ci vediamo al tramonto

di figliadellasolangelo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Era ormai mattina inoltrata nella città di Delfi e il tempio di Apollo era più calmo del solito. Era ormai il quarto giorno che i bambini rimanevano a casa dato che il maestro era in viaggio verso Sparta quindi non c'era molto da fare se non bruciare sacrifici e pregare il divino Febo. Per questo Louis,sacerdote e semidio figlio di Apollo,si era lasciato guidare dalla dolce brezza mattuttina per comporre una nuova canzone con l'arpa.

Il castano era ormai conosciuto in tutta la grecia per la sua voce melodiosa e aveva spesso ricevuto inviti per cantare nelle corti dei re che aveva,educatamente,rifiutato. Era giovane ma non stupido,sapeva perfettamente che i nobili non erano interessati alla sua voce o alle sue canzoni ma alla benedizione di suo padre. Non che Apollo desse la sua benedizione a tutti,ma i re erano troppo sciocchi per capirlo. Spesso aveva parlato di questa cosa con suo padre,ma lui aveva sempre trovato un modo per tranquillizzarlo. Di solito gli Dei non parlano molto con i figli,anzi,la maggior parte delle volte non gli parlano affatto ma Apollo era particolarmente affezzionato al liscio dato che,in lui,intravedeva il sè stesso da bambino ed anche per questo louis faceva molta attenzione alle sue amicizie,non avrebbe mai voluto mettere in difficoltà suo padre facendolo litigare con gli altri olimpi. 

Era ormai pomeriggio quando louis finì di comporre "only the brave",così aveva deciso di chiamarla,e quando realizzò che l'ora di pranzo era passata da un pezzo sbiancò. Aveva promesso a zayn,il suo unico amico,che avrebbe pranzato con lui. Posò in fretta e furia la sua amata arpa e salutò alcune sacerdotesse che erano rimaste a lucidare il tempio per poi uscire in fretta diretto a casa del moro.

Lo trovò davanti la porta di casa sua con uno sguardo rassegnato

"stavi componendo vero?" chiese con voce stanca

Il liscio si grattò il capo,imbarazzato,poi annuì

"ti perdono solo se me la fai ascoltare e domani pulisci tu il tempio al mio posto" 

Louis gli rivolse uno sguardo omicida,zayn sapeva quanto lui odiasse pulire il tempio ma si trovò costretto ad accettare,gliel'avrebbe fatta pagare cara un'altra volta

"muova quel meraviglioso culo signor malik,andiamo ad ascoltare la nuova canzone di tommo"

"se dobbiamo parlare di culi meravigliosi ti consiglio di guardare il tuo perchè è pura arte lou" detto questo,il moro diede una poderosa sculacciata al fondoschiena dell'altro che squittì per la sorpresa

"fallo un'altra volta e te lo stacco a morsi quel cazzetto di 2 cm che ti ritrovi" 

Zayn alzò un sopracciglio mentre sorrideva malizioso

"questo cazzetto di 2 cm nel mentre ti scopa tutte le notti"

Il liscio ridacchiò scuotendo il capo

"sempre il solito volgare malik"

"ci mancherebbe principessa tomlinson"

Ebbene si,louis e zayn erano scopamici,ma niente di più. Si conoscevano da quando erano in fasce,entrambi non si fidavano degli sconosciuti,seppur per motivi diversi,e questo li aveva portati a fare tutte le scoperte in ambito sessuale tra loro. In più c'era da ammettere che entrambi erano molto belli,louis aveva un corpo sinuoso e femminile,con la pelle liscia e delicata e le curve nei punti giusti mentre zayn era alto e muscoloso,con un fisico asciutto e tonico che faceva sbavare tutte le fanciulle della città. Anche per questo louis teneva a debita distanza gli sconosciuti,era consapevole che il suo corpo attirasse sguardi indiscreti e spesso aveva dovuto sopportare i "complimenti" di giovani illusi e vecchi porci. Fortunatamente Zayn li aveva sempre allontanati ed anche per questo il liscio gli era immensamente grato

"come l'hai chiamata questa?" chiese il moro mentre il liscio recuperava la sua amata arpa

"perchè sei così sicuro che io gli abbia già dato un nome zay?" 

Zayn ridacchiò "ti conosco da troppo lou"

Il liscio alzò gli occhi al cielo ridacchiando 

"only the brave,ti piace?"

Il moro sorrise annuendo per poi zittirsi ascoltando la dolce voce del suo amico,commuovendosi quando l'ultima nota risuonò

"è bellissima lou,davvero" 

Il ragazzo sorrise a quelle parole per poi riposare la sua arpa

"diamine lou,scusa ma se non torno a casa in tempo per la cena mio padre mi uccide,ci vediamo domani?"

"vai tranquillo zay,io credo che resterò qui al tempio per la notte"

Il moro alzò un sopracciglio

"problemi in paradiso?" 

Il liscio annuì

"Ancora non ha capito che non sposerò una donna e non diventerò la puttana di nessun vecchio bavoso"

"mi dispiace tanto lou,sappi che se hai bisogno casa mia è sempre libera per te"

Louis sorrise "lo so,grazie zay"

"non ringraziarmi lou,io ti salverò sempre" e detto questo lo salutò con una stretta lasciandolo da solo nel tempio dato che se n'erano andati già tutti

E lì louis,con il corpo appoggiato ad una colonna del tempio,con la sua arpa sottobraccio e il cielo tinto di rosa e viola,scoppiò in un pianto silenzioso

Ormai esausto prese la sua arpa e iniziò a cantare sottovoce "Same Mistakes" che aveva composto insieme a suo padre. A quel ricordo un piccolo sorriso malinconico gli spuntò sul volto,avrebbe tanto voluto suo padre accanto in quel momento,lui lo avrebbe capito,lo avrebbe stretto tra le sue braccia dicendo che sarebbe andato tutto bene,gli avrebbe giurato che chiunque avrebbe anche solo provato a toccarlo sarebbe stato ucciso da una malattia orribile,infine avrebbero cantato una canzone insieme e lo avrebbe cullato fino a che non sarebbe caduto nelle braccia di morfeo. Si,aveva davvero bisogno di lui ma sapeva che era impossibile dato che il padre era un Dio e non poteva ignorare i suoi doveri per un capriccio del figlio. Così continuò a cantare,la voce ancora rotta dal pianto.

"cosa succede piccolo?"

Louis sussultò nel sentire qualcuno nel tempio che,a quell'ora,dovrebbe essere desolato,era terrorizzato e il freddo della notte non aiutava a farlo tremare di meno

Con ben poco coraggio si voltò e la figura che si trovò davanti lo fece irrigidire, era un ragazzo,probabilmente suo coetaneo,con dei lunghi capelli ricci e castani e dei meravigliosi occhi giada che lo scrutavano curioso,

Si rese conto che era spacciato,era alto il doppio di lui e muscoloso come pochi. Il liscio si chiese cosa aveva fatto alle parche per meritarsi questo,era sempre stato fedele e aveva sempre bruciato sacrifici.

Il ricciò continuò a fissarlo senza più dire nulla

"perchè piangi piccolo?" ripetè,la sua voce roca che rimbombava nel tempio vuoto e silenzioso

"chi sei?" chiese allora il liscio,la paura che trapelava dal tono di voce tremante

"non si risponde ad una domanda con una domanda piccolo"

Nonostante la paura,louis sbuffò irrittato "non parlo con gli sconosciuti,e non chiamarmi piccolo,mi fa vomitare"

Il ricciò ridacchiò "mi chiamo harry,ora che mi conosci posso sedermi vicino a te e sapere perchè piangi piccolo?"

