Nives

di 20maggio2013
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette. ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto. ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove. ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci. ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici. ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici. ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici. ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordici. ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici. ***
Capitolo 16: *** Capitolo sedici. ***
Capitolo 17: *** Capitolo diciassette. ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciotto. ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciannove. ***
Capitolo 20: *** Capitolo venti. ***
Capitolo 21: *** Capitolo ventuno. ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventidue. ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventitré. ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventiquattro. ***
Capitolo 25: *** Capitolo venticinque. ***
Capitolo 26: *** Capitolo ventisei. ***
Capitolo 27: *** Capitolo ventisette. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


Lo scontro

Erano rare le volte in cui Nives era in ritardo, anche se ultimamente capitava anche a lei. A furia di passare il tempo con la sua coinquilina che non sapeva cosa significasse essere in orario, ora anche Nievs aveva iniziato a prendersela con più calma. Aveva capito che era inutile aspettare sempre e così anche lei aveva iniziato ad essere qualche volta in ritardo. Ma dipendeva dalle occasioni, per esempio a lezione di danza non era mai in ritardo. Ma quella volta lo era. E la colpa era solo della sua coinquilina. Si erano incontrate dopo lezione per prendere un caffè insieme, Nives l'aveva supplicata di non tardare come suo solito perché aveva poco tempo a disposizione. Ma la sua amica proprio non riusciva ad essere in orario, così avevano preso velocemente un caffè insieme e con ancora il bicchiere mezzo pieno di cioccolata calda, Nives aveva salutato la sua amica ed era uscita dal bar correndo verso la metro per andare alla sua lezione di danza. Le strade di Los Angeles erano affollate a quell'ora, ma ormai Nives era diventata brava a schivare le persone. 
 
Tyler aveva appena finito di parlare al telefono con il suo agente quando finì accidentalmente su qualcuno. Sentì borbottare qualcosa in una lingua a lui sconosciuta per poi rendersi conto che nello scontro aveva rovesciato l'intera bevanda sulla maglia della ragazza contro cui siera scontrato.
"Scusa non ti avevo visto." mormorò dispiaciuto il ragazzo portandosi una mano dietro la nuca.
"Mi dispiace per la tua maglietta." La ragazza alzò lo sguardo per la prima volta su di lui e Tyler la vide deglutire alla sua vista. 
"Non fa niente." disse soltanto la ragazza con uno strano accento, sicuramente non era americana e decisamente neanche inglese, pensò Tyler, mentre si asciugava velocemente e copriva la macchia con la sua giacca.
"Posso ripagarti in qualche modo? Offrirti una cioccolata dato che praticamente è finita tutta sulla tua maglia?" si offrì gentilmente Tyler, ma la ragazza scosse la testa.
"No, grazie. Sono in ritardo." disse sorridendogli per poi sparire via. Tyler la guardò andare via confuso, poi sorrise. Quando quella ragazza aveva alzato lo sguardo su di lui aveva pensato di essere stato riconosciuto, ma la ragazza l'aveva trattato come se fosse una persona qualunque. Forse non lo aveva riconosciuto, o forse si e semplicemente non le interessava chi fosse. Stava per riprendere il suo cammino quando notò che nello scontro alla ragazza era caduto il telefono, lo raccolse e si voltò pronto a chiamarla per restituirlo ma della ragazza orami non c'era più neanche l'ombra.

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


L'incontro

"Sono una cretina." borbottò per la terza volta Nives dopo essersi accorta di non avere il telefono con se.
"Magari l'hai lasciato al bar e la tua coinquilina l'ha preso." ipotizzò Julie, una sua compagna di danza.
"Non so, ricordo di averlo preso quando sono uscita dal bar." Borbottò Nives cercando di pensare all'ultima volta che aveva usato il telefono. 
"Ti dispiace se provo a chiamarmi?" La ragazza scosse la testa e lasciò a Nives il suo telefono che compose subito il suo numero e fece partire la chiamata. Dopo due squilli qualcuno rispose. 
"Ti prego Annie, dimmi che hai tu il mio telefono." Disse Nives senza dare a nessuno la possibilità di parlare. 
"Non sono Annie, ma tu devi essere la ragazza della cioccolata." Disse una voce maschile. Nives spalancò gli occhi sentendola e realizzando che al momento dello scontro, il telefono doveva esserle caduto. 
"Prima ti è caduto il telefono, ti ho cercato per restituirtelo ma eri sparita." Le confermò il ragazzo. 
"Aspettavo che qualcuno chiamasse per poterlo restituire." Nives sospirò, infondo le era andata bene che il telefono fosse stato trovato da qualcuno disposto a restituirlo. 
"Grazie al cielo. Non avrei avuto i soldi per comprarne uno nuovo." Esclamò facendo ridere Julie. Sentì anche il ragazzo ridere dall'altra parte del telefono e si sentì subito in imbarazzo, anzi Nives era sicura di essere arrossita dato lo sguardo della sua amica. 
"Se sei ancora in zona ti raggiungo." Le disse poi il ragazzo. 
"Non sono esattamente in zona e ora non riesco a tornare. Ti dispiace passare dalla Millennium e lasciarlo alla reception?" 
"Certo, nessun problema." E Nives in quel momento si sentì davvero fortunata. Per un momento aveva davvero pensato di dover bloccare numero e telefono e compare tutto nuovo. 
"Grazie, davvero. Non so come ringraziarti." Disse prima di chiudere la chiamata e correre a lezione insieme alla sua amica.

 
"Ehi." Nives saltò per lo spavento quando uscì dalla sala. Era stata trattenuta dalla sua insegnante e i suoi amici erano andati via. Non pensava ci fosse qualcuno ad aspettarla fuori.
"Ti ho riportato il telefono." Disse il ragazzo avvicinandosi e porgendo il telefono alla ragazza. 
"Oh.. grazie. Sei qui da molto?" Chiese mentre riprendeva il suo telefono. 
"Sono venuto dopo che hai chiamato." Nives guardò l'orario sul suo telefono, erano passate più di due ore, all'incirca, da quando aveva chiamato al suo telefono, era davvero rimasto ad aspettarla così a lungo solo per ridarle il telefono?
"Oh.. potevi lasciarlo in reception, non c'era bisogno che mi aspettassi." 
"Non c'era nessuno, così ti ho cercato e sono rimasto a guardarti ballare. Sai, sei molto brava." Disse il ragazzo, non c'era nessuna traccia di noia o altro nel suo tono di voce. Sembrava sincero e spensierato. Nives arrossì sapendo di essere stata osservata mentre ballava, arrossì per il complimento ricevuto. 
"Grazie." Mormorò poi. 
"Grazie anche per avermi riportato il telefono." Aggiunse sperando che le sue guance fossero tornate ad avere un colore naturale. 
"Di nulla." Disse semplicemente il ragazzo sorridendole e Nives perse un battito a quel sorriso, era uno dei più belli che avesse mai visto. Il ragazzo stava per andare via quando si voltò nuovamente verso di lei. 
"Se non hai altri impegni, posso offrirti quella cioccolata che ti ho versato prima per sbaglio?" Nives si ritrovò a sorridere. Non aveva altro da fare, quindi perché non accettare l'invito di un bel ragazzo? Cosa c'era di male?

 
Eccomi qui con il secondo capitolo.. Nives e Tyler hanno il loro primo incontro e lui, dopo averla vista ballare per ore le offre una cioccolata calda..
spero che questa storia vi stia piacendo e mi dispaice se i capitoli non sono molto lunghi, ma prometto che aggiornerò tutti i gironi.. mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, quindi se vi va lasciatemi una recensione e tornate poi domani per un nuovo capitolo

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Capitolo 3
*** Capitolo tre. ***


La prima uscita

"Io sono Tyler comunque." Disse il ragazzo presentandosi mentre insieme uscivano dalla scuola di danza. Dopo che le aveva offerto di andarsi a prender un caffè, Nives era tornata negli spogliatoi, si era data una sistemata veloce e aveva preso il suo zaino. Poi era tornata dal ragazzo.
"Nives, piacere." Disse la ragazza sorridendo e stringendo la mano al ragazzo.
"Hai un bel nome, molto particolare." Le disse il ragazzo e Nives abbassò lo sguardo imbarazzata. Non era abituata a ricevere complimenti, neanche i più banali.
"Grazie. Significa neve in latino. I miei genitori si sono scambiati il primo bacio sotto la neve e la neve da dove vengo io è un'occasione più unica che rara."  Spiegò poi stringendosi nelle spalle.
"Anche qui in California la neve non si vede spesso." Le fece notare Tyler e Nives trattenne una risata.
"Vero. E anche se la neve mi piace molto, il clima che c'è qui è stato uno dei motivi principali per cui mi sono trasferita a Los Angeles." Raccontò Nives mentre Tyler l'ascoltava curioso.
"Non sei americana, giusto?" Nives scosse la testa.
"È per il mio accento vero? Si sente così tanto?" Era chiaro che avesse capito che non era americana a causa del suo marcato accento italiano. Nives l'odiava, odiava che si sentisse così tanto.
"Un po'.." Nives abbassò la testa facendo così cadere i capelli che le coprirono il volto.
"Lo odio, è terribile." Borbottò poi stranamente a suo agio con una persona che aveva appena conosciuto.
"Non è vero, è molto dolce e carino." Ribattè Tyler e Nives ringraziò di avere il volto coperto dai capelli perché era sicura di essere arrossita in quel momento.
"E di dove sei?" Chiese poi curioso.
"Estremo sud Italia."
 
Quando Nives rientrò a casa, aveva un grande sorriso sulle labbra. Era strano che lei si trovasse a suo agio con un perfetto sconosciuto, ma con Tyler era stato spontaneo comportarsi normalmente, come se fossero due amici di vecchia data. Avevano parlato del più e del meno, Nives aveva scoperto che così come lei aveva la passione per il ballo, lui aveva la passione per il baseball. Aveva anche scoperto che a causa di un infortunio aveva dovuto abbandonare l'idea di farlo professionalmente.
"Alla buon ora." Esclamò Annie, la sua coinquilina, quando la vide rincasare.
"Ehilà." Disse Nives sempre con un sorriso sulle labbra.
"Mi sono persa qualcosa?" Domandò Annie notando che la sua amica fosse altrove con la mente.
"Ho conosciuto un ragazzo." Disse soltanto suscitando la curiosità anche del suo coinquilino che era appena uscito dalla sua camera.
"Parla. Ora." Disse subito Annie curiosa di sapere di più. Nives rise per poi sedersi sul divano e raccontare tutto ai suoi due coinquilini.

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro. ***


La scoperta


Erano ormai diversi giorni, quasi una settimana, che Nives si scambiava messaggi con Tyler. Aveva una gran voglia di rivederlo e da quanto le diceva, anche lui voleva rivederla. Ma per ora il massimo che potevano fare era sentirsi al telefono. Proprio il giorno dopo il loro incontro Tyler era dovuto andare fuori città per lavoro. Qualche giorno prima Tyler le aveva chiesto se le andava di uscire per cena una volta che lui sarebbe rientrato a Los Angeles e Nives aveva accettato volentieri e ora aspettava con impazienza. Si teneva impegnata tra lezioni e danza, ma quella domenica pomeriggio non aveva nulla da fare e non faceva altro che pensare all'uscita che ci sarebbe stata tre sere dopo con la speranza di non mandare tutto all'aria. Tyler le piaceva molto ed era interessata a conoscerlo. 
Stava sgranocchiando una patatina quando, passando la busta alla sua coinquilina, intravide sullo schermo una persona a lei familiare. Quasi non si affogò quando riconobbe la figura in questione. Annie mise in pausa il video che stava vedendo preoccupata. 
"Tutto bene?" Nives annuì frettolosamente mentre tornava a respirare normalmente. 
"Scusa torna un attimo indietro." Disse dato che ora l'inquadratura era cambiata. Annie fece come le aveva detto confusa. 
"O merda. Ma è Tyler." Esclamò Nives. Non si aspettava di certo di vedere il ragazzo che aveva appena conosciuto nel bel mezzo di uno degli episodi della serie tv preferita di Annie. Certo lui le aveva detto di lavorare nel campo cinematografico, ma perché non le aveva detto di essere un attore? E Nives non aveva voluto chiedere di più, di cosa si occupasse con precisione, per paura di sembrare troppo insistente. 
"Si, lui è Tyler. Dovresti saperlo, praticamente non faccio altro che parlare di lui e degli altri da quando ci consociamo." Disse confusamente Annie, ignara che quel Tyler fosse lo stesso che aveva conosciuto qualche giorno prima la sua amica. Ma Nives era ancora sconvolta da quella scoperta, aveva sentito tante volte parlare di lui e del resto del gruppo ma non aveva mai prestato veramente attenzione a ciò che riguardava qualsiasi attore di quella serie dato che non la seguiva.  
"È praticamente uno dei protagonisti, Derek Hale, uno di quelli che ho incontrato alla convention a cui ho partecipato." Disse ancora come a sottolineare il fatto che in passato le aveva parlato di lui. E Nives capì perché per un momento, la prima volta che l'aveva visto aveva trovato il suo volto familiare. Ma poi non ci aveva pensato più di tanto. Aveva lasciato perdere perché anche se per un attimo aveva pensato fosse un volto familiare, il secondo dopo la parte razionale del suo cervello le aveva detto che lui era un completo sconosciuto e che era la prima volta che lo vedeva. 
"Lui è Tyler." Ripetè poi come un disco rotto. 
"Si, lo so. Lui è Tyler Hoechlin. E lui è Dylan O'Brien." Disse Annie indicando prima un attore e poi l'altro. 
"No, lui è Tyler. Il Tyler che ho conosciuto l'altro giorno." Esclamò ancora e questa volta fu Annie a spalancare la bocca. La sua amica aveva flirtato con uno degli attori che più seguiva.

