Soft spot di Ayumi Yoshida (/viewuser.php?uid=34262)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scambio ***
Capitolo 2: *** Piega ***
Capitolo 3: *** Battiti ***
Capitolo 4: *** Ringhiera ***
Capitolo 5: *** Sotto e sopra ***
Capitolo 6: *** Fine e inizio ***
Capitolo 7: *** Trentasei gradi ***
Capitolo 1 *** Scambio ***
Scambio
Scambio
29
aprile – Prompt: same straw
“Oh,
è così palese!”
Tsukishima
lo guardò a metà tra il
sorpreso e lo sguardo disgustato che aveva rivolto a Hinata quando,
appena
entrati nel family restaurant,
aveva annunciato che doveva andare in bagno, seguito a ruota da
Kageyama.
“Yamaguchi,
per caso hai fatto
indigestione di qualcosa ieri sera?” gli chiese, interdetto,
restando in
attesa. Le bibite che avevano ordinato erano già state
servite e se stavano in
bella mostra sul tavolo, ma sembrava che l’altro non avesse
voglia di bere.
Infatti Yamaguchi lo guardò con un sorriso troppo largo e
scosse la testa.
“L'ha
notato anche Yachi-san! Hai
visto anche prima, vanno persino al bagno insieme!” gli disse con troppa enfasi
“Non puoi dirmi
che-”
“Anche
le ragazze vanno in bagno
insieme.” constatò Tsukishima alzando le
sopracciglia.
“Ma
loro non lo sono.”
Tsukishima
emise un verso
spazientito, per niente persuaso.
“Non
pensavo fossi quel genere di
persona, Yamaguchi.”
“Che
genere?”
“Un
ficcanaso.”
“Sei
cattivo, Tsukki!” lo sentì
ribattere. Ma Yamaguchi non lo pensava davvero: era troppo impegnato ad
architettare qualcosa di folle per portare i loro due stupidissimi
compagni di
squadra a capire che erano già più vicini di
quanto volessero pensare, glielo
leggeva sul viso come se l’avesse scritto sulla fronte.
“Sai
che manca solo un mese al
diploma, poi sarà troppo tardi!”
continuò Yamaguchi, cercando di convincerlo.
“Ma
dimmi, sei così interessato a
loro perché in realtà vorresti metterti tu
insieme a Kageyama?”
La
voce di Tsukishima era chiaramente piccata. Yamaguchi
cominciò a ridere in maniera esagerata sbattendo le mani sul
tavolo, mentre
l’altro beveva un sorso del suo succo di frutta dal bicchiere
che aveva davanti
per dissimulare il fastidio. Appena due minuti dopo, Hinata
uscì dal bagno e li
raggiunse quasi saltellando.
“Di
che parlate?” chiese ad alta
voce.
“Del
nuovo lavoro dei sogni di
Yamaguchi.” replicò Tsukishima, gelido.
“Cioè?”
“Il
paparazzo.”
“Ma
davvero?” chiese Hinata
incredulo.
Yamaguchi
scosse la testa cercando
di smettere di ridere.
“Sai
che a Tsukki piace scherzare!
Ma dov'è Kageyama?”
Hinata
alzò le spalle.
“Credo
ancora in bagno. Deve aver
avuto problemi a rimetterlo nei pantaloni.” Entrambi
suoi compagni si lasciarono andare ad
un ghigno fin troppo divertito. “Ultimamente è
così nervoso per il test di
ammissione all'università!”
“Studiate
spesso insieme?” gli
chiese Yamaguchi, interessato.
“Praticamente
sempre.” Hinata attirò
a sé il proprio bicchiere e attaccò le labbra
alla cannuccia. “Ma non è che
stiamo facendo così tanti progressi...”
Tsukishima
gli lanciò uno sguardo
che significava apertamente: “Come volevasi
dimostrare.” e si dedicò al suo
bicchiere senza smettere di sogghignare. Ma Yamaguchi non aveva
intenzione di demordere.
“Forse
dovreste trascorrere più
tempo insieme?” suggerì.
“Più
di così?” commentò Hinata con
una smorfia “Praticamente vedo più lui che mia
madre! E poi è sempre di pessimo
umore, mi fa paura! Pensa che l'altro giorno-”
“Di
che parlate?” chiese una voce
all'improvviso.
Hinata
tacque immediatamente mentre Kageyama
prendeva posto accanto a lui, facendo
vagare lo sguardo da Tsukishima a Yamaguchi, seduti di fronte a loro.
“Di
quanto siete stupidi.” replicò
Tsukishima con voce soave. Mentre Kageyama e Hinata si infervoravano,
Yamaguchi
approfittò del momento per scambiare i bicchieri dei suoi
compagni di squadra
senza che potessero accorgersene.
Vide
gli occhi di Tsukishima
lampeggiare ed esclamò: “Dai ragazzi, siamo qui
per rilassarci! Non litighiamo!”
e si risedette sul sedile di pelle senza la minima traccia di
nervosismo nella
voce. Mentre sorseggiava, tranquillo, la sua cola, vide Hinata svuotare
un
altro mezzo bicchiere di succo di frutta tutto d’un fiato e,
finalmente,
Kageyama prendere tra le labbra la cannuccia del bicchiere che aveva
davanti e
cominciare a sua volta a bere. Poi, senza che l'avesse premeditato,
Tsukki era
scoppiato a ridere.
“Cosa
c'è?” gli chiese
immediatamente Kageyama, irritato, senza togliersi neppure la cannuccia
dalla
bocca. Quella frase provocò a Tsukishima un attacco di
risate ancora più convulso.
