I DFLAT

di Vimi roronoa
(/viewuser.php?uid=676207)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La storia ha inizio ***
Capitolo 2: *** Tutti in piscina! ***
Capitolo 3: *** Karl la minaccia (ATTENZIONE in questo capitolo sono contenute scene violente)) ***
Capitolo 4: *** Cura e Invito a casa FLAT ***
Capitolo 5: *** Primo giorno casa Flat ***



Capitolo 1
*** La storia ha inizio ***


È una bellissima giornata estiva: cielo sereno, colori vivaci e il tipico clima solare.
Una ragazza dai capelli rossi raccolti in due codini, indossante un leggero vestito dai toni celeste e rosa, le maniche sono a sbuffo sulle spalle, il tutto è completato da sandali e una borsettina a tracolla tutto coordinato.
Allegra e spensierata sta passeggiando, osservando ogni tanto le vetrine dei negozi, specchiando visi per capire di essere in ordine.
Doremi:- Che bello. Non vedo l’ora di vederlo. Gli piacerò vestita cosi?- osserva il riflesso nel vetro con dubbio per poi sorridere solare – mm si ahah – continua il cammino.

Siamo in un piccolo parco della città, qui, appoggiato a un albero con le braccia conserte, dall’aria introversa, c’è un ragazzo dalla carnagione bronzea, dai capelli bordeaux  corti coprenti le orecchie, gli occhi dello stesso colore si sono appena schiusi per osservare il bel cielo azzurro. Come vestiario: indossa una leggera maglia bianca, con pantaloni scuri e scarpe sportive.
Fa uno stiracchiamento, tenendo poi le braccia dietro la nuca, sospirando tranquillo e felice.
Akatsuki: “Doremi non vedo l’ora di vederti”.

In quel momento la ragazza continuava il suo percorso, allegramente impaziente di incontrare il suo principe dei maghi. A un certo punto ode di sfuggita come qualcuno ridere, Doremi si ferma osservandosi in giro perplessa, ma oltre a lei in quella stradina non c’era nessuno. Che fosse stata un’immaginazione? La rossa decide di proseguire, ma passo dopo passo, una strana sensazione la pervade, come se qualcuno stesse guardando e seguendo.
Si sofferma di nuovo per voltarsi, Doremi scruta attentamente ogni punto di quella piccola via, ma di nuovo pareva solo una sensazione a vuoto. Riprende i suoi passi, decidendo però di correre, come avvertendo un pericolo da cui fuggire o timore di tardare all’incontro con Akatsuki, ma improvvisamente, Doremì cade per terra.
Nello stesso momento, Akatsuki continuava ad attendere l’arrivo del suo piccolo angelo dai capelli rossi, è calmo e sereno, ma al contempo in lui cominciava una strana sensazione di preoccupazione.
 
 Tornando dalla ragazza che si sta rialzando dopo la caduta, incomprensiva cerca la causa di tal evento, le capitava di essere goffa, ma in quel frangente non era per nulla disattenta. Tornata in piedi spolvera il vestito dalla poca polvere, notando poi, che il laccetto di un sandalo è rotto.
D:- oh no.. erano nuovi com’è possibile?- in quel momento si sente un voce ridere, la rossa ascolta e si guarda attorno confusa, con timore e irritata sentendosi presa in giro.
D:- chiunque tu sia smettila! E fatti vedere!!- dopo poco avere pronunciato le ultime parole, ecco apparirle d’avanti un ragazzo –sei tu che mi seguivi – dice scrutandolo dalla testa ai piedi.
Era snello con carnagione chiara, capelli argentei e sguardo gelido come il ghiaccio, come stile vestiario è elegante, camicia di seta bianca che lascia intravvedere il petto, pantaloni e scarpe nere.
??:- sei tu la ragazza del principe?- a quella domanda Doremì è perplessa.
D:- Il…il principe? – fissandone lo sguardo penetrante, si sente raggelare.
??:- Si! Il principe dei maghi. Tu sei la sua ragazza non è forse cosi?- ripete mettendo le braccia conserte come seccato, a quel punto Doremì prende coraggio.
D:- si può sapere chi sei? E perché mi chiede questo?! – il ragazzo sorride avvicinandosi di più a lei. Doremì istintivamente vuole indietreggiare, ma si ritrova un muro alle spalle.
??:- Vorresti davvero sapere chi sono – come intenzionato a provarci con lei, mette una mano contro la parete, lei cerca di non darne peso e muove la testa per dire si alla domanda, e lui:– va bene te lo concedo dolcezza. Mi chiamo Karl Derosha-.
D:- e che…- si sente a disagio nel vederselo così vicino, e continua: -cosa vuoi da me?-.
K:- Prima voglio sapere, se sei tu la ragazza del principe Akatsuki – la rossa continuando a osservarlo perplessa non comprende perché le sta facendo quella domanda – Rispondi o vuoi costringermi a scoprirlo da solo? – domanda prendendole il mento con due dita, a quel gesto Doremì con la mano scaccia quella del ragazzo e dopo essersi distaccata da quella posizione, decide di rispondere.
D:- Si! Sono la ragazza di Akatsuki. Ora mi dici perché lo vuoi sapere?!!– il ragazzo rimasto vicino al muro con la mano poggiata, ricomincia a ridere tra se, ma si ferma subito per fissare Doremì con un’espressione maligna e di chi è intenzionato a azioni malevole. La ragazza sente un brivido di pericolo percorrerla per tutto il corpo.
D:- Che… che cosa vuoi d…da me? – chiede cominciando lentamente ad allontanarsi.
K:- Vedi mia cara- parla passandosi le dita in modo intrigante -Io sono un mago, provengo dallo stesso regno di quello sciocco di Akatsuki- nel pronunciarne il nome, si poteva denotare rabbia.
D:- E perché…- si sofferma osservandolo titubante - t’interessa… sapere se io… sono la sua ragazza?-.
K:- Va bene non credo serva tanto mistero- vedendola continuare a indietreggiare, in risposta lui avanza -Te lo spiego subito cara. Io, odio, Akatsuki – afferma stringendo il pugno dal rancore – Io voglio toglierlo di mezzo, cancellarlo, annientarlo! Solo che purtroppo non sono mai riuscito a farlo – l’espressione del viso è molto seria e arrabbiata – Ogni volta per qualche ragione ne usciva, o qualcuno era li a difenderlo come quei suoi tre scemi amici oppure lui stesso si mostrava coriaceo – fissandola con il sorriso maligno – ma stavolta ho trovato sicuramente la via migliore per batterlo... per battere il tuo nemico devi prima indebolirlo-.
D:- Sarebbe… a dire? – domanda guardandosi in torno, in quel momento, era come un deserto in cui stavano solo loro due.
Karl:- Semplice userò te– le punta il dito sogghignando maligno –quale modo migliore… per colpire al cuore qualcuno, se non portargli via qualcosa d’importante? E tu sei importante per il nostro Akatsuki. Non è forse così?- la ragazza impallidisce vedendo in una mano di Karl apparire un pugnale nero.
D:- che intenzioni hai? Sei impazzito- incalza continuando a indietreggiare.
K: -avanti non opporre resistenza e vieni via con me- si avvicina porgendole la mano libera ma, Doremì nega.
D:- Non ci penso nemmeno! – fa per voltarsi e correre via, ma si blocca per via del sandalo rotto, il mago allora l’afferra per un braccio strattonandola.
K:- Tu vieni con me. Senza fiatare. Subito! – la sua mano stringe forte il braccio di Doremì, che però decide di pestargli un piede, allentata la presa, si allontana levandosi il sandalo rotto potendo così scappare.
Il mago si lascia scappare una risata, dopo di che senza indugio, comincia a inseguirla divertito.
K:- Corri pure quanto vuoi dolcezza, ma non riuscirai a seminarmi ahahahahaha!-.

