Cruel Intentions

di Izanami
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivi ***
Capitolo 2: *** Presentazioni ***



Capitolo 1
*** Arrivi ***


Ispirato all'omonimo film

Le luci dei lampioni riflettevano sulla superficie lucida e nera del suo casco, si susseguivano in fila e illuminavano ad intermittenza anche la carena scura del mostro a due ruote, la targhetta militare attaccata al collo vibrava nell’aria sbattendo di tanto in tanto sul casco, con un gesto deciso della mano afferrò la piastrina di metallo e la rimise nella maglia, poi con un movimento fulmineo diede una botta all’acceleratore e schizzò via facendo gonfiare il suo giubbotto, sullo sfondo si intravedeva l’ alba di un nuovo giorno che sorgeva su una delle città più metropolitane della terra.

Dopo il lungo ponte fatto di ferro e cemento armato si apriva dinanzi agli occhi un paesaggio zeppo di grattacieli, strade, semafori e insegne luminose, un viavai di taxi e macchine si riversava in quelle larghe strade nonostante l’orario insolito.

Dalla visiera del casco intravide il grattacielo bianco e inarcò le sopracciglia: era quasi arrivato.

Con uno scalo di marcia frenò così bruscamente che l’anello infilato al pollice della mano destra tintinnò a contatto con il manubrio e la ruota di dietro sfregò contro l’asfalto rischiarato da un pallido sole di fine settembre.

Si fermò dinanzi ad un grattacielo alzò lo sguardo e si rese conto di essere davvero arrivato: era dinanzi al white center.

 Con il piede sinistro spinse il cavalletto della moto ormai spenta in avanti, si slacciò il casco e lo tolse, lo infilò nel braccio e scese, poi con passo deciso si avviò verso l’entrata della sua nuova vita...


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“Muoviti tesoro che tuo padre ha un discorso importante che lo attende”  squittì verso la figlia mentre cercava di dare gli ultimi ritocchi ai suoi capelli ossigenati.

“Si, mamma, sono pronta… possiamo andare” rispose la figlia sbucando dal retro della casa.

La minigonna e la camicia le davano proprio l’impressione della tipica brava ragazza, ma dai splendenti occhi azzurri si scorgeva un cipiglio furbo e divertito, aveva i capelli lunghi fin sul fondoschiena di un colore turchese intenso, sapeva che stava per cominciare il suo brillante periodo universitario, forse il più importante della sua vita e per il suo futuro.

Decisa e schietta , sapeva ciò che voleva, sapeva di essere la figlia di una delle menti più geniali del pianeta e sapeva anche che suo padre era il maggior stanziatore di denaro  per la sua facoltà.

“Oggi è anche il tuo primo giorno di corsi tesoro, dobbiamo sbrigarci, c’è la presentazione delle nuove matricole no?”  disse con un sibilo tanto strano da sembrare quasi in falsetto.

“Infatti mamma, credo che Papà stia aspettando da un bel po’ in macchina… andiamo!”

Dalla berlina nera si intravedeva un uomo baffuto con i capelli bianchi che fumava in maniera tranquilla e appagata, attendeva che la figlia e la sua adorata moglie venissero così da poter finalmente andare in facoltà, fare il suo discorso e scrollarsi da dosso il pensiero di centinaia di occhi puntati su di lui per un intervento a suo avviso inutile e di facciata.

“Finalmente moglie, siete venute.  Era ora…” disse in tono calmo e un po’ divertito.

mentre salivano moglie e figlia sull’auto spense la sigaretta e mise in moto la macchina, appena sicuro di avere entrambe a bordo partì alla volta dell’università più popolare del paese.

..........

L’enorme sala magna brulicava di gente, si sentiva un vociare forte e fastidioso, gente sparpagliata lungo le pareti, persone alle finestre che fumavano in maniera nervosa, genitori che si complimentavano a vicenda per l’ottimo voto dei figli all’esame di ammissione.

“E’ sempre esilarante assistere al giorno dell’arrivo delle matricoline”

Un tipo dall’aria altezzosa e un po’ effeminata era appoggiato al muro, con un pantalone nero , una camicia bianca e una minuscola cravatta nera analizzava divertito tutte le ragazze che entravano nell’enorme aula.

“E’ una perdita di tempo” una voce roca e grave venne dalla destra… appoggiato allo stipite di una delle porte d’entrata con le braccia conserte un tipo dall’aria stufata rispose a tono.