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque. ***


Il primo appuntamento pt.1


Finalmente la serata tanto attesa era arrivata. Nives aveva passato più di un'ora davanti l'armadio per decidere cosa mettere, voleva essere carina ma allo stesso tempo non voleva strafare. Alla fine, con l'aiuto dei suoi coinquilini, aveva optato per una gonna a campana nera, una delle sue preferite, e un maglioncino corto nero e aderente che lasciava scoperta un filo di pancia, in più aveva le maniche quasi completamente scoperte se non per dei fili intrecciati . Ai piedi aveva messo degli stivali alti fino a sotto il ginocchio in pelle nera con una chiusura a zip nell'interno gambe e dei lacci, più per bellezza che per utilità, che arrivavano fino al ginocchio e rendevano l'outfit più casual. Aveva in più indossato anche un cappellino alla francese, un basco, nero e aveva raccolto i suoi capelli castano scuro in una lunga treccia laterale. 
Tyler si era proposto di passarla a prendere, ma alla fine Nives l'aveva convinto a vedersi direttamente al locale dove aveva prenotato. Quando era arrivata, puntuale come suo solito, l'aveva trovato già lì, fuori il locale, ad aspettarla. Aveva sorriso, odiava quando gli altri la costringevano ad aspettarla. Se si erano dati appuntamento per quell'ora, perché lei era sempre la prima ad arrivare ed era sempre l'unica ad aspettare? Poteva capire che ogni tanto potevano capitare degli imprevisti, ma non sempre.
"Ciao." mormorò salutandolo poi con un bacio sulla guancia, notò quanto fosse morbida lì dove non c'era la barba.
"Ciao." le sorrise lui lasciandole a sua volta un bacio sulla guancia che fece arrossire Nives. Tyler sorrise, la trovava una cosa dolce. 
"Sei qui da molto?" chiese poi, se lei odiava aspettare le persone, odiava ancora di più farsi aspettare. Anche se alla fine lei era stata puntuale.
"No, sono appena arrivato anche io." le disse sempre con un sorriso. Nives pensò che se avesse continuato a sorriderle in quel modo non sarebbe arrivata a fine serata. Aveva uno dei sorrisi più dolci che avesse mai visto.
"Sei molto bella stasera." le disse poi dopo averla osservata attentamente per poi notare di nuovo le guance della ragazza tingersi leggermente di rosso, stava iniziando a piacergli quella cosa.
"Grazie." mormorò lei imbarazzata mordendosi il labbro inferiore.
"Entriamo?" chiese poi lei tornando a guardarlo negli occhi. Tyler annuì soltanto aprendo la porta del locale e facendo entrare lei per prima, fu un piccolo gesto che Nives apprezzò veramente tanto.
 

"Perché non mi hai detto di essere un attore?" Dopo che si erano seduti al loro tavolo, Nives gli aveva chiesto come fosse andato il suo viaggio di lavoro, poi avevano ordinato da mangiare e una volta che erano rimasti da soli Nives gli aveva fatto quella domanda. Erano giorni che voleva chiederglielo, da quando aveva scoperto che fosse uno dei protagonisti di Teen Wolf. 
"La mia coinquilina adora Teen Wolf." spiegò semplicemente quando Tyler la guardò interrogativa. Non era stupito che l'avesse scoperto, si chiedeva solo come avesse fatto.
"Te lo avrei detto questa sera, volevo prima conoscerti meglio." disse poi Tyler. Nives annuì, non era arrabbiata con lui, in fondo poteva capirlo. Voleva semplicemente conoscerla un po' meglio, voleva farsi conoscere anche lui prima di dire che era uno dei personaggi principali di una delle serie più famose del momento.
"Quindi immagino che ora saprai tutto di me." Nives scosse la testa, in quei giorni era stata tentata più volte di andare su internet ad informarsi sul ragazzo, ma aveva resistito ad ogni tentazione.
"Volevo conoscerti di persona, non mi interessa Tyler l'attore. Mi interessa semplicemente Tyler." E il ragazzo le sorrise a quell'affermazione, sin dal primo momento che l'aveva vista aveva capito che lei fosse diversa dalle altre e ora ne aveva avuto la conferma.
"E così non guardi Teen Wolf. Sai non so se posso frequentare una ragazza che non l'ha mai visto." scherzò poi Tyler. Nives lo spinse leggermente per poi ridere. E Tyler in quel momento pensò che avesse una delle risate più belle che avesse mai sentito.

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Capitolo 6
*** Capitolo sei. ***


Il primo appuntamento pt.2


La serata stava trascorrendo molto meglio di quanto aveva immaginato Nives. Durante la cena non c'era stato un solo momento di silenzio imbarazzante o di imparazzo in generlae. Tyler le aveva raccontato di quando aveva iniziato a recitare e di come era stato quando aveva saputo che non avrebbe potuto giocare professionalmente a baseball come aveva sempre desiderato. Le aveva raccontato anche di come il suo coach lo avesse spronato a continuare la sua carriera come attore. Poi Nives gli aveva raccontato della sua vita in Italia, di quanto infondo le mancassero la sua famiglia e i suoi vecchi amici anche se in quegli ultimi anni lì a Los Angeles si era rifatta una vita che infondo le piaceva assai. Quando era arrivato il momento di pagare, Tyler si era offerto per offrirle la cena, ma Nives si era imposta per dividere il conto e alla fine l'aveva avuta vinta. Ora si trovavano in un campo di baseball perché durante la cena Nives aveva detto che avrebbe voluto vedere Tyler giocare e il ragazzo aveva colto la palla al balzo. 
"Tu sei pazzo." Aveva esclamato Nives quando erano arrivati al campo di baseball. Il campo era completamente vuoto ad eccezione di loro due. 
"Finiamo nei guai se ci scoprono." Borbottò guardandosi intorno in quel campo vuoto. Ignara che prima di portarla lì, Tyler aveva chiamato il suo vecchio coach che ora insegnava lì e lo aveva avvertito. Non era la prima volta che Tyler andava di notte a fare qualche tiro. Anche se non poteva più giocare professionalmente, ogni tanto gli piaceva andare lì per ricordare i vecchi tempi. 
"Tranquilla, se ci scopriranno sfoggerò il mio fascino e non sarà un problema." Scherzò il ragazzo porgendo un casco alla ragazza. Nives rise scuotendo la testa. Poi si infilò il casco mentre osservava Tyler andare verso un macchinario. Pensò che dovesse essere quello che usavano i giocatori per allenarsi a colpire la palla. Poco dopo Tyler era di nuovo vicino a lei, con la mazza in mano e il casco in testa pronto a colpire le palle. Nives si mise ad una giusta distanza per evitare di essere colpita dalla mazza o da una palla, ma comunque abbastanza vicina per poter parlare con Tyler con un tono di voce normale. Lo osservò colpire una palla dietro l'altra senza perderne neanche una mentre le spiegava qualcosa sul baseball. 

"Quindi quando un giocatore torna alla casa base da un punto alla squadra?" domandò per conferma  Nives mentre Tyler la raggiungeva con la mazza in mano. 
"Esattamente e deve toccare la base prima che la squadra avversaria recuperi la palla." Nives annuì, aveva capito più cose sul baseball quella sera che in tutte le volte che le era capitato di vederlo in tv o in qualche film.
"Ora prova tu." le disse poi porgendole la mazza. Nives spalancò gli occhi.
"Cosa?" balbettò osservando la mazza nelle mani del ragazzo.
"Prova tu." 
"Oh no.. io sono completamente negata." scosse la testa mentre Tyler andava a riempire la macchina con altre cinque palle.
"Hai mai provato?" Nives scosse semplicemente la testa.
"Allora non puoi diro." insistette tornando da lei e lasciandole la mazza in mano.
"Devo proprio?" Tyler annuì soltanto. Nives sbuffò, poi si mise in posizione e aspettò. La macchina si azionò e Nives fu capace di non riuscire a prenderne neanche una. Tyler rise un po' per la goffaggine della ragazza, rise per come si muoveva. Si vedeva che non aveva mai preso in mano una mazza da baseball.
"Sono negata. Lo so. Non c'è bisogno di ridere." borbottò mettendo un finto broncio e incrociando le braccia al petto. Tyler rise di nuovo, poi le si avvicinò e le prese una mano.
"Vieni, ti faccio vedere come si fa." le disse e Nives sentì una scossa lungo la schiena quando il ragazzo la prese per mano. Tyler le sorrise prima di farle vedere come posizionarsi correttamente. Poi si mise dietro di lei e le circondò le spalle con le sue braccia. Mise le braccia sulle sue e le fece vedere come impugnare la mazza e il movimento da fare. Nives a quel contatto così ravvicinato con il ragazzo sentì le gambe molli, incapaci di reggere il suo peso. Sentì che se non fosse stato per la salda presa del ragazzo sarebbe potuta cadere da un momento all'altro.
"Questo è il corretto movimento." le sussurrò sul collo facendole venire mille brividi mentre si muoveva insieme a lei. Poi una nuova palla partì dalla macchina e con l'aiuto di Tyler, Nives colpì la palla mandandola lontana.
"Visto? Non è poi così difficile." Nives deglutì cercando di dire qualcosa di sensato, ma quella vicinanza, il respiro di Tyler sul suo collo, non le rendevano semplice mantenere la lucidità. Voltò leggermente la testa per guardare il ragazzo, ancora stretta nella sua presa. Nessuno dei due disse nulla, erano vicini come non lo erano mai stati. Tyler abbassò lo sguardo sulle labbra della ragazza prima di baciarla dolcemente.

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Capitolo 7
*** Capitolo sette. ***


Il bacio

Nives era ancora stretta tra la presa di Tyler quando quest'ultimo la baciò. Solo in quel momento sentì la presa del ragazzo cedere, una delle sue mani sfiorarle la guancia mentre l'altra scendeva sul suo fianco. Nives fece, invece, cadere la mazza per terra mentre intrecciava le mani dietro la nuca del ragazzo e ricambiava il bacio. Non aveva mai baciato nessuno in quel modo, con quella passione e quel trasporto. Non che avesse baciato molti ragazzi in passato. Anzi prima di Tyler ce ne era stato solo uno ed erano anche passati diversi anni. Forse era perché all'epoca era anche più piccola, ma Nives sentiva che il motivo non era solo quello. Sorrise quando Tyler si allontanò da lei. Anche lui le sorrise e Nives arrossì abbassando lo sguardo.
"Provaci ancora." le disse poi allontanandosi da lei e porgendole la mazza che era caduta. Nives annuì, poi cecando di tornare in se si mise in posizione. Provò a ricordare quello che le aveva detto prima Tyler, anche se il ricordo di quello che era successo poco prima non era d'aiuto. Quando anche l'ultima palla venne lanciata, Nives ricordando quale era il giusto movimento che le aveva mostrato prima il ragazzo, riuscì a colpire la palla.
"Visto? Non sei poi così negata." le sorrise Tyler.

Dopo il colpo riuscito di Nives, i due ragazzi avevano sistemato il campo, lasciandolo così come lo avevano trovato ed erano andati via. Nessuno dei due voleva mettere fine a quella serata, entrambi si stavano trovando fin troppo bene. Ma ormai era mezzanotte passata, quasi l'una e Nives aveva lezione presto la mattina successiva.
"Mi sa che si è fatto tardi." Aveva mormorato a malincuore. 
"Ti accompagno a casa." Disse Tyler dopo aver osservato l'ora sul suo telefono. 
"Non c'è bisogno." Mormorò Nives, non voleva creare alcun disturbo e non le costava nulla tornare a casa da sola. 
"Insisto. Non ti sei fatta offrire neanche la cena. Fatti almeno riaccompagnare a casa. Non voglio che torni da sola a quest'ora della notte." Disse con un tono che non ammetteva repliche. E poi accompagnarla a casa era anche un modo per stare ancora un altro po' con lei. 
"Okay, va bene." Si arrese Nives per poi seguirlo in auto. 

"Grazie per la serata." Mormorò una volta che Tyler fermò l'auto sotto il suo palazzo. 
"Grazie a te. Sono stato veramente bene come non stavo da tempo." Nives arrossì nuovamente, ormai aveva perso il conto delle volte che era arrossita in quella serata. 
"Sono stata bene anche io." Sorrise poi prima di allungare una mano verso la maniglia. 
"Senti Nives.." disse Tyler prima che Nives aprisse la portiera. Nives in quel momento pensò che non ci fosse suono più bello del suo nome pronunciato da Tyler. 
"Sei libera nei prossimi giorni?" E Nives avrebbe davvero voluto rispondere affermativamente. 
"Non lo so. Nei prossimi giorni avrò un esame e dovrò studiare." Mormorò stringendosi nelle spalle. 
"Oh.. capisco."
"Però penso che per una sera potrei liberarmi." Aggiunse poi perché sapeva che non sarebbe riuscita a studiare 24 ore su 24 e che una serata libera alla fine poteva concedersela. Soprattutto se era per vedere Tyler. 
"Allora poi ci organizziamo per una sera di queste." Le sorrise Tyler e Nives sorrise in risposta. 
"Buonanotte Niv." Le disse poi prima di allungarsi e baciare nuovamente la ragazza. 
"Buonanotte." Mormorò lei prima di scendere dall'auto ancora in estasi per i due baci.


