sailor moon silver

di fantapencil
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la lezione di Mercury ***
Capitolo 2: *** proposta di matrimonio ***
Capitolo 3: *** il brutto presentimento di Mars ***
Capitolo 4: *** congedo ***
Capitolo 5: *** Venus ***
Capitolo 6: *** segreti ***
Capitolo 7: *** il ritorno di Jupiter ***
Capitolo 8: *** la festa di compleanno ***
Capitolo 9: *** Le guerriere Sailor ***
Capitolo 10: *** Viaggio sulla Terra ***



Capitolo 1
*** la lezione di Mercury ***


Quando gli uomini smisero di pregare gli Dèi che tanto avevano spadroneggiato sulla terra e si dedicarono ad una nuova religione che si stava espandendo velocemente, decisero di abbandonare il pianeta  e si rifugiarono nei vari pianeti circostanti e alcuni di essi portano il loro nome e diedero inizio ad una loro discendenza. Con il passare del tempo il regno della Luna tale Silver Millennium divenne la capitale e …. principessa mi state ascoltando?
Serenity  sobbalzò dalla sua scrivania,si era completamente assorta guardando attraverso le finestre con colonnato davanti a lei e nel cielo risplendeva  il pianeta Terra con i suoi colori verde e azzurro. Si era immersa in quei colori immaginando cosa potevano celare e come poteva svolgersi la vita lì. Da piccola sua madre ovvero la regina Selene l’aveva portata in viaggio attraverso il suo regno e aveva visto Mercurio con i suoi paesaggi glaciali,Marte dove il calore della sua terra rossa l’avvolgevano,Giove il pianeta dove le nubi non smettevano mai di lamentarsi e scaricare fulmini e anche Venere con i suoi giardini brillanti e dove la luce non cessava mai di affievolirsi; ma la Terra che era così vicina a loro non poteva essere esplorata e forse anche per questo la curiosità cresceva. Quando tornò in sé dai suoi pensieri  si rese conto che il viso di Mercury era serio e scocciato o almeno pensava fosse così. Mercury  era una sedicenne riservata e a volte timida,non l’aveva mai vista né arrabbiarsi né scoppiare a ridere a crepapelle come facevano le adolescenti e si era straferita al palazzo lunare quando aveva dieci anni; da allora passava la maggior parte del tempo nell’enorme biblioteca del palazzo dove vi si raccolgono i manoscritti più antichi ma come biasimarla,Mercurio era il primo pianeta in fatto di sapienza e i suoi abitanti discendevano dal grande messaggero degli Dèi che custodiva tutti i loro segreti e deteneva il primato della più grande biblioteca del sistema solare. Durante le feste e i ricevimenti a palazzo lunare non era solito per mercury esibire le grazie del proprio corpo con scollature e neanche indossava monili sfarzosi,era una ragazza semplice e vestiva sempre con eleganza ma non risultava mai appariscente come invece le ragazze della loro età facevano. Ora la stava guardando con i suoi occhi colore del cielo,la sua pelle candida e i capelli corti di un colore blu quasi fossero stati macchiati dall’oceano. Mercury chiuse il libro che teneva in mano e lo ripose nella scaffalatura dietro di sé,come al solito indossava un abito lungo color ghiaccio a collo alto e con spalline a palloncino. Serenity si sentiva in colpa per essersi distratta e non era la prima volta che capitava infatti pensava spesso che forse la ragazza non sapeva cosa l’aspettasse quando la regina Selene fece di lei l’istitutrice della principessa ma sapeva che l’avrebbe tirata comunque su di morale ironizzando sulla situazione come solo lei sapeva fare
«Scusami Mercury… mi sono distratta guardando fuori dalla finestra ma d’altronde questa storia me la raccontava sempre mia madre da piccola per farmi addormentare quindi possiamo anche saltarla che ne dici?»
Mercury la guardò titubante poi rispose molto pacatamente
« Lo immaginavo altezza ma è molto importante conoscere le proprie origini quindi temo che non sarà né la prima né l’ultima volta che mi soffermerò su questo»
Serenity tornò a voltarsi verso la finestra del colonnato
«Lo so ma bisognerebbe studiare anche storie nuove… la Terra ad esempio che è così vicina a noi eppure non ne studiamo le sue caratteristiche»
Serenity si voltò subito nel dire questo con i suoi codini biondi che le caddero dietro le spalle in attesa di una risposta esaudiente perché se c’era qualcuno che poteva sapere qualcosa sulla Terra era proprio Mercury ed era sicura che la ragazza avesse letto qualcosa al riguardo e se l’avesse fatto non avrebbe resistito a tenere una lezione al riguardo. Mercury invece socchiuse gli occhi
«La Terra è un regno indipendente da tanto tempo e quindi non è materia che ci riguarda»
A Serenity quelle parole colpirono come l’ennesima delusione data ogni volta che a sua madre o a qualcuno della corte chiedeva di quel pianeta che tutti sembravano ignorare e che invece sembrava osservarli dal cielo ogni giorno poi un rumore di carrozza colpì la sua attenzione e si alzò dalla sedia con le sue vesti bianche e candide che l’accompagnavano nei movimenti e si sporse dalla finestra.
Una carrozza dorata che brillava di un giallo infuocato trainata da cavalli di un colore arancione scuro con crine nere stava attraversando il viale principale del palazzo. Mercury la raggiunse incuriosita:
«Una carrozza!chissà da dove viene non  ne ho mai viste così» esclamò la principessa
Mercury osservò lo sportello della carrozza dove vi era impresso uno stemma con un sole e rispose
«Viene da Sun Fortress  del regno del Sole,probabilmente è per vostra madre» poi sorrise «Parleremo del regno del sole alla prossima lezione,ora dovete andare o farete tardi alla lezione di Mars e sappiamo che la pazienza non è il suo forte»
Serenity sospirò pensando di dover incontrare Mars che, al contrario di Mercury,aveva un carattere molto più irritabile e non si faceva problemi a trattarla con sufficienza anche se era la principessa e finalmente il volto di Mercury si illuminò di un sorriso. Quando Serenity uscì dalla stanza Mercury potè notare che al seguito della carrozza marciavano quattro soldati dotati di armature splendenti quasi accecanti con il sole marchiato davanti al petto ed elmi che poco del viso facevano trapelare con lunghi pennacchi di colore viola «Sicuramente un membro della famiglia reale» affermò una voce maschile dietro di sé che la colse di sorpresa: Era il maestro Ateneo colui che lei riputava il suo mentore che l’aveva seguita da quando era una bambina sperduta in quel palazzo che poco conosceva ,le accordò il permesso di fare uso della biblioteca per non farle sentire la mancanza di Mercurio e fu proprio lui a proporre alla regina Selene di affidarle l’istruzione di Serenity. Non poteva osservarlo senza arrossire e provare un immenso rispetto per quel ragazzo che secondo lei poteva avere di aspetto sui trent’anni già perché per qualche oscuro motivo a Silver Millennium era come se il tempo ad un certo punto si fermasse e si rimanesse bloccati in un età che non era definita come la stessa regina che doveva essere abbastanza grande secondo i suoi calcoli ma a guardarla non dimostrava anch’essa più di trent’anni.
«Ero qui già da un po’ ma non volevo disturbare la tua lezione con la principessa,non deve essere facile e noto che si distrare molto facilmente»
«Alcuni argomenti possono essere pesanti per una ragazza di questa età quindi non posso essere severa con lei »rispose la ragazza
L’uomo si avvicinò al suo viso «Per te non lo sono mai stati»
Mercury sentiva il cuore battere all’impazzata e tolse lo sguardo per non far vedere il rossore che probabilmente aveva invaso il suo viso e decise di attirare l’attenzione su altro indicando fuori dalla finestra«Ci siamo distratte guardando una carrozza del regno del sole»
Lo sguardo di Ateneo si fece serio«Ah…dunque è già  arrivato»
Salutò la ragazza e uscì dalla stanza sfoggiando la sua tunica color lilla avvolta da un mantello imponente color celeste e i suoi lunghi capelli color mogano che spesso teneva legati. Mercury era sollevata di essere rimasta sola perché non sapeva mai come comportarsi con lui e non sapeva neanche perché ogni volta che lo vedeva il respiro si faceva più veloce poi appoggiò una mano ad una delle colonne delle finestre e sorrise«Forse è meglio mettere delle tende».

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Capitolo 2
*** proposta di matrimonio ***


La sala del trono era molto grande  in marmo bianco e un soffitto molto alto da cui erano visibili i rosoni colorati a forma di stella della grande cupola i cui colori violacei si riflettevano sul pavimento,nelle pareti enormi  finestre e decorazioni  floreali dorate come il trono che splendeva con la regina seduta in vesti bianche ornate da perle e i capelli color lilla con i suoi  lunghi codini che scendevano quasi  fino al pavimento sembrava proprio una Dèa.
Al suo fianco in piedi c’era una ragazza sui vent’anni molto bella anch’essa con una folta chioma di capelli lunghi color della notte e una veste con gonna ampia color blu e giallo e poco davanti a loro vi erano sei guardie con armature color panna splendenti e lance la cui lama ricordava la forma di una mezzaluna. Il grande portone d’ingresso viene aperto da altre due guardie e fa il suo ingresso un uomo di mezza età ,basso e abbastanza sovrappeso con un vestito arancione scuro decorato da rubini e perle di ossidiana trascinando il lunghissimo mantello bordeaux. Una corta e curata barba bianca come i capelli abbracciava il suo viso segnato dal tempo e sul capo un alta e imponente corona dorata
«Che piacere rivederti è passato tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo visti caro Apollonio,se non sbaglio al battesimo di Serenity …» esclamò Selene
«Si, era proprio in quell’occasione,voi non siete cambiata affatto anzi sembrate ancora più giovane… non è sicuramente  l’aria della luna a mantenervi così… immagino che lo tenete ancora qui a palazzo»
La ragazza vicino alla regina si voltò verso di lei con aria sconcertata in quanto non capiva a cosa si stesse riferendo il re del sole e fu allora che notò una certa serietà nel volto di Selene:
«Non perdiamoci in discorsi futili che ci allontanano dal vero motivo della vostra visita,immagino che siete qua per discutere altro»
Apollonio accennò un sorriso compiaciuto «Subito al punto allora….mia figlia maggiore Galaxia ha finito il suo addestramento ed è partita per galassie lontane in cerca di avventure e gloria e chissà se la rivedrò mai..e ora è in mio figlio che ripongo la mia discendenza ed è poco più grande di Serenity che tra pochi giorni compirà sedici anni»
«Ed è quindi in età da marito» rispose prontamente Selene«Ricordo tuo figlio al battesimo ed era proprio un bel bambino gentile ed educato e già allora mi avevi accennato le tue intenzioni»
«Si prima di essere interrotti da quel brutto episodio con la regina della notte di cui ora mi sfugge il nome»
«Nehellenia… si chiama così» Selene nel pronunciare quel nome si alzò dal trono «Sono consapevole che le nostre generazioni e le alleanze tra regni sono spesso il frutto di matrimoni combinati ma prima di acconsentire vorrei perlomeno parlarne con Serenity e fare incontrare i due giovani magari proprio per l’occasione della sua festa di compleanno alla quale ovviamente sareste stati invitati»
Al suono di quelle parole anche re Apollonio si fece serio «Incontro?parere? so che siete conosciuta come una regina all’avanguardia e siete rispettata in tutto il sistema solare per questo ma ai nostri tempi per un matrimonio reale non si chiedevano certo i pareri dei principi o delle principesse,eravamo noi genitori a decidere e nessuno si è mai lamentato»; il re volse lo sguardo alla ragazza al fianco del trono «Dolce dama,qual è il tuo nome e da dove vieni?»
La ragazza sobbalzò poiché non si aspettava di essere presa in considerazione in una conversazione così personale e guardò sconcertata la regina che annuì con un sorriso dandole il permesso di rispondere «Mi chiamo Luna vostra maestà e vengo dal lontano pianeta Mau e sono qui a coprire il ruolo di consigliera della regina» «Certo ed è avvenuto per sigillare un’alleanza tra la nostra galassia e quella del tuo pianeta quindi è una pratica che ancora funziona e non sei l’unica perché so che ci sono anche altre ragazze scelte come future protettrici della principessa e che non vengono dalla Luna bensì dai pianeti limitrofi e allora mi chiedo ti è forse stato chiesto il tuo parere o la tua approvazione quando ti fu detto di trasferirti al palazzo lunare?»
Luna alzò lo sguardo con fierezza «No..ma per me fu un onore»
Selene prese la parola «Luna è una splendida ragazza saggia e un ottima spalla su cui contare ma qui si sta parlando di matrimonio e sono d’accordo che un unione tra i nostri due regni sia la cosa più opportuna ma preferirei che mia figlia lo conoscesse prima di un eventuale annuncio quindi sarò felice di rivedervi tra una settimana»
Apollonio capì che la decisione della regina era irremovibile e scocchiuse gli occhi «Molto bene,ci vediamo tra una settimana allora».
Come era arrivato,il re Apollonio si allontanò con le guardie a suo seguito e anche Selene uscì dalla sala del trono  seguita da Luna e,attraversando un lungo corridoio pieno di quadri che raffiguravano scene di vita degli antichi Dèi,arrivarono nelle stanze private della regina. La donna si accasciò in un divanetto e Luna si avvicinò allarmata «Regina vi sentite bene? Vi preparo un infuso di erbe rilassanti o qualcos’altro?»
«No cara non preoccuparti va tutto bene sapevo che prima o poi sarebbe successo»
«Avete dunque intenzione di accettare?»
«Apollonio ha ragione,l’alleanza tra la luna e il sole porterebbe più prosperità in più io non ho avuto problemi a regnare da sola per tutto questo tempo ma Serenity ha un carattere più spensierato e vivace non sopporterebbe la solitudine»
Luna si avvicinò al divanetto e si sedette sul tappeto «Siete sicura che sia solo questo il problema?ho visto il vostro sguardo quando avete nominato Nehellenia»
«La sua profezia mi risuona nella mente e nonostante io l’abbia sigillata nel suo mondo di tenebre non sono tranquilla...»
Luna sorrise« Pensate che l’alleanza con il regno del sole e il suo esercito ci potrebbe dare maggiore sicurezza dimenticate però che, anche se acerbe e inesperte, abbiamo combattenti dai poteri ben molto più superiori »
Selene guardò Luna e vide la speranza nei suoi grandi occhi blu e disse sorridendo«Si lo so... le guerriereSailor».                                                                                  

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Capitolo 3
*** il brutto presentimento di Mars ***


