Wolf Blood

di Mr Lucifer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mia storia inizia così ***
Capitolo 2: *** L'incontro con la regina della luna ***
Capitolo 3: *** La nascita di una nuova regina ***
Capitolo 4: *** La prova del fuoco della mezzanotte ***
Capitolo 5: *** Forza di poter battere il nemico ***
Capitolo 6: *** Espel Vs Aisha - L'oro contro la volontà ***



Capitolo 1
*** La mia storia inizia così ***


Di norma una storia dovrebbe iniziare con un c'era una volta, ma non questa, ricordo la notte in cui morì con una rosa in mano insanguinata, le lacrime sul volto e una promessa infranta nel cuore, ma facciamo un passo indietro.
Il mio nome è Adeline Vancuvick Andersen III e sono un'universitaria da appena pochi mesi alla prestigiosa università di Opal nel Kansas, provengo dalla famiglia nobile degli Andersen a quanto pare ed abito dall'altra parte del bosco della fossa aldilà da dove e situata la mia scuola, e per arrivarci, ogni mattina, mi devo svegliare alle 5:00 per prendere il treno della stazione Nova sud ed arrivare a destinazione.
Anche quella mattina era come tutte le altre, solita sveglia, solita alba, solito calore sulla pelle del sole ed il mio gatto, Delonix, di colore rossastro con un occhio verde ed uno viola.
Mi ricordo ancora il giorno in cui lo raccattai, era un martedì di un 14 luglio dell'ormai lontano 2009, era una serata oggiosa ed io stavo correndo verso casa quando, con la coda dell'occhio, notai un piccolo gattino chiuso in una scatola zuppa d'acqua.
Tremava ed era palesemente spaventato, anche avvicinarmi non fu facile, mi diede diverse graffiate fra cui una che mi lese un occhio rendendomi orba, ma non mi importava in quel momento, sono sempre stata una ragazza molto forte di costituzione e caratterialmente e non mi sono mai fatta spezzare da niente e nessuno, lo presi in braccio e mi diressi nell'ospedale più vicino per far curare il mio occhio ed alcune auto-ferite del micetto che, da quel momento, mi starà sempre accanto ed ormai sono ben 10 anni da quando siamo assieme, ed io ne ho 26 attualmente tanto per intenderci.
Oggi è il 25 Febbraio del 2019, fuori piove con tuoni come al solito, Delonix fa le fusa per avere il suo pasto e l'odore del caffè si espande in tutta la casa, solita mattinata insomma, ma lasciate che mi descriva un pò, dopotutto anche se la fantasia è potente, senza un'adeguata descrizione dubito fortemente possiate immaginarmi.
Dunque, come detto pocanzi, sono una ragazza di 26 anni con pelle albina, occhi verdi smeraldo, capelli stile nordico di un biondo cenere ed un tatuaggio sul viso, sotto l'occhio sinistro in piccolo, la runa Algiz.
Sono abbastanza alta, circa un metro e novanta, motivo per cui odio mettermi le gonne, difatti il mio outfit consiste in una maglia nera con le 24 rune del futhark runico, jeans lunghi grigio fumo, scarpe da ginnastica piuttosto usurate bianche ed una felpa bianca con strisce blu elettrico con un morbidissimo cappuccio il lana.
Mi alzo, indosso gli abiti appena descritti, accarezzo Delonix facendogli naso-naso con la sua punta umida, e mi dirigo verso il piano di sotto per gustare quel buon caffè e continuare il mio libro sul come addestrare una lontra in cattività.
Abito da sola da circa cinque anni con il mio gatto, la casa in cui sto al momento è a doppio piano con una grossa cucina, un grosso salotto ben attrezzato, 2 bagni, scale in frassino che portano al piano di sopra, una stanza addetta al mio studio di poesia ed infine la mia stanza da letto, comunque me ne sto li, seduta nella cucina, a bere il mio caffè e guardare la pioggia fuori dalla mia finestra.
Dovete sapere che io amo la poesia, per me è l'arte più veritiera in questo mondo ed è da quando avevo 5 anni che la studio in tutte le sue forme, ed il mio desiderio più grande è diventare una famosa poeta, l'arte dopotutto si sa, va scritta nella storia per far si che rimanga nel tempo intatta.
Mentre rimango immersa nei miei pensieri l'orologio da polso squilla, simbolo che è ora di andare a prendere il treno delle sei, dunque mi alzo, tiro sulla testa il mio cappuccio, mi metto su una spalla il mio zaino nero coi lupi grigi ricamati sopra, mi accendo una sigaretta ed esco di casa chiudendo a chiave prima la porta in metallo e poi quella in legno e dirigendomi verso la ferrovia a quindici minuti da dove abito io correndo sotto la pioggia.
Verso le cinque e quarantacinque sono alla ferrovia, mi inserisco i miei auricolari nelle orecchie e comincio ad ascoltarmi della musica nordica vichinga per poi, pochi minuti dopo, prendere il mio treno e dirigermi finalmente verso l'università.