 

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Capitolo 8
*** Capitolo otto. ***


Il giorno dopo


La mattina successiva, Nives si sarebbe pentita di aver fatto così tardi se non fosse stato per Tyler. Tornata dall'appuntamento aveva faticato ad addormentarsi, ancora troppo euforica per l'uscita e la mattina successiva aveva faticato a svegliarsi. Si era praticamente trascinata a lezione ed era rimasta mezza addormentata, almeno finché Tyler non le aveva scritto un paio d'ore dopo. Era assurdo come la facesse sentire un ragazzo appena conosciuto. Seguì distrattamente il resto della lezione, un po' perché si distraeva con i suoi compagni, un po' perché messaggiava con Tyler, un po' perché aveva la testa tra le nuvole.
"Allora?" disse subito Annie non appena Nives mise piede in casa. Sembrava che si fosse messa dietro la porta ad aspettare il suo rientro come un cane che aspetta il ritorno della sua padrona.
"Allora cosa?" fece finta di non capire Nives, anche se sapeva perfettamente cosa voleva sapere Annie.
"Non fingere di non capire. Sai benissimo a cosa mi riferisco." disse seguendola in camera. Nives sorrise, lasciò le cose ai piedi del suo letto per poi buttarsi sopra lasciando Annie in attesa.
"Nives!" esclamò richiamando l'attenzione dell'amica e colpendola con un cuscino. Nives rise afferrando il cuscino prima che Annie le lo tirasse nuovamente sopra. Poi si mise seduta sul letto dando la possibilità di sedersi anche alla sua amica.
"Credo di aver perso completamente la testa." disse poi Nives prima di raccontarle della serata. Annie ascoltava attentamente, un po' perché le interessava sapere come fosse andata la serata della sua amica, un po' perché il ragazzo in questione era Tyler Hoechlin.
"O mio dio." esclamò spalancando la bocca quando Nives le disse che l'aveva baciata.
"E come bacia?" chiese poi prima di prendersi una cuscinata in faccia dall'amica. 
"Ehi, sono seria." disse sempre Annie non avendo ricevuto risposta.
"In questi anni me lo sono sempre chiesta." borbottò poi prendendosi un'altra cuscinata.
"Sei pregata di smetterla di fantasticare su Tyler ora, grazie." le disse gelosamente Nives. 
"Beh puoi tenertelo, per quanto io possa amarlo, il mio vero amore è Tyler Posey." scherzò Annie facendo ridere anche Nives.
"Comunque ancora non hai risposto alla mia domanda." le fece notare Annie incrociando le braccia al petto.
"Da dio. Davvero è stato fantastico." mormorò poi sognante Nives ripensando ai due baci della sera prima e desiderosa di ricevere un terzo.

Quello era l'ultimo giorno sul set di Teen Wolf per Tyler, l'ultimo per lui almeno. La serie sarebbe continuata  e andata avanti anche senza il suo personaggio. Era un po' triste e dispiaciuto per quello, ma non gli piaceva più la storyline del suo personaggio e così aveva deciso di andarsene con la speranza magari di tornare in un futuro, magri per qualche comparsa. Nel frattempo aveva già avuto qualche altra offerta di lavoro per un paio di film. 
"Terra chiama Tyler." esclamò Dylan con la sua solita euforia richiamando l'attenzione dell'amico che ormai era attaccato al telefono da minuti.
"Cosa?" chiese confusamente mettendo il telefono in tasca.
"Quella ragazzina deve piacerti davvero tanto eh.." disse sempre Dylan, ma Tyler non gli rispose. Non poteva di certo negare l'evidenza, in poco tempo si era affezionato molto a Nives ed era inutile confermare quanto detto dall'amico dato che era evidente che provasse qualcosa per lei.
"Cosa vuoi Dy?" chiese soltanto mentre riprendeva il telefono in mano dopo che gli era arrivato un nuovo messaggio.
"Shelly ha finito al trucco, cercavano te." spiegò Dylan, Tyler annuì e dopo aver scritto a Nives che si sarebbero sentiti dopo dato che ora dove prepararsi e poi subito dopo avrebbe dovuto girare, si diresse al trucco.

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Capitolo 9
*** Capitolo nove. ***


Piccola sorpresa


Nives era chiusa in casa a studiare da un paio di giorni, ma la sua testa era spesso altrove. 
"Tutto bene?" Domandò divertito Andrew quando, passando dalla sua camera, la sentì soffocare un urlo nel cuscino. 
"Non riesco a concentrarmi. Farei di tutto in questo momento, tranne studiare questa stupida materia." Borbottò Nives sollevando la testa dal cuscino. 
"Immagino che vorresti essere fuori con un certo Tyler invece che sui libri." La provocò Andrew per poi sentirla urlare nuovamente nel cuscino. 
"Non mi sei di aiuto così." Borbottò in uno sbuffo. Tyler quando l'aveva riaccompagnata a casa le aveva detto che avrebbe voluto uscire di nuovo con lei, ma non le aveva più detto nulla nei giorni successivi. Una parte di lei ci era rimasta male, ma alla fine sapeva che anche lui aveva vari impegni e poi lei doveva studiare. Anche se non stava concludendo molto in quei giorni. 
"Non volevo esserlo infatti." Le fece una linguaccia il ragazzo ma Nives fu distratta dal suo telefono.
"Merda." Bofonchiò alzandosi velocemente dal letto in cui era sprofondata. 
"Cosa?" Chiese confuso Andrew. 
"Sta venendo qui."
"Chi?" Chiede ancora confuso Andrew. 
"Tyler!" Esclamò iniziando a pettinarsi velocemente i capelli e cercando di sistemarli il più velocemente possibile. 
"Oh capisco." Disse divertito il ragazzo guardando la sua coinquilina correre da una parte all'altra della stanza per ordinarla mentre si sistemava velocemente. Tyler le aveva scritto che aveva la serata libera e aveva voglia di vederla. Le aveva chiesto se le andava bene se passasse da lei con qualcosa da mangiare e Nives non se l'era sentita di dirgli di no, perché infondo lei voleva vederlo più di ogni altra cosa. Nives aveva sistemato velocemente la scrivania e il letto, poi si era tolta la tuta e aveva indossato un jeans con un maglioncino per essere un po' più presentabile. Aveva sciolto la crocchia disordinata e aveva pettinato i capelli e poi era tornata sui suoi libri cercando di non pensare al fatto che di lì a pochi minuti Tyler sarebbe stato da lei. 
"Vado io." Disse Annie, che era appena rincasata, quando suonarono alla porta. Nives scattò come una molla e si guardò un'ultima volta allo specchio prima di uscire dalla camera emozionata alla sola idea di rivederlo. 

Tyler salì le scale, che portavano all'appartamento superiore di quella villetta, due gradini alla volta. La distanza tra lui e Nives diminuiva sempre di più ed era impaziente di rivederla. Suonò al campanello mentre con due panini caldi in una busta aspettava che qualcuno andasse ad aprirgli. Poco dopo la porta fu aperta da una ragazza piccolina di statura, una ragazza che, non appena realizzò chi si trovava davanti, chiuse la porta d'ingresso senza neanche farlo entrare. Tyler aggrottò la fronte confuso, di certo non si aspettava nulla del genere. Sentì bisbigliare dall'altra parte della porta e poi finalmente Nives gli aprì. 
"Ciao." Le disse lui con un sorriso sulle labbra lasciandole un bacio all'angolo della bocca. 
"Ciao." Disse anche lei con un sorriso e arrossendo come suo solito. 
"Ciao." Disse Annie spuntando alle spalle della sua amica. 
"Ciao." Ripetè Tyler sorridendo anche a lei, ma quello era un sorriso diverso da quello che rivolgeva a Nives.
"Tyler lei è Annie, la mia coinquilina. Annie, lui è Tyler." Fece le presentazioni Nives tornando ad avere un colorito normale.  
"Piacere, Niv mi ha parlato di te." Disse educatamente Tyler stringendo la mano della ragazza che sorrise. Annie stava per dire qualcosa, avrebbe voluto parlare con lui per tutta la sera, ma lo sguardo che le rivolese la sua amica le fece cambiare idea. 
"È un piacere conoscerti, davvero. Ora però vi lascio soli. Ciao." Si congedò lei, anche se un po' controvoglia lasciando solo i due ragazzi.

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci. ***


La mia piccola dimora


"Benvenuto nella mia piccola dimora." mormorò Nives una volta in camera sua, dopo essersi chiusa la porta alle spalle. Tyler si osservò introno, era abbastanza grande come camera. C'era un letto matrimoniale con la spalliera bianca in legno, il letto era pieno di cuscini di dimensione e forma diversa. Accanto al letto, subito dopo il comodino, c'era una libreria bianca piena di libri, cd, peluche e cianfrusaglie varie. Di fronte al letto c'erano un armadio e un comò, entrambi bianchi. Le due ante centrali dell'armadio erano a specchio e sopra il comò ce ne era un altro e sopra di esso c'era incollata la frase di Walt Disney "If you can dream it, you can do it". Dall'altro lato del letto c'era invece una grande scrivania nera, l'unica cosa scura in tutta la camera. Con un paio di libri aperti e il computer in standby, probabilmente stava studiando fino a poco prima. Sopra la scrivania, appeso al muro c'era una cornice con più foto di Nives e quelli che dovevano essere i suoi amici, proprio come sulla parete del letto c'erano appese ad un filo tante polaroid. Tyler sorrise osservando alcune di quelle foto.
"Studiavi?" domandò poi posando per ultimo il suo sguardo sui libri aperti. Nives andò verso la scrivania chiudendo i libri, ma lasciando il computer acceso.
"In teoria." mormorò facendo lasciare la giacca del ragazzo sulla sedia della scrivania.
"Ma aveva smesso di concentrarmi già da un po' a dire il vero." disse poi sedendosi sul letto, alla fine era vero. Non aveva smesso di studiare quando Tyler le aveva scritto, ma aveva perso la concentrazione già da molto prima.
"Ho portato da mangiare." disse poi Tyler mostrando la busta con i panini che aveva in mano mentre si sedeva anche lui sul letto.
 

Dopo che avevano mangiato, Nives aveva portato Tyler sul terrazzo di casa, uno dei suoi posti preferiti di tutta Los Angeles. Se ti affacciavi da una parte potevi vedere il mare in lontananza, dall'altro lato invece si intravedevano le luci della città e nelle giornate più belle si poteva anche vedere la famosa scritta Hollywood.
"Mi piace venire qui, soprattutto quando voglio stare sola con i miei pensieri." disse Nives andando verso il lato oceano. Chiuse gli occhi mentre un leggero e piacevole venticello si alzava nella notte e le spettinava i capelli. 
"È molto bello." le disse Tyler osservando anche lui il mare in lontananza.
"Sai, da piccola ho sempre desiderato aver una casa sulla spiaggia della California, come la casa di Hannah Montana. Questa dove vivo ora è quello che più si avvicina." mormorò stringendosi nelle spalle e poggiandosi sul muretto ad osservare l'oceano in lontananza. In qualche modo riusciva sempre a tranquillizzarla, sin da piccola il mare le aveva sempre fatto quell'effetto. Tyler, invece, osservava lei, non l'aveva mai vista così tranquilla e in pace con se stessa e, se era possibile, la trovava ancora più bella del solito. Nives sentendosi osservata si voltò verso il ragazzo e la trovò ad osservarla, arrossì lievemente e ringraziò di trovarsi lì fuori al buio e che Tyler non avrebbe potuto notare le sue guance tingersi di rosso. E poi, finalmente dopo giorni in cui non aveva fatto altro che desiderarlo, Tyler la baciò di nuovo e Nives si sentì bene con se stessa.

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Capitolo 11
*** Capitolo undici. ***


La pizza


I giorni passavano velocemente, così come le settimane. Ormai era quasi un mese che Nives e Tyler si frequentavano. Tra lezioni ed esami di lei e impegni di lui, trovavano comunque il tempo di vedersi. Ma ormai maggio era quasi giunto al termine e questo significava che l'università era finita e Nives aveva più tempo libero. Di negativo c'era però che insieme all'università, erano finite anche le lezioni di danza, anche se la scuola sarebbe rimasta aperta per permettere di continuare ad allenarsi per chi voleva. Ma Nives sapeva come avrebbe impiegato il suo tempo. Come ormai accadeva spesso ultimamente, anche quel giorno Nives era andata a casa di Tyler per passare il tempo con lui senza avere i suoi coinquilini di mezzo. Solitamente passavano il loro tempo a casa o di uno o dell'altro. Ogni tanto uscivano anche, ma preferivano passare del tempo lontano da possibili occhi indiscreti ed eventuali paparazzi. Volevano avere la possibilità di conoscersi bene prima di far sapere a tutti che l'affascinate attore Tyler Hoechlin era felicemente impegnato in una relazione. 
Nives salutò il suo ragazzo con un bacio quando questo le aprì la porta di casa.
"Ciao bellissima." La salutò lui con un sorriso facendola arrossire. Tyler stava iniziando ad amare il modo in cui arrossiva, nonostante ormai fosse quasi un mese che si frequentassero, Nives continuava ad arrossire ad ogni minimo complimento. 

"Stai scherzando vero?" Esclamò Nives più incredula che altro. 
"Hai davvero recitato in Settimo Cielo?" Chiese ancora per conferma. Tyler annuì per conferma. Stavano parlando dei vari film e delle varie serie in cui lui era apparso ed era uscito fuori che Tyler avesse recitato anche in quella serie. 
"Io amavo quella serie. Ogni sera accendevo la tv per guardala con mia madre." Sorrise Nives al ricordo di quella serie che l'aveva accompagnata nella sua infanzia e preadolescenza. 
"Oddio tu eri Martin!" Esclamò poi quando ebbe un flash di quel personaggio. Tyler annuì soltanto, divertito dalla reazione della ragazza. 
"Vedi ora non puoi più dire che non ho mai visto nulla di quello che hai fatto. Anzi io adoravo il personaggio di Martin." Scherzò. 

