There is something among us

di domaris
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo + Primo capitolo: L'inizio ***
Capitolo 2: *** Primo giorno ***



Capitolo 1
*** Prologo + Primo capitolo: L'inizio ***


[Sto scrivendo questa storia in inglese su AO3 e solo in un secondo tempo, la versione in italiano]
 
Nota: Molti personaggi hanno delle caratteristiche particolari che non esistono nel videogame, in modo da risultare univocamente riconoscibili. A fine capitolo c'è un disegno che li rappresenta.
Per semplificare le idee prima di cominciare, ecco l'elenco dei personaggi principali con la corrispondenza in NCIS:
 
L.J. "Boss" Blue (il capitano) = Leroy Jethro Gibbs
Katie Red = Kate Todd
Tonyo Yellow = Tony DiNozzo
Gail Plum = Abby Sciuto
Timmy Green = Tim McGee
Doc White = Doctor Donald "Ducky" Mallard
Pal Lime (mini crewmate) = Jimmy Palmer
Zida Brown (impostore) = Ziva David (nonostante le apparenze, non la maltratterò)
Vale (mini crewmate) = personaggio originale creato da @minicrewmate.fun su Instagram

Altri personaggi saranno ricorrenti e verranno aggiunti quando faranno la loro comparsa.
 

There is something among us

Prologo: 

Katie Red stava passeggiando per le strade dell'avamposto. Era ancora arrabbiata per aver perso il precedente lavoro. Katie aveva sempre sognato di volare nello spazio e si era laureata a pieni voti all'accademia spaziale ed era stata subito assunta nel servizio di sicurezza per il presidente di una grande confederazione. Sfortunatamente durante il primo viaggio alcuni impostori si erano intrufolati nell'equipaggio e, prima che fosse in grado di identificarli, avevano ucciso la maggior parte degli altri. Grazie ad uno strano sconosciuto blu con una barchetta di carta in testa (era quasi stata certa che fosse lui l'impostore!) avevano avuto la meglio e salvato il presidente, ma non il suo posto su quella nave.
L.J. Blue, nonostante i modi bruschi, alla fine le aveva offerto di andare a lavorare con lui. Katie non aveva mai sentito nominare la sua piccola agenzia ma non aveva un soldo ed acconsentì con l'idea che fosse comunque un modo per viaggiare e trovare nuove opportunità. 
Così adesso stava guardando le vetrine per passare il tempo prima di andare allo spazioporto a conoscere i suoi nuovi compagni di viaggio. In fondo alla strada le sue orecchie da gatto vibrarono e si guardò attorno. Dall'altro lato del marciapiede c'era un edificio triste, un orfanotrofio che mostrava in una vetrina i piccoli ospiti come se fossero della mercanzia. Le si strinse il cuore guardando tutti quei bambini senza famiglia. Al centro una bambina fucsia con un tutù rosa e una gamba fasciata la salutò con la manina, un sorriso triste e coraggioso sul visore.
Katie ricambiò il saluto, triste all'idea di non poter portare con sè tutti quei piccoli. Un giorno, pensò, ne adotterò uno e lo o la farò felice. 
A quel punto ritornò sui suoi passi e si diresse allo spazioporto. 