Siamo in un campetto da basket, qui si trovano due ragazzi: uno ha i capelli e gli occhi verde acqua e sta seduto su una panchina a prendere il sole, l’altro ragazzo dai capelli biondi e occhi azzurri che sta giocando da solo.
L:- Eccone un altro! Leon passa in vantaggio… si avvicina al cesto, tira eeee faccio… CANESTRO! Sii! Ahah sono troppo forte- esulta vittorioso.
T:- hm si sei molto bravo – batte le mani annoiato -Peccato che è troppo facile fare canestro senza nessun avversario– il biondino si gira lanciando uno sguardo di sfida, all’amico...
L:- siccome è troppo facile da solo - gli fa il verso - Perché non vieni qui e vediamo chi vince?
T:- No. Non mi va. Per di più non voglio rischiare di farmi male. Potrei giocarmi la carriera di star dello spettacolo – spiega facendo mosse da attore drammatico, il ragazzo biondo lo osserva con una goccia di sudore sulla fronte, decidendo di proseguire da solo.
L:- Meglio che lascio perdere tanto poi non sai giocare – sta per lanciare la palla al cesto, quando si sentono delle urla in lontananza.
??:- SMETTILA LASCIAMI IN PACE!!! VATTENE!!!!- voce femminile spaventata.
??:-non puoi sfuggirmi!! Ahahahahah- voce maschile minacciosa.
Toru e Leon si guardano perplessi e riudendo una seconda volta, quelle voci comprendono che a qualcuno serve aiuto, dunque decidono di accorrere.
Doremì è già da diversi minuti che corre senza fiato per sfuggire al suo inseguitore armato di pugnale, oltre a questo il piede senza sandalo lo sentiva bruciare, il terreno non era certamente fresco in estate. E a un certo punto finisce col cadere, ansima stanca, sente poi l’ombra e si gira a fissare terrorizzata quel ragazzo puntarle l’arma.
D:- n.. no.. ti prego..-
K:- Ora verrai con me! Con le buone…– alza il braccio per trafiggerla –o con le cattive-.
Gli occhi rosa quasi privi di riflesso per il terrore, iniziano a inumidirsi e Doremì pregandolo di non farlo, incomincia a piangere.
K:- mi spiace dolcezza, l’hai voluto tu – il suo volto è freddo e spietato, la mano stringe l’impugnatura del pugnale la cui punta è rivolta, sull’esile corpo della giovane.
D: "mm… aiuto” istintivamente chiude gli occhi, portando le mani in protezione.
Karl sta per infliggerle il colpo, all’improvviso un pallone lo colpisce in pieno facendolo cadere, Doremi sentendo il tonfo, riapre gli occhi incerta e con sua sorpresa vede l’individuo per terra dolorante, poi un pallone da basket.
??:- Doremì!– sentendosi chiamare volge l’attenzione alle sue spalle, erano Leon e Toru, i due maghi amici di Akatsuki. Sforzandosi si tira su e veloce si avvicina loro.
D:- Toru… Leon… grazie infinite! Mi avete salvata grazie- con le mani si asciuga gli occhi dalle lacrime.
T:- stai bene?- la studia attentamente – ma ti manca pure un sandalo - nota il piede nudo.
L:- si può sapere chi è quel tipo?? - la rossa fa per rispondere, ma s’interrompe, quando si sente la voce di Karl molto arrabbiato.
K:- Chi ha OSATO! – si rialza fissando omicida i tre – ah e voi? Che diavolo ci fate qui? – interroga quasi ringhiando come un animale.
L:- aspetta un momento! Karl?- lo fissa incredulo, e scambia occhiata con Toru anch’esso basito per poi entrambi corrucciarsi fissandolo.
T:-Karl Derosha che diavolo ci fai qui? E Perché stavi per fare male alla nostra amica?-
K:- tsk non credo servano grandi spiegazioni – ghigna –il mio obiettivo è annientare il caro Akatsuki! E per questa occasione, per prima cosa mi occorre proprio lei – indica Doremì che ora si trova protetta dai due maghi.
L:- dovrai passare su di noi e ti assicuro che non te lo permetteremo- deciso scrocchia le mani – fatti sotto se hai coraggio-.
I due ragazzi fissano il terzo come pronti alla lotta, ma poi Karl scoppia a ridere.
K – Meglio di no, non voglio sporcarmi con voi adesso. Tutto sarà al suo tempo ahahahaha– i due maghi lo guardano con odio – ehm e tu dolcezza. Ricorda bene queste parole: Tu sarai MIA ahah! – fissa con sguardo malizioso e perfido Doremì che si raggela, a quel punto Karl se ne va.
Doremì dopo tutta la paura accumulata, quasi si lascia cadere sulle ginocchia, i due ragazzi però fanno a tempo a sorreggerla e farla sedere su una panchina.
D:- grazie… non ho mai avuto così tanta paura in vita mia- tenendo una mano sul petto si ascolta il battito del cuore a mille.
T:- mi spiace per la tua disavventura – entrambi la osservano amareggiati.
D:- chi è Karl? E perché ce la con Akatsuki? E potrebbe riprovare a farmi male?– chiede quasi tutto in un fiato per l’agitazione, Toru e Leon si scambiano sguardi di preoccupazione.
T:-ecco è una storia lunga e difficile, quello che possiamo dirti…- si sofferma incerto.
L:- è che abbiamo già avuto a che fare con lui e la sua cattiveria- entrambi annuiscono concordi, Doremì china il viso sospirando piano.
D:- spero non ricapiti, è stato terribile – si guarda il piede nudo –ho pure perso il sandalo nuovo per questo-.
T:- wow sembra la storia di Cenerentola – dice per sdrammatizzare e Doremì sorride lieve – aspetta, dove l’hai perduto?- a quella domanda la ragazza indica la direzione da cui proveniva. Il biondo rimasto in piedi parte di corsa più rapido del vento, pochi secondi ed eccolo tornare come un fulmine.
L:- ta daaaan sono un campione – esclama con scintille negli occhi e mostrando il sandalo recuperato, vedendolo rotto Toru lo prende.
D:- si è rotto mentre correvo.. sigh.. erano nuovi-
T:- tutto si può risolvere – glielo fa indossare e dopo uno schiocco di dita –e voilà – il laccetto si riattacca come nuovo.
D:- wow grazie siete fantastici – si alza saltellando tutta felice –evviva!! Ahahahaha- tutti e tre ridono, ma dura poco per Doremì – oh No!- Toru e Leon la guardano perplessi, -Akatsuki! Dovevamo incontraci poco fa al parco… ormai sono troppo in ritardo! Nooo sono la ragazza più sfortunata della terraaa-.
L:- e ti allarmi per così poco?- inarca sopracciglio.
D:- di sicuro è arrabbiato – tiene il viso triste.
T:- non credo si arrabbi per così poco- rassicura –più che altro, non vedendoti potrebbe essere preoccupato- tutti e tre decidono quindi di raggiungere Akatsuki, anche perché devono riferirgli di Karl.
In un piccolo parchetto Akatsuki dopo l’attesa prolungata, si è ora seduto ai piedi dell’albero, almeno l’ombra gli dava sollievo dal calore estivo.
A:“ Doremi..dove sei?” osservando l’ingresso del parco “Avrà avuto un contrattempo o le sarà accaduto qualcosa? Forse dovrei provare a chiamarla- prende da una tasca dei pantaloni il suo phonmagic(in pratica il cellulare dall’aspetto terrestre ma magico) concentrato nelle mille domande, a svegliarlo, ci pensa la voce di un amico appena arrivato.
F:-Ciao Akatsuki!- gentile come suo solito essere, si avvicina sedendosi sull’erba a fargli compagnia –che ti succede sembri preoccupato-.
A:- Ciao Fujo – gli fa un lieve sorriso e alla domanda china leggermente il volto, scompigliandosi i capelli – io e Doremì dovevamo incontrarci qui, capita che tarda, ma è già passata quasi un’ora-.
F:- magari un contrattempo l’ha trattenuta più a lungo – proferisce con tono rassicurante, Akatsuki continua a stare con l’espressione amara. Fujo allora rimane a fargli compagnia a distrarlo dalla preoccupazione, chiacchierando un po’.
Ecco che in quel momento vedono arrivare Toru e Leon, dietro di loro c’è anche Doremì.  Akatsuki e Fujo si alzano dunque scambiando i saluti.
Aka/Fujo: - Ciao ragazzi e ciao Doremì –
Toru/Leon:- Ciao!! – sorridono tutti e quattro come grandi amici, gli occhi del principe osservano Doremì, che stava con il volto chino come imbarazzata, preoccupata.
D:- Ciao..- le si fa di un passo più vicino Akatsuki con aria molto seria.
A:- potrei sapere dov’eri? Non vedendoti arrivare mi sono preoccupato che ti fosse accaduto qualcosa- gli occhi rosa sono puntati a terra, come per paura di incrociarli con quelli bordeaux.
D:- Scusami Akatsuki… ecco io stavo arrivando, ma mi è stato impedito– viene ascoltata con attenzione, Akatsuki e Fujo rimangono un momento perplessi.
A:-impedito?- pronuncia non capendo.
T:- è vero Akatsuki- decide lui di spiegare meglio la situazione - abbiamo avuto un incontro poco piacevole- si gratticchia una guancia – ehm se andiamo a casa, possiamo parlarne con calma- propone, Fujo e Akatsuki sono ancora confusi ma acconsentono.
Eccoli dopo qualche minuto a casa FLAT, riuniti nel salotto a parlare di quello che è accaduto in quel poco tempo.
Ascoltando i racconti di Toru e Leon, Fujo e Akatsuki si fanno molto seri, quest’ultimo inoltre istintivamente abbraccia Doremì che era seduta accanto.
A:- Mi dispiace Doremi per quello che ti è successo. Come ho fatto a non dare ascolto alla sensazione che avevo e venire subito a cercarti- tenendola stretta a se le carezza il capo con fare protettivo –poteva portarti via.. e io non ero lì a impedirlo-.
D:- non devi scusarti Akatsuki e poi mi hanno soccorso - volgono gli occhi su Leon e Toru.
Akatsuki:- grazie ragazzi – guarda la ragazza – o chissà che quello sarebbe riuscito nel suo intento – Doremi sentendosi bene in quell’abbraccio, ricambia mettendo teneramente la testa al suo petto – nessuno si deve azzardare a farti del male. Doremi, io non lo permetterò mai.
L/T/F:-sempre i soliti piccioncini– commentano sorridendo a prenderli in giro –e comunque anche noi saremo qui a proteggerti -.
Doremi.- Grazie ragazzi – ringrazia con il cuore commosso e felice, di sentirsi protetta dai quattro FLAT. La giornata volge al tramonto, Akatsuki dunque si offre di accompagnare Doremì a casa.
Casa Harukaze.
Arrivati al cancelletto, si soffermano, Akatsuki mettendole mani gentilmente sulle spalle, le raccomanda di fare attenzione e per qualsiasi cosa deve solo chiamarlo.
Doremì con gli occhi che le brillano emozionati, da tutta la premura che le mostra, annuisce a ogni parola. Dolcemente si salutano con un piccolo bacio. Rimasta poi sola Doremì entra a casa, tutto era spento e la prima cosa che fa dopo aver chiuso a chiave è accendere la luce. Per la forza dell’abitudine saluta poi non ottenendo nessuna risposta, si da una mano in faccia. Tutta la sua famiglia era partita per raggiungere la casa dei nonni, Doremì non volendo passare l’estate lontana dal suo Akatsuki, aveva chiesto di poter rimanere a casa e seppur in principio poco entusiasti, madre e padre hanno accettato.
Dunque, sola nella sua casa, decide di cenare, guardarsi un poco di tv e terminare la giornata alle undici e mezzo.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Tutti in piscina! ***


