Harry Potter, ritorno al passato!

di snape2013
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


2005 

 

GP 

Il piccolo James di circa un anno e mezzo, dormiva beatamente tra il papà e la mamma, stringendo le sue piccole braccia intorno al corpo dell'uomo mentre Ginny li guardava con gli occhi innamorata, quelli erano i suoi uomini, la sua famiglia. 

Sospirò e si alzò dal letto, per andare a chiudere meglio le tende, così che l'indomani mattina potevano dormire fino a tardi, almeno lo sperava visto che ultimamente dormiva poco, colpa della nausea... ancora non aveva trovato il modo per dirlo a Harry, ma presto il piccolo James avrebbe avuto un fratello oppure una sorella. 

Proprio mentre si accingeva a chiudere le tende, vide una stella cadente e senza pensarci due secondi socchiuse gli occhi ed espresse un desiderio, anche se sapeva che ciò non si sarebbe mai avverato. 

Con gli occhi leggermente lucidi, tornò sotto le coperte e poggiò la sua mano sul suo ventre ancora piatto e tornò a dormire beatamente, dopo aver dato un bacio sulla fronte al suo piccolo ometto. 

HP 

Era la luce del sole che filtrava attraverso le tende aperte, che lo svegliò la mattina dopo. Harry brontolò sottovoce e seppellì il viso sotto le coperte. 

Ginny non ha chiuso le tende ieri sera? ' 

Pensò tra sé e sé, forse sua moglie si era già alzata, al contrario di James, che era ancora stretto a lui, come la sera prima. 

Dopo qualche altro minuto in cui tentò di ignorare la luce intensa, Harry emise un grande sospiro e con l'intenzione di alzarsi per andare in bagno, si girò per uscire dal letto, dopo aver spostato le braccia del piccolo James dal suo corpo. 

Tonfo! 

Un forte respiro affannoso fu seguito dal lungo flusso di maledizioni mentali. 

Stupide mura, sempre in mezzo’ pensò nervosamente. ‘Ecco perché non si dovrebbe mai mettere il letto vicino al muro ' Si paralizzò mentre realizzava che il suo letto non si trovava vicino al muro. 

Allungò, così, la mano verso il comodino e prese i suoi occhiali, lì indossò e così riuscì a vedere meglio dove si trovava e rimase sbigottito, come era possibile? 

La stanza in cui si trovava al momento era la sua vecchia camera da letto al numero quattro di Privet Drive e suo figlio stava dormendo con lui, nel suo vecchio letto. 

Il corvino deglutì a fatica. 

" Merda! " 

GP 

Ginny gemette nel suo cuscino mentre un'ondata di nausea la colpiva. 

Apparentemente si era dimenticata che nelle ultime settimane si era svegliata con l'impulso di vomitare, come era successo anche quando aspettava James. 

Emise un gemito più forte quando non poté più trattenersi e con la mano serrata alla bocca, si affretto raggiungere il bagno. 

Diversi minuti dopo, si alzò da dove era accovacciata, vicino al gabinetto ed aprì il rubinetto del lavandino, per lavare la faccia ed anche la sensazione di malattia mattutina. 

Tenendo gli occhi chiusi per impedire alle gocce di acqua di penetrare nei suoi occhi, Ginny afferrò lo spazzolino da detti e lì lavo, prima di asciugarsi dall'acqua in eccesso con la manica del pigiama e poi si guardò allo specchio. 

Quel che vide la fece urlare, la sua faccia era diversa, molto più giovane, come era possibile? 

Solo ora si era accorta che il bagno appariva molto diverso da quello di casa sua, eppure molto familiare, ma prima che potesse collegare quel luogo, la porta del bagno si aprì. 

" Ginny! " Era la voce frenetica della signora Weasley " Stai bene? Qualcosa non va? Sei ferito, Cos'è successo? " E la strinse in un abbraccio tipico della signora Weasley. 

" Mamma? " 

La guardò scioccata Ginny. Sua madre si allontanò dopo poco, lasciando così ai suoi polmoni prendere fiato! 