Capitolo 1 - Presentazioni e decisioni

L'astronave era piccola ma pulita e ben organizzata. L.J. Blue presentò Katie a Doc White, un anziano dottore con un farfallino cremisi e un cappello di panama, e se ne andò, lasciandogli l'incombenza di presentarle il resto del gruppo. Doc, diversamente dal capitano, era un tipo molto loquace così le sue introduzioni erano lunghe e rivelatrici.
"Questa fanciulla è la signorina Gail Plum", cominciò indicando una giovane viola con un bel vestitino nero e una coda laterale. "E' il nostro meccanico e sa tutto sul nostro vecchio motore, direi che se siamo in grado di volare lo dobbiamo a lei. Inoltre..."
"Doc, abbiamo tutto il tempo di conoscerci e sono sicura che diventeremo buone amiche. Adoro già le sue orecchie gattose" disse eccitatamente Gail.
Doc aspettò pazientemente che si calmasse, prima di puntare verso un tipo alto giallo, con un palloncino sulla testa e una cravatta blu.
"Siamo stati un po' a corto di personale ultimamente, per cui sono sicuro che il signor Tonyo Yellow sarà felice di cedere a Miss Red i compiti amministrativi e di comunicazione e tornare al suo posto in armeria."
"E gli scudi, Doc. Amo sparare agli asteroidi!" disse allegramente Tonyo, mentre masticava un donut.
"Tonyo devi smettere di mangiare costantemente, il Boss detesta trovare documenti macchiati." disse il compagno di squadra. Lui era verde con un cappellino da baseball blu.
"Boss?" chiese Katie perplessa.
"Il nostro impavido capitano. Solo Doc osa chiamarlo per nome", spiegò Gail fingendo di scattare sugli attenti e fare il saluto.
Doc scosse la testa ma non disse nulla.
"Il signor Timmy Green, il tipo timido che si nasconde dietro Tonyo, è il nostro ingegnere e il migliore a collegare i cavi e... Dov'è Zida?
"Oh, voglio vederla incontrarti! Sarà così gelosa!" esclamò Tonyo.
"Avete chiamato? Stavo preparando gli hamburger" disse una ragazza bassa e marrone con una bandana verde sul capo entrando nella stanza. Quando vide Katie... ringhiò?
"Non temete, signorina Red, Zida è la nostra impostora ma non farebbe male ad una mosca."
"Se stiamo ben attenti" aggiunse Tonyo, mentre Timmy andò ad accarezzarla sulla testa, calmandola.
Katie era troppo forte per svenire, ma gli impostori la rendevano nervosa.
"Non c'è nessun pericolo, posso assicurarlo. Mio figlio gioca sempre con lei. Zida, mia cara, sai perché Pal non è qui?"
"Pisolino" disse la ragazza.
"Oh beh, lo conoscerai più tardi. Aveva sperato che con te arrivasse un altro piccolo, ma sei così giovane, magari qualche volta troverai il tempo per giocare con lui", aggiunse Doc.
"Aspettate, avete un piccolo a bordo?" chiese incredula Katie.
"Perché no? Scoprirai che questa nave è molto sicura."
A quel punto tutti cominciarono a parlare contemporaneamente. e c'era così tanto da imparare suoi suoi nuovi compagni, sulla nave e sui nuovi compiti che la attendevano.

Il capitano era soddisfatto di vederla prendere appunti e interessarsi a tutto.
"Dopo che hai finito qui, vai in Amministrazione" ordinò.
Tonyo e Timmy la seguirono. Tutti sulla nave odiavano il lettore di carte magnetiche. Quella macchina era vecchia e dispettosa e ogni nuovo membro dell'equipaggio doveva imparare come far funzionare quell'aggeggio infernale mentre gli altri ridevano a crepapelle. Poi andò in infermeria, dove il dottore le fece un prelievo di sangue per svolgere dei test e finalmente conobbe Pal Lime. Doc lo aveva adottato quando era solo un neonato e tutti sulla nave si prendevano cura di lui. 
Katie ricordò con nostalgia la piccola ballerina dell'orfanotrofio. Non sapeva nulla di bambini ma era sicura che un gruppo amichevole come questo fosse molto meglio dell'orfanotrofio.
Doc più tardi, davanti ad una tazza di tè, le chiese perché era triste.
"Ho la sensazione che tu abbia un rimpianto, vorresti parlarne?"
Il buon dottore era molto gentile e comprensivo. Katie finì per raccontargli tutto del triste orfanotrofio, dei piccoli esposti in vetrina e soprattutto della piccola ballerina.
"Vai a prenderla" disse L.J. spuntando dietro di lei. Ovviamente aveva sentito tutto.
"Probabilmente ormai è troppo tardi", disse Katie.
"Se non provi non lo saprai mai. Vai ora, domani salpiamo per Polus."