È mattina il sole è già sorto da un pezzo e una ragazza dai capelli rossi, è seduta in cucina a far colazione con una bella tazza di latte e caffè, accompagnato da qualche biscotto. A un certo punto sente squillare il suo telefono, si alza dalla sedia per andare in salotto, l’aveva lasciato sul tavolino vicino il divano. Risponde.

A:- buongiorno Doremì. Hai riposato bene?- il tono di voce dall’altra parte della linea, era calda e sincera.
D:- ciao Akatsuki – dice con la sua solita voce allegra - sì dormito benissimo e tu?-.
A:- quando sei protagonista dei miei sogni, dormo sempre bene- a quelle parole il cuore di Doremì scalpita e le gote si colorano, scambiano due chiacchiere, poi Akatsuki le chiede se nel pomeriggio aveva voglia di andare in piscina, felicissima lei accetta.
Finita la chiamata, Doremì tutta super contenta torna in cucina, beve gli ultimi sorsi di caffelatte, pulisce e sistema le cose usate, per poi dirigersi in camera a preparare la sua borsa da piscina.

La mattinata vola veloce, ore quattordici e un quarto, quattro ragazzi si fermano davanti al cancelletto di casa Harukaze.
Uno suona il campanello, ecco arrivare Doremì vestita con una canotta giallina, pantaloncini blu, sandali di sughero e ovviamente tiene la sua borsa da piscina, pronta con tutto.
T:- non male come look, forse solo il colore della maglietta non mi garba troppo- commenta osservando la ragazza, come fosse un critico di moda.
A:- secondo me sta benissimo, qualsiasi cosa indossi lo rendi fantastico- la ammira facendole colorare di rosa le guance –sei pronta per andare?- chiede vedendola annuire. Chiusa la porta di casa, Doremì segue i quattro maghi.

In allegra compagnia il tragitto si fa quasi veloce, eccoci arrivati alle piscine pubbliche della città, i FLAT si addentrano per trovare un posto libero nella zona prato, Doremì invece va negli spogliatoi per cambiarsi.
I ragazzi impiegano poco a trovare un pezzo di prato tutto per loro, dispongono un telo e ci mettono sopra le borse. Dopo di che uno dopo l’altro si spogliano dei vestiti, rimanendo con il costume a pantaloncino e torso nudo.
( Narratrice: wooooow (*ç*))
D:- Eccomi! – udendola, tutti e quattro le rivolgono l’attenzione visiva, rimanendo piacevolmente incantati. La ragazza con i capelli raccolti in una morbida coda, si avvicina al gruppo, il suo costume è a due pezzi, dal colore violetto decorato di fragoline. Quella visione incanta soprattutto due occhi bordeaux, che non manca di farle complimento, Doremì tutta timida ringrazia.
F:- bene ragazzi ora divertiamoci!!– esclama aiutando il principe a destarsi dall’incantevole visione.
L:- Ok! Io andrò a farmi un bel tuffo dai trampolini. Qualcuno viene con me?-conoscendo la sua natura competitiva, ognuno risponde di preferire fare altro. –va bene state qui e ammirerete un campione- parte di corsa con tutta la sua sicurezza.
Fujo decide di fare un giro prima del bagno, mentre Toru opta, per accomodarsi su una sdraio, a bordo piscina e farsi la tintarella come ogni divo dello spettacolo.

A:-bene siamo rimasti io e te- si avvicina di poco come per sussurrare –che ti va di fare mia dolce Doremì?- la ragazza, lo guarda con espressione di dubbio, alza poi gli occhi al cielo con un dito sulle labbra.
D:- bagno – pronuncia indicando una delle piscine, decisione presa eccoli avviarsi, ma la rossa si ferma subito –aspetta, non ci siamo messi la crema-.

Fujo nel suo breve giro, si sofferma al piccolo bar, comprando un fresco ghiacciolo all’arancia, mentre se lo gusta continua a passeggiare osservando tutte le persone divertirsi a fare il bagno. Toru in quel momento si sta sistemando gli occhiali da sole, godendosi l’abbronzatura. Invece Leon in procinto di salire sui trampolini, sta facendo del riscaldamento, pronto alla sfida.

