Il Dono

di FlawlessDiva
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** IL VIAGGIO ***
Capitolo 2: *** UNA STRADA ROSSO SANGUE ***
Capitolo 3: *** ENIGMI E RIVELAZIONI ***
Capitolo 4: *** L'INGANNO E IL PRODIGIO ***



Capitolo 1
*** IL VIAGGIO ***


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QUESTA STORIA E' AMBIENTATA INDICATIVAMENTE NELLA SECONDA STAGIONE DI XENA

Il dono

 

“Direi che possiamo fermarci qui, Gabrielle”

“Che spettacolo Corinto al tramonto! Peccato doverla lasciare…Se solo fossi brava anche a dipingere…”

“Non saresti tanto brava quanto a scrivere…”

“Davvero?”

“Sì, amo i tuoi scritti Gabrielle…” disse con un’inflessione dolce.

Xena adorava ciò che Gabrielle scriveva. Non le pareva vero. La burbera guerriera con cui stava viaggiando ormai da un paio d’anni sembrava aver smussato un po’ gli spigoli.

“E’ il posto più adatto per trascorrere la notte, così potrai goderti lo spettacolo dalla collina”

“Da quando sei così romantica, Xena?”

“Eh? Da mai. Dicevo per te…”

Gabrielle notò un leggero imbarazzo nel tono di Xena, ma decise di non infierire; tra qualche giorno sarebbe stato il compleanno della guerriera e ancora non sapeva cosa donarle.

Lei, una donna d’azione tutta spada, chackram e frusta!

Cosa avrebbe potuto offrirle di così speciale?

I pensieri di Gabrielle furono interrotti dalla mano di Xena che si posò sulla sua spalla; si voltò e alla sua destra Xena le sorrideva in silenzio. I suoi occhi erano di un azzurro intenso, come il mare che avrebbero raggiunto il giorno seguente per raggiungere Tebe.

“Andiamo a dormire? Domattina dovremo alzarci presto”

“Sì, Xena” e Gab posó il capo sul petto della guerriera.

 

                              **********

Gabrielle non riusciva a dormire e non capiva perché. Era come se un raggio di luce bianca la colpisse proprio sugli occhi.

Si destò e vide davanti a lei Afrodite che la osservava ammiccante.

“Non dormi, vero? Ma io sono qui per aiutarti tesorino!”

“Sei qui per fare un incantesimo del sonno?” La schernì amichevolmente Gab.

“No sciocchina! Sono qui perché so cos’hai nel cuore! Non hai idea di che regalo fare a Xena e domani sarete sicuramente occupate!”

“Già, qualche volta vorrei che la vita insieme a Xena fosse meno avventurosa”

“E poterle dichiarare i tuoi sentimenti, vero?”

“Xena crede che io sia troppo giovane per tutto, figuriamoci per i sentimenti…non mi considera proprio…”

“E noi faremo in modo che si svegli!”

Afrodite rilasciò un tocco di magia e scomparve.

Gabrielle cascò in un sonno profondo.

 

                              **********

Dov’è il mio chackram? Dov’è?

Era l’alba, e Xena stava sbraitando come una forsennata!

“Xena, ma cosa succede?”

“Succede che il mio chakram è sparito! Ieri sera lo avevo lasciato vicino alla tua bisaccia e ora non c’è più!”

“Non ci sono segni che qualcuno sia passato di qui, non è possibile che te lo abbiano rubato Xena…”

Xena guardò Gabrielle con espressione accusatoria.

“Non guardarmi così, io non l’ho preso, né usato…”

“Certo che no…non sapresti che farne…ma tu la notte ti agiti e parli, e ti alzi…e cammini…!”

“Scusa? Stai dicendo che in un momento di sonnambulismo io possa avere preso il tuo chakram e averlo lanciato chissà dove?!?”

Precisamente!

“Tu sei folle!”

Xena era molto agitata, e la sua ira le fece tirare un pugno contro ad uno degli alberi della foresta. Le nocche iniziarono a sanguinare copiosamente e Gabrielle andò subito a cercare qualcosa per tamponare la ferita.

“Lascia stare, non mi fa male. E poi sono capace di arrangiarmi da sola. Tu combini solo guai”

“Scusa?”

Non avrei mai dovuto portarla con me…” disse a voce bassa Xena, ma Gab la sentì eccome.

“Non puoi pensare davvero quello che hai detto Xena…”

Nonostante l’amarezza, Xena non nascose i suoi pensieri.

“Questa vita non fa per te, Gabrielle. Io non faccio per te.”

“Come puoi dire queste cose così orribili? Mi ferisci…” Gabrielle aveva gli occhi lucidi. Quelle parole le avevano trapassato il cuore.

“Appena arriveremo a Tebe penseremo al da farsi. Non avendo più il mio chakram sarà impossibile affrontare la sfinge greca”

“Ma la leggenda narra che per sconfiggerla occorra sciogliere degli enigmi”

“Io non posso permettermi di risolvere degni indovinelli, Gabrielle! E tu devi ritornare a Potidea!” Xena era risoluta. 

“Io non andrò da nessuna parte, Xena!”

“Tu farai quello che dico o…”

“O cosa? Io non sono una ragazzina, Xena! E tu non puoi darmi ordini!”

Gabrielle si mise proprio di fronte a Xena come se fosse in grado di sfidarla non solo a parole ma anche fisicamente.

“Ma posso decidere chi deve o non deve stare con me!” Xena le diede una spallata, andò verso Argo e montò in sella.

Gabrielle si sentì persa.

 

                              **********

Xena come al solito stava davanti a Gabrielle in groppa ad Argo ed erano ormai diverse ore che non si rivolgevano la parola. La distanza emotiva delle due donne si poteva tagliare con un coltello.

“Fermiamoci per una sosta. Argo é stanca.”

“Naturalmente di me non ti importa nulla, vero Xena? Senza contare che se hai perso il tuo chakram é colpa mia e non merito che tu mi parli, vero?”

“Io non ho perso il chakram!” sottolineò scandendo le parole con rancore.

“Nemmeno io, Xena!”

Ci fu un attimo di silenzio.

“Ascoltami Gabrielle, prendiamoci una pausa. Mangiamo qualcosa e poi perseguiremo il viaggio…ok?”

Gabrielle annuì, ma era profondamente triste. 

 

                              **********

Gabrielle cucinò per entrambe e servì la ciotola a Xena che la guardò imbarazzata; la ringraziò, poi la prese per un braccio in modo delicato ma deciso.

Gabrielle trasalì.

“Perdonami Gabrielle…non volevo essere così dura…”

Gabrielle non le rispose, si sedette accanto a lei ma non riuscì a mangiare nulla. 

“Gabrielle, parlami”

Con una mano prese tra le dita il mento di Gabrielle cercando di farle girare il volto verso di sé, ma abbassò lo sguardo.

“Gabrielle, dimmi qualcosa…”

Quando Gabrielle sollevò lo sguardo vide gli occhi di Xena evidentemente tristi e dispiaciuti: sapeva essere crudele quanto dolce, e ancora non si era abituata a questo lato della guerriera.

Forse Xena aveva ragione, forse era giusto tornare a Potidea dalla sua famiglia, unirsi a ciò che era il suo promesso sposo e abbandonare quella vita.

Il mio promesso sposo… Perdicca… non lo amo e non lo voglio, ma non posso nemmeno restare con Xena. Sono un peso per lei …un guaio… è stata molto chiara…”  

Xena la destò da quei pensieri accarezzandole il viso, e dai movimenti e dal modo di guardarla sembrava quasi intenzionata a baciarla, ma Gabrielle ebbe uno scatto e rovesciò la ciotola in terra.

“Per gli dèi! Scusami Xena spero di non averti sporcata!”

“No Gabrielle…senti io…”

Gabrielle non le fece finire la frase, si alzò e andò a pulire il recipiente con il cuore che le batteva all’impazzata.

Possibile che Xena stesse per baciarla? Dopo tutto quello che le aveva detto? 

No. Non era possibile.

E poi non aveva mai manifestato certi atteggiamenti. Solo un grande affetto sicuramente più simile a quello che potrebbero avere due sorelle.

Xena dal canto suo non insistette; non riusciva a capire se la ragazza l’avesse rifiutata o non avesse capito le sue intenzioni. D’altra parte comprendeva che la reazione era più che plausibile dato che aveva più volte infierito minacciandola di riportarla a Potidea.

“Gabrielle, vieni!”

Xena le tese il braccio per farla salire a cavallo e si ricordò quando tempo fa al loro primo incontro successe la stessa cosa.
Non era mai stata sopra ad un desteriero e l'altezza le faceva paura, ma Xena le dava sicurezza.

Si sentiva protetta da quella donna per cui del tutto incoscientemente anni prima provò un colpo di fulmine.
Quella donna per cui decise di lasciare tutto e tutti e vivere un'esistenza forse al di là delle proprie capacità fisiche.

Gabrielle salì in groppa ad Argo e cinse le braccia intorno alla vita di Xena che per un istante con una mano si accertò che la ragazza fosse ben salda a lei e la strinse.

Tebe era sempre più vicina.

 

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Capitolo 2
*** UNA STRADA ROSSO SANGUE ***


BENVENUTI AL SECONDO CAPITOLO!
PER UNA LETTURA PIU' SEMPLICE, HO DECISO DI METTERE LE NOTE NON A FINE CAPITOLO MA DIRETTAMENTE ACCANTO ALLA PAROLA " SCONOSCIUTA" (QUESTO PERCHE' IO ODIO LE NOTE DA CERCARE A PIE' DI PAGINA...SE OVVIAMENTE SONO POCHE!)
QUESTO CAPITOLO E IL PRIMO VERRANNO PRESTO PUBBLICATI ANCHE SUL MIO BLOG PERSONALE IN CUI INSERIRO' FOTO, FAN ART E MONTAGGI:


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BUONA LETTURA!



Finalmente Xena e Gabrielle arrivarono al porto di Corinto dove da lì a poco sarebbe salpata la galea che le avrebbe condotte a Tebe.

“Aspettami qui Gabrielle, vado a trattare con il capitano. Sicuramente il prezzo sarà maggiorato con Argo”

Gab però si fece distrarre da alcune bancarelle non molto lontane dal molo, in particolar modo fu attratta dai modi pittoreschi di un mercante che vendeva stoffe e monili.

“Mia bella fanciulla, in che modo posso soddisfare i tuoi desideri? Guarda che delizioso copricapo, meraviglioso per una gita in mare” disse mostrandole un orribile cappello giallo di forma cilindrica.

“Ma dai! Davvero vorresti vendermi questa cosa terribile?” ridacchiò Gabrielle.

“No, certo che no bella fanciulla…sicuramente ad un occhio raffinato come il tuo non può essere sfuggito questo stròphion" *(tessuto simile a un reggiseno utilizzato nell’antica Grecia) insistette il mercante.

“Ma sei pazzo? E’ rosso! Lo usano le etère” *(prostituite dell’antica Grecia)

“Sicuramente il tuo promesso sposo apprezzerà, provalo!”

“Ecco…io non ho un promesso sposo…cioè…lo avevo ma…”

“Gabrielle!!” Xena la stava cercando e sembrava piuttosto seccata.

Gabrielle!” Incalzò nuovamente.

“Sono qui Xena!” Fece segno sbracciando 

“Nulla che non possa apprezzare anche una bella guerriera come quella…” ammiccò il mercante.

“D’accordo, dammelo!”

E mentre lo stava pagando i suoi occhi si posarono su una catenina con un ciondolo particolare che attirò la sua attenzione e la fece pensare immediatamente a Xena.

“Puoi darmi anche quello? Sbrigati!”

Gabrielle che era solita trattare sul prezzo di ogni cosa, questa volta doveva muoversi alla vwlocità della luce.

Gabrielle! ALLORA?!?” Urlò più forte Xena.

“Buona giornata cara fanciulla”

Gabrielle si congedò frettolosamente salutando il mercante in modo nevrotico con una mano, irritata certamente da Xena.

“Gabrielle ti avevo detto di aspettarmi e invece te ne sei andata in giro per bancarelle con Argo! Cos’hai comprato?”

“Nulla…”

“Dai! Fa vedere!”

“Ma ho detto che non ho comprato nulla!”

Xena iniziò a solleticare Gabrielle e cingerla con le braccia finché non riuscì a scoprire uno dei suoi acquisti: aprendolo rimase visibilmente imbarazzata.

“E questo cosa sarebbe?”

“Roba mia!” rispose Gab togliendole l’indumento dalle mani.

“Roba forte direi… non è da te.”

“Lo sarà quando tornerò a Potidea. Da Perdicca”. Con queste parole Gab cercò di scaturire gelosia in Xena.

“Ma non lo trovavi stupido e noioso?”

“E tu? Non vedevi l’ora di liberarti di me?”

