Soft spot

di Ayumi Yoshida
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scambio ***
Capitolo 2: *** Piega ***
Capitolo 3: *** Battiti ***
Capitolo 4: *** Ringhiera ***
Capitolo 5: *** Sotto e sopra ***
Capitolo 6: *** Fine e inizio ***
Capitolo 7: *** Trentasei gradi ***



Capitolo 1
*** Scambio ***



Scambio

Scambio

 

 

29 aprile – Prompt: same straw

 

 

“Oh, è così palese!”
Tsukishima lo guardò a metà tra il sorpreso e lo sguardo disgustato che aveva rivolto a Hinata quando, appena entrati nel family restaurant[1], aveva annunciato che doveva andare in bagno, seguito a ruota da Kageyama.
“Yamaguchi, per caso hai fatto indigestione di qualcosa ieri sera?” gli chiese, interdetto, restando in attesa. Le bibite che avevano ordinato erano già state servite e se stavano in bella mostra sul tavolo, ma sembrava che l’altro non avesse voglia di bere. Infatti Yamaguchi lo guardò con un sorriso troppo largo e scosse la testa.
“L'ha notato anche Yachi-san! Hai visto anche prima, vanno persino al bagno insieme!”  gli disse con troppa enfasi “Non puoi dirmi che-”
“Anche le ragazze vanno in bagno insieme.” constatò Tsukishima alzando le sopracciglia.
“Ma loro non lo sono.”
Tsukishima emise un verso spazientito, per niente persuaso.
“Non pensavo fossi quel genere di persona, Yamaguchi.”
“Che genere?”
“Un ficcanaso.”
“Sei cattivo, Tsukki!” lo sentì ribattere. Ma Yamaguchi non lo pensava davvero: era troppo impegnato ad architettare qualcosa di folle per portare i loro due stupidissimi compagni di squadra a capire che erano già più vicini di quanto volessero pensare, glielo leggeva sul viso come se l’avesse scritto sulla fronte.
“Sai che manca solo un mese al diploma, poi sarà troppo tardi!” continuò Yamaguchi, cercando di convincerlo.
“Ma dimmi, sei così interessato a loro perché in realtà vorresti metterti tu insieme a Kageyama?”
La voce di Tsukishima era chiaramente piccata. Yamaguchi cominciò a ridere in maniera esagerata sbattendo le mani sul tavolo, mentre l’altro beveva un sorso del suo succo di frutta dal bicchiere che aveva davanti per dissimulare il fastidio. Appena due minuti dopo, Hinata uscì dal bagno e li raggiunse quasi saltellando.

“Di che parlate?” chiese ad alta voce.
“Del nuovo lavoro dei sogni di Yamaguchi.” replicò Tsukishima, gelido.
“Cioè?”
“Il paparazzo.”
“Ma davvero?” chiese Hinata incredulo.
Yamaguchi scosse la testa cercando di smettere di ridere.
“Sai che a Tsukki piace scherzare! Ma dov'è Kageyama?”
Hinata alzò le spalle.
“Credo ancora in bagno. Deve aver avuto problemi a rimetterlo nei pantaloni.”  Entrambi suoi compagni si lasciarono andare ad un ghigno fin troppo divertito. “Ultimamente è così nervoso per il test di ammissione all'università!”
“Studiate spesso insieme?” gli chiese Yamaguchi, interessato.
“Praticamente sempre.” Hinata attirò a sé il proprio bicchiere e attaccò le labbra alla cannuccia. “Ma non è che stiamo facendo così tanti progressi...”
Tsukishima gli lanciò uno sguardo che significava apertamente: “Come volevasi dimostrare.” e si dedicò al suo bicchiere senza smettere di sogghignare. Ma Yamaguchi non aveva intenzione di  demordere.
“Forse dovreste trascorrere più tempo insieme?” suggerì.
“Più di così?” commentò Hinata con una smorfia “Praticamente vedo più lui che mia madre! E poi è sempre di pessimo umore, mi fa paura! Pensa che l'altro giorno-”
“Di che parlate?” chiese una voce all'improvviso.
Hinata tacque immediatamente mentre Kageyama prendeva posto accanto a lui,  facendo vagare lo sguardo da Tsukishima a Yamaguchi, seduti di fronte a loro.
“Di quanto siete stupidi.” replicò Tsukishima con voce soave. Mentre Kageyama e Hinata si infervoravano, Yamaguchi approfittò del momento per scambiare i bicchieri dei suoi compagni di squadra senza che potessero accorgersene.
Vide gli occhi di Tsukishima lampeggiare ed esclamò: “Dai ragazzi, siamo qui per rilassarci! Non litighiamo!” e si risedette sul sedile di pelle senza la minima traccia di nervosismo nella voce. Mentre sorseggiava, tranquillo, la sua cola, vide Hinata svuotare un altro mezzo bicchiere di succo di frutta tutto d’un fiato e, finalmente, Kageyama prendere tra le labbra la cannuccia del bicchiere che aveva davanti e cominciare a sua volta a bere. Poi, senza che l'avesse premeditato, Tsukki era scoppiato a ridere.
“Cosa c'è?” gli chiese immediatamente Kageyama, irritato, senza togliersi neppure la cannuccia dalla bocca. Quella frase provocò a Tsukishima un attacco di risate ancora più convulso. Anche Hinata aveva preso a fissarlo come se fosse impazzito all’improvviso.
“Devo dirvi una cosa.” disse allora Yamaguchi a bassa voce, sperando che nessuno lo avesse udito. Ma si ritrovò le facce di Hinata e di Kageyama a due centimetri dalla sua, Kageyama ancora con la cannuccia stretta tra i denti, anche se il suo bicchiere era lontano. “Tsukki sta ridendo perché per sbaglio avete bevuto dalla stessa cannuccia.”
“Per sbaglio!” ululò Tsukishima tenendosi la pancia per le risate.

