza iniziando ad avanzare.

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SPAZIO AUTRICE 

Ho sempre letto ma mai scritto qui, non ci sono molte storie su una delle mie coppie preferite, quindi ne sto scrivendo una io. 
Spero vi piaccia :))

 

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Capitolo 2
*** 2. Esplorazione ***


2. Esplorazione
 
Charlotte avanzò in quella foresta estremamente silenziosa, non riuscì a stare a suo agio nel camminare di fronte al Toro Nero e quindi si fermò per farsi superare da un Sukehiro che non arrivò. Si voltò stranita non sentendo alcun passo e incontrò lo sguardo rovente del moro sul suo corpo, talmente tanto rovente che a Charlotte parse di avere i vestiti a fuoco e di essere messa a nudo.

Quell’uomo sta pensando a qualcosa di poco casto, sai? … che sia tu?

Le suggerì una vocina nella testa, ma non ci fece molto caso portando le mani di fronte al petto come a proteggersi dagli occhi del ragazzone. “C-c-che ti prende?” domandò imbarazzata. Mille pensieri le passarono per la testa e da brava insicura, la Roselei si passò le mani sul volto pensando di essere sporca o di avere un insetto addosso.

“Nah nulla” Rispose Yami con un’alzata di spalle “Mi sono incantato… ho dormito poco ieri sera” sbadigliò rumorosamente senza mettere la mano di fronte alla bocca e la superò.

Ha dormito poco? Perché? Che cosa ha fatto? Era con… la strega? Oh cielo, ho voglia di sapere… glielo potrei chieder- ma che mi salta in mente? Non ho nemmeno il coraggio di scambiare due chiacchiere normali rimanendo me stessa…

Raggiunse lo stesso passo del ragazzone che si stava addentrando, ma tenne le distanze che si era promessa.
Yami la guardò alzando un sopracciglio ma si limitò a scuotere la testa “Il mana è tutto sballato… l’unico che non avrà difficoltà da questo punto di vista è il ragazzino” ragionò a voce alta. “Regina di Spine andiamo da questa parte” disse indicando alla sua sinistra.

Charlotte strizzò gli occhi in quella direzione non capendo la decisione del comandante, aveva la vista leggermente appannata e un mal di testa che si faceva man mano sempre più importante. Il mana presente nella regione aveva un effetto differente su di lei essendo molto vicino al suo. La comandante della Rosa Blu utilizzava la magia delle radici, in particolare quella degli arbusti spinosi, delle rose selvatiche e quindi non era proprio un vantaggio in una zona zeppa di un potere simile al suo. Oltre a questo, la bionda non aveva nemmeno mangiato il cibo rigenera mana di Charmy del Toro Nero.

“Va… Va bene” annuì la ragazza seguendo il ragazzone. Dopo circa mezz’ora di silenzio, passi attenti e parole non dette, i rumori della foresta gigante iniziarono. Versi di bestie, tonfi, lamenti e fruscii, sembrò che il luogo prendesse vita solamente una volta addentrati.

La Rosa Blu sobbalzò nel sentire un verso animale piuttosto vicino a loro e si mise sull’attenti seguita da Yami che si guardò pigramente attorno.
Il ragazzone estrasse lentamente la katana dalla lama affilata e si preparò a far fuori qualsiasi cosa li stesse per attaccare. Se fosse stata una piccola minaccia, non si sarebbero nemmeno disturbati, lasciandola ai ragazzi ma il mana dell’essere era piuttosto forte ed oscuro.
Charlotte si mise accanto a lui con il grimorio estratto pronta ad attaccare.

Iniziarono a combattere e altre piccole bestie spuntarono. I due comandanti si difesero impeccabilmente e una volta finito, si fermarono per riprendere fiato.

“Complimenti! Sai stare al mio passo Regina di Spine” annuì Yami sembrando quasi masticare la punta della sigaretta. Asciugava la lama sul pelo di una di quelle mostruose belve, mentre osservava la ragazza leggermente affannata.

