I was just his makeup artist

di giorgyleoo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** 9. ***
Capitolo 10: *** 10. ***
Capitolo 11: *** 11. ***
Capitolo 12: *** 12. ***
Capitolo 13: *** 13. ***
Capitolo 14: *** 14. ***
Capitolo 15: *** 15. ***
Capitolo 16: *** 𝟙𝟞. ***
Capitolo 17: *** 17. ***
Capitolo 18: *** 18. ***
Capitolo 19: *** 19. ***
Capitolo 20: *** 20. ***
Capitolo 21: *** 21. ***
Capitolo 22: *** 22. ***
Capitolo 23: *** 23. ***
Capitolo 24: *** 24. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Ciao. Mi chiamo t/n (Tuo nome) e ho ventisette anni. Sono nata in un paesino del Minnesota, in realtà era più un quartiere...beh...malfamato, molto malfamato. I miei genitori si erano trasferiti lì soltanto perché era il più economico, non eravamo ricchi, per niente. E la vita non era molto facile, non feci mai troppe amicizie con i ragazzi del mio quartiere perché erano molto diversi da me. Me ne stavo quasi sempre nel mio piccolo giardino a scrivere storie, e soprattutto a disegnare. Fin da piccola ho sempre nutrito una passione per l'arte e il disegno. Sono sempre stata portata, sia nel disegno che nel dipingere ma col passare degli anni ho capito che fare l'artista non mi avrebbe portato al successo, o meglio non mi avrebbe fatto guadagnare quello che avrei sperato. Così dopo le superiori mi sono trasferita a Chicago perché mi era stato offerto un lavoro come Make-up artist del cinema.

All'inizio non ero molto propensa a partire, avrei davvero voluto inseguire questo futuro e lasciare la mia vecchia vita? Beh... assolutamente si! Avrei fatto guadagnare ai miei dei soldi perché se li meritavano molto più di me! Avrei anche incontrato delle celebrità. Figo! Così sono partita. Avevo quasi diciotto anni all'epoca (era il 1998) ma quello che avrei visto e chi avrei incontrato...mi avrebbe cambiato la vita. Me l'avrebbe cambiata per sempre.

 

 

 𝟿 𝚂𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝟷𝟿𝟿𝟾- 𝙲𝚑𝚒𝚌𝚊𝚐𝚘 - 𝚘𝚛𝚎 𝟷𝟶:𝟻𝟹

 

Ero davvero a Chicago?! Oh mio dio! Era meravigliosa! Dal finestrino dell'autobus mi sporgevo cercando di vedere la fine dei grattacieli ma era impossibile. I miei mi diedero molti soldi, anche se gli avevo detto che non volevo, sapevo che non ce li avevano, infatti una sera li sentii parlare che avrebbero preso i soldi da i loro risparmi di una vita! Mi rattristai molto ma, se il mio nuovo lavoro avrebbe avuto successo, li avrei ripagati a dovere. 

Dopo almeno un'ora sull'autobus, finalmente scesi e mi bastarono pochi passi per arrivare al mio nuovo ufficio. Avevo un appuntamento a mezzogiorno. Ero così eccitata, così emozionata quando entrai. C'erano persone a modo, direi perfette persone ricche, mi squadravano e facevano una smorfia... già un po' umiliante ma non era colpa mia, cioè in realtà si. Ero già in ritardo e mi ero vestita con le prime cose che avevo trovato nell'armadio, mi ero fatta anche una cipolla fatta male...non era davvero colpa mia! Ero vissuta in un quartiere dove alcuni andavano persino in giro con l'accappatoio! Lasciamo perdere... arrivai all'ultimo piano e davanti alla porta (dell'ufficio del mio futuro capo) feci un gran respiro. E bussai. Finalmente! Cominciava da lì la mia nuova vita! Non vedevo l'ora di truccare qualche bella celebrità!!! Ohh sii! Non stavo nella pelle!

...

"Avanti." Disse dopo un po'.

Io entrai molto goffamente, le mie gambe tremavano:"S-salve. Signore." Dissi molto incerta ma davvero emozionata. Lui nemmeno mi guardò, era intento a scrivere. Era un uomo molto robusto con i capelli marrone scuro e delle dita a salsiccia...Ehm... cioè, insomma ho descritto quello che vedevo! Indossava uno smoking blu elettrico e una cravatta nera.

"Ehm..."cominciai."Sono t/n  t/c. Mi ha chiamato per il posto di lavoro come Make-up artist nel suo...Ehm...Settore?" Stavo per scoppiare lo giuro. Lui mi squadrò molto attentamente e poi disse:"Truccatrice numero due." Che cosa cavolo significava?!

"Come prego?" Domandai.

Lui fece un sospiro alzando gli occhi al cielo:"Signorina. Lei non ha mai lavorato in questo settore non è vero?"

"Ehm...No. Per questo ho accettato il lavoro. Signore."

"Bene. Quindi non potrò mai, almeno per ora, darle un posto fisso..." Io aprii la bocca ma lui mi zittì con la mano:"Perciò...Comincerà a lavorare come make-up artist di riserva."

A quelle parole rimasi un pochino delusa...anzi molto delusa:"D'accordo. E quando comincerò?"

"Domani alle undici. PUNTUALE."

"Okay. Ehm... dove?"

"Oh quante domande ragazzina!" Sbottò lui:"Ventitreesima strada, vedrai una piazza e dopo un parco. Dovrai truccare degli attori per un cortometraggio su...Ah si! Su una storia d'amore drammatica. MA...Sarai la sostituta, diciamo l'aiutante della prima make-up artist. Perciò... domani, dopo il tuo turno verrai da me a firmare. Tutto chiaro?" Concluse.

"Tutto chiaro. Chiaro come l'olio!" Provai a scherzare io. Ovviamente lui non rise e io mi accorsi che avevo sbagliato la battuta. Cominciò bene. Cominciò davvero bene!

"Bene." Mi rispose il mio nuovo capo con una faccia impassibile:"Puoi andare." 

"Oh...ehm così? Non devo sapere altro?"

"Puoi-andare. Ci vediamo domani signorina...T/c."

"Ehm d'accordo. A domani, signore. Arrivederci." Conclusi e uscii dalla stanza goffamente. Feci un respirone. Beh cosa mi aspettavo?! Di truccare Leonardo DiCaprio in un suo nuovo film?! Beh...MAGARI! Non importa. Nella vita ci sia accontenta, insomma, avevo appena iniziato!

Prima di partire avevo prenotato una stanza in affitto vicino al mio ufficio...Beh, più o meno, era a mezz'ora di autobus ma era il più economico! La stanza era davvero piccola, come una camera d'albergo più o meno ma in più c'era una piccola cucina. Preparai del cibo in scatola e dopo mi sdraiai sul letto pensando alla mia prima giornata di "lavoro" fino a che mi chiamarono i miei:"Ciao tesoro mio!" Disse mia madre.

"Ciao mamma!"

"Ehi amore! Come è andato il primo giorno?" Disse mio padre.

Ovviamente mentii:"Ciao papà! Oh...ehm benissimo direi! Sono tutti così gentili con me e domani lavorerò sul mio primo film!" Che in realtà era un cortometraggio...

"Ma è fantastico tesoro! Ci manchi tanto lo sai?" Sentivo mia madre con la voce strozzata.

"Lo so anche voi mi mancate tanto, ma non piangete sennò piango anche io! Sto bene qui davvero!"

"Va bene amore." Disse mio padre:"Allora ci sentiamo domani d'accordo?"

"Si certo! Ciao!"

Feci un sospiro:"Forza t/n! Vedrai che questo è solo l'inizio di una grande carriera!" E mi addormentai.

 

𝟷𝟶 𝚂𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝟷𝟿𝟿𝟾 - 𝙾𝚛𝚎 𝟷𝟶:𝟶𝟸

 

"MERDA! Sono in ritardo il mio primo giorno! No no oh no oh no!" Cercai di vestirmi più veloce della luce, non feci nemmeno colazione, presi l'autobus che mi portò in quarantacinque minuti davanti la piazza della 23ª strada. 45 minuti oh insomma?! Non avevo pensato che Chicago era davvero una città affollata. Avevo il fiatone ma arrivai al parco alle 11:05. Beh sono cinque minuti di ritardo dai! 

Vidi già le telecamere pronte e gli attori che si stavano facendo truccare:"Ehm salve..." dissi.

"Sei in ritardo di cinque minuti!" Mi disse la make-up artist mentre truccava l'attrice Che mi sembrava essere appena uscita dal Red Carpet e mi guardava con sufficienza.

"Mi dispiace... ho trovato molto traffico." Mi giustificai.

"Forza, devi truccare Logan." Mi disse indicando un ragazzo (molto bello) che era seduto su una sedia a fissare l'orologio d'oro che aveva al polso:"Potresti sbrigarti?!" Mi disse. Già odiavo quella sua voce:"Sto arrivando." Risposi.

Quel Logan aveva dei profondi occhi verdi a mandorla, uno sguardo seducente e un ciuffo nero. Okay, il solito ragazzo che se la tira un botto!

"Forza, sono già in ritardo." mi disse.

Io alzai gli occhi al cielo e dopo le istruzioni che mi diede l'altra make-up artist mi misi all'opera. Certo che era proprio bello ma non mi attraeva più di tanto dopo aver conosciuto il suo carattere.

"Ecco, ho fatto. Ti piaci?" Gli domandai porgendogli uno specchio.

Lui si guardò attentamente:"E tu saresti una make-up artist?! Mio dio... P-potresti mettermi un po' più di fondo tinta? Non vedi che mi si vedono ancora i brufoli??"

Volevo davvero dagli quello specchio in faccia ma feci un sospiro:"D'accordo signor so tutto io, se vuoi posso anche cederti il mio posto di lavoro se ti ritieni tanto in gamba!"

"Come prego?!" Mi rispose quasi scandalizzato ( si vedeva Che nessuno lo aveva mai contrastato prima) 

"È una questione di trucco e della stessa luce. Fidati va bene così. Altrimenti i tuoi occhi non risalterebbero nemmeno!" Gli spiegai e lui con riluttanza accettò il mio consiglio. 

Lui recitava molto bene, ma la ragazza era davvero pessima... ma non mi interessava, io avevo fatto bene il mio lavoro e la mia collega truccatrice mi disse lo stesso e io dentro stavo per scoppiare dalla gioia! Quando me ne andai non mi salutò nessuno apparte Logan che mi fece l'occhiolino e io mi limitai ad alzare gli occhi al cielo, ma ero comunque felice. Andai dal mio capo che a proposito mi disse il suo nome: Bob! Non capirò mai perché mi veniva da ridere ma okay! Non mi fece dei complimenti mi diede solo la mia paga e mi fece firmare dei fogli, poi mi disse:"Ti è piaciuto il cortometraggio?"

"Ehm...Si."

"Bene. Ho notato che hai ricevuto molte recensioni positive... perciò voglio farti lavorare per un film più... come posso dire...Figo, come dite voi giovani."

Io sgranai gli occhi:"Oh ma certo signore mi dica mi dica!"

"Si, ma calmati. Stanno per cominciare le riprese di un film horror e vorrei metterti alla prova. Voglio vedere se riesci a fare ferite e beh insomma tutto quel sangue nei film dell'orrore. Mi sono spiegato?"

"Oh si signore. Liscio come l'olio!" Lui ovviamente non rise di nuovo ma io almeno avevo detto la battuta giusta. 

"Bene. Domani alle 10, fortunatamente lo girano sempre qui a Chicago quindi non ti dovrei muovere più di tanto e cerca di non far tardi!"

"Si! Grazie signore." 

Dopo avermi dato tutte le informazioni necessarie mi congedò e fuori dalla porta feci i salti di gioia. 

 

La sera stessa chiamai i miei genitori che urlarono quasi da farmi partire un orecchio ma erano così felici. Dopo un po' ricevetti una email da un indirizzo che non conoscevo:"Ehi...Ciao sono Logan. Quel ragazzo bellissimo che hai conosciuto stamattina. Senti volevo scusarmi. Sono stato un po' stronzo con te, me ne rendo conto, sembri ingamba, di solito cadono tutti ai miei piedi ma tu no. Quindi beh, ci si vede t/n. A presto." 

Rimasi stupefatta ma accettai le sue scuse. Avevo l'impressione che tra noi due si sarebbe formata una stramba amicizia.

Finalmente iniziava la mia carriera! Chissà cosa aveva in serbo per me la vita?

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Capitolo 2
*** 2. ***


𝚄𝚗 𝚊𝚗𝚗𝚘 𝚍𝚘𝚙𝚘 - 𝟸𝟽 𝙰𝚐𝚘𝚜𝚝𝚘 𝟷𝟿𝟿𝟿 La mia vita in quel momento? La adoravo! L'anno scorso quando ho lavorato per quel film horror ho ricevuto tantissimi complimenti e nessuna critica! Dicevano che il trucco era perfetto e devo dire che mi feci riconoscere da gran parte dell'azienda. Io e il mio capo Bob diventammo amici, cioè più o meno. Insomma, avevamo un bel rapporto ecco. Cosa che non mi sarei mai aspettata... io e Logan (quel ragazzo viziato) diventammo migliori amici. Parlavano ogni giorno e fui molto felice quando mi confidò di essere omosessuale e io gli dissi che ognuno può essere innamorato di chi vuole. Insomma, l'amore è amore no? Gli volevo un mondo di bene e lui lo stesso. Era il mio unico amico laggiù a Chicago. I miei genitori mi vennero a trovare quattro volte E tutte quelle volte si misero a piangere. Lavorai in cinque film in tutto. In un anno solo!!! Pazzesco! Non mi fermavo un attimo, mi sentivo forte come un leone. 5 𝚂𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝟷𝟿𝟿𝟿 La data che diede una svolta alla mia vita... la data che la cambiò per sempre. Diciamo Che il mio unico problema era che facevo sempre tardi ma ormai Bob non lo notava più, anzi ci rideva sopra ormai vedendomi arrivare goffamente. Quel giorno, entrando nell'ufficio di Bob rimasi bloccata. Vidi il mio capo con la bocca spalancata, sudava freddo e cercava di dire qualcosa ma riuscì solo a emettere qualche verso incomprensibile:"Bob ma che succede?! Tutto bene?" "I-io...T-tu..." "Okay senti, perché non ti siedi? Bevi un bicchiere d'acqua. E dimmi tutto." Aspettai che finì l'acqua e poi sembrò riprendere colore:"T/n T/c... non potrai mai immaginare chi mi ha chiamato per offrirti un posto." "Chi?! Chi?! dimmi!" Sgranai gli occhi. "Un certo Peter Jackson, un noto regista...Vorrebbe girare un film su..." "Cosa? Cosa Bob? Avanti!" "Dimmi. L'anno scorso, quando venivi in ufficio, ti portavi sempre dietro un mattone di libro...Tu sai bene di cosa sto parlando. Lo guardai confusa per parecchio tempo, poi mi misi le mani sulla bocca e credo che una lacrima di gioia mi scese dal viso:"COME?!" Urlai. "N-non d-dirmi...Non dirmi che vogliono girare un f-film sul...sul Signore degli Anelli?!" Lui annuì compiaciuto:"e...il regista in persona ha visto tutti i film su cui hai lavorato mi ha detto che è rimasto impressionato dal trucco... perciò ha chiesto a me se tu potessi fare la make-up Artist nel suo film." Io rimasi a bocca aperta e non riuscivo a muovere un solo muscolo. Era la mia trilogia preferita!!! Mi sbranavo libri in pochi giorni ma il signore degli anelli era proprio il mio preferito. Lo lessi due volte in un anno e me lo portavo sempre a lavoro. "Ehi! Allora che ne dici? Ci stai vero?" "Mi chiedi se ci sto Bob?! Che domanda è?! CERTO! Porca miseria! E dimmi...dimmi, chi dovrei truccare? Mi va bene anche uno stupido personaggio non mi importa basta che entrerò in quel meraviglioso set! Oh mio dio Bob!" " se te lo dico mi prometti di non urlare? Ti prego? Le mie orecchie non lo sopporterebbero." Annuii. "Beh... questa è la parte più bella. Sarai la truccatrice personale del protagonista. Frodo...Frodo Baggins ti rendi conto?!" Mi sentii mancare. Il protagonista? Il mio Frodo Baggins? Oh-mio-dio... cercai in tutti i modi di mantenere la calma:"Oh Bob. D'ora in poi...chiamami Hobbit." Dissi solo questo con faccia sognante e dopo Bob mi diede ogni singola informazione sul film. "Aspetta Bob?! Come? L'attore che interpreterà il mio Frodo sarà...Un ragazzo?! Come un ragazzo?? Frodo ha cinquant'anni nel libro e..." ma Bob mi interruppe. "Si, si lo so... mi hai costretto a leggere il libro lo so. Non so perché ma credo sia meglio. Insomma magari sarai anche a tuo agio no?" Io lo guardai stupefatta:"No Bob! Lo sai! Non mi piace lavorare con i ragazzi! Sono tutti così egocentrici, pieni di se e..." ma mi interruppe di nuovo. "E allora Logan? È diventato il tuo migliore amico no? Avanti t/n! Non puoi rinunciare a questa opportunità!" Io sbattei, con il mio solito modo goffo, le mani sulla sua scrivania:"Non ci rinuncierò MAI Bob! Lo sai! Saprò gestire quel ragazzo come ho fatto con Logan." Dissi soddisfatta. "Oh t/n! Mica tutti i ragazzi sono fanatici. Ci sono anche bravi giovani che inseguono il proprio sogno." "Lo spero. Il mio Frodo Baggins deve essere perfetto...Comunque, grazie Bob. Davvero. Grazie per la bellissima opportunità. Quando e dove partirò?" "Oh mia cara...Beh...Fra una settimana partiremo per...La Nuova Zelanda!" "DOVE?!" Urlai io. 12 𝚂𝚎𝚝𝚝𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝟷𝟿𝟿𝟿 Ovviamente dissi la grande notizia ai miei e stetti in chiamata con Logan per ore solo a parlare di quello. Mi disse che gli sarei mancata da morire ma era felicissimo per me. Sinceramente partire per la Nuova Zelanda mi intimorì un po'. Non avevo mai preso l'aereo, anzi in realtà non avevo mai viaggiato, solo con la mia fantasia. Sia Bob che Logan mi tranquillizzarono, vorrei vedere! Loro viaggiano da sempre!! I miei mi diedero mille raccomandazioni e poi finalmente partii. Mi sarebbe mancata Chicago, ci vivevo ormai da un anno...Beh...Sapevo che sarebbe stata un'esperienza fantastica. Io e Bob salimmo sull'aereo e dal finestrino salutai Logan e i miei e mi sedetti. Quando l'aereo decollò mi venne un colpo e Bob mi tranquillizzò. Durante il volo, mi informai sul film, sulla Nuova Zelanda e su qualche posto da vedere lì vicino. Avrei sempre voluto viaggiare e magari nelle pause potevo andare a visitare qualcosa. "Bob?" "Si?" "Sai per caso i nomi degli attori? Magari c'è qualcuno di famoso." "Oh...Non ricordo ora però so che l'attore di Frodo si chiama Elijah Wood. Ho visto qualche suo film. Recita da quando è piccolo." "Interessante. E quanti anni ha?" "Non saprei. Ma è giovane, avrà forse qualche anno più di te. È bravo però. Secondo me svolterà facendo questo film." "Se lo dici tu Bob." "Magari potresti vedere qualche suo film per conoscerlo meglio." Io rimasi impassibile:"No, non mi interessa molto..." diciamo che un po' mentii, ma l'avrei conosciuto tra poco quindi non me ne feci un problema. "Lo hai mai visto almeno in qualche foto?!" Insistette Bob. "No Bob insomma!" Sbottai io:"Giudicherò quando lo vedrò!!" "Va bene! Certo che sei proprio difficile eh!" Scherzò Bob e io feci una smorfia. Mi addormentai almeno due volte fino a che Bob mi svegliò...Eravamo arrivati. ERAVAMO ARRIVATI?! Oddio. Ebbi una fitta allo stomaco e presi un bel respiro. Eravamo finalmente arrivati in Nuova Zelanda! Scendendo dall'aereo il sole mi sparò la sua luce calda sul viso, poi vidi in lontananza le montagne. Fu la prima cosa  che vidi. Erano meravigliose, non le avevo mai viste dal vivo. L'aria era così pulita. Guardando in basso vidi L'aeroporto, che poi non era così grande e lussuoso come mi sarei aspettata. In realtà era all'aperto e l'unica persona vicino al nostro aereo era un uomo molto robusto con la barba nera e un paio di occhialotti che ci salutò con la mano. Solo in quel momento capii che tutti quelli che erano sull'aereo facevano parte della troupe del film. Ci radunammo di fronte a lui:"Benvenuti mia Troupe. Io sono Peter Jackson." Aaaah ma quindi era il famoso regista! Figo:"Ovviamente avrete tutti delle camere d'albergo vicine al set. Spero davvero che in questi mesi non ci sia solo lavoro ma anche divertimento e belle emozioni. Inizieremo le riprese ad ottobre, il tempo per sistemare ogni cosa e mettervi a proprio agio. Conoscerete anche il cast e spero che ognuno trovi quì la propria casa come è stato per me. Perché questo è davvero un posto magico, ve lo posso assicurare." Fece una pausa:"Bene. Ora se volete seguirmi, prenderemo un pullman che ci condurrà al set. Certamente quando arriveremo, prima vi farò sistemare nelle vostre camere." Concluse e  ci condusse al pullman. Salimmo tutti e l'ultimo fu il signor Jackson. In mezz'ora arrivammo. Il paesaggio cambiò completamente. Ora c'era tutta erba e davanti a noi c'erano delle casupole piccoline. Dovevano essere le stanze. "Bene." Disse Peter:"Ora vi farò rilassare dopo il lungo viaggio. Le vostre stanze sono da quella parte e le chiavi ve le darà Stephanie alla reception. Buon riposo. Ci vedremo stasera a cena, per conoscerci meglio." Concluse e se ne andò. Dopo aver preso le chiavi entrammo ognuno nella propria dimora, la mia era la 25 e quella di Bob era la 27 di fronte alla mia. Era molto carina! Anche grande devo dire. C'era una bella cucina, la mia camera da letto, un piccolo soggiorno e un bagno. Wow! Non me l'aspettavo così grande, ma visto che ci saremo fermati lì per parecchi mesi era proprio l'ideale. Disfai le valige nell' armadio e mi buttai a letto. Non mi accorsi che dormii fino alle otto di sera! Sentii bussare Bob per dire che dovevamo andare a cena e io in quattro e quattr'otto mi misi le prime cose che trovai...come sempre, mai una volta che mi vestivo più elegante, e mi legai due ciocche di capelli dietro la nuca (Mi piaceva tanto quell'acconciatura, semplice ma carina) e poi ci dirigemmo al ristorante. Peter Jackson ci disse che era un ristorante riservato solo ai membri della troupe del film e io mi sentivo una vera "riccona" davvero! Non Era proprio un ristorante di lusso, anzi era più sul Country, ovviamente non me lo sarei mai potuto permettere ma Peter ci disse che era tutto incluso e che non dovevano pagare nulla per quella serata. Che forza! Conoscemmo un po' di gente, sceneggiatori, altri make-up artist, macchinisti, costumisti, produttori eccetera. Che persone a modo! Bob era disinvolto ma io ero un po' a disagio, così dopo cena mi feci una passeggiata nel ristorante e vidi che aveva più stanze di quelle che potevo immaginare. Mentre camminavo sentivo dei vìolini che suonavano la meravigliosa colonna sonora del film Romeo e Giulietta di Zeffirelli. Ad un certo punto, non so come, mi ritrovai in una stanza buia e al centro c'era un meraviglioso acquario. Era grandissimo! Mi avvicinai e vidi pesci tropicali di cui non sapevo nemmeno l'esistenza, dei sassolini sul fondo e dei coralli Rossi insieme a delle alghe...poi all'improvviso dall'altra parte dell'acquario vidi un ragazzo che stava ammirando la vasca come me...E in quel momento i nostri occhi si incrociarono. Non so il perché ma il mio cuore cominciò a battere forte. Si sentiva solo il gorgoglio dell'acqua e quella bellissima melodia di Romeo e Giulietta. Lui Aveva dei capelli castani chiaro e dei bellissimi occhi del colore dell'oceano. Volevo distogliere lo sguardo ma non ci riuscii e nemmeno lui. Per vederci meglio ci facevamo largo con la testa tra i coralli e i pesci che ci coprivano. Poi lui sorrise e il suo sorriso mi contagiò, facevamo avanti e indietro con la testa per vederci bene e sorridevamo anche se non ci conoscevamo. Poi ritornammo seri. La musica finì... e sentii gli applausi nell'altra sala...e in quel momento fu come se tutti i pesci nell'acquario si fermassero, per farci ammirare l'un l'altro. Ma ad un certo punto Bob gridò il mio nome mentre mi raggiungeva e io trasalii:"T/n vieni! Dove eri finita?! Peter vorrebbe parlare come te!" Disse, mi prese per il braccio e mi condusse fuori e l'ultima cosa che vidi di quella stanza fu il suo sguardo che mi seguiva da dietro l'acquario. Poi ritornai nella sala...E tornai in me.

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Capitolo 3
*** 3. ***


Bob mi trascinava verso il tavolo di Peter Jackson ma io feci resistenza alla fine:"Aspetta Bob!" Dissi liberandomi dalla sua presa. Lui mi guardò confuso:"Che c'è? Peter vuole parlare con te riguardo il tuo lavoro che ti prende?!" Io mi rigirai e mi accorsi che quel misterioso ragazzo non mi aveva seguita:"Tu...Tu non hai visto un ragazzo da queste parti?" "Cosa? Ma che dici? Non saprei, ma di chi stai parlando?!" Bob non stava capendo un accidente ma io continuavo disperatamente a guardarmi intorno senza ottenere quello che volevo, così mi arresi:"Non importa. Andiamo." dissi infine. Bob mi guardò comunque confuso (conoscendomi) ma fece finta di nulla e mi condusse dal regista che aveva appena finito una conversione con un altro membro della troupe:"Oh, signorina t/c...Siediti prego." Peter mi invitò a sedersi di fronte a lui e poi Bob si sedette accanto a me. "Buonasera Bob." "Salve signor Jackson." Disse Bob. "Oh sapete le regole! Chiamatemi solo Peter!" Disse ridendo. Diciamo che mi ricomposi e per un attimo mi tolsi dalla mente quel ragazzo dagli occhi blu. "Allora t/n...Ti piace la stanza?" "Oh si signor Jack- ehm volevo dire solo Peter" Lui rise:"Ho già parlato con Bob molte volte ma volevo parlare con te. Come ho già detto in aeroporto, questi mesi devono essere felici e spensierati soprattutto per te che sei più giovane. Mi ripeti la tua età?" "Oh...Ho 18 anni, diciamo quasi 19." "Wow. Per essere così giovane hai davvero tanto talento! Ho visto ogni tuo film e devo dire che ti ho scelta personalmente per truccare il mio Frodo. Ho capito che sarà in mani esperte. Tu ti senti pronta?" "Ma certo signor Peter. Adoro Il Signore degli Anelli anche se avevo un immagine di un vecchio Frodo, non di un ragazzo." Bob mi guardò. "Oh si, vero. Beh ora non ti sto a spiegare il perché, perché è una storia lunga ma ho preferito che Frodo fosse solo un giovane hobbit. Ti piace l'idea?" Annuii. "Poi Elijah è un bravo ragazzo. Sono sicuro che farete amicizia. Oltre ad essere semplici colleghi. "Ne sono sicura anche io Peter." Mentii...Cioè credevo di mentire. Avrei giudicato quel ragazzo dopo averlo conosciuto. Si, ero molto testarda lo so, infatti Bob mi guardò con il sopracciglio alzato. Io e Peter parlammo per almeno una mezz'ora buona, mi indicò precisamente il lavoro che avrei dovuto fare, ma mi disse anche che le truccatrici degli altri hobbit mi avrebbero spiegato come fare, prima di imparare. "Domani mattina alle nove conoscerai le altre make-up artist, quelle di Merry, Sam e Pipino. Lavorerete insieme. Bob sa la strada." Il mio capo annuì e poi ci congedammo dandoci una stretta di mano. Solo quando tornai nella mia camera ripensai a quel giovane. Al nostro strano incontro, a quella bellissima musica che non riuscivo a togliermi dalla testa. Ripensai ai nostri intensi sguardi. Mi addormentai pensando al suo viso. Chissà se lo avrei mai rivisto. Il giorno dopo non chiamai ne Logan ne i miei, mi svegliai presto e mentre mi preparavo ricanticchiavo quella melodia, mi truccai anche se non lo facevo mai. Speravo davvero di rincontrarlo chiunque fosse. Mi misi qualcosa di più adeguato essendo il mio primo giorno di lavoro. Ero in ansia (come sempre d'altronde) e alle otto e cinquanta ero già pronta. Bob uscì dalla sua camera ma gli si sgranarono gli occhi quando mi vide di fronte la sua porta:"Strano." Disse e io rimasi sconvolta:"Come strano?! Che dici? Sono puntuale." Lui mi squadrò:"Non mi spaventa solo quello. Ti sei truccata. Ti sei vestita a modo. Ma con chi cavolo hai parlato ieri?!" Mi conosceva troppo bene ormai. "Nessuno Bob." mentii:" semplicemente il mio primo giorno di lavoro e vorrei essere presentabile." "Certo...Come no. Infatti ho visto il tuo primo di giorno di lavoro l'anno scorso, eri proprio così..." scherzò e io mi limitai a ridere:"Va bene. Ti faccio vedere dove lavorerai nei prossimi mesi. Andiamo." In dieci minuti a piedi tra la terra della Nuova Zelanda arrivammo in uno spazio dove di fronte a noi c'era una roulotte molto grande e dietro di essa c'era una collina verde. Ad aspettarci c'era Peter Jackson:"Ciao ragazzi!" Urlò:"Okay t/n, oggi farai, come la faranno anche gli altri naturalmente la prova costumi e il trucco completo." "Si Peter." "Dentro ovviamente troverai tutto l'occorrente. Buon lavoro. Ora scappo che devo organizzare altre cose. Ci vediamo. Ciao Bob!" E scappò di corsa. " vuoi che ti accompagni anche dentro?" Mi chiese Bob premuroso. "Ma no Bob. Non sono una bambina. Ci vediamo dopo." "Va bene. Buon lavoro." E se ne andò anche lui. Io feci un bel respiro e entrai nella roulotte. Appena entrai vidi Che la roulotte da dentro era più grande di quanto pensassi. C'erano quattro postazioni con quattro specchi ciascuno. Sicuramente avremmo truccato lì i ragazzi. Era ordinato e ogni cosa era il suo posto ma avevo l'impressione che sarebbe diventata una roulotte completamente a soqquadro quando avremo iniziato a lavorare. In fondo alla roulotte c'era un ragazzo intento a leggere dei fogli e quando entrai lui mi guardò facendo un sorriso e inizialmente anche io finché a entrambi si spense. Era lui... il misterioso ragazzo dagli occhi a palla, e mi stava fissando sicuramente con la mia stessa faccia sconvolta. Sgranai gli occhi e lui fece lo stesso:"Ciao." Disse infine. Io trasalii:"C-ciao." Dissi. Oh mio dio, lo avevo trovato...era lui, era davvero lui! Lui mi guardò più attentamente:"Ci siamo già visti ieri vero?" Mi domandò. Aveva una voce così calma... Io più o meno tornai in me e posai la borsa su una delle sedie:"Sei il ragazzo che ho visto in quell'acquario giusto?" Gli domandai anche io ma me ne pentii subito. Lui fece un sorriso:"Allora sei tu!" Disse con occhi che mi sembravano pieni di meraviglia come se avesse visto la sua attrice preferita. Ci fissammo come due idioti per una manciata di secondi e poi lui si alzò:"Piacere, sono Elijah Wood." Disse allungando il suo braccio per stringermi la mano, ma io a sentire quel nome trasalii di nuovo. Mi venne una grossa fitta allo stomaco... in quel momento capii tutto. Quel misterioso ragazzo era Elijah Wood?! Era il mio Frodo?! Era la persona che avrei dovuto truccare personalmente per tutto il film?! Oh-mio-dio! In un attimo mi feci 1000 domande ma ritornai in me di nuovo:"Ehm...Piacere, Mi chiamo t/n. T/n t/c." Feci un discreto sorriso stringendogli la mano. Oddio era così calda! "Beh..." cominciò lui:"Io interpreterò Frodo Baggins. Tu invece chi truccherai? Sei una make-up artist vero?" Io ero imbambolata e volevo darmi uno schiaffo:"Ehm...Oh! Ma è fantastico!" Finsi di essere sorpresa:"Beh, io allora sarò la tua truccatrice a quanto pare." Il suo sorriso si allargò:"Wow! Mi ha fatto piacere conoscerti per prima allora...T/n." Anche io sorrisi:"Dovremmo aspettare gli altri credo. Chi manca?" Si rimise seduto:"praticamente tutti. Sean, Dom, Billy e le altre make-up artist che non ho ancora conosciuto." "Quindi tu hai già conosciuto gli altri attori degli Hobbit?" "Oh si, da più di un mese ormai. Il cast è stato scelto prima." Annuii. Ero davvero in imbarazzo:"Hai mai letto il signore degli anelli?" Domandai. "Certo. Due anni fa più o meno. Stavo girando un film all'epoca...The faculty. Ne hai mai sentito parlare?" "Un mio amico me ne aveva parlato si...Ma non l'ho visto." Feci una pausa:"E hai fatto tipo un casting? Per Frodo dico." Perché stavo facendo così tante domande? Non era da me ma sentivo le mie gambe tremare. "Si. Ad aprile. C'erano un centinaio di persone che provavano per Frodo, tutti più grandi di me...E mi è preso un colpo quando Peter ha scelto me. Insomma...Io!? Wow, è stato assurdo. Ma sono molto felice." Io sorrisi di nuovo. Aveva un po' la faccia da tonto sinceramente, ma sembrava simpatico. Ma non riuscivo a guardarlo negli occhi, quando capii che erano quegli occhi dell' oceano che mi fisavamo all'acquario. Ci guardammo per altri secondi, poi parlai di nuovo visto che quel tonto non diceva nulla:"Beh, dovrai svegliarti ogni giorno alle cinque del mattino per il trucco sai vero?" Lui fece un sospiro:"Si me lo hanno riferito, si." Disse ridendo:"Ci farò l'abitudine." "Quindi mi hai detto che tu sei in Nuova Zelanda già da mesi?" "Si, insieme a tutto il cast, come ho già detto." È vero me lo aveva detto! Dio che urto!"abbiamo fatto amicizia subito, Peter voleva farci ambientare bene quì prima di cominciare le riprese. Ma sono ritornato ieri perché sono andato a trovare la mia famiglia." Poi rise:"Mia sorella si era messa a piangere quando mi ha rivisto." Io mantenevo quel sorriso ma degludii, non mi parlò del nostro primo incontro e rimasi un po' delusa in effetti, era uno sguardo completamente diverso. Ma lo capii, insomma che avrebbe potuto dirmi? "Cosa stavi leggendo su quei fogli?" Gli domandai. "Oh...Si, è il copione. Finora ho imparato fino al consiglio di Elrond." "Wow! Impari veloce." "Sono un attore. È la mia specialità." Rispose sorridendo. Aprii la bocca ma non uscì nessun suono a causa dell porta che si aprì all'improvviso. Elijah si alzò di nuovo e fece un gigantesco sorriso:"Ragazzi!" Urlò. Erano gli attori che avrebbero interpretato Sam, Merry e Pipino (Sean Astin, Dominic Moneghan e Billy Boyd) "Ehi!!!" Urlò Dominic abbracciandolo senza accorgersi nemmeno della mia presenza:"Frodo è tornato!" Scherzò, poi lo abbracciarono anche gli altri:"Come è andata a casa?" Gli domandò Sean. "Tutto bene amico." Rispose Elijah. "E tua sorella?" Chiese Dominic con un sorriso malizioso. "Oh andiamo Dom! Vi passate quasi sei anni! Te la puoi scordare!" Scherzò Elijah, e Dominic gli fece una altro sorrisetto. Solo Elijah gli fece notare la mia presenza:"Ragazzi vi presento t/n. Sarà la mia truccatrice." Disse con un dolce sorriso. Gli altri mi strinsero la mano e in una manciata di minuti ci conoscemmo. Ogni tanto io e Elijah ci scambiavamo qualche sguardo imbarazzato. Dopo altri minuti entrarono altre tre ragazze con un sorriso stampato in volto. Si presentarono, erano le make-up artist degli altri:"Io sono Charlotte, piacere." Disse la prima ragazza, capelli rossi ricci e due occhiali neri spessi. (Mi sembrava una bibliotecaria) era la truccatrice di Billy Boyd. Poi si presentò la seconda, la più carina, Betty, bionda e con dei profondi occhi verdi a mandorla. Era la make-up di Dominic Moneghan e l'ultima era una ragazza semplice non troppo carina, con dei capelli a caschetto mori, Autumn, m make-up artist di Sean Astin. Chiacchierammo per un po', per conoscerci e poi ci decidemmo a metterci a lavoro. Non so se ero più emozionata di essere parte del film del Signore degli Anelli, o di ricordare in continuazione quello sguardo di Elijah Wood dietro l'acquario. Ci mettemmo alle nostre postazioni e ognuno, mentre lavorava, chiacchierava con proprio compagno. "Beh, signor Wood, pronto a diventare Frodo Baggins?" "Pronto, signora t/c!" Scherzammo. Con un pettine gli misi indietro tutti i capelli e con la lacca li immobilizzai così da mettergli la parrucca. "So che è una domanda che non si dovrebbe fare ad una donna..." disse and un certo punto Elijah:"Ma...Quanti anni hai? Sembri molto giovane per essere una make-up artist." "No tranquillo, queste domande non mi fanno fastidio. Ne ho diciotto." "Wow! Anche io!" Quando disse quelle parole rimasi sconvolta e mi fermai. "Hai diciotto anni?!" Lui annuì:"Perché? Pensavi fossi più vecchio?" Io risi:"Beh...Non ci ho mai pensato in realtà. Forse a occhio ti avrei dato venti anni." Detto questo ripresi a sistemargli i capelli. Dopo questo non parlammo più di tanto, esclusi i discorsi del trucco. Dopo due ore era ormai quasi pronto:"Bene." Dissi:"Ora prova i vestiti nel camerino così poi posso metterti le protesi." "Vuoi dire gli enormi piedi di hobbit?" Disse lui ridendo sabotando il mio linguaggio formale:"Si esatto." Anche gli altri attori andarono a provarsi i vestiti e dopo averlo fatto su presero in giro ridendo come "maiali" per dire. "Maschi..." disse Charlotte Incrociando le braccia. "La fate finita ragazzi?" Urlai io ridendo per farli smettere. "Scusa..." sorrise Elijah e si rimise a sedere. Fu l'umico che si scusò ma almeno gli altri lo imitarono sedendosi. Ci vollero almeno quaranta minuti per applicare perfettamente le protesi ai piedi ma mi riuscirono piuttosto bene:"Allora come ti stanno?" Dissi a Elijah mentre ci camminava avanti e indietro:"Direi che mi stanno grandi." Esclamò e io alzai gli occhi al cielo:"Ahah dai scherzo...Comunque sono perfette, ottimo lavoro, davvero." Mi disse stavolta in tono serio ma io gli risposi comunque in modo fastidioso:"Non devi dirmi grazie, è il mio lavoro che ti aspetti?" Si, mi mostrai un po' antipatica, ma lui non fece cenno di essere infastidito anzi mi annuì sorridendo. Davanti a noi, in quel momento, non c'erano più quattro celebrità ma quattro piccoli hobbit imbranati che stavano cercando di abituarsi al loro nuovo aspetto. Quando Peter Jackson venne a vedere come erano truccati i suoi attori, ci fece i complimenti a tutte e disse che non avevamo bisogno di fare altre prove costume o trucco. Perciò, per ora, noi quattro ragazze avevamo il giorno libero e Betty propose di andare a cercare qualche ristorante lì nei paraggi e lo propose anche ai ragazzi ma loro dovevamo fare altre prove. Perciò andammo da sole e salutammo i ragazzi. Perché mi dispiaceva lasciare Elijah?! Non so il perché, ma avevo voglia di chiacchierare con lui un altro po'...

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Capitolo 4
*** 4. ***


Trovammo un piccolo pub vicino al set e ordinammo. Al tavolo iniziammo a parlare di solite cose da ragazze finché non arrivò la domanda che sicuramente ci mise tutte a disagio:"Allora ragazze." Cominciò Betty:"Ditemi. Il più carino tra Elijah, Sean, Billy e Dom." "Comincia chi ha fatto la domanda." Disse Charlotte. "Va bene. Orlando Bloom." Esclamò Betty accentuando ogni parola. "Ma chi è?" Dissi io. "L'ho conosciuto ieri, quando sono arrivata. Farà la parte di Legolas. Avete letto il libro no?" "Ovvio." Rispondemmo tutte. "Ed è bello?" Chiese Charlotte incuriosita. "Bello è a dir poco ragazze mie." Io alzai gli occhi al cielo divertita e Betty mi vide:"E tu, t/n? Dai, devi aver trovato almeno uno carino." Io stavo pensando ai suoi occhi...Oh i suoi occhi...Aspetta che?! Ma che stavo pensando?! Che problemi avevo? "Ehm...beh...nessuno in particolare dai. Sono tutti normali credo. Non mi piacciono queste domande!" Sbottai alla fine. "Beh per me..." disse Charlotte:"Se devo dirne uno...Direi Elijah ovviamente. Avete visto che occhi ragazze?" Fin troppo bene, volevo rispondere. "Beh si tra loro quattro, è il più carino." Disse Autumn con una voce sottile. Non parlava spesso, però tra la sua timidezza vedevo che era la più intelligente del gruppo. "Ma quanti anni avete voi? Io 26" disse Charlotte. "27." Disse Betty. "Io 20." Disse Autumn. "E io 18..." "Wow! Non lo avrei mai detto." Esclamò Charlotte:"Ma comincerai il College?" "Ehm...No. Non posso permettermelo. Ma con questo lavoro sto guadagnando molto." "Si è vero." Esclamò Autumn. Ci facemmo grosse risate e chiacchiere e diventammo amiche. Erano tutte molto simpatiche, ognuna con un carattere differente. Io sicuramente ero l'imbranata, sempre sfortunata, Charlotte era la secchiona del gruppo, Betty la più figa (dico la verità!) e la più estroversa e Autumn la più timida ma credo che era quella che mi stava più simpatica. Quando finimmo di pranzare, ci separammo e tornammo in camera. Vidi però che Autumn era nella stanza accanto alla mia così la invitai a stare un po' da me. Non mi andava di stare da sola e nemmeno lei. Cominciammo a parlare del più e del meno, notai che Autumn parlava con molta più disinvoltura quando stava solo con me. Era davvero forte e spiritosa. "Senti devo dirti una cosa." Dissi dopo un po'. "Certo." "Non devi dirlo a nessuno però!" "D'accordo." "Promettilo, davvero." "D'accordo. Lo prometto! Dai spara." "Hai presente Elijah Wood no? Beh...il nostro primo incontro è stai abbastanza insolito e davvero imbarazzante ora che ci penso..." gli raccontai tutto. Lei ci riflettè un po' puma di parlare:"Wow! Sembra davvero romantico." Io trasalii:"ROMANTICO?! No, ma che dici? Assolutamente no! È solo che ora quando lo guardo non riesco a guardarlo davvero. Insomma, non riesco a smettere di pensare al suo sguardo dietro quella maledetta vasca! Uhhh non so che fare!" "Semplicemente...Sii te stessa. Cerca di dimenticare quello sguardo quando vi parlate. Altrimenti non ne uscirai più, fidati." Mi sdraiai sul letto sbuffando:"Ci proverò! Ma sento che sarà difficile." Si sdraiò anche lei e il resto della giornata la passammo insieme, a parlare, a ridere e guardammo anche un film romantico, dove ovviamente io piansi come sempre. Mi resi conto che era diventata la mia migliore amica. Wow. Un'amica. Non credevo di averne mai avuta una vera. Ero davvero felice. Dopo cena, diciamo dopo che Bob mi fece il terzo grado per capire come fosse andata il primo giorno e voleva sapere i minimi dettagli, tornai nel mio appartamento e chiami Logan. Mi mancava terribilmente. "Ehi bellissima!" mi disse:"Sono due giorni che non mi chiami!" "Si, lo so Logan...Mi dispiace. Ho avuto...ehm da fare." "La tua balbuzie non mi convince signorina. Che è successo?" "Ma niente davvero. Tu come stai piuttosto?" "Oh io bene. Mi hanno chiamato per un altro film, ovviamente! Sono un fenomeno." "Ah certo. Sempre modesto." "Dai...So che c'è qualcosa. Ti conosco. Ti prego dimmi, tanto a chi vuoi che lo dica? Sei la mia migliore amica t/n!" Io ci riflettei un attimo e poi decisi di confidarmi:"Va bene. Ho fatto l'incontro più imbarazzante della mia vita..." "Dimmi dimmi!" "Beh..." gli raccontai tutto di Elijah Wood, del nostro primo sguardo che sembrava uscito da un film, e poi gli raccontai del più e del meno. "Conosco Elijah Wood! Ho visto molti suoi film quando ero piccolo. È molto bravo. E devo dire che non mi dispiace. È un bel ragazzo dai." "Si può essere anche, però mi da fastidio!" "Cosa? Come può darti fastidio?! Dovresti ritenerti fortunata che hai vicino una celebrità, cara mia. Invece sai solo lamentarti." "Io lamentarmi Logan?! Ho un posto fantastico, riceverò un sacco di soldi per quanto lavoro e sono parte del film del Signore degli Anelli! Cosa ci sarebbe da lamentarsi?!" "Elijah...A quanto pare." "Uh...non so. Quando lo vedo sembra che abbia una faccia da tonto ma quando lo rivedo dietro quell'acquario..." feci una smorfia. "Ti capisco. Allora SMETTI di pensare a quel ragazzo dietro l'acquario. È solo un tuo collega, devi solo truccarlo." "Si, sembra facile a dirlo." Lasciammo da lì l'argomento Elijah Wood, e parlammo di noi per più di un ora. Poi andai a letto. 𝟷𝟷 𝙾𝚝𝚝𝚘𝚋𝚛𝚎 𝟷𝟿𝟿𝟿 - 𝙸𝚗𝚒𝚣𝚒𝚘 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚎 𝚛𝚒𝚙𝚛𝚎𝚜𝚎 Passò quasi un mese dal mio primo strano incontro con Elijah Wood. Facemmo solo un'altra prova costume, ma non lo vidi quasi mai. Faceva le prove ogni giorno con gli altri attori perciò tornava sempre prima la sera. Non l'ho mai visto al ristorante. Chissà dove andava a cena. Provai a seguire il consiglio di Autumn e di Logan, ma non riuscivo a togliermi dalla testa quella melodia e quel momento. Beh...Finalmente quello era il primo giorno delle riprese. Dovetti svegliarmi alle quattro del mattino perché per il trucco ci volevano almeno due ore. Chissà perché ma avevo tanta voglia di vederlo. Entrando nella roulotte pensavo che c'era già qualcuno, invece ero la prima...Odiavo essere la prima. Mi sedetti sulla sedia di Elijah e preparai il materiale fiche si aprì la porta e entrò lui. Proprio lui?! "Sono in ritardo?" Disse. "Oh no. Sei in anticipo." Gli dissi io. "Oh..." disse controllando l'orologio:"Il mio orologio va dieci minuti avanti allora." Si sedette accanto a me è si guardava intorno come uno svitato. Scusate...Mi piaceva prenderlo in giro. "Sto morendo di ansia." Disse all'improvviso toccandosi le ginocchia. "Per il primo giorno di riprese?" Lui annuì. "Tranquillo. Sei un bravo attore. Insomma reciti da quando sei piccolo no?  Come cavolo fai ad avere ansia?!" Lui mi guardò con un sorriso malizioso:"Ti sei informata su di me?" Io arrossii:"Assolutamente no! Me lo hanno solo riferito." Dissi cercando di rimanere impassibile. Lui mi squadrò con un sorriso:"Okay. Comunque ho l'ansia perché...Beh, tutti hanno già un immagine di Frodo. E sicuramente riceverò molte critiche dalle persone che se lo immaginano diverso. Quindi devo entrare a pieno nel personaggio." "Ce la farai. Secondo me, le persone ti ricorderanno come il portatore dell'anello" scherzai. Lui rise:"Ahahah molto probabilmente. Comunque, come va?" Questa domanda non me l'aspettavo da parte sua. Mi aveva davvero domandato come stavo? "Tutto bene. E-e tu?" "Mi fa piacere. Molto bene anche io devo dire. Ehi ehm...Tu dovrai assistermi mentre recito vero? Per aggiustarmi il trucco?" "Esatto. Non mi guardare perché sicuramente riderò." "Ah-ah divertente." Disse in modo sarcastico e entrambi scoppiammo in una grossa risata. Poi ci guardammo. Oddio...Il suo sguardo...Mi fece ripensare all'acquario. Fantastico. Menomale che quel momento imbarazzante fu interrotto da Dom e Billy che entrarono rumorosamente. Nei minuti successivi entrarono anche tutti gli altri e ci mettemmo subito a lavoro. Mentre lo truccavo da vicino, sentivo il suo respiro, il profumo dei suoi capelli, mentre lo truccavo sulle guance vedevo i suoi occhi, i suoi grandissimi occhi azzurri, lui mi sorrideva "Hai un buon profumo sai?" Disse ridendo. "Ma grazie!" Risposi sarcastica "Ora stai fermo sennò viene uno scempio quì." Però sorrisi anche io. Finalmente erano pronti. Quattro alti hobbit perfetti. Venne poi Peter che ci accompagnò tutti al set della Contea ma prima di superare una collina per arrivarci, Elijah mi prese per un braccio:"Aspetta." Mi disse. "Che c'è?" Gli risposi bruscamente. "Tu non hai mai visto il set vero?" "Ehm...Non ancora." "Allora chiudi gli occhi." Disse tutto euforico. "Ma perché? Tanto lo vedrò adesso." Dissi io. "Perché voglio fartelo vedere come una sorpresa dai dai!" "Ahahah va bene, idiota." Lo presi in giro e chiusi gli occhi. Mi accompagnò facendomi quasi inciampare sul suo piede:"Stai attento almeno!!!" "Si si scusa ahah!" Superammo la colina in salita e poi mi disse:"okay. Ora puoi aprire gli occhi." Io li aprii e rimasi davvero stupefatta. Non me lo aspettavo per niente così:"Ma è bellissimo!" Dissi. Era proprio come immaginavo la Contea. Quelle piccole casupole all'interno delle colline. Con quelle porticine gialle e marroncine. Era meraviglioso. Era semplicemente meraviglioso. "È bello vero?" Mi domandò lui. "Già..." poi lo guardai, e lui mi guardò e il mio cuore cominciò a battere diversamente come la prima volta che lo vidi. "Ehi piccioncini! I preliminari fateli dopo grazie!" Urlò all'improvviso Dominic. Io volevo davvero dargli un pugno in faccia. "Dom falla finita dai!" Urlò Elijah:"Scusalo." Disse poi a me:"È fatto così." Vidi Elijah rosso come un pomodoro. "Fa niente." Risposi io mordendomi il labbro. Andammo avanti e arrivammo nella parte del bosco dove Frodo faceva la sua prima entrata. C'erano un sacco di persone, cameraman, macchinisti, e insomma quello che serve per fare solo una scena. "Aspetta." Dissi fermando Elijah sistemandogli la parrucca e le bretelle:"Okay fatto." "Grazie." Mi disse e andò verso Peter che gli ricordò come mettersi. Ci mettemmo venti minuti solo per girare quella semplice scena. Ma alla fine venne perfetta. In un giorno intero, Peter riuscì a girare tutte le scene della Contea. Ci disse che il giorno dopo avremmo girato le scene della festa di Bilbo. Era una cosa fighissima come la controfigura bassa di Elijah si sovrapponesse perfettamente alla parte del piccolo hobbit. Peter era davvero bravo come ovviamente tutta la troupe. Feci la pausa pranzo con le mie nuove amiche e ogni tanto spostavo lo sguardo su Elijah che ancora vestito da hobbit, mangiava con gli altri attori. Incontrai per la prima volta anche Ian Mckellen, l'attore di Gandalf. Era molto simpatico e trattava Elijah come un suo nipotino, che carini! In fondo Elijah aveva solo diciotto anni. Scoprii che era il più piccolo di tutto il cast e tutti lo trattavano come un fratellino minore o un nipote. Era davvero esilarante. L'avventura nella Terra di Mezzo era cominciata! Le riprese finirono alle sette di sera. Avevamo fatto un buon lavoro. Mentre Elijah e gli altri si spogliavano nel camerino, io presi le mie cose e stavo per andarmene quando Autumn mi prese per il braccio:"Perché non ci parli un po'?" "Cosa? Con chi?" Chiesi io. "Oh ma dai! Con chi secondo te?!" "Mica mi interessa eh! Hai frainteso Autumn. Sono solo la sua make-up artist e basta!" "Davvero?" "Lasciami stare." Risposi brusca:"Sono stanca. Ci vediamo domani." "Come ti pare." Mi rispose lei. Salutai le altre e me ne andai. Forse ero stata un po' aspra, ma non volevo che si pensasse che ero interessata a Wood. Non mi piaceva mica, pensavo solo continuamente al suo sguardo. Cosa c'entrava...Non sapevo nemmeno io la risposta. Si, ero stata davvero maleducata, ma che ci potevo fare? Ero un po' permalosa. Prima di entrare nel mio appartamento una mano sulla mia spalla mi fece trasalire:"BOB! Ti sembra il modo?! Mi hai spaventata a morte!" "Scusa t/n! Comunque come è andata? Perché già di ritorno?" "Primo. Sei matto. Secondo. È andata bene. Terzo. Volevo tornare prima qual'è il problema?!" "Di solito torni tardi. Mangi da sola?" "Si, mi va di mangiare da sola oggi. Sono stanca." "Tutto bene?" "Si...Si tutto bene. Tutto bene davvero. Mi sono solo un po' innervosita per il sole credo." "Sicura?" Era troppo premuroso, però mi voleva bene e io a lui. "Si Bob. Davvero. Buonanotte." Gli diedi un bacio sulla fronte e entrai nell' appartamento. Avevo ragione. Mi ero semplicemente un pochino innervosita per lo stupido, volgare commento di Dominic e per Autumn. A me non interessava Elijah. Ma allora perché mi tremavano le gambe quando lo vedevo? Perché mi batteva forte il cuore? Perché mi piaceva sentire il suo profumo? Perché pensavo sempre a lui? Perché?