La stanza era di forma circolare,le pareti  color tortora con una sola fessura nel soffitto per far uscire il fumo del  fuoco che ardeva e che rappresentava l’unica fonte di luce. Mars era in ginocchio davanti alle fiamme con le mani protese verso il calore e gli occhi chiusi,i lunghi capelli neri le scendevano sulle spalle e la luce del fuoco ne rivelavano i riflessi violacei e risaltava la sua lunga tunica di colore rosso. Dietro di lei,anch’essa in ginocchio e con gli occhi chiusi,la principessa Serenity che a stento riusciva a stare ferma in quella posizione e ogni tanto apriva un poco l’occhio destro per vedere se la sua insegnante si era alzata:
«Principessa… concentratevi… che cosa sentite?»
In tutta risposta un rumore simile ad un lamento di neonato  proveniva dallo stomaco di Serenity che imbarazzata sgranò di colpo entrambi gli occhi.
Mars si voltò con il suo sguardo severo e gli occhi così viola che brillavano come due ametiste sembravano gridare ancora prima che lo facesse la sua voce
«Ma insomma!»
Serenity sorrise«Sono affamata» e sghignazzò anche se sapeva che era inutile,il trucco della simpatia funzionava a volte con Mercury e molto spesso con jupiter che era un’altra delle sue guardiane ma Mars era diversa,non era facile da addolcire. Serenity seguì con lo sguardo la ragazza che si alzava
«Anche oggi nulla di fatto principessa,le vostre percezioni sensoriali hanno avuto lievi miglioramenti per non dire nulli»
La principessa si alzò mortificata con lo sguardo abbassato perché sapeva che la predica non era finita e nel cuor suo sperava che il suo stomaco non lanciasse un altro lamento  o non si sarebbe più distinto il fuoco da Mars che continuò:
«Vostra madre si è raccomandata tantissimo di tirare fuori in voi un qualche tipo di energia spirituale affinchè un giorno abbiate accesso nella sala delle preghiere dove c’è il cristallo lunare che fonde energia positiva ma non posso fare tutto da sola vi dovete un minimo impegnare dopotutto la base ce l’avete per forza siete una discendente della Luna»
«Scusami tanto,non voglio farti perdere tempo dirò a mia madre che se non faccio progressi è colpa mia»
Mars scrutò Serenity, che guardava ancora in basso, cercando di capire se era dispiaciuta sul serio o era un'altra tattica per sfuggire dalla sua predica poi senza cambiare tono di voce continuò
«Temo che anche oggi non combineremo nulla per colpa del vostro stomaco regale che sta delicatamente brontolando, mi auguro comunque che non succeda ancora e per evitarlo le raccomando di fare un ‘abbondante colazione al mattino»
Serenity accennò ad un sorriso «Hai perfettamente ragione ma sono andata a letto tardi e così stamattina non riuscivo a svegliarmi e quando l’ho fatto ero già in ritardo per la lezione di Mercury per cui ho fatto tutto di fretta»
Mars agrottò le sopracciglia «Posso permettermi di chiederle perché è andata a letto tardi visto che non ci sono stati né festini o balli che io sappia»
Serenity mostrò un sorriso a mille denti per la domanda personale che le aveva fatto Mars e quasi fu stupita visto la rarità di riuscire a parlare con la ragazza di qualcosa che non riguardasse la sua lezione «Ho dimenticato di chiudere le tende della camera e così mi sono accorta che di notte i verdi e gli azzurri del pianeta Terra diventano quasi fluorescenti e sono stata sul balcone a guardarla,era uno spettacolo sublime»
A quelle parole Mars rimase sconcertata per quella che pensava fosse l’ultima risposta che si aspettava  e, considerato il carattere di Serenity  ,era sicura che  si fosse dilungata in qualche gioco con le cameriere o perso tempo a inseguire qualche animale nei giardini insomma cose da ragazzine immature come lei la reputava «capisco…tuttavia  ancora mancano due ore buone a pranzo ma sono sicura che nelle cucine troverà qualcosa di suo gradimento»
«Oh ma non c’è bisogno di andare nelle cucine so benissimo dove andare a trovare qualcosa di delizioso»rispose Serenity che già si leccava i baffi poi vide Mars che la guardava ancora con aria seria prima di voltarsi facendo volteggiare i suoi lunghi capelli neri:
«Molto bene perché sono molto indaffarata oggi e se non c’è altro che posso fare per voi chiedo il permesso di congedarmi»
Serenity accompagnò con lo sguardo Mars che si dirigeva verso l’uscita e pensò tra sé e sé “Permesso?ma se ne stava  già andando”.
Mars  stava percorrendo i giardini del palazzo lunare pieni di fiori bianchi simili a dei gigli con foglie del colore dell’argento e le sue fontane con statue raffiguranti gli Dèi e si godeva quella brezza fresca dopo essere stata a contatto con il calore del fuoco. Si guardava intorno e sentiva l’enorme potere che proveniva dal palazzo,un potere accogliente che la faceva rilassare e si domandava cosa fosse ad emanarlo forse la regina Selene o il regno stesso non per nulla fu scelto come capitale del sistema solare. Le sue percezioni sensoriali  le aveva sempre avute fin da piccola da quel che ricordava e fu sua madre prima di tutti a insegnarle ad usarle inoltre era coraggiosa e molto brava a tirare con l’arco  e quando la regina Selene seppe di queste capacità la volle nel palazzo lunare per diventare una guerriera e proteggere sua figlia. Proprio prima di partire Mars perse la madre che morì  nel dare alla luce suo fratello che ora risiedeva sul trono di Marte insieme a suo padre e fu proprio mentre pensò a suo padre che un brivido le percorse la schiena e per un attimo le mancò il respiro,non diede molto peso a quella strana sensazione anche se sapeva che raramente si sbagliava ma non voleva pensare che aveva avuto un presagio nefasto. La conferma avvenne quando sentì una presenza dietro di lei e vide una ragazzina esile con un abito lungo molto semplice di colore viola e con lunghi capelli neri che teneva legati con due ciuffi ai lati della testa e si dirigeva verso di lei a passo veloce e teneva in mano quella che sembrava una lettera dalla busta color giallo ocra. Anche se non era vicina la riconobbe:
«Phobos! Cosa è successo?»
La ragazza con espressione affranta non disse nulla e le porse la busta.  Mars sfilò subito la lettera al suo interno e la lesse agitatamente  poi chiuse gli occhi rassegnata «E così anche mio padre…»
Phobos si inginocchiò e cominciò a piangere «mi dispiace,mi dispiace così tanto!»
Mars si chinò verso di lei e accarezzò il viso arrossato di Phobos delicatamente e le sorrise «E’ tutto a posto Phobos,non piangere e andiamo a prepararci per la partenza» lei rimase ad osservarla per un attimo e vide quel viso fiero e orgoglioso ma i suoi occhi viola non mentivano e lasciavano trasparire la malinconia e la tristezza della ragazza poi decise di farsi forza per lei che era così coraggiosa e rispose «Si andiamo, mia sorella dovrebbe venirci a prendere stasera».

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Capitolo 4
*** congedo ***


Serenity aveva raggiunto il grande padiglione al di là dei giardini dove di solito si esercitavano le guardie del palazzo lunare ed entrò lentamente attraverso il grande portone di ferro. Nella grande sala piena di attrezzi,armi,armature e manichini di stoffa  i soldati si stavano esercitando nella lotta corpo a corpo.
La principessa osservava i ragazzi e ogni tanto sobbalzava quando qualcuno di loro veniva sbattuto a terra dall’avversario causando un boato che rimbombava per tutta la sala ma continuava a cercare con lo sguardo e finalmente la vide:
La ragazza era molto alta quasi come i soldati attorno a lei con una tuta intera a pantalone di colore verde acido e una fusciacca color rosa legata in vita, i capelli castani tenuti legati a formare una coda. Serenity si avvicinò un poco poi esclamò «Jupiter!»
Ma lei non sentiva troppo impegnata a schivare i pugni del ragazzo che l’aggrediva e che,a differenza di lei,grondava di sudore nonostante indossasse solo una canotta bianca e dei pantaloncini blu con una cintura di stoffa color lilla.
Lui era in difficoltà sicuramente perché non riusciva a colpirla e continuava a guardarla fisso nei suoi occhi verdi e si spostava il ciuffo di capelli rossi che ogni tanto gli offuscava  lo sguardo maledicendosi per non aver indossato una fascia.
Jupiter con aria fiera colse l’occasione all’ennesima difficoltà del ragazzo di tenere a posto i suoi capelli e lo afferrò per il busto facendolo roteare scaraventandolo a terra dove erano riposti dei materassi  poi si rialzò con aria soddisfatta
«Sei riuscita a battermi anche questa volta» le disse  sorridendole
«Questa volta devo ammettere che è stata dura,se non fosse stata per la tua distrazione non so come sarebbe andata a finire» rispose jupiter
«La prossima volta indosserò una fascia per evitare di mostrare il fianco»
«Dico sul serio Enea,stai diventando veramente bravo».
Enea era un ragazzo di vent’anni  ben piazzato con muscoli evidenti e la carnagione scura che stava a indicare la sua provenienza da un altro pianeta visto che gli abitanti della Luna erano per lo più molto chiari di carnagione e a quelle parole il suo volto lentigginoso arrossì e distolse lo sguardo dalla ragazza ringraziandola. Jupiter lo guardava con occhi fieri perché oltre che un bravo combattente era anche umile e di buon cuore. La ragazza stava per dire qualcos’altro quando con la coda dell’occhio si accorse che alcuni soldati si erano inchinati per la presenza della principessa.
Jupiter congedò Enea ed andò incontro sorridendo a Serenity «Mi dispiace jupiter non volevo disturbare la tua lezione»
«Altezza  siete sempre la benvenuta,venite,andiamo nel mio spogliatoio».
Entrarono in una stanza con un arredamento sfarzoso che comprendeva una stufa a legna,un divanetto a due posti con tavolinetto in legno bianco e una piccola credenza  poi  attraversando un arco si accedeva al bagno con doccia. Sembrava di non essere più nella sala da combattimento ma Jupiter era la figlia del sovrano di Giove ed era stata scelta per difendere la principessa come sua guardiana e lo voleva fare il meglio possibile così si trovava a passare la maggior parte del tempo ad allenarsi nel padiglione e spesso pranzava lì così si era organizzata il suo spogliatoio al meglio con tutti i confort che quello  dei soldati non avevano di certo. Delle tre guardiane provenienti da altri pianeti e  che sarebbero diventate le leggendarie guerriere Sailor,Jupiter era quella con cui Serenity aveva legato subito perché a dispetto del suo aspetto imponente e mascolino era una ragazza molto dolce e simpatica con un fare protettivo e fin da subito si era mostrata gentile e premurosa nei suoi confronti o almeno molto di più rispetto a Mercury e soprattutto Mars.
Serenity si sedette nel divanetto di raso color verde smeraldo mentre Jupiter aprì lo sportello della stufa e ne sfilò un vassoio pieno di biscotti,la principessa appena li vide sgranò i suoi occhioni blu e il sorriso riempì il suo viso «Siete venuta per questi immagino» Chiese divertita Jupiter
«Ho lo stomaco vuotissimo,sapevo che non potevi deludermi» rispose Serenity che aveva già la bava alla bocca.
Jupiter si era seduta accanto a lei con aria soddisfatta mentre Serenity stava divorando il terzo biscotto quando sentirono bussare alla porta. La principessa si alzò posando nel vassoio il biscotto mangiucchiato e si scrollò dal suo abito bianco le briciole mentre Jupiter andò ad aprire:
Era Luna che dapprima diede un occhiata alla stanza poi vide il vassoio di biscotti sul tavolino ma fece finta di nulla «La regina Selene ha fissato un udienza  quindi vi prego di presentarvi nella sala del trono il più presto possibile»
Serenity la guardò incuriosita e poi chiese «Perdonami Luna non ho capito,chi delle due deve presentarsi?»
Luna rispose «Entrambe»
Mars e Mercury erano arrivate per prime alla sala del trono ed entrambe erano silenziose e si guardavano intorno poi Mars chiese «Mi servirebbe un libro sulla divinazione del fuoco non riesco a far impegnare la principessa,si distrae di continuo e pensavo di provare con una lettura»
Mercury guardò Mars dubbiosa e rispose «Non riesce a stare attenta neanche alle mie lezioni quindi dubito che un libro possa facilitarti le cose»
«Bè se non perdesse tempo a fantasticare sulla Terra» rispose scocciata Mars
«La vedo molto interessata anche io e mi ha fatto pure qualche domanda al riguardo,questo ti preoccupa Mars?»
«Ora ho altri problemi e le mie percezioni sono confusionarie ma per il momento assecondiamola».
Mercury le appoggiò la mano sulla spalla e sorrise «Mars so benissimo che il libro che hai detto di volere era una scusa,se hai bisogno di consigli vieni pure in biblioteca senza scuse…a me fa piacere»
Mars guardò il viso dolce di Mercury e accennò ad un sorriso poi le porte si aprirono ed entrò jupiter «Salve ragazze,che fortuna pensavo di essere in ritardo ma mi ero allenata e ho dovuto farmi una doccia e mettere qualcosa di più consono ad un udienza» La ragazza infatti non aveva più la sua tuta sportiva ma un abito lungo con scollo a barchetta di un colore verde scuro.
Mars e Mercury la guardavano dal basso visto che era molto più alta di loro poi Mercury disse «Luna ha detto che era urgente ma ancora siamo qui ad aspettare»
Mars chiuse gli occhi ed esclamò «Figurati,non riusciranno a trovare la principessa che sarà a rincorrere qualche animale o nelle cucine ad ingozzarsi»
«Ma no era con me fino a poco fa e si è fatta una bella scorpacciata di biscotti che ho sfornato questa mattina» rispose jupiter con aria fiera
«Jupiter sai cucinare?» chiese Mercury incuriosita »
«Certo! Anzi la prossima volta vi invito nel mio spogliatoio e vi cucino qualcosa di prelibato che ne dite?»
«Spogliatoio? Perché non nei tuoi alloggi?»chiese Mars
Jupiter arrossì sentendosi in imbarazzo e rispose «Hai ragione scusami è che passo quasi tutto il mio tempo al padiglione dei soldati e non ho pensato di invitarvi nei miei alloggi come in effetti farebbe una dama»
Mars si rese conto che forse era stata troppo invadente e la guardò accennando un sorriso e disse «Negli spogliatoi andrà benissimo d’altronde noi non siamo delle dame giusto?»
La regina entrò seguita da Serenity e Luna e le ragazze si inchinarono «Scusate il poco preavviso giovani guerriere sarò molto breve: Fin dalla vostra infanzia e dal battesimo della principessa siete state scelte per affiancarla nel suo percorso di regina e proteggerla. Vi informo che tra una settimana proprio in questa sala ci sarà una grande festa in onore del compleanno di Serenity e saranno presenti tutti gli abitanti della Luna e come ospiti speciali la famiglia reale di Sun Fortress e in quell’occasione verrete consacrate guerriere Sailor»
A quelle parole nelle tre ragazze crebbe lo stupore poi la regina continuò:
«Tuttavia non siete ancora al completo e ci raggiungerà l’ultima guerriera che si è sottoposta ad allenamenti più intensivi nel suo pianeta cioè Venus»
«Venus? Mi ricordo di lei era con noi al battesimo della principessa poi dopo appena un mese se ne è andata» disse mercury mentre Mars sembrava perplessa e pensava tra sé e sé “guerriere sailor?siamo davvero pronte?dopotutto a parte le nostre capacità non abbiamo mai esplorato veramente i nostri poteri…mi chiedo perché questa fretta di annunciarlo”
Selene si avvicinò alle ragazze «Visto il compito che vi aspetta e che vi terrà occupate per la maggior parte del vostro tempo vi darò una settimana di congedo,potete far ritorno ai vostri castelli e far visita ai vostri famigliari poiché poi non si sa quando potreste rivederli» poi la regina sfiorò con la mano il volto di Mars «Ho saputo di tuo padre mi rammarico molto»
Gli occhi di Mars si riempirono di lacrime e la ragazza cercò di trattenerle «Ti ringrazio mia regina».
Mercury e Jupiter le misero una mano sulla spalla dichiarando il loro dispiacere e anche Serenity a quelle parole si era commossa e voleva unirsi a loro per abbracciare Mars che per la prima volta sembrava sola e vulnerabile,con lo sguardo si rivolse verso Luna per chiedere una specie di approvazione ma la ragazza scosse la testa
«No Serenity sono le tue guerriere non le tue amiche,loro devono dare la vita per te non sei tu che devi andare da loro. Ricordatelo la prossima volta che mangi i biscotti»
Serenity abbassò lo sguardo tenendo il broncio e pensava “Ma è davvero questo il mio destino?Devo veramente chiedere dove posso o non posso andare e avere il permesso di abbracciare qualcuno?”