"beh,ciao harry,no non puoi mi dispiace,e smettila di chiamarmi piccolo,mi chiamo louis" e lì si diede dello stupido,mai dire il proprio nome ad uno sconosciuto

Il ricciò sembrò non ascoltare nulla di quello che louis gli aveva detto,infatti si avvicinò e si sedette appoggiandosi alla colonna vicina a quella dove era appoggiato il liscio

"perchè piangi piccolo louis?"

Il ragazzo dagli occhi azzurì fu tentato anzi,molto tentato,dal mandarlo ai corvi e scappare dal tempio ma ormai era tardi per irrompere in casa malik e di certo non sarebbe tornato a casa sua 

"se te lo dico mi lascerai in pace?"

"no,ma mi farebbe piacere saperlo"

"perchè?"

"tuo padre è preoccupato per te,e poi non posso permettere ad un ragazzo bello come te di piangere riempiendo i tuoi magnifici occhi color del cielo più limpido di lacrime"

"se cerchi di adularmi per entrare nella mia tunica,sappi che è tutto inutile quindi arrenditi,in più non parlare di mio padre come se lo conoscessi" sbottò il liscio,ormai quella sensazione di paura era svanita del tutto,quel ragazzo lo rassicurava,il che era strano dato che neanche 2 minuti prima era terrorizzato dal fatto che avrebbe potuto ucciderlo e che lui non si fida MAI degli sconosciuti

"conosco molto bene apollo,sono un Dio minore piccolo"

E,a quel punto,louis urlò,si dimenticò tutti i motivi per cui stava piangendo mentre l'ansia lo assaliva di nuovo,nel panico più totale cercò di scappare ma due braccia forti gli cinsero la vita e presto sentì il petto muscoloso del riccio premuto sulla sua schiena

"non voglio farti del male piccolo,sta calmo,respira" gli sussurò vicino all'orecchio

E,come per magia,il liscio si calmò tornando a pensare a mente lucida

"cosa vuoi da me?" chiese acido mentre,con uno spintone,si staccava dall'altro. Senza che se ne rendesse conto iniziò a tremare per il freddo,la notte ormai era scesa e il liscio aveva solo una una tunica addosso

"hai freddo piccolo?" chiese allora il riccio,per niente infastidito dal comportamento brusco dell'altro

"non si risponde ad una domanda con una domanda" disse allora louis,citando le stesse parole che il dio gli aveva detto prima

"se ti rispondo lascerai che ti riscaldi?"

Louis alzò gli occhi al cielo sbuffando

"non lo so,ora parla" Il ragazzo sapeva che avrebbe dovuto portare rispetto verso il riccio dato che era un Dio eppure gli riusciva davvero difficile,in più era arrabbiato per il fatto che l'altro avesse interrotto il suo pianto

"Tuo padre ha visto che stavi piangendo ma non poteva venire qui a consolarti perchè aveva un banchetto con gli altri olimpi e il divino Ade quindi,dato che io porto il tramonto,mi ha chiesto se potevo starti vicino"

Louis alzò un sopracciglio,sapeva che non mentiva,glielo si leggeva negli occhi ma non voleva fidarsi

"perchè dovrei crederti?" chiese infatti

"non devi,voglio solo che tu ti senta meglio"

"dammi una prova e io ti crederò"

Il riccio a quel punto sembrò davvero arrabbiato e louis si rese conto che l'aveva davvero fatta grossa,per il divino Ade,stava parlando con una divinità,non poteva parlargli in quel modo

Il liscio calò il capo in segno di scuse,finchè non sentì due braccia possenti cingergli i fianchi per la seconda volta in quel giorno

"guarda" disse solo,così louis,ignorando la posizione imbarazzante in cui si trovava,alzò il capo ritrovandosi un bellissimo tramonto dalle mille sfumature

Non riuscì a dire nulla se non "waw",ora era davvero convinto di tutto quello che il ragazzo gli aveva detto

"perchè mio padre ha mandato te?"chiese allora louis,da sempre conosciuto per la sua enorme curiosità

"perchè sa che non ti avrei sfiorato neanche con un dito e non ti avrei costretto a fare nulla" disse semplicemente,passando una mano tra i suoi ricci ormai scompigliati

"perchè piangevi piccolo?" ripetè per la terza volta facendo ridacchiare louis che alzò gli occhi al cielo per poi staccarsi dalla stretta di harry sedensosi di fronte a lui

"non sai dire altro?e ti ho già detto di non chiamarmi piccolo" 

"sono solo curioso di sapere chi è la causa delle tue lacrime piccolo"

"come fai a sapere che riguarda una persona?" chiese a quel punto il liscio sorpreso

"beh,sono un Dio"

"ma non un oracolo"

"No,purtroppo no,porto solo il tramonto ma mi piace suonare,sai,Apollo è un meraviglioso maestro"

Louis annuì sorridente,suo padre gli aveva insegnato a suonare tutti gli strumenti esistenti anche se l'arpa rimaneva la sua preferita

"Non voglio tornare dalla mia famiglia" sussurò louis a quel punto. Neanche lui sapeva perchè glielo aveva detto ma ehi,se suo padre si fidava di lui c'era un motivo,tanto vale sfogarsi 

"vuoi raccontarmi perchè?" chiese allora il riccio,il tono dolce e pacato. Il liscio si sentì subito rassicurato da quel tono e iniziò a raccontare

"tra pochi mesi passerò alla maggiore età e ancora non mi sono maritato,il problema è che io non voglio"

Harry sembrò interdetto da quelle parole "perchè sarebbe un problema?" chiese infatti

"non so come funziona per voi Dei ma noi siamo costretti a sposarci con una fanciulla che darà benefici alla nostra famiglia,ho provato a spiegare alla mia famiglia che non sono interessato a nessuna fanciulla ma,a quel punto,hanno cercato di farmi sposare con dei vecchi bavosi che volevano solo profanare il mio corpo e da lì ho capito che avrebbero fatto di tutto pur di trarre vantaggio economico"

Il riccio era inorridito da quel racconto,infatti lo guardò comprensivo 

"Hai parlato con Apollo di questa cosa?" 

Il liscio negò "non voglio che si preoccupi per me,fa già tantissimo e si metterebbe nei guai con gli altri olimpi"

Harry sembrò capire il suo puntò di vista e annuì per poi alzarsi e incamminarsi verso l'uscita. Il liscio non sapeva perchè,ma un senso di vuoto lo aveva assalito alla consapevolezza che non avrebbe più visto il riccio ma le parole di quest'ultimo lo lasciarono sorpreso

"che fai?non vieni?" chiese infatti

Louis alzò un sopraccigio non capendo "dove?"

"lo vedrai,seguimi"

"senz'offesa,ma di solito non seguo gli sconosciuti"

Harry alzò gli occhi al cielo ridacchiando

"tuo padre mi aveva detto che eri un tipo testardo e non facile da avvicinare ma non pensavo così tanto piccolo"

"la smetti di chiamarmi piccolo?"