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Capitolo 5
*** 5. ***


La mattina dopo mi svegliai un po' strana. Ebbi un leggero mal di testa che si trasformò in un collasso, ma mi ripresi dopo una decina di minuti. Di solito Bob era sempre fuori la porta per augurarmi buon lavoro ma quella volta non c'era, così mi diressi direttamente alla roulotte. Fortunatamente mi sentivo meglio, molto meglio. Ero anche più solare. Arrivai alla roulotte e come sempre non c'era nessuno. Aspettai dieci minuti, aspettai venti minuti, aspettai un ora ma degli altri non c'era traccia. E solo dopo un ora mi accorsi che le riprese cominciavano alle due di pomeriggio perché la festa di Bilbo era di sera. Merda! Di male in peggio. Già la giornata non era iniziata bene. Mi ero svegliata alle quattro del mattino per nulla! Presi le mie cose e visto che non mi andava di tornare in camera andai ad esplorare un po' i dintorni. Dovevo levarmi il nervoso dalla testa. Erano le sei e il sole stava per sorgere, così mi misi seduta sopra una collina ad aspettare l'alba. Dopo un po' sentii dei passi nell'erba dietro di me ma non mi girai "Ciao!" Trasalii quando sentii la voce. Mi girai, era lui. Non sorrisi ma ero felice che fosse lì "Ciao." Dissi. Si sedette vicino a me "Come mai sei qui così presto?" Gli domandai. "A volte mi piace vedere l'alba, vengo sempre quì. E tu?" "Anche io." Mentii ovviamente. Vedevo con la coda dell'occhio che mi stava sorridendo "Non abbiamo mai chiacchierato molto vero?" Disse lui. "Che vuoi dire?" "Beh...Siamo colleghi, certo, ma potremmo fare anche due chiacchiere ogni tanto, che ne dici?" Il mio cuore cominciò a battere forte "Perché no?" Gli sorrisi anche io "È strano però..." dissi dopo. "Cosa c'è di strano?" Disse lui sorridendo. "Con tutte le celebrità con cui potresti parlare, tu scegli di parlare con la tua truccatrice?" "E qual'è il problema?" Detto ciò si sdraiò e si mise una spiga in bocca (come un campagnolo). "Non lo so. Sembra strano." Dissi. "Allora se vuoi mentre chiacchieriamo, tu fai strisciare un tappeto rosso sotto di me!" Scherzò e io risi e poi mi sdraiai come lui. "Dal Minnesota l'alba non è così meravigliosa." Dissi io. Lui si girò verso di me " Vieni dal Minnesota? È un bel posto." "Si...Ma non dove vivevo io." Cominciai a raccontargli della mia vecchia vita, gli amici che non avevo, il quartiere in cui vivevo, il mio giardino, i soldi che non avevo. Vidi nei suoi occhi un velo di tristezza. "Io...Vivo una vita completamente diversa dalla tua, t/n. Mi dispiace. Se posso aiutarti in qualche modo..." ma lo fermai. "Non serve. Davvero. Con i soldi che sto guadagnando facendo la make-up artist mi farò una nuova vita. Una più bella. Io non credo nel destino Elijah. Credo che ognuno può fare della sua vita quello che vuole. Anche se parte da zero." Lui annuì "Ben detto." Ci rialzammo all'unisono e ammirammo l'alba insieme. Stettimo in silenzio per un po' finché he lui mi domandò "Ti va di...Non so, farci una passeggiata?" "Certo." Ero nell'apice della felicità, non so perché. Ci alzammo e camminammo un po' tra le colline della Nuova Zelanda "Non mi va più di dormire." Disse. "Idem. Ma tu dove dormi? Cioè, hai un appartamento qui, no?" Domandai. "Certo. Sto tipo verso..." si avvinò a me e indicò una direzione verso est "Lì...Aspetta, te lo faccio vedere." Mi prese per la mano e mi trascinò ma poi si fermò "Cioè se ti va." "Certo. Voglio vedere dove dorme una celebrità!" Scherzai. "Ah-ah. Sicuramente l'appartamento è più grande, mi spiace deluderti." "Peccato." Ridemmo insieme. Ai piedi di un'altra collina c'erano delle piccole casette "Ecco laggiù!" Esclamò. Non capivo come poteva essere tanto euforico ma d'accordo! "Tadaaa!" Urlò davanti ad una casetta gialla. "Ma è a due piani?! Sul serio?!" "Ehh si!" "Non è giusto!" Dissi scherzando dandogli degli schiaffi sulle spalle. "Vuoi vedere la parte migliore?" "Anche? Non è già il massimo?!" "Oh no, almeno non per me. Voglio farti vedere una cosa." Mi riprese la mano e mi accompagnò dietro quelle casette. C'era un boschetto e ci addentrammo dentro ma io mi fermai e lo lasciai "Che c'è?" Mi domandò "Cosa c'è lì davvero?" Chiesi un po' impaurita. "Fidati! Non sono un pervertito!" Scherzò. "Ah-ah e che ne posso sapere io?!" Scherzai anche io. "Muoviti dai!" Esclamò ridendo riprendendomi la mano "Solo io so dell'esistenza di questo posto. Gli altri attori non ci vengono mai, ma a me piace esplorare." Mi spiegò. "Non mi piacciono i boschi." Dissi liberandomi dalla sua mano e incrociando le braccia. "Tranquilla. Quello che vedrai ti farà rimangiare queste parole, però se vuoi tornare indietro per me non c'è problema, tanto io l'ho già visto." Mi guardai indietro e poi dissi "E va bene! Dai. Ma quanto ci vuole ancora?!" "Okay...Chiudi gli occhi." Mi disse. "Ancora?" Lo guardai in modo sarcastico. "Faccio io, sapientona!" Disse e mi coprì gli occhi con le sue mani...oh le sue mani calde...ma che stavo dicendo?! Beh in tutta sincerità adoravo la sua compagnia. Mi fece muovere di altri passi e poi mi liberò gli occhi. Quello che vidi sembrava un posto uscito da un libro fantasy: come in un mondo di fate e elfi, c'era una sorgente naturale dalla quale sgorgava dell'acqua cristallina e finiva in un laghetto dove attorno c'erano delle piccole pietre che gli facevano da contorno, i primi raggi del sole colpivano l'erba verde con delle goccioline di rugiada sulle foglie, c'erano delle margherite rosa e bianche sparse su tutto il prato e delle piccole farfalline bianche che si posavano su essi. "Allora? Ne è valsa la pena?" Disse Elijah con voce fioca. "Oh si. Si, ne è valsa la pena." Lo guardai negli occhi, stavolta davvero, erano gli stessi occhi di quel giorno all'acquario, che mi stavano fissando. Il mio cuore mancò di un battito. Aveva davvero la faccia da tonto ahah! Però era carino, questo lo ammetto. Si staccò dal mio sguardo, imbarazzato e si avvicinò al laghetto sfiorando l'acqua con le dita "Pensavo fosse più fredda!" Disse. Io lo guardai e feci un sospiro cercando di non pensare che mi fossi davvero innamorata "È vero! Ahah." All'improvviso mi schizzò con l'acqua "Ah! Ma sei scemo?!" Urlai e lo schizzai anche io "Così impari! Ahah!" Dissi. "No no! Ahahahah! Va bene, meglio smetterla altrimenti ci prederà un raffreddore. "Hai conciato tu!" Insistetti ridendo. "Vero vero! Per questo...Finirò io!" E mi schizzò di nuovo e io anche finché non caddi in acqua come un idiota. "Oddio! Ora sono fradicia!" Gridai. Elijah inizialmente sgranò gli occhi ma poi scoppio in una grossa risata. "Ah si?! Ridi ridi!" Dicendo questo lo spinsi anche io e lui fece un urlo soffocato risbucando dall'acqua. Ridemmo a crepapelle e ci schizzammo ancora poi lui uscì dall'acqua e mi aiutò ad uscire anche a me. "E adesso?" Mi domandò. Io risi di nuovo a crepapelle "Non lo so! Siamo zuppi! Ahahah!" Stavo tremando e anche lui. "Forse non è stata una buona idea schizzarti." Disse Elijah ridendo. "Tu dici?!" Dissi io sarcastica. "Dovremmo tornare..." "Sei pazzo! Così ci prendiamo direttamente la broncopolmonite!" "Okay. Allora accendiamo un fuoco!" Io risi per non piangere "Un fuoco?! Sai come accenderlo?" "Ci provo." Disse sorridendo. Era così buffo, mi faceva troppo ridere e diciamo che dopo vari tentativi ci riuscì (no, in realtà dovetti aiutarlo io...). Ci accasciammo di fronte a quel fuoco caldo. Sembravano primitivi davvero. Era tutta colpa sua. Lo guardai. "Cosa c'è?" Disse lui accorgendosi del mio sguardo. "Sento ancora freddo." Dissi. Mi guardò e dopo si tolse la giacchia che era ormai quasi asciutta e me la porse "Tieni." Sussurrò con un dolce sorriso. "Ma no, così farò ammalare il protagonista!" Scherzai. "Dai andiamo!" Disse ridendo "Davvero." Me la infilai "Grazie." Riuscii a dire solo quello perché le mie gambe stavano di nuovo tremando. Notai che anche lui aveva uno sguardo piuttosto imbarazzato e sorrisi sotto i baffi. "E pensare che sono solo le sette del mattino!" Disse ad un certo punto. "Ahahahah! Assurdo." "Comunque grazie." Mi disse. "Per cosa?" Mi accigliai. "Per essere venuta." Sorrisi. Volevo stare ancora con lui, era simpatico alla fine, ma decidemmo di fare la cosa migliore...cioè andarci immediatamente a cambiare. Così ci separammo ma prima mi disse "Ehi." "Si?" Mi girai. "Se vuoi, ti va di pranzare insieme? Dopo. Così potrai ridarmi la mia giacca!" Disse sorridendo. Mi resi conto che avevo ancora il suo giacchetto addosso. "Perché no? Va bene. Ci vediamo a..." "Mezzogiorno va bene? Visto che ci siamo svegliati all'alba, credo che mi verrà fame prima ahahah!" "Ahah okay hai ragione. Ci vendiamo al solito ristorante?" "No. Lì ci sono molti miei fan. Fidati, la prima volta che ci sono entrato mi hanno quasi sotterrato." "Ahahah, ma quanto mi dispiace!" Esclamai sarcastica "Allora dove mi porti?" "In un pub dove non va mai nessuno. Non so perché, fa dei buoni panini però." "D'accordo. Allora ci vediamo dopo?" "Si...Ciao! A-a dopo!" Lo vidi arrossire, sorrisi di nuovo sotto i baffi e ci separammo. A casa, mi feci una doccia e pensai a lui. Annusai la sua giacca. Pensai a quel momento che ci schizzammo con l'acqua, quel momento che mi diede la sua giacca, i nostri sguardi...ma perché pensavo sempre a lui? Non era possibile. Volevo un attimo eliminarlo dalla mia testa ma non ce la facevo. Eppure non mi piaceva. Cioè mi piaceva la sua compagnia...le sue mani calde...i suoi occhi! Oddio! Non volevo pensare di essermi fissata con una celebrità che era pure un mio collega, non volevo pensarci! Eppure ci pensavo... Non mi truccavo mai. ma quel giorno lo feci e mi vestii con cura...con le cose che avevo. A mezzogiorno meno cinque giorni uscii dall'appartamento e fuori dalla porta il signor Wood mi fece trasalire "Oh!" Urlai "C-ciao. Ma che ci fai quì?" "Come cosa ci faccio? Andiamo a pranzo no? E mi riprendo la giacca se non ti spiace!" disse disinvolto con un sorriso stampato sul volto. Gli diedi la sua giacca e dopo si girò e percorse il corridoio saltellando, poi si rigirò verso di me. Io non potei fare a meno di trattenere una risata. Indossava una grossa felpa blu scura e nera con dei pantaloni neri stile trasandato. Mi accompagnò al pub e notai che era completamente vuoto, non c'era davvero nessuno, aveva ragione Elijah. "È pieno eh! Non troveremo mai un tavolo." Esclamai sarcastica. "È l'unico posto dove non mi stapperebbero la maglietta." Scherzò lui. Si avvicinò al bancone e all'improvviso, dal basso, comparse un tizio grasso e con il grembiule sporco d'olio incrostato che mi fece trasalire. (Praticamente il classico proprietario di un pub) "Elijah Wood, Amico mio! Il solito?" "Certo Brian! Però stavolta mettici meno sale, l'ultima volta ho bevuto almeno dieci litri d'acqua in un ora!" Disse Elijah sorridendo. "E lei signorina? Cosa le porto?" "Ehm...Cosa c'è nel menù?" Domandai  ma Elijah mi diede una pacca sulla spalla "T/n, devi prendere i Mac and Cheese sono deliziosi!" Mi disse mentre guardava il Menù. Io ci riflettei su "Va bene, dammene due porzioni!" Dissi. Elijah sgranò gli occhi. "Che c'è?! Ho molta fame!" Dissi io. Lui rise squadrandomi come faceva sempre "Una porzione pure a me!" "Va bene ragazzi." Poi ci domandò "Allora...A quando il lieto evento?" Io e Elijah rimanemmo perplessi "Come Brian?" Domandò lui. "Oh, insomma...siete una coppia così carina! Quando vi decidete a darci dentro?" Io sgranai gli occhi molto MOLTO infastidita "Noi due siamo solo colleghi signor...Brian! Perciò se non le dispiace si tenga questi suoi pensieri per se!" Sbottai. Ero davvero frustata e poi guardai Elijah con uno sguardo fulminate per fargli dire qualcosa vedendolo con faccia indifferente "Oh...Ehm, si Brian dai. Siamo solo colleghi, davvero." Disse infine. "Grazie!" Risposi io guardandolo storto ma lui sorrise. Fortunatamente la rabbia mi passò assaggiando quei deliziosi maccheroni al formaggio, Elijah mi fece ridere mentre si ingozzava "Vuoi prenderti un singhiozzo? Così come reciti oggi?" "Vero..." disse ancora col boccone pieno, degludì e si asciugò la bocca col tovagliolo sdraiandosi quasi sulla sedia e mettendosi una mano sullo stomaco "Woah! Questo piatto mi ha fatto davvero bene!" Urlò. "Ahahah, lo stesso!" Dissi riposandomi anche io. Era un ragazzo davvero spiritoso e devo dire anche modesto. Non parlava spesso dei suoi film o del successo che aveva avuto da bambino, insomma non se ne vantava. Quando parlavo con Elijah, non mi dava per nulla l'impressione di parlare ad una celebrità, parlavo solo con "Elijah". L'unica cosa che forse mi aveva un po' deluso era che non mi parlò mai del nostro primo incontro. E quando lo guardavo non vedevo più quello sguardo magnetico, vedevo solo un ragazzo dalla faccia da tonto che mi faceva ridere in continuazione. Anche se dovevo dire che non riuscivo a staccarmi da quei suoi occhi blu a palla. Erano bellissimi. Ma questo non centrava nulla, non fraintendete! A me non piaceva Elijah Wood, però era molto simpatico alla fine. "Dai dimmi..." domandai "A quanti film hai lavorato in tutto fino ad'ora?" "Oh...Sai non mi ricordo, aspetta." Risi mentre faceva i conti:"Ehm...Diciamo se ricordo bene, tredici o quattordici mi pare. Si su per giù." Rimasi stupita:"Wow! Non mi aspettavo così tanti e hai solo dicotto anni!" "E già." Era così carino quando arrossiva. "E il tuo preferito?" Domandai incuriosita. "Questa è difficile però ahah. Allora...diciamo che il film in cui mi sono divertito di più, credo sia Flipper. È un film in cui ho lavorato con un delfino, beh in realtà erano tre in tutto ma era bello stare in loro presenza, accarezzarli, giocare con loro. Ma non credo che sia il mio preferito, insomma è impossibile scegliere dai!" "Che carini! Io non credo di aver mai visto un delfino dal vivo. Dovrò vederlo Flipper allora!" "Oh si! E tu invece? Continuerai a fare la Make-up artist nel cinema?" "Credo di si. Mi piace, e guadagno anche molto devo dire." "Figo." "E tu? Continuerai a fare l'attore?" "Credo proprio di sì! Forse in futuro vorrei anche spostarmi sul doppiaggio o fare il regista magari." Annuii. Una volta finito, ci dirigemmo verso la roulotte e trovammo già tutti gli altri, così cominciammo a trasformare i ragazzi si nuovo in hobbit. Mi avvicinai ad Autumn mentre Elijah si vestiva:"Senti, mi dispiace per ieri. Mi ero innervosita e ho reagito male...Mi pedoni?" "Certo che ti perdono." E ci demmo un abbraccio. Arrivò Peter Jackson dopo due ore di trucco. Finalmente si ritorna in scena!

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Capitolo 6
*** 6. ***


Il set della festa di Bilbo era fatto davvero bene, le comparse erano perfetti hobbit, Sir Ian Mckellen vestito da Gandalf parlava con Elijah, ma ad un certo punto notai che entrambi mi stavano guardando e Elijah distolse subito lo sguardo come se niente fosse. Stavano forse parlando di me? Mah chissà...Parlai un po' con le mie amiche make-up artist e quando iniziarono a girare dovemmo fare un silenzio di tomba. Mentre tutti ballavano (nella scena) i miei occhi erano solo su Elijah che danzava in modo strambo seguendo i passi vestito da hobbit. Dopo la scena del ballo, gli attrezzisti montarono la scena successiva (quando Bilbo doveva fare il suo discorso). Sperai che Elijah venisse da me, invece si sedette accanto a Dom e Billy e si mise a chiacchierare con loro. Erano così carini però vestiti da hobbit, con quelle parrucchine riccioline. Peter non si fermava un attimo. Dopo un po' non vidi più Billy e Dom accanto a Elijah, e vidi il ragazzo con la testa chinata. Mi avvicinai a lui e vidi che stava russando. Risi a crepapelle: "EHI!" Gridai e lui trasalì "Si? Eccomi sono pronto per la scena!" Ma poi mi vide. "Ma buongiorno!" Dissi "Stavi russando Frodo! Lo sai?" Si strofinò gli occhi e arrossì. "Al posto di vedere l'alba, la prossima volta dormi di più!" Gli consigliai. "Beh anche tu allora." Disse ridendo. Io alzai gli occhi al cielo. Lui si alzò e si stiracchiò. "Caffè?" Gli domandai porgendogli un bicchiere. "Grazie!" Fece un altro sbadiglio e poi gli sistemai il trucco. Dopo la scena del discorso di Bilbo, Ian Mckellen, Peter Jackson e altri della troupe si spostarono in un altro set, dove sicuramente avrebbero girato la conversione tra Gandalf e Bilbo e la sua partenza dalla Contea. Da lì cominciai a sentire la stanchezza, così da sola mi misi seduta su una panchina e mi riposai gli occhi. Non mi accorsi che mi addormentai e quando mi risvegliai mi ritrovai appoggiata con la testa su un tavolo e avevo sopra una coperta verde scuro. Chi cavolo me l'aveva messa? Mi girai intorno e vidi Elijah che mi guardava, ma distolse subito lo sguardo rimettendosi a chiacchierare con Sean Astin. Era stato lui? Forse non lo avrei mai saputo. Però riconobbi lo stesso profumo della sua giacca...mah...chissà. Si erano fatte ormai le otto di sera, tutti si congedarono ma Peter non aveva ancora finito per oggi. Voleva girare con il suo Frodo e il suo Gandalf la prossima scena, quindi mi avviai anche io con loro, dovendo sistemare il trucco a Elijah. Entrammo in una stanzona buia. Al centro c'era uno schermo blu: sicuramente li avrebbero messo, con il computer, casa Baggins. Essendo Frodo molto più piccolo di Gandalf, girarono le scene due volte. La prima con Ian in una stanza più piccola per lui, per far sembrare che lui era più alto e una a misure normali per far sì che fosse una perfetta casa a misura di hobbit. Peter spiegava a Elijah come avrebbe dovuto muoversi all'interno di quello schermo blu e poi bastò solo dire "Ciak azione!" Facevamo tutti un lavoro meraviglioso. Sembravano sincronizzati. Quando Elijah recitava era molto più taciturno. Ascoltava attentamente come muoversi durante le scene e successivamente entrava nella parte del vero Frodo. Quasi dimenticai il Frodo vecchio del libro. Era lui il mio Frodo Baggins in quel momento. Quando finì si avvicinò a me, saltellando "Come sono andato?" "Alla grande direi...Frodo." Lui rise e poi fece un altro sbadiglio. "Stanco eh?" "Molto. E tu?" "Idem. Beh...Ho fame quindi vado a mangiare." Lui annuii "Ci vediamo domani allora." "A domani." Non ci dicemmo altro per quel giorno. Eravamo entrambi cotti, l'unica cosa che volevamo vedere e sentire era il letto. Cenai al solito andai ristorate con Bob che mi fece mille domande, ma io crollavo dal sonno. Ad un certo punto mi girai verso la sala dove c'era l'acquario. Quell'acquario. Non volevo più entrarci. Preferivo ricordarlo come la prima volta che lo vidi. Con dietro quel misterioso ragazzo che non era più misterioso. I giorni successivi furono pieni di lavoro. Mi pareva ovvio! Però la cosa bella era che non mi stancavo mai di stare in quel posto. Peter aveva ragione. Era davvero magico. In quel momento credevo che fosse il posto di lavoro più bello che mi avessero mai dato. Autumn e io facemmo almeno tre pigiama party, si poteva dire, era diventata definitivamente la mia migliore amica. Un giorno mi disse "Ehi t/n!" "Dimmi." "Ti va se...insomma..." "Oh dai! Forza!" Sbottai io. "Ci vediamo un film di Elijah?" Io sgranai gli occhi "Perché?!" "Oh ma dai t/n! Mi spieghi perché non vuoi vederti i suoi film?! Che problemi hai?! È un tuo amico dopotutto forza!" Io presi un respirone "Non lo so...Mi sembra...Strano?" "Che cosa cavolo ci vedi di strano spiegamelo! Andiamo!" Io la guardai male "Oohhh e va bene! Dai. Che vediamo?" "SI! Allora...Lui ha fatto anche una storia d'amore..." "NO!" La interruppi io "Le storie d'amore no!" "Uff e va bene. Allora un film horror? The faculty? Sembra interessante." "Non mi piacciono gli horror." "Bene. Decido io! Ci vediamo The Faculty!" Sbottò Autumn "Chiamiamo anche le altre?" "Certo. Ma ti ho già detto che non sono molto d'accordo a vedere un suo film..." "Zitta." Scherzò lei"Non mi interessa." Chiamammo le altre che sembrarono felicissime quando dicemmo che avremmo visto un film di Elijah Wood. Eravamo tutte ammassate sul letto del mio appartamento"Lui è un figo!" Disse Betty indicando uno degli attori, Josh Hartnett, che interpretava uno dei protagonisti. Quando Arrivò Elijah il mio cuore mancò di un battito. Ma perché?! "Eccolo!" Urlò Charlotte indicando Elijah "Che carino, si vede che era più piccolo quì." "Vabbè solo di un anno. Non è così tanto..." dissi io cercando di rimanere indifferente. "A me non piace così tanto..." disse Betty "Ha solo gli occhi belli. Tanto belli." "Io lo trovo molto carino." Osservò Autumn. "Ma per caso ti piace Autumn?" Disse Charlotte guardandola con aria maliziosa. "Oh no...Non sono io quella innamorata." Rispose Autumn guardandomi. Io la guardai come se volessi ucciderla, ma fortunatamente nessuna delle altre se ne accorse. Mi piacque molto il film. Betty si era innamorata di Josh Hartnett (Cosa che non mi sorprendeva affatto) e io guardavo Elijah. Si, era davvero carino...Ma lo ritenevo solo un amico davvero! ( era almeno quello che pensavo) 𝟸𝟷 𝙳𝚒𝚌𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝟷𝟿𝟿𝟿 Non ero abituata al caldo infernale che faceva pur essendo a dicembre. Era quasi Natale e Peter Jackson ci disse che saremmo potuti andare dalle nostre famiglie per le vacanze fino al 7 di Gennaio. Finalmente avrei rivisto i miei e magari anche Logan. Mi mancavano troppo, però mi sarebbe mancato quel posto. Riguardo alle riprese, eravamo ormai arrivati alla scena di Aragorn (Viggo Mortenseen) che incontrava i quattro Hobbit a Brea. Erano venute perfettamente. Avevo preparato i bagagli. Fuori la porta mi spettava Bob come sempre:"Sei pronta?" "Certo Bob. Andiamo dai." Salutai le mie amiche, Dom, Billy, Sean e Viggo. Salutai altri della troupe con cui feci amicizia ma di Elijah nessuna traccia. Non che mi interessasse più di tanto...Beh...Avrei voluto salutarlo però. Mi incollai le valige sull'aereo (Ovviamente Bob non mi aiutò, un classico) quando all'improvviso sentii una voce lontana che gridava il mio nome. Io ero sulle scale dell'aereo e quella voce mi fece fare un sorriso involontario. Mi girai. Era lui "Saresti andata via senza salutare?" Mi disse con il suo solito sorriso dolce. Scesi dalle scale senza nemmeno accorgermi di Bob che mi chiamava per salire. Il vento mi tirava i capelli all'indietro mentre scendevo e lui che mi guardava dal basso: sembrava davvero una scena di un film. "Non riuscivo a trovarti." Dissi. "Beh...Ora sono quì." Disse. Entrambi non sapevamo che dire. Ero in imbarazzo nonostante lo conoscessi già da due mesi "Beh..." dissi io "Allora buone vacanze." Lui annuì "Anche a te." Rispose lui. Sembrava un po' deluso dalla mia risposta. Aspettai che dicesse altro ma non lo fece, così mi girai e feci per risalire le scale quando lui mi richiamò e non riuscii a trattenere un sorriso. Non feci nemmeno in tempo a girarmi che mi abbracciò. Un abbraccio che non avrei mai dimenticato. Mi scaldò tutto il corpo e quasi cominciai a sudare. Era un abbraccio imbarazzante sia per lui che per me, ma eravamo felici. Tanto felici. Quando ci staccammo lui fece un sospiro "Buon Natale t/n." "Buon Natale Elijah." Dissi. Ci guardammo di nuovo, aveva un sorriso da bambino... Un attimo dopo ero sull'aereo vicino a Bob "Hai la febbre?" Disse lui. In quel momento tornai in me accorgendomi che non ero più tra le braccia di Elijah "Ma che dici Bob?!" "Non ti ho mai vista così rossa!" Io mi toccai le guance e mi accorsi che erano bollenti "Ehm...È solo il freddo Bob. Tranquillo." Mentii. Ovviamente lui sapeva che stavo mentendo, ma fece finta di nulla. Per tutto il volo non feci altro che pensare al suo abbraccio, provai a pensare ad altro, mi sbattei anche una brochure in faccia, ma pensai sempre a lui, al suo viso, al suo profumo, al suo tocco, ai suoi occhi blu...A quello sguardo dietro la vasca. Poi Bob mi domandò:"Che ne dici di vedere un film di Elijah Wood?" "NO!" Urlai presa sopra pensiero:"No Bob. Ti prego no." Lui si spaventò sicuramente e poi scoppio a ridere:"D'accordo, d'accordo." Bob non si volle fermare a Chicago, insistette per accompagnarmi fino a casa. Che premuroso. Quando arrivai i miei e Logan erano dentro e mi fecero una sorpresa di ben tornata "TESORO MIO! Mi sei mancata così tanto!" Dissi mia madre stritolandomi "Anche tu mamma!" Abbracciai mio padre e poi, mentre loro chiacchieravano con Bob, io andai da Logan "Ciao signorina." Mi disse. Io gli sorrisi e mi attaccai al suo collo e lui contraccambiò "Mi sei mancato stupido!" "Anche tu signorina!" Mi chiamava sempre così. "Allora? Com'era la terra Di Mezzo?" "Meravigliosa Logan! Credo sia il più bel posto che abbia mai visto. Ci sono persone fantastiche e un cast fantastico e..." in quel momento ripesai a Elijah. Logan mi guardò con aria maliziosa "E...? Chi c'è?" Capì subito. "Nessuno! Semplicemente solo tutti simpatici." "Certo. E quel Wood di cui mi parlavi?" "È solo un...Amico." Dire la parola amico era difficile per me visto che non ne ho mai avuti tanti. Lui mi sorrise e parlammo per altre ore. Bob se ne andò dopo cena e prese un volo per Chicago "Mi raccomando, riposati...e beh..." Di solito mi dava sempre degli ordini ma in quel momento non sapeva cosa dire. "Si Bob. Mi riposo." Dissi io. Le vacanze di Natale le passai con la mia famiglia e quella di Logan a casa loro. Avevano una villa maestosa e restammo a dormire lì fino a capodanno. Erano davvero gentili e ricchi...Già... molto ricchi. Fu strano...Ma solo una volta Elijah rientrò nella mia mente, proprio a mezzanotte dell'ultimo dell'anno. Un sorriso mi travolse pensando al suo sguardo...Ma poi mi concentrai sulla mia famiglia e lo tolsi dalla mente. Anche se dovevo ammettere che era bello averlo nella testa. Il resto dei giorni prima di ripartire li passai a casa, nel mio piccolo giardino a riposare e a ripensare alla mia infanzia. Chiamai Autumn quasi ogni giorno e a volte anche le mie altre amiche. Però ero felice. Ero davvero felice dopo tanto tempo.

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Capitolo 7
*** 7. ***


Angolo autore: Questo è uno dei miei capitoli preferiti fino ad ora. Tra i due non c'è ancora la scintilla ma mi sono divertita tantissimo a scrivere questa parte. Spero piaccia anche a voi! 𝟽 𝙶𝚎𝚗𝚗𝚊𝚒𝚘 𝟸𝟶𝟶𝟶 - 𝚘𝚛𝚎 𝟾:𝟷𝟹 Era bello respirare di nuovo l'aria della Nuova Zelanda. Appena ritornai nel mio appartamento mi buttai sul letto e non mi accorsi che dormii per tutta la mattina. Mi svegliai sentendo bussare. "Mhm...Arrivo Bob! Dammi dieci minuti!" Esclamai appena sveglia. "Posso aspettare anche fino a mezzogiorno." Sgranai gli occhi. Non era Bob. Oddio...Era la voce di Elijah! Non riuscii nemmeno a rispondere. Fortunatamente ero gia vestita...In realtà con il mio solito vestire trasandato. Sbuffai. Mi feci un acconciatura arrangiata e mi appoggiai alla porta con il fiatone. "Non sei Bob..." dissi anche se già sapevo chi c'era dietro la porta. "No. Ho detto al tuo capo che ti accompagnavo io. Se ti va. Volevo vederti." Io sorrisi. Cominciai a sentire caldo...Fantastico! Ma che mi prendeva?! Uscii dalla porta:"Ciao signor Wood." Dissi squadrandolo. "Buongiorno signorina t/c." Rispose sempre con quel suo dolce sorriso. "Ma non hai freddo?!" Gli domandai io. Indossava una tuta con sopra una maglietta nera e una felpa leggera grigia. "Mhm...No. E poi credo che sentirò molto caldo tra un po'." "COME?!" Non avrei mai capito perché pensai ad una cosa molto scandalosa all'inizio. Lui sgranò gli occhi e poi si piegò dal ridere "Ahahahah! Non credo che tu abbia capito." Io diventai rossa come un pomodoro. (Letteralmente) "Allora dimmelo tu!" Sbottai. "Vieni. Te lo faccio vedere." Mi prese per il polso come faceva sempre e io non potei trattenere un sorriso. Superammo la roulotte del trucco. Cosa che mi confuse le idee. Mentre camminavamo, ci raccontammo a vicenda le nostre vacanze di Natale. Ci ritrovammo davanti ad un edificio, sempre davanti ad una collina, entrammo e un calore improvviso mi invase il corpo. "Oddio...che stranezza. Perché fa così caldo qui?" Domandai. Elijah mi lasciò la mano "Questo posto è dove proveremo le varie posizioni, movimenti e mosse che dovremmo fare nelle scene successive." Mi spiegò. "E io cosa centro?" "Nulla." Sorrise "Volevo solo che vedessi la mia virilità!" Scherzò e io gli diedi un pungo sulla spalla "Modesto!" Esclamai. "Ahahah troppo!" Adoravo quando scherzava. E amavo troppo la sua risata. Cioè...Parlando di risate... Entrammo in una stanza vuota. C'era solo un parquet come pavimento. Nella stanza c'erano Sean, Dom, Billy, Ian Mckellen, Viggo Mortenseen, un cameramen e Peter Jackson. "Abbiamo uno spettatore oggi." Esclamò Viggo guardando Elijah, che arrossì lievemente. Dominic fece un sorriso malizioso e io alzai gli occhi al cielo. Notai che Elijah si tolse la felpa rimanendo con la maglietta nera. Non che mi interessasse ovviamente...Però lo guardai. Peter spiegò ai ragazzi cosa dovevamo fare in quella stanza, le mosse che avrebbero dovuto fare durante le riprese. Elijah era sempre serio quando ascoltava le spiegazioni. Lo trovavo esilarante. Provarono la scena di quando i Nazkul fecero un imboscata agli hobbit. Stettero almeno un ora concentrati su Viggo, visto che voleva fare da solo tutte le scene di combattimento senza controfigura. Poi entrarono in campo Elijah e gli altri "hobbit". Peter diede delle spade finte ad ognuno di loro. Mentre il regista parlava con il cameraman i ragazzi, come bambini, si misero a giocare con le spade. Io risi a crepapelle e Elijah si avvicinò a me puntandomi la spada alla gola "Cosa vi ridete voi, damigella?! Noi siamo abili guerrieri!" Scherzò il ragazzo. "Abilissimi vedo!" Risposi. "Mi avete umiliato! Sarete processata!" "Ahahah! Nella terra di mezzo non parlano così! Quello è il Medioevo, prode cavaliere." "Improvviso!" Disse lui, poi prese la spada dalle mani di Sean Astin e la diede a me "In guardia!" Scherzò. Io lo guardai sarcastica ma mi buttai nella mischia. Ridemmo a crepapelle mentre facevano un goffo duello, anche imbarazzante ma ci stavamo divertendo un mondo. Poi lo colpii allo stomaco e lui fece un sussulto divertito. "Sei morto! Ho vinto!" Detto questo buttai la spada a terra come una vincitrice. Lui si buttò a terra sfinito "Non vale!" Disse tra gli affanni "Sei stata troppo veloce!" Scherzò. "Ahahah Elijah si è fatto battere da una donna, attenzione!" Commentò Dominic. Aiutai Elijah ad alzarsi "Solo fortuna del principiante!" Esclamò stirandosi la schiena. "Non mi pare che Frodo sia bravo con la spada!" Commentai. Lui mi diede ragione con riluttanza e poi si misero a lavoro. Erano tutti così carini non potevo negarlo e mi facevamo ridere a crepapelle. I giorni successivi cominciammo a girare le altre scene. Una mattina mi venne una fitta allo stomaco sapendo che nella scena Frodo veniva pugnalato: ciò significava che dovevo truccare Elijah anche sul petto! Quasi urlai per l'imbarazzo che potevo immaginarmi mentre lo facevo. Arrivai più tardi del solito quella mattina, perché le gambe non smettevamo di tremare...Okay, avevo grossi problemi! Bob mi accompagnò come sempre fino al camper e poi entrai. Feci un grosso respiro quando vidi Elijah intento a rileggere le battute, poi mi vide e mi sorrise come sempre. Salutai gli altri e notai che Autumn mi stava facendo l'occhiolino. Già aveva capito. "Giorno." Mi disse Elijah. "Ciao." Io non lo guardai nemmeno in faccia. Sapevo che sarei diventata rossa come un pomodoro. Posizionai le mie cose e poi mi sedetti. "Tutto bene?" Mi domandò. Io lo guardai e degludii "Ehm...Si! Si certo." Feci un altro respirone:"Beh...Frodo...oggi ti tocca stare quì per più tempo eh." Stavo balbettando. Che imbarazzo. Lui arrossì all'improvviso:"Eh...Già. Si." Almeno non ero l'unica a sembrare imbarazzata. Volevo darmi uno schiaffo in faccia per riprendermi. "D'accordo. Prima ti trasformo in un hobbit e poi...Poi penso al resto." Dissi. Nelle solite due ore i nostri attori erano pronti ed entrammo nel set. Era sempre emozionante vedere come tutti erano sincronizzati per far riuscire bene la scena. Mi venne un po' di pelle d'oca quando Elijah urlò dopo essere stato pugnalato. Era davvero bravo. In quei momenti lì io non vedevo Elijah. Vedevo Frodo. Il mio povero, dolce Frodo. Mentre Peter Jackson girava la scena fra Arwen (Finalmente vidi Liv Tyler. Ancora più bella dal vivo) e Aragorn, io dovetti tornare in camerino con Eliajh e dovetti fargli la ferita. Eravamo da soli. "Okay." Dissi dopo aver preso un altro grande enorme respiro:"Sdraiati e sb-sbottonati la camicia." Cercai di rimanere più professionale possibile, ma proprio non ci riuscivo. Lui ubbidì silenziosamente. "V-vanno bene anche i primi bottoni, tanto è sulla spalla." "Va bene." La sua voce tremò e ovviamente me ne accorsi. "Scusami..." mi misi quasi sopra di lui e cominciai a lavorare sulla sua spalla. A volte lo guardavo negli occhi solo per un istante. A volte il nostro sguardo si incrociava. Sentii il battito del suo cuore, visto che mi trovavo proprio sulla sua spalla sinistra. Batteva velocemente. Mi scappò un sorrisetto. "Che ridi?" Mi sussurrò. "Sembri nervoso." Gli risposi io, non togliendo lo sguardo dal mio trucco. "Da cosa lo vedi?" Era proprio insistente ma ovviamente preferii mentire "Sono una veggente!" Risposi sarcastica. Lui rise "Sta fermo! Sennò mi viene male quì." Risi. Lui riappoggiò la testa sullo schienale "Sai a che pensavo?" "No." "Pensavo a Frodo. Non mi sono mai reso conto di quanto possa aver sofferto per mano dell'anello." "Già...Eppure ci sono persone che lo ritengono un personaggio inutile." Risposi. "Esatto. Secondo me non è così. Insomma, non lo dico perché lo interpreto io...Lo dico perché non ha senso odiarlo. È stato l'anello a ridurlo così...In quelle condizioni. Sto entrando molto nel personaggio e più recito...Più me ne rendo conto." "Hai ragione Elijah." Poi lo guardai "Una pugnalata forse gli stava bene però eh!" Scherzai. "Ahahahah! Ma no!" Rise lui. Poi ritornano seri e ci guardammo per un po' e quando lui degludì, io mi ripresi e continuai il mio lavoro. Dovevo ammetterlo...Il fisico non ce lo aveva proprio, ahahah! Ma me lo aspettavo. Insomma si vedeva. Ma era comunque molto carino...Ma non provavo nulla! Non fraintendetemi! Almeno era quello che credevo... 𝟸𝟾 𝙶𝚎𝚗𝚗𝚊𝚒𝚘 𝟸𝟶𝟶𝟶 I giorni di lavoro passavano. Ogni giorno era dura svegliarsi alle cinque del mattino ma la compagnia nella roulotte mi faceva sempre passare il sonno. Ridevano e scherzavano sempre. Elijah si dimostrò molto più estroverso, una volta che mi conobbe di più. Era matto. Lo adoravo. Era la persona più simpatica che avessi mai conosciuto. Arrivai alla roulotte come sempre e notai una cosa differente dal solito. All'interno vidi, oltre i miei compagni, Peter Jackson, Viggo, Ian e Orlando Bloom. Aveva ragione Betty. Era bellissimo. Ma cosa ci facevano tutti lì? Elijah urlava "Grazie! Grazie a tutti!" E poi mi vide e tutti si bloccarono "Ciao." Disse con il suo solito sorriso e il suo sguardo sognante. "Ehi! Che succede?" Gli domandai. "Non lo sai?!" Gridò Billy Boyd. "Sei la sua make-up artist ma dai! Elijah non glielo hai detto?!" Disse Sean Astin. "Ma di cosa state parlando?" Dissi confusa. "Oggi è il compleanno di Elijah." Disse Betty. Finalmente qualcuno mi rispose. "È il tuo compleanno? Non me lo hai detto." Elijah si mise una mano tra i capelli "Lo so...Non mi sembrava così importante..." disse. "Non così importante?!" Borbottò Peter Jackson "È il compleanno del mio piccolo Frodo!" Disse mentre tormentava la testa del ragazzo. Dopo un po' tutti si congedarono e sia io che Elijah ci avvicinammo l'un altro "Ti avrei fatto un regalo..." dissi io. "Non importa. Mi basti tu." Dalla sua faccia vidi un briciolo dì pentimento e io sgranai gli occhi, ma poi vedendolo sudare freddo, sorrisi "Cioè...Intendo che è già meraviglioso il lavoro che fai ecco.." si aggiustò. "Oh questo lo so!" Scherzai cercando di levargli l'imbarazzo. Peter ci interruppe dicendo che dovevamo continuare a lavorare, ma la sera avremmo festeggiato il "suo" piccolo Frodo come diceva lui. Lo dicevo io che tutti trattavano Elijah come un nipotino apparte forse Sean Astin, Dominic Moneghan e Orlando Bloom che avevano solo qualche anno più di lui. Da programma, quel giorno avremmo girato l'arrivo di Frodo e i suoi compagni a Gran Burrone. I giorni precedenti Peter e la troupe si concentrarono sulla scena d'azione di Arwen contro i Nazkul. Arrivammo al set e Elijah si sdraiò sul letto appositamente più grande di lui e chiuse gli occhi anche se Peter non aveva ancora iniziato a girare. Mi avvicinai a lui "Approfitti di questo letto finto per dormire?" Gli domandai. "Le coperte sono calde...Mi fanno venire sonno!" Mi sorrise. "Mi spieghi come fai ad avere sonno il giorno del tuo compleanno?! Io sarei super euforica!" "Io ho sempre sonno. Imparerai." Esclamò richiudendo gli occhi "Sai che penso?" "Cosa?" Dissi mettendomi seduta accanto a lui. "Il sonno ti porta in altri mondi." Lui continuava a tenere gli occhi chiusi "A volte brutti...Gli incubi...A volte in desideri. E a volte niente." Riaprì gli occhi. "Io allora sono quella da niente. Non sogno spesso. E tu?" "Io sogno sempre praticamente." "E dove ti porta la mente?" Lui non rispose subito "In questi momenti..." disse infine. Quasi lo sussurrò per farsi sentire solo da me. Non capivo cosa intendesse davvero. Nei momenti in cui recitava o nei momenti con me? La giornata proseguì normalmente. Le scene proseguivano velocemente. Eravamo arrivati a metà film ormai. L'ultima scena che girammo quel giorno fu "Il consiglio di Elrond" e quel:"Porterò io l'anello a Mordor!" Detto da Elijah mi fece venire un po' di pelle d'oca pensando a quanto mancava ancora prima della "Fine di ogni cosa". E mi fece sentire felice. Sarei stata in quel posto per molto ancora...Sarei stata ancora con le mie amiche...Avrei conosciuto altre celebrità...E sarei stata molto altro tempo con Elijah Wood...E non mi dispiaceva per niente. Le riprese finirono alle sette di sera e quando ci riposammo su dei tavoli, Peter Jackson cominciò a canticchiare la canzoncina di compleanno portando una torta al cioccolato con diciannove candeline sopra. Come sempre Elijah stava con la testa chinata quasi a russare, Dominic gli diede una pacca sulla spalla e lui si svegliò di soprassalto. Poi arrossì. Intorno a Peter si unirono gli altri del cast (Ma tutti proprio eh, persino gli attori degli orchetti) io, le mie amiche e altri che lavoravano con lui. Elijah era ancora vestito da Frodo e si toccava la parrucca per l'imbarazzo. "Grazie!" Disse alla fine della canzone "Grazie a tutti davvero!" "La taglio io la torta!" Esclamò Viggo Mortenseen, anche lui vestito ancora da Aragorn. Tutti lo abbracciarono "Una volta nella vita si fa diciannove enni eh!" Esclamò Orlando Bloom dandogli un bacio sulla fronte. "Sicuramente è il compleanno che non dimenticherò mai nella vita!" Disse Elijah con gli occhi lucidi. Che carino che era. "Voglio dire una cosa!" Urlò Peter Jackson con un bicchiere di vino in mano. Tutti si girarono verso di lui. "Elijah... Tu sei la personcina più dolce che io abbia mai conosciuto, da quando ti ho visto la prima volta fare le audizioni io ho detto -È lui il mio Frodo- ed è stato così. Quando finiremo questa avventura voglio che ti ricordi di queste parole. Tu vali molto, molto più di quanto tu possa pensare, sei bravo, sei molto talentuoso, non te ne vanti mai e resti sempre un semplice ragazzo spensierato e ottimista. Buon Compleanno Elijah Wood." Tutti applaudirono. Vidi Elijah sul punto di piangere, corse verso Peter e lo abbracciò. Mi venne da piangere pure a me però! Troppa dolcezza! Tutti lo riabbracciarono e poi quando cominciò la festa lui mi notò e mi sorrise tra la folla. Io mi avvicinai "Diciannove anni eh!" Esclamai. "Eh si..." disse lui con gli occhi rossi. Io gli misi una mano sulla sua guancia "Buon Compleanno Elijah!" Detto questo gli diedi un bacio sulla guancia. Non ero per niente tipo da queste cose ma mi ero affezionata a Elijah ed era una brava persona. Così mi lasciai un po' andare. Lui era diventato letteralmente un pomodoro, non lo avevo mai visto così rosso. "Grazie t/n..." disse imbarazzato:"Grazie davvero." Poi si riprese e disse:"Ehi! Tu non mi hai detto il tuo compleanno! Quando è?" Io gli toccai il naso "Se ti interessa davvero, chiedilo ad Autumn!" Lui mi fece un sorrisetto e io me ne andai. Preferivo lasciarlo un po' stare visto che era all'apice della felicità. Mi misi vicino alle mie amiche che chiacchieravano e io guardavo Elijah. Non potei fare a meno di sorridere vedendolo così felice. Così spensierato dall'animo bambino. Mi resi conto che gli volevo bene. Mi ero affezionata a quel ragazzo, ma non al famoso attore Elijah Wood. Mi ero affezionata a Elijah. Il vero Elijah.