“Per sbaglio.” La voce di Yamaguchi fu perentoria per un solo attimo. “Ma non è un problema, vero?”
Kageyama lo stava fissando con gli occhi spalancati come gli avessero appena detto che, dopo mesi e mesi di studio, aveva fallito l'esame di ammissione all'università, l’unica che aveva scelto di raccomandarlo per via del suo talento nella pallavolo.  Sputò la cannuccia sul tavolo e si accasciò contro il sedile di pelle con un tonfo.
Hinata lo guardò, terrorizzato, senza sapere cosa dire. Si sfiorò le labbra con le dita solo per un attimo, poi si voltò verso di lui in silenzio.
“Vuoi... Vuoi bere qualcosa?” riuscì soltanto a chiedergli porgendogli il suo bicchiere, la cannuccia mezza smangiucchiata ancora a galla nel succo di frutta che restava.
“Ma sei scemooooooo?!”

Tsukishima avrebbe riso fino a sera.
 
 
 
 
Note:
Ciao e tutti e benvenuti nella mia ennesima pazzia!
Questa raccolta consterà di sette capitoli, tutti già scritti, con temi dolciosi e fluffosi che verranno postati ogni giorno a partire da oggi fino al 5 maggio.
Ebbene sì, dal 29 aprile al 5 maggio è stata indetta su Twitter la KageHina Soft Week 2021 e poteva mai il mio cervello non elaborare qualcosa sulla mia amata OTP? *___*
Purtroppo per voi, ovviamente no, perché in questo periodo sono la mia fissazione.
L’idea del family restaurant l’ho mutuata da Slam Dunk, che sto recuperando in questi giorni. Nell’anime spesso Akagi e Kogure si intrattengono a bere qualcosa in un family restaurant dopo gli allenamenti; l’idea mi sembrava tanto carina da utilizzare per i nostri eroi ormai al terzo anno!  
Dovevo per forza inserire anche Tsukki e Yamaguchi, i miei amori più grandi di questa serie. Yamaguchi cupido è troppo carino ed è la spinta che serve ai nostri due scemotti per fare chiarezza nei loro sentimenti! : )
Spero che questo primo capitolo sia riuscito a strapparvi un sorriso, come ha divertito me scriverlo! Fatemi sapere cosa ne pensate! : )
Grazie a chiunque leggerà/recensirà/metterà nele storie preferite/ricordate/seguite.
 
A domani,
 
Ayumi





[1] Quei locali giapponesi con tavoli lunghi e sedili di pelle con target vario di clientela. Per più informazioni: https://www.japan-guide.com/e/e2036_family.html


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Capitolo 2
*** Piega ***



Piega

Piega

 

 

30 aprile – Prompt: hair drying

 
Hinata era sempre pieno di energie quando facevano il bagno insieme, anche dopo essere appena tornati da due intense ore di corsa. Riusciva a divertirsi facendo le bollicine sott'acqua con la bocca, disegnando strani soggetti con la schiuma e irritandosi perché lui non li riconosceva mai.
Ormai non provavano più imbarazzo: erano passati alcuni mesi da quando avevano incominciato a dividere un appartamento e occupare il bagno nello stesso momento era diventata una piacevole abitudine.
“È un pallone da pallavolo.” disse Kageyama, perfettamente calmo. L'aria calda presente nel bagno lo stava rilassando e i suoi muscoli si stavano sciogliendo a contatto con l'acqua bollente e con le bollicine. Hinata gli lanciò uno sguardo incredulo e scosse la testa.
“Pensi sempre alla pallavolo!” esclamò “Era un nikuman![1]
“E tu pensi sempre al cibo.” avrebbe voluto ribattere Kageyama, ma strinse più forte le labbra e si limitò a lanciargli un'occhiata imbronciata: si stava rilassando troppo per cominciare a discutere. Hinata, però, non ne aveva abbastanza di parlare e si lanciò in un lunghissimo racconto su una strana coppia che aveva incontrato al kombini quella mattina. Kageyama chiuse gli occhi, senza ascoltare una parola: era certo che si sarebbe trattato della solita storia che non aveva utilità. Hinata stava ancora chiacchierando quando l’altro uscì dalla vasca e cominciò ad asciugarsi, in piedi ben saldi sul tappeto.
Fuori dall'acqua, il corpo incominciava a dolergli: avevano passato il sabato mattina a giocare a pallavolo uno contro uno nel parco sotto casa e gli facevano male le braccia per i troppi palloni storti ricevuti.
Con un sospiro, si sedette sul bordo della vasca.
“Cosa c'è?” chiese Hinata dietro di lui. Sentì che gli aveva posato le mani ancora bagnate sulle spalle e si ritrovò all'improvviso il suo corpo incollato alla schiena e il suo viso accanto alla guancia sinistra a fissarlo.
“Le braccia.” grugnì.
Hinata sorrise, sornione.
“Ho capito, ho capito. Non c'è bisogno di fare tutte queste scene, ti asciugo io i capelli!”
“Non sto facendo nessuna scena!” ribatté Kageyema, cominciando ad innervosirsi e a sentire i benefici del bagno volare via all’improvviso. Ma quanta forza aveva ancora Hinata?
Sospirò, sconsolato, e abbassò il capo in avanti.
Hinata sgattaiolò fuori dalla vasca ormai vuota e, schizzando acqua dappertutto, corse a prendere il phon nel mobiletto che era di fronte a loro. Gli si parlò davanti e lo accese. L'aria calda cominciò a colpirgli la nuca e Kageyama sospirò ancora: forse non tutto era perduto. La mano di Hinata gli carezzava lentamente la nuca dal basso verso l'alto, cercando di dare la forma ai suoi capelli senza utilizzare la spazzola. Era piacevole, nonostante il brivido che sentiva, continuo, lungo la schiena.
“Te li faccio sparati in alto come li porto io?” gli chiese all'improvviso Hinata in tono troppo entusiasta e speranzoso, facendolo sobbalzare. Dimenticava costantemente  che l'essenza stessa di Hinata era impedirgli di stare tranquillo, sin da quando gli aveva confessato, di punto in bianco, che lui gli piaceva, causandogli un infarto multiplo.
“Assolutamente no! Falli come al solito!” ribatté a voce troppo alta, perentorio.
Hinata annuì, divertito, e cominciò a canticchiare al ritmo del fruscio del phon.
 