"no"

louis sbuffò "uffa"

"sembri un bambino quando fai così" ridacchiò il riccio,le fossette che spuntavano ai lati

"hai le fossette" disse louis sopreso

"oh,grazie per avermelo ricordato piccolo,davvero,me n'ero-" disse harry ma venne interrotto dal liscio che,nel frattempo,si era avvicinato

"voglio toccarle" disse infatti l'altro

Harry avrebbe voluto fare mille battute sul doppio senso della frase ma si trattenne 

"puoi farlo,ma a due condizioni"

Il liscio alzò un sopracciglio,dubbioso,ma alla fine annuì

"uno,posso chiamarti piccolo"

Il liscio sbuffò ma annuì "sono pronto per la tortura"

"due,devi seguirmi"

"non so dove vuoi portarmi,non seguo gli sconosciuti"

"allora niente fossette"

"no eddai,ti prego non puoi farmi questo"

"solo se mi seguirai potrai toccare le mie fossette"

"e farti una treccia con i fiori"

Harry scoppiò a ridere,divertito dal comportamento del semidio che ora lo guardava male,con un broncio adorabile

"non ridere di me"

"scusa piccolo non volevo,comunque,mi seguirai?"

"solo se posso farti anche una treccia con i fiori"

"ahhh,ok,mi farai anche una treccia con i fiori"

Il liscio sorrise soddisfatto,un sorriso a 32 denti,splendente come il sole del mattino,mentre delle dolcissime rughette si formavano attorno agli occhi

A quella visione,harry rimase incantato,non aveva mai visto creatura più bella. Louis superava la bellezza di Era e persino quella di Afrodite,una bellezza paragonabile a quella di persefone,giovanile e pura,che faceva palpitare anche il più freddo dei cuori

E,quando un sorriso comparì sul suo di volto,le dita di louis affondarono nelle fossette facendo ridere quest'ultimo e arrosire il riccio,ormai ammaliato dal dolce suono quale era la risata di louis,dolce e pacata ma capace di far sorridere tutti

Harry era sempre più convinto che quella fosse la più dolce creatura mai esistita

"forza megafusto,guidami verso questo posto magico,così potrò farti una bellissima treccia"

Il Dio ridacchiò per poi incamminarsi verso quella che si rivelò essere un'abitazione nobile

"perchè siamo qui?"

"non ti avrei mai fatto dormire al freddo piccolo"

Il liscio quasi si commosse per quelle parole,probabilmente le stava dicendo solo per avere un aumento da suo padre ma,ehi,louis aveva solo due persone che si preoccupavano per lui,suo padre e zayn (e anche sua madre,ma questo louis non lo avrebbe mai detto ad alta voce) quindi sentirsi dire quelle cose era davvero bello

"non è abitata?" chiese però,curioso

"giura sullo stige che non lo dirai a nessuno"

Il liscio non aveva mai giurato sullo stige,nessuno lo faceva mai,quindi pensò che,se harry gli stesse chiedendo di farlo,tenere segreta quell'informazione era di vitale importanza

"lo giuro sullo stige"

Harry sorrise,per poi aprire la porta dell'abitazione 

"questa abitazione si apre in luoghi diversi per ogni Dio,ne abbiamo una in ogni città,la usiamo quando abbiamo bisogno di staccare la spina"

"waw" disse solo il semidio affascinato sia da quella rivelazione,sia dalla regale stanza che si ritrovò davanti

"puoi dormirci fino a quando la tua famiglia non si convincerà a non farti sposare"

"davvero?" chiese stupito il liscio

"assolutamente" confermò il Dio

"perchè fai tutto questo per me?" chiese allora louis che,purtroppo,ancora non si fidava dell'innata gentilezza dell'altro

"lo faccio perchè voglio farlo"

Il semidio non contestò,troppo occupato a cercare dei fiori per la treccia. Infondo si sa,i semidei sono famosi per la loro iperattività che non li fa restare concentrati su una cosa troppo a lungo 

Quando trovò un cesto pieno di anemoni porpora sorrise,ignorando l'altro che stava ormai parlando da solo

"siediti,ti faccio una treccia,questi fiori sono perfetti"

Il riccio lo guardò male "hai almeno ascoltato quello che ti ho detto?"

Louis negò "lo sai che la porpora è uno dei colori che risalta di più gli occhi verdi?In più è simbolo di regalità"

"waw,sarò regale"

"beh sei un dio"

"è un modo implicito per dirmi che sono di una bellezza divina?"

"no"

"uffa" 

Il liscio ridacchiò quando,sul volto del riccio,comparve un broncio adorabile

"alla fine non sei tanto male,anche se mi fido di te solo perchè mio padre ha fiducia in te"

Harry annuì,come se ne fosse già consapevole "ci conosciamo da poche ore,in più fai sempre fatica a fidarti degli altri,quindi non chiedo di più piccolo"

Il semidio stette in silenzio mentre iniziava ad intrecciare la lunga chioma riccia del Dio

"che fiori sono questi?" chiese harry portandosene uno vicino al naso per assimilarne il meraviglioso profumo

"anemoni,non li conosci?" chiese louis sorpeso

Il dio negò,curioso di saperne di più

"Anemone era un'affascinante ninfa. Di lei si erano innamorati due venti: Zefiro, che soffia in primavera e Borea, freddo di tramontana. I due, nella lotta per contendersi l'amata, scatenarono bufere e tempeste, facendo arrabbiare Flora che, ingelosita, scagliò un incantesimo su Anemone, trasformandola in un fiore e legandola ai suoi spasimanti per sempre. La corte di Zefiro, delicato vento di primavera, l'avrebbe fatta schiudere; mentre le carezze di Borea, vento freddo, l'avrebbe portata a disperdere precocemente i petali. Secondo il mito,per questa ragione è un fiore di breve durata. Il suo significato latino "soffio vitale", richiama proprio il suo carattere effimero. Le necropoli vicino Tarchonion ne sono piene" raccontò il liscio che,nel mentre,aveva finito la treccia ed ora la stava addobbando con i dolci fiori

"onestamente non ne avevo idea" disse ammaliato harry,totalmente affascinato dal modo di raccontare dell'altro

"beh,in realtà poche persone conoscono le storie dei fiori" ridacchiò il liscio dopo aver finito di aggiungere l'ultimo fiore

"hai finito?" chiese il Dio e il minore annuì porgendogli uno specchio per ammirare l'acconciatura

Harry rimase stupito dalla delicatezza con cui louis aveva intrecciato i suoi capelli e aggiunto quei meravigliosi fiori dalla tragica storia

"è bellissima piccolo" disse infatti continuando ad ammirarla

"davvero?ti piace?" chiese stupito il semidio

Il riccio annuì contento per poi sedersi sul letto dove l'altro avrebbe dormito

"qual è il tuo fiore preferito?"

"cosa?"chiese sorpreso louis

"il tuo fiore preferito" ripetè l'altro

"oh,è una domanda difficile,credo il giacinto"

"mi racconti la sua storia?" chiese allora harry nonostante la conoscesse dato che apollo gliene aveva parlato,seppur in lacrime

"non la conosci?" 

"si,ma voglio sentirla da te" ammise il riccio

Louis ridacchiò per poi stendersi sul morbido letto

"Giacinto era un principe spartano che, con la sua immensa bellezza, aveva incatenato il cuore di molteplici amanti: tra gli altri, di lui si invaghì perfino l'impalpabile Zefiro, ma chi lo amò senza riserve fu mio padre,Apollo, al punto di seguirlo in ogni suo passo e di sfidare lo stesso Zefiro, trionfando ogni volta.

