Tutta colpa di Krist

di Amelia_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Krist e P'Wave ***
Capitolo 2: *** Non ha più luce ***
Capitolo 3: *** Fake protagonist ***
Capitolo 4: *** Offgun is not real ***
Capitolo 5: *** È finita ***
Capitolo 6: *** perchè? ***
Capitolo 7: *** il mio chawee ***
Capitolo 8: *** Hanahaki Disease ***
Capitolo 9: *** partenza ***
Capitolo 10: *** grazie mille Phi ***
Capitolo 11: *** ti aspetterò amico ***



Capitolo 1
*** Krist e P'Wave ***


Krist era pronto, era arrivato il momento.
Ormai l'aveva scoperto.
Bussò nella sala ed entrò.
Erano al ristorante, precisamente di P'Wave.
Il suo attuale compagno di vita.
Si sedette vicino a Singto che girava la sua cannuccia come se fosse la cosa più importante del mondo.
"P'Sing... Sei molto arrabbiato?" Chiese con paura e lui alzò lo sguardo verso di lui.
"Sono solo... Deluso." Rispose sinceramente e vide il piccolo tremare piano, davvero distrutto.
"Non per quello che credi tu però." Disse ancora ed allora Krist alzò lo sguardo e chiese titubante.
"Sono deluso perché a me hai detto di no, mi hai rifiutato. Dicendo che non ti piacevano i ragazzi.
Kit posso accettare un rifiuto davvero, sono deluso perché mi hai mentito.
Avrei preferito la verità." Spiegò con tristezza e Krist per tutto il tempo lo guardò implorante.
Gli prese le mani e fece no con la testa.
"P'Sing quando ti ho rifiutato lo pensavo davvero!
L'ho scoperto con... Lui.
Io ti ho rifiutato con sincerità perché tu sei una delle persone più importanti della mia vita." Confessò il piccolo e Singto questa volta, anche se con il cuore a pezzi annuì.
"Forse dovevi trovare quello giusto, capisco... Non me l'hai detto per paura?" Chiese ancora e lo sguardo di vergogna del piccolo gli fece davvero male.
"Non volevo cambiasse qualcosa... " Rispose stringendo più forte le sue mani.
Singto gli sorrise e le spostò per poi accarezzargli dolcemente la testa.
"Non cambierà, io sarò per sempre il tuo Phi. 
Non mi deluderai mai per ciò che sei, perché è proprio di questo Kit che io mi sono innamorato. " Gli sorrise con dolcezza e Krist ricambiò andando incontro a quella carezza.
"Ora vado, sono tornato solo per prendere il portafoglio" spiegò Singto facendogli vedere la prova e Krist gli sorrise salutandolo.
Quando però Singto passò accanto a P'wave lo guardò dritto negli occhi.
"Non farlo soffrire, se no te lo ruberò." Minacciò ma l'altro capì fosse solo preoccupazione, sapeva quanto l'altro fosse sincero ed un ottimo amico.
Non si sarebbe mai messo in mezzo.
Annuì e gli sorrise.
"Lo amo. Non gli farò del male." E Singto sorrise andandosene.
"Anch'io... Anch'io ti amavo Kit." Pensò salendo in macchina.

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Capitolo 2
*** Non ha più luce ***


Sai Kongpob è difficile ammettere che mi mancavi.
Era estremamente difficile, ma io ero sempre stato etero, perché dovevo stare con un ragazzo?
Tu mi prendevi sempre in giro, anche solo per il mio nome!
Come facevo a sopportarti eh?!
Ho provato a stare con te, perché tu mi capivi.
Ho provato e mi sono innamorato.
Ma sapevo di non doverlo fare.
Perché io sono sfortunato sai?
Dovevi allontanarti da me...
Forse se tu...
Se tu non mi avresti accompagnato quel giorno, se io non ti avessi urlato.
Tu non ti saresti girato.
Non ti saresti fermato in quel dannato incrocio.
Ora sono qui, di nuovo, sono mesi che sto in questa sedia di ospedale.
Avevi promesso di non farmi del male ma lo stai facendo.
Perché non ti svegli Kong?
Non vuoi stare con me? 
Non mi ami più?
"Ti prego" sussurrò di nuovo davanti alla persona corricata sul letto.
"Ti prego" incominciò a piangere di nuovo, disperato.
Aveva indosso una delle camice preferite del piccolo.
Ricordava benissimo, stavano festeggiando la fine dell'anno ed Arthit abbracciò forte Kongpob da dietro, si sentiva felice e libero.
Il piccolo lo strinse e gli sorrise pieno d'amore.
"Sei il mio sole" gli disse e questa Arthit se pur arrossendo lo strinse ed annuì.
"Lo sono." Facendo questa volta sorridere di cuore il piccolo.
Passato l'anno... 
Avrebbero dovuto staccare la spina, era una richiesta di Kongpob.
"Devi ritornare, per me. Ti prego Kong!" Biasicò tra le lacrime il più grande...
Non ebbe ancora nessuna reazione, che cosa pretendeva?
Non erano in un film, era la realtà.
"Hai detto che ero il tuo sole... 
Ma senza di te questo sole non ha più luce Kong.
Non ha più luce." 