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Capitolo 5
*** Venus ***


Il Magellan Castle di Venere  era un palazzo in perfetto stile greco con porticati eretti da altissime colonne con capitelli in stile corinzio,tetti spioventi dalle tegole dorate e frontoni in cui erano scolpiti in bassorilievo le gesta degli antichi Dèi dell’olimpo. Nella pianura intorno al palazzo vi erano giardini immensi con laghi e fontane pieno di alberi rampicanti color dell’avorio che avvolgevano le colonne mentre tutt’intorno si ergevano montagne rocciose che brillavano come l’ambra e dove vi erano scolpite nella roccia stessa le abitazioni degli abitanti di Venere. Anche se nel palazzo dimorava la famiglia reale,i giardini erano aperti ai civili che potevano passeggiare e rilassarsi tranquillamente ed è lì che li si vedeva a leggere libri nelle panchine,sorseggiare bevande sui prati o bagnarsi i piedi nei laghetti e tutti erano rigorosamente vestiti con tuniche color giallo chiaro quasi bianco. Al di là delle catene montuose ambrate che circondavano i giardini del palazzo vi era il deserto sconfinato dove vi erano poche e piccole oasi per chi si avventurava ed in una di queste, nelle prossimità delle montagne,i soldati della famiglia reale avevano issato attrezzature per i loro allenamenti così da non turbare la tranquillità del regno. Qui si stavano allenando a colpi di spada due ragazzi,un maschio ed una femmina,della stessa età e tutti e due con una folta chioma di capelli lunghi biondi e non era strano visto  che quasi tutti gli uomini di Venere portavano i capelli lunghi ed entrambi indossavano armature dorate.
Dopo un colpo ben assestato,il ragazzo disarma la giovane che rimane sbigottita
«Non è da te essere disarmata  così facilmente Venus»
«Scusami  Eros credo che stia arrivando qualcuno»
Eros si volta e vede della polvere innalzarsi nel deserto
«Hai ragione sta arrivando qualcuno a cavallo ma ricordati che in battaglia non puoi permetterti distrazioni»
Il cavallo con in sella un giovane ragazzo giunse davanti a Venus ed Eros
«Sua maestà la regina attende la principessa Venus nella sala del trono»
Venus guardò stupita Eros e chiese «Abbiamo combinato qualche guaio in questi ultimi giorni che tu ricordi?»
Eros ci pensò un attimo grattandosi la fronte poi disse«Dunque abbiamo fatto cadere la colonna vicino alla fontana di Bacco per inseguire quel bel pappagallo ma l’abbiamo fatta riparare magistralmente quindi la escludo… Di recente c’è La torta che abbiamo mangiato per il ricevimento di una settimana fa ma siamo stati scoperti e ci ha già fatto la ramanzina quindi direi di no,non mi viene nulla in mente che sia recente»poi la guardò con aria compiaciuta«Direi che forse hai fatto qualche marachella da sola questa volta sorellina»
Venus si avvicinò al suo cavallo legato ad una palma assieme a quello del fratello«Direi che l’unico modo per scoprirlo sarà sentire cosa è successo di persona però mi scoccia non avere una scusa pronta»
Quando la ragazza fu a cavallo e si avvicinò al messaggero vide quest’ultimo che la guardava senza muovere ciglio.
«Sono pronta,vogliamo andare?»disse Venus con impazienza vedendo il ragazzino ancora immobile
«Un ultima raccomandazione da sua maestà» disse lui «Di presentarsi con un abito più consono ad un ricevimento se è possibile»
 
Venus entrò nella  stanza a forma ovale con colonne dove vi erano scolpiti in pietra piante rampicanti dorate e davanti a lei il trono ricavato da un tronco marmoreo dove dai rami usciva dell’acqua che finiva in un laghetto che lo circondava e la regina per sedersi attraversava un piccolo ponticello anch’esso di marmo. Per l’occasione,o meglio perché glielo era stato consigliato,indossava un abito in stile greco di colore giallo con una lunga gonna e uno strascico di tulle trasparente.
La regina era una splendida donna che aveva da poco passato i quarant’anni con lunghissimi capelli biondi che formavano boccoli e un abito  color avorio e con decorazioni dorate come una vera Dèa.
Eros,vestito anche lui molto elegante,raggiunse la sorella che lo guardò con aria sconcertata.
«Sei partito dopo di me,mi spieghi come hai fatto ad essere puntuale?» gli sussurò lei
«A volte le cameriere rallentano ed ecco perché non voglio servitori nelle mie stanze» rispose lui sorridendo.
La regina fece cenno ai due ragazzi di avvicinarsi a lei e fu allora che notarono la pergamena con un sigillo a forma di mezzaluna che teneva in mano.
«E’ un messaggio dal regno della Luna?» chiese incuriosita Venus
«Si» rispose la regina «Scritta di pugno dalla regina Selene in persona e ora ve ne leggo il contenuto» Così dicendo,srotolò la pergamena e cominciò a leggere:
«Egregia Afrodite sovrana di Venere , ho il dovere di annunciare che l’investitura delle guerriere Sailor avverrà tra una settimana esatta al palazzo Lunare si Silver Millennium in occasione del sedicesimo compleanno della principessa Serenity. Attendiamo quindi la partecipazione di vostra figlia Venus che oltre alla vestizione,avrà la nomina di leader delle guerriere come stipulato dai nostri accordi. Cordiali saluti, regina Selene»
Venus ed Eros rimasero un attimo stupiti poi la ragazza osò balbottare qualcosa «Io… leader… »
«Madre»disse Eros «Venus è sicuramente di buon cuore e un ottima combattente ma addirittura leader? E’ stata a Silver Millennium solo una volta e non conosce neanche le sue compagne non so se sia adatta»
«Anche tu diventerai re di Venere un giorno»replicò la regina «E non sappiamo se sei adatto ma nonostante ciò è il compito che ti è stato assegnato e cercherai di farlo nel migliore dei modi imparando sul campo e conoscendo, col tempo, i tuoi sudditi e le tue responsabilità,sono certo che Venus farà la stessa cosa…ora ti prego di lasciarci da sole»
A quelle parole Eros guardò la sorella e le accennò un sorriso come per salutarla ed uscì dalla sala. La regina si avvicinò alla figlia e la prese sotto braccio e cominciarono a camminare uscendo fuori anch’esse dalla sala e attraversando un lungo porticato da cui si potevano ammirare i giardini. Venus era ancora stupita dalla notizia e la madre cercò di rassicurarla «Amore mio non devi essere insicura di te o spaventata ma capisco se ora hai mille dubbi e voglio tranquillizzarti perché sappi che non sarai sola in questo percorso»
«In che senso non sarò sola?» chiese Venus incuriosita
«Vedi,in accordo con la regina Selene abbiamo deciso che avrai diciamo una guida o ancora meglio un consigliere con cui potrai confrontarti per qualsiasi cosa»
«E chi sarebbe madre? Un abitante della Luna?»
«No tesoro,viene da un pianeta lontano di un'altra galassia ed è arrivato proprio qui ieri sera dopo un lungo viaggio così l ho fatto rifocillare ed è ora pronto per incontrarti»
Ora davanti a loro si poteva vedere  un ragazzo vestito con camicia e pantaloni color avorio e portava lunghi capelli bianchi.
«Venus, ti presento Artemis»
Il ragazzo accennò un inchino e disse «E’ un onore conoscerti finalmente,principessa»
Venus ringraziò arrossendo e la regina si congedò con un sorriso.
«Non vieni da Silver Millennium eppure hai una mezzaluna in fronte che è simbolo degli abitanti della Luna» chiese Venus
«Si,me lo donò la regina Selene quando venne in visita al nostro pianeta e fui scelto per questo compito»
«Hai una faccia così furbetta che non si addice ad un consigliere saggio» ridacchio Venus
Artemis rispose in tono serio «E tu hai un aspetto così regale e delicato nella tua bellezza che non sembri proprio una combattente e tantomeno una leader di guerriere»
Venus lo guardò cambiando espressione dal sorridente al serio e rispose a tono «Non ho scelto io di vestirmi in questo modo,dammi una spada e ti farò vedere di che cosa sono capace e ancora meglio con in mano una frusta,con quella non mi batte nessuno»
Ora Artemis la vedeva per quello che era,fiera e orgogliosa con i suoi lunghi capelli biondi che si muovevano al vento e sorrise:
«Si,questo è l’ardore di una futura guerriera Sailor»
 
I giardini quella sera erano gremiti di gente e illuminati da decine e decine di fiaccole,tavoli pieni di cibarie invitanti e brocche piene di vino e bevande. La regina intratteneva gli abitanti passando di tavolo in tavolo,di panchina in panchina ringraziando tutti e assicurandosi che tutto andava bene. Venus tentava di fare del suo meglio per assomigliarle ma era molto faticoso per lei mostrarsi aggraziata e di certo muoversi in giardino con l’abito ancora più pomposo, che le sue cameriere le avevano scelto per la serata,rendeva il tutto più difficile e così si assicurò di non essere vista dalla madre e si allontanò dalla festa inoltrandosi in un boschetto isolato. Si sedette su una panchina di marmo davanti alla maestosa fontana che raffigurava Apollo e Daphne.
«Molto faticoso sopravvivere ad un ricevimento lo devo ammettere» disse un gatto bianco che spuntò dai cespugli
Venus si alzò quasi spaventata poi vide la mezzaluna sulla fronte «Artemis?»
Il gatto bianco prese le sembianze di Artemis «Scusami,ho usato la forma di gatto per svignarmela più facilmente»
Venus era divertita da quella trasformazione «Che carino! rivediamolo»
Artemis arrossì poi rispose «Guarda che non è un trucchetto di magia,noi del pianeta Mau siamo discendenti di Bastet la Dea gatto che veniva adorata da popoli molto antichi e abbiamo mantenuto questa capacità di cambiare forma in felini all’occorrenza»
Venus si avvicinò «Scusami non volevo mancarti di rispetto,spero che non ti sei offeso»
Artemis guardò la ragazza illuminata dalla luce della Luna e provò un senso di calore in lui e per istinto le prese la mano e disse «No,non mi sono offeso… quando saremo sulla Luna vedrai che impareremo a conoscerci meglio l’un l’altro»
«Vi ho trovati finalmente»
Artemis lasciò la mano di Venus che si voltò verso l’entrata del boschetto con il viso ancora arrossato e vide Eros davanti a loro con un piccolo forziere in mano.
«Ecco…stavamo soltanto cercando un po’ di pace» disse Venus imbarazzata
«Ho visto che l’avete trovata» disse Eros «Ti stavo cercando alla festa per darti questo regalo che ho fatto fare per te e che credo ti potrebbe essere utile nella tua missione ma se preferisci aspetto un'altra occasione prima della tua partenza..»
«No,lo apro adesso» Venus corse verso il fratello con gli occhi pieni di gioia come fosse una bambina che vede i regali di Natale  e aprì il forziere; dentro c’era una luccicante catena dorata i cui anelli avevano la forma di tanti cuori e sotto la luna sembrava brillasse di una luce propria.
«E’ bellissima! Meglio di una frusta,la userò per incatenare i miei nemici»
Venus abbraccio il fratello facendosi scappare anche una lacrimuccia «Sono contento che ti piaccia» le disse lui «Non dimenticarci»
Venus scoppiò a piangere «Mai,non vi dimenticherò mai» poi esclamò «Devo farla assolutamente vedere alla mamma»
Quando la ragazza se ne fu andata, Artemis si incamminò per tornare anche lui alla festa ma Eros lo fermò afferrandolo al braccio ed esclamò:
«Io non so perché questa principessa della Luna abbia bisogno di guerriere Sailor visto che nessun altra sovrana le ha avute né perché a Silver Millennium ci sia questo straordinario potere da proteggere ma una cosa te la voglio dire… tu sei il partner  di mia sorella quindi pensa a tenerla al sicuro e dargli buoni consigli ma le mani tienile a posto è chiaro?»