Nel tardo pomeriggio, Tyler si era andato a fare una doccia mentre Nives aveva deciso di cucinare qualcosa. Si era guardata un po' in giro per vedere cosa Tyler avesse in casa, poi aveva optato per fare la pizza. Aveva tirato fuori tutto gli ingredienti necessari e aveva iniziato a fare l'impasto. 
"Cosa prepari?" Domandò Tyler raggiungendola. Aveva indossato un jeans scuro e sopra una semplice t-shirt nera che gli fasciava perfettamente il corpo mettendo in evidenza i muscoli del torace e delle braccia. Incantata ad osservarlo non si rese conto, e non capì neanche come, riuscì a tirarli della farina addosso e sporcargli i capelli ancora bagnati. 
"Niv.. li avevo appena lavati!" Esclamò più divertivo che scocciato. 
"Scusa.. non l'ho fatta apposta." Mormorò lei dispiaciuta. Tyler non le rispose, si avvicinò a lei e senza farsi vedere prese della farina dal sacco per poi soffiargliela sopra. 
"Ma io si, ops.." mormorò fingendosi dispiaciuto. Nives spalancò la bocca mentre si puliva dalla farina. Poi prese un po' dell'impasto che stava facendo e lo tirò sul ragazzo iniziando così una vera e propria lotta. Una lotta che terminò con impasto sparso per tutta la cucina e loro stesi sul divano, lei sotto di lui, entrambi completamente sporchi. 
"Credo proprio che dovrò rifarmi la doccia." Mormorò poi Tyler prima di baciare la sua ragazza.

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Capitolo 12
*** Capitolo dodici. ***


La prima volta


Quel bacio che di casto aveva avuto ben poco sin dall'inizio, si trasformò presto in qualcosa di più. Era la prima volta da quando si frequentavano che si spingevano così oltre, ma Nives era stanca di aspettare. Piegò la testa indietro mentre Tyler le lasciava baci lungo tutto il collo e scendeva fino alla sua spalla. Nives sentiva la pelle bruciare sotto ogni bacio umido. Non si era mai sentita così eccitata come in quel momento. Chiuse gli occhi mentre il ragazzo le sfilava velocemente la maglia e le baciava l'addome. Era la prima volta che rimaneva così nuda davanti a lui, ma non provava vergogna. Poi anche lei iniziò ad accarezzare l'addome di Tyler sentendo i suoi muscoli irrigidirsi al suo tocco, le piaceva sapere che era lei a fargli quell'effetto. Gli sfilò la t-shirt sporca per poi baciarlo passionalmente mentre Tyler cercava di sfilarle il reggiseno. Una volta che ci riuscì si allontanò da lei per poterla osservare meglio. Nives arrossì sotto il suo sguardo indagatore, ma contrariamente a quanto aveva pensato, non provava vergogna ad essere nuda sotto il suo sguardo. 
"Sei bellissima. E lo sei anche di più quando arrossisci." Le mormorò lui e Nives fu sicura che se non era arrossita prima lo aveva fatto sicuramente a quelle parole. Tyler le sorrise prima di tornarla a baciare. Nives cinse il bacino del ragazzo con le gambe, poi Tyler si alzò e con la ragazza tra le braccia si trasferì in camera da letto.

"Hai dell'impasto tra i capelli." Mormorò Tyler togliendo un pezzo d'impasto dai capelli della ragazza che era accollata al suo petto. La sentì ridere per poi vederla alzarsi leggermente per poterlo guardare. 
"E di chi sarebbe la colpa?" Domandò retoricamente e Tyler si strinse nelle spalle fingendo di non sapere come l'impasto fosse potuto finire tra i capelli della ragazza. 
"Sto morendo di fame e devo urgentemente dare una doccia." Mormorò poi nascondendo la testa tra l'incavo del suo collo, Tyler non disse nulla all'inizio. Le accarezzò semplicemente la schiena scoperta provocandole mille brividi. 
"Perché non ti vai a fare una doccia mente io ordino qualcosa?" Nives alzò lo sguardo puntandolo nuovamente il quello suo. 
"Ti presterò una maglia pulita da sostitute con la tua." Aggiunse prima che Nives potesse parlare di nuovo. 
"Accetto solo perché non sopporto più i capelli in queste condizioni." Mormorò poi prima di lasciare un bacio a stampo sulle labbra del ragazzo. Poi si alzò dal letto coprendosi il petto con i suoi lunghi capelli e infilando velocemente le sue mutande e il pantalone che erano caduti per terra. Tyler la osservò silenziosamente. Poi una volta che sparì in bagno chiamò la pizzeria per ordinare due pizze, poi sistemò velocemente il disastro che avevano fatto in cucina. 

Nives rientrò a casa in tarda serata. Indossava dei vecchi pantaloncini di Tyler e una sua maglietta che le arrivava fino a sotto il sedere. In una busta aveva i suoi vestiti sporchi. E sulle labbra aveva un sorriso smagliante. 
"Che c'è?" Chiese confusa sotto lo sguardo indagatore di Andrew che non faceva altro che osservarla da quando aveva rimesso piede in casa. 
"Sei strana." Mormorò assottigliando gli occhi. 
"Cosa?" Chiese confusa Nives. 
"Si.. c'è qualcosa di diverso." Disse sempre Andrew richiamando anche l'attenzione di Annie che iniziò a squadrare attentamente l'amica. 
"O mio Dio! Tu hai fatto sesso." Esclamò poi coprendosi le mani con la bocca. 
"Come hai fatto a..?" Chiese confusa Nives lasciando la frase in sospeso. 
"Oh ma ti si legge praticamente in faccia." Rispose Andrew al posto suo. 
"E come è Tyler a letto?" Chiese poi Annie curiosa. Nives aprì la bocca per dire qualcosa ma non uscì alcun suono. 
"Non sono affari vostri." Borbottò poi prima di voltare le spalle ai suoi coinquilini pettegoli e chiudersi in camera sua. 
"Non serve che rispondi, ce l'hai scritto in faccia." Urlò Andrew per farsi sentire. Nives sprofondò semplicemente nel suo letto cercando di ignorare i commenti dei suoi due amici.

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Capitolo 13
*** Capitolo tredici. ***


Gita in barca


L'estate trascorreva fin troppo velocemente, tra allenamenti e interi pomeriggi trascorsi con Tyler orami era già metà agosto. Nives pensava che fosse assurdo come passasse velocemente il tempo quando si stava bene. Erano ormai quasi quattro mesi che Nives e Tyler si frequentavano e tutto andava per il meglio. Tyler ormai aveva conosciuto i suoi coinquilini ed aveva stretto anche uno strano rapporto di amicizia con Annie. Nives aveva conosciuto diversi amici di Tyler ed anche uno dei fratelli che recentemente era venuto a trovarlo. All'inizio era stata in imbarazzo a conoscere un parente del suo ragazzo, ma Tanner l'aveva felicemente accolta in famiglia e presto era riuscito a metterla a proprio agio. Il giorno dopo Nives sarebbe dovuta tornare in Italia per trascorrere una settimana insieme alla sua famiglia ed ai suoi vecchi amici, ma quel giorno l'avrebbe passato facendo una piccola gita in barca con Tyler, Annie, Tanner, il fratello minore di Tyler, e Ian Bohen, un amico di Tyler anche lui attore di Teen Wolf. 
"È una giornata stupenda." Esclamò felice Annie. Felice per la bella giornata, felice di trascorrere una giornata in barca con Tyler ed Ian. Neanche una volta che Nives aveva iniziato a frequentare Tyler, aveva immaginato che un giorno si sarebbe potuta definire una sua amica. Quando quasi ormai due anni prima era andata alla convention per conoscere ed incontrare alcuni degli attori della sua serie preferita, non avrebbe potuto credere possibile che si sarebbe ritrovata a trascorrere una gita in barca insieme a due di loro solo perché era stata invitata e non perché aveva pagato. 
"E così siete entrambe italiane." Esclamò Ian alle due ragazze per fare conversazione. Entrambe annuirono. 
"E vi conoscevate già da prima di trasferirvi a Los Angeles?"
"Ci siamo conosciute poco prima di trasferirci, lei cercava una coinquilina, io cercavo una camera." iniziò a spiegare Nives.
"Ho conosciuto Andrew, il nostro terzo coinquilino quando ho fatto l'anno all'estero e anche lui si è trasferito a Los Angeles per studiare. La casa dove abitiamo ora era di sua nonna, così lui mi ha proposto di andare a vivere con lui e poi insieme avremmo cercato un terzo coinquilino e così io ho trovato Niv." continuò Annie riassumendo velocemente la situazione. 

La giornata trascorreva velocemente, proprio come stava trascorrendo velocemente l'intera estate. Avevano fatto diversi bagni, avevano pranzato con una semplice insalata per tenersi leggeri, avevano giocato a palla, si erano riposati. Avevano fatto praticamente di tutto. Oramai il sole stava tramontando e a breve sarebbero dovuti rientrare. Annie, Tanner ed Ian erano in acqua a farsi un ultimo bagno prima di tornare. Nives invece era sul tettuccio della barca ad osservare il sole tramontare nell'oceano. Aveva sempre trovato qualcosa di magico nei tramonti in mare.
"Sono troppo sdolcinato se ti dico che mi mancherai in questa settimana?" domandò Tyler stingendo la ragazza da dietro e facendo aderire la schiena di lei al suo petto. Tyler pensò che erano come due pezzi dello stesso puzzle, combaciavano perfettamente.
"Forse." mormorò Nives voltandosi a guardarlo, se amava il tramonto nel mare c'era una cosa che amava di più. Il suo riflesso negli occhi di Tyler.
"Beh allora sarò sdolcinato e ti dirò che mi mancherai in questa settimana." le rispose lui spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. La vide sorridere e le sorrise anche lui in risposta.
"Mi mancherai anche tu." aggiunse poi senza smettere di guardarlo negli occhi. Ormai si era abituata a vederlo tutti i giorni, a passare gran parte della giornata con lui. Sarebbe stato strano ora trovarsi a chilometri di distanza per un'intera settimana. Era felice di tornare a casa, di rivedere tutti i suoi amici, la sua famiglia, ma questo non le avrebbe impedito di sentire la mancanza del ragazzo. Poi si alzò leggermente sulle punte per approfittare di quel momento di solitudine per baciare il suo ragazzo e non con un semplice bacio a stampo.
"Ehi voi lassù, andateci piano. Non voglio diventare zio." urlò Tanner schizzandoli da sotto la barca e facendoli separare. Nives arrossì immediatamente mentre Tyler scoppio a ridere prima di perdere la palla con cui avevano giocato quel pomeriggio per tirarla sopra al fratello.

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Capitolo 14
*** Capitolo quattordici. ***


Lontani


Non appena Nives era arrivata a casa, la prima cosa che aveva fatto, nonostante fosse appena passata l'ora di pranzo, era stato andare a dormire stanca dal lungo viaggio e dalla gita in barca del giorno prima. Aveva dormito a lungo, svegliandosi solo per cenare per poi tornare di nuovo nel suo vecchio letto. La mattina successiva l'aveva passata con la sua famiglia che non vedeva da mesi, abitando dall'altra parte del mondo erano poche le occasioni in cui riusciva a tornare a casa. Poi il pomeriggio era uscita con il suo vecchio gruppo di amiche e Nives realizzò che da quella vacanza sarebbe tornata più stanca di quando fosse partita. Quando le sue amiche scoprirono che si sarebbe trattenuta solo per una settimana ci rimasero male perché speravano di poter passare più tempo con lei dato che non la vedevano quasi mai. Ma Nives proprio non poteva trattenersi di più, un paio di giorni dopo il suo rientro avrebbe avuto un'audizione per un'importante compagnia e poi avrebbe avuto gli esami universitari che aveva lasciato in sospeso. Sarebbe potuta tornare a casa qualche giorno prima come le aveva fatto notare qualcuno, ma Nives era stata fin troppo presa dalla sua relazione con Tyler per poter solo pensare di passare più di una settimana lontana. E così aveva passato quella settimana senza mai fermarsi, dividendosi tra la sua famiglia e i suoi amici, senza mai smettere di allenarsi e provare per l'audizione che era sempre più vicina. E in tutto questo non mancavano mai le lunghe chiamate di notte con Tyler. Tyler che le mancava così tanto, non credeva che una persona potesse mancarle così come le mancava Tyler. Era assurdo come in così poco tempo, quel ragazzo le avesse completamente stravolto la vita. Nives era così felice, non era mai stata così felice, che non poteva immaginare che di lì a qualche giorno tutto sarebbe precipitato.

Tyler aveva approfittato di quei giorni per tornare a Corona, la sua città Natale, non lontano da Los Angeles. Al contrario di Nives, lui tornava spesso a casa dato che non era poi così distante, quando aveva del tempo libero andava sempre dalla sua famiglia, ma negli ultimi mesi era tornato più raramente, aveva preferito passare il suo tempo con Nives che ormai era il centro dei suoi pensieri. Era assurdo come quella ragazzina fosse riuscita ad entrare nella sua vita e nel suo cuore. Non c'era una cosa che non gli piaceva di lei, non che Nives non avesse difetti. Anzi ne aveva, solo che Tyler sembrava non vederli. Adorava il modo in cui rideva, adorava il suo strano e forte accento italiano, adorava il modo in cui arrossiva, adorava ogni piccolo dettaglio di lei e non vedeva l'ora di rivederla.
"Guarda chi ci ha degnato della sua presenza." aveva esclamato Carrie, la sua sorella maggiore quando l'aveva trovato a casa quel giorno a pranzo. Carrie era la maggiore tra i fratelli Hoechlin e viveva con il suo compagno da ormai qualche anno, ma tutte le domeniche andava a pranzo dalla sua famiglia. Tyler aveva ignorato la sua battuta e l'aveva semplicemente abbracciata.
"Beh hai deciso finalmente di presentarci la tua ragazza?" aveva chiesto poi guardandosi introno in cerca di un volto nuovo.
"No. È tornata in Italia dalla sua famiglia per qualche giorno." aveva detto Tyler.
"Ah ora si spiega la tua presenza." aveva continuato a prenderlo in giro Carrie.