“Ehi principino, sai che è d’obbligo stare qui il primo giorno di corsi… iuuuuu che schianto che sei…” si sporse verso una timida ragazzina imbambolata da tutto quel trambusto…

“naaa sei troppo timida ti ci vorranno mesi prima di darmela… ahahah… e poi Vegeta oggi conosceremo lo scenziato pazzo e sua figlia… ahahaha… si dice che sia ancora vergine…ahahaha se è pazza come lui ci credo….ahahahah !!!”

“Basta Zarbon io esco da quest’inferno” si girò si scatto e si allontanò dalla porta, ma qualcosa lo bloccò, da lontano intravide un’esile figura che varcò la soglia dell’altra porta d’entrata, non riuscì a focalizzare bene, la luce forte proveniente dai finestroni nel corridoio centrale gli offuscò la vista...

“cazzo!” imprecò e s’incamminò verso le altre aule.

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Tirò un lungo sospiro prima di spingere la porta a vetri ed entrare nel grattacielo, con ancora il laccio del casco infilato nel braccio e senza il minimo sforzo spostò la pesante anta,  si ritrovò in uno dei posti più lussuosi che abbia mai visto in vita sua, un luogo  quasi disgustoso e ostile, sapeva di non poter durare a lungo...







Sono sparita da un bel po' di tempo e mi dispiace, cerchero di aggiornare a più presto le mie storie non complete e nel frattempo...
 Ecco un'altra storiella, un altra piccola invenzione, spero di poter avere da voi il sostegno morale per continuarla... Merci!

ps ditemi se è il caso di continuarla...


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Capitolo 2
*** Presentazioni ***


Pareti broccate, grossi lampadari e un’enorme scala troneggiava dinanzi ai suoi occhi, non era abituato a simili sfarzosità, la vita che aveva condotto prima era ben diversa, camminò ancora un po’ in avanti sentì il rumore di una maniglia e da una porta sulla destra  spuntò un uomo alto e possente, con un viso grosso e di un colore strano, come fosse violaceo, aveva la faccia puntellata da residui di acne giovanile e la testa quasi pelata.

Fumava un sigaro, gli si avvicinò scrutandolo dalla testa ai piedi, quei minuti di silenzio parevano un’eternità, quando poi fu quasi ad un palmo da lui aprì la bocca sottile per espirare fumo.

“vieni con me muoviti” disse solo questo e si voltò incamminandosi verso la scalinata dinanzi a lui.

La stazza lo appesantiva e camminava leggermente ondeggiando, saliva gli scalini con non poca fatica, e ad ogni passo alternava il sigaro alla bocca e cacciava fumo.

Lo condusse dinanzi ad un ascensore al primo piano

“entra, vai al decimo piano”

Quando si aprirono le ante e vi entrò senza proferire parola, si voltò e fece appena in tempo a vedere l’energumeno andare via verso altre scale, era consapevole che non sarebbe stato un bell’incontro.

Aveva solo sedici anni, aveva da poco preso la patente… l’unico suo diritto a quell’età, per il resto non disponeva di nulla, doveva sottostare al suo nuovo tutore… al suo nuovo “patrigno”.


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Entrò nell’aula di arte, si sedette nelle file di dietro e tirò fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette

“lo sai bene che è vietato fumare in luoghi pubblici”

Con la luce del sole sul viso spuntò dalla porta una ragazza alta, magrissima, con dei capelli talmente biondi da sembrare quasi albini, portava un amuleto al collo a mo’ di ciondolo, si avvicinò con fare sinuoso e intrigante.

“fratellino, lo sai benissimo… quante cose devo insegnarti…”

Con un tono di compatimento gli fece il gesto del “no” con il dito e con la stessa mano afferrò l’amuleto al collo, lo aprì e ne estrasse una linguetta con della cocaina appoggiata sopra, con disinvoltura la avvicinò alla narice destra e tirò su senza pensarci due volte.

“così si fa… è molto più semplice e da molta più carica”

“ti ho detto di non chiamarmi fratellino, io e te non abbiamo nessun grado di parentela”

“Fa come vuoi  Vegeta, io vado a vedermi lo spettacolo dell’arrivo delle nuove matricoline e il discorso dell’ennesimo benefattore della facoltà di scienze, a dopo”

Si voltò e senza rivolgergli neanche uno sguardo usci fuori dall’aula.

“tsk”

Aprì il pacchetto e estrasse una sigaretta e un accendino a zippo tutto d’argento, infilo il filtro tra le labbra e sfregò la pietrina sul jeans.

La fiamma arse il tabacco iniziale e lui inspirò con decisione, sentì ogni singola parte del suo corpo beneficiare, aprì la bocca e cacciò il fumo molto lentamente, stava proprio bene… solo con la sua sigaretta… solo con la sua solitudine…

...........