“Senti, non c’è tempo per questi discorsi. Dobbiamo imbarcarci”.

Xena prese le briglie di Argo e iniziò ad avviarsi.

Gabrielle dietro di lei pensierosa.

“Quanto sei fastidiosa Xena…fastidiosa e amabile allo stesso tempo…”

 

                             **********

 

Finalmente la galea era partita e si ritrovarono in viaggio per mare.

“Bene, Argo è sistemata. E’ stata una fortuna trovare una galea abbastanza grande che potesse ospitarla. Tutto bene Gab?…?

“No, Xena. Dovresti saperlo che soffro il mal di mare”

“Un motivo in più per stare sulla terra ferma…” sorrise

“Sì Xena, ho capito! Non ti preoccupare!”

Una volta arrivate a Tebe mi arrangerò per tornare a Potidea! Ora però basta con questo strazio!”

“Ma…” Xena non riuscì a finire di parlare, Gabrielle si allontanò senza proferire più mezza parola lasciando la guerriera di sasso.

 

                             **********

 

La nottata sulla galea si rivelò essere molto movimentata, poiché Xena non riusciva a prendere sonno e Gabrielle era sul ponte a vomitare l’anima; le continue oscillazioni dell’imbarcazione non le consentivano di digerire nemmeno l’acqua.

Xena, preoccupata per l’amica, decise di raggiungerla di sopra e la vide appoggiata al bracciolo del ponte, fissa ad osservare la luna che si specchiava sul mare. 

“Come va’?” Xena accarezzò la schiena di Gabrielle affettuosamente.

“Ti importa?” Gab continuò a guarda la luce della luna riflessa sullo specchio dell’acqua.

Era una serata limpida e un po’ fredda.

Gabrielle ad un tratto sentì Xena di fianco a lei posarle addosso il suo mantello, poi le accarezzò le spalle velocemente per farle calore. Infine la strinse leggermente  a sé.

“Mi importa sempre di te, Gab…”

Questi gesti di affetto da parte di Xena per  Gabrielle non erano una novità, ma erano altrettanto rari. In quel momento ne aveva bisogno più che mai e si lasciò andare.Così, senza nemmeno rendersene conto, abbracciò Xena e Xena rispose a quel tenero abbraccio.

“Proviamo a riposare, Gab?”

“Sì, ma prima fammi stare ancora un po’ così…”.

 

                             **********

La galea era ormai in arrivo a Tebe, ed uno dei marinai andò a cercare le due donne per avvisarle, trovandole entrambe ancora addormentate: Gabrielle era comodamente abbracciata a Xena.

“Hey voi due! Hey!” urlò il marinaio.

“Scusate tanto se vi disturbo, ma a breve attraccheremo al molo di Tebe!” ribadì il marinaio con tono ironico.

Gabrielle aveva il sonno pesante, e il mal di mare l’aveva decisamente stroncata.

Xena cercò di svegliarla.

Gabrielle…Gabrielle, svegliati…” il tono di voce di Xena era dolce e leggero ma deciso, però, anziché svegliarsi, Gabrielle si strinse ancora di più a Xena che presa dalla tenerezza del momento si avvicinò alla ragazza sfiorandole le labbra con le sue.

“Gab…” Gabrielle aprì gli occhi incredula e vide Xena molto vicina a lei…troppo!

Si alzò di scatto.

“Dunque…siamo…arrivate?”

“Sì” rispose seria Xena

“Bene…bene…andiamo?”

“Gab, senti…”

“Sì, sono pronta!”

Xena rimase di sasso. 

Ormai le sembrava evidente che Gabrielle per lei provasse solo amicizia, quindi decise di concentrarsi totalmente sulla missione per cui era stata chiamata in aiuto da Re Laio.

 

                             **********

 

“Maestà, è arrivata Xena, la Princiepessa Guerriera!”

Xena venne annunciata al cospetto di Re Laio.

Il sovrano era al quanto strano; vestiva con colori sgargianti, aveva le unghie lunghe laccate e truccato come una regina egizia. Anche il suo modo di parlare era piuttosto inusuale per un Re.

“Oh perfettissimo! Xena sono contento tu sia arrivata! La situazione è al quanto degeneratissima!” La voce di Re Laio era quasi femminile ma graziosa.

“Oh, ma chi è la giovanissima fanciulla al tuo fianco? Sembra una lavandaia!”

Gabrielle lo guardò stupita.

“E’ una mia cara amica…comunque dicevi Maestà…?”

“Oh, sì…ecco…tu ben saprai che su Tebe pende una maledizione fastidiosissima dopo che io…ecco…ho ucciso il bellissimo Crisippo!”

“Da quanto si trova qui?” chiese Xena perplessa 

“Da almeno due lune…ha ucciso tantissimi e bravissimi cittadini, nessuno riesce a risolvere i suoi enigmi sono troppo difficilissimi”

“Io non credo che la Sfinge Greca sia qui per colpa di un omicidio, mi sembra strano.”

“Ma non ci sono altri motivi, Xena”

“Apparentemente…”

“Dove si trova la Sfinge?” chiese Gabrielle incuriosita 

“La potete trovare sul Monte Ficione perlopiù, ma a volte si apposta anche nel bel mezzo della città. Nessuno in effetti è sicurissimo di dove possa trovarsi con precisione precisissima!”

“Naturalmente io sarò felice di ospitare te e la tua bassissima amica per tutto il tempo necessario”

“Bassissima amica?!?” 

Gabrielle, lascia perdere…d’accordo Sire, accettiamo con piacere la tua ospitalità. Intanto cercherò di sapere di più su questa faccenda…” così Xena si congedò dal monarca.

 

                             **********

Le due ragazze in sella ad Argo si stavano dirigendo verso il monte Ficione.
La giornata era piuttosto scura; sembrava che da lì a breve sarebbe scoppiato un temporale.

“Da dove iniziamo?”

“Non lo so Gabrielle…se solo avessi il mio chakram…intanto vediamo se riusciamo a trovare segni della Sfinge.”

“Potremmo iniziare a fare qualche domanda in giro, Re Laio non mi è sembrato così esaustivo!”

“Non lo è stato perché ha ucciso un uomo Gabrielle…un uomo che è stato il suo amante un tempo…”

“Ah, davvero?…”

“Sì, e non era nemmeno così bello come dice…”

“La bellezza è relativa Xena!”

“In questo caso avresti da ridire anche tu, Gab…!

“Umpf! Non credo! …per gli dèi Xena! Guarda!

Entrambe smisero immediatamente di battibeccare, in quanto davanti a loro si presentò uno spettacolo decisamente inquietante e orrido: decine di cadaveri smembrati, alcuni con gli organi interni che fuoriuscivano dai corpi, altri con le orbite del cranio vuote.

La posizione di alcuni faceva credere che avessero cercato di difendersi, altri avevano evidenti segni di artigli sul dorso e ferite profonde ben piantate nella carne.Sangue di un rosso vivo sgorgava ancora dai corpi più freschi e si mischiava alla terra dello stradino sul percorso che da lì a breve avrebbe convogliato al monte.

Tutto ciò è orribile, Xena…” il tono di voce di Gabrielle era flebile e pieno di terrore allo stesso tempo…

Shhhh…guarda Gabrielle…”

Le gocce di sangue mischiate alla terra si trasformano in tanti piccoli scorpioni neri che risalirono sui cadaveri divorando le carni in decomposizione dei corpi. Xena notò man mano che gli aracnidi aumentavano di dimensione fino a diventare grandi quanto un uomo adulto; uno di essi si avvicinò minaccioso a Gabrielle con l’aculeo in posizione di attacco, e Xena con la frusta riuscì a fermarne l’avanzata solo per pochi attimi, poiché l’enorme insetto la tranciò con una delle sue chele.

Xena rimase stupita e si accorse che forse era il caso di agire in fretta.

“Presto Gabrielle, dobbiamo andarcene subito da qui!” 

“Ma…come? Andarcene...?”

“Gabrielle, ti sei dimenticata del mio chakram? Dobbiamo pensare ad un piano per arrivare al monte Ficione, e senza la mia arma più potente qui non abbiamo speranze di combattere e sopravvivere!”

Gli scorpioni erano diventati sempre più numerosi e sempre più grandi.
Xena prese Gabrielle per un braccio e corsero via in sella ad Argo; un attimo dopo Gabrielle si rese conto di aver perso il suo bastone che certamente le era sfuggito quando lo scorpione l'aveva attaccata.

"Maledizione Xena! E ora?"
"E ora tu sei senza bastone ed io senza Chakram. Appena torneremo da Re Laio valuteremo il da farsi!"

La situazione si era notevolmente complicata.
Qualcuno in una radura le stava spiando.

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Capitolo 3
*** ENIGMI E RIVELAZIONI ***


ANCHE PER QUESTO TERZO CAPITOLO VI INVITO ALLA LETTURA TRAMITE IL MIO BLOG.
LA FAN FICTION E' ARRICCHITA CON FOTO PER RENDERE PIU' EVOCATIVO IL CAPITOLO! :)
BUONA LETTURA A TUTTI E FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE!!


https://millestorieunanotte.wordpress.com/2021/06/10/enigmi-e-rivelazioni/

 

Xena e Gab sfrecciarono a gran velocità in sella alla cavalla. Il temporale si era fortemente scatenato, e dovevano assolutamente tornare indietro e trovare una soluzione plausibile a quello che avevano appena affrontato con estrema difficoltà.

Veloce, veloce!”  Incitò Xena ad Argo.

La strada era parecchio dissestata, e ad un certo punto Argo si impennò come se avesse visto qualcosa di spaventoso; Xena mantenne l’equilibrio, mentre Gabrielle venne disarcionata, cadde a terra e rotolò fino ad una pendenza che conduceva all’interno di una fitta boscaglia. 

XENAAAAaaaaaaaaa…

Gabrielle!” Xena cercò di mantenersi in equilibrio, poi balzò giù da cavallo con uno dei suoi atletici salti e si diresse alla disperata ricerca della sua amica.
 

 **********  

“Per gli déi…che dolore…” Gab si ritrovò tra una fitta vegetazione. I flebili raggi di sole dietro le nuvole, penetravano a stento tra gli alberi.

Con una smorfia si toccò la nuca e cercò di alzarsi, ma qualcuno da dietro la aiutò a sollevarsi.

“Tu?!?” Gab era sorpresa, ma nemmeno così tanto dopotutto.

* ********* 

 

Gabrielle! Gabrielle dove sei!Rispondimi!

Le urla di Xena non nascondevano una certa preoccupazione di aver perso la propria amica. La boscaglia era così fitta che più volte rami e rovi la ferirono fino a farla sanguinare; ma di questo a Xena non importava nulla, tant’è che non provava nemmeno dolore. 

Mentre con la spada scagliava colpi in mezzo ai rami, improvvisamente si fermò.

“Non posso crederci. Sei qui…”

 ********** 

 

“Non capisco se ho le allucinazioni o sei davvero tu…” Gab era molto confusa.

“Questo è il ringraziamento per averti salvato la vita???” Afrodite indicò con la mano alla sua destra uno strapiombo.

“Beh, ehm…sì…ti ringrazio…ma che ci fai qui?”

“Mi stavo domandando come andassero le cose tra te e Xena!”

“Benissimo, se si considera che dobbiamo uccidere una Sfinge sanguinaria e Xena ha perso il suo chakram di cui ha accusato la sottoscritta di averglielo smarrito…”

“Ah, ma no…non lo hai smarrito tu, mi sembra evidente!”

“Scusa?”

“L’ho preso in prestito io…diciamo…”

“Come? Ma ti rendi conto della gravità e di cosa hai causato?”

“Hey, carina! L’ho fatto per te! Ho pensato che senza il suo cerchio si sarebbe dedicata di più ai sentimenti anziché combattere per ogni dove!” sbuffò.

“Xena ti sembra il tipo che possa essere fermata per così poco? Comunque basta, fai riapparire il chakram e facciamola finita!”

“Ehm…non credo sia possibile…”

 ********** 

 

“Sei incredibile, Xena…riesci sempre a percepire la mia essenza divina…cos’ho fatto per meritarmi cotanta considerazione?”

Ares si trovava proprio dietro di lei e le accarezzò in modo suadente i capelli, poi si spostò di fronte. 

“Non la percepisco…è il tuo tanfo. Inconfondibile…” sorrise sarcasticamente Xena.

Ares si ricompose, come al solito la guerriera non mancava di insultarlo, e nemmeno velatamente.

“Ad ogni modo, Xena, io credo sia una pessima idea uccidere la Sfinge…è qui per un motivo ben preciso…”

“E per questo motivo ben preciso vorresti impedirmi, di farlo, giusto?”

“Pensa a divertirti, Xena…devi festeggiare. Perché imbattersi in un’impresa più grande di te?”

