Sherlock Holmes de’ poveri

di Shireith
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Su chi ha perso ***
Capitolo 2: *** Spezzati – per sempre? ***
Capitolo 3: *** Anche se per te non esisto ***



Capitolo 1
*** Su chi ha perso ***


Sherlock Holmes de’ poveri
Su chi ha perso


 Ti sei innamorata di lui perché l’amore è strano, imprevedibile, ti cattura senza un motivo e tu non puoi scappare, non puoi nasconderti – puoi solo stare al gioco e sperare che ti vada bene.
 
A te non è andata bene.
 
 Hai conosciuto l’amore, prima e dopo, e ne hai ricavato solo cicatrici.
Prima, persi tra alti palazzi, eravate felici.
Dopoora – siete lontani (lui da te, non tu da lui) e di voi non è rimasto nulla, perché anche ora lui pensa solo all’altra.
 Eppure, nell’apprendere la notizia, una crepa ti scalfisce il cuore, ferendolo.
 Non eravate nemiche, dopotutto – vittime dello stesso male, anzi.
 Nessuna ha vinto: entrambe avete perso.

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Capitolo 2
*** Spezzati – per sempre? ***


Sherlock Holmes de’ poveri
Spezzati – per sempre?


 Va tutto bene, all’inizio – sono uniti, sono insieme; sono una cosa sola.
 Poi li vede separarsi, staccarsi l’uno dall’altra fino a formare due isole. Non si disprezzano, non si odiano, ma sono lontani. E lei, la cui visione del mondo ancora non dispone della conoscenza necessaria a comprendere i complessi meccanismi umani, è confusa.
 È semplice – dovrebbero stare insieme, no?
 
 Sorride a quel pensiero ingenuo.
 È cresciuta, maturata, e sa che non è così semplice. Eppure non smette mai di sperare, in nome di quella positività che la contraddistingue da sempre, che qualcosa possa cambiare; che possano, i suoi due pilastri, tornare a reggere la stessa struttura – com’era un tempo.

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Capitolo 3
*** Anche se per te non esisto ***


Sherlock Holmes de’ poveri
Anche se per te non esisto


Mi hanno detto che scrivere biglietti in questi casi aiuta, ma non so se ne sono capace. Non so nemmeno se sia amore, quello che provo. Però qualcosa è successo.
Tu, tra la folla, non hai notato la mia presenza. Non sai nemmeno come mi chiamo – perché dovresti? Eppure io, tra tutti quelli che c’erano quel giorno, ho adocchiato proprio te. Urlavi, avevi occhi solo per lei. Il tuo entusiasmo mi ha colpito.
So per certo che se ti rivedessi ti riconoscerei all’istante. E spero che riusciremo davvero, un giorno, a rivederci. Magari troverò persino il coraggio di parlarti…
 
*
 
 Le guance arrossate, rilesse il biglietto – sarebbe finito nel cestino.

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