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Capitolo 8
*** 8. ***


Il lavoro continuava perfettamente, Autumn mi costrinse a vedere altri film di Elijah. Nell'ultimo che vedemmo lui aveva solo undici anni. Era troppo carino quando era piccolo ed era già bravo. Era davvero un bravo attore. Lo vedevo sempre di meno apparte quando dovevo truccarlo. Lo chiamarono per molti servizi fotografici. Praticamente se lo litigavano. Cominciarono le prime interviste. Ormai si seppe che stavamo girando un film sul Signore degli anelli e tutti volevano avere l'esclusiva sul fare interviste e fotografare i vari attori. Dopo altre due settimane (Febbraio 2000) arrivammo alla scena "Tu non puoi passare!" Come la chiamavano tutti. A volte aiutavo Elijah a ripetere le battute ma quel giorno non me lo chiese e solo dopo la scena capii il perché. Dopo la scena della caduta di Gandalf, lui dovette fare un urlo di dolore che mi fece venire un brivido lungo la schiena. Mi fece persino far uscire una lacrima dalla guancia. Sembrava vero. Era stato bravissimo. Troppo bravo. Dopo la scena tornò sorridente come sempre e Peter gli diede una mentina battendogli il cinque, poi si avvicinò a me per farsi sistemare il trucco. Io ero ancora imbambolata con la lacrima che mi scendeva lungo la guancia. Lui mi squadrò con il suo sorrisetto confuso e poi mi asciugò il viso "Sono stato così impressionante?" Mi domandò. Io mi ripresi...Che figuraccia! "Beh...Si, insomma sei stato molto bravo, si." "Grazie! Woah! È stata dura! Sai per quanto l'ho provato?!" "Non oso immaginare!" "Ma lo sai che dopo dobbiamo prendere l'elicottero vero?" Mi domandò all'improvviso. Io non ne sapevo niente "Scusa come hai detto?! Un elicottero?!" "Si. Dobbiamo arrivare su delle montagne per girare le prossime scene! Non te lo hanno detto?" "NO! Oddio ma come faccio?" "Che vuoi dire?" "Io beh...Ho-Ho paura dell'altezza..." confessai. "Ma se hai preso l'aereo..." "Lo preso solo una volta Elijah! Adesso devo salire pure su un elicottero! L'idea non mi piace per niente!" "Cerca di stare tranquilla! Io l'ho preso una volta. Non è così male. Fidati!" Sbuffai "Di chi mi andrò a fidare..." lo squadrai. Lui sorrise. Non si offendeva mai. Continuarono le riprese per un altro po' e dopo pranzo dovetti mettere piede su quel coso traballante. Ce ne erano tre. Uno per il cast e le controfigure, uno per il regista e i cameraman e un altro per il resto della troupe che serviva. Tutti salirono a bordo e io invece guardavo dal basso le enormi eliche deglutendo ogni secondo. Ad un certo punto Elijah scese dal suo elicottero, mi afferrò per la vita e mi mise sopra il sedile "Vengo con te, va bene?" Urlò per farsi sentire tra il rumore delle eliche. Io non avevo ancora capito bene cosa fosse successo e avevo una faccia confusa e allo stesso tempo sconvolta. Vidi che le mie amiche mi guardavano maliziose, ma in quel momento era l'ultima cosa che mi interessava. Mi aggrappai al sedile e chiusi gli occhi mentre l'elicottero stava decollando, quando ad un certo punto Elijah mi si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio "Non avere paura." Detto questo mi abbracciò e io mi aggrappai al suo collo. Inizialmente perché me la stavo facendo sotto e solo dopo mi accorsi che ero tra le sue braccia. Non avevo intenzione di aprire gli occhi e lui mi disse "Apri gli occhi!" Io ubbidii con riluttanza e vidi la bellezza del sole al tramonto. Fu il panorama più bello che vidi per la prima volta. Il vento mi trasportava nel cielo. Ed ero tra le sue braccia. Per la prima volta, entrambi non ci sentimmo imbarazzati. In quel momento non sentii più paura...Non sentii più il rumore delle eliche...C'eravamo solo noi. Lo guardai e lui fece lo stesso, poi distolse lo sguardo e gridò per l'adrenalina e io lo copiai. Poi ridemmo...Poi tornammo seri e ci guardammo di nuovo. Lo sguardo più lungo che ebbi con un ragazzo in tutta la mia vita. Ma successe qualcosa nel mio cuore in quel preciso momento. Una cosa che non mi era mai capitata prima. Mi innamorai. Mi ero innamorata per la prima volta. Mi ero innamorata di Elijah Wood. Non potevo più negarlo...Non avrei mai avuto l'intenzione di baciarlo in quel momento. Appoggiai la testa sulla sua spalla e lui appoggiò la sua sulla mia. Non ci importava di cosa stavano vedendo gli altri, in quel momento eravamo felici, noi due insieme come due semplici amici. Non più solo colleghi. Girammo le varie scene e solo una volta tornata al mio appartamento, la sera, mi accorsi davvero di quello che avevo provato. Il cuore mi batteva all'impazzata pensandoci. Uscii immediatamente e bussai alla porta di Autumn finché non mi aprì "Ehi! Ehi! Che c'è?! Vuoi romperti le nocche delle dita t/n?!" Io entrai disinvolta, chiudendo la porta. "Che succede?!" Mi chiese la mia migliore amica, sconvolta dal mio comportamento. "Autumn..." non sapevo come dirglielo o cosa avrei sparato, così dissi tutta d'un fiato:"Mi sono innamorata di Elijah!" Bene, glielo avevo detto. Mi buttai sul suo letto, prima ancora di ricevere un suo feedback. Si sedette accanto a me. "Io l'ho sempre saputo amica mia. Eri tu che ancora non ci credevi." "E adesso che faccio?! Già mi tremavano le gambe solo a guardarlo...Ora che mi piace davvero che faccio?! Svengo direttamente Autumn!" "Ma che dici?! Andiamo t/n, vi conoscete da quasi un anno ormai. Siete insieme ogni giorno per ore e ore, e ora mi dici questo?!" Disse Autumn sorridendomi. Io sbuffai. "T/n, sei una ragazza fantastica e poi...hai visto come ti guarda?" "Come mi guarda?! Non mi guarda affatto..." ma mi interruppi pensando a quando distoglieva lo sguardo, quando mi ritrovai una coperta sulle spalle del suo stesso odore...Chissà. "Beh...Allora se gli piaccio deve dichiararsi lui! Io di certo non lo farò!" "Ma lo hai visto?! Arrossisce per tutto ed è una persona timida quando non lo consoci...Non sarà facile." "Certo, solo se gli piaccio però! Se non è così allora questa conversazione è inutile!" "Oh andiamo t/n! Non arrabbiarti. Tra poco finiranno anche le riprese e Sean e io praticamente siamo come fratelli." "E questo che c'entra?!" Ero davvero frustrata ma mi ripresi "Senti...Io...Non ho una cotta per una celebrità come ce l'hanno tutte le ragazze. Io sono innamorata del vero Elijah, la persona. Ma...Non potrei mai stare con lui." "E perché no?" "Perché lui è una celebrità Autumn! È famoso, è carino, ci saranno un migliaio di ragazze che vorranno mettersi con lui e sicuramente anche qualche modella...Perciò io non avrò nemmeno una possibilità. Dopo il signore degli anelli non ci vedremo più...So come vanno a finire queste cose." La mia amica mi abbracciò "È come hai detto tu...Elijah è solo una persona, solo un ragazzo. Se gli piaci davvero, non andrà incontro ad altre modelle." Ci abbracciamo e restammo un po' insieme. Solo una settimana dopo arrivammo alle scene finali. In quel momento stavamo girando la scena di Boromir che attaccava Frodo per prendergli l'anello. Come sempre Elijah non esisteva più in quei momenti, c'era solo Frodo Baggins. Dopo la scena Peter Jackson illustrava ai cameramen come muoversi e io cercai Elijah tra gli altri attrezzisti. Trovai Sean Bean, l'attore di Boromir "Ciao Sean!" Dissi. "Ehi t/n! Come va?" Mi domandò. "Tutto alla grande, grazie! Senti, hai visto Elijah da qualche parte?" "Ma era quì un attimo fa? Chissà dove si è andato a cacciare quel ragazzo." Disse sorridendo "Sicuramente starà esplorando i dintorni, come sempre." Poi mi guardò con un sorrisetto malizioso "Perché lo cerchi?" "Per sistemargli il trucco!" Risposi subito mentendo. "Ma le sue scene sono finite oggi." "Devo...Devo toglierli la parrucca, altrimenti me la rovina!" Era faticoso mentire. Sean mi lasciò stare e sperai che non aveva intuito nulla. Cercai Elijah dappertutto, finché non lo vidi sdraiato tutto arrotolato come un riccio sulla roccia, dove girarono l'ultima scena. Stava russando?! Davvero?! Oh Elijah... Mi avvicinai a lui sorridendo. Certo che solo lui trovava posti a caso per schiacciare un pisolino! Era troppo carino, sembrava un bambino mentre dormiva. Gli spostai la parrucca dal viso e lo guardai. Non dissi nulla, osservai il suo respiro per un'po' ma non lo svegliai. Me ne andai e lo lasciai riposare. Non volevo essere invadente. Si, mi ero innamorata proprio della persona giusta. Dopo altri tre, finalmente finimmo le riprese! Wow. Finimmo davvero il primo film! Ci riposammo nei giorni successivi, il tempo per Peter e la troupe per gli effetti speciali di rendere perfetto il film. Quel giorno per la prima volta mi avrebbero intervistato e stavo davvero morendo di ansia. Elijah mi si avvicinò vedendomi sudare freddo "Ehi!" Disse. "Ehi. Ciao." "In ansia per la tua prima intervista?" "Già. Come ci si sente?" "Devi restare tranquilla e rispondere alle domande. Facile!" "Facile." Ripetei. "Oh, tocca a te!" "Oddio...augurami buona fortuna." "Buona fortuna!" Disse sorridendo. Fortunatamente non c'era il pubblico, davanti a me c'era solo l'intervistatore e avevo una telecamera puntata sulla faccia. Feci un bel respiro e cominciò a farmi delle domande. Quando uscii mi sentii come se avessi appena svolto un'interrogazione. Cercai con gli occhi Elijah ma non lo vidi. Ad un tratto si avvicinò a me Orlando Bloom, il che mi fece rimanere davvero perplessa. "Come è andata?" Mi chiese. "Uhm bene. È andata bene." Da vicino e senza parrucca di Legolas era ancora più bello. Ovviamente in quei mesi ci eravamo conosciuti. "Allora t/n, lo sai che cominceremo le riprese delle due torri subito vero? Anche Peter ha ancora molto lavoro da fare anche con il primo film." "Questo lo so, in questi casi è un po' difficile non spoilerare!" Risi. "Ahahah! Ti ci abituerai!" Ridemmo insieme ma non mi accorsi che Elijah arrivò da dietro e ci vide ridere insieme. Lo vidi solo dopo mentre si allontanava da un altra parte. Volevo seguirlo, ma Orlando mi mise una mano sulla spalla e continuò a chiacchierare con me. Io guardai Elijah finché diventò un puntino all'orizzonte. Il set non sembrava più lo stesso. Era pieno di giornalisti e non si riusciva a passare. A quanto pare la notizia della fine delle riprese del primo film si era diffusa molto velocemente, ma Peter non aveva intenzione di dire ancora nulla. Avremmo girato il secondo film per poi farli uscire in seguito. Raggiunsi Autumn e uscimmo da quel inferno. Ci dirigemmo su una collina e sedemmo li con dei panini "Posso chiederti una cosa?" Dissi ad un certo punto. "Certo. Dimmi." Disse Autumn. "Per caso...per caso Elijah ti ha chiesto qualcosa...su di me?" Lei mi guardò confusa "Che vuoi dire t/n?" "Te lo detto! Ti ha chiesto qualcosa su di me?! Ripetei. Lei ci pensò "No. Niente." Disse. Io pensavo a quella volta che gli dissi che se voleva sapere la data del mio compleanno avrebbe dovuto chiederla alla mia migliore amica. Ma si vedeva che non gli interessava davvero evidentemente... "Perché?" Disse Autumn. "No...Nulla, così. Per dire." Lei mi abbracciò "Dai, Non rattristarti! Starai vicino a quel ragazzo per molto tempo ancora!" Io sorrisi pensando a quante altre chiacchiere avremmo fatto insieme. "Comunque...Il film uscirà tra un anno credo. Peter dice che ci vorrà ancora molto per perfezionarlo e intanto si comincia il secondo." "Le due torri...Già. Wow. Che traguardo. Tutti questi mesi di lavoro..." ma mi interruppe. "Ehi! Mica abbiamo finito! Chissà quanti mesi resteremo ancora quì!" "Ahah vero. E intanto ci godiamo questo paradiso." Autumn annuì. "Comunque...visto che abbiamo una settimana di vacanza, tu dove andrai?" Domandai. "Oh, andrò dalla mia famiglia. E tu?" "Io beh...credo che resterò quì. I miei stanno facendo la loro prima vacanza come si deve e Logan sta lavorando ad un film in Brasile perciò...starò quì." "Oh mi spiace..." "Tranquilla. Questo posto è un paradiso. Mi riposerò guardando il tramonto ogni sera." "Fai bene." Poi guardò l'orologio "Oddio faccio tardi! Devo andare..." "Prendi l'aereo oggi?" "Si." Mi abbracciò "Ti voglio bene!" "Anche io, ma non stritolarmi!" "Ah scusa ahah!" Ci lasciammo lì e io decisi invece di rimanere a riposare per un po'. Canticchiavo una canzone quando sentii le stesse note cantate da un'altra persona. Mi girai e un sorriso invase il mio viso. Oh, e ovviamente il mio cuore mancò di un battito "Conosci anche tu questa canzone?" Gli domandai. "Certo. È bellissima!" Rispose Elijah sedendomi accanto a me. Mi mancava vedere i suoi grandissimi occhi blu. "Sapevo di trovarti quì." Mi disse. "Mi cercavi?" Chiesi con aria maliziosa. "Può darsi." Mi piaceva il suo tono indifferente, perché sapevo che in realtà non lo era affatto. "Andrai a casa?" Gli domandai. "Si, dalla mia famiglia. Mio fratello Zack non c'è però. Ha trovato un lavoro a San Francisco e mio padre..." ma si bloccò con aria malinconica. "Cosa? Puoi dirmelo." "Sai...mio padre non è mai stato d'accordo che intraprendessi la carriera dell'attore. Mia madre mi portava ai Set di nascosto da piccolo." "E non è ancora d'accordo anche se hai avuto una parte meravigliosa?" Lui prese un respiro profondo "Non lo so. Lo spero. Ma dai, non voglio angosciarti con i miei problemi!" Disse facendo il suo solito sorriso. Io gli misi una mano sulla spalla "Anche le persone più improbabili che ci si può aspettare hanno dei lati tristi della loro vita." Lui mi guardò con amore ma preferimmo chiudere lì il discorso "Beh...io non mi muoverò di quì." "Come? perché?" "I miei stanno facendo una vacanza, il mio unico amico che potesse ospitarmi è in un altra città perciò...dovrò restare quì da sola." Lui guardò il cielo e poi riguardò me "E se...insomma, e se venissi a casa mia? Potrei farti conoscere mia madre e mia sorella. Sono due persone semplicissime." Io sorrisi "Non potrei mai..." ma mi interruppe. "Ti va o no?" "E dove dormirei?" "Non abbiamo una casa grande ma abbiamo una stanza degli ospiti. Mi farebbe piacere che venissi." "Io?! A casa di una celebrità?!" Dissi in tono sarcastico. "Ahah! Esatto! Trovami una cosa migliore!" Rispose lui con il mio stesso tono. Ritornai seria e ripensai alla domanda che mi aveva fatto. Mi aveva invitato a casa sua?! Oh mio dio! Stavo per scoppiare, lo giuro. Mi sarebbe piaciuto da morire, ma volevo prima chiedere consiglio a...chi potevo chiamare? Logan! "Mi piacerebbe un sacco. Però...ti risponderò tra poco." gli toccai il naso e mi precipitai al mio appartamento senza nemmeno dargli il tempo di rispondere. Chiamai Logan "Rispondi idiota!!!" "Si, pronto?" Mi rispose con voce assonnata. "LOGAN!" "Oddio ma che è successo?! Ti rendi conto di che ore sono?!" "Si...le sette e mezza di sera." "No! Da me sono le tre del mattino! Hai interrotto il mio sogno ristoratore!" "Non mi interessa! È una cosa di estrema importanza!" "Uffa...che succede?" "Hai presente Elijah Wood? Quello di..." "Si, si. Ho presente, si." "Okay. Allora devo dirti che mi sono innamorata di lui. Ma non è solo una cotta per una celebrità... mi sono proprio innamorata Logan!" La sua voce diventò più interessata "La mia migliore amica si è innamorata! Oh si!!! Basta che è un bravo ragazzo, altrimenti gli taglio la gola!" "Sta zitto!" Urlai "Certo che è un bravo ragazzo, altrimenti non mi sarei innamorata, mi conosci!" "Vabbè e quindi?" "E quindi... beh...lui mi ha appena invitato a stare da lui...PER CINQUE GIORNI!Comprendi?" "Oh si che comprendo! E quindi? Che gli hai detto?!" "Volevo prima parlarne con te..." "Oddio t/n! La persona che ami ti sta invitando a casa sua e tu sei indecisa sulla risposta?!" "Quindi...dovrei dirgli di si?" "SECONDO TE?!" Mi ruppe un timpano "Certo! Vai! Insegui il tuo amore!!!" "Okay, ora non diventare un poeta! Ho afferrato!" Feci un grido di gioia "Okay, okay! Va bene! Partirò con lui! Oh mio dio!" "SOLO....se mi chiamerai ogni giorno! Sul serio! Magari non di notte però..." "D'accordo te lo prometto! Oddio grazie grazie grazie!" "Di niente! Ora vado a letto! Notte!" "Notte! Un bacio!" "Un bacio...idiota!" Sorrise e attaccammo. Uscii e trovai Elijah seduto dove lo avevo lasciato. Lui si girò verso di me sentendomi arrivare e io dissi "Allora? Quando partiamo?" Lui mi fece un sorriso che mi contagiò.

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Capitolo 9
*** 9. ***


Saremmo partiti proprio quella notte. Avremmo preso il volo notturno in prima classe. Elijah mi offrì il volo anche se gli avevo detto di no, ma lui insistette. Preparai i bagagli e poi bussai alla porta di Bob. Lui sarebbe partito la mattina dopo, ma voleva accompagnarmi fino all'aeroporto. "Sei pronta?" Disse uscendo. "Se ti ho bussato...si Bob. Sono pronta." Durante il tragitto mi fece il terzo grado come se fosse mio padre "Insomma perché da lui? È un bravo ragazzo, si... però addirittura a casa sua! Mi sembra esagerato." "Siamo amici Bob. E poi ci saranno anche la sorella e la madre, visto che per te sono tutti pervertiti." "Non ci si può fidare più di nessuno di questi tempi." "Oh Ma dai Bob! Andrà tutto bene. Mia madre era d'accordo...mio padre mi ha detto le tue stesse parole, siete davvero paranoici! Sarà solo per cinque giorni!" "Si, si lo so. Comunque tu chiamami, qualsiasi cosa, ci siamo capiti?" "Si Bob!" Arrivammo e Elijah era già lì "Ciao." Ci salutò. "Ciao." Disse Bob freddo, squadrandolo e io alzai gli occhi al cielo. Poi disse "Tienila fuori dai pericoli, ci siamo intesi? E restate sempre insieme!" Si raccomandò. Io stavo per dargli uno schiaffo. Non ero una bambina insomma?! "Ma certo! Non gli leverò gli occhi di dosso." Disse Elijah sorridendomi. "Bene." Borbottò Bob riluttante, poi si rivolsero me "Buon viaggio mia cara. Stammi bene. E ricorda di chiamarmi!" "Certo Bob! Ci vediamo tra cinque giorni." Bob annuì e Elijah mi fece salire per prima sull'aereo. "Protettivo eh?" Mi disse. "Non puoi capire." Risposi io. La prima classe era meravigliosa! Le hostess erano il doppio più gentili e disponibili. Una di loro chiese persino l'autografo a Elijah. I sedili sembravano come letti. erano comodissimi. "Vuoi stare tu vicino al finestrino?" Mi domandò. "Se per te va bene..." "Ovvio. Prego." Disse sorridendo. Notai che era diventato un po' rosso. Era così carino. Nella prima classe c'erano poche persone. Era tutto così silenzioso. Quando l'aereo stava per staccarsi da terra, io feci un grosso respiro e quasi infilai le unghie sui manici del sedile. Ad un certo punto sentii la mano calda di Elijah sulla mia. Mi tranquillizzò. Mi guardò con un sorriso premuroso, ci staccammo da terra. Ci portarono la cena. Vi giuro che sembrava appena uscita da un ristorante di lusso. Ma dove la preparavano?! "Tu sei abituato a queste cose?" Chiesi a Elijah. "Non sempre. A volte mi piace stare in compagnia e quì non c'è mai. Oggi ci sei tu però." Sorrisi "Cavolo. Questa roba è deliziosa!" "Oh si." "Comunque grazie. Non dovevi pagare così tanto." "Ah non importa. Era per una persona speciale." Sorrise e come sempre mi contagiò. Non avrei mai pensato di innamorarmi e invece il destino cambiò le mie carte. Cosa che non avevo mai visto, c'era uno schermo per ogni sedile e Elijah mi chiese "Ti va se ci vediamo un film? Non ho ancora molto sonno" "Idem. Che vediamo?" "Quello che vuoi tu." "Facciamo così. Diamo quello che vorremmo vedere all'unisono. Ti va?" "Ahah okay!" "1...2...3...Titanic!" Dissi io. "Star Wars!" Disse lui. Poi scoppiammo a ridere " Due generi completamente diversi!" "Ahah esatto!" "Facciamo Titanic allora. Star Wars lo so a memoria. "Sicuro?" "Certo. Mia sorella ovviamente si è innamorata di Leonardo DiCaprio." "Mi pare giusto!" Esclamai. Il film durava più di tre ore. Io lo conoscevo bene ma Elijah no, e ogni minuto commentava la scena. Sembrava un bambino, davvero. "Oddio che brutto...non riusciranno a schivare l' iceberg vero?" "Certo che no...altrimenti il film non aveva senso." "Certo che Kate Winslet è davvero bellissima. Vorrei lavorare con lei in futuro." La guardava come un fan innamorato e un po' mi ingelosii, lo ammisi. Al punto in cui, Jack e Rose rimasero intrappolati nella nave lui mi prese la mano come impaurito, poi ci guardammo e ridemmo. Arrivammo alla parte finale "finalmente la scialuppa è arrivata. Sono salvi." Sussurrò Elijah per niente assonnato. Io lo guardai con le lacrime agli occhi sapendo già come finiva. Ero pronta a versare un'oceano di lacrime. "Perché non rispond..." ma si interruppe e prese un bel respiro. Io mi misi una mano sulla bocca per evitare di singhiozzare ma ero curiosa di vedere la faccia di Elijah. Lui si stava grattando la guancia con la bocca tremante e poi si mise a mordersi le unghie. Aveva gli occhi lucidi. Che carino, mi faceva pena. Mi appoggiai alla sua spalla e lui sulla mia testa. Non avrei pensato che l'avrebbe fatto. Era così dolce. Dopo un po' disse con voce strozzata "Hai un fazzoletto per caso?" Io risi tra le lacrime "perché doveva finire così?" Mi disse. "Non so proprio." Poi si arrabbiò "Insomma c'era posto no?! Dio che urto!" "Non urlare! È mezzanotte passata!" "Oh scusa ahah!" Notai con la coda dell'occhio che si stava asciugando le lacrime con le mani "Wow. Comunque bel film davvero." "Te l'ho detto." Fece uno sbadiglio "okay...ora ho sonno." "Pure io. Beh...buonanotte allora." "Notte." Disse sorridendo con una voce da bambino. Ero davvero imbarazzata nel sapere che avrebbe dormito accanto a me. Mi girai e cerai di riposare. Dopo un po' sentii freddo e mi coprii con le mani, anche se non sentivo meno freddo. Ad un tratto sentii una coperta invadermi il corpo, mi girai e c'era lui intento a coprirmi "Senti ancora freddo?" Mi sussurrò. "Io...no. Grazie." Mi girai verso di lui. "Di nulla." Era la sua stessa coperta, così ci ritrovammo ancora più vicini. Mi rigirai. Lui alzò il manico e si avvicinò di più per coprirmi meglio. Il mio cuore stava battendo all'impazzata, quasi lo sentii uscire dal petto. Per sdrammatizzare il momento imbarazzante Elijah sussurrò "hai una bella nuca!" Io risi "Di certo non mi giro, altrimenti sentirò di più il tuo russare ancora più forte!" Anche lui rise e poi ci addormentammo quasi accoccolati. Fu uno dei momenti più belli della mia vita. Il mio respiro era affannoso e per un po' sentii lo stesso per Elijah, ma poi lo sentii russare. Mi venne da ridere, ma almeno si era addormentato. Ora potevo riposare anche io. E mi addormentai. La mattina dopo sentii "ehi...siamo arrivati...t/n?" Era lui e io trasalii. Mi aveva svegliato davvero?! Che imbarazzo. "Ehi...giorno." Dissi stropicciandosi gli occhi. "Giorno. Poi dici a me che russo!" Disse ridendo. "Sta zitto!" Sorrisi. Ci preparammo e scendemmo dall'aereo per prime essendo in prima classe. "Allora. Dove si va?" Chiesi. "Dobbiamo prendere un'autobus che ci condurrà a due isolati da casa mia." "Scusami non hai una specie di limousine o cose del genere?!" "E a che mi servono? Tanto bella la semplicità!" "Ne riparleremo quando le fan non ti faranno respirare." "Ne riparleremo allora." Ridemmo. Elijah si mise un cappellino degli Yankees per non farsi riconoscere e ci mettemmo alla fine dell'autobus. Era così bello passare del tempo con lui. Avevamo sempre qualcosa di cui parlare. Non stavamo mai zitti e non ci accorgevamo nemmeno che quando parlavamo eravamo come bambini. In quei momenti non pensavo nemmeno che mi ero innamorata. Eravamo spensierati. Felici. Arrivammo alla casa di Elijah in un'ora. Era una casa semplice in un quartiere semplice. Notammo dei fan sulla soglia della porta "Merda...facciamo così." Disse lui "Passiamo dal retro." "E come? Ci vedremmo comunque." "Non se ci sei tu davanti a me. Forza." Io ti feci da palo e in un attimo ci ritrovammo dall'altro lato della casa. "E come entriamo adesso?" Gli chiesi vedendo lo steccato. Lui ci pensò un attimo "Nel giardino ho sempre tenuto una piccola scaletta. Mi arrampico e poi ti faccio salire." "Ce la fai?" Lo vidi molto goffo ma cercai di non ridere. "Certo...ci provo." Disse mentre si arrampicava "non ridere sotto i baffi, guarda che ti vedo eh!" Scherzò. "Scusa, sei esilarante." Dopo un po' ce la fece ad arrampicarsi, scese e prese la scaletta. "Tieni. Sali. Ce la fai?" "Certo che ce la faccio." Lui rise. Mi tenne la mano per tutto il tempo ma ad un certo punto la scaletta si spostò con il mio peso e io quasi caddi, Elijah mi afferrò per la vita e finimmo entrambi per terra. Ridemmo a crepapelle, fortunatamente non ci eravamo fatti nulla "Stai bene? Ahahah" dissi. "Si ahahah! Maledetta scala!" Disse lui. Ci ritrovammo sdraiati insieme uno sopra l'altro, lui con le mani sulla mia vita e io con le mani sul suo petto. Arrossimmo all'unisono e ci staccammo. Elijah suonò alla porta sul retro e uscì una ragazza più piccola che si aggrappò al suo collo e lo riempì di baci. "Si, ti voglio bene anche io!" Disse Elijah cercando di respirare. "Mi sei mancato così tanto! Così tanto! Devi raccontarmi ogni cosa!" "Lo farò, certo!" Poi quella ragazza mi vide e mi sorrise "Ciao." "Ciao." Risposi io un po' imbarazzata. "Oh... t/n, lei è la mia sorellina Hannah. Hannah, lei è t/n, la mia make-up artist e anche una mia amica." Disse Elijah sorridente. "Piacere." Dicemmo all'unisono. "Sono felice che tu sia quì." Mi disse Hannah, poi si rivolse al fratello "Sei stato gentile ad ospitarla. Dai, entrate." La sorella aveva sedici anni quindi si passavano tre anni con Elijah. Erano così carini insieme. Un perfetto amore fraterno. Mi presentarono anche la madre Debra. Erano persone semplicissime e gentilissime proprio come Elijah. Pranzammo insieme e mi chiesero un po' di me. Non mi trovavo per niente a disagio tra di loro. La mamma non si vantava dei successi del figlio però voleva sapere tutto sul suo lavoro e come stava andando. Ovviamente io e Elijah non potevamo spoilerare una sola scena del film, anche se era la sua famiglia. "A scuola ormai tutti sanno che mio fratello è un attore che sta diventando famoso..." disse Hannah "Perfino una mia insegnate mi ha chiesto l'autografo di Elijah!" Lui fece un sorriso modesto. "Oh Elijah insomma, io non voglio avere fan per casa. Menomale che ti sei comprato una nuova casa!" "Questo non me lo hai detto." Dissi. "Vero. È la prima casa che ho comprato con i miei soldi. È una lunga storia." "Capito. E dov'è?" "L'ho voluta comprare lontano dalla città...lontano da possibili paparazzi, oh almeno lo spero. È sul verde. Da quando ho visto la Nuova Zelanda, mi sono affezionato a quei paesaggi." "Mi mancherai figliolo." Disse la madre prendendo la mano del figlio. "Anche tu. Ma vi verrò a trovare. Ogni volta che lo desiderate." Erano una famiglia così unita. Mi fece venire un po' di malinconia ripensando alla mia. Così chiamai i miei e poi Logan...e poi anche Bob per dirgli che ero arrivata e che era tutto apposto. Passai praticamente quasi un'ora ad assorbirmi le prediche di mio padre, di Bob e di Logan. Erano davvero iperprotettivi! Poi tornai nel salotto e chiacchierai per ore con Hannah mentre la madre andò a fare la spesa e Elijah si rintanò in camera sua a dormire (ovviamente!). Hannah era davvero simpatica, parlavamo di semplici cose da donne e le promisi che il giorno dopo saremmo andate a fare shopping fuori per conoscerci meglio. Non parlammo molto io e Elijah a cena, ma a volte ci scambiavamo degli sguardi imbarazzati. Avevano una piccola ma confortevole stanza degli ospiti. Dopo cena cominciai a disfare i bagagli e a un certo punto Elijah bussò alla mia porta "vuoi una mano?" Mi chiese. "A mettere a posto il mio intimo? Sicuro?" Scherzai e lui arrossì ridendo "ti serve una mano per qualcos'altro?" Sistemò la domanda. Io risi e lo invitai ad entrare e a sedersi sul letto. Io feci lo stesso "di chi era questa camera?" "Di mio fratello Zack. Ormai ha 26 anni e ha un lavoro. Ma non quì. A volte ci viene a trovare." "Ti manca?" "Un pò. Insomma...siamo sempre stati una famiglia molto unita. Però sono contento che tu sia quì." Io sorrisi "adesso parli come Frodo?" Scherzai. "Ahahah!" E poi ci guardammo di nuovo, di nuovo quello sguardo. Non ne potevo più eppure mi piaceva. Lo amavo. Amavo come mi guardava. "Beh...allora ti lascio. Buonanotte t/n." "Notte Elijah." La prima notte non dormii molto bene. Quando cambiavo letto non riuscivo mai a chiudere occhio per almeno due ore. Il giorno dopo feci, come promesso, una passeggiata con Hannah che mi fece da guida in quella cittadina oltre a fare shopping. Ovviamente non le dissi nulla sui miei sentimenti per il fratello. Elijah uscì prima di noi dicendo che andava a trovare sui vecchi amici d'infanzia. Passammo una bella giornata e ovviamente richiami i miei, Bob e Logan. Passarono altri tre giorni. Mi stavo abituando a quella casetta, ai buonissimi piatti della madre, alle chiacchiere continue con Hannah e agli sguardi di Elijah. Furono quattro giorni felici e spensierati ma una volta a cena la madre disse "domani non ci sarò per tutto il giorno. Devo andare a fare una cosa di lavoro urgente." "Purtroppo nemmeno io." Disse anche Hannah "dopo scuola vado da una mia amica a vedere un film." Io feci finta di non sentirmi in imbarazzo. Se Elijah non fosse uscito sarei rimasta tutto il giorno con lui...da sola... oh mio dio. Aspettai una risposta dal ragazzo ma si limitò solo ad annuire con il boccone pieno. Quindi sarebbe rimasto?! Beh...non sapevo se essere all'apice della felicità...o all'apice dell'imbarazzo. Al letto non feci altro che pensare come mi sarei svegliata trovandolo da solo. Che avrei detto? Come avrei iniziato una conversazione? Mi addormentai dopo due ore di pensieri molto profondi. La mattina dopo, appena mi svegliai, mi accostai alla porta per sentire se si era già svegliato anche se mi sembrò davvero improbabile visto che si svegliava sempre alle undici e erano ancora le otto. Che strazio! Non volevo restare lì per le successive tre ore! Così mi vestii, mi truccai un po' e uscii dalla camera. Tirai su le tende per far entrare la luce del sole sia in cucina che nel soggiorno. Fortunatamente non vedevo fan in delirio perciò mi rilassai e mi preparai la colazione. Diciamo che ero una maniaca del pulito e quella casa aveva bisogno di una bella sistemata, così mi feci una cipolla, mi legai un grembiule e presi dallo sgabuzzino l'attrezzatura. Lo so...ma era più forte di me. Tanto Elijah avrebbe dormito fino a tardi perciò avevo tempo per sistemarmi più tardi...già, almeno era quello che pensavo finché non sentii "Ma buongiorno!" Trasalii "Oddio!" Fantastico... "G-giorno." Dissi tutta imbarazzata. Stavo spazzando...con un orribile acconciatura...con un grembiule da vecchia...davanti all'amore della mia vita...BENE! "Che stai facendo?" Disse Elijah lentamente ancora assonnato. "Beh...io..." posai la scopa e mi tirai indietro le ciocche che era sfuggite alla cipolla "stavo dando una pulita...sono un po' una maniaca su queste cose perciò...insomma." "H-ho capito. Va bene. Grazie." Era imbarazzato anche lui. "Ti ho preparato la colazione. Con la ciambella. So che ti piace al mattino." Un sorriso invase il suo volto "non dovevi...grazie t/n! Wow." "Buon appetito, sua maestà!" Scherzai e lui rise. Mentre mangiava in cucina io cercai di risistemarmi. Quando finì lo fermai prima che si ripotesse sedere sul divano "e se mi dessi una mano...Frodo?" Dissi sorridendo. "Quattro braccia sono meglio di una no?" Sorrise. Io gli passai uno straccio e cominciò a passare sui mobili. "Che musica ti piace?" Mi domandò prendendo uno stereo. "Anni ottanta." Gli risposi. "Idem. Mettiamo..." Non pensavo gli piacesse la musica anni ottanta eppure la adorava come me. Mise musica leggera ma allo stesso tempo che ti faceva ballare anche se non lo volevi. Lui cominciò a ballare mentre puliva in modo molto buffo. Mi faceva ridere a crepapelle. Mi afferrò la mano e mi fece girare "ahahaha che fai?" Dissi io non riuscendo a smettere di ridere. Solo noi ballavano così in tutta galassia ma non ci vergognavamo in quel momento. Lui scuoteva la testa e si avvicinava a me prendendomi le mani e, pur essendo solo ragazzi, facevamo le stesse mosse di ballo che si facevano che si facevano negli anni ottanta. Ci ritrovammo a ballare insieme come dei veri professionisti, con le scope e gli stracci in mano. Ballammo per tutta la mattina e nemmeno ci accorgemmo quando finì la musica, la casa aveva un'altro aspetto. "Wow t/n! Hai fatto un'ottimo lavoro!" Esclamò Elijah. "Abbiamo!" Lo corressi dandogli una pacca sulla spalla. Dopo, Elijah sprofondò sul divano con il respiro affannoso "È stato faticoso...divertente...ma faticoso!" Mi sedetti accanto a lui e ci guardammo "Hai ragione. Che ore sono?" Lui guardò l'orologio al suo polso "È l'una?! Ma per quanto abbiamo ballato?!" Disse ridendo. "Ahahah non ne ho la più pallida idea!" Mi rialzai "Io ho fame. Prepariamo il pranzo?" Lui appoggiò la testa sullo schienale del divano e sbuffo "Hai ragione. Ho fame anche io." "Forza fannullone!" Scherzai e lo aiutai ad alzarsi. Controllò in frigo "Ti piacciono i peperoni?" "Li adoro." Dissi io. Lui riaccese la musica e ci rimettemmo a ballare mentre cucinavano. Preparammo delle frittelle oltre ai peperoni "Okay, gira!" Dissi a Elijah che doveva far girare la frittella. "Ci sono. Uno...due...tre!" Già immaginavo che fine faceva quella frittella. Ovviamente mezza finì a terra. Ridemmo a crepapelle "Accidenti..." disse Elijah grattandosi la testa. "Ahah rifacciamola dai!" Pranzammo insieme, non facevamo altro che ridere e chiacchierare come sempre. Lui parlava spesso dei suoi amici del set. Dom, Billy Sean Orlando, Viggo e Ian. Erano praticamente diventati migliori amici come me e le make-up artist. Parlammo della mia carriera e poi gli chiesi se volevamo vedere un suo film. "Ce li ho tutti quì, vedi?" Disse Elijah indicando una mensola con tutte le sue videocassette "Scegli tu." Disse arrossendo. "The faculty l'ho visto. Vediamo... The Good Son (l'innocenza del diavolo)?" "Ero piccolo lì. D'accordo, vediamo questo." "Ma...È il bambino di -Mamma ho perso l'aereo-?" Domandai. "Oh si. Proprio lui." "Vi sentite più?" "A volte si." "Eri piccolissimo." Dissi sorridendo e lui si scorse di come lo guardavo così cercai di ritornare indifferente. Dopo il film ci mettemmo seduti sulle scale del giardino sul retro e lui si accese una sigaretta "fumi?" Mi chiese offrendomene una. "Oh no. Assolutamente no. Non pensavo fumassi." "Mi hanno messo una sigaretta in bocca la prima volta quando avevo tredici anni girando il film che hai appena visto." "Oh...giusto. E non hai mai smesso?" "Beh...all'epoca non fumavo. Ormai fumo da due anni. Lo so è un brutto vizio." "Già." Mi sorrise ma all'improvviso sentimmo urlare. Le fan avevano trovato Elijah e stavamo per superare la staccionata "No, adesso no!" "Entriamo!" Urlai e ci blindammo dentro. La nostra corsa finì con una grossa risata e poi ci stessemmo di nuovo sul divano "Sono stato bene con te oggi." Mi disse. "Anche io. Molto." Ci sorridemmo e dopo un po' tornò sia Hannah che la madre. Sinceramente un po' ero sollevata perché non avevo più discorsi con cui parlare. Furono cinque giorni meravigliosi, mi ero divertita moltissimo ma in quel momento dovevamo tornare nell'altro mondo. La mattina dopo la madre di Elijah abbracciò il figlio per una decina di volte con le lacrime agli occhi. Poi salutò anche me. "Ehi." Mi disse Hannah dopo aver salutato il fratello. "Ciao Hannah. Ci si vede." "Sicuro. Se quel cretino di mio fratello non ti riporta quì, prima o poi lo sgozzerò." "Ahahah! Beh è stato bello conoscerti Hannah." "Anche per me. Ci si vede t/n altrimenti..." Poi indicò il fratello e si fece un segno sul collo come se voleva sgozzarlo e io risi.  Io invece avevo  l'impressione che non avrei più rivista quella casa, la dolce madre di Elijah e Hannah. Ma chissà...anche se non credevo nel destino, magari qualcosa avrebbe potuto cambiare le mie carte in tavola. Magari il destino stesso. Ma ancora non lo sapevo.