Anche Hinata aveva preso a fissarlo come se fosse impazzito
all’improvviso.
“Devo
dirvi una cosa.” disse allora Yamaguchi a
bassa voce, sperando che nessuno lo avesse udito. Ma si
ritrovò le facce di
Hinata e di Kageyama a due centimetri dalla sua, Kageyama ancora con la
cannuccia stretta tra i denti, anche se il suo bicchiere era lontano.
“Tsukki
sta ridendo perché per sbaglio avete bevuto dalla stessa
cannuccia.”
“Per
sbaglio!” ululò Tsukishima tenendosi la
pancia per le risate.
“Per
sbaglio.” La voce di Yamaguchi
fu perentoria per un solo attimo. “Ma non è un
problema, vero?”
Kageyama
lo stava fissando con gli
occhi spalancati come gli avessero appena detto che, dopo mesi e mesi
di
studio, aveva fallito l'esame di ammissione all'università,
l’unica che aveva
scelto di raccomandarlo per via del suo talento nella
pallavolo. Sputò la
cannuccia sul tavolo e si accasciò contro il sedile di pelle
con un tonfo.
Hinata
lo guardò, terrorizzato,
senza sapere cosa dire. Si sfiorò le labbra con le dita solo
per un attimo, poi
si voltò verso di lui in silenzio.
“Vuoi...
Vuoi bere qualcosa?” riuscì
soltanto a chiedergli porgendogli il suo bicchiere, la cannuccia mezza
smangiucchiata ancora a galla nel succo di frutta che restava.
“Ma
sei
scemooooooo?!”
Tsukishima
avrebbe riso fino a sera.
Note:
Ciao
e tutti e benvenuti nella mia
ennesima pazzia!
Questa
raccolta consterà di sette
capitoli, tutti già scritti, con temi dolciosi e fluffosi
che verranno postati
ogni giorno a partire da oggi fino al 5 maggio.
Ebbene
sì, dal 29 aprile al 5 maggio
è stata indetta su Twitter la
KageHina Soft Week 2021 e poteva mai il mio
cervello non elaborare qualcosa sulla mia amata OTP? *___*
Purtroppo
per voi, ovviamente no, perché
in questo periodo sono la mia fissazione.
L’idea
del family restaurant l’ho
mutuata da Slam Dunk, che sto recuperando in questi giorni.
Nell’anime spesso
Akagi e Kogure si intrattengono a bere qualcosa in un family restaurant
dopo
gli allenamenti; l’idea mi sembrava tanto carina da
utilizzare per i nostri
eroi ormai al terzo anno!
Dovevo
per forza inserire anche
Tsukki e Yamaguchi, i miei amori più grandi di questa serie.
Yamaguchi cupido è
troppo carino ed è la spinta che serve ai nostri due
scemotti per fare
chiarezza nei loro sentimenti! : )
Spero
che questo primo capitolo sia
riuscito a strapparvi un sorriso, come ha divertito me scriverlo!
Fatemi sapere
cosa ne pensate! : )
Grazie
a chiunque
leggerà/recensirà/metterà nele
storie preferite/ricordate/seguite.
A
domani,
Ayumi
|
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Capitolo 2 *** Piega ***
Piega
Piega
30
aprile – Prompt: hair drying
Hinata
era sempre pieno di energie
quando facevano il bagno insieme, anche dopo essere appena tornati da
due
intense ore di corsa. Riusciva a divertirsi facendo le bollicine
sott'acqua con
la bocca, disegnando strani soggetti con la schiuma e irritandosi
perché lui
non li riconosceva mai.
Ormai
non provavano più imbarazzo:
erano passati alcuni mesi da quando avevano incominciato
a dividere un appartamento e
occupare il bagno nello stesso momento era diventata una piacevole
abitudine.
“È
un pallone da pallavolo.” disse
Kageyama, perfettamente calmo. L'aria calda presente nel bagno lo stava
rilassando e i suoi muscoli si stavano sciogliendo a contatto con
l'acqua
bollente e con le bollicine. Hinata gli lanciò uno sguardo
incredulo e scosse
la testa.
“Pensi
sempre alla pallavolo!”
esclamò “Era un nikuman!”
“E
tu pensi sempre al cibo.” avrebbe
voluto ribattere Kageyama, ma strinse più forte le labbra e
si limitò a
lanciargli un'occhiata imbronciata: si stava rilassando troppo per
cominciare a
discutere. Hinata, però, non ne aveva abbastanza di parlare
e si lanciò in un
lunghissimo racconto su una strana coppia che aveva incontrato al
kombini
quella mattina. Kageyama chiuse gli occhi, senza ascoltare una parola:
era
certo che si sarebbe trattato della solita storia che non aveva
utilità. Hinata
stava ancora chiacchierando quando l’altro uscì
dalla vasca e cominciò ad
asciugarsi, in piedi ben saldi sul tappeto.
Fuori
dall'acqua, il corpo
incominciava a dolergli: avevano passato il sabato mattina a giocare a
pallavolo uno contro uno nel parco sotto casa e gli facevano male le
braccia per i troppi palloni storti ricevuti.
Con
un sospiro, si sedette sul bordo
della vasca.
“Cosa
c'è?” chiese Hinata dietro di
lui. Sentì che gli aveva posato le mani ancora bagnate sulle
spalle e si
ritrovò all'improvviso il suo corpo incollato alla schiena e
il suo viso
accanto alla guancia sinistra a fissarlo.