“Non permetterò che altri cittadini di Tebe muoiano, Ares…”

“Oh, ma la temibile Sfinge non vuole uccidere i cittadini di Tebe, Xena…non essere ingenua mia cara…”

Era chiaro che Ares conoscesse molte più cose di quelle che le erano state riferire da Re Laio, e se già sospettava qualcosa, ora, grazie alle parole del dio, ebbe un quadro più chiaro della situazione: dietro tutto questo piano Ares era il burattinaio…ma Re Laio cosa cercava di nascondere?

“Dimmi qualcosa di più, Ares…cosa c’è a Tebe di così interessante da aver fatto scomodare il Dio della guerra…?” Xena era sempre più ironica.

“Il tuo anniversario? Forse voglio farti un dono…”

“Un dono? Tu?” sghignazzò 

“Certamente…quale dono migliore del tuo Dio preferito? E magari una bella armata…! Che ne dici?” le accarezzò il viso scostando alcune ciocche di capelli bagnati che le si erano posate sul viso.

“Dico che questo dono puoi tenertelo.”

“Xena…non credere che non abbia capito del tuo attaccamento per la biondina…ma ricorda che ha volutamente fatto sparire il tuo chakram…” Ares rise di gusto.

“Cosa? Ma non è possibile…cosa stai dicendo?”

“Senza il chakram tu cadi al di sotto dei piedi dei comuni mortali. Non hai alcuna speranza di sconfiggere la Sfinge, e ti ripeto di farle compiere il suo dovere o dovrai vedertela anche con me…alla prossima occasione…Xena…!”

“Ares…! Ares!” lo invocò inutilmente la guerriera.

Il Dio della guerra svanì nel nulla, lasciando Xena nei dubbi e nelle incertezze, nonché in domande che necessitavano di rapide risposte.

Ma in quel momento la cosa più importante era quella di ritrovare Gabrielle.
 

 ********** 

 

Gabrielle era incredula e inviperita dalla superficialità di Afrodite.

“Come sarebbe che non sai dove sia finito? Lo hai preso tu!”

“Gabby, non so proprio dove sia…forse mi sarò distratta e…”

“Distratta…Da cosa?”

“Beh, ero in compagnia di cinque fusti e credo di essermi assentata con la mente…capisci…no…? No…non puoi capire…” Afrodite compatì Gabrielle per la sua inesperienza in amore.

“Devi ritrovare il chakram, Xena ha bisogno di riavere la sua arma! 

“Va bene, va bene, farò il possibile, ma almeno potresti essermi grata, no? Xena si è accorta di te!”

“Xena non si è accorta di me…”

“Ti facevo più sveglia, fanciullina! Comunque scusami per il guaio! Cercherò di porvi rimedio!” e scomparì. 

Gabrielle era profondamente pensierosa, il fatto che Afrodite avesse fatto scomparire il chakram e in seguito averlo perso, non la faceva stare bene. 

Avvertiva sempre più forte l’esigenza di aiutare Xena, perché in fondo, quello che era successo sentiva fosse colpa sua.
 

 **********

 Gabrielle! Dove sei! Rispondi! 

Dopo la conversazione con Ares, Xena era decisamente furiosa con Gabrielle, ma il fatto di non riuscire a trovarla la stava mettendo in ansia, e il fastidio che provava per non avere con sé il suo chakram era sempre minore.

“Sono qui, Xena!”

“Per gli déi, Gab…stai bene? e la strinse a sé baciandola sulla fronte, non accorgendosi di averle sporcato il corpetto con il suo sangue. 

“Sì, tutto bene per fortuna, ma tu sei ferita…vieni, qui vicino c’è un torrente…”
 

 ********** 

 

Le due donne erano sedute sul ciglio del torrente e Gabrielle si prese cura amorevolmente delle ferite di Xena; la guerriera sembrava apprezzare particolarmente quelle attenzioni. 

“Ecco fatto!” Gab sorrise 

“Ti ringrazio…” Xena ricambiò il sorriso notando in lei dell’imbarazzo, poi le sollevò il viso con la mano e Gabrielle pensò seriamente che Xena volesse baciarla.

Sì, ne era sicura. E questa volta l’avrebbe lasciata fare; ci fu un attimo di esitazione.

“Dov’è il mio chakram?!?”

“Xena, ancora credi che io abbia preso il tuo cerchio?” Gabrielle era al quanto irritata; un po’ per l’insistenza di Xena e un po’ perché si sentiva delusa da quel bacio mancato.

“Ares mi ha detto che…”

“Ares ha sempre giocato con le nostre debolezze e le nostre menti, Xena!”

“Sì, hai ragione…hai ragione Gab…è solo che non riesco a capire…c’è qualcosa che mi sfugge…penso che Ares abbia un ruolo ben preciso in questa storia…”

“Ed io credo che otterremo molte più risposte alla corte di Re Laio!”

“Che intendi dire, Gab?”

“Lascia fare a me, Xena…dopotutto parlare è ancora la mia dote per eccellenza!” sorrise maliziosa.
 

 ********** 

 

La pioggia era sempre più fitta e le due ragazze si trovavano ormai nei pressi della piazza di Tebe.

“Ci siamo quasi Gabrielle, appena saremo al castello un bagno caldo non ce lo leva nessuno!”

Gabrielle guardava Xena con estrema ammirazione, attratta anche dalla pioggia che stava bagnando il corpo della guerriera rendendolo ancora più scolpito e seducente; ma la sua attenzione venne distolta subito da ciò che vide intorno a sé: la piazza della città era completamente vuota, nessun cittadino nei dintorni.

“Xena, ma cosa…?”

Gabrielle non fece in tempo a domandare nulla che in alto, sopra le loro teste, un essere colossale le sorvolò; successivamente, in picchiata davanti a loro si posò su una colonna la famosa Sfinge Greca in tutta la sua maestosità.

Era terrificante quanto bella, inquietante e affascinante allo stesso tempo: possedeva un corpo da felino, splendide piume bianche e occhi color nocciola.

Xena non ci pensò due volte, con una mano sguainò la spada e con l’altra tenne ferma Gabrielle per proteggerla.

“Calma guerriera, non voglio farvi del male. Il mio nome è Neris” la voce della Sfinge era paragonabile a quella di una donna matura. Calda e suadente.

“Desidero solo ciò che mi appartiene di diritto”

“Cerca di essere più chiara!” rispose Xena

“La linea di sangue può essere spezzata solo da chi l’ha creata, guerriera”.

“E nel frattempo cosa farai? Ucciderai altra povera gente?” si permise di intervenire anche Gabrielle.

“Giovane fanciulla, nessuno muore mai per nulla. Ho tolto la vita per colpa di chi ha creato questo guaio. La città porta in seno una vipera, consegnatemela e Tebe sarà libera.”

Neris si alzò in volo dalla colonna.

“Risolvete l’enigma o morirete”. la Sfinge distese le ali si allontanò.

“Che cosa avrà voluto dire?”

“Sei tu l’esperta in indovinelli…Gab” 

 ********** 

 

Xena e Gabrielle arrivarono finalmente al castello, completamente fradice e sporche di fango.

“Gabrielle, non voglio che tu dica nulla a Re Laio”

“Perché?”

“Perché ho un piano”

“E di cosa si tratta, Xena?”

“Non ora, Gab…”

Appena entrate, furono immediatamente accolte da una delle guardie.

“Volete seguirmi? Re Laio vi attende”

Gabrielle prese subito parola.

“Veramente avremmo bisogno di un bagno caldo, è stata una giornata piuttosto pesante da come puoi notare…poi parleremo con il Re. Puoi esaudirci?” 

La guardia non era molto convinta, ma annuì.

“Naturalmente, le ancelle vi accompagneranno nei bagni termali…”

Così avrai tutto il tempo di mettermi a conoscenza del tuo piano, Xena…” Gab sorrise compiaciuta.

 

 ********** 

 

Le sorgenti termali erano situate in una parte nascosta del castello, accessibili solo al Re e ai più fedeli.

Xena e Gabrielle si trovavano all’interno di una delle stanze in cui, oltre ad una grande vasca di acqua tiepida adornata di fiori di loto e candele profumate, alle loro spalle sgorgava una specie di piccola cascata ristoratrice.

“Quanto è piacevole…” Gabrielle era estasiata dal tepore dell’acqua sulla sua pelle e Xena non mancò di farle dei massaggi alle spalle.

“…adesso è molto più piacevole…” aggiunse sfiorando le mani di Xena che istintivamente si fermarono.

“E questo cos’è…?

“Oh, solo un ciondolo che ho comprato al mercato prima di partire per Tebe, Xena…”

“Carino…somiglia al mio chakram…” sospirò disillusa.

Gabrielle non si sentì di dirle che aveva comprato quell’oggetto pensando di regalarglielo, e che le sembrava ben poca cosa per il suo anniversario, decidendo di tenerlo per sé e in seguito cercare qualcosa di più appropriato.

“Hai già pensato a cosa diremo a Re Laio?”

“Che abbiamo incontrato la Sfinge, senza entrare nei dettagli Gabrielle.”

“Quindi nessun riferimento all’enigma?”

“Men che meno a quello, Gab…”

“Non pensi che potrebbe aiutarci?”

“Re Laio? Se è come penso, sarebbe solo da ostacolo” Xena proseguì il massaggio dalle spalle alla schiena, immergendo le braccia nell’acqua finendo sui fianchi della ragazza. 

Gabrielle sentì dei brividi per tutto il corpo e una strana sensazione allo stomaco che le fece spontaneamente chiudere gli occhi.

Aveva voglia di girarsi e buttarsi addosso a Xena, e proprio mentre stava per farlo, Xena sgattaiolò fuori dalla vasca, e da dietro a una tenda stanò un’ancella afferrandola per i fluenti capelli ricci; poi la tenne ferma per i polsi.

“Da quanto eri qui a spiarci?”

“Non…non…non vi stavo spiando mia signora” balbettò l’ancella che cercò di non guardare le nudità di Xena, e nel tentativo di non farlo i suoi occhi si posarono su Gabrielle.

“Copriti, Gab!”

“Allora? Incalzò Xena

La serva non rispose, così Xena la scrutò con più attenzione.

“Tu non sei al servizio di Re Laio, questi orecchini sono d’oro…nessuna domestica potrebbe permetterseli…dimmi chi sei!”

Xena strinse più forte i polsi della ragazza, che si arrese alla presa.

“Mi chiamo Iris…e sono, o meglio ero, la moglie di Re Laio…”

 **********
  

In una delle stanze degli ospiti del Re, Xena e Gabrielle con l’aiuto di alcune ancelle, si stavano preparando per la serata in cui si sarebbe svolto un baccanale in onore di Laio.

Il monarca aveva espressamente richiesto la loro presenza anche e soprattutto per discutere degli ultimi avvenimenti. 

Il corpetto e la gonna di Gab e il vestito di pelle e l’armatura di Xena, vennero momentaneamente sostituiti da due tuniche bianche e oro lunghe fino alle caviglie; quella di Gabrielle aveva una spacco laterale che faceva intravedere gamba e coscia; anche le acconciature diversificavano un po’ dal solito, più per Gabrielle che per Xena, in quanto i capelli della guerriera erano comodamente sciolti, mentre quelli dell’amica in parte raccolti con alcuni boccoli che le cadevano delicatamente da ambo i lati del viso. 

Su un braccio Xena aveva un anello di ottone raffigurante un serpente piumato che metteva in rilievo il suo bicipite leggermente muscoloso; Gabrielle sotto al vestito indossava lo stròphion e la catenina comprati al mercato di Corinto, e qualche anello sempre omaggiato dal Re per l’occasione.

“Sei bellissima Gab…” Xena stava guardando Gabrielle teneramente, poi le cinse la vita con un braccio.

“Pronta?”

“Sì…”
 

 ********** 

 

La sala dedita alla festa era davvero immensa: c’erano diverse tavole imbandite a perdita d’occhio di ogni bendidio gastronomico, e già a cui alcuni degli ospiti del Re si erano già accomodati, altri erano distesi su comodi divani a chiacchierare e degustare frutta.

“Xena, come mai tutta questa gente…?”

“Credo che il Re abbia organizzato una sorta di festa in grande stile alla romana…”

“Sesso, vino e trasgressione…? Non credo di essere adatta…”

“Noi non siamo qui per questo, ma non potevamo rifiutare l’invito…” Xena notò una certa preoccupazione in Gabrielle, così la strinse di più a sé, le sorrise e la ragazza si sentì protetta.

Nello stesso istante fece l’ingresso Re Laio, scortato dalle sue fedeli guardie.

Il suo abbigliamento era come sempre eccentrico nonché sfavillante, e i suoi occhi eccessivamente truccati, ma nonostante l’apparenza sembrava destare una certa preoccupazione.