" Ginny? Parlami, cosa succede? " 

Ignorando la voce della matriarca Weasley gli occhi della ragazza si spostarono verso altre persone che erano vicino alla porta, 8 per l'esattezza, 5 dei quali avevano i capelli rosso fuoco, eppure Ginny tra di loro notò solo 3 persone. 

" Fred? Sirius? Remus? " Disse la ragazza, prima di perdere i sensi e svenire. 

HP 

Non sapeva da quanto tempo era rimasto lì a fissare a bocca aperta quella stanza, prima di accorgersi che non stava più indossando il suo pigiama, ma una vecchia tuta. 

Harry si rannicchiò in una palla e si mise la mano le mani tra i capelli, mentre cercava di riflettere e di capire dove era sua moglie, almeno era certo che il piccolo James stava ancora dormendo, questa era l'unica cosa positiva di tutta quella situazione. 

Era molto più magro di quando era andato a letto, infatti le sue costole erano chiaramente visibili e ciò che gli aveva dimostrato che non era più se stesso era la mancanza delle sue cicatrici. 

Qualcosa richiamò la sua attenzione, infatti sentì dei passi e come prima cosa, pensò di nascondere suo figlio. Prese il mantello dell'invisibilità e con esso coprì James, doveva prima capire cosa stava succedendo e se c'erano i mangiamorte di mezzo, nessuno doveva sapere che James era con lui. 

Fece appena in tempo a nascondere suo figlio, che la porta si aprì ed Harry alzò lo sguardo appena in tempo per vedere Vernon attraverso la porta. 

Fissò l'uomo, non gli era venuto in mente che se fosse stato a Privet Drive avrebbe rivisto i suoi zii e suo cugino. 

" Stiamo uscendo " 

Harry batté le palpebre, quella situazione era così strana, suo zio che non gli parlava ormai da secoli, in quel momento gli stava parlando quasi in modo pacifico. 

" Non mi hai sentito, ragazzo? Ho detto che usciamo! " 

L'uomo abbaiò ed Harry dovette girare lo sguardo verso il letto, sperando che non avesse svegliato James e sospirò quando vide che non c'era nessun movimento. 

" Scusate? " 

Disse girando nuovamente lo sguardo verso il tricheco! 

" Noi, io e tua zia, stiamo uscendo! " 

Harry si accigliò, questa conversazione era così famigliare per lui. Solo dopo diversi secondi percepì cosa stava succedendo e deglutì quasi a fatica. 

" Dove state andando? " 

Disse Harry e lo zio gli spiegò tutta la storia del concorso che avevano vinto. 

In quel momento si rese conto che quella era tutta una scusa, quella inventata da Tonks, quando era venuta a salvarlo da suo zio. 

Appena Vernon si allontanò, Harry si avvicinò al letto e guardò attentamente il figlio, tutto quel baccano lo aveva svegliato, eppure era rimasto calmo sotto il mantello senza muoversi. 

" James " 

Harry lo prese in braccio, ma sapeva che non poteva tenerlo così per tutto il tempo, qualcuno lo avrebbe visto e di certo non voleva dare spiegazioni, prima di capire cosa fare o meglio prima voleva vedere Ginny. 

" Papà " 

Lo guardò meravigliato James, eppure sapeva che quello era suo padre. 

" James, ora dobbiamo fare qualcosa di particolare, ma devi stare calmo e non lasciarmi andare, intesi? " 

Il bambino annuì, mentre Harry cercava di capire cosa fare, il suo piano era pericoloso, ma potevano credergli. 

" Nasconditi dietro le mie gambe, James " 

Ed il bambino così fece, mentre Harry coprì il suo corpo con il mantello dell'invisibilità, avrebbe detto a tutti che lo usava per proteggerli, così che nessuno sapesse che stava in loro compagnia, mentre volavano. 

Fortunatamente i suoi bagagli erano già pronti, infatti era certo di non aver tolto nulla dal baule 

GP 

" Ti chiedi che cosa non va in lei? " 

" Forse è solo un capogiro, Molly " 

" Ma è malata, se avesse qualcosa di serio, Arthur? 