“Le
braccia.” grugnì.
Hinata
sorrise, sornione.
“Ho
capito, ho capito. Non c'è
bisogno di fare tutte queste scene, ti asciugo io i capelli!”
“Non
sto facendo nessuna scena!” ribatté
Kageyema, cominciando ad innervosirsi e a sentire i benefici del bagno
volare
via all’improvviso. Ma quanta forza aveva ancora Hinata?
Sospirò,
sconsolato, e abbassò il
capo in avanti.
Hinata
sgattaiolò fuori dalla vasca
ormai vuota e, schizzando acqua dappertutto, corse a prendere il phon
nel
mobiletto che era di fronte a loro. Gli si parlò davanti e
lo accese. L'aria
calda cominciò a colpirgli la nuca e Kageyama
sospirò ancora: forse non tutto
era perduto. La mano di Hinata gli carezzava lentamente la nuca dal
basso verso
l'alto, cercando di dare la forma ai suoi capelli senza utilizzare la
spazzola.
Era piacevole, nonostante il brivido che sentiva, continuo, lungo la
schiena.
“Te
li faccio sparati in alto come
li porto io?” gli chiese all'improvviso Hinata in tono troppo
entusiasta e speranzoso,
facendolo sobbalzare. Dimenticava costantemente che
l'essenza stessa di Hinata era impedirgli
di stare tranquillo, sin da quando gli aveva confessato, di punto in
bianco, che
lui gli piaceva, causandogli un infarto multiplo.
“Assolutamente
no! Falli come al
solito!” ribatté a voce troppo alta, perentorio.
Hinata
annuì, divertito, e cominciò
a canticchiare al ritmo del fruscio del phon.
Note:
Ricordo
che anche questa fic
partecipa alla KageHina
Soft Week
2021 indetta su Twitter! ^^
L’idea
di oggi è stata ispirata dal bellissimo
panel del manga derivante dal primo
volume. Muoio dal ridere tutte le volte che Hinata cerca di imitare la
pettinatura di Kageyama schiacciandosi i capelli, quindi per una volta
ho
provato a scrivere il contrario. XD Ovviamente il nostro Tobio-chan
è maniaco
del controllo e non si lascia fregare, ma l’importante
è provarci! Prima o poi,
Hinata, ce la farai! XD
In
questo capitolo è passato un po’
di tempo da quando i due si sono messi insieme (nella mia testa a
scuola), e i
personaggi hanno all’incirca vent’anni.
Fatemi
sapere cosa ne pensate! : )
Approfitto di queste note per ringraziare tutti i ragazzi del gruppo
Telegram (unitevi
a noi, non mordiamo!) che hanno avuto il coraggio di leggere
il primo capitolo, dandogli fiducia, ed in particolare Arianna, che ha
avuto anche la pazienza di recensire! Grazie davvero!
Ringrazio
di cuore chi è passato di qui ieri, leggendo e mettendo la
raccolta nelle seguite e nelle ricordate. Spero che anche questo
capitolo vi sia piaciuto! Se si va, fatemi sapere cosa ne
pensate! :)
A
domani con il prossimo capitolo!
Ayumi
Ravioli
ripieni di carne cotti al vapore.
|
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Capitolo 3 *** Battiti ***
Battiti
Battiti
1
maggio – Prompt: sleeping on each other
“Guwaaaaa!”
“Stai
zitto!”
Kageyama
gli tappò la bocca di
scatto con le mani, guardandolo con l'aria arcigna e le guance
lievemente
rosse. Hinata batté più volte le palpebre e
cominciò a dire qualcosa a raffica,
ma non poteva capirlo.
“Puoi
parlare soltanto se non fai
rumore.” lo minacciò, perentorio, e l'altro
annuì con gli occhi vacui.
“Cosa
ci fai nel mio futon?!”
gli chiese allora Hinata, finalmente comprensibile, troppo sconvolto
per
pensare a qualunque altra cosa. Kageyama distolse lievemente lo
sguardo,
imbarazzato, puntandolo sulle coperte che li nascondevano, poi
mormorò in tono
impercettibile.
“Che
cosa?” esclamò Hinata
avvicinando di più il viso al suo “Non riesco a
sentire.”
Ormai
troppo vicini, Kageyama lo guardò negli
occhi, il volto terreo.
“Ho
fatto... un brutto sogno.”
riuscì finalmente ad articolare. Hinata annuì con
la testa, incuriosito, per
spronarlo a raccontare. “Ero in palestra e cercavo di
allenarmi... Ma non ci
riuscivo. Non riuscivo a fare nulla.” gli confessò
Kageyama sommessamente.
“Che
vuoi dire che non riuscivi a
fare nulla?” gli chiese a bruciapelo. Kageyama
aprì la bocca per un attimo, e
la richiuse, come intrappolato in una battaglia più grande
di lui.
“Schiacciate,
alzate, ricezioni....
niente.” esalò alla fine “Come
te.”
“Ehi!”
L'urlo piccato di Hinata riecheggiò
sotto le coperte e attorno a loro gli altri ragazzi cominciarono ad
agitarsi tra
le lenzuola. “Ed io che stavo per consolarti! Torna nel tuo
futon!”
“Non
posso, avevamo detto che gli
altri non dovevano-” gli ricordò Kageyama a
metà tra l'imbarazzo ed il
fastidio.
“Sì...”
La
voce di Hinata si era fatta più
soffice, e si ritrovarono ancora a fissarsi, senza cognizione di causa,
come
accadeva sempre più spesso negli ultimi tempi, mentre i
mormorii dei loro
compagni si facevano sempre più distinti e meno assonnati.