Charlotte dette un veloce “Hm” di risposta intenta a riprendere fiato con una mano sul petto e le gambe leggermente tremolanti.

Mi sento stanchissima… Non ce la faccio. È opprimente e soffocante…

Deglutì e cercò di rimettersi dritta ma l’unico risultato fu quello di impallidire vistosamente ed avvertire le vertigini.

“Che ti prende? Sei pallidissima” disse il Toro Nero aggrottando la fronte. Si avvicinò di qualche passo ma non si azzardò a toccarla, bloccandosi prima. La pelle olivastra, la statura e le origini gli sembravano così volgari accostati ad una creatura del genere simile al più bello degli angeli.

Charlotte si appoggiò ad un albero “Sto benissimo” Tagliò corto sul punto di rimettere nonostante lo stomaco vuoto. Prese respiri profondi come il profondo fastidio che gli stava dando quel mana selvaggio. Si sentiva schiacciata.

“Oh lo vedo bene” sbuffò il ragazzo e decise di avvicinarsi. “Vieni qui, ti proteggo con il mio mana” propose guardandola indifferente. “Andiamo, non hai nemmeno mangiato” allungò il muscoloso braccio verso di lei.

Se n’è accorto? Mi stava guardando? Vuole abbracciarmi? Non sto capendo nulla.

La Roselei arrossì “Come ti permetti! Non ho bisogno di essere protetta, tanto meno da un uomo come te… tsk” ruotò gli occhi al cielo mostrando una falsa arroganza.
Desiderava buttarsi tra le braccia di quel ragazzo da anni ed essere stretta al suo petto, perché in realtà debole o forte, il senso di protezione da parte del suo amato non poteva che farle piacere.

“Charlotte, stai per sven-” le parole di Sukehiro furono interrotte proprio dal corpo cadente della bionda privo di sensi. “Come non detto… sei una testa dura” mormorò mentre l’accoglieva tra le sue braccia per poi tenerla in braccio e attivare il Mana zone per darle un po' di pace. La testa di Charlotte cadde sul petto del ragazzo e sembrò farsi piccola tra le sue braccia da svenuta.

Yami quasi perse un battito nel vedere la Regina di Spine così innocente tra le sue braccia. La osservò e buttò via la sigaretta dedicando tutta l’attenzione alla biondina.

Infondo dopo non potrò guardarla come ora, la metterei in imbarazzo… Pensò sedendosi delicatamente, per quel che poteva, ai piedi di un albero. Il corpo della Rosa Blu scivolò sulle sue gambe mentre la teneva con un braccio. L’espressione di Yami parve addolcirsi e si aprì in un piccolo sorriso mentre con la mano libera le spostava delicatamente una ciocca bionda dal volto sereno.
Dopo poco sembrò ridestarsi da quel sogno ad occhi aperti e quasi rabbrividì al pensiero di essere scoperto. Che scusa si sarebbe inventato? Meglio prevenire che curare.
 
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“Alla buon’ora” Borbottò Yami in piedi appena Charlotte riaprì lentamente gli occhi portando una mano alla testa.

“C-che è successo?” domandò la ragazza ritrovandosi semi sdraiata ai piedi di un albero.

Devo aver perso i sensi… perché sento il profumo di Yami addosso? Ha creato un mana zone, è per questo che ho il suo buonissimo profumo?

Il ragazzone fece un tiro e la guardò negli occhi “Succede che non hai mangiato e sei svenuta a causa del forte mana naturale, è un errore da principianti Regina di Spine. Mi sorprende che tu abbia sbagliato una cosa del genere” disse con tono leggermente duro e di rimprovero.

La ragazza si rialzò sentendosi molto meglio e con le energie rigenerate “avevo lo stomaco serrato… continuiamo l’esplorazione, mancano ore all’alba e vorrei ritornare prima dalle mie sottoposte invece di stare qui con un volgare come te” rispose altezzosa. “Non ho tempo da perdere con un uomo patetico” aggiunse senza guardarlo.  