E' stata tutto il giorno fuori, ed Harry sarà qui da un momento all'altro. " 

Non appena registrò il nome di suo marito, Ginny si alzò improvvisamente dal letto, voleva vedere Harry, voleva sapere se James fosse con lui, il suo bambino! " 

" Ginny, stai bene? " 

" Si, sto bene. Mi sento solo un po' debole stamattina! " 

Durante il suo periodo di incoscienza, Ginny aveva capito che c'erano solo due possibilità: era morta, oppure stava viaggiando indietro nel tempo. 

Lei era certa che fosse l'ultima cosa, perché se una persona muore non può vomitare e poi era certa...non era sola, il suo bambino era andato con lei. 

Doveva dirlo a Harry quando sarebbe arrivato. 

Proprio mentre si lamentava con sua madre che le stava controllando le pulsazioni, Ginny sentì distintamente il suono della porta che veniva aperta e poi chiuso e prima che i suoi genitori potessero dire qualcosa lei stava correndo verso l'ingresso, ma del suo Harry non c'era nessuna traccia, come era possibile? 

Prima che potesse aprire bocca, qualcuno comparì all'improvviso, un piccolo bambino infatti si materializzò dal nulla e corse verso Ginny. 

" Mamma " 

Disse il bambino e Ginny si abbassò per stringerlo, sotto gli occhi scioccati di tutti. 

