Stop and Stare || H.S || Spin Off Di Back To Life

di MonicaX1974
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Eccomi, New York... Piacere di conoscerti ***
Capitolo 2: *** Non perdete mai di vista la vostra umanità ***
Capitolo 3: *** Il dottor John Perry ***
Capitolo 4: *** Hai un problema con il colore rosso ***
Capitolo 5: *** Ci siamo già visti da qualche parte? ***
Capitolo 6: *** Un disastro dai capelli rossi ***
Capitolo 7: *** Ma mai nella vita! ***
Capitolo 8: *** Scommettiamo? ***
Capitolo 9: *** Dimmi che hai rinunciato ***
Capitolo 10: *** Direi che può bastare ***
Capitolo 11: *** Mi aspetto dei ringraziamenti ***
Capitolo 12: *** Adesso inizia il divertimento ***
Capitolo 13: *** Non sono abbastanza per Harry Styles? ***
Capitolo 14: *** Balla per me ***
Capitolo 15: *** Can che abbia non morde ***
Capitolo 16: *** Sale, tequila, e limone ***
Capitolo 17: *** Ti piacciono i kiwi? ***
Capitolo 18: *** Sei sempre brilla quando succede ***
Capitolo 19: *** Solo per i tuoi occhi ***
Capitolo 20: *** E io sono una distrazione per te? ***
Capitolo 21: *** Stai giocando con il fuoco ***
Capitolo 22: *** È arrivato il momento dello show ***
Capitolo 23: *** Sarà una lunga serata ***
Capitolo 24: *** Adesso siamo in due a giocare col fuoco ***
Capitolo 25: *** Tu pensi troppo ***
Capitolo 26: *** Ho solo bisogno di te ***
Capitolo 27: *** Sto cercando di fare colpo ***
Capitolo 28: *** Mi piace la pioggia ***
Capitolo 29: *** Deve essere lei a decidere ***
Capitolo 30: *** Tempo scaduto, dottoressa ***
Capitolo 31: *** Perché non possiamo provarci? ***
Capitolo 32: *** Non mi accontento delle briciole ***
Capitolo 33: *** Assumiti le tue responsabilità ***
Capitolo 34: *** Respira ***
Capitolo 35: *** Ti è piaciuta la sfilata? ***
Capitolo 36: *** Vuoi giocare, Harry? ***
Capitolo 37: *** Lasciami in pace ***
Capitolo 38: *** She ***
Capitolo 39: *** Non puoi chiedermi questo ***
Capitolo 40: *** Le mie congratulazioni, Styles ***
Capitolo 41: *** Non negarti di amare ***
Capitolo 42: *** Hai paura che scappi? ***
Capitolo 43: *** Ti ho odiato tanto, perché ti amavo di più ***
Capitolo 44: *** Sono il fidanzato di Matilde ***
Capitolo 45: *** Ho una cosa per te ***
Capitolo 46: *** Clown per un giorno ***
Capitolo 47: *** Magic Styles ***
Capitolo 48: *** Sei tu quello giusto ***
Capitolo 49: *** Voglio essere il tuo unico Angelo ***
Capitolo 50: *** Non è successo niente ***
Capitolo 51: *** Lui non mi vuole più ***
Capitolo 52: *** Mi dimenticherà e starà bene ***
Capitolo 53: *** Perché sei ancora a New York? ***
Capitolo 54: *** Voglio che lo sappiano tutti ***
Capitolo 55: *** Non voglio stare lontano da te ***
Capitolo 56: *** Ho capito che eri tu quello giusto ***
Capitolo 57: *** Non si torna più indietro ***
Capitolo 58: *** Sei sempre stata tu ***
Capitolo 59: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Eccomi, New York... Piacere di conoscerti ***


And that was the day that I promised
E quello fu il giorno in cui promisi

I'd never sing of love if it does not exist
Che non averi mai cantato dell'amore se l'amore non esiste

But darling, you are the only exception
Ma tesoro, tu sei l'unica eccezione

You are the only exception
Sei l'unica eccezione

"You are the only exception"

Paramore

§§§§§§§§§§§§§

Il gran giorno è arrivato.

Dopo aver sistemato tutte le questioni burocratiche riguardanti il suo praticantato al Presbyterian Hospital di New York, è pronta a partire. Ha già spedito gran parte della sua roba direttamente lì e sua cugina Sofia si è preoccupata che le fosse recapitata nel suo vecchio appartamento, dove alloggerà Matilde, in attesa di trovare una sistemazione migliore.

Finalmente è pronta ad affrontare questo viaggio, questo nuovo inizio.

"È arrivato il momento di crescere, Matilde, devi diventare donna e iniziare a camminare da sola. Basta stronzate e distrazioni, adesso concentrati sul tuo obiettivo".

Sono queste le parole che Matilde si è ripetuta negli ultimi giorni, perché questo nuovo inizio un po' la spaventa. La cosa che la conforta maggiormente è sapere che, dall'altra parte dell'oceano, ad aspettarla, ci sarà sua cugina Sofia, insieme a Zayn.

Lascia spuntare un sorriso, al ricordo dei pochi giorni di vacanza che ha trascorso con loro a Roma, di come Zayn – uno dei suoi idoli – sia entrato a far parte della sua pazza famiglia e, soprattutto, di quando lui le ha detto di non vederlo come Zayn Malik, ma semplicemente come Zain, un nuovo cugino acquisito.

Matilde sorride ancora, godendosi questi ricordi, quando suo padre - che l'ha accompagnata oggi all'aeroporto - la raggiunge con del caffè caldo.

«Ecco, Mati, il tuo caffè».

«Grazie, papà».

«Allora... ci siamo...» le dice, con un piccolo nodo alla gola. «Sono così fiero di te e sei cresciuta così in fretta... mi sembra ieri che eri solo una bambina... la mia bambina... e adesso guardati, sei una donna meravigliosa, caparbia, determinata, ma che sa essere dolcissima... quando vuole» aggiunge alla fine divertito.

«Papà, per te sarò sempre la tua bambina» gli dice per rassicurarlo, e perché lo pensa davvero. «Giuro che non ti deluderò. Voglio che tu, Joseph, e... e la mamma, siate orgogliosi di me». La voce le trema e Lorenzo l'abbraccia, per poi sussurrare al suo orecchio.

«Noi siamo già orgogliosi di te e... e credimi, tua madre è molto fiera di te...»

Padre e figlia si stringono commossi, perché quello è sempre un argomento che li mette a dura prova.

Lorenzo asciuga una lacrima sulla guancia di Matilde. «Coraggio, devi andare... Ti voglio bene, amore mio» le dice, con una dolcezza tale che Matilde fatica a staccarsi dalle braccia di suo padre. «Chiamami quando arrivi e non preoccuparti, ci vedremo presto, sai bene quante volte mi capiti di venire a New York per qualche convegno».

Matilde prende un grande respiro, gli sorride, poi gli dà un bacio sulla guancia. «Ti voglio bene, papà. Non preoccuparti, farò la brava».

Ridacchiano entrambi, poi si danno ancora un abbraccio veloce e Matilde si avvia al terminal d'imbarco, non prima di girarsi nuovamente verso suo padre e mandargli un ultimo bacio volante.

***

Sulle spalle ha pochissime ore di sonno: la sera precedente ha fatto molto tardi con gli amici, per salutarli. "Tanto hai più o meno nove ore di volo per dormire" si era detta. Quando sale sull'aereo si sistema al suo posto, rigorosamente vicino al finestrino, si accomoda e tira fuori il suo telefono per fare un selfie e postarlo su Instagram.

"Nuovi inizi... New York sto arrivando"

Si gode il decollo, poi infila gli auricolari e fa partire la sua playlist: "Decode" dei Paramore, la accompagna mentre saluta la sua Italia dall'alto e finalmente si rilassa. Chiude gli occhi e si lascia trasportare dalla musica. A metà volo, circa, si sveglia. Le chiedono se vuole mangiare qualcosa, ma lei ha voglia solo qualche snack e acqua. Scambia delle linguacce con una bellissima bambina bionda, legge, sonnecchia di nuovo e, inaspettatamente, mentre negli auricolari risuona "Sign of the times", di Harry Styles, si affaccia al piccolo oblò e la vede: New York, finalmente.

E sorride, perché la trova una bizzarra coincidenza, il fatto che, ad accompagnarla nell'atterraggio, sia proprio la voce di Harry.

Ancora si mangia le mani, per non essere riuscita ad andare all'ultima data del tour di Zayn – come anche al party – dove l'avrebbe sicuramente incontrato...

"Ora basta, Matilde, non ha più importanza. Tu sei qui per studiare e per diventare un chirurgo ortopedico, non per conoscere Harry Styles".

L'aereo atterra al JFK e Matilde è una degli ultimi passeggeri a percorrere la scaletta che porta a terra. Quando poggia i piedi sul suolo americano, inspira profondamente e sorride: "Eccomi, New York... piacere di conoscerti". Poi si affretta a raggiungere il ritiro bagagli, perché non vede l'ora di vedere Sofia.

I suoi trolley sono quasi gli ultimi ad uscire sul nastro trasportatore. Un ragazzo carino l'aiuta a metterli sul carrello, insieme al borsone che aveva portato con sé in aereo. Lei lo ringrazia, dandogli però poca importanza, per poi affrettarsi verso l'uscita e, quando si aprono le porte automatiche, ritrova il sorriso felice di sua cugina ad accoglierla. Le due si corrono incontro ridendo e stringendosi forte.

«Benvenuta a New York, Mati... non vedevo l'ora!» esclama Sofia entusiasta.

«Anch'io, Sof!»

«Com'è andato il volo?»

«Bene... ho dormito e mi sono rilassata» le dice sorridendo.

«Forza, andiamo, altrimenti Zayn dà di matto a sapermi in giro con la sua macchina» scherza Sofia, facendo ridere la rossa.

«Dov'è adesso? È in studio?» chiede curiosa Matilde, perché non vede l'ora di vederlo.

«Sì, ma ci raggiungerà a casa. Ci tiene a salutarti. Magari resti un po' con noi e ti accompagno domani all'appartamento».

«Niente guai in paradiso, allora?» chiede cauta Matilde, perché le due cugine avevano discusso sui piccoli dubbi di Sofia di vivere con Zayn, perché, qualche volta, non le sembra di essere abbastanza per lui.

«No, tutto bene. Sono così felice... lui mi rende felice...» afferma Sofia, con aria sognante.

«Si vede, Sofi, e sono contenta per te... per voi...»

Quando arrivano alla macchina caricano i bagagli, e mentre Sofia avverte Zayn che stanno tornando a casa, Matilde chiama suo padre, per rassicurarlo che è arrivata sana e salva, senza dimenticare un breve messaggio anche a Joseph, perché "voglio sapere quando arrivi"

*****

Matilde resta incantata, quando Sofia apre la porta dell'appartamento di Zayn.

«Wow, Sofi, le foto non rendono giustizia a questo posto. È meravigliosa, davvero» esclama estasiata la rossa, posando il borsone a terra.

«Già... io adoro questa casa» le dice Sofia, con un enorme sorriso sulle labbra.

«No, tu adori il proprietario» le fa notare la cugina, facendola ridere.

Ed è in quel momento che la porta d'ingresso si apre, rivelando la presenza di Zayn, che subito le va incontro sorridendole.

«Benvenuta, Matilde» le dice abbracciandola. «Com'è andato il viaggio? Come stai?»

«Il viaggio è andato bene e io sto benissimo, grazie» risponde, ricambiando l'abbraccio.

«Molto bene» dice ancora lui, per poi voltarsi verso la sua Sofia e salutarla con un bacio sulle labbra, e tornare a rivolgersi a Matilde. «Per oggi resti da noi, anche se sai che puoi fermarti tutto il tempo che vuoi... il posto c'è».

«Non credo di voler fare da terzo incomodo, ma grazie» ribatte lei, facendolo ridere. Lo abbraccia di nuovo, con Sofia a godersi la scena.

I tre consumano la cena preparata da Pilar e Matilde mangia di gusto.

«Io adoro già Pilar» afferma, mandando giù l'ennesimo boccone di carne.

E Zayn non può evitare di prenderla in giro, ridendo con Sofia, mentre la rossa fa loro le sue linguacce. Dopo cena si spostano sul divano: si aggiornano sugli studi di Matilde, sul lavoro che Zayn sta portando avanti in studio, e sulla possibilità che Sofia giri un video con Bruno Mars, con il quale deve ancora definire il tutto.

Ad un certo punto, Matilde accusa la stanchezza, saluta Zayn e Sofia, va a farsi una doccia, e si addormenta con il sorriso sulle labbra.

*****

 Quando si sveglia, la mattina seguente, quel sorriso è ancora lì, sulle sue labbra. Avverte una piacevole sensazione alla bocca dello stomaco, come se qualche farfalla ci stesse svolazzando all'interno. Apre gli occhi, li punta al soffitto, e sospira di felicità.

È a New York, e continua a ripeterselo come a volersene convincere, perché non le sembra ancora vero. Raggiunge Zayn e Sofia, quando sente le loro voci provenire dall'esterno della sua stanza. I tre fanno colazione. Si perdono di nuovo in chiacchiere, finché Matilde chiede a Sofia di accompagnarla nel suo appartamento, perché ha voglia di iniziare la sua nuova vita.

Zayn le sorride e allunga le chiavi della sua auto a Sofia.

«Riportala intera, piccola Sofia» la avverte scherzosamente.

Lei per tutta risposta gli fa una linguaccia, ma poi si avvicina e lo bacia.

«Oh, andiamo, ragazzi! Mi farete venire il diabete» li prende in giro Matilde, facendoli ridere.

«Mati, io vado a prendere la macchina in garage, tu recupera le tue cose, puoi aspettarmi giù, fuori dal portone» le dice Sofia.

«Ok» risponde la rossa.

E mentre Sofia scende a recuperare l'auto, Matilde inforca i suoi occhiali da sole, mette in tasca il suo telefono, e saluta Zayn, che l'accompagna fino alla porta.

«Allora... grazie di tutto, cugino». Rimarca divertita l'ultima parola, con lui che ride.

«Mati, adesso sei qui. Per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi, intesi?»

«Intesi».

«Bene, allora ci vediamo presto» le dice ancora, poi si abbracciano e raggiunge l'ascensore, con il quale arriva al piano terra.

Una volta fuori, una folata di vento le scompiglia i capelli. Matilde indossa gli auricolari, fa partire una play list e canticchia, mentre apre il borsone, alla ricerca del suo lucidalabbra alla fragola, l'unico vezzo che si concede.

Quella stessa mattina, Harry ha deciso di passare da Zayn, sperando di trovarlo a casa. Vuole parlare con lui di un pezzo che sta scrivendo e non vuole perdere l'ispirazione. Ultimamente si scambiano molti consigli. Si sono ritrovati e non hanno alcuna intenzione di perdersi di nuovo. Indossa gli occhiali da sole, sistema al meglio uno dei suoi cappelli, guardandosi nello specchietto retrovisore, poi scende dall'auto, nella speranza di essere meno riconoscibile possibile.

Quando arriva davanti a casa di Zayn, nota subito una ragazza dalla chioma rossa, che sembra essere molto bella. È distratta, intenta a cercare qualcosa nel suo borsone, canticchiando un motivo che lui cerca di riconoscere.

"You are the only exception..."

Sono quelle le parole che riconosce quando le passa accanto, proprio nel momento in cui un'altra folata di vento la colpisce in pieno. Harry si blocca, nel sentire il suo profumo. Inspira profondamente e c'è qualcosa che lo colpisce in quell'odore, come se ne fosse attratto inspiegabilmente. Chiude gli occhi, restando sulla soglia dell'ingresso del condominio, mentre la voce della ragazza dai capelli rossi continua a ripetere "you are the only exception" e si volta verso di lei, che è ancora concentrata sul suo borsone.

Sorride, scuote appena la testa, poi decide di suonare e salire dal suo amico. Non ha tempo per le distrazioni, non quando si sente così ispirato come in questo momento. 

 

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Il gran giorno è arrivato anche per noi. Anche lo spin off sta iniziando a vedere la luce. Questa storia è nei nostri appunti da non so nemmeno quanto tempo. Io e la mia socia abbiamo sclerato malissimo con questi due e, tutt'ora, ci fanno diventare matte.

Matilde è arrivata a New York. Incrocia Harry sotto casa di Zayn, ma nemmeno se ne rende conto, troppo presa dai suoi pensieri, dalla sua musica, e dalla ricerca del suo lucidalabbra alla fragola.

Lui, invece, la nota eccome, ma non ha idea di chi sia. È sul punto di dirle qualcosa, quando cambia idea e decide di raggiungere il suo amico Zayn, ma non sa che questo è solo l'inizio.

Eeeee niente, ero troppo impaziente di iniziare a pubblicare questa meravigliosa storia, nata dal sequel di Back to life. Adoro da impazzire Harry e Matilde e sono assolutamente certa che ne andrete pazze anche voi (o più probabilmente vi faranno diventare pazze).

Eccociiiiiiiii.... Voi non potete capire che fatica a tenere tranquilla la mia socia.. Lei non vedeva proprio l'ora di farveli conoscere.... Uhauhauhauha.... Ma pure io.... UhauhauhauhaMatilde la rossa arriva a New York... È una specializzanda in chirurgia ortopedica... Ve lo sareste mai aspettato?!?... Non vuole distrazioni... Vuole solo studiare e specializzarsi... O almeno questo è il suo obiettivo.... Si incrocia con il suo idolo che però non vede... Mentre Harry si accorge subito della bella rossa... Ma anche lui per adesso ha le sue priorità...Vi avviso che sti due sono dei pazzi... Quindi mettetevi l'anima in pace.... Vero socia?!? (Giààààà) ... UhauhauhauhaGrazie sempre di esserci ❤️ ❤️ ❤️ 

Grazie sempre per essere qui, ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 2
*** Non perdete mai di vista la vostra umanità ***


Would you help me to find a new way
mi aiuteresti a trovare una nuova via

Would you guide me through all this again
mi guideresti di nuovo attraverso tutto questo

Don't let me slip away
non lasciarmi scivolare via

I need you here 'till the very end
ho bisogno di te fino alla fine

"My escape"

Ravenscode"

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Tutto quello che ha fatto, da quando ha varcato la soglia dell'ex appartamento di Sofia, è stato guardarsi intorno e sorridere, sorridere e guardarsi intorno. È riuscita a sistemare le sue cose in un solo fine settimana, quasi non ha dormito, tanto era eccitata per l'inizio di questa nuova avventura, e ne ha approfittato per organizzarsi.

In camera sua non poteva mancare la foto con Harry, che ha ritrovato il suo posto d'onore proprio sopra la testiera del letto, mentre all'interno dell'anta dell'armadio ha appeso il poster della band al completo. Le mancava un solo autografo in quella foto, perché Zayn aveva già lasciato gli One Direction, quando è riuscita ad imbucarsi per avere le firme degli altri quattro.

Un pomeriggio, Zayn e Sofia sono andati a trovarla, per vedere come si fosse sistemata, e quando Sofia ha visto quel poster non ha potuto trattenersi dal chiedere a Zayn di firmarlo.

Al cantante ha fatto un certo effetto osservare quella foto; lasciando il suo autografo tra quello dei suoi ex compagni, ha dovuto trattenere a fatica il nodo alla gola, perché certi ricordi ti restano addosso, come i tanti tatuaggi che gli ricoprono il corpo.

Finalmente è arrivato il primo giorno del praticantato di Matilde, al Presbiteryan Hospital, e lei è prontissima ad affrontarlo. Si è svegliata presto ed è arrivata in anticipo in aula magna, dove sta per avvenire l'incontro tra gli specializzandi e il direttore dell'ospedale.

Fa subito amicizia con Luise, la ragazza che ha preso posto accanto a lei, mora e occhi neri come il carbone, e Matilde ha pensato che ha l'aspetto di una nativa americana. Luise è molto simpatica e socievole, e si trova lì per la stessa specializzazione di Matilde: chirurgia ortopedica.

«Spero di poter assistere il prima possibile a un intervento del dottor John Perry» Luise esterna ad alta voce i suoi pensieri, chiacchierando con Matilde. «Attualmente, è il migliore in quel campo, c'è tanto da imparare da lui, e poi, cosa che non guasta, dicono che sia un gran figo» afferma divertita, facendo ridere Matilde.

«Sì, ho sentito parlare di lui» conferma lei «così giovane e già così bravo. Sarebbe un onore poterlo assistere. Speriamo di averne la possibilità».

L'entrata di un uomo distinto, dal volto simpatico, interrompe le chiacchiere dei ragazzi, prendendo posto dietro la cattedra.

«Buongiorno a tutti, mi presento: sono il dottor Jeffrey Robinson, responsabile del programma delle specializzazioni, primario di cardiochirurgia, nonché direttore del Presbiteryan Hospital». Si ferma un secondo, studiando i volti dei nuovi arrivati. «Siete stati scelti tra tanti, dalla nostra commissione, perché ritenuti i migliori, quelli con maggiori potenzialità - almeno sulla carta. Non deludeteci. Da oggi inizia il vostro praticantato. Sarete coordinati dalla dottoressa Ferguson, sarà lei a stabilire i vostri incarichi, a decidere come, dove, e con chi lavorerete. Man mano verrete introdotti alle vostre specializzazioni. Mi raccomando: puntate in alto, ma non perdete mai di vista la vostra umanità, sarebbe il più grosso errore che potreste fare. E studiate, studiate sempre. Il lavoro che avete scelto può essere portato avanti solo con lo studio continuo e costante... non finirete mai di studiare. È fondamentale salvare delle vite...»

Il suo discorso viene interrotto dall'ingresso di una donna di mezza età, che sembra aver appena finito di correre una maratona.

«Ecco la dottoressa Ferguson» la presenta l'uomo.

«Scusi il ritardo, professor Robinson, esco adesso dalla sala operatoria» spiega la donna.

«Non fa niente, adesso ti affido la nuova classe, crediamo molto in loro abbine cura» le sorride.

«Non si preoccupi, diventeranno i migliori» afferma sicura, facendo una piccola pausa, per poi voltarsi verso gli specializzandi «se resisteranno».

A queste parole, tutti deglutiscono. Matilde è determinata, è lì per farcela, vuole la sua specializzazione, e vuole essere la migliore, non le fanno paura quelle parole, anzi, è pronta a dimostrare che lei è perfettamente in grado di resistere.

«Allora, buon lavoro a tutti». Il professor Robinson saluta la platea e lascia l'aula.

La Ferguson inizia a chiamare alcuni di loro, per affidarli a medici e reparti specifici, fino a che tocca agli ultimi rimasti.

«Coser, Johnson, Williams, Jimenez, voi siete con me in pronto soccorso» gela i quattro con quell'affermazione. «Non fatevi prendere dal panico, rimanete lucidi e seguite le mie direttive. Vediamo se i vostri punteggi d'ingresso rispecchiano effettivamente quello che siete». La dottoressa non aspetta davvero una risposta da parte loro, gli dà le spalle e si avvia all'esterno dell'aula, mentre i quattro si affrettano a seguirla.

«La cosa buona è che siamo insieme» sussurra Luise a Matilde. «Cavoli, però, il pronto soccorso subito, sarà un inferno» continua divertita la mora, facendo ridacchiare Matilde.

«Dottoressa Coser, qualcosa non va?» domanda la Ferguson, voltandosi di colpo.

«No, le chiedo scusa» tenta di riparare lei.

Riprendono a camminare, mentre l'altra ragazza le avvicina. «La vedo durissima. Piacere io sono Stephany» si presenta Matilde e Luise. «Io sono Ross» anche l'unico ragazzo del gruppo si presenta.

«Avanti! Il pronto soccorso non aspetta!» esclama la Ferguson, accelerando il passo, fino all'ascensore. «Niente panico e non fate stronzate. Non prendete iniziative, se non richiesto. Fatevi guidare dai medici, ok?» si raccomanda, quando si chiudono le porte.

«Sì» rispondo in coro i quattro.

Quando raggiungono il piano terra, il silenzio che aleggiava su di loro, scompare in un attimo. «Dottori, in bocca al lupo» dice loro, quando raggiungono la zona più calda dell'ospedale.

Il pronto soccorso è un vero caos. Matilde prende un gran respiro e, insieme ai suoi colleghi, segue la dottoressa Ferguson, pronta per rendersi utile a qualsiasi cosa le verrà richiesta.

*

Durante il suo primo giorno in pronto soccorso, Matilde ha corso avanti e indietro senza sosta. Ha assistito il dottor Lee, che le ha mostrato come lavorare, e le ha insegnato molto. L'ha presa con sé per tutto il turno e l'ha valutata positivamente. Alla fine del loro turno, la Ferguson ha comunicato loro che le prime due settimane saranno fissi al pronto soccorso. Si è raccomandata loro affinché studino e che siano sempre puntuali. I quattro sono stremati ma tutti motivati e, quando si ritrovano negli spogliatoi, non fanno che parlare e scambiarsi le opinioni sulla giornata. Alcuni decidono di uscire per una birra, altri preferiscono tornare a casa e riposarsi, e tra loro c'è Matilde, che non vede l'ora di buttarsi sul divano e rilassarsi un po', davanti alla TV.

Quella sera, al Late Late Show, c'è ospite Harry Styles. James Corden è l'unico a farlo sentire realmente a proprio agio, l'unico che non ha mai oltrepassato certi limiti, e i due hanno un feeling pazzesco, che traspare anche attraverso lo schermo. Amano scherzare, ridere, e improvvisare. Sono amici, amici per davvero.

Alla fine del programma, acconsente a cantare due brani: Kiwi e Sign of the times.

«Quando sentiremo qualcosa di nuovo? Insomma avrai qualcosa in cantiere, no?» gli chiede James, al termine della sua esibizione, accolta sempre con grande entusiasmo, soprattutto dalla rossa, che lo osserva dal divano di casa sua, con un sorriso enorme.

«Il tour è finito da poco, adesso posso tornare a concentrarmi sulla musica... sto ritrovando l'ispirazione, ma ci vuole quella giusta» spiega l'artista, con quel sorriso per il quale Matilde va pazza.

«Nulla? Vuoi farmi credere che nella tua vita non c'è una musa per cui vale la pena scrivere una canzone?» chiede canzonatorio James, facendo ridere Harry.

«Muse ce ne sono, ma non tali da farmi tornare a scrivere una canzone» afferma malizioso, mentre Matilde alza gli occhi al cielo divertita.

«Harry Styles sei proprio un ragazzaccio» lo prende in giro James, per poi voltarsi verso la telecamera. «Ragazze state attente, perché lui spezzerà il vostro cuoricino... Solo io sono in grado di resistere al suo brutto carattere» continua, avvicinandosi seducente a Harry «ai suoi ricci e ai suoi meravigliosi occhi verdi».

Il cantante lo sorprende con un bacio, facendo esplodere urla e applausi tra il pubblico, mentre Matilde non può evitare di ridere a quella scena.

«Harry... sono sposato». James si finge infastidito, da quel bacio inaspettato.

«Scusa, Julia, ma non gli resisto» dichiara Harry divertito, rivolgendosi alla telecamera, facendo ridere tutti.

«Meglio cambiare argomento, se voglio rientra a casa, stasera» riprende James. «Sappiamo tutti che ti sei riavvicinato a un vecchio amico, dopo diverso tempo che ha lasciato la band... Zayn Malik... al quale vanno tutti i miei complimenti per il successo del suo tour. Com'è stato? Come vi siete ritrovati?»

«Era già da un po' che avevo intenzione di chiamarlo. A dire il vero ho sentito parecchio la sua mancanza, nonostante quello che veniva fuori dai giornali e da internet... Con la scusa di fargli i complimenti per il tour, gli ho telefonato, ed è stato come riprendere da dove avevamo lasciato... semplicemente ci siamo ritrovati...»

«Effettivamente, sul palco, nella sua ultima data di New York, sembravate in perfetta sintonia» fa notare James «come se aveste lavorato insieme da tempo... invece non vi vedevate da anni».

«Pensa che, io e lui, non abbiamo provato nemmeno una volta» rivela Harry.

«Come no?»

«No... è stata una sorpresa che abbiamo fatto a Zayn, un'idea della sua fidanzata, Sofia, con l'aiuto del suo manager. Ho provato da solo, con il suo corpo di ballo, mentre io e Zayn ci siamo visti direttamente sul palco».

«E com'è stato?»

«Che dire?» gli occhi di Harry esprimono tutto ciò che prova, senza filtri. «Emozionante... ci siamo ritrovati...»

«Facciamo un po' di gossip» continua James, con l'aria furbetta. «Tu non hai una musa, ma Zayn pare proprio avere trovato la sua».

«Devo davvero rispondere a questa domanda?» chiede Harry, facendo il finto confuso.

«Beh... il tuo amico ha lasciato la sua bionda fidanzata storica per la mora...»

«Lo sai che non parlo della mia vita privata, figuriamoci se mi metto a parlare di quella di Zayn, ma posso dirti che gli sempre detto di puntare sulle more» afferma divertito, per poi voltarsi e guardare dritto nella telecamera. «Zayn, Sofia, vi amo!» esclama, facendo scoppiare a ridere Matilde, che lo sta osservando divertita.

«E con questa dichiarazione, salutiamo il nostro sempre gradito ospite Harry Styles!»

Il ragazzo si inchina al pubblico e ringrazia, si abbraccia con James, poi saluta tutti, braccio alzato e sorriso con fossette, sparendo dietro le quinte, mentre Matilde si riprende dall'ennesima visione a occhi aperti. 

 

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Iniziamo a conoscere meglio i due protagonisti: Matilde tutta presa dalla sua carriera e Harry completamente rilassato, ignaro del paio di occhi blu che lo fissano da casa.

Ancora non si sono incrociati, chissà quando ci riusciranno.

E ben tornate nel pazzo mondo di Harry e Matilde. Questo capitolo è come un'istantanea di ciò che sta succedendo nelle loro vite: Matilde alle prese con il praticantato, che fa la conoscenza dei suoi superiori, che si fa in quattro, che è determinata fin da subito, ma che poi torna a casa e ha bisogno di rilassarsi, perdendosi a guardare Harry, ospite al Late Late Show...

E poi c'è Harry, che ha appena concluso il tour, che si diverte, che è spensierato, che vuole tornare a scrivere, ma che non ha una musa che lo ispiri... Una no... Qualcuna in più... UAHAHAHAHA...

E niente, per ora i due si girano intorno senza incontrarsi. Io e la mia meravigliosa socia vi aspettiamo al prossimo capitolo. Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui, ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 3
*** Il dottor John Perry ***


And you keep coming back, coming back again
e tu continui a tornare, a tornare

Keep running round, running round, running round my head
continui a scorrazzare, scorrazzare, scorrazzare nella mia mente

And there's certain things that I adore
e sono alcune cose che adoro di te

And there's certain things that I ignore
e ci sono alcune cose che ignoro

But I'm certain that I'm yours
ma sono certo che sono tuo

"Certain thinghs"

James Arthur

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Le due settimane trascorse al pronto soccorso sono state intense. Giorni impegnativi e frenetici, giorni che l'hanno vista districarsi tra interventi più o meno gravi. Si è impegnata tantissimo nello studio e ha assimilato quanto più ha potuto dai chirurghi di esperienza che ha affiancato in questo periodo. Matilde sta cercando di distinguersi. Deve mantenere una buona media, perché deve dare ancora un esame, per assicurarsi di restare al Presbyterian, e lei vuole superarlo con il massimo dei voti.

Matilde ha seguito alcuni dottori nelle visite, ma soprattutto ha pensato a "studiare, studiare, studiare", come ripete sempre la Ferguson.

Oggi si trova in aula, seduta vicino a Luise, con la quale sta chiacchierando tranquillamente, quando, d'un tratto, l'attenzione di quest'ultima si focalizza sulla porta.

«O mio Dio! Non ci posso credere!» esclama a bocca aperta.

Matilde si gira lentamente, seguendo il suo sguardo, giusto in tempo per vedere il dottor John Perry entrare in aula insieme alla Ferguson.

«Sembra un Dio greco» continua Luise, con aria sognante. «Com'è possibile che tanta bellezza e tanta intelligenza siano concentrate in un solo uomo?»

Matilde non riesce a proferire parole: John Perry è una leggenda.

«Mati?» la richiama a bassa voce la sua amica, nel notare la sua aria imbambolata. «Mi fai paura» le dice scherzando.

«Lui è tutto quello che vorrei diventare, capisci?» le spiega Matilde. «È uno dei migliori, se non il migliore, nel suo campo. Lavorare con lui, avere la possibilità di assisterlo, sarebbe il massimo per me...» L'ammirazione professionale di Matilde per il dottor Perry, rasenta l'infinito.

«Lo so... e comunque è bellissimo» continua Luise.

Matilde alza gli occhi al cielo e ridacchia insieme a lei.

«Signore! Volete far ridere anche noi!?» Il richiamo del dottor Perry fa congelare le due sul posto.

«Ci scusi» rispondono entrambe, mentre la Ferguson le sta fulminando con lo sguardo.

«Bene» riprende lui a parlare. «Stavo dicendo che oggi farete il giro visite con me. Chiederò i vostri pareri medici, per testare il vostro grado di preparazione. Per cui non tollererò nessun tipo di distrazione». E, nel pronunciare le ultime parole, lancia uno sguardo severo a Matilde e Luise, che abbassano lo sguardo colpevoli. «Inoltre, potrete assistere a un delicato intervento di chirurgia ortopedica. Lo eseguirò insieme al mio staff, oggi pomeriggio. Ora che vi ho detto tutto, possiamo procedere con il giro visite».

Matilde ha un sorriso enorme stampato in faccia. Non riesce a credere di poter assistere a un intervento del dottor Perry, ed è con questo entusiasmo che affronta il giro visite. Ha risposto correttamente a tutte le domande che lui le ha posto e sa di avergli fatto una buona impressione, perché, alla fine del giro, ha visto spuntare sul viso di lui un sorriso di approvazione, anche se è sparito un attimo dopo, ma lei è già felice così.

*

Dopo aver pranzato tutti insieme, Matilde e i suoi colleghi si apprestano a raggiungere il piano delle sale operatorie, dove potranno assistere all'intervento del dottor Perry. Il gruppo viene intercettato dalla Ferguson che comunica a Matilde, Luise, e Ross, che loro torneranno al pronto soccorso, perché risultati i più preparati.

«Non prendetela come una punizione» spiega loro «piuttosto, prendetela come una palestra: dal pronto soccorso passa di tutto e voi vi formerete per bene. Sarete pronti a tutto, perché avrete visto di tutto, ma mi raccomando... la prima regola è...»

«Studiare, studiare, studiare!» esclamano i tre in coro.

«Sì, esatto, e non prendetela alla leggera» li rimprovera, ma sta sorridendo anche lei. «Forza, ora andiamo ad assistere al vostro primo intervento».

Il gruppo la segue fino alla piccola stanza con visuale sulla sala operatoria. Il dottor Perry appare molto concentrato, si consulta con il suo staff. Per un attimo, si isola, ed è come se stesse ripassando mentalmente ciò che sta per fare, le procedure, al fine della buona riuscita dell'intervento. Matilde è incantata. L'intervento dura più di tre ore - tempo durante il quale lei non ha quasi sbattuto le palpebre - ed è perfettamente riuscito. Perry e il suo staff sono molto soddisfatti. Matilde e i suoi colleghi hanno seguito attentamente ogni movimento e hanno ascoltato ogni spiegazione che Perry dava loro mentre operava, e quando torna a casa è molto soddisfatta della sua giornata.

Dopo essere uscita dalla doccia, si ricorda che oggi sarebbe uscito il video di Bruno Mars, "Wild Love", quello in cui balla sua cugina Sofia. Si affretta ad accendere il PC e si connette a Internet. Apre YouTube, digita il titolo del nuovo singolo, si sistema sul divano, e avvia la riproduzione.

La canzone è coinvolgente, trasmette tutta la passione che lui prova per questa donna e, finalmente, la telecamera inquadra la sua bellissima cugina.

«Dio, cugina! Tu spacchi!» Matilde la guarda orgogliosa.

Sofia balla meravigliosamente, mentre Bruno se la mangia con gli occhi, rispettando il testo della sua canzone, facendo ridacchiare Matilde.

«Ahi, ahi, Bruno, menomale che si tratta di un video, altrimenti Zayn ti avrebbe preso a pugni...» ironizza lei ad alta voce.

Il video prosegue. Sofia balla il pezzo di pole dance, mentre Bruno cade in ginocchio e canta tutta la sua passione. Matilde canticchia, perché il ritornello è molto orecchiabile, mentre il pezzo volge al termine. Sofia e Bruno escono dal locale mano nella mano. Si guardano con passione. Entrano in auto, prendono posto sui sedili posteriori, e si baciano.

Matilde sgrana gli occhi. «Oh, cazzo!» esclama sorpresa.

E poi Sofia sale a cavalcioni su Bruno, che la guarda come se non volesse nessun'altra che lei, che lo guarda con una certa malizia, per poi lasciarsi andare tra le braccia di lui, ed è ben chiaro cosa stiano facendo, anche se è tutta finzione, il messaggio è inequivocabile. Il pezzo termina e lei resta a fissare lo schermo impietrita.

«Cazzo, Sofia, spero per te che Zayn l'abbia presa sportivamente» commenta ad alta voce, spegnendo il computer.

Matilde non aveva idea delle scene che Sofia stava girando. Sua cugina era rimasta sul vago, ma la rossa è certa che Sofia non abbia fatto niente di male, nonostante sia certa che Zayn non reagirà proprio bene.

E mentre è ancora sul divano, il suo telefono prende a suonare. Si affretta a prenderlo e quando gira il display, vede lampeggiare il nome di Sofia.

«Cazzo» impreca a denti stretti prima di rispondere, perché già immagina che qualcosa non vada. «Sof?» dall'altra parte solo singhiozzi. «Sofi... che succede?» domanda preoccupata.

«Zayn è andato via di casa...»

«Cosa? Che è successo?»

«Hai visto il video?»

«Sì, certo che l'ho visto, e tu sei stata magnifica...»

«Beh... Zayn non la pensava allo stesso modo» mormora con un filo di voce.

«Sofia, tesoro, vengo da te, ok? Chiamo Will e vengo da te». La cugina non protesta, poi Matilde si affretta a chiamare Will, che risponde al primo squillo.

«Mati, ho provato a chiamare Sofia, ma è sempre occupato. È successo qualcosa?»

«Will, sto venendo da te» gli dice, infilandosi le scarpe al volo. «Scendi, prendi l'auto, e andiamo a casa sua».

«Zayn non l'ha presa bene, vero?»

«Sofia è sconvolta, non riesce a parlare, l'unica cosa che ho capito è che Zayn se n'è andato di casa».

«Merda! Sto scendendo!».

*

Matilde è corsa da Will, e ora stanno correndo a casa di Sofia.

«Mi chiedo perché cazzo non ha detto niente... Cosa le è passato per la testa? Voleva farci una sorpresa?» domanda Will ad alta voce, al volante della sua auto.

«Non ha fatto nulla di male» la difende prontamente la rossa.

«E chi dice il contrario, è stata splendida, ha ballato da Dio, come solo lei è capace di fare, però... la parte "recitata" ... cosa cazzo credeva? Che Malik le facesse un applauso? Doveva dirglielo!» Will ha un punto di vista ben chiaro su questo.

«Già, lo credo anch'io... eccoci» afferma Matilde, alla vista del condominio di Zayn e Sofia.

Will parcheggia, i due salgono velocemente, e quando arrivano la trovano ancora rannicchiata sul pavimento, vicino alla porta d'ingresso. Lui si inginocchia accanto a lei e la prende tra le braccia, dove lei si nasconde, come se il suo migliore amico potesse proteggerla dal mondo intero. Riesce a farla alzare a fatica, l'accompagna al divano, accanto al quale è ancora tutto rovesciato sul tappeto, mentre Matilde si affretta a prenderle qualcosa da bere.

«Adesso ci siamo noi con te, Sof» le dice Will, senza lasciarla andare. «Cos'è successo?»

Sofia tira su con il naso, beve un po' d'acqua, poi inspira profondamente.

«Eravamo sul divano e stavamo guardando il video. All'inizio mi ha fatto un sacco di complimenti, ha fatto anche una battuta su come mi guardasse Bruno. Gli è piaciuto anche il pezzo di pole dance, ma poi...» si ferma per un attimo, perché le si blocca il respiro nel rivivere quel momento. «Quando ha visto la scena finale ha dato il giro al tavolino e ha iniziato a dire che sembrava che me lo stessi scopando e...» il dolore, la delusione nei suoi occhi, lei rivive tutto un'altra volta. «e che mi piaceva pure... io gli ho detto che era tutta finzione, ma lui non ha sentito ragioni. Ha detto che quello non era ballare e che del pezzo che ballavo nessuno se ne sarebbe ricordato... ha anche messo in mezzo Chris e poi ha preso la moto e se n'è andato».

Sofia lascia andare la disperazione attraverso le lacrime. Will riprende a stringerla, mentre Matilde sta risistemando il tavolino e tutti gli oggetti rimasti sul tappeto.

Will sospira. «Ma non gli avevi detto proprio nulla?» le chiede, con un tono di rimprovero, e Sofia scuote la testa per dire no. «Ma perché? Lo sai com'è fatto Zayn, sai quanto può essere geloso...»

«Sofi, la penso come Will» interviene Matilde. «Di certo gli ha dato fastidio ciò che ha visto, ma gli ha sicuramente dato più fastidio il fatto che tu l'abbia tenuto all'oscuro».

«Potevi chiedergli un parere!» continua Will. «O comunque potevi accennarglielo, potevi prepararlo. Invece è come se tu gli avessi urlato: "sorpresa!", ma lui, quella sorpresa, non la voleva proprio».

«Lascia che si sfoghi» le dice Matilde, piazzandosi ai suoi piedi, posandole le mani sulle ginocchia. «Vedrai che tornerà a casa e vi chiarirete... ti ama troppo».

Sofia continua a scuotere la testa, a sospirare, e a tirare su con il naso.

«Sono stata una stupida» ammette. «Ho pensato che questo video potesse essere una grande occasione, per me, ma non ho saputo gestire le cose. Non ho saputo dire di no e, pur sapendo cosa ne sarebbe venuto fuori, non ho detto nulla a Zayn».

«Sofi, tesoro, tu lo sai quanto io ti voglia bene» le dice Will, prendendo l'argomento alla lontana. «Ti assicuro che, in quel video, sei splendida, meravigliosa, però devi prepararti». Sofia lo ascolta con attenzione e lui sa che non c'è un modo delicato per dirglielo, perciò decide semplicemente di parlare. «Voglio essere onesto, come lo sono sempre stato: il tuo pezzo ballato è favoloso, ma la maggior parte delle persone si ricorderà di te come quella che ha scopato con Bruno Mars sui sedili posteriori di un'auto...»

«Will!» lo riprende la rossa. «Sta già abbastanza male così».

«Lo so, e mi dispiace, ma è la verità» replica lui.

«Mati, Will ha ragione, lo so bene».

«E sai anche che questa cosa ricadrà su Zayn?» le chiede retorico Will.

«Sono stata proprio una stupida» ripete Sofia, rendendosi conto solo ora che le sue azioni ricadranno sull'immagine del suo fidanzato «e non so nemmeno dove sia, non risponde al telefono, e sono così preoccupata...»

«Io credo di sapere dove sia» afferma Will. Sofia solleva lo sguardo su di lui. «O è da Spencer, ma ne dubito, perché Cassie a quest'ora l'avrebbe rispedito a casa a calci nel sedere, oppure è da Harry... anzi sono sicuro che sia da lui» afferma deciso.

Matilde solleva la testa di scatto, nel sentire quel nome, calamitando tutta la sua attenzione su Will e su ciò che dice.

«E allora cosa aspetti a chiamarlo!?» il tono di voce della rossa esce più alto di quanto avrebbe voluto.

Will si allontana e compone il numero di Harry. Matilde aiuta Sofia a stendersi, per poi sistemarsi accanto a lei, come facevano da bambine, quando una delle due era triste, e stavano strette strette per confortarsi.

Il silenzio e la sua assenza stanno portando Sofia a capire i motivi che hanno portato Zayn a reagire in quel modo.

«Ok, Zayn è da Harry» comunica Will, al termine della sua telefonata.

«Come sta?» domanda Sofia preoccupata.

«Harry ha detto che deve sbollire» le spiega, mentre lei si sente sempre peggio. «Dagli un po' di tempo» continua, sedendosi sul tappeto, di fronte a lei, per poi accarezzarle la fronte. «Adesso cerca di dormire... vedrai che risolverete... stanotte restiamo qui con te».

Recupera un plaid per le due cugine, uno per sé e si stende sull'altra parte del divano, mentre la testa di Matilde è divisa perfettamente a metà: da una parte è preoccupata per sua cugina, vorrebbe che le cose fossero già sistemate, perché le fa male il cuore vederla in quello stato. Nell'altra metà della sua mente, invece, c'è il vuoto più totale, nel quale rimbalza da una parte all'altra un unico nome: Harry.

 

~~~~~~~~~~~~~~

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Abbiamo visto Matilde nel suo ambiente, lanciatissima e proiettata nel suo mondo, ma che non esita a correre in aiuto di sua cugina nel momento di difficoltà.

Il nome di Harry la turba di nuovo, ma ancora non riescono a incontrarsi. Quando si vedranno?

La nostra Matilde è a pieno ritmo tra lavoro e studio. Finalmente fa la conoscenza del suo "mito", il dr. John Perry, il migliore chirurgo ortopedico in circolazione e, insieme ai suoi colleghi assiste a un suo intervento. Ma come vi ha già detto la mia socia, corre subito da Sofia che deve affrontare la fuga di Zayn... Per adesso lei e Harry continuano a girarsi intorno senza incontrarsi... Chi lo sa... Uhahahahaha ... Vabbè mi taccio... Ci leggiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui, ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 4
*** Hai un problema con il colore rosso ***


Stop and stare
Fermati e guardati

You start to wonder why you're here not there
Inizi a chiederti perché sei qui e non lì

And you'd give anything to get what's fair
E daresti qualsiasi cosa per ottenere ciò che è giusto

But fair ain't what you really need
Ma non è ciò che è guisto quello di cui hai realmente bisogno

Oh, can you see what I see?
Oh, riesci a vedere quello che vedo io?

"Stop and Stare"

OneRepublic

§§§§§§§§§§§§§§§

Il tempo sta scorrendo veloce per Matilde: il lavoro, lo studio, le nuove amicizie, Zayn e Sofia.

Nell'ultimo periodo si sono sentite spesso. Matilde si è trovata più volte a doverla rassicurare a causa del fatto che Sofia si sente insicura. La ballerina non è certa che il suo Zayn abbia davvero superato la crisi causata dal video che lei ha girato con Bruno Mars. Lo sente freddo e distaccato, e si è trovata spesso ad appoggiarsi a Matilde, che non le ha mai negato una parola di conforto, cercando di farle sempre ben presente il punto di vista di Zayn.

Sono trascorsi due mesi da quando ha messo piede a New York, due mesi intensi, nei quali non ha mai perso di vista il suo obiettivo, concentrandosi e impegnandosi sempre oltre il necessario, per poter eccellere.

E la giornata odierna non fa eccezione: incontro con il dottor Robinson, giro visite con il dottor Lee, due ore di studio, e poi il turno al pronto soccorso con Luise e Ross, seguiti dalla dottoressa Ferguson. Il loro gruppo è ormai ben affiatato e durante le ore dedicate allo studio, cercano di darsi una mano, di condividere conoscenze, esperienze, e oggi è Ross, quello che si trova a chiedere aiuto ai suoi colleghi.

«Ragazzi, posso chiedervi di "allenarci" con i punti di sutura?» chiede all'improvviso, facendo alzare le teste degli altri ragazzi nello stesso momento. «Ieri la Ferguson mi ha cazziato, dicendomi senza mezzi termini che faccio schifo» spiega, facendo ridere tutti.

Matilde si alza e va a prendere i kit per fare pratica e li distribuisce ai presenti. Ross le si affianca per osservare come lavora e lei cerca di spiegargli come suturare diversi tipi di tagli.

«Cazzo, Mati, sembri una sarta! Guarda la mia... è orrenda» esclama lui. «Ha ragione la Ferguson» deve ammettere sconsolato.

«Io non sbaglio mai, Williams. Vedi di imparare a suturare!» Ross sussulta nel trovarsi alle spalle la dottoressa Ferguson, mentre Matilde e Luise trattengono a fatica una risata. «Coser, ottimo. Jimenez, molto bene. Ok, dottori, continuare a fare pratica. Tra mezz'ora ognuno di voi sa dove deve andare... tenete duro» li incoraggia a modo suo e, così come è arrivata, se ne va.

«Quella donna è inquietante» afferma Ross, tornando ai suoi punti approssimativi.

«Quella donna è tosta e tu hai paura» ribatte ridendo Luise, contagiando anche Matilde.

«Sì, è vero... se penso che dipendo da lei ho i brividi» continua il ragazzo, scherzando.

«Ross, credo che la Ferguson sia la persona più imparziale e corretta che ci potesse capitare, come credo che lei ci tenga che tu migliori nelle piccole cose, come i punti di sutura, perché sa quanto vali» anche Matilde dice la sua, e lui sospira sconfitto.

«Ok, dottoressa Coser, mi insegni a rammendare?» le domanda ironico.

«Con piacere, dottor Williams» gli sorride, felice di poter essere d'aiuto.

Al termine della loro mezz'ora di pratica, i tre raggiungono la Ferguson in pronto soccorso. Il loro turno è alquanto pesante - non che sia mai leggero lavorare in situazioni di emergenza, ma oggi è stato più pesante del solito - e quando rientrano negli spogliatoi, per cambiarsi e tornare finalmente a casa, sono stremati, e Matilde controlla il suo cellulare, prima di infilarsi le scarpe, trovando un messaggio di sua cugina Sofia.

Sono a casa tua, ho le chiavi, poi ti spiego.

«Ma cosa cazzo è successo stavolta?» si domanda Matilde ad alta voce.

«Ancora guai in paradiso?» le domanda Luise, notando la rossa con lo sguardo fisso sul telefono.

Le due ragazze sono entrate in confidenza e Matilde sa che può parlare con lei. Anche con Ross c'è un ottimo rapporto, ma non come con Luise. Entrambi i suoi colleghi sono a conoscenza che lei è la cugina di Sofia De Angelis, la fidanzata di Zayn Malik, e spesso la prendono in giro, per questo, dicendole che potrebbe farsi presentare qualche suo collega famoso, magari il suo ex compagno di band, ma lei li zittisce sempre, ricordandogli che lei deve "studiare, studiare, studiare".

«Credo di sì, ma non riesco a capire cosa possa essere successo... insomma, andava tutto bene...»

«Il motivo potrebbe essere che, al Jimmy Fallon, insieme a tuo cugino, ci fosse anche la sua ex?» domanda Ross mostrando a Matilde il suo cellulare - sul quale è in evidenza un articolo che parla della notizia - con un tono tra il divertito e il sorpreso.

«Merda... merda, merda!» impreca Matilde, infilandosi velocemente le scarpe. «Ragazzi, scusate, devo correre a casa. Facciamo un'altra volta, per la birra».

«Tranquilla, tesoro, vai. Ci sentiamo domani» la rassicura Luise.

«A domani, Coser» la saluta anche Ross, mentre lei corre verso l'uscita.

Mentre sta raggiungendo la sua auto, Matilde riceve un altro messaggio, stavolta da parte di Cassie.

Sto andando a casa tua, da Sofia. Ci vediamo lì.

Quando la rossa arriva all'appartamento, trova le due amiche sul divano.

«Che succede, Sof?» le chiede, posando tutte le sue cose dove capita, lasciando cadere il cappotto, per raggiungere sua cugina.

«Mati scusami se mi sono fiondata a casa tua all'improvviso» le dice, scusandosi per aver approfittato del fatto che Sofia abbia in possesso ancora un mazzo di chiavi del suo vecchio appartamento, in caso di emergenza. «Ma dovevo lasciare casa di Zayn... non riuscivo più a reggere la sua espressione per me...»

Matilde si volta verso Cassie, in cerca di ulteriori spiegazioni. «Ma che ha fatto?»

Sofia sta per iniziare a parlare, presa dalla rabbia, ma Cassie la blocca. «Sofi lascia che Matilde possa giudicare senza essere influenzata da ciò che pensi».

«Non capisco... perché vuoi dargli ragione a tutti i costi!?» ribatte indispettita Sofia.

Cassie sospira frustrata. «Sofia, sai che non è vero...»

«Ok... fatemi capire cos'è successo» interviene Matilde, interrompendo il battibecco tra le due amiche.

«È meglio se guardi tu stessa» le dice Cassie, aprendo il portatile, cercando la puntata del Jimmy Fallon, la parte che riguarda l'intervista di Zayn.

Matilde nota subito che il cantante non è tranquillo, che risponde volentieri alle domande sul tour, sulla musica, ma poi Jimmy gli gioca un colpo basso, facendo entrare, senza un vero e proprio motivo, Gigi, e fa partire Pillow Talk in sottofondo, facendo notare che risulta essere ancora tra i singoli più in vetta alle classifiche. Poi inserisce il discorso 'Sofia' e mostra alcune immagini del video di Bruno Mars. È palese come Zayn si irrigidisca, come non sappia che pesci prendere.

Zayn è palesemente a disagio, preoccupato, poi Gigi gli posa una mano sul braccio, come a volerlo confortare, come a voler dimostrare che hanno ancora una certa confidenza. Ed è allora che Zayn compie il disastro dicendo che Gigi è una professionista, che non si sarebbe mai lasciata condizionare, che avrebbe fatto delle scelte diverse. Gigi sorride. Jimmy cerca di farlo parlare, con domande poco chiare, e lui arranca, dicendo che Sofia è un'ottima ballerina, che balla meglio di così, che il video la valorizza poco, non riscendo a dire altro. Non aggiunge niente, nemmeno riguardo al loro rapporto.

L'intervista volge al termine, Matilde sospira, e si volta verso le altre due, in attesa di una sua opinione, ma Sofia non riesce ad aspettare.

«Lui si vergogna di me, capisci? Non è riuscito a dire nemmeno una parola, niente, solo che ballo meglio di quello che si è visto nel video, come se il pezzo che ho ballato nel video fosse mediocre» afferma con un chiaro fastidio nella voce.

«Sofi, ma l'hai visto anche tu in che situazione l'hanno messo?» le fa notare Cassie.

«Avrebbe potuto fare di meglio, soprattutto davanti alla sua magnanima, bellissima, confortante, ex!» esclama quasi con disgusto.

«Ma quello è stato proprio un colpo basso, che gli hanno tirato» le fa notare Matilde.

«E lui, invece di chiarire la nostra relazione davanti a lei, le ha permesso quel tipo di confidenza» ricorda Sofia.

«Ma che avrebbe dovuto fare? Trattarla male di fronte alle telecamere? Sai benissimo che non l'avrebbe mai fatto, e non perché tenga a lei, ma perché era in diretta e sai benissimo quanto stia lavorando alla sua immagine» la rimprovera Cassie.

«Beh... quando è tornato a casa non ha comunque detto nulla, non si è preoccupato nemmeno di giustificarsi, ma vi rendete conto!?» Sofia parla a raffica, senza quasi capire ciò che dice, troppo presa dalla paura e dalla rabbia che hanno preso possesso dei suoi pensieri.

«Sofia» interviene di nuovo Cassie, stavolta con un tono di voce più duro. «Vorrei ricordarti che questa situazione l'hai creata tu». Sofia si blocca e guarda Matilde, in cerca di un supporto che però non arriva.

«Sai anche tu quanto Zayn odi parlare della sua vita privata» le ricorda la rossa. «Riesci a immaginare cos'abbia provato ad affrontare in diretta TV la sua ex, e il video hot della sua attuale fidanzata? L'hai detto anche tu che ti sembra ancora incapace di vedere le cose con tranquillità. Si vede lontano un miglio che era in difficoltà... Era impreparato a tutto questo e si vede...»

A quel punto Sofia sbotta. «Allora è tutta colpa mia!?»

«Non stiamo dicendo questo» chiarisce Matilde. «Capisco che ti aspettavi che lui ti difendesse a spada tratta, ma quando ti senti messo alla gogna e non sei lucido, non riesci a dire quello che vorresti, e non lo sto difendendo, sto cercando di farti capire il suo punto di vista».

«Non sono convinta» ribatte Sofia. «Hai visto come guardava Gigi?»

«Sofi, non le ha rivolto uno sguardo» interviene Cassie.

«Sì, ti dico di sì. Si è pentito di aver scelto me...»

«Basta cazzate per stasera, Sofia! Anche tu sei poco lucida» la riprende la sua migliore amica tagliando corto. «Gli hai dato almeno il tempo di spiegarsi prima di scappare di casa!?» Il silenzio di Sofia è piuttosto eloquente.

«Perfetto! Proprio come aveva fatto lui con te!» Anche Matilde la rimprovera, ma se ne pente quasi subito. «Ascolta, Sof, puoi restare qui finché vuoi, lo sai, ma rifletti su cosa è veramente importante».

«Sofi... Zayn ti ama, e questo nessuno può metterlo in dubbio. Credimi, io lo so, vi ho visti, ho vissuto con voi, e non c'è niente che lui non farebbe per te... anche la figura dell'idiota come ha fatto al Jimmy Fallon, pur di non dare in pasto ai media la vostra storia» le dice ridacchiando, cercando di sdrammatizzare la cosa. «Prenditi il tempo che ti serve» aggiunge poi, più dolcemente. «Domani passerà Will. Ha detto di salutarti e di cazziarti anche da parte sua» le due sorridono. «Stasera erano a cena a casa dei genitori di Peter».

Cassie la saluta con un bacio, per tornare da Spencer, facendosi promettere di chiamarla per qualsiasi cosa. Sofia e la cugina restano a parlare ore, ma poi Mati crolla per la stanchezza.

*

Il giorno seguente, Matilde esce per andare in ospedale e viene sostituita da Will, che continua a essere per Sofia amico e fratello maggiore. Will non nasconde a Sofia di aver parlato con Zayn, e nonostante gli abbia dato del pesce lesso, perché non è stato capace di dire una frase di senso compiuto, rimarca a Sofia che in quella situazione ce l'ha messo lei, nel momento in cui ha preso la decisione di non metterlo al corrente dei dettagli del video che stava girando, non perché fosse lui a dover decidere, ma quantomeno parlandogliene, gli avrebbe dato gli strumenti necessari per affrontare le conseguenze, o consigliarla.

Restano insieme tutto il giorno, spesso in silenzio, stretti l'uno all'altra. Sofia sta riflettendo con attenzione su tutto e Will le sta dando modo di farlo. E forse, per la prima volta, ha focalizzato un punto: l'intervista di Zayn, per quanto pessima, è una conseguenza del suo errore, errore per il quale – e solo adesso se n'è resa conto – non gli ha mai chiesto veramente scusa, non del tutto, mentre lui lo ha sempre fatto, le volte in cui ha sbagliato.

Will è spesso al telefono, e non c'è bisogno che le dica con chi stia parlando. Quando Matilde rientra, quella sera, trova Sofia più serena: Will è un vero toccasana per lei. Mangiano una pizza insieme e vengono raggiunti da Peter, ed è durante la cena che Sofia viene finalmente illuminata da un lampo di genio.

«Voglio fare una sorpresa a Zayn» dice all'improvviso, attirando l'attenzione di tutti «ma ho bisogno del vostro aiuto».

«Che hai in mente?» le chiede Matilde.

«Pic-nic, campeggio, ma non possiamo spostarci, così pensavo di organizzarlo montando una tenda in salotto...»

«Oh, sì... e delle lucine che riproducono un cielo stellato...» continua Peter entusiasta dell'idea.

«E un episodio del maghetto!» conclude Will.

«Cosa!?» chiede Sofia, sgranando gli occhi.

«E dai, Sofi, glielo devi. Non hai mai voluto guardarlo con lui». Sofia alza gli occhi al cielo, Peter e Matilde ridacchiano.

«Ok, andata» acconsente lei alla fine «ma voi mi aiuterete».

«Per me va bene, domani ho il turno serale al pronto soccorso» comunica la rossa.

«D'accordo, io e Peter passiamo a prendervi. È ora che torni a casa, perché non so quanto faccia bene a Zayn avere Styles sempre intorno». Tutti ridono.

«Gli fa bene, credimi» gli dice Sofia, mentre Matilde tenta di nascondere un sospiro, che però non è sfuggito a Peter, il quale ha notato il suo cambio di espressione nel sentire il nome dell'ex One Direction.

E il giorno seguente, come promesso, Will e Peter passano a prendere le due cugine. Will ha portato la sua canadese e Matilde preferisce prendere la sua auto, perché poi deve scappare in ospedale. Passano a comprare qualche schifezza da mangiare, poi vanno all'appartamento di Zayn.

Appena arrivano, lui e Peter si danno da fare a montare la tenda, poi le lucine, ingarbugliandosi con il filo, ma tra risate e imprecazioni riescono a creare l'atmosfera voluta da Sofia. Will collega un piccolo schermo al PC, che poi piazzano dentro la tenda, insieme ai cuscini che hanno sistemato Sofia e Matilde.

«Oddio... sto facendo pensieri impuri» esclama Will guardando i cuscini, facendo ridere tutti, poi Matilde dà uno sguardo all'orologio.

«Merda! Devo volare, o non ce la farò mai!» esclama ad alta voce, uscendo di corsa dalla tenda. «Vi devo abbandonare, altrimenti la Ferguson mi impallina». Dà un bacio veloce a Will, uno a Peter, e uno a Sofia. «In bocca al lupo, Sof. Andrà tutto bene» dice alla cugina, aprendo la porta d'ingresso.

«Grazie, Mati» risponde Sofia, quando lei è già quasi all'ascensore.

Quando arriva al piano terra, corre verso l'uscita, fa scattare la serratura del portone, poi esce di corsa. È una questione di attimi, frazioni di secondi: passa di fianco a un ragazzo appoggiato al muro, di cui intravede solo l'ombra. Ma quando gli passa davanti correndo, sente la sua inconfondibile voce, una voce che riconoscerebbe tra un milione di altre voci.

«Zayn, amico, sono sotto casa tua... ok... sei ancora in studio? ... Ti raggiungo lì...»

Matilde non ha alcun dubbio su chi appartenga quella voce, ma non può fermarsi. È in ritardo, deve dare priorità al lavoro, allo studio, per cui si fionda in auto, mette in moto, e parte.

"Cazzo, Mati, però... sei proprio sfigata", pensa, per poi mettersi a ridere, rassegnata all'idea che Harry Styles resterà il suo sogno. Scuote la testa e continua a ridere di sé stessa, sperando di arrivare in orario al Presbyterian.

Harry, che era al telefono con Zayn, ha visto la figura di una ragazza sfrecciargli davanti. Sente il suo profumo, lo stesso che ha già sentito un'altra volta. Alza lo sguardo giusto in tempo per vedere una chioma rossa sparire in un'auto, che parte di gran fretta.

Anche lui scuote la testa sorridendo di sé stesso.

«Harry... ultimamente hai un problema con il colore rosso» mormora tra sé e sé, risalendo in auto per raggiungere Zayn allo studio di registrazione, con il dubbio che quella ragazza possa essere la famosa Matilde, ma poi pensa che, forse, è solo una coincidenza. «Forza, Styles, hai un amico che ti aspetta» continua, per poi mettere in moto e accantonare quel pensiero.

Ma per quanto ancora potranno sfuggirsi? 

Ma per quanto ancora potranno sfuggirsi? 

§§§§§§§§§§§§§§

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Quiiindiiii, si sono di nuovo incrociati, ma senza incontrarsi davvero. 

Per Stop & Stare è arrivato il momento di andare avanti per conto proprio. La storia continuerà a intrecciarsi con There You Are, ma la presenza di Zayn e Sofia diminuirà notevolmente. Harry e Matilde sono pronti a raccontarvi la loro storia, voi siete pronti ad ascoltarla?

Ed eccoci... Sti due si annusano... Si girano intorno... Ma niente non si fermano... Non si prendono un momento per tentare di conoscersi... Lei troppo presa dal lavoro... Lui preso dalla sua vita... Che al momento gli va bene così... Eppure hanno in comune Zayn e Sofia... Oltre a tante altre cose... Che loro però non sanno... Come vi ha detto la mia meravigliosa socia... Loro sono pronti a raccontarvi la loro storia... Allacciate le cinture... Tra un po' si parte... Ci aggiorniamo al prossimo capitolo... Grazie sempre di esserci ❤️ 

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Nella speranza che il prossimo capitolo sia quello buono affinché si incontrino, vi salutiamo. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 5
*** Ci siamo già visti da qualche parte? ***


She is everything I need that I never knew I wanted
lei è ogni cosa di cui ho bisogno che non ho mai saputo di volere

She is everything I want that I never knew I needed
lei è tutto ciò che voglio di cui non ho mai avuto bisogno

"She Is"

The Fray

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Per Matilde, quel Natale, sarebbe stato di lavoro. Era riuscita a evitare il turno di notte al pronto soccorso, ma comunque le era toccata la giornata di studio e assistenza al dottor Perry - sicuramente un bel vedere - ma la cosa non le dispiaceva davvero.

John Perry rappresentava tutto ciò che lei voleva diventare, ovvero uno dei migliori chirurghi ortopedici in circolazione. Da quando aveva iniziato il praticantato non si era fermata un attimo, ed era per quello che era ancora al Presbiteryan il giorno di Natale.

Fortunatamente sarebbe riuscita ad andare alla cena organizzata da Zayn e Sofia: non se la sarebbe persa per nulla al mondo, perché aveva bisogno di respirare un po' di aria di casa, di famiglia. Era riuscita a chiamare suo padre e suo fratello che erano a casa dei suoi zii, come tutti gli anni. Suo padre aveva gli occhi lucidi, mentre Joseph si lamentava del fatto che lei e Sofia lo avevano abbandonato. Si erano aggiornati sulle loro vite, avevano riso, poi si erano salutati e lei era tornata in reparto.

Durante il suo turno aveva sentito dire da alcune infermiere che, nel tardo pomeriggio, alcuni personaggi famosi sarebbero passati ad augurare buon Natale ai bambini ricoverati.

«Si vocifera che venga anche Harry Styles! Ci pensi?» aveva detto una ragazza, con la voce fin troppo alta per non essere sentita a una decina di metri di distanza.

«Voglio assolutamente un autografo» aveva cinguettato l'altra.

Matilde aveva sorriso, pensando che, in fondo, ce lo vede a rallegrare la giornata a dei bambini, anche se spesso mostra soltanto il suo lato più insolente.

A fine turno decide di prepararsi negli spogliatoi a loro riservati, perché è già tardi e ci metterebbe troppo tempo per arrivare a casa, e poi raggiungere Sofia.

*

Nel tardo pomeriggio, Harry fa il suo ingresso al Presbiteryan, portando con sé, un sacco pieno di regali per i bambini ricoverati. Indossa il suo miglior sorriso ed entra accompagnato da una dottoressa e un'infermiera che gli fanno da guida. Nota subito alcune giovani dottoresse e infermiere che se lo mangiano con gli occhi: lui ricambia i loro sorrisi, ma passa oltre. Non è lì per quello. Si perde a giocare con i bambini, a dare loro i regali. Lui ricambia i loro sorrisi, divertendosi un sacco a giocare con loro. Una piccola bambina dai capelli rossi si arrampica sulle sue gambe e lui la tiene in braccio per tutto il tempo, finché il suo manager gli ricorda che è ora di andare.

Deve fare quell'ospitata - che lui si eviterebbe - ma deve andare, poi potrà andare a godersi un po' di Natale a casa del suo amico. Mentre sta raggiungendo l'uscita secondaria, vede una ragazza, che indossa cappotto e stivali alti, uscire di corsa da una stanza e camminare velocemente lungo il corridoio, per affrettarsi verso l'uscita. Non riesce a vederla in viso, ma non gli sfuggono i suoi lunghi capelli rossi. La vede passare il badge, mentre un pensiero gli attraversa la mente.

"Non può essere la stessa ragazza che era sotto casa di Zayn... Harry, cazzo, tu vedi capelli rossi ovunque."

Scuote la testa e sorride, la ragazza esce di corsa e lui segue il suo manager, sperando di fare in fretta.

*

A casa di Zayn e Sofia si chiacchiera e si spiluccano i deliziosi stuzzichini, in attesa degli ultimi ospiti. Il campanello avvisa dell'arrivo di un nuovo ospite e, finalmente, fa il suo ingresso Matilde.

«Auguri a tutti!» esclama entrando, lasciando il cappotto all'ingresso. «Ce l'ho fatta... scusatemi, so di essere l'ultima» continua, baciando e abbracciando tutti i presenti.

Poi, uno Zayn sorridente le va incontro, con un bicchiere di champagne in mano. «Eccoti, rossa, questo è per te» le dice, porgendole il calice. «Ora, rilassati» continua, dandole un bacio sulla guancia. Lei lo abbraccia, poi inizia ad annusare l'aria.

«Oddio, Sof! Hai cucinato il cosciotto d'agnello ripieno della nonna!» esclama entusiasta. «Ma io ti amo!» Tutti ridono. «Scusate» dice imbarazzata Matilde «ma ho una fame pazzesca, a pranzo ho mangiato solo un sandwich. Comunque, dato che stavate aspettando me, direi che possiamo accomodarci, no?»

«Veramente, cugina, non sei l'ultima» chiarisce Sofia. «Stiamo aspettando ancora una persona, un amico di Zayn». I due si sorridono.

«Ok, speriamo faccia in fretta. Inizia già a starmi antipatico questo tuo amico» ribatte la rossa, che poi si mette a parlare con Will, scoprendo di avere in comune con lui la stessa fame, facendo ridere il resto del gruppo.

Zayn si rende conto che si sta facendo tardi e decide di dire a Sofia che forse è meglio far accomodare tutti a tavola, e che Harry si unirà a loro, se e quando arriverà, ma proprio in quel momento, il campanello attira l'attenzione di tutti, e sul suo viso si apre un sorriso enorme. Si avvicina a Sofia e le sussurra all'orecchio. «Stai attenta a tua cugina» poi va ad aprire la porta.

Sofia si avvicina a Matilde e sussurra a sua volta. «Consideralo un regalo di Natale» afferma, con un sorriso furbo, che provoca un'espressione confusa da parte della rossa, che non capisce a cosa si riferisca Sofia, almeno fino a quando Harry Styles fa il suo ingresso nel salone, accompagnato da Zayn.

«Auguri di buon Natale a tutti e scusatemi per il ritardo».

Matilde è scioccata, non respira, non sbatte nemmeno le palpebre, non ingoia la saliva, ed è completamente paralizzata. Lui è davvero lì, davanti a lei, a qualche passo da lei, senza essere circondata da orde di ragazzine urlanti. Il suo sorriso sembra anche più bello, lui sembra più bello. Ne osserva ogni movimento, lo fissa con i suoi occhi azzurri che ormai non vedono altri che lui.

«Mati, non rimanere lì impalata» sussurra di nuovo sua cugina, mentre gli altri si sono avvicinati per salutare Harry.

L'ultimo ad andargli incontro è Spencer, che gli porge un calice di champagne: è in quel momento che nota una ragazza con i capelli rossi, con indosso un morbidissimo vestito di lana bianca, che lo sta fissando. Di riflesso si porta le dita della mano libera sugli occhi, per strofinarseli. "Cazzo, Styles, adesso hai le allucinazioni".

«Harry? Tutto bene?» gli domanda Zayn.

«Sì, sì» ribatte incerto. «Sono solo un po' stanco, ma sono felice di essere qui».

«Bene. Dai, vieni, ti presento una persona» continua, per poi camminare verso Matilde. «Harry, lei è Matilde, la cugina di Sofia. Matilde, lui è Harry».

I due si fissano, poi si stringono la mano.

«Piacere» parla per primo Harry, trattenendo la mano di lei. «Ci siamo già visti da qualche parte?» le chiede ancora, senza lasciare andare la sua mano, fissandola dritto negli occhi, mentre lei fatica a mantenere la lucidità.

Ma stavolta non vuole fare la parte della timida fan che non riesce a dire una parola, così chiama a raccolta tutto il suo coraggio. «Pessimo tentativo, Styles» ribatte, con un sorriso insolente, lo stesso che si ritrova sul viso Harry.

«Ora possiamo andare ad accomodarci tutti» li interrompe Sofia. «La cena è pronta».

Una volta a tavola, Zayn si accorge di come Harry non tolga gli occhi di dosso a Matilde e quest'ultima sembra voler rivolgere il suo sguardo ovunque tranne su Harry. Zayn si avvicina alla sua Sofia e, guardando i due, le sussurra all'orecchio.

«Io credo che ne vedremo delle belle, tra la rossa e il capellone» afferma divertito Zayn.

«Tu dici?» domanda divertita Sofia, portando lo sguardo prima in direzione di sua cugina, poi di Harry, notando anche lei gli sguardi che il ragazzo ha per sua cugina.

«Ne sono sicuro» dichiara, per poi tornare a godersi la cena, proprio come fa Sofia, e come fanno il resto degli invitati, nella più totale armonia della loro nuova famiglia acquisita.

*

Harry è felice di essere riuscito ad andare a cena a casa di Zayn, si sente come a casa sua, in famiglia. Ritornare a frequentare Zayn è stato un toccasana per entrambi. È bastato poco, non si sono detti chissà che, quel giorno davanti a una birra. Erano d'accordo su una cosa: la loro amicizia era più importante di qualsiasi cosa. In realtà non si sono mai persi e la loro amicizia non è mai davvero finita. Si erano solo allontanati per un po', ma non appena si sono incontrati e parlati, la loro amicizia ha ripreso da dove si erano fermati.

Ed è stata una sensazione bellissima.

Si sono raccontati tutto. Harry è felice per Zayn: vederlo innamorato per davvero lo emoziona. Lui non è mai stato così, forse non si è mai dato una vera possibilità, o forse non ha mai incontrato qualcuna a cui valesse davvero la pena consegnare il suo cuore.

E mentre fa questi pensieri, il suo sguardo si ferma su Matilde: in questo momento, la rossa sembra essere con la testa in altro luogo. È assorta a guardare fuori dalla grande finestra del salotto e sta tenendo stretto tra le dita il ciondolo che ha al collo, che rappresenta una farfalla. Non può fare a meno di pensare che sia bellissima, con quei capelli rossi, in netto contrasto con il vestito bianco candido che indossa, la sua pelle così chiara, le lentiggini, le sue labbra e quegli occhi... Dio, quegli occhi...

"Ma che cazzo, Harry! Che ti prende? Non è la prima volta che vedi una bella ragazza... ma lei sembra così diversa... C'è qualcosa di speciale nel suo sguardo..."

Ma è Zayn a interrompere quel flusso di pensieri, quando si avvicina a lui, porgendogli un calice di vino rosso. Harry afferra il bicchiere, poi alza di nuovo lo sguardo e i suoi occhi si incrociano per un attimo con quelli di Matilde, che si è appena destata dai suoi pensieri e la guarda andare a sedersi vicino a Will, che la sta chiamando a gran voce. Harry si è reso conto che Matilde è tornata a indossare il suo gran sorriso.

«Ehi, amico... se continui così la consumi» lo prende in giro Zayn.

«Ma che cazzo dici, Malik?» minimizza Harry.

«È da quando te l'ho presentata che non le togli gli occhi di dosso» gli fa notare lui. «Cos'è? Hai avuto un colpo di fulmine?» continua Zayn divertito.

«Zayn, dovresti conoscermi: non sono fatto per queste cose» replica Harry.

«Ok, dicevo così per dire».

«Stavo solo constatando che è una bella ragazza» precisa Harry. «Ha un bel fisico, e ha delle curve così...»

«Ok, frena!» lo ferma Zayn. «Stiamo parlando della cugina della mia Sofia».

«Oh, andiamo. Ora Sofia non c'è e non puoi negare che Matilde sia una gran gnocca». Ha bisogno di tornare a essere il solito Harry, perché i pensieri che ha fatto sulla rossa sono insoliti per lui.

«Sì, è molto bella, ma io preferisco le more» spiega Zayn ridacchiando, mentre sorseggia il suo vino.

«Già, ma prima di arrivare alla mora sei passato da due bionde» precisa Harry, per poi sorridergli e bere un po' del suo vino.

«Fottiti, Styles, e comunque sai che Mati era un directioner?» gli chiede, cambiando discorso. Il livello di attenzione di Harry torna alto, così Zayn continua. «Ci seguiva tantissimo e quando è arrivata a New York ho dovuto autografarle una nostra foto, quella che abbiamo fatto per pubblicizzare il disco negli USA. C'erano già tutti i vostri, mancava solo il mio, poi io ho lasciato la band e...» Zayn lascia andare un sospiro.

«Basta sentirsi in colpa. Ognuno di noi sta seguendo la propria strada. Tu hai semplicemente deciso di farlo prima degli altri». Si sorridono, poi Harry continua. «E quindi chi era il suo preferito, di noi?»

«Harry, non vorrai metterla in imbarazzo?»

«Voglio solo divertirmi un po', che male c'è?»

«Non superare il limite e non fare lo stronzo, non con lei» lo avvisa Zayn.

«Promesso, ora reggimi il gioco».

Zayn sorride e sbuffa, poi si avvicinano agli altri, seduti sul divano. Harry si avvicina a Matilde che è seduta sul bracciolo del divano, vicino a Sofia e Peter, anche lei con il suo calice di vino rosso. Matilde alza lo sguardo e, per un attimo, si perde nello sguardo di Harry, che le sta sorridendo. Abbassa subito gli occhi, perché, nonostante si sia imposta "nessuna distrazione", averlo così vicino le provoca i brividi.

«Allora, Matilde, come mai ti sei trasferita a New York?» le chiede.

«Ti interessa davvero, Styles?» non vuole davvero rispondergli, così cerca di prendere tempo.

«Certo, perché credi che non mi interessi? Avete tutti una scarsa considerazione di me» afferma ironico.

«Mi sto specializzando in chirurgia ortopedica al Presbiteryan Hospital».

«Ti piacciono le ossa, insomma» afferma Harry, facendo ridere tutti, mentre Zayn scuote la testa. 

«Già: so come aggiustarle, ma so anche come romperle».

«Uh! Ho afferrato il concetto» replica Harry. «Comunque sei una cervellona. E non hai un hobby? Qualcosa che ti piace, oltre ad aggiustare le ossa?»

Matilde lo osserva sospettosa. «Perché sei così interessato a cosa mi piace?»

«Sto facendo conversazione» ribatte ovvio lui «semplicemente conversazione» ribadisce, abbassando il tono di voce, quel tono di voce che fa sentire a Matilde improvvisamente caldo.

Beve un sorso di vino, prima di rispondere, come a cercare il coraggio nel liquido alcolico. «Vado in moto, mi piace la montagna e adoro la musica...»

«Ma cos'è? Nella vostra famiglia, invece di andare in bici, vi insegnano ad andare in moto?» chiede ancora, pensando che anche Sofia va in moto, facendo di nuovo ridere tutti.

«Che vuoi farci, mio fratello è fatto così. Ha voluto insegnarlo a me e a Sofi».

«Hai solo un fratello?» le chiede Harry, sempre più avido di informazioni.

«Sì» risponde con un gran sorriso. «Il capitano Joseph Coser» continua orgogliosa.

«Capitano?» chiede Harry sorpreso.

«Già, un capitano dell'esercito, un ragazzo tutto d'un pezzo. Che sa essere simpatico, quando vuole» spiega Zayn, scatenando la reazione delle due cugine.

«Zayn!» esclamano all'unisono.

«Ma che ho detto?»

«Diciamo che mio fratello è un ragazzo tutto d'un pezzo, ma ha il cuore d'oro... Lui è il mio cavaliere dall'armatura d'argento» continua, fiera del suo fratellone.

Harry sorride a quell'affermazione e si perde un po' di più a guardarla, poi manda giù un altro sorso di vino.

«Che tipo di musica ti piace, Matilde?»

«A me la musica piace tutta, spazio molto: ultimamente ascolta Paramore, Avril Lavigne, Imagine Dragons...»

«Hai abbandonato gli One Direction?» le chiede all'improvviso, interrompendola, mentre lei rischia di strozzarsi con la sua stessa saliva.

«In che senso, scusa? Che vuoi dire?»

Harry sorride beffardo. «Un uccellino mi ha detto che eri una directioner, non lo sei più?» 

Matilde distoglie lo sguardo, perché sente le sue guance prendere calore. Non credeva che avrebbe dovuto ammetterlo, non davanti a lui, il suo preferito in assoluto. Nel frattempo Sofia si alza per andare a sedersi sulle gambe di Zayn.

«Un uccellino, eh?» sussurra con sarcasmo Sofia a Zayn.

«Non gli ho detto nient'altro» dice lui in sua difesa.

«Siete tremendi» ribatte lei con un sorriso.

«Allora, Mati, questo uccellino si è sbagliato?» continua provocatorio Harry.

La rossa solleva lo sguardo, poi lo rivolge a Zayn e lo fulmina. «Più che un uccellino a me sembra un uccellaccio» lo rimprovera.

«Andiamo, Mati, non avercela con me» le dice, mettendo su un piccolo broncio divertito.

Matilde ricambia quel sorriso, poi inspira profondamente prima di riprendere a parlare. «Sì, Styles, ero una directioner» confessa «conosco tutte le canzoni a memoria. So tutto, o quasi tutto, di voi» "so tutto di te, praticamente tutto, ma è meglio che tu non lo sappia".

«Una stalker, insomma» la prende in giro ridendo. «E, dimmi... Chi era, di noi, il tuo preferito?»

Matilde lo guarda dritto negli occhi, sforzandosi di reggere il suo sguardo. "Tu, pezzo d'idiota." «Nessuno in particolare. Eravate tutti speciali, ognuno a modo suo» dice, tentando di mostrarsi indifferente.

«Bella risposta, molto diplomatica, ma non ti credo» insiste lui.

«Forse non vuole dirlo perché si tratta di uno di voi due» interviene Will.

«Will!?» lo riprende Peter.

«Che c'è? Volevo partecipare!» esclama ovvio il ballerino.

«È così, Matilde? È uno di noi due?» le domanda con il suo sorriso beffardo, e non ha bisogno di una risposta vera e propria, dato che le guance di Matilde stanno assumendo un bel colorito rosso.

«È chiaro che il suo preferito sia io» si intromette Zayn, reggendo il gioco al suo amico, ma prendendosi uno scappellotto da Sofia.

«Falla finita, Zay» lo rimprovera lei, facendolo ridere.

Harry però non demorde, determinato ad arrivare fino in fondo. «Allora, era Zayn? O sono io, Matilde» e lei si irrigidisce, perché ha notato che per sé stesso ha usato il presente.

“No... No, non può averlo capito... Non posso essere così trasparente... pensa, Matilde, pensa...”

Alza la testa di scatto e risponde d'istinto. «Nessuno di voi due» risponde decisa.

«E chi, allora?» la provoca ancora Harry e lei sa di non avere via di scampo, perché lui insisterà finché non avrà quel nome.

«Niall» butta fuori in un soffio.

Harry e Zayn si guarda e scoppiano a ridere, mentre Sofia rivolge un sorriso comprensivo a sua cugina.

«Sul serio? Horan?» chiede Harry incredulo.

«Sì, perché? Che c'è di strano?»

«No, niente. E sentiamo... Com'è che ti piaceva il piccolo irlandese?» le domanda ridendo, tra le risate degli altri.

Harry non molla, ma nemmeno lei vuole cedere.

«Ma che avete tutti da ridere!?»

«Tesoro, non sei credibile» dice Will. «I più quotati erano questi due. Anche a me hanno sempre affascinato il bad boy e il womanizer... Niall è così... Così puccioso...» Will si ferma, quando Peter gli dà una pacca sul braccio.

«Anche io sono team Niall» interviene Cassie.

«Grazie, amica» le dice la rossa.

«Non c'è di che». Le due si sorridono.

«Ok, mettiamo che ti credo» continua Harry. «Spiegami perché».

«Non c'è niente da spiegare» riprende lei a parlare, molto più decisa. «Malik se la tirava: prima di ricevere un sorriso da lui dovevi chiederglielo in urdu e io non avevo tempo per studiarlo. Liam, troppo ballerino per i miei gusti. Louis... Occhi di ghiaccio... Un po' come lui... E tu» deglutisce a vuoto. «Tu troppo impegnato a fare il cretino con tutte. Non mi fraintendere, sei un animale da palcoscenico, ma un po' troppo no? Niall invece ti illuminava sempre con un sorriso ed è vero, Will, lui è puccioso, mi ha sempre ispirato abbracci» afferma la rossa, convinta di aver portato argomentazioni plausibili, e solo a quel punto posa di nuovo gli occhi su Harry. « Hai avuto la tua risposta, Styles? È stata soddisfacente?» e lui le rivolge di nuovo quel sorriso, quello che non la fa respirare

«Sì, rossa, mi va bene come risposta».

«Bene». Ma sente lo sguardo di lui su di sé.

Zayn intanto abbraccia la sua Sofia e le sussurra. «Tu hai avuto il migliore dei cinque».

«Lo so» risponde lei con un enorme sorriso, e si lasciano andare di nuovo a uno dei loro baci, quelli che li fanno tornare nella loro bolla.

«Andiamo! Siete impossibili voi due. Dateci un taglio!» esclama Harry. «Se continuate così traumatizzerete la piccola e dolce Matilde».

«Guarda che quello traumatizzato sei tu» chiarisce lei. «Io sono abituata a quei due e non so perché ti sei fatto l'idea che io sia piccola e dolce Styles, ma levatelo dalla testa. Non sono affatto dolce».

Lui si avvicina ancora un po' a lei e la osserva dall'alto. «In effetti, più che dolce, sembri una tipa un po'... Selvaggia» soffia con voce roca.

Per Matilde è troppo: ha provato in ogni modo a fingersi superiore, a ostentare una sicurezza che non le appartiene, quando si tratta di lui, e sta per cedere, perché è troppo vicino. Il suo sguardo su di lei, la sua voce... Decide che deve allontanarsi per tornare a respirare.

"Cazzo, Matilde, ma che ti succede? È solo un ragazzo, un cretino... E invece no. Lui è Harry. Lo hai rincorso ovunque. Merda! Basta! Ricordati, Mati, niente distrazioni"

«Sì, nei tuoi sogni, Styles» gli risponde alzandosi dal bracciolo sul quale era seduta, con l'intenzione di allontanarsi da lui, ma non calcola bene le distanze.

Lui è troppo vicino, i loro corpi si sfiorano ed è proprio questo che fa oscillare il bicchiere di vino che Matilde tiene in mano, rovesciando l'intero contenuto sulla candida camicia di Gucci indossata da Harry.

Lui è troppo vicino, i loro corpi si sfiorano ed è proprio questo che fa oscillare il bicchiere di vino che Matilde tiene in mano, rovesciando l'intero contenuto sulla candida camicia di Gucci indossata da Harry

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

CE L'ABBIAMO FATTA!!!

Harry e Matilde si sono incontrati e da qui andranno avanti indipendenti per la loro strada. Lui si diverte a provocarla e lei tenta di resistere a non svenire da un momento all'altro.

Ma il capitolo (che ho di proposito spezzato) finisce con un piccolo incidente - se così vogliamo chiamarlo. Cosa succederà alla camicia di Harry? E Matilde come reagirà? E lui?

Io davvero non vedevo l'ora di arrivare a questo punto e da qui in poi sarà tutto WOW.

Ed ecco il tanto atteso incontro. Finalmente la Rossa e il Capellone si conoscono e sono già scintille. Il mio ruolo da adesso in poi? Tenere la mia socia... UAHAHAHAHA Sorry socia, lo sai che ti amo ❤️

A parte gli scherzi, preparatevi, Harry e Matilde vi faranno divertire, in tutti i sensi Uhahahahaha...

Io e la mia socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Siete tutte curiose di sapere cosa succederà alla camicia bianca di Harry? Eeeeehhhh lo sooooo... 😊
Vi abbraccio tutte e grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui, ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 6
*** Un disastro dai capelli rossi ***


There's just no rhyme or reason
Non c'è nessuna rima o ragione

Only a sense of completion
Solo un senso di completezza

And in your eyes, I see the missing pieces
E nei tuoi occhi, vedo i pezzi mancanti

I'm searching for, I think I've found my way home
che sto cercando, e penso di aver trovato la strada di casa

I know that it might sound more than a little crazy, but I believe
So che potrebbe sembrare un po' pazzo, ma io ci credo

I knew I loved you before I met you
Sapevo di amarti prima di incontrarti

"I knew I loved you"

Savage Garden

§§§§§§§§§§§§§§§§

Un disastro colossale.

Un disastro di dimensioni epiche.

È questo quello a cui pensa Matilde, guardando la macchia rossa sulla camicia bianca di Harry, macchia che è stata lei stessa a provocare, con la sua sbadataggine, solo perché si è distratta nell'avere troppo vicino Harry Styles, con quel suo sorriso furbo, le sue fossette, i suoi occhi verdi, il suo sguardo perso in quello di lei, e Matilde non ha capito più niente.

Ha le labbra socchiuse, gli occhi sbarrati, e l'aria scomparsa dai polmoni, mentre il panico prende velocemente possesso della sua mente.

«Oddio, scusami... perdonami» inizia a straparlare. «Guarda cos'ho combinato... Oddio, ti ho rovinato la camicia, mi dispiace...» Accompagna quelle parole ai gesti frenetici delle mani, cercando di tamponare il vino con un tovagliolo, con le stesse mani, in un disperato tentativo di rimediare a quel disastro.

Lui la osserva e sorride, mentre sente il suo corpo accendersi, sotto il tocco delle mani di lei.

«Non importa, Matilde, non è un problema» cerca di rassicurarla. «Ne ho altre di camicie così».

Ma lei continua con il suo delirio. «Te la faccio lavare. Conosco una lavanderia vicino casa che fa miracoli». E, mentre pronuncia quelle parole, si accorge che Harry si è irrigidito.

Solo in quel momento si rende conto di ciò che sta facendo, e che praticamente gli sta sbottonando la camicia. Matilde si blocca, Harry porta le sue mani su quelle di lei, che ha lo sguardo fisso sulla parte di torace scoperta, e con il suo sorrisetto insolente, decide di infierire, sussurrando a bassa voce.

«Non così, Matilde... non davanti a tutti...»

Matilde solleva lo sguardo e... Dio se vorrebbe baciarlo. È per questo che non riesce a ribattere a tono alle parole di lui. «Scusa» sussurra anche lei. «Io... non... non so cosa... Voglio solo ripagarti la lavanderia. Ho fatto un danno... Dio, sono così imbranata...»

Harry si perde in quell'azzurro così limpido, così trasparente, e proprio non resiste. «Ok, va bene: te ne occuperai tu. Ti darò la mia camicia, poi ti darò il mio numero, così, mi farai sapere quando sarà pronta».

"Ma che cazzo dici, Harry? Il tuo numero? Sul serio?"

Nel frattempo sopraggiunge Zayn che porge una sua t-shirt a Harry. «Tieni, metti questa».

«Grazie, Zay» ed è in quel momento che decide di dare il colpo di grazia alla rossa, perché non gli è sfuggito il modo in cui le gli fissa il torace. Così, continua il lavoro che stava facendo Matilde, finendo di sbottonarsi la camicia sotto ai suoi occhi, fissandola con insistenza, mentre lei trattiene il respiro.

Gli occhi azzurri di lei sono fissi sulla farfalla, che lui ha tatuato sullo stomaco, per poi vederla sparire sotto la maglietta che Harry sta indossando.

«Abbiamo una cosa in comune» le dice poi, indicando il ciondolo, che lei torna a stringere con la mano.

"Oh, Harry, se solo tu sapessi..."

«Sofia hai una busta dove posso mettere la sua camicia?» Matilde ha la necessità di concentrare la sua attenzione su qualcosa che non le tolga il fiato.

«Certo, vado a prenderla».

Poi, Matilde si rivolge di nuovo a Harry. Si fa coraggio e lo guarda negli occhi.

«Scusa ancora, Harry. Sono un disastro, ma vedrai che tornerà come nuova».

«Ti ho già detto che non è un problema, tranquilla» risponde lui, posando la mano sul braccio di lei.

E Harry la sente la pelle di Matilde, incresparsi sotto le sue dita, ma per lei è troppo. Ha bisogno di recuperare la sua lucidità immediatamente.

«Ok... scusate un attimo».

Detto questo, lo aggira e, a passo svelto, raggiunge il bagno, dove si chiude dentro e si guarda allo specchio. Inspira ed espira profondamente, per regolarizzare il respiro.

"Calmati, Matilde, respira. Concentrati. Nessuno può distrarti, nessuno, neanche Harry Styles..."

Solo che non risulta credibile nemmeno a sé stessa. «Merda!» esclama a bassa voce, mentre, in salotto, Zayn sta cazziando Harry.

«Te l'ho detto prima: non fare lo stronzo con lei» lo avvisa di nuovo.

«Tranquillo, Zayn, volevo solo divertirmi un po'» gli dice, per poi essere raggiunto anche da Sofia, che lo guarda con sospetto. «Farò il bravo, ve lo giuro».

«Secondo me, a qualcuno, piacciono i disastri» ironizza Will, con un gran sorriso.

«Già» interviene anche Thomas. «I disastri dai capelli rossi».

«Thomas, amico, tu mi conosci...»

«Appunto!» esclama Thomas, interrompendolo con tono ovvio, per poi scoppiare a ridere, risata alla quale si unisce anche il resto del gruppo.

Sofia scuote la testa e decide di raggiungere la cugina, per accertarsi che stia bene.

«Mati, sono io, mi fai entrare?» le chiede, bussando alla porta del bagno.

La serratura scatta e Sofia entra. Matilde è tornata a sedersi sul bordo della vasca, ancora intenta a regolarizzare la respirazione, perché l'immagine delle sue mani mentre gli sbottona la camicia e del suo torace, a una distanza così ridicola, la manda ancora in iperventilazione. Sofia si piega sulle ginocchia davanti a lei e posa le sue mani sulle ginocchia della cugina.

«Mati, tesoro, stai bene?»

«Sì, adesso torno di là».

«Stai bene sul serio? Non è che Harry...»

«Harry niente!» la interrompe bruscamente la rossa. «Ho fatto un disastro. Gli farò lavare la camicia, gliela riporterò, e poi non lo rivedrò più».

«Non credo sia così facile: lui e Zayn hanno ripreso a frequentarsi, quindi potresti incontrarlo qui».

«Sono a New York da quasi quattro mesi e l'ho incontrato soltanto stasera, e solo perché tu e Zayn me l'avete fatto incontrare» dichiara Matilde, come se stesse cercando di convincersi delle sue stesse parole.

«Beh, ma potrebbe succedere...»

«E allora lo ignorerò».

«Mati, lui non dà così facilmente il suo numero» Sofia cerca di farle vedere il suo punto di vista, ma la rossa ha deciso di indossare il paraocchi.

«Lo fa solo per la camicia» dice in un sussurro.

«Non credo proprio, dato che potresti semplicemente lasciarla qui». Sofia conosce bene la passione di Matilde per Harry e le dispiace vederla in quello stato. «Mati... potresti conoscerlo, lui è meraviglioso e...»

«No!» la interrompe seccamente la rossa. «No, io sono qui per studiare, per lavorare, per la specializzazione, e lui sarebbe una distrazione troppo grande per me... lui è sempre stato troppo...»

«Dovresti conoscerlo come Harry» continua Sofia, con un tono di voce più dolce.

«Sofi, per favore...» Matilde le fa capire che vuole troncare quel discorso. «Mi riprendo un attimo e vi raggiungo. Starò bene».

«Ok, tesoro, come vuoi tu». Le dà un bacio sulla guancia ed esce dal bagno, lasciandola sola per un po'.

"Avanti, Matilde, esci da qui. Non è successo nulla. Vai di là, indossa il tuo bel sorriso e dimenticati Harry Styles."

Con questo pensiero torna dagli altri e li trova a discutere sulla composizione delle squadre per giocare ai mimi.

«Eccoti, Mati, tu sei nella nostra squadra!» esclama Cassie, avvolgendola in un abbraccio, evitando qualsiasi domanda imbarazzante.

In realtà è maschi contro femmine - a parte la presenza di Peter nella loro squadra - e lei è più che felice di potersi aggrappare a questa distrazione.

Prendono posto sui divani e Harry si posiziona di fronte a lei, continuando a guardarla e sorriderle, mentre lei cerca di evitare quegli occhi verdi in ogni modo.

Iniziano a giocare, Matilde si rilassa, e scopre che lei e Harry hanno un'altra cosa in comune: sono molto competitivi. Si impegnano tantissimo nel mimare titoli di canzoni e film proposti. A un certo punto del gioco sono a un solo punto di distanza, l'ultima a mimare per la squadra è Matilde e, per la squadra avversaria, Harry.

Quest'ultimo si alza e va a comunicare alla rossa il titolo scelto.

«Dovrai mimare "Eyes wide shut"» le sussurra all'orecchio.

Lei sospira, poi lo vede ridacchiare con Zayn e Will, e lo fissa minacciosa, con un sorriso decisamente furbo.

«Sarà una passeggiata, Styles» gli dice, con un tono di sfida.

Matilde si volta verso la sua squadra, facendo segno che si tratta di tre parole. Loro annuiscono e lei decide di non mimare proprio le tre parole, ma qualcosa che induca uno di loro a ricordarsi il film. Fa finta di indossare un mantello e una maschera.

«Zorro!» urla Cassie, facendo ridere tutti.

Matilde fa no con la testa, poi continua. Ripete il gesto della maschera, poi quello del mantello, mimando però anche il gesto di calarsi il cappuccio sulla testa. Sofia e Peter si mettono in allerta.

«Ce l'ho sulla punta della lingua» afferma Peter.

«Anche io» continua Sofia. «Will, l'ho visto con te!» esclama con entusiasmo, cercando di ricordarsi il titolo.

«Non ricordo» risponde Will, ma subito interviene Zayn.

«Sul serio, Sof!?» domanda infastidito, facendo scoppiare a ridere i suoi compagni di squadra.

Matilde li guarda speranzosi, finché Peter esulta, scattando in piedi. «Ce l'ho: "Eyes wide shut"!»

«Sì!» urla Matilde, andando ad abbracciarlo.

«E che cazzo, Peter!» si lamenta Will.

«Mi dispiace, tesoro» ribatte ironico Peter.

«Ora tocca a voi: se non indovinate questa, avete perso» dichiara solenne Cassie, lanciando uno sguardo di sfida a Spencer.

"Me la pagherai più tardi", le mima lui con le labbra, facendola sorridere di più.

«Styles, siamo nelle tue mani» gli dice Zayn.

«Non ci deludere, amico» continua Spencer.

«Non vi preoccupate» dichiara lui sicuro di sé, molto sicuro di sé, per poi voltarsi quando sente la voce di Matilde.

«Ti devo comunicare il titolo, Harry. Vediamo se sarai così sicuro dopo».

Harry si avvicina a Matilde, porta il suo viso vicino a quello di lei, come ha fatto tante volte durante il gioco, ma stavolta il profumo della rossa sembra più intenso, mentre lei gli sussurra il titolo all'orecchio.

«Fried green tomatoes at the whistle stop cafè».

Quel sussurro, quel profumo, e lui si distrae. Matilde si allontana, ma Harry la trattiene per un braccio. La guarda negli occhi, da troppo vicino.

«Scusa, non ho capito» sussurra anche lui. «Puoi ripeterlo?»

Lei lo guarda, gli sorride, e gli si avvicina di nuovo per ripetere il titolo del film, compiaciuta del fatto di essere riuscita a confonderlo.

«Tu mi odi... non è fattibile» dichiara Harry, dopo aver capito il titolo.

«Oh, andiamo... tu sei il grande Harry Styles, non può essere un problema» gli dice, avvicinandosi un po'. «O forse sì?» Lo sta chiaramente sfidando. «Mi sa che sei spacciato, Styles» continua, scoppiando a ridere.

E lui si perde a guardarla ridere, pensando di non aver mai sentito risata più bella di quella.

"Sì, Harry, sei spacciato", pensa, per poi riprendersi un attimo dopo. "Ma che cazzo dici!? Torna in te". Si volta verso i suoi compagni, scuote la testa al pensiero di quel titolo, senza poter trattenere un sorriso, e fa segno che si tratta di otto parole.

«Ok, siamo spacciati» dichiara serio Will.

«Ma esiste davvero un titolo così lungo?» domanda incredulo Zayn.

E Harry ci prova a mimare quel titolo, ci prova in ogni modo che gli viene in mente. I ragazzi indovinano due parole: pomodori e caffè, ma nient'altro li porta a comporre il titolo del film.

Così, quando sente Peter e Matilde che iniziano il conto alla rovescia, alza le mani e torna a sedersi accanto a Zayn. Gli altri esultano per la vittoria e, solo dopo, riesce a dire il titolo assegnatogli. Will afferra il telefono e lo cerca su Google, per accertarsi che esista davvero.

«Esiste, fidati, l'ho visto con mia madre» spiega Matilde.

Harry si accorge subito che lo sguardo di lei torna a velarsi di un'ombra di tristezza, per poi notare la sua mano che torna a stringersi a pugno attorno al ciondolo, ma è solo un attimo, poi torna a guardarlo sorridendo.

«Mi spiace, Styles».

«Guarda che sono sportivo, so anche perdere. Riconosco che sei stata brava» le dice sincero.

«Grazie» mormora lei, guardandolo negli occhi, quegli occhi che sembrano volerle leggere dentro, ma lei non vuole, non sostiene più quello sguardo e abbassa gli occhi, poi si volta verso Cassie e Sofia.

Harry no, lui continua a guardarla, senza riuscire a smettere.

«Harry? Tutto bene?» gli domanda Zayn.

«Sì... sì, mi spiace amico» risponde, riferendosi al gioco, destandosi dai suoi pensieri.

«Figurati, non ci sarebbe riuscito nessuno di noi. Era impossibile».

«Già» ribatte Harry con un sospiro.

Impossibile... sembra davvero impossibile... ma se così non fosse? Se invece fosse possibile?

 

  

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Ecco la seconda parte della serata di Harry e Matilde. Lei entra nel panico a causa del vino versato sulla camicia e lui si perde sempre di più nei suoi pensieri.

Matilde cerca di riprendersi, di non cedere a lui, a ciò che solo lui le provoca, e riesce a interagire con Harry, senza rendersi conto che non fa altro che provocarlo di più, e lui non ha alcuna intenzione di resistere a quelle provocazioni, anzi.

Ma la loro serata non è ancora finita, ci sono ancora momenti meravigliosi tra loro, momenti che scoprirete nel prossimo capitolo (arriverà prima il capitolo 14 di "There You Are", e poi il seguito di questo), e noi vi aspettiamo per scoprirli insieme. 

Ma che vi devo dire... La povera Matilde va nel panico per aver macchiato la camicia di Harry... per averlo visto senza camicia... per i suoi occhi... Ma è proprio quello che lei non vuole... Non può permetterselo... Per lei lui sarebbe una distrazione troppo grande... Lui dal canto suo si diverte... gli piace provocarla... Ma non sa per quale motivo... quando la guarda negli occhi...vorrebbe sapere di più su di lei... e questo è nuovo per lui... Come vi ha anticipato la mia super mega gnocca socia... (Ti amo socia) 

Tanti altri bei momenti tra di loro vi aspettano... Ma prima vedremo le cose come procedono in TYA...Vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️ 

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui, ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 7
*** Ma mai nella vita! ***


I'm your loverman so help me, baby
Io sono il tuo uomo d'amore

So help me, baby 'cause I am what I am
Quindi aiutami, baby perché io sono ciò che sono

"Loverman"

Metallica

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Harry non è riuscito a tenere a freno i pensieri. Non che ci abbia provato davvero, ma anche se si fosse impegnato a farlo, non sarebbe stato in grado di smettere di fantasticare su quel vestito di lana bianco candido che indossa Matilde. L'ha fatto dal primo momento in cui ha posato gli occhi su di lei, e ha continuato a farlo per tutta la sera. Ha continuato a immaginare di toglierglielo, o di come sia fatta lei, o al contrasto che provoca quel candore con il colore dei suoi capelli, o del suo bel caratterino, e poi di nuovo cosa avrebbe provato nel toglierglielo, o guardarla mentre lei se lo toglieva, ed è diventato un pensiero fisso.

Dal canto suo, Matilde, ha cercato di evitare ogni pensiero su di lui - anche se poi, il solo fatto di cercare di non pensare a Harry, significava averlo sempre in testa. Ha cercato di evitare ogni suo sguardo - anche se poi non faceva altro che cercare i suoi occhi per accertarsi se la stesse guardando o meno. E ha cercato di convincersi che la presenza di Harry Styles non le sconvolgesse l'esistenza - anche se il solo pensare che la sua presenza potesse sconvolgerla, voleva dire che lei ne era già sconvolta.

Non è stato facile per nessuno dei due affrontare l'intera serata e ora che volge al termine, sembra quasi impossibile separarsi.

Sammy e Thomas sono andati a casa, Cassie e Spencer decidono di approfittare di una delle stanze messe a disposizione da Sofia e Zayn, per restare a dormire lì e tornare a casa l'indomani - dato che Spencer non è andato leggero con lo champagne. Anche i padroni di casa hanno già raggiunto la loro camera da letto, mentre Harry, Will, Peter, e Matilde, restano a chiacchierare sul divano.

Peter è stretto a Will, e Matilde - nonostante tutte le sue mille convinzioni - si è avvicinata a Harry, raggiungendolo sulla penisola del divano. Si è tolta gli stivali e si è sistemata sotto a un plaid. I quattro hanno continuato a parlare, si sono rilassati, ma poi sono crollati, addormentandosi sul divano.

Il mattino seguente, quando Harry si sveglia, aprendo a fatica gli occhi, sta stringendo qualcuno al suo petto, ma è ancora troppo assonnato per capire dove si trova, con chi, che ore sono...

Sente delle voci in lontananza, ma i suoi occhi si rifiutano di aprirsi. La sua mano si muove lentamente e sente qualcosa di morbido sotto le dita, qualcosa tipo lana soffice. Poi inspira profondamente e sente quel profumo, quello che gli è entrato in testa: il suo profumo.

Apre gli occhi, abbassa lo sguardo sul suo petto, e vede una massa di capelli rossi: Matilde sta dormendo abbracciata a lui ed è serena.

"Dio, è così bella... cazzo, Harry! Torna in te!"

Sposta lo sguardo di fronte a sé e nota Zayn che lo guarda, nascondendo un sorriso dietro la tazza che porta alle labbra. Harry lo ignora, poi torna a guardare la rossa, le sposta i capelli dietro l'orecchio e lei accenna a muoversi.

«Matilde... svegliati...» mormora a bassa voce.

«Mmmmhhhh» lui sorride, nel sentirle fare quel verso, poi si stringe a lui un po' di più.

«Matilde... ho bisogno di alzarmi...» le dice, accarezzandole la testa.

La rossa apre lentamente gli occhi, con un gran sorriso stampato in volto, ma non appena si rende conto della sua posizione e di chi sta abbracciando, scatta seduta, come se fosse una molla.

«Harry! Ma che diavolo fai!?» domanda a disagio, sotto lo sguardo divertito di Zayn.

«Calma, tigre. Sei tu che ti sei addormentata su di me e mi hai abbracciato. Io ho solo cercato di farti stare comoda» ribatte Harry, con un tono scherzoso, perché lui si sta divertendo davvero un mondo.

«Sì, certo, come no!» esclama lei, mettendosi seduta per poi aggiustarsi i capelli.

«Come si ti dispiacesse» continua malizioso Harry.

«Che vorresti dire?» gli domanda, voltandosi a guardarlo mentre assottiglia gli occhi a due fessure.

«Che da come mi tenevi stretto non ti dispiaceva affatto» spiega lui sorridendo.

«Che ne sai? Magari stavo sognando qualcun altro» continua Matilde, decisa a non dargli soddisfazione. «Sei troppo pieno di te, Styles».

«Ok, come ti pare» risponde piccato lui, alzandosi dal divano.

«Time out!» li richiama Zayn. «Fatela finita e venite di là: la colazione è pronta».

«Buongiorno, Zayn. Ti vedo riposato» lo saluta Harry, con un sorriso furbo sulle labbra.

«Giorno, Zay». Anche Matilde lo saluta, avvicinandosi a lui per lasciargli un bacio sulla guancia.

«Gli altri sono di là, siete gli ultimi» comunica loro, per poi precederli in cucina, raggiungendo il resto del gruppo.

«Allora? Cosa organizziamo per capodanno?» domanda euforico Will, mentre Harry e Matilde prendono posto al grande bancone, l'uno lontano dall'altra.

«Qualsiasi cosa decidiate, io ci sono» dichiara convinto Harry.

«Io non lo so, devo vedere che turni ho» anche Matilde risponde subito dopo.

«Oh, no! Non ci provare!» esclama Peter, che sembra aver trovato un gran feeling con la rossa. «Devi assolutamente esserci. Ci divertiremo».

«Ci proverò» gli risponde lei, con un gran sorriso, perché Peter le piace proprio tanto, e poi si rivolge a sua cugina e Zayn. «Voi ci sarete?»

«Veramente noi...» risponde lei, con un enorme sorriso, al pensiero del suo regalo di Natale. «Beh, Zayn mi ha regalato il capodanno nel deserto... in Marocco...»

«Wow!» esclamano contemporaneamente Cassie e Matilde, con gli occhi a cuore.

«Che invidia, Sof!» continua Matilde.

«Amico, mi si stanno cariando tutti i denti» afferma sarcastico Harry, rivolgendosi a Zayn. «Dio, ma quanto siete asociali!? Dai, è capodanno, bisogna divertirsi!»

«Oh, ma non devi preoccuparti per questo» ribatte Zayn «noi ci divertiremo» afferma malizioso, facendo ridere tutti.

«Ma che ne vuoi capire tu» lo schernisce Matilde.

«Ti ricordo che passerai il capodanno anche con me». Il tono di voce di Harry è volutamente divertito, perché sta continuando a divertirsi a punzecchiarla.

«Questo è ancora da vedere, Styles, potrei decidere di fare il doppio turno, ma anche se fosse, sarebbe l'unica nota dolente della serata» replica lei infastidita, perché vuole riuscire a spuntarla a tutti i costi... ma non con lui: è con sé stessa che sta cercando di spuntarla, perché la piccola parte di lei che muore per Harry, sta cercando di venire a galla con prepotenza, e lei vuole reprimerla a ogni costo.

«Mio Dio, la smettete!?» alza la voce Will. «Sembrate una coppia di anziani coniugi» li prende in giro.

«Ma mai nella vita» Matilde continua a lottare contro sé stessa.

«Sì, certo... chi disprezza compra» afferma sarcastico Harry, con un piccolo sorriso divertito.

«Non ho da fare nessuna spesa, Styles» contrattacca Matilde, mentre le risate di tutti riempiono la stanza.

«Messaggio ricevuto» le risponde, tagliando corto. «Io avrei bisogno di darmi una rinfrescata» continua, rivolgendosi a Zayn «poi vado».

«Anch'io ho bisogno di darmi una rinfrescata, e magari chiamo un taxi» comunica Matilde, per poi raggiungere sua cugina.

Al termine della colazione, i ragazzi si ritrovano in salotto per salutarsi. Spencer sta proponendo di prenotare un tavolo in un nuovo ristorante, prima della partenza di Zayn e Sofia, per salutarsi anche con loro prima dell'anno nuovo, mentre Matilde è intenta a chiamare un taxi, ma senza successo.

«Uffa, non risponde nessuno» si lamenta ad alta voce, senza accorgersene.

«Ti accompagno io» butta fuori Harry tutto d'un fiato, avvicinandosi a lei.

Matilde si volta di scatto verso di lui, con un fortissimo attacco d'ansia che le stringe la gola. «Non importa» risponde d'istinto.

«Insisto» replica Harry. «Arriviamo a piedi fino a casa mia e poi prendiamo la macchina».

«Non fa niente, non preoccuparti» ripete lei.

«Perché devi essere... così?» domanda indispettito lui, senza dare una vera definizione di quel "così".

«E tu perché devi insistere?» "Smetti di insistere, non posso dirti no per sempre..."

«Sto cercando di essere gentile» le spiega Harry serio. «Ti sto solo offrendo un passaggio a casa, mi spieghi cosa c'è che non va?» "Harry calmati... ma poi, perché cazzo ti stai fissando con lei? Che diavolo ti prende!"

E Matilde vorrebbe tanto continuare a dirgli di no, a mostrare il lato più indisponente, per poterlo tenere a distanza, ma quando lo guarda negli occhi a quella distanza così ravvicinata, proprio non può farlo... semplicemente non può.

«Ok» sussurra, abbassando lo sguardo.

«Ok» ripete lui allo stesso modo.

I due indossano i loro cappotti. Matilde si sofferma un po' di più con sua cugina, prima di salutare tutti. Anche Harry saluta e ringrazia la meravigliosa compagnia della serata, poi si avvia con Matilde all'uscita, raggiungendo in silenzio l'esterno dell'edificio.

Ed è nello stesso silenzio che iniziano quella passeggiata, nella tarda mattinata dopo Natale, stretti nei loro cappotti, travolti dai loro pensieri, con la voglia di fare tutto e, nello stesso tempo, la paura di farlo. 

 

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Harry e Matilde continuano a punzecchiarsi. Si conoscono da poche ore e non fanno che attirarsi e respingersi. Sono già consapevoli del fatto che non possono in alcun modo ignorare la presenza dell'altro, eppure si ostinano a resistere, soprattutto la rossa Matilde. Ma per quanto potranno farlo?

Nel prossimo capitolo vedremo come si svolgerà il ritorno a casa di Matilde insieme a Harry. Lui la porterà semplicemente a casa? Lei come reagirà nel restare da sola con lui? Vabbè mi taccio... non potete nemmeno immaginare cosa faranno questi due...

La costante della loro conoscenza è PROVOCAZIONE... Lui si diverte... Lei non ci sta a cedere e a passare per la semplice fan invaghita del suo idolo... Lui non deve assolutamente saperlo... Sono frizzanti... Testoni... Pazzi... Che dire... Ne vedremo delle belle...Io e la mia socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️ 

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui, ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍 

 

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Capitolo 8
*** Scommettiamo? ***


I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways
Penso a come le persone si innamorino in modi misteriosi

And maybe it's all part of a plan
E forse è tutta una parte di un progetto

WellI'll just keep on making the same mistakes
Bene, io continuo a fare gli stessi errori

Hoping that you'll understand
Sperando che tu lo capisca

"Thinking out loud"

Ed Sheeran

§§§§§§§§§§§§§§§§

Stretti nei loro cappotti, a camminare tra i rumori di una New York che non dorme mai. Ma questi sono gli unici rumori che accompagnano la passeggiata di Harry e Matilde.

Lui si ritrova a sorridere e scuotere la testa in maniera impercettibile - cercando di non farsi notare da lei - mentre ripensa a quel vestito bianco, ed è sempre più convinto che sotto a quel candore si nasconda una ragazza scatenata.

«Perché stai ridendo?» gli chiede lei, mentre l'ego di Harry va fiero di sé stesso, perché se Matilde gli ha posto quella domanda, significa che lo stava guardando.

Ma lui non ha intenzione di darle soddisfazione, così mente.

«Stavo pensando a quella» afferma Harry divertito, indicando il sacchetto che Matilde stringe tra le dita, quello contenente la camicia macchiata di lui.

«Mi dispiace, davvero, io non... non so come abbia potuto fare una cosa così stupida... io...» Harry continua a sorridere, nel vederla impacciata.

E Matilde vorrebbe sprofondare al ricordo di quel momento imbarazzante. È convinta di aver fatto una pessima figura e le manca di nuovo il fiato, quando quell'immagine le torna in mente, quella di lui che si sbottona la camicia di fronte a lei. Harry si accorge del suo momento di difficoltà e continua a infierire.

«Davvero non ci siamo già visti?» le domanda con un gran sorriso.

E lei non può evitare di ripensare alla foto che ha con lui, quella appesa sopra la testiera del letto, quella dietro la quale lui le ha fatto la dedica senza poter scrivere il suo nome, perché lei era troppo fuori di sé per riuscire a parlare.

Ma anche lei non ha intenzione di dargli alcuna soddisfazione e si riprende a tempo record, per rifilargli una risposta delle sue.

«Che pessima frase da rimorchio, Styles». Harry ride e lei si perde ad ascoltare quel suono.

Ha sentito migliaia di volte la sua risata, nei video che ha imparato a memoria, ma averlo così vicino, ed essere stata lei a farlo ridere, beh, questa è tutta un'altra storia.

«Non sto cercando di rimorchiarti. Ho davvero la sensazione che ci siamo già visti». E sta dicendo la verità, perché lui sta ripensando alla ragazza dai capelli rossi che aveva visto in ospedale e prima ancora sotto casa di Zayn, mentre non ha la minima idea dell'esistenza di quella foto, come non può ricordarsi della presenza di Matilde nelle prime file a così tanti suoi concerti, con la band prima, e da solista poi.

No, lui non ne ha la minima idea.

«Manca ancora tanto a casa tua?» gli chiede lei, cambiando totalmente discorso, deviando la sua attenzione.

Lui solleva lo sguardo per capire dove si trovino in quel momento e il suo sguardo si imbatte in un manifesto pubblicitario che raffigura il film d'animazione "La Bella e la Bestia".

Matilde segue il suo sguardo, nota quell'immagine, e non può trattenersi dal punzecchiarlo ancora.

«Ti somiglia sai? La Bestia, intendo. Scommetto che a te piacciono i cartoni animati» dichiara con aria furba, sicura della sua affermazione, e lui non ci sta a subire.

«Io scommetto che piacciono più a una come te».

«Che significa "a una come me"?» ribatte piccata lei.

«Hai l'aria così da bambina» la prende in giro scherzosamente lui, riferendosi alle lentiggini sul suo viso, chiedendosi se le abbia anche sul resto del corpo.

«E io scommetto che piacciono di più a te... sei tu quello con l'aria da bambino» afferma fiera Matilde, riferendosi silenziosamente alle sue fossette.

«E io scommetto che era uno dei tuoi cartoni preferiti» continua provocatorio Harry, perché ha notato quanto lei sia infastidita dalla conversazione.

«E io scommetto che vorresti cantare le canzoni del film» replica cocciuta lei.

«E io scommetto che vorresti essere la protagonista del film» la sfida Harry, con un gran sorriso divertito, perché lui si sta divertendo davvero tanto.

«E io scommetto che saresti in grado di farti tatuare il titolo del film» Matilde cerca di spuntarla a tutti i costi, ma Harry non ha alcuna intenzione di cedere e, di lasciarle l'ultima parola, non se ne parla proprio.

«Scommettiamo?» domanda lui, fermandosi all'improvviso, con la mente in fermento.

«Cosa?» Lei ha colto lo sguardo furbo di lui; si è appena resa conto di essersi fatta prendere la mano e adesso non sa come uscirne.

«Che mi faccio tatuare il titolo del film!» risponde ovvio, convinto a voler vincere la scommessa.

«Non ne avresti il coraggio» replica lei, cercando di sminuire l'attenzione di lui, ma non ha capito che quelle parole non hanno fatto altro che alimentare la competitività di Harry.

«Tu dici?» la sfida ancora. Lei annuisce. «Perché? Tu avresti il coraggio di farlo?» Stavolta è lui a sfidare lei e Matilde, presa dallo spirito di competizione, risponde senza riflettere.

«Certo che sì!» esclama ovvia.

«Scommetto che non hai il coraggio» ribatte Harry.

«E io scommetto che sei tu il fifone».

Si stanno guardando con un mezzo sorriso e gli occhi persi in quelli dell'altro. Nessuno dei due ha intenzione di retrocedere, così, Harry allunga una mano verso di lei.

«Una cena» propone lui. «Se io mi farò tatuare il titolo del film tu verrai a cena con me».

«E se non lo farai mi lascerai in pace?» lui annuisce.

Matilde solleva la mano, la posa nella sua, le dita di Harry si stringono intorno alle sue, e lei smette di nuovo di respirare.

«Andata» ribatte Harry, senza lasciare la sua mano. «Ma non credere di cavartela così facilmente» la minaccia con il suo mezzo sorriso da rischiare di lasciarla secca. «Hai detto che lo faresti anche tu, che hai il coraggio di farlo».

«Che hai in mente?»

«Semplice: ti farai tatuare anche tu».

«E io che ci guadagno, Styles?»

«Una cena con me» afferma con il tono più ovvio che può.

«Va bene» acconsente lei, pensando che lui se ne dimenticherà, o che sarà troppo impegnato per portare a termine la scommessa. «Ma quando vedrai che mi sono tatuata mi lascerai in pace?»

«Tu vuoi proprio perdere» afferma ironico, lasciando andare la mano di lei, per poi infilarla in tasca.

È in quel momento che Matilde si accorge della luce negli occhi verdi di Harry, che sfila lentamente il cellulare dalla tasca, sblocca lo schermo, e compone un numero, per poi portarselo all'orecchio.

La rossa trattiene il fiato, mentre lui la guarda negli occhi e le sorride, in attesa che il suo interlocutore risponda.

«Ehi, ciao amico, ti ho svegliato?» chiede Harry a qualcuno, all'altro capo del telefono. «Tutto bene, grazie, hai passato bene il Natale?» Harry continua a fissarla e a lei sembra che New York sia scomparsa. «Senti, avrei un favore da chiederti: vorrei fare un tatuaggio» Matilde trattiene ancora il fiato, sperando che il pensiero che le è passato per la testa sia sbagliato. «Sarebbe perfetto. Senti, ancora una cosa... siamo in due» Matilde sta annaspando, in evidente carenza di ossigeno. «D'accordo, dammi il tempo di arrivare e siamo da te».

Harry chiude la comunicazione e le sorride vittorioso. Crede di aver vinto, crede che lo sguardo terrorizzato che le vede sul volto sia la prova del suo trionfo, ma ancora non sa con chi ha a che fare.

Matilde inspira, riprende il controllo e poi gli rivolge la parola, con tutta la tranquillità che riesce a mostrare.

«Chi era?» gli chiede.

«Il mio tatuatore» risponde sorridente lui. «Ha detto che ci aspetta».

«Quando?» domanda, come se non avesse appena sentito le parole di Harry, o come se lui avesse intenzione di rimangiarsele.

«Adesso». 

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Doppio aggiornamentooooooo!

I capitoli erano corti, così ne abbiamo messi due. Siete contente?

Quiiindiiii... i due pazzi si sono sfidati a suon di scommesse. Proprio non riescono ad avere una conversazione normale senza punzecchiarsi o provocarsi a vicenda. E sono arrivati al punto di scommettere su un tatuaggio. Lo faranno davvero? Arriveranno fino in fondo? Lo scopriremo nel prossimo capitolo... (che ovviamente non vedo l'ora di finire di scrivere)

Vabbè socia... Questi di normale non hanno niente....:)Cosa si faranno tatuare?...Ma ve pare normale a voi?!?... Ma c'arriveranno a casa?!?... Bah chi lo sa...Sono sicura che impazzirete anche voi dietro a sti due ❤️Io e la mia socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui, ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 9
*** Dimmi che hai rinunciato ***


Let me hear you speaking
Lascia che ti senta parlare

Just for me
Solo per me

Let me see you
Lascia che io ti veda

Stripped down to the bone
per quella che veramente sei

"Stripped"

Depeche Mode

§§§§§§§§§§§§§§

"Ma cosa diavolo mi è venuto in mente?"

Quando Harry e Matilde arrivano davanti allo studio del tatuatore, lei prende a maledirsi mentalmente a causa della stupidaggine alla quale ha acconsentito. Una scommessa che prevede un tatuaggio? Ma come è stato possibile? E la sua mente le propone subito la risposta, una risposta per porta nome e cognome di un famoso cantante: Harry Styles.

Lui si accorge subito dell'espressione smarrita di lei e la osserva con il suo solito sorriso insolente. È sicuro che sia nervosa, come è altrettanto sicuro di avere la vittoria in tasca.

La serranda è chiusa a metà e lei si aggrappa all'impossibile. «Ma... oggi è festivo» gli fa notare lei. «Non importa che il tatuaggio lo facciamo proprio oggi... possiamo venire un altro giorno, no?» gli chiede, tentando di temporeggiare. "Magari se ne dimentica", pensa lei, "e non dovrò portare a termine questa follia".

«Cos'è? Ti stai tirando indietro?» la sfida lui, senza perdere quel sorrisetto furbo. «Se lo fai vinco a tavolino. Lo sai, sì?»

«Ma che c'entra? E poi per vincere ti devi tatuare» ribatte lei indispettita. «E comunque lo dicevo per lui» continua, riferendosi al tatuatore.

«Non devi preoccuparti per questo» continua Harry, con un tono ironico. «Non ha aperto solo per noi, ha detto che doveva finire un altro lavoro e così mi fa questo favore». Poi si abbassa e spinge la porta verso l'interno. «Prego, prima le signore» le dice, invitandola a entrare nel negozio.

Lei sospira, poi si abbassa ed entra, seguita da Harry, che subito individua il tatuatore dietro al bancone, che li osserva curioso.

«Ehi, Diego!» esclama Harry, quando i loro occhi si incrociano. «Eccoci».

«Ehi, Styles! Auguri!» lo saluta lui, con mezzo abbraccio e pacca sulla spalla. «Allora? Cosa ti porta qui?»

«Una scommessa con questa rossa» risponde Harry, indicando la ragazza accanto a lui. «A proposito, Diego ti presento Matilde».

«Piacere» le sorride Diego, allungando una mano verso di lei.

«Piacere» risponde Matilde, sorridendo a sua volta. «Quindi, non credo di sbagliare se dico che sei il famoso Diego che ha tatuato mia cugina».

«Beh, non so chi sia tua cugina, ma può essere che le abbia lasciato sulla pelle qualche mia opera» risponde lui.

«Mia cugina è Sofia De Angelis».

«Oh, la bella Sofia, la fidanzata di Zayn» replica ovvio. «Incredibile come siate totalmente diverse».

Matilde non fa che sorridere. Conosce Diego solo per sentito dire, ma a pelle le è simpatico e si trova stranamente ad abbinarlo alla sua collega Stephanie - bionda ed eterea - a come la loro evidente diversità verrebbe messa in mostra in maniera più accentuata, ma è un contrasto che trova molto affascinante.

«È vero, siamo molto diverse, ma siamo come sorelle» risponde Matilde.

«Scusate se mi intrometto» Harry attira l'attenzione dei due. «Trovo tutto bellissimo, ma possiamo tornare al motivo per cui siamo qui?»

«Certo, Styles» risponde Diego, con lo stesso tono divertito. «Spiegami perché sei qui con questa splendida ragazza».

E la risposta arriva in contemporanea da parte di entrambi, ma decisamente diversa nei contenuti.

«Perché voglio che mi lasci in pace!» esclama Matilde.

«Perché voglio che venga a cena con me!»

Diego li guarda per un attimo, prima di rispondere loro. «Come ho spiegato a Zayn e Sofia, negli anni ho sviluppato doti da psicologo, ma non è quella la mia attività primaria» afferma ridacchiando.

«Ti spiego» dice Matilde. «La scommessa prevede di scoprire chi dei due ha il coraggio di farsi tatuare il titolo di un film d'animazione della Disney - La Bella e la Bestia. Io credo che lui non abbia il coraggio» dichiara lei, guardando Harry con aria di sfida.

«Io credo che lei non avrà il coraggio» afferma Harry, sottolineando con forza quel pronome.

«Voi siete pazzi... no sul serio, voi non siete tutti finiti» dice loro ridendo, ma legge nel loro sguardo quanto siano convinti a farlo. «Ascoltate, vi propongo una cosa: tempo fa, avevo disegnato due piccoli tatuaggi a tema, ve li mostro» dice loro, aggirando il bancone per poi prendere un enorme catalogo pieno di immagini. Trova i due disegni che gli interessano, dopo aver sfogliato diverse pagine.

Il primo rappresenta dei graffi, inferti da degli artigli, con la scritta The Beast, mentre nell'altro c'è la rosa rossa, simbolo dell'incantesimo fatto alla bestia, con la scritta The Beauty.

«Sono bellissimi» afferma Matilde.

«Grazie».

«Dovresti fare quello della bestia... Tigre...» afferma sarcastico Harry, con uno sguardo divertito.

«Falla finita, Styles: vedo una sola bestia qui dentro e sei tu» ribatte altera lei.

Diego scoppia a ridere. «Wow! Che caratterino! Ora sì che mi ricordi tua cugina Sofia».

Harry mette su il sorriso di chi la sa lunga e si volta verso di lei, restando appoggiato al bancone. «Allora, Matilde, siamo alla resa dei conti. Cosa decidi di fare?» le domanda, mantenendo l'aria di sfida.

E lei, la sfida, non ci sta proprio a perderla. Punta i suoi occhi blu in quelli verdi di lui, e ha un lievissimo mancamento, prima di parlare. «Ok» dichiara fiera, per poi voltarsi verso Diego. «Facciamolo. Lo voglio all'interno del polso - chiaramente quello che riguarda la Bella, definiamo bene i ruoli. Sei d'accordo Styles?».

Harry sospira e ruota gli occhi verso l'alto. «Convinta tu».

«Ok, allora accomodati, Matilde, non ci metterò molto». Diego le mostra dove sistemarsi, mentre Harry non perde occasione per farle un'altra battuta.

«Vuoi che venga a tenerti la mano?» domanda, divertendosi un mondo a prenderla in giro, ma non si aspettava certo la risposta che la rossa gli avrebbe dato.

«Oh, piccolo Harry... tu credi che questo sia il mio primo tatuaggio?» lo guarda con un gran sorriso, poi gli volta le spalle, lasciando lì a chiedersi se ciò che ha detto è vero.

"Davvero ha altri tatuaggi? E quanti? Quali? E dove? In quali parti del corpo? Merda! Non è possibile che muoia dalla voglia di sapere queste cose di lei... E che cazzo, Harry!" pensa, continuando a scuotere la testa, con lo sguardo perso nel vuoto.

Solleva la testa quando viene raggiunto dalle risate di Diego e Matilde, sorprendendosi a pensare a quanto gli piaccia il suono della sua risata.

È seduto da diverso tempo su una delle poltroncine all'ingresso, sfogliando casualmente le app sul suo cellulare, quando la vede camminare verso di lui.

«Allora? Hai rinunciato?» continua a sfidarla, proprio non può farne a meno.

Lei gli sorride soddisfatta, solleva la manica del vestito, e gli mostra fiera il disegno che Diego ha appena impresso sulla sua pelle.

«Styles, per quel che mi riguarda hai perso. Diego ha fatto un ottimo lavoro».

Harry sorride scuotendo la testa e non ci sta proprio a perdere. «Ok, amico, facciamolo» dice, rivolgendosi a Diego.

E stavolta è Matilde a restare seduta all'ingresso a fissare quel disegno al di sotto della pellicola trasparente, un tatuaggio che le ricorderà per sempre Harry. 

*

Harry prende posto sulla poltrona e gira il polso verso l'alto. Il tatuatore, nel notare quel gesto, si lascia sfuggire una risata.

«Che c'è Diego? Cosa devi dire?» domanda Harry sospirando.

«No, niente, solo che...» il tatuatore sta cercando di essere diplomatico, ma poi non ce la fa. «Dai, anche nello stesso posto? Ma da quanto tempo la conosci?» lo prende in giro e Harry ride, perché sa bene che ciò che sta facendo è una follia, eppure non può fare a meno di arrivare fino in fondo.

«Non ci crederai, ma l'ho conosciuta ieri sera a casa di Zayn. Anche se non ti nascondo che mi sembra di averla già vista da qualche parte».

«Beh... La rossa non passa di certo inosservata» nota Diego, mettendosi al lavoro. «Poi è una dottoressa... Caspita, Styles, ci stiamo elevando» il tatuatore continua a prenderlo in giro, ma non è certo la prima volta, il loro rapporto è sempre stato così.

«No, amico, guarda che hai capito male: lei non mi piace in quel senso» Harry tenta di depistare l'attenzione di Diego.

«Oh, no, certo che no» ironizza il tatuatore, continuando a imprimere il disegno sul polso del cantante. «È per questo che fai una scommessa con lei per portarla a cena. Ed è sempre per questo che ti fai un tatuaggio che ti lega a lei» continua sarcastico. «Anzi, ora che ci penso, tu, a differenza di Zayn, non hai mai fatto un tatuaggio che ti leghi a una donna...»

«Ma vaffanculo, Diego, è solo una scommessa» risponde stizzito Harry.

«Convinto tu, Styles» risponde divertito Diego, allontanando gli attrezzi del mestiere per controllare il suo lavoro. «Comunque, qui ho finito. Ecco qua, Bestia, ora vai a farlo vedere alla tua Bella» gli dice ancora, senza trattenerne una risata.

«Falla finita, Torres» ribatte il ragazzo, alzandosi in piedi.

I due raggiungono Matilde, che si alza dal divanetto, andandogli incontro.

«Allora? Dimmi che hai rinunciato» gli dice, provocandolo ancora.

«E no, mia Bella» risponde soddisfatto, mostrandole il polso appena tatuato.

«Nah! Dai!?» esclama frustrata lei, mentre Diego scoppia a ridere alla scena, e i due si voltano a guardarlo curiosi.

«Si può sapere cosa cazzo hai da ridere così?» chiede Harry.

«No, scusate, è che stavo pensando... Vi siete tatuati entrambi, come una coppietta...» insiste lui, perché è certo di aver percepito qualcosa tra loro.

«Ma proprio per niente!» esclama Matilde, interrompendolo.

«Dicevo» continua Diego, dopo aver smesso di ridere «tatuandovi entrambi avete annullato la scommessa» spiega loro.

Harry e Matilde di guardano e convengono sul fatto che Diego può aver detto giusto.

«Mi sa che ha ragione» dice lei a Harry.

«Già» conviene anche lui. «Quindi scordati che io ti lasci in pace» la avvisa, con un sorriso divertito.

Matilde sbuffa. «Che strazio» si lamenta lei, seriamente combattuta tra il non voler cedere, alla gioia più sfrenata per il fatto che lui non voglia lasciarla in pace.

«Questo tatuaggio ti legherà a me, rossa».

«Ci vuole ben altro per legarmi, Styles» ribatte a tono lei.

«Confermo ciò che ho detto prima: siete due pazzi» afferma Diego ridendo.

E dopo aver pagato - ognuno il suo - Harry e Matilde riprendono la loro passeggiata verso casa del cantante, adesso con qualcosa che li lega un po' di più.

E dopo aver pagato - ognuno il suo - Harry e Matilde riprendono la loro passeggiata verso casa del cantante, adesso con qualcosa che li lega un po' di più

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Alla fine, i due pazzi hanno ceduto alla competitività e sono arrivati fino al punto di farsi tatuare, pur di non darla vinta all'altro.

Matilde, in realtà, non è del tutto scontenta del fatto che lui non abbia intenzione di lasciarla in pace, ma è sempre ben presente quella parte di lei che le impone "niente distrazioni".

Ma quanto resterà a Mr Styles? Il ragazzo per il quale ha perso la testa da sempre? E lui? Quanto del suo fascino dovrà impiegare per farla capitolare? Perché è chiaro che lui voglia farla capitolare 😏

Nel prossimo capitolo ci sarà la parte conclusiva di questa lunga e folle passeggiata. Che succederà ancora?

Questi due ne combinano una dietro l'altra: si provocano, si sfidano, alla fine fanno un tatuaggio per scommessa, un tatuaggio che, in un modo o nell'altro, li legherà per sempre. Come ha detto la mia meravigliosa socia, Mr Styles vuole far capitolare la rossa e Matilde, dal canto suo, fa sempre più fatica a tenere issati i suoi muri.

Cosa succederà ancora durante la loro passeggiata? Io e la mia socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento. Grazie sempre per esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui, ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 10
*** Direi che può bastare ***


Breathe me in, breathe me out
inspiramiespirami

I don't know if I could ever go without
non so se potrei mai farne a meno

I'm just thinking out loud
sto solo pensando ad alta voce

I don't know if I could ever go without
non so se potrei mai farne a meno

"Watermelon sugar"

Harry Styles

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Dopo aver ceduto alla pazzia del tatuaggio, la "bella" e la "bestia" si ritrovano a passeggiare verso casa di Harry, stranamente in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri, lanciandosi qualche occhiata di sfuggita.

«Allora... chirurgia ortopedica...» è Harry a parlare per primo. «Come mai proprio questa specializzazione?»

«Perché me lo chiedi?» ma lei si mette subito sulla difensiva.

«Perché non mi piace questo silenzio, ma sono anche interessato... sono curioso» ammette sincero.

«Insomma... vuoi farti i fatti miei?» lo prende in giro lei, ma lo fa con un gran sorriso.

«Se vuoi metterla così...»

«Ho iniziato medicina per mio padre» risponde tranquilla. «Lui è un cardiochirurgo, uno dei migliori, ma io ero affascinata dalle ossa» rivela ridendo, mentre lui l'ascolta con attenzione. «Mettevo una sorta di gesso improvvisato a tutte le mie bambole. Ricordo che, una volta, mio fratello si slogò la caviglia e io gli promisi che l'avrei rimesso a posto... Non ti dico che fasciatura gli ho fatto, povero Joseph».

Si ritrovano a ridere insieme, per la prima volta senza alcun battibecco, e trovano la cosa fin troppo piacevole.

«Quindi sei sempre stata così... fuori di testa» la prende in giro Harry, perché la sensazione che ha appena provato era troppo intensa.

Lei gli riserva un'occhiataccia. «Mi chiedo perché ti racconto queste cose». Anche lei torna a nascondersi dietro la sua corazza, perché sente che lui potrebbe rivoluzionare tutti i suoi piani con un sorriso.

«Dai, non te la prendere» tenta di rimediare Harry, che poi continua con le sue domande. «E tua madre, invece?»

Matilde si incupisce all'istante, mentre lui resta a osservare il movimento della mano di lei, che torna a stringere il ciondolo che ha al collo.

«Mia madre non c'è più» risponde con tono piatto, con lo sguardo perso nel vuoto.

«Scusa, Matilde» continua Harry, con una gran voglia di sprofondare nell'asfalto del marciapiede. «Dio, sono un coglione!» esclama a bassa voce, visibilmente mortificato.

"Avrei dovuto capirlo" pensa il cantante, con una tremenda voglia di morsicarsi la lingua.

«Non potevi saperlo. Non preoccuparti» lo rassicura lei, tentando un sorriso, senza però riuscirci. 

«No, sul serio, mi dispiace» ripete.

«Ok» ribatte lei con un sospiro, per poi riprendere a raccontare. «Mamma era una musicista e... scusami, non mi va di parlarne». Matilde si interrompe, incapace di proseguire.

«Non preoccuparti, lo capisco» la rassicura lui, che ha ancora la voglia di essere risucchiato da un buco sull'asfalto, ed è così mortificato che smette di parlare.

Anche lei resta in silenzio, fino a che arrivano sotto casa di Harry.

«Eccoci arrivati» le comunica lui, fermandosi all'improvviso.

Lei solleva lo sguardo e trova un modo per ritornare a sorridere. «Wow! Bell'edificio. Scommetto che abiti all'ultimo piano».

«Indovinato. Ti va di...»

«Non ci provare, Styles!» esclama lei, troncando sul nascere la richiesta di lui. Nemmeno nei suoi sogni aveva mai immaginato una situazione come questa e ora sta cercando di scappare a gambe levate da lì. "Assurdo..." pensa, mentre tenta di non mostrargli il suo turbamento. «Ho accettato un passaggio ed è tutto quello che voglio. Ho bisogno di riposare, avrò il turno di notte...»

«Ok» ribatte lui sorridendo. «Andiamo a prendere l'auto». Decide di non insistere, dopotutto è certo che ci saranno altre occasioni. Al momento non vuole forzare la mano. «Comunque non sai cosa ti perdi» le dice alla fine, con il suo solito sorrisetto furbo, perché proprio non è riuscito a trattenersi.

Lei sospira rumorosamente, ruota gli occhi, ma non risponde, perché ha paura di cosa potrebbe uscirle dalla bocca. Raggiungono i garage e salgono a bordo del SUV di Harry.

«Ti accompagno a casa» le dice, non sa bene neanche lui perché, ma glielo dice, mentre lei resta in silenzio ad agganciare la cintura di sicurezza.

Anche lui aggancia la cintura, poi accende l'auto ed esce in strada, ma non gli sfugge il movimento della mano di lei che si infila nella sua borsa, per prendere qualcosa che assomiglia a un rossetto.

Matilde abbassa l'aletta parasole, si guarda nello specchio, e si passa sulle labbra il suo lucidalabbra alla fragola. Harry ne sente il profumo e fatica davvero tanto e non fermare l'auto per restare incantato a guardarla compiere quel gesto. La rossa si risistema sul sedile e si perde a guardare il paesaggio fuori, chiusa nel suo silenzio.

Harry, invece, ogni tanto la guarda e gli fa strano averla seduta nella sua auto, accanto a lui. Non è come le altre, è diversa, ma non riesce a spiegarsi in che modo. Lui accende la radio, per coprire il rumore dei suoi pensieri - perché gli sembra che facciano troppo rumore - e spunta un enorme sorriso a entrambi, quando passano "Little things".

Lei ritrova nella sua mente tutte le immagini dei concerti ai quali ha partecipato, rivedendo ogni componente della band cantare il proprio pezzo. Lui si ritrova a pensare che potrebbe benissimo adattarsi alla rossa, quella canzone.

Your hand fits in mine like it's made just for me

La tua mano combacia nella mia come se fosse fatta apposta per me

But bear this mind, it was meant to be

Ma tieni questo a mente, doveva andare così

And I'm joining up the dots with the freckles on your cheeks

Sto unendo i puntini delle lentiggini sulle tue guance

And it all makes sense to me

E tutto ciò ha senso per me

Entrambi la canticchiano a bassa voce, concentrandosi sulla voce dell'altro, persi in un momento magico, che terranno per sempre nel loro cuore, perché entrambi sanno che è magia quella che si respira all'interno dell'abitacolo.

Dopo le ultime indicazioni del navigatore, arrivano a destinazione. Lui accosta, lei scende dall'auto e cerca nella borsa le chiavi di casa, mentre Harry fa il giro della macchina, appoggiandosi con la schiena alla portiera del passeggero, alle spalle di Matilde, che si gira verso di lui, una volta trovate le chiavi.

«Beh... grazie del passaggio, Harry».

«Figurati, è stato un piacere» risponde sorridendo, restando a guardarla, ed è quello sguardo al quale lei non riesce a sottrarsi.

«Allora... buona giornata...» continua Matilde.

«Anche a te» risponde lui.

Ed è chiaro che stiano tergiversando, perché non sanno come salutarsi, o forse non vogliono affatto salutarsi, poi è Harry a rompere il silenzio. Si stacca dalla portiera del suo SUV e si avvicina pericolosamente a lei.

«Beh... almeno salutiamoci con un abbraccio» le dice lui.

«Direi che basta una stretta di mano» replica Matilde, improvvisamente a corto di ossigeno, al pensiero di restare tra le braccia di lui.

«Oh, andiamo Matilde: abbiamo trascorso il Natale insieme, e passeremo anche il capodanno insieme, e abbiamo appena fatto un tatuaggio insieme...»

«Ma non significa nulla!» lo interrompe lei.

«Come no!?» insiste lui. «Tutto questo vuol dire che abbiamo un grado di conoscenza per cui possiamo abbracciarci» ironizza con un sorriso, e lei non può fare altro che arrendersi.

Matilde sospira. «Ok, ma solo perché non vedo l'ora di andare a letto» risponde, per poi accorgersi subito dell'ambiguità delle sue parole.

«Lo vedi che non sono io quello che esagera?»

«Allora? Lo vuoi questo abbraccio oppure no?» Matilde non risponde alla provocazione e spera con tutta sé stessa che quel momento finisca prima possibile, perché non sa quanto ancora può reggere.

Lui non se lo fa ripetere e ci mette un attimo a stringerla tra le sue braccia. Un braccio sulle spalle, uno intorno alla vita di lei, mentre quelle di Matilde si fermano sul petto di Harry, che senza rendersene conto affonda il naso nei capelli di lei e viene invaso da un profumo fruttato. La reazione di Matilde è quella di chiudere gli occhi, poi avvicina il viso al collo di lui. Non può trattenersi dall'inspirare a pieni polmoni, per poi espirare lentamente, e lui percepisce chiaramente tutto sulla sua pelle. Ed è questo che lo spinge a stringerla un po' di più a sé, restando in quella posizione per un tempo che sembra infinito.

È poi Matilde - che pur non essendo davvero convinta a farlo - scioglie l'abbraccio, e lui sa che deve lasciarla andare.

«Direi che può bastare» mormora a bassa voce lei. «Intendo... come saluto...»

«Sì» conferma lui. «Sì... direi di sì...»

«Allora... buona giornata» gli dice lei, facendo un passo indietro.

«Buon riposo» risponde Harry, obbligandosi a non fare un passo in avanti.

Poi un ultimo sguardo, un sorriso, lei si volta, apre il portone e sparisce all'interno, mentre lui sale sul suo SUV, decidendo di tornare a casa. Ha bisogno di stare un po' da solo, vuole cercare di capire perché ha provato tutte quelle sensazioni.

Appena entra nel suo appartamento si toglie il cappotto, poi va a cambiarsi: indossa un pantalone della tuta e ancora la t-shirt di Zayn. Rimane a piedi nudi. L'immagine di Matilde tra le sue braccia non lo ha ancora abbandonato. Sente ancora il profumo di lei. E così si trova a imbracciare la sua chitarra e a suonare qualche accordo, poi si lega i capelli e inizia a scrivere qualche verso.

E lo fa pensando a lei, al profumo fruttato della sua chioma rossa, al suo lucidalabbra alla fragola, ai suoi occhi color dell'oceano, e in quel momento, quell'immagine si sovrappone ai un altro paio di occhi così somiglianti ai suoi, ma era tanto tempo fa.

Matilde gli ha fatto pensare all'estate in pieno inverno e inizia a scrivere di getto.

Tastes like strawberries

sa di fragole

On a summer evening

in una sera d'estate

And it sounds just like a song

e sembra proprio come una canzone

I want more berries

voglio più frutti di bosco

And that summer feeling

e quel sentimento estivo

It's so wonderful and warm

è così fantastico e confortevole

Breathe me in, breathe me out

inspirami, espirami

I don't know if I could ever go without

non so se potrei mai farne a meno

I'm just thinking out loud

sto solo pensando ad alta voce

I don't know if I could ever go without

non so se potrei mai farne a meno

Watermelon sugar high

sono in estasi di zucchero d'anguria

E trascorre così tutta la giornata. Anche la notte, che passa in bianco, sorridendo mentre scrive pensando a lei, la matita tra i denti e la chitarra sulle gambe, totalmente e incredibilmente ispirato. 

 

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Anche oggi doppio aggiornamento.

Questi due si attraggono e si respingono, per poi avvicinarsi di nuovo, e allontanarsi ancora. Mi faranno impazzire, anzi no, sono già pazza di loro... o sono pazza e basta... non lo so, devo ancora decidere...

Comunque... lui l'accompagna a casa, dopo una passeggiata infinita, si abbracciano, e si perdono per un attimo. Lei fugge, lui riversa ogni emozione in musica.

Adesso sapete per chi ha scritto Watermelon sugar

Il prossimo capitolo sarà wow, ma che ve lo dico a fare... io amo questi due...

Io amo il loro modo di approcciarsi... Amo la loro follia... Io sono di parte lo sooooo.... Però li trovo splendidi...Cmq finalmente je l'hanno fatta ad arrivare a casa di lei... A quali conseguenze porterà il loro abbraccio... Il fatto che lui abbia trovato l'ispirazione grazie a lei.... Io e la mia socia meravigliosa vi aspettiamo al prossimo capitolo... Grazie sempre di esserci ❤️ 

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui, ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 11
*** Mi aspetto dei ringraziamenti ***


So you go your way and I'll go mine
Quindi vai per la tua strada e io andrò per le mia

And if we're meant to, I'll meet you there
E se siamo destinati, ti incontrerò lì

We can't speed up the hands of time
Non possiamo velocizzare il tempo

But if we're meant to
Ma se siamo destinati,

Lo-lo-lo-lo-lo-lo-love,
A-a-a-a-a-a-amore,

I'll meet you there
Ti incontrerò lì

"Meet You There"

Seconds of Summer