Un giorno, papà e Giacinto si stavano dedicando al lancio del disco, perché il giovane si allenasse, in vista delle Olimpiadi. A scagliare per primo il disco fu mio padre, ma l'oggetto venne deviato da una brezza del geloso Zefiro, colpendo mortalmente la tempia di Giacinto. Papà, disperato, fece ogni tentativo per strappare l'amato al crudele destino, ma tutto fu vano: il ragazzo spirò. Mio padre, allora, col cuore spezzato, volle compiere un ultimo atto di delicatezza verso il giovane, trasformandolo in un bellissimo fiore, dal colore tanto intenso quanto quello del sangue sgorgato dalla terribile ferita.

Prima di ascendere al cielo, infine, segnò i petali del nuovo fiore con le sillabe "αι αι" , per incidervi la voce del dolore del suo amore perduto, che ancora solca la superficie della pianta"

Harry sorrise malinconico al ricordo di Giacinto,lui l'aveva conosciuto ed aveva subito compreso perchè apollo ne fosse perdutamente innamorato. Era un ragazzo meraviglioso

"sai,lo conoscevo,giacinto intendo" rivelò 

Louis annuì "me lo aspettavo...posso chiederti una cosa?"

"certo" 

"che persona era?"

Harry ci pensò un po' su,prima di rispondere "era solo un giovane nel fiore degli anni,spensierato e puro. Rispettava noi dei e faceva sacrifici. A volte ne faceva alcuni anche per me,era uno dei pochi. Aveva detto che gli faceva piacere farlo. Infondo capisco perchè tuo padre ne fosse innamorato,era davvero una persona speciale"

Louis annuì "e loro,ecco,si amavano?"

Harry sorrise malinconico "tantissimo,davvero tantissimo. Tuo padre alla sua morte si sentì malissimo e gli ci volle un pò per riprendersi,ma non diede mai la colpa al Divino Ade per aver reclamato la sua anima"

"e tu...tu ti sei mai innamorato?" chiese curioso louis. Lui non si era mai innamorato,quindi sentire storie d'amore così intense lo affascinava sempre

Il ricciò si irriggì a quella domanda e l'altro se ne accorse preoccupandosi di aver detto qualcosa di grave

"se non vuoi parlarne va bene" si affrettò a dire ma il dio scosse la testa,deciso

"Si,mi sono innamorato una volta,e non è finita nel migliore dei modi ma lascia che ti racconti,è una lunga storia quindi mettiti comodo"

Louis a quel punto si stese meglio,con il volto rivolto verso il riccio che,nel mentre,si era steso nella sua stessa posizione

"nikandros era un principe,ci incontrammo per caso in realtà. Io avevo già portato il tramonto ma non volevo tornare subito sull'olimpo così decisi di farmi un giro vicino al fiume che rispecchiava il cielo. Lo incontrai lì,era appoggiato ad un albero e disegnava su una pergamena con un carboncino. Mi notò subito,ma non scappó,anzi,mi chiese se poteva disegnarmi. Capitava raramente che un mortale non scappasse vedendomi così annuii subito,ammaliato dalla sua bellezza giovanile. Aveva dei bellissimi capelli corvini che quella sera portava legati,degli occhi grigi,che mi scrutavano sempre con ammirazione e una corporatura esile,delicata. Ne rimasi subito incantato e rimanemmo a parlare tutta la notte. Da quella notte,tutte le volte che potevo,sgattaiolavo via dall'olimpo per potergli parlare ancora. Sapeva della mia natura divina ma mai ne aveva approfittato,anzi,aveva sempre rifutato regali eccessivi da parte mia. E così,passarono mesi,per la dolce persefone ormai era arrivato il tempo di salire in superfice, e noi capimmo di amarci incondizionatamente. Lo amavo davvero,il suo sorriso illuminava le notti più buie e nessuna donna avrebbe potuto battere la morbidezza della sua pelle. Ormai ero completamente perso di lui e avrei persino abbandonato l'immortalità per lui. Una sera gliene parlai,e lui mi urlò contro che non dovevo assolutamente farlo. All'inizio pensai che si preccupasse per me ed ero felice anche se avevamo litigato. Poi il castello di carte cadde. Dovetti rimanere sull'olimpo per un bel pò di tempo a causa di problemi divini e quando tornai dopo 2 mesi lo trovai a letto con un altro. Rimase un primo momento scioccato nel vedermi,poi cercò di sedurmi,mi disse che in 2 quei due mesi il mio cazzo gli era mancato e che sarebbe stato divertente fare una cosa a 3. Non c'è bisogno di dirti che ne rimasi disgustato. Glielo dissi e gli chiesi spiegazioni. Si giustificò dicendo che di un pappamolle come me non se ne faceva nulla,sopratutto se avessi rinunciato alla mia immortalità,mi disse che di me gli sarebbero mancate solo le scopate,nulla di più. Ne uscii devastato,avevo il cuore in mille pezzi e tuo padre mi stette vicino aiutandomi ed insegnandomi a suonare. Gliene sono davvero grato. Dopo quella delusione,decisi che non avrei più dato il completo controllo del mio cuore a qualcuno"

Louis si ritrovò a piangere senza motivo,la storia lo aveva colpito molto anche se non riguardava lui in prima persona e si chiese come le persone riescano ad essere così spregevoli

"ehi,no piccolo ti prego non piangere" disse harry asciugando le lacrime dell'altro che cercava in tutti i modi di smettere

"scusa è che...è davvero orribile come cosa e...mi dispiace tanto che tu abbia dovuto soffrire così tanto" rivelò il liscio tra i singhiozzi

"va tutto bene,ormai è storia passata" lo rassicurò il dio mentre continuava ad asciugare le sue lacrime e gli carezzava il volto

"non ti sei mai più innamorato di nessun altro?"chiese il semidio,dopo essersi più o meno calmato

"storie stupide a cui non davo importanza,avventure di una notte o compagni di scopate,nulla di più" ammise harry pensando a quante relazioni sarebbero potute fiorire se solo lui non fosse stato così terrorizzato dal soffrire di nuovo

"e credi che potrai di nuovo innamorarti?" chiese,provando pena per harry comprendendo bene il fatto che avesse paura

"onestamente non ne ho idea,se esiste un premio per gli ingenui io l'ho già vinto da tempo,ma nessun uomo vale tanto,di delusioni ne ho avute troppe"

"spero che tu riesca ad innamorarti di nuovo trovando qualcuno che ti ami allo stesso modo"

"grazie piccolo,grazie davvero"

"harry"

"si?"

"mio padre ti ha per caso detto che avresti dovuto essere di ritorno sull'olimpo per un certo orario?"