“Che trambusto,  al ritorno a casa comprerò dei dolcetti così potremo rilassarci per benino, sei d’accordo Bulma?”  Si rivolse alla figlia che non la stava minimamente ascoltando.

“Si… Si…” rispose assente, aveva lo sguardo verso la folla, cercava qualcosa… o qualcuno…

“Non c’è tesoro?” il vecchio la guardò sottecchi, sapeva che l’ex fidanzato della figlia fosse iscritto alla stessa università, voleva solo assicurarsi che lei non fosse ancora interessata a lui…

“Ma Papà cosa dici... chi?” rispose in maniera vaga per non destare sospetti, non dovevano assolutamente sapere che fosse ancora innamorata di lui... il suo lui!

Dagli altoparlanti si sentì una voce metallica di donna che provava il  microfono, tutti zittirono e cominciarono a sedersi... si dava inizio alla presentazione.

“Ehm... prova... prova... Benvenuti signori e signore, ragazzi e ragazze, studenti vecchi e nuovi... ihih...”

Era davvero una svampita la direttrice dell’università, era un fantoccio nelle mani dei benefattori, purtroppo funzionava così: Io metto i soldi e quindi IO comando!

“ … e adesso passerò la parola ad una persona eccelsa, una di quelle con la testa quadrata… ihih… ho l’onore di presentarvi il nostro nuovo socio per la facoltà di scienze: il dott. Brief!”

Partì un applauso scrosciante e delle risatine da parte dei ragazzi… il dottore si alzò  e si incamminò verso il palco lasciando il posto libero accanto alla figlia.

In men che non si dica fu occupato.

“Salve! Tu devi essere Bulma Brief giusto?” le parlava senza voltarsi verso di lei, continuava a rivolgere il suo sguardo davanti a se.

Sentita chiamarsi in causa Bulma si voltò e vide il volto della donna più bionda cha avesse mai visto in vita sua...

“Si...sono io...tu chi sei?” con tono bambinesco chiese chi fosse quella ragazza tanto sfacciata.

“Che cafona, non mi sono presentata, sono la  rappresentante del corpo studentesco mi chiamo C18, si scrive con la C ma si pronuncia con la S, sai non sono di qui...”

Finalmente si voltò verso di lei e la fisso con i suoi grandi occhi glaciali e le porse la mano con fare amichevole...

“Piacere mio, vedo che già conosci il mio nome!” era un po’ restia nel darle confidenza non riusciva a capire se poteva fidarsi di lei...

L’altra invece capì subito che la piccola turchesina fosse una bella peperina un po’ difficile da gestire...

“ehm... scusami, dovrei sedermi” riapparse dal lato il sign. Brief che aveva terminato il suo breve discorso.

“Ops, mi scusi, le lascio il posto, ho appena conosciuto sua figlia una ragazza molto dolce… credo che diventeremo grandi amiche”

Strizzò l’occhio sinistro verso Bulma e si alzò, con un piccolo gesto della mano fece per congedarsi e si allontanò

“Chi era quella ragazza tesoro?” chiese il padre appena seduto.

“Una che devo ancora capire Papà” rispose continuando a scrutare la biondina che si allontanava…


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 Salì al decimo piano, le porte dell’ascensore si aprirono direttamente in una stanza ampia e ancora più luminosa dell’atrio sottostante, davanti alle grosse finestre c’era una scrivania molto larga e dietro c’era una figura seduta.

“Benvenuto ragazzo” l’uomo si alzò e s’incamminò verso di lui…

Mentre gli si avvicinava notava sempre di più la sua bassa statura e il colore della pelle diafana, indossava un volgarissimo smoking bianco e una camicia viola… ridicolo!

“Ciao!” rispose con sarcasmo alla provocazione.

Lui lo fulminò con lo sguardo, come osava dargli del tu?

“Puoi chiamarmi Frezeer, Ragazzo, ma non rivolgerti mai più così hai capito?”

Ecco adesso lo odiava ancor prima di conoscerlo.

“si!” rispose secco.





Eccomi col secondo capitolo... ditemi se è piaciuto! ^_^
ringrazio:
Luna_07: Ciao... ^^ Sono contenta davvero che ti piacciano le mie fic, e mi fa piacere che trovi anche questa interessante!! ^^ Grazie!!  Bacio
 
stellina86: Ciao... ^^ Felice che la storia ti intrighi, mi auguro che continui a farlo... ^^ Bacio!!   



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