"Carrie continua a chiedermi di te." disse Tyler dopo che Nives finì di raccontargli della sua giornata. Nives arrossì a quell'affermazione, il fatto che la sorella di Tyler continuasse a chiedere di lei, che volesse conoscerla, la imbarazzava. Anzi più che imbarazzarla la intimoriva. Aveva conosciuto il fratello minore, ma era diverso. Tanner era un ragazzo e aveva la sua stessa età, Carrie era una ragazza, era la sorella maggiore e non voleva assolutamente fare una brutta impressione su di lei. Sapeva che le sorelle maggiori potevano essere veramente protettive, lo sapeva perché anche lei era una sorella maggiore e voleva solo il meglio per il suo fratellino, era sempre stata molto critica con tutte le ragazze che aveva avuto e aveva paura che Carrie potesse non trovarla adatta a Tyler.
"Dille che se continua a chiedere di me, resterò qui in Italia." scherzò Nives beandosi poi della risata del ragazzo. Gli mancava sentirla dal vivo.
"Se resti anche un solo giorno in più in Italia, giuro che ti vengo a prendere a nuoto." le disse poi, perché anche lui sentiva la sua mancanza.
"Ancora un paio di giorni e sarò di nuovo a LA." disse poi Nives con un sorriso.
"Che ne dici se ti vengo a prendere in aeroporto e poi andiamo a casa mia?" Le propose lui desideroso di passare del tempo da solo con lei.
"Direi che mi va più che bene." E Tyler sorrise a quella risposta.

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Capitolo 15
*** Capitolo quindici. ***


Cattive notizie


Così come le aveva promesso, Tyler si era presentato all'aeroporto il giorno in cui Nives era rientrata. Sapendo che l'avrebbe aspettata un'intera giornata con il ragazzo, Nives aveva dormito in aereo per non sembrare troppo uno zombie durante la giornata. Anche se non era solita addormentarsi, quella volta fu più semplice dato che si era seduta sul sedile dell'aereo più stanca di quando si era seduta durante la partenza. Aveva dormito per circa metà del viaggio e anche se non aveva recuperato tutte le forze non avrebbe mai rinunciato a passare la giornata con il ragazzo. Dopo l'aeroporto andarono a casa di Tyler dove Nives lasciò le valigie e si fece una doccia fredda per svegliarsi. Poi erano usciti ed erano andati a mare e poi al luna park. Quando rientrarono in casa, Nives crollò non appena si stese sul letto. Tyler invece, che non era poi così stanco, rimase per un po' ad osservare la ragazza dormire al suo fianco, sembrava così innocente e fragile mentre dormiva e Tyler avrebbe voluto proteggerla da tutto e da tutti. Rimase ad osservarla per minuti, ore senza mai stancarsi, poi anche lui si addormentò.

Nives si svegliò in piena notte a causa di un brutto sogno, Tyler continuava a dormire accanto a lei tranquillamente. Nives si perse qualche secondo ad osservarlo, era così bello. Sembrava così forte e invulnerabile, ma Nives sapeva che non era così, sapeva che lei riusciva a renderlo vulnerabile con un semplice tocco. Lo osservò per qualche minuto cercando di prendere sonno, ma nonostante la stanchezza non riusciva a riaddormentassi. Quel sogno, di cui ormai non ricordava più nulla, sembrava averla sconvolta più di quanto immaginasse. Nel buio della notte si allungò per prendere il telefono per distrarsi un po', ma ben presto si pentì di averlo fatto. Entrò su twitter e notò che quasi tutta la sua timeline non faceva altro che parlare di Tyler Hoechlin e la presunta nuova fiamma. Con il cuore in gola andò a cercare qualcosa di più trovando in giro delle foto di loro due in aeroporto, di loro due fuori casa del ragazzo, di loro due in spiaggia, di loro due al luna park. Ora si spiegava quella strana sensazione di essere osservata quel giorno. Erano stati seguiti tutto il tempo da qualche paparazzo. Erano sempre stati attenti a rimanere nascosti, a non mostrarsi troppo in pubblico. Ma quel giorno dovevano essere stati troppo presi da loro stessi per accorgersi che qualcuno aveva riconosciuto Tyler, che qualcuno li aveva seguiti e scattato foto per tutta la giornata. Tyler continuava a dormire tranquillante al fianco di Nives, ignaro che la sua relazione tenuta nascosta per mesi fosse appena uscita allo scoperto, mentre Nives continuava a leggere tutti i commenti che trovava online sulla loro relazione. Nives era stata più volte dall'altra parte, aveva visto più volte criticare il partner di qualche personaggio famoso, neanche a lei erano sempre piaciuti i compagni o le compagnie delle persone che seguiva, ma mai si era permessa di dire qualche cattiveria su di loro perché sapeva che poteva fare male, ma non avrebbe mai immaginato che facesse così male leggere tutte quelle cattiverie da persone sconosciute. Eppure Nives non riusciva a smettere di leggere quei commenti così cattivi nei suoi confronti, consapevole che ora tutto sarebbe cambiato, che niente sarebbe stato più come prima.

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Capitolo 16
*** Capitolo sedici. ***


Difficoltà


Nives sapeva che quel giorno non si sarebbe dovuta connettere sui social, Annie le aveva detto che almeno per quel giorno avrebbe dovuto pensare solo all'audizione, ma Nives non riusciva a togliersi quei commenti dalla mente. Nonostante ci fosse qualcuno che prendeva le sue difese, la maggior parte dei commenti erano negativi e contro di lei e Nives non riusciva a non pensarci. Smise di leggere tutti quei commenti solo quando la chiamarono per l'audizione e Nives si pentì di non essere stata abbastanza forte da non entrare sui social, perché ora non faceva altro che pensare a tutti quei commenti, non riuscì a concentrarsi pienamente nell'audizione e non diede per niente il meglio di sé. Nives sapeva che avrebbe potuto fare un'audizione centomila volte migliore di quella che aveva appena fatto e sapeva che la colpa fosse solo sua. Perché avrebbe potuto non farsi influenzare da quelle critiche, non era la prima a riceverle e non sarebbe stata l'ultima. Ma Nives non era così, a lei importava cosa pensava la gente di lei, anche se erano persone che non conosceva, ricevere quei commenti la feriva, Nives non riusciva ad esserne indifferente.
"Ehi, come è andata?" domandò Tyler quando Nives arrivò a casa sua.
"Bene, credo." mormorò. Non seppe perché gli mentì, non l'aveva mai fatto. Ma non riuscì a dirgli che non era riuscita a concentrarsi a causa dei commenti che riceveva solo perché era la sua ragazza.
"Sicura?" chiese dubbioso Tyler. Nives annuì cercando di sorridere.
"Entro stasera saprò i risultati." aggiunse poi cercando di sembrare il più sicura possibile.

Era assurdo come, nonostante fossero passati pochi da quando erano uscite le foto, nonostante Tyler non avesse confermato nulla, nonostante lei fosse una completa sconosciuta, i fan erano riusciti a trovare il suo profilo Instagram e Twitter. I suoi follower su entrambi i social erano notevolmente aumentati e commenti e messaggi di disprezzo erano ormai ovunque. Le erano addirittura arrivati messaggi privati in cui la minacciavano. Di questi ultimi messaggi non ne parlò con Tyler, non voleva farlo preoccupare più di quanto già lo fosse. Tyler era intento a cucinare mentre lei era occupata a leggere tutti quei messaggi di odio. Voleva essere forte, voleva poter riuscire a fregarsene di tutto quell'odio gratuito che stava ricevendo, ma purtroppo non lo era abbastanza. Poi il rifiuto a quell'audizione per cui aveva lavorato così tanto fu la goccia che fece traboccare il vaso. Gli occhi le si riempirono di lacrime che cercava però di trattenere, non voleva piangere, non lì, non davanti a Tyler. 
"Niv.." mormorò Tyler quando la vide, il tono spezzato. Gli fece male il cuore a vederla così, lei che era sempre stata allegra e spensierata, sul punto di scoppiare a piangere. E Nives quando lo vide, li difronte a lei, così preoccupato, non riuscì più a trattenere le lacrime e scoppiò a piangere. Tyler non disse nulla, la strinse solo in un forte abbraccio cercando di infonderle il coraggio e la forza per affrontare quella situazione. Si sentiva in colpa, perché ora Nives stava ricevendo tutto quell'odio solo perché lei era la sua ragazza. E una ragazza dolce e affettuosa come Nives non lo meritava tutto quell'odio. E proprio lui che avrebbe sempre voluto proteggerla da tutto e da tutti, si sentì impotente perché in quella situazione non avrebbe potuto fare molto.

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Capitolo 17
*** Capitolo diciassette. ***


Il compleanno


L'undici settembre era arrivato e con esso anche il ventiseiesimo compleanno di Tyler. Per la prima volta da quando si era saputo della loro relazione Nives riuscì a non pensare a tutta quella situazione che la stava facendo stare male. Un po' perché era il compleanno del suo ragazzo ed era completamente concentrata su di lui, un po' perché era agitata all'idea di conoscere il resto dei suoi fratelli che sarebbero andati a Los Angeles per passare il compleanno con Tyler. Si era sentita più sollevata quando aveva saputo che non ci sarebbero stati solo i suoi fratelli e sua sorella quel giorno, ma anche Ian, JR, Tyler, Dylan e Holland. 
"Buongiorno festeggiato." Aveva mormorato Nives con un cappellino da festa e un mini cupcake in mano quando Tyler si era finalmente svegliato quella mattina. La sera prima era andata da lui per aspettare la mezzanotte insieme e quella mattina si era svegliata di proposito prima di lui perché voleva dargli il buon giorno così. 
"Buongiorno." Le sorrise lui felice di vederla finalmente così spensierata. Quel giorno sembrava essere tornata la Nives di cui si stava pian piano innamorando. 
"Cosa vuoi fare oggi?" Chiese poi lei dolcemente porgendogli il cupcake con sopra una candelina accesa. 
"Rimanere tutto il giorno a letto con te, posso?" Chiese dopo aver soffiato sulla candelina. 
"Ti direi anche di sì, ma lo sai che questo pomeriggio arriveranno i tuoi fratelli e tua sorella." Gli ricordò lei osservandolo mangiare con gusto quel dolce che aveva preparato con tanto amore. 
"Allora rimanere a letto con te finché non arriveranno i miei fratelli." Ribatté lui porgendole il dolce per farle dare un morso. Nives rise prima di mordere anche lei il dolce. 
"Come vuoi tu." Sorrise poi. 
"Ti è piaciuto?" Chiese poi una volta che Tyler ebbe finito il cupcake. 
"L'hai fatto tu?" Chiese lui dopo aver annuito. 
"Mhmh" mugugnò lei mentre annuiva. 
"Allora l'ho adorato." Mormorò prima di darle un bacio che sapeva di cioccolato e vaniglia.

Nives era riuscita a convincere Tyler ad alzarsi un'ora prima dell'arrivo dei suoi fratelli. Anche lei sarebbe rimasta volentieri a letto con lui, ma non voleva di certo farsi trovare in quelle condizioni dai suoi fratelli, in particolar modo da Carrie. Si erano alzati e sistemati, Nives aveva indossato un vestito che si era portata proprio in occasione del compleanno del ragazzo. Nives aveva appena finito di prepararsi quando suonarono alla porta di casa. Si diede un'ultima occhiata allo specchio e prese un grande respiro prima di raggiungere Tyler che aveva già aperto la posta. Salutò Tanner con un abbraccio e poi si presentò agli altri due. 
"Sono felice di conoscerti, finalmente." le sorrise Carrie dopo essersi presentata.
"Carrie, non l'assillare già da ora. Sei appena arrivata." Intervenne Tanner a salvarla, lui che l'aveva già conosciuta sapeva quanto fosse timida in un primo momento Nives, sapeva che aveva bisogno dei suoi tempi per aprirsi e poi conosceva anche Carrie. Carrie sapeva incutere timore anche alla persona più sicura di se. E prima che la sorella iniziasse a riempirla di domande, Nives doveva prendere un po' di confidenza.
"Grazie." disse mimando la parola al ragazzo, Tanner era molto simile a Tyler, forse anche per questo era riuscita a trovarsi facilmente a suo agio. Per questo e perché Tanner, a differenza di Carrie non aveva avuto intenzione di esaminarla per vedere se fosse adatta per Tyler. Ma Nives sapeva che Carrie non lo faceva con cattiveria, era la sorella maggiore di tre maschi ed era cresciuta con un l'idea di doverli proteggere e prendersi cura di loro, un po' come una seconda mamma.

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Capitolo 18
*** Capitolo diciotto. ***


Decisioni difficili


I giorni passavano e, ad eccezione della giornata del compleanno di Tyler, le cose sembravano solo peggiorare. Nives, a causa di tutti i messaggi che riceveva sui suoi profili, aveva dovuto mettere il profilo privato per limitare il tutto. Inoltre, più passava il tempo, più Nives si chiudeva in se stessa e Tyler l'aveva notato che si stava allontanando pian piano da lui. Non si vedevano più spesso come erano soliti fare. Nives passava ormai la maggior parte del suo tempo chiusa in camera sua sui libri cercando di studiare. Ma anche lì la concentrazione non era poi tanta. La verità era che passava la maggior parte del tempo a piangere leggendo tutti quei commenti così negativi e crudeli. E questo influiva sui suoi esami. Da quando era ricominciata la sessione, non era riuscita più a passarne uno. Un po' perché per tutta l'estate si era concentrata poco, troppo impegnata a passare il suo tempo con Tyler e a prepararsi per quell'audizione che era andata male. Un po' perché tutti quei commenti, tutte quelle perone che le dicevano che era una fallita, che non sarebbe mai stata nessuno, stavano iniziando a influenzarla sempre di più. Nives più passavano i giorni, più si sentiva una fallita. Aveva fallito un'audizione per cui si era preparata per anni. Aveva fallito tutti gli esami che aveva dato e meno esami passava, peggio andavano le cose. E tutto perché si stava facendo influenzare da dei commenti di persone che neanche conosceva. Più il tempo passava, più le cose peggioravano e più si facevano difficili per Nives che ormai non sopportava più quella situazione. Quella situazione che piano piano la stava distruggendo. Era passata dal non riuscire a smettere di sorridere al piangere senza interruzione quasi.