Solitamente durante il viaggio dormo anche un pò, tanto ci vuole un'ora per arrivare alla fermata e poi altri quindici minuti per entrare nel giardino della scuola, ma quella mattina, stranamente, non avevo per nulla sonno, ma come una strana sensazione, come se qualcosa stesse per accadere da li a breve, mai sensazione fu più veritiera, da li a poco, mentre il treno passava oltre l'ultima galleria, sopra il bosco, qualcosa colpì il mezzo deragliando la traiettoria verso di sotto e ci fu uno schianto molto violento, e li vidi tutto nero.
Mi risvegliai solo mezz'ora dopo, sul treno ormai totalmente distrutto e con diversi  morti attorno, cercai di alzarmi ma la ferita alla testa mi sbilanciava molto ed uscii dal treno facendomi strada fra i corpi e mi guardai attorno, cercavo tracce di vita, tracce di qualcuno che potesse aiutarmi, avevo paura ed ero infreddolita, non c'era anima viva in quel luogo ancora oscurato dalle poche luci dell'alba, feci si e no pochi passi per poi crollare al suolo indebolita dalla perdita di sangue e dal freddo della pioggia esterna, da li a poco svenni e li solo il buio.

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Capitolo 2
*** L'incontro con la regina della luna ***


Ho sempre pensato che la vita fosse strana, un attimo sei tranquillamente sul tuo treno per farti un futuro in una prestigiosa università ed un attimo dopo sei in mezzo alle macerie infuocate come le fiamme dell' inferno dopo che lo stesso treno è crollato dopo un violento impatto con chissa che cosa.
Mi risvegliai in una grotta umida ma stranamente non avevo affatto freddo, ero sdraiata su un letto di foglie, muschi ed altra robaccia totalmente bio, dinnanzi a me un falò era stato acceso e zampillava di fuoco caldo ed accogliente anche se, tuttavia, non fu quello a catturare la mia attenzione ma bensì una ragazza seduta li davanti.
Avrà avuto più e meno la mia età forse poco più giovane, aveva la pelle colore del cioccolato al latte, lunghi capelli che sembravano dorati come il grano d'estate, grandi occhi bianchi come il ghiaccio vivo e diversi tatuaggi di rune in giro per il corpo.
Aveva una pelliccia nera indosso adornata da una collana circolare con inciso sopra l'albero dei nove mondi Yggdrasil, dei pantaloni lunghi fatti in pelle rovinata sempre del medesimo colore e non portava alcun tipo di scarpa, inoltre sotto l'occhio destro presentava un tatuaggio che simboleggiava una piccola goccia cristallina con scritto sotto "Dafnea Bajir, queen of the moon" credo quello fosse il suo nome o qualcosa del genere.
Mi alzai da quel comodo giaciglio al naturale e la ragazza, senza nemmeno puntarmi il suo sguardo vitreo e mentre sembrasse preparare qualcosa in una pentola di ferro vecchio, mi disse con una voce dolce come il miele Ti sei ripresa finalmente, ad un certo punto stavo seriamente pensando che fossi morta, sono felice non sia così la sua voce sembrava una dolce carezza dopo una nottata tempestosa, mi faceva stare bene Dove mi trovo ? Quanto tempo è passato da quando sono svenuta ? chiesi con sguardo più confuso che mai, volevo solo tornarmene a casa in quel momento.
Il suo sguardo si posò su di me, lì effettivamente capii che non mi guardava mai direttamente perchè le sarebbe stato inutile, lei era cieca ma un sorriso splendente le comparve sul volto Sono passati ben due anni da quel giorno la sua risposta mi spiazzò completamente, non ero più in grado di pensare a nulla se non che mi stava prendendo in giro No, non è possibile, smettila di prendermi in giro non è divertente! le urlai contro con evidente rabbia, paura e sgomento, ero spaventata dall' idea che potesse essere passato realmente così tanto tempo da quella mattina di un 25 Febbraio.
Mi alzai di scatto osservando con sguardo rapido tutta la grotta per poi tornare sulla misteriosa ragazza Dimmi che stai scherzando, ti prego dissi con il viso rigato dalle lacrime, Dafnea si alzò dalla sua posizione meditativa e mi accarezzò il volto con un tocco delicato come un petalo di un fiore che sfiora le acque di un lago cristallino Mi addolora dirti che è la verità sei rimasta due anni in coma profondo, sei stata fortunata che ti abbia trovata ancora viva, ma per me è stato un piacere prendermi cura di te, Adeline le sue parole mi fecero cadere il mondo addosso.
Mi sedetti dinnanzi al fuoco osservandolo fissa immersa nei miei pensieri, in particolare pensavo ai miei genitori che da due anni probabilmente ormai si saranno arresi al fatto che io sia morta nel bosco Ti ringrazio per avermi salvato, Dafnea, ti devo la vita le dissi con un mono-tono abbastanza apatico, i miei occhi erano bagnati dalle lacrime come la rugiada bagna le foglie la mattina dopo una nottata di pioggia, in quel momento capii che ero rimasta sola.