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Capitolo 6
*** segreti ***


Il clima di Marte era arido e polveri si alzavano di continuo dalle sue rosse dune di sabbia. Il PhobosDeimos Castle sorgeva su una montagna  rocciosa e dominava sulle città sotto di esso fatte per lo più di palazzi e case in roccia stile medievale così come il castello circondato da enormi mura che proteggevano i grandi torrioni. La carrozza spaziale atterrò proprio all’interno di quelle mura davanti al grande arco che segnava l’entrata al castello attraverso un grande portone in legno e ferro.  Le prime ad uscire dalla carrozza furono le due sorelle gemelle Phobos e Deimos  ancelle e consigliere di Mars  scelte dai sovrani di Marte  e provenienti dal pianeta Coronis di un'altra galassia seguite appunto dalla principessa del pianeta che indossava una camicetta bianca smanicata e una lunga gonna colore rosso e prima di entrare diede uno sguardo attraverso le mura al paese sottostante e si poteva ammirare,anche se era lontana,la grande statua del Dio Marte che era eretta nella grande piazza.
La grande sala era illuminata da un enorme camino e torce appese ai muri,un trono di ferro grezzo era collocato al centro e le mura erano costruite con grandi pietre grezze. Davanti al fuoco del camino vi era un bambino di sette anni con i capelli corti neri e dalle vesti di velluto rosso  che cercava di tendere con tutte le sue forze un arco dorato che era più alto di lui. Deimos  gli si avvicinò e lui quando la vide sorrise e lasciò cadere l’arco«Deimos! Sei tornata!»
«Ho fatto molto presto come ti avevo promesso vero?»
Il bambino annuì poi guardò Mars
«Martino…sei diventato un ometto,quasi non ti riconoscevo» disse lei
Il bambino si aggrappò alla gonna di Mars abbracciandola
«Sorellona!» esclamò
Anche Mars ricambiò l’abbraccio poi lo guardò nel suo piccolo viso paffutello e gli disse:
«Ora vado a trovare papà,mi raccomando aspettami nei giardini con Deimos e poi quando ho finito ti raggiungo e ti aiuto a tirare con l’arco va bene»
Martino annuì e Deimos lo portò via.
Phobos fece strada a Mars verso l’entrata della camera da letto del padre
«Quanto tempo pensi che gli rimanga?» chiese Mars
«Se devo essere sincera princess Mars…» rispose a bassa voce Phobos «Credo stesse aspettando te per…»
Lo sguardo di Mars non lasciava traspirare emozione,era decisa a mostrarsi forte come suo padre le aveva insegnato e si era prefissata di non deludere il grande sovrano di Marte.
 
La stanza era semibuia dalle finestre chiuse illuminata solo con una candela posta in un vecchio mobile a fianco del letto a baldacchino dove riposava suo padre. Il re era molto dimagrito da come se lo ricordava e i capelli insieme alla folta barba non erano più di un nero corvino come un tempo ma completamente bianchi privi di colore. Fu a causa di quella vista che i sentimenti della ragazza cominciavano a tradirla e gli occhi diventarono lucidi ma ingoiò il groppone e si inchinò di fianco al letto e prese la mano del padre.
«Padre» disse
L’uomo aprì i suoi piccoli occhi di colore viole come quelli della figlia e sussurrò
«Sei tornata….finalmente…posso andarmene in pace»
«Non affaticatevi padre,dovete risparmiare le forze…Martino ha ancora bisogno di te»
Ora le lacrime uscivano dagli occhi della ragazza
«Martino imparerà in fretta,ha il tuo stesso temperamento e il mio orgoglio anche se non ha le tue stesse capacità che hai preso da tua madre….non vedo l’ora di riunirmi con lei»
«Padre…promettimi che veglierete entrambi su di me»
«Tu diventerai  una guerriera Sailor e nessuno meglio di te ha le doti giuste per proteggere e vegliare sulla futura regina della Luna»
«Tutto ciò è ingiusto!» esclamò Mars «Dovrei diventare la regina e protettrice di Marte invece dovrò proteggere e combattere per una ragazzina svogliata e senza nessun talento»
«Non dovresti parlare così della principessa Serenity,sei irrispettosa» rispose alterato il padre
«Avrò rispetto di lei quando si dimostrerà capace e meritevole di essere protetta» disse Mars
Il padre ebbe un attacco di tosse e la ragazza gli porse un bicchiere d’acqua che stava sul comodino ma lui fece cenno con la mano di non volerla
«L’acqua oramai non serve più» poi guardò intensamente la figlia e con la mano le toccò il viso
«Sei bellissima come tua madre e sei tale e quale a lei da giovane…sembri ancora una ragazzina»
«A Silver Millennium c’è un energia molto particolare che non sono riuscita a capire ma la gente sembra invecchiare molto lentamente…anche la regina Selene sembra molto giovane anche se in realtà dovrebbe avere una certa età…» disse Mars
Il re ripose la mano sul letto poi guardò verso l’alto e disse:
«Si…lo so…il grande segreto della regina Selene…»
Mars lo guardava sconcertata e sorpresa  e chiese:
«Il…il segreto della regina Selene?qual’è padre?»
Il padre non rispose
«Quale segreto!» gridò la ragazza ma fu inutile,
Il re si era spento.
 
L’acqua  era fredda quasi come il gelo di una temperatura molto diversa dalle tiepidi acque di Silver Millennium ma Mercury non sembrava preoccuparsene se ne stava sul fondale della piscina da oltre un minuto nuda,lei che era così pudica ma l’unico luogo in cui non provava vergogna era l’acqua e si trovava in simbiosi con essa. Se la voleva godere fino all’ultimo minuto perché poi,diventata guerriera,non sapeva quanto tempo sarebbe stata lontana dal suo Mariner Castle e la settimana di congedo era passata velocemente. Uscita, si asciugò bene e si infilò la sua tunica di seta azzurra e guardò un ultima volta la sua piscina al centro di una sala con pareti a mosaico che brillavano con i riflessi dell’acqua poi mormorò tra sé e sé:
«Ci siamo,è l’ora dei saluti»
I genitori di Mercury l’aspettavano all’entrata del castello dove nel cortile esterno era già pronta la carrozza con i bagagli e fuori dai cancelli si era radunata una grande folla che salutava la loro principessa.
Il re era molto alto dalla corporatura magra con capelli lunghi blu e un pizzetto dello stesso colore e portava grandi occhiali mentre la regina era anch’essa esile e aggraziata nel suo abito a sirena turchese e portava corti capelli colore del ghiaccio.Entrambi abbracciarono Mercury commossi
«Vedi di non divorarti subito tutti i libri di Silver Millennium,la loro biblioteca non è grande come la nostra»
«leggerò molto lentamente mamma» rispose la ragazza «Spero di rendere fieri voi e il nostro popolo»
«Noi già lo siamo» rispose la madre e Mercury scoppiò a piangere coprendosi le il viso con le mani
«Non piangere bambina mia» disse il padre abbracciandola «Abbiamo delle cose che puoi portare via con te»
Detto così un servitore portò un piccolo baule e lo aprì: Dentro c’erano una piccola arpa di colore blu oceano e  dai fili così bianchi da sembrare trasparenti e un libro.
«Questa è la mia arpa con cui da bambina facevo danzare le onde del mare» disse estasiata Mercury
«Esatto» esclamò la madre «Ma oltre che danzare le acque possono aiutarti nel sconfiggere i tuoi nemici»
«Invece questo?» chiese Mercury appoggiando la mano sul libro
«E’ il libro più vecchio del nostro sistema solare non si sa né chi l’ha scritto né dove ma sono raccontate le storie più antiche dei nostri antenati e dei pianeti,in pochi l’hanno letto perché è sempre stato sotto custodia ma abbiamo deciso di donartelo poichè sappiamo che te ne prenderai cura come nessun altro e ogni volta che lo leggerai ti ricorderai di noi»
Mercury era senza parole e dopo aver riabbracciato i genitori si voltò,salutò la gente al di là dei cancelli e salì sulla carozza e,mentre questa si alzava in volo,altre lacrime scendevano sulle sue guance.
I due sovrani di Mercurio rimasero un po’ in silenzio guardando la carrozza che scompariva in cielo poi la regina guardò il suo re e disse:
«Sei sicuro che donarle il libro sia stata una mossa astuta?se la scoprissero?»
«E’ rischioso ma è stata la cosa giusta,se c’è qualcuno che può comprendere i segreti di Silver Millennium quella è nostra figlia»
 

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Capitolo 7
*** il ritorno di Jupiter ***


Mentre nel palazzo lunare c’era fermento per i preparativi della festa,Serenity, insieme a sua madre,passeggiavano nei giardini dove c’era stata una grande fioritura di gigli. Selene osservava la figlia mentre si chinava tra i fiori con il suo lungo abito bianco e si sedette nella panchina di fianco all’aiuola.
«Vorrei riempire la sala con tutti questi fiori» disse eccitata Serenity
Selene le sorrise poi disse
«Sarebbe bello ma poi non li potremmo più ammirare in giardino se li raccogli tutti»
«Hai ragione,ne raccoglierò solo pochi per farne un vaso»
Serenity continuava a raccogliere i gigli poi si accorse che la madre la osservava con un viso quasi malinconico e chiese:
«C’è qualcosa che non va mamma?»
«Non so se faccio bene a parlartene ma non voglio che ci siano brutte sorprese specialmente ad una festa che è in tuo onore quindi forse dovresti sapere una cosa» rispose la regina chiudendo gli occhi.
Serenity aveva cessato di dare attenzione ai fiori e ora osservava la madre incuriosita. La regina dopo una piccola pausa continuò:
«Domani sera alla festa sarà presente il figlio di Apollonio,unico erede del regno del Sole e sarà presente principalmente per conoscerti»
Serenity non batteva ciglio e continuava a guardare la madre cercando di capire cosa volesse dire.
«Apollonio mi ha chiesto la tua mano per sancire un alleanza ancora più forte tra i nostri due regni e niente è più forte di un matrimonio tra due eredi»
Serenity si alzò in piedi e la madre le accarezzò il viso poi riprese:
«Tranquilla,niente è stato stipulato o sancito sono state solo parole quindi se non te la senti o non trovi che sia una scelta adeguata  farò di tutto per uscirne senza che Apollonio si offenda ma almeno ti chiedo di conoscerlo»
Serenity guardò in basso poi disse:
«Però la verità…è che pensi che dovrei accettare la proposta nel caso si dichiarasse giusto?»
«Da un punto di vista politico sarebbe la cosa migliore dato che il Sole e la Luna dall’alba dei tempi sono i punti di riferimento della nostra galassia e l’unione dei due regni sancirebbe il tutto,d’altro canto non me la sento di buttarti tra le braccia di un ragazzo di cui non sappiamo nulla e che comunque dovremmo prima conoscere per  giudicare»
«Se rifiutassi,Apollonio si arrabbierà molto con te» disse Serenity
«Di questo non devi preoccuparti,con Apollonio me la vedrò io»
Serenity abbracciò la madre e disse:
«Non voglio deluderti,l’idea di sposarmi non mi passa proprio per la testa ma cercherò di essere gentile e conoscere questo principe»
«Figlia mia,il tuo cuore e la tua bontà sono immensi e so benissimo che non mi deluderai»
Selene si risedette sulla panchina
«Sono stata una regina solitaria,ho regnato da sola per tanto tempo ma ho il carattere giusto per farlo. Tu sei così dolce,allegra e socievole e non voglio che diventi come me…preferirei vedere qualcuno al tuo fianco che ti sorregga e ti protegga»
Serenity sorrise «Sei stata sola perché papà se ne è andato troppo presto,anche lui veniva dal Sole giusto?»
La madre distolse lo sguardo e mandò giù un groppone poi disse:
«Si,era un uomo molto forte e coraggioso e proprio per difendere il nostro regno che perse la vita in una grande battaglia poco prima della tua nascita»
Poi si rivoltò verso la figlia e la vide sorridente con gli occhi trasognanti che forse cercava di immaginarselo
«Ti ho parlato poco di lui devi perdonarmi ma ti prometto che un giorno saprai tutto quello che c’è da saper sulla tua nascita»
Serenity annuì e la madre le diede un bacio sulla fronte.
Un rumore come quello di un fischio squarciò il silenzio di quel momento così dolce e una carrozza volante irrompe nel cielo scendendo verso il piazzale davanti ai cancelli del palazzo dove attraccavano tutti i veicoli spaziali. Serenity sorrise ed esclamò:
«Jupiter!»
«La prima guerriera di ritorno dal congedo» disse la regina
Serenity fece per andare verso il cancello incontro alla ragazza ma si fermò di scatto pensando alle parole di Luna che le aveva detto una settimana prima quando voleva consolare Mars.
Selene si accorse e chiese:
«Che succede?»
La principessa non sapeva se rispondere poi si voltò verso la madre e disse:
«Luna mi ha detto che non spetta a me andare incontro o dare troppa confidenza alle ragazze perché non sono mie amiche ma le mie guardiane»
Selene le sorrise poi disse:
«Luna è una carissima ragazza e un giorno sarà al tuo fianco per consigliarti quindi è normale che si preoccupa per te e vuole il tuo bene. Pensaci un attimo,se ti affezioni troppo a loro e un giorno dovessi perderle in una qualche battaglia ne saresti affranta per questo ti ha consigliato di mantenere una certa distanza emotiva»
«Si,lo capisco»
«come ho detto prima non hai il mio carattere,sei una ragazza che ama la compagnia e sei socievole con tutti»
«Questo è un difetto?» chiese la ragazza
«No bambina mia,segui il tuo cuore….ti posso solo dire che ho scelto il regalo per il tuo compleanno»
Serenity sgranò i suoi occhioni blu «E qual è madre?»
La regina scoppiò a ridere «Lo saprai domani sera»
«uffa» sbuffò Serenity
 