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Capitolo 3
*** Fake protagonist ***


Off riuscì davvero a fare finta di nulla.
Mentre cantava quella canzone, era davvero adatta a lui, ormai l'aveva capito.
Gun lo guardava e lo supportava come a suo solito ed Off si sentiva fiero.
In quel momento poteva godersi la vicinanza e l'amore se pur "fraterno" del piccolo.
Quando finirono l'evento si tolsero tutto il trucco, era davvero pesante.
Sentì Gun avvicinarsi ed abbracciarlo.
Sorrise sentendo il suo cuore battere sempre più forte.
Off una volta lesse un tweet.
"Gun è caduto per primo ma Off è caduto più forte." Questa frase l'ho rappresentava in pieno.
L'unico problema era che il piccolo non era mai caduto...
Gun aveva avuto una cotta per lui, lo sapeva...
Ma sin dà subito lui aveva chiarito le cose, erano solo Phi e Nong.
Ed ora, Gun era andato avanti.
Lui invece era davvero caduto più forte.
Perché era innamorato di lui, perché Gun era la persona più bella e dolce che lui potesse mai conoscere.
Ma l'aveva capito troppo tardi ed ora né subiva le conseguenze.
Non importa quante donne cercava di portarsi a letto, perché ci aveva provato lui.
Non lo portava a nessun risultato se vedeva Gun in ognuna di loro.
Quando cantò "Fake protagonist" si sentiva in simbiosi con il testo.
Lui non era il protagonista nella vita di Gun, non più.
Non riuscì però ad odiarlo, perché davvero il piccolo non aveva fatto nulla. Se non esser sé stesso.
"Papii stai bene?" Chiese il diretto interessato guardandolo preoccupato ed Off si ritrovò a sorridere mentre dentro il suo cuore chiedeva pietà.
"Sto bene... " Rispose facendo pure una faccia buffa per tranquillizzarlo.
Lo vide ridere e poi prendere il cellulare, disse che tra un po'sarebbe uscito.
"Oggi facciamo 5 anni Papii, sono contento" commentò Gun sorridendogli con tanto di fossetta.
"Ti amo" pensò il grande ma annuì e rispose diversamente.
Gun gli strinse la mano contento ed Off la strinse piano.
"Io vado Papii! A domani!" Lo salutò ed Off ricambiò.
"Ti amo" pensò ancora
 

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Capitolo 4
*** Offgun is not real ***


Erano le 12:00 in Thailandia.
Era un giorno importante per tantissime persone.
Tutto il mondo soffriva una perdita, una delusione.
Ma tutto il mondo accettò, con tristezza questa decisione.
Davanti ai PC migliaia di persone, fangirl, fanboy guardavano attraverso lo schermo il loro sogno svanire.
Spezzarsi.
Perché quel giorno Off Jumpol si stava sposando.
Ma la persona che amava non era Gun Atthaphan, era un dolce ragazza.
Tutti cercarono uno sguardo tra Off e Gun, ma il piccolo sembrava davvero felice per loro, perché quella ragazza era un amica sua.
Lui li aveva presentati.
Si ricordò ancora quando il grande gli sorrise e lo ringraziò contento, perché finalmente aveva trovato il vero amore.
Il suo vero amore.
Quando si seppe la notizia del loro matrimonio fu un disastro.
Ma grazie all'aiuto di tutti e soprattutto del piccolo riuscirono a farsi "perdonare" ed andare avanti.
Off e Gun fecero una grande intervista in cui entrambi risposero tranquillamente di non prendere in giro i loro fan, di amarsi, ma come fratelli.
Off si era innamorato davvero e Gun lo supportava con tutto sé stesso facendo anche foto con la propria ragazza.
Quel giorno il fandom della Offgun era diviso.
C'era chi purtroppo andava ancora contro alla ragazza ed a loro.
E chi invece accettò con grande sofferenza questa decisione.
Una cosa però ora era sicuro a tutti.
Quando Off disse "Si, lo voglio" e si baciò con la propria moglie, un unica frase arrivò al cuore di tutti.
Offgun Is not real.
 