“Oh mie bellissime ospiti, i nostri abiti vi donano tantissimo! Prego sedetevi mie graditissime! Si dice in giro che domani sarà l’anniversario di qualcuno…” ammiccò con fare scherzoso il Re verso Xena che spinse il gomito verso quello di Gabrielle.

Io non ho detto nulla Xena” disse a bassa voce molto contrariata. 

Le due ragazze si accomodarono l’una vicina all’altra: Xena per la lunghezza della tavolata e Gabrielle di fianco a lei ma ad angolo. Re Laio invece si posizionò a capo della loro tavola e ordinò ai servi di portare del vino. 

“Prego, bellissime! Questo è il nettare delle  mie vigne, assaggiate!

Gabrielle iniziò a sorseggiare, e il vino doveva essere particolarmente forte ma buono, poiché l’espressione del suo volto fu un misto tra lo stizzito e la sorpresa di non avere mai provato nulla di simile; Xena al contrario mandò giù senza problemi.

“Dunque le ricerche che novità vi hanno portato mie venerandissime dee?” Re Laio sembrava molto frettoloso di conoscere il resoconto.

“A non molto, Maestà. La Sfinge ci ha attaccate, e minacciate di risolvere l’enigma che ci ha posto prima di lasciarci andare” Xena fu ermetica.

“Un altro enigma? Tebe rischia di essere rasa al suolo…e voi conoscete la risposta? E quale sarebbe questo enigma difficilissimo?”

“Chi è quell’animale che al mattino cammina a quattro zampe, a mezzogiorno su due ed a sera fa uso di tre?” si intrufolò nel discorso Gabrielle.

“Per tutti gli déi dell’altissimo Olimpo! E voi conoscete la risposta?” Re Laio non mascherò una certa agitazione.

“Non ancora, maestà, ma io credo di essere molto vicina alla soluzione…” aggiunse Gabrielle.

“Oh, perfettissimo!! Sono felicissimo!! Notizia lietissima per le mie orecchie stanchissime!”

Xena rimase perplessa dall’intervento dell’amica.

Ma che razza di enigma sarebbe?

Hai detto che dovevamo depistare Laio, no?” Gabrielle sorrise maliziosa, sicuramente complice il vino. 

“Certo…” rispose Xena esitante.
 

 ********** 

 

Xena stava mangiando con gusto un pezzo di focaccia al sesamo, mentre Gabrielle con le nude mani una porzione scarsa di carne di maiale speziata che ne alimentò la sete, facendole bere numerosi calici di vino. Gli altri commensali iniziavano ad essere piuttosto rumorosi mentre brindavano in onore del Dio Dioniso, e alcuni a gran voce chiesero al Re di movimentare lo spettacolo. 

“Fate entrare subitissimo danzatori e danzatrici!!”

Da un angolo dell’immensa sala, dietro ad un’enorme tendone di velluto color bordeaux, fecero il loro ingresso volteggiando uomini e donne poco vestiti, dando spettacolo con ballate molto sensuali; al seguito alcuni musicisti accompagnavano i danzatori con i loro strumenti. 

Xena guardava con interesse lo spettacolo  finché una tersicoréa non le si avvicinò invitandola a danzare, e lei accettò di buon grado, con lo stupore di Gabrielle che iniziò a mutare in gelosia nel momento in cui vide la giovane donna avvinghiarsi alla guerriera. 

Cercò di non dare peso alla cosa, finché un aitante uomo, sicuramente uno degli ospiti del Re, non le chiese di ballare insieme a lui proprio nel momento in cui la musica si fece lenta. 

Solo per fare dispetto a Xena, e con il favore del nettare degli déi, acconsentì. 

L’uomo notando che Gabrielle non aveva alcun freno inibitorio, cercò di abbracciarla e baciarla sul collo.

Quando la guerriera si accorse di quello che stava succedendo, si avvicinò il più possibile a Gabrielle e al compagno di danza.

“Permetti uno scambio?”

Xena lasciò la giovane danzatrice tra le braccia dell’uomo e prese possesso della sua amica afferrandola per la vita proseguendo con lei il lento ballo.

“Cosa pensavi di fare?”

“Uhm…nulla di diverso da ciò che stavi facendo tu, Xena…ora vuoi lasciarmi andare…?”

“Per farti tornare a danzare con quel tipo? Non credo proprio…”

“E perché no…?” Alla domanda Gabrielle guardò Xena in un modo come mai prima di quell’istante. Poi si fermò.

“Mi gira la testa, Xena…credo di avere bevuto troppo…”

Xena fece accomodare Gabrielle su uno dei divani, poi prese una fragola che intinse nel miele e gliela offrì.

“Mangia. Ti farà andare via il sapore dell’alcool e riempirà lo stomaco. Non hai praticamente toccato cibo”

Gabrielle prese la mano di Xena, la guardò negli occhi e portò alla bocca la polposa fragola. Xena ricambiò lo sguardo. 

Intanto la festa proseguiva e gli invitati stavano andando oltre iniziando ad approcciare fisicamente.

Gabrielle provò a buttare l’occhio altrove, ma non le andò particolarmente bene perché si rese conto che Xena la stava guardando in modo diverso dal solito; le venne naturale toccarle il braccio con il suo, Xena se ne accorse ricambiando posando la mano su quella di Gabrielle e incastrandola con la sua, poi la ragazza si avvicinò all’orecchio della guerriera sussurrando con voce provocante: 

“Portami via da qui...”
 

 ********** 

 

Gabrielle appena rientrò nella stanza degli ospiti crollò in un sonno pesante. Era piuttosto ovvio che il suo corpo non tollerava il vino.

Xena era rimasta piuttosto delusa.

Guardava il soffitto, non riusciva a prendere sonno, eppure tante volte era capitato che Gabrielle dormisse accanto a lei.

“Ma si trattava di un giaciglio posto sulla dura e fredda terra…qui siamo in un letto…e per giunta molto comodo…” pensò.

Gabrielle, interrotta dai continui movimenti nel letto di Xena, si svegliò, per poi ritrovarsi a sua volte insonne e pensierosa: riusciva a percepire i sospiri e i respiri della guerriera, il suo profumo…e questo le impediva di trovare la giusta posizione per riprendere sonno.

“Gabrielle…stai dormendo? Gabrielle…lo so che sei sveglia…quando dormi, russi…”

“Io non russo!”

“Quindi avevo ragione, sei sveglia!” ridacchiò

“Lasciami riposare!”

Xena posò una mano sulla schiena di Gabrielle e l’accarezzò.

“Dimmi che non sono io il motivo della tua agitazione, Gabrielle…”

Gabrielle si voltò, e nonostante il buio ma grazie ai raggi della luna che provenivano dalla finestra, poté vedere molto bene gli occhi di Xena, le stesse tenebre le diedero coraggio.

“Sì, è così. Sei tu. E so che questa confessione non farà altro che soddisfare il tuo ego”

“Mi credi così terribile…?”

“Devo risputarti addosso tutte le bellissime parole che mi hai detto in questi giorni e del tuo pentimento di avermi fatta restare insieme a te in questi anni?”

“Gab, io non voglio litigare…”

“Io invece sì, Xena! Tu…tu non capisci…io ho lasciato la mia famiglia…mia sorella…e no…di Perdicca non me ne è mai importato nulla…ma ho lasciato la mia vita per seguirti perché mi ero…perché sono…innamorata di te.”

Xena accarezzò teneramente la guancia di Gabrielle, che impercettibilmente era stata sfiorata da una lacrima che Xena asciugò con il pollice, e a Gabrielle venne istintivo accarezzare la mano di Xena con la sua.

“Sei così dolce, Gabrielle…non sei più la ragazzina che ho incontrato a Potidea…sei una donna…”

“Io ti a…e so che tu non…”

“No, non è così Gabrielle. Non dirlo.”

“Cosa…?”

“Io non sono brava con le parole, Gab…ma non posso permetterti di dire cosa provi io per te…”

Gabrielle restò in attesa di un seguito, ma Xena si bloccò.

“E’ tardissimo, dobbiamo dormire” Xena tornò supina a guarda il soffitto come se fosse la cosa più interessante in quel momento pur di non continuare la conversazione, ma Gab non ci stette.

“No Xena, non puoi dirmi così e chiudere il discorso! Non te lo posso permettere!”

Gabrielle cambiò posizione e si ritrovò sopra Xena. Il soffitto non era più visibile. Xena aveva il volto di Gabrielle proprio di fronte a lei e i suoi capelli sfioravano leggermente le sue spalle.

Xena si sollevò, prese il viso di Gabrielle tra le mani e le due donne si guardarono intensamente e reciprocamente negli occhi, poi Xena abbassò lo sguardo verso le labbra perfette di Gabrielle sfiorandole con le sue.

Gab solo al primo tocco della guerriera aprì la bocca come di riflesso e per Xena fu un chiaro invito ad impossessarsene.

Gabrielle rimase piacevolmente scossa dall’impeto di Xena con cui la stava baciando, la sua lingua sembrava volerla penetrare fin dentro l’anima e ancora di più si sentì completamente sua quando con fare animalesco le strappò le vesti e strinse con fervore i suoi seni tra le mani, per poi baciarli con dedizione e amore.

“E’ così che fa l’amore una guerriera?”

Con gli occhi completamente chiusi Gabrielle si interrogò su questo pensiero.

“E’così che fa l’amore Xena…la mia Xena…”

Il pensiero si tramutò in un profondo turbamento, quando la sua guerriera ritornò ad assaporare la sua bocca e a stringerla completamente a sé.

In quel momento avrebbe voluto dirle che non era mai stata in intimità con qualcuno, e anche se le aveva fatto intendere di avere consumato con Perdicca, non si sentiva di fermarla.

Rimase ancora con gli occhi chiusi e si lasciò andare: Xena era incredibilmente forte e il suo corpo bollente, a stento riusciva a muoversi sotto di lei.

Mentre continuava a baciarla e ad avvilupparsi a lei, una mano iniziò a insinuarsi sotto le sue vesti e Gabrielle istintivamente per la sua inesperienza le toccò il braccio cercando di fermarla sentendo le vene sporgenti di lei pulsare sotto la pelle, ma Xena si districò da quell’impedimento e in un momento si trovò a godere della sua intimità.

Gabrielle provò un forte brivido dietro la schiena e un dolore intenso tra le gambe che la fece sussultare, ma i baci di Xena riuscivano a distrarla da quel dolce malessere stravolgendole il cuore di emozioni.

La ragazza cercò di adattarsi ai movimenti della guerriera, non voleva apparirle goffa, ma Xena era così inebriata da lei che non si accorse di nulla se non nel momento di massimo piacere di Gabrielle, in cui ai suoi ansimi e al suo affanno erano mischiati lievi smorfie di dolore.

Xena sentì tra le sue dita qualcosa che era molto diverso dal solo piacere di Gabrielle.

“Tu…non avevi mai…”

“Sì, perché ti desidero e ora non saremmo qui…se ti avessi detto che…” si interruppe.

Xena aveva un’espressione molto dispiaciuta, così Gabrielle le baciò le labbra con estrema delicatezza affondando le mani nei capelli della sua amata, che scivolarono lentamente e dolcemente sulla schiena: poteva percepirne i muscoli tesi;  questo la faceva impazzire e al contempo proseguire lungo tutto il corpo fino ad arrivare ai fianchi.

Con una movenza sensuale cercò di far capire a Xena che adesso era giunto il suo turno, e la principessa si ritrovò sotto di lei e all’attenzione delle sue labbra che lambirono ogni millimetro del suo viso, del suo collo e di tutte le cicatrici di guerra finendo per errore su una ancora fresca.

“Perdonami Xena…io…”

“Non importa Gabrielle… non importa…”sussurrò dolcemente.

Gab continuò a baciare Xena che si lasciò trasportare da quella dolce passione mai provata prima che la portò a provare un piacere diverso quando la mano della ragazza si fece strada verso di lei e le sue dita timorose e inesperte si fecero audaci e consapevoli grazie all’amore che provava.

“Ti amo Xena…ti amo da morire…”

Furono quelle parole a fare ansimare la guerriera che quasi rimase senza fiato, poi, con estrema tenerezza si adagiò esausta sul seno di Gabrielle abbracciandola e stringendola con le ultime forze rimaste dopo quel momento.

“Il tuo cuore batte fortissimo Gabrielle…”

“Tu non puoi capire quanto io abbia desiderato questo momento…quanto ho desiderato essere tua…”

“Ed è stato…come te lo immaginavi…?”

“Sei sudata Xena…” e la coprì con il lenzuolo.

“Sì, è stato bellissimo…” aggiunse.

Xena ricambiò la premura con un dolcissimo bacio sulle labbra.

“Questo è il più bel dono che mi potessi fare Gabrielle…”

Le due donne si addormentarono teneramente l’una nelle braccia dell’altra.