Jupiter era scesa dalla carrozza e guardava il palazzo Lunare come se lo aveva visto per la prima volta con la sua  camicetta  colore rosa e un completo giacca e pantalone di velluto verde anche se non era nel suo stile vestirsi così mascolina, lo aveva fatto per compiacere il padre che aveva sempre desiderato un erede maschio.
«Come è andato il viaggio?»
La ragazza si voltò e vide Enea che le era andato incontro con il suo viso sorridente
«Benissimo,ho mangiato così tanto che dovrò faticare per tornare in forma»
Rispose sorridendo Jupiter
«Immagino avrai cucinato tantissimo»
«All’IO castle abbiamo tanti servitori ma se c’è un posto in cui mia madre non lascia avvicinare nessuno è la sua cucina ed è da lei che ho imparato le mie migliori ricette»
«Vuoi che ti aiuto a portare le borse?» chiese il ragazzo e Jupiter lo ringraziò.
I due si incamminarono verso il padiglione e Jupiter raccontò al ragazzo i dettagli sul suo castello immerso in una grande foresta e dalle torri così alte che si conficcavano tra le nuvole. Costruito con una roccia così resistente che i fulmini che erano frequenti nei cieli di Giove non potevano scalfirlo.
Arrivati nelle sue stanze,jupiter si stese sul suo divanetto ed Enea disse:
«Sarai molto stanca,ti lascio riposare»
«No» esclamò la ragazza «Ti prego resta,apri quella borsa color magenta e tira fuori la scatola di legno che troverai»
Il ragazzo fece come le aveva detto e Jupiter gli fece cenno di aprirla. Dentro c’erano dei tortini color beige con sopra uno strano frutto che assomigliava ad un kiwi e il loro profumo lo avvolse.
«Sono per te» disse lei
Quelle parole fecero arrossire la faccia del ragazzo che di certo non se lo aspettava
«Sono dolci che ho fatto io con una farina colta dalle ghiande della foresta intorno al mio castello e il frutto si chiama Roveto e cresce solo nei nostri giardini» continuò la ragazza
«Sono per me?» disse Enea come se avesse sentito solo quella frase e non avesse prestato attenzione a tutta la spiegazione avvenuta dopo
Jupiter guardò il ragazzo che fissava i dolci poi esclamò facendogli l’occhiolino:
«Sono buonissimi fidati!»
La ragazza si alzò
«Mi sono portata anche delle sementi che si trovano solo a Giove,preparo un Tè così lo accompagniamo ai dolci»
Dopo aver messo il pentolino con l’acqua sul fuoco,Jupiter aprì un'altra borsa e tirò fuori un piccolo forziere. Lo aprì e ne estrasse un diadema d’oro dove vi erano incastonate delle enormi foglie.
«Che cos’è?» chiese Enea stupito
«E’ una corona di foglie di Quercia,può assorbire la potenza dei fulmini da poi poter utilizzarli in battaglia… è stato il dono di mio padre alla mia partenza»
Gli occhi di Jupiter brillavano di malinconia ed Enea rimase ancora stupito di vedere come quella ragazza così forte e coraggiosa anche più di tanti soldati con cui si era allenato,avesse anche questo lato così dolce e indifeso che quasi avrebbe voluto abbracciarla e consolarla.
«Non rattristarti» disse fermamente il ragazzo «La principessa mi sembra molto buona e generosa o almeno è quello che sento dire visto che l’ho vista davvero poche volte,vedrai che ti permetterà di tornare a casa qualche volta»
«Hai ragione,comunque la vedrai domani sera alla festa»
«Alla festa?i soldati semplici come me dovranno stare di guardia non posso andarci»
«Prima di partire ho dato disposizione affinchè tu possa esserci»
«Ma..sarei fuori luogo»
«Non ti devi preoccupare,ci sarò io con te»
Il viso di Enea era appena tornato del suo colore naturale quando arrossì un’altra volta e non sapeva se fosse un invito formale o per quale altro motivo lo avesse invitato a quella festa dove sicuramente ci sarà un ballo al quale lui la avrebbe invitata a ballare perché probabilmente era quello che la ragazza si aspettava e quindi Jupiter si era accorta dei suoi sentimenti che da qualche tempo erano cresciuti in lui e non la vedeva più né come un soldato,né come un insegnante. Tanti,troppi erano i pensieri che disegnavano la sua mente e,mentre l’eccitazione saliva,non riusciva a togliersi il sorriso dalle labbra.
Jupiter si alzò e prese due tazze dicendo:
«Il tè è pronto»
 

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Capitolo 8
*** la festa di compleanno ***


Quel pomeriggio gente da tutto il regno Lunare arrivava a palazzo per celebrare il compleanno della loro principessa e il cortile era gremito di persone. La grande sala da ballo era splendente con i suoi addobbi dorati e tavole piene di bevande e stuzzichini, le pareti formate da enormi specchi  facevano sembrare l’ambiente grande il triplo di quello che era.

 In un angolo erano posizionati due troni fatti d’argento per accogliere le due altezze reali.
Mercury era entrata nella biblioteca e posò il libro che i genitori le avevano regalato sul grande tavolo di legno che usava per le sue lezioni con Serenity e si guardò intorno per individuare un posto sicuro per collocarlo ma poi pensò che poteva aspettare lì fino all’indomani visto che di rado qualcuno,a parte lei,mettesse piede in biblioteca.
Si diresse verso il salone dove era iniziato il ricevimento e davanti all’arco d’entrata alla sala c’era Jupiter con uno scollato abito verde e nella gonna aveva ricamate delle rose color lilla:
«Jupiter sei bellissima!» esclamò Mercury andandole incontro
«Grazie mille sei gentilissima,anche tu sei molto bella e di certo più aggraziata di me»
Mercury indossava un abito a sirena azzurro con scollo a cuore e del tulle bianco intorno alle spalle che coprivano la scollatura.
«Ti capisco,anche io non sono abituata a questo genere di feste ma oggi è un evento importante per tutte noi»
«Mars deve ancora arrivare?» chiese Jupiter
«La sua carrozza è arrivata stamattina poco prima di quella di Venus quindi non dovrebbero tardare» rispose  Mercury.
«Finalmente conosceremo meglio anche questa famosa Venus» ribattè Jupiter .
Venus era nei giardini Lunari con il suo bellissimo abito arancione e Artemis la seguiva cercando di alzarle lo strascico della gonna che la ragazza si trascinava tra l’erba e i fiori:
«Venus dovremmo dirigerci verso la sala,le altre guerriere potrebbero essere già arrivate così almeno hai modo di parlarci prima del ricevimento e tra le altre cose eviteresti di sporcarti l’abito» disse il ragazzo un po’ scocciato.
La ragazza tuttavia  era intenta a visitare quel luogo in cui era appena arrivata ed esclamò soddisfatta«Certo non hanno niente a che vedere con la bellezza di quelli su Venere ma questi giardini sono comunque molto belli e mi ricoradano un po’ casa»
 Artemis non era affatto entusiasta e disse «Hai per caso ascoltato una sola parola di quello che ho detto?» Venus con faccia un po’ scocciata rispose «Si si ho sentito e perché tu intanto non ti incammini e bevi qualcosa nell’attesa?ti prometto che tra cinque minuti ti raggiungo».
Artemis lasciò cadere lo strascico a terra con fare di rassegnazione e si voltò per andare verso il palazzo sborbottando tra sé e sé «Non sarà affatto facile consigliare una così cocciuta ragazza».
Venus continuò, a passo veloce,la sua visita ai giardini ma poi si bloccò di scatto non riuscendo più ad avanzare come se qualcosa la bloccasse,si voltò indietro e vide che lo strascico si era impigliato in un cespuglio e tentò di liberarlo a strattoni «Se lo sporco poi chi lo sente Artemis» pensò tra sé e sé finchè una voce maschile le disse: «Guarda che così lo strapperai».
Venus si girò imbarazzata e vide un giovane ragazzo dai capelli biondi con boccoli che gli scendevano fino a quasi le spalle,gli occhi color dell’ambra e la pelle olivastra. Indossava una camicia bianca con sopra una giacca dorata e pantaloni neri con stivali bianchi. La ragazza arrossì per la brutta figura e pensò «Ma tu guarda se dovevo incontrare un così bel ragazzo in questo momento».
Il giovane andò verso il cespuglio dicendo «Lascia che ti aiuti a districarlo»
La ragazza era ancora rossa in viso e disse « N..non ti preoccupare,rischi di sporcarti anche tu».
Non fece in tempo a finire la frase  che il ragazzo l’aveva già liberata dalle piante e le sorrise.
«Grazie mille» disse lei.
Il ragazzo le si avvicinò e con le mani le toccò i capelli: «Hai davvero i capelli lunghi color della luce come si dice in giro ma la tua bellezza è ancor superiore a come la raccontano,sono stato fortunato ad incontrarti qui in tranquillità».
Venus non sapeva cosa fare se non continuare a guardare quegli occhi ambrati ma sapeva di essere in ritardo poiché i cinque minuti erano passati da un pezzo e se Artemis fosse andata a cercarla e l’avesse trovata lì con un ragazzo di certo una bella ramanzina era assicurata e così molto garbatamente fece un passo indietro e disse «Scusami non voglio essere sgarbata ma sto facendo tardi per la festa»,il giovane la guardò sempre con il sorriso e rispose «Figurati,ci vediamo lì allora».
Venus annuì e corse verso il palazzo tenendosi su lo strascico.
Artemis era molto scocciato e continuava a guardare verso il tavolo dove si erano posizionate Mercury e Jupiter senza scorgere l’arrivo di Venus ma da una parte era sollevato visto che neanche Mars era ancora arrivata poi cominciò a sentire uno strano odore anzi un odore familiare e cominciò a guardarsi intorno e la vide: La ragazza con un vistoso abito viola e giallo che luccicava grazie a delle perle che erano incastonate nel suo corsetto e i lunghi capelli blu scuro che la seguivano nei movimenti come fossero onde di un oceano. Artemis si avvicinò e disse «Tu devi essere Luna,ho sentito l’odore del nostro pianeta».
Luna si voltò di scatto sorpresa «Si sono io,tu devi essere Artemis il guardiano di Venus»
«Si,quando mi avevano detto che una ragazza del pianeta Mao era partita per fare da consigliera alla famiglia reale della Luna non immaginavo fosse così bella»
«Stai cercando di adularmi?» disse Luna con tono deciso
 «Assolutamente voglio solo fare amicizia,ho visto che ti ho colto di sorpresa non avevi fiutato la mia presenza?» chiese Artemis
Luna abbassò lo sguardo «Vedrai che tra qualche anno anche tu ti abituerai all’atmosfera lunare e perderai qualche nostra capacità».
Artemis rimase sorpreso dalla risposta ma vedendo che la ragazza si era rattristita e,mentre un cameriere stava passando,prese due calici di vino dal vassoio e uno lo porse verso di lei.
«Pensi di farmi addolcire inebriandomi con il vino?» chiese divertita Luna
 Artemis rispose a tono «Visto che sei qua da più tempo di me pensavo che potresti raccontarmi qualcosa del palazzo e dello  stile di vita nell’attesa che inizi il ricevimento ti va?»
 Luna annuì e propose un brindisi al ragazzo.
Mars intanto era nel corridoio esterno del palazzo che portava alla sala della festa e,passando tra il colonnato,poteva vedere che la Terra era già alta in cielo e si fermò ad osservarla «E’ molto bella vero?» disse una voce dietro di lei e quando si voltò vide Serenity  con il suo lungo vestito bianco dagli ornamenti dorati e i suoi lunghi ciuffi biondi che si muovevano seguendo il vento. «Principessa? Che ci fate qui? Dovreste essere alla festa»
 «Hai ragione,sono solo passata per dare un’occhiata al cielo prima di entrare. A proposito,volevo farti le mie sentite condoglianze per tuo padre»
Mars accennò un sorriso e la ringraziò.
 Serenity si avvicinò a lei e disse «Non ho conosciuto mio padre perché morì in battaglia poco prima che io nascessi ma posso capire il tuo dolore perché cerco tante volte di immaginarmelo e quando lo faccio sento una fitta al cuore».
 Mars questa volta sorrise e disse «Sono sicura che vegliano entrambi su di noi altezza non dobbiamo essere tristi soprattutto non oggi che è il vostro compleanno»
Serenity sorrise e rispose «Hai ragione,posso chiederti una cortesia?»
 «Certo principessa»
«Non essere così formale vorrei che non mi dessi del voi»
 Mars rimase stupita da quella richiesta poi questa volta sorrise «Cercherò di non farlo se ti fa piacere,ora è meglio che entriamo in sala».
Intanto re Apollonio si stava facendo sistemare il lungo mantello dorato dai suoi servitori quando la porta della stanza si spalancò improvvisamente:
«Padre!»
L’uomo  si voltò verso il ragazzo con aria scocciata «E’ questo il modo di entrare Febo? un principe si fa sempre annunciare e di certo non grida come un mercante irrompendo nelle sale di un re»
Il ragazzo tuttavia continuò a sorridere ignorando le parole del padre ed esclamò:
«L’ho conosciuta! Nei giardini! E’ ancora più bella di quello che dicono,l’ho aiutata a liberarsi da un cespuglio e credo di aver fatto colpo su di lei,mi guardava con certi occhi… oh padre, occhi color del cielo»
Apollonio fece cenno ai servitori di andarsene poi si rivolse al figlio:
«Di grazia figliolo si può sapere di chi parli?»
«Della principessa Serenity ovvio! Devo dire che ero dubbioso su questo incontro e sui piani che avete in quanto al mio matrimonio con lei ma ora che l’ho incontrata devo ringraziarvi padre!»
Apollonio sorrise «Bene!sono contento che hai fatto una buona impressione su di lei così riusciremo a convincere anche quella cocciuta di Selene.Ora andiamo e ricordati di prendere il regalo per la tua promessa sposa»
 