 
{ E niente raga sto piangendo come una scema 😂😂😭
 

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Capitolo 5
*** È finita ***


 
Eccolo lì.
Singto se n'era andato, per sempre.
Aveva esagerato, lo sapeva.
Krist lo sapeva benissimo.
Ma lui era fatto così, si scaldava subito, eppure non avrebbe dovuto fare così, non avrebbe dovuto dirlo così.
Pensava di riuscire con questa pandemia anche se egoisticamente Singto con sé.
Krist amava il suo Phi, ma aveva troppa paura.
Questo aveva portato Singto ad allontanarsi in quel mondo.
Anche quando all'inizio sgattaiolavano per baciarsi e toccarsi.
Singto ci stava, rimaneva ma sapeva, Krist... Che stava solo attendendo.
Quando dopo vari il grande gli fece una semplice domanda, tutto finì.
"Cosa siamo noi Kit?" E lui lo rifiutò.
Perché era terrorizzato, ma Singto rimase comunque con lui.
Quando scoprì della sua partenza pianse, tutta la notte.
Nessuno poteva ascoltarlo se non i suoi gatti.
Si arrabbiò anche contro di lui, indispettito da questa scelta.
Riuscì a fare pace con lui, perché si trattenne, non scoppiò.
Ma questa volta lo fece.
Erano nella casa di Krist, non era raro, invitava sempre i suoi amici.
Singto stava semplicemente parlando al telefono con la sua amica.
Ma questa non era un amica qualunque, no.
Lei era un amica da "viaggio", con cui sarebbe partito lasciandolo da solo.
"P'Sing? P'Sing!" Lo chiamò varie volte, per poi anche urlare e quasi.
Sorrise quando lo vide attaccare ma durò ben poco, il grande lo stava guardando male.
Lo sgridò ed il piccolo sbuffò dicendo che se doveva continuare così poteva anche andarsene.
"Perché fai così ora? Sto solo parlando con un amica" chiese però Singto, questa volta a quanto pare sembrava importargli.
"Non è una semplice amica, devi partire con lei." Rispose ed il grande rimase ancora più confuso.
"Ed?"
"Ti sembra il caso?!" Chiese spazientito, come faceva a non capirlo?! Lui non voleva che partisse!
"Kit dov'è sta il problema? Sai già che devo partire" replicò e questa volta il piccolo si alzò.
"MA IO NON VOGLIO CHE PARTI!" Urlò allora e questa volta il grande si infastidì.
"Ancora? Perché non dovresti? Cosa ti cambia a te?" Chiese nervoso e Krist rispose con un semplice "tutto".
Singto cercò di rimanere fermo.
"Se un tuo amico ha la possibilità di studiare nelle migliori scuole non vorresti il meglio per lui?"
"Si, certo!" Rispose Krist e prima che l'altro potesse rispondere continuò "ma non voglio che tu ti ci vada!" Sbraitò sapendo di doversi fermare, ma forse... 
Non voleva farlo in quel momento, lui era un impulsivo, non come l'altro.
"Perché? Krist perché sei così con me? Mi odi così tanto?" Chiese ed il piccolo si arrabbiò.
"È l'esatto opposto! Non voglio che tu parta per questo! " Confessò e questa volta Singto rimase fermo.
Lo vide prendere dei grossi respiri...
Era positivo? Negativo?
"Krist stai dicendo di amarmi lo capisci?" Chiese con calma e cautela.
"Certo che lo so. So quello che provo. " Replicò con il cuore a mille.
"E cosa dovrei fare io? Non partire più? Solo perché tu mi ami?" Domandò il più grande guardandolo e Krist si paralizzò, lo stava rifiutando.
"Se una persona ama fa di tutto per rendere felice l'altra." Parlò contrario ma lo sentì ridere e si indispettì.
"E questo per te è amare una persona?" Chiese sarcastico.
"E per te lasciare la persona che ami qua, è amarla?" Rispose infastidito.
"La persona che io amo dovrebbe capirlo. Ho il mio studio. 
Ho già deciso.
La persona dovrebbe rispettare ed incoraggiarmi, non ci sono solo io qui. Dietro di me c'è la mia famiglia, i miei amici, la mia scuola. 
La mia decisione è questa." Spiegò con un tono calmo e serio.
"Quindi non mi ami." Capì Krist e questa volta il grande si alzò.
"Ho mai detto di farlo? Hai supposto e preteso tutto. 
Hai pensato a me Krist? O pensi sempre solo a te stesso?" Chiese arrabbiato e questo ferì il piccolo.
"Davvero io sono l'egoista qui? Chi è che scappa usando la scusa dello studio?" Replicò il piccolo e capì di averlo risvegliato.
"E se anche fosse? Forse è uno dei motivi, ma non l'unico.
Se abbandonassi ora e non voglio neanche, come potrei guardare mio padre in faccia ah?" Krist lo guardò ancora male, no. Non poteva accettarlo!
"Tuo padre... La tua famiglia... Quante scuse devi inventare ancora?
La verità è che sei codardo, anche io lo sono! Ma ora ti sto parlando! Ti sto dicendo tutto! E ti sto dicendo che non voglio che vai!" Sbraitò ancora e questa Singto lo guardò freddo.
"È troppo tardi. " Rispose il grande ed il piccolo ora sentì il cuore spezzarsi.
"Non ti voglio solo come un amico io." Provò ancora, vedeva che c'era qualcosa. Lo sentiva.
"Allora non saremmo più nemmeno quello. " Replicò con amarezza il grande prima di andarsene.
Krist rimase paralizzato... 
No... Non poteva crederci.
Se n'era davvero andato. 
L'aveva perso, per sempre.
 