~~~~~~~~~~~~~~

Come personaggio lo conosce da anni. Come Harry soltanto da tre giorni. Eppure, in entrambi i casi, le ha sconvolto la vita.

Dal momento in cui l'ha riaccompagnata a casa, non ha smesso di pensare a lui. Avrebbe dovuto riposarsi, per affrontare il turno di notte all'ospedale, invece è rimasta per la maggior parte del tempo a fissare il suo nuovo tatuaggio, ma solo quando non fissava la foto di lei e lui insieme, quella appesa sopra al suo letto, quella di tanto tempo fa, quando non era stata in grado di pronunciare nemmeno una parola davanti a lui.

Ma come già detto, era tanto tempo fa.

Anche nella giornata di oggi, i suoi pensieri sono stati incentrati su di lui. È riuscita a smettere di pensare a Harry solo durante il lavoro. Per questo motivo ha preferito non incontrarlo di nuovo per restituirgli la camicia.

È passata dalla lavanderia e la signora - che nutre una certa simpatia per la dottoressa italiana - l'ha resa come nuova a tempo di record. Matilde ha deciso di passare da casa di Zayn e Sofia - con la speranza di non incontrarlo proprio lì - per lasciare da loro la camicia.

Doverlo rivedere alla cena organizzata da Spencer, per salutare Zayn e Sofia in partenza per il Marocco, era già sufficiente, e voleva evitare a tutti i costi di incontrarlo di nuovo da solo.

Gli ha mandato un semplice messaggio.

Ho lasciato la tua camicia a casa di Zayn e Sofia.

Lui non ha letto subito il messaggio, perché era impegnato in studio di registrazione, a provare la nuova canzone, quella che ha scritto pensando a lei, e ha sorriso quando l'ha visto, per poi rispondere nel modo più provocatorio possibile.

Cos'è? Mi stai evitando, rossa? Comunque, grazie. Passerò da Zayn a riprenderla. Ci vediamo domani.

Matilde non ha trattenuto un sospiro nel leggere la risposta di Harry al suo messaggio: sa che lo rivedrà alla cena, ma non ha idea di cosa lui ha in serbo per lei.

Ha faticato a prendere sonno, la sera precedente, un sonno disturbato, così si è alzata prima del suono della sveglia ed è arrivata prestissimo in pronto soccorso. Doveva dare il cambio a Ross, che le ha fatto il favore di cambiare il suo turno con lei, affinché potesse andare alla cena per salutare sua cugina.

Ci sono state varie criticità e lei si è concentrata al massimo, tenendo lontano ogni pensiero, ogni distrazione, perché quando si ferma l'immagine di lui che l'abbraccia le torna alla mente con prepotenza, ed è come tornare a sentire il suo profumo.

E la cosa la manda fuori di testa.

Luise e Stephanie hanno notato che in alcuni momenti è sembrata assente e la bionda non resiste più: glielo deve chiedere.

«Mati? Che ti succede, tesoro? Sicura di stare bene?»

«Sì, Steph, tutto bene. Devo solo... devo riuscire a cancellarlo».

Matilde ha raccontato alle sue amiche dell'incontro con Harry - tatuaggio e abbraccio sotto casa, compresi. Le ragazze hanno riso per l'episodio della camicia e hanno notato la sua difficoltà, perché la rossa vuole concentrare ogni energia nei suoi studi e nel suo lavoro.

Lui le ha consigliato di fregarsene e di buttarsi, perché se lei avesse davanti il suo idolo lo farebbe, eccome.

«Dovresti valutare seriamente la possibilità di conoscerlo» continua Stephanie. «Sei così forte e decisa, Mati, che secondo me riusciresti a gestire sia Harry Styles che lo studio». Ma l'unica cosa che riesce a fare la rossa è scuotere la testa.

E mentre sono in pausa pranzo, il suo telefono prende a squillare. Lo tira fuori dalla tasca del camice e vede il nome di Harry sul display.

«Coser, rispondi immediatamente!» le urlano quasi le sue colleghe, parlando nello stesso momento.

Lei le guarda, sospira, e decide di rispondere. «Pronto».

«Dottoressa Coser, buongiorno».

«Che vuoi, Styles?» e vorrebbe mordersi la lingua, a causa del suo tono di voce, ma è l'unico modo per tentare di tenerlo lontano.

«Perché sei sempre così acida?» le chiede con un sorriso, perché anche se non lo vede, è certa che lui stia sorridendo.

«Sono al lavoro» risponde lei, come a volersi giustificare.

«Non dire bugie, rossa. Non stai lavorando, o non avresti risposto al telefono. Sono quasi certo che tu sia in pausa, magari nel bel mezzo della pausa pranzo». Il silenzio di lei gli dà la conferma di ciò che ha appena detto. «Così... mi chiedevo... ti va un caffè? Volevo ringraziarti per la camicia». Lei la sente la provocazione nella voce di lui, la percepisce chiaramente, per questo tenta di resistere alla gigantesca tentazione di dirgli di sì.

«Non importa, figurati. Non c'è bisogno che tu mi offra un caffè per questo. Il danno l'ho fatto io era giusto che rimediassi».

Ma anche Harry percepisce lo stato d'animo di lei, la sente la sua agitazione, così decide di infierire ancora, e abbassa la voce.

«È solo un caffè, Matilde» sussurra. «Sono al Saxon... sono appena arrivato...»

«Ma io... veramente...»

Il colpo di grazia, quello vincente, è quello che dà Harry quando pronuncia le ultime parole. «Andiamo, Matilde... vieni da me» è un filo di voce, ma è la sua voce, voce che le provoca sempre milioni di brividi, soprattutto ora che sta parlando solo con lei al telefono.

Vorrebbe tanto dire di no, lo vorrebbe davvero, ma quando alza la testa e vede le sue colleghe che continuano a mimare "vai" con le labbra, non può che accettare.

«Ok, Styles, dammi dieci minuti».

«Ti aspetto qui».

Dopo aver fulminato le due ragazze al tavolo con lei, va a cambiarsi e, con una breve passeggiata, raggiunge il bar dove sa di trovarlo. Prima di spingere la porta, fa un respiro profondo, poi entra. Lo individua subito, lo riconoscerebbe ovunque.

"Dio, Matilde, basta! Datti una calmata subito!"

Lui alza un braccio per farsi notare e invitarla a raggiungerlo al tavolo, lei avanza in quella direzione, ma è solo dopo qualche passo che si accorge che non è da solo: c'è un ragazzo biondo con lui. Si blocca quando vede un enorme sorriso sulle labbra di lui, un sorriso divertito.

«Eccoti, dottoressa Coser» la saluta lui, con un tono ironico, mentre lei è confusa, quando lo vede rivolgersi al ragazzo. «Horan, amico, ti presento Matilde, la tua più grande fan» pronuncia con un tono di immensa soddisfazione.

Lei spalanca gli occhi e pronuncia un silenzioso "ti odio", prima che un sorridente Niall si volti verso di lei. Matilde ricambia il sorriso, gli tende la mano, e si presenta.

«È un piacere conoscerti, Matilde, ma prego, accomodati» le dice, indicando la sedia libera accanto a Harry, che la sta osservando con il solito sorriso irriverente, mentre Niall torna a guardare il menù che aveva in mano.

«Adesso possiamo ordinare» afferma il biondo, ed è in quel momento che Harry si avvicina all'orecchio di Matilde per sussurrare ancora.

«Allora, rossa, spero ti piaccia il mio regalo di Natale» le dice compiaciuto. «Hai detto che Niall era il tuo preferito, no?»

Matilde sta faticando a mantenere il controllo sul suo respiro. «Non dovevi, Styles» dice, tentando di ritrovare il suo tono acido, ma è un'impresa impossibile.

«Te l'avevo promesso, ricordi? E io mantengo sempre le promesse» continua lui, con quel tono provocatorio che tanto la fa impazzire.

«Ok...» riesce a dire in un sussurro, perché l'aria comincia a scarseggiare seriamente per lei.

«Mi aspetto dei ringraziamenti, dottoressa Coser. Mi sono dato tanto da fare per te».

In qualche modo, lei riprende un po' il controllo. «Immagino» ribatte con sufficienza. «E comunque non vedo l'ora di ringraziarti» gli dice, con il tono più minaccioso che le riesce, ma che lui interpreta a proprio favore.

«Sapessi io, rossa» replica, passandosi lentamente la lingua sulle labbra.

E lei tira un sospiro di sollievo, perché proprio in quel momento Niall rientra nella discussione - perché vedere la lingua sulle sue labbra era davvero troppo.

«Allora, Mati, mi ha detto Harry che sei la cugina di Sofia e che sei sotto la protezione di Zayn» afferma sereno l'irlandese, ed era proprio la distrazione di cui lei aveva bisogno per tornare in sé.

«In realtà credo che Zayn voglia proteggermi soltanto da lui» dichiara convinta, indicando Harry.

«Beh... conoscendo la sua fama» conviene Niall, che si lascia andare a una delle sue risate coinvolgenti, mentre Harry accetta la stoccata con un sorriso. «Mi piaci, Matilde, vedo che non ti fai intimidire da Styles» osserva. «Hai già guadagnato mille punti!»

Il cameriere si avvicina per prendere le ordinazioni e Harry ne approfitta per tornare a sussurrare all'orecchio di Matilde. «Che non ti intimidisco è da vedere».

Lei non ha modo di ribattere, ordinano e tornano a parlare, mentre lei cerca di tenere a bada il suo cuore.

«Quindi, sei una dottoressa?» le chiede poi Niall.

«Sono venuta a New York per specializzarmi in chirurgia ortopedica» gli spiega.

«Wow! Sarai impegnatissima» esclama lui ammirato. «E riesci a destreggiarti tra lavoro e amici? Immagino che una come te ne abbia molti».

«In realtà sono più il tipo da "pochi ma buoni", e per i veri amici faccio di tutto per ritagliarmi del tempo...»

«Allora è solo con me che trovi delle scuse?» la interrompe Harry, con il solito tono sarcastico. «Non mi consideri tuo amico, Matilde? Devo ritenermi offeso?»

«Beh... ti ho conosciuto solo tre giorni fa...» risponde lei in difficoltà, arrossendo leggermente, cosa che piace da morire a Harry, perché non gli capita spesso di vedere qualcuno arrossire.

In aiuto della rossa arriva Niall, che si è accorto dell'evidente difficoltà di lei. «E la palma d'oro di coglione dell'anno va a... rullo di tamburi... Harry Styles!» esclama divertito, facendo scoppiare a ridere gli altri due. «Wow, amico! Tu hai del talento, per mettere in soggezione le persone» lo rimprovera scherzosamente Niall.

«Ma non è vero».

«Ahahah, divertente Styles» lo prende ancora in giro.

«Ti ho messa in imbarazzo, Matilde?» le chiede Harry.

«Ma no! Figurati!» esclama ironica lei.

«Voi due vi state coalizzando contro di me... ho fatto male a farvi incontrare» afferma Harry, incrociando le braccia al petto.

«Troppo tardi, Styles» dichiara fiero Niall. «Sarò il primo alleato di Matilde contro di te».

Lei ride e Harry scuote la testa. Bevono i loro caffè tra una risata e l'altra, fino a che lei controlla l'orario.

«Io devo andare» comunica ai due ragazzi. «Niall mi ha fatto davvero piacere conoscerti, spero di rivederti» gli dice, alzandosi in piedi.

«Il piacere è stato mio» risponde, alzandosi per abbracciarla. «E comunque ci vediamo stasera, alla cena di Zayn e Sofia».

«Davvero!?» esclama la rossa entusiasta. «Allora, a stasera».

«A stasera».

«Ti accompagno» le dice Harry, alzandosi accanto a lei.

«Non importa, sono vicina» tenta invano di tenerlo di nuovo lontano.

«Ho la macchina qui fuori, non iniziare» la rimprovera scherzosamente.

«Ok, ci rinuncio» risponde rassegnata.

«Ciao, amico, a stasera, e grazie». Harry saluta Niall, che subito lo abbraccia.

«Figurati, è stato un piacere». Ma poi abbassa la voce, per non farsi sentire da Matilde che si sta allontanando. «Non fare il coglione, Harry» lo ammonisce, ma il capellone, per tutta risposta, gli sorride e gli dà una pacca sulla spalla. Niall sorride scuotendo la testa, mentre il suo amico raggiunge la rossa.

Salgono in auto in silenzio, arrivano in un paio di minuti a destinazione, ma il tempo trascorso con lei è stato troppo breve. Accosta in un punto appartato del parcheggio, scende più in fretta di lei e la raggiunge dal lato passeggero. Le apre la portiera, ma quando anche lei scende, la blocca contro la sua auto.

«Allora, dottoressa Coser, non mi ringrazia?» le domanda con un sorriso, avvicinando il suo corpo a quello di lei.

Matilde ha il respiro corto e nel vano tentativo di aumentare la distanza tra loro, gli posa le mani sugli addominali, e quel gesto fa sì che lui si spinga ancora di più contro di lei.

«Harry? Che stai facendo?» gli chiede in un sussurro, con il cuore che batte impazzito e un calore crescente che sente spandersi per tutto il suo corpo.

«Voglio che mi ringrazi, Mati». Sussurra anche lui, sorride, e lei rischia di perder il controllo da un momento all'altro.

«Harry...» mormora con un filo di voce.

Lui è vicino, troppo vicino, e lei è incantata dai suoi occhi. Anche Harry è incantato dagli occhi blu di Matilde, occhi nei quali ha letto chiaramente la sua difficoltà.

«Sono un gentiluomo, dottoressa. Deciderà lei quando ringraziarmi» le dice, allontanandosi per farle riprendere fiato.

«Sei un cretino, Styles».

Matilde parla in fretta, quasi senza fiato, poi si allontana velocemente, corre verso l'entrata dell'ospedale, mentre lui resta a guardarla, con la certezza di aver provocato qualcosa in lei, e non soltanto al suo corpo.

 

§§§§§§§§§§§§§§

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Che dire!? Harry ha davvero fatto un regalo a Matilde, come le aveva promesso, ma l'ha fatto a modo suo, con la continua provocazione che lo caratterizza. Le ha fatto conoscere Niall e ha preteso anche dei ringraziamenti, rischiando di farle avere un mancamento, dato che le si è avvicinato un po' troppo.

Ma la tachicardia, per Mati, non è ancora finita. C'è una cena che l'aspetta, una cena dove sarà presente anche Harry, che sembra proprio determinato a non darle tregua. Che combinerà?

Per il nostro Harry, ogni occasione è buona per provocare Matilde. Anche il regalo di Natale, Niall, è una chiara provocazione. Regalo per il quale pretende dei "ringraziamenti". 😊

La povera Matilde sta cercando di resistere ai palesi attacchi di lui, ce la farà? Intanto io e la mia bellissima socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento. Grazie sempre di esserci ❤️

Nel frattempo vi presentiamo anche i colleghi di Matilde.

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui, ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 12
*** Adesso inizia il divertimento ***


I like the way you talk, I like the things you wear
Mi piace il modo in cui parli, mi piacciono le cose che indossi,

want your number tattooed on my arm in ink, I swear
Voglio il tuo numero tatuato sul mio braccio con l'inchiostro, lo giuro

'Cause when the morning comes, I know you won't be there
Perché quando il mattino arriva, so che tu non sarai lì

Every time I turn around, you disappear
Ogni volta che mi volto, tu scompari

"Nice to meet ya"

Niall Horan

§§§§§§§§§§§§§

Mancano tre giorni alla fine dell'anno.

Un anno fatto di tante novità, un anno che ha riportato vecchi amici e nuove conoscenze. Un anno ricco di avvenimenti, un anno che sta per concludersi, ma che non ha ancora terminato di portare con sé nuove emozioni.

Ed è con questo spirito che i ragazzi si ritrovano ad affrontare l'ultima cena dell'anno tutti insieme.

Spencer ha scelto un ristorante con vista sullo skyline di New York, sul ponte, e sulla statua della libertà. Hanno deciso di vestirsi eleganti, dato che nessuno di loro parteciperà alle feste patinate per capodanno.

Zayn sta abbracciando la sua Sofia, mentre parla con Will e Peter. Niall chiacchiera con Spencer e Cassie, e con un Harry che non fa altro che guardare l'entrata del loro privé.

«Harry, amico, sei con noi?» gli domanda Niall con aria divertita.

Harry si volta di scatto, come se la voce di Niall l'avesse fatto uscire dallo stato di trance, e torna a guardare il suo amico.

«Sì, sì ci sono» risponde distrattamente.

«Stavo dicendo a Cassie e Spencer che la cena di capodanno potremmo farla a casa mia e poi potremmo andare a festeggiare in giro fino a Time Square. Che ne pensi?» gli chiede l'irlandese.

«Penso sia perfetto».

In quel momento vengono raggiunti dal suono di alcune risate e nella sala fanno il loro ingresso Lucas, Madison, e Victoria. Solo in un secondo momento Harry scorge la chioma rossa di Matilde e non può evitare alle sue labbra di piegarsi in un sorriso. Cosa che non sfugge a Niall.

«Eccola, la rossa, ora sei più tranquillo?» lo canzona Niall.

Harry, però, non è intenzionato a dargli soddisfazione. «Adesso inizia il divertimento». Parla a bassa voce, tenendo lo sguardo puntato su Matilde.

«Styles non cambierai mai».

I due ridono, poi Harry la guarda avanzare e i suoi occhi apprezzano quello che vedono. Matilde ha un look semplice. Si è concessa solo il vezzo di una blusa di paillettes, ma è molto sobria, semplice, come è lei. Nota anche che le maniche della blusa sono a tre quarti, quindi il tatuaggio di lei è in bella vista mentre il suo è nascosto dalla camicia e dalla giacca che sta 
indossando per la serata.

Matilde raggiunge gli altri: un bacio a Sofia, uno a Zayn, uno a Will, uno a Peter, uno a Cassie, uno a Spencer, uno persino a Niall. Quando arriva a Harry, si limita a un mezzo abbraccio. Abbraccio nel quale la trattiene per sussurrarle all'orecchio.

«Cosa c'è, rossa? Ti sto così antipatico da non meritare un tuo bacio?» la stuzzica, la punzecchia, proprio non può farne a meno.

«Non mi sei antipatico...» risponde lei incerta e lui ha visto il rossore sulle sue guance.

«E allora perché mi saluti in maniera diversa dagli altri?» insiste, come se volesse metterla in difficoltà, o forse perché semplicemente vorrebbe davvero essere al centro delle sue attenzioni.

«Pensavo avessimo stabilito che bastava un abbraccio, no?» Matilde tenta di sfuggire alla sua presa, al suo sguardo, alla sua insistenza... A lui...

«Quello era prima» dichiara lui con sarcasmo, rimarcando bene le parole. «Ora che ho visto come saluti gli altri, voglio essere salutato come tutti» insiste, con il suo solito sorrisino.

"Ma tu non sei come tutti gli altri... Imbecille di uno Styles" pensa Matilde, mentre lo guarda dritto negli occhi.

Harry la vede che è imbarazzata e non può evitare di continuare, rincarando la dose.

«Andiamo, Matilde, dammi un bacio» mormora Harry.

Ed è un attimo: lei alza di scatto la testa a quella domanda e gli occhi di lui finiscono sulle labbra di lei. Matilde si tende verso la guancia di Harry, che sta chiudendo gli occhi per prepararsi a inspirare il profumo di lei, ma viene pervaso da un brivido nel momento in cui sente le sue labbra morbide poggiarsi sulla sua guancia. È una frazione di secondo, poi è Matilde a riportarlo alla realtà.

«Sei contento ora?»

«Più che soddisfatto, rossa».

Lei si allontana e raggiunge Cassie, che le sta facendo segno di averle tenuto il posto vicino a lei e Sofia.

"Cazzo se quelle labbra ti fanno quest'effetto sulla guancia... Pensa se ti dovesse baciare?!? ... Cazzo... voglio baciarla... Ma che mi prende?!?"

Harry scuote impercettibilmente la testa e va a sedersi vicino Zayn e Niall, ma riesce ad avere sotto controllo la rossa, perché non ha nessuna intenzione di mollare la presa.

La cena procede tra risate, brindisi, chiacchiere, e ancora brindisi. E sarà per il riscaldamento o forse per il vino, ma i ragazzi iniziano a disfarsi delle giacche. Niall è palesemente brillo, sta ridendo con Lucas e Madison. Zayn e Harry stanno chiacchierando, quando alle loro orecchie arriva l'urlo di Cassie.

«Mati! Ma è bellissimo questo tatuaggio».

Harry non può non girarsi verso di lei, perché sa molto bene di quale tatuaggio sta parlando Cassie.

«Wow! Ma è la rosa della Bella e La Bestia. Veramente bella. Chi ti ha tatuata?» continua Cassie.

«Grazie Cas. Beh, ecco... Il tatuaggio me lo ha fatto Diego» ammette.

«Certo, lui è il migliore in circolazione, nel suo campo» afferma, ostentando una certa tranquillità e sorridendo a Spenc, come a voler fargli capire che per lei non significa nulla parlare di Diego. Poi torna a guardare Matilde e Sofia che sta osservando il tatuaggio della cugina.

«Ehi... ma se tu hai quello di Bella, vuol dire che c'è una Bestia!» esclama curiosa, battendo le mani e facendo scoppiare a ridere Sofia, la quale si sta chiedendo perché la cugina non le ha parlato di quel tatuaggio e nemmeno che sia andata da Diego.

Matilde inizia a sentirsi in imbarazzo e, inevitabilmente, volta lo sguardo verso Harry che la osserva divertito, chiedendosi come ne verrà fuori.

«Che c'entra? L'ho fatto perché mi piace il film, per il messaggio di non fermarsi alle apparenze. Non deve per forza esserci una Bestia». Harry è colpito dal modo in cui è riuscita ad affrontare la situazione, ma per niente soddisfatto.

«Sarà, ma non ti credo» continua Cas. «Sofia, tua cugina ci sta nascondendo la sua Bestia». Sofia guarda la rossa e le sorride, ma sa che se Mati ha deciso di non parlare non c'è nulla che possa fare.

Ed è a quel punto che Harry prende una decisione: guarda Matilde, le sorride, mentre Zayn se la ride con Spencer per come Cassie stia praticamente interrogando Matilde.

«Non so voi» dice Harry, con un tono vagamente ironico «ma qui dentro fa veramente caldo. Non prendetemi per maleducato, ma ho bisogno di tirarmi su le maniche della camicia».

«Attenzione» ribatte Zayn. «Harry Styles che si preoccupa di avvisarci che sta per tirarsi su le maniche della camicia» lo prende in giro.

Niall scoppia a ridere. «Già! Quando ci ha "deliziato" la vista con altre parti del suo corpo senza nessun preavviso». Niall e Zayn ridono.

«Voi due siete proprio degli stronzi». Ma anche lui ride.

E mentre continua a sistemarsi le maniche - scoprendo gli avambracci - Zayn fissa gli occhi sul nuovo tatuaggio dell'amico. Lo guarda attentamente e poi non ce la fa: scoppia a ridere. Anche Niall lo guarda stranito.

«Cos'hai da ridere Malik?» gli chiede Harry, con l'aria da finto innocente.

«Non ci posso credere» mormora Zayn a bassa voce.

«A che cosa?» chiede Niall, notando lo sguardo che si scambiano i due amici. «Fatemi capire» insiste 

«Sul serio? La Bella e la Bestia!?» esclama Zayn, sempre più sorpreso, con un sorriso sempre più ampio.

«Continuo a non capire» li riprende Niall, guardando con aria confusa Zayn e Harry.

«Fottiti, Zayn» risponde Harry, ignorando l'irlandese.

«Niall guarda il nuovo tatuaggio del nostro amico Styles». E, così dicendo, prende il polso di Harry portandolo davanti agli occhi di Niall.

Il biondo ci mette un po' a realizzare, poi guarda verso la rossa e torna a guardare Harry.

«Cazzo, Styles! Sei fottuto amico!» esclama Niall con un enorme sorriso.

«Fatela finita voi due. È stata una 
scommessa» spiega Harry, credendo che le sue parole possano rendere più leggera la situazione, quando non fanno che aggravarla.

«Una scommessa? Scusa, ma quando l'avete fatta questa scommessa, se la conosci solo dal giorno di Natale?» chiede Zayn.

«Il giorno dopo» dichiara ovvio Harry.

«Cioè, fammi capire: tu hai fatto una scommessa con Matilde, scommessa che prevede un tatuaggio che ti legherà per sempre a lei, dopo solo una sera che la conosci!?» Zayn continua a sorprendersi a ogni parola del suo amico.

«Che poi tu non hai mai fatto un tatuaggio che ti legasse a una donna, non come Malik, che invece in questo è un esperto...» afferma Niall divertito.

«Niall, ma tu da che parte stai?» domanda Zayn.

Il biondo scoppia a ridere. «Non dalla vostra, ragazzi. Io sto dalla parte di Sofia che deve sopportare ancora gli occhi di Gigi» ironizza Niall.

«Ma vaffanculo, Niall» replica Zayn.

«E sto dalla parte di Matilde» continua «che non ha idea di quanto Styles possa essere assillante» conclude soddisfatto.

«Niall, amico, ma perché non vai a farti un giro!?» ribatte Harry, non realmente infastidito.

«Perché vi voglio bene».

I tre scoppiano a ridere, poi Zayn guarda Harry, che però sta guardando Matilde che sta ridendo insieme a Cassie, Sofia e Peter.

«Ehi... sicuro di non essere stato colpito da quel famoso fulmine?» lo prende in giro Zayn.

«Mi conosci: non credo a queste cose, ma non nego che lei sia...»

«Bella!?» termina per lui la frase il suo biondo amico.

«Niall...» lo riprende Harry.

«Che c'è? È vero. Siete circondati da donne bellissime, mentre io non trovo mai quella giusta. Comunque  torniamo a te, Styles. Secondo me, ti abbiamo perso. Devi solo ammetterlo con te stesso» dichiara Niall sicuro di sé.

«Mi dispiace, amico, ma questa volta credo che il biondo abbia ragione» concorda Zayn.

«Fatela finita voi due».

Ma mentre I suoi due amici continuano a ridere, lui si è alzato e sta andando verso Matilde. Harry raggiunge le ragazze e Peter, per poi intrufolarsi nella discussione.

«Vi vedo allegre. Di cosa parlate?» chiede loro.

«Mati ha il tatuaggio della Bella» spiega Cassie «e io voglio sapere chi sia la sua Bestia.

Harry si guarda bene dal far vedere il tatuaggio a Cassie perché ha notato l'occhiataccia della rossa. Cosa che, però, non è sfuggita a Peter e Sofia, i quali iniziano a guardare la rossa e il capellone.

Harry si avvicina di più a lei.

«Allora, Matilde, questa Bestia... Esiste?» le chiede, con il solito tono di sfida.

«Non esiste nessuna Bestia, Harry» aggiungendo poi, in un sussurro «non cominciare...»

«A fare cosa, Mati?» le chiede con un tono basso.

«Quello che stai facendo ora».

«Non sto facendo nulla».

«Harry...» lui le sorride beffardo.

«Non ti vado bene come Bestia?» le domanda, afferrandole il polso, per poi accarezzare dolcemente il tatuaggio con il pollice. Nel farlo però espone anche il suo, che non sfugge agli occhi di Sofia e Peter che si lanciano uno sguardo d'intesa, mentre Cassie è stata richiamata da Spencer perché si è fatto tardi ed è ora che lascino il locale prima che qualcuno venga a buttarli fuori. La compagnia si ferma a scambiare qualche altra chiacchiera fuori, poi si salutano.

Tutti augurano buone vacanze a Zayn e Sofia. Matilde li abbraccia e dice loro che le mancheranno. Harry si diverte a prendere in giro Zayn. Ognuno raggiunge la propria auto e Harry insiste per accompagnare Matilde fino alla sua. Quando arrivano lei si affretta ad aprirla, ma lui la trattiene.

«Che c'è ancora, Styles?» tenta di usare un tono freddo, distaccato, nella speranza che lui si stanchi e smetta di torturarla, perché per lei è una tortura continuare ad averlo così vicino e costringersi a stargli lontano.

«Volevo solo augurarti la buonanotte». Stavolta è lui che non le dà modo di ribattere, e le lascia un lungo bacio sulla guancia.

A lei si ferma il respiro, mentre lui si gode il momento, guardandola negli occhi.

«Buonanotte, Matilde».

«Buonanotte, Harry» risponde a corto di fiato, poi entra in macchina.

Lui aspetta che parta, poi raggiunge la sua auto e torna a casa con la scorta di profumo di lei addosso, mentre Matilde ha fatto scorta delle immagini di lui, di ogni sua espressione, di ogni suo atteggiamento, per poi accantonare tutto in un angolo della sua mente, perché Harry Styles è sempre troppo.

Lui aspetta che parta, poi raggiunge la sua auto e torna a casa con la scorta di profumo di lei addosso, mentre Matilde ha fatto scorta delle immagini di lui, di ogni sua espressione, di ogni suo atteggiamento, per poi accantonare tutto in un ango...

Harry alla cena

Matilde alla cena

Matilde alla cena

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Prima di tutto mi scuso per la pubblicazione di ieri, quelle maledette icone sono troppo vicine e scrivendo dal telefono ho toccato pubblica per sbaglio, sorry😅. L'ho già detto, ma lo ricordo: per un breve periodo sarò super impegnata, quindi gli aggiornamenti saranno più lenti, portate pazienza ❤️

Tornando alla storia, abbiamo un Harry sempre più lanciato, sempre più fissato con l'idea di Matilde, ormai è proprio andato. E abbiamo una Matilde sempre più incasinata mentalmente, perché vuole essere determinata, ma lui è l'amore di una vita e ora che l'ha conosciuto è anche peggio di prima.

Abbiamo ancora un sacco di carne da mettere al fuoco, momenti pazzeschi di questi due pazzi (che adoro oltre misura), momenti che non vedo l'ora di condividere con tutte voi. Nel prossimo aggiornamento avremo la notte di capodanno: cosa riusciranno a combinare questi due? Arriverà, credo in contemporanea (o quasi) anche il capitolo di There you are, che vedrà il capodanno di Zayn e Sofia.

Il nostro Harry non ce la fa a starle lontano... Non ce la fa a non provocarla... Cerca sempre un contatto con lei... Gli piace come lei spiega il tatuaggio a Cassie... e sente la necessità di far vedere ai suoi amici il tatuaggio che ha fatto con lei... Che lo lega a lei... E niente... vedremo come festeggeranno il capodanno questi due pazzi... Io e la mia socia meravigliosa vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️ 

Eeeee niente, grazie sempre di esserci, ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 13
*** Non sono abbastanza per Harry Styles? ***


Yours are the sweetest eyes I've ever seen
i tuoi sono gli occhi più dolci che io abbia mai visto.

And you can tell everybody
E potrai dire a tutti

This is your song
E potrai dire a tutti che questa è la tua canzone.

"Your Song"

Elton John

~~~~~~~~~~~~~~~~

Matilde ha evitato di pensare a questa serata il più possibile. Harry, invece, non ha pensato ad altro. E quando si sono rivisti - a distanza di tre giorni - non hanno fatto che guardarsi e sfuggirsi, punzecchiarsi e sorridersi, e ancora guardarsi. Matilde ha dovuto fulminarlo con lo sguardo più volte, perché Harry voleva alzarsi le maniche della camicia, ma questo avrebbe comportato mettere in bella vista il tatuaggio della Bestia.

La cena a casa di Niall è stata chiassosa, divertente, e allegra. I ragazzi hanno mangiato, ma soprattutto brindato, parecchio - a dire il vero - tanto che tutto l'alcool che scorre nelle vene di Matilde sta iniziando a provocare degli attacchi di ridarella incontrollati.

Dopo cena sono usciti e si sono ritrovati a entrare in un locale dove fanno karaoke. Matilde, Will, e Cassie stanno cantando a squarciagola "Your Song" di Elton John. Will, a fine canzone, la dedica a Peter, Cassie a Spencer, e quando il ragazzo chiede a Mati se vuole dedicarla a qualcuno, lei scoppia a ridere.

«Al mio idolo!» esclama spontanea, alzando la voce e un braccio verso l'alto.

«Di chi si tratta?» le domanda il ragazzo che le tiene il microfono.

E lei, presa dall'ennesimo attacco di ridarella, punta il braccio davanti a sé e urla a gran voce. «Signore e Signori, accogliete con un caloroso applauso 
Harryyyy Styleeesss!» urla, allungando le lettere più del necessario.

Lui, nel sentire il suo nome urlato in quel modo, si strozza con quello che stava bevendo, mentre Spencer gli dà delle pacche sulla schiena. Cassie e Will lo applaudono. Il tipo a quel punto non si lascia scappare l'occasione e lo invita sul piccolo palco - mentre Niall è riuscito a nascondersi dietro Spenc. Harry si alza e, con un sorriso tirato, va verso il palco. Sulle scale si incrocia con Matilde che sta scendendo e le si avvicina per sussurrare al suo orecchio.

«Questa me la paghi». Ma lei continua a ridere, perché è andata di brutto.

Ha ripiegato sull'alcool, nel tentativo di smettere di pensare a Harry Styles in situazioni che non prevedono alcun capo di abbigliamento, ma non è sicura di aver raggiunto il suo obiettivo, perché i suoi occhi continuano a vagare sul corpo di Harry, alla ricerca di pelle scoperta.

Il cantante non si tira indietro, prende posto sul piccolo palco, e regala al 
pubblico "Sign of the Times", accompagnandosi con una chitarra recuperata al volo nel dietro le quinte. Cassie, Will e Mati accendono le torce dei cellulari per creare l'atmosfera, subito seguiti da altri, e tutto il locale canta con lui. Chiaramente c'è chi fa foto, video, ed è per questo che, dopo aver cantato e aver concesso qualche foto e autografo, raggiunge il resto del gruppo e si rivolge a Niall e Spencer.

«Dobbiamo uscire subito di qui: se iniziano a circolare i video e capiscono dove siamo, ho finito di divertirmi».

I due annuiscono e, subito dopo, il gruppo di amici si affretta a uscire dal locale e a confondersi con la folla che 
festeggia. Harry cammina accanto a Niall e Spencer, davanti a Mati.

«Ehi, Styleeesss?» urla di nuovo Matilde, continuando ad allungare le lettere, ma lui non risponde. «Ehiiiii... Ce l'hai con meee?!»

«No, Mati» taglia corto lui, nella speranza che lei la smetta.

«E invece sì» insiste lei. «Mi stai tenendo il muso» la voce di Matilde sembra quella di una bambina.

«Ti dico di no, Mati» ribatte Harry, continuando a darle le spalle.

Ed è in quel momento che il cervellino annebbiato di Matilde lascia spazio all'istinto.

«E allora prendimiiiiiii!» urla all'improvviso.

È un attimo: prende la rincorsa e lui la sente atterrare sulla sua schiena. Fa in tempo ad afferrarla sotto le ginocchia. Lei lo abbraccia, si sporge in avanti, e gli dà un bacio sulla guancia.

«Sei bello visto da qui» si lascia sfuggire, poi sospira. «In realtà sei bello sempre» confessa, perché il cervello è ormai spento e c'è solo il puro istinto.

«Sei ubriaca, Matilde. Non fa testo quello che dici». Entrambi ridono, ma Harry si sta beando del solletico dei capelli di lei sul suo viso, del suo profumo che gli pervade le narici e del corpo di lei premuto sulla sua schiena.

*

Dopo aver festeggiato a Time Square, e in giro per locali, i ragazzi sono andati tutti a casa di Spencer e Cassie. Matilde e Niall sono ancora presi da attacchi ridarella e non fanno che ridere per qualsiasi cosa. Gli altri faticano a tenerli a bada e Spencer, dato l'orario, propone caffè per tutti: anche lui si è lasciato andare, ma è l'ultimo giorno dell'anno, è concesso. I ragazzi sono tutti sul suo divano, Harry è molto vicino a Matilde e, complice l'elevato tasso alcolico, la loro vicinanza passa quasi inosservata, perché i ragazzi si stanno rilassando fin troppo.

Le annusa i capelli, le lascia qualche umido bacio sulla pelle candida del collo, tanto è consapevole che lei non se ne ricorderà, perché è completamente andata, mentre lui è brillo - per questo si lascia andare-, ma ancora lucido - tanto da capire che c'è un limite da rispettare.

Matilde lo lascia fare e, all'ennesimo bacio di lui, cede ancora all'istinto e le sfugge un piccolo gemito. In quell'attimo è come se ritornasse in sé, così si alza di scatto in piedi.

«Spenc... Cassie...» dice ad alta voce, attirando l'attenzione di tutti. «Mi faccio un giro per casa vostra» annuncia, volendo allontanarsi da lui.

Spencer la guarda preoccupato, Cassie ridacchia.

«Vado con lei, così evito che faccia disastri» si offre prontamente Harry.

Spencer, a quel punto, scoppia a ridere.

«Ma vaffanculo, Styles. Io non ho bisogno di nessuno» biascica lei a fatica.

E proprio in quel momento, mentre si volta, inciampa sui suoi stessi piedi, rischiando di far cadere un vaso.

«Sì, come no, lo vedo» ironizza Harry, alzandosi velocemente in piedi per sostenerla. «Allora, andiamo a fare questo giro?» le chiede con un sorriso.

E Matilde sta tentando di recuperare nella sua mente il motivo per cui si era allontanata così in fretta da Harry, ma non riesce a ricordarlo.

"Devo aver esagerato con lo champagne... Harry sembra ancora più bello e io non ricordo più perché avevo deciso di stargli lontano..."

«Ok... Andiamoooo...»

Matilde apre tutte le porte e commenta tutto. Harry non fa che prenderla in giro. Quando vede la camera da letto Matilde esclama ad alta voce.

«Ecco il talamo nuzialeeee!»

«Ma che dici? Non sono mica sposati!?» replica lui.

«Quanta poca poesia, Styles» lo rimprovera lei. «Ma chi ti ispira, quando scrivi le tue canzoni?! Mah, misteri» afferma con lo stesso tono.

Harry si ferma a guardarla, mentre nella sua testa passa chiaro un pensiero. "Tu, rossa selvaggia. Sei tu che mi ispiri, tu che mi stai facendo rincoglionire, maledizione!"

Fa in tempo a destarsi per seguirla in un'altra stanza: lo studio di Spencer.

«Wow, mi piace!» esclama, piazzandosi al centro della stanza, poi nota una chaise longue. «Ooookkk...» continua a parlare in modo strano. «Io dormo qui» dichiara convinta.

«Non credo proprio, Matilde. Torniamo giù» le dice, tentando di tenere a bada i pensieri che gli stanno invadendo la mente, vedendola sdraiata.

«No» ribatte lei decisa.

«Matilde, andiamo» le dice, avvicinandosi a lei che si è già stesa.

«Tornarci tu, di sotto, io resto qui» insiste.

«Smettila, Mati». La voce di Harry si abbassa, perché il vederla lì sdraiata rende torbidi i suoi pensieri.

Lui si avvicina per tirarla su, l'afferra per una mano, ma lei si divincola facendo perdere l'equilibrio a Harry che le cade addosso. I due restano a fissarsi. Anche i pensieri di Matilde tornano a essere torbidi, ma ora non è più in grado di contrastarli.

«Sei bellissimo» biascica lei, senza distogliere lo sguardo da quello di lui, che non riesce a smettere di guardarla.

«Anche tu» mormora con un filo di voce. «Cazzo... Sei bellissima anche tu». Le accarezza il viso, poi si fa forza e si costringe ad allontanarsi. «Matilde scendiamo giù, ti prego».

«Voglio stare qui... con te» Sussurra lei, ormai libera da qualsiasi freno inibitorio, portando una mano sul viso di lui, accarezzandolo lentamente, avvicinandosi pericolosamente.

«Mati non sei lucida. Qualsiasi cosa ti stia passando per la testa... domani te ne pentiresti... Sei ubriaca... Non ricorderesti niente...»

«Forse sarebbe meglio così» gli sussurra, mentre gli bacia il collo.

«Mati... Ti prego...» Non è certo quello che vorrebbe, ma sa bene che è giusto così.

«Cosa c'è? Non ti piaccio? Non sono abbastanza per Harry Styles?» domanda tirandosi su di scatto.

«Matilde non dire cazzate, per favore».

«Già, tu sei abituato alle top model. Aspetta come si chiamava l'ultima?» lo provoca lei.

«Mati falla finita».

Lei cerca di alzarsi. Lui cerca di trattenerla, perché non vuole separarsi da lei, ma l'equilibrio precario della rossa, non le permette di stare in piedi e cade su di lui. Il suo istinto è ancora in vantaggio sulla ragione, ed è per questo che si solleva, sposta la gamba, per potersi mettere a cavalcioni su di lui. A Harry si ferma il respiro.

"Come cazzo ne esco ora... Merda!"

Lei lo guarda intensamente e lui si perde in quello sguardo, in quell'azzurro così limpido, così brillante, nel quale gli piacerebbe restare per sempre.

Poi scoppia a ridere. «Harry... Indossi 
qualcosa di rosso?» gli chiede con un sorriso divertito.

Anche Harry scoppia a ridere. «Tu sei pazza e comunque no, non ho nulla di rosso addosso»

«Be', hai me addosso» gli dice, senza la minima traccia di divertimento nella voce, cambiando totalmente espressione, e lui coglie subito il senso di ciò che intende.

«Matilde smettiamola subito, altrimenti non rispondo di 
me» l'avvisa, perché la mente di Harry non è affatto annebbiata, anzi, ha ben chiaro cosa vorrebbe fare.

«Io indosso sempre qualcosa di rosso, la notte di capodanno» lo provoca ancora, ignorando le sue parole, e lui non può fare a meno di cedere a quella provocazione.

«Tipo?» le domanda curioso, con la voce più bassa e più graffiata.

«Le mie Dr. Martens color ciliegio» pronuncia seducente. «Il mio rossetto» continua, posando le mani sul suo torace. «Il mio completino di pizzo» sussurra guardandolo negli occhi.

A quel punto, le mani di lui sono già sotto il maglioncino di Matilde, quasi si fossero mosse indipendenti dalla sua volontà. Glielo solleva e resta incantato a guardarla, tentando di non perdere l'ultimo barlume di lucidità, ma non può resistere al candore della sua pelle, non riesce a trattenersi. Poggia le sue labbra su quella pelle così candida e morbida e inizia a baciarla. Lei lascia andare la testa indietro e sospira. Lui sta letteralmente impazzendo, ma in un momento di lucidità si blocca: la 
guarda, le abbassa il maglioncino e lei lo guarda corrucciata.

«Non così, Matilde... Se dovesse succedere voglio che tu ti ricordi tutto» le spiega, perché lui la vuole da impazzire, ma vuole che, da parte sua, sia la stessa cosa e, al momento, la rossa non è del tutto in sé.

«Harry ti prego» lo implora, perché anche lei lo vuole da impazzire, e l'alcool non ha fatto altro che amplificare ciò che prova.

«Vieni qui» continua Harry, allungando le braccia verso di lei.

Si stende e la accoglie tra le sue braccia. Lei lo guarda imbronciata.

«Mati... Tu sei bellissima, credimi, ma non posso approfittarne di questo momento, non con te. Per questa volta limitiamoci a dormire, ok?»

Lo ascolta con attenzione e annuisce convinta, poi chiude gli occhi e si addormenta quasi subito. Harry sospira, la guarda dormire, e pensa che è la seconda volta che ci dorme insieme.

"Cazzo Styles... Ma che ti prende... 
Che cazzo ti sta facendo questa rossa?!"

E con questa domanda anche lui si lascia andare al sonno cullato dal 
respiro di lei sul suo petto.

Quando Matilde si sveglia il primo dell'anno è da sola nella chaise longue a casa di Spencer e Cassie, avvolta 
in una coperta che odora di lui, con la testa confusa, mentre il cuore non lo è affatto.

        

~~~~~~~~~~~~

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Scusate di nuovo per l'errata pubblicazione (devo smetterla di scrivere in macchina, ma è uno dei pochissimi momenti che mi restano per scrivere... Sorry)

Parlando del capitolo... Abbiamo la meravigliosa serata di Harry e Matilde, di lui che è costretto a fermarsi perché lei è fin troppo disinvolta. Ma quanto ancora potranno resistere?

Il prossimo capitolo sarà quello di "There You are", perché mentre il gruppo è a fare casino a New York, Zayn e Sofia sono partiti per il Marocco, come sta andando la loro vacanza lontani dal mondo? Lo sapremo presto.

Ed ecco che la Rossa e il Capellone si ritrovano a passare il Capodanno insieme. Lui non vede l'ora, lei si dà all'alcool, non per dimenticare, ma per evitare di pensare a lui come non dovrebbe, cosa che si rivela sempre più difficile nel corso della serata, anche perché l'istinto prende il sopravvento sulla sua razionalità. Harry, dal canto suo, pur potendone approfittare, non lo fa, un vero gentleman. 
Se deve succedere qualcosa con e Mati.
Io e la mia socia meravigliosa vi aspettiamo al prossimo aggiornamento. Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui, ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 14
*** Balla per me ***


Told it to her brother and she told it to me
L'ho detto a suo fratello e lei l'ha detto a me

That she's gonna be an angel, just you wait and see
Che lei sarà un angelo, tu aspetta e guarda solamente

When it turns out she's a devil in between the sheets
Quando si scoprirà che in realtà lei è un diavolo tra le lenzuola

And there's nothing she can do about it
E non c'è niente che lei possa fare a riguardo

"Only Angel"

Harry Styles

§§§§§§§§§§§§§§§

Lei gli ha fottuto il cervello. Completamente. È l'unica cosa a cui riesce a pensare. Matilde è entrata nella sua testa in maniera così silenziosa e così velocemente, che lui non si è accorto in che modo ha preso pieno possesso di ogni suo dannatissimo pensiero, però è così: Matilde impegna ogni suo neurone, ogni antro del suo cervello incasinato, perché lei gliel'ha incasinato così tanto che spesso si sorprende di sé stesso e dei suoi comportamenti, o delle idee che gli vengono in mente, solo per impressionarla, per stupirla, perché è questo che vuole fare: vuole fare colpo sulla dottoressa tutta d'un pezzo.

Harry ha ancora addosso la sensazione delle labbra di lei sul suo collo, o quella della sua bocca sulla pelle candida di Matilde, quando le ha sollevato il maglioncino. Un contatto di pochi minuti, un contatto che lui stesso ha interrotto. Un contatto così ravvicinato che gli ha fottuto il cervello.

L'ha respirata, l'ha tenuta stretta, avrebbe potuto baciarla in qualsiasi momento, ma non l'ha fatto, perché si è reso conto del tormento nei suoi occhi, anche se lo avrebbe voluto da morire.

E va avanti in questo modo da giorni, pensando solo a lei.

Per Matilde le cose non sono tanto diverse: riesce a smettere di pensare a lui solo quando è al lavoro, o studia, ma a volte, il pensiero di Harry è così intenso che fatica a concentrarsi. La notte di capodanno è quasi buio totale per lei, ma una cosa le è rimasta impressa, ancora più del tatuaggio che ha sul polso, che gli ricorda costantemente lui: le è rimasto impresso il profumo di Harry, quello che ha sentito sul plaid che la copriva quando si è svegliata da sola il primo giorno dell'anno.

Da allora Harry non fa che chiamarla per invitarla a cena, ma lei rifiuta sempre con una scusa diversa. Un paio di volte si è anche fatto trovare fuori dall'ospedale con un caffè caldo. Tuttavia, Matilde è riuscita a scappare anche in quelle occasioni.

Lo evita in ogni modo, a causa del fatto che teme sé stessa, se dovesse ritrovarsi da sola con lui. Nemmeno l'ha baciato e già è motivo di distrazione, cosa succederebbe se il loro rapporto dovesse andare oltre l'amicizia? Se dovesse accadere qualcosa tra loro? La risposta di Matilde è semplice: non deve assolutamente succedere.

Purtroppo – o per fortuna, dipende dai punti di vista –non è così determinata quando si tratta dei fatti. Con la teoria è bravissima, ma con la pratica un po' meno. Forse è per questo che ha accettato di accompagnare sua cugina, e tutto il gruppo di amici, ad assistere a una esibizione live di Harry.

Matilde ha fatto un doppio turno, pur di essere libera questa sera, e si è preparata con attenzione insieme a sua cugina. La rossa si è trasferita a casa di Zayn e Sofia, in attesa di trovare un nuovo appartamento. L'affitto del monolocale è scaduto con la fine dell'anno e lei, da qualche giorno, vive con loro.

Sua cugina e il cantante l'hanno rassicurata, dicendole che avrebbe potuto stare da loro senza problemi, ma lei tiene alla sua indipendenza e non vuole essere il terzo incomodo nella loro relazione. Al momento, riescono a gestire bene la convivenza a tre, dopotutto Matilde è fuori casa per la maggior parte del tempo.

E stasera fatica a trattenere l'entusiasmo di poter assistere dal vivo, da una posizione privilegiata, l'esibizione del suo idolo, entrato nella sua vita in uno modo che non avrebbe mai immaginato.

Il gruppo raggiunge il back-stage, per salutare Harry prima dell'esibizione - stasera sul palco ci sarà Thomas, con lui - e Matilde si tiene a distanza, restando l'ultima a salutarlo, finendo per restare sola con lui.

«Ciao, dottoressa» le dice, con la voce più sexy che gli riesce.

«Ciao, Harry» mormora lei.

«Mi fa piacere vederti» continua, perdendosi nell'azzurro dei suoi occhi.

«Avevo la serata libera» replica lei, minimizzando la sua presenza. In realtà ha fatto i salti mortali per avere la serata libera.

«Bè, allora non posso non approfittarne».

«Che intendi, Styles?» chiede sospettosa.

Lui si avvicina un po' di più e abbassa la voce. «Voglio vederti durante il concerto».

«Vedermi?»

«Già... voglio potermi girare in qualsiasi momento e sapere che posso vederti, che posso guardarti ogni volta che mi va».

Il cuore di Matilde inizia ad accelerare. «Perché? Ci sono tante fan, lì fuori per te. Sono sicura che darai il meglio di te» ribatte, cercando di risultare il più disinvolta possibile.

«Ma tu sei la mia fan numero uno, o no? Vuoi ancora ostinarti a dire che sei una fan di Horan?» la provoca, con un sorriso impertinente che mette in mostra le fossette.

«Sei un pallone gonfiato, Styles».

Lui le sorride, poi abbassa ulteriormente la voce, e le si avvicina, tanto che Matilde torna a sentire il suo profumo. «Goditi lo spettacolo, dottoressa Coser».

Matilde trattiene il fiato, non ribatte, lui si allontana sorridendole, per poi voltarsi e raggiungere la band, mentre la rossa torna a respirare regolarmente, scoprendosi con il labbro inferiore stretto tra i denti, e un sospiro lieve che lascia le sue labbra, quando Sofia la richiama, per raggiungere la loro postazione. 

Gli occhi di Matilde restano puntati nella direzione del palco per tutto il tempo: da quando è stato annunciato il suo nome, non ha fatto altro che guardare in quella direzione, non ha fatto altro che guardarlo.

È tornata indietro nel tempo, quando era solo una delle tante fan, alle quali lui poteva dedicare soltanto uno sguardo di sfuggita. Tuttavia lui ha mantenuto la sua parola e l'ha guardata così tante volte che ne ha perso il conto.

Harry è pieno di energia, dolce, sexy, e provocatore. Matilde si sta godendo realmente lo spettacolo, anche quando lui, tra una canzone e l'altra le sorride, prima di bere un po' d'acqua. Tuttavia, il sorriso che gli spunta durante l'ultima pausa, è causato dal fatto che in scaletta c'è "Only Angel", una canzone che vuole dedicarle, e lo fa a modo suo.

Si volta verso il pubblico, poi fissa i suoi luminosi occhi verdi in quelli blu splendenti di lei, si lecca le labbra e le sorride di nuovo. «Stasera voglio dedicare questa canzone a tutte quelle ragazze un po'... selvagge...»

Lei sgrana gli occhi, lui sorride, si volta lateralmente, in modo che il pubblico non riesca a vederlo con chiarezza, e le mima con le labbra: "Balla per me".

La musica parte, un brivido percorre la colonna vertebrale di Matilde, e quando inizia a cantare tutti gli vanno dietro. Lei vorrebbe resistere, non vorrebbe dargli anche questa soddisfazione, ma la canzone, la situazione – e lui – gli piace troppo, così inizia a cantare e ballare. Si lascia andare insieme a Sofia, Sam, e Cassie, sotto gli sguardi divertiti di Zayn e Spencer.

Harry non le toglie gli occhi di dosso: è sul palco, a dare vita al suo show, con il suo sorriso beffardo, che si muove come solo lui sa fare, e tiene lo sguardo sulla rossa. Nelle orecchie di Matilde – anche se non l'ha sentita davvero – riecheggia la voce di Harry, e la sua richiesta "balla per me". Matilde si lascia trascinare dalla musica, balla, canta, e non lo perde mai di vista. Sofia si rende conto dello scambio di sguardi tra i due, soprattutto dell'espressione imbambolata della cugina, che più volte si ritrova a stringere tra i denti il labbro inferiore.

«Mati» la prende in giro Cassie «se continui così non avrai più un labbro» afferma ridendo.

Matilde sospira. «Dio mio, perché deve muoversi in quel modo? È così sexy!» confessa, senza rendersene conto.

«Mati, devi dirmi qualcosa?» interviene Sofia, perché è certa che gli sguardi della cugina siano molto diversi da quelli di una qualunque fan.

«Sono solo una sua fan, Sofi, lo sai» minimizza lei.

«Ok, capito» replica Sofia, decidendo di non insistere.

Le ragazze continuano a ballare. Gli occhi di Harry e Mati non si perdono un attimo, e lei si scopre a ballare davvero per lui: è consapevole che il suo corpo si sta muovendo per piacere a lui. Anche Harry ha la piena consapevolezza di quanto sta succedendo e si gode con piacere lo spettacolo riservato unicamente a lui.

A fine concerto, lo raggiungono nuovamente nel back-stage. Tutti gli fanno i complimenti e Matilde gli regala grandi sorrisi e lui approfitta del momento, dato che la rossa gli sembra decisamente ben disposta nei suoi confronti. Così, le si avvicina per tornare a sussurrare.

«Dottoressa Coser sei stata un piacere per i miei occhi».

Di nuovo un potente brivido le scorre lungo la schiena. «Anche tu per i miei, Styles» confessa sincera, perché proprio non è riuscita a trattenere le parole.

È in quel momento che Harry decide di attaccare di nuovo. «Aspetto ancora i tuoi ringraziamenti» la provoca, accarezzandole lentamente il braccio.

«Per cosa dovrei ringraziarti?»

«Oh, andiamo Mati... ti ho presentato il tuo idolo, o no?»

«Falla finita, Harry» risponde a fatica, perché lui non ha ancora concluso il suo andirivieni delle sue dita sul braccio di lei, braccio che continua a ricoprirsi di brividi.

«Che c'è, Mati? Hai la pelle d'oca. Hai freddo? Vuoi che ti scaldi?» La stuzzica, la provoca, proprio non può farne a meno.

Lei lo fulmina con lo sguardo, ma i suoi occhi finiscono sulle labbra di Harry, che se ne accorge, così tira fuori lentamente la lingua, per passarla senza fretta prima sul labbro inferiore, che poi trattiene tra i denti, mentre le sorride. L'elettricità e potente, entrambi la percepiscono. Sentono vibrare i loro corpi, mentre i pensieri delle loro menti diventano sempre meno innocenti. Vorrebbe farlo, tutti e due vorrebbero farlo, avventarsi sulle labbra che non smettono di fissare, se non fosse che la voce di Sofia li fa tornare alla realtà.

«Mati, andiamo?» le chiede, quando stanno per andarsene. «Harry sei stato grande».

«Grazie, Sofia» risponde lui, che poi saluta e abbraccia tutti.

Anche Matilde, che però trattiene un po' più a lungo tra le sue braccia, per tornare a sussurrare al suo orecchio. «Allora? Questi ringraziamenti?»

«Grazie, Harry» tenta Matilde, ma non è questo quello che lui si aspetta.

«Oh no, dottoressa Coser, non te la caverai così facilmente» replica lui, allontanandosi e sorridendole divertito, mentre lei resta in silenzio, incapace di ribattere, perché i brividi che continuano a percorrere il suo corpo non le danno modo di collegare il cervello alle corde vocali. 

O, forse, il cervello se l'è proprio giocato, perché l'Harry di oggi è stato un Harry fin troppo sexy e fin troppo vicino.

"Non ce la farò mai..." pensa Matilde, mentre raggiunge l'esterno insieme a sua cugina, tornando a respirare l'aria fresca, solo che si sta rendendo conto che, per quanto ci provi, il suo respiro non è più stato regolare, da quando Harry... da quando Harry ha preso possesso di ogni parte di lei... e ancora non l'ha nemmeno sfiorata... 

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Harry e Matilde sono tornati e sono più carichi che mai!

Lui non smette di provocarla, lei cede a tratti, a volte riesce a tenergli testa, ma a lui è chiaro che lei stia morendo dalla voglia di cedere. Per questo motivo non si arrende, convinto di riuscire a vincere questa strana battaglia tra loro.

Ci riuscirà? O forse è più giusto dire, quando, ci riuscirà?

Il prossimo capitolo sarà ancora di Stop & Stare, io e la mia grandiosa socia vi aspettiamo. 

Ed eccoci qui con Harry e Matilde... Lui ormai completamente andato per la Dott.ssa Coser... Non si è reso nemmeno conto di come sia potuto succedere... Lei... Così presa da tutti i suoi impegni... Lo studio.. il lavoro... Ma non può negare a sé stessa cosa prova ogni volta che Harry le è vicino... ogni volta che le sorride... Però per lei la parola d'ordine è ancora... Nessuna Distrazione... Ma sentire la voce di lui che le chiede di ballare per lui... Che le chiede i ringraziamenti... La manda fuori di testa... Come il vederla ballare per lui... O il sentirla rabbrividire per un suo tocco... Manda fuori di testa lui .... Si sarebbero baciati se Sofia non li avesse riportati sulla terra?!?... Quanto si resisteranno ancora?!?... Io e la mia socia adorata vi aspettiamo al prossimo aggiornamento.... A proposito sociaaaaa... Ti ho detto che ti avrei festeggiata.... Quiiiiindiiiii.... AUGURIIIIIIIIIIII ❤️❤️❤️.... Questo capitolo lo dedico a te DONNA MERAVIGLIOSA (Grazie, Lea, davvero, non so più come dirtelo... ti voglio un bene infinito)❤️❤️❤️A voi tutte grazie di esserci sempre ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui, e di tutto l'affetto che mi arriva ogni giorno. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 15
*** Can che abbia non morde ***


When you came into my life
Quando sei entrata nella mia vita

It took my breath away
Mi ha portato via il respiro

'Cause your love has found it's way
Perchè il tuo cuore ha trovato la strada

To my heart
Per il mio cuore

"When you came into my life"

Scorpions

§§§§§§§§§§§§

Non succede quasi mai, perché Matilde è una di quelle sempre presenti, che danno il massimo, ma oggi ha deciso di accontentare Sofia, che l'ha praticamente implorata di trascorrere il pomeriggio con lei. Per questo ha evitato il doppio turno, ma ha la strana sensazione che la richiesta della cugina nasconda qualcosa, e spera tanto che quel "qualcosa" non sia in realtà "qualcuno".

Matilde sa bene di essere un libro aperto per Sofia ed è certa – anche se non gliel'ha confessato apertamente – che sua cugina abbia capito che ci sia qualcosa di strano tra lei e Harry. Al momento sembra tutto tranquillo e lei ha tutta l'intenzione di godersi un po' di meritato relax sull'enorme divano del salotto di casa Malik, mentre sua cugina è intenta a preparare il caffè.

«Grazie ancora per l'ospitalità, cugino, spero di trovare presto un altro appartamento al più presto».

«Smettila di ripeterlo, Mati, stai diventando noiosa. Sai che puoi restare qui quanto vuoi» la rassicura Zayn.

«Lo so, ma voglio un posto solo mio».

Zayn le sorride, poi continuano a chiacchierare, mentre Sofia annuncia loro che il caffè è quasi pronto.

«Sofi? Quindi cosa facciamo oggi!?» chiede d'un tratto Matilde ad alta voce, per farsi sentire dalla cugina nella stanza accanto, che spunta subito dopo per risponderle.

«Non lo so ancora. Zayn ha un impegno con Harry, noi magari ci guardiamo un film, ti va?» Sofia sembra troppo euforica agli occhi di Matilde, che inizia a sospettare di aver ragione, soprattutto dopo averle sentito nominare il nome di Harry.

«Okay» risponde incerta, trattenendo un lieve sospiro, quando sente il suono del citofono.

«Vado io!» urla velocemente Sofia, mentre Matilde resta rigida nella sua posizione.

Sperava di non doverlo rivedere così presto, non dopo il modo in cui lui l'ha fatta sentire subito dopo l'esibizione di un paio di giorni fa. È ancora vivissima, in lei, la sensazione della pelle d'oca al ricordo delle sue dita sul suo braccio, della sua voce sussurrata...

«Ciao...»

Matilde solleva la testa di scatto, nel sentire quella voce, sbarra gli occhi, e d'istinto, senza nemmeno pensarci, il suo corpo segue i movimenti di una molla, lanciata a gran velocità, volando letteralmente tra le braccia di suo padre.

«O mio Dio, papà!» esclama la rossa, con la voce che le trema, sotto lo sguardo commosso di Sofia, che le preparava questa sorpresa da giorni.

«Tesoro» mormora lui, tenendola stretta tra le braccia.

«Quanto mi sei mancato!»

«E io non ti sono mancato?» un'altra voce maschile le fa schizzare il cuore in gola.

Solleva lo sguardo e lo vede: il cuore potrebbe davvero schizzarle via, o scoppiare, o collassare, perché la felicità che prova in questo momento è assolutamente incalcolabile.

«Oddio, Jo!» Matilde si fionda tra le braccia del fratello e, a quel punto, proprio non può più trattenere quella lacrima che le aveva riempito gli occhi.

Lorenzo è a New York per un convegno e Joseph è riuscito a prendere qualche giorno di congedo, in modo da riuscire a trascorrere del tempo tutti insieme. Hanno organizzato la sorpresa con Sofia e Zayn ed è stata durissima riuscire a mantenere il segreto, ma assistere alla reazione di Matilde ne è valsa la pena.

«Oddio, Sof, è per questo che mi hai fatto stare a casa oggi?» le chiede all'improvviso, senza lasciare andare suo fratello.

«Già» risponde lei, visibilmente emozionata, mentre Matilde si dà mentalmente della stupida per aver pensato che sua cugina stesse facendo da Cupido.

I nuovi arrivati salutano e abbracciano anche Zayn e Sofia, e tutti insieme raggiungono il salotto, dove si accomodano per sorseggiare il caffè. Matilde si è seduta tra suo padre e suo fratello, tenendoseli ben stretti, con un sorriso enorme sulle labbra. I due hanno approfittato dell'occasione per comunicare a Matilde che le hanno regalato un piccolo loft, nel quale si potrà trasferire non appena saranno terminati i lavori di ristrutturazione. Non si aspettava assolutamente niente del genere ed è così felice di avere accanto a sé la sua famiglia che non si è resa conto che Zayn si è appena alzato in piedi.

Come non si è accorta che il citofono ha suonato una seconda volta nel giro di poco.

Anche Zayn ha pensato a una sorpresa, sorpresa che prevede l'arrivo di Harry in casa sua, con la scusa di offrirgli il caffè italiano di Sofia, prima di raggiungere lo studio di registrazione.

Harry, all'oscuro della presenza di ospiti in casa Malik, ha accettato con piacere l'invito a bere quel caffè, perché lui adora il caffè italiano, ma forse, oggi, gli risulterà un po' indigesto.

Zayn apre la porta per far entrare il suo amico. Quando Harry varca la soglia dell'ingresso sente subito le voci allegre provenienti dal soggiorno. «Zayn, se avevi ospiti potevamo vederci direttamente agli studi» gli fa notare ovvio Harry, mentre Zayn lo sta già aiutando a sfilarsi il cappotto.

«Tranquillo, è solo un caffè, poi andiamo. Lo so quanto ti piace il caffè di Sofia».

«Su quello non c'è dubbio» risponde ridacchiando, lasciando il suo cappotto nelle mani dell'amico. «Chi sono i tuoi ospiti?» gli domanda, mentre Zayn sistema il cappotto nell'armadio all'ingresso.

«Lo zio e il cugino di Sofia» gli risponde sorridendo, prendendola alla lontana, ma Harry capisce al volo e si volta di scatto a guardarlo.

«Il padre e il fratello di Matilde? Ma dico, sei scemo!?» esclama, tentando di tenere la voce bassa, mentre Zayn tenta di trattenere le risate.

I due amici si sono parlati, in questi giorni, e anche se Harry non ha confessato davvero ciò che gli sta succedendo, a Zayn non sono sfuggiti i suoi sguardi e le parole non dette.

«E quindi? Qual è il problema?» lo provoca Zayn, nel tentativo di farsi dire qualcosa in più. «Sei mio amico, sei amico di Sofia, e sei anche "amico" di Matilde...»

«Fanculo, Malik» lo interrompe ridendo, scuotendo la testa rassegnato.

«Dai, vieni con me» lo incoraggia, posandogli una mano sulla spalla, per poi introdurlo in salotto, dove lo sguardo di tutti i presenti si posa su di loro, compreso quello di Matilde, che adesso sente di voler essere da tutt'altra parte del pianeta.

«Buongiorno a tutti, scusate l'improvvisata, ma non so mai dire no al caffè di Sofia, mentre Zayn dietro di lui sorride divertito.

Joseph, che tiene saldo il braccio sulle spalle della sorella, non può trattenere un commento a bassa voce – ma non abbastanza da non volersi far sentire dall'interessato. «Ecco, ora si è chiuso il cerchio» afferma sprezzante, dopo aver capito chi si trova davanti.

«Jo, chiudi quella bocca» mormora Matilde.

«Sai come la penso, Mati» ribatte lui a bassa voce.

«Tienitelo per te» continua lei.

Lorenzo ha notato subito come, l'entrata di quel ragazzo, abbia attirato l'attenzione di sua figlia, anche se sta cercando di dissimulare una tranquillità che in questo momento non le appartiene, poi il suo sguardo torna a incrociare quello di Harry.

«Harry ti presento il dottor Lorenzo Coser» dice Zayn al suo amico.

«Smettila, Zayn, è solo Lorenzo» replica l'uomo sorridendo a entrambi i ragazzi, mentre si alza in piedi per stringere la mano al nuovo arrivato, continuando a guardarlo negli occhi.

«È un piacere conoscerla» risponde Harry, che gli stringe la mano con vigore stretta ricambiata dal padre di Matilde.

«Bella stretta, ragazzo» continua l'uomo, facendo sorridere Harry, che per un attimo si perde a guardare i suoi occhi azzurri, così uguali a quelli di Matilde.

«Grazie, signore».

«Lorenzo... ti prego» insiste l'uomo.

«Okay... Lorenzo» ribatte ridacchiando Harry.

«Lui, invece, è il capitano Joseph Coser» continua Zayn, dando una pacca sulla spalla del suo amico.

Il fratello di Matilde si alza in piedi lentamente, mentre Harry allunga una mano nella sua direzione. Anche Joseph allunga la mano verso di lui e gliela stringe un po' troppo, fissandolo serio. A Harry è chiara la diffidenza che il ragazzo nutre nei suoi confronti, gliela legge negli occhi, ma non ha intenzione di farsi intimidire, e stringe altrettanto forte.

«Basta così, capitano? O vuole che mi metta sull'attenti e le faccia il saluto?» pronuncia divertito.

«Se tu fossi ai miei ordini, Styles, saresti già rasato a zero e non avresti quel sorrisino insolente sul volto, anche se non potrei fare niente per i tuoi tatuaggi...» replica serio Joseph, diretto, senza preoccuparsi di nascondere il suo fastidio nei confronti del nuovo arrivato.

«Wow! Quando si dice che una persona ti sta simpatica a pelle» continua divertito Harry, per nulla intimorito dal capitano, il quale riceve una gomitata dalla sorella, che gli sussurra a denti stretti.

«Falla finita, Jo, adesso».

Joseph la guarda, poi torna a guardare Harry, del quale stringe ancora la mano. «Scusa, mi sono lasciato prendere la mano... puoi chiamarmi Joseph» gli dice, per poi lasciarlo andare, restando serio.

«Okay, Joseph» risponde Harry, mentre negli occhi scuri del ragazzo nota ancora la stessa diffidenza di poco fa.

«Sono un po' come mio zio Roberto: non mi piacciono gli uomini dipinti» continua Joseph, intenzionato a fargli arrivare tutto il suo disappunto. «Poi tu sei anche un... come dire... capellone...»

«Mi sembra che tuo zio abbia cambiato idea» replica velocemente Harry, riferendosi all'opinione del padre di Sofia su Zayn.

«Bè, sì... ma io non lo faccio facilmente...»

«Joseph?» interviene Lorenzo. «Vieni un attimo con me» dice al figlio, facendogli segno di seguirlo.

Il ragazzo annuisce e fa per raggiungere il padre, ma nel farlo passa proprio accanto a Harry, e non perde l'occasione per lanciargli un'ultima frecciatina. «Non girare troppo intorno a mia sorella, intesi Styles?» ma non gli dà modo di replicare e si allontana. Anche Matilde si allontana, raggiungendo la vetrata.

Harry serra la mascella, mentre Zayn gli posa una mano sulla spalla. «Credimi, è un ragazzo d'oro, quando permette agli altri di conoscerlo».

«Non lo metto in dubbio» ribatte sarcastico Harry «ma non credo mi includa nella cerchia delle sue conoscenze» continua, mentre Sofia assiste alla scena incapace di dire nulla.

«Magari non per adesso...» cerca di rassicurarlo Zayn.

Harry serra di nuovo la mascella, poi sospira, e si dirige verso Matilde che sta guardando fuori dalla finestra, stringendo tra le dita il suo ciondolo.

«Tuo fratello mi ha dato un avvertimento» le dice a bassa voce.

«Posso immaginarlo: vuole che tu mi stia lontano, non è così?» gli chiede restando con lo sguardo perso verso l'esterno.

«Già» risponde Harry, che sta cercando di capire cosa si siano persi a guardare quei meravigliosi occhi azzurri.

«Mi dispiace, Harry. Lui è così... così protettivo, da quando è morta la mamma» gli rivela, stringendo più forte il suo ciondolo. «Ma lui... lui non è cattivo» continua «e so che può sembrare uno stronzo, ma lo fa per proteggermi, solo che si rende odioso... Dio... !» esclama frustrata.

«Ehi, guardami...» le dice, voltandosi verso di lei. «Ci vuole ben altro per intimidirmi». Matilde volta lo sguardo e si perde a guardarlo. «Anche io rompo le palle ai "fidanzati" di Gemma. Dopo il divorzio dei miei ho tentato di prendere il posto di mio padre, di fare l'uomo di casa, ma ho imparato a lasciare a mia sorella i suoi spazi, a farle compiere le sue scelte. È lei che deve scegliere con chi stare. Ci arriverà anche il rigido capitano, vedrai» le dice, facendola sorridere. «Quello che importa, Mati, è quello che vuoi tu... Vuoi che la smetta di girarti intorno?»

Il verde diventa blu e il blu diventa verde, i loro occhi sono persi in quelli dell'altro e, per un attimo, non sono nemmeno più in quella stanza.

«No» risponde lei, più sincera che mai.

«Bene, perché non ne avevo nessuna intenzione» continua sorridendo, facendola ridere di nuovo.

A quel punto, i rumori alle loro spalle richiamano la loro attenzione.

«Ho rifatto il caffè e c'è anche la torta di mele» comunica Sofia, cercando di riportare l'atmosfera su un piano più leggero.

Harry e Matilde raggiungono il divano, nello stesso momento in cui anche Lorenzo e Joseph tornano dalla cucina, dove hanno scambiato quattro chiacchiere da padre a figlio. Joseph è sempre rigido, ma meno rispetto a qualche minuto fa, mentre Lorenzo ha un gran sorriso sul volto e dispensa buonumore a tutti.

«Vi tratterrete molto a New York?» domanda Harry a Lorenzo, sedendosi accanto a Matilde, mentre Joseph continua a restare serio.

«Purtroppo no. Sono qui per un convegno. Non potevo non passare a trovare mia figlia» dice dolcemente, rivolgendo un sorriso a Matilde. «Ci tenevo a darle la notizia personalmente».

«Notizia?» domanda Harry, voltandosi verso la rossa. «Che notizia?»

«Papà e Joseph hanno acquistato un loft per me» afferma lei orgogliosa.

«Uh! Allora dovrai fare una festa per inaugurarlo» dice divertito, rivolgendo uno sguardo di sfuggita a Joseph, che ricambia quello sguardo cercando di essere ancora più minaccioso, cosa che non ha alcun effetto su Harry.

«Scusate» interviene Zayn, prima che l'atmosfera torni a essere pesante «io e Harry dobbiamo andare» dice con tono fermo, rivolgendosi al suo amico.

«Già» risponde rassegnato lui, cogliendo il tono di Zayn. «Lo studio di registrazione ci aspetta». I due cantanti salutano tutti, in una strana atmosfera che sa di provocazione e divertimento, un divertimento che si legge perfettamente sul suo viso, quando si avvicina a Matilde per salutarla. «Credo di aver trovato l'ispirazione che mi mancava» le sussurra all'orecchio, e quando si allontana non può che essere compiaciuto del leggero rossore comparso sulle guance della rossa.

Poi escono dall'appartamento, diretti agli ascensori.

«Si può sapere che hai da sorridere in quel modo? Non mi sembra che sia andata benissimo» gli chiede Zayn, premendo il pulsante che porta ai garage.

«In realtà è andata alla grande: piaccio a suo padre e lei... Dio, lei non è mai stata così ben disposta nei miei confronti...»

«Dimentichi suo fratello» gli fa notare Zayn. «Direi che non è stato molto amichevole».

«Can che abbaia non morde, amico, e lui abbaia pure troppo. È solo un mastino troppo rumoroso, non mi spaventa» afferma sicuro di sé.

«Ti sei proprio preso una bella sbandata, eh? Non è che, anche tu, sei stato colpito dal famoso colpo di fulmine?» domanda Zayn, aspettandosi la solita risposta negativa da parte del suo amico, restando invece sorpreso da ciò che sente.

«Non lo so» risponde Harry, pur sapendolo perfettamente, ma non vuole ancora confessare apertamente che non fa che pensare a lei. «Ma ho del materiale su cui lavorare» dichiara criptico, senza specificare di quale "materiale" stia parlando, e Zayn non insiste.

Harry adesso è certo di avere una chance e se prima di oggi non aveva alcuna intenzione di mollare, dopo la risposta che lei ha dato alla sua domanda, quella in cui le chiedeva se voleva che smettesse di girarle intorno, ha ben chiara la situazione.

Ed è solo questione di tempo.

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Che dire? Harry è soddisfatto, o quasi. Ha avuto una conferma - non che ne avesse davvero bisogno, ma sentire quella risposta direttamente da lei, gli ha dato modo di credere ancora di più che c'è una possibilità.

Matilde si è davvero lasciata andare, stavolta. Forse la sua emotività era a un livello tale per cui non ha saputo resistere dall'essere sincera, ma resta il fatto che ha confermato a Harry che lo vuole intorno, dandogli letteralmente via libera a qualunque cosa ci fosse nella sua testa. E ora? Quando si renderà conto di ciò che gli ha detto, che farà? Tornerà a tenerlo a distanza o cederà alle insistenze di Harry?

Ed eccoci qui... Date il benvenuto a Lorenzo il Magnifico e a Joseph il Mastino... :)La nostra Matilde è super contenta di riabbracciare la sua famiglia... E pensare che lei pensava che Sofia voleva fare da cupido... Eeeehmmm Sofia no... Ma Zayn... Beh ecco fatte le presentazioni tra Mr. Harry Styles... Il Dott. Coser e l'ostile Capitano Coser... Ve lo aspettavate?... Harry ha fatto colpo su Lorenzo... Ma il Mastino ha eretto un muro... È stato chiaro non vuole che Harry giri intorno alla sua sorellina... Harry però riesce ad avere la conferma che Matilde prova qualcosa per lui... È confusa lo sa... Ma gli basta... Harry esce da casa di Zayn e Sofia con la certezza che non mollerà la presa su Matilde... Perché lui lo sa ne vale la pena... ❤️Io e la mia meravigliosa socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️ ❤️ ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 16
*** Sale, tequila, e limone ***


I can see it in your eyes
Posso vederlo nei tuoi occhi

Cause they never tell me lies
Perché loro non mi mentono mai

I can feel that body shake
Posso sentire quel tuo corpo tremare

And the heat between your legs
E il calore tra le tue gambe

“I Feel It Coming (feat. Daft Punk)”

The Weeknd

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Harry non ha alcuna intenzione di essere semplice, o discreto. No. La sua festa di compleanno non sarà per pochi intimi come quella del suo amico Zayn. Ha voluto fare le cose in grande, ha voluto esagerare, perché ha una gran voglia di divertirsi.

Ha persino deciso di scegliere un tema: Saturday night fever.

Ha indossato un completo bianco, con una camicia nera, uguale a quello di Tony Manero, perché è lui la star della festa, e vuole essere notato.

Soprattutto da lei.

Matilde non voleva partecipare a questa festa, ha fatto l'impossibile per cercare di non essere presente. Si è offerta per un cambio turno a Steph, ha detto a Luise che avrebbe coperto anche il suo, ha persino implorato Ross di poterlo aiutare a studiare, ma la risposta è stata unanime: no.

Si è così ritrovata a casa di Sofia, a prepararsi con lei, per partecipare al mega party organizzato da Harry Styles.

L'ingresso del locale è gremito di fotografi. Zayn e Sofia la precedono. Matilde si sta abituando a essere bersaglio dei flash dei paparazzi, dopotutto è la cugina della fidanzata del famoso cantante, ex membro della boy band più famosa del pianeta. Da quando è a New York è stata fotografata diverse volte – quasi mai da sola – e, nonostante non le piaccia particolarmente venire riconosciuta, è costretta a conviverci.

Ha indossato un abito molto corto, interamente coperto di paillettes che riflettono la luce, con delle frange che ondeggiano seguendo il ritmo dei suoi passi.

La musica è alta e lei, dopo aver invitato sua cugina a godersi la festa, resta per un attimo a osservare da lontano le persone che affollano la pista da ballo, quelle intente a chiacchierare al bancone del bar, notando diversi volti di personaggi famosi. Uno in particolare la fa sorridere.

Si fa spazio tra la folla, incontra Will e Peter, con i quali trascorre diversi minuti, prima di salutarli e raggiungere il ragazzo che ha adocchiato quando è entrata. Una volta che l'ha raggiunto, si accorge che, ora, è impegnato in una conversazione con una ragazza, sta per andarsene, quando lui la nota.

«Mati!» la chiama a gran voce ed è costretta a fermarsi.

«Ciao, Niall, scusa non volevo disturbare» dice mortificata, credendo di aver interrotto una probabile conquista, ma si rimangia tutti i suoi pensieri quando la ragazza si volta verso di lei, perché è in quel momento che la riconosce.

«Scherzi? Nessun disturbo»ribatte il biondo, alzandosi per raggiungerla e salutarla. «Anzi, perché non ti unisci a noi? Conosci Gemma?» le chiede, notando lo sguardo imbambolato di Matilde.

«No» dice con un filo di voce, o almeno crede di aver parlato, ma non ne è sicura.

«Lei è Gemma, la sorella di Harry. Gemma, ti presento Matilde, la cugina di Sofia».

«Ciao, finalmente ti conosco» afferma Gemma, alzandosi per salutarla.

Matilde, che non si aspettava né di incontrarla, né di parlarle, né di sedersi a un tavolo con lei, resta rigida in quell'abbraccio, ma ci pensa Niall a toglierla dall'imbarazzo.

«Allora, ti siedi con noi? Stavamo per ordinare da bere».

«Sì, siediti con noi» ripete Gemma, invito al quale non sa dire di no.

«Hai già fatto gli auguri a Harry?» chiede Niall, quando prendono di nuovo posto al tavolo.

«Gli ho scritto stamattina» risponde la rossa, pensando a quando, appena sveglia, ha preso il suo telefono per inviare un messaggio di auguri al suo idolo - anche se, adesso, non può più chiamarlo in quel modo.

È un gesto che ha compiuto tante volte: ogni anno gli mandava gli auguri su Twitter. Auguri che si perdevano in mezzo alle altre migliaia che il cantante riceveva. Quest'anno, però, ricopre un ruolo privilegiato, e ha ricevuto una risposta pochi minuti dopo aver inviato quel messaggio.

"Gli auguri li voglio personalmente, stasera... da qui non posso ringraziarti come si deve..."

Si è limitata a sorridere, non ha più risposto, ma le è capitato spesso, durante la giornata, di rileggere quel messaggio, solo per compiacersi di aver ricevuto risposta da Harry Styles in persona.

E anche perché - o soprattutto perché - ogni messaggio di Harry è motivo di sorriso.

«Dev'essere in giro da qualche parte, con cagnolino a seguito» commenta Gemma «noi divertiamoci, intanto. Da bere anche per te?» le domanda con un gran sorriso.

«Okay» risponde Matilde, cercando di capire cosa – o chi – intendesse Gemma.

Non sa come succeda, ma riesce a inserirsi tra Gemma e Niall con grande facilità. I suoi due compagni di bevuta sono bravissimi a metterla a proprio agio, e chiacchiera con loro come se li conoscesse da sempre. Niall continua a essere meravigliosamente dolce e Gemma si rivela esattamente come l'aveva sempre immaginata, carina e gentile.

E non importa se Matilde non ha visto Harry, perché lui l'ha notata dal momento in cui ha varcato la soglia del locale e, tuttora, le tiene gli occhi incollati addosso, incapace di guardare altro. Ha notato quanto sia corto il vestito, i suoi capelli vaporosi, e le labbra lucide. Ha immaginato che abbia messo di nuovo quel lucidalabbra alla fragola, mentre si lecca le labbra, come se potesse sentirne il gusto.

«Occhio, che ha indossato la criniera» lo prende in giro Zayn, notando che lo sguardo del suo amico resta fisso in direzione della rossa.

Harry si limita a ridacchiare, buttando giù un sorso del suo cocktail, continuando a osservarla da lontano.

Matilde, inconsapevole di essere osservata dal festeggiato, continua a chiacchierare, tra un bicchiere e l'altro. Hanno mescolato un po' di alcolici, ma non importa, domani non lavora, può permetterselo per una sera.

I tre non smettono di ridere, il tempo trascorre veloce, ma loro non se ne rendono conto. Il tasso alcolico nel loro sangue si alza a ogni bicchiere che viene portato al loro tavolo, mentre il controllo di Matilde se ne sta andando, senza che se ne renda conto.

«Voglio fare una cosa» afferma d'un tratto, decisamente brilla, incuriosendo i due al tavolo con lei. Alza un braccio e si fa notare da un cameriere, che li raggiunge. «Puoi portarci una bottiglia di tequila, bicchierini, sale, e fette di limone? Grazie». Il ragazzo annuisce e si allontana.

«Vuoi darti alla pazza gioia, eh?»le chiede Gemma, facendola ridere.

Quando il cameriere torna al loro tavolo, con tutto ciò che Matilde ha ordinato, la prima cosa che fa è versarsi uno shot di tequila, per poi prendere una fettina di limone e strofinarla tra pollice e indice, dopodiché capovolge la mano, per far combaciare la parte umida della mano con il sale, facendo in modo che si attacchi alla sua pelle. Torna ad afferrare la fettina di limone con la mano libera, afferra lo shottino, poi inizia il rituale: lecca il sale dalla mano, butta giù in un colpo la tequila, poi succhia la fetta di limone, poggiando con forza il bicchierino sul tavolo.

«Oddio, sì!» esclama Gemma, che subito imita tutti i suoi gesti.

Stessa cosa fa Niall, poi lo fanno tutti e tre insieme, ridendo come i matti, fino a che, al loro tavolo, arriva il festeggiato, troppo eccitato da quella scena, per continuare a restare a guardare.

«Vedo che vi state divertendo».

Gli occhi di Matilde si posano sulle sue mani, appoggiate al bordo del tavolo, per poi percorrere il tragitto verso l'alto, lungo il braccio coperto dalla manica della giacca bianca che indossa, fino a incontrare i suoi occhi.

Harry è convinto che Matilde non l'abbia ancora visto, in realtà le cose non stanno così. La rossa l'ha visto aggirarsi per il locale, anche se ha fatto finta di niente, perché il più delle volte, al suo fianco, c'era la sua ex più famosa. In quel momento ha capito cosa intendesse Gemma con"cagnolino", ed è per questo che non si è più mossa da quel tavolo, nella speranza che l'alcool le facesse vedere le cose in una prospettiva diversa, ma ogni volta che lo guarda pensa a una cosa sola.

"Dio, quanto è bello!"

«Ciao, fratello. Ho finalmente conosciuto la tua dottoressa».

Harry scuote la testa con un sorriso, nel sentire l'affermazione della sorella, decidendo di ignorarla e cambiare subito argomento.

«Già, la dottoressa... aspettavo i tuoi auguri...»

«Te li ho fatti stamattina, Styles».

«E io ti ho detto che li aspettavo stasera» replica provocatorio.

«Piantala di fare il cretino» li interrompe Niall. «Piuttosto, perché non ti siedi con noi a bere tequila».

Harry non se lo fa ripetere due volte e prende posto proprio accanto alla rossa.

«Cos'è quello?» domanda, facendo il finto tonto, rivolgendosi a Matilde. Con la coda dell'occhio vede Niall che sta per dire qualcosa, così, allunga una gamba da sotto al tavolo colpendolo sullo stinco.

«Ma cazzo!» esclama dolorante.

«Che succede?» gli chiede Gemma.

«No, niente, ogni tanto il ginocchio torna a farmi male, ma poi passa subito» dice serio, scambiando uno sguardo con il suo ex compagno di band.

«Dicevamo... cos'è quello?» Harry ignora il suo amico e torna a rivolgersi a Matilde, indicando il piatto al centro del tavolo.

«È per la tequila» spiega.

«Cioè?» insiste lui, con un chiaro obiettivo in mente.

«Ti faccio vedere».

Matilde ripete i gesti di prima: fetta di limone per inumidire il piccolo spazio tra pollice e indice, sale, tequila, e fetta di limone tra le labbra, sotto gli occhi attenti di Harry. Vederglielo fare da lontano era un conto. Guardare da vicino le sue labbra, che si chiudono intorno alla fetta di limone, hanno acceso di più il suo corpo.

«Voglio provare, lo fai con me?»

Entrambi inumidiscono la mano con la fetta di limone, fanno aderire il sale, ma non appena Niall versa loro la tequila, Matilde resta di sasso, nel sentire la lingua di Harry leccare il sale sulla sua mano. Ed è ancora immobile mentre lo guarda che butta giù di botto la tequila e le infila la fetta di limone tra le labbra. Lei non respira, non sbatte nemmeno le palpebre. Lui la sta guardando, se la sta mangiando con gli occhi, e Matilde non resiste più.

«Scusate, ho bisogno del bagno» riesce a dire con un filo di voce, per poi lasciare il tavolo di corsa, alla ricerca della toilette.

Ha bisogno d'aria, di tornare a respirare, perché lui le toglie il fiato.

Solo che non si è resa conto che Harry l'ha seguita.

Matilde è confusa, la carenza d'ossigeno e l'elevata quantità d'alcool hanno influito sulle sue capacità cognitive, e non si rende conto di entrare nel bagno degli uomini. Quando succede è troppo tardi: si volta e vede Harry chiudersi la porta alle spalle, chiudendola a chiave.

«Che stai facendo, Harry?»

«Voglio solo i miei auguri, dottoressa Coser. È un diritto del festeggiato, no?»

«Ho detto che te li ho già fatti stamattina».

«E io ti ho detto che li volevo personalmente» ripete, avvicinandosi lentamente a lei, che inizia a indietreggiare.

«Harry...» abbassa la voce, per poi scontrarsi contro il bordo del lavandino.

«Avanti... è una sola parola, se ti impegni riesci a dirla» continua, con un piccolo sorriso sulle labbra, mentre appoggia entrambe le mani sul lavabo, ai lati del corpo di Matilde.

«Harry...» ripete il suo nome, ma è troppo vicino, e il calore che si spande tra i loro corpi è troppo elevato, per riuscire a smorzarlo con una sola parola.

«Dottoressa Coser...» mormora a bassa voce, facendo aderire il suo bacino con quello di lei.

Quel gesto fa sparire i sorrisi di entrambi, il loro respiro, e i loro pensieri. Tutto è azzerato, tranne la voglia che hanno dell'altro, passione che si legge con chiarezza nei loro sguardi persi.

Harry vuole baciarla. Matilde vuole baciarlo. Eppure non prendono l'iniziativa. Restano a fissarsi, a respirare la stessa aria, così vicini da sfiorarsi, ma troppo lontani affinché le loro labbra si tocchino davvero. Lei è paralizzata, quando lui le sfiora la guancia con la sua. Nel momento in cui le labbra di Harry si posano delicate sul suo collo, nel suo cervello avviene il black-out totale.

Reclina la testa all'indietro, invitandolo a continuare, con il fiato che si fa sempre più affannato.

«Lo sai quanto sei sexy con questo vestito, dottoressa?» sussurra sul collo di lei, che sente spandersi il calore ovunque nel suo corpo. Le mani di Matilde prendono a muoversi indipendenti dalla propria volontà, posandosi sugli avambracci di Harry, per poi risalire lentamente. «Non ho fatto che guardarti da quando sei arrivata» confessa con un filo di voce, continuando la sua tortura di baci sul collo. «Non ho fatto che immaginarti per tutta la sera, a come sarebbe stato baciarti...» sussurra, spostandosi di poco verso l'orecchio «toccarti...» continua, senza darle tregua. E quando sposta le mani dal lavandino al bordo del vestito, Matilde va del tutto KO.

Sentire le dita di Harry sulle sue gambe, il suo bacino che preme un po' di più sul suo, mentre continua a baciarla, a sussurrare, è più che incredibile. Ha fantasticato così tante volte su Harry, ma nessuna delle sue fantasie si avvicina alla realtà.

«Di che colore è il tuo completino?» le chiede con un filo di voce, e il fuoco dentro di lei cresce, alimentato dalla voce di Harry. Porta le sue mani sempre più in altro, infilando le dita tra i capelli di lui, per poi stringerli, mentre porta in avanti il bacino, alla ricerca di maggiore contatto. «Il rosso lo usi solo a capodanno?» la provoca ancora, perché non ha dimenticato quella notte.

«Per il tuo compleanno ho scelto il colore del lutto» ribatte con lo stesso tono, decisa a tenere testa alla sua provocazione. Glielo sussurra nell'orecchio e lui va fuori di testa.

«Cazzo! Sarai sexy da morire, là sotto». Sentirlo imprecare, sentire direttamente sul suo corpo quanto la desidera, rischia di farle perdere il controllo. Lo stringe, lo porta più vicino a sé, e questo lo fa impazzire. «Dov'è finita la dolce e ingenua Matilde che indossava un soffice vestito di lana bianco?» la prende in giro. «Stasera sei così... selvaggia... Hai la minima idea di quanto mi piaccia tutto questo?»

Le mani della rossa riprendono a vagare sul corpo di lui, con una tale naturalezza che le sembra di averlo toccato da sempre. È come averlo ritrovato, come se fosse sempre stato suo. Le spalle, i bicipiti, gli avambracci, poi si sposta, vuole arrivare ai pettorali passando per gli addominali, ma il suo cervello è ancora spento, non si rende subito conto di ciò che sta facendo. Quando Harry si spinge ancora di più verso di lei, quando capisce di averlo letteralmente tra le mani, è lei a imprecare.

«Cazzo...»

Lui ridacchia. «Sì... è proprio quello...» ironizza.

Ed è come se la corrente tornasse all'improvviso nel suo cervello, facendole ritrovare la lucidità. Vorrebbe sprofondare, per aver ceduto in quel modo, ma non vuole dargli la soddisfazione di farsi vedere in difficoltà. Così, non molla subito la presa e lui resta sorpreso quando lo tira di più a sé. Gli morde il collo dolcemente, proprio sotto al pomo d'Adamo, lasciandolo senza fiato. Gli lascia un piccolo segno, lo sente gemere, mentre Harry lascia andare la presa su di lei, completamente perso a causa di quei gesti.

È in quel momento che Matilde sa di aver "vinto" la loro continua sfida.

«Auguri, Styles» gli sussurra, prima di sfuggire alla sua presa, lasciandolo da solo nel bagno.

In realtà, non è stata Matilde a "vincere", perché Harry, ora più che mai, ha la piena consapevolezza di quanto lei lo desideri. È questo il motivo del suo sorriso divertito, mentre si guarda allo specchio.

Il resto della serata è un continuo scambio di sguardi tra i due. Matilde è tornata al tavolo con Niall e Gemma. Harry ha vagato per il locale senza perderla di vista. La rossa ha notato la continua presenza della sua ex, che davvero sembra seguirlo come un cagnolino, e questo è stato motivo di diverse prese in giro da parte di Gemma che, complice l'alcool, ha tenuto banco per tutta la sera.

A fine festa, Zayn e Sofia sono trai primi a lasciare il locale. Matilde ha detto loro che sarebbe tornata a casa con Niall. Il biondo le offre un braccio, che lei si affretta a stringere. Dall'altro lato dell'irlandese c'è Gemma, anche lei sottobraccio. I tre si apprestano ad uscire, per andare a prendere un taxi, ma vengono fermati prima che raggiungano l'uscita.

«Dottoressa Coser dove sta andando?»

I tre si fermano, lei si volta e nota Kendall a un paio di passi da lui.

«A casa, Styles. Ancora tanti auguri e buona continuazione» risponde asciutta.

«Potrebbe aspettarmi e prendere un taxi con me».

«Styles... io vado ora, non aspetto i suoi comodi» afferma infastidita, dando uno sguardo veloce a Kendall, che la sta guardando malissimo, mentre a Harry spunta quel solito sorriso strafottente.

Il cantante si avvicina al terzetto, dà un bacio alla sorella. «Dì a mamma che ci vediamo domani». Dà una pacca sulla spalla a Niall. «Amico, te le affido, mi raccomando».

«Sono in buone mani, lo sai»replica lui.

Poi, Harry si avvicina a Matilde, per poter sussurrare al suo orecchio, mentre Niall e Gemma si allontanano. «Peccato tu non voglia ringraziarmi stanotte». Le sue labbra sono talmente vicine all'orecchio che le morde il lobo, lasciandola senza parole. «Vorrà dire che mi farò ringraziare da qualcun'altra» la provoca ancora.

«Spero siano dei ringraziamenti appaganti, Styles. Ora scusami, ma vorrei andare a casa» ribatte secca, mentre lui le ostruisce il passaggio.

«Ammettilo, Mati, ti stai trattenendo» le dice, nel tentativo di farla confessare.

«Harry, sei tu che mi stai trattenendo. Sei libero di fare quello che vuoi, io sono libera di andare a casa» continua la rossa, sempre più infastidita.

«Come vuoi... buonanotte». Smette di insistere, per salutarla con un bacio sul collo, al quale non si sottrae.

Matilde raggiunge i suoi amici, tesa come una corda di violino, rosicando perché immagina che lui si farà ringraziare da Kendall, quando, in realtà, Harry, dopo aver liquidato la sua ex, ha preso un taxi per tornare a casa da solo.

Nel tragitto non resiste dall'inviare un messaggio alla rossa.

Dottoressa Coser... mi aspettavo un po' meno acidità da parte sua, per il mio compleanno

Matilde, è già arrivata casa di Zayn e Sofia, quando riceve quel messaggio.

Non hai di meglio da fare che torturare me?

"Servita su un piatto d'argento", pensa Harry, mentre digita la sua risposta.

Non hai idea di come avrei voglia di "torturarti"... peccato tu non ti voglia prestare a certe cose...

Non ha importanza che lui non sia di fronte a lei, che non la stia toccando per davvero, perché lei riesce a sentirlo come se fosse lì.

Harry non fare il cretino

Il cantante sorride compiaciuto, certo di avere un certo effetto su di lei.

Sto parlando seriamente

Matilde sospira.

Non hai nessun'altra da torturare?

Lo sfida, ma lui non le dà alcuna soddisfazione

???

La rossa va fuori di testa nel vedere quei tre punti interrogativi in fila.

Una a caso... quella spilungona di Kendall

Digita velocemente e invia, con la grande voglia di amputarsi i pollici, a causa della sua impulsività. Harry non trattiene una risata rumorosa nel leggere quelle parole.

Siamo gelose, dottoressa Coser?

Non conferma e non smentisce la presenza della sua ex, invece infierisce su di lei.

Nei tuoi sogni, Styles

Harry sorride.

Sapessi cosa ti faccio nei miei sogni...

Il calore esplode al centro del corpo di Matilde, travolgendo ogni senso.

Smettila, Harry. Torna da lei, così puoi "torturarla"

È l'unico modo che Matilde conosce per difendersi: attaccare.

È quello che vuoi, Mati?

Certo che no, non è quello che vuole, ma non è pronta a confessare.

Goditi il tuo compleanno, Styles

Ribatte, credendolo ancora alla festa.

Okay, Mati, come vuoi tu. Buonanotte

Il livello di fastidio della rossa è ai massimi livelli: pugni chiusi, mascella serrata, e respiro affannato. Al contrario, Harry, continua la sua corsa in taxi verso casa, con un sorriso compiaciuto sul volto, mentre Matilde, a casa sua, non fa altro che imprecare contro il suo bel cantante, con diverse sciocche convinzioni a torturarle la mente, tra cui pensare che sia rimasto con la sua ex, o che sia meglio così, o ancora che non deve importarle nulla, perché lei ha lo studio a cui pensare, per finire con la più stupida.

«Non pensa a te in quel modo. Harry Styles vuole solo divertirsi» dice a sé stessa, sdraiandosi sul letto, con lo sguardo fisso sulla foto che li vede insieme, una foto scattata alcuni anni fa, foto di cui Harry non ricorda l'esistenza, foto che lei non smette di guardare. «Sono io che non devo pensare a lui in quel modo» conclude, lasciandosi andare all'indietro, per poi fissare il soffitto, con una sgradevole sensazione alla bocca dello stomaco.

La più semplice e pura forma di gelosia.

La più semplice e pura forma di gelosia

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Non avete caldo!? Io un sacco...

Quiiindiiiii... La mia domanda è... MA CHE CACTUS STANNO ASPETTANDO STI DUE???

Io impazzisco ogni volta che scrivo di loro. Harry che provoca, Matilde che non coglie, ma contrattacca. Si vogliono da morire, eppure lei si ostina a non resistere. Stavolta Harry si è spinto parecchio in là e ha capito che c'è terreno fertile, che anche lei sta impazzendo dalla voglia di lui. Cara Matilde, credo tu abbia i giorni contati. 

Ed eccoci qui a festeggiare un altro compleanno... Avete indossato vestitini di pailettes.. pantaloni a zampa... Perché il tema scelto dal nostro caro Harry è... Saturday Night Fever... :)... Matilde non voleva neanche andarci.... E inveceeeee... Tra presentazioni con Gemma... tequila boom boom... Incursioni nel bagno degli uomini.... Prese non volute (forse) su alcuni parti del corpo del sexy Harry... Ex cagnolina.... eeeehhhmmmm fidanzata... Insomma è stata una serata veramente rocambolesca... Ma porta ad entrambi delle certezze... Lui ha la certezza che lei lo vuole... Lei deve ammettere... Anche se fa fatica... Che è gelosa di lui...Ok socia... ce l'ho fatta... Nonostante il caaaaaaldoooooo che sto soffrendo... :):):).... Bien che dire... Vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️ 

Eeeee niente, grazie sempre di essere qui. Il prossimo aggiornamento arriverà da There You Are... che hanno fatto Zayn e Sofia a questa festa? Lo saprete presto. Ci leggiamo presto, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 17
*** Ti piacciono i kiwi? ***


She (she)
Lei (lei)

She lives in daydreams with me (she)
Lei vive nei sogni ad occhi aperti con me (lei)

She's the first one that I see
Lei è la prima che vedo

And I don't know why
E non so perché

I don't know who she is (she, she)
Non si chi lei sia (lei, lei)

"She"

Harry Styles

§§§§§§§§§§§§

Harry non riesce a smettere di pensare a Matilde - non che ci abbia mai provato davvero. È un pensiero fisso, accompagnato da un costante sorriso, sorriso inevitabile quando ripensa a certi momenti che ha vissuto nell'ultimo periodo, come quella mattina in cui si è presentato a casa di Zayn e Sofia.

*

È mattina presto quando Harry arriva sotto casa di Zayn e Sofia. Non ha calcolato male i tempi, anzi li ha calcolati benissimo, perché c'è un motivo per cui ha anticipato il suo arrivo a casa dell'amico.

Appoggia il dito indice sul citofono, ma non succede niente. Riprova, ma ancora silenzio. Tenta una terza volta, premendo un po' più a lungo, ma dal citofono arriva solo silenzio. Non ha intenzione di demordere, così tiene premuto il dito sul pulsante per diverso tempo, fino a che sente la voce assonnata del suo amico.

«Chi cazzo è!?»

«Ciao amico, ti ho per caso svegliato?»  domanda Harry, con un tale candore da far desistere Zayn dai suoi istinti omicidi.

«Non ci credo...» afferma rassegnato, per poi sospirare mentre preme il pulsante di apertura del portone.

Harry sorride divertito, arriva al piano e trova il suo amico sulla porta, con la faccia ancora stropicciata e i capelli in disordine, mentre si strofina gli occhi.

«Si può sapere perché sei già qui?» gli domanda Zayn chiudendo la porta, mentre Harry entra nell'appartamento a passo sicuro, guardandosi intorno. 

«Volevo il tuo caffè prima di andare in studio» dichiara con lo stesso candore di poco fa.

«Lo sai benissimo che, a quest'ora, Sofia è già uscita per andare a lezione. Non avrai il suo caffè, oggi» replica Zayn, con voce impastata dal sonno, mentre trascina i piedi.

«Okay, non importa. Ti aspetto mentre ti prepari» continua Harry, senza smettere di sorridere, facendo ruotare gli occhi a Zayn.

«Qualcosa mi dice che non è il caffè di Sofia che volevi» dichiara Zayn, iniziando a mettere in moto il cervello.

«Perché no? Sai quanto mi piaccia il suo caffè» afferma Harry, fingendosi offeso.

«Stai dando ancora la caccia a Matilde?» gli chiede con un sorriso furbo.

«No» risponde fin troppo velocemente. Zayn si volta e fa per allontanarsi, ma Harry lo ferma dopo un solo passo. «Comunque... è in casa?» chiede, facendo ridere Zayn, che alza di nuovo gli occhi al cielo.

«Non lo so, non sono il suo babysitter, ma se non è venuta ad aprire la porta credo che non ci sia: era impossibile non sentire il citofono».

«Magari sta dormendo» insiste Harry. «Vai a vedere se c'è, io intanto faccio il caffè».

«Sei una palla al piede, Styles. Se stesse dormendo l'avresti svegliata, per il modo in cui hai suonato».

«Ti costa tanto controllare?»

Zayn lo osserva divertito, poi non può trattenere una battuta. «Per il caffè, eh?» Sorride scuotendo la testa, camminando in direzione della stanza di Matilde.

Anche Harry ride, mentre segue il suo amico con lo sguardo, mentre bussa alla porta della rossa.

«Mati?» la chiama, dopo aver bussato, ma dall'altra parte solo silenzio. «Mati!?» tenta una seconda volta, ma ancora niente. «La tua Bella non c'è» gli dice prendendolo in giro, per poi tornare a stropicciarsi gli occhi e i capelli.

In realtà Matilde è nella sua stanza, ignara del fatto che qualcuno stia bussando alla sua porta. Sta studiando con la musica a tutto volume nelle cuffie, totalmente immersa nel suo mondo, fatto di parole complicate e melodie che le permettono di concentrarsi. Indossa un paio di pantaloncini e una canotta, i capelli sciolti e i suoi occhiali da lettura, per non affaticare la vista. 

«Okay, vado a fare il caffè» replica Harry quasi rassegnato.

Quasi.

«E io vado a fare una doccia. Ho bisogno di svegliarmi».

Zayn va in bagno e lui in cucina, ma non è soddisfatto. Torna indietro ed è in quel momento che la sente. Si ferma davanti alla sua porta, quando sente la voce di lei intonare la prima strofa di "Kiwi". Appoggia entrambe le mani sulla porta e la tentazione di aprirla e fortissima. Mati parte con il secondo verso e lui proprio non ce la fa.

She's driving me crazy, but I'm into it, but I'm into it
Mi sta facendo impazzire, ma mi piace, ma mi piace

I'm kind of into it
Ne sono quasi attratto

It's getting crazy, I think I'm losing it, I think I'm losing it
Sta diventando assurdo, penso di star perdendo la ragione, penso di star perdendo la ragione

Abbassa lentamente la maniglia, poi spinge ancora più lentamente la porta, nella speranza che non sia chiusa a chiave. Quando si accorge che si apre, i suoi occhi corrono alla ricerca della sua figura. Matilde è talmente presa dalla canzone che canta con gli occhi chiusi e non lo vede, ma lui la vede benissimo: con addosso quegli shorts, la canotta, i capelli sciolti, e una spazzola come microfono, che canta ad alta voce, mentre salta e balla a ritmo di "Kiwi".