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Capitolo 4
*** L'INGANNO E IL PRODIGIO ***


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L'INGANNO E IL PRODIGIO



Quella notte su Tebe rumoreggiava un altro temporale che fece svegliare di soprassalto Gabrielle. Spaventata, di scatto sollevò la schiena dal letto.

Non erano stati solo i tuoni a renderla inquieta, ma anche il sogno che stava facendo.

Ciò destò anche Xena, che immediatamente si preoccupò per la ragazza.

Tutto bene, Gab?”

Sì…credo di sì…”

Xena avvolse dolcemente nel lenzuolo Gabrielle che si adagiò sul petto della guerriera.

Ho paura…”

Di che cosa, Gabrielle?”

Che tu possa morire…”

Non è così semplice uccidermi…” Xena la rassicurò baciandole la fronte e stringendola di più a sé, e Gabrielle rispose immediatamente al calore di quellabbraccio come se vi si volesse aggrappare. 

Xena lo percepì.

Perché non ce ne andiamo da qui, Xena? E non torniamo ad Anfipoli…?”

Per restare in casa a filare la lana? Non è la vita che voglio…che vogliamo…altrimenti non mi avresti mai seguita…”

Quindi non sei pentita di avermi tenuta con te?”

No, Gabrielle…”

E allora perché lo avevi detto…?”

Ero furiosa per aver perso il chakram…ma non ho mai realmente pensato fosse colpa tua…credo che non potrei mai privarmi di te…”

Le due donne si guardarono a lungo, poi Xena accarezzò il viso della ragazza e iniziò a baciarla, ma il bacio fu immediatamente interrotto da una ventata che fece sbattere la finestra.

Gabrielle si alzò per chiuderla ma qualcosa fuori destò la sua curiosità, e facendo cenno con la mano chiamò Xena a sé.

Sotto la pioggia scrosciante, fuori dalle mura della corte di Re Laio, Neris e Iris stavano evidentemente confabulando.

La visuale era poco nitida per colpa dellabbondante acqua e del forte vento, ma da quel poco che si poteva capire, Iris mise un oggetto allinterno di una zampa di Neris, infine questultima con laltra zampa carezzò il capo di Iris per poi alzarsi in volo con enorme difficoltà fino a scomparire.

Sembra che la Sfinge e Iris siano in confidenza, Xena…”

Già… molto probabilmente Iris non ci ha raccontato tutto…”

 

 **********

 

FLASHBACK: LA SERA PRIMA ALLE TERME DI RE LAIO

 

Eri la moglie di Laio? Cerca di spiegarti!”

Ti prego Xena, lasciami…non è mia intenzione darmi alla fuga…sì ero la moglie del Re, finché lui non ha scoperto il mio segreto…”

Xena mollò la presa.

Un anno fa ho dato alla luce due gemelli…”

Quindi?”

Non erano i figli del Re, ma di Crisippo. Quando Laio lo ha scoperto diede ordine di uccidere i miei bambini ed io divenni la sua schiava…gli orecchini che indosso sono di mia madre. Non ho più nulla di valore o di nobile…”

Copiose lacrime iniziarono a scendere sul viso di ciò che era rimasto della Regina di Tebe. La donna, osservandola meglio, sembrava molto più vecchia della sua età e Xena non potè evitare di provare empatia per lei.

Le poggiò una mano sulla spalla in segno di conforto e il tono della voce si addolcì, pur non nascondendo un fare sospettoso.

Ma perché spiarci?”

Volevo capire per quale ragione Laio vi avesse convocate…ora…scusami…non vorresti coprirti…?”

Iris abbassò lo sguardo e porse a Xena un telo di lino. Era notevolmente in imbarazzo.

Xena avvolse il telo intorno a sé, mentre Gabrielle faticò a dare la sua totale attenzione ad Iris, poiché affascinata dai movimenti della guerriera, che se ne accorse e sorrise.

Ehm…ma in tutto questo la Sfinge cosa centra?” domandò Gabrielle con estrema curiosità.

Neris è la protettrice di Tebe. Portatrice di prosperità e giustizia. Dopo la cruenta morte di Crisippo, ella fece calare una maledizione su tutti noi con i suoi enigmi impossibili…nessuno fino ad ora è mai riuscito a risolverli…”

La famosa linea di sangue…”

Xena iniziava a darsi delle risposte.

 

FINE DEL FLASHBACK

 

**********

 

Xena e Gabrielle si guardarono come se stessero contemplando la stesso identico pensiero: Neris e Iris erano chiaramente in confidenza e nascondevano qualcosa.

Che cosa facciamo, Xena?”

Domani mattina andremo a cercare Neris e le daremo la soluzione dellenigma.

Lo conosci?”

Non lo so. Forse.”

E non potresti condividere con me il tuo sapere?” Gab era evidentemente irritata.

Non adesso. Torniamo a riposare. Ci aspetterà una giornata intensa”

Non smetti mai di dare ordini, vero Xena…? Si dà il caso che forse anche io conosca…”

Gab…ti prego…” Xena la interruppe.

Gabrielle sollevò il lenzuolo per mettersi sotto scoprendo Xena, che la guardò compatendola. 

Buonanotte, Xena!” e le girò la schiena 

Quando questa faccenda sarà risolta, credo tornerò davvero a Potidea!”

Gabrielle…” Xena le toccò una spalla cercando di farla girare verso di sé, ma la ragazza rimase ferma e ben salda nella sua posizione fisica e morale.

Sapeva che qualora si fosse voltata, lo sguardo di Xena lavrebbe fatta sciogliere dandogliela vinta.  Xena era la sua forza, ma anche la sua enorme debolezza.

 

**********

 

Di buonora, Xena si recò nella stalla da Argo nutrendola con una succosa mela.

Direttamente dalla corte del Re…sei una ragazza fortunata!” sorrise accarezzando il muso della cavalla con affetto.

Quel momento di indulgenza però, durò veramente poco, poiché dietro di lei apparì Ares.

Sei di buon umore, Xena…hai trascorso una bella nottata a quanto pare…”

Che fai, ora ti metti a spiare?”

Il Dio della Guerra posò le mani sui fianchi di lei, e spostando il capo verso il collo, sensualmente ne odorò la pelle.

Non è necessario. Il profumo della biondina su di te è stucchevole…”

Xena si scansò, innervosita sia dai modi che dalle parole di Ares.

Cosa vuoi ancora?”

A quanto pare il mio avvertimento non lhai ascoltato…ho cercato di usare le buone maniere…”

Sai bene che preferisco le cattive, Ares…” il tono di sfida di Xena era sempre più acceso.

Daccordo Xena, sia come vuoi tu…anche io prediligo la violenza…ma…” Ares si avvicinò ancora suadente a lei accarezzandole il mento. 

“…preferirei usarla in modo più piacevole…

Quando avrò scoperto cosa ti lega a Tebe, di piacevole assaggerai la mia spada conficcata nel tuo petto…”

Ares le sorrise sarcastico, e si dileguò. 

 

**********

 

Gabrielle aveva assistito alla scena di nascosto.

Quando Ares scomparve, decise di intervenire con lo stupore di Xena nel vederla.

Tu ed Ares…incredibile!”

Gabrielle, stai vaneggiando…”

Sicuramente anche i miei occhi vaneggiano, non è vero Xena? Da quanto va avanti con Ares?”

Non è mai cominciata”

Gabrielle poggiò una mano sulla fronte.

Perché ho la sensazione che mi sto buttando via con te?”

Gabrielle, ti prego…”

Questo tuo rapporto con Ares prima o poi dovrai spiegarmelo…mi sembra di impazzire…”

Xena si avvicinò e stringendola a sé tentò di baciarla, ma Gabrielle si voltò dalla parte opposta e abbassò lo sguardo.

Gabrielle io…io ti… Niente.” e si interruppe.

Non riesci nemmeno a dirlo, Xena…non riesci a dire cosa provi per me…”

Non è semplice…”

Già.”

Gabrielle si divincolò e uscì dalla stalla.

Sentiva che Xena la amava, ma sapeva anche che non era il momento per discutere.

C’erano cose più importanti da portare a termine prima.

 

**********

 

Gabrielle, andare incontro alla Sfinge è insidioso, è meglio se resti qui a sorvegliare Iris…”

Se credi possa dileguarsi, non credo proprio lo farà, Xena…”

Gabrielle sembrava avere unidea piuttosto precisa sui fatti.

“…e poi voglio venire con te, non mi importa quanto possa essere o non essere pericoloso farlo!”

Portami con te, Xena…

Quelle parole richiamarono alla mente della guerriera il primo incontro tra le due donne.

Xena non riusciva a capire cosa Gabrielle ci trovasse di così speciale in lei da volerla seguire ovunque, forse persino agli inferi.

Ed era sicura che se fosse stato necessario lavrebbe seguita anche lì, con o senza il suo consenso.

Va bene, Gab. Andiamo”.

 

**********

 

Scappate! Mettetevi in salvo!

Un uomo con la fronte sanguinante stava correndo e urlando a squarciagola terrorizzato: sopra di lui la terribile Sfinge stava planando sulla piazza di Tebe cercando di afferrare i malcapitati che non erano riusciti a scappare.

Due donne, in procinto di entrare nel tempio di Afrodite, erano rimaste pietrificate dal terrore proprio mentre la creatura stava per piombare su di loro, ma luomo frapponendosi tra le fanciulle e la Sfinge riuscì ad evitarne il massacro, sacrificandosi. 

Ciò non era comunque servito, poiché Neris atterrò davanti a loro con la ferma intenzione di ucciderle. 

Proprio mentre aveva esposto gli artigli, in lontananza si sentì lurlo di battaglia di Xena, e in un attimo senza quasi accorgersene si ritrovò la guerriera in groppa che cercava di domarla e con la spada di darle fastidio ma senza accanirsi.

Neris tentò più volte di scaraventare la guerriera a terra, poi, visto linsuccesso spiccò il volo.

Guerriera non voglio ucciderti, non costringermi a farlo!” 

Potrei dirti la stessa cosa, Neris!”

La Sfinge fece delle vere e proprie acrobazie di volo, ma Xena riuscì a restare ben salda, almeno fino a quando la creatura non ripiombò in picchiata sulla terraferma riuscendo a farla cadere, e con un colpo di coda lanciarla a mezzaria.

Successivamente, Neris si avvicinò minacciosa con passi sinuosi verso Xena che era a terra incosciente, sollevò una delle sue enormi zampe da cui spuntavano gli artigli affilati pronta ad affondare, quando improvvisamente sentì un forte dolore alla sinistra del costato. 

Gabrielle aveva raccolto la spada di Xena infilzando Neris meglio che poteva.

Tu…ragazzina…come hai osato?!?” la Sfinge girò il capo verso di lei con unespressione maligna.

Le mani di Gabrielle iniziarono a tremare fino a far cadere la spada, mentre Neris puntò il suo artiglio allaltezza del collo della ragazza in corrispondenza del ciondolo, incastrandolo e tirandolo cercando di strozzarla, ma la catenina si spezzò e il ciondolo ad esso attaccato schizzò via in alto.

In quello stesso istante apparve Afrodite.

Ah, ecco dovera finito!” sorrise

La Dea puntò il dito verso il ciondolo, che si trasformò nel chakram perduto che stava proprio per cadere addosso alla guerriera ancora a terra priva di sensi.

Xenaaaaa” Gabrielle gridò a squarciagola più che poté per svegliarla, e Xena un po’ scossa dal caos generale e dalla voce della ragazza, rapidamente afferrò il chakram con la mano destra e senza perdere ulteriore tempo lo lanciò contro Neris ferendola lievemente ad una zampa.

Perché non mi hai uccisa, guerriera?” Neris si leccò la ferita.

So che non sei tu la minaccia per Tebe, e Gabrielle ha la soluzione dellenigma!”

Io…cosa… Xena ma…?” Gabrielle era stupita.

Sì Gabrielle, tu conosci la risposta! Avanti! Esponila!”

Beh, ecco…la linea di sangue…il guaio…Re Laio! E’ lui la serpe in seno di Tebe!”

Gabrielle era compiaciuta di se stessa e la Sfinge la guardò con stupore.

Esatto fanciulla, esatto…hai risolto lenigma…ora portatemi qui il blasfemo e Tebe sarà libera! Re Laio deve morire!”

Xena annuì con lo sguardo.

 

**********

 

E’ stato così facile, Xena?”

Quasi come la materializzazione del mio chakram, direi…” sorrise.

Xena…io non ne sapevo nulla…”

Sì, certo…”

No, ti giuro Xena…non potrei mai mentirti…”

Xena guardò Gabrielle in modo sospettoso, mentre la ragazza sospirò come se si fosse arresa per non essere stata creduta; poi ad un tratto dal nulla fece la sua comparsa la Dea dellamore.