“in realtà il tempo l’abbiamo perso proprio a causa tua” Disse Yami con espressione confusa facendo imbarazzare Charlotte di spalle.

“Beh non importa, ora ci sono” disse prendendo un respiro profondo. “Continuiamo a nord, sto avvertendo movimenti strani” aggiunse seria sentendo qualcosa che non la convinceva affatto.

“Che tipo di movimenti?” domandò Sukehiro guardando verso nord.

Entrambi erano seri e avevano ripreso ad indossare i panni dei Comandanti di due delle compagnie dei Cavalieri del Regno di Clover.

Charlotte invocò un incantesimo e il grimorio si illuminò. Delle radici penetrarono la terra dando una risposta precisa. “Dungeon” sentenziò sicura attirando lo sguardo di Sukehiro.

“Dungeon?” Yami si aprì in un sorrisetto “i nostri ragazzi avranno un bel da fare in questa settimana. Propongo di esplorarlo prima noi senza includerlo nel percorso di domani”

I nostri ragazzi… come se fossero i nostri ragazzi… i nostri figli… i nostri, miei e di Yami insieme… ahhh… Non basta, basta. Non devo essere sospettosa. Se continuo così se ne potrebbe accorgere.

La ragazza annuì “Concordo. Non abbiamo alcun permesso per conquistarlo, non dobbiamo esagerare” disse ritirando le piante.

“Sia mai Regina di Spine” rispose drammatico il ragazzo alzando le mani. “Dovresti rilassarti ogni tanto” aggiunse guardandola di sottecchi.

Charlotte rispose dopo poco “Sono rilassatissima”. Fece un salto e si avvolse di mana skin partendo immediatamente in volo verso la loro meta, Yami la seguì facendo lo stesso.
Non sei per niente rilassata… Charlotte. Pensò il ragazzo osservando la sua figura, subito dopo decise che non sarebbe andato oltre.
Aveva anche fatto troppo e non era nemmeno passato un giorno.





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Spazio autrice
Ciao a tutti i lettori 
Vorrei scusarmi perchè il capitolo non è molto lungo ma ho in mente di pubblicarne un altro che sarà una specie di seconda parte di questo. spero che vi piaccia, fatemi sapere <3

 

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Capitolo 3
*** 3. Verità ***


3. Verità 


Una volta raggiunto il Dungeon, scoprirono che esso si trovava in un punto piuttosto scomodo, ma non si arresero e si addentrarono nel luogo inesplorato.
Charlotte si portò una mano di fronte alle labbra e tossì a causa della polvere presente. Era molto buio e mal messo ma probabilmente, grazie a questa sua particolarità, era ricco di tesori e premi. Yami avanzò cauto a pari passo con la Roselei visto il pavimento pieno di buche.

“Dividiamoci. Faremo prima, non voglio stare per molto qui dentro” borbottò la Rosa Blu dato che la polvere la stava disturbando insieme al freddo presente in quel labirinto deserto.
Il toro la guardò interdetto per qualche istante, ma fu scosso dal brusco “Che c’è?” da parte della ragazza che si era sentita troppo osservata.

“Niente, fai attenzione Regina di Spine… se ci dividiamo, potrei non salvarti nuovamente la vita” disse guardandosi attorno.

“Tsk… continui a rinfacciarmi il fatto che tu mi abbia salvato, fai ribrezzo” fece una smorfia e si incamminò verso il sentiero più largo.

Yami la guardò da dietro e si morse il labbro. Scosse la testa e caricò la spada sulla spalla addentrandosi nell’altra via disponibile. Calciò volontariamente una piccola pietra che fece scattare feroci trappole a vuoto. Fece un ghigno e continuò il suo cammino, curioso di scovare qualcosa l’avrebbe aiutato a superare i suoi limiti o almeno quelli dei suoi sottoposti.

 Grazie ad un incantesimo presente nel suo grimorio, Charlotte era riuscita ad esplorare gran parte del suo sentiero.

Trappole mediocri e visibili, vie strette e scomode, bestie di basso livello… potrebbero comunque imparare qualcosa.