Mars era entrata in sala e finalmente trovò Mercury e Jupiter davanti ad uno dei tavoli del buffet e le raggiunse.
«Tutto bene Mars?» chiese Jupiter
«Si grazie,agitate?»
Mercuy abbassò lo sguardo e disse timidamente «Non vorrei dirlo ma sento le gambe che mi tremano»
Jupiter scoppiò in una risata «Dopo tutti questi anni ancora sei in soggezione per una cerimonia,è quello per cui ci siamo preparate da sempre»
«Non è la cerimonia in sé a mettermi in soggezione ma avere tutti gli occhi puntati su di me non mi piace,sono un tipo che predilige la riservatezza»
Mars le appoggiò una mano sulla spalla e le sorrise «Vedrai che non durerà molto stai tranquilla»
Poi il viso di Mars si illuminò come se avesse avuto un idea e si rivolse ancora a Mercury:
«Scusami Mercury che tu sappia,il padre di Serenity morì in battaglia quando la regina era in dolce attesa giusto?»
Mercury ci pensò un attimo poi rispose:
«Non ci sono battaglie galattiche da molti anni e sicuramente non ricordo di averne letto di nessuna accaduta sedici anni fa…. penso sia mancato per qualche altro motivo magari una malattia o un incidente,dovrei documentarmi mi hai fatto venire voglia di andare in biblioteca a leggere»
«ti prego non è questo il momento di leggere» esclamò Jupiter
Mars era diventata pensierosa,che motivo aveva la regina di raccontare una bugia sulla morte del padre alla principessa e poi ora che ci pensava mai aveva sentito parlare del padre di Serenity a corte. Le parole del padre riaffioravano nella sua mente “il grande segreto della regina Selene” che si riferisse proprio quello? 
Di certo non era né il luogo né il momento giusto per pensarci ma sicuramente avrebbe indagato su questa storia.
Jupiter cominciò a dimenare le braccia come per salutare qualcuno
«Jupiter che stai facendo?» disse Mercury imbarazzata
La ragazza per tutta risposta indicò tra la folla una fanciulla dai lunghi capelli biondi e un grande abito arancione che si dirigeva,spaesata,verso di loro.
«Deve essere Venus,brava Jupiter» disse Mars
Venus arrivò davanti alle ragazze con il fiatone e prese dal tavolo un bicchiere d’acqua esclamando
«Ragazze pensavo di essere in ritardo,stavo cercando Artemis ma è sparito e non avevo idea che ci fosse tutta questa gente»
«Artemis deve essere il tuo consigliere giusto?» chiese Mercury
«Si e so già che sarà furibondo perché non mi ha ancora vista ma comunque pensiamo a noi che non ci vediamo dal battesimo della principessa come state? Siete tutte bellissime!»
Le ragazze cominciarono a parlare tra loro come se gli anni che le avevano divise fossero state ore fino a che le trombe suonarono e in sala entrarono il re Apollonio con,al suo fianco,il principe Febo ed era come se la sala si fosse illuminata e tutte le dame guardavano la bellezza del giovane principe. Venus ebbe una strana fitta allo stomaco e pensò tra sé e sé arrossendo“ il suo nome è Febo ed è il principe del Sole, non ci posso credere” e Jupiter le diede un colpetto al fianco con il gomito esclamando:«Ehi sei diventata tutta rossa ma concordo con te nel pensare che sia davvero molto carino»
Luna guardava i due reali che passavano in mezzo alla sala e si posizionavano nelle sedie argentate vicino ai due troni che era il posto riservato agli ospiti importanti e Artemis,che era al suo fianco,non potè non notare il suo sguardo serio quasi contrariato da quella scena.
«Chissà come mai di tutti i reali dei pianeti e delle stelle sono stati invitati solo i sovrani di Sun fortress»
Luna non rispose
«Sembra più una presenza politica che un invito» continuò Artemis
«Vedo che sei perspicace Artemis,il principe Febo è qui per conoscere la principessa e probabilmente la chiederà in sposa a fine serata»
Artemis sgranò gli occhi
«La regina Selene lo permetterà?o per meglio dire che ne sarà costretta visto che il re Apollonio non è conosciuto per il suo buon carattere ed è risaputo come è stato spesso ostile a molti regni solo per il suo rancore. Potrebbe scoppiare una guerra ad un possibile rifiuto»
Luna posò il bicchiere sul tavolo dietro di loro e disse:
«Sono sicura che la regina farà la scelta più saggia e giusta nelle sue possibilità. Ora scusami ma le loro maestà stanno per entrare»
 
Un altro suono di tromba e nella stanza entrarono la regina Selene e la principessa Serenity,la prima con un abito a sirena argentato che luccicava ad ogni suo passo e nella scollatura una mezzaluna d’oro mentre la principessa indossava un abito bianco dall’ampia gonna dove erano incastonate centinaia di perle e anche lei portava una scollatura a fascia con ornamenti dorati.
Il silenzio invase la sala e tutti si inchinarono e lasciarono il passaggio alle due reali che,con eleganza,attraversarono la sala e si sedettero sui loro rispettivi troni.
Apollonio si voltò verso il figlio sussurrandogli:
«Che fai lì rimbambito!vai a salutare la principessa non c’è motivo di essere intimorito visto che ci hai già parlato no?»
Febo continuava ad osservare le due figure reali incredulo e continuava a pensare alla ragazza che aveva incontrato nei giardini e che sembrava una Dea e l’errore di averla scambiata per la principessa. Il padre gli diede una gomitata nel fianco e il ragazzo prese lo scrigno che teneva sotto alla sedia, si alzò e andò ad inginocchiarsi davanti al trono di Serenity:
«Principessa Serenity permettetemi di farvi i più sinceri auguri per il vostro compleanno e di porgervi questo piccolo dono»
Serenity guardò la madre che le fece un cenno di approvazione e si alzò per prendere lo scrigno.
Lo aprì e dentro vi trovò una fusciacca di un giallo così splendente che quasi sembrava illuminarsi di luce propria.
«E’ una stoffa molto pregiata che si trova solo nel nostro regno ed è del colore del sole» disse Febo
«E’ bellissima,grazie mille la indosserò subito»
Serenity cominciò ad arrotolarla goffamente in vita per poi capire che mai l’avrebbe potuta allacciarla da sola e guardò sorridendo il principe ma in suo soccorso arrivò Luna.
«Lasci che gliela allacci io altezza»
«Grazie mille Luna»le sussurrò Serenity
La regina Selene si alzò in piedi:
«Mio popolo della Luna,siete accorsi numerosi per il sedicesimo compleanno della vostra principessa e vi ringrazio di cuore. Direi che è giunto il momento per la nostra bravissima orchestra di farsi sentire e lasceremo che ad aprire le danze siano la principessa Serenity e il principe Febo.
I due ragazzi cominciarono a ballare molto lentamente seguiti mano a mano da altre coppie che si formavano tra gli invitati; Serenity continuava timidamente a guardare dove mettere i piedi dato che le lezioni di danza,tra le altre,non davano i risultati desiderati ma Febo sembrava non farci caso visto che continuava a guardare tra la folla cercando la ragazza con cui aveva parlato in giardino e scrutò tra tutte le dame che lo fissavano poi la vide vicino al grande tavolo del buffet e anche lei lo guardava.
I loro sguardi attoniti si incrociarono e Venus finalmente capìì «Pensava che io fossi  la principessa»
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** Le guerriere Sailor ***


I due giovani eredi dei  regni più importanti del sistema solare continuavano a ballare lentamente senza dire una parola ma solo sorridendo quando Serenity decise di rompere il ghiaccio dicendo:
«Scusami sono un po’ impacciata ma la danza non è il mio forte»
«Stavo per dirti la stessa cosa» rispose Febo divertito guardando la faccia mortificata della ragazza.
Serenity si sentì un po’ più sollevata capendo di avere davanti un ragazzo che,come lei,sembrava non prendere troppo sul serio le etichette di corte ed ora era più sciolta nel ballo non facendo più neanche caso ai passi giusti o sbagliati che erano.
«Non sei come ti immaginavo»
Si lasciò sfuggire Serenity arrossendo subito dopo e maledicendo il suo dannato vizio di dire sempre ciò che gli passava per la testa e scusandosi subito dopo.
«Non scusarti,anche io pensavo fossi diversa» disse lui per metterla a suo agio ma istintivamente il suo sguardo andò ancora verso Venus che continuava a guardarli.
Venus non sapeva se quello che provava era delusione o invidia e si impose di smettere di guardarli dopotutto non era il caso di interessarsi così tanto ad un ragazzo che nemmeno conosceva e con cui aveva scambiato si e no due parole o almeno questo era quello con cui tentava di auto convincersi fino a che al suo fianco apparve Artemis.
«Risparmiami la ramanzina Artemis,come puoi vedere sono arrivata in tempo e mi sono anche integrata bene tra le ragazze»
«E allora perché te ne stai qua in disparte? Comunque non sono venuto qua per questo ma solo perché ti vedo assorta e pensavo che un ballo ti avrebbe distratto un pò»
Venus sorrise e gli porse la sua mano.
 
Enea era entrato nella sala guardandosi intorno e cercando jupiter tra la folla di danzatori e per l’occasione aveva indossava  un elegante completo in raso color verde militare ed una camicia dalle tinte senape.
Il verde è il colore di Giove e lei lo apprezzerà pensava lui. La ragazza era davanti al tavolo del buffet che ammirava gli svariati tipi di dolcetti che stavano sui vassoi d’argento e non c’era nulla di strano dato la sua passione per la cucina quindi il ragazzo decise di fare un bel respiro e vincere la sua timidezza andando verso di lei per invitarla a ballare ma Jupiter però quando lo vide  gli andò incontro a passo veloce.
«Sei arrivato!vieni andiamo a ballare!»
Enea era già tutto rosso in viso e si morse il labbro per aver lasciato,con la sua lentezza,che fosse stata lei ad invitarlo a danzare e non il contrario.
«Forse ti imbarazza il fatto che io sia più alta di te?guarda che se non te la senti lo capisco,di solito i cavalieri si vergognano a farsi vedere ballare con una dama più alta di loro quindi ci sono abituata»
Jupiter lo disse come se fosse la cosa più naturale del mondo sorridendo e toccandosi le punte della sua lunga coda castana.
Enea le porse la sua mano:
«Non do conto a queste sciocchezze»  disse con fermezza.
 
Intanto Mars aveva declinato l’invito a danzare del terzo cavaliere che le si era candidato e Mercury,al suo fianco,lo notò e disse:
«Se vuoi ballare vai pure non preoccuparti di lasciarmi qua da sola»
«Non ho lo spirito giusto questa sera per danzare e poi non avresti problemi a trovare un cavaliere se solo non ti voltassi verso il buffet ogni volta che uno di loro si avvicina»
Mercury arrossì
«Te ne sei accorta»
Mars sorrise annuendo.
Serenity era ancora alle prese con il ballo e cercava di concentrarsi sui suoi passi ma come poteva biasimarsi?lei che saltava spesso le lezioni di danza con scuse poco credibili e poi Luna la trovava a sonnecchiare nella poltroncina in giardino ed era sicura che se si fosse voltata verso il trono l’avrebbe vista  che la fissava come per dirle “vedi cosa succede quando invece di seguire le lezioni dormi?”ma non le avrebbe dato questa soddisfazione quindi non si voltò mai. Febo da canto suo fissava la coppia Venus Artemis chiedendosi se fosse il suo cavaliere o semplicemente un ballo in amicizia anche se di certo era poco conveniente fare questi pensieri,dopotutto lui era lì per fare colpo sull’erede di Silver Millennium ed era sicuro che se si fosse voltato avrebbe incrociato lo sguardo truce del padre.
«Tra non molto inizierà la cerimonia per le guerriere Sailor,meglio che raggiunga mia madre»
Con eleganza Serenity si staccò dal principe che la salutò con un inchino.
Il momento era perfetto,pensò Febo,subito si diresse verso Venus e Artemis che ancora ballavano.
«Scusa cavaliere»
Artemis si voltò
«Posso rubarle la sua dama?» chiese Febo
Artemis rimase per un attimo sconcertato
«Dama? Ma lei è…»
«Artemis non ti preoccupare vai pure ci vediamo dopo!»
Disse venus sorridendo e, scansando via Artemis,prese Febo e cominciò a ballare.
Febo scoppiò in una risata perché lei ballava ancora peggio di Serenity.
«Chi era quello?il tuo cavaliere?»
«Cavaliere? Ma no, è il mio consigliere»
«Consigliere?allora come pensavo non sei una dama qualunque»
«Tu invece?dovresti essere con Serenity, dopotutto sei qui per questo»
«Questo è il piano di mio padre ma io invece vorrei sapere qualcosa di più su di te»
Venus sgranò gli occhi e arrossì
«Ascoltami ,quando inizia la cerimonia per le guerriere e tutti saranno concentrati su di loro, noi ci prendiamo una bottiglia del miglior vino lunare e ce ne andiamo in giardino a fare quattro chiacchiere che ne dici?»
«Mi piacerebbe» rispose timidamente Venus «Però veramente io sono…»
Uno squillo di trombe risuonò nel salone e interruppe il ballo. Tutti si fermarono.
«E’ il momento giusto!» disse Febo afferrando la mano di Venus
«Aspetta! io…»
La ragazza non riuscì a finire la frase che Febo la stava già trascinando via ma si trovò Artemis davanti che gli sbarrava la strada.
«Scusate ma è ora di andare»
Il principe vedendo Artemis che si intrometteva perse la pazienza
«Come ti permetti di venire qui a dire ciò che dobbiamo fare!Io sono un principe e tu un consigliere quindi spostati e ricordati qual è il tuo posto!»
Anche Artemis si indispettì ed esclamò
«Io sono al mio posto e sono qui per scortare la ragazza al tuo fianco alla sua cerimonia visto che si tratta di Venus,la principessa di Venere!»
Febo a quelle parole lasciò la mano della fanciulla e la guardò incredulo.
«P..principessa Venus?»
«Mi dispiace» disse Venus mortificata prima di abbassare lo sguardo e seguire Artemis.
Una mano afferrò con forza il braccio di Febo
«Dove eri finito stupido!la cerimonia sta iniziando,vai subito a prendere posto al fianco di Serenity!» disse Apollonio adirato all’orecchio del figlio che era ancora sconvolto.
 
Venus si inginocchiò davanti al trono dove già c’erano già le altre ragazze.
Mercury a cui tremavano le mani per l’emozione,Mars con il suo sguardo impenetrabile ma con il cuore che batteva all’impazzata e Jupiter che tra tutte sicuramente era la più tranquilla poiché, essendo nata in un ambiente militare,era abituata a cerimonie simili. Febo raggiunse Serenity salendo i tre piccoli gradini che portavano al trono e si mise al suo fianco.
La regina Selene si avvicninò alle ragazze tenendo in mano uno scettro dall’asta color rosa e nella sommità aveva una grande mezzaluna dorata. Un cristallo sferico incolore come un diamante era incastonato dentro la mezzaluna e ad ogni passo della regina emetteva dei riflessi argentei.
Dietro di lei,Ateneo teneva in mano un grande forziere d’argento e quando fu davanti alle ragazze lo aprì:
Al suo interno c’erano,appoggiati su un telo di raso viola,quattro diademi dorati con una gemma incastonata al centro ognuna di un colore diverso dall’altro.
La regina prese il primo diadema,quello con la pietra blu e lo diede a Mercury che,sempre con le mani tremolanti,se lo infilò sulla fronte e poi pose lo scettro sul capo della ragazza ed esclamò:
«Sailor Mercury,guerriera della saggezza e della sapienza, protettrice di Mercurio!»
Il cristallo sullo scettro emise un leggero bagliore azzurro.
La regina si spostò verso Mars e le pose il diadema dalla gemma rossa
«Sailor Mars,guerriera delle fiamme e della passione, protettrice di Marte!»
Venne il turno di Jupiter a cui fu dato il diadema dalla gemma verde
«Sailor Jupiter,guerriera della forza e della protezione, protettrice di Giove!»
Infine Venus indossò il diadema con la gemma arancione
«Sailor Venus,guerriera della bellezza e dell’amore, protettrice di Venere!»
Selene fece un passo indietro,alzò in aria lo scettro tenendolo stretto con entrambe le mani e l’asta si allungò fino ai suoi piedi mentre il cristallo cominciò ad emanare una luce quasi accecante che invase tutto il salone lasciando gemiti di stupore tra gli ospiti. Non c’era timore in tutto ciò anzi tutti erano avvolti in un aura di calore e serenità e la regina esclamò con lo sguardo rivolto verso il cristallo:
«Guerriere! Alzatevi e invocate i vostri pianeti affinchè vi diano il potere!»
Una dopo l’altra le quattro ragazze si alzarono e tesero la mano destra verso l’alto e i loro sguardi ora erano fieri e determinati come se le loro paure e le ansie erano state spazzate via da quel bagliore candido e aveva dato loro la forza e il coraggio necessario per esclamare con voce suonante:
«Potere di Mercurio a me!»
«Potere di Marte a me!»
«Potere di Giove a me!»
«Potere di Venere a me!»
Furono avvolte da una luce abbagliante del colore delle loro gemme e in pochi secondi i loro abiti da cerimonia svanirono lasciando posto a dei costumi in stile marinaio con corte gonnelline e grandi fiocchi al petto:Sailor Mercury dalla divisa color blu  e fiocchi azzurri era l’unica senza spalline,Sailor Mars dalla divisa color rosso e i fiocchi viola portava delle decolté e orecchini a forma di stella,Sailor jupiter dalla divisa color verde,i fiocchi rosa e ai lobi delle orecchie due orecchini a forma di rosa e Sailor Venus dalla divisa arancione e i fiocchi blu aveva in testa sui suoi  lunghi capelli biondi un nastro di raso rosso che formava un fiocco.
La trasformazione aveva lasciato tutti a bocca aperta principessa Serenity compresa. Le guerriere si guardavano tra loro con sorrisi compiaciuti mentre lo scettro della regina tornò alla sua forma originale e il cristallo aveva smesso di brillare.
«Miei ospiti»disse Selene «Ora Silver Millennium ha le sue protettrici!»
Nel salone risuonò un lungo applauso che durò alcuni minuti per poi affievolirsi e l’orchestra ricominciò a suonare dando modo alle persone di ricominciare a ballare e permettendo alla festa di continuare.
 