 

 
Note:
Ricordo che anche questa fic partecipa alla KageHina Soft Week 2021 indetta su Twitter! ^^
L’idea di oggi è stata ispirata dal bellissimo panel del manga derivante dal primo volume. Muoio dal ridere tutte le volte che Hinata cerca di imitare la pettinatura di Kageyama schiacciandosi i capelli, quindi per una volta ho provato a scrivere il contrario. XD Ovviamente il nostro Tobio-chan è maniaco del controllo e non si lascia fregare, ma l’importante è provarci! Prima o poi, Hinata, ce la farai! XD
In questo capitolo è passato un po’ di tempo da quando i due si sono messi insieme (nella mia testa a scuola), e i personaggi hanno all’incirca vent’anni.
Fatemi sapere cosa ne pensate! : )
Approfitto di queste note per ringraziare tutti i ragazzi del gruppo Telegram (unitevi a noi, non mordiamo!) che hanno avuto il coraggio di leggere il primo capitolo, dandogli fiducia, ed in particolare Arianna, che ha avuto anche la pazienza di recensire! Grazie davvero!

Ringrazio di cuore chi è passato di qui ieri, leggendo e mettendo la raccolta nelle seguite e nelle ricordate. Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto! Se si va, fatemi sapere cosa ne pensate! :) 

A domani con il prossimo capitolo!
 
Ayumi



[1] Ravioli ripieni di carne cotti al vapore.

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Capitolo 3
*** Battiti ***



Battiti

Battiti

 

 

1 maggio – Prompt: sleeping on each other

 


“Guwaaaaa!”

“Stai zitto!”
Kageyama gli tappò la bocca di scatto con le mani, guardandolo con l'aria arcigna e le guance lievemente rosse. Hinata batté più volte le palpebre e cominciò a dire qualcosa a raffica, ma non poteva capirlo.
“Puoi parlare soltanto se non fai rumore.” lo minacciò, perentorio, e l'altro annuì con gli occhi vacui.
“Cosa ci fai nel mio futon[1]?!” gli chiese allora Hinata, finalmente comprensibile, troppo sconvolto per pensare a qualunque altra cosa. Kageyama distolse lievemente lo sguardo, imbarazzato, puntandolo sulle coperte che li nascondevano, poi mormorò in tono impercettibile.
“Che cosa?” esclamò Hinata avvicinando di più il viso al suo “Non riesco a sentire.”
Ormai troppo vicini, Kageyama lo guardò negli occhi, il volto terreo.

“Ho fatto... un brutto sogno.” riuscì finalmente ad articolare. Hinata annuì con la testa, incuriosito, per spronarlo a raccontare. “Ero in palestra e cercavo di allenarmi... Ma non ci riuscivo. Non riuscivo a fare nulla.” gli confessò Kageyama sommessamente.
“Che vuoi dire che non riuscivi a fare nulla?” gli chiese a bruciapelo. Kageyama aprì la bocca per un attimo, e la richiuse, come intrappolato in una battaglia più grande di lui.
“Schiacciate, alzate, ricezioni.... niente.” esalò alla fine “Come te.”
“Ehi!” L'urlo piccato di Hinata riecheggiò sotto le coperte e attorno a loro gli altri ragazzi cominciarono ad agitarsi tra le lenzuola. “Ed io che stavo per consolarti! Torna nel tuo futon!”
“Non posso, avevamo detto che gli altri non dovevano-” gli ricordò Kageyama a metà tra l'imbarazzo ed il fastidio.
“Sì...”
La voce di Hinata si era fatta più soffice, e si ritrovarono ancora a fissarsi, senza cognizione di causa, come accadeva sempre più spesso negli ultimi tempi, mentre i mormorii dei loro compagni si facevano sempre più distinti e meno assonnati. Erano già passati due mesi da quando si erano detti di  piacersi come qualcosa di più che semplici compagni di squadra, ma ancora non riuscivano a non provare un po’ di imbarazzo anche nelle situazioni più comuni, come condividere la stanza durante un ritiro.
“Ti coprirò io domani con il coach.” mormorò improvvisamente Hinata, e lo spinse giù sul futon premendogli sulla spalla. Si distesero fianco a fianco, rivolti uno verso l'altro con le ginocchia che si toccavano. Poi Hinata gli passò una mano attorno al collo e gli si accoccolò contro chiudendo gli occhi, ma non voleva dormire: era difficile farlo se il cuore sembrava volergli uscire dal petto ed essere così rumoroso da voler risvegliare tutta la stanza. Riusciva a sentire anche i battiti frenetici del cuore di Kageyama.