Stava per svoltare quando notò una fioca luce provenire da un vicolo cieco. Ne venne immediatamente attratta e si avvicinò inconsciamente. Scoprì che la luce emanata proveniva da un piccolo ornamento simile ad un bracciale, circondato da una mana scuro. Allungò le dita sfiorandolo e prese una scossa risvegliandosi dallo stato di trans in cui era caduta.
Scosse la testa e si guardò intorno.
Meglio tornare indietro, qui non c’è niente e non voglio che lui venga a cercarmi perché pensa che sono in pericolo… farei una figuraccia. Lui… il mio lui, così muscoloso, attraente, caldo… che mi prende? Lucida Roselei, rimani lucida

Si incamminò a passo svelto e raggiunse lo stesso punto di prima trovando Sukehiro seduto a terra, con lo sguardo incatenato sulle proprie mani e la solita sigaretta tra le labbra. Come sentì i passi, sollevò lo sguardo sulla bionda.

Sono felice che non si sia fatto nulla… Pensò, sollevata nel vederlo tranquillo e privo di ferite.

“Sono felice che tu non ti sia fatto niente” disse con naturalezza.

“Eh?” domandò Yami alzandosi. “Che hai detto?” la guardò confuso pensando di aver sentito male.

“Eh?” ripeté Charlotte per poi spalancare gli occhi sconvolta.

L’ho detto ad alta voce? Che figuraccia!

La bionda arrossì e si coprì il volto “L’ho detto ad alta voce? Che brutta figura che ho fatto, davanti a te poi!” fece una risata nervosa e impallidì non riuscendo dare freno alla lingua “In realtà lo penso spesso, ma non lo dico mai perché mi vergogno. Mi rende felice sapere che stai bene” gesticolò. Charlotte arrossì come un pomodoro e guardò ad occhi spalancati Yami che aveva fatto cadere la sigaretta dalle labbra stupito.

“Stai bene?” domandò il ragazzone facendo qualche passo verso di lei. “Hai preso una brutta botta mi sa” mormorò osservandola.

“Non ti avvicinare Signor Muscoli Attraenti” mise la mano tesa di fronte al ragazzo, ma poi si accorse delle parole dette e si coprì la bocca sentendo le labbra bruciare subito dopo.

Ma che mi prende? Non riesco a smettere! Devo rimediare, sto dicendo cose troppo… troppo esplicite! E mi brucia la bocca se provo a stare zitta o a coprirmela.

“Sicura di essere Charlotte Roselei?” domandò leggermente divertito Yami, anche se stava veramente prendendo in considerazione il fatto che la biondina avesse sbattuto la testa.

No! Non sto bene! Sto dicendo cose che mai avrei voluto dirti… e poi non voglio essere Charlotte Roselei, ma Charlotte Sukehiro-… Cosa sto pensando? Sono ufficialmente impazzita!

Charlotte lo guardò terrorizzata “No! Non sto bene!” Zitta, stai zitta! “Sto…Sto dicendo cose che…” la ragazza si voltò e cercò di chiudersi la bocca in tutti i modi respirando in maniera affannata per lo sforzo“Sto dicendo cose che mai…”

Yami ascoltava attentamente la ragazza non capendo il suo comportamento e le sue parole. Fu distratto da un rumore sinistro proveniente dal punto più alto del dungeon e decise di raggiungerlo con un balzo. “Rimani qui, torno subito” disse in volo lanciando un’occhiata alla ragazza di spalle che continuava a balbettare.