Harry è completamente andato, il suo cervello è andato. Resta a guardarla per un po', del tutto rapito da ciò che vede. Poi, la tentazione di correre da lei è talmente intensa che si costringe a chiudere la porta, ma quell'immagine non se la toglierà più dalla testa.

Ha sentito con quanto trasporto e con quanta passione ha cantato la sua canzone, l'ha vista scatenarsi, e quando sta per allontanarsi, non può evitare di sorridere come un idiota, quando sente la sua esclamazione urlata.

«Dio, quanto amo questa canzone!»

Harry gongola, letteralmente, mentre cammina verso la cucina. Matilde torna in sé quando la canzone volge al termine. Si sta rendendo conto che, forse, ha fatto casino, che Zayn stava ancora dormendo. Così, ferma la musica, si toglie le cuffie e resta in ascolto, ma non sente niente. Harry è già arrivato in cucina, quando lei esce dalla sua stanza. Matilde passa davanti al bagno, sentendo il rumore dell'acqua della doccia, ma poi sente dei rumori provenienti dalla cucina e pensa che sia Pilar. Si reca tranquilla in quella direzione, ma resta a bocca aperta, quando trova Harry con un gran sorriso.

«Buongiorno, Rossa. Caffè?» le chiede divertito.

Per un attimo non sa cosa dire, poi si rende conto di essere mezza svestita, quando gli occhi di Harry non restano ad altezza volto.

«Adesso sei diventato anche barista?» gli chiede, tentando un tono che faccia trasparire la sua parte più acida.

«Hai ragione, non sono un granché come barista - il caffè di tua cugina è imbattibile. Ma, se vuoi, posso guardare se c'è qualcos'altro per colazione» continua, camminando verso il frigo, che poi apre, facendo finta di guardare all'interno. «Non so... ti va della frutta? Toh, qui ci sono dei kiwi.... Ti piacciono i kiwi?» le chiede con un gran sorriso divertito sulle labbra, mentre le guance di Matilde prendono il colore dei suoi capelli.

La ragazza ha capito di essere stata beccata, vorrebbe sparire come per magia. E per fortuna arriva Zayn a salvarla da quella situazione imbarazzante.

«Ciao, Mati, sei a casa? Credevo non ci fossi» le dice Zayn, superandola per raggiungere la macchina del caffè.

«Stavo studiando, anzi, adesso è meglio che torni in camera mia. Ci vediamo» parla in fretta, per poi allontanarsi altrettanto in fretta, mentre Harry non fa che sorridere.

*

Harry indossa la giacca, dà un'ultima occhiata allo specchio, si aggiusta i capelli e, con quel sorriso che sembra essere diventato il miglior compagno delle sue giornate, si affretta a uscire di casa. Aveva proprio voglia di uscire un po', di sfogare tutta l'energia accumulata nei giorni scorsi. Thomas l'ha invitato a trascorrere la serata in un locale e lui non se l'è fatto ripetere due volte. 

Sale in auto e il suo sorriso diventa così ampio da mettere in mostra le fossette, soprattutto quando il suo sguardo cade sul sedile del passeggero e poi sul finestrino, dove è ancora visibile quella scritta.

*

Un'intervista, l'ennesima. Ormai Harry ha perso il conto di quante ne ha rilasciate nella sua carriera, ma quella di stasera gli è sembrata più opprimente del solito. Le domande riguardavano poco il suo lavoro e tanto la sua sfera personale. Non gli piace parlare di sé. Quando si tratta del personaggio non ha problemi a mostrarsi, ma quando si tratta della parte della sua vita più intima, non gli piace mettere in mostra ciò che è.

Gli sono state attribuite tante relazioni, alcune totalmente inventate, e a lui non è mai importato più di tanto smentire o non confermare del tutto. Gli è sempre piaciuto giocare e tenere sulle spine chi l'ha intervistato. Dice e non dice, non ammette e non nega, in un continuo gioco che gli permette di dire alcune verità e tacerne altre, senza risultare sgarbato.

Stasera, però, qualcosa l'ha turbato. Le domande hanno preso una piega che lui si aspettava, ma che sperava non dover sentire. 

"Sei stato visto spesso in compagnia di una ragazza dai capelli rossi, nei pressi del Presbyterian Hospital..."

Nella domanda che gli è stata posta c'era una chiara allusione, che lui ha cercato di smentire, perché sa bene come la pensa Matilde al riguardo. Si è limitato a dire che lui e Matilde, la cugina di Sofia - fidanzata del suo amico Zayn - sono amici.

L'intervistatore non si è accontentato e ha cercato di scavare nella vita privata del cantante senza tregua. Harry ha tenuto duro per tutta la durata dell'intervista, mantenendo il suo bel sorriso, ma quando è stato libero di lasciare lo studio televisivo ha eluso la sicurezza, per poi salire in macchina e recarsi all'ospedale, dove sperava di trovare Matilde.

Le ha inviato un messaggio una volta arrivato. L'ha aspettata nel parcheggio fino a che non è uscita dal lavoro tre ore più tardi, poi hanno fatto un giro e l'ha riaccompagnata a casa. Hanno chiacchierato, hanno riso, hanno anche cantato insieme, quando alla radio è passata "The only exception" dei Paramore. È stato in quel momento che Harry ha ricordato il momento in cui l'ha vista per la prima volta, proprio sotto casa di Zayn.

Una volta arrivati sotto casa di Matilde, Harry non voleva tornare a casa, ma non voleva nemmeno separarsi da lei. Il cantante ha spento l'auto e ha reclinato leggermente il sedile. Matilde l'ha osservato senza dire nulla. Lui ha alzato il volume della radio, ha chiuso l'auto, poi si è accomodato sul sedile, restando con lo sguardo verso il tettuccio. Anche lei ha reclinato il sedile, ha appoggiato la testa all'indietro, e sono rimasti così, ad ascoltare la musica diffusa dagli altoparlanti.

Harry pensa a Matilde, Matilde pensa a Harry, ma non hanno il coraggio di dirselo. Lui teme di farla scappare, lei teme di restare troppo coinvolta, anche se non si rende conto di esserlo già. Il cellulare del cantante non ha mai smesso di suonare, ma lui non ha intenzione di rispondere, non ora che è con lei, che ha lasciato il resto del mondo fuori dall'abitacolo della sua auto.

«Hai freddo?» le chiede.

«Un po'» ammette lei.

Harry accende il quadro dell'auto, poi il riscaldamento, e torna a distendersi sul sedile. Nell'abitacolo risuona ancora la musica e i loro pensieri.

«Ho finito di scrivere una canzone» confessa dopo un po'.

«Davvero?» domanda lei, voltandosi a guardarlo.

«Già».

«E sei soddisfatto?»

«Sì» ammette con un sorriso, al pensiero di quando ha scritto i versi che compongono quella canzone.

«Sono felice per te» gli dice sincera, sorridendo quando nota i vetri che si stanno appannando. Non resiste alla tentazione, allunga una mano e, con il dito, scrive il suo nome sul finestrino, come faceva da bambina. «Hai già un titolo per la canzone?»

«Sì» risponde, senza aggiungere altro, nella speranza che gli chieda di più, ma non succede, perché lei ha paura di addentrarsi nei dettagli.

«Ottimo... adesso devo andare, Harry. Domani devo assistere a una lezione del dottor Perry».

«D'accordo, buonanotte Mati».

«Buonanotte» risponde lei, per poi scendere dall'auto, ma si ferma davanti alla portiera chiusa, quando si rende conto che lui si è allungato nella sua direzione.

Matilde immagina che stia per aprire la portiera e salutarla, invece vede il suo dito sul finestrino dall'interno, intento a scrivere qualcosa sul vetro appannato.

"She".

È questo che legge quando lui smette di scrivere. Non ha idea di cosa voglia dire, ma quella sola parola la fa sorridere più di quanto si aspettasse. A quel punto lo vede pulire il vetro anteriore, dopo aver messo in moto. Resta a guardarlo finché si allontana, per poi sospirare tornando verso casa.

*

"Sarà una grande serata", pensa, ingranando la marcia, diretto al locale, dove Thomas lo sta già aspettando.

 

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Ecco la prima parte della serata di Harry. Dove sta andando?

E quanto è preso dalla sua rossa? Davvero un ZACCO 😂

La seconda parte del capitolo arriverà domani e scopriremo qualcosa di più su Matilde e dove sta andando Harry.

Saaaaalve... Ed eccoci di nuovo qui a raccontarvi delle mirabolanti avventure di Harry e Mati... 😂 Scherzi a parte, lui è palesemente andato per la rossa, tanto da piombare a orari discutibili a casa di Zayn. Ma se la ricompensa è trovarsi davanti a una Matilde che canta la sua canzone... Beh... Ne vale la pena, no? ... Ha iniziato a maturare anche un senso di protezione nei suoi confronti... Non vuole buttarla in pasto ai pettegolezzi, ma non riesce a starle lontano per troppo tempo... Anche lei in realtà non ci riesce... Avete notato l'indizio che Harry le ha lasciato sul vetro appannato della macchina?!? ... Aaaahhhhh io li adorooo... Bene... Io e la mia meravigliosa socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento ❤️ grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 18
*** Sei sempre brilla quando succede ***


We don't talk enough
Non parliamo abbastanza

We should open up
Dovremmo aprirci tra di noi

Before it's all too much
Prima che sia troppo

Will we ever learn?
Impareremo mai?

"Sign of the times"

Harry Styles

§§§§§§§§§§§§§§§

Matilde si è lasciata convincere da Cassie che questa serata fosse una buona idea e si è vista costretta a darle ragione.

La rossa ha trascorso l'ultimo periodo quasi totalmente tra libri, lezioni, e turni in ospedale. È totalmente presa dal suo lavoro, al quale ha dedicato ogni energia. Cassie le ha imposto una serata fuori, come una qualunque ragazza della sua età, e si è lasciata convincere.

Non ha dato tanta importanza a prepararsi, ma ha cercato comunque di accontentare le pretese di Cassie: "devi divertirti". Ha indossato una tutina dorata, un trucco leggero, e il suo immancabile lucidalabbra alla fragola. C'è una cosa che ha voluto portare con sé: il cappello di Harry, quello che ha preso durante un concerto della band. Stasera ha voglia di portarlo con sé, come se lui fosse insieme a lei.

Sorride quando passa davanti al piano di Zayn, ricordandosi di quello che è successo qualche giorno prima.

*

Da quanto tempo non suona il piano? Non lo fa più da quando è morta sua madre. Il giorno che è entrata nell'appartamento di Zayn e Sofia, ha messo subito gli occhi su quel piano e ha sentito una forte stretta al cuore. Era sua madre che lo suonava sempre, è lei che gliel'ha insegnato, e non è più riuscita a farlo. Ogni volta che ha messo le dita sui tasti ha dovuto fermarsi, perché immaginava le mani di sua madre accanto alle sue e fa sempre troppo male.

Nessuno sa che lei sa suonare il piano, solo sua cugina Sofia. Se Zayn lo sapesse, probabilmente le avrebbe chiesto di sentire qualcosa, e lei non si sente ancora in grado di farlo. Ma oggi è diverso. Oggi ha voglia di sentire riaffiorare quel dolore, perché è in quel momento, quando soffre, che sente sua madre più vicina.

Si è seduta al pianoforte nero a coda e la musica le è uscita dal cuore. Non ha pensato, si è soltanto seduta e ha suonato, lasciando andare ciò che provava. Sofia, seduta poco più in là, è rimasta incantata dal suo modo di suonare "Sign of the times" ed è rimasta ad ascoltarla senza respirare. 

Matilde ha imparato gli accordi a memoria, ha visto così tanti video sulla versione di quella canzone al piano, che ha memorizzato ogni nota, visualizzando nella sua mente ogni singolo movimento delle dita, ricreando una melodia malinconica e appassionata allo stesso tempo.

Avrebbe davvero bisogno di parlare con sua madre, di confidarsi con lei, di dirle ciò che sta vivendo, ciò che sta provando, perché non si è mai sentita così combattuta come quando Harry la guarda negli occhi.

È già stata innamorata, ma nessuno è mai riuscito ad entrarle sotto la pelle come ha fatto lui. 

Al liceo ha conosciuto Luca, con il quale è stata due anni. Lui era il classico bravo ragazzo, che sopportava anche tutti i suoi scleri per gli One Direction. A dividerli è stato lo sport a cui lui era molto legato: lo sci. Lo praticava a livello agonistico, lo impegnava molto, ed è stato questo il motivo che li ha portati a lasciarsi. Luca piaceva molto sia a suo padre che a suo fratello. Poi ha avuto diverse storie, ma niente di serio.

Finito il liceo ha iniziato a mostrare interesse per i "cattivi ragazzi", solo per far arrabbiare Joseph. 

Quando si sono trasferiti a Roma ha conosciuto Michele. Figlio di papà, sfrontato, a cui piaceva vivere senza pensieri, menefreghista. Michele è una botta di vita per Matilde, che fino a quel momento era rimasta ferma in una sorta di limbo, dopo la morte della madre. 

Matilde si lascia prendere da lui al punto di rischiare di deragliare dal suo percorso universitario, perché Michele la fa sentire viva. Joseph non ha mai sopportato quel ragazzo dai capelli lunghi e strafottente, lui e la sorella hanno avuto un lungo periodo in cui non facevano che litigare. Per un attimo aveva pensato di mollare tutto per Michele. Lorenzo ha perso le staffe più volte con lei a causa di questo.

È stato lo stesso Michele a farla tornare nei ranghi, facendosi beccare con Silvia, la sua migliore amica. Matilde ha sofferto molto, si è sfogata con Sofia anche se era lontana, per poi prendersi in giro a vicenda per l'assurda coincidenza dei nomi dei loro ex: Michele e Mike.

Alla fine ha eretto un muro enorme, un muro che non prevede alcuna distrazione tra lei e il suo obiettivo: diventare un bravo chirurgo ortopedico.

Ed è per questo che è così confusa da quando il cantante per il quale ha perso la testa come fan, non fa che girarle intorno, come un'ape in cerca del polline. Lui è stato l'unico a varcare quel muro e lo fa ogni volta che ce l'ha di fronte, senza la benché minima difficoltà, come se lui conoscesse un passaggio segreto per arrivare al suo cuore.

Lui è la sua unica eccezione.

È questo che l'ha spinta a suonare proprio quel brano, perché oggi, più di altri giorni, il pensiero dei suoi occhi, del suo sorriso, di tutto quello che prova quando è con lui, non l'abbandona. Ha bisogno di lasciare andare qualcosa o imploderà presto.

È più o meno a metà brano che Harry arriva a casa Malik. Si ferma dietro alla porta e resta affascinato dalle note che arrivando dall'interno dell'appartamento. Ha sentito diverse versioni della sua canzone al piano, ma questa lo lascia senza parole. 

«Dio, Mati, è meravigliosa!» esclama Sofia al termine del brano, alzandosi per andare ad abbracciare la cugina.

«Grazie, Sof».

«A Harry piacerebbe, ne sono sicura».

«Harry non dovrà mai saperlo, chiaro?» le dice seria.

Il suono del campanello le interrompe. 

«Chi può essere?» si domanda Sofia, andando verso la porta. 

Zayn è allo studio di registrazione e comunque ha le chiavi, Pilar ha il giorno libero, e il custode non fa passare nessuno che non sia autorizzato. Con questi pensieri, la ballerina si avvicina allo spioncino e resta sorpresa nel vedere il cantante.

«È Harry» sussurra in direzione di Matilde.

«No!» riesce a dire la rossa, senza uno straccio di spiegazione.

«Non posso lasciarlo fuori» chiarisce, prima di aprire la porta e sorridergli. «Ciao, Harry. Come mai da queste parti? Zayn è in studio» si affretta a dire.

«Lo so, vengo da lì. Devo prendere alcuni spartiti che gli servono» le spiega, entrando nell'appartamento, notando Matilde ferma vicino al piano. «Eri tu che suonavi?» le chiede.

Matilde non riesce a parlare, ritrovarselo davanti proprio in quel momento l'ha mandata nel pallone, ma è Sofia a cercare di tirarla fuori dall'imbarazzo.

«No, no... noi... stavamo guardando un video... un video ad alto volume» azzarda, avvicinandosi alla cugina.

«Un video?» chiede ironico, sorridendole come fa sempre, facendole rammollire le gambe e azzerandole la mente.

«Sì, un video. Bravissima quella ragazza che suonava, vero Mati?» le domanda la cugina, nel tentativo di farla parlare, ma lei è ancora imbambolata davanti a lui, lui che vorrebbe riempire di baci, e contemporaneamente vorrebbe non aver mai conosciuto. 

Le sta stravolgendo ogni programma e lei non era pronta a tutto questo.

«Un video» ripete Harry. «Bè, mi piacerebbe vederlo, un giorno, magari potrei farle i complimenti, perché era davvero, davvero, brava» afferma sicuro, guardando Matilde negli occhi.

«Sì, magari... un giorno...» ribatte Matilde con un filo di voce.

«Quindi, Harry, cercavi degli spartiti?» chiede Sofia, cercando di aiutare sua cugina.

«Sì, Zayn ha detto che sono in una cartellina rossa in camera vostra».

«Te li prendo subito».

*

Matilde si è sentita in imbarazzo come poche volte le era capitato, ma ha apprezzato oltre ogni modo il fatto che lui abbia fatto finta di credere alla cazzata del "stavamo guardando un video".

Indossa il cappello di Harry e accarezza il piano con un sorriso.

«Ciao, Sof, io vado!» urla dal salotto, per farsi sentire da sua cugina, che subito si affaccia dalla cucina.

«Ciao, salutami Cassie» le dice, accompagnandola alla porta.

«Perché non vieni anche tu?» le chiede la rossa, poco prima di uscire.

«Zayn sta per tornare, ho voglia di stare con lui. Sta lavorando tanto e abbiamo sempre poco tempo per stare insieme».

«Okay, ma promettimi che un giorno di questi usciremo io e te».

«Promesso».

Le due ragazze si salutano, la rossa sale in macchina con Cassie e Spencer, per andare al locale dove trascorreranno la serata. È serena, rilassata, intenzionata a trascorrere qualche ora senza pensieri. Luise, Steph e Ross le hanno detto di non pensare al lavoro e lei ci sta provando con tutte le sue forze. 

Ed è questo che fa per tutto il tempo: spegnere la mente. Ride, scherza, si diverte. Brinda insieme a Cassie, a Sammy, accompagnate da Spencer e Thomas, il quale si alza dallo sgabello sul quale è seduto quando sente vibrare il suo telefono. Si allontana per rispondere, poi torna e bisbiglia qualcosa all'orecchio di Spencer. Matilde ignora del tutto il comportamento dei due ragazzi, trascinando di nuovo Cassie e Sammy in pista per ballare.

Matilde si scatena, mentre Harry sta entrando nel locale, per poi raggiungere Thomas al bancone. Il nuovo arrivato saluta tutti i presenti, poi si siede accanto al chitarrista, sorseggiando dal bicchiere che gli è stato offerto. Si accorge subito della presenza della rossa e i suoi occhi restano incollati su di lei. 

È così serena, così bella, che lui non può guardare da nessun'altra parte.

«Cazzo, Styles, ti stai mangiando la tua nuova musa con gli occhi» lo prende in giro Thomas.

«Musa? Mi sembra un po' esagerato, Tom» ribatte Harry, nel tentativo di depistarlo.

«Quindi vuoi farmi credere che le nuove canzoni che stiamo provando e incidendo non hanno nulla a che vedere con lei?» lo provoca ancora il chitarrista, facendolo sorridere.

«Sei sempre stato lo Sherlock del gruppo» ammette. «Lei non è la nuova musa» continua, senza toglierle gli occhi di dosso. «Credo che lei sia la mia musa» confessa senza rendersene conto.

«E cosa ti trattiene, Harry?».

«La paura che mi sfugga dalle mani» dice a bassa voce, come se usare un volume di poco più alto potesse farla davvero scappare.

Matilde è così sorridente, così spontanea, forse aiutata da quel po' di alcool che ha mandato giù. Continua a ballare, ignara delle occhiate degli uomini, soprattutto quelle di Harry. È così serena che non la turba nemmeno l'affermazione di Cassie.

«Styles è qui, e non fa che guardarti» le dice la mora.

Per un millesimo di secondo pensa di scappare, ma è un tempo così breve che il resto di lei prende il sopravvento. Matilde cerca lo sguardo di Harry, lo trova fisso nel suo. Si sorridono, Matilde gli sorride e riprende a muoversi meno spensierata e più sexy. 

Era quello che serviva al cantante per smettere di fare da spettatore e alzarsi per raggiungerla. Cammina verso di lei sorridendo. Matilde non si allontana, continuando a muoversi solo per lui. I movimenti della rossa rallentano, fino quasi a fermarsi quando Harry le si posiziona davanti, mettendole le mani sui fianchi, avvicinando le labbra al suo orecchio.

«Dottoressa Coser... tu mi farai impazzire» le sussurra, facendola restare senza fiato. «Carino il cappello» continua, allontanandosi per guardarla negli occhi.

«Grazie» replica, posando le mani sul suo torace. Non sa se lui ha riconosciuto il suo cappello oppure no, o se semplicemente faccia finta di niente, ma non le importa in questo momento.

Non si dicono altro, non ne hanno bisogno in questo momento. A loro basta guardarsi, perdersi per qualche istante nel loro mondo. Continuano a ballare, lo fanno per tutta la sera, coinvolgendo anche gli amici, ma senza smettere di guardarsi. Matilde beve ancora un paio di bicchieri, Harry le fa compagnia. Si siedono poi al bancone e Matilde è ormai bella che andata. È questo che la spinge a fargli tante domande sul nuovo disco, sulle nuove canzoni che sta provando. Harry resta sul vago, ma apprezza molto il fatto che lei sia così curiosa e si interessi del suo lavoro.

Quando si fa tardi Cassie trascina via Spencer, Thomas e Sammy dovrebbero allungare di molto per accompagnare a casa Matilde, che dice loro di non preoccuparsi.

«Alla fine restiamo sempre io e te» nota Harry.

«Dici che è un caso?» domanda Matilde ironica, con un piccolo sorriso.

«E tu sei sempre brilla, quando succede» continua il cantante.

«Ma non è assolutamente vero, Styles» dichiara convinta, puntandogli un dito contro, facendo ridere Harry che nota la sua postura instabile.

«Come dici tu» ribatte senza contraddirla. «Dai, andiamo, ti porto a casa» le dice, allungando una mano nella sua direzione, mano che lei si affretta a stringere.

«Okay, grazie».

Una volta in macchina lei armeggia con la radio perché vuole distrarsi: ha una discreta dose di alcool in corpo e sa bene come reagisce la sua mente in situazioni come questa, soprattutto se è seduta accanto a Harry, nella sua macchina, a una distanza tale che le permette di sentire il suo profumo e...

«Oddio, questa canzone!» esclama ad alta voce, quando le note di "Sorry" di Justin Bieber riempiono l'abitacolo.

Is it too late now to say sorry?

è troppo tardi ora per chiederti scusa?

Yeah I know that I let you down

Yeah lo so che ti ho deluso

Is it too late to say I'm sorry now?

è troppo tardi per chiederti scusa ora?

Matilde canta e accenna qualche mossa di danza, nonostante sia bloccata dalla cintura di sicurezza. Harry si lascia trascinare dalla sua allegria, canta con lei, ride con lei, e "balla" con lei, accennando le stesse mosse.

«Sarebbero delle scuse molto sexy, cantate in questo modo» afferma la rossa, quando la canzone volge al termine, e lui sorride scuotendo la testa nel sentirglielo dire.

Quando arrivano sotto casa, per Harry è naturale scendere dalla macchina e accompagnarla fino alla porta dell'appartamento di Zayn e Sofia. Matilde si ferma e si volta verso di lui, appoggiando la schiena al muro, perché la sua andatura continua a essere instabile. Harry la guarda, si avvicina senza rendersene conto. Gli occhi azzurri della rossa non vedono altro che quelli verdi di lui. Il cantante ha la quasi certezza che, se la baciasse in questo momento, non lo respingerebbe, ma è di nuovo brilla, non è lucida.

Per un attimo cede alla forte tentazione di avvicinarsi ancora a lei, per un breve attimo fa combaciare i loro corpi, sfiora il viso di Matilde con il suo, mentre intreccia le sue dita con quelle di lei. La rossa resta immobile, Harry legge la paura nei suoi occhi e, all'ultimo momento, si allontana.

«Buonanotte, Mati».

La ragazza non risponde, lui si è portato via la sua aria, la sua voce, e anche il suo cuore.

La ragazza non risponde, lui si è portato via la sua aria, la sua voce, e anche il suo cuore

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Ed eccoci qui con la seconda parte della loro serata. Ci lasciano sempre sulle spine, come davanti a una fetta di torta che non possiamo mangiare. Matilde quando cediiiiii???

Quindi, abbiamo conosciuto una piccola parte del passato di Matilde, le sue motivazioni per cui è così chiusa all'idea di una relazione che, in questo caso, porterebbe con sé notevoli difficoltà, vista la popolarità di lui. Ma non sappiamo quanto sia determinato il nostro Harry a raggiungere il suo obiettivo. Tra parentesi... non avete notato quanto lui sia cambiato dall'inizio della storia? Quanto le sue attenzioni per Matilde lo coinvolgano sempre di più?

Nel prossimo capitolo ci sarà un piccolo colpo di scena, non vedo l'ora 😉

Eccoci di nuovo qui... Vi aspettavate che la Dott.ssa Coser sapesse suonare il piano?!?... Dite che Harry avrà capito che era lei a suonare?!? 😉... Abbiamo scoperto anche un po' il passato della dolce Mati... E il perché sia così "chiusa" ai sentimenti... Anche se quando si tratta di Harry Styles non è proprio sicura di volersi chiudere.... Aaaahhhh... E niente socia io continuo a sospirare.... A voi tutte grazie sempre di esserci ❤️... Ci leggiamo al prossimo aggiornamento ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍
 

 

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Capitolo 19
*** Solo per i tuoi occhi ***


If I could fly
Se potessi volare

I'd be coming right back home to you
starei tornando a casa da te

think I might
Penso che potrei

Give up everything just ask me to
Rinunciare a tutto, se solo me lo chiedessi

"If I Could Fly"

One Direction

§§§§§§§§§§§§§§§§

Alla fine ha ceduto e l'ha fatto: ha dato retta allo stupido consiglio di Harry e ha organizzato una piccola festa per l'inaugurazione del suo nuovo appartamento.

Quando l'ha visto per la prima volta era al telefono con suo padre, ha varcato la soglia mentre sentiva la sua voce attraverso l'auricolare, raccontandogli in tempo reale ogni sua impressione. Matilde ha adorato ogni dettaglio, ogni angolo, ogni centimetro della sua nuova casa e stasera ha deciso di condividerlo con le persone a cui tiene di più.

Gli unici a mancare sono i suoi colleghi – Luise e Steph erano di turno al pronto soccorso e Ross ha pensato che non fosse il caso di presentarsi da solo in mezzo a tutte quelle celebrità. Per questo Matilde ha organizzato una cena solo per loro.

Si è dedicata alla preparazione di finger food per tutta la mattina, il pomeriggio l'ha trascorso a studiare al PC, seduta a gambe incrociate sul divano. Si è distratta un paio di volte quando si è lasciata trasportare dai ricordi. Ha aperto You Tube e ha riguardato un video che aveva realizzato qualche anno fa, quando era un'adolescente in pieno scompiglio ormonale. Ne aveva visti tanti, ma ha voluto realizzarne uno anche lei, così, ha preso diverse immagini di Harry Styles e le ha combinate con altre di una ragazza, creando un montaggio decisamente romantico.

Non faceva che sognare e fantasticare su di lui – non che abbia mai smesso.

Quando si è resa conto che si stava facendo tardi, ha smesso di studiare ed è andata a prepararsi per ricevere i suoi ospiti, dimenticando il computer sulla penisola del divano; acceso, ma in stand-by.

Arrivano più o meno tutti nello stesso momento: Zayn e Sofia, Spencer e Cassie, Will e Peter, Niall, e poi lui, che è sempre l'ultimo, che si fa sempre attendere. Matilde tenta di ignorare il fatto che Harry non sia ancora arrivato e chiacchiera con Niall, per evitare di tenere d'occhio l'orologio.

C'è chi chiacchiera seduto vicino al bancone, chi sul divano. Quando Harry arriva, è Niall ad aprire la porta, perché lei è impegnata in cucina. Lui la saluta e lei lo invita ad accomodarsi. Il cantante si guarda intorno curioso, poi si dirige verso la penisola. Ma mentre gli altri hanno ignorato la penisola e il PC che è rimasto lì sopra, Harry sta puntando proprio a quello, con una scusa.

«Voglio testare la comodità di questa penisola... Mati c'è il tuo PC qui sopra... Lo sposto» dice ad alta voce.

Lei, che è presa a sfornare delle quiches, risponde distrattamente. «Sì, grazie Harry. Anzi, se puoi spegnilo e poggialo sul tavolino» gli dice sovrappensiero.

È un attimo: lei si ricorda cosa stava guardando. Vorrebbe rimangiarsi ciò che ha detto, essere più veloce della luce per raggiungerlo, ma lui ha già attivato il display e si ritrova davanti il video messo in pausa.

«Harry lascia stare... Faccio io...» urla lei, solo che ha già premuto play.

La musica dei 1D si diffonde per casa. Lui mette su il suo sorrisino. Zayn si sporge per buttare un occhio insieme a Niall e Will. Cassie e Sofia si voltano verso Mati che molla le quiches sul bancone e si fionda su Harry per strappargli il PC di mano.

«Non. Una. Parola, Styles... Neanche una» lo minaccia, tenendo ben saldo il computer chiuso tra le mani.

Zayn e Niall la guardano con comprensione. Harry invece la sfida, non può farne a meno.

«Te lo avevo detto ,Horan, che eri una copertura» afferma sicuro del fatto suo.

Matilde, il PC, vorrebbe tirarglielo in testa, ma ci pensa Will a metterle un braccio intorno alle spalle e a riportarla verso il bancone.

«Mati respira... Non dargli questo vantaggio» le sussurra Peter. Lei gli sorride e si lascia abbracciare.

Dopo quel breve attimo di imbarazzo, tutti tornano a chiacchierare con tranquillità. L'inaugurazione è un successo. Tutti le fanno i complimenti per la casa, per la sua cucina, e Harry non fa che tenere gli occhi su di lei per tutto il tempo. È quando Matilde si alza per sparecchiare che lui le si avvicina, con la scusa di aiutarla con la lavastoviglie.

«Carino il video, rossa» le dice con un gran sorriso ironico. «Ma non ricordo di aver girato video in cui bacio una ragazza» continua, nel chiaro tentativo di metterla in imbarazzo di nuovo.

«Harry, per favore... non significa nulla, okay?» gli dice lei secca, nel tentativo di smorzare qualsiasi idea gli stia passando per la testa.

Si allontana da lui, per dare una pulita ai piatti, prima di caricarli nella lavastoviglie. Harry le si avvicina, si appoggia a lei da dietro e le sussurra all'orecchio.

«Se non significa niente, perché lo stavi guardando?»

«Harry... io... per favore...» Matilde è in carenza d'ossigeno, per questo balbetta e non riesce a formulare nessuna frase di senso compiuto, perché quando le è così vicino, quando le sussurra all'orecchio, lei perde le sue facoltà mentali.

Il cantante ha già ottenuto diversi "successi" – se così vogliamo chiamarli – durante la serata, e crede che, per il momento, può lasciarla respirare.

«D'accordo, Rossa, mollo la presa, ma solo perché ho bisogno del bagno» le dice, allontanandosi da lei.

«È al piano di sopra, in fondo al corridoio».

«Grazie, dottoressa» replica con un filo di voce.

Matilde torna a respirare quando sente i suoi passi allontanarsi. È in quel momento che inspira profondamente, per poi espirare, come tornata a galla da un'apnea.

Harry sale lentamente le scale, cammina verso la porta che gli ha indicato Matilde, ma quando passa davanti a quella che ha capito essere la sua camera da letto, proprio non può resistere. Si ferma di fronte alla porta, poggia una mano sulla maniglia, che poi abbassa lentamente, avendo accesso alla stanza di Matilde.

Non dovrebbe entrare, dovrebbe limitarsi a restare sulla soglia e a dare un'occhiata superficiale. Non dovrebbe osservare avidamente tutti i dettagli che i suoi occhi riescono a fissare. E non dovrebbe avvicinarsi a guardare le foto appese alla parete, eppure lo sta facendo. Resta incantato da quel sorriso tutto lentiggini mentre abbraccia il fratello, o nelle immagini con il padre. Sorride nel vedere le tante foto con Sofia, alcune anche con Zayn. Gli si stringe il cuore quando vede una ragazzina dai capelli rossi che si stringe a una donna che non le somiglia così tanto fisicamente – Matilde ha preso tutto dal padre – ma con la stessa luce negli occhi.

"Quella dev'essere sua madre e tu stai invadendo la sua privacy" dice a sé stesso, voltandosi per uscire dalla stanza, ma la sua attenzione viene attirata da un oggetto appeso sopra al letto.

È un cappello, lo stesso che Matilde indossava qualche sera fa in quel locale, ma la cosa che lo sconvolge di più è la foto accanto a quel cappello, cappello che inizia a sospettare possa essere suo. Nella foto c'è lei, non molto più giovane di adesso, che sta abbracciando un ragazzo.

«Cazzo, sono io!» esclama a bassa voce. Afferra quella foto e la osserva con attenzione. «E questa sei tu, Mati» mormora.

Per un attimo, nella sua testa è confusione totale; una serie di flash si sovrappongono, mentre vengono a galla i suoi ricordi. La fan entrata all'ultimo momento nel back-stage, lui che le sorrideva perché la ragazza non riusciva a spiccicare parola. Le ha parlato, ma lei restava in silenzio, con quegli occhi azzurri fissi nei suoi. Poco alla volta ricostruisce quel momento: qualcuno scatta una polaroid, poi lui decide di firmarla. Osserva l'immagine mentre scava nella sua memoria, alla ricerca di quello che aveva scritto. È un ricordo molto vago, ma quell'incontro gli aveva lasciato qualcosa. La ragazza l'aveva ispirato al punto tale che nei giorni successivi aveva scritto una canzone ricordando quello sguardo.

«Oh, cazzo!» esclama alla fine scioccato, quando ricorda tutto.

Era rimasto colpito da quello sguardo, dai suoi occhi. Le aveva chiesto un paio di volte il nome, ma lei continuava a guardarlo. Così, aveva girato la foto e aveva scritto: "Alla ragazza dai capelli colore del fuoco e dagli occhi colore dell'oceano", poi le aveva ridato la fotografia, dicendo le parole che lo avrebbero portato a comporre quella canzone.

«Solo per i tuoi occhi...» mormora con un filo di voce, mentre la sua mente diventa un tale casino che non ci capisce più nulla, tranne per il fatto che capisce di aver avuto ragione quando diceva che l'aveva già vista, che si erano già conosciuti. Volta la foto ed è la sua calligrafia quella che vede, con le parole che ha ricordato. «Ho scritto una fottuta canzone per te, rossa» dice ancora, tenendo gli occhi incollati alla foto. «Cazzo» impreca ancora, incapace di dire altro, ricordandosi anche del bacio sulla fronte che le aveva dato prima che lei andasse via, trascinata a forza dalla sicurezza, perché di lasciare il back-stage non voleva saperne.

Sospira rumorosamente, anzi sbuffa. È confuso, molto confuso. Rimette la foto dove l'ha trovata, poi esce dalla stanza e torna al piano di sotto, dimenticandosi che avesse bisogno del bagno. Quando raggiunge il gruppo, i suoi occhi incrociano quelli di Matilde e lei capisce che c'è qualcosa di diverso nel suo sguardo. Anche Harry vede le cose diversamente, adesso. Solo qualche minuto fa, avrebbe rivelato ai quattro venti la sua scoperta, ma ora no, ora è diverso.

È successo qualcosa nella sua testa, qualcosa che ha mandato in corto tutto il suo spirito provocatorio. Ha bisogno di raccogliere le idee, di capire ciò che prova. È per questo che trascorre il resto della serata nella più totale tranquillità. Non la provoca, non la stuzzica, ma la osserva, più di quanto abbia mai fatto finora.

Matilde ha colto la differenza del suo comportamento. Harry non è mai stato così tranquillo nei suoi confronti e non capisce cosa gli sia successo. Non immagina quello che lui ha scoperto e non si capacita del fatto che lui sia così remissivo.

A fine serata, è tra i primi a lasciare casa sua, perché non sa bene come reagirebbe se restasse solo con lei. È il momento del saluto che sconvolge entrambi, perché non è il solito bacio sulla guancia. Harry l'ha guardata, poi le ha messo una mano sulla nuca e le ha dato un bacio sulla fronte, per poi sorriderle, mentre lei – senza fiato per l'ennesima volta – l'ha guardato allontanarsi, con la strana sensazione di deja vù a riempirle la testa e il cuore.

 Harry l'ha guardata, poi le ha messo una mano sulla nuca e le ha dato un bacio sulla fronte, per poi sorriderle, mentre lei – senza fiato per l'ennesima volta – l'ha guardato allontanarsi, con la strana sensazione di deja vù a riempirle la testa ...

Matilde e Sofia

Matilde e Sofia

Matilde

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Che dire di questo capitolo... come si dice "breve, ma intenso".

Grazie alla sua curiosità, e alla foto, Harry è tornato mentalmente indietro nel tempo, ricordando un momento particolare che ha vissuto con lei, ma che aveva completamente rimosso. E ora che ne farà di queste informazioni?

Io mi taccio, perché ho trascorso il pomeriggio a scrivere il capitolo successivo a questo e sono molto instabile emotivamente, quindi mi fermo qui...

Benvenute a casa della Dott.ssa Coser... Alla fine ha seguito l'idea di Harry... Una bella inaugurazione... Lui non perde l'occasione per metterla in imbarazzo... Anche se pure lei è un po' distratta... :)È tempo per Harry di mettere in moto gli ingranaggi che muovono i suoi ricordi... Il curiosone... Si improvvisa esploratore nella camera della rossa e trova la famosa foto di loro due insieme... Con tanto di dedica... Alla fine aveva ragione... L'aveva già vista... ma non poteva di certo immaginare che doveva tornare così indietro... Forse ha ragione a dire che Mati è la sua Musa... Dato che già senza conoscerla e senza sapere il suo nome... lo aveva ispirato per scrivere una delle canzoni più belle dei 1D... Almeno per me.... (è la mia preferita dei 1D socia) ❤️... Questa cosa lo destabilizza... Come si comporterà da adesso in poi?... Dite che mollerà un po' la presa? :)Io e la mia socia magica vi aspettiamo al prossimo aggiornamento ❤️Grazie sempre di esserci ❤️ ❤️ ❤️ 

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 20
*** E io sono una distrazione per te? ***


The moon above you and the streets below
La luna sopra di te e le strade sullo sfondo.

Hold my breath as you're moving in
Non appena ti avvicini trattengo il fiato,

Taste your lips and feel your skin
Gusto le tue labbra e sento la tua pelle.

When the time comes, baby don't run, just kiss me slowly
Quando arriverà il momento, piccola non andare di fretta, ma baciami lentamente.

"Kiss me slowly"

Parachute

~~~~~~~~~~~~~

Ormai sono mesi che Harry tampina Matilde, che la cerca, che le telefona. Qualche volta si è presentato nel parcheggio dell'ospedale, alla fine del suo turno, con un caffè caldo. Le ha chiesto spesso di uscire a cena, ma lei ha sempre rifiutato.

"Non posso... sai, devo studiare... domani devo alzarmi presto... non vorrei che ci vedessero insieme, poi come gestisci il gossip?... no, no, meglio di no"

Era riuscita a evitarlo.

Almeno fino a stasera.

Harry è passato a casa di Zayn e Sofia, tramite la quale, attraverso un paio di domande ben mirate, è riuscito a sapere l'orario in cui avrebbe finito il suo turno. È quasi ora di cena quando Matilde esce dall'ospedale. I suoi occhi si spalancano quando lo vede in piedi, appoggiato alla fiancata dell'auto, che le sorride.

Lei cammina a passo spedito verso di lui, cercando di fare in modo che resti esposto agli sguardi della gente il meno possibile.

«Harry? Che ci fai qui? Ancora...» Matilde sottolinea con forza l'ultima parola, mentre lui sorride divertito.

«Buonasera anche a lei, dottoressa Coser».

Matilde sospira, poi sorride con lui. «Ciao, Harry».

«Ecco... così va meglio» le fa notare divertito.

«Sul serio, che ci fai qui?» gli domanda di nuovo, meno agitata e più sorridente.

Harry le si avvicina e le sussurra all'orecchio. «Sali in macchina. Ti porto a cena e non accetto un rifiuto come risposta». Si allontana, la guarda, le sorride.

Matilde immagina di essere già morta e finita in paradiso, poi cerca di riprendersi. «Okay, Styles, ma solo perché sto morendo di fame» risponde.

«Ottimo» ribatte Harry, per poi aprirle la portiera. «Prego, dottoressa» le dice, invitandola a salire.

«Grazie» replica Matilde, sorridendo mentre prende posto sul sedile del passeggero.

Harry fa il giro dell'auto, si mette al volante, per poi accendere l'auto e immettersi nel traffico. Accende la radio e scoppiano a ridere quando trovano una stazione che sta trasmettendo "Sign of the times".

«Ti faccio una confidenza» dichiara Matilde, con l'aria di chi sta per rivelare qualcosa di importante.

«Wow, mi sento onorato» la prende in giro il cantante, ripensando a quando l'ha sentita suonare il piano. Forse è quello che sta per confessargli.

«Cretino» ribatte lei ridendo, nel vedere la sua espressione divertita.

«Dai, scherzo, continua».

Matilde sorride al ricordo di quel giorno. «Mentre atterravo a New York per la prima volta, nelle cuffie avevo te che cantavi proprio questa canzone».

«Beh, allora era proprio destino che ci incontrassimo, Rossa» le dice, senza allusioni al pianoforte e al fatto che lei stesse ascoltando la sua musica.

Matilde torna a sorridere, non aggiunge altro, anche se vorrebbe dirgli che si sono già incontrati, ma che lui non può ricordarlo, con tutta la gente che ha incontrato negli anni che ha trascorso nella band. Guarda fuori dal finestrino e si rende conto che Harry sta uscendo dalla città.

«Ma dov'è questo ristorante?» gli chiede curiosa.

«E chi ha parlato di ristorante?» ribatte sempre più divertito.

«Harry!» lo rimprovera, voltandosi di scatto verso di lui, facendolo ridere.

«Tranquilla, non ho cattive intenzioni. Ho detto che ti porto a cena» ripete, guidando rilassato. Dopo un tratto in salita, rallenta e parcheggia. «Eccoci qui».

Lei si gira e davanti ai suoi occhi si apre uno splendido panorama di New York.

«Wow, è bellissimo» afferma, osservando la città dal punto panoramico in cui lui l'ha portata. La guarda, gli piace il fatto di averla stupita. Lei poi si gira verso di lui guardandolo con sospetto. «Styles, io qui non vedo ristoranti».

«Ripeto, Coser, io non ho parlato di ristoranti» dice con un sorriso. Nel frattempo scende dall'auto e sale sedile dietro. «Coser, che fai, mi raggiungi?» le domanda, dopo essersi seduto.

Lei si volta indietro. «Stai scherzando?»

«Avanti, Mati, ti ho detto che ti avrei portato a cena» afferma, con quel sorriso impertinente. Lei lo guarda malissimo, finché non lo vede armeggiare e tirare fuori delle scatole con scritte cinesi.

«O mio Dio! Hai preso cinese?»

«E già... allora, adesso vieni qui? Altrimenti mi metto a mangiare da solo».

Lei scende in fretta e lo raggiunge dietro. Si accomoda incrociando le gambe e inizia subito a curiosare nei contenitori. Harry ha preso un po' di tutto: involtini primavera, ravioli al vapore, spaghetti di soia alle verdure, pollo con funghi shiitake e altre cose. I due si armano di bacchette e iniziano a mangiare. Si raccontano le loro giornate, lei gli racconta della Ferguson, di come sia integerrima, ma che è così dura perché ci tiene a loro. Lui le parla del lavoro in studio e di alcuni eventi a cui deve partecipare. Si guardano, si sorridono, Matilde gli racconta del rapporto con suo padre, di quanto lui la supporti, di quanto sia importante per lei non deluderlo. Harry le confida quanto gli manchi la sua famiglia e come, alcune volte, vorrebbe tornare in Inghilterra. Matilde si perde ad ascoltarlo e lui si perde a guardare gli occhi di lei. Non si rendono conto che si è fatto tardi. si guardano in silenzio, finché Matilde abbassa lo sguardo e nel farlo si accorge che è rimasto un solo raviolo.

«Oh, che peccato, ne è rimasto uno solo» dice sollevando lo sguardo su Harry, sorridendogli.

«Non sfidarmi, Coser» ribatte lui, con quel sorriso impertinente.

«In guardia, Styles» lo avverte, puntandogli una bacchetta contro. «Se vuoi quel raviolo dovrai combattere».

Lui ride, poi incrocia le sue bacchette con quelle di lei. «L'hai voluto tu».

E così iniziano una lotta con le bacchette alla conquista del raviolo. Alla fine è Harry ad avere la meglio e si porta il raviolo alla bocca, sotto lo sguardo imbronciato di Matilde. Lui ne morde metà e poi sorride, avvicinando l'altra metà alla bocca di lei. «Dato che sono un gentiluomo, ho deciso di condividere. Apri la bocca».

In un attimo, la situazione divertente e giocosa, per Matilde diventa equivoca e imbarazzante. «Non ci penso nemmeno» gli dice incrociando le braccia, e nella sua mente già corre veloce l'immagine di lei che apre la bocca per lui, mentre la imbocca, solo che sembra ad alto tasso erotico e la cosa la manda in confusione.

«Sei sicura? Guarda che non te lo chiederò un'altra volta».

Lei si finge offesa e gira il viso verso il sedile davanti, nel tentativo di nascondere il rossore sulle sue guance

Harry sorride, perché quel rossore l'ha già visto, e lentamente si porta il raviolo vicino alla bocca

Matilde, che lo sta guardando di sottecchi, a quel punto non resiste. Ha bisogno di alleggerire i suoi pensieri e fa tornare il tutto su un piano più leggero

«No, vabbè, non posso rinunciare alla tua offerta da gentiluomo».

La sua intenzione era quella di voltarsi velocemente e rubargli il raviolo, ma lui le sorride e lei non capisce più niente. Harry le avvicina il raviolo alla bocca e stavolta si lascia imboccare. Il cantante si perde a guardare le labbra della rossa che si chiudono intorno alle bacchette. Si guardano per un attimo, poi lei distoglie lo sguardo e inizia a raccogliere i contenitori vuoti. Harry non insiste e l'aiuta, poi tornano sui sedili anteriori.

«Grazie, Harry» gli dice, prima di agganciare la cintura di sicurezza.

«E di che?»

«Della serata, della cena, della compagnia...»

«Grazie a te, Mati». Si guardano ancora, poi lui tende una mano e la porta sulla guancia di lei. «Sei così bella, Matilde» si lascia sfuggire con un filo di voce.

«No... non è vero... sono una ragazza normalissima, anzi ultimamente non sono neanche accettabile... ho le occhiaie, i capelli arruffati, non riesco più a dormire bene...» balbetta a disagio e lui riesce a sentirlo tutto quel disagio.

«Mi stai velatamente chiedendo di portarti a casa?» le domanda, immaginando già la sua risposta.

Lei sospira combattuta. «Sì... per favore».

Harry le sorride, poi si volta e mette in moto, ma non è sicuro di volersi arrendere, non stasera che è arrivato così vicino a lei. Il viaggio di ritorno è silenzioso, lei guarda fuori dal finestrino, lui ogni tanto si volta a guardarla, soprattutto quando la vede mettersi quel lucidalabbra alla fragola, di cui gli arriva forte l'odore al naso. Quando arrivano sotto casa di lei, lui parcheggia e scende velocemente dall'auto, per andare ad aprirle la portiera.

«Styles, se continui a essere così gentile non ti riconosco più» gli dice sorridendo, poi scende dall'auto si avvicina al portone d'ingresso, con lui alle sue spalle, per poi voltarsi a salutarlo.

È quello il momento in cui lui decide di andare fino in fondo. «Matilde, tu mi piaci» le confessa sincero.

Lei si irrigidisce a quella rivelazione. «No, ma che dici? Come faccio a piacerti? Non sono mica una fotomodella, io? Insomma dai, ti starò simpatica, okay, ma...»

«Matilde, tu parli troppo quanto vai nel panico» le dice con un gran sorriso, interrompendola mentre le si avvicina pericolosamente. «E comunque mi piace anche questo di te».

«Dai, smettila, io sono noiosa, la mia vita è noiosa. Adesso devo pensare a studiare, non voglio deludere mio padre, non voglio distrazioni» Matilde cerca di usare il tono più convincente possibile, solo che Harry continua a sorridere soddisfatto, come se avesse già vinto.

Il cantante le si avvicina ancora di più, le cinge la vita con un braccio, e la guarda dritto negli occhi. «E io sono una distrazione per te?»

«Sì, tu sei una distr...»

Ma non finisce di parlare, che le labbra di Harry sono sulle sue. Mati si irrigidisce, cosa che induce lui a staccarsi un po' e ad aprire gli occhi. Quando si accorge che lei ha ancora gli occhi chiusi e la bocca leggermente socchiusa. Allora si avvicina e la bacia di nuovo. Matilde a quel punto spegne tutto e si lascia andare. Le sue mani affondano nei capelli di lui, si scambiano un bacio dolce e passionale, un bacio che scatena in loro una tempesta di emozioni mai provate prima. Un bacio che li catapulta lontani, senza fiato, senza pensieri, mentre il gusto del lucidalabbra alla fragola invade la bocca di Harry. È un sapore nuovo, è il sapore di Matilde, qualcosa che lo manda fuori di testa, mentre la rossa perde la ragione sulle labbra che ha sempre sognato, su quella bocca che ha solo immaginato, e che ora è soltanto sua, tutto quanto è suo.

Quando Harry si allontana per guardarla di nuovo, lei ha dimenticato ogni ragione che reputava importante per tenerlo lontano. Adesso riesce soltanto a sorridere, nello stesso modo in cui lui sorride a lei.

Tuttavia, nella sua testa, c'è ancora qualcosa che la blocca, anche se non capisce bene come o cosa sia. È questo che la spinge a salutarlo.

«Io... beh... ora... devo andare» balbetta a fatica.

«Sì, certo, devi riposare» ribatte lui, evitando di insistere. Non è questo il momento di farlo. L'ha baciata, lei si è lasciata andare, l'ha sentita completamente sua sotto le sue mani, ma non vuole forzare la mano.

«Già... sì...» gli dice, mentre lui allenta la presa e lei fa qualche passo indietro. «Allora... buonanotte, Harry, e grazie per la cena».

«Buonanotte, dottoressa, è stato un piacere» replica con un sorriso, senza mai distogliere gli occhi dai suoi.

Si sorridono. Matilde apre il portone, si gira un'ultima volta verso di lui per salutarlo con un gesto della mano. Harry le sorride, poi il portone si chiude restando in silenzio, un silenzio rotto dal rumore dei loro cuori che hanno preso a battere velocemente e allo stesso ritmo.

 

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Doppio aggiornamento perché non vedevamo l'ora di farvelo leggere. Le sentite le campane??? Io sento pure gli angeli cantare 😂😂😂

E niente ce l'hanno fatta!!!

Non mi dilungo, ma la mia meravigliosa socia vi allieterà con i suoi meravigliosi pensieri 😂

Il nostro Harry è uno che persevera, che sa quello che vuole. Dopo aver provato di tutto riesce a portare a cena la Rossa. Una cena... Come possiamo definirla? Al sacco? Ma volete mettere la vista e soprattutto la compagnia che le propone? 
Lui e Matilde si avvicinano molto, si conoscono ancora di più. Lei sembra ancora bloccata, ma lui... Lui ha deciso he questa volta non mollerà e finalmente si bacianoooooooooo... E io sospiro... Aaaahhhhh (niente, socia, Nun ce la fo 😂) Cosa succederà dopo questo bacio?   Mati continuerà a resistergli? E lui continuerà a insistere? Io e la mia socia sospirante vi aspettiamo al prossimo capitolo ❤️ grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 21
*** Stai giocando con il fuoco ***


'Cause girl, you're perfect (Girl, you're perfect)
Perché, ragazza, sei perfetta (ragazza, sei perfetta)

You're always worth it (Always worth it)
Vali sempre la pena (vali sempre la pena)

And you deserve it (And you deserve it)
E te lo meriti (e te lo meriti)

"Earned It"

The Weeknd

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Non l'ha ancora realizzato davvero. È stato come un sogno, molto vivido, ma pur sempre un sogno, come le è capitato di vivere tante di quelle volte che ne ha perso il conto.

Ha baciato Harry Styles. Harry Styles l'ha baciata. E mai, nemmeno una volta quando era successo nei suoi sogni, lei l'aveva lasciato solo come un idiota. No. Dopo averlo baciato succedevano un sacco di cose, solo che, nessuna di quelle, prevedeva che lei tornasse a casa da sola, che si mettesse a letto da sola, e che dormisse da sola.

Invece l'aveva fatto.

Aveva baciato Harry e se n'era andata. Aveva sbattuto la testa contro il muro, non appena era entrata in casa, poi si era infilata sotto la doccia. Fredda. Dopodiché si era messa a letto, aveva messo gli auricolari, per poi far partire un video qualunque che comprendesse almeno un primo piano di Harry Styles, solo per poter rivedere quelle labbra, che pochi minuti prima erano sulle sue.

Matilde ha vissuto in questo modo, da quando Harry Styles l'ha baciata. Ha continuato a ripeterlo mentalmente, scandendo bene nome e cognome ogni volta che quel pensiero le tornava in mente. E le è tornato in mente molte più volte di quante avrebbe voluto.

Oggi, però, è riuscita a concentrarsi. È stata una giornata molto impegnativa, ma piena di soddisfazioni. Il dottor Perry le ha anche fatto i complimenti per come è intervenuta nell'esposizione di un caso durante il giro visite.

È stanca, stanca ma soddisfatta.

«Ciao Bella».

Matilde solleva lo sguardo, quando sente la voce di Stephanie.

«Falla finita» ribatte la rossa ridacchiando, perché la sua amica non ha ancora smesso di prenderla in giro per quel tatuaggio sul suo polso, tatuaggio che ora è in bella vista, perché si sta cambiando per tornare a casa.

«In realtà, da un paio di giorni, sembri più la Bella Addormentata, sempre nel mondo dei sogni» continua la bionda, scansando all'ultimo momento il camice che la rossa le ha lanciato contro.

«Ho detto falla finita, Steph» ribatte Matilde, senza smettere di sorridere.

«Andiamo, perché non ti dai una possibilità?» le domanda la sua amica.

Matilde si è confidata con lei e con Luise, ha raccontato loro del bacio con Harry, e da allora, le sue due amiche le stanno addosso.

«Lo sai perché, non vuoi che te lo ripeta un'altra volta». Matilde è ormai pronta per tornare a casa e sta chiudendo il suo armadietto.

«In realtà no, ma continuo a non capirlo».

«Tranquilla, non lo capisco nemmeno io» replica Matilde, per poi avvicinarsi e salutarla con un bacio sulla guancia. «Ci vediamo domani».

«Ciao, Mati».

Lascia lo spogliatoio, raggiunge l'ascensore e viene affiancata da qualcuno.

«Dottoressa Coser».

Si volta e vede il sorriso del dottor Perry.

«Salve... io...sto andando a casa».

«Io devo sbrigare ancora alcune cose, ma ci tenevo a farle ancora i complimenti per oggi».

«Grazie» risponde Matilde emozionata, perché ricevere quei complimenti la rende orgogliosa di sé stessa e del proprio lavoro.

L'ascensore arriva al piano e le porte si aprono.

«Spero abbia l'ombrello, fuori sta diluviando» le dice prima di allontanarsi, non senza averle sorriso ancora una volta.

Matilde impreca mentalmente contro sé stessa, per non avere l'ombrello. Arriva al piano terra ed esce all'esterno, constatando che il dottor Perry non ha esagerato: sta davvero diluviando.

«E adesso?» dice a bassa voce, come se qualcuno potesse risolverle la situazione.

È sotto la tettoia dell'ingresso principale, che sta pensando in che modo sia possibile evitare di farsi una doccia per strada, quando un'auto si ferma esattamente di fronte a lei.

No. Non è un'auto. È la sua auto. Accosta poco più avanti e lo vede scendere, per correre nella sua direzione. È incantata. Lo è sempre, ma oggi sembra più del solito.

«Dottoressa Coser».

È il suo nome, il suo titolo, le stesse parole che il dottor Perry ha pronunciato pochi minuti prima. Eppure, quando quelle parole vengono pronunciate dalla voce di Harry, quando escono dalla sua bocca, hanno un suono meraviglioso.

«Che ci fai qui?»

«Mi stai evitando, adesso non puoi più farlo» replica lui con semplicità.

«Io non ti sto evitando, Harry, sto lavorando». Mente, ma non importa.

È vero: l'ha evitato dopo che si sono baciati, ma proprio non sapeva come affrontare la cosa. In realtà non lo sa nemmeno ora, solo che non ha scelta, perché lui è in piedi, di fronte a lei, con un gran sorriso che mette in mostra le fossette, i capelli umidi per la pioggia, e uno sguardo al quale non può resistere.

«Certo, rossa. Adesso però hai finito il turno».

«Sì, stavo andando a casa».

«E allora ti do un passaggio. Sai che non accetto un no come risposta».

Lei vorrebbe dirgli di no. Il pensiero di tornare in macchina con lui, così vicini, così soli, la spaventa. Tuttavia non è la risposta che vorrebbe dargli, quella che sta per uscire dalle sue labbra.

«Okay».

Corrono verso l'auto, nel tentativo di bagnarsi il meno possibile. Prendono posto sui sedili anteriori e chiudono con forza gli sportelli. Lui scoppia a ridere, contagiando anche lei, che d'improvviso si sente meno tesa. Harry infila le chiavi nel quadro, poi le gira per mettere in moto. Il motore fa per partire, ma singhiozza, poi si spegne. Riprova: chiavi, gira, singhiozzi, ma niente. Riprova ancora, ma l'auto resta spenta.

«Che succede?» gli chiede Matilde.

«Non lo so, è da stamattina che fa così. Spero non sia la batteria, o rischio di restare a piedi. Non avrei dovuto spegnerla» spiega Harry. «Riprovo un'ultima volta, se non parte chiamo qualcuno».

Gira le chiavi e, stavolta, il motore suona forte e chiaro. Un sorriso si fa spazio sulle labbra di entrambi, poi ingrana la marcia e si immette in strada. I due appaiono rilassati lungo il tragitto. Matilde è grata del fatto che lui non abbia toccato l'argomento bacio, così si è accomodata sul sedile e gli ha raccontato la sua giornata, spiegandogli con orgoglio l'intervento per il quale ha ricevuto i complimenti.

Harry si è limitato ad ascoltarla, dimostrando un sincero interesse. Lui ha accennato qualcosa del suo lavoro, ma ha preferito lasciare a lei lo spazio per raccontarsi. Arrivati sotto casa di Matilde, parcheggia il più vicino possibile, ma di certo la rossa si inzupperà dalla testa ai piedi, quando scenderà dall'auto per raggiungere il suo condominio.

«Siamo arrivati» le fa notare lui, voltandosi verso di lei, aspettando che sia Matilde a fare la prima mossa. Le ha dato spazio per parlare, adesso le sta dando spazio per agire.

«Già, grazie del passaggio, Harry» risponde a bassa voce.

«Figurati» ribatte, senza aggiungere altro. Spera che sia lei a baciarlo, perché gliel'ha letto negli occhi.

«Allora... io vado». Lo dice, ma non si muove, confermando i pensieri di Harry, eppure lui non si muove, aspetta. «Resto sul portone fino a che non ti vedo ripartire, così, se hai problemi con la macchina, possiamo chiamare qualcuno».

«D'accordo» risponde semplicemente Harry, avendo l'ennesima conferma.

Non c'è alcun bisogno che lei resti a guardarlo. Se volesse, se avesse bisogno di chiamare qualcuno, saprebbe farlo, senza che lei lo guardi.

«Allora... buonanotte, Harry».

«Ciao, dottoressa Coser».

Le sorride, mentre lei apre lo sportello dell'auto e corre verso l'ingresso del palazzo. Si ferma e si volta a guardarlo. Resta immobile. I suoi vestiti sono impregnati di pioggia, inizia a sentire davvero freddo, ma non ha intenzione di allontanarsi fino a che non l'avrà visto sparire da quella strada.

Anche Harry resta immobile a guardarla. Lei lo vuole, tanto quanto lui vuole lei, ne è certo, tanto che la sua mente si mette in moto. Sono lontani, è buio, diluvia, ma entrambi sanno di avere addosso gli occhi dell'altro. Il cantante gira le chiavi nel quadro, facendo in modo che si accendano i fari e i tergicristalli, ma si limita a quello. Non gira le chiavi completamente, lo fa di proposito.

Resta con lo sguardo su di lei, lo fa per tutto il tempo necessario a far preoccupare Matilde, la quale è convinta che l'auto di Harry abbia di nuovo dei problemi e il suo spirito da crocerossina prende il sopravvento.

Lui resta immobile, in attesa che sia lei fare la prima mossa, ed è proprio quello che avviene. Matilde decide di tornare da lui, lo raggiunge, si avvicina al finestrino, che lui si affretta ad abbassare.

«Non parte?» gli chiede preoccupata.

«Già, ma tu dovresti rientrare, sei tutta bagnata. Io aspetto qui, mentre chiamo qualcuno».

«Non essere ridicolo. Non puoi restare qui, fa freddo. Sali su, ti asciughi e chiami qualcuno per farti aiutare».

"Ce ne hai messo di tempo per invitarmi a salire, rossa", pensa Harry compiaciuto.

«D'accordo» risponde con un sorriso, per poi chiudere il finestrino e scendere dall'auto, seguendola di corsa sotto la pioggia fino all'ingresso del condominio.

Si scambiano qualche sguardo in ascensore, di sfuggita, come se guardarsi fosse diventato troppo. Arrivati al piano, lei apre la porta di casa, lui la chiude. Matilde toglie il cappotto, Harry imita i suoi gesti. Lei sorride imbarazzata, perché si è appena resa conto di essere da sola con lui in casa, e guardarlo con i capelli bagnati, mentre ha quello sguardo così intenso, le sta facendo perdere tutta la sua determinazione.

Matilde trema, ma anche Harry ha freddo.

«Dovresti toglierti quella roba di dosso» dice Matilde a bassa voce «solo che non ho niente da maschile da prestarti».

La voce bassa di lei accende i pensieri di Harry, che le si avvicina lentamente senza dire nulla. Le sposta i capelli bagnati appiccicati al volto, senza distogliere lo sguardo da quello di lei. È qualcosa di troppo intenso da reggere, per Matilde, che si volta per evitare quegli occhi verdi che tanto le piacciono, ma non si allontana.

Harry le posa le mani sui fianchi, si avvicina di più, facendo aderire il suo corpo alla schiena di Matilde, che resta ferma, senza respirare. Non lo respinge, non è in grado di farlo, o forse non vuole, e questo, Harry, l'ha capito benissimo.

Anche Matilde ha capito benissimo cosa sta per succedere, è per questo che evita di guardarlo, perché ha paura di non riuscire a fermarlo, o forse ha paura del contrario. Forse non vuole più fermarlo, forse vuole dare una possibilità a ciò che sta succedendo tra loro. Qualunque sia il motivo, lascia che le mani di Harry proseguano la loro lenta avanzata sui suoi fianchi, fino ad arrivare sul suo ventre, all'altezza del bottone dei jeans.

Il contatto è sempre più pericoloso, a rischio incendio, soprattutto quando Harry posa delicatamente le labbra sul collo di Matilde, per lasciare qualche bacio. La rossa rivive la sensazione delle labbra di Harry su di lei, mentre sente che tutta la sua voglia di controllare la situazione, la sta abbandonando sempre più in fretta.

Il cantante sente di poter osare, di poter andare oltre. Le sbottona i pantaloni, lo fa con una straziante lentezza, respirando accanto al suo orecchio.

«Stai giocando col fuoco, Styles» gli dice, perché lei si sente andare a fuoco, il freddo provocato dai vestiti bagnati non esiste più.

«Mi piace giocare col fuoco» ribatte Harry, perché Matilde rappresenta il suo innesco. «Mi piace l'odore della benzina» mormora sulla sua pelle. «E tu...» continua, inspirando profondamente il suo profumo. «Cazzo, la tua pelle ha un fortissimo odore di benzina».

Le mani di Harry afferrano i bordi della maglia di Matilde, che se la lascia sfilare senza protestare, poi le sue dita si artigliano sul cinturone dei jeans, che abbassa lentamente. I pantaloni fanno fatica a scendere, perché sono completamente bagnati dalla pioggia. Harry si abbassa per agevolare i suoi movimenti e... cazzo! È in quel momento che vede il tatuaggio che lei ha impresso all'altezza delle fossette di venere: la stessa farfalla che lui ha tatuata sullo stomaco.

«Mati...» mormora con un filo di voce.

Lei ha capito che lui l'ha visto. Si volta, gli occhi di Harry corrono a cercare quelli azzurri di Matilde, lo invita a mettersi in piedi, non dice nulla, nemmeno lui lo fa, non hanno bisogno di parlare. Harry si fionda con forza sulle labbra di Matilde, lei lo accoglie lasciandosi andare, mettendo in un angolo tutte le sue paure, tutti i suoi timori, mentre lui invade la sua bocca con tutta la passione che ha accumulato da quando l'ha sfiorata per la prima volta.

Senza rendersene conto, Matilde sta già sbottonando la camicia di Harry. Lui non sa più dove mettere le mani, cercando di raggiungere ogni centimetro possibile. In qualche modo riescono a liberarsi dei vestiti. Lo fa indietreggiare fino al divano, prende il controllo della situazione, e lui si lascia guidare. Lo spinge, facendo in modo che lui ricada sul divano. Lei resta in piedi a guardarlo, a osservare la sua espressione persa.

«Sei bellissima, Mati» le dice in un sussurro.

La rossa non risponde, le sue corde vocali non rispondo, ma si abbassa su di lui, sistemandosi a cavalcioni sulle sue gambe. Lascia che le labbra di Harry si prendano cura del suo corpo, che le mani di lui arrivino ovunque. Ma lui non riesce più ad accontentarsi di aspettare. La vuole, e la vuole ora. Si solleva, sdraiandola sul divano, la guarda, vede in quegli occhi azzurri lo stesso desiderio. La bacia e mentre la sua lingua si appropria della sua bocca, entra dentro di lei. Matilde geme nella bocca di lui, che perde del tutto il controllo.

«Tu mi mandi fuori di testa, rossa».

Le dita di Matilde si artigliano sulle braccia si Harry, mentre lui si spinge contro di lei con maggiore impeto, senza riuscire a trattenere la voce, che continua ad uscire sotto forma di gemiti rumorosi e imprecazioni. Anche lei perde il controllo: non controlla più i suoi movimenti, mentre il suo bacino si spinge sempre più avanti, per andargli incontro. Non controlla la voce, non controlla le sue mani, il suo corpo, assolutamente niente, liberando tutto ciò che ha represso da quando lui l'ha sfiorata per la prima volta.

Il piacere li travolge come un'onda anomala, nello stesso istante. Le loro voci si mescolano ai loro respiri, le loro mani si trovano, le loro labbra anche. I loro cuori battono allo stesso ritmo, lui la stringe, lei si stringe a lui.

Harry si alza lentamente, portando con sé Matilde, che si lascia guidare dai suoi movimenti. Si mette seduto, facendo in modo di averla di nuovo seduta sulle sue gambe. Hanno il fiato corto, un piccolo sorriso sulle labbra, mentre gli occhi di lui vagano lenti sul corpo nudo di Matilde.

Gli piace tutto di lei, assolutamente tutto: la sua pelle candida e vellutata, il suo profumo, il suo odore, i suoi lunghi capelli rossi, i suoi occhi di un azzurro brillante, le lentiggini che le macchiano la pelle, le sue labbra morbide... tutto... assolutamente tutto, e averla tra le sue braccia lo fa sentire da Dio.

Le sposta di nuovo i capelli oltre le spalle, le sfiora la pelle con la punta delle dita, mentre lei lo guarda completamente persa. La mente di Matilde è annebbiata, la sua ragione è nascosta sotto il suo nome sussurrato da Harry, che ancora riecheggia nella sua testa. Il cuore le rimbomba nella cassa toracica, fa un rumore tale che non riesce a pensare.

Lo trova bellissimo, più bello di quanto l'abbia mai visto. I capelli ancora bagnati e l'espressione rilassata. Un sorriso dolce che non gli aveva mai visto e quelle mani che continuano ad accarezzarla.

Lei posa una mano sulla nuca di lui, si avvicina per baciarlo. Harry la lascia fare, godendosi quel bacio. Poi, le labbra di Matilde si avvicinano al suo orecchio.

«Grazie, Styles» sussurra.

«I famosi ringraziamenti» replica lui divertito. «Se la metti così, ti farò conoscere anche gli altri membri della band» ironizza ridendo.

La battuta del cantante, però, ha il potere di diradare la nebbia nel cervello di Matilde, che inizia a intravedere in lontananza la sua determinazione a volerlo tenere fuori dalla sua vita.

Che diavolo le è venuto in mente? Adesso come farà a convivere con questo ricordo? Come farà a tornare a essere quella di prima?

Nella sua mente scatta un interruttore, che riattiva le sue barriere, che alza di nuovo i muri che quei baci avevano abbattuto. Deve tenere fuori dalla sua mente i sussurri, le carezze, tutto quanto.

La sua espressione torna seria. Harry rimane stranito dal suo cambio d'umore. Matilde allunga una mano e recupera il plaid al fondo del divano, con il quale si copre e si mette in piedi, allontanandosi da lui in fretta, come se si fosse appena bruciata.

«Dovresti andare, adesso».

«Mati, che succede?»

«Non succede niente, voglio che tu te ne vada» risponde asciutta, senza alcuna inflessione nella voce.

«Era una cazzata, non dicevo sul serio».

«Non m'importa di ciò che hai detto, voglio che tu te ne vada» ripete, restando a distanza, evitando di guardarlo.

«Andiamo, Mati, non puoi buttarmi fuori così».

«Posso, invece, e lo sto facendo».

«Non è quello che vuoi, non dopo quello che è successo».

«Non è successo niente. Io voglio che tu te ne vada» continua, come se ripetendo quella frase, lui si limitasse a darle retta.

«Tu mi vuoi, Mati, come io voglio te. Ce l'hai persino tatuato, quanto mi vuoi!» Harry alza la voce, perché non si capacita del cambiamento improvviso di Matilde.

«Io voglio soltanto che tu te ne vada. Adesso vestiti ed esci da qui». Non riesce ad aggiungere altro, a guardarlo, perché è terrorizzata da sé stessa e dalle conseguenze del suo gesto.

«Perché la tua testa non vuole collaborare con il tuo corpo?» le chiede, senza ottenere risposta.

«È stato un errore... Non avrei dovuto...»

«Un errore? Un errore!? Non è stato un cazzo di errore! Tu mi vuoi...»

«Io voglio che tu te ne vada!» urla lei interrompendolo, voltandosi a guardarlo negli occhi, occhi che non sono più di quell'azzurro luminoso, ma sono scuri, furiosi.

«Vuoi che me ne vada? Davvero!?» alza ancora la voce Harry.

«Davvero!» ribatte decisa.

Il cantante la guarda per un attimo, nella speranza di ritrovare lo sguardo che aveva solo un minuto prima, ma non ne trova traccia. Così, si abbassa per recuperare i suoi vestiti, mentre lei si volta dandogli le spalle. Matilde chiude gli occhi, concentrandosi sui suoi pensieri, per evitare di sentire i rumori che lui sta provocando dietro di lei. Harry finisce di vestirsi, resta per un attimo a guardarla ferma in piedi, stretta nelle spalle, con la testa più confusa che mai.

Dovrebbe smettere di cercarla? Di pensare a lei? In fondo ha fatto tutto quello che poteva, forse lei davvero non lo vuole... forse è arrivato il momento di lasciare perdere.

È con questi pensieri a torturargli la mente che si avvia verso la porta d'ingresso, per poi lasciarla andare, senza preoccuparsi che sbatta con forza, perché vuole che lei capisca che è appena uscito dalla sua vita.

È con questi pensieri a torturargli la mente che si avvia verso la porta d'ingresso, per poi lasciarla andare, senza preoccuparsi che sbatta con forza, perché vuole che lei capisca che è appena uscito dalla sua vita

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SPAZIO CACTUS

OMMIODDIO OMMIODDIO OMMIODDIO!!!

E niente, il capitolo era pronto, quindi perché aspettare... Io non vedevo l'ora di farvelo leggere 😊

Che cosa devo dire, boooo.... Prima una discesa velocissima per poi andare a sbattere con forza contro il muro. Ammazza che botta, ragazzi! Il tempo di trovarsi per poi perdersi di nuovo. L'avevamo detto che questi due ci faranno impazzire.

Allooooraaaaa quando vi dico che Harry è uno che persevera dovete credermi... Lui ha ben chiaro il suo obiettivo... La sua dottoressa Coser... È lei che vuole, come mai ha voluto nessun'altra. Ormai ha capito che le manca poco per cedere e le prova tutte, anche fingere un guasto alla macchina. Lei non riesce a resistergli, non ce la fa... ED ERA ORAAAAAA... Lui scopre anche una sorpresa che lo riguarda, tatuata sulla schiena di lei... Insomma, i due si lasciano andare alla passione.. PEPPEPEPPEPPE (mi ricompongo subito, socia 😂) Purtroppo la parte razionale prende il sopravvento e, senza giri di parole, Harry s'incazza e la molla lì... Socia che je diciamo? ... Ci vediamo al prossimo capitolo 😊 Grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 22
*** È arrivato il momento dello show ***


Walk in your rainbow paradise (paradise)
Cammina nel tuo paradisiaco arcobaleno (paradisiaco)

Strawberry lipstick state of mind (state of mind)
Rossetto alla fragola come stato mentale (stato mentale)

get so lost inside your eyes
Mi perdo così tanto nei tuoi occhi

Would you believe it?
Ci crederesti?

"Adore You"

Harry Styles

§§§§§§§§§§§§§§

Matilde non si è mai sentita così confusa e ansiosa come nelle ultime ventiquattro ore. Mai.

Ha sofferto in passato: quando ha beccato Michele, il suo ex, con la sua migliore amica, ha creduto che non si sarebbe mai ripresa. Nei giorni seguenti è stata male, ma niente di simile all'angoscia che le stringe la gola da quando Harry è uscito dal suo appartamento sbattendo la porta.

Perché si è comportata così? Perché non ha potuto fare a meno di chiuderlo fuori dalla sua vita? Non lo voleva davvero, eppure l'ha fatto, andando contro sé stessa. È per questo che sta soffrendo così tanto, perché ha fatto del male a sé stessa oltre che a Harry. Lui non lo meritava affatto. Non meritava il suo atteggiamento, come non meritava quel trattamento.

Sono trascorse quasi trentasei ore dall'ultima volta che ha dormito. La notte scorsa l'ha passata in bianco, con gli occhi spalancati a fissare il soffitto, mentre i suoi pensieri continuavano a vorticare in circolo, inarrestabili.

Non avrebbe dovuto farlo. Non avrebbe dannatamente dovuto farlo. Ma l'ha fatto. È stata una persona orribile, ha buttato fuori di casa Harry in un modo ignobile, e non riesce a pensare ad altro da quel momento.

Sospira rumorosamente quando entra in casa dopo essere tornata dal suo turno in ospedale. Le sembra di sentire ancora il suo profumo nella stanza. Non si è più seduta sul divano, nemmeno riesce a guardare in quella direzione, perché ripensa alla sua voce, ai suoi gesti, a quel momento così intenso, e le sembra che la testa le scoppi da un momento all'altro.

Lui non l'ha chiamata. Matilde ci sperava, ma sapeva che non sarebbe successo. L'ha trattato troppo male ed è giusto che adesso lui la ignori, ma questo la porta a compiere il passo successivo: Mati non vuole essere ignorata da lui, non lo sopporta. Non riesce a farlo entrare nella sua vita – non del tutto – ma il fatto che sparisca in quel modo non lo sopporta. Ha fatto un errore, un errore enorme, e adesso deve rimediare.

E non è come ha detto a Harry: l'errore non è stato quello di stare con lui, l'errore è stato buttarlo fuori di casa come se avesse fatto qualcosa di male.

«Stupida!» impreca contro la sua immagine alla specchio, poi si infila sotto la doccia, nel tentativo di rilassarsi e mettere ordine nella sua testa.

Le cose non posso restare così, non può pensare di averlo buttato fuori dalla sua vita: deve fare qualcosa, e deve farlo adesso.

È tardo pomeriggio quando esce di casa diretta all'appartamento di Harry. Cammina con l'affanno, ma non a causa del passo accelerato. È angosciata, si sente in colpa, e spera che lui accetti di vederla, perché ha il disperato bisogno di chiedergli scusa.

Arrivata di fronte all'edificio cerca di capire quale sia il campanello da suonare, dato che non ci sono i nomi sulle targhette, ma è fortunata, perché qualcuno sta uscendo proprio in quel momento. Matilde si infila all'interno prima che si chiuda la porta, ma trova un altro ostacolo lungo il suo percorso: il custode la sta guardando, anzi la sta proprio aspettando.

"Credevi di poter arrivare al suo appartamento come se niente fosse?" si domanda mentalmente, sfoderando un gran sorriso all'uomo dietro al bancone.

«Sta cercando qualcuno?» le domanda l'uomo sospettoso.

«A dire il vero, sì» risponde gentile, avvicinandosi a lui. «Dovrei vedere Harry Styles» afferma incerta.

«Il suo nome?»

«Mi chiamo Matilde Coser. So che può sembrare strano, ma io e lui siamo amici. Mia cugina, Sofia De Angelis... la conosce? È una ballerina famosa ed è la fidanzata di Zayn Malik... avrà sentito parlare di lui, no?» Matilde blatera a vanvera, mentre l'uomo la ignora, controllando qualcosa su un'agenda che ha davanti a sé e, d'un tratto la interrompe.

«Ultimo piano, c'è un solo appartamento, non può sbagliare» le comunica l'uomo.

«Oh... grazie» risponde Matilde sorpresa.

Lo saluta e si avvia verso l'ascensore, pensando a quello che è appena successo. Il custode le ha dato indicazioni per raggiungere l'appartamento di Harry dopo averle chiesto il suo nome... "forse Harry ha lasciato indicazioni di lasciarla salire? Forse mi sta aspettando?" Preme il pulsante dell'ultimo piano con il cuore in gola, respirando a fatica per tutto il tempo fino al pianerottolo.

Nel suo appartamento, Harry è in preda ai pensieri più confusi e lo è da quando è rientrato a casa dopo essere stato con Matilde. Era convinto di essere riuscito a scavalcare il muro che lei aveva messo tra loro, era sicuro di averla sentita completamente abbandonata a lui, ma era bastata una battuta per farla tornare in sé, per far tornare la solita razionale Matilde. Harry detesta quando, quella parte di lei, vince sulla parte irrazionale, facendo sì che la rossa torni a chiudersi in sé stessa.

È così bello stare con lei quando si lascia andare quando sorride senza pensieri, quando concede qualcosa di sé. Si sente bene con lei, riesce a essere spontaneo, e gli piace così tanto giocare con quella ragazza che ha scoperto di conoscere da tempo.

Anche lui ha trascorso la notte in bianco, pensando a lei, scrivendo per lei. In un primo momento aveva pensato di lasciar perdere tutto, ma una volta rimasto solo ha capito che non sarà mai possibile. Deve trovare un modo, ci deve essere un dannato modo per farla sciogliere, per distruggere quei maledetti muri che lei cerca di tenere in piedi con tutte le sue forze.

Non si è mai sentito così coinvolto e quello che c'è stato tra loro non è stato affatto sesso, Harry ne è assolutamente certo. Potrebbe paragonare quel momento con decine di altri che ha avuto in passato con altre donne, alcune che sono state molto importanti per lui, ma niente può essere paragonato a lui e Mati in una perfetta connessione di corpi e menti.

«Cazzo!» impreca, per poi togliersi la maglietta e lanciarla lontano. È nervoso, ha caldo, si sente un animale in gabbia.

Lancia uno sguardo al suo blocco per appunti e rilegge gli ultimi due versi che ha scritto.

Oh, honey (ah-ah-ah)

Oh, tesoro (ah-ah-ah)

I'd walk through fire for you

Camminerei in mezzo al fuoco per te

Qualcuno bussa alla sua porta e lui lascia perdere tutto, andando a controllare chi sia. Si avvicina allo spioncino e la vede, quella massa di capelli rossi non potrebbe appartenere a nessun altro che a lei.

«Pensa, Harry, pensa... cazzo, pensa!» La sua mente corre veloce.

Non si aspettava che lei andasse fino a casa sua, ma lei è lì. Non ha idea del motivo, ma è lì, vorrà pur dire qualcosa. Inspira profondamente, poi espira, infine apre la porta. Matilde non riesce a guardarlo subito negli occhi, perché il cantante indossa solamente un pantalone della tuta, a piedi scalzi, come potrebbe guardarlo subito negli occhi?

«Ciao, dottoressa Coser».

Matilde solleva lo sguardo solo quando sente la sua voce.

«Ciao, Harry. So che sei arrabbiato con me, ma vorrei parlarti. Posso entrare?» domanda cauta.

Per tutta risposta, lui si sposta per lasciarla passare. Sta cercando di capire il suo stato d'animo, il motivo per cui sia lì. Stavolta non vuole scoprirsi – non riguardo le sue intenzioni, per il resto è ben disposto a scoprirsi – ma vuole capire come comportarsi, cosa fare per arrivare a lei.

«A cosa devo questa visita?» le chiede, avvicinandosi un po'.

«Sono qui per scusarmi» gli dice senza girarci intorno.

Harry la guarda negli occhi, quegli occhi azzurri che ha imparato a conoscere, e non importa se Matilde cerca ancora di nascondersi, lui l'ha trovata, e la troverà sempre, ovunque scelga di sparire. È con questo spirito che inizia a farsi largo nella sua testa un'idea che può sembrare folle, ma forse è la sua unica opzione, al momento.

«Avanti, ti ascolto».

«Non... Io... Harry, io devo pensare al lavoro, devo concentrarmi sullo studio, non posso rischiare di deludere mio padre, e non posso permettermi nessuna distrazione, ma questo non giustifica come mi sono comportata con te».

Il cantante è attento a ogni parola – detta e non – a ogni gesto, a ogni sguardo, a ogni variazione di espressione, a come si tortura le dita mentre parla, al fatto che stia buttando fuori quelle parole in fretta, come a volersene liberare. Non l'ha rifiutato, non l'ha rinnegato, non ha più pronunciato la parola errore e si è scusata del suo comportamento. Tutto questo lo porta a un'unica conclusione: Matilde non lo vuole affatto fuori dalla sua vita.

Che cosa può fare adesso? In che modo può riprendersi il suo posto nella vita di Matilde? Ancora non lo sa, ma sa che deve prendere tempo.

"Su la maschera, Harry. È arrivato il momento dello show".

«Dottoressa Coser, non farti prendere dal panico. Io non voglio impegnarmi in niente di serio» le dice con mezzo sorriso. «Ho reagito in quel modo perché non sono mai stato sbattuto fuori da nessuna, quindi smettila di blaterare come al solito, potresti impegnare meglio la tua bocca» la provoca, è questo che sa fare meglio, è questo che l'ha fatta reagire.

Matilde, che mai si sarebbe aspettata una risposta del genere, lo guarda sconvolta, e reagisce d'istinto, dando retta all'orgoglio.

«Sono proprio una cogliona e io che mi ero preoccupata per te, invece sei il solito stronzo».

Quell'imprecazione è l'ultima parola che esce dalla sua bocca, perché lui l'afferra e la bacia, senza darle modo di reagire. Matilde non lo respinge, anzi, ricambia quel bacio con la stessa passione che lui ci mette a impossessarsi delle sue labbra.

«Parli troppo. Te lo ripeto, Matilde, usa meglio la tua bocca» mormora sulle sue labbra, con lo stesso tono provocatorio.

«Ma sei hai appena detto che non vuoi una relazione» protesta con poca energia la rossa.

«Già, non voglio una relazione seria, e non ne hai bisogno neanche tu» le dice, mentre nella sua testa si concretizza quella folle idea.

"Tempo, Harry.... Hai bisogno di altro tempo con lei..."

La bacia di nuovo, lei non oppone resistenza.

«Potremmo essere amici... con qualche beneficio... che cosa ne dici, dottoressa Coser?»

"Bella idea del cazzo, Harry. Ora aspettati che la tua faccia si volti dall'altra parte, perché investita in pieno dalla sua mano".

Ma non succede. Matilde resta in silenzio, persa nei suoi occhi verdi. Harry rincara la dose, la bacia di nuovo, stavolta stringendola a sé con maggiore forza, invadendo con la lingua la sua bocca, assaporando di nuovo quel sapore di lucidalabbra alla fragola che gli fa perdere la testa.

«Harry... non lo so... io...»

«Non iniziare a blaterare Matilde, in fondo puoi tratte beneficio da me. Non sei stata bene con me?» le chiede con tono sexy, con quel sorriso che sa confonderla. «E tu... Dio, tu ne fai a me» parla sulle sue labbra, per poi baciarla ancora.

Matilde ha perso di nuovo il controllo, Harry se n'è accorto, lo sente, lo sa. Per questo sa che è il momento di affondare il colpo.

«Dimmi di sì, Mati».

La guarda negli occhi a una distanza ridicola, respirando la stessa aria, Matilde sente la pressione delle sue dita anche attraverso il tessuto del cappotto, mentre percepisce ogni cellula del suo corpo andare a fuoco.

Lui le sta offrendo una relazione non impegnativa. Può stare con lui e nello stesso tempo concentrarsi sul suo lavoro. Potrebbe approfittare solo della parte più bella di una relazione, senza preoccuparsi di quella più complicata: quella che riguarda i sentimenti. E lo fa.

«Okay, Styles, ma tu smetti di assillarmi» ribatte lei dopo un po'.

«Bene, dottoressa, ma a me piace assillarti, quindi non credo che smetterò» replica soddisfatto lui.

«Harry...»

«Allora... non eri venuta per scusarti?» le chiede con un sorriso, riuscendo ad alleggerire il momento. Anche lei sorride, anzi ride. Harry pensa che forse è la strada giusta, forse ha trovato il modo per restarle accanto senza farla scappare. Almeno per il momento. «E allora scusati» le dice alla fine, senza darle modo di rispondere davvero, perché la bacia di nuovo, con così tanto impeto che lei smette di pensare.

Gesti frenetici, veloci, con i quali si liberano dei vestiti. Lui la solleva e la porta in camera sua. Lei si lascia di nuovo andare, permettendogli di condurre il gioco. Si lascia distendere, si lascia baciare, lascia che il suo corpo goda di ogni bacio, di ogni carezza che Harry sta lasciando su di lei.

Si prende cura di lei, pensa soltanto al suo piacere, a farla stare davvero bene. Matilde è completamente abbandonata sul suo letto, con la testa riversa all'indietro, gli occhi chiusi, che inarca la schiena, mentre la bocca di Harry esplora ogni parte del suo corpo, portandola in un'altra dimensione. È solo quando la sente tremare e gemere che affonda in lei con forza. Matilde è stordita, si aggrappa con forza alle lenzuola, sotto gli affondi di Harry, che ha tutta l'intenzione di farsi ricordare.

La bacia ancora: sulle labbra, sul viso, sul collo, lecca, succhia, morde, finché lei non affonda le unghie nei suoi muscoli tesi.

«Harry...»

A lui basta sentire il suo nome sussurrato per lasciarsi andare, per sentire un'intensa ondata di piacere travolgerlo in pieno.

Il fiato corto, il cuore in tumulto, e la mente sgombra. Harry si solleva di poco per guardarla. Matilde apre gli occhi e incrocia i suoi. Il cantante si abbassa di nuovo per baciarla. La rossa accoglie di nuovo quel bacio con passione, lasciando che lui continui a prendersi ogni sensazione.

Non le dice niente quando si alza per raggiungere il bagno. Matilde si rannicchia su un fianco, tirando su le lenzuola fino a coprirsi. Non pensa, non parla, cerca solo di riprendere fiato. Vorrebbe realizzare ciò che è successo, ma le è impossibile, perché le sensazioni che lui le ha lasciato addosso sono troppo intense per poter ragionare.

Passa poco più di un minuto che Harry torna a letto, si infila insieme a lei sotto alle coperte a la stringe a sé. Matilde si lascia abbracciare, ma lui inizia a pensare che forse è troppo, forse sta di nuovo tirando la corda e stavolta non vuole che si spezzi.

«Allora, dottoressa Coser, sei stata bene?» le sussurra all'orecchio.

Matilde sorride per quelle parole, forse non dovrebbe, eppure sorride. Vuole darsi la possibilità di viversi quei momenti con lui, ma vuole farlo senza pensieri. Si volta verso di lui per guardarlo e, forse, non avrebbe dovuto farlo. «Sì, Styles, sono stata molto bene» gli dice, annegando nel verde dei suoi occhi, con la paura di restarci dentro, e Harry la vede quella paura, la conosce.

«Beh, forse gli amici non dovrebbero dormire insieme "dopo", che dici?» sta usando un'arma a doppio taglio, ne è consapevole, ma deve rischiare, non può restare ad aspettare.

«Oh... sì... forse è meglio che vada...» risponde lei incerta, sfuggendo alla sua presa per mettersi seduta sul bordo del letto. «In effetti si è fatto tardi». Non vorrebbe andarsene, ma pensa che Harry abbia ragione: se vuole mantenere in piedi quella relazione superficiale non devono esserci ulteriori coinvolgimenti. Solo che Harry, dopo aver visto il suo disagio, si è già pentito di averle chiesto di andarsene.

«Mati... se vuoi restare... resta...» Lei gli dà le spalle, a lui sembra che non stia respirando.

«Oh, no, hai ragione... vado» replica, per poi mettersi in piedi per andare alla ricerca dei suoi vestiti.

Harry si perde a guardarla, sorride nel vedere di nuovo il tatuaggio uguale al suo. Matilde esce dalla sua stanza, per cercare i suoi indumenti, lui si infila di nuovo i pantaloni della tuta per raggiungerla, restando a guardarla mentre si riveste. Non si dicono altro. L'accompagna alla porta, la saluta, lei tentenna e lui la bacia di nuovo, proprio non può resistere. Matilde non protesta, ricambia quel bacio, poi si sorridono. Alla fine la rossa obbliga sé stessa ad andare via e lui obbliga sé stesso a chiudere la porta, quando la vede sparire in ascensore.

Forse è stata un'idea stupida, pensa Harry, ma almeno stavolta si sono lasciati con un bacio, un rumore milione di volte migliore, rispetto a quello di una porta che sbatte.

Il resto arriverà. Almeno lo spera.

 Almeno lo spera

§§§§§§§§§§§§§§

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Io sono senza parole, questi due me le rubano. 

Harry ha fatto questa folle proposta a Matilde. Lei accetta senza nemmeno pensarci. Entrambi credono che questa cosa possa far bene al loro rapporto, ma sarà così? Non ci saranno conseguenze? Riusciranno ad avvicinarsi davvero stavolta? 

Almeno hanno raggiunto un accordo comune, sembra davvero un passo avanti. Come lo porteranno avanti?

La nostra Matilde ha dovuto fare i conti con i suoi sensi di colpa... Ma ve pare possibile che ha buttato fuori Harry in quel modo dopo il momento così intenso che hanno vissuto?!?... Cmq la Rossa si fa coraggio e va a chiedergli scusa perché vorrebbe stare senza di lui... Ma ormai non sa stare senza di lui... Come ti capisco cara Matilde... Quando si assaggia qualcosa di buonoooo.... Eeeehmmm vabbè sto divagando :)... Voi vi aspettavate la reazione e la proposta di Harry?!?... Dite che stia facendo la cosa giusta?!? Intanto loro sono finiti di nuovo a fare COOOOSEEEEE... Io e la mia splendida socia vi aspettiamo al prossimo capitolo... Vedremo come gestiranno la loro nuova condizione... :)Grazie sempre di esserci ❤️ ❤️ ❤️ 

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 23
*** Sarà una lunga serata ***


Think of it every second, I can't get nothing done
Ci penso ogni secondo
non riesco a concludere niente

Know I should stay away from, 'cause it's no good for me
la mia sola preoccupazione è se la prossima volta
riuscirò ad averla

"Because of you"

Ne-Yo

§§§§§§§§§§§§§§§

Ha provato a lungo a ritrovare le sue facoltà mentali, ma non ci è ancora riuscita. È quasi un'ora che Matilde gira a vuoto per le strade di New York, dopo aver lasciato l'appartamento di Harry. Tornare a casa è fuori discussione, non riuscirebbe a restare da sola con sé stessa in questo momento. Alla fine ha optato per la soluzione a cui aveva pensato all'inizio: andare da sua cugina.

Ha cercato di non farlo, di ritrovare la lucidità da sola, ma ha davvero bisogno di parlare con qualcuno e nessuno meglio di sua cugina potrebbe ascoltarla.

Parcheggia sotto casa di Zayn e raggiunge l'appartamento. Bussa un paio di volte, poi la porta si apre. Resta a guardare il cantante che le ha aperto, la porta per un attimo, perché è a torso nudo.

«Cazzo, ma sapete che esistono le magliette!? Sembra proprio che non vi piacciano» esclama infastidita, superandolo in fretta per raggiungere il divano.

Zayn ride di quella frase. «Buonasera anche a te, Matilde, accomodati pure, ma perché parli al plurale?» le chiede, seguendola in salotto. Lo immagina il perché, ma gli piace stuzzicarla.

Nel periodo in cui la rossa ha vissuto con loro due, il cantante ha legato molto con Matilde e hanno instaurato un buon rapporto.

«Eh? No, niente» Matilde si rende conto di non poter rispondere, così svicola l'argomento. «Non c'è Sofia?» gli chiede, sedendosi sul divano.

«No, ma non dovrebbe tardare tanto» risponde lui, prendendo posto sulla poltrona di fronte a lei. «Mati, tutto bene? Qualcosa non va?» Zayn ha imparato a conoscerla e sa benissimo che qualcosa non va, ma si diverte a punzecchiarla.

«È tutto ok, tranquillo Zayn, è solo che ho bisogno di scambiare quattro chiacchiere con Sofia. Giuro che non rimarrò tanto». Matilde si è impegnata molto a dare meno disturbo possibile quando ha vissuto con loro, ma si è sempre sentita fuori posto con loro due. Non che Zayn e Sofia l'abbiano mai fatta sentire a disagio, ma la rossa ha sempre avuto bisogno dei propri spazi.

«Andiamo, Mati, sai che non mi dai fastidio, puoi restare quanto vuoi» le dice Zayn.

A Matilde tornano subito in mente le parole di Harry: "resta". «Già... grazie, Zayn».

La rossa sospira, raccogliendosi i capelli, per poi legarli, ma si blocca quando si accorge che Zayn la sta osservando con le sopracciglia aggrottate. Il cantante si porta due dita sul collo, indicando una piccola zona per farle capire che ha qualcosa proprio in quel punto. Lei sgrana gli occhi, si alza di scatto e va verso lo specchio appeso alla parete di fronte. Nota subito quei segni inequivocabili.

«Merda» impreca tra i denti.

«Ehm... direi che chiunque sia, si è lasciato prendere la mano... un po' come una Bestia» afferma divertito, poi scoppia a ridere, incapace di trattenersi oltre.

«Fanculo, Zayn».

«Oh, dai Mati, perché te la prendi? Che male c'è se tra voi c'è qualcosa?»

«Ma tra voi chi!? Ma cosa dici Zayn!?» Matilde si mette subito sulla difensiva, cercando di mantenere su il muro che la protegge, ma nell'ultimo periodo sembra fare sempre più fatica.

«Ho visto come vi guardate tu e Harry, come vi stuzzicate, non mi stupirei se tra voi nascesse qualcosa» le confida Zayn.

«Non c'è niente tra noi. Siamo amici, a malapena ci sopportiamo. Io non posso avere una relazione, ho bisogno dei miei spazi, devo pensare a studiare, al lavoro in pronto soccorso, e poi non vuole una storia seria... capirai non è proprio il tipo, a lui piace divertirsi, lui è Harry Styles» dice alla fine con un tono leggermente sarcastico.

Ha accettato quella stupida proposta, lo sa bene, ma non è ancora riuscita a ragionare sul perché abbia accettato, e se ha fatto bene. Forse dovrebbe mandare all'aria tutto, ma poi scarta subito l'ipotesi, perché Harry è... beh, Harry è Harry...

«Wow frena! Ma perché innalzi sempre un muro. Dio, mati, lasciati andare... okay lo studio, il lavoro, ma cazzo goditi la vita. In questo Harry potrebbe aiutarti, e lo so che può risultare superficiale, ma lo conosco e credimi, se gli dai la possibilità di farsi conoscere potrebbe stupirti».

E lei lo sa, Harry l'ha già stupita così tante volte che non può più contarle. E sa anche che non è affatto una persona superficiale, ma non sa più a cosa appigliarsi per ritrovare il suo equilibrio. Si sente un po' come un funambolo: finora la corda su cui camminava era ferma e non ha avuto nessuno difficoltà a camminarci sopra. Da quando è arrivato Harry nella sua vita, c'è un gran vento che soffia contro di lei, che fa ondeggiare pericolosamente la corda sotto ai suoi piedi, e lei ha una paura fottuta di cadere.

«Io... io... Dio, è tutto così complicato» esclama frustrata, camminando a caso per la stanza.

«Cosa è complicato, Mati?»

«Io...» vorrebbe dirglielo, ma non ci riesce.

Alla fine viene salvata dalla vibrazione del cellulare di Zayn, che si alza e va verso il terrazzo, dove ha lasciato il telefono. In quello stesso momento rientra Sofia, che gli regala un sorriso e un bacio volante prima che lui risponda al telefono. Sofia raggiunge Matilde sul divano e lui si siede su uno dei divanetti del terrazzo, dopo aver visto chi lo sta chiamando.

«Ehi... Harry» risponde, accendendosi una sigaretta.

«Ehi... ti disturbo?»

«No, amico, non mi disturbi quasi mai» gli dice, facendo ridere entrambi. «Tutto bene?»

«Sì, credo».

Anche Harry ha pensieri contrastanti e confusi. Ha vissuto un altro momento molto intenso con Matilde e non ha fatto altro che pensare a come si è sentito, a come ha sentito lei insieme a lui, e aveva bisogno di parlare con qualcuno.

«Che vuol dire "credo"? Che succede?»

«Forse sto facendo una cazzata» ammette con un gran sospiro e Zayn capisce, senza ombra di dubbio, di cosa si tratta.

«Lei è qui» gli dice.

«Ah...»

«È successo qualcosa? Intendo tra te e lei» domanda Zayn.

«Le ho detto che non voglio relazione seria e che nemmeno lei la vuole» dice Harry tutto d'un fiato.

«Okay, ma non è quello che ti ho chiesto» insiste Zayn.

«Merda! Sono stato a casa sua... e... abbiamo fatto sesso, e sono stato bene, siamo stati bene, poi mi ha sbattuto fuori casa perché si è fatta prendere dal panico» gli racconta Harry. «Oggi si è presentata a casa mia perché era preoccupata, voleva scusarsi, ha iniziato a blaterare come suo solito» continua, facendo ridere Zayn, perché sa bene come Matilde inizi a parlare a vanvera quando è nervosa. «E li ho alzato il muro: le ho detto che avevo reagito così perché non sono abituato ad essere sbattuto fuori...»

«E hai detto la verità, Harry» afferma Zayn scoppiando a ridere.

«Malik non fare il coglione» lo rimprovera l'amico.

«Okay, okay, scusa, vai avanti».

«Comunque, le ho detto che non voglio relazioni serie, dato che secondo me neanche lei ne vuole, e quindi le ho proposto un altro tipo di relazione» spiega, facendo intendere all'amico quale tipo di relazione le ha proposto.

«Cazzo, Harry! Sei uno stronzo» lo rimprovera Zayn.

«Lei ha accettato, Zayn, e abbiamo fatto sesso di nuovo e... cazzo, sono stato fottutamente bene».

«Tu sei stato colpito in pieno da quel fulmine, Harry» gli dice ridacchiando.

«Zayn, ho bisogno di prendere tempo» ribatte, evitando di rispondere. «E comunque ho tutto sotto controllo.

«Sotto controllo, eh?» ironizza Zayn.

«Lei come sta? Ti ha detto qualcosa? Come l'hai vista?»

Zayn sospira. «Ha issato un muro anche lei. Blatera su studio, lavoro, e ha dei segni sul collo che le ha lasciato una certa Bestia» conclude ridendo.

«Beh, sì... mi sono lasciato prendere» confessa con un gran sorriso, al ricordo di un paio d'ore prima.

«Sul serio, Harry non fare cazzate. Non farle e non farti del male» continua Zayn serio.

«Non voglio farle del male, voglio solo capire come fare per non farla scappare».

«Beh... buona fortuna, amico. E ricordati, per qualsiasi cosa puoi chiamarmi».

«Okay... grazie, Zayn. Buonanotte».

«Buonanotte, Harry».

Zayn posa il telefono sul tavolino e spegne la sigaretta ormai finita. Poi, si volta verso l'interno della casa, notando le due cugine prese da una fitta chiacchierata e torna a stendersi sul divanetto, coprendosi con un plaid.

«Sarà una lunga serata» dice a bassa voce, con un piccolo sorriso sulle labbra, mentre rivolge lo sguardo verso l'alto.

All'interno dell'appartamento, le due cugine sono sedute sul divano, una di fronte all'altra. Sofia l'ha salutata con entusiasmo, sempre felice di vederla, mentre Matilde sembra spenta.

«Ehi, Mati» Sofia la stringe a sé, poi torna a guardarla. «Tesoro, va tutto bene?»

«Non lo so, Sofi, non lo so più. Ti direi di sì, ma poi anche no. Mi sto infilando in un gran casino... Me lo sento» afferma sconsolata, per poi abbracciare un grande cuscino del divano e alzarsi in piedi per camminare avanti e indietro. «Sono venuta qui per specializzarmi, cazzo. Ho promesso che ce l'avrei fatta... Senza distrazioni.... E invece no! Ci pensa lui a distrarmi. Ci pensa lui a farmi sentire sexy, desiderata, anche quando fa il coglione... Cazzo, Sofi, io non posso. Devo pensare a me, ad affermarmi, a rendere fiero di me mio padre, mio fratello... Però lui... Dio! Non mi fa capire niente e io non so come fare... è tutto così complicato...» Matilde parla a raffica, impersonando una pallina da ping pong, obbligando Sofia a seguirla da destra a sinistra e viceversa, mentre si agita durante il suo monologo.

«Mati, frena. Aspetta un attimo... respira» la blocca la cugina. «Mi stai dicendo che ti frequenti con Harry, che ti piace, ma che vuoi rinunciare per via degli studi?»

«Ma chi ha parlato di Harry? E perché lo mettete subito in mezzo? Non potrebbe essere, che ne so... Philip?! Anche Zayn... Ha visto il succhiotto sul mio collo e ha subito pensato che me l'avesse fatto il suo amico. E se fosse stato Lucas?!» Matilde ha accelerato il passo e stringe sempre più il cuscino, mentre parla come se fosse una macchinetta.

Sofia guarda la cugina, sorride e sospira. «Però è stato Harry, non è vero?» le chiede con un tono dolce.

Matilde si blocca, abbassa lo sguardo sul cuscino, poi sospira e torna a guardare la cugina. «Sì... Io... Io... Non so come sia potuto succedere, Sofi... Mi ero promessa dopo il bacio, che non mi sarei più fatta distrarre da lui. Lo sai come la penso. Devo studiare. devo raggiungere i miei obiettivi, e invece... Cazzo...» la rossa continua a blaterare.

«Mati... Vieni qui...» La invita a sedersi sul divano vicino a lei e Matilde si accoccola vicino alla cugina. «So che vuoi diventare il miglior chirurgo ortopedico in circolazione, ma che male c'è se ti lasci andare un po', se permetti a Harry di distrarti?» le domanda con un sorriso dolce.

«Perché lui è una distrazione troppo grande per me, Sofi» confessa sincera.

«Raccontami. Cosa è successo fra voi due?»

Matilde sospira di nuovo. «L'altra sera, quando pioveva... Ecco... lui mi ha accompagnata a casa. La sua macchina non partiva e... E io lo ho invitato a salire. Eravamo zuppi... E... Lui mi guardava con quegli occhi... Come se avesse davanti a sé la donna più sexy del mondo... E mi toccava in un modo.... Dio, Sofi... Non ho resistito.... È successo ed è stato meraviglioso. Non mi sono mai sentita così... Finché... Non mi è presa la mia solita ansia... E io... L'ho sbattuto fuori di casa».

«Tu cosa!?»

«Sì, l'ho sbattuto fuori di casa e lui ha dato di matto. Quando ha chiuso la porta mi sono sentita una stronza» spiega.

«Mati...» Abbraccia la cugina, vedendola in difficoltà.

«Non è finita» continua e Sofia la incoraggia con un sorriso. «Sono andata da lui, oggi, perché volevo scusarmi per come lo avevo trattato, ma lui mi ha accolto con la migliore interpretazione di Harry Styles... Mi ha detto che non dovevo impanicarmi, perché lui non sta cercando una relazione seria e che sa che neanche io ne ho bisogno. Mi ha proposto di rimanere amici, con qualche beneficio, perché secondo lui ci facciamo del "bene" a vicenda» racconta a bassa voce.

«E tu cos'hai risposto?»

«Beh, ecco io... Ho pensato che magari se lo frequento senza impegno... Insomma hai detto anche tu che devo lasciarmi andare, persino Zayn me l'ha detto, e poi, Sofi... Mi ha baciata di nuovo e io ho ceduto di nuovo... Ed è stato meraviglioso... Di nuovo...» confessa con un gran sospiro, al ricordo di qualche ora prima nel letto di Harry.

«Questa cosa è pericolosa, Mati. Io so cosa provi per lui, rischi di farti male sul serio, stavolta» la mette in guardia sua cugina.

« Figurati! Io sono stata chiara con lui e lui lo è stato con me. Mi ha anche detto che sarebbe stato meglio che non rimanessi a dormire da lui e così, eccomi qui... Per la gioia di Zayn...» dice, ridendo nervosamente.

«Mati, tesoro, puoi venire qui ogni volta che vuoi. E poi Zayn ti vuole bene» la rassicura.

«Lo so, anche gliene voglio, ma tu non dirglielo» scherza la rossa, facendo ridere la cugina. «Adesso dovresti andare da lui» le dice Matilde con un sorriso più sereno.

«Non hai già più bisogno di me?» anche Sofia scherza.

«Credo che il tuo fidanzato là fuori abbia bisogno di te più di quanto ne abbia io».

«D'accordo, ma tu resti qui. Non voglio che te torni a casa a quest'ora» le dice Sofia, vedendola la rossa così turbata.

«Okay... grazie, Sof, e ringrazia anche Zayn».

«Lo farò. Buonanotte, Mati».

«Buonanotte».

Sofia si allontana, lasciando Matilde sul divano, che ora si lascia andare all'indietro sul divano, fissando gli occhi sul soffitto bianco, solo che non è bianco, quello che vede, perché adesso tutto le sembra di un meraviglioso verde brillante.

Sofia si allontana, lasciando Matilde sul divano, che ora si lascia andare all'indietro sul divano, fissando gli occhi sul soffitto bianco, solo che non è bianco, quello che vede, perché adesso tutto le sembra di un meraviglioso verde brillante

§§§§§§§§§§§§§§

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Cosa abbiamo qui? Harry e Matilde alla ricerca di conforto e rassicurazione. Zayn e Sofia sono pronti ad ascoltarli, ma questo servirà alle loro menti in subbuglio? Come porteranno avanti questa cosa che hanno iniziato? E come reagiranno quando si troveranno di nuovo faccia a faccia? Lo sapremo nel prossimo capitolo che... WOW... nel prossimo capitolo che vi porterà nel pieno della loro vita... Sociaaaaaaaaaaa aiutamiiiiiiiiiiii

La nostra Matilde è moooooltoooooo confusa... Ma chi non lo sarebbe nella sua situazione... Non riesce a tornare a casa... Non riesce a restare da sola... Ha bisogno di confidarsi con qualcuno... Vuole parlare con Sofia... Ma si becca un esemplare di Zayn Malik a petto nudo... Eeeehmmm ma questo non è importante... Quello che ne viene fuori da queste chiacchierate è che pare che tutti si siano accorti di quello che c'è tra lei e Harry... Solo che lei non ha capito o meglio si rifiuta di capire cosa c'è tra loro... Entrambi hanno deciso di portare avanti la loro strana relazione... Ma i loro amici li hanno messi in guardia... Si faranno male?!?... Io e la mia socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️ ❤️ ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 24
*** Adesso siamo in due a giocare col fuoco ***


Just look in my eyes
Guardami solo negli occhi

I've waited so long baby
Ho aspettato così a lungo tesoro

Out in the cold
Fuori al freddo

I can't take much more girl
Non ce la faccio più ragazza

I'm losing control
Sto perdendo il controllo

"I want your sex"

George Michael

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Era tranquilla, serena. Era riuscita a superare le prime quarantotto ore indenne. Matilde era sopravvissuta alle sue paranoie e all'effetto che ha Harry su di lei. Era persino riuscita a non controllare il telefono per tre ore di seguito, ma solo perché stava affiancando il dottor Perry che le ha chiesto di seguire un paziente insieme a lui.

È stato l'unico momento in cui ha smesso di pensare alle mani di Harry, alle sue labbra, alla sua voce, alle sue parole... non è vero... ha pensato a lui anche quando John Perry le ha illustrato la sua teoria sulla diagnosi dell'uomo di cui si stavano occupando.

Soprattutto perché sta per rivederlo.

Harry non l'ha chiamata, ma non si aspettava che lui lo facesse. Ha realizzato di aver fatto un accordo con lui: sono amici... amici particolari, ma pur sempre amici, e gli amici non sono mica obbligati a sentirsi ogni giorno, no?

Questo non le ha impedito di fare i salti mortali per essere libera stasera e partecipare alla serata alla quale è stata invitata da lui, anche se indirettamente, perché è stata Sofia a farle avere la notizia, dopo che Harry ha chiamato Zayn per farglielo sapere.

Ha raccolto i capelli in una treccia laterale a spina di pesce, è riuscita a coprire la macchia viola sul collo, e ha indossato un vestito semi trasparente super sexy, acquistato apposta per la serata, con una scollatura ombelicale. Si tratta di un evento organizzato per inaugurare il lavoro del nuovo disco, ci saranno personaggi importanti del mondo dello spettacolo, comprese modelle bellissime.

Non vuole certo passare in secondo piano.

«Non capisco perché ti sei data tanto da fare quando non ti interessa avere una vera relazione con lui» dice a sé stessa, mentre sistema il trucco alla ricerca della perfezione assoluta. «Non ti è bastato il disastro che hai fatto l'ultima volta con Michele?» continua, finendo di mettere il mascara. «Hai rischiato di buttare all'aria anni di studio, di deludere tuo padre e tuo fratello, vuoi o non vuoi quel posto da chirurgo?» si rimprovera, continuando a stendere l'eyeliner, poi si ferma per guardarsi. «Harry non è Michele e tu non sei più quella Matilde» mormora a bassa voce, per poi sussurrare. «E se fossi capace di fare solo disastri?»

La vibrazione del suo telefono la distoglie dai suoi pensieri. È un messaggio di Sofia, che le comunica che sono sotto casa sua e la stanno aspettando per andare al locale dove si terrà la festa. Scende poco dopo, saluta Zayn e sua cugina, che poi lascia soli, una volta arrivati a destinazione.

Harry l'ha salutata in maniera frettolosa, o forse era soltanto lei che si aspettava qualcosa di più. Il cantante si è avvicinato a lei dopo aver salutato Sofia, e deve ammettere di esserci rimasta male per essere stata salutata nello stesso modo della cugina, ma dopotutto l'ha voluto lei, no?

Matilde ha vagato per il locale senza una meta. Ha scambiato qualche parola con un tipo che le si è avvicinato, ma che lei ha gentilmente scaricato, poi ha sorseggiato un paio di cocktail analcolici, cercando di far passare il tempo mentre osservava da lontano Harry che flirtava con qualunque ragazze gli capitasse a tiro.

Butta giù un altro sorso, quando Harry le passa accanto seguito da un uomo.

«Ciao, Mati. Va tutto bene?» le domanda con un sorriso.

«Tutto benissimo» risponde decisa.

«Ottimo. Ti presento il mio manager, Jeffrey Azoff. Jeffrey, ti presento Matilde Coser, una mia amica». Matilde ingoia il boccone amaro, nel sentirgli pronunciare quella parola, e allunga una mano in direzione dell'uomo che le sorride.

Scambiano qualche parole, poi Harry si allontana con il suo manager, lasciando di nuovo sola Matilde, continuando a sorridere a tutte. In realtà lui non ha mai perso di vista la rossa, osservando le sue espressioni infastidite, traendo soddisfazione da ognuna di esse.

Non è stato facile per Harry guardare altrove ogni tanto, perché quella dannata scollatura è una fortissima calamita per i suoi occhi, e Matilde ha cercato di ignorarlo, di mostrarsi superiore, ma come faceva a smettere di guardarlo se lui continuava a sorridere in quel modo che la distrae dal mondo intero?

La rossa cerca di resistere, ma quando vede la mano di Harry posarsi sul fianco di una modella alta almeno un metro e ottanta, ridendo con lei, mentre la ragazza gli posa una mano sul petto, proprio non resiste più.

Sbatte con forza il bicchiere sul bancone, facendo fuoriuscire il liquido contenuto all'interno, poi si volta e cammina spedita verso le toilette. È di spalle e non si rende conto che lui si è accorto della sua reazione e l'ha seguita. Matilde entra in bagno e lascia andare la porta, poi si appoggia con entrambe le mani sul bordo del lavandino. Fa appena in tempo a lasciare andare un sospiro, che sente di nuovo la porta dietro di sé. Si volta e vede Harry chiudersi la porta alla spalle. 

A chiave.

«Che diavolo vuoi, Styles?» gli domanda, senza preoccuparsi di nascondere la rabbia che prova nei suoi confronti, anche perché non è più in grado di trattenerla.

«Sei arrabbiata?» le domanda con un sorriso, avvicinandosi lentamente.

«Dovrei esserlo?» ribatte con un'altra domanda, mantenendo l'aria di sfida con la quale crede di difendersi.

«Cos'è che ti dà tanto fastidio?» continua Harry, nella speranza di ottenere la risposta che sa essere sulla punta della sua lingua, ma che si ostina a non dire. Il cantante continua a provocarla in ogni modo, anche facendola ingelosire, perché è solo sotto pressione che la rossa reagisce.

«Tu... sei tu che mi dai fastidio» risponde con rabbia, nascondendosi dietro a quelle parole.

«Non ho fatto niente» le fa notare Harry con un pizzico di malizia nella voce, ma lei resta in silenzio, così lui insiste. «Ed è proprio perché non ho fatto niente che sei infastidita» afferma ovvio, portandosi di fronte a lei, che ormai non può più indietreggiare. «Vuoi che faccia qualcosa, Mati?» continua a bassa voce.

«Sì, esci da qui». Ma la voce di lei trema e il suo sguardo fisso negli occhi di lui non la rende credibile.

«È davvero quello che vuoi?» le domanda Harry quando è esattamente di fronte a lei, ma di nuovo non risponde. «Avanti, Mati, siamo amici, no? Puoi dirmelo... Se vuoi che me ne vada devi dirlo...» Harry parla a voce sempre più bassa.

«Amici? Noi non siamo amici» si lascia sfuggire la rossa, che è già in iperventilazione, a causa dello sguardo di Harry, delle sue parole, della sua sola presenza. Matilde sa bene che, se la bacerà, lei perderà il controllo, e sta cercando di fare in modo che non succeda... o forse sta cercando di fare il contrario... Non lo sa, Matilde non sa più niente quando lui la guarda in quel modo.

«Come sarebbe a dire, no? Abbiamo un accordo o l'hai già dimenticato» le chiede, posandole le mani sui fianchi.

Matilde trattiene per un attimo il fiato, a quel contatto che ha tanto desiderato per tutta la sera. «Noi non...» le vie respiratorie non collaborano. Matilde balbetta e Harry sa di averla di nuovo in pugno.

«Siamo amici, Mati» sussurra al suo orecchio. «Amici speciali... E io, adesso, ho una gran voglia di te...» continua, facendo aderire il suo corpo a quello di lei.

«Harry...» Lui la sta già baciando sul collo, sulla mandibola, percorrendo i suoi lineamenti lentamente e lei ha già perso la testa.

«Dimmi che vuoi che me ne vada, Mati, e me ne andrò» le sta dando l'ultima possibilità per allontanarlo. Le mani di Harry scivolano verso il basso, si spinge di più con il corpo contro quello di lei, che ora si aggrappa con forza al bordo del lavandino.

Lei non vuole affatto che lui se ne vada, non vuole che torni di là a flirtare con tutte. Matilde lo vuole tutto per sé. Matilde vuole Harry più di quanto ammetta anche con sé stessa. Matilde desidera Harry con ogni parte del suo corpo e della sua mente, ed è in grado di lasciarsi andare solo quando lui la bacia. Nel momento in cui le labbra di lui si posano su qualunque parte del corpo di lei, la rossa va fuori di testa e lascia cadere la maschera che porta continuamente.

A quel punto non c'è più niente che possa tenerla lontana da lui, nemmeno le sue paranoie, che spariscono, quando la voce bassa di Harry le riempie la testa.

«Non azzardarti a muoverti da qui» mormora, per poi sollevare il suo viso e baciarlo come mai aveva fatto prima, facendogli capire quanto lo voglia anche lei.

Harry ne era certo, per questo sorride per un attimo in quel bacio, ma poi le mani di Matilde finiscono sulla cintura dei suoi pantaloni e lui perde il sorriso.

«Quella modella può aspettare» continua lei, dopo che è riuscita ad aprirsi un varco nei pantaloni di lui.

«Per quanto mi riguarda possono aspettare tutti» ribatte lui, riuscendo finalmente a infilare le mani in quella dannata scollatura che gli ha fatto perdere la testa per tutta la sera.

In un attimo le loro menti si spengono, la ragione dà spazio all'istinto, lasciando che i loro corpi esprimano ciò che loro non riescono a fare con le parole. Baci che rubano i respiri, mani che ritrovano la strada sul corpo dell'altro, facendoli finire un'altra volta in un'altra dimensione.

Harry fatica a tirare sul il vestito, ma quando ci riesce l'afferra per le gambe e la solleva, facendola sedere sul bordo del lavandino. I suoi pantaloni sono scivolati lungo le sue gambe, restando arrotolati alle caviglie. Le dita di Matilde che stringono i capelli di Harry, le dita di Harry che affondano nella carne di Matilde. In un attimo diventano una cosa sola: lui è dentro di lei, lei che si è presa ogni suo pensiero, lui che impazzisce nel sentire il suo nome sussurrato dalla sua voce.

Matilde stringe i talloni sul fondo schiena di Harry. Le spinte di lui si fanno sempre più profonde. Matilde chiude gli occhi, ed è in quel momento che il mondo tutto intorno a sé esplode. L'attimo dopo, se possibile, Harry si spinge con ancora più forza contro Matilde, abbandonandosi in lei con un gemito roco e profondo.

Restano immobili per un attimo, con il respiro affannato e gli occhi chiusi, un attimo soltanto loro, senza muri, senza barriere, privi di difese. È questo che spinge Matilde a parlare.

«Adesso siamo in due a giocare col fuoco» gli dice in un sussurro.

«Se non giochiamo col fuoco, rischiamo di morire di freddo» ribatte Harry, tornando a guardarla negli occhi.

Quello sguardo la riporta alla realtà, quello sguardo la fa tremare, le fa paura. Non vuole più soffrire e non vuole far soffrire nessuno. L'amore l'ha bruciata già una volta, rischiando di farle perdere anche sé stessa e la sua famiglia. Non può più farlo, non può basarsi sull'istinto. Deve tenere lontano da sé ogni pericolo, e Harry è dannatamente pericoloso.

Il cantante riconosce immediatamente quello sguardo, a loro basta guardarsi negli occhi per capirsi, solo che non lo sanno. Teme che scappi un'altra volta e così, riporta su la maschera, prima che sia lei a farlo.

«Dovremmo tornare di là, adesso» le dice, aiutandola a scendere.

Matilde è un groviglio contrastante di emozioni, ma anche Harry lo è, così riprende il suo show. Lo fa per rendere credibile la sua interpretazione di "amico", di stronzo, per provare a sé stesso che può continuare a comportarsi così, e perché non ce la fa più a starle lontano.

«Okay» acconsente Matilde, lasciandosi aiutare.

«Preferisci che vada prima io?» le chiede cauto.

«Sì, grazie».

Harry la guarda negli occhi e si rende conto di quanto sia indifesa in questo momento. Se l'affrontasse adesso sarebbe un disastro su tutti i fronti, lui lo sa, perciò decide di lasciarle altro tempo.

«Ti ordino da bere» le dice ancora, aprendo la porta.

«Vodka... liscia» risponde prontamente, poi lo guarda uscire dal bagno, cercando di ritrovare la sua forza, la stessa forza che Harry riesce a disintegrare con un solo sguardo, riducendola ad un piccolo ammasso di energie che riprendono vita quando lui semplicemente la sfiora.

Può farcela a portare avanti quella messinscena? Non lo sa, ma sa per certo che non vuole rinunciare a Harry, perché ogni volta che fa l'amore con lui, gli lascia sempre un po' più di sé, pezzi di cui non vuole tornare in possesso, pezzi di sé che gli ha regalato, e che vuole restino suoi per sempre. 

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Questi due faranno bruciare me, prima o poi. Questa cosa sta diventando pericolosa, non trovate? Insomma sono così presi l'uno dall'altra che non si rendono conto del pericolo a cui stanno andando incontro. Mi fanno una gran paura...

Ad ogni modo sono sempre bollenti, si sono trattenuti così a lungo che ora ora prendono fuoco ogni volta che sono vicini. AAAAAAAAAAAAAAAAAA

Cosa combineranno ancora? Il prossimo capitolo sarà di nuovo hot? Oppure riusciranno a parlare? Che dobbiamo aspettarci da due che continuano a giocare col fuoco?

Ed eccoci qui di nuovo a seguire le mirabolanti avventure di Harry e Matilde... :)... La nostra Dott.ssa Coser sta iniziando ad affrontare la sua condizione di amica speciale di Harry... Non vuole dargli importanza... Ma si fa bella per lui... le da fastidio essere presentata semplicemente come amica... le da fastidio la sua mancanza di attenzioni... e soprattutto non sopporta vederlo flirtare con altre donne... Lei scappa... Lui le è subito addosso come un predatore... Nessuno dei due può fare a meno dell'altro... Si vogliono... si abbandonano alla passione... Ma lei ha ancora paura e lui non vuole che lei scappi via... Quanto ancora durerà la loro amicizia speciale?... Io e la mia meravigliosa socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento ❤️Grazie sempre di esserci ❤️ ❤️ ❤️ 

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

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Capitolo 25
*** Tu pensi troppo ***


Last night I lay awake
La notte scorsa sono rimasto sveglio

Stuck on the things we say
Fermo sulle cose che diciamo

And when I close my eyes, the first thing I hear you say is
E quando chiudo gli occhi, la prima cosa che sento sei tu che dici

Put a little love on me, yeah
Metti un po' d'amore in me, yeah

"Put a little love on me"

Niall Horan

§§§§§§§§§§§

Nessuna distrazione. Nessuna relazione. Solo amici. Devo studiare. Il lavoro al pronto soccorso. Mio padre, mio fratello.

Sono queste le frasi che girano in testa a Matilde da diversi giorni. E in nessuna di quelle opzioni ha mai preso in considerazione davvero sé stessa. Non del tutto, almeno. Certo vuole superare l'ultimo esame a pieni voti, vuole ottenere il posto da chirurgo, ma sta prendendo in considerazione solo la metà di sé stessa.

Matilde a 360 gradi è tutta un'altra cosa.

«Dottoressa Coser?» la rossa si ferma lungo il corridoio, non appena sente il suo nome alle sue spalle, con Stephanie al suo fianco.

Si volta e vede il dottor Perry con un gran sorriso. Non indossa il camice, ma un semplice jeans, giacca e camicia. Non le capita spesso di vederlo in abiti borghesi, per questo è sorpresa.

«Dottor Perry».

«Salve, dottoressa Johnson. Avete finito il turno, giusto?» domanda lui.

«Sì, stavamo giusto andando a cambiarci» risponde la rossa.

«Io e un gruppo di specializzandi stiamo andando a bere qualcosa, vi va di unirvi a noi?»

«Io ho un impegno con la mia famiglia, sarà per un'altra volta» risponde per prima Stephanie.

«E lei, dottoressa Coser?» chiede ancora, con un sorriso molto più sexy.

«Anche io ho un impegno, mi spiace».

«Prima o poi la convincerò. Buona serata, signore» le saluta l'uomo, per poi superarle e raggiungere l'ascensore.

«Quello ha una cotta per te, Mati» la prende in giro la bionda, quando si incamminano verso gli spogliatoi.

«Falla finita, Steph. È soltanto gentile. Secondo il tuo parere, tutti hanno una cotta per me. È arrivato il momento che tu e Ross vi mettiate insieme» ribatte la rossa.

«Non ho detto che tutti hanno una cotta per te, ma solo Styles e Perry. E poi, ti ho già spiegato che io e Ross non stiamo insieme, né staremo mai insieme. È successo una volta sola e avevamo bevuto» spiega Stephanie, entrando negli spogliatoi.

«Comunque dovresti trovarti un fidanzato, altrimenti cercherai di affibbiarne uno a me a tutti i costi» replica ridendo Matilde, aprendo il suo armadietto.

«Intanto potresti cercare di divertirti, stasera. Sai, non è un reato divertirsi» scherza ancora Stephanie, facendo ridere la sua collega.

«Ti ho mai detto quanto detesto quando mi fai notare le cose?» replica Matilde con lo stesso tono.

«Fin troppe volte. Divertiti per me, io devo subirmi mio padre e le sue ramanzine sulla famiglia e bla, bla, bla» afferma Stephanie, facendo diverse smorfie che fanno ridere Matilde. «Almeno tu vedrai quel gran gnocco di Styles».

«Già» risponde la rossa, pensando alla serata che l'aspetta.

«Ci vediamo fra un paio di giorni, Mati. Spero che il tuo fine settimana sia migliore del mio» conclude la bionda, avvicinandosi a lei per lasciarle un bacio sulla guancia, dopo essersi cambiata.

Le due si salutano e Matilde raggiunge in fretta la sua macchina per correre a casa a prepararsi. I ragazzi sono stati invitati a una serata evento per il lancio di un DJ loro amico. Spencer è anche suo manager. Dopo una doccia veloce, indossa l'abito che ha preparato quella stessa mattina, poi sistema i capelli e il trucco, infine sale su un taxi che la porta al club dove si tiene la festa.

I fotografi immortalano il suo ingresso: la dottoressa Coser inizia a essere conosciuta, ma lei si defila velocemente, entrando nel locale dove trova i suoi amici totalmente rilassati. Si siede accanto a Peter che, armato di stampelle, è fermo al bancone del bar da quando sono entrati, dopo aver salutato Zayn e Sofia. Will si sta scatenando in pista con Cassie.

Matilde si è accertata che Peter bevesse solamente un analcolico, dato che sta assumendo anti infiammatori e analgesici a causa della frattura subita durante le prove, poi si è informata sul suo stato di salute. I due si sono visti spesso nell'ultima settimana, perché Will è un continuo "chiediamo a Mati", pur di prendersi adeguatamente cura del suo Peter.

Sta sorseggiando un cocktail colorato, quando il suo sguardo si ferma sulla figura di Harry, che sta chiacchierando con qualcuno che non ha mai visto. Lo vede sorridere, essere cordiale come sempre, e lo trova ancora più bello del solito, mentre fatica a staccare lo sguardo da quella camicia nera, lasciata aperta fin sotto il tatuaggio della farfalla.

"Faceva prima a lasciarla del tutto sbottonata", pensa infastidita, quando nota una ragazza bionda che sta parlando con lui. Poi, quella ragazza, lo trascina a ballare, mentre sente il suo stomaco contorcersi con forza.

Harry si mette a ballare. A modo suo, sexy, e la rossa, che si è agghindata per l'occasione, non ci sta. Non vuole ammetterlo – neanche a Peter che continua a farle notare come lei lo guarda – ma non le va di vedere Harry muoversi in quel modo con un'altra. Così, posa il bicchiere sul bancone, senza nemmeno guardare dove, poi si alza in piedi.

«Cosa fai?» la prende in giro Peter. «Vai a marcare il territorio?»

«Affatto... Vado solo a fare un favore al mio amico Styles, togliendogli quell'oca bionda dai piedi» dichiara con un sorriso beffardo, restando con gli occhi incollati su Harry.

Matilde avanza verso la pista da ballo. Arriva alle spalle di Harry, che sembra si stia divertendo. Poi, si lascia andare e inizia a ballare, strusciando la sua schiena su quella di Harry, che non ha bisogno di girarsi per capire chi sia. Gli si forma un sorriso sulle labbra.

«Coser... cosa stai facendo?»

«Lasciami fare, Styles, mi ringrazierai» risponde con il tono di una che sa il fatto suo.

Nel frattempo la ragazza bionda si accorge di non avere più la piena attenzione di Harry, quindi si rivolge, con una voce alquanto fastidiosa, a Matilde. «Ehi, scusami... Ma lui stava ballando con me».

Matilde la guarda con un sorriso furbo. «Oh, scusami. Non me n'ero accorta. Forse perché non mi sembrava coinvolto. Lo conosco abbastanza bene, sai?»

La bionda la guarda malissimo. «Lo conosci bene... Perché tu saresti?» Harry nel frattempo ha smesso di ballare e con un sorrisetto stampato in faccia si sta godendo la scena.

«Beh... Io sono una sua cara... amica» afferma lentamente, enfatizzando l'ultima parola, guardando Harry, che le sorride di rimando.

La bionda li osserva e poi tenta. «Okay, adesso che hai chiarito chi sei, potresti lasciarci ballare da soli?»

Matilde decide di ignorare la bionda e parla guardando solo lui. «Mh... non saprei... tu, Harry, vuoi che me ne vada?»

Harry ha gli occhi di entrambe le ragazze addosso, ma sono quelli azzurri di Matilde che adora sentire su di sé. Nonostante questo, vuole continuare a giocare.

«Sì...» Lascia in sospeso la frase quel tanto che basta per far spuntare un'espressione compiaciuta sul volto della bionda e far aggrottare le sopracciglia di Matilde. Ma poi continua la frase. «Sì... Vengo con te. Ti accompagno a casa, Matilde». Intanto le ha già messo una mano intorno alla vita e la sta spingendo verso il guardaroba. «Scusami, Katy» così si chiama la bionda, che li guarda andar via con un'espressione sorpresa sul volto.

Matilde sorride soddisfatta, lanciando un'occhiata a Peter, facendogli capire che sta andando via. Quando i due sono nel parcheggio sotterraneo, nella macchina di lui, Harry indossa il suo sorrisetto divertito.

«Allora, Coser, dimmi... a cosa devo questo tuo interesse» le chiede, voltandosi verso di lei.

«Beh... Sono una tua amica e volevo liberarti da quella» risponde, senza voler scoprire le sue carte.

«E chi ti ha detto che volevo essere liberato da Katy?» le domanda provocatorio.

«Dai, era palese che non ti piacesse quella» continua Matilde, nel tentativo di mantenere la sua maschera.

«Katy» precisa Harry, rincarando la dose.

«Sì, okay, come ti pare» ribatte lei, senza riuscire a trattenere il fastidio per il fatto che lui le abbia ribadito il nome della bionda.

Lui sorride e le si avvicina.

«Dimmi perché sei venuta da me» insiste, abbassando la voce.

«Te l'ho già detto il perché».

«La verità, Mati».

«Non capisco cosa vuoi che ti dica» si lamenta, cercando di non rispondere.

«Andiamo, Coser... Non mi deludere adesso» sussurra, talmente vicino al suo viso che la rossa percepisce chiaramente il suo profumo.

«Harry... veramente, non capisco» mormora incerta, perché la sua vicinanza la manda sempre KO.

«Okay, ti do una mano, "cara amica": non volevi vedermi ballare con lei... Perché?» le chiede, sfiorando i suoi capelli con le labbra.

«Non è come credi, Harry» tenta ancora.

«Io non credo niente, voglio che tu me lo dica...» sussurra ancora.

I capelli si Matilde si muovono appena, a causa delle parole che lui ha pronunciato così vicino. Sente il calore del suo respiro arrivarle sulla guancia.

« Okay... Non mi andava vederti ballare con lei» accenna mezza verità, di cui Harry non si accontenta.

«Perché?» sussurra di nuovo.

«Dio, Harry, sei impossibile!» esclama, ormai ubriaca del suo profumo.

«Avanti, Coser» e cede.

«Okay, volevo l'esclusiva. Volevo che guardassi me» ammette, voltandosi a guardarlo, ma lui non è ancora soddisfatto.

«Dimmi perché, Mati» continua sorridendo.

E quando gli occhi di lei finiscono sulle fossette del suo sorriso, per lei è la fine.

«Perché ti voglio, Harry. Sei contento ora?»

Il sorriso del cantante si fa ancora più ampio. «Oh, sì, Mati... non sai quanto» mormora direttamente sulle sue labbra. «Ora, lascia che ti ringrazi» le dice, prima di prendere possesso della sua bocca, mentre la sua mano si posa sul collo candido di lei.

La mano di Matilde si muove frenetica, alla ricerca di quella scollatura che ha adocchiato per tutto il tempo. Le sue dita si infilano all'interno, incontrando la pelle accaldata di lui.

Il mondo è di nuovo spento, le loro menti anche. Non dovrebbero perdere così il controllo, non lì, in quella macchina, ma non possono impedirlo, perché all'improvviso non si rendono più conto di dove siano.

Matilde sta reclamando il suo diritto di amica speciale e Harry sta reclamando tutto ciò che può. Il cantante non smette di baciarla, mentre le fa scivolare via la giacca, per poi abbassare la manica del vestito. La rossa è anche più lanciata di lui: con entrambe le mani gli sta slacciando la cintura, aprendogli i pantaloni. Harry fa scorrere il tessuto dei pantaloni verso il basso, poi l'aiuta a sedersi sopra di lui. Si guardano, sono di nuovo persi l'uno negli occhi dell'altra.

Matilde lo bacia lentamente, con passione, con tutta sé stessa, poi si abbassa, lasciando che Harry entri in lei, togliendo il fiato a entrambi. In quel momento succede qualcosa, come se si fosse mosso qualcosa, qualcosa che sembra addirittura doloroso, all'altezza del petto, nell'esatto punto in cui lui la sta baciando, un dolore che le impedisce quasi di respirare, un dolore in grado di farle percepire ogni sensazione.

Vuole ridere e vuole piangere, vuole urlare e vuole sussurrare, vuole tutto e il contrario di tutto. Porta le mani tra i suoi capelli, stringendo alcune ciocche tra le dita. Le sue unghie smaltate di rosso spiccano tra le onde castane dei lunghi capelli di Harry, e a lei piace guardare quel contrasto, mentre sente le mani di lui sulla schiena stringerla con forza.

«Non posso più aspettare» sussurra Harry sulla sua pelle.

Matilde prende a muoversi lentamente, mentre Harry spinge il bacino verso l'alto. Lei reclina la testa all'indietro, lui continua a baciarla fin dove riesce ad arrivare, senza smettere di vagare con le mani sul suo corpo.

D'un tratto Harry l'afferra saldamente per i fianchi, sollevandosi un po' di più, spingendosi contro di lei sempre più velocemente. È una tensione crescente, tanto da arrivare quasi a spezzarla. Matilde ha perso ogni controllo, ogni sicurezza, ogni muro, barriera, è solo lei e il suo cuore che batte per lui.

Ascolta il suo respiro, quello affannato di Harry, il suono della sua voce, e si lascia andare, venendo sommersa completamente da un'intesa ondata di piacere.

«Non fermarti» la supplica lui.

Matilde continua a muoversi fino a che Harry l'attira a sé per baciarla e poi gemere profondamente nella sua bocca. Lei lo sente rallentare, fino a fermarsi. Nasconde il viso nell'incavo del suo collo, mentre lui la stringe più dolcemente. Restano in quella posizione per qualche minuto, senza dire nulla. Quando il fiato torna a essere più regolare, lui le solleva il viso, le scosta i capelli, e le sorride.

Perché aveva paura? Perché temeva che lui entrasse nel suo cuore? Sono domande a cui Matilde non riesce a dare una risposta, non ora che i suoi occhi verdi le stanno trasmettendo ciò che prova.

«Vuoi che mi sposti?» gli chiede con un filo di voce.

«No» risponde allo stesso modo, accarezzandole il viso.

«Potrebbero vederci» gli fa notare.

«Tu pensi troppo, Mati, e io non riesco a pensare a niente, in questo momento».

«Harry...»

Il resto della sua frase le resta imprigionato tra le corde vocali e la lingua, perché lui la sta baciando di nuovo, così lentamente e dolcemente che Matilde riesce a realizzare quale fosse il motivo della sua paura.

Paura di amare di nuovo.

Paura di amare di nuovo

§§§§§§§§§§§§

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Ammazza che caldo, voi non lo sentite?

Quiiiindiiii i due piccioncini tentanto di mantenere in piedi la farsa degli amici speciali, si stanno impegnando veramente tanto a renderla credibile, ma c'è qualcosa che non va in questa messinscena, una messinscena che sembra iniziare a fare acqua da tutte le parti. Dove li porterà questo accordo? Per quanto riusciranno ad andare avanti in questo modo?

E per la serie sti due sono pazzi... Bentornati nel pazzo mondo di Harry e Matilde... Lei ce la sta mettendo tutta a concentrarsi su qualsiasi altra cosa che non abbia degli occhi verdi... La sua amica Steph le consiglia di divertirsi e le fa notare che è una donna attraente che attira su di sé le attenzioni anche del Dott. Perry... Ma lei non se ne accorge... Chissà perché?!? :)... Ha preso talmente sul serio il suo ruolo di amica speciale...che addirittura lo va a salvare dall'assalto dell'oca bionda... Uhauhauhauha... Ma lui capisce cosa sta facendo... Lui lo sa... E così sceglie lei... Sceglierebbe sempre lei... Lui la provoca... Vuole che lei si liberi... Si lasciano trasportare dalla passione...e intanto continuano la loro strana relazione... E a me non rimane che sospirare insieme alla mia socia meravigliosa... Vi aspettiamo al prossimo aggiornamento ❤️Grazie sempre di esserci ❤️ ❤️ ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, insieme alla mia socia strafiga. Intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 26
*** Ho solo bisogno di te ***


You know you gota
Tu sai che devi

Tare down the walls
Abbattere queste mura

That you built
Che hai costruito

Around you
Attorno a te

"Call on me"

Angels Fall

§§§§§§§§§§§

Se prima di baciarla non riusciva a togliersela dalla testa, dopo che hanno fatto l'amore la situazione è precipitata velocemente.

Harry ha soltanto lei per la testa, non riesce a pensare ad altro. Quando scrive, quando canta, quando è sotto la doccia, quando parla con qualcuno, o semplicemente fissa il soffitto, Matilde è lì, davanti ai suoi occhi, nei suoi pensieri, e nel suo cuore, che ha riempito in ogni dove.

La rossa è ovunque guardi, in ogni pensiero, in ogni parola, tanto che ogni canzone che sta venendo fuori dalla sua mente riguarda lei, in un modo o nell'altro. È diventato un bisogno fisico, quello di esternare ciò che prova, ciò che sente, perché troppo potente per tenerlo intrappolato nella sua testa, o nel suo cuore, o in entrambi i posti.

L'ultima volta che sono stati insieme – nella sua auto, in un parcheggio sotterraneo – è certo che sia stato diverso, non sa spiegarsi come, ma ha letto qualcosa in quegli occhi azzurri che non fanno che parlargli, al contrario della sua bocca, che continua a restare sigillata, quando si tratta di parlare con lui.

In questi giorni si sono scambiati solo un paio di messaggi innocui e banali. Harry non la vuole assillare e Matilde è piuttosto spaventata da ciò che è successo con lui nella sua auto.

Non era sesso, Matilde lo sa, l'ha capito, l'ha letto nei suoi occhi, e ci prova a sfuggirgli, e la cosa funziona, ma solo quando lui non è di fronte a lei, perché gli basta guardarla per farla smettere di pensare.

E, anche questo, Harry lo sa.

Per lei è come se le si spegnesse il cervello. Succede sempre quando sono insieme. Per Harry è la stessa cosa. Anche oggi, dopo l'ennesima intervista di merda, nella quale hanno parlato poco della sua musica e per la maggior parte dei suoi look, dei suoi capelli, del fatto che ha il viso da principe e che, invece, è tutt'altro che è un principe, dato che conduce una vita discutibile - sempre fuori a divertirsi, con donne diverse. Hanno iniziato a tirare fuori foto con varie ex, con Kendall, e con una misteriosa rossa. L'intervistatore ha insinuato che possa essere la cugina di Sofia, la fidanzata del suo amico Zayn, ma lui ha sorvolato. Ha dovuto trattenersi molto. Ha temuto per Matilde.

In realtà non si vede in viso. Lui ha continuato la sua recita e, quando tutto è finito, non ha guardato in faccia a nessuno. È uscito di corsa dallo studio televisivo, eludendo la sicurezza, ed è partito sfrecciando verso l'unica persona che lo fa star bene. Ne ha bisogno, anche solo fisicamente, come si sono promessi. Questa sera non vuole pensare ad altro.

È con questo pensiero che arriva al Presbiteryan Hospital. L'ha immaginata per tutto il tragitto, ha ricordato ogni momento d'intimità, ha rivissuto le sensazioni che solo lei gli ha fatto provare, e la voglia di averla e cresciuta a ogni miglio che ha percorso nella sua direzione.

Matilde dovrebbe uscire tra poco, ma lui non riesce ad aspettare in macchina. Così, scende, fregandosene di farsi riconoscere e avanza con passo svelto e sicuro verso la reception.

«Buonasera... Sto cercando la dottoressa Coser».

L'infermiera, in un primo momento, non solleva lo sguardo dalla cartella che tiene in mano e si limita a rispondere.

«Dovrebbe essere ancora in reparto, ma ha quasi finito il turno».

«A che piano è?» insiste.

«Signore non posso...» Ed è in quel momento che l'infermiera alza lo sguardo e lo vede. Il cantante le regala uno dei suoi sorrisi seducenti, perché ha capito che la donna l'ha appena riconosciuto. «Beh... Però... Immagino che per lei posso fare un'eccezione, signor Styles» afferma con un sorriso.

« Grazie, Rose» risponde, leggendo il suo nome sul cartellino. «Allora, il piano?»

«Oh, sì, mi scusi... Quinto piano, secondo ascensore in fondo a destra» gli spiega.

Lui le sorride e si reca subito agli ascensori. Entra in quello indicato da Rose, che fortunatamente è presente, e pigia sul numero cinque per andare da lei, a prenderla. È appoggiato alla parete, quando il tintinnio dell'ascensore lo desta dai suoi pensieri e lo avvisa che è arrivato al quinto piano. Si stacca, portandosi davanti alle porte che si stanno aprendo, pronto ad uscire e ad andare da lei, ma non appena alza lo sguardo se la trova lì davanti insieme a una sua collega.

«Harry...» mormora la rossa, con un filo di voce, piuttosto incredula di esserselo ritrovata in ascensore. «Che ci fai qui?» chiede sorpresa, ma mai quanto la sua collega, che lo sta fissando senza ritegno. «Tutto bene?» continua, dopo aver notato una strana luce nei suoi occhi.

«Sì. Sono passato a prenderti, ma non mi andava di rimanere in auto» chiarisce, portando una mano sulla fotocellula delle porte dell'ascensore.

«Harry non c'è bisogno che tu mi venga a prendere tutte le sere. Ne abbiamo già parlato». C'è sempre una parte di lei che è al settimo cielo, quando lui è nei paraggi, ma c'è anche l'altra parte di lei, quella più prepotente, che tenta di prevaricare sul resto, che le dice che è tutto sbagliato. Per questo tenta di allontanarlo, anche se i risultati sono sempre scarsi.

«Andiamo, Matilde, sei mia amica e ci tengo a te. Non mi va che torni da sola a casa». Non aspetta che lei gli risponda. «Stiamo bloccando l'ascensore... Vogliamo scendere?» Poi, si rivolge alla sua collega, che fino a quel momento non ha fatto altro che spostare lo sguardo da lui a Matilde. «Lei scende con noi?»

La bionda, dopo averlo guardato negli occhi, si volta verso Matilde. «Mi sono ricordata che devo portare una cartella al dottor Robinson. Tu vai pure. Buona serata» le dice con un sorriso complice, sorriso che Matilde ricambia.

«Okay, ciao Steph, ci vediamo domani».

Le due si salutano e Harry fa un cenno con la mano. Matilde entra in ascensore. Sa già che Harry ha qualcosa che non va, come sa che non ha alcuna voglia di parlare, glielo legge nello sguardo. Così, quando le porte si chiudono lei incatena i suoi occhi con quelli di lui.

«Harry non dovresti essere qui». Lui non risponde ma percorre tutto il suo corpo con lo sguardo.

«Ho bisogno di te, Matilde» dice in un soffio, facendo percepire alla rossa un potente brivido lungo la colonna vertebrale.

«Potevi aspettarmi giù. Ci saremmo andati a prendere qualcosa da mangiare e avremmo parlato. Io qui ci lavoro» ribatte decisa, nel tentativo di allontanare i pensieri che si stanno affacciando nella sua mente, causati dalla voce e dallo sguardo di Harry.

«Lo vedo, dottoressa Coser» risponde con un tono sexy, leccandosi le labbra.

È un attimo: lui scatta in avanti verso la pulsantiera e blocca l'ascensore.

«Che diavolo stai facendo?»

«Non sai che voglia ho di strapparti quel camice di dosso, dottoressa Coser» le sussurra all'orecchio, dopo averla bloccata contro la parete.

« Harry... Non mi sembra il caso» dice a fatica, incapace di sfuggirgli.

«E invece sì, perché oggi è stata una giornata di merda e io ho bisogno della mia amica» sussurra. Si avvicina a lei e inizia a baciarle il collo. «Ho bisogno del tuo profumo, di sentire la tua pelle sotto le mie mani, della tua bocca sulla mia...» continua sottovoce. Lei è rimasta immobile, in sua completa balia, e mentre lui parla le ha già sfilato il camice e ha portato le sue mani sulla pelle di lei sotto la casacca verde. «Ho bisogno di sentirti Matilde... Ne ho bisogno adesso» la implora, parlando sulle sue labbra, togliendole il fiato per poi ridarglielo, facendole perdere la testa, la ragione... facendole spegnere il mondo.

Matilde prova a ribattere, ma Harry si è già appropriato delle sue labbra, e lei vorrebbe tanto ribellarsi, perché sono sul suo posto di lavoro, perché sta rischiando tantissimo, ma non riesce a non ricambiare quel bacio tanto prepotente quanto passionale. E quando lui capisce che lei ha ceduto, si lascia andare. Lascia che le sue mani vaghino sul corpo di lei, sui suoi seni, su qualunque parte del suo corpo riesca a raggiungere.

Fino ad armeggiare con i lacci dei pantaloni e quando riesce a slacciarli e a portare una mano sugli slip, la sente gemere al suo tocco, e perde la testa. La fa voltare verso la parete, ha bisogno di imporsi, di farle sentire quanto la desidera. Matilde non oppone resistenza, gli lascia prendere il controllo. Il suo viso è schiacciato contro la parete fredda. Harry torna a baciare ogni parte di pelle scoperta che incontra, spingendosi contro di lei. Sbottona i suoi pantaloni, poi porta entrambe le mani sui suoi fianchi, ed entra in lei senza alcuna delicatezza. Matilde si trattiene a fatica, Harry non smette di baciare e lasciare segni sulla sua pelle, sulla spalla, portando una mano sul punto esatto in cui i loro corpi diventano una cosa sola. Gli affondi di Harry sono frenetici, quasi disperati, e il tocco della sua mano porta presto entrambi a raggiungere il culmine del piacere.

Quando riprendono a respirare quasi normalmente, si ricompongono in silenzio. Poi, Matilde preme il tasto uno.

«Io vado a cambiarmi... Tu aspettami in macchina» gli dice con voce tremante.

«Mati, ho ancora bisogno di te» replica lui, con lo stesso tono.

«Harry... Per favore... Ti raggiungo in macchina» taglia corto la rossa con un sospiro, perché non è in grado di dire niente, al momento.

L'ascensore arriva al piano ed esce, andando verso gli spogliatoi. Lui arriva al piano terra, cercando di darsi un contegno e si dirige verso l'uscita.

«Buonanotte, Rose» dice all'infermiera della reception, rivolgendole uno dei suoi sorrisi.

«Buonanotte, signor Styles. Ha trovato la dottoressa Coser?»

"Oh, sì, che l'ho trovata... l'ho trovata e abbiamo fatto sesso in ascensore, perché non sono stato capace di tenerlo nei pantaloni", pensa, ma si limita a sorridere.

«Sì. Grazie, Rose. Ora vado ad aspettarla in macchina» le dice, facendola sorridere di più, poi esce dall'ospedale, dirigendosi verso la sua auto, sulla quale prende posto, restando con lo sguardo perso nel vuoto.

Matilde non tarda ad arrivare. Indossa dei jeans, una camicetta bianca, e un trench. Non appena apre la portiera e prende posto sul sedile passeggero, lui sospira. Si accorge del suo sguardo indagatore, ma non ha voglia di parlare.

«Harry non deve ripetersi mai più» lo rimprovera.

«Cosa?» chiede, pur sapendo di fare una domanda stupida.

«Non puoi presentarti qui in ospedale e sfoggiare il tuo fascino per venirmi a prendere. E quello che è successo in ascensore... Dio, per fortuna non ci sono telecamere in quell'ascensore... Non posso rischiare, Harry. Devo specializzarmi. Non posso fare cazzate...» gli spiega con voce ferma e decisa.

«Hai ragione» si limita a rispondere, ben consapevole del suo comportamento irresponsabile.

Matilde sospira. «Adesso mi dici cos'hai?» gli domanda con una certa ansia, perché è sicura che non stia bene. Harry si volta a guardarla, ma non risponde, così insiste. «Perché...»

Ma non riesce a terminare la frase che le labbra di lui sono di nuovo sulle sue, a fermare le sue parole con un bacio lento e dolce.

«Ho solo bisogno di te... della mia amica... della mia medicina.... Vieni a casa con me...» la supplica in un soffio dalla sua bocca.

«Harry...»

«Per favore» insiste il cantante, deciso a concludere la serata con lei.

«Okay» accetta alla fine, perché quando la bacia, non può dirgli di no. «Però io ho fame» gli dice facendolo sorridere.

«Passiamo a prendere qualcosa da mangiare e poi andiamo da me».

Quando entrano nell'appartamento di Harry, si fiondano quasi subito sul divano con i loro contenitori di cibo da asporto. Sembra lontano il momento che hanno vissuto in ascensore. Adesso sono solo Harry e Matilde che si raccontano la loro giornata – soprattutto lei che racconta e lui che ascolta, felice di venire a conoscenza di ogni dettaglio che la riguardi.

È una chiacchierata serena, fatta di risate e battutine, che rilassa entrambi, che fa dimenticare a Harry la sua brutta giornata, permettendogli di tornare a essere spensierato e concentrarsi solo sulla sua dottoressa.

«Comunque hai proprio fatto colpo su Rose» lo prende in giro lei.

«Mati, mi dispiace per come mi sono comportato, non avrei dovuto» replica lui sincero.

«Lascia stare... eravamo in due in quell'ascensore» ribatte la rossa, prendendosi la sua parte di responsabilità. «Che ti è successo?» prova a insistere.

Harry vorrebbe confidarsi, dirle chiaramente cosa gli passa per la testa, cosa l'ha portato ad andare fuori di testa in quel modo, ma ha paura di farlo. Teme che lei, dopo essere venuta a conoscenza dei suoi pensieri, lo chiuda fuori dalla sua vita. È un rischio che non può, e non vuole, correre.

«Non... non ho voglia di parlarne, adesso» risponde con un filo di voce, per poi avvicinarsi così tanto, da sentire il suo respiro sulle sue labbra. «Adesso voglio solo baciarti».

È la sua voce, o forse le sue labbra, o ancora il suo sguardo, o magari la sua sola presenza, ma lei proprio non può resistere, e quando le labbra di Harry tornano su quelle di Matilde, lei azzera tutto, lasciandosi andare a uno dei baci più dolci che lui le abbia mai dato.

Percepisce chiaramente ogni dito sul suo collo, la sua mano che si posa leggera sul suo fianco, e il contatto delicato della sua schiena con la seduta del divano. Harry l'ha fatta sdraiare, posizionandosi sopra di lei. Adesso la bacia senza fretta, senza la solita passione travolgente, ma con una tenerezza infinita. Anche la sua lingua si spinge lentamente nella bocca di lei, con dolcezza, come se fosse l'unica cosa importante al mondo.

Un bacio che sembra durare un'eternità, fino a quando, sempre lentamente, le labbra di lui si spostano, arrivando sul collo di lei, che reclina la testa all'indietro, lasciandogli più spazio. Non ci sono carezze invadenti, movimenti sfacciati, o gesti prepotenti. È solo un lento e delicato scoprirsi per ritrovarsi. Nessuna parola, solo sussurri e gemiti. Gesti spontanei e naturali, che li portano un'altra volta a restare senza alcuna barriera, non solo quelle fisiche degli indumenti.

Sono sdraiati sul divano, lui su di lei. Harry si ferma per un attimo, porta una mano sul suo viso, e Matilde apre gli occhi. Lo sguardo che hanno l'uno per l'altra è carico di ogni sentimento che provano, ma non hanno il coraggio di dirselo. Si appartengono, lo sanno, lo sentono nel loro cuore, ma innamorarsi fa troppa paura.

Ancora nessuna parola, solo occhi che si perdono in quelli dell'altro, e quando Harry la fa sua di nuovo, lo fa con una lentezza disarmante, come se volesse che quel momento non finisse mai, perché non aveva mai percepito tutta quella magia nello stare dentro di lei.

Matilde chiude gli occhi, stringe le dita sui fianchi di Harry, inarca il bacino cercando maggiore contatto, poi si lascia andare, coinvolgendo anche lui, a cui basta ancora qualche affondo, per lasciarsi andare a sua volta.

Il respiro affannato sul collo di Matilde, sul punto dove la sua vena sembra voler uscire dal suo corpo. La stringe, lei cerca rifugio tra le sue braccia, poi è la voce bassa di Harry a rompere il silenzio.

«Resta con me, stanotte».

Matilde non risponde, non è in grado di farlo. Il momento è stato troppo intenso, la sua richiesta l'ha spiazzata, e la voce sembra essere sparita. Solleva lo sguardo, anche Harry lo fa, per poterla guardare negli occhi. Le labbra di Matilde sono socchiuse, ma non esce alcun suono, così lo bacia, non riesce a fare altro.

È un sì silenzioso, il suo, ma è un sì. Restare con lui la spaventa, ma restare senza di lui la terrorizza. Sarà un disastro, o forse no, ma ciò di cui è sicura è che, in questo istante, non farebbe a meno di lui per niente al mondo.

 Sarà un disastro, o forse no, ma ciò di cui è sicura è che, in questo istante, non farebbe a meno di lui per niente al mondo

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Sono a corto di parole, questi due diventano sempre più intensi ed è difficile stargli dietro. È chiaro a entrambi che è successo qualcosa di nuovo e hanno fatto un altro passo in avanti, senza neanche rendersene contro. Sono presissimi l'uno dall'altra, tanto che non pensano nemmeno alle conseguenze dei loro comportamenti... pazzi! Ma questo lo sapevamo già XD

Ma ora cosa succederà tra loro? Riusciranno ad affrontare questo cambiamento o scapperanno da loro stessi? Matilde accetterà finalmente ciò che prova per lui? Ma soprattutto, perché non ho mai risposta per nessuna delle domande che ci sono nello spazio cactus???

Bentornate nel pazzo mondo di Harry e Matilde.... Che dire... Lui ormai lo abbiamo completamente perso... Non riesce a fare a meno di lei... ne fisicamente... ne umanamente... Lei gli è entrata dentro... Lui ne è consapevole... A tal punto che se i giornalisti parlano di lei... Lui va su tutte le furie... Lui deve proteggerla... Non perché lei non è abituata... Ma perché sa che è presto perché il nome di lei venga associato al suo... E così dopo aver ingoiato l'ennesimo boccone amaro... Ha bisogno di lei... Anche solo fisicamente... E le temperature si alzano nell'ascensore dell'ospedale... Oddioooooo che caldo... Ventaglio vieni a me...:)... Ma a lui non basta più... Lui deve dimostrarle quanto ci tiene... E allora... Fa l'amore con lei... Di nuovo... Ma con una dolcezza... Un'attenzione disarmante... Hanno capito entrambi che hanno passato quel confine... Ora bisogna vedere come gestiranno il tutto.... E niente io e la mia socia sospirante... Aaaahhhh... Vi aspettiamo al prossimo aggiornamento.... Grazie sempre di esserci ❤️ ❤️ ❤️ 

Eeeee niente, grazie sempre di essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 27
*** Sto cercando di fare colpo ***


Maybe we can
Forse possiamo

Find a place to feel good
Trovare un posto dove sentirci bene

And we can treat people with kindness
E possiamo trattare le persone con gentilezza

Find a place to feel good
Trovare un posto dove sentirci bene

Treat people with kindness

Harry Styles