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Capitolo 10
*** 10. ***


Sull'aereo, solo quando arrivammo in Nuova Zelanda, mi accorsi che dormii tutto il tempo sulla spalla su Elijah. Il problema era che nemmeno lui se ne accorse. Mi svegliai e lui stava ancora dormendo. Se fossi stata in un altra persona avrei detto "oh ma che carini! Sono una bellissima coppia!" Peccato che non lo eravamo veramente. Quando alzai la testa dalla sua spalla, lui si svegliò e si stropicciò gli occhi. Era così carino! "Oh...giorno. Siamo arrivati?" Mi domandò sbadigliando. "Buongiorno. Credo di si." Risposi. Scendemmo dall'aereo ma all'improvviso sentimmo urlare da dentro l'aereo. Ci girammo e vedemmo il pilota che strillava il nome di Elijah raggiungendoci. "Elijah Wood!? Ti prego fermati!" Strillò. "Il volo è stato meraviglioso signor...capitano!" Disse Elijah imbarazzato. Io lo guardai confusa ma divertita. "Senti Elijah...mia figlia Gillian ha sedici anni e tu sei il suo attore preferito. Non fa altro che parlare di te dalla mattina alla sera, ha visto tutti i tuoi film e sta aspettando con ansia che esca Il Signore degli Anelli." "Oh grazie signore." Disse Elijah. "Puoi-puoi farmi un'autografo? Per mia figlia." "Ma certo signore!" Rispose Elijah con un dolce sorriso. Gli fece una bellissima dedica per la figlia su un foglietto. Il pilota stava sudando freddo per l'emozione. Era una scena esilarante ma allo stesso tempo dolcissima. Dopo un'altra decina di persone che gli chiesero una foto o un autografo finalmente arrivammo al nostro vecchio set. Lì ci separammo, io salutai le mie amiche e lui praticamente tutti. Le cose tornarono alla normalità. Iniziammo le riprese de "Le due Torri" ma le cose cambiarono un po' nel set. Non lavorai più negli stessi turni di Charlotte e Betty, visto che la compagnia dell'anello si era separata. Ci vedevamo solo il pomeriggio, qualche volta. Frodo e Sam erano da soli nel loro viaggio verso Mordor, perciò rimasi solo con Elijah, Sean e Autumn nella roulotte. Vidi di rado il resto del cast. Io e Elijah avevamo un bel rapporto, ma quando lui si concentrava sulle scene e sulle varie riprese, era molto serio. Solo dopo aver fatto perfettamente la scena, ritornava il solito matto Elijah e la cosa mi piaceva tanto. Ormai Bob non mi accompagnava più fino alla roulotte, almeno quando era stanco, mi raggiungeva più tardi sul set. Un chiodo fisso che avevo nel cervello era sapere se Elijah aveva chiesto ad Autumn del mio compleanno ma lei rispondeva sempre di no. Ci rimanevo sempre un po' male ma ci feci quasi l'abitudine ormai. 𝟹𝟶 𝙼𝚊𝚛𝚣𝚘 𝟸𝟶𝟶𝟶 Ci furono giorni in cui non lavoravo per niente. Peter Jackson si concentrò molto sulle scene delle grandi battaglie. C'erano un'infinità di comparse che dovevano interpretare elfi o orchetti. Ovviamene gli interi eserciti erano fatti al computer, ma non mi intendevo molto di queste cose, perciò preferivo fare bene il mio lavoro e basta. Non mi sarei mai stancata di sentire il profumo di Elijah quando lo truccavo, essere vicino al suo viso, alle sue labbra mentre sentivo il suo respiro. In quei momenti avrei davvero voluto baciarlo, ma ovviamente non lo avrei mai fatto. Dovevo truccarlo sempre di più visto che Frodo diventava sempre di più posseduto dall'anello. I suoi vestiti cambiarono, il suo viso si faceva più sporco...lui stesso diventava più cattivo. Elijah mi parlava spesso del cambiamento del suo personaggio. "Ti voglio confidare una cosa." Mi disse mentre lo truccavo. "Cosa?" "Non mi dispiace interpretare un Frodo con un lato da semi-psicopatico" "Ahahah! Infatti devo dire che lo sai fare bene. Lo vedo dai tuoi occhi che ti piace. Però non lo avrei mai detto." "Che vuoi dire?" "Insomma...io ti vedo come una persona dolce e spiritosa e poi ti piace fare lo psicopatico." Lui rise "Beh...mi piace cambiare. Cioè non nella realtà, ma sto nutrendo una passione per i film horror." "Davvero? A me non piacciono per niente. Insomma tutto quel sangue...quell'ansia. Tutte quelle cose da film dell'orrore." "A me piacciono." "Maniaco." Dissi sarcastica e ci sciogliemmo in una risata. Alla fine della giornata Elijah mi afferrò per il braccio e mi chiese "Senti ti va di farci una passeggiata dopo? Mi manca la tua compagnia." Stavo per scoppiare dalla felicità, davvero "Ma certo!" Ero risultata troppo euforica "ehm...sì, mi va." "Grande. Intanto torna in camera. Ti vengo a prendere dopo che mi sono fatto una doccia." "D'accordo. A dopo." Mi fece una linguaccia e se ne andò. Io risi. Lo adoravo. Tornai in camera e urlai. Si! Urlai con tutta la voce che avevo. Oh mio dio! Mi aveva chiesto di uscire?! Davvero?! Stavo letteralmente morendo dalla felicità. Andai al bagno e mi lavai, mi misi i vestiti più eleganti che avevo (praticamente una bella magliettina e una mini gonna nera) mi truccai e mi feci la mia acconciatura preferita. Ero pronta. E mi piacevo tantissimo, la mia autostima era salita di molto in quel momento. Lo Sentii bussare e mi mancò il battito per due istanti. Mi sistemai meglio e aprii la porta, ma il mio bellissimo sorriso stampato sul volto sparì in un solo istante vedendo al posto di Elijah un'altra persona. "O-Orlando? Ma che ci fai quì? Dov'è Elijah?" Tutti mi aspettavo ma non Orlando Bloom. Rimasi malissimo davvero. "Elijah ha dato di stomaco poco fa. Poverino era bianco come un cadavere. Mi ha detto di dirti che gli è dispiaciuto moltissimo non poter venire." Orlando mi sembrava uscito da una lunga maratona. Aveva l'affanno. "Oh..." non sapevo che dire all'inizio "Beh...va bene. Posso vedere come sta?" "No meglio di no." Disse subito Orlando "Forse è colpa del polpettone che ho preparato prima. Avevo dimenticato che era intollerante a certe spezie che avevo messo. Mi sento in colpa." "Non devi sentirti in colpa. Non lo sapevi. Si riprenderà." Ero rimasta davvero delusa, ma non da Elijah ovviamente... "Beh...grazie per avermi avvisato. Ci vediamo." Feci per andarmene ma lui mi fermò. "Non voglio lasciarti così male. Che ne dici di venire con me? Facciamo una passeggiata." La sua domanda mi fece rimanere di stucco. Orlando Bloom voleva uscire con me?! "Non lo so." Risposi fredda. "Dai andiamo. Ti faccio tornare il sorriso." Accettai con riluttanza ma in quel momento i miei pensieri erano tutti su Elijah. Il mio dolce Elijah. Volevo stare con lui. Volevo ridere con lui. Volevo solo lui. Orlando mi accompagnò fino ad un parco giochi. "Ma che ci fa quì un parco giochi?" Domandai ancora un pò triste. "Non lo so proprio. Però è divertente." "Si certo, per i bambini con meno di otto anni." Lui rise, salì le scale dello scivolo e scivolò. Quasi si incastro visto che era un pochino grande. Mi venne da ridere. "Non ridere! Fallo tu!" Mi disse sorridendo. "Ma per favore! Non sono molto in vena di queste cose. E poi ho la gonna." "Forza!" Lo accontenti solo perché mi faceva pena. Quando scovolai lui mi prese le mani per non farmi atterrare a terra. Io risi. Poi corremmo su un dondolo "Fai piano sennò mi fai cadere!" Risi. "Ahaha e poi qual'è il divertimento?!" Urlò lui. Oltre a noi no c'era nessuno fortunatamente quindi ero più disinvolta. I pensieri su Elijah non erano più nella mia testa e mi accorsi che Orlando era più simpatico di quello che dimostrava. Infine andammo sull'altalena e poi ci fermammo ammirando il meraviglioso tramonto. Orlando si girò verso di me "Sai una cosa..." "Cosa?" Dissi mentre l'altalena si dondolava da sola. Lui mi squadrò "Avrei voluto che fossi tu la mia make-up artist." Io lo guardai stupita e il mio cuore cominciò a battere più velocemente. Dovevo ammettere che il suo sguardo era davvero magnetico. "Davvero?" Gli domandai. "Davvero." Volli interrompere quegli sguardi che per me erano davvero imbarazzanti "perché? Non ti piace la tua?" "Ahah! Beh...è un uomo." "Oh... ahahah! Beh non si può avere tutto no?" "Giusto. Però....Elijah è davvero fortunato." Oddio, mi riguardò con quello sguardo. Con Elijah era molto diverso. Parlammo un'altro pò e quando si fece buio mi riaccompagnò nel mio appartamento "Buona cena e Buonanotte t/n!" Disse facendo un inchino divertente. "Ahah! Notte Orlando." Cenai come sempre con Bob che per tutta la serata mi guardò con una strana faccia "Che c'è Bob?!" "C'è che ti ho visto." Disse. "Che vuoi dire?" "Tu...e Orando Bloom?! Io sbuffai "E allora?" "Pensavo ti piacesse Elijah." Io avrai gli occhi. Oddio aveva capito! "Shhhh! Bob sta zitto! Non deve saperlo nessuno!" "Ah! Lo sapevo! Ma allora che ci facevi con Orlando Bloom scusami?" Gli racontai tutto e lui finì per ridere. "Cosa ci trovi di divertente?!" Borbottai "Non lo so. Ma non ti innamorare di due persone!" "Ma cosa?! Bob ma sei impazzito?! Non mi piace mica Orlando." "Si, lo dicevi anche per Elijah." Il mio capo mi stava dando davvero fastidio così me ne andai dal ristorante diretta verso il mio appartamento. Volevo solo andare a letto. Mentre camminavo velocemente pensai alla mia chiacchierata con Orlando. Era simpatico. Era bellissimo. Ma non volevo innamorarmi. Io amavo Elijah no? Volevo dirigere i miei pensieri verso la persona che amavo ma tutti andarono su Orlando Bloom. E questo mi fece davvero arrabbiare! Cominciai a camminare molto velocemente e con il buio non vidi una radice enorme che mi fece inciampare e rotolai giù per una piccola collina finendo in un fosso. Quando mi fermai il mio cuore batteva all'impazzata per la paura. Fortunatamente non avevo ferite alla testa, ma mi ero slogata una caviglia che per giunta sanguinava anche e mi graffiai le gambe rompendo le calze "Merda..." dissi cercando di alzarmi ma mi riaccasciai a terra. Non riuscivo davvero a camminare. Oh mio dio. Questa cosa non mi era mai successa. Ero sola, nel bel mezzo del nulla ed ero ferita. "C'è qualcuno?! Mi aiutate! Per favore!" Gridai ma non venne nessuno. Delle lacrime mi uscirono dalla guancia "Ora che faccio?" Piansi. Avevo paura, sentivo freddo. Quando ad un certo punto sentii "Chi c'è?!" Era qualcuno "Aiuto! Sono quì sotto! Aiutami ti prego! Sono ferita!" Gridai. Non sentii risposta ma vidi che qualcuno mi raggiunse nel fossato. "T/n! Ma che è successo?" Tutta la mia tristezza e la mia paura sparirono vedendo quei bellissimi occhi blu anche di notte "Oh Elijah!" Mi aggrappai al suo collo felicissima di vederlo. "Grazie! Grazie!" Dissi. "Va tutto bene." Mi tranquillizzò "Sei ferita? Dove?" "Oh io...sono scivolata quà sotto e credo di essermi slogata la caviglia, o forse tutte e due perché non riesco ad alzarmi." "Tranquilla. Ci penso io." Mi disse e mi prese in braccio come un cavaliere. In quel momento sentii tutto il mio corpo diventare caldo il fuoco. Il mio viso era sicuramente più rosso della lava stessa. Lui prestò attenzione a cercare di non tirare su la mia gonna "Oddio Elijah ma ce la fai?" "Si...si ce la faccio. Sai, mi chinavamo Mr. Muscolo alle elementari." "Ma davvero?" Dissi sarcastica. "Ahah, no..."Disse con l'affanno "tranquilla. Ti porto a casa." Mi aggrappai al suo collo cercando di alleggerirgli il mio peso. "Senti..." mi disse mentre mi portava "Mi dispiace di non essere venuto. Ho dato di stomaco e..." "Lo so. Tranquillo." "Come lo sai?" "O-Orlando me lo ha detto. Non lo sapevi?" "Ehm...no." Il suo sguardo era perplesso "Beh...lo ringrazierò per averti avvertito." Ero confusa...ma in quel momento volevo pensare solo a Elijah e al suo bellissimo gesto cavalleresco. Una volta arrivati davanti alla mia porta mi chiese "Oh...hai le chiavi?" "Si. Dentro la mia borsetta. Aspetta ci penso io" con le mani riuscii a raggiungere la mia borsa e presi le chiavi. Mentre schiavavo per aprire la porta ridemmo a crepapelle essendo una scena davvero buffa. Aprii la porta e la spinsi, ma Elijah perse l'equilibrio e cademmo come due salami sul mio letto. Non so se ridemmo più per l'imbarazzo o perché era assolutamente esilarante. "Ahahahah oddio scusami! Tutto bene?" Disse lui. Era sopra di me, il suo petto premuto contro il mio, ma lui si alzò. "Ahah! Tutto bene, fa niente!" Dissi e ci mettemmo seduti insieme. "Non l'avevo mai visto il tuo appartamento. È grande. Non quanto il mio ma..." disse scherzando e io gli diedi una pacca sulla spalla e poi gli dissi "Grazie Elijah. Grazie di tutto." Dissi. In quel momento capii che non avrei avuto più dubbi. Era lui la persona che amavo davvero. Lui mi guardò con amore "Di nulla. Non ti avrei mica lascito lì eh! Ho sentito che ci sono i lupi!" Scherzò per sdrammatizzare. "Ahah! Si, forse ne ho visto uno!" Esclamai sarcastica, ma poi feci un sussurro di dolore. "La tua caviglia ancora sanguina. Aspetta nel bagno ci deve essere una valigetta del pronto soccorso." Andò in bagno, ritornò con la cassetta del pronto soccorso e tirò fuori una garza e l'acqua ossigenata. "Posso fare anche da sola." Gli dissi. "E che mi costa? Faccio io, tranquilla." Mi prese la caviglia e io lo guardai mentre me la fasciava. Era rosso in volto e a volte mi guardava con il suo solito dolce sorriso. "Dimmi se ti faccio male." Io annuii. Era così bello, così premuroso, così puro. La persona perfetta che ogni donna dovrebbe avere accanto. Mi disinfettò la ferita e mi fasciò la caviglia. "Devi riposare. Altrimenti domani come fai a truccare Frodo?" Sorrise. "Hai proprio ragione." "Ti fa ancora male?" "Non più." Forse mi bruciava ancora, ma tutto il dolore passava quando c'era lui. Il mio dolce, piccolo Elijah. "Mi spieghi come cavolo hai fatto a cadere?!" Disse sorridendo. "Lascia perdere. Mi ero arrabbiata con il mio capo. Tutto quà." "D'accordo. Beh...è stata una fortuna che ti ho trovato allora." "Ma che ci facevi lì? Tu non vai a quel ristorante no?" "No. Ma volevo...stavo andando proprio qui, in realtà. Volevo scusarmi con te." "Oh mamma mia Elijah. Non ti devi scusare. Ansi il contrario." Mi sorrise "Comunque...credo che il primo film, quando uscirà, riceverà molti premi." "Come lo sai?" "Se ne parlerà molto. Secondo me vinciamo qualcosa. Dovrò comprarmi uno smoking adatto ahah!" "Giusto!" "E tu un vestito." "Oh...beh io..." "Cosa?" "Non posso permettermelo. E non ho dei vestiti adatti...proprio no. Perciò, vedrò la premiazione in tv." "Ma come? Non è giusto così! Anche tu fai parte del film." "Lo so. Ma non importa." Ero triste all'idea di non poter venire, ma non avevo mai avuto un vestito elegante e non avevo i soldi per permettermelo. "Mi dispiace molto t/n." "Già...beh, davvero non importa. L'importante è che vinciamo qualcosa perché questo film è un capolavoro!" "Beh, magari." Avrei voluto chiedergli se sapeva il giorno del mio compleanno (il 25 Agosto) ma non lo feci. "Se per domani non è ancora guarita, ti lascio il mio numero, così mi chiami direttamente." "Va bene. Ma...aspetta no. Domani non ci sono le scene di Frodo e Sam. Domani girano con Dom e Billy le scene nella foresta di Fangorn." "Oh giusto! Beh meglio. Così vengo a trovarti! Se ti va." "Mi piacerebbe vedere Flipper." Dissi ridendo. "Davvero?" Disse lui. "Certo. Vieni domani. Dopo pranzo." "Ci sarò. Stavolta farò di tutto per non dare di stomaco!" "Ahah, sicuro!" "Buonanotte t/n." "Buonanotte Elijah." Sentivo che voleva dirmi qualcos'altro, ma l'unica cosa che fece fu il suo solito dolce sorriso e uscì. Dormii poco quella notte. Rividi i suoi occhi, il suo viso, le sue labbra. Sentii le sue mani calde sulle mie gambe mentre mi riportava a casa. Avrei voluto stare con lui. Avrei voluto essere tra le sue braccia, insieme, sul mio letto. Avevo bisogno di lui. Il giorno dopo mi svegliai più tardi del previsto. Erano già le undici! Feci colazione, mi vestii e andai in camera di Autumn. Volevo raccontargli tutto. Lei non smetteva di urlare sentendo quello che avevo da dire riguardo la sera precedente. "E quindi?! Lo hai lasciato andare via?!" "Ma che?! Autumn, che avrei dovuto fare?! Dovevo dirgli: ehi Splendore! Io ti amo da impazzire...voglio che resti con me stanotte e poi ci divertiamo! Ma per favore!" "Hai ragione. Non siete ancora fidanzati." "Ancora?! Autumn guarda in faccia la realtà. Non starò mai con lui. Lui è una celebrità. Io sono...una nullità! Wow, fa anche rima!" "Non ti sottovalutare mai amica mia. Tu sei molto più di una nullità! Cioè...non sei una nullità! Per niente! Sei il contrario!" "Grazie Autumn. Ma non credo di avere comunque qualche speranza con lui." Lei mi guardò confusa "Comunque...ho visto che, forse ho visto male...ma Orlando Bloom ti sta molto vicino. Persino ieri mi ha chiesto dove fossi andata a cenare." "Cosa?! E tu che gli hai risposto?" "Gli ho detto che se voleva parlare con te era meglio non farlo a cena. Sei sempre nervosa a quell'ora. Non so il perché ma ti conosco." "Perché Orlando voleva sapere dov'ero?" "Forse...perché ti trova carina!" "Ma stai scherzando vero?! Lui è Orlando Bloom! Tutte le ragazze di questi tempi vorrebbero farselo e tu pensi che vada sotto a una come me! Certo che tu ti fai i film mentali eh!" "Pensala come vuoi. Poi vedremo." Mi disse con un sorriso malizioso. Dopo pranzo Elijah bussò alla mia porta. Io mi sistemai come meglio potessi e aprii. "Buongiorno! Cioè buon pomeriggio...cioè forse..." lui già cominciò male e come sempre mi fece ridere "Entra, forza!" Dissi. "Hai portato la videocassetta?" Gli chiesi. "Perchè? dovevo portarla?" Io lo guardai scioccata. "Ahah sto scherzando! Eccola!" Disse tirandola fuori da dietro la schiena. "Sei un idiota Elijah Wood!" Dissi afferrando il film e lo osservai. "Quanti anni avevi?" "Quindici." Io sorrisi ma non dissi nulla. Dal nulla, la porta si spalancò e entrarono Dominic, Sean e Orlando insieme a Charlotte, Betty e Autumn. Quest'ultima aveva una faccia come per dirmi:"Mi dispiace, sapevo che volevi stare con lui da sola." "Allora?! Un pomeriggio film senza di noi?!" Commentò Dom. Notai che Elijah non era del tutto felice del loro arrivo (praticamente come me). "Che vediamo?" Chiese Charlotte. "Beh...noi stavamo per vedere un film di Elijah." "Ancora?!" Esclamò Betty mangiandosi le unghie. Autumn le diede una pacca sulla spalla. "Oh Flipper!" Disse Sean "L'ho visto con mio cugino piccolo un giorno. Ma è vero! Eri tu Elijah! Ahah proprio non mi ricordavo." "Ah-ah già. Ero io." Disse Elijah con voce sarcastica e poi mi sorrise. "Beh, allora se non dispiace a t/n, potemmo vederlo insieme." Disse Orlando guardandomi. Io ero imbarazzata dal suo sguardo magnetico. "Ehm...beh certo! Va bene. Vediamolo insieme." "Ma che fine ha fatto Billy?" Chiese Charlotte visto che era la sua make-up artist. "Billy aveva sonno." Rispose Dominic "oggi le scene erano tutte concentrate su di noi perciò ci chiamo un po' stancati." Io presi delle sedie, mentre Elijah inseriva la videocassetta e iniziammo il film (che poi era per bambini. Ma tutti sembravano incantati allo schermo come se fossero davvero bambini. Assurdo). Durante il film, a volte, guardavo Elijah che era paonazzo e mi scappò un sorriso. Notai però che anche Orlando mi guardava spesso e mi sorrideva. Io contraccambiavo e lo guardavo, ma poi quando il mio sguardo si spostava su Elijah che sorrideva mi ritornavano in mente i momenti che passava con me. Betty non faceva altro che guardare Orlando, ovviamente, e sinceramente preferivo che lui guardasse lei...ma no. Lui guardava me. Alla fine del film Elijah disse "Beh...ecco quì. L'avevo detto che era per bambini quindi se vi siete annoiati..." Charlotte lo interruppe "Annoiati?! Il contrario! Che carino questo film! E anche il tuo fisico eh!" Scherzò dandogli una pacca sulla spalla. Elijah rise e poi si mise a chiacchierare con lei e Orlando mi si avvicinò. "Ciao!" Disse. "Ehi. T-ti è piaciuto il film?" Chiesi io. "Molto carino, si." Disse e guardò Elijah. Poi riguardò me e stava per dire qualcosa ma Autumn arrivò e ci interruppe. Non so bene il perché ma ne ero felice. Parlare con Orlando Bloom mi metteva un po' a disagio, soprattutto perché ero innamorata di Elijah.

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Capitolo 11
*** 11. ***


I mesi passavano velocemente. Ormai ritenevo la Nuova Zelanda la mia seconda casa. Ad aprile, io e le mie amiche volevamo organizzare una giornata fuori per esplorare le altre bellezze di quell'isola. Ovviamente si vollero unire anche Dom, Sean, Billy e Elijah. Passammo una giornata fantastica, dove ci riposammo e ci divertimmo come semplici ragazzi. Volevo godermi ogni singolo momento accanto a Elijah, perchè sapevo che quei momenti...quegli sguardi, sarebbero finiti. Sembrava che ogni giorno si imbelliva di più. E i suoi occhi...oh i suoi occhi... quando lo guardavi sembrava che ci cadevi dentro. Ripensai alla vecchia me. Quella sicura e egocentrica che diceva che Elijah era solo un collega... che ridere! Chi lo avrebbe mai detto che non sarei riuscito a togliermelo dalla testa. Era il mio amore...il mio primo amore...il mio unico amore. Prima che calasse il sole, ci fermammo in una località di mare ad ammirare il tramonto. Non vedevo spesso il mare, diciamo che nella mia vita ci andai solo una manciata di volte. Lo vedevo solo tramite foto, ma vederlo dal vivo era sempre meraviglioso. Ci sedemmo sulla spiaggia deserta. Davanti a noi ... l'oceano. La luce del sole illuminava ancora di più il viso e gli occhi di Elijah. Era un paesaggio meraviglioso. Sean e Autumn si allontanarono da soli mano per la mano, poi Autumn mi guardò e mi fece l'occhiolino; era rossa come un pomodoro, ma erano così carini! Elijah  si sedette accanto a me "Hai mai visto un tramonto così bello?" Gli domandai. "Non ricordo. Ma questo è davvero stupendo." Non so il perché, ma gli occhi mi si riempirono di lacrime. Ma erano lacrime felici. Ero davvero felice. Insieme a lui, insieme a degli amici. Tutti quegli anni di solitudine nel mio piccolo giardino, in quel momento sparirono. Tutti quei ricordi tristi si mutarono in ricordi felici, perché ero felice. Ero davvero felice. Ad un certo punto, quando anche Sean e Autumn tornarono, io gridai "Vi voglio bene ragazzi!" Loro mi guardarono inizialmente confusi, ma poi si sciolsero tutti in un sorriso. Poi ci avvicinammo tutti e ci abbracciamo insieme. "Vi amo tanto ragazzi bellissimi!" Esclamò Dominic quasi piangendo. Betty diede un bacio sulla guancia a tutti e poi intervenì Charlotte "Non voglio che tutto questo finisca!!!" E poi si mise a piangere ma sorridendo. "Dobbiamo godercelo! Ogni secondo!" Intervenne Elijah. Poi Sean si alzò e disse "Autumn...mi piaci tanto!" Detto questo si piegò e la baciò. Credo che tutti noi avevano la stessa faccia della ragazza, in quel momento. Poi quando si staccarono Autumn lo guardò con una faccia perplessa, lo prese per le guance e lo baciò di nuovo. "E si è formata la prima coppia!" Commentò Billy. "Chi sarà il prossimo?" Disse Betty e poi mi guardò, ma io feci finta di niente. Dopo ci alzammo tutti all'unisono e Charlotte allungò la mano "hobbit per sempre!" Disse invitandoci a mettere le nostre mani sopra la sua. "Hobbit per sempre!" Gridammo tutti e la imitammo. In quel momento io e Elijah ci guardammo. E ci guardammo a lungo finché lui mi prese per il polso, come faceva sempre, e mi condusse a riva. E ridemmo. Gli altri ci seguirono subito dopo. Per scherzare, io mi abbassai e schizzai il ragazzo "Sei matta?!" Disse ridendo. "Si! Ahah! Così impari!" "D'accordo...ma tu non te la caverai!" Disse e mi schizzò anche lui. Dopo di noi si aggiunsero anche tutti gli altri finché Betty cadde in acqua. "Dominic Moneghan! Io ti ammazzo!" Gridò la ragazza e buttò anche lui in acqua. Sean e Autumn si baciavano e i più tranquilli erano Charlotte e Billy che ridevano alle nostre spalle. "Guarda la tua migliore amica!" Mi disse Elijah. Io la guardai con amore e non mi accorsi che mi spinse in acqua, ma ci finì dentro anche lui. Io lo schiaffeggiai "Sei...un...deficiente Elijah Wood!" Ma dicendo questo risi anche io. "Ahahahah! Mi sono zuppato anche io!" Andammo più a largo nonostante avevamo ancora tutti i vestiti addosso. "Elijah ma ti piace tanto bagnarti e raffreddarti?! Io non lo so!" Dissi. "Ahahah! Non lo so nemmeno io! Ma è divertente!" "Sei un idiota!" Esclamai ridendo, poi gli misi le mani sulle spalle e lo spinsi sotto l'acqua. Quando risbucò gli arruffai i capelli "Non stai male con i capelli bagnati, Frodo." "Nemmeno tu!" Disse con un sorriso malizioso. All'improvviso non toccai più e cominciai quasi a gridare. "Qual'è il problema?" Mi chiese preoccupato. "Non so nuotare bene!" Senza pensarci mi aggrappai al suo collo e lui quasi sprofondò "Ahaha! Aspetta!" Esclamò. "Oh, scusa! Ahah!" Dissi io. Lui mi trascinò fino a dove i miei piedi toccavano la sabbia e mi passò quell'angoscia. Quando uscimmo tutti dall'acqua sentimmo un forte gelo. Tirava vento ed eravamo tutti fradici. "Moriremo assiderati...grazie!" Commentò Betty. Sean diede la sua giacca ad Autumn e io guardai in basso pesando che mi stavo per prendere la polmonite...altro che un raffreddore. "Scusami." mi sussurrò Elijah. "Per cosa? Mi hai fatto divertire!" "E adesso moriremo quì..." scherzò "Tieni."disse mentre si toglieva la giacca. "Idiota, è fradicia!" Dissi. "Oh, ahah giusto." "Accendiamo in fuoco!" Propose Billy che era mezzo asciutto "avete un accendino?" "Ce l'ho io." Disse Betty e lo lanciò a Billy. Prendemmo dei piccoli rami sulla spiaggia e riuscimmo ad accendere un fuoco. Elijah si buttò praticamente a terra cercando di scaldarsi "oddio! Ah! Ora va molto meglio!" Io mi sdraiai accanto a lui "Senti ancora freddo?" Mi domandò. "Adesso no!" Poi risi. "Che c'è?" Mi chiese. "Mi fai ridere." "Ahah perché?" "Ahah, per la tua goffaggine!" "Ma grazie!" Disse sarcastico. Poi lo guardai e ci scambiammo i nostri soliti sguardi e dopo qualche minuto mi accorsi che stava russando. Mi scappò un sorriso e mi addormentai anche io. Dovremo restare lì solo per una giornata, invece restammo tutta la notte. Mi svegliai sulla spiaggia e mi ritrovai la sua giacca sulle spalle. Sentivo il suo profumo. L'odore del mio Elijah. Non lo vidi accanto a me, in realtà ero l'ultima ad essersi svegliata. Preparammo la roba e tornammo al set in qualche ora. Passarono altri mesi di lavoro. Tornai a casa una volta e poi ripartii. Avevamo quasi finito le riprese de "Le due Torri", non sembrava vero. Elijah si concentrò molto sul suo lavoro ma non mancavano mai le nostre chiacchierate alle cinque del mattino mentre lo truccavo. A volte ci piaceva andare insieme ad assistere alle riprese delle altre scene. Tutti i membri del cast, persino le comparse, erano felicissime di vedere Frodo che assisteva alle scene. Orlando mi guardava ogni volta che non tendeva l'arco per la parte di Legolas e io rispondevo con un discreto sorriso. Mi faceva ridere il fatto che Elijah era sempre al centro dell'attenzione, anche quando non centrava niente. Sean e Autumn stavano sempre insieme, ero felicissima per la mia migliore amica ma ammetto che ero un'pò gelosa. Un giorno mi svegliai alle cinque come sempre, mi preparai e uscii per raggiungere la roulotte. Il problema era che non mi accorsi che era il mio compleanno. Solo quando entrai nella roulotte Autumn me lo ricordò assalendomi al collo. "BUON COMPLEANNO!" Urlò. "Oddio! Grazie! È vero, oggi è il mio compleanno ..." "Ma che?! Te lo sei dimenticato ?! Qual'è il tuo problema?!" Scherzò la mia amica. Arrivarono anche tutte le altre che mi fecero gli auguri e per la prima volta, Elijah arrivò ultimo alla roulotte. Fu l'unico che non mi fece gli auguri, e si, ci rimasi male...ma non lo sapeva. Evidentemente non lo aveva mai chiesto ad Autumn. Io feci finta di nulla, non volevo dirglielo io ma non capivo perché Autumn o tutti gli altri non dicevano niente. Dopo un po smisi di pensarci e mi misi a lavoro. Elijah sbadigliava come sempre "Va bene, la smetti?!" Dissi all'improvviso. Lui trasalì e mi guardò confuso "Scusa...ho sonno." Disse sorridendo. "Tu hai sempre sonno!" Io non ridevo affatto "Fai il serio per una volta". Lui smise di sorridere e degludì. Certe volte potevo essere davvero cattiva, ma mi aveva ferita...okay, ero un po' suscettibile. Quel giorno non mi andava per niente di truccarlo. Due ore vicino alla sua faccia confusa che non sapeva un bel niente. Quando finii non gli rivolsi la parola, lui si alzò e mi domandò "Non vieni?" Io sbuffai "Non mi va oggi." "Ma sei sempre venuta." "Non mi sento bene, va bene?" "V-vuoi parlarne?" Era così dolce e premuroso però ero comunque arrabbiata e il mio stupido orgoglio ebbe la meglio "No. Non con te. Ci vediamo". Feci per andarmene ma con la coda dell'occhio vidi che fece un sorrisetto. Un sorrisetto?! Ma come si permetteva?! Autumn alzò le spalle e poi uscii. A me piaceva tanto Elijah, davvero...e vedere tutti che mi facevano gli auguri e lui no, beh... mi ferì un po '. Feci una passeggiata fino al parco abbandonato dove ero stata con Orlando. Mi sedetti sull'altalena e cominciai a mangiucchiarmi le unghie. Mi chiamarono Logan e dopo anche i miei. Sembravano sincronizzati davvero! Ma mi fecero tornare il sorriso, per un po'. Ad un certo punto non vidi nemmeno Orlando Bloom che si sedette sull'altalena accanto. "Al proprio compleanno non si dovrebbe essere felici?" Mi chiese e io trasalii. "Mi hai spaventata!" Poi guardai in basso "Si. Dovrei essere felice. Ma non ci riesco." "E perché mai?" Lo guardai "Perché mi hanno ferita". "Chi?!" Lo vidi un po 'arrabbiato. "Beh...non è così importante. Lascia perdere." Lui e Elijah erano molto amici e non volevo metterli contro. "Cosa vorresti fare il giorno del tuo compleanno?" Io ci riflettei su. Quello che volevo davvero era stare con Elijah. Lo amavo davvero e in quel momento avevo bisogno di lui. "Non lo so." Risposi. "Hai solo bisogno di più attenzioni, giusto? Insomma, al proprio compleanno tutti vogliono le attenzioni." "Forse hai ragione." Poi riflettei un'attimo "Posso chiederti una cosa, Orlando?"                    "Tutto quello che vuoi." "Dovrei parlarci io? Con la persona che mi ha ferito? O dovrebbe capirlo lui? O lei...insomma..." non avevo alcuna intenzione di fargli capire che era Elijah. Lui ci pensò su per un pò "Aspetta un po'. Forse se ne renderà conto da solo." "Già...speriamo." Chiacchierammo per un'altro po', poi mi chiamò Autumn dicendomi di raggiungerla al set e io mi incamminai. "Ehi festeggiata! come va?" Mi disse Autumn appena arrivai. Io non risposi subito, mi giravo intorno per vedere se intravedevo Elijah non ottenendo risultati. "Bene." Risposi freddamente. "Non sembra. E so il perché." "No. Non credo." "Oh si. E comunque non pensarci. Perché non andiamo a cena?" "Cosa? Ma sono le sette ancora. Non ho fame." Lei mi afferrò per un braccio "Non mi interessa! Andiamo signorina! Ci aspetta anche Sean lì." "E io che faccio? Il terzo incomodo?!" "Assolutamente no! Vieni forza." Cominciai a diventare nervosa. Volevo bene ad Autumn e sapevo che stava cercando di tirarmi su il morale, ma quel maledetto ragazzo aveva invaso la mia mente. Arrivammo al solito ristorante, ma entrando, vidi tutto buio e lei mi lasciò il polso "Autumn! Dove sei? Non si vede nulla!" Dissi e quasi andavo a sbattere a qualcosa ma all'improvviso e luci si accesero e "SORPRESA!!!" Gridarono tutti. C'era un unico tavolo grande. Con le mie amiche, Dom, Sean, Billy e anche Orlando. C'erano persino Viggo, Ian e Sean Bean! Praticamente tutto il cast. Stavo per piangere lo giuro. Ringraziai tutti e mi misi seduta. Notai però che c'era una sedia in più in tutto il tavolo e pensai a Elijah. Ma lui non c'era... Ad un certo punto Autumn mi diede un bigliettino "Cos'è?" Le chiesi. "Tu leggilo. Ma prima, ti servirà un posto più riservato, no?" Senza nemmeno farmi dire qualsiasi cosa, lei mi afferrò di nuovo e mi condusse proprio dove non volevo andare. Già...proprio quella stanza. La stanza dove lo vidi per la prima volta, dietro quella vasca meravigliosa. "Autumn lo sai che non voglio entrare li!" Dissi io ma lei mi zittì e nemmeno mi accorsi che chiuse la porta dietro di me e uscì "Autumn ma che fai?!" Urlai ma sapevo che non sarebbe successo nulla. Così aprii quel bigliettino e lessi "Buon Compleanno." Sapevo benissimo di chi era quella scrittura, ma non vidi comunque quel ragazzo. Mi avvicinai alla vasca e ricordai quel momento. Quel meraviglioso momento. Rividi i pesciolini, i bellissimi coralli, quell'acqua cristallina e poi...lui. Di nuovo. Come la prima volta. Quei bellissimi e grandissimi occhi dell'oceano. Lui già mi sorrideva ma io non lo feci subito. Anche se in quel momento, tutto il nervoso mi passò. C'eravamo di nuovo solo noi. E non potei fare a meno di sorridere. Facemmo come la prima volta. Ci guardammo facendoci largo tra i pesci e i coralli che impedivano ogni nostro sguardo. Fu esattamente come quel giorno. Ma l'imbarazzo non c'era più. Ad un certo punto lui girò la vasca e si avvicinò a me. Io dissi "Dove eri finito?" "Ad organizzare questo." Mi disse sorridente "So benissimo che sei stata male tutto il giorno per me...ma volevo farti una sorpresa." "Questa?" Gli chiesi. "Non solo."da dietro la schiena tirò fuori un grosso pacco bianco con un nastro rosso che lo legava "Mi hai fatto un regalo?"chiesi. "Aprilo forza!" Io risi e cominciai a togliere il nastro e quello che vidi all'interno mi fece scendere una lacrima dalla guancia. Era un bellissimo...no, bellissimo era a dir poco...era un meraviglioso vestito da cerimonia del mio colore preferito, il verde acqua. "Oh mio dio..." non sapevo davvero cosa dire. "Tiralo fuori. Devi vederlo bene no?" Io lo guardai e poi riposai gli occhi sul vestito. Lui appoggiò le sue mani sulle mie che tenevano il pacco. Quel suo tocco mi scaldò tutto il corpo. Io posai la scatola e vidi il vestito per intero. Era l'abito più bello che avevo mai visto prima d'ora. Era perfettamente quello che avrei preso io. Semplice ma elegante. E quel colore... "Come sapevi che era il mio colore preferito?" Gli dissi. "Me lo hai detto tu." "Non ricordo proprio." "Sai...ti faccio tante domande al giorno. Quindi è plausibile! Ahah" Io mi misi una mano sulla bocca per evitare di di singhiozzare "È meraviglioso... i-io non so come ringraziarti..." "Non devi. Te lo meriti. Più di chiunque altro. Sei una persona meravigliosa. E meriti di essere felice." "Oh Elijah..." detto questo lo abbracciai forte. Mi aveva ferita prima? No...nemmeno ci pensavo più. Aveva ripagato ogni momento di tristezze di quel giorno. Il mio piccolo Elijah. Il mio dolce Elijah. Quando ci staccammo lui mi disse "Ricordi quando mi hai detto che non saresti potuta venire alla premiazione perché non avevi un vestito? Beh...ora ci devi andare per forza! E poi...ho chiesto immediatamente ad Autumn quando era la data, ma le avevo detto di non dirti nulla!" Disse sorridendo. "Ma quanto lo hai pagato?! Riconosco che è una stoffa pregiata, io..." "Shhh...È il tuo compleanno no? E volevo farti un regalo speciale. E quindi...Sorpresa!" "Ahah! Oh Elijah...Beh...davvero, grazie mille. Non so che dire..." "Non serve che dici qualcosa. Basta che verrai." "Oh adesso verrò senz'altro! Grazie!" "Di nulla." Ci guardammo a lungo come sempre ma quella volta qualcosa cambiò. I nostri volti si avvicinarono, il mio cuore batteva forte e quasi riuscivo a percepire anche il suo battito...ma quel dannato momento perfetto (Perché era davvero perfetto) venne interrotto improvvisamente dall'arrivo di Billy Boyd che urlò "È questo il bagno?!" Ma poi ci guardò e lo vidi con una faccia colpevole. Poverino, si pentì...ma aveva rovinato il nostro momento perfetto. Ci allontanammo di scatto e Elijah si mise la mano tra i capelli. Mi venne da ridere nonostante l'imbarazzo. Si grattava sempre la testa quando era in imbarazzo. Comunque uscimmo e festeggiammo il mio compleanno al ristorante. Ero al centro di tutto in quella serata. Finalmente dopo tanto tempo non mi sentivo esclusa. Ero davvero felice. Quel posto mi stava cambiando. In meglio, oh si. La mia vita stava prendendo un'altra svolta. E avevo l'impressione che avevo ancora tanto da godere.

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Capitolo 12
*** 12. ***


Angolo Autore: Diciamo che quasi tutte le scene inerenti alle riprese, le varie date e altri avvenimenti, li ho tutti ripresi da fatti reali e anche la prima scena che leggerete, successe davvero durante le riprese. Elijah cadde dalle scale per il sonno. Sono una brutta persona se rido? Oh Elijah... solo tu guarda!(Testimonianza di Dominic Moneghan) 𝟷𝟽 𝙳𝚒𝚌𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝟸𝟶𝟶𝟶 - 𝙵𝚒𝚗𝚎 𝚍𝚎𝚕𝚕𝚎 𝚛𝚒𝚙𝚛𝚎𝚜𝚎 𝚍𝚎 "𝙻𝚎 𝚍𝚞𝚎 𝚃𝚘𝚛𝚛𝚒" Non mi sembrava vero che stavamo per finire le riprese del secondo film! Per Peter e la troupe furono mesi di duro lavoro. Dalla computer grafica a girare tutte le scene degli eserciti, alle battaglie eccetera. Per Frodo e Sam la cosa era più semplice fortunatamente. Capitò un paio di volte che Sean si faceva male. Era successo durante le riprese del primo film e anche nel secondo. Elijah se la rideva vedendo l'amico che era davvero esilarante, lo ammetto. Arrivò di nuovo l'estate in Nuova Zelanda, e finalmente aggiungerei. Le bellissime colline ripresero di nuovo il colore della Contea e l'aria aveva un altro sapore. Purtroppo successe, proprio alla fine delle riprese, che il mantellino verde di Elijah si strappò e Peter ci disse di andare a prenderne un'altro in un'edificio, dove c'erano delle scorte di costumi, parrucche e vari accessori per le scene. Andammo io, Elijah e ci accompagnò anche Dominic. Nell'edificio, trovammo una donna di mezza età che ci condusse nella stanza dove c'era il mantello che ci serviva. Era al secondo piano. Dom era sempre attivo ma Elijah (come ogni mattina) stava crollando dal sonno. Dopo aver preso quello che ci serviva, scendemmo le scale, ma feci un'attimo fermare i ragazzi per controllare bene se il mantello era giusto. Elijah chiuse gli occhi per il sonno, ma era sul ciglio della scala e dopo un attimo cadde di peso morto giù per le scale. Io gridai per lo spavento e Dom scese immediatamente le scale per controllare se stesse bene. "Sto bene, sto bene..." esclamò Elijah per tranquillizzarci "Sto..." ma non riuscì a finire la frase e si accasciò a terra privo di sensi. "Oddio!" Urlai io. "Elijah!" Lo chiamò Dom. Sentendo il botto, arrivò anche la donna che ci aiutò a prendere il mantello "Ma che è successo?" "Dobbiamo portarlo in infermeria!" Dissi io preoccupata. Stavo cominciando davvero a sudare freddo. Dom spiegò cosa successe alla donna che gentilmente ci aiutò a portarlo di peso all'infermeria. Fortunatamente era vicino a dove ci trovavamo. Il ragazzo venne steso immediatamente su un lettino e ci chiesero se potevano aspettare fuori. Dom si sedette tutto tranquillo, ma io facevo avanti e indietro per la sala d'attesa. "Ehi!" Disse Dom "tranquilla. Starà bene. Non è mica stato investito!" "E allora?! Ho sentito delle persone che sono morte cadendo dalle scale! O potrebbe rimanere paralizzato! Se ha battuto la testa io..." Dom si alzò e mise le mani sulle mie spalle per tranquillizzarmi. "Andrà tutto bene, Okay? Elijah sembra un rimbambito a volte ma è più forte di quanto pensi. Non è successo niente." Presi un grosso respirone "Va bene. Andrà tutto bene." "Esatto." Nel frattempo arrivò anche Peter con il fiatone tutto preoccupato e lo raggiunsero anche Sean e Billy. Dopo un'oretta uscì il medico e io mi avvicinai immediatamente. "Sta bene? Si è rotto qualcosa?" Chiesi preoccupatissima. "Sta bene tranquilli. L'unico problema è che si è procurato una ferita alla testa, quindi purtroppo oggi non potete finire le riprese. "Capisco. Basta che si riprenda." Commentò Peter. "Certo. Tra tre o quattro giorni ritornerà il solito vecchio, allegro Elijah." "Grazie mille dottore! Posso vederlo? O meglio di no?" Dissi. "Lascialo riposare un po'. Sicuramente sentirà dolore alla testa. Potrai vederlo stasera. Va bene signorina?" "D'accordo." Volevo restare lì, ma poi arrivò Bob e mi disse di riposare un'pò. Mi accompagnò nel mio appartamento e dopo pranzammo insieme come sempre. "Ehi." Mi disse Bob durante il pranzo. "Cosa?" Dissi io. "Ti conosco. Ma devi stare tranquilla okay? Sta bene!" "Io...lo so! È solo che..." "Solo che cosa?" "Non lo so. Mi fa un po' strano sentire che si è ferito...cioè veramente!" "Ma dai, t/n! È capitato a tutti! E lui è stato anche fortunato!" "Si ma poteva anche non esserlo!" "Ehi...stasera lo vedrai, va bene? E ti ritornerà il sorriso." "Hai ragione Bob. Grazie." "E di che? Comunque..." Quel comunque non mi piaceva. "Con lui come va? Insomma...è successo qualcosa?" "Beh..." solo in quel momento ripensai che io e Elijah stavamo per baciarci...insomma, stavamo per baciarci davvero? Oh mio dio... no, non era possibile. Giusto? "Beh...cosa?" Insistette Bob. "Niente Bob. Ancora nulla. E non succederà nulla. Siamo solo amici, davvero." "Certo, come no." "Oh zitto Bob!" Sbottai sorridendo. Aspettai con ansia che calasse il sole e mi diressi all'infermeria. Il dottore mi disse che potevo finalmente vederlo ed entrai nella stanza. Mi scese una lacrima dalla guancia vedendolo sdraiato con delle fasciature in alcune parti del corpo. Notai che aveva anche un graffio rosso sul labbro. Sembrava ancora privo di sensi ma mi scappò un sorriso quando lo sentii russare. Che carino che era. Mi sedetti lì per un po' e dopo cinque minuti aprì gli occhi. "Oh..." disse "Ehi, ciao!" "Ehi! Ti sei svegliato. Come ti senti?" "Credo bene..." poi fece un sussurro di dolore e si toccò la testa "Ma sono caduto dalle scale? Come cavolo ho fatto?" "Dovresti dirmelo tu questo. Mi hai fatto venire un colpo idiota! Mi sono preoccupata." "Mi dispiace." "Vedere che ti sei accasciato così. Sembravi..." altre lacrime riempirono i miei occhi. Lui appoggiò la sua mano sulla mia. "Va tutto bene. Mi sento bene. Davvero." "È colpa mia..." dissi. "Che vuoi dire? Ma che dici?" "Io vi ho fatti aspettare sulle scale. Se non ci fossimo fermati, tu non saresti caduto..." Lui inarcò le sopracciglia "Non dirlo nemmeno per scherzo! Non è stata assolutamente colpa tua t/n! Non pensarlo nemmeno." Io annuii. Poi lui ripoggiò la testa sul cuscino. "Voglio uscire." Disse. "Ma che dici? Non puoi." "Mi aiuti?" Insistette. "Assolutamente no! Devi restare a letto!" "E dai. Fammi felice. Mi manca l'aria qua dentro. Dai t/n! Ti prego." Disse sorridente. Io ci pensai su "Sei un idiota Frodo Baggins." Dissi e lo accontentai. Lo aiutai ad alzarsi e a muoversi e di nascosto uscimmo dall'infermeria. Andammo avanti per un po' e dopo ci sdraiammo su una collina. Avevamo entrambi il fiatone "Grazie...grazie t/n!" Disse Elijah con una mano sul ventre per riprendere fiato. Io sorrisi "Come va la testa?" Gli chiesi. Lui si tolse la fascia e vidi la ferita. Era un brutto taglio, si. Ci sedemmo e tirai fuori dell'ovatta (presa dall'infermeria per evenienza) "Sanguina ancora." "Già...un po'." Disse lui. Mi avvicinai al suo viso e gli tamponai la ferita con l'ovatta "ti faccio male?" Gli chiesi. "No. Tu non mi fai mai male." Sussurrò lui. Mi guardò con il suo solito sorriso dolce. "Certo che solo tu puoi cadere dalle scale per il sonno..." dissi divertita. "Lo so! Infatti io sono originale!" Rispose. Io risi. Poi tornai seria, in quel momento mi ritornò in mente la melodia di Romeo e Giulietta, non so il perché. Avrei davvero voluto stare insieme a lui. Ma sapevo già che saremmo rimasti solo amici... Ritornammo silenziosamente all'infermeria e Elijah si ributtò sul letto dolorante. "Allora? Ti ha fatto bene prendere un po' d'aria?" Gli chiesi. "Oh si. Tantissimo. Grazie t/n." "Di nulla." Mi schiarii la voce "allora, ci vediamo domani. Vengo a trovarti?" "Oh certo che mi vieni a trovare!" Disse lui ridendo. "Buonanotte." "Notte Elijah." Detto questo uscii dalla stanza e appena la porta si chiuse presi un altro respirone. Avevo il cuore in gola. Riuscivo ancora a percepire il suo profumo, quel suo sguardo...e i suoi occhi. Quattro gironi dopo, come disse il medico, Elijah guarì completamente e il giorno dopo ancora mi svegliai alle cinque per l'ultima scena. Io e Autumn truccavamo Elijah e Sean come sempre. L'unica cosa diversa era che i due piccioncini si baciavano ogni minuto. Io e Elijah ce li guardavamo con sorrisi maliziosi e poi tornavamo a lavoro. Notai che si creò un buon legame tra Elijah e Andy Serkis, l'attore di Gollum. Pur passandosi quasi venti anni sembravano davvero ottimi amici. E così... il 22 dicembre del 2000, finimmo anche le riprese del secondo film del Signore Degli Anelli. Il tempo passava troppo veloce, davvero. Il primo trailer della Compagnia Dell'Anello sarebbe uscito il 7 aprile del 2001, almeno fu quello che ci disse Peter Jackson. Avremmo fatto una pausa più lunga per quell'anno. Dal 22 dicembre fino al 6 Marzo! Era molto tempo che non stavo con la mia famiglia e con Logan perciò ero molto felice di tornare. Lo stesso sembrava un po' per tutti, soprattutto per Elijah che sentiva molta mancanza della sorella Hannah, e sinceramente anche io un pochino. Era davvero simpatica! Mi rattristai quando pensai che dovevo stare lontano da Elijah, da Autumn e le mie amiche per molto. Insomma...in quei due anni passati insieme, ore e ore, giorno per giorno...eravamo diventati come fratelli e sorelle. Ma la missione nella Terra di Mezzo non era ancora finita! Stavo per salire sull'aereo quando sentii gridare il mio nome...di nuovo. "Elijah!" Gridai. "Mi saluterai sempre così? Quando sto per partire?" "Può darsi." Disse lui avvicinandosi. "Non ci vedremo per un po' eh..." dissi io. "Già...per questo volevo chiederti...cioè, insomma, se ti va...vorresti..non lo so..." "Dimmi, avanti! Ahahah!" "Ti va se ci scambiamo i numeri di telefono? Potremmo chiacchierare un po'. Qualche volta...s-se ti va." Il suo tono era davvero imbarazzato, cercai di non ridere. "Certo, Elijah." "Oh okay! Bene...ehm...allora, ti do il mio?" "Ti do io il mio." Presi un pezzetto di carta dalla valigia, scrissi il mio numero e lo diedi a lui. "Chiamami..." dissi e me ne andai. L'ultima cosa che vidi prima di salire sull'aereo fu il suo dolce sorriso e i suoi grandi occhi blu. Avrei davvero sperato che mi chiamasse. Ovviamente Bob mi accompagnò fino alla porta di casa mia e quasi si mise a piangere lasciandomi. Mi fece tenerezza. Era come un secondo padre per me, ormai. Logan e i miei mi diedero mille abbracci e ovviamente vollero sapere tutto, anche se già glielo raccontavo al telefono. Io e Logan passammo ogni giorno insieme per recuperare tutti i mesi separati. Eravamo come fratelli. In quel momento eravamo sul mio letto e lui mi accarezzava i capelli "Allora..." dissi. "Come va la tua carriera da attore?" "Uhm...bene dai. Non come la tua però ahah!" "Oh certo. La mia non si batte!" Scherzai. "Comunque devo dirti una cosa." Mi disse. "Certo. Dimmi." "Ho un ragazzo." I miei occhi si illuminarono. "Oh mio dio! Davvero Logan?" "Già. Si chiama Lucas. È meraviglioso. E spiritoso. Insomma è perfetto." "Sono così felice per te. Davvero molto." Dissi con un dolce sorriso. Poi mi appoggiai alla sua spalla. "Grazie idiota..." disse lui ricambiando il sorriso "Aspetta. E con quel Wood? Come va?" "Non lo so. Siamo molto amici. Ma credo che non succederà nulla." "Non puoi dirlo mia cara!" "Però...mi ha regalato un abito meraviglioso, Logan. È davvero bellissimo." "Lui o il vestito?" Scherzò lui. "Sta zitto!" Sorrisi io dandogli una pacca sulla spalla. "Davvero, secondo me gli piaci." "Tu dici?" "Se mi piacessero le donne, tu saresti perfetta per me." "Ma tu non saresti perfetto per me." Dissi io ridendo "comunque grazie. Lo spero molto. Io lo amo, Logan. Lo amo davvero." "Se sei sicura di quello che provi per quel ragazzo...allora diglielo." "No, Logan. Non posso. Io...io non sono così. Non potrei mai." "Perché no?!" "Perché se glielo dicessi e lui non ricambia i miei sentimenti, allora finirebbe anche la nostra amicizia. E io non voglio questo. Io voglio stare con lui. Ho bisogno di vederlo...di sentire la sua voce...di vedere il suo viso. Di toccarlo." Poi arrosii e guardai in basso imbarazzata. Lui mi sorrise e mi abbracciò di nuovo. Passarono due settimane da quando lasciai la Nuova Zelanda. Autumn e le mie amiche mi chiamavano quasi ogni giorno, ma di Elijah non seppi nulla. Quando all'improvviso quasi mi cadde il telefono dalle mani per la forte vibrazione. Di solito avevo tutta la rubrica registrata ma quel numero non lo riconoscevo. Oh mio dio...poteva essere lui?! Stavo letteralmente morendo di ansia. Avevo il cuore in gola. Presi un bel respiro e..."Pronto?" Avevo davvero detto pronto?! Uffa...sarebbe stata una conversazione imbarazzante,me lo sentivo. "Ciao t/n! Sono Elijah!" Ovvio che eri tu amore mio! Ehm...cioè... "Elijah ciao! Che bello sentirti." Esclamai. "Anche per me. Volevo chiamarti prima ma sono stato impegnato con la mia famiglia visto che era Natale. E con i paparazzi già..." "Oh certo. A-anche io, infatti. Però sono contenta che mi hai pensato." "Anche io..." fece una pausa e poi sussurrò "In realtà ti ho già pensato svariate volte ahaha! Non riuscii a trattenere un sorriso " ahah Davvero?" "Si. Ricordavo le tue battute di sarcasmo." "Ah-ah...divertente." Dissi sarcastica. Non sapevo che dire, lo giuro. Stavo per scoppiare dalla felicità, ma allo stesso tempo ero tesa come una corda di violino. "Allora? Come stai? Passato bene il Natale?" Mi chiese. "Io tutto bene e anche le vacanze non sono male, anche se mi manca troppo la Nuova Zelanda. È un po' strano svegliarsi la mattina e non sentire più gli uccellini, o sentire l'aria pulita." "Ahah! Hai ragione. Ma ehi! Manca ancora un intero film! Non ti libererai di me facilmente!" "Ahahah! Che peccato!" Scherzai "Ti immagini quando uscirà il primo film? Tutti impazziranno." "Sicuro." "Sei pronto a ricevere mille attenzioni? Perché per questi anni sarai sommerso di fan e paparazzi." "Beh...mi ci dovrò abituare!" "Eh sì." Restammo in silenzio per un po' non sapendo cosa dire. "Mi manchi." Disse lui all'improvviso tutto d'un fiato. Io stavo per saltare dalla gioia, ma riuscii a mantenere la calma "Anche tu." Risposi. "Mi manca il tuo umorismo ahah!" "Già, ahah! Rise lui. "Comunque ho visto un altro tuo film." "Davvero? Quale?" "The ice Storm. Ma sinceramente non mi è piaciuto." "Non ti è piaciuto perché muoio?" Disse lui sorridendo." "Beh...primo, la tua morte è insensata e il film in generale è un po' banale. Non so. E poi tu con quell'acconciatura...ahahah! Mi fai morire." "E dai! Avevo sedici anni! E sono cresciuto adesso!" "Ah-ah! Si vede!" "Che genere di film ti piacciono a te?" Ci pensai su "Uhm...credo che il mio genere preferito sia proprio il Fantasy. Forse è per questo che ho letto Il Signore Degli Anelli tre volte." "Ahah! Credo di si!" "Ehi! Lo sai che stanno girando un film su Harry Potter! Non so se consoci il libro." "Non l'ho letto, ma ne ho sentito parlare." "Beh...io ho letto già il primo e il secondo e adesso stanno girando anche un film! Che forza!" "Dobbiamo andarci insieme al cinema allora!" "No! Prima devi leggerti i libri. Almeno quelli che sono usciti." "Se lo faccio...verrò al cinema con te?" "È un appuntamento." Risi. Ridemmo insieme e chiacchierammo di semplici cavolate per altre ore! Non riuscivamo a smettere di parlare. Cenammo anche insieme...cioè al telefono. Fu un'esperienza esilarante e i miei mi guardavano maliziosi. Eravamo ancora al telefono quando ci lavammo i denti e sentivo Elijah fare i gargarismi con l'acqua. Poi ci mettemmo il pigiama all'unisono con il telefono all'orecchio e ci mettemmo sotto le coperte ancora a parlare. "...e quindi per un soffio riuscii ad uscire da quella maledetta situazione! Ahah!" Finii di raccontargli una mia esperienza. "Ahah! Non posso crederci." Rise Elijah. "Oh mio dio." Sussurrai. "Che è successo?" "È mezzanotte passata! Ma siamo al telefono da..." "Da ore! Ahahah!" "Ma è strano..." "Cosa?" "Non hai sonno? Tu hai sempre sonno." Lui fece uno sbadiglio "Adesso che mi ci fai pensare...mi si stanno per chiudere gli occhi." "Immaginavo Elijah. Ti conosco bene." "Eheheh...beh, è stata un'inaspettata, curiosa ma bellissima chiacchierata, tu che dici?" "Assolutamente si! Ahah!" Rimanemmo in silenzio per un po' e poi dissi "Beh...allora, ci risentiamo presto?" "Certo. Ti chiamo...domani se puoi? E se vuoi." "Mi piacerebbe. Si." "O-okay." E eccolo di nuovo con la sua voce imbarazzata. Che dolce. "Non vedo l'ora di rivederti." Disse dopo. "Anche io, Elijah." "Allora...notte!" "Notte Elijah!" "A domani!" "Ahah! A domani!" Attaccammo all'unisono e dopo appoggiai il telefono sul petto. Ripensai a quelle ore meravigliose passate a parlare. Ripensai al suo viso mentre lo truccavo. Al suo sorriso e ovviamente ai suoi occhi. Mi addormentai ripensando a lui.