La Rosa Blu non si accorse della sparizione di Yami, occupata a serrare le proprie labbra. “Stodicendocosechemaiavreivolutodirti!” disse tutto d’un fiato non riuscendo a resistere. “E voglio diventare Charlotte Sukehiro!” sbottò con le labbra in fiamme.
Disperata, si coprì il volto con le mani in attesa di sentire la grassa risata del ragazzone, ma nulla di tutto ciò avvenne. Aggrottò le sopracciglia e si girò completamente non trovando il Toro Nero.
È andato via? Dovrei andare a cercarlo? Forse mi ha sentita… ed è scappato? gli ho praticamente detto che voglio sposarlo... Stai calma, mantieni la calma…

Dopo qualche minuto, la Rosa Blu si dette una calmata e cercò fare il resoconto della situazione. In qualche modo era forzata a dire la verità e aveva detto non poche cose, doveva al più presto trovare una scusa alle parole pronunciate precedentemente al ragazzone. Sbuffò posando la schiena al muro e incrociò le braccia al petto, non capendo come tutto ciò si era venuto a creare e dove fosse finito il moro.

Forse è l’aria presente in questo luogo… ma ciò avrebbe influenzato anche Yami. Avrò toccato qualcosa… Dov’è andato? Tra poco inizio a cercarlo, non vorrei svoltare e intento a svuotarsi come al solito… anche se l’espressione che fa ogni volta è estremamente bella-

I suoi pensieri furono interrotti da un tonfo. Yami era saltato dall’alto ed atterrato a qualche metro da lei. Charlotte lo guardò muta, con il timore di dire altro. Aveva deciso che non avrebbe iniziato a parlare per nessun motivo.

“Regina di Spine, guarda cosa ho trovato…” sollevo il braccio mostrandole un braccialetto che teneva in mano. Lo stesso oggetto che aveva trovato lei prima “Stavo inseguendo un mostriciattolo del cazzo ma ho trovato solo questo… emana una strana aura” Disse osservando il bracciale mentre rinfoderava la katana scura. Yami spostò lo sguardo su di lei “se tieni le braccia incrociate sotto al petto, impazzisco.” Borbottò il ragazzone osservandole il seno. Spalancò gli occhi quando capì di averlo detto a voce alta.

Charlotte lo guardò confusa, ma non parlò dato che avrebbe rischiato di fare un’intera confessione d’amore. Sciolse le braccia e gli dette le spalle.

Che intende? Non gli piace? Si incamminò verso la strada per l'uscita prendendo le distanze dal ragazzone. Voleva uscire subito da quel dungeon che rischiava di farle confessare un amore nascosto per anni.

Yami portò la mano alla nuca. “Aspetta, non volevo dir-… mi fa piacere, è una cosa più che positiva, le tue grandi tett-” serrò le labbra irrigidendosi. Le sentì bruciare ma non osò fiatare, mentre la figura di Charlotte si faceva sempre più lontana. È disgustata dalle mie parole. Non sarebbe la prima volta…ma perché ho detto quella cosa ad alta voce.

Il moro osservò in maniera distratta il bracciale e comprese immediatamente. “Ha un incantesimo addosso... il mostriciattolo di prima... appartiene a lui...Mh l’effetto non dovrebbe durare per più di due ore” mormorò tra sé e sé.
Devo starle lontano o potrei fare altri danni.

Charlotte avanzava a passo veloce con il cuore a mille e il desiderio di non essere raggiunta dal ragazzo. Se avesse scoperto tutto, non sarebbe andata bene e avrebbe passato immediatamente il titolo di Comandante alla sua sottoposta migliore pur di non vedere più Yami, dopo la figura che avrebbe fatto.

Sarebbe terribile, l’unica cosa che mi è possibile, verrebbe eliminata… Non voglio! Devo solo stare attenta.

Si mordicchiò il labbro inferiore e calpestò il pavimento decisa. Peccato che la distrazione avuta, fece crollare il terreno sotto i piedi, creando un buco nel territorio fragile. Charlotte creò in tempo una base curva di radici spinose nella quale cadde, evitandole una caduta maggiore nel vuoto. 

Yami sentì il rumore e corse in suo aiuto buttandosi nel buco formatosi nel pavimento senza pensarci due volte.
A distanza di pochi metri Charlotte era intenta a risalire grazie al suo incantesimo e si ritrovò il corpo di Yami addosso. A primo impatto non capì, poi realizzò la vicinanza e la posizione dei due e non potè che arrossire drasticamente e distogliere lo sguardo dal volto di Yami distante solo qualche centimetro.