«Congratulazioni»
Mercury si voltò e vide Ateneo.
«Grazie mille Ateneo se sono stata in grado di arrivare a questo punto il merito è anche tuo e dei tuoi insegnamenti»
«No Mercury,il potere che hai è già dentro di te e solo tu ne puoi disporre devi solo imparare ad usarlo»
Mercury sorrise e Ateneo le appoggiò la mano sulla sua spalla nuda e lei sentì tutto il suo calore.
«Ora vai e  divertiti con le tue nuove compagne»
Detto così,l’uomo si voltò e scomparve tra la folla.
Jupiter raggiunse Enea che si era rintanato in un angolo della sala
«Eccoti finalmente»disse lei»
«Scusami ho preferito guardare la cerimonia da qua,è stato davvero emozionante»
«E’ una serata importante per entrambi»
Enea la guardò perplesso non riuscendo a capire poi chiese timidamente:
«Per entrambi?»
«Si,ora sono una guerriera sailor a tutti gli effetti e non potrò più guidare l’esercito Lunare quindi ho deciso di lasciare a te il comando»
Enea rimase di stucco
«Io al comando?»
«La regina Selene è stata subito d’accordo quando gliene ho parlato e così da domani sarai ufficialmente il nuovo capitano delle guardie lunari,sei contento?»
 Il ragazzo rimase impassibile e rivolse lo sguardo verso il basso e Jupiter si accorse ma non smise di sorridere e disse:
«Sei un bravo lottatore,l’unico che negli scontri mi teneva testa sia che fosse corpo a corpo o con la spada alla mia minima distrazione mi avresti battuto quindi nessuno meglio di te è più adatto a questo ruolo,te lo meriti veramente»
Enea distolse lo sguardo dal pavimento e la guardò dritta negli occhi e,mandando giù un groppone,ebbe il coraggio di chiederle:
«Quindi…è per questo motivo che mi hai invitato al ballo?»
«Certo!» rispose subito la ragazza sempre sorridendo
Allora lui chinò il capo verso di lei
«Ti ringrazio tantissimo Jupiter sarà un onore prendere il tuo posto. Ora scusami ma vado a dormire,domani mi devo svegliare presto»
Il ragazzo disse la frase tutto d’un fiato con il cuore che gli scoppiava poi si voltò e a passo veloce se ne andò.
Jupiter lo guardava mentre lasciava la sala provando amarezza e non riuscendo a capire se la decisione presa avesse fatto piacere al ragazzo perché di certo la sua reazione somigliava più a una delusione.
Continuava a rimurginare quando Mars le apparve dietro:
«Jupiter noi stiamo andando a salutare la regina»
Intanto il salone si stava lentamente svuotando e l’orchestra  aveva smesso di suonare mentre qualche cameriera cominciava a sparecchiare i tavoli togliendo ciò che rimaneva del buffet.
Le quattro guerriere erano davanti alla regina e la principessa.
«Vostra maestà grazie di tutto» disse Mercury
Selene teneva ancora stretto in mano lo scettro che non aveva mai perso d’occhio e sorrise alla ragazza:
«E’ giunta l’ora per me di ritirarmi nelle mie stanze,spero che la festa sia andata bene»
«E’ stata bellissima madre» esclamò Serenity entusiasta
Mars si avvicinò alla principessa e disse:
«Con il congedo e i preparativi della cerimonia non ci è stato possibile prepararvi un regalo di compleanno principessa»
« Ma per sdebitarci chiedete qualsiasi cosa e noi lo faremo» esclamò Jupiter facendole l’occhiolino
«Si! Sarà divertente fare qualcosa tutte insieme!» disse Venus divertita
Serenity guardò le ragazze con entusiasmo soprattutto Mars di cui non si aspettava una simile iniziativa poi rivolse lo sguardo verso la madre in cerca di approvazione e lei annuì sorridendo.
«Allora ci penserò» disse la principessa che se avesse potuto sarebbe saltata di gioia.
Selene si avvicinò a re Apollonio e Febo
«Come concordato vi ho fatto preparare due camere per stanotte così potete ripartire con calma domani mattina dopo la colazione. Luna vi ci accompagnerà»
Febo si avvicinò a Serenity:
«Buonanotte principessa» disse baciandole la mano
poi si spostò verso Venus e prese anche la sua di mano e l’avvicinò alla bocca dicendo:
«E’ stato un bello spettacolo guerriere Sailor,vi faccio le mie più grandi congratulazioni»
Venus arrossì poi vide che Febo stava solo facendo finta di baciarle la mano e la fissava dritto nei suoi occhi blu poi le sussurrò:
«Stanotte alle tre ti aspetto nel giardino dove ci siamo conosciuti»
Il principe le lasciò la mano e tornò a fianco del padre. Luna fece cenno ai due di seguirla e lasciarono la sala seguiti dalla regina che salutò la figlia dandole un bacio sulla fronte.
«Venus mi ritiro anche io» disse Artemis sbadigliando poi aggiunse:
«Ci vediamo domani mattina»
 
Le ragazze salutarono Serenity con un inchino e si diressero fuori dal salone fermandosi nel colonnato esterno che dava sui giardini e cominciarono a parlare della serata soprattutto Jupiter che gesticolava imitando alcuni ospiti che aveva visto ballare facendo divertire Mercury che non riusciva a trattenere le risate. Venus invece era appoggiata ad una colonna e non riusciva a non pensare alle parole di Febo e si chiedeva che cos’era giusto fare e se andare o non andare a quell’incontro quando si accorse che Mars la guardava.
«Che hai?»chiese Venus staccandosi dalla colonna
«Che stai combinando con il principe del Sole?» chiese Mars
Venus rimase attonita. Mars se ne era accorta?era davvero così potente il suo potere della percezione da riuscire ad intuire questo?
«Non capisco a cosa ti riferisci Mars,questa volta i tuoi poteri extrasensoriali si stanno sbagliando»
«Ma quali poteri,semplicemente ho visto che ti sussurrava qualcosa facendo finta di farti il baciamano»
Venus sudava freddo e si voltò verso il giardino: si poteva fidare di lei?doveva raccontarglielo o continuare a fare finta di niente?
«Ragazze!» disse una voce
Le guerriere si voltarono  e videro Serenity che stava uscendo dal salone con il suo lungo abito bianco che volteggiava ad ogni suo passo e si avvicinò a loro.
«Principessa! Non siete ancora andata a dormire?»chiese Mercury
Serenity incrociò le dita delle mani quasi come volesse pregare e se le appoggiò sotto al mento
«Ho deciso il mio regalo di compleanno…»
«Bene! Allora diteci!» disse Venus felice visto che tutto ciò avrebbe distratto Mars dal suo problema.
«Non ho mai potuto chiederlo perché nessuno mi avrebbe accompagnata ,nemmeno mia madre…ma ora ci siete voi al mio fianco e non ho motivo di temere nulla…portatemi…»
Serenity chiuse gli occhi
«…Portatemi sulla terra…»
Il viso delle ragazze era invaso da un espressione di stupore e rimasero senza parole mentre Serenity riaprì gli occhi e rivolse lo sguardo verso il cielo che si stagliava attraverso le colonne e da dove si poteva ammirare il pianeta Terra che brillava in tutte le sue sfumature verdi e azzurre.
«Si ho deciso,voglio andare a visitare la Terra»
 
 
 

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Capitolo 10
*** Viaggio sulla Terra ***


I giardini lunari erano illuminati da tanti lampioncini di cristallo a forma di tulipano che di giorno trattenevano la luce solare per poi risplendere quando essa spariva.

Venus era quasi sicura che il cespuglio che si trovava davanti a lei era lo stesso in cui le si era impigliato il vestito quel pomeriggio,Febo ancora non era arrivato ma mancava qualche minuto all’appuntamento.
Era molto agitata non solo per l’incontro ma anche per quello che era accaduto con la principessa Serenity che aveva esplicitamente espresso il desiderio di visitare il pianeta terra e le guerriere si erano concordate di vedersi a colazione per prendere una decisione.
Febo spuntò da un vialetto e si guardava intorno per essere sicuro di avere la via libera;indossava una vestaglia di un giallo chiaro quasi bianco ed era a piedi nudi per non fare troppo rumore.
Venus invece indossava il suo abito da sera che aveva prima della sua trasformazione e accolse il ragazzo con un sorriso:
«È molto che aspetti?» chiese Febo a bassa voce
«No tranquillo ero in anticipo»
I due si sedettero nella panchina di marmo bianco vicino a loro
«Domani dovrò partire» disse lui prendendole la mano poi continuò dicendo:
«Dobbiamo trovare il modo di rivederci e conoscerci meglio»
Venus si alzò:
«Febo non si può davvero»
«Non ti va?non ti piaccio?» anche il ragazzo si alzò in piedi
Venus si voltò verso di lui e gli toccò il viso con la mano:
«Mi piacerebbe molto ma tu sei l’erede di uno dei più grandi regni della galassia e io sono una guerriera sailor che ha il compito di proteggere la principessa della Luna che guarda caso è il motivo per cui sei venuto a questa festa»
«Si questo è vero ma solo per volere di mio padre!»
Venus si voltò dando le spalle al ragazzo:
«Non negherai che quando mi hai vista hai fatto lo svenevole con me perché pensavi che ero Serenity»
«No non lo nego, avevo visto un suo ritratto e tu le somigli davvero tanto ma ora sono gli occhi azzurri di Venus che mi sono penetrati in testa e non quelli di Serenity»
Febo la prese per le spalle e la girò verso di lui:
«Dimmi che non provi la stessa cosa,ho visto come mi guardavi alla festa»
«Febo... davvero non è possibile tutto questo»
«Se tu sei d’accordo a frequentarci parlerò con mio padre quando saremo a casa»
«Sei folle»
«Si lo so»
«Va bene ma non cacciarti nei guai per me»
«Quando si tratta d’amore è difficile tenersi lontano dai guai»
Venus scoppiò a ridere
«Amore? Se a malapena ci conosciamo,non abbiamo neanche ballato insieme»
«A questo possiamo rimediare»
Febo la afferrò per i fianchi e i due giovani cominciarono a ballare lentamente immaginando la musica e guardandosi negli occhi,la luce dei lampioncini facevano risaltare le loro chiome dorate.
 
Il mattino seguente Mercury fu la prima ad arrivare al padiglione dei soldati dove avevano deciso di darsi appuntamento le ragazze. Passò velocemente nella palestra dove i soldati si stavano allenando ed evitò di girarsi verso di loro anche se  in cuor suo sapeva che la stavano osservando e la cosa la imbarazzava molto dato che continuava a pentirsi di essere andata lì con la divisa da guerriera sailor che,a suo parere,era dotata di un gonnellino un po’ troppo corto.
Jupiter intanto guardava soddisfatta il suo tavolinetto di legno ,simile al bambù ma di colore violaceo, che aveva apparecchiato accuratamente per ricevere le ragazze. La tovaglia bianca,i fazzolettini rosa antico,le tazze di porcellana con cucchiaini d’argento. Era tutto perfetto pensò e poi si voltò verso il cucinotto e accese il fuoco per far bollire l’acqua del tè e diede un occhiata al forno per vedere se i biscotti cuocevano bene.
Decise di aprire la porta per accogliere meglio le guerriere e vide Mercury che era in procinto di bussare.
«Buongiorno Jupiter»
«Siete arrivate!»
Mercury,sentendo che la ragazza aveva usato il plurale,si voltò e vide che anche Mars stava camminando verso di loro attraversando la sala ma,al contrario di lei,era molto disinvolta e continuava a toccarsi i lunghi capelli neri quasi come per farsi ammirare.
Jupiter invitò le ragazze a sedersi nei divanetti e posò sul tavolino il vassoio dei biscotti ancora fumanti:
«Jupiter hai fatto biscotti per tutto l’esercito?ma che profumo che fanno complimenti» esclamò Mars
«Davvero molto carino questo posto» disse Mercury che non aveva smesso di guardarsi intorno.
«Ora che non sono più il capitano delle guardie dovrò lasciare il padiglione e stare nelle mie stanze a palazzo ma cercherò di ricreare un posticino come questo»
Mars prese un biscotto e diede un piccolo morso:
«È delizioso!»
«Ti ringrazio Mars» esclamò Jupiter sorridendo
Una testolina fece capolino dalla porta:
«È permesso?» chiese Venus
«Venus finalmente» disse Mars finendo il biscotto in un sol boccone
«Scusate ragazze non riuscivo ad alzarmi sono andata a dormire tardi»
Dicendo così ripensò per un attimo al suo ballo notturno con Febo e a come lui l’aveva salutata dandole un bacio sulla fronte e dicendole che le avrebbe scritto dandole sue notizie.
Quando le ragazze ebbero finito di sorseggiare il tè fu Mars a prendere la parola:
«Come faremo a dissuadere la principessa da questa follia?suggerimenti?»
«Vuoi far davvero cambiare idea a Serenity?» chiese Jupiter
«Si,non è possibile accontentarla e lo sapete bene»
«Pensavo mi chiedesse una montagna di biscotti o una torta gigante…chi lo avrebbe mai immaginato» disse Jupiter sorridendo.
«Io non credo ci sia da preoccuparsi» disse tranquillamente Venus lasciando le tre ragazze a bocca aperta poi continuò dicendo:
«Possiamo farle fare una breve visita e tornare tranquillamente,non credo ci sia nulla da temere»
«Nulla da temere? È un pianeta sconosciuto e non sappiamo cosa ci aspetta senza contare che non essendo sotto il regno della Luna potremmo essere considerate invasori!» esclamò Mars
Venus rispose con molta calma:
«Ed è per questo che siamo diventate guerriere giusto? il nostro compito è proteggere la principessa se rifiutassimo sarebbe come a dire che non siamo in grado di esercitare il nostro ruolo»
«Su questo hai ragione» disse Jupiter ma Mars la guardò con sguardo contrariato e ribattè:
«Un conto è proteggerla da un pericolo improvviso e un conto è portarcela nel pericolo!»
Venus cercava di mantenere la calma per non litigare:
«Non abbiamo nessuna documentazione che dica che la Terra sia un pianeta ostile e correggimi se sbaglio Mercury»
Mercury appoggiò la sua tazza sul tavolino e con molta calma rispose:
«Non ci sono molti testi che parlano del pianeta Terra anzi non ricordo di averne letto nessuno»
«Quindi cosa ci consigli?» chiese Mars
«Non si può essere certi della sicurezza del pianeta ma sicuramente può essere una bella esperienza per studiare qualcosa di nuovo »
Mars si appoggiò allo schienale del divanetto sbuffando,chiudendo gli occhi e incrociando le braccia:
«Come volete,la maggioranza vince ma poi non ditemi che non vi ho avvertito»
Jupiter si sedette accanto a lei e le prese una mano:
«Andiamo Mars non preoccuparti andrà tutto bene e se succedesse qualcosa avremo modo di esercitare i nostri poteri»
Mars fece un sospiro di rassegnazione poi con calma chiese:
«E di grazia come pensate di arrivarci sulla Terra?di certo non possiamo prendere una carrozza reale senza che la regina lo venga a sapere»
«Forse un modo c’è» intervenne Mercury «Ho letto che le guerriere sailor unendo i loro poteri possono usare la telecinesi»
«Telecinesi?» rispose Jupiter con curiosità
«Si,una sorta di teletrasporto» spiegò Mercury
«Benissimo!» disse Venus entusiasta «vado dalla principessa a dirle di prepararsi alla partenza,ci vediamo ai giardini davanti alla fontana centrale tra un’ora»
 