 
 
Note:
So che sono ripetitiva, ma questa fic partecipa alla KageHina Soft Week 2021 indetta su Twitter! XD
Oggi arrivo tardissimo, ma ce l'ho fatta! Domani cercherò di pubblicare ad un orario più consono! XD
In questo capitolo ritroviamo i nostri amati personaggi durante il periodo scolastico. Devo dire che questo è stato il capitolo più dolcioso da scrivere, quanto sono carini! *_* Mi sciolgo sempre quando devo scrivere degli adolescenti in preda alle prime cotte!Ovviamente Kageyama non può che fare incubi correlati alla pallavolo, e mi faceva ridere fargli sognare di essere scarso come Hinata, questo perché il loro rapporto litigarello, nonostante tutto, non cambierà mai! XD
Mi piacerebbe scrivere qualcosa di correlato ai compagni di squadra che li trovano a letto insieme, perché adoro queste situazioni da fiction, chissà se mi verrà mai una buona idea. XD
Fatemi sapere cosa ne pensate! : )
Ringrazio di cuore i ragazzi del gruppo Telegram che non si perdono mai un capitolo! Grazie anche ad Arianna e a Diana per le recensioni, sono onorata! Purtroppo stasera vado di fretta e non riesco a rispondervi puntalmente, ma domani mi rimetto in pari. Grazie di cuore!
Grazie, infine, a chiunque leggerà/recensirà/metterà nei preferiti. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate! : )
 
A domani,
 
Ayumi



[1] Il letto giapponese che si ripiega quando non serve più.

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Capitolo 4
*** Ringhiera ***



Ringhiera

 

 

2 maggio – Prompt: holding hands  


Aveva perso.
Kageyama si immobilizzò in mezzo al campo, bloccato tra i suoi compagni che urlavano e gli schizzavano intorno. La palla era caduta proprio sopra i suoi piedi dopo averla schiacciata sul muro avversario e dagli spalti Hinata l'aveva vista rotolare per terra come in slow motion, in una caduta lunga troppi, interminabili minuti.
L'arbitro fischiò la fine del terzo set e il ragazzo si precipitò giù dalle tribune correndo a perdifiato: Kageyama non si era più mosso.
Si lanciò contro la ringhiera rossa che separava i sedili degli spettatori dal campo e si sbracciò urlando il suo nome. Il palazzetto brulicava di rumori, di odori, di colori, ma sperava che Kageyama l'avesse sentito. Urlò di nuovo il suo nome e alcuni dei compagni di squadra del ragazzo si voltarono a guardarlo. Uno lo tirò dalla maglietta verso di sé, ma i piedi di Kageyama non si mossero di un millimetro.
“Kageyama!” gridò ancora Hinata, arrabbiato, e finalmente l’altro si voltò e lo guardò, il volto privo di qualunque emozione. Prese a comminare lentamente verso di lui, i piedi mossi da chissà quale forza, i pugni stretti. Quando finalmente poté guardarlo negli occhi, Kageyama ricambiò il suo sguardo solo per un attimo, gli occhi foschi.
“Ho... perso.” mormorò in tono duro, cercando di non incrociare ancora il suo sguardo. Ma a Hinata non interessava che la sua squadra non fosse riuscita a qualificarsi per la AVC Club Championships.[1] Gli afferrò le mani ancora strette in pugni e le strinse forte tra le sue.
“E allora?” esclamò tirando su con il naso “Non è la prima volta! La mia squadra perde praticamente sempre, smettila di fare lo scemo! Vincerai la prossima!”
“Stai... Stai urlando!” replicò Kageyama dopo un po'. Sollevò gli occhi e lo guardò, infastidito e leggermente imbarazzato. Aprì i pugni e incrociò le dita a quelle di Hinata, aggrappandovisi. L’altro gli sorrise largamente, lasciandosi sfuggire una lacrima lungo la guancia.
“Stai piangendo?” gli chiese Kageyama, incredulo.
“Lo faccio al posto tuo!” ribatté Hinata a voce troppo alta, piccato, chiudendo gli occhi per non lasciare uscire le altre lacrime che minacciavano di scorrere.
La ringhiera li separava come il campo e gli spalti, ma Hinata era sempre quello che riusciva a stargli più vicino di tutti.
 