Doremì e Akatsuki stanno terminando di mettersi la crema protettiva, la ragazza poi si offre di mettergliene un poco sulla schiena. Akatsuki ringrazia ascoltando così le mani del suo angelo, carezzargli la pelle.
D:-ecco fatto ora sei protetto – gli sorride, lui ringrazia per poi proporsi di contraccambiare, Doremì annuisce e si volta, Akatsuki inizia così a passarle la crema sulle spalle e tutta la schiena, facendole un piacevole massaggio. Gli occhi della rossa si chiudono avvertendo una sensazione piacevole.
A:- ecco fatto, la tua pelle dolce come la pesca non si scotterà- finalmente pronti, i due ragazzi corrono a tuffarsi. Il primo a immergersi è il mago, Doremì si ferma un momento sul bordo, sfiora l’acqua con il piedino, vedendola esitante, Akatsuki decide di coglierla di sorpresa, tirandola. Riemergendo Doremì lo fissa con il broncio, per poi iniziare a schizzarlo scherzosamente, Akatsuki contrattacca per poi a un certo punto andare sott’acqua. La ragazza si sofferma a cercarlo con gli occhi.
A:- presa –esclama abbracciandola e facendole il solletico.
D:- ahaha no Akatsuki… ahahah soffro.. il soll..leti..co ahhahaha- tutto poi si ferma, stretti l’uno all’altra come a non lasciarsi mai, si fissano profondamente negli occhi.
A:- ti amo- le sussurra a fior di bocca, la ragazza arrossita, socchiude gli occhi. Il ragazzo sta dunque per baciarla, ma ecco che qualcosa, o meglio qualcuno interrompe il momento romantico.
L:- Ehiiii!!! – sentono la voce provenire dall’alto e rivolgendo gli occhi sopra l’ultimo trampolino in cima, vedono Leon che sta per tuffarsi – Ora tutti vedrete quanto sono maghifico!!! Ahaha – un po’ tutti vedendolo escono dalla vasca per lasciargli fare il tuffo
D:- Ma non sarà pericoloso lanciarsi da li?- aiutata dal principe esce dall’acqua.
A:- il solito esibizionista – intanto vengono raggiunti anche da Fujo, che sta finendo il ghiacciolo.
F:- Il solito Leon – tutti assistono il biondo che in quel momento decide di lanciarsi, si tuffa e arrivando in acqua produce una grande spruzzata d’acqua che arriva, a fare il gavettone a Toru.
T:- LEON!!!- drizza in piedi irato - Hai osato interrompere la mia abbronzatura e mi hai bagnato i capelli!!!! Ora ti sistemo! – viene osservano con varie goccioline sulla testa, dai tre amici che assistono la scena.
A:- Dai Toru calmati. Non credo avesse previsto quello schizzo enorme- paziente, lo fa ragionare, Fujo e Doremì danno ragione al principe, Toru fa un sospiro incrociando le braccia.

L:- Allora? Piaciuto il mio spettacolare tuffo? – chiede appena uscito dall’acqua con aria trionfante.
F:- Sinceramente hai esagerato a lanciarti da lassù-.
D:- Potevi anche farti male da un’altezza simile-.
L:- tranquilla! Io non mi faccio male facilmente, tantomeno con un tuffetto come quello. Io sono forte, grande e il migliore ahahahah – si vanta così tanto che tutti quelli che stanno assistendo la scena, hanno goccioline di perplessità.

Il resto della giornata prosegue nei migliori dei modi, i FLAT e Doremi si divertono un mondo, la giornata volge al termine, quando tutti tornano a casa. Gentili i quattro ragazzi scortano alla sua Doremì, che li ringrazia di tutto il divertimento.
F:- è stato un piacere -.
T:- lo rifaremo ancora –
L:- e io dimostrerò ancora quanto sono fortissimo – si vanta di nuovo ricevendo un piccolo scappellotto dal mago attore, ancora arrabbiato per il gavettone. Tutti si mettono poi a ridere.
D:- Ciao ragazzi!!
T/L/F:- Ciao Doremi!! – si avviano lasciando un po’ di spazio alla coppietta.

Akatsuki:- è stata proprio una bella giornata, se ti va, ci vedremo ancora domani - .
Doremi:- si va bene, ci vedremo domani – posa un dolce bacio sulla guancia del ragazzo, per poi andare alla porta –ciao- muove la mano.
Akatsuki:- Ciao!- corre a raggiungere i compagni, la ragazza apre la porta ed entra.
Spossata, decide di farsi una doccia, per levarsi il cloro della piscina. Finito lasciando i capelli sciolti, indossa una semplice camicetta da notte bianca con piccoli fiori rosa.
Mangia qualcosa per poi andare a riposare.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Karl la minaccia (ATTENZIONE in questo capitolo sono contenute scene violente)) ***


PREMESSA: SE TURBANO LE SCENE VIOLENTE NON LEGGETE QUESTO CAPITOLO!!!


È passato qualche giorno dalla giornata in piscina.
Doremì intenta a sistemare la sua stanza, sente entrare dalla finestra aperta un leggero vento freddo.
Si avvicina per chiudere i vetri, scrutando fuori sembrava in arrivo un bel temporale estivo.

Doremì sospira, quel tempo spesso era deprimente, torna a ciò che stava facendo, sul letto c’era un mucchio di vestiti da piegare e riporre nell’armadio. I genitori le hanno permesso di stare in casa da sola, perciò cerca di tenere tutto in ordine, così che quando tornano, sono felici dimostrando di essere affidabile.
Prende un paio di maglie, le piega e fa due passi verso il mobile, a un tratto la finestra si spalanca e una folata di vento raggela Doremì che colta alla sprovvista lascia cadere cosa aveva in mano.

D:- ma l’avevo chiusa- proferisce tremolando, si avvicina alla finestra chiudendola, la scruta un momento con espressione dubbiosa, poi torna vicino l’armadio, chinandosi a prendere le maglie che ha lasciato cadere, ma si sente di nuovo rabbrividire di freddo, drizza subito in piedi guardando di nuovo la finestra. Stavolta è chiusa, i due occhi rosa iniziano a scrutare tutta la camera con sospetto, sentiva come se non fosse sola.


Intanto in un'altra casa. Leon è appena ritornato dai suoi soliti allenamenti, udendo due voci famigliari arrivare dal salotto, vi entra salutando Fujo e Akatsuki.
F:- ben tornato Leon, sei super sudato come al solito- proferisce notandone la canotta sportiva con le classiche chiazze di sudore.
A:- avrai fatto come minimo una quindicina di canestri- sorride ilare.
L:- ma che quindicina, io sono il campione! E oggi ho sbaragliato tutti come sempre – afferma mentre gli occhi luccicano vittoriosi.
I due amici conoscendo il loro campione si limitano a sorridere come sempre, dopo di che sentendosi abbastanza accaldato, decide di andare a farsi una doccia. Fujo allora si alza dalla poltroncina, per dirigersi in cucina. Akatsuki rimasto solo, prosegue la lettura del libro che teneva in mano. Era tranquillo, ma in quel momento sentiva come se ci fosse qualcosa di amaro nell’aria, si massaggia il petto come avesse fastidio.


Doremì tornata con l’attenzione alla mansione, ripone le due maglie in un cassetto, i suoi occhi volgono un momento alla finestra, si notavano fuori le foglie che volano nel vento. Scuote leggermente il capo, aveva ancora diversi indumenti da piegare e mettere a posto, e ci stava forse impiegando più del normale.
Ecco piega due t-shirt per poi avviarsi a riporle, a un tratto sente una voce parlarle.
??:- ma che brava Doremì – la ragazza si blocca – Doremì - sembrava apparentemente ammaliante e beffardo.
D:- chi ha parlato? Chi sei?- interroga osservando tutta la camera confusa.
??:- Doremi già non riconosci la mia voce? Sono io – all’improvviso appare Karl, poggiato di schiena alla finestra con le braccia incrociate –come va dolcezza? Ti sono mancato?-.
D:- K... Karl – il mago si sposta subito dalla finestra, per arrivarle vicinissimo, così rapido da farla sussultare lasciando cadere ciò che stringeva in mano – Karl… che ci fai qui? In casa mia!?- interroga contraria nel vederlo, soprattutto dopo il loro primo incontro.
K:- Lo sai che cosa voglio- le prende il mento con due dita -te l’ho già detto al nostro primo incontro. Ricordi? Farò male a te e il nostro caro principino, ne soffrirà così……tanto- sogghigna maligno - debole e inutile…… sarà a quel punto che io lo aiuterò…… eliminandolo- la rossa, senza indugio gli scaccia la mano e si sposta andando vicino al comodino, posto vicino al letto.

D:- esci subito da casa mia!- esclama indicando con un dito l’ingresso, mentre con la seconda mano nascosta dietro la schiena, prende il telefono che stava sul comodino.
K:- non sei molto nelle condizioni per dettarmi ordini dolcezza – fa qualche passo per avvicinarsi, a quel punto Doremì acchiappa il mucchio di vestiti che c’era sul letto, gettandoglielo sulla testa come distrazione, cellulare alla mano scappa fuori dalla camera, entra nell’antibagno cercando di fare poco rumore, e si rifugia nel bagno rannicchiandosi vicino il lavandino.
K:- ma che diamine!! Che cosa credi..- gettato per terra tutto si nota rimasto solo, - di fare?- si lascia sfuggire una risata divertita –va bene, vuoi giocare dolcezza? E allora giochiamo- oltre passa la porta della camera. Si sofferma un momento, per osservare circospetto le poche porte di quel corridoio del secondo piano.