~~~~~~~~~~~

Aveva rischiato, ma era arrivato il momento di farlo. Doversi accontentare di qualche momento casuale non era più sufficiente per entrambi e l'invito di Harry ha sorpreso Matilde, che non si sarebbe mai aspettata una vera uscita.

L'ha chiamata la sera prima, per chiacchierare, cosa insolita per loro, ma neanche tanto, se si considera l'ultima settimana. Prima della notte a casa di Harry, nonostante non lo fosse mai stato, il loro rapporto si fermava a un livello superficiale. Da quando Matilde ha dormito a casa di lui, da quando si sono risvegliati insieme nel suo letto, le cose sono leggermente cambiate.

Messaggi semplici, anche solo delle stupide faccine, o chiamate a tarda sera per raccontarsi la giornata. Momenti in cui si sono avvicinati molto più di quanto non abbiano fatto i loro rapporti fisici.

Matilde non riesce a credere alla conversazione della sera precedente e forse è questo pensiero che la deconcentra.

*

«Domani non lavoro, è il mio giorno di riposo» dichiara Matilde, senza fare caso alle sue parole, completamente rilassata dalla divertente chiacchierata che ha avuto con Harry.

«Usciamo» replica lui velocemente.

«Usciamo?» chiede lei, riattivando la sua concentrazione.

«Sì, usciamo» ripete Harry, con un ansia crescente per il timore di un no.

«Io e te?»

«Io e te» conferma con un sorriso che la rossa non può vedere, ma Harry si sta divertendo nel sentire l'agitazione di Matilde attraverso la sua voce.

«Un appuntamento?» domanda ancora, con un tono a metà tra l'essere sorpresa e il timore di avere un vero appuntamento con lui.

«Forse non mi basta più averti solo sotto le lenzuola» afferma con un filo di voce, facendo calare il silenzio. Ha usato il 'forse', ma non è stato abbastanza ed è sicuro di averla spaventata, così tenta di rimediare. «O in macchina, o in un bagno pubblico, o in ascensore, o..»

«Falla finita, Styles» lo interrompe lei, facendolo ridere. «Non c'è bisogno che ti metti a fare l'elenco».

«D'accordo... allora, a che ora passo a prenderti?» le domanda sfacciato.

«Non ho detto di sì».

*

Ma non aveva importanza che lei rispondesse o meno, perché entrambi sapevano già che la risposta sarebbe stata solo una.

Matilde si è svegliata presto, ha trascorso l'intera mattinata sui libri, ha pranzato con un paio di sandwich e ha riordinato l'appartamento. Harry ha dormito fino a tardi, ha fatto un'abbondante colazione, poi è tornato a scrivere per il suo nuovo album, pensando sempre a lei.

È pomeriggio inoltrato, quando la rossa si ritrova a litigare con salviette struccanti e eyeliner di fronte allo specchio. Non è la prima volta che si trucca per lui, ma stavolta sembra esserci qualcosa di diverso in quell'uscita, e vuole essere perfetta. Non fa che pensare alle bellissime donne famose che Harry ha frequentato prima di lei e non può evitare di paragonarsi a loro.

«Andiamo, Mati, è la solita linea di eyeliner, ce la puoi fare» incoraggia sé stessa, chinandosi in avanti verso lo specchio, mentre traccia la linea nera sulla palpebra superiore, per poi sbuffare e estrarre con poco garbo l'ennesima salvietta dalla confezione, ripulirsi l'occhio, abbandonarla insieme alle altre, che giacciono sulla superficie del lavandino, e ricominciare da capo.

Contorce le labbra in una smorfia, poggia il mignolo sullo zigomo, con l'altra mano allunga leggermente l'occhio verso l'esterno, poi stende un'altra linea, l'ennesima che le sembra storta.

«Merda!» esclama nervosa.

Sta per struccarsi ancora, ma è costretta a uscire dal bagno, quando sente il suono del citofono.

«Sì?»

«Sei pronta?»

Matilde chiude gli occhi e sospira profondamente nel sentire la voce di Harry. Non si era resa conto che fosse già così tardi.

«Non ancora, sali» gli dice, per poi aprirgli il portone.

Non era previsto che salisse, ma è felice di farlo. Sale i gradini a due a due, arrivando in fretta all'appartamento di Matilde.

«Scusami, sono in ritardo. Faccio in un attimo» gli comunica quando lui entra in casa con un timido ciao.

Non gli dà modo di ribattere, che gli volta le spalle e sale al piano superiore, dirigendosi verso il bagno, così determinata nella sua missione "eyeliner perfetto a prova di super modella", da non accorgersi che Harry l'ha seguita.

Lo vede entrare quando si posiziona di fronte allo specchio, ma non protesta. Torna ad afferrare l'eyeliner e ricontrolla il lavoro fatto in precedenza. Sbuffa, riprende un'altra salvietta e si blocca quando lui si infila tra lei e lo specchio.

«Harry...»

Lui sorride, si toglie gli occhiali da sole e li posa sul ripiano del lavandino.

«Si può sapere qual è il problema?» le chiede con un sorriso da farla sciogliere completamente.

«Non riesco a mettere il dannato eyeliner» risponde frustrata.

Lui continua a sorridere, poi le sfila la salvietta dalla mano e la porta sul suo occhio destro, strofinando delicatamente fino a rimuovere ogni traccia di make up. Matilde resta a occhi chiusi. Harry si sposta sull'occhio sinistro, e ripete l'operazione con altrettanta delicatezza.

«Così lo stai togliendo tutto» gli fa notare, senza protestare realmente.

«Non hai bisogno di questa roba, Mati» le dice in un sussurro, provocando una serie di flash nella mente di Matilde, flash che la portano a trattenere a fatica una piccola risata. «Che c'è?» le domanda curioso, sorridendo con lei.

«No, niente è solo che...» riapre gli occhi quando lui allontana la salvietta. «Il tuo gesto mi ha fatto pensare alla vostra prima canzone in assoluto» gli rivela, dopo aver ripensato ad alcuni versi di "What makes you beautiful".

«Oh, quella per cui Liam mi ha lasciato in mutande davanti a migliaia di persone?» Lei ride, perché se la ricorda quella volta.

Lui la guarda e si domanda se lei fosse presente quella sera, se ha visto quella scena solo in un video, o ancora quanti concerti a cui lei ha partecipato e lui non l'ha vista, anche se è quasi certo di ricordarla in un paio di occasioni, ma teme che la sua memoria sia condizionata dalla foto che ha visto in camera sua.

«Beh, l'hai presa sportivamente, però» gli ricorda Matilde.

«Sì, beh, ma tu non hai visto quello che è successo nel backstage a concerto finito» le dice, accendendo la sua curiosità.

«Cos'è successo?«

«Assolutamente niente, ci siamo abbracciati come sempre» le dice con un sorriso furbo, per poi continuare. «Anche se poi gli ho rovesciato in testa la prima cosa che ho avuto a portata di mano... Era un bicchiere di birra di uno dei microfonisti» confessa, facendola ridere. «Niall non la smetteva di ridere, mentre io cercavo di scappare con Liam che mi rincorreva e Louis che lo aizzava contro di me».

«Immagino che Zayn sia rimasto impassibile al suo posto» dice lei con ironia.

«Oh, no... Malik mi ha fatto da scudo... Ma solo perché mi sono nascosto dietro a lui». Matilde ride e lui torna a pulirle il viso, cercando di smettere di fissarla. «Ridi pure, tanto sono io quello che è rimasto in mutande sul palco» ironizza Harry, per distrarsi, perché i loro sguardi ravvicinati stanno riscaldando l'atmosfera.

«Avrei dovuto essere lì, quella sera» rivela lei in un sussurro.

«Cosa?»

«Sì, papà aveva un convegno e aveva promesso che mi avrebbe portata, ma all'ultimo momento ha dovuto rinunciare per un intervento d'emergenza a un suo paziente» gli rivela con un'espressione triste, perché il ricordo di quel periodo porta sempre un po' di dolore con sé.

Sua madre era morta da poco e il periodo che si sta avvicinando riporta i suoi pensieri alla donna che l'ha messa al mondo, senza che lei riesca a evitarlo. Fra pochi giorni dovrà affrontare l'anniversario della morte di sua madre, e dovrà farlo per la prima volta da sola, senza la presenza di suo padre.

A Harry non sfugge l'espressione triste sul viso di Matilde e l'idea di averla avuta così vicino tante volte senza saperlo lo manda sempre in confusione, per questo si appiglia alla sua ironia, ne ha bisogno.

«Beh, però, in compenso mi hai visto dal vivo e senza mutande».

Matilde non trattiene una risata, lui riesce sempre a fare in modo di farla stare meglio. Sa di non dover chiedere niente, ma sa anche che è in grado di farla sorridere, così continua.

«Non è che vuoi un'esibizione live di What makes You beautiful? Puoi sostituire Liam, se vuoi...» le dice con un sorriso sexy. «Se mi abbassi i pantaloni non protesto, giuro» continua, mentre lei sorride scuotendo la testa, spostandosi per raccogliere tutte le salviette usate e gettarle nel cestino.

«Styles non ci provare: hai detto che avremmo passato una giornata diversa. Non puoi rimangiarti la parola» lo avvisa, uscendo dal bagno.

Harry la segue e quando passano davanti alla porta della camera da letto chiusa, lui ha una gran voglia di entrare lì dentro. Non può dirle che ha visto quella foto, non vuole dirle che ha curiosato in camera sua, e fare sesso con lei sarebbe una scusa perfetta per poter entrare e scoprire cosa farebbe se lui venisse a conoscenza della foto.

«Andiamo, Mati, una breve esibizione privata» insiste, mantenendo quel sorriso furbo.

«Falla finita, Styles. Voglio la giornata che mi hai promesso» replica secca lei, perché di entrare in camera sua, con tutte le reliquie dei concerti in bella vista – soprattutto la foto di loro due insieme – non ne ha alcuna intenzione.

Alla fine riescono a uscire, nonostante Harry abbia tentato più volte di finire in camera da letto: ha dovuto arrendersi quando la rossa gli ha ricordato le sue parole della sera precedente, quelle con cui si riferiva al "non mi basta averti solo sotto le lenzuola".

Sono saliti in macchina e non ha fatto domande, si è semplicemente lasciata guidare, per poi uscirsene con un'esclamazione divertita, una volta arrivati a destinazione.

«Lo zoo? Seriamente, Styles?» Matilde non può trattenersi dal punzecchiarlo.

«Già» risponde lui con un sorriso, per poi scendere dall'auto. «L'ultima volta che sono stato allo zoo avevo dodici anni» le dice camminandole accanto fino all'ingresso.

In realtà lei è ammirata che l'abbia portata proprio allo zoo, le sembra un luogo normale, dove due persone normali possono trascorrere del tempo in maniera spensierata.

Ed è così che si sente varcando l'ingresso del Central Park Zoo: una ragazza normale che passeggia accanto a un ragazzo normale, con le mani incrociate dietro la schiena, perché non sa dove metterle. Harry, invece, vorrebbe tenerla per mano, ma non osa così tanto, perciò si limita ad affondarle nelle tasche, mentre percorrono i vialetti che li portano a scoprire gli animali.

Il parco non è molto affollato, il giorno infrasettimanale e le temperature ancora piuttosto basse hanno fatto sì che non ci fosse molta gente e loro passeggiano tranquilli, con un gran sorriso rilassato sulle labbra.

«Mi hai portato allo zoo per farmi conoscere i tuoi simili?» lo prende in giro lei.

«Eh?» domanda Harry confuso.

«Le bestie, Styles» gli dice, con il chiaro riferimento al tatuaggio che hanno fatto insieme.

«Oh... Sì... Beh, la gabbia dei miei cugini è un po' lontana da qui» ribatte lui stando al gioco.

«Mi piacerebbe un giorno poterli vedere nel loro habitat naturale. Sarebbe meraviglioso. Non credi, Styles?» domanda divertita.

«Vuoi conoscere i miei cugini? Nessun problema, rossa. Ti chiamo alla prossima riunione di famiglia».

«Ah ah ah» imita una finta risata. «Ricordati che alle riunioni di famiglia si portano le fidanzate, non le amiche» dice d'istinto, ma si pente subito di quello che ha detto, nel momento in cui Harry si volta a guardarla con un sorriso malizioso.

«Mi stai facendo una proposta?» Lui non perde occasione per stuzzicarla.

«No... Io... No, Harry... Non ti sto facendo nessuna proposta... Era solo una constatazione» balbetta a disagio, guardando ovunque tranne lui.

«Sicura? A me sembrava che lo fosse» insiste, troppo divertito dalla sua reazione e dal lieve rossore sulle sue guance.

«Ti dico di no, smettila, e poi eccoci qui. Credo che tuo cugino voglia essere salutato. Ti sta fissando. Gli hai fatto qualcosa per caso? Non mi sembra molto amichevole» Harry sorride e decide di lasciare perdere, quel rossore gli basta per il momento.

«Credo mi stia minacciando. Sì, credo voglia rubarmi la compagnia. Come dici? Vuoi che ti lasci la selvaggia?» finge di parlare con l'orango, prendendo in giro Matilde con il soprannome che le ha dato descrivendola nel momenti più intimi, perché le dice sempre che in quei momenti lei si trasforma e la dolce e timida dottoressa Coser si trasforma in una selvaggia creatura dalla criniera rossa.

Lei ride. «Sei il solito cretino... Uh, ma guarda! Tuo cugino ha messo su famiglia. Ciao piccolino» dice Matilde scherzosamente, rivolgendosi al cucciolo che si è avvicinato alla recinzione.

«Ehi, bestiolina, la dottoressa è con me, trovatene un'altra».

«Styles guarda che lo preferisco di gran lunga a te. Guarda che occhioni. È così puccioso».

«Devo farmi insegnare da Horan come si fa a essere pucciosi, ma poi, che diavolo significa?» domanda fintamente infastidito.

Lei si volta, gli si avvicina, e gli sorride. «Puccioso significa essere carino, dolce, tenero, uno che attira tante coccole» gli dice, parlando lentamente.

«Ma io sono carino, dolce, e tenero, e attiro un sacco di coccole» ribatte con lo stesso tono.

In quel momento un paio di fan lo riconoscono, si avvicinano e fanno qualche foto con lui. Harry, gentilissimo, scambia qualche parola con loro, sorride, poi bacia entrambe sulle guance, infine si volta verso Matilde, rimasta in disparte ad assistere alla scena, un po' infastidita e un po' fiera di lui.

«Hai visto quanto so essere puccioso?» le dice con un sorriso divertito.

Lei non si trattiene e scoppia a ridere. «Oh sì, Styles, sei tanto puccioso... Mi vien voglia di toccarti le fossette».

Lui si sporge un po' verso di lei e sorride per metterle in bella mostra sulle sue guance. «Avanti, dottoressa, sono tutto tuo».

Lei è un po' titubante, ma poi sorride e avvicina due dita per toccargli le fossette come aveva immaginato di fare tante volte. Quel tocco poi le porta ad aprire le mani e a incorniciare il viso di lui. Sono di nuovo occhi negli occhi e a lei manca il respiro. Così, distoglie lo sguardo e lascia scivolare via le mani dal suo viso.

«Allora, ho superato l'esame?» le chiede, per attirare di nuovo la sua attenzione.

«Beh... Sì... Direi che adesso sei anche puccioso» dice lei con un sorriso, riprendendo a camminare.

«Ottimo! Styles 1 Horan 0. E adesso ho voglia di gelato» le dice alla fine, togliendola dall'imbarazzo.

Cosa che gli riesce, perché lei alza lo sguardo e gli regala un ampio sorriso. «Oh sì! Gelato!» esclama come se fosse una bambina.

Dopo aver preso il gelato lo riconoscono ancora. Lui è sempre disponibile, non si nega a nessuno. Lei lo ammira da lontano, e si chiede come faccia a essere così cordiale con tutti.

«Come fai, Styles?» gli domanda, dopo essersi allontanati dalle fan felici di essere riuscite a scattare una foto con lui.

«A fare cosa?»

«A trattare davvero tutti con gentilezza?»

Lui sorride e scuote la testa. «Non avrei mai potuto fare il mestiere dei miei sogni senza di loro. È grazie alla gente se la musica di Harry Styles esiste e, soprattutto, è stata mia madre a insegnarmi a trattare le persone con gentilezza».

«Tua madre può essere orgogliosa di te» mormora lei con un filo di voce, sfiorando il ciondolo che ha al collo.

Harry sa cosa voglia dire quel ciondolo per lei. « Lo è» risponde anche lui in un sussurro. «Anche tua madre - ovunque sia - è orgogliosa di te».

Lei si stringe nelle spalle. «Già, lo spero tanto... spero di non deluderla...»

«Non lo farai» replica convinto. Poi le mette un braccio sulle spalle, perché proprio non può più trattenersi e perché non è abituato a vederla così fragile. «Adesso ti porto in un posto» le dice alla fine.

«Styles mi stai viziando. Non sono abituata a questa versione di te» lo punzecchia, tentando di ritrovare l'atmosfera spensierata.

«Sto cercando di fare colpo, non distrarmi» le dice scherzando, ma intanto le sta dicendo la verità.

«Ma davvero? Tu che vuoi fare colpo? Wow, sono impressionata» dice con ironia, cercando di minimizzare, mentre il suo cuore ha preso a battere più velocemente, perché Harry non ha bisogno di fare colpo su di lei, ma sentirgli dire che ci sta provando, anche se fosse solo per scherzo, fa accelerare notevolmente il suo battito cardiaco.

«Sento dell'ironia nelle tue parole... Credi che non ne sia capace?» le domanda sfidandola.

Matilde si porta un dito sotto il mento come per pensare. «Mh... Devo dire che avevo l'idea di te come di uno a cui bastasse fare sfoggio del suo fascino. Non di uno che si dovesse ingegnare per fare colpo» ribatte ridacchiando.

«Questo vale per la maggior parte delle fan, ma ce ne sono alcune che sono proprio difficili. Come dire.... selvagge, e non è mica facile fare colpo» dichiara con la solita aria di sfida continuando a camminare anche dopo essere usciti da Central Park.

«Harry... Tu non vuoi fare veramente colpo su di me» "perché l'hai già fatto" , pensa, sperando di non averlo detto ad alta voce.

«E chi ha parlato di te? A meno che non ammetti di essere decisamente selvaggia» continua a punzecchiarla, proprio non può farne a meno.

«Harry, io sono un dottoressa molto seria. Non sono affatto una selvaggia» dice con finta aria offesa.

Lui le si avvicina e le sussurra all'orecchio. «Serissima... finché vesti i panni da dottoressa. Quando li togli, però...» lascia la frase in sospeso, perché lei sa bene a cosa si riferisce lui, che aggiunge. «E non sto dicendo che la cosa mi dispiaccia... Anzi...»

Lei arrossisce. «Allora dov'è che mi volevi portare, o mi stai riaccompagnando a casa?»

«Cambi discorso, messaggio ricevuto» non insiste e si allontana, riprendendo a camminare a una distanza di sicurezza. «Allora, serissima dottoressa Coser, Zayn mi ha detto che sei molto invidiosa di tua cugina e del fatto che sia stata in quella sorta di igloo a vedere l'aurora boreale...» Harry lascia di proposito la frase in sospeso, per osservare la sua reazione.

«Invidiosa? Io? Figurati, ho solo guardato le foto del resort in cui sono stati, alcuni miliardi di volte» scherza. «Ma che c'entra? Ah, e ricordami di dire a Zayn di non andare a raccontare i fatti miei in giro» Harry ride.

«Ti porto a cena in un quasi igloo» afferma fiero.

«Stai scherzando vero? Qui a New York non ci sono igloo» gli fa notare.

«Beh, non uno vero...» lascia di nuovo la frase in sospeso, perché troppo divertito dalle mille domande di Matilde, la quale non smette di tentare di scoprire dove la stia portando. Domande a cui lui non risponde, perché troppo curioso di vedere la sua faccia quando vedrà il posto.

Arrivano al 230 Fifth, sulla 5th Avenue, e prendono l'ascensore, fino a raggiungere il rooftop bar, un bar panoramico, dotato di una sorta di finti igloo riscaldati, all'interno dei quali si trovano tavoli e sedie.

«Non c'è l'aurora boreale, però...»

«Mio Dio, Harry, è... è... è bellissimo» balbetta lei sorpresa.

«A quanto pare sono riuscito a fare colpo» osserva lui, dopo aver visto l'espressione sul volto di Matilde.

«Sì... sì, ma non vantarti troppo» tenta di riprendersi la rossa.

«Hai detto sì, adesso mi vanterò per il resto della mia vita» la prende in giro scherzosamente.

«Falla finita, Styles» gli dice, ma sorride. «Grazie» aggiunge, voltandosi verso di lui.

«Non c'è di che, dottoressa» ribatte, per poi farle strada in uno degli igloo, dove prendono posto per consumare la loro cena.

Una cena contornata da tante risate e tante chiacchiere, chiusi nella loro bolla, stavolta letteralmente, sereni come non lo erano mai stati prima. Forse è davvero arrivato il momento di rischiare?


 

§§§§§§§§§§§§§§§

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Che dite? Siamo sulla buona strada? Harry la sta palesemente corteggiando e Matilde sta palesemente facendo finta di non accorgersene. Hanno avuto un vero appuntamento e sono decisamente spensierati. Ma è davvero così semplice?

Parola chiave di questo capitolo: PUCCIOSO. 😂 Troviamo Harry e Matilde non travolti dalla passione - anche se non manca mai - ma pronti ad affrontare, UDITE UDITE, un appuntamento. Eh, già, Harry la invita ad uscire, le dice che non le basta più viverla sotto le lenzuola, anche se ce prova sempre 😂😂😂

Così, va a prenderla, la riempie di complimenti, la porta allo zoo, gelato, e cenetta in un igloo con vista sulla grande mela. Il tutto affrontato con una certa leggerezza, per fare in modo che lei non si spaventi e non torni a chiudersi. Insomma, qui si fanno passo avanti, per ora... 😂

Io e la mia socia stragnocca vi aspettiamo al prossimo aggiornamento. Grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeee niente, grazie sempre di essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

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Capitolo 28
*** Mi piace la pioggia ***


bought a ticket to the world
Ho comprato un biglietto per il mondo

But now I've come back again
Ma ora sono tornato di nuovo

Why do I find it hard to write the next line?
Perché trovo così difficile scrivere la prossima pagina?

"True"

Spandau Ballet

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Un giorno qualunque, un giorno come tanti altri. Un giorno di pioggia, come diversi anni fa. Un giorno che potrebbe rappresentare la normalità, ma non è oggi, quel giorno.

Matilde non ha chiuso occhio, ha trascorso la notte al pronto soccorso, implorando Ross di cambiare turno, ma questo non è bastato. Ha l'impressione che la testa potrebbe esplodere da un momento all'altro ed è per questo che, una volta uscita dall'ospedale, ha valutato le opzioni disponibili: Sofia è già uscita per andare alle prove, Zayn starà dormendo e comunque non ha intenzione di stressarlo con i suoi problemi. Will è insieme a Sofia. Harry non l'ha nemmeno preso in considerazione, perché non è sicura di volerlo coinvolgere così tanto nella sua vita. L'unico che le resta è Peter.

Da quando il ballerino ha avuto quell'incidente si sono visti spesso, hanno legato molto, e il pensiero di correre da lui le sembra diventata la scelta migliore che potesse fare.

Un piccolo e triste sorriso fa capolino sulle sue labbra, mentre guida verso casa del nuovo amico, certa di trovare il conforto di cui ha bisogno in un giorno come questo. L'ha chiamato prima di mettersi al volante, l'ha avvisato che l'avrebbe raggiunto in pochi minuti, e non vede l'ora di essere lì.

Una volta arrivata a destinazione scarica dal baule la chitarra di sua madre e sale fino al terzo piano del piccolo condominio dove abitano Will e Peter.

«Ehi» si sente già meglio, dopo essere stata accolta dal dolce sorriso di Peter, che ancora non ha fatto l'abitudine alla stampella.

«Ciao, Peter». La rossa gli si avvicina e lo stringe in un mezzo abbraccio. «Grazie per avermi permesso di venire qui».

«Non c'è bisogno di ringraziarmi, che amico sarei se non ti offrissi una spalla proprio oggi».

Matilde gli sorride grata, poi entra nell'appartamento, seguita da un traballante Peter, fino a sedersi in cucina. Sorseggiano un tè caldo, mentre la rossa si racconta, si apre e si confida come ha fatto con pochissime persone. Gli rivela che è l'anniversario della morte della sua mamma, che mai come quest'anno ne sente la mancanza, forse perché così lontana dalla sua terra. Matilde ha sentito sua padre, ma non è riuscita a contattare il fratello, impegnato in una missione.

Peter l'ascolta, la tiene stretta, senza bisogno di inutili parole, che non avrebbero comunque alcun effetto. Le mette a disposizione l'appartamento, facendola sentire a casa.

Dopo una mattinata di chiacchiere e coccole, Peter è riuscito a convincerla a riposare un po'. L'ha fatta accomodare in camera sua, sperando che si mettesse a letto, ma si è seduta a gambe incrociate sul grande tappeto, imbracciando la chitarra di sua madre, un modo per sentirla più vicina.

 

È una delle poche cose che ha di lei e ha imparato a suonarla solo per potersi illudere di averla accanto, mentre riproduce le note della canzone preferita della mamma.

Il suo telefono è rimasto spento dalla sera precedente: non vuole sentire nessuno, non oggi, che il dolore è tornato ad aprire la ferita al centro del suo cuore. Per questo non sa che Harry la sta cercando da ore. È andato a casa sua, in ospedale, a casa di Zayn e Sofia, ma nessuno sa che fine abbia fatto. Ha iniziato a preoccuparsi, poi ha pensato alle poche persone che Matilde frequenta, tra queste ha individuato Peter, e si è messo alla guida della sua auto, per raggiungerlo.

È quasi certo di trovarla lì, sa che è uno dei pochi a cui ha permesso di avvicinarsi. Quando arriva, Peter lo fa salire.

«Scusa se piombo qui senza preavviso, ma non riesco a contattare Matilde» spiega preoccupato.

«È qui, in camera» confessa Peter, indicandogli la stanza.

Matilde era stata chiara con lui: "non voglio parlare con Harry", ma il suo nuovo amico è certo che, invece, Harry sia l'unico in grado di trascinarla fuori dal dolore che la tirando sul fondo.

«Grazie».

I due ragazzi si sorridono e il cantante raggiunge la stanza indicata. Non ha bisogno di entrare per sentire le note di una vecchia canzone. Non ha però intenzione di restare fuori, perciò apre piano la porta e si appoggia allo stipite della porta. Lei gli dà le spalle, mentre suona e canta "True" degli Spandau Ballet.

Harry riesce a cogliere tutta la tristezza nella sua voce, che sente incrinarsi, spezzandogli il cuore, ma non interviene, lascia che porti a termine il brano. È in quel momento, quando la melodia scompare dalla stanza, portandosi via l'immagine di sua madre, che Matilde scoppia a piangere, tenendo stretta la chitarra.

Il cantante si inginocchia accanto a lei, l'abbraccia, Matilde si lascia andare, riconoscendolo subito. Restano in silenzio, Harry la lascia sfogare, accarezzandole la schiena, senza invadere il suo dolore, fino a che la sente più calma.

«Era la canzone dei miei genitori» spiega la rossa, con voce rotta. «A volte la ballavano in salotto. Papà gliela cantava in macchina, quando tornavamo da qualche viaggio, e lei sorrideva felice» racconta, con il viso nascosto sul petto di Harry. «Mia madre era felice» ripete.

Lui ha capito cos'abbia provocato tutto il dolore che sente nella sua voce, anche se la rossa non gliel'ha confessato, ma ormai sa che è difficile entrare nella sua testa.

«Perché ti ostini a voler essere qualcuno che non sei?»

Harry non ha usato le solite parole di conforto, sa che non serverebbero a niente e Matilde gliene è grata. Lui è andato oltre e, oggi, la rossa è così fragile che non può evitare di rispondere.

La ragazza fissa i suoi occhi azzurri in quelli verdi di lui, quegli occhi che continuano a farla tremare.

«Io sono questa, Harry» mormora con un filo di voce «ma sono anche la dottoressa Coser. Integerrima. Precisa. Seria. In questo periodo della mia vita, voglio che gli altri conoscano di più questa parte di me. Serve a me stessa per andare avanti, per non fermarmi a pensare. Tu sei uno dei pochi che ha visto l'altra parte di me e credimi, mi sto ancora chiedendo perché te l'ho permesso».

«C'è davvero bisogno di chiedertelo?» ribatte Harry, adesso vicinissimo al suo viso.

«Harry» sospira «te l'ho già detto: le cose vanno bene così. Non voglio complicazioni» ribadisce a bassa voce, con lo sguardo perso.

Il cantante sa che non è il momento per discutere, così ingoia il magone che gli si è formato in gola e lascia che le parole gli scivolino fuori dalla bocca contro la sua volontà. «D'accordo, Mati. Faremo come vuoi tu».

L'abbraccia di nuovo, nel silenzio di una stanza che urla di dolore, un dolore che lei non riesce più a reggere.

«Puoi portarmi via di qui?» Harry si allontana per guardarla. «Ho bisogno di spegnere la testa. Puoi aiutarmi?»

Non potrebbe dirle di no nemmeno se fosse costretto, farebbe qualunque cosa per lei. E l'accontenta anche stavolta. Harry e Matilde salutano Peter, salgono in auto, dirigendosi fuori città. Ha iniziato a piovere, come se il tempo rispecchiasse l'umore della rossa, che sta tentando di indossare la sua solita maschera, ma ha qualche difficoltà. Cerca di farsi aiutare dalla radio, che alza a tutto volume, cantando a squarciagola insieme a Harry. Anche adesso l'asseconda, nel tentativo di alleviare il suo dolore, perché non sopporta vederla soffrire.

Hanno già percorso diverse miglia, quando Matilde sposta lo sguardo verso il finestrino. Poggia un dito sul pulsante per abbassarlo. Harry resta di sasso quando si accorge di quel gesto, ancora di più quando si rende conto che la rossa si sta sporgendo all'esterno.

«Che stai facendo?» domanda confuso, perché non sa se essere più preoccupato o divertito.

«Voglio godermi la pioggia».

Ma non le basta: appoggia entrambe le mani sullo sportello, portando fuori tutto il busto. La pioggia le bagna il viso, l'aria fredda le scompiglia i capelli, e chiude gli occhi, immaginando di poter volare, sentendosi leggera, mentre spegne la testa.

«Mati torna dentro» la rimprovera, ma non ottiene nulla. Lei è per metà fuori dal finestrino, continua a cantare, incurante del pericolo. «Torna dentro, selvaggia» la prende in giro, sperando che quel soprannome possa convincerla.

 

«Sei un guastafeste, Styles» ribatte la ragazza, tornando a sedersi composta, mentre Harry le chiude il finestrino, compiaciuto di averle visto un sorriso trattenuto sulle labbra.

Il cantante non ribatte, si gode quella piccola conquista riprendendo a cantare con lei, fino ad arrivare a destinazione. Ferma l'auto in uno spiazzo panoramico, lo stesso in cui l'ha portata a cena la sera in cui le ha dato il primo bacio.

Fuori la pioggia continua a scendere copiosa. I due ragazzi reclinano i sedili, puntando lo sguardo oltre il tettuccio trasparente, fissando le gocce di pioggia che scorrono veloci sul vetro.

«Se vuoi parlare di qualsia cosa, ti ascolto. Se vuoi restare in silenzio, resto in silenzio con te». La voce bassa di Harry rompe il silenzio, facendo sorridere Matilde, a causa di tanta premura.

La rossa non risponde, ma allunga una mano, intrecciando le dita con quelle di lui, facendogli capire che ha optato per la seconda opzione.

Restano con lo sguardo rivolto verso l'alto. Harry piega un braccio per portarlo dietro la testa.

«Mi piace la pioggia» sussurra Matilde dopo un po'. «Mi piace il suo profumo, mi tranquillizza».

«Allora dovrebbe piovere sempre» la prende in giro.

«Sei il solito cretino» replica divertita, dandogli un piccolo schiaffo sul braccio.

«Ahia! Vedi che ho ragione?» si lamenta il cantante.

Matilde, a quel punto, si gira su un fianco con la voglia di guardarlo. Harry gira solo il viso verso di lei.

«Dimmi, Coser».

«Cosa devo dirti?»

«Conosco quello sguardo: stai per dirmi qualcosa. Di solito stai per insultarmi» continua a scherzare per vederla sorride, ed è proprio quello che ottiene. Si gira del tutto anche lui, mentre Matilde perde il suo sorriso. «Ehi, cosa c'è che non va?» non resiste più e glielo chiede, portando una mano sul suo viso.

«Oltre alla pioggia, ho scoperto che c'è un'altra cosa che mi trasmette tranquillità» Matilde non risponde alla sua domanda, ma gli confida un piccolo segreto, incapace di tenerlo per sé.

Harry sorride nel sentire il suo tono di voce tranquillo, Matilde distoglie lo sguardo, perché non è in grado di reggere tanta intensità, non adesso che sta per rivelargli il suo pensiero.

«Mi tranquillizza stare da sola con te, tra le tue braccia» poi solleva di nuovo gli occhi. «Però, adesso non montarti la testa» sdrammatizza.

Harry ridacchia, non ha intenzione di infierire, non è il momento di una delle sue solite battute. «E allora cosa ci fai ancora da quella parte?»

Anche Matilde ride, si toglie le scarpe e si rannicchia su di lui, che la stringe in un abbraccio dolcissimo, nel quale adora rifugiarsi.

Di nuovo silenzio, rotto solo dal rumore della pioggia, dai baci che lui le lascia di tanto in tanto sui capelli, e dalle carezze instancabili sulle sue braccia. Matilde poggia una mano sul fianco di Harry, solleva di poco il viso per inspirare a pieni polmoni il suo profumo, e senza rendersene conto gli lascia un lungo bacio sul collo.

Il cantante trattiene il respiro. «Mati...» sussurra con un filo di voce.

«Sì...» anche lei bisbiglia.

«Se stare tra le mie braccia ti tranquillizza... beh, diciamo che su di me non ha lo stesso effetto» tenta di spiegare.

«E che effetto ti fa?» mormora sollevando il viso verso di lui.

«Hai bisogno di tranquillità, Mati».

«Harry, ho bisogno di te» precisa, interrompendolo.

Il cantante abbassa lo sguardo, vede la supplica nei suoi occhi azzurri, vede l'immenso bisogno d'amore che prova, oggi più del solito, così spegne il cervello, e l'accontenta ancora.

«Vuoi davvero sapere cosa mi provochi quando ti tengo tra le braccia?» sussurra con voce roca. Matilde lo guarda negli occhi, premendo le labbra tra loro, mentre annuisce. Harry sorride appena, riporta il sedile in posizione quasi verticale, poi si avvicina per baciarle il collo, sfiorarla con la punta delle dita dalla parte opposta, provocandole un milione di brividi. Le mordicchia il lobo dell'orecchio, mentre infila l'altra mano sotto la giaccia, finendo per posarla sul suo fianco, e infine tornare a sussurrare. «Questo mi provochi, Mati». Alla rossa sfugge un gemito. Le sfila la giacca, la felpa, e posa le labbra ovunque riesca ad arrivare, mentre lei chiude gli occhi e spegne il mondo. Il cantante l'aiuta a sistemarsi a cavalcioni sulle sue gambe, continua a baciarla, e sorride quando geme di nuovo. Solleva di poco il bacino, lasciando che lei riesca a sentire la sua eccitazione attraverso il pantaloni. «Questo mi provochi» ripete, per poi baciarla sulle labbra, tenendola stretta a sé. «Tu mi fai impazzire» confessa in un sussurro, parlando sulla sua bocca, per baciarla di nuovo.

Il bacio è da subito appassionato. Harry rafforza la presa delle dita sui suoi fianchi, Matilde stringe con forza tra le dita i capelli di lui.

«E poi...» aggiunge tra un bacio e l'altro, osservando la pelle candida di lei.

«E poi?» lo incalza Matilde, curiosa di sapere di più.

«E poi perdo il controllo». Il reggiseno scivola via dopo quelle parole e Matilde lo aiuta a sfilarsi il maglione.

In un attimo sparisce anche il resto dei loro indumenti, e Harry si perde di nuovo a guardarla, quando resta nuda su di lui. Matilde chiude gli occhi, mentre lui l'accarezza, l'ammira in ogni dettaglio.

«Dio, Mati, sei così bella» è di nuovo un sussurro, ma l'ha sentito con chiarezza.

La rossa gli prende il viso tra le mani e lo bacia con trasporto, riversando in lui tutto ciò che prova. I suoi fianchi si muovono alla ricerca di maggiore contatto. Harry l'aiuta nei movimenti, e quando si abbassa lentamente, permettendogli di entrare in lei, entrambi restano senza fiato per un attimo. Quando Matilde riprende a muoversi, lui asseconda i suoi movimenti. Si stringono come se nessuno dei due volesse lasciare andare l'altro. È tutto lento, misurato, come se volessero percepire ogni istante, ogni tocco, ogni bacio soffocato dai loro respiri affannati.

Si accorge che Matilde è al limite, così solleva il bacino per andarle incontro. «Harry...» mormora a fatica, poco prima di lasciarsi andare del tutto.

All'apice del piacere lui freme sotto di lei, si stringono più forte, mentre Matilde inspira ancora profondamente il suo profumo, fino a che i movimenti di entrambi si fermano. I due ragazzi restano fermi in quella posizione, stretti l'uno all'altra, per un tempo indefinito.

Fuori è buio, i vetri sono appannati, e non ha smesso di piovere, ma a loro non importa, perché il piccolo mondo nel quale sono stati catapultati è racchiuso tra le loro braccia, nei loro cuori che battono veloci, nelle loro mani che ancora si cercano, e nei loro baci, l'unico modo con il quale hanno imparato a comunicare.

Con le parole ancora non ci sono riusciti.

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SPAZIO CACTUS

Buosalve belle persone, sono tornata!

Sono alle prese con la revisione di A place we Knew (per chi non lo sapesse verrà pubblicata prossimamente) ma mi sono ritagliata mezza giornata per darvi questo dolcissimo capitolo.

Matilde è convinta di riuscire a vivere questa relazione in maniera distaccata, crede che senza una parola che definisca il loro rapporto, senza un'etichetta, possa sentirsi libera di andarsene quando vuole, senza rendersi conto che ormai è troppo tardi. Nonostante tutto si ostina a rimanere della sua idea, "niente complicazione", e Harry cerca di adattarsi, pur di non perderla, ma davvero potranno andare avanti ancora per molto in questo modo?

Vi avviso che non sono ancora arrivati al massimo della stronzaggine...

Ed eccoci qui.... Ritroviamo la nostra Matilde a far i conti con una giornata dolorosa per lei... L'anniversario della morte della sua mamma... Lei trova conforto in Peter... la sua testa le dice che deve tenere lontano Harry...Harry però si preoccupa e va a cercarla... La trova... La conforta... E lei non può far altro che ammettere che tra le sue braccia sta bene... Gli chiede di portarla via da lì... Gli confessa di trovare tranquillità tra le sue braccia... Si lascia confortare... Coccolare... E poi... Poi finiscono a fare l'amore... Con il rumore della pioggia a fargli da colonna sonora.... Per poi rimanere lì a dirsi con gli occhi e con i baci quello che non sono capaci di dirsi a parole.... E dopo un lungo sospiro.... Ringrazio la mia socia meravigliosa...adorata e super gnocca....perché senza di lei tutto questo non sarebbe possibile... I love you ❤️❤️❤️A voi tutte... Grazie sempre di esserci ❤️ ❤️ ❤️ 

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 29
*** Deve essere lei a decidere ***


don't know if you were looking at me or not
Non so se mi stessi guardando oppure no

You probably smile like that all the time
Probabilmente sorridi così tutto il tempo

And I don't mean to bother you but
Enon voglio disturbarti ma

couldn't just walk by
Non potevo solo passarti davanti

"Take your time"

Sam Hunt

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Will e Peter sono al settimo cielo e l'organizzazione del matrimonio procede spedita, ma in maniera accurata. Will non vuole lasciare niente al caso perché "mi sposo una sola volta, Peter è quello giusto, voglio che ricordi quel giorno come il più bello di tutta la sua vita".

I due ragazzi hanno organizzato una cena con gli amici per metterli al corrente dei preparativi, con la scusa di assistere tutti insieme alla puntata registrata del Saturday Night Live, in cui Harry si esibirà in una coreografia firmata da Sofia.

La ballerina aveva proposto al cantante altre due ballerine, Cassie e Madison, e Zayn le aveva fatto mille più una raccomandazione: "Solo voi tre, Sofi? Non è che poi aggiungi anche dei ballerini? Non ballerai mica anche con Harry? No, perché lui ha la tendenza ad allungare le mani. Direi che vanno bene i jeans. Mica metterai gli shorts?"

Sofia si era messa a ridere, gli aveva dato un bacio e l'aveva rassicurato. "Farò allungare le mani solo a te, se faremo un altro video insieme" gli aveva detto con l'espressione sensuale. Zayn aveva smesso di pensare a Harry e aveva iniziato a fantasticare su un possibile video con lei.

Stanno chiacchierando tranquilli sul grande divano che troneggia nel loro soggiorno, Matilde sta prendendo a cuscinate Niall, Harry sta parlando con Zayn ma non riesce a toglierle gli occhi di dosso.

Dopo l'anniversario della morte della mamma di Matilde, il cantante e la rossa si sono frequentati più spesso, anche se lei sta mantenendo il loro rapporto a un livello superficiale: sesso, risate, ma lo cosa finisce lì. Dopo essere uscita dal letto di Harry torna a essere la dottoressa Coser, tutta studio e lavoro, e lui sta faticando davvero tanto a riuscire a far fare un passo avanti alla loro relazione.

«Andiamo, Harry, perché ti ostini a continuare questa storia dell'essere amici?» Zayn è diventato il suo maggior confidente e l'ha rimproverato più volte. Gli ha detto che la sua idea non gli porterà niente di buono, ma Harry ha una sua teoria.

«Perché deve essere lei a decidere. Non posso costringerla, non posso metterla davanti a una scelta. Ho imparato a conoscerla: scapperebbe a gambe levate. Devo portarla a una scelta in modo che sia lei a volermi scegliere. Solo così posso avere qualche speranza».

In quel momento vengono raggiunti da Sofia che fa assaggiare un pezzo di dolce a Zayn che le sorride e le lascia un bacio sulle labbra al sapore di cioccolato.

«Scusate, ragazzi, vi ho interrotto?»

«No, tranquilla, anzi vi lascio soli, le vostre smancerie mi faranno venire il diabete». Harry prende l'occasione al volo e, con una scusa si allontana dai suoi due amici e va a occupare il posto appena lasciato vuoto da Niall che si è alzato per accendere il televisore, sedendosi in un angolo, accanto a Matilde.

«Ragazzi! Zitti un po'. Sta iniziando». È Niall a richiamare il silenzio, per poi sistemarsi dove capita.

Tutti si concentrano a guardare l'inizio del programma. Harry è seduto in maniera rilassata, appoggiato allo schienale del divano, mentre Matilde è protesa in avanti con i gomiti poggiati alle ginocchia e le mani a sostenersi il mento. Il cantante, dopo aver lanciato un'occhiata in giro e essersi reso conto che l'attenzione generale è catalizzata dalle immagini sullo schermo, allunga una mano verso la base della schiena di Matilde, infilando le dita al di sotto, accarezzandola con dolcezza.

La rossa si irrigidisce, sente la pelle ricoprirsi di brividi sotto le sue dita, ma non lo ferma, perché ama il tocco delle sue mani su di sé, soprattutto se è un gesto così dolce.

Arriva il momento di Harry: il presentatore lo annuncia e come sempre il suo nome è accompagnato da urla, applausi, e fischi di approvazione. L'inquadratura è stretta sul suo volto, che ha quel sorriso insolente. Poi, si allarga per svelare la presenza delle ballerine che indossano una giacca blazer nera di paillettes che lascia intravedere un reggiseno di pizzo nero su dei jeans aderenti e dei tacchi alti. Le prime note di Kiwi mandano il pubblico in visibilio. Harry canta con grinta e le ragazze sono pura energia. Lui interagisce con loro e l'effetto d'insieme è una bomba. Alla fine si lascia così andare che posa un bacio sull'angolo della bocca di Madison per poi leccarle una guancia, facendo esplodere il pubblico in un boato. Tutti applaudono.

«Voglio anch'io una tua coreografia» si lamenta Niall, rivolgendosi alla ballerina.

«Quando vuoi, Niall» ribatte la ragazza ridendo.

«Magari con più vestiti addosso» afferma sarcastico Zayn, che stringe Sofia a sé. S:

«Andiamo, Zayn, non ero così scoperta».

«Già sotto la giacca si vedeva il reggiseno» ironizza.

Sofia ride ancora, poi lo bacia.

«Comunque, Styles tu non ti smentisci mai» lo canzona Spencer, scatenando l'ilarità generale.

O quasi.

«Lo ammetto, mi sono fatto prendere, ma comunque era tutta scena. Vero Mad?» domanda alla ballerina che l'ha vista coinvolta in quella piccola sceneggiata.

«Assolutamente sì» conferma la ragazza, che continua a ridacchiare.

«Sì, però che schifo» mormora sottovoce la rossa, l'unica che non ride.

A quel punto Harry, che ha tolto la mano dalla sua schiena, si avvicina al suo orecchio.

«Ieri sera, però, non mi sembrava ti facesse schifo quando la mia lingua era su di te» sussurra piano, in modo che solo lei possa sentire. Lei arrossisce al solo ricordo, perché è in mezzo ad altre persone. Sorride soddisfatto e torna ad appoggiare la schiena all'indietro.

.Harry, a quel punto si guarda intorno, sorride, e richiama l'attenzione di tutti.

«Ragazzi, come passerete le vacanze di Pasqua?»

«Noi restiamo a New York, ho ancora un sacco di cose da fare prima del matrimonio» interviene per primo Will.

«Anche noi» continua Zayn. «Siamo appena tornati da Parigi. Sofia ha le prove per il tour e io devo tornare in studio».

«Io e Cassie andiamo dai suoi» comunica Spencer.

«Io resto qui, amico» per ultimo Niall.

«E tu, Matilde?» domanda Harry.

«Resto qui. Ho qualche giorno libero e ne approfitto per studiare» confessa senza rendersene conto.

Lui batte le mani entusiasta. «Siete tutti invitati a passare queste brevi vacanze in una meravigliosa villa sul lago Seneca, gentilmente offerta dal mio manager di modo che possa rilassarmi e continuare a scrivere il prossimo album. Però, pensavo, dato che è enorme, perché non invitare i miei amici. Una volta li ognuno può muoversi come crede» spiega con un gran sorriso.

A parte Cassie e Spencer che hanno già un impegno, il coro di consensi è quasi unanime. Peter è riuscito a convincere Will ad allontanarsi dalla città per qualche giorno, Sofia ha detto che potrebbe rientrare prima a causa delle prove, e Zayn avrà comunque tempo per scrivere. Niall è stato il primo ad accettare l'invito con entusiasmo.

«Manchi solo tu, Mati» le fa notare Harry.

«Non lo so, io volevo studiare» ribadisce la rossa.

«Andiamo, non puoi restare in città da sola» si lamenta la cugina.

«Puoi comunque studiare lì» insiste Harry.

«Dai, Mati, non farti pregare» anche Peter cerca di convincerla.

Matilde sorride, sbuffa, e guarda Harry. «D'accordo, sarò dei vostri» acconsente.

«Ottimo. Allora si va tutti al lago» rimarca lui, senza smettere di guardarla negli occhi, felice che abbia accettato, perché non può continuare a scrivere quell'album senza di lei.

 Allora si va tutti al lago» rimarca lui, senza smettere di guardarla negli occhi, felice che abbia accettato, perché non può continuare a scrivere quell'album senza di lei

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Un breve capitolo di passaggio che ci porterà dritti dritti alla gita al lago che ha organizzato Harry. Matilde si è lasciata convincere a seguirli, anche se è convinta di voler studiare. Ci riuscirà?

Benvenute a casa dei futuri sposini Will e Peter, in piena ansia da preparativi. L'occasione è una cena e la trasmissione della puntata del SNL in cui si è esibito Harry con un corpo di ballo costituito da Sofia, Cassie, e Madison, su una coreografia di Sofia. Nell'attesa sono tutti impegnati in qualcosa, Harry nello specifico guarda Matilde e confida a Zayn che vuole che sia lei a sceglierlo, a scegliere di cambiare il loro tipo di relazione, che per lei adesso è fatto di sesso, risate, ma senza alcun impegno... Ma quanto è testona, porca pupazza 😂

Harry e le ragazze riscuotono un gran successo e, a fine serata, Harry propone a tutti una bella fuga in una casa al lago per le vacanze di Pasqua. Ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma lui non vede l'ora di passare del tempo con la sua musa. Voi che ne dite? Matilde capitolerà? Io e la mia splendida Socia vi aspettiamo lì... Grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeeee niente, grazie sempre per essere qu. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

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Capitolo 30
*** Tempo scaduto, dottoressa ***


When you try your best but you don't succeed
When you get what you want but not what you need
When you feel so tired but you can't sleep
Stuck in reverse

Quando provi a fare del tuo meglio ma non ci riesci

Quando prendi quel che vuoi ma non quello di cui hai bisogno

Quando ti senti così stanco ma non puoi dormire

Torna indietro

"Fix you"

Coldplay

*****

Il luogo scelto per il ritrovo prima della partenza è sotto casa di Zayn. Nel primo pomeriggio arrivano tutti puntuali. Hanno deciso di affrontare il viaggio in auto: Will e Peter si aggregano a Zayn e Sofia, mentre Matilde viene trascinata da Niall in macchina con Harry. Il tempo di percorrenza è poco più di quattro ore e le previsioni meteo annunciano un clima mite sia oggi che nei prossimi giorni.

«Niall vai avanti tu» Matilde tenta di defilarsi sul sedile posteriore, perché l'ha incontrato da pochi minuti, ma lo sguardo di Harry è già troppo da gestire.

«Oh no, io mi metto dietro» li avvisa, aprendo lo sportello posteriore «così dormirò tutto il viaggio».

«Come al solito, Niall» lo prende in giro Harry, prendendo posto sul sedile del guidatore. «Tu mangi e dormi» continua, mettendosi a ridere, mentre Niall ribatte con una smorfia. «Bene, rossa, ti tocca restare al mio fianco per tutto il tempo» le fa notare, quando Matilde occupa il posto del passeggero.

«Wow, non sto più nella pelle» replica fredda, persistendo nel tentativo di tenerlo lontano dalla sua mente.

«La tua acidità ci accompagnerà per tutte le quattro ore?» continua divertito, perché ha capito che lei è in difficoltà.

«Tu non provocarmi e io vedrò di comportarmi bene» risponde, evitando di guardarlo negli occhi.

«E allora quale sarebbe il divertimento di portarti in macchina con me?» insiste.

Ma il loro battibecco viene interrotto dal biondo irlandese, che si affaccia tra i due sedili anteriori. «Volevo ricordarvi che ci sono anche io, con voi».

«Non hai appenda detto che dormirai tutto il viaggio?» lo rimbecca Harry, scoppiando a ridere con il suo amico.

«Zayn ti sta chiamando» gli fa notare Matilde, rimasta con lo sguardo fisso in avanti.

Harry scende dall'auto per raggiungere il suo amico, si mettono d'accordo sul percorso da seguire e quando torna in auto lancia uno sguardo a Niall, che sta guardando qualcosa sul cellulare e si volta verso Matilde, che sta armeggiando con la sua macchina fotografica, quando d'un tratto anche lei si gira verso di lui.

«Sorridi, Styles». Lo sorprende con uno scatto improvviso, immortalando per sempre l'espressione di Harry.

 Lo sorprende con uno scatto improvviso, immortalando per sempre l'espressione di Harry

«Che stai facendo?»

«Voglio fare una sorta di diario fotografico di viaggio» gli spiega. «Quindi farò foto a chiunque e dovunque».

«Okay, sei pazza, ma lo sapevo già» la prende in giro, perché gli viene più facile che dirle quanto sia pazzo di lei.

«E tu sei antipatico, ma lo sapevo già» ribatte ironica, perché le viene più facile dirgli che è antipatico, piuttosto che confessare quanto abbia perso la testa per lui. «Niall sorridi» continua, voltandosi indietro.

E mentre fotografa Niall, che si presta a farle da modello, Harry sorride e mette in moto, immettendosi in strada seguito da Zayn.

Durante le prime due ore di viaggio. i ragazzi parlano del più e del meno. Harry descrive il posto in cui andranno, perché c'è già stato altre volte.

«Will apprezzerà di sicuro i vigneti» dichiara.

«Più che i vigneti, apprezzerà il vino» precisa Matilde.

«Vino e cibo, alcuni dei piaceri della vita, e io sono un esperto» sottolinea Niall.

I tre ridono rilassati. Harry ironizza sull'accento dell'irlandese, che a sua volta cerca di pronunciare qualche parola in italiano, mentre Matilde non fa che ridere. Il tempo scorre veloce, la destinazione è sempre più vicina. I ragazzi canticchiano quasi tutte le canzoni che passano alla radio, finché d'un tratto annunciano una canzone dell'irlandese. Matilde si gira verso Niall, sgrana gli occhi, e guarda Harry.

«Ma è svenuto o cosa? Senti, senti, sta anche russando» esclama, scoppiando a ridere.

«Fa sempre così. Si addormenta all'improvviso» chiarisce Harry.

«Però, guardalo» continua, voltandosi di nuovo all'indietro. «Non è carino? Ti viene voglia di abbracciarlo».

«Davvero vorresti abbracciare lui?» la provoca, non può farne a meno.

Matilde torna seria e rivolge lo sguardo al di fuori del finestrino. «Smettila» mormora con un filo di voce.

«Di fare cosa?»

«Lo sai cosa».

«Intendi che devo smettere di pensare al fatto che vorrei abbracciarti e baciarti?»

«Harry...»

Il cantante vorrebbe poterla osservare meglio, fare in modo di farsi guardare negli occhi, ma è alla guida, e deve accontentarsi del suo tono di voce. Sospira, stringe il volante con più forza, mentre la rossa cambia stazione radio e si ferma quando sente "Fix you" dei Coldplay. Harry sente la voce di Matilde che riempie l'abitacolo. D'un tratto, la rossa abbassa il finestrino e si sporge all'esterno, con il viso rivolto verso l'alto, verso il cielo, e continua a cantare.

Tears stream down your face

Le lacrime scorrono sul tuo viso

I promise you, I will learn from my mistakes

Ti prometto che imparerò dai miei errori

Tears stream down your face and I

Le lacrime scorrono, sul tuo viso... e io..

Lights will guide you home

Le luci ti guideranno a casa

And ignite your bones

E infiammeranno le tue ossa

And I will try to fix you

E io proverò ad aggiustarti

Harry non resiste, si volta a guardarla e ne resta incantato, ma subito si riprende.

«Che cazzo fai, Mati! Vieni dentro» ordina preoccupato, vedendola con la schiena nel vuoto        

«Che cazzo fai, Mati! Vieni dentro» ordina preoccupato, vedendola con la schiena nel vuoto. La rossa ride e non si muove. «Mati, avanti, torna dentro» ripete. Matilde ride di nuovo, ma si risistema sul sedile del passeggero.

«Dio, Styles, sei sempre noioso» ribadisce ridendo.

«E tu sei una pazza. Ma ti piace il pericolo per caso? Quante altre volte devo aspettarmi di trovarti fuori dal finestrino?» Harry è serio, molto serio. In un attimo mille pericoli gli hanno attraversato la mente.

«È che questa gita mi ha ricordato quelle che facevo in macchina con la mia famiglia» la voce di Matilde assume un'aria malinconica. «Sai, anche papà ci portava al lago. Io, la mamma, e Joseph lo facevamo sempre arrabbiare, anche facendo cose come questa». I ricordi prendono il sopravvento e il suo sorriso si fa via via più triste.

«Mati...» Harry vorrebbe dire qualcosa, ma non sa bene cosa. «Scusa» conclude abbassando la voce, ripensando a pochi giorni prima, quando si è appoggiata a lui nel ricordo della scomparsa della madre.

«Figurati, anzi, scusa tu. Ora me ne sto buona finché non arriviamo». Si lascia andare a una piccola risata, sa di aver esagerato, ma ci sono volte in cui quel dolore non le lascia tregua, e il ricordo di quella gita, l'ultima che hanno trascorso insieme, si è fatto troppo nitido per poterlo ignorare.

«Beh, allora per poco» afferma il cantante. «Guarda davanti a te» precisa.

Matilde solleva lo sguardo e sorride nel vedere il lago Seneca.

Matilde solleva lo sguardo e sorride nel vedere il lago Seneca        

«Wow, è bellissimo».

«Già. Dai, inizia a svegliare Niall, altrimenti lo lascio in macchina» ironizza, facendola ridere.

I ragazzi parcheggiano di fronte a una bellissima villa sul lago e scaricano i bagagli. Sofia e Matilde si guardano intorno incantate. Harry entra per primo. Il suo manager ha fatto in modo che tutto fosse organizzato alla perfezione.

«Ragazzi, ci sono tre camere al piano di sopra e due nella mansarda» spiega, mentre gli altri lo raggiungono. «Scegliete pure, per me una vale l'altra. Solo che ho bisogno di una doccia, quindi sbrigatevi». Si volta e nota che manca qualcuno. «Ma dov'è Will?»

Dal piano di sopra si sente una voce. «Peter, tesoro, ho scelto la stanza con vista lago migliore. Vieni su.»

I ragazzi scoppiano a ridere.

«Beh, Will ha seguito alla lettera il tuo consiglio, Styles. Meno una» replica Peter, che si incammina al piano di sopra seguito dal resto del gruppo.

Harry prende il suo borsone e va dritto verso la mansarda. Rimane stupito quando vede Matilde proseguire a passo spedito davanti a lui.

«Rossa, ti piacciono i piani alti?»

«Sì, da morire. A casa mia, in Trentino, la mia stanza si trova in mansarda» spiega con un gran sorriso, entrando in quella che sarà la sua camera per i prossimi giorni. «Ci vediamo dopo, Styles. Ora vado a farmi una bella doccia». E così dicendo, chiude la porta. Lui sorride scuotendo la testa ed entra nella sua stanza, perdendosi a guardare la bellezza del paesaggio, a come il verde brillante degli alberi si sposi alla perfezione con il blu intenso dell'acqua, a come le nuvole si muovano lente, e all'atmosfera tranquilla che si respira ovunque posi lo sguardo.

Quella sera cenano nella più totale tranquillità, come una qualunque compagnia di amici, spensierati e sorridenti, e vanno a dormire presto. Matilde non riesce a prendere sonno e così prende un libro e si accomoda sul davanzale della finestra per leggere. Viene raggiunta dal suono di una chitarra. Ipotizza possa trattarsi di Harry, il più vicino alla sua stanza. Sta solo pizzicando le corde, non è una canzone vera e propria, o almeno non una che lei conosce. Non può fare a meno di immaginarlo mentre sta creando, concentrato, con i capelli legati, e una matita tra le labbra, pronto a segnare le parole o gli accordi che trova più adeguati. Non sa se stia componendo una nuova canzone. Sospira, sorride, e si perde a guardare quel cielo pieno di stelle, con il sottofondo di quelle note che le tengono compagnia.

***

Il giorno seguente decidono di andare tutti insieme a visitare i vigneti dei dintorni. Si divertono, godono della compagnia reciproca. Matilde fotografa tutto e tutti. Ridono, scherzano, gustano del buon cibo e dell'ottimo vino, per la felicità di Will e Niall. Quando rientrano a casa, Niall, Will e Peter decidono di andare a fare un giro in paese, Sofia e Matilde si perdono in chiacchiere e confidenze sotto il portico con vista sul lago. Zayn e Harry si confrontano sulla musica che quest'ultimo sta scrivendo. A cena sono tutti rilassati e si mettono al corrente l'un l'altro dei piani per il giorno dopo.

«Noi andiamo a fare un giro nel parco naturale. Qui è tutto bellissimo, bisogna farne scorta prima che rientriamo a New York» comunica Will.

«Io e Zayn volevamo andare a fare un'escursione alle cascate. Mati vieni con noi?» le chiede la cugina.

«A dire il vero volevo rimanere qui, magari riesco a studiare qualcosa». Aveva programmato di riuscire a studiare, sperava che, nonostante l'allegra compagnia, avrebbe aperto il libro, ma non è ancora riuscita a farlo.

«Dai, Mati» la supplica Sofia, ma senza ottenere alcun risultato.

«Tranquilla, Sof, e poi non mi va di farvi da candela».

«Io, invece, farò da candela a Will e Peter» afferma divertito Niall, che finisce stretto tra le braccia di Will.

«Oh, tranquillo Niall, ci pensiamo noi a te» replica il ballerino.

«Cos'è? Una minaccia, Harris?»

Una risata gioiosa riempie il salone.

«E tu cosa farai, Harry?» domanda Zayn.

«Resto qui» afferma deciso mentre sorride. «Sono particolarmente ispirato, credo che scriverò qualcosa di buono».

Matilde lo sta guardando, Harry si volta verso di lei. I loro occhi si incrociano giusto per un attimo, ma è abbastanza per far battere più veloce il cuore della rossa.

***

Il giorno dopo è una splendida giornata di sole. Ognuno rispetta i propri programmi. Dopo la colazione la casa è diventata silenziosa, semi deserta, tranne per i due che sono rimasti. Matilde è chiusa in camera, Harry decide di uscire e raggiunge il pontile. Si siede sull'erba, dopo aver imbracciato la chitarra, chiude gli occhi, e torna con il pensiero alla sera precedente.

Matilde era seduta sul divano, accanto a Peter. Stavano parlando, non sa di cosa, ma erano tranquilli e sorridenti. D'un tratto l'ha vista alzarsi, raggiungere l'ingresso, e tornare con in mano un girasole, di certo appartenente alla composizione di fiori finti che troneggia sul tavolino vicino alla porta. Matilde è tornata da Peter e gli ha offerto quel fiore. Non sa a cosa sia dovuto quel gesto, ma l'immagine di lei con quel fiore in mano, ha scatenato la sua creatività.

La rossa è di nuovo seduta sul davanzale. Sfoglia il libro di medicina e apre la finestra. Sente di nuovo pizzicare le corde della chitarra. Vorrebbe tanto essere capace di ignorare quella melodia, ma è come se fosse sotto a un incantesimo. Scende al piano di sotto, si ferma sul portico, e lo guarda da lontano. Riapre il libro, con l'intenzione di studiare, il problema è che non ci riesce.

Si perde a guardarlo, osserva come ondeggia al ritmo della musica, nota come la luce del sole renda quel momento più speciale, e sorride, non può farne a meno        

Si perde a guardarlo, osserva come ondeggia al ritmo della musica, nota come la luce del sole renda quel momento più speciale, e sorride, non può farne a meno. La sua più grande distrazione, dalla quale sta scappando in ogni modo, ma oggi non ce la fa.

Rientra in casa e va a prendere la macchina fotografica. Quando torna fuori Harry è ancora lì. Lo fotografa da lontano, poi si avvicina e lui è così assorto nel suo mondo che non si accorge che lei sta scattando delle foto. Degli splendidi primi piani. Finché Matilde non rischia di cadere mentre inciampa.

«Mati» esclama sorpreso, mentre osserva la scena di lei che tenta di restare in equilibrio.

«Scusa. Non volevo disturbarti, ma non potevo non fotografati con questa luce. Sei così... Intenso...» confessa, senza trattenere i pensieri.

Harry sorride, poggia la chitarra e le fa cenno di sedersi. Matilde tentenna, ma poi si siede di fronte a lui incrociando le gambe. Il cantante fissa il suo sguardo in quello di lei.

«Voglio anche io una tua foto» dichiara serio.

«Dai, no...»

«Non ho chiesto il tuo permesso». Si muove in fretta, rubandole la reflex così in fretta che non ha avuto tempo di fermarlo.

«Harry» il suo tono vuole essere minaccioso, ma lui ride.

«Sono un bravo fotografo anche io» scherza, mettendosi in ginocchio di fronte a lei.

«Non lo metto in dubbio, ma io...»

«Voglio fotografarti qui, tra questi fiori» la interrompe, non gli importa delle scuse che potrebbe accampare, vuole una sua foto e non si arrenderà fino a che non ci sarà riuscito.

«Harry» ripete il suo nome in un sussurro.

«Dai, Mati. Fammi contento» le sorride, usando un tono di voce basso, e lei non resiste.

Si stende sul prato. Harry si china su di lei e inizia sistemarle i capelli. Non smettono mai di guardarsi.

«Sei così bella» mormora in un soffio.

Matilde non riesce a rispondere, perché la voce calda di lui l'ha lasciata senza respiro. Ed è così presa da quel momento che non si accorge che le sta sistemando con estrema accuratezza delle margheritine tra i capelli. Lo vede prepararsi a scattare.

«Guardami, Mati» sussurra da dietro l'obiettivo

«Guardami, Mati» sussurra da dietro l'obiettivo. E non sa se sia l'effetto dell'obiettivo, o l'atmosfera magica che si respira in quel luogo, o lo sguardo perso della rossa, ma c'è qualcosa che gli impedisce di trattenere le parole. «Sei la mia primavera» sussurra.

«Perché fai così?»

Le parole di Harry l'hanno colpita più di quanto le piaccia ammettere. Il suo sguardo, la sua voce, i suoi gesti, non potrebbe desiderare niente di più, eppure c'è qualcosa che la frena: la paura di essere felice, perché la felicità le fa una dannata paura.

«Non pensare. Almeno per un giorno, prova a dimenticarti di tutto».

Lo guarda, è combattuta, ma pensa che forse può accontentarlo, che per qualche ora può concedere una pausa alla sua mente, e gli regala un sorriso.

È in quel momento che scatta.

«Perfetta». Perché è quello che vedono i suoi occhi.

Harry poggia la macchina fotografica sull'erba e si abbassa per baciarla, perché non resiste più, ma lei sguscia via e corre ridendo verso il pontile.

«Vieni a prendermi, Styles!» urla entusiasta.

Harry scuote la testa e ride. «Cos'è? Vuoi fare il bagno, Coser?»

«Potrebbe essere» ribatte provocatoria.

«Comincia a spogliarti» la sfida, togliendosi la felpa.

«Andiamo, l'acqua sarà fredda» si lamenta.

«Coser, stai perdendo tempo. Guarda che ti butto in acqua vestita» la avverte ridendo, togliendosi i pantaloni.

«Non oseresti» ma si affretta a togliersi il maglioncino, perché lo vede avvicinarsi velocemente.

Quando la raggiunge Matilde si sta togliendo i jeans, ma lui si abbassa e la carica su una spalla.

«Tempo scaduto, dottoressa».

«No, no, no! Aspetta!» urla la ragazza, dimenandosi e cercando di togliersi i pantaloni.

Harry l'aiuta a sfilarli, ma non la molla. Dopodiché prende la rincorsa e salta, mentre Matilde urla.

«Styles, tu sei pazzo

«Styles, tu sei pazzo. Dio, l'acqua è gelata» si lamenta la rossa quando riemergono. Harry ride e le si avvicina. «Non ridere. Sei un cretino» lo rimprovera scherzando.

«Vieni qui, ti riscaldo io».

Lei sorride e lo lascia avvicinare abbastanza, poi prende a schizzarlo. I due ridono e giocano. Si avvicinano, si sfiorano. Harry la fa appoggiare alla scaletta di legno, facendo aderire il suo corpo a quello di lei.

«Non posso più aspettare, Mati». Lo guarda e non si muove. Il cantante non stacca gli occhi dai suoi, restano così per qualche secondo, e la bacia con urgenza.

Ha bisogno di sentirla, di respirarla. È un bacio intenso, che coinvolge tutti i sensi, ma anche la mente, facendole capire quanto Harry sia preso da lei.

Quando si staccano, Matilde sale di corsa la scaletta e ridendo si rivolge a Harry. «Ho freddo, Styles, muoviti. Rientriamo in casa».

Lui ci mette un attimo. Era convinto che stesse scappando un'altra volta, ma la vede raccogliere in fretta i vestiti e correre ridendo verso casa. Ogni tanto si gira per vedere se la sta seguendo e lui sta ridendo, mentre le corre dietro. Entrano in casa gocciolanti e non smettono di ridere.

«Coser, non mi scappi».

«Vedremo, Styles». La rossa raccoglie la sfida ridendo.

Corre al piano di sopra, entra in camera sua, credendo di essere in salvo, ma Harry riesce a entrare prima che riesca a chiudere. Hanno il fiatone, sono bagnati. Matilde sta tremando, sta battendo i denti. Si sorridono. Harry le si avvicina. Matilde trattiene il respiro. Lui la stringe tra le braccia, le bacia il collo, si sposta lungo la clavicola, le sgancia il reggiseno.

«Harry? Che stai facendo?» Non era proprio la domanda che voleva fargli, ma le sue facoltà mentali sono piuttosto limitate al momento.

«Ti sto scaldando, Mati. Stai tremando» le fa notare.

La rossa non oppone resistenza, non vuole resistergli, non oggi. Si spogliano, si accarezzano, si baciano con passione, senza fretta, dedicandosi l'un l'altro come mai hanno fatto prima. Harry la prende in braccio e senza mai smettere di baciarla la adagia sul letto.

«Lasciati andare, Mati» la implora, guardandola in quegli occhi blu che lo fanno impazzire.

E lei lo fa: spegne la testa. «Baciami, Harry. Ho bisogno di te».

E basta questo a Harry. È solo Matilde, niente freni, niente muri, Fanno l'amore in un modo così passionale e intenso, che non riescono a dire altro che non siano i loro nomi sussurrati. Restano a letto fino a sera, stretti l'uno all'altra, finché non si rendono conto che gli altri potrebbero rientrare da un momento all'altro. A quel punto decidono di alzarsi, nel tentativo di riprendersi, per quanto sia possibile.

È stato un momento sconvolgente, per Matilde, un momento in cui ha aperto una piccola finestra sulla felicità. L'ha assaporata, si è lasciata accarezzare, si è cullata nell'illusione che possa essere possibile, ma è tornata alla realtà, una realtà che non prevede alcuna presenza al suo fianco.

Harry, dal canto suo, non può più negarlo. Fare finta che non sia così non servirà a niente. Quel sentimento è lì, che trabocca dal suo cuore, incontenibile, travolgente, irrefrenabile. È innamorato di Matilde, non può rifiutare di vedere la realtà, perché ciò che prova è così intenso, così potente, che se continuasse a tentare di controllarlo ne uscirebbe distrutto.

 È innamorato di Matilde, non può rifiutare di vedere la realtà, perché ciò che prova è così intenso, così potente, che se continuasse a tentare di controllarlo ne uscirebbe distrutto

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

La gita al lago è stata super romantica. Entrambi hanno raggiunto delle consapevolezze. Harry si sta lasciando andare molto di più rispetto a Matilde, che non perde occasione di rialzare i muri che ha eretto a difesa del suo cuore.

Ma pare proprio che questi giorni li abbiano portati a fare un grande passo nella loro relazione. Il problema è se si tratta di un grande passo in avanti o indietro. La storia sta arrivando a una svolta importante, ma sarà una svolta positiva? 

Ed eccoci qui al lago con la nostra allegra compagnia... Io amo questo capitolo... Perché rende perfettamente I sentimenti che Harry e Matilde provano... Quanto si cercano... Quanto stiano bene insieme... È chiaro che per loro non si tratta più di fare sesso... Il problema è che Harry ormai non può più negarlo... Lui è Innamorato di Matilde... Ma Matilde?!?... Matilde ha paura della felicità... Questa gita al lago le farà cambiare idea?... Staremo a vedere... Volevo ringraziare la mia socia... Perché riesce sempre a trascinare tutti dentro la storia e mette tutto il suo amore in ciò che scrive... Grazie @MonicaX1974  Ti voglio bene ❤️.... Allora io e la mia socia vi aspettiamo al ritorno dalla gita a New York.... Grazie sempre di esserci ❤️ ❤️ ❤️ 

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 31
*** Perché non possiamo provarci? ***


So I won't hesitate no more, no more
Quindi non esiterò più, mai più

It cannot wait, I'm sure
Non posso aspettare, sono sicuro

There's no need to complicate, our time is short
Non c'è bisogno di complicare le cose, il nostro tempo è breve

This is our fate, I'm Yours
Questo è il nostro destino, sono tuo

"I'm Yours"

Jason Mraz

____________

È arrivato il momento di giocare a carte scoperte, forse è l'unico metodo con cui può abbattere i muri che Matilde si ostina a tenere su.

Non gliel'ha mai confessato apertamente, ma ha imparato a conoscerla e immagina che abbia paura di essere felice. Il dolore provocato dalla mancanza della madre, la sofferenza che prova nel vedere il padre triste, e il suo passato, non l'aiutano a lasciarsi andare, tutt'altro. Harry, però, ha intenzione di tentare in ogni modo, perché un sentimento del genere non l'ha mai provato.

È qualcosa per cui vale la pena lottare e lui non si è mai tirato indietro di fronte alla difficoltà.

È questo il motivo che l'ha spinto a invitarla di nuovo a uscire. La gita al lago è stata una rivelazione, per lui, e spera che sia la stessa cosa anche per la rossa.

Il mese di aprile sta scorrendo in fretta, gli piacerebbe poter andare al matrimonio di Will e Peter con Matilde al suo fianco, come accompagnatrice ufficiale. In realtà gli piacerebbe molto più di questo, perché non è solo il suo cuore a essere pieno di lei.

I giorni trascorsi al lago Seneca gli hanno regalato una grande ispirazione, tanto che sono uscite ben due canzoni dalla sua penna, ripensando ai momenti trascorsi insieme.

Non riesce a togliersi dalla testa le immagini di Matilde con il girasole in mano, o quando era illuminata dal sole al tramonto, quando i suoi capelli sembravano dorati. Nel momento in cui ha impugnato la matita le parole sono uscite da sole, non ha avuto bisogno di cercarle, erano semplicemente lì, Harry ha dovuto soltanto scriverle.

Dopo essere rientrati a New York ha provato a lasciarle un po' di spazio, ma è tornata a essere sfuggente. Ha pensato che quello spazio le desse modo di allontanarsi di più, così è tornato all'attacco e l'ha invitata a uscire. Certo non gli è bastato chiederlo, ha dovuto insistere, ma alla fine l'ha spuntata e oggi sarà soltanto sua.

Matilde è tornata a immergersi nel lavoro, nello studio, dando priorità alla ragione, piuttosto che al cuore, un cuore che non la sta facendo dormire, che non le dà tregua, nonostante stia tentando in ogni modo di metterlo a tacere.

Stavolta, però, l'insistenza di Harry non le ha permesso di restare chiusa in casa. Sta cercando l'eyeliner nel beauty, quando lo sguardo le cade sui Ray-Ban di Harry, rimasti sul ripiano del lavandino da quando li ha dimenticati quel pomeriggio. Continua a dirsi che glieli restituirà, ma poi non lo fa. In fondo le piace averli lì, anche se non è disposta ad ammetterlo.

Sospira e riprende a truccarsi, in pochi minuti è pronta. Scende quando Harry l'avvisa di essere sotto ad aspettarla. Quando sale in auto si accorge subito della luce negli occhi del cantante, qualcosa che la mette in allerta.

«Ciao, Rossa».

È un gran sorriso, quello che gli spunta sulle labbra quando la vede.

«Ciao, Styles».

Matilde cerca di evitare il suo sguardo, perché gli è bastata un'occhiata di sfuggita, per sentirlo arrivare fino all'anima.

«Va tutto bene?» domanda, nel tentativo di farla voltare verso di lui.

«Tutto benissimo. Dove stiamo andando?» farfuglia, dedicando la sua attenzione al gancio della cintura di sicurezza.

«Puoi continuare a ignorarmi, se vuoi, ma ti avviso che non ho nessuna intenzione di smettere» afferma divertito e mette in moto l'auto.

«Di fare cosa?» domanda Matilde, rivolgendogli uno sguardo confuso.

Harry si volta, le sorride, e resta incantata dal suo sguardo. «Di corteggiarti» ribatte ovvio.

Mati trattiene il fiato per un attimo: Harry è sempre troppo da gestire. Sta facendo appello a ogni briciola di razionalità che riesce a recuperare nella sua mente, prima di aprire bocca e replicare.

«Falla finita, Styles».

Il cantante non ribatte oltre, ride, e torna a guardare avanti a sé. È certo di averla colpita, ma è anche certo che non gli darà soddisfazione.

Durante il tragitto decide di non toccare più l'argomento. Si informa su come stia andando il praticantato in ospedale e Matilde racconta entusiasta diversi casi di cui si è occupata. Harry l'ascolta interessato, felice di entrare a far parte del suo privato, della sua vita, dei suoi sogni, e dei suoi progetti.

Arrivano a destinazione e Matilde sorride come una bambina, nel vedere le attrazioni di Coney Island.

«Le giostre, Styles?»

«Ti stai comportando da bambina, credevo ti sarebbe piaciuto» risponde divertito.

Spegne il motore dopo aver parcheggiato, e scendono dall'auto restando con il naso all'insù. Matilde adora la ruota panoramica, ci andava con suo padre, per imparare ad affrontare la paura dell'altezza. Era un momento in cui il suo papà diventava il suo eroe personale, perché dedicava a lei ogni attenzione.

Ed è con quello spirito che entrambi passeggiano tra le attrazioni, incuranti degli sguardi che attirano. Chiacchierano, ridono, Harry ha persino voluto giocare al tiro al bersaglio, senza vincere nulla, ma facendo ridere di gusto Matilde, che non ha perso occasione per prenderlo in giro. 

«Oddio, Styles! La macchinetta delle foto!» urla la rossa all'improvviso.

Lo prende per mano e lo trascina verso la cabina, dove prende posto, mentre Harry resta in piedi al suo fianco, abbassandosi un po'.

«L'ho detto che sei una bambina» afferma divertito il cantante, a causa dell'entusiasmo di Matilde.

«Io e Jo le facevamo sempre» esclama con un gran sorriso. «Dai, sorridi!» lo esorta con maggiore entusiasmo.

«Oh, sì, Joseph, il più cordiale della famiglia Coser» scherza il cantante.

Arriva il primo scatto, mentre Matilde ride di gusto per la battuta di Harry. Nel secondo e nel terzo fanno delle smorfie, ma l'ultimo è sempre quello più bello: lui si abbassa, lei solleva il viso, e la macchinetta è pronta a immortalare un piccolo dolce bacio con il sorriso.

 Nel secondo e nel terzo fanno delle smorfie, ma l'ultimo è sempre quello più bello: lui si abbassa, lei solleva il viso, e la macchinetta è pronta a immortalare un piccolo dolce bacio con il sorriso

«Queste foto sono mie» mormora la rossa, restando a fissarlo.

«E io so anche dove puoi metterle» afferma Harry, con un sorriso furbo che non sfugge a Mati, che ora lo guarda con aria curiosa. «Vicino all'altra che hai di noi due, sopra il tuo letto» sussurra, portando una mano sul suo viso. Matilde resta senza parole, gli occhi fissi, e il cuore che batte forte. Vorrebbe chiedergli come fa a saperlo, ma non ne ha la forza. Lo sguardo di Harry è ancora troppo. «L'ho vista, Mati» spiega, dopo aver visto la sua espressione smarrita. «Sei tu la mia ragazza dagli occhi color dell'oceano e i capelli color del fuoco». Il cantante ripete le parole che aveva scritto alcuni anni prima dietro la polaroid che lei ha conservato tanto gelosamente. «Ti sei mai chiesta a chi fosse ispirata "If I could fly?"»

Matilde sente tremare la terra sotto ai piedi, come anche tutto il suo corpo. Non può essere, dice a sé stessa, non può e non vuole credere a ciò che vede, a ciò che sente, alle parole che lui ha detto, perché vorrebbe dire mandare all'aria ogni suo proposito.

Harry le fa perdere la testa e non va bene.

«Le foto sono pronte» mormora la rossa con un filo di voce.

Distoglie lo sguardo, recupera le foto tessera, e ciò che vede è un colpo al cuore: loro due sono il ritratto della felicità. Sospira e mette in borsa le foto, alla ricerca di un appiglio che possa far tornare l'atmosfera spensierata di pochi minuti prima, perché il suo cuore rischia di esplodere da un momento all'altro.

Escono dalla cabina e vaga con lo sguardo. Individua il camioncino dei dolci.

«Lo zucchero filato» sussurra, ricordando una piccola Matilde impegnata a morsicare una gigantesca nuvola colorata attaccata a un bastoncino di legno, mentre ci sprofondava dentro con le manine, che diventavano appiccicose, e sua madre che cercava di pulirla con le salviette umidificate.

«Lo vuoi?» domanda Harry, dopo aver visto i suoi occhi pensierosi.

È l'occasione giusta per riportare la leggerezza e lei ne approfitta subito.

«Sono una bambina, Styles, certo che voglio lo zucchero filato» risponde impettita.

«Ai suoi ordini».

E quando Matilde ha quel bastoncino in mano, lui non può resistere: si posiziona davanti a lei, che viene nascosta dalla nuvola rosa, e scatta una foto con il suo cellulare

E quando Matilde ha quel bastoncino in mano, lui non può resistere: si posiziona davanti a lei, che viene nascosta dalla nuvola rosa, e scatta una foto con il suo cellulare. Sullo schermo compare l'icona di un'app che lo tenta tanto da cedere di nuovo alla tentazione.

"Basta poco per farla felice"

È questa la didascalia sotto l'immagine che pubblica sul suo profilo Twitter.

Il telefono di Matilde vibra, ma lo ignora, troppo occupata dal capire cosa stia facendo Harry.  Abbassa il bastoncino di zucchero filato e lo vede infilare in tasca il telefono.

«Mi hai fatto una foto?»

«Da come lo chiedi sembra che sia un problema» replica lui tranquillo.

«No, se la cosa resta tra noi» lo avvisa, mentre lui sorride. «Che stai combinando?» gli chiede avvicinandosi.

«Ti ho fatto una foto con lo zucchero filato» replica, come se niente fosse.

Il telefono di Matilde vibra di nuovo, più volte, e pensa che forse è meglio fare una controllata, potrebbe essere l'ospedale.

«Non muoverti da lì» lo minaccia in tono scherzoso.

Sfila il cellulare dalla tasca e sblocca il display, aggrotta le sopracciglia, quando si accorge che ci sono diverse notifiche di Twitter. Abbassa il menù a tendina e sgrana gli occhi, nel notare che c'è un tweet di Harry di pochi secondi prima.

«Dimmi che non è quello che penso» borbotta sconsolata.

«Non so mai quello che pensi» ribatte secco.

Matilde sospira, apre l'applicazione, e scopre che il tweet di Harry è proprio la foto che le ha appena scattato.

«Era necessario?» gli domanda infastidita.

Nel frattempo i retweet e i like aumentano in maniera esponenziale, così come le domande su chi sia la misteriosa ragazza dietro allo zucchero filato. Il volto non è visibile, lui non avrebbe mai messo a rischio la sua privacy, ma era talmente felice del momento che stava vivendo, che ha sentito la necessità di condividerlo.

I due sono stati visti spesso insieme: lei è cugina di Sofia De Angelis, fidanzata del famoso Zayn Malik, nonché amico ritrovato di Harry. Per questo i gossip sono sempre stati sottotono, nei loro confronti. Qualche leggera insinuazione c'è stata, ma senza alcun seguito. Tuttavia, la popolarità di Harry le ha creato qualche difficoltà con i colleghi in ospedale. Non sa chi abbia messo in giro la voce, ma qualcuno si è permesso di dire che la dottoressa Coser è arrivata, dove è arrivata, grazie alle sue conoscenze.

Matilde continua a non dare peso a quelle insinuazioni, perché non vuole dare adito a pettegolezzi, ma non può negare che le abbiano fatto male: lei ci ha messo cuore e anima per ottenere quel posto e il rispetto se l'è guadagnato con tanti sacrifici.

«Andiamo, non ti si vede» le fa notare.

La rossa torna a guardare il display, sul quale fa scorrere commenti che legge in fretta, soffermandosi su quelli più sfacciati.

«Dio!» esclama frustrata.

«Che c'è?»

Matilde alza lo sguardo su Harry, che adesso riesce a vedere quanto sia turbata da ciò che ha letto.

«Chiedono se sono la tua fidanzata» sbotta infastidita.

«Al massimo chiedono se la ragazza della foto sia la mia fidanzata. Nessuno sa che sei tu, non ti si vede» le ripete serio.

«È lo stesso».

«No, Mati, non è lo stesso».

La rossa riprende a leggere i commenti, scorrendo in fretta la timeline. Harry la osserva per qualche secondo, fino a che decide di intervenire strappandole il telefono dalle mani.

«Ehi!» si lamenta la ragazza.

«Adesso, basta. Smetti di pensare a Twitter e a tutte le cazzate che scrivono le persone. Non sanno niente di te, o di noi».

«Non dovevi pubblicarla» insiste Matilde, che lo guarda con rabbia, o forse è solo paura.

Il cantante torna a osservarla con attenzione e vede nei suoi occhi blu tutta la sua insicurezza, la sua fragilità, e pensa che forse ha esagerato.

«Hai ragione, mi dispiace, ma davvero non ti si vede. La gente non può sapere che sei tu. Sono io quello che si tirerà addosso le domande, devi stare tranquilla» cerca di rassicurarla, ma non sembra essere convinta.

La rossa non gli risponde, riprende il telefono dalle mani di Harry e lo mette in tasca. Si incammina senza aggiungere altro, lasciandolo indietro. Il cantante ruota gli occhi e i pensieri corrono veloci, alla ricerca di un modo per farle tornare il sorriso.

Una lampadina si accende nella sua mente e la raggiunge con passi veloci. L'affianca, lei dà un morso allo zucchero filato, ignorandolo. Harry sorride e intona a bassa voce una canzone.

You know I try but I don't do too well with apologies
Lo sai che ci provo ma non sono molto bravo con le scuse

Matilde riconosce la canzone: avere l'ennesima conferma che lui ascolta con attenzione ogni cosa che dice, le fa fermare il respiro.

Cause I just need one more shot at second chances
Perché io ho solo bisogno di un'altro giro di seconde possibilità

La rossa continua a camminare, lui le gira intorno con un gran sorriso divertito, perché ha notato che Matilde si sta trattenendo.

Yeah, is it too late now to say sorry?
Sì, è troppo tardi ora per chiederti scusa?

Cause I'm missing more than just your body
Perché mi manca molto più del tuo corpo

Is it too late now to say sorry?
è troppo tardi ora per chiederti scusa?

Yeah I know that I let you down
Sì lo so che ti ho deluso

Is it too late to say I'm sorry now?
è troppo tardi per chiederti scusa ora?

Matilde scoppia a ridere, incapace di trattenersi oltre, perché le facce buffe di Harry, il modo in cui si atteggia e si muove intorno a lei è irresistibile.

«Andiamo, rossa. Dimmi che sono sexy come Bieber?» ironizza divertito.

«Bieber è molto più sexy, Styles» ribatte a tono, decisa a non dargli soddisfazione, anche se non pensa affatto ciò che ha detto, perché trova Harry l'uomo più sexy sulla faccia della terra.

«Non può essere più sexy di questo» afferma sicuro, quando si ferma e compie un gesto impresso nella mente di milioni di ragazze: piega la testa in avanti, i capelli gli ricoprono il viso, li scuote appena, poi infila le dita per riportarli a posto, sollevando lo sguardo su di lei.

«Tu sei sleale». Matilde sottolinea ogni parola con un gran sorriso e lui non ha bisogno di ulteriori conferme, gli basta l'espressione che ha sul volto.

«Sempre, rossa. Ho intenzione di conquistarti con ogni mezzo» ammette sincero.

Mati scuote la testa e lancia uno sguardo oltre le sue spalle. «Voglio andare sulla ruota panoramica».

Scherzano ancora, si imboccano a vicenda con lo zucchero filato mentre raggiungono la ruota, sulla quale salgono rilassati. La giostra sale lenta, il terreno è sempre più lontano e restano in silenzio. Si godono il panorama che si apre di fronte a loro. Le persone si fanno sempre più piccole, man mano vedono le altre attrazioni dall'alto. Da una parte la spiaggia, dall'altra la città. E l'unico rumore che Matilde riesce a sentire, oltre alle grida dei bambini, è quello del suo cuore che batte veloce, perché Harry ha allungato una mano per stringerla nella sua. Si sente al sicuro, la cabina è chiusa, nessuno può vederli.

Si volta a guardarlo e vede la stessa luce nei suoi occhi, quella che gli ha visto spesso nell'ultimo periodo

Si volta a guardarlo e vede la stessa luce nei suoi occhi, quella che gli ha visto spesso nell'ultimo periodo. La guarda in modo diverso, molto più intenso, più profondo, un modo che non le lascia scampo.

«Harry» mormora con un filo di voce.

«Cosa?» le domanda con un sorriso dolce, ma lei non vuole davvero dirgli ciò che le passa per la testa. «Perché non possiamo provarci?» continua lui.

Non ha bisogno di specificare a cosa si riferisca, è certo che Matilde lo sappia. La rossa chiude per un attimo gli occhi, si concentra sul contatto tra le loro mani, sul battito del suo cuore, ma la sua mente continua a offuscare le sue scelte.

«Non...» replica incerta, incapace di dire a voce alta i suoi pensieri. «Non so se sia una buona idea, io...»

D'un tratto smette di parlare. Lui la sta baciando. È un bacio così dolce e così profondo che Matilde torna a sentire riaffiorare quel sentimento che bussa con sempre più prepotenza al suo cuore. È qualcosa di potente, che coinvolge ogni parte di lei. Mai le era successo che un solo bacio la portasse a isolarsi dal mondo intero, perché è solo la presenza di Harry, quella che percepisce.

La paura della felicità, però, è sempre in agguato, una paura che si è insinuata nella sua testa. Non è convinta di volersi impegnare con lui, teme di non essere in grado di saper gestire una vera relazione con Harry Styles: e se rovinasse tutto? Se non fosse capace di affrontare le conseguenze di tanta popolarità?

E se lo perdesse? Se ufficializzare il loro rapporto comportasse tante complicazioni da rischiare di compromettere quel poco che hanno conquistato?

Le domande, i dubbi, si accumulano giorno dopo giorno, ma quando è tra le sue braccia sembra che l'impossibile non esista.

«Harry» pronuncia con un filo di voce quando lui si allontana quel poco per tornare a respirare.

«Non devi rispondere adesso» sussurra con un sorriso. «Sarò via per tre giorni. Prometto che ti lascerò in pace. Hai tutto il tempo per pensarci».

La ruota riprende lenta la sua discesa, i due si allontanano. Il terreno si avvicina e Matilde non riesce a guardare in nessun'altra direzione che non sia il basso. Sta scendendo lentamente, alla stessa velocità alla quale sta scorrendo la sua vita, perché l'incertezza in cui si trova non fa scorrere le cose in fretta. Sa che, quando gli darà una risposta, tutto andrà più veloce. La sua paura è che quella velocità sia così folle che non saprà mettere un freno e si schianterà a terra con conseguenze disastrose.

***

Non è stato facile concludere la giornata a Coney Island: le emozioni sono state così intense che non hanno nemmeno cenato. Alla fine Matilde si è trovata a insistere con Harry affinché andasse a casa sua per mangiare un boccone.

Il cantante non voleva tirare troppo la corda, per questo voleva solo riaccompagnarla a casa e sparire, mentre Matilde non aveva intenzione di separarsi da lui, perché teme di perderlo. Lui sarà fuori New York per alcuni giorni, lei deve prendere una decisione che cambierà la vita a entrambi: se prendesse quella sbagliata lo perderà e vuole approfittare di queste ultime ore per trascorrerle al suo fianco.

Sono appena entrati nell'appartamento, quando Matilde posa la borsa accanto al divano.

«Queste le prendo io» dichiara Harry, sfilando le foto tessera che spuntano di lato.

«No, no, no!» esclama la rossa, allungandosi per riprenderle.

«Voglio solo metterle insieme all'altra» spiega con un sorriso, tenendole strette verso l'alto.

«Ti prego, Harry» si lamenta lei.

«Non mi freghi con quegli occhi dolci: voglio mettere queste foto in camera tua e voglio sapere qualcosa in più dell'altra foto» l'avvisa, e sfugge alla sua presa per camminare in fretta e raggiungere la scale.

Matilde sbuffa, ma sa che non può evitare l'inevitabile. Lo raggiunge rassegnata, le segue in camera e lo trova intento a sistemare entrambe le foto.

«Allora? Si può sapere perché non mi hai mai parlato di questa?» le domanda, indicando l'immagine di loro due risalente a qualche anno prima.

«Ma certo, così non avrei fatto altro che compiacere il tuo ego» ribatte scherzando lei.

«Ma io sono tutto compiaciuto, non solo il mio ego» replica allo stesso modo il cantante, che si avvicina con un sorriso. «In qualche modo sei sempre stata nei miei pensieri» rivela, abbassando la voce. «I tuoi occhi... Dio, i tuoi occhi non li ho mai dimenticati» confessa, portando entrambe le mani sul suo viso. «È per questo che avevo la sensazione di conoscerti. Quando ti ho guardato negli occhi, ti ho ritrovata».

Matilde è senza parole. Non credeva di aver lasciato un segno quella sera, non avrebbe mai potuto immaginarlo. Quella confessione l'ha mandata del tutto fuori fase. La mente vuota e il cuore che batte a mille. Tutto quello che ha sempre sognato è lì, a portata di mano, eppure non riesce ad afferrarlo, anzi ne è terrorizzata.

D'un tratto, la piccola bolla esplode a causa del telefono di Matilde che non smette di vibrare.

«Merda. Scusami». La voce di Matilde trema sotto lo sguardo attento di Harry.

«Tranquilla» ribatte il cantante, quando la vede sfilare il cellulare dalla tasca.

Anche Harry ha messo in conto di dover affrontare delle conseguenze nel rapporto con Matilde. Lei è una dottoressa, un chirurgo, lavora in pronto soccorso, ed è consapevole che le emergenze non aspettano.

La ragazza controlla sul display chi la sta cercando e sbuffa quando vede che è una videochiamata di suo fratello.

«È Joseph» comunica a Harry.

«Non ti preoccupare: rispondi al mastino, prima che sguinzagli il resto dei cani» afferma, facendola ridere. «Ti aspetto di sotto».

Harry esce dalla stanza mentre lei accetta la chiamata in arrivo.

«Ciao Jo» risponde, sedendosi sul bordo del letto.

«Ehi, com'è che sei così bella oggi?» la voce allegra di Joseph arriva fino alle orecchie di Harry, che vorrebbe allontanarsi, ma si è fermato un paio di passi oltre la porta rimasta aperta.

«Stai dicendo che gli altri giorni sono orribile?» scherza Matilde.

«Andiamo, sai che non intendo questo. È che di solito ti trovo con i capelli legati, gli occhiali, stasera sei persino truccata. Sei uscita con qualcuno?» Joseph conosce bene sua sorella, non parla a caso.

«Jo, hai chiamato per farmi il terzo grado?» lo interrompe brusca, facendo spuntare un sorriso a Harry che ascolta.

«Perché sei così sulla difensiva, era solo una domanda. Hai qualcosa da nascondere?»

«Jo, se devi dire qualcosa dilla e basta». Anche Matilde conosce bene il fratello e ha capito che le sue domande sono mirate.

«Okay. Ho visto la foto che ha pubblicato il capellone. Stai uscendo con lui?»

«Cosa?» domanda infastidita.