" James " 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Proprio mentre si lamentava con sua madre che le stava controllando le pulsazioni, Ginny sentì distintamente il suono della porta che veniva aperta e poi chiuso e prima che i suoi genitori potessero dire qualcosa lei stava correndo verso l'ingresso, ma del suo Harry non c'era nessuna traccia, come era possibile? Prima che potesse aprire bocca, qualcuno comparì all'improvviso, un piccolo bambino infatti si materializzò dal nulla e corse verso Ginny. " Mamma " Disse il bambino e Ginny si abbassò per stringerlo, sotto gli occhi scioccati di tutti. " James " Fu solo quando le sue braccia del piccolo la strinsero che cominciò a piangere. Voleva dare colpa agli ormoni, in verità era solo la felicità di vedere che suo figlio stava bene. Poco dopo comparve anche Harry, che lì guardava anche con gli occhi lucidi, lui però non lasciò cadere neanche una lacrima. Ed eccolo lì. Harry. Il suo Harry. Sembrava proprio come lei, più giovane. Era più magro e aveva i capelli ancora più disordinati di quanto ricordasse. Ma non le importava. Tutto quello che le importava era il fatto che fosse qui, che la sua famiglia fosse riunita. Ginny anche se con fatica, prese James in braccio e si affrettò a correre verso suo marito e strinse entrambi i suoi uomini con forza, ora la sua famiglia era riunita, non le serviva una domanda di sicurezza per saperlo. Tutta questa scena era accompagnata dalle urla del quadro della signora Black, lei era proprio una bellissima e gentile donna. C'erano molte persone che stavano ammirando la scena meravigliati, soprattutto chi aveva condotto Harry alla base segreta dell'ordine della fenice, nessuno si era accorto che con se c'era un bambino. " Mamma, papà non respiro " Disse il piccolo James, con la sua voce infantile, ma allo stesso tempo ridacchiava divertito per tutta quella scena, per il bambino quella situazione era semplicemente un gioco. Peccato che non fosse così a rovinare quel momento fu un colpo di tosse. " Ehm... cosa sta succedendo? " Era Sirius a parlare, il cane aveva lasciato la riunione dell'ordine per capire perché gli altri stavano impiegando più tempo del previsto a raggiungerli, una volta che la porta venne aperta. Arrivato nell'ingresso si era ritrovato la scena intima quanto confusa. Quando sentì quella voce, Harry allontanò lo sguardo dalla sua famiglia per guardare il suo padrino. Sirius era sempre lo stesso: alto, magro. Aveva i capelli lunghi e scuri, penetranti occhi grigi. Ginny conoscendo il marito, portò una mano, quella con cui non stava stringendo il figlio a sfiorare la mano del marito, volva dargli forza, sapeva che ne aveva bisogno. Era vero che fino a quel momento Harry aveva rivisto più di due persone che avevano perso la vita, ma Sirius era un'altra storia. " Va tutto bene Harry " Ginny stava cercando di aiutarlo, ma in quel momento Harry non stava del tutto ragionando ed infatti senza pensarci due volte corse verso Sirius e lo abbracciò, mentre urlava il suo nome. Tutta quella scena stava confondendo tutti, soprattutto i genitori di Ginny. "Harry? Ginny? Che cosa sta succedendo?" Harry lasciò andare il suo padrino e si avvicinò alla moglie. I due Potter si guardarono di nuovo attorno e poi si scambiarono un'occhiata. "Dobbiamo dirglielo." Gli sussurrò Ginny. "Ma non sappiamo nemmeno cosa stia realmente succedendo! Come possiamo dire loro qualcosa che non conosciamo al 100%?" Ginny si morse il labbro mentre pensava. Lui aveva ragione. "Bene," disse lentamente. "Possiamo solo dire loro quello che sappiamo." Continuò e interruppe Harry quando cercò di parlare. "Possiamo solo dire loro come siamo andati a dormire nel 2005 e ci siamo svegliati questa mattina nel 1995. Come ti sei svegliato dai Dursley con nostro figlio " Guardò il piccolo James sorridendogli " e come mi sono svegliata qui ... E sono incinta." Gli occhi di Harry scattarono e si concentrarono sui suoi in quell'ultima affermazione. " Cosaaaa?? " Fino a quel momento i due coniugi avevano parlato sottovoce, in modo che nessuno oltre loro potesse comprendere quel che stavano dicendo, solo quell'ultima parola tutti la udirono. " Volevo dirtelo in un momento opportuno, mi dispiace.... " Ginny non finì di parlare poiché qualcuno la interruppe nuovamente la loro conversazione, questa volta non era stato Sirius però. "Bene? Fuori con esso!" Moody ringhiò contro di loro. Harry sospirò. "Penso che sia meglio se ci spostiamo in cucina. Avrai voglia di sederti per questo." Disse guardando la moglie, in verità anche lui aveva bisogno di sedersi. " James vieni da papà " Allungò le mani verso il figlio e lo strinse a sé, era meglio se sua moglie non facesse sforzi soprattutto in quel momento. " Meglio se lo tengo io " Disse a Ginny, con un sorriso. Vedendolo in quel momento sia Sirius, sia remus avrebbero visto James Potter. Infatti Harry sembrava proprio suo padre per come si perdeva cura di quel piccolo. Sirius di una cosa non aveva