Tornando a casa Flat, è da poco tornato Toru, salutando raggiunge Akatsuki nel salotto, scambiano qualche parola, ecco poi Fujo tornare dalla cucina con quattro bicchieri di tè freddo.
T:- come sempre preciso nella tua gentilezza, grazie Fujo - proferisce prendendo il proprio bicchiere, poi il mago dai capelli arancio ne porge uno al principe che però pareva immerso nei pensieri, con un’espressione di malessere.
F:- Akatsuki… c’è qualcosa che non va?- domanda scrutandolo.
A:- mmh non lo so, forse è solo una mia impressione – prende il bicchiere di tè ringraziando, ma non sembrava in vena di rilassarsi. I tre flat sono poi raggiunti dal biondo Leon, grazie alla doccia era fresco e pulito.
L:-hmm mi ci voleva proprio… - con l’asciugamano sta solo finendo di asciugare i capelli biondi, per poi raccoglierli nella solita coda -o ciao Toru sei appena arrivato? Uh del tè, grande Fujo! Avevo sete- sorride arraffando il bicchiere e bevendo un lungo sorso.
F:- lieto che ti piaccia – sorride di rimando per poi tornare a guardare il principe dall’espressione preoccupata.
A:- è successo anche quel giorno… una sensazione di malessere come se… qualcosa di brutto sta per succedere – i tre ragazzi lo guardano con dubbio e ripensando al giorno cui si riferisce, riappare alla mente Karl e la minaccia a Doremì.
L:- ehm dai magari è solo un po’ di mal di pancia, hai bevuto velocemente il tè?- interroga in comprensivo.
F:- ma se gliel’ho appena dato e non ne ha ancora bevuta una goccia – dice osservando di sottecchi il biondo. A un tratto si sente squillare un telefono, tutti controllano ed è quello di Akatsuki, vedendo il numero, il suo volto s’illumina con il solito sorriso.
Riconoscendo l’espressione, tutti e tre gli amici si scambiano risi, e rimangono a vedersi uno dei momenti romantici della coppietta. Il dito di Akatsuki preme accettando la chiamata e risponde.

A:-pronto Doremì- in quel momento la ragazza teneva il cellulare appiccicato all’orecchio, e quello che il ragazzo sente è il respiro agitato –Doremì…- cerca di capire se è lei che non parla, o c’è forse problema con la linea.

D:-Akatsuki.. – pronuncia ma non fa a tempo a dire altro, perché Karl irrompe nel bagno sfondando la porta.
K:- trovata dolcezza – di scatto si avvicina, stringendole l’esile collo con una mano, mentre con l’altra prende il telefono – spiacente le linee sono interrotte - dice mandandolo in pezzi contro il muro.

A:- pronto Doremì… Doremìì- sentito la chiamata cadere si sofferma osservando confuso il proprio telefono.
T:- ma che sta succedendo?- chiede per poi bersi un sorso di tè –che ti ha detto?-
A:- mhh niente, ho solo sentito un momento che mi chiamava.. poi il nulla – prova a richiamarla –hm e adesso sembra che il telefono non è raggiungibile- borbotta sentendo la segreteria. Akatsuki fissa ancora l’oggetto che ha in mano, dopo di che posa il bicchiere sul tavolino da caffè. Si alza e si dirige all’ingresso.
A:- devo andare da lei, sento che ha bisogno di me!! - parla con aria agitata, senza indugio esce di casa, e dopo poco invogliato da Fujo e Toru, Leon segue Akatsuki.

D:- l..scia..mi- cerca di pronunciare con il fiato bloccato dalla mano stretta sul collo, lui si avvicina a pochi centimetri dal viso, minaccioso e rabbioso.
K:- hai voluto giocare con me…- la mano stringe forte il collo della ragazza, facendole mancare fiato - adesso, pretenderesti che ti lascio impunita, eh?- istintivamente la ragazza riesce a dargli un calcio, Karl, allentata la presa, Doremì cerca di scappare fuori, –stupida sciocca!- sbotta e subito la raggiunge in corridoio, per bloccarla prima che scendesse le scale, afferrandola per i polsi la spinge contro il muro.

D:- No!!!! Smettila.. lasciami non voglio.. che mi tocchi!!- cerca di divincolarsi come può, ma lui è più forte –lasciami ti ho detto!! Ti odio!!!- sentendolo aderire il suo corpo al proprio, si agita ancora di più e gli occhi iniziavano a inumidirsi, non sopportandolo.
K:- sai… al nostro primo incontro, non mi parevi chissà cosa di speciale…- le porta i polsi sopra la testa, trattenendoli così con una mano, potendo con la libera sfiorarla in modo, sensuale –ma adesso… devo ammettere che potresti piacermi- si lecca il labbro con fare eccitato.
D:- no..- con le dita le aveva preso il mento, avvicinando la bocca pericolosamente a quella di lei che tremola –non voglio.. non sei Akatsuki.. lasciami.. VATTENE- con l’ultima parola riesce a reagire dandogli un’altra ginocchiata, e nel momento che si distaccava, si accinge a correre per le scale.
K:- maledetta FERMATI!!!- esclama afferrandola per la manica della maglietta bianca che indossava –SEI UNA STUPIDA- quel tentativo di fuga e di acchiappo, costa lo strappo di parte del indumento e la caduta di Doremì.

D:- aaahhhh- ruzzola fino in fondo.

Karl osserva il pezzetto di maglia rimastogli in mano con aria divertita, per poi iniziare a scendere con calma. Doremì arrivata in fondo resta per un breve momento immobile, indolenzita e frastornata.
K:-povera Doremì guarda, hai preferito addirittura romperti qualcosa, piuttosto di semplicemente seguirmi – lentamente scende ogni gradino, avvicinandosi, il suo volto non tralasciava niente di benevolo. Doremì si massaggia sentendosi indolenzita, per qualche sua fortuna, non ha riportato gravi danni alla testa, se non un graffio sulla fronte dal quale esce sangue. Il dolore più forte le arriva dalla caviglia della gamba destra, poteva sembrare rotto con più un taglio da cui usciva molto sangue.

Alza gli occhi su Karl che arriva, e non volendo farsi toccare, si sforza di tornare subito poggiandosi di schiena al muro, una volta su, zoppicando a fatica tenta di trascinarsi alla porta d’entrata, era praticamente li a pochi passi.
Prima però di poter anche solo arrivare a quella maniglia, Karl la prende di peso.
D:- hm.. o no.. fermo.. lasciami!! Mettimi giùùù– protesta, ma non ascoltando, porta Doremì nel salotto, soffermandosi sul tappeto.
K:- tranquillizzati piccola, che adesso ci divertiamo sul serio- proferendo ciò la lascia cadere malamente sul tappeto, come se già la caduta delle scale fosse stata nulla.
Karl fissa con il suo sguardo gelido la povera Doremì, così debole e indifesa, gli occhi rosa di solito allegri, vispi e pieni di dolcezza, erano sostituiti da disperazione, dolore, odio e soprattutto paura, calde lacrime sgorgano, pregando che quell’incubo finisca subito.

D:- se… Sei solo un vigliacco!- dice fissandolo con odio – hai così paura di Akatsuki! Che ti risulta, più facile prendertela con me!!- sentendo quelle parole, Karl stringe ora i pugni, fissandola con rabbia. La rossa, fa per alzarsi, ma Karl con uno schiaffo la rimanda giù, per poi abbassarsi a mettersi su di lei –no fermati.. cosa fai?!- fa per dargli deboli pugni, allora il ragazzo le afferra i polsi per bloccarli, ai lati della testa di Doremì.
K:- adesso prova a ripetere quello che hai detto… - le sussurra con tono minaccioso all’orecchio, poiché per non osservarlo, aveva voltato la faccia - sei così debole Doremì, così ingenua! E credi che Akatsuki mi faccia paura?-
Doremì non potendone più, rimane un momento con gli occhi chiusi, le lacrime rigavano le guance.
D:- sigh… lasciami… sigh… vattene- la situazione stava diventando insopportabile, Doremì sentiva dolore un po’ ovunque, per via della caduta, per le ferite sanguinanti. Prega con tutta se stessa che qualcuno fermi tutto questo.
K:-ti piace giocare Doremì– proferisce mentre la osservava in modo malizioso - ti piacerà il bel gioco che stiamo per fare – avvicina la bocca al collo sinuoso della ragazza, iniziando a leccarla con fare sensuale e prepotente.