Sei tornata a darmi ulteriori problemi?”

No fanciullina, sono qui per dire due parole alla guerriera del tuo cuore…”

Beh? Che c’è?” 

C’è che dovresti pensare un po’ di più alla ragazzina che porti a spasso con te, Xena!”

Non ti seguo, Afrodite”

Il chakram, sciocca! Lo avevo preso…ehm…in prestito pensando che non avendo più la tua arma ti saresti dedicata a Gabrielle…che stravede per te!”

Gabrielle divenne dun tratto completamente rossa. I pomodori a confronto con la sua pelle erano pallidi, e sentendosi osservata da Xena sentì il cuore battere più forte. 

Non era necessario che ti appropriassi indebitamente del mio chakram, Afrodite…ma ti ringrazio per il pensiero…”

Sei sempre così scorbutica Xena! Beh, non mi resta molto altro da fare qui! A presto, fanciulle!” fece locchiolino ad entrambe e scomparì.

Gabrielle era in evidente imbarazzo per le parole di Afrodite, e cercò di abbozzare un discorso che deviasse da ciò che era appena successo.

Cosa intendi fare con Re Laio? Lo vuoi davvero consegnare alla Sfinge?”

In realtà, no”

Quindi…?”

Quindi…no…”

Vedo che siamo tornate alle vecchie maniere…daccordo non insisto…” mise una mano davanti a sé e poi si voltò dalla parte opposta di Xena.

Gabrielle…”

Xena afferrò il polso della ragazza e le due donne si ritrovarono l’una di fronte allaltra.

La guerriera accarezzò il viso di Gabrielle, poi con lo sguardo di chi stava provando forti emozioni ed impaccio, pronunciò quelle parole che la giovane non avrebbe più dimenticato.

Io credo di amarti, Gabrielle…credo di averlo sempre saputo…”

Lo credi o lo sai…?”

Lo so…”

Gabrielle dimpeto si buttò tra le braccia di Xena che rispose a quel gesto di affetto stringendola forte a sé. 

Pensavo non me lo avresti mai detto, Xena…”

Te lo dirò sempre Gab…o almeno ci proverò…”

Gabrielle era cosciente di non poter pretendere di più da Xena, e che quello che le aveva appena confessato era davvero molto per una persona come lei.

Xena si avvicinò, e le due donne si scambiarono un lungo e dolce bacio, poi la guerriera iniziò a togliere di mezzo la ferraglia della sua armatura e si buttò tra la vegetazione insieme a Gabrielle, che ci si ritrovò sopra, cominciando a slacciarle il corpetto.

Xena…cosa vuoi fare…? Potremmo non essere sole…”

Xena dalle labbra scivolò a baciarle il collo fino ad arrivare al petto leggermente scoperto, mentre Gabrielle insinuava le sue mani tra i folti capelli scuri delle guerriera alternando carezze dalle braccia alla vita di lei. 

I sospiri delle due donne erano sempre più profondi, Xena stava spogliando Gabrielle ancora di più e ancora di più i baci sulla sua pelle diventarono sempre audaci, ma qualcosa le interruppe: si trattava di Ares.

Dun tratto Xena riconobbe tra la folta erba gli stivali di pelle nera, ed immediatamente cercò di coprire Gabrielle.

Dannazione! Tu sei un folle! Oltre che un guardone!”

Non sono qui per questo spettacolo, anche se ammetto che ci sai fare Xena…” sorrise sarcastico.

Xena si ricompose, si alzò in piedi insieme a Gabrielle e coprì la fanciulla posizionandosi davanti a lei.

“…ma ci sai fare con la persona sbagliata…” aggiunse il Dio.

Che cosa vuoi, Ares?”

Ti sto solo invitando ad andare a compiere il tuo dovere, anziché perdere il tuo tempo in effusioni. Ah come sei cambiata, Xena! Una volta eri la mia spietata guerriera…ora…Beh, basta guardarti e…guardarvi” ghignò in modo ironico.

Come mai tutta questa fretta, Ares?”

Fretta di giustizia…”

Il Dio della guerra che parla di giustizia fa abbastanza ridere…comunque mi occuperò di Laio. E’ una promessa che ho fatto a Neris”

Eccellente, Xena. Cerca di evitare…come dire…ulteriori distrazioni” sorrise sarcastico Ares.

La guerriera accolse quel sorriso come una sfida e in un istante Gabrielle si ritrovò salda alle labbra di Xena persa in un vorticoso quanto inaspettato bacio.

Le due donne continuarono a baciarsi con enfasi come se dovessero divorarsi a vicenda, e fu proprio in quel momento che Ares preso dalla gelosia lanciò un fulmine in mezzo al cielo e scomparì imprecando.

Il fulmine sì abbatté sul terreno lasciando un profondo solco bruciato.

Le due ragazze riuscirono a scansarlo per un pelo.

Era necessario provocare la sua ira, Xena? Avrebbe potuto ucciderci…”

Necessario e fondamentale…guarda il colore argento vivo di questa cenere…”

Non pensavo che i fulmini degli dei fossero così preziosi” sorrise

Nemmeno io, Gab…”

 

 **********

 

Xena e Gabrielle in sella ad Argo stavano per ritornare alla corte di Re Laio.

Tu hai ritrovato il chakram, invece il mio bastone è perduto per sempre…”

Sei stata brava con la spada, però…non lo avrei mai detto…”

Neris ti avrebbe uccisa, ho dovuto pensare in fretta…non immaginavo mi ritenessi così scarsa, Xena!”

Sicuramente ci sono cose di te che non avevo considerato…lo ammetto…”

Quali?” Gabrielle era evidentemente curiosa

Altre…cose…”

Gabrielle aveva ben inteso a cosa si stesse riferendo Xena, e le accarezzò un braccio dolcemente.

Gab…” Xena si girò e baciò la ragazza gentilemente, mentre Argo correva verso un destino oscuro e ancora non definito…

 

**********

 

Prendetele!”

Re Laio vedendo arrivare le due donne, diede ordine ai suoi soldati di catturarle.

Laio, tieni a bada i tuoi cani! Non siamo qui per…”

Xena non riuscì a finire di pronunciare la frase che venne attaccata allimprovviso, e Argo per la paura si imbizzarrì facendo cadere sia lei che Gabrielle.

Stai dietro di me, Gab!”

Erano completamente circondate dalle guardie del Re, il più grande e grosso tra tutti tentò di lanciarsi su Xena, che nel tentativo di difendere Gabrielle rimase ferita profondamente ad un braccio e fermata tenacemente da un altro soldato.

Legatele e imprigionatele immediatamente nei sotterranei!

Lasciate stare il mio cavallo!” fu lultima cosa che Xena riuscì a dire prima di essere colpita sul capo e svenire.

 

**********

 

Le segrete di Re Laio erano fredde e umide. Lodore di stantio si mischiava a quello di chiuso, rendendo nauseabondo qualsiasi tentativo di respirare. Era evidente che la prigione non veniva utilizzata da molti anni. Lunica fonte di luce e di aria proveniva da una minuscola finestra posta sopra la panca su cui stava cercando di riposare Xena; Gabrielle era seduta accanto a lei e le stava medicando la ferita come meglio poteva.

Da…dannazione Gabrielle…”

Cerca di stare ferma Xena…il taglio è molto brutto…”

Lo so benissimo, cosa credi?”

Xena ti prego…lascia che mi prenda cura di te…” il tono dolce e rassicurante di Gabrielle calmò la donna in evidente stato di sofferenza.

Non ho alcun dubbio che tu ne sia capace…non ti vedo Gab…avvicinati…”

Gabrielle si spostò verso lo scorcio di luce donato dalla luna e si accorse dagli occhi febbricitanti della guerriera che stava più male di quanto immaginasse. La ferita era sicuramente infetta.

Ti porterò fuori da qui, Xena. Te lo prometto” e le accarezzò il viso da cui sentì il sudore colare sulle sue dita; toccandole il collo si rese conto non solo che le palpitazioni erano accelerate, ma il calore non lasciava dubbi sul suo stato febbrile. 

Ti ringrazio…amore…”

Gabrielle rimase senza fiato. Xena non laveva mai chiamata così. Sicuramente la febbre la stava facendo delirare.

Cerca di riposare…”

Xena anche se aveva il braccio ferito, prese la mano di Gabrielle, la strinse e la baciò.

Ti amo, Gabrielle…” la ragazza aveva il cuore a mille ma allo stesso tempo era estremamente triste, come se quelle parole potessero essere le ultime pronunciate dalla sua guerriera.

Anche io, Xena…dal primo giorno in cui ho deciso di seguirti…mi sono innamorata di te…”

“Lo so…”

Xena si abbandonò in un sonno agitato e profondo, mentre Gabrielle volse lo sguardo verso lo spiraglio di luce.

 

**********

 

Gabrielle stava camminando nervosamente avanti e indietro nella cella cercando di inventarsi una soluzione per uscire da quel posto lugubre e salvare Xena, ma non aveva la minima idea di come poterlo fare.

Gab…Gabrielle…ho…ho freddo…”

Per gli dei, Xena…”

Xena stava nettamente peggiorando.

Cercò di scaldarla tenendola stretta a sé, ma sapeva che non sarebbe servito a molto.

Se solo potessi uscire di qui…oh Xena quanto vorrei avere la tua forza e il tuo spirito…” e mentre stava iniziando a piangere, da fuori sentì provenire un bisbiglio.

Affacciandosi rivide lo stesso scenario della notte precedente: Iris e Neris insieme; questa volta però il cielo limpido e il silenzio circostante rese tutto ampiamente nitido.

Iris mise tra le zampe di Neris dei balocchi e alcuni dolci, poi si coprì con uno scialle fin sopra la testa e si allontanò dalla Sfinge, che anche questa volta si alzò in volo fino a scomparire in lontananza.

Gabrielle non ebbe più alcun dubbio su cosa stesse facendo Iris, e tentò di chiamarla urlando il più possibile. 

Iris! Iris ti prego! Fermati! Iris!”

La donna si fermò proprio davanti alla piccola finestra della cella.

Che cosa vuoi? Non posso trattenermi qui!”

Iris devi aiutarci! Xena sta male!”

Io…io non posso Gabrielle…mi dispiace…”

Xena rischia di morire! Ti prego, aiutaci…”

Io…io non…”

Se Xena morirà, racconterò a Laio del tuo segreto…”

Il mio…? Cosa? No, tu non puoi…tu non sai…”

So tutto, Iris…mi dispiace doverti minacciare ma ne va della vita della donna che amo…e anche il tuo cuore è pieno di amore…io lo so…aiutami Iris, ed io aiuterò te…”

Dimmi cosa ti serve Gabrielle…”

 

**********

 

Iris tornò davanti alla finestra delle segrete della Reggia, con fare furtivo portò a Gabrielle tutto loccorrente per medicare Xena e una candela per fare più luce possibile.

Ecco, ora passami il miele, cercherò di fasciare la ferita al meglio…”

Fai in fretta Gabrielle…oh, se Laio dovesse scoprirmi! Mi ucciderà! 

Non lo farà, Iris…non ne è capace…”

Ma cosa stai dicendo Gabrielle?!?”

Ascoltami Iris, tu hai rischiato molto venendo qui…e ti ringrazio…ma credi a ciò che ti dico…fidati di me…”

La ragazza accarezzò il viso di Xena che mostrava ancora segni di sofferenza; Iris vedendo quel gesto non potè fare a meno di provare tenerezza.

Devi amarla molto…”

Xena è ciò per cui io vivo…farei qualunque cosa per lei…”

“Ti capisco, anche io farei di tutto per i miei bambini…”

 

**********

 

La notte per Xena trascorse in modo molto turbolento, tra febbre e dolore.

Gabrielle pregava gli dei che potesse riprendersi in fretta, perché vederla soffrire in quel modo la uccideva, soprattutto quando era in preda al delirio, la paura che potesse non farcela la assaliva.

Gabrielle…”

Sì Xena, sono qui…”

Gabrielle strinse la mano di Xena, poi le accarezzò il viso e si rese conto che era ancora in un bagno di sudore, mentre il tono della voce si faceva sempre più debole.

Gabrielle, io…”

Xena ti prego, devi cercare di fare meno sforzi possibili…riposa…”

Gabrielle sentiva un groppo alla gola e come un macigno che le soffocava il petto. In quel momento Xena non era più la guerriera impavida e forte, ma una donna indebolita fisicamente che stava lottando per sopravvivere.

Xena agli occhi di Gabrielle era una semidea, un’eroina indistruttibile.

Lei che era abituata ad essere sempre salvata. 

Lei che accettava qualsiasi decisione prendesse perché più saggia. 

Lei che se stava solo per cadere veniva rapidamente afferrata con forza.