Katie era senza respiro quando arrivò davanti al piccolo edificio. La vetrina era vuota, i piccoli già adottati o nella stanza sul retro per la notte. 
"Prova" disse la voce del capitano nella sua mente.
Entrò e chiamò. Dopo poco apparve un infermiere.
"E' tardi, ci saranno nuovi piccoli domani." le disse.
"Hanno trovato tutti una famiglia?" chiese Katie. Nel caso sarebbe stata felice per loro.
"Non tutti, ma ci sono delle regole".
Decise che un po' di suppliche male non avrebbero fatto.
"Per favore! La mia nave salpa domani mattina presto. L'altro giorno ho visto una piccolina con un tutù rosa. Sono sicura che abbia già trovato una famiglia amorevole ma forse c'è un altro piccolo a cui piacerebbe venire con me e i miei nuovi amici tra le stelle."
L'infermiere si guardò oltre le spalle. A volte odiava il suo lavoro, quella piccola aveva già avuto due possibilità e il suo capo non avrebbe apprezzato vederla ancora lì l'indomani. Forse poteva organizzare un lieto fine.
"Venga con me, ma in silenzio."

Qualche ora dopo, avendo ascoltato la triste storia della piccola e firmato tonnellate di documenti, Katie era tornata sulla nave, con Vale, la sua piccola ballerina, addormentata sulla spalla e una borsa con i pochi oggetti personali della bambina.

Continua....
Intanto eccovi un'immagine della crew ;) 


The Crew

 

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Capitolo 2
*** Primo giorno ***


(questo capitolo è dal punto di vista di Vale)

Capitolo 2 – Primo giorno

Vale si svegliò disorientata. Gli eventi della sera prima erano annebbiati.
Gente era venuta e andata via con altri mini, e lei era ancora lì, sola. L'infermiere, dopo averle cambiato la medicazione alla gamba, l'aveva mandata a letto senza dire una parola. Non capiva cosa stava accadendo ma era troppo triste per dormire e si era messa a piangere.
Poi, l'infermiere era tornato e aveva detto che sarebbe andata via.

"Ma nessuno è venuto per me".

"Sei fortunata, era in ritardo ma adesso è qui e tutto è apposto. Sbrigati a vestirti così finalmente conoscerai la tua nuova mamma", rispose lui, facendole fretta mentre metteva le sue poche cose in una borsa.

"Mamma? Io ho già una mamma!"

"Certo, è la tua nuova allenatrice, d'accordo?"

Andarono nell'altra stanza e c'era una donna rossa con orecchie da gatto ad aspettarla.

"Ti ho vista fuori", disse Vale, sorpresa.

Lei annuì e si inginocchiò per essere al suo livello. "Sì, cara, sei stata così carina e gentile a salutarmi l'altro giorno. Mi dispiace non poter essere venuta prima."

Disse tante altre cose ma Vale non prestò attenzione. Aveva finalmente una nuova insegnante e forse, se fosse stata molto brava e avesse fatto molto esercizio, i suoi genitori sarebbero tornati a prenderla.

Vale non ricordava nient'altro. Doveva essersi addormentata lungo la strada per lo spazioporto.

Finalmente aprì gli occhi e si guardò attorno. La stanza era quasi spoglia ma la donna rossa era seduta su una sedia, intenta a leggere.

"Buongiorno dolcezza. Spero che tu abbia dormito bene. Vieni, gli altri ci aspettano per colazione."

"Ok, signorina Red", rispose alzandosi.

"Chiamami Katie".

Vale annuì e indossò il suo tutù rosa. Poi attraversarono un labirinto di corridoi e arrivarono in una grande Caffetteria. C'era molta gente, non ricordava di averne vista così tanta dall'ultima volta che aveva partecipato ad un saggio con la mamma. Ma questi erano tutti gentili, soprattutto la ragazza con il codino, il dottore e quello con il palloncino sopra la testa. C'era un altro mini, forse era qui per esercitarsi insieme. Ma presto scoprì che Pal Lime era orgoglioso di essere figlio di un dottore e voleva diventarlo anche lui. Quando Doc andò nella sua infermeria lo seguì e Vale tornò a prestare attenzione agli adulti.
Poi arrivò un altro adulto blu. Tutti lo chiamavano "Boss". Era brusco e mandò tutti ad eseguire il proprio lavoro. Katie passò a Vale il suo peluche e un succo di frutta. Poi le disse che poteva restare lì a giocare, tra un compito e l'altro qualcuno sarebbe stato presente.

"Mi spiace, devo andare e adesso non posso portarti con me, più tardi però avremo tempo per stare insieme. Se hai bisogno di qualcosa chiedi a chiunque, d'accordo?".