 
I giorni passarono e se non fosse per gli amici e colleghi vicini non avrebbe saputo nulla del più grande.
Non riuscì neanche andare all'aeroporto perché sapeva lo sbaglio che aveva commesso.
Era stato egoista ed aveva preteso.
Ma era stato troppo cieco per capirlo.

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Capitolo 6
*** perchè? ***


Gun guardava distrattamente le sue foto su Instagram.
Sembrava davvero felice certe volte.
Si chiese allora perché ora stava così...
Perché ora le sue lacrime non si fermavano?
Perché guardare solo la foto del più grande faceva così male?
Stava andando tutto bene, stava riuscendo a dimenticarlo.
Ma Off era così... Tenero e dolce nei suoi confronti, lo faceva sempre ridere.
Si prendeva grande cura del più piccolo.
Ma si ricordò perfettamente quando uscirono tutti e due insieme e l'altro... Gli presentò la sua nuova ragazza.
Lui sorrise e parlò tutta la serata.
Il suo cuore piangeva ormai rotto ma lui doveva sorridere.
Perché non era colpa di Off o di quella dolce ragazza.
Gli assomigliava quasi...
Riportò lui il grande a casa, troppo ubriaco.
Quando lo fece corricare questo gli sorrise e gli baciò una guancia dolcemente facendo tremare il piccolo.
"Perché questo bacio?" Chiese ridacchiando timido ma davvero contento.
"Ti piace lei?" Chiese però il grande e lui annuì.
"Ti assomiglia tanto" disse ancora ed il piccolo lo guardò confuso.
"Mi piace per quello" replicò ancora e Gun sentì il suo cuore battere forte.
"A... Allora perché non scegli me?" Chiese titubante, Off era ubriaco non avrebbe ricordato.
Sapeva com'era.
"Perché non mi piace il cazzo ahahahaha" rispose ridendo forte il grande.
Il piccolo invece si sentì sprofondare.
Perché sapeva... Lo sapeva che era quello il problema vero.
Annuì e lo rimboccò.
Off lo guardò e passò una mano sulla guancia.
"Non piangere Gun. Mi fai male. " Disse triste ora ed il piccolo annuì sorridendogli.
Gli diede la buonanotte ed uscì da quella stanza, da quella casa.
Passò l'intera notte a piangere come un disperato...
Come poteva farcela?
Perché a lui?
Perché era un maschio?
Il giorno dopo sorrise e salutò il grande tranquillo.
Notò con dispiacere quasi il vuoto di memoria del grande.
"Grazie per avermi riportato a casa" gli disse dolcemente e Gun gli sorrise.
Ora era nella spiaggia, con il suo nuovo Ragazzo...
Ma l'avrebbe lasciato tra poco...
Lui non era Off.

{È ripartita la sfida, ora 21 aprile durerà fino a domenica 25 aprile.
Frankie0206 ahahah

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Capitolo 7
*** il mio chawee ***