dubbi quel bambino che non poteva avere neanche tre anni doveva essere un Potter. Harry ancora non poteva pensare a quel che aveva scoperto, stava per diventare padre, eppure la felicità veniva sommersa dalla preoccupazione. La sua mente e quella di Ginny si trovava nei loro corpi più giovani e se questo non fosse stato un problema Voldemort era appena tornato. No, doveva fare di tutto per fare stare al sicuro sua moglie e i suoi figli, questo significava trovare gli horcrux, altra cosa che doveva capire e se tornando al passato era ancora un horcrux Una volta in cucina, fu tutto più reale e infatti Harry si sentì come se si stesse ammalando. Lo shock di vedere così tante persone in vita quando fino a poche ore prima erano morte per lui, era indescrivibile. I suoi occhi si muovevano costantemente per guardare i volti che non vedeva da anni, ripercorrendo le loro morti. Sirius, Moony, Tonks, Fred, Mad-Eye e Silente. Gli mancava persino il ghigno sul viso di Severus Snape. Era come se vivesse nella sua memoria, vedendo tutte quelle facce che lo guardavano. Solo questa volta, è stato per un motivo molto più complicato. I Weasley, Hermione e l'Ordine della Fenice erano tutti seduti attorno al tavolo in cucina, solo Harry e Ginny erano in piedi. Hatry si guardava intorno, stava cercando qualcosa di innocuo con cui poter far giocare suo figlio mentre lui era impegnato a conferire. Peccato che in quella cucina non c'era nulla di adatto ad un bambino di quella età. Per abitudine si trovò a chiamare Kreacher che comparve senza problemi. " Chiamato padron Harry? Kreacher e qui per servire padron Harry e famiglia. " Questo fece capire a Harry che non solo loro erano tornati, ma che anche l'elfo domestico aveva i ricordi del futuro, meglio così almeno avrebbe avuto un pensiero in meno. " Si, per favore, giocheresti con James? Mi fido di te. " Sirius guardò con orrore la scena, mai si sarebbe aspettato che Harry non solo conoscesse l'elfo, ma che per di più Kreacher gli fosse fedele, ma la cosa peggiore era che Harry si fidasse di lui tanto da lasciargli quel bambino. Una volta che il piccolo fu 'al sicuro' con l'elfo domestico Harry e Ginny rimasero fermi vicino alla porta e non solo per controllare il figlio che era nella stanza vicina, ma anche perché in caso di dubbio, conoscevano la sua via d'uscita. Era una cosa da auror. Una cosa che entrambi pensavano sarebbe stato utile ricordarsi considerando i bagliori che gli venivano inviati dai fratelli Weasley. "Bene, ora che siamo tutti a nostro agio, perché non ci illumini su ciò che è successo con voi due o meglio tre?" Silente, educatamente interrogato. Harry notò che non lo guardava direttamente negli occhi. I suoi occhi si strinsero leggermente in risposta. "Perché pensi che ci sia qualcosa che non va?" Sussurrò Ginny dopo aver leccato le sue labbra secche. Questa era proprio una domanda stupida da porgere soprattutto dopo che avevano visto sia Ginny sia Harry con quel bambino. "Beh, sorella più cara," disse uno dei gemelli. "Questa mattina hai urlato come una pazza ..." proseguì l'altro. "Poi è svenuto." "E quando arriva il giovane Harry qui ..." " Porta con sé un bambino...." " Che sembra essere vostro figlio..." "Poi gli corri incontro e lo abbracci-" "E ti ha abbracciato ..." "Aww, Gred. Sono diventati tutti rossi!" Era tutto irreale, Harry però guardava la moglie, non capiva il motivo per quella domanda. Cosa voleva fare Ginny, avere un resoconto di quel che era successo fino a quel momento? "Ragazzi!" La signora Weasley scattò. Rra infastifuta dai gemelli, e sembrare preoccupata per Ginny e Harry, prima di tutto voleva capire cosa stesse succedendo e perché cavolo quel bambino aveva chiamato sua figlia mamma. " Ora è il momento di parlarne e non di girarci intorno " Intervenne Moody. Nessun altro ha detto nulla, hanno appena visto i due adolescenti muoversi tra i loro sguardi, stavano solo aspettando sentire la voce dei due ragazzi. "Harry," parlò questa volta Sirius. "Dimmelo e basta. Non ci arrabbiamo. Possiamo aiutarti. Cosa sta succedendo? Hai fatto qualcosa? Ginny ha fatto qualcosa? Ha a che fare con Voldemort?" "No." Harry finalmente rispose. "Non ... non ha nulla a che fare con Voldemort." Abbassò lo sguardo su Ginny e vide che lo stava guardando, le loro espressioni rispecchiate in un pensiero confuso. "Almeno .. Noi non ... non la pensiamo così ..." Nella testa di molti c'erano tanti pensieri confusi, nessuno però pensò alla realtà, al viaggio nel tempo. Moody sospirò. "Bene sputa allora ragazzo! Non abbiamo tutto il giorno!" abbaiò ad Harry. Harry aprì la bocca per dire qualcosa, qualsiasi cosa, quando fu interrotto da una voce acuta che veniva da vicino a lui, ovvero dalla sua Ginny, che disse l'unica cosa sbagliata. "Sono incinta!" Note: Vi chiedo scusa per eventuali errori, ma l'ho scritta da cel ( non mi trovo, preferisco scrivere da PC ma al momento non mi è possibile)

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