"si perchè?" chiese confuso il riccio

"c'è una freccia con su scritto -se non torni ora sull'olimpo ti raso a zero- sul muro" disse indicandola

Harry rabbrividì alla vista di un apollo incazzato con un arco puntato contro

"mi dispiace piccolo,devo andare,ormai è notte fonda da un pò,ma mi è piaciuto chiacchierare con te" disse il Dio mente si alzava dal letto aggiustandosi la treccia che,nel mentre,era rimasta intatta

"anche a me,grazie ancora per la camera,spero di riuscire a tornare a casa in fretta" 

"non ringraziarmi,e sentiti libero di usarla fino a quando ti serve"

Il semidio sorrise a quella gentilezza,ma il suo sorriso si spense quando arrivò alla consapevolezza che "questo è un addio?" chiese titubante

Il riccio si morse il labbro inferiore,sul volto una smorfia di tristezza "solo se tu lo vuoi"

"non lo voglio" disse deciso l'altro pur non comprendendone il reale motivo

"sarò sempre qui al tramonto" 

"ci vediamo al tramonto allora" sorrise louis

"ci vediamo al tramonto piccolo" concordò harry,un sorriso a 32 denti che avrebbe accecato chiunque

Si guardarono un'ultima volta,prima che il riccio uscisse da quella camera. A quel punto louis si diede una manata in faccia


Aveva passato una serata con un Dio sconosciuto amico di suo padre che lo chiamava piccolo. Gli aveva toccato le fossette e fatto una treccia. Si erano raccontati storie ed harry gli aveva prestato una camera bellissima e super munita solo perchè voleva...Stava impazzendo

 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Il giorno dopo,quando louis si svegliò,restò per ben 10 minuti a guardarsi intorno confuso fino a realizzare che no,tutto quello che era successo il giorno prima non era un sogno. Aveva davvero parlato con un Dio,e ci aveva scherzato come se fossero amici di lunga data. A quel pensiero,si diede una manata in faccia, come aveva potuto fidarsi così tanto di uno sconosciuto?
anche se,purtroppo doveva ammetterlo,harry era davvero simpatico,e bello,davvero bellissimo,e aveva una risata dolcissima,i suoi lunghi ricci profumavano di pesca e le sue fossette erano disgustosamente adorabili e..
Il liscio si diede un'altra manata in fronte,non poteva provare simpatia (o altro...) per un Dio. Assolutamente no.
Con molta poca voglia si alzò dal morbidissimo letto e,arraffando dei chicchi d'uva che erano posizionati su un mobiletto,si avviò verso l'enorme vasca che,per sorpesa del semidio,era già pronta e fumante con sali da bagno e miscugli di profumi orientali che fecero subito innamorare il ragazzo

"ti piace?"

Al suono di quella voce il castano spalancò gli occhi mentre un sorriso a 32 denti gli nasceva sul viso

"papà" disse,prima di correre ad abbracciarlo

"come stai boo?" gli chiese il Dio mentre gli scompigliava i morbidi capelli

"presumo che harry ti abbia raccontanto il motivo per cui non sono a casa" disse un pò infastidito

Il biondo si grattò il capo "non l'ha fatto,l'ho fatto parlare con l'inganno altrimenti non mi avrebbe mai detto nulla,non tradirebbe mai la fiducia di qualcuno"

Louis cercò al meglio di nascondere la sorpresa che,però,trapelava nei suoi occhi. Non aveva detto nulla,o meglio,non di sua spontanea volontà neanche a suo padre.

"mi dispiace non essere stato presente,vorrei tanto fare qualcosa per te bimbo mio,cosa posso fare?"

"nulla papà,non preoccuparti,finirai nei guai con gli altri olimpi e lo sai"

Apollo calò il capo non potendo contraddire il figlio

"potrei provare a parlare con tua madre?"

Louis scosse il capo "me la vedrò io,se proprio non ce la farò ti chiederò aiuto papà,ora facciamoci un bagno altrimenti questa calda acqua si raffredderà" e,con tono che non ammetteva repliche,si sfilò la tunica e si immerse nella vasca mettendo,ogni tanto,dei chicchi d'uva in bocca passandoli anche al Dio che,nel frattempo,si era anch'esso calato nell'acqua profumata

"allora,cosa ne pensi di harry?"

Il liscio quasi si strozzò a quella domanda

"perchè me lo chiedi?"

"beh,è un bel ragazzo,ed è anche molto simpatico vero?"

"ehm,si,credo di si"

Apollo sorrise,capendo al volo suo figlio. Qui qualcuno si era innamorato e ancora non l'aveva capito. Ma questa volta si sarebbe messo in mezzo solo se ce ne fosse stato bisogno,voleva davvero vedere come si evolveva la situazione

"si è fatto tardi lou altrimenti sarei ovviamente stato di più,c'è molta confusione sull'olimpo in questo periodo e la mancanza di uno degli olimpi potrebbe solo aumentare la tensione. Cercherò di venirti a trovare più spesso,ok boo?"

Il liscio sorrise abbracciando calorosamente il padre che,dopo essersi asciugato,si rinfilò la tunica e,dopo un ultimo saluto sparì in un lampo di luce bianca.

Louis restò ancora un pò nella vasca per poi asciugarsi e passarsi sul corpo un olio dall'odore orientale,esattamente come quello dell'acqua. Sicuramente un regalo del padre che era solito regalargli i migliori olii per il corpo e i migliori sali profumati di tutte le provenienze.
Quando ebbe finito,si infilò una candida tunica bianca stretta in vita da una cintura azzurra,proprio come i suoi occhi. Indossò i suoi comodi calzari e si affrettò ad andare a salutare zayn e raccontargli tutto quello che era successo
Trovò il moro sull'uscio della porta mentre si sistemava i calzari

"amore mio buongiorno" sorrise il liscio che venne subito stretto in un abbraccio dall'altro

"giorno loueh,hai cambiato olio per il corpo?"

Louis sorrise,zayn notava sempre i piccoli particolari

"me lo ha portato stamattina mio padre,devo raccontarti un sacco di cose approposito di questo"

"anche io ho delle bellissime novità,ma racconta prima tu" e così,mentre camminavano verso il tempio,il liscio gli raccontò tutto,di harry,di come avessero chiacchierato come se si conoscessero da sempre,dell'abitazione (omettendo ovviamente il particolare che harry gli aveva chiesto di non dire a nessuno),del loro "appuntamento" al tramonto e all'incontro inaspettato con apollo quella mattina

"Waw loueh,la tua vita è sempre così 'divina',se capisci cosa intendo"

Louis alzò gli occhi alla pessima battuta dell'amico "preferirei che fosse normale come la tua,a te invece?cosa devi dirmi?"

"ma stavamo continuando a parlare di te e del dio riccio bono"

"parleremo dopo di me e harry,ora racconta,e non chiamarlo bono"

"ho incontrato un...ehm,un ragazzo..."

Louis sorrise a 32 denti scompigliando i capelli del moro

"il mio zay fa conquiste,raccontami di più"

"beh,non lo conosco benissimo,ma si chiama liam,è un ragazzo dolcissimo,e ha un sorriso meraviglioso. E mi tratta benissimo,mi sento così speciale quando sono con lui e...ahhh,credo di essermi innamorato lou"

"muoviti,andiamo al tempio,niall tornava stamattina,devo organizzare il tuo matrimonio con questo larry"

"si chiama liam"

"liam,larry quello che è,dobbiamo trovarti un vestito. Vuoi quello di mia madre?"

"lou,non mi vestirò da donna,e ci conosciamo da poche settimane,non so neanche se gli piaccio"

"shhhh,liam sarebbe un pazzo a non volerti zay,sei la persona migliore che conosca. Ora sono serio,che fiori mettiamo al matrimonio?"

"oh,sta zitto,niall ci starà sicuramente aspettando"

E infatti,appena arrivati al tempio,un biondino saltò addosso ad entrambi stringendoli in una forte stretta

"lou,zay che bello rivedervi,mi siete mancati tantissimo mentre ero a Sparta"

"anche tu ci sei mancato Nialler,il tempio era così silenzioso senza te e i bambini" disse il liscio

Il biondo sorrise "lo so,appena sono arrivato i bambini mi si sono letteralmente buttati addosso,sono stati così cariniii"

"cambiando argomento,visto che dopo dobbiamo raccontarti un po' di cose,com'è andata a Sparta?" chiese il moro

"meh,al solito,mio padre non approva completamente il fatto che abbia deciso di non sposarmi e di non unirmi all'esercito per insegnare qui a Delfi e ha provato in tutti i modi a farmi cambiare idea anche questa volta ma,come al solito,non c'è riuscito"

Louis e Zayn lo guardarono tristi,niall sopportava tanto eppure era sempre così dolce e gentile con tutti

"lo sai che noi ci saremo sempre,vero nì?