«Andiamo, Mati. Eri tu dietro lo zucchero filato, ti riconoscerei ovunque».

«È una foto, Jo, come ne ho fatte altre» replica, senza aggiungere altre spiegazioni.

«Dio, perché sei ancora fissata con quel tipo?»

«Jo...»

«Perché non punti più in alto? Il dottor Perry, per esempio, sarebbe perfetto. Un medico di fama internazionale, che può darti delle certezze. Quel cantante è il simbolo dell'instabilità, sempre in giro per il mondo, circondato da un sacco di donne».

«Jo, falla finita!» lo interrompe con un rimprovero, alzando lo sguardo verso la porta aperta, senza sapere che Harry è dietro la parete ad ascoltare la conversazione. «La mia vita sentimentale non ti riguarda».

«Dio, Mati, mi preoccupo per te».

«E tu non farlo, non sei papà».

«Mati... io non voglio vederti soffrire. Non voglio vederti di nuovo in quello stato». Joseph abbassa la voce, mentre ricorda la burrascosa fine dell'ultima relazione di sua sorella.

La rossa sospira, sa che suo fratello è in buona fede, ma le sue preoccupazioni sono fuori luogo.

«Adesso devo andare, Jo. Ne riparliamo un'altra volta, okay?»

«Non è okay, ma non mi dai scelta».

«Ti chiamo io».

«Ciao, Mati» la saluta rassegnato.

La ragazza chiude la comunicazione e sospira, mentre cerca di raccogliere le idee prima di raggiungere Harry, che si allontana in silenzio e raggiunge il piano di sotto. Lo trova seduto sul divano che finge di guardare qualcosa sul cellulare, si siede accanto a lui e nota subito uno sguardo diverso. Non ha idea se abbia sentito le parole di suo fratello, non vuole indagare adesso, perché ha bisogno di rivederlo sorridere come prima.

Si guardano negli occhi, gli sfila il telefono dalle mani e lo appoggia dove capita. È un altro sguardo intenso, uno di quelli a cui non servono le parole, uno di quelli che ti entrano dentro, che scavano nella tua anima, che ti fanno sentire vivo, che liberano la mente dai pensieri negativi e dai dubbi. Tanto che Matilde non sente più alcun peso opprimerle il petto.

«Resta qui, stanotte» mormora con un filo di voce.

E lui vorrebbe rispondere, ma le parole gli muoiono in gola, quando la bacia con tanta passione da togliere il fiato a entrambi. È un bacio lento, consapevole, carico di incertezza, e vorrebbero che le cose fossero diverse, avere delle risposte, ma l'incertezza è l'unica certezza che hanno.

 È un bacio lento, consapevole, carico di incertezza, e vorrebbero che le cose fossero diverse, avere delle risposte, ma l'incertezza è l'unica certezza che hanno        

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Quiiiindiiiiiiii... le cose si stanno muovendo. Harry ha preso in mano la situazione e ha manifestato la voglia di fare un passo avanti in questo rapporto. Matilde vuole prendersi del tempo, non vuole essere precipitosa, perché ha paura di rovinare tutto e perdere quel poco che ha. 

La telefonata di Joseph arriva in un momento delicato. Harry non avrebbe dovuto origliare, ma l'ha fatto. Le parole del mastino porteranno a conseguenze? Matilde cosa deciderà di fare? Harry ci ripenserà, dopo aver sentito le parole di Joseph?

Tante domande, lo so, e l'unica cosa che posso dirvi è che nel prossimo capitolo ci sarà una svolta importante.

Signore... Ci siamo... Siamo al giro di boa.. Harry praticamente si dichiara e chiede a Matilde di provarci...di provare a essere una coppia...ma come dice la mia socia la Dott.ssa Coser è una cacasotto :)... Non vuole perderlo...ma ha paura di innamorarsi di lui e non poterne fare a meno... Ha 3 giorni di tempo per dare una risposta... Io non avrei dubbi... Lei invece... E poi ci si mette pure Joseph il mastino...cosa deciderà la nostra rossa?!?Io e la mia magica socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento ❤️.... A voi grazie sempre di esserci ❤️ 

Eeeee niente, grazie sempre di essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento. Intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 32
*** Non mi accontento delle briciole ***


Put a price on emotion
Metti un prezzo all'emozione

I’m looking for something to buy
Sto cercando qualcosa da comprare

You’ve got my devotion
Hai la mia devozione

And man, I can hate you sometimes
E diamine, posso odiarti a volte

I don’t want to fight you
Non voglio litigare con te

And I don’t want to sleep in the dark
E non voglio dormire al buio

We’ll get the drinks and I’ll get to
Prenderemo i drink

thinking I’m fine
Pensando che sto bene

"Fine line"

Harry Styles

*****

Dire che questi tre giorni sono stati lunghi è un eufemismo.

Harry ha lavorato, ha impegnato ogni minuto libero in qualcosa che non riportasse la sua mente a Matilde, anche se i risultati non sono stati soddisfacenti. Le canzoni che ha cantato durante le ospitate gli hanno ricordato in qualche modo la rossa. Durante le interviste sembrava che tutte le domande riguardassero lei. Ovviamente gli hanno chiesto di più sulla ragazza che si nascondeva dietro lo zucchero filato e ha risposto che era un'amica. Hanno voluto sapere del suo nuovo tatuaggio, quello sul polso riguardante "la Bestia", e ha spiegato che fosse una scommessa. Anche quando gli hanno domandato del nuovo album sembrava che gli stessero chiedendo di Mati, perché, ogni canzone sta nascendo è ispirata a lei.

Insomma, ha provato in ogni modo a non pensare alla rossa, ma le volte in cui c'è riuscito si possono contare sulle dita di una mano.

È ansioso, molto ansioso. Impaziente, ma è rimasto al suo posto, lasciandole ancora una volta la possibilità di decidere in totale autonomia. Sta per rientrare a New York e spera di poterle sentir dire che si è decisa a dare una possibilità al loro rapporto.

Dal canto suo, la dottoressa Coser si è immersa nel lavoro, ma ha tenuto ben presente il pensiero di Harry in ogni istante. Per poter prendere una decisione ha capito che era arrivato il momento di smetterla di fingere. Ha confessato a sé stessa di provare un vero sentimento nei confronti del cantante. Ha valutato con attenzione ogni giorno trascorso con lui, ha riportato alla mente ogni sua espressione, ogni bacio, ogni gesto, ogni parola, e si è lasciata travolgere dal cuore.

Stanno per rivedersi: Matilde muore dalla voglia di incontrarlo, Harry è nervoso come poche volte lo è stato in vita sua, anche perché è da quando ha aperto gli occhi, stamattina, che gli girano in testa le parole di Joseph, quelle che ha origliato durante la videochiamata con la sorella.

Su una cosa dà ragione al mastino: lui non può darle molte certezze, se non che è pazzo di lei, tanto che potrebbe fare qualsiasi cosa per conquistarla ogni giorno della sua vita. Ma sarebbe abbastanza? L'amore che prova per lei potrebbe bastare per una relazione stabile e duratura? La sua prolungata assenza, dovuta a motivi di lavoro, sarebbe accettabile per Matilde?

Sbuffa, prima di portare alle labbra la tazza di té caldo che sta sorseggiando al tavolo della sala ristorante dell'albergo nel quale soggiorna. La sua attenzione viene attirata dalla fitta conversazione che sta avvenendo qualche tavolo più in là, tra due ragazze, che gli hanno lanciato un paio di occhiate. Si accorge che stanno confabulando su un giornale aperto, con ogni probabilità contenente qualche gossip su di lui.

Abbassa lo sguardo sul suo telefono, ignorando il resto della scenetta vista e rivista, ma la sua tranquillità viene interrotta da una delle due.

«Scusa il disturbo. Possiamo chiederti una foto?»

Vorrebbe dire loro che sta facendo colazione e che vorrebbe essere lasciato in pace, ma non ne sarebbe mai capace, così forza un sorriso.

«Certo» risponde.

Si alza in piedi, le due ragazze lo affiancano, e fanno una foto. Lo ringraziano, lo salutano, e si allontanano. Harry torna alla sua colazione, finisce il té, e quando è sicuro di passare inosservato, si alza per tornare in camera. Nel farlo passa accanto al tavolo lasciato vuoto dalle due ragazze, notando che hanno dimenticato la rivista che stavano sfogliando. Sorride nel constatare che si tratti di gossip e che in copertina c'è il suo amico Niall Horan.

«L'ex biondo One Direction avvistato in dolce compagnia» mormora a bassa voce.

Di solito non bada a certe cose, ma la curiosità di scoprire cosa dicono dell'irlandese lo porta a sfogliare la rivista. Non poteva immaginare che la ragazza con cui è stato fotografato fosse la sua rossa.

È una sensazione nuova, quella che sta provando, qualcosa che non saprebbe descrivere: è arrabbiato, ma è anche deluso.

"L'ex biondo One Direction in giro con una misteriosa rossa in atteggiamenti confidenziali"

Il titolo campeggia sulla pagina a caratteri cubitali. Ci sono diverse foto ad accompagnare l'articolo. La misteriosa rossa si vede solo di profilo, mai di fronte, e se i più non sanno chi sia, Harry non ha dubbi sul fatto che sia Matilde. Quello che non sa è che Niall e Matilde, che si sono trovati caratterialmente da subito, si sono incontrati per caso mentre erano in giro a fare spese e che la rossa aveva anche comprato un regalo per lui e che l'unica cosa che si erano concessi era un caffè insieme dopo Niall l'aveva accompagnata alla macchina. Era stato quello il momento in cui i paparazzi li avevano beccati, proprio mentre si salutavano con un abbraccio.

Harry dovrebbe essere abituato a certe cose: gossip, pettegolezzi, dicerie, in qualunque modo si possano definire sono comunque delle stronzate, ma nell'ultimo periodo, soprattutto quando si tratta della Rossa, perde la lucidità. La sua mente ha partorito così tante teorie da fare invidia a uno sceneggiatore di gialli e la gelosia, unita alla rabbia ingiustificata, fa il resto.

Ed è con questo stato d'animo che afferra il cellulare per comporre il numero di Matilde, che risponde entusiasta al secondo squillo.

«Harry!» La sua voce è squillante e si sente tutta la gioia nel ricevere una sua telefonata ma lui è di tutt'altro umore.

«Come mai sei così felice di sentirmi?» la rabbia esce attraverso le sue parole, una rabbia che non è in grado di controllare. Aveva aspettato tanto per sentirla e ora sembra sfuggirgli tutto dalle mani.

«Che vuoi dire? Non capisco?» domanda Matilde, confusa dal suo atteggiamento.

«Certo tu non capisci, Matilde. Tu non capisci mai niente, soprattutto quando si tratta di me». Tutta la frustrazione e la confusione accumulate in questi mesi vengono fuori e Harry non sa trattenere le parole. «Anzi, con me ti fai un sacco di problemi, vero? Mentre con Niall i problemi non te li fai proprio. Con lui esci tranquilla, ti fai vedere, ti fai fotografare...»

Il cantante non può evitare di ricordare la giornata a Coney Island, quando Matilde stava per dare di matto quando ha postato la foto con lo zucchero filato.

«Harry...»

Ma lui non la sente, ormai è partito in quarta e sputa le parole una dietro l'altra.

«L'ex One Direction in atteggiamenti confidenziali con una misteriosa rossa. Non dirmi che non hai visto le foto?»

«Harry?»

«E io a fare il coglione, a leggere le notizie da un giornaletto di gossip. Cosa mi dici ora, Matilde, eh?» Sente la rabbia corrodergli la lingua, la bocca, lo stomaco, perfino i pensieri, che d'un tratto perdono senso e forma.

Al suo sfogo segue il silenzio, un silenzio in cui lui vorrebbe sprofondare. Cosa diavolo gli è saltato in mente? Una scenata di gelosia? Davvero?

Matilde è incredula, Harry sembra all'improvviso un'altra persona. L'ha accusata di vedersi con Niall a sua insaputa ed è una cosa che non può accettare. È per questo che chiude la telefonata quando riesce a ritrovare la voce.

«Vaffanculo, Styles!»

La telefonata viene interrotta e lui rimane bloccato. Si scopre a trattenere il respiro. In un attimo capisce la cazzata che ha fatto, l'attimo dopo si rende conto del perché ha reagito in quel modo alla foto sul giornale. Non si tratta di banale gelosia. La verità è che non vuole più accontentarsi, la vuole in tutti i sensi, e la vuole solo per sé.

Certo ha sbagliato il modo, ma lei ha colto l'occasione al volo per cacciarlo di nuovo dalla sua vita. Immagina che quello fosse il modo di Matilde di fargli capire la sua risposta. Forse la rossa non è pronta a farlo entrare nella sua vita, altrimenti gli avrebbe dato la possibilità di parlare, invece gli ha chiuso il telefono in faccia.

Abbandona quel giornale, torna in camera, e vaga da una stanza all'altra della suite, cercando una soluzione, fino a quando prende in considerazione un'idea. Riprende il cellulare e chiama Zayn.

«Ehi, Styles» lo saluta con entusiasmo.

«Zayn» mormora con un sospiro.

«Che succede?»

«Credo di aver fatto un casino» spiega, lasciandosi andare all'indietro sul divano.

«A tal proposito ti metto in vivavoce. C'è una persona che vorrebbe dirti un paio di cose» gli spiega.

«Okay» replica rassegnato con un sospiro, immaginando di chi si possa trattare.

«Harry?» chiude gli occhi nel sentire quella voce e appoggia la testa sullo schienale.

«Niall» mormora sottovoce.

«Sei un coglione amico. Scusa, ma dovevo proprio dirtelo. Come hai potuto, anche solo per un momento, dar retta a un giornaletto di gossip del cazzo?»

«Lei ti ha chiamato?»

«Sì, non appena ha messo giù con te. Non poteva credere alla tua reazione e nemmeno io. Andiamo, Harry, tu più di tutti noi sai come funzionano queste cose, e comunque stiamo parlando di me. Non farei mai il coglione con lei. Sono suo amico, ma soprattutto sono tuo amico. Cazzo, Harry, non ti sei fidato di me».

Harry ascolta in silenzio la meritata ramanzina.

«Sì, lo so. È che non ho capito più nulla» sa che non è una giustificazione, ma è quello che è successo.

«Ma la cosa più grave è che non hai avuto fiducia in Matilde. Come credi che l'abbia presa?» continua Niall.

«Amico, l'hai fatta grossa» Zayn rincara la dose.

«Non ti ci mettere anche tu, Malik» ribatte Harry restando a occhi chiusi.

«Lo sto dicendo per il tuo bene. Ci ha messo così tanto ad aprirsi nei tuoi confronti e tu l'hai distrutta con una sola telefonata» gli fa notare l'ovvio. «Non sarà facile da recuperare, questa».

«Avete ragione» concorda Harry. «Niall ti chiedo scusa. Io mi fido di te».

«Non è con me che ti devi scusare, e comunque accetto le tue scuse solo perché so cosa provi per lei».

«Già, e quello che ho non mi basta più» afferma malinconico.

Non vuole le briciole, o i ritagli, o i sotterfugi. Non vuole solo sesso, o solo amicizia. No, lui vuole tutto, vuole lei senza condizioni, senza limiti. Vuole Matilde e non è più disposto a nessun compromesso.

«Quando rientri?» gli domanda Zayn, dopo aver colto la malinconia nella sua voce.

«A proposito di questo...» inizia la frase, ma poi si ferma, facendo preoccupare i suoi amici.

«Harry non fare cazzate» lo rimprovera Zayn.

«No, non preoccuparti, Malik. Semplicemente ho deciso di anticipare il mio viaggio a Londra. Avrei dovuto partire fra un paio di settimane, ma forse è meglio se cambio aria per un po'. Ho bisogno di liberare la mente».

È quella l'idea che gli è venuta in mente vagando nella sua suite. Forse deve allontanarsi, magari essere dall'altra parte dell'Oceano gli farà vedere le cose in maniera diversa. Spera che la lontananza faccia vedere a entrambi le cose da un'altra prospettiva.

«Harry, sei sicuro?» insiste Niall.

«Tranquilli, ragazzi, ho solo bisogno di un po' di tempo». Non sa se un po' di tempo possa bastargli, ma vuole tranquillizzare i suoi amici.

«Okay» rispondono i suoi amici.

«Harry, per qualsiasi cosa, io sono qui» Zayn vuole fargli sapere che può contare sempre su di lui.

«Lo so, Malik. Grazie».

«Non dirlo nemmeno».

I tre si salutano e chiudono la chiamata. Harry lascia cadere il telefono sulla seduta del divano, porta entrambe le mani sul viso, che strofina un paio di volte con forza. Inspira a fondo, espira, e solleva la testa aprendo gli occhi.

In realtà non sa se sia un bene scappare dall'altra parte del mondo, ma non ha il coraggio di affrontarla. Ha paura che la risposta di Matilde fosse negativa e, dopo la telefonata che hanno avuto quasi un'ora fa, teme di averla fatta tornare a chiudersi in sé stessa. La conosce abbastanza da sapere che non è il momento di insistere, forse deve solo lasciare del tempo anche a lei, forse deve farla sbollire.

Sì, forse è questo che deve fare.

Forse.

Forse sarà lei a cercarlo

Forse.

************

************

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Ecco arrivata la svolta. Harry parte per Londra, lasciando Matilde a sbollire a New York. Non so voi, ma a me pare proprio una cazzata colossale. Lui sembra convinto che sia la decisione giusta, ma che conseguenze porterà questa lontananza? Come reagirà Matilde alla notizia della sua partenza? E Harry cosa combinerà a Londra?

Hola a tutteeeee 😊 Il tempo è scaduto... Harry si aspetta di Matilde e si aspetta una risposta positiva... E lei sembra anche ben disposta... Se non che Harry legge un gossip su Niall e una misteriosa rossa... Invece di riflettere che fa? ... Combina il disastro... Telefona a Matilde urlandole contro e lei lo butta fuori dalla sua vita... Harry, un po' per la consapevolezza di aver fatto una cazzata irrimediabile... Un po' per le parole di Joseph, decide di mettere ulteriore distanza tra loro, un intero oceano. Cosa succederà adesso? Io e la mia meravigliosa socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 33
*** Assumiti le tue responsabilità ***


Set me free, leave me be
Liberami, lasciami essere

I don't wanna fall another moment into your gravity
Non voglio cadere un altro attimo nella tua gravità

Here I am and I stand so tall
Sono qui e ci resterò

I'm just the way I'm supposed to be
Sono proprio come dovrei essere

But you're on to me and all over me
Ma tu mi stai addosso e ovunque

"Gravity"

Sara Bareilles

***

Per due giorni è stato solo buio e silenzio.

Dopo essere atterrato a Londra si è chiuso in casa e ha chiuso fuori il resto del mondo. Non è nemmeno andato a trovare sua madre. Ha spento il telefono e ha cercato di chiarirsi le idee: ma più restava a vagare nelle incertezze dei suoi pensieri, più si sentiva solo e perso.

Si è chiesto se volare dall'altra parte dell'oceano fosse una cazzata. Si è domandato come stesse Matilde. Ha pensato di tornare sui suoi passi e ha cercato una soluzione alla stupidaggine che ha fatto. Il risultato di tutto questo è stata una canzone e la necessità di fare una doccia.

Non ha concluso poi molto. Alla fine ha deciso di uscire e l'ha fatto in grande stile. Ha voluto prendere un'ulteriore distanza da Matilde, un oceano non gli bastava. Ha ripreso a vedere i vecchi amici, le vecchie abitudini: fare tardi, bere un po' più del dovuto, e donne. Tante, diverse ogni sera, nel tentativo di capire se potesse davvero cancellarla dalla sua testa.

Ci sta provando in ogni modo: sta tentando di convincersi che lui è Harry Styles e che va bene così, anche se non è abbastanza per lei.

La sua rinnovata vita mondana non è passata inosservata ai paparazzi: il web e i giornali sono zeppi di foto sue alle prese con l'ennesimo bicchiere, o l'ennesima modella. Foto che non sono rimaste certo in Europa. Internet ha fornito al di là dell'Atlantico un resoconto dettagliato di ciò che accade in Inghilterra e il resoconto dettagliato è arrivato agli occhi di Matilde.

La rossa non credeva di poter soffrire tanto, quando Harry è partito per Londra.

Sperava che quella partenza fosse una delle provocazioni che il cantante ama fare nei suoi confronti e che il giorno dopo se lo sarebbe visto spuntare in ospedale nel bel mezzo del corridoio.

Invece non è successo.

Harry è davvero partito per Londra e pare anche che si stia divertendo parecchio.

Matilde si è buttata a capofitto nel lavoro e nello studio, sperando di riuscire a smettere di pensare a lui, ma con scarsi risultati. È come se la sua assenza fosse molto più ingombrante della sua presenza, il che è assurdo perché sarebbe il momento migliore per concentrarsi sul suo obiettivo - come si era posta dall'inizio - invece il pensiero del cantante che si dà alla bella vita continua a insinuarsi nella sua mente, come un tarlo che la sta facendo impazzire.

Si è confidata tanto con Peter, che sta diventando la spalla preferita su cui riversare il fiume di pensieri che le distrugge la mente. Lo fa spesso anche con Sofia, addirittura è arrivata a parlare della situazione anche in presenza Zayn, perché proprio non riusciva a tenere per sé commenti su ciò che ha visto sul web. Quest'ultimo, però, non è stato altrettanto comprensivo.

*

«Una bionda, una mora, poi un'altra bionda... non si fa mancare proprio niente» commenta acida Matilde, dopo aver dato un'occhiata veloce alla timeline di Twitter. Commento che non è passato inosservato alle orecchie di Zayn, che non può trattenere una risata nervosa.

«Davvero, Mati?» le domanda con uno sguardo duro.

«Zayn...» interviene Sofia, che però viene subito zittita dal cantante, che non riesce a trattenere ciò che pensa.

«Niente Zayn: tua cugina non ha fatto che respingerlo per poi dargli speranza, per poi allontanarlo di nuovo - perché per lei è una distrazione dai suoi studi. Per poi riattirarlo e respingerlo di nuovo. E adesso vuole farlo passare per un donnaiolo?» Si volta verso la rossa, che lo guarda senza fiatare e le punta un dito contro. «No, cazzo! Assumiti le tue responsabilità: saresti più onesta a dire che ti infastidisce vederlo con un'altra» dichiara tutto d'un fiato, per poi lasciare sole le due cugine e uscire in terrazza per accendersi una sigaretta.

Non avrebbe voluto inveire contro Matilde, ma è a conoscenza dell'intera vicenda e proprio non ce la faceva più a sentirla criticare il suo amico che non ha fatto altro che correrle dietro dal primo momento. Lo sa bene che le intenzioni della rossa non sono cattive, ma quando è troppo, è troppo.

*

Matilde è consapevole di aver esagerato, ma non riesce a fermarsi: è decisa a convincere sé stessa che non gliene frega niente, sta tornando ad alzare tutti i muri che Harry era riuscito con fatica ad abbattere. Il dolore che la sua partenza le ha provocato, dopo quella sorta di sfuriata al telefono, l'hanno fatta tornare nel suo mondo fatto di delusioni.

Vuole cancellare la sofferenza dalla sua testa, vuole smettere di sentire quel vuoto al centro del petto, e non c'è modo migliore per farlo che riprendere in mano la sua vita, il suo lavoro e i suoi studi.

Il tirocinio di Matilde va più che bene, è una tra i migliori specializzandi. Ha avuto il privilegio di essere stata la prima ad assistere il dottor John Perry durante un complicato intervento di chirurgia ortopedica e ne va fiera. Dopo quella volta ne erano seguite altre: certo a turno venivano convocati anche gli altri specializzandi, ma ultimamente la sua presenza viene spesso richiesta da Perry. E se questo significa allungare i suoi turni a lei non interessa, perché da quando Harry se n'è andato a Londra senza dirle nulla, lei si è immersa nei suoi impegni. È distrutta, sfinita, ma va bene così, perché se dovesse rimanere più del tempo necessario a casa lo passerebbe a navigare su internet alla ricerca di notizie su di lui.

Su di lui che sembra averla dimenticata, che non fa altro che uscire la sera a bere, a baciare modelle. Negli ultimi giorni viene spesso fotografato con una in particolare e lei ne soffre, anche se non vuole ammetterlo. Così, come aveva promesso, ha rivisto le sue priorità: continua a vedersi con tutti, ma non vuole più parlare di lui, anche perché l'ultima volta ha rischiato di litigare con Zayn. Ora ha trovato l'appoggio dei suoi colleghi, soprattutto di Luise e Stephanie. Hanno legato molto e anche il dottor Perry, alla fine, si è dimostrato umano. Spesso è uscito con il loro gruppo per andare a bere qualcosa.

E oggi è proprio uno di quei giorni.

Hanno appena finito il loro giro di visite, sono negli spogliatoi a cambiarsi e Matilde è persa nei suoi pensieri.

«Mati? Torna con noi» ride Stephanie.

«Sì, ci sono».

«Allora, ci sei stasera o no?» domanda la sua collega.

«Cosa... Dove?» domanda distratta la rossa chiudendo l'armadietto.

«Dicevo che il dottor Perry ci ha invitati tutti a bere qualcosa al pub. Ti unisci a noi?» Luise si unisce alla conversazione e chiude il suo armadietto.

«Sì. Sì, ci sono. Non ho voglia di tornare a casa» risponde con lo sguardo ovunque tranne che sulla sua amica, che sospira.

«Pensi ancora a lui?» le chiede cauta, perché sa che è diventato un argomento off limits.

«A chi? Io non penso a nessuno» ribatte secca, stringendosi nelle spalle.

«D'accordo, come vuoi tu». Luise non insiste, ma spera di riuscire a far trascorrere alla sua amica una serata piacevole, in cui farla rilassare un po'.

***

«Ho notato che Perry ti guarda in un certo modo».

La battuta di Luise fa sollevare la testa a Matilde, che si volta in direzione John, trovandolo impegnato in una fitta conversazione con Ross e Stephanie. La rossa torna a guardare le sue mani strette intorno al bicchiere mezzo vuoto.

«Ma che dici? L'avrai immaginato» minimizza lei.

«Non credo. So cos'ho visto e non mi riferisco solo a stasera» insiste la mora, lasciando andare una piccola risata.

«Smettila» risponde ridendo della sua insistenza.

Matilde e i suoi colleghi occupano un'intera tavolata e sono molto rumorosi, forse perché finalmente possono sfogarsi dopo dodici ore di lavoro. Anche Perry non fa che sorridere e divertirsi, e Matilde non può negare che sia davvero un bell'uomo. Uno come lui piacerebbe sicuramente a Joseph: suo fratello non ha fatto altro che lamentarsi del fatto che Harry le girasse sempre in torno e che ora si stia dando alla bella vita fregandosene di lei.

"Mati, basta! Lui non ti pensa. Tu non pensare a lui."

Il suo pensiero viene interrotto da qualcuno che prende posto accanto a lei.

«Oh, ma guarda caso» sussurra Luise al suo orecchio.

Matilde nota la presenza del dottor Perry alla sua sinistra e si volta verso Luise.

«Falla finita» ribatte asciutta, nel tentativo di smorzare l'entusiasmo della sua amica.

John – perché vuole essere chiamato così fuori dall'ambiente lavorativo – è molto socievole, parla con tutti, e vuole essere messo al pari degli altri: per questo ha abolito il tono formale per passare a uno più confidenziale. Cerca di tirare dentro le conversazioni Matilde, ma lei come al solito ha momenti in cui è assente. Solo qualche volta riesce a entrare nelle discussioni e cerca di partecipare il più possibile. John spesso la cerca con lo sguardo e lei ricambia i suoi sorrisi. Mangiano e prolungano la loro permanenza al pub più del previsto, bevendo e ascoltando musica. L'atmosfera è più rilassata, Matilde sta riuscendo a farsi coinvolgere dalla compagnia, ma quando alle sue orecchie arriva "Only Angel" di Harry, il grado di sopportazione di Matilde arriva al limite. È bastata una sua canzone a mandare all'aria gli sforzi di un'intera serata. D'un tratto ha rivisto nella sua mente tutte le immagini degli ultimi giorni e il dolore è tornato più forte di prima.

Non può continuare ad ascoltare la sua voce, a tormentarsi con quelle immagini, così si alza.

«Ragazzi scusatemi, ma sono davvero stanca. Vado a casa. Ci vediamo domani. Buona continuazione» annuncia con un sorriso tirato rivolto all'intera tavolata.

«Come torni a casa, Matilde?» le domanda John, sollevando la sguardo verso di lei, sapendo che non ama usare l'auto in città.

«Prendo un taxi: a quest'ora non scendo nella metro».

«Beh, allora se vuoi ti accompagno io. Ho bisogno di riposarmi».

Matilde non sa come reagire anche perché Luise la sta guardando con il sorrisetto da "te lo avevo detto" stampato in faccia.

«Non preoccuparti, John, sul serio. Resta».

«Insisto» replica l'uomo, alzandosi anche lui in piedi. «Me ne sarei andato comunque tra cinque minuti. Non cambia molto» la rassicura con un sorriso.

«Okay. Allora grazie, John» risponde Matilde, non volendo risultare sgarbata nei confronti di colui che le ha rivolto tante attenzioni nell'ultimo periodo.

I due salutano i colleghi rimasti al tavolo, prendono le giacche e raggiungono l'auto di John. Lui è molto galante, le apre lo sportello e lei sorride. Chiacchierano del più e del meno, restando su argomenti neutri, e la rossa trova che John sia davvero un uomo piacevole, simpatico, oltre che molto bello. Quando arrivano sotto casa di Matilde stanno ridendo per una battuta del dottor Perry su uno specializzando debole di stomaco e mentre lei continua a ridere, John la osserva in silenzio, completamente rapito dalla risata di lei.

Non l'ha quasi mai vista ridere, è un evento raro vederla lasciarsi andare ed essere meno rigida, per questo non riesce a smettere di guardarla.

«Sei così bella, Matilde» si lascia sfuggire in un soffio e lei smette di ridere, poi lo guarda confusa. «Non guardarmi così: sono un uomo e tu sei una bellissima donna» spiega con un sorriso «e non potevo non dirtelo».

Matilde forza un sorriso, ma si sente a disagio.

«Ti prego... noi.. tu sei il mio capo...» balbetta in imbarazzo.

Lui le poggia una mano sul viso e le accarezza la guancia con le dita. «E che importa? Non significa che non possa guardarti e dirti che sei bellissima. Perché lo sei, Matilde, ed è dalla prima volta che sono entrato in aula che ti ho notato» rivela a a bassa voce.

«Io...» la giovane dottoressa non fa che balbettare, non riesce a fare altro.

«Sei fidanzata?»

«No... Non... non sono fidanzata...» la sua mente sta delirando, il dottor Perry l'ha presa alla sprovvista.

«C'è qualcuno nella tua vita?» insiste, perché ha sentito le voci che girano in ospedale riguardanti lei e un famoso cantante.

«Io non... Ecco... Io.... Mi sto concentrando solo sullo studio e sul lavoro» replica, avara di dettagli perché non vuole rivelargli cose personali, sempre più imbarazzata dalla situazione.

«Capisco. Però un po' di distrazione non ti farebbe male» le sorride, allontanando la mano dal suo viso.

«Non so... Io...»

«Potremmo uscire qualche volta insieme, per conoscerci meglio. Giuro che in ospedale non cambierà niente». Lei resta in silenzio e lui non molla. «Almeno pensaci, okay?»

Matilde sospira, alla ricerca delle parole giuste per respingerlo nel modo più educato possibile.

«John, io non lo so».

«Non ti ho detto che voglio una risposta adesso. Ti ho chiesto di pensarci» precisa, mostrandole uno dei suoi migliori sorrisi.

«D'accordo. Ora vado. Buonanotte, John, e grazie per il passaggio».

La rossa parla lentamente e fa per aprire lo sportello, ma John la trattiene.

«Matilde?»

Lei si volta a guardarlo. «Sì?»

«Scusami» afferma più serio.

«Per cosa?»

«Per questo».

In un attimo la attira a sé e la bacia. Lei sgrana gli occhi. Lui la bacia dolcemente. Colta di sorpresa si trova a ricambiare il bacio, ma subito si ritrae.

«Scusami» ripete John. «Non avrei dovuto».

«No. Non avresti dovuto» replica fredda Matilde.

«Puoi far finta che non sia mai successo? Andiamo oltre e cerchiamo di conoscerci fuori dal lavoro. Che ne dici?»

È costretta a trattenersi: lui è il suo capo, il suo riferimento in ospedale. Il suo lavoro e tutto il suo percorso professionale sono a rischio, ma quello che è successo un attimo fa l'ha turbata parecchio.

«Non lo so, John. Ci penserò. Buonanotte».

Non aspetta una risposta e scende in fretta dall'auto e, altrettanto velocemente, entra nel portone del suo palazzo, chiudendo fuori John e quel bacio. Si appoggia con la schiena all'indietro, chiude gli occhi e non sente niente. Nonostante lui sia molto bello, dolce, galante e gentile, quel bacio non le ha provocato nulla tranne che disagio.

Corre veloce su per le scale e si chiude nel suo appartamento, senza smettere di inveire contro sé stessa.

"Ma che problemi hai Matilde? Cazzo! John Perry ti ha baciata e tu?"

La sua mente prende a delirare senza freni. Presto dimentica quel bacio, ma ne ricorda bene tanti altri. Tutto quello che era riuscita ad accantonare negli ultimi giorni torna a galla con prepotenza: Harry è sempre lì, nei suoi pensieri, non può fare niente per cancellarlo.

Ha tentato di trattenersi: l'ha fatto mentre si cambiava, quando si stava lavando, preparandosi per andare a dormire, ma ora non può più farlo. Si sdraia a letto, fa partire la riproduzione casuale di una playlist e apre Google, con l'intenzione di navigare in cerca di notizie che riguardano lui.

E le trova.

Harry è quasi sempre insieme a una bellissima ragazza dai capelli lunghi, una modella. L'abbraccia, la stringe a sé, le sorride e sente il suo cuore stringersi. Quei sorrisi erano riservati solo a lei, adesso l'ha dimenticata e sorride a un'altra.

Le fa male da morire guardare quelle foto, eppure non riesce a smettere, come se stesse cercando di punirsi. Ha dato ragione a Zayn – anche se con lui non l'ha ammesso. Ha tirato troppo la corda e il risultato è sotto ai suoi occhi.

Le note di "Gravity" di Sara Bareilles le fanno trattenere il fiato, come se quella canzone fosse stata scritta per loro. Apre l'app su cui sta ascoltando la musica e, tramite messaggio, condivide con lui quella canzone. Non scrive nulla, non commenta, vuole solo fargli sapere cosa sta ascoltando. Non sa nemmeno lei perché l'ha fatto, ma quel messaggio è partito quasi da solo.

Poi apre la galleria, dando modo alla voragine che ha nel petto di aprirsi sempre di più, guardando tutte le foto che ha di lui.

Lui che non vuole uscire dalla sua testa, che occupa sempre ogni pensiero, ogni momento della sua giornata. Della sua vita.

Lui che non vuole uscire nemmeno dal suo cuore. Ma questo, lei, non è ancora pronta ad ammetterlo.

 Ma questo, lei, non è ancora pronta ad ammetterlo

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Com'è che siamo arrivati a questo casino?

Harry e Matilde stanno prendendo due strade che sembrano non doversi incontrare più, ma sarà davvero così? Chi è la modella con cui è stato visto spesso nell'ultimo periodo? E perché si sta comportando in questo modo se si era reso conto di essersi innamorato di Matilde? E l'entrata in scena del dottor Perry? Come un avvoltoio che ha individuato la preda indifesa. Che ne pensate di tutto questo?

Nel prossimo capito avremo la risposta ad almeno una di queste domande, ma quale?

Harry se n'è andato e non ritorna più... forse... 😊 Matilde è tornata a issare i suoi muri... Lavoro... Studio... Casa... Mentre lui, per dimenticarsi della rossa e tornato ai suoi eccessi... Alcol e donne, mentre una voragine si apre nel petto di Matilde, che vorrebbe dare tutta la colpa a lui, ma Zayn la rimette a posto... Sa benissimo anche lei che ha tirato troppo la corda e questo non ha fatto altro che allontanarlo da lei... In tutto questo tumulto ci mancava il dottor Perry che si dichiara e la bacia, mentre Harry inizia a farsi vedere con una modella in particolare... Cosa succederà ai nostri beniamini? ... Io e la mia socia meravigliosa vi aspettiamo al prossimo aggiornamento ❤️❤️❤️ Grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento. Intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 34
*** Respira ***


had a fewgot drunk on you and now I'm wasted
ne avevo un po', mi sono ubriacato su di te e ora sono distrutto

And when I sleep I'm gonna dream about it
e quando dormo la sognerò

"Medicine"

Harry Styles

***

Will e Peter hanno invitato gli amici fuori a cena: l'occasione è l'addio al celibato dei due. Non hanno voglia di fare casino, perché Will si sta allenando per il tour e vogliono qualcosa di tranquillo. Il ballerino aveva chiesto a Zayn notizie di Harry, per sapere se li avesse raggiunti per la cena; il cantante ha scritto al suo amico per informarlo della cena, ma non ha mai ricevuto risposta.

Quando Zayn ha comunicato all'intera tavolata che non ha avuto notizie di Styles, Matilde non sapeva se esserne felice oppure no. Si era preparata per quella cena con l'ansia così insistente che sentiva stringersi la gola. Aveva indossato gli occhiali da sole di Harry, quelli che lui ha dimenticato a casa sua. Non aveva importanza se fosse tardi e il sole fosse tramontato da un bel pezzo. Matilde ha preso a indossare quei Ray-Ban con una certa frequenza e quella sera non avrebbe fatto eccezione.

Si è seduta in fondo alla tavolata, di fronte alla sedia vuota destinata a Harry. Ha cercato di partecipare alle conversazioni, ma senza entrarci dentro davvero. Cassie l'ha invitata a cena una sera di queste, mentre Spencer rideva perché la sua compagna non fa che invitare amici a cena per far assaggiare a tutti i suoi nuovi esperimenti culinari. Niall l'ha fatta ridere con le sue battute. Ha osservato da lontano Sammy e Thomas che sono più innamorati che mai. E ha chiacchierato un po' di più con Sofia, seduta accanto a lei. Zayn le ha rivolto qualche sorriso, mentre Will e Peter se la sono contesa per baci e abbracci.

Tutti le sono accanto, tranne la persona che più vorrebbe.

Quella mattina l'ha trascorsa in reparto con il dottor Perry, che non le ha fatto alcuna pressione, ma non smette di guardarla: adesso l'ha notato, ma non dà importanza alla cosa, perché non riesce a fare altro che pensare a Harry a Londra con quella modella. Da brava fan/stalker si è informata sulla ragazza in questione: una stanga di un metro e ottanta, dalle misure che rasentano la perfezione, con meravigliosi capelli castani lunghi e un paio di occhi azzurri dal taglio allungato che la rendono ancora più bella.

Si è soffermata spesso a guardarli e non è stato raro pensare che fossero bellissimi insieme. Fanno parte entrambi dello stesso mondo e l'accoppiata cantante/modella piace ai fan. Charlotte, la super modella, saprebbe stargli accanto, sarebbe in grado di gestire la popolarità, e gli farebbe fare sempre un gran figura a ogni evento.

Sospira a quel pensiero, si tortura le mani e cerca di allontanare tutti quei pensieri dalla sua testa. Non vuole rovinare la serata al suo migliore amico, ma non riesce trovare lo spirito giusto per affrontare la serata. Solleva lo sguardo e vede quella sedia vuota; sa bene che resterà vuota, com'è vuoto anche il suo cuore.

Si volta alla sua destra quando sente un rumore e vede Peter sedersi accanto a lei con un sorriso dolce.

«Ehi? Tutto bene?» le domanda premuroso.

«Sì. Come va il piede? È un po' che hai finito la fisioterapia, ma non hai ancora iniziato a fare sport». Matilde cerca di deviare la conversazione che di certo stava per convergere su sé stessa per l'ennesima volta.

«Va bene. È solo che ancora non me la sento di sforzarlo. A dire la verità ho un po' paura. Adesso che cammino bene non vorrei fare un disastro. Fra poco mi sposo e non ho intenzione di farlo con le stampelle» scherza alla fine, facendola sorridere.

«E chi lo sentirebbe Will?» anche Matilde la prende sul ridere, ma con Peter le viene facile.

«Già. I preparativi lo stanno distruggendo, non immagino cosa succederebbe se ci fosse un imprevisto del genere» i due ridono spensierati, ma un attimo dopo il volto di Matilde perde tutti i colori.

La rossa nota un movimento al fondo della sala, oltre le spalle del suo migliore amico e punta lo sguardo in quella direzione.

«Cazzo...» mormora con un filo di voce.

«Che c'è?» domanda Peter, che poi si volta in direzione dello sguardo di Matilde, in tempo per sentirla imprecare ancora.

«Cazzo! Cazzo! cazzo!» Continua a ripetere, mentre osserva Harry, accompagnato da un cameriere, camminare fiero e sorridente verso il loro tavolo.

«Ehi! C'è ancora un posto per me?» domanda il cantante con un gran sorriso, attirando l'attenzione del gruppo.

Quasi tutti si alzano dal tavolo e gli vanno incontro, felici della sua improvvisata e felici di vederlo di nuovo. Harry ricambia i saluti con baci e pacche sulle spalle. Si ferma sopratutto con i futuri sposi e Zayn, che si diverte a prendere in giro per il suo ruolo da officiante.

Matilde resta per ultima a salutarlo: è completamente fuori di sé e non sa come comportarsi. Lo trova più bello di sempre nel suo completo nero. Non le sfugge il fatto che sia molto sorridente e molto rilassato, come se non fosse stato via per giorni e giorni dopo aver troncato i loro rapporti.

È lui ad avvicinarsi e salutarla normalmente, con un bacio sulla guancia come se niente fosse, come se lei fosse una qualunque come tutti gli altri.

«Oh... ciao, Matilde. Ci sei anche tu? Nessun turno extra in ospedale?»

La rossa non ha idea di come interpretare il suo tono di voce, ancora troppo presa dal tentativo di riprendersi dalla sua entrata in scena improvvisa.

«Ciao, Harry. No, nessun turno extra. Lo sai che per gli amici, quelli veri, lo trovo sempre il tempo». In qualche modo riesce a mettere insieme qualche parola e a rispondere a tono.

«Ecco la nostra Matilde, proprio come l'avevo lasciata: la paladina della vera amicizia» afferma con mal celata ironia rivolto agli altri, sorridendo.

Lei stringe i denti e anche i pugni. «Lasciarmi è proprio quello che hai fatto» mormora con un filo di voce, cercando di non farsi sentire da nessuno.

Ma lui la sente.

Si volta verso di lei, le si avvicina, e le sussurra quasi all'orecchio. «Sono i fidanzati che si lasciano» e la gela con lo sguardo.

«Già, hai ragione» ribatte acida, gli dà le spalle e torna a sedersi.

Anche Harry le dà le spalle e torna a parlare con gli altri.

«Stronzo». Torna a sussurrare quando si siede. Sofia le si avvicina e le chiede se va tutto bene. Lei le sorride nel tentativo di tranquillizzarla e cerca Peter con lo sguardo. Lui le sorride e le mima con le labbra "respira". Lei lo fa due, tre, quattro volte. Inspira a fondo, si calma e cerca di ritrovare lucidità.

«Non mi sarei perso il vostro addio al celibato per nulla al mondo» continua Harry. «Appena sono sceso dall'aereo vi ho raggiunti. Scusate se non vi ho dato conferma, spero non sia un problema» conclude, sedendosi al posto che gli era stato assegnato: proprio di fronte a Matilde.

Lei vorrebbe tanto guardare ovunque, ma non riesce a smettere di guardare lui, seduto di fronte a lei, più bello di come lo ricordasse. Persino il suo profumo le sembra più intenso.

Harry la guarda di sfuggita. «Allora, ragazzi, è tutto pronto?» chiede ai futuri sposi e mentre Will gli spiega il tour de force dei preparativi lei resta con i suoi occhi azzurri su di lui. Dopo un po' si volta verso di lei e la guarda, poi si volta verso Sofia. «E voi? Novità?» Sofia evita di raccontare nei dettagli le prove del tour, a Zayn non piace molto sentirne parlare, quindi gli accenna solo qualcosa. E poi le dedica tutta la sua attenzione. «E tu, Mati?»

«Niente di nuovo: studio e lavoro».

«Solo? E I tuoi turni estenuanti al pronto soccorso? Finiti?» Matilde vorrebbe tanto riuscire a interpretare il suo tono di voce, il suo sguardo, ma è troppo presa da ciò che i suoi occhi le fanno provare, per essere abbastanza lucida.

«In realtà li ho raddoppiati. Ho anche assistito a diversi interventi del dottor Perry...»

Sta per raccontargli la sua esperienza in sala operatoria, ma si blocca quando vede che lui distoglie lo sguardo, prende il telefono dalla tasca e digita qualcosa.

«Sì. Scusa un attimo». La rossa si paralizza e lo osserva digitare frenetico, mentre trattiene il respiro. «Bene» riprende a parlare e solleva di nuovo lo sguardo su di lei senza mollare il telefono. «Quindi in sala operatoria con Perry?»

Lei si infastidisce, ma il senso di colpa si fa sentire quando lui nomina Perry, e per quanto abbia voglia di lanciargli lontano quel cellulare, si costringe a far finta di niente e continua il suo racconto.

«Dicevo che sono stata in sala operatoria. Il dottor Perry mi ha fatto assistere a un intervento delicato e...» smette di nuovo di parlare, perché lui è tornato a prestare attenzione al suo telefono.

«Hmm...» mugugna distratto, mentre le sue dita corrono veloci sul display. «Ottimo. Quello che volevi, no? Diventare un grande chirurgo» le rivolge uno sguardo di sfuggita, per poi tornare a leggere e sorridere al display dello smartphone.

«Sì, infatti, ma...» cerca di attirare la sua attenzione, ma è di nuovo costretta a fermarsi, quando lui riprende a digitare e sorridere, a sorridere e digitare. «Ma forse non ti interessa più» afferma con un filo di voce.

«Oh no. No, sono ancora interessato, figurati. È che una persona mi sta manifestando tutto il suo interesse e tu sai che ci tengo a trattare tutti con gentilezza».

«Tranquillo, me ne sono accorta. Dispensare gentilezza ti viene piuttosto bene» afferma sarcastica.

Matilde stringe le mani a pugno, immaginando con chi stia chattando e d'un tratto non ha più voglia di parlare con lui. Si volta verso Peter che si accorge del suo disagio e torna a sedersi accanto a lei.

«Ehi...» Lei si volta verso il suo amico e gli sorride.

«Ehi...» risponde Matilde, stringendo la mano di Peter nella sua.

«Sono qui» le sussurra.

«Grazie». Sussurra anche lei, mentre Harry non fa che scrivere sorridere.

Harry ha notato che Matilde si sta innervosendo. Ha visto come silenziosamente abbia chiesto appoggio a Peter. Ha notato ogni suo singolo respiro.

«Oh, sì, è una delle cose che ti piace di me: la mia gentilezza, il mio essere disponibile con tutti. Delle volte mettendo gli altri davanti a me stesso» conclude e torna al suo cellulare, con il quale non ha mai avuto un rapporto così stretto. «Scusate» dice alzandosi in piedi. «Esco un attimo, ma torno subito». Ha un gran sorriso stampato in faccia e guarda di sfuggita Matilde prima di uscire, infilandosi il telefono in tasca.

«Dio, che stronzo! Ma l'hai sentito?» Matilde trabocca di rabbia.

Vorrebbe rompere qualcosa, così afferra saldamente le mani di Peter e si volta a guardarlo.

«Mati respira». Il ballerino cerca di tranquillizzarla, lei lo guarda negli occhi e segue il suo respiro. Dopo un paio di minuti riesce a calmarsi. Ma poi, un movimento al fondo della sala attira la sua attenzione, rivolge lo sguardo oltre le spalle del suo amico e lo vede insieme a lei.

«Merda» esclama a denti stretti.

«Cosa?»

«Non ci credo» mormora la rossa, con voce flebile.

Harry entra nel salone ristorante affiancato dalla modella, tenendole una mano sul fondo della schiena. Raggiunge la tavolata, si schiarisce la voce e sorride.

«Ragazzi, scusatemi: ho il piacere di presentarvi Charlotte» annuncia fiero e si volta verso la ragazza. Le sorride e le sfiora il viso con la punta del naso prima di lasciarle un lieve bacio sulla guancia. «Una mia cara amica». Rimarca con forza le ultime due parole, provocando un doloroso tuffo al cuore di Matilde.

Matilde non sa se ridere o se piangere. L'ha riconosciuta, l'ha vista così tante volte accanto a lui sulle foto che girano sul web, e vedere quel sorriso dal vivo non riesce a fargliela detestare. Vorrebbe tanto provare odio nei confronti di quella ragazza, ma non ci riesce. Ha un sorriso dolce, come anche la sua espressione. Non sembra affatto una stronza ed è bella da paura. Nonostante questo non è quasi in grado di muoversi e assiste silenziosa alle presentazioni. Non ha idea dell'espressione del suo viso e non si aspettava certo che lui la portasse con sé.

Charlotte lascia che Harry le presenti tutti i suoi amici; si trattiene con Will e Peter per fargli le congratulazioni. Scambia qualche battuta con Cassie e Spencer, con Sammy e Thomas, e con Zayn e Sofia, anche con Niall. Alla fine Harry la porta davanti a Matilde.

«E lei è l'integerrima Dott.ssa Coser. Matilde» pronuncia il suo nome a bassa voce, guardandola negli occhi «ti presento Charlotte. Lui sta studiando ogni espressione del viso di Matilde, legge ogni sensazione che la rossa sta provando attraverso i suoi occhi meravigliosi, perché lei è ancora un libro aperto per lui.

«Ciao, Charlotte» Matilde si limita a salutarla con un banale ciao.

«È un piacere immenso conoscerti» ammette, tenendo stretta la sua mano. «Harry mi ha parlato molto di te. Di tutti voi a dire il vero. Siete un bel gruppo». Le sorride sincera.

«Sì, beh, grazie». Matilde non riesce a toglierle gli occhi di dosso,

«Bene» le interrompe Harry, che continua ad accarezzare il fianco di Charlotte facendola ridacchiare perché soffre il solletico. «Ci fermiamo a bere qualcosa e poi torniamo a casa» le dice a bassa voce e le lascia un bacio vicino all'angolo della bocca.

Matilde frigge, stringe le mani a pugno e non riesce a sorridere con loro. Peter ha raggiunto Will e lei cerca conforto nello sguardo di sua cugina. La rossa torna a sedersi mentre Harry recupera una sedia per Charlotte, che si siede accanto a lui. Il cantante tiene un braccio dietro la schiena della modella e Matilde non può fare a meno di notare che all'improvviso Harry non guarda più il suo cellulare. Stringe con forza la mano di sua cugina, chiude per un attimo gli occhi e inspira profondamente, fino a che qualcuno non le parla vicino all'orecchio .

«Esco a fumare, vieni a farmi compagnia». Quella di Zayn non è una domanda.

Zayn ha osservato in silenzio tutta la scena e per quanto sia infastidito dall'atteggiamento di Matilde nei confronti di Harry non può fare a meno di riconoscersi in lei e darle il suo sostegno.

Una volta fuori sono entrambi con lo sguardo perso nel vuoto. Lui tira un paio di volte dalla sigaretta, mentre lei non riesce a togliersi dalla testa l'immagine di Harry che bacia Charlotte.

«Lo so quello che provi».

Matilde si volta a guardarlo. «Cosa?» Lei non capisce a cosa si riferisca.

«Immagina che ci sia io al tuo posto, e che al posto di Harry e Charlotte ci siano Will e Sofia». Lei lo osserva e resta in silenzio, lui si volta a guardarla. «Lo so quello che provi, Mati».

«Restare a guardare mentre Will baciava Sofia, o l'accarezzava, o aveva mille attenzioni per lei, peraltro ricambiate da Sofia, era una vera tortura» rivela il cantante, liberando il fumo nell'aria. «Mi comportavo con Sofia esattamente come hai fatto tu con Harry: prima mi avvicinavo, poi la respingevo, poi la cercavo di nuovo, poi mi facevo vedere con Gigi, poi tornavo da lei. Insomma l'ho fatta impazzire. È per questo che me la sono presa tanto con te, perché so bene quello che ha provato Harry in questi mesi» rivela Zayn con calma.

«Mi sembra che però, Harry abbia fatto una scelta». Zayn ride.

«Anche io traevo sempre le mie conclusioni da solo» le fa notare lui.

«Cosa stai cercando di dirmi?»

«Sto cercando di dirti che dovresti parlare con lui» spiega.

«Harry ti detto qualcosa?»

«Non spetta a me parlare. È una cosa di cui dovete parlare voi due».

«Non credo sia più interessato. Si è portato dietro un'altra, con cui ha chattato per tutto il tempo prima che arrivasse. E l'ha baciata davanti a me» gli fa notare stizzita, e Zayn ride di nuovo.

«Ti racconto una cosa». Butta la sigaretta e le si avvicina. «Quando Sammy mi ha mostrato la coreografia di Pillow talk completa per la prima volta avrei voluto uccidere Will. Non solo se l'è pacioccata per bene per tutto il brano, ma alla fine l'ha stretta a sé e le ha lasciato un lunghissimo bacio sulle labbra. Cosa avrei dovuto pensare?»

Matilde è confusa. Vorrebbe tanto dare retta ai dubbi che Zayn sta insinuando nella sua mente, ma la paura di un'altra delusione è davvero forte.

«Non credo che Charlotte sia lesbica, se è questo che stai tentando di dirmi».

«Dio, Mati! Sei peggio di quel zuccone di Harry. Parla con lui, perché è solo lui può darti le risposte che cerchi. Se quel giorno, invece di lasciare le prove avessi parlato con Sofia, o con Will, mi sarei risparmiato tanti problemi».

«E se non volesse parlarmi?»

«Se non ci provi non lo saprai mai».

Matilde sembra trovare una nuova speranza. I due rientrano, lei resta dietro. Zayn raggiunge Sofia, fiera di lui perché ha parlato con Matilde facendole vedere le cose da un'altra prospettiva.

La rossa torna al suo posto, osserva Harry e Charlotte, perfettamente a loro agio l'uno tra le braccia dell'altra. Nota le piccole attenzioni che lui ha per lei e viceversa. Nota il modo in cui lei gli accarezza le braccia, o le porta la mano sul viso per spostargli i capelli, o come lui la stringe a sé. Dice a sé stessa che ciò che vede non è la stessa cosa di Will e Sofia, ma decide di dare retta a Zayn.

«Harry?»

Lui si volta a guardarla, con il braccio sulle spalle di Charlotte. «Sì?»

«Posso parlarti un attimo?» riesce a chiedergli, dopo aver chiamato a raccolta tutto il suo coraggio.

«Magari un'altra volta. Io e Charlotte stavamo andando via» spiega con un sorriso, poi si alza in piedi, seguito dalla modella, che non perde occasione di sorridere al gruppo.

«Mi ha fatto piacere conoscervi. Spero di rivedervi presto» sorride dolce a tutti.

Harry le avvolge le spalle. «Ci saranno sicuramente altre occasioni» le dice a bassa voce, per poi lasciarle un altro bacio sulla guancia. «Ora scusateci, ma noi andiamo a casa a riposarci». Ma il suo sorriso fa intendere tutt'altro.

«Chiediglielo» gli sussurra la modella.

«Giusto. Charlotte ha una sfilata domani sera e io sono stato invitato a esibirmi: perché non venite tutti? Mi farebbe piacere». Si rivolge all'intero gruppo, ma con la coda dell'occhio si gode l'espressione infastidita di Matilde.

Harry lascia andare Charlotte, indossa la giacca che si era tolto prima, sulla camicia nera troppo sbottonata, e dopo aver lanciato uno sguardo a Matilde infila un mano tra i capelli per portarli all'indietro.

«Allora ci vediamo domani sera» annuncia Harry, tornando ad abbracciare Charlotte.

I due salutano tutti e lasciano il locale. Matilde non può fare a meno di notare che la modella continua a sussurrare qualcosa all'orecchio di Harry, mentre sente di nuovo la sensazione della delusione che le avvelena il cuore.

 Matilde non può fare a meno di notare che la modella continua a sussurrare qualcosa all'orecchio di Harry, mentre sente di nuovo la sensazione della delusione che le avvelena il cuore

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Aggiornamento rapido. Siamo arrivati a un punto cruciale della storia e abbiamo conosciuto Charlotte. Che ne pensate? Cosa sta combinando Harry? Io, personalmente, ho adorato l'intervento di Zayn, che chiede a Matilde di parlare con Harry, perché solo parlando con lui può togliersi ogni dubbio, ma lei lo farà? Certo lui le ha dato parecchio filo da torcere in questo capitolo. Chi ha ragione, chi no, non ha davvero importanza. Ciò che conta davvero è... che sta a fa' Harry con Charlotte?

Ebbene, lui è tornato... Matilde ne ha sofferto la mancanza ed è tornata a stalkerarlo perché voleva sapere come stesse vivendo lui quei giorni lontano da lei... Matilde ha un vuoto che non riesce a colmare. Ha preso a indossare i Ray-ban che lui ha dimenticato da lei...

Lui torna, ma non è il suo Harry quello, no. Quello che torna è quello stronzo di Harry Styles, con le sue battute pungenti, disinteressato a ciò che lei dice, presissimo dal suo cellulare e soprattutto in compagnia di una super modella dal sorriso dolce... La bellissima Charlotte...

Insomma non è una serata che la nostra Matilde ricorderà con piacere, quella dell'addio al celibato di Will e Peter. Cosa succederà adesso? Io è meglio che sto zitta, giusto socia? 😂

Vi aspettiamo al prossimo aggiornamento grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeeee niente, ci vediamo alla sfilata. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento. Grazie per essere qui e buona lettura 😍

 

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Capitolo 35
*** Ti è piaciuta la sfilata? ***


She's driving me crazy, but I'm into it, but I'm into it

Mi sta facendo impazzire, ma mi piace, ma mi piace

I'm kind of into it
Ne sono quasi attratto

It's getting crazy, I think I'm losing it, I think I'm losing it
Sta diventando assurdo, penso di star perdendo la ragione, penso di star perdendo la ragione

"Kiwi"

Harry Styles

**********

«Chiediglielo» gli sussurra la modella.

«Giusto. Charlotte ha una sfilata domani sera e io sono stato invitato a esibirmi: perché non venite tutti? Mi farebbe piacere». Si rivolge all'intero gruppo, ma con la coda dell'occhio si gode l'espressione infastidita di Matilde. «Sono emozionato all'idea di cantare mentre Charlotte sfilerà». Harry insiste a rimarcare il concetto e Matilde non fa che sentirsi stringere la bocca dello stomaco, con la sensazione che la cena stia per tornarle su da un momento all'altro. «Comunque, davvero, se vi va di assistere alla sfilata posso farvi riservare dei posti; magari potrebbe tornarvi utile». Harry si volta verso Zayn con uno sguardo furbo, riferendosi al fatto che la sfilata sia di Victoria's Secret, e non c'è bisogno di specificare cosa indosseranno le modelle.

«Styles, sei sempre il solito cretino» lo rimprovera ridendo Zayn.

E anche Matilde ha da dire la sua, ma lo fa sottovoce, senza che gli altri possano sentire. «Già, proprio un cretino». O almeno credeva che nessuno la sentisse.

«Come scusa?» le domanda Harry, che sembra avere un radar per tutte le sue reazioni.

«No, dicevo... che sei proprio carino a invitarci» ribatte con un sorriso finto e un tono che non nasconde il suo fastidio, nonostante ci abbia provato.

«Grazie, Mati» replica sereno Harry. «Quindi verrai a prendere qualche spunto?» domanda con un sorriso divertito.

«Oh, assolutamente, Styles. Potrebbe essermi utile» continua con un tono più convinto, decisa a non dargli soddisfazione, perché è certa che lui sia compiaciuto di vederla in difficoltà.

«Okay. Allora io e Matilde ci siamo». Sofia interrompe quel dialogo che non sembrava molto amichevole. «Zayn?» chiede al suo fidanzato.

«Stavolta io passo, devo registrare, ma se prendi qualcosa...» risponde alla fidanzata, con un sorriso malizioso e un bacio che lascia intendere ciò che ha lasciato in sospeso nella sua frase.

«Voi due, fatela finita» li riprende scherzosamente Harry. «Un po' di contegno». Li prende in giro, facendo ridere quasi tutti.

«Cassie?» chiede Sofia alla sua migliore amica.

«Contate su di me» ribatte pronta la mora.

«Per la felicità di Spencer» continua Zayn, scatenando di nuovo l'ilarità generale.

E non importa se tutti stiano ridendo, compreso Harry, perché Matilde vorrebbe solo buttare all'aria il tavolo e ricoprire il cantante con tutti i piatti sporchi rimasti.

*

Sospira per la milionesima volta oggi, al pensiero della sera precedente, quando lui è ricomparso all'improvviso e le ha sconvolto la vita per l'ennesima volta. La sua assenza è sempre più ingombrante, per questo non può perdersi la sfilata di Charlotte: si farà del male, ma ha bisogno di vederlo.

Matilde ha trascorso la giornata a prepararsi psicologicamente per questo evento; non ha pensato ad altro nemmeno quando Perry si è seduto con lei in mensa per la pausa pranzo. John non ha più affrontato l'argomento e la rossa non si sogna di ricordargli quel bacio. I due sembrano continuare le loro vite come sempre, come non fosse successo, e al momento le sta bene così, perché ha solo Harry per la testa.

Alla fine solo le tre ragazze si sono presentate per la sfilata e il cantante ha riservato loro dei posti in prima fila, da dove si stanno godendo lo spettacolo.

Matilde è concentrata su Charlotte, sulle sue gambe lunghe, sul suo fisico statuario, e su quel sorriso che, per quanto cerchi di trovare irritante, continua a sembrarle dolce. Cassie, invece, è lanciatissima.

«No, ma guardate quanto è alta! Dio... Io, con la sua vestaglia, ci pulirei il pavimento, però credo che Spencer apprezzerebbe quel completino» afferma maliziosa, facendo ridere Sofia, mentre Matilde si sforza di sorridere.

La rossa è in trepidante attesa della performance di Harry, in fondo è lì solo per lui, anche se non l'ha ammesso con sua cugina, che gliel'ha chiesto poco prima di entrare.

E quando viene annunciato lei si estrania dal mondo.

Le luci si abbassano e le note di quella canzone invadono ogni angolo della location, facendole stringere con forza la pochette.

«Mati, va tutti bene?» la domanda di Sofia le arriva lontana e fatica a rispondere, ma lo fa.

«Sì. Sì».

Quale canzone avrebbe potuto cantare per gli angeli di Victoria's Secret?

E quando fa il suo ingresso sul palco, quando i suoi occhi si fissano sulla sua figura che avanza lenta lungo la passerella, con le note di Only Angel a riempirle la testa, le grida e gli applausi a stordirla, sente il suo cuore che batte al ritmo della canzone che le aveva dedicato, quando Matilde aveva ballato solo per lui.

«Wow! Styles è particolarmente figo. Si è tirato a lucido per l'occasione» commenta Cassie euforica e Matilde non può evitare di pensare che la sua amica ha ragione: Harry è davvero bello, molto bello, più bello di tutte le volte che l'ha guardato.

Dal primo verso della canzone resta con gli occhi incollati su di lui, che si muove sicuro sul palco. Durante il ritornello entrano in scena le bellissime modelle che sfilano con vari tipi di ali. Harry, da vero showman, interagisce con tutte, ricevendo sorrisi e baci volanti dalle ragazze in biancheria super sexy.

Matilde è persa guardarlo, a osservare ogni movimento, ogni espressione, come il suo corpo si muove al di sotto del completo che gli calza alla perfezione. A come si muovono le sue labbra, alla sua splendida voce, e alle parole che stavolta non sta dedicando a lei.

Poi arriva Charlotte. Harry le si avvicina molto e la modella, sorridendo, lo bacia sulla guancia. Matilde è rigidissima e si sta impegnando con tutte le sue forze di non darlo a vedere. Tacchi vertiginosi, gambe chilometriche, un sacco di pelle scoperta, e lui che incita il pubblico a battere le mani, mentre balla e si muove in maniera fin troppo sexy per Matilde. Il cantante dà il meglio di sé e, al termine del pezzo, riceve un'ovazione, dopodiché se ne va salutando, mandando baci volanti al pubblico che lo acclama.

Passano alcuni minuti, ma la rossa non fa in tempo a riprendere fiato che le luci si abbassano di nuovo. Una musica ritmata accompagna il sollevarsi della scenografia, mentre i riflettori seguono lo stesso ritmo. L'attesa fa trattenere il fiato a Matilde. Un ritmo che si fa via via più pressante. Il volume aumenta e al centro del palco compare la prima modella che cammina a grandi passi verso il pubblico, passando in mezzo alla band di Harry. La musica è sempre più forte, come anche le urla del pubblico. Il suo cuore batte così forte che è in grado di sentirlo anche sopra tutti quei decibel. E mentre la stangona bionda torna indietro, verso di lei avanza Harry, con un meraviglioso sorriso divertito sulle labbra.

Si è cambiato d'abito e Matilde non sa come sia possibile, eppure è più bello di pochi minuti fa. I due si sorridono, lui le fa un inchino, e mentre sfuma la musica che ha accompagnato modella, Harry intona il primo verso di Kiwi: un'altra canzone che il cantante sa bene essere speciale per lei, e Matilde inizia a domandarsi se l'abbia fatto di proposito a presentare proprio quei due brani.

Le modelle successive camminano in cerchio intorno a lui e alla band, mentre continua a ballare, facendo in modo che gli occhi di Matilde non possano guardare altro che lui, ma Harry sembra avere occhi solo per Charlotte.

Si sorridono complici, si salutano, e per quanto faccia male Matilde non fa che restare immobile a osservare ogni gesto.

Alla fine il pubblico esplode in un'altra ovazione, lui si inchina, poi le luci si spengono e Matilde torna a respirare.

***

Si è lasciata convincere ad andare nel backstage – non che ci sia voluta chissà quale fatica a convincerla – e adesso è in piedi davanti a Charlotte, mentre boccheggia alla ricerca d'aria. Non può che trovarla splendida, quando vorrebbe solo poterla detestare, ma per qualche assurdo motivo non ci riesce. Sarebbe facile accusare Charlotte, ma ciò che è successo tra lei e Harry non è certo colpa della super modella. E vorrebbe tanto incolpare il cantante, ma sa bene di avere la sua parte di responsabilità.

Cassie si sta complimentando con Charlotte quando vengono raggiunte da Harry, che non si è ancora cambiato e indossa il completo con cui ha cantato Kiwi. Saluta le ragazze, ma non interviene nella conversazione e in un attimo in cui Sofia e Cassie sembrano concentrate sulla descrizione di Charlotte riguardante il completino che ha indossato, il cantante ne approfitta; si avvicina all'orecchio di Matilde e sussurra.

«Dottoressa Coser, ti è piaciuta la sfilata?» e Matilde smette di nuovo di respirare per qualche attimo: non lo sentiva chiamarla in quel modo da troppo tempo, ma non vuole dargli modo di capire quanto sia riuscito a colpirla.

Fa appello a tutta la sua volontà e indossa la sua maschera, quella che finora l'ha aiutata a proteggersi dal dolore, dalle delusioni e dalla paura.

«Sì, molto»replica fredda.

«Visto qualcosa che ti piace?» insiste il cantante.

«Un paio di cosette» risponde decisa.

«Mhmm... interessante».

«Che vuoi, Styles?»

«Dottoressa Coser, siamo acide questa sera?» le domanda provocatorio.

«Lasciami in pace. Non hai Charlotte da infastidire?» non è quello che voleva dire, ma il suo profumo si fa sempre più intenso e lei sta faticando troppo a tenere su la maschera.

Ma Harry, per nulla infastidito dall'atteggiamento della rossa, continua dritto per la sua strada. «Ti è piaciuta la mia esibizione? Direi che la canzone fosse adeguata, no?» continua a provocarla a spingerla oltre il limite.

«Vaffanculo, Harry» impreca Matilde furiosa, faticando a tenere il volume basso della voce, mentre sente quelle parole raschiarle la gola.

«Che c'è, Matilde? Ti ha dato fastidio qualcosa?» le domanda con un mezzo sorriso, per nulla turbato dalla sua esternazione.

«Sei un cretino». La rossa impreca di nuovo, non vuole rispondere alla sua domanda, non può più aprirsi con lui. Quando stava per farlo lui l'ha mollata per un pettegolezzo, volando dall'altra parte dell'oceano senza chiarire con lei.

«Cosa ti dà fastidio, Mati? Che abbia cantato proprio quella canzone? Volevi l'esclusiva?» Harry insiste, non molla, come un predatore che ha braccato la sua preda e vuole assicurarsi di finirla.

«Sei uno stronzo, Harry». Matilde fa scivolare fuori dalle sue labbra quelle parole con così tanta rabbia che le brucia la gola. Non può più stargli accanto, semplicemente non può. «Ragazze, io me ne vado» annuncia alzando la voce, attirando l'attenzione di Sofia e Cassie. «Prendo un taxi. Voi restate pure. Ci sentiamo» continua, avvicinandosi per salutarle.

Fa in tempo a fare solo qualche passo però, che sente la mano di Harry avvolgersi attorno al suo polso, bloccando la sua fuga.

«Non puoi fare così, Matilde. Non puoi continuare a scappare» mormora con un filo voce il cantante.

«Hai un ego enorme, Styles. Non sto bene e quindi me ne vado a casa. Salutami Charlotte» lo rimette al suo posto con così tanta rabbia che lui non è in grado di trattenerla oltre quando la ragazza si libera della sua presa con uno strattone, restando a guardarla che se ne va, mentre Matilde torna a sentire la delusione nel suo cuore ormai avvelenato.

 Salutami Charlotte» lo rimette al suo posto con così tanta rabbia che lui non è in grado di trattenerla oltre quando la ragazza si libera della sua presa con uno strattone, restando a guardarla che se ne va, mentre Matilde torna a sentire la delu...        

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Voi ci capite qualcosa? Che diavolo stanno combinando questi due? Provocazioni, fughe, cose taciute... non vi sembra di essere tornati all'inizio? È solo che adesso ci sono dei sentimenti di mezzo, dei sentimenti veri, ma loro ci stanno giocando. Ma a quale gioco stanno giocando?

Nel prossimo capitolo vi sarà il matrimonio di Will e Peter. Che combineranno Harry e Matilde?

Non potete lamentarvi... Vi abbiamo portato anche alla sfilata di Victoria's Secret... e già perché la nuova fiamma di Harry Styles è un Angelo... così vengono definite le modelle del famoso marchio di intimo... Matilde va alla sfilata perché non riesce più a privarsi di lui... anche se questo non glielo dirà... Ma mentre Sofia e Cassie si godranno la sfilata... Lei proprio non ce la fa... e lui è in modalità Super Stronzo e quindi proprio non la mette a suo agio... a partire dai brani scelti per l'esibizione (sarà stato un caso?!?)... e poi per come si pone con lei provocandola fino a farla esplodere e a scappare di nuovo da lui.... Cosa succederà adesso?... preparate gli abiti da cerimonia....c'è un Matrimonio al quale dobbiamo partecipare ❤️❤️❤️.... Io e la mia socia famosa vi aspettiamo lì.... Grazie sempre di esserci ❤️ 

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento. Intanto buona lettura  😍

 

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Capitolo 36
*** Vuoi giocare, Harry? ***


This is a man's world
Questo è un mondo dell'uomo

man's world
Un mondo di uomini

But it wouldn't mean nothing
Ma non significherebbe nulla

Nothing
Nulla

Without a woman or a girl
Senza una donna o una ragazza

"It's A Man's Man's Man's World"

Seal

*****

Aveva pianto, aveva urlato, aveva riso e poi aveva pianto di nuovo, ma stavolta di rabbia. Era arrabbiata. No. Era furiosa.

Aveva approfondito ogni aspetto della sua pseudo relazione con Harry: l'ha fatto da sola, l'ha fatto con Peter e con le sue due amiche. Ha deciso di lasciare fuori Sofia al momento, un po' perché è troppo impegnata con le prove per il tour di Beyoncé, un po' perché non vuole metterla in difficoltà con Zayn.

Ha raggiunto la consapevolezza che, almeno in parte, il comportamento di Harry è una conseguenza di come l'ha trattato nei mesi precedenti. Non è stato facile da accettare, ma Stephanie e Luise le hanno aperto gli occhi, facendole capire che è stata lei la prima a tirare la corda, lasciandolo sulle spine per mesi, anche quando il cantante si era ormai dichiarato.

Matilde ha buttato tutto all'aria, l'ha fatto più volte. L'ha respinto, l'ha tenuto fermo nello stesso punto e l'ha costretto a stare alle sue regole ogni volta che voleva, come voleva, e quando voleva. Harry ha accettato tutto senza protestare: quando gli chiedeva di starle vicino lui correva, quando gli chiedeva spazio lui si allontanava, nella speranza che qualcosa cambiasse.

Lui non ha fatto che provocarla, nel tentativo di spingerla ad ammettere che provasse i suoi stessi sentimenti; entrambi hanno tirato troppo la corda e per evitare che si spezzasse, uno dei due ha mollato la presa. E quando la corda si è allentata Matilde è caduta e adesso sta provando a rialzarsi.

Non dovrebbe essere arrabbiata – almeno non così tanto. Anche lei ha la sua parte di responsabilità per quanto sta accadendo, eppure il dolore di quella caduta ha iniziato a spingerla in un'altra direzione.

I suoi amici hanno insinuato il dubbio che Harry sia alle prese con l'ennesima provocazione, che Charlotte sia solo un mezzo per arrivare a lei, e a Matilde questa cosa proprio non è andata giù.

"Vuoi giocare, Harry? Giochiamo."

È con questo spirito che ha sbloccato il suo telefono quella mattina per inviare un messaggio al cantante, in cui gli dava appuntamento per poter parlare.

In un primo momento era seriamente intenzionata a voler chiarire, ma quando è stata travolta dai dubbi sulle motivazioni che lo stanno spingendo a comportarsi in un certo modo, i suoi piani sono cambiati.

Ha trascorso l'intera giornata con Paolo, un suo compagno universitario in visita in città per qualche giorno, e non ha potuto esimersi dal mettere in piedi la sua sceneggiata, proprio non ha potuto farne a meno, anche se potrebbe pagarne le conseguenze.

Quando si è presentata per l'appuntamento lui non c'era.

Un'altra volta i suoi piani sono saltati, Harry le stravolge la vita sempre e comunque, ma non ha intenzione di fermarsi. Per questo si è ritrovata davanti alla porta dell'appartamento newyorkese di Harry, pronta a bussare, ma spaventata dall'idea di trovarlo con Charlotte.

All'interno dell'abitazione il cantante è inquieto, scazzato, seduto scomposto sul divano, a piedi nudi e con un bicchiere di whisky in mano. L'ennesimo da un paio d'ore a questa parte.

È arrabbiato. No. È furioso.

Si è tolto anche la maglietta ed è rimasto con addosso solo un paio di jeans scuri. Fuori piove e lui sta ascoltando della musica a tutto volume, nel tentativo di sovrastare il casino che ha nella testa. D'un tratto qualcuno bussa alla sua porta, ma come se sapesse chi è, alza il volume e ignora quel rumore.

Matilde sospira e prende a bussare più forte. Harry finisce il contenuto del suo bicchiere, che posa in malo modo sul tavolino. Quel rumore non smette e trattiene il fiato quando sente la sua voce.

«Harry?» Quella voce che riconoscerebbe tra mille. Quella voce che gli è entrata in testa, come tutto di lei, ormai. «Lo sai che sono io. Aprimi» insiste la rossa, senza smettere di bussare con insistenza, ma lui non si muove. Resta seduto con la schiena appoggiata all'indietro, il corpo abbandonato a sé stesso e lo sguardo al soffitto. «Harry apri questa cazzo di porta!» ordina, ma le sue grida si perdono nel corridoio deserto. «Sei un orgoglioso del cazzo. Aprimi!» urla più forte, per sovrastare la musica che arriva più forte dall'interno. «Harry apri! Sei un coglione» la rossa inizia a cedere e la sua voce si incrina appena, proprio mentre lui apre la porta e si appoggia allo stipite; la visione di lei, completamente bagnata dalla pioggia, è un pugno nello stomaco, perché ricorda con dolore la prima volta che sono stati insieme.

«Che cazzo sei venuta a fare?» La voce di Harry è bassa, ma lei la sente lo stesso, nonostante il volume della musica.

«Buonasera anche a te» ribatte indispettita la rossa, stringendo le mani, facendosi forza per non crollare davanti alla visione di lui con i capelli scompigliati, l'espressione persa, e addosso solo un paio di jeans.

«Ti ho chiesto: che cazzo sei venuta a fare?» ripete con rabbia.

«Sono qui per parlare» replica la rossa, facendo appello a tutto il suo coraggio.

«Non ho niente da dirti» la liquida, per poi voltarle le spalle e tornare a occupare il suo posto sul divano, dove si versa un altro bicchiere di whisky. «Non ho voglia di sentire le tue giustificazioni del cazzo» precisa, prima di buttare giù un sorso.

Matilde entra nell'appartamento sbattendo la porta. Solo a quel punto Harry si volta a guardarla e tenta di incenerirla con lo sguardo. Ma la rossa non ha intenzione di farsi intimidire.

«Giustificazioni?» gli domanda retorica. «Giustificazioni? Io non devo giustificare niente» dichiara con fermezza, rimarcando con forza le parole.

Harry ride nervoso. «E allora te lo ripeto: cosa cazzo sei venuta a fare?» ripete lento.

«Per parlare come due persone mature, ma con te è evidentemente impossibile».

«Attenta, Matilde: non farmi incazzare. Non superare il limite» le intima, puntandole un dito contro mentre tiene stretto il bicchiere tra le dita.

«Cos'è che ti ha fatto incazzare, Harry? Mhmm? Cos'è che ti ha fatto scappare?» lo sfida con lo sguardo e lui accetta subito quella sfida, scattando in piedi arrivando a un palmo da lei.

«Io odio essere preso per il culo, Matilde. Sopporto tutto, ho le spalle forti, ma non sopporto che mi si prenda per il culo. Ti è chiaro?» Il cantante parla con così tanta rabbia che gli brucia la gola.

«E quando ti avrei preso per il culo?» Matilde regge il suo sguardo, a fatica, ma non smette di fissare i suoi occhi blu, in quelli verdi di lui.

Il cantante lascia andare un'altra risata amara. «Matilde mi stai facendo incazzare sul serio. Quell'aria da santarellina non ti si addice proprio» commenta sarcastico. «Ho corso come un pazzo per arrivare in tempo in quel ristorante dove tu mi hai invitato con le tue parole smielate. Ho fatto incazzare il mio manager. Di nuovo. Per correre da te. Di nuovo. E tu? Tu cosa fai? Ti presenti con un'ora di ritardo - e mi stavano già girando i coglioni - e ti presenti con quel dottorino del cazzo?»

Harry vomita la sua rabbia addosso a Matilde, consapevole di ogni parola uscita dalla bocca di lui. È vero: ha orchestrato tutto come una ragazzina vendicativa. Le parole dolci per convincerlo a presentarsi all'appuntamento, solo per fare tardi e per giunta presentarsi con un altro. A quel punto Harry si è alzato dal tavolo e ha lasciato i due in quel ristorante, senza preoccuparsi di salutare, per tornare a casa da solo. Matilde pensa che forse non avrebbe dovuto, ma l'immagine di lui con Charlotte la tormenta giorno e notte.

«Paolo è un mio compagno di università a Roma» chiarisce, come se fosse una spiegazione sufficiente, cosa che saltare del tutto i nervi a Harry.

«Non me ne frega un cazzo di chi sia il dottorino: avevi un impegno con me. Non ti sei degnata di telefonare, di avvisare, un cazzo! Mi hai trattato come un coglione qualsiasi. Non. Sono. Il. Tuo. Cagnolino. Okay?» Le parole del cantante sono cariche di rabbia, una rabbia condivisa in pieno dalla rossa.

«L'hai deciso tu. Sei stato tu a dirmi che non dovevamo avere una relazione impegnativa. Cos'è che siamo? Ah, sì: scopamici. Che ti cambia se mi presento con un altro? Vuoi l'esclusiva, Styles?» Lo provoca, i due non sanno fare altro. Credono che l'unico modo di spingere l'altro ad aprirsi sia quello.

Lui la fissa furioso, si avvicina al viso di Matilde, tanto che la ragazza riesce a sentire il respiro affannato di Harry sul suo volto. Sente il suo profumo, mischiato all'odore del whisky che ha bevuto. Sente il calore del suo corpo, scatenato dalla vicinanza di quello di Harry. E sente il cuore battere a mille, allo stesso ritmo di "Its a man's man's man's world", la canzone che arriva forte dalle casse del subwoofer ai lati della stanza.

Harry fa un passo verso Matilde, lei indietreggia. Un altro passo avanti di lui, uno indietro di lei. E ancora. Poi un altro, senza perdere il contatto visivo, respirando più a fatica, fino a che la rossa si ritrova con la schiena contro il muro e il corpo di Harry a sfiorare il suo.

«Hai ragione: sei la mia scopamica» mormora con un filo di voce e un sorriso da stronzo, avvicinando il viso al suo fino a sfiorarle le labbra. «E adesso ho voglia di scoparti». Matilde trattiene il fiato e lui posa le mani sui suoi fianchi. «Ho bisogno di scoparti» sussurra sulla sua bocca.

E lei vorrebbe respingerlo ancora, vorrebbe davvero continuare a mantenere la sua linea di condotta, ma quando sente le mani di Harry accarezzarle i fianchi non c'è più razionalità nella sua mente. Ed è sempre così, ogni volta che la tocca, che la bacia. Il suo corpo si arrende a lui, a ciò che prova per lui, e si detesta per non essere capace di resistergli, ma semplicemente non può.

Con un gesto deciso le apre la camicia di jeans, facendo saltare i bottoni automatici.

«Harry...» la voce sussurrata di Matilde lo fa andare fuori di testa.

«Stai zitta e lasciami sbollire la rabbia» ribatte sottovoce, eccitato, impaziente di perdersi di nuovo in lei.

Matilde sta cercando la forza di dirgli di no, la sua testa le sta urlando di dire no, ma il suo corpo e il suo cuore non sono d'accordo, e quando lui si fionda sulle sue labbra, prepotente, leccando, mordendo e succhiando, lei perde del tutto il controllo.

La rossa si lascia spogliare in fretta, assecondando l'urgenza di Harry. Gli sbottona i jeans e infila le mani al di sotto dei boxer, dimostrandogli quanto anche lei lo voglia, quanto desideri quel contatto. Harry chiude gli occhi, lascia andare un gemito roco e profondo quando le dita di Matilde si chiudono intorno a lui, poi torna a guardarla.

«Tu non hai la minima idea di quello che vorrei farti in questo momento».

Matilde non risponde, non ne ha la capacità. Harry fa scende i pantaloni e i boxer lungo i fianchi, le solleva una gamba, che tiene sospesa sul suo fianco, poi affonda dentro di lei deciso.

È dispotico, incontenibile, si prende tutto. Lecca e succhia la pelle candida del suo collo, che lo manda fuori di testa. Non si ferma, è inarrestabile. Pretende, e pretende, e pretende ancora, fino a che Matilde gli concede ogni cosa: ogni respiro, ogni gemito, ogni gesto, tutto quanto, anche il piacere intenso che esplode all'improvviso, facendole mancare il fiato.

Anche l'orgasmo di Harry esplode violento. Affonda le dita nella carne di Matilde, tenendola stretta per i fianchi, fino rallentare i movimenti poco alla volta.

Restano in piedi, con i respiri affannati, a guardarsi negli occhi, incapaci di proferire parola. Le mani di Matilde tra i capelli di Harry, quelle del cantante strette sul corpo della rossa, i corpi ancora a contatto, e le menti in subbuglio.

Niente è andata come volevano, ma tra loro è sempre così. Adesso devono fare i conti con la realtà, con loro stessi, solo che entrambi hanno perso tutto il coraggio che avevano poco fa.

La presa delle dita di Harry si fa meno salda, le braccia di Matilde scivolano verso il basso. Gli occhi non si perdono di vista, ma il contatto tra i loro corpi è sempre più instabile.

È stato un riavvicinamento veloce e un allontanarsi lento, come se non volessero davvero farlo, ma anche come se non potessero evitarlo. Harry la lascia andare, non è più aggressivo. Matilde abbassa la sguardo, non è più furibonda. La rossa scivola contro la parete, recupera i suoi vestiti senza più guardarlo. Sente dei rumori alle sue spalle ma non osa voltarsi. Harry ha tirato su i pantaloni e la sta guardando rivestirsi, incapace di fermarla. La musica continua a diffondersi nell'ambiente, ma loro non la sentono, non sentono quasi nessun rumore. Riescono a distinguerne alcuni: quelli che fa Matilde mentre si riveste e raggiunge l'uscita, quello della porta d'ingresso che si chiude con forza, e quello del loro cuore spezzato.

 Riescono a distinguerne alcuni: quelli che fa Matilde mentre si riveste e raggiunge l'uscita, quello della porta d'ingresso che si chiude con forza, e quello del loro cuore spezzato

        

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Io sono a corto di parole. Questi due, invece di chiarirsi, continuano a peggiorare la situazione. Avevamo scordato questo capitolo, ma quando ho rivisto gli appunti ho detto OH SHIT. 

E quindi, adesso, con che spirito affronteranno il matrimonio di Will e Peter? 

Ed eccoci qui... Ve lo aspettavate un capitolo del genere? ... Matilde arrabbiata e vendicativa, chiede a Harry di vedersi per parlare e poi non solo si presenta in ritardo, ma anche in compagnia e Harry, arrabbiato e stufo di lei che non vuole semplicemente ammettere che nutre dei sentimenti... Si urlano addosso di tutto, tranne quello che veramente dovrebbero dirsi. E come sfogano questa rabbia? Con il sesso, l'unica cosa a cui hanno permesso entrambi di legarli... Dove andranno a finire?!? Io e la mia socia meravigliosa e famosa (piantala Socia) abbiamo gli abiti pronti per il matrimonio dell'anno... Vi aspettiamo lì... Grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento. Intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 37
*** Lasciami in pace ***


Open up your mind and let me step inside
Spalanca la tua mente e lascia che io vi entri

Rest your weary head and let
Lascia riposare la tua testa esausta e fa' che

your heart decide
a decidere sia il tuo cuore

It's so easy when you know the rules
È così facile quando conosci le regole

It's so easy all you have to do
È così facile, tutto ciò che devi fare

Is fall in love
È innamorarti

"Play the game"

Queen

*****

L'aveva scelto con cura e attenzione, aveva cercato l'abito perfetto con cui partecipare al matrimonio di Will e Peter. Ne aveva scartati tanti prima di arrivare alla scelta definitiva e scoprire che il suo abito si avvicina così tanto a quello di Harry, l'ha mandata in crisi più di quanto già non fosse.

Dopo il loro ultimo incontro – se così si può chiamare – i due non si sono più sentiti, hanno evitato ogni contatto, come se avessero paura di vedersi. Oggi, però, è inevitabile: Matilde non sarebbe mancata per nessun motivo al mondo al matrimonio del suo nuovo migliore amico e Harry non aveva intenzione di perdere l'occasione di vederla, oltre al fatto che ci teneva a essere partecipe a un momento tanto importante per i suoi amici.

La rossa è arrivata presto al "The River Cafè" per sostenere il suo amico e non ha potuto che trattenere diverse colorite imprecazioni quando ha visto arrivare Harry, perché non era solo: il cantante ha portato con sé Charlotte.

Li ha salutati di sfuggita e ha tentato di tenersi occupata con tutti, almeno fino all'inizio della cerimonia, quando ha preso posto su una delle sedie, notando che qualcuno le si avvicinava.

«È libero questo posto, dottoressa Coser?»

«Non per te, Styles» risponde fredda la rossa.

Lui sorride beffardo.

«Charlotte, tesoro, vieni c'è posto qui, vicino alla mia amica Matilde» alza la voce, facendo segno alla modella di raggiungerlo.

Matilde lo guarda e ringhia guardandolo male. «Non sono tua amica» ribatte secca.

Lui la guarda alzando un sopracciglio e mettendo su quel sorriso insolente.

«Oh sì che lo sei. Tu sei ancora mia amica, Matilde» replica malizioso.

Lei sgrana gli occhi, ma non fa in tempo a ribattere perché Harry viene raggiunto da una meravigliosa Charlotte, elegante e bellissima. Matilde non può fare altro che restarne incantata, pensando che se le piacessero le donne, lei sarebbe senz'altro la sua scelta.

Durante la cerimonia, Matilde riesce a estraniarsi quel poco che le basta per dedicare le sue attenzioni allo scambio degli anelli, alle espressioni radiose degli sposi, e anche all'emozione che traspare dagli occhi di Zayn, impegnato nell'officiare l'unione tra i due ragazzi.

E anche durante il ricevimento sono seduti vicino. Harry è riuscito ad accomodarsi accanto a lei, portando con sé anche Charlotte.

È prevista un'unica e lunghissima tavolata, addobbata con i colori dell'arcobaleno. Harry è tranquillo, coinvolgente, simpatico e parla con tutti. Spesso si allontana con Zayn e Thomas quando escono a fumare. Si scatena in pista e Matilde ha l'impressione che la stia ignorando – e quella frase che lui le ha detto poco prima della cerimonia non abbandona la sua testa. 

Harry in realtà non la perde d'occhio.

L'ha guardata attraversare la sala per raggiungere Peter e ballare con lui. L'ha osservata parlare con Zayn e Sofia. Si è accorto degli sguardi che gli ha lanciato di sfuggita e non gli è sfuggito ogni attimo in cui ha preso a mordersi le unghie, in preda a una delle sue crisi di pensiero.

Sia Sofia che Cassie notano che Mati è sottotono, di un umore completamente diverso da quando è arrivata. Tuttavia la rossa è troppo orgogliosa per ammettere che sia infastidita da come Harry continui a sbaciucchiare e stringere Charlotte. Così, dopo averli visti ballare insieme e sorridersi, decide di allontanarsi un po' da tutti.

Raggiunge l'esterno del locale, si posiziona sotto a un gazebo, e non fa che pensare a lui. Lui che le ha incasinato la vita, lui che occupa ogni suo pensiero. Lui a cui ha permesso di entrare nella sua anima.

Vorrebbe urlargli in faccia che deve mollare quella modella, che loro due hanno una possibilità, ma poi ci ripensa. Ha paura: paura di non reggere il confronto, di non dargli ciò che si aspetta, di non essere in grado di affrontare il suo mondo. Paura e basta.

Ha bisogno di allentare la tensione perché ha un gran casino in testa. Per un attimo pensa che se fumasse, forse, la nicotina l'aiuterebbe a rilassarsi, ma poi si rende conto della stupidaggine del suo pensiero. È così concentrata a fissare il vuoto, nel tentativo di fermare il flusso dei suoi pensieri, che sobbalza quando sente un paio di braccia cingerle la vita da dietro.

Non è in grado di ribellarsi a quel profumo, alla sua presenza. L'ha desiderato inconsciamente da quando l'ha visto entrare con quel completo bianco fiorato, che si abbina alla perfezione al suo vestito bianco a fiori rossi. Eppure vorrebbe tanto opporsi a quel tocco.

Le mani di Harry si muovono caute, in una carezza appena accennata che parte dal suo ventre per tornare indietro sui fianchi, mentre posa le labbra sul suo collo, baciandola con dolcezza.

«Vattene. Lasciami in pace» riesce a mormorare a fatica con un filo di voce.

«Shhh» soffia sulla sua pelle e non dice nient'altro.

Vuole che lei senta ciò che prova solo attraverso i gesti, gli sguardi, i sussurri. Vuole che Matilde arrivi da sola alla sua mente.

Matilde sente le dita di Harry risalire lungo la sua schiena, che tirano giù la lampo, e le sue mani che si infilano sotto il suo vestito facendo in modo di farglielo scivolare ai piedi. Non reagisce, non protesta, lo lascia fare. Non fa in tempo neanche a rendersi conto di cosa stia accadendo che le labbra di lui sono più fameliche sul suo collo, sulla sua spalla, e lei vorrebbe tanto rifiutarlo, ma non ha voglia di ribellarsi.

Non a lui. Non stanotte. Si gira tra le sue braccia, lo guarda, si perde nel verde dei suoi occhi che sembra vogliano parlarle, e senza dirgli nulla lo bacia con un ardore insolito per lei. Lui ricambia stringendola quasi a farle male. Matilde gli sfila la giacca e armeggia con i bottoni della sua camicia, dei suoi pantaloni. Harry le divora le labbra. Non si dicono nulla. I movimenti diventano sempre più frenetici, i loro corpi bollenti parlano per loro. Harry la solleva e le fa allacciare le gambe intorno al suo bacino, poi la fa appoggiare al parapetto del gazebo. La cerca con gli occhi, si guardano con una tale intensità da dimenticarsi dove si trovano. Sono solo loro due, persi nel loro mondo, fatto di silenzi e omissioni, ma anche di tanta passione. Le accarezza il viso, si baciano ancora, i loro corpi a contatto bruciano, tanto che entra in lei come se ne valesse della sua vita. Non stacca mai gli occhi da quelli blu oceano di Mati, mente continua a spingere in lei come se si volesse convincere che la rossa gli appartiene. E si bea nel vederla raggiungere l'orgasmo tra le sue braccia inarcando la schiena e buttando la testa indietro. Anche lui raggiunge il piacere e si lascia andare come solo con lei riesce a fare.

Rimangono così per un po', a riprendere fiato e coscienza del loro corpi: lei aggrappata a lui, che la stringe come se temesse di perderla. Poi si staccano senza dirsi niente. Harry tira su i pantaloni e lei indossa di nuovo il suo vestito e solo allora lui parla.

«Vuoi che ti aiuti con la lampo?» domanda cauto, a bassa voce.

«No. Non ho bisogno d'aiuto» risponde improvvisamente fredda, dopo essere ripiombata nella sua corazza dove crede di essere al sicuro.

Il cantante serra la mascella e ribatte con voce dura.

«Tu continui a non capire un cazzo, Matilde». Non aspetta una sua risposta e la lascia lì, da sola.

La rossa resta immobile, lo guarda allontanarsi e una lacrima le riga viso.

Perché in realtà è da un po' che lei ha capito, ma è troppo difficile per lei ammetterlo.

Perché in realtà è da un po' che lei ha capito, ma è troppo difficile per lei ammetterlo

*********

*********

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Pare proprio che al peggio non ci sia mai fine. Questi due continuano a sprofondare sempre più in basso, prigionieri di un circolo vizioso dal quale non riescono a uscire. Perché Harry agisce in quel modo? Fino a dove ha intenzione di spingersi? E Matilde fino a che punto è disposta a sopportare?

E a presenziare al matrimonio dell'anno ci sono anche la nostra dottoressa Coser e il nostro Harry, accompagnato dalla bellissima Charlotte... I due si rivedono dopo un po' dall'ultima volta e sicuramente Matilde non è così tranquilla come vuole apparire... Le fa male vederlo con un'altra... Ma lui in realtà non la perde d'occhio... A che gioco starà giocando il nostro Harry? E fino a che limite vorrà spingere Matilde... Ma anche sé stesso?
Io e la mia socia super gnocca vi aspettiamo al prossimo aggiornamento. Grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeeee niente grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 38
*** She ***


Try to face the pain and let it go
Prova ad affrontare il dolore e lascialo andare

No matter what they all say
Non importa cosa dicono tutti

There'll always be another way
Ci sarà sempre un altro modo

You don't have to battle this alone
Non devi combattere da solo

“I beg to differ

Billy Talent

*****

Le interminabili ore in ospedale, le estenuanti sedute di studio, le telefonate di suo fratello e gli inesauribili consigli di Stephanie

Le interminabili ore in ospedale, le estenuanti sedute di studio, le telefonate di suo fratello e gli inesauribili consigli di Stephanie. E ancora le confidenze con Sofia, quelle con Peter, il rifugiarsi nella musica con un volume altissimo nelle cuffie e i doppi turni per aiutare i colleghi.

Matilde ha provato di tutto, ma non riesce a smettere di pensare, anzi sembra che più si ostini ad allontanare dalla sua testa quei pensieri, più quelli la torturano. C'è la sua vigliaccheria che non le ha permesso di accettare Harry quando ne aveva l'opportunità. La sua debolezza quando ha ceduto al bacio del dottor Perry, che ancora le dedica sguardi e sorrisi diversi da quelli con cui guarda gli altri. E c'è Charlotte, che non riesce a detestare in alcun modo.

E poi c'è la sua incapacità a resistere a Harry.

È tornato da Londra con quella super modella e non ha ancora parlato con lui. Il cantante non si è preoccupato di chiarire il suo rapporto con Charlotte, nessuno gli ha chiesto spiegazioni. Si è limitato a presentarla, ognuno ha tirato da sé le proprie conclusioni.

Solo Matilde non ha la più pallida idea di cosa ci sia tra loro, o forse non vuole vederlo, o accettarlo. Ma come potrebbe accettare l'idea che Harry stia con Charlotte e faccia l'amore con lei in quel modo così travolgente da annebbiarle la mente?

No, non può accettarlo. Eppure c'è qualcosa tra il cantante e la modella, ma cosa? È combattuta tra l'idea di scoprirlo e la paura di saperlo. E quando è passata a trovare Sofia – che non ha trovato a casa – si è trovata ad accettare controvoglia di fare un favore a Zayn.

Portare uno spartito a Harry era l'ultima cosa che avrebbe voluto fare, ma non ha potuto dire di no. Forse, il suo subconscio spera di poter chiarire con lui. Il cuore della rossa è in tumulto, ha addirittura l'impressione di riuscire a percepire il sangue entrare e uscire con forza dai ventricoli. Lo sente battere forte contro il petto, tanto da farle mancare il fiato, e quando arriva davanti alla porta dell'appartamento di Harry è ormai in apnea.

Bussa un paio di volte, poi si immobilizza, in attesa di vederlo comparire sulla soglia di casa. Non sa cosa vorrebbe vedere, cosa aspettarsi, ma sente un nodo stringerle la gola in un'attesa che le sembra interminabile.

Quando la porta si spalanca lei solleva lo sguardo lentamente sulla sua figura. Harry è a piedi nudi, con addosso solo un paio di pantaloni grigi della tuta, a torso nudo, con i capelli umidi dalla doccia evidentemente appena fatta, e lo sguardo serio.

Anche lui resta fermo, non la invita a entrare come fa di solito, e lei non osa chiedere. Sarebbe stupido da parte sua fare una tale richiesta.

«Zayn mi ha chiesto di portarti questo» spiega con un filo di voce, porgendogli lo spartito che Harry sembra non volere, perché non allunga la mano per afferrarlo, non lo guarda nemmeno: il suo sguardo resta fisso in quello di Matilde e il suo corpo immobile.

«Grazie, gli avevo detto che sarei passato io a prenderlo».

I due si guardano come se si stessero studiando. Non si vedono dal giorno del matrimonio. Matilde era rimasta sotto a quel gazebo per diverso tempo, fino a quando Sofia era andata a cercarla. Al rientro nel locale si era accorta che Harry era andato via.

Credeva che rivederlo le avrebbe fatto male, invece la sensazione è anche molto peggio di ciò che aveva immaginato. È stato come prendere un pugno violento in piena faccia, un colpo che l'ha scaraventata con brutalità contro un muro. Le fa male la testa, il cuore, lo stomaco, tutto quanto. Lui è così bello e in questo momento è così distante, che non potrebbe toccarlo nemmeno se allungasse le mani, perché nonostante lui sia a pochi centimetri da lei, il freddo che vede nei suoi occhi verdi la sta paralizzando.

«È un problema che sia passata io?» non lo sa perché, ma non può evitare di punzecchiarlo. Eppure sarebbe tutto più semplice se uscisse dalla sua armatura e guardasse in faccia la realtà per quella che è.

«Io non l'ho detto, Mati» si difende il cantante.

«No, ma ti si legge negli occhi che non mi vuoi qui».

«Mi spieghi perché continui a mettermi in bocca parole che non ho nemmeno pensato?»

«Ormai ho imparato a conoscerti e so perché non mi stai invitando a entrare» afferma nervosa, incapace di trattenere la gelosia che nemmeno si era resa conto di provare.

«Avanti, sentiamo» la sfida serio.

«Charlotte è qui, non è vero?» Harry non replica e lei prende quel silenzio come una conferma. «Stai con lei e continui a scopare con me? E io stupida che ci casco ogni volta».

«Mati...»

«Perché lei? È perché è bella e famosa? È perché fa parte del tuo mondo? O forse perché non ti dà tutti i problemi che ti ho dato io?» Non aveva in programma questa serie di domande, che sono uscite dalla sua bocca in maniera del tutto incontrollata, e Harry spera che sia arrivato il momento in cui la rossa ha deciso di uscire allo scoperto e allora la spinge un po' di più.

«Perché no? Perché non dovrei stare con lei?» le domanda, con la speranza di riuscire a cavarle qualcosa da quella bocca che gli manca così tanto, ma la rossa sembra aver perso la lingua. «Charlotte è il sogno a occhi aperti di milioni di persone, perché non dovrebbe essere anche il mio?» insiste, ma la ragazza ha il cervello in totale black out. «Mati, lo vuoi sapere chi vive nei miei sogni a occhi aperti?»

«Me l'hai appena detto, ma se proprio ci tieni a ripeterlo fai pure» ribatte acida.

«Hai idea di quante volte mi ritrovo a pensare a te?»

«Certo, lo immagino. Magari quando ha bisogno di svuotarti» esclama sarcastica e furiosa, e a lui fanno male le sue parole, ma resiste e continua, perché sembra che oggi non riesca a trattenere i pensieri.

«E se ti dicessi che sei tu il mio sogno a occhi aperti?»

«Ti direi che sono stanca di essere presa per il culo!»

«Se vuoi l'esclusiva dovresti dirlo, prima che sia troppo tardi» la provoca e Matilde gli sbatte con forza lo spartito sul petto.

Harry è veloce e le afferra la mano quando è ancora sul suo torace. Quel contatto ha il potere di paralizzare entrambi. Si guardano tanto intensamente da non accorgersi della presenza di Charlotte alle spalle di Harry, ma quando la modella si sposta di un passo Matilde nota quel movimento: spinge lo sguardo nella sua direzione e si sente morire quando la vede con i capelli bagnati e con addosso la camicia di Harry, quella bianca di Gucci, quella che lei ha macchiato con il vino la sera in cui si sono conosciuti.

Per Matilde è troppo: sfila la mano dalla presa di Harry e si volta, per poi camminare a passo svelto lungo il corridoio e fare le scale quasi di corsa, per raggiungere l'uscita il più in fretta possibile. Immaginarlo con un'altra era un conto, vederlo con i propri occhi è tutta un'altra storia. La paura di perderlo per sempre si è appena propagata per tutta la sua mente come un male che contagia ogni neurone, e mentre la rossa fugge da quell'appartamento, Charlotte si avvicina a Harry che è rimasto immobile sulla soglia a vederla scappare.

«Mi dispiace, Harry. Credo di aver esagerato».

Il cantante sospira, poi chiude la porta e rientra in casa.

«Non è colpa tua, Char. L'ho voluta io questa situazione. Stai facendo solo quello che ti ho chiesto» afferma frustrato, raggiungendo il divano, sul quale si lascia andare a peso morto.

«È corsa via credendo chissà cosa. È solo che vi ho sentito urlare, l'ho sentita quando ti chiedeva di me. Volevo provocarla, non volevo farla scappare. Dio, mi dispiace, Harry» si scusa la modella, raggiungendolo sul divano.

«Ti ripeto che non è colpa tua. Ero sicuro che questa stupida idea del cazzo di farle credere che tra noi ci fosse qualcosa avrebbe funzionato, invece continua a scappare» spiega lui a bassa voce, restando a fissare un punto indefinito nel vuoto.

«Perché non le parli e basta? Magari potrebbe sorprenderti e restare ad ascoltarti» osserva Charlotte, ma lui non è d'accordo.

«Perché Matilde non è come tutte le altre. Con lei non posso semplicemente parlare. Lei ha bisogno di qualcosa di più. Dev'essere lei a volerlo. Dev'essere lei a volermi. E adesso mi detesta».

«Certo che ti detesta!» esclama ovvia Charlotte. «Se fossi in lei ti avrei già preso a schiaffi» lo rimprovera.

«Già».

«Parla con lei, Harry. Dille come stanno le cose. Spiegale che tra noi non c'è mai stato niente, che volevi solo farla ingelosire, e dille anche che non sono mai stata d'accordo con questa stronzata» alla fine lo prende in giro, nel tentativo di farlo ridere, ed è quello che ottiene: una piccolissima risata. «Sono tua amica, Harry, e ti ho promesso che ti avrei sostenuto in qualunque caso. Non mi tirerò indietro, ma credo che dovresti smetterla con questa messinscena e dirle tutto quello senti».

«Non posso farlo. Dirle cosa provo per lei la farebbe solo scappare ancora più lontano. È questo che fa sempre di fronte ai sentimenti. E lo so che ha dei problemi ad accettarli, che il suo passato la tormenta, ma deve farlo, e deve farlo in maniera autonoma. Suo padre e suo fratello l'hanno sempre trattata come una bambola di porcellana e so che l'hanno fatto perché le vogliono bene, come so anche che aveva bisogno di essere protetta, ma è ora che reagisca, che permetta a sé stessa di tornare ad amare, perché io so che può farlo».

Charlotte non replica alle parole di Harry, sa che quando si mette in testa una cosa niente e nessuno può farlo desistere, ma vuole comunque farlo distrarre.

«D'accordo, faremo come vuoi tu».

A quel punto lui si alza dal divano.

«Adesso vado a finire di prepararmi, poi ti accompagno a quella cena».

«Posso andare da sola, se non te la senti».

«No, va bene».

«D'accordo. Vado nella mia stanza a prepararmi».

E una volta rimasto solo, Harry dà uno sguardo allo spartito che gli ha mandato Zayn, alcuni arrangiamenti che l'amico l'ha aiutato a sistemare, note che riguardano una canzone che ha scritto per lei: "She".

***

Matilde ha trascorso due giorni chiusa in casa, letteralmente. Ha spento il telefono, ha chiuso a chiave la porta d'ingresso, ha tenuto le tende sulle finestre, come se così facendo potesse isolarsi dal mondo.

Non c'è riuscita, perché il problema è dentro di lei: nessuna oscurità potrebbe in alcun modo far sparire la realtà a cui è stata messa di fronte, una realtà che prevede la concreta possibilità che Harry sia di un'altra.

Oggi è rientrata al lavoro e non è stato facile affrontare ore in pronto soccorso con l'espressione fredda di Harry sempre davanti agli occhi. Il dottor Perry le è stato addosso, probabilmente perché si è accorto che la rossa non era del tutto presente, ma si è trovata il suo sguardo su di sé per tutto il giorno.

Alla fine del turno ha fatto in modo di sfuggire alle sue amiche, a Ross, al suo capo, ed è sgattaiolata fuori dall'edificio con l'intenzione di rifugiarsi di nuovo a casa, ma quando stava per giungere a destinazione ha cambiato idea.

Ha bisogno di distrarsi, forse di bere qualcosa, così dopo essere scesa dalla metropolitana si incammina alla ricerca di un bar, con l'intenzione di fiondarsi dentro al primo che trova nella speranza di riuscire ad annebbiare la mente.

Tuttavia, quando è ormai convinta di potersi sedere al bancone dimenticando il mondo, una voce maschile attira la sua attenzione.

«Ehi, Mati».

La sua allegria è sempre travolgente e lei non può evitare di sorridere sincera.

«Ciao, Niall».

«Come stai? È un po' che non ti vedo».

«Già, sono stata impegnata con il lavoro».

«Aspetti qualcuno?»

«No, ho appena terminato il turno. Avevo voglia di bere qualcosa. Vuoi unirti a me?» Non voleva dargli tutte quelle informazioni, ma con Niall le viene naturale essere spontanea.

«A dire la verità stavo per chiederti se volessi tu unirti a me» replica con un sorriso dolce.

«Sei qui in compagnia di qualcuno?» gli domanda preoccupata di sentire la risposta, allungando lo sguardo, alla ricerca di un volto che teme di vedere.

«No, sono da solo. Stavo andando allo studio di registrazione. Che ne dici di venire con me, invece di restare qui da sola?»

Ed è vero che non ha voglia di restare sola e Niall è un toccasana per il suo umore nero, per questo decide di seguirlo: vederlo in studio e sentirlo cantare non potrà farle che bene, pensa.

«Dopo di lei, mister Horan» gli sorride e insieme escono dal locale.

Salgono sull'auto del ragazzo, scherzando sereni per tutto il tempo, fino ad arrivare a destinazione. Scendono ed entrano all'interno. Niall saluta i ragazzi all'ingresso, quelli che incontra lungo il corridoio, e Matilde lo segue in silenzio con un piccolo sorriso sulle labbra.

«Eccoci qui» l'avvisa Niall.

E quel sorriso sparisce all'istante dal suo volto, quando il suo sguardo incrocia un paio di occhi verdi che la stanno osservando con attenzione al di là del vetro della sala di registrazione.

Matilde fatica a respirare, era convinta che avrebbe visto Niall dietro al microfono, invece lui è posizionato con tutta la sua band.

«Harry mi ha chiesto di passare per sentire un pezzo nuovo. Stanno provando per un'ospitata che hanno tra qualche giorno» le spiega Niall, ignaro dello stato d'animo della rossa. «Ciao, Charlotte» lo sente salutare la modella, si volta e la vede: è bellissima come sempre, elegante anche con un semplice short bianco e una maglietta nera.

La ragazza fa loro un cenno con la mano, resta seduta poco distante, sorride con dolcezza a Matilde, e la rossa si ritrova per l'ennesima volta incapace di capire perché non riesca a detestarla, nonostante l'abbia vista mezza nuda a casa di Harry, dopo aver chiaramente fatto la doccia con lui.

Anche lei accenna un sorriso, poi la sua attenzione viene attirata dalla voce di Harry, che al momento sta parlando con la batterista.

«Okay, ragazzi, possiamo riprovare il pezzo nuovo?» domanda Harry, rivolgendosi alla band.

«D'accordo» rispondono all'unanimità.

Tutti vengono avvolti dal silenzio, un silenzio rotto dalle note potenti di una canzone che Matilde non ha mai sentito. Ed è impossibile, per lei, guardare altro che non siano quegli occhi verdi che non la perdono di vista nemmeno un secondo.

Nine in the morning

Nove del mattino

The man drops his kids off at school

L'uomo lascia i suoi bambini a scuola

And he's thinking of you

E sta pensando a te

È una sensazione strana quella che la colpisce ascoltando i primi versi di quella canzone, sulla quale è concentratissima. Ma è quando arriva il ritornello che il suo cuore subisce un durissimo colpo.

She (she)

Lei (lei)

She lives in daydreams with me (she)

Lei vive nei sogni ad occhi aperti con me (lei)

She's the first one that I see

Lei è la prima che vedo

And I don't know why

E non so perché

I don't know who she is

Non so chi sia

(She, she)

(Lei, lei)

E Matilde ricorda perfettamente le parole di Harry, quel giorno sulla soglia della porta di casa sua, quando le ha detto che Charlotte era un sogno ad occhi aperti.

"Alla fine l'ha scritta per lei..."

È questo il pensiero che la colpisce come un fulmine a ciel sereno, con la stessa violenza che aveva sentito addosso quel giorno a casa sua, ricordando il giorno in cui lui aveva scritto "She" sui vetri appannati della sua auto.

Lives for the memory

Vive per la memoria

A woman who's just in his head (just in his head)

Una donna che è solo nella sua testa (solo nella sua testa)

And she sleeps in his bed (his bed)

E dorme nel suo letto (nel suo letto)

Ed è il colpo di grazia, quando sente quelle parole. Ormai certa che Harry abbia scritto una canzone per Charlotte, è sicura di averlo perso per sempre, e che lui glielo stia semplicemente comunicando guardandola negli occhi. Per tutto il tempo non ha guardato che lei, come se ci fosse solo Matilde lì dentro, e la rossa continua a stringersi su sé stessa, cercando di darsi un conforto che non trova e non riesce a trattenere una lacrima silenziosa che le riga il volto. Lacrima di cui Harry si accorge, ma non si muove, portando a termine il brano.

Tutti applaudono entusiasti, i ragazzi della band si complimentano tra loro per la buona riuscita del pezzo.

E tutti sorridono, tranne due persone: Harry e Matilde.

E tutti sorridono, tranne due persone: Harry e Matilde

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

A che livello di disastro siamo? Io direi su una scala da uno a dieci, più di dodici.

Quindi... Harry non se la fa con Charlotte, ma il suo stupido piano sembra fare acqua da tutte le parti. Matilde non ce la fa a stargli lontano, ma nemmeno riesce a parlare chiaro con lui, quindi soffre. Ed entrambi fanno casini.

Ci ritroviamo con una Matilde distrutta... Una Matilde che deve fare i conti con la possibilità che Harry stia con Charlotte... Che abbia deciso di voltare pagina... E vedere lei a casa di lui con indosso la camicia bianca di Gucci le dà la conferma, la manda fuori di testa... non se ne capacità, ma allo stesso tempo non riesce a reagire come dovrebbe... Non come lui vorrebbe... Perché sì, lui ha architettato la relazione con Charlotte per far reagire Matilde, perché vuole che lei capisca che può tornare ad amare, vuole che sia lei a sceglierlo, e invece niente, lei si chiude e quando per caso incontra Niall che le propone di seguirlo in studio e si ritrova davanti a Harry che canta SHE... Che lui ha scritto per lei, lei che crede che lui le stia comunicando che ha scelto Charlotte... 
Mamma mia, 'sti due ce la faranno mai!?!?
Io e la mia socia magica vi aspettiamo al prossimo aggiornamento, grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeeee niente grazie sempre di essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 39
*** Non puoi chiedermi questo ***


In the chill of your stare I am painfully lost
Sono dolorosamente perso nel brivido del tuo sguardo

Like a deer in the lights of an oncoming bus
Come un cervo davanti ai fari di un camion

For the thrill of your touch I will shamefully lust
Bramo vergognosamente il fremito del tuo tocco

As you tell me we're nothing but trouble
Quando mi dici che non siamo altro che problemi

“A love like war

All time Low

*****

I giorni trascorrono tutti uguali: studio, lavoro, casa e di nuovo da capo. È cosi che Matilde sta cercando di soffocare ciò che prova. Si è concentrata sulle sue amiche, sulla sua voglia di eccellere in ospedale, e Joseph non ha fatto altro che complimentarsi con lei per la sua determinazione e la tenacia con la quale sta affrontando un impegno così gravoso.

La rossa si è convinta di essere andata avanti, di aver voltato pagina e di essere di nuovo padrona di sé stessa. Ha ripreso a sorridere con maggior frequenza e ha ripreso a uscire con i colleghi – dottor Perry compreso – con i quali ha stabilito un buon rapporto.

Ha riacquistato un po' di sicurezza – o almeno crede – per questo Stephanie non ha dovuto insistere più di tanto per farle accettare l'invito di Sofia.

Stephanie, Luise e Ross erano impazienti di partecipare a una serata in un locale vip, tutti hanno voglia di festeggiare la fine di una settimana intensa e impegnativa. E mentre Matilde e i suoi colleghi si stanno avviando agli spogliatoi, il resto del gruppo ha da poco terminato la cena in un ristorante esclusivo.

Seduti attorno a un tavolo appartato ci sono Zayn e Sofia, Harry e Charlotte, Cassie e Spencer, Niall e Lucas. Niall, per lo sconforto di essere da solo con Lucas si dà al cibo, e non fa che lamentarsi per l'assenza della rossa. L'ha fatto per tutta la sera, anche quando si alzano pronti a lasciare il ristorante per recarsi in un locale alla moda dove trascorreranno il resto della serata.

«Ma perché Matilde mi ha abbandonato?»

«Andiamo, Niall, perché continui a lamentarti? Ci sono io con te» lo prende in giro Lucas.

«Ti ringrazio, ma preferisco Matilde» ribatte divertito l'irlandese.

«Abbiamo capito, Horan» replica Harry quando lo affianca, con un tono che il biondo non riesce a interpretare e lo guarda con aria confusa.

«Comunque Mati ha detto che ci raggiungerà direttamente al locale. Porterà qualche collega» comunica Sofia al gruppo, dopo aver letto un messaggio della cugina.

«Dio, ti ringrazio» esclama Niall sollevato.

«Sì, grazie!» si unisce Lucas al ringraziamento.

«Ma come, Lucas? Non avevi detto che mi facevi compagnia?» lo canzona l'irlandese.

«Niall perdonami, ma se Matilde dovesse portare qualche sexy infermiera io non so più chi sei» dichiara con un gran sorriso, facendo ridere tutti.

O quasi.

Una volta arrivati al locale, i ragazzi sono tutti in pista a scatenarsi. Harry sta ballando con Charlotte con un braccio attorno alla sua vita e con una mano tiene un cocktail. Il cantante è già un po' brillo, non ci è andato tanto leggero con l'alcol. È perso nei suoi pensieri, quando la voce di Niall lo fa voltare di scatto.

«Mati! Eccoti!» il biondo le va incontro e l'abbraccia.

«Ciao, ragazzi» Matilde urla per sovrastare il frastuono della musica. «Loro sono Stephanie, Luise e Ross» la rossa presenta i suoi colleghi agli amici, che si avvicinano loro per fare conoscenza, poi Matilde si allontana con i colleghi per andare a prendere qualcosa da bere.

«Wow, Matilde stasera è splendida» nota Niall.

E in effetti la rossa si è messa proprio in tiro per la serata, convinta dalla sua amica Steph ad accantonare tutto – almeno per un po' – e divertirsi.

«Io mi sono innamorato» mormora Lucas, con gli occhi sognanti.

«Di Stephanie e Luise?» gli domanda Zayn divertito.

«Ahah... simpatico Malik» Lucas fa una stupida voce lamentosa. «Ma hai visto gli occhi di Luise? Dio!»

«Carino anche quel Ross» osserva Sofia a voce alta, quando il ragazzo affianca Matilde mettendole un braccio sulle spalle.

«Ross chi?» domanda Zayn serio.

«Nessuno, Zayn» replica la ballerina, alzando gli occhi al cielo e sorridendo.

«Così va meglio» e la stringe a sé baciandola.

«Già. Ross chi?» borbotta infastidito Harry a bassa voce e beve tutto d'un sorso quel che resta del cocktail.

«Harry? Tutto bene?» gli domanda Charlotte, notando la sua reazione.

«Sì, tranquilla» le sorride e lei sospira rassegnata.

Harry va a prendersi da bere e affianca Matilde, rimasta libera dalle grinfie di Ross.

«Ehi...» la richiama, facendola voltare verso di sé.

«Ehi...» lo saluta allo stesso modo.

Restano a guardarsi per qualche attimo e tutto sembra sparire: la musica, le persone, tutto quanto.

«Ti stai divertendo?» gli chiede Matilde, decisa a mantenere il distacco necessario per fare in modo di trascorrere una serata tranquilla.

«Un mondo, non vedi?» ribatte con una punta di sarcasmo.

«Beh, hai tutto ciò che ti piace: un cocktail, Charlotte, un locale...»

«Sempre simpatica, dottoressa Coser» la interrompe sentendo un fastidio allo stomaco.

«Posso smentirmi?»

Lui ride amaramente. «Certo che no» borbotta infastidito.

Mati abbassa lo sguardo, immagina di aver esagerato e quando lui sta per dirle qualcosa due braccia cingono la vita di lei.

«Andiamo, Matilde. Vieni a ballare? A te non scoccia se te la rubo, vero amico?» Ross ha un gran sorriso, che spunta da sopra la spalla di Matilde, alla quale lui si è appoggiato.

Harry lo guarda in cagnesco. «No, amico, fai pure». E quando si sono allontanati sussurra tra i denti. «Amico un cazzo» e fa cenno al barman di riempirgli il bicchiere.

Rimane appoggiato lì a guardarla ballare con quel Ross, a farsi toccare da lui, a sorridere a lui, a toccarlo, mentre lui continua a bere. Ha detto a Charlotte di non preoccuparsi e di continuare a divertirsi, perché lui non aveva più voglia di ballare. Zayn l'ha raggiunto un paio di volte e ha cercato di portarlo fuori con la scusa di compagnia per una una sigaretta, ma lui ha voluto restare lì a fissare quella scena continuando a bere per non esplodere.

Lei ride, si diverte. Ogni tanto lo guarda e sembra preoccuparsi per Harry sempre di più, man mano che il numero dei bicchieri vuoti davanti a lui aumenta, ma Ross le sta avvinghiato come l'edera. E quando Zayn e Sofia vanno via, l'amico gli si avvicina.

«Ehi, stai bene? Vuoi un passaggio? Non hai una bella cera» Zayn è in pensiero per lui.

«Non preoccuparti, Malik. Sono a posto. Torna a casa con la tua bella Sofia» biascica con voce stanca e gli dà una pacca sulla spalla. Zayn è riluttante a lasciarlo lì, ma poi decide di andarsene, non prima di aver parlato con Niall.

Vanno via anche Spencer e Cassie, Lucas è sparito con Luise, e Ross continua a ballare con Matilde. Niall intrattiene Stephanie e Charlotte, la quale però ad un certo punto si avvicina a Harry.

«Harry, tesoro, stai bene?»

«No che non sto bene, Charlotte, ma me lo sono voluto io» afferma nervoso e butta giù in un unico sorso il contenuto del suo bicchiere fissando Ross che solleva Matilde per farla volteggiare.

Charlotte segue lo sguardo di Harry, poi torna su di lui che ha ordinato da bere di nuovo.

«Harry...» sospira.

«Charlotte, sai come reagisco. Quindi, ti prego. Lasciami stare. Magari ti chiamo un taxi. Io non credo di essere in grado...»

«Perché fai così? Se la vuoi diglielo, no? Perché vuoi restare a guardare?»

«Perché ho bisogno di farmi del male. Vai, Charlotte. Per favore».

La modella è consapevole che il cantante non cambierà idea e l'unica che potrebbe farlo desistere da questa stupidaggine è Matilde, perciò si rassegna. Gli accarezza il viso e va verso il guardaroba. Poi esce dal locale.

E dopo aver assistito a quella scena Niall gli si avvicina.

«Harry? Che stai facendo? Hai litigato con Charlotte?»

«No. È tutto a posto» risponde a fatica, con la bocca impastata dall'alcol.

Fa per alzarsi, ma le gambe non lo reggono. Quindi si aggrappa a Niall.

«Tu non stai bene, Harry. Non puoi fare sempre così» lo rimprovera il biondo.

«Per favore, Niall, aiutami a raggiungere il bagno» lo supplica Harry.

Niall lo tiene su e si gira verso la pista dove incrocia lo sguardo preoccupato di Matilde. Accompagna Harry in bagno, che subito dopo aver messo la faccia sopra la tavoletta si svuota di ogni cosa contenuta nel suo stomaco. E mentre lo sorregge la porta si apre.

«Harry? Come stai?» la rossa si fa spazio all'interno del piccolo spazio. «Perché ti sei ridotto così?» continua preoccupata.

Harry si solleva con un sorriso beffardo. «Ecco la nostra dottoressa Coser. Non balli più con... Com'è che si chiama? Rob? Roger? Scusa, ma non ricordo».

«Harry smettila. Ora tu vieni con me» ordina la rossa.

«E chi lo dice questo?» protesta con poca energia il cantante.

«Io. Niall, per favore, scusami con Stephanie e Ross...»

«Ross... Ecco come si chiama...» ribatte sarcastico.

«Lo porto a casa mia. Mi prendo cura di lui. Non voglio che finisca di nuovo su tutti i siti di gossip» afferma decisa Matilde.

«Okay, Mati, ma per qualsiasi cosa chiamami».

«D'accordo. Grazie, Niall» e gli dà un bacio sulla guancia.

Il biondo irlandese li lascia soli e Matilde torna a guardare Harry.

«Riesci a reggerti in piedi?»

«Dopo aver vomitato anche l'anima direi di sì» parla a fatica e non è del tutto stabile.

«Appoggiati a me».

Lui obbedisce. Lei recupera la giacca e la pochette, e gli effetti personali di Harry.

«Ho la macchina subito qui fuori» gli spiega, raggiungendo l'uscita.

«Che fortuna» ironizza lui.

Matilde guarda in alto e sbuffa. Lo aiuta a salire in auto e si mette alla guida. C'è un silenzio assordante nell'abitacolo, un silenzio che fa fischiare le orecchie di Harry, un silenzio che stringe il cuore a Matilde, che dopo un po' non riesce a far finta di niente.

«Che succede, Harry? Qualcosa non va con Charlotte?»

Lui è seduto malamente, con la testa contro al finestrino e lo sguardo perso nel vuoto. Si è concentrato sul profumo di Matilde, e nonostante non sia lucido si rende conto che è la prima volta che sale sulla macchina di lei.

«Per caso avete discusso?» continua la rossa.

Harry a quel punto ride nervosamente. «Non mi va di parlarne, Matilde».

«Hai detto che siamo amici. Sai che puoi dirmi tutto».

Harry serra la mascella nel sentirle pronunciare quelle parole.

«Ho detto di no» ripete con fermezza.

«Okay. Come vuoi» smette di insistere e accosta. «Eccoci, siamo arrivati».

Parcheggia l'auto e va a dare una mano a Harry, aiutandolo a raggiungere il portone in silenzio. Sempre in silenzio prendono l'ascensore. E sempre in silenzio entrano in casa di lei.

Harry non sa perché abbia accettato l'aiuto di Matilde. O forse sì.

Come Matilde non sa perché sia corsa ad aiutarlo, invitandolo a casa sua. O forse sì.

La rossa lo fa sistemare sul divano e gli prepara un caffè e solo dopo averlo bevuto tutto sospira, e si decide a rompere il silenzio.

«Grazie, Matilde».

È la prima volta, da quando è tornato da Londra, che il cantante usa un tono pacato per parlare con lei. Non si nasconde, l'alcol non glielo permette. È sincero in quel grazie, perché è davvero grato di essere lì, con lei, e Matilde se ne accorge.

«Di nulla, Harry».

Entrambi hanno abbassato le armi, in una sorta di tregua silenziosa, che permette loro di fermare per un po' i pensieri. Lo aiuta a sistemarsi, porgendogli un cuscino e un plaid.

«Ora pensa a riposare. Vedrai che domani starai meglio».

Lui le sorride dolcemente. «Buonanotte, Mati».

«Buonanotte, Harry».