Era successo tutto all'improvviso.
Dissero di aver provato.
Ma secondo lui non era vero... Khai sarebbe ancora qui.
Loro non l'hanno salvato.
Era devastato, pieno del suo sangue ormai secco.
Del suo sangue morto.
Pianse calde lacrime davanti a tutti, non gli importa...
Anche Bone e Two stavano piangendo.
Lo stavano abbracciando cercando di aiutarlo ma niente...
Nulla poteva farlo reagire.
Come si poteva dopo una cosa del genere?!
"Bastardo maledetto. Stavo cercando di rinunciare a te. Ma non volevo questo! Perché sei andato così veloce?! È colpa mia? Io ti ho fatto incazzare?
Sono stato.. il tuo ultimo bacio Khai?
Se lo sapevo... Ti avrei fatto rimanere. Non importa quanto avrei sofferto, ti avrei tenuto lì con me.
Perché hai fatto così lo stupido Khai? Perché?" Pensò disperato continuando a piangere...
Al funerale c'erano molte persone, per quanto Khai fosse odiato era anche molto amato.
I genitori sorrisero lieti di vedere così tanta gente per il loro figlio.
Third era il primo, non riuscì a parlare, nulla eppure era lì.
Quando il funerale finì cerco i suoi due amici e li trovò in una panchina.
Loro potevano capirlo in parte, si avvicinò da dietro ma si bloccò quando sentì il suo nome.
"E dire che finalmente khai aveva capito di amare Third..."
"Dici? Sembrava molto serio ma.."
"Amico si, ho parlato anche con quello della spiaggia... C'erano un sacco di donne... Ci hanno pure provato.
Sai che Khai le ha rifiutate tutte? Gli ha detto che voleva solo Third.
Stava cambiando, per lui.
Finalmente e poi... Non riesco ancora crederci..." Disse Bone cercando di non piangere e Two lo consolò.
"Non dire niente a Third.
È meglio che non lo sappia." Ordinò e l'amico di ben d'accordo con lui.
Ma nessuno dei due si era accorto del piccolo ragazzo dietro di loro.
Third si girò in automatico e se n'è andò.
Non poteva crederci, non VOLEVA crederci.
Quando l'aveva baciato allora... Era perché lo amava?!
Perché?!
Perché ne hanno parlato?!
Perché lui ha ascoltato?!
Perché ora non riusciva a respirare?
"Maledetto bastardo! Perché ora! Perché! Cazzo se voglio odiarti!" Pianse ancora ed ancora.
Era nella sua macchina, lontano da tutti.
Si ricordò del ciondolo e pianse ancora.
No, non poteva.
Non era vero.
Era un sogno. Un incubo.
Qualcuno però bussò al suo sportello e lui si girò.
C'era la sorella... La sorella di Khai lo guardava con tristezza.
Lui abbassò il finestrino e la guardò.
"Ecco mio fratello era uno scemo... Aveva fatto una cosa...
Per quella stupida moto." Disse incerta ed arrabbiata.
Lui non capì e lei gli lasciò un foglio.
" Aveva assicurato la sua moto, però c'è un paragrafo in più, l'aveva fatto appena entrato all'Università.
So che l'ha modificato da poco, ma la persona era sempre la stessa.
A presto" spiegò e se n'è andò.
Third la vide andar via e capì, stava piangendo anche lei.
Apri il foglio e vide solo scritte di scritte normali di assicurazioni.
Poi vide una domanda in più, opzionale.
2/04/2016
Third:
È il mio amico più caro.
2/04/2019
Third:
È il mio Chawee.

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Capitolo 8
*** Hanahaki Disease ***


{ piccola introduzione Fantasy.
L'Hanahaki è una malattia che viene a chi si innamora.
Un fiore che cresce nei polmoni, piano piano.
Se tu non ti dichiari alla persona amata muori, incominci a tossire sangue e petali, ti indebolisci e il respiro sarà sempre più corto.
L'unica soluzione oltre al dichiararsi è un operazione...
Ma questa porta a non poter più provare un sentimento d'amore.
P.s ci sono tante versioni, io ho scelto questa.