 
Note:
So che mi starete odiando, ma devo ripetere che questa fic partecipa alla KageHina Soft Week 2021 indetta su Twitter! XD  
Questo capitolo è virato più verso l’hurt/comfort, ma non mi dispiace, perché mi ha permesso di scrivere questa scena che ho immaginato e amato nella mia testa. Adoro la profondità di questi due personaggi, che sanno essere scemi e umani insieme, e spero di essere riuscita a tratteggiarli bene in un momento così difficile delle loro vite.
Da questo capitolo, assisterete ad un’ambientazione totalmente diversa rispetto al secondo capitolo, ambientato nel periodo scolastico, e allo scorso capitolo, in cui nella mia testa i personaggi sono poco più che ventenni.
L’ambientazione è più “adulta” ed è legata ad un’altra fic che sto scrivendo e che spero arriverà presto. Siamo nel 2025, Hinata e Kageyama hanno 29 anni e sono giocatori professionisti nella prima divisione giapponese, in due squadre che condividono destini di classifica opposti. Ovviamente stanno insieme e convivono (potevo mai lasciarmi scappare l’occasione? XD)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate! : )
Ringrazio di cuore e sempre di più i ragazzi del gruppo di Telegram che continuano a sostenermi ogni giorno che passa e farmi compagnia con la loro simpatia e la loro passione, ma in particolare Arianna e Diana che sono sempre così carine da fermarsi sempre a recensire! Grazie mille!
Un ringraziamento anche a Clau (musa07), che mi fa sognare con le sue KageHina! È un onore per me ricevere i tuoi apprezzamenti!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Grazie a chiunque leggerà/recensirà/metterà nei preferiti.
 
A domani,
 
Ayumi




[1] 'AVC Club Championships è la massima competizione per club maschili del continente asiatico-oceaniano. Fonte https://it.wikipedia.org/wiki/AVC_Club_Championships_(pallavolo_maschile)

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Capitolo 5
*** Sotto e sopra ***



Sotto

Sotto e sopra

 

3 maggio – Prompt: pillow
 

“A-Aspetta!” esclamò improvvisamente Kageyama, allarmato.
Hinata, a cavalcioni sulla sua schiena, gli rimbalzò addosso colpendolo sulle natiche con le sue.
“Cosa c'è?” gli chiese in tono impaziente. Kageyama farfugliò cercando di mantenere un tono sostenuto: “È scomodo in questa posizione”.
“Le inventi tutte pur di non stare sotto!” esclamò Hinata con una smorfia, facendo un salto e colpendolo nuovamente sul sedere “Oggi ho vinto io la sfida delle schiacciate e tocca a me stare sopra!”
“Non è vero!” Non poteva vedere il viso di Kageyama, disteso sotto di lui, ma dal suo tono truce sapeva di aver toccato un tasto dolente. “Lo sai oggi tocca a te solo perché sei stato fortunato!”
“Ho fatto trenta punti durante la partita, oggi!” ribatté Hinata facendo un altro salto.
“Smettila di colpirmi! Non sono elastico come te! Portami un cuscino!”
In quel momento la voce di Kageyama si era fatta imperiosa. Senza dire nulla, ma indispettito, Hinata strisciò via dalla sua schiena. Kageyama lo sentì scalpicciare nella camera da letto alla ricerca di un cuscino, che gli ricadde con un tonfo sulla schiena dopo qualche secondo. Irritato, lo spinse giù dal divano e si mise seduto per sistemarlo all'altezza dell'inguine. Sotto lo sguardo pungente di Hinata, si ridistese, prono, sul divano e fece un respiro profondo.
“Ok.” disse. Hinata sorrise rumorosamente.
“Perché sembra che stia per ucciderti?” gli chiese con un ghigno “Non sarà che... Non dirmi che sei ancora imbarazzato dopo tutto questo tempo!
“A-Assolutamente no!” ribatté subito Kageyama, agitato. Aveva la pelle d'oca.
“Prometto che non urlerò come l'ultima volta!” esclamò Hinata giungendo le mani a mo' di scusa. Ma Kageyama si aspettava tutt'altre parole di incoraggiamento dopo che, l'ultima volta, lo aveva sentito urlare le cose più improbabili mentre facevano l'amore dopo che lui aveva acconsentito, per motivi che ancora non riusciva a spiegarsi razionalmente, a stare sotto, a differenza di come facevano solito.
Terrorizzato, si strinse forte al cuscino sperando che almeno Hinata si fosse sfogato a dovere durante la partita del pomeriggio.
 


 
Note:
Ecco la terzultima fic per la KageHina Soft Week 2021 indetta su Twitter!
Shame on me, questo capitolo è un po' spicy, ma è stata questa la prima idea che mi è venuta in mente quando ho letto “cuscino”! XD

Me lo immagino Hinata che gli chiede continuamente di scambiare le posizioni proponendo le sfide più assurde e Kageyama che, pur di non sentirlo, alla fine cede, nonostante tutto. XD Nella mia testa, ovviamente Kageyama rifiuta di stare sotto perché è maniaco del controllo. XD Voi come li vedete? Chi sta sopra? Chi sotto? Fatemi sapere nei commenti! XD
L’ambientazione è sempre quella dello scorso capitolo, nel 2025, in cui i personaggi hanno 29 anni e convivono.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate! : )
Grazie a chiunque leggerà/recensirà/metterà nei preferiti.
Un grazie particolare a tutti i ragazzi del gruppo Telegram e a Diana, che tutti i giorni mi ricorda di aggiornare con un entusiasmo che mi riempie di gioia, e alla immancabile Clau, che mi fa toccare il cielo con un dito con le sue recensioni.
Grazie perché vi fermate sempre su questi lidi!
 