Dafnea mi passò una ciotola in legno con all' interno della zuppa sempre con quel sorriso caldo ed accogliente che, per quanto volessi essere triste e disperata, mi infondeva solo nuova forza e speranza, presi il cibo ed, in effetti, in quel momento notai l'effettiva fame che mi attanagliava la bocca dello stomaco, e cominciai a nutrirmi di buon gusto.
Finito di saziarmi cominciai a guardarmi le fasciature in pelliccia di cervo che mi aveva applicato la ragazza Mi hai curato tu per tutto questo tempo ? le chiesi osservandomi ora meglio Si, per tutti i due anni ti ho nutrita col mio sangue per mantenerti in vita ed ogni tre giorni tornavo per cambiarti le fasciature e sistemarti sul giaciglio che veniva cambiato anch'esso al fatto che mi avesse nutrito del suo sangue a tratti mi inquietava, ma del resto era grazie a lei se ero sopravvissuta, e quindi non le chiesi spiegazioni aggiuntive.
Fuori era giorno, il mio orologio segnava le 6:45 del mattino e li mi venne un dubbio, com'era possibile che l';orologio funzionasse perfettamente ancora dopo due anni ?! Tecnicamente le pile dovrebbero essersi scaricate già da un bel pezzo dato che si tratta di un orologio da polso bianco e laccio in pelle color castagna vecchio stile, era un prezioso regalo del mio defunto nonno da quanto andavo alle superiori, ma non mi spiegavo proprio come potesse ancora segnare la maledetta ora e li mi venne un brivido gelido che mi percorse tutta la schiena ed il mio sguardo si posò in quel momento su Dafnea, ed è li che li vidi, i suoi occhi bianchi e puri come il ghiaccio ora erano ramati e mi stavano fissando come un predatore fissa la sua preda.

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Capitolo 3
*** La nascita di una nuova regina ***


Cominci a capire il valore delle cose che ti circondano solo quando le perdi, la sensazione di abbandono e di disperazione molto spesso porta le persone a fare cose che non vorrebbero fare, e vi starete chiedendo se corsi via una volta visto gli occhi di Dafnea puntarmi, la risposta è più veloce che potevo.
Mi recai fuori dalla grotta in tutta fretta mentre sentivo la ragazza che mi correva dietro, il fiato era poco e le mie gambe schizzavano veloci come il vento verso l'interno bosco, non ero più abituata a correre e sentivo pulsare di dolore tutti i muscoli ma la paura la faceva da padrona in quel momento e non potevo far altro che scappare da quella visione d'ansia.
Corsi più veloce che potevo ed inciampai diverse volte procurandomi molte ferite soprattutto sulle gambe che erano ancora semi-dormienti dopo quei due anni passati in coma, ma il panico aveva preso il sopravvento e le gambe si muovevano leste e veloci fra le fitte frasche del bosco, ed è li che mi fermai di colpo.
La ragazza mi raggiunse inevitabilmente e mi saltò addosso come una furia omicida mostrando una serie di denti lunghi ed affilati come lame, li il tempo è come se rallentò, vedevo tutto più acceso e brillante, ogni singolo animale, ogni foglia degli alberi, ogni goccia d'acqua che cadeva irrimediabilmente al suolo.
Mi girai con una velocità sovraumana e tirai un pugno ben assestato al plesso solare di Dafnea sbalzandola indietro di almeno cinque metri buoni, non credevo a ciò che avevo fatto, era come se i miei sensi si fosse affinati di centinaia di volte ma il mio stupore fu frenato dalle risate della ragazza che, rialzandosi rapidamente, ora mi osservava con quei suoi occhi ramati «Eccellente colpo, questo devo ammetterlo di averlo sentito» disse sorridendomi in segno di sfida.
Non sapevo esattamente cos'era appena successo, sapevo solo che qualcosa era cambiato in me «Cosa intendi dire ? Che cosa mi hai fatto ?» dissi mentre mi guardavo le mani notando pulsare le vene delle braccia.
Non sapevo se avere paura o essere eccitata in quel momento, stava diventando tutto molto confuso per me «Il tuo corpo ha reagito molto meglio di quanto mi aspettassi al mio sangue, ora sei una di noi Adeline» disse mantenendo sempre il tono della voce molto calmo e gentile mentre si avvicinava a me appoggiandomi una mano sulla spalla «E questo cosa dovrebbe significare ? Chi sono io adesso ?» dissi guardandola sbigottita dalle sue parole ma lei mi rispose sempre con un caldo sorriso «Tu sei Adeline Vancuvick Andersen III, una sangue di lupo».
Non sapevo se darmela a gambe o tirargli un altro pugno, mi limitai a fissarla «Che cos'è questa storia ? E cosa sarebbe un sangue di lupo ?» lei notò la paura nei miei occhi e si limitò a camminare portandomi verso un grande lago.