Erano già passati
due mesi da quando si erano detti di piacersi come qualcosa
di più che
semplici compagni di squadra, ma ancora non riuscivano a non provare un
po’ di
imbarazzo anche nelle situazioni più comuni, come
condividere la stanza durante
un ritiro.
“Ti
coprirò io domani con il coach.”
mormorò
improvvisamente Hinata, e lo spinse giù sul futon
premendogli sulla spalla. Si
distesero fianco a fianco, rivolti uno verso l'altro con le ginocchia
che si
toccavano. Poi Hinata gli passò una mano attorno al collo e
gli si accoccolò
contro chiudendo gli occhi, ma non voleva dormire: era difficile farlo
se il
cuore sembrava volergli uscire dal petto ed essere così
rumoroso da voler
risvegliare tutta la stanza. Riusciva a sentire anche i battiti
frenetici del
cuore di Kageyama.
Note:
So
che sono ripetitiva, ma questa
fic partecipa alla KageHina
Soft
Week 2021 indetta su Twitter! XD
Oggi arrivo tardissimo, ma ce l'ho fatta! Domani cercherò di
pubblicare ad un orario più consono! XD
In
questo capitolo ritroviamo i
nostri amati personaggi durante il periodo scolastico. Devo dire che
questo è
stato il capitolo più dolcioso da scrivere, quanto sono
carini! *_* Mi sciolgo
sempre quando devo scrivere degli adolescenti in preda alle prime cotte!Ovviamente
Kageyama non può che fare incubi correlati alla pallavolo, e
mi
faceva ridere fargli sognare di essere scarso come Hinata, questo
perché il loro rapporto litigarello, nonostante tutto, non
cambierà mai! XD
Mi piacerebbe scrivere qualcosa di correlato ai compagni di squadra che
li trovano a letto insieme, perché adoro queste situazioni
da
fiction, chissà se mi verrà mai una buona idea. XD
Fatemi
sapere cosa ne pensate! : )
Ringrazio di cuore i ragazzi del gruppo Telegram
che non si perdono mai un capitolo! Grazie anche ad Arianna e a Diana
per le recensioni, sono onorata! Purtroppo stasera vado di fretta e non
riesco a rispondervi puntalmente, ma domani mi rimetto in pari. Grazie
di cuore!
Grazie,
infine, a chiunque
leggerà/recensirà/metterà nei
preferiti.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate! : )
A
domani,
Ayumi
Il letto
giapponese che si ripiega quando non serve più.
|
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Capitolo 4 *** Ringhiera ***
Ringhiera
2
maggio – Prompt: holding hands
Aveva
perso.
Kageyama
si immobilizzò in mezzo al
campo, bloccato tra i suoi compagni che urlavano e gli schizzavano
intorno. La
palla era caduta proprio sopra i suoi piedi dopo averla schiacciata sul
muro
avversario e dagli spalti Hinata l'aveva vista rotolare per terra come
in slow
motion, in una caduta lunga troppi, interminabili minuti.
L'arbitro
fischiò la fine del terzo
set e il ragazzo si precipitò giù dalle tribune
correndo a perdifiato: Kageyama
non si era più mosso.
Si
lanciò contro la ringhiera rossa
che separava i sedili degli spettatori dal campo e si
sbracciò urlando il suo
nome. Il palazzetto brulicava di rumori, di odori, di colori, ma
sperava che Kageyama
l'avesse sentito. Urlò di nuovo il suo nome e alcuni dei
compagni di squadra
del ragazzo si voltarono a guardarlo. Uno lo tirò dalla
maglietta verso di sé,
ma i piedi di Kageyama non si mossero di un millimetro.
“Kageyama!”
gridò ancora Hinata,
arrabbiato, e finalmente l’altro si voltò e lo
guardò, il volto privo di
qualunque emozione. Prese a comminare lentamente verso di lui, i piedi
mossi da
chissà quale forza, i pugni stretti. Quando finalmente
poté guardarlo negli
occhi, Kageyama ricambiò il suo sguardo solo per un attimo,
gli occhi foschi.
“Ho...
perso.” mormorò
in tono duro, cercando di non incrociare ancora il
suo sguardo. Ma a Hinata non interessava che la sua squadra non fosse
riuscita
a qualificarsi per la AVC Club Championships.
Gli afferrò le mani ancora strette in pugni e le strinse
forte tra le sue.
“E
allora?” esclamò tirando su con
il naso “Non è la prima volta! La mia squadra
perde praticamente sempre,
smettila di fare lo scemo! Vincerai la prossima!”
“Stai...
Stai urlando!”
replicò Kageyama dopo un po'. Sollevò gli occhi e
lo
guardò, infastidito e leggermente imbarazzato.
Aprì i pugni e incrociò le dita
a quelle di Hinata, aggrappandovisi. L’altro gli sorrise
largamente, lasciandosi
sfuggire una lacrima lungo la guancia.
“Stai
piangendo?” gli chiese Kageyama,
incredulo.
“Lo
faccio al posto tuo!” ribatté
Hinata a voce troppo alta, piccato, chiudendo gli occhi per non
lasciare uscire
le altre lacrime che minacciavano di scorrere.
La
ringhiera li separava come il campo
e gli spalti, ma Hinata era sempre quello che riusciva a stargli
più vicino di
tutti.