                ******************

Era una giornata buia, lo era da giorni ormai.
Krist si era pentito, tremendamente.
Sapeva di essersi innamorato del suo collega.
Ma come poteva dirglielo ora?
Ora che lui stava per partire?
Ricordò perfettamente quando l'altro si dichiarò.
Lo rifiutò ma rimasero vicini, amici, Phi e Nong.
Sapeva perché Singto l'avesse detto.
"Kit so che mi rifiuterai... Ma sono costretto... Io devo dirtelo" spiegò con dolore ed il piccolo capì.
Ci rimase male ma andò avanti.
Perché sapeva cosa succedeva se non ti dichiaravi.
Lo studiavano tutti fin da bambini.
Era passato un mese da quando aveva iniziato a tossire...
Quando aveva visto i petali sbiancò.
No, non poteva davvero averlo.
Non quello.
Qualcuno se n'è accorse e lo aiutò, ma nulla era servito...
Perché più passava il tempo più lui tossiva, si indeboliva, il respiro era sempre più difficile da prendere certe volte.
Allora perché non dirlo a Singto allora?
Facile, perché il grande se n'era accorto, proprio quando lui ebbe un brutto attacco.
Lo aiutò e gli chiese chi fosse, ma Krist era troppo spaventato.
"Ti aiuterò, Kit...
Forse non sai chi è? Magari hai tante amiche e... E può succedere. " Spiegò cercando di calmarlo  e questo fece male al piccolo.
Cercò di riprendere piano il respiro e lo guardò.
"Ti aiuterò, davvero faremo tutto prima va bene?" Disse serio e Krist lo guardò confuso.
"Prima di cosa P'Sing?"
"Prima del mio viaggio, non voglio lasciarti così... Troverai la persona che ami tranquillo ok?" Spiegò dolcemente ed il piccolo annuì, codardo ancora.
Col passare dei giorni L'Hanahaki peggiorò.
Singto doveva partire ma era preoccupato, e Krist era si, felice di questo in parte...
Ma sapeva quanto il grande volesse fare quel viaggio, era il suo sogno.
E lui amava quel P'Sing così pieno d'entusiasmo.
Allora optò per la via più difficile e dura.
Si operò.
Quel giorno pianse, perché sapeva che non avrebbe più provato un sentimento d'amore.
Ma forse non era così vero, non del tutto.
Così pensò.
Il giorno dopo si svegliò con il padre vicino, gli sorrise accarezzandogli la mano.
"Stai bene figliolo?" Chiese ed il piccolo finalmente riuscì a respirare bene.
Il dottore confermò la riuscita dell'operazione.
Krist era felice ora, anche perché non si sentiva diverso! Per nulla!
Quando uscì andò subito in agenzia, parlò tranquillamente con tutti.
Ma quando arrivò lui, lo capì.
Guardò Singto e non provò più quel dolce calore, quel dolore, il battito furioso del suo cuore ad ogni passo del più grande non c'era più.
"Kit stai bene?" Chiese preoccupato e lui gli sorrise.
"Si, ora sto bene." Rispose sorprendendosi però quando il grande gli toccò la guancia, stava piangendo...
"Io davvero... Non provo più nulla..." Pensò tristemente.
"Kit mi stai facendo preoccupare..." Lo svegliò il grande.
"Tranquillo P'Sing, sono solo triste perché la persona che amo mi ha rifiutato" mentì e vide il grande sbarrare gli occhi.
"L'hai scoperto?"
"Si, passerà, ora sto bene, non pensiamoci più va bene?" Chiese e questa volta il grande lo abbracciò ed annuì.
"Sono felice che tu sia guarito."
"Anch'io P'Sing. Era la scelta più giusta no?" Chiese cercando di autoconvincersi.
"Certo!" Replicò il grande ridendo e lui gli sorrise.
"Si, è la scelta giusta." Pensò amaramente