Si trattava di un lago circolare circondato da pietre bianche come latte ed un alta cascata che fuoriusciva da una piccola montagnola, l'acqua era semplicemente paradisiaca e fu li che mi osservai per bene nello specchio d'acqua, i miei artigli e i miei denti si erano allungati ed affilati ed i miei occhi erano adesso di un dorato molto intenso e brillante, simili a quelli di una bestia «Che cosa diavolo mi è successo» mi guardavo spaesata e confusa ma allo stesso tempo ero elettrizzata e curiosa e mi limitai a guardare Dafnea ed i suoi occhi ramati «I sangue di lupo sono una razza ormai quasi estinta da diversi secoli, siamo figli di umani e licantropi molto potenti, per quanto siamo creature estremamente forti e resistenti siamo stati sterminati dagli uomini per la paura che ci saremmo rivoltati contro la razza umana e l'avremmo portata all'orlo dell'estinzione ma questa è una storia vecchia di più di mille anni che al momento non ti riguarda, ti basti sapere solo che c'è una leggenda fra noi sangue di lupo e secondo essa quando nascerà la creatura dagli occhi d'oro diventerà l'imperatrice della nostra razza nonchè la guerriera più potente che ci porterà alla vittoria nella battaglia finale contro la razza umana e credo che la mia ricerca sia terminata già due anni fa» terminò la frase accarezzandomi la testa, ascoltai le sue parole assaporandole una per una, lettera per lettera per poi farle un sorriso ed alzarmi «Capisco ciò che vuoi dire, anche se mi sembra impossibile che una come me possa diventare una leggendaria guerriera o una nobile imperatrice di un popolo che nemmeno conosco» le dissi adesso guardandomi e tastandomi gentilmente il viso su quel pezzo di paradiso.
La mia vita da quel momento cambiò totalmente, decisi di lasciarmi il passato alle spalle, decisi di divenire l'allieva di Dafnea e di ampliare la mia conoscenza su questo mondo ancora sconosciuto per me, perchè dopotutto si sa che non è importante quanta conoscenza si abbia, ma il come la si utilizza ed io volevo aiutare questo popolo e salvarlo dall'estinzione totale, sapevo che dovevo farlo anche se non avevo la minima idea di come fare o da dove cominciare.
Durante la giornata continuai ad allenarmi con Dafnea e cominciai a capire l'effettivo livello delle mie abilità, ella mi guidò con pazienza e dolcezza per tutta la giornata verso l'inizio di questo percorso ed arrivò la sera molto presto.
Mentre cenavamo lei mi disse «Bene, sei pronta al rito di iniziazione ragazza ?» io accennai col capo senza risponderle direttamente ed una volta finito ci alzammo e ci recammo nuovamente verso il lago da lei denominato "il lago d'argento" «Ora immergiti nelle acque, fin nelle sue più abissali profondità e abbandona la tua vita precedente per iniziarne una nuova, il sangue di uno e la legge di un branco» mi limitai a guardarla, ad osservare il suo viso in ogni sua sfaccettatura, presi un profondo respiro e chiusi lentamente gli occhi, mi tolsi i miei vecchi vestiti che ancora mi legavano all'identità di Adeline e mi immersi all'interno del lago, da quelle acque nacque una nuova me, ne umana ne licantropo, ora so chi sono, io sono Espel e regnerò sull'impero dei sangue di lupo sotto la guida della Luna.

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Capitolo 4
*** La prova del fuoco della mezzanotte ***


Cambiare vita, cambiare chi si è stati tutto quel tempo, cambiare le proprie abitudini e le proprie percezioni del mondo è questo che ho percepito durante il mio viaggio nelle profondità del lago della luna, perchè quando l'oscurità prende il sopravvento la luce diviene ancora più brillante.
Mi guardavo ancora le mani, mi sentivo come una farfalla che aveva appena lasciato il suo involucro, mi limitavo ad osservarmi solamente come se mi stessi guardando per la prima volta dopo tutti questi anni.
Il mio sguardo si rivolse alla luna che in quel momento era alta nel cielo e cullava con la sua tiepida luce tutto il bosco, poi mi misi ad osservare Dafnea «Mi sento libera come se tutti i miei problemi e tutte le mie paura fossero scivolate via in un attimo è questo che significa essere una sangue di lupo ?» il suo sguardo adesso era più serio ma allo stesso tempo più rassicurante «Tu non sei una sangue di lupo come gli altri, tu sei il ponte fra due civiltà, colei che porterà la pace o la distruzione fra i due popoli, Adeline» a quelle parole sul mio viso comparve un leggero sorriso e i miei occhi risplendevano di un bagliore dorato intenso «Non sono più lei, quella vita l'ho lasciata alle spalle, io sono Espel» il sorriso di Dafnea si fece più caldo e mi prese per mano portandomi verso nuovamente la grotta, li passammo la notte in tranquillità e calma.
L'alba seguente ci dirigemmo entrambe verso l'interno del bosco, non voleva dirmi dove mi stava portando, mi aveva accennato solo ad un campo base di un qualcosa, ma ancora stavo cercando di comprendere quello che era successo la notte precedente «Allora, mi vuoi dire dove accidenti mi stai portando ? Non mi piacciono le sorprese» dissi con un sbuffo mentre camminavano «Stia tranquilla mia regina, stiamo andando ad incontrare il suo popolo, la sua gente» disse mentre una libellula le si posava sull'indice mentre lei canticchiava una melodia dolce che rendeva il suo viso quasi angelico.