Note:
So
che mi starete odiando, ma devo
ripetere che questa fic partecipa alla KageHina
Soft Week 2021 indetta su Twitter! XD
Questo
capitolo è virato più verso
l’hurt/comfort,
ma non mi dispiace, perché mi ha permesso di scrivere questa
scena che ho
immaginato e amato nella mia testa. Adoro la profondità di
questi due personaggi,
che sanno essere scemi e umani insieme, e spero di essere riuscita a
tratteggiarli bene in un momento così difficile delle loro
vite.
Da
questo capitolo, assisterete ad un’ambientazione
totalmente diversa rispetto al secondo capitolo, ambientato nel periodo
scolastico,
e allo scorso capitolo, in cui nella mia testa i personaggi sono poco
più che
ventenni.
L’ambientazione
è più “adulta” ed
è legata
ad un’altra fic che sto scrivendo e che spero
arriverà presto. Siamo nel 2025,
Hinata e Kageyama hanno 29 anni e sono giocatori professionisti nella
prima
divisione giapponese, in due squadre che condividono destini di
classifica opposti.
Ovviamente stanno insieme e convivono (potevo mai lasciarmi scappare
l’occasione? XD)
Spero
che questo capitolo vi sia
piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate! : )
Ringrazio
di cuore e sempre di più i
ragazzi del gruppo
di Telegram che continuano a sostenermi ogni giorno che
passa e farmi compagnia con la loro simpatia e la loro passione, ma in
particolare Arianna e Diana che sono sempre così carine da
fermarsi sempre a
recensire! Grazie mille!
Un
ringraziamento anche a Clau
(musa07), che mi fa sognare con le sue KageHina! È un onore
per me ricevere i
tuoi apprezzamenti!
Spero
che questo capitolo vi sia
piaciuto!
Grazie
a chiunque
leggerà/recensirà/metterà nei
preferiti.
A
domani,
Ayumi
'AVC
Club Championships è la massima competizione per club
maschili del continente
asiatico-oceaniano. Fonte
https://it.wikipedia.org/wiki/AVC_Club_Championships_(pallavolo_maschile)
|
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Capitolo 5 *** Sotto e sopra ***
Sotto
Sotto
e sopra
3
maggio – Prompt: pillow
“A-Aspetta!”
esclamò improvvisamente
Kageyama, allarmato.
Hinata,
a cavalcioni sulla sua
schiena, gli rimbalzò addosso colpendolo sulle natiche con
le sue.
“Cosa
c'è?” gli chiese in tono
impaziente. Kageyama farfugliò cercando di mantenere un tono
sostenuto: “È
scomodo in questa posizione”.
“Le
inventi tutte pur di non stare
sotto!” esclamò Hinata con una smorfia, facendo un
salto e colpendolo
nuovamente sul sedere “Oggi ho vinto io la sfida delle
schiacciate e tocca a
me stare sopra!”
“Non
è vero!” Non poteva vedere il
viso di Kageyama, disteso sotto di lui, ma dal suo tono truce sapeva di
aver
toccato un tasto dolente. “Lo sai oggi tocca a te solo
perché sei stato
fortunato!”
“Ho
fatto trenta punti durante la
partita, oggi!” ribatté Hinata facendo un altro
salto.
“Smettila
di colpirmi! Non sono
elastico come te! Portami un cuscino!”
In
quel momento la voce di Kageyama si
era fatta imperiosa. Senza dire nulla, ma indispettito, Hinata
strisciò via
dalla sua schiena. Kageyama lo sentì scalpicciare nella
camera da letto alla
ricerca di un cuscino, che gli ricadde con un tonfo sulla schiena dopo
qualche
secondo. Irritato, lo spinse giù dal divano e si mise seduto
per sistemarlo
all'altezza dell'inguine. Sotto lo sguardo pungente di Hinata, si
ridistese,
prono, sul divano e fece un respiro profondo.
“Ok.”
disse. Hinata sorrise
rumorosamente.
“Perché
sembra che stia per
ucciderti?” gli chiese con un ghigno “Non
sarà che... Non dirmi che sei ancora
imbarazzato dopo tutto
questo tempo!”
“A-Assolutamente
no!” ribatté subito
Kageyama, agitato. Aveva la pelle d'oca.
“Prometto
che non urlerò come
l'ultima volta!” esclamò Hinata giungendo le mani
a mo' di scusa. Ma Kageyama
si aspettava tutt'altre parole di incoraggiamento dopo che, l'ultima
volta, lo
aveva sentito urlare le cose più improbabili mentre facevano
l'amore dopo che
lui aveva acconsentito, per motivi che ancora non riusciva a spiegarsi
razionalmente, a stare sotto, a differenza di come facevano solito.
Terrorizzato,
si strinse forte al
cuscino sperando che almeno Hinata si fosse sfogato a dovere durante la
partita
del pomeriggio.
Note:
Ecco
la terzultima fic per la KageHina
Soft Week 2021 indetta su Twitter!
Shame on me, questo capitolo è un po' spicy, ma è
stata questa la prima idea che mi è venuta in mente quando
ho letto “cuscino”! XD
Me
lo immagino Hinata che gli chiede
continuamente di scambiare le posizioni proponendo le sfide
più assurde e Kageyama che, pur di non sentirlo,
alla fine cede, nonostante tutto. XD Nella mia testa, ovviamente
Kageyama rifiuta di stare sotto perché è
maniaco del controllo. XD
Voi come li vedete? Chi sta sopra? Chi sotto? Fatemi sapere nei
commenti! XD
L’ambientazione
è sempre quella dello
scorso capitolo, nel 2025, in cui i personaggi hanno 29 anni e
convivono.