D:- f..erma..ti- continua a piangere, mentre sente una mano premere la coscia sinistra, e lentamente la percorreva verso l’alto, va poi sul fianco e su fino a sfiorarle un seno.
K:- se adesso ti lasci andare… vedrai come ti piace questo gioco- sussurra per poi tentare di baciarla.
D:- no.. smettila… smettila di toccarmi mi fai schifo.. – si agita per toglierselo di dosso, ma lui non cede minimamente, anzi addirittura le strappa di più la maglietta, scoprendo così il top rosa, che nasconde a sua volta il piccolo seno di Doremì.

Nello stesso frangente sono appena arrivati di fronte l’abitazione Akatsuki e Leon.

Uno sta per suonare al campanello, quando si sentono urla provenire da dentro, senza aspettare niente Akatsuki è il primo a sfondare la porta e irrompere in casa, arrivato nel salotto, rimane spiazzato dallo scenario.
D:- A..- le si illuminano gli occhi appena lo vede –ti.. p..rego... Akat…- in quel momento si accorge anche Karl della presenza alle sue spalle.
A:- maledetto- pronuncia con le mani strettissime –levale subito.. le tue luride mani.. di DOSSO- gli si avvicina afferrandolo per il collo della camicia, sollevandolo e con una furia omicida, lo manda dritto contro una parete. Karl quasi sviene sul colpo, accasciato sul pavimento, si massaggia la testa.
K:- che ti prende principino… cos’è non ti piacciono più gli scherzi?- borbotta sorridendo come per prenderlo in giro.
Akatsuki era talmente pieno di rabbia, che rilasciava come delle scariche elettriche viola per tutto il corpo.
A:- come hai osato toccarla con le tue luride mani da, schifoso, verme senza un briciolo di spina dorsale!!!!!- gli grida contro furibondo.
K:- uhm ma dai… ci stavamo solo divertendo, che male c’è a lei pure stava piacendo eheh- si tira su fissandolo beffardamente, come risposta riceve un violento pugno al volto.

Leon arrivato anch’esso in casa, stava sull’ingresso della stanza, era come paralizzato dall’incredulo. Doremì era seduta sul tappeto, con ferite sanguinanti, Akatsuki come perso il controllo di se, sta riempiendo di pugni Karl.
A:- lo chiami divertimento torturarla? LO chiami DIVERTImento!!- sferra il sinistro e poi il destro allo stomaco -Picchiarla, toccarla con le tue sporche mani!!! Devi solo morire!!!!!- ne carica un altro, e ancora, praticamente lo stava massacrando con una tale foga che poteva portarlo alla morte.

Intanto Leon gentilmente soccorreva Doremì, che a fatica per via della gamba si regge in piedi.
L:- tranquilla Doremì è tutto finito – proferisce facendola sedere sul divano e osservandone le condizioni, -come si fa a ridurre in questo modo… una ragazza- vedendo anche la maglietta strappata, gli viene da arrossire –ehm.. scusa non volevo..- distoglie gli occhi mentre lei cerca di coprirsi con le mani imbarazzata. Schiocco di dita e Leon le fa apparire sulle spalle un pezzo di stoffa.
D:-grazie…- pronuncia flebile coprendosi.

Entrambi volgono gli occhi su Akatsuki che perso il controllo è sul punto di uccidere Karl, ma quest’ultimo riesce a raccogliere le energie rimaste e a sparire prima dell’ennesimo pugno.
L:- non è nemmeno capace di affrontare quello che si merita quell’imbecille! – Akatsuki, dopo sparito Karl, rimane per un lungo momento in mobile, fissava parte della parete e del pavimento macchiati di sangue, si guarda le nocche delle mani escoriati per la forza incredibile che ci aveva messo nel sferrare quei pugni, freme e ansima pesante.
Era forse la prima volta che perdeva totalmente il controllo di se e picchiava con tale ferocia una persona, portandolo quasi alla morte.

L:- Akatsuki- chiama, avvicinandosi preoccupato – ti senti bene amico?- chiede, anche se, non era apparentemente una domanda da fare.
A:- no… non ho mai provato così tanta rabbia...– chiude gli occhi inspirando più aria possibile, la trattiene un momento, per poi espirare e riaprire gli occhi.

Riprende così lucidità, respirando piano si toglie il nervosismo, poi finalmente volge i suoi occhi su Doremì, che stava seduta con il viso chino.
A:- Doremi – si avvicina e la rossa alza il viso, dai suoi occhi traspariva tutta la paura e dolore provato –mi dispiace Doremì… questo non doveva accadere- sinceramente addolorato si siede accanto, lei, gli prende una delle mani.
 
D:- sei ferito…- osserva le nocche escoriate.
A:- non è nulla in confronto a quello che hai provato tu - delicatamente le sfiora il viso, notandone la guancia segnata da uno schiaffo, la ferita sanguinante sulla fronte –questi non doveva farteli – vede anche i segni sul collo, la maglia strappata e ovviamente la gamba.
D:- n.. non sai quanta.. paura ho avuto.. sigh – dai suoi occhi rosa scendono nuove lacrime –è apparso.. in camera mia.. poi.. sigh sono fuggita nel bagno per poterti chiamare..ma poi.. – passa le mani sugli occhi mentre racconta a tratti tutto quello che è successo, Leon poggiato allo stipite della porta si limitava ad ascoltare, con aria amareggiata. Akatsuki invece stava li, a massaggiarle con premura la schiena, lasciandola sfogare.
A:- quando è caduta la linea e poi non rispondevi più… lì, ho capito che stava succedendo qualcosa- spiega per poi continuare ad ascoltarla.
D:- sì ho provato a parlarti.. ma lui era arrivato e mi ha rotto il telefono… - si tocca il collo segnato –ho provato a scappare… non faceva altro che prendermi, toccarmi.. ho tentato di scendere, e mi ha rotto… la maglia per fermarmi e io sono caduta…- si guarda la gamba ferita.
A:- che sia maledetto…-
D:- e poi… voleva..- si blocca singhiozzando –lui.. mi vo…leva…- scoppiando si butta nell’abbraccio del bordeaux –sigh… Akatsuki.. ho avuto tanta paura – buttandosi tra le braccia del ragazzo, sfoga tutte le lacrime di disperazione che aveva.
A:- Leon per favore- il biondo era lì che li osservava tristemente –serve un kit di cura… la puoi prendere tu? – il biondino ascoltando la richiesta del suo amico, corre nel bagno della casa, si blocca un momento vedendo incredulo le porte sfondate, decide così di rimetterle a posto con la magia, poi entrato cerca e trova la cassetta di emergenza, torna così da Akatsuki, consegnandogliela riceve ringraziamento.



 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Cura e Invito a casa FLAT ***


Doremì salvata in tempo dalle grinfie del perfido Karl, stava ora stretta fra le braccia di Akatsuki, piangendo a dirotto. Il ragazzo premuroso le carezza il capo, dopo un po’ di sfogo, Doremì si distacca di poco strofinandosi gli occhi per asciugarli.

A:- va meglio? – chiede e lei annuisce –tranquilla Doremì, è tutto finito adesso-.
L:- ecco qua.. è questa? – torna dopo aver recuperato il kit d’emergenza, consegnandolo al bordò.
A:- adesso curiamo queste ferite- apre il kit –disinfettante, bende, cerotti.. wow c’è di tutto qui dentro-
D:- papà si preoccupa sempre della salute mia, di mia sorella e di mamma. Ogni volta che mi sbucciavo un ginocchio, mi facevo male lui accorreva con tutto – sorride nel ricordare le scene di panico del genitore.

Presa una bacinella di acqua calda, con un panno pulito, Akatsuki delicatamente inizia a pulirle la fronte dal sangue.
L:- ehm.. Doremì credo che questo sia tuo – porge il telefono –ho trovato di sopra un macello, così ho pensato di rimediare- spiega sorridendo e Doremì felice ringrazia il gesto gentile. Per completare il tutto, il biondino con uno schiocco di dita cancella i segni del pestaggio a Karl.