A domani,
 
Ayumi

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Capitolo 6
*** Fine e inizio ***


OP

NB: questo capitolo contiene LIEVI SPOILER relativi ai gusti di lettura di Hinata. Non si tratta di nulla di trascendentale per la continuazione della trama per chi, come me, segue solo l'anime, ma siete comunque avvertiti! :)






Fine e inizio

 

 

4 maggio – Prompt: hot chocolate
 
 

“Non ce la faccio.”
Hinata osservò ancora una volta la copia intonsa di Jump posata sul tavolo di fronte a lui e sospirò. Poi scattò in piedi e corse in cucina.
“Non leggi Jump?” gli chiese Kageyama in tono pigro dal divano. In TV stavano dando la replica della sua partita della sera precedente, ma non la stava guardando con interesse, troppo preso a seguire con la coda nell'occhio il suo partner che, nel giro di un minuto, aveva fatto fare il giro del tavolo alla copia di Jump conquistata faticosamente al kombini contro una schiera di bambini assassini, sedendole ogni volta di fronte come se avessero dovuto affrontare una discussione troppo difficile, l'aveva fissata come se volesse disintegrarla con lo sguardo e infine l'aveva abbandonata al suo destino senza neppure sfogliarla.
“Faccio prima la cioccolata.” replicò Hinata in tono lamentoso, versando la polvere di cacao amaro nel pentolino del latte senza fare particolare attenzione “Ho bisogno di qualcosa di dolce.”
Kageyama corrugò le sopracciglia, togliendo definitamente gli occhi dal televisore.
“E come mai?”
Hinata lo guardò con al bocca spalancata, come se avesse appena subito l'affronto peggiore della sua vita.
“Tobio Kageyama!” esclamò, incredulo, puntandogli contro la frusta di metallo che avrebbe  usato per mescolare latte e cacao “Ti rendi conto di che giorno è oggi? Oggi finisce One Piece!” Ma Kageyama non sembrava capire ancora la portata di quella notizia, perché lo guardò sbattendo le palpebre con gli occhi vacui, proprio come aveva fatto quella mattina quando, stranamente  di buon ora, Hinata si era precipitato al kombini sotto casa per acquistare una copia di Jump.
“Quando è finito Naruto è stato bruttissimo!” continuò Hinata improvvisamente preso da innumerevoli sospiri “Una cioccolata calda è la consolazione minima per la fine di One Piece!”
Con gli occhi che gli scintillavano, si voltò e cominciò a mescolare il contenuto del pentolino con un movimento frenetico.
Incredulo, Kageyama guardò ancora la copia di Jump abbandonata sul tavolo. Lui non aveva avuto mai tempo di leggerlo, neppure alle elementari, perché era troppo preso dalla pallavolo, e conosceva One Piece solo di sentito dire, perché Hinata non si perdeva mai il capitolo settimanale e aveva l'abitudine di commentarlo ogni lunedì sera in videochiamata con Kozume.
Non riusciva a spiegarsi come mai Hinata potesse essere triste all'idea di leggere il finale di una serie che seguiva ininterrottamente da ventiquattro anni - lui avrebbe provato soltanto sollievo all'idea che nulla sarebbe rimasto più in sospeso, ma aveva rinunciato da un po' all'idea di capire che cosa passasse in ogni secondo nella testa del suo fidanzato. Hinata era così, era in grado di trascinare con entusiasmo la sua squadra, penultima in classifica, alla vittoria e poi si deprimeva per l'uscita dell'ultimo capitolo di One Piece su Jump. Ma lo amava proprio perché era così diverso da lui.
“Prepari la cioccolata anche per me?” gli chiese alzandosi dal divano e dirigendosi verso il tavolo con i piedi pesanti. Hinata si voltò a guardarlo, incuriosito, mentre Kageyama prendeva posto proprio di fronte alla copia di Jump e cominciava a sfogliarla. “Dimmi un po', a che punto eravamo la scorsa settimana? E cosa dicevi a Kozume su Zoro?” chiese ancora, lievemente a disagio: in tutti quei mesi che vivevano insieme, non aveva mai mostrato alcun interesse per One Piece, anzi, aveva più volte detto ad Hinata che considerava abbastanza irritante la videochiamata del lunedì sera, dato che finiva per protrarsi sempre oltre il dovuto.
Emozionato dal fatto che Kageyama si fosse addirittura ricordato il nome del suo personaggio preferito, Hinata lo guardò con gli occhi spalancati che brillavano di una nuova emozione.
“Kageyama, non dirmi che-” azzardò, e l'altro ribatté, infastidito: “Cosa c'è? Adesso non posso neanche leggere One Piece con te?”
Hinata gli sorrise largamente, grato per quelle parole: erano la migliore notizia che aveva ricevuto dopo aver letto su Jump, la settimana prima, che quello del lunedì successivo sarebbe stato l'ultimo capitolo di One Piece.
Improvvisamente entusiasta, si precipitò ridendo verso lo scolapiatti per cavarne fuori due tazze e per aggiungere altro latte e cacao al pentolino che sobbolliva sul fuoco. Ma le loro cioccolate di sarebbero raffreddate presto, mentre cercava di raccontare a Kageyama i ventiquattro anni di serializzazione che si era perso.
 