Mentre camminavamo mi misi ad osservarla con più attenzione quasi a cogliere i  dettagli più nascosti del suo essere, il suo sguardo era molto tranquillo ma allo stesso tempo freddo come il ghiaccio «Dunque, Dafnea è il tuo vero nome ?» le chiesi e lei girando il suo sguardo con ancora quegli occhi ramati brillanti «Si è il mio vero nome, io sono l'attuale sacerdotessa del tempio della Luna e la sostituta dell'imperatrice Meridia che venne eliminata nell'ultima guerra da una donna denominata "La tempesta del nord", una donna spietata e senza pietà per gli altri» mentre parlava il suo volto diveniva triste e malinconico come se stesse riportando alla mente brutti ricordi «Oh, perdonami, non volevo riportarti alla mente brutti ricordi» le dissi praticamente andandole affianco e sorridendole leggermente «Non preoccuparti mia regina, oggi è un gran giorno dato che una nuova regnante è nata per portare nuova gloria al nostro impero» la sua voce era ferma e rassicurante e mi infondeva sempre nuova forza e volontà di vivere.
Passammo tutta la mattinata a camminare ed i piedi ormai mi pulsavano dal dolore ma finalmente arrivammo dinnanzi a due grandi portoni in legno costeggiati da delle mura di pietra, li Dafnea urlò «La Luna splenderà ancora quando le acque si incontreranno!» ed in quel momento i portoni si aprirono e davanti a lei comparirono tanti ragazzi e ragazze poco più piccoli di età che ci fecero entrare in quello che è un piccolo villaggio perlopiù in legno e pietra ed una di loro si avvicinò a noi, aveva grossi scarponi in gomma verdi, pantaloni e maglia militari, collana col simbolo di un qualche gruppo metal e diverse macchie di colore nero su tutto il corpo come intendere che utilizzava la tecnica di mimesi militare.
Era una ragazza molto alta, all'incirca sui due metri e qualcosa, aveva capelli rasta lunghi rasati sul lato destro di colore rosso con occhi di altrettanto colore, sotto all'occhio destro presentava una cicatrice a forma di X ed aveva un corpo parecchio muscoloso, segno che praticava sicuramente molta palestra, comunque ci stava guardando da ormai un paio di minuti ed in particolare guardava me in cagnesco «Finalmente siete tornate e, Dafnea, chi è la ragazzina che ti stai portando dietro ? Dovresti sapere meglio di chiunque altro che questo luogo è segreto agli umani» sembrava portasse un discreto rispetto per lei, non si poteva dire lo stesso per me «Abbassa il tono, Aisha, quella a cui stai parlando è la nuova regina del nostro popolo, abbi un po di rispetto» a quelle parole sembrava che gli occhi della ragazza diventassero ancora più intensi e tutti quelli che erano attorno a noi cominciarono a fissarmi in modo strano «E lei sarebbe la nostra regina ? Mi stai prendendo per il culo per caso ?» disse quasi con un tono ringhiante nei miei confronti, quella Aisha mi stava già antipatica ma non potevo farmi schiacciare in quel modo «Cosa c'è, non ti va l'idea che una come me possa essere il tuo capo, rossa ?» le dissi con un sorrisetto ed in tono abbastanza altezzoso, non tipicamente da me ma in quel momento volevo dimostrare ai presenti di essere in grado di tenerla a bada, tuttavia la sua rabbia non fece che aumentare e i suoi occhi ora brillavano di odio intenso «Se davvero vorrai governare il nostro popolo allora dovrai dimostrare il tuo valore nella prova del fuoco della mezzanotte, allora vedremo chi sarà davvero degna di comandare sui nobili sangue di lupo» terminò la frase dandomi uno spintone buttandomi a terra per poi voltarsi ed andare vicino ad altre ragazze simili a lei, probabili sue seguaci.
Dafnea mi aiutò a rialzarmi ed ora il mio pensiero era solo di battere quella presuntuosa e farle vedere chi comandava davvero «Non farti trascinare dalle sue parole ragazza, lei è una guerriera esperta e potente, non puoi-» la interruppi mettendole un dito sulle labbra con il mio sguardo dorato sulla rossa «Non preoccuparti maestra, lascia fare a me, posso batterla» ormai era ovvio che quella notte ci sarebbe stato uno spargimento di sangue ed io volevo prepararmi al meglio per sconfiggerla davanti a tutti.

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Capitolo 5
*** Forza di poter battere il nemico ***


Di norma, uno scontro diretto fra due animali, termina con la morte di uno dei due ma entrambi lottano pur sapendo questa triste verità.
Mi sentivo esattamente in quel modo quella mattina, come un leone in gabbia o un lupo per intenderci meglio, d'altronde cosa potevo aspettarmi se non quello ? Avevo letteralmente sfidato la più forte del villaggio a quanto mi aveva detto Dafnea e la cosa non mi rassicurava proprio per niente, che diavolo mi era passato in testa accidenti a me!