Di nuovo il silenzio ad avvolgere ogni cosa. Lui resta a guardarla mentre sale le scale per raggiungere la sua stanza. Il suo istinto è quello di salire su da lei, ma oltre al fatto che il tasso alcolico nel suo corpo lo limita nei movimenti, teme di affrettare i tempi, di metterle troppa pressione. Matilde l'ha voluto in casa di sua spontanea volontà, immagina di poter aspettare ancora una notte per rivederla e poterle parlare con più lucidità.

Matilde raggiunge la sua camera da letto con il cuore che batte forte. Ha agito d'istinto, non ha pensato a quanto l'avrebbe mandata in confusione averlo in casa, ma non ha potuto fare a meno di intervenire quando l'ha visto barcollare verso il bagno abbracciato a Niall. Forse è stato il suo animo da crocerossina, o forse è stato ciò che prova per lui, ma qualcosa l'ha spinta a volerlo fortemente con lei. E quando si mette a letto non riesce a smettere di pensare a lui. Come lui non riesce a smettere di pensare a lei.

Entrambi faticano a prendere sonno e si addormentano tardi.

***

È un dolore acuto, una fitta che gli attraversa la testa da tempia a tempia. Con difficoltà si porta una mano sulla fronte, fatica a coordinare i movimenti, ma poi riesce a portare su anche l'altra. Strizza gli occhi mentre preme entrambe le tempie ed emette un lamento sottovoce.

Il risveglio di Harry è causato da un gran mal di testa, le sue facoltà motorie non sono ancora connesse con il resto del corpo, ma riesce in qualche modo a mettersi seduto. Porta le mani sul viso, che strofina con la poca forza che riesce a imprimere ai movimenti, infine apre gli occhi, riscendo a mettere a fuoco solo dopo alcuni secondi. I suoi occhi si posano sul volto di Matilde, che lo sta guardando con un sorriso. È seduta al tavolo della cucina, poco più in là. I capelli legati, una matita tra le labbra, e un numero indefinito di libri sul tavolo.

«Scusami. Non volevo svegliarti. È che preferisco studiare qui. C'è una luce migliore» spiega con un tono dolce e tranquillo.

Harry fa una smorfia di dolore, riportando le mani alle tempie. «No. Non sei stata tu. È questo mal di testa. Mi sta uccidendo».

«Ti ho lasciato un bicchiere d'acqua e l'aspirina lì sul tavolo».

«Grazie, Mati».

Allunga una mano, afferra compressa e bicchiere, e manda giù con avidità.

«Se vuoi... Puoi farti anche una doccia. Hai lasciato un cambio qui l'ultima volta che...» Non conclude la frase e arrossisce appena. Lui sorride, togliendola dall'imbarazzo.

«Ti ringrazio. Credo che ne approfitterò».

Si mette in piedi con alcune difficoltà e si dirige verso il bagno, evitando di guardarla più del necessario. Matilde lo segue con lo sguardo, con la tentazione di seguirlo, ma lo lascia andare.

Tutto sembra tranquillo, congelato nel tempo. Harry che si muove indisturbato a casa sua e lei che studia, felice di averlo intorno. Entrambi stanno tornado ad assaporare la gioia di stare insieme e lui non può evitare di sorridere nel vedere i suoi occhiali da sole sul ripiano del lavandino, proprio dove li aveva lasciati quel pomeriggio. Momenti di finta normalità che fanno sentire loro il bisogno di ritrovarsi.

Quando Harry torna al piano di sotto sembra stare meglio.

«Hai un aspetto migliore» lo prende in giro lei, ma non può evitare di notare quanto sia bello fresco di doccia, con addosso una maglietta e un paio di jeans.

«Grazie, dottoressa Coser. Ora, però, chiamo un taxi e torno a casa. Ti ho già dato troppo disturbo» le dice, tenendo in mano gli abiti della sera prima.

Harry ha riflettuto sull'ipotesi di fermarsi a casa sua e alla fine ha voluto rischiare, facendole credere che vuole andarsene, quando in realtà vuole restare. E gli piacerebbe che fosse lei a fermarlo.

«Figurati, l'importante è che tu stia meglio. Comunque, io stavo per prepararmi un piatto di pasta. Sicuro di non volerne approfittarne ancora un po'?» Matilde non vuole lasciarlo andare, perché non lo vedeva così sereno da troppo tempo, e in questo momento è tutto suo.

Lui sorride e scuote la testa. «Come faccio a dirti di no? E poi ho anche una certa fame».

Non è vero, ha una gran nausea, ma se la farà passare pur di pranzare con lei, che adesso gli sorride di nuovo.

«Okay. Tu apparecchi e io preparo».

«Agli ordini, dottoressa».

In un attimo tornano a essere Harry e Mati, con le loro battute, le loro risate, persino le loro sciocche provocazioni. All'improvviso è come se tutto il brutto fosse cancellato. Si perde a guardarla mentre lei prepara gli spaghetti con pomodorini e basilico. Mangiano e chiacchierano, e lui non lesina complimenti alla sua cucina facendola ridere di gusto, quella risata che per lui è musica. Poi tornano sul divano per il caffè. Si sorridono. Si guardano. E nonostante sappia quasi con certezza che ciò che sta per chiedergli rischia di rovinare l'atmosfera serena che hanno instaurato, Matilde non può proprio trattenersi.

«Allora, Harry... Come va con Charlotte? Va tutto bene? Puoi dirmelo, lo sai».

Vuole dimostrargli che lei è forte, che sa accettare la situazione, ma in realtà vuole solo sentirsi dire che tra lui e la modella è tutto finito.

Harry poggia la tazzina del caffè sul tavolino, si fa avanti sul divano e poggia i gomiti sulle ginocchia, guardando il pavimento.

«Va tutto bene, Matilde, davvero. Solo non mi va di parlarne ora».

La rossa l'ha preso alla sprovvista, non pensava che lei volesse parlarne proprio ora che stavano così bene. Ha sempre sperato che quell'argomento venisse fuori, ma non si è mai preparato davvero ad affrontarlo e teme di dire qualche stronzata che possa peggiorare la situazione. L'unico argomento a cui è preparato riguarda i loro sentimenti, ma quelli sembrano sempre l'ultimo pensiero di Matilde.

La rossa lo osserva per un po', lo vede assorto, concentrato, e vorrebbe tanto sapere se il motivo di un cambio d'umore così repentino sia dovuto a Charlotte, solo che non vuole più chiedere.

A quel punto Matilde ha una reazione che stupisce anche se stessa: si alza lentamente e va a posizionarsi in piedi tra le gambe di Harry, che solleva lo sguardo su di lei.

«Mati...» pronuncia il suo nome in un sussurro.

E lei lo interrompe, prima che lui possa dire qualunque altra cosa. «Fai l'amore con me, Harry» mormora con un filo di voce.

Harry si irrigidisce a quelle parole. «Non puoi chiedermi questo, Matilde» ribatte con voce roca, ancora un po' impastata dai residui della sbronza.

«Lo so, Harry, lo so. Fare l'amore con una persona implica l'esserne innamorato e lo so che tu hai Charlotte, ma...».

Le parole le muoiono in gola quando sente le labbra di Harry sulla sua pancia che risalgono verso l'alto come lui che mettendosi in piedi le sta sfilando la maglietta. E quando le labbra di lui raggiungo quelle di lei i due non si resistono. Anche lei sfila la maglietta di lui e prende a baciargli il petto, gli addominali. La fa stendere sul divano, dove finisce di spogliarla. Bacia tutta la sua pelle, lo fa lentamente, come a volerla riassaporare, portandola al limite.

«Mi sei mancato, Harry» si lascia sfuggire in un soffio, quando sente il suo corpo venire a contatto con quello bollente di lui.

Al cantante basta quella breve frase per fargli perdere il controllo: affonda in lei dapprima con dolcezza, come se fosse la prima volta, come se fosse un territorio inesplorato, ma poi riprende consapevolezza del suo corpo, di quello di lei, e man mano sfoga tutta la sua frustrazione, muovendosi con più forza e più velocemente. I gemiti di lei lo fanno andare fuori di testa. Insieme raggiungono l'apice del piacere e rimangono abbracciati, in silenzio, così stretti da non capire dove finisce uno e dove inizia l'altra. A sentire l'uno il respiro dell'altra, con il cuore impazzito e la mente spenta. Lei si addormenta tra le braccia di lui, sentendosi al sicuro, ma quando si sveglia è da sola. Coperta dal plaid che profuma di lui.

 Coperta dal plaid che profuma di lui

*****

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Io non so cosa dire. Ho sentito le emozioni di entrambi e le ho ancora tutte addosso. Quindi sono troppo emotiva per commentare.

Lascio la parola alla mia socia stupenda❤️

Arieccoci... In questo capitolo bisogna cogliere le sottigliezze di ogni parola pronunciata, di ogni gesto fatto da Harry e Matilde, perché solo in apparenza sembra che si continui ad andare allo stesso modo... Lei si butta nel lavoro e nello studio, lui continua a frequentare Charlotte... Si rivedono e finiscono per fare sesso... Beh .. non è proprio così... Cosa sarà cambiato? ... Io e la mia socia super gnocca vi aspettiamo al prossimo aggiornamento. Grazie sempre di esserci ❤️❤️

Eeeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 40
*** Le mie congratulazioni, Styles ***


And now all this time is passing by
ora sta passando tutto questo tempo

But I still can't seem to tell you why
Ma io ancora non riesco a dirti perché

It hurts me every time I see you
Mi fa male ogni volta che ti vedo

Realize how much I need you
Mi rendo conto di quanto ho bisogno di te

hate you, I love you
Ti odio, ti amo

hate that I love you
Odio il fatto che ti amo

Don't want to but I can't put
Non voglio ma non posso negarlo

Nobody else above you
Nessun altro ti supera

“i hate You, i love You”

Gandhi ft. Olivia O'Brien

*****

Non se lo ricorda con precisione: potrebbe essere stato quando è andato a casa sua una sera in cui è andato a prenderla al lavoro senza avvisarla, oppure la sera dello zoo, o ancora quella del luna park        

Non se lo ricorda con precisione: potrebbe essere stato quando è andato a casa sua una sera in cui è andato a prenderla al lavoro senza avvisarla, oppure la sera dello zoo, o ancora quella del luna park. E comunque non ha davvero importanza il "quando"; ciò che conta davvero è il come, e lui quel momento lo ricorda alla perfezione.

Erano a casa di Matilde, lei era stanca, distrutta dalla giornata di lavoro e dalla bollente performance con Harry. Il cantante l'aveva lasciata lasciata a letto, dopo aver guardato e riguardato le loro foto appese sopra la testata del letto, e si era infilato in bagno, per una doccia rigenerante.

Quando era entrato nel piccolo stanzino non aveva potuto trattenere un enorme sorriso nel notare sul ripiano del lavandino la sua divisa da ospedale e il suo stetoscopio. Non aveva potuto resistere e l'aveva indossata, poi si era messo al collo lo stetoscopio ed era tornato in camera da letto.

Matilde si era messa a ridere quando l'aveva visto sulla soglia della porta, ma poi aveva notato che - anche se piuttosto stretta - era davvero sexy con la sua casacca ospedaliera.

«Sono la dottoressa Coser» Harry si era messo a imitare in maniera stupida la voce di Matilde, avvicinandosi al letto. «Dovrei sentirle il cuore» aveva continuato, salendo a carponi sul letto, per poi gattonare verso di lei, che però si era raggomitolata sotto al lenzuolo, come se avesse tentato di nascondersi.

«Dai, Mati, lo sai che sono bravo a "visitarti"» aveva affermato malizioso.

Una volta raggiunta le aveva abbassato il lenzuolo che lei stringeva al petto e le aveva appoggiato lo stetoscopio poco sopra il seno. Non aveva idea di dove poggiarlo con precisione, ma non gli serviva trovare il punto preciso, perché il cuore di Matilde aveva preso a battere così forte che avrebbe potuto sentirlo anche senza quello strumento.

Entrambi avevano colto quel momento: il battito accelerato non poteva mentire e nemmeno lo sguardo che si stavano scambiando.

«Lasciati guardare» aveva sussurrato Harry. «Lasciati ascoltare».

Matilde aveva chiuso gli occhi e si era arresa a lui, come succede ogni volta che Harry Styles è troppo vicino. Lui è l'unico a far vibrare ogni parte del suo corpo. L'unico in grado di far accelerare in quel modo il suo cuore. L'unico a farle spegnere la mente.

«È davvero questo che provi per me, Mati?» si era lasciato sfuggire Harry, una domanda che aveva riportato in fretta la rossa alla realtà, un realtà in Matilde è sempre stata impegnata a soffocare i sentimenti con tutte le sue energie.

E allora l'aveva baciato, l'aveva provocato, e avevano finito per fare di nuovo sesso. Non solo perché aveva voglia di lui, ma anche per distrarlo da quella domanda scomoda.

È stata una stupida associazione di idee: si era messo la cravatta al collo e aveva rivisto lo stetoscopio. A quel punto aveva deciso di restare senza cravatta e con la camicia sbottonata. Era così che aveva deciso di entrare in scena per quell'ospitata alla radio.

Matilde era tra il poco pubblico privilegiato che aveva avuto la possibilità di assistere allo show radiofonico: Peter aveva insistito affinché fosse presente, perché sperava che i due si chiarissero. La rossa gli ha raccontato del suo ultimo incontro con Harry, durante il quale aveva notato qualcosa di diverso, ma poi il cantante se n'era andato e lei aveva immaginato fosse tornato da Charlotte.

La verità era che Harry era sgattaiolato via prima che lei si svegliasse per paura di una sua reazione. Non sarebbe stata la prima volta che si lasciava andare ai sentimenti per poi rimangiarsi tutto solo qualche ora dopo. Non poteva più sopportare questo giro interminabile di montagne russe e aveva preso la via più facile: la fuga. Sperava che Matilde l'avrebbe richiamato, ma non era successo.

Ed era stata tutta questa situazione a ispirargli il brano che avrebbe suonato durante quell'esibizione: oltre a tre canzoni del suo album, voleva proporne una scritta da lui per un'altra cantante. Non era sicuro della presenza di Matilde, ma lo sperava con tutte le sue forze. Charlotte gli aveva ripetuto più volte che secondo lei, la rossa ci sarebbe stata - ne era convinta dopo che lui le aveva raccontato dell'incontro a casa di lei - ma Harry non ne era così convinto.

Durante il piccolo show aveva sorriso più volte a Charlotte - nonostante lei gli avesse detto di non farlo. Quando Harry aveva notato lo sguardo infastidito di Matilde a causa di quei sorrisi per la modella, si era convinto che la sua strategia stesse funzionando. Dopotutto, solo un paio di giorni prima, la rossa l'aveva portato a casa sua, si era presa cura di lui, e gli aveva chiesto di fare l'amore con lei. Avevano fatto un passo avanti ed era convinto che fosse dovuto al fatto di aver ottenuto qualcosa grazie all'intromissione di Charlotte nella loro pseudo relazione.

Tuttavia, la presenza di Charlotte non è stata affatto gradita dalla rossa, che poco prima dell'esibizione si è data da fare con cocktail e drink offerti agli ospiti VIP. Cassie ha tentato di contenere la sua euforia ingiustificata, mentre Lucas le allungava qualche shottino di nascosto.

Al momento della performance di Harry, Matilde era già piuttosto brilla, ma non le sono sfuggiti tutti i sorrisi che Harry ha rivolto alla modella.

«Poi qualcuno mi spiegherà che cos'ha tanto da ridere» afferma la rossa con evidente sarcasmo nella voce, dopo l'ennesimo sorriso di Harry per Charlotte.

«Beh, Mati, fossi in Styles riderei 
anche io se avessi una come Charlotte che mi aspetta dietro le quinte per farmi contento» la battuta di Lucas non è accolta come si aspettava e viene subito raggiunto da uno scappellotto di Cassie.

«Sei proprio un cretino» borbotta la mora.

«Ahia! Ma che ho detto?» si lamenta Lucas, portandosi una mano a strofinarsi la nuca.

Peter scuote la testa e prova a fermare Matilde che sta ordinando un altro drink.

«Mati, per favore, falla finita. Non 
hai niente da invidiarle» Peter tenta di rassicurarla.

«No, infatti. A parte due kilometri di gambe avvinghiate attorno a quell'idiota».

«Mati, Non sono importanti solo quelle» anche Cassie cerca di darle conforto, ma con scarsi risultati.

«Sì, sì, ho capito. E comunque non me ne frega niente» dichiara fredda, butta giù un altro sorso e sospira. «In fondo me lo sono voluto io» dice più a sé stessa.

I ragazzi si divertono durante lo show. Persino Matilde - ancora più alterata dall'alcol - balla, mentre continua a bere sotto lo sguardo di rimprovero di Peter. Quando Harry finisce la sua performance viene raggiunto dai due speakers/presentatori, i quali gli fanno molti complimenti. Lui è sempre sorridente, gentile, spiritoso, cosa che fa impazzire Matilde.

Uno dei due speaker gli fa notare che nell'ultimo periodo è più sorridente del solito e gli chiede se sia dovuto a 
qualcuno in particolare. Harry sorride. Guarda verso la sua destra e poi risponde.

«Sì, sono più sereno grazie a una persona speciale» dichiara con il sorriso sulle labbra.

«Oh, davvero? E possiamo sapere il suo nome?»

Matilde lo sa che quel tipo sta solo facendo il suo lavoro, eppure vorrebbe lo stesso avvicinarsi e fargli ingoiare il microfono, per aver posto a Harry quella stupida domanda.

Il cantante ridacchia. Poi, come 
se avvertisse la presenza di Mati e il suo sguardo fisso su di lui, guarda verso il fondo del locale e la vede.

E prende una decisione.

Una decisione che avrà di certo delle conseguenze. «Sì, certo. Charlotte» dichiara a sorpresa.

Matilde si irrigidisce e butta giù in un unico sorso il liquido colorato rimasto nel bicchiere. Al suo migliore amico non sfugge lo stato d'animo tormentato della rossa.

«Mati? Vuoi andare?» le domanda premuroso a bassa voce.

«No. Voglio essere lasciata in pace. Per favore» ribatte secca, restando con lo sguardo fisso sul cantante, la sua camicia sbottonata, e il suo sorriso che non sembra essere più dedicato a lei.

Harry scambia qualche altra battuta con i presentatori, spiegando che lui e Charlotte si stanno frequentando come amici, ma che lei lo fa stare davvero bene.

Al termine della breve intervista saluta e va dietro le quinte, diretto al suo camerino, inconsapevole del fatto che Matilde è partita come un treno per raggiungerlo. Un treno impazzito, senza freni, senza macchinista, lanciato a folle velocità sul suo obiettivo, e non importa chi o cosa travolgerà. Solo due giorni fa hanno condiviso un momento intenso, molto intimo. Attimi in cui erano molto vicini, e non solo a livello fisico, mentre ora è distante anni luce. Davvero l'ha solo usata?

È poco lucida, non è in sé, e si dirige a passo deciso verso i camerini. Non sa neanche lei come ma sia riuscita a passare inosservata, ma è arrivata indisturbata al suo camerino. Non appena arriva davanti alla porta col suo nome non ci pensa un attimo. La apre con decisione, per poi chiuderla con altrettanta forza, facendola sbattere.

Lui è di spalle e si sta asciugando il sudore con un asciugamano.

«Le mie congratulazioni, Styles» esordisce acida, con la voce alterata.

Harry chiude gli occhi, sospira, li riapre e si volta verso di lei.

«Che ci fai qui, Mati? Chi ti ha 
fatta passare?» il cantante parla a voce bassa e lenta.

Lei deglutisce nel vedere che ha la camicia aperta e per un attimo il suo sguardo si fissa sui suoi pettorali. Poi, torna a guardarlo negli occhi, quegli occhi che la guardano con freddezza.

«Siamo arrivati a questo? Davvero? Pensavo ti facesse piacere che una tua amica venisse a farti le sue 
congratulazioni per... come posso definirla? Ah, sì: la tua nuova conoscenza-barra-storia importante» spiega con uno sguardo furioso.

«È per questo che sei qui?» le chiede mantenendo basso il tono di voce.

«Sì, cioè no...» Matilde inizia a balbettare, le gira la testa, e non solo a causa dei numerosi bicchieri che ha svuotato nell'ultima ora.

Harry rimane immobile sul posto, con gli occhi freddi e la mascella serrata. «Deciditi, Mati. Cos'è? Neanche l'alcol ti aiuta a dire quello che veramente pensi?» perché lui l'ha vista bere, l'ha vista struggersi per tutta questa situazione, ma lo fa incazzare che si ostini a non dirgli ciò che davvero ha nel cuore.

La rossa trattiene a stento le lacrime. «Sei uno stronzo. Ecco cosa penso» esprime con rabbia qualcosa che non pensa, solo per la voglia di ferirlo, come lui ha ferito lei. Poi, alza il tono di voce. «Dici a me che non riesco a dire quello che penso e tu? Tu cosa ne sai di quello che penso? Credi di 
sapere tutto, vero?» lo sfida con lo sguardo e con la voce.

Harry le si avvicina e la guarda così intensamente da farle tremare le gambe. «Io non so nulla, Matilde, perché tu non mi parli. Non ho mai detto di sapere cosa pensi».

«Sul serio? E chi ha deciso che dovevamo rimanere amici con benefici? Eh? Chi ha detto 
"non ho bisogno di una storia seria e neanche tu, però ci facciamo del bene entrambi"? Io non volevo niente 
da te. Sono venuta qui per studiare, per specializzarmi...»

«Vuoi dare a me tutta la responsabilità?» Harry la interrompe alzando la voce, perché non ci sta a essere l'unico colpevole. «Cazzate, Matilde. Questa cosa andava bene anche a te, ma tu devi sempre blaterare e devi passare per la povera vittima. È questo che vuoi!? Okay: sì mi sono divertito con te, amica, e mi sembra che anche tu ti sia divertita? O no?» Anche Harry la sfida, alza la voce, cercando di spingerla a confessare ciò che continua a tenersi dentro.

Lei è vicinissima al corpo di lui. Ha gli occhi pieni di lacrime. Chiude le mani a pugno e li porta all'altezza del suo petto.

È così arrabbiata che batte i pugni sul suo torace. «Vaffanculo, Harry! Io non valevo la pena di una storia seria, vero? Mentre quella stangona di Charlotte sì?» Matilde urla, perché ha bisogno di far entrare più aria possibile nei polmoni, perché lui le toglie il fiato.

Harry le blocca i polsi. «Vedi di darti una calmata, Matilde. Non tollero queste tue scenate del cazzo» la rimprovera freddo.

«Scenate? Ma ti senti?» la rossa ha le braccia bloccate a mezz'aria, paralizzata sul posto dal suo sguardo di ghiaccio.

«Cosa vuoi, Matilde? Avanti, dimmi quello che pensi. Urla, se vuoi, ma dimmi cosa pensi» Harry abbassa la voce, i suoi occhi provano in ogni modo a leggerle dentro, ma lei non glielo permette. 

«Penso che sei uno stronzo. Che mi hai usata. Che ti odio. Che ti meriti Charlotte». È così arrabbiata che si divincola dalla presa di lui con uno strattone. Lo guarda negli occhi, con i suoi di un blu intenso pieni di lacrime.

«Matilde...»

Harry fa a malapena in tempo a pronunciare il suo nome che lei ha già aperto la porta ed è corsa via più in fretta che poteva.

Dovrebbe reagire, correrle dietro, ma poi cosa farebbe? Una scenata in mezzo a tutti? Perché di sicuro adesso Matilde non è disposta ad ascoltarlo, ma c'è una cosa che può fare per lei, affinché sia al sicuro.

Si volta, raggiunge la sedia sulla quale è appoggiata la sua giacca, afferra il cellulare dalla tasca interna e fa partire la chiamata.

«Ehi? Tutto bene?»

Non lo saluta, non ha tempo per i convenevoli. «Peter cerca Matilde, per favore. È appena uscita dal mio camerino correndo e non è del tutto lucida. Per favore... Fammi sapere». Poi, come se sentisse un grosso peso sulle spalle, si lascia scivolare lungo la parete e si siede sul pavimento, portandosi le mani tra i capelli, chiudendo gli occhi e respirando a mala pena.

Harry si è odiato per tutta la discussione in camerino, ma è certo che Matilde sia sul punto di cedere. Ha fatto l'amore con lui, gli ha fatto una piazzata che non avrebbe mai fatto prima. E non importa se gli ha dato dello stronzo, sta iniziando ad aprirsi. Potrebbe anche odiarlo, gli andrebbe bene lo stesso, perché è stanco di vederla reprimere tutte le emozioni. Il cuore di Matilde rischia di distruggersi se continuerà a soffocare ciò che prova e la missione che si è imposto Harry è quella di liberarla dalla prigionia che si è auto imposta.

Quando Peter lo richiama per dirgli che ha trovato Matilde e l'ha riportata a casa, non è lo stesso tranquillo. Forse ha esagerato, o forse è sulla strada giusta, ma comunque c'è un unico pensiero che gli manda a fuoco la testa: la paura di averla persa per sempre.

 Forse ha esagerato, o forse è sulla strada giusta, ma comunque c'è un unico pensiero che gli manda a fuoco la testa: la paura di averla persa per sempre        

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Non credevo di riuscire ad aggiornare stasera e invece ce l'ho fatta. Non so se voglio davvero commentare questo capitolo, soprattutto dopo aver letto lo spazio della mia socia stupendissima, che spiega tutto alla perfezione.

Ed eccoci qui... Harry e Matilde non sono riusciti a parlarsi. Lui dopo aver fatto l'amore con lei è fuggito, perché non riesce più a sopportare che lei si tiri indietro... Lei inizia in qualche modo a cedere... Sapere che Harry possa essere di qualcun'altra la fa impazzire... Lui continua il suo giochino con Charlotte per portarla al limite, perché ora lui ha assolutamente bisogno di una svolta, anche se questo significasse perderla... Io e la mia socia meravigliosa vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeeee niente grazie sempre per essere qu. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 41
*** Non negarti di amare ***


I don't ever ask you where you've been
Non ti ho mai chiesto dove sei stato

And I don't feel the need to know who you with
E non sento il bisogno di sapere con chi sei

can't even think straight but I can tell
non riesco neanche a pensare lucidamente, ma posso dire

That you were just with her
che tu eri solo con lei

And I'll still be a fool, I'm a fool for you
sono ancora una pazza, sono una pazza per te

“Just a Little bit of your heart”

Ariana Grande

*****

L'ha perso.

L'ha perso per sempre.

È questo che continua a pensare. Non riesce a smettere di farlo.

Da quando si è risvegliata a casa sua - dopo la sbronza - lo stato depressivo si è amplificato a livello tale da sentirsi costretta a chiamare l'ospedale e avvisare che non si sarebbe presentata al lavoro, inventando la scusa che era stata male durante la notte.

Matilde non ha la forza di affrontare il mondo, non oggi che ha la certezza che Harry ha scelto Charlotte. E la cosa peggiore è che è consapevole che parte di quella scelta sia dovuta al suo comportamento.

Non ha cambiato idea sul fatto che il cantante si stia comportando da stronzo, ma sa bene che in un rapporto le cose si fanno in due, e lei ha fatto la sua parte, distruggendo il cuore di Harry più volte.

Ha vagato per casa per ore: Peter ha insistito per farle compagnia, ma lei ha preferito restare sola. Immagina di essere stata una palla al piede per giorni, non vuole annoiarlo più di quanto non abbia fatto, perché la rossa è di pessima compagnia.

Quando si avvicina l'ora in cui sa che le prove del tour alle quali stanno partecipando Will e Sofia, decide di vestirsi e uscire di casa per raggiungere l'appartamento della cugina. Ha bisogno di parlare con lei come quando erano piccole, sente la necessità di distrarsi, e forse Sofia potrebbe fare al caso suo.

È Zayn che l'accoglie e la fa entrare.

«Ciao, Mati. Tutto bene?» le domanda, dopo aver visto la sua espressione tesa.

«Sì, Zayn, grazie. Sofia è già arrivata?» replica incerta, guardandosi intorno.

«Non ancora. Potrebbe tardare. Ultimamente si ferma più del solito. Sai, sono arrivati ai giorni delle prove generali, il lavoro è in aumento» le spiega, raggiungendola vicino al divano, dove Matilde si è accomodata. «Vuoi qualcosa da bere?»

«No, Zayn, grazie. Posso restare qui ad aspettarla?»

«Lo sai che puoi restare quanto vuoi» la rassicura, notando che è nervosa. «E so che vuoi parlare solo con Sofia, ma se hai bisogno io ci sono, anche questo dovresti saperlo».

Lei annuisce. «Grazie. Comunque, fai finta che io non ci sia. Continua pure a fare quello che stavi facendo».

«Va bene. Se hai bisogno non esitare a dirlo».

I due si sorridono e Zayn si allontana. Matilde afferra il suo telefono e torna a farsi del male guardando le foto di Harry e Charlotte – tutte le foto di Harry e Charlotte. Lo fa da quando ha aperto gli occhi quella mattina. È per questo che è finita per ritrovarsi raggomitolata sul divano di casa Malik, perché il suo stomaco e la sua testa sono divorati dall'ansia.

Zayn la osserva cercando di non dare nell'occhio, mentre è chiusa nel suo mondo, rannicchiata sul divano. Il cantante le passa davanti di tanto in tanto; le ha anche portato qualcosa da bere, senza dire assolutamente nulla, per lasciarle modo di parlare con i suoi tempi. Tuttavia, dopo un paio d'ore in cui lei sembrava assentarsi sempre di più, Zayn non ha resistito. Si è seduto sul tavolino di fronte a lei e le ha sorriso.

«Quando non riesco a esprimere qualcosa, scrivo una canzone. Se non riesci a dirlo a parole, dillo in musica». Zayn è a conoscenza del motivo per cui la rossa sta tanto male – Harry si è confidato con lui – ma vuole che sia Matilde a volerne parlare. Non vuole forzarla, ma prova a far sfogare un po' del suo malessere, perché lui sa cosa vuol dire tenersi tutto dentro.

Lo guarda per un attimo stranita, poi si ricorda che Zayn sa della sua passione per la musica, così si alza dal divano per andare a sedersi al piano, dove il cantante la raggiunge subito, prendendo posto accanto a lei.

Le note che si diffondono nell'ambiente sono quelle che le stanno torturando la mente nelle ultime ore, note di una canzone che le ha spezzato il cuore.

I don't ever ask you where you've been 
Non ti ho mai chiesto dove sei stato

And I don't feel the need to know who you're with 
E non sento il bisogno di sapere con chi sei

can't even think straight but I can tell 
non riesco neanche a pensare lucidamente, ma posso dire

That you were just with her 
che tu eri solo con lei

And I'll still be a fool, I'm a fool for you 
sono ancora una pazza, sono una pazza per te

Just a little bit of your heart 
Solo un po' del tuo cuore

Just a little bit of your heart 
Solo un po' del tuo cuore

Just a little bit of your heart is all I want 
Solo un po' del tuo cuore, è tutto ciò che voglio

Ed è struggente il modo in cui lei la sta suonando, lasciando sentire a Zayn tutto il suo dolore, al punto tale che, al termine del brano, lui la prende tra le braccia e lei si lascia andare a un pianto liberatorio, di cui aveva un estremo bisogno.

Ed è struggente il modo in cui lei la sta suonando, lasciando sentire a Zayn tutto il suo dolore, al punto tale che, al termine del brano, lui la prende tra le braccia e lei si lascia andare a un pianto liberatorio, di cui aveva un estremo bisogno

***

Non voleva. Lo sapeva che non avrebbe dovuto dare retta a Zayn, ma si era intestardito ad averla vinta e alla fine Matilde aveva ceduto: dopo lo sfogo al piano è riuscito a convincerla a unirsi a lui e Sofia per la cena a casa di Spencer e Cassie che hanno organizzato una serata in cui sapevano di ritrovare un po' tutti prima della partenza del tour di Beyoncé.

Sperava che dare retta al consiglio di Zayn non sarebbe stata una cosa così terribile: "quando hai paura di qualcosa devi affrontarla" le aveva detto con un sorriso. Aveva aggiunto che alla cena sarebbero stati presenti Harry e Charlotte e che lei avrebbe dovuto dimostrare di essere superiore e di essere andata avanti, "e dovresti far mangiare a Harry tutte le unghie per la rabbia di essersi perso una come te", aveva concluso con un sorriso che l'aveva convinta definitivamente ad accettare di partecipare alla serata.

Solo che restare seduta davanti a Harry, che non fa che sorridere alla super modella, che l'abbraccia a ogni occasione, le ha fatto perdere l'appetito e anche la pazienza.

E all'ennesimo bacio sulla guancia da parte del cantante, Matilde esplode: fa scivolare la sedia all'indietro, senza preoccuparsi del rumore prodotto sul pavimento, e si alza dal tavolo. Non fornisce spiegazioni a nessuno e si dirige svelta verso la porta d'ingresso. Il tempo di afferrare la maniglia e sente le sue mani sulle spalle. Lui la volta e la blocca contro il muro.

«Adesso basta» mormora Harry, sfiorando il corpo di Matilde con il suo.

«Basta, Harry? Davvero? Basta cosa? Il tuo amoreggiare continuo con Charlotte? Il tuo essere stronzo e sbattermi in faccia quanto tu sia felice? Cosa, Harry? Cosa?» Matilde non riesce a tenere moderato il volume della voce, che di certo arriva al resto del gruppo rimasto in sala da pranzo.

«Basta negare ogni cosa. Basta negarti quello che vuoi davvero. Basta scappare. Basta, Matilde. Basta». Harry invece non riesce quasi a parlare, come se fosse senza fiato.

«Avrei dovuto restare a guardare, forse?»

«È per questo che ti sei alzata? Perché non volevi più restare a guardare?»

«Non ti devo spiegazioni, Styles». Gli occhi di Matilde sono lucidi e si stanno appannando.

«Avanti, Mati. Stavi andando così bene. Perché ti sei alzata?» insiste, notando che la rossa è al limite. Gli basta così poco per riuscire a farla parlare.

«Lasciami andare» alza la voce, cercando di sfuggire alla sua presa, ma non ci riesce.

«Non fino a che mi avrai detto perché ti sei alzata». Harry insiste, non ha intenzione di mollare, perché è sicuro che stia per cedere. Lo sa, lo sente, glielo legge negli occhi. E si detesta per il modo in cui la sta spingendo nel vuoto, ma quello che Matilde non ha capito è che lui è pronto a salvarla, che nel vuoto non la lascerà mai cadere, perché lui sarà sempre al suo fianco.

Ed è ora che lo sappia.

«Io non ti devo dire un cazzo, Harry» ribatte con la voce che trema.

«Perché ti sei alzata?» ripete, con voce bassa.

«Harry...»

«Perché?»

«Vaffanculo!» sbotta urlando. «Vuoi sentire che ti desidero come non ho mai desiderato nessun altro? Che ti voglio come non ho mai voluto nessun altro? È questo che vuoi? Cosa vuoi sentirti dire, Harry? Che sono innamorata di te?»

E all'improvviso un fermo immagine: lei non respira, lui non sbatte le palpebre. Sono entrambi immobili, congelati dalle ultime parole di Matilde. La rossa non crede di averlo detto davvero. Il cantante non crede di averlo sentito.

Matilde sente fluire lentamente l'aria sulla sua lingua, giù per la gola, a invadere tutte le vie respiratorie. L'ossigeno torna al cervello e realizza ciò che gli ha confessato, facendosi prendere dal panico.

Ma anche Harry ha appena ripreso possesso delle sue facoltà. «E lo sei, Mati?» le sussurra.

Quelle parole le scivolano lentamente addosso sul suo cuore congelato, ma si fermano in un punto, dove c'è una minuscola crepa. Ed è lì che si infilano, allargando quella piccola spaccatura e penetrando all'interno, per arrivare dritte al centro, causando un incendio di dimensioni colossali.

«No. No, no, no, no, no» blatera con la voce incrinata, riuscendo a scivolare contro la parete e raggiungere la porta, dopo che Harry ha allentato la presa sui suoi polsi.

«Cazzo, no!» impreca il cantante, guardandola uscire dall'appartamento.

È un film visto e rivisto così tante volte, che Harry ha voglia di cambiarne il finale, perché Matilde che scappa e scompare portandosi via il suo cuore è un film che non gli piace.

La rincorre veloce giù per le scale. Riesce a raggiungerla quando è quasi nell'atrio. La ferma e la blocca di nuovo al muro, nella stessa posizione di poco fa.

 La ferma e la blocca di nuovo al muro, nella stessa posizione di poco fa

«Basta, Mati. Basta scappare» ripete in un sussurro.

Lascia andare i suoi polsi, non vuole costringerla. L'abbraccia e lei lo lascia fare.

«Non negartelo, Mati. Non negarti di amare» continua lui con un filo di fiato, sussurrando tra i suoi capelli.

Matilde solleva il viso e lo guarda negli occhi. Le è mancato così tanto e adesso sta rivedendo in quel verde brillante il suo Harry e si sente così sua che percepisce con chiarezza quel sentimento nel suo cuore.

«Non negarmi di...»

«Sì» quella piccola parola esce così in fretta dalla sua bocca che il cantante si blocca.

«Sì, cosa?» domanda con il cuore che batte forte e il respiro accelerato.

«Sì, sono innamorata di te» confessa tutto d'un fiato, sentendo il cuore finalmente leggero.

Lei trattiene il fiato, è come sospesa nel vuoto, ma dura giusto un attimo, il tempo che sul volto di Harry si apra un sorriso e si avvicini per sussurrarle direttamente sulle labbra.

«Dottoressa Coser... ora non puoi più negarmi di amarti...» Matilde va in apnea; il suo respiro se l'è rubato Harry con quell'affermazione. «Sì, hai capito benissimo» conferma, continuando a parlare sulle sue labbra, portando le mani a circondarle il viso. «Sono fottutamente innamorato di te».

Si guardano per un attimo, come a voler memorizzare quel momento, poi le loro labbra si uniscono in un bacio tanto dolce, ma profondo. Anche Matilde porta le mani sul viso di Harry, continuando a baciarlo come se avesse appena ritrovato la strada di casa. Le sue dita tra i capelli di lui, quelle di Harry sulle guance di lei. Si stanno respirando, si sono ritrovati, e hanno dimenticato tutto in un attimo.

«Andiamocene via. Nessuno sentirà la nostra mancanza» sussurra Harry, tornando a guardarla negli occhi, occhi nei quali legge la domanda che Matilde non ha il coraggio di porgli. «Nessuno, te lo assicuro, Mati. Ti spiegherò tutto, ma non adesso».

«Ma tu... lei...» balbetta la rossa in difficoltà.

«Non sto con Charlotte. Non ho mai avuto nessuna storia con lei, né con nessun'altra. Non ti avrei mai fatto una cosa del genere. Ho sempre voluto soltanto te. Sempre».

«Ma...» tenta di nuovo lei.

«Ti prego, Mati. Non ora. Non adesso che hai finalmente ammesso ciò che provi per me. Non voglio nessuno tra noi. Lascia che questo momento sia solo nostro». La rossa resta in silenzio, perché nemmeno lei vuole che qualcuno possa rovinare ciò che hanno raggiunto dopo tanta sofferenza. «Andiamocene via» ripete in un sussurro.

«Dovrei prendere la borsa, il telefono...»

«Le tue cose sono al sicuro a casa di Spencer e Cassie. Verrai a recuperarle domani. Adesso andiamocene. Ho bisogno di dirtelo. Non posso più tenermelo dentro, ma non voglio che sia qui, mentre sei arrabbiata».

«Io non... non sono più arrabbiata».

Harry le sorride. La bacia e le sorride ancora.

«E allora vieni via con me».

Matilde lo guarda, solleva lo sguardo verso la rampa delle scale, come se potesse vedere l'appartamento di Spencer e Cassie, poi torna a guardare i suoi occhi verdi brillanti e profondi.

E annuisce.

Harry la prende per mano e insieme raggiungono l'auto di lui, che manda un messaggio a Zayn, avvisandolo della loro fuga e durante il tragitto si sorridono in silenzio. Arrivati a destinazione quasi corrono su per le scale per raggiungere in fretta l'appartamento, dove si chiudono dentro senza dire nulla.

La bacia di nuovo. La bacia ancora. La bacia per lasciarla senza fiato. La bacia per recuperare tutto il tempo perso. La bacia perché le è mancata da morire.

Matilde si lascia finalmente andare, lo fa davvero, senza riserve. È sua, vuole che lui lo senta. Ha perso il controllo dei freni, adesso è in caduta libera, ma sa che lui è pronto ad afferrarla in qualsiasi momento.

I loro vestiti cadono uno dopo l'altro, lungo il percorso fino alla camera da letto. Finiscono sul materasso senza rendersene conto, perché non hanno ancora smesso di baciarsi, di toccarsi, di ritrovarsi.

E quando la sente completamente persa tra un gemito e il suo nome che Matilde continua a sussurrare, quando è del tutto abbandonata tra le sue braccia, quando lui si rende conto che finalmente lei si sta donando, è allora che si ferma e le accarezza il viso.

La rossa apre piano gli occhi, lo mette a fuoco, osservando l'espressione beata sul suo volto, un volto appena diventato il ritratto della felicità.

«Harry» sussurra di nuovo.

«Ti amo» ribatte lui, prima di baciarla.

E lei vorrebbe tanto dirgli che anche lei lo ama, che lo ama da impazzire, ma Harry continua a baciarla, a spingersi contro di lei, fino a quando affonda del tutto.

«Ti amo» ripete, muovendosi lento dentro di lei.

«Harry» riesce soltanto a sospirare e a dire il suo nome. Il suo cervello è del tutto fuori uso.

«Ti amo» continua, stringendola forte e spingendosi più in profondità.

«Harry» le sfugge tra un bacio e l'altro, con gli occhi chiusi, e il piacere che travolge ogni fibra del suo corpo.

«Ti amo» non fa che dirlo ogni volta che prende fiato.

«Harry». Il corpo di Matilde si tende come una corda di violino, andandogli incontro come può, stringendosi a lui con forza, che prende a muoversi con maggiore intensità.

«Ti amo» un altro sussurro, un altro bacio, un altro gemito, e un altro abbraccio.

«Harry...» le dita di Matilde affondando nei muscoli tesi di lui, che si spinge contro di lei ancora più forte, più profondamente, fino a che la sente lasciarsi andare al piacere intenso, così intenso da farle perdere il controllo totale. «Ti amo, Harry».

E a lui basta questo per prendersi ancora il suo respiro, i suoi gemiti, il suo corpo, il suo cuore, ogni cosa che lei è disposta a donargli.

«Ti amo» sussurra all'infinito, ad ogni spinta, ad ogni affondo. «Ti amo». Fatica a parlare, il fiato si spezza, e il corpo è teso. «Ti amo». Movimenti così intensi che li uniscono non solo fisicamente. «Ti amo». Il corpo di Harry si tende, lei si inarca di più per andargli incontro.

«Ti amo, Harry» sussurra la rossa. «Ti amo» ripete, permettendo anche a lui di lasciarsi andare.

Gli ultimi affondi, più profondi, più decisi, per poi crollare su di lei, che lo tiene stretto.

«Ti amo, cazzo» mormora con grinta prima di tornare a baciarla, facendola sorridere sulle sue labbra, labbra di cui ha intenzione di non fare a meno, perché quel bacio sembra non finire più, e a Matilde sta bene così.

Per quanto la riguarda, tutto quel momento potrebbe non finire più, anzi vorrebbe restare con lui, nel suo letto, per sempre, e dimenticarsi che fuori c'è un mondo.

Tanto, a lei, basta lui.
E a lui basta lei.

E a lui basta lei

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Ditemi che siete felici e sognanti come me. Ho adorato scrivere questo capitolo, ho sentito tutto il loro tormento, tormento che poi si è trasformato in ansia, per diventare stupore, meraviglia, e infine gioia pura.

Ce l'hanno fatta, si sono dichiarati e sono al settimo cielo. Non voglio rovinarvi il momento con le mie solite domande quindi mi TACCIO e vi lascio godere la dichiarazione d'amore più attesa di sempre.

E cosa devo dirvi di questo capitolo?!? Matilde crede di aver perso Harry per sempre... Zayn la farà sfogare e le sarà di grande aiuto...
Harry la provocherà, ma quando la vedrà fuggire di nuovo, allora non potrà più accettarlo... E finalmente... PEPPEPEPPEPPE PEPPEPEPPEPPE PEPPEPEPPEPPE
Ehmmmmm 😅 scusate... Direi che finalmente i nostri piccioncini ce l'hanno fatta... Ora stiamo a vedere come andranno le cose tra la dottoressa Coser e il bel Harry Styles... Io e la mia stupenda socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeeee niente, grazie sempre di essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

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Capitolo 42
*** Hai paura che scappi? ***


So you can drag me through hell
Quindi puoi trascinarmi attraverso l'Inferno

If it meant I could hold your hand
Se ciò significa che posso stringere la tua mano

I will follow you 'cause I'm under your spell
Io ti seguirò, perché sono sotto il tuo incantesimo

And you can throw me to the flames
E tu mi puoi gettare nelle fiamme

I will follow you, I will follow you
Ti seguirò, ti seguirò

"Follow you"

Bring me the Horizon

*****

Copriti, che ti si vede il cuore. E te lo fanno a pezzettini.

Copriti, perché la gente ti giudica, giudica tutto ciò che ha dimenticato.

Gli sbagli, i dubbi, i 20 anni. Nessuno li ricorda più.

Copriti, perché l'invidia è capace di uccidere.

I sentimenti, i successi, brucia tutto come un incendio appiccato in una ventosa giornata d'estate.

Copriti, perché la gente che ti vuole più bene finisce sempre per farti più male.

E copri chi ami da te stesso per lo stesso motivo.

Copriti e sfuggi alle regole di un mondo sbagliato.

Corri veloce, come fa il sole al tramonto. Lui sì che ha capito come sfuggire al freddo della notte.

***

Matilde non ricordava dove avesse letto quel brano, ma le era rimasto impresso a tal punto da renderlo suo, da farne il suo stile di vita. Perché era vero che le persone a cui aveva voluto più bene le avevano fatto più male in assoluto: sua madre, il suo ex, e anche Harry. Ed era vero che lei aveva fatto del male alle persone a cui aveva voluto più bene: suo padre, suo fratello, e anche Harry. E non importa se il dolore è stato causato in maniera involontaria: il dolore è dolore.

Coprirsi non era stato abbastanza, non con lui, che aveva divelto quella copertura con estrema facilità e lei si era ritrovata scoperta e impaurita. No. Terrorizzata. Tutte le sue difese erano crollate. Non era servito nascondersi, Harry l'aveva trovata e l'aveva riportata alla luce.

Nessuna protezione, nessuna maschera, solo Matilde e il suo cuore fragile, ma non era mai stata più felice di essere stata scoperta.

Lo guarda ed è così bello, del tutto rilassato, con la pelle scoperta e le macchie d'inchiostro a decorargli il corpo. Il volto sprofondato per metà nel cuscino, i capelli scompigliati, e l'espressione distesa, quasi sorridente.

Ha ancora paura, una paura folle: Harry rappresenta l'ignoto da cui è sempre scappata, da cui si è sempre nascosta, eppure non riesce a essere felice con nessun altro come quando è con lui. Tuttavia, la sua paura scompare in un angolo della sua mente quando Harry allunga una mano verso di lei, tastando il materasso alla ricerca del suo corpo, tenendo gli occhi chiusi. E quando la trova, le sue dita si stringono sulla sua coscia, invitandola ad avvicinarsi.

E lei sorride, mentre si muove tra le lenzuola per scivolare verso di lui. Non è scappata come fa il sole al tramonto: gli è rimasta accanto, nel suo letto. Risvegliarsi dopo una notte trascorsa a sussurrarsi "ti amo" non le ha fatto sentire il freddo che la notte portava sempre con sé.

«Ciao, dottoressa Coser» biascica Harry, con la voce impastata dal sonno.

«Ciao, Styles» risponde la ragazza, lasciandogli un bacio sulla guancia, un piccolo bacio che gli provoca un enorme sorriso.

«Perché mi hai svegliato?» domanda con voce roca, facendo risalire la mano dalla coscia al fianco, per poi avvicinarla a sé ancora di più.

«Non sono stata io. È stata la sveglia». Sveglia che lei ha impostato sul telefono di Harry, perché oggi deve necessariamente tornare al lavoro.

«Fanculo la sveglia» borbotta, girandosi su un fianco per poterla guardare.

Ed è uno spettacolo per lui, perché guardare quel sorriso dopo settimane lo rende l'uomo più felice del pianeta: i suoi lunghi capelli rossi sconvolti, il viso stanco, ma sereno, gli occhi blu che sorridono, e la sua pelle chiara ricoperta da lentiggini. Ed è tutta sua, completamente e totalmente sua.

«È questa la vita della dottoressa Coser, impara ad abituarti» lo rimprovera scherzando, ma lui non legge il rimprovero in quella parole, perché riesce a vederci solo una promessa per il futuro.

«Non puoi prenderti un giorno? Solo per oggi» domanda speranzoso.

«Non posso, Harry. Oggi devo assistere il dottor Perry in sala operatoria» gli racconta una mezza verità, perché è vero che ha un intervento chirurgico a cui assistere, ma non vuole rivelargli che si è appena assentata dal lavoro a causa del suo stato d'animo a pezzi. Non vuole rovinare un momento tanto bello, dopo averlo aspettato così tanto. «Ho una divisa pulita in ospedale, ma stasera devo passare a casa di Spencer e Cassie per recuperare la mia roba. Ti va di accompagnarmi?»

Lui sorride furbo. «Possiamo fare di meglio: ti accompagno al lavoro, passo io da Spencer a prendere la tua roba, e stasera torno a prenderti in ospedale. Poi mi inviterai a cena a casa tua per ringraziarmi».

Matilde sorride scuotendo la testa, si abbassa su di lui e lo bacia sulle labbra.

«Hai paura che scappi?» gli domanda divertita, portando una mano sul suo viso.

«Qualcosa del genere» ribatte ironico.

«Beh, potrei pensare la stessa cosa di te, sai?» Si stringe di più a lui, incrociando le gambe con le sue.

Harry avvolge la sua vita con un braccio, l'attira a sé, il suo viso sprofonda sul seno di lei e Matilde fa scorrere le dita tra i capelli di lui.

«Già, forse dovremmo fermarci» mormora sulla pelle della rossa. «Fermarci e restare» continua in un sussurro, come se le avesse appena rivelato un segreto a cui tiene moltissimo.

La mente di Matilde corre veloce, passando in rassegna ogni istante che hanno trascorso insieme, da quelli più intensi a quelli più tristi, da quelli più spensierati a quelli più introspettivi. Se dovesse contare le volte in cui è scappata dal loro rapporto, perderebbe presto il conto; non è mai rimasta, perché quando l'ha fatto il suo cuore si è spezzato.

Solo che lui è Harry, non può farle del male.

«Dove vuoi restare?» gli chiede con un filo di voce.

Harry sposta lentamente una mano, la fa scorrere lenta sul corpo nudo di Matilde e la fa risalire con la stessa lentezza, fino a raggiungere il centro del petto, dove appoggia delicato il palmo della mano.

«Qui... è qui che voglio restare».

«Harry...» mormora senza fiato.

Il cantante solleva il viso, non sposta la mano, le sorride e glielo ripete.

«Ti amo, Matilde. Non c'è altro posto in cui vorrei restare».

E lei li sente venire a galla tutti i sensi di colpa che ha nei suoi confronti. Sente come le stringono il cuore che lui sta proteggendo con la sua mano. Sente come le serrano la gola, incapace di dirgli che lo ama anche lei in un modo così intenso che ne è terrorizzata. Così, resta in silenzio, solo che certe cose non dette pesano come macigni.

«Harry... io...»

«Ti va se ne parliamo stasera a cena? Risponderò a tutte le tue domande. Ti racconterò ogni dettaglio, ogni giorno che ho trascorso lontano da te. E ti spiegherò la storia di Charlotte. Non hai niente da temere, Mati. Io ti amo. Lo sapevo da tempo, ma ne ho avuto la certezza durante la gita al lago. Non lo so cos'è cambiato quel giorno, so solo che quando ti guardavo sentivo che tutto era al posto giusto e allora l'ho capito».

«Cosa?» domanda Matilde, rapita dal suo breve discorso e dall'intensità con cui ha parlato.

«Qual era il posto giusto per fermarmi».

Harry le toglie il fiato, lo fa sempre, lo ha sempre fatto, anche quando lui non sapeva dell'esistenza della rossa. E quando la guarda in quel modo, tenendola stretta a sé, Matilde sa che anche lei ha trovato il posto giusto per fermarsi.

«Stai cercando di non farmi andare al lavoro?»

«Se funziona continuo» replica lui con un sorriso.

«Harry, tu sai quanto io tenga al mio lavoro, ma giuro che mi stai tentando» confessa sincera, perché ha troppa fame di lui, delle sue parole e dei suoi sentimenti.

Il cantante sorride e si sistema più comodo, poi riprende a parlare.

«Okay, mi concentro...»

«Falla finita. Non posso perdere un altro giorno» si lascia sfuggire ridendo.

«Un altro giorno? Hai perso un giorno di lavoro?» domanda sorpreso.

«Non... ne parliamo stasera» taglia corto la rossa.

«È a causa mia, vero?» il tono colpevole di Harry non le piace.

Anche lei si sistema più comoda, spostandosi su di lui per mettersi a cavalcioni sulle sue gambe. Gli circonda il viso con le mani e gli permette di leggerle negli occhi tutto quello che prova.

«Non ci siamo fatti sempre del bene, ma è passato. Stasera avremo la possibilità di parlare con calma, adesso non pensarci. Ieri sera te l'ho detto da arrabbiata, ma lo pensavo davvero: sei l'unico che ho mai voluto, l'unico che ho mai desiderato in questo modo così travolgente. Io ti amo, Harry. Ti amo come mai ho amato in vita mia».

Il tempo di terminare la frase, che Matilde si trova stretta in un abbraccio così avvolgente da sentirsi al sicuro dal resto del mondo.

Il cantante ha di nuovo il viso sprofondato sul corpo di lei, che lo stringe a sé come se non volesse lasciarlo andare mai più, ma poi la sveglia suona ancora. I due si allontanano per guardarsi negli occhi, si sorridono e Matilde riprende ad accarezzargli le guance leggermente ispide dalla ricrescita della barba.

«Devo davvero andare al lavoro, ma non vedo l'ora che torni a prendermi».

Harry sorride, con le mani fa forza sulla base della schiena della rossa, facendo sì che i loro corpi entrino in contatto.

«Penserai a me, oggi?» domanda malizioso.

«Harry, devo lavorare. Se penserò a te sarò continuamente distratta» replica la rossa allo stesso modo.

«Quindi è fuori discussione che possa mandarti messaggi hot?» la prende in giro, facendola ridere.

«Ti ricordo che il mio telefono è ancora a casa di Spencer. E smettila di mettermi in testa strane idee: ho bisogno di restare concentrata, devo fare bella figura con Perry».

«Ti avviso, Coser: sto iniziando a essere geloso del tuo capo» scherza, ma lei non ride, perché ha appena avuto un flash di un momento che vorrebbe solo cancellare.

«Adesso dobbiamo andare. Non voglio arrivare in ritardo».

«Agli ordini, dottoressa. Dimmi solo che abbiamo tempo per un caffè».

Lei ridacchia per la sua espressione da cucciolo smarrito. «Sembri quasi puccioso come Niall» lo prende in giro.

«Ehi, io so essere molto più puccioso di Niall, qualsiasi cosa voglia dire» si finge offeso, solo per ottenere un bacio da Matilde, che arriva subito.

«Non sarai mai puccioso come Niall, ma è anche per questo che ti amo».

Harry sorride compiaciuto.

«Okay, allora non mi interessa più essere puccioso. Tra l'altro sembra il nome di una malattia che provoca prurito» scherza, beccandosi un piccolo schiaffo sulla spalla dalla rossa, ma subito dopo lui fa forza e la solleva. Matilde finisce sotto di lui che la fa urlare per la sorpresa. «Non importa se non potrai leggere i miei messaggi, credo che ti scriverò lo stesso. Ho bisogno di ispirazione».

Matilde sorride, si sente la persona più felice del mondo, con il cuore che prende il volo e le farfalle nello stomaco. Perché quello che gli legge negli occhi è molto più di quanto ha mai immaginato in tutta la vita. Gli occhi verdi di Harry sono così profondi e limpidi che riesce a vedere con chiarezza tutto ciò che prova per lei, arrivando fino al suo cuore, alla sua anima, dove le ha concesso di entrare senza riserve.

«Va bene e io non vedrò l'ora di riavere il telefono per scoprire cosa mi hai scritto». Matilde allunga le braccia, incrocia le mani sulla sua nuca e lo tira a sé. «E non vedrò l'ora che finisca il turno» continua.

«Vado da Spencer a prendere le tue chiavi e resterò nel tuo appartamento. Ti farò trovare le cena pronta».

«Tu vuoi viziarmi, Styles».

«Molto più di quanto immagini».

«E io ti amo molto più di quanto immagini».

Un bacio, un altro, e un altro ancora, fino a che la sveglia suona di nuovo, ricordando loro che hanno procrastinato anche troppo ed è ora di andare. Matilde si dà giusto una rinfrescata, poi osserva gli indumenti che indossava la sera prima.

«Dovrai imparare a lasciare qui qualcosa di tuo» le fa notare Harry, osservando la sua espressione pensierosa. «Per oggi metti qualcosa di mio, se non vuoi rimettere quella camicia».

«I tuoi abiti urlano "sono di proprietà di Harry Styles"».

Il cantante conosce bene il pensiero di Matilde sulla notorietà e sul fatto che non voglia pubblicità: non farebbe bene al suo lavoro e lui comprende il suo punto di vista.

Harry afferra una t-shirt bianca in tinta unita e gliela mostra. «Questa urla "sono un'anonima maglietta che chiunque può avere nell'armadio". Può andare bene?» la prende in giro e lei ride.

«È tua, non può essere anonima nemmeno se lo volessi» gli fa notare, rubandola alle sue mani per indossarla. «Hai ragione: devo portarmi un cambio».

«Più di uno, Coser. Non voglio doverti riportare a casa perché non vuoi indossare magliette che urlano il mio nome».

«Falla finita».

Scherzano e ridono spensierati, avvicendandosi nel bagno e preparando il caffè come se fosse la quotidianità, come se l'avessero sempre fatto. Harry l'accompagna in tempo al lavoro, avvisa Spencer che sta passando per recuperare le cose di Matilde, poi si rinchiude nell'appartamento della rossa. Blocco da scrittura in mano, sdraiato sul suo divano, dove hanno fatto l'amore la prima volta. Penna tra le dita e le parole che escono da sole, senza che lui debba sforzarsi.

Put a price on emotion
dai un prezzo alle emozioni

I'm looking for something to buy
sto cercando qualcosa da comprare

You've got my devotion
hai la mia dedizione

You've got my devotionhai la mia dedizione

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Siamo tutta gioia e amore. Al risveglio dopo la dichiarazione nessuno è fuggito, anzi, sembra stiano facendo progetti a breve termine, come lasciare un cambio a casa dell'altro. Questo dà per scontato che le volte che resteranno a dormire l'uno a casa dell'altro potrebbero diventare frequenti. 

Come ho già anticipato sul mio profilo, questa è solo la prima parte del capitolo. Io ero troppo impaziente di farvelo leggere e voi troppo impazienti di leggerlo. "Oggi" ha vinto il sondaggio all'unanimità ed eccoci qui a pubblicare il loro risveglio.

La seconda parte sarà incentrata sulla cena a casa di Matilde. Che succederà? Saranno ancora così dolci e mielosi? (vi mancavano le mie domande piene di ANZIAH, eh?)

I nostri beniamini si godono il loro primo risveglio insieme... Sanno che non possono più fare a meno l'uno dell'altra... Entrambi devono all'altro alcune spiegazioni... Ma hanno tutta l'intenzione di viversi... E nel frattempo si godono la loro felicità.... Che dire... Beh io non direi nulla... Il capitolo è MERAVIGLIOSO così (grazie sempre socia Maga❤️)... Vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, arriverà presto anche la seconda parte. Intanto grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento. Buona lettura 😍

 

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Capitolo 43
*** Ti ho odiato tanto, perché ti amavo di più ***


How many times can I tell you
quante volte posso dirti

You're lovely just the way you are
sei bella così come sei

Don't let the world come and change you
Non lasciare che il mondo arrivi e ti cambi


[...]

Don't let them dim the light that shines in your eyes
non lasciare che offuschino la luce che brilla nei tuoi occhi

If only you could love yourself the way that I love you
se solo tu ti amassi nel modo in cui ti amo io

 

“The way that I love You”

Passenger

*****

Fuori tutti potevano guardarla, era bella come tante al mondo, dentro solo io potevo vederla, lei era unica magia improvvisa. Lei mi apparecchiava il suo sorriso sul viso e io riassaggiavo la vita.

Massimo Bisotti

*****

Sorridere a tutta faccia è il nuovo mood della dottoressa Coser.

Non può proprio smettere di farlo. Ha tentato un paio di volte di restare seria, ma le sue guance si sono ritrovate a stringersi quando le labbra si sono ripiegate all'insù senza che potesse comandarle. E tutto perché Harry non ha smesso di dirle quanto fosse noiosa per la sua puntualità, o per la sua pignoleria sul lavoro.

Nonostante i tentativi di sabotarla, l'ha comunque accompagnata in orario: Matilde è scesa dall'auto proprio davanti all'ingresso principale, non prima di averlo baciato almeno cinque o sei volte, facendolo ridere.

«Adesso scendi da questa macchina, prima che blocchi le serrature e ti riporti a casa» l'aveva avvisata Harry parlando sulla sua bocca, dopo l'ultimo bacio dal quale hanno fatto fatica a separarsi.

«Ti amo» aveva risposto Matilde con quel sorriso che non vuole saperne di sparire dal suo volto felice, e si è ritrovata a correre verso l'entrata dove è stata fermata da una voce che ha attirato la sua attenzione.

«Mati!»

La rossa si ferma poco prima delle porte scorrevoli e si volta, notando Stephanie che cammina svelta verso di lei.

«Puoi rallentare, Steph. Siamo in orario» la rassicura sorridendo.

«Credevo di aver fatto tardi. Ehi, è successo qualcosa?» le domanda osservandola con curiosità.

«Perché me lo chiedi?» Matilde fa la finta tonta, ma sa che a breve la bionda la costringerà a rivelarle tutto.

«Perché hai la faccia da "sono stata con Harry Styles"».

Matilde scoppia a ridere per quella affermazione, poi riprende a camminare, dirigendosi all'interno dell'ospedale con la collega alle calcagna.

«Perché? Ho la faccia diversa quando sto con lui?»

«Oh, sì... Merda, aspetta!» esclama la bionda, fermandosi al centro del corridoio, facendo bloccare anche Matilde. «Vuoi dire che il ragazzo tutto imbacuccato in pieno giugno, al volante dell'auto dalla quale ti ho vista scendere, era Harry Styles?»

«Shhh. Non vorrai che lo sappia tutto l'ospedale?» replica divertita Matilde.

«O mio Dio! Davvero?»

«Sì, davvero, Steph, ma preferirei che non lo sapesse mezzo mondo».

«Okay, hai ragione, scusa» Matilde riprende a camminare e la collega l'affianca in fretta. «Ma mi dirai i dettagli, giusto?»

Matilde sorride ancora di più. «Non ora. Perry si aspetta che io sia puntuale. Non voglio fare figuracce».

«Va bene. Allora stasera, alla fine del turno?» domanda speranzosa, seguendo la rossa negli spogliatoi.

A quel punto, Matilde si volta a guardarla, con quel sorriso che non smette di esistere sul suo volto e Stephanie capisce al volo ciò che intende.

«Lo vedi di nuovo?»

«In realtà ha detto che resterà tutto il giorno nel mio appartamento e mi farà trovare la cena pronta» rivela compiaciuta, aprendo l'armadietto per recuperare la divisa pulita.

«Oddio! Ma quando è successo tutto questo?»

La rossa scuote la testa, togliendosi la maglietta di Harry, che ripiega con cura osservando che potrebbe davvero sembra una qualunque maglietta, ma lei sa a chi appartiene. Per questo non può evitare di inspirarne il profumo, prima di infilarla nell'armadietto.

«Ti racconterò tutto, Steph, ma non adesso».

Matilde non vuole perdere tempo, e in realtà non ha molta voglia di condividere il suo momento speciale. Stephanie le è stata molto vicina nelle scorse settimane, è stata una vera amica e sa che merita qualche spiegazione, ma ora ha voglia di godersi quell'attimo di paradiso tutto per sé.

«D'accordo, ma non mi scappi» la minaccia scherzosamente.

Entrambe si preparano in fretta e prendono servizio. Matilde ha ancora quel sorriso quando arriva nello studio del dottor Perry, che la stava aspettando.

«Buongiorno, dottoressa Coser» e per Matilde è inevitabile ripensare al buongiorno che ha avuto un paio d'ore prima da Harry: le stesse parole che ha pronunciato il suo capo, ma che hanno avuto un effetto totalmente diverso.

«Buongiorno, dottor Perry».

«Sbaglio, o sei di ottimo umore stamattina?» le chiede, facendo il giro della scrivania per raggiungerla.

«Assisterò a un intervento complesso» ribatte, come se fosse il motivo di quell'espressione felice.

«Non credevo che una stenosi spinale lombare provocasse un tale sorriso».

«È che ho una grande opportunità e non voglio sprecarla» spiega tranquilla.

«Beh, vedrò di procurarmi altri interventi come questo, se posso vederti così sorridente». Matilde non ribatte, non ha argomenti che ha voglia di condividere con lui, così si limita al silenzio. «Okay, adesso andiamo. L'anestesista sta preparando il paziente, noi possiamo scendere in sala».

È con il cuore leggero, ma la mente concentrata, che Matilde si avvia a seguire il dottor Perry: per un po' dovrà smettere di pensare a Harry Styles, ma giusto un po'. Stasera lo troverà ad aspettarla e non potrebbe essere più felice di così.

***

Ha trascorso quasi tutto il turno in sala operatoria, talmente concentrata da non accorgersi del tempo che passava. Le ultime due ore le ha impiegate a visitare pazienti in pronto soccorso: non le è toccato niente di pesante e allo scadere delle sue ore non ha dovuto fermarsi più del necessario - e nemmeno ha voluto farlo, come spesso succedeva nei giorni precedenti.

Si è recata di corsa al suo armadietto, si è cambiata altrettanto in fretta e si è precipitata in corridoio per raggiungere l'uscita, ma è stata fermata davanti all'ascensore.

«Mati, noi stiamo uscendo a bere qualcosa. Vuoi unirti a noi?» Si volta a guardare il dottor Perry, che indossa un jeans e una camicia, e gli sorride.

«Grazie, ma ho già un impegno» spiega, premendo il pulsante di chiamata dell'ascensore.

«Chiunque sia puoi invitarlo» insiste Perry.

«Sarà per un'altra volta» taglia corto Matilde, entrando in ascensore «ma grazie lo stesso».

Le porte si chiudono, lui la saluta con una mano, e lei tira un sospiro di sollievo: non è la prima volta che declina un suo invito e ogni volta sente di non essere nel giusto. Al momento, però, non vuole pensarci, perché ha la necessità di convogliare tutte le sue energie su un'unica persona.

Arrivata al piano terra cammina svelta fino all'esterno e si guarda intorno, alla ricerca dell'auto di Harry, ma si ferma quando non la vede. Respira profondamente, per recuperare il fiato dalla breve corsa, poi resta ferma spostandosi di lato per lasciare libero il passaggio.

«Dannato telefono» impreca a denti stretti, maledicendo il fatto di non averlo con sé.

Passa poco più di un minuto, in cui Matilde inizia a pensare le cose più negative, perché non ha ancora realizzato del tutto che può pensare positivo. Inizia a domandarsi se Harry abbia cambiato idea, o se sia tornato da Charlotte, o se si sia pentito di...

Un colpo di clacson la distoglie dai suoi pensieri. Porta lo sguardo in avanti e il sorriso torna prepotente sulle sue labbra. Resta a guardarlo e il finestrino si abbassa.

«Pensi di salire?» Non se lo fa ripetere e apre la portiera per prendere posto sul sedile del passeggero. «Scusa se non mi hai trovato qui fuori, ma il tipo della sicurezza mi ha fatto spostare tre volte. Diceva che ostruivo il passaggio ai mezzi di soccorso» si lamenta il cantante, nascosto dagli occhiali da sole e il cappuccio della felpa.

«Non fa niente. Sei qui».

«Lo dici come se dubitassi che ci sarei stato».

«Non...» ridacchia e lo guarda: ha un sorriso meraviglioso e anche se non può vedere i suoi occhi, sa che sta sorridendo anche con quelli. «Scusa, è che sono stanca» mormora alla fine, non volendo parlargli ancora delle sue paure, perché non vuole farlo in macchina, in mezzo alla strada, e poi vuole la sua serata, la cena che lui le ha promesso nel suo appartamento.

«Allora metti la cintura che andiamo a casa, dottoressa». E non avrebbe potuto dirle cosa più bella.

A casa.

Riesce a rilassarsi durante il tragitto, la presenza di Harry è sempre un toccasana per lei. Il cantante si fa raccontare la sua giornata, si fa spiegare l'intervento anche se non ne capisce nulla, e Matilde adora condividere con lui il suo lavoro e Harry l'ha capito. Non gli importa sapere come avvenga "l'asportazione chirurgica degli elementi ossei posteriori che comprimono le radici nervose", quello che gli piace è sentire la passione nelle sue parole; adora la luce che ha in quegli occhi blu quando gli racconta come ha cauterizzato una vena, o come ha suturato una ferita. Cose al limite dei film horror per lui, ma che quando vengono raccontate da lei assumono tutto un altro aspetto.

Una volta a casa di Matilde, Harry resiste alla tentazione di seguirla nella doccia, perché "puzzo di disinfettante". L'ha aspettata a tavola dove lei l'ha raggiunto indossando un leggings e una maglietta.

La rossa non fa che ripetere di non aver mai mangiato niente di più buono e Harry ha continuato a ricordarle che si è limitato a scaldare un paio di piatti d'asporto, ma entrambi sanno che non era il contenuto del piatto ad essere così buono, perché la parte migliore della cena era condividere un momento che sarebbe appartenuto soltanto a loro.

Dopo aver riordinato il tavolo e buttato i contenitori vuoti si sono seduti sul divano, uno accanto all'altra, ma la distanza si è ridotta quasi subito: Harry ha fatto sollevare le gambe a Matilde e le ha fatte posare sulle sue. Ha posato le mani sulle cosce della rossa ed è rimasto con il busto ruotato verso di lei per guardarla.

«Tu che hai fatto oggi?» gli chiede, posando una mano sulla sua.

«Ho scritto» rivela con un sorriso soddisfatto.

«Davvero? Potrò dire che una canzone del tuo nuovo album è stata scritta a casa mia?» domanda divertita.

«Qualcosa del genere».

«Hai scritto anche quando eri a Londra?» Matilde sa che si sta addentrando in un terreno pericoloso, ma è un argomento che entrambi hanno necessità di affrontare.

«No, Mati. Non ho scritto nulla a Londra» confessa, tornando serio.

«Perché ci sei andato?» la rossa si lascia sfuggire quella domanda con un filo di voce. Ha paura di sentire la risposta, ma ha bisogno di saperlo.

«Perché sono stato un codardo. Ti ho dato un ultimatum e quando ho visto la foto di te e Niall, ho... ho avuto paura».

«Paura? Paura di cosa?»

«Paura di non essere all'altezza, Mati. Tu mi avevi lasciato in sospeso e l'ansia mi stava divorando. Stavo impazzendo per avere una risposta su noi due e tu te ne andavi in giro con Niall. E adesso lo so che era un ragionamento del cazzo, ma ero così fuori di me che ho reagito da stronzo».

È strano come Harry si senta allo stesso tempo sollevato perché sta tirando fuori ciò che l'ha fatto soffrire, ma colpevole per il suo comportamento e perché legge negli occhi di Matilde quanto le sue parole la facciano sentire a disagio.

«Mi hai sempre rimproverato di scappare davanti ai sentimenti e poi l'hai fatto tu». Quella di Matilde è una semplice constatazione, il suo intento non è quello di rimproverarlo, ma quello di capire e chiarirsi.

«Già, lo so. Potrei dire che mi dispiace all'infinito, ma so che non servirebbe a sistemare le cose».

«Cos'è successo a Londra?» la rossa gli pone quella domanda pur avendo il terrore di scoprire la risposta, perché se le ricorda tutte le foto che l'hanno visto protagonista di notti brave circondato da modelle sempre diverse.

«In un primo momento ho creduto che sparire per un po' mi avrebbe fatto bene: mi sono chiuso in casa e mi sono isolato dal mondo, ma più restavo da solo con me stesso, più sentivo un vuoto che mi faceva soffocare. Ho cominciato a uscire, credevo di riuscire a distrarmi, ma tu eri sempre qui» spiega, portandosi una mano alla testa «e dovevo farti uscire per riuscire a pensare con più lucidità. Credevo che l'alcol mi avrebbe aiutato, ma tu non te ne andavi mai».

Sono tante le informazioni che Matilde deve metabolizzare e il fatto che le immagini di lui con tante ragazze siano ancora ben vivide nella sua mente, non l'aiutano a essere razionale.

«Eppure, dalle foto che circolavano, sembravo l'ultimo dei tuoi pensieri».

«No, Mati» si affretta a precisare Harry, tornando a posare entrambe le mani sulle cosce della rossa. «Non ho fatto altro che pensare a te...»

«Sei andato a letto con qualcuna di loro?» gli domanda interrompendolo, e quel solo pensiero le ha fatto venire la nausea.

Nonostante non sia la prima volta che ha ipotizzato una situazione come quella, realizzare che possa essere avvenuta davvero le provoca un dolore al petto così intenso che le sembra di impazzire.

«No, Mati. Non l'ho mai nemmeno pensato. Ti ho già detto che non ti avrei mai fatto una cosa del genere. Da quando ti conosco tu sei stata l'unica» confessa sincero, tornando a sentirsi sollevato nel vedere lo sguardo più disteso di Matilde.

«E allora Charlotte?» gli crede, ma ha bisogno di conoscere ogni dettaglio.

«Charlotte non è niente di più che un'amica. Se all'inizio volevo solo smettere di pensare a te, quando ho raccontato a Charlotte di noi, lei mi ha fatto capire cosa mi stavo perdendo e allora ho avuto la stupida idea di farti ingelosire, perché non ho mai smesso di volerti, ma ero consapevole che con te non sarebbe bastato parlare. Tu sei così ostinata e caparbia, che quando ti metti in testa una cosa, non c'è niente che possa farti cambiare idea. C'è un solo modo per ottenere una tua reazione: sfidarti, spingerti oltre il limite, altrimenti non ti aprirai mai». Matilde non ribatte a quelle parole, perché è tutto vero e non è sorpresa di quanto lui sia riuscito a comprenderla.

«Scusa se non mi è facile crederti, ma mi tortura ancora oggi il ricordo di lei, a casa tua, con addosso la tua camicia bianca».

«Mi dispiace, davvero, quel momento non era previsto. Charlotte era passata da me per andare a una cena in cui farle da accompagnatore. Le ho offerto un drink prima di farmi una doccia e le ho sporcato il vestito, perché ero distratto a pensare a te. Ha chiamato qualcuno per farsi portare un abito pulito, ma le ho versato tutto il bicchiere sui capelli, così ho insistito perché si facesse una doccia prima di me. Quando mi hai portato quello spartito, Charlotte si stava vestendo nella camera degli ospiti e io avevo appena fatto la doccia. La nostra discussione è arrivata fino a lei, che ha pensato di forzare un po' la mano del nostro accordo e si è presentata davanti a te con addosso la mia camicia...»

«Accordo?» lo interrompe la rossa.

«Sì, ho costretto Charlotte ad assecondare questa stupida messinscena per spingerti a confessare che mi amavi. Mi dispiace, Mati. So di aver esagerato, ma non sapevo come altro fare. Non ho fatto che distruggermi il cervello nel tentativo di capire come farti confessare ciò che provavi per me, perché non ce la facevo più a starti lontano».

Matilde sembra assentarsi per qualche attimo. Harry non ha la forza a parlare, ha già fatto anche troppo. Si limita ad accarezzarle le cosce con un movimento delicato delle mani. Metabolizzare la confessione del cantante non è cosa da poco, ma nei giorni scorsi non ha mancato di farsi un esame di coscienza, e dopo aver colpevolizzato Harry per i suoi sbagli, si è resa conto che anche lei ne ha fatti, e non pochi.

«Ho la mia parte di responsabilità» rompe il silenzio a bassa voce, perché sta ammettendo di aver sbagliato, e non è cosa da poco per lei, perché si sta mettendo a nudo. «Ti ho dato filo da torcere, ti ho respinto ogni volta che potevo, e ho rifiutato l'idea di provare qualcosa per te perché soffrire di nuovo faceva troppa paura. Quando mi ero convinta a dare una possibilità al nostro rapporto tu sei sparito dall'altra parte dell'oceano e io ti ho odiato, Harry» rivela la rossa, sentendo lo stesso dolore al centro del petto, un dolore che arriva anche al cuore del cantante. «Ti ho odiato perché anche tu mi avevi deluso, te n'eri andato come ha fatto mia madre, come ha fatto il mio ex dopo che gli avevo confessato di amarlo. Tu mi hai inflitto uno dei dolori più grandi che abbia mai provato» rivela con la voce rotta. «E quando ho capito che un dolore così grande poteva essere causato solo da un amore ancora più grande, non sono più stata in grado di trattenerlo. Tutti i muri che avevo eretto a protezione del mio cuore hanno iniziato a danneggiarsi. Non riuscivo più a tenere insieme i pezzi e ho dovuto dirtelo».

Le parole di Matilde, nonostante siano cariche di dolore, sono la conferma che solo spingerla oltre il baratro avrebbe avuto qualche risultato. Se non fosse stata costretta non avrebbe rivelato i suoi sentimenti, ma questo non impedisce a Harry di sentire il suo dolore.

«Mi dispiace. Non volevo che soffrissi di nuovo».

Matilde porta entrambe le mani sul viso di Harry. Lo guarda dritto negli occhi, dove legge quel sentimento profondo che prova per lei, dove riesce ad arrivare alla sua anima ferita.

«Ti ho odiato tanto perché ti amavo di più. L'idea di perderti mi ha fatto andare fuori di testa. Saperti di un'altra mi ha distrutto, ma mi ha anche dato la forza di riuscire a dire quello che provo per te». Gli sorride per rassicurarlo, perché lo vede quanto sia perso.

«Non sono mai stato di un'altra, ne mai lo sarò. Ti amo così tanto che mi sono ritrovato in questa follia senza capire le conseguenze delle mie azioni». Per un attimo si ferma, lascia andare una piccola risata che però non ha niente di divertito.

«Perché ridi?»

«Un giorno Charlotte mi ha messo davanti alla possibilità che tu ti presentassi a qualche cena con un altro. Io le ho detto che ero sicuro che non l'avresti mai fatto, perché sei migliore di me».

Ed è come se Harry le avesse appena infilato una lama al centro del cuore, lasciandola lì in modo da farlo sanguinare fino a privarlo di ogni battito. Lei non è migliore di lui, tutt'altro, perché ha baciato un altro e non l'ha confessato. E la cosa peggiore è che non ha intenzione di farlo.

Troppa paura di rovinare ciò che sono riusciti a ottenere. Saperlo di un'altra l'ha fatta andare fuori di testa; perderlo dopo che hanno confessato di amarsi sarebbe insopportabile. Solo lei, Peter e Perry sanno cosa sia successo quella sera, Harry non ha modo di venire a saperlo. Matilde se ne convince, accantona in un angolo della sua mente quel dettaglio, come se non fosse mai avvenuto e torna a respirare.

«Non sono affatto migliore di te, Harry. Siamo due casini, ma ti amo, e riuscire a dirtelo è una delle cose più belle che mi potesse capitare nella vita» perché essere in grado di esternare i suoi sentimenti è qualcosa che credeva di non essere più in grado di fare. Invece è tornata a essere felice e vuole proteggere quella felicità a tutti i costi.

«Dimmelo ancora, dottoressa» mormora con un sorriso il cantante.

Anche Matilde torna a sorridere. «Ti amo, Harry. Ti amo così tanto che non m'importa se sei stato così stronzo» ridono entrambi a quell'affermazione. «Dio, quando ho visto Charlotte con quella camicia addosso volevo uccidervi» rivela alzando la voce.

«Per quel che può valere, si è scusata per aver esagerato e mi ha cazziato più volte, cercando di farmi desistere dal mio stupido piano di farti ingelosire, ma non potevo, non volevo farlo. Dovevo riuscirci...»

«E se non avesse funzionato?»

«Avrei provato qualcos'altro, fino a che avrei trovato il modo giusto per farti cedere» rivela con un sorriso.

«Ecco perché sei migliore di me. Perché hai sempre creduto in noi e perché hai fatto in modo che questo noi fosse possibile. Perché se non fossi stato così stronzo, oggi non saremmo qui e non potrei baciarti come se fossi solo mio».

Matilde lo bacia, lui sorride sulle sue labbra e l'aiuta a sollevarsi, per farla sedere a cavalcioni sulle sue gambe.

«Io sono solo tuo, Mati» sussurra sulle sue labbra. «E tu? Tu sei solo mia?»

«Solo tua, Harry» ribatte senza esitare.

«Quindi non saremo più amici?» domanda Harry con ironia e Matilde scuote la testa per dire no. «Possiamo dire di avere una relazione?» tenta cauto e la rossa fa cenno di sì. «Una vera relazione?» chiede di nuovo, ricevendo la stessa risposta da parte della ragazza. «E posso dirlo al mondo intero?» perché Harry non vede l'ora di vivere questa storia alla luce del sole e far sapere a tutti quanto sia felice.

«Magari per ora lo diciamo solo agli amici». Harry la osserva un po' confuso. «Ho bisogno di andarci piano ed essere travolta dai media non sarebbe d'aiuto, né a livello personale, né sul lavoro. Mi sto preparando per un esame importante e...»

«Smetti di blaterare, dottoressa» la interrompe con un sorriso. «Ho capito. Per ora lo terrò solo per me» afferma con un tono malizioso «ma prima o poi lo sapranno tutti, perché sono così felice che non posso tenerlo per me».

«Tu vuoi proprio farmi sentire orribile, vero Styles?»

«No. Io voglio farti sentire speciale, perché per me lo sei».

E lo sguardo che le regala le fa dimenticare il mondo intero, perché lui la fa sentire davvero speciale.

«Ti amo, Harry. Ti amo così tanto».

E non c'è bisogno di aggiungere altro al momento, perché Harry basta a Matilde e Matilde basta a Harry. Si amano, lo sanno, lo sentono, il resto può aspettare ancora un po'.

 Si amano, lo sanno, lo sentono, il resto può aspettare ancora un po'

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Quanto sono belli quando va tutto bene? Ormai è ufficiale: Harry e Matilde hanno fatto un grandissimo passo avanti. Una vera relazione: finalmente hanno parlato e stanno iniziando a comunicare. Entrambi hanno ammesso sbagli e colpe, insomma sembra davvero che siano cresciuti, ma noi sappiamo che c'è un'ombra che potrebbe oscurare il loro rapporto.

Ed eccoci qui a vivere un altra giornata dei nostri piccioncini... Lui la accompagna a lavoro in orario... Lei che non smette di sorridere...ma quando è in ospedale ritorna ad essere l'integerrima Dott.ssa Coser...su di loro aleggia l'ombra del Dott. Perry... Matilde a deciso di non dire nulla ad Harry di quel bacio... Finalmente i due si chiariscono... Harry confessa del suo piano comprendente Charlotte... Ma le dice anche che non ha pensato nessun'altra perché per lui esiste solo lei... Matilde ammette la sua parte di colpa... Insomma finalmente si dichiarano una coppia... Anche se per adesso lo terranno solo per loro... Io e la mia meravigliosa socia, questo capitolo è tutto merito suo ❤️(sei stata fantastica... Ti adoro) , vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️ ❤️ ❤️

Eeeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 44
*** Sono il fidanzato di Matilde ***


And all I can taste is this moment
E tutto ciò che riesco ad assaporare è questo momento

And all I can breathe is your life
E tutto ciò che riesco a respirare è la tua vita

And sooner or laterit's over
Perché prima o poi finisce

I Just don't wanna miss You tonight
Solo, non voglio perderti stanotte

“Iris”

Goo Goo Dolls

*****

È come tornare adolescente e vivere il sogno che aveva da ragazzina, quando seguiva il suo idolo e immaginava di conoscerlo, e lui si innamorasse di lei.

Ma è anche molto di più.

È come vivere le favole che sua madre le raccontava quando era bambina, quelle che si concludevano con il lieto fine e “vissero tutti felici e contenti”.

Ma non proprio, perché è ancora di più.

È quasi come essere arrivata in cima al mondo, puntare un dito in alto e toccare il cielo, mentre l'aria fresca le scompiglia i capelli e il sole riscalda il suo corpo.

Solo che è anche più di questo.

Perché Harry è tutte queste cose insieme e anche molto di più.

Matilde non ricorda quando è stata l'ultima volta che ha riso così tanto da avere il mal di pancia e le lacrime agli occhi, oppure l'ultima in cui si è sentita così felice da credere di avere una paresi alla faccia. O ancora quando è stata l'ultima volta in cui ha pensato che aveva una possibilità di avere tutto: il lavoro, l'amore e la felicità.

Perché da quando ha deciso di darsi quella chance tutto sta andando meglio di ciò che vissuto nei suoi sogni da bambina. Forse Harry non sarà il principe azzurro e lei non sarà la dolcissima Biancaneve, ma le piace impersonare la Bella e la Bestia nel suo piccolo castello dotato di letto a due piazze e angolo cottura.

Da quando hanno iniziato a frequentarsi come una vera coppia, Harry ha trascorso molto tempo nell'appartamento di Matilde: lei troppo impegnata dai turni in ospedale, lui molto più libero di lavorare dove preferisce – tranne qualche visita allo studio di registrazione. Hanno vissuto una settimana da sogno, chiusi nel loro castello, persi sotto le lenzuola, o a ridere davanti a qualche programma che non guardavano per davvero.

Hanno chiarito e discusso a lungo su Londra, sul loro atteggiamento e sui loro sentimenti. Hanno stabilito alcune regole che dovrebbero seguire: “dovrebbero” perché entrambi sanno quanto possano essere cocciuti e quando si mettono in testa una cosa è impossibile far cambiare loro idea.

Una cosa sui cui si sono trovati d'accordo è tenere segreta la loro relazione, almeno per il mondo. I loro amici ne sono a conoscenza, ma i due non sono ancora pronti alle interferenze esterne, soprattutto quelle che arriveranno dai media, dai social; e soprattutto Matilde.

Harry è stato subito concorde su questo punto perché conosce bene la sua rossa e sa che ulteriori pressioni potrebbero farle cambiare idea e tornare sui suoi passi: non può permetterlo, non ora che è davvero felice accanto alla ragazza di cui si è sinceramente innamorato.

Innamorato: lo è sul serio, perso come mai gli è capitato di sentirsi. E non è mai stato così felice di essersi perso.

Stasera, però, Harry aveva voglia di uscire e non hanno problemi a riguardo, perché sono stati visti molto spesso insieme: lei cugina di Sofia, che è fidanzata di Zayn Malik, che è amico di Harry. Insomma, essere vista a cena insieme in un locale non fa notizia, quindi sono tranquilli e rilassati, a godersi del buon vino che accompagna ottimi piatti.

«Non hai nessuna tonsillectomia da raccontarmi?» la prende in giro Harry.

«Primo: trovo divertente il fatto che tu conosca il nome tecnico di un intervento chirurgico».

«Mi sono dovuto documentare. Sai, non è facile avere a che fare con un'affascinante donna chirurgo». Matilde sorride scuotendo la testa. «Vai avanti».

«Secondo: un intervento di tonsillectomia non è previsto in chirurgia ortopedica. E terzo, pensavo di annoiarti con tutti quei termini scientifici».

«Annoiarmi? Scherzi? Avrei fatto il medico, se non avessi fatto il cantante» scherza divertito, bevendo un sorso di vino.

«Sei uno cretino, Styles».

Ridono, lo fanno da tutta la sera, da quando Harry è passato a prenderla a casa. E l'hanno fatto fino a ora, quando Matilde solleva lo sguardo e perde il sorriso. Nel locale è appena entrato un uomo che conosce bene, che avrebbe preferito non incontrare, soprattutto adesso che è con Harry.

Vorrebbe risultare invisibile, cambiarsi i connotati, spera in un attacco alieno, o in un'invasione di zombie e vampiri, o almeno che lui fosse colpito da temporanea cecità, e invece si volta proprio nella sua direzione ed è inevitabile per l'uomo non notare la chioma rossa di Matilde.

Si avvicina al loro tavolo, mentre Harry posa il bicchiere vuoto e si accorge dell'uomo che ha appena affiancato la sua rossa.

«Ciao, Matilde. Anche tu qui?» si rivolge alla ragazza, ignorando del tutto il cantante.

«Già» risponde a disagio.

«Lo so che te l'ho già detto, ma vorrei congratularmi ancora per oggi, in sala operatoria». Le sorride, un sorriso che dedica solo a lei.

«Beh, grazie di nuovo».

«E mi dispiace che tu sia sparita. È da un po' che non esci con noi» parla con voce vellutata, mentre Matilde sprofonda nell'imbarazzo e Harry che lo squadra come se potesse dargli fuoco.

«Ho avuto da fare» minimizza lei, voltando di poco lo sguardo verso Harry, ed è in quel momento che John sembra accorgersi del ragazzo seduto allo stesso tavolo di Matilde.

«Non mi presenti il tuo amico, Matilde?» domanda con un sorriso sfrontato.

Il cantante, che inizia ad avere istinti omicida, non dà modo alla rossa di ribattere e allunga una mano in direzione dell'uomo.

«Sono Harry Styles e sono il fidanzato di Matilde». Parla deciso, con lo sguardo fisso su di lui.

«Piacere di conoscerti, Harry. Matilde non mi aveva detto di essere fidanzata» fa notare con un sorriso. «Comunque, ora vi saluto. Vi auguro una buona serata». Sorride a entrambi, si allontana e non appena è fuori dal loro campo visivo Harry solleva una mano per chiamare il cameriere.

 Sorride a entrambi, si allontana e non appena è fuori dal loro campo visivo Harry solleva una mano per chiamare il cameriere

«Il conto, per favore».

«Harry?» Matilde lo richiama, ma lui non l'ascolta. «Harry» tenta di nuovo, solo che il cantante la ignora. «Harry guardami».

Arriva il conto, Harry paga e il cameriere li lascia di nuovo soli.

«Harry?»

Il cantante si alza e cammina a passo sicuro verso l'uscita. Matilde ci mette qualche secondo a realizzare ciò che sta succedendo e quando se ne rende conto, lo segue di corsa.

«Harry!» Lui non risponde e raggiunge l'auto. «Harry? Dove stai andando?»

«A casa» ribatte freddo, aprendo lo sportello.

«A casa? Ma perché?» La rossa sente salire l'ansia, il panico, eppure Harry non può aver capito qualcosa da quella breve conversazione. Oppure sì?

«Perché? Perché, Mati? Davvero? Eppure c'eri anche tu lì dentro» esclama arrabbiato, molto arrabbiato.

Certo, al dottor Perry piace molto Matilde e non fa nulla per nasconderlo. Anche Harry l'ha notato, ma questo non può essere il motivo per cui il suo fidanzato ha avuto questa reazione. Che sia perché Matilde non l'ha presentato?

Non può aver capito... non può saperlo...

La rossa non fa che ripetersi quelle parole nella testa, con il terrore che lui scopra di quel bacio e che la lasci di nuovo. Non può perderlo, non può. Non adesso che gli ha confessato di amarlo, che lui le ha detto di provare lo stesso. Non ora che sono finalmente felici.

«Quel tipo ha detto di non sapere che tu avessi un fidanzato» continua Harry. «Non m'interessa che abbia fatto finta di non sapere chi fossi, dato che era chiaro che lo sapesse, perché mentre mi stringeva la mano aveva quel sorrisino di merda sul volto che gli avrei tolto volentieri con un pugno. Quello che mi ha fatto incazzare è che non sapeva che fossi il tuo ragazzo».

«Ma ne abbiamo parlato, Harry, e tu eri d'accordo sul fatto che non uscisse troppo su di noi».

«Eravamo d'accordo che non uscisse troppo sui social, in pubblico, ma cazzo, Mati, quello è un tuo collega e non sapeva un cazzo».

È questo che l'ha ferito: il fatto di essere tenuto nascosto come una cosa di cui vergognarsi, perché è questa l'impressione che ha avuto mentre quel medico parlava con lei al loro tavolo.

«Veramente... lui... è il mio capo...» balbetta Matilde a disagio.

«Il tuo capo?» Harry alza la voce. «Wow, Mati, e quando volevi dirmi che hai un capo che assomiglia a un modello di Dolce & Gabbana, eh?».

All'improvviso il cantante sente di nuovo di essere inadeguato e tutte le parole di Joseph hanno un senso: un primario di ortopedia giovane, molto affascinante, di successo. Un uomo con cui Matilde avrebbe molto da condividere. Lui potrebbe offrirle tutta la stabilità che lui non può darle.

«Ti prego, Harry, non fare così».

«Così, come?»

«Non scappare» mormora lei a bassa voce.

«Non sto scappando. Come vedi sono ancora qui» ribatte freddo.

«Con il cuore non sei più qui. Resta con me, Harry». Allunga una mano verso la sua, che è rimasta ancorata allo sportello dell'auto.

Le dita di Harry sono rigide, tutto il suo corpo lo è, e anche il suo sguardo freddo. Non era così che aveva previsto di finire la serata, non con quell'ombra a pesargli sul cuore.

«Perché non gliel'hai detto?» Matilde lo guarda e resta in silenzio, perché non ha una risposta a quella domanda, non una che preveda di omettere quel bacio. «L'hai almeno detto a qualcuno dei tuoi colleghi?» Harry ha bisogno di sapere che lui non è un segreto di cui vergognarsi.

«Stephanie, Luise e Ross lo sanno». Adesso è il turno di Harry di restare in silenzio, mentre studia il suo sguardo, la sua espressione, alla ricerca dei sentimenti che prova per lui. «Mi dispiace. Se avessi immaginato che era così importante per te, gliel'avrei detto. Ho preferito parlarne solo con le persone di cui mi fido di più» spiega a bassa voce, per poi avvicinarsi a lui.

«Non ti fidi del tuo capo?»

«Non è questo, Harry. John è il mio capo, non parlo con lui di certe cose. Lo stimo a livello professionale e sto imparando molto lavorando al suo fianco, ma non siamo amici».

«Da come ha parlato sembrava il contrario. Pare che siate usciti spesso insieme».

«C'erano anche gli altri» precisa con aria sicura, sottolineando le parole con il tono di voce. «È stato quando eri a Londra. Stephanie e Luise hanno cercato di farmi uscire di casa quando non volevo vedere nessuno».

E il cantante si sente di nuovo in colpa, perché sa che è a causa sua se Matilde ha sofferto tanto nel periodo in cui ha messo un oceano tra loro. Si è reso conto di cos'abbia voluto dire per la rossa vedere le sue foto con diverse modelle, e anche se ne ha parlato con lei non è riuscito a farsi davvero un'idea precisa di cosa può esserle passato per la testa.

Le dita di Harry allentano la presa per spostarsi su quelle di Matilde. Ha fatto un disastro al cuore della rossa, ma c'è una piccola cosa a cui può rimediare.

«Non ti ho detto tutto» confessa Harry, lasciando Matilde a guardarlo confusa e anche un po' spaventata. «C'è una cosa che ho fatto a Londra, una cosa di cui non ti ho ancora parlato».

«Cosa?» Harry le ha garantito che non ha avuto alcuna storia con nessuna, dopo di lei, eppure non può fare a meno di temere quella rivelazione.

«Io... ho registrato una cosa... per te. Credevo che non te l'avrei mai fatta sentire, che non avrei mai avuto l'opportunità di farlo, perché non volevi più parlarmi. Invece vorrei che la sentissi».

Anche Harry ha abbassato il tono di voce, come se le avesse appena confessato una cosa molto personale che probabilmente non avrebbe mai rivelato a nessuno.

«Mi renderebbe molto felice sentire qualunque cosa tu abbia registrato». Matilde si sente molto più leggera e pensare che lui abbia fatto qualcosa per lei quando era a Londra le riempie il cuore di una gioia infinita.

«Allora andiamo».

«Adesso?» domanda sorpresa.

«Sì, adesso. Voglio che tu la senta adesso» mormora con un filo di voce, perché ha bisogno di mostrarle quello che sente, che lui era presente anche quando lei credeva che non lo fosse.

L'incursione di John Perry l'ha destabilizzato: si sente minacciato da quell'uomo di successo, bello, affascinante, ammirato da Matilde, con il quale condivide la passione per il suo lavoro. John sarebbe davvero l'uomo perfetto per lei, a dispetto della differenza di età, proprio come ripete continuamente Joseph.

Tuttavia, in questo momento non vuole pensarci. Salgono in macchina e raggiungono il suo appartamento restando in silenzio, guardandosi di tanto in tanto. Una volta arrivati, Harry recupera una pennetta USB da una cassetto, apre il notebook, inserisce la chiavetta e apre una cartella. Matilde non perde nemmeno un gesto, percependo l'agitazione di Harry. Gli si avvicina e lo abbraccia da dietro, proprio mentre lui fa partire la canzone.

La rossa resta immobile, trattiene il respiro, perché riconosce quel brano dalle prime note: si tratta di True degli Spandau Ballet, la canzone dei suoi genitori di cui lei gli aveva parlato nel giorno dell'anniversario della morte di sua madre, ma cantata dalla voce di Harry.

È un colpo al cuore pazzesco. Gli amori più importanti della sua vita racchiusi in pochi minuti, nelle parole che ha ascoltato così tante volte che le ha imparate a memoria. Harry si volta nel suo abbraccio, posa le mani sui suoi fianchi e la stringe a sé. È un momento troppo intenso e Matilde non riesce a reggere il suo sguardo. Poggia il viso sul suo petto e si lascia cullare dai movimenti lenti di Harry. E mentre ballano quella canzone, così stretti da non capire dove finisce uno e inizia l'altra, mentre la rossa sente il cuore di Harry battere forte, lei non può trattenere quelle parole che premono sulla punta della sua lingua.

«Io non ti merito, Harry» mormora a bassa voce.

«Tu meriti molto di più, piccola selvaggia. Spero solo di essere all'altezza».

E lei si stringe più forte al corpo di lui.

«Tu non hai idea di che uomo straordinario sei. Sono io che non sono all'altezza».

Harry si scosta appena e le afferra il viso tra le mani.

«Smettila, Mati. Io ti amo e questo non cambierà mai, in alcun modo, qualunque cosa tu faccia».

E lei non ha altri argomenti con cui ribattere, perciò si fionda sulle sue labbra per zittirlo, per fargli sentire ciò che prova per lui, per respirarlo, perché Harry è la sua aria e se lo perdesse il rischio è quello di soffocare.

«Ti amo, Harry... io... ti amo...»

E un altro bacio a raccogliere la sofferenza, l'amore e tutti gli altri sentimenti che hanno tenuto rinchiusi nel loro cuore, e che ora hanno bisogno di venir fuori, perché non possono più trattenerli. Il loro amore è così forte, così potente, che li travolge ogni volta.

Ogni fottutissima volta.

Ogni fottutissima volta

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Ed ecco che Harry ha conosciuto il famoso dottor John Perry, il capo di Matilde. Il nostro Harry non ha preso benissimo il fatto che la sua rossa non abbia messo in chiaro con l'affascinante dottore che è fidanzata. Insomma, Harry ricomincia con le sue paranoie, accentuate dalle parole di Joseph che gli girano sempre per la testa. Ma quanto è carino il gesto che ha fatto per Mati? Ha registrato la cover di “True” solo per lei, mentre la rossa non fa che insabbiare vigliaccamente quel bacio.

I nostri Harry e Matilde si stanno godendo la loro vita di coppia...sopratutto Matilde non smette di sorridere e si gode la sua favola... I due hanno deciso di non rendere pubblica la loro relazione ma di comunicarlo solo alle persone più vicine e a cui vogliono bene. Harry fa la conoscenza del vostro amato Dott. Perry... Si incazza per il fatto che Matilde non gli avesse detto che fosse fidanzata... E tutte le sue insicurezze tornano a galla... Lui torna a sentirsi inadeguato... Lei ha paura che lui scopra quel bacio.... Sarà solo una nuvola passeggera? Io e la mia meravigliosa socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento.... Grazie sempre di esserci ❤️ ❤️ ❤️

Eeeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

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Capitolo 45
*** Ho una cosa per te ***


You and I were meant to be
Tu e io eravamo destinati a stare insieme

Ain't no doubt about it
Non ci sono dubbi a riguardo

No way to hide that sort of thing
Non c'è modo di nascondersi da quel genere di cose

"Burning bridges"

OneRepublic

*****

Di solito si creano canzoni d'amore quando si ha bisogno di superare una rottura, o un momento difficile. Harry l'ha fatto questo, ma scrivere e creare canzoni gli viene facile anche in un momento sereno e felice come quello che sta vivendo.

È con il sorriso sulle labbra che guarda Zayn e Niall che entrano nello studio di registrazione: li ha invitati per far sentire loro qualcosa del nuovo disco, per condividere ciò che ha realizzato. È fiero del suo lavoro perché lo rispecchia totalmente e non vede l'ora di vederlo completato.

Dopo aver salutato Charlotte – che è tornata a Londra dopo aver portato a termine tutti i suoi impegni – quel capitolo della loro storia è stato accantonato definitivamente. Charlotte si è scusata con Matilde, la quale ha preso sportivamente la cosa, finendo per riderci su insieme alla modella. Forse non diventeranno amiche, ma di certo non le salterà alla gola se dovesse incontrarla un'altra volta.

«Allora, amico, cosa ci fai sentire?» domanda Niall, dopo aver preso posto sul divanetto.

«Ditemi cosa ne pensate» dice ai due, porgendo loro i fogli sui quali c'è scritto il testo e le note.

Harry fa partire la base registrata e attacca il primo verso. Zayn ridacchia e scuote leggermente la testa nel sentire le prime parole, perché capisce subito di chi parla quella canzone. E i versi successivi non fanno che confermare la sua prima impressione. Il ritmo è orecchiabile, il ritornello divertente, e i due amici si fanno coinvolgere da Harry e accennano insieme a lui il ritornello, divertendosi a cantare insieme come ai vecchi tempi.

Al termine del brano, Zayn non può proprio esimersi dal prenderlo in giro. «Cazzo, amico, hai scritto un intero album su di lei» esclama divertito, lasciando andare una fragorosa risata.

«Ma vaffanculo» ribatte Harry ridendo.

Ed è così che trascorrono il pomeriggio, ridendo come quando avevano sedici anni e non avevano idea di cosa li aspettasse.

***

Harry si muove sicuro per casa, assaggiando qua e là le pietanze quasi pronte. Stanno vivendo settimane tranquille, scandite dal ritmo del lavoro di Matilde, dai suoi giorni di studio ai quali il cantante sta cercando di far combaciare i propri impegni lavorativi, che sono più flessibili rispetto a quelli della rossa.

Sono sereni e lui aveva voglia di fare qualcosa per lei. Così, ha organizzato una cena a casa sua per farla rilassare – dato che oggi ha avuto un doppio turno – e ha anche comprato una cosa speciale per il dopo cena.

Quando Matilde arriva lui è ancora impegnato con la preparazione.

«Ehi». Si salutano con un bacio veloce. «Puzzo di ospedale da far schifo, ho bisogno di una doccia» si lamenta divertita Matilde, posando le sue cose sul divano.

«Sai dov'è» ribatte Harry. «Io finisco di preparare. Niall e Zayn mi hanno fatto stare fino a tardi allo studio» spiega, tornando in cucina.

«Siete stati insieme?»

«Sì, gli ho fatto sentire qualcosa dell'album nuovo».

«E io quando potrò sentire qualcosa?» domanda furba, togliendosi le scarpe per lasciarle all'ingresso.

«Magari più tardi, se ti comporterai bene».

«Non credo di volermi comportare bene stasera».

«Sparisci da qui, prima che lasci bruciare la cena».

Matilde sorride, Harry anche, poi la rossa sparisce in bagno e il cantante porta a termine la cena, che impiatta giusto in tempo per il ritorno della ragazza, che prendo posto a tavola di fronte a lui.

«Dimmi che è uscito il video».

Harry la guarda con un gran sorriso: Matilde si riferisce a un video che lo vede protagonista insieme a un'altra cantante, quando è stato ospite a una sua esibizione. La rossa non vede l'ora di vederlo perché lui gliene aveva parlato con tanto entusiasmo.

«Solo se prima finisci la cena, perché sono sicuro che non hai nemmeno pranzato» la rimprovera con affetto, e quando Matilde sta per ribattere lo sguardo di lui le fa morire le parole in gola. «Ecco, brava, non dire niente. Lo so che ho ragione».

Harry ormai la conosce bene ed è certo che lei abbia saltato il pasto.

«Ho assistito Perry in un intervento durato sette ore, non ho proprio avuto tempo di mangiare» commenta, infilandosi in bocca una forchettata di pasta.

«Ho capito, ma adesso mangia». Il cantante tronca il discorso, perché di avere Perry tra loro due non ne ha alcuna intenzione.

Cambia discorso, raccontandole del suo pomeriggio in studio, mentre lei lo ascolta con attenzione. Ridono, ricordano qualche aneddoto della band, poi Matilde lo aiuta a riordinare la cucina, impaziente di sedersi sul divano a guardare quel video.

Matilde prende posto davanti al televisore, sedendosi sul bordo della seduta con i gomiti appoggiati sulle ginocchia. Harry accende lo schermo e apre YouTube, per poi far partire il video che tanto attende la rossa.

Il cantante si siede accanto a lei, perdendosi a osservare l'espressione di pura gioia che vede nei suoi occhi blu. È una gioia contagiosa, che arriva fino a lui. Non si è mai entusiasmato in quel modo nel rivedersi in qualche video, ma stavolta l'euforia che respira seduto accanto a Matilde fa in modo che anche lui sia impaziente di rivivere quel momento in cui, in realtà, si è davvero divertito.

Harry ha impostato il volume alto e quando il video parte il salone viene riempito dai fischi e dagli applausi. Subito dopo la voce di Lizzo che parla ai suoi fan che non smettono di urlare. Matilde è più che attenta e lo sguardo di Harry va dallo schermo al volto della rossa, che non ha occhi che per le immagini che scorrono davanti a loro. I secondi passano e lei ha gli occhi fissi sullo schermo; la musica parte, Lizzo parla ancora un attimo e poi lo presenta: viene accolto da un boato e lui entra in scena iniziando subito a cantare "Juice".

Il sorriso di Matilde diventa enorme, ed è su quello che Harry tiene gli occhi. L'ha vista sorridere tante volte, per tanti motivi diversi, ma quando si tratta di lui il sorriso della rossa è speciale. E forse Harry non sa che ogni volta che Matilde conosce un piccolo pezzettino di lui se ne innamora sempre di più.

E questo momento non ha fatto eccezione: vederlo divertirsi facendo il lavoro che ama, vederlo sorridere mentre ascolta la sua voce, la fa innamorare di lui ancora una volta. Lo guarda muoversi, ballare e sente l'irrefrenabile voglia di muoversi con lui allo stesso ritmo. Lo sguardo le cade sulle fossette, quasi sempre in evidenza, o perché sorride, o a causa del movimento della sua bocca mentre canta. Percepisce la sua grinta, la sua spensieratezza e pensa che non l'ha mai visto così rilassato e disteso come in questa esibizione.

«Dio, sei bellissimo, Harry» commenta Matilde ad alta voce, incapace di trattenere ancora per sé quel pensiero. «La tua espressione è così felice e il tuo sorriso è così bello».

E più il video va avanti, meno Matilde riesce a stare ferma, invogliata dal ritmo della canzone e dalla sua allegria. E quando arriva al termine lei si volta a guardarlo.

«Possiamo rivederlo?» gli domanda, felice come una bambina e lui non può certo negarglielo. Harry riavvia il video e torna a sedersi accanto a lei, e quando le immagini ripropongono il ritornello lei lo guarda ancora.

«Vuoi farlo?» le domanda Harry, cercando di interpretare la richiesta che legge nei suoi occhi blu.

«Lo faresti con me?»

Il cantante ride e scuote la testa, ma si mette comunque in piedi porgendo una mano a Matilde.

«Forza».

E quando arriva il ritornello, entrambi sollevano le braccia e si muovono da destra a sinistra e viceversa, mentre cantano e ridono. Lo fanno per tutto il video: Harry si lascia trasportare completamente da lei, sentendosi felice come poche volte lo è stato in vita sua.

Alla fine scoppiano a ridere, lasciandosi cadere sul divano.

«Sei davvero bellissimo» ripete Matilde, fermandosi a guardarlo.

«Vorrai dire un cretino» ironizza lui.

«Non mi riferisco solo al tuo aspetto: tu sei bello tutto, bello per davvero. Il tuo cuore è bellissimo».

«No» ribatte lui, portando una mano sul viso di lei. «Il mio cuore è tuo». Poi la bacia, un bacio dolce, lento, come a voler riassaporare le sue labbra.

«Ti amo» sussurra lei sulla sua bocca. «E ho sete». Ride.

«Ho una cosa per te».

Matilde lo guarda alzarsi in piedi, mentre si dirige verso il frigo. Lo osserva curiosa, poi sorride di più quando lo vede tornare con due piatti contenenti due grandi fette d'anguria.

«Ecco perché mi piace l'estate» esclama la rossa, sedendosi per terra davanti al tavolino del salotto dove Harry ha posato i piatti.

Non è un caso che le abbia proposto proprio quel frutto; è vero che è uno dei frutti preferiti di Matilde, ma c'è un altro motivo. Nel pomeriggio, quando ha fatto sentire la canzone a Zayn e Niall, ha avuto davanti a sé l'immagine di lei con quel frutto tra le labbra, rosso come lei. Quando l'ha scritta era tutto solo un'idea, adesso può far diventare realtà le sue parole, le sue fantasie, e non poteva rinunciarci.

«È buonissima, Harry» commenta a bocca piena.

«Come si chiama in italiano?» le domanda, osservandola sbrodolarsi con la fetta ancora tra le dita.

«Davvero?»

«Dai, insegnami qualcosa».

E mentre Matilde cerca di insegnare a Harry qualche parola in italiano e lui tenta di pronunciare tutto nella maniera corretta, non fanno che ridere e avvicinarsi sempre di più. L'anguria che lei ha in mano finisce nella bocca di lui e viceversa. Ridono perché riescono a sporcarsi ovunque, come due bambini, e quando i loro corpi sono così vicini da sentire il profumo l'uno dell'altra le risate si trasformano in sorrisi, i sorrisi in sguardi e gli sguardi in baci al sapore d'anguria.

E non importa se le mani sono appiccicose, se uno dei piatti vuoti è appena caduto sul tappeto sporcandolo, perché Harry ha urtato il tavolino per raggiungere Matilde. E non ha importanza nemmeno il telefono di Matilde che suona, perché nessuno lo sente, o i video di YouTube che continuano a scorrere senza che nessuno li guardi, perché adesso Harry e Matilde sono nel loro mondo, un mondo fatto di baci e nomi sussurrati, di "ti amo" e di carezze sempre più invadenti, di vestiti che sono di troppo e di mani che si cercano.

Harry la stringe a sé, portando la sua bocca vicino all'orecchio di Matilde, per canticchiare sottovoce un piccolo verso di quella canzone che ha voglia di trasformare in realtà.

Breathe me in

Inspirami

Breathe me out

Espirami

I don't know if I could ever go without

non so se potrei mai farne a meno

I'm just thinking out loud

sto solo pensando ad alta voce

I don't know if I could ever go without

non so se potrei mai farne a meno

«Sono in estasi di zucchero d'anguria».

Perché loro si appartengono da sempre, da quando lei è riuscita a infilarsi in quel backstage e hanno fatto un foto insieme, da quando i loro occhi si sono incrociati quella sera. E a dispetto di tutte le circostanze che hanno remato loro contro: il tempo, la distanza, le circostanze, le loro vite stesse. Adesso sono insieme, felici e si amano davvero.

E come per un meraviglioso scherzo del destino, YouTube propone "If I could fly", la vera colonna sonora della loro vita e Harry non può evitare di dirglielo ancora.

«Solo per i tuoi occhi».

E Matilde non può evitare di innamorarsi ancora di lui, prima di chiudere gli occhi e lasciarsi andare al contatto dei loro corpi in fiamme.

 

E Matilde non può evitare di innamorarsi ancora di lui, prima di chiudere gli occhi e lasciarsi andare al contatto dei loro corpi in fiamme

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Capitolino soft e molto dolce. I due stanno entrando sempre più in sintonia, si divertono e ridono spensierati. Harry addirittura le canta un verso della canzone che ha scritto per lei (chissà se Matilde ci ha capito qualcosa o era troppo presa dalla voce sussurrata di Harry all'orecchio, per capirci qualcosa 😂).

Quindi, le cose stanno andando bene, ma non trovate che sia tutto troppo calmo? Non so, io sento odore di tempesta, voi no? Bah, forse mi sto sbagliando...

Signore... Un capitolo dolce e zuccheroso...pieno di Amore...quello che c'è tra Harry e Mati... Una giornata tranquilla... Una cena che lui prepara per lei...la condivisione di quello che hanno fatto...risate...passi di danza...un'anguria...e soprattutto loro due...che non riescono più a smettere di dirsi quanto si amano.... Io semplicemente li adoro.... ❤️
Io e la mia socia meravigliosa vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️❤️❤️

Eeeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

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Capitolo 46
*** Clown per un giorno ***


Could have had it all
Potevamo avere tutto

Rolling in the deep
Rotolando nel profondo

You had my heart inside of your hands
Avevi il mio cuore nelle tue mani

But you played it with a beating
E hai giocato con il suo battito

"Rolling in the deep"

Adele

*****

Perfezione.

Non c'è altra parola che possa descrivere in maniera abbastanza adeguata il periodo che sta vivendo.

Harry si sveglia la mattina con il sorriso e prosegue il resto della giornata con lo stesso stato d'animo: il lavoro o qualsiasi altra attività debba svolgere gli sembra molto più leggera del solito. Ma questo è solo grazie al suo umore, al suo livello di felicità che è ormai arrivato così in alto che non ha più paura di cadere in basso.

Stamattina ha un pensiero in più a renderlo sorridente: il risveglio a sorpresa che ha in mente di fare a Matilde. La rossa ha avuto una settimana pesante: tra studio e turni massacranti in pronto soccorso e gli impegni di lui, si sono visti ben poco. Ma oggi è libero e ha intenzione di stare con lei ogni minuto che gli è possibile.

Sa che Matilde ha avuto un doppio turno – di cui uno notturno. È passato a prendere la colazione e una margherita, poi è arrivato all'appartamento della rossa, dove è entrato silenziosamente con la copia delle chiavi che gli ha lasciato ed è salito in camera sua.

Harry sorride e sente il solito colpo al cuore quando la vede mezza svestita sul suo letto. Si avvicina e poggia la colazione sul comodino. Osserva per un attimo le loro foto appese sopra la testiera del letto, infine le scosta i capelli dal viso cercando di svegliarla con delicatezza.

«Dottoressa Coser?» sussurra.

Lei si muove appena e mugola qualche parola incomprensibile.

«Dottoressa Coser» ripete alzando di poco il volume della voce.

«Ho finito il turno» biascica a fatica, facendo ridere Harry.

«Lo so, dottoressa» ribatte divertito.

E, come se lei fosse guidata dalla voce di lui, si volta nella sua direzione, ma senza aprire gli occhi. Harry le sposta i capelli dalla fronte, le accarezza il viso, le labbra, il mento, mentre lei distende i lineamenti del viso.

«Harry» mormora dopo un po', con l'accenno di un piccolo sorriso sulle labbra.

«Ciao, Mati».

Lei solleva le palpebre, dandogli modo di vedere il blu profondo dei suoi occhi lucidi e assonnati.

«Che ci fai già qui?» gli domanda, mettendosi a sedere a fatica.

«Ti ho portato la colazione» spiega, per poi voltarsi verso il comodino. «E questa» precisa, mostrandole la margherita che ha comprato per lei.

«Ma come sei romantico oggi, Styles» lo prende in giro, ma non può evitare di avvicinarsi e ringraziarlo con un bacio sulle labbra. «Quello è caffè?»

«Macchiato, senza zucchero e una spolverata di cannella» replica il cantante, porgendole il bicchiere ancora caldo.

«Ecco perché ti amo» ironizza lei, sorseggiando il suo caffè. «Grazie» gli sorride e stavolta è lui a guardarla con aria divertita.

«Già... Tu mi usi solo per il caffè».

Poggia le mani sul materasso, ai lati dei fianchi di Matilde, e le si avvicina. La ragazza sorride e resta ferma ad aspettare che lui si faccia ancora più vicino.

«Non è vero» ribatte, stando al gioco. «Io ti uso anche per altre cose».

«In realtà, dottoressa, puoi usarmi per tutto quello che vuoi» afferma malizioso quando le sue labbra sfiorano quelle di lei.

Matilde sorride, lo bacia e torna a guardarlo.

«Com'è che sei più bello stamattina?» gli chiede perdendosi nei suoi occhi verdi.

«Ho solo accorciato i capelli» risponde con un sorriso e a Matilde torna in mente il motivo per cui lui li abbia tagliati.

«Quando devi partire?» gli chiede con un filo di voce.

«Domani».

Il cantante ha in programma un mini tour promozionale che lo vede impegnato in interviste radiofoniche e ospitate televisive per tutta la settimana. Sta iniziando a promuovere il nuovo disco e sta per uscire il nuovo singolo che lancerà il suo secondo album da solista.

«Tu devi lavorare anche oggi?» le domanda, vedendo la piccola ombra di delusione negli occhi blu che tanto ama.

«Sì. Oggi pomeriggio ho un turno in pediatria» spiega la rossa, che resta sorpresa dell'affermazione di Harry che arriva subito dopo.

«Vengo con te» dichiara serio, come se fosse la cosa più normale del mondo.

E lei lo osserva stranita, come se fosse un alieno, poi ride, pensando che la stia prendendo in giro.

«Stavo quasi per crederci».

«Ma io non sto scherzando».

Harry è serio e la sua espressione fa perdere il sorriso alla rossa, che adesso ha capito che le intenzioni del suo fidanzato non sono discutibili.

«Non puoi venire al lavoro con me. È un ospedale. Dovrò visitare dei bambini. Non ho un ufficio dove possiamo restare a chiacchierare».

«Andiamo, dottoressa, non dirmi di no. Sono bravo con i bambini. In quel reparto ci sono stato a Natale e tutti sono stati felici di avermi tra i piedi» dichiara tornando a sorridere, contagiando anche lei.

«Non si tratta di dirti di no. Io non ho alcuna voce in capitolo su una cosa del genere. Portare Harry Styles in ospedale per intrattenere i bambini farebbe parecchio rumore. Vuoi davvero attirare tutta questa attenzione?»

«Voglio solo stare con te tutto il tempo che riesco a sfruttare. Lo so che vado via solo per una settimana, ma ho davvero voglia di fare questa cosa, di condividere con te una cosa così importante come il tuo lavoro. Riesco solo a immaginare cosa fai, ma non ho mai potuto vederti all'opera».

Non è solo questo il motivo per cui Harry vuole accompagnarla al lavoro e restare con lei al suo fianco. Il motivo principale ha un nome e un cognome che lui però non vuole di certo pronunciare. Il cantante sente l'ombra del dottor Perry su di loro; non che Matilde lo nomini poi così spesso, ma succede che durante qualcuno dei suoi tanti racconti quel nome venga fuori e non si è affatto dimenticato come John Perry abbia guardato la sua fidanzata la sera in cui l'hanno incontrato al ristorante.

Nessuno può togliergli dalla testa che quel tipo sia interessato alla sua fidanzata e le parole di Joseph non fanno che torturarlo ogni dannato giorno. Il cantante vuole sapere cosa vuol dire per lei lavorare in quel posto, vederla interagire con Perry e far parte di quel piccolo angolo del suo mondo da cui è escluso.

«Sei davvero sicuro di volerlo fare? Perché quando entrerai lì dentro quei bambini non ti lasceranno più» lo avvisa lei scherzando.

Sulle labbra si Harry spunta un sorriso tanto grande da mettere in mostra entrambe le fossette sulle sue guance.

«Sicurissimo, Mati. Sarò clown per un giorno».

Matilde ride. «Il tuo manager è al corrente di questa cosa?»

«Non ti preoccupare di questo. Tu portami con te».

La rossa ride scuotendo la testa, porta entrambe le mani sul suo viso e si perde un'altra volta a guardarlo.

«Se fosse per me ti terrei al mio fianco in ogni momento, ma non so quanto reggeresti in sala operatoria» lo prende in giro e lui sta al gioco, perché gli piace sempre troppo giocare con lei.

«Mettimi alla prova, dottoressa».

Matilde resta a guardarlo a immaginare la sua intera vita accanto a lui: possono condividere molto di più che alcuni momenti rubati alla loro quotidianità? E lei può condividere ciò che ha con Harry con il resto del mondo? Non lo sa se è pronta ad affrontare le conseguenze – e le ripercussioni sul suo privato – se dovesse decidere di ufficializzare la sua relazione con una delle star più famose della musica internazionale.

Ma oggi vuole accantonare i pensieri negativi e dedicarsi a lui, che sembra impaziente di poter condividere una giornata con lei.

«Fammi fare un paio di telefonate» gli dice con un sorriso.

Sorriso ricambiato dal cantante che si perde sulle sue labbra, in un bacio che sa di impazienza e di passione.

***

Dopo la colazione, Harry e Matilde hanno trascorso la mattinata sotto le lenzuola: lui continua a cercare di imparare l'italiano e lei non si stanca mai di sentirlo ridere. Hanno preparato insieme un pranzo leggero e, dopo aver riordinato la cucina, si sono recati insieme in ospedale, per il turno di Matilde.

L'idea della presenza del cantante tra i bambini del reparto di pediatria è stata ben accolta dal direttore sanitario, che ha visto della pubblicità per il suo ospedale e un momento di svago per i piccoli.

Harry ha anche promesso una generosa donazione alla struttura e forse è anche per questo che nessuno ha protestato per lo scompiglio che si potrebbe venire a creare non appena la notizia sarà di dominio pubblico.

Stephanie e Luise hanno scambiato due chiacchiere con lui mentre Matilde era nello spogliatoio a cambiarsi, mentre Ross è rimasto in disparte perché Harry non sembrava avere molta voglia di parlare con lui – non ha dimenticato il modo in cui ballava con la sua fidanzata quella sera.

Quando la rossa esce dallo spogliatoio indossando la sua divisa ospedaliera il sorriso di Harry si fa enorme: la sua dottoressa è ancora più bella, completamente struccata e con i capelli legati, immersa nell'ambiente di cui parla sempre con tanta passione.

«I bambini ti aspettano» lo avvisa con un sorriso divertito mentre lo guarda intrattenere le sue amiche e colleghe.

«Andiamo. Signore, è stato un piacere». Harry saluta la due ragazze e raggiunge Matilde che si sta divertendo parecchio a guardarlo.

I due camminano lungo i corridoi sotto gli sguardi curiosi di altri colleghi. Si sono dovuti fermare diverse volte perché il cantante veniva fermato per una foto – foto a cui lui si presta sempre volentieri – e dopo diverse soste raggiungono il reparto di pediatria, dove i bambini lo stanno già aspettando.

Quando si aprono le porte dell'ascensore e lui si avvia lungo il corridoio i piccoli gli vanno incontro uno dopo l'altro; il cantante si concede a tutti, con battute, risate e foto. Matilde resta in disparte, a godersi la scena del suo fidanzato che interagisce con bimbi di tutte le età. È sempre il solito, perfetto intrattenitore: non importa chi abbia davanti – adulti o bambini non fa differenza – lui sa incantare chiunque.

E mentre lo guarda ammirata e affascinata dai suoi gesti, dal suo carisma e dal suo modo di ridere e scherzare, qualcuno l'affianca. Matilde si volta e quasi trema sotto a quel sorriso che la inchioda sul posto.

«Buon pomeriggio, dottoressa Coser» la saluta in maniera gentile, dopo averla raggiunta.

«Dottor Perry» ricambia il saluto, ma non il sorriso. Sperava di non incontrarlo, non oggi con Harry presente. «Non sapevo avesse un turno in pediatria oggi» commenta a disagio.

«Infatti non ce l'ho, ma le voci corrono in fretta. In tutto l'ospedale non si parla d'altro che di un famoso cantante venuto a far visita ai piccoli pazienti» spiega, continuando a sorridere mentre la guarda.

E quegli sguardi non sono certo passati inosservati al "famoso cantante" che ostenta una tranquillità che non gli appartiene in quel momento. Vedere il dottor Perry così vicino alla sua fidanzata, mentre se la mangia con gli occhi, è una cosa che detesta profondamente.

«Harry ci teneva a ripetere l'esperienza che ha fatto a Natale». Non ha intenzione di addentrarsi nei dettagli, così si limita a una spiegazione superficiale.

«Harry? Il tuo fidanzato, giusto?» sottolinea John che non smette di guardarla.

«Sì, il mio fidanzato» ripete lei. «Ma vorrei che restasse tra noi» aggiunge, voltandosi a guardare Harry, che ha già lo sguardo su di lei.

«Tranquilla, da me non lo saprà nessuno» la rassicura. «E da quanto state insieme?» continua.

«Non... non credo che questa sia un'informazione così importante» replica incerta, perché l'argomento potrebbe diventare rischioso, soprattutto con Harry a così poca distanza da loro.

«È vero, hai ragione. Di certo è successo dopo quel bacio» osserva a bassa voce, in modo che solo lei possa sentirlo. E le basta quell'affermazione per far affluire tutto il suo sangue al viso, facendolo diventare di un bel rosso acceso. «Ti ho messo in imbarazzo?» domanda il dottor Perry, e Matilde sembra aver perso la voce o l'uso delle corde vocali, perché non riesce a replicare in alcun modo. «Oh, aspetta... lui non lo sa...» realizza John, in conseguenza della reazione di Matilde.

La rossa si volta a guardarlo, gli sorride, ma è un sorriso forzato.

«Vado a controllare a che ora inizia il giro visite».

Matilde ignora la sua affermazione e si allontana con una scusa, evitando lo sguardo di Perry, ma anche a quello di Harry, a cui non è sfuggito il rossore sulle sue guance e l'imbarazzo che quell'uomo le ha creato. Tuttavia, non può lasciare i bambini e correre da lei a chiederle cosa sia successo, ma sa che qualcosa non va.