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Capitolo 13
*** 13. ***


Furono dei mesi rilassanti devo dire. Io e la mia famiglia uscivano spesso. Logan veniva a trovarmi. Venne anche Bob una volta. Io e Elijah, invece, ci chiamavamo quasi ogni giorno. Mi disse che venne chiamato per altri due film e gli dissi che ero molto felice per lui. Anche Bob mi offrì un nuovo film ma già sapeva che non avrei accettato perché sarei stata in Nuova Zelanda. Feci gli auguri a Elijah il 28 gennaio ma purtroppo non lo vidi. Saremmo tornati solo a Marzo, ma stettimo in chiamata per ore. 𝙼𝚊𝚛𝚣𝚘 𝟸𝟶𝟶𝟷 Il 7 marzo tornammo nel bellissimo set. Come sempre Bob mi accompagnò, i miei mi diedero altri mille abbracci, come fosse stato un addio e insomma le solite cose. Quando arrivai trovai in aeroporto Autumn, Betty e Charlotte e le abbracciai forte. Dissi anche a loro i sentimenti che provavo per Elijah e mi dissero che già lo sapevano, vedendo il mio comportamento quando stavo con lui. Peter Jackson si avvicinò a noi "Ehi ragazze! Che bello rivedervi! Passate bene le vacanze?" "Benissimo direi!" Rispose Betty. "Molto bene, grazie." Disse Charlotte. "Tutto bene." Risposi io. "Bene. Se volete potete tornare nelle vostre camere e sistemarvi..." io lo interruppi "Peter, senti, l'aereo di Elijah non dovrebbe essere già quì?" "Dovrebbe. Ma mi ha chiamato dicendomi che ci sono state delle interperie vicino a Los Angeles e che il suo aereo a dirottato. Arriverà qui stasera, se tutto va bene." "Oh va bene. D'accordo." Notai le mie amiche che mi guardavano maliziosamente, ma feci finta di niente. Dopo un po' arrivarono anche Dom, Billy, Sean e il resto del cast. Mancava solo Elijah praticamente. Sean e Autumn non facevano altro e baciarsi e abbracciarsi "Mi sei mancata tanto amore!" Diceva Sean. "Non puoi capire tu, Sean!" Rispondeva Autumn. Mentre tutta la troupe e il cast festeggiavano il ritorno al set, io me ne stavo in disparte. Non mi erano mai piaciute le feste. Ad un certo punto si avvicinò Orlando Bloom "Che ci fai quì tutta sola?" Mi chiese sedendosi accanto a me e offrendomi da bere. "Oh grazie. Ehm...non credo di essere amante delle feste." "Io adoro le feste! Sono l'anima della festa!" Disse facendo un balletto. "Ahah! Si, ti ho visto!" "Manca solo un film eh." Disse dopo serio. "Eh già. Non mi sembra vero." "Già. E dopo che finiremo? Tu che farai?" "Beh...continuerò la mia carriera come make-up artist ovviamente. Anche se questo posto mi mancherà terribilmente." "Ti capisco. Magari potrei chiamarti io come mia make-up artist per qualche mio film!" Rimasi sorpresa di quello che mi disse "D-davvero? Me?" "E qual'è il problema?" "No, nessuno...nessuno." "E allora? Ti piacerebbe?" Il mio sguardo si spostò per un attimo in direzione dell'aeroporto e sospirai "Ci penso." "Ci pensi." Ripetè lui. "Si. Si, ci penso." Sussurrai. La festicciola si prolungò fino alle nove, poi tornarono tutti ai propri appartamenti. Sean e Autumn erano a braccetto e stavano per andarsene quando Autumn fermò il suo ragazzo e mi guardò "Non vieni?" Mi disse. "Ehm...io" mi guardai di nuovo in torno vedendo se magari arrivava lui. Autumn gia aveva capito, lasciò un attimo Sean e si avvicinò a me "Forse arriverà tardi. E domani dobbiamo cominciare le riprese. Vai a letto. Lo vedrai domani, okay?" Io feci un sospiro "Hai ragione. Ora vado." "Brava." Disse Autumn con un dolce sorriso, riprese Sean e si avviarono. Io presi la mia borsa con riluttanza e dopo che non vidi più i due piccioncini mi incamminai anche io. Era bello risentire l'odore delle colline e dell'erba bagnata dalla pioggia. Vedere quelle meravigliose stelle che occupavano il cielo notturno. Cercai di indirizzare il mio pensiero sul lavoro, sulla Nuova Zelanda ma mi ritornava in mente sempre lui. Il mio dolce, buffo Elijah Wood. All'improvviso sentii una voce in lontananza che gridava il mio nome. Mi girai ed era lui! Era proprio lui, con la valigia e uno zaino sulle spalle che mi salutava rincorrendomi "Ehi!" Gridava da lontano "T/n! Solo io! Elijah! Ciao!" Disse goffamente. "Si! Ho capito! Ti vedo, Ahah! Ciaoo!" Urlai io per farmi sentire. Stavamo per incontrarci e avrei voluto abbracciarlo. Si, ero pronta. Ma all'improvviso, mentre mi fissava tutto felice e io pronta ad accoglierlo, lui prese un ramo che non aveva visto in testa e cadde a terra. Io rimasi sconvolta davvero...anche se la scena fu davvero esilarante! "Elijah!" Corsi subito da lui. Era sdraiato con una mano sulla testa dolorante "Aia!" "Ma stai bene?!" Stavo davvero c'erano di non scoppiare a ridere. "Si...si sto bene." "Non mi svenire di nuovo eh." "Ah-ah! No, stavolta no." Lui si sedette con la mano in testa e io mi sedetti accanto a lui "Sei un idiota Elijah Wood." Dissi. "Ma da dove era uscito quel ramo?!" Disse guardandosi attorno. "Sei un imbranato! Ecco risolto il dilemma." Lui rise e finalmente potei scoppiare dal ridere. Lui mi imitò e ridemmo per un minuto intero "Sei caduto come un salame! Ahahah! Eri troppo divertente!" "Ahahah! Smettila!" Non riuscivamo a smettere di ridere, davvero! Ci buttammo a terra per il dolore allo stomaco a causa delle risate. Finalmente dopo qualche minuto riuscimmo a smettere e lui mi guardò con il suo solito sguardo "Allora...come stai?" "Bene. Mi mancava vederti però. La tua buffa faccia, sai com'è." "Si, credo di sapere com'è, ahah! Anche a me sei mancata. Ho fatto prima possibile." "E giusto in tempo anche! Stavo per andarmene." "Menomale allora!" Ridemmo e poi tornammo seri "Sono felice di averti vista."  Disse. Io sorrisi "Anche io...Ma ora sarà meglio che vada. E anche tu! Domani ci dobbiamo svegliare alle cinque!" Lui sbuffò e appoggiò la testa sull'erba "Dio no." "Si caro mio. Forza!" "Va bene." Disse alzandosi. "Allora...io, io vado di qua." "E io di qua." "Vuoi che ti accompagni? È notte e..." "Non è una città. Sono solo colline, Elijah. Tranquillo. Notte!" Gli toccai il naso e me ne andai. "Va bene. Buonanotte!" Ero così felice di averlo visto. Mi era mancata tanto la sua faccina tonda e sorridente. Finalmente arrivò il 7 aprile e uscì il primo trailer del film: La Compagnia dell'Anello. Che emozione. Su internet aveva già venti milioni di visualizzazioni in un solo giorno! I giornalisti cominciarono a prenotare i voli per la Nuova Zelanda ma Peter Jackson vietò di passare per il set visto che stavamo ancora in prima produzione del terzo film. I suoi attori non dovevano perdere la concentrazione e concentrarsi sulle loro parti. Perciò rimandò tutte le varie interviste fino a che non avremmo finito le riprese. Dopo un'altro mese uscì il film nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. O almeno in tutti i paesi che lo avevano doppiato. Io e Elijah, in un giorno di buco, andammo in un piccolo cinema vicino al set e prendemmo i biglietti per vedere il film anche se lo sapevano già a memoria. "Insomma, vederlo al cinema come tutte le persone normali è...figo. No?" "Oh si! Ma...mettiti questo. Te lo eri dimenticato." Misi sulla testa di Elijah il suo cappellino degli Yankees per cercare di camuffarlo. "Mettilo davanti il viso." Gli dissi. "E dentro non me lo tolgo?" "Meglio di no. Ti potrebbero riconoscere con quegli enormi occhi blu" dissi sorridendo. Per fare i biglietti Elijah si mise dietro di me "Due biglietti per Il Signore degli Anelli." "Certo." Disse il bigliettaio. Guardò Elijah con attenzione ma non credo che lo aveva riconosciuto. Prendemmo un unico sacco di popcorn da dividere e prendemmo i nostri posti. Alla prima scena io e Elijah imitammo le battute a memoria e una signora dietro ci zittì. Noi ridemmo ma ubbidimmo. "Eccomi! Guarda, sono io!" Disse alla prima scena di Frodo. In quei momenti mi veniva davvero voglia di schiaffeggiarlo. "Zitto! Abbassa la voce idiota! Ahah." Per metà film Elijah tenne il cappellino sulla testa, poi lo tolse al suo grido dopo la "morte" di Gandalf e io purtroppo non me me accorsi. Un tizio dall'altra parte della sala (e non avevo la più pallida idea di come lo aveva riconosciuto) gridò "Ma è Frodo! Elijah Wood! Frodo oh mio dio! Voglio una foto!" Tutti si girarono improvvisamente verso di noi si alzarono anche se il film non era nemmeno finito! "Che ne dici di andarcene?" Mi disse. "E me lo chiedi?! Forza muoviti!" Urlai io. Lo presi per il polso e lo condussi fuori. Tutti lasciarono la sala gridando "Frodo! Elijah Wood!" Sentii persino una voce che gridava "Voglio sposarti!" E mi venne da ridere. Corremmo velocemente dietro il cinema e fortunatamente li seminammo tutti. Avevamo il fiatone "Per poco eh!" Disse. "Ti avevo detto che era una cattiva idea!" Gli dissi io schiaffeggiandolo. "Quando me lo hai detto?" Sorrise. "Oh ma per favore!" "Beh...è stato divertente...ma non abbiamo finito il film!" Io lo guardai malissimo, volevo picchiarlo, ma mi misi a ridere. "Sei un idiota Elijah Wood!" Lo dicevo sempre quando ne avevo l'occasione e lui si divertiva sempre. Qualche settimana dopo, La Compagnia dell'Anello venne chiamata per essere candidato all'oscar nel 2002, quindi l'anno seguente. Vincemmo intanto dei premi minori ma comunque non di poca importanza. Cominciammo le riprese del Ritorno del Re e Peter permise ai giornalisti di fare delle interviste agli attori. Elijah in quel periodo lo vedevo più stanco. Ogni giorno aveva una nuova intervista essendo il protagonista. Gli attori più richiesti erano lui, Viggo, Ian e Orlando. Prima degli Oscar, vincemmo tantissimi premi. Persino il trucco e i costumi vinsero un paio di premi, perciò anche io! Che bello...fu il mio primo premio in assoluto. Elijah mi disse che Viggo Mortenseen chiese ai membri della compagnia (cioè i nove compagni) di farsi fare un tatuaggio in memoria di quella avventura insieme. "E di che tatuaggio si tratta?" Gli chiesi. "Il numero nove scritto in elfico. Figo no?" Conoscevo da un po' Elijah ormai e sapevo perfettamente che quando era nervoso tirava indietro il labbro e annuiva senza un senso (lo conosce bene pure l'autrice, fidatevi ahah). Lo guardai maliziosamente e lui se ne accorse. "Cosa c'è?" Mi domandò "È una bella idea no?" "Quello si. Ma ti vedo nervoso." "Io nervoso?! E per cosa?! Per un piccolo tatuaggio?" "Sei sarcastico?" Lui si arrese "Si..." Io risi. "È solo che...non ho mai fatto un tatuaggio e non so cosa si prova, dove dovrei farlo..." "Ma ti piacerebbe?" "Oh si, molto davvero! Lo faranno tutti tranne John." (John Ryhs-Davies era l'attore di Gimli il nano). "Cerca di stare tranquillo. E cerca anche di fartelo fare in una parte del corpo dove si vede poco." "Hai ragione. Allora vado." "Come vai?! Di già?" "Si. Viggo ha dato appuntamento al tatuatore per...oh, fra dieci minuti." "Allora vengo con te. Voglio vedere la tua faccia ahah!" "Ah-ah divertente... andiamo." Adoravo quando mi prendeva per il polso. Raggiungemmo una delle tante sale prove dove ad aspettarci c'erano già Viggo, Orlando, Sean, Billy, Dominic, Ian, Sean Bean e il tatuatore. Notai che Elijah ricominciò a massacrarsi il labbro, cosa che mi faceva molto ridere. "Chi va per primo?" Domandò il tatuatore. "Facciamo andare il più giovane...Elijah! Vai tu!" Scherzò Dom maliziosamente sapendo che Elijah era nervoso. "Ehm...io? No no dai. Il primo dovrebbe essere Viggo visto che lui ha avuto l'idea...no?" Disse lui. Io me ne stavo in disparte con un sorrisetto divertito. "Va bene Elijah. Andrò io." Disse Viggo conoscendo il ragazzo. In un oretta il tatuatore riuscì a fare sei tatuaggi uguali. Mancavano Billy e Elijah. Billy era quello che aveva più ansia per questo lasciò andare prima Elijah. Lo vedevo sudare freddo, davvero, ma cercava di non farlo notare. "Allora Frodo, dove lo vorresti?" Chiese il tatuatore. "Ehm...io, di-diciamo in un punto non molto visibile, ma che non sia imbarazzante, e magari dove sia poco doloroso ecco..." Il tatuatore lo squadrò malizioso "Va bene. Allora che ne dici vicino all'inguine? Sotto la pancia non si vedrà molto. E poi è piccolo." "È doloroso?" "Non molto..." Notai che quel -non molto- non era molto convincente visto che estrasse e mise in funzione l'apparecchio affilato per tatuare. "Forza stenditi ragazzo!" "Si, si ma aspetti. Potrebbe, potrebbe fare piano?" Il tatuatore alzò gli occhi al cielo con un sorriso malizioso, fece sdraiare il ragazzo con forza e gli alzò la maglietta. Vidi Elijah sul punto di svenire, me lo sentivo, ma cercava di mantenere la calma afferrando fortemente i manici del sedile e poi chiuse gli occhi. Gli altri lo guardavano impassibili, ma a me faceva un po' pena. Era il più piccolino e conoscevo il carattere introverso di Elijah. Così presi uno sgabello, mi sedetti accanto a lui e gli afferrai la mano. Lui mi guardò e sentii che la sua ansia stava svanendo. Vidi i suoi muscoli rilassarsi e le vene gonfie ritornare normali. "Tu guarda me." Gli dissi per tranquillizzarlo "Non sentirai dolore." Lui mi sorrise e annuì. Il tatuatore ci mise pochi minuti come per gli altri e il tatuaggio venne benissimo. Io mi allontanai e Elijah si avvicinò agli altri. "Allora? Bello no?" "Perfetto!" Esclamò Viggo. Dom si avvicinò a Elijah e gli diede uno schiaffo sulla pancia "Bello fratello!" Lui indietreggiò e si rivestì "Grazie per la tua mano gelata Dom!" Rispose Elijah. Mentre Billy faceva il tatuaggio, Elijah si avvicinò a me con la mano tra i capelli "ehi, ehm...grazie t/n! Sei stata gentile. Non credo che sarei sopravvissuto ahah!" "Ahah lo sapevo. Per questo l'ho fatto." Lui mi squadrò divertito. "Dai, fa vedere!" Gli dissi alzandogli la maglietta. Lui abbassò un po' il pantalone e diedi un occhiata al tatuaggio. "Figo!" Commentai "Ora sei perfettamente un membro della compagnia eh!" "Oh si! E non mi ha fatto molto male. Stavo morendo di..." "Ansia...si lo so ahaha!" Ad un certo punto vidi Orlando che ci guardava ma cercai di rimanere indifferente "Ragazzi!" Gridai "Voglio farvi una foto con i vostri tatuaggi quindi tutti in posa forza!" "Grande! Su!" Esclamò Orlando. Presi la fotocamera e scattai una bellissima foto. Dom era andato in bagno perciò nella foto lui non c'era...peccato. Il giorno dopo successe una cosa diversa dal solito. Io andai come sempre alla roulotte alle cinque del mattino ma davanti trovammo Peter Jackson con un aria piuttosto entusiasta. "Peter, buongiorno." Dissi "Va, va tutto bene?" "Oh si. Giorno t/n. Ho detto a tutti di venire qui stamattina. Voglio fare un annuncio." "Oh di che si tratta?" "Lo scoprirai." Mi disse sorridendo. Dopo qualche altro minuto arrivarono anche tutti gli altri, ma proprio tutti: Gli attori, la tutta la troupe e persino le comparse. Io mi misi accanto ad Autumn, Charlotte e Betty. Salutai Elijah con un cenno e lui ricambiò. "Allora..." cominciò Peter "So che è presto, molto presto...ma ho un'importante annuncio per tutti voi oggi. Comincio col dire che il lavoro che fate è meraviglioso. Ogni persona qui davanti a me. E beh...La compagnia dell'anello sta raggiungendo più di quello che pensavo. Insomma non siamo solo stati candidati a molti Oscar...ma stiamo riscontrando un enorme successo tra i semplici fan. Siamo dappertutto ragazzi! E per questo...cosa che non ho mai fatto...voglio organizzare una festa, ma non solo una festa...un ringraziamento speciale per tutti quanti. Lo organizzerò io stesso e voi non dovrete pagare nulla, dovrete solo portare il vostro culo lì." Tutti scoppiarono in una grossa risata, poi Peter continuò "Tutto questo dopo la premiazione. Volevo dirvelo prima, così avrete tempo di organizzarvi...tutto questo mi eccita signori!"

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Capitolo 14
*** 14. ***


𝟷𝟹 𝙰𝚙𝚛𝚒𝚕𝚎 𝟸𝟶𝟶𝟷 Le riprese continuarono. Arrivammo alla scena della scala segreta per arrivare a Mordor. Il trucco per Elijah e Sean diventò più impegnativo, soprattutto per Elijah visto che Frodo stava davvero diventando posseduto dall'anello. Dovevo anche fargli delle ferite al collo e sul viso, insomma mi ci vollero più delle solite due ore. Dovevo picchiarlo per non farlo addormentare, altrimenti sarebbe crollato dal sonno. Quando recitava era sempre perfetto, ma al trucco proprio non riusciva a reggersi in piedi. Un giorno, che Elijah e Sean non dovevano recitare, io potevo benissimo riposarmi, ma Bob all'improvviso bussò alla mia porta e mi disse di prepararmi alla svelta "Bob?! Ma oggi non dovevo lavorare!" Gli strillai abattemdomi il cuscino il testa. "Cambio di programma. Serve un sostituto perché manca un truccatore." "Di chi?!" "Lo scoprirai..." Sbuffai ma mi alzai, mi preparai e uscii dalla stanza. Guardai Bob confusa e frustrata "Che significa lo scoprirò?!" "Andiamo signorina." Non andammo alla solita roulotte ma vicino al set dove giravano le scene con Aragorn, Legolas e Gimli, praticamente quelle molto impegnative. Peter mi salutò con un cenno e si avvicinò "Ciao t/n! Lo so che non dovresti lavorare oggi ma Jerry, si è ammalato e volevo te perché...perché sei bravissima ecco." Inizialmente volevo ringraziarlo per il complimento ma mi accorsi che Jerry era truccatore di...Orlando. Il ragazzo mi salutò con la mano e io mi avvicinai a lui con un sorriso imbarazzato "Ciao t/n! Come stai?" "Ehm...bene, credo...si, bene." Perché balbettavo?! "Sono contento. E sono felice che ci sia tu oggi. Per me." "Ehm...si, anche, anche io." Il suo personaggio aveva appena concluso una battaglia quindi dovevo dedicarci più tempo...fantastico! Mi guardava con un sorriso malizioso fino a che mi disse "Magari potremmo farci una passeggiata un giorno di questi." Io quasi mi strozzai con la mia saliva "C-come?" "Non so...potremmo vedere un po' i dintorni." Mi veniva da ridere perché con Elijah avevo visitato molto più dei dintorni. "Ehm...beh io, non so...cioè si...però..." stavo per perdere le parole me lo sentivo. "Se non ti va non importa..." "No! Mi va! È solo che...non lo so, insomma ci passiamo quattro anni." "Cosa c'è di strano?" Mi arresi...non potevo spiegargli che a me piaceva un altro "Niente." "Allora ti va?" Dio, che insistente!! Presi un bel respiro "Certo!" Dissi lentamente. "Va bene. Facciamo stasera?" "Sta-stasera?!" "Si?" "Ehm...va-va bene." "Grande." D'accordo...ero appena sprofondata nell'imbarazzo più assoluto. Finii di truccarlo e appena cominciarono a girare le scene, presi la mia borsa e me ne andai. Dovevo riflettere. Quel ragazzo era terribilmente attraente, ma poi mi tornava in mente Elijah e mi rilassavo. Mi sedetti sulla solita collina. Erano le nove del mattino e speravo che Elijah venisse. Infatti... "Madame..." Riconobbi subito la sua vocina "Ciao Frodo." Dissi. Lui si buttò a terra a pancia sotto come un bambino (la parte di lui che mi piaceva di più) "Mi aspettavi per caso?" Esclamò. "perché avrei dovuto aspettarti? tu vieni qui sempre all'alba, no?" Lo squadrai con aria maliziosa. "Già...ma oggi avevo sonno." "Ahah ovviamente!" Rise anche lui, poi tirò fuori un vecchio Walkman degli anni ottanta e mi guardò. "Ma...che figo! Dove lo hai preso?" Gli chiesi. "È mio! Non è mica passata la moda degli Walkman eh!" "Ahah si come no!" "Ho creato una cassetta per te." Io lo guardai quasi sconvolta "Davvero? Lo hai fatto per me?" "Dopo quella volta a casa mia...ho capito che musica ti piace. E qui ci sono dei pezzi che sicuramente ti piaceranno molto." Gli sorrisi arrossendo "Elijah...mi farai altre sorprese così?" "E chi lo può sapere..." adoravo il suo tono sarcastico. "Idiota..." Ci sdraiammo insieme e ascoltammo musica anni ottanta-novanta per almeno due ore. Non parlammo, facevano solo cenno con la testa quando ci piaceva una canzone. Poi ci alzammo e ci mettemmo a ballare come due matti, tanto non ci vedeva nessuno...eravamo nel bel mezzo del nulla! "Questa spacca!" Urlai per farmi sentire. "Cosa?!" Disse lui sorridendo. "È figa! La canzone!" "Non riesco a sentirti!" "Coglione ahahah!" "Ehi!" "Allora senti?!" Lui rise a crepapelle e subito dopo mi prese le mani e mi fece volteggiare e io feci lo stesso subito dopo. Ad un certo punto partì una delle mie canzoni preferite: Always dei Bon Jovi. Era la canzone più romantica che avevo mai sentito. Io e Elijah ci guardammo e arrossimmo "Adoro questa canzone." Esclamai. "Lo so. Per questo l'ho messa..." disse lui. Dopo quella meravigliosa canzone romantica, ritornammo a ballare. Eravamo due matti...così spensierati, così felici, non ero più in imbarazzo con lui. Non più... A pranzo mangiai con le mie amiche, ma videro subito che mi comportavo in modo diverso dal solito "t/n! Ci sei?" Disse Charlotte "C-come?" "Ti ho fatto una domanda!" "Oh io...non ho sentito." "So io cosa ha." Esclamò Autumn. "No non lo sai." Gli dissi io. "Allora diccelo." "Riguarda Elijah?" Chiese Betty. "In realtà...no." A quel punto le mie amiche si guardarono l'un l'altra e poi riguardarono me. "Chi è?!" Chiese Betty molto incuriosita. "Dai t/n!" Disse Charlotte. "È...sapete una cosa, ora devo proprio andare." Non feci in tempo nemmeno ad alzarmi che tutte e tre mi afferrarono e mi fecero sedere "Ora ce lo dici!" Disse Autumn. "Va bene..." con riluttanza gli raccontai di Orlando e dell'appuntamento che avevano quella sera. Sapevo che Betty ne era cotta, per questo non volevo raccontarlo. Lei incrociò le braccia e guardò in basso senza dire nulla. Le altre rimasero a bocca aperta e io che ancora non capivo come avevo fatto a passare da una vita senza nessuno che mi calcolava nemmeno a una vita dove addirittura due ragazzi attori, specifico Attori, mi chiedevano di uscire con loro! Vidi Betty davvero offesa ma che ci potevo fare...non era mica colpa mia. Senza dire una parola mi alzai e uscii dal ristorante. Loro non mi fermarono, così andai nel mio appartamento e mi riposai un po'. Mi svegliai all'improvviso sentendo bussare alla mia porta. Guardai l'ora ed erano le sette di sera. Oddio! Dovrò già vedermi con Orlando a quell'ora. "Chi è?" Domandai pensando fosse Orlando che mi era venuto a prendere come faceva sempre Elijah, invece era Autumn "fammi entrare." Io ero già vestita anche se non mi resi nemmeno conto che i miei capelli erano pietosi, così uscii dalla stanza "Non posso Autumn. Devo andare da..." "Lo so. Ma volevo dirti che...ti piace ancora Elijah? O ti stai infatuando di quel ragazzo?" "Cosa?! No, Autumn. Davvero no. Ogni volta che guardo Orlando penso che sia davvero attraente ma poi penso a Elijah..." " quindi mi stai dicendo che uscendo con Orlando penserai sempre a Elijah anche se stai con lui?!" Era una domanda sensata ma non potevo fare altrimenti. La superai e andai alla roulotte di Legolas. Vidi Orlando che mi sorrideva con le mani in tasca, lo raggiunsi. "Ciao." Mi disse. "Ehi." Dissi io "Dove...dove andiamo?" "Ti faccio vedere. Seguimi." Avevo l'impressione che mi prendesse per il polso ma lui non era Elijah no? Arrivammo in cinque minuti su un'alta collina e lui mi disse "Ora chiudi gli occhi." Io lo guardai e poi li chiusi "Che devi farmi vedere? Non mi piacciono gli scherzi." "Tranquilla. Ahahah. Okay ora puoi aprirli." Io li aprii e vidi tutte delle piccole lucine in lontananza, vedevo il set della Contea al buio, quello di Brea e di Gran Burrone. Era tutto così piccolo da lassù "Che forza! Non ci ero mai salita qui su!" "È uno spettacolo meraviglioso, soprattutto di notte." "Hai ragione. È bellissimo." Poi indicai con il dito dei posti che mi vedevo venire nei ricordi "Quello laggiù è L'aeroporto. E-e lì c'è la roulotte dove trucco Elijah. E invece li c'è il mio  appartamento...e li..." ma mi bloccai indicando il bosco. Ricordavo perfettamente cosa c'era dietro gli appartamenti di Elijah e degli altri attori. Quel bellissimo laghetto in mezzo al bosco dove io e Elijah ci siamo schizzati con l'acqua, e quando mi aveva prestato la sua giacca. "Tutto bene?" Mi chiese e io tornai in me. "Si. Si, certo...è-è davvero molto bello qui." Lui mi sorrise "Sono felice che ti piaccia. Volevo portarci una persona speciale." "E io sarei speciale?" Dissi sorridendo. Lui smise di sorridermi e mi squadrò seriamente. "Tu-tutto bene Orlando?" Gli chiesi. All'improvviso lui si avvicinò velocemente alle mie labbra ma io feci in tempo a scansarmi...okay che?! Mi stava per baciare? Orlando Bloom aveva cercato di baciarmi?! "Mi dispiace..." disse imbarazzato. "O-Orlando io...tu hai frainteso." "Lo so, io non volevo..." "Orlando..." gli presi le mani "Tu sei un bravissimo ragazzo e sei spiritoso...e ammetto che sei davvero attraente, insomma non lo si può negare. Ma..." "C'è un altro. Lo vedo nei tuoi occhi." "Mi sono innamorata di un altro ragazzo. E...ogni volta che sto con te, ho una terribile attrazione nei tuoi riguardi...ma poi mi ritorna in mente lui. E capisco dove vuole andare il mio cuore." Lui mi sorrise "Ho capito." "Mi dispiace tanto, io..." "No, va bene. Ti auguro tutta la felicità che meriti, davvero." "Anche a te. Insomma...sei Orlando Bloom cavolo! Tutte le ragazze di questi tempi vorrebbero averti." "Ma tu sei unica..." Oh no, ricomincia il romanticismo... "Grazie. Per tutto. Ma ora...devo proprio andare." Feci per andarmene ma lui mi prese la mano. "Aspetta." "Cosa?" "Quel ragazzo che ti piace...diglielo! Vai a dirgli ciò che provi come ho fatto io stasera!" "Ma io...non posso." "Cogli l'attimo! Senza fare stupidaggini." Io risi e poi tornai seria "cogli l'attimo..." ripetei. "Esatto." "Si...io devo andare! Devo proprio andare!" Gridai felicemente e lui mi augurò buona fortuna. Okay... mentre correvo stavo realizzando un paio di cosette. Uno, avevo appena rifiutato il famoso Orlando Bloom. Due, stavo correndo da Elijah. Si! Gli avrei detto ciò che provavo! Ero pronta! Arrivai all'appartamento del ragazzo molto emozionata, diciamo che il mio cuore non lo sentivo più nel petto...stavo per bussare quando...quando dalla finestra vidi lui, che baciava un altra ragazza mentre le toccava i fianchi. Un bel bacio si...ma il mio cuore si spezzò in quel momento. Già, molto imbarazzante, ma fu così. Elijah era fidanzato. E io misi una spunta nella mia testa: non sarei mai stata con lui. Perché lui non mi amava. Tornai al mio appartamento piangendo. Si, piangevo...ero distrutta, non sarei mai potuta stare con lui...proprio in quel momento che avevo una piccola speranza. Perché non me lo aveva nemmeno detto? Era un mio amico no? Ero confusa, delusa e Il giorno dopo avremmo girato la scena in cui Frodo cacciava via Sam fidandosi di Gollum che in realtà lo avrebbe tradito. Scena che mi fece ripensare a quello che avevo visto la sera precedente. Non mi andava per niente di truccare Elijah, che sembrava invece come se non fosse accaduto nulla. "Giorno t/n." Mi disse, ma io non lo guardai nemmeno in faccia. Preparai il trucco e cominciai a sistemargli i capelli. "Ahi!" Borbottò. Io gli stavo tirando i capelli con cattiveria, lo ammetto, ma non mi faceva pena. Gli passai la lacca sui capelli e gli misi la parrucca. "Vai a cambiarti." Gli dissi fredda. "Vado." Rispose lui con il suo solito sorrisetto ma io rimasi impassibile. Dopo che tornò, gli misi le protesi e poi gli truccai il viso. "Ci hai messo molto di meno oggi eh!" Mi disse. "Bravo. Ora vai." Lui si accigliò a quel punto "Tutto bene? È-è successo qualcosa?" "Devi andare ora." "Non siamo in ritardo. Hai fatto prima, perciò se vuoi parlarne..." disse serio. "Non ne voglio parlare!" Urlai e Sean e Autumn che si stavano baciando trasalirono e tornarono a lavoro silenziosamente. Io li guardai e uscii dalla roulotte, avevo proprio bisogno di aria. Ovviamente lui mi seguì...fantastico! "Vuoi dirmi che succede?!" Disse. "Non voglio parlare con te!" "Allora ce l'hai con me..." disse abbassando lo sguardo "Che ho fatto? Dimmelo perché non lo so." "Potevi almeno dirmelo!" "Dirti cosa?!" "Che hai una ragazza! Vi ho visti ieri...Sono una tua amica e, e potevi almeno dirmelo." Il suo sguardo si alleggerì e scoppio in una grossa risata. "Cosa diamine ridi?!" "Franka non è la mia ragazza!" "Franka? Così si chiama?" "Si..." Si avvicinò a me e cominciammo a passeggiare. "T/n hai frainteso. Lei è un attrice, lavoreremo insieme per un film chiamato Try Seventeen. È una commedia romantica. Ho accettato la parte una settimana fa e Franka non si sentiva di baciarmi direttamente sul set per la prima volta perché...beh non aveva ancora dato il primo bacio. Così è venuta da me fin qui, ma è solo una collega." Rimasi sconvolta davvero. "Io...mi sento una stupida." "No non dire così. Ho tenuto nascosto che avevo accettato un altro film ma ve lo avrei detto. Mi dispiace se ti ho dato un'impressione sbagliata." "No io...sono io a dovermi scusare. Mi dispiace Elijah..." "Scuse accettate!" Scherzò dandomi una pacca sulla spalla "Toglimi una curiosità però...perché ti sei arrabbiata così? Sei gelosa?" Mi fissò maliziosamente. "Assolutamente no! Non sono gelosa!" Mentii "Semplicemente ci ero rimasta male perché pensavo che me lo avresti detto. Pensavo che fossimo amici ecco..." "Noi siamo amici! Sei la mia migliore amica t/n!" Non sapevo se essere felicissima perché mi aveva detto che ero la sua migliore amica o il contrario perché aveva detto che ero solo un amica... "Grazie Elijah." Gli sorrisi "ma ora fammi mettere apposto la parrucca. Te l'ho messa malissimo ahah!" Tornammo alla roulotte e poi girammo la scena.

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Capitolo 15
*** 15. ***


𝟻 𝙰𝚙𝚛𝚒𝚕𝚎 𝟸𝟶𝟶𝟷 - 𝙾𝚛𝚎 𝟷𝟼:𝟹𝟺 Quel pomeriggio Autumn bussò alla mia porta con violenza "t/n! Ti sbrighi ad aprire?!" "Oddio Autumn arrivo, arrivo." Aprii "Cosa c'è?" "Ho un grosso problema." Disse entrando tutta disinvolta. "Cosa è successo?" "Lo sai che fra una settimana ci sarà la premiazione della Compagnia dell'Anello vero?!" "Certo che lo so." "E non ricordi che dopo la premiazione andremo ad una specie di ricevimento molto elegante?!" "Ma che dici? È solo una festa per...beh per festeggiare il traguardo, no?" "Beh...si anche, ma sarà in una villa vittoriana. E tutti verrano con dei vestiti appropriati." "Perfetto. Allora indosserò il vestito che mi ha regalato Elijah. Glielo promesso." "E io?! Sean non mi ha comprato nulla. Mi devi accompagnare a fare shopping." "Oh va bene. Va bene, calmati. D'accordo." "Grazie..." All'improvviso nella camera entrarono velocemente anche Betty e Charlotte "Anche noi!" Dissero all'unisono. "Oh mio dio ragazze! D'accordo, d'accordo." Il giorno dopo non dovevamo lavorare, perciò prendemmo un autobus e arrivammo alla città più vicina, chiedemmo informazioni e ci dissero dove andare a comprare degli abiti. Ci misero tre ore per scegliere un vestito e non sto esagerando! Tre ore davvero! Charlotte scelse un vestito arancione con dei fiori sfumati alla fine dell'abito, Betty ne prese uno di un azzurro chiaro con delle sfumature bianche e Autumn (amante della natura e dei fiori) scelse un abito verde prato con dei fiori e dei ghirigori dorati. Eravamo tutte molto emozionante e per l'intera settimana non facevano altro che parlare delle acconciature e del trucco. Anche Elijah, Sean, Dom e Billy parlavano spesso da soli di quello che avrebbero indossato. "Ehi t/n!" Mi chiamò Elijah prima che uscissi dalla roulotte. "Dimmi." Dissi io. "Senti ehm..." si avvicinò a me "Per caso indosserai il vestito che ti ho preso per il compleanno?" "Ma certo Frodo. Altrimenti non sarei venuta lo sai ahah!" "Bene...figo." Ed eccolo di nuovo imbarazzato, che cucciolo! "Okay...io vado, ci vediamo domani." "Certo. A domani." Ci congedammo e ritornammo nei nostri appartamenti. 𝟷𝟸 𝙰𝚙𝚛𝚒𝚕𝚎 𝟸𝟶𝟶𝟷 Finalmente passò quella settimana snervante. Mi svegliai alle sette del mattino perché non riuscivo più a dormire per l'emozione. Quella sera stessa sarei stata alla festa più lussuosa di tutta la mia vita. Stavo morendo di ansia, feci colazione e decisi di andare da Autumn. Lei stava ancora dormendo e ovviamente la svegliai. Poi arrivarono anche le altre e chiacchierammo per tutta la mattina della premiazione e della festa. Pranzammo insieme, poi raggiunsi Bob che mi disse che ovviamente non sarebbe mancato "Scusami Bob, non dirmi che indosserai quello smoking blu elettrico?!" "Certo che si! Non vedo quale sia il problema!" "Lascia perdere. Va bene." Risi sotto i baffi. Alle tre tornai nell' appartamento con le mie amiche e cominciammo a preparaci. Sembravano quattro spose al matrimonio, era esilarante! Ci aiutammo con i vestiti e poi anche con le acconciature. Io mi feci i boccoli e legai due ciocche dietro la nuca con un fermaglio color panna e oro. Dio, mi piacevo tantissimo. Sembravo una dama uscita dall'epoca vittoriana, mischiata all'epoca moderna. Betty mi prestò una delle sue borsette e finalmente eravamo pronte. La premiazione si sarebbe svolta in Nuova Zelanda, perciò ci bastò prendere la macchina di Charlotte e in venti minuti arrivammo al grande teatro. Okay, era l'edificio più lussuoso che avessi mai visto, impossibile descrivere la bellezza di quel posto. C'era una grande scalinata di marmo, Autumn corse giù vedendo Sean, aggrappandosi al suo collo e poi c'ero io impaurita di cadere dalle scale con quei tacchi...sbirciai la platea e poi decisi di scendere. Ad un tratto lo vidi, quel bellissimo ragazzo dagli occhi dell'oceano che mi notò e mi guardò come non aveva fatto mai. In quel momento non sentii più la confusione nella sala, come se c'eravamo solo noi. Lui sembrava incantato da me, mentre scendevo le scale. Si avvicinò e mi aspettò alla fine "Ciao..."gli sussurrai lentamente. Lui mi squadrò "Wow...Sei molto carina. Cioè bella, sei davvero bella." Deglutì. Da dentro mi sentivo scoppiare davvero...oddio! "Grazie..." dissi io con un sorriso. Lui tese il braccio "Forza madame, la accompagno al suo posto?" Scherzò. "Con piacere messere..." risposi io e ci dirigemmo ai nostri posti a braccetto. Mi faceva sempre ridere, anche quando il momento poteva sembrare imbarazzante "Com'è lo smoking bianco stasera? Non fa un po' anni cinquanta?" Chiesi. "Può darsi, ma almeno sono la pecora nera nel gregge bianco...no aspetta il contrario." "Ahahah ho capito, idiota. Stai bene anche tu comunque." "Grazie." Deglutì. Sembrava un po' nervoso. Arrivammo ai nostri posti riservati vicino a Peter, poi arrivò anche Bob e ovviamente il resto del cast. Quel pomeriggio vincemmo tutti i premi per cui eravamo stati candidati, non ci sembrava vero, Peter si emozionò un paio di volte e io cercavo di non piangere, altrimenti il trucco faceva una tragedia sul mio viso. Peter fece un discorso meraviglioso, chiamando sul palco ogni membro del cast e poi anche tutti noi. Eravamo felicissimi. Dopo la premiazione, i giornalisti erano a migliaia per intervistarci, vidi che Elijah tentava di raggiungermi, ma essendo il protagonista lo riempivano di foto, autografi e di domande. Si fecero le otto di sera prima che le guardie fecero andare via tutti, e finalmente aggiungerei, non ne potevo più anche perché non sono mai stata così piena di attenzioni. Elijah invece sembrava disinvolto...ovvio, ci era abituato! Con la macchina di Charlotte, io e le altre andammo alla villa dove avremmo festeggiato il bellissimo traguardo. "Ma è meraviglioso qui!" Gridò Charlotte. "Oh si! Davvero un posto di lusso!" Commentò Betty. "Praticamente come casa mia..." borbottai io sarcastica. Dopo un po' arrivarono anche tutti gli altri e finalmente potremmo iniziare a mangiare. La sala era gigantesca, con un lampadario di cristallo meraviglioso. C'erano tavoli tondi per sei persone ciascuno. Ovviamente io mi sedetti con le mie amiche, ma ogni tanto guardavo Elijah seduto ad un altro tavolo vicino a Peter e altri. Verso le dieci finimmo di cenare e nemmeno mi accorsi che i camerieri spostarono tutti i tavoli ai lati e la sala si trasformò in una pista da ballo. Spensero le luci e accesero una palla da discoteca. Okay, mi sentivo più a mio agio. Autumn si avvicinò a me "ehi! Perché non gli chiedi di ballare a tu sai chi..." "Cosa? No! Sei matta?" Gli risposi. "Io non potrò farti da balia. Sean mi ha invitato a ballare quindi devo andare tesoro." "Vai! Tranquilla. Io mi sto divertendo!" Mentii. "Si certo..." scherzò lei e si diresse verso il suo cavaliere. All'improvviso vidi Orlando avvicinarsi a me e prima che potesse fare qualsiasi cosa, tirai Betty per un braccio in modo che si scontrassero...riuscito...e poi mi nascosi tra la folla, ma andai a sbattere come una rimbambita sulla schiena di qualcuno. Già...quel qualcuno era proprio il ragazzo dallo smoking bianco "Ops, mi dispiace tanto...sono così goffa." "Ehi t/n! Nah tranquilla ahah!" Disse prendendomi le mani. Io mi alzai e ci guardammo per un po' imbarazzati. Partì un lento e ovviamente tutte le coppie si avvicinarono. "Mi concede questo ballo, signorina?" Mi chiese Elijah ridendo. "No-non so ballare Elijah..." dissi. "Nemmeno io! Però c'è sempre una prima volta no?" Mi prese la mano e l'altra andò sul mio fianco "Si fa così, no?" Disse ridendo. "Ahah suppongo di sì!" Mi strinse a lui e cominciammo a dondolarci come facevano gli altri. Il mio cuore batteva all'impazzata. Notai Autumn che ballava con Sean e mi guardava come se volesse saltare per aria per la felicità. Betty ballava con Orlando e Charlotte con uno dei costumisti con cui lavoravamo. "Ballare con Elijah Wood non è una cosa da tutti i giorni." Sussurrai ridendo. Lui rise ma sembrava ancora teso e nervoso "Tutto bene?" Gli chiesi. "Oh si." Mi rispose "fa caldo però...non trovi?" Disse turandosi il colletto. "Io non sento caldo." Sorrisi. Lui si guardò intorno puntando ad un grande balcone fuori dalla sala "Ti va se prendiamo un po' d'aria?" Mi chiese. "Certo. Non ti senti bene?" "No no! Sto bene. Sto bene." Sorrise, mi prese per il polso come sempre e uscimmo sul balcone. Un po' d'aria mi ci voleva in effetti. Ci poggiammo sul parapetto. "È davvero bellissimo il cielo." Disse Elijah. Prese un bel respiro. "È sempre meraviglioso quaggiù." "Mi mancherà molto questo posto, quando finiremo di girare il film." "A chi lo dici." Lui mi guardò mentre io ammiravo il cielo notturno e all'improvviso mi prese la mano. Io lo guardai sorridendo. Il mio cuore cominciò a battere diversamente. Lui prese anche l'altra e mi guardò serio. "Elijah...va tutto bene?" Gli chiesi. "Io...devo dirti una cosa..." disse. Vedevo che stava sudando freddo, ma non riuscivo a capire. Deglutì di nuovo, ma all'improvviso sentii da dentro la sala una melodia familiare...quella melodia di Rome e Giulietta...il mio cuore cominciò a battere più velocemente. Lui guardò la sala e poi riguardò me "Te la ricordi?" Mi chiese. "Non l'ho mai dimenticata..." sussurrai. "Nemmeno io...t/n, io...da quel giorno dietro quella vasca..." "Cosa?" Cosa voleva dirmi? "Beh, io..." in quel momento tutti i suoi muscoli si rilassarono, come il suo sguardo...mise una mano sulla mia guancia e mi baciò. Mi baciò... fu il mio primo bacio, e fu con lui...stavo sognando? Il mio cuore perse un battito e fu come se non sentii più il chiasso da dentro. Sentii come se mi mancasse l'aria per qualche secondo...quei secondi che non finivano mai. Era l'infinito, il nostro infinito... Ci staccammo e ci guardammo. Lui mi sorrise "Non sapevo come dirtelo." Disse ridendo. Io sentivo che stavo per scoppiare dal piangere. Gli afferrai le mani e gli dissi "Ora prova a dirmelo di nuovo." Lui mi squadrò e disse "Da...da quando ti ho visto dietro quell'acquario, il mio cuore, per la prima volta, batteva in modo diverso...era un sentimento che non avevo mai provato davvero, non era una semplice infatuazione...era diverso, era bellissimo. Quando quella sera sono andato a letto non riuscii a chiudere occhio. Vedevo solo te dietro quella vasca e mi ero ripromesso che ti avrei cercata e, e poi il giorno dopo ti presenti alla roulotte e io...io rimasi incantato. Eri tu...ti avevo trovata. Ricordi quella volta al set della festa di Bilbo? Ti sei trovata con una coperta verde sulle spalle. Si, te l'avevo messa io. Ti guardavo dormire e mi sembravi la creatura più dolce e bella che avessi mai visto. Ti spostai i capelli dal viso...eri così bella. T/n, mi piaci molto. E non voglio che tu sia solo un' amica per me." Io non riuscii a trattenere un singhiozzo, erano le parole più belle che qualcuno poteva dirmi. Misi la mia mano sulla sua che era appoggiata sulla mia guancia "Avrei voluto dirtelo da molto tempo, ma non ho mai avuto il coraggio. Non ne avrei mai avuto. Anche tu mi piaci tanto, ma non mi piace il famoso Elijah Wood, l'attore che interpretò Frodo Baggins nella trilogia del Signore Degli Anelli...io mi sono innamorata del vero Elijah. Quello che alla mattina non riesce a tenere gli occhi aperti, quello che è caduto per le scale dal sonno, quello con cui ho ballato come una matta a casa sua, quello che faceva finta di non piangere vedendo Titanic, quello spiritoso che ti fa sempre venire il sorriso anche quando sembra che il mondo gli crolli addosso. Tu. Solo tu." Lui mi sorrise con le lacrime agli occhi "Allora posso baciarti di nuovo?" Ed ecco il solito vecchio Elijah. "Sta zitto!" Dissi, lo presi per le guance e lo baciai. E ci baciammo, stavolta come si deve. In quel momento non stavo pensando di averlo conquistato, non pensavo a nulla...solo a lui. Il mio piccolo Elijah. "Ti va di andarcene?" Disse lui, indicando con la testa il bosco. Io annuii divertita. Rientrammo nella sala mano per la mano, non guardai nessuno anche se già immaginavo la faccia di Autumn e delle mie amiche. Uscimmo ridendo e ci mettemmo a correre per le colline della nostra "casa": la Nuova Zelanda. "Ahah, fermati fermati!" Gridavo anche se non volevo che si fermasse. "Sei già stanca? Allora ci penso io!" Gridò con voce roca, mi prese per le gambe e mi portò in braccio "Ahah no! No!" Gridai. Lui rideva e poi ci buttammo giù per una collina per poi fermarci ai suoi piedi. Prendemmo entrambi fiato e poi lui mi guardò. Io mi girai e ricominciammo a ridere. Ci rialzammo "Guarda il tuo vestito!" Dissi. "Non guardare il tuo allora!" "Ahah! Oh mio dio!" Mi buttai tra le sue braccia e poi corremmo fino al bosco, finché non ci fermammo stanchissimi e con il fiatone. Lui mi guardò "Dio, sei bellissima!" Disse e mi baciò. E finimmo per baciarci per molto tempo fino a che delle piccole lucine blu ci interruppero. "Cosa sono?" Domandai. "Credo...siamo lucciole. Wow!" "Ma le lucciole non sono blu." "Credo che un giorno Billy mi abbia detto che solo in Nuova Zelanda esistono lucciole blu, ma non ricordo come si chiamano." Le piccole lucciole erano a centinaia e ci circondarono facendoci luce. Io e Elijah ci sdraiammo sull'erba ad ammirare le bellezze della natura, mano per la mano. Ero innamorata, e ora anche lui. Si girò verso di me e all'improvviso disse "Io ti amo." Lo disse tutto d'un fiato. Il mio cuore mancò di un altro battito. "Dillo ancora..." dissi. Lui si alzò con il gomito "Ti amo t/n t/c...da impazzire." "Che strano...l'ho sognato così tante volte, che non capisco se sto sognando ancora..." "Allora stiamo sognando entrambi..." e mi baciò di nuovo. Si mise sopra di me e mi accarezzò le guance delicatamente. Sembrava un fiore che mi sfiorava il viso. Io, invece, gli accarezzavo i capelli. Poi le sue labbra si spostarono sul mio collo e le mie mani sulla sua schiena, le lucciole ancora brillavano attorno a noi. Poi ci sdraiammo di nuovo e io mi poggiai sul suo petto "Sento il tuo cuore...batte veloce, come il mio." Presi la sua mano e la poggiai sul mio petto. Lui mi guardò con amore e mi spostò i capelli dal volto. Poi mi sfiorò le labbra con le dita. Non disse nulla, sfiorò il suo naso sul mio e sorridemmo insieme. Poi vide che sentivo un po' di freddo, si tolse la giacca bianca e mi coprì. Restammo abbracciati per un po'. Si fece mezzanotte e, visto che il giorno dopo avremmo dovuto lavorare, preferivo andare a letto. Mi accompagnò fino al mio appartamento e gli diedi la giacca "È stata la serata più bella della mia vita." "Anche per me...cavolo è successo davvero?!" "Ahah credo di si! Non ci credo nemmeno io." "Mi ero preparato per tutta la sera, lo sai?" "Ahah! Infatti ti vedevo molto nervoso." "Allora...vuoi fidanzarti con me?" Quella domanda era la stessa che risuonava nella mia testa da anni aspettando quel momento, che era arrivato. "Che domanda è?!" Lo presi per i capelli e lo baciai "Ti amo Elijah Wood!" "Ti amo t/n. Dio quante volte avrei voluto dirtelo!" Io risi. Ero sulla soglia della porta "Beh allora...buonanotte." Mi disse. "Già...notte Elijah." Gli sorrisi. Mi diede un bacio sulla guancia e chiusi la porta. Mi accostai ad essa e le gambe cominciarono a tremarmi, sorrisi. Però...c'era qualcosa che non andava...non mi sentivo piena quella sera...di scatto, senza pensarci riaprii la porta "Elijah!" Urlai. Notai che anche lui mi stava per chiamare. Si riavvicinò alla porta grattandosi la testa. "Già...volevo dirti..." cominciò lui. "Si...ehm..." balbettai io. "Magari...magari un altro bacio?" Disse e ci baciammo di nuovo. "Mancava quello...già..." "Eh si..." "Ci vediamo domani." Dissi. "Certo. A domani." Eravamo imbarazzati entrambi. Richiusi la porta e feci un altro grande respiro. Non capivo però cosa mancava...c'era qualcosa che desideravo. In quel momento capii. Volevo lui. Avevo bisogno di lui. Uscii di nuovo, ma prima che potessi gridare il suo nome, lui era davanti alla porta come se stesse pensando la mia stessa cosa. Non c'era bisogno che dicessimo nulla, mi aggrappai a lui violentemente e mi baciò entrando nella stanza. Chiudemmo la porta e ci buttammo sul letto "Resta con me stanotte..." dissi. "Speravo me lo chiedessi..." sussurrò lui. Ci baciammo. Sentivamo entrambi una fortissima attrazione fisica che ci fece eccitare. Lo feci sdraiare e io mi misi sopra di lui. Cominciai a sbottonargli i  bottoni della sua camicia "Sei sicura?" Mi disse prendendomi le mani. "E tu sei sicuro?" Sorrisi io. Lui sorrise e mi baciò di nuovo. Gli tolsi la camicia e poi lui mi sbottonò delicatamente il vestito da dietro la schiena. Io cominciai a baciargli il collo, scesi sul petto e poi sulla pancia, arrivando all'ombelico. Gli sbottonai i pantaloni, mentre lui mi accarezzava la schiena e poi mi chiese ridendo "Posso signorina?" Indicando il mio reggiseno. "Te lo consento..." dissi io ridendo. Elijah mi sganciò il reggiseno e poi prese un bel respiro. "Tutto okay?" Chiesi. "Certo. Va tutto benissimo." Le nostre posizioni si scambiarono e in quel momento lui era sopra di me. Ci avvolgemmo tra le lenzuola "Accarezzami Elijah..." sussurrai, presi la sua mano e la poggiai sul mio seno. Lui mi baciò il corpo e le spalle mentre mi accarezzava i fianchi. In quel momento le nostre mani si congiunsero e lui entrò dentro di me, delicatamente. "Ti ho fatto male?" Mi chiese. "No...baciami." Dissi io. Eravamo all'apice del piacere. Era quello che ci mancava. Facemmo l'amore quella notte (tutto con le rispettive precauzioni) e fu la notte più bella della mia vita. Avevo sempre sognato di farlo per la prima volta con la persona che amavo e quel giorno era arrivato. Ci sdraiammo sul letto abbracciati "È stato bello..." Dissi. "Già. Bellissimo." Si girò verso di me e mi baciò la fronte. In pochi minuti ci addormentammo abbracciati, mezzi nudi. Non mi svegliai nemmeno una volta per quanto eravamo stati bene. Quando aprii gli occhi era già mattina. Vidi lui di spalle che dormiva ancora. Gli baciai la schiena nuda "Ehi...buongiorno." Sussurrai. Lui fece un mezzo sbadiglio e aprì gli occhi, quindi si girò verso di me "mhm...Ciao...allora non era un sogno?" Scherzò e io risi. "Non credo, no..." "Buongiorno." Mi disse baciandomi le spalle. Ci stiracchiammo e ci mettemmo i vestiti addosso "Che ore sono?" Mi domandò. "Sono le sette...SONO LE SETTE?!" Gridai. Lui sgranò gli occhi "Merda, siamo in ritardo!" "Oddio dovevamo stare lì due ore fa!" Strillai. Ci finimmo di vestire e uscimmo di fretta verso la roulotte.