La regina Selene di ritorno dall’aver salutato il re Apollonio e suo figlio, che erano partiti per far ritorno al Sole, entrò nel suo salotto privato con Luna al suo fianco e ad aspettarla c’era Astro, il suo paggio,un ragazzino sui quattordici anni dai capelli azzurrini e il viso cosparso da lentiggini che le porse subito una pergamena:
«Vostra maestà è arrivata ora da Urano»
La regina ringraziò il ragazzino,srotolò la pergamena e iniziò a leggere.
Luna osservava lo sguardo della regina mentre diventava serio e di certo immaginava che non erano buone notizie ma quello che più la incuriosiva era sapere chi le aveva scritto. Urano  era uno dei pianeti più lontani dalla Luna di cui lei sapeva così poco. Ricordava solo che la regina qualche volta parlava di guardiani o soldati speciali che si trovavano nei pianeti esterni del sistema solare che erano incaricati di avvertire il regno della Luna di eventuali pericoli o invasori che minacciavano la galassia. Che era uno di questi guardiani a scriverle?eravamo tutti in pericolo? Di certo la regina ne avrebbe parlato con lei quindi si caricò di pazienza e aspettò che finisse la lettura.
Selene invece si limitò a ripiegare la pergamena e sistemarla,chiusa a chiave,in un cassetto della sua scrivania.
«Luna vai a cercare Serenity e dille che devo partire al più presto per un lungo viaggio»
Luna rimase un po’ delusa che la regina non avesse menzionato nulla del contenuto del messaggio ma annuì e lasciò la stanza senza chiedere nulla.
 
Intanto Venus era andata a prendere la principessa che non stava più nella pelle al pensiero di partire. Le due arrivarono al centro dei giardini Lunari dove convergevano tutti i sentieri e dove era posizionata un enorme fontana in marmo bianco con striature grigie che raffigurava la dea della Luna Selene  seduta su una mezzaluna, dalla quale,zampillava l’acqua. La statua della Dea assomigliava davvero tanto alla regina Selene.
Mars,Mercury e Jupiter erano sedute sul muretto che circondava la fontana e si alzarono all’arrivo della principessa.
«Grazie ragazze,non so dirvi quanto io sia emozionata e vi sarò riconoscente per semp
Gli occhi blu di Serenity brillavano.
«Prima partiamo e prima torniamo,Mercury come funziona la telecinesi?» disse Mars
«Dobbiamo metterci in cerchio tenendoci per mano e invocare i nostri pianeti che ci daranno il potere necessario per la telecinesi dopodiché penseremo al luogo in cui vogliamo andare cioè la Terra»
«Anche se non l’abbiamo mai vista?» chiese Venus
«Si,basterà pensare al nome del luogo»rispose Mercury
«Scusate ma come faremo a portare Serenity,lei non può invocare nessun pianeta rischiamo di lasciarla qui» disse Jupiter
«Vero,a questo non avevo pensato» Rispose Mercury grattandosi il mento con le dita
«Vi prego proviamoci!» esclamò Serenity afferrando Mercury al braccio
«Invocherò anche io il potere della Luna e vi terrò la mano!»
«Sei sicura di riuscire a concentrarti?» Chiese Mars con un tono da ramanzina
«Mars so che non mi sono mai impegnata molto nelle tue lezioni ma ce la metterò tutta, sono sicura di farcela»
«Molto bene» detto questo Mars prese la mano della principessa e quella di Mercury. Si unirono in cerchio anche Venus e Jupiter e chiusero gli occhi.
«Potere di Marte!»
«Potere di Mercurio!»
«Potere di Giove!»
«Potere di Venere!»
Dopo aver gridato il nome dei loro pianeti,le guerriere furono avvolte da una grande luce tranne Serenity che,accorgendosi della cosa,cercò di concentrarsi il più che poteva ed gridò con tutte le forze:
«Potere della Luna!»
Nessuna delle ragazze ci credeva,nessuna di loro poteva immaginare che dopo quelle parole una luce accecante le avvolse. Un calore immenso diede loro un energia e una forza che mai avevano provato e tutte in coro gridarono:
«Telecinesi Sailor!»
La terra sotto di loro si spaccò e detriti si alzarono in aria. Quando le luci si affievolirono le ragazze non c’erano più e i detriti caddero al suolo.
Dietro una colonna che costeggiava uno dei sentieri del giardino,Luna  aveva assistito alla scena ed era rimasta sbalordita dallo spettacolo a cui aveva assistito e l’unica cosa che riuscì a dire fu:
«Telecinesi sailor?»
Era andata nei giardini per cercare Serenity ed era arrivata troppo tardi per avvertirla della partenza della madre. Stava tornando verso il palazzo e si domandava quando la principessa sarebbetornata  ma sicuramente la regina sarebbe partita senza aspettarla visto il messaggio ricevuto da Urano, di cui non sapeva il contenuto, ma di certo abbastanza grave da far allontanare la sovrana da Silver Millennium. Camminava quando si accorse di una luce che veniva dal colonnato che dava all’entrata del salone dove la sera prima si era svolta la festa. Si avvicinò rapidamente e la luce si faceva più intensa,la stessa luce che aveva avvolto le guerriere sailor la sera prima e molto simile a quella che aveva visto qualche minuto prima nella telecinesi. Ora era nel corridoio del colonnato ma,nonostante si guardava intorno, non riusciva a capire da dove provenisse. Luna oltrepassò il portone della sala e arrivò ad una piccola vetrata che si trovava in basso tra il muro e il pavimento del colonnato e pensò che dovesse essere di una stanza sotterranea:
la luce veniva da lì.
Luna si accovacciò e la luce svanì molto lentamente. Si avvicinò col viso per cercare di scorgere qualcosa ma il vetro a mosaico di vari colori doveva essere molto spesso e non permetteva di vedere cosa ci fosse al suo interno.
La ragazza pensò che la stanza sarebbe dovuta essere proprio sotto la sala del trono così si rialzò,tornò indietro ed entrò dal portone.
Quando le ragazze riaprirono gli occhi si ritrovarono in un bosco. C’erano enormi alberi con tronchi marroni e foglie verdi,alcune di queste con forme simili ad aghi appuntiti. Rimasero sbalordite da quello scenario colorato e continuavano a guardarsi intorno e potevano ammirare cespugli con frutti di color nero e rosso,piante di rose colorate e in terra oltre alle rocce spuntavano ciuffi di erba verde. Serenity era stupita,sulla Luna esistevano piante e vegetali ma erano incolore mentre in quello strano pianeta ogni cosa lei guardava era di colore diverso poi si abbassò verso la terra e ne prese una manciata. La toccò e la sfregò nella sua mano,di certo era molto diversa dalla consistenza del suolo Lunare.
Mars chiuse gli occhi per cercare di captare qualcosa di negativo nell’aria ma non sentì nulla,forse i suoi timori erano infondati e tutto sembrava tranquillo. Mercury con titubanza toccava le foglie delle piante e la corteccia degli alberi e il pensiero di poter studiare tutte quelle cose la entusiasmava,poteva scriverci un libro! Jupiter annusava il cespuglio di rose ammaliata da quella fragranza e mai aveva sentito cosa tanto soave. Venus si guardava intorno soddisfatta di aver fatto la cosa giusta e quando alzò lo sguardo vide che nel cielo sereno si poteva vedere molto pallidamente la Luna.
Le ragazze stettero in silenzio per vari minuti poi Serenity disse:
«Andiamo?»
«Vuoi già tornare a casa?»  chiese Venus stupita
«Ma no voglio fare una passeggiata in mezzo a questo paradiso»
«Va bene principessa ma state dietro di noi»
Le ragazze camminarono vicine tra loro molto cautamente quando Venus alzò il braccio fermando il gruppo. Davanti a loro c’erano due creature quadrupedi dal pelo rossiccio e una di loro aveva due paia di corna dalla forma molto simile ai rami degli alberi che le circondavano.
«Che cosa sono?» sussurrò Mars
«Non lo so ma meglio cambiare strada» rispose Venus.
Da dietro uno degli animali ne sbucò un altro molto più piccolo
«Oh» sospirò Jupiter «C’è un cucciolo»
«Non penso siano ostili,il cucciolo ha in bocca delle foglie quindi sono vegetariani»
Jupiter strappò un ciuffo d’erba e si avvicinò lentamente agli animali e con la mano sventolava il mazzo che aveva raccolto.
«Stai attenta» disse Mars
Gli animali erano incuriositi da quelle figure ed erano rimasti immobili a guardarle poi il cucciolo timidamente si avvicinò alla mano di jupiter e cominciò a mangiare.
Serenity sorrise affascinata da quella scena quando un altro animale passò volando davanti al suo viso. Un animale non molto grande che aveva due paia di ali enormi e tutte colorate che volava con leggiadria e si andò a posare su una rosa. La principessa non aveva mai visto nulla di più bello e si avvicinò nel tentativo di prenderla in mano ma questa volò via.
Serenity attraversò i cespugli determinata a prendere quel bellissimo animale e farlo vedere alle altre ragazze poi si fermò. Era arrivata davanti ad un piccolo lago che si trovava in mezzo a delle alture rocciose e in una di queste scendeva una cascata. L’animale si era posato in un fiore giallo che cresceva nella parete rocciosa vicino alla cascata al di là del lago. Serenity si tolse le scarpe ed entrò in acqua non preoccupandosi di bagnare il suo bellissimo abito di seta bianco poiché pensava che con il caldo che faceva si sarebbe asciugata in poco tempo.
Intanto le ragazze erano ancora alle prese con quegli strani animali che avevano trovato finchè Mercury esclamò:
«La principessa non c’è più!»
«Stupida! se ne è andata da sola senza avvertirci!» esclamò Mars
«Andiamo a cercarla prima che si cacci nei guai» propose Jupiter e le ragazze annuirono insieme.
«Voi chi diavolo siete? Che ci fate qui?» disse una voce maschile.
Le guerriere si voltarono e videro un ragazzo alto con una divisa grigio scuro,stivali alti neri e lunghi capelli ricci marroni. Stava puntando contro di loro una lunga spada:
«Non vi muovete o sarà peggio per voi»
Mars chiuse gli occhi e sospirò:
«Lo sapevo che sarebbe finita così»
Serenity era arrivata alla parete rocciosa dove si era posato quel bellissimo animale e fortunatamente l’acqua non era alta e si era bagnata fino al ginocchio. Ora poteva vedere l’esile corpo dell’animale  munito di zampe finissime e due antenne lunghe,le ali invece erano enormi dalla forma tondeggiante e i tanti colori che si sfumavano tra loro. La principessa fece per toccarla poi si bloccò pensando che forse avrebbe potuto danneggiarla tanto sembrava fragile. Poi un rumore,le foglie nella riva del lago si stavano muovendo e Serenity dallo spavento quasi cadde in acqua poiché i sassi sotto i suoi piedi erano scivolosi. Si guardò intorno cercando un riparo e decise di buttarsi dietro una delle tante rocce che affioravano dall’acqua. Raccolse la gonna per essere sicura di essere ben nascosta. Uno sbuffo simile a quello di un cavallo poi il rumore dell’acqua come se stesse bevendo,possibile che sulla terra esistevano i cavalli? O magari era un animale simile ma non ne era sicura avrebbe dovuto sbirciare. Non voleva rischiare di essere vista e cercava di rimanere immobile accucciata in quella posizione scomoda con l’acqua che l’aveva bagnata tutta fino al seno. Non era facile non fare rumore visto il suolo scivoloso e infatti ,nel tentativo di afferrare più saldamente la roccia con le mani,un pezzetto di essa cadde in acqua provocando uno scroscio.
Forse era stata fortunata,forse l’animale non si era accorto anche se ora non sentiva più alcun rumore provenire dalla riva.
«Chi c’è lì?» esclamò una voce maschile.
Serenity aveva il cuore che esplodeva dalla paura e non sapeva più cosa fare se non sperare che le sue amiche,che stupidamente aveva abbandonato,venissero in suo soccorso.
«Lo so che c’è qualcuno,esci allo scoperto!»
Non aveva scampo,un terrestre l’aveva scoperta.

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