Nel frattempo Akatsuki ha pulito e disinfettato il taglietto sulla fronte di Doremì, mettendoci in fine un cerotto.
A:- bene.. adesso- abbassa gli occhi un poco titubante –tocca alla gamba-.
D:- credi che possa essere rotta? Se provo a toccare terra con il piede, sento tanto male- dice preoccupata. Akatsuki piano la fa mettere con la schiena poggiata a un bracciolo del divano, così da farle distendere le gambe e studiare con attenzione la destra ferita.
L:- sarebbe forse il caso di portarla da un dottore?- interroga dubbioso, riceve negazione, data la causa di tali ferite, sarebbe stato difficile da raccontare.
A:- non è rotta, ma hai la caviglia slogata. Ci vorranno diversi giorni, ma tranquilla, che tornerà come prima- proferisce per poi prendere il panno d’acqua calda –adesso puliamo e disinfettiamo questa brutta ferita- cercando di essere il più delicato possibile, passa il panno umido. Leon si limita a osservare.
Doremì osserva quasi incantata, il suo principe che ora dimostrava di essere anche un bravo medico, e nel farglielo notare, Akatsuki spiega di aver conseguito una sorta di esperienza. Grazie a Leon, che era sì un campione negli sport, ma capitava che si facesse male e quindi, qualcuno doveva aiutarlo a guarire.
A:- ho quasi finito Doremì- proferisce mentre sta ora terminando di fasciare la gamba.

D:- grazie Akatsuki – sorride ammirandolo mentre sta chiudendo con un nodino il bendaggio –spero che, quando tornino i miei, sarà tutto passato. Sicuramente si spaventerebbero nel vedermi così-
A:- tornino? – pronuncia osservandola perplesso –aspetta.. che cosa intendi?-
D:- che quando torneranno a casa.. potrebbero spaventarsi di vedermi ferita- ascoltando la frase Akatsuki scambia occhiata confusa con Leon. A quel punto Doremì spiega loro che la sua famiglia era partita, per trascorrere l’estete dai nonni, ma lei non voleva andare quest’anno.
L:- Questo significa..che stai vivendo sola in casa – la ragazza annuisce con la testa
D:- Finche non tornano sto qui da sola – il principe dei maghi si alza allora dal divano, fissando Doremì incredulo e serio.
A:- Ma sei matta! – viene fissato con sorpresa dalla rossa – si può sapere perché non hai detto nulla?!! Stai vivendo da sola e non lo dici!! – sbraitando leggermente parla a Doremì, come un genitore apprensivo parla al figlio.

D:- ecco… sul momento.. non mi veniva in mente di raccontarvelo..-
A:- Dovevi invece! Guarda cosa ti stava accadendo, e se non arrivavamo noi?-
D:- ma.. di solito non ti piombano in casa.. esseri come Karl. Non pensavo che…- cerca di giustificarsi, e Akatsuki continua a rimproverarla, fino a quando decide di fare un respiro e calmarsi.

Dopo di che, riflette e prende una decisione: Doremì fintanto che non torna la famiglia, sarà ospitata a casa Flat.
Leon e Doremì ascoltando rimangono a bocche aperte.
D:- ehm.. sei sicuro? Non voglio dare disturbo- proferisce vedendo poi il biondo avere espressione un poco contraria.
A:- sì, non puoi restare qui da sola, perciò verrai da noi, il tempo che guarisci e tornano i tuoi-.

Il mago sportivo in quel momento chiama e trascina il principe in corridoio, Leon spiega il suo punto di vista negativo, riguardo l’idea di ospitare un ragazza a casa loro, ma Akatsuki lo fa ragionare, sui rischi che corre Doremì, soprattutto con Karl che potrebbe ritentare l’attacco. E con loro sarà più protetta che rimanendo sola in casa.
Terminato il dialogo, il bordò torna dalla ragazza che dopo molti dubbi, accetta l’invito.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Primo giorno casa Flat ***


Il temporale non tarda la sua venuta, le nubi scure e cariche lasciano cadere timide goccioline che poco, a poco diventano sempre più formando un fresco acquazzone estivo, accompagnato dal rumore dei tuoni.

L’ingresso principale di una casa si apre, ed ecco Leon, il mago sportivo dai capelli biondi legati in una coda entrare, in una mano teneva una piccola valigetta.
Un mago dai capelli a caschetto arancio ha appena sceso le scale e vedendolo porge saluto, per poi guardare il principe dei maghi, dai capelli bordò lisci che coprono le orecchie: Akatsuki che trasportava in spalle, Doremì, la dolce ex apprendista strega dai capelli lunghi e rossi.

D:- ciao Fujo – pronuncia timidamente, tutti e tre erano quasi bagnati per via della pioggia.
A:- aspetta ora ti porto fino al divano in salotto- detto questo eccolo lasciare la ragazza, accomodarsi, nel frattempo al gruppo si aggiunge il mago artista, dai capelli turchesi Toru.
A questo punto, riuniti tutti nel salottino, Toru e Fujo, sono informati di tutto: Karl si era presentato in casa di Doremì per farle del male, da quest’attacco la ragazza è rimasta ferita e per fortuna, Akatsuki e Leon sono intervenuti, o poteva finire in modo molto brutto.
T:- già sapevamo quanto fosse cattivo - commenta fissando un punto indefinito del pavimento - ma questo, va oltre ogni limite!- volge l’occhio alla gamba fasciata di Doremì –un vero mascalzone di prima categoria!!-.
F:- mi spiace Doremì che hai..- proferisce timido -dovuto sopportare tanto dolore.. – la ragazza annuisce comprensiva.
E Akatsuki spiega anche la decisione presa, per la quale è arrivata con tanto di piccola valigetta.

T:- Doremì resterà qui con noi?- chiede dubbioso.
A:- sì, la sua famiglia è partita e non è il caso che resti da sola, non soprattutto… dopo quanto appena accaduto- spiega mentre massaggia sulle spalle Doremì, che gli stava seduta accanto.
F:- bene dunque Doremì resterà con noi – sorride –allora benvenuta in casa Flat-.
D:- ma.. sicuri che non arrecherò disturbo?- i suoi occhi rosa scrutano ognuno dei ragazzi.
L:- l’idea è tutta del nostro principino.. se ci stravolgerà la vita in casa, sarà solo sua la colpa!- borbotta corrucciato.
D:- stravolgere la vita?- domanda inarcando un sopracciglio.
L:- si carina!- risponde stizzito.

A:- Leon!! Smettila di fare così- per tutto il tragitto, il biondo aveva espresso solo negatività verso Doremì e l’idea di ospitarla- Stare con noi è la soluzione più giusta. Se rimane da sola, potrebbe succederle qualsiasi cosa- tutti ascoltano silenziosi –quello di oggi è un esempio, e chi dice che non potrebbe risuccedere?- si alza avvicinandosi a Leon, che fa per indietreggiare, Akatsuki gli indica di guardare Doremì.

A:- guardala – il biondo incerto esegue –poteva finire molto peggio di così!- il mago sportivo ora sembrava amareggiato, osserva le medicazioni sulla gamba e fronte della ragazza e rivede nella mente, lo scenario nel quale si erano trovati.
Fujo:- si Akatsuki ha ragione, Doremi non può stare in casa da sola, soprattutto se c’è Karl in giro –.
T:- per me non ci sono problemi – mostra pollice –proteggeremo sempre le ragazze – ammicca provocando sorriso divertito alla rossa.
Tutti poi fissano Leon, stava in braccia incrociate, serissimo. Passa un lungo minuto di silenzio tombale, alla fine da anch’esso approvazione e il benvenuto a Doremì.
Al termine della mini riunione, ognuno lascia il salotto, Akatsuki opta per mostrare a Doremì la stanza che ne ospiterà il riposo.

Secondo piano di casa Flat, salito, la scala ci si trova nel mezzo di un corridoio, verso destra un paio di porte con incise le lettere T e L, c’è pure il bagno da quella parte. A sinistra invece, ci sono le porte F, A e una senza incisioni.

A:- ecco puoi stare qui- apre la porta ed entrano, Doremì osserva bene ogni particolare.

Muro di destra occupato da un armadio a due ante e uno specchio attaccato al muro, a sinistra c’è una grande finestra, decorata di tendine bianche con ghirigori. Sotto c’è una scrivania con sedia, poi ovviamente c’è un bel letto dal materasso singolo grande, ai i comodini, su di uno ve una lampada.