Nives non sapeva come era giunta a quella conclusione, sapeva solo che avrebbe voluto ci fosse un altro modo. Ma non aveva trovato alternative, non poteva continuare così, non più. Era semplicemente stanca di quella situazione. Così quella sera, dopo cena, era andata da Tyler. Doveva parlargli. Avrebbe potuto farlo la mattina successiva, ma sapeva che se avesse aspettato avrebbe perso il coraggio per farlo.
"Ti devo parlare." gli disse una volta che furono in casa. Tyler deglutì, sapeva cosa significavano quelle parole.
"Niv, per favore non." mormorò con tono spezzato. 
"Mi dispiace Ty, ma io.. non vorrei farlo ma.." Nives si odiava per quello che stava facendo, vedeva la sofferenza nello sguardo di Tyler, la sentiva nel suo tono. E si odiava perché sapeva che quella sofferenza era lei che gliela stava causando.
"No, non lo dire, Niv. Insieme possiamo trovare una soluzione." mormorò quasi con tono disperato allungandosi per prenderle una mano. Nives abbassò lo sguardo, incapace di reggere quello del ragazzo.
"Lo sai che non puoi fare nulla Tyler, non.. mi dispiace, io.." Nives non riusciva a trovare le parole giuste, perché infondo neanche lei sarebbe mai voluta arrivare a quella decisione.
"Io ti amo, Nives." le disse poi Tyler complicando ancora di più le cose. Nives alzò lo sguardo in quello del ragazzo. Non glielo aveva mai detto prima di quel giorno.
"Io ti amo." Le ripetè con tono fermo mentre portava la mano della ragazza sul suo petto per farle sentire il suo cuore battere. Nives non disse nulla. Sentiva il suo cuore battere velocemente per quella dichiarazione così inaspettata. Si alzò sulle punte e lo baciò semplicemente.

Nives si odiò, si sentì una codarda nel fare ciò, ma sapeva che se avesse aspettato la mattina successiva, se avesse di nuovo incontrato il suo sguardo non sarebbe riuscita a farlo. Lo osservò dormire per un'ultima volta, poi gli lasciò un delicato bacio sulle labbra prima di prendere le sue cose e andare via, lasciando solo un bigliettino sul cuscino.

Mi dispiace, vorrei essere più forte per riuscire ad affrontare tutto questo.

-Niv

Nives si odiò per non essere abbastanza forse da non riuscire a dire quelle cose di persona, per aver lasciato Tyler con uno stupido biglietto. Avrebbe voluto essere più forte per poter rimanere al suo fianco, ma forse non era solo quello. Forse semplicemente non amava Tyler abbastanza da poter sopportare tutto questo.

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Capitolo 19
*** Capitolo diciannove. ***


La rottura


So, before you go
Was there something I could've said to make your heart beat better?
If only I'd have known you had a storm to weather
So, before you go
Was there something I could've said to make it all stop hurting?
It kills me how your mind can make you feel so worthless
So, before you go
~Lewis Capaldi

Quando quella mattina Tyler si svegliò, cercò Nives allungando il braccio verso di lei. Ma al posto di un corpo caldo toccò solo le fredde coperte. Aggrottò la fronte confuso e aprì gli occhi. Magari era in bagno, pensò. Ma se fosse stata in bagno perché le lenzuola erano così fredde come se si fosse alzata molto tempo prima. Trattenne un respiro quando sul cuscino trovò un pezzo di carta. Accartocciò il pezzo di carta stingendolo in una mano dopo averlo letto. Poi si allungò per prendere il suo telefono e chiamarla. Non poteva averlo lasciato davvero, non dopo che lui le aveva detto di amarla. La provò a chiamare, più è più volte. Le prime chiamate furono ignorare, poi respinte. Tyler si arrese soltanto quando Nives staccò il telefono. Si lasciò cadere sul letto con il cuore a pezzi, sapeva che Nives stava vivendo male tutta quella situazione e avrebbe tanto voluto fare qualcosa per farla stare meglio. Ma non aveva tutto questo potere e Tyler si sentiva inutile. Da quando erano uscite quelle maledette foto aveva visto Nives allontanarsi da lui sempre di più, l'aveva vista allontanarsi fino a perderla. 

Nives, dopo la rottura, era tornata a casa ma non stava di certo meglio. Era tornata a casa e si era messa a letto a piangere e non si era più alzata. Annie era andata a vedere come stava e aveva provato a consolarla, a tirarle su il morale. Alla fine erano rimaste tutte e due stese sul letto di Nives a fissare il soffitto della camera in silenzio. Nives aveva spento il telefono dopo le chiamate di Tyler, aveva bisogno di un po' di spazio e se avesse risentito il ragazzo sapeva che sarebbe stata peggio di come stava ora. Lui aveva detto di amarla, lei non sapeva bene se quello che provava fosse amore, ma sicuramente sapeva che teneva terribilmente al ragazzo e il solo pensiero che ora lui stesse soffrendo a causa sua la faceva stare peggio.

I giorni passavano e con il tempo Nives iniziava a stare meglio. I primi giorni era rimasta a letto tutto il tempo a piangere, poi un giorno ascoltando la cover di Glee Defying Gravity trovò la forza per alzarsi e andare avanti. Aveva smesso di piangere per tutti quelli insulti che, anche se erano diminuiti, continuavano ad arrivarle, si era alzata e si era concentrata su se stessa. Era tornata a ballare dato che dopo il fallimento di quell'audizione aveva smesso, si era concentrata sull'università e aveva passato tutti gli esami che aveva fallito in precedenza e anche i nuovi esami. Sembrava essere rinata e aveva imparato a non dare importanza a quegli stupidi insulti che riceveva. Sentiva la mancanza di Tyler ogni giorno e pur di vederlo ancora e sentire ancora la sua voce, aveva iniziato a vedere Teen Wolf. Ma con il passare del tempo non le bastava più vederlo solo tramite uno schermo. In quei giorni non aveva solo capito che tutte quelle persona lì fuori avevano torto, che non era una fallita e che era più forte di quanto credeva. Aveva capito anche di amare Tyler, ma che quella lontananza le aveva fatto bene perché l'aveva aiutata a credere di più in se stessa. E solo così avrebbe potuto amare veramente qualcun altro. Così approfittò di quella notte, della vigilia di Natale per scrivergli un messaggio di auguri.

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Capitolo 20
*** Capitolo venti. ***


Natale


Quando Nives lo aveva lasciato, Tyler non si era lasciato abbattere. Aveva provato a lottare pr riprendersela. Perché sapeva che se l'aveva lasciato non era perché non provava nulla per lui. Aveva provato a contattarla più volte, era andato pure a casa sua, ma poi sia Annie che Andrew l'avevano mandato via. Ci aveva provato più volte, poi un giorno aveva smesso. Perché alla fine, se ami davvero una persona la lasci libera. E ormai a Tyler restava solo la speranza, la speranza che un giorno lei sarebbe tornata da lui. Ma i giorni passavano, anche i mesi, arrivò il giorno del compleanno di lei e Tyler si trovò combattuto, non sapeva cosa fare, se mandare o meno un messaggio di auguri. Alla fine aveva optato per un semplice messaggio che fu però ignorato. Aveva quasi perso le speranze, ma poi bastò un semplice messaggio la notte della vigilia di natale. Un semplice messaggio di auguri che lo fece sorridere come ormai non faceva più da tempo. Carrie non impiegò molto tempo a capire di chi fosse il messaggio che suo fratello aveva appena ricevuto, bastava osservarlo un po' più attentamente che il suo sorriso e il suo sguardo parlavano chiaro. Lo vide portarsi il telefono all'orecchio e lo osservò, con preoccupazione, allontanarsi per poterla chiamare tranquillamente. Era preoccupata che così suo fratello si sarebbe solo illuso. L'aveva visto in quei mesi e sapeva che anche se diceva di stare bene, lei sapeva che non era vero. Sapeva che in realtà quella situazione lo faceva stare male, sapeva che aveva il cuore a pezzi e Carrie aveva odiato Nives per aver ridotto suo fratello in quello stato.

Quell'anno Nives non era tornata a casa per le vacanze di Natale, aveva avuto esami fino all'ultimo e così, sia lei che Annie aveva preferito risparmiare i soldi del biglietto e trascorrere quel Natale insieme. Andrew le aveva inviate da lui per trascorrere almeno il pranzo di Natale e così il ventiquattro mattina Nives ed Annie avevano preso un treno per San Francisco. Erano tutti e tre seduti in salotto a parlare delle solite cose mentre Nives era assorta nei suoi pensieri. Aveva da poco inviato un messaggio di auguri a Tyler dopo che era scattata la mezzanotte e ora aspettava una risposta che non sapeva se sarebbe mai arrivata.
"Oh mio dio." esclamò quando il telefono iniziò a squillare.
"È lui!" aggiunse poi sotto lo sguardo interrogativo dei suoi amici.
"Che aspetti? Rispondi!"  Esclamò Annie mentre Andrew annuiva concorde con lei. Nives prese un profondo respiro, poi annuì. Si alzò dal divano dove era seduta ed uscì sul balcone per avere un po' di privacy.
"Ehi." disse soltanto lei una volta che rispose alla chiamata.
"Ehi." disse anche lui e a Nives bastò sentire quella sola parola per capire che c'era qualcosa di diverso nel suo tono di voce. Era più distaccato e freddo e Nives sapeva perché. 
"Come va?" chiese, voleva davvero sapere come stava. Poi si ritrovarono a parlare del tempo, del lavoro e dell'università.
"Stavo pensando, se vuoi, quando torno da San Francisco, ti va di vederci per un caffè?" propose Nives una volta che avevano finito di parlare delle cose più banali. Quei pochi secondi di attesa le sembrarono interminabili.
"Si, va bene." disse dopo un poco Tyler e Nives sentì il suo cuore un po' più leggero.

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Capitolo 21
*** Capitolo ventuno. ***


Back to September


I'm so glad you made time to see me
How's life, tell me how's your family?
I haven't seen them in a while
You've been good, busier then ever
We small talk, work and the weather
Your guard is up and I know why

Tyler, dopo che la notte tra la vigilia e il giorno di Natale aveva sentito Nives, era finito sul profilo Instagram della ragazza e aveva visto e rivisto il video che aveva postato il giorno dopo natale. Tempo prima le aveva detto che non era solita pubblicare video in cui ballava sul suo profilo e che se lo faceva c'era un motivo in particolare per cui pubblicava il video. E Tyler non faceva altro che riguardarla ballare sulle note della canzone Back to december di Taylor Swift. Quella canzone sembrava parlare di loro.

Because the last time you saw me
Is still burned in the back of your mind
You gave me roses and I left them there to die

Inoltre non faceva altro che pensare a cosa sarebbe successo pochi giorni dopo quando finalmente avrebbe rivisto Nives. In un primo momento si era quasi ritrovato a rifiutare quella proposta, ma poi la voglia di rivederla aveva vinto sulla paura e aveva accettato. Solo una volta che aveva risentito la sua voce aveva realizzato quanto in realtà fosse stato ferito mesi prima e anche se era stato felice di risentila il ricordo dell'ultima volta che si erano visti bruciava ancora nella sua mente.

So this is me swallowing my pride
Standing in front of you saying I'm sorry for that night
And I go back to December all the time
It turns out freedom ain't nothing but missing you
Wishing I'd realized what I had when you were mine
I'd go back to December, turn around and make it all right
I go back to December all the time

Nives era finalmente tornata a Los Angeles dopo quattro giorni interi trascorsi a casa del suo amico. Il giorno dell'appuntamento era arrivato e Nieves era più agitata che mai. Lei era lì, pronta ad ignorare il suo orgoglio, pronta a chiedere scusa per quella notte, conscia di amare Tyler e di sentire terribilmente la sua mancanza, desiderosa di poter tornare a quel giorno di fine settembre e cambiare le cose, agire in modo diverso e fare tutto giusto.

These days I haven't been sleeping
Staying up playing back myself leaving
When your birthday passed and I didn't call
And I think about summer, all the beautiful times
I watched you laughing from the passenger side
And realized I'd loved you in the fall
And then the cold came, the dark days when fear crept into my mind
You gave me all your love and all I gave you was goodbye

Negli ultimi giorni aveva faticato a dormire pensando a quando finalmente l'avrebbe rivisto. Pensando a l'estate trascorsa insieme, il periodo più bello della sua vita, realizzando sempre più di quanto fosse innamorata già da allora. Ma poi l'estate era finita ed era arrivato il freddo e quei giorni bui che insinuavano la paura nella sua mente. Lui le aveva dato tutto il suo amore, mentre Nives era stata capace di dirgli solo addio. 