Niall li strinse forte con un sorriso che andava da parte a parte

"vi voglio bene ragazzi"

"anche noi te ne vogliamo Nì,tanto" dissero i ragazzi insieme

"ok,ora che abbiamo vomitato arcobaleni,raccontatemi tutto ragazzi,abbiamo ancora un pò di tempo prima che i bambini abbiano lezione"

E così i ragazzi raccontarono tutto quello che era successo al biondo che,alla fine del racconto,sembrava più emozionato dei diretti interessati

"pochi giorni che non ci sono e i miei migliori amici si trovano i loro erastès"

"pfff,io non sono passivo" borbottò zayn

"beh,intanto non sai cosa ti perdi" ridacchiò louis mentre si passava una mano nei lisci capelli che avrebbe dovuto tagliare perchè troppo lunghi

"ahh,la nostra principessa passivella che ha conquistato un Dio" disse Niall ridendo sotto i baffi

"sta zitto,non ho conquistato proprio nessuno, ha detto esplicitamente che non è interessato all'amore. O meglio,non più..."

"mai dire mai lou,ora andiamo,se mi beccano a chiacchierare mi striglieranno per bene" disse il biondo per poi raggiungere i bambini che lo salutarono emozionati.

"allora io vado lou,ricorda che stasera hai il mio turno serale,ti voglio bene"

Il semidio si diede dello stupido per essersene dimenticato,ahhh odiava pulire la sera,era sempre così stancante.

"stronzo,ti voglio bene anche io" disse mentre vedeva la figura del moro andarsene

Poi però tornò indietro e abbracciò il liscio che lo guardava sospettoso

"mi vedo con liam,non aspettarmi,ci vediamo domani così ti racconto tutto,ciao loueh" disse correndo verso la direzione opposta

Louis alzò gli occhi ridacchiando,il suo migliore amico era proprio innamorato perso

E così,con la speranza che il tramonto arrivasse presto,il ragazzo si mise ad aiutare le ancelle e svolse i suoi doveri.

Presto i bambini se ne andarono,ed anche niall,dopo aver salutato il suo amico,così louis restò solo nel tempio,di nuovo.
Odiava rimanere da solo in quell'enorme tempio.
Odiava restare da solo in generale.

Con uno sbuffò si sistemò la tunica bianco pallido per non sporcarla e incominciò a pulire intonando "ghost of you" che suo padre gli aveva fatto imparare anni prima
Mentre puliva sentì un rumore dietro di sè e,impaurito,si voltò pronto ad attaccare con le sue lunghe unghie qualunque maniaco fosse in giro a quell'ora tarda.
Quando,però,si voltò,una chioma di capelli ricci dal profumo pescato gli oscuró la vista facendogli apparire un sorriso sulle labbra

"Harry!sei venuto!" disse infatti con un sorriso che avrebbe potuto illuminare anche il più scuro dei mari

"certo che sono venuto piccolo,non sarei mai mancato"

Il liscio quasi si commosse quando realizzò che il riccio non aveva ancora sciolto la treccia nonostante si fosse rovinata un pò.

"hai ancora la treccia" disse infatti sfiorandola

"te l'ho detto,mi piaceva molto" sorrise il riccio prendendo in mano la treccia come se fosse la cosa più preziosa mai esistita

"ma è rovinata" puntualizzò occhi blu

"resta bellissima" replicò harry
"posso farti un'altra acconciuatura se vuoi" disse timido il semidio

Al dio brillarono gli occhi alla frase del minore e annuì col capo

"approposito,prima di tutto" interuppe il riccio "questo è per te" disse porgendogli un mazzo di giacinti e anemoni dallo splendido profumo

"oddei grazie haz,sono bellissimi" disse Louis prendendoli e mettendoli subito in un vaso pieno d'acqua

"posso,tipo,abbracciarti o...?"chiese il riccio con le braccia gia aperte

Occhi blu sorrise ampiamente e si buttò tra le sue braccia. Harry lo strinse subito a sè,le mani posate sui fianchi del più basso che si nascondeva perfettamente tra le braccia del riccio
Louis quasi non volle staccarsi,si sentiva così bene tra braccia del Dio,si sentiva a casa,protetto e al caldo.

"hai cambiato olio per il corpo?" chiese dopo pochi secondi il maggiore,il quale si era staccatto dalla stretta

Il liscio annuì arrossendo "come hai fatto a notarlo?"

"beh,sono molto attento ai particolari piccolo"

Louis,se possibile,arrossì ancora di più

"dai vieni,ti porto in un posto" disse il riccio prendendo la mano dell'altro che lo guardò confuso

"dove andiamo?"

"lo vedrai,seguimi" E louis lo seguì,mandando ai corvi i suoi principi morali.

Camminarono per qualche minuto,tra i continui lamenti del liscio
Presto si trovarono in un bosco che "meraviglioso" per definirlo sembrava un aggettivo infimo.
Era molto vasto,pieno di menta che regalava una fragranza meravigliosa a tutta la radura,gli alberi erano pieni di frutti e i limpidi ruscelli,germiti di pesci,sui quali risprendeva il riflesso di Selene,la luna, rendevano tutto più perfetto all'occhio mortale

"waw,è meraviglioso haz- ehm,scusa harry"

"non preocupparti piccolo,puoi chiamarmi come vuoi" sorrise il riccio

Louis annuì riprendendo a parlare 
"come hai trovato questo posto haz?" chiese marcando il soprannome e facendo sorridere di nuovo il maggiore

"Artemide me lo ha indicato,ti piace?" chiese

"è bellissimo,e poi la menta è super profumata,la adoro" disse il più basso con gli occhi a cuore

"già,ha un bel profumo" concordò il Dio

"conosci la storia della menta?" chiese Louis mentre,abbassatosi,ne colse qualche pezzo portandolo al naso per ispirarne la fragranza

"anche la menta ha una storia?" chiese stupito harry mentre,con passo veloce,si affrettava a sedersi con la schiena appoggiata al tronco di un pesco

Il liscio annuì mentre faceva la stessa cosa,trovandosi,così, attaccato al Dio

"ora mi hai reso curioso,me la racconti?" chiese il riccio puntando tutta la sua attenzione sull'altro che sorrise,le rughette adorabili che solcavano il suo dolce viso.
Louis incominciò a strappare alcune foglie di menta e,mentre le intrecciava facendo così una coroncina,iniziò a raccontare

"la menta sarebbe nata dal sacrificio di una ninfa. Si chiamava Mintha, figlia del fiume infernale Cocito ed abitante del regno sotterraneo di Ade, di cui era l'innamorata ed amante. Quando Ade si innamorò però di Persefone, figlia di Demetra e Zeus, che rapì e portò con con sé negli inferi per farla sua legittima sposa, la ninfa Mintha abbandonata si infuriò moltissimo, minacciando in modo umiliante Persefone di riconquistare il suo amante e di cacciarla dal Palazzo dell'Ade. Persefone colta dall'ira e dallo sdegno, smembrò la ninfa e la trasformò in una pianticella umile ed insignificante, tanto da passare inosservata. Ade mosso da compassione, le concesse di diventare una pianta profumata, denominata mìnthe o hedyosmos, "dal buon odore"(secondo una seconda versione fu per bontà di Giove spinto dal dolore di Cocito)in modo da spargere il suo inconfondibile aroma lungo le sponde del fiume paterno per alleviare la disperazione del genitore causata dalla morte della figlia prediletta, anche se Demetra per vendicare ulteriormente la figlia, condannò Mintha alla sterilità, impedendole di produrre frutti. Per questa origine drammaticamente romantica, la menta è considerata il simbolo dell'amore qui in Grecia"

Harry ascoltò affascinato la storia della povera Mintha quasi commuovendosi

"conosci tutte le leggende che si tramandano qui in grecia?"chiese curioso Harry il quale era sorpreso dell'immensa conoscenza dei miti che aveva il semidio

"non direi,stando nel tempio tutta la giornata un pò di cose le imparo sicuramente e per quando riguarda i fiori beh,mi piace solo conoscere la loro storia. Non so altro,sono totalmente ignorante sui miti che parlano di storie d'amore che non includono fiori ad esempio"

"vorresti che te ne raccontassi una?" chiese harry che,nel mentre,si era posizionato ancora più vicino al liscio.