 

Note:
Penultimo capitolo per la KageHina Soft Week 2021 in corso su Twitter! Ormai ci siamo quasi, mi dispiace un pochino! Hinata e Kageyama sono diventati per me due fidi compagni di viaggio! : )
Questo capitolo è stato il più difficile da scrivere, perché il prompt non mi ha fatto venire subito un’idea, come è accaduto per gli altri capitoli, ma alla fine sono soddisfatta di come è venuto, perché mi sono divertita da morire a scrivere!
LIEVI SPOILER da qui! (nulla di grave per la continuazione della trama)
Ho adorato scoprire su Google quel panel del manga (spero non fosse un fotomontaggio XD) in cui si denota che Hinata legge One Piece e ci tenevo a scrivere un episodio del genere. Nella mia testa, vi ricordo, siamo sempre nel 2025 e finalmente, in inverno, viene pubblicato l’ultimo capitolo di One Piece. Nel 2025 tornerò su questi lidi e potrò capire se la mia previsione è stata sensata! XD
Fine spoiler!
Hinata, in questo capitolo, sono io: sto sperimentando per la seconda volta il senso di smarrimento che si prova alla fine di una serie, dopo Naruto, con Haikyu. Ovviamente Kageyama è troppo preso dalla pallavolo per leggere manga, ma per tirare su di morale Hinata si lancia anche in quest’avventura. Coraggioso!
Fatemi sapere cosa ne pensate! : )
Ringrazio chiunque passi di qui e legga/recensisca/metta nei preferiti. Grazie in particolare alle onnipresenti Clau e Diana! <3 Le risposte alle vostre recensioni arriveranno prestissimo, lo prometto!
 
A domani,
 

Ayumi

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Capitolo 7
*** Trentasei gradi ***



Trentasei gradi

 

 

5 maggio – Prompt: catch cold and take care
 
 
“Odio il raffreddore!” latrò Hinata per la millesima volta. Soffiò quanto il naso occupato gli permetteva sulla zuppa in brodo che aveva sulle ginocchia e si beò del vapore che il piatto emanava. Moriva di freddo come se fosse stato nudo in mezzo alla neve di dicembre e continuava a rabbrividire senza sosta, ma era piena estate.
Seduto sul divano accanto a lui in pantaloncini e t-shirt, Kageyama lo guardò, accigliato, e si chinò verso di lui per tastargli la fronte.
“Hai la febbre.” constatò.
Hinata fece una smorfia.
“È solo un raffreddore!”
“Ti do il telefono così chiami il coach e gli dici che oggi non vai alla partita?”
“Assolutamente no!” Gli occhi di Hinata brillarono pericolosamente mentre si soffiava forte il naso e lanciava lontano l'ennesimo fazzoletto di carta. “Adesso mi riscaldo un po' con la zuppa e oggi pomeriggio starò meglio! L'hai fatta per me, di solito queste cose funzionano sempre nei manga!”
“Quanto sei scemo. Ma cosa leggi, shojo?” bofonchiò Kageyama alzando gli occhi al cielo mentre Hinata si fiondava sui noodles con un entusiasmo eccessivo per i trentasei gradi che segnava il termostato. Dopo averli spazzolati in soli due minuti il ragazzo avvicinò la scodella alle labbra per bere il brodo e poi la posò per terra, battendosi una mano sulla pancia ben rimboccata sotto la copertina di pile.
“Però ha funzionato!” esclamò con un sorriso, pronto a rimettersi in piedi “Mi sento già meglio! Adesso-”
Sì interruppe di scatto con un singhiozzo,  portandosi una mano davanti alla bocca.
“Cosa-vorresti-fare?”
La voce di Kageyama avrebbe potuto instillare terrore puro. Hinata lo guardò con gli occhi spalancati, l'espressione agghiacciata quanto la sua, e serrò le labbra scuotendo la testa.
Non-vomitare!” lo minacciò Kageyama allontanandosi da lui con un salto e schizzando sul lato più lontano del divano.
Fortunatamente Hinata annuì con la testa e si limitò a starnutire con la delicatezza di un cannone appena caricato.
“Era solo uno starnuto...” annunciò in tono lamentoso e offeso. Kageyama lo guardò stringendo le labbra e, dopo qualche secondo, prese ad avvicinarglisi lentamente, come per testare fino a quel distanza sarebbe stato indenne da eventuali schizzi di vomito. Hinata lanciò lontano il fazzoletto che aveva appena utilizzato, lasciandosi cadere sulla spalliera del divano, e girò la testa verso di lui. I suoi occhi erano troppo vivi per avere l'influenza.
“Cosa c'è?” azzardò Kageyama, cauto. All'improvviso la mano dell’altro gli afferrò il polso e con una forza che non immaginava lo attirò verso di sé, posando le labbra sulle sue.
E Kageyama non pensò al fatto che Hinata si fosse appena soffiato il naso, che respirasse appena per via del muco, che il suo corpo fosse bollente per la febbre; spinse la lingua dentro la sua bocca e lo strinse forte a sé mentre lo baciava. Poi all'improvviso Hinata si allontanò di colpo continuando a tirare su con il naso e Kageyama realizzò nuovamente che aveva l'influenza.
“Ma sei scemo?” ululò stritolandolo tra le braccia  “Domani c’è la mia partita!”
“Volevo solo mischiarti il raffreddore perché sei stato cattivo con me!” ribatté Hinata stringendo le labbra e aggrappandosi alla sua t-shirt a peso morto “Ma poi mi hai ficcato la lingua in bocca, è colpa tua...”
Kageyama lo fissò con gli occhi truci.
“Ricordati che sono malato, non puoi urlarmi contro!” aggiunse velocissimo Hinata con una smorfia, intimorito.
“Avevi detto che non eri malato!” ribatté Kageyama, minaccioso, posandogli una mano sulla testa e cominciando a colpirla a ritmo delle sue parole “Se domani mi sveglio con l'influenza ti uccido!”
“Ma io sono malato!” si lamentò ancora Hinata senza alcuna logica, spalancando la bocca per fare respiri profondi “Adesso dovresti prenderti cura di me, non minacciarmi! Negli shojo manga fanno così!”
“Ma cosa diavolo leggi da quando è finito One Piece?” esclamò Kageyama, stravolto: sostenere una conversazione con Hinata quando era malato era ancora più stancante del solito, perché mancava completamente di ogni buonsenso.
Gli carezzò brevemente  la testa con la mano e con l'altro braccio lo strinse ancora di più a sé. Sentiva che il respiro caldo di Hinata gli stava creando una piccola zona bollente all'altezza del pettorale sinistro, ma non voleva lasciarlo andare.
 “Dormi.” gli ordinò allora, sistemandosi a sua volta più comodamente sul divano, mente l'altro si abbandonava completamente contro di lui “Così se ti riprendi oggi pomeriggio forse potrai giocare.”
“E tu, domani..?” mormorò dopo un po' Hinata, la voce già impastata per il sonno.
“Ormai il danno è fatto.” bofonchiò Kageyama in risposta, guardando diritto davanti a sé e cercando di fare respiri profondi per calmarsi e pensare razionalmente
“Mi dispiace…”
“Ti ho detto di dormire…”
Il termostato segnava ancora trentasei gradi, ma era certo che il suo corpo ne misurasse almeno quaranta ed il suo cervello quarantacinque, e non per colpa della febbre. Non riusciva ancora a non surriscaldarsi quando Hinata gli si avvicinava troppo.
 