So this is me swallowing my pride
Standing in front of you saying I'm sorry for that night
And I go back to December all the time
It turns out freedom ain't nothing but missing you
Wishing I'd realized what I had when you were mine
I'd go back to December turn around and change my own mind
I go back to December all the time

Ma alla fine quella distanza le era servita per crescere di più, per amare se stessa ed avere più autostima. E ora era qui, pronta a scusarsi per essere stata codarda e non aver trovato la forza per lottare. Sorrise quando lo vide fuori il locale ad aspettarla. Lo stesso bar dove si erano conosciuti mesi prima. Lo salutò con un cenno della mano mentre lo osservava, i ricordi che aveva di lui non gli rendevano giustizia. Era ancora più bello di quanto ricordasse.
"Ho iniziato a vedere Teen Wolf." gli avrà fatto sapere, dopo avergli chiesto come stava, per poi finire a palare di quella serie. 

I miss your tan skin, your sweet smile, so good to me, so right
And how you held me in your arms that September night
The first time you ever saw me cry
Maybe this is wishful thinking
Probably mindless dreaming
But if we loved again I swear I'd love you right
I'd go back in time and change it but I can't
So if the chain is on your door, I understand

"So che se siamo in questa situazione la colpa è solo mia." disse poi Nives stanca di parlare di tutto tranne di quello per cui le aveva chiesto di vedersi.
"Mi manchi, Ty." mormorò poi e Tyler trattenne il respiro a quella confessione. Aveva sperato così tanto che Nives le dicesse quelle cose che ora sembrava quasi un sogno. A Nives mancava tutto di lui, dalla sua pelle abbronzata al suo dolce sorriso. Il modo in cui l'aveva stretta a se quella notte di settembre quando l'aveva vista piangere per la prima volta.
"E lo so che sono stata io a lasciarti, ma giuro che se avessimo un'altra occasione farei le cose in modo giusto. Se potessi, tornerei indietro e cambierei le cose, farei le cose nel modo giusto, ma non posso tornare indietro. Quindi sono qui a chiederti di darmi una seconda opportunità e dirti che capirò se tu non vorrai."

But this is me swallowing my pride
Standing in front of you saying I'm sorry for that night
And I go back to December
It turns out freedom ain't nothing but missing you
Wishing I'd realized what I had when you were mine
I'd go back to December turn around and make it all right
I'd go back to December turn around and change my own mind
I go back to December all the time all the time

Tyler aveva ascoltato attentamente quello che Nives gli aveva detto. E per la prima volta dopo mesi, finalmente rivedeva della ragazza di cui si era innamorato. La ragazza che Nives, nell'ultimo mese in cui erano stati insieme, aveva nascosto a tutti. Allungò una mano sul tavolo per poter prendere quella della ragazza tra la sua. E dopo mesi quel minimo contatto lo fece impazzire. 
"Mi sei mancata." Disse soltanto, deciso a darle una seconda possibilità. Perché infondo lui non aveva desiderato altro che quello.

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Capitolo 22
*** Capitolo ventidue. ***


Capodanno


Fino all'ultimo momento, Nives ed Annie non avevano avuto niente in programma per l'ultima notte dell'anno. Avevano in mente di aspettare la mezzanotte guardando, o meglio per Annie rivedendo, Teen Wolf e mangiando pizza. Ma quella mattina Nives aveva ricevuto una chiamata da Tyler, dopo che si erano incontrati qualche girono prima avevano ripreso a scambiarsi messaggi, e le aveva invitate alla festa che stava dando Ian quella sera. Annie aveva gioito a quella notizia, sia perché avrebbe passato l'ultima notte dell'anno con mezzo cast di Teen Wolf, che era molto meglio che passare la serata a guardarli tramite uno schermo, sia perché quella sera ci sarebbe stato anche Tanner, il fratello di Tyler, ed Annie non vedeva l'ora di rivederlo sin dalla gita in barca. Anche Nives era stata contenta di quell'invito, era felice che piano piano si stessero riavvicinando e ora avrebbe passato l'ultima notte dell'anno con lui e non poteva chiedere di meglio. Per la prima volta da quando Nives la conosceva, Annie era in orario. Avevano iniziato a prepararsi entrambe ore prima, Nives perché non aveva la più pallida idea di cosa mettere e nulla di quello che si provava le piaceva veramente, Annie perché per una volta voleva essere puntuale. Alla fine Nives aveva optato per un lungo vestito rosso. Aveva un grande scollo a 'v', si stringeva in vita e poi scena morbido fino a terra. Poi aveva due grandi spacchi, uno davanti e uno dietro, che partivano dalla vita mentre sotto i due spacchi il vestito nascondeva un pantaloncino aderente. Annie invece aveva indossato un lungo pantalone nero aderente sulla coscia e più largo alla caviglia e sopra aveva messo un top rosso.
"Buonasera ragazze." Esclamò Tanner quando le vide uscire di casa.
"Siete stupende." disse poi dopo averle osservate attentamente. Nives sorrise senza arrossire mentre il suo sguardo era fisso dietro Tanner, fisso sul ragazzo che era appena sceso dall'auto e le stava raggiungendo.
"Ciao." disse soltanto Tyler una volta raggiunti e Nives arrossì sotto lo sguardo del ragazzo che non faceva altro che fissarla.

Nives aveva passato tutta la serata con Tyler. Appena arrivata aveva salutato Ian e JR, poi aveva perso di vista tutti tranne Tyler. Era come se tutti quei mesi di distanza non ci fossero mai stati. Erano semplicemente Nives e Tyler. 
"Ti è dispiaciuto non tornare a casa per le vacanze?" Domandò Tyler, avevano parlato tanto di cosa avessero fatto in quei mesi, di cosa avessero fatto la settimana di Natale. 
"Alla fine no. All'inizio mi sembrava strano non tornare, ma poi è stato bello andare a San Francisco e poi, così, ho avuto la possibilità di rivederti." Tyler le sorrise, lui era felice che fosse rimasta per quelle vacanze, perché così avevano avuto la possibilità di riavvicinarsi, anche se fino a quel giorno aveva fatto le cose con calma. 
"Niv, posso chiederti una cosa?" Domandò poi il ragazzo, aveva bisogno di chiederglielo, non riusciva più a trattenersi. 
"Dimmi."
"Ho bisogno di sapere che non scapperai via di nuovo quando questo uscirà allo scoperto, perché lo sai anche tu che non potrà rimanere segreto per sempre." Nives si aspettava quella domanda sin da quando avevano ripreso a sentirsi. 
"Non lo farò. Non di nuovo. Quei commenti di certo non mi faranno piacere. Ma non sono più la ragazza spaventata e insicura di qualche mese fa. Ora sono più forte, so chi sono e non mi farò influenzare da stupidi invidiosi che neanche mi conoscono." Tyler non rispose, la osservò negli occhi e ci lesse sicurezza. Non aveva mai visto così tanta sicurezza di se in quello sguardo che aveva imparato ad amare e se era possibile ora lo amava ancora di più. Non disse nulla, si avvicinò semplicemente a lei e la baciò proprio sullo scoccare della mezzanotte.

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Capitolo 23
*** Capitolo ventitré. ***


Buon anno


Sin da quando Tyler l'aveva invitata quella sera alla festa di Ian, Nives aveva desiderato che lui la baciasse alla mezzanotte. Ma non si aspettava che accadesse davvero. Fu un semplice bacio, dolce e non troppo spinto. 
Quando si separarono si guardarono negli occhi, Nives stava per dire qualcosa ma qualcuno le lo impedì. 
"Buon anno." Esclamò Annie buttandosi sull'amica mentre Tanner abbracciava il fratello. 
"Buon anno." Disse Nives con meno euforia dell'amica guardando però Tyler, anche lui sembrava infastidito di essere stato interrotto. 
"Buon anno Niv." Mormorò poi Tyler abbracciando la ragazza.  
"Buon anno Ty." Disse lei desiderando rimanere così per sempre. Per il resto della serata non riuscirono più a stare da soli. Tyler fu trattenuto dai suoi amici e Nives rimase in disparte a pensare a quel bacio così inaspettato. 
"Niv.." la richiamò Tyler quando la ragazza scese dall'auto. Annie era andata ad aprire la porta di casa e Tanner dormiva nel posto accanto al guidatore. Nives si girò e tornò all'auto mentre Tyler scendeva dal posto di guida. Avrebbe voluto dirle tante cose, ma l'unica cosa che riuscì a fare fu baciarla. 
"Domani sono a pranzo dai miei, quando torno ci vediamo?" Le chiese poi rendendola solo più felice. Nives annuì alzandosi sulle punte dei piedi per lasciargli un bacio a stampo sulle labbra. 
"A domani." Disse poi con un sorriso prima di andare verso casa dove Annie la stava aspettando. 

"Dormi?" Domandò Annie bussando alla porta della camera di Nives circa un'oretta dopo che erano tornare a casa. Nives si alzò leggermente e accese la luce sul suo comodino. 
"No, sono ancora troppo eccitata." Mormorò riferendosi al bacio che si era scambiata prima con Tyler e che sicuramente Annie aveva visto. 
"Posso?" Le chiese poi la ragazza, aveva bisogno di parlare con qualcuno. Nives non le disse nulla, le fece spazio sul letto e poco dopo la sua amica era stesa al suo fianco. 
"Secondo te, Tanner potrebbe essere interessato a me?" domandò poi Annie dopo qualche secondo di silenzio. 
"Perché? Ti piace?" domandò Nives voltandosi verso l'amica che però non la guardava.
"Potrebbe.." fece la misteriosa Annie facendo ridacchiare l'amica.
"Non vedo perché no.." disse in un primo momento Nives, infondo Annie era una bella ragazza, era intelligente e simpatica. Aveva le giuste qualità per piacere ad un ragazzo. E poi, per quanto aveva visto, quella sera ogni volta che aveva visto Annie era sempre in compagnia di Tanner.
"Anche se non saprei, non ho prestato molta attenzione agli altri questa sera." ammise poi, perché anche se ogni tanto aveva cercato l'amica con lo sguardo, Nives aveva prestato tutta la sua attenzione a Tyler.
"Eh certo, avevi altro a cui pensare." rise Annie che aveva notato che Nives quella sera era stata tutto il tempo con Tyler.
"Quindi siete tornati insieme?" chiese poi curiosa. Nives si strinse nelle spalle.
"Non so. Non ne abbiamo parlato. Però domani vuole vedermi." raccontò Nives e nel suo tono c'era speranza.
"A mezzanotte mi ha baciato." disse poi con aria sognante.
"Dio ho completamente perso la testa." aggiunse poi coprendosi il volto con il cuscino e facendo ridere l'amica.
"Posso capirti." commenti poi Annie pensando che probabilmente anche lei stava perdendo la testa con Tanner.

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Capitolo 24
*** Capitolo ventiquattro. ***


Superman


Era bastato veramente poco per riabituarsi a quella nuova quotidianità. Nives passava tutte le mattine in università a lezione, due pomeriggi a settimana andava a lezione di danza e la sera studiava. I giorni in cui non andava a danza, invece, si vedeva con Tyler che da capodanno aveva ripreso a frequentare quotidianamente. Solitamente era lui ad andare da lei durante la settimana mentre il weekend Nives lo passava interamente a casa del ragazzo. In quelle settimane avevano anche ufficializzato la cosa. Pochi giorni dopo capodanno era uscita di nuovo una foto di loro due insieme e questa volta Tyler aveva confermato la cosa. Rispetto la prima volta c'erano stati più commenti positivi e Nives ne era stata sollevata e le avevano reso più semplice sopportare i commenti negativi. Quel sabato mattina erano entrambi a casa di Tyler, seduti sul divano in soggiorno entrambi impegnati in cose diverse. Tyler stava leggendo e memorizzando il copione di una puntata a cui avrebbe preso parte nei prossimi giorni, Nives era al computer a creare un programma che avevano iniziato a lezione. Sbuffò quando, dopo l'ennesima revisione, continuava a risultare un errore. Stanca, chiuse il computer e si perse a fissare il ragazzo troppo immerso nella lettura del copione per accorgersi di lei.
"Ty.." lo richiamò poi.
"Mh?" mugugnò il ragazzo senza alzare lo sguardo dal copione.
"Ti amo." disse così, senza giri di parole, per la prima volta. Tyler alzò lo sguardo su di lei sorpreso da quell'affermazione inaspettata. Ma Nives ers stanca di tenerselo per se, amava Tyler e gli era sembrato giusto che lo sapesse anche lui.
"Cosa?" 
"Ti amo." ripetè lei sicura guardandolo negli occhi questa volta mentre sentiva le guance riscaldarsi, era sicura di essere arrossita. Tyler sorrise.
"Ti amo anche io." mormorò lasciando il copione sul divano e allungandosi per poterla baciare.

 

"Per quanto ti abbia trovato affascinate con gli occhiali devo dire che questa tuta ti sta divinamente." mormorò Nives dopo che il suo ragazzo si era cambiato d'abito. Era il secondo giorno che lo accompagnava sul set di Supergirl dove Tyler avrebbe interpretato Superman.
"Credo di star rivalutando superman." scherzò poi Nives senza riuscire a smettere di osservare il ragazzo. Quella tuta era aderente al punto giusto e metteva in risalto tutti i muscoli del ragazzo.
"È un po' troppo aderente." mormorò Tyler muovendosi per cercare di rendere la tuta più elastica.
"Oh se vuoi ti aiuto a toglierla io." mormorò e Tyler scoppiò a ridere. Erano davvero rare le volte in cui Nives faceva delle affermazioni simili.
"Per quanto mi piacerebbe, ora dobbiamo giare. Ma dopo sono tutto tuo." le disse poi baciandola velocemente.
"Sai non so se mi piace l'idea che tutti possano vederti così. Dovrebbe essere una mia esclusiva." Tyler rise di nuovo.
"Prometto che mi avrai dopo in esclusiva." commentò maliziosamente lui facendola sorridere.
"Ma ora devo proprio andare." 
"Ti lascio andare solo se prometti che ti farai togliere quella tuta solo da me, Clark." disse Nives sempre con tono malizioso.  Tyler le sorrise prima di baciarla di nuovo velocemente.
"Come desideri, Loise." scherzò lui andando verso la porta del camerino.
"Vieni di là?" chiese poi prima di uscire.
"No, resto qui a studiare, tra qualche giorno ho l'esame." disse Nives prendendo il suo libro dallo zaino. Tyler annuì per poi dirigersi sul set lasciando la sua ragazza da sola in camerino.