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Capitolo 16
*** 𝟙𝟞. ***


Avevo passato la serata più bella della mia vita, quella che aspettavo da quasi un'anno. Ma in quel momento eravamo in ritardo di due ore a lavoro perché eravamo occupati a coccolarci e abbracciarci per tutta la notte. "Elijah muoviti!" Gridai scendendo dalla collina. Lui aveva una ciambella in bocca e quasi si strozzò correndo. Arrivando alla roulotte, vedemmo Sean, Autumn, Bob e Peter con le braccia incrociate. "Mio dio, ci dispiace tanto." Dissi io. Appena Autumn ci vide arrivare insieme fece una faccia che non avevo mai visto. Nemmeno con Sean sembrava così felice e euforica. Sean ci guardava con aria maliziosa, Bob decisamente sconvolto e Peter piuttosto arrabbiato. "Peter scusami, è colpa mia..." disse Elijah, perché proprio non sapeva come giustificarsi. "Ragazzi" cominciò Peter "a che ora siete andati a letto ieri sera?" Io e Elijah ci guardammo. Avevamo dormito veramente poco. "Beh io...noi..." Elijah non sapeva proprio come spiegarsi. "Possiamo non spiegarlo e...e chiediamo solo scusa?" Chiesi io. Peter ci guardò come se avesse capito tutto e annuì imbarazzato. Noi facemmo un sospiro di sollievo. "Dai, andate a lavoro. È già tardi." Commentò Bob squadrando Elijah come se volesse ucciderlo. All'intero della roulotte, Autumn e Sean ci guardarono per tutto il tempo e noi facemmo finta che non era accaduto nulla. "Allora..." disse Sean "Passata una bella notte?" Elijah quasi si strozzò con l'acqua e io posso la spazzola di getto. "Un po' nervoso vedo." Disse Autumn "È successo qualcosa?" "Perché non continui a lavorare Autumn?" Intervenni io. Lei alzò le spalle con aria maliziosa. Dopo le solite due ore, Sean ed Elijah cominciarono a recitare e Autumn volle scambiare due parole con me. Ovviamente... "Allora...che è successo? Non vi ho visti per tutta la serata!" Io sorrisi "Beh noi...lui mi ha baciato. E mi ha confessato che si è innamorato di me." Non riuscivo a nascondergli nulla. Lei si coprì la bocca con le mani "Oh mio dio! È andata?!" "È andata." "Raccontami tutto!!!" "Okay, okay...beh, ci siamo baciati e poi...poi siamo andati fuori e ci siamo seduti su una collina e insomma questo...e poi mi ha accompagnato a casa." Lei sgranò gli occhi "tutto qui? Dov'è il pezzo forte?!" "Cosa?! Che vuoi sapere?" Dissi ridendo. "Lo avete fatto o no?!" "Oh mio dio Autumn!" "Allora?" Io la guardai arrendendomi "Si. Ed è stato bellissimo. Mi sento viva." Lei fece i salti di gioia "SI! Diamine si!" "Dio Autumn, è stato meraviglioso. Non mi sono mai sentita così donna prima d'ora." "Oh ti capisco. Che bello, sono troppo felice per te e Elijah." "E anche io per voi! Magari potremmo fare un uscita a quattro." "Oh beh...noi ci siamo lasciati, dopo la festa." "Come?!" "Si, abbiamo capito che siamo troppo amici e una relazione non è...giusta ecco." "Oh mi spiace." "Oh no tranquilla. Io e Sean siamo come fratelli e preferiamo rimanere così." "Capisco." Ci abbracciamo e poi tornammo al set. Quel giorno Frodo veniva punto dal ragno Shelob perciò dovevo imbacuccarlo tutto per la scena. "Mi sento come un pinguino sai?" Disse muovendosi come un pinguino. "Oh mi spiace caro mio ma ti dovrai adattare." Gli risposi. "Me lo dai un bacio?" Mi chiese. "Ho le mani piene di vernice verde." "Ma le labbra no." Disse malizioso. Si avvinò a me e mi baciò. Dovetti imbacuccarlo tutto, davvero. Era davvero divertente vederlo così. "Lo sai fare il morto?" Gli chiese Sean avvicinandosi. "Tecnicamente Frodo non è morto, ma si...ce la posso fare. Non è difficile." Rispose Elijah. "Cerca di non sbattere le palpebre." Gli ricordai. "Si, lo so bene t/n." "Sta zitto!" Dissi divertita. Dovemmo aiutarlo a sdraiarsi sulle gambe di Sean e finalmente potemmo girare la scena. Quando Peter vide dallo schermo come era venuta, esclamò "Elijah, i tuoi occhi sono impressionanti!" Lui si grattò la testa, mentre lo aiutavo a togliere quei fili dal suo corpo "beh...grazie ahah!" Rispose. Prima che andassi via, insieme ad Autumn, Elijah mi prese la mano "ehi dove credi di andare?" Mi domandò facendomi avvicinare al suo petto. "Ho fame. Vado con Autumn, Charlotte e Betty a pranzo." "Uffa. Volevo stare un po' con te." Disse prendendo entrambe le mie mani. Io gli diedi un bacio "Stasera sono libera." "Va bene. Voglio portarti da un parte." "Dove?" "Sarà una sorpresa!" "Ahah ovviamente!" "A dopo!" Concluse baciandomi le mani. Fece per andarsene ma io lo fermai "Aspetta." "Che c'è? Già ti manco?" Scherzò "Idiota, volevo dirti dove ci vedevano." "Lo sai già." Rispose e se ne andò di corsa. A pranzo le mie amiche non facevano altro che chiedermi di Elijah e cosa avevamo fatto quella notte. Erano davvero assillanti, però era bello avere molte attenzioni, lo ammetto. Soprattutto quando nella tua infanzia non ne hai mai avute. La sera mi preparai un pochino più elegante del solito e mi truccai un po' e uscii. Bob mi fece prendere un colpo "Ehi! Ma che ci fai qui?!" Dissi. "Stavo per bussarti. Non andiamo a cena?" Mi chiese. "Oh Bob, oggi no. Sto con Elijah stasera." "Ah va bene. Ma...tra te e quel ragazzo, c'è qualcosa vero? Stamattina eravate mano per la mano." "Beh...diciamo che ora stiamo insieme, si. Ci amiamo, Bob." Lui non sembrava molto felice della notizia. "Cosa c'è?" "Non lo so...è davvero il ragazzo giusto?" "Perché dici così?" "Perché...io lavoro nel cinema da venti anni. E so quanto durando le coppie che si formano tra le celebrità. Quel ragazzo sarà pieno di attenzioni e non sarà difficile che ti possa ferire per colpa di un altra. E soprattutto adesso che si è tolto lo sfizio con te." "Non dire così Bob! Che ti salta in mente?! Lui mi ama. E io amo lui." "Lo dici adesso." "Mi stai rovinando la serata. Me ne vado." Feci per andarmene e sentii Bob in lontananza che diceva "Non voglio che rimani delusa." Ma non lo urlò. Le sue parole mi ferirono, avevo le lacrime agli occhi, ma mi rivenne il sorriso vedendo Elijah sulla collina, dove andavamo sempre per vedere il tramonto. Si avvicinò a me con una rosa in mano "Per te." Disse sorridente. Io sorrisi e la afferrai "Che bella. Grazie." Lui mi sfiorò la guancia e mi baciò "Mi sei mancata." Disse. "Sono passate poche ore..." "E allora?" Scherzò e mi baciò di nuovo legandomi a se. Io ripensai alle parole di Bob e mi scansai "Cosa c'è?" Mi domandò "Troppo avventato?" "No è solo che..." presi un bel respiro "Elijah io ti piaccio davvero?" "Ma certo! Che domanda è?" "Beh perché...anche tu mi piaci tanto e non voglio che duri poco o che bastava togliere uno sfizio ecco...mi segui?" "Ti seguo benissimo, ma devi stare tranquilla. Io non sono quel tipo di ragazzo. Potevo aspettare anche un intero anno per farlo. Voglio solo stare con te." Io sorrisi "Allora, dove andiamo?" Gli chiesi. "In un posto che hai già visto. Ma oggi c'è la luna piena." "E quindi? Mi devi far vedere come ti trasformi in un licantropo?" Scherzai. "Oh no! Hai scoperto il mio segreto!" Rise lui buttandosi a terra. Io lo imitai, buttandomi sul suo petto "Ops...e io che pensavo fossi un hobbit!" Lui tirò su la testa "Sono molte cose io!" Sorrise. Poi mi abbracciò, ma rotolammo giù per tutta la collina e non riuscivamo a smettere di ridere. Con lui mi sentivo come se fossimo  bambini, ridevamo e non smettevamo di ridere, ci abbracciavamo e ci coccolavamo senza smettere di farlo. In quel momento eravamo sdraiati sul prato ai piedi di una collina, mano per la mano. "Sai..." sussurrò Eliajh "Siamo stati così tanto tempo insieme, ogni giorno da due anni, che non vedo molta differenza ora che stiamo insieme davvero." Io risi "Beh a parte i baci no?" "Oh giusto ahah!" Poi si alzò e aiutò anche me "Forza. Manca ancora un po'!" Esclamò. Entrammo nel bosco e dopo un po' riconobbi la strada. Infatti, ci ritrovammo in quel piccolo laghetto in mezzo agli alberi. Era ancora più bello dell'ultima volta. La luce della luna brillava sull'acqua che, in quel momento sembrava cristallina. "Dio, avevo quasi dimenticato questo piccolo paradiso." Commentai. "Per questo ti ci ho riportato." Disse lui e mi condusse al piccolo laghetto. Ci sedemmo mano per la mano mettendo i piedi nell'acqua. Appoggiai la testa sulla sua spalla e chiacchierammo lì per mezz'ora. Ridevamo, paravamo, ci baciavamo. Ad un tratto notai sulla spalla del mio ragazzo un ragno di dimensioni preoccupanti. "Ehm...Elijah?" "Dimmi." Disse lui che stava per addormentarsi. "Hai...hai un insetto sulla spalla." "Oh. Vabbè, ora ne se andrà." "Beh...è un ragno, piuttosto grande ecco..." A quel punto lui si girò e sbiancò, ma cercò di rimanere immobile "che faccio?! È gigantesco!" Sussurrò. "Calmati, ora prendo un rametto." Mi alzai, ma lui mi afferrò il polso. "Non andartene!" Disse impaurito. Io, a quel punto, non riuscii più a trattenere le risate "Tranquillo! Torno subito!" Non appena tornai, lo vidi con il ragno in mano, come se fosse stato il suo animaletto domestico "Ma che fai?! E se fosse velenoso?!" "Macché! Guarda che carino sulla mia mano." Mi faceva troppo ridere, era così dolce. "Okay, ma adesso posalo, dai." "D'accordo. Ciao Stuart." Disse posandolo sull'erba. Io mi avvicinai a lui "Stuart?!" "Beh doveva avere un nome, no?" "Elijah, mi farai morire dalle risate un giorno!" "Ahah, spero non succeda!" Mi abbracciò e mi baciò in fronte. Cominciò a fare caldo e Elijah cominciò a farsi vento con una foglia "Qui l'aria è molto diversa. È così afosa!" "Bene, allora rinfrescati un po'!" Dissi io e lo spinsi in acqua. "Ehi!" Disse una volta riemerso "Lo sai, si sta così bene. Vieni anche tu!" "No no!" Gridai, anche se volevo raggiungerlo anche io. Ci schizzammo e nuotammo insieme. Poi lui mi afferrò per il braccio e mi fece avvicinare a lui. "Che c'è?" Domandai. "Mi sono innamorato della persona giusta." Disse, posò la sua mano sulla mia guancia e mi accarezzò il viso. "Anche io. Elijah io non voglio perderti." Dissi ripensando al discorso di Bob. "Nemmeno io. Per nessun motivo al mondo. Non mi perderai." Mi baciò. Nelle sue braccia mi sentivo così al sicuro, mi sentivo così amata. Tolsi la maglietta al ragazzo e poi lui mi tolse la mia. Ci baciammo di nuovo. Lui mi accarezzava la schiena mentre io la sua pancia e il tuo petto. L'acqua sbatteva sulla nostra carne e pur essendo fredda, noi stavamo benissimo, quasi a sentire caldo. "Ti amo t/n." Mi sussurrò Elijah. "Ti amo anche io." Dissi io. Quando uscimmo dall'acqua, lui mi asciugò e mi mise la sua giacca sulle spalle, dandomi un bacio sulla fronte. Io mi poggiai sulla sua spalla e poi mi abbracciò. "Sono stata bene stasera." "Sono contento. Ma sto pensando solo adesso che non abbiamo cenato!" "Ahahah! Allora dove andiamo?" "Mhm, fammi pensare. Ehi, se ordinassimo il McDonald's?" "Ma...non ho mai visto un ristorante qui." "Lo conosco io. Ci ero andato con Dominic un giorno." "Figo. E lo possiamo ordinare da asporto?" "Li chiamo subito." "Forte." Ci dissero che sarebbero arrivati in trenta minuti. Il tempo per tornare ai nostri appartamenti e vestirci asciutti. "Ti va di venire da me? Non mi va di aspettare da solo." "Certo Frodo Baggins! Andiamo." Mi prese a braccetto e andammo al suo appartamento, saltellando come bambini. Quando arrivammo, lui mi chiese "Vuoi farti una doccia? Quell'acqua non so quando era pulita!" Disse ridendo. "Ahahah, vero. No...mi sento a disagio, vai tu, tranquillo!" "Ahah, va bene sapientona!" Mi baciò e andò al bagno. Io aspettai lì, chiamai i miei per salutarli, ma mi tennero poco perché avevano da fare. In quel momento, sentivo solo il vento fuori e l'acqua da dentro il bagno. Non ci pensai troppo ed entrai. Non sapendo nemmeno bene il perché, ma sentivo una forte attrazione verso di lui. Mi spogliai, aprii la tenda e lui trasalì, guardandomi, ma non disse nulla. "Sai, forse ho bisogno di una doccia anche io..." sussurrai. Lui mi sorrise, guardandomi negli occhi e io entrai. Dio, quell'attrazione fisica per quel ragazzo mi dava il tormento, così lo baciai, con l'acqua che ci bagnava. Lui mi accarezzò la schiena, i fianchi e mi baciò il viso. Ridemmo e poi gli insaponai i capelli "Ehi attenta agli occhi!" Mi disse. "Ahah, oh scusa, perfettino!" Esclamai sarcastica. Lui mi insaponò la schiena e poi i capelli. Non avevamo più pudori. Sembravamo una cosa sola, e la cosa mi piaceva molto. Certo, anche se lui era sempre rosso come la lava bollente, anche il suo corpo era incandescente. Quando uscimmo, lui mi diede un accappatoio e mi asciugò i capelli. Adoravo il suo lato premuroso. All'improvviso bussarono alla porta. "È arrivato il cibo! Siamo ancora in accappatoio, e adesso?" "Io non vado Elijah! Sono una donna." Dissi ridendo. "Ho capito, ho capito. Vado io." Sbirciai da dietro la porta del bagno divertita. Era un uomo mingherlino che appena vide Elijah aprire la porta, strizzò gli occhi e si aggiustò gli occhiali "Oh mi dio. Tu sei Frodo!" Elijah si grattò la testa, facendo un sorriso imbarazzato "Ehm già." "Oh mio dio! Senti puoi farmi un'autografo?! Ti prego! E anche una foto!" "Certo. Ma forse la foto meglio di no. Vedi io..." Io ridevo sotto i baffi "oh giusto, sei in accappatoio, scusa." Esclamò quell'uomo imbarazzato. Elijah gli fece un'autografo, poi ci consegnò la nostra cena e il mio ragazzo chiuse la porta prendendo un bel respiro. "Allora?" Disse "Era meglio se uscivo io o tu?" Io risi e uscii dal bagno. Ci vestimmo, lui mi diede una sua felpa. (Già, voi adesso vi immaginate la classica felpa gigante che alle ragazze arriva alle cosce, ma anche Elijah era piuttosto mingherlino perciò non era molto grande) "Dio, non mangiavo il McDonald's da due anni!" Esclamai assaggiando quel panino delizioso. "Ahah idem. È buonissimo, cavolo!" "Già!" Poi lui mi guardò con amore. Già, con quel suo solito sorriso dolce "Sto sempre bene con te, t/n." Disse. "Anche io." "Stavo pensando a una cosa." Esclamò entusiasta. "Dimmi." Dissi, incuriosita. "Quando finiremo di girare le scene, e...wow, non farmici pensare! Beh...ti andrebbe di essere la mia make-up artist personale? Per ogni film che girerò." Io avevo un sorriso a trentadue denti "Oh si! Si che mi va!" Dissi e mi scaraventai sul suo collo. "Dai! Perché mi stanno offrendo parecchi film...e quindi." "Che tipo di film?" "Beh, come già sai, quella commedia romantica con Franka Potente: Try Seventeen." "Si." "E poi mi hanno offerto un cameo in un film per ragazzi, dovrò interpretare: The Guy!" "Il ragazzo?! Ahah!" "Ahah esatto." "Beh, e quindi? È fantastico no?" "Certo. Ma mi serve proprio una make-up artist." "Lo farò, mio piccolo Frodo." Finimmo di mangiare e poi Elijah mi invitò a rimanere a dormire da lui. Mi rimboccò le coperte e mi diede il bacio della buonanotte, annusandomi i capelli "Notte, piccola mia." Mi disse. Io arrossii. Mi girai e mi accoccolai a lui "Notte, mio piccolo Hobbit." Così, ci addormentammo abbracciati.

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Capitolo 17
*** 17. ***


Dopo qualche giorno di pausa, poiché le scene si concentrarono maggiormente sugli altri personaggi del cast, ci svegliammo alle cinque del mattino per girare la scena successiva di Frodo e Sam al passo di Cirith Ungol. In quel momento eravamo nella roulotte e stavo truccando Elijah, come sempre. All'improvviso Peter entrò nella roulotte, senza preavviso alcuno "Ragazzi!" Gridò. "Mio dio Peter! Ci hai fatto prendere un colpo!" Esclamò Elijah, colto di soprassalto dall'imminente irruzione. "Oh scusate! Comunque volevo dire che finirai di truccare Elijah direttamente sul set." "Mhm...Perché?" Domandai. "Non lo so?! Vuoi forse che il tuo ragazzo vada in giro a torso nudo, legato come un salame?" In quel momento capii "Oh giusto! okay." Elijah mi guardò confuso prima di esordire la propria "Aaaah! Capito." "Ahah, alla buon ora! Forza, vestiti e andiamo." dissi infine, incitandolo ad alzarsi in piedi. Arrivammo al set della torre di Chirit Ungol, e non posso negare che anche quell'ambiente era stato portato a termine dai manager di produzione con una concreta impostazione e crescente importanza nei dettagli. "Oh bene, qui fa caldo!" Esclamò Elijah entusiasta. "Beh non voglio far raffreddare il mio Frodo no?" Scherzò Peter, prima di rivolgersi a me "Bene t/n, puoi cominciare." "Okay, Peter! Dai, togliti la maglietta!" Dissi a Elijah. (Si, sorrisi, lo ammetto.) Già lo vedevo imbarazzato, davanti alla troupe. "Lo sai che mi stai eccitando?" Gli sussurrai io. "Oh lo so bene, come non potrei?" Scherzò lui, cercando di attenere l'imbarazzo sia suo che mio. Lo feci sdraiare, lo truccai sul busto e dovetti fargli anche il particolare della puntura di Shelob e della pugnalata del primo film. Dovevo anche cominciare a truccarlo sul collo per fare le ferite provocate dall'anello. (Praticamente Frodo era davvero un personaggio sfortunato, cavolo!) Dovetti dedicarci molto più tempo, ma non potevo dire che non mi piacesse. Lui ogni tanto rideva, ogni tanto chiudeva gli occhi. Insomma il solito Elijah che pare celare dentro di se chissà quali pensieri o idee. "Dammi le mani." Gli dissi. "Perché?" "Devo legarti, bello." Lui sorrise "Ah giusto. Sai, avevo paura per questa scena." "E perché mai?" "Nel libro Frodo era nudo in questa parte." "Si, hai ragione. Beh, i pantaloni a quanto pare puoi tenerli, quindi sta tranquillo!" Gli assicurai. Prima che lo legassi, mi mise le braccia intorno al collo e mi baciò. "Perché questo affetto improvviso?" Gli domandai, seppur non potessi negare che mi piacesse. "Mi mancava." rispose soltanto, con l'aggiunta di un sorriso a fior di labbra. La scena venne perfettamente, anche se la dovemmo girare due volte perché Elijah accidentalmente starnutì. Però aveva ragione. In quella stanza cominciava a fare fresco. Io e Elijah dormivano quasi ogni notte insieme ormai. Io mi sentivo protetta tra le sue braccia, quelle braccia che mi circondavano, quelle mani che mi accarezzavano il viso, i capelli. Quelle ore passate insieme senza dire una parola. Erano i nostri corpi a parlare e dicevano "Ti amo..." Dopo le scene, ritornammo al suo appartamento e ci buttammo sul letto, guardammo un film e poi ci addormentammo accoccolati. Ci svegliammo entrambi a pancia sotto, abbracciati l'un l'altro. Lui cominciò ad accarezzarmi i capelli come suo solito. Sentivo il suo dolce respiro vicino al mio viso, pari al sibilo del vento caldo. "Non voglio mandarti via..." mi sussurrò "Non posso...starti distante." "Allora non vado via." Mormorai io, aprendo leggermente le palpebre per guardarlo in viso. "Resto qui, con te." come mia ultima frase, cercando poi di far ricadere la mia mano sui suoi capelli per accarezzarglieli. Tuttavia per sbaglio, il mio braccio toccò accidentalmente la radio sul comodino, la quale accendendosi fece echeggiare per tutta la stanza la seguente canzone: "Always dei Bon Jovi". Dio, adoravo quella canzone, soprattutto il ritornello che faceva: "I will love you baby, always!" E pur senza pianificare alcunché, ogni volta che la sentivo lui era assieme a me. Mi girai verso di lui e vidi che mi sorrideva. Mi prese la mano e ci alzammo, poi mi prese per la vita e cominciammo a ballare un lento. Io mi poggiai sulla sua spalla e lui mi annusò i capelli appoggiandosi sulla mia testa. Al ritornello Elijah cominciò a canticchiare la canzone, io sorrisi e finimmo per cantarla a squarciagola tutti e due mentre lui mi faceva volteggiare. E ritornammo i soliti bambini di sempre. "Elijah! Fermati!" Ma lui non si fermava. Continuava a farmi ballare come una matta e mi piaceva. Dopo la canzone ci ributtammo sul letto di peso morto e ridemmo sfiniti. Poi lui mi guardò, sorrise e si buttò sul mio ventre come un bambino che voleva le coccole. Io diventai rossa come un pomodoro, ma alla fine sorrisi e lo abbracciai. "Vorrei che questi momenti non finissero mai..." mi sussurrò di lì a poco "Ogni attimo passato con te è un attimo di felicità." "Ora diventiamo poeti?" Scherzai io. "Mhm, potrei pensarci!" soggiunse lui, contraccambiando con lo stesso tono umoristico. "In questo momento sto pensando a prima che tutto questo accadesse. Quel momento in cui Bob mi ha detto che mi avevano chiamata per lavorare ai film, quel momento in cui ci incontrammo la prima volta dietro quel maledetto acquario, le nostre chicchere, il momento in cui mi sono innamorata di te...quel momento in cui mi hai baciata." non preoccupandomi affatto di dirgli tutto quello che mi passasse per la testa "Ho sempre pensato che la frase fosse una grande stronzata. Io lo aspettavo, ma non arrivava mai..." una piccola pausa è quella che mi concessi, essenziale per impartirmi coraggio e seguitare ad aggiungere la segretezza che mi trascinavo dentro al cuore da troppo tempo "e poi, proprio quando pensavo solo ed esclusivamente al lavoro è arrivato. Ed è stato meraviglioso." lasciandomi definitivamente andare alla verità "Questa è stata l'esperienza più bella della mia vita..." Lui sospirò "Hai ragione. Sembrava che quei giorni non finissero mai, e ora siamo qui...e abbiamo quasi finito. Non sembra vero..." "Già...non sembra vero." Ripetei a mia volta. Una settimana dopo, prima di uscire dal mio appartamento presi un bel respiro. Quel giorno avremmo girato al scena del Monte Fato, il che significava che finalmente l'anello avrebbe cessato di esistere e che ci mancavano solo le scene finali prima di ultimare definitivamente di girare il film. Io e Autumn dovemmo truccare Elijah e Sean e ci mettemmo un ora in più. Le ferite dei due personaggi erano infinite, dovevano sottolineare ogni piccolo particolare; anche il meno rilevante. Ordinai a Elijah di non baciarmi finché non avessi finito, altrimenti il trucco si sarebbe rovinato. Mentre Elijah, Sean e Sandy (Gollum) recitavano, io e Autumn sbirciavamo le telecamere che ricreavano l'effetto del Monte Fato al computer, visto che in realtà era solo un immenso schermo verde lo sfondo. Mi vennero i brividi alla battuta "L'anello è mio..." quella frase che lessi per una ventina di volte sul libro. Dio, Elijah la fece così perfettamente che odiai Frodo davvero tanto, in quel momento. Dopo la scena lui venne da me e mi baciò "Ah! Mi mancava!" "Che cos'è'? una droga forse? Come l'anello?" "L'anello gli fa una beffa in confronto ai tuoi baci." Sorrise e io arrossii. "Okay piccioncini, adesso riprendiamo però!" Disse Peter, tornando a concentrarci subito sul lavoro. Si, mi vennero i brividi sentendo quella battuta "Sono felice di essere con te Samwise Gamgee...qui alla fine di ogni cosa." Ricordavo che sul libro versai un infinità di lacrime. La missione durata tre film e un libro di 1200 pagine era finita e questo significava che stava per finire anche la nostra di missione. Quel giorno Sean organizzò una cena fuori per tutti noi, compreso il resto della compagnia in un ristorante privato fuori dalla zona del set. Prendemmo un pullman e arrivammo lì alle otto di sera. Io e Elijah stavano sempre mano per la mano, arrivati al tavolo mi fece sedere e si mise a chiacchierare con Dominic. Da me, invece, si avvicinò Orlando. "Ciao Orlando. Come va, tutto bene?" "Tutto bene t/n, anche se tutte queste interviste mi stanno uccidendo!" "Ahah, ti capisco. Cioè non io, ma Elijah si. Ritorna all'appartamento sempre sfinito." "Quindi, ora state insieme?" Disse abbassando lo sguardo. "Beh.. si." Lo guardai. Lui sorrise "Quindi era lui...il tuo Romeo?" "Già!" "Sono felice per te t/n. Anche se avrei voluto esserlo io." E dicendomi questo mi afferrò di colpo la mano. "O-Orlando io..." "Lo ami davvero?" Non mi guardava nemmeno, ma l'espressione sua si era fatta cangiante, così come il tono di voce. "Si. E non voglio dargli cattive impressioni." Dissi io, cercando di svincolarmi dalla sua presa e ritrarre la mano, cosa che lui non mi permise affatto di fare. "Possiamo parlare?" Insistette, con modi di fare a me nuovi. "Di cosa esattamente?" "Di noi..." "Non c'è nessun noi, Orlando!" Sbottai, e purtroppo Elijah sentì. Si avvicinò a noi e in quel momento sembrava che tutta la sala ci stesse guardando. Credo che fosse proprio così. L'ultima cosa che volevo era discutere in pubblico, perciò uscii dal ristorante. Elijah guardò Orlando e poi si diresse da me, prendendomi per le spalle "Che stava succedendo con Orlando?" Mi domandò, cercando di mantenere la calma. "Non è come pensi, sul serio!" "Ah davvero?!" opinò lui poco convinto. "Fammi parlare! Lui...ecco" tentando di trovare al contempo le parole giuste "credo che lui si fosse innamorato di me. E prima che ci mettessimo insieme ha provato a baciarmi. Io gli ho detto che non mi interessava in quel senso, ma a quanto pare sembra non aver afferrato." "Non è successo niente...tra voi. Vero?" "No Elijah. Assolutamente nulla. Credimi." Lui si voltò e incrociò le braccia alla vita, come se non volesse sapere più nulla. Io gli misi una mano sulla spalla "Elijah...mi credi vero?" Quando si rigirò aveva le lacrime agli occhi "Come potrei...paragonarmi a lui?" Disse. "Di che stai parlando?" Mi accigliai. "Lui è Orlando Bloom, cavolo! È impossibile dire che non ti interessi! Lui è il ragazzo perfetto che ogni ragazza di questi tempi vorrebbe avere! È bello, spiritoso,  una celebrità..." Cominciò ad alzare la voce, ma io lo fermai subito "E tu non lo sei?! Tu non sei una celebrità?!" "Si ma...io non sono lui. Chi vorrebbe avere uno come me quando hai la possibilità di scegliere di meglio? Che per giunta ti avrebbe anche ricambiato." Io lo afferrai per le guance e lo guardai dritto negli occhi "E allora chi vorrebbe stare con una come me? Nata in un quartiere malfamato, che ha trovato lavoro soltanto per guadagnare qualcosa e tutto questo mi ha portato da te. Io amo te Elijah Wood. Non nego che Orlando sia un bel ragazzo, ma il mio cuore va da tutt'altra parte. Va da te Elijah. Quell'idiota dagli occhi blu che ho visto dietro quella fottuta vasca, quell'idiota che cade dalle scale, quell'idiota che mi ha salvata e mi ha portata in braccio per tutte le colline della Nuova Zelanda fino ad arrivare all'appartamento. Quell'idiota di cui mi sono innamorata quando mi ha afferrato per la vita su quel dannato elicottero." Feci una pausa e presi un bel respiro profondo prima di confessargli a cuore aperto "Io ti amo." Lui cercò di non piangere, mi accarezzò i capelli, poi spostò le sue dita sul mio viso, sulla guancia e mi baciò, poi annuì "Anche io." Disse e tornammo al locale. Fortunatamente sistemammo tutto in pochi minuti, Orlando si scusò molto con noi e tutto tornò come prima. A cena la persona che ordinò una montagna di cibo fu proprio Elijah. Amore ma perché?!" Dissi. "Ehi!" Mi guardò maliziosamente "Da quando in qua mi chiami amore?" Disse sorridendo. "Fai finta che non ho detto nulla! Perché hai preso tutta quella roba?" "Perché il mio stomaco sta letteralmente gridando di introdurre del sano nutrimento!" Scherzò. "E tre Cheeseburgers e due porzioni di patatine ti sembrano sano nutrimento?" Intervenne Dominic. "Il cibo è cibo Dom. Lo dici sempre tu!" "Beh vero." Scoppiammo tutti a ridere. Mangiammo e bevemmo come semplici ragazzi, il locale era solo per noi, altrimenti se le persone avrebbero scoperto che il cast del Signore degli anelli era in un piccolo ristorante avrebbero fatto una strage. Viggo e Ian, essendo più avanti con gli anni, trattavano me e Elijah come una dolce coppia di ragazzini, dandoci mille attenzioni. Erano tutti così dolci con noi. Appena finito di mangiare, Elijah si pulì la bocca e venne da me sussurrandomi all'orecchio "Voglio farti vedere una cosa." Io non riuscii a trattenere un sorriso. Mi alzai senza nemmeno rivolgere la parola agli altri, ma sentii le voci di Autumn, Charlotte e Betty entusiaste. Lui mi prese per la mano e mi condusse in un altra stanza dove all'angolo c'era un bellissimo pianoforte a coda. Lui si mise seduto. "Lo sai suonare?" Dissi io ridendo. "Beh, diciamo che l'ho suonato per un po' quando ero piccolo." Rispose "Senti questa." Cominciò a suonare le prima note di Star Wars e per poco riuscii a trattenere una grossa risata "Star Wars?! Davvero?!" "Tu sapresti fare di meglio?" "Certamente!" Dissi e mi misi sulle sue gambe "Ora ti insegno un bel classico." Presi la sua mano e le indirizzai alla note di < Per Elisa>. "Troppo classico!" "E allora? Meglio di Star Wars almeno." "Te l'ho detto, io sono originale!" Scherzò e accarezzò il suo naso sul mio. Ad un tratto si accigliò guardando verso la cucina del ristorante. Io mi girai e vidi il cuoco che faceva dei gesti a Elijah, lui se ne accorse, mi prese per la testa e mi sorrise. Avevo i suoi occhioni blu ad un centimetro di distanza "Che c'è? Cosa voleva?" "Ma nulla! Che voleva? Ehm..ehi! Io sono Frodo, mi avrà riconosciuto!" Il suo modo non mi convinceva affatto, ma sapevo come era fatto Elijah, perciò lasciai stare. "Sei così carino." Dissi alla fine, mettendogli le mani tra i capelli. "E tu dannatamente bella." Sussurrò, appoggiando le sue mani sulle mie gambe prima di trascinarle in direzione dei miei fianchi. Ci baciammo. "Lo sai, non mi dispiace questa parte sicura di te." Aggiunsi. "Che vuoi dire?" Sorrise. "Quando fai la voce sensuale, quando mi tocchi..." lo provocai. "Ti piace eh? Posso fare di meglio!" Scherzò, facendomi quasi cadere dalle sue gambe, ma fortunatamente mi riprese dalle braccia e mi misi a ridere "Che idiota che sei!" Risi ancora e lo baciai di nuovo. Dopo la cena Betty, Charlotte e Autumn mi invitarono a stare con loro a vedere un film, ma rifiutai perché volevo stare con Elijah. Si, lo so sembravo fissata, ma in quel momento decideva il mio cuore. Elijah mi disse di aspettarlo fuori e intanto salutai gli altri. Il mio ragazzo tornò con una chitarra classica sulle spalle, tutto euforico come sempre "Che ci fai con una chitarra?" "Non fare domande e seguimi." Sorrise. Io scossi la testa divertita e Elijah mi prese per il polso. Tornammo di nuovo nel bosco, nel nostro piccolo paradiso segreto. Praticamente Elijah mi ci portava ogni mese con la Luna piena che batteva sul laghetto cristallino. Tirò fuori la chitarra dalla custodia e si mise seduto "Allora Milady, vuole accomodarsi?" Io sorrisi "Vediamo che sai fare con la chitarra." Risposi io. Lui mi sorrise e si preparò sul primo accordo. "Facciamo un gioco. Io comincio a suonare e al ritornello attacchi tu." propose. "Riconoscerò la canzone?" "Oh, credo proprio di sì." Già dai primi due accordi riconobbi subito la canzone Always. Era ormai diventata la nostra canzone. Lui mi sorrideva mentre la suonava e al ritornello attaccai "I will love you baby, always I'll be there forever and a day, Always!" Appena finita la canzone mi avvicinai a lui e mi accoccolai sul suo petto "Quando ci hai messo ad impararla con la chitarra?" "Oh molto! Ma era una cosa speciale, per una persona davvero speciale." Mi baciò la testa. "È bellissima, grazie infinite." "Ti amo da morire, t/n." "Ti amo da morire, Elijah." Ripetei dopo di lui, sciogliendoci in un lungo bacio. Amavo come mi accarezzava. Mi sentivo tanto amata, desiderata. Ero all'apice della felicità in quei momenti passati con lui. Il mio dolce Elijah Wood.

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Capitolo 18
*** 18. ***


La notte del 12 Maggio fu la notte più bizzarra e paurosa della mia vita. Mi spaventai a morte, davvero! Stavo dormendo, anche se realtà non riuscivo a chiudere occhio. Elijah non c'era poiché mi disse che sarebbe andato in un locale con gli altri del cast. Ad un tratto sentii schiavare alla mia porta in modo decisamente violento. Avevo il cuore in gola, mi alzai velocemente. Mi diressi in cucina per nascondermi, ma quando vidi un coltello lo presi in mano per difendermi. Mio dio ma chi poteva essere? La porta si aprì di scatto e io (non so da dove presi il coraggio) mi scaraventai sull'uomo e lo atterrai puntandogli il coltello alla gola quando sentii frignare "Oddio no no no! Sono io, non uccidermi!" "Mio dio ma..." esclamai io e accesi la luce "Elijah?! Ma non dovevi stare con..." "Abbiamo finito prima perché Dom era ubriaco fradicio." Disse rialzandosi con fatica "Ma dove le hai imparate quelle mosse?" "Lascia perdere..." poi vidi il volto del mio ragazzo. Aveva un occhio nero e gli sanguinava il labbro "Non sono stata io vero? Ma che hai fatto?!" "Beh io...sono caduto dalla bici." "Sei caduto dalla bici, ma davvero...non sono nata ieri Elijah. La bici l'hai la lasciata qui da stamattina. Che diamine è successo?" "Beh io...ecco...la serata non è andata come mi aspettavo." "Si vede amore. Ti prendo del ghiaccio e mi racconti tutto. Tutto!" Precisai. Lui si sedette mettendosi le mani tra i capelli, mentre io gli portavo del ghiaccio e del disinfettante. Gli tamponai il labbro e l'occhio nero "Ecco tieni premuto qui." Dissi. Aspettai un po' perché vedevo Elijah che si mordeva il labbro e quando si mordeva il labbro era sempre nervoso. Quindi appoggiai una mano sulla sua gamba "Cosa è successo?" Lui deglutì e cominciò a raccontare "Siamo andati a quel locale che aveva appena aperto. C'ero io, Dominic, Billy, Sean, Viggo e Orlando, insomma i soliti. Era cominciata bene, ma Dom ha esagerato con i bicchierini di Vodka e...ed era ubriaco. Mentre chiedevo agli altri di tornare qui lui, non so nemmeno come, credo che offese un tizio dentro il locale...un grosso...grosso tizio tutto tatuato. Vidi quello sul punto di suonargliele di santa ragione a Dom e...." "E?!" "Provai a scansarlo, ma alla fine l'ho preso io il pugno dritto in faccia ecco." "Oh mio dio. E poi che è successo?" "Anche quel tizio era ubriaco e credo che me ne stava per dare un altro di pugno e io ero a terra, ma il buttafuori lo...lo prese e lo fece uscire velocemente dal locale e io intanto perdevo sangue. Non avevo nemmeno capito bene cosa fosse successo sinceramente. Viggo mi fece alzare e mi sentii mancare per un secondo. Dom andò a vomitare tutto l'alcol che aveva bevuto...e basta. Questo." Lo guardai preoccupata "Hai fatto una buona azione però. Volevi difenderlo." "Si ma io...non volevo mica perdere parte ad una rissa. Sono la persona più pacifica di questo mondo!" "Oh lo so bene amore! E ora Dominic è all''appartamento?" "Lo ha accompagnato Billy si. A me mi ha accompagnato Viggo. È stato così gentile. Mi-mi dispiace averti spaventata." "Tranquillo. Beh almeno sai che posso difendermi." "Oh si fin troppo ahah! Potevi tagliarmi la gola cavolo!" "Si...scusa ahah." Presi una pausa "Comunque...ora stai bene?" "Si, molto meglio, grazie a te." Mi baciò, ma si scansò subito col dolore al labbro. "Il solito idiota." Dissi io "Ma tu...quanto hai bevuto?" "Io?! Poco e niente! Sono lucido vedi?" "Ahah lucidissimo vedo!" "Va bene per te se sto qui stanotte?" "Ma certo cretino!" Ti tolse le scarpe e si stese sul letto gemendo di dolore "Ahi...credo di aver battuto anche la schiena cadendo." "Fa vedere."esclamai e gli alzai la maglietta. Oh poverino aveva un livido viola che gli scorreva per tutta la schiena. "Allora? Come sto?" Disse ridendo. Mi faceva pena, ma sorrisi anche io e gli baciai la schiena "Mio piccolo hobbit...sei stato coraggioso come Frodo stasera." Dissi e mi sdraiai accanto a lui massaggiandogli la schiena. "Grazie t/n. Ma non mi sono sentito così coraggioso. E poi Dom non si ricorderà nulla." "Beh...ma tu si. Ed è questo ciò che conta." Lo baciai sulle spalle e mi accoccolai a lui. Elijah mi abbracciò ma fremette di dolore di nuovo "Oh mannaggia. E domani come faccio a recitare? Non posso dire a Peter la verità." "Credo che invece dovresti. Hai fatto una cosa buona Elijah okay?!" "Okay." Io mi addormentai subito, ma quando mi svegliai era l'una di notte e sentivo il respiro del ragazzo affannoso. Gli sentii la fronte per sicurezza e menomale che lo feci: gli sentivo la febbre, era bollente. "Elijah. Ti svegli?" Lo chiamai. Lui gemette svegliandosi. Poi si toccò le tempie "Che mal di testa." "Perché non ti misuri la febbre? Scotti." "Credo di stare bene..." "No, io non credo." Mi alzai, presi il termometro e glielo ficcai in bocca. Infatti, come pensavo aveva la febbre alta. Non ero molto pratica si queste cose, ma una cosa la sapevo "Elijah devi scoprirti." Esclamai. Lui fece un gemito affannato e si mise addosso tutto il piumone "Ho freddo. Sto morendo di freddo." "No Elijah, devi scoprirti lo sai anche tu. Dai, ti prego." Lui mi accontentò con riluttanza e poi sbuffò tossendo "t/n, domani dovevamo cominciare le scene finali...non posso-non posso mancare, non posso." "Elijah non puoi andare. Sei malato di brutto...mi dispiace." "Ma come ho fatto ad ammalarmi?" "Credo che sia un meccanismo di difesa che attua il tuo corpo dopo le botte che hai preso...c-credo." "Fantastico...davvero fantastico!" "Elijah calmati non è colpa tua." "Infatti. Infatti non è colpa mia. È stata colpa della situazione e di Dominic. Se non si fosse ubriacato io..." cominciò davvero ad alzare la voce, ma non riuscì a finire la frase che ributtò la testa sul cuscino facendo un colpo di tosse. "Devi riposarti." Gli dissi "E non preoccuparti. Domani risolvo tutto." "No aspetta, perché devi risolvere tu i miei problemi? Non è giusto!" Quanto era dolce... "Perché sei il mio ragazzo...e perché ti amo." Lui mi guardò con amore "Volevo passare la notte con te...ma non credo di farcela ahah." "Ahah no, proprio no." Dopo cinque minuti si riaddormentò di nuovo, ma io all'inizio non chiusi occhio. Ero davvero preoccupata per Elijah che oltre ad avere la febbre alta, il livido dietro la schiena era peggiorato e l'occhio nero non migliorava con il ghiaccio. Mi stesi accanto a lui, sentendo i battiti del suo cuore e dopo mi addormentai anche io. Purtroppo Peter dovette fermare le riprese per due settimane intere, finché Elijah non si rimettesse perfettamente in sesto. Intanto, il mio ragazzo e Dominic fecero una bella chiacchierata e fortunatamente chiarino tutto, tornando i soliti amici di sempre. Alla fine di Maggio del 2001, finalmente si tornava in scena, ma da una parte ero davvero triste perché mancavano solo le scene finali. A ogni ripresa, quella di quando Frodo si svegliava ricongiungendosi con la compagnia, quella di Minas Thirit dell'incoronazione di Aragorn e il ritorno degli Hobbit alla Contea, io piangevo. Non riuscivo proprio a trattenere le lacrime. Dopo due anni di duro lavoro, eravamo arrivati alla conclusione. Peter decise di girare prima l'ultimissima scena (quella della partenza di Frodo per le terre immortali) prima del resto delle scene finali. Le dovettero girare tre volte a causa di problemi tecnici, ma alla fine venne perfetta. Quell'ultimo sorriso...quell'addio... fu doloroso per tutti, anche se era tutto finto. Immaginavo proprio così l'ultima scena. Bellissima ma terribilmente triste e malinconica. Il giorno dopo avremmo girato la vera ultima scena del Signore degli Anelli. Peter volle tenerla per ultima, ma non ci rivelò mai il segreto. La scena era quella di Frodo che finiva di scrivere il libro rosso di Bilbo. Forse avevo capito perché Peter volle tenere quella scena per ultima, per quella frase...piena di significato. "Come fai a raccogliere le fila di una vecchia vita? Come fai ad andare avanti, quando nel tuo cuore cominci a capire...che non si torna indietro. Ci sono cose che il tempo non può accomodare. Ferite talmente profonde...che lasciano il segno " Angolo Autore: Scusate se vi interrompo adesso, volevo solo dirvi che la parte che leggerete adesso l'ho ripresa e tradotta completamente da un video ricordo dell'ultima ripresa. Solo per dire che le parole di Peter e di Elijah non sono state inventate da me, ma sono dette da loro, l'ultimo giorno di riprese. Quelle parole pronunciate da Elijah mi fecero piangere di nuovo. Avevamo girato le scene per tutto il giorno e vedevo il mio ragazzo con le occhiaie, ma sentivo che era sul punto di piangere. Disse le sue ultime battute...e poi? Era finito. Avevano finito. In quel momento mi sentii come quando finii il liceo. Fu come andare sulle montagne russe, sentendo quel vuoto allo stomaco e credo che Elijah stava sentendo la mia stessa cosa. Peter si avvicinò al ragazzo e lo abbracciò forte. E in quel momento Elijah pianse. Peter cercò di trattenersi e disse "Bellissima. Bellissima fine." "Grazie Peter." Disse Elijah e dopo questo anche Peter cedette come il ragazzo "Oh Peter..." "Grazie, grazie..." gli sussurrò Peter. "È stato...è stato-è stato così meraviglioso Peter..." e si abbandonò tra le braccia del regista "Oh Peter..." "Siete stati meravigliosi. Davvero bravi!" Lo consolò Peter "Grazie tante, grazie infinite!" E si staccarono. Molti del cast e della troupe erano lì ad assistere all'ultima ripresa. Ad un tratto Betty esclamò "Frodo ragazzi!" E tutti nella sala applaudirono al ragazzo che fece un dolce inchino ringraziando ogni persona presente. Salutò e abbracciò tutti e fu sicuramente uno dei momenti più belli della sua giovane vita, me lo sentivo. "Ci vediamo il prossimo anno!" Scherzò uno della troupe. Infine Elijah venne da me che stavo piangendo e mi abbracciò più forte che poteva tirandomi su "Sei stato bravo." Esclamai tra i singhiozzi "Sei stai bravo, sei stato tanto bravo, tanto. Oh Elijah..." piangevano tutti e due "Siamo stati bravi...siamo." Disse lui e dopo mi baciò. Sicuramente tutti in quel momento ci guardavano con amore, ma non ero in imbarazzo. In quei due anni passati quasi ogni giorno insieme si era formata davvero una famiglia. Una grande...bellissima famiglia. E non potevo dire altro che grazie. Grazie di tutto.