Charlotte era praticamente distesa sulla culla di radici, creata da lei in precedenza, ai lati della testa aveva le mani del moro con le quali si reggeva, impedendo al ragazzone di sovrastarla completamente con quel corpo così grande e muscoloso. Il Toro Nero fece un sospiro evitando di muoversi da quella posizione con una gamba tra quelle di Charlotte e l’altra piegata lungo la gamba della bionda.

“Pensavo di doverti nuovamente salvare” mormorò Yami con il tono di voce caldo. “Non che mi dispiaccia, sia chiaro” si lasciò sfuggire probabilmente a causa di quell'incantesimo maledetto.

“Y-Yami… spostati” balbettò la ragazza paonazza completamente stravolta da quella vicinanza e da quel contatto “è troppo...” sussurrò con le guance rosse tornando a guardare il ragazzo.

Yami fece scivolare lo sguardo rovente sul corpo sotto di lui, accarezzando con gli occhi la scollatura della ragazza, ma si ridestò dai suoi pensieri “Come faccio? È piccolo, non posso spostarmi” disse non volendosi spostare “e siamo bloccati in aria, ha smesso di muoversi questo coso… Non che mi dispiaccia stare così sopra di te” mormorò in aggiunta piantando gli occhi nei suoi “Hai dei bellissimi occhi Charlotte” sussurrò tanto preso dalle due gemme della ragazza.

La Rosa Blu non smise di essere imbarazzata e fece un profondo sospiro senza far caso alle parole del ragazzo, troppo occupata a pensare ai punti dove erano in contatto. Sembravano bruciare.

Ho il cervello scollegato… non riesco a ragionare o a continuare l’incantesimo… Non ho il controllo del mana e potremmo cadere da un moment- Che labbra… sembrano morbidissime… No, Charlotte Roselei, rimani concentrata… calma, stai calma.

Deglutì rumorosamente e portò gli occhi su quelli del ragazzo, trovandolo intento a guardarla. Le parve di perdersi completamente in quello sguardo intenso “Yami” mormorò il suo nome assaporandolo tutto come mai aveva fatto di fronte a lui. Il moro sembrò avere un fremito nel sentire il suo nome pronunciato in quel modo. 

Voleva urlagli di spostarsi, che un rozzo straniero come lui non aveva nemmeno il diritto di respirare la sua stessa aria o almeno la maschera che si era costruita negli anni avrebbe voluto urlarlo. A lei, alla Charlotte sensibile, timida e innamorata, sarebbe bastato sfiorare con le dita la guancia del suo amato e azzardarsi a sfiorare con le labbra la sua pelle. Prese un respiro, ricordandosi di farlo e fu investita dal suo profumo selvatico e attraente, sapeva di terra e tabacco.

“Charlotte” mormorò Yami guardandole le labbra. E come una falena attratta dalla luce, piegò leggermente la testa avvicinandosi di più alla ragazza. Si bagnò il labbro inferiore con la lingua man mano che si avvicinava a quelle labbra carnose e rosee.

Charlotte parve non comprendere le intenzioni del ragazzo “che stai… c-che stai facendo? che fai?” domandò la bionda muovendo le mani per allontanarlo, ma furono prontamente bloccate dalla salda presa di Yami che gliele portò sulla testa e si avvicinò di nuovo sfiorandole le labbra con le proprie.

“Voglio baciarti” sussurrò il ragazzone.



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Salve a chi è arrivato qui e ha letto!
Scusate l'assenza, sto avendo un brutto periodo, ma per fortuna la voglia di scrivere non mi è mancata quindi eccomi qui con un nuovo capitolo.
Spero vivamente che vi piaccia! Fatemi sapere se volete, le recensioni mi incoraggiano tantissimo. 
voglio dare al 100% ad una delle mie coppie preferite, che se non si sviluppa, potrei impazzire. 
Yami vuole baciare Charlotte! E Charlotte? Vorrà baciarlo? Avrà il coraggio? Lo scopriremo nel prossimo capitolo ihihih. 

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