"lo faresti davvero?" chiese Louis,cercando di nascondere il suo entusiasmo,fallendo miseramente

"se mi acconci i capelli lo farò tranquillamente" disse il Dio ridendo

Anche Louis ridacchiò e annuì iniziando a slegare la treccia togliendo i pochi anemoni rimasti.
E così Harry iniziò a raccontare

"ti avviso,anche qui c'è una pianta di mezzo,ma non penso proprio tu conosca questa storia la quale è anche una delle mie preferite. Di Acamante, eroe greco e figlio di Fedra e Teseo, si narra che in viaggio verso Troia, per prendere parte alla guerra, sostando per qualche giorno in Tracia, conosce la principessa Fillide. Come la miglior tradizione romantica vuole, all'istantaneo incrocio di sguardi, nasce un tenero e sconvolgente amore. Tuttavia le Parche, tessitrici del destino umano, serbano per i giovani innamorati un fato diverso: Acamante riprende il suo viaggio per assolvere al suo dovere bellico, rimanendo a Troia per dieci lunghi anni. Fillide, a guerra conclusa, avendo atteso così tanto il suo amore e non vedendolo tornare con gli altri eroi, credendolo perduto, si lascia morire di dolore. Ma dietro ogni sfortunata vicenda intessuta da un destino tanto saggio quanto crudele, si cela e svela una fortunata Provvidenza: la meravigliosa ed infausta storia d'amore di Acamante e Fillide non sfugge agli occhi della dea Atena, che decide di donare una sorta di immortalità alla giovane principessa, trasformandola in un albero di mandorlo. Acamante, reduce dalla guerra e dunque vivo, viene raggiunto dalla dolorosa notizia della morte dell'amata Fillide. Distrutto dal dolore decide di recarsi a trovare l'albero per piangere il suo amore. Lì giunto, Acamante lo abbraccia, innescando uno dei più magnifici miracoli: l'albero, ovvero la dolce Fillide, a quel tocco comincia a fiorire, regalando all'amato i suoi delicati e profumati fiori, di quel colore candido come la purezza che solo il vero amore può incarnare. Quella di Acamante e Fillide è una straordinaria leggenda d'amore, di un amore destinato alla morte, all'impossibilità della sua realizzazione, per via di un fato avverso allo splendore di un sentimento tanto puro quanto potente. Eppure, tale leggenda, dell'impossibilità ha solo una lama tagliente in superficie, come la punta di un iceberg che inganna, celando l'autentico e completo essere. Nel caso di Acamante e Fillide è l'amore ad ingannare l'invidia della morte, riuscendo mirabilmente a sopravvivere all'impossibile, a sfidarlo e vincerlo, assurgendo a speranza e rinascita della vita stessa. Perché è dell'amore che la vita si nutre, ma di quello forte, coraggioso, insaziabile, che non teme ostacoli e vince sfide e paure, così da meritare la libertà assoluta e la felicità eterna"

Louis,che nel mentre aveva finito di intrecciare i capelli di harry in una coroncina fatta con le treccie e abbellita con la coroncina di menta fatta prima,si commosse per la bellissima storia

"waw,è bellissima haz"

Il ricciò annuì sorridendo "lo so,è una storia davvero poco conosciuta ma è stupenda"

Il liscio appoggiò il capo sulla spalla del Dio,ormai troppo stanco per reggersi in piedi da solo

"hai sonno piccolo?" chiese infatti harry ma il liscio negò

"non voglio tornare subito a casa,abbiamo passato poco tempo assieme stasera" borbottò il semidio che,per il sonno,non faceva neanche più caso a ciò che diceva

"ti racconto un'altra storia ma dopo ti porto a dormire,va bene?" chiese harry mentre accarezzava il capo di louis che si era steso ancora più comodo

"dopo questa storia mi abbandoni?" chiese quindi il liscio con gli occhi lucidi

"no piccolo,non potrei mai. Tornerò ogni tramonto finchè mi vorrai"

"e se ti volessi,circa,per sempre?"

"verrò ad ogni tramonto,per sempre"

"davvero?"

"davvero"

"ma davvero davvero?"

"davvero davvero piccolo"

louis sorrise e si accoccolò meglio al riccio
"mi racconti la storia di quella costellazione haz?" chiese indicando l'orsa maggiore

"certo piccolo. Quella è l'orsa maggione e ci sono in realtà due storie al riguardo. La prima identifica le due orse con le due nutrici di Zeus, e Ida. Crono, padre di Zeus, divorava tutti i suoi figli poiché un oracolo gli aveva profetizzato che uno dei suoi figli, divenuto adulto, lo avrebbe detronizzato. Zeus fu nascosto alla vista del padre sul monte Ida, allevato dalle due nutrici e sorvegliato dai Cureti, guerrieri cretesi, che continuamente battevano le loro lance contro gli scudi per sovrastare con quel rumore il pianto del divino bambino. Come premio del loro servigio Zeus pose in cielo Adrastiea con le sembianze di orsa maggiore e Ida con quelle di orsa minore. L'altra storia più conosciuta invece identifica l'Orsa Maggiore con la ninfa Callisto. Callisto era, a seconda delle tradizioni, o una vergine ninfa dei boschi o una vergine figlia di Licaone re dell'Arcadia, che faceva parte del corteo di Artemide. Un giorno Zeus la vide e se ne innamorò. Siccome Callisto fuggiva da tutti gli uomini, Zeus per avvicinarla assunse le sembianze di Artemide e una volta che la ebbe tra le braccia si rivelò e si unì a lei. Callisto cercò in tutti i modi di nascondere la gravidanza sino a quando Artemide, accaldata, propose a tutte le sue accompagnatrici di bagnarsi nude in ruscello. Venuta a conoscenza dell'accaduto, meditò la sua vendetta. Una volta che Callisto ebbe dato alla luce suo figlio Arcade, la trasformò in orsa. Callisto mantenne una coscienza umana e continuò a vagare per i boschi lamentandosi della sua condizione fino al giorno in cui Arcade, ormai quindicenne e ignaro della sorte della madre, la uccise. A seguito dell'accaduto Callisto fu portata in cielo con le sembianze di Orsa Maggiore e Arcade con quelle del Boote. Era, adirata per l'ulteriore affronto patito da Zeus, chiese ed ottenne che la costellazione dell'Orsa Maggiore vagasse perennemente in cielo senza mai trovare riposo nelle acque dell'Oceano, ovvero non potesse mai tramontare"

"povera Callisto" borbottò il liscio,il sonno che trapelava dalla sua voce.