Ora era Xena ad aver bisogno di tutto questo, e Gabrielle, nonostante si sentisse in parte inadeguata perché forse troppo abituata ad essere sempre la fanciulla da togliere dai guai, voleva darle tutto.

Fece un profondo respiro. Poi ricambiò nuovamente la medicazione.

 

**********

 

Gabrielle si stese accanto a Xena, era stanchissima ma non poteva né voleva prendere sonno; poco dopo la guerriera si destò.

“Gab…”

La ragazza appena sentì pronunciare il suo nome cercò di alzarsi, ma Xena la fermò.

“No, Gab…resta accanto a me…”

“Xena…come ti senti…?”

“Come se tutto il Monte Olimpo mi fosse cascato addosso…” sorrise

“Non riesci ad evitare di fare battute nemmeno quando stai male, Xena…”

La guerriera cercò di mettersi seduta, ma non ci riuscì, così Gabrielle le mise un braccio intorno alla schiena e la fece adagiare su di sé.

“Stai comoda?”

“Vorrei sempre stare così comoda...”

Gabrielle si sentì impacciata.

“Riesco ancora a farti sentire in imbarazzo?”

“Sì, Xena…”

“Allora adesso ti ci sentirai ancora di più per quello che sto per dirti, Gabrielle…”

Xena divenne improvvisamente seria, e guardò Gabrielle fissa negli occhi.

“Io non so se me la caverò…”

“Hai la pelle dura, Xena…”

“Ti prego, Gab…lasciami finire…”

Un triste silenzio accompagnò in seguito le parole della guerriera.

“Non so come andrà, Gab…questo posto è una tomba e forse sta amplificando le mie paure…se solo stessi meglio…saremmo già uscite da qui…”

“Lo so, Xena…purtroppo io…”

“Tu diventerai una grande guerriera, Gabrielle, con o senza di me…”

Gabrielle sorrise tristemente.

“Con te, ma non senza di te…Xena…”

“Mai avrei immaginato di finire i miei giorni qui…nelle segrete di un Re senza spina dorsale…”

“Quindi anche tu lo hai capito…”

“Sì, Gab, il disegno che c’è dietro non può averlo ordito Laio…è troppo ingenuo o troppo stupido…è stato…è stato Ares…”

Xena ricominciò a stare male, la tregua sembrava essere finita.

Gabrielle strinse a sé Xena.

“Non essere triste, Gabrielle…sai…io…dannazione il braccio mi fa così male…

Xena, farò di tutto per salvarti, ti prego non arrenderti!”

Gab, semmai fossimo uscite da qui, io… avrei voluto restare con te…per tutta la vita…”

Gabrielle fu travolta da unemozione fortissima, avrebbe voluto stare tra le sue braccia e dirle quanto la amava, ma le condizioni di Xena e la situazione non lo consentivano.

No…io devo trovare una soluzione…non possiamo più stare più qui!”

 

**********

 

Appoggiando una mano sulle mura della cella, si accorse che erano molto umide. Con le unghie iniziò a grattare e si rese conto che tra un mattone e laltro la terra era amalgamata a del muschio e che non sembrava affatto difficile rimuoverlo.

Provò a fare la stessa cosa con quelli posti sotto alla piccola finestra, e si rese conto che la muffa era ancora più morbida.

Prese il chakram di Xena e la rimozione fu estremamente più facile.

Per fortuna Xena non è in sé per vedere cosa sto combinando col suo cerchio…sono certa che avrebbe da ridire…” pensò ad alta voce.

Ma lo sto facendo per te, Xena…non ti lascerò morire qui sotto!! Bene…sta cedendo…se solo avessi più forza…”

Gabrielle era riuscita ad indebolire gran parte dei mattoni sottostanti, poi ebbe unidea:

Argo! Ma quella cavalla risponde solo al richiamo di Xena…ci proverò comunque! La stalla per fortuna non è troppo lontana…dovrebbe sentirmi…”

Gabrielle fischiò più volte, ma Argo non rispose. 

Stupida cavalla cocciuta!”

Non ti azzardare più a parlare così ad Argo, Gab…”

Xena laveva sentita, e in un momento di lucidità, con tutto il fiato rimasto nei polmoni, chiamò Argo che non tardò ad arrivare.

Argo! Scalcia qui! Forza!”

Argo guardò Gabrielle che la stava incitando dalla finestra ma sembrava non voler capire, mentre Xena era troppo stremata per poterle dare ancora ordini.

Daccordo! Ora proverò a fischiare come Xena!”

Gabrielle riuscì soltanto ad emettere dei suoni striduli che fecero allontanare la cavalla.

Dannazione! Daccordo…riproviamo…!” e questa volte Gabrielle riuscì a farsi intendere da Argo che scalciò contro il muro disintegrando la parete scavata dalla fanciulla. 

Xena, Xena! Siamo libere! Xena svegliati!”

Per gli dei! Come faccio a tirarti su? Xena…per favore…aiutami anche tu…”

Gabrielle la accarezzò, poi le diede un bacio sulla fronte e si accorse che era decisamente tiepida; poi Xena sembrò destarsi.

Appoggiati a me Xena…”

Ce lhai fatta, Gab…sono fiera di te…” sorrise.

Xena riuscì a stare in piedi reggendosi sulle spalle di Gabrielle, mentre la ragazza la teneva ben salda per la vita.

La guerriera era troppo debole per camminare, e lunico modo per fare più in fretta era indubbiamente quello di andare a cavallo, ma Xena non aveva forze sufficienti per salirci, così decise di precederla.

Xena, appoggiati a me! Cerca di sollevarti, ti tengo io!”

Gabrielle io non so se sia il caso…”

Sono più forte di quello che credi Xena!”

Gabrielle era risoluta, e lo sguardo fiero e deciso della fanciulla infuse fiducia nella guerriera.

Con una mano tenne strette le briglie e con laltra cercò di tirare su con tutte le sue forze Xena, che per un paio di volte le scappò dalla presa, finché finalmente riuscì a farla salire in sella ad Argo. 

Xena si strinse a Gabrielle come non aveva mai fatto in tutta la sua vita da condottiero, mentre la fanciulla sperava soltanto di allontanarsi il più possibile dal regno di Laio e mettere in salvo la sua donna.

 

**********

 

Arrivarono ad una locanda leggermente lontana dal punto centrale di Tebe; Gabrielle era stanca ma mai quando Xena che invece era stremata.

Xena resta appoggiata a me”

Entrando nell’ostello, Gabrielle si accorse che un gruppo di uomini ad un tavolo le stavano osservando e ridendo.

Noncurante si diresse verso loste.

Ci serve una stanza. Quanto vuoi per una notte?”

Loste sembrava essere dello stesso umore dei clienti.

Dipende…a che vi serve?” sorrise divertito.

Sai, non mi è mai capitato di ospitare due donne ahah”

C’è sempre una prima volta. Ora vuoi dirmi il prezzo?”

Per due donne, e per giunta strane come voi…sette monete!”

Ma tu sei pazzo!”

Te lo ripeto biondina, siete strane e i prezzi salgono per quelle come voi…”

Quelle come…”

Gabrielle, dagli quelle monete. Ho bisogno di riposare…”

Va bene Xena…”

Gabrielle posò le monete sul bancone.

Loste le contò e poi guardò entrambe con disprezzo.

Di là per le stanze. Cercate di non fare troppo rumore ahahahah”

Gabrielle trattenne a malapena la rabbia.

 

**********

 

Entrarono nella stanza.

Gabrielle appoggiò su una seggiola la bisaccia e larmatura di Xena, poi entrambe si sedettero sul giaciglio.

Per fortuna la camera è pulita e il letto sembra essere confortevole…come ti senti Xena?”

Meglio, anche se…”

Anche se?”

Inizio ad avere appetito, ma non voglio tu vada in mezzo a quegli uomini…”

Vado subito a prenderti qualcosa!”

No, aspetta Gab…magari domani cercheremo una taverna e…”

Non pensarci nemmeno Xena. Devi rimetterti in forze. Non sono ancora sicura tu stia bene. Stenditi e riposa. Io tornerò a breve.”

Gabrielle accarezzò il viso di Xena, e questultima le prese la mano e la baciò, poi la ragazza uscì dalla stanza.

 

**********

 

Hey bella fanciulla, dove hai lasciato la tua amica?”

Uno degli uomini della locanda evidentemente ubriaco aveva deciso di infastidire Gabrielle, che però non rispose alla provocazione.

Vorrei del pane e del formaggio per favore” la ragazza fece la sua richiesta alloste, noncurante delle risate di sottofondo.

Tutto quello che vuoi per venti monete!”

Non posseggo una simile somma e so bene che non è il prezzo che ti devo pagare! Ora basta!”

Hey ragazzina, sei tu la strana, quindi dovrai accontentarti oppure restare senza cibo ahahaha!”

Gabrielle perse la pazienza e afferrò per la collottola il locandiere che rimase spiazzato.

Smettila! Dammi quello che ti ho chiesto al giusto prezzo!”

Hey ragazzi, avete visto? La gattina ha gli artigli…”

Luomo ubriaco si alzò in piedi e insieme ad altri due circondarono Gabrielle, che però diede una testata a quello più brillo riuscendo a sgattaiolare dalla situazione.

Poi corse verso una delle finestre della locanda, prese il bastone che serviva per tenerla aperta e iniziò ad armeggiare.

Diede una stangata nello stomaco ad uno e sulla testa ad un altro. Poi si fermò.

Volete prenderne delle altre?”

Gli uomini scapparono fuori dalla locanda a gambe levate.

E voi cosa avete da guardare?” Gabrielle si rivolse a due donne che erano rimaste in un angolo impaurite.

Invece di accettare passivamente chi vi vuole oppresse, forse dovreste agire! E tu, oste, prepara quello che ti ho chiesto!”

Ssss…ì su…subito.” L’oste era rimasto evidentemente stupito dalla reazione di Gabrielle e si sbrigò ad accontentarla.

 

********** 

 

Gabrielle rientrò nella stanza, appoggiò le vivande e vide Xena giocherellare con il chakram; poi si voltò verso di lei e con gli occhi azzurri brillanti sorrise.

Ti ho vista, sai?”

Scusa?

Ho visto come hai combattuto contro quei brutti ceffi. Prima o poi sarai capace anche di impugnare il mio chakram, e non solo di usarlo come rastrello…” fece un risolino compiaciuto.

Oh Xena, perdonami io…”

Non scusarti, Gab. Mi hai salvato la vita e te ne sarò sempre riconoscente. Stai diventando una vera guerriera. Non scherzavo quando ti ho detto che un giorno saprai usare il chakram…anche se probabilmente sarò morta quando accadrà” questa volta nel sorriso di Xena si poteva cogliere un velo di tristezza.

Non accadrà mai, ora cerca di mangiare qualcosa…”

Gabrielle offrì il cibo alla guerriera, si accomodò accanto a lei e le accarezzò una mano.

Sei la persona più importante della mia vita, Xena…”

La guerriera la accarezzò a sua volta, si guardarono negli occhi per poi scambiarsi un dolce e tenero bacio sulle labbra.

 

**********

 

Era appena lalba quando Gabrielle venne svegliata dal rumore di una pioggia leggera che lentamente bagnava le foglie degli alberi. Inizialmente, essendo ancora assonnata, pensò di trovarsi fuori, invece si accorse che la finestra era leggermente aperta il tanto che potesse farle sentire quel dolce suono della natura.

Accanto a lei Xena riposava beatamente.

Vederla così sarebbe stato piuttosto insolito se la guerriera non fosse stata ferita, poiché era sempre stata lei ad alzarsi presto e a svegliarla, così cercò di destarla accarezzandola e baciandola dolcemente più volte sul viso finché non aprì gli occhi. 

Come va?”

Molto meglio, Gab”

Fammi controllare la ferita…”

Delicatamente Gabrielle si accertò dello stato della lesione, poi cambiò il medicamento.

Finalmente non è più infetta…”

Xena si alzò in piedi piuttosto baldanzosa, e Gabrielle riconobbe la sua amata guerriera.

Ti ringrazio…sei stata così preziosa…ora però dobbiamo andarcene. Ci sono ancora alcune cose da sistemare. Laio si sarà già mosso per darci la caccia…piuttosto, che mi dici di Iris? Quando stavo male ti ho sentita vagamente parlare di un segreto…”

“I figli di Iris sono vivi, Xena…”

 

 

**********

 

Xena e Gabrielle si ritrovarono ai piedi del Monte Ficione, esattamente sulla stessa strada in cui pochi giorni prima erano riversate a terra le vittime della Sfinge; al loro posto cera solo sabbia bruciata e cenere.

Xena scese da cavallo: qualcosa destò la sua attenzione.

Non mi risulta che le sfingi sputino fiamme come i draghi” Xena stava toccando e premendo la sabbia con le mani lasciandola scivolare dalle dita.