Comunque sia, quella mattina, Dafnea mi fece fare un breve giro del villaggio e devo dire che per essere non molto grande era davvero ben attrezzato, difatti erano presenti una biblioteca molto all'avanguardia in fatto di conoscenza, una mensa piccola ma ben fornita di viveri di ogni tipo da snack, a carni varie, una sala d'armi come la chiamavano loro ovvero una sorta di armeria dov'erano contenute armi logicamente, armature ed attrezzi vari, poi c'è la palestra gestita dalla rossa dove ci si può allenare nella strategia e nel combattimento corpo a corpo, un campo da tiro dove addestrarsi con le armi da tiro tipo archi, balestre, fionde ecc.. Esistono poi le Alemh come le chiamano loro ovvero delle grosse tende di pelle, legna e metallo dove i sangue di lupo abitano in sostanza, inoltre è presente un lungo fiume denominato il fiume degli antichi su cui passa il ponte che porta dal bosco al villaggio.
Era un luogo tutto sommato molto accogliente ed amichevole e mi ispirava una certa sintonia con l'ambiente che mi circondava anche se il pensiero di dover affrontare Aisha mi perseguitava ancora e davvero non sapevo che fare, non avevo nessuna abilità in battaglia e lei invece era una prodigiosa guerriera, ed è li che pensai al fatto che la mia arroganza poteva essere un problema.
Me ne stavo li appoggiata ad un muretto di pietruzze quando vidi Dafnea avvicinarmi con un vassoio pieno di biscotti alla crema al limone, dolcetti con fragole e una tazza di tè rosso a quanto pare prodotto direttamente da lei «Ehi, pensavo ti avrebbe fatto piacere fare colazione prima di iniziare i tuoi allenamenti qui al villaggio» mi disse con un dolce sorriso mentre mi porgeva il vassoio sulle gambe «La ringrazio, maestra» risposi al gentil gesto con un inchino accennato col capo seguito poi da uno smagliante sorriso per poi iniziare la mia colazione.
In effetti ci pensavo da un po, perchè lei era sempre tanto gentile con me ? Solo perchè ero la nuova regina o c'era anche dell'altro ? Mi balenavano in mente queste domande nel mentre osservavo i lineamenti sottili del suo viso ma non dissi nulla per paura di toccare argomenti spiacevoli o peggio e mi limitai in silenzio a finire il mio pasto.
Una volta terminato mi alzai in piedi stiracchiandomi e facendo risuonare tutte le ossa per poi osservare Dafnea «Allora, quando vogliamo iniziare gli allenamenti ?» chiesi abbastanza eccitata mentre facevo stretching tuttavia da lei udii solo una risata «Sei troppo impaziente, dubito fortemente tu riuscirai anche solo a scalfirla, lei ha vinto più di un centinaio di battaglie mentre tu nemmeno una, allenarti sarebbe uno spreco di tempo» alle sue parole rimasi di pietra, non mi aspettavo minimamente una risposta del genere e sinceramente non fece altro che farmi infuriare «Molto bene, allora dato che per te è uno spreco di tempo vuol dire che mi allenerò da sola per i fatti miei!» le urlai contro e me ne andai dirigendomi nuovamente verso il bosco  prendendo questa volta il ponte sopra il fiume degli antichi, di certo non mi aspettavo di batterla al cento per cento, ma quel sottovalutarmi in quel modo mi aveva fatto scaldare e non poco.
Cominciai ad allenarmi per conto mio in quelle poche basi di arti marziali che conoscevo cercando di mettere insieme le idee per creare una combinazione di colpi efficienti e precisi ed andai avanti così tutta la mattinata, tornai al villaggio solo per fare pranzo a base di carne di cervo e frutta varia e poco dopo tornai immediatamente al bosco ad allenarmi.
Più e meno, intorno alle sei di sera, ero ridotta ad uno straccio e grondavo di sudore, inutile dire che la stanchezza mi stava uccidendo ed avevo dolore letteralmente in ogni singola parte del corpo anche se, fortunatamente, vidi che arrivò Dafnea a portarmi degli asciugamani asciutti e dell'acqua fresca e non rifiutai la generosa offerta di asciugarmi e dissetarmi «Ti ringrazio, e scusa per prima, non volevo urlarti addosso» dissi tenendo la testa bassa senza guardarla direttamente «Non ti preoccupare è tutto okay, dispiace a me non aver creduto in te» mi sentivo male in quel momento, sentivo che l'avevo offesa anche se lei mostrava sempre quel dolce sorriso, ma io ricambiai a mia volta con lo stesso sorriso caldo, pronta per la prova del fuoco che stava per avvenire quella stessa notte, pronta a non deludere tutti contro la rossa.