Spero
che questo capitolo vi sia
piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate! : )
Grazie
a chiunque
leggerà/recensirà/metterà nei
preferiti.
Un grazie particolare a tutti i ragazzi del gruppo Telegram
e a Diana, che tutti i giorni mi ricorda di aggiornare con un
entusiasmo che mi riempie di gioia, e alla immancabile Clau, che mi fa
toccare il cielo con un dito con le sue recensioni.
Grazie perché vi fermate sempre su questi lidi!
A
domani,
Ayumi
|
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Capitolo 6 *** Fine e inizio ***
OP
NB:
questo capitolo contiene LIEVI SPOILER relativi ai gusti di lettura di
Hinata. Non si tratta di nulla di trascendentale per la continuazione
della trama per chi, come me, segue solo l'anime, ma siete comunque
avvertiti! :)
Fine
e inizio
4
maggio – Prompt: hot chocolate
“Non
ce la faccio.”
Hinata
osservò ancora una volta la
copia intonsa di Jump posata sul tavolo di fronte a lui e
sospirò. Poi scattò
in piedi e corse in cucina.
“Non
leggi Jump?” gli chiese
Kageyama in tono pigro dal divano. In TV stavano dando la replica della
sua
partita della sera precedente, ma non la stava guardando con interesse,
troppo
preso a seguire con la coda nell'occhio il suo partner che, nel giro di
un
minuto, aveva fatto fare il giro del tavolo alla copia di Jump
conquistata
faticosamente al kombini contro una schiera di bambini assassini,
sedendole
ogni volta di fronte come se avessero dovuto affrontare una discussione
troppo
difficile, l'aveva fissata come se volesse disintegrarla con lo sguardo
e
infine l'aveva abbandonata al suo destino senza neppure sfogliarla.
“Faccio
prima la cioccolata.”
replicò Hinata in tono lamentoso, versando la polvere di
cacao amaro nel
pentolino del latte senza fare particolare attenzione “Ho
bisogno di qualcosa
di dolce.”
Kageyama
corrugò le sopracciglia,
togliendo definitamente gli occhi dal televisore.
“E come mai?”
Hinata
lo guardò con al bocca
spalancata, come se avesse appena subito l'affronto peggiore della sua
vita.
“Tobio
Kageyama!” esclamò,
incredulo, puntandogli
contro la frusta di metallo che avrebbe usato
per mescolare latte e cacao “Ti rendi
conto di che giorno è oggi? Oggi
finisce
One Piece!” Ma Kageyama non sembrava capire ancora
la portata di quella
notizia, perché lo guardò sbattendo le palpebre
con gli occhi vacui, proprio
come aveva fatto quella mattina quando, stranamente di buon
ora, Hinata
si era precipitato al kombini sotto casa per acquistare una copia di
Jump.
“Quando
è finito Naruto è stato
bruttissimo!” continuò Hinata improvvisamente
preso da innumerevoli sospiri “Una
cioccolata calda è la consolazione minima per la fine di One
Piece!”
Con
gli occhi che gli scintillavano,
si voltò e cominciò a mescolare il contenuto del
pentolino con un movimento
frenetico.
Incredulo,
Kageyama guardò ancora la
copia di Jump abbandonata sul tavolo. Lui non aveva avuto mai tempo di
leggerlo, neppure alle elementari, perché era troppo preso
dalla pallavolo, e
conosceva One Piece solo di sentito dire, perché Hinata non
si perdeva mai il
capitolo settimanale e aveva l'abitudine di commentarlo ogni
lunedì sera
in videochiamata con Kozume.
Non
riusciva a spiegarsi come mai
Hinata potesse essere triste all'idea di leggere il finale di una serie
che
seguiva ininterrottamente da ventiquattro anni - lui avrebbe provato
soltanto
sollievo all'idea che nulla sarebbe rimasto più in sospeso,
ma aveva rinunciato
da un po' all'idea di capire che cosa passasse in ogni secondo nella
testa del
suo fidanzato. Hinata era così, era in grado di trascinare
con entusiasmo la
sua squadra, penultima in classifica, alla vittoria e poi si deprimeva
per
l'uscita dell'ultimo capitolo di One Piece su Jump. Ma lo amava proprio
perché
era così diverso da lui.
“Prepari la cioccolata anche per me?” gli chiese
alzandosi dal divano e dirigendosi
verso il tavolo con i piedi pesanti. Hinata si voltò a
guardarlo, incuriosito,
mentre Kageyama prendeva posto proprio di fronte alla copia di Jump e
cominciava a sfogliarla. “Dimmi un po', a che punto eravamo
la scorsa
settimana? E cosa dicevi a Kozume su Zoro?” chiese ancora,
lievemente a
disagio: in tutti quei mesi che vivevano insieme, non aveva mai
mostrato alcun
interesse per One Piece, anzi, aveva più volte detto ad
Hinata che considerava
abbastanza irritante la videochiamata del lunedì sera, dato
che finiva per
protrarsi sempre oltre il dovuto.
Emozionato
dal fatto che Kageyama si
fosse addirittura ricordato il nome del suo personaggio preferito,
Hinata lo
guardò con gli occhi spalancati che brillavano di una nuova
emozione.
“Kageyama,
non dirmi che-” azzardò,
e l'altro ribatté, infastidito: “Cosa
c'è? Adesso non posso neanche leggere One
Piece con te?”
Hinata
gli sorrise largamente, grato
per quelle parole: erano la migliore notizia che aveva ricevuto dopo
aver letto
su Jump, la settimana prima, che quello del lunedì
successivo sarebbe stato
l'ultimo capitolo di One Piece.