 
 
Note:
Ecco l'utimo capitolo scritto per la KageHina Soft Week 2021 indetta su Twitter!
Come avete letto, doveva essee pubblicato ieri, ma mi è saltata la connessione sul più bello ed eccoci qua.
Questa è stata la prima volta che ho partecipato in maniera così plenaria ad una challenge, perché di solito mi limito a rubare uno o due prompt, e devo dire che mi ha dato molta soddisfazione. Perché sono riuscita a buttare giù idee che mi hanno fulminata, perché ho potuto fare pratica con Haikyu e con Hinata e Kageyama, che al momento sono decisamente la mia OTP. Ma, più di tutto, mi ha riempito di gioia l'accoglienza che questa mini raccolta ha ricevuto da parte di chi ha letto.
Grazie di cuore per esservi fermati, per aver letto e per aver recensito.
Ringrazio in particolare - in rigoroso ordine alfabetico - Arianna, Diana, Clau e Gio, che non si sono mai persi un capitolo. Le vostre parole mi hanno reso davvero felice! Grazie davvero!
Spero di poter tornare a scrivere al più presto su Hinata e Kageyama! Al momento ho una mini long fic in revisione, ma devo trovare il coraggio di condividerla. Spero mi venga al più presto! :D
Dopo i ringraziamenti, due parole sul capitolo. : )

Questa idea è stata sapientemente ispirata da quella parte di Lovely Complex in cui Otani si becca l’influenza e Risa lo va a trovare portandogli i mandarini per andarsene con una sottospecie di bacio. Solo che qui non ci sono mandarini, ma solo un bacio dato a tradimento per far ammalare Kageyama. Mi faceva sorridere l’idea di Hinata che si arrabbia con Kageyama perché non si prende per bene cura di lui ed ecco qui questo ultimo capitolo. XD Provate ad indovinare voi chi giocherà la sua partita e chi no. XD
Per quanto riguarda l’ambientazione, è la stessa dello scorso capitolo, di cui questo può essere considerato una sorta di episodio susseguente. Dopo One Piece Hinata si è aperto agli shojo manga, prevedo guai per Kageyama! XD
Siamo giunti davvero alla fine di questa raccolta! Sono un po’ triste, perché ho adorato scrivere di Hinata e Kageyama in salsa slice of life, e spero di poterlo fare ancora e prestissimo!
Grazie di cuore per avermi seguita! Spero che quest’ultimo capitolo vi sia piaciuto! : )
Grazie, come al solito a chiunque leggerà/recensirà/metterà nei preferiti.
 
Alla prossima,
 
Ayumi


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