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Capitolo 6
*** Espel Vs Aisha - L'oro contro la volontà ***


Quando vuoi fare di tutto per divenire forte abbastanza da abbattere i tuoi ostacoli e i tuoi problemi non devi far altro che guardare dentro te stessa e non farti schiacciare dal peso della vita, ricordare che essa non è già impostata ma sei tu che devi afferrare la penna del destino e scriverlo sul foglio bianco che è l'esistenza.
Tornammo al villaggio per la cena, da quanto mi aveva detto Dafnea quella sera ci sarebbe dovuto essere carne di cinghiale, verdura mista e frutta particolare del luogo e devo ammettere che la fame era davvero molta dopo tutto quello sforzo nell'allenarsi.
Ci sedemmo nella mensa e le cacciatrici ci portarono il pasto, era davvero invitante e non esitai a rifocillarmi per bene somigliando più un animale che un essere umano mentre, a differenza mia, Dafnea rimaneva sempre molto composta ed elegante come al suo solito.
Si percepiva chiaramente della tensione nell'aria soprattutto per ciò che sarebbe successo quella stessa sera, il nostro scontro si stava avvicinando e la mia decisione era sempre più forte dentro di me e molto spesso sia il mio, che lo sguardo di Aisha, si incrociavano in modo deciso e senza la minima esitazione nel mantenere il contatto visivo.
Il gruppo di Aisha non era poi così tanto grande ma si vedeva che era molto forte, composto da 6 ragazze compresa lei, Karui ovvero una ragazza cinese alta 1.45 metri con capelli corti azzurri lucidi, corporatura esile con diversi tatuaggi delle onde del mare sulle braccia e sulla schiena, bende bianche su braccia, petto e gambe ed un eterocromia con un occhio nero ed uno blu e possiede una lancia di metallo che funge da arma, successivamente troviamo Thalia una ragazza dai capelli verdi con occhi dello stesso colore, ha una corporatura mediamente tonica con delle vesti nere sotto ed un armatura argentata sopra che la riveste per intero, la prossima è Elle una ragazzina sui tredici anni circa con una corporatura molto esile, capelli castani scuri ed occhi verdi smeraldo, indossa una maglia bianca e dei jeans strappati con piedi scalzi inoltre l'occhio destro è cieco dalla nascita, passiamo poi a Jennifer una donna sui trent'anni anni circa molto muscolosa e con pelle molto scura, alta all'incirca 1.97 metri e con una veste tipica dei guerrieri delle tribù tribali con tanto di tatuaggi tribali sulla spalla sinistra e sulla fronte dal lato destro, ed infine c'è Laila, una ragazza dai capelli ed occhi viola, vesti molto eccentriche e possiede ben otto katane diverse che si porta sempre a dietro, il suo stile di combattimento prevede di utilizzarle tutte contemporaneamente e fidatevi, vederla all'opera è un esperienza terrificante, ma la sua vera particolarità è che lei è muta dopo che degli umani la rapirono e le fu tagliata via la lingua ma riesce ugualmente a comunicare tramite segni e gesti.
Per quanto non sia un gruppo numeroso sono ugualmente sei elementi molto pericolosi, sicuramente qualcuno che non vorresti mai affrontare da solo ed io stavo per scontrarmi contro il loro capo ed al pensiero un leggero tremore percorreva tutta la mia schiena come se sentissi già la sua fredda lama addosso ma mi ripresi un paio di secondi dopo concentrandomi sul come poterla affrontare.
Una volta che la cena fu finita uscii dalla tenda seguendo Dafnea che, a quanto pare, aveva intenzione di allenarmi in queste poche ore per rendermi in fretta molto più forte per tener testa alla rossa e mi portò in un punto isolato vicino alla sua tenda «Molto bene, sei pronta per l'addestramento ?» mi chiese col suo solito sorriso freddo, devo dire che mi inquietava di più quando sorrideva così che quando era seria «Pronta, farò qualsiasi cosa per riuscire a sconfiggerla, anche sopportare le peggiori fatiche se sarà necessario» il suo sguardo tornò glaciale ed i suoi occhi diventarono bianchi come la neve, con un scatto fece un movimento del braccio scagliandomi contro una scheggia di ghiaccio che mi procurò un taglio sul volto per poi infrangersi alle mie spalle «Tranquilla, non ci sarà alcuna fatica da sopportare, ti insegnerò come sfruttare il reale potere dei sangue di lupo» rimasi di sasso a quella visione, il ghiaccio le levitava attorno in un flusso perfetto che sembrava danzare alla flebile luce della luna «Quest'abilità ci fu donata dalla prima imperatrice, viene chiamata manifestazione del Magatama, l'energia naturale che ci collega all'essenza stessa del mondo e che ci permette di attingere in parte al potere della natura, ogni Magatama si manifesta dall'intensità del colore degli occhi, nel mio caso si parla di un Magatama composto formato dallo spirito del ghiaccio e dallo spirito della terra, ora scopriremo il tuo Magatama Espel» le sue parole mi eccitavano ma allo stesso tempo spaventavano, se davvero possedevo un potere del genere non volevo conoscere allora quello di Aisha, anche perchè immaginavo la fonte del suo potere naturale.