Lo sguardo di Harry corre a seguire il dottor John che sta raggiungendo di nuovo Matilde ed è molto difficile per lui restare fermo a guardare, mentre vorrebbe solo alzarsi e sbatterlo fuori da quel reparto a calci nel culo. John affianca Matilde – adesso di spalle rispetto a Harry – che sta sfogliando la cartella dei turni di servizio, senza guardarla davvero.

«Mi dispiace. Non era mia intenzione metterti in imbarazzo. Dimentica quello che ho detto. Io farò altrettanto» sussurra in modo da non farsi sentire dalle infermiere, che comunque sono troppo prese dal fissare Harry Styles alle prese con i bambini.

Le posa una mano sul polso, poi le sorride e alla fine si allontana. Harry continua a giocare con i bambini, ma lo tiene d'occhio finché sparisce dentro l'ascensore, poi torna a guardare Matilde, che sembra molto concentrata sulla cartellina che tiene tra le mani. Fatica a prestare la giusta attenzione a tutti quei piccoli volti che lo cercano, ma ha promesso. Così torna a dedicarsi ai bimbi, mentre Matilde a poco a poco si calma e riprende il controllo.

Quando si volta verso la sala d'attesa ritrova Harry circondato dai bambini euforici e allegri. Il colorito del suo viso è tornato normale e senza l'ingombrante presenza di John sente di potersi concedere un sorriso sincero, quello che ha per il suo fidanzato che la osserva pensieroso, nonostante stia ancora giocando con i bimbi.

Matilde riesce a far rientrare i piccoli nelle proprie stanze per il giro visite, durante il quale – oltre ai colleghi – è accompagnata anche da Harry che al momento ha deciso di accantonare il pensiero di John per concentrarsi sulla sua dottoressa e il suo lavoro.

Poterla osservare da quel punto di vista privilegiato lo porta a comprendere quanto ami il suo lavoro, quanto tenga a ciò che fa e quanto sia importante per lei essere lì.

Un paio d'ore dopo si ritrova da solo in sala medici – la sala d'attesa era troppo affollata per uno come lui. Si ritrova a fissare il panorama dalla finestra, a pensare a Matilde con John e al fatto che lui sarà via per un'intera settimana. Non lo preoccupa stare lontano da lei, non è quello il vero problema; ciò che lo fa stare in ansia è lo sguardo di Perry per Matilde e la reazione di lei quando lui le ha parlato, ma non riesce a credere che la rossa gli stia nascondendo qualcosa, semplicemente non può.

«Eccomi». Il cantante si volta e non può evitare di sorridere nel vedere la sua dottoressa chiudersi la porta alle spalle. «I bambini sono ancora su di giri. Sei stato incredibile con loro» si complimenta con lui mentre gli si avvicina.

«Mi sono divertito» ammette con un sorriso più tirato al pensiero di John.

«Ehi? Qualcosa non va?»

Harry sospira, non vorrebbe toccare quell'argomento, ma sa che se lo terrà per sé quel pensiero non farà che tormentarlo.

«Si tratta del tuo capo» confessa guardandola negli occhi, alla ricerca di qualsiasi indizio possa aiutarlo a capire.

«Il mio capo?»

«Sì, Mati, il tuo capo» ripete Harry. «Che succede tra voi?» le domanda diretto.

«Niente. Non succede proprio niente».

«E allora perché sembrava che il tuo viso andasse a fuoco quanto ti ha parlato?»

Matilde sospira, sperava di essere passata inosservata, invece l'ha vista e ora le sta chiedendo delle spiegazioni che lei ha paura di dargli. Paura: è quella che sente stringerle la gola e mandarle in black out il cervello. Perdere Harry è fuori discussione, non dopo quello che ha affrontato per stare con lui, non dopo che è riuscita ad accettare i suoi sentimenti e aver abbassato le difese per permettere a Harry di prendere il suo cuore. Se gli dicesse la verità adesso cosa succederebbe? Non ne ha idea, ma l'idea di una catastrofe, del suo cuore che si sbriciola tra le mani della persona che ama, le è così dolorosa che l'unica cosa che riesce a fare è omettere.

«Non c'è niente tra me e il dottor Perry, ne mai ci sarà. Io amo te, Harry. Ho sempre amato e amerò sempre te. Non c'è nessun altro per me». Parla con convinzione, per fargli capire che non le importa di nessuno che non sia lui.

«E allora cos'è successo prima?» insiste.

«Niente, davvero...»

«Mati...»

«Okay... lui... mi ha chiesto di uscire, ma gli ho detto di no. Mi sono agitata perché tu eri proprio lì e...»

«Mati?» la blocca, portando le mani sul suo viso dopo averla vista in difficoltà. «Dimmi solo che non c'è niente tra te e lui».

È il terrore puro quello che sente espandersi in ogni angolo della sua mente e tentare di nascondergli il suo stato d'animo non è affatto facile. Non può e non vuole dirglielo; ormai è tardi per confessare quel bacio, ma è sbagliato anche continuare a mentire, eppure non riesce a fare diversamente.

Ed è quella paura che continua a farle ripetere quella frase, fino quasi a convincersene, perché vorrebbe davvero che fosse così.

«Non c'è niente tra me e lui, Harry» lo guarda dritto negli occhi, porta le mani sul suo viso e cerca nel suo sguardo l'ombra di quella delusione di cui ha paura. E in fondo quell'unica frase non è una bugia, ma resta il fatto che sta omettendo un dettaglio molto importante.

Restano a guardarsi, immobili come due statue di marmo. I loro occhi sono persi in quelli dell'altro, alla ricerca di qualcosa a cui possano aggrapparsi per capire che si amano davvero.

E lo vedono: quel sentimento è lì, forte, intenso, radicato nel loro cuore in maniera così profonda da rendere inutile qualsiasi tentativo di resistenza. Le labbra di Harry si posano con forza su quelle di Matilde, che si lascia andare subito tra le sua braccia, permettendogli di approfondire quel bacio in cui lei riversa tutto ciò che prova per lui.

«Ti amo, Mati» sussurra Harry sulle labbra della rossa.

«E io amo te, Harry» ribatte lei con un filo di voce. «Soltanto te».

Un altro bacio per spegnere i loro demoni, per tornare a essere soltanto loro due. Chiusi nel loro silenzio, un silenzio in cui niente e nessuno può entrare, perché quando Matilde è così stretta tra le braccia del suo Harry niente può toccarla. 

Lui è il suo nuovo cavaliere dall'armatura d'argento, non può perderlo.

Lui è il suo nuovo cavaliere dall'armatura d'argento, non può perderlo

*****

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Ed eccoci con il nuovo aggiornamento. Harry e Mati sono ormai entrati in modalità super fidanzati e riescono a condividere la quotidianità in ogni sfaccettatura, persino la vita lavorativa. Harry teneva parecchio a vedere Matilde nel suo ambito lavorativo, ma voleva anche scoprire qualcosa di più sul dottor Perry e quello che ha visto non gli è piaciuto un granché. Lei continua a omettere un dettaglio che ricopre una notevole importanza, e quel dettaglio sta diventando sempre più ingombrante, rischiando di schiacciarli. Fino a che punto arriverà a causa della paura di perderlo?

Momenti di quotidianità... Lui che ha le chiavi di casa sua... Che va a svegliarla con il suo caffè e un margherita... Lui che le chiede di andare a lavoro con lei... Perché ha bisogno di fare scorta di lei perché il suo lavoro lo porterà lontano da lei per una settimana... Reparto pediatria... E lui dà il meglio di sé con quei piccolini mentre la sua Matilde gli sorride orgogliosa... Ma un'ombra incombe su di loro... Un'ombra di nome John Perry... Matilde non ha ancora rivelato a Harry del bacio...e non ha intenzione di farlo adesso per paura di perdere il suo Harry... Che succederà? Io e la mia meravigliosa socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento. Intanto buona lettura 😍 

 

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Capitolo 47
*** Magic Styles ***


All the lights couldn't put out the dark
Tutte le luci non potevano spegnere il buio

Running through my heart
correndo attraverso il mio cuore

Lights up and they know who you are
Luci accese e loro sanno chi sei

Know who you are
Sanno chi sei

Do you know who you are?
Tu sai chi sei?

"Lights up"

Harry Styles

***

Harry Styles ha rivelato la data di uscita del nuovo album e il mondo del web è in fermento. Indiscrezioni e supposizioni si accavallano e lui sorride davanti allo smartphone, nel leggere tante parole spese a ipotizzare come sarà il suo nuovo album.

È stato lanciato il primo singolo, una canzone che ha scritto quando si è reso conto di cosa voleva dal rapporto con Matilde, ma lei non gli dava mai certezze. E sente questa canzone appartenere così tanto a entrambi che ha intenzione di chiedere alla rossa di assistere alle riprese del video che registreranno a breve.

In questi pochi giorni di promozione, in cui lui è in giro per il mondo, si sono sentiti nei rari momenti liberi: i loro impegni spesso non coincidono, ma sono comunque riusciti a tenersi in contatto.

Stasera eseguirà dal vivo il nuovo singolo per la prima volta e Matilde lo seguirà da casa; quello che la rossa non sa è che lui ha una sorpresa per lei. Anzi, due sorprese, ma la seconda la scoprirà solo il giorno del suo compleanno.

Matilde ha chiesto a Ross un cambio turno per quella sera, perché non voleva perdere l'esibizione in diretta di Harry. Avrebbe certo potuto guardarla in qualche video una volta terminata, ma non sarebbe stata la stessa cosa. È seduta sul divano con le gambe incrociate e il telefono accanto, mentre gli occhi sono fissi sullo schermo del televisore, in attesa che il presentatore annunci l'ingresso del suo Harry.

E quando sente il suo nome, il suo cuore riparte a gran velocità: lo vede avvicinarsi all'asta del microfono con addosso una camicia aperta fino all'ombelico e le unghie smaltate di nero, bello come poche volte l'ha visto. E non importa che ogni volta lo trovi più bello della precedente, perché lui lo è.

Le prime note la coinvolgono così tanto che sorride senza rendersene conto, mentre osserva le sue mani strette attorno al microfono, il leggero strato di barba sul viso e l'espressione concentrata. Il ritmo la trascina da subito e si ritrova a battere la mano sul ginocchio, attenta alle parole che escono dalle sue labbra. E lei percepisce tutta la sua passione mentre canta, sente il calore di quella passione arrivare fino a lei.

Non ha idea da dove arrivi l'ispirazione di quella canzone, ma un po' ci si rivede.

Do you know who you are?

Tu sai chi sei?

Lei ha imparato da poco a sapere chi è: ha capito che può essere la dottoressa Coser, ma può anche essere solo Matilde, con le sue debolezze e i suoi sentimenti. E questo lo deve a Harry, che porta a termine il pezzo con il solito inchino e quel grazie che non manca mai sulle sue labbra.

«Sei meraviglioso e io ti amo da impazzire» mormora lei, con lo sguardo perso davanti allo schermo della TV, per poi prendere il telefono e inviargli un messaggio che è più o meno la copia esatta delle parole che ha appena pronunciato.

Poi solleva lo sguardo, quando sente la sua voce arrivare dallo schermo: adesso Harry sta parlando, sta ringraziando tutte le persone che hanno fatto in modo che il suo secondo album venisse alla luce e poi resta a bocca aperta quando annuncia che suonerà uno vecchio pezzo della band, uno scritto da lui e che in questo momento della sua vita è tornato a essere molto importante.

Matilde respira piano, per essere sicura di non perdere nemmeno una parola di Harry, e resta immobile a guardare cosa succede nello studio della BBC. Il cantante si posiziona davanti all'asta del microfono e imbraccia la sua chitarra e quando Matilde riconosce la canzone porta una mano davanti alla bocca che resta spalancata, senza fiato e gli occhi sbarrati per la sorpresa.

"If I could fly" è la loro canzone, quella che lui ha scritto per lei ancora prima di conoscerla, grazie a un fugace incontro di pochi minuti in cui la rossa non era neanche riuscita a spiccicare una parola. Harry la sta cantando di nuovo solo per lei.

D'un tratto sente le lacrime solcarle il viso; l'emozione è così forte, così intensa che ha bisogno di sfogarla in qualche modo. Harry è riuscito a entrare nel suo cuore, nella sua testa e nella sua anima, e lei è pazza del suo fidanzato, al punto tale da dimenticare tutto quello che la circonda.

E quando il cantante guarda in camera e canta "for your eyes only" Matilde sente quelle parole riempirle il cuore.

«Ti amo» mormora con un filo di voce mentre segue l'esibizione fino alla fine, quando il sorriso di lui appena accennato le fa perdere più di un battito.

Non le importa più lasciare in vista il suo cuore, perché è certa che Harry lo proteggerà a qualsiasi costo.

***

Le settimane si susseguono veloci, l'estate sta scivolando via senza che quasi abbiano tempo di accorgersene. Lorenzo e Joseph sono stati a New York per qualche giorno. Harry si è fatto vedere a casa di Matilde solo insieme a Peter: la rossa non ha ancora ufficializzato la sua relazione con il cantante, anche se suo padre – dopo aver notato gli sguardi e la complicità tra i due – le ha detto che non ci sarebbe niente di male se lo frequentasse, ma Joseph non ha fatto altro che smorzare l'entusiasmo dei due. Insiste sul fatto che sua sorella merita molto più di un capellone pieno di disegni sulla pelle senza un futuro assicurato.

Matilde ha ignorato i richiami di suo fratello, ma si è goduta la loro compagnia: un po' le manca casa, anche se non tornerebbe più in Italia, non adesso che il suo lavoro sta andando così bene e che è al settimo cielo per la felicità che condivide con Harry.

Il suo compleanno è alle porte e le dispiace che la sua famiglia sia dovuta ripartire prima di quel giorno, ma si rende conto che suo padre e suo fratello hanno impegni che non è facile poter rimandare.

Sua cugina Sofia è tornata per qualche giorno e averla vicino è come la ciliegina sulla torta: la sua vita è praticamente perfetta. È stato un mese lungo e faticoso per tutti, ma adesso può godersi qualche giorno di meritato relax prima di riprendere a pieno ritmo sia il lavoro che lo studio: ha ancora quell'esame da dare e vuole essere preparata per affrontarlo al meglio.

Ma oggi può rilassarsi. Oggi è la sua giornata e niente potrà rovinarla.

Nei giorni scorsi Harry è sparito un paio di volte, dicendo che aveva del lavoro da finire in studio, ma non era vero. Stava preparando la sorpresa per Matilde. La rossa non ha fatto troppe domande, è consapevole che il suo fidanzato sia impegnato con il nuovo disco e, pur restando curiosa e impaziente di sentire tutte le tracce che Harry sta registrando, si limita ad aspettare, certa che sarà un altro capolavoro.

La dottoressa si è dedicata un po' a sé stessa, mentre il cantante si è visto di nascosto con Sofia nella scuola di danza: le ha chiesto di aiutarlo per mettere in atto questa folle idea preparare una coreografia sulle note di "Pony" dal film di Magic Mike, uno dei preferiti di Matilde. Così, ha preso lezioni private da Sofia: è stata proprio lei a proporle quel brano, perché le due cugine hanno visto insieme quel film e sa che effetto ha sulla rossa. I due si divertono a provare e Sofia gli fa anche i complimenti per come si muove, tanto che osa fargli provare dei passi più difficili e una presa che Harry prova con lei.

Il cantante non trattiene una risata mentre si sta vestendo nel suo appartamento, ripensando al momento di quella presa. "Zayn, perdonami se ho le mani sul culo della tua bella e soda Sofia" aveva borbottato con affanno, rivolgendo lo sguardo in un punto indefinito e Sofia l'aveva subito ripreso. "Harry?" e lui aveva continuato. "Mi amputerebbe le mani se mi vedesse in questo momento" e si erano messi a ridere insieme. "Sì, forse hai ragione" un'altra risata, per poi continuare a provare per tutta la sera.

Adesso è pronto e non vede l'ora di scoprire come reagirà Matilde alla sua performance privata.

La serata è stata organizzata nei minimi dettagli: la dottoressa ha voluto fare tutto da sola, anche se Peter non ha potuto evitare di intrufolarsi e aiutarla a cucinare tutti gli stuzzichini che vuole offrire ai suoi pochi ospiti. Lei e Peter non fanno che sostenersi a vicenda, anche quando uno dei due è convinto di potercela fare da solo. Matilde ha confortato Peter quando sentiva troppo la mancanza di Will e Peter ha appoggiato Matilde anche quando non condivideva le sue scelte.

Al contrario delle sue aspettative, Harry è l'ultimo a presentarsi quella sera. Nel piccolo appartamento di Matilde ci sono tutti: Cassie e Spencer, coppia ormai consolidata, e ci sono Will e Peter che sono il ritratto dell'amore. I ballerini hanno uno stop di una decina di giorni dal tour e sono stati più che felice di poter tornare a casa. Ci sono Zayn e Sofia che sembrano essere incollati da una forza invisibile. Ci sono Stephanie, Louise e Ross, i colleghi di Matilde, che si sono perfettamente integrati con il resto del gruppo. C'è Niall che intrattiene tutti con le sue battute e quando è arrivato Harry credeva di poterlo sequestrare per un po' di compagnia. Invece il cantante non fa che guardare la sua fidanzata: lo fa a ogni occasione, in ogni momento, come se non potesse guardare altro che lei.

Matilde non poteva desiderare una festa di compleanno più bella di così: i suoi amici e l'uomo che ama, non ha bisogno di altro. Le risate, le battute, le chiacchiere e anche qualche canzone, hanno fatto da contorno a una serata magica che Matilde ricorderà per sempre.

E quando la serata volge al termine, Harry e Matilde, proprio come due bravi padroni di casa, accompagnano gli ospiti all'uscita. Gli ultimi ad andare via sono Sofia e Zayn.

«Buonanotte, ragazzi, e grazie di tutto» li saluta Matilde con un gran sorriso.

«Buonanotte, cugina, e ancora tanti auguri» Sofia ricambia l'abbraccio, poi si rivolge a Harry. «Buonanotte anche a te» gli si avvicina per abbracciarlo e gli sussurra all'orecchio. «In bocca la lupo» provocando nel ragazzo un sorriso divertito.

Anche Zayn li saluta e non gli è sfuggita la frase sussurrata dalla sua fidanzata all'orecchio del suo amico. Matilde, invece, è troppo presa dal salutare i suoi ospiti per essersene accorta.

Quando chiudono la porta Matilde si lascia andare tra le braccia di Harry che ne approfitta e la stringe a sé per poi baciarla.

«È stata una serata meravigliosa» sussurra lei, per poi baciarlo di nuovo.

Bacio a cui lui mette fine presto sorridendo con uno dei suoi sorrisi furbi. «E non è ancora finita» continua con l'espressione divertita. La prende per mano e la fa accomodare su una sedia in mezzo alla stanza, dopo aver spostato ogni altro arredo.

Matilde lo guarda stranita. «Cosa stai architettando?» gli domanda senza protestare, curiosa di scoprire cos'abbia in mente il suo fidanzato.

« Dott.ssa Coser, ho ancora un regalo per lei» mormora con lo stesso sorriso. Perché lo stetoscopio personalizzato con le sue iniziali non era abbastanza. La bacia e si allontana, chiudendosi la porta scorrevole alle spalle.

Indossa i jeans strappati neri, una canotta e una felpa con cappuccio. Dopo un po' fa scorrere di poco la porta, allunga una mano sull'interruttore e spegne le luci lasciando accese solo quelle delle lampade.

«Harry? Cosa stai combinando?» lo richiama lei alzando la voce.

Ed è proprio in quel momento che parte "Pony". La rossa riconosce subito il brano e sgrana gli occhi, poi la porta scorrevole si apre, mostrando Harry con i capelli legati e sul viso di Matilde si apre un'espressione meravigliata.

Harry solleva lo sguardo e ha un sorriso impertinente. Inizia a sfilarsi la felpa mentre si muove a tempo come gli ha insegnato Sofia. Avanza sexy, muovendo il bacino, facendo anche la mossa che Channing Tatum fa a carponi sul pavimento. La tocca, la provoca. Si strappa la canotta. Lei se lo sta mangiando con gli occhi, come sta facendo lui d'altronde. E nello stesso modo di Channing, si inginocchia davanti a lei si porta le sue gambe sulle spalle e la solleva. Matilde urla divertita per la sorpresa: non si aspettava tanto, ma adora il fatto che lui abbia realizzato quel piccolo show solo per lei. La porta con sé sul tappeto, lei si stringe a lui e sussurra.

«Sei il mio Magic Styles». Harry ride, si tira su restando tra le sue gambe, la bacia e lei continua a sussurrare. «Lui sotto ai pantaloni indossava un perizoma rosso. Tu con cosa mi stupirai?»

«Questo devi scoprirlo da sola, piccola selvaggia».

Così lei porta le sue mani sul bottone dei suoi jeans e le basta poco per capire che lui sotto non indossa niente. Lei spalanca gli occhi, lui sorride compiaciuto.

«Auguri, Matilde» mormora il cantante.

«Vieni qui».

La rossa posa le mani sulla nuca di lui, poi lo attira a sé per baciarlo. E si divorano lì, su quel tappeto. Senza alcun freno. In maniera molto selvaggia. Perché non c'è altro che vogliono se non appartenersi cuore, mente, corpo e anima.

 Perché non c'è altro che vogliono se non appartenersi cuore, mente, corpo e anima

Joseph... Non vorrei che vi dimenticaste di lui

Lorenzo, il meraviglioso papà di Matilde


Lorenzo, il meraviglioso papà di Matilde

Lorenzo, il meraviglioso papà di Matilde        

E la nostra bellissima Matilde

E la nostra bellissima Matilde

***

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Harry e Matilde sono tornati con un capitolino leggero, tanto per ricordarvi quanto sono felici. Stanno passando un periodo meraviglioso. La loro vita professionale va alla grande e quella privata ancora di più. Si amano e non perdono occasione per perdersi l'uno nell'altra. Stavolta l'occasione era il compleanno di Matilde e Harry si è lanciato in una nuova esperienza, quella del ballo. Tra l'altro questo capitolo esce proprio in prossimità del video TPWK e quando l'ho visto ballare ho detto "Porca miseria è il nostro Harry".

Non so per quanto durerà questa tranquillità (cioè lo so, ma...), perciò godetevela 😉

Detto questo vi lascio alla mia socia. Sono tornata per aggiornare più spesso, quindi aspettatemi. Vi lascio anche il mio nuovissimo account Instragram, per chi volesse trovarmi anche lì

https://www.instagram.com/monicax1974

Ed eccoci qui a seguire le mirabolanti avventure di Harry e Mati.... Lui sempre più innamorato... Praticamente canta per lei...e lei che cerca di seguirlo ovunque anche se non fisicamente... Il giorno del suo compleanno è circondata da i suoi amici più cari e al suo fianco ha l'uomo che ama... Un uomo che gli fa regali accurati... Un uomo che fa di tutto per sorprenderla... Anche trasformarsi in MAGIC STYLES...dite che a lei sia piaciuto!?!
Io e la mia socia adorata MonicaX1974 vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre per esserci ❤️❤️❤️

Eeeee niente, grazie sempre per esserci e per la pazienza. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura

 

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Capitolo 48
*** Sei tu quello giusto ***


don't want this moment to ever end
Vorrei che questo momento non finisse mai

Where everything's nothing without you
Dove tutto è niente senza di te

I'd wait here forever just to, to see you smile
Aspetterei qui per sempre solo per, per vederti sorridere

'Cause it's true, I am nothing without you
Perchè è vero, non sono niente senza di te

"With me"

Sum 41

*****

Dal compleanno di Matilde le cose vanno a gonfie vele: agosto è volato in un lampo e i due ragazzi hanno trascorso anche qualche giorno di vacanza in un resort isolato dal mondo, in totale relax e con tutta la privacy di cui avevano bisogno. Al ritorno a New York hanno ripreso le loro attività e la routine è più leggera perché in un modo o nell'altra finiscono sempre per ritrovarsi nello stesso appartamento, non importa quale dei due, ciò che conta è stare insieme.

Settembre è stato un mese impegnativo per entrambi: Matilde presa dai suoi studi in vista dell'esame finale del suo praticantato, mentre Harry si è visto spesso con Zayn e gli è stato vicino in un momento difficile, ma questo non ha impedito loro di trovarsi ogni volta che è stato possibile.

Non hanno disdegnato qualche uscita pubblica, ma comunque ufficialmente come amici. Ormai tutto il mondo è al corrente della loro amicizia e nonostante i diversi rumors sulla coppia, non c'è stata alcuna conferma della loro relazione e ai due ragazzi sta bene così. Questo non toglie che Harry si sia preso qualche libertà solo per il gusto di punzecchiare Matilde: dopotutto a lui starebbe bene uscire allo scoperto, ma ha deciso di rispettare i tempi della rossa.

A ottobre si sono presentati insieme a una partita di basket dell'NBA. Per non incoraggiare i pettegolezzi avevano deciso di sedersi su due gradinate differenti: lui sopra e lei sotto, ma questo non ha impedito al pubblico di esplodere in un boato quando sono stati inquadrati dalla Kiss Cam. E non importa se Matilde con un sorriso borbottava "non ti azzardare, Styles", perché nonostante lui abbia mimato con le labbra un "non si può" i loro sguardi sono stati immortalati e alla fine Harry quel bacio se l'è preso eccome, una volta arrivati in auto.

 E non importa se Matilde con un sorriso borbottava

Ma questi mesi sono stati caratterizzati anche dall'enorme impegno di Matilde sul lavoro e nello studio: ha impiegato grandi quantità di energie, sforzi e sacrifici per ottenere i massimi risultati, ma ciò comporta delle conseguenze

Ma questi mesi sono stati caratterizzati anche dall'enorme impegno di Matilde sul lavoro e nello studio: ha impiegato grandi quantità di energie, sforzi e sacrifici per ottenere i massimi risultati, ma ciò comporta delle conseguenze.

«Mati?»

La voce di Stephanie le arriva lontana, come se avesse le orecchie piene d'acqua. Cerca di rispondere, ma succede qualcosa di strano alla sua bocca, alla sua vista: il suo corpo non risponde a nessun comando e all'improvviso il buio totale.

Ciò che succede da quel momento fino a che riapre gli occhi non se lo può ricordare, ma la sua amica e collega ha mantenuto il sangue freddo e ha attuato tutte le procedure del caso. Matilde è svenuta nel bel mezzo del corridoio mentre discuteva sulla terapia da somministrare a un paziente. Adesso è distesa su un letto con una flebo collegata al braccio.

La prima a essere avvisata è stata sua cugina Sofia, unica parente a New York, tornata da poco dal tour di Beyoncé, la quale è corsa in ospedale insieme al fidanzato Zayn che intanto ha telefonato a Harry impegnato nella registrazione di un'esibizione per la TV.

Harry è sereno e tranquillo durante la registrazione, non si aspetta nulla di ciò che lo aspetta. Entra in camerino dopo aver scambiato qualche parola con il conduttore del programma e alcuni organizzatori, ride con i suoi compagni di band e solo quando sta per cambiarsi controlla i messaggi sul telefono.

Il cuore prende a battere veloce quando si accorge della gran quantità di chiamate perse di Zayn e di diversi messaggi da parte sua. Non perde tempo a leggere e fa partire la telefonata al suo amico che risponde subito.

«Harry...»

«Che succede?» domanda preoccupato.

«Si tratta di Mati...»

Da quel momento è stato come se diventasse spettatore della sua vita: i gesti automatici, la corsa in ospedale e la paura che ha preso possesso di ogni parte di lui.

Zayn ha cercato di spiegargli che non era niente di grave, ma Harry doveva accertarsene con i suoi occhi. Si è fatto accompagnare da un uomo della security per non dover cercare parcheggio una volta arrivato e si è precipitato all'interno dell'ospedale seguendo le indicazioni del suo amico.

Una volta entrato non ha pensato che potrebbe essere riconosciuto, perché il suo unico pensiero era raggiungere la sua Matilde. Non si è ricordato del suo proverbiale "tratta le persone con gentilezza", troppa fretta e impazienza di vedere la sua fidanzata, e si ferma solo quando fuori da una stanza trova Cassie che lo ferma cercando di calmarlo.

«Non puoi entrare lì dentro in questo stato. Respira, Harry».

E lui ci prova a respirare, a prendere le cose con calma, ma nemmeno si rende conto delle altre persone che ci sono con loro in quella sala d'attesa che con un paio di falcate sorpassa Cassie e si affretta nella stanza dove sa di trovare Matilde.

La ragazza è nel suo letto, immobile. Il cantante le si avvicina, le prende una mano e le accarezza il viso.

«Ehi, leonessa, mi vuoi morto?» le sussurra con un filo di voce. «Che ti succede, angelo?» continua a sussurrare, come se parlare a voce più alta potesse disturbarla.

Smette di parlare quando si accorge che nella stanza è entrato qualcuno: sono due medici che lui vede solo con la coda dell'occhio, perché non vuole smettere di guardare la sua Mati. Fino a che uno dei due gli rivolge la parola.

«Scusi, dovremmo controllare la paziente».

Harry si tira su e lo guarda, ignorando per un attimo l'altro medico. «Sono il fidanzato, come sta Matilde?» domanda, senza preoccuparsi di nascondere la sua angoscia.

«La dottoressa Coser è svenuta perché ha preteso troppo da se stessa e il suo corpo non ha retto» spiega il medico più anziano.

Solo in un secondo momento si accorge di chi è l'altro medico: John Perry, che non lo guarda e continua a tenere lo sguardo su Matilde e le si avvicina, iniziando a controllare i parametri segnati sulla cartella clinica, per poi controllarle la pressione e ignora completamente Harry.

«Le abbiamo somministrato una blanda sedazione perché non ne voleva sapere di stare a riposo, ma ne ha bisogno prima che faccia seri danni» prosegue il medico, ma Harry fatica a seguire le sue parole perché sta osservando il dottor Perry che è fin troppo vicino a Matilde.

«Dottoressa Coser... che mi combini?» domanda John sottovoce, per poi accarezzarle il viso con un dito, tutte cose che non sono passate inosservate a Harry.

Il cantante si è voltato in quella direzione non appena ha sentito la voce di Perry e non gli è sfuggito quel gesto poco professionale. A quel punto lo guarda e sente il sangue salirgli al cervello. Torna di nuovo ad avvicinarsi a Matilde e le riprende la mano.

«Quando si sveglierà?» domanda con un tono più duro.

John solleva lo sguardo su di lui. «I sedativi che le abbiamo somministrato faranno in modo che riesca a recuperare un po'. Direi che dormirà tutta la notte e gran parte della mattinata. Puoi tornare a casa, ci pensiamo noi a lei».

Harry non fa in tempo a rispondere immediatamente, perché il medico più anziano li saluta lasciando la stanza, ma non appena restano soli riprende a parlare.

«No, io resto qui» dichiara, senza lasciare la mano di Matilde.

«Non è necessario. Puoi tornare domani, forse hai bisogno di riposare anche tu» insiste John.

«Questo non sta a lei giudicarlo. Io resto con Matilde, dovessi anche restare in auto nel parcheggio» ribadisce Harry, fissandolo dritto negli occhi.

John indurisce lo sguardo. «Tanto tu sei il grande Harry Styles. Credi di poter fare quello che vuoi vero? Però non ti sei accorto che Matilde era stanca. No, certo, sei troppo impegnato a star dietro alla tua carriera musicale» lo rimprovera serio.

«Non è né il luogo né il momento per una discussione. Lei faccia il medico e si ricordi che il fidanzato domani Matilde sono io» precisa, intenzionato a mantenere la calma solo per lei, perché se dovesse dare retta al suo istinto l'avrebbe già steso.

«Oh... Non c'è bisogno che me lo ricordi. Non ho ancora capito come hai fatto, ma prima o poi capirà che non sei tu quello giusto per lei».

«Lei crede, dottor Perry? Può darsi, ma anche questo non sta a lei giudicarlo».

«Già non sta a me, ma rimane una mia opinione. Cosa avete in comune? Niente» prosegue, e torna a guardare Matilde.

«E lei cosa ne sa delle cose che io e Matilde abbiamo in comune?»

«Andiamo, fammi il piacere. Lei diventerà una dottoressa molto brava e preparata. Cosa vi racconterete seduti a tavola quando ci sarai? Almeno le volte che non sarai in tour» domanda sarcastico Perry.

«Ripeto, non sta a te giudicare» ribatte, passando a dargli del tu. Harry cerca di sembrare sicuro di sé, in realtà ha molta paura, perché sa che ciò che gli ha detto John è vero, e la cosa gli brucia. «Pensa solo a fare il tuo lavoro».

«Certo, almeno il mio è un lavoro» rincara la dose Perry.

«Adesso stai esagerando». Harry fatica parecchio a trattenersi, tanto che non si accorge che Matilde ha iniziato a stingergli la mano.

«Dici? Io credo che anche tu sappia che è così, e presto lo capirà anche Matilde».

«E allora lasciamolo decidere a lei» lo sfida il cantante.

«Già... Vedremo... Ora scusami, ho il mio turno da finire. Se si dovesse svegliare chiama l'infermiera».

«Prego...» Harry allunga una mano indicando la porta, invitandolo a uscire dalla stanza, perché non vede l'ora di toglierselo dai piedi.

John fa il giro del letto e non smette di guardarlo negli occhi. «Non sei quello giusto, Styles, ma tant'è... Se per ora le piaci...» continua sarcastico, lasciando la frase in sospeso.

Harry vorrebbe tanto scagliarsi contro di lui, ma sa che Matilde non apprezzerebbe. «Forse io non sarò quello giusto, ma non lo sei nemmeno tu».

«Vedremo il tempo a chi darà ragione». Lo guarda un'ultima volta ed esce dalla stanza di Matilde.

«Fottiti» pronuncia a bassa voce mentre si allontana. Poi si allunga e recupera la sedia per sedersi accanto a lei. «Ehi... Avevamo detto che eri la Bella e non la bella addormentata» torna a sussurrare, cercando di allontanare i pensieri che John gli ha messo in testa.

Matilde nel sonno torna a stringergli la mano e accenna un piccolo sorriso.

Lui le accarezza il viso. «Non me ne vado da qui, hai capito?»

La rossa sembra rilassarsi e muove a fatica le labbra.

Lui la osserva e ripensa alle parole del Dottor Perry. «Tu sei quella giusta» mormora.

«Harry...» La voce di Matilde è solo un soffio.

Lui si sente rinascere nel sentire la sua voce. «Ehi... Sono qui». Le stringe di più la mano e il suo cuore batte più forte.

Mati cerca di parlare e socchiude gli occhi. «Amore... Scusa... Ti ho fatto spaventare...» parla a fatica, sottovoce.

«Non dirlo nemmeno». Le accarezza ancora il viso. «Come ti senti?»

Lei gli tiene sempre la mano. «Sono stanca, mi sento ubriaca e ho un po' di sete».

«Aspetta». Harry si alza in piedi e le prende un bicchiere d'acqua, poi l'aiuta a tirarsi su. «Tieni».

Matilde si lascia aiutare. Beve piccoli sorsi. «Vi ho fatti preoccupare tutti. Sono un disastro».

Lui posa il bicchiere sul comodino e l'aiuta a stendersi. «Mi hai fatto preoccupare da morire, Mati, ma l'importante è che stai meglio».

Matilde appoggia la testa sul cuscino. «Mi dispiace, Harry». Gli riprende la mano.

«Ormai è andata, quello che conta è che adesso ti riposi».

Matilde cerca i suoi occhi. «Qualcosa non va?»

«No». Lui forza un sorriso e le stringe la mano. «No, non c'è niente che non va» risponde, cercando di risultare credibile.

«Ti conosco. Avanti, dimmi che succede, altrimenti non mi addormenterò». La sua voce è flebile.

Lui l'accarezza di nuovo. «Adesso devi riposare. Non c'è niente che non va, stai tranquilla». Harry non ha alcuna intenzione di rivelare la discussione con John.

Lei sospira. «Ho sentito tutto, Harry».

«Non c'è niente di cui tu debba preoccuparti, di sicuro non adesso. Devi riposare, dottoressa». Harry si ostina a tenere su il sorriso perché non vuole parlare di John Perry con lei.

Matilde gli stringe la mano. «Sei tu quello giusto. Sei tu quello che voglio, e di cose in comune ne abbiamo tantissime. Io ti amo, Harry» cerca di rassicurarlo, sentendo i sensi di colpa per quella bugia stringerle lo stomaco e il cuore.

«Lo so, rossa. Ti amo anch'io. Adesso, però, smettila di fare la testona e riposati». La priorità di Harry è che la sua fidanzata si riposi e che si rimetta al più presto, il resto non conta e comunque sono tutte cose che possono aspettare.

«Harry hai capito cosa ti ho detto? Per favore...» anche Matilde ha bisogno di essere rassicurata, ma sono rassicurazioni che Harry non può darle, perché niente può lenire il dolore dei sensi di colpa che si porta dentro.

«Ho capito, e tu hai capito che devi riposarti?» Le sorride e le accarezza il viso cercando di tranquillizzarla.

Matilde lascia andare un lacrima e sospira. «Okay... resti?»

«Certo che resto, dove vuoi che vada senza di te?» Le sorride ancora e le asciuga la lacrima.

«Vieni qui, vicino a me, almeno ti stendi un po'».

«Sei proprio una testona». Ridacchia e si alza in piedi. «Sei tu che dovresti riposare, non io». Intanto si sfila le scarpe e si siede accanto a lei. «Fammi spazio».

Lei sorride e si fa più in là. Poi si accoccola tra le sue braccia. «Ecco, adesso sto bene» mormora con un sorriso.

Harry se la stringe al petto. «So che non ti piace sentirtelo dire, ma dovresti rallentare». Il cantante sa bene che Matilde non ascolta mai nessuno quando si tratta del suo lavoro, ma deve provare a dirglielo perché vederla così fragile, in un letto d'ospedale, l'ha spaventato.

Lei lascia andare un sospiro e chiude gli occhi. «Ma ho l'esame e tu sai che voglio essere la migliore. Dopo avrò un po' più di tempo».

«Lo so e so anche che non mi darai retta». Si abbassa e le dà un bacio sui capelli. «Mi sono spaventato a morte» ammette, rassegnandosi all'idea che Matilde farà comunque di testa sua.

Lei solleva lo sguardo, ha bisogno di vedere i suoi occhi. «Mi dispiace... Mi dispiace da morire, amore mio».

«Basta, adesso». Le dà un bacio sulle labbra. «Mettiti giù e riposati. Finirò di sgridarti domani» prosegue ridendo, perché il cuore è un po' più leggero.

Anche lei ridacchia, poi appoggia la testa sul suo petto e chiude gli occhi. «Grazie, Harry, per tutto» sussurra, cercando di scacciare i pensieri negativi.

Lui sospira e la stringe a sé, e un'idea gli passa per la testa. «Che ne dici se quando hai un po' di tempo ce ne andassimo da qualche parte solo io e te?»

Matilde sorride. «Sarebbe meraviglioso. Dove vorresti andare?» L'idea di pianificare una piccola vacanza solo per loro due le piace parecchio.

«Non lo so. Mi piacerebbe un posto lontano, dove nessuno sa chi sono». È stanco di essere etichettato solo come Harry Styles, ha bisogno anche lui di un po' di normalità, qualche momento dove può essere semplicemente un fidanzato qualunque.

Matilde ridacchia. «Credo non esista».

«Già». Ride anche lui. «Forse con un casco sulla testa e la muta da sub?».

«Noleggiamo un sottomarino» propone la rossa, scherzando.

All'improvviso Harry ha l'illuminazione. «E se andassimo a sciare? Tu ami la montagna e io resterei nascosto dal casco e dalla tuta da sci. Che ne dici?»

«Fantastico! Caspita, Styles, mi stupisci sempre di più».

«E allora lo faremo... Solo noi due». L'idea di isolarsi dal mondo da solo con lei è qualcosa che gli fa battere forte il cuore. Ha bisogno di sentirla solo sua.

«Non vedo l'ora. Sento già l'odore della neve».

A Matilde mancano le sue montagne del Trentino, non ci torna da un sacco di tempo, ma al momento è impensabile poterci tornare.

«Anch'io non vedo l'ora, rossa».

«Ti amo, Harry».

«Ti amo anch'io, adesso dormi».

«Anche tu».

«Dimmi solo che stai bene» ripete Harry, perché ha bisogno di sentirselo dire ancora.

«Adesso sì... con te...» Si stringe un po' di più a lui facendo attenzione alla flebo.

Harry la stringe a sé cercando di allontanare il pensiero di John, ma non gli viene facile, perché, per quanto facciano male, le parole del dottor Perry non sono campate per aria, in fondo ha detto una verità indiscutibile: di cosa discuteranno a cena? E, soprattutto, lui quando ci sarà per cena?

Harry la stringe a sé cercando di allontanare il pensiero di John, ma non gli viene facile, perché, per quanto facciano male, le parole del dottor Perry non sono campate per aria, in fondo ha detto una verità indiscutibile: di cosa discuteranno a ...

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Harry e Mati sono tornati. Belli e dolci come sempre, più innamorati che mai, ma ancora con quella ombra a oscurare i pensieri di Matilde e le insicurezze di Harry che tornano a farsi avanti. Quel bacio è rimasto un segreto, ma resterà così per sempre? O quel segreto verrà a galla?

La nostra Dott.ssa Coser... Chiede troppo a se stessa e il suo corpo non regge per la stanchezza... Fa prendere un colpo al nostro caro Harry che vola da lei... E incontra il "caro" Dott. Perry con in quale ha un confronto tutt'altro che amichevole che però gli fa tornare tutte le sue insicurezze... Perry non gli dice del bacio con Matilde... Ma per quanto tempo ancora?... Lui e Matilde si amano... E hanno bisogno di viversi come due fidanzati normali. Vi aspettiamo al prossimo aggiornamento in montagna tra la neve bianca e tanto amore ❤️... Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

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Capitolo 49
*** Voglio essere il tuo unico Angelo ***


Felice.

È così che si sente Matilde da quando ha permesso al suo cuore di esprimere ciò che prova senza riserve. Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati dalla felicità che riempie il suo cuore.

Il suo malessere è ormai un lontano ricordo: ha ripreso a lavorare e a studiare, ha passato l'esame a pieni voti e alla fine dell'autunno è stata assunta in piena regola. La dottoressa e il cantante hanno trovato un loro equilibrio e nonostante i rumors su una loro probabile relazione siano sempre più insistenti, loro non si scomodano a smentire né a confermare le voce. Al momento vogliono dedicarsi soltanto a loro stessi, al loro rapporto che ha bisogno di stabilità.

Harry è reduce da un mini tour in giro per gli Stati Uniti e Matilde ha la necessità di staccare un po' dopo tanto lavoro.

Aspen rappresenta la promessa che le aveva fatto: staccare insieme dal mondo e isolarsi per dedicarsi a loro stessi. Non c'è niente che vorrebbe di più, adesso: guarda fuori dalla finestra dello chalet e vede le montagne innevate, nell'altra stanza c'è Harry che prepara la cioccolata calda e lei sta disfando le valigie.

Sì, è felice.

Sorride mentre sistema la giacca di Harry nell'armadio, una delle giacche che il cantante ha indossato durante la sua esibizione a Los Angeles, perché ripensa a quando l'ha visto cantare con quel completo e ne ha parlato con Peter.

Il video dell'esibizione di Harry a Los Angeles è in ripetizione per la terza volta di seguito: Matilde lo guarderebbe per tutto il giorno, mentre Peter non fa che prenderla affettuosamente in giro.

«Voglio indossare quella giacca» afferma seria la rossa all'improvviso.

«Mati, dai... sembra una giacca da torero» continua a prenderla in giro e ride, ma la ragazza resta seria.

«Perfetto» ribatte decisa. «Solo che il torero sarò io e dovrò sottomettere il toro» afferma divertita.

«Mati! Sei diventata così spregiudicata?»

Matilde ha chiesto a Harry di portare quella giacca ad Aspen e lui ha riso divertito da quella richiesta, ma non si è sottratto e l'ha portata, convinto di doverla indossare solo per lei: non si aspetta minimamente che l'indossatrice sarà la sua fidanzata.

«Sei pronta?»

Matilde si volta nel sentire la voce di Harry che sta entrando nella stanza con due tazze di cioccolata calda tra le mani. «Le piste da sci ci aspettano».

«Sono pronta, Styles. E tu? Sei pronto a perdere ogni gara contro di me?»

Matilde porta la tazza alle labbra, sorridendo rilassata.

«Non credo, dottoressa. Ho imparato a sciare molto bene».

Ovviamente Harry non ci sta a essere da meno: le sfide tra loro sono sempre state una costante e ne è la testimonianza il tatuaggio che entrambi hanno sul polso, quello della Bella e la Bestia.

«Lo vedremo, Styles».

Quando finiscono la cioccolata calda si preparano per uscire sulle piste. Le tue e i caschi da sci sono il perfetto travestimento per passare inosservati. I due trascorrono l'intera giornata sulle piste: ridono, si divertono e non pensano a niente. Sono soltanto loro, senza riflettori, senza occhi addosso, senza Joseph e senza John. I telefoni li hanno lasciati allo chalet. Non c'è niente e nessuno che possa interferire con la loro vacanza.

Quando stanno per rientrare si fermano poco prima dell'ingresso del loro chalet per giocare a palle di neve, perché un intero pomeriggio trascorso nella neve non è bastato e finiscono per restare sdraiati a fissare il cielo grigio, mano nella mano e non importa se hanno i guanti, loro si sentono lo stesso.

Dopo la doccia e dopo la cena, la serata prevede relax totale davanti al camino acceso: niente TV, niente musica, telefoni spenti e solo la loro voglia di stare insieme. Harry ci tiene che lei si rilassi, che stacchi da tutti i suoi impegni, perché non ha nessuna intenzione di ripetere l'esperienza di correre come un pazzo da lei in ospedale. Vederla immobile in quel letto gli è bastato una volta.

Invece, Matilde la pensa in maniera leggermente diversa: ha pensato a lungo cosa indossare per la serata e quando la vede entrare in salotto con addosso un pigiamino corto rosa non può evitare di sorridere.

«Sembra il pigiama di mia sorella quando era piccola» la prende in giro, Matilde ride e si sistema tra le sue gambe, poggiando la schiena al suo petto.

Matilde non ribatte alla sua battuta, non ancora.

«Ti ho battuto oggi, Styles».

«Non è vero. Direi piuttosto il contrario».

E mentre si punzecchiano e battibeccano su chi abbia vinto le gare immaginarie del pomeriggio, come se davvero avesse importanza, lei si volta a guardarlo ridere e resta incantata un'altra volta da quel sorriso, quella risata e quel viso che esprime gioia vera e sincera.

Smette di ridere e anche Harry lo fa quando si accorge dello sguardo di Matilde. Per il resto non hanno bisogno di dire altro: lui si avvicina a lei e la bacia lentamente. È un bacio dolce finché Matilde non affonda le dita tra i capelli di Harry. E lui vorrebbe andarci piano, ma la rossa non è della stessa opinione. Si solleva e si mette a cavalcioni su di lui, senza smettere di baciarlo, poi sorride sulle sue labbra.

«Quindi non ti piace il mio pigiama?» domanda lei senza allontanarsi.

«È rosa» ribatte lui, come se quell'affermazione rappresentasse una qualunque motivazione come risposta alla sua domanda.

«Devo dedurre che non ti piace il rosa?» continua Matilde divertita, mentre si stringe di più a lui.

«Il rosa è un colore da bambine». Harry sta al gioco e intanto fa scendere le mani fino ai glutei di Matilde, per stringerla di più a sé.

«Ah, sì? Peccato».

Matilde appoggia le mani sulle sue spalle e lo spinge all'indietro, facendolo stendere sul tappeto, poi si abbassa su di lui.

«Mati...»

Il resto delle parole di Harry resta lì dove stavano nascendo, perché lei ha preso a baciargli il collo, il profilo del viso e intanto gli sta sollevando la maglia.

«Mati...» ripete lui con un filo di voce, mentre lei sta baciando ogni tatuaggio sul busto di Harry.

Con le mani arriva al bordo dei pantaloni della tuta e infila appena le dita al di sotto. «Ti voglio, Harry» mormora sulla sua pelle.

Al cantante basta quella frase per tirarsi su, sollevarla e ribaltare le posizioni, facendo scivolare Matilde sotto di lui.

«Il tuo pigiamino rosa è molto sexy, ma ti preferisco senza» sussurra con un sorriso malizioso, afferrando il bordo della maglietta del pigiama rosa di Matilde.

La rossa non fa in tempo a replicare, perché lui non gliene dà modo e non può evitare di sorridere compiaciuto quando vede l'intimo sexy indossato da Matilde, dello stesso colore del pigiama.

«Questo rosa è più di tuo gradimento?» domanda Matilde nel notare lo sguardo di Harry, che adesso è tornato a guardarla negli occhi.

«Tu sei una piccola selvaggia» replica sorridendo, per poi smettere di sorridere quando si abbassa per baciarla in maniera molto più intensa e passionale.

«E tu sei troppo vestito» replica lei, quando le dà modo di tornare a respirare.

«Rimediamo subito» ribatte divertito Harry, che con l'aiuto di una mano, tenendosi sollevato, fa scorrere i pantaloni e i boxer lungo le gambe. «Adesso sei tu quella troppo vestita» scherza, portando una mano dietro la schiena di Matilde per sganciare il reggiseno.

«Sì, hai ragione» concorda lei con un sorriso. «Decisamente troppo» continua, sollevando il bacino per sfilare gli slip. «Dopotutto il rosa nemmeno ti piace».

«Beh, la tua pelle ha un colore migliore» aggiunge, prima di tornare a sistemarsi tra le gambe della sua fidanzata, accarezzando il suo collo, il seno, il ventre, per poi stringerle il fianco e spingersi verso di lei.

«I tuoi occhi hanno un colore migliore» afferma seria, portando una mano sul suo viso.

«No, rossa. Sono i tuoi occhi ad avere il colore migliore».

Anche Harry smette di sorridere, si guardano per un attimo, poi la bacia lentamente, ma Matilde non vuole affatto andarci piano e quando affonda le dita tra i capelli di lui, anche il cantante abbandona in fretta l'idea di andarci piano. Quel bacio diventa più profondo, i loro corpi si cercano come alla ricerca d'aria fino a diventare una cosa sola, perché è questo che sono: due cuori e un'anima.

*****

Matilde sorride mentre apre gli occhi.

È tarda mattinata quando lei si sveglia accanto al suo fidanzato che ancora dorme profondamente, provato dalla notte quasi del tutto insonne che hanno trascorso. Si solleva su un fianco e lo guarda, gli lascia un bacio leggero sulla spalla, infine scivola lenta fuori dal letto. Raccoglie una maglia dal pavimento e la indossa, poi si dirige in cucina decisa a preparargli la colazione.

Aveva proprio bisogno di giorni come questi, giorni spensierati insieme alla persona che ama. Harry è riuscito a fare tornare la Matilde di un tempo, quella prima del dolore per la morte della madre, prima dell'immensa delusione per il tradimento del suo ex, e quel cambiamento non è passato inosservato né a suo padre Lorenzo, né a suo fratello Joseph.

Matilde è felice come non lo era da tempo e il sorriso che ha sul volto ne è la dimostrazione.

La giornata trascorre serena: i telefoni ancora spenti e la neve a fare da cornice al loro pomeriggio sulle piste. Nascosti dai caschi e dalle tute non vengono riconosciuti dai turisti che sciano accanto a loro. Nessun clamore, nessuna emergenza al pronto soccorso, non c'è nulla che possa interferire con la loro felicità.

Al rientro allo chalet è anche riuscito a farle suonare qualcosa al piano. Matilde non suona mai davanti a qualcuno da quando sua madre è morta, ma con Harry è diverso. Hanno addirittura suonato un brano a quattro mani e il cantante è consapevole che Matilde gli abbia regalato una parte molto importante per lui. Hanno condiviso un altro momento speciale e Harry ha anche cantato per lei.

Lui è così fiero e innamorato della sua dottoressa e lei adora vederlo così preso dalla sua musica.

La sera si ripete come la precedente: doccia e cena sul tappeto davanti al camino. Harry ha voglia di giocare e le ruba la forchetta per imboccarla; in realtà è solo per provocarla perché ha di nuovo voglia di lei.

Per Matilde è lo stesso e tra un boccone e l'altro le torna in mente una cosa che aveva programmato.

«Aspettami qui» ordina frettolosa, alzandosi in piedi mentre lui sorseggia il vino.

«Dove vai?» domanda Harry, restando con il bicchiere a mezz'aria.

«Torno subito, non muoverti da lì. È una sorpresa» risponde mentre cammina svelta verso la camera da letto.

Harry ridacchia e si rilassa poggiando la schiena contro la seduta del divano, resta a guardare la legna bruciare dentro al camino, con l'unica preoccupazione di doverne prendere altra per non farlo spegnere. Intanto Matilde si cambia e indossa un completino intimo nero di pizzo super sexy e poi la giacca da torero di Harry, quella che ha messo durante l'esibizione a Los Angeles.

«Mati? Allora, questa sorpresa?» la richiama Harry dopo aver aspettato per un tempo che lui reputa troppo lungo. «Non vorrai farmi finire questo vino da solo?»

È in quel momento che lui sente "Angel", la sua canzone, provenire dal fondo della stanza. Solleva lo sguardo in quella direzione e la vede avanzare verso di lui con addosso solo un intimo super sexy e la sua giacca.

«Che dici? Dovrei ancheggiare di più come faceva Charlotte?» lo prende in giro avvicinandosi a lui, in un chiaro riferimento all'esibizione per Victoria's Secrets.

Harry scatta in avanti con la schiena a quella visione e posa il bicchiere sul tavolino.

«Non hai bisogno di ancheggiare. Tu sei perfetta così, Mati» dichiara serio.

La rossa gli si avvicina ancora, divarica le gambe sopra quelle di Harry e lo guarda dall'alto.

«Il fatto è che io voglio essere il tuo unico Angelo, Harry».

«Oh, dottoressa Coser, ma tu lo sei già» afferma a bassa voce, afferrando una mano di lei per poi tirarla verso il basso, in modo che lei finisca di nuovo a cavalcioni su di lui. «Tu e nessun'altra» continua, avvicinando le labbra a quelle di lei.

«Io e nessun'altra» ripete Matilde in un sussurro, sfiorando le labbra di Harry.

«Tu e nessun'altra» ribadisce il cantante, prima di baciarla.

Poi infila le mani sotto la giacca, poggiando le mani sui fianchi nudi della rossa, che geme nella sua bocca a quel contatto.

«Ti amo, Harry» mormora con un filo di voce lei.

«Ti amo, Angelo».

Un bacio, un altro e un altro ancora. Le mani che conoscono a memoria i percorsi sul corpo dell'altro, e i corpi che si ritrovano ancora e ancora, fino a formare ancora quell'unione perfetta in cui ognuno di loro ritrova il loro posto e il loro cuore è un trionfo di gioia e di emozioni.

 Le mani che conoscono a memoria i percorsi sul corpo dell'altro, e i corpi che si ritrovano ancora e ancora, fino a formare ancora quell'unione perfetta in cui ognuno di loro ritrova il loro posto e il loro cuore è un trionfo di gioia e di emozioni

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SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Ed eccoci alle vacanze sulla neve di Harry e Matilde. Stanno trascorrendo un bel periodo, felici e innamorati. Nessun pensiero, finalmente rilassati a godersi un angolo di normalità. Quel bacio con John ormai non esiste quasi più nella mente di Matilde. Quasi...

Vi regaliamo un momento meraviglioso tra Harry e Mati... Come sfondo lo splendido scenario delle montagne di Aspen... Solo loro due... Nessun altro... Gare sulla neve... Cioccolata calda... Completini rosa celati da pigiamini dello stesso colore... Giacche da torero... Amore e Passione... Harry e Matilde...
Un momento meraviglioso... Sociaaaa famosaaaaa.... perché sento il vagoncino in posizione da salita? 😂😂😂
Vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 

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Capitolo 50
*** Non è successo niente ***


Well, you see her when you fall asleep
Bene, vedi lei quando ti addormenti

But never to touch and never to keep
Ma non riesci mai a toccarla  a trattenerla

'Cause you loved her too much, and you dived too deep
Perché l'hai amata troppo, troppo profondamente

"Let her go"

Passenger

*****

Dei rumors non gli importa più di tanto, per questo spesso si presenta fuori dall'ospedale per aspettare la sua dottoressa che esce dal lavoro.

Dopo la parentesi di Aspen i due sono tornati alle rispettive vite che riescono in qualche modo a far coincidere. Gli impegni non sono pochi, ma entrambi sono capaci di far sentire la loro presenza anche a distanza.

A Harry piace andare a prendere Matilde al lavoro, perché assapora insieme a lei la loro bolla di normalità nella quale si immergono sempre più spesso. Sono anche andati a fare la spesa insieme e le foto di loro due al supermercato hanno fatto il giro del mondo.

Nessuna conferma, nessuna smentita: nelle interviste Harry non fa che ripetere che non c'è alcun bisogno di etichettare il rapporto con Matilde, che si divertono molto insieme e che continueranno a fare la spesa nello stesso supermercato.

Si appoggia alla fiancata dell'auto dopo aver parcheggiato poco distante dall'ingresso principale. È già buio: stasera è più tardi del solito. Matilde ha avuto un doppio turno per sostituire la sua collega Stephanie che ha avuto qualche problema a casa. Harry scorge le poche persone che si entrano ed escono dalle porte scorrevoli in attesa di vedere uscire la rossa. Poi, ne vede un paio di figure familiari.

Una è Matilde, l'altro è il dottor Perry che continua a parlarle con un gran sorriso.

Per quanto abbia tentato di ignorarla, percepisce con chiarezza la rivalità con quell'uomo affascinante, con un certo prestigio e che condivide con Matilde fin troppo cose, a cominciare dalle tante ore trascorse a lavorare fianco a fianco.

John è spesso motivo di discussione, ed è per questo che entrambi evitano il discorso per quanto possibile. Il cantante ha la sciocca convinzione che sia lui che Joseph potrebbero avere ragione sul fatto che un cantante tanto impegnato potrebbe non essere l'uomo giusto per Matilde, e si sente minacciato da tutto ciò che rappresenta quel medico dall'aspetto sempre perfetto.

Scompare il sorriso che aveva sulle labbra fino a un attimo prima di vederli insieme e resta come paralizzato quando vede che John poggia una mano sul braccio di Matilde che gli sta sorridendo, scambiano due parole, poi Matilde si allontana cercandolo con lo sguardo. Quando i suoi occhi azzurri intercettano quelli verdi di Harry gli va incontro mantenendo quel sorriso sulle labbra, mentre quello di Harry si è spento nell'istante in cui è comparso John, nel momento in cui lui l'ha toccata e lei gli ha sorriso.

Harry è sicuro che non c'è e non ci sia stato niente tra loro – Matilde l'ha rassicurato più volte su questo punto – gli ha ripetuto che lo ama e Dio sa quanto lui ami la sua piccola selvaggia. Le aveva promesso che avrebbe smesso di fantasticare su lei e il suo capo ma proprio non ce la fa.

«Ciao, Styles». Lo saluta e lo bacia sulle labbra.

«Dottoressa Coser» ribatte con tono piatto e ricambia il bacio.

Ma il suo umore non è cambiato e in macchina regna il silenzio.

«Harry va tutto bene?»

«Oh, sì... È solo che... Ci sono stati alcuni problemi in studio di registrazione». Harry mente, perché non vuole discute con lei a causa di John.

«Oh, okay... Mi spiace».

Matilde non si è bevuta una sola parola, ma non replica e lo lascia guidare nella speranza che si rilassi e torni il suo Harry. Ipotizza almeno una decina di motivi per cui possa esser di così pessimo umore, uno dei quali il suo capo, ma evita di dirlo ad alta voce, perché anche lei non ha intenzione di litigare.

Arrivano in silenzio a casa di Harry e lui va a farsi una doccia. Matilde recupera qualcosa di comodo dall'armadio: ha imparato a lasciare qualcosa a casa del suo fidanzato, allo stesso modo in cui il cantante ha portato qualcosa di suo nell'appartamento della rossa. Gira per casa aspettando che torni, ma quando si rende conto che si sta mettendo troppo tempo lo raggiunge. Lo trova seduto sul bordo della vasca con la testa, intento a passarsi una mano tra i capelli.

«Okay, Styles, ora mi dici cos'hai che non va» ordina risoluta, attirando la sua attenzione. «Sul serio» prosegue con un tono più dolce, dopo aver visto l'espressione sul volto di lui.

Era intenzionato a farsi la doccia, a tentare di rilassarsi sotto l'acqua calda, nella speranza di lasciar scorrere via il cattivo umore insieme al sapone, ma quei pensieri non gli hanno dato tregua e si è ritrovato a tirare diverse ciocche di capelli per la frustrazione.

Harry sospira e sa che è arrivato il momento di parlare, non importa cosa succederà.

«Vi ho visti» ammette a bassa voce.

«Chi?» domanda Matilde, sperando di aver sbagliato a immaginare il motivo del suo malumore.

«Tu e John, all'uscita dell'ospedale» spiega Harry, nella speranza che lo rassicuri per l'ennesima volta, ma Matilde sbotta irritata.

«Ancora, Harry? Davvero? Ci stavamo solo salutando, cazzo» impreca in preda alla rabbia e all'irritazione crescente, forse anche per il senso di colpa nei suoi confronti.

In risposta alla reazione di Matilde, lui non si tiene, e mentre si alza in piedi in maniera piuttosto energica, ribalta tutto ciò che si trova sul bordo della vasca accanto a lui e si lancia minaccioso contro Matilde che indietreggia verso il muro.

«Sì, ancora, Matilde. Perché vedo come ti guarda il tuo capo. So cosa passa per la sua testa quando ti sfiora con una mano e non mi piace affatto» aggiunge avvicinandosi a lei.

«Stai esagerando, Harry» lo rimprovera, osservando ogni gesto di lui grondare rabbia.

La blocca con la schiena al muro, sfiorando il corpo di Matilde con il suo, guardandola negli occhi mentre parla quasi sulle sua labbra. «Esagerando, Matilde? Quello ti porterebbe volentieri a letto. E poi è un dottore di successo... L'ideale per te... Per tuo fratello... Scommetto che non vede l'ora... Cristo, non capisci, Matilde? Non riesco a sopportare la vista di te con lui. Delle tue mani su di te» ammette abbassando la voce, lasciando venire fuori tutta la sua insicurezza, la gelosia e la paura di perderla.

«Harry... Non c'è niente tra me e John. E per quanto riguarda Joseph... Non decide lui della mia vita. Io ho scelto te. È te che voglio» afferma decisa guardandolo dritto negli occhi.

«Ripetilo» ordina Harry, spingendosi di più contro il suo corpo.

«È te che voglio, Styles».

La voce di Matilde trema appena, proprio come il suo corpo che percepisce il contatto con quello di Harry.

«Ripetilo ancora» insiste il cantante, non solo perché ha bisogno di essere rassicurato, ma soprattutto perché lo fa impazzire sentirglielo dire e guardarla negli occhi mentre infila una mano sotto la maglia di Matilde.

I brividi percorrono il suo corpo nei punti raggiunti da Harry. All'improvviso non è più arrabbiata, infastidita o nervosa, ma freme dalla voglia di sentire entrambe le sue mani su di lei.

«È te che voglio» mormora sulle sue labbra.

Ed è in quel momento che tutto il desiderio di Harry si scatena: la bacia avidamente, facendole quasi male, e Matilde risponde con la stessa passione.

Harry l'afferra per i fianchi e la stringe, mentre Matilde fa scorrere le mani fino al suo volto, sfiorando la bocca con i pollici. Si spinge ancora contro di lei senza smettere di baciarla e la rossa risponde gemendo sulle sue labbra. Il cantante afferra il bordo della maglia di Matilde e gliela sfila, poi toglie anche la sua. Riprende a baciarla senza darle modo di respirare: vuole farla smettere di pensare, di avere qualsiasi tipo di volontà. Vuole che sia sua, completamente sua e la vuole ora.

Un attimo dopo, tra un bacio e l'altro, anche i loro pantaloni raggiungono il pavimento. La tiene stretta a quel muro finendo di spogliarla del tutto, poi fa scorrere le mani dai suoi fianchi ai glutei, che afferra con forza, poi le solleva, spingendosi con maggiore forza tra le sue gambe.

«Ripetilo» sussurra con voce roca appena al di sotto dell'orecchio di Matilde, provocando ancora una serie infinita di brividi al suo corpo in preda all'eccitazione.

«Voglio solo te, Harry» pronuncia a fatica, perché l'attimo dopo lui si è spinto al punto da affondare in lei, togliendole il fiato.

È rabbia e passione. È amore e desiderio. È paura, dubbio, forse un presentimento, ma entrambi vivono quel momento di un'intensità tale da non permettere loro di parlare più. E sono solo gemiti e sospiri a riempire le loro orecchie, mentre il loro cuore è traboccante di un amore sconfinato, come essere in mezzo all'oceano senza bussola.

Così immenso da fare paura.

*****

A quella discussione ne sono seguite altre, tutte per lo stesso motivo: John Perry.

È sempre Harry a cercare la lite, come se lo facesse di proposito. Le sue insicurezze hanno preso il sopravvento e si è quasi convinto che forse è meglio così, che non è lui quello giusto per lei.

Non ha importanza se Matilde continua a rassicurarlo, a negare qualsiasi tipo di coinvolgimento con John Perry, perché Harry non sente ragioni: è come se stesse cercando di sabotare il loro rapporto.

È per questo motivo che stasera Matilde ha invitato un po' di amici a casa di Harry, per fare in modo che si tranquillizzi e che finisca con il rendersi conto che non c'è altro posto in cui Matilde vorrebbe trovarsi se non accanto a lui.

La serata è andata bene e Harry ha trascorso qualche ora spensierata. Nessuna lite, nessuna discussione, nessuna frecciatina: il dottor Perry è rimasto fuori dalla porta e la compagnia di amici è riuscita nell'intento di togliere qualche cattivo pensieri al cantante.

Matilde e Peter si sono isolati qualche minuto sul terrazzo: la rossa aveva bisogno del suo migliore amico e lui è sempre pronto ad ascoltare i suoi sfoghi.

«L'ho visto bene stasera» osserva Peter, poggiandosi con i gomiti sulla ringhiera.

«Sì, erano diversi giorni che non lo sentivo ridere come stasera» concorda Matilde, affiancando l'amico per mettersi nella stessa posizione, fissando dall'alto le luci della città.

«Avete parlato?» continua Peter.

«Di cosa?»

«Lo sai di cosa. Dimmi che gliel'hai detto» la implora lui, perché sono mesi che insiste nel dire a Matilde di confessare a Harry quel bacio con John prima che i sensi di colpa la divorino.

Perché se nell'ultimo periodo Harry è stato irascibile, Matilde è stata intrattabile; Peter ha ragione quando le dice che l'unica soluzione è dire la verità, perché è vero che i sensi di colpa non le danno tregua, minando il rapporto tra Harry e Matilde. Quel segreto, quella omissione non fa che continuare a farla sentire una persona orribile, non meritevole di tutto l'amore di Harry, che persiste nel sentirsi insicuro, un'insicurezza alimentata dagli strani comportamenti che Matilde a volte adotta nei suoi confronti.

«Non ci riesco, Peter. Se glielo dicessi adesso la sua insicurezza lo annienterebbe del tutto. Non posso dargli questa delusione».

«Non puoi nasconderglielo per sempre. Più tardi lo viene a sapere e peggio è».

«Lo capisci che ho paura? Lui si fida di me, se glielo dicessi distruggerei quella fiducia e cosa mi resterebbe?»

E non importa che i due amici si siano allontanati e che abbiano parlato a bassa voce per tutto il tempo, ed erano fin troppo presi dalle loro parole per accorgersi che Harry era alle loro spalle, rimasto fermo immobile sulla soglia del terrazzo mentre pensa che la cosa che Matilde gli sta nascondendo non gli piacerà per niente.

Le mille paure che popolano la sua mente prendono forma e consistenza, le avverte come una cupa presenza intorno a lui, qualcosa che lo avvolge e lo attira nell'oscurità nella quale ha avuto il terrore di sprofondare, paure che ora lo stanno trascinando con forza sul fondo.

E, a quel punto, la Bestia prende il sopravvento.

«Cosa devi dirmi, Matilde?»

La sua voce profonda e improvvisa fa sussultare Matilde e Peter che si voltano a guardarlo assumendo un'aria sconvolta. Matilde sbianca e guarda Peter, che però non può esserle di nessun aiuto.

«Peter, potresti lasciarci soli?» gli domanda serio, con un tono freddo, senza guardarlo in faccia, perché i suoi occhi sono fissi in quelli di Matilde che quasi non respira. «Anzi» aggiunge ancora più freddo «forse è il caso che tu e gli altri lasciate casa» conclude, con la rabbia a grattargli la gola.

«Harry, datti una calmata» Peter tenta di rabbonire l'amico, che però non vuole sentire ragioni.

«Non credo dipenda completamente da me. Vero, Matilde?».

E lei, che non può fare altro che rassegnarsi al fatto che è arrivato il momento di confessare quella verità taciuta per così tanto tempo, fa un cenno a Peter per confermare che le sta bene se lui la lascia sola con Harry.

«Okay, vado e avviso gli altri... Per favore...» lo supplica, nel tentativo di placare gli animi.

«Buonanotte, Peter, e scusami con gli altri» prosegue Harry, senza degnarlo di uno sguardo, alla ricerca di non sa bene cosa negli occhi blu di Matilde. E Matilde si è sentita spogliare di ogni bugia con quello sguardo rabbioso. Si è sentita nuda, con il cuore esposto al dolore e l'anima scoperta e in bella vista.

Resta a guardarla in silenzio fino a che sente la porta alle loro spalle chiudersi. Solo in quel momento Harry riprende a parlare.

«Sto aspettando una risposta, Mati: cosa devo sapere?»

Il tono di voce di Harry è così tagliente che lei sente la sua anima e il suo cuore cadere in pezzi ai suoi piedi.

«Nulla, Harry, non esasperare sempre le cose» mormora Matilde, nel disperato tentativo di non rivelare nulla, ma non riesce a guardarlo in faccia mentre parla.

«Riformulo la domanda: cos'hai omesso di dirmi, Matilde?» continua con lo stesso tono che porta con sé il freddo glaciale.

Lei non risponde, resta a testa bassa sentendo l'angoscia chiuderle la gola. Il pensiero di dover confessare quel bacio la terrorizza. Harry le si avvicina lento, come un predatore che sta per azzannare la sua preda. Quando la raggiunge sbatte la mano con violenza sulla ringhiera facendo sussultare la fidanzata.

«Cazzo, Matilde, parla!» esclama alzando la voce.

«Io... Io...» balbetta e sospira. Non può rimandare oltre, è arrivato il momento. «Io... non ti ho detto che mentre eri a Londra sono uscita qualche volta con John» ammette a bassa voce, percependo con chiarezza il dolore di entrambi.

«E...?» la incalza Harry. «Vai avanti».

«Harry, non è successo niente di importante... Non ha significato niente...» il goffo tentativo di Matilde di minimizzare non fa che far aumentare l'irritazione di Harry.

«Sii chiara, Matilde. Cos'è che non ha significato niente?»

«C'è stato... Ecco... c'è stato un bacio» confessa con un filo di voce, nella speranza che lui non lo senta, ma Harry ha sentito benissimo.

Il cantante serra la mascella, chiude gli occhi e rimane in silenzio. È bastata una sola parola a rendere reali le sue paure.

«Harry, per favore... Non ha significato nulla. Lui mi ha baciato ma non ha significato niente» si giustifica con un ritardo spaventoso e a nulla valgono più le sue parole.

«Tu hai ricambiato quel bacio?»

Harry teme la risposta alla sua domanda e sta pregando con tutte le sue forze che Matilde risponda convinta un no deciso e questo gli basterebbe per comprendere le motivazione che l'hanno spinta a mantenere il silenzio, solo che non succede. Matilde esita, quel no non arriva, e Harry sente il suo cuore sgretolarsi.

«Ti prego, dì qualcosa...» lo implora, con la speranza di poter rimediare.

«Ero pronto a chiederti di venire a vivere con me, è per questo che ho accettato di organizzare questa cena, ma tu hai rovinato tutto» butta fuori tutto d'un fiato, ma lentamente, facendo in modo che l'anima e il cuore di Matilde si schiantino al suolo, perché lo sguardo che le rivolge la ferisce molto più di ciò che ha detto.

«Harry no...»

«Vattene» la interrompe deciso, prima che lei possa dire qualunque cosa.

«Cosa?» domanda sconvolta, sicura di aver capito male.

«Fuori di qui» ripete il concetto, con una furia negli occhi che non gli appartiene, una furia scatenata dall'idea della sua fidanzata che bacia un altro, la stessa fidanzata che ha giurato e spergiurato per mesi che tra lei e John non c'è mai stato niente.

«Harry, ti prego, parliamone».

«Fuori!» urla, facendola sussultare di nuovo.

«Harry, non sai quello che dici. Io ti amo...»

«Sta zitta!» alza ancora la voce e la interrompe di nuovo. «Se mi amassi come dici non mi avresti mai nascosto una cosa del genere. Invece mi hai mentito fino a oggi, nonostante più volte ti abbia chiesto la verità. E ti ho creduto, Matilde: ho creduto che ero io il rompicoglioni, invece sei tu la bugiarda. Non mi piacciono i bugiardi. Non mi piace essere preso per il culo. Non dalla donna che dice di amarmi» sputa con disprezzo, mentre lei è ormai in lacrime.

Matilde vorrebbe poter riavvolgere il tempo, andare indietro fino alla sera in cui John l'ha accompagnata a casa e rifiutare quel passaggio, quel bacio, qualunque cosa riguardi il dottor Perry, ma non può. L'unica cosa che può fare è continuare a implorare, nella speranza che lui le dia ascolto.

«Harry ti prego... E stato solo un bacio... Non...»

«Non capisci, Matilde?» La interrompe ancora, perché non vuole stare a sentire le stupide e inutili giustificazioni di un gesto che gli ha devastato il cuore. «Tu mi hai mentito. Cosa dovrei pensare adesso? Eh? Quando hai fatto tutti quei turni di notte... Chi mi dice che non fossi con lui? Chi mi dice che tu non mi abbia mentito anche su altro? Cazzo!» esclama frustrato, passandosi con forza una mano tra i capelli, restando a debita distanza da lei.

«No! Non c'è stato niente tra noi, solo quel bacio maledetto. Ti prego, Harry» lo implora con le lacrime agli occhi, ma lui è troppo accecato dal suo dolore per cogliere quello di Matilde.

«No! Ti voglio fuori di qui, Matilde. Fuori!»

Ormai è in preda alla cieca rabbia e urlare è l'unico modo per placare il dolore.

«Harry, ti prego. Io ti amo e tu ami me, lo so».

«Sì, ti amo, ma non mi fido più di te, quindi finiamola qui. Non rendere le cose più difficili. Prendi le tue cose e vattene». Le vomita addosso ogni parola in preda alla collera, senza darle modo di replicare.

Le volta le spalle e si rifugia all'interno del piccolo studio di registrazione che ha in casa, chiude a chiave lasciando Matilde da sola a guardare la porta chiusa.

Lei ci mette qualche secondo a realizzare ciò che sta succedendo, ma quando lo fa cammina svelta fino alla porta dello studio, dove bussa con forza per farsi aprire.

«Harry, ti prego» lo implora disperata. Piange, ma quella porta resta chiusa.

E per quanta forza e impegno ci stia mettendo, dall'altra parte della porta c'è solo silenzio. Dovrebbe davvero andarsene? Forse dovrebbe, forse dovrebbe lasciargli un po' di spazio, il tempo di metabolizzare la confessione, di calmarsi e sbollire la rabbia. Sì, forse è proprio quello che deve fare. Ed è con questo pensiero che esce di casa, senza però prendere le sue cose.

Di certo è un momento passeggero, pensa. Si calmerà, ne parleremo con calma e mi perdonerà, si ripete mentre cammina verso la porta d'ingresso dell'appartamento asciugandosi gli occhi dalle lacrime che non smettono di scendere, continuando a voltarsi verso lo studio che però resta chiuso.

Per Harry, il rumore della porta di casa che si chiude è l'eco del frastuono che ha fatto il suo cuore che si frantuma e si sbriciola.

Matilde se n'è andata, portandosi via l'unica felicità che ha mai provato in vita sua.

Matilde se n'è andata, portandosi via l'unica felicità che ha mai provato in vita sua

*****

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Che dire? non ho molte parole. Alla fine la rivelazione è arrivata dalla stessa Matilde e Harry l'ha presa nel peggiore dei modi. Le sue sicurezze sono state alimentate dalle bugie di Matilde e adesso si sente perso. Matilde ha fatto bene a lasciare l'appartamento di Harry? Cosa farà lui ora?

😭😭😭😭😭😭😭😭😭😭
Non ce la posso fare.... Scusatemi ma faccio fatica... Questo capitolo è tosto... È stato tosto per me e la mia socia che viviamo a pieno la storia di questi due... Cosa pensate succederà dopo questo disastro?!?.... Vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci 

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura❤️

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Capitolo 51
*** Lui non mi vuole più ***


He's right where I shouldwhere I should be
Lui è proprio dove dovrei io, dove io dovrei essere

But you're making me bleed
Ma mi stai facendo sanguinare

Woman
donna

"Woman"

Harry Styles

*****

Alcol, donne, locali e foto, tante foto. Foto che lo vedono in compagnia di donne sempre diverse, foto che hanno invaso la rete, i social, che sono ovunque. Foto che hanno immortalato ogni attimo in cui si è dato alla pazza gioia, dove appare libero e spensierato, mentre lei non ha fatto che struggersi per lui da quando ha lasciato New York alla volta di Londra.

È scappato un'altra volta, l'ha lasciata di nuovo e non importa se stavolta sa di meritarlo, perché non conta il motivo per cui lui si allontana: il punto sta nel fatto che Matilde si è convinta che Harry non sia in grado di affrontare le difficoltà e forse ha ragione suo fratello quando le dice che quel cantante non fa per lei.

La rossa si è rifugiata ancora nel lavoro: turni estenuanti al pronto soccorso pur di non avere la possibilità di controllare il telefono e tutte le notizie che riguardano Harry e il suo divertimento sfrenato.

Ha evitato sua cugina Sofia quanto più possibile: non vuole parlare di Harry con nessuno, anzi, non vuole parlare e basta. Non vuole nemmeno pensare a lui, per questo ha coperto tutti i turni scoperti dei suoi colleghi. Non dà retta a nessuno, neanche a chi le dice che se continua così crollerà come è successo qualche mese fa, ma a lei non importa.

A lei non importa più di niente.

A Sofia non è rimasto che accompagnare Zayn a Londra, perché il cantante non ne ha voluto sapere di lasciare solo il suo amico in questa situazione: sa bene cosa vuol dire cadere in quel vortice e si sente in debito con Harry dopo che gli è stato accanto quando è stato lui ad averne bisogno.

I due amici hanno parlato a lungo e Zayn è riuscito a convincerlo a tornare per parlare con Matilde, solo che Matilde è di tutt'altro avviso.

È arrabbiata per il modo in cui continua a escluderla, a tagliarla fuori dai suoi pensieri: Harry decide sempre per entrambi e lo sa di aver sbagliato, ma se continua a non darle modo di spiegarsi, di parlare, ha davvero motivo di esistere questo rapporto?

Si è fatta prendere dai dubbi più di una volta, per questo motivo preferisce non pensare, perché la sua mente le sta giocando brutti scherzi.

È forse per questo che stasera ha deciso di uscire con lui? Con l'uomo che è spesso stato motivo di discussione tra lei e Harry? Forse non avrebbe dovuto accettare l'invito a cena, non avrebbe dovuto dargli modo di credere che possa interessarsi a lui, ma ormai è tardi per rimangiarsi quel sì pronunciato troppo in fretta e anche un po' per rabbia dopo aver visto l'ennesima foto di Harry che si lascia baciare e abbracciare da una che non è lei.

Matilde sta cercando di godersi la serata, di fingere di divertirsi, ma è assente e più volte John ha dovuto richiamare la sua attenzione. La rossa ha una strana sensazione, come se dovesse accadere qualcosa da un momento all'altro, qualcosa che le mette addosso un'ansia che non riesce a gestire.

Forse il suo cuore è in grado di percepire la presenza di Harry che è tornato in città solo per lei e non se ne rende conto. Già, forse è così, perché il cantante è atterrato da un paio d'ore a New York carico di speranza: è rientrato nel suo appartamento, ha fatto una doccia e ha cercato di calmarsi prima di affrontare Matilde.

Adesso è pronto e si ferma per un attimo sulla soglia di casa prima di uscire, ricordando l'ultima volta che la sua fidanzata è stata lì; tornano prepotenti le sensazioni di quella sera e si deve concentrare per allontanarle e mantenere la promessa che ha fatto a Zayn dopo aver pianto come un bambino tra le braccia di Sofia: vuole dare a se stesso e a Matilde l'opportunità di chiarirsi.

Arrivato in macchina imposta sul navigatore l'indirizzo del locale dove sa di trovare Matilde. È stata Sofia a dirgli dove sarebbe stata la cugina quella sera. Non è stato facile per Sofia farsi dire il nome del locale, ma alla fine l'ha spuntata e ha potuto comunicare a Harry l'indirizzo.

Sa che non la troverà sola, Sofia gli ha spiegato che la cugina è a cena con i suoi colleghi dell'ospedale, ma è pronto ad affrontarli, è pronto ad affrontare qualunque cosa.

Qualunque cosa, ma non la scena che si trova davanti agli occhi all'arrivo al locale: Matilde seduta su uno sgabello al bancone del bar che sorseggia il suo cocktail colorato di rosso mentre sorride al suo capo, il dottor Perry.

Tutte le insicurezze tornano a galla, pronte ad avvelenare la sua mente; invadono il suo cuore come un'erba infestante che contamina tutte le buone intenzioni, i buoni propositi. Lei l'ha cancellato: ha preferito il medico dalla posizione stabile, la sicurezza, una vita che lui non può darle.

Resta per qualche secondo immobile, con la mente che inizia a elaborare qualcosa di poco piacevole, poi viene riconosciuto da un cameriere e l'idea prende corpo.

«Buonasera» lo saluta e sta per chiedergli altro, quando lo riconosce anche il cantante che si stava esibendo al piano e gli fa cenno di raggiungerlo.

Harry non se lo fa ripetere. Cammina lento, ma deciso verso la sua meta. Sa già cosa vuole fare: vuole ferirla, vuole farle sapere che è furioso con lei, che può anche starsene con il suo dottorino se le fa tanto piacere. Vuole farle sapere che sta soffrendo e che sta soffrendo a causa sua.

«Ciao, io sono Sam...»

Anche il pianista non fa in tempo a terminare la frase, perché Harry lo precede. «Ti dispiace se suono un pezzo?»

Il ragazzo non aspettava altro e gli lascia volentieri il posto, felice di poter raccontare che ha conosciuto il famoso cantante e che ha anche suonato il suo piano.

Le prime note riempiono il salone. Matilde riconosce la canzone e d'istinto si volta in direzione del piano, per restare folgorata dallo sguardo glaciale di Harry che la punta come falco.

I'm selfish, I know

sono egoista, lo so

But I don't ever want to see you with him

Ma non ho mai voluto vederti con lui

Matilde smette di respirare: le parole di quella canzone e lo sguardo di Harry hanno il potere di trafiggerle il petto e toglierle il fiato.

I hope you can see, the shape that I'm in

Spero che tu possa vedere lo stato in cui mi trovo

While he's touching your skin

mentre lui sta toccando la tua pelle

È un dolore intenso per entrambi, come se il loro cuori fossero stati strappati dal petto con gesto deciso e violento. Sentono il vuoto intorno a loro, al centro del loro corpo, nella loro mente. Harry continua a cantare senza mai distogliere lo sguardo e Matilde vorrebbe tanto poter smettere di guardarlo, ma non ci riesce. Forse vuole poter sentire il suo dolore e trasmettere a Harry il suo, o forse vuole solo assicurarsi che il suo fidanzato, ex fidanzato, in realtà non lo sa più, le stia dicendo addio.

La canzone arriva al termine, Harry si alza in mezzo agli applausi. Le rivolge un ultimo sguardo, poi si dirige verso l'uscita del locale mentre Matilde resta seduta sul suo sgabello, priva di ogni forza.

Anche la loro relazione è arrivata al termine?

*****

L'evento di beneficenza organizzato dal Presbyterian Hospital per realizzare un nuovo padiglione dell'ospedale che ospiterà i genitori dei bambini malati di cancro è per stasera. Matilde è stata invitata e ha deciso di andarci. In realtà il suo accompagnatore non ha faticato poi tanto a convincerla e lei si è detta che non c'era niente a impedirle di accettare, dopotutto Harry ha ripreso un'altra volta il suo stile di vita discutibile.

Già, perché dopo essere apparso come un fantasma in quel locale, è sparito un'altra volta, per riapparire in gran forma su tutti i social accompagnato da donne sempre diverse.

Ha accettato per rabbia, con il pensiero di ferire Harry, come lui sta ferendo lei. Ha indossato un bel vestito, adatto alla serata elegante che li aspetta, e John è passato a prenderla.

«Scusa il ritardo» mormora Matilde quando sale in macchina, sfuggendo allo sguardo dell'uomo seduto al volante.

«Mio Dio... Sei bellissima, dottoressa Coser. L'attesa ne è valsa la pena» si complimenta lui, guardandola in adorazione.

Matilde forza un sorriso, ma non lo guarda. «Grazie» replica, si aggancia la cintura e guarda in avanti.

«Tutto bene, Matilde?» la ragazza annuisce in silenzio. «Vedrai, ti piacerà. Conoscerai tanta gente che conta e poi ci saranno molti vip» le spiega, mettendo in moto l'auto.

«Sono certa che sarà una bella serata e poi è per una giusta causa, no?» ribatte la rossa.

«Certo, però per te sarà importante anche per ampliare le tue conoscenze...»

Il resto del discorso di John cade nel vuoto: Matilde si isola, tiene lo sguardo fisso in avanti e si perde nel vuoto della sua mente, mentre John si volta spesso verso di lei e non resiste a mettere una mano sul suo ginocchio.

Lei si irrigidisce a quel contatto, ma non si ritrae. Harry non può vederla in quel momento, nessuno li vede, eppure nel suo cuore è convinta che quel gesto possa ferirlo come lui ha ferito lei in tutte quelle foto con altre donne.

«Già, è per il mio lavoro» ribatte, come se lo stesse ascoltando davvero.

John sospira. «Matilde rilassati. Goditi la serata e per una volta cerca di non pensare a quello Styles. Tanto dopo l'ultima volta... beh, credo abbia capito».

Matilde si stringe nelle braccia. «Non sto pensando a lui e poi, possiamo evitare di parlare di Harry?» Il solo pronunciare il suo nome le fa male al cuore.

«Per me va benissimo, non ne sento assolutamente la mancanza. Anche se... Ho saputo che ha fatto una generosa donazione al reparto oncologico pediatrico» le confessa, voltandosi appena per notare la sua reazione.

«Sì, beh, avrà voluto ripulirsi la coscienza».

«Non lo pensi davvero e comunque se non vuoi parlarne a me va più che bene» prosegue John.

«Ecco, non parliamone. Godiamoci la serata» taglia corto Matilde, perché l'argomento le brucia la gola e la mente.

«Ai suoi ordini, dottoressa Coser» conclude lui con un sorriso.

Matilde si sforza di ricambiare quel sorriso e tenta di scrollarsi di dosso la brutta sensazione che si sente addosso. Si sente fuori posto, ma vuole andare fino in fondo a ciò che si è prefissata, cioè trascorrere la serata con John.

Quando arrivano a destinazione l'uomo parcheggia, si precipita ad aprirle la portiera e le offre la mano. «Pronta per la serata?»

Matilde afferra la sua mano e scende, mormorando un "grazie", evitando ancora di guardarlo.

John porta un braccio intorno alla sua vita. «Vieni. Andiamo».

La guida verso l'ingresso dell'hotel scelto per l'evento, dove sono appostati diversi fotografi in attesa dell'arrivo delle celebrità e di qualche pezzo grosso dell'ospedale. I flash immortalano l'attimo in cui Matilde e il suo capo stanno per entrare, quando lui si ferma e la stringe a favore di obiettivi.

Lei si lascia abbracciare e si ripete che lo sta facendo per ferire Harry. Si guarda intorno e sospira in silenzio. John fa il suo ingresso con Matilde al suo fianco. Si lascia fotografare, sembra quasi che la stia sfoggiando come un trofeo e non disdegna affatto i complimenti dei colleghi che l'hanno visto varcare la soglia del salone abbracciato alla giovane dottoressa.

Matilde si lascia guidare, ha bisogno di pensare ad altro. Si concentra sulla serata e sul fatto di essere cordiale. Sorride a favore di fotografo. «C'è davvero tanta gente» commenta con John, quando sono all'interno della sala ricevimenti.

«Te l'avevo detto. È un evento molto importante. Sono tutti qui per fare beneficenza».

«Immagino che molti saranno qui solo per farsi pubblicità, ma non importa. Ciò che conta è che contribuiscano alla causa. Poter realizzare questo nuovo padiglione dell'ospedale per i genitori dei bambini malati sarebbe meraviglioso» osserva Matilde, che sente quella causa come se fosse sua.

«Sì, tutto questo è per una buona causa, ma un po' di glamour non guasta. Serve ad accendere i riflettori sulla beneficenza» continua, e intanto la attira un po' più a sé mentre si dirige verso un dirigente dell'ospedale.

Lei non protesta, è confusa dalle tante persone che affollano il salone. Lo segue e lo asseconda come se non avesse una sua volontà. È come se man mano che la serata prosegue la sua mente andasse in black out.

John parla di lavoro con il signor Butler, ma lei non ascolta, è come se fosse assente, una bella presenza e nient'altro. A lui, in realtà, questa sua non reazione va più che bene. Lei sarebbe la fidanzata perfetta: bellissima, di successo, e in questo momento non si ribella, per cui lui osa. Ogni tanto le lascia un bacio sulla guancia o sul collo.

Matilde continua a non protestare, è come se fosse diventata un guscio vuoto. È completamente estraniata da tutto ciò che le sta succedendo intorno. Quella non è lei, è solo il suo corpo vuoto, perché Harry con il suo comportamento l'ha svuotata. Ha rimesso il suo cuore in bella vista e lui l'ha calpestato e preso a calci come un rifiuto qualsiasi. Sente le voci, ma non ascolta nulla, si limita a sorridere e annuire come una bella statuina.

Fino a che Stephanie, la sua amica e collega, si avvicina e l'allontana per parlarle.

«Matilde, tesoro, come stai?»

«Bene, tu come stai?» Sorride, ma sta fingendo.

«Tutto bene. Sei molto elegante. Non... Ecco... Non pensavo saresti venuta con Perry» commenta cauta la bionda.

«Sì, beh, non avevo... Non avevo altri impegni» ribatte incerta, perché in effetti la decisione è stata presa all'ultimo.

«Ma sì, certo. Hai fatto bene a venire. Ho visto che a Perry piace farsi fotografare con te» le fa notare per metterla in guardia.

«È una serata di beneficenza, Steph, tutti dobbiamo metterci in mostra per ottenere qualche risultato» replica la rossa.

«Sì, con la differenza che lui è te che sta mettendo in mostra. A meno che voi due.. Ecco...» Stephanie si ferma, in attesa della reazione di Matilde che non tarda ad arrivare.

«Noi due niente, Steph. È una serata di beneficenza, questo è quanto» chiarisce decisa.

«Okay, come vuoi tu, ma lui ti sta sfoggiando davvero e tu... Tu non sembri neanche tu» insiste la bionda.

«Stiamo entrambi interpretando una parte, Steph, potrebbe anche giovarne la mia carriera, oltre che il nuovo padiglione dell'ospedale. Non c'è altro» ribatte piccata.

«Wow... Quindi ora vuoi affidare a lui la tua carriera?»

«Il mio lavoro è l'unica cosa su cui posso davvero contare» replica amareggiata Matilde.

«Mati, ti stai spegnendo e non va bene. Tu non c'entri niente con Perry».

«Steph, io non mi sto spegnendo. Io sono già spenta. Ho bisogno di non pensare e il lavoro mi permette di non pensare. Non ho altro» e il dolore che prova trapela da ogni parola.

«Sì, ma non permettere a Perry di credere che tu sia disponibile. Andiamo Mati...»

«Lui lo sa che non sono disponibile, lo sa bene. Stiamo solo trascorrendo una serata tranquilla. Ho diritto anch'io a una serata tranquilla, dato che quello stronzo si sta dando alla pazza gioia». Poi si accorge che sta alzando la voce. «Scusa, Steph... Non volevo».

«Lui non lo sa. Gli conviene che tu stia così e tu hai tutto il diritto a una serata tranquilla, ma non mentire soprattutto a te stessa».

«Non fa differenza. Tutto ciò che m'importa è il lavoro, nient'altro» continua Matilde apatica.

Steph sospira. «Matilde, sei ancora innamorata di lui e lui lo è di te, altrimenti come spieghi il fatto di essertelo ritrovato in quel locale cosi all'improvviso?»

«Lui non è più innamorato di me, l'ha dimostrato proprio quella sera al locale in cui mi ha mandato gentilmente a quel paese con quella canzone. Se mi amasse non starebbe cercando di costruirsi un harem, non credi? Sarebbe qui, a parlare con me, invece si è trasferito in pianta stabile a Londra, così evita il rischio di rivedermi. Grazie, ma no. La mia vita è stata distrutta da un uomo già una volta, non permetterò che succeda di nuovo. Ho il mio lavoro a cui pensare, Harry non fa più parte della mia vita e questo non l'ho voluto io».

Steph aggrotta le sopracciglia. «Non lo hai voluto tu? Davvero Matilde?»

«Non sono io quella che ha messo un oceano in mezzo a noi due, e so di aver sbagliato, Steph, credimi lo so. Ma è ovvio che non valgo la pena di una discussione. Mi ha lasciata, mi ha voltato le spalle e tu sai che non è la prima volta. Se è questo che vuole non posso certo costringerlo a restare con me».

«Io credo che lui abbia avuto la conferma di non essere quello giusto per te. Non lo sto giustificando, ma sentirselo ripetere da tuo fratello, da Perry e poi la tua omissione» continua Stephanie, custode delle sue confidenze e che ora sta cercando di essere la voce della sua coscienza.

«Non è la serata giusta per rinfacciarmi tutti i miei errori, Steph... Dio, dovresti essere dalla mia parte, sei mia amica». Matilde ha bisogno di sostegno, di conforto, mentre la sua migliore amica le sta sbattendo in faccia la realtà e lei non ha la forza per affrontarla.

« Non ti sto rinfacciando niente, Matilde. Voglio solo che tu apra gli occhi e che tu sia consapevole. E proprio perché ti sono amica che dico quello che penso e cerco di non farti commettere altri di errori».

«Non ci sono altri errori da commettere, perché nessuno entrerà più nella mia vita» replica convinta, perché sta issando quanti più muri possibili per tenere le persone fuori dalla sua vita.

Stephanie prova a ribattere, a in quel momento arriva John che abbraccia subito Matilde. «Tutto bene qui, signore?» E Stephanie guarda Matilde come a dire "e ora che mi dici?".

Matilde nota l'espressione di rimprovero nello sguardo di Steph. Non ha voglia di sentire altre ramanzine. Vuole soltanto spegnere la testa, quindi la ignora. «Tutto bene. Io e Stephanie stavamo osservando quanta gente ci fosse. Adesso, scusate, ma vorrei bere qualcosa» tronca il discorso bruscamente.

Matilde saluta Stephanie, ha bisogno di allontanarsi da lei, dalla verità che le fa ancora troppo male. John rimane con lei.

«Ti accompagno. Ho bisogno di bere anch'io».

Raggiungono l'angolo bar e la prima a ordinare è Matilde.

«Un Manhattan, per favore».

«Wow! Ci vai giù pesante. Potrei approfittarne» ridacchia John, prima di ordinare un Martini.

«John, ne abbiamo già parlato...»

«Avanti, Matilde... Potremmo essere la coppia dell'anno. Dio tu sei bellissima». Non fa che farle complimenti, complimenti che a lei non fanno alcun effetto.

«Non vuoi che torni a "dottor Perry", giusto?» domanda sarcastica, mentre evita di guardarlo.

Lui le si avvicina e le sussurra all'orecchio. «Mentre facciamo sesso puoi chiamarmi come vuoi» afferma, per poi ridacchiare.

«John!?» Lo richiama sconvolta, mentre il suo volto assume un colorito violaceo.

«Avanti, Matilde, sono sicuro che faremmo scintille» continua lui a bassa voce, poi si avvicina un po' di più, le sposta i capelli e le bacia il collo.

A quel punto lei fa un passo indietro. «Forse dovrei tornare a casa».

«Perché? Per colpa mia? Non ho mai fatto mistero del mio interesse per te».

«Sì, lo so, e io non ho mai fatto mistero del fatto che tra me e te ci può essere soltanto un rapporto di lavoro. Per favore, John... Non è...» Poi sospira. «Lascia stare, chiamo un taxi. Tu resta».

«Ti accompagno. Aspetta...» si offre l'uomo.

«No, grazie... Preferisco andare da sola».

«Se ti ho offesa in qualche modo... Ti chiedo scusa».

«Non... Non fa niente... Adesso è meglio che vada».

Lui cerca di fermarla, giocando il tutto per tutto. «Matilde... Lui non ti merita...»

«Non ha importanza, John» replica con voce incrinata, perché sta per mettersi a piangere e lui se ne accorge.

A quel punto John decide di lasciarla andare. «Okay. Buonanotte Matilde».

«Buonanotte, John».

Lascia il bicchiere ancora pieno, gli dà le spalle e si allontana in fretta. Trova un taxi e lo prende al volo e durante il tragitto per raggiungere casa fa quello che non dovrebbe fare: apre Twitter con la speranza che tutto ciò che ha vissuto finora sia un incubo, invece trova foto ancora più recenti di Harry con un'altra che non è lei e c'è un solo pensiero che riempie la sua mente: non è che Lui non mi merita... Lui non mi vuole più.

 Lui non mi vuole più

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Qui è tutto un disastro. Matilde fa casini di qua mentre Harry fa casini di là e noi siamo qui a fare la cronaca di un disastro annunciato. Che succederà ora? (Al solito... Io lo so... 😂😂😂)

La nostra Dr.ssa Coser partecipa ad un evento di beneficenza al braccio del Dott. Perry... Che ormai crede di avere il via libera con lei solo perché lei ormai non ha alcuna reazione  e recita la parte della Dottoressa integerrima che pensa solo al lavoro... La verità è che lei sta soffrendo per Harry....e vorrebbe far soffrire anche lui... Ma non ci riesce... La sua amica Stephanie cerca di aprirle gli occhi su Perry...che non fa altro che sfoggiarla e farle proposte indecenti... Ma il cuore della bella Matilde soffre... Mentre Harry si trova al di la dell'oceano e sembra spassarsela...
Che dirvi io e la mia Socia SuperMeravigliosa vi aspettiamo al prossimo aggiornamento... Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

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Capitolo 52
*** Mi dimenticherà e starà bene ***


I'm in my bed
Sono nel mio letto

And you're not here
E non sei qui

And there's no one to blame
E non c'è nessuno da incolpare

But the drink in my wandering hands
Se non il drink nelle mie mani irrequiete

Forget what I said
Dimentica ciò che ho detto

It's not what I meant
Non è quello che intendevo

And I can't take it back
E non posso rimangiarmelo

"Falling"

Harry Styles

***

Da quando Harry ha lasciato la città senza dirle una parola, Matilde ha issato un muro enorme per tentare di salvare ciò che resta del suo cuore: il lavoro l'ha tenuta spesso lontano dai pensieri che le annebbiano la mente nei momenti più bui. Non vuole mostrare a nessuno ciò che sente, la sofferenza che prova quando guarda tutte le foto che ritraggono l'uomo che ama che ormai si è trasferito a Londra.

"Io non esito più per lui... Mi ha completamente cancellata..."

Le notti che non ha trascorso al lavoro in pronto soccorso, si è ritrovata spesso a urlare nel cuscino dopo essersi lasciata andare a un pianto liberatorio. Si è confidata con Sofia, ma nulla riesce ad alleviare il dolore che ha al centro del petto.

I suoi colleghi stanno tentando di convincerla a uscire con loro: le sue amiche vogliono farla distrarre un po', magari anche divertirsi. Sta chiudendo l'armadietto quando la sua attenzione viene attirata da Ross che parla a briglia sciolta da diversi minuti.

«Cazzo, Mati, reagisci! Tra un po' ci metti le radici qui dentro. E poi datti da fare. Una sana scopata ti farebbe bene, tanto Styles mi sembra che di problemi non se ne stia facendo. Se vuoi mi offro volontario» ironizza con una risata, ma la sua battuta non viene accolta come si sarebbe aspettato.

«Ma vaffanculo, Ross» impreca Matilde, sbattendo con forza la porta dell'armadietto d'acciaio.

«Ross, sei proprio un coglione» le dà man forte Luise.

«Oh, e piantatela! E inutile che fate le santarelline» borbotta il ragazzo seduto sulla panca, mentre si piega in avanti per legarsi le scarpe.

«Ross, ma che ti è preso? Vuoi farla finita!» esclama Stephanie, guardandolo con rimprovero.

A quel punto Ross si mette in piedi e si rivolge di nuovo alla rossa. «Sai che ti dico, Mati? A questo punto mira ai piani alti... Perry non vede l'ora».

E Matilde, nel sentire quel nome, si irrigidisce. Non ha dimenticato quel maledetto bacio e nemmeno le avance sfacciate dell'altra sera. Lo sta evitando il più possibile, ma non potrà farlo per sempre, dato che lavorano nello stesso ospedale.

L'espressione di Matilde non sfugge a Ross, che si rende conto di aver esagerato.

«Scusa Matilde... Non so che mi è preso. Ti chiedo scusa, sul serio». Ross è mortificato. Credeva di spingerla a reagire, invece pare abbia peggiorato la situazione.

«Okay, avete ragione. Forse dovrei iniziare a uscire, invece di continuare a piangermi addosso. Stasera sono dei vostri» acconsente Matilde, in preda a un'energia insolita.

Luise l'abbraccia. «Non sei obbligata» le sussurra tra i capelli.

«Tranquilla... Ce la posso fare...» mormora con un sorriso.

Lo sa che tutti e tre i suoi amici stanno cercando di farla reagire, ma lei vuole davvero reagire?

***

Ha deciso di uscire con i suoi amici. Non vuole deluderli e cerca di impegnarsi per non rendere la serata noiosa e pesante, un po' com'è stata lei nell'ultimo periodo. Vuole darsi l'opportunità di divertirsi o almeno ci prova. Indossa un vestitino nero con sopra un chiodo in pelle e scarpe alte. Raccoglie la sua chioma solo da un lato davanti allo specchio del bagno, poi afferra la pochette contenente i suoi trucchi.

"Ti preferisco senza tutta quella roba in faccia... Non ne hai bisogno..."

Il ricordo della voce di Harry mentre le sussurrava quelle parole le fa pizzicare gli occhi, ma cerca subito di ricacciare indietro le lacrime. Non può e non vuole piangere ancora per lui. Finisce di applicare il rossetto sulle labbra e scende. C'è Luise ad aspettarla in auto.

«Ciao, Mati. Wow... Ci sei andata giù pesante» osserva l'amica sorpresa, mentre la osserva salire in auto.

«Non sto bene?» domanda Matilde preoccupata, guardandosi dopo aver preso posto sul sedile del passeggero.

«No, no, figurati. È che non ti ho mai visto così truccata, ma non stai male».

«Sicura?»

"Non hai bisogno di tutta quella roba in faccia..."

«Sì, sì, non preoccuparti. Stai benissimo» cerca di tranquillizzarla Luise, dopo aver temuto di averle fatto cambiare idea sulla serata, dopo aver visto la sua espressione confusa.

Le ragazze raggiungono il locale alla moda che hanno scelto per trascorrere la serata. All'interno trovano il resto del gruppo. Si buttano subito in pista e Matilde si lascia andare. Balla, vuole provare a divertirsi. Stephanie e Luise non fanno altro che pubblicare foto e stories in Instagram. Matilde per aiutarsi beve qualche cocktail e alla fine ci riesce. Inizia a divertirsi un po' senza pensare a lui.

Si concentra sulla musica che le rimbomba nel petto, sul calore che sprigiona il suo corpo dopo tanto movimento e sulle risate delle sue amiche che sembrano essere la cura per il suo cattivo umore. Avrebbe dovuto farlo prima, avrebbe dovuto regalarsi una serata del genere giorni fa.

L'alcol scorre a fiumi. Le ragazze ridono e Ross è impegnato a tenere a bada gli estranei che si avvicinano alle tre amiche. Vodka e Tequila insieme non sono state un abbinamento intelligente, ma non importa: non pensa, nella sua mente non c'è più la voce bassa e roca di Harry a graffiarle i pensieri.

Le braccia verso l'alto, il corpo che si muove a ritmo e le labbra distese in un sorriso. Continua a seguire la musica, si lascia andare e lascia andare le sensazioni negative. Le sue amiche si prendono una pausa, Ross ha adocchiato una ragazza, e mentre è lì che balla e si diverte a un certo punto sente due mani che le cingono la vita.

Si volta e si trova faccia a faccia con John Perry. Non si divincola da quella presa, la sua mente è troppo annebbiata per riuscire a dare comandi al corpo.

«Dottor Perry, che ci fa qui?» gli domanda con la voce impastata dall'alcol.

«Matilde, non siamo in ospedale. Dammi del tu... Ne abbiamo già parlato...» le parla sorridendo, come se volesse tranquillizzarla.

«Se è per questo abbiamo fatto anche altro» si lascia sfuggire Matilde, perché l'alcol le ha tolto ogni freno.

«Andiamo... Quel bacetto è veramente niente rispetto a quello che vorrei fare con te» le sussurra in un orecchio.

Matilde si irrigidisce, ma è solo un attimo. L'alcol che ha nelle vene altera ogni sua decisione e ogni movimento.

«John... Sei un mio superiore... Non dovresti pensare a me in quel modo». Gli sorride, non sa perché lo fa, ma lo fa.

«È colpa tua. Sei tu che sei bellissima. E quello Styles è proprio un coglione».

«Non voglio parlare di lui».

Matilde biascica le parole.

«Ottimo, neanche io».

La stringe un po' di più a sé e Matilde lo lascia fare. A nulla sono valsi i richiami di Stephanie: i due passano il resto della serata insieme, a ballare e a bere al bancone insieme agli altri.

Quando ormai Matilde si sente abbastanza stordita decide che è ora di tornare a casa e John si offre di riaccompagnarla. La rossa accetta senza pensarci, così salutano gli altri e raggiungono l'auto di Perry, che li porta fino all'appartamento di Matilde.

«Beh, eccoti a casa sana e salva...» commenta John, che non ha fatto che guardarla per tutto il tragitto. «Buonanotte, Matilde».

Lei gli sorride. Si avvicina a lui e gli dà inspiegabilmente un bacio sulla guancia. «Buonanotte, John».

Poi, apre la portiera e mentre fa per scendere deve tenersi, o rischia di cadere. John non trattiene una piccola risata nel vedere la scena. Scende dall'auto e va a sorreggerla.

«Mati, credo sia il caso che ti accompagni di sopra» si offre di aiutarla, mentre le mette un braccio attorno alla vita.

«Ma no, ce la faccio... Sul serio...» borbotta, cercando di tenersi in piedi in un equilibrio precario, senza però riuscirci.

«Dai, Mati, andiamo. Ti porto su» insiste lui, tornando a stringerla.

Lei non ha la forza di respingerlo, nemmeno si rende conto che dovrebbe farlo. È lui ad aprire la porta, dopo che la rossa ha fallito in quella piccola impresa per tre volte di seguito.

«Hai bisogno di qualcosa?» le domanda John, una volta dentro l'appartamento. «Vuoi che ti prepari un caffè?»

«No, voglio solo andare a letto» borbotta lei, cercando di togliersi le scarpe, dopo aver lasciato cadere sul pavimento il giubbotto di pelle.

John le sorride. «Attenta a quello che dici, Matilde» replica lui malizioso.

«Non in quel senso e non con te» puntualizza lei, puntandogli un dito contro, con la mano instabile.

A quel punto lui diventa serio, si irrigidisce. «Perché continui a rifiutarmi, Matilde?» le domanda, avvicinandosi a lei. «Noi due saremmo una coppia. Anzi, la coppia perfetta».

«John, ne abbiamo già parlato...»

«Sei così bella Matilde» sussurra, portando una mano sul suo braccio nudo, per poi far scorrere lentamente le dita sulla sua pelle. «Potrei darti così tanto» sussurra, per poi baciarle il collo.

«John... No...» Matilde riesce a pronunciare a malapena il suo nome. Vorrebbe tanto spingerlo via, ma non ha abbastanza forze per farlo.

«Sarei quello giusto, Mati» continua e la spinge contro il muro, e lei, per non cadere si aggrappa d'istinto alle spalle di lui. «Dammi una possibilità...» insiste.

Matilde lo guarda negli occhi, ma non sono quegli occhi verdi che tanto ama. Non sono quelle labbra rosse a baciarla e non sono le mani delicate e allo stesso tempo prepotenti di Harry a stringerla.

John torna a baciarle il collo, a stringerla. Porta le mani sulla sua schiena e abbassa la lampo del vestitino di lei facendolo scivolare ai suoi piedi. A lui si blocca il respiro mentre la rossa è completamente da un 'altra parte.

«Matilde...» Sospira lui sulla sua pelle. «Ti voglio da morire».

Matilde non risponde, c'è qualcosa nella sua testa che la sta bloccando e di nuovo questa non reazione lo porta a spingersi ancora oltre. La stringe di nuovo a sé, ma a quel punto lei reagisce.

«No, John... No...» mormora con un filo di voce.

«Perché»

«Io non... Non... Io amo Harry...» ribadisce a fatica.

«Ma lui ti ha lasciata. Non ti vuole. Io invece sì». La rimprovera. «Sono io quello giusto per te» continua, e solo in quell'istante lei si rende finalmente conto di essere rimasta in intimo davanti a lui e che la sta stringendo.

«Lasciami, John... Per favore...» si lamenta, cercando di divincolarsi come può.

«Potrei darti tutto quello che desideri. Perché non lo capisci?».

«John... Per favore... Lasciami. Io non... non ce la faccio... Ti chiedo scusa se ti ho fatto credere il contrario.... Io amo ancora lui...» Matilde non trattiene le lacrime le rigano il viso e a quel punto Jonn si stacca da lei e nel momento stesso in cui lo fa Matilde si circonda il corpo con le braccia per coprirsi, mentre scivola contro il muro, fino a sedersi sul pavimento.

John si strofina il viso con le mani. «Quello Styles è proprio un coglione. Io non ti lascerei mai» prosegue, facendo un altro passo indietro. «Scusami, Matilde, non volevo metterti in imbarazzo. Me ne vado». Fa per avvicinarsi di nuovo a lei, ma Matilde si stringe di più su se stessa, stringendo la gambe tra le braccia. John si blocca, fa un passo indietro per poi voltarsi e uscire dal suo appartamento lasciandola lì, mentre piange silenziosamente, dandosi della stupida.

Si sente abbandonata e rifiutata dall'unico uomo che considera l'amore della sua vita. Tra l'alcool e la confusione mentale per Harry, era proprio instabile e si rende conto di cosa avrebbe potuto succedere.

«Sei una stupida, Matilde» impreca contro se stessa, per poi trascinarsi fino al bagno e nascondersi sotto l'acqua.

Il suo telefono squilla, lo stesso telefono che sta ricevendo notifiche di Instagram con tutti i tag che le sue amiche hanno postato sulla serata.

Le stesse storie che Harry sta guardando sul suo cellulare al di là dell'oceano. Un rumore violento e improvviso scuote il silenzio della stanza in cui si trova, quando la bottiglia di wisky si schianta contro il muro, rovesciando tutto il liquido restante sul pavimento in legno. Poi si accascia sfinito a terra, portandosi le mani tra i capelli.

Il suo amico Andrew lo raggiunge di corsa nella stanza dopo aver sentito il suo urlo strozzato.

«Che cazzo succede?» domanda preoccupato, poi lo vede seduto a terra e capisce che di nuovo si tratta di Matilde. Gli si avvicina, piegandosi sulle ginocchia per mettersi alla sua altezza. «Perché ti fai questo?» gli domanda, aiutandolo a rialzarsi.

«Cristo, mi sembra di impazzire» impreca, dopo essersi rimesso in piedi. Si passa nervoso la mano tra i capelli e cammina da una parte all'altra della stanza come un animale in gabbia.

«Appunto... Perché?» gli domanda di nuovo Andrew, che non capisce perché Harry stia continuando a distruggersi in quel modo.

«Perché non ho mai amato nessuno come amo lei» ribadisce per l'ennesima volta all'unico amico a cui ha concesso di restare al suo fianco.

«Non sono un grande esperto, ma credo che fingere di esserti scopato mezza Inghilterra non sia il metodo migliore per renderla felice».

«Io dico di sì» ribatte Harry, prendendo il suo telefono per mostrare al suo amico ciò che i suoi occhi hanno appena guardato. «Lo vedi? Si diverte, sta bene. Non ha bisogno di me. Non sono quello giusto».

«Stai dicendo una marea di stronzate. Come fai a essere così sicuro di non essere quello giusto?»

«Non importa, mi dimenticherà e starà bene» continua Harry.

«E se non fosse così? Se tutta la tua messinscena non bastasse? Se fossi tu a non poterla dimenticare?»

«Non potrei mai dimenticarla, Andy. Io voglio che lei sia libera di essere felice e non di avere dietro di sé un peso come me».

Ormai Harry si è convinto che Joseph, John e tutti quelli che hanno sempre detto che non era adatto a Matilde avessero ragione. È certo di non poterla rendere felice perché non fa altro che farla soffrire. Nell'ultimo periodo è stato stronzo e insopportabile. Non importa che avesse ragione sul fatto che Matilde gli stesse nascondendo qualcosa, è stato comunque uno stronzo nei suoi confronti.

La verità è che ha una paura fottuta e quella paura lo sta facendo comportare in maniera del tutto irrazionale. Non ha imparato a controllarsi, a tenere a bada quella paura che gli fa tremare le gambe e perdere la voce quando lei lo guarda, quando lo tocca. Matilde è ciò che di più bello ha avuto nella vita e non può rischiare di rovinarlo.

«Io non credo che...»

«Basta, Andrew!» Harry alza la voce, interrompendo il suo amico. «Ho bisogno di uscire. Ho bisogno di stordirmi. Ho bisogno di dimenticarla, almeno per qualche ora. E hai ragione: basta con la stronzata del "mi sto scopando chiunque respiri"».

«Okay, Harry, come vuoi. Sono già contento che tu abbia smesso con quella farsa» acconsente il suo amico, che sa di non potergli impedire di ubriacarsi per smettere di pensare a Matilde, ma può seguirlo e restargli accanto nel momento del bisogno, come un buon amico può fare.

L'autodistruzione di Harry è ancora in atto: è convinto che sparire dalla vita di Matilde sia la scelta giusta, che lui è quello sbagliato per lei, anche se darebbe qualsiasi cosa per vederla entrare dalla porta che ha appena aperto per andare incontro all'ennesima serata di alcol e niente.

L'autodistruzione di Harry è ancora in atto: è convinto che sparire dalla vita di Matilde sia la scelta giusta, che lui è quello sbagliato per lei, anche se darebbe qualsiasi cosa per vederla entrare dalla porta che ha appena aperto per andare inc...

Questo è il genere di foto che sono circolate su Harry finora

Questo è il genere di foto che sono circolate su Harry finora.

Questo è il genere di foto che sono circolate su Harry finora

E lui è Andrew, l'amico paziente di Harry

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Aggiornamento rapido, spero siate contente, anche se il capitolo non è il massimo. Harry e Matilde continuano a commettere errori su errori. Riusciranno a uscire da questo vortice? E come?

Qui si va di male in peggio.
Matilde decide di dar retta ai suoi amici... Anche a quell'imbecille di Ross (so che lo avete pensato 😁)... decide di uscire perché non riesce più a gestire il dolore per Harry da sola. Si trucca e cerca di divertirsi aiutandosi con l'alcol....ed ecco che come un falco appare John Perry... Lui ne vuole approfittare in tutti i sensi... Ma lei non ci riesce... Il suo cuore appartiene ad Harry.
Lui a Londra spacca bottiglie contro la porta...perché soffre dannatamente senza la sua Rossa.... Qualcuno ha sentito la parola farsa?!?... Siamo ancora in salita sulle montagne russe.... Cosa succederà al prossimo capitolo?!?
Io e la mia meravigliosa socia vi aspettiamo.... Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura

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Capitolo 53
*** Perché sei ancora a New York? ***


There are hills and mountains between us
Always something to get over
If I had my way, then surely you would be closer
I need you closer

Ci sono colline e montagne tra noi
sempre qualcosa da superare
se avessi la mia strada persona, sicuramente saremmo più vicini
ho bisogno che tu sia più vicino

"Get here"

"Sam Smith"

*****

«Piccola mia, come stai? Va tutto bene?»

La voce di Lorenzo è dapprima gioiosa nel rispondere a sua figlia, ma subito dopo traspare tutta la preoccupazione nel sentire il tono serio di voce di Matilde.

«Ti ho disturbato? Stavi lavorando?»

«No... No, sto facendo una corsetta al parco. Oggi è il mio giorno libero. Allora come stai piccola furia?» le domanda con un piccola risata, dopo essersi fermato.

Risata che contagia anche lei. «Ho corso anch'io fino a poco fa. Volevo... Io volevo... Papà... Come hai fatto? Insomma tu e la mamma...» blatera a caso, senza sapere davvero che domanda fargli.

Lorenzo si mette in allerta. «Che succede, Matilde? Qualcosa non va?» Poi sospira, dopo aver compreso il motivo di quella chiamata. «Cos'è successo con Harry? E perché continuo a vedere foto di lui a Londra che si ubriaca e di te insieme a quel Perry?»

Matilde non si confida molto con lui, non come faceva con sua madre, ma Lorenzo è sempre pronto ad accogliere qualsiasi tipo di sfogo da parte della figlia, anche se è dall'altra parte del mondo e non può prendersene cura personalmente.

«Papà, forse ho fatto un casino... Forse non sono capace...» pronuncia con un filo di voce.

«Che casino? Di cosa non sei capace, amore mio?»

«Di amare, papà. Credevo di esserne capace, ma forse non è così». Matilde confessa una delle sue paure più grandi; teme di non essere in grado di provare un sentimento che ha tenuto lontano da sé troppo a lungo.

Lorenzo sospira. «Perché dici questo, piccola mia? Certo che ne sei capace. Cosa ti fa dubitare?»

Suo padre ha cercato di colmare il vuoto lasciato da sua moglie, ha provato a calarsi nei panni di entrambi i genitori: con Joseph è stato più facile, ma con Matilde è sempre stata tutta un'altra storia. Non è mai riuscito a ricoprire del tutto il ruolo che la madre di Matilde ha avuto nella vita della figlia.

«Perché non sono capace di restare accanto a Harry per troppo tempo. Riesco sempre a farlo scappare» rivela con voce stanca.

«Sei tu a farlo scappare o e lui che non si sente alla tua altezza?»

La domanda di suo padre le porta alla mente una sola persona.

«Hai parlato con Jo?»

«Sì, ho cercato di fargli capire che non deve intromettersi, ma sai com'è tuo fratello: cocciuto come un mulo».

Matilde accantona per un attimo ruolo che ha giocato l'opinione di suo fratello in tutto questo, perché non ha abbastanza energie per farlo. Adesso deve capire come risolvere la questione, con Joseph è costretta a rimandare.

«Non credo di aver fatto sentire Harry sbagliato al mio fianco, ma forse non ci sono riuscita e magari non ne sono neanche capace» ammette più a se stessa che a suo padre.

«Ne sono sicuro, piccola mia, ma credo che si sia convinto che un musicista non sia degno di stare al tuo fianco. Anche tua madre all'inizio era così, dovevo rassicurarla in continuazione. Lei era l'amore della mia vita...»

E Matilde lo sente ancora tutto quell'amore, anche se la voce di suo padre le arriva solo attraverso l'auricolare del telefono.

«Davvero? Mamma aveva bisogno di essere rassicurata?» domanda incredula, perché se c'è una persona che ha sempre visto sicura di sé era proprio sua madre.

«Assolutamente sì. Tua nonna non la vedeva di buon occhio. Insomma suo figlio destinato a essere un medico di successo con una musicista?» racconta con ironia, mentre Matilde ritrova le somiglianze del suo rapporto con Harry con quello dei suoi genitori.

La rossa ride a quell'affermazione, nell'immaginare sua nonna rimproverare il suo papà a causa di un rapporto che le sembrava sbagliato. «Non riesco a immaginare la mamma insicura. E tu che hai fatto?»

«Ho fatto capire a tua nonna che era la donna giusta per me, che era solo lei quella che volevo al mio fianco, e non facevo che ripeterlo a tua madre. Lei sosteneva me e io sostenevo lei. Ho fatto i salti mortali per andarla a sentire suonare e non me ne sono mai pentito... neanche una volta».

Matilde ha di nuovo le lacrime agli occhi. Si rende conto che lei, di salti mortali per Harry non ne ha fatti, ma lui sì. «Papà, sono io che non sono all'altezza».

«Tesoro ma che dici? Vuoi spiegarmi cosa è successo?»

«Papà, io gli ho tenuto nascosto una cosa molto importante, nonostante lui mi avesse dato molte volte l'opportunità per confessarlo. Invece non l'ho fatto e quando l'ha scoperto si è sentito tradito e... E mi ha lasciato, se n'è andato a Londra e... E poi ci sono tutte quelle foto...» è costretta a interrompersi a causa del dolore che ogni ricordo porta con sé.

«Cos'hai fatto di così grave, Matilde? Voglio dire, da quando stai con Harry ho visto la mia bambina tornare a essere solare, gioiosa, ora vedo foto di te con Perry e foto di lui che si ubriaca... Mi dici che succede?»

Matilde Sospira. «Io... Non gli ho detto che... Dio, papà, mi vergogno» ammette.

«Mati, tesoro, sono tuo padre. Puoi parlare con me» la incita a confidarsi, perché è l'unico modo in cui può sostenerla.

«Io... C'è stato un bacio con il dottor Perry, un bacio che gli ho nascosto e quando l'ha scoperto lui... Lui ha perso la testa ed è partito per Londra» spiega a grandi linee, omettendo la parte di cui si vergogna di più, di cui nessuno è a conoscenza, ma che spesso infesta i suoi incubi. «Zayn mi ha detto che Harry sta mettendo su tutta questa messinscena perché crede che io sarò più felice con Perry».

«E perché non glielo hai detto?» domanda il padre, per poi sospirare al silenzio della figlia. «Ma poi perché l'hai baciato? Tu sei innamorata di Harry e quel ragazzo non ha occhi che per te, mi ricordo bene come ti guardava quella volta a casa di Zayn». Non è un segreto che Lorenzo abbia sempre visto di buon occhio l'unione tra Harry e Matilde, perché quando l'ha vista vicino a lui non ha potuto non accorgersi delle luce nello sguardo di sua figlia, una luce che era spenta da troppo tempo.

«Io... Non lo so... Lui non c'era e Perry mi ha preso alla sprovvista. È stato solo quell'unico bacio e temevo che dirglielo avrebbe alimentato la sua insicurezza...»

«E lui si è sentito tradito» Lorenzo termina la frase per sua figlia. «Ma ti ha lasciata solo per questo o è successo altro?»

«Non lo so, papà, ormai non so più niente. Lui ha scoperto di quel bacio mentre ne parlavo con Peter e poi... Poi ha lasciato la città» spiega.

«Non vi siete più parlati?»

«No... Lui è andato a Londra e quelle foto hanno iniziato a circolare e io... E io sono uscita di nuovo con Perry» ammette sentendosi in colpa.

«Ah... Per farlo ingelosire?»

«No, non so nemmeno io perché l'ho fatto».

Matilde si è interrogata spesso sulla ragione che l'ha spinta ad accettare la compagnia del dottor Perry, ma non ha trovato niente che fosse quantomeno plausibile.

«Da quello che mi hai detto, e da quello che continua a dirmi tuo fratello, Harry teme da sempre Perry».

«Sì... Ricordi quando ho avuto quel piccolo malore?»

«Certo, ci hai fatti preoccupare tutti». Lorenzo ricorda bene quei giorni, perché non ha potuto raggiungere la figlia, ma sapeva che c'era Harry al suo fianco e questo l'aveva tranquillizzato.

«Ecco... Quella volta, Harry e John hanno avuto un confronto non molto piacevole. Credo sia stato in quel momento che Harry abbia iniziato a maturare l'idea di non essere quello giusto».

Matilde non dimentica il tono di voce e l'espressione di Harry quando lei ha ripreso i sensi dopo il suo malore. Era convinta di essere riuscita a fargli capire che lui è sempre stato quello giusto per lei, evidentemente non ha fatto un buon lavoro, perché Harry non si è mai sentito rassicurato abbastanza.

«Dovresti una sola domanda, bambina: per te, chi è Harry?»

«Io lo amo, papà... Lo amo da impazzire, ma ho paura che lui non abbia abbastanza forza per lottare per noi».

«Credo che Harry abbia bisogno di tornare a credere che sia quello giusto, che sia l'unico e il solo per te. Lui ti ama, su questo so di non sbagliarmi. Poi magari gli farò un discorsetto.... Lo stesso che farò a tuo fratello Joseph».

«Che cosa devo fare, papà?»

«Non sono io che devo dirti cosa devi fare piccola mia. Sarà il tuo cuore a guidarti e qualsiasi cosa deciderai io ti sosterrò».

Matilde sospira. «Ti manca?» Non c'è bisogno di specificare a chi si riferisca con quella domanda.

Anche Lorenzo lascia andare un sospiro. «Ogni giorno, ma lei sarà sempre con me, nel mio cuore, e poi ho voi: tu e tuo Joseph siete il mio orgoglio».

«Manca anche a me».

«Lo so, piccola, lo so. Lei sarebbe stata così fiera di te». La malinconia nella voce di Lorenzo è commovente, tanto che gli occhi di Matilde pizzicano.

«Lo spero. Grazie, papà, adesso vado».

«Matilde... ricorda... fai parlare il tuo cuore».

«Lo farò. Ti voglio bene, papà».

«Ti voglio bene anche io, piccola mia».

Quando chiude la telefonata, Matilde riprende a correre: ha bisogno di sfogare tutta la commozione e le emozioni che ha vissuto in quest'ultima ora. Corre a perdifiato fino a casa, poi si infila sotto la doccia sperando di riuscire a calmarsi. Ha bisogno di riordinare le idee, ma non le viene facile: c'è una tale confusione e una marea di paure che fatica a ragionare con lucidità. Forse dovrebbe prendersi qualche giorno di pausa da tutto – lavoro compreso – e riflettere con attenzione su cosa vuole davvero e come ottenerlo.