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Capitolo 9
*** partenza ***


Era il giorno della partenza, aspettò.
Ancora ed ancora...
Ma alla fine Kongpob dovette partire.
Arthit non era andato da lui, l'aveva davvero lasciato.
Poco prima qualcuno gli toccò una spalla e lui si girò con così tanta speranza negli occhi che la persona gli chiese Immediatamente scusa.
Ora era sull'aereo, non poteva usare il telefono, ma guardava in continuazione le sue foto, di lui ed Arthit.
Non doveva partire, perché aveva accettato? Era più importante di lui?
Certo che no!
Però... Allo stesso tempo penso che per quanto egoistico Arthit sarebbe rimasto con lui.
Perché loro si amavano no?
Non avrebbe mai tradito Arthit, non l'avrebbe mai lasciato.
Ma forse il suo amore non era uguale a quello del grande.
Si ricordò ancora il giorno prima quando scoppiò a piangere ...
"Forse è solo questione di giorni..." Pensò cercando di autoconvincersi.
Ma quei giorni divennero mesi, e al sesto mese lui tornò a casa.
Lo scrisse su facebook, dappertutto.
Ma non ricevette nessuna chiamata o messaggio da lui.
Uscì pure con i suoi vecchi amici ma nulla, chiese di Arthit ma nessuno lo sentiva più.
Almeno dei suoi amici, neanche quelli del grande lo cercarono.
Osò quando andò nel locale di P'Bright...
Lui lo salutò allegramente e gli offrì da bere.
"Mi vuoi chiedere di Arthit vero?" Chiese ad un certo punto della conversazione e Kongpob annuì.
"Sta bene, ora sta meglio, non esce con nessuno.
Non vuole uscire ancora credo.
Ma sta davvero bene, non ti preoccupare per lui" spiegò tranquillo e gli diede una pacca sulla spalla.
"Grazie Phi... Sa che sono qua?" Chiese ancora e lui annuì.
"Credo proprio di sì, forse non è ancora pronto.
Il mio amico è incapace " disse ridacchiando.
Era diventato maturo anche lui, tutto cambiava a quanto pare.
Tornò in Cina con il morale ancora sottoterra.
Non stava vivendo bene quell'esperienza e decise che finalmente era il momento di cambiare pagina.
O di bloccarla per lo meno.
Gli otto mesi successivi furono una svolta, aveva dato tutto sé stesso allo studio.
Stava avendo ottimi risultati insieme anche ad ottime amicizie.
Era contento, si.
Quando tornò a casa si sentì più sereno anche se ancora vuoto, perché nessuno aveva colmato il suo cuore.
Nessuno superava P'Arthit.
Il giorno di partenza decise di andare prima in un piccolo bar, era tranquillo, c'era un po'di gente.
"Due Pinkmilk grazie" disse una voce vicino a lui.
Kongpob si girò subito e lo notò, era lui.
Anche il grande si sorprese.
"Scusi il suo ordine" si intromise il barista ed il piccolo si scusò subito rigranziandolo.
Cercò di nuovo il grande ma questo stava ora parlando con una ragazza che lui non aveva notato prima.
"Arthit fammi pagare dai" disse cercando di convincerlo ma lui pagò per entrambi e gli diede la sua bibita.
"Devi essere molto confidente per bere quello davanti a lei" pensò Kongpob con una punta di gelosia.
"Come stai?" Chiese però il grande ed il piccolo gli sorrise e rispose, il suo cuore non aveva mai battuto come ora.
Mai in un anno e due mesi.
"Anch'io sto bene, la scuola sta andando bene?" Chiese ancora Arthit e lui annuì rispondendo, ancora, chiedendo anche del suo di lavoro.
"Ora devo andare Kongpob, ci vediamo" lo salutò sorridendogli un po'timidamente il grande e se n'è andò con quella ragazza.
Non ci credeva ancora il piccolo, da tempo aveva sperato di vederlo, di parlargli.
Ed ora era successo, lo vedeva il disagio dell'altro, ma cercò di apparire il più normale possibile.
Kongpob invece era devastato, quando finalmente tornò in Cina poté buttarsi sul suo letto e piangere tutte quelle lacrime che aveva tenuto dentro di sé.
Perché faceva male, dannatamente male.
Arthit era andato avanti, aveva qualcun altro...
Conosceva quello sguardo.
Il grande lo aveva per lui.
Era ora di finirla, per sempre.
Mise tutta la roba di Arthit in una scatola, e la lasciò lì.
L'ha riprese unicamente l'anno dopo, quando tornò in Thailandia.
Non si sorprese quando uno dei suoi amici gli mandò una foto.
"Arthit è in una situazione sentimentale con Plumpaire" e lui sorrise amaramente.
Si, il suo sole ora era davvero di qualcun altro

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Capitolo 10
*** grazie mille Phi ***