E poi Vale era di nuovo sola. Giocò per un po', la ragazza viola passò e le diede un frutto, disegnò una ballerina con i colori che le aveva dato il tipo verde, la strana ragazza marrone le aveva dato dell'acqua e quello blu un dolcetto. Che cosa poteva fare adesso? Il posto era spazioso così forse poteva fare un po' di esercizio. Cominciò con un riscaldamento e poi fece qualche semplice passo. La mamma era stata una ballerina e le aveva insegnato tutto. Anche quando il padre la colpiva con il trofeo che aveva vinto da piccola, sapeva che lo faceva per incoraggiarla a migliorare così, quando si era ferita alla gamba e loro l'avevano lasciata era sicura che fosse solo perché aveva bisogno di un allenamento speciale per diventare la miglior ballerina della galassia.

Così Vale aveva aspettato pazientemente e adesso finalmente era il suo momento. Sorrise e andò nel corridoio, passando finalmente a passi più complessi. Amava le pirouettes, gli arabesque e tutte quelle pose e passi di cui non ricordava i nomi, così danzò e danzò fino a quando la gamba non le fece troppo male e dovette sedersi a terra.
Era stanca e assetata e improvvisamente si rese conto di essersi persa.

Chiamò ad alta voce: "Katie? C'è nessuno? Pe favore!" ma il corridoio rimase vuoto e silenzioso.

Vale si sentì abbandonata e cominciò a piangere. Pensò che tutti la lasciavano sempre. Forse l'avevano vista esercitarsi e deciso che non era abbastanza brava, solo uno spreco di tempo. Non sapeva che la stessero cercando e non si accorse di Gail e Zida che si avvicinavano.

"Boss, l'abbiamo trovata. Piccola non piangere, siamo qui", disse la ragazza viola, abbracciandola.

"Zida, è esausta, puoi portarla sulle spalle?" aggiunse mentre le asciugava il viso bagnato di lacrime.

"Sicuro. Andiamo, la cena è pronta."

La portarono nella Caffetteria, dove tutti stavano aspettando. Katie corse verso di loro e abbracciò Vale.

"Ero così preoccupata! Non ti lascerò più da sola, sweetie."

"Non lo farà nessuno", aggiunse il capitano dando un'occhiataccia agli altri.

"Lasciatemi dare un'occhiata a questa signorina. Pal puoi portarmi la mia borsa?" disse Doc e in un attimo Vale era suo tavolo e la stava controllando mentre raccontava una storia di quando era giovane.

"Sta bene", fu il verdetto e poi tutti cominciarono a parlare contemporaneamente.

"Posso avere un po' d'acqua?" chiese Vale timidamente.

"Ecco, e dopo cena puoi avere la ciambella di Tonyo", disse il capitano porgendole un bicchiere.

"Boss! E' l'ultima." si lamentò il giallo.

"Ne avrai altre al prossimo avamposto", dichiarò Timmy entrando con un vassoio.

Dopo cena Katie andò nella Sala Comunicazioni e la portò con sé. Quando finì di lavorare andarono nel loro alloggio e gli occhi di Vale si ingigantirono per la sorpresa: la stanza non era più spoglia come al mattino. C'era una morbida coperta rosa sul suo letto e accanto un tappeto dello stesso colore con una ballerina disegnata. Sopra al letto c'era un poster di una ballerina famosa e su una nuova mensola c'erano il suo trofeo e il peluche che aveva dimenticato in corridoio.

"Ti piace? Hanno collaborato tutti per farti una sorpresa. E' per questo che oggi eravamo tutti così impegnati." disse Katie mentre Vale esplorava il suo spazio.

"Lo amo, grazie!" disse la piccola prima di correre ad abbracciare Katie. "Possiamo andare a ringraziare gli altri?" chiese.

Vale era timida ma era così felice che abbracciò tutti, incluso il capitano che non era burbero come aveva creduto. Infatti si sedette a terra con lei e Pal e li lasciò giocare con la sua barchetta di carta fino a quando non furono sonnacchiosi. Quella notte la bambina sognò di essere una famosa ballerina e c'era tutta la squadra in prima fila ad applaudirla.

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