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Capitolo 19
*** 19. ***


Angolo Autore: Scusate sembrerò un idiota sicuro, ma scrivendo questo capitolo mi sono uscite le lacrime dagli occhi...lo so è stato difficile pure per me mica solo per loro ahah (Poi capirete). E così la nostra avventura nella Terra di Mezzo finì. Nel mio caso credo che fu una delle cose più dolorose della mia vita, e sarebbe stato difficile per un po' non lasciar fluire la nostalgia dei ricordi tra le sue sponde. Preparai le valigie e prima di uscire dal mio appartamento mi accostai alla porta con le lacrime agli occhi "Mi mancherai sai?" Dissi simbolicamente alla camera "Chissà se ci rivedremo un giorno. È stato bello. È stato dannatamente bello.> gli occhi ancora posati sul centro della stanza, senza soffermarmi su un punto preciso "Addio." E uscii. Quella camera era davvero significativa per me, pur essendo solo una banale stanza. Già, quella comune stanza dove feci l'amore per la mia prima volta, quella in cui passai quasi la metà del mio tempo in quel paradiso, quella in cui feci le mie prime amicizie. Si, solo una semplice camera. Vidi uscire all'unisono anche Bob che mi volle accompagnare fino all'aeroporto dove ci saremmo salutati tutti, ma gli dissi che dovevo fare una cosa prima. Andai sulla solita collina dove vedevo l'alba e il tramonto con il mio Elijah, e mentre camminavo avevo senza dubbio la sensazione che lui fosse già lì. Infatti eccolo lì, seduto con le ginocchia attaccate al petto, e non appena lo raggiunsi non ci pensai due volte a sedermi al suo fianco. Quando si accorse di non essere più solo si asciugò le guance rigate dalle lacrime velocemente, ma io senza remora gli frenai la mano, impedendogli di andare oltre "Non vergognarti. Sfogati." Lo incitai io, accarezzando con solerzia le sue mani come si fa per le pagine dei libri. Lui deglutì, spostando gli occhi sul paesaggio in fase di smantellamento dall'attrezzatura tecnica per le riprese "Mi vergognavo un po' già...ma adesso non mi importa più. Hai ragione." Disse "È stata l'esperienza più bella della mia vita...ed è già finita. Sembrava ieri che facevo il casting per cercare di ottenere il ruolo e adesso..." gli mancarono le parole e poggiò la testa sulle sue ginocchia. Nel sentire queste sue ultime frasi lo ripresi e lo feci poggiare su di me "Lo so. È difficile. Ma non è finita, okay? Pensa che tutte le persone comuni devono ancora vedere due film!" Lui fece un discreto sorriso, rimanendo in tacito ascolto. "Non è finito qui. Di questi tempi diventerai una vera star di Hollywood, lo sai?" "Lo pensi davvero?" Sussurrò, senza muoversi da quel suo raccoglimento. "No. Lo so." Esordii con convinzione io, prima di baciarlo sulla fronte Lui sorrise e si asciugò le lacrime annuendo "Wow! Mi fa strano l'effetto di diventare famoso..." "Te lo meriti amore! Non solo come attore ma anche come persona" gli dissi io. "Questo non è un addio a questa terra. Ci tornerò. E tu verrai con me." Aggiunse lui ad un certo momento. "Certo che verrò con te, che credi? Dove pensi di scappare senza di me, mmh?" Ridemmo insieme. "Ricordi?.." aggiunse Elijah solo un secondo dopo che smettemmo di ridere "quando hai visto il set per la prima volta? Te lo avevo fatto vedere io. Ci guardavano così imbarazzati. Te lo ricordi?" Io annuì sorridendo ma piangendo allo stesso tempo, poi continuò "E ci aveva staccati Dominic col quel volgare commento: -I preliminari fateli dopo!- Ricordi poi quando abbiamo fatto la nostra prima chiacchierata qui? Era al tramonto." "Ahah Dio, sembrava ieri davvero." Commentai io, rendendomi conto troppo tardi che fosse già trascorso tutto questo tempo. "Ero così nervoso quando ti ho vista quel giorno. Pensavo: la raggiungo e ci parlo, o me ne torno indietro? Beh...mi sono fatto coraggio e così ti ho raggiunta." confessò lui, rimanendo nella sua posa tranquilla "Il mio cuore batteva all'impazzata. Eri così bella. Sei così bella." Accarezzandomi in modo adagio le guance bagnate di lacrime calde. Non passò molto che ci sdraiammo sul prato ammirando il cielo. "Sai..." stavolta fui io a prendere parola per prima "Non ti ho mai detto di una volta quando stavano finendo le riprese del primo film. Avevamo appena terminato di girare la scena di Frodo contro Boromir e ho chiesto a Sean dove fossi. Ti trovai tutto accucciato su una delle pietre del set a dormire. Ti scansai i capelli dal viso...o meglio la parrucca." dinanzi a quel ricordo non potei fare a meno di non sorridere, e fantasticando ancora con la mente ripresi a parlargli di quel che avevo ammirato "Mi ero già innamorata di te. Eri così tenero in fondo.." "Si, lo ricordo bene. Stavo morendo di sonno quel giorno. Peccato di non averti vista." "Che importa? Ormai stiamo insieme." Conclusi e mi aggrappai al suo braccio mentre lui mi avvolgeva a se. Rimanemmo lì per un po' abbracciati l'un l'altro, dopodiché ci dirigemmo, tenendoci per mano, verso l'aeroporto, trascinando con noi le nostre valigie. Quando vidi gli aerei non potetti credere ai miei occhi. Erano ricoperti interamente dalla locandina del Signore degli Anelli, con la scritta sotto e i personaggi principali sul bordo. Elijah rise e andò ad abbracciare i suoi amici del cast, e io di rimando feci la stessa cosa con le mie amiche. Prima di imbarcarci Peter, con la sua voce ormai già familiare, fece un altro meraviglioso discorso, e supposi senza dubbio che contenere le lacrime sarebbe risultato difficile anche stavolta, soprattutto dinanzi uno scenario simile. Eravamo in tantissimi lì presenti, e ovviamente di aerei a disposizione ce n'erano due. All'inizio pensai di stare seduta da sola vicino al mio ragazzo, e fortunatamente così fu. Tuttavia prima che l'aereo potesse decollare guardai un'ultima volta fuori dal finestrino, pizzicandomi il labbro inferiore con gli incisivi. Gli occhi rivolti per tutto il tempo alla linea dell'orizzonte, nella speranza che non scomparisse mai, ma infine l'aereo si staccò da terra, e tutto ciò che stavo osservando divenne man mano un pulviscolo, che lentamente, salendo di quota, fu sostituito da una massa bianca di nuvole incolte. Sapevo già che quello non sarebbe stato un addio, anche se per tutti noi lo sembrava davvero adesso. In quelle lunghe ore di viaggio, prima di toccare di nuovo terra, impiegammo buona parte del tempo a parlare dei nostri ricordi lì in Nuova Zelanda. Tra questi, gli scherzi ideati da Dominic e Billy, le pause fra una scena e l'altra passate a giocare come bambini, le serate con Betty, Autumn e Charlotte, i passatempi che inventavano Orlando e Viggo, e tutto ciò che ormai, seppur lo ricorderemo a lungo, apparteneva gelosamente al passato. Dovevamo prendere tutti il volo per New York, perché avremmo avuto una conferenza stampa lì. Avremmo dormito la notte in un hotel di lusso e il giorno dopo sarei davvero tornata a casa. La mia vera casa. Appena atterrati in aeroporto ci saranno stati almeno mille ammiratori accaniti con fotocamere, fogli e foto da farsi firmare. Io odiavo farmi fotografare, tanto sapevo che non venivo mai bene, invece Elijah, sulle scale dell'aereo, si mise a salutare i presenti sventolando la mano sinistra in aria, e gli altri membri del cast, al pari suo, lo seguirono a ruota facendo lo stesso. Stemmo lì per una buona mezz'ora solo a firmare autografi, finché Elijah si avvicinò a me con il suo solito saltello esclamando: "Ahi, mi fa male la mano!" "Ahah dovrai abituartici tesoro." Lui annuì e si ributtò nella mischia di fan incontenibili. Una persino lo prese di scappa e fuggi e lo baciò sulla guancia lasciandogli per giunta anche lo stampo del rossetto. Io lo guardai gelida e lui diventò rosso sentendosi colpevole. Ahah, lo adoravo. La conferenza fu davvero noiosa. Ogni tre secondi sentivo lo scatto delle fotocamere susseguito da un flash bianco, e devo riconoscere che su alcune di esse il lampo di luce incorporato risultava essere davvero abbagliante e fastidioso. Vedevo infatti i membri del cast sul punto di chiudere gli occhi, come se il sole li avesse appena accecati con i suoi raggi. Durò ben due ore e io non ne potevo più di sorridere e annuire ogni accidenti di secondo. Finalmente quando arrivammo in hotel mi buttai sul letto sfinita e lo stesso fece Elijah (ovviamente prendemmo una stanza matrimoniale singola). Io, non meno delle altre volte, gli accarezzai i capelli "Come va? È da un po' che non ci diciamo nulla." Lui sbuffò dal sonno "Lo so piccola...ma sto letteralmente morendo di sonno." Io sorrisi comprensiva e gli diedi un bacio casto sulla fronte "Va bene." Sussurrai, quasi scusandomi per quanto affettuosa risultasse la mia voce "Dormiamo un po'." E chiusi gli occhi. "Ti amo." Mi disse infine e io non potei trattenere un sorriso a trentadue denti "Ti amo anch'io." Risposi nella mia coscienza, e ci addormentammo. Ci svegliammo giusto in tempo per la cena. La cosa che mi faceva ridere era che tutti i camerieri ci fissavano come se volessero saltarci addosso per la felicità di incontrare tutto il cast del film. Mangiammo cose prelibate che non avevo mai assaggiato prima. Era tutto così buono. Dopo la cena ci rimettemmo tutti a piangere e ad abbracciarsi essendo l'ultima sera passata insieme. E anche io non potei trattenermi ovviamente! Sarebbe stata dura, si, ma avevamo vissuto un esperienza che solo e soltanto noi potevamo descrivere a parole e gesti. A letto Elijah era più sveglio del solito, forse per quella bella dormita ristoratrice fatta nel pomeriggio. Ci stendemmo sul letto ognuno nella sua parte a fissare il soffitto, restando in silenzio, immersi l'un l'altro nella reciproca quiete. "Andrai a casa?" Mi domandò di getto. "Si. Per ora. E poi Bob mi ha offerto un altro film perciò..." "Credevo che volessi essere la mia di make-up artist." e questa sua frase risuonò come un responso vincolato ad essere tale. "Ma certo che voglio esserlo. Ma intanto...mentre tu farai -try seventeen- io farò quest'altro film." "Capisco."proferì al fine, dopo una breve meditazione. Ma dal suo timbro di voce non mi parve molto felice e condiscendente. "Cosa c'è che non va?" Gli domandai, risoluta a ricevere un significato logico. "Beh...questo ci terrà separati per un po'. Saremo lontani. Non ci hai pensato?" "Non molto in realtà. Ma quando finiremo di girare questi film, poi torneremo insieme. No?" non dando tutto per rassegnato. "Si. Sarà così. Certo." si limitò a dire. Fu allora che si innescò dentro di me la possibilità che vi fosse dell'altro. Pensai: -Ma mi stava nascondendo qualcosa? Perché se così fosse non lo capivo.- Rimasi un poco in silenzio, nell'attesa che fosse lui a placare questo dubbio, ma considerato che questo non avvenne, e lui rimase assorto per conto suo, mi decidetti a parlare io ancora una volta: "Elijah, cosa ti tieni dentro?! Me lo spieghi?" Cominciai ad alzare la voce. Lui non mi rispose. Mandò indietro il labbro e all'improvviso si mise sopra di me afferrandomi entrambe le mani. Quindi mi baciò come se non esistesse un domani. Mi baciava, mi baciava e non smetteva di farlo. Mi accarezzò le guance, mentre l'altra mano la faceva scivolare sulle mie gambe. Io, a quel punto, mi afferrai al suo collo e incrociai le gambe sui suoi fianchi. Ci scambiavano di posizione di continuo finché non cademmo entrambi dal letto. Ridemmo a crepapelle e poi ci baciammo di nuovo non appena i nostri corpi toccarono di nuovo il materasso. Anche se Elijah non mi aveva detto nulla, sapevamo benissimo entrambi cosa volevamo in quel momento, consapevoli che non ci saremmo visti per un po' dopo questa sera. Gli sfilai dunque la maglietta e lui fece lo stesso con la mia baciandomi il ventre e il petto una volta sgombro dal tessuto. Ci arrotolammo tra le lenzuola, spogliandoci, e sentii di nuovo quel benessere che avrei provato solo con lui. Il mio piccolo hobbit. Successivamente, ci ributtammo sul letto col fiatone, ma terribilmente soddisfatti. "Mi mancherai da morire t/n." Mi disse con le lacrime che gli pungevano gli occhi "Da morire..." ripeté. Io mi avvicinai e mi appoggiai sul suo torso nudo "Oh Elijah...mio dolce Elijah." Dissi, tracciando con i polpastrelli delle dita dei cerchi invisibili nell'area attorno al suo ombelico "Saranno solo pochi mesi. E poi torneremo insieme come adesso." "Me lo prometti?" soggiunse, quasi preoccupandosi che non sarebbe stato così. "Te lo prometto." lo rassicurai io, mostrandogli di poco il mio volto. Mi baciò la fronte e continuammo a parlare fino a che non mi addormentai tra le sue braccia calde. La mattina dopo ritornammo tutti in aeroporto, pronti a salutarci un'ultima volta. Salutai tutti, incluso Orlando, che bonariamente si scusò di nuovo con me per quanto accaduto settimane addietro. Le lacrime ripresero a formarsi quando venne il momento di salutare Betty, Charlotte e la mia Autumn. "Statemi bene. O-okay?" Fece Betty, in preda alla tristezza. "Mi mancherete troppo!" Gridò Charlotte, allargando le braccia per invitare tutte noi a prenderne parte. Ovviamente Autumn, quando mancavano ormai pochi minuti al decollo, la presi di parte per salutarla: " Ehi, non piangere troppo okay?" Mi disse, riprendendo ancora una volta "Non ti sbarazzerai mai di me! Mi hai capito?" Anche lei cercava di trattenere le lacrime. "Certo...non piangerò per niente per te!" Scherzai, ma quando ci abbracciamo non potemmo fare a meno di versare un oceano di lacrime "Sei la mia migliore amica Autumn." Dissi sincera, ma interessata sul serio a farglielo sapere. "Anche tu, idiota!"fece lei, fra le lacrime non disposte a darle tregua, prima di vederla andare ed imbarcarsi sull'aereo che l'avrebbe condotta a Kansas, a casa sua. Ed infine, rimaneva lui. Sembrava un addio, accidenti. Un addio orribile. Mi avvicinai a lui già con le lacrime agli occhi ed Elijah tirava indietro il labbro per non piangere. Quanto lo conoscevo quel gesto. "Ehi." Dissi io, rompendo per prima il ghiaccio. "Ehi." Ripeté lui. Ci guardammo a lungo e poi gli saltai addosso e lui mi afferrò per la vita tirandomi su da terra. Lo abbracciai come non avevo mai fatto, con tutta la forza che possedevo in corpo, prima di afferrarlo decisa per le guance e suggellare tra di noi un ultimo bacio."Ti amo! Ti amo...ti amo Elijah!" mormorai tutto il tempo ad un soffio dalle sue labbra. "Ti amo! Ti amo t/n." calamitando tutta la sua attenzione su di me. Poi ci staccammo. I nostri volti erano a pochi centimetri di distanza, e fu dinanzi quella separazione temporanea che mi resi realmente conto di quante cose di lui mi sarebbero mancate. Non avrei più sentito quel suo respiro per molto tempo, non avrei percepito il suo cuore battere velocemente contro il mio orecchio, non avrei sentito le sue morbide carezze sul mio corpo, e con esse tutto il resto che faceva di lui Elijah Wood. In quel momento di agonia interiore lo vidi scostarmi i capelli dal viso, e in seguito asciugarmi una lacrima con il pollice "Ci rivedremo. Molto presto." Mi promise, lasciando tralucere un tono affettuoso. "Molto presto..."ripetei annuendo, restando con gli occhi rivolti sul suolo. Fu allora che lui mi alzò lo sguardo e i miei occhi furono volutamente condotti sui suoi "Ehi?! E non dimenticare -I will love you baby, always.-" Canticchiando sottovoce la nostra canzone in quel poco tempo che ci rimaneva assieme, così che finalmente anch'io potessi discostarmi dalla malinconia e sorridergli come piaceva a lui. Quando giunse l'ora di andare ci scansammo lentamente, finché le nostre dita non si toccavano più, e non pensando troppo a quanto tutto questo fosse per me doloroso, mi incamminai col cuore pesante verso il mio aereo, pronta per tornare a casa.

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Capitolo 20
*** 20. ***


Forse penserete che tornando a casa la mia storia possa autodefinirsi letteralmente conclusa. Rammaricata, ma devo dirvi di no. Per lo meno non ancora. Appena sbarcati all'aeroporto in Minnesota Bob mi prese i bagagli, cosa che non aveva mai fatto, e ovviamente, una volta arrivati alla mia abitazione, mi ha accompagnata fino alla porta d'ingresso. Appena arrivati, prima di suonare il campanello, mi accostai alla porta e mi girai verso di lui, frattanto che l'altro si mostrava propenso a dirmi qualcosa "Allora signorina, ci vediamo". "Certo Bob. Sei il mio capo. Noi due ci rivedremo spesso." "Lo so. Mica ti licenzio!" argomentò velocemente. Lo vedevo che cercava di trattenere le lacrime e sul punto di andarsene gli venne l'idea di aggiungere altro "Bene allora. Buone vacanze e ci rivedremo tra qualche mese." Io lo guardai e lo abbracciai forte "Mi mancherai Bob". Lui all'inizio sembrava rimanere freddo, quasi inetto a provare emozioni e sentimenti, ma poi, cedendo al turbamento, mi abbracciò anche lui molto forte. Prima che se ne andasse mi disse "Ehi!?" "Si Bob?" dissi io rimanendo là, nella stessa posa di prima. "Elijah è un bravo ragazzo." "Lo so Bob. Per questo mi sono innamorata." Ero felice  che avesse finalmente accettato il mio ragazzo, ed una volta entrata in casa salutai i miei. In quattro mesi le cose possono cambiare per qualcuno. In fondo non è molto tempo, ma nemmeno poco. Per me invece non cambiarono affatto, anzi. Lavorai sul set di un altro film insieme a Bob, a volte mi vedevo con Logan che abitava non molto lontano da casa mia, ma il mio momento preferito in assoluto era passare del tempo nel mio piccolo giardino di casa. E in quello stesso posto, stando seduta sull'altalena, una delle tante cose che facevo era quella di telefonargli. "Mi manchi. " Gli dissi. "Anche tu piccola. Non sai quanto. "Dove sei ora?" domandai, attardandomi ancora un minuto al telefono con lui. "Sono in macchina. Sto andando ad un'intervista." "Come sempre d'altronde." "Lo so. Ne ho anche un'altra stasera! Frodo non mi lascerà mai, vero?" "Ormai fa parte di te Elijah. Ormai tutti, pensando a Frodo, vedranno nella propria mente i tuoi occhioni blu." "Beh, mi farà piacere". Gli sentii dire, quasi si stesse capacitando solo adesso. "Già." Non dissi altro. Non parlammo per un po'. "Verrò da te la prossima settimana. Te lo prometto." Mi disse all'improvviso. "Menomale. Hai capito l'indirizzo?" chiesi io, come se fosse diventato il mio punto di preoccupazione ben preciso. "Certo che l'ho capito!" confermò lui dall'altra parte del cellulare. "Non portare stupidi paparazzi o fan in delirio chiaro?!" voletti precisare, tutt'a un botto. "Chiaro". Sentendolo ridere felice, prima che l'allegro rumore della sua risata fosse interrotto dal rumore emesso dai flash "Oh! Sono arrivato. Le senti le foto che mi stanno facendo?" "Anche troppo. " garantii io, arrestando le labbra in un tenue sorriso. "Bene, ti lascio. Frodo mi chiama." "Va bene. Ti amo." Mi affrettai a dirgli, ma lui aveva già attaccato. Presi un sospiro e issandomi in piedi mi mobilitai semplicemente a rientrare in casa. Non mi andava per niente di sentire i miei in quel momento, eppure nell'evidente rifiuto di incontrarli mia madre, in aria pacifica, era già lì per parlarmi "Allora tesoro, quando verrà?" Chiese mi madre. "Abbiamo visto solo da uno schermo quel ragazzo." Intervenne mio padre accigliato. "Dice che verrà la prossima settimana." Risposi soltanto, affrettandomi a chiudere quell'argomento il prima possibile. "Tutto bene amore? Ti vedo un po' giù". Intervenne tutto d'un botto mia madre, notando il mio modo di eludere dal discorso. "È stato lui?! Gliela faccio vedere!" intervenne risoluto mio padre, come se qualcuno gli avesse dato l'avviso che fosse necessario adoperarsi. "No, no. Sto bene. Sto bene." conclusi, e detto ciò me ne andai in camera mia chiudendo la porta. Mi stesi sul letto. Dovevo riflettere. In quei quattro mesi Elijah non mi aveva mai chiamato. Solo io gli telefonavo per sentire anche solamente la sua voce. Ogni volta che gli parlavo lo sentivo sempre di fretta, e il suo modo di giustificarsi era diventato per me ripetitivo. "Ho una conferenza stampa! Ho un'intervista! Sono circondato dai fan!". E io come una stupida, seppur avrei dovuto immaginarlo, ci rimanevo male ogni volta. Era colpa mia, ma mi mancava troppo quel ragazzo. Il mio ragazzo. Il mio dolce Elijah che scherzava sempre, il mio dolce Elijah che non smetteva di sorridere e di farmi sorridere. Mi decidetti allora di chiamare Autumn, anch'ella ormai tornata a casa sua, e tra una chiacchiera e l'altra mi confessò che non le avevano ancora offerto nessun film. Io le raccontai di Elijah, del suo atteggiamento distaccato, e lei si permise di difenderlo anche. Diceva che era normale, che senz'altro si ritrovava sommerso di domande ogni giorno, ma la mia testardaggine in quel momento ebbe la meglio, così non le diedi ragione. Autumn in compenso mi chiamava ogni giorno, ed era come se stessimo insieme davvero. Ma era tutta una falsa percezione generata dalla mia mente, nulla di vero. Il giorno dopo ritornai sul set del nuovo film dove stavo lavorando come make up artist insieme a Bob. Dovetti prendere di nuovo l'aereo, ma ormai mi ci ero abituata. Era una semplice commedia romantica, e devo riconoscere che quel genere non mi piaceva per niente. Era tutto così monotono...persino gli attori stessi erano noiosi. Io truccavo la protagonista femminile, ma ogni tanto chiudevo per un istante gli occhi, immaginando di trovarmi nella roulotte dove truccavamo Elijah, Dominic, Billy e Sean. In quella piccola roulotte regnava il caos a quei tempi, lo ammetto, ma era perfetto così. Poi però riaprivo gli occhi ed eccomi catapultata nel presente. A pranzo mi fermai sul set a mangiare un sandwich, ma non mi sedetti. Io non mi sedevo mai quando avevo nella testa pensieri profondi. Per questo, in totale sovrappensiero, andai a sbattere accidentalmente contro qualcuno, rimettendoci il pranzo che finì a terra.  "Dio, ma stai più attento!" Sbottai, ma mi accorsi subito che ero stata maleducata. Davanti a me c'era un giovane, sicuramente più grande di me di qualche anno, con dei piccoli occhi marroni che mi fissavano con aria colpevole "Mi dispiace! Non stavo guardando." si giustificò. "No, è colpa mia...ti sono praticamente venuta addosso." riconobbi ufficialmente con tono importante e responsabile. "Nessun problema."  rispose lui, per nulla infastidito dalla cosa. "Aspetta ma tu sei...il cameramen vero? Non ti avevo riconosciuto." Sorrisi. "Beh mi sembra più che plausibile visto che sto sempre dietro una telecamera." Io annuii "Ehm...piacere. Sono t/n t/c." "Piacere t/n! Io sono Jason." Guardai meglio quel ragazzo dagli occhi a mandorla. Aveva un solito vestire elegante ma era un po' paffuto. Indossava degli scarponcini di pelle e devo ammettere che sotto sotto aveva uno sguardo seducente. Mi sentii un po' in imbarazzo a guardarlo a lungo "Beh...allora ci si vede sul set." senza dargli altra considerazione particolare. "Ti conosco per caso?" Mi bloccò lui. "Ehm, non credo.. no." "Aspetta! Ma tu sei la make-up artist che ha lavorato al Signore degli Anelli?! Ti avevo vista alla premiazione in televisione!" "Oh! Allora sono proprio io!" "Wow! Il trucco in quel film è...sbalorditivo. Purtroppo non ho ancora avuto l'occasione di vederlo, ma recupererò." "Grazie! Siamo stati tutti molto bravi modestamente!" Risi "E tu invece? Per che film hai lavorato?" "Oh beh, sicuramente non famosi quanto il Signore Degli Anelli ma...mi diverto ecco." Ammise. "Sono felice per te. Ho visto le riprese sono...ottime direi!" "Certo, altrimenti non mi avrebbero preso!" Ridemmo insieme e finimmo la nostra chiacchierata seduti su una panchina. Quella fu la prima volta che non pensai al mio ragazzo dopo quella chiamata. E mi sentivo bene in verità. Feci una bellissima chiacchierata con questo Jason e pian piano diventammo amici. E fu da allora che i giorni di riprese divennero meno noiosi e immutabili con lui. Ma mi dimenticai di una cosa importante...una cosa davvero importante che avrebbe messo a repentaglio la mia storia. Verso le otto e mezzo di sera del 29 Settembre sentii il mio cellulare squillare. All'inizio pensai ai miei o a Logan, ma quando scoprii che era il numero di Elijah il mio cuore perse un battito. Risposi subito emozionata "Ehi!" "Ehi! Perdonami se non ti ho chiamato in questi giorni ma..." "Lo so. Tranquillo." "Affacciati dalla finestra." In quel momento il mio sorriso si spense "Un momento. D-dove sei?" "Davanti casa tua, sciocchina! Vuoi che entro dalla finestra?" "Oddio Elijah io..." appoggiai per un istante il telefono sul petto e chiusi gli occhi. "Ehi? Ci sei?" Lui continuava a ridere, ma io volevo solo sprofondare nell'abisso per la mia sconsideratezza di non averlo avvisato della mia partenza. "Io non sono a casa." feci infine, sentendomi impallidire all'estremo "Oh. Dove sei allora? Ti raggiungo." "No io sono..." non sapevo davvero come dirglielo, ma nell'evidente rifiuto di mentirgli gli dissi la verità "Sono partita. M-mi sono dimenticata di dirtelo. Mi dispiace da morire." Non lo sentii per un po'. "Ci sei ancora?" Insistei. Lo sentii sospirare "Io sono...sono venuto fin qui. Avevi detto..." "Lo so." Lo interruppi "Lo so ma...mi hanno chiamata per un film e dovevo prendere un aereo. Mi sono dimenticata di dirti che partivo." "Me ne sono accorto, si." Restammo in silenzio per un po'. "Va bene. N-non importa. Ci sentiamo." "Non attaccare. Ti prego." Presi un bel respiro, sentivo di dover togliere un peso dal mio cuore "Elijah sono mortificata. Davvero. Ma tu...tu non ci sei mai. Non ci sei più. Ogni volta che ti chiamo tu hai da fare. E poi...tu non mi chiami mai, devo essere sempre io a digitare il tuo numero ogni santa volta. Sembra...che da quando abbiamo finito le riprese, non ti importa molti di me." e come un fiume in piena non si potrebbe dire che mi pentii di avergli detto quelle cose. "Ma io ci sono! Si è vero sono impegnato in questo periodo, ma non puoi farne un dramma t/n!" sembrando stranito dal mio comportamento, quasi non lo riconoscesse. "Farne un dramma?! Non so che pensare Elijah! Non hai davvero nemmeno un minuto per farmi uno squillo? Mi bastava anche un messaggio! Un buongiorno...una buonanotte, qualsiasi cosa futile." "In questo periodo io non ho un attimo di respiro! Non sai cosa si prova vedere fuori casa fan e paparazzi pronti a farmi una foto anche in bagno. Non posso uscire di casa nemmeno per buttare l'immondizia. E ogni notte ho il mal di gola e il mal di testa per quanto parlo alle interviste. Oh, e non parliamo delle critiche per il mio ruolo di Frodo. La gente può essere così cattiva?!" Io sbuffai, trascurando tutte queste cose "Non mi fai così pena Elijah Wood." Dissi fredda "Essere una celebrità è doloroso vero? È stressante vero? Forse sei tu che non sai cosa si prova a vivere in una catapecchia da vent'anni. Non sai quante volte io avevo bisogno di un po' d'amore, invece mi trovavo in quel dannato giardino a farmi i film mentali per tutto il tempo, sognando di essere in un posto diverso. Quando guardavo la televisione vedevo solo pubblicità del Signore degli Anelli. E le tue stupide interviste. Ti vedevo ridere e divertirti. E io ero dentro casa a guardarti. All'inizio ero felice e orgogliosa. Ma quando hai cominciato a infischiartene di me, allora la mia felicità si è trasformata in rabbia." un mutamento inusitato il mio, e un'impazienza di dirgli queste cose disperata.  "Non voglio litigare con te al telefono. Anzi, non voglio proprio litigare con te!" gli sentii dire, quasi a malincuore. "Se non volevi litigare allora potevi pensarci prima a me." Ero troppo arrabbiata con lui e non volevo sentire nemmeno la sua vocina come se non sapesse nulla. Per cui riattaccai la telefonata prima ancora che potesse dire qualsiasi altra cosa, e senza trattenermi lanciai il cellulare a terra per la delusione. La mia rabbia e la mia frustrazione si trasformò in una lacrima. E dopo di essa ne scesero altre, finendo infine per piangere a dirotto con la faccia schiacciata contro il cuscino. Ero distrutta e l'ultima cosa che volevo era litigare con lui. Ma in quel momento ero così furiosa con il mio ragazzo che l'essere inviperita mi veniva naturale. Mi addormentai tra le lacrime e a svegliarmi fu di nuovo la suoneria del mio telefono. Era un messaggio. Aprii la chat sperando che fosse lui, perché anche se ero arrabbiata, avevo bisogno di sapere che teneva a me al punto tale da voler fare pace. Invece mi apparve un numero sconosciuto e il messaggio recitava:"Ehi t/n! Sono Jason. Non chiederti come ho fatto a trovare il tuo numero perché non te lo dirò!" la cosa mi fece alquanto sorridere e poi continuai a leggere "Le riprese ricominceranno domani perciò stavo pensando se oggi pomeriggio ti andrebbe di prendere un gelato insieme. Fa davvero caldo non credi?! Beh...ci sentiamo!" Mi ributtai sul letto a riflettere. Cosa avrei potuto fare? Piangermi addosso per Elijah o uscire a prendere un po' d'aria con Jason? Beh... senza alcuna forma di pentimento scelsi la seconda, ma non mi occupai troppo di vestirmi bene. In fondo avevo un ragazzo e non lo avrei mai tradito anche se avevamo litigato. Prima di uscire gli risposi sul dove ci saremmo visti, e la sua riposta stranamente arrivò subito. In cinque minuti arrivai alla gelateria. I miei soli pensieri durante il tragitto erano su Elijah. Aveva sbagliato si, ma il mio ragazzo era davvero irritante e presuntuoso a volte. Quando vidi Jason che mi salutò da lontano, sorrisi e tentai di scacciare quei brutti pensieri da me. "Pensavo non mi avresti risposto, sai?" Disse Jason sorridente. Era vestito parecchio elegante e mi vergognai un po' vedendomi trasandata come una barbona. Difatti lui mi squadrò, ma fece finta di nulla "Ti ho risposto all'ultimo perché stavo dormendo." Risposi io, trascurando di rendermi troppo interessata alla cosa. "Tranquilla. Allora, vogliamo andare?" "Certo. Che gelato prendi tu?" "Solitamente quelli che hanno ingredienti molto golosi. Li adoro. E tu?" "Preferisco quelli alla frutta!" Sorrisi e ammesso ciò prendemmo i gelati. Ci sedemmo su una panchina una volta raggiunto un piccolo piazzale "È buonissimo! Tu non credi?" Mi domandò entusiasta, ed io meccanicamente annuii, perdendo lentamente interesse ad ascoltarlo. Mi ritornò in mente Elijah e la nostra spiacevole discussione. Mi mancava troppo...eppure ero arrabbiata con lui tanto da non volerlo vedere. La mia mente stava andando in conflitto, me lo sentivo. "Sei su questo mondo t/n? O sei perduta a Mordor?" Mi domandò Jason e io non potei fare a meno di sorridere alla battuta "Questa era buona." Risposi, mostrandomi nuovamente interessata. "La battuta dici? Lo so, ci so fare." Poi il suo tono si fece serio, quasi m'avesse letto nel pensiero "È successo qualcosa?" "Qualcosa. Si." Risposi riluttante e a malincuore. "E vuoi parlarne?" "È una...una cosa stupida." "Niente è stupido." Gli sorrisi e poi spostai il mio sguardo sul gelato "Io e il mio ragazzo abbiamo litigato. Non-non avevamo mai discusso prima. Mi sento un po' a pezzi." Vidi con la coda dell'occhio che il suo sguardo era confuso, quasi non se l'aspettasse quell'ammissione "Beh..." sospirò poco dopo "Le discussioni capitano nelle relazioni. È normale t/n. Fanno parte della vita. Ma non devono essere troppo frequenti, altrimenti in quei casi si fa meglio a lasciarsi." "Credo che tu abbia ragione. E cosa dovrei fare adesso? Aspettare che mi chiama? O fare io la prima mossa?" avevo l'aria di chi cerca davvero consiglio. "Dovrebbe farla lui. Ma...solo per curiosità, com'è lui? Come vi siete conosciuti?" Non era proprio la domanda che mi aspettavo "Beh noi...c-ci siamo conosciuti sul set di un film su cui ho lavorato." "E come si chiama?" pensai tra me e me "Logan." Dissi il primo nome che mi venne in mente. Non mi andava di dire che ero la fidanzata di Elijah Wood. Preferivo non dare troppo all'occhio essendo la ragazza di una celebrità, ma lo feci in special modo per tenere celata la vita privata di Elijah. "E come avete litigato? Se mi permetto." "Beh noi abitiamo lontani e...non ci vediamo più da mesi. Ma il problema è che lui sembra non cercarmi, come se non ci tenesse nemmeno a sentirmi." "Che persona egocentrica." Dovetti riconoscere che quel suo commento non mi piacque molto. In fondo lui non conosceva Elijah, non poteva dirlo, ma scrutabile come sempre mi mise davanti un'importante quesito "La domanda più importante è...tu lo ami?" "Che vuoi dire?" Mi accigliai. "È una domanda molto semplice. Ami questo ragazzo?" Non riuscivo nemmeno a capire perché ci stavo pensando "Si! Certo che lo amo. Per questo sono dispiaciuta." Il suo sguardo si abbassò di nuovo sul gelato "Allora speriamo che ti chiami o ti scriva lui per primo." Poi mi guardò un'altra volta, non avendo ricevuto alcun feedback da parte mia "Giusto?!" "Ehm si." non avendo altra scelta che dirgli così. Mi sorrise "Forza, facciamo una passeggiata." A quel punto mi prese per le spalle aiutandomi ad alzarmi e chiacchierammo fino all'ora di cena. Poi mi accompagnò al mio appartamento e ci congedammo.

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Capitolo 21
*** 21. ***


𝟸 𝙾𝚝𝚝𝚘𝚋𝚛𝚎 𝟸𝟶𝟶𝟷 Le riprese del mio nuovo film andavano alla grande, ormai avevamo quasi finito. Quasi tutti i giorni passeggiavo chiacchierando con Jason. Si dimostrò una persona assai interessante, quando lo conobbi meglio. Ne parlai con Autumn che invece non lo sopportava. Voleva che chiarissi con Elijah e in parte lo volevo anche io...ma allo stesso tempo non volevo stare di nuovo male. Come mi consigliò Jason, volevo aspettare se si fosse fatto vivo lui. Quella sera Jason mi invitò in un locale per cena, ma io accettai solo per non ferirlo. Stavo davvero bene in sua compagnia, ma dimenticava che avevo un ragazzo? Una ragazza che lavorava con me mi disse di non farne un dramma, in fondo era solo una cenetta giusto? Così accettai. Avevo l'indirizzo del ristorante, ma davanti al mio appartamento mi ritrovai una macchina parcheggiata praticamente sulla porta. I vetri erano a specchio così bussai "Mi scusi, si potrebbe togliere? Non riesco nemmeno ad uscire di casa." "Certo madame." A sentire quella voce, il mio cuore perse un battito, poi aprì lo sportello. Sentivo i miei occhi sul punto di versare delle lacrime, ma guardai il mio ragazzo fredda come il ghiaccio "Non mi aspettavo di trovarti qui. Come hai fatto a trovarmi?" "Trucchi che un mago non può svelare." Mi disse cercando di non sorridere "Sali?" Io lo accontentai senza dire una parola. "Allora...come va il lavoro?" Mi domandò una volta partito. Io non osavo guardarlo, ma la tentazione era troppa "Bene. E a te?" "Bene direi. Abbiamo finito le riprese di Try Seventeen una settimana fa." "È andata bene?" "È andata bene." Ripetè. A quel punto lo guardai. Il suo viso, in cinque mesi che non lo vedevo, era cambiato. Era dimagrito un poco, e i suoi capelli erano cresciuti rispetto all'ultima volta. Notai le basette sugli zigomi e della sottile peluria sul mento "Devi rasarti." Gli dissi diretta "Sembri più grande così." Lui fece un discreto sorriso "Forse." Rispose solo. "Dove stiamo andando di preciso?" Gli domandai. "Lo vedrai." Ritornò serio e concentrato sulla strada. L'ultima cosa che mi sarei aspettata era vederlo, all'inizio ero anche in dubbio che mi mandasse un messaggio, ma in quel momento era lì, con me...come ai vecchi tempi. Anche se tutto sembrava cambiato. Lui, il suo comportamento. Non era mai stato così freddo con nessuno a quanto mi risultava. Era sempre così sorridente, ma quella sera non riuscivo nemmeno a scrutare i suoi denti. Allo stesso tempo, però, ero felice di vederlo e sapevo che lo era anche per lui. In quel momento sorrisi. Conoscendolo, vedevo con la coda dell'occhio che era nervoso, mandava continuamente il labbro indietro e deglutiva ogni dieci secondi. "Manca molto?" Dissi incrociando le braccia, cercando di rimanere impassibile. "Quasi arrivati." Poi sorrise "Sei sempre stata impaziente." Io lo guardai riuscendo a trattenere un sorriso. "Quando mi truccavi cercavi sempre di sbrigarti. A volte veniva male e davi la colpa a me. Dicevi che non stavo mai fermo." "Avevo ragione! Ti muovevi in continuazione." "Certo." Sorrise sarcastico strizzando gli occhi. A quel punto risi anche io, giocando con il tessuto della mia gonna. "Sei molto carina stasera." Questa volta anche lui mi guardò e i nostri occhi si incrociarono. Dio quanto mi mancava sprofondare nei suoi occhi blu, guardare le sue labbra rosee e il suo nasino a punta. All'improvviso sentii suonare il clacson di una macchina e per fortuna che fui velocissima a prendere il volante e farlo girare verso destra. Quella macchina ci avrebbe preso di sicuro "Cazzo! Sei matto?! Guarda la strada!" Gridai. Lui quasi gridò per lo spavento, ma riuscì a trattenersi "Mi dispiace." Disse con l'affanno deglutendo di nuovo. Io cominciai a sorridere e poi scoppiai in una grossa risata, non riuscivo più a trattenermi. Lui era rosso come un pomodoro, ma alla fine sorrise anche lui e finimmo a sbellicarci dalle risate per un minuto intero. "Mi sei mancata." Disse dopo aver ripreso fiato. "Già. Anche tu." Elijah fermò la macchina sul lungomare del posto. Ero stata lì per un mese intero e non sapevo nemmeno che ci fosse il mare. Scese e mi aprì la portiera facendomi scendere. Prima di raggiungere la spiaggia, mi tolsi i sandali, ma Elijah non mi mi imitò. Mi aiutò a scendere dal muretto e un attimo dopo eravamo in riva al mare. Mentre camminavo sentivo la brezza marina attraversare i miei capelli, io la inspiravo intensamente, quando ad un tratto il mio cuore si fermò per un instante sentendo la mano di Elijah prendere delicatamente la mia. Il tepore del suo arto mi riscaldò tutto il corpo, sentii quel calore per sino nel cuore. Non ci guardammo, non ce ne era bisogno, ma sapevo che stava sorridendo, quel sorriso che non riesci a toglierti dalla testa. In quel momento camminavamo mano per la mano sulla riva notturna. Sentivo le dolci onde del mare sfiorare i miei piedi, quindi anche Elijah si tolse le scarpe, poi sorrise afferrando di nuovo la mia mano, come se non volesse lasciarmi andare. C'eravamo solo noi due, io non sentivo nessun rumore, oltre al vento e allo scrosciare delle onde. Ad un tratto Elijah si fermò e si porse davanti a me. Il mio viso era vicino al suo petto e anche da lì percepivo il dolce battito del suo cuore. Lo guardai sulle labbra e poi dritto negli occhi, lui faceva lo stesso. Si avvicinò di più e io misi i miei piedi sopra i suoi e sorridemmo insieme. Lui cominciò a muovere qualche passo in circolo prendendomi le mani per non farmi perdere l'equilibrio. Cominciammo a ballare un lento senza musica e lui che mi guidava con i suoi piedi nudi sotto ai miei. Mi avvicinai ancora di più e lui fece lo stesso continuando a muoversi lentamente. I nostri busti si toccarono e i nostri nasi cominciarono a sfiorarsi l'un l'altro. Poi all'unisono aprimmo la bocca per far congiungere le nostre lingue umide che attendevano un dolce risveglio da parte di entrambi. Quello fu il bacio più bello che ci demmo e sapevo che lo era anche per lui. Il solo sentire le sue candide labbra che sfioravano le mie era già un enorme benessere, così ci sedemmo a pochi metri dalla riva e con i miei piedi sporchi di sabbia imbrattai anche i suoi e sorridendo lui fece lo stesso con me. Dopodiché poggiai la mia testa sulla sua spalla e lui si poggiò sulla mia testa. "Mi dispiace." Disse all'improvviso "Non voglio immaginare come ti sei sentita esclusa da me. Per colpa della mia stupida carriera ti ho ferita." "Non chiamare la tua carriera stupida perché non lo è affatto. E ti auguro il meglio Elijah. Si mi avevi ferita non lo nego, pensavo che non tenessi a me quanto la tua fama e mi ero arrabbiata. Ma anche io ho sbagliato. Ti ho fatto arrivare fino in Minnesota e per scoprire che non ci sono nemmeno." "Già. Ma...è acqua passata." "Si. È acqua passata." Presi un bel respiro "Mi dispiace per le critiche." Aggiunsi "Non è giusto, sei stato bravissimo. Non lo capisco." "Alcuni non sono contenti della mia performance. Come immaginavo preferivamo un Frodo adulto, non un bambino come mi definiscono." Io lo abbracciai "Sono solo gelosi. Perché sei giovane. Lasciali stare, vedrai che le persone di ameranno quando avranno conosciuto il vero te. Come è stato per me." Lui mi sorrise e mi avvolse a se. Restammo in silenzio per un po'. Un silenzio imbarazzante. "Niente tornerà come prima vero?" Mi domandò alla fine. "Non credo, no." Risposi "Ma...siamo noi gli artefici del nostro destino. Tutto dipende dalle nostre scelte." "Anche se saremo separati?" Intervenne. "Proveremo a non esserlo. Proveremo a stare vicini anche se lontani. Abbiamo molti mezzi a nostra disposizione, perché non usufruirne?" Lui annuì "Hai ragione. È solo che...non voglio perderti." Io alzai la testa e lo guardai con gli occhi pieni di amore, sorrisi, poi mi poggiai di nuovo sulla sua spalla. Conoscendomi, Elijah sapeva già che stavo cominciando a sentire freddo, così in un attimo si tolse la felpa e me la mise addosso delicatamente "Grazie." Dissi aggiustandomi i capelli. Elijah mi guardò e mi baciò la fronte, poi mi abbracciò e rimanemmo sulla sabbia guardando l'orizzonte finché non chiusi gli occhi e mi addormentai su di lui. I miei occhi si riaprirono quando i primi raggi di sole mi colpirono il viso. Ero sdraiata con una guancia sulla sabbia, mentre Elijah era di fronte a me, nella mia stessa posizione che ancora dormiva. Mi scostai i capelli dal viso e guardai meglio il ragazzo. Aveva il volto ancora stanco, ma sereno. Una ciocca di capelli gli copriva gli occhi, così li scostai vedendo meglio il suo viso. Piano piano lo accarezzai sulla sua guancia candida finché anche lui aprì gli occhi deglutendo al mio sguardo. Mi squadrò il viso sorridendo "Ciao." Sussurrò. "Ciao." Dissi io. "Siamo rimasti qui tutta la notte?" Sorrise e risi anche io. "Credo di si." "Comincia a far freddo." Disse alzandosi e porgendomi una mano per aiutarmi a salire "Sarà meglio rientrare." Riprendemmo la macchina e mi accompagnò fino al mio appartamento. Durante il tragitto non parlammo molto, così presi il mio telefono e sbiancai vedendo cinque chiamate perse e venticinque messaggi da una sola persona: Jason. Mi ero completamente dimenticata di lui e della nostra cena. Mi sentivo una stupida, solo una stupida. Aprii il cancello con le chiavi, poi entrammo nel palazzo. Sbiancai di nuovo vedendo Jason tutto elegante davanti la porta del mio appartamento, ma il pensiero che mi faceva preoccupare era Elijah. Volevo sprofondare dell'abisso. Mentre lui chiudeva il cancello, io mi avviai lentamente da Jason che quando mi vide sgranò gli occhi "T/n! Ma dove eri finita?! Mi sono preoccupato a morte pensavo che ti fosse successo qualcosa e non me lo sarei mai perdonato! Stai bene?!" "Jason abbassa la voce...io sto bene." A quel punto vidi Elijah avvicinarsi e Jason lo guardò accigliato "Chi è lui?" Domandò Elijah. "No scusami, chi sei tu?" Chiese Jason mettendosi davanti a me "Jason va tutto bene. Lui è..." non sapevo cosa dire, avevo detto che il mio ragazzo si chiamava Logan e ora si ritrova davanti Elijah Wood. "Io sono il suo ragazzo." Rispose Elijah avvicinandosi a me e poi mi guardò con le sopracciglia serrate. "Oh...tu sei Logan. Io sono Jason." Dio, lo aveva chiamato Logan. "Io non mi chiamo Logan." Si accigliò. A quel punto dovetti intervenire "Ho dovuto dire un altro nome, altrimenti ci sarebbero stati pettegolezzi e io non li tollero." "Ma di che state parlando?" Intervenne Jason. "Scusami." Disse Elijah "Si vede che la mia ragazza non mi ha presentato davvero, mi chiamo Elijah e ora se non ti spiace vorrei parlare con lei. Da soli." Jason lo guardò accigliato e poi spostò il suo sguardo preoccupato su di me "T/n va tutto bene? Sei sicura che posso lasciarti da sola con lui?" Non credo che lo avesse riconosciuto e fu l'unica cosa, in quel momento, di cui fui grata. "Cosa? Jason certo! Lui è il mio ragazzo che pensavi?" "Ti vedo preoccupata." "Non dovresti interessarti di come sta." Intervenne Elijah "Qui ci sono io, non correrà alcun rischio tranquillo." Disse Elijah con un tono sarcastico. "Jason poi ti spiego. Adesso farmi parlare con lui." Jason annuii con riluttanza e ci fece entrare nell'appartamento. Chiusi la porta e misi le braccia attorno ai fianchi e vedevo Elijah che girava su e giù per la stanza con una mano tra i capelli "Chi era davvero?" Mi domandò. "Jason è un mio collega di lavoro. È il cameramen nulla di più." "E allora perché ti stava aspettando fuori dal tuo appartamento?! Ti ha aspettato per tutta la notte davanti la porta!" Io mi misi una mano sulla fronte per togliermi il sudore di dosso "Lui..." "Lui cosa?!" "Mi aveva invitato a cena. Ma siamo solo amici Elijah davvero. Te lo giuro." "Ora ho capito tutto. Ecco perché eri così bella, per lui!" Le lacrime invasero i suoi occhi. "No Elijah non è come pensi, davvero!" "Dovevo aspettarmelo. Io non ci sono stato e quindi dovevi trovare una giusta consolazione. Hai ragione." "Ma cosa diamine dici?! Non ti avrei mai tradito e tu lo sai bene!" Lui continuava a borbottare senza nemmeno ascoltarmi. "È tutto cambiato t/n! Da quel maledetto giorno in cui ce ne siamo andati dalla Nuova Zelanda. Eravamo la coppia perfetta e adesso ci stiamo spezzando il cuore a vicenda." "Cosa credevi Elijah?! Che saremmo rimasti sul set a gingillarci per tutta la vita?!" "Forse lo credevo, vedevo un futuro per noi, un futuro radioso, ma ora non riesco a vedere più niente." "Risparmiarmi la parte drammatica, ti prego. Qui tutto è iniziato perché tu non mi facevi nemmeno una chiamata e lo sai benissimo. Sai benissimo come mi ero sentita, tu a divertirti tra i fan a fare interviste del cazzo ogni ora e io a deprimermi a casa da sola." "Eccola che ricomincia con la ragazza vissuta in un quartiere malfamato con un infanzia difficile. Ho sentito abbastanza quella storia e ho fatto di tutto per fartela dimenticare, cercando di renderti felice, ma credo di non esserci riuscito." "Si invece. Ci eri riuscito eccome." Poi cominciai a piangere e lui si girò per non guardarmi. Riuscii a smettere, e una volta che mi asciugai le lacrime lo guardai "È tutto troppo complicato Elijah." Lui non si girò, ma lo vidi annuire. "Noi, noi non possiamo andare avanti così. I-io credo..." le parole mi morivano in bocca, così presi un bel respiro "Non va. Non va Elijah." In quel momento lui si girò, le lacrime avevano bagnato il suo viso "Di cosa stai parlando?" "Non siamo più ragazzini con un sogno. Io ho trovato la mia strada...e tu la tua. Siamo due anime incompatibili." "Non devi dire così. E tutte le cose che ci siamo detti? Non valgono nulla?" "Io non lo so più. Ma non ce la faccio. Non riesco ad andare avanti stando sempre male." "Sempre male? Ma di che parli? Io..." "Elijah." Sospirai "Io ho bisogno di stare un po' da sola." "Okay. Me ne vado." "No io intendevo...intendevo davvero. Senza preoccupazioni. Ho bisogno di concentrarmi su me stessa." Lui, capendo cosa intendevo, si mise una mano sul petto e sapevo che gli stavo spezzando il cuore, ma dovevo dirglielo "Ho bisogno di staccare Elijah. Da tutto, da noi, da te.." Vidi il suo labbro tremare, cercando di trattenere le lacrime "Non dici sul serio, no ti prego...aggiusteremo tutto. In una relazione delle discussioni possono capitare, ma si cerca di risolvere e..." "Ti prego...cerca di capire. Ho bisogno di una pausa." Lui deglutì mettendo le braccia a torno al fianco "Quanto lunga?" "Lunga." "Quindi...ci stiamo lasciando?" Non osava guardarmi, sapeva che se lo avesse fatto si sarebbe messo a piangere come un bambino. "Si. Credo di si." Lui annuì tirando su col naso "Allora vado." Si girò e aprì la porta, ma si accostò ad essa prima di uscire "Sappi solo...che sarà impossibile dimenticarti." Dopodiché uscì lasciandomi solo il suo profumo addosso. Sentivo le labbra seccarsi, sapendo che non avrei più goduto dei suoi baci...del suo tocco. Cominciai a piangere e piansi e piansi fino a che non mi addormentai tra le lacrime. Io e Elijah ci eravamo lasciati e in cuor mio sentivo che quello sarebbe stato un addio.