Ci allenammo per tutta la sera con esercizi di controllo, respirazione e meditazione, fino a quando non sentimmo un corno suonare dal villaggio, segno che la prova stava per cominciare «Sei pronta, Espel ?» mi alzai battendo forte il pugno contro il palmo e mi comparve un sorriso su quello sguardo così determinato «Pronta come mai stata prima, spero farà il tifo per me maestra» mi rispose solo con uno dei suoi sorrisi, anche se caldo ed accogliente questa volta.
Ci sistemammo in una piccola zona all'interno di un cerchio bianco e con intorno diverse panchine fatte di sassi e legna su cui era seduto tutto il villaggio con gli sguardi fissi su di noi, mi voltai a guardare Dafnea «Mi auguri buona fortuna» lei si limitò a darmi un bacio sulla fronte ed andò a sedersi in un angolo, in quel momento anche Aisha fece il suo ingresso all'interno del cerchio ed il suo sguardo era severo come un generale militare, ormai sapevamo entrambe che lo scontro stava per cominciare.
La tensione era palpabile nell'aria ed io non potevo distogliere lo sguardo da quel corpo tanto tonico quanto, apparentemente, duro come pietra «Dunque sei venuta davvero, pensavo te la stessi facendo sotto ragazzina» i suoi occhi rossi brillavano come le fiamme di un falò la notte ma io di certo non mi tiravo indietro ed anche il mio sguardo brillava intensamente di una luce dorata «Non potevo di certo fare una brutta figura contro una come te rossa, direi che è ora di cominciare, mostrami quello che sai fare».
Il suono del corno diede inizio all'incontro e io non esitai ad attaccare per prima forgiando una lancia dorata nel mentre correvo addosso a lei cercando di affondare il colpo ma lei si limitò a frantumarla con un pugno intriso di puro fuoco, subito dopo fui costretta a forgiarmi velocemente uno scudo a torre dorato per proteggermi dalla sua raffica di pugni infuocati ma fu tutto inutile, lo sfondò senza difficoltà e mi prese in pieno petto facendomi sputare sangue e creandomi diverse ustioni sui punti colpiti «Tutto qui il tuo potere ? Sei davvero patetica, non sei degna di essere la nostra regina ed ora te lo dimostrerò» caricò il pugno indietro facendo divampare le fiamme, se quel colpo mi avesse colpita sarei sicuramente morta ma non avevo le forze di rimettermi in piedi «E' finita ragazza, il tuo viaggio finisce qui!» si scagliò addosso a me scaricandomi addosso quel pugno creando sul terreno sotto di me una violenta esplosione di fuoco.
Il mio corpo risiedeva al suolo completamente ustionato mentre Aisha si limitava ad osservarmi per poi sputare a terra non molto distante dalla sottoscritta, un silenzio tombale ora risuonava nell'aria mentre Aisha si voltava ed si apprestava ad uscire dal cerchio «Un debole non merita di sopravvivere in un mondo dove cacciano i forti» disse rivolgendomi solo un ultimo sguardo, ed è li che sgranò i suoi grossi occhi rossi notando un sorrisetto debole sul mio volto ora rosso dalle ustioni.
Ero riuscita a forgiarmi un armatura addosso prima che il colpo potesse effettivamente colpirmi in pieno, mi rialzai in modo lento e dolorante, sentivo tutto il mio corpo urlare di dolore ma ugualmente il sorriso permaneva sul mio volto «Dovresti arrenderti ragazzina, non hai alcuna possibilità di poter vincere questo scontro, quanto ancora riuscirai a sopravvivere con quelle ferite ?» il mio respiro era affannato ed alcune delle mie ossa erano sicuramente rotte ma ugualmente mi rialzai e la guardai fissa negli occhi «Non mi posso permettere di perdere contro una come te, mi sembra di avertelo già detto Aisha, dovrai polverizzarmi se vuoi che io stia a terra» il suo sguardo stava evidentemente esplodendo di rabbia ed anche il suo fuoco esplose con lei avvolgendola completamente «Così sia allora, ti incenerirò insieme alle tue speranze!» si scaglio contro di me facendo divampare le fiamme finchè non raggiunsero temperature talmente elevate da iniziare ad ustionare perfino lei stessa.
Il mio corpo venne avvolto da una luce dorata, talmente intensa da raggiungere la temperature delle sue fiamme, le mie mani divennero lame di pura luce dorata e non esitai ad andarle incontro in un scambio di colpi furioso e violento, tanto che entrambe le parti vennero sbalzate fuori dal cerchio, tuttavia io rimasi a terra in fin di vita mentre Aisha, seppur gravemente ferita, riuscì al alzarsi ed a zoppicare verso di me, prendendomi poi in braccio e trasportandomi, seguita dai medici del villaggio verso la tenda medica «Sei un'idiota ragazza, ma sei anche l'unica che abbia mai avuto le palle di affrontarmi così apertamente, rispetto sorella» e detta questa frase entrambe crollammo nella tenda medica e rimanemmo li per diversi giorni da quanto mi disse Dafnea.

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