Si è appena accomodata sul divano quando il suo telefono si mette a suonare. Quando osserva il display si rende conto che era l'ultima persona con cui parlare per mettere un punto a quella storia. Fa scorrere un dito sull'icona verde e risponde atona.

«Jo».

Non lo saluta, non gli dimostra come al solito quanto sia felice di sentirlo. Vuole solo che suo fratello percepisca il suo stato d'animo.

«Ehi, Mati...»

«Dobbiamo parlare» lo interrompe bruscamente.

«Lo so, è per questo che ti ho chiamato».

«Allora comincio io» dichiara decisa. «Mi sono stancata del fatto che non fai altro che avere da ridire su Harry qualunque cosa faccia».

Dall'altra parte per un attimo c'è solo silenzio che lascia Matilde in sospeso, poi un sospiro.

«Il tuo cantante non mi piacerà mai: non mi piace che resti sola mentre lui è in giro per il mondo. Non mi piace saperti sotto ai riflettori. Non mi piacciono i suoi capelli lunghi e nemmeno i suoi tatuaggi».

«Il tuo elenco è ancora molto lungo?» lo interrompe lei sarcastica.

«Non ne hai idea, sorellina».

«Jo, è la mia vita, capisci? Mia e non sono più disposta a tollerare tutti i tuoi subdoli modi di voler manipolare la mia vita sentimentale».

«Già, ho avuto un certo confronto con papà, su questo e ho capito c'è una cosa contro cui mi sono reso conto che non potrò mai ribattere».

«Cosa?» domanda Matilde curiosa.

«Il fatto che da quando è entrato a far parte della tua vita è tornata galla la vera te, quella che si è spenta dopo la mamma e dopo quello stronzo. Sei tornata a splendere, questo glielo devo riconoscere» ammette.

La rossa è sorpresa dalle parole del fratello, perché mai si sarebbe aspettata una tale rivelazione. Forse anche lui si è convinto che Harry sia quello giusto, ma vuole essere ancora più precisa, giusto per evitare qualsiasi fraintendimento.

«Non m'importa se non sarai d'accordo: questa è la mia vita, Jo, non la tua, e nella mia vita voglio che ci sia Lui». Le parole le escono di getto, spontanee e sincere.

Matilde non può vederlo, ma Joseph sta sorridendo compiaciuto: sua sorella è di nuovo combattiva e determinata, non più l'ombra di se stessa.

«E allora mi spieghi perché sei ancora a New York?»

«Jo...» Matilde è senza parole, sorpresa dalla domanda di suo fratello.

«Te lo ripeto, Mati: non illuderti, continua a non piacermi, però è l'unico che è riuscito a farti tornare com'eri, a far tornare la vera Matilde. Quindi, adesso, se veramente lo vuoi, prendi il primo aereo e vai da lui a Londra. Preparati, però, perché da quello che ti ha detto Zayn e dalla convinzione che ha Harry - convinzione che io ho alimentato e me ne scuso, sorellina - sarà un'impresa ardua».

«Sono pronta, Jo, perché Lui ne vale la pena».

***

Matilde non ci ha messo molto a prendere l'unica decisione possibile: raggiungere Harry. Ha chiamato l'ospedale e si è presa qualche giorno, poi ha prenotato il primo volo disponibile per Londra e ha buttato qualcosa a caso in uno zaino per poi ritrovarsi seduta su un taxi con il cuore a mille e la mente già dall'altra parte dell'oceano.

Harry si è trovato molte volte nella situazione di salire su un aereo e raggiungerla pur di raggiungerla; è arrivato il momento di dimostrargli che anche lei è disposta a fare i salti mortali per lui.

Ha cercato di dormire dopo aver preso posto accanto al finestrino, ma non ci riesce: non fa che ascoltare le sue canzoni o altre che le ricordano il suo Harry. Tra le altre ascolta Get Here, di Sam Smith. E, in una perfetta connessione di anime e menti, Harry è a casa sua che sta suonando la stessa canzone al piano.

Il suo morale è diversi metri sotto terra, sepolto insieme alle speranze di un futuro con Matilde. Ha visto le foto della sua rossa insieme a John e tutte le altre su Instagram riguardanti una serata da sballo tra amiche. È arrivato alla conclusione che lei sta molto meglio senza di lui, che non ha bisogno della sua compagnia per divertirsi e questa conclusione lo ha devastato più di quanto non lo fosse già.

Matilde gli manca da morire, si sente perso senza di lei e non fa che bere. Il suo unico desiderio è che corra da lui, ma sa che non succederà mai. Per questo afferra il telefono e chiama Andrew.

«Usciamo».

È l'unica parola che gli dice, poi chiude la comunicazione tornando preda del dolore.

È l'unica parola che gli dice, poi chiude la comunicazione tornando preda del dolore

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Quindi, Matilde si è decisa a prendere in mano la situazione senza aspettare che sia Harry a farlo (finalmente, direi).

Ma Harry come la prenderà questa intrusione da parte della rossa? E, soprattutto, come troverà Harry? Sarà solo? Avrà bevuto? Che situazione si troverà di fronte?

La nostra piccola Matilde ha bisogno di parlare con il suo papà... Ha bisogno di confidarsi e ha bisogno dei suoi consigli... Anche perché lui si è trovato nella stessa situazione...e l'amore dei tra i suoi genitori è stato così forte da fargli superare ogni ostacolo. Poi è il turno del Mastino ed è proprio lui che le darà la spinta finale per farla volare a Londra.
Come andrà tra Matilde e Harry?... Io e la mia socia adorata vi aspettiamo al prossimo aggiornamento 😍😍😍
Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 54
*** Voglio che lo sappiano tutti ***


Put a price on emotion
dai un prezzo alle emozioni

I'm looking for something to buy
sto cercando qualcosa da comprare

You've got my devotion
hai la mia dedizione

But man, I can hate you sometimes
Ma uomo, posso odiarti qualche volta

"Fine line"

Harry Styles

*****

Matilde è partita di mattina da New York. Tra le ore di volo e il fuso orario, atterra a Londra più o meno mezz'ora prima della mezzanotte. È quasi notte fonda quando comunica all'autista l'indirizzo dell'appartamento del cantante, indirizzo che le ha rivelato Zayn.

Una volta arrivata a destinazione prova a citofonare, ma nessuno risponde. Prova a telefonargli, ma l'unica voce che sente è quella della segreteria telefonica. Non ha molte opzioni, lì a Londra non conosce nessuno. Potrebbe andare in un albergo e tentare la mattina dopo, ma non ha fatto tanta strada per rimandare a domani. Striscia con la schiena lungo la parete e si siede per terra, sperando che lui sia fuori e rientri da un momento all'altro.

Le sue speranze non restano vane, perché dopo un po' sente arrivare un auto. Alza la testa e vede un ragazzo che ne sorregge un altro visibilmente ubriaco.

«Harry...» le sfugge il suo nome in un soffio.

Scatta subito in piedi e li raggiunge in pochi passi. Harry è in condizioni pietose. Il ragazzo che sorregge Harry la osserva curioso.

«Tu devi essere la famosa Matilde» dichiara con un sorriso. «Harry non fa altro che parlare di te. Mi dispiace che tu debba vederlo ridotto così» aggiunge con voce affaticata per lo sforzo di sorreggere il corpo abbandonato a se stesso dell'amico.

«Harry...» sussurra lei mentre gli accarezza il viso, ignorando il ragazzo biondo che le ha parlato.

«Purtroppo è così ubriaco che non sa nemmeno come si chiama» spiega. «Dai, dammi una mano a portarlo su».

Matilde raccoglie il suo zaino e aiuta il ragazzo a sostenere Harry che sembra non accorgersi di nulla. Solo in ascensore il ragazzo si presenta.

«Comunque, piacere, io sono Andrew, un amico di Harry». Il ragazzo le tende la mano che lei prontamente gli stringe.

«Ciao, Andrew. Tu sai già chi sono».

I due si sorridono, poi arrivano al piano.

«Tieni le chiavi, apri tu. Io lo tengo» le dice, porgendole un mazzo di chiavi.

Matilde apre ed entrano nell'appartamento di Harry.

«Aiutami a portarlo in camera sua così lo mettiamo a letto».

Matilde è come in trance. Troppo sconvolta nel vederlo ridotto così. Andrew aiuta Harry a stendersi. Il cantante biascica parole incomprensibili mentre Andrew lo prende in giro e ride. «Forse è meglio se non capiamo quello che dici, amico». Poi si gira verso Matilde. «Vuoi occupartene tu? Bisogna spogliarlo e metterlo sotto le coperte, ma ti avviso che non sarà per niente collaborativo» aggiunge ridendo.

«Non preoccuparti, credo di potercela fare. Grazie Andrew».

«Perfetto, io mi sistemo sul divano. Per qualsiasi cosa vieni a chiamarmi».

Quando rimane sola con lui si ferma a guardarlo, con la mente incasinata e il cuore che batte forte. Poi la dottoressa prende il sopravvento e inizia a spogliarlo. Effettivamente, Harry non è collaborativo, ma poi è come se riconoscesse le mani di lei: si tranquillizza e nel suo delirio sospira.

«Matilde...»

«Sono qui, Harry...»

Lo accarezza e poi lo mette sotto le coperte. Si sistema sul divanetto a guardarlo dormire. La notte è agitata. Harry subisce le conseguenze della sbornia colossale e Matilde ha avuto bisogno dell'aiuto di Andrew più di una volta. Solo alle prime luci dell'alba Harry riesce ad addormentarsi. A quel punto Matilde si assopisce, ma si sveglia prima di lui. Si alza dopo essersi assicurata che sia tranquillo, poi va in cucina dove Andrew le offre un caffè. Scambiano qualche parola, dopo di che le consiglia di farsi una doccia prima che Harry si svegli. Lei acconsente e mentre è sotto l'acqua, che calma i nervi e i pensieri, il cantante si sveglia. Anche lui raggiunge la cucina, anche se la sua andatura è ancora instabile.

«Buongiorno, bell'addormentato» lo prende in giro l'amico, con un tono più che divertito.

«Vaffanculo, Andrew» borbotta Harry, con la voce ancora impastata. «Quanto ho fatto schifo ieri notte?»

«Prego, Harry, è sempre un piacere aiutarti» replica sarcastico il biondo.

«Grazie, Andrew. Scusami. Ma eravamo soli, vero?» domanda cauto il cantante, passandosi una mano tra i capelli.

«Perché?» Andrew non risponde, vuole capire cosa ricorda l'amico della notte appena trascorsa.

Harry sorride, ma è un sorriso triste. «Perché... solo per un attimo ho avuto l'impressione che ci fosse Lei con me. Sentivo le sue mani, il suo profumo.... Cazzo sto impazzendo, Andrew» sbotta frustrato.

«Di chi stai parlando, Harry?» domanda facendo l'ingenuo, ma con un sorriso impertinente sulle labbra.

«Lei. Matilde. Non riesco a farla uscire dalla mia testa» replica con rabbia.

«E quindi credi che lei fosse qui?»

«L'avrò sognata... Come sempre. Si può sapere che cazzo hai stamattina, Andrew?» domanda Harry all'amico, che continua a sorridere divertito e guarda oltre le spalle di Harry.

E, all'improvviso, una voce. Quella voce.

«Harry? Sono qui».

La voce di Matilde è poco più di un sussurro. Harry si volta lentamente e lei è proprio lì, con i suoi capelli di fuoco e i suoi occhi color dell'oceano, e gli si ferma il respiro.

Harry è ancora sconvolto dalla notte precedente: mal di testa, nausea, un orribile gusto in bocca e il cuore che si ferma e poi che batte a mille quando se la ritrova davanti. Matilde è un tumulto di emozioni: le è mancato da impazzire e ha un bisogno assurdo di chiarire. Quando lo vede vorrebbe avvicinarsi e toccarlo, abbracciarlo, ma non ha idea del suo stato d'animo, anche perché lui la guarda sconvolto, così la prende alla lontana.

«Come ti senti?»

«Sei... sei tu... e sei qui?... Dio, mi ha visto in condizioni pietose. Devo averti fatto schifo» borbotta il cantante.

Lei si preoccupa per quella reazione, fa qualche passo verso di lui, lo raggiunge e posa una mano sul suo braccio. «Sono qui. Per te».

Lui si irrigidisce. «Per me? Matilde...» Si porta una mano tra i capelli. «Non...»

«Sì, per te... Basta scappare» lo interrompe.

Lui la guarda negli occhi. «Ho sognato che tu entrassi da quella porta per tutto questo tempo, ma non me lo merito... Io non ti merito. Ho fatto di tutto per farmi odiare da te...»

A quel punto Andrew interviene. «Beh, visto che riuscite a stare nella stessa stanza senza sbranarvi io me ne andrei».

«Grazie, Andrew». Matilde vorrebbe ringraziarlo per tante cose, ma è troppo fuori fase per dire più di un semplice grazie.

«Grazie, Andrew, per tutto». Anche Harry ringrazia, poi entrambi lo salutano.

Quando restano soli, Matilde torna a guardare Harry. «Tu non meriti me, tanto quanto io non merito te» rivela seria.

Harry abbassa lo sguardo colpevole. «Sul serio, Matilde, cos'ho da offrirti io? Tu sarai un chirurgo ortopedico di successo e hai bisogno di avere di fianco a te un uomo che ti dia stabilità, non uno come me».

«Harry guardami» ordina la rossa.

Lui ha paura di perdersi in quegli occhi blu, per questo non vorrebbe guardarla, ma alla fine solleva il volto. Sospira e la guarda. «Mati...»

Lei invece ha bisogno del suo sguardo come l'aria. «Ti sei mai soffermato a chiederti cosa sia per me la stabilità?»

Harry si perde in quegli occhi che tanto gli sono mancati. «Hai bisogno di qualcuno che per te ci sia. Io non sono quel qualcuno» dichiara a bassa voce.

«Perché no?»

«Perché ho scelto di fare il cantante e il musicista, e questo mi porterebbe a viaggiare, a lasciarti sola per lunghi periodi. Ti stancheresti, credimi». Questo è uno dei motivi per cui le sue relazioni non sono mai durate abbastanza.

«Ne sei così sicuro? È questo ciò che pensi di me?»

«Cosa ci racconteremmo? Tu sei super impegnata in ospedale, turni estenuanti. Quando tu rientri io potrei star per uscire, magari partire per un tour, e non ci saremo neanche salutati per bene. È questo quello che vuoi, Matilde?»

Le parole di Perry gli sono entrate nel cervello così in profondità, che alla fine ci si è ritrovato in ogni affermazione.

Matilde sente la rabbia salire lungo la gola e non la nasconde quando riprende a parlare con lui. «Hai già stabilito tutto tu, no? E invece tu cosa vuoi? Vuoi davvero vedermi con Perry? Perché se è questo che vuoi, allora sappi che ci è mancato giusto un soffio» confessa.

Gli occhi di lui si scuriscono. «È lui quello giusto. Lo pensano tutti».

«Smettila con questa presunzione di sapere chi è quello giusto per me, perché gli unici a pensare che Perry sia quello giusto per me siete solo tu e Perry».

«E tuo fratello» aggiunge Harry. «Dio lui.... È lui....quello che merita di stare al tuo fianco».

«Vuoi parlare con mio fratello Jo? Perché a quanto pare ha cambiato idea sul fatto che tu non sia quello giusto. Quindi siete soltanto in due a credere che quello stronzo di Perry sia quello giusto». La voce di Matilde si alza carica di rabbia.

Harry torna a guardare il pavimento. «Perché sei venuta qui, Matilde?»

La rossa resta per un attimo in silenzio, poi decide di non tenere più nulla per sé e di giocare il tutto per tutto. «Sono qui perché ti amo, perché credo che tu ne valga la pena. Perché da quando sei entrato nella mia vita sono tornata a vivere davvero. Sei tu quello giusto. Soltanto tu».

Lui alza di scatto la testa, dopo aver sentito la sua confessione. «Mati... Come puoi ancora amarmi dopo essermi comportato da stronzo? Dopo tutto quello che ho fatto? Non puoi... Io non...»

«Tu cosa?» domanda brusca interrompendolo. «Dimmi che non mi ami più e uscirò da quella porta per sempre».

Harry ha gli occhi lucidi, la guarda e gli manca il respiro. «Io...» La voce gli muore in gola, riesce soltanto a guardarla.

Lei gli si avvicina ancora un po' e gli prende il viso tra le mani. «Avanti, Harry, dillo. Dì che non mi ami più».

E lui non le resiste, vorrebbe continuare a mantenere la distanza, ma non ce la fa e per tutta risposta si fionda sulle sue labbra, con un bacio che potrebbe durare anche una vita. «Ti amo più della mia stessa vita. Ti amo così tanto che sono pronto a rinunciare a te pur di saperti felice». La bacia e parla sulle sue labbra. Gli è mancata così tanto.

Lei riprende a respirare, poi le manca il fiato, poi riprende a respirare di nuovo. «E allora smettila di spingermi tra le braccia di un altro. Io voglio soltanto te».

«Mati? Come faremo?» domanda lui preoccupato.

«Un modo lo troveremo, ma tu devi volerlo e devi smetterla di nasconderti dietro a un oceano».

«Ti amo da impazzire, dottoresa Coser, da impazzire» ripete con passione, la stessa che gli brucia dentro solo per la rossa.

«E allora tienimi con te». Matilde si stringe a lui con tutta la forza che ha, per paura che lui possa respingerla ancora.

«Matilde... Tu sei sicura?» domanda Harry, dimostrando ancora tutta la sua insicurezza.

Lei gli accarezza il viso, poi infila le dita tra i suoi capelli. «Se servirà a fartelo capire, sono pronta a ripeterlo tutti i giorni: sei tu quello giusto, non voglio nessun altro» ribadisce ancora.

Harry la guarda intensamente negli occhi. «Ti ho trattata davvero male».

«Non è che io sia stata tanto meglio».

«Siamo un completo disastro» mormora lui.

«Già... Eppure ti amo come non ho mai amato in vita mia. Dovrà pur dire qualcosa».

Lui le prende il viso tra le mani. «Davvero mi ami?»

Lei gli sorride. «Ti amo... Sì che ti amo».

«Dillo ancora» la implora, senza smettere di guardarla negli occhi.

Matilde sorride con dolcezza. «Ti amo, Harry».

Il cantante avvicina di più le labbra a quelle della rossa e le mordicchia. «Ancora» sussurra.

Lei smette di sorridere e abbassa il tono della voce. «Ti amo, Harry».

Lui la bacia dolcemente e lentamente. «Ancora» mormora con un filo di voce.

Matilde riprende vita tra le sue braccia, in quel bacio così dolce, ma così intenso. «Ti amo» sussurra.

Harry la stringe più a sè e il bacio diventa più intenso. «Ti Amo» soffia sulle sue labbra. «Mi sei mancata da morire».

«Mi sei mancato anche tu» riesce a dire tra un bacio e l'altro, con le mani che continuano a vagare sul suo viso, sul collo, tra i suoi capelli, incapaci di trovare pace.

Lui si abbassa per sollevarla. «La mia piccola selvaggia». Ride sulle sue labbra, mentre continua a baciarla. «Sei tornata da me».

Anche lei ride sulle labbra di lui, con il cuore gonfio di gioia nel rivedere sul viso di Harry il sorriso felice. «Non c'è altro posto dove vorrei essere».

Lui la stringe più che può e i suoi baci si fanno più passionali. «Non c'è stata nessun'altra, Mati, credimi».

«Ti credo, Harry. In realtà il mio cuore ha sempre creduto in te» confessa, forse più a se stessa che a lui.

«Davvero, Mati?»

«Sì. C'era una parte di me che voleva credere che tu fossi lo stronzo che sembravi, così avevo qualcuno da incolpare, ma in fondo ho sempre saputo che non avresti mai fatto qualcosa di così stupido».

«Cazzo, Mati, sono stato un coglione» sbotta frustrato.

«Non più di me» replica abbassando lo sguardo e subito dopo torna a guardarlo, sentendo una fitta al centro del petto a causa di ciò che sta per rivelargli. «Sono...» Sospira... «Stavo per fare una cosa orribile».

Lui la guarda, poi chiude gli occhi in attesa che parli, con il terrore che ciò che in fondo ha sempre sperato non si sia mai realizzato: l'incubo di lei e Perry.

Matilde vorrebbe non dirlo, ma i segreti li hanno portati dove sono ora, non può permettere che avvenga di nuovo. «Avevo bevuto. Avevo bevuto parecchio. Non mi reggevo in piedi. Lui mi ha portato a casa e...» Fa fatica a parlare, come se pronunciare quelle parole le provocasse un dolore acuto alla gola.

Harry si irrigidisce. «Dimmi che non è Lui» la prega, incapace di guardarla negli occhi per paura di leggere quel sì che teme con ogni parte di sé.

Matilde teme la sua reazione, ma sa che deve dirglielo. «Era Lui» conferma, senza bisogno di pronunciare quel nome diventato ormai troppo ingombrante.

Il cantante non riapre gli occhi, ma non si allontana da lei. «Che cazzo ha fatto?»

«Ero troppo ubriaca e confusa per capire in fretta cosa stesse succedendo, altrimenti l'avrei respinto molto prima, te lo giuro».

«L'hai fatto salire da te?» domanda, mentre nella sua testa iniziano a vorticare gli scenari più assurdi.

«Mi ha accompagnato fino su perché non mi reggevo in piedi e non avevo la forza di protestare» racconta.

«Dimmi che non si è approfittato di te. Dimmi che ti ha messa a dormire e se ne è andato subito». Quell'idea lo sta facendo impazzire.

«Lui... Dio, mi dispiace...» Sospira di nuovo, mortificata al pensiero che sta per farlo soffrire ancora. «Lui mi ha spinta contro il muro e gli ho permesso di togliermi il vestito» rivela con un filo di voce a toglierle il fiato.

Harry si stacca da lei e va verso il ripiano della cucina, sul quale sferra un pugno. «Non hai mai voluto credermi quando dicevo che il suo obiettivo era scoparti, cazzo!» impreca furioso, mentre la sua mente gli propone l'immagine che Matilde gli ha descritto. Furioso con se stesso per aver permesso che ciò accadesse.

Lei resta immobile, si stringe nelle spalle e chiude gli occhi. Non osa dire nulla.

Harry ha il fiatone. Il solo pensiero del modo con cui Perry e riuscito a mettere le mani di erano su di lei, il fatto che Lui le abbia messo le mani addosso, lo manda in bestia. E non importa che sia stato proprio Harry a spingerla tra le braccia del suo capo, perché sapere che è successo davvero cambia tutto. «Mi spieghi perché cazzo ti fidi così tanto di quello stronzo?» domanda visibilmente irritato.

«Ero convinta che... Ero convinta che fosse diverso... Mi dispiace...» balbetta.

«Diverso? Diverso, Matilde? Lui non vedeva l'ora di metterti le mani addosso». Harry continua a buttare fuori tutta la rabbia che prova verso se stesso, al pensiero di aver messo in pericolo l'unica donna che abbia mai amato davvero.

Matilde non risponde: Harry ha ragione e lei stava per fare un disastro. Resta immobile, incapace di guardarlo.

«Perché hai iniziato ad uscire con lui?» domanda abbassando il tono di voce.

«Volevo smettere di pensare e volevo... Volevo ferirti, come tu avevi ferito me». Niente giri di parole, nessuna scusa, solo la verità anche se fa male.

A quel punto si volta a guardarla. «Mati...» non riesce pronunciare più del suo nome, poi si passa una mano tra i capelli.

«Mi dispiace, Harry. Hai visto che non sono meglio di te» commenta tenendo lo sguardo basso, senza riuscire a guardarlo.

Lui si avvicina lentamente e le solleva il viso. «Dottoressa Coser, è solo colpa mia. Tu sei la parte migliore di noi due».

«No... Non è vero». Resta a guardarlo, consapevole di aver commesso molti errori nel loro rapporto. Si perde nei suoi occhi, ci annega dentro senza sentire il bisogno di essere salvata.

Le accarezza il viso. «E invece sì. Io senza di te sono perso, Matilde. Chiedi al povero Andrew».

«Non sono migliore di te» ripeter «e sono grata a Andrew che ti sia rimasto accanto. È un buon amico».

Il cantante continua a guardarla negli occhi e ad accarezzarla. «Tu sei perfetta per me».

A lei vengono gli occhi lucidi. Si rende conto di aver rischiato di perderlo, di perdere uno degli affetti più importanti della sua vita. L'unico uomo che ha mai davvero amato. Solleva una mano e la porta sul suo viso. «Mi dispiace» ripete con la voce che trema.

Harry chiude gli occhi e si lascia accarezzare. «Anche a me» sussurra, prima di posare di nuovo le sue labbra su quelle di Matilde.

La rossa chiude gli occhi e sente tutta la sua disperazione riversarsi sulle labbra di lui. Sente quella di Harry nel modo in cui la stringe. Geme nella sua bocca mentre stringe una ciocca dei suoi capelli tra le dita.

«Tu sei la mia aria e io ho bisogno di respirare» mormora sulle labbra di Matilde.

Lei lo guarda negli occhi e lo sa che è soltanto lui. «E allora respira» sussurra sulle sue labbra.

Lui la bacia con passione. Un bacio che accende il corpo e la mente. Un bacio che fa riaffiorare il desiderio e la voglia di appartenersi. La pelle formicola, il cuore accelera e il calore si diffonde ovunque. Affonda le dita in quei capelli color del fuoco mentre fa scivolare una mano sul fianco di lei. «Mati...» mormora a corto d'aria. «Ho bisogno di te».

«Sono qui» riesce a dire Matilde, alla ricerca di ossigeno.

Lui la solleva e la porta in camera da letto. «Sei qui» ribadisce con un filo di voce mentre la posa sul letto e inizia a spogliarla. «Sei qui» continua a ripetere mentre impaziente poggia le labbra sulla pelle candida di lei.

Matilde si gode quei baci che aspetta da giorni, ritrova il calore del corpo di Harry sul suo mentre sente accendersi ogni parte di sé sotto le mani di lui.

Harry, invece, ha fretta, Matilde gli è mancata da morire. Le sfila gli indumenti mentre continua a baciare e accarezzare il suo corpo, poi si posiziona tra le sue gambe e si sfila in fretta i pantaloni della tuta e i boxer. «Scusami, Mati, ma non riesco ad aspettare». Non termina quasi la frase che in lei non delicatamente come avrebbe voluto ed emette un gemito gutturale.

La rossa non protesta, lo vuole allo stesso modo, con la stessa intensità. Ha bisogno di sentirlo, di sentire che niente è cambiato, che lui la desidera come la desiderava prima. Inarca la schiena andandogli incontro, alla ricerca di maggior contatto. Vuole di più e stringe le dita sui sui bicipiti.

Harry si muove lento, vuole sentirla. «Cristo, Mati» impreca a denti stretti.

«Sì, Harry». Matilde artiglia le unghie nella sua carne, piega la testa all'indietro e respira a fatica.

Le infila un braccio sotto la schiena per avvicinarsela. Le sue spinte diventano più profonde ed esigenti. «Se mia» sussurra, reclamandola con tutto se stesso. «Voglio tutto di te. Tutto» continua in affanno, spingendosi sempre più a fondo.

Matilde rafforza la presa delle dita sui suoi muscoli. «Prenditelo, Harry, prenditi tutto. È tutto tuo». E quel gesto, quelle parole, lui, tutto insieme è troppo. Lo desiderava da troppo e sente improvviso l'orgasmo che le sconquassa la mente e l'anima. Annaspa alla ricerca d'aria e sente il suo corpo sciogliersi, sgretolarsi in milioni di pezzi.

Lui la sostiene per poi gemere rumorosamente nell'incavo del collo della sua rossa e lasciarsi andare anche lui al piacere. «Mati... Sei qui... Ti amo».

«Sono qui» mormora, quando sente che anche lui è perso insieme a lei. «Ti amo».

Le bacia il collo, scende al seno, mentre continua ad accarezzarla. «Sei bellissima» la voce ancora carica di desiderio.

Lei chiude gli occhi e sorride mentre lui la bacia. «Avrei dovuto venire da te molto prima».

«Dio, se mi sei mancata» esclama a bassa voce, continua a baciare il suo corpo, arriva a baciarle la pancia e piano piano scende più giù, fino a che risale e la bacia ancora. «Mati...» sussurra il suo nome prima di poggiare le labbra su quelle di lei. Infine scivola di lato stringendola a sé facendo aderire la schiena di lei al suo petto. «Ti amo».

Lei resta immobile in quell'abbraccio. Sta riprendendo fiato ed è felice. Si perde a sentire il cuore di Harry che tamburella contro la sua schiena come un cavallo impazzito al galoppo e sorride mentre poggia una mano su quella di lui.

Lui la tiene stretta. «Stai bene?»

«Sì, e tu? Stai bene?» gli domanda con gli occhi chiusi e un gran sorriso.

«Sei qui, tra le mie braccia, non potrei stare meglio». Anche Harry sorride, inspirando a fondo il profumo dei suoi capelli.

«Sono qui» ripete ancora, come se entrambi avessero bisogno di ribadire il fatto che la rossa sia effettivamente nel suo appartamento, poi volta un po' il viso per guardarlo. «Ti è passata la nausea?» gli domanda prima di ridere.

Ride anche Harry. Le dà un bacio sul naso. «Non so cosa sia la nausea. Adesso ho bisogno di una doccia e tu...» la fa voltate verso di lui. «Verrai con me». E la bacia.

«Già, hai proprio bisogno di una doccia».

«Anche tu» sussurra sulla sua spalla, prima di lasciarci un bacio.

«Sì, per colpa tua, perché io la doccia l'avevo appena fatta».

Harry ride e si perde in quegli occhi blu che tanto gli sono mancati. «Ti dispiace?»

«No».

Harry si tira su, l'afferra da sotto i glutei e la porta con sè in bagno. Matilde ride. Ride spensierata, si sente leggera. E lui ride con lei, felice di stringerla ancora tra le sue braccia.

Matilde si rilassa sotto il getto dell'acqua. «Hai il sorriso più bello del mondo».

Lui la stringe a sé e lascia che l'acqua sia l'unica cosa possa scorrere tra di loro. «Sei bellissima».

Lei gli sorride. «Mi piace quando me lo dici».

«Mi è mancato tutto di te» confessa Harry, guardandola dritto negli occhi.

Dire che gli è mancata è un eufemismo. Lui davvero non respirava senza di lei. Era come se l'avessero scaraventato in fondo a un pozzo senza fondo, al buio, e lui continuasse a cadere sempre più in basso.

Matilde legge nel suo sguardo tutta l'intensità del suo sguardo, delle sue parole. Percepisce la sofferenza di Harry e vorrebbe farla sua, ma non può. Quello che può fare, però, è farlo tornare sereno.

«Ho ancora i tuoi occhiali da sole». Tenta di alleggerire l'atmosfera.

«Lo so» le dice in un sussurro. «Ormai sono tuoi». Ma sembra che Harry non sia in grado di alleggerire l'atmosfera, perché continua a essere troppo intenso, tanto che Matilde perde il sorriso.

«Non voglio più rinunciare a te». È seria, dannatamente seria, e vuole fargli arrivare tutta la sua determinazione.

Lui non risponde si limita a guardarla e poi la bacia. «Tuo».

«Voglio che lo sappiano tutti» aggiunge la rossa, cercando di fargli capire quanto sia decisa ad arrivare fino in fondo.

«Cosa, Mati?» Harry torna a guardarla negli occhi più attentamente.

È stato davvero perso senza di lei e adesso il suo cuore e la sua mente sono un mare in tempesta. I pensieri in balia delle onde; al momento non è in grado di ragionare con lucidità. Troppe emozioni tutte insieme e lui è andato in tilt, come un flipper impazzito.

«Ci ho pensato e... Sì, mi sta bene che il mondo venga a sapere che stiamo insieme» spiega, con la voce rotta dall'emozione.

Lui le accarezza il viso. «Sicura, dottoressa Coser? Vuoi far sapere a tutti che stai insieme a Harry Styles?»

Matilde gli sta proponendo quello che ha sempre voluto, quello che desiderava al punto da litigare con lei per una foto con Niall, eppure, adesso che gli sta offrendo quella possibilità, lui non sembra più essere tanto sicuro che sia la scelta giusta.

«Sì, voglio esserci io nelle foto insieme a te» replica decisa.

Harry ridacchia. «Sai già a cosa andresti incontro. Dobbiamo pensare a come farlo. Vedremo, okay?»

Non acconsente, ma nemmeno le sta negando la possibilità di farlo. Matilde trova strano che Harry non sia entusiasta all'idea che lei voglia rendere ufficiale la relazione, ma immagina che sia perché vuole proteggerla. «Okay, come vuoi tu» accetta di rimandare, anche se non è molto convinta.

Lo conosce e sa che in questo momento è turbato, ma vuole vederlo di nuovo ridere, felice. Vuole distrarlo, vuole che smetta di pensare. Vuole che si concentri soltanto su loro due.

«Se non hai idee migliori, io vorrei fare colazione» gli dice con un sorriso malizioso, portando le mani sui suoi fianchi, per poi stringerlo a sé.

«Se metto insieme "idee migliori" e "colazione" mentre sono con te sotto la doccia posso dirti che anch'io ho fame» ribatte lui allo stesso modo, per poi darle un bacio sulle labbra e un altro sul collo.

Matilde chiude gli occhi e piega la testa di lato. Harry la bacia ancora, ma un po' più in basso. Dalla clavicola passa allo sterno, poi ai seni e continua a scendere, mentre Matilde tiene le mani sulla sua testa, dimenticandosi della colazione, dell'acqua che scorre e di tutto ciò che stavano dicendo.

Adesso non importa. Adesso c'è lui.

 Adesso c'è lui

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Shhhhh, lasciamoli tranquilli.

Dopo tanta fatica ce l'hanno fatta. Sembra abbiano fatto pace, anche se (non so voi) ho notato una piccola ombra verso la fine di questo capitolo. Che Harry abbia fatto un passo indietro? Lo sapremo presto, intanto lasciamogli godere questo momento di cui avevano tanto bisogno.

Finalmente Matilde è volata a Londra..... FINALMENTEEEEE...
Harry s'è fatto trovare uno straccio...ubriaco perso (menomale che c'era Andrew.... Tutte insieme con me.... GRAZIE ANDREW 😁😁😁)... lui si è talmente stordito che pensava di essersela sognata Matilde.... E invece lei è li per lui...per loro...perché lui ne vale la pena. I due si chiariscono in tutti i modi...in tutti i luoghi, in tutti i laghi, in tutto il mondo
L'universo che ci insegue
Ma ormai siamo irraggiungibili.... Ehm scusate 😅😅😅... Cosa faranno ora i nostri piccioncini?!?
Io e la mia splendida socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento 😘😘😘
Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Dai che gli aggiornamenti sono veloci. Alla prossima, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 55
*** Non voglio stare lontano da te ***


Blue eyes
Occhi blu

Holding back the tears
Che trattengono le lacrime

Holding back the pain
Che trattengono il dolore

Baby's got blue eyes
I bambini hanno gli occhi blu

And she's alone again
E lei è sola di nuovo

"Blue Eyes"

Elton John

*****

I pochi giorni che Matilde aveva a disposizione sono volati senza che se ne rendessero conto. Lei e Harry hanno trascorso la maggior parte del tempo a fare l'amore ovunque nell'appartamento londinese del cantante. Non sono mancati, però, momenti di dialogo, in cui hanno parlato a cuore aperto, mettendo a volte a rischio il loro rapporto, ma ora non hanno più alcun segreto.

Adesso sono più consapevoli di loro stessi e dell'altro, di ciò che vogliono e di ciò che si aspettano, anche se Harry non è del tutto convinto di alcuni aspetti.

Le lunghe riflessioni che ha affrontato da solo nei giorni precedenti l'hanno portato ad alcune conclusioni che Matilde non ha condiviso. Sono state motivo di discussione, discussione che finiva sempre con il fare pace sotto la doccia, sul divano, o in piedi contro il muro del salotto, perché la passione che li ha travolti dopo tanti giorni di sofferenza era incontenibile.

I loro punti di vista non convergono soprattutto riguardo a un punto: il ritorno insieme negli Stati Uniti.

Ne hanno parlato a lungo, lo hanno fatto durante tutta la notte scorsa, dopo essersi amati ancora, ma Harry sembra essere irremovibile. Dice di aver bisogno di tempo, che vuole avere un paio di giorni lontano da Matilde per raccogliere le idee, perché starle troppo vicino gli annebbia la ragione e stavolta non vuole sbagliare.

È sempre stato sicuro di voler condividere con il mondo intero la sua relazione con la rossa, ma ora non lo è più. Sottoporla agli sguardi curiosi delle sue fan, della critica non gli sembra più una grande idea. Teme che Matilde possa essere travolta dalla sua popolarità e che questo rimetta in discussione il loro rapporto. Non vuole perderla, non ora che l'ha ritrovata e lei gli ha dimostrato che vuole soltanto lui.

È solo che quando ce l'ha così vicina come in questi giorni perde la lucidità e lui ha un gran bisogno di recuperare la sua ragione, la parte più razionale di sé per poter prendere la decisione giusta.

La osserva infilare le ultime cose nello zaino, resta sulla soglia della camera da letto e sorride. Si sta separando di nuovo da lei, è vero, ma adesso è più sereno. Matilde chiude la cerniera dello zaino poi solleva la testa e lo guarda.

«Sicuro di non voler cambiare idea?» gli domanda con un sorriso, mentre sistema lo zaino in spalla.

«Sono sicuro di voler prendere la decisione giusta e tu sei una distrazione».

Matilde non trattiene una risata nel sentire che l'ha definita "distrazione", proprio come lei definiva lui all'inizio della loro conoscenza.

«D'accordo, Styles, ma non sai quello che ti perdi» lo canzona raggiungendolo.

«Ti accompagno alla porta».

Il cantante si stacca dallo stipite al quale era appoggiato e la precede alla porta d'ingresso, dove entrambi si fermano per salutarsi. Per un attimo restano a guardarsi. Matilde smette di sorridere, lascia cadere lo zaino per terra e gli afferra il viso tra le mani prima di lasciargli un lungo bacio sulle labbra.

«Vieni via con me» lo implora in un sussurro.

«Mati, ti prego, ne abbiamo parlato fino alla nausea. Lo sai che questo non è un addio e detesto l'idea di separarmi di nuovo da te, ma ti ho spiegato il motivo per cui ho bisogno di starti lontano». Matilde sospira e annuisce comprensiva. «Non sarà per sempre, solo qualche giorno, te lo prometto» le sorride per rassicurarla, poi la bacia di nuovo.

«Ti amo, vedi di ricordartelo» lo rimprovera, ma vorrebbe solo baciarlo.

«Me lo ricorderò. E tu vedi di stare lontana da quello stronzo».

«Posso ancora licenziarmi, potrei trovare un altro posto per lavorare».

«No, è fuori discussione» la interrompe Harry. «Anche di questo ne abbiamo parlato fino alla nausea e tu non rinuncerai al tuo sogno per colpa di quel pezzo di merda» aggiunge determinato.

Matilde l'ha messo al corrente della sua intenzione di dare le dimissioni dal Presbyterian Hospital al suo rientro in America, ma il cantante non ha voluto sentire ragioni.

"Se qualcuno se ne deve andare, quello è lui, non tu" le ha ripetuto ogni volta che la rossa tirava fuori l'argomento.

«Voglio solo essere certa che tu abbia capito che ti amo e che non rinuncerò più a te, che non voglio perderti, perché tu sei tutto quello che voglio».

In questi giorni Matilde ha ribadito spesso questo concetto, con la speranza di essere riuscita a farglielo capire una volta per tutte.

Harry sorride e la stringe a sé. «Tranquilla, dottoressa Coser, l'ho capito e quando tornerò a casa sarò tutto tuo».

«Non metterci troppo».

«Sarò da te prima che tu senta la mia mancanza» conclude Harry, prima di baciarla di nuovo.

E un altro bacio, un altro ancora e ancora. Poi l'arrivo del messaggio che l'auto la sta aspettando: Matilde che si allontana a fatica e Harry che vorrebbe trattenerla ancora qualche minuto. Un saluto, un sorriso, poi "ti chiamo appena arrivo" e infine la rossa scompare in ascensore, con il cuore mancante di un pezzo, ma con lo stesso cuore un po' più grande di prima.

*****

Il profumo di Matilde è ovunque e lui non fa che sorridere, come se quel sorriso gli si fosse stampato in faccia e niente potesse far cambiare piega alle sue labbra.

Anche se controvoglia, Harry ha preferito che Matilde andasse da sola in aeroporto – ma le ha messo a disposizione un'auto e il suo bodyguard – certo che avrebbe dato meno nell'occhio.

Il cantante ha passato la prima mezz'ora dalla partenza di Matilde sdraiato sul letto a fissare il soffitto con le braccia incrociate dietro la testa e i pensieri che non facevano altro che tornare a lei. Lei che ha mollato tutto e l'ha raggiunto nonostante abbia cercato di allontanarla nei modi più assurdi.

Alla fine Matilde è tornata da lui nonostante tutto e questo ha molta importanza per Harry. L'adrenalina è ancora ben presente nel suo corpo e quando non riesce più a stare fermo prende a vagare per casa, senza una vera meta. Sorride di più quando i suoi occhi si posano negli angoli di casa dove Matilde è stata sua e si compiace di come siano riusciti a parlare senza scappare.

Decide di chiamare Andrew per raccontargli ogni cosa: dall'arrivo di Matilde alla sua partenza. Vuole metterlo al corrente di ciò che si sono detti. Fa partire la chiamata, l'amico risponde con tono allegro e i due amici ripercorrono i pochi giorni appena trascorsi.

Harry si ritrova camminare mentre parla con lui, ancora incapace di stare fermo.

«Non ci credo che sei rimasto a Londra» sbotta Andrew esasperato. «Dopo tutto quello che hai passato, dopo che lei ha preso un aereo per raggiungerti, tu l'hai lasciata andare via così?»

«Hai ascoltato quello che ti ho detto?» domanda il cantante, ritrovandosi in camera da letto.

«Sì, forse sei tu che non ascolti te stesso. Mi spieghi perché diavolo sei ancora a Londra?»

Harry ridacchia scuotendo la testa: non gli importa dei rimproveri del suo amico, né di nient'altro. Non era così tranquillo e sereno da tempo. I due amici chiacchierano ancora un po', il cantante si prende la lavata di testa che crede di meritare, poi si salutano. Harry si ritrova a far partire la musica dal suo telefono, una playlist dedicata a Matilde.

Si apre un sorriso enorme sulle sue labbra quando parte "Blue Eyes" di Elton John.

I love blue eyes

Io amo gli occhi blu

When I'm by her side

Quando sono di fianco a lei

Where I long to be

Dove dovrei essere

Già, dove dovrebbe essere, ma dovrebbe essere davvero al suo fianco?

La risposta è sotto ai suoi occhi e sorride nel constatare che, senza quasi rendersene conto, si è ritrovato a preparare un borsone con l'intenzione di andare in aeroporto e partire per New York con il suo jet appena possibile.

*****

Matilde recupera il suo zaino dalla cappelliera, lo mette in spalla e scende dall'aereo senza mai smettere di sorridere, come se quell'espressione felice fosse diventata la sua seconda pelle.

Ha trascorso le ore di volo ascoltando musica e ripensando ai pochi giorni trascorsi a Londra con Harry: è finalmente serena anche se lui non l'ha seguita negli Stati Uniti. È certa che il suo rapporto con il cantante sia arrivato a un punto tale da potersi permettere giorni lontani dopo questo periodo difficile, senza la preoccupazione che qualcosa possa rovinare ciò che hanno costruito.

La loro relazione è più solida che mai, ed è con questo pensiero che raggiunge casa di sua cugina, per raccontarle di come lei e Harry siano riusciti a sistemare le cose, forse una volta per tutte.

Le due cugine hanno trascorso un paio d'ore a raccontarsi, a confidarsi come non facevano da tempo, tanto che Zayn ha lasciato loro volentieri l'appartamento, felice che Matilde e il suo amico si siano riappacificati.

Dopo la chiacchierata con Sofia, Matilde rientra a casa, decisa a godersi le ultime ore di tranquillità prima di rientrare al lavoro. Dopo la doccia ed essersi cambiata, si ritrova sul divano a rileggere gli ultimi messaggi che lei e Harry si sono scambiati poco prima che lei si imbarcasse. L'ha avvisato di essere atterrata, ma lui non le ha ancora risposto. Immagina che sia con Andrew o che si sia chiuso in studio di registrazione e blocca lo schermo in attesa che lui le risponda.

Fa partire una playlist che prevede solo canzoni di Harry: ha bisogno di sentirlo vicino anche se non c'è. Si accomoda meglio sul divano, ma Kiwi non è nemmeno a metà quando qualcuno bussa alla sua porta. Non ha idea di chi sia, perché sua cugina l'ha vista poco fa. Forse è Peter. Sì, dev'essere lui.

Si avvicina alla porta e apre senza controllare, sicura di trovare il suo migliore amico, ma il cuore le si ferma il gola quando i suoi occhi incrociano quelli del nuovo arrivato.

La sorpresa la travolge come un'inarrestabile cascata d'acqua fredda, ma subito dopo si sente avvolta dalle fiamme. Quel sorriso, quegli occhi, il suo profumo: aveva ragione, non avrebbe fatto in tempo a sentire la sua mancanza perché Harry è già lì.

«Cosa...?» la voce di Matilde è ridotta a un soffio.

«Credo di aver cambiato idea: non voglio stare lontano da te» ammette lui con un sorriso, il sorriso più bello del mondo.

Matilde si lancia tra le sue braccia, stringendosi con forza a lui che ora la stringe allo stesso modo mentre la solleva dal pavimento.

«Sei davvero qui?» domanda Matilde, tornando a guardarlo negli occhi, mentre porta le mani sul suo viso, come a volersi accertare che lui sia realmente lì.

«Non hai le allucinazioni, dottoressa» risponde Harry prendendola in giro.

Poi si allontana e gli dà un piccolo pugno sul braccio. «Potevi partire con me».

«E perdermi la tua espressione? Valeva la pena aspettare» replica divertito il cantante.

Un altro sguardo, ancora un bacio, la porta che sbatte mentre loro rientrano in casa senza guardare dove mettono i piedi, poi i vestiti sul pavimento, la pelle dell'altro che diventa un vestito e il calore dei loro corpi che si ritrovano.

Non c'è altro a cui dare più importanza dell'essersi ritrovati.

*****

È una meravigliosa routine.

Sono trascorsi solo due giorni dal rientro di Harry e Matilde negli Stati Uniti, eppure a loro sembra di essere insieme da sempre.

Il cantante non ha ancora messo il naso fuori dall'appartamento della rossa. La ragazza si è divisa tra lui e il lavoro, e le è piaciuto da morire tornare a casa e trovare il suo fidanzato a prepararle la cena.

Hanno vissuto due giorni in una piccola bolla, ricostruendo pezzo per pezzo ciò che entrambi avevano distrutto nell'ultimo periodo. L'argomento "usciamo allo scoperto" non è stato ancora approfondito, ma è qualcosa a cui Matilde tiene in maniera particolare, perché è decisa a rivelare che è impegnata con uno dei cantanti più famosi del momento, che stanno insieme e che sono felici.

Dal canto suo Harry non ha fatto che pensarci perché si è ritrovato spesso a prendersela con se stesso per le scelte di Matilde, come se il suo comportamento l'avesse spinta dritta tra le braccia del dottor Perry. È convinto che sia stata colpa sua, del suo atteggiamento e delle sue continue provocazioni se lei è arrivata fino al punto quasi di concedersi a lui.

Il pensiero di Matilde in intimo davanti a Perry, delle mani di quell'uomo sulla sua fidanzata l'hanno mandato fuori di testa, ma di questo può incolpare solo se stesso credendo che fosse lui quello giusto.

Harry è passato sopra a troppe cose, gli ha permesso di trattarlo come se non valesse niente e questo poteva ancora sopportarlo; quello che non può sopportare, che non può tollerare è che abbia messo le mani addosso a Matilde quando lei non era abbastanza lucida da capire se lo volesse davvero oppure no. Si è approfittato del fatto che fosse ubriaca e questo non può perdonarglielo.

«Sono a casa!»

La voce di Matilde arriva forte dall'ingresso. Harry posa lo strofinaccio sul tavolo e la raggiunge.

«Ciao, dottoressa».

La saluta con un bacio, un abbraccio e un sorriso. «Hai fame?»

«Sì, ma prima ho bisogno di una doccia. Se la cena è pronta puoi farmi compagnia» sorride maliziosa, mettendogli le braccia al collo.

«Cena? Quale cena?» domanda ironico, fingendo di non capire.

Matilde ride, poi il suo sorriso muore per metà, ricordandosi cosa deve dirgli da stamattina, qualcosa che ha preferito discutere con lui di persona.

«Prima della doccia devo dirti una cosa» rivela abbassando la voce.

«Parla» la invita Harry, con il timore che si tratti del dottore mani lunghe.

«C'è un evento organizzato dall'ospedale, una cena di gala con tutti i dirigenti e il direttore sanitario. È un momento come un altro per fare pubblicità all'ospedale e raccogliere fondi» spiega seria Matilde, con il cuore che le batte forte a causa di ciò che sta per chiedergli.

«Che cosa mi stai chiedendo, Mati?» domanda il cantante, con il terrore che in qualche modo quell'argomento metterà di nuovo in mezzo il dottor Perry.

«Io... io vorrei che tu mi accompagnassi» spiega in imbarazzo, temendo la sua reazione, per questo si è fermata un attimo prima di terminare la frase.

«Vuoi che ti accompagni?»

«Sì... come fidanzato» ammette a bassa voce, cercando nello sguardo di Harry tutta l'indecisione che ha visto nei giorni scorsi a Londra, ma non vede niente, assolutamente niente.

È come se lui si fosse assentato. Harry chiude gli occhi, la priva della vista della sua anima e Matilde si sente sospesa nel vuoto. Sa bene di aver sfidato la sorte, perché il cantante ha messo in chiaro più volte di non essere più sicuro che fosse una buona idea buttarla nella mischia senza la minima precauzione. I ruoli si sono invertiti e la rossa si sente sospesa nel vuoto, come in bilico su una fune dalla quale aspetta di essere salvata.

E quando Harry riapre gli occhi Matilde torna a respirare: ritrova il suo fidanzato, il suo amante, il suo amico, confidente, punto di riferimento, l'uomo della sua vita. È lui, e non c'è più motivo perché continuino a nascondersi. Forse ha ragione Matilde o forse no, ma quando ha sentito la voce di lei tremare nel chiedergli di mostrarsi al mondo come suo fidanzato ha sentito il cuore esplodere e ricomporsi allo stesso tempo. Per questo non c'è altra risposta che può darle.

«Come fidanzato» ripete lui con un filo di voce, portando le mani sul suo viso candido, sporcato dalle lentiggini, mentre si perde nel blu profondo dei suoi occhi.

Il sorriso sulle labbra di Matilde si apre lento, ma diventa presto così grande che le fanno male le guance.

«Davvero?» domanda lei sorpresa, ma felice.

«Sì, davvero».

E c'è più di un motivo per cui ha accettato di ufficializzare il loro rapporto proprio in quella sede, ma il primo tra tutti – oltre al fatto che la ama da impazzire – ha un nome e cognome, e che sarà di certo presente alla serata: John Perry.

E c'è più di un motivo per cui ha accettato di ufficializzare il loro rapporto proprio in quella sede, ma il primo tra tutti – oltre al fatto che la ama da impazzire – ha un nome e cognome, e che sarà di certo presente alla serata: John Perry

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Quanto è bello quando vanno d'accordo e va tutto bene? Ma non rilassatevi, questo capitolo è una preparazione a ciò che vi aspetta 😉😉😉

I nostri Harry e Matilde si sono ritrovati trascorrono qualche giorno insieme... Si amano...si chiariscono...ma Matilde torna a New York da sola...lui le ha chiesto qualche giorno lontano da lei per avere la certezza di fare la cosa giusta in riferimento al fatto di voler ufficializzare il loro rapporto...adesso però sono consapevoli di amarsi. Mentre lei a New York va da sua cugina per raccontarle di come si sono ritrovati... Lui dopo poche ore la raggiunge...perché non c'è più niente su cui riflettere... SI AMANO ❤️... Siete pronti all'ufficializzazione del loro rapporto? Io e la mia meravigliosa socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento 😊... Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 56
*** Ho capito che eri tu quello giusto ***


Like the roses need the rain
Come le rose hanno bisogno della pioggia

Like the seasons need to change
Come le stagioni hanno bisogno di cambiare

Like the poets need the pain
Come i poeti hanno bisogno del dolore

I need you in these arms tonight
Ho bisogno di te tra le mie braccia

"In these arms"

Bon Jovi

*****

Perfetto.

È l'aggettivo più adatto a descrivere il momento che sta vivendo. Non è bello, non è bellissimo, non è favoloso e neanche straordinario. Qualunque descrizione non sarebbe abbastanza, ma perfetto rende più o meno l'idea.

È questo che pensa Matilde dopo aver indossato il suo abito elegante ed essere salita a bordo della macchina di Harry con tanto di autista personale. Il cantante ha messo a disposizione della sua fidanzata tutte le sue risorse per farle fare bella figura all'evento mondano al quale stanno per partecipare.

Entrambi sono consapevoli cosa vuol dire arrivare insieme e camminare sotto lo sguardo curioso dei fotografi che aspettano gli invitati all'ingresso dell'hotel dove si terrà il ricevimento, e non gli importa delle conseguenze. Ufficializzare la loro relazione era un passo voluto e tanto meglio se avverrà a un evento pubblico: si amano e va bene se il mondo lo verrà a sapere.

«Dottoressa, sei uno schianto».

Harry le sorride quando Matilde si siede accanto a lui, sistemando la lunga gonna di lato. Le afferra una mano e fa intrecciare le loro dita.

«Tu lo sei, mister Styles».

Gli si avvicina, lo bacia e gli sorride.

È un po' in ansia, ma sta provando a non darlo a vedere a Harry: stasera sarà senz'altro presente anche il dottor Perry, che ha evitato in ogni modo da quando è tornata da Londra. Non vuole avere problemi e vuole che non ne abbia nemmeno Harry. Teme la sua reazione, teme che possa succedere qualcosa tra i due e spera che vada tutto bene.

Il cantante l'ha spinta a denunciare l'accaduto almeno al direttore sanitario, se proprio non vuole rivolgersi alla polizia, perché non tollera che il comportamento che Perry ha avuto nei confronti di Matilde quando non era del tutto lucida, non deve essere omesso. La rossa sta prendendo tempo, vuole valutare con calma ogni pro e contro, ma in fondo sa che Harry ha ragione.

«Allora, sei ancora sicura di volerlo fare?» le domanda Harry, che non riesce a smettere di guardarla.

«Come poche volte lo sono stata, ma solo se sei pronto anche tu».

Matilde conosce bene le perplessità del suo fidanzato sul fatto di ufficializzare il loro rapporto, ma lei è stanca di aspettare: vuole che tutti lo sappiano e lo sa che dovrà affrontare tutto il fandom del cantante, ma va bene, dopotutto anche quello fa parte della sua vita.

«Dottoressa Coser, con lei sempre» ribatte con dolcezza e un sorriso da incendiarle il petto.

Un altro bacio, un altro sorriso e un altro sguardo. Silenzi che valgono più di mille parole. Attimi che non hanno bisogno di altro che non sia stare insieme, vicini. E l'impossibilità di stare lontani, tanto che lui non riesce a lasciare andare la sua mano. Sono entrambi emozionati e Matilde tenta di scacciare la tensione giocando con gli anelli alle dita di Harry.

«Dottoressa Coser, non crede anche lei che manchi qualcosa?» le domanda rompendo il silenzio.

«Cosa?» Lei non ha la minima idea a cosa si stia riferendo.

Harry sfila la mano da quella di Matilde e la guarda dritto negli occhi.

«Dato che la sto accompagnando come fidanzato ufficiale è il caso che lei indossi questo» le dice, sfilandosi l'anello dal mignolo, quello con la pietra rossa al centro «così i malintenzionati capiranno che è impegnata con me» conclude tenendo quell'anello sospeso tra loro.

Matilde sorride, incapace di dire qualsiasi cosa, con il cuore che batte a mille e l'emozione che rischia di farla piangere. Harry afferra con delicatezza la mano sinistra di lei per infilarle l'anello all'anulare. La rossa resta con lo sguardo fisso in quel punto per un po', poi torna a guardarlo negli occhi con una sola cosa da dire.

«Io ti amo, Harry Styles».

«E io amo te, Matilde, più di ogni altra cosa».

La macchina rallenta fino a fermarsi: i due sono arrivati a destinazione ed è arrivata l'ora di scendere.

«È arrivato il momento» mormora lui con un filo di voce.

Lei annuisce, poi inspira a fondo prima di aprire lo sportello e scendere dalla macchina. Harry è subito dietro di lei e la sua figura attira immediatamente tutti i flash dei fotografi. Lui stringe la mano di Matilde e la tiene vicino a sé. Regala sorrisi divertiti ai fotografi, saluta con la mano libera, ma non si ferma, tende a proteggerla.

Matilde trattiene il fiato per i primi secondi, ma il contatto con Harry la rassicura e nonostante non guardi mai verso gli obiettivi, sorride serena perché sa che adesso tutti sanno.

Quando raggiungono il salone notano in lontananza Lorenzo che è già arrivato. Vanno a salutarlo. Matilde ha già incontrato suo padre quella mattina. Lorenzo presenta Harry a dei suoi colleghi e mentre è lì che stringe le mani di tutti questi dottori, Matilde non lo lascia un attimo.

Si chiacchiera del più e del meno, senza sconfinare mai nel personale. Lorenzo lo mette a suo agio; Harry glie ne è grato, perché ha già notato John poco più in là.

Lo sguardo minaccioso del cantante non sfugge a Lorenzo.

«Tranquillo, Harry, non credo che abbia la faccia tosta di avvicinarsi» sussurra Lorenzo, in modo che possa sentire solo Harry, poi riprende a parlare a voce alta. «Piuttosto ho notato la presenza di un anello sul anulare della mano sinistra di mia figlia, un anello che stamattina non c'era. Devi forse dirmi qualcosa?»

Improvvisamente Harry si imbarazza e balbetta. «Io... amo sua figlia...»

«Papà!» lo rimprovera Matilde.

A quel punto Lorenzo non si trattiene e scoppia a ridere.

«Non sono così all'antica e poi smettila di darmi del lei, ormai sei uno di famiglia» lo rassicura con una pacca sulla spalla, facendolo sorridere.

Durante la cena va tutto bene: John è ben lontano da loro e Harry se la cava anche se non è il suo habitat naturale. La sua presenza non è passata inosservata e più di qualcuno gli si è avvicinato per chiedere una foto o un autografo e lui si è prestato volentieri a ogni richiesta.

Dopo la cena, mentre Harry scambia quattro chiacchiere con Lorenzo e dei suoi colleghi, Matilde si è allontanata per parlare con le sue colleghe. Lui non la perde d'occhio, come se tenendo gli occhi incollati su di lei potesse proteggerla da tutto. Si scambiano qualche sorriso, ma poi viene distratto dalla richiesta di un'altra foto.

Harry si mette in posa, saluta e quando torna con lo sguardo in direzione di Matilde trova solo le sue colleghe: lei non c'è più.

Inizia a guardarsi intorno e la individua: John la sta tenendo per un braccio e sta parlando con lei. Harry si irrigidisce, poi sente una mano posarsi sulla sua spalla.

«Harry...» Lui si volta e vede il sorriso rassicurante di Lorenzo.

Resiste. Finché non vede il viso di Matilde cambiare espressione. L'istante dopo vede John strattonarla per un braccio mentre lei cerca di divincolarsi. A quel punto Harry non si tiene va a passo spedito verso di loro.

Con uno spintone lo spinge via e ringhia. «Non. Toccarla.».

Matilde si mette dietro di lui e gli stringe un braccio.

«Styles... cosa ci fai tu qui? Ci canti un pezzo del tuo nuovo album? Non hanno badato a spese, eh?» lo deride con un ghigno sul viso.

«Sono qui come fidanzato di Matilde e tu ti sei permesso di toccarla. E hai fatto un grande sbaglio».

Le parole di Harry hanno tutta l'aria di una minaccia, minaccia di cui John non sembra avere alcun timore.

Lorenzo e qualche altro medico – tra cui anche dei pezzi grossi – si avvicinano al gruppetto.

«Il grosso sbaglio l'ha fatto lei a scegliere una nullità come te».

Harry non reagisce, serra la mascella e tenta di resistere alla tentazione di colpirlo solo per Matilde, che al momento non riesce a dire nulla, temendo di peggiorare la situazione. Gli tiene solo il braccio e John sferra il suo attacco.

«Sono io quello adatto a lei. Cos'hai tu da offrirle? Io posso darle una vita stabile. Abbiamo tante cose in comune. Tu cosa puoi darle? Qualche canzone? Tra qualche anno non si ricorderanno neanche il tuo nome». Harry contrae le dita, le stringe a pugno, tanto da far diventare le nocche bianche. «Matilde divertiti con il cantante famoso, fatti scopare per bene, tanto poi...»

La frase di John non arriva a conclusione. È un attimo: Harry ha caricato il pugno e lo ha preso in piena volto. Il dottor Perry barcolla e cade all'indietro. Harry si avventa su di lui, gli si mette sopra pronto a riempirlo di pugni, ma la voce di lei che urla il suo nome lo ferma un attimo prima.

«Sarai anche un bravo dottore, John, ma rimarrai sempre una persona di merda».

Si alza cerca Matilde che lo abbraccia stretto. Lorenzo guarda malissimo Perry, non aggiunge altro ed esce con i ragazzi, ma non prima di sentire il capo di John che è molto deluso dal suo atteggiamento, perché non gli sono sfuggite il breve discorso che John ha fatto a Harry e come si è rivolto a Matilde.

Una volta fuori, Matilde è molto scossa e resta stretta a Harry. Lorenzo osserva sua figlia, poi non può evitare di complimentarsi con il cantante per il suo gancio destro, aggiungendo una piccola risata nel tentativo di alleggerire l'atmosfera.

«Papà...» il debole rimprovero di sua figlia lo fa sorridere.

«Andiamo, Mati, è stato grandioso. Domani parlerai con il direttore sanitario e tutto si sistemerà. Dovrai dirgli ogni cosa: o lui o tu, non lavorerai più con quell'idiota. Se non l'avesse steso Harry, l'avrei fatto io stesso. E ringrazia che non c'era tuo fratello o non so come sarebbe finita stasera. Quando glielo racconterò andrà fuori di testa».

Matilde non parla, Harry nemmeno. Hanno bisogno di qualche attimo per riprendersi e Lorenzo lo capisce.

«Perché non ve ne andate? Io e te, Mati, possiamo vederci domani quando arriva tuo fratello, che ne dici? Ci penso io qui».

Matilde annuisce e si avvicina per abbracciarlo. Lo ringrazia sottovoce, poi lo saluta anche Harry e insieme raggiungono l'auto che li riporta a casa.

Raggiungono casa del cantante in assoluto silenzio, stretti l'uno all'altra: Matilde teme per Harry, che si sia messo nei guai a causa sua. Harry teme che Matilde sia rimasta scossa dal suo atteggiamento violento. Solo quando entrano nell'attico di Harry quel silenzio è troppo pesante da sopportare per lui.

«Ti prego, dì qualcosa» la implora dopo aver chiuso la porta alle loro spalle.

«Mi dispiace» mormora in un soffio lei.

«Ti dispiace? Per cosa?» le domanda confuso.

«Perché rischi una denuncia a causa mia».

«Quello stronzo non mi denuncerà e anche se lo facesse non m'importa. Se l'è cercata e se l'è più che meritata».

Restano per un attimo in silenzio, si guardano e basta. Stanno comunicando con il cuore e il cuore sta dicendo a Matilde che ha un gran bisogno di lui. Per questo motivo gli si avvicina e posa le mani sul suo viso.

«Grazie, Harry» sussurra a pochi centimetri dalle sue labbra.

«Non c'è bisogno che mi ringrazi. Distruggerei chiunque tentasse di distruggere te» confessa con un filo di voce.

Ed è in quel momento che si sente molto fortunata, perché al suo fianco non ha più un cavaliere, ma due.

«Ti amo» gli sussurra prima di baciarlo, prima che i vestiti finiscano sul pavimento, perché non ne hanno bisogno: le loro anime e i loro cuori sono tutto ciò di cui hanno bisogno.

*****

Joseph è atterrato a New York da più di dodici ore per vedere suo padre e sua sorella dopo la cena di gala in onore dell'ospedale dove lavora Matilde, ma nessuno ne è a conoscenza. Nessuno tranne Victoria, una delle ballerine colleghe di Sofia durante il tour di Zayn. Joseph l'ha conosciuta in una delle cene a casa di Sofia e Zayn. Lui l'aveva invitata a bere un caffè, ma lei aveva rifiutato optando per un gelato.

Hanno iniziato a sentirsi: i loro impegni li hanno tenuti distanti per tanto tempo, ma hanno imparato a conoscersi. Hanno preferito tenere per loro questa conoscenza che non sapevano come sarebbe finita – o se sarebbe mai iniziata – per questo hanno preferito non dire nulla, ma il fatto che Joseph stia uscendo dalla doccia mentre Victoria si sta rivestendo la dice lunga sul fatto che dopo mesi l'attrazione tra i due non ha fatto altro che crescere.

«Devi proprio andare?» le domanda Joseph, raggiungendola con addosso un asciugamano che lo copre dalla vita in giù.

«Sì, devo andare a lezione e tu devi vedere la tua famiglia. E vedi di parlare con tua sorella» lo ammonisce Victoria, dopo essersi infilata le scarpe.

Joseph si è confidato con lei riguardo i suoi dubbi sul fidanzato di Matilde e Victoria gli ha spiegato in ogni modo che Harry Styles è il ragazzo ideale per chiunque.

«Ho già parlato con mia sorella» puntualizza lui. «Le ho anche consigliato di seguirlo a Londra» le fa notare.

«Ma non hai ancora parlato con Harry» precisa lei.

«No, ma mi sembra aver fatto un passo verso di lui, no?»

«Jo, dovresti essere più chiaro con Harry» continua Victoria.

«Ho detto a Matilde che mi sta bene che sta con lui, ma che continua a non piacermi e...» le parole di Joseph vengono interrotte dal gesto brusco di Victoria che afferra bruscamente la sua giacca appoggiata sul letto della camera d'albergo di Joseph.

«Se Styles non è abbastanza per tua sorella, figuriamoci cosa sono io per un Capitano?» lo provoca minacciosa.

«Ma che c'entra? Non è la stessa cosa, Victoria» insiste Joseph.

«Ah no? E allora spiegami, Joseph, qual è la differenza?» Il capitano dell'esercito non risponde, resta a guardarla, a corto di parole. «Forse ho sbagliato ad accettare quel gelato. Ciao, Joseph».

La porta che sbatte, lui che impreca mentre si passa con forza una mano tra i capelli. Però, forse Victoria ha ragione. Forse deve parlare con il capellone.

*****

Joseph ha appuntamento con sua sorella e con suo padre prima di cena, quindi ha ancora qualche ora libera. Ci ha pensato a lungo e ha dovuto dar ragione a Victoria: deve parlare con Harry, prima o poi dovrà farlo, meglio subito.

È riuscito a scoprire dove si trovasse Harry nel pomeriggio, ed è proprio fuori dallo studio di registrazione che lo sta aspettando già da un po', fino a quando, finalmente, la porta d'ingresso si spalanca e ne esce proprio il cantante con grandi falcate.

«Ehi, Styles, ti va una birra?»

Harry si ferma si colpo e si volta in direzione di quella voce. Dire che è sorpreso è un eufemismo, perché il fratello della sua fidanzata era l'ultimo che pensava di incontrare.

Joseph si è reso conto di aver bisogno di un confronto con lui e Harry sa che prima o poi avrebbe dovuto affrontarlo.

«Joseph...» il cantante prende qualche secondo di tempo mentre gli si avvicina. «Matilde sa che sei qui?»

«Una birra, Styles. Sì o no?»

«Okay» acconsente Harry.

I due ragazzi raggiungono un pub nelle vicinanze, si siedono e ordinano da bere. Per un po' si studiano in silenzio; il primo dei due a parlare è Joseph, solo quando arrivano le birre.

«Allora, Styles, come procede la registrazione del tuo nuovo album? Che linea hai deciso di seguire?» esordisce con un argomento neutro, nel tentativo di prendere le cose alla lontana.

Harry beve un sorso accenna un sorriso. «Davvero Joseph?» domanda sarcastico.

«Davvero, cosa?»

«Davvero mi hai fatto venire in questo pub per chiedermi del mio nuovo album?» Harry è scettico e ha i suoi motivi per esserlo.

«Perché ti sembra così strano? Guarda che mi piace la musica, Styles. Se vuoi farmi sentire qualcosa magari ti do un opinione» commenta con una risata nervosa.

«Joseph, arriva dritto al punto. Non sei credibile» ribatte con un sorriso per provocarlo.

Diretto e sincero: ormai ha superato la fase delle paranoie a causa del fratello iperprotettivo, adesso è sereno e ha trovato il suo equilibrio con Matilde, niente di quello che gli dirà Joseph potrebbe infastidirlo o renderlo nervoso.

«Ho già fatto così tanto danno» domanda cauto, per poi sospirare nella speranza che Harry faccia qualunque cosa per fargli capire che non ce l'ha con lui, ma non succede. «Okay... okay, è vero non è per la tua musica che ti ho invitato. Per me non è facile, non sono uno che parla molto». Si ferma per un attimo, gli è davvero difficile continuare, ma si sforza. «Io amo mia sorella, più della mia vita. Sono molto protettivo nei suoi confronti. In questi anni non ho fatto altro che rivestire il ruolo di cavaliere, non gliene accettavo uno, Styles, ma lei se ne fregava e me lo faceva per dispetto. Si presentava a casa con certi tipi che... Dio, non mi ci fare pensare» ricorda con una risata. Harry si lascia andare contro lo schienale della sedia e si mette in ascolto. «Papà mi prendeva in giro, mi diceva che dovevo smetterla. Anche mia madre, poi...» a quel punto gli si incrina la voce. Riprende fiato e torna a parlare. «Poi mamma è morta, papà è crollato e Matilde si è trincerata dietro al suo muro, mentre io ho continuato a fare il prode cavaliere. Mia sorella è cambiata tantissimo, Styles. È diventata la studentessa modello, la figlia perfetta, ma aveva perso tutta la sua allegria, la sua vitalità... Tutta la sua luce» conclude con filo di voce, perché quei ricordi sono dolorosi per lui.

«Perché mi stai raccontando tutto questo, Joseph?» Harry resta seduto rilassato contro lo schienale del divanetto, con le braccia incrociate al petto e gli occhi fissi su di lui, per cercare di capire quale sia il suo intento.

«Perché – e mi costa ammetterlo – tu le hai ridato l'allegria, tutta la vitalità, la luce. Quando ti ho visto la prima volta ho pensato: "e che cazzo! Tatuato, capellone e pure musicista, cosa cazzo ha da offrire a mia sorella? Mia sorella che diventerà un bravissimo chirurgo ortopedico". Ai miei occhi non avevate nulla in comune e all'inizio mi andava bene come andavano le cose tra voi, perché era lei che ti respingeva, ti vedeva come una distrazione» spiega Joseph, parlando nel modo più sincero possibile.

«Già, la mia presenza non le permetteva di concentrarsi sul suo obiettivo» Harry non si trattiene dal rivelare a Joseph una delle confessioni che gli ha fatto Matilde durante uno dei loro chiarimenti.

«Esatto, e io rincaravo la dose. Non ti ho risparmiato, Styles, qualsiasi cosa potevo dire contro di te gliel'ho detta. Mi ero accorto che quando era con te assomigliava alla mia sorellina, ma la mia testa mi diceva che non dovevi essere tu, nonostante mio padre abbia sempre fatto il tifo per te. Poi avete avuto il primo allontanamento: papà mi aveva parlato di John, e così ho perorato la sua, e la mia causa. Lui era quello giusto. Sono stato io a spingere Matilde a uscire con lui» confessa amareggiato, perché nemmeno il capitano Coser è immune dai sensi di colpa nei confronti di Matilde, e le parole di Joseph fanno innervosire il cantante.

«Cazzo, Joseph, sei stato proprio stronzo» Harry si lascia andare a un'imprecazione, sbattendo la bottiglietta di birra sul tavolo.

«Sì, me lo merito, lo so. Lo vedevo che non era felice, non come quando c'eri tu. Le ho fatto notare tutte le cazzate che facevi a Londra – e ne hai fatte tante, Styles – ma andava tutto a mio favore. La sera in cui sei tornato e li hai beccati insieme e le hai dedicato quella canzone per poi tornare a Londra, Matilde mi ha chiamato piangendo non l'avevo mai sentita così: mi ha confessato che era innamorata di te e che aveva paura di averti perso. Mi sono dato del coglione. Ero lontano e non sapevo come aiutarla. Per fortuna qui è circondata di persone che le vogliono bene e sono riuscite a farla reagire. Talmente tanto che mi ha telefonato incazzatissima dicendomi che dovevo farmi i cazzi miei, che la vita era la sua e che nella sua vita voleva te».

La rivelazione di Joseph fa sorridere Harry, che immagina la sua leonessa urlare al fratello di farsi gli affari suoi. Sapere che è stata così determinata e convinta di volerlo nella sua vita è l'ulteriore conferma che lei lo vuole davvero.

«Ho rivisto la mia sorellina» continua Joseph «e lì ho capito che eri tu quello giusto. Le ho detto che se ti voleva doveva venire a prenderti e non se l'è fatto ripetere due volte. Ti ama, Styles, e io devo farmene una ragione: avrò un cognato tatuato, capellone e musicista» ironizza, prima di sorseggiare la sua birra.

Harry resta per un attimo in silenzio, cercando di metabolizzare le parole di Joseph e di vedere il tutto nella giusta prospettiva. Deve abbassare l'ascia di guerra? Sì, forse dovrebbe, dato che il fratello di Matilde gli sta tendendo una mano anche se lo sta facendo a modo suo, e poi perché è certo che la sua fidanzata sarebbe felice che andasse d'accordo con Joseph, così ribatte nello stesso modo in cui il capitano gli ha parlato. È un giusto compromesso, pensa.

«Direi che non ti è andata male» replica, perdendo il sorriso. «A me è toccato un cognato stronzo e rompicoglioni». Resta serio e Joseph lo guarda confuso.

«Okay, è giusto, me lo merito» concorda il capitano, rassegnato a ricevere tutto il disprezzo che ritiene di meritare, ma subito dopo Harry scoppia a ridere.

«Dovresti vedere la tua faccia, Joseph. Ti stai trattenendo dal tirarmi un pugno» continua a ridere, causando dapprima un'espressione stranita in Joseph, ma anche lui, alla fine, non può fare a meno di ridere, riuscendo finalmente a rilassarsi.

Harry, in fondo, non ha mai avuto davvero intenzione di litigare con lui, ma chiarire sì, entrambi ne avevano bisogno perché c'era fin troppa tensione tra loro.

«E comunque mi devo complimentare con te» riprende a parlare Joseph. «Papà mi ha detto che hai un bel gancio destro» continua divertito, riferendosi senza ombra di dubbio al cazzotto che Harry ha dato a John durante la cena di gala.

Il cantante ride senza aggiungere altro, non vuole più parlare di quel momento che vorrebbe poter cancellare, perché vuol dire ricordare quello che Perry ha fatto a Matilde.

«No, sul serio Harry, grazie. Adesso so che mia sorella è in buone mani. Il ruolo di cavaliere è tuo» replica con orgoglio.

«Joseph, tua sorella avrà sempre bisogno di te» ribatte il cantante, poggiando i gomiti al bordo del tavolo, come per avvicinarsi. «Ecco, se magari potessi evitare di parlarle male di me e di mettere becco su ogni cosa...» ride, lasciando la frase in sospeso, facendo ridere anche Joseph.

«Okay, okay, promesso» acconsente il capitano, che subito dopo allunga una mano verso Harry. «Che dici, Styles, ricominciamo?»

La reazione di Harry è spontanea e immediata: allunga una mano verso Joseph e gliela stringe con energia. «Okay, ricominciamo. Ci beviamo altre due birre, ti va?»

Joseph annuisce e sorride, mentre Harry è felice di aver sistemato un altro importante tassello della sua vita.

Joseph annuisce e sorride, mentre Harry è felice di aver sistemato un altro importante tassello della sua vita

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

E finalmente le cose stanno andando nel verso giusto. John ha avuto quello che merita e Matilde e Harry sono più uniti che mai. Lui le ha regalato un anello come pegno d'amore e i flash hanno immortalato i due insieme. Non hanno dato conferma, ma di certo i rumors hanno iniziato a girare.

Daje tutta Harry... 💪💪💪
I nostri Harry e Mati sono usciti allo scoperto...lui le ha anche dato l'anello 😍😍😍
Perry si è rivelato per il coyote che è...e si è beccato un bel cazzotto da parte di Harry 🙌🙌🙌.... Il mastino... chi lo avrebbe mai detto?!? 🙄🙄🙄...si frequenta con la bella Victoria che lo spinge a parlare con Harry...all'inizio non è molto convinto ma alla fine riesce a chiarirsi con il capellone davanti ad una birra... Cosa succederà ora?... Io e la mia socia meravigliosa vi aspettiamo al prossimo aggiornamento 😊
Grazie sempre di esserci ♥️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 57
*** Non si torna più indietro ***


Breathe me in, breathe me out
inspirami, espirami

I don't know if I could ever go without
non so se potrei mai farne a meno

“Water Melon Sugar”

Harry Styles

*****

La ruota gira per il verso giusto: il lavoro va alla grande, i rapporti personali si stanno ricucendo, e non c'era un motivo reale per non farlo, per non partire per Londra insieme.

Quando Harry ha proposto a Matilde di seguirlo nella capitale londinese per girare il video di Lights up lei ha accettato con entusiasmo, non sapendo ancora quale fosse il secondo motivo per cui la volesse con sé.

Dopo le riprese del video che alla fine l'hanno anche vista protagonista perché "so guidare meglio io la moto" e lui si è divertito ad averla sul set, Harry l'ha portata a casa di sua madre. Inizialmente Matilde era a dir poco fuori di sé per l'agitazione. Ha impiegato mesi a rendersi conto che era abbastanza per Harry Styles, non le sarebbero mai bastate poche ore – senza alcun preavviso – per capire che la madre di Harry l'adorava ancora prima di conoscerla, dopo tutto quello che suo figlio le ha raccontato.

Harry era molto emozionato e Matilde nervosa. L'ha presa per mano e lei l'ha tenuto stretto per tutto il tempo. Anne ha preparato loro la vecchia camera di Harry e Matilde si è sentita privilegiata di aver potuto vedere con i propri occhi il rapporto pieno d'amore tra Harry e sua madre.

Anne si è innamorata di Matilde dal primo istante: le due donne sono andate subito d'accordo e la rossa si è sentita a proprio agio, Matilde le ha anche insegnato a fare lo strudel di mele.

La madre di Harry non aveva mai visto suo figlio guardare nessuna donna come guarda Mati. Hanno trascorso un paio di giorni all'insegna del sorriso. E quando è stata sera, lui e Matilde si sono rinchiusi in camera e ci hanno provato a restare abbracciati, ma niente avrebbe potuto fermare Harry dal creare quel ricordo a entrambi. Un ricordo che porteranno nel cuore per sempre.

E sarà per la situazione, per il fatto che la madre di lui dorme poco più in là, o forse solo perché hanno vissuto giorni magici, ma per la prima volta lui è stato dolcissimo. Si sono sentiti profondamente, in ogni gesto, in ogni bacio, in ogni sguardo.

Le mani di Harry l'hanno toccata con una delicatezza infinita e lei ha fatto altrettanto con lui. Si sono guardati negli occhi. Hanno sorriso, si sono baciati e poi lui è affondato lento in lei, con una dolcezza sconfinata.

E non era solo per dar piacere all'altro, era molto di più. Era amore, quello vero, sincero, completo. Così intenso che alla fine hanno fatto fatica a contenersi. Lei ha finito per mordergli una spalla. Lui è esploso in un gemito strozzato sul collo di lei. Si sono poi svegliati nudi, abbracciati, coperti a malapena dal lenzuolo. I loro occhi si sono cercati subito, un altro sorriso, un altro bacio, poi la voce di Harry in un sussurro, ancora impastata dal sonno.

«Sono tuo, Matilde... Tuo per sempre...»

E lei ha avuto la conferma che non ci sarebbe mai stato nessun altro oltre a lui.

Ed è questo ricordo che le provoca un enorme sorriso.

«A cosa stai pensando?» le domanda Harry, che la osserva curioso.

«Scusa se mi sono distratta, ma c'è un ricordo che non riesco a togliermi dalla testa» rivela la rossa, pulendosi la bocca con un tovagliolo. «Cosa stavi dicendo?»

«Non importa, dimmi a cosa stavi pensando» insiste lui, con lo stesso sorriso che ha Matilde sulle labbra.

«Alla tua camera da letto di Londra» confessa con un filo di voce.

«Oh, peccato, speravo pensassi a me, nella camera da letto di Londra» la prende in giro.

«Finiscila, Styles, sai a cosa mi riferivo».

«Lo so bene, rossa, e chi se lo scorda».

Matilde ride e abbassa lo sguardo sul suo piatto vuoto.

«Avanti, non fare la timida, adesso» Harry posa la sua mano su quella di lei, poi intreccia le dita con le sue. «Ti va se ce ne andiamo subito?»

Matilde annuisce in silenzio. I due lasciano il tavolo del ristorante dove hanno cenato per festeggiare la fine della registrazione del nuovo disco del cantante. Raggiungono l'auto dopo essere stati fotografati all'uscita del locale. Matilde crede che lui stia andando a casa, invece si ritrova a chiedergli spiegazioni quando si accorge che sta imboccando una strada laterale in salita.

È buio e nonostante abbia cercato punti di riferimento non è riuscita a capire dove si stanno dirigendo. Non è la prima volta che la porta lì, e Matilde non trattiene un sorriso al ricordo di quella sera, a mangiare cibo cinese sui sedili posteriori dell'auto di Harry. La sera del loro primo bacio, quando era terrorizzata all'idea di cedere all'uomo di cui è stata innamorata da sempre. Adesso è molto più serena e può apprezzare la compagnia e la vista panoramica che si apre davanti a loro una volta che lui ferma l'auto.

Il cantante sgancia la cintura e si volta a guardarla. Matilda fa altrettanto e per un po' nessuno dei due parla, non ne hanno bisogno, poi porta una mano sul suo viso e la spiazza un'altra volta.

«La mia ragazza dai capelli rossi color del fuoco e gli occhi color dell'oceano. Dio, sei così bella» mormora con un filo di voce.

«Styles, a cosa devo tutto questo romanticismo?» gli sorride, ma ha bisogno di alleggerire quello che lui le fa provare, perché sembra diventare ogni giorno più intenso.

Le regala quel sorriso che la fa sciogliere, poi fa scorrere lenta la lingua sul labbro superiore, poi su quello inferiore, facendo alzare le aspettative di Matilde in maniera vertiginosa, ma invece di baciarla si allunga verso il sedile posteriore e prende il suo disco, porgendolo a lei.

Lo sguardo di Matilde cade sul CD stretto nella mano di Harry e il suo cuore schizza in gola. «O mio Dio, Harry? È la prima copia?»

«Già...»

Non gli dà modo di aggiungere altro che gli getta le braccia al collo e lo abbraccia. Lui la tiene stretta e inspira a fondo il suo profumo.

«Non vedo l'ora di ascoltarlo per intero, anche se qualcuna me l'hai già fatta sentire» osserva, quando si allontana per guardarlo negli occhi. «E mi sono piaciute tantissimo. Eri molto ispirato, Styles?» Matilde parla in fretta, facendo ridere Harry.

«Ecco che blateri» le fa notare. «Cosa c'è che non va?»

«Niente» borbotta, abbassando lo sguardo.

«Andiamo, Mati, pensavo avessimo superato questa fase in cui non mi dici quello che pensi».

«Sì, lo so, è solo che faccio fatica ad accettare chi ti ha ispirato» rivela la rossa a bassa voce.

«Sentiamo, chi mi avrebbe ispirato?» le chiede con un sorriso beffardo.

«Beh, sicuramente qualche tua ex. Anche Kendall, immagino, ma non importa perché quello è il tuo passato e lo capisco. Lei ha significato molto per te, sicuramente...» torna a blaterare, ma lui la bacia interrompendola e sorride sulle sue labbra.

«Dio, come amo quando blateri, quando sei nervosa». Matilde ride e poi ricambia il bacio, ma lui si stacca e guardandola negli occhi le sussurra. «Mati, questo album è tutto tuo».

Lei ride. «Lo so, Styles, me l'hai appena regalato, anzi devi autografarmelo».

«No, non hai capito: questo album è tutto tuo. Dentro ogni parola, ogni canzone, ogni emozione, ci sei tu. Questo album è tuo perché io l'ho scritto per te».

Matilde sgrana gli occhi, è a corto di fiato. Non può credere a ciò che gli ha detto, eppure l'ha sentito pronunciare ogni parola.

«Ma... Harry... Che stai dicendo? Com'è possibile? Io... io...»

A quel punto si commuove perché le tornano in mente le parole delle canzoni che le ha fatto sentire e inizia a rendersi conto che quelle canzoni parlano di loro, dei loro sentimenti.

«Sto dicendo che non avrei potuto scrivere altro che non di te e di me. Mi hai fatto provare cose che non ho mai provato prima e dovevo trovare un modo per esternare ciò che sentivo o sarei impazzito».

«Harry...» il nome di lui esce in un soffio dalle labbra di Matilde, che lo guarda ammirata e commossa.

«Aprilo».

La rossa ci mette un attimo a distogliere lo sguardo da quello di Harry, ma poi ci riesce. Apre il CD e trattiene di nuovo il fiato quando si accorge che è firmato da lui, e che c'è anche una dedica.

«Avanti, leggi» ordina Harry, impaziente più di lei.

Matilde gli rivolge un altro sguardo di sfuggita, poi ruota il CD per leggerlo meglio e si schiarisce la voce.

«A te che mi hai ispirato ancora prima di conoscerti» la voce le trema e ce la sta mettendo tutta per non piangere. «Che mi sei entrata dentro. Che mi hai fatto ricredere sull'Amore. Alla mia musa. Alla mia selvaggia dagli occhi color dell'oceano e dai capelli color del fuoco. Qui dentro ci sei tu. Qui dentro ci siamo noi. Ti Amo. Tuo, Harry». Matilde solleva lo sguardo e ritrova quegli occhi verdi che tanto ama, nei quali rivede tutto ciò che ha appena letto. «Questa cosa che hai fatto è pazzesca» aggiunge, con un filo di voce.

«È quello che mi hai fatto tu, rossa» continua lui con un sorriso. «Ricordi la prima volta che siamo stati qui?»

«Sì, certo che me la ricordo: ero terrorizzata all'idea che tu volessi baciarmi» confessa con un gran sorriso.

«Era così terribile l'idea di baciarmi?» le domanda divertito.

«Era terribile l'idea di perdere la testa per te» confessa Matilde, posando una mano su quella di lui.

«Quindi, hai perso la testa per me quando mi hai baciato?» domanda curioso e anche un po' per punzecchiarla come gli piace fare.

«No» replica Matilde, con un sorriso divertito.

«Come no?»

«Ho perso la testa per te molto prima» ammette la rossa, senza aggiungere i dettagli di cui è affamato Harry.

«È stato quando mi hai macchiato la camicia con il vino?»

Matilde ride al ricordo di quella sera, di quanto si sia sentita in imbarazzo e di quanto lui fosse bello con e senza camicia.

«No, prima» ripete e sorride.

«È stato quando hai visto il concerto a San Siro?»

«Harry, ma cos'è un interrogatorio?» le piace tenerlo sulle spine, perché lui sta sempre al gioco.

«Lo è. Te lo chiederò finché non rispondi» ribatte con un gran sorriso.

«No, non è stato il concerto a San Siro».

« Allora... Quando abbiamo fatto quella foto che hai sul letto?» Harry va a ritroso attraverso i ricordi, cercando quello più lontano che hanno insieme, nel tentativo di scoprire quando Matilde si è innamorata di lui.

Anche la rossa sta facendo il suo viaggio nel tempo, tornando alle prime apparizioni del cantante nei video che faceva la band per farsi conoscere. Lei era una ragazzina, tanto quanto loro, e tutti – Matilde compresa – erano convinti che la sua era la cotta di una fan per il suo idolo. Però, gli anni passavano e si concentrava anche sugli altri aspetti della sua vita, non solo quella pubblica. Apprezzava la sua proverbiale gentilezza, il suo non sentirsi mai superiore a nessuno e il suo continuo schierarsi a favore di chi non poteva far valere la propria voce.

Ha amato Harry come cantante, poi come persona. E adesso come uomo.

«No, Harry. Credo di aver perso la testa per te dai video diaries».

E non c'è più niente: non i loro sorrisi, perché le loro labbra sono già unite in un bacio profondo e intenso. Non c'è altro che non siano le loro mani sui loro volti, le labbra che vogliono divorarsi e il loro amore finalmente libero di riempire i loro cuori e la loro mente.

*****

Né Harry, né Matilde hanno pubblicamente comunicato che stanno insieme. Il cantante ha continuato a dichiarare di essere impegnato, ma non ha mai fatto nomi, anche se non ha smentito quando veniva fatto il nome della rossa.

Tutti sanno che i due stanno insieme, ma nessuno l'ha mai detto davvero e quale migliore occasione di un'ospitata pubblica da James Corden per ufficializzare il loro rapporto?

Harry presenta "Water melon sugar", una delle tante canzoni ispirate alla sua fidanzata e il look per la serata è stato suggerito proprio da Matilde, che si è divertita con lui durante il pomeriggio: entrambi unghie laccate di rosso e completo dello stesso colore. Il cantante ha accettato con entusiasmo l'idea ed è così che si sono presentati in studio.

Per Harry è un momento molto particolare: tiene tantissimo a condividere la notizia con il mondo, ma tiene di più alla tranquillità di Matilde, per questo motivo inizia a credere che forse non è stata una grande idea quella di vestirsi uguali o il fatto che Matilde abbia valutato la possibilità di raggiungerlo sul palco alla fine dell'esibizione. Lei non gli ha dato una risposta definitiva, sono rimasti d'accordo che la rossa farà ciò che sentirà di fare in quel momento.

Harry viene presentato, il pubblico urla e applaude e subito dopo la sua voce si spande dalle casse e invade tutto lo studio, accompagnata dalle note della sua canzone.

Ma è nervoso, non fa che portare la mano dietro la schiena per regolare il volume degli auricolari. Lo fa una volta, due, tre. È serio mentre canta, molto serio. Guarda dritto avanti a sé senza vedere niente in particolare. È teso. Una mano sul microfono e l'altra che continua a sparire dietro la schiena, alla ricerca della scatoletta appesa alla sua tasca. Chiude spesso gli occhi e la mano sinistra vaga senza meta dall'asta alla sua schiena.

Matilde è nascosta dietro le quinte, l'ha accompagnato per la prima volta: gli basterebbe voltare lo sguardo verso destra per vederla, ma è troppo preso dai suoi pensieri per farlo. Dopo il primo minuto il ritmo della canzone aumenta e lui sembra iniziare a sciogliersi. Si muove anche un po', ma continua a non essere soddisfatto del volume dei suoi auricolari, perché la sua mano è ancora dietro la schiena diverse volte.

Trascorre esattamente un minuto e venti secondi prima che Harry lanci uno sguardo verso Matilde ed è in quel momento che le sue labbra si aprono in un sorriso enorme. Ed è come se si rilassasse di colpo perché lei è lì che balla, che si muove a ritmo della sua musica e si diverte. All'improvviso il volume degli auricolari non ha più importanza: balla anche lui e guarda spesso verso Matilde, regalandole ogni volta un sorriso.

La canzone arriva al termine, lui non smette più di sorridere. Si allontana dall'asta del microfono, si inchina e ringrazia, dopodiché scoppia a ridere quando il presentatore, James Corden, si avvicina a lui dopo essersi cambiato d'abito. Adesso indossa anche lui un completo giacca e pantalone di colore rosso, come la camicia.

«Che hai fatto, James?» domanda Harry, con il pubblico che ride e che ancora non sa.

«Ho visto una rossa vestita di rosso dietro le quinte... Ma chi è?» chiede serio James, con il tono di chi è geloso. Harry gli sorride e guarda dietro le quinte per cercare lo sguardo di Mati e James insiste. «Sono sicuro che non può competere con tutto questo» dichiara il presentatore, indicando se stesso. «Ehi, rossa! Esci fuori e affrontami» esclama James. Harry ride, e resta con lo sguardo Mati per capire cos'abbia deciso. E quasi rimane senza fiato quando la vede avanzare nello studio. È così bella da sembrare una top model. Persino James si lascia sfuggire un'esclamazione tra le urla del pubblico. «Wow...»

Quando li raggiunge, Harry esordisce con un timido "ciao", quasi avesse timore di rovinare tutto. Vorrebbe abbracciarla, ma sa che non è ancora il momento, perciò si limita a sorriderle.

«Cos'hai tu che io non ho?» le domanda serio James, fingendosi offeso.

Lei lo osserva dubbiosa, come se stesse riflettendo, poi l'affianca, mentre Harry resta alle loro spalle, e si guardano: confrontano il vestito, il colore degli occhi e James sembra proprio non capire perché il cantante abbia preferito la rossa a lui.

«Che lavoro fai?» le chiede dopo un po'.

«Sono un chirurgo ortopedico» dichiara fiera e James inizia a tossire.

«Beh, ma sicuramente sono più simpatico» continua, quando si riprende dalla sua finta tosse, facendo ridere Matilde. «Vedi? Lo sapevo, sono più simpatico» insiste, il tutto sotto lo sguardo divertito di Harry.

«Forse sono i capelli» aggiunge James. «È lì la tua forza?»

Matilde riprende a ridere.

«Avanti, scioglili» ordina James. Lei lo guarda aggrottando le sopracciglia. «Scioglili» ripete, e lei decide di stare al gioco. Scioglie i capelli e li smuove per metterli in ordine.

James osserva la scena con un'espressione da "ma che diavolo?", poi cerca di imitarla, facendo ridere di nuovo il pubblico. D'un tratto inizia ad annusare l'aria, come se avesse sentito un odore familiare. Si avvicina piano a Matilde, ai suoi capelli e li annusa. Qualcuno tra il pubblico urla.

«O mio Dio!» esclama James sconvolto. «I suoi capelli, Harry» continua, rivolgendosi al cantante, che finge di non capire cosa stia succedendo. «I suoi capelli profumano d'anguria, Harry» prosegue teatrale, portandosi una mano sul cuore. «Non hai mai scritto nulla sul mio profumo di donuts» afferma offeso.

E il pubblico esplode in un boato di risate, fischi e applausi.

«Harry, hai scritto una canzone su di lei?» insiste James, indicando Matilde che ride.

Harry guarda Matilde come a chiederle il consenso e lei gli sorride. Così, allunga una mano e prende quella di Mati per attirarla a sé.

«Mi dispiace, James, ma sì. Ho scritto quella canzone per lei» dichiara in tono solenne, ma con un mezzo sorriso che non riesce a trattenere. «In realtà ho scritto un intero album per lei» aggiunge.

Il pubblico esplode di nuovo e Matilde sente tutto l'affetto di quelle persone arrivarle al cuore, mentre stringe di più la mano di Harry.

«Sono scioccato» James continua la sua piccola sceneggiata a favore di pubblico, che urla ancora più forte quando Harry porta un braccio sul fianco per attirarla a sé e darle un bacio sulla tempia.

James lascia loro la scena per qualche secondo, poi torna con un gran sorriso.

«Come avrete capito non ho più speranze» continua rivolto verso il pubblico. «E, signore, mi dispiace per voi, ma è ufficiale: Harry Styles ha appena ammesso di essere fidanzato con questa rossa esplosiva che di mestiere fa il chirurgo ortopedico e risponde al nome di Matilde. È un onore averti qui, Matilde» conclude, per poi abbracciarla e sussurrare. «Grazie per aver accettato di scherzare con me, Matilde».

«È stato un piacere, James» replica la rossa, prima di sciogliere l'abbraccio.

Un altro abbraccio tra il presentatore e il cantante.

«Grazie per aver voluto presentare da me il tuo nuovo singolo, il tuo album e la tua splendida fidanzata».

«Grazie a te, James».

Il pubblico applaude e loro due escono sorridenti mano nella mano. Una volta arrivati dietro le quinte lui vorrebbe baciarla, ma c'è ancora troppa gente: chi saluta, chi si complimenta, chi semplicemente sorride. La coppia si attarda qualche minuto, ma entrambi sono impazienti di avere un po' di privacy, tanto che, una volta che riescono a liberarsi e raggiungono il camerino, Harry blocca Matilde contro la porta.

«Sei stata meravigliosa» sussurra sulle sue labbra, desideroso di baciarla.

«James lo è stato. Grazie per avermi chiesto di fare questa cosa».

Le mani di Matilde sono tra i capelli di Harry, ne stringe alcune ciocche tra le dita e si perde nei suoi occhi verdi.

«Non si torna più indietro» continua Harry in un soffio sulle sue labbra.

«Non voglio tornare più indietro» sussurra anche lei, perché lui le sta togliendo l'aria.

«Ti amo» mormora lui, sfiorando le labbra di Matilde con lei sue, sentendo ancora quel gusto di lucidalabbra alla fragola

«E allora baciami».

E lui lo fa, la bacia come se ne andasse della propria vita, come se Matilde fosse la sua vita.

*****

SPAZIO CACTUS

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Ma quanto sono belli e innamorati Harry Mati? Momenti speciali che li hanno avvicinati come mai prima d'ora. Adesso è ufficiale, hanno confermato di stare insieme e lui le ha anche fatto una dedica speciale. Che altro possiamo aspettarci dopo questo?

Anche Harry e Matilde hanno raggiunto la pace dei sensi.... Lui l'ha portata Londra da sua madre... Ha creato nuovi ricordi li con lei... Le ha regalato la prima copia del suo nuovo album confidandole che lo ha scritto tutto per lei... E infine l'ha presentata a tutti...grazie al suo amico James Corden... Insomma loro si amano da sempre....cosa li aspetta ora?
Io e la mia fantastica socia vi aspettiamo al prossimo aggiornamento 😍😍😍
Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente, grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

 

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Capitolo 58
*** Sei sempre stata tu ***


Oh, you know I don't mind
Oh, sai non mi dispiace

′Cause you
Perché tu

You mean the world to me, Oh
Significhi tutto per me, oh

I know
Lo so

I know
Lo so

I've found in you
Ho trovato in te

My endless love
Il mio amore infinito

"Endless love"

Lionel Richie

*****

Gli ultimi mesi sono trascorsi veloci. Harry non si è quasi accorto dell'arrivo del Natale e del momento che tanto aspetta dal matrimonio di Zayn e Sofia. In questi sei mesi ha nascosto molte cose a Matilde, cose che spera lei prenderà bene.

A giugno, durante la celebrazione delle nozze del suo migliore amico, la mente di Harry ha visto tutto chiarissimo, ma non poteva fare tutto da solo, aveva bisogno di un paio di complici. Per questo si era confidato prima con Zayn e poi aveva preso da parte Lorenzo, perché se qualcuno doveva saperlo, quello era il padre di Matilde.

Organizzare tutto non è stato facile, fare in modo che tutte le persone a cui teneva fossero riunite nello stesso posto e nello stesso momento, lo è stato ancora meno: non ha potuto dire a nessuno il motivo per cui li volesse proprio lì, sulle montagne innevate del Trentino, in quel preciso giorno.

Alla fine, l'idea di una vacanza tutti insieme, dopo gli ultimi mesi che li hanno visti molto impegnati, è stata accolta con entusiasmo. Matilde era più che entusiasta di tornare nelle sue montagne nel periodo di Natale e il fatto che Harry abbia riunito per quei giorni tutte le persone a lei più care è stato il regalo più bello che potesse farle.

L'ultima settima è trascorsa tra lunghe passeggiate e spericolate gare sugli sci. Joseph ha spesso sfidato Harry, mentre Lorenzo e Matilde li aspettavano al fondo della pista. Zayn e Sofia hanno trascorso quasi tutto il tempo con la madre di Harry e Victoria, che ormai fa coppia fissa con il capitano dell'esercito.

È proprio quest'ultima che ha capito cosa sta per succedere, perché le è capitato di incontrare il cantante durante un pomeriggio di shopping in compagnia di Sofia e Matilde. Le tre ragazze erano all'interno di un negozio, Victoria aveva tirato su la testa e aveva notato Harry all'interno dell'atelier situato di fronte, dalla parte opposta alla strada. Il loro sguardo si era incrociato e Victoria aveva deciso di fingere di non averlo visto, portando lontano Sofia e Matilde.

Il suo piano era ancora al sicuro, e pazienza se aveva dovuto ricorrere a diversi sotterfugi: per arrivare a ciò che aveva programmato aveva la necessità di mantenere la cosa segreta il più possibile.

Lorenzo si era rivelato un ottimo alleato e un aiutante insostituibile. Quando l'aveva avvicinato durante le notte di Zayn e Sofia, il padre di Matilde aveva sorriso per tanta delicatezza e tanta attenzione per sua figlia.

Gli aveva in qualche modo chiesto il permesso o comunque la sua benedizione e Lorenzo non aveva esitato un attimo a concedergliela. Ma quando poi gli ha parlato della sua proposta, del fatto che ha pensato di sposare Matilde "a tradimento" Lorenzo si è esaltato come da tanto non gli succedeva. Prima ha riso di cuore, poi l'ha stretto in mezzo abbraccio e infine gli ha sorriso; e le parole che gli aveva detto l'hanno incoraggiato a portare avanti questa idea pazzesca.

«Lo sapevo che eri quello giusto, ragazzo, dalla prima volta che ho visto come guardavi mia figlia. La guardavi con una tale adorazione, con gli occhi di chi si sarebbe preso cura di lei. Hai tutto il mio appoggio, Harry, e se conosco bene mia figlia sono sicuro che a breve sarà la signora Styles».

La rassicurazione di Lorenzo aveva portato Harry a sorridere e a tendergli la mano, come a sancire il loro accordo.

«Grazie, Lorenzo» l'aveva ringraziato e l'uomo l'aveva attirato a sé e l'aveva abbracciato.

«Mi fido di te, Harry. Ora abbiamo un matrimonio da organizzare, per di più in incognito» aveva concluso con una risata. «Siamo soli in questa cosa?» aveva chiesto.

Harry l'aveva informato che anche Zayn ne era a conoscenza e Lorenzo aveva espresso il suo apprezzamento anche il per suo amico, che ha sempre visto di buon occhio.

I tre uomini hanno lavorato in gran segreto, riuscendo a organizzare la settimana sulle montagne trentine, con annessi dettagli che ancora nessuno conosce.

Almeno fino a stasera.

Harry ha affittato una grande baita, in grado di ospitare le poche persone che voleva intorno a loro

Harry ha affittato una grande baita, in grado di ospitare le poche persone che voleva intorno a loro. È la vigilia di Natale, lo stesso periodo e lo stesso luogo dove si sono sposati i genitori di Matilde: il cantante ha pensato proprio a tutto.

Hanno sciato tutta la mattina e stanno rientrando per una pausa. O almeno è quello che pensa Matilde. Il gruppo si divide e ognuno raggiunge la propria camera, anche la rossa che prende a salire le scale, ma Harry non la segue, resta al piano terra a guardarla arrivare in cima alla scala dalla quale spera di vederla scendere di lì a poco in tutt'altre vesti.

Matilde si accorge che lui è rimasto sotto, si volta e lo guarda.

«Che fai ancora lì? Non vieni con me?»

«Devo parlare con tuo fratello, tra un po' ti raggiungo».

I due si sorridono, lei si allontana mentre Harry resta fermo lì per qualche secondo, con la certezza di sapere quale sarà la prima cosa che Matilde noterà entrando nella loro camera.

Il cantante conosce troppo bene la sua fidanzata, non avrebbe potuto farle la solita proposta: avrebbe dovuto metterla di fronte al fatto compiuto, senza darle modo di prendere tempo. È rischioso, ma sa che con Matilde l'unico modo è metterla sotto pressione.

Harry sospira, poi raggiunge Joseph, mentre la rossa si spoglia camminando verso il letto. Resta a testa bassa quando si sfila la tuta da sci, intenzionata a fare una doccia prima di pranzo. Quando arriva davanti all'armadio di legno indossa solo la biancheria, solleva la testa e resta senza fiato alla vista di un abito appeso alla gruccia. Un meraviglioso abito in tulle rosa cipria, al quale è abbinato un poncho corto di lana bianca intrecciata, un paio di guanti coordinati e degli splendidi stivaletti da neve.

 Un meraviglioso abito in tulle rosa cipria, al quale è abbinato un poncho corto di lana bianca intrecciata, un paio di guanti coordinati e degli splendidi stivaletti da neve

Matilde è incantata da quell'abito, lo sfiora con la mano che trema e il cuore in subbuglio. Il sorriso si apre lento sulle sue labbra, mentre una lacrima sfugge al suo controllo, nel rendersi conto di quanto quell'abito assomigli a quello indossato da sua madre il giorno delle nozze.

Si strofina il viso con la mano e si accorge di una busta appoggiata all'interno dell'armadio. Sorride di nuovo nel leggere le parole scritte da Harry.

Per la mia piccola selvaggia

Afferra con delicatezza la busta e ne estrae con calma la lettera contenuta.

Mia meravigliosa ragazza dai capelli rosso fuoco e dagli occhi blu come l'oceano...

Ho pensato sin dall'inizio che fossimo destinati l'uno all'altra, anche se tu hai fatto di tutto per resistermi. Abbiamo avuto alti e bassi nella nostra storia, ma ci siamo conosciuti, scontrati. Amati. E l'unica costante nel mio cuore e nella mia testa sei sempre stata tu. Ho voluto sempre e solo te, mia piccola selvaggia, e anche oggi, con questa lettera, quello che voglio dirti è che ti voglio, perché ti Amo, Matilde.

Abbiamo spesso parlato di matrimonio e ci siamo sempre detti che non eravamo adatti. Ne abbiamo riso insieme, ma mi hai sempre raccontato con amore il matrimonio dei tuoi, così, come te lo raccontava tua madre.

Ho capito che voglio essere tuo per sempre e vorrei che tu fossi mia per sempre.

Sì, dottoressa Coser, ti sto chiedendo di sposarmi, e di farlo adesso. Non potevi aspettarti la classica proposta da uno come me no? Quindi, se lo vorrai, mi troverai ad aspettarti in fondo alla scala. Pronto a diventare tuo marito. E ti assicuro che lo sono.

Con amore

Tuo, Harry

A quel punto, Matilde è in lacrime, seduta sul tappeto mentre stringe al cuore la lettera di Harry. Inspira a fondo, solleva lo sguardo sul vestito e la sua voce esce in un soffio.

«Sì... sì, ti voglio, Harry... Per sempre» mormora nel silenzio della stanza.

Sorride, piange, poi sorride di nuovo. È un momento speciale, nel quale avrebbe davvero bisogno della presenza di sua madre, ma suo padre è stato abbastanza per entrambi da quando lei non c'è più, ed è proprio lui che sta chiamando al cellulare, perché ha bisogno di averlo accanto.

«Mati?»

«Papà? Potresti raggiungermi in camera mia?» gli chiede con la voce che trema.

«Certo, tesoro, arrivo subito. Stai bene?»

«Sì, ho solo bisogno di te» insiste, abbassando la voce.

Lorenzo ha già capito quale decisione abbia preso la sua bambina e si dirige in camera sua con un gran sorriso, ma un nodo alla gola per l'emozione. Matilde ha indossato una maxi t-shirt e non appena suo padre varca la soglia della stanza i due si stringono in un abbraccio tanto emozionante da togliere la voce.

«La mia bambina» dice Lorenzo in un soffio. «Ormai sei una donna, Matilde, e io dovrò rassegnarmi a non essere più l'unico uomo della tua vita... Per non parlare di Joseph». Ridono e piangono nello stesso momento. «Hai deciso di dirgli di sì, vero?» Matilde annuisce in silenzio, contro il petto di suo padre. «È un uomo straordinario e, soprattutto, ti ama da impazzire. Ho sempre fatto il tifo per lui».

Matilde solleva il volto e lo guarda, ma non sorride più.

«Vorrei che la mamma fosse qui».

«Anch'io, tesoro» replica suo padre, con un sorriso dolce e una punta di nostalgia nello sguardo. «Ma, credimi, lei c'è. È sempre con noi» le dice commosso. «E comunque Harry ha fatto in modo che tu sentissi la sua presenza in questo giorno» aggiunge, indicando l'abito appeso alle sue spalle.

Lei sorride. Lui l'abbraccia di nuovo. «Beh, credo tu debba iniziare a prepararti, se non vuoi che quel ragazzo muoia d'ansia» ride, e Matilde ride con lui.

«Puoi chiedere a Sofia e Victoria di raggiungermi senza dire ancora nulla a Harry»?»

«Va bene».

Un altro abbraccio, poi si salutano. Lorenzo chiede alle due ragazze di raggiungere la figlia, mentre Harry è chiuso in camera di Joseph, anche lui alle prese con la preparazione per un matrimonio che non ha idea se avverrà o meno.

Sofia e Victoria si occupano di lei cercando di tenere basso il volume dei loro gridolini per non far capire cosa sta succedendo. Sofia abbraccia la cugina mentre Victoria le guarda con sorriso sulle labbra. Quando Matilde è pronta libera le ragazze in modo che possano andare a prepararsi. Lei si prende un po' di tempo per rimanere da sola con i suoi pensieri.

E pensare a Harry la fa sorridere, le fa battere il cuore. Inspira a fondo, si guarda un'ultima volta allo specchio e le sembra per un attimo di vedere il riflesso di sua madre. Sorride, come se stesse sorridendo all'immagine della sua mamma, poi si stringe nelle spalle: il momento è arrivato. Così ,quando si accorge che fuori ormai il sole sta tramontando, prende un bel respiro e apre la porta della sua stanza per raggiungerlo.

Dopo aver messo al corrente il resto del gruppo su cosa stia per succedere, Harry ha trascorso tutto quel tempo nella camera di Joseph a sfogarsi con Zayn, che non ha fatto altro che ripetergli di stare tranquillo, che lei scenderà da quelle scale. Ha ricevuto due visite nella stanza in cui si è rifugiato per vestirsi, ma soprattutto ha cercato di calmarsi. Prima è passata a trovarlo sua madre, che l'ha abbracciato commossa.

«Sono fiera di te, Harry, dell'uomo che sei diventato». Gli ha accarezzato il viso e l'ha guarda negli occhi sorridente.

«Grazie, mamma. Grazie di tutto. Grazie perché ci sei sempre». Ha ricambiato il suo abbraccio.

«Sei stato coraggioso».

«Spero di non pagarne le conseguenze» aveva replicato Harry, con il cuore in tumulto e la mente in disordine.

«Lei verrà. Ti Ama, Harry. Ora finisci di prepararti per lei, okay?». Sua madre l'ha rassicurato con un sorriso e un bacio sulla guancia. Poi l'ha lasciato da solo, ma per poco, perché qualcun altro ha bussato subito dopo alla sua porta.

«Avanti». La voce di Harry è rimasta instabile.

«Ehi, Styles». Il cantante aveva sollevato lo sguardo per incontrare lo sguardo di Joseph sorridente.

«Ehi».

«Volevo solo dirti che...»

E temendo l'ennesima ramanzina, Harry l'aveva stroncato sul nascere. «Andiamo, Joseph... Non importa...»

Joseph ha riso nel vederlo tanto nervoso e impacciato.

«No, sul serio, sono felice di averti in famiglia. Mi sono sbagliato su tutta la linea con te, ma si trattava della mia sorellina». Il capitano Coser si è scusato a modo suo più volte e oggi ci teneva a ribadire il concetto.

«Lo so. Ti giuro che non la farò soffrire. Mi prenderò cura di lei e la amerò con tutto me stesso». Harry non aveva abbastanza energie per battute o altro, perciò si è limitato a confessare ciò che prova, ciò che sente.

«Ora lo so». I due si sono abbracciati. Poi, Harry ha indossa la sua giacca e ha raggiunto la scala dalla quale continua a sperare di vederla scendere.

È teso come poche volte lo è stato in vita sua. È un po' che aspetta, e cerca conforto negli sguardi dei presenti che sono posizionati sotto il portico che dà sul giardino innevato. Respira ed espira lentamente. Sfrega le mani sui pantaloni e sbuffa di tanto in tanto. Ad un certo punto sente il rumore di una porta, si gira di scatto e la vede lì, in cima alla scala, con quel vestito che sembra fatto apposta per lei, e sopratutto con il suo meraviglioso sorriso.

 Ad un certo punto sente il rumore di una porta, si gira di scatto e la vede lì, in cima alla scala, con quel vestito che sembra fatto apposta per lei, e sopratutto con il suo meraviglioso sorriso

Restano a guardarsi, a sorridersi. Esistono solo loro due. Lorenzo passa di fianco a Harry dandogli una pacca sulla spalla e poi arriva da Matilde. Le dà un bacio sulla fronte, la prende sottobraccio e insieme scendono fino a raggiungerlo. Harry e Matilde non hanno mai smesso di guardarsi e quando lui se la trova vicina riesce a parlare in un sussurro.

«Dio... Sei bellissima, Matilde».

Lei gli sorride emozionata. «Anche tu» replica con un filo di voce.

I due raggiungono gli altri che li attendono nel portico dove si svolgerà la cerimonia. Una cerimonia semplice, essenziale, e mentre si scambiano le promesse inizia a nevicare e i due non possono far altro che sorridere. Non avrebbe potuto essere più perfetto di così. Si amano da impazzire e tutti i presenti lo percepiscono.

È in un atmosfera magica che Matilde e Harry vengono dichiarati marito e moglie. Perché finalmente hanno capito che dovevano solo fermarsi e restare.

 Perché finalmente hanno capito che dovevano solo fermarsi e restare

*****

*****

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Anche Harry e Matilde hanno coronato il loro sogno d'amore. Conoscendo Matilde, Harry ha preferito saltare tutti i passaggi intermedi e arrivare dritto al punto. E ha avuto ragione. Matilde è felice, felice per davvero. Harry ha organizzato tutto in modo da farle sentire vicina anche sua madre, come poteva dirgli di no?

E le fedi? Vogliamo parlare delle fedi che ha scelto? Credo non potesse realizzare niente di più perfetto: le sue montagne, il vestito che le ricordava sua madre, le persone care e quegli anelli, qualcosa che ha rasentato la perfezione assoluta.

Quindi è arrivato quasi il momento di salutare anche Harry e Matilde, li ritroveremo ancora nell'epilogo, però, pronti a farci entrare ancora nella loro vita.

Ci troviamo sulle montagne del Trentino... è qui che Harry, con l'aiuto di Zayn e Lorenzo il Magnifico, organizza per l'amore della sua vita un Matrimonio a sorpresa.... Ve lo aspettavate?
Un matrimonio intimo... Con le persone che contano... E loro due... Siamo arrivati alla fine anche di questo viaggio...e mi sono commossa anche per questi due pazzi.... 🥺🥺🥺... Io e la mia socia vi aspettiamo per l'epilogo della loro meravigliosa storia d'amore 💕💕💕
Grazie sempre di esserci ❤️

Eeeee niente grazie sempre per essere qui. Ci leggiamo al prossimo aggiornamento, intanto buona lettura 😍

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Capitolo 59
*** Epilogo ***


Tre anni dopo...

In pochi avevano scommesso su Harry e Matilde.

Il cantante aveva dato la notizia del loro matrimonio alcuni mesi dopo, durante un'intervista. Una notizia che aveva suscitato molto clamore e la maggior parte delle persone era certa che avrebbero divorziato nel giro di un anno. Alcune male lingue avevano addirittura affermato che la rossa si fosse sposata con Harry per soldi e che a breve avrebbe lasciato la professione.

Matilde ha smentito tutti: continua a lavorare come chirurgo, mestiere che adora, ed è ancora sposata con Harry a distanza di tre anni. Non solo... La coppia non ha aspettato molto per allargare la famiglia. Thomas Ian Styles ha quasi tre anni, un piccolo ometto con i capelli rossi come la mamma e gli occhi e le fossette del papà.

Harry è un papà molto presente nonostante le lunghe assenze: non ha mai perso i giorni importanti di suo figlio, come visite, vaccini, o semplicemente i compleanni.

Harry e Matilde sono riusciti a far combaciare le loro vite alla perfezione; musica e medicina viaggiano a braccetto, e loro non sono mai stati più felici.

Il dottor Perry ha lasciato il Presbiterian Hospital e Matilde è adesso candidata a prendere il suo posto. Forse quella carica verrà affidata a un medico più esperto, ma il solo fatto che il direttore sanitario abbia pensato a lei come una possibilità le dimostra che in questi tre anni ha lavorato bene.

Il cantante è di ritorno a casa per un breve periodo. Ha qualche giorno di pausa prima di riprendere il tour. Torna ogni volta che può e stavolta l'occasione è per la vincita di un premio: è stato nominato come miglior artista dell'anno e ha ritirato il premio ieri. Stasera Matilde ha organizzato qualcosa di speciale per lui.

La rossa ha organizzato una festa in suo onore. Sono all'aperto, illuminati dalla luna e dalle luci artificiali del piccolo parco dove sono sistemati i tavoli. C'è Thomas, ci sono gli amici più stretti, le famiglie. C'è un piccolo palco per l'intrattenimento musicale, hanno voluto qualcosa di soft, solo un leggero sottofondo. Harry è completamente ignaro della sorpresa che lei ha preparato per lui. Nell'ultimo periodo si sono visti poco.

Matilde aveva un gran voglia di farlo sentire al centro del mondo perché lui è il centro del suo mondo. Tramite Zayn e Spencer, è riuscita a contattare la band della loro canzone. Ha chiacchierato a lungo con la cantante e le ha raccontato a grandi linee la sua storia con Harry.

Quando ha chiesto alla cantante del gruppo se avessero potuto presentarsi di sorpresa alla festa, la ragazza le ha spiegato che, a causa di diversi impegni, non avrebbero potuto, ma poi si è informata sulla data della festa e che, se fosse riuscita, si sarebbe organizzata lei da sola per andare a cantare quella canzone speciale.

La festa è in pieno svolgimento, Harry sta giocando con Thomas che gli è mancato da morire. Matilde si allontana con una scusa quando riceve un messaggio. È da tutta la sera che Harry nota il comportamento sospetto di Matilde, ma cerca di ignorare quel brutto pensiero che gli passa per la mente. È certo che la rossa non farebbe mai un torto simile: spesso la lontananza gli porta brutti pensieri e la sua insicurezza fa il resto. Eppure Matilde non lo tradirebbe mai, giusto?

Sospira, passano pochi minuti e la musica si ferma. Harry solleva la testa di scatto quando sente la voce di Matilde provenire dal microfono. Quando la vede al piano resta con gli occhi sbarrati, poi la sente parlare e smette del tutto di respirare.

«A te... che sei sempre stato la mia unica eccezione».

La voce di Matilde trema e lui non ha mai sentito il suo cuore battere così forte.

Lei non è mai stata di molte parole e lui lo sa. Non è mai stata di quelle da manifestazioni plateali. Sa anche questo. E sa che le parole che ha pronunciato le sente davvero.

Matilde posa le dita sui tasti del piano e inizia a suonare la loro canzone The only exception. È in quel momento che entra la cantante e lui resta a bocca aperta. Harry solleva Thomas e se lo mette sulle gambe, resta incantato a guardarla, ad ascoltare le parole di quella canzone che per lui sono molto importanti. Proprio non se lo aspettava, anzi aveva creduto che lei fosse strana durante la serata perché era stato troppo assente nell'ultimo periodo.

Invece gli stava regalando una delle serate più belle di tutta la sua vita. Lei che al piano ci sta solo per le occasione speciali. Lei che minimizza tutto con una battuta. Lei che gli ha regalato la gioia più grande, Thomas. Lei che lo ama senza riserve.

 Lei che lo ama senza riserve

***

***

La ripresa del tour lo sta tenendo lontano da casa da tanto tempo. Sul palco dà sempre il meglio di sé, ma sta soffrendo la lontananza, e si è stancato di vedere la sua dottoressa e il piccolo Thomas solo da un video.

Certo, durante il concerto è sempre molto professionale non lo dà a vedere al pubblico, ma oggi è il suo compleanno e la distanza gli pesa parecchio. Mati e il piccolo gli hanno inviato un video messaggio. Thomas gli ha cantato la canzoncina di buon compleanno e si è commosso. Prima del concerto si è sfogato con Sara, la batterista, e poi è andato sul palco e si è dato al suo pubblico come fa sempre.

Lo show procede come da programma. Arriva il momento di Falling e mentre si prepara a cantare le luci sul palco si spengono, il pubblico mormora e lui si gaurda intorno, poi parla al microfono con voce incerta.

«Giuro che non è colpa mia. Non ne so niente» afferma, facendo ridere le fan che restano in attesa come lui.

Poi, parte una canzone. Lui scuote la testa perché riconosce Happy birthday, ma smette di sorridere quando sente due voci che raggiungono le sue orecchie. Si volta di scatto verso destra, dove vede avanzare sua moglie con in braccio suo figlio che gli stanno cantando tanti auguri. Il piccolo ci prova ad andare dietro alla mamma. Il pubblico applaude, esplode in un boato e si unisce al coro.

Harry ripone il microfono e corre ad abbracciare sua moglie e suo figlio. Thomas gli tende subito le braccia, lui lo stringe a sé, e il piccolo si nasconde nell'incavo del suo collo, poi si sporge per baciare Matilde.

«Grazie» le dice con un filo di voce, emozionato come poche volte gli è successo.

«Non potevamo non esserci proprio oggi».

«Sono così felice di avervi qui! Quando siete arrivati?»

«Non da molto. Non potevamo farti passare il compleanno da solo, e poi ci mancavi, vero Tommy?»

«Dio, se mi mancavate anche voi».

Un sorriso, un altro bacio, il pubblico che fischia e urla, poi la prende per mano e li porta al centro del palco. Thomas si nasconde, finché Harry non gli chiede di salutare il pubblico al microfono.

«Vuoi dire ciao a tutte queste belle persone?» Thomas alza lo sguardo sul suo papà, che lo rassicura con un sorriso, gli porge il microfono e lui, con una vocina squillante, si avvicina al microfono.

«Ciao».

Il pubblico esplode di nuovo, Harry sorride e si stringe al petto suo figlio, poi lo affida alle braccia di Matilde.

«Ometto, adesso vai con la mamma. Papà arriva presto». La rossa prende il piccolo in braccio. «Restate fino a fine concerto? Hai le cuffie per lui» domanda Harry apprensivo, facendola sorridere.

«Sì, Styles, stai tranquillo. Ti aspettiamo».

«Ti amo da impazzire» le sussurra, prima di baciarla ancora. «Siete tutta la mia vita» continua, incapace di lasciarli andare davvero.

«Ora va'» è Matilde a convincerlo a riprendere lo show «non farli aspettare ancora».

Harry le sorride, li guarda allontanarsi e riprende il concerto con una rinnovata vitalità. Al termine dell'esibizione si affretta a tornare dietro il palco e trova Mati con il piccolo che dorme tra le sue braccia. Lui non vede l'ora di tornare in albergo e godersi la sua famiglia.

Al rientro in hotel, fanno aggiungere un lettino per il piccolo, che sistemano in una stanza della suite, accanto alla camera da letto, mentre si godono la torta e lo champagne che la rossa ha ordinato per lui mentre faceva la doccia. È molto tardi, ma non hanno sonno, hanno bisogno di stare insieme.

«Ho voglia di scartare il mio regalo» afferma con un sorriso furbo Harry, quando gattona sul letto per raggiungere Matilde che lo sta aspettando.

«Sei il solito cretino, Styles» ribatte la rossa, quando lui la fa scivolare per farla finire sotto di lui.

«Non mi stancherò mai di te, rossa» mormora Harry sulle sue labbra.

«Nemmeno io di te» replica lei a corto di fiato.

Harry infila le mani al di sotto della t-shirt di Mati, le sue mani sono già ovunque. Gli è mancata davvero troppo. Lei ha già spento la mente e ha lasciato che il desiderio di lui prendesse il sopravvento.

«Quanto mi è mancato tutto questo» sussurra lui a contatto della sua pelle, quando le solleva la maglietta, provocandole brividi ovunque.

«Prendi ancora la pillola?» le domanda, sfilandole gli slip.

«Sì, certo che la prendo» risponde a corto d'ossigeno.

Lui la bacia sul ventre, poi risale lento fino ad arrivare alle sue labbra, dove riprende a sussurrare.

«Smetti di prenderla, Mati».

Lei si blocca e lo guarda confusa. Lui sorride, le accarezza il volto e le dà un bacio sulle labbra.

«Harry...» pronuncia solo il suo nome con un filo di fiato, perché non si aspettava una tale richiesta.

«Almeno pensaci» continua più dolce, mostrando il suo migliore sorriso.

Il sorriso che sa averla conquistata, quello che l'ha fatta innamorare. Quello a cui lei non sa dire no. Anche se, in realtà, le basta molto meno per dirgli di no. Non è mai stata capace di resistergli, mai.

E questa volta non farà eccezione.

E questa volta non farà eccezione

***

***

SPAZIO CACTUS

Buonsalve belle persone!

Anche Harry e Mati hanno avuto il loro lieto fine. Un matrimonio, il piccolo Thomas e Harry che non vede l'ora di allargare ancora la famiglia. Ha così tanto amore da dare che chiede a Matilde un altro figlio.

Grazie per aver viaggiato insieme a noi, per averci accompagnate anche in questa avventura. Grazie infinite per tutto il supporto ♥️

Ed eccoci anche all'Epilogo della storia di quei due pazzi di Harry e Matilde...meglio conosciuti come il capellone e la ragazza dai capelli color del fuoco e gli occhi color dell'oceano ❤️....li ritroviamo più innamorati che mai, più affermati che mai... Ma soprattutto genitori del piccolo Thomas Ian.... Il frutto del loro grande amore.... Non sono cambiati molto caratterialmente, ma Matilde ha imparato a dimostrare il suo amore per Harry con in fatti...beh che dire ancora.... Anche loro mi mancheranno da morire.... Ringrazio ancora...perché non è mai abbastanza... la mia meravigliosa socia Monica....stavamo ancora scrivendo Back to Life quando ti dissi "Indovina Harry per chi perderà la testa?" 😂😂😂....
Grazie ancora a tutte voi per aver fatto questo viaggio insieme a noi.... ❤️❤️❤️❤️

Eeeee niente, ci leggiamo alla prossima storia ♥️

 

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