Improvvisamente
entusiasta, si
precipitò ridendo verso lo scolapiatti per cavarne fuori due
tazze e per
aggiungere altro latte e cacao al pentolino che sobbolliva sul fuoco.
Ma le
loro cioccolate di sarebbero raffreddate presto, mentre cercava di
raccontare a
Kageyama i ventiquattro anni di serializzazione che si era perso.
Note:
Penultimo
capitolo per la KageHina
Soft Week 2021 in corso su Twitter! Ormai ci siamo quasi, mi
dispiace un
pochino! Hinata e Kageyama sono diventati per me due fidi compagni di
viaggio! : )
Questo
capitolo è stato il più
difficile da scrivere, perché il prompt non mi ha fatto
venire subito un’idea,
come è accaduto per gli altri capitoli, ma alla fine sono
soddisfatta di come è
venuto, perché mi sono divertita da morire a scrivere!
LIEVI SPOILER da qui!
(nulla di grave per la continuazione della trama)
Ho
adorato scoprire su Google quel panel
del manga (spero non fosse un fotomontaggio XD) in cui si denota che
Hinata legge One Piece e ci tenevo a scrivere un episodio del genere.
Nella mia
testa, vi ricordo, siamo sempre nel 2025 e finalmente, in inverno,
viene pubblicato
l’ultimo capitolo di One Piece. Nel 2025 tornerò
su questi
lidi e potrò capire se la mia previsione è stata
sensata!
XD
Fine spoiler!
Hinata,
in questo capitolo, sono io: sto sperimentando per la seconda volta il
senso di smarrimento che si prova
alla fine di una serie, dopo Naruto, con Haikyu. Ovviamente Kageyama
è troppo
preso dalla pallavolo per leggere manga, ma per tirare su di morale
Hinata si
lancia anche in quest’avventura. Coraggioso!
Fatemi
sapere cosa ne pensate! : )
Ringrazio
chiunque
passi di qui e legga/recensisca/metta nei preferiti.
Grazie in particolare alle onnipresenti Clau e Diana! <3 Le
risposte alle vostre recensioni arriveranno prestissimo, lo prometto!
A
domani,
Ayumi
|
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Capitolo 7 *** Trentasei gradi ***
Trentasei
gradi
5
maggio – Prompt: catch cold and take care
“Odio
il raffreddore!” latrò Hinata
per la millesima volta. Soffiò quanto il naso occupato gli
permetteva sulla
zuppa in brodo che aveva sulle ginocchia e si beò del vapore
che il piatto
emanava. Moriva di freddo come se fosse stato nudo in mezzo alla neve
di
dicembre e continuava a rabbrividire senza sosta, ma era piena estate.
Seduto
sul divano accanto a lui in
pantaloncini e t-shirt, Kageyama lo guardò, accigliato, e si
chinò verso di lui
per tastargli la fronte.
“Hai
la febbre.” constatò.
Hinata
fece una smorfia.
“È
solo un raffreddore!”
“Ti
do il telefono così chiami il
coach e gli dici che oggi non vai alla partita?”
“Assolutamente
no!” Gli occhi di Hinata brillarono pericolosamente mentre si
soffiava forte il naso e lanciava lontano l'ennesimo fazzoletto di
carta. “Adesso
mi riscaldo un po' con la zuppa e oggi pomeriggio starò
meglio! L'hai fatta per
me, di solito queste cose funzionano sempre nei manga!”
“Quanto
sei scemo. Ma cosa leggi,
shojo?” bofonchiò Kageyama alzando gli occhi al
cielo mentre Hinata si fiondava
sui noodles con un entusiasmo eccessivo per i trentasei gradi che
segnava il
termostato. Dopo averli spazzolati in soli due minuti il ragazzo
avvicinò la
scodella alle labbra per bere il brodo e poi la posò per
terra, battendosi una
mano sulla pancia ben rimboccata sotto la copertina di pile.
“Però
ha funzionato!” esclamò con un
sorriso, pronto a rimettersi in piedi “Mi sento
già meglio! Adesso-”
Sì
interruppe di scatto con un
singhiozzo, portandosi una mano davanti alla bocca.
“Cosa-vorresti-fare?”
La voce di Kageyama avrebbe potuto
instillare terrore puro. Hinata lo
guardò con gli occhi spalancati, l'espressione agghiacciata
quanto la sua, e
serrò le labbra scuotendo la testa.
“Non-vomitare!”
lo minacciò Kageyama allontanandosi da lui con un salto e
schizzando sul lato
più lontano del divano.
Fortunatamente
Hinata annuì con la
testa e si limitò a starnutire con la delicatezza di un
cannone appena
caricato.
“Era
solo uno starnuto...” annunciò
in tono lamentoso e offeso. Kageyama lo guardò stringendo le
labbra e, dopo
qualche secondo, prese ad avvicinarglisi lentamente, come per testare
fino a
quel distanza sarebbe stato indenne da eventuali schizzi di vomito.
Hinata
lanciò lontano il fazzoletto che aveva appena utilizzato,
lasciandosi cadere
sulla spalliera del divano, e girò la testa verso di lui. I
suoi occhi erano
troppo vivi per avere l'influenza.
“Cosa
c'è?” azzardò Kageyama, cauto.
All'improvviso la mano dell’altro gli afferrò il
polso e con una forza che non
immaginava lo attirò verso di sé, posando le
labbra sulle sue.