Singto guardava il suo piccolo Nong, sembrava a disagio.
Difficilmente lo vedeva così, soprattutto con P'Wave!
Sembrava quasi imbarazzato.
Notò come fosse ben diverso, il suo rapporto, quasi pendeva dalle sue labbra.
Sembrava avesse paura di parlargli, ma allo stesso tempo cercava in continuazione la sua attenzione.
Possibile... Fosse cotto?
No, Krist era etero, lo sapeva.
Eppure ... Sembrava davvero così.
Quando il piccolo si girò da lui, sembrò chiedere aiuto.
Si avvicinò e lo sentì rilassarsi, sorrise contento.
In realtà Singto non aveva mai smesso di avere una cotta per il suo Nong.
Ma non lo disse mai, perché al piccolo non piacevano i maschi, ha sempre commentato delle ragazze.
Però... Era già da qualche mese che non commentava più nessuna ragazza... Non diceva più "lei si avvicina alla mia ragazza ideale".
Finita l'intervista sia Krist che lui fecero le foto con P'Wave e l'altra conduttrice.
"P'Sing... Possiamo parlare?" Chiese il piccolo questa volta timido e lui annuì subito.
Andarono nella macchina del piccolo, non partì e lo guardò.
"Promettimi che non mi giudicherai" chiese quasi con paura e lui annuì di nuovo confuso.
Come avrebbe potuto?
"Mi piace P'Wave!" Sputò quasi urlando ed il grande sentì un piccolo pezzo del suo cuore spaccarsi.
"Dì qualcosa..." Chiese ancora il piccolo e Singto gli sorrise teneramente.
"L'avevo capito" rispose e lui si sorprese.
Com'era possibile?
"Io... Amo P'Wave" disse ancora più convinto ora Singto annuì ancora.
"Solo lui giusto?" Chiese e si infastidì della sua speranza.
"Si, non mi piacciono gli uomini, ma amo P'Wave, voglio solo lui. Perché lui è speciale." Spiegò sicuro di sé Krist e questo fece davvero. Davvero male al grande.
"Volevo chiederti una cosa..." Disse ancora il piccolo e lui lo spronò, si aspettò di tutto, ma non questo.
"Come posso dichiararmi? Io non so però se lui prova lo stesso... Sembro molto importante per lui, non vuole mai andarsene da casa.
Ci siamo anche abbracciati molte volte, mi ha accarezzato tranquillamente molte volte, anche senza che glielo chiedessi.
Non so però... Non voglio perdere la sua amicizia... Ma non voglio stare male quando lo vedo con qualcun altro, perché non so cosa prova." Si sfogò e Singto annuì non riuscendo a dire altro...
Prese un grosso respiro e gli sorrise.
"Devi semplicemente farlo, magari quando siete solo voi due, siete tranquilli e ti verrà naturale.
Penso ci potrebbe essere dell'interesse" lo spronò allora, voleva davvero andarsene da lì.
Krist lo guardò e poi annuì...
Lo abbracciò contento e lo ringraziò.
Singto tornò a casa devastato, non voleva davvero saperne nulla.
Poteva davvero essere così sfigato?!
Il giorno dopo però capì che si.
Lo era davvero.
C'era un solo messaggio, all'una di notte.

Kit:
Phi! L'ho fatto! Ora stiamo insieme!
Grazie mille Phi! 🤍

Con tanto di foto di lui e P'Wave.
Un vero inferno.
Quasi rise di sé stesso.

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Capitolo 11
*** ti aspetterò amico ***


Tay guardò distrattamente i suoi due amici, era contento, dovevano stare tutti insieme.
Abbracciò il suo dolce Nong e scherzò per la gelosia del grande.
C'erano le tre coppie pilastro della Gmmtv, più Bright e Win.
Tay osservò soprattutto come Krist e Singto giocavano fra di loro interagendo anche con gli altri.
Anche Off e Gun, rimanevano più separati ma si vedeva lontano un miglio che erano inseparabili.
Gli unici che non sembravano uniti... Erano loro.
O almeno che non sembravano PIÙ uniti.
Guardò New distrattamente, era arrabbiato e ferito.
Sapeva che grazie a dei fan loro dovevano allontanarsi... Ma non nella vita privata no?!
Allora perché uno dei suoi migliori amici ora non gli parlava più, non lo degnava di uno sguardo.
Anche nelle prove, era sempre rigido con lui.
Alcune volte sembrava essere tornato quello di sempre, ma poi lo capiva e cambiava atteggiamento.
Lui rivoleva con sé solo il suo vecchio amico.
Erano amici da anni, pensava che la ship sarebbe andata a gonfie vele.
Ed invece rovinò un puro affetto di amicizia.
Tay era distrutto da questo, perché i suoi amici per lui erano tutto.
Fortunatamente aveva Off e il suo Nong a stargli sempre vicino, e lui era ben felice!
Ma sapeva di non poter stare sempre con loro...
Anche Arm lo aiutava molto...
Ma con New... Con New aveva un rapporto diverso, era amore/odio.
Il rapporto esattamente fraterno che aveva avuto fin da subito.
Quando l'intervista iniziò notò subito come New fosse distante da lui e sospirò.
Passò quasi tranquilla l'intervista, Tay rideva con tutti.
Ma quando si girò verso New sentì come una fitta al cuore.
Aveva fatto una battuta e sapeva benissimo che quella piaceva a lui.
Quello era il loro gioco.
Ma New sorrise poco ed abbassò lo sguardo stringendo ora la bocca.
E se Tay prima rise davvero di cuore, in un attimo smise e lo guardò con malinconia e delusione.
Tornò a guardare dà un altra parte ma non riuscì a ridere.
Non questa volta.
Perché forse per la prima volta capì veramente il problema.
Pensava fosse una cosa leggera, per quanto soffrisse...
Pensò che poté durare qualche giorno, mese al massimo.
Ma questa...
Non era così, perché lui non voleva più.
"Ti aspetterò amico" pensò Tay anche se non fu davvero convinto.

{ E abbiamo finito! È stata una tortura AHAHAHAH
Frankie0206

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