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Capitolo 25
*** Capitolo venticinque. ***


Tatuaggio


"Non ci credo che lo sto facendo veramente." mormorò Nives, più a se stessa che ad Annie che era troppo presa a messaggiare con il fratello di Tyler per prestarle veramente attenzione.
"Hai detto qualcosa?" chiese infatti Annie. Nives le fece segno con la mano di lasciar perdere, che non aveva importanza.
"Fammi indovinare, Tanner?" domandò sicura che se la sua amica non le stava presentando attenzione era perché messaggiava con il ragazzo. E le bastò il sorriso che fece Annie per capire che sì, stava parlando proprio con lui.
"Quindi cosa ti vuoi fare?" chiedse poi Annie spostando l'attenzione su Nives.
"Un trentadue, non troppo grande, proprio qui." disse indicando una zona del bacino molto vicino all'inguine.
"Zona molto particolare." mormorò Annie.
"Non lo vedrà quasi nessuno lì." aggiunse poi.
"Non importa. È quello che voglio." disse lei stringendosi nelle spalle. Non le interessava se il tatuaggio sarebbe stato nascosto agli altri, non le importava. Per lei quel tatuaggio sarebbe stata una cosa intima, così come il significato.
"E perché proprio il 32?" chiese poi curiosa Annie.
"È il numero di maglia di quanto Ty giocava a baseball." disse semplicemente. Ci aveva pensato molto a cosa tatuarsi e alla fine aveva optato per quel numero.
"Ma, non per essere pessimista, se le cose tra voi due non dovessero funzionare, non te ne pentirai?" Nives scosse la testa.
"Non è solo il suo numero di maglia, è molto di più." disse Nives, quel numero per lei significava molto di più.
"Non so se io e Tyler staremo insieme per sempre, ma comunque andranno le cose lui sarà sempre il primo per me." aggiunse. Tyler sarebbe sempre stato importante per lei. Era il primo ragazzo che l'aveva amata, che le aveva fatto capire cosa significasse essere amati. Il primo che aveva amato e che le aveva insegnato cosa significasse amare. Era stata la sua prima volta. Grazie a lui e al suo amore, Nives aveva iniziato ad apprezzare di più se stessa, a credere di più in se stessa. Tyler era importante per lei non solo perché era il suo ragazzo. E comunque sarebbero andate le cose, per lei Tyler sarebbe sempre stato importante. Per questo aveva deciso di tatuarsi quel numero, tatuarsi il nome lo trovava esagerato.

"Io davvero non so come tu faccia a non essere gelosa." Mormorò Annie, lei che era gelosa del semplice fatto che Tanner quella sera sarebbe uscito con delle vecchie amiche di scuola. Nives si strinse nelle spalle. Quando aveva iniziato a frequentare Tyler si era chiesta come avrebbe fatto a non ingelosirsi ogni volta che una fan lo abbracciava, ogni volta che una fan gli dichiarava il suo amore, ogni volta che doveva baciare qualcuno sul set. Ma alla fine era stato più semplice di quanto immaginasse. Lei si fidava di Tyler e sapeva che gli abbracci, i baci, i sorrisi che rivolgeva a lei erano diversi da tutti gli altri. Solo a lei sorrideva in quel modo, baciava solo lei in quel modo e solo lei la stringeva in quel modo. Quando aveva iniziato a frequentarlo, sapeva chi era e sapeva a cosa andava incontro. 
"Più che gelosa, in situazioni come queste sono invidiosa. Perché loro possono abbracciarlo e io no." Mormorò poi. Tyler era fuori per lavoro da un paio di giorni e non sarebbe rientrato prima di una settimana e Nives sentiva la sua mancanza. 
"Però poi penso che io ho Ty in modi in cui nessun altro può averlo e mi consolo con questo." Concluse Nives sicura di se. E in parte se non era gelosa di tutte queste cose era anche perché ora era sicura di se e non dubitava più di se stessa. E questo era solo merito di Tyler.

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Capitolo 26
*** Capitolo ventisei. ***


San Valentino

"Ty!" Urlò Nives quando rivide il suo ragazzo, dopo più di una settimana di lontananza, correndo verso di lui e saltandogli sopra. Tyler quasi non perse l'equilibrio, troppo sospeso da quel gesto. Poi scoppiò a ridere mentre stingeva a se quella ragazza che gli era mancata più di quando credeva, in quei giorni. 
"Ciao Niv." Disse poi quando la ragazza scese dalla sua presa, lei gli sorrise soltanto per poi lasciargli un bacio sulla guancia. 
"Allora, pronto per la giornata di oggi?" Domandò lei emozionata. San Valentino era arrivato ed era il loro primo San Valentino insieme. Si erano promessi di non farsi nessun regalo e che Nives avrebbe organizzato il pomeriggio mentre Tyler avrebbe organizzato la serata. Nives aveva passato l'intera mattina a decidere cosa indossare quel giorno, quale intimo mettere, quale vestito indossare, come fare i capelli. Voleva che quella giornata fosse perfetta. 
"Ero sicuro che avresti indossato un vestito oggi." Disse poi il ragazzo notando che aveva addosso un maglioncino aderente nero, un pantalone indaco a vita alta e aderente e una cintura nera in vita. E Tyler la trovava stupenda anche così. 
"Oh così sto più comoda per dove dobbiamo andare. Poi mi cambierò." Sorrise indicando lo zaino che aveva sulle spalle. 
"Dove dobbiamo andare?" Chiese lui confuso. 
"Oh è una sorpresa. E tu dovrai indossare questa." Disse poi prendendo una benda dalla tasca del cappotto nero che aveva indossato. 
"E come faccio a guidare?" Chiese lui e Nives sorrise.
"Semplice, guiderò io." Disse lei allungando la mano con il palmo rivolto verso l'alto. Tyler sospirò, poi lasciò le chiavi della sua auto alla ragazza. 

"Niv.. come.." Mormorò Tyler che era restato senza parole quando capì dove Nives l'avesse portato.
"Prima che tu partissi mi sono invita il numero del tuo vecchio coach dal tuo telefono. In questi giorni l'ho chiamato e gli ho spiegato tutto quanto e ci siamo incontrati." spiegò brevemente Nives, con il tempo aveva poi scoperto come mai erano riusciti ad entrare in quell'arena senza problemi.
"Come mai mi hai portato qui?" chiese poi Tyler osservando la ragazza.
"Al nostro primo appuntamento siamo venuti qui." 
"Si, me lo ricordo." sorrise Tyler ricordandosi di quella sera, ricordandosi del loro primo bacio.
"Non ci siamo più tornati dopo quella volta e mi è dispiaciuto, era stata una bella serata."

Nives non sapeva come, ma dal giocare a baseball erano finiti entrambi stesi per terra, lui sopra di lei, mezzi nudi. Tyler le stava baciando l'addome nudo quando lo vide.
"Ti sei fatta un tatuaggio." esclamò alzando lo sguardo per guardala. Nives annuì soltanto.
"Perché proprio il 32?" 
"Era il tuo numero di maglia." mormorò soltanto stringendosi nelle spalle e Tyler sorrise stupito, le aveva detto tanto tempo prima quale fosse il suo numero di maglia e non pensava che se lo sarebbe ricordato.
"Tu sei pazza." disse poi prima di baciarla velocemente sulle labbra.
"Forse." sorrise lei stringendosi nelle spalle.
"Sei sicura che non te ne pentirai?" chiese poi guardandola sempre negli occhi.
"Mai." disse sicura Nives alzandosi leggente per poterlo baciare.

Dopo aver fatto l'amore, si erano rivestiti ed erano andai via. Nives aveva indossato il vestito bordeaux che aveva portato in borsa e poi erano saliti in macchina diretti alla prossima meta.
"Aspettami qui." aveva detto Tyler lasciando la ragazza in auto per una decina di minuti. Quando era tornato da lei l'aveva fatta bendare e poi lentamente l'aveva guidata a destinazione.
"Tu sei pazzo." esclamò quando le tolse la benda e vide una tovaglia con delle candele e un cestino apparecchiato proprio sotto la scritta Hollywood. Da lì si poteva vedere l'intrea Los Angeles dall'alto.
"Forse." rispose lui proprio come aveva risposto lei prima per poi baciarla dolcemente.

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Capitolo 27
*** Capitolo ventisette. ***


Epilogo


I giorni passavano e così le settimane e i mesi. Ormai era passato un anno da quando Nives e Tyler si erano conosciuti, da quando si erano scontrati per caso e lei aveva perso il suo telefono. Non avrebbe mai ringraziato abbastanza Annie per aver tardato come suo solito. Se non fosse stato per lei, Nives non sarebbe mai stata di fretta e non si sarebbe mai scontrata con Tyler. Se pensava al modo in cui si erano conosciuti, Nives stentava a crederci. Le sembrava di vivere in un film. Infondo si erano solo scontrati e poi lei era corsa via, non immaginava che l'avrebbe rivisto. Neanche quando aveva scoperto che lui aveva il suo telefono. Pensava che glielo avrebbe restituito e sarebbe finita lì. E invece le aveva chiesto di prendere un caffè. Poi le aveva chiesto il numero. E pian piano si erano conosciti e innamorati. Ed ora era passato un anno da quello scontro e Nives e Tyler si amavano più del giorno prima, ma meno di quanto si sarebbero amati il giorno dopo. Ormai aveva conosciuto tutta la famiglia Hoechlin e aveva legato con tutti i membri della famiglia. Inclusa Carrie che non l'aveva accolta con felicità quando aveva saputo che era tornata insieme a Tyler dopo che gli aveva spezzato il cuore. Ma poi Carrie aveva imparato a conoscerla e aveva capito perché il fratello l'amasse così tanto. E presto anche Tyler avrebbe conosciuto la sua famiglia. 
"Ciao.." urlò Nives entrando nell'appartamento del ragazzo senza però trovare il ragazzo. Eppure doveva essere lì dato che era lui che le aveva aperto. 
"Sono in camera." Le disse lui in risposta. Nives si chiuse la porta alle spalle e dopo essersi tolga la giacca e averla lasciata insieme alla borsa sul divano, lo raggiunse. 
"Ti piace? L'ho trovato mentre tornavo a casa per strada." Disse mentre si prendeva cura di un gattino completamente nero. 
"O mio Dio. È stupendo." Esclamò Nives, che aveva un debole per i gatti, avvicinandosi. Tyler le sorrise dandole il gattino in braccio. 
"Stavo pensando che potevamo tenerlo. E quando sarò via potresti prendertene cura tu." Nives sorrise ed annuì emozionata. Adorava i gatti e quel cucciolo era davvero adorabile. 
"Gli hai già dato un nome?" Chiese poi concentrata totalmente sul gatto. Tyler scosse la testa. 
"Non ancora." Disse poi dato che Nives non gli prestava attenzione. 
"Potremmo chiamarlo Derek." Disse, perché infondo le ricordava il personaggio che aveva interpretato il suo ragazzo una volta che si era evoluto trasformandosi in un lupo dal pelo nero. 

"Sai, inizio ad essere geloso di Derek." Borbottò Tyler osservando la sua ragazza prestare tutta la sua attenzione al gattino. 
"Sarà l'unico di cui dovrai essere geloso." Rispose lei con un sorriso sulle labbra. 
"L'unico ad eccezione di Zayn e Darren." Aggiunse poi e Tyler scosse la testa arreso.
"Sono più preoccupato per Derek che per gli altri due." Disse poi Tyler. 
"Mai dire mai. Guarda Annie, un anno fa vi seguiva solo tramite social. Ora ha conosciuto quasi l'intero cast di Teen Wolf e tu sei suoi amico." 
"E nonostante il suo immenso amore per Posey, è finita con mio fratello." Le fece notare Tyler e Nives sorrise lasciando il gatto per la prima volta da quando l'aveva preso. 
"Futili dettagli." sorrise Nives avvicinandosi al ragazzo per poi baciarlo.
"Se il mio essere geloso ti fa questo effetto, devo ingelosirmi più spesso." scherzò Tyler ricambiando il bacio della ragazza che rise sulle sue labbra.
"Zitto, cretino." borbottò lei continuando a baciarlo e approfondendo quel bacio desiderando di più.
Solo un anno prima Nives non si sarebbe mai aspettata tutto questo dalla vita, non si aspettava che avrebbe amato un ragazzo e che sarebbe stata ricambiata. Non si aspettava di certo che quel ragazzo fosse un attore famoso, anche se per Nives era semplicemente Tyler, un ragazzo di Corona per cui aveva perso la testa. Solo un anno prima non avrebbe mai immaginato che sarebbe stata centro di molte discussioni e critiche, che si sarebbe lasciata abbattere da queste e che avrebbe mandato all'aria ciò che di più bello aveva trovato. Ma poi grazie alle parole di Tiziano Ferro, uno dei suoi cantanti preferiti, aveva ripreso la sua vita in mano, aveva sistemato tutto ciò che non andava e si era ripreso quello che era suo. E non c'erano parole più vere di quelle che le avevano dato il coraggio per lottare per ciò che aveva di più caro, Tyler: E non vuoi nessun errore, però vuoi vivere. Perché chi non vive lascia il segno del più grande errore.
Perché da quando lei aveva lasciato Tyler, Nives aveva smesso di vivere, spaventata dal commettere errori. Ma alla fine aveva capito che non vivendo stava commentando l'errore più grande.

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