E
Kageyama non pensò al fatto che
Hinata si fosse appena soffiato il naso, che respirasse appena per via
del
muco, che il suo corpo fosse bollente per la febbre; spinse la lingua
dentro la
sua bocca e lo strinse forte a sé mentre lo baciava. Poi
all'improvviso Hinata
si allontanò di colpo continuando a tirare su con il naso e
Kageyama realizzò
nuovamente che aveva l'influenza.
“Ma
sei scemo?” ululò stritolandolo
tra le braccia “Domani c’è la mia
partita!”
“Volevo
solo mischiarti il
raffreddore perché sei stato cattivo con me!”
ribatté Hinata stringendo le
labbra e aggrappandosi alla sua t-shirt a peso morto “Ma poi
mi hai ficcato la
lingua in bocca, è colpa tua...”
Kageyama
lo fissò con gli occhi
truci.
“Ricordati
che sono malato, non puoi
urlarmi contro!” aggiunse velocissimo Hinata con una smorfia,
intimorito.
“Avevi
detto che non eri malato!”
ribatté Kageyama, minaccioso, posandogli una mano sulla
testa e cominciando a
colpirla a ritmo delle sue parole “Se domani mi sveglio con
l'influenza ti uccido!”
“Ma
io sono malato!”
si lamentò ancora
Hinata senza alcuna logica, spalancando la bocca per fare respiri
profondi “Adesso
dovresti prenderti cura di me, non minacciarmi! Negli shojo manga fanno
così!”
“Ma
cosa diavolo leggi da quando è
finito One Piece?” esclamò Kageyama, stravolto:
sostenere una conversazione con
Hinata quando era malato era ancora più stancante del
solito, perché mancava
completamente di ogni buonsenso.
Gli
carezzò brevemente la
testa con la mano e con l'altro braccio lo
strinse ancora di più a sé. Sentiva che il
respiro caldo di Hinata gli stava
creando una piccola zona bollente all'altezza del pettorale sinistro,
ma non
voleva lasciarlo andare.
“Dormi.”
gli ordinò allora, sistemandosi a sua
volta più comodamente sul divano, mente l'altro si
abbandonava completamente
contro di lui “Così se ti riprendi oggi pomeriggio
forse potrai giocare.”
“E
tu, domani..?” mormorò dopo un
po' Hinata, la voce già impastata per il sonno.
“Ormai
il danno è fatto.” bofonchiò
Kageyama in risposta, guardando diritto davanti a sé e
cercando di fare respiri profondi per calmarsi e pensare razionalmente
“Mi
dispiace…”
“Ti
ho detto di dormire…”
Il
termostato segnava ancora
trentasei gradi, ma era certo che il suo corpo ne misurasse almeno
quaranta ed
il suo cervello quarantacinque, e non per colpa della febbre. Non
riusciva
ancora a non surriscaldarsi quando Hinata gli si avvicinava troppo.
Note:
Ecco
l'utimo capitolo
scritto per la KageHina
Soft Week 2021 indetta su Twitter!
Come avete letto, doveva essee pubblicato ieri, ma mi è
saltata la connessione sul più bello ed eccoci qua.
Questa è stata la prima volta che ho partecipato in maniera
così plenaria ad una challenge, perché di solito
mi
limito a rubare uno o due prompt, e devo dire che mi ha dato molta
soddisfazione. Perché sono riuscita a buttare giù
idee
che mi hanno fulminata, perché ho potuto fare pratica con
Haikyu
e con Hinata e Kageyama, che al momento sono decisamente la mia OTP.
Ma, più di tutto, mi ha riempito di gioia l'accoglienza che
questa mini raccolta ha ricevuto da parte di chi ha letto.
Grazie di cuore per esservi fermati, per aver letto e per aver
recensito.
Ringrazio in particolare - in rigoroso ordine alfabetico - Arianna,
Diana, Clau e Gio, che non si sono mai persi un capitolo. Le vostre
parole mi
hanno reso davvero felice! Grazie davvero!
Spero di poter tornare a scrivere al più presto su Hinata e
Kageyama! Al momento ho una mini long fic in revisione, ma devo trovare
il coraggio di condividerla. Spero mi venga al più presto! :D
Dopo i ringraziamenti, due parole sul capitolo. : )
Questa
idea è stata
sapientemente ispirata da quella parte di Lovely Complex in cui Otani
si becca
l’influenza e Risa lo va a trovare portandogli i mandarini
per andarsene con
una sottospecie di bacio. Solo che qui non ci sono mandarini, ma solo
un bacio
dato a tradimento per far ammalare Kageyama. Mi faceva sorridere
l’idea di
Hinata che si arrabbia con Kageyama perché non si prende per
bene cura di lui
ed ecco qui questo ultimo capitolo. XD Provate ad indovinare voi chi
giocherà
la sua partita e chi no. XD
Per
quanto riguarda l’ambientazione,
è la stessa dello scorso capitolo, di cui questo
può essere considerato una
sorta di episodio susseguente. Dopo One Piece Hinata si è
aperto agli shojo manga, prevedo guai per Kageyama! XD
Siamo
giunti davvero alla fine di questa
raccolta! Sono un po’ triste, perché ho adorato
scrivere di Hinata e Kageyama
in salsa slice of life, e spero di poterlo fare ancora e prestissimo!
Grazie
di cuore per avermi seguita!
Spero che quest’ultimo capitolo vi sia piaciuto! : )
Grazie,
come al solito a chiunque
leggerà/recensirà/metterà nei
preferiti.
Alla
prossima,
Ayumi
|
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