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Capitolo 22
*** 22. ***


Passai due giorni a piangere, poi tre, quattro giorni, passarono due settimane e cominciai a stare meglio, passò un mese e riuscii a togliermi dalla testa Elijah Wood. E comunque avevo molti altri pensieri per la testa. Non mancava molto alla fine delle riprese del film, mi venne anche a trovare Logan, che restò con me per qualche giorno e Jason lo scambiò per il mio nuovo ragazzo. In quel momento ero con il mio migliore amico a godermi un meraviglioso tramonto sul lungomare "Allora signorina." Mi disse mentre adagiava il suo braccio sulle mie spalle "Come te la passi?" "Non male Logan. Qui è così bello e il film sta riuscendo benissimo." "Lo vedo." Lui mi guardò attentamente. "Che c'è?!" Sorrisi. "Non lo so. Ti vedo...strana." Io risi sotto i baffi "Che vuoi dire? Sono sempre io. La solita goffa t/n." Lui fece un sorriso forzato prendendo un bel respiro "Già." Sospirò di nuovo, come se voleva dirmi altro, ma alla fine si arrese "Sempre la solita rompiscatole!" Scherzò e mi scosse la testa. Qualche giorno dopo mi vidi con Jason dopo le riprese, ovviamente non parlammo più della discussione del mese prima. Io gli dissi che mi ero lasciata con Elijah alla fine. Lui non ne fu così dispiaciuto, ansi ricordo che mi disse "Forse era così che doveva andare." In effetti ci rimasi un po' male, ma era passato un lungo mese e le cose erano cambiate. In quel momento sentivo Jason che mi stava parlando, ma non sentii nessuna parola "Come?" Esclamai alla fine. "Oh io...mi stavo chiedendo se stasera fossi libera, per cena." Il mio stomaco si contrasse per un istante, ricordando cosa successe l'ultima volta che me lo aveva chiesto "Ehm io..." "So cosa stai pensando. Ma è passato un mese t/n. Dovresti, ecco...andare avanti." Io lo guardai "Forse...forse hai ragione." "Beh allora stavolta ti vengo a prendere io. Alle sette?" "Direi che è..." borbottai. "Perfetto." Concluse lui. Era passato un mese da quando mi ero lasciata con Elijah e ogni volta che mi veniva in mente sentivo il mio stomaco attorcigliarsi, ma cercavo disperatamente di smettere di pensarci. Di certo, non ero dell'umore per un appuntamento galante quella sera, ma come potevo dirgli di no? Appena bussò alla porta dell'appartamento trasalii. Mi sistemai i capelli e aprii. Lo vidi con il suo solito vestire elegante, i capelli tirati tutti indietro e un mazzo di fiori in mano "Buonasera." Cominciò. Io gli sorrisi, e lui continuò a fissarmi meravigliato come se avesse appena visto la Dea Afrodite, io annuii per l'imbarazzo con il mio solito fare goffo "Ehm...sono per me quelli?" Dissi indicando i fiori. Lui si riprese "Oh che sciocco. Certo, prego." "Grazie." "Vogliamo andare?" Annuii e lo seguii. Aveva una macchina di lusso, non riconobbi la marca poiché di macchine non me ne intendevo, ma capii benissimo che non era da due soldi. Mi aprì la portiera e ci dirigemmo al ristorante. Era uno dei ristoranti più lussuosi che avessi mai visto, la sala sembrava fatta di marmo e oro incastonato e le sedie erano simili a poltroncine di pelle "Te lo puoi permettere questo posto?" Gli chiesi. "È per una persona speciale." Arrosii. In effetti mi vergognai un po', ero vestita col mio solito stile trasandato e guardandomi in torno vidi tutte persone a modo. Mi fece ricordare il primo giorno di lavoro due anni prima, era esilarante, soprattutto quando Jason disse "Sei molto bella stasera." Quasi mi scappò una risata "G-grazie Jason." La cena fu abbastanza...noiosa. Non ero abituata a tutto quel lusso e in questi casi mi sentivo sempre a disagio, fortunatamente inventai una buona scusa e uscimmo di corsa. "È stata una bella serata. Grazie Jason." Dissi una volta usciti. "Uhm io pensavo che ti sarebbe piaciuto rimanere un altro po sveglia." Io cercai di non sospirare "Si lo so, ma sono davvero stanca stasera. E poi domani dobbiamo lavorare." "Oh giusto...che strazio. Okay, ti riporto a casa." In macchina non chiacchierammo molto. Notai che non avevamo molte cose in comune, ma che mi aspettavo? I ragazzi non erano tutti Elijah...Elijah. Dio, quel nome ricominciò a tormentarmi, era rimasto sempre lì nella mia mente, ma cercavo in tutti i modi di non pensarci. Mi riaccompagnò fino alla porta del mio appartamento "Allora...buonanotte t/n." "Notte Jason." Feci un sorriso forzato, ero davvero stanca quella sera, aprii la porta e feci per entrare, quando lui mi bloccò il braccio. Io mi girai di scatto deglutendo. "Io so che cos'hai." Disse con voce fioca. "C-come?" Rimasi sconvolta. "Ancor pensi a lui vero? Ti vedo triste. Ogni giorno." "Non dovresti preoccuparti per me." "Lo so. Ma mi dispiace troppo." Io mi girai verso di lui e poggiai una mano sul suo viso "Va tutto bene Jason, davvero. Io sto bene." Lui sembrava non ascoltarmi, fece un sorriso malizioso. "Vorrei farti tornare il sorriso." "E come? Sentiamo." "Fra un mese, quando finiremo la riprese ti voglio portare in un posto che sicuramente ti farà tornare il sorriso." "Dimmi di più." "Non lo farò, lo scoprirai." Sorrise. "Così non vale! Adesso non riuscirò a dormire per colpa tua!" Lo schiaffeggiai sulle spalle sorridendo. "Sarà una sorpresa. Ma dovremmo prendere l'aereo." "L'aereo?!" Ridemmo insieme "Non dirmi che è Las Vegas ti prego. Odio i posti affollati." "È proprio il contrario di Las Vegas, credimi." "Va bene. Ci sto." Mi diede di nuovo la buonanotte e ci congedammo. 𝟷𝟻 𝙽𝚘𝚟𝚎𝚖𝚋𝚛𝚎 𝟸𝟶𝟶𝟷 Quel giorno ero super emozionata. Finalmente avrei rivisto Autumn, dopo lunghi mesi. Stemmo al telefono per ore quella notte fino a che non sarebbe arrivata da me. Quando sentii bussare alla mia porta saltai sul letto e aprii immediatamente. Appena la vidi, piena di valigie non aspettai un istante per saltarle addosso. "Così mi fai cadere! T/n!" "Stai zitta e fatti abbracciare!" Gridai, poi, dopo averla liberata dalla mia presa la feci entrare. Chiusi la porta e ci guardammo per qualche secondo sbalordite. Dicemmo all'unisono "MI SEI MANCATA DA MORIRE!" E ci abbracciamo di nuovo. Dopo che ci eravamo raccontate ogni singolo giorno da quando avevamo lasciato la Nuova Zelanda, mentre la aiutavo a sistemare le valigie, ci buttammo sul letto. "Posso dirti una cosa." Mi disse. "Certo." La guardai. "Questo Jason non mi piace così tanto." Io mi alzai sui gomiti "Come?! Perché?" Lei sbuffò "Gli piaci da impazzire secondo me. E adesso vuole anche portarti in aereo chissà dove?!" "Autumn ho venti anni. Posso decidere da sola cosa fare della mia vita. Ha detto che mi farà tornare il sorriso." "Non lo so. E tu sai già cosa penso." Si, lo sapevo. Pensava che ero stata una stupida a lasciare Elijah, ma io ero felice così "Lo so Autumn. Però...avevo bisogno di riflettere. Ho ancora bisogno di riflettere." "Si T/n! Riflettici un altro po' e intanto Elijah si fidanza con qualcun altra." "Di che parli?" Mi accigliai. "Su una rivista ho notato una foto..." "Di che si tratta? Ce l'hai con te?" Lei annuì e mi passò il giornalino "Guarda tu stessa." Andai avanti con le pagine velocemente finché non vidi una foto di Elijah che baciava Franka Potente, l'attrice che lavorò con lui in -Try Seventeen- Sotto la foto c'era scritto: -Beccato Elijah Wood, il nostro Frodo Baggins, con la sua nuova fiamma. L'attrice Franka Potente. Mi spiace ragazze, per ora non potrete sperare di conquistare il nostro ragazzo." Deglutii. Cercai di rimanere impassibile. Rimasi col fiato sospeso, non riuscivo ad espirare. "Tutto bene?" Mi chiese la mia amica poggiando una mano sulla mia spalla. Io mi ripresi "Si. Si bene. Perché non dovrebbe andare bene? Ci siamo lasciati." Preso un respiro e poi sbottai "Certo ci ha messo poco a rimpiazzarmi. Mi avrà già dimenticata..." "Non essere così dura t/n. Tu significavi tanto per lui." "Già! Significavo. Ora non gli importa più. E sai che ti dico." Mi alzai "Nemmeno a me importa più nulla. Io sono felicissima senza di lui." Il mio orgoglio superò qualsiasi cosa, volevo sfogarmi, volevo piangere, volevo gridare ma non lo feci. "Perché non prendiamo un po' d'aria?" Chiese Autumn. "Si. Forse è meglio." Uscendo, raccomandai alla mia migliore amica di non nominare Elijah Wood, adesso mi dava fastidio anche il suo nome. Anche se non pensarci era difficile. Autobus, palazzi e  cartelloni pubblicitari erano pieni di locandine del Signore degli Anelli. Un autobus per poco non mi investiva, mi fermai in tempo e sul dorso, davanti a me, mi ritrovai il viso di Elijah nei panni di Frodo in un altra fottuta locandina. "Andiamo al parco." Esclamai e di getto afferrai la mano di Autumn. Ci sedemmo sul prato e lì presi un bel respiro. Ma non riuscii più a trattenermi e le lacrime invasero il mio viso. Autumn mi fece poggiare sulla sua spalla "Mi dispiace tesoro. Mi dispiace tanto." Mi disse. Io continuai a piangere "Forse non era la persona giusta per me. Ero così sicura..." "Lo so. Lo so." Cercò di consolarmi. "Adesso sono sul fondo. Non può andare peggio." Dissi. "Allora...può solo migliorare. Solo chi ha toccato il fondo può risalire." Guardai la mia amica "Hai ragione." Mi pulii il naso e mi alzai in piedi "Può solo migliorare. Ma certo!" Senza dare il tempo ad Autumn di fare qualsiasi cosa, presi il cellulare e chiamai "Pronto? Jason ci sei?" "Certo che ci sono. Dimmi tutto." "Sei libero stasera?" Autumn mi aiutò a prepararmi anche se mi disse almeno venti volte "Io non sono d'accordo." Anzi ventuno con questa. "Oh andiamo Autumn. Ritorno presto. Promesso." "Promesso." Ripetè. La baciai sulla guancia e uscii di corsa. Vidi il volto entusiasta di Jason fuori il portone, deglutii e sorrisi cercando di non pensare al vero motivo per cui gli avevo chiesto di uscire. Ci dirigemmo in un locale meno lussuoso di quello dell'ultima volta, mangiammo velocemente tra le chiacchiere e poi ci fermammo sul lungomare per fare una passeggiata. "Mi hanno offerto un altro film." Disse Jason. "Davvero? Forte. E dove?" "A Los Angeles, dovrò partire fra due mesi." "Interessante." Sorrisi. Mi guardò "Ti va se ci sediamo?" "Certo." Trovammo una panchina isolata da tutti e ci rilassammo lì. Notai che mi stava ancora guardando "Cosa c'è?" Domandai sorridendo. "Non ho detto niente." Rise lui. "Perché mi stai guardando in quel modo?" Lui spostò il suo sguardo sulle mie labbra e poi di nuovo sugli occhi "Perché sei bellissima." Io deglutii. Lo aveva detto davvero? "Oh mio dio..." riuscii a dire solo quello, in realtà non sapevo se lo avessi detto veramente o lo avessi solo pensato. Non riuscii nemmeno a percepire l'istante in cui la sua bocca toccò la mia e un attimo dopo ci guardammo imbarazzati. Lo afferrai per le guance e lo baciai di nuovo finché sentii la sua lingua spingere per entrare all'interno della mia bocca. Poi ci guardammo di nuovo sorridendo. Io dissi "Vorrei comunque che mi facessi tornare il sorriso...sai con quel viaggio chissà dove?" "Oh certo. Ho già prenotato il volo." Io risi. Qualche minuto dopo passeggiavamo mano per la mano sul viale per tornare al mio appartamento.

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Capitolo 23
*** 23. ***


Finalmente finimmo le riprese del film, un mese dopo che io e Jason ci fidanzammo. ciò significava che saremmo partiti per non so dove. Il che era meno imbarazzante ora che ci eravamo messi insieme. Con lui stavo bene, insomma mi piaceva, aveva un bel carisma e un carattere sicuro e responsabile. La cosa che amavo di più di lui erano i suoi denti bianchi, Dio aveva un sorriso meraviglioso. Così, dopo Natale, la mattina del 2 Gennaio 2002 ci dirigemmo in aeroporto insieme. "Allora." Dissi "Me lo dici adesso dove andiamo?" "Credo che lo scoprirai presto." "Quanto presto?" Insistei. "Praticamente ora." Salimmo sull'aereo e prendemmo i nostri posti. Ero molto emozionata. Pensavo in continuazione a quale poteva essere la destinazione. Londra? Hollywood? Magari in Italia, adoravo i suoi Borghi in mezzo alle colline. Mi ricordava la... "Volo per la Nuova Zelanda in partenza!" Appena il pilota esclamò quella frase il mio cuore perse di un battito o forse due. Guardai Jason dritto negli occhi. "Ora lo sai." Disse sorridendomi. Non sapevo di essere felice o terribilmente arrabbiata e triste. Guardai il lato positivo, avrei rivisto la mia amata Nuova Zelanda. Già pensavo alle sue colline, al meraviglioso set, ma anche se la mia testa voleva dirigere i pensieri verso quelle bellezze naturalistiche, il mio cuore pensava a lui. Dove ci eravamo conosciuti, il tempo passato insieme sulla nostra collina ad ammirare il tramonto, ai nostri baci...okay basta. Dovevo smetterla. Elijah era il mio passato e forse Jason sarebbe stato il mio futuro. Appena il portellone dell'aereo si aprì, io fui la prima a scendere. Per l'emozione non riuscii nemmeno ad aspettare Jason, che intanto prendeva le valigie. L'aria della Nuova Zelanda mi invase le narici, quel vento che non avrei mai dimenticato, quell'odore, quell'immenso. Jason mi raggiunse "Te la ricordi così?" Mi domandò. "Oh si. Perfettamente così." Scendemmo dall'aereo e io non stavo più nella pelle. Correvo come una bambina e non avevo intenzione di fermarmi. Jason cercava invece di non correre, camminava velocemente per cercare di raggiungermi. Ricordavo ogni albero, ogni collina, ogni cosa. Affittammo una camera singola, lui voleva riposare un po' dopo il lungo viaggio, ma io quasi volli schiaffeggiarlo "Adesso vieni con me!" Gli dissi afferrandolo per un braccio per portarlo fuori. Mi tolsi le scarpe e lui rimase quasi scandalizzato "Non è igienico. Rimettile." Esclamò. "Cosa può esserci di non igienico in mezzo alla natura Jason?!" Gridai io mentre volteggiavo. In una sola ora lo trascinai in tutti gli angoli che conoscevo, gli feci vedere il vecchio set della Contea e notai che era già pieno di turisti che volevano ammirarlo. Insomma, feci fare a Jason un bellissimo giro turistico della zona. Ad un tratto mi fermò "Aspetta! T/n!" Io mi voltai "Dimmi." Dissi con l'affanno. Lui sospirò "Mi hai fatto vedere tutto...sono le nove." "E allora? Io restavo qui anche fino all'alba...a volte." "Io voglio tornare. So che sei emozionata nel rivedere questo posto. Ma io ho bisogno di riposare." Rimasi un po' delusa, lo ammetto "Mhm...okay. Certo, scusa." "Grazie." Si girò per tornare al nostro appartamento. In effetti il sole era tramontato da un pezzo. Appena rientrammo Jason si buttò sul letto e io rimasi in cucina accendendo la musica. Lui mi seguì dicendomi "Ti aspetto a letto." "Arrivo." Risposi. "Possiamo stare un po' insieme. Sai cosa intendo?" Non mi voltai a guardarlo "Ho detto che arrivo." Ripetei e sentii i suoi passi allontanarsi. Guardavo fuori dalla finestra quando alla radio passarono una canzone familiare. La nostra canzone -Always- alzai il volume e una lacrima scese dai miei occhi seguita da altre. Non riuscivo a fermarle. Ricordai tutti i momenti insieme a Elijah mentre sentivamo questa meravigliosa musica. Quando l'abbiamo ballata, quando l'avevamo cantata. Ricordavo il suo viso, il suo meraviglioso sorriso mentre mi guardava ballare e cantare. Ricordavo che non sapeva ballare e si muoveva come un bambino che ascoltava la sua canzone preferita. Ricordavo le sue labbra rosee, quando mi baciava e i suoi occhi. Oh i suoi occhi...Non ne avevo mai visti di più belli. Quei quattro minuti mi fecero ricordare ogni suo dettaglio. Il profumo dei suoi capelli, il momento in cui i nostri volti erano ad un centimetro di distanza, il momento in cui le sue labbra toccavano le mie. Non mi stancavo mai di guardarlo, la sua schiena che si inarcava, quando accarezzavo il suo addome liscio come il marmo. Mi mancava il suo tutto. Mi mancava lui. Ma il quel momento non volevo pensarci, non potevo. La canzone finì e io cercai di tirare indietro tutte le lacrime. "Allora vieni?!" Mi domandò Jason dall'altra camera. Io senza dire una parola mi accostai alla porta, lo vidi sorridere malizioso "Non mi va oggi." Dissi. "A te non va mai. Insomma io posso aspettare certo, ma ormai siamo una coppia da più di un mese." "Ho detto che non mi va. Non farmelo ripetere." Lo guardai dritto negli occhi. Lui annuì, si rimboccò le coperte e si girò dall'altra parte. Con il mio Elijah era diverso pensai. Mi sdraiai sul letto il più lontano possibile dal mio ragazzo, ma non mi addormentai. Rimasi sveglia e vestita fino a che non lo sentii russare e poi mi alzai cautamente. Mi infilai le scarpe e la giacca e uscii cercando di non far rumore. Non avevo voglia di dormire. La Nuova Zelanda di notte era la parte più bella e io lo sapevo bene. Erano le dieci e mezza di sera, ne troppo presto, ne troppo tardi. Già avevo in mente il posto che avrei raggiunto. Ricordavo i sentieri come fosse stata casa mia. Mi addentrai nel bosco fino a che non scorsi il nostro piccolo paradiso segreto. Feci un sorriso a trentadue denti e mi sedetti vicino al laghetto. Dalle foglie pendenti degli alberi si intravedevano già le goccioline di rugiada, una mi cadde sul naso e sorrisi ancora. Con la mano accarezzai l'acqua cristallina del piccolo laghetto "Quanto tempo." Sussurrai. Poi singhiozzai e le mie lacrime contaminarono l'acqua. Ricordai di nuovo Elijah. La prima volta che mi portò lì. Io non volevo andarci, avevo paura, ma il suo sguardo...il suo tocco mi rendeva più sicura di me stessa. Ricordai quando facevamo il bagno dentro il lago, quando mi schizzava, quando giocava. Ricordai ogni singolo momento passato lì, prima solo in due, io e lui, poi subentrò l'amore. Il nostro amore. Ad un tratto mi venne in mente un altro posto dove mi sarebbero riemersi altri meravigliosi ricordi. Non volevo ricordare, ma allo stesso tempo volevo il contrario. Il nostro primo ricordo insieme, la prima volta che i nostri occhi si incrociarono. Mi diressi verso il ristorante dove andavo sempre a mangiare con Bob durante le riprese. Appena entrai il cameriere mi chiese se volessi sedermi, io non ricordo nemmeno se gli risposi o no, andai direttamente verso il fondo del locale. Superai i tavoli e intravedevo la porticina che conduceva all'acquario dove io e Elijah ci guardammo la prima volta. Aprii...dentro la stanza faceva freddo, era buia, al centro di tutto la vasca...ma era vuota. Non c'era l'acqua, ne coralli, ne alghe, ne pesci. Era completamente vuota come se le avessero tolto l'anima. In quel momento fu come se il mio cuore mi era uscito dal petto, perché non lo sentivo più. E se c'era ancora, era vuoto e abbandonato come quella stanza. Non mi accorsi nemmeno che un cameriere mi stava chiamando per poi afferrandomi per un braccio "Signorina non potrebbe essere qui." Mi disse, ma io non lo ascoltai. "Dov'è? D-dov'è l'acquario?" "Oh in questo periodo non avevamo molto denaro per la manutenzione. Perciò abbiamo venduto tutti i pesci tropicali e i coralli. Da un anno ormai." Spiegò. Io continuai a guardare quella vasca vuota "Era bellissima." Dissi. "Lo so signorina. Vuole restare un attimo da sola?" Io annuii avvicinandomi alla vasca. Quando il cameriere uscì io appoggiai la mano sul vetro di quello che era un acquario. Era completamente impolverato...abbandonato. Fortunatamente la mente riuscì ad offrirmi immagini passate dei miei ricordi di quel posto. Vidi la stanza illuminata con una luce dorata che accarezzava il mio viso, vidi la bellezza di quell'acquario, con tantissimi pesciolini tropicali che nuotavano avanti e indietro, c'erano i coralli Rossi e dei sassolini sul fondo, l'acqua era limpida e all'improvviso vidi di nuovo i suoi occhi che mi fissavano da dietro la vasca. Rividi l'istante che ci guardammo per la prima volta. Lui sorrideva, il suo sorriso innocente, poi si spense, mi guardò seriamente, come se gli avessero strappato di netto la felicità... E tutto tornò triste e freddo. Non lo vidi più perché non c'era. Cominciai a piangere di nuovo "Dove sei? Dove sei Elijah?" Sussurrai a me stessa. Quanto avrei voluto che mi sentisse, avevo bisogno di un suo abbraccio, del suo semplice tocco, avevo bisogno di lui. Mi scusai con i camerieri per il trambusto e uscii con le lacrime che erano ancora poggiate sulle mie guance. Volevo tornare a letto, ma allo stesso tempo non lo avrei mai voluto. Decisi di fare la mia ultima tappa, la collina davanti al Set della Contea, la nostra collina. Mi fermai lì per un po' e per qualche istante, quando mi giravo riuscivo a sentirlo ridere accanto a me...ma lui non era lì. Scesi al set e mi fermai ad ammirare le piccole casupole della Contea. Ad un tratto, mentre passeggiavo, sentii una voce maschile familiare che chiamava il mio nome. Mi girai e dal buio intravidi un mio vecchio amico "Peter?! Sei davvero tu?" "T/n! Allora non mi sbagliavo!" Gridò lui. Era il solito vecchio Peter Jackson: capelli lunghi e neri, barba folta e un paio di occhialotti rotondi. Ci abbracciammo felici di rivederci "Quanto tempo eh." Disse lui. "Troppo Peter. Che ci fai qui?" Lui rise "Che ci fai tu qui?!" "Oh io...mi mancava troppo questo paradiso." "Ah quanto ti capisco. Io sono qui da un po' ormai. Accolgo i turisti, ho molto da sistemare ancora, aiuto un po' gli attrezzisti con le vecchie scene delle montagne. Non vorrei mai che queste meraviglie vengano rovinate da stupidi attrezzi." "Come posso darti torto?" Risi. Lui mi guardò amorevolmente "Ci sediamo? Hai voglia di parlare un po?" "Ma certo Peter." Ci sedemmo su una delle tante casupole del Set deserto e cominciammo a chiacchierare del più e del meno "Allora t/n, come va il lavoro?" "Molto bene, grazie. Abbiamo finito da poco le riprese del film e sto aspettando che Bob mi ingaggi per il prossimo." "Mi fa piacere. Anche a me non va male, ma devo riabituarmi alla triste vita di città." Io risi "Oh Peter hai proprio ragione. Buona fortuna allora!" Anche lui scoppiò in un allegra risata e poi sospirò "So che sicuramente non ti va di parlarne ma...ho sentito le notizie." Capii subito di che notizie parlava, così anche io presi un bel respiro immaginando la grande questione che avremmo avuto. "Da chi lo hai saputo?" "Proprio da lui." Mi accigliai "Ti ha chiamato...per dirtelo?!" "A quanto pare. Era distrutto. Lo sentivo singhiozzare." "Piangeva? Per me?" "Non sai quanto. Lui ti ama...ma sei anche tu che devi scegliere della tua vita." "Non mi ama più Peter. Lui e Franka sembrano piuttosto felici insieme." Ripensai alla foto sulla rivista. Lui si accigliò guardandomi "Lui non sta con Franka Potente." "Ma cosa dici mai? Ho visto una foto dove lui e Franka si baciavano appassionatamente." "Si è vero è successo. Ma fu lei a baciarlo per prima, lui la baciò di seguito, ma...aspetta mi aveva mandato un messaggio della segreteria. Te lo faccio ascoltare?" Io lo guardai "Si." Sussurrai. Peter prese il cellulare e cercò il messaggio di Elijah. Appena sentii la sua voce il mio stomaco si attorcigliò e feci di tutto per non versare lacrime: "Ehi Pet, sicuramente stai lavorando, per questo ti mando un messaggio così puoi ascoltarlo tranquillamente. Riguardo a quello che abbiamo parlato ieri beh...volevo dirti che io non sto con Franka. Forse poteva piacermi davvero ma...quando mi ha baciato non capivo. Credo di averla baciata a sua volta soltanto per cercare di dimenticare t/n. Sono stato orribile, ho solo usato Franka e non volevo ferirla in alcun modo. Perciò le ho detto che non avrei voluto continuare. Perché c'era solo una ragazza...solo lei colmava il vuoto dentro il mio cuore, solo lei mi guardava come nessun'altra avrebbe fatto. Lei è...bellissima, ha un sorriso così meraviglioso che potresti rimanere sveglio per giorni senza stancarti a guardarla. Quando la osservavo dormire era sempre più bella, così pura. Mi sentivo un bambino con lei, non sapevo bene come muovermi perché c'era il rischio che potevo rimanere bloccato. Io pensavo di averla resa felice insieme a me...ma sono stato egoista. Peter...io la amo. Ma voglio che sia felice. E io l'ho ferita troppe volte. Quindi forse è meglio così." Il messaggio finì e a me scappò un singhiozzo, ma cercai di rimandarlo indietro. Non dissi una parola. "T/n..." sussurrò Peter "Puoi sfogarti, puoi gridare, puoi piangere...io non ti fermerò. Sapevo quanto eravate legati, innamorati." Io mi asciugai le lacrime, le mie labbra tremavano. Mi alzai in piedi di scatto "Lui non poteva dirmi tutto questo?! Non poteva dirlo a me?" Ero frustrata, forse come reazione alla tristezza infinita. "T/n, lui sapeva che stai insieme con quel tuo nuovo ragazzo adesso. Pensava fossi felice." "E come lo sapeva?! Adesso mi spia anche?" "Credo dalla tua amica..." "Autumn! Dovevo immaginarlo. Lei ha sempre tifato per noi ma a me non ascolta mai!" "Lo ha fatto perché sapeva che vi amavate." Io mi sedetti di nuovo. Stavolta le lacrime presero il sopravvento. Peter poggiò la sua mano sulla mia spalla. "Lui mi ama? Mi ama ancora..." Peter annuì "Posso farti una domanda?" "Si." Risposi accigliata. "Perché ti arrabbi così tanto per lui? Vi siete lasciati. Non ti dovrebbe importare più nulla." Riflettei molto sulla domanda, ma credo che la risposta era sempre nascosta dentro di me "Perché lo amo anche io." Guardai Peter "Io lo amo..." ripetei scandendo ogni sillaba. "Io ho bisogno di lui, ho bisogno del suo tocco, dei suoi baci, del suo sorriso, ho bisogno di Elijah." Peter mi sorrise amorevolmente "Allora chiamalo! Diglielo t/n!" "Io...io non ho più il suo numero. Non chiedermi come." "Va bene. Allora...oh mio dio." Lui si alzò. "Cosa?" Mi alzai subito dopo "Cosa Peter?!" Lui si grattò il mento "Elijah sta per partire. Non potrai raggiungerlo laggiù." "Quando? Quando parte?" "Domani alle due di pomeriggio." "Alle due?! Non arriverò mai in tempo...ci vogliono tredici ore di volo." "Si invece. Se parti adesso. Devi prendere il primo volo per Los Angeles e con un po' di buona fortuna arriverai tra le sue braccia giusto in tempo." "Ma aspetta! Jason...io non posso lasciarlo così." "Hai ragione. Cosa pensi di fare?" Mi domandò. "Io...io gli scriverò una lettera. Probabilmente gli spezzerò il cuore ma..." "Devi fare quello che ritieni giusto t/n." "Io voglio stare con Elijah. Jason, lui è stato un grande sbaglio." "Allora scrivigli." "E i bagagli? I miei vestiti?" "T/n Devi andare! Subito!" "Hai ragione. Non mi importa. Ora l'unica cosa che voglio è Elijah. Tu non puoi chiamarlo? Per avvertirlo?" "Non posso. Qui in mezzo al nulla non c'è campo. Proverò ad andare in città, ma mi ci vorrà del tempo." "Non importa Peter. Posso farcela." "Ti accompagno all'aeroporto." "Alla svelta." Dopo aver lasciato la lettera d'addio a Jason prendemmo la Jeep di Peter Jackson e in venti minuti arrivammo all'aeroporto. Non avevo bagagli, non avevo niente, solo un pensiero fisso: Elijah. "Stammi bene figliola. E buona fortuna per tutto." "Grazie Peter. Senza di te...non avrei mai capito cosa volessi davvero." Lui mi sorrise "Forza vai. Sta partendo!" Salutai di nuovo Peter e salii sull'aereo diretto a Los Angles.

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Capitolo 24
*** 24. ***


Angolo Autore: Ho immaginato questo capitolo nella mia testa per molto tempo e adesso sono qui a scriverlo davvero. Dio mi sta salendo l'ansia. Beh...grazie per essere arrivato/a fin qui e per l'ultima volta...Buona Lettura❤️ Sull'aereo i miei pensieri erano solo e solamente su Elijah Wood, se sarei arrivata in tempo, quando lo avrei visto, cosa gli avrei detto. Mi dispiaceva per Jason. Mi ricordava un pochino Orlando Bloom. Ma a decidere era il mio cuore e ormai era troppo tardi. Era fatta. Ora mancava solo Elijah. Pensavo di non riuscire ad addormentarmi a causa di tutti quei pensieri, ma in fondo erano bel tredici ore di volo, così senza nemmeno accorgermene mi addormentai verso le due di notte. Ero davvero stanca, mi svegliai per la colazione alle otto del mattino e riuscii per sino a comunicare con qualcuno. Una vecchietta seduta accanto a me. "Signorina, le è piaciuta la Nuova Zelanda?" Mi chiese. Io sorrisi "Più di qualunque altro posto." "E ora si torna a Los Angeles...che infinita tristezza." Disse con la voce roca. Poi mi guardò "Mio marito se ne è andato ormai da quasi dieci anni. Il suo sogno era avere una casa in Nuova Zelanda, sai?" "Davvero?" La guardai. "Dove nacquero i suoi genitori, si. Per questo io mi traferisco lì. Per ricordare la sua memoria. Sono andata per cercare casa e l'ho trovata. Ora non mi resta altro che il trasloco." "Wow signora. È un pensiero molto bello per suo marito." "Eh già. Mi manca ogni giorno. Ma se non fosse stato per lui...io non avrei mai trovato la felicità." Prese un respiro profondo "E tu signorina? Dove sei diretta?" Io sorrisi "Dalla persona che mi ha fatto trovare la felicità." Lei annuì compiaciuta e subito dopo si addormentò con un dolce sorriso sul volto. Mi addormentai dì seguito e a svegliarmi fu una delle hostess dicendomi che eravamo arrivati. Trasalii. Sull'aereo non c'era più nessuno, anche la vecchia se ne era andata, ma notai che mi lasciò un fazzoletto ricamato con scritto: Insegui la tua felicità. La ringraziai simbolicamente e uscii di corsa. Peter mi disse che Elijah era in un altro aeroporto di Los Angeles quello di Burbank mentre io ero al Long Beach Municipal, l'unico aereo disponibile arrivava lì. Per questo presi un taxi che mi avrebbe portato da lui "All'aeroporto di Burbank. Alla svelta." Ordinai al tassista e lui partì immediatamente. Il tempo non era a mio favore. Sentivo che stava per piovere, il cielo era ricoperto da nuvoloni neri carichi di pioggia. Respiravo affannosamente mangiandomi le unghie per il nervoso. Decisi all'improvviso di chiamare Autumn. "Ehi! Non mi chiami da una settimana lo sai?!" Mi disse. "Autumn sto andando da Elijah." Dissi diretta. Silenzio. "Ci sei?" Esclamai non ricevendo una sua risposta. "Oh mio dio. E Jason?" "Ho dovuto lasciarlo lì. Era l'unico modo." "Hai fatto bene. E Elijah dov'è?" "In aeroporto. Lo sto per raggiungere." "E cosa gli dirai? Non vi vedere da tre mesi!" "Gli dirò che lo amo. Perché lo amo davvero Autumn. E anche lui. Ho sentito un suo messaggio." Mentre Autumn mi rispondeva, io mi accorsi che eravamo bloccati nel traffico, ma mi venne in mente un idea, quindi interruppi la mia amica "Devo andare." "Cosa?" "Devo andare Autumn. Ci risentiamo." "Buona fortuna amica mia!" E attaccai. "Quanto manca per l'aeroporto?" Domandai all'autista. "Mancava molto poco se non fosse stato per questo traffico." "Sempre dritto?" "Si, perché?" "Grazie!" Risposi e uscii immediatamente dall'auto, sentii a stento che mi chiamava, ma sarebbe stato troppo tardi. Mancavano tre minuti alle due e io non potevo perdere altro tempo. Corsi verso il marciapiede evitando le macchine, dopodiché mi fermai. Davanti a me, in lontananza vidi l'aeroporto. Ero davvero vicina. Sentii delle gocce di pioggia cadere sulla mia testa seguite da molte altre, ma non mi importava. Presi un bel respiro, ricordai il fazzoletto della vecchia: Insegui la tua felicità, così cominciai a correre. Corsi, corsi e non avevo intenzione di fermarmi. C'ero solo io su quel marciapiede e avevo la sensazione di sentirmi libera. La pioggia sbatteva impetuosa sul mio viso, i miei capelli si afflosciarono bagnati sulla mia schiena e il vento che li portava nell'altra direzione. Mentre correvo mi veniva in mente la nostra canzone: Always. La cantavo nella mia mente e intanto mi apparivano nella mente tutti i nostri ricordi: Quando ci guardammo la prima volta, quando ci presentammo, quando ero vicina al suo viso per truccarlo, le ore passate dentro il camerino, le pause durante le scene del film, quando andai a casa sua e ci mettemmo a ballare come ragazzini, quando ci addormentammo sull'aereo insieme...quando ci baciammo la prima volta, ogni dettaglio del suo corpo sopra il mio, le sue labbra, i suoi occhi...Elijah. Cominciai a gridare il suo nome solo per sentirlo di nuovo, correvo, correvo, gridavo e gridavo il suo nome fino a che vidi il suo aereo privato a trenta metri da me. E a quel punto lo vidi. Saliva le scalette dell'aereo con un ombrello rosso in mano. Era lui...era lui. "Elijah!" Gridai di nuovo "Elijah!" Lui non riusciva a sentirmi, era ormai arrivato alla fine delle scale. Volevo raggiungerlo, ma ero in mezzo alle fan in delirio che gridavano il suo nome come me e una guardia del corpo mi fermò "Non può passare!" Urlò per farsi sentire tra la pioggia. "La prego! Mi lasciami passare! Non posso spiegare adesso!" Gridai io. "Ne ho sentite di tutti i tipi da voi fan. Lei rimane qui." "Lei non capisce. La prego, io lo conosco...ero una sua collega. Io..." non riuscivo a trovare le parole per spiegarglielo. Cosa avrei potuto dirgli? Mi diressi in mezzo alle fan "Silenzio! State zitte!" Dovetti ripeterlo una decina di volte, ma alla fine mi guardarono come fossi pazza "Non gridate. Un attimo." Dissi. "Ma che sta facendo?" Mi afferrò la guardia. "Mi lasci." Mi dimenai "Elijah! Dio, voltati!" Poi cominciai a cantare "I will love you...baby! Always! Always!" Quando la sua testa si girò di scatto verso la mia voce io alzai le braccia "Elijah!" Lo vidi sussurrare qualcosa, forse il mio nome, fece cadere l'ombrello a terra, scese le scale di corsa e si avvicinò alla folla. Lo vidi vicino stavolta, dopo tre mesi che non lo vedevo "Lasciatela passare!" Gridò, ma alla guardia non sembrava aver afferrato "Lasciatela passare!" Ripetè. Finalmente mi lasciò andare e davanti a me si aprì un varco di ragazze che mi fecero passare. Il mio cuore batteva all'impazzata, il mio fiato non avrebbe retto per molto. Elijah e io eravamo a due metri di distanza l'uno dall'altro, vedevo che anche il suo respiro era affannato. Stava cominciando a bagnarsi anche lui. Ci guardammo a lungo, entrambi con le lacrime agli occhi. Decisi di parlare "Io ti amo...Elijah. Non ho mai smesso di farlo e fidati ci ho provato. Ma ogni volta che tu non eri con me, io volevo averti accanto, non posso dimenticarti...non voglio." Piansi "Non voglio farlo..." Lui mi guardò, sentivo che era sul punto di piangere, ma non lo fece. Non ricevendo una sua risposta, mi sentii di ghiaccio. Sentivo le persone bisbigliare dietro di me, mi sentivo stupida "I-io..." borbottai "Adesso non so che dire." Lui si avvicinò velocemente a me, non so perché, ma immaginavo che mi mandasse a quel paese, invece disse: "Allora non dire niente..." e le sue labbra toccarono violentemente le mie, quasi mi fece male, ma non ci pensai. Le nostre lingue si spingevano a vicenda all'interno delle nostre bocche, la sua mano sulla mia guancia piena di lacrime e la mia sui suoi capelli. Ci mettemmo a piangere entrambi, non riuscivo neanche a baciarlo per i singhiozzi. Ci accasciammo a terra in ginocchio abbracciandoci come non avevamo mai fatto, poi forte che mai "Mi dispiace...mi dispiace!" Gridò lui. "Shhh shhh...è tutto passato. È tutto passato. Dispiace anche me...oh Elijah." "Oh t/n...oh amore mio. Mia dolce t/n." Quelle sue parole mi fecero sciogliere nelle sue braccia che dovettero tenermi. Ci baciavamo e non volevamo smettere di farlo. La pioggia ci aveva cosparso di acqua. Sicuramente ci stavamo guardando, ci stavano fotografando, ma non ci importava, non ce ne eravamo nemmeno accorti. In quel momento vedevamo solo noi. Solo noi. Poi ci guardammo, i nostri volti a un centimetro di distanza, rividi finalmente i suoi occhi azzurri "Ti amo t/n. Ti amerò per sempre." Mi sussurrò. Le nostre mani accarezzavano all'unisono i nostri volti bagnati dalle lacrime e dalla pioggia. Lui accarezzava le mie guance, le mie labbra umide, il mio naso come se non mi avesse toccato per anni e lo stesso valeva per me. Poi mi sussurrò "Vieni con me." "Dove?" "A casa." "Ma non dovevi andare..." Mi interruppe "Non mi interessa più ora che sei con me. Torniamo a casa. Non ti abbandonerò mai più. Te lo prometto." Io annuii e lo baciai di nuovo. Poi ci alzammo e senza dire nulla alle persone che ci stavano fissando, salimmo sull'aereo mano per la mano e da lì non ci abbandonammo più. L'aereo ci portò in un luogo famigliare. Ci ero già andata una volta, ma quasi lo avevo dimenticato con tutte le cose che erano successe. Elijah bussò alla porta e uscii accigliata la sorellina Hannah, ormai diciottenne. Guardò il fratello dritto negli occhi sapendo che non doveva essere lì, poi guardò me e il suo volto si riempì di gioia "Avevo quasi mantenuto la promessa fatta. Lo avrei sgozzato se non ti avesse riportata qui." Ridemmo insieme e entrammo in casa, l'unico posto in cui potevano stare insieme in pace. Avevo ritrovato la mia felicità, e non l'avrei più lasciata andare. 𝟽 𝙰𝚗𝚗𝚒 𝚍𝚘𝚙𝚘 - 𝙰𝚙𝚛𝚒𝚕𝚎 𝟸𝟶𝟶𝟿 - 𝙽𝚞𝚘𝚟𝚊 𝚉𝚎𝚕𝚊𝚗𝚍𝚊 Mi affaccio alla finestra di casa mia, è una bella mattinata soleggiata, perfetta per una passeggiata tra le colline. Ho ventotto anni ma sembra ancora che ne ho solo venti. Parlando del mio migliore amico Logan, io e lui siamo rimasti tali. Mi viene a trovare svariate volte e non si stanca mai di viaggiare per vedermi. Lo stesso posso dire di Autumn, siamo legate come sorelle e niente potrebbe separarci, neanche la lontananza. Elijah non ha perso i rapporti con Dom, Billy e Sean. Sono fratelli ormai. Lo sarebbero stati per sempre. Riguardo Jason beh...chiarimmo tutto dopo che io raggiunsi Elijah in aeroporto, non ci siamo più rivisti, ma ho sentito che si è fidanzato con una ragazza. Sono felice per lui. Il mio ragazzo sta ancora dormendo...ovviamente "Amore." Lo sveglio, lui si alza piano piano "Giorno tesoro." Mi da un bacio sulla guancia e si veste. "È una bella giornata oggi." Lo incito. Oggi è il nostro anniversario di quando ci fidanzammo otto anni fa, ma lui sembra non ricordarselo. "Lo vedo si." Risponde ancora assonnato. Io faccio finta di nulla "Fra una settimana passa Autumn a trovarci. Te lo avevo detto?" "Va bene. Mi piacerebbe invitare anche Sean." "Certo. Più siamo meglio è." Di solito è il primo a farmi gli auguri ogni anno. Mi svegliava a mezzanotte! Ma oggi Elijah sembra non esserci. "Mi va di uscire. Mi accompagni?" Mi chiede. "Adesso?! Dove andiamo?" Conoscendolo, mi aspetto una sorpresa. Lui mi squadra sorridendo e mi afferra per il polso come faceva sempre. Mi conduce fuori casa e, conoscendo quel posto come le mie tasche, so già dove mi sta portando. Attraversiamo il bosco arrivando al nostro paradiso segreto. Sono mesi che non ci vengo. Da quando ci siamo trasferiti lì a convivere quattro anni fa, non ci siamo andati più così spesso. Io sono ufficialmente diventata la sua make-up artist personale in ogni suo film, ma Bob ogni tanto mi offre altri film che io accetto volentieri. "Chiudi gli occhi." Mi dice Elijah una volta arrivati. Adesso sembra molto più sveglio. Io lo accontento e lui mi prende le mani facendomi andare avanti. "Okay. Adesso." Esclama. Io apro gli occhi e vedo dopo tanto tempo il nostro piccolo paradiso. Ma è diverso. Oltre alla sua bellezza naturale e la luce del sole che colpisce l'acqua cristallina, ci sono degli addobbi dorati e bianchi sugli alberi, noto per sino una piccola altalena sul fondo. Mi copro la bocca con le mani "Elijah..." sorrido. "Aspetta, non è finita!" Esclama entusiasta, afferra un cordicella penzolante da un ramo, la tira e proprio sopra di me cadono dei fiorellini che si posano delicatamente sulla mia testa. "Buona anniversario amore mio." Mi bacia sulle labbra. "Lo hai fatto tu?" "Ieri notte si. Ecco perché ero stanco." "Non mi avevi mai fatto una cosa del genere." Sorrido ancora. "Questa è un occasione speciale." Ci sediamo sul prato, io accarezzo il mio grembo. "Perché speciale?" Domando. Vedo che è nervoso, perché come sempre manda indietro il labbro. Deglutisce e si alza di scatto. "Ehm...tu dovresti...dovresti alzarti." Risi "Perché?" "Dai alzati." Mi fa alzare con le sue mani e ci guardiamo. Io divertita, lui bianco come un cadavere "Va tutto bene tesoro?" Gli domando. "Ma si! Io...fammi parlare dai." Sorride, poi prende un bel respiro. Mi prende le mani e si inginocchia. Il mio cuore perde un battito quando dalla tasca estrae qualcosa che tiene nascosta nelle mani. Io mi metto le mani sulla bocca e lui mi guarda amorevolmente. "T/n...mi vuoi sposare?" Sto per piangere, me lo sento "Oddio!" Mi aggrappo al suo collo e lo riempio di baci. "Allora è un si o un no?" Sorride lui. "Certo che si!" Grido e lui mi bacia stendendomi sull'erba. Siamo entrambi a piedi nudi, io con un vestitino giallo come il polline che mi impiastra i capelli. Siamo coperti entrambi da fiori di tutti i colori, Sembriamo un tutt'uno con la natura. Lui è bello e radioso come la prima volta che lo vidi "Attento!" Dico quando mi fa sdraiare a terra. Mi tocco di nuovo il grembo. "Che è successo?" Mi dice lui alzandosi da me. Io mi alzo con cautela e prendo le sue mani "Anche io ho una notizia per te. Per noi." Metto la sua grande mano sul mio ventre e poi mi guarda negli occhi "Sono incinta Elijah." Sussurro. A lui scappa un singhiozzo sbattendo le palpebre per scacciare le lacrime che gli coprono gli occhi "Oh mio dio..." sorride mettendo anche l'altra mano sul mio ventre "Saremo genitori amore? Sarò papà?" Mi trema il labbro e accarezzo la sua guancia "Si...sarai papà. Saremo genitori." "Sono l'uomo più felice del mondo t/n. Grazie a te. Solo grazie a te. Ti amo." "Ti amo, mia dolce felicità." Dico. Lui mi bacia le mani e poi le nostre fronti si unirono, i nostri nasi lo stesso, poi le nostre labbra. "Aspetta." Dice all'improvviso "Ti ho fatto anche questa." Da dietro la schiena tira fuori una tiara fatta di ramoscelli e fiori di tutti i tipi "Ecologica e fatta con le mie mani." Dice soddisfatto. "Ah allora!" Lo prendo in giro. Lui me la mette sulla testa. "Ora sembri proprio madre natura. La più bella." Mi prende in braccio all'improvviso e mi fa sedere delicatamente sull'altalena "Reggerà vero Elijah?" "E ti pare che ti farei cadere?" Ridiamo insieme, lui si sistema dietro di me, io estendo il collo e gli do un bacio. Con una sua mano sulla mia guancia, l'altra accarezza il mio grembo attendendo appassionati un nuovo arrivo, frutto del nostro amore, nato proprio in quel posto. Un amore che non sarebbe mai finito. E pensare che tutto iniziò perché ero solo la sua make-up artist.

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