"ce la fai a reggerti in piedi piccolo?"chiese Harry e louis negò assonnato.

Così il Dio lo prese in braccio a mo di sposa accompagnandolo verso l'abitazione mentre l'altro si accoccolava al suo petto.

Appena arrivati il riccio posò delicatamente il corpo delicato del minore sul letto e,credendo fosse tra le braccia di morfeo,fece per andarsene ma una piccola manina lo afferrò per la manica della tunica

"te ne vai?" chiese louis,la voce appena udibile

"è tardi,devo tornare sull'olimpo piccolo"

"tornerai domani?"

"tornerò sempre,finchè mi vorrai"

 
"allora ci vediamo al tramonto baby cakes"

"ci vediamo al tramonto sweetcheeks"

E così i due ragazzi si incontrarono il tramonto dopo,e quello dopo,e quello dopo ancora. Passarono tramonti e giornate,con le giornate passarono le settimane e con le settimane i mesi arrivando ad un lungo anno.
Per un anno si erano visti al tramonto,raccontanto storie d'amore e storie di fiori e piante,facendo acconciature e parlando spesso della loro vita quotidiana. Ormai il loro rapporto era cambiato ed erano cambiati anche i sentimenti. Era ormai tempo per Persefone di tornare in superfice,da sua madre Demetra,e le primule erano già fiorite da un pò. Era pomeriggio inoltrato e harry era già accanto al ragazzo che,in poco tempo,era diventato il suo centro. Tutti abbiamo un centro,per Achille era Patroclo,per Alessandro era Efestione,per Eros era Psiche,per Piramo era Tisbe e beh,per Harry era louis.
Stavano parlando del più e del meno,prima che harry interrompesse louis che stava parlando di quanto zayn,dopo il fidanzamento ufficiale con liam,fosse diventato appiccicoso e romantico da far vomitare.

"mi segui in un posto?" chiese infatti

Il liscio alzò un sopracciglio "vuoi rapirmi e mettermi incinto per poi abbandonami con un bellissimo figlio con i capelli ricci e gli occhi azzurri che dovrò proteggere da eventuali troie che provano a rubarmelo?"

"no, o almeno non ora, seguimi principessa che sogna di essere ingravidata da un Dio super sexy il quale,non per narcisismo,sono io"

"Ehi! non ho mai detto questo!" si lamentò il semidio seguendo comunque il riccio fidandosi di lui ciecamente

"però lo hai pensato" puntualizzò harry ridendo sotto i baffi

"lo dici solo perche sei invidioso del mio culo"

"non posso dire di no,sarebbe un piatto delizioso"

"HARRY!"

"scusa scusa" disse ridacchiando il Dio fermandosi davanti ad una raffinata distesa di orchidee nere.

Appena il liscio vide la distesa di fiori impallidì. Le orchidee nere venivano regalate con un significato specifico ma non sapeva se harry lo sapesse.

"ti piacciono?"chiese il Dio prendendone una e portandola ai capelli di louis che,nel corso dell'anno,si erano allungati ancora di più.

"s-si,sono...sono davvero bellissimi haz"

Harry sorrise ampiamente,sapeva che louis sapeva

"sai cosa significano e la loro storia?" azzardò il semidio

"racconta dai,mi piace ascoltarti" disse non rispondendo direttamente alla domanda

Occhi blu lo guardò negli occhi,un misto tra speranza e paura,poi iniziò a raccontare

"Orchis era un giovane greco, bellissimo e molto intraprendente con le donne.
Figlio di una ninfa e di un satiro, pensava di potersi permettere tutto, e forte della sua bellezza si dava alla pazza gioia con le giovanette più affascinanti e graziose. Un giorno fu invitato ad una delle grandi e sontuose feste del dio Bacco, ma in tale occasione tentò persino di violentare una delle sue sacerdotesse. Fu un indegno sacrilegio, Orchis pensava di potersi sottrarre alla vendetta della potentissima Moira che puniva gli abusi causati dal desiderio di onnipotenza, ma non ebbe scampo e dunque fu dato in pasto alle belve feroci. Gli dei dell'Olimpo non vollero permettere che del bellissimo Orchis si perdesse anche il ricordo e si adoperarono per far crescere dai suoi resti, una pianticella che riproducesse nella parte sotterranea, proprio le sue appendici anatomiche maschili, causa della sua fine. Spuntò così la prima orchidea."

Harry si avvicinò a louis e gli cinse i fianchi lasciando solo pochi millimetri di distanza. Sentiva il suo fiato caldo sul collo e i suoi occhi azzurri che lo scrutavano
Il riccio si avvicinò all'orecchio del più piccolo e gli sussurò
"Una delle domande che più incuriosiscono gli appassionati di fiori riguarda il significato dell'orchidea nera. Questa particolare varietà di orchidea affascina per il suo colore tetro, ma forse non tutti conoscono il sottile valore che assume questo fiore. L'orchidea nera, vista la sua rarità, simboleggia le cose difficili da ottenere, l'amore difficile ma felice e tutto quello che rappresenta l'eccezione alla regola e tu sei la mia bellissima eccezione louis. Avevo ripromesso a me stesso di non lasciare più a nessuno le redini del mio cuore ma poi ho incontrato i tuoi occhi,delle meravigliose pozze azzurre pure come il cielo più limpido e calde come il sole picchiante in estate. E vorrei potermi perdere sempre nei tuoi meravigliosi occhi,vorrei poter dire a tutti quanto ti amo e quanto sei diventato importante per me. Vorrei poter coccolarti tutta la notte,stringerti tra le mie braccia e proteggerti da tutto e tutti. Vorrei essere la causa del tuo sorriso perfetto,con quelle meravigliose rughette che ti si formano attorno agli occhi. E so che non ti sei mai amato metà di quanto ti amo io ma voglio che tu lo faccia perchè sei splendido. E anche se un giorno dovessi perdermi mi basterà ritrovarti piccolo,perchè sei la mia casa. Sei la mia dolce creatura e ti amo louis tomlinson,ti amo come non ho mai amato nessuno e anche se,magari,questi sentimenti non sono ricambiati avevo il bisogno di farti sapere quanto sei di vitale importanza per me."

Louis rimase immobile per qualche minuto,tanto che harry pensò di aver rovinato tutto. Poi due sottili labbra dal sapore fruttato si posarono sulle sue e delle calde lacrime gli bagnarono le guancie.

Il liscio si staccò dal bacio e incrociò gli occhi del Dio che lo guardava sorridendo,gli occhi che trasmettevano tutto l'amore che provava.

"Sei l'abitudine che non posso cambiare,sei il sentimento che non posso mettere via,sei il brivido di cui non posso liberarmi, sei il vizio che non posso interrompere. Avrò sempre bisogno di te accanto a me,ti ho guardato negli occhi, ho visto che ero perso,mi sono sempre chiesto il motivo, tu eri il mio perchè...vorrei non aver bisogno così tanto di te,odio dirlo, ma ne ho bisogno. Ti amo haz,e so che magari il mio discorso è nullo in confronto ma te lo prometto,sarai sempre la parte migliore del mio cuore."

A quel punto fu il riccio che si buttò sulle labbra dell'altro,un bacio che trasmetteva tutto il loro amore. Un bacio che racchiudeva tutte le loro emozioni,le emozioni che sarebbe impossibile spiegare a parole

E,durante il loro bacio,calò il tramonto,complice del loro puro amore.

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