D:- wow è bellissima – arrivata al letto, si distende –e questo letto è morbidissimo, è fantastico- .
A:- sono contento che ti piaccia – dice mentre lascia la valigetta su una sedia, vicino all’armadio –se ti senti stanza, puoi dormire un po’ se vuoi – si siede un momento a bordo letto.
D:- va bene Akatsuki –si tira per mettersi seduta ma si sofferma avvertendo la gamba dolerle –grazie.. per come ti prendi così cura di me- torna sdraiata e Akatsuki le carezza affettuosamente il viso.
A:- non devi ringraziarmi, farei questo e anche di più per te- si china posandole un bacio sulla fronte –adesso non preoccuparti di niente, riposa, con tutto quello che hai passato ne, hai bisogno- detto questo si alza andando alla porta –se ti serve qualcosa, chiama e arrivo subito da te- la rossa annuisce e Akatsuki esce.

Arriva la sera, il sole è calato e la pioggia si è fermata, si odono solo le goccioline rimaste cadere nelle piccole pozzanghere, oggetti o terreno. Grazie al bel temporale l’aria regala freschezza.

Due occhi rosa si schiudono nell’oscurità della notte, solo la fioca luce della luna comparsa nel cielo entrava dalla finestra semi aperta, un soffio d’aria entrando timido nella camera raggiunge Doremì facendola rabbrividire appena.
D: “hm.. accidenti.. devo aver dormito troppo” pensa mentre si tira su stropicciando gli occhi.
Decide di alzarsi ponendo entrambi i piedi sul pavimento, eccola tentare di mettersi dritta come fosse tutto normale, ma sentendo come un crack, parte un forte dolore alla caviglia destra –ahi.. perché fai così male..- lamenta massaggiandosi fra il ginocchio e il polpaccio.
Dopo di che ora prestandoci attenzione come può, si tira su, il peso poggia tutto sul piede sinistro, tenendosi attaccata, per spostarsi cerca di poggiare con poca forza le punte del destro.
Zoppicando, molto lentamente arriva alla porta ed esce nel corridoio, attaccata al muro, si sofferma.

Tutti stavano presumibilmente riposando, non si udiva alcun rumore, se non i piccoli deboli passi della ragazza, ogni tanto si tappa la bocca per evitare di lamentare il dolore alla gamba, non desiderava disturbare il sonno dei Flat.
Quasi ha superato il corridoio, si sofferma, qualcuno stava salendo le scale. È Akatsuki, salito l’ultimo gradino, si sofferma.
A:-Doremì sei sveglia- parla a voce bassa.
D:-si ecco.. stavo..- volge il volto in direzione della parte destra e il ragazzo seguendolo sembra capire, porge così il braccio.
A:- ti aiuto ad arrivarci- invita e la ragazza accetta.
Passano diversi minuti, Akatsuki con la schiena è poggiato a una parete, dopo poco scorre la porta del bagno e Doremì esce. Oltre alla necessità primaria, la ragazza ha approfittato per rinfrescarsi.
A:- va meglio? – domanda e la rossa annuisce –vuoi tornare in camera?- la osservava come curioso della risposta.
D:- mh ecco…- riflette toccandosi il mento con un dito, la risposta arriva però dal suo stomaco –ehm.. – arrossisce imbarazzata, per poi sorridere divertita –ehm.. credo di avere un pochino di fame..- anche il ragazzo trattiene a stento una piccolissima risata, si mette mano sulla bocca per evitare di scoppiare e rischiare di svegliare i tre che dormono beati nelle loro camere.

Gentilmente Akatsuki prende in braccio Doremì, scendono e arrivati nella cucina, lascia la rossa vicino il tavolo.

A:- accomodati pure Doremì- sposta una sedia con fare galante.
D:- grazie- si siede sentendosi quasi una principessa servita dal suo principe gentile.
A:- dunque… cosa potremmo offrire a questa graziosa signorina - entrambi si sorridono divertiti, il bordò cerca nella cucina –ha forse qualche richiesta in particolare?- apre qualche credenza, il frigorifero.
D:- uhm.. qualcosa di dolce? Del gelato?-
A:- uhm gelato – apre il congelatore del frigorifero –un barattolino cioccolato vaniglia oppure fragola limone- la ragazza portando la lingua sul labbro superiore, indica con il ditino il primo. Ecco quindi Akatsuki consegnare la richiesta di Doremì, tutta contenta la ragazza apre il barattolino, le consegna anche un cucchiaino ed eccola assaggiare il cioccolato.
D:- gnam…mmm…buono- prova anche la vaniglia –mm..squisito..- il suo ragazzo stava in silenzio a guardarla mangiare di gusto il gelato –mh.. ehm.. ma tu? Non ne vuoi un po’?- chiede accorgendosi di sembrare una bambina che mangia tutto il gelato senza offrirlo.
A:- no, non preoccuparti Doremì, la tua dolcezza mi nutre il cuore e mi basta stare a guardarti – proferisce facendola arrossire, timida ha abbassato gli occhi rosa a fissare il gelato, per poi sentire un dito sfiorarle la guancia vicino l’angolino di bocca. Alza così lo sguardo di nuovo al mago –ti era rimasta una goccia di cioccolato e te l’ho tolta - sorride per poi leccarsi il dito –mm.. hai ragione, è molto buono, ma forse è anche il dolce sapore di te che lo ha arricchito-.

A quel punto Doremì ha come un tuffo al cuore, rossissima, con gli occhi a girandola si sente quasi svenire. Senza volere colpisce la gamba del tavolo con il piede destro.
D:- A..- ti tappa la bocca –hi..- cerca di trattenersi dall’urlare ma è difficile –fa tanto.. m..ale.. Akatsuki…- il ragazzo vedendola tremare dal dolore, si alza e spostandola un po’ con la sedia, si china per vede cosa è successo alla gamba. La fasciatura era tutta rossa sul davanti.
A:- meglio pulirla prima che s’infetta – consiglia –ti riporto in camera cosi potrai distenderti- la prende in braccio chiedendole se voleva portare con sé il gelato, per finirlo, ma la rossa afferma di essere piena. Schiocco di dita del mago e le cose tornano a posto.

Poco tempo dopo, eccoli nella camera, Akatsuki adagia Doremì sul letto, corre poi fuori lasciandola momentaneamente sola, lei come può cerca di trattenersi dal lamentarsi a voce alta, ma il dolore che sente è troppo forte.
A:- eccomi Doremì – appena tornato, chiudendosi la porta alle spalle, si avvicina alla scrivania dove mette tutto l’occorrente per curare la gamba di Doremì.
D:- sigh… fa malissimo… - pronuncia cercando di tenere la voce bassa, il ragazzo si avvicina e con attenzione toglie il bendaggio sporco. Prende poi un panno pulito immergendolo nell’acqua calda –ti prego fai piano.. piano.. brucia tantissimo..- esprime la ragazza con timore.
Akatsuki cercando di essere il più delicato possibile, inizia a pulire la gamba dal sangue, risciacqua nell’acqua calda e continua.
A:- va meglio?- chiede osservandola in viso, rispetto a prima era rilassata.
D:- hm sì.. c’è ancora bruciore, ma non come prima- il ragazzo appena finita la pulizia con acqua calda, ora disinfetta la ferita –grazie.. Akatsuki.. – sussurra e lui come risposta sorride, passa qualche minuto, forse mezzora ed ecco la gamba di Doremì pulita, disinfettata e fasciata per bene.
A:- adesso dovrebbe essere di nuovo a posto- si alza dal bordo del letto per andare a buttare le cose sporche e riporre a posto il kit di cura, per poi tornare nuovamente.

D:- sei davvero bravo come dottore- sorride sentendo gli occhi piano chiudersi –credi che guarirà questa brutta ferita?-.
A:- ci vuole solo un bel po’ di pazienza e tenerla curata, ma sì, tornerà come prima e potrai, corre e saltare come sempre – vedendola sprofondare nel sonno, sorride per poi regalarle un bacio a fior di labbra –ti amo Doremì- sussurra per poi dirigersi alla porta.
D:- ti amo anch’io- aggiunge con voce molto dolce e sentendosi il cuore felice, Akatsuki esce dalla camera per andare nella propria.

Casa Flat ora nel silenzio della notte, tutti riposano beatamente e chissà cosa, il giorno successivo li riserverà. 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3982592