Guarda, Xena!”

Davanti alle due donne planò Neris, mentre alle loro spalle stava arrivando Laio scortato dal suo esercito armato fino ai denti.

Xena, scappare non ti è servito! Mi hai tradito e sarai punitissima! Sapevo che non mi sarei mai potuto fidare fino in fondo di te! La tua fama ti precederà sempre!” Laio indossava unarmatura estremamente pesante, e la sua voce rimbombava allinterno dellelmo rilasciando un suono cigolante.

E tu, Neris! Non mi avrai mai! Uccidete la Sfinge e le due traditrici!”

Laio puntò il braccio in segno di attacco nella direzione di Xena e Gabrielle, e quasi cadde a terra per il peso della sua stessa armatura, finché un paio di soldati non lo sorressero.

Poi uno di loro scoccò una freccia nella direzione della fanciulla, ma Xena la fermò abilmente con la mano, rilanciandola dritta sull’elmo del Re, restando conficcata.

Laio, sei ridicolo! Neris non ti ucciderà e tu non ucciderai lei!”

Guardatevi intorno, sabbia bruciata e cenere argentea! I cadaveri che si trovavano qui fino allaltro giorno sono scomparsi!”

“È vero, guerriera” aggiunse Neris.

Questo perché tra le vittime della sfinge cerano anche dei soldati…provenienti da uno degli eserciti di Ares!

Ares?” Laio si stupì.

Xena non solo era risoluta, ma sembrava avere in serbo altro per entrambe le fazioni, poi rimontò in sella ad Argo e fece segno a Gabrielle di raggiungerla sul destriero.

Seguiteci! Ci ritroveremo tutti alla piazza di Tebe!”

 

**********

 

Le due donne cavalcarono rapidamente verso Tebe, poi Gabrielle presa dalla curiosità iniziò a fare domande.

“Vorresti dirmi che cosa c’entra Ares?”

“Ares voleva prendere due piccioni con una fava…diventare il nuovo protettore della città, uccidere Laio e proclamare un suo erede”

“Sì, ma…come?”

“Con l’inganno, Gab…l’unico espediente che conosce il Dio della Guerra. A breve ogni cosa sarà chiara per tutti”.

“Ah, capisco…i tuoi soliti misteri…”

 

**********

 

Gabrielle si teneva ben stretta alla vita di Xena e si accorse che la spalla ferita era stata sfiorata dalla freccia del soldato di Laio.

Xena, fermati”

Che c‘è?” Xena frenò la corsa di Argo, poi scese da cavallo e fece scendere anche Gabrielle.

La tua spalla sta sanguinando…”

E mi hai fatta fermare per questo?”

Sì…”

Gabrielle sotto gli occhi di Xena iniziò a lambirle la spalla con le labbra, poi con la lingua asciugò il sangue che ancora non si era coagulato.

La guerriera provò stupore ed eccitazione allo stesso tempo, guardando la ragazza che sembrava volere tutto di lei, e questa volta non lasciò che il desiderio di entrambe svanisse a causa dellincombente missione, ma con forza spinse Gabrielle contro un albero allinterno di una piccola selva cominciando a baciarla, percependo il sapore metallico del suo stesso sangue.

Togli larmatura, Xena…”

La guerriera molto rapidamente e con disinvoltura se ne liberò, premendo questa volta il proprio corpo contro quello della ragazza e lasciando scivolare le mani sui suoi fianchi tenendola stretta.

Xena…siamo abbastanza lontane da…”

Non mi importa…” continuò a baciarla e toccarla con veemenza.

Stai davvero meglio Xen…” le tappò la bocca con una mano.

Non parlare”

Xena baciò con ardore il collo di Gabrielle, che chiuse gli occhi e sorrise: la sua guerriera stava possedendo la sua anima e il suo corpo, incurante di tutto e tutti. 

 

**********

 

Eccoci Sire, ma le guerriere non ci hanno ancora raggiunti!” uno dei soldati di Laio si guardò intorno per accertarsi dell’arrivo delle due donne.

Un grande sovrano non dovrebbe mai attendere!” Il Re era furibondo e Neris lo stava osservando con uno sguardo sprezzante mentre si stava leccando unala.

Te le farò tagliare!”

Smettila, Laio!” Xena e Gabrielle erano arrivate prima del previsto.

Che cosa devi mostrarci, Xena?” chiese Neris con gentilezza.

Esattamente qui, dove era avvenuta lesecuzione di Crisippo, vi è rimasta la stessa cenere e sabbia che abbiamo trovato anche ai piedi del Monte Ficione!

E questo cosa dovrebbe significare?” Laio stava ancora perdendo lequilibrio a causa dellarmatura.

Che tu non hai giustiziato Crisippo, bensì un impostore!”

Non è affatto vero, Xena! Era Crisippo, ne sono più che sicuro!”

Tu lo hai visto morire, Laio?”

In effetti ora che mi ci fai pensare…abbiamo solo raccolto le ceneri dal rogo…”

Quelle ceneri non appartenevano a Crisippo…tua moglie non ti ha mai tradito con lui, quindi non ci saranno ulteriori spargimenti di sangue!”

E proprio mentre Xena pronunciò quelle fatidiche parole, fece la sua comparsa Ares, il Dio della guerra, che lanciò uno dei suoi fulmini proprio contro di lei, ma la guerriera fu molto più veloce scagliandogli contro il chakram, che fece perdere la potenza alla scarica elettrica affievolendosi sul terreno. 

Guardate! Lo stesso colore di terra bruciata! La stessa cenere argentina prodotta dai tuoi fulmini, Ares!” Xena prese una manciata di quella terra e la buttò in faccia al Dio.

E brava la mia principessa guerriera…ma non vuol dire niente tutto questo! Laio deve morire! Cosa aspetti Neris?”

Neris non deve uccidere Laio perché non è mai stato ucciso Crisippo, tu ti sei presentato ad Iris sotto mentite spoglie e lhai violentata!”

E per quale ragione avrei dovuto ordire tutto questo? E’ ridicolo” sghignazzò

Per avere un erede e rendere schiava la città di Tebe, nonché liberarti di Neris” da sotto una delle ali della Sfinge apparve Iris.

 

FLASHBACK: MONTE FICIONE, ALCUNI MESI PRIMA

 

Durante un forte temporale, Iris tutta impregnata di acqua e fango stava scappando dai soldati del re, nel tentativo di salvare i suoi figli. 

Una volta arrivata nei pressi del Monte Ficione, appoggiò i neonati sulla Sacra Pietra: davanti a lei la Sfinge.

Ti prego Neris, prendi i miei bambini, Laio vuole ucciderli!

Iris, se i tuoi figli verranno con me, tu non li rivedrai mai più…ne sei consapevole?”

Non mi importa…preferisco non rivederli che assistere alla loro morte sotto ai miei occhi!”

E sia…da oggi saranno figli del Regno di Seth e Laio morirà per aver cercato di uccidere degli innocenti!”

 

FINE DEL FLASHBACK

 

Quindi non mi hai tradito, Iris?”

Avevo già in grembo i nostri figli quando Crisippo, o almeno colui che credevo lo fosse, una notte si approfittò di me……”

E quell’uomo era Ares…” aggiunse Gabrielle.

Non potevo dirtelo Laio, mi vergognavo troppo…”

Ma non è stata colpa tua, Iris” Gabrielle strinse tra le braccia la donna, che scoppiò a piangere.

Laio si fece aiutare dai soldati a rimuovere la noiosa quanto ingombrante armatura e corse verso Iris.

Perdonami, io non avrei mai potuto immaginare tutto questo…”

Laio cercò di cingerla a sé ma lei si scostò.

Quindi è stato tutto un misero piano di Ares? E per cosa?” la voce della sfinge tuonò per tutta la piazza.

Per un erede e qualche tempio in suo onore” sospirò Gabrielle.

Roba da dei” proseguì Laio. 

O da malati di mente, vero Ares?” Xena non esitò a rendere ancora più ridicolo il Dio.

La Sfinge prese la parola:

Io sono Neris, protettrice di questa città, e non lascerò che un Dio crudele e vanesio possa rendere infelici queste creature umane che tanto amo. Ti sei guadagnato la mia ira.”

Neris emise un suono acuto simile ad un sibilo, ma più inquietante.

“Ho appena chiamato a raccolta le mie sorelle che si stanno dirigendo sull’ Olimpo. La faranno pagare a te e a tutti voi stupidi dei!”

“Sorelle? Questo è ancora più ridicolo” Ares schernì la Sfinge in un modo in cui lei non accettò certo di buon grado, e quando cercò di fuggire, Neris materializzò con un soffio una lastra di ghiaccio che lo fece scivolare, poi gli schiacciò la schiena con una zampa, ma Ares che dopotutto era immortale, riuscì a liberarsi scomparendo davanti a tutti.

Stupido e misero Dio! Non ti servirà fuggire!” Neris sbuffò, poi si diresse con passo elegante e armonioso verso Iris.

“Donna, tu hai sofferto tanto. Ti sei occupata dei tuoi figli con umiltà seppur a distanza, ed io voglio farti un dono”

Da lontano, in un cielo terso, stavano arrivando due grandi Aquile Reali: ognuna di loro portava con sé un fanciullo. Quando planarono a terra, Iris rimase esterrefatta e Neris sorrise.

“Ma questi non sono i miei figli…”

“Nel Regno di Seth i pargoli crescono in fretta e diventano semidei. Tebe ora ha due Re!”

“Io solo sono il legittimo Re di Tebe!” Intervenne Laio.

“Tu non sei un uomo giusto, Laio. L’enigma è stato comunque risolto e sei libero, ma il regno spetta ad Iris e ai suoi due figli! Prendere o…morire!”

Desolato, Laio abbassò il capo e accettò il suo destino.

Iris corse ad abbracciare i suoi figli tra gioia e pianto.

 

**********

 

Quella sera, in quello che ormai non era più il regno di Laio, Iris organizzò un ricevimento in onore dei suoi figli e delle due guerriere.

“Vorrei dirvi che non so come ringraziarvi, ma la realtà è che invece lo so. Quindi ho fatto riempire le vostre bisacce di viveri e monete d’oro, e sappiate che qui a Tebe avete un posto d’onore. Sarete sempre le benvenute”

“E noi non potremmo rifiutare tanta generosità” aggiunse Xena.

“Siamo immensamente felici che tu e i tuoi figli vi siate ricongiunti.” Gabrielle fu decisamente più romantica della guerriera nella risposta.

“Vi prego di restare qui questa notte, la stanza degli ospiti è ancora a vostra disposizione, con un piccolo omaggio per entrambe.”

Iris sorrise e si congedò.

“Sei sempre molto pratica, vero Xena?”

“Direi che ci siamo ampiamente meritate tutto!”

“Di che cosa ci avrà mai omaggiato la Regina?”

Per scoprirlo dovremmo entrare nella nostra stanza…”

“Ah, giusto.”

 

**********

 

Le due donne entrarono nella loro camera, e per prima cosa Gabrielle si accorse che appoggiato alla finestra c’era il suo bastone.

“Non posso crederci! Pensavo di averlo perso per sempre!”

“Lo userai ancora, Gab?”

“Perché non dovrei?!?”

“Ti sei battuta bene con quei tizi alla locanda, penso tu possa puntare su un altro tipo di arma d’ora in poi…”

“Il tuo chakram?”

“Quello mai! Non vorrei che la prossima volta ti venisse in mente di utilizzarlo per coltivare rape!!”

“Molto, molto spiritosa, Xena!… Hey, guarda!”

Si resero conto che l’ambiente era molto diverso da quella che aveva fatto allestire Laio la prima volta; completamente decorato di fiori blu e le lenzuola erano dello stesso identico colore.

“Perché tutti questi fiori?!?” Xena era piuttosto contrariata.

“Sono giaggioli, e simboleggiano fede e speranza.”

“La speranza uccise gli uomini più della spada.”

“Sei sempre così devastante Xena, perché la speranza dovrebbe uccidere?”

“Perché è illusoria ed effimera, come l’amore.”

“Credi che anche il mio amore per te sia così?”

Xena rimase in silenzio. La schiettezza della ragazza e la parola amore le fecero avere un sussulto, poi divenne leggermente cupa e si sedette sul letto.

Gabrielle si avvicinò mettendosi davanti a lei tra le sue gambe, e le posò le braccia intorno al collo.

“Così siamo quasi alte uguali…” la guerriera fece un po’ di umorismo e sorrise.

“Xena, cosa credi stia succedendo sul Monte Olimpo con le sorelle di Neris?”

“Ti importa davvero…?”

“No…in realtà stavo pensando che quando ci stendiamo le nostre altezze coincidono ancora meglio…”

 FINE

IN ARRIVO PROSSIMAMENTE UNA NUOVA STORIA! A PRESTO!

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